impag. novembre/dicembre 2007 - Società svizzera impresari

MARZO
APRILE
2014
2
Votazione
popolare del
18 maggio
EDITORIALE
L’Ufficio presidenziale della SSIC
TI ha deciso di prendere posizione
su 4 dei 7 temi in votazione popolare il 18 maggio 2014, così come
indicato nel riquadro a lato.
NO al salario minimo unico
Questa iniziativa, lanciata dall’Unione sindacale svizzera, mira ad
introdurre un salario minimo per
tutti i lavoratori (indipendentemente dal settore di attività, dalle
conoscenze professionali e dall’età dei lavoratori) pari a 4’000.Fr./mese (22.- Fr./h). Il salario minimo unico stabilito dallo Stato,
oltretutto il più alto del mondo,
risulterebbe fatale dal punto di
vista economico e sociale. A soffrirne maggiormente sarebbero i
lavoratori meno qualificati e coloro che hanno appena terminato
gli studi o la formazione in quanto non troverebbero più un
impiego. Il salario minimo di 4’000
franchi per tutti comporterebbe
anche la delocalizzazione della
produzione industriale con conseguente aumento della disoccupazione. Nei casi migliori, la massa
salariale delle aziende verrebbe
ridistribuita abbassando gli stipendi medio/alti e assumendo
personale qualificato al posto dei
più deboli. Pure l’intero sistema
svizzero di formazione professionale duale ne risentirebbe, dato
che l’interesse per l’apprendistato
calerebbe se un giovane a 16
anni, senza nessuna formazione,
guadagnasse 4’000 Fr./mese.
Il settore della costruzione, sebbene non direttamente toccato dal
salario minimo (già ora superiore
ai 4’000 franchi/mese), respinge
fermamente l’iniziativa per prediligere la via della trattativa tra
partner sociali fatta settore per
settore e considerando tutti i fattori in gioco nel delicato equilibrio economico/sociale.
SÌ all’acquisto degli aerei da
combattimento Gripen
Ogni Nazione deve poter contare
su una corretta organizzazione
della sicurezza e il controllo dello
spazio aereo rappresenta, in tal
senso, un tassello importante. Se
si pensa che sono circa 1’100’000
gli aerei che transitano ogni anno
sopra il territorio svizzero, è più
che giustificata la scelta di sostituire parte dei 54 aerei da combattimento F-5 Tiger, ormai obsoleti, con 22 moderni aviogetti.
Lasciare scoperto lo spazio aereo
svizzero sarebbe come consentire il transito dei veicoli pesanti
nella galleria del San Gottardo
(anch’essi ben oltre il milione
all’anno) senza averne il controllo.
Raccomandazioni di voto dell’Ufficio presidenziale della SSIC TI
Votazione federale
NO
all’Iniziativa popolare del 23 gennaio 2012 «Per la protezione di salari equi
(Iniziativa sui salari minimi)»
SÌ
alla Legge federale del 27 settembre 2013 sul fondo per l’acquisto dell’aereo da
combattimento Gripen
Votazione cantonale
SÌ
all’introduzione degli articoli 309e e 314e nella Legge tributaria del 21 giugno 1994
(amnistia fiscale cantonale)
NO
all’introduzione dei nuovi articoli 34bis e 34ter nella Costituzione cantonale riguardanti i
principi della gestione finanziaria e il freno ai disavanzi (coefficiente d’imposta cantonale)
Pure le ricadute economiche di
questo progetto – quelle dirette
in termini di controprestazioni
interessanti per imprese svizzere
e ticinesi e quelle indirette legate
alla credibilità e all’indipendenza
del nostro esercito – meritano di
essere considerate per questa
votazione.
SÌ all’amnistia fiscale cantonale
L’amnistia fiscale è un valido strumento per agevolare la reintroduzione di capitali non dichiarati
nel circolo economico, con tutti i
benefici fiscali e gli investimenti
che ne derivano. È chiaro che la
soluzione migliore sarebbe stata
quella di un’amnistia federale ma,
viste le difficoltà, occorre accontentarsi della soluzione cantonale.
La SSIC TI è dunque favorevole
alla modifica della Legge tributaria con la quale si offre la possibilità ai contribuenti che vorranno
far capo all’autodenuncia esente
da pena, di essere tassati con
un’aliquota del 30% per il recupero delle imposte cantonali sottratte negli ultimi 10 anni.
