Offetta Training Plan 2014-2015

Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione -Adria
P.O.F. 2014/2015
Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri della Ristorazione
G. Cipriani
ADRIA
P.O.F.
PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA
Anno Scolastico 2014-2015
Istituto Professionale di Stato
per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione
via Aldo Moro 1 45011 ADRIA
Tel.0426900220/221
Fax 0426900866
e-mail
ipssardidattica@libero.it
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P.O.F. 2014/2015
INDICE
Significato del POF e sua origine
Contesto socio economico
Finalità e obiettivi principali
Politica per la Qualità
Descrizione della Scuola
Organigramma d‟Istituto
CTS (Comitato Tecnico Scientifico)
Funzioni strumentali al POF
Capo –dipartimento
Coordinatori
Compiti del coordinatore di classe
Documenti programmatici dell‟Istituto
Orario di ricevimento degli uffici
Uffici e servizi
Collaboratori scolastici e tecnici di laboratorio
Breve glossario
La programmazione didattica
La valutazione
Attribuzione voto di condotta
Criteri di attribuzione dei crediti formativi
Attività integrative
Caratteristiche dell‟offerta formativa: gli indirizzi di studio
Classi prime e seconde
Classi terze quarte e quinte
Opportunità educative e percorsi didattici scelti per migliorare l‟offerta formativa
Piano Annuale per l‟Inclusione (P.A.I.)
Funzioni strumentali: descrizione dettagliata delle attività
Attività e progetti per il miglioramento dell‟offerta formativa
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Origine e significato del POF
decreto del Presidente Della Repubblica 8 marzo 1999, n° 275
(pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 10 agosto 1999, n° 186)
regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai
sensi dell‟art. 21 della legge 15 marzo 1997, n°59
omissis….
Art. 3
PIANO DELL‟OFFERTA FORMATIVA
1) Il Piano dell'Offerta Formativa rappresenta il documento fondamentale costitutivo
dell'identità culturale e progettuale della Scuola; ne illustra la strategia complessiva
ed individua le attività formative e le iniziative di supporto idonee al
soddisfacimento delle esigenze della specifica utenza coerenti con le esigenze del
contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali, nazionali ed europee. Esso
esplicita inoltre la progettazione curriculare, extracurricolare, educativa ed organizzativa
adottata nell'ambito dell'autonomia e ribadisce, quindi, il principio dell‟omogeneità di
intenti nell‟evidenziare prima di tutto le finalità educative, didattiche e culturali in
armonia con il sistema scolastico nazionale.
2) Il piano dell‟offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli
indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di
amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte
e dei pareri formulati dagli organismi e delle associazioni anche di fatto dei genitori e,
per le scuole secondarie superiori, degli studenti. il piano è adottato dal consiglio di
circolo o di istituto.
3) Ai fini di cui al comma 2 il Dirigente Scolastico attiva i necessari rapporti con enti
locali e con le diverse realtà istituzionali , culturali, sociali ed economiche operanti sul
territorio.
4) Il piano dell’offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle
famiglie all’atto dell’iscrizione.
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CONTESTO SOCIO-ECONOMICO, CULTURALE DELLA SCUOLA
La Provincia di Rovigo è una provincia del Veneto di oltre 240 mila abitanti. Confina
a nord con la provincia di Verona, la provincia di Padova e la provincia di Venezia, a ovest con la
Lombardia (Provincia di Mantova), e a sud con l'Emilia - Romagna (Provincia di Ferrara). Il
territorio provinciale corrisponde in grande misura al Polesine e vi è compreso il delta del
fiume Po. Oltre al capoluogo, le città storicamente più importanti sono Adria, capoluogo
di quello che comunemente viene definito il basso Polesine, Porto Viro, unione dei due
vecchi comuni di Donada e Contarina, Porto Tolle, Lendinara e Badia Polesine.
L‟Istituto alberghiero si trova nella città di Adria nel Parco Regionale del Delta del Po
che, nato nel 1997, possiede la più vasta estensione di zone umide protette d'Italia; il
Parco si estende per poco più di 12.000 ettari, su di un territorio che interessa i comuni di
Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Viro, Porto Tolle, Rosolina,
Taglio di Po.
L'ISTITUTO
L'istituto Alberghiero di Adria può vantare una quarantennale esperienza nella
formazione di personale qualificato nel settore turistico alberghiero. Sorto come sezione
annessa dell'Istituto Professionale per il Commercio nel lontano 1966 è costantemente
cresciuto negli anni, fino a diventare autonomo alla fine degli anni ottanta. Il 1 dicembre
2008 è stato intitolato a G.Cipriani. La Fondazione G.Cipriani ogni anno offre tre borse
di studio per gli studenti più meritevoli che potranno così recarsi due mesi nelle aziende
Cipriani in America per uno stage.
Il suo bacino di utenza è molto vasto, comprendendo una parte del retroterra veneziano
(riviera del Brenta), la parte sud-orientale della provincia di Padova, le zone orientali
limitrofe del ferrarese ed ovviamente, il Polesine, la cui estensione in lunghezza sfiora i
140 chilometri.
Attualmente conta più di 1200 alunni, ai quali sono impartiti insegnamenti teorico culturali e pratico – professionali, integrati da attività di stage negli ultimi anni di corso.
L'inserimento diretto di tutti gli alunni del terzo e quarto anno in aziende alberghiere e
turistiche di qualità, situate sia dentro sia fuori regione, per svolgervi attività di tirocinio,
costituisce uno dei punti di forza dell'Istituto.
Le attività di progetto innovative della didattica quali l‟Impresa Formativa Simulata e
l‟Alternanza Scuola Lavoro portano ai più alti livelli la qualità dell‟offerta formativa
della scuola.
Nell'attuale fase di sviluppo economico e civile e nella crescente ascesa del lavoro nella
scala dei valori sociali l‟Istituto offre una immediata possibilità di occupazione e non
esclude l‟accesso ai gradi di studi più elevati e il raggiungimento dei traguardi
professionali più ambiti.
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FINALITA’ E OBIETTIVI PRINCIPALI
L‟IPSSAR G. Cipriani si propone di far acquisire agli studenti "una solida base di
istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in
una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze
formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione
sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l'accesso all'università e
all'istruzione e formazione tecnica superiore" (art. 2, comma 1 del d.P.R. 15/03/2010).
CERTIFICAZIONE
L‟Istituto nel marzo 2005 ha ottenuto la certificazione del proprio Sistema di Gestione
della Qualità.
L‟IPSSAR ADRIA ha realizzato il proprio Sistema di Gestione per la Qualità in
conformità alla norma UNI EN ISO 9001 ed. 2000, con lo scopo di:
dimostrare la capacità di fornire servizi conformi alle richieste dell‟utente e ai
requisiti cogenti applicabili,
migliorare la soddisfazione dell‟utente attraverso l‟efficace applicazione del sistema,
incluso il miglioramento continuo.
Il Sistema di Gestione per la Qualità dell‟IPSSAR ADRIA si applica all‟attività di
formazione e istruzione secondaria superiore.
Sono stati individuati i seguenti processi:
responsabilità della Direzione,
processi relativi agli utenti,
progettazione,
pianificazione e realizzazione del servizio,
approvvigionamento,
misurazioni, analisi e miglioramento.
Il Sistema di Gestione della Qualità è stato aggiornato in funzione delle norme ISO
9001:2008
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POLITICA PER LA QUALITA’
La finalità generale che caratterizza l'offerta formativa dell‟Istituto Giuseppe Cipriani si
caratterizza nell‟impegno di dare allo studente una solida base di istruzione generale e
tecnico professionale, che gli consenta di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi
e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore turistico–
alberghiero, considerato nella su dimensione sistemica per un rapido inserimento nel
mondo del lavoro e per l‟accesso all‟università e all‟istruzione e formazione tecnica
superiore.
Nel progettare annualmente la propria attività di formazione e istruzione il Collegio
Docenti dell‟Istituto Alberghiero Giuseppe Cipriani, ha come riferimento regolamenti
relativi al Riordino degli Istituti Professionali- Linee Guida per il passaggio al nuovo
ordinamento DPR 15 MARZO 2010, tiene inoltre in considerazione il contesto sociale in
cui opera le sue trasformazioni che richiedono una scuola che non può essere auto
centrata ma che opera secondo i seguenti criteri:
una ricollocazione dei processi formativi sul territorio, dove si giocano concretamente le
sfide del glocale;
una stretta sinergia con i diversi soggetti (enti locali, terzo settore, mondo culturale ed
economico) che operano sul territorio.
L‟Istituto Alberghiero Giuseppe Cipriani è chiamato a definirsi in relazione ed in
interazione con il territorio vivo nel quale opera e del/dal quale coglie i bisogni formativi
rispondendovi con una rinnovata azione educativa. In particolare l‟identità dell‟indirizzo
punta a sviluppare la massima sinergia tra i servizi di ospitalità e di accoglienza e i
servizi enogastronomici attraverso la progettazione e l‟organizzazione di eventi per
valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del
territorio e la tipicità dei prodotti enogastronomici. La qualità del servizio è strettamente
congiunta all‟utilizzo e all‟ottimizzazione delle nuove tecnologie nell‟ambito della
produzione, dell‟erogazione, della gestione del servizio, della comunicazione, della
vendita e del marketing di settore.
Tutto il personale della scuola mira al successo formativo degli studenti.
Valori di riferimento:
 La scuola come comunità di formazione globale della persona;
 La scuola come esperienza di formazione alla cittadinanza democratica mediante lo
sviluppo alla rappresentanza e la partecipazione agli Organi Collegiali ed alle
Assemblee;
 La scuola come esperienza di crescita in funzione dello “star bene” con se stessi e con
gli altri e di sviluppo di senso di responsabilità;
 La scuola che elabora progetti formativi per lo sviluppo delle conoscenze,
competenze e capacità;
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 La scuola che favorisce un adeguato orientamento alle scelte future;
 La scuola aperta alla mondialità, sotto forma di progetti relativi a tematiche sulla pace
e sul rapporto di conoscenze e di rispetto tra popoli e culture;
 La scuola attenta al recupero delle situazioni di svantaggio ed alla promozione del
successo formativo;
 La scuola criticamente aperta alle sfide di innovazione richieste dalla evoluzione
culturale, dalla ricerca in campo disciplinare ed educativo ed ai cambiamenti in atto nella
scuola.
La Dirigenza dell‟IPSSAR di Adria ha fatto proprio il concetto che la qualità rappresenta
un processo sistematico che coinvolge tutta la struttura scolastica per l'ottenimento della
massima soddisfazione del cliente. Tale obiettivo può essere conseguito solo con la
condivisione delle responsabilità da parte di tutto il personale e il coinvolgimento di
fornitori e clienti, nell'ambito dello sviluppo del Sistema Qualità.
In tal senso la Dirigenza dichiara la ferma intenzione di procedere nell'applicazione e
miglioramento, all'interno dell‟IPSSAR Giuseppe Cipriani di Adria, del Sistema Qualità
implementato secondo i requisiti delle normativa UNI-EN ISO 9001/2008, curandone
anche l'aggiornamento in funzione delle strategie istituzionali. Tutti i dipendenti
dell‟IPSSAR di Adria sono informati degli obiettivi di qualità e di miglioramento
continuo e partecipano attivamente per raggiungerli.
La Presidenza adotta le opportune misure preventive affinché il Sistema Qualità sia
efficacemente e costantemente applicato e garantisce gli interventi necessari per il
rispetto di tale politica.
In linea con la politica del miglioramento continuo la scuola dallo scorso anno ha
aderito volontariamente al progetto VALES.
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DESCRIZIONE DELLA SCUOLA
Attività didattica
1 Dirigente Scolastico
1 Direttore dei Servizi Generali e Amm.vi
143 insegnanti
11 assistenti amministrativi
6 assistenti tecnici laboratorio di cucina
5 assistenti tecnici laboratorio di sala - bar
1 assistente tecnico laboratorio di segreteria e portineria (ricevimento)
1 assistente tecnico laboratorio di informatica (ricevimento)
16 collaboratori scolastici + 1unità a 18 ore settimanali
1 bibliotecaria
1130 studenti (n° 59 classi: 12 classi I; 13 classi II; 13 classi III; 11 classi IV; 10 classi
V)
Strutture logistiche
37 aule in sede (37 informatizzate LAN con proiettori), più 22 ( dotate di computer e
collegamento a internet) presso la succursale (stesso complesso di edifici)
4 laboratori di cucina
4 laboratori di sala
3 laboratori di bar
3 laboratori di informatica per 90 elaboratori (collegati in rete LAN)
2 laboratorio di ricevimento
1 laboratorio di accoglienza turistica Back Office
1 laboratorio scientifico
1 palestra
1 aula magna multimediale con collegamento internet
1 biblioteca/aula studio con 8 PC (LAN)
1 magazzino
1 aula insegnanti
1 archivio
1 giardino delle erbe aromatiche
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ORGANIGRAMMA D’ISTITUTO
DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. ROMANO VERONESE
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. MAURO BONFA‟ (Collaboratore Vicario del Dirigente)
Prof.ssa ANNALISA MIOTTO
Prof.ssa BARBARA GIUNTA
Ci si può rivolgere ai COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
per informazioni e problematiche relative a:
1.
2.
3.
4.
Organizzazione generale dell‟Istituto.
Organizzazione didattica.
Problemi legati al servizio.
Utilizzo degli spazi comuni.
Vista la complessità delle attività e la presenza di una sede staccata il Dirigente si avvale
anche di tre fiduciari: CAVALLARO GIUSEPPE, GIUNTA BARBARA e MIOTTO
ANNALISA.
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CTS (Comitato Tecnico Scientifico)
Riunisce al suo interno il Dirigente scolastico e i suoi Collaboratori, il Direttore dei
servizi amministrativi, i docenti responsabili delle funzioni strumentali al POF e altri
docenti responsabili dei dipartimenti .
Dirigente
Docente vicario
Docente collaboratore
DSGA
Dispersione classi prime
Supporto allo studio classi quarte
Inserimento alunni stranieri
Alternanza Suola Lavoro - Stage
Collaborazioni con Enti e Istituzioni
Referente per l’inserimento degli alunni BES
Veronese Romano
Bonfà Mauro
Miotto Annalisa
Zucconelli Lidia
Previato Monica
Doni Tiziana, Manca Giampiero
Giunta Barbara
Aggiornamento del personale Organizzazione
dei viaggi di istruzione
Tassin Paolo
Novo Lia
Orientamento
Panin Annamaria
Accoglienza alunni
CTS ALLARGATO
Manca Giampiero
Capo dipartimento Asse Tecnologico
Bagatin Michela
Capo dipartimento Asse Linguistico
Capo dipartimento Asse Scientifico/Matematico Munerati Maddalena
Capo dipartimento Asse Storico/sociale
Crepaldi Maria Chiara
Il CTS in alcuni momenti dell‟anno viene allargato ad altri docenti responsabili di
progetto o a figure esterne provenienti dagli enti del territorio.
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FUNZIONI STRUMENTALI AL P.O.F.
Dispersione classi prime Supporto allo studio classi
quarte
Inserimento alunni stranieri
Alternanza Suola Lavoro
Stage
Collaborazioni con Enti e Istituzioni
Referente per l’inserimento degli alunni con
handicap e DSA
Aggiornamento del personale Organizzazione dei
viaggi di istruzione
Orientamento
Orientamento in uscita
Accoglienza alunni
Educazione alla salute
Supporto agli alunni
Previato Monica
Doni Tiziana – Manca Giampiero
Giunta Barbara
Tassin Paolo
Novo Lia
Vettorato Valeria
Panin Annamaria
Martinolli Federica – Tosato
Annapaola
Martinolli Federica – Tosato
Annapaola
Ci si può rivolgere alle FUNZIONI STRUMENTALI AL POF per informazioni e
problematiche relative a:
1. Questioni metodologico – didattiche generali.
2. Attività curricolari ed extra-curricolari.
3. Utilizzo dei sussidi.
Le Funzioni strumentali hanno lo scopo di supporto ai colleghi nel potenziare l'offerta
formativa sia sul piano degli insegnamenti curricolari che educativi in generale.
L'individuazione delle funzione strumentali da parte del Collegio dei Docenti ha seguito
una logica precisa, basata sulla scelta di meglio curare quelli che sono gli obiettivi
didattici e educativi primari dell'istituto.
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CAPO-DIPARTIMENTO
Dipartimento per asse culturale
Capo dipartimento Asse Tecnologico
Capo dipartimento Asse Linguistico
Capo dipartimento Asse
Scientifico/Matematico
Capo dipartimento Asse
Storico/sociale
Dipartimento disciplinare
Alimenti ed alimentazione
Discipline giuridiche ed economiche
Insegnamento Religione Cattolica
(IRC)
Laboratorio accoglienza turistica Tec. comunicazione
Laboratorio enogastronomia
Laboratorio ristorazione
Laboratorio sala e vendita
Lettere – storia - geografia
Lingua inglese
2^ lingua straniera
Matematica
Scienze della terra e biologia
Scienze motorie
Sostegno
Coordinantore
Manca Giampiero
Fontana Patrizia
Munerati Maddalena
Crepaldi Maria Chiara
Coordinantore
Visintin Nicoletta
Cavallaro Giuseppe
Crepaldi Marta
Novo Lia
Fantinato Maurizio
Bonfà Mauro
Favaro leone
Previato Natalia - Miotto Annalisa
Fontana Patrizia
Beltrame Anita
Bellio Daniele
Munerati Maddalena
Anna Maria Panin
Giunta Barbara
Ci si può rivolgere al CAPO-DIPARTIMENTO per informazioni e problematiche
relative a:
1. Programmazione Didattica Modulare (PDM) della disciplina e sua scansione nei
vari ordini di classi.
2. Calendario quadrimestrale delle prove comuni per materia
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COORDINATORI E SEGRETARI
Classi
Coordinatori
Segretari
1A
1B
1C
1D
1E
1F
1G
1H
1I
1L
1M
1IEFP
2A
2B
2C
2D
2E
2F
2G
2H
2I
2L
2M
2N
2O
3AR
3AC
3AS
3BR
3BC
3BS
3CC
3CS
3DC
3EC
3FC
3GC
3HC
4AACC
4BACC
4AENO
Usino Roberta
Polichetti Marco
Bagatin Michela
Furegato Erika
Doni Tiziana
Manca Gian Piero
Bellio Daniele
Munerati Maddalena
Mazzon Guglielmina
Andreotti Maria Cristina
Battiston Barbara
Crepaldi Maria Chiara
Polichetti Marco
Duò Emanuela
Bagatin Michela
Bedendo Lauretta
Beltrame Anita
Tromboni
Fontana Patrizia
Crepaldi Marta
Boscolo Fabrizio
Novo Lia
Ferrarese Lucia
Santacatterina Adele
Munerati Maddalena
Linea Debora
Previato Natalia
Favaro Leone
Panin Annamaria
Coin Elena
Semenzato Fiammetta
Previato Monica
Marchetti Emanuele
Cavallaro Giuseppe
Bellan Gabriella
Cazzola Carla
Greggio Lorenzo
Crepaldi Marta
Cordella Paola
Miotto Annalisa
Mancin Marta
Manfrin Renzo
Freguglia Laura
Florit Andrea
Gusella Monica
Tecchiati vittorino
Rossi Elisa
Ferrarese Antonella
Trevisan Sara
De Nanni Emanuela
Raggi Mariannna
Visintin Nicoletta
Tromboni Emanuela
Montin Katy
Malengo Alberto
Duò Andrea
Tecchiati Vittorino
Bortolotti Teresa
Cecchetto Cristina
Busatto Cinzia
Tocchio Lisa
Tracco Luisa
Lionello Maria Angela
Visintin Nicoletta
Di Pietro Antonio
Tugnolo Jessica
Nardo Andrea
Battocchio Mauro
Fabbian Cristina
Bertaglia Dania
Bondanelli Lorella
Gusella Monica
Zanforlin Germana
Mazzetto Alessandra
Mileo Margherita
Novo Irene
Faggion Laura
Volta Francesca
Conforti Maria Rosa
Callegaro Paola
Mainardi Monica
Manca Michele
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4BENO
4CENO
4DENO
4EENO
4FENO
4ASALA
4BSALA
4CSALA
5AACC
5AENO
5AS
5BACC
5BENO
5BS
5CENO
5CS
5DENO
5EENO
Fantinato Maurizio
Borgato Maria Luisa
Vettorato Valeria
Novo Irene
Greggio Lorenzo
Berti Maria
Panin Annamaria
Manca Gian Piero
Linea Debora
Di Fazi
Berti Maria
Novo Lia
Ferro Fabio
Semenzato Fiammetta
Previato Monica
Colo’ Erminio
Cavallaro Giuseppe
Bellan Gabriella
Ferro Fabio
Crepaldi Giovanni
Calzolari Lorella
Bulgarello Sabrina
Marzolla Paolo
Todeschini Giovanni
Borin Michela
Cazzola Carla
Crepaldi Marta
Faggion Laura
Favaro Andrea
Mainardi Monica
Di Pietro Antonio
Florit Andrea
Crepaldi Giovanni
Mingozzi Chiara
Sansone Daniele
Mileo Margherita
Ci si può rivolgere al COORDINATORI DI CLASSE per problemi relativi a:
l . Comportamento degli alunni nella classe
2. Questioni di didattica all‟interno della classe
Compiti del DOCENTE COORDINATORE di classe
 E‟ il docente di riferimento per gli studenti, anche per rilevare eventuali disagi e per i
colleghi, non solo per evidenziare aspetti negativi nel comportamento degli allievi,
ma anche per valorizzare i punti di forza della programmazione comune.
 Raccoglie i dati preliminari per preparare i Consigli di classe.
 Presiede le riunioni del c. d. c. su delega del Preside.
 Controlla il registro di classe (assenze, ritardi ecc.) e, se necessario, contatta le
famiglie.
 Ritira, controlla e consegna in segreteria didattica le pagelle.
 Assegna il voto di condotta che dovrà poi essere discusso dal c. d. c..
 Coordina la programmazione collegiale stimolando i colleghi a mettere in atto le
strategie concordate.
 E‟ responsabile con il c. d. c. della redazione e applicazione del Progetto Educativo
Didattico ( PED ).
 Controlla la formalizzazione degli atti dovuti ( verbali, attività extracurricolari,
adozione dei libri di testo, non ammissione degli studenti alla classe successiva).
 E‟ responsabile della corretta stesura dei verbali da parte dei segretari e cura la tenuta
del registro dei verbali soprattutto nel foglio di registrazione degli allegati.
 In quanto garante della tempestività della comunicazione alle famiglie in caso di
eccessive assenze – ritardi e/o diffuso profitto insufficiente, chiede la convocazione, a
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




nome del Consiglio, dei genitori per un colloquio individuale.
Favorisce un clima di positive relazioni fra C.d.C., gli alunni e le loro famiglie.
Agisce per la costruzione di un clima di relazioni tra i docenti, condizione per
l‟effettiva realizzazione di uno stile di lavoro collaborativo, impegnandosi a
mantenere la continuità del progetto formativo del Consiglio.
Tiene periodicamente informato il Preside sull‟andamento didattico della classe,
soprattutto se particolarmente negativo e tempestivamente gli comunica i casi di
assegnazione di note disciplinari.
Il coordinatore di classe prima, nel mese di gennaio, consegnano ai genitori le schede
di valutazione.
I coordinatori di classe quinta curano la progettazione e la stesura insieme ai colleghi
del c.d.c. del documento di classe.
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I DOCUMENTI PROGRAMMATICI DELL’ISTITUTO,
1. Piano dell‟Offerta Formativa: POF
2. Programmazione Didattica Modulare: PDM e Griglie di misurazione e valutazione
3. Piano della sicurezza.
4. Regolamento d‟Istituto.
5. Regolamento di disciplina degli alunni.
6. Progettazione Educativa – Didattica: Ped
7. Patto di corresponsabilità
8. Piano Educativo Individualizzato
9. Piano Annuale per l‟Inclusione (P.A.I.)
10. Piano annuale degli impegni: PAI
Tutti questi documenti sono depositati in Istituto a disposizione per la consultazione,
all‟albo o, richiedendoli, in segreteria didattica.
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ORARIO DI RICEVIMENTO DEGLI UFFICI
ORARIO SEGRETERIA DIDATTICA
MATTINO
 DOCENTI: 7.45 -8.15
 DOCENTI SOSTEGNO (CONTROLLO DOCUMENTAZIONE STUDENTI): DALLE 8.00 ALLE
9.00 – DALLE 13.00 ALLE 14.00
 GENITORI, DOCENTI, PERSONALE ATA: 10.30 – 13.30 (SERVIZIO ALLO
SPORTELLO)
 STUDENTI: 10.00 – 11.30 (SERVIZIO ALLO SPORTELLO)
 PER GLI ALLIEVI DELLA SUCCURSALE È PREVISTO IL SERVIZIO RICHIESTA/CONSEGNA
DEI DOCUMENTI CURATO DAI COLLABORATORI SCOLASTICI
POMERIGGIO
 GENITORI, DOCENTI, PERSONALE ATA:
(SERVIZIO ALLO SPORTELLO)
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ
14.30 – 16.00
ORARIO SEGRETERIA AMMINISTRATIVA
MATTINO
 SERVIZIO TELEFONICO ASSENZE DEL PERSONALE 7.30 – 8.30
 DOCENTI: 7.45 -8.15
 GENITORI, DOCENTI, PERSONALE ATA: 10.30 – 13.30
 STUDENTI: 10.00 – 11.30
POMERIGGIO
 GENITORI, DOCENTI, PERSONALE ATA: LUNEDÌ E MERCOLEDÌ 14.30 – 16.00.
RICEVIMENTO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
 IL DIRIGENTE RICEVE SOLO SU APPUNTAMENTO
ORARIO DI APERTURA DELL’ISTITUTO
DAL
LUNEDÌ AL VENERDÌ: DALLE 7.30 ALLE 17,30 DURANTE IL PERIODO DI ATTIVITÀ
DIDATTICA
IL SABATO: DALLE 7.30 ALLE 14.00.
 DALLE 7.00 ALLE 14.00 NEI PERIODI DI SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA
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UFFICI E SERVIZI
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI
Sig.ra LIDIA ZUCCONELLI
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
UFFICIO AMMINISTRATIVO
ORNELLA PAIO: retribuzione emolumenti S. T., ricostruzione carriere, indennità di
missione, adempimenti fiscali (CUD, Mod. 770, Anagrafe delle Prestazioni),
Dichiarazioni servizio prestato comunicazioni alla DPT, gestione SIDI, pratiche riscatti,
dichiarazioni dei servizi. Modelli disoccupazione INPS, istruzione pratiche
pensionistiche, assegno nucleo familiare e prestiti. Collabora con DSGA nella gestione
del personale., contratti del personale estraneo
PATRIZIA PIOLA: amministrazione del personale, chiamata supplenti e istituzione dei
rispettivi fascicoli personali, gestione trasferimenti, part - time, 150 ore , graduatorie,
assenze e ferie, , esami di stato ( gestione commissioni ),. Collabora col DS nell‟
istruttoria dell‟organico comunicazione telematica obbligatoria CoVeneto.
STEFANIA BELLETTATO: ( part - time in servizio lunedì, martedì, giovedì, venerdì')
gestione preventivi con relative richieste alle ditte per prospetto comparativo, ordinativi
di materiale e attrezzature didattiche, tenuta registro conto corrente postale e registro
fatture, tenuta registri dell‟inventario, collabora con il dsga negli adempimenti relativi
alla gestione finanziaria.
CATTIN BARBARA completamento part-time il venerdì e sabato
Tenuta registro conto corrente postale, pratiche relative alla tracciabilità ( richieste Durc
e Cig ) collabora con dsga negli adempimenti relativi alla gestione finanziaria e del
patrimonio
UFFICIO DIDATTICO
FRANCA FERRARI: sostituzione DSGA, assenze, buoni bar, organi collegiali,
gestione valuta e Tutti in Classe, gestione fascicoli alunni rapporti con responsabili
progetti e collaboratori DS, circolari e gestione del PAI, , Albo on - line.
GIOLO EMANUELA: obbligo formativo assenze, statistiche, gestione assenze,
infortuni, tasse scolastiche, gestione Valuta e Tutti in Classe , tenuta fascicoli allievi con
handicap, gite e visite aziendali
MARISA TOSIN: rapporti con la presidenza, protocollo, smistamento corrispondenza,
intranet ministeriale, posta elettronica comprese caselle Pec, gestione Valuta e Tutti in
Classe
ROBERTA LAZZARINI: organi collegiali, gestione assenze, esami di stato, idoneità,
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P.O.F. 2014/2015
comunicazioni alle famiglie, tasse scolastiche, certificati vari. gestione Valuta e Tutti in
Classe
Sportello, telefono e richieste d‟archivio, scrutinio elettronico: qualsiasi assistente
UFFICIO MAGAZZINO
ANNA MARIA ZANELLATO- GLORIA LAZZARIN- ISABELLA BRUSON:
ordinazioni, rapporti con ditte ed enti esterni, supporto alle attività allargate. Carichi e
scarichi, giacenze, tenuta registri di magazzino.
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TECNICI DI LABORATORIO
SALA-BAR
SIMONE BERGO
MONICA BERTAGLIA
FRANCO CRIVELLARI
BOVOLENTA ILARIO
ROLDI MARTA
CUCINA
PLACIDO BOSCOLO
GIOVANNI BUX
ROBERTO MANCINI
LORIS SARTO
FABRIZIO TOSO
RICEVIMENTO
IVAN BUZZONI
(laboratorio informatica)
SERENA TROMBINI
(laboratorio ricevimento)
COLLABORATORI SCOLASTICI
CENTRALINO
PAOLA MANTOVANI
ANGELA TURRI
PIANO TERRA compresa ALA NUOVA
GABRIELE MANTOAN
MILENA SEGA
MARIA LICIA BERGANTON
PRIMO PIANO compresa ALA NUOVA
MARIA VICENTINI
ADA SONIA BERLINI
CRISTINA BRAGHIN
MAURO ZANARDI
PALESTRA E PALAZZETTO
PAOLO CHIEREGHIN
LABORATORI CUCINA E SALA
ARCADIA DALLE RIVE
FLAVIO BERTAGGIA
NICOLETTA RUBIERO
VITTORINA BAGATIN
SUCCURSALE
DANIELE INGEGNERI
MARZIA LONGATO
BRAGGION GIANCARLO
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BREVE GLOSSARIO
C.D. Collegio Docenti
C.d.C. Consiglio di classe
O.T.F. Obiettivi trasversali finali.
P.O.F. Piano Offerta Formativa, cioè il piano delle attività curricolari e formative che
l‟Istituto offre all‟utenza.
PED progettazione educativa didattica elaborata da c.d.c., contiene le scelte educative e
didattiche del consiglio in relazione alla singola classe, sempre nell‟ambito del Pof.
Modulo percorso autonomo a valenza sia disciplinare che pluridisciplinare, fortemente
omogeneo, riferito ad una parte del curricolo, è in grado di far perseguire precisi obiettivi
cognitivi verificabili, documentabili ed esportabili.
Curricolo è l‟offerta delle opportunità predisposte dalla scuola per favorire la crescita e
lo sviluppo personale e sociale degli alunni.
