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www.gazzetta.it mercoledì 26 febbraio 2014 1,30 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
ITALIA
anno 118 ­ numero 48
Numero 48
Anno 118 ­ Assicurazioni & Previdenza
La polizza infortuni
su misura
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A PARTIRE DA
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Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo.
UNIQA Protezione SpA - Udine - Aut. ex art. 65 R.D.L. 29/04/1923 n. 966
LA POLEMICA IN CITTA’ SCOPPIA ANCHE LA RIVOLTA DEI TASSISTI
IL CASO IL CAGLIARITANO
La Fiorentina non ci sta
«Braschi ora spieghi»
Dessena
insultato
perché
difende i gay
Borja Valero fermato per 4 turni, Montella per uno Andrea Della Valle: «Con Balotelli meno severità» FRONGIA A PAGINA 17
3 Il rossoblù in campo con i lacci colorati della Fondazione Cannavò simbolo della lotta all’omofobia
3 Borja Valero con l’arbitro Gervasoni PEGASO
GOZZINI A PAGINA 11
LA CAPOLISTA FINO A MAGGIO UNA VOLATONA SENZA RESPIRO PER I CAMPIONI
CONTE
80 GIORNI
DI FUOCO
Domani in Turchia
la Juve comincia un
tour de force che
potrebbe portarla
a giocare 21 partite,
una ogni 4 giorni.
Il turnover diventa
obbligatorio
per puntare
a Coppa e scudetto
LICARI, OLIVERO ALLE PAGINE 2­3
3 Antonio Conte, 44 anni, alla terza stagione con la Juve
NEL DERBY DRIBBLATI I CONTROLLI PRE­GARA: IL CLUB BIANCONERO PRONTO AD AUMENTARLI
25mila e per gli striscioni condannati da Agnelli
OLIVERO A PAG. 5, COMMENTO DI ZAPELLONI A PAG. 25
3 Il vergognoso striscione esposto durante il derby ANSA La ripartenza di Icardi: adesso è titolare
Il centravanti che ha faticato all’inizio è pronto a rilevare Milito. Thohir: «Mi piace De Boer, ma mi tengo stretto Mazzarri». Respinto il ricorso Roma: sabato chiuse curve e distinti sud
SOGNO UN ANNO FA CI RIUSCI’
LA FRENATA DOPO L’1­1 COL GENOA
ATLETICA IL RUSSO NELL’ALTO
3 Clarence Seedorf, 37 anni, olandese
3 Rafael Benitez, 53 anni REUTERS
3 Ivan Ukhov, 27 anni, russo AFP
Operazione Europa
il Milan ci crede
28 punti in 13 gare
Difesa e mentalità
Ecco perchè il Napoli
diventa «piccolo»
Ukhov vola a 2.42
Negli ultimi 20 anni
nessuno come lui
DELLA VALLE, PASOTTO A PAGINA 14
MALFITANO, G.MONTI ALLE PAG. 12­13
BATTAGGIA A PAGINA 35
9 771120 506000
40 2 2 6>
3 Mauro Icardi, 21 anni, argentino
DA PAGINA 6 A PAGINA 9
IL ROMPI
PALLONE
DI GENE GNOCCHI
Ha ragione Meggiorini,
la Juve ha giocato
in dodici.
Quando è entrato lui.
w
Mancio contro Mou
per gli amici­nemici
un’altra supersfida
Lele Oriali li racconta. Mancio: «Ho
costruito l’Inter con cui lui ha vinto». Il Real di Ancelotti al test con lo Schalke
ARCHETTI, CALAMAI ALLE PAGINE 22­23
Roberto Mancini, 49 anni e José Mourinho, 51 ACTION IMAGES
IERI IN CAMPO SPALLETTI BATTUTO IN CASA
Il Borussia va forte
Lo United va a picco
BOLDRINI, KUDINOV A PAGINA 22
l'Analisi
C’E’ GLORIA PER DUE
TRA GLI EX INTERISTI
DI PAOLO CONDO’
Mentre Carlo Ancelotti va in estasi al solo pensiero
di riavere in squadra Cristiano Ronaldo, assente
per squalifica nelle ultime tre gare di Liga ma presentissimo stasera a Gelsenkirchen, Roberto Mancini si diverte a stuzzicare José Mourinho - curioso
contropiede, visti i costumi dialettici dei due - sulla
divisione dei meriti ai tempi dell’Inter felice.
L’ARTICOLO A PAGINA 25
LA TRASFORMAZIONE L’ATTACCANTE ARGENTINO NON FA PIU’ PARLARE DI SE SOLTANTO PER IL GOSSIP CON WANDA
Il presidente dell’Inter: «Il tec­
nico olandese? Non l’ho cerca­
to e non so neppure se sia adat­
to a guidare un team come il
nostro. Gli arbitri? Non devo­
no uccidere il gioco».
CHAMPIONS
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
PRIMO PIANO TRA COPPE E CAMPIONATO
Il giro di Conte Europa League + scudetto
La Juve ogni quattro giorni
giocherà per l’accoppiata
FABIO LICARI
Il giro di Conte e della Juve in 80 giorni.
Neanche Jules Verne, che s’era sognato mondi
sotterranei e viaggi interstellari, avrebbe imma­
ginato un finale così. Tutto in 80 giorni – preci­
samente 81, ma fa meno scena – per vincere Eu­
ropa League e scudetto. Domani a Trebisonda
(senza possibilmente perdere la trebisonda) co­
mincia un bellissimo, terrificante tour de force.
In totale 21 partite in 81 giorni, se la Juve arri­
verà in fondo: alla preoccupante media di una
ogni 3,9 giorni (oppure ogni 93 ore circa).
Obiettivo doppietta, accoppiata, «double», fate
voi: se non ci riesce Conte, chi? Obiettivo sfug­
gito a Lippi e Capello ma riuscito soltanto, e ben
due volte, a Trapattoni. Stagioni di grazia 1976­
77 e 1983­84. Proprio irripetibili quegli anni?
I bianconeri domani in Turchia iniziano il tour de force con 21 gare, se arriveranno sino in fondo. Ecco perché ci sarà bisogno di tutti
Doppio fantastico Trap Irripetibili no, ma altri
tempi. Sempre 90’ duravano le partite ma, chis­
sà come, bastavano una quindicina di giocatori,
non erano ammessi tre cambi e la parola turno­
ver non esisteva mica. Trap prese la Juve nel­
l’estate 1976 e la condusse alla Coppa Uefa (pri­
mo trofeo internazionale bianconero, doppia fi­
e l’altra (anticipi e posticipi esclusi). Esatta­
mente tra il 2 e il 9 marzo (Milan fuori e Fioren­
tina in casa) e poi tra il 4 e l’11 maggio: prima
Juve­Atalanta, poi però Roma­Juve. Che po­
trebbe essere la «finale» italiana e che precede
la finale europea, il 14 maggio, allo Juventus
Stadium. Quindi, il 18, l’ultima di campionato
in casa con il Cagliari: il popolo bianconero po­
trebbe godersi un doppio incredibile trionfo.
i precedenti
Il calendario imporrà ai campioni d’Italia un ritmo elevatissimo. Il tecnico quindi
non potrà più permettersi di
rinunciare a nessun elemento
21
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19
18
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MARZO
3
4
5
DOMANI
27
FEBBRAIO
2
1
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1ª PARTITA - Sedicesimi ritorno
- 32° giornata
Trabzonspor-JUVENTUS (h. 21)
JUVENTUS-Liv
*se si qualifica
(h. 20.45)
11ª PARTITA
Serie A
VENTUS
2ª PARTITA - 26
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Europa League
Milan-JU
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Da domani
col Trabzonspor
al 18 maggio
con il Cagliari
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quelli dell’84. Nella stagione in corso, comin­
ciata il 18 agosto con la Supercoppa italiana, la
Juve ha già disputato 35 partite (25 campiona­
to, 6 Champions, 1 Euroleague, 2 Coppe Ita­
lia, 1 Supercoppa) in 193 giorni: una ogni 5
giorni e mezzo. Adesso gli impegni sono
più ravvicinati e, arrivando in fondo, le
partite totali sarebbero 56. Una follia. Per
chiarire: soltanto in due occasioni la Juve
avrà almeno 7 giorni di stop tra una gara
23 M.
6ª
Senza tregua: 56 partite! I ritmi però non sono
24
23
22
I gol di Bettega (in alto)
e Boniek (sopra) nelle finali di coppe ‘77 e ‘84: gli anni delle doppiette Europa­campionato
trare nella storia – oltre il confine italiano – de­
ve passare obbligatoriamente dall’abbinata
campionato­Europa League. E cioè dai terribili
81 giorni di passione che la attendono da doma­
ni (27 febbraio) al 18 maggio (ultima di cam­
pionato). Complessivamente, 21 partite: 13 di
campionato (6 in casa, 7 fuori) e 8 di coppa (4 a
Torino finale compresa, 4 fuori). Ritmi forsen­
nati. Alla Juve sono stati sfiorati dall’idea di la­
sciare al suo destino l’Europa League, che resta
la coppa­B, ma poi ha prevalso il buon senso.
Un successo internazionale, assente dal 1997
(l’Intercontentale), sarebbe il propellente per
farsi strada nel grande calcio e aggredire
Bayern, Barcellona e Chelsea, giusto nel loro sa­
lotto Champions, con un logo addosso e non
soltanto una maglia storica ma un po’ demodé.
Con la finale in casa, poi...
che tour!
Gestione da Conte Sono tutti calcoli che Conte
ha fatto sicuramente in questi giorni. Lo chia­
mano il Mou italiano, vedono per lui un ruolo
da Ferguson bianconero, proprio l’altro giorno
Sacchi (l’ultimo rivoluzionario) ha detto che la
sua Juve è la più bella Juve che ha visto: con la
sua mentalità offensiva, europea, possesso
palla e attacco (anche se fino ad oggi
29
è mancato qualcosa, dal Bayern
8
2
al Galatasaray), c’è tutto
7
per sognare l’Europa
2
League. La Juve pe­
6
2
rò è stanca da un
26 R.
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po’ e si vede:
25
Uefa e Coppa Coppe
Doppiette ‘77 e ‘84
E poi la Champions... Se questa Juve vuole en­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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nale con l’Athletic Bilbao) e allo scudetto dei re­
cord: 51 punti in 30 gare, +1 sul Torino che
avrebbe vinto ogni altro campionato della sto­
ria tranne quello (qualunque riferimento al te­
sta a testa attuale con la Roma non è casuale).
In totale, 52 partite stagionali. Trap concesse il
bis con la Juve «mondiale» nell’83­84: campio­
nato (+2 sulla Roma) e Coppa Coppe (finale
secca contro il Porto). Appena 42 le gare gioca­
te. Da allora, senza sottovalutare Interconti­
nentali e Supercoppe, mai più doppio trofeo.
toccherà a lui gestire uomini e risorse, Osvaldo
e Llorente, Marchisio e Pogba, e forse anche gli
intoccabili Tevez e Pirlo che sono uomini,non
robot. Antonio Conte come Phileas Fogg: il pro­
tagonista del Giro del mondo in 80 giorni intra­
prese il viaggio per vincere una scommessa di
20 mila sterline con gli amici. Qui in ballo c’è
molto di più.
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
in 80 giorni
IL TOUR DE FORCE
IMPEGNI RAVVICINATI CONTE PENSA DI ALTERNARE TUTTI I GIOCATORI DA GIOCARE
I bianconeri si trasformano
il turnover è obbligato
fra Trabzonspor e Milan
In 81 giorni (da domani al 18 maggio)
Una partita in ogni 3,9 giorni
(in media ogni 93 ore)
13
21
Serie A
(6 casa, 7 fuori)
partite
totali
8
Europa League
(4 casa, 4 fuori)
Domani tocca a Caceres, Peluso, Osvaldo e Giovinco, domenica a San Siro torneranno i titolari (Chiellini in dubbio)
In caso di qualificazione agli ottavi, la strategia cambierà
GIOCATE FINORA
In 193 giorni (dal 18 agosto ad oggi)
Una partita ogni 5,5 giorni
(in media ogni 132 ore)
COSI’ IN CAMPO
25
CONTRO IL TRABZONSPOR 3-5-2
Serie A
1
35
partite
Europa League
1
G.B. OLIVERO
VINOVO (Torino)
54
55
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56
58
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GIO 4
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Domani Conte si aspet­
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17ª
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League, con le sue trasferte
complicate e gli incontri al gio­
vedì, impone a Conte un turno­
ver quasi scientifico. E non è
detto che le riserve giocheran­
no in coppa e i titolari in cam­
pionato: la gestione sarà più
sottile, soprattutto dalla prossi­
ma settimana. Il 2­0 dell’andata
al Trabzonspor consente alla
Juve di giocare con tranquillità
a Trebisonda e in questo caso le
riserve saranno utilizzate quasi
in massa in Turchia mentre i ti­
tolari torneranno a San Siro
contro il Milan. Poi, in caso di
qualificazione agli ottavi e di
doppia sfida con la Fiorentina,
le rotazioni potrebbero essere
studiate in modo diverso, visto
che dopo le due eventuali parti­
te di Europa League contro i vi­
ola la Juve sarà attesa dalle tra­
sferte sul campo di Genoa e
Catania.
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14ª
57
Adesso dimostratemi di
essere degni della Juve. Magari
non saranno le parole esatte
pronunciate da Antonio Conte
nello spogliatoio, ma il concet­
to è assolutamente questo. Il
messaggio del tecnico è
rivolto alle riserve,
60
nelle prossime setti­
mane il loro tur­
61
no verrà spes­
so: l’Europa
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63
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PELUSO
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(PADOIN)
BARZAGLI
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(CACERES)
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DAL NOSTRO INVIATO
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MARCHISIO
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51
OGBONNA
OSVALDO
Champions
GDS
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13ª PAR
Udines
Quarti ritorno
12ª PARTITA -
JUVENTUS*
ISLA
6
Coppa Italia
DOM.
BUFFON
BONUCCI
VIDAL
2
13
GIO.
CACERES
totali
Supercoppa Italia
1 42 43 44
45 46
47 4
8 4
9 5
0
12
CONTRO IL MILAN 3-5-2
BUFFON
ta risposte confortanti dalle se­
conde linee. È normale che nel­
l’andata con il Trabzonspor
qualcuno abbia giocato male
perché non vedeva il campo da
tanto tempo. A Trebisonda la
condizione dovrebbe essere mi­
gliore. L’Europa League non sa­
rà, quindi, la coppa delle riser­
ve (Turchia esclusa): l’obiettivo
di Conte è il doppio trionfo, ma
per centrarlo ha bisogno di al­
ternare tutti i giocatori e di otte­
nere dalla rosa al completo un
contributo fondamentale. Altri­
menti la doppietta sarà impos­
sibile e la rincorsa del sogno eu­
ropeo rischierebbe di compro­
mettere lo sprint in campionato
contro una Roma libera da im­
pegni infrasettimanali.
Utili e indispensabili A propo­
sito di scudetto, la trasferta di
San Siro è considerata delica­
tissima e quasi decisiva. Così
tra giovedì e domenica la Juve
cambierà sensibilmente volto.
Contro il Trabzonspor gioche­
ranno Caceres, Bonucci e
Ogbonna in difesa; Isla, Vidal,
Marchisio, Pogba (o Padoin:
unico dubbio) e Peluso a cen­
trocampo; Osvaldo e Giovinco
72
La strategia in campo europeo
cambia: non sarà
più riservato alle riserve
73
74
11
DOM.
75
US
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19ª PA
ITA
20ª PART
MER.
TUS*
- Finale
18
21ª PARTITA - 38° giornata
DOM.
JUVENTUS-Cagliari
14
JUVEN
79 80 81
7 78
76 7
V
a-JU
rnata
m
o
37° gio
R
A
T
I
in attacco. Domenica a San Siro
toccherà a Barzagli, Bonucci e
Chiellini (se recupera: altri­
menti uno tra Caceres e Ogbon­
na) in difesa; Lichtsteiner, Pog­
ba, Pirlo, Marchisio e Asamoah
a centrocampo; Tevez e Lloren­
te in attacco. L’intero gruppo
sarà impiegato con le esclusioni
degli infortunati (Pepe e Vuci­
nic più l’incognita Chiellini), di
Quagliarella (non inserito nella
lista Uefa) e forse di Padoin
(unico dubbio per la trasferta in
Turchia). Tutti utili e nessuno
indispensabile, ha sempre detto
Conte. Adesso la situazione
cambia: tutti utili e tutti indi­
spensabili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A
Striscioni su Superga:
multa di 25 mila euro
La Juve punita per le scritte esposte durante il derby col Toro
Controlli dribblati senza problemi: ora la società corre ai ripari
DAL NOSTRO INVIATO
L’offesa alla memoria granata
G.B. OLIVERO
TORINO
La multa è arrivata, pe­
sante come ci si aspettava: la
Juve dovrà pagare 25 mila euro
per i due striscioni vergognosi
che offendevano la memoria
del Grande Torino con espliciti
riferimenti alla tragedia di Su­
perga. Nessuna sorpresa, quin­
di, in Corso Galileo Ferraris per
la decisione del giudice sporti­
vo che ha tra l’altro riconosciu­
to il ruolo attivo della Juventus
che avendo operato con le For­
ze dell’ordine a fini preventivi e
di vigilanza ha visto attenuata
la sanzione. Adesso l’obiettivo
del club, già manifestato con il
duro di tweet di lunedì di An­
drea Agnelli («Le tragedie non
si toccano. Mai. No agli striscio­
ni e ai cori canaglia. Tutti»), è
che una simile vergogna non si
ripeta. E la prima domanda è:
come sono stati introdotti gli
striscioni allo Stadium se, per
stessa ammissione del giudice,
la Juve opera rigidi controlli
preventivi? La risposta è sem­
plice e basta guardare gli stri­
scioni per rendersene conto: so­
no talmente piccoli che è abba­
stanza agevole nasconderli e
renderli invisibili ai cancelli di
ingresso allo Stadium. In effetti
una delle due frasi orribili
Gli striscioni esposti dai tifosi juventini durante il derby: un richiamo di pessimo gusto a Superga ANSA­IPP
(«Quando volo penso al Toro»)
era composta da due piccoli
striscioni esposti uno sopra l’al­
tro. Insomma, era semplice
dribblare i controlli.
I contrasti La Juve è molto se­
vera con gli ultrà e proprio que­
st’atteggiamento ha creato re­
centi frizioni tra il club e la par­
te più calda della tifoseria. In
occasione della sfida con l’In­
ter, per ovvi motivi quella più
sentita dagli abituali frequenta­
tori dello Stadium, gli ultrà ave­
vano preparato una coreografia
GERMANIA PUNITO TIFOSO DEL BORUSSIA DORTMUND
Saluto nazista: niente stadio fino al 2020 Il Westfalenstadion di
Dortmund per lui sarà off­limits per sei anni. È la sanzione inflitta a un tifoso del Borussia Dortmund che durante il minuto di silenzio dell’ultimo match di campionato contro l’Amburgo, perso dalla squadra di Klopp per 3­0, ha urlato «Seig Heil». Il saluto nazista gli costa anche l’interdizione da tutti gli stadi tedeschi per 3 anni, ma che al Dortmund non è bastato: la società ha voluto estendere per un altro triennio, quindi fino al 2020. Il tifoso è stato subito allontanato dal servizio di sicurezza dello stadio. Ieri il Borussia ha formalizzato l’espulsione del tifoso. La solidarietà di Abete Intanto
ieri il presidente della Figc
Giancarlo Abete, intervenendo
alla presentazione del dvd “I
campioni ricordano” sulla visi­
ta della Nazionale ad Au­
schwitz, ha applaudito la dura
reazione di Agnelli agli striscio­
ni su Superga: «Ha fatto benis­
simo. Condivido pienamente la
posizione del presidente Agnel­
li. È assolutamente intollerabile
che si facciano questi riferi­
menti che appartengono ad
una forma di incultura e incivil­
tà che parla da sola. La multa di
25 mila euro? Non mi dite che
c’è un vuoto normativo, la nor­
ma esiste ma non si può avere la
pretesa che preveda la sanzione
giusta per ogni tipo di striscio­
ne. Piuttosto, riflettiamo sui
comportamenti dei tifosi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LEGGI
il commento a pagina 25
&
FIOCCO AZZURRO
Tevez papà
per la 3a volta
è nato Lito jr
La foto di Lito jr su Twitter
TORINO (a.m.). Altro
che gol nel derby, primato con la Juve e leadership nella classifica cannonieri. La gioia più grande per Carlos Tevez è arrivata ieri con la nascita del terzo figlio, il primo maschio. L’Apache ha annunciato su Twitter l’arrivo di Lito junior che raggiunge le sorelline Florencia e Katia. Tutto è andato bene, quindi, dopo la paura di fine anno. Tevez era rientrato in ritardo a Torino dalle vacanze natalizie proprio perché la moglie Vanessa non era stata bene e si temeva per la nascita del bimbo. L’Apache brindò al nuovo anno in aereo, visto che si era aggregato ai compagni dopo essere stato tranquillizzato dai medici. Lito (evidentemente il diminutivo di Carlitos) si godrà le carezze del papà per qualche ora e poi dovrà aspettare un paio di giorni per altre coccole. Tevez parte oggi con i compagni per Trebisonda e rientrerà in casa solo venerdì pomeriggio.
DOPO IL DERBY
CLASSIFICA
SQUADRE PUNTI
G
JUVENTUS
66 25
ROMA
57 24
NAPOLI
51 25
FIORENTINA 45 25
INTER
40 25
VERONA
39 25
PARMA
37 24
TORINO
36 25
MILAN
35 25
LAZIO
35 25
GENOA
32 25
UDINESE
28 25
SAMPDORIA 28 25
ATALANTA
28 25
CAGLIARI
25 25
CHIEVO
21 25
BOLOGNA
21 25
LIVORNO
20 25
CATANIA
19 25
SASSUOLO
17 25
molto ironica ma non offensiva,
che però non era stata autoriz­
zata. Da quel momento è inizia­
to uno sciopero del tifo che non
accenna a finire anche perché i
tifosi vorrebbero un interlocu­
tore con cui discutere di una se­
rie di problematiche. Nelle ulti­
me settimane lo Stadium è sta­
to abbastanza caldo ma meno
trascinante che in passato. La
società, comunque, è giusta­
mente fermissima nella sua bat­
taglia di civiltà e farà di tutto
per evitare che si ripetano epi­
sodi incresciosi come quelli di
domenica. Allo stesso modo è
anche giusto non colpevolizza­
re tutti i tifosi presenti in Curva
Sud nel derby: a esporre quegli
striscioni deliranti sono stati
pochi spettatori e la società è
dispiaciuta per l’impossibilità
di punire direttamente i re­
sponsabili del gravissimo episo­
dio.
PARTITE RETI V N P F S
21 3 1 60 19
17 6 1 49 11
15 6 4 50 28
13 6 6 45 28
10 10 5 43 29
12 3 10 43 42
9 10 5 38 29
9 9 7 39 32
9 8 8 39 35
9 8 8 33 34
8 8 9 28 32
8 4 13 29 36
7 7 11 27 37
8 4 13 25 37
5 10 10 23 35
5 6 14 19 35
4 9 12 22 41
5 5 15 26 45
4 7 14 19 43
4 5 16 25 54
Toro che botta
Out Masiello e Moretti TORINO Il Toro riesce
nella difficile impresa di perdere due difensori nello stesso giorno. Salvatore Masiello ed Emiliano Moretti pagano il derby con uno stop di due mesi e almeno un mese. Un brutto colpo per Gianpiero Ventura sono i tempi lunghi di recupero e soprattutto il ruolo ricoperto da Moretti, 25 gare, 2365’ in campo, mai sostituito. Masiello Il difensore, nel riscaldamento prima del derby, ha sentito una fitta alla gamba destra e si è bloccato, aiutato ad uscire dal campo a braccia dai compagni di squadra. L’ecografia alla quale è stato sottoposto ieri ha evidenziato la lesione muscolo tendinea del gemello mediale della gamba destra. Due mesi di stop il responso medico. Masiello stava attraversando un buon momento di forma.
UCHAMPIONS UPRELIMINARI CHAMPIONS UEUROPA LEAGUE URETROCESSIONE
PROSSIMO TURNO
Sabato 1 marzo, ore 20.45
ROMA­INTER (3­0)
Domenica 2 marzo, ore 15
CAGLIARI­UDINESE ore 12.30 (0­2)
ATALANTA­CHIEVO (1­0)
GENOA­CATANIA (1­1)
SASSUOLO­PARMA (1­3)
TORINO­SAMPDORIA (2­2)
VERONA­BOLOGNA (4­1)
LIVORNO­NAPOLI ore 18.30 (0­4)
FIORENTINA­LAZIO ore 20.45 (0­0)
MILAN­JUVENTUS ore 20.45 (2­3)
Moretti Eredità di uno scontro di gioco nel derby il crac di Moretti. Il difensore ieri si è presentato alla Sisport alla ripresa. Lavoro differenziato sotto l’occhio dello staff medico, qualche giro di campo di corsa poi il riacutizzarsi del dolore e il controllo medico al Centro di Medicina dello Sport. L’esame radiografico ha evidenziato la rottura del menisco interno del ginocchio sinistro. Stamattina Moretti verrà operato alla clinica Fornaca di Torino. Una ventina di giorni i tempi di recupero. MARCATORI
14 RETI Rossi (5, Fiorentina); Tevez (1, Juventus).
13 RETI Higuain (4, Napoli); Immobile (Torino); Toni (1, Verona).
12 RETI Berardi (5, Sassuolo).
11 RETI Gilardino (4, Genoa); Palacio (Inter); Vidal (2, Juventus); Cerci (5, Torino).
10 RETI Llorente (Juventus); Paulinho (2, Livorno); Balotelli (2, Milan).
9 RETI Denis (1, Atalanta); Callejon (Napoli); Cassano (Parma); Eder (3, Sampdoria).
7 RETI Candreva (4, Lazio); Jorginho (Napoli; 7 con 5 rigori nel Verona); Gabbiadini (Sampdoria); Di Natale (4, Udinese).
Francesco Bramardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
IL CASO
4
LE ALTRE
PUNIZIONI
S
1­9­2013
Col Verona
senza «Sud»
Curva Sud
chiusa per i buu
a Balotelli della
stagione scorsa
S
18­10­2013
Curve
«sospese»
col Napoli
Cori contro
Napoli,
squalifica di Sud
e Nord poi
sospesa
S
16­12­2013
Squalifica
a San Siro
Con il Milan
squalifica della
Sud per i cori a
Balotelli, poi
sospesa
S
16­2­2014
Senza curve
con la Samp
Curve chiuse
per i cori fatti in
Coppa Italia con
il Napoli
S
18­2­2014
Chiusi i
Distinti Sud
In Roma­Samp
dai Distinti Sud
partono cori
contro Napoli.
Settore chiuso
Roma­Inter
nel deserto
Ricorso respinto
Ma la norma sui cori
può essere rivista
Confermato: curve e distinti Sud chiusi. La Corte del Coni però invita la Figc a riflettere sulla regola
ALESSANDRO CATAPANO
VALERIO PICCIONI
Prima notizia: Roma­In­
ter di sabato si giocherà in uno
stadio chiuso praticamente per
metà visto che l’Alta Corte di
giustizia del Coni ha respinto al
mittente il ricorso giallorosso
per la chiusura delle curve e la
richiesta di sospensiva per la
«squalifica» dei Distinti sud per
i cori di discriminazione terri­
toriale. Seconda notizia, molto
più sorprendente: nel disposi­
tivo scritto dai giudici del terzo
grado della giustizia sportiva
italiana, si passa la palla sul­
l’argomento alla giunta esecu­
tiva del Coni e tramite di essa
alla Figc «per le valutazioni e
determinazioni di competenza
in ordine alla congruità e appli­
cabilità della normativa san­
zionatoria posta a base delle
misure comminate». Cioè: fate
una riflessione sull’argomento.
Abete irritato Poche righe,
ma sufficienti per pensare che
sulla norma anti­cori ci siano
posizioni diverse fra le istitu­
zioni sportive. Tanto che ieri, a
un certo punto circolava una
battuta nel ping pong fra pa­
lazzi successivo al pronuncia­
mento: «La Corte fa politica».
Intanto la Federcalcio, chiama­
ta in causa in modo esplicito,
ha reagito senza chiudere la
porta, ma con prudenza e una
certa irritazione. Il presidente
Abete condivide «l’opportunità
di approfondire la norma,
quando sarà conclusa la stagio­
ne», ma si rammarica del fatto
che «ora tutto il dibattito è in­
centrato sulle sanzioni e non
sui comportamenti per cui ven­
gono applicate, questo non va
bene. La libertà d’insulto è
inaccettabile, è anzi nostro do­
vere ribadire quali comporta­
menti vanno tenuti negli stadi.
Alle società di A, poi, ricordo
che la norma fu approvata da
tutti in Consiglio federale e che
in Serie B dall’inizio della sta­
gione è stata chiusa solo una
curva. Chi ci accusa di non fare
abbastanza contro i violenti —
chiude Abete —, poi non può
COSI’ L’OLIMPICO SABATO SERA
SETTORI APERTI
Tribuna Monte Mario
Tribuna Tevere
Distinti Nord
Distinti Ospiti
Capienza totale
SETTORI CHIUSI
Curva Sud
Distinti Sud
Curva Nord
72.800
Capienza settori chiusi
29.200
Capienza settori aperti
43.600
L’Olimpico con la curva vuota
per Roma­Sampdoria LAPRESSE
GDS
lamentarsi delle sanzioni».
IL GIUDICE SPORTIVO
Un’altra multa: 50 mila euro
per i disordini di Bologna
Da inizio stagione sono 500 mila
E con questi ulteriori 50 mila euro si fa
cifra tonda: la Roma dall’inizio della stagione è stata multata per 500 mila euro, gli ultimi 50 — appunto — decisi ieri dal giudice sportivo Tosel per i disordini di Bologna. La motivazione è perché «un gruppo di sostenitori giallorossi ha tentato di abbattere un cancello di ingresso, scagliando tavolini e cassonetti contro la polizia, mentre a partita in corso ha lanciato bengala e petardi nel terreno di gioco e nel settore di appartenenza». A Trigoria, non sono felici e sperano in un’inversione di tendenza.
Previsioni Ma ora che cosa
succederà? Tutti si augurano
che il sabato con l’Inter non na­
sconda qualche altra trappola
(anche se il tam tam annuncia
nuovi cori e, forse, altre migra­
zioni di ultrà in tribuna) e che
l’invito di Totti, De Santis e
Garcia sia ascoltato dai tifosi.
«Me lo auguro — dice Abete
—: Garcia ha detto chiaramen­
te che la norma, condivisibile o
no, va rispettata». A Trigoria la
linea «Al Tar» ha perso colpi
anche perché il dispositivo
apre le porte alla riforma. Ma
la domanda è: che riforma sa­
rà? E quando se ne parlerà? La
giunta esecutiva del Coni, di
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
A
IN
DIFESA
S
Maicon
32 anni,
difensore. Con
l’Inter ha vinto 4
Scudetti, 2
Coppe Italia, 3
Supercoppe
italiane, una
Champions
e un Mondiale
per club
S
cui fa parte anche Abete, si riu­
nisce il 4 marzo con un ordine
del giorno già abbondante (dal
dopo Sochi agli inevitabili rica­
schi del caso conti Federnuo­
to). Doppia condizionale?
Cioè, proporre un altro stop
prima della sanzione della
chiusura spalti. Alzare ulte­
riormente la soglia del numero
di tifosi che intonano i cori? Al­
tra possibilità. Improbabile,
per non dire impossibile che si
vada verso la cancellazione.
Nessuna ritirata e niente liber­
tà d’insulto, è la posizione di
Abete, ma su questo Lega e Co­
ni, che pure chiedono la riscrit­
tura, sono d’accordo. E per il
futuro, oltre alla segmentazio­
ne delle curve, si punterà alla
reintroduzione delle attenuan­
ti, che prevederà solo multe.
Preoccupazioni Quanto alla
Roma, nessun commento uffi­
ciale. Da Trigoria, filtrano due
stati d’animo contrapposti:
amarezza per la chiusura dei
settori contro l’Inter, soddisfa­
zione per la riscrittura che, for­
se, verrà. Da Boston, dove è vo­
lato il d.g. Baldissoni, arriva il
crescente fastidio di Pallotta
per una vicenda che all’estero
viene interpretata come razzi­
smo vero e proprio e che in Ita­
lia rischia di compromettere
l’operazione­stadio allonta­
nando gli sponsor più sensibili.
E lì sì che sarebbero dolori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vasilis
Torosidis
28 anni,
difensore.
Dal 2007
al 2013
ha giocato
nell’Olympiacos,
segnando
12 gol in 134
partite
LA GAZZETTA DELLO SPORT
QUI TRIGORIA IL TECNICO PARLA ALLA SQUADRA
BATTUTA LA ROMA PRIMAVERA
Garcia: «Non pensate
ad arbitri e curve
Ora io voglio più gol»
Di Biagio prova l’U21
verso il Nord Irlanda:
brillano Comi e Cerri
Ma è emergenza in difesa sulle fasce.
Benatia attacca
il c.t. del Marocco:
«Non lo conosco»
MASSIMO CECCHINI
ANDREA PUGLIESE
ROMA
Il problema non sarà sol­
tanto scegliere la formazione
giusta. Con mezzo stadio chiu­
so, Rudi Garcia sa già che contro
l’Inter la squadra andrà stimola­
ta anche psicologicamente. E
non saranno le possibili aduna­
te di massa davanti alla Figc
— che la Roma non sponso­
rizza — a dare morale.
Vertice Per questo ieri
Garcia ha tenuto a collo­
quio la squadra, dicendo
in pratica questo: «La­
sciamo perdere arbitri e
curve, non ci devono in­
teressare. Pensiamo so­
lo al campo, a sbagliare
meno sotto porta, chiu­
dendo prima le partite».
Totti & l’emergenza Ma i
problemi il francese li ha
dietro. Vero che Totti potrà
andare al massimo in pan­
china e Florenzi difficil­
mente sarà disponibile, pe­
rò in difesa mancherà di
certo anche Maicon, oltre a Bal­
zaretti e Dodò, il che rilancerà le
quotazioni di Romagnoli. Pro­
prio lui, tra l’altro, ieri ha detto a
Sky: «Il più forte difensore del
mondo è Thiago Silva, il mio
modello però è Nesta».
Sfogo Benatia Il leader della
retroguardia, però, è sempre più
Benatia, non a caso corteggiato
dal Manchester United nono­
stante la Roma voglia blindarlo
presto. Il marocchino però si è
sfogato su «L’Equipe» contro il
proprio c.t. Benabicha. «Non ca­
pisco il progetto. Se non ci sono
le condizioni, non parteciperò
alla Coppa d’Africa e mi ritirerò
dalla nazionale. Non voglio
essere lo zimbello del calcio
africano. Questo è un alle­
natore che non conosco e
non voglio conoscere, ma
tanto è un c.t. solo tempo­
raneo».
Chen Feng Nel giorno in
cui si parla di stadio i titoli
di coda li lasciamo a Fio­
rentino, vice d.g. di Uni­
Credit,. «Il nuovo stadio dà
valore alla società, ma lo sta
portando avanti Pallotta, noi
non siamo coinvolti e anche
sulla parte finanziaria ci sia­
mo abbastanza tirati fuori.
Chen Feng? Non abbiamo fret­
ta, non ci sono particolari novi­
tà». Speriamo che dalla Cina
non legga i giornali...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
7
ROMA Prandelli e Sacchi in tribuna, Gigi Di
Biagio in panchina a provare l’Italia che tra una settimana, in Irlanda del Nord e un’ora prima di Belgio­Serbia (le squadre che guidano il gruppo 9), si giocherà buona parte delle possibilità di andare all’Europeo. Tre gol alla Roma Primavera nell’amichevole che ha chiuso il raduno al Mancini Park Hotel, qualche spunto di Berardi (da esterno destro). «Nel primo tempo abbiamo provato quella che dovrebbe essere la formazione in Irlanda», dice Di Biagio. C’era Rugani, fermato nel riscaldamento da un problema muscolare: al suo posto, il livornese Ceccherini. Due gol nei primi 9’: prima Battocchio ha ribattuto in rete una respinta di Zonfrilli, poi Gianmario Comi si è inventato un gran destro dal vertice dell’area finito all’incrocio. Un altro gol da ricordare per l’attaccante del Lanciano e di proprietà del Milan, dopo quello al Cesena. «Segno solo quelli impossibili…», ha scherzato Comi. E Di Biagio: «Ha cambiato squadra per giocare di più. Si è mosso bene, speriamo che di centravanti se ne possano trovare anche altri». Come il ’96 Cerri, alla prima mezzora in Under 21. Terza rete dell’«inglese» Trotta (gioca nel Brentford, terza serie). Di Biagio parla delle norme antidiscriminazione territoriale: «Quello che si sta facendo è pericoloso. Sono cori che ci saranno sempre, non so se questa è la strada per risolvere il problema».
ITALIA U21­ROMA PRIMAVERA 3­0
MARCATORI Battocchio al 3’, Comi al 9’ p.t.; Trotta al 20’ s.t.
ITALIA (4­2­3­1) Bardi (dal 31’ p.t. Leali; dal 16’ s.t. Cragno); Sabelli (dal 1’ s.t. De Col), Bianchetti (dal 1’ s.t. Chiosa), Ceccherini (dal 31’ s.t. Molina), Murru (dal 17’ s.t. Zampano); Viviani (dal 7’ s.t. Crisetig), Benassi (dal 1’ s.t. Cataldi); Berardi (dal 1’ s.t. Bernardeschi), Dezi (dal 17’ s.t. Cerri), Battocchio (dal 1’ s.t. Rizzo); Comi (dal 1’ s.t. Trotta). All. Di Biagio.
ARBITRO Martinelli di Roma 2.
Marco Calabresi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
SERIE A IL PERSONAGGIO
Il contropiede di Icardi
Da Principino a titolare, che risalita
Ha faticato agli inizi nell’Inter, ora il centravanti può rilevare Milito. E con Wanda va a gonfie vele
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO DALLA VITE
@Emmedivu
APPIANO GENTILE (Como)
Il Principino e il Principe:
storia di un’Eredità. C’è che il
primo studia da secondo, che il
baby viene «scolarizzato» per
diventare grande e un grande,
che Icardi studia da Milito per­
ché nel breve può sostituirlo a
Roma e perché nel lungo dovrà
raccoglierne lo scettro. In fatto
di gol, serietà, puntualità. Dis­
se Mazzarri: «Icardi deve stare
con Samuel, Zanetti e Milito:
per studiare come si diventa
campioni e soprattutto come si
dura a lungo». Passi lunghi e
ben distesi.
Plusvalenza e... paternità L’In­
ter lo coccola e lo stuzzica, ba­
stone e carota, spada e spillo,
una carezza e un... pugno: e
lui, baby­social, sta forse tro­
vando la svolta. Quella di un
ragazzo innamorato che sa en­
trare e far gol, che twitta con la
stessa facilità con la quale si
prende cura dei tre bambini di
Wanda, ex signora Lopez, più
grande di lui, una plusvalenza
che può far maturare. Lui ha
21 anni, lei 27 e tre dolcissimi
bambini, Valentino, Costanti­
no e Benedicto, che di cogno­
me fanno Lopez ma che Mauri­
to il Principino coccola ecco­
me. Lei ora vive a Milano e il
giorno libero lo passano al Sa­
fari, in giro per negozi, al parco
giochi, in casa. Maurito studia
da padre, fuori. Mazzarri lo fa
studiare da Milito, in campo.
Le ramanzine e la rincorsa Ec­
co, il nodo di tutto è qui: forse
Mauro Icardi sta trovando la
quadratura del proprio ampio
cerchio. Ha subìto ramanzine:
da Zanetti a Mazzarri, per i
comportamenti un po’ troppo
scanzonati e le esultanze, per
le sgommate ad Appiano con la
Lamborghini, per i tweet che
poteva evitare. «Mi son sempre
piaciuti i social network: sono
una droga» ha detto il Principi­
no in un’intervista a Style.
Istinti insopprimibili. L’Inter
permette di twittare, basta che
non vengano palesate due co­
se: le condizioni fisiche e una
situazione di squadra. Adesso,
in squadra, Icardi sta scalando
FIDANZATA E BAMBINI, L’ALBUM DI FAMIGLIA DI MAURO
1
2
4
3
1­2 Icardi con Wanda Nara in una delle tante foto postate su twitter 3 Icardi assieme a Costantino, figlio
di Wanda, vestito come Maurito 4 Ieri i due innamorati a passeggio in via Montenapoleone a Milano LAPRESSE
posizioni: dopo un inizio un
po’ così ha non solo dimostrato
di essere feroce nei subentri
(tre gol più un assist più una
traversa più un rigore procura­
to e non assegnato) ma anche
più presenza negli allenamen­
ti. Domenica prossima può
giocare al posto di Milito (sem­
pre che WM non passi al 3­5­
1­1): se succederà, e quando
succederà, sarà una rincorsa a
ostacoli conclusa con gioia.
Sua e di Mazzarri.
San Siro e Appiano Che il po­
polo interista ami Icardi è un
dato di fatto: quando domeni­
ca scorsa è entrato in campo,
San Siro tutto lo ha applaudito
come entrasse il Messia (senza
Profeta, in tribuna). Il ragazzo
piace: sta con una bella ragaz­
ACCORDO CON MAXI LOPEZ
E Wanda divorzia
Wanda Nara, la nuova
compagna di Icardi, sta divorziando da Maxi Lopez. Nei giorni scorsi a Buenos Aires si è tenuta un’udienza con la presenza degli avvocati delle parti. Si aspetta la firma del giudice sull’accordo di divorzio per sancire la fine del matrimonio tra i due.
za e fa gol. Il popolo apprezza.
Quel che vuole apprezzare
Mazzarri in lui è la continuità.
Dopo il gol decisivo di Firenze
ha detto: «Deve allenarsi tanto
e forte: per fortuna che ha fatto
gol, perché dopo siamo rimasti
in 10 e mezzo». Carota e basto­
ne. Ieri mattina Icardi ha fatto
anche una bella partitella: mo­
stra nuova fame, «ha giocato
45’ e bene ­ ha aggiunto WM ­,
valuterò se metterlo dall’ini­
zio, e se succederà non può an­
cora stare in campo 90’». Non li
ha, novanta minuti.
bia ancora una partita nelle
gambe. Vive di scatti e fiato­
ne, ora. Ma segna.
I bimbi, i giochi, Mateo, ET E
fuori? Che vita fa? Vive con
Wanda Nara zona San Siro, ora
esce poco perché gli piace sta­
re a casa anche per giocare coi
figli di WN: è un baby in love
portato per i babies. Poi si fa ta­
tuaggi, compra gioielli e li po­
sta su twitter, finisce in gaffe
involontarie (il video in cui
l’agente strappa la foto di Mili­
to), le gaffe sono sempre dietro
l’angolo quando hai 21 anni e
soldi e celebrità e fai gol. Se
prima stava più con gli argenti­
ni, ora si vede spesso con Kova­
cic: gli piace la caccia, la pesca
subacquea, lo shopping e fre­
quenta un ristorante argentino
che si chiama «El Porteno». So­
gna Brasile 2014 con l’Albicele­
ste, ha un Hammer acquistato
a Barcellona, una Lamborghini
bianca, una Volvo e sente di
avere gli occhi addosso soprat­
tutto di Erick Thohir, che in lui
vede un Predestinato. «Lui in
campo dal 1’ ­ dice Thohir ­? Mi
piacerebbe, ma la decisione
spetta a Mazzarri e lui dovrà
essere pronto fisicamente e
con la testa». Ecco perché il
Principino studia da Principe.
Ecco, soprattutto, perché deve
studiare da Milito.
La supercompensazione Non
li ha perché deve aumentare la
cosiddetta supercompensazio­
ne: dopo averlo redarguito per
l’esultanza­blabla e il tweet
(«C’è altro da dire?») post Fi­
renze, Mazzarri ha spiegato al
ragazzo che va aumentata la
soglia di resistenza. «Cos’è la
supercompensazione ­ ha spie­
gato WM ­? È il principio del­
l’allenamento: ognuno ha un
range di resistenza, se arriva a
fare l’allenamento al massimo,
toccando il limite, dopo un pe­
riodo di rigenerazione il corpo
stesso è in grado di sopportare
una fatica superiore». Aumen­
to del limite; più aumenti più
resisti. Da qui si spiega come ­
dopo pubalgia, operazione al­
l’ernia, ricaduta e gestione di
inizio gennaio ­ Icardi non ab­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
la scheda
MAURO ICARDI
21 ANNI
ATTACCANTE
Nato a Rosario (Argentina) il 19 febbraio 1993, a
9 anni si trasferisce con la famiglia nelle Canarie e gioca nel Vecindario. Nel 2008 passa alle giovanili del Barcellona senza approdare in prima squadra.
IN ITALIA Nel gennaio 2011 approda in Italia, ingaggiato in prestito dalla Sampdoria che sei mesi dopo lo riscatta. Debutta in prima squadra sul finire della stagione 2011­12, in B, segnando all’esordio. L’anno dopo, in A, firma 10 gol in 31 partite facendo una doppietta alla Juventus. La scorsa estate passa all’Inter in comproprietà: finora 10 gare e 3 reti in campionato. Vanta una presenza con l’Argentina.