NO al coefficiente d’imposta
cantonale
Le finanze del Canton Ticino sono
problematiche e, per questo, la
SSIC TI è da sempre schierata a
favore della revisione dei compiti
dello Stato, finalizzata alla riduzione delle spese correnti (compito
delicato e impopolare, ma necessario). L’introduzione del moltiplicatore cantonale d’imposta (un
meccanismo di aumento automatico delle imposte ogni volta
che il disavanzo cantonale supera
il 4% annuo) va proprio nella direzione opposta al freno alla spesa
pubblica. Il freno ai disavanzi pubblici rappresenta infatti una soluzione troppo comoda (almeno
politicamente) per migliorare i
bilanci, il tutto a detrimento delle
persone e delle aziende che già
ora si assumono il carico fiscale.
Il prossimo 18 maggio è dunque
importante respingere la modifica della Costituzione cantonale
per evitare ulteriori aumenti delle
imposte a carico delle persone
fisiche e giuridiche oltre che per
non compromettere l’attrattività
della piazza economica ticinese,
già oggi confrontata da una crescente pressione internazionale.
ing. Cleto Muttoni
Presidente
SSIC Sezione Ticino
Responsabile
Nicola Bagnovini
1
EDITORIALE
3
LA POLTRONA
Intervista a Renzo Ambrosetti,
Presidente dell’Associazione
interprofessionale di controllo
5
GRAN CONSIGLIO
Approvata la terza tappa
del deposito di inerti di Stabio
e relativa area per il riciclaggio
VISITE
Tribunale penale federale
6
7
STUDIO CREDIT SUISSE
Il mercato immobiliare svizzero
9
ANNUARIO IMPRESARI
Pubblicata l’edizione 2014
ESPOPROFESSIONI
Grande l’interesse dei giovani
11
CAPO MURATORE
Consegnati i diplomi del 2014
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Tecnici dell’edilizia agli onori
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In copertina: alcuni dei pannelli
triangolari (prefabbricati in
cemento) che formano i lati delle
cupole delle sale del Tribunale
penale federale di Bellinzona.
I pannelli contengono dei fori
fonoassorbenti intessuti nel
disegno dell’ornamento fino a
diventarne parte integrante.
La trama floreale riveste le
cupole come ramificazioni e
fogliame di una corona d’albero.
Foto: SSIC TI, Bellinzona.
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marzo-aprile
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LA POLTRONA
Le aziende ticinesi sono da
sempre abituate ad operare in
un mercato di libera concorrenza, purché leale. Confrontarsi
con ditte o lavoratori indipendenti che non rispettano le
nostre regole per quanto attiene minimi salariali, orari e condizioni di lavoro è però impossibile. Proprio per questo è nata,
nel 2002, l’Associazione interprofessionale di controllo (AIC)
su volontà di una ventina di
Commissioni paritetiche che
rappresentano sostanzialmente
l’intero settore dell’edilizia e
dell’artigianato della costruzione. Signor Ambrosetti, quali
sono i principali obiettivi dell’AIC e come è strutturata l’Associazione da lei presieduta?
L’AIC è nata prima dell’entrata in
vigore della libera circolazione delle
persone (LCP). Era già allora chiaro
ai partners sociali che la LCP avrebbe messo sotto pressione il mercato
del lavoro ticinese e la concorrenzialità delle aziende ticinesi del
ramo della costruzione da parte
delle imprese italiane. Si è così voluto anticipare la realizzazione di
un dispositivo di controllo che poi
avrebbe fatto scuola nel resto della
Svizzera. Grazie al fatto che il Consiglio di Stato di allora capì la posta
in gioco e le preoccupazioni espresse dai partners sociali fu possibile partire con un ispettore che
controllava – questa è la missione
principale – che le ditte estere che
distaccano lavoratori sul territorio
cantonale rispettassero le condizioni contrattuali di lavoro previste
dai contratti collettivi del rispettivo ramo professionale. Oggi l’AIC
conta 6 ispettori e 4 unità amministrative. L’associazione è diretta da
un comitato di 8 membri, pariteticamente composto.
I controlli eseguiti per verificare
il rispetto dei contratti collettivi di
lavori vigenti sul nostro territorio
da parte delle ditte estere rientrano
in un contesto generale di salvaguardia degli interessi sociali ed
economici del nostro Cantone.