P.D.M. (Programmazione Didattica Modulare) è il documento che esplicita i modi
concreti di realizzazione, nelle classi per i singoli alunni, dei percorsi formativi relativi
alle singole discipline.
Programmazione educativa è il documento elaborato dal C.D. che contiene le scelte
riguardanti i percorsi formativi attraverso cui si perseguono i fini e gli obiettivi indicati
nei programmi scolastici nazionali.
Valutazione è l‟espressione del giudizio relativo al livello di raggiungimento degli
obiettivi di apprendimento e dell‟efficacia di strategie e metodi di insegnamento.
Verifica è l‟insieme delle operazioni volte ad accertare la distanza tra i risultati attesi ed i
risultati effettivamente conseguiti.
Dipartimento è costituito dai docenti della stessa materia o di materie appartenenti allo
stesso ambito disciplinare.
Dipartimento per asse è costituito da docenti di discipline affini afferenti ad uno degli
assi disciplinari (Asse tecnologico, Asse linguistico, Asse scientifico-matematico, Asse
storico - socile)
F.S. Funzione strumentale; docente che ricopre l‟incarico di operare, in un determinato
ambito, allo scopo di soddisfare ciò che è stato individuato come bisogno.
I.D.E.I. : Tutti quegli interventi didattici-educativi (corsi di recupero-insegnamento
individualizzato- attività mirate ecc..) posti in essere dall'insegnante per sostenere e
integrare la preparazione dell'alunno.
Didattica breve: Modalità di insegnamento finalizzate ad un apprendimento mirato ed
essenziale (es.: programmazione modulare ).
SGQ: Sistema di Gestione per la Qualità
MQ: Manuale della Qualità
AC: Azione correttiva
AP: Azione preventiva
NC: Non conformità
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Mod.: Modulo-Modulistica
IO: Istruzione operativa
VI: Visite Ispettive Esterne
VII: Visite Ispettive Interne
DS: Dirigente Scolastico
RGQ: Responsabile Garanzia Qualità
VIC: Collaboratore vicario
COL: Collaboratore del DS
ALLO: Responsabile dell‟inserimento degli alunni alloglotti
DSGA: Direttore dei Servizi Generali Amministrativi
GPOF: Responsabile gestione del POF
ORI: Responsabile dell‟orientamento scolastico
SER: Responsabile dei servizi agli alunni
DISP: Responsabile della Dispersione scolastica
SICU: Responsabile della sicurezza
SOST: Responsabile del coordinamento dell‟attività di sostegno
FS: Funzione strumentale
MAG: Responsabile del magazzino
ITP: Insegnante Tecnico Pratico
AT: Assistente Tecnico
PRG: Responsabile del progetto
LAB/LAB1: Responsabile controllo taratura strumenti
CDSR: Capo dipartimento servizi della ristorazione
CDST: Capo dipartimento servizi turisti
STA: responsabile ASL
UDA: Unità Didattica di Apprendimento
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LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
Il Collegio dei docenti individua le linee essenziali della programmazione annuale,
suddivisa per fasce di classi parallele e del medesimo indirizzo, tenendo conto degli
obiettivi educativi e degli obiettivi trasversali finali: cognitivi, formativi e professionali
legati all'indirizzo alberghiero - ristorativo e turistico della scuola.
Le classi prime e seconde dall‟ a. s. 2010-2011 seguono le linee guida (art. 8 comma 6 d.
p. r.15/3/2010) per questo i dipartimenti hanno elaborato nuove programmazioni
temporizzate per favorire le attività pluridisciplinari utilizzate per sviluppare le
competenze trasversali. Dall‟ a. s. 2012-2013 anche le classi terze seguono le linee guida
(art. 8 comma 6 d.p.r.15/3/2010); per favorire le attività pluridisciplinari per le classi
terze e quarte sono stati individuati prodotti e territori di riferimento per lo studio
enogastronomico del territorio polesano, italiano ed europeo. Le attività per la classe
terza sono state temporizzate cercando di avviare attività pluridisciplinari e di sviluppo
delle competenze trasversali. Dall‟a. s. 2013-2014 anche le classi quarte seguono
programmazioni riviste secondo le indicazioni delle linee guida (art. 8 comma 6 d. p.
r.15/3/2010). Per facilitare lo sviluppo di competenze trasversali ciascuna classe
parteciperà al progetto “Polesine cultura da gustare” che prevede la realizzazione di
serate-evento per approfondire la cultura enogastronomica del Polesine. Dall‟a.s. 20142015anche le classi quinte seguiranno programmazioni in linea con le indicazioni
nazionali della Riforma.
Per sviluppare le competenze indicate dai profili di ciascun indirizzo, si lavora, in tutte le
classi, utilizzando le UDA (Unità Didattiche di Apprendimento). Le UDA sono state
elaborate in appositi gruppi di lavoro dove erano presenti i capidipartimento insieme ai
docenti titolari di funzioni strumentali facenti parte dello staff.
Le UDA sviluppate in ciascuna classe sono le seguenti:
a) Classi 1^ UDA "Orientarsi nel territorio" + UDA di Asse;
b) Classi 2^ UDA "Integrazione e multicultura"+UDA di Asse;
Secondo biennio:
a) Classi 3^: preparazione per ASL (equivalenza formativa);
b) Classi 3^ lab. Sala e Vendita e cucina :"La cultura enogastronomica del territorio";
c) Classi 3^ accoglienza: "Ti faccio da guida";
d) Classi 3^ Organizzazione del viaggio di istruzione in funzione dell'indirizzo (itinerari
e prodotti per accoglienza e ristorazione);
e) Classi 4^ preparazione per ASL (equivalenza formativa);
f) Classi 4^ "Polesine Cultura da gustare" (date e prodotti);
g) Classi 4^ turistico: Visita all'orto delle erbe aromatiche; Visita guidata alla città di
Adria.
5° anno:
a) Definizione UDA "Orientamento in uscita".
b) Ricaduta ASL (valutazione con evento finale)
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La programmazione educativa e didattica (Ped) a livello di Consigli di Classe (C. d.
C.) individua:
a. livelli di partenza: attraverso o prove di ingresso (in particolare nelle classi prime) e
osservazioni sistematiche degli alunni, per calibrare i piani individuali e la
programmazione stessa del Consiglio di Classe.
b. attività didattico - educative: finalizzate ad assicurare adeguate condizioni iniziali
sotto il profilo delle conoscenze - competenze a tutti gli allievi, con particolare
riferimento ad eventuali interventi educativi integrativi (IDEI), da attivare sin dai primi
giorni di lezione.
c. competenze trasversali finali del primo biennio: finalizzate alla certificazione
d. contenuti disciplinari: organizzati per moduli autonomi (vedere programmazione
modulare allegata al POF di cui è parte integrante)
e. obiettivi pluridisciplinari: raggiungibili attraverso argomenti comuni a più discipline
(vedi UDA), in modo che ciascuna di esse possa dare il proprio contributo al
raggiungimento di una conoscenza più organica ed esaustiva..
g. metodologie di insegnamento: fatta salva l'autonomia metodologica di ogni docente,
saranno usate anche le tecniche della "didattica breve", per rendere più frequenti le
misurazioni e i monitoraggi.
h. strumenti di lavoro: riferiti alla dotazione strumentale dell‟Istituto, con particolare
riferimento ai sussidi informatici, multimediali, audiovisivi e all'uso dei laboratori e della
biblioteca.
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La Valutazione
Tre sono i tipi di valutazione indispensabili nella scansione temporale di un anno
scolastico:
1. La valutazione iniziale
2. La valutazione intermedia o formativa
3. La valutazione finale e sommativa
La valutazione di ogni alunno verrà effettuata al termine di ogni modulo o di porzione di
modulo, mediante prove di tipo strutturato o semistrutturato, per consentire la
certificazione delle conoscenze, competenze, capacità acquisite da ciascuno, anche
separatamente per i vari argomenti trattati.
Saranno effettuate prove scritte strutturate o semistrutturate anche per le discipline orali,
quando sia necessario valutare competenze o capacità di tipo logico-operativo o
conoscenza di contenuti specifici.
Qualsiasi tipologia di prove venga adottata, i dati raccolti saranno attentamente studiati
dal Consiglio di Classe al fine di raccogliere tutti gli elementi atti a orientare l'azione
didattica e a rimuovere le cause di un insuccesso, mediante idonei interventi di recupero
(IDEI).
Le verifiche formative o sommative (orale, scritta, grafica o pratica) devono comunque
essere sempre coerenti con gli obiettivi che intendono verificare e calibrate nei tempi e
nella complessità. Le prove di verifica rappresentano l'obiettiva documentazione del
processo di valutazione dell'apprendimento degli studenti. Saranno, pertanto, di varia
natura, organizzate nelle forme ritenute didatticamente più efficaci (quesiti a risposta
multipla, quesiti a risposta breve, questionari, relazioni, produzioni scritte controlli orali
ecc.) per misurare la distanza tra obiettivi prefissati dal docente e quelli raggiunti dal
discente (valutazione di criterio).
Il numero minimo di verifiche: due scritte e due orali per il trimestre e tre scritte e
due orali per il pentamestre.
L’attività di alternanza scuola lavoro, condotta per tre settimane durante l’anno
scolastico dagli studenti di classe terza e quarta, deve essere valutata nel secondo
pentamestre da ogni disciplina; la votazione entra a far parte della media dei voti
del secondo periodo.
Per la valutazione interna e il monitoraggio del POF vengono somministrate , al termine
del trimestre e del pentamestre, prove pluridisciplinari a scelta multipla o a risposta
chiusa per le discipline che hanno evidenziato maggior insuccesso scolastico. Dall‟a.s.
2012-2013 i dipartimenti di matematica, diritto, scienze degli alimenti, inglese
predispongono percorsi e prove di verifica comuni, valutano i risultati delle prove che
vengono poi via via esaminati in corso d‟anno in appositi incontri con la dirigenza.
Dall‟anno scolastico 2013-2014 anche l‟italiano è oggetto di monitoraggio. I dipartimenti
individuano strategie di recupero e attività didattiche volte a far diminuire l‟insuccesso
scolastico. I risultati delle prove vengono tabulati per essere valutati dallo staff al fine di
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migliorare la programmazione curricolare nei dipartimenti.
Per la valutazione delle competenze al termine del primo biennio, il consiglio di classe
predispone un certificato delle competenze che viene consegnato su richiesta agli
interessati.
La valutazione delle competenze prevede tre livelli relativi all'acquisizione delle
competenze di ciascun asse (asse dei linguaggi, asse matematico- scientifico, asse
tecnologico, asse storico sociale):
Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di
possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure
fondamentali
Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l'espressione "livello
base non raggiunto", con l'indicazione della relativa motivazione
Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in
situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e
le abilità acquisite
Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche
non note, mostrando padronanza nell'uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e
sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli
Per l‟ammissione alla classe successiva il Consiglio di classe tiene conto dei seguenti
punti:
1. Situazione di partenza: carente, lacunosa , frammentaria, adeguatamente
2.
3.
4.
5.
6.
7.
impostata, ben organizzata, completa.
Frequenza alle lezioni: decisamente saltuaria (solo il 40%), saltuaria (fino al
60%), non del tutto regolare (fino al 70%), abbastanza regolare( fino al 80%),
regolare (fino al 90%), assidua (100%).
Impegno rispetto ai doveri scolastici: nullo, limitato, debole, presente lo stretto
necessario, incostante, dispersivo, adeguato, accettabile, regolare, sistematico,
costante, buono, notevole.
Interesse dell‟alunno verso le discipline: assente, poco presente, non rilevabile,
doveroso, da sollecitare, spontaneo, presente, vivo.
Partecipazione al dialogo educativo: nulla, opportunistica, occasionale,
distratta, distraente o di disturbo, da sollecitare, passiva, attenta, propositiva,
attiva, costruttiva.
Metodo di studio: improduttivo, disorganizzato, dispersivo, poco autonomo,
mnemonico, manualistico, non sempre o non del tutto organizzato, autonomo,
abbastanza organizzato, organizzato, efficace, proficuo, produttivo.
Livello di apprendimento raggiunto, inteso come conoscenze, competenze,
capacità acquisite in ordine agli obiettivi programmati :
Scarso da N.C. a 3;
Gravemente insufficiente: 4;
Insufficiente: 5
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Sufficiente: 6
Discreto: 7
Buono: 8
Ottimo: 9
Eccellente: 10.
Il Collegio dei Docenti e i Consigli di Classe hanno individuato, nell'ambito della
valutazione sommativa, delle griglie di valutazione (vedere Appendice) che descrivono le
misurazioni delle prove di tipo formativo. Per gli alunni con DSA (Disturbi specifici di
apprendimento) sono state predisposte apposite griglie di valutazione.
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ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO
La valutazione del comportamento degli studenti di cui all’art. 2 del Decreto Legge
1 Settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazione dalla Legge 30 ottobre 2008,
n. 169, risponde alle seguenti priorità:
accertare i livelli di apprendimento e consapevolezza raggiunti, con specifico
riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile;
verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano
la vita di ciascuna istituzione scolastica;
diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all‟interno della
comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto
esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che
corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri.
La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per
condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e
non lesiva dell‟altrui personalità, da parte degli studenti.
La valutazione, espressa in sede di scrutinio intermedio e finale , si riferisce a tutto il
periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività
di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. La valutazione in questione
viene espressa collegialmente dal Consiglio di Classe ai sensi della normativa vigente e ,
a partire dall‟a.s. 2008/2009, concorre, unitamente alla valutazione degli apprendimenti,
alla valutazione complessiva dello studente e pertanto concorre alla determinazione della
media dei voti ai fini dell‟ammissione all‟Esame di Stato e alla definizione del credito
scolastico ( C.M. 46/2009).
La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio e finale non può riferirsi ad un
singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di
crescita civile e culturale dello studente in ordine all‟intero anno scolastico. In
particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve corrispondere
l‟attribuzione del voto sul comportamento, il Consiglio di Classe tiene in debita
evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso
dell‟anno in relazione alle finalità di cui al punto 1 della presente delibera.
La valutazione del comportamento è espressa in decimi.
Il voto di condotta insufficiente ( inferiore a sei decimi ) determina la non ammissione
alla classe successiva o all‟esame conclusivo del ciclo di studi.
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P.O.F. 2014/2015
Per attribuire il voto di condotta al singolo studente ogni Consiglio di Classe dovrà
prendere in considerazione i seguenti elementi:
Impegno scolastico non saltuario rispetto alle varie discipline
Rispetto degli impegni assunti
Il Collegio Docenti, assumendo come obiettivo interdisciplinare e come fondamento e
fine ultimo di ogni attività didattica la formazione di un‟etica della responsabilità, della
solidarietà, del rispetto degli altri e di un corretto esercizio della libertà, ai fini di
uniformare le modalità della valutazione, che verranno utilizzate da tutti i Consigli di
Classe per l‟assegnazione del voto di condotta:
L‟assegnazione della valutazione insufficiente avviene nel rispetto del D.M. 5 del 16
gennaio 2009, secondo il quale “ la valutazione insufficiente del comportamento,
soprattutto in sede di scrutinio finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del
Consiglio di Classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità,
riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti –
D.P.R. 249/1998, come modificato dal D.P.R. 235/2007 e chiarito dalla nota prot.
3602/PO del 31 Luglio 2008 – nonché i regolamenti d‟istituto prevedano l‟irrogazione
di sanzioni disciplinari che comportino l‟allontanamento temporaneo dello studente dalla
comunità scolastica per periodi superiori a 15 giorni ( art 4, commi 9, 9 bis e 9 ter dello
Statuto ) “.
Il Consiglio di Classe, in tal caso, accerterà che lo studente , essendo stato destinatario
nel corso dell‟anno di almeno una delle sanzioni disciplinari di cui sopra,
successivamente all‟ irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria previste
dal sistema disciplinare,non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel
comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo
percorso di crescita e di maturazione.
La valutazione del comportamento è strettamente collegata a mancanze disciplinari che
l‟Istituto Alberghiero Cipriani ha disciplinato secondo il seguente regolamento.
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REGOLAMENTO IN MATERIA DI SANZIONI DISCIPLINARI AGLI ALUNNI
Art. 1 PREMESSA
L'alunno che manchi nei propri doveri scolastici, ovvero qualora il suo comportamento rechi offesa alla disciplina,
al decoro ed alla morale nella scuola e fuori di essa, è passibile di sanzioni disciplinari.
Art. 2 DOVERI
A) I doveri scolastici dell'alunno sono:
1)
prestare attenzione durante le lezioni che vengono impartite dagli insegnanti;
2)
non masticare gomme, mangiare o bere in aula durante le ore di lezione;
3)
non essere causa di disturbo ed interruzione delle lezioni;
4)
indossare la divisa durante le esercitazioni pratiche;
5)
svolgere i compiti assegnati dai docenti;
6)
essere presente in aula all'inizio delle lezioni antimeridiane e pomeridiane, salvo casi di forza
maggiore, non dipendenti dalla volontà dell'alunno;
7)
non uscire dall'aula, se non con l'espressa autorizzazione del docente che risponde della vigilanza
sugli alunni in quel momento;
8)
non assentarsi, senza validi e giustificati motivi, dalle lezioni;
9)
non utilizzare, in alcun modo, il cellulare durante le ore di lezione e nell'intervallo o altri
dispositivi elettronici o audiovisivi;
10)
trasmettere alla famiglia le comunicazioni riguardanti il profitto e la vita scolastica;
11)
presentare valida giustificazione in caso di assenza;
12)
non fare assenze mirate in una o più discipline anche con l‟uso improprio di uscite anticipate o entrate
posticipate;
13)
non fumare negli ambienti interni ed esterni dell‟Istituto.
B) L'alunno, nell'ambito scolastico, deve altresì tenere un comportamento educato e corretto e in
particolare:
1)
deve osservare le regole dettate dalla scuola sulla sicurezza nell'uso dei macchinari dei vari locali
dove si svolge l'attività didattica, compresi i bagni;
2)
non deve esternare atteggiamenti o parole non consoni alla funzione educativa della scuola,
oppure contrari alla morale comune;
3)
non deve tenere un comportamento che possa costituire pericolo per sé e/o per gli altri;
4)
non deve usare un linguaggio che risulti d'ingiuria, di minaccia o di diffamazione nei confronti
degli altri alunni, dei docenti o di altre persone;
5)
non deve manomettere o guastare gli impianti e le attrezzature in dotazione presso l'Istituto;
6)
non deve appropriarsi di beni di proprietà altrui o dell'Istituto;
7)
non deve usare violenza fisica o psicologica nei confronti degli altri;
8)
non deve far uso di sostanze stupefacenti od alcooliche;
9)
non deve avere con sé armi od esplosivi, né materiali od oggetti ad essi
assimilabili o ritenibili armi improprie;
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P.O.F. 2014/2015
10)
non deve commettere fatti che turbino il regolare andamento della scuola, né
arrecare offesa alla medesima;
11)
non deve arrecare offesa al decoro personale, alla religione ed alle istituzioni.
12)
non deve assumere comportamenti improntati a forme di pregiudizio che si
traducano in comportamenti concretamente offensivi, discriminatori, razzisti
o,comunque, emarginanti;
13)
Non deve assumere comportamenti improntati a forme di violenza , ricatto, minaccia ,bullismo.
14)
non sottrarsi sistematicamente e consapevolmente dalla frequenza e dall‟impegno in
una o più discipline e attività del proprio percorso didattico-formativo (es. discipline curricolari,
percorsi di III area, visite aziendali, stages, alternanza scuola-lavoro, attività di banqueting, ecc.)
15)
non deve far uso di piercing e dilatatori del lobo dell‟orecchio e tenere i capelli ”Rasta”
e quant‟altro modifichi visibilmente la naturalità delle forme fisiche.
ART. 3 SANZIONI DISCIPLINARI
Per quanto attiene il tipo di sanzioni disciplinari da irrogare all'alunno in base alle fattispecie che si
verificheranno, vengono previsti i seguenti interventi da parte degli Organi Scolastici:
1) - per le mancanze nei doveri scolastici di cui alla lettera A:
A)
Avvertimento scrìtto: (di norma preceduto da! richiamo verbale) annotato sul registro di classe
o sul libretto personale dello studente; é inflitto dal docente che svolge la lezione o che è
incaricato della vigilanza negli spazi nei quali è stato riscontrato il comportamento scorretto e
consiste nel richiamo formale al rispetto delle regole e dei doveri dell‟alunno. E‟ altresì
competente ad infliggere tale sanzione il Dirigente Scolastico.
B)
Ammonizione scritta: irrogata in maniera formale all'alunno e comunicata alla famiglia; come
l'avvertimento, consiste in un richiamo ai rispetto delle regole e dei doveri. È inflitta dai
Dirigente scolastico di propria iniziativa o su richiesta di singoli insegnanti o dei Consiglio di
classe.
C)
Esclusione temporanea da attività ricreative, associative, partecipative o sportive: consiste nella
sospensione temporanea da una o più iniziative inerenti alle attività inter, para o
extrascolastiche.
2) - per le mancanze nei doveri scolastici di cui alla lettera B:
D)
Allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per periodi fino a 15
giorni: è disposto nel caso di violazione dei doveri di cui alla lettera B, ovvero nel
caso in cui all'allievo siano stati irrogati, nel corso dell'anno scolastico, più di
quattro avvertimenti o ammonizioni scritte. L'effettiva durata sarà decisa in base
alla gravità del fatto;
E)
Allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo superiore ai 15 giorni: è
disposto quando siano stati commessi reati che violano la dignità ed il rispetto delta
persona o vi sia pericolo per incolumità delle persone; la durata è commisurata
alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Nel caso in
cui venga disposta tale sanzione, la scuola promuove - in coordinamento con la
famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l'autorità giudiziaria un percorso di recupero educativo mirato all'inclusione, alla responsabilizzazione e
al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.
F)
Allontanamento dalla comunità scolastica con esclusione dallo scrutinio finale o
non ammissione all'Esame di Stato: è disposto nei casi di recidiva delle fattispecie
di cui al precedente punto E), ovvero di violenza grave o comunque connotati da
una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale e non sono
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P.O.F. 2014/2015
esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente
nella comunità durante l'anno scolastico.
Nel caso in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo
stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di
iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola.
ART. 4 SANZIONI DISCIPLINARI SOSTITUTIVE E/O RIPARATORIE
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa; pertanto, allo studente può essere offerta la
possibilità di convertirli in attività di natura sociale culturale ed in generale a vantaggio della
comunità scolastica.
Nella commutazione della pena deve essere comunque rispettato l'art. 23 della Costituzione per il
quale "nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla
legge". La commutazione della pena, quindi, che comporta la revoca della sanzione, può avvenire
solo su base volontaria.
All'atto della comunicazione del provvedimento disciplinare può essere offerta all'alunno, dal soggetto
competente all'irrogazione della sanzione, la possibilità di conversione in una delle seguenti attività alternative:
a)
scuse formali redatte per iscritto e indirizzate all'interessato;
b)
attività di ricerca relative al tema dell‟infrazione commessa:
c)
attività manuali volte al ripristino d'attrezzature, arredi, beni scolastici in genere indebitamente
danneggiati;
d)
eliminazione di situazione di degrado di locali o spazi scolastici, o dell'ambiente in generale, provocate
intenzionalmente o coscientemente;
e)
attività da svolgersi nell'ambito di iniziative di solidarietà promosse dalla scuola;
f)
attività di collaborazione con i responsabili della biblioteca scolastica per il riordino dei libri o per il
riordino dei locali;
g)
ogni altra attività, manuale o intellettuale, educativa e vantaggiosa per la scuola.
ART. 5 RISARCIMENTO DEL DANNO
La commisurazione della pena o la sua commutazione non esclude l'eventuale responsabilità patrimoniale ex art.
2043 ce. e segg.
Nel caso di atti vandalici, danneggiamento volontario alle strutture, agli arredi, alle attrezzature scolastiche o ad
effetti personali di compagni e dei personale della scuola, gli studenti responsabili sono tenuti a! risarcimento dei
danni arrecati o alla riparazione degli stessi, il risarcimento de! danno costituisce un fattore di
responsabilizzazione nei confronti degli studenti e delle famiglie. Chi accerta il danno deve tempestivamente
segnalarlo, di norma per iscritto, mediante una relazione indirizzata al Dirigente Scolastico. Il D.S.G.A.
provvedere alla sua quantificazione economica.
II Dirigente Scolastico provvede a comunicare alla/e famiglia/e l'entità del danno che dovrà essere
risarcito alla scuola tramite bollettino di conto corrente postale.
ART. 6 ORGANI COMPETENTI AD APPLICARE LE SANZIONI
Le sanzioni previste nell'art. 3 del presente regolamento sono irrogate:
lettere a) : dai docenti o dal D.S.;
lettere b) : dal D.S.;
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lettera c) e d) : dal Consiglio di classe (sola componente docenti) o dal Dirigente Scolastico;
lettere e); f) : dal Consiglio di Istituto. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le
sessioni d'esame sono inflitte dalla Commissione d'esame, anche per i candidati esterni.
Le sanzioni disciplinari che comportano l‟allontanamento dalla comunità scolastica possono essere
irrogate soltanto previa verifica della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che
l'infrazione disciplinare sia stata effettivamente commessa dallo studente incolpato. Il provvedimento disciplinare
che comporti l'allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica per uno studente beneficiario dei sostegno
può essere assunto solo dopo aver acquisito /'/ parere preventivo dello psicologo di competenza.
ART. 7 MODALITÀ PER L'IRROGAZIONE DELLE SANZIONI
Per l'irrogazione delle sanzioni disciplinari sono disposte modalità diverse a seconda della tipologia,
individuata.
Per mancanze disciplinari che diano luogo a sanzioni di tipologia a) e b):
- se l‟infrazione è rilevata da un docente, il docente può decidere se risolvere autonomamente la
controversia oppure avvalersi della collaborazione del Dirigente Scolastico;
- se l'infrazione è rilevata dal personale ATA, che collabora alla vigilanza, il rilievo va esposto
direttamente al Dirigente Scolastico od ai suoi collaboratori.
Per mancanze disciplinari di tipologia c) / docenti componenti il CdC esprimono il loro parere a! momento della
delibera dell'attività (ricreativa, sportiva,...).
Per mancanze disciplinari di tipologia superiore alla e) deve comunque essere informato il DS, che provvedere a
dare avvio all'istruttoria ed alla convocazione dell'Organo Collegiale competente.
ART. 8 PROCEDURA PER L'IRROGAZIONE DELLE SANZIONI a), b),c)
La procedura per l'irrogazione delle sanzioni comprende: a) la fase istruttoria, b) la fase di attuazione,c) la fase di
comunicazione.
1.
Fase istruttoria:
a) avuta notizia di una mancanza disciplinare, il Dirigente Scolastico o l'insegnante interessato, provvedono
all'accertamento dei fatti ed all'individuazione delle responsabilità;
b) una volta accertati fatti e responsabilità, il DS o l'insegnante interessato invita il
responsabile o i responsabili, ad esporre le proprie ragioni.
2.
Fase applicativa:
a) qualora la natura dell'infrazione comporti la sanzione dell'avvertimento scritto o della ammonizione
scritta, una volta individuate le responsabilità, il docente interessato o il Dirigente Scolastico provvedono
immediatamente ad infliggere il provvedimento disciplinare..
b) Nel caso di sanzione disciplinare di tipologia e) la decisione viene formalizzata nel corso del CdC
ordinario o tramite l'espressione di parere negativo nel foglio di raccolta firme.
3.
Fase di comunicazione:
a) le sanzioni disciplinari sono comunicate alle famiglie, a seconda dei casi: dal DS, dal Coordinatore di
Classe o dai docente interessato
ART. 9 PROCEDURA PER L’IRROGAZIONE DELLE SANZIONI d),e), f)
1. Fase istruttoria:
a) avuta notizia della grave mancanza disciplinare, il Dirigente Scolastico:acquisisce dalle parti interessate i dati
ed i fatti di pertinenza, provvede a contestare allo studente il fatto e lo invita a esporre le proprie ragioni per
iscritto ed a partecipare al successivo Consiglio di Classe convoca l'Organo Collegiale competente. Il Dirigente
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scolastico può convocare un Consiglio di Classe straordinario anche a seguito di richiesta da parte dei
Coordinatore della Classe (la richiesta di convocazione sarà formalizzata dal Coordinatore al DS per iscritto) o
di altro personale della scuola.
2. Fase applicativo:
a) in sede di OC competente il Dirigente espone i dati ed i fatti acquisiti nella fase istruttoria e
le ragioni esposte;
b)
viene acquisito agli atti, quale ulteriore elemento per la decisione, il documento scritto
dallo/dagli studente/i sottoposti al procedimento;
e) in sede di votazione in Consiglio di Classe non è consentito l'astensione, in caso di parità prevale
il voto del Presidente.
3. Fase di comunicazione:
a)
Le sanzioni disciplinari che comportino allontanamento dalle lezioni o risarcimento del danno sono
comunicate alle famiglie dal Dirigente Scolastico, con lettera raccomandata.
b)
Nello comunicazione scritta alle famiglie dovranno essere specificati i comportamenti e i fatti che hanno
doto origine al provvedimento, le norme del Regolamento violate, lo natura de! provvedimento irrogato, la durata
e la decorrenza dello sanzione.
ART.10 RISERVATEZZA DEI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
È fatto divieto ai singoli docenti di dare comunicazione agli studenti interessati dei provvedimenti disciplinari
adottati, prima dell'espletamento dello procedura ufficiale.
ART. 11 ORGANO INTERNO DI GARANZIA
Ai sensi del comma 2 dell'art. 5 del D.P.R. 249/98, modificato dall'art. 2 del DPR 235/07, è istituito un Organo
Interno di Garanzia, competente a decidere a seguito richiesto degli studenti dello scuoio secondaria superiore o
di chiunque vi abbia interesse: a) sulle impugnazioni avverso provvedimenti disciplinari; b) sui conflitti che
sorgano in merito all'applicazione del presente regolamento.
L'Organo di cui al presente orticolo si dota, subito dopo il suo insediamento del regolamento interno che ne
disciplini:
a) la composizione in ordine:
1) al n. dei suoi membri, che in ragione delle componenti scolastiche che devono rappresentare non
possono essere meno di quattro;
2) alle procedure di elezione e subentro dei membri, nonché olla possibilità di nominare membri
supplenti, in coso di incompatibilità (es. qualora faccio porte dell' O.C. lo stesso soggetto che abbia
irrogato la sanzione) o di dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell‟ O.C.. lo studente
sanzionato o un suo genitore);
b) il funzionamento nel senso che occorrerà precisare:
1) se tale organo in primo convocazione debba essere "perfetto"(deliberazioni valide se sono presenti tutti i
membri) e magari in seconda convocazione funzioni solo con i membri effettivamente partecipanti allo
seduta o se, al contrario, non sia mai necessario, per lo validità delle deliberazioni, che siano presenti tutti
i membri;
2) il valore dell'astensione di qualcuno dei suoi membri (se influisco o meno sul conteggio dei voti).