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
IL TECNICO OLANDESE GIOVANE, MA PRIMATISTA: SI AVVIA AL QUARTO TITOLO CONSECUTIVO DI EREDIVISIE, IMPRESA RECORD
tale che presto Frank cerchi
altre sfide. Si è parlato del
Tottenham, del Liverpool, il
profilo è quello giusto anche
per il Barcellona, club nel
quale ha giocato. Interprete
ortodosso e ordinato del 4­
3­3, De Boer, cresciuto come
da tradizione dell’Ajax alle­
vando i giovani, ha migliorato
il suo grado di pragmatismo
lavorando con Van Marwijk
nel quadriennio che ha porta­
to alla finale mondiale. Poi ha
preso possesso dell’Ajax adul­
to, con il quale può vincere il
quarto campionato consecuti­
vo, impresa mai riuscita a nes­
suno in Eredivisie. Ormai
l’oro dell’Ajax non sono più i
giovani, ma il loro allenatore.
Frank, uomo d’oro dell’Ajax
che vede rosso col Milan
ALESSANDRA BOCCI
Sul pedigree c’è poco da
discutere. Frank de Boer da
giocatore ha vinto una Cham­
pions League battendo il Mi­
lan, ha cominciato la sua car­
riera da allenatore battendo il
Milan, ha definito “antical­
cio” quello esibito dal medesi­
mo Milan nell’ultimo incro­
cio, che è di pochi mesi fa. Nel
suo staff c’è Dennis Ber­
gkamp, ex interista. Una delle
sue qualità migliori consiste
nel lavorare con i ragazzi, ma
proprio ragazzi, che sono la
linfa dell’Ajax. E i giovani, si
sa, sono l’ultima moda: ogni
dirigente di club italiano vuo­
le ripartire dai giovani.
Uomo giusto? Dunque, De
Boer potrebbe essere l’uomo
giusto per l’Inter? Forse.
L’Ajax lo vorrebbe tenere lega­
to da qui all’eternità, ma è fa­
Sopra Frank de Boer, 43 anni, ai tempi in cui giocava nell’Ajax, che allena dal 2010
Il n°1 dell’Inter: «Walter fra i top, giusto sostenerlo. Però si divertano di più tutti:
a fine anno si vedrà se avremo ancora la stessa visione. Voglio l’Europa»
MATTEO DALLA VITE
MILANO
l’Inter rischia di non tornare a
vincere o in Europa. E’ un nodo
importante, complesso.
Erick Thohir ha in mente
solo Mazzarri. Però ci sono due
o tre... però da mettere in chia­
ro. E non si tratta di Frank De
Boer, per il quale ET nutre stima
e apprezzamento da tempo; si
tratta di obiettivi, di visioni pa­
rallele e di giocare bene diver­
tendosi. Il presidente dell’Inter
snocciola tre interviste a Rai,
Sportmediaset e Interchannel
Divertirsi e giocare bene E il
gioco? «Non stiamo giocando
bene. Ho detto alla squadra che
deve essere performante. Gio­
catori e tecnico devono dare ri­
sultati ai tifosi. E’ un obbligo,
questa è l’Inter. Ma ho spiegato
loro che devono anche divertir­
si, “enjoy”, se no diventa diffici­
le, e questo vale anche per Maz­
zarri. Il ritorno di Mourinho?
«L’olandese lo stimo, ma non l’ho
cercato e non so
se sia adatto a un
team come l’Inter»
103 giorni e le Coppe ET ­ che
oggi raggiunge il traguardo dei
103 giorni da interista ­ viene
stuzzicato e “interrogato” su
tante cose. Frank de Boer com­
preso. «Se mi piace? Sì, non
posso negarlo, ma ciò non vuo­
«Gli arbitri non devono uccidere
il gioco. Mou? Sarebbe bello averlo qui...»
Erick Thohir, 43 anni, presidente dell’Inter
ANSA
le dire che lo voglia all’Inter. Lui
ha vinto negli ultimi tre anni al­
l’Ajax e se vincesse ancora supe­
rerebbe Michel e Van Gaal, sen­
za Eriksen e con ragazzi di 23­
24 anni. E’ forte, ma non l’ho
mai sentito e non è detto che sia
l’uomo adatto per l’Inter. Maz­
zarri ha le qualità giuste. Gli ho
detto che ho molta fiducia in
lui, di finire questa stagione per
poi pianificare le prossime tre.
E spero che continueremo ad
avere la stessa visione: per ora
l’abbiamo ma dobbiamo verifi­
9
FIRME E FUTURO
Guarin sicuro: «Inter a vita» E oggi Zanetti incontra ET
Il colombiano giura fedeltà Per il capitano da stabilire quale ruolo avrà in società
DAL NOSTRO INVIATO APPIANO GENTILE (COMO)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Thohir: «De Boer è bravo ma tengo stretto Mazzarri»
dando un profilo preciso ad
aspettative e volontà. Una cosa
emerge sopra tutte: «L’Inter
non può stare un altro anno
senza l’Europa». WM sta lavo­
rando per questo, ma dovrà
centrarla. Assolutamente.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
care di averla anche per i prossi­
mi tre anni. Fino a quando le co­
se andranno bene non so dirlo,
ma lui è uno dei migliori allena­
tori di Italia e ho fiducia in lui,
per cui voglio che abbia il soste­
gno che serve». La traduzione è
presto fatta: non c’è dubbio che
Mazzarri sia uno dei migliori
tecnici italiani, poi è chiaro che
bisognerà parlare di come guar­
dare al futuro. ET amerebbe
una squadra con tanti giovani
(il riferimento all’Ajax è chia­
ro), anche se con tanti giovani
Sarebbe bello ma ora c’è Walter
e spero che con noi possa avere
tanti successi, poi vedremo...».
Arbitri? Il periodo nero...
Quindi, la questione­arbitrale.
«Gli arbitri italiani sono tra i mi­
gliori del mondo ma in questa
loro storia c’è già stato un perio­
do nero. Non voglio giudicarli e
dobbiamo rispettarli, ma devo­
no capire che non devono ucci­
dere il gioco. Devono avere una
posizione chiara su tutto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fredy Guarin verso il rinnovo: resta da sta­
bilire se 2017 o 2018 ma ci siamo. «Del rinnovo ne
abbiamo parlato ­ racconta il colombiano a Sky ­
è già da un anno che ne parliamo e penso che tra
poco lo faremo: in questo momento non ci pense­
rei un attimo a firmare a vita con l’Inter». Fra In­
ter e il Guaro c’è massimo allineamento. Ora sì.
Ora sono più forte La vicenda che li aveva divisi
per un po’ è ormai nota: lo scambio Guarin­Vuci­
nic, andato in onda solo... virtualmente. «Dopo
quello che è successo, ho dovuto lavorare ancora
di più perché i tifosi si aspettavano di più da me e
quindi è normale. Anche io ho pensato che devo
dare un po’ di più. La squadra ha bisogno e io
voglio migliorare, voglio far vincere la squadra e
dare tutto per l’In­
ter, per i tifosi che
Il tycoon torna hanno sempre cre­
duto in me e che
in Indonesia hanno fatto di tut­
stasera: già to perché io rima­
ieri un contatto nessi qui. Quanto
con il capitano mi ha fortificato
quella vicenda?
Tantissimo. Mi ha
fatto imparare
tanto come uomo
nel calcio, come
uomo fuori dal
campo, ho cono­
sciuto tante perso­
ne e fortunata­
mente è stata una
bella esperienza
da cui devo impa­
rare per il futuro».
JAVIER ZANETTI
CAPITANO INTER
ET­Zanetti: faccia
a faccia Probabil­
mente il capitano
Javier Zanetti e
Erick Thohir (che rientrerà stasera in Indonesia)
si sono sentiti già ieri. Ma è oggi il giorno; è oggi
che ci sarà l’incontro per capirne di più sul futuro
di Pupi. «Ci sono molte opportunità all’Inter ­ rac­
conta Thohir ­: potrebbe avere un ruolo ma è pre­
sto dire quale perché non l’ho incontrato anco­
ra». Oggi non ci sarà nulla di decisivo ma una
mezza idea (di incarico in società) sì.
Rodrigo Intanto, a proposito di prossimo anno,
in Spagna sono convinti che Rodrigo, attaccante
del Benfica, 22 anni, interessi fortemente all’In­
ter. Si vedrà.
m.d.v.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
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MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
SERIE A d
Ribollita viola
Della Valle: «Firenze stanca
ora Braschi deve spiegarci»
Fiorentina stangata: 4 turni di stop a Borja Valero, uno a Montella Il presidente: «In passato con Balotelli c’era stata meno severità» HANNO
DETTO
Il designatore:
«Gervasoni ok
Adesso serve più serenità»
S
(cen) «La prestazione di
Gervasoni in Parma­Fiorentina
è stata tecnicamente molto
buona: ha applicato le regole
con persone che non sembra­
vano propense al rispetto di es­
se». Il lungo fine settimana di
Stefano Braschi ha avuto una
nuova appendice: non bastava­
no le polemiche della domeni­
ca per le direzioni di Doveri a
Genova, ma soprattutto Russo
a Milano e Rizzoli nel derby di
Torino. Complice un calenda­
rio sempre più spalmato a di­
stanza di 24 ore un altro arbi­
tro è stato contestato: Gervaso­
ni agli occhi della Fiorentina è
stato severo oltre misura nei
confronti dei giocatori viola.
Rabbia tracimata dopo le deci­
sioni del giudice sportivo (su
tutte le 4 giornate di stop inflit­
te a Borja Valero), prese sulla
base del referto consegnato dal
fischietto di Mantova.
Andrea
Della Valle
«Adesso vigilo,
vigilerò molto.
Mi chiedo cosa
abbia fatto la
Fiorentina. Non
sono sereno,
stiamo lottando
per la
Champions»
S
Vincenzo
Montella
«Stiamo
diventando
antipatici, i
giocatori, la
società e anche
io. Antipatici a
chi ci arbitra e
non solo. E’ il
paradosso
nel paradosso»
S
ALESSANDRA GOZZINI
MILANO
Viola di rabbia dopo aver
incrociato Gervasoni sul cam­
po del Parma, ieri la Fiorentina
non mostrava colori più diste­
si. Anzi, Andrea Della Valle era
ancora nero: «La città è stanca.
Se mi sono dato una spiegazio­
ne? Io non me lo spiego, deve
spiegarmelo qualcun altro.
Prima ci sono stati degli errori
in partite importanti e adesso
Borja Valero che viene fermato
per quattro turni. E devo stare
tranquillo? Adesso vigilo, vigi­
lerò molto. Mi chiedo cosa ab­
bia fatto la Fiorentina. Non so­
no sereno, stiamo lottando per
la Champions, Braschi deve
spiegarci per esempio perché
Borja merita quattro giornate
di squalifica. I messaggi di­
stensivi non servono, sono si­
tuazioni che vanno avanti da
mesi. Noi siamo quelli del fair
play e del terzo tempo, iniziati­
ve distensive, e sono servite a
qualcosa? L’anno scorso abbia­
mo perso una Champions ab­
biamo visto come, ora diamoci
tutti una calmata». Il passag­
gio successivo sarà spostare la
questione arbitrale nelle sedi
istituzionali.
No alibi Toni forti anche nel­
l’ultimo summit tra squadra,
staff tecnico e dirigenza: nes­
sun rimprovero al gruppo, ma
l’invito a stoppare proteste, la­
mentele e altre rivelazioni di
nervosismo. Tutto il risenti­
mento dovrà semmai esser tra­
sformato in spirito positivo,
necessario per il raggiungi­
mento degli obiettivi. L’idea è
dunque quella di rinnovare le
energie sul campo e togliere
ogni possibile forma di alibi al
gruppo. Rispetto al proposito
di parlare di arbitri potranno
semmai esserci un paio d’ecce­
zioni. A Montella e Borja Vale­
ro, che oggi si materializzeran­
no nella conferenza stampa
della vigilia di coppa, sarà con­
cessa un’ultima replica rispetto
agli eventi del lunedì sera. Par­
larne non vuol dire necessaria­
mente alimentare la polemica:
in toni rispettosi, se vorranno, i
due potranno offrire la loro
pubblica versione dei fatti.
Nell’immagine grande il contatto tra Munari e Borja Valero. In alto a destra la mano
del giocatore viola tocca l’arbitro che, sotto, sembra controllare cosa sia successo
MEDIASET Ricorsi Entrambi sono infatti
finiti nel referto arbitrale e di
conseguenza tra i colpiti dal
giudice sportivo. Borja Valero,
fermato per quattro giornate
dopo «avere, al 49° del secon­
do tempo, a gioco fermo, spin­
to reiteratamente con veemen­
za un calciatore avversario, po­
nendogli le mani sul petto; e
per avere inoltre, all’atto del
consequenziale provvedimen­
to di espulsione, posto una ma­
no su una spalla dell’Arbitro,
spingendolo». Un turno di stop
invece per Montella «per ave­
re, al termine della gara, al
rientro negli spogliatoi, rivol­
gendosi ad un Arbitro addizio­
nale, indirizzato al Direttore di
gara un’espressione insultan­
te». Su Borja la prima difesa è
ancora di ADV a Sky: «E’ il ra­
gazzo più corretto che la Fio­
rentina abbia mai avuto. Fate
un sondaggio, uno così, per
quello che ha fatto, merita
quattro giornate? Ho visto co­
se molto peggiori, Balotelli e
altri in passato sono stati puni­
ti meno severamente». Se per
Borja il ricorso viola è sconta­
to, il club documenterà la pro­
Per lo spagnolo
ci sarà il ricorso,
difficile che il club
faccia lo stesso
per il tecnico
Giancarlo
Abete
«L’ultima giornata
non è stata
positiva per gli
arbitri. Un appello
al mondo del
calcio: facciamo
la nostra parte
per mantenere
serenità»
pria difesa con ampi resoconti
di immagini e non solo (al mo­
mento salterebbe Lazio, Juve,
Chievo e Napoli), per l’allena­
tore si deciderà in giornata ma
con poche possibilità di ribal­
tare il verdetto, la società po­
trebbe anche scegliere di non
presentarsi alla Corte di Giu­
stizia Federale. Nel caso di
Borja non è neppure esclusa la
presenza dello stesso giocatore
davanti al giudice: intende ri­
vendicare la sua innocenza, e
ribadire la propria immagine
di giocatore leale e mai sopra
le righe. Tutte versioni condivi­
se dalla Fiorentina che punta a
riavere prima possibile un gio­
catore senza il quale, in questo
campionato, ha giocato (e rac­
colto un solo punto) contro Ge­
noa e Inter.
«Noi tassisti sospendiamo le corse per Coverciano»
Protesta civile Un’invasione
che dovrà restare civile, lo rac­
comandano anche le associa­
zioni del tifo, che allo stesso
tempo insorgono e pianificano
nuove rimostranze. Spiegano
dall’associazione centro di co­
ordinamento viola club:
«Qualcosa faremo, in maniera
forte ma assolutamente civile.
Non abbiamo ancora definito
percorsi precisi, ma già nelle
prossime uscite di campiona­
to, allo stadio, ci faremo senti­
re. Organizzeremo una rispo­
sta, anche per evitare che
qualcuno decida di farsi giusti­
zia da solo. Il vaso è colmo,
prenderemo una posizione
molto dura ma sempre nei li­
miti della civiltà».
Niente taxi Tra le rappresa­
glie più originali c’è di certo
quella dei tassisti fiorentini,
spiegata dal Presidente del Vi­
ola Club Tassisti a Lady Radio:
«Vogliamo sospendere il servi­
zio al centro tecnico di Cover­
ciano in quanto casa della Fe­
derazione. È una provocazio­
ne, non vogliamo creare pro­
blemi o ingigantire la cosa, ma
è una nostra protesta».
lunedì che il tifo viola rimugi­
na, posta su facebook montag­
gi di Montella con braccia sol­
levate nel gesto delle manette,
reclama con altre immagini
l’innocenza di Borja Valero, e
come fatto dall’allenatore e da
Andrea Della Valle, chiede
spiegazioni alla classe dirigen­
te. Domani è già vigilia di gara,
giovedì il gruppo sarà infatti in
campo nel ritorno dei sedicesi­
mi di Europa League con
l’Esbjerg: a fine febbraio, den­
tro il Franchi, farà caldissimo.
Delusione È dalla serata di
© RIPRODUZIONE RISERVATA
a.g.­g.s.
L’invito Ma Braschi rimanda
al mittente le accuse: «A me la
direzione di Gervasoni è pia­
ciuta ­ ha spiegato il designato­
re ­. Siamo sempre nell’occhio
del ciclone, ma se andiamo a
vedere, in 250 gare fin qui gio­
cate, di errori veramente cla­
morosi ce ne saranno stati non
più di 5 e le decisioni sbagliate
degli assistenti sono appena il
2%. Montella si lamenta? Non
credo sia il caso di rispondere,
non entro in quelle che posso­
no essere polemiche da bar. Di­
co solo che bisogna darsi una
calmata: chi si comporta da
professionista troverà arbitri
collaborativi,
disponibili,
pronti al dialogo. Chi invece of­
fende, protesta in modo prepo­
tente, simula e attua un gioco
violento li troverà intransigenti
e determinati».
IL GIUDICE SPORTIVO
Gli squalificati: si fermano anche
Pizarro e Vidal
Non solo Borja Valero e
Montella. Il giudice sportivo ha squalificato per due giornate Sardo (Chievo) e per un turno altri 16 giocatori: Diakite e Pizarro (Fiorentina), Maxi Lopez, Palombo e Costa (Sampdoria), Muntari (Parma), Albiol e Higuain (Napoli), Bergessio (Catania), Matuzalem (Genoa), Domizzi (Udinese), Ekdal (Cagliari), El Kaddouri (Torino), Muntari (Milan), Vidal (Juventus) e Toni (Verona): per lui un’ammenda di 2 mila euro per simulazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PROTESTE DEI TIFOSI INVASIONE DI MESSAGGI SU SITI, RADIO E SOCIAL. LE ASSOCIAZIONI: «CON CIVILTA’, MA REAGIREMO»
Insieme al club, ribolle
tutta Firenze. La rabbia della
città è anzi più acuta: siti, ra­
dio, tv, un’invasione di bile.
Chi ieri controllava i messaggi
diretti alle varie redazioni re­
gistrava un’impennata del
500%. Sui social anche una se­
rie di proposte piccate: man­
dare in campo la Primavera,
adattare la maglia con strisce
bianco­viola, marce di prote­
sta, lettere aperte destinate al­
le istituzioni del pallone.
L’INTERVENTO DI BRASCHI
Un’immagine dei tifosi viola PRIMAVERA ALLE 14.30
Finale Coppa Italia
I viola con la Lazio
Andata a Formello Primo atto della finale
di Coppa Italia Primavera. A Formello, alle 14.30, si gioca la gara di andata tra la Lazio e la Fiorentina (il ritorno a Firenze ai primi di aprile, ma la data dipenderà dal cammino viola
in Europa League): Simone Inzaghi, da un paio di mesi sulla panchina biancoceleste, prova a mettere le mani sulla Coppa dopo il successo del fratello Pippo nel Viareggio. Sfida equilibrata: romani e viola sono primi e secondi nel girone C del campionato.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
SERIE A
4
LA LISTA
NERA
S
Sassuolo
primo stop
Che batosta
a Bergamo
Ecco l’elenco
delle partite
contro squadre
medio­piccole
costate al
Napoli la
bellezza di 18
punti
IL CONFRONTO CON LE BIG
Nei confronti con le squadre
medio-piccole il Napoli ha
perso molti più punti rispetto
alle dirette concorrenti
18 punti
Juventus
4 punti
Roma
NAPOLI 0
Parma 1
12 punti
Cagliari 1
NAPOLI 1
Ritorno
NAPOLI 1
Chievo 1
Bologna 2
NAPOLI 2
Atalanta 3
NAPOLI 0
NAPOLI 1
Genoa 1
La Juventus
capolista contro
le attuali ultime
dieci della
classifica (e col
Parma) ha
sempre vinto: è
qui la differenza
FOCUS TUTTI GLI ERRORI AI RAGGI X
Difesa, cali e mentalità
Così il grande Napoli
diventa spesso piccolo i gol presi causa difesa
Contro squadre medio­piccole il Napoli ha incassato tre gol per colpa della difesa «arretrata». In Napoli­Parma 0­1 Britos non è uscito su Cassano. In Napoli­
Udinese 3­3 Albiol non è uscito su Bruno Fernandez. In Napoli­Chievo 1­1 Albiol non è uscito su Sardo.
Napoli
Andata
NAPOLI1
Sassuolo 1
NAPOLI 3
Udinese 3
l’analisi
I MOTIVI DELLA FRENATA AZZURRA 3
Passaggio
Movimento
Il passo falso col Genoa allunga la serie: 18 punti persi contro le «provinciali» Higuain: «Sono molto deluso per le tante occasioni perse, peseranno.
Vorrei essere più in alto in classifica, ora pensiamo a battere lo Swansea»
GDS
MIMMO MALFITANO
NAPOLI
divario tra il collettivo di Rafa
Benitez e le prime due della
classe.
Il lunedì grigio del Napoli
ha meglio delineato le gerar­
chie della serie A. La Juventus
è lontana 15 punti, così come il
primato in classifica, mentre la
Roma è a più 6, ma dovrà recu­
perare una partita (Parma).
Numeri impietosi, che l’am­
biente napoletano legge con
delusione e con la convinzione
che si sarebbe potuto fare me­
glio se non si fossero lasciati
per strada molti punti pesanti e
importanti. Pesanti, perché il
Napoli li ha persi contro squa­
dre di medio­bassa classifica.
Se limitiamo l’analisi alle ulti­
me 10 squadre della graduato­
ria, ci si rende meglio conto di
come si sia potuto aggravare il
Mentalità Il Napoli ha perso
15 punti (4 pareggi interni, 2
pareggi ed una sconfitta ester­
na) contro gli zero della capoli­
sta e i 6 della Roma (2 pari in­
terni e 1 esterno) che salgono a
18 se aggiungiamo anche la
sconfitta interna contro il Par­
ma. «A me non piace pareggia­
re, come del resto a nessuno.
Da uomo di calcio sto male. Ab­
biamo perso altri punti impor­
tanti, però proviamo a guarda­
re avanti ed a fare meglio ­ ha
spiegato Gonzalo Higuain ­.
Vorrei essere più in alto in clas­
sifica, invece abbiamo lasciato
troppi punti per strada. Atteg­
giamento e mentalità debbono
essere sempre gli stessi, a pre­
A sinistra Raul Albiol, 28 anni, e Pepe Reina, 31, entrambi spagnoli. Sopra Gonzalo Higuain, 26, argentino. La loro delusione è evidente LIVERANI
OTTIMISMO LO SLOVACCO NON SEGNA DA 13 GARE
THE ViZiGLO RIDE 6
Ma Hamsik non molla
«Possiamo ancora
riprendere la Roma»
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maratonando.com
«Mi piace andare in Rete
velocemente», si legge sui car­
telloni pubblicitari che hanno
tappezzato Napoli negli ultimi
giorni. L’immagine ritratta è
quella di Marek Hamsik. Lo
slovacco però non va a segno
da tredici gare consecutive
(senza considerare quelle che
ha saltato per infortunio). Pre­
cisamente, non esulta da Na­
poli­Catania del 2 novembre
2013. Il suo secondo digiuno
più lungo da quando veste la
maglia azzurra (quello prece­
dete risale alla gestione Dona­
doni, tra la fine del campiona­
to 2008­09 e l’inizio della sta­
gione 2009­2010). Hamsik,
però, non sembra soffrire di
crisi d’astinenza: «L’importan­
te è che vinca la squadra, non
che io faccia gol». Frasi di cir­
costanza, cui però Hamsik ag­
giunge una serie di considera­
zione più interessanti: «Sto
tornando, ho ripreso a giocare
con continuità e mi sento be­
ne. Certo, fa male pareggiare
come è accaduto contro il Ge­
noa ed anche io nel secondo
tempo non sono stato brillan­
te. Nei primi 45’ abbiamo gio­
cato bene. Sono altri due pun­
ti in meno che peseranno a fi­
ne campionato, però mancano
ancora tante partite e credia­
mo nel secondo posto perché
abbiamo lo scontro diretto con
la Roma in casa».
Marek Hamsik, 26 anni LAPRESSE
Proclami di battaglia Del re­
sto, il momento è topico e non
si può più sbagliare. In cam­
pionato come in Europa Lea­
gue: «Contro lo Swansea spe­
ro di vedere il San Paolo pie­
no, vogliamo battere i gallesi e
superare il turno«. Fondamen­
tale riuscire a guardare avanti
facendo però tesoro degli er­
rori commessi: «Possiamo fare
ancor meglio in fase difensiva,
specie noi attaccanti dobbia­
mo dare una mano a tenere la
squadra corta. Dobbiamo mi­
gliorare rispetto alla gara di
andata, lo Swansea è un’otti­
ma squadra. Lo ha dimostrato
sia contro di noi che contro il
Liverpool». Intanto, ieri il por­
tiere Rafael, infortunatosi a
Swansea, si è operato in Brasi­
le al legamento crociato ante­
riore del ginocchio destro. Per
sostituirlo il Napoli è vicino al­
lo spagnolo Toni Doblas, 33
anni, che giocava nello Xazar
Lankaran in Azerbaijan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
3
le reti su palla inattiva
Contro squadre medio­piccole il Napoli ha incassato su palla inattiva tre reti decisive ai fini del risultato. In Napoli­Udinese 3­3 c’è stato il gol di Basta. In Bologna­
Napoli 2­2 la rete di Bianchi. In Napoli­Genoa 1­1, lunedì sera, la punizione di Calaiò.
Passaggio
Movimento
5
gli errori individuali
Contro squadre medio­piccole 5 reti
sono arrivate per errori individuali. In Napoli­Sassuolo 1­1 Cannavaro su Zaza. In Cagliari­Napoli 1­1 Maggio su Nené. In Bologna­Napoli 2­2 Albiol su Bianchi. In Atalanta­
Napoli 3­0 Inler su Denis e Fernandez su Moralez.
Passaggio sbagliato
Passaggio corretto
Inserimento avversario
scindere dall’avversario. Dob­
biamo imparare questo per il
futuro». Insomma, un rendi­
mento poco esaltante, che po­
trebbe compromettere il pro­
gramma della prossima stagio­
ne se dovesse essere conferma­
to il terzo posto, che
significherebbe dover fare i
preliminari di Champions Lea­
gue. Ma quali sono i motivi che
hanno determinato i risultati
negativi contro queste squa­
dre, sulla carta, abbordabilissi­
me? Noi ne abbiamo indivi­
duati tre.
Difensori statici Per ben tre
volte, al San Paolo, il Napoli ha
subito gol per mancanza d’in­
tesa tra i difensori. Così Cassa­
no (Parma) e Bruno Fernandes
(Udinese), partiti in contropie­
de, sono potuti arrivare indi­
0
i punti di differenza
Dopo 25 giornate il Napoli di
Benitez ha 51 punti come il
Napoli 2012­2013 di Mazzarri
RAFA BENITEZ
ALLENATORE DEL NAPOLI
d
sturbati alla conclusione, men­
tre Albiol e Britos arretravano
anziché uscire dall’area per
contrastarli. Un difetto che po­
trebbe essere corretto col rien­
tro di Behrami. Benitez, solita­
mente, lo utilizza dinanzi alla
difesa, in prima battuta sull’av­
versario in possesso palla che,
in questo modo, non ha più da­
vanti a se 20 metri di campo da
percorrere indisturbato e giun­
gere alla conclusione.
HA
DETTO
S
Palle inattive Ma se il ritorno
Federico
Fernandez
difensore
«Bisogna lavorare
per aggiustare
certi dettagli che
ti fanno vincere le
partite. Il
secondo posto
resta il nostro
obiettivo»
di Behrami potrà schermare
meglio la difesa, il posticipo di
lunedì sera ha riproposto un al­
tro problema: le palle inattive.
Il gol del pareggio di Calaiò è il
terzo subito contro le «piccole»
ed il lavoro dell’allenatore, nel­
le ultime settimane, si sta con­
centrando molto sui calci da
fermo durante gli allenamenti.
Errori singoli È l’aspetto più
penalizzante. Molti punti il Na­
poli li ha persi per disattenzio­
ni dei suoi giocatori. Nella sola
gara di Bergamo ne sono stati
commessi due (Inler e Fernan­
dez) che hanno determinato la
sconfitta. Probabilmente l’idea
di giocare contro squadre alla
portata influirà anche sulla
psicologia della squadra. Un
esempio può essere l’ultima ga­
ra col Genoa. La determinazio­
ne della squadra è durata sol­
tanto 45 minuti, duranti i quali
ha segnato un gol, con Hi­
guain, e ne ha sbagliati almeno
un paio non chiudendo la par­
tita. Nella ripresa, c’è stato un
calo sia fisico sia mentale e l’av­
versario ha avuto la possibilità
di farsi pericoloso e di trovare il
parI. «Avremmo potuto fare
senz’altro meglio, sarebbe sta­
to importante vincere. Ma
adesso guardiamo allo Swan­
sea e alla possibilità di andare
avanti in Europa League», ha
detto il Pipita.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
LO SFOGO DOPO LA PARTITA COL GENOA È ESPLOSO
De Laurentiis infuriato
«Ora mi sono rotto...»
Il presidente ce l’ha col Comune per lo stadio
e con quei tifosi che lo contestano
NAPOLI
Ha lasciato il San Paolo
imprecando, Aurelio De Lau­
rentiis, lunedì sera. L’arrabbia­
tura non l’ha saputa trattenere
e, entrando in macchina, s’è
lasciato sfuggire un’impreca­
zione: «Mi sono proprio rotto il
c… di questa città», ha urlato,
mentre qualche amico ha pro­
vato a calmarlo. Ma cosa lo ha
contrariato nella notte del po­
sticipo? Di certo, non il risulta­
to della partita. Anzi, è stato
proprio lui a calmare il grup­
po. «Calma, ragazzi, l’avversa­
rio è di buona qualità, è stato
tosto», ha detto ai giocatori.
Aurelio De Laurentiis, 64 anni, produttore di cinema, è presidente del Napoli dal 2004 ANSA
club, così come richiesto dalla
Corte dei Conti di Napoli.
Provvedimento scaturito dal
mancato pagamento da parte
del club al Comune, degli in­
troiti derivanti dalla pubblicità
dentro lo stadio e del canone
annuale di affitto. Un’azione
che ha infastidito il presidente.
Questione stadio Ed allora,
l’arrabbiatura di De Laurentiis
è riconducibile a due questio­
ni. La prima, riguarda lo stadio
e la convenzione che scadrà il
30 giugno e che dovrà essere
ridiscussa. Ma nei giorni scor­
si, negli uffici della sede, a Ca­
stelvolturno, s’è presentata la
Guardia di Finanza e, dopo
aver acquisito una serie di do­
cumenti, ha disposto il seque­
stro conservativo di 5 milioni
di euro sui conti correnti del
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Contestazione È la seconda
causa della rabbia di De Lau­
rentiis. Da tre settimane, alcu­
ni settori dello stadio lo stanno
contestando, quella parte di ti­
fosi gli imputa un mercato, a
gennaio, di basso profilo. Una
questione che divide il San Pa­
olo. Ai fischi dei settori popo­
lari si contrappongono gli ap­
plausi della tribuna.
mi.mal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
#
SERIE A
Ultimo appello
Milan vecchia maniera
per lo scatto europeo
Un anno fa i rossoneri hanno fatto 28 punti nelle ultime 13 gare
Con un cammino analogo l’Europa League sarebbe certezza
ma è comunque doveroso pro­
vare ad arrivare più in su possi­
bile non solo per questione di
semplice prestigio in classifica,
bensì per il numero di turni
preliminari: più la posizione in
classifica è bassa, prima si ini­
zia a giocare. E la preparazione
estiva viene sconvolta.
MARCO PASOTTO
MILANO
Come all’aeroporto: last
call. Ultima chiamata. E’ vero, è
un ritornello che abbiamo ripe­
tuto spesso, ma se il ragiona­
mento sta ancora in piedi signi­
fica che c’è la buona notizia: si
può fare, nonostante tutto (la
mole di problemi vissuti fin
qui) e nonostante tutti (insom­
ma, là davanti non è che le le­
pri stiano facendo proprio le le­
pri). La missione Europa del
Milan entra nel vivo, e non po­
trebbe essere altrimenti: alla
bandiera a scacchi mancano
tredici curve e d’ora in avanti
qualsiasi errore di traiettoria
potrebbe risultare fatale.
Cammino Galliani ha fatto
notare che il Milan, con 13
punti nelle ultime sei gare, ha
ripreso il cammino abituale.
Volendo fare qualche calcolo
basandosi sullo scorso campio­
nato, il sesto posto fu della Ro­
ma a quota 62. In questo mo­
mento al Milan, che ha 35 pun­
ti, ne mancherebbero 27 con
13 partite da giocare. E’ evi­
dente come i margini di errore
Identità Allegri amava fissa­
re dei traguardi volanti, di vol­
ta in volta. A ottobre magari
parlava di Natale e a dicembre
pensava a fine febbraio, rac­
contando che la classifica sa­
rebbe stata molto diversa. Lo
scorso campionato furono
proiezioni perfette, e chi nel
tardo autunno gli dava del vi­
sionario si dovette ricredere.
Quest’anno l’oracolo ha fallito
e Seedorf è troppo accorto per
dare in pasto ai media scadenze
precise. La crescita inizia a fare
capolino, ma l’olandese è in
sella da nemmeno un mese e
mezzo: il rischio di farsi male è
troppo elevato. Così si va avan­
ti con la politica del «giornata
dopo giornata», con l’auspicio
che il Milan ritrovi definitiva­
mente idee e identità.
Preliminari Intanto la classi­
fica strizza l’occhiolino. Ovvia­
mente nemmeno il più inguari­
bile degli ottimisti osa mettere
gli occhi sul terzo posto occu­
pato dal Napoli 16 gradini più
in su. Servirebbe un suicidio.
Però il sesto e il quinto posto,
che aprono le porte dell’Euro­
pa League e sono rispettiva­
mente gestiti da Verona (a +4)
e Inter (a +5), sono raggiungi­
bili. Con tutti gli stenti dei pri­
mi mesi stagionali, è già un
successo poterne parlare. Più
complicato puntare alla quarta
piazza della Fiorentina (+10),
I margini di errore
però non sono ampi, e in lotta ci
sono anche Parma
Torino e Lazio
Dal piazzamento
finale dipende anche quando comincerà la
nuova stagione
4
FINO
A PASQUA
S
Questo il
cammino del
Milan in
campionato da
domenica
prossima a
Pasqua. Per
allora, sarà
chiaro a che
cosa potranno
ambire i
rossoneri
2 MARZO
26a giornata
Milan­Juve
8 MARZO
27a giornata
Udinese­Milan
16 MARZO
28a giornata
Milan­Parma
23 MARZO
29a giornata
Lazio­Milan
26 MARZO
30a giornata
Fiorentina­Milan
29 MARZO
31a giornata
Milan­Chievo
6 APRILE
32a giornata
Genoa­Milan
13 APRILE
33a giornata
Milan­Catania
19 APRILE
34a giornata
Milan­Livorno
L’INFERMERIA STEPHAN: OGGI CONTROLLO
Visita decisiva
per El Shaarawy
Robinho è okay
Rientra in gruppo pure Birsa, per Balotelli e De Sciglio terapie come da programma
MILANO
Oggi Stephan El Shaarawy saprà se è pron­
to per tornare ad allenarsi. Un controllo medico
stabilirà a che punto è il recupero dell’attaccante
dopo la microfrattura, con conseguente infiam­
mazione e infine operazione chirurgica al piede
sinistro. Se gli sarà dato l’ok, Stephan potrà rico­
minciare con la preparazione atletica, ma il per­
corso è lungo, perché dovrà riprendere proprio
dalle prime fasi. Ipotizzare un rientro prima di
aprile è al momento difficile, però tornare a la­
vorare sul campo e non soltanto sui lettini del
fisioterapista sarebbe già un grande passo avan­
ti per lui e il per il Milan, che in questa stagione
lo ha avuto raramente a disposizione.
Tutti in gruppo Sono superati invece i guai fisi­
ci di Robinho e di Birsa, che sono rientrati nel
gruppo. A questo punto la pattuglia di trequarti­
sti (o assimilabili al ruolo) cresce a dismisura, e
ciò significa che Clarence Seedorf avrà ampie
possibilità di scelta e magari anche di turnover.
E’ escluso però che di turnover si possa parlare
in questa settimana, visto che l’avversario è la
Juve. Un turno di riposo potrebbe magari essere
dato ad alcuni giocatori­chiave nella partita con
l’Udinese che precede la trasferta di Champions
League a Madrid, più che altro per evitare situa­
zioni come quelle vissute l’anno scorso a Barcel­
lona, quando Allegri dovette fare a meno di Paz­
zini infortunato a Marassi contro il Genoa. Per la
partita contro la Juve potrebbero recuperare an­
che Balotelli e De Sciglio, che però ieri hanno
lavorato ancora separati dai compagni seguen­
do programmi di fisioterapia. Restano indispo­
nibili anche Zapata e Silvestre. Ieri anche Abbia­
ti, Constant e Honda hanno svolto un lavoro per­
sonalizzato, mentre Bonera, bloccato domenica
da un violento attacco di influenza, è rimasto
ancora a riposto.
Clarence Seedorf, 37 anni, sembra indicare la via al Milan AFP
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non siano troppo ampi, senza
dimenticare che, oltre alla La­
zio a pari punti, bisogna guar­
darsi dalla concorrenza di Tori­
no (un punto sopra) e Parma
(due sopra con una gara in me­
no). Un anno fa dopo 25 gior­
nate i rossoneri erano a 44 e
chiusero a 72: significa 28 pun­
ti, e significa che se il Milan riu­
scisse a tenere quella media
l’Europa sarebbe una certezza.
Il calendario da qui a Pasqua
(20 aprile) dice che sulla carta
ci sono tre partite difficili (Ju­
ve, Lazio, Fiorentina), tre me­
die (Udinese, Parma, Genoa) e
tre più semplici (Chievo, Cata­
nia, Livorno). A quel punto si
tireranno le somme e la politi­
ca del day by day dovrà cedere
il posto alle reali ambizioni.
IL CENTROCAMPISTA VICINO AL RIENTRO
Cristante: «Seedorf crede nei giovani»
«Sto bene, il rientro è
vicino, fra una decina di giorni dovrei esserci»: così Bryan Cristante, 19 anni il 3 marzo, fermo per un infortunio dal 6 febbraio, ha parlato ieri in Gazzetta in occasione della presentazione della Gazzetta Cup. «Seedorf sta dimostrando di considerare i giovani. Sia Petagna sia Saponara hanno giocato, io a gennaio sono rimasto perché me lo ha chiesto l’allenatore, poi mi sono fatto male. Devo allenarmi bene e le chance arriveranno. Un grande ex campione è importante per i Bryan Cristante, 18 anni ANSA
giovani, perché aiuta sempre a crescere. In questa settimana a Milanello si respira il clima che precede le grandi partite. C’è grande concentrazione per la gara con la Juventus». GRANDE AVVERSARIO DEI ROSSONERI
Addio a Coluña, il capitano
del mitico Benfica Anni 60
Brutto momento per il calcio portoghese.
Neppure due mesi dopo la morte del mito Eusebio, perde anche Mario Coluña, capitano del Benfica due volte campione europeo negli anni Sessanta e protagonista anche nel terzo posto della nazionale portoghese al Mondiale del 1966. Coluña, che come il compagno di squadra Eusebio era nato in Mozambico, aveva 78 anni. È morto a Maputo, dove era ricoverato in ospedale da domenica per una grave infezione polmonare. Coluña segnò gol storici in entrambe le finali europee vinte dal Benfica nel 1961 e 1962. Il Benfica giocò la finale di Coppa dei Campioni anche nei tre anni successivi, perdendola contro Milan, Inter e Manchester United.
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YOUTH LEAGUE I ROSSONERI ELIMINATI NEGLI OTTAVI IN GARA SECCA
IL PROGRAMMA
Champions: poker Chelsea, Inzaghi fuori FABIANA DELLA VALLE
Il risultato è bugiardo pe­
rò dà l’idea della differenza che
c’è tra le due squadre. Il Milan
di Filippo Inzaghi s’inchina di
fronte ai marziani del Chelsea
(mai una sconfitta in tutto in
torneo, 18 gol segnati e uno so­
lo subito nel girone di qualifica­
zione) e saluta la Champions
League dei giovani. Quattro gol
incassati, tre dei quali da fuori
area, una doppietta di Baker (5
reti in totale in questa Youth Le­
ague), uno che sembra già
pronto per il calcio dei grandi,
un buon primo tempo e il ram­
marico di non aver avuto alcuni
giocatori (vedi Cristante e Di
Molfetta). «Usciamo meritata­
mente, ma con un risultato
troppo severo. Complimenti ai
miei ragazzi», ha detto Inzaghi
a fine partita. Peccato perché i
rossoneri non avevano comin­
ciato male, tenendo testa per
quasi tutto il primo tempo agli
inglesi. Squadra tosta, messa
bene in campo e con buone in­
dividualità.
Crollo nella ripresa La tattica
scelta dal Milan era quella di
contenere e poi ripartire, sfrut­
tando la velocità di Pinato e la
fisicità di Petagna. Il castello
rossonero però è crollato un mi­
nuto prima dell’intervallo,
quando Baker, atterrato da Si­
mic, ha trasformato la punizio­
ne in gol. Nella ripresa il Chel­
sea ha preso il largo: raddoppio
di Boga (destro da fuori area)
dopo 8 minuti, partita in cassa­
forte dopo 29 con l’invenzione
di Baker, che vede Gori un po’
fuori dai pali e tira da 30 metri.
Poco dopo mezzora arriva il 4­0
di Kiwomya. Il Milan s’accon­
tenta della testata di Petagna,
che al tramonto della gara trova
il gol della bandiera. Inzaghi sa­
peva che sarebbe stata una mis­
sion impossible contro una delle
squadre giovanili più forti d’Eu­
ropa. Forse i suoi hanno pagato
anche le fatiche del Viareggio,
ma comunque il divario resta.
E oggi c’è il Napoli Caccia all’impresa
con il Real Madrid
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Pippo Inzaghi, 40 anni IPP
MILAN­CHELSEA 1­4
MARCATORI Baker (C) al 44’ p.t., Boga
(C) all’8’, Baker (C) al 29’, Kiwomya (C) al
34’, Petagna (M) al 38’ s.t.
CHELSEA (4­2­3­1) Beeney; Dabo (dal
38’ s.t. Ssewakanambo), Conroy, A.
Christiansen, Aina (dal 43’ s.t Dasilva);
Loftus­Cheek (dal 24’ s.t. Brown),
Baker; Swift, Boga, Kiwomya; Faruz.
(Collins, Houghton, Colkett, Palmer). All.
Drummy.
MILAN (4­3­3) Gori; Calabria, Simic, Iot­
ti, Tamas; Mastalli, Modic (dal 27’ s.t.
Piccinocchi), Benedicic; Pinato (dal 34’
s.t. De Santis), Petagna, Barisic (dal 5’
s.t. Fabbro). (Ferrari, Saporetti, Bende,
Vido). All. Inzaghi
ARBITRO Kralovic (Svk)
AMMONITI Simic, Mastalli, Benedicic
(M), Chrstiansen e Aina (C). Adesso tocca al Napoli:
oggi l’unica italiana rimasta in gara nella Youth League cerca l’impresa a Valdebebas contro il Real Madrid (gli ottavi si giocano in gara secca). I RISULTATI DI IERI Chelsea­
Milan 4­1; Real Sociedad­
Schalke 1­2; Arsenal­Shakhtar Donetsk 3­1; Barcellona­
Copenaghen 4­1 (giocata il 18 febbraio). OGGI Cska Mosca­
Paris Saint Germain (ore 15); Benfica­Austria Vienna (ore 17); Real Madrid­NAPOLI (ore 18); Atletico Madrid­
Manchester City (ore 20)
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
15
SERIE A A
L’ANDAMENTO DEGLI EMILIANI NELLE ULTIME 13 GIORNATE
Parma
Lazio
1-1
Napoli
Parma
0-1
Parma
Bologna
1-1
Inter
Parma
3-3
Parma Sampdoria
Cagliari
Parma
0-0
1-1
Parma
Torino
3-1
Livorno
Parma
0-3
Chievo
Parma
1-2
7°
7°
Parma
Roma
Udinese
Parma
1-0
rinviata
Parma
Catania
0-0
Atalanta Parma
Parma Fiorentina
0-4
2-2
FUTURO
VERONESE
6°
10°
posto
9°
8°
9°
8°
8°
8°
7°
7°
7°
10°
12ª giornata 13ª giornata 14ª giornata 15ª giornata 16ª giornata 17ª giornata 18ª giornata 19ª giornata 20ª giornata 21ª giornata 22ª giornata 23ª giornata 24ª giornata 25ª giornata
GDS
avversario del Parma. Un
retroscena: ultimo dell’anno
trascorso a Parma, a casa di Lu­
carelli. Mogli, fidanzate e figli.