Basta pensare, solo per citare un
esempio, alla situazione del mercato del lavoro dove, per far fronte
alle necessità di formazione degli
apprendisti e di assunzione dei
giovani lavoratori, occorre poter
contare su aziende solide e messe
in condizione di lavorare in un mercato sano e rispettoso delle regole.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera e propria
esplosione del numero di notifiche per i prestatori di servizio
Intervista
a Renzo
Ambrosetti
Renzo Ambrosetti,
Presidente dell’Associazione
interprofessionale di controllo.
di breve durata (massimo 90
giorni all’anno) che approdano
dall’estero al mercato ticinese
della costruzione. Dal suo osservatorio privilegiato, cosa ci
può dire in merito a questa tendenza e quali sono le principali
inadempienze rilevate dall’AIC
nell’ambito dei controlli svolti
sui cantieri ticinesi?
Innanzitutto posso confermare che
il numero delle notifiche di lavoratori distaccati è aumentato in
modo esponenziale. Analogamente
sono aumentati i padroncini. Due
cifre sugli ultimi anni: nel 2010 le
notifiche erano 12’917 mentre a
fine 2013 ben 25’174. Le notifiche
dei padroncini sono passate, nel
medesimo lasso di tempo, dalle
3’791 alle 12’707 unità.
Le infrazioni più importanti toccano il salario, l’orario di lavoro, il
mancato versamento delle cauzioni laddove sono previste e la presenza di falsi indipendenti. A questo
proposito giova ricordare che un
intervento contro i falsi indipendenti è stato introdotto nella legge
federale a metà 2013. Noi, in Ticino,
ci siamo dati da subito nostre regole e abbiamo colpito con l’espulsione immediata quegli attori che non
presentavano i requisiti per essere
riconosciuti quali indipendenti.
La votazione popolare dello
scorso 9 febbraio contro l’immigrazione di massa ha evidenziato il disagio di buona parte
della popolazione svizzera di
fronte agli effetti negativi cau-
sati, nella maggior parte dei
casi, dai lavoratori distaccati e
dagli indipendenti. Per questo
la SSIC Sezione Ticino ha scritto
recentemente al Consiglio federale invitandolo a valutare la
possibilità di escludere proprio
i prestatori di servizio dall’Accordo sulla libera circolazione
delle persone. Cosa ne pensa
di questa idea e quali sviluppi
immagina sulla delicata questione della libera circolazione
delle persone con l’UE?
L’esclusione dei prestatori di servizi
dall’accordo sulla LCP è problematica. In tutta Europa la prestazione
di servizi fa parte della libera circolazione delle persone. Dove ci
porterà il risultato del 9 febbraio è
difficile da dirsi. Certo è che si tratta,
con il ritorno ai contingenti, di un
enorme passo indietro. Occorrerà
vedere se la messa in cantiere di
quanto voluto dal popolo è conforme agli accordi bilaterali Svizzera–UE, di cui fa parte l’accordo
sulla LCP. Personalmente ne dubito
e anche dai contatti internazionali
che ho, ricevo segnali che l’UE non
farà deroghe al principio della libera circolazione delle persone. Si
dovrà quindi un giorno, inevitabilmente ritornare davanti al popolo
e porre il quesito come vogliamo
gestire i nostri rapporti con l’UE. Ma
non dimentichiamolo, anche l’UE
dovrà anch’essa dire come intende
continuare con i rapporti bilaterali
con la Svizzera.
3
marzo-aprile
2014
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GRAN CONSIGLIO
Lo scorso 16 aprile, il Gran Consiglio ticinese ha approvato (61
favorevoli, 5 astenuti, 0 contrari) il
Messaggio del Consiglio di Stato
(nr. 6902 del 22.01.2014) riferito
all’approvazione del Piano di utilizzazione cantonale (PUC) della
discarica per materiali inerti
(tappa 3) e dell’area per il riciclaggio ed il deposito provvisorio di
Stabio, con la relativa autorizzazione al dissodamento e lo stanziamento di un credito di CHF
4’110’000.- per la sua attuazione.
Si tratta di una risposta importante e fornita in tempi brevi (da
notare che il Messaggio è stato
esaminato in due commissioni:
la Pianificazione del territorio e la
Gestione) che la SSIC TI apprezza
molto vista l’emergenza esistente
nel Sottoceneri in merito proprio
ai depositi di materiali inerti.