ART. 12 ORGANO REGIONALE DI GARANZIA
Ai sensi del comma 2 dell'art. 5 del D.P.R. 249/98, modificato dall'art 2 del DPR 235-107, è istituito un Organo
Interno di Garanzia regionale, che decide in via definitiva sui reclami proposti, dagli studenti o da chiunque vi
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abbia interesse, contro le violazioni al D.P.R. 249/98 ed al presente Regolamento.
ART. 13 IMPUGNAZIONI.
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte da parte degli studenti della scuola secondaria
superiore o di chiunque vi abbia interesse, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, all'Organo
di Garanzia interno, che decide ne! termine di dieci giorni. Il ricorso va inoltrato al Presidente, che provvedere
alla convocazione dell'Organo di garanzia. L'Organo di cui sopra decide, negli stessi termini, anche sui conflitti
che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente Regolamento.
Il Direttore dell‟Ufficio Scolastico regionale, o un Dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui
reclami proposti contro le sanzioni attribuite per violazioni al D.P.R. 249/98 ed al
presente Regolamento. La decisione è assunta previo parere vincolante di un Organo di Garanzia
regionale, presieduto dal Direttore dell'ufficio scolastico regionale.
L'Organo di garanzia regionale svolge la sua attività istruttoria esclusivamente sulla base
dell'esame della documentazione acquisita o di memorie scritte prodotte da che propone il reclamo
e dall'Amministrazione.
Il parere di cui al comma 3 é reso entro il termine perentorio di trenta giorni, in caso di decorrenza
dei termine senza che sia stato comunicato il parere il Direttore dell'ufficio scolastico regionale può
decidere indipendentemente dall'acquisizione del parere. Si applica il disposto di cui all'articolo 16,
comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241
L'eventuale impugnazione non sospende l'efficacia della sanzione. La sospensione può essere
eventualmente accordata su istanza motivata dell'interessato ed a discrezione dell'organo
competente all'irrogazione.
É fatta salva la possibilità di agire, avverso alle decisioni definitive adottate dagli organi
deliberanti, in sede di reclamo, alla Autorità Giudiziaria competente.
ART. 14 MODIFICA DEL REGOLAMENTO
In base all'art.6 del DPR 249/98, il presente regolamento può essere modificato dal Cdl. Eventuali modifiche e/o
integrazioni possono essere apportate su proposta delle singole componenti scolastiche e degli Organi
Collegiali, motivata per iscritto al Presidente del Consiglio d'Istituto e al Dirigente Scolastico. La proposta é
redatta a seguito di richiesta di almeno:
a)
il 20% dei docenti facenti parte dell'organico d'istituto;
b)
il 50% dei genitori rappresentanti di classe e dì Istituto; e) il 50% degli studenti rappresentanti di classe e
di Istituto.
Le proposte di modifica sono adottate a maggioranza dai Consiglio di Istituto.
ART. 15 FORME DI PUBBLICITÀ
Il presente Regolamento è affisso all'Albo della scuola e inserito nel sito dell'Istituto. Il
regolamento disciplinare, assieme allo statuto delle studentesse e degli studenti, é riportato in
forma integrale nel libretto personale dello studente. Il presente Regolamento è soggetto al
regime dell'accesso agli atti amministrativi ai sensi della L n.241/90 e successive modificazioni e
integrazioni.
ART. 16 ENTRATA IN VIGORE
li presente regolamento entrerà in vigore dopo 15 giorni dalla sua affissione all'Albo.
Letto e approvato nella seduta del Consiglio di Istituto dell‟11-11-2014 Delibera n. 87
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CRITERI ATTRIBUZIONE CREDITI SCOLASTICI E FORMATIVI
Ad ogni studente ammesso alla classe successiva e all‟Esame di Stato viene attribuito un
punteggio derivante dalla media dei voti (M), all‟interno di una banda di oscillazione,
secondo la seguente tabella allegata al DM 99/2009:
Media dei voti
M=6
6<M≤ 7
7<M≤ 8
8<M≤ 9
9 < M ≤ 10
Credito scolastico (Punti)
I anno
II anno
III anno
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
4-5
5-6
6–7
7-8
8-9
Il credito scolastico è assegnato tenendo in considerazione, oltre la media dei voti, tre
parametri :
- l‟assiduità della frequenza scolastica
- l‟interesse e l‟impegno nella partecipazione al dialogo educativo
- la partecipazione ad attività complementari ed integrative
Per l‟attribuzione del Credito Formativo agli studenti delle classi III - IV - V ,da parte
del Consiglio di Classe, in sede di scrutinio finale, si è stabilito che gli alunni dovranno
presentare documentazione relativa a :
Attività sportiva agonistica individuale o di squadra presso Società sportive affiliate al
C.O.N.I. con piazzamenti o risultati significativi (1° - 2° - 3° per il singolo o la squadra)
a livello provinciale, regionale e nazionale, debitamente documentati.
Attività di tipo artistico e culturale svolte con assiduità e merito, certificate da scuole
riconosciute in ambito, regionale o nazionale.
Attività di volontariato presso enti o istituzioni riconosciute a livello nazionale –
regionale per almeno tre mesi .
Attività lavorativa extrascolastica, coerente con il corso di studi, dichiarata dal datore di
lavoro per almeno 100 ore con documentazione degli adempimenti contributivi.
Certificazioni nel settore linguistico indicanti livello di competenza rilasciate da enti
legittimati e riconosciuti.
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Aver sostenuto almeno un esame all‟anno per il conseguimento della Patente europea del
Computer (ECDL).
Aver partecipato a progetti scolastici che prevedono adesione individuale e
partecipazione in orario extrascolastico.
Aver partecipato ad almeno due attività di orientamento anche in orario extrascolastico,
scuola aperta.
Membri consulta
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ATTIVITÀ INTEGRATIVE
L'Istituto offre attività di supporto all'azione didattico - educativa programmate in
coerenza con i piani di lavoro e con gli obiettivi educativi e trasversali finali.
 Visite guidate giornaliere e viaggi d'istruzione, fino ad un massimo di sei giorni.
 Partecipazione ad eventuali rappresentazioni teatrali.
 Presenza di esperti nei vari settori formativi e disciplinari su richiesta dei docenti,
quale approfondimento - specialistico di temi curricolari di ampia portata o di temi
pluridisciplinari.
 Corsi di recupero per gli alunni che presentano deficit formativo con carenze di
base
 Sportello didattico per chiarimenti di natura concettuale.
 Corsi professionalizzanti pomeridiani per i settori di sala e vendita,
enogastronomia e accoglienza turistica
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GLI INDIRIZZI DI STUDIO
Il Nuovo Ordinamento in vigore dall’anno scolastico 2010-2011, per le classi prime,
prevede la seguente denominazione:
“SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA”
con tre articolazioni:
Enogastronomia
Servizi di sala e di vendita
Accoglienza turistica
Il Diplomato di istruzione professionale nell‟indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e
l’ospitalità alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative
nelle filiere dell‟enogastronomia e dell‟ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in
tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi.
È in grado di:
utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e
l‟organizzazione della commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di
ristorazione e di ospitalità;
organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e
alle risorse umane;
applicare le norme attinenti la conduzione dell‟esercizio, le certificazioni di
qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;
utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale
orientate al cliente e finalizzate all‟ottimizzazione della qualità del servizio;
comunicare in almeno due lingue straniere;
reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi
con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;
attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi enogastronomici;
curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio
delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità
dei suoi prodotti.
Nell‟articolazione Enogastronomia, il Diplomato è in grado di intervenire nella
produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici;
sa operare nel sistema produttivo, promovendo le tradizioni locali, nazionali ed
internazionali e individuando le nuove tendenze enogastronomiche.
Nell‟articolazione Servizi di sala e di vendita, il Diplomato è in grado di svolgere
attività operative e gestionali funzionali all‟amministrazione, produzione, erogazione e
vendita di prodotti e servizi enogastronomici.
A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni
“Enogastronomia” e “Servizi di sala e di vendita”, conseguono i risultati di
apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.
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1. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico,
merceologico, chimico-fisico, nutrizionale e gastronomico.
2. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in
relazione a specifiche necessità dietologiche.
3. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei
mercati, valorizzando i prodotti tipici.
Nell‟articolazione “Accoglienza turistica”, il diplomato è in grado di intervenire nei
diversi ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione
alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di
accoglienza turistico alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici
che valorizzino le risorse del territorio.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’articolazione
“Accoglienza turistica” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati
in termini di competenze.
1. Utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza,
informazione e intermediazione turistico-alberghiera.
2. Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione
alle richieste dei mercati e della clientela.
3. Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la
progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico-artistiche,
culturali ed enogastronomiche del territorio.
4. Sovrintendere all‟organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando
le tecniche di gestione economica e finanziaria alle aziende turistico-alberghiere.
A conclusione del percorso quinquennale, i Diplomati nelle tre articolazioni:
Accoglienza Turistica, Enogastronomia, Servizi di sala e vendita conseguono i
risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.
1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse.
2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e
prodotti enogastonomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera.
3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche,
utilizzando le tecniche di comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del
servizio e il coordinamento con i colleghi.
4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando
le nuove tendenze di filiera.
5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza,
trasparenza e tracciabilità dei prodotti.
6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la
produzione di beni e servizi in relazione al contesto.
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QUADRO ORARIO PRIMO BIENNIO
INSEGNAMENTI GENERALI
Lingua e letteratura italiana
Storia
Lingua inglese
Matematica
Diritto ed economia
Scienze integrate (sc. della terra e biologia)
Scinze motorie e sportive
RC o attività integrative
INSEGNAMENTI AREA DI INDIRIZZO
Scienze integrate (fisica)
Scienze integrate (chimica)
Scienze degli alimenti
Laboratorio dei servizi enogastronomici settore
cucina
Laboratorio dei servizi enogastronomici settore
sala e vendita
Laboratorio dei servizi di accoglienza turistica
Seconda lingua straniera (Tedesco, francese o
spagnolo)
TOTALE ORE SETTIMANALI
Ore settimanali
1°anno
3
2
3
4
2
2
2
1
Ore settimanali
2°anno
4
2
3
3
2
2
2
1
1
0
2
3
0
1
2
3
3
3
2
2
2
2
32
32
L’assolvimento dell’obbligo al termine del primo biennio
I saperi e le competenze per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione sono riferiti ai
quattro assi culturali (dei linguaggi, matematico-scientifico, asse tecnologico, asse
storico-sociale)
Essi costituiscono "il tessuto" per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati
all'acquisizione delle competenze chiave che preparino i giovani alla vita adulta e che
costituiscano la base per consolidare e accrescere saperi e competenze in un processo di
apprendimento permanente, anche ai fini della futura vita lavorativa.
I saperi sono articolati in abilita/capacita' e conoscenze, con riferimento al sistema di
descrizione previsto per l'adozione del Quadro europeo dei Titoli e delle Qualifiche
(EQF) .
La competenza digitale, contenuta nell'asse dei linguaggi, e' comune a tutti gli assi, sia
per favorire l'accesso ai saperi sia per rafforzare le potenzialita' espressive individuali.
Si fa riferimento alla proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del
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Consiglio del sette settembre2006.
Il Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni:
"Conoscenze": indicano il risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso
l'apprendimento. Le conoscenze sono l'insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative
a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o
pratiche;
"Abilita": indicano le capacita' di applicare conoscenze e di usare know-how per portare
a termine compiti e risolvere problemi; le abilita' sono descritte come cognitive (uso del
pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l'abilita' manuale e l'uso di
metodi, materiali, strumenti);
"Competenze": indicano la comprovata capacita' di usare conoscenze, abilita' e capacita'
personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilita' e
autonomia.
Nel Primo Biennio lo studente dell’I.P.S.S.A.R. deve raggiungere le seguenti
competenze trasversali finali:
Obiettivi formativi trasversali (Competenze di cittadinanza) D.M. 22 agosto 2007
n.139
Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando,
scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di
formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi
disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie
attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi
significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità
esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.
Comunicare comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario,
tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi
(verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti
(cartacei, informatici e multimediali) rappresentare eventi, fenomeni, principi,
concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d‟animo, emozioni, ecc. utilizzando
linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse
conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e
multimediali).
Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi
punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la
conflittualità, contribuendo all‟apprendimento comune ed alla realizzazione
delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli
altri.
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P.O.F. 2014/2015
Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e
consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e
bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i
limiti, le regole, le responsabilità.
Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e
verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo
e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di
problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare,
elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni,
eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e
lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica,
individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti
e la loro natura probabilistica.
Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare
criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi
strumenti comunicativi, valutandone l‟attendibilità e l‟utilità, distinguendo
fatti e opinioni.
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P.O.F. 2014/2015
QUADRO ORARIO SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO
In linea con quanto indicato dalla riforma, da quest‟anno anche le programmazione delle
classi terze sono state ridefinite in riferimento alle linee guida e alla mission dell‟istituto.
Sono stati individuati prodotti enogastronomici e territori da approfondire in attività
pluridisciplinari.
INSEGNAMENTI GENERALI
Lingua e letteratura italiana
Storia
Lingua inglese
Matematica
Scienze motorie e sportive
RC o attività integrative
INSEGNAMENTI AREA DI
INDIRIZZO
Seconda lingua straniera
(Tedesco, francese o spagnolo)
Scienze e cultura degli
alimenti(articolazione enogastronomia e
servizi di sala e vendita)
Scienze e cultura degli
alimenti(articolazione accoglienza turistica)
Laboratorio dei servizi enogastronomici
settore cucina (articolazione
enogastronomia)
Laboratorio dei servizi enogastronomici
settore sala e vendita(articolazione servizi di
sala e vendita)
Laboratorio dei servizi di accoglienza
turistica(articolazione accoglienza turistica)
Diritto e tecniche amministrative della
struttura ricettiva(articolazione
enogastronomia e servizi di sala e vendita)
Diritto e tecniche amministrative della
struttura ricettiva(articolazione accoglienza
turistica)
Tecniche di comunicazione (articolazione
accoglienza turistica)
TOTALE ORE SETTIMANALI
*Vecchio ordinamento
Ore settimanali
3°anno
3
2
3
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Ore settimanali
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Ore settimanali
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ALTERNANZA SCUOLA LAVORO-ASL
Da molti anni gli stage aziendali sono una caratteristica degli indirizzi di studi
professionali. Gli alunni, infatti, sono portatori di una grande domanda di praticità, di
concretezza, di operatività, domanda che troppo spesso la scuola tradizionale non riesce
a soddisfare. Il rapporto con la realtà aziendale permette di acquisire questo aspetto
“dell‟imparare a fare”, non attraverso simulazioni ma nella vera realtà lavorativa. E‟ un
confronto col tessuto economico del territorio che si contrappone all‟autoreferenzialità
tipica della scuola.
L‟attività di alternanza d‟istituto viene inserita nel curriculum degli allievi ed è
finalizzata a motivare e rimotivare gli studenti, a creare un nesso più stretto fra quanto gli
alunni apprendono in classe e quanto possono apprendere nel mondo del lavoro.
L‟alternanza costituisce una vera e propria combinazione di formazione d‟aula e di
esperienze assistite sul posto di lavoro, percorso “unitario” progettato fra scuola, azienda
e finalizzato a mettere nella condizione gli studenti di acquisire attitudini, conoscenze e
competenze per lo sviluppo della loro formazione.
Gli alunni che si iscrivono agli istituti professionali, sono portatori di una grande
domanda di praticità, di concretezza, di operatività, domanda che troppo spesso la
scuola, da sola, non è in grado di soddisfare.
Il rapporto con la realtà aziendale permette di acquisire questo aspetto dell‟
imparare a fare, non attraverso simulazioni ma nella vera realtà lavorativa.
E‟ un confronto col tessuto economico del territorio che si contrappone
all‟autoreferenzialità tipica della scuola.
Per questo è adottata in Istituto l‟attività di ASL (Alternanza Scuola Lavoro); tutte le
classi terze, e quarte nel secondo pentamestre per tre settimane, saranno inserite in
aziende del comparto alberghiero in modo continuativo, parte dei moduli curricolari
verranno svolti dagli allievi in azienda; la valutazione di tale attività e delle competenze
acquisite in azienda verrà fatta dal c.d.c. e valorizzata dalle singole materie nella
valutazione del secondo periodo (Principio di Equivalenza).
e-mail: alternanza@alberghieroadria.it
Referenti: Prof. Gian Piero Manca – Prof.ssa Tiziana Doni
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OPPORTUNITÀ EDUCATIVE E PERCORSI DIDATTICI SCELTI PER
MIGLIORARE L'OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA
La scuola predispone attività di recupero per tutte le classi al termine del primo
trimestre nel mese di gennaio: si tratta di un‟attività di ripasso che viene attività solo
nelle classi e nelle discipline dove sono presenti studenti con insufficienze. Al termine
del ripasso viene somministrata una verifica per accertare il superamento del debito.
BANCA DEL TEMPO
Nell‟ottica del miglioramento continuo dell‟offerta formativa ed in linea con quanto
previsto dall‟autonomia, il Collegio dei docenti dell‟IPSSAR G. Cipriani con delibera n
15 del 9 settembre 2013 ha formalizzato l‟istituzione della “Banca del tempo” .
La legge Bassanini sull‟autonomia delle istituzioni scolastiche (art.21 l.59/1997c.8)
sottolinea che “l'autonomia organizzativa è finalizzata alla realizzazione della flessibilità,
della diversificazione, dell'efficienza e dell'efficacia del servizio scolastico,
…OMISSIS… Essa si esplica liberamente, anche mediante superamento dei vincoli in
materia di unità oraria della lezione, dell'unitarietà del gruppo classe e delle modalità di
organizzazione e impiego dei docenti, secondo finalità di ottimizzazione delle risorse
umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e temporali, fermi restando i giorni di attività
didattica annuale previsti a livello nazionale, la distribuzione dell'attività didattica in non
meno di cinque giorni settimanali, il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio
dei docenti previsti dai contratti collettivi che possono essere assolti invece che in cinque
giorni settimanali anche sulla base di un'apposita programmazione plurisettimanale.”
Sulla base della norma è nata l‟idea della “Banca del tempo” dove i docenti depositano
le ore a disposizione che si vengono a creare nei periodi di inizio anno scolastico quando
ancora non si attivano i pomeriggi e i docenti spostano l‟orario al mattino rimangono a
disposizione oppure nel mese di maggio quando le classi 3^ e 4^ sono in Alternanza
Scuola Lavoro. Le unità orarie di 60 minuti previste disponibili vengono depositate nella
Banca fin dalla seconda settimana di lezione nel mese di settembre (Delibera N°16). I
docenti che hanno depositato le ore si rendono disponibili a supplire i colleghi assenti, o
per attività di recupero, potenziamento e per la realizzazione di progetti .
L‟istituzione della “Banca del tempo” risolve così la forte criticità della riduzione dei
finanziamenti statali assegnati alle scuole di ogni ordine e grado provvedendo a mettere
in pratica i criteri di efficienza ed efficacia nell‟ottica dell‟ottimizzazione delle risorse
umane e finanziarie. La scuola pur con la riduzione delle risorse continua a funzionare
garantendo la normale attività ed arricchendo l‟offerta formativa.
Lo sforzo dei docenti di contribuire in modo volontario alla soluzione di bisogni
organizzativi, formativi e finanziari viene ricompensata assegnando momenti di riposo
(ore o giornate libere) senza danno per l‟amministrazione e l‟attività didattica in quanto
sono usufruite quanto i docenti non hanno le classi. La restituzione del tempo avverrà,
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infatti, preferibilmente nel mese di maggio quando le classi terze e quarte non sono
presenti a scuola, o nelle giornate dedicate ai viaggi di istruzione o alle visite aziendali.
PROGETTO PER L’INNOVAZIONE DELLA DIDATTICA LABORATORIALE
DI ACCOGLIENZA TURISTICA, ENOGASTRONOMIA, SALA E VENDITA
Il progetto è strutturato per testare la capacità della scuola di rinnovare l‟attività
didattica, in particolar modo l‟attività laboratoriale finalizzata allo sviluppo nell‟alunno
di competenze professionali ad un livello più elevato, in un ambito il più possibile
vicino alla realtà lavorativa.
Il progetto parte da alcuni principi, ormai consolidati, relativi all‟attuale organizzazione
delle attività pratiche:
 La diminuzione delle ore di lezione per le attività pratiche (rischio di perdere
l‟identità di istituto Prof.le Alberghiero);
 I limiti delle esercitazioni pratiche simulate;
 La disponibilità di studenti con età ed esperienza lavorativa significativa (3°4°anno, anno 5°);
 La disponibilità di laboratori (front office, bar centrale) con presenza di veri
clienti;
 La disponibilità di laboratori di produzione (lab. panificazione – lab. cucina 4) per
vendita a clienti interni (bar centrale e sala ristorante 4 (vedasi precedenti
esperienze di vendita di prodotti e di ristorante didattico aperto al personale
interno).
 Le esperienze degli Istituti alberghieri europei che gestiscono con i propri studenti
la ristorazione e l‟accoglienza;
 La possibilità di valutare le competenze degli allievi in situazioni operative reali.
PROGETTO DISPERSIONE – SOSTEGNO ALLO STUDIO
Il nostro Istituto porta avanti importanti iniziative nell'ambito della lotta alla dispersione
scolastica e al fenomeno degli abbandoni; interventi mirati all'ampliamento dell'offerta
formativa.
Per arginare il fenomeno della dispersione scolastica, viene monitorato il disagio
scolastico con l‟aiuto dei Docenti dei Consigli di Classe. Soprattutto durante il primo
anno di studio, i ragazzi incontrano difficoltà di vario tipo legate all‟inserimento o alle
lacune che impediscono loro di applicarsi con profitto allo studio. Una volta individuati
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gli alunni che necessitano di un sostegno allo studio, vengono avviati colloqui con le
famiglie e attivati corsi di varie discipline in cui, docenti dell‟Istituto lavorano
principalmente sulla motivazione ed il metodo di studio.
Finalità del progetto dispersione:
La prevenzione, intesa come attività educativa volta a sollecitare l'esprimersi e
l'attuarsi di tutte
le potenzialità dell'alunno.
Facilitare il processo formativo di studenti già provati da esperienze scolastiche
negative
Creare uno spazio dove siano facilitati i momenti d‟ascolto reciproco rispetto a
problemi tanto a livello individuale quanto a livello di gruppo.
Tale attività rivolta agli alunni di classe prima viene seguita da un gruppo di docenti in
incontri con piccoli gruppi di ragazzi per la rimotivazione allo studio
Sempre con lo scopo di favorire l‟inserimento degli alunni in difficoltà e prevenire
l‟abbandono precoce , da anni il nostro Istituto per instaurare concretamente e da subito
un rapporto costruttivo e di sintonia tra scuola, alunni e famiglie si propone l‟attività di
accoglienza.
PROGETTO ACCOGLIENZA
All‟inizio di ogni anno scolastico, per le classi prime, viene attuato un periodo di
“accoglienza” affinché gli allievi abbiano modo di conoscere le persone, i regolamenti e
gli ambienti nuovi, e gli insegnanti i nuovi alunni, per un miglior inserimento nelle
scuola superiore. Tutti gli insegnanti che compongono i Consigli di classe prima sono
chiamati a partecipare attivamente alle varie attività proposte nella prima settimana di
scuola. Nei mesi di ottobre e novembre sono inoltre previste due uscite degli alunni di
classe prima, accompagnati da alunni delle classi del settore Accoglienza Tustica che
faranno da guide alla scoperta della città di Adria e del Museo Archeologico.
Il Progetto prevede anche un incontro, prima dell‟inizio delle lezioni, con tutti i genitori
degli alunni di classe prima in cui il Dirigente, i suoi collaboratori e i docenti referenti di
progetti, illustrano le finalità dell‟istituto, il POF, i regolamenti di Istituto e i progetti di
supporto agli alunni che saranno attivati nell‟anno scolastico ed i genitori hanno la
possibilità di rapportarsi con i coordinatori delle classi.
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI CONSULENZA PSICOLOGICA
L‟attività del C.I.C. presso l‟Istituto IPSSAR “ G. Cipriani” di Adria impiega 3 psicologi
clinici. Tale servizio garantisce agli studenti tre ore settimanali di sportello suddivise in
tre giorni diversi. Gli adolescenti che vogliono accedere individualmente al servizio
devono presentare il previsto modulo di consenso informato debitamente compilato e
firmato dai genitori/affidatari.
La scuola, insieme alla famiglia, è la principale agenzia di formazione e di
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socializzazione dell‟individuo, uno dei perni su cui far leva per promuovere il benessere
integrale (fisico, psicologico, relazionale) dei nostri ragazzi.
La scuola, infatti, non è e non può essere il luogo dove avviene la pura e semplice
trasmissione delle nozioni, dove ci si limiti a fornire informazioni rispetto a questa o
quella materia.
Al contrario, la scuola è un luogo di vita, dove si sperimentano molteplici incontri tra
coetanei, dove si impara la convivenza civile e a relazionarsi con gli adulti. Alcune di
queste esperienze si tramutano in importanti occasioni di crescita che verranno ricordate
negli anni, altre si risolveranno con il ciclo di studi, altre, infine, potrebbero produrre
contrasti, disagi, sofferenza.
Il servizio di consulenza e informazione psicologica è stato predisposto principalmente
per sostenere studenti in difficoltà, ma dà anche spazio di ascolto sia agli insegnanti che
ai genitori. Tale sportello, in genere attivo nell‟orario scolastico e gratuito per gli studenti
e rappresenta un‟occasione di avvicinamento ad una preziosa figura di aiuto offrendo nel
corso dell‟anno scolastico ad ogni studente la possibilità di sperimentare il valore della
riflessione guidata.
Il servizio offre una consultazione psicologica breve finalizzata a ri-orientare
l‟adolescente in difficoltà. La riflessione con l‟esperto permette di ridurre la confusione,
ristabilire ordini di priorità sulla base dei valori del ragazzo, focalizzare le proprie
esigenze tenendole separate dalle pressioni di tipo sociale cui l‟adolescente è sensibile.
La tutela offerta dalla segretezza professionale e il clima di non giudizio
contraddistinguono la professione dello psicologo. La rielaborazione nella relazione
attraverso un ascolto attento, empatico e non giudicante, e l‟attenzione agli aspetti meno
manifesti del parlare e dell‟agire, permettono una reale comprensione delle vicende del
proprio mondo interiore, delle risonanze emotive che esse hanno per l‟adolescente,
promuovendo l‟instaurarsi di una relazione privilegiata e significativa, sede di reale
ascolto ed apprendimento.
Le principali funzioni dello sportello di ascolto all‟interno della scuola può essere
individuata nelle seguenti attività :
costituire un‟opportunità per favorire delle riflessioni
promuovere negli studenti la motivazione allo studio e la fiducia in se stessi
costituire un momento qualificante di ascolto e di sviluppo di una relazione di aiuto
costituire un momento qualificante per la prevenzione del disagio evolutivo
Lo sportello d‟Ascolto non si delinea, come un percorso psicoterapico e prevede in
genere un massimo di 3-4 incontri per studente, in genere sufficienti per consentirgli di
focalizzare le soluzioni attuabili, a riscoprire le proprie potenzialità inespresse, ad uscire
dall‟impasse che in alcuni momenti della vita causa passività e sofferenza. Le attività di
ascolto rivolte agli alunni sono effettuate seguendo il metodo del colloquio psicologico,
accogliendo il richiedente in spirito di non-giudizio, indirizzandolo nell‟analisi del
problema e nella comprensione del suo vissuto.
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In sintesi, l‟attivazione di questo Servizio sarà un‟occasione per i ragazzi:
di ascolto
di accoglienza e accettazione
di sostegno alla crescita
di orientamento
di informazione
di gestione e risoluzione di problemi/conflitti.
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Piano Annuale per l’Inclusione (P.A.I.)
IPSSAR G. Cipriani Adria A.S. 2013-2014
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 15.05.2014
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 13.06.2014
Direttiva M. 27/12/2012, C.M. n.8 6/03/2013, nota prot. 1551 27/6/2013 e nota prot. 2563
22/11/2013
Finalità
Il Piano per l‟inclusività si propone di raccogliere in un quadro organico gli interventi intrapresi
dall‟Istituto “G. Cipriani” per affrontare le problematiche relative all‟inclusività degli alunni con BES.
Con la sigla BES si fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali portati da tutti quegli alunni che
presentano situazioni che richiedono interventi individualizzati non necessariamente supportati da una
diagnosi medica e/o psicologica, ma comunque riferiti a situazioni di difficoltà tali da rendere
indispensabile un intervento didattico personalizzato con l‟obiettivo di sostenere l‟allievo nel suo
percorso di studi e permettergli di completare con successo la sua carriera scolastica.
Il panorama dei Bisogni educativi Speciali è molto ampio, non si riferisce solo a cause specifiche, la
loro natura non è stabile nel tempo poiché possono venire meno o essere superati con la naturale
maturazione del ragazzo o con percorsi didattici individualizzati. Si può trattare di svantaggio sociale e
culturale, di disturbi specifici di apprendimento e/o di disturbi evolutivi, di difficoltà derivanti dalla non
conoscenza della cultura e della lingua italiana perché alunni di recente immigrazione appartenenti a
culture diverse.
Le linee di intervento, che l‟istituto “G. Cipriani” propone vengono declinate in ordine alle diverse
tipologie.
L‟anno scolastico 2013-2014, nell‟Istituto, è stato utilizzato per sperimentare e monitorare procedure,
metodologie e pratiche educative a carattere didattico e organizzativo.
Il punto di riferimento, dei docenti che hanno elaborato il Piano, è stata la Direttiva Ministeriale 27
dicembre 2012 “Strumenti d‟intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l‟inclusione scolastica” che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al
fine di realizzare appieno il diritto all‟apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di
difficoltà. L‟Inclusione scolastica vuole essere il processo attraverso il quale gli impedimenti vengono
rimossi in modo che ciascun individuo possa essere valorizzato, incontrando le condizioni per esprimere
al meglio le proprie potenzialità. Pertanto sulla base dell‟analisi del tessuto sociale nel quale il nostro
Istituto è inserito si è cercato di realizzare un progetto mirato, atto a sostenere in modo adeguato alunni
con bisogni educativi speciali offrendo a ciascuno una reale e fattiva integrazione.
La nostra realtà scolastica accoglie alunni provenienti da un ambiente socio-culturale medio, con nuclei
familiari attenti alla crescita affettiva e psico-sociale dei figli; dall‟altra si trova ad operare anche con
alunni in situazione di disagio familiare e/o sociale.
Questi provengono da un ambiente socio-culturale ed economico modesto che, non sempre, è in grado
di fornire le strategie e gli interventi necessari per il successo formativo di questi studenti. A seguito
degli ultimi Consigli di Classe, emerge una situazione in cui alcuni alunni, pur essendo privi di
certificazione, si caratterizzano come soggetti BES in quanto hanno evidenziato in corso d‟anno cali
motivazionali nel percorso di apprendimento, difficoltà di integrazione, ristretto codice linguistico,
scarso interesse della famiglia alla vita scolastica dei figli e, in rari casi, atteggiamenti di aggressività
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fisica e verbale.