Troppa gente, mancano sedie e
i tavolini. Il padrone di casa
con Parolo prendono l’auto e
vanno a Collecchio per «affitta­
re» il necessario. Alla fine tutti
comodi per il brindisi di mez­
zanotte. In campo Donadoni
ha blindato la difesa (10 gol su­
bìti negli ultimi 13 match) e co­
struito il giocattolo intorno ai
soliti noti incastonati nel 4­3­3.
Attesa e ripartenza con le frec­
ce Biabiany e Cassano. Anto­
nio, prima punta sul finire del
2013, prima spina a inizio 2014
quando confidò la voglia di tor­
nare alla Sampdoria. Nessun
problema: due turni di tribuna.
La squadra non sbanda, si ar­
rocca sulle sue intime necessità
e ne trae il massimo.
Parma da arrampicata
In 4 mesi vede l’Europa
Imbattuto da 13 turni, è passato da ­9 a ­2 sul sesto posto
MATTEO BREGA
Quattro mesi da poeta in
un fiume di prosatori. Il Parma
di Roberto Donadoni sta com­
ponendo una rimonta silenzio­
samente rumorosa. In quattro
mesi ha mangiucchiato 7 punti
alla sesta in classifica. E lo ha
fatto con un andamento che so­
lo Juventus e Roma sono state
in grado di sopportare. Gli emi­
liani, dopo il k.o. al Tardini
contro la Juventus del 2 no­
vembre, non hanno più perso.
Ha fatto 13 Tredici match –
uno in meno visto il rinvio con­
tro la Roma – e un percorso re­
golare fatto di 6 vittorie e 7 pa­
reggi. In tutto 25 punti buoni
per prendere la scia virtuale
della Roma (26); troppo asfis­
siante solo l’incedere juventino
che con una gara in più ne ha
sommati 38. Il Parma si è infi­
lato nel corteo dell’Europa Lea­
gue con argomenti concreti e
corposi. Il 6° posto a 2 punti, il
5° a tre. E con un altro dato che
aiuta a soffiare sulla vela del­
l’entusiasmo. Nei primi 45 mi­
nuti il Parma avrebbe totaliz­
zato 42 punti, ancora una volta
un passo da Champions Lea­
gue. Davanti, irraggiungibile
anche in questo frangente, la
Juventus (51). Il resto, è lì: Ro­
ma 44 e Napoli 45. Come avvi­
tata in una metamorfosi inspie­
gabile, la squadra nei secondi
tempi innesta il freno a mano.
Spirito granitico Eppure lo
spirito che anima la squadra
emiliana è stretto parente di
quello che vive in Donadoni.
Da Cisano Bergamasco arriva
anche Giorgio Squinzi, presi­
dente di Confindustria e pa­
tron del Sassuolo, il prossimo
Voci A gennaio in città si era­
no sparse voci sui rischi di una
crisi economica. L’a.d. Leonar­
di si impegnò a tranquillizzare
l’ambiente. I numeri dicono
che il bilancio 2012­13 è stato
chiuso con un ­3,2 milioni. Una
situazione finanziaria difficol­
tosa che non deve rovinare il
sogno del presidente Ghirardi.
L’Europa.
Roberto Donadoni, 50 anni IPP
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S
Giorgi
Chanturia, 20
anni, attaccante
georgiano
che ha vestito
tutte le maglie
delle nazionali
giovanili.
Ora si è affacciato
alla selezione
maggiore
S
Nemanja
Maksimovic,
19 anni,
centrocampista
centrale
dell’Nk Domzale.
Con l’Under 19
serba
ha totalizzato
finora
5 presenze
STRATEGIE GIALLOBLU’
Verona anticipa
Ecco Chanturia e Maksimovic E’ già mercato per l’Hellas:
a luglio arrivano l’esterno georgiano e il giovane serbo
FILIPPO DI CHIARA MILANO
Azzardato parlare di mercato già a fine feb­
braio? Forse. Ma c’è chi a questo punto della sta­
gione ha già la possibilità di operare per il prossi­
mo torneo: è questo il caso del Verona che con 39
punti in classifica, la salvezza ormai in tasca e
uno scenario che potrebbe regalare addirittura
(euro)­sorprese, ha avviato in Sudamerica ed
Europa la caccia ai nuovi talenti.
Giovani talenti Così, il diesse Sogliano (che pre­
sto inevitabilmente avrà un faccia a faccia col
presidente Setti per sciogliere la riserva sul suo
futuro) ha già bloccato due pedine per il nuovo
Hellas. Il primo nome è una vecchia conoscenza
delle sessioni di mercato italiane: Giorgi Chan­
turia, un passato nella cantera del Barca, ha già
più volte sfiorato la A. Attaccante esterno, drib­
bling secco, veloce: Chanturia è soprannomina­
to il Messi della Georgia e nei mesi scorsi Genoa,
Parma, Udinese, Chievo e Bologna hanno cerca­
to di portarlo in Italia. Al momento Chanturia è
al Cluj (che lo ha ingaggiato dal Vitesse), ma solo
di passaggio perché il Verona ha già trovato l’in­
tesa con gli agenti del nazionale Under 21. Se
Chanturia è già noto agli addetti ai lavori, il Ve­
rona dovrebbe aver fatto centro anche con Ne­
manja Maksimovic, centrocampista centrale
classe ’95, con futuro da vero «crack». Maksimo­
vic, 19enne serbo, 189 cm, gioca con gli sloveni
del Domzale ma il futuro è già scritto: a luglio
vestirà la maglia dell’Hellas. E se fosse il nuovo
Jorginho? Chissà, pochi mesi e lo scopriremo.
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16
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
17
SERIE A L’ultima di Livaja Non va a scaldarsi
e finisce fuori rosa I precedenti Il problema è il
resto. Marzo 2013: Livaja liti­
ga con Colantuono per un fallo
non fischiato in allenamento,
l’allenatore lo manda negli
spogliatoi e lo cancella dai
convocati. Maggio 2013: in al­
lenamento colpisce Radova­
novic, il compagno che lo por­
tava al campo ogni giorno.
L’altro spiegava: «Il suo pugno
mi ha preso alla mascella. Non
riuscivo a crederci quando l’ho
visto ridere di me, che col volto
insanguinato andavo in infer­
meria». Poi Radovanovic è an­
dato al Chievo e Livaja è rima­
sto. Sembrava tutto rientrato.
«Adesso sono tranquillo, non
faccio più cazzate come quelle
dell’anno scorso. Devo cam­
biare», diceva Marko in estate.
«Ha potenzialità enormi. Ho
grande fiducia in lui, presto
esploderà», ricambiava Per­
cassi a febbraio, poco dopo
aver rifiutato di cederlo nel
mercato di gennaio. Livaja, tra
una panchina e l’altra, aveva
anche recuperato il rapporto
con l’Under 21 croata: in puni­
zione per non aver risposto al
telefono all’ex c.t. Niko Kovac,
aveva chiesto scusa guada­
gnando il perdono. Il caso­ri­
scaldamento però complica di
nuovo la situazione. Questa
volta si è scaldato Colantuono.
L’episodio nella partita di domenica a Udine
L’Atalanta lo punisce: multa e 10­15 giorni di stop LUCA BIANCHIN
@lucabianchin7
Marko Livaja, più che un
falso nove, è un falso giovane.
A 3 anni giocava a calcio per le
squadre di Kastela, la città
croata in cui è cresciuto, a 4
era già in una squadra. «Sono
stato un bambino molto libe­
ro», ha riassunto in un’intervi­
sta. Non ha mai smesso di es­
serlo. Ieri l’Atalanta ha pubbli­
cato un comunicato sul suo si­
to: «Marko Livaja è stato
momentaneamente collocato
fuori rosa per motivi discipli­
nari. Durante il secondo tem­
po di Udinese­Atalanta si rifiu­
tava di prendere parte agli
esercizi di riscaldamento dei
calciatori in panchina». Sem­
bra che Marko, mandato a
scaldarsi a pochi minuti dalla
fine, sia rimasto perplesso e
volesse piuttosto entrare in
campo.
Due partite Livaja sarà mul­
tato e sospeso per 10­15 gior­
ni: niente Atalanta­Chievo,
niente Lazio­Atalanta. Ci è ri­
Marko Livaja, 20 anni, ha segnato 2 gol in campionato quest’anno LAPRESSE
masto male ­ è sorpreso, più
che altro ­ anche se in fondo
per lui cambierà poco: nel
2014, in campionato, ha gioca­
to soltanto 84 minuti. Il prov­
vedimento comunque è piutto­
sto severo, sopra la media del­
le punizioni per un comporta­
mento di questo tipo. Pare che
il rapporto tra Livaja e Colan­
tuono sia agitato per qualche
allenamento saltato nell’ulti­
mo periodo. Poi ci sono i pre­
cedenti, che confermano come
Livaja in vent’anni abbia vissu­
to un paio di vite. In campo alti
e bassi, con alti che fanno cur­
riculum. Le NextGen Series
vinte con l’Inter di Stramaccio­
ni e i 4 gol in Serie A con l’Ata­
lanta, che per un ‘93 non sono
pochi. L’inserimento nell’affa­
re Schelotto e la comproprietà
tra Atalanta e Inter. Soprattut­
to, i 4 gol nell’Europa League
2012­13 che lo trasformarono
in ragazzo­copertina della so­
lita Inter, con il solito Strama,
questa volta tra gli adulti.
Marko è sorpreso
per la decisione,
per lui inattesa
Aveva appena fatto pace con l’Under 21 croata
4
LA
SCHEDA
S
Marko
Livaja
Nato a
Spalato
(Croazia)
Il 26 agosto
1993
Altezza
182 cm
Peso
81 kg
Ruolo
Attaccante
Le sue
squadre
2008­10
Hajduk Spalato
2010­11
Lugano
Lug­dic 2011
Cesena
Gen 2012­gen
2013
Inter
Da febbraio
2013
Atalanta
la Storia
Tutti intorno a Nico,
ragazzo di Zingonia
che lotta per la vita È dura, ragazzi. È dura cercare di spiegar­
selo e ancora di più provare a farsene una ra­
gione, quando hai appena compiuto 18 anni, ti
stai costruendo il futuro e lo stai facendo alla
grande, perché puoi diventare calciatore e ti
stai formando nel miglior club che possa esser­
ci a livello giovanile. Nicola Abbadati è un ra­
gazzo della Primavera dell’Atalanta ma ha visto
fermarsi ­ solo per il momento, si spera ­ il suo
percorso di formazione perché una malattia ha
aggredito la sua gioventù. La riservatezza sua,
della sua famiglia e dell’Atalanta avrebbe la­
sciato un velo di comprensibile pudore sulla
dura battaglia che Nicola deve affrontare, se
non fosse per la generosa esuberanza dei suoi
compagni, la voglia di dimostrargli la loro vici­
nanza e tutto il loro affetto in un momento così
difficile. Così incomprensibile. Così ingiusto.
Durante l’ultima partita di campionato, persa
contro l’Inter 3­2, gli autori dei due gol berga­
maschi Varano e capitan Caldara hanno mo­
strato una maglietta con la scritta «Forza Nico,
siamo tutti con te». È stato poi l’Eco di Berga­
mo, il quotidiano della città, a dare una spiega­
zione a quel messaggio. Nicola, «Abba», è un
figlio di Zingonia: è di Bagnolo Mella, nel bre­
sciano, ma è cresciuto fin da piccolo sui prati
del club atalantino, tutta la classica trafila fino
alla Primavera. Settimana scorsa, ha racconta­
to l’Eco, è passato anche German Denis ad au­
gurargli una pronta guarigione. Ma valgono di
più i messaggi dei suoi amici e dei suoi compa­
gni postati su facebook. Ci uniamo a uno di
questi, firmato da Giuseppe Ungaro, centro­
campista come Nicola: «Passerai tutto, perché
sei un ragazzo che merita tutto il bene di questo
mondo e meriti di tornare ad inseguire il tuo
sogno come noi». Queste pagine rosa vogliono
raccontare quel che farai sul campo. Dai, Nico.
a.fr.
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QUI CAGLIARI HA GIOCATO COI LACCI DELLA FONDAZIONE CANNAVO’
UDINESE
PROTAGONISTA DOPO IL REINTEGRO
Dessena insultato sul web
per l’iniziativa anti­omofobia
Pari nel test
col Nova Gorica Il d.s. Giaretta
allunga al 2015 Chievo, c’è Guana:
«Darei lo stipendio
per un gol vittoria»
«Pensa a giocare». La replica: «Stupidi ignoranti» Intanto Cellino rischia un milione di multa per una barca e aspetta ancora il sì della FA per il Leeds MARIO FRONGIA
CAGLIARI
Insulti e violenza. Discri­
minazioni e minacce. Al centro
del triste scenario, Daniele
Dessena. La mezzala del Ca­
gliari aderisce alla campagna
contro l’omofobia. Con l’Inter
mette i lacci multicolore sulle
scarpette, iniziativa lanciata
dalla «Fondazione Cannavò».
L’attacco «Pensa a giocare e
fatti i c... tuoi» rimbalza sul
web. La replica: «Siete degli
stupidi ignoranti! Pensate al
vostro lavoro e non al mio! Ab­
biate rispetto delle scelte delle
persone. Per me oggi – aveva
detto Dessena dopo la par­
tita di domenica al Me­
azza ­ è un giorno im­
portante perché ho
potuto dare un
contributo reale
a una causa in cui
credo». Intanto, l’Arc di Ca­
gliari lo difende. La campagna
di sensibilizzazione «Diamo
un calcio all’omofobia ­ Chi al­
laccia ci mette la faccia», pre­
vede che i calciatori della A
utilizzino laccetti colorati per
le scarpe. Daniele l’ha fatto e
sono arrivati i complimenti:
«Bravo Daniele, continua co­
sì!». Un bel modo per mettere
«fuorigioco» le discriminazio­
ni nello sport. L’iniziativa di
S
Daniele
Dessena,
26 anni,
centrocampista
alla seconda
stagione
consecutiva
al Cagliari.
Quest’anno
finora nessun
gol in A ANSA
«Paddy Power», con le Asso­
ciazioni nazionali Arcigay e
Arcilesbica, in collaborazione
con la Fondazione Candido
Cannavò, lancia l’hashtag di
incoraggiamento: #allaccia­
moli.
I problemi di Cellino L’evasio­
ne ­ come sostiene l’accusa ­ di
400 mila euro di Iva per una
barca a vela acquistata negli
Stati Uniti, costa cara al presi­
dente del Cagliari: Massimo
Cellino, oltre alla confisca del
natante rischia una sanzione
da un milione e 165 mila euro.
Il pm Andrea Massidda ieri ne
ha chiesto la condanna davan­
ti al giudice del Tribunale,
Sandra Lepore. Giovanni Coc­
co, difensore del patron del
Cagliari, ha invece sollecita­
to l’assoluzione con for­
mula piena. Per il legale,
Cellino, in qualità di ma­
nager e non di rappresen­
tante, poteva utilizzare la bar­
ca grazie a un contratto. La
sentenza è in calendario alle 9
del 18 marzo. Il numero uno
rossoblù è attualmente in In­
ghilterra. A Leeds, nel cuore
dello Yorkshire, attende il via
libera della Football Associa­
tion: la federazione inglese de­
ve ratificare l’acquisto del 75%
del club che milita in Cham­
pionship da parte della società
di Cellino, Eleonora Sport.
UDINE Cristiano Giaretta
sarà il direttore sportivo dell’Udinese anche per la prossima stagione. Il dirigente bianconero, arrivato la scorsa estate in Friuli dal Novara, ha prolungato di un anno il contratto che scadeva a giugno. «Sono sincero ­ le parole di Giaretta ­: questo rinnovo dopo solo otto mesi mi ha colto impreparato e al tempo
stesso mi gratifica. Sono orgoglioso di poter continuare a
lavorare al fianco della famiglia Pozzo e del d.g. Collavino». Non è una stagione facile quella che sta vivendo l’Udinese dopo le recenti soddisfazioni. «La maggiore difficoltà ­ spiega Giaretta ­ è stata quella di risollevare la squadra dopo l’eliminazione dall’Europa League. La delusione? Il mancato raggiungimento della finale di Coppa Italia». E i tifosi si lamentano. «Non fanno piacere, ma dobbiamo metterci nei panni di chi allo stadio si annoia. Io spero che la nostra gente resti vicino alla squadra». Giaretta, ieri pomeriggio, ha seguito dalla tribuna assieme al patron Gianpaolo Pozzo l’amichevole che le seconde linee bianconere hanno disputato contro il Nova Gorica, allenato da Apolloni. È finita 1­1 con gol di Maicosuel su punizione e pareggio nella ripresa di Coda. Brkic, sul punteggio di 1­0, ha parato un calcio di rigore. Deludente la prova di Zielinski.
Massimo Meroi
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A Bergamo trasferta particolare per il centrocampista bresciano
DONNE / NAZIONALE
Italia in Cyprus Cup
Il 5 marzo debutto
(f.sal.) La Nazionale si prepara
alla «Cyprus Cup»: la partenza per Ci­
pro è lunedì 3 marzo, l’esordio sarà In­
ghilterra­Italia (il 5); nel girone azzurro
anche Canada (7) e Finlandia (10).
Convocate 23 azzurre. DONNE / SERIE A Tavagnacco­Perugia
GIANCARLO TAVAN
VERONA
«Quando sono entrato nello spogliatoio
ero imbarazzato, ma in pochi minuti mi sono
sentito subito partecipe, come se non fossi mai
stato lontano». Roberto Guana, come non sem­
pre succede nella vita, ha avuto una seconda
occasione dal Chievo. Sei mesi in purgatorio
dopo il diverbio col portiere Puggioni durante il
ritiro estivo e ora si ritrova di nuovo a ringhiare
in campo mentre, per ironia della sorte, il suo
antagonista di allora è finito in panchina. «So­
no cose che capitano ­ spiega il centrocampista
­ e purtroppo è successo a me. Un evento che mi
ha rafforzato tanto come persona perché mi ha
fatto capire che da un giorno all’altro può cam­
biare tutto e che c’è molto al di fuori del calcio».
(f.sal.) Oggi alle ore 15 c’è Tava­
gnacco­Perugia, recupero 15a di A. La
formazione friulana, a 54 punti in clas­
sifica, può agganciare il Brescia al se­
condo posto (57).
CATANIA Castro out 1 mese Arriva Marcelinho
CATANIA (g.f.) Brutte notizie
per Maran: k.o. per 1 mese Lucas Ca­
stro, lesione al legamento collaterale
del ginocchio destro. Intanto potreb­
be arrivare in prova l’esterno brasilia­
no Marcelinho. CAUSA PIACENZA
Mesi di sofferenza Il centrocampista ricorda il
periodo durante il quale si è preparato con la
Primavera. «Sono stati allenamenti tosti e que­
sto mi ha aiutato a presentarmi in forma. La
sfida più grande è stata con me stesso, per far­
mi trovare pronto. Dentro di me avevo l’obietti­
vo di non mollare. Ho voluto rimanere perché
ho fatto una scelta di cuore. Sentivo che il mio
percorso a Verona non era finito». Quando Co­
rini gli ha prospettato la possibilità di rientrare
per dare una mano non gli sembrava vero. «Ci
speravo vista la stima reciproca che c’è tra di
noi. Non vedevo l’ora. L’abbraccio di capitan
Pellissier è stato una grande iniezione di ener­
gia. Poi in campo ho fatto un contrasto con Ce­
sar che mi ha riportato alla realtà». Ora il Chie­
vo va a Bergamo che per un bresciano è sempre
una trasferta particolare. «Darei una buona
parte dell’ingaggio per vincere ­ conclude ­ e
me lo giocherei tutto per un mio gol decisivo».
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Taccuino Rinvio a luglio
PIACENZA (p.g.) E’ stata rinvia­
ta al 9 luglio la causa che oppone la
Curatela Fallimentare Piacenza Calcio
ai calciatori Gervasoni, M. Cassano,
Conteh, Sbaffo, Rickler, Catinali e al­
l’ex d.s De Falco.
NAZIONALE HI­TECH
Un sensore studierà
allenamenti azzurri
La Figc e il Politecnico di Milano
hanno raggiunto un accordo per spe­
rimentare un sistema di allenamento
innovativo. Speciali sensori ­ elabora­
ti dalla Beast Technologies ­ verranno
applicati a macchinari e calciatori del­
la Nazionale per registrare forza, ve­
locità ed esplosività degli azzurri. 18
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
MAGIC +3 CAMPIONATO
ECCO L’ANALISI DOPO 25 GIORNATE
I MIGLIORI DELLA SETTIMANA IN ATTACCO UN TRIDENTE DA SOGNO CON TEVEZ, TONI E PAULINHO Rami e Taraabt: è sempre più un super Marocco Settimana scorsa El Kaddouri, stavolta i milanisti:
i nordafricani sono
a freccia in su
Marocco sempre più
protagonista. Una settimana
fa era stato il torinista Omar
El Kaddouri il mattatore del­
la giornata con un gol e due
assist nella vittoria granata a
Verona. Questa volta tocca
invece ai milanisti Rami e Ta­
raabt che hanno trascinato
sia i rossoneri a Genova, sia
la nostra Top 11 che ha rag­
granellato 115,5 punti, gra­
zie anche al più sei di bonus
del modificatore della difesa,
una performance più che di­
gnitosa.
Gran difesa Il Milan ci porta
in dote il 7 in pagella di Amelia
e il 7,5 di Rami che ha pure se­
gnato il secondo gol stagiona­
le, dopo quello col Torino del
1° febbraio. Ma è tutta la dife­
sa ad aver fatto più del dovuto,
visto che tutti e quattro sono
andati a segno. Hanno comin­
ciato Brivio e Rolando (en­
trambi al terzo gol stagionale)
domenica pomeriggio e sono
stati imitati dal laziale Radu in
serata, che ha timbrato il suo
primo gol stagionale, il secon­
do in maglia biancoceleste.
Mati Fernandez e Jankovic, è
tutto straniero, almeno in at­
tacco c’è una traccia italiana.
E’ quella dell’intramontabile
Luca Toni che, a 36 anni, è
ancora sulla cresta dell’onda.
L’attaccante emiliano sta di­
sputando una stagione stra­
ordinaria: con i suoi 13 gol (a
una sola lunghezza da Tevez
e Giuseppe Rossi, in testa alla
classifica marcatori) ha tra­
scinato il Verona a un solo
punto dalla zona Europa Le­
ague. Completano un repar­
to molto prolifico Paulinho
(10 dei 26 gol del Livorno li
ha segnati lui) e Tevez, sem­
pre più decisivo per la Juven­
tus e per i tanti Magic mana­
ger che hanno creduto in lui
a inizio stagione.
LA TOP 11 DA 115,5 PUNTI (CON PIÙ 6 DI MODIFICATORE)
4-3-3
9,5
9,5
ROLANDO
(Inter)
JANKOVIC
(Verona)
10,5
TEVEZ
(Juventus)
9,5
7
AMELIA
(Milan)
BRIVIO
(Atalanta)
10
MATI
FERNANDEZ
(Fiorentina)
10
RADU
(Lazio)
10,5
RAMI
(Milan)
Che attacco! Se il centro­
campo, composto da Taraabt,
11
TONI
(Verona)
10,5
11,5
TAARABT
(Milan)
PAULINHO
(Livorno)
GDS
Paulinho ha 28 anni LAPRESSE
Calaiò, il bomber di scorta
«Se Gasp chiama, ci sono»
L’ex napoletano, chiuso da Gilardino, ha giocato soltanto 501 minuti,
ma il Genoa può contare anche sui suoi gol: «Sono sempre carico»
QUANTI PREMI
Un’Audi Q5
per il vincitore
Buoni benzina
ogni settimana
FILIPPO GRIMALDI
GENOVA
I numeri, un paradosso:
perché sono quelli che balza­
no innanzitutto agli occhi.
Tredici presenze (nove delle
quali dalla panchina) in venti­
cinque giornate per Emanuele
Calaiò, e appena 501 minuti in
campo quest’anno, con tre gol
all’attivo. L’ultimo, pesantissi­
mo, lunedì sera al San Paolo.
Controfigura Tutto ha una
1° premio della generale: l’Audi Q5
Per il 1° di giornata: buono TotalErg
Giocare al Magic
campionato è prima di tutto un
divertimento. Ogni settimana è
bello dimostrare di essere un
vero fantacalcista a tutto il
mondo Gazzetta e agli amici del
bar. Ma anche i premi assegnati
ai primi delle classifiche
fanno gola ai Magic Manager di
tutta Italia. A cominciare dal
primo premio della classifica
generale: un’Audi Q5 2.0 Tdi.
Anche il primo premio di
giornata (quello per il vincitore
della classifica settimanale), un
buono carburante TotalErg
da 250 euro per un valore
complessivo di 1000 euro, è
una gratificazione di non poco
conto. Tra gli altri premi di
giornata, la coppia di
abbonamenti allo stadio per la
squadra del cuore di Serie A o
B, un computer convertibile
Yoga Lenovo, una macchina
fotografica Vivitar e un
videogioco EA. Tanti motivi in
più per giocare alla Magic e
provare a confrontarsi con i
fantallenatori più bravi del
Paese.
spiegazione nel calcio. Se l’ex
partenopeo, che ha castigato
la squadra di Rafa Benitez con
una punizione da favola a 6
minuti dalla fine, regalando al
Genoa un punto pesantissimo,
sin qui ha giocato pochino, in
verità lo si deve al fatto che là
davanti Gasperini ha un mo­
numento come Gilardino, di­
ventato intoccabile (anche)
attraverso i numeri (undici re­
ti sino ad oggi e miglior mar­
catore stagionale del Grifo­
ne). Logico che, in questa si­
tuazione, Calaiò non abbia
avuto grandi occasioni per
mettersi in mostra. È vero che
il Gasp ha provato più d’una
volta in allenamento la strana
coppia Gilardino­Calaiò, ma
poi in partita l’esperimento
non ha trovato veri e propri
sbocchi nella pratica.
Scherzetto Lui, però, è sem­
pre stato — ce l’ha nel dna —
un classico uomo­spogliatoio,
(chiedetelo ai vecchi compa­
gni del Siena...) per carattere
e carisma. Il peccato (o me­
glio, il rammarico), semmai,
sta nel fatto che l’arciere del
gol (primo centro quest’anno
nel derby di andata) abbia
scoccato la sua freccia contro
una parte importante del suo
passato, quel Napoli che in
tempi ormai lontani lui ha aiu­
tato a tornare grande.«Amo i
tifosi del Napoli, amo quella
piazza, i loro applausi mi han­
no fatto enormemente piace­
re, a riprova del fatto che sono
stato apprezzato e capito co­
me uomo, prima ancora che
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4
ECCO
GLI ASSIST
S
Gli assist di
giornata
1 assist
Pjanic
(Roma)
Toni
(Verona)
Iturbe
(Verona)
Paulinho
(Livorno)
Guarente
(Chievo)
Icardi
(Inter)
Raimondi
(Atalanta)
Magnanelli
(Sassuolo)
A. Gonzalez
(Lazio)
Matri
(Fiorentina)
Hamsik
(Napoli)
S
Classifica
generale
8 assist
Romulo
7 assist
Cerci
6 assist
Alvarez
Higuain
5 assist
Cassano
Pogba
Borja Valero
Gervinho
Toni
Cigarini
4 assist
Candreva
Strootman
Guarin
Lichtsteiner
Kurtic
Tevez
Totti
Emanuele Calaiò, 32 anni, prima stagione con la maglia del Genoa: lunedì sera ha segnato al «suo» Napoli
LAPRESSE
come calciatore», il commento
di Calaiò, il giorno dopo la
fantastica notte del San Paolo.
Non che i suoi vecchi compa­
gni abbiano preso benissimo
lo sgarbo, anzi. Hamsik gli ha
buttato lì persino una battuta:
»Quasi quasi non ti saluto...»,
il suo commento a fine gara.
Merito del Genoa, però, e del­
le scelte di Gasp: prima il drib­
blomane Fetfatzidis per Gilar­
dino, poi Calaiò per dare l’ac­
celerata finale. E decisiva.
Occasionissima Non a caso
le punizioni sono la sua spe­
mille
numeri
DI LUCA BIANCHIN
Binho fa 13
È insufficiente
da 5 mesi
SUFFICIENZE CONSECUTIVE
18
15
14
13
12
Mirante (Parma)
Moretti (Torino)
Pizarro (Fiorentina)
Asamoah (Juventus)
Barzagli (Juventus)
INSUFFICIENZE CONSECUTIVE
13
Robinho (Milan)
Monzon (Catania)
Birsa (Milan)
Missiroli (Sassuolo)
Radovanovic (Chievo)
Canini (Chievo)
Marrone (Sassuolo)
Kovacic (Inter)
Acquafresca (Bologna)
8
7
7
7
6
6
6
6
GDS
Simone Missiroli è una
cialità, soprattutto che adesso
che — rientrato a Catania un
maestro come Lodi — gli spe­
cialisti riconosciuti a Pegli so­
no rimasti lui e Matuzalem:
«Lunedì, quando sono entrato
in campo, ero molto carico,
perché voglio sfruttare al me­
glio ogni occasione che mi
concederà Gasperini». Fiducia
ripagata, il campo parla chia­
ro. E chissà che il gol napoleta­
no possa adesso sdoganare
Calaiò anche per la prossima
sfida casalinga del Grifone
contro il Catania...
macchina: da agosto, ogni
volta che mette una maglia
nera e verde prende 5,5.
Sono 7 consecutivi, contro
big (Juve, Roma), medie
(Genoa) e piccole (Chievo).
Si chiama striscia aperta:
una serie di voti negativi che
può continuare, abbastanza
lunga da fare notizia. Peggio
di lui fa solo Robinho, che
non prende una sufficienza
dalla quinta di campionato:
è sott’acqua da 13 voti
consecutivi, all’opposto di
Mirante, Moretti e Pizarro,
primi anche nel nostro
grafico. Altri dati per chi
cerca giocatori di
rendimento. Monzon non ha
mai preso una sufficienza
sulla Gazzetta (sono 8 voti
sotto al 6) mentre Ambrosini
è come i biathleti infallibili
al tiro: ha fatto centro 12
volte su 12, sempre positivo.
Il mito resta Javier Zanetti 99 sufficienze consecutive
nei suoi anni d’oro, e questo
ormai lo sanno tutti - ma
anche Benatia non scherza:
striscia aperta di «sole» 10
sufficienze ma otto sono
superiori al 6. Per le
abitudini Gazzetta, succede a
uno-due giocatori all’anno.
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20
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MAGIC +3 CAMPIONATO
I NUMERI: PUNTI, MEDIE E QUOTAZIONI AGGIORNATE, PARTITE GIOCATE, GOL SEGNATI, RIGORI PARATI, MEDIA VOTO, ASSIST, CARTELLINI
CODICE
GIOCATORE
Portieri
CODICE
GIOCATORE
101 ABBIATI (MIL)
102 AGAZZI (CHI)
160 ALDEGANI (LIV)
104 AMELIA (MIL)
166 ANANIA (LIV)
105 ANDRADE (VER)
106 ANDUJAR (CAT)
107 AVRAMOV (CAG)
108 BAJZA (PAR)
109 BARDI (LIV)
159 BENUSSI (UDI)
164 BERISHA (LAZ)
165 BERNI (TOR)
110 BIZZARRI (GEN)
111 BRKIC (UDI)
112 BUFFON (JUV)
113 CARBONI (CAG)
114 CARRIZO (INT)
115 CASTELLAZZI (INT)
116 COLOMBO (NAP)
117 CONSIGLI (ATA)
118 CURCI (BOL)
119 DA COSTA (SAM)
120 DE LUCIA (LIV)
121 DE SANCTIS (ROM)
122 DONNARUMMA ANT. (GEN)
163 FICARA (CAT)
123 FIORILLO (SAM)
124 FREZZOLINI (ATA)
125 FRISON (CAT)
126 GABRIEL (MIL)
128 GOMIS (TOR)
129 HANDANOVIC (INT)
131 KELAVA (UDI)
132 LOBONT (ROM)
133 LUPATELLI (FIO)
134 MARCHETTI (LAZ)
161 MIHAYLOV (VER)
136 MIRANTE (PAR)
138 NETO (FIO)
139 PADELLI (TOR)
140 PAVARINI (PAR)
167 PEGOLO (SAS)
142 PERILLI (SAS)
143 PERIN (GEN)
144 POLITO (SAS)
145 POMINI (SAS)
146 PUGGIONI (CHI)
147 RAFAEL C. (NAP)
148 RAFAEL D.A. (VER)
158 REINA (NAP)
150 ROSATI (FIO)
151 RUBINHO (JUV)
170 SCUFFET (UDI)
152 SILVESTRI (CAG)
153 SKORUPSKI (ROM)
162 SPORTIELLO (ATA)
154 SQUIZZI (CHI)
155 STOJANOVIC (BOL)
156 STORARI (JUV)
157 STRAKOSHA (LAZ)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
0
6,5
0
7
0
0
3,5
5,5
0
1,5
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3,5
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0
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6
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0
0
0
5
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2
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0
0
0
4
4,5
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0
2,5
0
5
0
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4,5
5,5
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0
5,5
0
0
0
0
0
0
0
4,56
4
0
5,25
0
0
4,03
5,12
4,67
4,04
0
5,12
0
0
4,14
5,35
0
5,5
0
0
4,74
4,1
4,4
0
5,66
0
0
0
0
4,44
4
4
5,12
4,6
6
0
4,29
0
5,29
5,1
4,72
6
4,45
0
5,18
0
1
4,8
5
4,52
5,25
0,5
0
5,5
0
6
6
0
0
5,33
0
13
4
1
1
1
1
8
6
1
9
1
5
4
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6
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1
1
1
1
15
12
10
1
22
1
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2
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4
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18
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8
2
20
18
14
1
10
1
19
1
1
15
4
13
15
4
1
5
1
1
1
1
1
1
1
CAMPIONATO
P.
V.
G.
MEDIA
VOTO
R.
ESP­
AMM
17
13
0
2
0
0
16
12
2
25
0
8
0
0
11
23
0
3
0
0
23
25
25
0
24
0
0
0
0
9
7
1
24
10
0
0
17
0
23
25
25
0
21
0
25
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2
23
8
25
18
2
0
4
0
0
2
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0
3
0
­24
­22
0
­1
0
0
­27
­12
­4
­45
0
­8
0
0
­19
­16
0
­5
0
0
­36
­41
­37
0
­11
0
0
0
0
­16
­10
­1
­24
­13
0
0
­26
0
­25
­28
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0
­39
0
­32
0
­9
­32
­8
­42
­20
­6
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­4
0
0
­1
0
0
­3
0
6
5,73
0
5,75
0
0
5,78
6,21
6
5,98
0
6,12
0
0
5,86
6,1
0
6,17
0
0
6,2
5,78
5,9
0
6,15
0
0
0
0
5,94
5,5
5,5
6,09
6
0
0
5,82
0
6,26
6,26
6,02
0
6,24
0
6,38
0
5,5
6,07
6
6,2
6,19
4,75
0
6,5
0
0
6,5
0
0
6,33
0
0
0
0
0
0
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0
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0
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1
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0
0
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1
0
0
1
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0
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0
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1
0
0
0
1
0
1
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0
1
0
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1
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0
0
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0
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0
0
0/1
0/1
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0/3
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1/0
0/0
0/0
0/0
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0/0
0/0
0/0
CAMPIONATO
P.
V.
G.
MEDIA
VOTO
A.
ESP­
AMM
14
13
17
7
23
0
17
1
15
19
20
22
9
22
8
11
20
22
0
5
12
11
23
3
7
16
10
16
8
20
9
0
10
16
3
10
23
7
15
18
11
8
4
22
22
4
17
24
7
22
6
20
14
6
18
8
11
18
7
14
16
25
25
9
13
11
23
5,61
5,77
5,88
6,07
5,96
0
5,79
0
5,67
5,76
5,9
5,64
5,44
5,93
5,69
6,14
6,42
6
0
6,12
5,67
6
6,57
4,75
5,36
5,62
6,06
5,47
5,62
6,08
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5,93
6,07
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5,38
5,38
5,93
6,18
5,38
5,6
5,56
5,43
5,66
5,92
6,18
5,73
5,58
5,56
5,79
5,15
5,58
5,83
6,07
6
5,56
5,92
5,61
5,96
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­
6,5
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7
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­
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­
4,5
­
5,5
­
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6
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4
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­
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­
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­
6,5
6,5
­
­
6,5
­
­
­
­
­
­
­
Difensori
CODICE
GIOCATORE
201 ABATE (MIL)
203 ACERBI (SAS)
204 AGOSTINI (VER)
205 ALBERTAZZI (VER)
206 ALBIOL (NAP)
407 ALDROVANDI (CHI)
209 ALVAREZ P. (CAT)
210 ANDREOLLI (INT)
211 ANTEI (SAS)
212 ANTONELLI (GEN)
213 ANTONINI (GEN)
214 ANTONSSON (BOL)
215 ARIAUDO (SAS)
217 ASTORI (CAG)
218 AVELAR (CAG)
219 BALZARETTI (ROM)
220 BARZAGLI (JUV)
221 BASTA (UDI)
428 BASTRINI (CAG)
222 BELLINI (ATA)
223 BELLUSCI (CAT)
224 BENALOUANE (ATA)
225 BENATIA (ROM)
226 BERARDI G. (SAM)
227 BERNARDINI (CHI)
229 BIANCO (SAS)
230 BIAVA (LAZ)
416 BIRAGHI (CAT)
231 BONERA (MIL)
232 BONUCCI (JUV)
233 BOVO (TOR)
234 BRIGHENTI (CHI)
235 BRITOS (NAP)
236 BRIVIO (ATA)
237 BUBNJIC (UDI)
238 BURDISSO (GEN)
239 CACCIATORE (VER)
240 CACERES (JUV)
241 CAMPAGNARO (INT)
242 CANA (LAZ)
243 CANINI (CHI)
244 CANNAVARO (SAS)
246 CAPUANO (CAT)
247 CASSANI (PAR)
248 CASTAN (ROM)
249 CASTELLINI (LIV)
250 CAVANDA (LAZ)
251 CECCHERINI (LIV)
409 CECH (BOL)
252 CESAR (CHI)
253 CHERUBIN (BOL)
254 CHIELLINI (JUV)
257 CIANI (LAZ)
406 CLAITON DOS SANTOS (CHI)
258 CODA (LIV)
259 COMPPER (FIO)
260 CONSTANT (MIL)
262 COSTA (SAM)
264 CRESPO (BOL)
265 DAINELLI (CHI)
266 D'AMBROSIO (INT)
267 DANILO (UDI)
268 DARMIAN (TOR)
270 DE CEGLIE (GEN)
271 DE MAIO (GEN)
272 DE SCIGLIO (MIL)
273 DE SILVESTRI (SAM)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
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0
0
6,5
5,5
0
5
0
0
6
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0
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6,25
6,25
0
6,12
5,5
5,55
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4,5
5,07
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5,44
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5,88
0
5,89
6,31
5,5
5,5
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5,57
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5,79
5,35
5
5,25
5,91
6,04
5,12
5,7
5,52
5,57
5,5
5,83
6,52
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5,58
5,26
5,57
5
5,36
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5,96
6,3
5,62
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7
5
12
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10
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10
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4
14
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1
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10
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3
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11
1
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2
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0
1
0
1
274 DEL FABRO (CAG)
275 DEL GROSSO (ATA)
426 DIAKITE' (FIO)
277 DIAS (LAZ)
279 DODO' (ROM)
280 DOMIZZI (UDI)
415 DOUGLAS SANTOS (UDI)
281 DRAME' (CHI)
282 ELEZ (LAZ)
283 EMERSON (LIV)
284 FELIPE (PAR)
285 FERNANDEZ F. (NAP)
287 FORNASIER (SAM)
402 FREY (CHI)
288 GABRIEL SILVA (UDI)
289 GAMBERINI (GEN)
290 GARICS (BOL)
291 GASTALDELLO (SAM)
292 GAZZOLA (SAS)
293 GEMITI (LIV)
424 GHOULAM (NAP)
294 GLIK (TOR)
295 GOBBI (PAR)
296 GONZALEZ ALEJ. (VER)
298 GYOMBER (CAT)
299 HEGAZY (FIO)
423 HENRIQUE (NAP)
300 HEURTAUX (UDI)
340 IKONOMOU (CAG)
301 JEDVAJ (ROM)
302 JONATHAN (INT)
303 JUAN JESUS (INT)
304 KONKO (LAZ)
308 LEGROTTAGLIE (CAT)
309 LICHTSTEINER (JUV)
311 LONGHI (SAS)
312 LUCARELLI (PAR)
313 LUCCHINI (ATA)
314 MAGGIO (NAP)
315 MAICON (ROM)
316 MAIETTA (VER)
399 MAKSIMOVIC (TOR)
317 MANFREDINI (SAS)
412 MANTOVANI (BOL)
318 MARCHESE (GEN)
414 MARQUES (VER)
320 MASIELLO S. (TOR)
321 MBAYE (LIV)
322 MESBAH (LIV)
323 MESTO (NAP)
324 MEXES (MIL)
422 MOLINARO (PAR)
326 MONZON (CAT)
327 MORAS (VER)
329 MORETTI (TOR)
330 MORLEO (BOL)
331 MOTTA (GEN)
332 MURRU (CAG)
333 MUSTAFI (SAM)
334 NAGATOMO (INT)
335 NALDO (UDI)
336 NATALI (BOL)
337 NICA (ATA)
338 NOVARETTI (LAZ)
339 OGBONNA (JUV)
341 PALETTA (PAR)
342 PALOMBO (SAM)
345 PASQUAL (FIO)
346 PASQUALE (TOR)
347 PEDRO MENDES (SAS)
348 PELUSO (JUV)
350 PEREIRINHA (LAZ)
351 PERICO (CAG)
404 PERUZZI (CAT)
352 PICCINI (LIV)
427 PILLUD (VER)
353 PISANO F. (CAG)
355 PORTANOVA (GEN)
417 PUCINO (SAS)
358 RADU (LAZ)
359 RAIMONDI (ATA)
421 RAMI (MIL)
360 RANOCCHIA (INT)
361 REGINI (SAM)
420 REVEILLERE (NAP)
413 RINAUDO (LIV)
363 RODRIGUEZ GON. (FIO)
364 RODRIGUEZ GUI. (TOR)
403 ROLANDO (INT)
365 ROLIN (CAT)
366 ROMAGNOLI (ROM)
367 RONCAGLIA (FIO)
368 ROSI (SAS)
369 ROSSETTINI (CAG)
370 ROSSINI (PAR)
418 RUBIN (CHI)
371 SALAMON (SAM)
373 SAMUEL (INT)
375 SARDO (CHI)
376 SAVIC (FIO)
377 SCALONI (ATA)
378 SILVESTRE (MIL)
379 SORENSEN (BOL)
380 SPOLLI (CAT)
382 STENDARDO (ATA)
384 TERRANOVA (SAS)
425 TOLOI (ROM)
385 TOMOVIC (FIO)
386 TOROSIDIS (ROM)
387 UVINI (NAP)
398 VALENTINI (LIV)
388 VERGARA (PAR)
429 VESOVIC (TOR)
392 VRSALJKO (GEN)
405 WALLACE (INT)
393 WIDMER (UDI)
394 YEPES (ATA)
395 ZACCARDO (MIL)
396 ZAPATA (MIL)
410 ZIEGLER (SAS)
397 ZUNIGA (NAP)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
0
0
3
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5,83
0
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5,47
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5,74
5,53
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5,8
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5,43
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5,95
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0
6
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5,79
5,5
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5,75
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5
5,38
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5,86
5,56
0
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0
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6
6
6,15
5,5
5,6
6
0
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5,6
5,57
5,57
5,53
5,27
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7
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6
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1
11
4
4
3
7
6
4
7
12
5
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12
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4
2
8
11
2
4
10
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6
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15
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16
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3
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5
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6
11
7
4
6
7
15
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2
4
5
8
10
12
3
3
6
4
4
7
4
4
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14
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5
16
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12
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7
9
10
4
4
4
7
9
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8
6
2
4
2
3
8
4
4
5
4
6
4
4
CAMPIONATO
P.
V.
G.
MEDIA
VOTO
A.