Come indicato nel Messaggio del
Consiglio di Stato, l’evoluzione dei
rifiuti edili in Ticino mostra che
negli ultimi 12 anni il materiale di
scavo e demolizione smaltito in
discarica è raddoppiato, passando
da circa 350’000 m3/anno (media
2001-2005) a ca. 700’000 m3/anno
(media 2006-2012). L’analisi delle
tipologie di materiali depositati
evidenzia come, a livello cantonale, il 73% del materiale depositato
provenga dall’attività di scavo,
mentre il restante 27% trova origine da scarti di demolizione
(asfalto, calcestruzzo, demolizione
mista) e materiali inquinati.
Nel Sopraceneri si conferma una
proporzione di ca. il 50% fra materiale di scavo e scarti di demolizione, mentre nel Sottoceneri il
materiale di scavo è nettamente
preponderante (ca. 80%). Ciò è
da ricondurre principalmente alle
scarse caratteristiche geotecniche
del materiale di scavo nel Sottoceneri (limi, argille) che lo rendono difficilmente riutilizzabile.
Diversa la situazione nel Sopraceneri dove prevalgono materiali
alluvionali o detritici, idonei ad
essere riutilizzati.
I dati attuali mostrano chiaramente come a livello cantonale si
presenti un importante deficit di
volumetrie disponibili per garantire i fabbisogni di smaltimento a
medio-lungo termine. La situazione è particolarmente preoccupante nel Sottoceneri, a causa
della chiusura della seconda
tappa della discarica di Stabio
avvenuta a fine novembre 2013 e
la prevista conclusione della discarica di Monteceneri-Mezzovico
Vira (Petasio) prevista nel 2014.
Ritornando al deposito di Stabio, il Piano di gestione dei
rifiuti cantonale (PGR) prevede
la realizzazione di una terza
tappa della discarica con un
volume di 800’000 m3. La tappa
1 ha preso avvio nel 2002 con una
capacità di ca. 350’000 m3 e si è
conclusa nell’agosto del 2009. Di
seguito è stata aperta la tappa 2,
con capacità preventivata di circa
480’000 m3 e successivamente
limitata, d’intesa con le autorità
italiane, a 416’000 m3.
Per la terza tappa di Stabio, che
garantisce il fabbisogno dell’intero Mendrisiotto, vi è pertanto la
necessità di procedere in tempi
brevi in vista dell’apertura, come
peraltro già previsto dal Piano
di gestione dei rifiuti cantonale
(PGR) e dalla misura contenuta
nella scheda V7 del PD, quale dato
acquisito.
Oltre alla terza tappa della
discarica, il PUC integra pure
un’area di occupazione temporanea per il riciclaggio ed il
deposito provvisorio di materiali inerti. Sebbene quest’ultima
destinazione d’uso apporti dei
benefici alla discarica, favorendone una durata maggiore, essa non
è concepita quale misura subordinata all’apertura della terza tappa,
bensì assume una propria autonomia, legata alla necessità di
mettere in atto da subito quanto
previsto dalla politica di riciclaggio degli inerti (scheda V6 del PD).
In questo senso, l’area per il riciclaggio ed il deposito provvisorio
di materiali inerti è intesa quale
tappa temporanea, in vista del
consolidamento, di un centro
logistico per inerti di tipo A nel
Mendrisiotto, la cui ubicazione al
momento non è ancora stata
definitivamente individuata. Ciò
è espressamente sottolineato nel
Messaggio del Consiglio di Stato
citato in entrata in quanto – a differenza delle ubicazioni definite
come “dato acquisito” per i Centri
logistici del Luganese, del Locarnese e del Bellinzonese e valli – si
menziona per il Mendrisiotto la
località di Stabio esclusivamente
quale “risultato intermedio”, in
quanto vanno svolti ulteriori
approfondimenti per attestare l’idoneità del sito o l’orientamento
su un’altra ubicazione. Il centro
avrà, almeno per il momento, una
valenza di carattere regionale.
Anche in questo ambito, tutti
chiedono di potenziare il riciclaggio, poi però nessuno vuole ospitare le necessarie infrastrutture.
Le premesse per continuare con
celerità la progettazione in vista
dell’apertura della terza tappa di
Stabio sembrano comunque date
e la SSIC TI guarda con ottimismo
a quella che sarebbe una sana
boccata d’ossigeno per la gestione degli inerti nel Mendrisiotto.