I BES (alunni con Bisogni Educativi Speciali) nel nostro Istituto riguardano, dunque:
• alunni con disabilità
• alunni con DSA (Disturbo Specifico dell‟Apprendimento)
• alunni con deficit del linguaggio
• alunni con disturbo oppositivo provocatorio
• alunni con disturbo della condotta in adolescenza
• alunni con disagio socio-culturale
• alunni stranieri di recente immigrazione
Il presente Protocollo intende offrire uno strumento utile per organizzare e pianificare tutte le azioni
necessarie ad una didattica efficace da esplicitare nelle diverse situazioni.
Soggetti coinvolti
Dirigente Scolastico, personale docente, personale ATA, docente referente per la disabilità, docente
referente per alunni stranieri, GLH d‟Istituto, Ulss, famiglie ed altri enti presenti sul territorio.
- Dirigente Scolastico
E‟ garante del processo di integrazione ed inclusione degli alunni con BES, gestisce e coordina
tutto il sistema;
E‟ corresponsabile delle decisioni relative all‟individuazione degli alunni BES;
Convoca e presiede il GLI e il GLHI;
Organizza la formazione dei docenti;
Supervisiona l‟operato delle F.S. e dei Docenti Referenti.
- Consiglio di classe
Hanno il compito di rilevare tutte le certificazioni di alunni BES (disabilità, DSA, altre certificazioni),
verbalizzarle e redigere i PEI (alunni disabili), i PDP (alunni DSA) o i PEP (alunni di recente
immigrazione).
- GLH d’Istituto e GLI
Il GLHI si occupa prevalentemente di formulare progetti per la continuità fra ordini di scuola; elaborare
progetti specifici per i soggetti disabili in relazione alle tipologie, assegnare i docenti di sostegno e gli
educatori/assistenti alle classi.
Al GLHI competono anche le problematiche relative a tutti i BES, tale gruppo di lavoro viene
denominato GLI (Gruppo di lavoro per l'inclusione).
A tale scopo i suoi componenti sono composti da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti
nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti, assistente alla comunicazione, docenti “disciplinari” con
esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti
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istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola), in modo da assicurare all‟interno del
corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un‟efficace capacità
di rilevazione e intervento sulle criticità all‟interno delle classi (CM n. 8 del 6 marzo 2013).
- Assistente alla comunicazione e Assistente specialistico
L‟intervento è attivato in presenza di alunni con minorazioni fisiche, sensoriali o tali che ne riducano o
impediscano l'autonomia e la comunicazione.
L‟assistente alla comunicazione opera per la promozione della persona con Bisogni Educativi Speciali,
soprattutto nell‟area dell‟autonomia personale, dell‟autosufficienza di base, della generalizzazione delle
abilità apprese nei vari contesti di vita e delle relazioni sociali. Collabora alla stesura e alla realizzazione
degli obiettivi previsti dal Piano di Inclusione Scolastica con il Consiglio di Classe.
L‟assistente specializzato ha come obiettivo il raggiungimento dell‟autonomia e della comunicazione
personale del minore diversamente abile. Facilita l‟integrazione scolastica, il diritto allo studio, lo
sviluppo delle potenzialità nell‟apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni, nella
socializzazione.
- Personale non docente
I compiti del personale non docente sono relativi all‟ambito dell‟assistenza fisica al disabile nonché di
vigilanza in ambiente scolastico e durante le attività didattiche che si svolgono esterne alla scuola in
collaborazione con i docenti.
- Il territorio
Il territorio, dove sono presenti agenzie educative extrascolastiche, è una risorsa importante per il
soggetto disabile come in generale per tutti gli alunni. Il territorio dà senso e continuità alle attività
della scuola, integra e definisce il Progetto di Vita dell‟alunno.
- Docenti referenti:
il Docente referente per ALUNNI DISABILI collabora con il Dirigente e con il personale della
scuola per svolgere:
1. azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti ed educatori nell‟area del sostegno;
2. azione di coordinamento con l‟equipe medica (G.O.) e il GLH provinciale;
3. coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica e dei PEI;
4. azioni di coordinamento del GLH d‟Istituto e GLI;
5. ricerca di materiali didattici adatti a sostenere l‟attività del docente di sostegno;
6. individuazione di strategie educative adeguate ai singoli casi;
7. aggiornamento costante sul profitto scolastico degli alunni certificati;
8. operazioni di monitoraggio;
il Docente referente per ALUNNI DSA e BES collabora con il Dirigente e con il personale della
scuola per svolgere:
1. pianificazione degli incontri famiglia-docenti;
2. coordinamento per la compilazione del Piano didattico personalizzato;
3. individuazione di adeguate strategie educative;
4. ricerca e produzione di materiali per la didattica;
5. collaborazione nelle attività di formazione per i docenti;
6. coordinazione dei laboratori e attività di studio assistito pomeridiano predisposti all‟interno
dell‟istituto;
7. operazioni di monitoraggio.
Inoltre collabora con il referente per l’integrazione degli alunni stranieri per:
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1. coordinamento incontri docenti/operatori specialisti/assistente sociale;
2. coordinamento stesura PEP;
3. ricerca di materiale per la didattica specifica per alunni di recente immigrazione;
4. individuazione di adeguate strategie educative per una personalizzazione della didattica.
Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI)
Gruppo integrato da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola. I compiti propri
del GLH d‟Istituto si estendono alle problematiche relative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
LA FORMALIZZAZIONE DEI BES
Nella scuola che lavora per l‟inclusività è necessario operare con un quadro chiaro delle esigenze da
affrontare, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Il processo d‟inclusione nella scuola, inoltre, può
avvenire realmente solo quando condiviso da tutto il personale coinvolto .
In presenza di studenti con BES, dunque, è necessario, in primo luogo avere conoscenza preventiva
delle varie tipologie di BES, delle risorse e delle strategie necessarie per operare.
E‟ indispensabile, quindi, formalizzare compiti e procedure, in modo che tutti cooperino al
raggiungimento del successo formativo.
Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema che segue:
Individuazione alunno con B.E.S.
• Consiglio di Classe
• Riconoscimento del bisogno specifico
• P.D.P.
• Azioni che si intendono intraprendere
• Verifiche
• Riprogettazione in base ai risultati delle verifiche
• Risorse
Il riconoscimento formale (con verbalizzazione chiara e motivata) da parte del Consiglio di classe è il
primo momento della “storia inclusiva” dell‟alunno con BES diverso dalla disabilità o da un DSA o
assimilabile (in quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992
e 170/2010 come integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del27/12/2012).
Piano annuale inclusività
Alunni con Disturbo Specifico d’Apprendimento
Indicazioni normative
Legge n. 170/2010, D.M. 12 luglio 2011 e Accordo Stato Regioni del 27 luglio 2012 che ha stabilito
quanto segue:
-L'obbligo delle Regioni di accreditare degli Enti Certificanti;
-L'indicazione delle caratteristiche che tali Enti devono avere (fondamentali l'équipe di lavoro e
l'esperienza nel campo);
-L'indicazione, per gli alunni delle classi terminali, di presentare la diagnosi non oltre il 31 marzo;
-La proposta di un modello unico di diagnosi in cui siano presenti, tra l'altro, indicazioni operative
chiare per la prassi didattica.
Adempimenti della scuola, dei coordinatori e dei docenti dei consigli di classe:
-La diagnosi non deve risalire a più di 3 anni (controllo del coordinatore di classe in segreteria didattica)
e deve essere rinnovata nei passaggi di gradi scolastici;
-Entro 3 mesi dall'inizio dell'anno bisogna elaborare il PDP. Nella predisposizione della
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documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia. Nel PDP sono elencate tutte le
misure compensative e dispensative che il consiglio di classe decide di adottare per l‟alunno, nonché
tutte le strategie didattiche, metodologie e gli strumenti che si ritengano opportuni.
Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le
modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine biennio.
-Nei consigli di classe di ottobre verrà redatta una bozza di PDP che il coordinatore successivamente
sottoporrà in un incontro ai genitori e, se disponibili, agli specialisti sanitari. Il Consiglio di classe, nella
seduta di novembre, apporterà le eventuali modifiche prendendo atto delle indicazioni della famiglia e
degli operatori sanitari, e predisporrà il PDP.
-Il PDP dovrà essere firmato dal Dirigente Scolastico, dal Consiglio di classe, dalla famiglia.
-Si prevedono incontri periodici con la famiglia.
-Tutte le misure adottate dalla scuola vanno scritte nel POF.
Nel caso di studenti privi di diagnosi, ma in cui si sospetta la presenza di DSA, la scuola deve darne
comunicazione alla famiglia, che si incaricherà di contattare gli specialisti.
Piano annuale inclusività
Alunni con Bisogni Educativi Speciali
Presentazione dell'alunno (incontro Dirigente, docenti referenti, insegnanti, GLH, personale non
docente) (settembre/ottobre).
Il GLH d‟istituto si riunisce all‟inizio e alla fine dell‟anno scolastico.
Rilevazione delle difficoltà
Il docente referente che si occupa del disagio, ad inizio ottobre, rileverà i casi di alunni “a rischio”
attraverso incontri con i Consigli di classe. I docenti saranno invitati a dare tutte le notizie, le eventuali
certificazioni e altri materiali che riterranno necessari.
Le segnalazioni potranno avvenire, in corso d‟anno, qualora se ne presenti la necessità. La scheda
alunno elaborata in maniera dettagliata verrà inoltrata al Dirigente Scolastico.
Il D.S. e il docente referente, dopo aver esaminato le relazioni dei casi segnalati, insieme al consiglio di
classe coinvolto valuteranno un primo approccio di intervento.
Pianificazione dell'intervento
Sulla base di quanto sopra rilevato il Consiglio di classe pianifica l‟intervento e, se necessario,
predispone il piano personalizzato.
Attivazione di esperti (se necessario).
Raccordo scuola/famiglia.
Intervento
Attuazione del piano concordato.
Verifica e valutazione dell’intervento
Al fine di verificare l‟andamento dell‟intervento e la necessità di eventuali cambiamenti, si terranno
incontri periodici nell‟ambito dei Consigli di classe.
Documentazione
PDP, interventi, percorsi, verifiche, incontri con esperti ed operatori saranno tutti documentati e raccolti
nel fascicolo personale riservato dell‟alunno.
Elaborazione del Piano di Inclusione Scolastica: incontri insegnanti, equipe medica, famiglia,
assistente alla comunicazione, personale non docente.
Gli incontri sono pianificati e condotti dal docente di sostegno con i docenti di classe, in ottobre.
Tra le funzioni descritte nella circolare operativa del MIUR rientra l‟elaborazione di una proposta di
Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno
scolastico (entro il mese di giugno). A tale scopo, il Gruppo procederà ad un‟analisi delle criticità e dei
punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell‟anno appena trascorso e formulerà
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un‟ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il
livello di inclusività generale della scuola nell‟anno successivo. Il Piano sarà quindi discusso e
deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici dell‟USR per la richiesta di organico
di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di
competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese
sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali. A seguito di ciò, gli Uffici Scolastici
regionali assegnano alle singole scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito dall‟
art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011.
Valutazione in itinere dell'andamento didattico(marzo e/o maggio).
Per quanto riguarda i criteri di valutazione si terrà conto:
- della situazione di partenza, evidenziando le potenzialità dell‟alunno;
- delle finalità e degli obiettivi da raggiungere;
- degli esiti degli interventi realizzati;
- del livello globale di crescita e preparazione raggiunto.
Piano annuale inclusività
Protocollo d’accoglienza per l’inserimento degli alunni stranieri
Obiettivi
Il Protocollo d‟accoglienza è un documento che viene deliberato dal Collegio Docenti.
Contiene le indicazioni riguardanti l‟inserimento degli alunni immigrati e, quando possibile, la loro
storia, traccia in linea di massima le fasi dell‟accoglienza e delle attività di facilitazione per
l‟apprendimento/consolidamento della lingua italiana, stabilisce i criteri di massima per la valutazione
degli apprendimenti e delle competenze.
E‟ uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto annualmente sulla base delle esperienze
realizzate da tutti i docenti.
Il Protocollo d‟accoglienza si propone di:
istema scolastico e sociale;
alla piena integrazione.
In una prima fase di accoglienza, sulla base delle competenze linguistiche esistenti, segnalate dai
docenti del consiglio di classe, sarà possibile attivare:
- la formazione temporanea di piccoli gruppi omogenei per conoscenza della lingua per specifiche
esigenze didattiche (alfabetizzazione italiano L2);
- l‟inserimento in altre attività proposte da Enti vari presenti sul territorio (CTP, Fondazione Agnese
Baggio)
La Progettazione del curricolo
Potrà essere necessario attuare dei percorsi di facilitazione dell‟apprendimento linguistico e
“disciplinare”, sulla base delle risorse disponibili:
- ore a disposizione/sportello/altro…
- risorse professionali esterne messe a disposizione dagli Enti Locali e dal Ministero
- risorse professionali volontarie messe a disposizione dal territorio
- risorse economiche dell‟Istituto
I docenti di classe potranno concordare con le risorse coinvolte gli interventi di facilitazione linguistica
per l‟apprendimento della lingua italiana.
56
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P.O.F. 2014/2015
Particolare attenzione verrà data agli alunni immigrati in ingresso provenienti direttamente dall‟estero e
“non alfabetizzati”.
Obiettivi prioritari saranno l‟acquisizione di una buona competenza nell‟Italiano scritto e parlato, sia in
forme ricettive che produttive, prima per la comunicazione interpersonale e per l‟integrazione
scolastica, poi per lo studio delle discipline, da realizzare attraverso laboratori di Italiano, a seconda
della situazione iniziale rilevata.
La progettazione avviene su obiettivi ridotti o semplificati, in base alle capacità dell‟alunno ed in
risposta ai suoi bisogni formativi ed utilizzati per definire lo standard da raggiungere. L‟attività dei
docenti coinvolti nell‟inserimento potrebbe avere lo scopo di:
- facilitare l‟apprendimento del linguaggio funzionale favorendo la presenza nel gruppo-classe per tutto
il tempo scuola;
- rilevare i bisogni specifici di apprendimento;
- semplificare, se necessario, il curricolo, per quanto riguarda i tempi di apprendimento di un‟altra
lingua straniera oltre all‟Italiano;
- individuare le modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina.
La Valutazione
Si individuano alcuni criteri per la valutazione degli alunni stranieri di recente immigrazione:
- prevedere tempi più lunghi per il raggiungimento degli obiettivi;
- valutare il progresso rispetto al livello di partenza;
- tenere conto che l‟alunno straniero è sottoposto a una doppia valutazione: quella relativa al suo
percorso di italiano seconda lingua, quella relativa alle diverse aree disciplinari e ai contenuti del
curricolo comune;
- predisporre strumenti per la valutazione formativa e sommativa adeguata
Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità
A. RILEVAZIONE DEI BES PRESENTI:
1. Disabilità con D.F. (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
 Minorati vista
 Minorati udito
 Psicofisici
n°
53
1
1
51
2. Disturbi evolutivi specifici (con relazione clinica)
 Disturbi del linguaggio
 DSA
 ADHD/DOP
 Altro
3. Borderline cognitivo (con relazione clinica)
42
2
19
4. Svantaggio (segnalazione CdC) - indicare il disagio prevalente
 Socio-economico
 Linguistico-culturale
 Disagio comportamentale/relazionale
 Altro
15
20
Totali
57
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N° PEI redatti dai GLHO
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
N° di PEP redatti dai consigli di classe per studenti di recente immigrazione
Nella MISSION d‟istituto espressa nel POF compare riferimento
ad alunni con BES
B. RISORSE PROFESSIONALI SPECIFICHE
Sono previste FS per alunni con BES
E‟ già stato costituito il GLI
Da chi è composto il GLI
Referente di plesso
Referente DSA
Referente alunni certificati
L.104
Referente Intercultura
Rappresentante sos
FS
Docente curricolare
Genitore
Rappresentante Azienda
ULSS
Operatori Provincia
Altro
SI
x
NO
53
42
NOTE
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
C. COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI
Coordinatori di classe/sezione
Docenti con specifica
formazione/docenti con
specializzazione
Altri docenti
Attraverso…
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
prevalente tematica inclusiva
Altro:
Partecipazione a GLI
Rapporti con famiglie
Tutoraggio alunni
Progetti didattico-educativi a
SÌ
x
x
x
x
NO
NOTE
x
x
x
x
x
x
x
x
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P.O.F. 2014/2015
prevalente tematica inclusiva
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA
Assistenza alunni disabili
Progetti di inclusione /
laboratori integrati
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
SI
x
x
NO
SI
Informazione /formazione su
genitorialità e psicopedagogia
dell‟età evolutiva
Coinvolgimento in progetti di
inclusione
Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità
educante
Altro:
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni
deputate alla sicurezza
Accordi di programma / protocolli
di intesa formalizzati sulla
disabilità
Accordi di programma / protocolli
di intesa formalizzati su disagio e
simili
Procedure condivise di intervento
sulla disabilità
Procedure condivise di intervento
su disagio e simili
Progetti territoriali integrati
Progetti integrati a livello di
singola scuola
Altro:
G. Rapporti con privato sociale e volontariato (cooperative)
Progetti territoriali integrati
NO
NOTE
NOTE
x
x
x
SI
NO
NOTE
x
x
x
x
x
x
x
Amici di Sara
59
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P.O.F. 2014/2015
Progetti integrati a livello di
singola scuola
H. Formazione docenti interna
Strategie e metodologie
educativo-didattiche a prevalente
tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano
L2
Psicologia e psicopatologia
dell‟età evolutiva
H. Formazione docenti in rete/esterna
x
Strategie e metodologie
educativo-didattiche a prevalente
tematica inclusiva
Didattica interculturale / italiano
L2
Psicologia e psicopatologia
dell‟età evolutiva
x
x
x
x
x
I. AZIONI
Se SI è condiviso tra
L‟Istituto prevede progetti
rivolti agli alunni con BES
Esiste un protocollo di
identificazione precoce di
possibili difficoltà
Se NO l‟identificazione è
delegata al singolo insegnante
Esiste un protocollo di
potenziamento
Se NO il potenziamento è
delegato al singolo insegnante
Esiste un protocollo di
valutazione post-potenziamento
Se NO la valutazione è delegata
al singolo insegnante
Viene utilizzato un modello di
segnalazione
Istituti
x
CTI
x
x
x
cdc
x
x
x
x
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Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione -Adria
P.O.F. 2014/2015
AULSS
Il modello segue le linee ICF
x
x
Nel sito d‟Istituto esiste un‟area
relativa ai BES
Nel sito sono elencati i contatti
per lo sportello BES provinciale
Esiste nell‟Istituto uno
sportello che riguarda i
Bisogni educativi speciali
In fase di
realizzazione
In fase di
realizzazione
x
x
x
Per insegnanti
Per genitori
Per alunni
x
x
L. MATERIALI DIDATTICI/LABORATORI
Riviste specializzate
Prove per identificazione
precoce delle difficoltà
Software
Libri/Manuali per
l‟intervento di recupero
Audiolibri
Notebook in classe per gli
alunni con BES
LIM
Laboratori
x
x
x
x
x
x
x
x
% di LIM per n. di classi …….
M. VALUTAZIONE
È previsto un sistema di valutazione dell‟Inclusività dell‟istituto
Se SI la valutazione viene
effettuata da
Insegnanti
Genitori
Alunni
x
x
x
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:
0
Aspetti politici, decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento
inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento
degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟interno della
scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟esterno della
scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;
1
2
3
x
4
X
X
X
x
61
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P.O.F. 2014/2015
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
x
alle decisioni che riguardano l‟organizzazione delle attività educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di
x
percorsi formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti
x
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la
x
realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l‟ingresso nel
x
sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il
successivo inserimento lavorativo.
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4: moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici
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P.O.F. 2014/2015
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per l’anno scolastico
2014/15
Aspetti politici, decisionali e organizzativi coinvolti nel cambiamento inclusivo
 Collegio dei Docenti – Dirigente Scolastico – Collaboratori del dirigente Scolastico
Le nostre Risorse
Nella scuola opera da anni il Gruppo di Lavoro per l‟Handicap, nominato dal Dirigente
scolastico e costituito da tutte le componenti che contribuiscono all'integrazione dei ragazzi
(dirigente scolastico, alcuni insegnanti curricolari e di sostegno, rappresentante dei genitori,
rappresentante del personale ATA, operatori ASL).
A seguito dell‟emanazione della Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti
d‟intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l‟inclusione scolastica” e della Circolare ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 prot. N. 561, è stata
attuata l‟estensione dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d‟istituto (Glhi) alle
problematiche relative a tutti i Bisogni educativi speciali (Bes), con la conseguente integrazione
dei componenti del Glhi e trasformazione dello stesso in Gruppo di lavoro per l‟inclusione (Gli)
al fine di svolgere le “seguenti funzioni”:
• promuovere una cultura dell‟integrazione per venire incontro ai bisogni di tutti gli studenti del
“Cipriani”;
• elaborare, tenere aggiornato e verificare il progetto di Istituto sull‟integrazione dei portatori di
disabilità;
• proporre e formulare criteri di ripartizione delle risorse per l‟integrazione (docenti di sostegno,
P.E.I., e P.D.P, tutor) in base alle indicazioni degli insegnanti di sostegno, dei docenti esperti e
della Dirigenza che conoscono i singoli casi;
• promuovere azioni di sensibilizzazione degli studenti, dei genitori, del territorio nei confronti
degli alunni diversamente abili e degli alunni Bes;
• collaborare alla pianificazione di specifici progetti anche in riferimento all‟analisi e al
reperimento delle risorse finanziarie ad essi necessarie;
• proporre al Dirigente Scolastico e al Consiglio d‟Istituto l‟acquisto di attrezzature, sussidi e
materiale didattico destinati ad una didattica individualizzata che tenga conto di tutte le necessità
dei nostri alunni.
Il Gruppo di Lavoro per l'Inclusione si riunirà in seduta plenaria (con la partecipazione di tutti i
membri) due volte l'anno approssimativamente nei mesi di settembre (assegnazione delle
risorse), e marzo/aprile (pianificazione delle attività d‟inclusione dell‟anno scolastico successivo
e richiesta delle risorse)
Le sole componenti docente ed educativa (tutti gli insegnanti di e, nella misura prevista dai
rispettivi orari di servizio, tutti gli educatori) si riuniranno invece più volte l‟anno in incontri di
dipartimento per la concreta organizzazione delle attività scolastiche che coinvolgono gli alunni
in situazione di disabilità e bisogni d‟inclusione: definizione di linee educative e didattiche
condivise, organizzazione dell'orario, pianificazione dei laboratori, verifica in itinere e
conclusiva del lavoro svolto, formulazione dei progetti di accoglienza per gli alunni nuovi
iscritti, redazione di bozza di documentazione per UST ed Enti locali. Ad alcuni di questi
incontri prendono parte anche i tutor attivi nell‟Istituto, quando si trattino temi di loro interesse.
Le sedute del GLI saranno documentate da apposito verbale e la pianificazione e la realizzazione
degli interventi di integrazione dei singoli alunni scaturiscono dalla collaborazione tra le diverse
figure professionali operanti nella scuola, ciascuna delle quali si occupa di aspetti specifici:
• Consigli di classe
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P.O.F. 2014/2015
• Docente referente GLI
• Docenti di sostegno e docenti con formazione specifica
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
A tale scopo il docente referente per l‟inclusione avrà anche i compiti:
nclusione e segnalare eventuali
iniziative di
formazione ai colleghi;
dell‟inclusione, segnalando alla Dirigenza eventuali problemi ma soprattutto coinvolgere e
promuoverne
l‟utilizzo a tutti i livelli;
concreto utilizzo e favorire così una mentalità d‟inclusione.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Il GLI avrà il compito di elaborare una Strategia operativa e di valutazione, da monitorare
costantemente in modo da apportare interventi migliorativi, articolata nelle seguenti fasi :
1.
Attivare una Procedura per l‟orientamento degli studenti in fase di preiscrizione e per la
predisposizione
dell‟accoglienza.
2. Costruzione di Protocolli d‟Inclusione e costruzione del progetto individualizzato,
3. Rilevazioni documentate e raccolte nel fascicolo personale riservato dell‟alunno inerenti alle
programmazioni individuate
4. Predisposizione di schede di rilevazione, piani didattici e attestati di competenze in uscita.
Gli incontri saranno fissati dal Dirigente o dal docente referente. I docenti daranno indicazioni in tal
senso alla famiglia. L‟incontro si svolgerà alla presenza di almeno due docenti che redigeranno
opportuno verbale. I docenti di classe, coadiuvati dal docente referente o da un Tutor nominato dal
Dirigente (per i D.S.), dal docente di sostegno per gli alunni disabili, redigeranno il PDP o il PEI che
sarà consegnato in Presidenza entro il mese di novembre dai docenti di classe.
Valutazione in itinere dell’andamento didattico
Gli incontri tra insegnanti di classe, Dirigente e docente REFERENTE saranno effettuati in gennaio e
maggio. Le rilevazioni documentate raccolte nel fascicolo personale riservato dell‟alunno inerenti al
PDP o al PEI, agli incontri con l‟equipe medica e con la famiglia.
Consapevole che al progetto di vita di ogni ragazzo devono partecipare tutte le risorse del territorio,
l‟Istituto si giova della collaborazione con diversi soggetti esterni alla scuola relativamente a:
• incontri periodici con l‟equipe medica per gli alunni disabili;
• attività educativo-riabilitative individuali o a piccolo gruppo condotte dagli OSS dell‟Azienda
Sanitaria Locale o dai Servizi territoriali in orario scolastico ed extra-scolastico;
• attività di laboratorio;
• attività sportive;
• altre forme di valorizzazione delle risorse territoriali attualmente in essere sono rappresentate dalla
forme di collaborazione da individuare con i CTS.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
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P.O.F. 2014/2015
DOCENTI DI SOSTEGNO
Supportano i docenti della classe in attività inclusive quali: lavori in piccoli gruppi di livello,
apprendimento cooperativo, attività di tutoring, attività individuali per rinforzare abilità e conoscenze
utili ad una migliore collaborazione con i compagni.
REFERENTE GLHI
Tiene i contatti con l‟ASL e con gli altri Enti esterni all‟Istituto; propone al Dirigente Scolastico l‟orario
degli Insegnanti di sostegno, sulla base dei progetti formativi degli alunni, delle richieste dei consigli di
classe e dei desideri espressi dagli insegnanti stessi; cura la documentazione relativa agli alunni in
situazione di handicap garantendone la sicurezza ai sensi della tutela dei dati personali e sensibili
dell'Istituto; partecipa agli incontri di verifica con gli operatori sanitari, personalmente o delegando il
Coordinatore di classe; cura l‟espletamento da parte dei consigli di classe o dei singoli docenti di tutti
gli atti dovuti secondo le norme vigenti; convoca i consigli di classe, d‟intesa con il Dirigente Scolastico
e i Coordinatori, per discutere questioni attinenti ad alunni con handicap; partecipa a convegni, mostre e
manifestazioni riguardanti l‟handicap.
REFERENTE DSA
Fornisce informazioni e ricerca materiali didattici sulle difficoltà di apprendimento; mette a
disposizione della scuola la normativa di riferimento; organizza una mappatura degli allievi con
disturbo specifico d‟apprendimento; si pone a disposizione dei consigli di classe per impostare il
percorso specifico; organizza corsi di formazione sui disturbi di apprendimento, sullo screening e sulla
didattica specifica; organizza, nell‟ambito degli incontri di continuità, il passaggio
delle informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola; partecipa agli incontri con le famiglie
e/o Servizi Sanitari; si occupa delle comunicazioni con AID, ASL, MIUR/USR/CTS.
REFERENTE BES
Favorisce la relazione con la famiglia e con gli eventuali operatori sociosanitari e assistenziali;
predispone interventi specifici per gli alunni in difficoltà; promuove l'integrazione socio-affettiva
-culturale in un clima di accoglienza e integrazione; cura le relazioni e il coordinamento del C.d.C. con
la famiglia, per quanto riguarda la predisposizione del PDP, dei risultati e della valutazione,
promuovendo coinvolgimento e collaborazione; partecipa agli incontri con le famiglie e/o Servizi
Sanitari; si occupa delle comunicazioni con AID, ASL, MIUR/USR/CTS.
PSICOLOGI SPORTELLO DI ASCOLTO-CIC
Lo sportello di ascolto si pone diversi obiettivi:
fornire un sostegno agli alunni per prevenire e gestire eventuali difficoltà personali o scolastiche;
fornire supporto agli insegnanti con situazioni classe problematiche.
GRUPPO DEI PARI
Sostengono i compagni in difficoltà consapevoli degli obiettivi (relativi a conoscenze abilità e
competenze) che è necessario raggiungere.
PERSONALE ATA
Collabora con il docenti al buon andamento del PAI.
Nel nostro Istituto le attività di supporto e sostegno ai B.E.S. saranno organizzate, al fine di raggiungere
un concreto livello di integrazione ed inclusione scolastica, anche attraverso una più attenta e articolata
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P.O.F. 2014/2015
progettualità dei percorsi e delle azioni educative che sappiano valorizzare le professionalità esistenti
all‟interno dell‟istituto. Le azioni messe in essere mireranno all‟ osservazione ed analisi delle condizioni
individuali e del contesto socio-culturale di provenienza, con redazione di P.D.P ( anche in via
temporanea), che prevedano l‟ eventuale adozione di strumenti compensativi e misure dispensative in
analogia ai D.S.A.. Pur confermando l‟attuale modello di organizzazione con mantenimento dell'orario
funzionale sui progetti (indicati nei singoli P.E.P.) e dell'orario flessibile sulle attività modulari (tirocini
formativi), si intende aumentare flessibilità e trasversalità nell'organizzazione del sostegno all'interno
della classe,
lavorando a classi aperte con lo scopo di: garantire il diritto all‟istruzione e i necessari supporti agli
alunni con DSA e BES; favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell‟apprendimento dei
suddetti alunni; agevolare la piena integrazione sociale e culturale; ridurre i disagi formativi ed
emozionali, favorendone al contempo la formazione umana e professionale
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti
PUNTI DI FORZA DELLE AZIONI INTRAPRESE
L‟Istituto Cipriani, da diversi anni, è impegnato in attività di sperimentazione per ottenere il successo
formativo di tutti gli alunni attraverso:
- maggiore flessibilità nell'orario dei docenti di sostegno che, sulla base delle loro competenze
specifiche (titolo di studio, formazione ed esperienza pregressa) e dei bisogni degli alunni, intervengono
per alcune ore in classi diverse da quelle di titolarità dove sono richiesti interventi di compresenza
mirati a favore di tutti gli alunni;
- docenti specializzati di aree diverse nella stessa classe per ampliare le risorse a disposizione degli
alunni;
- collaborazione tra docenti specializzati e docenti curricolari per un supporto diffuso all‟interno delle
classi grazie alla condivisione di metodologie didattiche inclusive;
- coinvolgimento dei collaboratori scolastici non solo per l‟assistenza di base, ma anche per la
condivisione di strategie di comunicazione funzionali alla relazione con gli alunni che manifestano
comportamenti problematici e per la collaborazione nei percorsi mirati all‟autonomia e allo sviluppo di
abilità integranti;
- progetti in rete con altre scuole e con EE.LL, Servizi Sanitari, Associazioni al fine di promuovere
processi innovativi e formativi tramite i quali garantire l‟acquisizione delle competenze necessarie per
muoversi in modo nuovo e autonomo nel mondo dell‟inclusione;
- rilevazione e lettura dei bisogni educativi speciali tramite l'utilizzo di diverse metodologie;
- attività di tutoraggio, mediazione culturale, recupero e potenziamento;
- ricerca-azione e didattica laboratoriale per la realizzazione di buone pratiche educative.