ESP­
AMM
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8
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15
8
4
22
20
12
8
0
1
21
0
1
23
23
12
14
15
17
22
12
18
19
17
11
18
16
16
8
8
20
6
8
11
3
10
18
25
20
5
18
21
24
14
20
2
4
10
10
22
16
12
8
8
7
13
11
11
0
13
17
2
14
20
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14
17
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15
21
5
19
17
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9
15
24
6
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21
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5
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10
15
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0
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0
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0
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5
5,77
6,05
5,62
5,83
5,88
0
6
5,67
5,66
5,75
5,84
5,63
5,86
5,7
5,9
5,57
5,5
5,88
6,09
5,89
5,62
5,69
0
6
6,02
0
0
6,02
5,74
5,77
5,73
6,27
5,68
6,2
5,96
5,39
6,16
5,91
5,83
5,53
5,69
5,94
4,86
5,79
5,82
6,1
5,86
5,36
6
4,94
5,79
5,98
5,68
5,75
5,69
5,86
5,98
5,69
5,76
6
5,5
5,72
6,44
5,98
6,09
5
5,5
6
5,92
5,71
5,82
5,56
0
5,71
5,85
4,75
5,96
5,8
6,1
5,96
5,67
5,38
5,25
6,12
5,62
6,05
5,84
6,25
5,5
5,62
5,77
5,08
5,5
0
6,17
5,81
5,91
6,1
6
5,33
5,87
5,81
5,5
0
6,03
6,17
5,5
5,65
0
0
5,97
5,75
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0/1
0/4
0/2
0/0
CAMPIONATO
P.
V. G.
MEDIA
VOTO
A.
ESP­
AMM
14
4
0
20
13
21
14
3
21
22
18
1
2
6
5,83
0
5,88
5,81
6,02
6,17
5,83
5,9
6,14
5,97
6
0
0
0
0
0
0
6
0
0
1
1
1
0
0
0/4
0/0
0/0
1/4
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1/3
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0/0
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0/0
0
0
4
6
0
5,5
0
5,5
0
5,5
0
6
5,5
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0
5,5
0
0
5,5
5,5
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0
5,5
5,5
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0
5,5
5
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0
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0
0
0
6
0
6
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5
5,5
0
0
5,5
0
6
6
6
5
0
5,5
6,5
5
6
0
0
0
6,5
6
0
5
5
0
0
5,5
5,5
0
0
0
0
0
7,5
6
7,5
0
6
5,5
4,5
5,5
0
6,5
0
6,5
0
5
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0
0
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0
6
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0
0
6
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0
0
5,5
0
0
0
0
0
0
0
5
6
6
0
4
0
CODICE
GIOCATORE
511 BARRIENTOS (CAT)
512 BASELLI (ATA)
513 BASHA (TOR)
734 BASTOS (ROM)
514 BEHRAMI (NAP)
517 BENASSI (LIV)
518 BENTIVOGLIO (CHI)
519 BERTOLACCI (GEN)
520 BIABIANY (PAR)
521 BIAGIANTI (LIV)
525 BIGLIA (LAZ)
526 BIONDINI (SAS)
527 BIRSA (MIL)
725 BJARNASON (SAM)
529 BONAVENTURA (ATA)
530 BORJA VALERO (FIO)
531 BOTTA (INT)
533 BRIENZA (ATA)
534 BRIGHI (SAS)
732 CABRAL (GEN)
536 CABRERA (CAG)
537 CALELLO (CHI)
538 CAMBIASSO (INT)
540 CANDREVA (LAZ)
541 CARMONA (ATA)
543 CASTRO (CAT)
544 CAZZOLA (ATA)
720 CENTURION (GEN)
545 CERCI (TOR)
546 CHIBSAH (SAS)
547 CHRISTODOULOPOULOS (BOL)
548 CIGARINI (ATA)
549 CIRIGLIANO (VER)
550 COFIE (GEN)
551 CONTI (CAG)
552 COSSU (CAG)
553 CRISTANTE (MIL)
554 CUADRADO (FIO)
555 DE JONG (MIL)
556 DE ROSSI (ROM)
557 DELLA ROCCA (BOL)
558 DESSENA (CAG)
560 DONADEL (VER)
561 DONATI (VER)
707 DUNCAN (LIV)
562 DZEMAILI (NAP)
563 EDERSON (LAZ)
564 EKDAL (CAG)
565 EL KADDOURI (TOR)
566 EMANUELSON (MIL)
568 ERIKSSON (CAG)
736 ESSIEN (MIL)
718 ESTIGARRIBIA (ATA)
569 FARNERUD (TOR)
570 FELIPE ANDERSON (LAZ)
571 FERNANDES (UDI)
572 FERNANDEZ M. (FIO)
727 FETFATZIDIS (GEN)
573 FLORENZI (ROM)
741 FRIBERG (BOL)
576 GALLOPPA (PAR)
577 GARGANO (PAR)
579 GAZZI (TOR)
581 GIORGI (ATA)
583 GONZALEZ ALV. (LAZ)
705 GRECO (LIV)
585 GUANA (CHI)
719 GUARENTE (CHI)
586 GUARIN (INT)
587 HALLFREDSSON (VER)
588 HAMSIK (NAP)
589 HERNANES (INT)
590 HETEMAJ (CHI)
730 HONDA (MIL)
726 IBRAIMI (CAG)
742 IBSON (BOL)
703 ILICIC (FIO)
592 INLER (NAP)
593 ISLA (JUV)
594 IZCO (CAT)
595 JADSON (UDI)
596 JANKOVIC B. (VER)
597 JANKOVIC F. (PAR)
598 JOAQUIN (FIO)
599 JORGINHO (NAP)
721 KAKA' (MIL)
602 KONE M. (ATA)
603 KONE P. (BOL)
604 KOVACIC (INT)
605 KRHIN (BOL)
606 KRSTICIC (SAM)
607 KUCKA (GEN)
722 KUPISZ (CHI)
608 KURTIC (TOR)
609 KUZMANOVIC (INT)
612 LAXALT (BOL)
613 LAZAREVIC (CHI)
614 LAZZARI (UDI)
615 LEDESMA (LAZ)
616 LJAJIC (ROM)
618 LODI (CAT)
619 LUCI (LIV)
620 LULIC (LAZ)
621 MAGNANELLI (SAS)
622 MAICOSUEL (UDI)
623 MARCHIONNI (PAR)
624 MARCHISIO (JUV)
712 MARIGA (INT)
626 MARQUINHO (VER)
627 MARRONE (SAS)
628 MARTINHO (VER)
709 MATUZALEM (GEN)
629 MAURI (LAZ)
631 MIGLIACCIO (ATA)
632 MISSIROLI (SAS)
633 MLINAR (UDI)
634 MONTOLIVO (MIL)
635 MORALEZ (ATA)
717 MOSQUERA (LIV)
638 MUDINGAYI (INT)
639 MUNARI (PAR)
640 MUNTARI (MIL)
642 NAINGGOLAN (ROM)
645 OBI (PAR)
646 OBIANG (SAM)
648 ONAZI (LAZ)
649 PADOIN (JUV)
740 PAREDES (CHI)
650 PAROLO (PAR)
651 PAZIENZA (BOL)
652 PEPE (JUV)
653 PEREYRA (UDI)
713 PEREZ (BOL)
654 PINZI (UDI)
655 PIRLO (JUV)
Centrocampisti
CODICE
GIOCATORE
706 ACQUAH (PAR)
735 ADRYAN (CAG)
714 ALHASSAN A. (SAS)
502 ALLAN (UDI)
503 ALMIRON (CAT)
504 ALVAREZ R. (INT)
505 AMBROSINI (FIO)
733 ANDERSON (FIO)
506 AQUILANI (FIO)
507 ASAMOAH (JUV)
508 BADU (UDI)
509 BAKIC (FIO)
510 BARITI (NAP)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
0
6
0
5,5
0
5,5
0
0
6
6,5
5
0
0
5,88
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5,72
6
6,76
6
5,83
6,38
6,23
6,44
6
0
6
5
2
8
7
15
8
9
16
14
11
1
1
0
6
0
5,5
0
5,5
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0
6
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0
0
0
0
0
1
4
0
0
4
1
3
0
0
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
0
7
0
5,5
6,5
0
0
5,5
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0
6
5,5
0
0
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0
0
0
0
0
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0
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0
0
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0
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0
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0
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0
6
6
0
0
0
5
10
6
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0
0
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0
0
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6
0
6
0
7
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0
0
5,5
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0
5,5
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0
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0
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0
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0
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0
0
0
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0
0
0
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5,58
5,88
5,85
6,17
5,56
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7,15
5,67
5,73
6,16
5,25
5,68
0
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7,26
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5,62
5,62
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5,75
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5,67
5,65
6,36
5,86
8,5
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6
6,28
5,17
5,64
5,62
5,97
5,67
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5,91
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5,79
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5,59
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5,3
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6,75
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7
0
6
6,18
5,75
6
5,88
6,36
5,25
5,38
6,55
6,17
7,22
6
5,93
5,67
5,78
6
6,29
6,12
6,19
6,14
0
6,23
6
6,11
7,14
6,94
5,7
6,19
5,6
5,59
5,36
6,41
0
5,95
5,23
6,5
6,58
5,63
5,97
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6,09
6,13
5,71
6,27
6,05
6,12
0
5,62
5,75
6,44
5,92
6,17
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5,53
0
6
6,56
0
5,5
4,88
6,38
6,43
5,67
5,74
5,77
5,36
0
6,85
5,5
0
6,18
5,53
5,46
6,75
14
7
7
11
9
6
5
10
14
5
8
8
6
4
17
22
1
6
10
4
5
3
14
24
9
12
4
4
29
5
6
12
4
5
14
10
5
19
9
13
3
7
4
7
6
17
7
7
13
7
4
7
7
8
5
11
13
11
18
4
3
9
4
4
8
12
3
5
17
12
18
16
9
15
5
6
11
14
6
11
4
11
2
11
17
20
4
12
9
6
6
6
3
9
4
5
6
6
10
20
16
10
11
6
8
11
15
3
6
5
12
9
5
5
6
2
12
16
4
4
3
10
15
4
9
6
4
5
17
4
4
15
5
5
18
CAMPIONATO
P.
V.
G.
17
15
18
3
17
9
15
14
22
15
16
20
12
10
19
23
6
14
19
2
17
0
21
25
22
23
6
5
25
11
15
22
6
12
22
18
3
19
22
22
9
22
13
16
20
19
15
16
17
19
10
2
18
19
5
13
17
19
24
1
0
15
6
1
17
22
2
15
22
23
17
19
21
6
13
2
13
22
10
18
0
13
0
19
22
18
7
21
22
18
21
11
0
22
11
12
7
20
17
19
16
22
19
17
17
21
18
0
14
14
17
19
3
14
16
0
19
24
2
1
5
17
22
4
23
19
13
0
23
13
0
23
20
13
19
0 4
7 0
0 0
5,5 0
6,5 0
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0 1
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0 0
6 1
5,5 1
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0 0
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6 0
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7 1
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6 0
6 0
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0 0
5,5 3
7 3
6 0
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0 0
7 1
0 0
0 0
6,5 0
6 4
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6 0
6 3
0 1
5,5 6
0 3
7 0
6 0
0 0
6,5 0
6 2
0 2
0 0
5,5 1
0 0
6,5 2
0 0
6 1
5 7
0 5
0 0
5,5 4
5,5 0
5,5 0
5,5 0
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0 0
6 0
5 0
0 2
0 1
0 0
5 0
5,5 5
7 3
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6,5 2
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MEDIA
VOTO
A.
ESP­
AMM
CODICE
GIOCATORE
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6
5,91
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6,37
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5,69
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5,93
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5,84
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5,73
5,84
5,25
5,54
0
6,12
6,28
5,93
5,57
5,88
5,62
6,36
5,6
5,71
5,93
5,67
5,8
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6
6,5
6,24
6,05
6,3
5,39
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5,75
5,93
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6
5,55
5,93
5,79
5,71
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5,5
5,59
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6
6,22
6,15
6,26
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0
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5,83
6
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5,93
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6,07
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5,83
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6,12
5,94
0
5,86
0
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6,14
6,11
5,7
5,81
5,6
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5,95
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5,32
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6,03
6,06
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5,93
6,02
5,88
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6,03
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0/0
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0/8
0/3
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657 PJANIC (ROM)
724 PLASIL (CAT)
658 POGBA (JUV)
659 POLI (MIL)
661 RADOSEVIC (NAP)
662 RADOVANOVIC (CHI)
710 RAFATI (GEN)
663 RENAN (SAM)
664 RIGONI L. (CHI)
731 RINAUDO F. (CAT)
667 RODRIGUEZ M. (SAM)
668 ROMULO (VER)
704 SALA (VER)
673 SAPONARA (MIL)
675 SCHELOTTO (PAR)
679 SCULLI (GEN)
680 SESTU (SAM)
682 SORIANO (SAM)
683 STOIAN (CHI)
685 STROOTMAN (ROM)
716 STURARO (GEN)
738 TAARABT (MIL)
686 TACHTSIDIS (TOR)
687 TADDEI (ROM)
688 TAIDER (INT)
694 VARGAS (FIO)
715 VECINO (CAG)
696 VIDAL (JUV)
697 VIVES (TOR)
698 WOLSKI (FIO)
699 WSZOLEK (SAM)
739 YEBDA (UDI)
708 ZANETTI (INT)
701 ZIELINSKI (UDI)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
5,5
7,5
5,5
5,5
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0
0
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0
0
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5
5,5
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0
0
0
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0
5,53
0
6,33
6,27
5,83
0
7,2
5,75
5,62
6,25
4,75
5,73
5,97
5,69
7,17
5,75
8,83
5,36
5,75
5,77
6,82
5,67
7,6
5,8
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5,58
5,5
5,33
4
13
21
8
25
9
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5
1
6
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20
4
4
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1
14
4
4
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11
4
28
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5
5
3
4
CAMPIONATO
P.
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MEDIA
VOTO
A.
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5 0
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0 0
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0
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0
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6,08
0
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5,91
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6
7
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0
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1/3
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0/3
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0/0
CAMPIONATO
P.
V.
G.
MEDIA
VOTO
A.
ESP­
AMM
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6
0
20
18
6
0
12
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19
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23
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0
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14
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22
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0
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0
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5,42
0
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5,75
0
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5,64
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0
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5,79
6,1
6,61
5,74
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5,7
5,42
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6,4
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5,5
6
6
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0
6,04
5,95
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5,96
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5,57
5,58
6,35
5,67
5,88
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5,58
5,79
6,29
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5,6
5,8
5,73
5,92
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5,5
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5,75
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5,93
5,9
5,95
0
6,04
6,25
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0
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6
0
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0
5,83
5,84
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6,68
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0
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0
0
0
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0
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1
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0
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0
0
1
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1
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0
0
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0
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1
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0
1
1
1
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0
0
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0
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0/3
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1/2
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0/1
0/0
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0/0
0/3
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0/0
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0/0
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0/1
0/3
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0/4
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0/2
0/0
0/1
1/7
19
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18
24
19
5
21
0
9
22
6
1
25
5
5
13
2
13
18
10
22
5
3
13
8
21
15
9
25
22
5
15
3
5
8
Attaccanti
CODICE
GIOCATORE
801 ACQUAFRESCA (BOL)
803 ALEXE (SAS)
804 ALFARO (LAZ)
806 AMAURI (PAR)
808 BALOTELLI (MIL)
809 BARRETO (TOR)
929 BELECK (UDI)
810 BELFODIL (LIV)
811 BERARDI D. (SAS)
812 BERGESSIO (CAT)
935 BETANCOURT (ATA)
813 BIANCHI R. (BOL)
918 BOATENG KIN. (CAT)
816 CACIA (VER)
817 CALAIO' (GEN)
818 CALLEJON (NAP)
820 CASSANO (PAR)
822 CERRI (PAR)
924 CRISTALDO (BOL)
824 DE LUCA (ATA)
825 DENIS (ATA)
826 DESTRO (ROM)
827 DI NATALE (UDI)
832 EDER (SAM)
834 EL SHAARAWY (MIL)
922 EMEGHARA (LIV)
836 FARIAS (SAS)
937 FEDATO (CAT)
837 FLOCCARI (SAS)
838 FLORO FLORES (SAS)
839 GABBIADINI (SAM)
913 GERVINHO (ROM)
840 GILARDINO (GEN)
842 GIOVINCO (JUV)
932 GLIOZZI (SAS)
843 GOMEZ M. (FIO)
844 GOMEZ T. (VER)
911 HIGUAIN (NAP)
845 IBARBO (CAG)
846 ICARDI (INT)
847 IMMOBILE (TOR)
848 INSIGNE (NAP)
926 ITURBE (VER)
938 KAKUTA (LAZ)
927 KEITA (LAZ)
849 KEKO (CAT)
850 KLOSE (LAZ)
851 KONATE' (GEN)
912 LARRONDO (TOR)
854 LETO (CAT)
855 LIVAJA (ATA)
856 LLORENTE (JUV)
858 MASUCCI (SAS)
919 MATOS (FIO)
859 MATRI (FIO)
860 MAXI LOPEZ (SAM)
861 MEGGIORINI (TOR)
862 MERTENS (NAP)
925 MIGUEL BORJA (LIV)
863 MILITO (INT)
865 MOSCARDELLI (BOL)
866 MURIEL (UDI)
867 NENE' (CAG)
869 NICO LOPEZ (UDI)
936 OBINNA (CHI)
872 OKAKA (SAM)
873 OSVALDO (JUV)
874 PALACIO (INT)
875 PALLADINO (PAR)
876 PALOSCHI (CHI)
877 PANDEV (NAP)
931 PAPONI (BOL)
878 PAULINHO (LIV)
880 PAZZINI (MIL)
881 PELLISSIER (CHI)
882 PEREA (LAZ)
883 PETAGNA (MIL)
884 PETKOVIC (CAT)
885 PINILLA (CAG)
934 POSTIGA (LAZ)
886 POZZI (PAR)
887 QUAGLIARELLA (JUV)
939 RABUSIC (VER)
923 REBIC (FIO)
892 ROBINHO (MIL)
930 RODRIGUEZ (BOL)
893 ROSSI G. (FIO)
933 SANABRIA (SAS)
897 SANSONE G. (SAM)
898 SANSONE N. (SAS)
899 SAU (CAG)
901 SILIGARDI (LIV)
903 TEVEZ (JUV)
904 THEREAU (CHI)
905 TONI (VER)
906 TOTTI (ROM)
907 VUCINIC (JUV)
928 VUTOV (UDI)
921 ZAPATA D. (NAP)
910 ZAZA (SAS)
MAGIC
PUNTI MEDIA QUOT.
0
0
0
10
0
0
0
5,5
6,5
5,5
0
5,5
5,5
0
10
5
9
0
5
6
5,5
6
9
5,5
0
5,5
0
5,5
9,5
9,5
4,5
6,5
5
0
0
6
0
9
6
8
6,5
5
8,5
0
0
5,5
10
6,5
0
0
0
6
0
0
6
3
6
5,5
0
5
0
5
6
6
0
0
0
5,5
0
5,5
0
0
11,5
6
0
0
0
0
9
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
10,5
9,5
11
0
0
0
0
4,5
5,17
5,75
0
6,5
6,92
5,33
0
5,65
8,08
6,14
0
5,97
5,9
5,64
6,06
7,19
7,7
6
6,53
6,07
7,25
8,3
6,71
7,52
5
6,18
5,33
5,5
5,7
6,47
6,89
7,31
7,21
6,33
5,5
7,3
6,74
8,33
5,97
7,69
7,89
6,21
7,07
0
6,79
6
6,78
6,23
5,5
5,96
6,04
7,88
5,67
5,81
6
6
5,83
7,05
5,5
6,3
6
6,53
6,5
6,59
5,5
5,62
5,75
7,52
6,4
6,6
6,82
0
7,21
6,67
5,86
5,73
5,4
5,67
6,31
0
6,23
6,36
0
5,5
6,12
0
9,14
0
6,04
6,38
6,68
6,71
8,58
6,54
8,64
7,9
6,43
0
5,75
6,26
5
4
4
20
27
4
3
10
27
17
3
15
4
9
9
22
28
3
13
7
28
17
28
24
4
18
3
12
10
16
20
22
27
10
3
8
18
40
11
16
29
16
17
9
10
8
23
11
4
10
10
31
4
5
15
10
10
22
4
9
8
15
12
11
12
4
17
28
12
17
19
2
26
7
10
5
4
3
16
12
10
12
7
4
12
2
25
4
10
15
21
15
41
19
34
22
13
2
8
14
0
0
0
7
0
0
0
5,5
6,5
6
0
5,5
5,5
0
7
5,5
6
0
5
6
5,5
6
6
5,5
0
5,5
0
5,5
6,5
6,5
5
6,5
5
0
0
6
0
6,5
6,5
7
6,5
5
7,5
0
0
5,5
7
6,5
0
0
0
6
0
0
5
4
6
6
0
5
0
5
6
6
0
0
0
5,5
0
5,5
0
0
7,5
6
0
0
0
0
6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
7,5
6,5
7,5
0
0
0
0
5
0
0
0
5
10
0
0
0
12
3
0
3
0
0
2
9
9
0
3
1
9
6
7
9
0
3
0
0
1
5
7
5
11
1
0
2
4
13
2
3
13
2
5
0
3
0
6
1
0
2
2
10
0
0
3
2
0
5
0
2
1
4
3
2
0
0
0
11
2
5
6
0
10
1
1
1
0
0
5
0
2
1
0
0
3
0
14
0
1
2
5
3
14
5
13
5
2
0
0
5
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
Samp: Da Costa diventa un caso Ma Sinisa è con lui L’errore contro il Milan ha fatto infuriare i tifosi, però Mihajlovic e i numeri lo difendono
prossime giornate di campio­
nato, a partire dalla trasferta di
Torino.
ALESSIO DA RONCH
GENOVA
Fischi, brusii colmi di
dubbio, un atteggiamento di
generale sfiducia. Angelo Da
Costa Junior è finito nel mirino
dei tifosi. A piazzarcelo dome­
nica è stato lo scontro con Paz­
zini, che ha generato il 2 a 0 del
Milan. In realtà il portiere della
Sampdoria uno sbaglio ben più
pesante l’aveva fatto in occa­
sione della rete di Taarabt,
quando non aveva trattenuto
un colpo di testa del marocchi­
no piuttosto semplice.
Concorrenza Fatto sta che il
caso si è aperto, anche perché
alle spalle di Da Costa soffia il
vento giovane e vivace di Fio­
rillo, portiere di grandi speran­
ze e ottimo talento, del quale la
Juventus ha acquisito la metà
del cartellino a gennaio. In
molti vorrebbero vederlo tito­
lare, ma Mihajlovic difende la
sua scelta e quasi certamente
continuerà a farlo anche nelle
Numeri Oltre al tecnico Da
Costa trova dalla sua parte pu­
re i numeri e, tutto sommato,
anche i fatti. E’ vero, infatti,
che il portiere brasiliano ha
una media voto sotto il 6, ma è
altrettanto sicuro che la condi­
vide con il resto della squadra.
A superare la sufficienza infatti
ci sono solo Eder e Sestu, ma
resta positivo per un portiere
che ha appena superato i 30
anni ma che in Serie A può van­
tare un’esperienza limitata e,
quindi, margini di migliora­
mento interessanti. Da Costa
ha buona personalità, sa convi­
vere nel gruppo blucerchiato,
aiuta i compagni della difesa
anche grazie alla sua abilità
con i piedi ed è un regolarista.
Non sarà un campione ma pro­
prio per la sua continuità ha
conquistato Mihajlovic. Curio­
samente, poi, è unito a Fiorillo
da stima e amicizia, oltre che
dalla condivisione dello stesso
procuratore, e in caso di chan­
ce per il giovane collega, po­
trebbe trasformarsi in un’otti­
ma spalla, senza invidia, con
una rivalità corretta. Ma per
questo c’è tempo.
Angelo Da Costa, 30 anni, portiere brasiliano della Sampdoria D’ANNIBALE
Pos. Nome Partecipante Prov. Squadra
Dante Tiziano
Thoux Pier Alberto
Biancofiore Donatello
Labbadia Ermete
D'Abbenigno Alessio
Gorgone Alessandro
Buonfiglio Ernesto
Serena Marco
Thoux Pier Alberto
Pedrini Davide
Manganelli Emanuele
Piemontese Luca
Gorgone Alessandro
Guitti Massimo
Pedrini Davide
Pedrini Davide
Pedrini Davide
Pessia Giuseppe
Marando Piter
Pedrini Davide
­
­
­
­
­
­
­
­
­
­
PU
­
­
­
­
­
­
­
­
­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Por Fuera G2
Lupo Nella Prateria
Seredonalaf­­­­ 41
Bella Di Giorno
General D'Abbe 19
M.A.T.971
Ernesto108
Sereal Campeon ­­­­­ 23
Gabriella 17
G & D Team 35C
Testarolo Football Club 68
Sparta Graziello
M.A.T.988
Dream Team Juventus 2
G & D Team 20C
G & D Team 16B
G & D Team 17C
Pepper167
Cassano6
G & D Team 33B
Punti
1901,5
1900,5
1899,5
1893,0
1888,5
1883,0
1882,5
1882,0
1881,5
1880,0
1879,5
1878,5
1878,5
1877,5
1877,5
1877,0
1876,0
1875,0
1875,0
1875,0
CLASSIFICA SETTIMANALE Pos. Nome Partecipante Prov. Squadra
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Palazzo Domenico
Palazzo Domenico
Lettieri Michele
Calo Laura
Manna Marzio
Milandri Giovanna
Rillo Alessandro
Lana Maurizio
Costa Calogero
Trucco Francesco
Carollo Claudio Erba Barbara
Dore Antonio Giovanni
Renda Carmelo
Aramu Eugenio
Ria Samuele
Ria Samuele
­
­
SA
­
­
­
FC
­
LE
­
MO
GE
­
­
­
­
AG
OR
VA
VA
Parate Nel particolare poi Da
Costa non ha magari effettuato
parate fenomenali, ma è altret­
tanto sicuro che neppure gli er­
rori evidenti sono stati molti.
Uno , quello su Taarabt dome­
nica, altri due su punizioni non
irresistibili, a inizio campiona­
to, contro Cagliari e Genoa, per
il resto sul brasiliano pesano al­
cune incertezze neppure trop­
po determinanti. Sull’altro
piatto della bilancia, però, può
mettere alcuni interventi di ri­
lievo: una parata strepitosa su
Moscardelli, contro il Bologna,
una vera impresa su Niang al­
l’andata con il Milan, prodezze
su Cerci, Greco e Guarin contro
Torino, Livorno e Inter. Parate
che sono valse punti sonanti.
Futuro Il bilancio, insomma,
CLASSIFICA GENERALE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
quest’ultimo ha ottenuto un so­
lo voto. Tutti gli altri sono fermi
sul 5,9, come Da Costa, o più in
basso. Evidentemente non si
possono imputare al portiere i
momenti no della stagione.
W. M. 177
W. M. 128
Merida 69
Dedofedeaua
Mgem (98)
Blibli18
Giogui
Decacazza2013\14
Roma14
Manilo08
Munidari/1Oo
Fortitudo
Gato Moro Lazio
Fantamartina
Supermario Vs Supermario
Sax Bar Castelsax
Melo50
Dinamo Arcuentu
Tarok Ylmaz 182
Tarok Ylmaz 404
Punti
93,5
90,5
90,0
89,5
89,0
88,5
88,0
87,5
87,0
87,0
87,0
86,5
86,5
86,5
86,0
86,0
86,0
86,0
86,0
86,0
LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
IL GRECO E’ UN REBUS TATTICO PER BALLARDINI
Bologna: ora Kone
è un problema
e rischia la panchina
diventata un rebus per Ballardi­
ni, ma anche Pioli aveva spesso
impiegato l’ex bresciano come
mezzala, sollevando più di un
dubbio.
Panagiotis Kone, 26 anni ANSA
ANDREA TOSI BOLOGNA
Per coprire la cessione di
Diamanti, il Bologna ha pescato
il brasiliano Ibson ma per tutti il
naturale sostituto del fantasista
toscano nel sistema di gioco
rossoblù dovrebbe essere Kone,
che oggi è il capocannoniere
della squadra con 4 reti. Ma il
club rossoblù ha rigettato la so­
luzione più semplice e logica
tant’è che da tempo l’estroso
jolly greco, specialista nel rea­
lizzare gol acrobatici e spetta­
colari, viene rimbalzato in tutti
i ruoli della mediana tranne
quello che si addice meglio alle
sue caratteristiche, ovvero tre­
quartista un po’ anarchico die­
tro alla punte o alle punte.
Adesso che il Bologna avrebbe
bisogno del migliore Kone,
sembra che la sua posizione sia
Gregario Così Kone sta viven­
do un momento di involuzione
che fa rima con confusione. Al
punto che in vista della trasfer­
ta di Verona potrebbe perdere il
posto di titolare probabilmente
a favore di Ibson o di Krhin, da­
to per certo il rientro di Perez.
Questa ipotesi è abbastanza pa­
radossale perché Kone è il gio­
catore più prolifico di una squa­
dra che segna col contagocce, la
produzione dei suoi attaccanti,
infatti, è l’ultima della Serie A
con la miseria di 7 gol. Sabato
contro la Roma, quasi per scuo­
terlo, Ballardini ha promosso
Kone capitano (mancava Perez
ma i gradi dovevano passare a
Natali), un atto di fiducia non
ricambiata sul campo dal greco
che non è riuscito a incidere an­
che perché ancora una volta ha
pagato il continuo cambio di
ruoli e compiti tattici, finendo
la partita come terzino destro.
Ora il Bologna e Ballardini sono
a un bivio: per salvarsi occorre
che ogni giocatore venga messo
nelle condizioni per rendere al
meglio e questo Kone, impiega­
to come un gregario qualunque,
sembra un’anima in pena.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI DI FINALE
IL TABELLONE OGGI LE ULTIME DUE SFIDE OTTAVI DI FINALE
QUARTI DI FINALE
Sorteggio il 21 marzo
Ritorno 12 marzo
Manchester City (Ing) 0
Barcellona (Spa)
2
Bayer L. (Ger)
0
Andata
Psg (Fra)
4
Ritorno
1-2 aprile 2014
8-9 aprile
Ritorno 11 marzo
MILAN
0
Atletico Madrid (Spa) 1
Arsenal (Ing)
0
Bayern Monaco (Ger) 2
Andata
Ieri - Ritorno 19 marzo
Olympiacos (Gre)
2
Manchester Utd. (Ing) 0
SEMIFINALI
Sorteggio l’11 aprile
22-23 aprile
Zenit (Rus)
2
Borussia D. (Ger)
4
Ritorno
29-30 aprile
Oggi - Ritorno 18 marzo
Galatasaray (Tur)
Schalke 04 (Ger)
Chelsea (Ing)
Real Madrid (Spa)
FINALE
24 maggio a Lisbona,
Estadio da Luz
Il secondo gol personale di Lewandowski, 25 anni allo Zenit EPA
Zar Borussia
in casa Zenit
Ciao Spalletti Super Lewandowski e poker tedesco: ai russi non basta Hulk
ZENIT
BORUSSIA D.
2
4
PRIMO TEMPO 0­2 MARCATORI Mkhitaryan (B) al 4’, Reus (B) al 5’
p.t.; Shatov (Z) al 12’, Lewandowski (B) al 16’,
Hulk (Z) su rigore al 24’, Lewandowski (B) al
26’ s.t. ZENIT (4­2­3­1) Lodyghin 5; Anyukov 4,5 (39’
s.t. Smolnikov s.v.), Neto 4, Lombaerts 4,5,
Criscito 5; Witsel 4,5, Fayzulin 5 (39’ s.t. Ker­
zhakov s.v.); Hulk 6, Shatov 5,5, Arshavin s.v.
(15’ p.t. Tymoschchuk 5); Rondon 5,5. PAN­
CHINA Malafeev, Hubochan, Lukovic, Zyr­
yanov.ALLENATORE Spalletti 5. BORUSSIA D. (4­2­3­1) Weidenfeller 6;
Piszczek 6, Friedrich 6, Papastathopoulos 6,
Schmelzer 5,5; Kehl 6,5, Sahin 6; Grosskreutz
6,5 (46’ s.t. Durm s.v.), Mkhitaryan 7 (25’ s.t.
Aubameyang 6), Reus 7,5 (40’ s.t. Hofmann
s.v.); Lewandowski 7,5. PANCHINA Langerak,
Sarr, Jojic, Schieber. ALLENATORE Klopp 7.
ARBITRO Collum 5.5 (Sco)
NOTE spettatori 16.000 circa, ammoniti Anyukov
(Z), Fayzulin (Z), Piszczek (B).
19
gol
Con la doppietta di ieri sono
19 le reti di Lewandowski in
Champions: tutte col Borussia
GIORGIO KUDINOV
SAN PIETROBURGO (Russia)
In difficoltà in Bundesli­
ga, il Borussia Dortmund ri­
sorge in Champions, confer­
mando la sua elevata caratura
europea. Sconfitta pesante e
bruciante, invece, per lo Zenit
di Luciano Spalletti, l’ennesi­
ma figuraccia in campo inter­
nazionale per una squadra ric­
ca e ambiziosa, che domina da
4 anni in Russia, ma priva
d’anima e carattere quando
deve cimentarsi in Europa.
Due gol in 1’ Inizio shock allo
stadio Petrovsky, con la curva
dello Zenit squalificata per le
intemperanze degli ultrà con­
tro l’Austria Vienna. Passano
appena cinque minuti e la
squadra di casa è già sotto di
due reti. Una difesa disastro­
sa, con l’ex senese Neto in­
guardabile, e un centrocampo
incapace di tamponare le in­
cursioni tedesche aiutano il
Borussia a segnare 2 gol in un
minuto. L’artefice principale
della supremazia tedesca è
Reus, appena rientrato dopo
l’infortunio, che prima serve
GDS
un assist perfetto a Mkhitar­
yan e poi segna lui stesso con
un preciso sinistro al volo in
mezzo all’imbarazzante vuoto
difensivo dello Zenit, che per
tutto il primo tempo sembra
una squadra di una categoria
troppo inferiore al Borussia,
oltre che una compagine sen­
za la volontà di battersi alme­
no per il proprio tecnico.
La gioia di Joel Campbell, 21 anni, dopo aver realizzato il 2­0 AFP Olympiagol
a sorpresa
United k.o.
Apri e chiudi La ripresa sem­
bra regalare qualche speranza
ai fedeli e veri tifosi dello Ze­
nit. Il giovane Shatov riesce ad
accorciare le distanze dopo
un’azione piuttosto confusa e,
forse, viziata da fuorigioco.
Ma lo stadio non fa in tempo a
scaldarsi che arriva l’ennesi­
mo orrore difensivo dello Ze­
nit, con il cinico Lewandowski
che da posizione ravvicinata
non perdona. La facilità con
cui il Borussia riprende a do­
minare la gara è impressio­
nante, mentre limiti di ogni
genere vengono fuori da uno
Zenit fin troppo vulnerabile.
Un calcio di rigore di Hulk, fi­
schiato per un presunto fallo
di Piszczek su Fayzulin, sem­
bra riaprire la partita, ma an­
cora Lewandowski la chiude
in un attimo, ispirato anche in
questo caso da Reus. Sempre a
velocità furiosa, com’è nello
stile dei gialloneri. E dire che a
Klopp mancavano, come al so­
lito ormai, almeno 4­5 titolari.
Per questo non può essere una
scusa per lo Zenit l’assenza dei
vari Ansaldi, Danny e Shiro­
kov. Il campionato russo ri­
parte, dopo la pausa inverna­
le, all’inizio di marzo, e lo Ze­
nit è primo (sia pure alla pari
con il Lokomotiv Mosca).
Spalletti può ancora vincere il
suo terzo scudetto in quattro
stagioni. Ma quella russa è
un’altra storia, resta il fatto
che in Europa per lo Zenit di
Spalletti non c’è ormai più
niente da fare.
Festa greca con Dominguez
e Campbell. Flop Manchester OLYMPIACOS
MANCHESTER UTD
2
0
PRIMO TEMPO 1­0
MARCATORI Dominguez al 38’ p.t.; Campbell
al 9’ s.t.
OLYMPIACOS (4­2­3­1) Roberto 6; Salino
6, Manolas 6, Marcano 6, Holebas 6,5;
Ndinga 6,5, Maniatis 6; Campbell 6,5 (dal 22’
s.t. Fuster 6), Dominguez 6,5 (dal 31’ s.t. Ma­
chado s.v.), Perez 6 (dal 41’ s.t. Valdez s.v.);
Olaitan 6. PANCHINA Megyeri, Samaris, Pa­
padopoulos, Bong. ALLENATORE Michel 7.
MANCHESTER UNITED (4­2­3­1) De Gea 6; Smalling 5,5, Ferdinand 5, Vidic 6, Evra 6;
Carrick 6, Cleverley 5 (dal 16’ s.t. Kagawa
6); Valencia 5 (dal 15’ s.t. Welbeck 6,5), Roo­
ney 6, Young 5; Van Persie 5,5. PANCHINA
Lindegaard, Buttner, Fellaini, Giggs, Her­
nandez. ALLENATORE Moyes 5.
ARBITRO Rocchi (Ita) 7.
NOTE spettatori 32.000. Ammoniti Evra e Fer­
dinand per gioco scorretto.
1
sconfitta
Quello di ieri è il primo k.o.
del Manchester United contro una squadra greca
© RIPRODUZIONE RISERVATA
STEFANO BOLDRINI
ATENE
Anche il Manchester Uni­
ted finisce nel tritacarne delle
coppe europee: la squadra di
David Moyes appesantisce il
disastro inglese perdendo 2­0
nella tana dell’Olympiacos. Il
nome dei Red Devils si aggiun­
ge a quelli di Manchester City,
Arsenal e Tottenham, battuti
senza pietà tra Champions ed
Europa League. Solo lo Swan­
sea, gallese, ha ottenuto un
punto, contro il Napoli. Il sim­
bolo del flop è la casella delle
reti segnate, dove c’è zero su
tutta la linea. Per le rappresen­
tanti del campionato più ricco
e seguito al mondo, un autogol
colossale.
Difesa disastro Non poteva
essere lo United scalcinato di
questi tempi ad interpretare il
ruolo del vendicatore dell’or­
goglio inglese, ma la squadra
di Moyes aveva anche il compi­
to più facile: l’Olympiacos di
Michel non può essere certo
paragonato a Barcellona e
Bayern. Forse la squadra greca
è più debole anche del Galata­
saray che, stasera, ospita a
Istanbul il Chelsea. Lo United è
riuscito però a rimediare l’en­
nesima sconfitta ­ la prima del­
la sua storia contro una greca ­
di una stagione catastrofica e
l’eliminazione dalla Cham­
pions è dietro l’angolo. Gli in­
fortuni di Evans e Jones sono
alibi parziali. La verità è che so­
prattutto in difesa i Red Devils
devono essere ricostruiti da ci­
ma a fondo. Ferdinand, sulla
soglia del ritiro, non riesce più
a reggere certi ritmi. Smalling
ha limiti tecnici evidenti. Vidic,
con la valigia in mano per tra­
sferirsi all’Inter, ha lo stato
d’animo di chi è prossimo ai sa­
luti. Evra non sa che cosa gli ri­
serverà il futuro. Se a questo
panorama aggiungiamo gli er­
rori di Van Persie, l’inconsi­
stenza di Cleverley e l’abulia
Young, ecco che anche l’Olym­
piacos può metterti alla frusta.
L’1­0 dei greci arriva al 38’ ed è
un mezzo colpo di fortuna,
tanto per ribadire il momento
nero dello United. Il tiro di Ma­
niatis viene deviato dall’argen­
tino Dominguez. Il colpo è cer­
cato, ma per riuscire serve
l’aiuto della buona sorte. De
Gea rimane di sasso. Ti aspetti
la replica furibonda dello Uni­
ted, ma ad inizio ripresa il co­
staricano Campbell, passato
senza lasciare traccia nell’Arse­
nal, firma il 2­0, con uno splen­
dido tiro ad effetto. A questo
punto, i greci proteggono il ri­
sultato e lo United, rinvigorito
dagli inserimenti di Welbeck e
Kagawa, cerca il gol che può
riaprire il discorso. Le occasio­
ni da urlo passano tra i piedi di
Van Persie, ma l’olandese, giù
di corda da diverso tempo, fa
flanella. Lo United tira solo
una volta in porta. Il maggior
possesso palla – 60% a 40% per
gli inglesi – è inutile. Per resta­
re in Champions, serve un
mezzo miracolo, con l’aiuto del
popolo rosso dell’Old Trafford.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A GELSENKIRCHEN IL REAL MADRID HA VINTO UNA SOLA VOLTA IN 25 PARTITE IN GERMANIA, LO SCHALKE MINACCIA QUERELA PER UNA FOTO IN «RELAX» DELL’EX MILANISTA
ping e venduta da un lettore­
reporter per 500 euro. Lo
Schalke aveva appena vinto in
casa del Leverkusen e il Boa
con la birra «voleva accelerare
le pratiche del doping», ha fat­
to sapere il club. «Faremo cau­
sa contro chi l’ha scattata e
pubblicata. Abbiamo dei so­
spetti, il Bayer non c’entra. E’
un contesto privato, sarà un
esempio affinché non succeda
più», ha spiegato furioso il d.s
Heldt. Formazioni: Ancelotti
con il portiere di coppa, Casil­
las, che non piglia gol da 862’;
ma tutto il Real, con il capitano
o Diego Lopez, ha l’alma italia­
na, l’anima italiana come scri­
ve El Pais. Significa che difen­
de da manuale, vedi le tre reti
pigliate nelle ultime 14 uscite.
Aggiungete il rientro di Ronal­
do e potrebbe bastare per in­
terrompere una maledizione.
Ancelotti sfida Boateng
e la maledizione tedesca
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI
GELSENKIRCHEN (Germania)
E adesso ci prova l’italia­
no. Senza strilli o stress, senza
ritiro nella Sportschule, una
caserma sportiva teutonica per
sottrarre lusso ai giocatori, co­
me fece Mourinho oltre un an­
no fa qui vicino, a Dortmund.
Le buscò ugualmente. Adesso
ci prova Carlo Ancelotti con il
sorriso costante e la forza del
primo posto nella Liga ricon­
quistato dai Blancos dopo 21
mesi. La Germania è una male­
dizione per il Real Madrid, una
sola vittoria in 25 eurovisite: il
successo a Leverkusen nel set­
tembre 2000 (3­2) e 18 scon­
fitte comprese le due della sta­
gione scorsa, con il Borussia;
la prima costò il primato nel gi­
rone, la seconda la finale
(4­1). Una mattanza. «Io non
credo alle maledizioni, credo
soltanto alle benedizioni», re­
plica Ancelotti mentre scende
dal podio delle conferenze.
«Lo Schalke è concreto. Sap­
piamo cosa ci aspetta».
La foto di Boateng Va detto
che in 25 trasferte i madridisti
non avevano mai visitato l’are­
na di Gelsenkirchen, casa di
una squadra in salute anche se
la serie di 7 gare senza k.o. non
può competere con quella di
26 ancelottiana. «Non faremo
riti magici o voodoo, ma cer­
cheremo di raggiungere un
piccolo miracolo», spiega il
tecnico Keller. Anche Kevin­
Prince Boateng è rilassato, a
giudicare da una fotografia su
Bild. L’ex milanista è nella zo­
na spogliatoio seduto su un la­
vandino con una sigaretta in
mano e una birra vicino. E’ così
che ci si prepara al Real? No,
l’immagine è di due settimane
fa, scattata prima dell’antido­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SCHALKE (4­2­3­1)
REAL MADRID
(4­3­3)
OGGI ORE 20.45 1 Fährmann
4
Höwedes
32
Matip
5
6
Santana Kolasinac
9
K. Boateng
33
Neustädter
17
7
8
Farfan
Meyer
Goretzka
25 Huntelaar
7
Ronaldo
9
Benzema
11
Bale
22
14
19
Di Maria Xabi Alonso Modric
SCHALKE
Panchina 34 Hildebrand, 10 Draxler, 2 Hoogland, 19 Obasi, 23 Fuchs, 14 Papadopoulos, 28 Szalai.
Allenatore Keller.
Squalificati nessuno.
Diffidati Höger, Neustädter.
Indisponibili Uchida, Höoger, Clemens, Kirchhoff, Aogo.
REAL MADRID
Panchina 25 Diego Lopez, 24 Illaramendi, 20 Jesè, 2 Varane, 15 Carvajal, 23 Isco, 21 Morata.
Allenatore Ancelotti.
Squalificati nessuno.
Diffidati nessuno.
Indisponibili Khedira.
ARBITRO Webb (Inghilterra).
12
Marcelo
3
Pepe
4
S. Ramos
17
Arbeloa
1 Casillas
1
7
X
4,75
2
1,40
TV Rete 4; Premium Calcio HD; Sky Sport 1 HD e Calcio 1 HD.
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
CHAMPIONS ANDATA OTTAVI DI FINALE
«Vi svelo Mancio e Mou»
Oriali: «E che anni con Eto’o e Snejider»
Il grande ex mediano e dirigente dell’Inter ha vinto con chi oggi si sfida in Galatasaray­Chelsea
LUCA CALAMAI
CAMPIONE DEL MONDO E D’EUROPA «Eravamo quattro amici
al bar, che volevano cambiare
il mondo…». Mou e Mancio
amici non lo sono mai stati.