Nicola Bagnovini
Vicedirettore
SSIC Sezione Ticino
VISITE
Ha riscontrato grande interesse la
visita guidata del Tribunale penale federale di Bellinzona organizzata dalla SSIC TI lo scorso 8 aprile.
I partecipanti all’evento (una trentina in totale) hanno dapprima
potuto scoprire l’organizzazione e
il funzionamento di questa prestigiosa infrastruttura giudiziaria
(inaugurata il 25.10.2013 e che
occupa complessivamente 65 collaboratori), grazie alle spiegazioni
fornite dalla Segretaria generale
Mascia Gregori Al-Barifi e dal
Cancelliere Giampiero Vacalli.
Nella suggestiva aula penale principale è poi seguita la parte dedicata alle spiegazioni dell’Arch.
Aldo Nolli (dello studio Durich +
Nolli di Lugano, membro del Consorzio di progettazione) sugli
aspetti architettonici dell’edificio.
Un’opera pregevole, come constatato durante la visita dei vai spazi,
anche dal profilo edificatorio, in
Approvata la
terza tappa
del deposito
di inerti di
Stabio e relativa area per
il riciclaggio
particolare per le opere in calcestruzzo armato realizzate dall’Impresa di costruzione Casada SA di
Malvaglia.
Tribunale
penale
federale
Informazioni e immagini sul
Tribunale penale federale sono
disponibili su www.bstger.ch.
5
marzo-aprile
2014
STUDIO CREDIT SUISSE
Qualche settimana fa, il Credit
Suisse Economic Research di
Zurigo ha pubblicato l’annuale
studio sul mercato immobiliare
svizzero. Questo documento dal
titolo «Mercato immobiliare
2014 - Strutture e prospettive»
analizza nel dettaglio diversi parametri direttamente correlati al
mercato immobiliare e lo fa a
livello nazionale, con riferimenti
puntuali alle singole regioni. Gli
addetti ai lavori possono così trovare risposte a diverse domande
cruciali: i nuovi spazi abitativi
stanno nascendo nel posto giusto? Cosa può insegnare il mercato degli alloggi di Ginevra sulla
eccessiva regolamentazione? Le
grandi imprese continuano a
lasciare i centri delle città? In che
misura il commercio online limita
la domanda di superfici di vendita
e quale potenziale d’investimento
offrono gli immobili logistici?
Lo studio è disponibile su internet
www.credit-suisse.com/immobilienstudie mentre i clienti della
banca possono richiederlo in formato cartaceo al proprio consulente. Al fine di rappresentare in
modo corretto il forte radicamento regionale dei mercati immobiliari, per la prima volta quest’anno, sono state elaborate delle
schede informative per tutte le
110 regioni economiche della
Svizzera. Per il nostro Cantone, le
stesse sono suddivise in Bellinzona, Tre Valli, Locarno, Lugano e
Mendrisio. Nelle singole schede
vengono toccati temi quali l’economia e la demografia, il mercato
degli appartamenti, l’andamento
dei prezzi degli appartamenti e
delle locazioni nei diversi comuni
della regione. I clienti del Credit
Suisse possono ordinare le schede relative a singole regioni (Factsheets disponibili anche in italiano)
allo stesso link indicato in precedenza oppure telefonando allo
044 334 74 19.
Ritornando allo studio nazionale,
si nota sin dall’introduzione come
siano sempre più decisi i segnali
che indicano un superamento
dello zenit da parte del mercato
immobiliare svizzero. Benché i
prezzi continuino a salire nella
maggioranza dei segmenti, la
dinamica è rotta e i tassi di crescita stanno diminuendo. Nel contempo però, i dati fondamentali
generalmente intatti impediscono un crollo. Il mercato dovrebbe
perciò tendere, secondo gli specialisti dell’Economic Research del
Credit Suisse, sempre più verso
una stagnazione. Sembrerebbe il
preludio ottimale per un atterraggio morbido (soft landing).
Di seguito sono riportati alcuni
aspetti significativi ripresi dallo
studio citato in entrata.