Si riportano di seguito le diverse azioni messe in atto dall'Istituto a sostegno degli alunni con BES.
Fase di accoglienza:
- Funzioni strumentali, Intercultura, Dislessia per l'analisi dei fascicoli personali degli alunni neoiscritti
e della documentazione acquisita: diagnosi pregresse, DF, PDF, PEI, PDP;
- Riunioni del GLI d‟Istituto per definizione bisogni e individuazione risorse umane e materiali della
scuola e dell‟extrascuola;
- Contatti con la scuola secondaria di primo grado di provenienza dei nuovi iscritti per informazioni;
- Individuazione di un referente di segreteria per accoglienza e supporto nella compilazione della
modulistica tradotta nelle principali lingue straniere;
- Se necessario distribuzione, alle famiglie degli alunni stranieri, di materiale informativo in lingua
inglese.
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Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
Valorizzare il ruolo delle famiglie nella progettazione. La famiglia rappresenta un punto di riferimento
essenziale per la corretta inclusione scolastica di ogni alunno, sia in come fonte di informazioni
preziose, sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione
informale.
Pertanto le famiglie del ragazzo con BES verranno coinvolte direttamente nel processo educativo
affinché, in accordo con le figure scolastiche preposte, vengano predisposte ed usate le strumentazioni
necessarie per consentire ai ragazzi di seguire con profitto le attività scolastiche in relazione alle
specifiche necessità. La famiglia partecipa alla formulazione del PEI e del PDP, nonché alle loro
verifiche in itinere.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Nei percorsi personalizzati per alunni con BES, (PEI e PDP), vengono individuate modalità di verifica,
che permettono all'alunno di esprimere l'acquisizione dei livelli essenziali delle competenze, e i criteri
di valutazione che dovranno essere adottati anche in sede di esame finale.
In merito agli alunni con disabilità, si sottolinea che:
• le verifiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la
classe, sulla base di quanto definito nel PEI;
• un PEI semplificato/facilitato dà diritto al conseguimento del titolo di studio con valore legale;
• un PEI differenziato dà diritto alla sola attestazione delle competenze;
• gli alunni disabili che hanno seguito un percorso didattico individualizzato-differenziato sono ammessi
a sostenere esami di Stato con prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate
unicamente al rilascio dell‟attestazione delle competenze;
• per gli alunni disabili che sostengono gli esami di Stato e conseguono il diploma la Commissione può
predisporre prove equipollenti che prevedano l‟uso di mezzi tecnici o in modalità differenti di sviluppo
dei contenuti culturali e professionali che comprovano che il candidato ha raggiunto una preparazione
per il rilascio del titolo studio con valore legale.
Per gli alunni con DSA
• le verifiche sono coerenti con quanto stabilito nel PDP (tempi più lunghi, verifiche graduate, uso di
strumenti compensativi, svolgimento di un numero minore di esercizi ecc…);
• la valutazione è svolta sulla base di quanto dichiarato nel PDP prestando attenzione alla padronanza
dei contenuti e prescindendo dagli errori connessi al disturbo;
• per favorire l‟apprendimento delle lingue straniere si utilizza la massima flessibilità didattica,
privilegiando l‟espressione orale e non escludendo, se necessari, strumenti compensativi e misure
dispensative, secondo quanto dettato dalla norma vigente.
• Per la dispensa dalle lingue straniere scritte devono ricorrere le seguenti condizioni:
1. certificazione di DSA, attestante la gravità del disturbo e recante esplicita richiesta di dispensa dalle
prove scritte di lingua straniera;
2. richiesta di dispensa dalle prove scritte presentata dalla famiglia o dallo studente, se maggiorenne;
3. approvazione da parte del Cdc confermante la dispensa, in forma temporanea o permanente, tenendo
conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base degli interventi di natura pedagogico-didattica.
• L‟esonero è previsto nei casi di particolare gravità anche in comorbilità con altri disturbi e altre
patologie.
• approvazione dell‟esonero dall‟insegnamento della lingua straniera da parte del CdC con la
conseguente previsione di seguire un percorso didattico personalizzato;
In questo caso, il percorso di apprendimento è differenziato e dà diritto soltanto all‟attestato certificante
le competenze raggiunte (art.13 DPR n.323/1998). È quindi precluso l‟ottenimento di un titolo di studio
con valore legale;
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Nell‟esame di stato dei candidati con DSA la Commissione terrà in debita considerazione le modalità
didattiche e le forme di valutazione individuate nell‟ambito dei percorsi didattici individualizzate e
elaborato dal Cdc.
In particolare tali studenti: possono utilizzare tutti gli strumenti compensativi indicati nel PDP già
utilizzati per le verifiche in corso e hanno diritto a tempi aggiuntivi per l‟espletamento delle prove. In
generale, i tempi aggiuntivi sono quantificabili nel 30% in più del tempo previsto per il gruppo classe;
hanno diritto all‟adozione di criteri valutativi più attenti al contenuto che alla forma.
Per alunni con altri bisogni educativi speciali:
• le verifiche sono coerenti con quanto stabilito nel PDP e la valutazione tiene conto:
• della situazione di partenza;
• dei risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento;
• dei risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe frequentata e
per il grado di scuola di riferimento;
• delle competenze acquisite nel percorso di apprendimento.
A tal fine i Dipartimenti disciplinari stabiliscono i livelli essenziali di competenza disciplinare per
valutare la congruenza con il percorso della classe.
Per gli alunni stranieri, i Consigli di Classe dispongono il PEP tenendo conto della situazione in
ingresso, specificando metodologie per l‟apprendimento e la verifica.
Nel caso che gli alunni stranieri in ingresso non abbiano acquisito la padronanza della lingua italiana e,
quindi, non possono essere valutati nella prima parte dell‟anno scolastico, usufruiscono, come stabilito
dalla legge;
Esami di Stato
Per gli esami di stato, sulla base dell'(O.M. n. 37 del 19 maggio 2014) , per gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali, formalmente individuati dal Consiglio di classe, devono essere fornite dal medesimo
Organo utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l‟esame di
Stato. La Commissione d‟esame, sulla base di quanto previsto dalla normativa vigente, esaminati gli
elementi forniti dal Consiglio di classe, tiene in debita considerazione le specifiche situazioni
soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES), per i quali sia stato redatto
apposito Piano Didattico Personalizzato, in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione
individuate nell‟ambito dei
percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine il Consiglio di classe trasmette alla
Commissione d‟esame il Piano Didattico Personalizzato. In ogni caso, per siffatte tipologie, non è
prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, mentre è possibile concedere strumenti
compensativi, in analogia a quanto previsto per alunni e studenti con DSA.
CRITICITA' RILEVATE
I limiti riscontrati nell'applicazione delle misure sopraesposte sono rappresentati da:
• conoscenza delle difficoltà legate ai BES e competenza di modulare le verifiche sulla base delle
diversità
degli alunni non acquisite da tutti i docenti.
• resistenza da parte di alunni e di famiglie all'utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative
in
sede di verifica, per il timore di essere esclusi dal gruppo dei pari.
OBIETTIVI DI AUTOMIGLIORAMENTO
• Attività di formazione specifica per docenti per divulgare la cultura della valutazione inclusiva, una
valutazione progettata per promuovere l'apprendimento e sostenere i processi di inclusione di tutti gli
alunni, e in particolare di coloro che sono più vulnerabili.
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Per una corretta e completa valutazione è necessario che il CdC:
• definisca chiaramente che cosa, come e perché si sta valutando;
• separi i contenuti della valutazione dalle capacità strumentali necessarie a condividerli e ad esplicitarli;
• dedichi attenzione al processo più che al solo prodotto elaborato;
• predisponga lo svolgimento delle verifiche secondo le condizioni abituali individuate per lo studente;
• confronto diretto con le famiglie tramite l'attivazione di focus-group sulla valutazione e
comunicazione
costante tramite il registro elettronico e il sito web della scuola;
• laboratorio teatrale – laboratorio musicale IPSSAR Rock;
• corsi di L1 e L2 – mediazione e facilitazione linguistica e culturale.
Le risorse esistenti saranno messe a disposizione di tutti per un concreto cambiamento inclusivo.
Risorse e beni materiali: condivisione del materiale, didattico ed informatico, in uso al sostegno ed
alla disabilità, utilizzo dei laboratori di informatica per produrre “elaborati” di didattica personalizzata
(schede, mappe, power point) da utilizzare per le verifiche orali o per le presentazioni in classe; utilizzo
di laboratori delle discipline di indirizzo (cucina, sala-bar, pasticceria e ricevimento), con progetti a
classi aperte, per un rinforzo delle motivazioni ed il potenziamento delle capacità/abilità individuali;
utilizzo della palestra e degli spazi esterni, anche in contesti extrascolastici, per attività motorie ed
utilizzo di altri spazi atti a favorire la socializzazione. La valorizzazione delle risorse umane e
professionali esistenti saranno le seguenti: valorizzazione delle conoscenze e competenze sul tema delle
difficoltà scolastiche con B.E.S, acquisite dai docenti in virtù di partecipazione a corsi/master di
specializzazione o di comprovata esperienza sul campo; valorizzazione delle competenze dei docenti in
materia di counseling, mediazione scolastica, condivisione dell‟esperienza professionale acquisita dai
docenti curricolari e specializzati nel sostegno
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione:
progetti
classi aperte;
continuità
tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo;
-famiglia.
Punti di criticità
Ad oggi si ritiene di dover segnalare, per ovviare, laddove sia nella possibilità, i seguenti punti di
criticità:
-iscritti, dalla documentazione presentata, informazioni
sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l‟anno scolastico successivo.
preiscrizione
incomplete e per mancanza di informazioni dalle scuola medie;
corsi di L2 di primo livello e mancanza di facilitatori linguistici
per
far fronte alla presenza di studenti non italofoni di prima immigrazione.
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Punti di forza
getti specifici per studenti Bes
Data
Il Dirigente Scolastico
Prof. Romano Veronese
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FUNZIONI STRUMENTALI
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Professoressa Annamaria Panin
Funzione strumentale: Interventi e Servizi per gli Studenti - Accoglienza (SER)
 Attività 1 - Accoglienza
All‟inizio di ogni anno scolastico, per le classi prime, viene attuato un periodo di
“accoglienza” affinché gli allievi abbiano modo di conoscere le persone, i regolamenti e gli
ambienti nuovi, e gli insegnanti i nuovi alunni, per un miglior inserimento nelle scuola
superiore. Tutti gli insegnanti che compongono i Consigli di classe prima sono chiamati a
partecipare attivamente alle varie attività proposte nella prima settimana di scuola. Nei mesi
di ottobre e novembre sono inoltre previste due uscite degli alunni di classe prima,
accompagnati da alunni delle classi del settore Accoglienza Tustica che faranno da guide
alla scoperta della città di Adria e del Museo Archeologico.
Il Progetto prevede anche un incontro, prima dell‟inizio delle lezioni, della Dirigenza con
tutti i genitori degli alunni di classe prima.
(vedere Manuale dell‟accoglienza PRG 7.2-02 del PQ).
Destinatari:
 Docenti e alunni di classe prima e studenti settore Ricevimento/Turistico
 Genitori dei nuovi iscritti
Obiettivi:
 Favorire l‟inserimento dei nuovi alunni.
 Prevenire l‟insuccesso scolastico.
 Diminuire il disagio scolastico.
Metodologia e risorse umane:
Incontro prima dell‟inizio delle lezioni con i coordinatori di classe prima per istruirli
per la corretta applicazione delle procedure dell‟accoglienza; durante il Collegio
Docenti che precede immediatamente il primo giorno di scuola SER illustra il Manuale
dell‟Accoglienza. Il Progetto prevede anche un incontro, prima dell‟inizio delle lezioni,
con tutti i genitori degli alunni di classe prima in cui il Dirigente, i suoi collaboratori e
i docenti referenti di progetti, illustrano le finalità dell‟istituto, il POF, i regolamenti di
Istituto e i progetti di supporto agli alunni che saranno attivati nell‟anno scolastico ed i
genitori hanno la possibilità di rapportarsi con i coordinatori delle classi, ritirare i
libretti delle assenze e la password per accedere al registro elettronico ed essere così
informati costantemente sulla situazione scolastica dei propri figli.
Tempi di effettivo svolgimento:
Un incontro di due ore con i genitori degli alunni il sabato precedente l‟inizio delle lezioni.
Un incontro di un‟ora con i coordinatori delle classi prime; due ore per il Collegio Docenti.
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Primi cinque giorni di scuola per attività Accoglienza; due uscite di circa tre ore, per ogni
classe prima, per visitare la città di Adria e il museo Archeologico.
Risorse logistiche e materiali:
Aula magna per riunioni, fotocopie del manuale dell‟accoglienza per ogni classe prima e dei
documenti previsti per ogni alunno.
La procedura prevede inoltre incontri settimanali genitori-docenti secondo il calendario
di ricevimento che viene consegnato ai ragazzi, un incontro quadrimestrale scuolafamiglia, contatti con la famiglia qualora si presentino problemi comportamentali,
frequenza irregolare o scarso rendimento nel profitto scolastico.
In casi particolari le famiglie possono contattare telefonicamente il coordinatore di classe
o la Presidenza.
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Professoressa Lia Novo
Funzione strumentale: Organizzazione e Gestione Orientamento Scolastico
(ORI)
NOME DEL PROGETTO:
ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROSPETTIVE PER IL FUTURO
FINALITA’:
1- ORIENTAMENTO IN ENTRATA rivolto agli alunni delle classi 3^ medie;
2- ORIENTAMENTO INTERNO VERSO LA SCELTA DI INDIRIZZO, rivolto agli
alunni delle classi seconde;
3- ORIENTAMENTO IN USCITA: LE SCELTE UNIVERSITARIE E LE
PROSPETTIVE MONDO DEL LAVORO, rivolto agli alunni delle classi quinte.
 VERSO LA SCUOLA MEDIA
OBIETTIVI
Fornire tutte le informazioni utili ai docenti della scuola media per orientare
tempestivamente e correttamente i loro alunni,
fornire tutte le informazioni utili agli alunni delle classi terze medie sulle
caratteristiche e finalità dell‟Istituto, nonché sugli sbocchi occupazionali nel settore
turistico e ristorativo;
Aiutare gli alunni, già dalla classe prima, a cogliere le loro attitudini tecnico-pratiche
e proseguire poi nei primi mesi di classe seconda per evitare scelte superficiali e
casuali.
Modalità di effettuazione:
 Accoglienza presso l‟Istituto degli alunni e docenti delle scuole medie.
 Attività di informazione alle famiglie sull‟offerta formativa dell‟Istituto.
 Week end di scuola aperta nei mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015;
 Visite presso le scuole Medie del territorio e province limitrofe.
 Realizzazione di mini-stage, esperienze laboratoriali all‟interno dell‟istituto, per gli
studenti della 3^ media;
 Utilizzo di DVD, , CD-R, dépliants, poster, video e laboratori didattici per
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l‟illustrazione della scuola.
Insegnanti coinvolti: Novo L. - Ferrarese N.- Doni T. –. Mandruzzato L. - Manca G. –
Favaro L.(eventuali altri insegnanti di laboratorio, in concomitanza delle attività
didattiche).
Novo L. per la:
coordinazione con i docenti disponibili e i contatti con i referenti delle
singole scuole Medie;
programmazione delle attività di accoglienza;
Organizzazione attività di informazione;
Creazione e aggiornamento del materiale di orientamento.
 VERSO GLI INDIRIZZI
OBIETTIVI:
scegliere in modo consapevole l'indirizzo post-qualifica;
conoscere i percorsi formativi all'interno dell'istituto e le esigenze del mondo
del lavoro.
ATTIVITÀ:
 Presentazione dei tre corsi di indirizzo e dei rispettivi sbocchi occupazionali;
Incontri con studenti diplomati presso il nostro Istituto, che già operano nei tre settori,
e/o con esperti che possono fornire ulteriori delucidazioni sulle possibilità di impieghi
nel loro ambito specifico.
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PROFESSORESSA VALERIA VETTORATO
Sottoprogetto:
ORIENTAMENTO IN USCITA: LE SCELTE UNIVERSITARIE E LE
PROSPETTIVE MONDO DEL LAVORO, rivolto agli alunni delle classi quinte
FINALITA’:
 VERSO L’UNIVERSITÀ
Nell'Istituto si prevede l'organizzazione di un supporto orientativo al fine di offrire una
risposta ai bisogni degli studenti che intendono proseguire gli studi a livello
universitario.
Il servizio viene indirizzato alle classi terze , quarte e quinte, allo scopo di fornire
chiarimenti per una scelta universitaria più consapevole.
A tale scopo si prevedono incontri con gli studenti, in relazione alle disponibilità dei
medesimi, da effettuare in classe o in orario extrascolastico, durante i quali verrà
distribuito anche il materiale inviato dalle università.
Verranno fornite agli studenti anche tutte le comunicazioni pervenute dalle diverse
università riguardanti gli incontri di orientamento.
OBIETTIVI:
Contribuire a creare negli studenti chiarezza e consapevolezza, in relazione alla
possibilità dei percorsi da intraprendere al termine del corso degli studi superiori.
Dare informazioni sui corsi di laurea o di studio post-diploma.
ATTIVITÀ:
1) Uscite per visite finalizzate a Università o Fiere dell‟Orientamento.
2) Incontro con gli alunni diplomati,vincitori delle borse di studio;
3) Distribuzione di materiale informativo relativo ad iniziative sia italiane che europee
effettuabili dopo il conseguimento del diploma.
4) Aggiornamento: sui siti web, sulle date degli “open day”, sulle date relative a fiere
sul lavoro e/o sull‟orientamento.
5) Apertura di uno sportello “Università” rivolto agli allievi del biennio finale, per
informazioni personalizzate e mirate a richieste specifiche.
6) Collaborazione con gli insegnanti delle classi quinte interessati a sensibilizzare gli
studenti all‟importanza di una scelta consapevole.
 VERSO IL MONDO DEL LAVORO
Nell'Istituto si prevede l'organizzazione di una serie di incontri con esperti del mondo del
lavoro, al fine di offrire una risposta ai bisogni degli studenti sulle prospettive dopo il
diploma.
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P.O.F. 2014/2015
Il servizio viene indirizzato alle classi quinte, allo scopo di fornire chiarimenti per
l‟inserimento nel mondo del lavoro.
A tale scopo si prevedono incontri con gli studenti, in relazione alle disponibilità dei
medesimi, da effettuare in classe o in orario extrascolastico, durante i quali verrà
distribuito anche il materiale inviato dai centri per l‟impiego.
Verranno fornite agli studenti anche tutte le modalità inerenti i servizi on line dei siti per
il “cerco/trovo lavoro” collegandoli al sito dell‟istituto.
OBIETTIVI:
Contribuire a creare negli studenti chiarezza e consapevolezza, in relazione alla
possibilità dei percorsi da intraprendere al termine del corso degli studi superiori.
Dare informazioni sul settore turistico-alberghiero nel mondo del lavoro.
Fornire indicazioni sull'ingresso nel mondo del lavoro con informazioni su come
accedere alle opportunità di impiego del territorio o nazionali.
ATTIVITÀ:
1) Distribuzione di materiale informativo relativo ad iniziative sia italiane che europee
effettuabili dopo il conseguimento del diploma.
2) Aggiornamento: sui siti web, sulle date relative a fiere sul lavoro;
3) Incontri con esperti del mondo del lavoro e dei referenti per i centri dell‟impiego
locali.
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Professori Doni Tiziana e Manca Gian Piero
Funzione Strumentale: Realizzazione di Attività Formative d’Intesa con Enti
e Istituzioni Esterne
Obiettivo
L‟obiettivo principale consiste nella realizzazione di esercitazioni pratiche in
collaborazione con Enti e Istituzioni Pubbliche esterne all‟Istituto G.Cipriani, tramite le
quali gli allievi possono fare esperienze professionali di elevato livello tecnico,
superando i limiti imposti dalla simulazione utilizzata durante le normali attività
pratiche.
Agire in situazione operative reali, sarà per gli allievi e per i docenti molto stimolante,
considerando anche il fatto che l‟attività pratica viene immediatamente giudicata e
valorizzata da utenti qualificati. Le attività pratiche selezionate dall‟Istituto,
manterranno il carattere della massima qualità operativa, salvaguardandone in primo
luogo l‟immagine e il ruolo formativo. La ricaduta positiva di tale attività per il territorio
polesano è quantificabile in termini di benefici per il miglioramento della preparazione
professionale arrecata ad allievi e docenti, e sia per gli Enti Pubblici territoriali che
potranno usufruire per le loro attività istituzionali, dell‟alta professionalità di chi opera
nella scuola alberghiera.
Rimanere a contatto con la realtà operativa, obbliga tutti i soggetti coinvolti, ad un
aggiornamento continuo, sia per quanto riguarda le risorse umane, che per quelle
strumentali. Da ciò ne deriva, per l‟utenza scolastica, un elevamento qualitativo
dell‟apprendimento formativo ricevuto.
Le attività si identificano in vere e proprie esercitazioni pratiche nell‟ambito della
ristorazione (cene di gala, buffet, coffee-break, colazioni di lavoro ecc.) o in situazione di
accoglienza e di assistenza al cliente (partecipazione a fiere, convegni, work-shop),
utilizzando l‟orario delle esercitazioni pratiche, operando eventualmente sulla flessibilità
dell‟orario scolastico.
Destinatari:
Allievi classi terze e quarte dei settori accoglienza, sala e vendita ed enogastronomia;
Allievi classi quinte settore turistico e ristorazione;
Allievi classi seconde in quegli eventi in cui non sia richiesto un elevato grado di
autonomia professionale.
Durata
L‟attività verrà svolta in corrispondenza della normale attività didattica annuale.
In particolare a partire da novembre fino al 31 maggio.
Essendo un‟attività proposta da enti esterni non è facilmente programmabile, si può
comunque prevedere l‟effettuazione di:
due eventi mensili per classe (terze e quarte); ipotizzando un‟ esercitazione interna
all‟Istituto ed una esterna, per ogni classe terza e quarta di enogastronomia, sala e
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vendita e accoglienza.
Considerando 5 mesi di attività, potranno essere effettuate circa quaranta esercitazioni
allargate, per un totale di circa quaranta eventi.
Risorse umane
Le attività progettate, per la particolare organizzazione, richiedono un impegno orario di
servizio che supera quello della normale attività didattica.
 Docenti interni:
 per l‟accoglienza Ferrarese, Novo e Tecchiati;
 Per sala e vendita Favaro, Melina, Guarnieri, Manca G.;
 Per enogastronomia Fantinato, Mandruzzato, Battocchio, G. Crepaldi , Costantini,
Duò, Ziggiotto;
 Personale A.T.A. e tecnico amministrativo
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Professoressa Monica Previato
Funzione Strumentale: Attività di tutoraggio e supporto formativo per gli alunni a
rischio dispersione
classi prime (DISP)
Il passaggio dalla scuola secondaria di I grado a quella di II grado risulta complesso e
difficile. Tale processo coincide con l‟età adolescenziale degli alunni, già impegnativa in
quanto fase di transizione e di sfide. I cambiamenti - di ambiente, di compagni, di nuovi
insegnanti - determinati da questo passaggio sono spesso fonte di disagio e difficoltà per
i ragazzi.
Una larga maggioranza dei ragazzi che arriva alla scuola secondaria di II grado non ha
ancora raggiunto una sufficiente padronanza nelle strumentalità di base e un efficace
metodo di studio.
Questi elementi portano molto spesso a vivere l‟esperienza scolastica come frustrante,
poco motivante perché vista come lontana dall‟esperienza e dalle capacità maturate.
Pertanto questi ragazzi si avviano precocemente a sperimentare l‟insuccesso del loro
progetto di studio.
Il progetto Tutoraggio e supporto formativo, che l‟Istituto Cipriani propone per il
corrente anno scolastico, per tutti gli studenti delle classi prime e seconde, è quello di
individuare, fin dalle prime settimane di attività didattica, quegli studenti che già mostrano i
primi sintomi di disaffezione verso lo studio. Tali studenti verranno subito coinvolti in
attività di supporto finalizzate ad avviare un percorso di miglioramento e potenziamento
delle proprie capacità, inserito in un programma di monitoraggio che li impegnerà per
l‟intero anno scolastico con l‟obiettivo di affrontare il nuovo percorso di studi della scuola
Secondaria con gli strumenti essenziali per raggiungere il successo scolastico.
Finalità del progetto
 Favorire il benessere dello studente
 Promuovere il successo del proprio progetto di studio
 Aumentare la frequenza scolastica
 Ridurre la dispersione scolastica
 Facilitare la comunicazione e la relazione tra studenti-docenti-genitori
Obiettivi formativi specifici
 Accompagnare lo studente nel primo anno di scuola superiore
 Prevenire e ridurre la dispersione scolastica attraverso il recupero delle abilità
strumentali
 Aiutare lo studente ad acquisire un autonomo e adeguato metodo di studio
 Promuovere un‟attività didattica ed educativa individualizzata
 Favorire le relazioni e l‟efficacia del gruppo classe come gruppo di lavoro e non solo
di amici
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Destinatari:
Gli alunni delle classi prime e seconde dell‟Istituto
Risorse umane
 Il docente responsabile del progetto
 Il docente coordinatore-tutor per ogni classe prima che affiancherà il docente
responsabile del progetto
 Docenti per Inglese, Matematica, Diritto, Principi di Alimentazione, Italiano
Metodologia
Dopo l‟individuazione, da parte dei consigli di classe, degli alunni che necessitano di
sostegno motivazionale allo studio, si prevedono due tipologie di intervento. Gli alunni
divisi in piccoli gruppi, anche di classi diverse, saranno seguiti da un insegnante durante le
ore curricolari, in spazi diversi dall‟aula, in un percorso di sostegno allo studio durante il
Trimestre nelle due materie nelle quali presentano maggiori difficoltà. Si prevedono
interventi di 5 ore per disciplina, con cadenza di 1 ora a settimana per materia. Per non
aggravare le lacune degli alunni che seguono queste attività, il docente tutor avrà cura di
informarli delle attività didattiche svolte in classe durante la loro assenza perché impegnati
nelle attività di supporto allo studio.
L‟attività di supporto allo studio continuerà anche nel Pentamestre seguendo gli alunni in
altre due diverse materie per un pacchetto di 5 ore per materia sempre supportati anche
dall‟insegnante coordinatore.
Poiché il numero degli studenti segnalati al progetto, negli ultimi anni è aumentato
notevolmente, per il corrente anno scolastico si prevedono anche interventi pomeridiani,
in particolar modo per gli studenti che abitano ad Adria o zone limitrofe e frequentanti la
classe seconda. In questo modo si pensa di attuare interventi mirati per piccoli gruppi
personalizzando maggiormente la didattica e offrendo a tutti gli allievi la possibilità di
affrontare con serenità il loro primo anno di scuola superiore.
Tempi di svolgimento
Il progetto prenderà avvio con l‟inizio delle attività didattiche con un periodo di
osservazione delle classi di circa un mese.
Le attività di tutoraggio e sostegno allo studio, si attueranno nel mese di novembre dicembre
per aiutare gli alunni ad apprendere il giusto metodo di studio e nel periodo
aprile-maggio per sostenerli in vista dell‟ultimo periodo scolastico particolarmente
impegnativo per carico di lavoro.
Risorse logistiche e materiali
 Schede di lavoro, test, questionari per supportare e motivare nello studio
 Aula magna, biblioteca, aule libere per il lavoro a piccoli gruppi

Risultati attesi
 Aumento della frequenza scolastica
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 Diminuzione degli studenti ritirati in corso d‟anno
 Diminuzione degli studenti con giudizio sospeso
 Aumento degli studenti promossi
Valutazione e monitoraggio
Il monitoraggio e la valutazione della validità del progetto sarà a cura della referente del
progetto.
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Professoressa Monica Previato
Funzione strumentale: Accoglienza ed Integrazione alunni stranieri (ALLO)
Negli ultimi anni l‟Istituto “Cipriani” ha riscontrato un incremento costante di alunni di
prima immigrazione oltre ad un numero considerevole di studenti stranieri con alcuni anni di
scolarizzazione in Italia. Volendo garantire a tutti i suoi studenti il pieno successo formativo l‟istituto
propone un percorso didattico e di crescita personale volto a facilitare l‟inserimento nel gruppo classe e
l‟apprendimento delle varie discipline di studio.
Con questo obiettivo all‟alunno di recente immigrazione sarà affiancato da un docente tutor, facente
parte del consiglio di classe nel quale è inserito, che avrà il compito di seguirlo e facilitarlo nel nuovo
contesto scolastico e, sempre con questo obiettivo, si cercherà di trovare all‟interno della classe un
compagno tutor che lo affianchi e lo sostenga in tutte le attività.
Inoltre sarà dedicata attenzione ai rapporti con le famiglie degli alunni attraverso incontri
volti a spiegare la nuova realtà scolastica e facilitare la comunicazione scuola-famiglia; si
cercherà una relazione proficua con i docenti delle classi in cui sono inseriti per programmare attività
curricolari personalizzate alle potenzialità degli studenti, si
stabiliranno contatti con enti e Associazioni esterne che operano nel territorio in favore degli alunni
stranieri e soprattutto saranno organizzati all‟interno dell‟Istituto corsi di Italiano L2.
Finalità: - accoglienza e integrazione alunni stranieri in entrata
L‟attività educativo – didattica sarà finalizzata a:
favorire una positiva integrazione
migliorare l‟autonomia comunicativa
arricchire la competenza lessicale
acquisire la certificazione di competenza in italiano come L2
Obiettivi
Definire pratiche condivise all‟interno dell‟Istituto in tema di Accoglienza e Integrazione
degli alunni stranieri.
Facilitare l‟ingresso nel nostro Istituto scolastico degli allievi appartenenti ad altre culture
e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente.
Favorire un clima d‟accoglienza scolastica e sociale che prevenga e rimuova eventuali
ostacoli alla piena integrazione.
Entrare in relazione con la famiglia immigrata.
Destinatari
Tutti gli alunni stranieri giunti in Italia nell‟arco degli ultimi due anni.
Risorse umane
Il docente responsabile del progetto
Un docente tutor per ogni classe dove siano inseriti alunni stranieri che affiancherà il
responsabile del progetto
Docenti dell‟Istituto disponibili a svolgere attività di supporto allo studio
Azioni
Realizzazione di un‟indagine conoscitiva sugli alunni stranieri iscritti nell‟Istituto tramite
somministrazione di un test per valutare il livello di competenza in lingua italiana L2
secondo il Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue utile al fine della
programmazione delle attività didattiche.
Monitoraggio, in corso anno scolastico, dell‟andamento didattico e dell‟inserimento
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degli alunni stranieri.