Ma di sicuro hanno cambiato
la storia dell’Inter in una staf­
fetta che ha regalato Coppe,
scudetti e trofei di ogni gene­
re. Stasera si ritroveranno in­
sieme a Eto’o e Sneijder, altri
due protagonisti di quel «mo­
mento» speciale, in un’intri­
gante sfida di Champions. A
tinte nerazzurre. Scommette­
te che Massimo Moratti si
piazzerà davanti al televisore
per seguire Galatasaray­
Chelsea? Lottando con la no­
stalgia che, in questi casi, ti
mangia il cuore. Saranno due
contro due. Tutti convinti di
poter essere decisivi, come è
scritto nel loro dna di vincen­
ti nati. Un poker di fuoriclas­
«
la scheda
1
2
GABRIELE ORIALI
61 ANNI
EX DIRIGENTE INTER
Gabriele «Lele» Oriali è
nato a Como il 25 novembre 1952. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, ha giocato con i nerazzurri dal 1970 al 1983, poi nella Fiorentina fino al 1987. Nel 1982 è diventato campione del mondo con l’Italia. Sempre da «mediano», come nella canzone che gli ha dedicato Luciano Ligabue.
3
DIRIGENTE Dopo aver Roberto è un allenatore­
presidente. Mette
un mattoncino
al giorno
se che raccontiamo con l’aiu­
to di Lele Oriali. L’uomo che
questi quattro li ha ingaggiati
e poi li ha accompagnati.
Si parte in ordine di appa­
rizione sul palcoscenico inte­
rista. Quindi, da Roberto
Mancini. «Di Mancio – spiega
l’ex dirigente nerazzurro – mi
colpì subito la competenza.
Fu lui a suggerire l’acquisto di
gente come Maicon, Cam­
biasso, Julio Cesar, Stanko­
vic. Garantiva che quei gioca­
tori che costavano cifre nor­
mali avrebbero lasciato il se­
gno nella storia dell’Inter.
Roberto è un allenatore­pre­
sidente. Mette un mattoncino
al giorno. Lo sta facendo an­
che nel Galatasaray dove ha
appena fatto ingaggiare un
talento come il brasiliano
Alex Telles. Ha ragione a dire
che il Triplete di Mourinho è
figlio anche del suo lavoro».
Moratti stava per cacciar­
lo dopo una sconfitta a Ca­
gliari.
«E lui lo convinse a confer­
loro in campo erano in undi­
ci, noi in trenta. Insieme a
Sneijder, Zanetti e compagni
c’erano anche le riserve, i
componenti dello staff tecni­
co, i medici, i massaggiatori».
1 Josè Mourinho e Lele Oriali a Barcellona festeggiano la conquista della finale di Champions nel 2010. 2 Oriali e Mancini fanno footing in Sardegna 3 Oriali con la maglia azzurra della Nazionale festeggia con Tardelli la vittoria della Coppa del Mondo del 1982 in Spagna AFP/ GAZZETTA/ANSA
marlo garantendogli che
avrebbe vinto lo scudetto.
Non parlava per difendere la
panchina o lo stipendio. Ne
era convinto. Una sicurezza
che contagia i suoi interlocu­
tori».
«
Josè crea il fortino, alla finale
col Bayern ero
sicuro che avremmo vinto
Cosa l’ha colpita del lavoro
del Mancini allenatore?
«
A Sneijder che
vedeva stanco
disse di andare al
mare 3 giorni, lui
non ci credeva
«La ricerca della qualità.
Mancio costruisce squadre
nelle quali si divertirebbe a
giocare».
mister, mi hai convinto, ora
entro e segno un paio di gol”.
E’ come se Mancini avesse
servito due assist a Zlatan. A
proposito di grandi giocatori:
Roberto è quello che ha gesti­
to meglio Balotelli».
Passiamo a Mou.
«Sembra un uomo di ghiac­
cio, invece l’ho visto piangere
dopo la vittoria in Cham­
pions. Noi stavamo partendo
per tornare a Milano, lui ave­
va un appuntamento con il
Real Madrid e, davanti al
pullman, non riuscì a tratte­
nere le lacrime. Mourinho ha
le sue debolezze, ma preferi­
sce nasconderle».
C’è un episodio simbolo del
suo ciclo nerazzurro?
«Ultima partita di campio­
nato, Parma­Inter. La lotta
per il titolo era ancora aperta.
Mancio lavorò una settimana
per recuperare Ibrahimovic,
reduce da un infortunio. Gli
parlava. Lo incoraggiava. Ri­
cordo che quando, a partita
in corso, decise di mandarlo
in campo Ibra lo guardò fisso
negli occhi e gli disse: “Okay
smesso di giocare, ha cominciato la carriera da dirigente alla Solbiatese. Dal 1994 al 1998 è stato d.s. del Bologna e poi al Parma. Dal 1999 è tornato all’Inter, dove ha lavorato per 11 anni come consulente di mercato, come figura di riferimento tra la squadra e la società e, negli anni di Mourinho, anche come dirigente accompagnatore. Con il tecnico portoghese, Oriali ha instaurato un rapporto molto forte e proprio dopo l’addio di Mou all’Inter si è consumata anche la separazione di Oriali dai nerazzurri, nel luglio 2010, quando arrivarono Rafa Benitez
in panchina e Amedeo Carboni nel ruolo che era stato di Oriali.
«Lui è un romantico. Vole­
va tornare al Chelsea ed è tor­
nato. Un giorno lo rivedremo
sulla panchina dell’Inter».
Cosa ricorda del mitico Tri­
plete?
«Un mese prima Mou mi
disse: “Lele, noi faremo la
storia”. Ne era sicuro. E con­
vinceva tutti. La sua frase ri­
corrente era: “Andiamo in ci­
ma al mondo”. L’ultima volta
che l’Inter aveva vinto la Cop­
pa dei Campioni c’era ancora
la televisione in bianco e ne­
ro».
Mourinho aveva voluto
Eto’o.
«E lo ha convinto a fare an­
che il terzino. Alla fine Sa­
muel quasi si divertiva a fare
quel ruolo. Incredibile. Ora
nel Chelsea lo ha riportato in
attacco. Mourinho entra nel­
la testa dei giocatori. Li fa in­
namorare».
E’ successo anche con
Sneijder.
«Una volta gli disse: “Ti ve­
do stanco, vai tre giorni al
mare con tua moglie”. Wesley
pensava a uno scherzo. Inve­
ce era tutto vero. Sneijder an­
dò tre giorni in vacanza a Ibi­
za e quando tornò ricominciò
a fare miracoli. L’olandese
disse: “Sarei pronto a uccide­
re e a morire per Mou”. Lo
Special One ha restituito al
calcio il miglior Sneijder. Vi
ricordate che nel Real andava
spesso in panchina. Anche
Mancini è innamorato di We­
sley».
Oriali, come finirà Galata­
saray­Chelsea?
«Gli inglesi sono favori­
ti, ma Mourinho penso ab­
bia due incubi: i suoi vec­
chi amici Sneijder e Drog­
ba. Due che lo Special One
porterebbe subito nel suo
Chelsea».
Qual è il punto di forza
dello Special One?
«Lui crea il fortino. Chi è
dentro è coinvolto al 110%.
Nella finale contro il
Bayern ero sicuro che
avremmo vinto perché
WESLEY SNEIJDER
GALATASARAY
Mourinho parla dell’Inter
come di un vecchio amico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CASO IL TECNICO DEL GALATASARAY A UN GIORNALE INGLESE: «HA VINTO IL TRIPLETE SFRUTTANDO IL MIO LAVORO». IERI IL CHIARIMENTO: «NESSUNO GLI TOGLIE I MERITI»
scare. «Ho grande rispetto ­ ha
detto il portoghese ­ per Eto’o.
Non parlavo seriamente. E’ sta­
to scorretto divulgare queste
cose. Dovrebbero vergognarsi.
Samuel ha vinto 4 volte la
Champions e l’ho voluto io al
Chelsea. Samuel è una persona
intelligente: non se l’è presa».
Mancini punge Josè sull’Inter
Poi inserisce la retromarcia
DAL NOSTRO INVIATO
ISTANBUL
«Mourinho ha vinto la
Champions con l’Inter perché
ha ereditato una buona squa­
dra. Una squadra che ho co­
struito io». Così Roberto Man­
cini lunedì al giornale London
Evening Standard, ma ieri ai
microfoni di Mediaset il tecni­
co del Galatasaray ha puntua­
lizzato le sue dichiarazioni:
«Sono orgoglioso di aver con­
tribuito alla crescita di due
squadre importanti come Inter
e City. Quando sono arrivato
sulla panchina nerazzurra l’In­
ter giocava un pessimo calcio:
io ho cambiato tutto. Questo,
però, non toglie i meriti ai suc­
cessi ottenuti da Mou». Chiusa
la parentesi italiana, Mancini è
andato sull’attualità: «Pensia­
mo a Galatasaray­Chelsea.
Non mi sento inferiore a Mou­
rinho ma non abbiamo molte
possibilità di andare avanti in
Coppa. Il Chelsea è più forte, è
una delle migliori formazioni
d’Europa». Nonostante la re­
tromarcia è palese che tra i due
tecnici cari a Moratti ci sia un
po’ di astio. Un anno fa era sta­
to lo Special One a picchiare
duro dopo il passaggio del tur­
no del suo Real a spese del City
di Mancio. «E’ incredibile che
una squadra con i campioni del
City non si qualifichi agli ottavi
di Champions».
Ballottaggio A proposito,
stasera Eto’o è in ballottaggio
con Torres per una maglia di ti­
tolare nella sfida contro il Ga­
latasaray. Ed è sicuro che in
estate il Chelsea punterà su un
grande bomber. Il primo nome
nella lista di Mourinho era e re­
sta quello del colombiano Fal­
cao. Lo Special One ha dedica­
to un pensiero anche al suo ex
allievo Drogba: «Provo una
sensazione particolare ad af­
frontarlo da avversario».
l. cal.
Contro i giornalisti Ieri lo
Special One è stato coinvolto in
un’altra polemica. Una tv fran­
cese (Canal Plus) ha trasmesso
un fuori onda «rubato» nel
quale Mourinho dice: «Ci man­
ca uno che fa gol, ne ho uno
che ha 32 anni o magari 35».
Con chiaro riferimento a Eto’o.
Una bomba che lo Special One
ha cercato subito di disinne­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GALATASARAY (4­3­1­2) CHELSEA
(4­2­3­1)
OGGI ORE 20.45
25 Muslera
27
Ebouè
26
Semih
3
2
15
Burdisso Alex Telles
6
8
Felipe Melo Ceyhun Selcuk Inan
10
17
Snejider
Burak
17
Hazard
11
Drogba
33
Eto’o
11
Oscar
14
Lampard
22
Willian
7
Ramires
28
6
Azpilicueta Terry
24
Cahill
X
3,50
CHELSEA
Panchina 23 Schwarzer, 3 Cole, 4 David Luiz, 12 Mikel, 14 Schurrle, 19 Ba, 9 Torres.
Allenatore Mourinho.
Squalificati nessuno.
Diffidati Mikel.
Indisponibili Matic.
ARBITRO Velasco (Spagna).
2
Ivanovic
1 Cech
1
3,80
GALATASARAY
Panchina 86 Ufuk, 21 Chedjou, 35 Yekta, 13 Umut, 14 Hajrovic, 55 Sabri, 5 Gokhan.
Allenatore Mancini.
Squalificati nessuno.
Diffidati Felipe Melo e Muslera.
Indisponibili Bruma, Aydin Yilmaz e Eray.
2
1,91
TV Premium Calcio 1; Sky Sport 3 HD e Calcio 2 HD.
24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
SERIE B IL GIUDICE SPORTIVO
4 La stangata
COSÌ
IL GIUDICE
S
Paci
7 giornate
Comportamento
scorretto nei
confronti di un
avversario, per
averne colpito
un altro con una
gomitata e per
atteggiamento
intimidatorio con
insulti all’arbitro
S
Di Cesare
4 giornate
Comportamento
non
regolamentare in
campo, per
avere, al
termine, assunto
atteggiamento
provocatorio nei
confronti degli
avversari e per
avere, al rientro
negli spogliatoi,
spinto con
violenza un
avversario
la squalifica a Di Cesare. Già in
diffida, era stato ammonito nel
primo tempo per il fallo di ma­
no costato il rigore decisivo, ma
vede passare la punizione da 1
a 4 giornate perché a fine gara
ha cercato di farsi giustizia: pri­
ma ha «assunto un atteggia­
mento provocatorio» nei con­
fronti degli avversari, poi, al
rientro negli spogliatoi, avreb­
be «spinto con violenza» un gio­
catore del Crotone sotto gli oc­
chi di un assistente dell’arbitro
e di un collaboratore della Pro­
cura federale. Per il Brescia c’è
anche la giornata di stop rime­
diata dal collaboratore tecnico
Raffaele Longo, espulso nella
ripresa per «espressioni ingiu­
riose» rivolte ad arbitro e assi­
stenti. Per il Brescia l’ultima
maxi­squalifica risale allo scor­
so campionato (4 turni per Bu­
del). Mai, però, una simile stan­
gata.
Furia Brescia
7 turni a Paci
4 a Di Cesare I difensori puniti dopo il k.o. di Crotone
Corioni attacca l’arbitro e... Bergodi
«Li multo, ma giochiamo troppo male»
Arrabbiato Gino Corioni an­
nuncia ricorso, affidato allo
studio legale Ghirardi, ma è ar­
rabbiato con tutti: con l’arbitro
Cervellera, ma anche e soprat­
tutto con i suoi giocatori. «Non
me l’aspettavo. Cervellera già
l’anno scorso ci aveva penaliz­
zato a La Spezia, assegnandoci
contro un rigore inesistente –
sostiene il presidente – a Croto­
ne invece Paci forse nemmeno
meritava l’espulsione, l’arbitro
poteva avere più coscienza an­
che nel referto. Sarebbe da fer­
mare pure lui. Ma Paci e Di Ce­
sare hanno perso la testa. Da
giocatori così esperti non mi
aspetto comportamenti del ge­
nere. Non possono reagire in
questo modo a ogni provocazio­
ne. Li multerò senz’altro».
«Quando ho saputo della desi­
gnazione di Cervellera, ho subi­
to pensato che ci sarebbe stato
fischiato un altro rigore contro
– aggiunge il vice presidente
Luca Saleri – la punizione è ec­
cessiva, non ci sono dubbi, e
confidiamo in una riduzione.
Ma Paci e Di Cesare hanno sba­
gliato». Ma Corioni critica an­
che Bergodi: «Giochiamo peg­
gio di Lumezzane e Feralpi Sa­
lò. Serve una mentalità diversa.
All’allenatore l’ho detto. Come
il Brescia ormai non gioca più
nessuno».
GIAN PAOLO LAFFRANCHI
BRESCIA
Il Brescia è sotto shock
per una maxi­squalifica che
non ha precedenti nei suoi oltre
cent’anni di storia. Sette gior­
nate di stop per Massimo Paci, 4
per Valerio Di Cesare: 11 turni
in due. Una mazzata pesantissi­
ma dopo la sconfitta di Croto­
ne. La conseguenza del referto
stilato dall’arbitro Angelo Cer­
vellera e dai suoi assistenti
Giorgio Peretti e Omar Gava:
nero su bianco, un finale incan­
descente di insulti, intimidazio­
ni, provocazioni e spintoni.
Bastonati Paci, che allo Scida
era capitano, paga un 3 più 4.
Tre turni per aver, secondo il
comunicato del giudice sporti­
vo, «colpito volontariamente
un avversario con una gomita­
ta alla nuca»: si trattava di
Suagher, saltato insieme al
portiere Gomis per anticipar­
lo; quattro per avere, una vol­
ta espulso, assunto «un at­
teggiamento intimidatorio
nei confronti dell’arbitro, ap­
poggiando la fronte alla sua
rivolgendogli espressioni in­
giuriose». Da un problema di
atteggiamento nasce anche
Massimo Paci, 35 anni (qui col numero 24 e poi nella foto a sinistra) viene espulso dall’arbitro Cervellera. In fondo Valerio Di Cesare, 30 anni LAPRESSE­BOZZANI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino i top
ALTRI PROVVEDIMENTI
Venezia, il record
è di Maldonado
insieme a Soviero
UN ANNO E 5 MESI 2003­04
Nella gara di Bari con il Messina il difensore (nella foto) colpi l’arbitro (un anno) e il portiere litigò con gli avversari (5 mesi) Stop di 9 giornate
a Petris del Trani
contro il Mantova
9 GIORNATE
1965­66
Una storica squalifica in B risale al torneo 1965­66 quando Petris del Trani calciò la palla contro l’arbitro nella partita giocata a Mantova
Fermati 8 turni
sia Alioui
che Bombardini
8 GIORNATE
2004­05 e 2010­11
Alioui (Perugia 2004­05) colpì i giocatori del Verona con rissa.
Bombardini (AlbinoLeffe 2010­11, nella foto) insultò e spinse l’arbitro
Guardalinee colpito:
chiusa curva Trapani
MILANO Oltre ai due del
Brescia, il giudice sportivo ha
squalificato 12 giocatori per una
giornata: Colombo (Cittadella), Lol­
lo (Carpi), Basso (Trapani), Blasi
(Varese), Hysaj (Empoli), Krajnc
(Cesena), Lauro (Ternana), Moretti
(Padova), Moro (Empoli), Pavoletti
(Varese), Trevisan (Varese) e Van­
taggiato (Padova). Il Trapani l’8 marzo giocherà contro il Siena con
la curva nord vuota perché saba­
to, prima dell’inizio della gara con il
Modena, durante la fase di riscal­
damento, dalla curva sono stati
lanciati due sassi «dalle dimensioni
di una noce» verso un assistente,
colpito da uno di questi all’anca si­
nistra, mentre l’altro gli sfiorava un
ginocchio. La società dovrà paga­
re anche 7.000 euro. Altre ammen­
de: 4.000 euro a Bari e Crotone,
2.000 al Carpi, 1.000 a Padova,
Siena e Ternana. Inibiti il direttore
sportivo Giuntoli (Carpi) fino al 4
marzo per avere insultato gli occu­
panti della panchina avversaria e il
direttore generale Improta (Juve
Stabia) fino al 12 per aver provoca­
to e insultato i tifosi del Cittadella.
LA SITUAZIONE
Venerdì l’anticipo
è Latina­Padova
Questa la classifica in Serie
B dopo 26 giornate: Palermo p. 47;
Empoli 45; Cesena 42; Trapani e
Lanciano 41; Avellino 40; Latina,
Crotone e Spezia 39; Brescia 37;
Carpi* e Siena (­7) 35; Pescara 34;
Varese 33; Modena 32; Ternana 31;
Bari (­3) 29; Novara 27; Cittadella e
Reggina 22; Padova* 21; Juve Sta­
bia 15. (* una partita in meno). Ecco
il programma del prossimo turno,
ancora con una gara al venerdì e le
altre al sabato (una alle ore 18),
senza posticipo. Così venerdì (ore
20.30): Latina­Padova (0­0). Così sabato (ore 15): Brescia­Carpi
(0­0); Cesena­Trapani (1­0); Citta­
della­Novara (2­2); Lanciano­Juve
Stabia (1­0); Modena­Crotone
(1­3); Palermo­Bari (1­2); Reggina­
Varese (0­1); Siena­Empoli (0­0);
Spezia­Ternana (2­1); ore 18: Avel­
lino­Pescara (1­1).
LEGA PRO COPPA ITALIA: RITORNO SEMIFINALI
La Salernitana è in finale
Grosseto: l’ira di Camilli
GROSSETO­SALERNITANA 1­2
MARCATORI Montervino (S) su rigore
al 25’ p.t.; Gustavo (S) al 1’ , Bombagi
(G) su rigore al 46’ s.t.
GROSSETO (4­3­3) Lanni 6; Formiconi
6, Biraschi 5, Burzigotti 5, Gotti 5; Onescu 5,5 (dal 35’ p.t. Gioè 5), Obodo
6, Perini 5,5; Pagano 5,5 (dal 12’ s.t. Mancini 6), Ferretti 6 (dal 16’ s.t. Matt.
Ricci 6), Bombagi 5,5. (Maurantonio,
Legittimo, Brenci, Colombi). All. Acori
5,5.
SALERNITANA (4­2­3­1) Berardi 6,5;
Scalise 6, Sembroni 6, Tuia 6, Piva 6;
Perpetuini 6, Montervino 6,5; Foggia
6,5, Man. Ricci 6 (dal 12’ s.t. Fofana 6),
Ampuero 6 (dal 22’ s.t. Volpe 6); Gu­
stavo 6,5 (dal 40’ s.t. Mounard s.v.).
(Iannarilli, Pasqualini, Luciani, Capua).
All. Gregucci 7.
ARBITRO Lanza di Nichelino 5.
NOTE paganti 460, incasso di 3.833
euro. Ammoniti Lanni, Montervino,
Formiconi, Gustavo, Burzigotti, Sem­
broni e Tuia. Angoli 3­4.
MAURIZIO CALDARELLI
GROSSETO
La Salernitana, a distan­
za di 24 anni (nella stagione
1979­80 perse in finale con il
Padova) ritrova la finale di
Coppa Italia Lega Pro, vincen­
do anche a Grosseto dopo il
3­2 dell’andata. La squadra di
Gregucci si è presentata in
4
L’ALTRA
PARTITA
S
Così oggi
Il ritorno della
seconda
semifinale si
gioca stasera
alle ore 20.30.
Monza­
Cremonese
(andata 2­1):
arbitra Piscopo
di Imperia
S
La finale
La finale della
Coppa Italia di
Lega Pro sarà
giocata
mercoledì 26
marzo (andata)
e mercoledì 16
aprile (ritorno)
Maremma con una formazio­
ne imbottita di riserve, ma è
comunque bastato per avere
ragione di un avversario che,
secondo il patron Piero Camil­
li, ha disputato «un primo
tempo inguardabile, roba da
vergognarsi».
La partita In effetti il Grosse­
to, dopo una sfuriata iniziale
(tiro a lato di Ferretti a 8 se­
condi dal via e tentativo devia­
to da Berardi su Bombagi al
3’), non ha più creato pericoli
alla porta della Salernitana.
La gara si sblocca al 24’, quan­
do Gustavo supera Burzigotti
e cade sul contatto con Lanni:
rigore di Montervino. L’arbi­
tro Lanza ammonisce invece
Pagano al 29’ dopo un contat­
to sospetto con Sembroni e
manda su tutte le furie pubbli­
co e giocatori. La squadra di
Gregucci chiude il match al 1’
della ripresa: Foggia lancia
Gustavo che con un tocco di
esterno fa secco Lanni. Am­
puero sfiora il tris al 10’ (palo)
e al Grosseto rimane solo la
soddisfazione del gol della
bandiera, al 46’ su un rigore di
Bombagi, messo giù da Tuia.
IL GIUDICE SPORTIVO
la capolista
Sono 46 i giocatori squalificati Entella, ci sono brutte notizie
Frosinone: 2 giornate a Zappino Ricchiuti starà fuori una gara
FIRENZE Il giudice della
Lega Pro ha squalificato 46 giocatori (20 di Prima divisione, 26 di Seconda). Ecco il dettaglio.
PRIMA DIVISIONE Giocatori espulsi: una giornata a Di Noia (Pontedera), Celiento (Viareggio), Sorbo (Pavia) e Tulli (Vicenza). Non espulsi: due giornate a Zappino (Frosinone): una a Signorini (Benevento), Sensi (San Marino), Di Bella (Barletta), Fietta (Como), Castagnetti (Carrarese), Rigione (Catanzaro), Ceccarelli (Feralpi Salò), Blanchard (Frosinone), Bassoli e Tagliani (Alto Adige), Volturo (Paganese). D’Orsi (Pavia), Scalise (Salernitana), Quintavalla (Savona) e Camisa (Vicenza). Ammende: 2.500 euro al Gubbio (guardalinee colpito da una moneta), 1.500 al Pontedera e 1.000 al Vicenza.
SECONDA DIVISIONE Domenica nel derby con il Teramo i tifosi del Chieti nella Curva Nord intonavano più volte cori inneggianti alla discriminazione territoriale verso la città di Teramo, con espressioni razziste verso un giocatore di colore avversario: il giudice ha disposto la chiusura di tale © RIPRODUZIONE RISERVATA
settore per una giornata (pena sospesa essendo la prima volta). Giocatori espulsi: tre giornate a Grandi (Bellaria) e Sirri (una per recidività in ammonizioni, Alessandria); due a Iuliano (Messina) e Mattera (Ischia); una a Pepe (Messina), Patti (Arzanese), Battaglia (Castiglione), Loiacono (Foggia), Mazzanti (Gavorrano), Ferri e Rosseti (Poggibonsi), Vicedomini (Castel Rigone) e Cardin (Mantova). Non espulsi: una giornata a Pisanu (Bellaria), Coresi (Castel Rigone), Della Penna (Chieti), Longobardi e Segato (Porto Tolle), Venitucci (Foggia), Rickler (Mantova), Briganti (Monza), Scampini (Poggibonsi), Mei (Real Vicenza), Caidi (Teramo) e Rondinelli (Vigor Lamezia). Dirigenti: inibiti fino al 30 aprile e ammenda di 500 euro Bianco e Rubio (Arzanese), fino al 4 marzo e ammenda di 500 euro Califano (Bellaria). Ammende: 3.000 euro al Melfi (comportamento gravemente antisportivo dei raccattapalle nonostante le sollecitazioni dell’arbitro), 2.000 alla Torres, 1.500 ad Alessandria e Cosenza.
Stagione finita per Di Tacchio
CHIAVARI (Ge) (i.v.) Nemmeno il tempo di godersi i primi 90’
della stagione (dopo sei mesi fuori per infortunio) che Adrian
Ricchiuti torna ai box. Il fantasista dell’Entella dovrà saltare
la prossima partita a causa di una lieve distorsione al ginoc­
chio destro rimediata domenica. Ma la vera tegola che cade
sulla capolista del girone A è quella di Francesco Di Tacchio:
per lui lesione del tendine peroneo lungo della gamba destra,
rischia di non rientrare più per tutta la stagione. LA SITUAZIONE
Lunedì sera si gioca il posticipo tra Reggiana e Savona
Questa la situazione nei due gironi della Prima divisione e le
partite del prossimo turno (un anticipo e un posticipo):
GIRONE A Così dopo 22 giornate: Entella p. 44; Pro Vercelli
39; Cremonese 37; Vicenza (­4) 36; Venezia, Como e Albino­
Leffe (­1) 33; Savona 32; Alto Adige 30; Feralpi Salò 29; Lu­
mezzane 26; Pro Patria (­1) 23; Reggiana e Carrarese 22; Pa­
via e San Marino 15. Così domenica (ore 14.30): Carrarese­
Lumezzane (0­3); Como­Feralpi Salò (0­1); Cremonese­Alto
Adige (1­3); Pavia­Entella (1­2); San Marino­Pro Vercelli (0­4);
Venezia­Pro Patria (0­1); Vicenza­AlbinoLeffe (1­0). Così lu­
nedì 3 (ore 20): Reggiana­Savona (1­2).
GIRONE B Così dopo 25 giornate: Frosinone p. 48; Perugia*
46; Lecce 43; L’Aquila e Pisa 39; Benevento* e Catanzaro*
38; Salernitana* 34; Prato e Pontedera 33; Grosseto* 31;
Gubbio* 29; Viareggio 21; Barletta* 18; Ascoli* (­4) 15; Paga­
nese 13; Nocerina (­2) esclusa 12. (* ha già riposato). Così
venerdì (ore 20.45): Lecce­Ascoli (5­2). Così domenica (ore
14.30): Barletta­Paganese (0­2); Catanzaro­Perugia (2­1);
Frosinone­Grosseto (1­1); Pisa­Gubbio (0­1); Prato­Viareg­
gio (2­0); Salernitana­Benevento (2­1); riposano L’Aquila (da
calendario) e (avrà il 3­0 con la Nocerina.
SECONDA DIVISIONE
Dietrofront Aprilia: esonerato Paolucci, ritorna Ferazzoli
Nuovo cambio sulla panchina dell’Aprilia (girone B). La socie­
tà laziale ha deciso di esonerare Silvio Paolucci e di richia­
mare Giuseppe Ferazzoli, che era saltato dopo 14 giornate.
L’Aprilia si trova a 5 punti di ritardo dai playout.
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
ilCiclismo
cielo d’Irlanda ti entra dentro e si muove
Irarelcome
una forte emozione. È come rispolve­
il cassetto della memoria e trovarci un
za riferimenti geografici. Forza evocativa del­
lo sport e dei suoi interpreti d’eccellenza.
Accanto a Roche c’era Davide Cassani, il
nuovo c.t. azzurro, che nel 1987 correva nella
Carrera, la stessa squadra dell’irlandese. Di
più: Cassani era compagno di camera di Ro­
berto Visentini. Roche ha ballato al massimo
livello un sola stagione, quella dell’87, vincen­
do Giro, Tour e Mondiale. Soltanto Merckx ha
fatto altrettanto nel ‘74. Stephen merita un
posto nella nostra Hall of Fame perché ha
aperto una strada: è stato il primo campione
di lingua inglese a conquistare la maglia rosa.
E la sua vittoria, con quello scontro «fratrici­
brivido. È successo anche ieri in un piccolo
hotel sulla Causeway Coast a nord di Belfast
in occasione della cerimonia che ha ufficial­
mente portato Stephen Roche (dopo Merckx
e Gimondi) nella Hall of Fame del Giro d’Ita­
lia.
Lì, in cima a una collinetta con vista su un
mare livido, di una drammatica bellezza, si è
parlato della storia rosa e della grande par­
tenza irlandese del Giro 2014. In un attimo si
è ricreata quell’atmosfera senza tempo e sen­
ilCaso
laVignetta
toccano. Mai. No agli striscioni e ai cori canaglia.
Tutti.» #RispettoPerLeTragedie, aveva twittato An­
drea Agnelli lunedì mattina. Bravo ad esporsi in
prima persona, bravo a non assecondare i tifosi
bianconeri quando si comportano da imbecilli,
ancora più bravo se il suo esempio verrà seguito
nelle prossime settimane da altri suoi colleghi
presidenti.
Ma parole e scuse non bastano alla giustizia
sportiva per lavare le colpe della società. Gli stri­
scioni «insultanti la memoria della tragedia di Su­
perga» sono costati 25 mila euro, con lo sconto
perché la società si è adoperata per farli togliere.
Multa che va a sommarsi a quella di 10 mila euro
pagata per lo stesso motivo dopo il derby dello
I tifosi allo Juventus Stadium LAPRESSE
TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO William Frullani, 34 anni, durante una gara di decathlon EPA
MAURO BERGAMASCO
Azzurro di rugby
Come influisce un infortunio “sfortunato” sulla carriera di
uno sportivo? Un #6nazioni che se ne va e la voglia di rientrare che aumenta!
@MauroBergamasco
MARTIN CASTROGIOVANNI
Azzurro di rugby
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ecco il Camp presto più informazioni
@castrito81 CLEMENTE RUSSO
Campione di boxe
stasera a Gelsenkirchen, Mancini si diverte a stuzzi­
care Mourinho ­ curioso contropiede, visti i costumi
dialettici dei due ­ sulla divisione dei meriti ai tempi
dell’Inter felice. Il tono nel quale sono state pronun­
ciate le parole fa tutta la differenza del mondo, per­
ché la verità è limpida: Mancini fu il primo ad abi­
tuare quell’Inter alla vittoria ­ e dunque è pacifico
che lasciò una squadra con la mentalità giusta ­ ma
il salto di qualità portato da Mourinho (anche a li­
vello di mercato) fu decisivo per issarsi fino al Tri­
plete. Mancini intendeva reclamare la sua parte di
gloria, spesso trascurata anche dai tifosi nerazzurri,
e ha perfettamente ragione; non voleva attribuirsi la
Champions, non è un pazzo e ieri l’ha chiarito. Sia
come sia, Galatasaray­Chelsea nasce sotto una stella
Jurgen Klopp, 46 anni. Allenatore del Borussia AFP
PortoFranco
Coni, anche il doping
dev’essere «nostro»
scorso anno. Evidentemente per arginare l’imbe­
cillità di certi personaggi, che definire tifosi è un
insulto per la categoria, multe e parole non basta­
no. Bisogna agire in un altro modo per espellere
per sempre dagli stadi gli striscioni su Superga,
ma anche quelli sull’Heysel, Pessotto, Andrea
Fortunato o sui vulcani che dovrebbero sommer­
gere napoletani o catanesi.
Le tecnologie oggi ci consentono di identificare
i signori che sorreggono quei lenzuoli infami. Di
dare un nome e un cognome a chi va orgoglioso di
certe scritte. E, in caso non fosse così, ci verrebbe
una volta di più voglia di interrogarci sull’utilità
del biglietto nominale presentato in abbinata con
un documento d’identità all’ingresso. Una volta
identificati i colpevoli basta recapitargli a casa un
bel Daspo. Fuori dagli stadi. Per uno, due, tre anni.
Non hanno commesso un reato che possa portarli
in cella, benissimo che vengano cacciati dagli sta­
di, dai palazzetti, da ogni tipo di impianto sporti­
vo.
E senza dover aspettare un Daspo ci sarebbe un
modo addirittura più semplice e immediato.
Scoccia dirlo, ma ancora una volta l’esempio ci
arriva dall’estero. Questa volta dalla Germania. E’
proprio di ieri la notizia che il Borussia Dortmund
ha espulso un tifoso dal proprio impianto fino al
30 giugno 2020. Sei anni perché sabato scorso
durante il minuto di silenzio in ricordo di un mas­
saggiatore dell’Amburgo, ha accompagnato il sa­
luto nazista con le parole «sieg Heil». Individuato
da uno stewart è stato accompagnato all’uscita.
Troppo facile (e inutile) continuare a chiudere in­
teri settori. Isolare e colpire solo i responsabili.
Così e soltanto così potremo tornare a riempire
civilmente gli stadi.
twitter@uzapelloni
MANCINI­MOU, GLORIA PER ENTRAMBI
BORUSSIA DI FORZA, UNITED CHE FLOP
entre Ancelotti va in estasi al solo pensiero di
M
riavere in squadra Ronaldo, assente per squa­
lifica nelle ultime tre gare di Liga ma presentissimo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lettere alla Gazzetta
A CURA DI FRANCO ARTURI
email: gol@rcs.it ­ twitter: @arturifra Championsl’Analisi
di PAOLO CONDO’
da» con Visentini a Sappada, ha contenuti ro­
manzeschi che ancora adesso dilatano cuore
e pupille al solo ricordo di quella tappa.
La freschezza dello scambio di battute tra
Roche e Cassani e l’attesa appassionata degli
irlandesi confermano una volta di più il valore
del Giro d’Italia nel mondo. Il Giro è un’icona,
tra le poche, che ci consente di andare per il
mondo orgogliosi della nostra storia. La me­
moria di Roche, i taxi con le scritte
#Girostart2014 e l’invasione di biciclette tra
Belfast e Dublino sono una lunga scia rosa nel
cielo d’Irlanda.
DI STEFANO FROSINI
CHI NON RISPETTA LE TRAGEDIE
VA CACCIATO SUBITO DAGLI STADI
a Juventus dovrà pagare 25 mila euro di mul­
L
ta per gli striscioni che il suo stesso presiden­
te ha giustamente condannato. «Le tragedie non si
25
ROCHE È BENVENUTO NELLA HALL OF FAME
GIRO GRANDE AMBASCIATORE DELL’ITALIA
di PIER BERGONZI
di UMBERTO ZAPELLONI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
polemica, la situazione che di solito serve ai più de­
boli per rimescolare le carte alla ricerca del jolly. Tra
Schalke­Real e il match di Istanbul, sceglieremmo il
canale che trasmette quest’ultimo: promette di esse­
re meno scontato.
Anche nella serata di chiusura dell’andata degli
ottavi le squadre in trasferta sono favorite, ma la ca­
duta del Manchester United ad Atene rovina la pu­
rezza del dato statistico che si stava profilando ­ 8 su
8 ­ di vittorie esterne. Non sbagliavamo, in estate,
nell’indicare lo United come delusione europea del­
l’anno, e non sbagliavamo nemmeno in dicembre
augurandolo al Milan come rivale negli ottavi: nella
stagione del dopo­Ferguson la squadra andava ri­
pensata, i piccoli emendamenti ottenuti da Moyes
(ora in discussione) non potevano bastare. Guidato
da un Campbell che ci disegna un Costarica minac­
cioso in proiezione Mondiale, l’Olympiakos di Mi­
chel ­ era uno splendido centrocampista, sta diven­
tando un buon allenatore ­ non blinda la qualifica­
zione, ma si porta molto avanti: finisca come finisca
a Old Trafford, l’urna dei quarti conterrà un’anatra
zoppa. I boatos dicono che se Moyes dovesse manca­
re la qualificazione Champions (probabile) lo Uni­
ted lo scaricherebbe puntando su Jurgen Klopp. Ieri
il deus ex machina del Dortmund è passato con su­
prema leggerezza sul campo dello Zenit; gli scara­
bocchi difensivi della squadra di Spalletti sono stati
impressionanti, ma in certe serate il Borussia conti­
nua a essere un vento impetuoso e ammaliante. Un
gioco fantastico malgrado assenze pazzesche: fuori
(da mesi) i centrali difensivi Hummels e Subotic,
l’esterno tattico Blaszczykowski, il regista Gundo­
gan, eppure nel Borussia non cambia quasi nulla.
Testimonianza migliore della bravura di un allena­
tore non potrebbe esserci.
Presentazione al #TatankaClub di Caserta. Domenica 2.03 h19 l’inaugurazione! Vi aspetto @ClementeRusso
MARIA SHARAPOVA
Campionessa di tennis
Così orgogliosa della mia piccola città. Non riesco a credere che ho avuto modo di essere una piccola parte della sua storia #Sochi #Olympics2014
@MariaSharapova
ARIANNA FONTANA
Campionessa di short track
Il vostro affetto significa molto per me! Mi siete stati vicini e queste medaglie sono anche vostre! Grazie Italiani
@AryFonta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quello che maggiormente di­
spiace della vicenda Frullani,
più che la colpevolezza/co­
scienza del fatto, è l’ emergere
costante della cultura dell’
aiutino (!) nello sport. Perso­
nalmente mi sfugge cosa deb­
ba “integrare” un simile atle­
ta, a prescindere dalle sostan­
ze più o meno lecite contenu­
te nei vari integratori, la
domanda che noi comuni
mortali ci facciamo (e faccia­
mo al mondo dello sport) è: a
cosa servono gli integratori?
Ormai tutti gli atleti di livello
agonistico sono seguiti da ali­
mentaristi e/o dietologi pro­
prio per assumere una ali­
mentazione mirata al fabbiso­
gno della propria specialità
sportiva, quindi la perplessità
rimane.
Massimo Conti
Gli integratori non servo­
no a niente, salvo casi estremi,
per esempio per un maratoneta
nella calura e simili. Rappre­
sentano piuttosto un elemento
di ritualità che spesso provoca
dipendenza vera e propria. Da
questo punto di vista, quello
psicologico, sono assimilabili
all’uso costante di doping e di
droghe sociali. Un bobbista di
34 anni, per di più sotto gara,
non ha nulla che non si possa
reintegrare con riposo e ali­
mentazione corretta. Cocktail
di «creatina, aminoacidi, ma­
gnesio», assunti da «15 anni»,
magari anche acquistati al­
l’estero (cito parole dell’atleta)
costituiscono elementi di «rin­
forzo qualora siano percepiti ed
elaborati come piacevoli per
l’individuo. Tale fenomeno si ri­
scontra non solo con l’assun­
zione di sostanze chimiche, ma
anche conseguentemente a
condizioni comportamentali
che stimolano il soggetto in va­
rio modo, come è emerso da
studi relativi al gioco d’azzardo
patologico o alla dipendenza da
tecnologia digitale».
Ho appena riferito un passo
dell’interessante testo «Do­
ping», facilmente reperibile in
rete. E’ stato scritto da Giovanni
Serpelloni e collaboratori. L’au­
tore è uno dei massimi esperti
italiani di tossicodipendenze.
Qualche pagina più avanti scri­
ve insieme a Sara Bertoncelli e
Monica Zermiani: «Nella nostra
esperienza abbiamo potuto ri­
levare come vi sia una certa re­
sistenza culturale da parte di
alcune tra le maggiori organiz­
zazioni ed associazioni sporti­
ve nazionali ad accettare l’idea
che un uso cronico di sostanze
dopanti, in grado di creare tutti
quegli effetti sopra menzionati,
possa essere considerato co­
me una vera e propria ‘dipen­
denza’ da trattare esattamente
con la stessa intensità e lo stes­
so rigore scientifico con il quale
si approcciano le dipendenze
da cocaina o da eroina nelle
persone sicuramente meno fa­
mose e meno ‘entusiasmanti’
dei grandi sportivi che hanno
avuto gli onori della cronaca».
Ho molte perplessità su come
l’ennesimo scandalo doping al­
l’italiana è stato recepito e
commentato dal presidente del
Coni Malagò: ne ha già scritto
con rigore Fausto Narducci.
«Non c’è irresponsabilità da
parte di nessuno, se non da
parte di questo ragazzo», ha
detto il presidente. Per la serie,
le medaglie sono nostre, il do­
ping è solo suo. Non funziona
così. Malagò è responsabile del
Coni da poco più di un anno, ma
è un dirigente sportivo di lungo
corso. Sa bene che il suo ente, il
Coni, ha una brutta reputazione
in materia: da Conconi a Ferra­
ri, dalle dimissioni di Pescante
alla causa intentata a campioni
dell’antidoping (e miseramente
persa), da Rebellin a Schwazer,
dal caso Di Terlizzi alle tante
Procure che indagano su casi di
doping. Ed è sempre il Coni che
di fatto controlla se stesso in
tema di doping, con la complici­
tà, è il caso di dirlo, del Governo
italiano, visto che l’agenzia che
ha questo compito è tutta al suo
interno. Quanti test a sorpresa,
gli unici davvero utili, compie il
Coni sui suoi atleti da medaglia?
Di risposte roboanti e prese di
distanze solo a parole siamo or­
mai stanchi. La verità è che an­
che il doping è più che mai no­
stro, come e più delle medaglie.
P.s.: Manuela Di Centa ha an­
nunciato la sua candidatura alla
presidenza della Fisi. Il suo no­
me è ben presente nei file di
Conconi. Vecchie strade.
26
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
DVD
IN OGNISI ODI
5 EP
SCITA A
TERZA U
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MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
27
L’INIZIATIVA 4
Gazzetta Cup 2014 ISCRIVITI
ANCHE TU
Che gol ragazzi: siete già 35 mila
Riparte il torneo per giovanissimi (8­13 anni). D’Ambrosio, Cristante e Bonaventura testimonial
1
SERENA GENTILE
2
L’emozione che può pro­
vare un bambino del Pop Binza­
go (frazione di Cesano Mader­
no) che tifa Milan, a parlare con
Bryan Cristante in persona, può
farti vedere doppio. Al biondi­
no del 2005 con la tuta rossa
che aspetta questo momento da
almeno una settimana ed ha ri­
letto la domanda appuntata sul
foglietto almeno cento volte,
capita esattamente così: tocca a
lui e ci vede doppio, va a sin­
ghiozzo dall’emozione. Ed
emoziona tutti. Capita spesso
con i bambini e a Gazzetta Cup,
ce ne sono tanti, quest’anno
tantissimi: 35 mila.
Presentazione Sala Monta­
nelli, ieri pomeriggio: tre giova­
ni campioni Bryan Cristante
(Milan), Danilo D’Ambrosio
(Inter) e Giacomo Bonaventura
(Atalanta) un bel po’ di ragazzi­
ni aspiranti tali per presentare
la 6a sesta edizione del torneo
Iscrizioni
Sono gratuite
e aperte sino a
venerdì sul sito
gazzacup.it, poi
ci si potrà
registrare
rivolgendosi ai
comitati
provinciali Csi
3
Numeri
Sono già 35
mila gli iscritti,
3500 le
squadre, 7000
le partite da
disputare
D’Ambrosio: «Alla
vostra età si gioca
solo per divertirsi.
Io lo facevo pure
sull’asfalto...» giovanile più grande d’Italia.
«Giocare e divertirsi è un diritto
di tutti i bambini ­ dice il diret­
tore della Gazzetta, Andrea
Monti ­ noi lo difendiamo alle­
nando la loro voglia di calcio.