Superfici abitative
Il mercato degli immobili residenziali svizzero si trova in un superciclo alimentato dai bassi tassi
d’interesse e da un’immigrazione
che sembra inesauribile. Questa
costellazione dura ormai già da
così tanto tempo che il carattere
ciclico, caratteristico dei mercati
immobiliari, rischia di scivolare in
secondo piano. Tuttavia prima o
poi finiscono anche i supercicli – a
seguito di un consistente rialzo
dei tassi d’interesse o di una grave
recessione, che attualmente non
ci aspettiamo, o in virtù di un graduale prevalere dell’offerta di
alloggi sulla domanda. Quest’ultimo aspetto dovrebbe essere
motivo di consistenti preoccupazioni in futuro, ma non ancora nell’anno in corso. Il 2014 sarà ancora
all’insegna della stabilità, che potrà venir meno solo in seguito a
sconsiderate limitazioni politiche
dell’immigrazione o a eccessive
reazioni sul piano normativo.
Il raffreddamento procede
in modo ottimale – ancora
prematuro il cessato allarme
Il mercato delle abitazioni resta
stabile. Il livello dei prezzi nel frattempo raggiunto agisce sempre
più da fattore frenante e genera
spostamenti della domanda in
regioni caratterizzate da proprietà
abitativa più economica. I provvedimenti in materia di regolamentazione adottati finora, oltre ai
primi rialzi dei tassi, hanno a loro
volta fornito un contributo al
rallentamento della crescita dei
prezzi delle abitazioni di proprietà
e del volume dei crediti concessi e
quindi al ridimensionamento del
rischio di un crash immobiliare.
Altri passi imminenti sul piano
della regolamentazione dovrebbero allungare la fase di raffreddamento, che finora si è svolta in
modo ottimale in equilibrio tra
euforia e panico. Nel medio termine, solo la normalizzazione del
livello dei tassi avrà il potere
di innescare delle correzioni dei
prezzi. È dunque ancora troppo
presto per un segnale di cessato
allarme, anche perché i dati fondamentali intatti assicurano una
domanda tuttora elevata di spazi
abitativi. Questa domanda corrisponde tuttavia solo in modo
subottimale all’offerta in termini
spaziali: mentre i posti di lavoro
vengono creati sempre più nei
centri cittadini, creando così pressioni della domanda particolarmente marcate nelle agglomerazioni, l’offerta di appartamenti
reagisce in misura poco conforme
alla domanda a livello spaziale e
Il mercato
immobiliare
svizzero
Lo scorso anno, le vendite
di abitazioni si sono svolte
rapidamente evidenziando un
cambiamento poco significativo
rispetto al 2012. Si denotano
comunque rilevanti differenze
regionali per questo indicatore.
Fonte: Credit Suisse, Economic
Research, Studio Mercato
immobiliare 2014 (Figura 14).
6
marzo-aprile
2014
ripiega sempre più sulla periferia.
Alla persistente penuria di spazi
abitativi nei centri cittadini, con
canoni di locazione in ulteriore
crescita nel breve termine, si accompagna quindi un incremento
delle superfici sfitte e dei problemi di assorbimento degli appartamenti destinati a locazione nelle
aree periferiche. Sono aumentati,
a fronte dell’approvazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di
massa, i rischi latenti di un eccesso d’offerta nel medio termine,
già elevati per via della consistente dipendenza dell’assorbimento
delle abitazioni dall’immigrazione; ciò determina un crescente
nervosismo.
L’elevato livello dei prezzi
limita l’accesso alla proprietà
abitativa
Per via dei prezzi elevati, oltre al
requisito di un capitale proprio
sufficiente anche la sostenibilità
dei costi di appartamenti e case
diventa sempre più un ostacolo,
rendendo difficile per molte economie domestiche l’accesso alla
proprietà abitativa. Al fine di proteggere i clienti da impasse sul
piano della liquidità nell’eventualità di un incremento dei tassi e di
evitare perdite dei crediti erogati,
le banche, nonostante i tassi bassi,
calcolano con dei tassi decisamente più elevati. Impiegando un
tasso d’interesse calcolatorio del
5%, corrispondente alla media a
lungo termine di un’ipoteca fissa
a 5 anni prima dello scoppio della
crisi finanziaria, più l’1% del prezzo d’acquisto per la manutenzione, si ottengono, a seconda della
regione, prerequisiti non proprio
modesti in termini di reddito
lordo disponibile. Secondo la
regola aurea in materia di finanziamenti, le spese abitative non
dovrebbero superare un terzo del
reddito lordo di un’economia
domestica. La figura riportata in
alto (Figura 1) evidenzia l’applicazione di queste regole relative
alla sostenibilità e riporta le notevoli differenze regionali con riferimento alle condizioni reddituali
necessarie per la concessione di
un finanziamento ipotecario. Essa
chiarisce inoltre il motivo per cui
molte regioni periferiche lontane
dai centri sono diventate solidi
poli di attrazione della domanda
per la proprietà abitativa.