Raccordi con Comune, Associazioni incaricate del servizio di mediazione culturale,
Enti Locali, CTP e Comunità per la diffusione di informazioni su attività/iniziative
inerenti gli alunni stranieri.
Verifica del materiale didattico presente in biblioteca per l‟insegnamento dell‟italiano
L2 ed eventuale proposta acquisto di una bibliografia specifica.
Proposta modalità di intervento per l‟apprendimento della lingua italiana L2 e
sostegno allo studio per alunni stranieri anche attraverso le seguenti azioni:
 attivazione di corsi di italiano L2 e sostegno allo studio all‟interno dell‟Istituto.
 organizzazione di corsi di italiano L2 anche in collaborazione con Enti/Associazioni operanti nel
territorio.
 diffusione, fra gli studenti e le famiglie degli alunni stranieri, di informazioni in merito ad
attività/iniziative organizzate nel territorio locale rivolte agli stranieri
ed in particolare dai CTP, su Corsi di italiano L2, corsi ed esami per il conseguimento
della Certificazione di Competenza linguistica in Italiano L2 valida a livello Europeo.
Strumenti
Gli strumenti didattici che verranno utilizzati saranno testi per l‟apprendimento
dell‟italiano L2, fotocopie di argomenti specifici raccolti per lo svolgimento delle varie
discipline, appunti appositamente predisposti dai docenti disciplinari, per semplificare gli
argomenti, tabelle riassuntive, rappresentazioni grafiche di vari argomenti per un
riscontro più concreto e semplificato di contenuti specifici.
Verifiche
Le verifiche verranno svolte periodicamente per valutare gli effetti dei diversi interventi
disposti, saranno preparate tenendo conto delle effettive potenzialità che gli alunni
dimostrano di possedere nei vari livelli d‟apprendimento.
Verifiche formative individuali (strutturate, semi-strutturate) per consentire la valutazione
del grado di apprendimento “in itinere”.
Verifiche sommative individuali (strutturate, orali, rappresentazioni grafiche, produzioni
scritte, …) alla fine di singole UD o del modulo per una valutazione dei processi
d‟apprendimento e dei risultati ottenuti.
Valutazioni
Relativamente alle singole prove i criteri sono:
- l‟impegno inteso come disponibilità a fare e portare a termine un compito assegnato
- la conoscenza e la padronanza delle tecniche e dei contenuti proposti
- il raggiungimento degli obiettivi prefissati
Per quanto riguarda il voto si farà riferimento ad una normale scala di valutazione da
1 a 10, ma si valuteranno gli esiti in rapporto al tipo di programmazione, tenendo in
considerazione oltre agli obiettivi didattici anche quelli educativi.
Tempi
Gli alunni saranno seguiti, dal docente tutor e dal responsabile del progetto per l‟intero anno
scolastico
Risultati attesi
Avere un quadro informativo, di partenza, chiaro sugli alunni stranieri (n°, nazionalità,
scolarizzazione, …), sul loro livello di competenza in lingua italiana L2 e sul loro
inserimento scolastico.
Numero di azioni positive attivate per l‟inserimento dell‟alunno straniero e per favorire
l‟apprendimento della lingua italiana e scolastico (sostegno linguistico, nello studio, …).
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Numero di alunni stranieri che hanno affrontato e conseguito la Certificazione di
Competenza Linguistica in Italiano L2.
Numero significativo di alunni che dichiarano una positiva auto-valutazione sul proprio
inserimento scolastico, sull‟apprendimento dell‟italiano L2.
Incremento dei sussidi didattici per l‟inserimento degli alunni stranieri.
Valutazione e monitoraggio
Il monitoraggio e la valutazione della validità del progetto sarà a cura della referente del
progetto coadiuvato da tutti i docenti che hanno svolto funzione di tutor.
 Progetto: “Passerelle – Esami Integrativi-idoneità” Legge 20/01/99 n.9
 Responsabile professoressa: Monica Previato
Premessa
La normativa sull‟innalzamento dell‟obbligo scolastico ( Legge 20/01/99 n.9) prevede per gli alunni
la possibilità di cambiare indirizzo di studi nel corso del primo e/o del secondo anno della scuola
secondaria superiore.
Scopo di questo progetto è quello di sostenere, sul piano didattico motivazionale, gli allievi che
presentano richiesta di passaggio all‟Istituto Cipriani a corso di studi già avviato presso altro istituto in
modo da permettere loro di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per un proficuo
inserimento nel nuovo percorso scelto e contenere il fenomeno della dispersione scolastica. (Progetto
Passerelle DM 323/99).
La stessa normativa sull‟innalzamento dell‟obbligo scolastico prevede per gli alunni anche la
possibilità di sostenere esami integrativi per iscriversi ad una classe successiva alla prima, per la quale
non abbiano già la promozione.
Possono sostenere gli esami integrativi i candidati interni ed esterni, in possesso di licenza di scuola
media, che sostengono le prove d‟esame sui programmi integrali delle classi precedenti a quella cui
aspirano.
Anche i candidati già in possesso di un diploma di maturità, o di qualifica professionale, possono
sostenere esami idoneità sui programmi delle classi precedenti a quella cui aspirano, limitatamente alle
materie o parti di materie non comprese nei programmi della scuola di provenienza per accedere
all‟esame di Stato e conseguire il diploma di Tecnico dei Servizi Turistici o della Ristorazione.
Gli esami integrativi/ idoneità si svolgono in un‟unica sessione e le prove d‟esame devono essere
sostenute dal candidato prima dell‟inizio delle lezioni, per gli esami integrativi e prima degli esami di
Stato per gli esami di idoneità.
Supera gli esami chi consegue in ciascuna delle prove scritte e orali un voto non inferiore a sei
decimi.
Finalità del progetto
 Favorire il benessere dello studente
 Promuovere il successo del proprio progetto di studio
 Aumentare la frequenza scolastica
 Ridurre la dispersione scolastica
 Facilitare la comunicazione e la relazione tra studenti-docenti-genitori
Obiettivi formativi specifici
 Accompagnare lo studente nel nuovo corso di studi
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P.O.F. 2014/2015
 Prevenire e ridurre la dispersione scolastica e l‟insuccesso formativo attraverso corsi di recupero per
l‟apprendimento dei nuclei fondanti delle materie non svolte nel precedente percorso scolastico
 Aiutare lo studente ad acquisire un autonomo e adeguato metodo di studio
 Promuovere un‟attività didattica ed educativa individualizzata
 Favorire le relazioni e l‟efficacia del gruppo classe come gruppo di lavoro e non solo di amici
Destinatari:
 Tutti gli allievi che presentano richiesta di iscrizione presso l‟Istituto durante l‟estate, in corso d‟anno
o provenienti dalla formazione
Risorse umane
 Il dirigente scolastico
 Il personale di segreteria
 Il docente responsabile del progetto
 I docenti dei singoli consigli di classe
Metodologia progetto
Il progetto prende avvio con l‟inizio dell‟anno scolastico, per gli alunni che presentano domanda di
passaggio durante l‟estate, con un colloquio per verificare la loro preparazione nelle materie specifiche
dell‟Istituto e in quelle non affrontate nel precedente corso di studi. L‟esito del colloquio fornirà
elementi ai docenti per intervenire con piani individualizzati di integrazione delle nuove materie da
svolgere o in corsi di recupero in orario antimeridiano o come attività di studio domestico che poi
verranno verificate dall‟insegnante di classe. L‟attività di monitoraggio degli allievi sarà seguita per
tutto l‟anno scolastico dal docente referente del progetto.
Nel caso in cui l‟allievo presenti domanda di passaggio in corso d‟anno o provenga dalla formazione si
attuerà l‟inserimento e sarà cura del docente responsabile del progetto informare i docenti di classe delle
attività necessarie per il recupero delle discipline non svolte nel precedente corso di studi.
Risultati attesi
 Aumento della frequenza scolastica
 Diminuzione degli studenti ritirati in corso d‟anno
 Diminuzione degli studenti con giudizio sospeso
 Aumento degli studenti promossi
Valutazione e monitoraggio
Il monitoraggio e la valutazione della validità del progetto sarà a cura dei docenti del Consiglio di classe
e del docente referente del progetto attraverso i risultati conseguiti dagli allievi negli scrutini di gennaio
e giugno.
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Professoressa Barbara Giunta
Funzione Strumentale: BES
Premesso che l'Istituto, in tutte le sue componenti, porrà in essere tutti gli strumenti a
disposizione per attuare un percorso didattico al fine di dare all'alunno svantaggiato pari
opportunità di realizzazione personale e di crescita globale all'interno dell'offerta
didattica, compito della mia funzione sarà quello di il coordinare le attività interne ed
esterne per l‟integrazione degli alunni in situazione di handicap, curando in particolare
Rapporti scuola – famiglia – ASL
Rapporti docenti di sostegno gruppi “H” operativi
Rapporti personale ATA (segreteria)
Organizzazione e partecipazione agli incontri (calendario, verbali, ecc.) di
programmazione e di verifica
Coordinamento dei docenti di sostegno con incarico a tempo determinato:
accoglienza, passaggio di informazioni sull‟alunno, ecc.
Orario attività di sostegno
Rapporti con enti esterni alla scuola
Rapporti con Ufficio integrazione CSA e GLIP
Consulenza interna
Nuove iscrizioni a.s. 2014-15
Inoltre spetta all‟insegnante di sostegno ricercare sistemi sempre più idonei per
entrare in comunicazione con i soggetti in difficoltà. Si partirà da un‟analisi della
situazione, si proseguirà con la progettazione, programmazione e azione. Si cercherà
di valorizzare la persona, ricercare e lavorare nel soggetto con ciò che sa fare. È
importante riconoscere all‟alunno il diritto di sapere ciò che sarà capace di fare dopo
un percorso di apprendimento anche minimo, in tal modo si accresce la motivazione
intrinseca e la fiducia nelle proprie capacità. Si cercherà di dare all‟alunno
svantaggiato la centralità che gli spetta in ogni situazione, sviluppando le potenzialità
individuali, anche in presenza di compromissioni e condizionamenti. Si tratterà,
quindi, di individuare e costruire il percorso migliore da effettuare, da parte del
soggetto, per il conseguimento degli obiettivi posti a finalità, per una crescita
completa.
L’AZIONE EDUCATIVA DIDATTICA SARÀ’ FINALIZZATA A:
 Sviluppare integralmente la personalità
 Sviluppare la capacità di interagire con i compagni
 Sviluppare la capacità di affrontare gli insuccessi
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





Sviluppare la capacità di eseguire le consegne
Aumentare della capacità attentiva
Migliorare l‟ autonomia comunicativa
Arricchire il bagaglio lessicale
Potenziare l‟autonomia nell‟uso di strumenti e sussidi
Acquisire contenuti e abilità specifiche delle varie discipline
Organizzazione del Gruppo H, scansione degli incontri, monitoraggio
Il C.d.C. allargato ai genitori e agli operatori dell'ASL di competenza, si riunirà prima
dell'inizio delle attività didattiche per conoscere nei dettagli l'alunno e per concordare la
prima parte del percorso didattico che sarà dedicata alla conoscenza "sul campo" delle
potenzialità del soggetto certificato per definire con chiarezza e obiettività il piano
educativo personalizzato.
A metà del I° trimestre il C.d.C. sempre in seduta plenaria, valutati i dati raccolti durante
il primo periodo di osservazione (valutazioni scritte e orali, impressioni, ecc. ecc.),
metterà a punto la miglior strategia operativa e gli obiettivi da raggiungere a breve, a
medio e a lungo termine.
Secondo il caso, potrà optare per:
-seguire il normale programma della classe con eventuali piccole correzioni in itinere;
-seguire il normale programma della classe valutando essenzialmente il raggiungimento
degli obiettivi minimi (in questo caso le verifiche scritte e orali dovranno essere
strutturate e adeguate allo scopo);
-seguire un programma semplificato e personalizzato nelle linee essenziali oppure in
maniera totale (in questo caso ogni insegnante per la propria disciplina individuerà il
percorso didattico della materia in modo dettagliato)
Alla fine del percorso annuale, il C.d.C. sempre in seduta plenaria si riunirà e, valutando
il percorso didattico e di crescita personale svolto potrà proporre di:
-ammettere l'alunno a pieno titolo alla classe successiva;
-sospendere il giudizio finale e valutare il percorso alla fine della classe successiva
(questo per gli iscritti alla classe prima);
-trattenere l'alunno nella classe attuale, ritenendo la ripetenza un'opportunità paritaria e
comunque sempre legata al processo di crescita;
-ammettere l'alunno alla sola frequenza alla classe successiva a prescindere dal
conseguimento degli obiettivi minimi della classe, quando si è in presenza di un PEI
ridotto e/o in presenza di una situazione complessiva di deficit pronunciato.
Strumenti
Gli strumenti didattici che verranno utilizzati saranno testi semplificativi, fotocopie
d‟argomenti specifici raccolti per lo svolgimento delle varie discipline, appunti fatti
dall‟insegnante di sostegno, per semplificarne gli argomenti, tabelle riassuntive,
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rappresentazioni grafiche di vari argomenti per un riscontro visivo (più concreto) di
contenuti specifici. L'uso del computer e delle relative applicazioni software specifiche
sono da considerarsi strumenti integrativi che possono fornire supporto agli
apprendimenti sia in modo diretto sia indiretto. Talvolta l'uso del computer e appropriate
applicazioni, consente di ottenere risultati superiori a quelli ottenibili con altre prassi
educative, poiché può interferire nella sfera emotiva - relazionale suscitando interessi,
accrescendo l'autostima e incrementando l'attenzione. Nell‟intento di recuperare o
approfondire argomenti svolti in classe, si prevede la possibilità di intervenire con
lezioni individuali fuori dalla classe.
Verifiche
Le verifiche verranno svolte con frequenza preferibilmente correlata all'ordinaria
ripartizione dell'anno scolastico per verificare gli effetti dei diversi interventi disposti
e l'influenza esercitata dall'ambiente scolastico sugli alunni. Le verifiche saranno
tarate sulle effettive potenzialità che gli alunni dimostrano di possedere nei vari livelli
d‟apprendimento.
Verifiche formative individuali (strutturate, semi-strutturate) per consentire la
valutazione del grado d‟apprendimento “in itinere”
Verifiche sommative individuali (strutturate, orali, rappresentazioni grafiche, produzioni
scritte, ...) alla fine di singole UD o del modulo per una valutazione dei processi
d‟apprendimento e dei risultati ottenuti.
Valutazioni
Relativamente alle singole prove i criteri sono:
L‟impegno inteso come disponibilità a fare e portare a termine un determinato compito.
La conoscenza e padronanza delle tecniche e dei contenuti proposti.
Il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Per quanto riguarda il voto si farà riferimento ad una normale scala di valutazione da 1 a
10, ma si valuteranno gli esiti in rapporto al tipo di programmazione, tenendo in
considerazione oltre agli obiettivi DIDATTICI anche quelli EDUCATIVI.
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Prof. Paolo Tassin
Funzione Strumentale: Risorse Umane
Gli obiettivi di questa funzione strumentale riguardano:
1. Aggiornamento dei Docenti: per garantire un‟adeguata professionalità sempre al
passo con le innovazioni didattiche, le riforme della scuola, le esigenze delle famiglie
e del territorio. Per l‟a.s. in corso, con l‟approvazione del Collegio dei Docenti verrà
completata la formazione relativa al Registro Elettronico estendendola all‟utilizzo del
tablet in comodato d‟uso per ogni singolo docente. Proseguirà la formazione di base
obbligatoria in merito alla Sicurezza negli ambienti scolastici Inoltre si intende
attivare un corso di formazione che affronterà il tema della gestione dell‟aula e delle
competenze emotive a scuola. Per quanto riguarda l‟ambito dei docenti ITP si prevede
di organizzare un corso di approfondimento sulla cucina per celiaci e diabetici.
Compatibilmente alle risorse disponibili verranno presi in considerazione formatori,
in ambito scolastico, sulle nuove strategie didattiche di recupero per le discipline di
italiano e matematica al fine di migliorare gli esiti delle Prove Invalsi.
2. Inserimento Nuovi Docenti: prevede l‟accoglienza dei nuovi docenti per fornire
indicazioni essenziali relative: al funzionamento della scuola, ai documenti
programmatici (es. POF) alla funzione dei laboratori, alla compilazione dei
documenti e agli insegnanti di riferimento per supporto metodologico didattico e
organizzativo (es. Capi Dipartimento). Sono previsti tre incontri durante l‟anno.
3. Visite aziendali e Viaggi di istruzione: costituiscono parte integrante del POF al fine
di favorire la formazione culturale, civile e sociale degli alunni, richiedono la
redazione di programmi di massima da inviare alle Agenzie di Viaggio e il rispetto di
una istruzione operativa approvata dal Collegio dei docenti. Già dagli a.s. precedenti è
stata attivata un‟esperienza innovativa con il progetto “Ti faccio da guida”: gli
studenti delle classi 3 Accoglienza Turistica, mettono le loro conoscenze e
competenze in materia di Geografia del territorio, a disposizione dei compagni delle
classi prime proponendosi come guide alla visita delle città d‟arte limitrofe quali
Ferrara, Ravenna, Mantova, Vicenza o Verona. Soltanto per le classi 5^è previsto un
viaggio di istruzione all‟estero.
4. Progettazione di Istituto: nel nostro Istituto sono attivi molti progetti volti a
migliorare la professionalità di chi opera nella scuola valorizzando altresì il percorso
formativo degli allievi. Al fine di agevolare l‟organizzazione e l‟esecuzione degli
stessi i docenti-referenti vengono seguiti nelle varie fasi di progettazione del Progetto
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Qualità. E‟ prevista una riunione organizzativa per i responsabili di Progetto alla fine
del mese di settembre; inoltre attraverso la presentazione di una scheda di
pianificazione delle varie fasi di svolgimento dei progetti, ne viene permesso il
monitoraggio durante tutto l‟a.s.
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Professoresse Tosato Anna Paola e Martinolli Federica
Funzione Strumentale: Interventi e Servizi per gli Studenti (SER)
IL PROGETTO E‟ ARTICOLATO IN TRE DIVERSE AREE:
1) AREA DELLA SALUTE PSICOLOGICA
Le attività saranno finalizzate a:
 migliorare la conoscenza di sé;
 prendere coscienza delle dinamiche che portano all‟affermazione della
propria identità;
 gestire la propria emotività;
 migliorare il proprio senso di autostima;
 promuovere l‟ autonomia personale e critica, come obiettivo di crescita.
2) AREA DELLA SALUTE SOCIALE
Le attività saranno finalizzate a:
 saper gestire le relazioni con coetanei ed adulti;
 promuovere l‟uguaglianza e prevenire la discriminazione;
 comprendere l‟importanza di norme e leggi che regolano la convivenza
civile;
 acquisire il senso della legalità identificando i comportamenti devianti;
 riconoscere l‟ambiente come un patrimonio comune da preservare e
migliorare.
3) AREA DELLA SALUTE FISIOLOGICA
Le attività saranno finalizzate a:
 Comprendere i rischi derivanti dalle dipendenze di fumo, alcol,droghe e farmaci;
 Educare ad una affettività sociale responsabile.
DESTINATARI:
Tutti gli alunni.
OBIETTIVI EDUCATIVI:
□ Conoscere e acquisire le abilità necessarie per mettersi in relazione con gli altri;
□ Partecipare in modo ordinato e pertinente alle discussioni;
□ Comprendere ed imparare a gestire la propria emotività;
□ Acquisire consapevolezza che il rispetto delle regole e‟ presupposto del vivere civile;
□ Acquisire consapevolezza relativamente al cambiamento verso abitudini alimentari
corrette.
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TEMPI DI SVOLGIMENTO
Durante l‟anno scolastico da novembre ad aprile
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Professoresse Martinolli Federica e Tosato Anna Paola
Funzione strumentale: Supporto alunni
Obiettivi: L‟obiettivo principale che questo progetto si prefigge è di dare la possibilità
agli alunni di poter usufruire di figure adulte di riferimento per progettare e coordinare
assemblee di istituto, di classe. Gli alunni saranno formati sulle norme e ordinanze
ministeriali che regolano le assemblee di istituto e di classe, il consiglio di istituto e la
consulta provinciale.
In particolare, le docenti coinvolte nel progetto dovranno coadiuvare gli studenti nelle
seguenti attività:
Formazione degli alunni sulle norme e ordinanze che regolano le assemblee di
classe, di istituto, il consiglio di istituto e la consulta provinciale;
Supporto agli alunni nell‟individuazione degli argomenti per le assemblee di
istituto;
Supporto agli alunni nella organizzazione e gestione delle assemblee di istituto e
di classe.
Modalita‟ di realizzazione/Attivita‟: Sara‟ necessario un costante contatto con i
Rappresentanti di Istituto, di Classe, la Consulta Studentesca, ma soprattutto con ogni
studente che possa manifestare esigenze legate ad eventi culturali.
Destinatari del progetto: i destinatari del progetto sono tutti gli alunni dell‟Istituto.
Prerequisiti: Disponibilità al dialogo e al confronto da parte degli alunni nei confronti
delle figure di riferimento. Propensione al “rischio” educativo che comporta la messa in
gioco delle proprie abilità.
Risultati attesi: La realizzazione di assemblee con un‟alta partecipazione degli studenti e
una ricaduta educativa delle tematiche affrontate. Risultati positivi nel superamento di
eventuali concorsi e partecipazione ad eventi culturali.
Tempi di realizzazione del progetto: Il progetto si sviluppera‟ e rinnovera‟ nel corso di
ogni anno scolastico, sentite le esigenze degli studenti. Per quanto riguarda le assemblee
di istituto, si prevedono una assemblea nel primo trimestre ed una nel secondo
pentamestre.
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ATTIVITA’
E
PROGETTI
PER
IL MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
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Orientamento in Entrata
Responsabile prof.ssa Novo Lia
Orientamento in Uscita
Responsabile prof.ssa Vettorato V.
Gastronomia e “Polesine Cultura da Gustare”
Responsabile prof. Manca Gianpiero
Orto Erbe Aromatiche
Responsabile prof.ssa Giunta B.
Collaboratrice prof.ssa Miotto A.
Progetto: IPSSAR Rock e Musica nel sangue
Responsabile prof. Melina Fabrizio
“Ti faccio da guida”
Responsabile prof.ssa Cordella P.
“Dal globale al solidale” la Realtà del Commercio Equo e Solidale
Responsabile prof.ssa Ferrarese A.
Realizzazione Attività didattiche con Enti Pubblici e Istituzioni
Progetto ASL classi 3
Progetto ASL classi 4
Responsabili prof. Doni T. e Manca G.
Progetto ricaduta ASL
Responsabile prof. Favaro Leone
Attività Collaborazione D.S. Gestione Coordinamento POF
Responsabile prof.ssa Miotto A.
Attività Collaborazione D.S. Coordinamento Progetti Europei e azioni in ambito
europeo
Responsabile prof.ssa Beltrame A..
Servizio Consulenza Psicologica
Responsabile prof. Boscolo F.
Biblioteca 2014-2015
Responsabile prof.ssa Bellan G.
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Pane Polesano
Responsabile prof. Crepaldi G.
Attività Sportiva Scolastica
Responsabile prof.ssa Panin A.
Attività di progettazione e sviluppo rete locale LAN
 Responsabile prof. Boccato A.
Certificazione Europea Lingua Tedesca
Responsabile prof.ssa Beltrame A.
PROGETTO: UNTERNEHMEN DEUTSCH PIAZZA AFFARI TEDESCO
Responsabili: Prof.ssa Beltrame Anita e Prof.ssa Borgato M. Luisa
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Attività: Orientamento scolastico e prospettive per il futuroResponsabile professoressa Novo Lia
ORIENTAMENTO IN ENTRATA:CLASSI PRIME
fasi per raggiungere gli obiettivi
1) Partecipazione all‟attività di “incontri c/o scuole medie”, “visite in istituto”, “mini
stage”.
2) Partecipazione ai saloni di ”OrientaMedie” organizzati dagli Istituti Comprensivi del
Basso e Alto Polesine.
3) Visite presso le scuole medie del territorio e province limitrofe da parte di alcuni
docenti disponibili.
4) Scuola aperta in due week end tra DICEMBRE 2014 e GENNAIO 2015.
5) Produzione e distribuzione di materiale informativo, opuscoli e procedure operative
utili agli alunni delle scuole medie per l‟iscrizione presso l‟Istituto.
6) Raccolta iscrizioni e primi dati di previsione per le nuove classi prime A.S. 20152016.
7) Invio alle scuole di provenienza dei nuovi iscritti di schede per la raccolta di “dati
informativi” utili per la formazione delle nuove classi prime secondo i criteri
stabiliti dal progetto “ Accoglienza classi prime”
8) Invio alle scuole medie di provenienza dei nuovi iscritti, di una scheda di
“gradimento di attività orientativa” per verificare le criticità e intraprendere attività di
miglioramento.
RISORSE :
UMANE: Docenti dell‟equipe: Novo, Ferrarese, Giunta, Costantini, Mandruzzato,
Tecchiati, Vettorato, Doni, Manca.
Docenti della scuola coinvolti nell‟attività.
Personale non docente: ATA, Segreteria Didattica e Amministrativa.
MATERIALI: buffet per accoglienza; autobus per i trasferimenti; Videocassette, CD,
DVD, materiale cartaceo, pannelli pubblicitari/informativi della scuola.
LOGISTICHE: Aula Magna; laboratori di cucina, sala, ricevimento, aule informatica.
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P.O.F. 2014/2015
ORIENTAMENTO VERSO L’ARTICOLAZIONE: TRIENNIO DI INDIRIZZIO.
fasi per raggiungere gli obiettivi
 Contatti con i docenti tecnico-pratici, per consultare i dati di un primo orientamento
degli alunni delle classi seconde raccolti al termine dello scorso anno scolastico, per
verificarli e pianificare un lavoro di corretto orientamento, in particolare con gli
alunni incerti.
 Visita aziendale con gli alunni delle classi prime per dare loro una prima importante
idea di come possa essere il lavoro presso una struttura alberghiera e dare ai docenti
tecnico-pratici l‟opportunità di fare riferimento durante le lezioni a qualcosa di più
concreto.
 Incontro per le classi seconde con operatori dei tre settori (e/o anche studenti
diplomati) che possono delucidare ulteriormente sulle opportunità di impieghi nel
loro ambito specifico, a seconda dell‟indirizzo intrapreso.
 Raccolta iscrizioni e rilevamento dati relativi alle possibili classi terza a.s.
2015/2016.
RISORSE :
UMANE:
o Docenti coinvolti nelle attività: I.T.P. dei consigli di classe
o Esperti esterni; operatori dei settori turistici e ristorativi
o Alunni diplomati dell‟istituto.
MATERIALI:, videocassette; DVD; materiale cartaceo, attrezzatura;
LOGISTICHE: Aula Magna; laboratori di cucina, sala, ricevimento, informatico
TEMPI: ore necessarie per la pianificazione, la preparazione e la realizzazione
del progetto
ORIENTAMENTO IN USCITA:
(sottoprogetto prof.ssa Vettorato)
VERSO L’UNIVERSITA’ E IL MONDO DEL LAVORO
fasi per raggiungere gli obiettivi
 Uscite per visite finalizzate a Università o Fiere dell‟Orientamento.
 Incontro con gli alunni diplomati iscritti alle facoltà universitarie e/o laureati
 Distribuzione di materiale informativo relativo ad iniziative sia italiane che europee
effettuabili dopo il conseguimento del diploma.
 Aggiornamento: sui siti web, sulle date degli “open day”, sulle date relative a fiere
sul lavoro e/o sull‟orientamento.
 Apertura di uno sportello “Università” rivolto agli allievi del biennio finale, per
informazioni personalizzate e mirate a richieste specifiche.
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P.O.F. 2014/2015
 Collaborazione con gli insegnanti delle classi quinte interessati a sensibilizzare gli
studenti all‟importanza di una scelta consapevole.
RISORSE :
UMANE:
o Docenti c.d.c. classi 5^
o Responsabili dell‟orientamento delle facoltà coinvolti nelle attività;
o Esperti esterni e responsabili del mondo del lavoro
o Alunni diplomati dell‟istituto.
MATERIALI: laboratorio collegato ad internet, materiale cartaceo, attrezzatura,
video
LOGISTICHE: Aula Magna; aula informatica
TEMPI: ore necessarie per la pianificazione, la preparazione e la realizzazione
del progetto
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“Progetto Gastronomia e Polesine cultura da gustare” – 2014-15
 Responsabile Prof. Manca Gian Piero
La necessità da parte della scuola di continuare a confrontarsi e di interagire con le realtà produttive e sociali del
territorio, rafforza la consapevolezza che l‟Istituto Alberghiero assuma un ruolo fondamentale nel formare le nuove “leve”
che si occuperanno professionalmente di ristorazione. Ciò rende essenziale continuare a migliorare le qualità professionali
dei docenti, nella loro funzione primaria di educare gli allievi al rispetto dei valori, che aiutino a tutelare la salute umana,
l‟ambiente e salvaguardia delle biodiversità. Ciò lo si potrà ottenere anche attraverso una rivalutazione delle tradizioni
gastronomiche del territorio. Perciò si ridefinisce annualmente la programmazione didattica del dipartimento di sala e cucina.
Attraverso il progetto Gastronomia si coglie l‟opportunità di perfezionare e attuare ulteriori modalità di apprendimento
culturale delle competenze degli alunni con un approccio didattico, basato sulla ricerca e studio dei prodotti locali. Come ad
esempio: reperire e impiegare in cucina e in sala alcuni dei prodotti tradizionali più significativi. Utilizzare materie prime
provenienti da contatti mirati con i produttori locali o gli intermediari diretti (mercati) per accorciare la filiera e
possibilmente anche ridurre i costi. Tali proposte forniscono un‟occasione concreta che darà, ai futuri operatori del settore
enogastronomico, strumenti e metodi di lavoro come consapevolezza della forza insita nelle testimonianze storiche,
contestualizzazione delle tradizioni radicate sul territorio, l‟importanza della filiera produttiva e della commercializzazione
delle materie prime, fino alla valorizzazione gastronomica del prodotto.
Per potenziare le esperienze di docenti e allievi nelle attività lavorative accrescendo così le competenze sul territorio, il
progetto gastronomia è stato implementato col progetto “Polesine cultura da gustare”. Tale progetto si sviluppa attraverso le
seguenti azioni: l‟attivazione di sei percorsi didattici multidisciplinari che favoriscano lo studio e la divulgazione dell‟identità
polesana dal punto di vista storico culturale, folcloristico ed enogastronomico; organizzare eventi culturali ed
enogastronomici con la presenza di utenti esterni che permettano di superare i limiti delle esercitazioni pratiche interne. Gli
eventi proposti all‟interno del “ristorante didattico” saranno progettati attraverso quattro eventi – unità didattiche di
apprendimento del progetto “Polesine cultura da gustare”, inserite nell‟area curricolare delle classi quarte. Nell‟attività
didattica verranno coinvolti i docenti curricolari dei consigli di classe.