Perché lo sport è un’enorme pa­
lestra di vita. Per questo Gazzet­
ta ci crede, è una delle cose mi­
gliori che facciamo». E i numeri
ci danno ragione: i 7000 iscritti
della prima edizione sono quin­
tuplicati. «Tocchiamo 12 città e
tutte e 20 le regioni ­ incalza Fa­
bio Napoli, responsabile marke­
ting ­, si può iscrivere chiunque,
gratuitamente, perché alla Gaz­
zetta piace che lo sport sia libe­
ro e per tutti». «I numeri cresco­
no, ma l’emozione resta quella
delle prima volta» aggiunge
Massimo Achini, presidente del
Centro Sportivo Italiano, 70 an­
ni di calcio negli oratori di tutta
Italia e non stancarsi. Basta
guardare questi ragazzini per
crederci. Gian Vincenzo ha i
S
IL TORNEO
Il calendario
Gazzetta Cup è
un torneo
riservato a
ragazzi dagli 8
ai 13 anni,
strutturato in
due categorie:
Junior (squadre
a 5 giocatori
nati dal 1.1.03 al
31.12.05) e
Young (a 7 nati
dal 1.1.01 al
31.12.03). Si
articola in 3
fasi: Interne,
Cittadine (dal 25
aprile al 2
giugno) e la
Finale Nazionale
a San Siro
1 Un gruppo
di aspiranti campioni, già iscritti alla Gazzetta Cup 2014, ieri in Gazzetta con Danilo D’Ambrosio, Giacomo Bonaventura e Bryan Cristante 2 Un momento della baby intervista 3 I testimonial con (da sinistra) Napoli,
Pauri, Monti, Zapelloni e Achini BOZZANI boccoli e la maglia dell’Inter,
chiede a D’Ambrosio cosa si
prova a indossarla da calciatore
vero. «La prima volta ho sentito
tanti fischi perché eravamo allo
Juventus Stadium! ­ dice il na­
poletano tra la risata generale ­:
è un’emozione unica, una ma­
glia gloriosa, hai scelto bene».
tutti i giorni». Poi palla a Cri­
stian, moro e paciarotto ma con
un ottimo pressing su Bonaven­
tura: «Ci pensi al Mondiale, mi
dici la verità?». Lui la prende
con filosofia ma è un sì. «In Na­
zionale tanti hanno più espe­
rienza di me, in Nazionale però
conta anche la meritocrazia: io
faccio il mio meglio a Bergamo
poi si vedrà». A proposito di
emozioni, noi di Gazzetta Cup
ci rivediamo a San Siro: è nel
tempio milanese che anche
quest’anno si giocherà la
finale di Gazzetta Cup.
«Magari! ­ risponde quel
biondino del Pop Binza­
go che adesso parla spe­
dito, ci ha preso gusto ­.
Io gioco ovunque
tranne in porta e in
difesa. Lo scrivi?».
Chissà che emozio­
ne rileggersi sulla
Gazzetta.
Che pressing Lo punta anche
Simone dell’Atletico Milano e
vorrebbe sapere tutto: il suo
eroe da bambino («Maicon»), il
suo preferito dell’Inter («Zanet­
ti, non gli rubi mai palla»). Ma
giocavi anche tu sul campo di
terra? «Anche sull’asfalto...».
Ma quando giocavi eri già il
più forte? «Giocavamo solo
per divertirci, come dovete
fare voi a Gazzetta Cup».
Ma come si diventa gioca­
tore di Serie A? Stavolta
risponde Cristante, uno
che ci è riuscito in fretta:
«Con la passione, lavorando
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA NOVITÀ
È Ringo il nuovo
partner: per tutti merenda e premi
Potevamo trovarne tanti,
ma non uno così. Quest’anno la Gazzetta batte cinque con Ringo: è l’azienda dello snack metà bianco e metà nero molto amato dai ragazzi, il nuovo partner della 6a edizione di Gazzetta Cup. «Quando si condividono gli stessi valori, il matrimonio viene facile» ha commentato ieri Matteo Pauri, direttore marketing della Pavesi. Durante il torneo, la merenda è assicurata, ma non solo: la «Do you Ringo? Academy» organizzerà in ogni città corsi di calcio e assegnerà il Premio Fair Play.
Città
Ottanta città
coinvolte nelle
fasi Interne.
Dodici le città
coinvolte nelle
fasi Cittadine,
eccole: 25
aprile Bolzano,
27 aprile
Milano, 4
maggio Reggio
Emilia e Bari,
11 maggio
Cosenza, 18
maggio
Cagliari e
Macerata, 25
maggio Padova
e Catania, 31
maggio Torino,
1 giugno Roma,
2 giugno
Napoli
28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
CICLISMO IL RICONOSCIMENTO
domande a...
3
TRE TAPPE SULL’ISOLA
IRLANDA DEL NORD
Belfast
Partenza
3
DAVIDE
CASSANI
C.T. AZZURRO
1 2
Armagh
IRLANDA
Dublino
Verso Bari
Venerdì 9 maggio
Belfast-Belfast
Cronosquadre di km 21,7
2 Sabato 10 maggio
Belfast-Belfast
km 218
3 Domenica 11 maggio
Armagh-Dublino
km 187
Tour ‘87: Stephen Roche (sin.) e Davide Cassani (a destra) BETTINI
1
«Io in stanza con Visentini quel giorno
a Sappada...»
Davide Cassani, 53 anni, c.t. azzurro, festeggia Stephen Roche, 54 anni, con il Trofeo Senza Fine del vincitore del Giro
Davide Cassani, 53
=
anni, è il c.t. della Nazionale:
GDS
Hall of Fame Giro
Roche, l’uomo del 1987 «E la mia vita cambiò»
Dopo Merckx e Gimondi, il premio va all’irlandese che quell’anno stupì il mondo. Da questa terra partirà il 9 maggio la corsa rosa
Lo strappo Roche dominò
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO BOLDRINI
BUSHMILLS (Irlanda del Nord)
Il posto è di quelli giusti
per amare il ciclismo e rispet­
tarne l’epica: rocce che si im­
mergono nel Canale del Nord, il
vento che piega gli alberi, la
pioggia che va e viene. Natura
allo stato puro, come puro do­
vrebbe essere uno sport offeso,
purtroppo, dalla chimica.
Quassù, a Bushmills, si celebra
il primo atto del Giro d’Italia
2014, in partenza a Belfast il 9
maggio: Stephane Roche entra
nella Hall of Fame della corsa
rosa. L’ex corridore, nato a Du­
blino il 28 novembre 1959, con­
quistò nel 1987, l’anno della sua
vita, Giro, Tour e il titolo mon­
diale, a Villach. E’ il terzo nome
ad entrare nella Hall of Fame: è
stato preceduto nel 2012 dal
Cannibale Eddy Merckx e nel
2013 da Felice Gimondi.
Il 1987 Roche è un uomo che
ha capito molto cose della vita:
ha scelto di vivere in Costa Az­
zurra, dove ha radicato le sue
il Retroscena
Da sinistra, Shane Clarke (turismo irlandese), il ministro Arlene Foster, Roche e Paolo Bellino (d.g. Rcs Sport)
attività. «Il Giro del 1987 ha se­
gnato la mia vita, anche se si
era capito sin dalle prime gare
che quello sarebbe stato il mio
anno. Avevo vinto la Vuelta Va­
lenciana, ero arrivato secondo
nella Liegi­Bastogne­Liegi,
quarto nella Freccia Vallone e
nella Parigi­Nizza. Il successo
nel Giro mi diede popolarità,
benessere, convinzione dei
miei mezzi e nuovi amici. Sul­
l’onda lunga, partecipai al Tour
senza credere di poter vincere
di nuovo, ma invece andò be­
nissimo, anche se quello del
1987 fu uno dei più difficili del­
la storia. E poi ci fu il Mondiale,
dove scelsi il momento giusto
per andare all’attacco».
Gazzetta.it
GUARDA IL VIDEO CON I TRIONFI DI ROCHE
E LE FOTO PIU’ BELLE
Sul nostro sito, rivivete
la festa di Stephen Roche (FOTO BETTINI). Guardate le foto più belle e il video con la carriera dell’irlandese, nato a
Dundrum (Dublino) il
28 novembre 1959,
pro’ dal 1981 al
‘93. Nel 1987
vinse Giro,
Tour e
Mondiale:
con Sean
Kelly è stato
il più famoso
ciclista irlandese.
Un murales militare a Belfast AFP
Ombre La stagione successi­
va, Roche cambiò squadra e
lentamente la sua carriera, se­
gnata anche da diversi infortu­
ni, declinò. Si ritirò al termine
del 1993 e proprio sull’ultimo
anno della sua attività ci sono
delle ombre. Nel 2000, nell’am­
bito di un’inchiesta condotta
dalla procura di Ferrara e affi­
data al pm Pierguido Soprani,
venne alla luce che il medico
sportivo Giovanni Grazzi, colla­
boratore del dottor Francesco
Conconi, avrebbe somministra­
to in quel 1993 l’Epo a sei cicli­
sti della Carrera, tra i quali Ro­
che. Il corridore irlandese si di­
fese sostenendo di non aver mai
preso l’Epo e di non aver avuto
rapporti con Conconi. La pre­
scrizione fece calare il sipario
sulla vicenda. Roche è rimasto
nello sport come organizzatore
di campus in Spagna, commen­
tatore tv e maratoneta dilettan­
te. Il figlio Nicolas e il nipote
Daniel Martin sono corridori
professionisti. La bicicletta è il
testimone della famiglia Roche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LEGGI IL COMMENTO
di Pier Bergonzi
a pagina 25
Irlanda del Nord, terra di pace
Ma è polemica sui murales
BUSHMILLS (Irlanda del Nord)
L’avvenimento sportivo più
importante della storia dell’Irlan­
da del Nord, costituita nel 1920.
Da queste parti, con il passato non
scherzano e se sostengono che il
Giro è davvero l’evento clou di 94
anni di vita, bisogna credere alle
loro parole. L’Irlanda del Nord cer­
ca molte cose nella corsa rosa.
Vuole mostrare al mondo il suo
volto nuovo di terra in pace, dopo
le violenze degli anni Settanta e
Ottanta che portarono il Paese sul­
l’orlo di una guerra civile. Cerca il
business: le previsioni di 40 mila
turisti nei giorni del Giro, dal 9 al­
l’11 maggio, possono far decollare
quel Giro consumando uno
strappo che fece scalpore, in
una delle giornate più tumul­
tuose della storia rosa. Il capita­
no della Carrera era Roberto Vi­
sentini, trionfatore nel 1986.
L’ordine di scuderia, scontato,
era che Visentini avrebbe dovu­
to essere sostenuto per fare il
bis. Roche però scalpitava. Ave­
va vinto la seconda semitappa
della prima frazione (8 km dal
Poggio a Sanremo) e la crono­
metro a squadre del quarto
giorno. La tappa che sconvolse
il copione fu quella da Lido di
Jesolo a Sappada. Roche andò
in fuga. Il direttore sportivo
della Carrera, Davide Boifa­
va, ordinò ai suoi uomini di
inseguire l’irlandese. Tutti
risposero al diktat, tranne
il gregario Eddy
Shepers, un fedelis­
simo di Roche. Non
lo ripresero. L’irlan­
dese conquistò la ma­
glia rosa e distanziò in
classifica Visentini. Al­
l’arrivo, scoppiò il fini­
mondo. Visentini, fu­
ribondo, accusò Roche di tradi­
mento. Urlò: «Qualcuno stasera
tornerà a casa». Ci fu una riu­
nione concitata nella notte, ma
alla fine la mediazione di Boifa­
va riuscì ad evitare abbandoni
clamorosi: «Quell’uomo che
doveva tornare a casa non pote­
vo certo essere io — spiega Ro­
che —. Stavo benissimo e pro­
prio perché sentivo che quello
era il mio momento, decisi di
attaccare. Vincendo il Giro feci
vincere tutta la squadra. E la
stessa cosa si può dire del Tour.
Ci sono momenti in cui un cor­
ridore deve ascoltare le sue voci
di dentro e le squadre devono
tenerne conto».
il turismo. Si stanno utilizzando
fondi importanti per ristrutturare
strade, alberghi ed edifici.
Un problema sta però dividen­
do il Paese, riportando in primo
piano antiche tensioni. E’ la que­
stione dei murales, una delle ca­
ratteristiche di Belfast. Sono vere
opere d’arte, che ripercorrono la
storia di una nazione segnata dal­
le lotte tra protestanti e cattolici.
Ann Lo, elemento di spicco del
partito Alliance, nata ad Hong
Kong e residente in Irlanda del
Nord da 30 anni, ha proposto di
cancellare alcuni murales: «Vo­
gliamo davvero che le immagini
più violente siano visibili da mi­
lioni di persone che guarderanno
la tv?». Le reazioni sono state im­
mediate. Ann Lo è stata minaccia­
ta ed insultata. Una vicenda spi­
nosa, che il governo di Belfast vuo­
le tenere sotto controllo, per evita­
re che alla vigilia del Giro gli
animi possano scaldarsi. In Irlan­
da del Nord, dal 1998 c’è la pace,
ma le divisioni religiose perman­
gono. Nella capitale nordirlande­
se, sopravvive l’ultimo muro d’Eu­
ropa, che marca il confine tra i
quartieri cattolici e protestanti. I
cancelli sono aperti, ma la polizia
continua a vigilare. Cancellare i
murales, in questo contesto, può
provocare reazioni imprevedibili.
Il messaggio è chiaro: «I murales
non si toccano».
bold.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
&
nel 1986 e 1987 è stato alla
Carrera di Visentini e Roche.
1 Davide Cassani, lei è stato
compagno di squadra di Ste­
phen Roche nella Carrera di
Davide Boifava. Che cam­
pione è stato Roche?
«Stephen era un atleta di altissi­
mo livello che è riuscito a supe­
rare se stesso in quella stagione
indimenticabile. Andava forte
dappertutto, perché ha vinto
una Roubaix da dilettante, era
un grande a cronometro e in sa­
lita. Ma lo ricordo come un fe­
nomeno nelle cronosquadre.
Dava i tempi e interpretava
quello sforzo collettivo come
nessun altro. Aveva una grande
visione della corsa».
2 Un ricordo del fatidico Gi­
ro d’Italia 1987?
«Me lo ricordo benissimo. Io ero
compagno di camera di Visenti­
ni. Quando Roche attaccò a sor­
presa e in modo non ortodosso
nella tappa di Sappada, e Boifa­
va ci chiese di tirare alle sue
spalle, mi sembrava di vivere
una situazione paradossale.
Quella sera, in albergo, il clima
non era serenissimo... Visentini,
ancora adesso, non vuole nem­
meno sentire pronunciare il no­
me di Roche. Ma è stata un’edi­
zione storica e Stephen quel­
l’anno era davvero il più forte».
3 Ora Roche è nella Hall of
fame del Giro...
«Ci sta perché è stato il primo
corridore di lingua inglese a
conquistare la maglia rosa e
perché il prossimo Giro d’Italia
partirà dalla sua Irlanda. Ho vi­
sto qui, tra Belfast e Dublino,
una grande passione per il cicli­
smo. A giudicare dall’entusia­
smo e dall’impegno, sarà un al­
tro momento storico per la no­
stra corsa».
p. ber.
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MONDIALI IN COLOMBIA PRIME GARE NELLA NOTTE
Piove, e la pista di Cali si allaga Nel quartetto c’è anche Viviani
CALI ­ A 19 anni da Bogotà,
i Mondiali su pista tornano in Colombia (e in Sudamerica). Non è un caso: la Colombia sta vivendo il momento di massimo splendore nel ciclismo (più su strada, per la verità). Anche se la rassegna iridata parte in salita, perché il maltempo rischia di rovinare la festa. Il velodromo di Cali non è completamente chiuso, ma solo coperto. E lunedì un forte
temporale di una ventina di minuti ha creato non pochi problemi, con pista fradicia, sottopassaggi allagati e un po’ di imprecazioni. Oggi si parte con gli occhi rivolti all’insù. E l’Italia cala già due belle carte. Se Giorgia Bronzini nello scratch non è una novità (in attesa della corsa a punti di sabato), la grande attenzione sarà subito sul quartetto dell’inseguimento, chiamato a gettare in pista i progressi dell’ultimo biennio. Il c.t. Marco Villa ha confermato i quattro che all’Europeo hanno chiuso al 5° posto in 4’07”614 (miglior tempo 4’04”516 in Coppa del Mondo, nel gennaio 2013, ma ai 1888 metri di Aguascalientes). In gara il 25enne trevigiano Marco Coledan, il 22enne padovano Liam Bertazzo, l’altro trevigiano Paolo Simion, 21, e il veronese Elia Viviani, 25, che roderà testa e motore in vista di scratch e corsa a punti. Partire con un gran tempo ­ sul piede dei 4’05” ­ sarebbe grande.
Paolo Marabini
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
29
MOTOGP TEST A SEPANG
Che Malesia bollente
affrontare la prima gara del­
l’anno con tutta calma e (qua­
si) le stesse possibilità di fare
bene.
Ducati ha deciso:
corre tra le Open
Marquez, un caso
Fronda Il fronte degli altri
due costruttori per ora mor­
mora. E i sussurri tendono al
no secco. «Se ci sono delle re­
gole, vanno rispettarle», dico­
no dalla Yamaha. E la Ducati:
«Non è per Marquez, ma non
si capisce per quale motivo la
Honda debba avere un van­
taggio tecnico a correre con
dati freschi su una pista dove
noi invece non giriamo».
Venerdì l’annuncio di Borgo Panigale. Honda
vorrebbe Marc in Qatar: no delle altre Case
Scelta Proprio la rossa è al
centro dell’altro grande caso.
C’è da scegliere la formula di
partecipazione al campionato:
ufficiale o Open (più benzina,
gomma morbida, tanti motori
e senza vincoli di modifica),
nuova categoria a cui ha già
aderito il Team Honda Aspar,
che ieri ha presentato il suo
sponsor Drive M7: bibita ener­
getica malese da 1,5 milioni di
lattine… al mese! A Borgo Pa­
nigale, intanto, per ora vince
la prudenza. «Iniziamo in con­
figurazione factory, ma il col­
laudatore Pirro farà delle com­
parazioni», svicola il responsa­
bile del progetto Paolo Ciabat­
ti. La sostanza è che non si
vuole scoprire tutte le carte.
Ma la scelta è fatta, non può
essere altrimenti. «Non saran­
no le ultime prove a farmi de­
cidere», disse il direttore tecni­
co Gigi Dall’Igna a Sepang­1. E
poi, la Magneti Marelli ieri ha
consegnato una nuova strate­
gia alle squadre Open, ancora
più evoluta. La Ducati venerdì
semplicemente annuncerà
questa (logica) scelta in modo
ufficiale: è soprattutto una vit­
toria per il capo della Dorna
Carmelo Ezpeleta.
Nel box Ducati: Cal Crutchlow, 28 anni, con Andrea Dovizioso, 27 anni. Hanno già corso insieme con Tech3 MILAGRO DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
SEPANG (Malesia)
Si riparte. Tutti o quasi
per l’ultima volta insieme ad
armi pari. Dopo la contropro­
va di Sepang, infatti, il gruppo
si separerà: gli ufficiali in Au­
stralia, «per fare un favore alla
Bridgestone» dopo la figurac­
cia dell’anno scorso, commen­
ta qualcuno degli interessati, i
«terrestri» in Qatar, dove poi il
23 marzo scatterà il Mondiale.
Presenza E qui c’è il primo
inghippo da risolvere in questi
tre giorni. Ieri a Sepang c’era
anche Marc Marquez, ma si
trattava solo di una controfi­
gura per dei filmati promozio­
nali. Il campione del mondo in
realtà è in Spagna col perone
destro fratturato in attesa di
capire come procedere. Anda­
re a Phillip Island, la settima­
na prossima, sembra una fol­
lia; posticipare di qualche
giorno, andando in Qatar, non
piace agli altri ufficiali. Livio
Suppo, qui lasciato solo da
Shuhei Nakamoto, è pruden­
te. Si aspettano gli aggiorna­
menti sulle condizioni del pi­
lota, ma non si vuole forzare
troppo la mano contro gli al­
tri. «Non c’è una norma preci­
sa, voglio parlare col direttore
di gara», dice Suppo, ma si in­
tuisce che non è pronto a una
battaglia all’ultimo sangue su
un «casus» che Marc potrebbe
risolvere in pista a modo suo.
Anche se non dovesse più fare
test, ha tutte le possibilità di
Ma Ciabatti non si
scopre: «Si inizia
qui in modalità factory, faremo
comparazioni...»
Cambio Infine, è di ieri una
rivoluzione che ha moltissimo
a che fare con il Motomondia­
le: Claudio Costa lascia la Cli­
nica Mobile, ma la Clinica Mo­
bile non lascia. I dubbi di un
addio della struttura creata
dal medico dei piloti nel 1977
a favore degli invadenti spa­
gnoli, capitanati dallo sgomi­
tante Xavier Mir, sono fugati.
La gestione operativa verrà
presa da Michele Zasa, 35 an­
ni, e si sposterà da Imola a Par­
ma. Il ruolo di Costa diventerà
quello del «Grande vecchio» di
questa impareggiabile istitu­
zione, a cui il motociclismo
non può che dire una parola
semplice semplice: grazie.
Il dottor Costa lascia la guida della Clinica Mobile. Zasa responsabile
4
PREVISTE
18 GARE
S
Il calendario
dei test...
Da oggi
a venerdì
Sepang
la Tecnica
La nuova categoria: centralina Marelli, 12 motori e 24 litri
Dal 3 al 5
marzo
Phillip Island
(Case ufficiali)
Dal 7 al 9
marzo
Losail
(Satelliti e Open)
S
...e quello
delle gare
23 marzo
Qatar*
13 aprile
Americhe
27 aprile
Argentina
4 maggio
Spagna
18 maggio
Francia
1 giugno
Italia
15 giugno
Catalogna
28 giugno
Olanda**
13 luglio
Germania
10 agosto
Indianapolis
17 agosto
Repubblica
Ceca
31 agosto
Gran Bretagna
14 settembre
San Marino
28 settembre
Aragon
12 ottobre
Giappone
19 ottobre
Australia
26 ottobre
Malesia
9 novembre
Valencia
*in notturna
**di sabato
La centralina elettronica Magneti Marelli MILAGRO
GIOVANNI ZAMAGNI
SEPANG
Si torna in pista per tre giorni importanti per
verificare la ritrovata competitività di Valentino
Rossi e lo stato di forma di Jorge Lorenzo e Dani
Pedrosa. Ma, soprattutto, i test dovranno sciogliere
i dubbi sulla Open, la nuova categoria che fa discu­
tere: entro venerdì i team dovranno comunicare
che moto useranno.
Differenze Gli ottimi risultati di Aleix Espargaro
(4° con la Yamaha M1 Open, a 0”465 da Marquez)
hanno fatto sorgere qualche dubbio a Lorenzo («Mi
piacerebbe provarla»), con annessa polemica tra
Honda e Yamaha (Nakamoto: «La RCV1000R è una
vera Open, la M1 no»). Eppure, il regolamento è
stato studiato dai costruttori, che pur di avere la
possibilità di sviluppare a piacimento il software
elettronico, hanno concesso alle Open 24 litri di
benzina anziché 20, una gomma morbida in più e
12 motori per la stagione contro 5; e solo quest’ul­
timi devono essere «congelati» tecnicamente alla
prima gara in Qatar. Per contro, la Open deve usare
la centralina Magneti Marelli, senza possibilità di
intervento.
Offerta Ciò ha portato i due costruttori a sceglie­
re strade differenti: Honda ha costruito una moto
completa, meno sofisticata dell’ufficiale, senza val­
vole a controllo pneumatico e cambio seamless (a
1,2 milioni di euro), Yamaha inizialmente aveva de­
ciso di vendere il suo 4 cilindri in linea ufficiale a
800 mila euro. Mancando acquirenti, Iwata ha ag­
giunto, per il primo anno, pure la ciclistica: in prati­
ca, la M1 con la quale Espargaro ha fatto faville è la
moto 2013 con la centralina Magneti Marelli.
Tentazione Le sue prestazioni hanno fatto venire
l’acquolina in bocca a Lorenzo, penalizzato dal mo­
tore in configurazione 20 litri più scorbutico: ma la
Yamaha non ha intenzione di rivedere i piani. «I no­
stri piloti correranno con la “factory”: siamo con­
vinti che in configurazione gara la nostra elettroni­
ca farà una gran differenza» frena il team director
Mario Meregalli.
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dal
Mondo
Filming day F.1
Giornata Ferrari Dal GP Bahrain per i giovani
ci sarà Smedley
Marciello­Fuoco alla Williams
Ecclestone: «Schumi? Temo
cattive notizie» Dopo i test a Sakhir
Domani la F.1 torna in
pista in Bahrain per gli ultimi test prima del Mondiale, al via il 16 marzo in Australia. Intanto la Ferrari ieri era in pista sul circuito di Sakhir per uno dei «filming day», destinati a riprese e foto promozionali della squadra. Presenti i piloti titolari Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, che si sono alternati al volante della F14 T, oltre ai collaudatori Pedro de la Rosa e Marc Gené. E l’evento si è trasformato in un giorno da ricordare per Raffaele Marciello, 19 anni, e Antonio Fuoco, 17 anni, i due campioncini del vivaio Ferrari Academy, anche loro arrivati per l’occasione in Bahrain.
«Penso spesso a Michael
Schumacher: mi auguro che tutto vada per il meglio. L’unica cosa che possiamo fare, però, è aspettare». E’ quanto ha dichiarato al quotidiano tedesco Bild, il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone a proposito delle condizioni dell’ex ferrarista, in coma artificiale da circa due mesi. «Ho paura di avere cattive notizie. Per questo motivo non chiedo niente alla sua famiglia o agli amici di Michael. Sarà ancora il Michael che tutti conosciamo? Io spero tanto che torni a essere quello che era il nostro Schumi», ha aggiunto il manager inglese.
Wolff cauto:
«Mercedes ok ma niente feste»
La Mercedes vola nei
test invernali ma il suo responsabile Toto Wolff resta con i piedi per terra. «Finora è andato tutto bene, ma non c’è motivo per festeggiare. Diciamo che c’è cauto ottimismo», ha detto il capo della scuderia all’agenzia tedesca Dpa. «Nei test ci sono già stati diversi campioni del mondo. Il punto è confermarsi la domenica nella prima gara di Melbourne».
Il kart Parilla di Senna FOTOEXPRESS
Dall’1 al 4 maggio
Memorial Senna
Quattro giorni
di eventi a Imola
Una messa, il ricordo al
Tamburello, pista aperta ad auto e moto, esibizioni di auto storiche e persino una gara podistica e ciclistica: è l’intenso menù, presentato ieri mattina al Pirelli Store di Milano, delle celebrazioni che Imola riserverà ad Ayrton Senna (e Roland Ratzemberger) dall’1 al 4 maggio. Di nuovo con Massa
La Williams ha ufficializzato ieri l’ingaggio di Rob Smedley, ex ingegnere di pista di Felipe Massa: arriverà in occasione del GP del Bahrain ma non sarà più accanto a Felipe in quanto assumerà il ruolo (inedito per la Williams) di capo delle performance del veicolo e coordinerà i due ingegneri di pista Andrew Murdoch (Massa) e Jonathan Eddols (Valtteri Bottas). La Williams ha preso pure Richard Lockwood, ex Marussia, come responsabile della strategia accanto a Randeep Singh.
RALLY MONZA L’edizione 2014 posticipata di una settimana: si correrà dal 27 al 30 novembre.
Alla Bild
Jacques Villeneuve, 42 anni COLOMBO
Indycar
Villeneuve torna alla 500 Miglia con Peterson
Pochi giorni fa ha rivelato
che correrà il Mondiale Rallycross con la Peugeot 208, oggi, invece, Jacques Villeneuve, dovrebbe annunciare il ritorno alla 500 Miglia di Indianapolis, già vinta nel 1995, quando conquistò pure il titolo IndyCar. Il canadese, 42 anni, si sarebbe accordato con la Schmidt Peterson Motorsport.
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
BASKET SALTA UNA PANCHINA IN SERIE A
Aspettative eccessive Varese cambia: via Frates
Cimberio a Bizzozi. Vescovi: «Troppa pressione attorno alla squadra dopo l’anno scorso: ora ambiente più sereno per sperare nei playoff» LUCA CHIABOTTI
La favola è finita, Varese
cambia allenatore. Via Fabri­
zio Frates, promosso Stefano
Bizzozi. Un po’ a sorpesa: fino
a ieri mattina, la Cimberio era
stata una roccia davanti alle
critiche figlie di una stagione
difficile, con aspettative ecces­
sive. Il presidente e il club si so­
no accollati pubblicamente la
responsabilità di scelte anche
non condivise dal coach
(KeeKee Clark), hanno fatto
quadrato. Ma ieri, dopo la
sconfitta con Sassari, avversa­
ria di categoria superiore alla
quale sono stati concessi 112
punti, qualcosa è cambiato.
Vescovi «Abbiamo un mini­
mo di speranza di fare i playoff
— dice Cecco Vescovi —, ho
voluto dare la possibilità alla
squadra di provare a raggiun­
gerli in un ambiente più sereno
e senza più alibi. Non poteva­
mo andare avanti dopo ogni
sconfitta con una tragedia, ci
saremmo trovati con le mace­
rie della società. E’ una scelta
che ho fatto a malincuore, ho
sempre difeso l’operato di Fra­
tes, speravo che dopo le Reg­
gio Emilia e Venezia la squadra
svoltasse ma non è accaduto.
Se vedo le facce dei giocatori in
allenamento capisco se qual­
cuno mette il pilota automati­
co e il cervello è spento: ci sono
stato in mezzo. Ma non voglio
che sembri che voglia scaricare
su Frates una colpa che è di tut­
ti e mia in prima persona. Ora
mi interessa solo il futuro del
club. Abbiamo dato la squadra
a Stefano Bizzozi che conosce
le dinamiche della nostra so­
cietà e dello spogliatoio: gli ho
chiesto di fare questo sforzo».
Budget Vescovi s’è trovato di
S
Fabrizio
Frates, 55
anni, 429
panchine in
carriera nel
massimo
campionato.
Lascia Varese
con un bilancio
di 8 vittorie e 12
sconfitte. Era
arrivato dopo
un’esperienza di
un anno e
mezzo da vice a
Milano LAPRESSE
fronte ad un paradosso: un bu­
dget ridotto dopo la passata
stagione, fantastica: «Abbia­
mo cercato di far capire ai tifo­
si che l’anno scorso è stata
un’eccezione e constatato che i
risultati sportivi non ci hanno
dato risorse in più, anzi. Se sia­
mo arrivati in semifinale è per
la programmazione del trien­
nio precedente, oggi col con­
sorzio stiamo lavorando per un
nuovo piano triennale che pos­
sa prescindere dalla classifi­
ca». I motivi della crisi? «Le
grandi aspettative che hanno
creato una pressione eccessiva
sui giocatori che non erano
pronti. Quando hai un budget
ridotto il livello della squadra
lo riflette, la coppa, alla quale
secondo me non potevamo ri­
nunciare, ha complicato le co­
se. All’inizio la squadra era sbi­
lanciata, siamo riusciti a fare
due cambi senza costi e siamo
più competitivi».
Bizzozi La squadra va a Biz­
zozi allenatore di lungo corso,
che già 18 anni fa a Pesaro rile­
vò in corsa prima Zorzi e poi
Vujosevic, ma che ha dedicato
la sua carriera ai giovani: «Mi
sento soprattutto un insegnan­
te — dice — ho sempre cercato
di svicolare dai riflettori, vivo
un sentimento contrastante di
dispiacere per un collega che
stimo e l’orgoglio e il privilegio
di allenare una società con
questa storia. Tecnicamente
abbiamo lavorato mesi su cose
che ritengo valide e non c’è la
necessità di stravolgerle, la
questione è più emotiva, la ne­
cessità che tutti dobbiamo sen­
tire di dare il meglio per essere
più continui». Bizzozi ha in
mano due talenti azzurri, Po­
lonara e De Nicolao: «Conosco
Achille da quando era bambi­
no e seguito Andrea da sem­
pre. Spero capiscano che devo­
no proseguire il loro migliora­
mento tecnico perché se è vero
che la pallacanestro di oggi è
più fisica e atletica, dalla quali­
tà del proprio gioco non si
scappa. Abbiamo anche il cen­
tro camerunese Francois Affia
con mezzi fisici straordinari da
sviluppare». Varese prova a
svoltare, ma deve cambiare la
percezione dell’ambiente. Gre­
en è al Khimki, Dunston al­
l’Olympiacos. La realtà oggi è
un’altra.
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UN AZZURRO IN LNP DOMENICA 28 PUNTI E CANESTRO DECISIVO Mancinelli Gold: «Dopo Armani
è Torino il progetto migliore»
FABRIZIO TURCO
TORINO
Oltre 400 presenze in se­
rie A con le maglie di Fortitu­
do Bologna, Milano e Cantù,
134 gettoni con la maglia della
Nazionale, della quale è stato
l’ultimo capitano, uno scudet­
to e una supercoppa Italiana
conquistate con Bologna. Ma
che ci fa Stefano Mancinelli
nella Lnp Gold? «Ho sposato
un progetto interessante. In­
sieme a Milano secondo me
quello della Pms Torino è il
migliore in Italia, molto me­
glio di tante squadre in A1”.
E’ sempre convinto della
sua scelta?
«Assolutamente sì, anche
perché non pensavo di trovar­
mi così bene a Torino. Invece
la città è bellissima».
Com’è stato il passaggio da
capitano della Nazionale a
semplice giocatore dell’Adec­
co Gold? «Tranquillo, per me l’im­
portante è giocare. Mi sono
adattato in fretta, grazie an­
che ai consigli che avevo chie­
sto a chi giocava in un campio­
nato che per me era completa­
mente nuovo».
«No, è ancora aperto. Ne
parlerò con il ct Pianigiani e
decideremo assieme».
«In A spero Milano perché
se lo merita, e se lo merita an­
che Armani. Nel nostro cam­
pionato, invece, spero di poter
dire Torino. Però è dura, non
pensavo fosse così difficile».
«Il basket è sempre basket.
Ma se arrivi da una serie più
alta e pensi di spaccare il mon­
do rischi una brutta figura
dietro l’altra. Se non dai il
110% qui non funzioni».
Domenica ha battuto Napoli
quasi da solo, 28 punti e il ca­
nestro decisivo allo scadere,
come contro Casale. Sta “in­
ventando” la zona Mancinelli?
«Niente di tutto questo: ab­
biamo disegnato uno schema
per un uomo libero. E’ toccato
a me».
Perché ha deciso di intra­
prendere questa sfida? «Non è stata una sfida. Io
volevo un contratto lungo, To­
rino mi ha accontentato con
un triennale e con un bel pro­
getto a lunga scadenza».
«Bologna è una città che vi­
ve di basket. La gente ne parla
sempre, nei bar, per strada,
ovunque. A Milano, invece,
La Nazionale è un capitolo
chiuso?
Chi vince il campionato
quest’anno?
In cosa è diverso rispetto
alla A?
Bologna, Milano, Torino.
Che differenze ha constatato?
vive la nostra avventura, c’è
tanta passione, per strada la
gente mi ferma. Si capisce che
c’è tanta fame di basket».
Il futuro di Mancinelli? puoi vivere con meno pressio­
ni: la passione c’è, ma finita la
partita finisce tutto».
Stefano Mancinelli, 30 anni, capitano azzurro, al primo anno a Torino
E Torino?
«Torino è una via di mezzo
fra Bologna e Milano. La città
CIAMCAST
«Continuare a giocare. Poi,
con il mio amico Materazzi,
abbiamo lanciato una catena
di negozi sportivi. Si chiama
Space 23, a Milano e a Peru­
gia. La prossima sfida, tra un
paio di mesi, è Roma».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4 Appunti
NUOVO
COACH PRIMO GRADO
Violenza sessuale Moss assolto
S
Stefano
Bizzozi
Stefano Bizzozi,
53 anni, di Dolo,
ha iniziato ad
allenare a
Mestre. Nel
1989, è
responsabile
delle giovanili di
Desio, ma viene
accreditato di
uno 0­18 in
serie A come
allenatore
dell’Irge ma in
realtà a perdere
tutte le partite è
stato il coach
era Ranko
Zeravica che
non poteva
essere
tesserato. Il suo
vero debutto in
A avviene a
Pesaro, dove
lavora dal 90 al
98, quando
rileva prima
Tonino Zorzi poi
Dule Vujosevic
(bilancio 12­19).
Da quel
momento, a
parte una gara
vinta con la
Fortitudo nel
2008 da capo
allenatore, la
carriera è
tornata tra i
giovani a
Pesaro, Venezia
e con le
Nazionali anche
come vice di
Recalcati. E’ a
Varese dalla
scorsa
stagione.
Quattro
esoneri in A
Varese è la
quarta società
che esonera
l’allenatore
quest’anno su
16 squadre di A.
Lo ha già fatto
Venezia (da
Mazzon, 1­4, a
Markovski 8­7),
Cremona (da
Gresta 2­7, a
Pancotto 5­6) e
Bologna (da
Bechi 7­10 a
Valli 1­2). Frates
aveva vinto 8
partite
perdendone 12.
David Moss è stato assolto
perché il fatto non costituisce reato dall’accusa di violenza sessuale ai danni di una hostess. E’ la seconda sentenza assolutiva dopo che, alla prima, era stato fatto ricorso in Cassazione facendo ripartire il procedimento da capo. L’ala di Milano, difeso dall’avvocato Storelli, ha chiesto il giudizio col rito abbreviato davanti al Gup del tribunale di Firenze, Bagnai. Il pm Canessa ha chiesto per Moss 4 anni di reclusione e 500 mila euro di danni, il Giudice però lo ha assolto
in primo grado, quindi la sentenza si può appellare. I fatti si riferiscono al 2010 quando Moss, al ritorno da una trasferta con Siena in Polonia, invitò in discoteca una hostess della Lufthansa che poi lo denunciò per violenza sessuale. Il giocatore non ha mai negato il rapporto avuto sostenendo, però, che fosse consenziente.
EUROCHALLENGE
Colpo di Reggio
Ora sfida Samara
Reggio Emilia ha vinto 66­
69 dopo un tempo supplementare lo «spareggio» sul campo del Krka Novo Mesto nell’ultima giornata della seconda fase di Eurochallenge, la terza coppa europea, chiudendo il Gruppo J al primo posto: adesso nei quarti, al meglio delle tre partite (con il vantaggio del fattore campo), la Grissin Bon si giocherà un posto alla Final Four contro il Krasnye Krylia Samara di Julian Wright Demetris Nichols e Aaron Miles, oltre agli ex italiani Ignerski, Pecherov, Videnov, allenato da Bazarevich. A sette secondi dalla fine dei regolamentari James White (top scorer, 28 punti; Kaukenas 15, Gigli 11) aveva infilato
la tripla del +1, pareggiata da un tiro libero di Muric. Cinciarini ha mancato la tripla della vittoria, poi all’overtime Reggio ha tenuto gli sloveni a un punto fino al canestro sulla sirena del 66­69. James White, 31 anni AFP
Serie A
Caserta prende un altro Moore
(l.b.) Dopo Tod, fuori per
infortunio, Caserta ha ingaggiato un altro Moore, Ronald K. play di 1.83 e 25 anni proviene dallo Cherkasy, Ucraina, che ha lasciato per i fatti drammatici degli ultimi giorni. Ha giocato in Slovacchia, Polonia e Ungheria. IVANOV (l.z.) Lutto in casa Ivanov. Zhivko, il fratello maggiore di Kaloyan di Avellino e del gemello Dejan, è prematuramente scomparso. Zhivko è tornato a Varna per congiungersi alla famiglia.
SCHIO — In Eurolega donne, Schio ha perso contro la corazzata Ekaterinburg in Russia 74­61. Per le stelle Taurasi e Parker, 19 punti come per Sottana, top scorer della Beretta. Poi Vandersloot, 11.
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
PALLAVOLO LA STORIA
4 Tillie, quando DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MASSIMO LOPES PEGNA
NEW YORK
«Che cosa e grazie. Ecco
il mio italiano si ferma qui, pe­
rò parlo spagnolo», si giustifi­
ca Goran Dragic. L’eredità del­
la sua esperienza al Murcia e a
Vitoria. Ora che le cose vanno
a gonfie vele (domenica ha re­
alizzato 35 punti, suo massi­
mo personale) è facile affer­
mare che quel biondino slove­
no è uno dei motivi per cui i
Phoenix Suns sono passati in
pochi mesi da squadra più per­
dente dell’Ovest (25­57, la
passata stagione) all’ottava
forza con 33­22 (a Est, sareb­
bero terzi).
Steve Nash se n’era accorto
già nel 2008, l’anno da rookie
di Goran, quando lo ribattez­
zò Dragon: «Perché nessuno
sapeva pronunciare il mio no­
me (ride). Quando in Slovenia
guardavo la Nba in tv, Steve
era il mio idolo. Poi arrivo e
me lo trovo in squadra a inse­
gnarmi il mestiere. Ho impa­
rato tanto da lui e gli sarò sem­
pre grato. All’inizio ero spa­
ventato. Nello spogliatoio mi
hanno messo l’armadietto vi­
cino al suo. C’erano anche
Shaquille O’Neal, Amar’e
Stoudemire e Grant Hill. Pote­
te immaginare come mi sen­
tissi. Però mi hanno aiutato a
maturare: come persona, non
solo come giocatore».
A Phoenix sono arrivati no­
ve nuovi compagni, ma so­
prattutto un gm debuttante,
Ryan McDonough, e un allena­
tore all’esordio, Jeff Horna­
cek. Goran, come si riassume
il segreto dei Suns? «All’inizio del campionato
nessuno scommetteva su di
noi. Le confesso: anch’io ave­
vo dei dubbi. Era una squadra
rivoluzionata, ma fin dal pri­
mo giorno abbiamo capito che
c’era la chimica giusta: fonda­
mentale. Facciamo un basket
divertente: velocità e contro­
piede».
Per l’esattezza, segnate
18.5 punti in transizione: nu­
meri uno nella Nba. E lei sta di­
sputando un campionato
straordinario: 20.3 punti (qua­
si 6 in più rispetto al suo mas­
simo personale) con il 50.8%
dal campo, seconda miglior
cifra fra le guardie e comun­
que altro suo primato. «Merito di coach Hornacek.
Mi chiamò appena firmato,
quando ero ancora agli Euro­
pei. Mi spiegò che sarebbe ar­
rivato Eric Bledsoe, un altro
play, ma che ci vedeva bene
assieme. Era una sua idea,
perché lui da giocatore aveva
condiviso il campo con Kevin
Johnson e l’esperimento ave­
va funzionato. Io ero scettico,
ma ha avuto ragione lui (an­
che se Bledsoe non va sul par­
CHE
DINASTIA
S
Laurent
Papà
E’ il c.t. della
nazionale di
pallavolo
francese, dove
vanta 408
presenze da
giocatore. Ha
vinto 8 scudetti
a Cannes
Goran Dragic, 27, play/guardia sloveno, tornato a Phoenix nel 2012 USA TODAY
Suns rinati
con Dragic
«Vengo dalla
scuola Nash»
Si è dovuto adattare a un al­
tro ruolo.
«Sì, nella Nba per cinque
anni ho fatto il play, ora con
Eric ho dovuto adattarmi e
gioco più spesso come guar­
dia. Sono aggiustamenti che
35
il record di punti segnati da Dragic in una gara
Nba, domenica nella partita
da ex contro Houston
S
Caroline
Keulen
Mamma
Ex nazionale
olandese di
pallavolo. E’
ancha stata
allenatrice di
Kevin nelle
giovanili
S
Kim
Fratello
Nazionale
francese di
basket, gioca in
Spagna nel
Murcia. Ha
giocato anche in
Ncaa con
University of
Utah
però hanno contribuito a far­
mi progredire».
Lei è un calciatore manca­
to.
«Lo ha fatto mio padre. Era
il mio primo sport, lo è stato
fino a 12 anni quando mi rup­
pi una gamba. Poi mia madre
mi ha impedito di continuare.
I miei amici erano amanti del
basket e così ho cominciato.
Credo sia stata la decisione
giusta (ride, ndr). Però ogni
volta che posso guardo le par­
tite del Real Madrid, Barcello­
na e Milan. Con Steve condivi­
devamo questa passione».
S
Killan
Fratello
Nazionale e
campione di
Francia giovanile
di basket. Ha 15
anni ed è alto
203 cm
Dove potranno arrivare i
Suns? «Penso che riusciremo a
centrare i playoff, traguardo
impensabile all’inizio. Per ora
l’unica delusione dell’anno è
stata scoprire di non essere
convocato all’All Star. È il mio
sogno. Magari lo realizzerò il
prossimo anno».
S
Patrice
zio
Fratello di papà
Laurent, è stato
nazionale
francese di
pallanuoto, con
cui ha
partecipato
all’Olimpiade di
Barcellona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA NOTTE NBA PERKINS E NENÈ FUORI UN MESE E MEZZO PER INFORTUNIO
Felton minaccia la moglie con la pistola
In prigione per possesso illegale di armi
A fine partita era rimasto
sul parquet a fare le foto con dei bambini, poi è tornato a casa e ha minacciato la moglie con la pistola. Raymond Felton è stato arrestato lunedì sera con l’accusa
di possesso di arma da fuoco, non registrata. La moglie aveva di recente chiesto il divorzio. Sul campo, i Knicks (che hanno appena salutato Udrih, oltre a Metta World Peace, e si ritrovano col solo Prigioni in regia) avevano perso per un tiro sulla sirena di Dirk Nowitzki, che ha danzato sul ferro, si è impennato e si è infilato in canestro, nonostante la prestazione da 44 punti e 9 rimbalzi di Carmelo Anthony. Nella stessa notte, Philadelphia a
ha perso l’11 gara di fila, in casa con Milwaukee nella sfida tra le due peggiori squadre Nba. CENTRI K.O. Oklahoma City perde il centro titolare Kendrick Perkins per un mese e mezzo per Raymond Felton, 29 anni USA TODAY
L’eredità del francese di Ravenna (che sfida Piacenza) fra papà, zio, nonno...