A questo scopo, per ogni regione
della Svizzera viene illustrato nella
Figura 1 l’ammontare del reddito
lordo necessario all’acquisto di un
appartamento di proprietà standard esistente di 110 m2 applicando il tasso d’interesse calcolatorio
più un supplemento per la manutenzione. A livello svizzero, il reddito minimo necessario, sulla base
delle condizioni di accessibilità di
cui sopra, ammontava lo scorso
anno a CHF 95’000. Secondo le
nostre stime un appartamento di
proprietà standard svizzero con
un prezzo intorno a CHF 660’000
oggi dovrebbe essere sostenibile,
sulla base della regola di finanziamento (ipotesi: finanziamento
dell’80%) per il 45% di tutte le
economie domestiche costituite
da famiglie elvetiche. Un appartamento di nuova costruzione all’attuale prezzo medio di CHF
845’000 sarebbe sostenibile solo
per il 28% delle economie domestiche. A titolo di confronto, si
consideri che secondo l’Ufficio
federale di statistica a fine 2010 la
quota di proprietà abitativa in
Svizzera si attestava poco al di
sotto del 37%. A livello regionale i
redditi minimi necessari possono
variare sensibilmente a seconda
del livello dei prezzi delle singole
regioni. Per ogni regione indichiamo quindi la quota delle economie domestiche costituite da
famiglie in Svizzera che dispongono del reddito lordo necessario
per ottenere un’indicazione relativa alla domanda esistente. In circa
un terzo di tutte le regioni la maggior parte delle economie domestiche non raggiunge il reddito
necessario. In questo caso le eco-
nomie domestiche sono costrette
a fare delle concessioni riguardo a
dimensioni, standard di costruzione, ubicazione o età dell’immobile
di proprietà. Per le economie
domestiche composte da una
sola persona la sostenibilità rappresenta probabilmente un ostacolo ancor più grande rispetto
alle economie domestiche costituite da famiglie, che in parte possono contare su due redditi.
Il timore di un rialzo dei tassi
e di una regolamentazione più
rigida crea maggiore prudenza
Gli sviluppatori di proprietà abitativa si sono fatti più prudenti. Ciò
sembra essere dovuto alla crescente preoccupazione che i tassi ipotecari possano aumentare
ulteriormente nel corso della fase
di costruzione o che la regolamentazione venga nuovamente
inasprita e che la vendita di
appartamenti di proprietà possa
subirne il contraccolpo. Di conseguenza, oggi sono in progetto
sempre più immobili idonei per
entrambi i tipi di utilizzo. Gli investitori si assicurano così la possibilità di cedere in locazione gli
appartamenti nel caso venisse
meno l’interesse all’acquisto. Per
via degli standard architettonici
tipicamente più elevati nel caso
degli appartamenti di proprietà,
potrebbero risultare troppo elevati i prezzi delle locazioni.
Per ottenere i prezzi di
riferimento regionali si è ricorso
ai prezzi al metro quadro di tutti
gli immobili di proprietà messi in
vendita sui portali immobiliari.
Fonte: Credit Suisse, Economic
Research, Studio Mercato
immobiliare 2014 (Figura 1).
La copertina dello Studio
del Credit Suisse.
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ANNUARIO IMPRESARI
Lo scorso mese di marzo è stata
pubblicata la nuova edizione
dell’Annuario degli impresari
costruttori ticinesi che raccoglie
i dati delle imprese di costruzione abilitate ad eseguire lavori
pubblici e privati il cui importo
supera i 30’000 franchi.
La novità principale riportata nell’edizione 2014 di questo apprezzato strumento di consultazione
(edito da “Pubblicità Sacchi, Edizioni Tecniche & Commerciali” con
sede a Manno e realizzato in collaborazione con il Dipartimento
del territorio e con la SSIC Sezione
Ticino) riguarda la pubblicazione
della nuova Legge sull’esercizio
della professione di impresario
costruttore e di operatore specialista nel settore principale
della costruzione (LEPICOSC).