All‟interno del progetto vengono proposti due momenti di confronto professionale degli alunni con il Concorso interno
Drink analcolico e il Concorso interno dolce della tradizione, ciò permetterà di migliorare le doti creative e le abilità
professionali dei candidati, che proporranno ricette con prodotti del territorio.
Un ruolo cruciale per sviluppare le attività e le professionalità dell‟Istituto, mettendole in risalto con azioni di marketing, sarà
svolto dalla progettazione, da parte dei docenti ITP dell‟Ipssar “G.Cipriani”, di alcuni corsi professionali rivolti all‟esterno,
su temi caratterizzanti come: la cucina del territorio, la pasticceria, la sala, il galateo, il bar e le bevande alcoliche, la lampada,
la cucina vegetariana e dietetica ecc.
Il dipartimento di sala e vendita ed enogastronomia col progetto gastronomia ha dato avvio ad una sostanziale revisione delle
attività didattiche ponendosi come obiettivi l‟implementazione delle seguenti azioni:
Dare competenza ai docenti di sala e cucina sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti tipici della
provincia di Rovigo del Veneto e dei territori studiati secondo le PDM.
Perfezionare le competenze dei docenti sulle nuove tecniche di cottura, conservazione e
trasformazione che valorizzino le materie prime trattate nelle PDM.
Migliorare le tecniche di comunicazione didattica dei docenti.
Individuare nuovi produttori ed i loro prodotti del territorio polesano e Veneto.
Cambiare la modalità degli acquisti delle materie prime osservando le seguenti priorità.
prodotti stagionali; prodotti del territorio; prodotti freschi; prodotti biologici – no o.g.m.
Migliorare i contatti con i mercati locali e i produttori agro-alimentari con la realizzazione degli eventi
programmati nel “Polesine cultura da gustare”.
Aggiornare tutti i menu delle es. pratiche in funzione delle seguenti priorità: prodotto; tradizione;
stagionalità ; provenienza (provincia Rovigo, regione Veneto, nazione Italia, Europa, Mondo). Inserire
l‟uso delle erbe aromatiche (cucina e sala bar);
sviluppare le conoscenze su cereali: riso, farine (grano, mais per la panificazione).
Implementare la programmazione didattica modulare in modo trasversale nelle classi del 1° biennio e
del secondo biennio, programmando le lezioni in sinergia tra servizi enogastronomici, sala e vendita e
accoglienza, e trasversalmente con tutti gli ambiti disciplinari, temporizzando le Programmazioni
didattiche modulari, con raccordo delle competenze, considerando fondante il territorio ed i suoi
prodotti.
Sviluppare l‟inserimento dati sul sito della scuola, in modo utenti interni e esterni possono accedere, per trarre
informazioni sui prodotti del territorio elaborati dagli alunni; (Eventi di Polesine cultura da gustare)
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Fare durante l‟anno 4 attività di marketing sui prodotti del territorio e sull‟offerta formativa della scuola,
(Polesine cultura da gustare).
Organizzare corsi di degustazione interni e/o esterni su prodotti tipici, interagendo con i ristoratori i produttori
e gli sponsor per degustazioni negli eventi programmati nel ristorante didattico.
Destinatari:
Docenti tecnico pratici e allievi di tutte le classi
Struttura:
Aggiornamento docenti
Revisione dei parametri utilizzati per gli acquisti
Revisione delle programmazione didattiche di sala e cucina
Predisposizione di moduli pluridisciplinari
Ricerca e sperimentazione
Apertura del ristorante didattico e con la realizzazione di quattro eventi gastronomici predisposti come U.D.A. e di due
eventi su altri prodotti come tartufo del Delta del Po e asparagi, riso e pesce.
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Orto erbe aromatiche
 Responsabile professoressa Giunta Barbara
L‟orto botanico è un laboratorio per lo sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli
allievi.
Le piante sono selezionate tenendo presente due criteri fondamentali:
o
o
Essere di facile coltivazione
Consentire risultati a medio e breve termine
Tali scelte, in funzione del principio che il ragazzo deve seguire il ciclo vegetativo di
crescita in un tempo relativamente breve al fine evitare una perdita di interesse per il
lavoro. Da sottolineare che gli allievi potranno toccare con mano l‟utilizzo dei prodotti,
che verranno introdotti nella produzione alimentare dell‟istituto (esercitazioni di
cucina/sala). La coltivazione di piante aromatiche o con proprietà terapeutiche, inoltre,
ben si connette con gli scopi dell‟Istituto alberghiero, volti al perfezionamento dello
studio di molteplici aspetti culturali, sociali ed economici, propri del contesto ambientale
entro il quale è inserito.
Obiettivi:
Offrire alle classi dove sono inseriti allievi diversamente abili conoscenze relative
all‟utilizzo delle piante aromatiche in cucina
Consentire il recupero o l‟acquisizione di abilità, conoscenze di base, nozioni
relative alle diverse materie curriculari. L‟attività dell‟ orto implicando abilità,
conoscenze di base (calcolo di pesi, volumi, misurazione) e nozioni relative alle
specifiche materie (es. conoscenza delle piante e loro utilizzo) può favorire
l‟eventuale il recupero l‟acquisizione di competenze minime difficilmente
applicabili nelle lezioni teoriche.
Favorire i processi di socializzazione e integrazione degli allievi con H. I lavori
della serra sebbene programmati tenendo conto dei percorsi individualizzati degli
allievi con H, saranno svolti con gruppi di alunni della loro classe. Ciò consentirà
lo stabilirsi di rapporti di cooperazione, di scambio di esperienze e competenze,
d‟arricchimento di conoscenze, così da favorire i processi di socializzazione e
integrazione.
Responsabilizzare gli allievi rispetto al loro lavoro Ci sembra importante per gli
allievi che si abbia un riscontro concreto del proprio lavoro, quale può essere
quello risultante dall‟utilizzo delle piante coltivate per l‟elaborazione delle ricette
nei laboratori di cucina.
Approfondire attraverso l‟osservazione diretta la conoscenza del mondo vegetale.
Far acquisire la consapevolezza, attraverso semplici esperienze
Saper osservare un piccolo ambiente, i vari elementi che lo compongono e le loro
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interazioni.
Rendere consapevoli gli alunni dell‟influenza dell‟intervento umano sugli equilibri
ambientali.
Accrescere il senso di responsabilità nel rapporto con la natura.
Comprendere il significato del tempo come fattore fondamentale dei cicli
biologici.
Descrivere le piante che saranno coltivate.
Sviluppare le capacità manuali relative all‟uso degli attrezzi specifici.
Contribuire con il proprio lavoro a sviluppare un ambiente vivo ed accogliente.
Recuperare la conoscenza sull‟origine dei cibi consumati.
Imparare a riconoscere gusti e profumi che arricchiscono i nostri pasti.
Destinatari:
L'accesso all‟orto è possibile per tutti gli alunni della scuola, la loro partecipazione alle
attività è regolamentata con prioritaria attenzione alle esigenze dei ragazzi in situazione
di H e ai piccoli gruppi-classe appositamente costituiti sotto la guida di docenti tutor.
Gli interventi nell‟ orto e i momenti di distribuzione dei prodotti avvengono durante le
ore curriculari; tenendo ovviamente conto dei ritmi stagionali. Grazie alla disponibilità
del personale ATA della scuola, sebbene a ritmo ridotto l‟attività di orto proseguirà
anche durante i periodi di sospensione delle attività didattiche
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Progetto: IPSSAR Rock e Musica nel sangue
Responsabile professor Melina Fabrizio
Titolo del progetto 2014/2015 : “ SENZA LA MUSICA LA VITA SAREBBE UN
ERRORE “ Aforisma di Friederich Nietzsche
Il progetto nasce dall‟esigenza di alcuni studenti di costruire un gruppo musicale
d‟istituto.
Per questo, vista la competenza in campo musicale del prof. Melina Fabrizio, si propone:
Come obiettivo per questo anno riformare il gruppo nei suoi elementi visto che nell‟anno
scolastico 2013/2014, dopo l‟esame di maturità, sono usciti n°3 elementi “cardine” del
gruppo.
Obiettivi:
Rifondare il gruppo strumentisti e vocalisti;
Aumentare i momenti di aggregazione per favorire la socializzazione;
Costruire un repertorio musicale-culturale anni 60/2015 analizzando i cambiamenti
generazionali;
Utilizzare le competenze musicali degli studenti per, eventualmente , favorire momenti di
svago – aggregazione anche durante le assemblee di istituto.
Tempi:
Tutto l‟anno
Destinatari:
Tutti gli studenti che volontariamente vogliono partecipare come musicisti e/o cantanti
Strumenti:
Un‟aula - la numero 27 - per le prove durante i pomeriggi in cui la scuola è aperta.
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Progetto: “Ti faccio da guida” visita alle città d’arte: Verona
Responsabile prof.ssa Cordella Paola
Finalità:
Attivare negli alunni l‟interesse per il patrimonio artistico e culturale italiano
Formare negli alunni competenze di carattere professionale
Obiettivi cognitivi ed educativi:
Conoscere gli aspetti essenziali di carattere geografico, storico, artistico, culturale
e professionale relativi alle località oggetto della visita
Applicare competenze linguistiche,comunicative ed espressive in situazioni di tipo
professionale
Sviluppare capacità relazionali in situazioni di tipo professionale
Materie coinvolte
Lettere, , Lingue Straniere, Laboratorio di Accoglienza, Amministrazione
Alberghiera, Religione
Destinatari: Classi 3°A e B° Acc. e tutte le classi 1° dell‟Istituto
Tempi di sviluppo:
Il progetto avrà inizio nel mese di ottobre e si concluderà con le uscite nel mese di
febbraio- marzoLa preparazione degli alunni avverrà nel corso dell‟anno scolastico, durante le ore
curricolari delle materie sopracitate
Si prevede una visita alla città di Ferrarra nel mese di dicembre con guida
professionista
Risultati attesi
Preparazione dell‟itinerario artistico e culturale della città da visitare, effettuato da
tutti gli alunni delle classi terze, divisi in gruppi
Assunzione del ruolo di guida turistica da parte dei ragazzi delle classi terze
accoglienza, durante le visite guidate rivolte agli alunni di tutte le classi 1°
coinvolte nel progetto
Preparazione di schede sintetiche, illustrazione dell‟itinerario in power- point
(anche in lingua straniera) per ciascuna uscita e di materiale utile per la
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consultazione.
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Progetto: “Dal globale al solidale: la realtà del commercio equo e solidale”“Mercatino di beneficenza”
Responsabile: Prof.ssa Antonella Ferrarese
Finalità:
 Riconoscere gli aspetti e le ricadute nella quotidianità della globalizzazione.
 Riconoscere il valore del rispetto dei Diritti Umani per la realizzazione della libertà e della
giustizia in ogni ordinamento umano.
 Conoscere la Dottrina sociale della Chiesa in difesa della giustizia, della solidarietà e della pace
tra le persone e i popoli.
 Comprendere che l‟importanza dei problemi sociali del nostro tempo richiede la conoscenza e la
responsabilità di tutti per il bene comune e per una pace stabile.
Obiettivi cognitivi ed educativi:
 Comprendere il significato del termine globalizzazione nei suoi aspetti positivi e negativi.
 Avere una visione completa dell‟economia (multinazionali, free trade, fair trade).
 Comprendere la necessità della riflessione e della ricerca morale per l‟agire individuale e
comunitario dell‟uomo.
 Ripercorrere le tappe fondamentali dei Diritti Umani riconoscendoli come fondamento di ogni
ordinamento umano autenticamente libero.
Materie coinvolte:
Religione, Italiano, Storia, Economia, Diritto, Lingue Straniere, Alimentazione, Laboratorio
Ristorazione.
Destinatari:
Le classi quinte dell‟Istituto, ma la ricaduta del progetto, grazie all‟allestimento del mercatino
equosolidale e del mercatino di beneficenza è estesa a tutte le classi dell‟Istituto.
Metodologie:
Brainstorming, lezioni frontali interattive, relazioni da parte di esperti nel settore equo e solidale con
successivo dibattito, testimonianze di volontari impegnati nel settore, allestimento di un mercatino con
prodotti equosolidali forniti dalla Bottega “Una sola terra” di Adria. Allestimento di un mercatino di
beneficenza, i cui proventi andranno a sostenere quelle iniziative missionarie che saranno illustrate dai
relatori che interverranno negli incontri con gli allievi, previsti dal Progetto “Dal globale al solidale: la
realtà del commercio equo e solidale”.
Tempi di sviluppo:
Il progetto avrà inizio nel mese di novembre 2014 e si concluderà a febbraio 2014. La preparazione
degli alunni avverrà nel corso dell‟anno scolastico, durante le ore curricolari delle materie sopra
elencate.
Risultati attesi:
 Divulgare e sensibilizzare la realtà del commercio equo e solidale, promotore di giustizia sociale
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ed economica, di sviluppo sostenibile, di rispetto per la persona e l‟ambiente.
 Sensibilizzare all‟acquisto dei prodotti equo e solidali.
 Pervenire ad una etica comunitaria nuova, in cui il rispetto della dignità della persona si realizza
con il commercio equo e solidale fonte di un giusto guadagno e di condizioni di lavoro
dignitose.
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Attività: “Alternanza scuola-lavoro”
Responsabili prof. Doni Tiziana e Manca Gian Piero
Nel nostro Istituto da molti anni gli stage aziendali sono una caratteristica degli indirizzi
di studio professionali.
L‟alternanza scuola-lavoro ,viene ora inserita nel normale curriculum, non solo
perché effettuata durante l‟anno scolastico, ma perché preparata in modo adeguato e
continuamente monitorata dal Comitato tecnico-scientifico.
In questo modo si verifica in itinere quanto l‟alternanza scuola-lavoro possa sia
motivare e rimotivare gli studenti, sia stabilire un nesso più stretto fra quanto gli alunni
apprendono in classe e quanto possono apprendere nel mondo del lavoro.
L‟alternanza non è in alcun modo equiparabile allo stage, ma costituisce una vera e
propria combinazione di formazione d‟aula e di esperienze assistite sul posto di lavoro,
percorso “unitario” progettato fra scuola, azienda, permettendo agli studenti di acquisire
attitudini, conoscenze e competenze utili al loro sviluppo formativo.
Gli alunni che si iscrivono agli Istituti Professionali, infatti, sono portatori di una
grande domanda di praticità, di concretezza, di operatività, domanda che troppo spesso la
scuola, da sola, non è in grado di soddisfare.
Il rapporto con la realtà aziendale permette di acquisire questo aspetto
dell‟”imparare a fare”, non attraverso simulazioni ma nella vera realtà lavorativa.
E‟ un confronto col tessuto economico del territorio che si contrappone
all‟autoreferenzialità tipica della scuola.
Il progetto alternanza scuola – lavoro è stato realizzato nel nostro istituto a partire
dall‟a.s. 2005-06 in forma di sperimentazione, dall‟anno scolastico 2006-2007 l‟attività è
proseguita in parallelo con l‟attività di stage svolto dalle classi quarte, e a partire dal
2010 -11 l‟attività viene attivata per le classi coinvolte all‟interno dell‟anno scolastico.
CLASSI COINVOLTE
Coinvolgimento degli alunni delle classi (del secondo biennio) terze e quarte dei settori
accoglienza, sala e vendita ed enogastronomia.
Il periodo individuato è il secondo quadrimestre con l‟inserimento nelle aziende del
territorio Veneto e regioni limitrofe.
FORMAZIONE DEI DOCENTI
La realizzazione concreta della sperimentazione, vede impegnati diversi docenti
del consiglio di classe con incontri mirati alla sensibilizzazione dell‟importanza
formativa per lo studente nel saper applicare in azienda le abilità acquisite a scuola.
In alcune circostanze si potranno verificare incontri a livello provinciale e regionale, con
formatori incaricati dall‟Ufficio Scolastico Regionale.
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PREPARAZIONE DEGLI STUDENTI ALLA SPERIMENTAZIONE
La sperimentazione è stata proposta agli studenti in classe oltre che dal referente
anche dai coordinatori; si tengono periodici incontri anche con i genitori al fine di
coinvolgere attivamente le parti interessate.
Viene avviato, quindi, il lavoro di preparazione sulle tematiche dell‟azienda.
Gli studenti in Alternanza scuola Lavoro vengono assistiti dal Tutor scolastico designato
dalla scuola e dal Tutor aziendale individuato dall‟azienda, in modo tale che l‟alunno
durante il percorso formativo sia assistito e monitorato per validarne l‟attività svolta.
Alla fine del processo formativo, sulla base delle valutazioni date dall‟azienda e dai
docenti del Consiglio di Classe, all‟alunno verranno certificate le competenze acquisite.
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Attività: Collaborazione con il Dirigente Scolastico per la realizzazione del POF
Responsabile professoressa Annalisa Miotto (GPOF)
 Destinatari:
o Docenti e Alunni
 Obiettivi:
o Gestire il piano dell‟offerta formativa
o Coordinare e gestire la programmazione didattica – modulare a livello
dipartimentale
o Coordinare e gestire la progettazione educativa - didattica dei C.d.C.
o Monitorare le attività del piano dell‟offerta formativa

Metodologia e Risorse umane
1. Revisione del Pof nelle sue due componenti essenziali



Pof programmazione pluriennale
Programmazione Disciplinare Modulare
Appendice al POF: griglie di valutazione
2. Coordinamento dello Staff per il monitoraggio del Pof
 Riunioni dello Staff
3. Coordinamento delle aree dipartimentali per la Programmazione Didattica
Modulare
(PDM)
 Riunioni con i Capo-dipartimento disciplinari e per asse
 Riunioni Dipartimentali
4. Coordinamento dell’area dei C.d.C. Per il Progetto Educativo Didattico (Ped)
 Riunioni con i Coordinatori dei Consigli di Classe
 Tempi effettivi di svolgimento
Punto 1. Revisione del Pof
 A casa il tempo necessario per l'effettiva revisione e sistemazione del Pof, con
uso del computer personale
 A scuola i tempi relativi ai necessari contatti con i docenti per accordarsi sulle
variazioni da apportare alla programmazione modulare del Pof.
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Punto 2 - Riunioni capo-dipartimento

Quattro riunioni a scuola con i 14 docenti capi dipartimento

Quest‟anno si appronteranno le competenze finali per le classi
quarte per ciascuna disciplina ; inoltre verranno sperimentate delle
prove pluridisciplinari per le classi prime e seconde da
somministrare come prova comune alla fine di ogni quadrimestre
solo nelle discipline che presentano criticità: diritto, matematica,
scienze degli alimenti, matematica, italiano.
Punto 3 – Riunioni con i coordinatori dei C.d.C.
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Attività: Coordinamento Progetti Europei e azioni in ambito europeo
Responsabile Professoressa Anita Beltrame
Obiettivi:
Rafforzare la dimensione europea dell'istruzione promuovendo iniziative legate ai
programmi comunitari;
Coordinare e seguire le fasi di realizzazione di progetti di partenariato
transnazionale finalizzati alla conoscenza di differenti culture e a rafforzare il
senso di appartenenza alla comunità europea;
Promuovere e organizzare l'aggiornamento dei docenti in ambito interculturale
collegato con le nuove metodologie CLILL
Promuovere nei docenti l‟interesse per l‟apprendimento delle lingue comunitarie
grazie anche alle nuove possibilità di progettazione interdisciplinare CLILL
(l'apprendimento delle lingue straniere attraverso l‟assimilazione di contenuti
disciplinari di materie del curricolo);
Realizzare una banca dati a disposizione dei docenti.
Attività:
Informazione sulle diverse possibilità offerte alla scuola dai progetti comunitari e
divulgazione materiale nell'ambito delle nuove azioni dell‟ERASMUS PLUS azioni
Socrates, Leonardo e Grudvig della
Comunità Europea cercando di coinvolgere soprattutto i docenti di discipline non
legate alle lingue straniere;
Presentazione di nuove candidature;
Proseguimento attività progetto ex Leonardo in collaborazione con
l‟istituto alberghiero Carnicina di Bardolino: invio in stage all‟ estero di 4 studenti
neo diplomati del settore ristorativo.
Programmazione di lezioni CLIL e organizzazione materiali, predisposizione di
schede per la valutazione sia dell‟ esperienza, sia dell‟ indice di gradimento da parte
degli alunni.
Tempi effettivi di svolgimento:
Nel corso del mese di ottobre e novembre 2014 si organizzeranno lezioni integrative
d‟inglese per i quattro studenti che si recheranno in stage all‟estero con il progetto
Leonardo. Le lezioni sono svolte da una docente madrelingua. Gli studenti saranno poi
seguiti nella loro attività di stage all‟estero da un insegnante tutor della scuola straniera e
dalla prof. Beltrame referente di progetto. Durante l‟anno in corso verranno svolte le
selezioni e la preparazione per gli studenti che si recheranno in stage a settembre 2015.
Durante l‟anno la scuola parteciperà, in quanto membri, alle attività della rete
EURADIPONET.
Entro dicembre sarà possibile individuare il numero e la tipologia di eventuali
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partecipazioni a progetti europei la cui candidatura deve essere presentata entro la
fine di gennaio.
In ambito interculturale e CLILL si valuteranno nel corso dell‟anno scolastico le
differenti offerte di aggiornamento proposte dall‟USP o altri enti esterni. Si
valuterà inoltre la possibilità di incontri con i docenti interessati per la
programmazione di moduli a carattere CLILL da inserire nel curricolo.
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“Servizio di consulenza psicologica”
 Responsabile prof. Boscolo Fabrizio
L‟ Istituto ha previsto la disposizione di un servizio di consulenza psicologica per gli
studenti (C.I.C.), in convenzione con uno Studio di Psicologia di Adria.
Responsabili del servizio: Psicologi clinici ( dottori: Paola Beltrame, Fabrizio Boscolo,
Elga Gianella )
Il prof. Boscolo è anche docente interno all‟Istituto
Tale servizio è volto a sostenere studenti in difficoltà (evolutive, affettive, scolastiche,
sociali); fornisce uno spazio di ascolto anche ad insegnanti e genitori al fine di porre in
atto una mediazione tra scuola e famiglia, affinché tra queste due istituzioni non vi sia
competizione ma collaborazione nella condivisione di un obiettivo comune. Questo
servizio collabora con gli insegnanti affinché l‟allievo impari a reagire bene agli
insuccessi, sviluppi la motivazione necessaria allo studio e un atteggiamento di fiducia in
sé stesso per sfruttare al meglio le sue potenzialità e risorse.
Fasi di intervento:
Erogazione di un set ampio ed articolato di attività di natura psicologica attraverso
l‟attivazione di un servizio di consulenza e informazione psicologica
infrasettimanale (tre o quattro ore la settimana) volto a prevenire il disagio ed a
sostenere studenti in difficoltà (evolutive, affettive, scolastiche, sociali); gli
interventi di consulenza individuale agli alunni , sono effettuati di norma con il
consenso dei genitori e sempre nel rispetto della privacy.
Spazio di ascolto anche ad insegnanti e genitori al fine di porre in atto una
mediazione tra scuola e famiglia in un clima di collaborazione.
Collaborazione con gli insegnanti affinché l‟allievo impari a reagire bene agli
insuccessi, sviluppi la motivazione necessaria allo studio e un atteggiamento di
fiducia in sé stesso per sfruttare al meglio le sue potenzialità e risorse.
Collaborazione con l‟Istituzione scolastica nella predisposizione di progetti di
intervento basandoli sulla valutazione complessiva dei problemi rilevati.
Attività di collegamento con altri servizi territoriali fatte salve le rispettive competenze.
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Attività: “ Biblioteca 2014-2015”
 Responsabile:Professoressa Gabriella Bellan
PREMESSA
L‟obiettivo principale del progetto è rendere la biblioteca scolastica centro di aggregazione
culturale, oltre che degli insegnanti, soprattutto degli studenti.
Per tale motivo sarà svolta un‟attività di consulenza e di assistenza agli alunni da parte degli
insegnanti coinvolti nel progetto, al fine di rendere più fruibile questo luogo.
Si cercherà di migliorare il servizio aumentando le ore di apertura al prestito, già attivato da
alcuni anni con regolarità, grazie al coinvolgimento maggiore da parte degli insegnanti.
OBIETTIVI
1. Valorizzare la biblioteca scolastica:
- quale ambiente per la gestione dei documenti posseduti (ordine dei documenti, nella loro locazione e
in catalogo, aggiornamento del patrimonio librario, prestito), attraverso la progettazione di percorsi
didattici che potenzino la capacità di reperire le informazioni per sviluppare autonomia
nell‟acquisizione del sapere e competenze nell‟utilizzo degli strumenti telematici;
- quale centro di documentazione e risorse per il reperimento e la catalogazione del materiale
grigio prodotto dalla scuola e tutte le altre attività ed iniziative dell‟anno scolastico in corso;
- attraverso la creazione di nuovi spazi di lettura e consultazione;
- con l‟arricchimento della dotazione tecnologica per consentire non solo la consultazione e la
lettura, ma anche la riproduzione di testi e documenti;
- con la catalogazione e aggiornamento del materiale filmico (cd, dvd…);
-
progettando manifestazioni culturali di rilievo con interventi di autori o personalità del mondo della
Letteratura, della Storia, dell‟Arte, dell‟Enogastronomia e delle Scienze;
-
progettando ricorrenze o anniversari significativi (ad es. Giornata della Memoria);
-
realizzando una cooperazione organica e sistematica tra scuole condividendo iniziative
promozionali e culturali;
- interagendo con le istituzioni presenti sul territorio: intrattenendo scambi con le biblioteche pubbliche
per lo sviluppo di servizi bibliotecari e le eventuali iniziative;
-
progettando con gli Enti Locali e con altre agenzie del territorio iniziative comuni.
DESTINATARI
Allievi , docenti, personale A.t.A
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ATTIVITA’
Attività didattiche interne alla biblioteca :
1a.assistenza, consulenza, prestito libri, predisposizione attività culturali e proposta acquisti
materiale librario:
1) Prof.ssa Gabriella Bellan, martedì, dalle ore 9.20 alle ore 10.20
2) Prof. Luigi Mandruzzato, mercoledì, dalle ore 9.20 alle ore 10.20
3) Prof.ssa Debora Linea, giovedì, dalle ore 9.20 alle ore 10.20
2. per prestito libri;
- lunedì, mercoledì, giovedì e sabato, dalle ore 8.30 alle ore 10.30, Sig.ra Milena Sega
3. per gestione e prestito libri;
- lunedì, giovedì e venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 14.00, Prof.ssa Maria Romana Rigoni
4. apertura della biblioteca, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.20 alle ore 13.00, per lettura e uso
informatico.
5. realizzazione di cataloghi di libri consultabili via telematica, eventualmente arricchiti di recensioni
prodotte dagli alunni;
6. scelta di testi per incrementare la biblioteca e la fruizione della stessa con testi di letteratura in
lingua italiana, inglese, francese e spagnola e di altre materie scolastiche inerenti al corso di studi,
quali testi di enogastronomia e del settore turistico.
Attività di gestione della biblioteca:
Catalogazione, collocazione e amministrazione dei patrimonio librario, gestione
dell‟apertura della biblioteca, gestione di incontri e di contatti con altri enti, predisposizione
manifestazioni culturali
Collaborazione con altre Biblioteche:
1. iniziative rivolte alla promozione della lettura
2. percorsi di conoscenza della biblioteca comunale e di altre del territorio oltre a quello di
provenienza degli alunni
Collaborazione con Enti locali per:
1. collaborazione tra le scuole per le iniziative culturali che verranno organizzate sul
territorio.
RISORSE UMANE IMPEGNATE
Interne alla scuola:
N° 4 Insegnanti: Bellan Gabriella, Prof. Mandruzzato Luigi e Prof.ssa Linea Debora per 22 ore
ciascuno (16 ore ciascuno effettivamente retribuite come da prg svolto l‟a.s. precedente);
Prof.ssa Maria Romana Rigoni per 18 ore settimanali;
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N° 1 personale ata - Sig. ra Milena Sega -, per 8 ore settimanali;
Referente PrgBiblioteca
Prof. Gabriella Bellan
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Attività: “ PANE POLESANO“
Responsabile:Prof. Giovanni Crepaldi
Nei secoli la panificazione ha ricoperto un ruolo importante per tutti i popoli, il pane è
da sempre il primo elemento della crescita per l‟uomo.
L‟Istruzione superiore cambia ed in particolar modo cambia quella degli istituti
professionali di stampo alberghiero. L‟istituto professionale di stato per i servizi
alberghieri e della ristorazione “G. Cipriani” si è posto un obbiettivo molto importante,
conoscere e far conoscere le tradizioni della panificazione polesana volgendo lo sguardo
a quello che da tutti è riconosciuto come il miglior pane al mondo, “ La Ciabatta
polesana”.
L‟obbiettivo è far conoscere le farine che vengono usate per la creazione di questo pane ,
farine naturali senza additivi chimici che danno fragranza e profumo unico a questo
meraviglioso pane.
Da quest‟anno all‟interno dell‟istituto Cipriani viene proposto un corso sulla
preparazione della ciabatta partendo dalla preparazione della “biga” fino al rinfresco,
alle lievitazioni e alla cottura.
Tale corso verrà rivolto agli allievi delle classi prime per dare alle giovani leve
dell‟istituto “Cipriani” un primo assaggio di una delle professioni del futuro
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Attività: Attività Sportiva Scolastica
 Responsabile Professoressa Anna Maria Panin
L‟obiettivo è permettere ad un elevato numero di alunni, e maggiormente a quelli che
non usufruiscono di altre opportunità sportive extra-scolastiche, di svolgere ed
approfondire le attività ludico-motorie e sportive, creando così importanti momenti di
crescita umana e riscoperta di quei valori che spesso lo sport evidenzia.
Visto il gran numero di allievi pendolari e il congruo numero di ore di lezione
settimanale l‟attività preparatoria alle varie specialità farà parte integrante della didattica
curricolare e sarà completata in orario extra scolastico con attività presso la palestra
dell‟Istituto e il Campo Sportivo “Bettinazzi” in giorni e orari da stabilire.
La partecipazione alle varie attività è gratuita.
ATTIVITA‟ PREVISTE
TORNEI INTERNI
- Calcetto e Pallavolo con suddivisione tra biennio e triennio.
CAMPESTRE
Organizzazione fase d‟istituto proposta a tutti e
partecipazione con
rappresentativa d‟istituto alla fase provinciale;
- preparazione alunni in orario extra curricolare.
Organizzazione fase d‟istituto ed attività pomeridiana
presso il campo
sportivo “Bettinazzi” in orario scolastico ed extra
scolastico proposto
a tutte le classi
- Partecipazione alla fase provinciale con preparazione atleti
in orario extra curricolare.
- Organizzazione fase d‟istituto presso la piscina comunale di
Adria
proposta a tutte le classi
- partecipazione alla fase provinciale con rappresentanza con
eventuale preparazione curricolare (adesione a corsi nuoto
per classi in orario scolastico).
ATLETICA
NUOTO
Al termine dell‟anno scolastico, alla presenza del Dirigente o di un suo collaboratore, si
premieranno le squadre vincitrici dei tornei e tutti gli allievi distintisi nelle varie
specialità.