MARIO SALVINI
Lo sloveno di Phoenix: «Velocità e contropiede: ci divertiamo»
quet dal 30 dicembre per un
infortunio al menisco, ndr).
Mi trovo benissimo, non sem­
bra certo uno al primo anno di
panchina. Mantiene sempre la
calma e dà sempre l’impressio­
ne di sapere cosa fare. Ci ha
trasmesso fiducia e la consa­
pevolezza di poter battere
chiunque. E poi ha costruito il
mio tiro e la mia abilità di pas­
sare».
il successo
è questione
di famiglia S
Guy
Nonno
Ex nazionale di
pallavolo, ha
vinto lo scudetto
francese con
l’Algeri nel 1959.
E’ stato
fondatore e
presidente del
Nizza
un infortunio all’inguine avvenuto nel terzo quarto della partita di giovedì con Miami. E un mese e mezzo resterà lontano dai campi anche Nenè, centro dei Wizards, per una distorsione del ginocchio sinistro con coinvolgimento del legamento crociato mediale: dovrebbe rientrare per le ultime gare di regular season. RISULTATI Philadelphia­
Milwaukee 110­130 (Young 28; Mayo 25), Detroit­Golden State 96­104 (Monroe 23, Datome n.e.; Curry e Thompson 19), New York­
Dallas 108­110 (Anthony 44; Carter 23), New Orleans­L.A. Clippers 110­
123 (Davis 26; Crawford 24), Utah­Boston 110­98 (Burks 21; Olynyk e Green 21).
Ci sono carriere che cominciano
prima ancora dell’esordio. E giocatori
che il successo ce l’hanno addosso co­
me un’eredità. Nel volley francese ca­
pita spesso, molto più che altrove. Tra
i Bleus la dinastie sono la regola: gli
Ngapeth, i Granvorka. Ma nessuna
storia è come quella dei Tillie, né nella
pallavolo francese e forse in nessun al­
tro paese e in nessun altro sport al
mondo. Bisogna partire da lì per rac­
contare Kevin, 23enne schiacciatore
di Ravenna che stasera nel recupero
gioca contro Piacenza: «Per vincere e
continuare a inseguire i playoff, che
secondo me, per come stiamo giocan­
do adesso, sono alla nostra portata».
Papà c.t. Bisogna partire dal suo al­
bero genealogico. Da papà Laurent,
c.t. della nazionale francese. «Ma io
non sono raccomandato, eh – ride Ke­
vin – le prime convocazioni le ho avuto
con Phillippe Blain». Ai più giovani pe­
rò andrà ricordato che il padre è stato
anche un gran giocatore: 408 volte in
nazionale (il terzo più presente di
sempre, dietro Menau e Mazzon) , con
8 scudetti vinti a Cannes e 4 stagioni a
Falconara. «Dove io ho vissuto da zero
a tre anni, ci ho fatto il mio primo anno
di asilo», racconta Kevin. Anche la
mamma, Caroline Keulen è stata in
nazionale di volley, olandese però. Per
non dire del nonno paterno, Guy, a sua
volta nei Bleus e campione di Francia,
vincitore di uno scudetto storico per
tutto lo sport francese, quello del
1959, conquistato con l’Algeri. E non è
finita: «Il mio sogno – ripete spesso pa­
pà Laurent – è vedere i miei figli insie­
me all’Olimpiade, come è successo a
me e a mio fratello a Barcellona». Già,
perché Patrice Tillie, zio di Kevin, è
stato nazionale di pallanuoto.
Fratelli E siamo quindi ai fratelli. Il
maggiore di Kevin, Kim, attualmente è
nella Liga spagnola di basket col Mur­
cia, e ovviamente in nazionale. «Si
chiama così in onore a uno dei più forti
avversari che abbia mai incontrato:
Kim Ho Chul», ha raccontato una volta
papà Laurent. «Ma il vero fenomeno è
il piccolino», rivela Kevin, ovvero Kil­
lian. «Ha solo 15 anni, ma è già due
metri e 3, quindi crescerà ancora. Ha
già vinto titoli nazionali con l’Antibes e
naturalmente è in nazionale giovani­
le, anche lui nel basket però. «Mamma
è papà non ci hanno mai indirizzati –
spiega Kevin – anche io per un bel po’
da ragazzino ho fatto basket. Ma a dif­
ferenza dei miei fratelli non crescevo:
a 15 anni ero poco più di un metro e
70. Poco per i canestri, ma andava be­
ne per fare il palleggiatore. E poi co­
munque un po’ per gli amici, un po’
perché a Cagnes­sur­Mer l’allenatore
era mia mamma, ho scelto il volley. Poi
sono anche cresciuto e ho potuto cam­
biare ruolo». Ed è così che i Tillie nel
2006 hanno festeggiato il titolo euro­
peo juniores di Kim nel basket e nel
2008 quello di Kevin del volley. Il che,
oltre a rimarcare l’eccezionalità della
famiglia, ricorda anche lo stato di sa­
lute dello sport di squadra in Francia,
dove – è bene ricordarlo – basket e vol­
ley sono rispettivamente quarto e
quinto per numero di praticanti, die­
tro non solo a calcio e rugby, ma anche
alla pallamano.
Kevin Tillie, 23 anni, nelle ultime due stagioni ha vinto l’Ncaa con Irvine ZANI
In America E se mamma e papà non
hanno mai condizionato nella scelta
dello sport, hanno però messo bene in
chiaro una condizione: «Che studias­
simo». E infatti per entrambi i maggio­
ri è stata trovata una soluzione insoli­
ta per atleti europei. «Kim è andato al­
la University of Utah, e quando sono
andato a trovarlo ho voluto fare la
stessa cosa. Solo che col volley è stato
più difficile, così ho fatto due anni in
Canada, alla Thompson­Rivers, vicino
Vancouver. Poi sono riuscito a cambia­
re, sono andato in California a Irvine».
Risultato: due campionati Ncaa vinti,
2012 e 2013, e Kevin due volte All
American, ovvero nella formazione
ideale del campionato. Il tutto con una
bella laurea in sociologia. Così che
questo a Ravenna è il suo primo vero
anno da professionista: «Avevo offerte
anche in Francia e in Polonia, ma vole­
vo cominciare dall’Italia, ed è stata
una scelta giusta. All’inizio la squadra
ha avuto qualche difficoltà, ma siamo
quasi tutti molto giovani, è normale.
Poi siamo cresciuti, e domenica con
Cuneo (3­0, ndr) è stata la miglior par­
tita». Quindi adesso sotto con Piacen­
za
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
SERIE A­1 Pala De André esaurito
Turn over per Piacenza
(s.cam­m.mar.) Grande attesa e possi­
bile tutto esaurito a Ravenna per il recupero
(20.30) che metterà di fronte una Cmc reduce
da quattro vittorie consecutive ed una Copra
imbattuta nel girone di ritorno. Ravenna al
completo. Piacenza prosegue col turn over: a
riposo Simon e Zlatanov, dentro Papi­Kaliber­
da di banda e Tencati al centro Marra libero.
Classifica: Macerata 49; Piacenza 45; Peru­
gia 39; Trento 33; Cuneo 26; Città di Castello,
Verona 25, Modena 25; Ravenna 20; Vibo Va­
lentia 19; Molfetta, Latina15.
CHALLENGE CUP­ SEMIFINALE
Latina sfida il Bbsk Istanbul (a.a.) Stasera’andata delle semifinali di
Challenge: l’Andreoli Latina, unica italiana su­
perstite, se la vedrà con il Bbsk Istanbul. L’al­
tra è Fenerbahce Istanbul (Tur)­Nantes (Fra).
32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
OLIMPIADI SOCHI 2014
Lukas Hofer, 24 anni, è un atleta
dei Carabinieri. Nel 2011 fu bronzo iridato della mass start a Chanty­
Mansijsk AP
Hofer è già in volo
«Porterò il biathlon
nelle piazze italiane»
STEFANO ARCOBELLI
Una medaglia da portare
in giro: perché il biathlon pos­
sa diventare uno sport familia­
re agli italiani. Lukas Hofer do­
po il bronzo olimpico lancia la
staffetta della promozione:
«Sarei disposto a sacrificare le
mie vacanze per poter andare
in giro, magari di domenica,
spiegare le sensazioni indi­
menticabili che si provano», fa
il leader azzurro che ha con­
cluso e portato sul podio la
staffetta mista dopo il bronzo
mondiale individuale del 2012
e la vittoria in Coppa del Mon­
do di gennaio in casa.
Il d.t. Curtaz dice che lei non
è il classico altoatesino...
«Se ripenso a 4 anni fa, So­
chi l’ho vissuta in modo total­
mente diverso, vivere uno
sport come il biathlon è come
tirare sempre un rigore».
Che a Lukas non piace? «No, mi piace e tifo Inter,
vorrei giocare a hockey ghiac­
cio ma ho paura di infortunar­
mi, e al tennistavolo ho prefe­
rito un altro hobby: volare nel
cielo».
Cioè?
«Sono iperattivo, sto sempre
in movimento: da piccolo so­
gnavo di volare, mi piace l’ae­
romodellismo e ho scelto il pa­
rapendio. Salgo per la monta­
gna e torno a casa facendo iti­
nerari davvero alternativi sino
ad atterrare dove vivo nei din­
torni di San Lorenzo di Sebato,
a Mantana, un paesino di poco
più di 300 anime, l’ultimo del­
la Val Pusteria verso la Val Ba­
dia. È un’altra prova per cerca­
re me stesso, un’alternativa al
biathlon. Una diversa tecnica
di rilassamento in aria».
Da ragazzino pensava a
giorni come questi? «Penso ai sacrifici di mam­
ma Klara e papà Franz, che
praticava sci alpino: mi porta­
vano ad Anterselva, 32 km ad
andare, altrettanti a tornare. E
poi il porto d’armi, difficoltà,
spese: ma se entri ad Antersel­
va non ne esci più, ti perdi per
sempre. Lì, a 16 anni, scelsi la
mia via, e dopo l’istituto com­
merciale a Brunico diventai
carabiniere per il biathlon».
Complicato per consigliarlo
a un giovane italiano… BIATHLON BATTE FONDO
BIATHLON
UOMINI
10 km sprint
11° D. Windisch
12.5 km inseguimento
17° L. Hofer
20 km individuale
14° L. Hofer
15 km mass start
25° D. Windisch
Staffetta
5a
DONNE
7.5 km sprint
4a Oberhofer, 6a Wierer
10 km inseguimento
8a Oberhofer
12.5 km mass start
13a Oberhofer
15 km individuale
14a Oberhofer
Staffetta
6a
Staffetta mista
BRONZO
(Wierer, Oberhofer, D. Windisch, Hofer)
FONDO
UOMINI
Skiathlon 30 km
12° Di Centa
Sprint tecnica libera
11° Pellegrino
15 km tecnica classica
30° De Fabiani
Sprint coppie t.c.
11° Noeckler­Pellegrino
50 km tecnica libera
11° Clara
Staffetta
5a
DONNE
Skiathlon 15 km
29a Piller
Sprint tecnica libera
7a Vuerich
10 km tecnica classica
31a Piller
Sprint coppie tc
13. Debertolis­Vuerich
30 km tecnica libera
13a Brocard
Staffetta
8a
rò gli input giusti per spiegare
che è spettacolare e diverten­
te: andare in giro con i laser,
creare dei poligoni nelle piaz­
ze con i colpi secchi sui bersa­
gli illuminati e programmati
da un computer, non sarebbe
una grande idea? In tanti vor­
ranno provare».
Ma la medaglia non si co­
struisce in estate?
«Spariamo sino a 17.000
colpi, per noi è la base fonda­
mentale perché ogni anno si ri­
parte da zero al tiro, basta un
giorno che non alleni la mira e
dimentichi tutto. Devi allenare
due situazioni diverse».
La sua ispirazione fa rima
con confusione?
Lukas Hofer durante un volo con il parapendio
IL FONDISTA AUSTRIACO
Duerr: «Dopato perché mio figlio non mi faceva dormire»
Dopato perché incapace di gestirsi tra
sport e responsabilità familiari. Così Johannes Duerr, l’austriaco fermato alla vigilia della 50 km
di fondo per positività all’Epo, ha spiegato la propria vicenda in un’intervista al settimanale Sportwoche. «Ero sopraffatto dalla mia vita ­ ha raccontato il 26enne, che con il bobbista azzurro William Frullani è uno dei sei atleti positivi ai Giochi —. Mio figlio piccolo piangeva tutto il tempo e non riuscivo a dormire. Dovevo allenarmi, avevo avuto una buona stagione e le aspettative su di me erano aumentate». Duerr ha anche detto di aver comprato la sostanza «da un ragazzo della ex Jugoslavia».
«Macché, farà tendenza: da­
«Già, vivo con 4 nipoti, 2 so­
relle, la mamma e la fidanzata:
mi piace fare lo zio e mi diverto
a veder crescere i bambini che
ti guardano curiosi. Capisci co­
s’è la vita. Ecco perché sto sem­
pre in movimento, tutto questo
mi ha caricato e motivato per
salire sul podio. Non ho mai
mollato. Il biathlon ti dà e la­
scia qualcosa in più dentro».
Cosa c’è oltre la medaglia?
«Sul podio olimpico ho rea­
lizzato il sogno da bocia, ora
l’importante sarà chiudere tra
i primi 10 in Coppa del Mondo.
Penso a una Coppa di speciali­
tà, a un’altra bella Olimpiade e
a ritirarmi magari dopo i Mon­
diali di Anterselva 2019».
4
ORO
TRENTINO
domande a...
5
GIOVANNI
BRUNO
DIRETTORE SKY SPORT
S
GLI ASCOLTI
SKY SPORT
quasi 5,3 milioni
di contatti unici
+67 % rispetto a
Vancouver 2010
di media
giornaliera. L’
83% degli
abbonati Sky
Sport ha visto
un canale
olimpico
SKY GO
Oltre 26 milioni
di minuti di
visione in
mobilità
CIELO
490.000
spettatori medi
(3,8% di share)
800.000
spettatori di
media per il
pattinaggio di
figura
I PICCHI
12,2%
di share
(Sky+Cielo) per il
bronzo della
Kostner alle
19.19 di giovedì
20
2.270.000
spettatori su
Cielo sempre
per la Kostner
10,8%
(Sky+Cielo) per il
bronzo di
Zoeggeler alle
19.03 di
domenica 9
10,3%
(Sky+Cielo) per il
quarto posto
della Fanchini
martedì 18 alle
10.46
LE REGIONI
PIU’
ASSIDUE
Oro: Trentino
Argento: Val
d’Aosta
Bronzo: Friuli
4° posto:
Piemonte e
Liguria
Abbastanza per un iperatti­
vo...
«Fra tre settimane, però, fi­
nisce la stagione e mi fermo a
ricaricare le batterie, a meno
che decidiamo di fare davvero
il giro d’Italia del biathlon...».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Competenza
e belle immagini
Ma la sorpresa
è stato il curling»
1. Nei giorni del flop di Sanre­
mo, c’è Sky che fa il suo re­
cord olimpico negli ascolti.
Sta cambiando il mondo?
«No, semplicemente abbiamo fat­
to bene il nostro lavoro. Avevamo
la squadra giusta in studio, con
atleti in attività o freschi di ritiro
che conoscevano bene la mate­
ria. Poi telecronisti e commenta­
tori tecnici competenti sia in di­
retta sia negli approfondimenti».
2. Questo vi ha permesso di
sopperire al numero ridotto di
inviati sul posto e la mancan­
za di postazioni sui campi di
gara.
«Un modello da non esportare: in
tutto la nostra squadra era forma­
ta da 100 persone, il numero giu­
sto. Ma rispetto a Vancouver mi è
mancato l’ambiente, l’inviato nel­
le piazze, un po’ di atmosfera.
Con gli zainetti leggeri per il col­
legamento tecnologico i nostri in­
viati comunque hanno fatto mi­
racoli e dallo studio abbiamo dia­
logato con i telespettatori».
3. Cosa ha giocato a vostro
favore?
«La bella Olimpiade, oro azzurro
a parte, e l’ottima organizzazio­
ne. Ma la nostra arma in più è sta­
to il tempo. Bello quasi sempre in
Russia, il che ha esaltato le imma­
gini soprattutto in HD, e brutto
nei weekend in Italia, il che ha
portato molta gente davanti ai te­
leschermi».
4. Cosa l’ha sorpresa di più
nei dati d’ascolto.
«Il curling, un vero fenomeno
mediatico. La buona tenuta gene­
rale me l’aspettavo, compresi gli
oltre 2 milioni su Cielo per la me­
daglia della Kostner. Sulla Rai sa­
rebbero stati 7 milioni ma qui
molta gente ha scoperto un cana­
le nuovo: un bel lancio per la rete.
Poi Sky Go, la nostra campagna
ironica di infilare lo smartphone
sotto il banco a scuola ha funzio­
nato...».
5. L’avventura olimpica di
Sky finisce qui?
«A questo punto, spero di no».
f.n.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOPING A MADRID DUE IMPORTANTI APPUNTAMENTI
Caso Dominguez e Congresso: la Spagna su due fronti
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI
filippomricci
MADRID
La Spagna interroga, la
Spagna s’interroga. Curiosa­
mente oggi a Madrid in agenda
due appuntamenti importanti
in tema di doping. A poche cen­
tinaia di metri di distanza la Fe­
deratletica analizzerà il caso
Marta Dominguez, la miglior
atleta spagnola di tutti i tempi,
coinvolta nelle operazioni
Puerto e Galgo, ex vicepresi­
dente della stessa federazione
e oggi senatrice del Partito Po­
polare, mentre il Consejo Supe­
rior de los Deportes (CSD), il
braccio politico dello sport spa­
gnolo, lancerà la quarta edizio­
ne del congresso internaziona­
le dedicato a «Sport, doping e
Società» che si chiuderà saba­
to.
IL CASO DOMINGUEZ Coinci­
denza o no, va subito sottoline­
ata una divergenza: se la Spa­
gna cerca in ogni modo di ripu­
lire la sua macchiatissima im­
magine in materia di doping, le
stesse istituzioni sportive del
Paese non fanno nulla per aiu­
tare il processo. Se Marta Do­
minguez, o il suo avvocato, og­
gi saranno di fronte alla com­
missione disciplinare per cer­
care di spiegare le anomalie di
un passaporto biologico che
sembra affetto da schizofrenia
tanto sballati sono i suoi valori,
è solo per la costanza e l’ulti­
matum della Iaaf.
e studiati dalla Iaaf. L’organi­
smo internazionale ha comuni­
cato il «problema» alla federa­
zione spagnola che, governata
a piacimento dal presidente
Odriozola, grande amico di
Marta, ha fatto spallucce fin­
ché ha potuto. Nulla è successo
in 9 mesi. Visto l’oblio, la Iaaf
ha fatto sapere alla federatleti­
ca spagnola che o si muoveva o
il caso finiva al Tas in Svizzera.
Da qui la convocazione del­
l’amata Marta di questa matti­
na.
ACCUSE E OBLIO Marta Do­
minguez, cliente di vecchissi­
ma data di Eufemiano Fuentes,
è stata incastrata dalle analisi
dei suoi valori ematici raccolti
NON CI SONO PENTITI Il caso
Dominguez è considerato for­
temente imbarazzante tanto
dal Csd quanto dall’Aepsad,
complicata nuova sigla del­
l’agenzia antidoping spagnola.
Che dice di lottare alacremente
contro l’uso di droghe nello
sport ma ha cambiato 3 diretto­
ri in pochi mesi e sembra riusci­
re a colpire solo lo sport amato­
riale. In Spagna lavorano bene:
si susseguono retate con arresti
numerosi e sequestro di enor­
mi quantità di prodotti dopan­
ti, però sembra che tanto ben di
Dio serva solo ai palestrati di
turno, oscuri triatleti o a ciclisti
di quinta fila. Nella elite del
movimento, niente. Nada de
nada. Tanto che oggi pomerig­
gio il Congresso ospiterà una
tavola rotonda alla quale parte­
ciperà anche Enrique Gomez
Bastida, il Guardia Civil che or­
chestrò l’Operacion Puerto nel
2006 e che oggi è direttore del­
l’Aepsad, dal significativo tito­
lo: «Perché in Spagna non ci so­
no sportivi pentiti?». Forse per­
ché, come insegna il caso Do­
minguez, col silenzio, l’omertà
e le giuste amicizie si arriva fi­
no in Parlamento.
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MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
TENNIS I NUOVI­VECCHI PROTAGONISTI VINCENZO MARTUCCI
VinceMartucci
La grande bellezza non si
discute: si applaude, a bocca
aperta. Come i 185 centimetri
per 72 chili di Venus Williams
che ricominciano a fluttuare
con veemente, ed unica, ele­
ganza. Come la fantasia senza
risposta dei tre monelli, Erne­
sts Gulbis, Fabio Fognini e
Alexander Dolgopolov, gemel­
li assolutamente diversi, ma fi­
gli del medesimo genio tenni­
stico. Come la ritrovata gioia
agonistica di Marin Cilic e Fla­
via Pennetta, due assoluta­
mente felici di esserci dopo gli
sgambetti del destino.
la grande
bellezza
Venus star
Ecco il club
dove trionfa il talento
Serenità Quand’è spuntata
la Venere nera, agli Us Open
1997, il tennis donne è diventa­
to finalmente atletico. Quando
s’è eclissata, nell’agosto 2011
con l’esplosione della Sindro­
me di Sjoegren (una malattia
auto­immune che l’ha svuota­
ta), ma in realtà già prima, con
l’ottava finale di Wimbledon,
2009, lo sport tutto ha perso
un’interprete unica. La vittoria
di domenica a Dubai, la prima
in un torneo Premier sempre
da Dubai, 2010, ha rilanciato,
col titolo numero 45 la mag­
giore delle sorellone Williams,
già regina della classifica, di 7
Slam e di un’Olimpiade. «Vor­
rei pensare che sono di nuovo
sulla strada che mi ha portato
ad essere protagonista nei
Majors, con tanta forza nervo­
sa e mentale. Ma non cerco di
rifare quello che ho già fatto,
cerco di migliorare e di essere
una Venus migliore, più furba.
Anche se Dubai è stato un bel
passo avanti». Il segreto della
nuova forma, a quasi 34 anni
(il 17 giugno), è: «Prego e spe­
rimento continuamente un mi­
lione di cose diverse». Ma, so­
prattutto: «Negli ultimi anni
non sono nemmeno riuscita a
giocare questo torneo, stavolta
sono stata in grado di battermi
e giocar bene». Finalmente se­
rena.
Rimonte Servizio e sciabola­
te di Venus sono tornati impa­
rabili. Solo Flavia Pennetta ha
lottato alla pari sfoderando il
coraggio delle prime semifina­
li Slam, agli Us Open di settem­
bre, giocando anche meglio
del 2009 quando portò la pri­
ma italiana al numero 10 del
mondo. Flavia, che ieri ha fe­
steggiato i 32 anni, vuole recu­
perare i 9 mesi persi per l’ulti­
ma operazione al polso. Gli
stessi (poi condonati a 4) che
Marin Cilic doveva scontare
per un errore all’antidoping.
La rabbia è una molla fortissi­
ma, che si moltiplica con la vo­
glia di riscatto di coach Goran
Ivanisevic e, proprio nel nome
dell’indimenticabile bombar­
diere di Wimbledon 2001,
somma quest’anno già 247
ace­record (davanti a Karlovic
221 e Gulbis 150), tre finali
nelle ultime tre settimane, coi
titoli di Zagabria e Delray Bea­
ch, e due novità: la tenuta (la
finale è durata 3 ore 8 minuti,
primato locale e insolito per il
croato di 1.98 figlio di Medju­
gorje) e l’ironia: «La lunga at­
tesa di sabato e il match finito
Estro, fascino e risultati: con la Williams brillano Gulbis, Fognini, Dolgopolov e Pennetta
Venus Williams (Usa), 34 anni a giugno, ex n. 1 con 7 titoli Slam, riesplosa a Dubai REUTERS
4 Campioni
discontinui
I NUMERI
16
i mesi
trascorsi
dalla vittoria di
Venus Williams
in Lussemburgo
nell’ottobre 2012
a quella di
Dubai di
domenica.
3
i tennisti
sulla terra
che hanno
ottenuto più
punti in
classifica di
Fognini: sono
Nadal, Ferrer e
Djokovic.
4
la classifica
nella Race
di Marin Cilic:
quest’anno,
hanno fatto più
punti del croato
soltanto
Wawrinka,
Nadal e
Berdych.
Fenomeni Dopo le tre setti­
mane magiche d’estate, con le
finali Stoccarda­Amburgo­
Umago, Fabio Fognini piazza
un altro parzialone di 21 gior­
ni: Davis in Argentina­titolo a
Vina del Mar­finale Baires, fer­
mandosi solo contro la formi­
china Ferrer e il gemello ucrai­
no Dolgopolov, fenomeno co­
me lui di accelerazioni ed an­
golazioni, servizi fulminei e
invenzioni perentorie. E quin­
di campione di alti e bassi
ugualmente irrefrenabili. Non
a caso tutt’e due sono rimasti
ancora fuori dai «top ten»: «Fo­
gna» al numero 14 (oggi),
«Dolgo» al 13 (nel 2012). An­
che se il campione dei geni
pazzi è Gulbis, figlio di un mi­
liardario, eroe della sua Letto­
nia, trampoliere di 1.90, cam­
pione di servizio e rovescio ma
anche di lingua, come il bel­
lissimo e incompiuto Marat
Safin. Pure «Ernie», nell’età
della ragione — 25 anni come
Dolgopolov, uno più di Fogni­
ni —, sfrutta i 61 ace di Marsi­
glia per entrare finalmente
fra i primi 20 (18) del mondo
con un eclatante 5­0 nelle fi­
nali Atp, infilando gli eroi di
casa Gasquet e Tsonga, e ri­
toccando a 14­38 il record
contro i «top ten», con la
specialità nello spolverare le
pi per otto mesi e lo obbligò ad un
intervento chirurgico. Intanto, il tor­
neo degli Emirati potrebbe venire
promosso da Atp 500 a Master
1000. In lizza per la promozione an­
che Rio de Janeiro, dopo che Nadal
ne aveva perorato la causa pubbli­
camente. L’Atp ha risposto affer­
mando che l’idea di un Masters
1000 in America Latina «è molto at­
traente».
Primo turno: Djokovic (Ser) b.
Istomin (Uzb) 6­3 6­3; Devvarman
(India) b. Del Potro (Arg) 7­6 (3) rit.;
Berdych (Cec) b. Copil (Rom) 6­3
6­4; Youzhny (Rus) b. Przysiezny
(Pol) 6­3 6­4; Jaziri (Tun) b. Sijsling
(Ola) 0­6 6­4 7­6 (4); Ward (Gb) b.
Gabashvili (Rus) 2­6 6­4 7­6 (6); Ro­
sol (Cec) b. Brands ( Ger) 7­6 (4)
6­4; Stepanek (Cec) b. Russell (Usa)
5­7 6­3 6­1; Stakhovsky (Ucr) b. Do­
dig (Cro) 7­6 (6) 6­7 (4) 6­2; Da­
vydenko (Rus) b. Golubev (Kaz) 7­6
(6) 6­4; Tsonga (Fra) b. Hanescu
(Rom) 6­2 6­4. Ernests Gulbis (Lat), 25 anni, neo 18 del mondo con il titolo a Marsiglia e 5­0 nelle finali Atp. Ha ambizioni da n. 1 REUTERS
16
i posti in
classifica
guadagnati in
una settimana
da Alexandr
Dolgopolov,
dopo la finale di
Rio dov’ha
battuto
Almagro,
Fognini e Ferrer
è passato dal
numero 54 al 38
(lu.mar.)
Marin Cilic (Cro), 25 anni (n. 25 del mondo, già 9, fermato 4 mesi per doping, 3 finali (2 titoli) nelle ultime 3 settimane AP
Flavia Pennetta, 32 anni ieri, n. 21 del mondo, sta giocando meglio che mai. A Dubai è stata l’unica alla pari di Venus AP
Fabio Fognini, 26 anni, n. 14 del
mondo, ha giocato 21 giorni alla
grande sull’amata terra rossa EPA
dopo l’una...Non è stato facile
per i miei nervi e, soprattutto,
per quelli di Goran».
Alexandr Dolgopolov (Ucr), 25 anni, n. 38 Atp, già 13, a Rio ha dominato Fognini ed ha domato Ferrer, cedendo a Nadal AP
righe. «L’obiettivo è diventare
numero 1 del mondo. Non gio­
co ancora allo stesso livello di
Nadal e Djokovic, ma so che lo­
ro si sentono in pericolo contro
di me». Dal Roland Garros s’al­
lena col tecnico austriaco Gun­
ther Bresnik, già primo mae­
stro di Boris Becker e oggi della
promessa Dominic Thiem. Un
altro sicuramente da Grande
Bellezza. Ma sarà capace di
vincere l’ Oscar?
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Taccuino
A DUBAI
Del Potro out: polso
Pessime notizie per Juan
Martin Del Potro, numero 5 del
mondo, costretto al ritiro a Dubai
(Eau, 1.402.000 e, cemento) per un
fortissimo dolore al polso sinistro (foto Reuters). L’argentino è uscito
dal campo in lacrime e poi ha detto
che il malanno è molto simile a quel­
lo già accusato al polso destro nel
2010, che lo tenne lontano dai cam­
A SAN PAOLO
TORNEO ITF NEGLI USA
Volandri perde in 46’
La Jaksic annulla
14 match point!
Dura poco il torneo di Volan­
dri a San Paolo (Bra, 344.700 e,
terra): il livornese viene battuto in
46’ dall’argentino Delbonis: 6­1 6­2.
BIGLIETTI ROMA Sono già esau­
riti i biglietti per le due finali di sin­
golare degli Internazionali d’Italia:
sia quella femminile sia quella ma­
schile si giocheranno domenica 18
maggio. Clamorosa impresa della
serba Jovana Jaksic, vent’anni, nu­
mero 146 del mondo, al torneo Itf di
Surprise, in Arizona: ha vinto la fi­
nale battendo l’austriaca Tamira Paszek, numero 187 ma già top 30,
per 4­6 7­6 (13) 7­5, annullando
ben 14 match point. Per la serba è
il 14° successo in un torneo Itf. 34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI
ATLETICA RECORD EUROPEO ASSOLUTO EGUAGLIATO. IL 27ENNE È ALLA SETTIMA PRESTAZIONE OLTRE 2.36 DALL’INIZIO DELLA STAGIONE INDOOR
Ukhov alto a 2.42: Sotomayor nel mirino
A Praga il russo vola al primo balzo: miglior misura dal 1994 a oggi. Il mondiale del cubano è a 3 cm
SIMONE BATTAGGIA
Le pedane d’Europa so­
no sempre più calde. A dieci
giorni dall’inizio dei Mondiali
indoor a Sopot, in Polonia, e
dieci giorni dopo il record del
mondo dell’asta di Renaud La­
villenie — salito a 6.16 a Do­
netsk per strappare il primato
proprio al padrone di casa Ser­
gei Bubka — ieri la stagione in
sala ha regalato un altro risul­
tato di carattere storico. A Pra­
ga, il russo Ivan Ukhov ha sal­
tato 2.42 in alto. É record eu­
ropeo eguagliato: il campione
olimpico di Londra 2012 pa­
reggia infatti la misura centra­
ta dal tedesco occidentale Car­
lo Thranhardt a Berlino nel
febbraio 1988 e quella, al­
l’aperto, trovata dallo svedese
Patrick Sjoberg a Stoccolma
nel giugno 1987. Si tratta, so­ La sequenza del salto a 2.42 di Ivan Ukhov nel meeting di Praga: il russo ieri non ha commesso alcun errore
prattutto, di una misura che
nessuno al mondo aveva mai so si è presentato sulla pedana fossero almeno un paio di cen­ portare l’asticella a 2.44, mi­
superato negli ultimi due de­ di Praga con la solita canottie­ timetri di aria. Dopo essere ca­ sura superiore di un centime­
cenni. Risale al 1994, infatti, ra azzurra e i pantaloncini ne­ duto sul materassone, Ukhov tro rispetto al primato del
l’ultimo 2.42 di Javier Soto­ ri. È entrato in gara a 2.15, su­ ha portato per un attimo le mondo indoor che lo stesso
mayor. Un anno prima il cuba­ perando poi alla prima prova braccia al cielo. La sua esul­ Sotomayor siglò il 4 marzo
no era salito a 2.45 sotto il cie­ 2.25 e 2.33. Ha quindi chia­ tanza è stata breve e compo­ 1989 a Budapest. Non ce l’ha
lo di Salamanca, ed è curioso mato 2.42. Al primo tentativo sta: mentre rientrava tra i col­ fatta perché secondo Sergey
che, pochi giorni dopo la fra­ ha mostrato la solita rincorsa leghi, il russo aveva già lo Klyugin — suo allenatore e
gorosa caduta del 6.16 nel­ agile e potente. Pulito lo stac­ sguardo di chi si trova a metà olimpionico a Sydney 2000 —
l’asta di Bubka, anche da quel co, perfetto il valicamento. del proprio percorso. Uno l’impianto di Praga non garan­
Non solo l’asticella non ha af­ sguardo in tribuna, una stretta tiva una sufficiente rincorsa.
totem inizi a scricchiolare.
fatto tremato, ma la sensazio­ di mano a chi gli faceva i com­
C’era aria Ieri il 27enne rus­ ne è che tra essa e il russo ci plimenti e poi la richiesta di
Stagione pirotecnica Del re­
IPPICA
I 22 CASI DEL 2013
NUOTO
A MELBOURNE
RUGBY
BOXE SEI NAZIONI, VERSO L’IRLANDA
(s.a.) Dopo il caso Thorpe,
ora l’Australia vive il caso di Grant Hackett, costretto a trasferirsi in una clinica riabilitativa americana per abuso di farmaci, in particolare lo Stilnox,che avrebbe utilizzato anche negli anni in cui nuotava (s’è ritirato dopo Pechino 2008). Il 33enne, ex mezzofondista
e primatista a lungo del record dei 1500 sl, 7 medaglie olimpiche di cui 3 d’oro e 10 titoli mondiali solo in vasca lunga, è stato sorpreso nella notte tra venerdì e sabato in un hotel di Melbourne, svestito mentre vagava al 20° piano alla ricerca del figlio di quattro anni Jagger (gemello di Charlize) scappato dalla camera dove si trovava con il padre e ritrovato al 20° piano stesso dell’hotel. Il nuotatore era in panico per lo spavento di non aver più visto il figlio nella notte. Hackett ora vive a Sydney dove si è trasferito dopo la separazione dalla moglie Candice Alley. Per vedere i gemelli, Grant ricorre alla struttura messa a disposizione da amici. Dopo il ritiro, il mezzofondista era entrato nel mondo del business, ma aveva ricevuto di recente l’offerta della federazione aussie di seguire come dirigente la nazionale. L’ultima sua fiamma è la ventenne modella Tahlia Giunelli.
Bentornata Blanka Tra le
donne, Praga ha visto le lacri­
me di gioia per la croata
Blanka Vlasic, ritornata a 2.00
dopo operazioni e infortuni
che le hanno fatto perdere gli
ultimi due anni. Vittorie anche
per Kim Collins, 6”49 nei 60, e
Dayron Robles, 7”51 nei 60
ostacoli. Pavel Maslak ha bat­
tuto il record europeo dei 500
metri con 1’00”36.
(ha collaborato
Silvio Garavaglia)
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ATLETICA
PISTA MONDO (si.g.) Grande frazione
conclusiva nella 4x100 a Kingston (Giam),
nelle Gibson Relays, di Yohan Blake che ha
trascinato i compagni dei Racers Lions
(Weir, Frater e Anderson) alla vittoria in
38”13, davanti alla UTech (38”52). Donne.
400: McPherson 51”23. A Loos (Fra). Uo­
mini. Disco: Milanov (Bel) 64.24 (r.n.). A
Budapest (Ung). Uomini. Martello: Pars
78.96. Donne. Martello: Orban 71.45. A
L’Avana (Cuba). Uomini. Triplo: Martinez
17.16 (+2.7, r. 16.89/+1.9). Decathlon: Gar­
cia 8337. Donne. Triplo: Alcantara 14.33
(+1.5); Ribalta 14.18 (+2.3). Eptathlon: Ro­
driguez (j) 6231. INDOOR USA (si.g.) Nell’America East
Conference di New York (Usa), due vitto­
rie per Silvia Del Fava: 16’44”35 nei 5000
domenica, 9’40”10 nei 3000 lunedì. A Min­
neapolis. Martello 35 lb: 4. FERRETTI
19.97. A Allendale. Uomini. 60; Harris (Guy)
6”55. A South Bend. Uomini. 400: Giesting
45”89. 60 hs: Riley (Giam) 7”62. SPAGNOLI (pe. m.) Campionati spagnoli a
Sabadell. Uomini. 800: Lopez 1’49”76; 60
hs: Quiñones 7”79; Lungo: Okuku 7,81; Pe­
so: Vivas 20.51. Donne. 400: Bokesa
53”48. Asta: Agirre 4.25. Peso: Ruiz 17.39.
Godolphin doping
Hackett in clinica
Italia: ecco Tebaldi,
Lo sceicco taglia
per disintossicarsi
Masi e Vosawai
il manager Crisford Perde il figlio in hotel Minto, collo k.o.
(m.f.) L’onda lunga del più
grande scandalo del doping del galoppo britannico miete nuove vittime all’interno del team Godolhpin di Sheikh Mohammed che ieri ha tagliato uno dei personaggi di maggior spicco, il 51enne racing manager Simon Crisford (FOTO) che ricopriva questo ruolo da quando la scuderia era stata fondata, 20 anni fa. Crisford, che resterà comunque con un ruolo rappresentativo come supervisore dell’impero ippico del Primo Ministro del Dubai. Del doping di 22 cavalli di Godolphin, agli steroidi anabolizzanti, l’anno scorso era stato ritenuto unico responsabile l’allora allenatore Mahmood Al Zarooni, che aveva subito dall’autorità sportiva britannica una squalifica di otto anni. Una successiva indagine della polizia metropolitana londinese aveva rilevato da una parte la totale estraneità all’accaduto di Sheikh Mohammed e, dall’altra, evidenti carenze di controllo e vigilanza, implicitamente proprio da parte di Crisford che ha così deciso di farsi da parte. Anche tre veterinari dello staff sono stati tagliati. Si chiude così un sodalizio durante il quale, i cavalli in giubba azzurri, montati da Dettori fino a fine 2012, hanno vinto più di 200 corse di gruppo 1.
sto, Ukhov ci aveva già provato
l’8 febbraio scorso ad Arnsta­
dt, in Germania, quando salì a
2.40; il 16 gennaio, a Chel­
yabinsk (Rus), il russo era vo­
lato addirittura a 2.41 e in
quell’occasione provò perfino
il 2.46, per oltrepassare lo sto­
rico 2.45 all’aperto di Soto­
major. Dall’inizio dell’anno,
Ukhov ha superato 2.38 in al­
tre due occasioni e 2.36 in ul­
teriori due gare: in tutto fanno
sette prestazioni oltre i 2.36 in
poco meno di due mesi. Lo
straordinario inizio di stagio­
ne nell’alto ha fatto registrare
anche il 2.40 del connazionale
Aleksev Dmitrik — sempre l’8
febbraio ad Arnstadt — e, in
chiave azzurra, il 2.34 di Mar­
co Fassinotti domenica ad An­
cona, record italiano. In Polo­
nia si attendono scintille.
(ro.pa.) Tre rientri, anzi
quattro con Michele Rizzo. Il c.t. Jacques Brunel ritocca appena la lista dei 30 in vista degli ultimi due impegni dell’Italia nel Sei Nazioni, con Irlanda (l’8 marzo a Dublino) e Inghilterra (il 15 a Roma). Tornano Andrea Masi (il centro dei London Wasps è recuperato dall’infortunio ai legamenti del ginocchio destro subito in settembre), il n.9 degli Ospreys Tito Tebaldi (foto LAPRESSE; non indossa l’azzurro dal giugno 2012) e Manoa Vosawai. Restano fuori Mauro Bergamasco (infortunato), Tobias Botes, Guglielmo Palazzani e Francesco Minto. Per quest’ultimo, non si tratterebbe di scelta tecnica ma del problema al collo, già evidenziato nel 2013 e mai del tutto superato. Un problema che Benetton, FIR e il giocatore non sarebbero riusciti ad affrontare seguendo una linea comune. Prime linee: Aguero, Castrogiovanni, Cittadini, De Marchi, Ghiraldini, Giazzon, Rizzo. 2e Bortolami, Geldenhuys, Furno, Pavanello. 3e: Barbieri, Derbyshire, Vosawai, Zanni, Parisse. Mediani: Allan, Gori, Orquera, Tebaldi. Centri: Benvenuti, Campagnaro, Sgarbi, Garcia. Ali/estremi: Bergamasco, Esposito, McLean, Iannone, Sarto, Masi.
TRA SPORT E CULTURA
Nasce a Caserta
il Tatanka club
di Russo
(l.b.) Sarà inaugurato
domenica pomeriggio a Caserta il «Tatanka Club» voluto da due imprenditori locali con il pugile Clemente Russo, argento ai Giochi di Pechino e Londra e campione del mondo in carica dei massimi. Sono 1200 metri quadrati su due livelli con un ring di dimensioni olimpiche e attrezzature per fitness all’avanguardia come il Tatanka Training, una gabbia multifunzionale mutuata dai campi di allenamento delle truppe d’assalto Usa realizzata su idea del pugile e della moglie Laura Maddaloni, 12 volte campionessa italiana di judo che insegnerà difesa personale alle donne mentre il padre Giovanni farà lezioni di judo ad alto livello. «Qui si insegneranno i valori dello sport, il senso del sacrificio e delle regole — ha detto Russo —, ma si farà anche cultura attraverso numerosi eventi».
AVVENTURA
PONTRANDOLFO: PRIMA IN TENDA
(a.fr.) Prima notte in tenda a Resolute Bay,
nel Canada Artico, per Michele Pontran­
dolfo. Il tempo corre: ­ 7 alla partenza da
Cape Discovery, da dove il 42enne esplo­
ratore di Pordenone inizierà la traversata
dell’Oceano Artico verso il Polo Nord Geo­
grafico. Aggiornamenti sul blog Gazzetta
http://polonord2014.gazzetta.it
BOXE
DI ROCCO, DIFESA
IN FINLANDIA
(r.g.) Michele Di Rocco (36­1­1) il 5 aprile a
Helsinki (Fin) difende volontariamente
l’europeo superleggeri contro il locale Edis
Tatli (22), nativo del Kosovo, ex campione
Unione Europea, che ha sempre combat­
tuto nei pesi leggeri. Nel 2011 ha battuto
Pasquale Di Silvio sui 10 round. RIVINCITA PER BOSCHIERO
(i.m.) L’Esecutivo dell’Ebu ha deciso a tem­
po di record e con maggioranza schiac­
ciante, 9­1. La proposta del supervisore è
stata accettata: Devis Boschiero avrà la
chance di affrontare prima di ogni altro il
vincitore della difesa ufficiale dell’Europeo
dei superpiuma fra il campione Romain Ja­
cob (Fra), che gli ha strappato il titolo con
un verdetto contestato, ed Ermano Fega­
tilli (Bel). Possibile rimatch entro l’autunno.
UCCISO CERMENO L’ex campione del
mondo Wba dei super gallo e dei piuma ne­
gli anni 90 Antonio Cermeno è stato rapito
e ucciso in strada a colpi pistola in Ve­
nezuela.. Cermeno (44 anni) e alcuni suoi
parenti, erano stati sequestrati a La Urbi­
na, nella zona est di Caracas. I familiari
dell’ex pugile sono riusciti a fuggire mentre
LISTA ALL­TIME ALTO
2.45*, J. Sotomayor (Cuba) Salamanca, 27/7/93
2.44, J. Sotomayor
San Juan, 29/7/1989
2.43, J. Sotomayor
Salamanca, 8/9/1988
2.43i, J. Sotomayor Budapest, 4/3/1989
2.42** P. Sjoberg (Sve) Stoccolma, 30/6/1987
2.42 J. Sotomayor
Siviglia, 5/6/1994
2.42i**, C. Thraenhardt (Ger.E) Berlino, 26/2/88
2.42i**, I. UKHOV (RUS)
PRAGA, 25/2/2014
2.41, I. Paklin (Urss)
Kobe, 4/9/1985
2.41, J. Sotomayor
L’Avana, 25/6/1994
2.41, J. Sotomayor
Londra, 15/7/1994
2.41, B. Bondarenko (Ucr) Losanna, 4/7/2013
2.41, B. Bondarenko
Mosca, 15/8/2013
2.41i, P. Sjoberg Pireás, 1/2/1987
2.41i, J. Sotomayor
Toronto, 14/3/1993
2.41i, I. Ukhov Chelyabinsk (Rus), 16/1/2014
*: record del mondo; ** record europeo
Così a Praga
Uomini. 60: Collins (Skn) 6”49; Cham­
bers (Gb) 6”52; Kilty (Gb) 6”53. 500:
Maslak 1’00”36. 3000: P. Koech (Ken)
7’47”20. 60 hs: Robles (Cuba) 7”51;
Douvalidis (Gre) 7”60. Alto: Ukhov (Rus) 2.42; Dmitrik (Rus) 2.33; Doni­
san (Rom) 2.30. Asta: Lisek (Pol) 5.75;
Kudlicka 5.75. Triplo: Pichardo (Cuba)
17.32 (mpm ’14). Revé (Cuba) 17.05.