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Progettazione e sviluppo rete locale LAN
Responsabile:Professore Alessandro Boccato
Nel Progetto della Gestione dell‟Istituto Professionale Alberghiero “Cipriani” sarà
installata e resa operativa una rete LAN è l'acronimo per il termine inglese Local Area
Network, in italiano rete locale. Identifica una rete costituita da computer collegati tra
loro tramite un sistema di cablaggio (comprese le interconnessioni e le periferiche
condivise) all'interno di un ambito fisico delimitato nell‟edificio sito in via A. Moro n°1,
che non superi la distanza di qualche chilometro. Le LAN hanno dimensioni contenute, il
che favorisce il tempo di trasmissione, che è noto. Le LAN tradizionali lavorano tra 10
Mbps e 100 Mbps, hanno bassi ritardi e pochissimi errori. Le LAN recenti operano fino a
1 Gbps. I vantaggi tipici di una LAN sono:
Condivisione di dati e programmi;
Condivisione di un collegamento a Internet unico per più PC;
Condivisione di accesso a risorse hardware (stampanti, periferiche fax, modem, etc.);
Riduzione dei costi grazie alla condivisione;
Standardizzazione delle applicazioni;
Gestione più efficiente di dati, comunicazione e pianificazioni.
I vantaggi tipici di una LAN sono:
Condivisione di dati e programmi;
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Condivisione di un collegamento a Internet unico per più PC;
Condivisione di accesso a risorse hardware (stampanti, periferiche fax, modem, etc.);
Riduzione dei costi grazie alla condivisione;
Standardizzazione delle applicazioni;
Gestione più efficiente di dati, comunicazione e pianificazioni.
Esistono diversi tipi di reti di computer in grado di soddisfare le esigenze dell‟istituto.
Una rete è caratterizzata da tre elementi fondamentali:
sicurezza
Assicurare la destinazione corretta del flusso di dati ed evitarne l'intercettazione.
Garantire un rischio di guasto bassissimo.
prestazione
Velocità di trasmissione dei dati nella rete.
fattibilità
Facile costruzione della rete in base al luogo e ai materiali.
Interconnessione
Gli apparati della rete si interconnettono tra di loro attraverso apparati attivi che
funzionano a livelli diversi del modello ISO/OSI:
livello 1 - hub o repeater;
livello 2 - switch o bridge;
livello 3 – router.
Tra le tecnologie utilizzate per realizzare reti locali, si possono citare:
Ethernet
TokenRing
Wireless
Nel nostro caso si utilizzeranno dei dispositivi switch che sono composti da un numero
elevato di schede ethernet che consente ad ogni host di essere connesso direttamente.
Allo switch vengono poi collegati uno o più cavi Ethernet ad alta velocità che collegano
altri segmenti di LAN. In questo modo lo switch intercetta i pacchetti e li ridireziona ad
un host oppure sui segmenti Ethernet. La gestione dei pacchetti, quindi, è ottimizzata
perché questi sono subito reindirizzati alla destinazione evitando, per quanto possibile,
collisioni. In questo modo ogni scheda ha un suo dominio di collisione(vedi Figura).
Architettura client-server
Il server riceve dai client delle richieste di servizio, e restituisce loro i risultati dopo
averne effettuato l'elaborazione relativa. Questo permette di concentrare su una macchina
centrale le risorse di elaborazione, il software, la manutenzione, le informazioni critiche
o sensibili, gli accorgimenti atti a garantire affidabilità (come i backup). I clients, al
contrario, possono in generale essere anche macchine con risorse e affidabilità inferiori,
che hanno l'unico compito di interagire con l'utente, e che non contengono informazioni
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critiche o sensibili. Si noti che dal punto di vista software un computer non è mai
puramente un server, in quanto oltre ad erogare servizi ad altri si appoggia solitamente a
servizi forniti da terzi, e quindi è contemporaneamente server e client. Il server è un
elemento fondamentale dell'infrastruttura IT di cui fa parte, in quanto i suoi
malfunzionamenti si ripercuotono su tutti i client che lo usano. Pertanto, per i server si
adottano accorgimenti volti a garantire affidabilità e sicurezza:
utilizzo di hardware di classe superiore, con prestazioni elevate ed elementi ridondanti
(dischi RAID, alimentatori ridondanti) protezione dell'alimentazione elettrica mediante
gruppo di continuità protezione fisica mediante localizzazione in un locale apposito ad
accesso ristretto ("sala server") o in housing presso una server farm connessione di rete
preferenziale, di capacità superiore, ridondante climatizzazione configurazioni del
sistema operativo volte a garantire maggiore affidabilità e sicurezza (hardening) gestione
da parte di sistemisti esperti. Tra i servizi che vengono tipicamente erogati da un server,
si possono citare:
File server, che permettono agli utenti di accedere ai file situati sul server come se
fossero sul proprio calcolatore, agevolando la condivisione di informazioni
Database server
Web server
Application server, dove il server viene usato per far funzionare un programma
applicativo e condividerne le funzionalità tra gli utenti
Print server, che permettono di mettere in comune una o più stampanti tra gli utenti di
una rete con la eventuale gestione dei diritti di accesso,
Mail server, per la gestione della posta elettronica;
Game server, che ospitano risorse per rendere possibili i giochi multiutente in linea;
gestione di una rete informatica, locale o geografica;
DHCP, per l'assegnazione automatica di indirizzi IP ai computer;
DNS server, che forniscono la risoluzione dei nomi dei siti (per esempio
it.wikipedia.org) nei loro indirizzi IP
Server grafico o display server - vedere X Window System;
Server di autenticazione, che permette di autenticare l'accesso ad altre risorse;
FTP server, fornisce alla rete accesso a cartelle pubbliche o con autenticazione;
VNC server, fornisce, attraverso un client VNC un controllo remoto; accesso con la
società Serenissima fornitore del pacchetto PROTEL
Proxy server, fornisce una cache di accesso al WEB e la possibilità di controlli di
autenticazione (ACL) e di filtro. Nel nostro caso si utlizzerà l‟assegnazione automatica
degli indirizzi IP – DHCP: acronimo dall'inglese Dynamic Host Configuration Protocol
(protocollo di configurazione dinamica degli indirizzi) è un protocollo usato per
assegnare gli indirizzi IP ai calcolatori di una rete. DHCP sostituisce - ed è compatibile
verso il basso con - l'ormai quasi obsoleto BOOTP. In una rete basata sul protocollo IP,
ogni calcolatore ha bisogno di un indirizzo IP, scelto in modo tale che appartenga alla
sottorete a cui è collegato e che sia unico, ovvero che non ci siano altri calcolatori che
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stiano già usando quell'indirizzo. Il compito di assegnare manualmente gli indirizzi IP ai
calcolatori comporta un rilevante onere per gli amministratori di rete, soprattutto in reti
di grandi dimensioni o in caso di numerosi computer che si connettono a rotazione solo a
ore o giorni determinati. Inoltre gli indirizzi IPv4 (attualmente usati nella quasi totalità
delle reti al mondo) con l'aumentare dei computer connessi a Internet hanno cominciato a
scarseggiare, diminuendo la disponibilità di IP fissi, DHCP viene utilizzato soprattutto in
reti locali, in particolare su Ethernet.
Traguardi da raggiungere
I computers client e il server della rete LAN dovrnno navigare su Internet con un solo
indirizzo IP pubblico ed in maniera protetta; bloccando la navigazione su alcuni siti Web
non autorizzati attraverso un Firewall; si dovrà configurare un dominio Active Directory
del tipo “professionale.it”, e prevedre un File Server con Backup di tutti i dati
dell‟istituto;
Realizzazione del Cablaggio
La posa dei cavi e l‟installazione delle prese da muro (o colonnine da pavimento) RJ45
deve essere effettuata da elettricisti specializzati in cablaggio strutturato che con
opportuni strumenti possano “certificare” il corretto funzionamento di ogni singolo tratto
di rete (attenuazione, rumore, interferenze, ecc..). In questo modo, alla presa al muro
RJ45 potrete attaccare sia un computer sia il telefono. A seconda della struttura fisica
dell‟istituto dovremmo impostare i collegamenti delle postazioni e degli switch in
maniera diversa. Predisponiamo il collegamento dei client verso uno (o più di uno)
switch centrale collegando la scheda di rete di un PC alla presa al muro utilizzando un
cavo cat.5 e segniamoci il numero identificativo della presa, davanti al patch panel e alla
presa con il numero corrispondente metteremo un altro cavo che collegherà quella porta
del patch panel allo switch più vicino (di solito presente sullo stesso rack). Questo tipo di
cablaggio che è "strutturato" ossia possiamo dinamicamente utilizzare la tratta di ogni
cavo per far trasportare dati o fonia. L‟istituto è si estende su più piani, i cavi delle prese
nelle stanze arriveranno al "path panel di piano" dove, nello stesso rack ci sarà anche uno
"switch di piano". Ogni "switch di piano" avrà poi una connessione con uno switch
centrale (il centro stella) posizionato in una posizione strategica (solitamente nella sala
Server) attraverso collegamenti in fibra ottica o se la distanza e il budget non lo
permettesse, con cavi cat. 5, magari accoppiati per formare una backbone a 200, 300,
400... Mbit (tecnica Cisco FastEtherChannel).
Preparazione sala server
Inizieremo scegliendo il Rack più adatto alle nostre esigenze in termini di spazio,
compatibilità dei server ed espansibilità futura. I parametri da tener conto quando si deve
acquistare un rack sono i seguenti:
profondità del server da installare;
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larghezza del server;
“unità” disponibile.
La Sala Server dovrà avere un sistema di raffreddamento adeguato che deve garantire
una temperatura costante..
Preparazione del Dominio Active Directory e DNS
Il primo passo da compiere sarà la preparazione del Controller Primario di Dominio (in
passato chiamato PDC) e quindi di Active Directory. Il nome del server, per questo
esempio sarà SRVPROTEL. Una volta installato Windows 2003 Server eseguiamo il
comando DCPROMO da Start/Esegui per far partire la procedura guidata che permetterà
al server di diventare un controller di dominio. I parametri essenziali che dobbiamo
configurare in questo passaggio sono: il nome del dominio PROFESSIONALE. A questo
punto dovremmo configurare il servizio DNS Server sullo stesso server, creeremo quindi
una nuova zona primaria (diretta) integrata in AD con nome professionale.it e
successivamente una zona di ricerca inversa con gli IP della nostra Rete. La zona diretta
permette ai client di risolvere i nomi degli host in indirizzo ip corrispondente mentre la
zona inversa, dato un IP restituisce il nome host. Nel nostro caso dobbiamo creare il
sistema DHCP menzionato precedentemente.
Creazione degli utenti
Per creare gli utenti apriremo “Utenti e Computer di Active Directory” nel menù
“Strumenti di Amministrazione” sul server Domani Controller (SRVPROTEL). A questo
punto dovremmo decidere uno standard per la creazione delle login ed una politica delle
password rigida.Le login (o UserName) le creeremo con l‟iniziale del cognome ed il
nome per esteso, ad esempio la login del Prof. Mario Rossi sarà rossimario e la
password sarà formata da almeno 3 caratteri e composta da numeri e lettere. Dopo
l‟avvio del sistema operativo per accedere alla sessione è necessario premere
contemporaneamente i tasti CTRL-ALT-CANC., comparirà il nome dell’utente e il
campo per la password, nel campo “nome utente” digitare il proprio cognome e nome
tutto di seguito e tutto minuscolo, nel campo “password” digitare come primo accesso la
parola “docente”, successivamente il sistema richiederà di cambiare la password iniziale
con a libera scelta non inferiore a 3 caratteri alfanumerici; per cambiare la password
occorre:
• digitare la Password esistente“Password in uso:”
• digitare la Password scelta nel campo denominato “Nuova password:”
• digitare una seconda volta la Password scelta nel campo denominato “Conferma
nuova
password:”
• premere il pulsante “OK”.
Dal secondo accesso i codici richiesti saranno i seguenti:
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nome utente: cognomenome
Password: il codice di caratteri alfanumerici creato
Per accedere alla navigazione in internet è opportuno utilizzare il Browser Mozilla
Firefox (ove installato) in modo da limitare l‟ingesso di spyware e pop-up nelle rete
scolastica.
Per quanto concerne gli studenti si userà la stessa modalità di connessione digitando la
password al primo accesso “studente”. Si ricorda che all‟interno delle “Risorse del
Computer” il Server creerà in automatico una cartella di lavoro (unità “Z”), la quale
sarà nominata con il “cognomenome” dell‟utente connesso, sia per i docenti e sia per
gli studenti. Pertanto si prega di salvare i propri file all‟interno di essa onde evitare
rallentamenti nel sistema LAN dell‟istituto, si precisa inoltre che qualsiasi file salvato sul
Desktop degli studenti sarà cancellato alla connessione successiva. Occorre anche
ricordare che per la navigazione in Internet è stato installato un FIREWALL che limita
l‟accesso a siti per Adulti, Blog, YouTube, e blocca l‟uso dei programmi P2P.
Collegamento dei Client
A questo punto inizieremo a connettere i client in rete. Dopo averli posizionati nelle
stanze, attaccheremo un cavo “dritto” dalla scheda di rete del singolo PC al punto rete sul
muro, poi andiamo sul rack dove si trova lo switch ed attacchiamo un altro cavo dalla
porta del patch panel (che corrisponde alla presa a muro di quella stanza) ad una porta
libera dello switch.
Aggiunta (Join) dei client al dominio
Un dominio Windows è un “contesto di sicurezza” dove girano i client (e i server). Tutti
gli host che appartengono ad un dominio possono essere controllati centralmente
attraverso le impostazioni gestite sul domain controller attraverso le Group Policy,
gruppi di utenti, permessi NTFS ecc..Dal domain controller possiamo impostare qualsiasi
limite o configurazione sui client che ne fanno parte (e che hanno fatto quindi „Joint al
Dominio‟). Per Join al dominio si intende quando inseriamo un client a far parte al
dominio (nel nostro caso professionale.it). Per fare in modo che un client si aggiunga nel
dominio dobbiamo entrare come “Administrator Locale” della macchina e cliccare con il
tastro destro su Risorse del Computer >> Nome Computer >> Cambia e cambiare la
configurazione da “Gruppo di lavoro” a “Dominio” e specificare il nome (ad esempio
professionale.it)…..a questo punto bisogna inserire una login e password
dell‟amministratore del dominio (che è l‟utente Administrator creato sul server Domain
Controller) che ha il permesso di “Aggiungere client nel dominio”.Riavviare il Client ed
entrare in rete con il nome dell‟utente (ad esempio docente), la sua password e
selezionare dalla lista il dominio prescelto (professionale). Seguire questa procedura per
inserire tutti i client nel dominio. Al termine sarà possibile configurare sul server tutte le
impostazioni di restrizione e configurazioni che vorrete ed applicarle a tutti i computer
che fanno parte di quel dominio senza agire sul singolo client.
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Esempio di cablatura :
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PROGETTO: UNTERNEHMEN DEUTSCH PIAZZA AFFARI TEDESCO
Responsabili: Prof.ssa Beltrame Anita e Prof.ssa Borgato M. Luisa
Format: concorso per 15 scuole in Italia gemellate ad altrettante imprese, con blog
dedicato al progetto.
Durata del progetto: ottobre 2014 - maggio 2015
Destinatari: scuole superiori con il tedesco come lingua straniera, insegnanti di tedesco
e di economia (in cooperazione, se possibile), imprese tedesche in Italia o imprese
italiane con rapporti commerciali con la Germania
Descrizione
Il progetto Piazza Affari Tedesco abbina argomenti di economia all‟insegnamento del
tedesco. Si tratta di un concorso di idee per scuole che, gemellate a imprese presenti sul
proprio territorio, simulano lo sviluppo e il lancio promozionale di un prodotto o di un
servizio che rappresentino un valido ampliamento dell‟offerta della propria azienda
partner. L‟obiettivo è motivare gli alunni nell‟apprendimento del tedesco e
concretizzarne il plusvalore per la loro carriera professionale.
I compiti degli alunni si articolano in diverse fasi con tre consegne (v. pag. 2 tempistica).
Ogni elaborato sarà presentato sul blog dedicato al progetto secondo la tempistica del
progetto. Nelle diverse fasi del concorso gli alunni dovranno mostrare motivazione,
spirito d‟innovazione e creatività. Una giuria composta da rappresentanti del mondo
dell‟imprenditoria e dell‟istruzione seleziona i risultati migliori. I vincitori saranno
premiati nell‟ambito di una cerimonia ad alta visibilità pubblica e mediatica.
Al termine del progetto il blog verrà reso pubblico, al fine di rendere visibili gli elaborati
degli studenti e delle imprese previo accordo con le parti. I materiali dovranno essere
sviluppati in autonomia, non dovranno essere utilizzati materiali protetti da diritti
d‟autore.
Il progetto verrà riproposto per la terza volta nell‟anno scolastico 2014/2015. Durante le
prime due edizioni hanno preso parte rinomate aziende, tra cui Bosch, Bruno Manetti
Cashmere, Faber-Castell, illycaffè, TOD‟S, Lavazza, Osram e SAP.
Obiettivi
Il concorso mira ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro, instaurando rapporti di
cooperazione e partenariati reciproci tra scuole e imprese, al fine di:
- dare una dimensione pratica e concreta alla lezione di tedesco, con effetto positivo sulla
motivazione degli alunni
- migliorare l‟orientamento alla professione dei giovani e supportare il passaggio dalla
scuola alla formazione
- consentire uno sguardo sul mondo del lavoro e sulle connessioni professionali,
economiche e sociali
- migliorare le opportunità professionali e le prospettive future degli alunni
- incentivare e formare nuove leve qualificate per le imprese
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- promuovere partenariati didattici tra scuole e imprese
- concretizzare e rendere tangibile il plusvalore del tedesco per la carriera professionale,
oltre a migliorare le conoscenze stesse di tedesco degli alunni
- richiamare alla metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning),
integrando l‟insegnamento del tedesco con argomenti di economia aziendale e
marketing, con l‟eventuale collaborazione di un docente di economia
- acquisire maggiore dimestichezza con i nuovi media attraverso l‟utilizzo di un blog,
della piattaforma moodle e di diversi format mediatici
- rafforzare l‟immagine pubblica della scuola e dell‟azienda
Requisiti
- conoscenza del tedesco da parte degli alunni a livello A2 completato, meglio se B1
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Maggio 2015: selezione dei vincitori e cerimonia di premiazione
Una giuria composta da rappresentanti del mondo dell‟imprenditoria e dell‟istruzione seleziona gli
elaborati più convincenti. I vincitori del primo premio ricevono 500 Euro, i secondi 300 Euro e al terzo
posto spettano 100 Euro. I vincitori saranno premiati nell‟ambito di una cerimonia ad alta visibilità
pubblica e mediatica.
I Partner
- BIBB (Bundesinstitut für Berufsbildung- Istituto federale per la formazione professionale)
- BMBF (Bundesministerium für Forschung und Bildung –Ministero federale per la ricerca e
l„istruzione)
- Confapi (Associazione italiana per la piccola e media impresa)
- Camera di Commercio italo-tedesca, Milano
- Italia Lavoro S.p.A. (Agenzia del Ministero italiano per il Lavoro e le Politiche Sociali)
- Ministero Italiano per il Lavoro e le Politiche Sociali
- Ministero italiano per l‟Istruzione, l„Università e la Ricerca
Con il patrocinio dell‟Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia
Tempistica.
29 e 30 settembre 2014: conferenza e workshop introduttivi per insegnanti a Roma
Alla presenza di docenti e imprenditori dell‟edizione precedente, i nuovi partecipanti approfondiscono
la conoscenza del progetto in tutte le sue fasi. Viene illustrato l‟utilizzo del blog e della piattaforma
moodle. Gli insegnanti conosceranno il loro tutor che li accompagnerà durante il progetto in due
workshop presso la scuola e che sarà a loro disposizione, come persona di riferimento, per tutta la
durata del progetto.
Dal 1 al 15 ottobre 2014: workshop introduttivi per studenti
Un tutor del Goethe-Institut tiene un workshop in lingua tedesca di 4 ore presso ognuna delle scuole
partecipanti per illustrare le diverse fasi del progetto. Inoltre gli studenti apprendono le terminologie
specifiche dell‟economia aziendale e del marketing. Viene introdotto il blog su cui gli alunni presentano
poi la loro classe, la loro scuola, la loro città.
Ottobre 2014: consegna 1 – presentazione del panorama imprenditoriale del proprio territorio e
ricerca azienda partner
Gli alunni svolgono una ricerca sulla presenza nella propria regione di imprese tedesche o di imprese
italiane con rapporti commerciali con la Germania. Sarebbe auspicabile che i profili di queste imprese
fossero in linea con l‟indirizzo della scuola. Presentano sul blog il panorama imprenditoriale del proprio
territorio. Per la presentazione i ragazzi possono scegliere tra i diversi format, quali testi, foto, video,
ecc. Infine selezionano tre aziende e le comunicano al Goethe-Institut di riferimento. Un referente
quindi prende ufficialmente contatto con esse. Le imprese interessate a partecipare comunicano al
Goethe-Institut il nominativo di una persona di riferimento.
Novembre 2014: fase di orientamento professionale e redazione di una candidatura
Mentre viene stabilita l‟azienda partner, gli alunni, attraverso la ricerca internet e con l‟ausilio di
materiali di lavoro, gettano uno sguardo sulla struttura e la composizione di un impresa e si confrontano
con i rispettivi settori lavorativi di un‟azienda. Imparano poi a redigere una candidatura in tedesco per
un‟azienda in Germania a loro scelta. Attraverso tale simulazione non solo acquisiscono il lessico
necessario per il lavoro successivo durante il concorso in oggetto, ma si preparano anche a future
situazioni reali. Se poi alunni avessero interesse a intraprendere lo stage, avrebbero l‟ulteriore
possibilità di inviare realmente la loro candidatura.
Dicembre - Gennaio 2015: consegna 2 – visita dell’azienda partner e presentazione dell’azienda e
della visita stessa
L‟insegnante si mette in contatto con la persona di riferimento dell‟impresa e insieme stabiliscono le
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modalità di una visita in azienda. Prima di visitare la propria impresa partner, gli alunni svolgono una
ricerca sull‟impresa e preparano una lista di domande da fare ai loro interlocutori. Le informazioni
raccolte servono alla classe per presentare in lingua tedesca sul blog l‟azienda partner e riferire sulla
visita svolta. Anche in questo caso i ragazzi possono scegliere tra i diversi format elencati sopra.
Gennaio 2015 – secondo workshop per studenti
Il tutor del Goethe-Institut tiene un secondo workshop presso ciascuna scuola. Insieme discutono i
risultati ottenuti fino a quel momento e si preparano al lavoro finale.
Febbraio – Aprile 2015: consegna 3 – presentazione tramite lancio pubblicitario del prodotto o
servizio elaborato dagli studenti
Questa fase permette agli alunni un approccio più creativo. Il compito è ideare un prodotto o un servizio
adatto al profilo dell‟azienda e alla sua offerta produttiva, tenendo conto dell‟indirizzo formativo della
propria scuola. Tuttavia, il prodotto o servizio ideato deve essere realistico, ovvero fattibile per
l‟impresa partner e utile ai i suoi clienti. Successivamente, gli alunni si occupano del marketing e della
promozione del loro prodotto o servizio. Devono assegnare un nome originale alla loro idea e pensare a
uno slogan accattivante in lingua tedesca. Per il lancio simulato del prodotto o del servizio, gli alunni
possono utilizzare diversi format (video, spot radio, manifesto pubblicitario, depliant, ecc.). Gli studenti
possono trarre grandi benefici da un‟eventuale collaborazione, ove possibile, con la sezione di
marketing aziendale. 3
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ATTIVITA’ Scambio con l’estero
Responsabile: Prof.ssa Beltrame Anita
L'istituto intende adottare la formula di scambio classi realizzando in questo anno
scolastico 2014/15 un gemellaggio con l‟Austria, con l’Istituto alberghiero
PANNONEUM di Neusiedler am See.
I progetti internazionali fanno parte integrante dell'offerta formativa e hanno una ricaduta
su tutte le componenti d‟Istituto, non solo su quelle direttamente coinvolte: prevedono
infatti la collaborazione tra alunni, docenti, famiglie, personale amministrativo, tecnico e
ausiliario, con il coinvolgimento delle realtà operanti sul territorio attraverso reti e
partenariati locali e internazionali.
Le attività prevedono una pianificazione annuale di scambi e cooperazioni con Istituti di
paesi appartenenti all'Unione Europea e non, di confronto di metodologie didattiche e
professionali, di mobilità di docenti, di potenziamento delle lingue comunitarie più
diffuse e di approccio alle lingue comunitarie meno parlate.
OBIETTIVI
Potenziare le competenze sia linguistiche in Tedesco che tecnico professionali
degli studenti in un contesto interculturale e interlinguistico
promuovere l'interculturalità attraverso una conoscenza diretta dell'altro e un
confronto di usi e costumi;
potenziare le competenze sia linguistiche che tecnico-professionali degli studenti
in
un contesto interculturale e interlinguistico;
incoraggiare la mobilità di studenti e docenti negli ambiti professionali a livello
europeo;
favorire la capacità degli studenti di individuare analogie e differenze tra aree di
cultura diversa e tra diverse tecniche operative;
favorire l'introduzione di lingue meno diffuse;
incoraggiare l'utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione.
ATTIVITA‟
Sono previste tre fasi:
 La fase preparatoria, nel corso della quale non solo gli allievi e gli insegnanti
direttamente partecipanti allo scambio, ma anche le altre componenti d‟Istituto,
vengono coinvolti nello studio e nella progettazione;
 La fase di scambio vero e proprio (1 o 2 settimane), durante la quale
gli studenti (10-15 alunni circa scelti all‟interno di una classe o tra più classi)
trascorrono un periodo presso la scuola e la famiglia ospitanti all‟estero, ospitando a loro
volta gli studenti stranieri in visita in Italia.
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In questa fase sono previste visite a carattere culturale e professionale, itinerari turistici,
lezioni teoriche e pratiche
 La fase finale, che prevede attività di monitoraggio, valutazione e disseminazione
dei risultati.
TEMPI DI SVOLGIMENTO
Marzo/Maggio 2015: visita a Neusiedler am See del gruppo italiano e accoglienza del
gruppo austriaco.
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“ Certificazione esterna di lingua tedesca”
Responsabile prof.ssa Beltrame A.
Finalità:
Dare la possibilità agli alunni di ottenere una certificazione che valorizzi e distingua il
curriculum ed apra le porte ad importanti sbocchi professionali.
Per quest‟anno scolastico verrà riproposto il Fit in Deutsch 2 che corrisponde ad un
livello A2 del Quadro di riferimento europeo per l‟accertamento del livello linguistico
(Waystage) del "Common European Framework of Reference" del Consiglio d‟Europa.
Si intende proporre però per alcuni alunni anche il Goethe Zertifikt B1 di un livello
superiore.
L‟esame Fit in Deutsch 2 è volto ad accertare le conoscenze basilari della lingua
tedesca dei giovani studenti e può essere sostenuto a conclusione di 200-250 ore di
lezioni di tedesco (generalmente dal terzo anno di studio), indipendentemente dai testi
didattici adottati.
L‟esame è suddiviso in 4 parti:
Prova scritta di gruppo (90 minuti)
1. Ascolto di brevi conversazioni quotidiane, messaggi telefonici privati,
informazioni contenute in trasmissioni radiofoniche o similari e relativi esercizi.
2. Lettura ad esempio brevi appunti, piccoli annunci, descrizioni di persone, semplici
lettere o brevi articoli di giornale e relativi esercizi.
3. Scrittura di una risposta personale ad una e-mail, una lettera, un annuncio o testi.
Prova orale a coppie (15 minuti)
4. Presentarsi, fare domande e risponderai ad esse inerenti temi quotidiani. Inoltre
formulare richieste e reagire all‟ interlocutore in un contesto familiare
Superando l’esame Goethe Zertifikat B1 si dimostra invece di capire rilevanti
informazioni, se espresse in un linguaggio standard e inerenti cose note del lavoro,
della scuola, del tempo libero o simili, di superare la maggior parte delle situazioni
che s’incontrano viaggiando in Paesi di lingua tedesca, di esprimersi in maniera
semplice e congruente su tematiche o ambiti d’interesse personale, di raccontare
esperienze o eventi, descrivere sogni, speranze e obiettivi e dare brevi spiegazioni o
motivazioni.
L‟esame è cosi strutturato:
1. Prova scritta
Modulo di lettura
Lettura di contributi a blog, e-mail, articoli di giornale, annunci e istruzioni scritte. Viene
richiesto di essere in grado di cogliere rilevanti informazioni, importanti dettagli, punti di
vista e opinioni.
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Modulo di comprensione orale
Ascolto di comunicati, brevi relazioni, conversazioni informali e dibattiti radiofonici per
essere in grado di cogliere fondamentali affermazioni e importanti dettagli.
Modulo di espressione scritta
Scrittura di e-mail personali e formali al fine di essere in grado di esprimere la propria
opinione per iscritto in un contributo a un forum.
Durata dell‟esame: 165 minuti
2.Prova orale in coppia
Modulo di espressione orale
E‟ richiesto di parlare con un partner di una tematica di vita quotidiana, p.es. viaggiare,
rispondendo alle sue domande, esprimendo la vostra opinione e facendo delle
proposte. Bisognerà inoltre esporre a braccio una relazione su una tematica di vita
quotidiana e rispondere a domande inerenti quella stessa tematica.
Durata dell‟esame: 15 minuti
Valutazione
Il Fit in Deutsch 2 e il Goethe-Zertifikat B1 vengono effettuati e valutati in tutto il
mondo alle stesse condizioni. Le prove scritte e quelle orali vengono valutate nella
relativa sede d’esame da due esaminatori in base agli stessi criteri.
L’ente certificatore sarà quindi il Goethe Institut ma l’esame si svolgerà presso il
Centro diCultura Italo-Tedesca di Padova (sede autorizzata dal Goethe).
ll Goethe-Institut è ente certificatore accreditato– tramite protocollo d'intesa con il
Ministero dell'Istruzione. Gli esami di certificazione esterna sono conformi ai livelli di
competenza stabiliti dal Quadro Comune di riferimento del Consiglio d'Europa (A1 –
C2); tali esami sono validi per l'ottenimento dei crediti formativi; il Goethe-Institut è
membro dell'A.L.T.E. (Association of Language Testers in Europe).
Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) promuove la
certificazione esterna dell'apprendimento delle lingue comunitarie facendo seguito al
"Progetto Lingue 2000".
Destinatari
Alunni delle classi seconde, terze, quarte e quinte .
Tempi di sviluppo e risorse.
Nel pentamestre si svolgerà un corso preparatorio di circa 20 ore, tenuto da
un‟insegnante madrelingua esperta e/o dagli insegnanti curricolari della scuola. Il corso
proseguirà per 10 settimane circa con cadenza settimanale e si concluderà con un test a
sostegno dell‟autostima.
Le date per sostenere l‟esame sono 4 sia per Fit in Deutsch 2 che per Goethe Zertifikat a
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partire da marzo e sono indicate dal Goethe Institut. L‟iscrizione va fatta on-line un mese
prima della data prescelta ed è vincolante. Il costo del Fit in Deutsch 2 è di 60 euro, il
Goethe Zertifikat costa 70 euro.
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