Peso: Lauro (Arg) 21.04; Ivanov (Bul)
20.52; Majewski (Pol) 20.48. Donne. 60: Zang Milama (Gab) 7”17;
Bailey (Giam) 7”22; Henry (Gb) 7”22.
300: Rosolova 37”04. 800: Meadows
(Gb) 2’01”77. 1500: Dawit (Eti) 4’09”08.
60 hs: Porter (Gb) 7”91; Berings (Bel)
7”98. Alto: Vlasic (Cro) 2.00. Asta:
Svobodova 4.62.
i sequestratori facevano benzina, ma Cer­
meno non ce l’ha fatta.
HOCKEY PISTA
POSTICIPO (m.nan) Nel posticipo della
20a in serie A1, Asd Viareggio­Prato 2­5.
Classifica: Forte dei Mami 51, Breganze
45, Cgc VIareggio 40, Valdagno 39, Bas­
sano 36, Follonica 34, Trissino* 33, Sarza­
na* 27, Giovinazzo, Prato e Lodi 26,
Matera7, Correggio 6, Asd Viareggio 3. *:
una in meno.
IPPICA
MURTAGH DICE BASTA Johnny Murtagh,
uno dei migliori fantini degli ultimi anni si è
ritirato e farà a tempo pieno l’allenatore (la
licenza l’ha presa l’anno scorso). Il 43enne
jockey irlandese, in una carriera durata 25
anni, ha vinto in ogni angolo del mondo. Le
sue perle sono tre Derby inglesi (2000 Sin­
ndar, 2002 Hight Chaparral, 2005 Motiva­
tor), 1 Arc de Triomphe (2000 Sinndar), 4
Derby irlandesi e 4 King George, l’ultima lo
scorso luglio con Novellist. IERI 3­11­8­14­7 (e.lan.) Ad Albenga vitto­
ria ad alta quota di Mon Ami: 1 Mon Ami (A.
Demuru) 1.16.1; 2 Mustang Jo; 3 Neo Cri­
stal; 4 Nadia Cam; 5 Ocean Dancer. Tot.:
43,91; 5,33, 2,41, 3,26 (873,28); Quinté:
n.v. Quarté: € 5.794,66. Tris: € 4.699,29.
QUINTÉ AD AVERSA (inizio convegno alle
15) scelta Ippolito Jet (8), Mutucrone (10),
Niso d’Alfa (17), Offen Wise As (5), Pegaso
Font (7) e Nievoz (12). SI CORRE ANCHE Trotto: Firenze (14.25).
Galoppo: Grosseto SCI
PARALLELO PER NAZIONI La Svezia, battendo 3­1 nella finale la Nor­
vegia, ha vinto il parallello per nazioni di In­
nsbruck non valevole per le varie classifi­
che di Coppa del Mondo e per questo di­
sertata da buona parte degli atleti che
hanno partecipato all’Olimpiade di Sochi.
Terza la Svizzera. L’Italia, che accanto a
Manuela Moelgg schierava i giovani Ronci,
Tonetti, Zingerle, la Azzola e la Benzoni, è
uscita al primo turno eliminata dalla Svezia
che presentava Hargin, Marcus Larsson e
la Pietilae Holmner. Nel 3­1 di questa sfida
l’unico successo italiano è stato ottenuto
da Tonetti su Larsson.
VELA
VOLVO RACE (r.ra.) Pare che Team New
Zealand parteciperà alla prossima edizio­
ne della Volvo Ocean Race che partirà da
Alicante ad ottobre. Responsabili del team
Grant Dalton e Pedro Campos. Con l’arrivo
dei kiwi saranno 6 le barche al via.
La famiglia Branchini è vicina a Gianpietro per
la triste scomparsa del padre
Giuliano Bianchi
- Milano, 26 febbraio 2014.
Partecipa al lutto:
– Branchini Associati S.p.A.
36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
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ALTRI MONDI
@AltriMondiGazza
Il fatto del giorno
_promesse e realtà
DI GIORGIO DELL'ARTI
gda@gazzetta.it
Vale la pena di fare più o
meno lo stesso articolo di ieri e
riferire il discorso di Matteo
Renzi alla Camera, dove ha otte­
nuto la fiducia con 378 sì, 220
no e un astenuto?
1
Lo dica lei.
No. Limitiamoci a mettere in
evidenza: che la riduzione a
due cifre del cuneo fiscale non
è in termini percentuali (10%)
ma assoluti (10 miliardi); che i
ragionamenti sull’importanza
della scuola e di una politica
economica che riduca l’occu­
pazione sono stati ripetuti; che
ha insistito più qui che al Sena­
to sulla legge elettorale, una
legge che faccia capire subito,
alla fine, di chi è la responsabi­
lità per quello che si è fatto di
giusto o di sbagliato. Sono
piuttosto interessanti le repli­
che: Brunetta è stato abbastan­
za duro, ha detto che la fiducia
a scatola chiusa non si può da­
re, «finora abbiamo sentito so­
lo titoli» (più dolce, invece, l’al­
tra forzista, Micaela Biancofio­
re, che ha definito Renzi «ga­
gliardo»); Civati ha salutato
con un «ciao Matteo, stai sba­
gliando, ma ti do la fiducia lo
stesso»; Fassina ha annunciato
un sì molto condizionato, «il
mio voto non è il conferimento
di una delega in bianco, sul pia­
no programmatico vi è la più
ampia disponibilità possibile,
ma valuterò esclusivamente il
merito dei provvedimenti». La
giornata era cominciata con
questo tweet di Renzi: «Ok il
Senato, adesso la Camera. Poi
si inizia a lavorare sul serio.
Domani scuole, lavoratori, im­
prenditori, sindaci a Treviso.
#lavoltabuona». A Montecito­
rio il presidente del Consiglio
4
Vogliamo spiegare meglio i
17 miliardi?
2,2 miliardi sono la riduzio­
ne dell’Irap del 10%, 5 miliardi
il taglio dell’Irpef, 10 miliardi il
sussidio di disoccupazione uni­
versale. Più i 7 che ho elencato
sopra fa 24 miliardi. Stiamo di­
ventando noiosi.
5
Se ho capito bene le idee del
di nuovo alla Camera dopo il malore che lo aveva colpito ANSA
ha parlato tenendo aperto da­
vanti a sé un pc. Non era mai
accaduto. In aula s’è visto an­
che Bersani, grandi sorrisi e
applausi. L’ex segretario del Pd
ha detto: «Sono venuto ad ab­
bracciare Enrico Letta».
perture. Renzi ha detto che
vuole tagliare il cuneo fiscale,
distribuire un sussidio di di­
soccupazione universale, fini­
re di saldare le aziende e non
so che altro. Ma i soldi dove li
trova?
È il problema dei problemi.
Quando Brunetta dichiara di
aver sentito per ora «solo titoli»
si riferisce proprio a questo.
Ora, stia a sentire: prima anco­
ra che Renzi diventasse capo
del governo, cioè già all’epoca
di Letta, c’erano parecchi mi­
Klitschko si candida alle presidenziali
L’ex procuratore di Bari
Antonio Laudati è stato rinviato a giudizio con le accuse di abuso d’ufficio e favoreggiamento personale di Giampaolo Tarantini. Si tratterebbe di presunti illeciti commessi nella gestione delle inchieste baresi sulle escort portate dallo stesso Tarantini nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi. Secondo l’accusa avrebbe usato il suo potere per rallentare l’inchiesta.
Da sinistra, un blindato russo inviato in Crimea e Vitaly Klitschko, ex pugile candidato alle presidenziali a Kiev ANSA
liardi da trovare. Le faccio
l’elenco cercando di annoiarla
il meno possibile: per la nuova
Tasi bisogna mettersi d’accor­
do con l’Anci e trovare 700 mi­
lioni; gli ammortizzatori in de­
roga costano un miliardo; il fi­
nanziamento del fabbisogno
sanitario per le Regioni vale
1­2 miliardi, altrimenti biso­
gnerà aumentare i ticket per la
specialistica; il taglio delle de­
trazioni fiscali è stato rinviato,
significa che mancano all’ap­
pello 500 milioni; la Corte dei
Conti ha denunciato il vuoto
del gettito fiscale di 2,8 miliar­
di, determinato dal fatto che
l’anno scorso è stato preteso un
anticipo del gettito Irap del
130%, cioè sono soldi che ci
siamo bruciati nel 2013 e che
nel 2014 vanno recuperati da
qualche parte. Questo conto
fatto a spanne vale più di 7 mi­
liardi.
2
Il problema è quello delle co­
Ex procuratore di Bari
La crisi dell’Ucraina e il rischio di secessioni
preoccupano l’Unione Europea. Un blindato russo è arrivato nel centro di Sebastopoli, in Crimea, dove si trova la sede della flotta russa del Mar Nero. Qui numerosi manifestanti hanno chiesto l’intervento di Mosca con slogan come «Russia, noi siamo figli tuoi». Il governo provvisorio di Kiev guarda avanti: ha chiesto al Fondo monetario internazionale aiuti per 35 miliardi e ha dichiarato aperta la campagna elettorale per le presidenziali del 25 maggio. Uno dei primi a candidarsi è stato l’ex pugile Vitali Klitschko, leader dell’opposizione. La formazione del governo provvisorio slitterà, invece, a domani. L’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, rimosso sabato dal Parlamento, e ricercato, si troverebbe in Crimea.
ministro Padoan, si tasseran­
no i patrimoni per sgravare i
salari, specie i salari bassi.
Il ritorno Il premier Matteo Renzi saluta Pier Luigi Bersani, notizie
Tascabili
Ucraina, alta tensione
La Russia si è mossa
con i blindati in Crimea
al mese ­ impegni presi prima
del discorso in Parlamento ­
quanto vale?
Cioè Job Act a marzo, rifor­
ma della Pa ad aprile, fisco a
maggio. Intorno ai 17 miliardi.
C’è poi da mettere in conto il
fatto che ci siamo impegnati
con l’Europa ad invertire il ver­
so del debito pubblico. Dal gen­
naio 2015 dovrebbe comincia­
re a scendere sotto il 132,8%
del Pil, anche se ieri il premier
ha aggiunto che l’Italia «non si
farà dettare linea dall’Ue».
Ma Renzi come farà a trovare
le coperture
necessarie?
Incassata la fiducia pure alla Camera
Taglio del cuneo fiscale e sussidio
ai disoccupati tra i primi obiettivi. Il rebus: servono subito 24 miliardi 3
E l’idea di varare una riforma
Fonsai: 2,5 milioni
destinati a Ligresti
sotto sequestro
La Guardia di Finanza
di Torino ha sequestrato due milioni e mezzo di euro destinati a Paolo Ligresti, e diretti verso un conto corrente bancario di Lugano. Si tratta dell’inchiesta Fonsai che vede indagato il figlio di Salvatore Ligresti per falso
in bilancio e aggiottaggio, insieme ad altre otto persone. «I capitali erano schermati attraverso una società fiduciaria», hanno spiegato i militari.
L’Ue sull’Italia:
«Ripresa lenta.
faccia di più»
Il commissario Ue Olli Rehn ANSA
Il governo Renzi punta
alla svolta, ma le previsioni Ue per l’Italia restano, per ora, in chiaroscuro. La Commissione pronostica «una lenta ripresa» nel 2014, grazie a domanda esterna e attività industriale. Ma il ritmo di crescita del Pil è più debole del previsto: viene infatti rivista al ribasso la stima del Prodotto interno lordo di novembre: da +0,7% a +0,6%. «Il peggio della crisi è alle spalle ma questo non deve essere un invito alla compiacenza perché la ripresa è tuttora modesta», ha spiegato ieri Olli Rehn, commissario agli Affari economici. Tra gli interventi più urgenti ci sono quelli per abbassare il debito pubblico che quest’anno raggiungerà il picco massimo (poco sotto il 134% del Pil) e l’anno prossimo scenderà leggermente. «Serve qualche aggiustamento strutturale maggiore», ha aggiunto Rehn. Le notizie positive arrivano invece dal fronte della disciplina di bilancio. La Commissione ha infatti migliorato la stima di deficit/Pil italiano di quest’anno passando da 2,7% a 2,6% (2,2% nel 2015). I conti beneficiano del
calo di spread e interessi sul debito. Negativa anche la lettura nel mercato del lavoro, con la disoccupazione che passerà da quota 12,2% nel 2013 al 12,6% quest’anno, per scendere al 12,4% nel 2015.
A il degrado a Roma
Il Cav e le escort:
a giudizio Laudati
«Abuso d’ufficio»
Soldi verso la Svizzera
Le risorse per sgravare i sala­
ri dovrebbero venire dai tagli
della spesa pubblica, secondo i
progetti presentati da Cottarel­
li. Si parla di 4­6 miliardi.
Quanto alla cinquantina di mi­
liardi che ci vogliono per rim­
borsare le imprese, li cerche­
ranno nella Cassa depositi e
prestiti: permetteranno alle
aziende creditrici dello Stato di
presentarsi in banca e farsi an­
ticipare il denaro. Lo Stato ci
metterà la garanzia. Badi che
non è un’idea di Renzi, voleva­
no fare così anche Letta­Sacco­
manni, ma si misero di mezzo i
burocrati del Tesoro e la Ragio­
neria. Quello dei grandi buro­
crati e delle loro reti, gira gira,
è il grande problema. Renzi ne
ha annunciato la rottamazio­
ne: «Non può esistere, fermi e
salvi i diritti acquisiti, la possi­
bilità di un dirigente pubblico
che rimane a tempo indetermi­
nato al suo posto». I dirigenti
pubblici, però, stanno affilan­
do le loro armi per resistere.
LE STIME GIÙ IL PIL 2014 IL BOSS
PRESO
IN MESSICO
Cortei di protesta a Caracas AP
Maduro contestato
Caos Venezuela
Nuove proteste:
almeno 15 morti
Si aggrava la situazione in
Venezuela: è salito, infatti, ad almeno 15 morti e 150 feriti il bilancio degli scontri avvenuti nelle proteste antigovernative dal 12 febbraio. Le autorità avrebbero arrestato 580 persone. E il clima rimane esplosivo: Lillian Tintori, la moglie del leader dell’opposizione venezuelana Leopoldo Lopez, in carcere per accuse di incitamento alle violenze in recenti proteste, ha convocato per oggi una marcia delle donne dell’opposizione. Il presidente Nicolas Maduro ha invece invitato tutti i settori del Paese perché partecipino ad una «conferenza per la pace e la vita», ma ha escluso che ci siano stati eccessi da parte delle forze dell’ordine nella repressione delle agitazioni. Le responsabilità sarebbero di «un golpe strisciante» lanciato dalla «destra fascista» con l’appoggio degli Usa.
S
«El Chapo»
ha ucciso
2­3 mila
persone
Joaquin
«El Chapo»
Guzman, il
narcotrafficante
arrestato saba­
to in Messico,
mentre si
trovava in un
hotel con la
moglie, l’ex miss
Emma Coronel e
le figlie, ha
ammesso di
aver ucciso tra
le 2 mila e le 3
mila persone. Il
cartello di
Sinaloa, da lui
guidato, è
responsabile del
25% di tutte le
importazioni di
marijuana,
cocaina e
metamfetamine
dagli Usa
Pure un ultraleggero parcheggiato tra le auto
Sorpresa ieri per i cittadini in via Ramazzini a Roma, quando
è comparso un velivolo ultraleggero a due posti legato con una catena su un cartellone pubblicitario. Da tempo i residenti denunciano lo stato di abbandono della zona: «Siamo alle comiche, ormai è una terra di nessuno, dormitorio di clochard e ora hangar per velivoli», ha detto il consigliere Marco Giudici.
ISCRIZIONI ONLINE TETTO GIORNALIERO DI 100 KM
Sconti ai pendolari in autostrada Possedere un Telepass
e utilizzare l’autostrada come pendolari tra due stazioni predefinite, con un tetto di giornaliero di 100 km fra andata e ritorno. Sono le condizioni per godere degli sconti per i pendolari delle autostrade, scattati ieri. Bisogna iscriversi su telepass.it, dove compare l’elenco delle tratte interessate. Gli sconti valgono, nell’arco di un mese e non più di due volte al giorno, se si superano i venti passaggi (fra andata e ritorno): dal 21° transito lo sconto, per tutti e 21 i viaggi effettuati, sarà dell’1% e crescerà fino al 20% del pedaggio complessivo, che scatta dopo il 40° transito. MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
ALTRI MONDI
A Giglio, 2 anni dopo
IL MONITO
DEL PAPA
S
Francesco
contro
i trafficanti
di armi
«Mentre nei
campi profughi
ci sono bambini
che patiscono la
fame, i fabbri­
canti d’armi
fanno festa
nei salotti».
Un pugno nello
stomaco,
l’immagine che
papa Francesco
ha evocato ieri
nella messa a
Santa Marta,
per dare forza
al suo accorato
appello contro
ogni guerra.
Il Papa ha
ribadito che la
pace non può
restare solo
«una parola» e
ha incitato tutti i
cristiani a «non
abituarsi»
allo «scandalo»
della guerra.
A non
«abbandonarsi
all’indifferenza»
Schettino torna a bordo della nave
L’ex comandante ammesso a un sopralluogo
sulla Concordia. Indagati due dirigenti di Costa
A CATANZARO
Favori a un clan
Capi della Mobile
finiscono in cella
Avrebbero depistato
o evitato indagini, omesso alcune comunicazioni ai magistrati, contrastato solo membri di clan avversari dei Mancuso, potente famiglia della ‘ndrangheta calabrese. Con questa accusa la procura di Catanzaro ha fatto arrestare l’ex capo della Squadra Mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento e il suo vice Emanuele Rodonò: con loro, il legale dei Mancuso, l’avvocato Antonio Carmelo Galati, che collegava la cosca con i funzionari. I quali, secondo il gip, sono colpevoli di una condotta «devastante»: in cambio dei loro favori avrebbero anche trascorso periodi di vacanza nel villaggio turistico di una famiglia vicina ai Mancuso.
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l’agenzia:
Francesco Schettino, 53 anni, durante il processo a Grosseto LAPRESSE
FRANCESCO RIZZO
Dal «torni a bordo!» al «vo­
glio tornare a bordo»: la parabo­
la processuale riporta France­
sco Schettino sul luogo del de­
litto. Il comandante della Costa
Concordia ha chiesto e ottenuto
di prendere parte al secondo so­
pralluogo sulla nave naufragata
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al Giglio il 13 gennaio 2012: par­
teciperà domani alla perizia sul
generatore di emergenza, che
quella notte non funzionò già
poco dopo l’urto contro gli sco­
gli. È un diritto di Schettino, che
per la prima volta dopo due anni
rimetterà piede sulla “sua” città
galleggiante da 450 milioni di
euro, capace di ospitare 3780
passeggeri. E che oggi è diventa­
ta un gigante capovolto e corro­
so, inquietante monumento alla
memoria di 32 vittime. Ieri, a
Grosseto, dopo aver dato il via li­
bera, il giudice Giovanni Puliatti
ha ricordato che l’ex comandan­
te, accusato tra l’altro di omici­
dio plurimo colposo, «non potrà
interloquire». Ma, secondo i le­
gali, Schettino ­ che ieri pare si
sia commosso davanti al relitto ­
potrà «chiarire tanti particolari».
Violato Ieri, però, la trama ne­
ra della Concordia si è arricchita
di un nuovo, grave capitolo: la
procura ha aperto un fascicolo a
carico di due dirigenti di Costa
Crociere (ma ci sarebbe un terzo
indagato) accusati di aver viola­
to i sigilli apposti al relitto e di
aver «modificato lo stato dei luo­
ghi». Fra i quali l’area in cui ci
sono i generatori. I due indagati
sono il custode giudiziale della
Costa Concordia, Franco Porcel­
lacchia, a capo del progetto di
raddrizzamento e rimozione del
relitto e il consulente di Costa,
comandante Camillo Casella.
Tra le accuse ci sarebbe quella di
frode processuale: gli indagati
sarebbero saliti sulla Concordia
il 22 gennaio scorso, per rag­
giungere il generatore d’emer­
genza della nave e testarne gli
interruttori del sistema elettri­
co. Precedendo così di 24 ore un
sopralluogo disposto dal tribu­
nale. E in proposito è «inverosi­
mile» sostenere la tesi che la vio­
lazione dei sigilli sia stata
un’«episodica svista», osserva il
gip di Grosseto Marco Bilisari. Il
gip ha disposto il divieto di di­
mora al Giglio per Porcellacchia
e Casella, sottolineando che sus­
siste il «pericolo di reiterazione»
del reato. A uno dei periti no­
minati dalla Corte, Casella si
sarebbe lasciato scappare una
frase eloquente: «Non penserà
che la vostra sia l’unica indagi­
ne in corso...».
L’OMICIDIO COLPITO DA UN PASSANTE Milano, morto il tassista
aggredito a bottigliate
È stata decretata
ieri, poco dopo le 20, la morte cerebrale di Alfredo Famoso,
il tassista milanese di 68 anni aggredito domenica a bottigliate da Davide Righi, consulente informatico La vittima Alfredo Famoso di 48 anni, dopo una lite legata ad una precedenza negata. Ora per l’uomo è scattata l’accusa di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale. Secondo il pm di Milano Maria Teresa Latella, Righi ha accettato il rischio e la possibilità di uccidere quando ha scagliato la confezione
di bottiglie d’acqua. Oggi ci sarà l’interrogatorio di convalida del fermo. Intanto, le indagini proseguono. Diverse persone si sono presentate in questura per raccontare agli investigatori quanto visto domenica sera all’incrocio: la frenata del tassista, la reazione del pedone, che era insieme con la compagna incinta di 8 mesi, la successiva lite e, infine, il colpo alla testa con le bottiglie. Se ad uccidere il 68enne sia stato questo urto o la successiva caduta sull’asfalto, lo potrà stabilire solo l’autopsia. «Ci stringiamo intorno alla famiglia. Milano prova un dolore immenso, decideremo una data per il lutto cittadino», ha dichiarato intanto il sindaco Giuliano Pisapia. A MANTOVA VITTIME DUE RAGAZZI
Moto travolta dal treno
al passaggio livello Hanno sfidato la sorte, per imprudenza
o azzardo e hanno pagato con la vita. Due motociclisti ieri a Bozzolo, nel Mantovano, hanno superato le sbarre abbassate di un passaggio a livello della linea Mantova­Milano e sono stati travolti da un treno. Violentissimo l’impatto. Ieri sera era stata identificata una sola vittima, Riccardo Falchetti, 42 anni, di Goito (Mantova), che
probabilmente era alla guida della moto. Nessun ferito tra i passeggeri e il personale del treno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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8, 9, 12, 20: € 4,67; n. 10: € 2,92;
n. 1: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: €
4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: €
3,33; n. 21: € 5,00; n. 24: € 5,42.
Rubriche in abbinata facoltativa:
n. 4: Corriere della Sera € 4,42;
Gazzetta dello Sport € 1,67; abbinata € 5,00.
n. 16: Corriere della Sera € 1,67;
Gazzetta dello Sport € 0,83; abbinata € 2,08.
n. 22: Corriere della Sera € 4,08;
Gazzetta dello Sport € 2,92; abbinata € 4,67.
n. 23: Corriere della Sera € 4,08;
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Colore evidenziato giallo: +75%
In evidenza: +75%
Prima fila: +100%
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Rubrica 4 “Avvisi Legali”:
1 modulo: € 400
2 moduli: € 800
Rubriche Compravendite immobiliari
Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di
appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica
espresso in kWh/mqa o kWh/mca a
seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti
dall’indicazione, riportare la dicitura
“Immobile non soggetto all’obbligo di
certificazione energetica”.
38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
un video pubblicato su YouTube. Il pezzo di intitola «Midnight» ed offre sonorità più atmosferiche ed elettroniche, meno pop­rock. Si tratterebbe dell’anticipazione del prossimo album della formazione londinese, che — a partire dal 2000 — ha venduto circa 50 milioni di dischi.
SI INTITOLA «MIDNIGHT»
ALTRI MONDI
Coldplay: è online
il loro nuovo singolo
A tre anni dall’ultimo Lp,
«Mylo Xyloto» e a un anno dal singolo «Atlas», i Coldplay (a sinistra) tornano a sorpresa con Verdelli e quei bimbi poetici e soli «Più tempo
per amarli»
L’ex direttore della Gazzetta
all’esordio nella narrativa:
«Voglio parlare agli adulti»
è per i grandi: se dovesse ser­
vire anche a uno solo di loro,
avrebbe un senso averlo scrit­
to».
MASSIMO ARCIDIACONO
MILANO
Avviso ai naviganti: di
qui si va nel mondo delle
bambine­farfalla e dei fiori
da palo. Nelle terre delle fila­
strocche perdute. Astenersi
trova­tempo. E questa non è
un’intervista, non ci saranno
punti di domanda. Si è mai vi­
sto, d’altronde, un ladro in­
terrogare il commissario?
C’è, però, che Carlo Verdelli,
ex direttore della Gazzetta e
riservato fuoriclasse del gior­
nalismo, ha scritto un libro di
narrativa – il suo primo (e a
56 anni). Una raccolta di rac­
conti sui bambini e su coloro
che lo furono, sulla felicità
svanita, su quella mai vissuta.
Si chiama I sogni belli non si
ricordano (Garzanti) ed è un
esordio che mozza il fiato.
E poi c’è la scrittura speri­
mentale, onirica, fantastica,
inframezzata da poesie, co­
me questa (per dirne una)...
Venivi da me / sembravi uno
gnomo. / Da figlio che ero ti ho
preso sul seno. / Io orfano e
libero / tu arreso e sereno.
«Si chiama Habibi papà.
Sono io che torno da militare
e mio padre che viene a pren­
dermi alla Centrale. E lì, quel
giorno, avverto il cambia­
mento. Sono io che abbraccio
lui, sono io il padre, i ruoli si
invertono. L’ho scritta quan­
do lui morì e poi riscritta de­
cine di volte».
Nel libro c’è tantissimo
sport: viene fuori da ogni do­
ve. Maspes, «Vito come An­
tuofermo», Alì, il bambino sal­
mone che corre pensando a
Bikila. Verdelli, siamo qui a lezio­
ne. Ex bambini, padri che hanno smesso di sognare e i
nostri figli ce ne faranno una
colpa.
«Gli eroi dello sport sono
uno dei primi elementi di
identificazione per un bambi­
«Siete nel posto sbagliato,
allora. Non ho scritto un libro
didattico, non è una tesi e non
penso che il mondo che ne
esca sia migliore. Il mio è un
movimento di scavo: ognuno
di noi ha una scatola nera ed è
l’infanzia. Ciò che siamo è
frutto di quel periodo lì. Il li­
bro è un tentativo di aprire la
scatola nera di un bambino
ipotetico, raccontandone un
po’ di segreti. Il mio è un ri­
chiamo a mettersi in ginoc­
chio e a guardare i bambini
dal basso verso l’alto. I vostri,
quelli degli altri. Quelli visti
giocare al parco. Sono esseri
benedetti. Non pensiate: l’in­
fanzia non è l’età dell’oro e
nel libro molti fanno una
brutta fine, però è un’età che
misteriosamente viene can­
cellata».
della Gazzetta dello Sport dal 2006 al 2010. A destra la copertina di «I sogni belli non si ricordano» (Garzanti, 14,90 euro, 229 pagine)
Questo libro è
un movimento di
scavo: ognuno ha
una scatola nera
ed è l’infanzia
«
Lo sport è il filo
che ci lega,
ciò che resta del nostro animo
di una volta
CARLO VERDELLI
GIORNALISTA
no. Lo sport è pieno di storie
gloriose, sanguinose, meravi­
gliose. Ti dà modo di raccon­
tare la quotidianità come nes­
sun’altra vicenda umana:
avere l’onore di dirigere la
Gazzetta me ne ha offerto
conferma. L’epopea di Ali, per
esempio, segnerà il ‘900 co­
me le storie dei grandi politici
o artisti. Non a caso, la pas­
sione per lo sport è una roba
da Peter Pan. Cosa te ne
frega di incazzarti
se la tua squadra
ha vinto o perso? E
invece per una
quantità enorme di
persone è impor­
tante, è il filo che le
lega all’infanzia, ciò
che resta dell’animo
bambino».
Scilia, una dei bimbi del li­
bro, ha una mamma sempre
al telefonino. Più in là si legge:
«È più facile parlare con una
pecora che con un grande
che fu bambino».
Primo libro Carlo Verdelli, 56 anni, giornalista e direttore «
«È il problema di questa so­
cietà, i bambini han­
no un’altra lingua e
la capacità d’ascolto
dei grandi è molto
limitata. Credo che
si debba risarcirli di
tanta disattenzio­
ne. L’invito è a non
volerne fare dei
piccoli adulti, a
dar loro tempo e
pazienza. Il libro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMANI LA PRIMA A RISCHIO
All’Opera la Manon
di Muti può saltare
Mancano 24 ore alla prima
della «Manon Lescaut» di Puccini diretta da Riccardo Muti al Teatro dell’Opera di Roma, ma la rappre­
A
CROWE
CHIAMA
IL PAPA
sentazione è in forse. I sindacati sono spaccati sul piano di risanamento e lo sciopero è un’ipotesi: «Vogliamo incontrare le istituzioni». Il sindaco Ignazio Marino ha invitato alla responsabilità: «In una fase di crisi, abbiamo impegnato 16,5 milioni di euro nel teatro».
LA TENDENZA AL SALONE DI BARCELLONA
Foto, Gps, musica
Bracciali hi­tech
non solo da fitness
S
«Venga
a vedere
il mio film
su Noè»
In Italia arriva il
10 aprile, negli
Usa debutta 15
giorni prima:
manca poco
all’uscita di
«Noah», il
kolossal in cui
Russel Crowe
(sopra,
in una scena),
interpreta Noè.
E così, il premio
Oscar ha
lanciato da
alcuni giorni una
campagna
promozionale
via Twitter per
convincere il
Papa a vedere il
film. «Resterà
affascinato»,
promette
l’attore
neozelandese.
«Noah», costato
130 milioni di
dollari, è stato
girato da
Darren
Aronofsky (il
regista de «Il
cigno nero») e
racconta il
diluvio
universale
Il Galaxy Gear Fit Samsung Lo SmartBand della Sony
DAL NOSTRO INVIATO
BARCELLONA (Spagna)
Annunciati al Ces di Las Vegas, è qui al Mobile
World Congress di Barcellona che i braccialetti con
sensori e microchip fanno il loro vero esordio, avan­
guardia di quella tecnologia indossabile che dovreb­
be cambiarci la vita. I colossi del settore corrono a
posizionarsi. C’è, naturalmente, Samsung in prima fi­
la con il Galaxy Gear Fit, un orologio braccialetto
dedicato agli amanti del fitness, dotato di un display
Amoled da 1,84 pollici, presentato a sorpresa marte­
dì sera insieme all’S5. Già annunciata, adesso è quasi
pronta per il mercato (inizio aprile) la SmartBand
di Sony che si accompagna all’applicazione Lifelog e,
così facendo, promette di trasformare la vita in una
sorta di diario virtuale, capace di monitorare le calo­
rie consumate o le fasi del sonno, ma anche di «me­
morizzare» libri e canzoni preferite, luoghi frequen­
tati, foto di famiglia. Non mancano neppure i sempre
più aggressivi cinesi di Huawei sbarcati a Barcellona
con la Talkband B1, un bracciale di plastica an­
ch’esso con mini display che si trasforma in un aurico­
lare Bluetooth e del quale si sa già il prezzo (al contra­
rio dei concorrenti): 99 euro. Un discorso a parte me­
rita, invece, l’i’m Tracer, tutto italiano: niente più
di un localizzatore Gps indossabile in arrivo a giugno.
Destinato ai piccoli, agli anziani con problemi di me­
moria, agli animali domestici. Insomma, per non per­
dersi più. Una piccola idea ma che guarda alle esigen­
ze reali. Tutto da verificare se questi oggetti saranno
davvero decisivi. Al momento sembrano non poter fa­
re a meno dello smartphone a cui si collegano. Tutti o
quasi tutti, poi, sembrano andare incontro alla nuova
ossessione salutista che ci pervade, fanno da conta­
passi, da contacalorie, misurano le prestazioni agoni­
stiche. E questa potrebbe essere la strada da seguire.
m.arc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GUARDA
p
Word Mobile Congress di Barcellona approfondi­
menti e gallery su
max.gazzetta.it
NOVITÀ DALLA FIERA DA NOKIA E arriva pure lo smartphone X
Low cost col sistema Android
Tra le novità più inaspettate del Mobile
World Congress di Barcellona c’è anche la serie X di smartphone della Nokia (X, X+ e XL), per la prima volta, con sistema Android (nella foto Reuters, un modello X) .
Per i telefoni di fascia alta i Nokia, invece, saranno ancora Windows Phone MISSIONE IN USA UN EVENTO MAI REALIZZATO PRIMA NELLA BORSA DI NEW YORK. IL PRESIDENTE DEL NETWORK SAMMARCO: «IL NOSTRO PAESE INIZIA A CAPIRE IL SETTORE»
«Così l’innovazione italiana conquisterà l’America»
Oggi l’associazione ItaliaCamp
va a Wall Street con 14 startup
«Si investa sulle nostre idee»
tricolore, ItaliaCamp, un network di innovazio­
ne collegato a università ed aziende. E il presi­
dente Fabrizio Sammarco è convinto che pia­
ceranno parecchio i nuovi prodigi del made in
Italy. Del resto, l’ingegno abbonda tra ricono­
scimenti tattili sui tablet, tessuti nati da scarti
di agrumi e progetto di automobili open source.
FILIPPO CONTICELLO
filippocont
Da queste parti, si sa, il terreno è arido,
soprattutto se hai coraggio e mente brillante.
Eppure, germogliano le idee, intuizioni argute
che con orgoglio chiamiamo «startup». Saran­
no le imprese innovative a trascinarci fuori dal
buio e per questo oggi alcune nostre eccellenze
andranno alla ricerca di dollari americani. Per
la prima volta una delegazione di 14 startupper
italiani presenterà il proprio progetto a Wall
Street. È il primo evento di questo tipo alla bor­
sa di New York: l’ha organizzato, sventolando il
Sammarco, alto potenziale di sviluppo e alto
bisogno di soldi. Ce la farete a Wall Street?
«Vogliamo nuove opportunità di finanzia­
mento su progetti che in Italia, purtroppo, non
trovano ancora forza adeguata, mentre gli in­
vestitori americani sono più arrembanti. Ci ca­
piranno perché in Usa, chi ha soldi e potere per
realizzare le buone idee, non guarda al genere,
all’età o alla provenienza di chi propone».
Ma che percezione hanno dei talenti italiani?
Alcuni membri di ItaliaCamp: Fabrizio Sammarco (presidente) accovacciato
«Molto buona. Se si parla di biotecnologie ,
sanità o robotica, siamo l’avanguardia. E poi il
d
gusto: il nostro progetto è agganciato all’Expo».
HA DETTO
S
«Siamo al primo step di un percorso che altri
hanno finito. La consapevolezza sta crescendo,
i freni saranno eliminati: già il sistema crediti­
zio ha capito che l’innovazione porta utile».
Fabrizio
Sammarco
(Presidente
ItaliaCamp)
«Guardiamo
al mondo e
ai finanziamenti
internazionali,
ma vogliamo
che occasioni
e sviluppo
nascano
a casa nostra»
E cosa manca in Italia per spiccare il volo?
Nel vostro soggiorno vedrete anche John
Kerry: preparato il discorso?
«Al segretario di Stato diremo che per noi la
Rete è fondamentale per fare emergere una
nuova leadership collettiva. Ecco la parola
chiave: le idee vogliamo condividerle».
L’entusiasmo non manca: non è che avete
fatto solo un biglietto di andata?
«No, si torna lunedì: noi guardiamo al mon­
do, il finanziamento è internazionale, ma è in
Italia che devono nascere occasioni e lavoro»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
ALTRI MONDI
Oroscopo 21/3 ­ 20/4
21/4 ­ 20/5
23/11 ­ 21/12
21/5 ­ 21/6
22/6 ­ 22/7
23/7 ­ 23/8
LE PAGELLE Ariete 6
Toro 6+
Sagittario 7,5
Gemelli 7
Cancro 6+
Leone 6­
DI ANTONIO CAPITANI Fino a metà pomeriggio
produrrete forse poco e sclererete mucho. Serata di soddisfazioni, invece. Ma non amorososuine. Pazienza. Lavoro e amore procurano piacere. Ma niente pessimismo: porta sfiga (pure suina) e vi rende brutti e scarsi come il nostro Pil.
IL MIGLIORE
Il pragmatismo vi fa stravincere. Anche in tema di soldi. Tardo pomeriggio OK per lavoro e viaggi. Sudombelico
scattante.
La mattina solleva questioni di soldi che sbrigherete bene, il tardo pomeriggio vi vede trionfare su tutto. Sudombelico in formissima!
Se stamani siete demotivati (quanta gente che rompe!), nel pomeriggio vi sollevate. Fornicazione
chiaroscura, spese scongiurate. O quasi.
Non esporvi e non inserire il despota automatico vi salva. Lavoro lievitazebedei, ma espletamenti suini con la lode e senza infamia.
24/8 ­ 22/9
23/9 ­ 22/10
23/10 ­ 22/11
22/12 ­ 20/1
21/1 ­ 19/2
20/2 ­ 20/3
Vergine 6+
Bilancia 6
Scorpione 6
Capricorno 7+
Acquario 6,5
Pesci 6,5
Mattina OK per lavoro e vita amorosa. Il pomeriggio chiede sprint (pure suino) e cura del dettaglio. Senza palleggiar gli zebedei altrui.
Idrofobia. Ve la causano family e lavoro. Calmatevi, fate la tara alle vostre impressioni, pianificate il lavoro. Serata serena e suina.
Mattinata utile a trattare e viaggiare. Nel pomeriggio potreste sfigheggiare e abbattervi: evitate, fareste autogol. Fornicazione grigia. Gli zebedei sono girevolissimi, ma soldi, amore e lavoro appagano comunque. La fornicazione vi fa molto bene, come la cedrata. Mattinata e primo pomeriggio di scarsa resa. Poi, semine utili, intuizioni fini e successi vi risarciranno. Sudombelico conteso. Successi e umore in bolla fino alle 16. Però poi la stanchezza avanzerà e lo zebedeo penzolerà. Ma la fantasia suina crescerà.
KEYLOR NAVAS
Il portiere costaricano del Levante è nato il 15 dicembre 1986. In Spagna ha militato anche
nell’Albacete. La Costa Rica affronterà l’Italia il 20 giugno in Brasile
Gazzetta.it Lo Sport in tv: in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
CALCIO
BASEBALL
14.30 LAZIO - FIORENTINA
21.00 CLEVELAND
INDIANS CINCINNATI REDS
Coppa Italia Primavera
Rai Sport 1
13.00 GUANGZHOU JEONBUK MOTORS
MLB
Sky Fox Sports 2
Champions League
Eurosport 2
11.30 SNOOKER:
WELSH OPEN
Champions League
Sky Sport 3, Sky Calcio 2
e MP Calcio 1
16.15 SNOOKER:
WELSH OPEN
5.00
ATP ACAPULCO
9.00
VILLANOVA - BUTLER
16.15 COPPA DEL MONDO
ARIZONA CALIFORNIA
HS 134
Da Falun, Svezia
Eurosport e Rai Sport 2
NCAA. Sky Sport 3
Ieri
A CURA DI
ALGHERO
2
15
ANCONA
2
13
AOSTA
-1
8
BARI
8
14
BOLOGNA
3
14
min max
CIELO
VENTI
CAGLIARI
3
15
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
0
11
CATANIA
1
15
FIRENZE
2
15
GENOVA
7
14
L'AQUILA
-2
10
MILANO
1
12
NAPOLI
5
16
PALERMO
6
16
PERUGIA
0
11
POTENZA
1
9
REGGIO CALABRIA
9
16
ROMA
3
15
TORINO
2
11
TRENTO
1
9
TRIESTE
6
14
VENEZIA
3
13
Nuvolo
Moderati
Rovesci
Forti
Coperto
Molto forti
Pioggia
MARI
Temporali
Calmi
Neve
Mossi
Nebbia
Agitati
Il sole oggi
MILANO
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7:10
18:02
6:52
17:53
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
andrea.monti@gazzetta.it
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
gvalenti@gazzetta.it
VICEDIRETTORI
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farturi@gazzetta.it
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scazzetta@gazzetta.it
Ruggiero Palombo
rpalombo@gazzetta.it
Umberto Zapelloni
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Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” ­ A. Bonacossa © 2014
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
10.30 BASKET:
OREGON - WASHINGTON
9.00
NBA
16.45 RUGBY:
BAYONNE - TOLONE
Champions League
Highlights
Top 14
17.30 CALCIO:
ZENIT - BORUSSIA
DORTMUND
21.30 BASKET:
INDIANA PACERS LOS ANGELES LAKERS
Champions League
Highlights
Champions League. Highlights
Test Match
SKY SPORT 3
14.00 BASKET:
INDIANA PACERS LOS ANGELES LAKERS
17.00 CALCIO:
ARSENAL BAYERN MONACO
RUGBY:
IRLANDA NUOVA ZELANDA
SKY SPORT 2
NCAA
Champions League
Highlights
11.30 CALCIO:
OLYMPIACOS MANCHESTER UNITED
GazzaMeteo
Legenda
16.30 CALCIO:
MILAN ATLETICO MADRID
Champions League. Highlights
SALTO CON SCI
NCAA
Sky Fox Sports 2
Champions League
CALCIO:
ZENIT BORUSSIA DORTMUND
1.00
Champions League. Highlights
14.30 CALCIO:
OLYMPIACOS MANCHESTER UNITED
SuperTennis
11.00 CALCIO:
MILAN ATLETICO MADRID
Da Newport, Galles
Eurosport
18.00 CALCIO:
OLYMPIACOS MANCHESTER UNITED
Champions League. Highlights
SuperTennis
Champions League
20.00 SNOOKER:
WELSH OPEN
BASKET
3.00
ATP ACAPULCO
Da Newport, Galles
Eurosport
Champions League
Sky Sport 1, Sky Calcio 1
e MP Calcio
SuperTennis
0.00
SKY SPORT 1
Da Newport, Galles
Eurosport
20.45 SCHALKE 04 REAL MADRID
12.00 CALCIO:
ZENIT BORUSSIA DORTMUND
11.00 ATP DUBAI
BILIARDO
20.45 GALATASARAY CHELSEA
2.00
TENNIS
NBA
CALCIO:
OLYMPIACOS MANCHESTER UNITED
Champions league
11.00 CALCIO:
ZENIT BORUSSIA
DORTMUND
Champions league
Highlights
11.30 CALCIO:
MILAN ATLETICO MADRID
Champions league
Highlights
Oggi
Arriva dall'Atlantico una perturbazione che porta
nubi e piogge diffuse al Nord e sull'alto Tirreno,
più intense al Nord-Ovest e localmente sulla
Toscana. Tempo più asciutto e soleggiato sul
medio-basso Adriatico e al Sud.
Trieste
Trento
2
Aosta
4
7
Torino
5
6
8
Milano
5
Venezia
8
VIDEO
Ibrahimovic pronto al derby di Francia E c’è anche Cavani Mourinho infuriato
per le frasi rubate
sull'età di Eto’o
Nella videorubrica setti­ manale Gazzeiffel: Ibra si presenta al derby di Fran­ cia, quello col Marsiglia con 44 gol in 42 partite nel carniere. Domenica il Psg di Blanc ritrova an­ che Cavani che avrà vo­ glia di recuperare terreno sullo svedese in versione highlander del gol. Verratti, intanto, tratta il ritocco al contratto. Il tecnico del Chelsea vuole Falcao e sottolinea in una conversazione privata l'assenza di attac­ canti centrali. Il problema è la gaffe sull’età di Eto'o «Ne ho uno ma ha 32 anni, o magari 35, chi lo sa?». Il tecnico poi in conferenza stampa ha reagito duramente attaccando i giornalisti per il video «rubato»
www.gazzetta.it Domani
Dopodomani
Insiste l'instabilità al Centro-Nord e Campania
con nubi e piogge sparse, più intense al Centro,
soprattutto su Lazio e medio Adriatico, e su
Campania, fenomeni più deboli al Nord. Piogge al
pomeriggio anche sulla Sicilia, va meglio altrove.
Nubi e piogge in intensificazione sulle regioni
tirreniche e al Nord-Est, anche forti la sera su
Nord Toscana; neve dai 400/500 m al Nord, a
800/1000 m sulle aree tirreniche; tempo migliore
sul medio-basso Adriatico e sulle aree ioniche.
14
4 12
Bologna
Genova
9
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Perugia
1
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ROMA
Campobasso
5 15
Bari
1 11
Napoli
5
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Potenza
Cagliari
7
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0 10
Catanzaro
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Palermo
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Reggio Calabria
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Catania
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MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014