Questa legge (nata dalla modifica
della precedente LEPIC) assoggetta, oltre alle imprese di costruzione che lo erano già, anche le ditte
che si occupano della posa dell’acciaio d’armatura, dell’esecuzione di casseforme per il calcestruzzo, della costruzione di murature
e della posa di sottofondi. Queste
quattro attività sono infatti specializzazioni che rientrano nella
formazione del muratore e quindi
appartengono al settore principale della costruzione. Anche le imprese che operano in questi rami
hanno ora l’obbligo di iscriversi
nello speciale Albo cantonale per
poter eseguire i lavori pubblici e
privati il cui importo preventivato
supera i 10’000 franchi. A breve
termine saranno modificati anche
il regolamento di applicazione
della Legge (RLEPIC) che diventerà (RLEPICOSC), nonché l’Art. 23
del regolamento della Legge edilizia (RLE) che prevederà l’obbligo,
anche per le imprese qualificate
quali operatori specialisti del settore principale della costruzione,
di notificare l’inizio dei lavori al
Municipio, rispettivamente a quest’ultimo di verificarne la corretta
iscrizione all’Albo. La lista degli
operatori specialisti non figura
ancora nell’edizione 2014 dell’Annuario in quanto, al momento di
“andare in stampa” era ancora in
fase di elaborazione. Perfettamente a giorno è invece l’Albo delle
imprese di costruzione abilitate
ad eseguire lavori superiori ai
30’000 franchi. Per l’iscrizione
bisogna disporre, tra le altre cose,
di un responsabile tecnico con i
titoli di studio e l’esperienza
richiesta oltre che dimostrare il
corretto versamento degli oneri
sociali. Ecco perché, prima di
assegnare lavori di impresario
costruttore o di specialisti della
costruzione, è importante che i
committenti o i progettisti verifichino che la ditta deliberataria
sia regolarmente iscritta all’Albo,
consultabile anche su Internet
all’indirizzo www.ti.ch/albo.
Oltre alla particolarità di elencare
le imprese iscritte all’Albo suddivise per distretto e per comune
(così da facilitarne la localizzazione), il documento riporta pure:
• l’elenco delle imprese associate
alla SSIC Sezione Ticino unitamente alle strutture di contatto
dell’Associazione di categoria;
• i principali recapiti del Dipartimento del territorio.
La versione cartacea è stata distribuita gratuitamente agli Enti pubblici, alle ditte dell’edilizia e agli
studi tecnici del Cantone Ticino.
Chi fosse interessato a riceverne
una copia può contattare il Segretariato della SSIC Sezione Ticino di
Bellinzona (tel. 091 825 54 23).
ESPOPROFESSIONI
Sono stati oltre 30’000 i visitatori
dell’edizione 2014 di Espoprofessioni (conclusasi lo scorso 29
marzo) che hanno avuto la possibilità di informarsi attivamente
sulle 227 formazioni di base e perfezionamenti professionali offerti
nella regione. Numeri che fanno
ben capire l’interesse di questo
evento dedicato all’orientamento
scolastico e professionale indirizzato ai giovani, alle loro famiglie e
alle aziende presenti sul territorio,
che garantiscono solidità all’economia e consentono l’ingresso
nel mercato del lavoro. Il grande
impegno profuso da tutti gli
addetti ai lavori coinvolti nel
nostro sistema formativo duale
continua a dare ottimi frutti; lo ha
sottolineato anche il Consigliere
federale Ueli Maurer durante la
sua visita ad Espoprofessioni.
Per quanto riguarda la professione di muratore, allo stand curato
dal Centro SSIC TI di Gordola, l’in-
Pubblicata
l’edizione
2014
Da sinistra: il Direttore della
SSIC TI, ing. Vittorino Anastasia,
il Consigliere di Stato e Direttore
del Dipartimento del territorio,
On. Claudio Zali, e l’editore
dell’Annuario degli impresari
costruttori, Fabio Sacchi.
Grande
l’interesse
dei giovani
Una raccolta di immagini
su Espoprofessioni è disponibile
nella galleria fotografica del sito
www.ssic-ti.ch/cfp_gordola.html.
teresse dei giovani è stato catturato grazie al pregevole lavoro di
muratura realizzato da 4 apprendisti del secondo anno (nella foto: Matteo Bernasconi, Salvatore
D’Amico, Simone Gobba e Danilo
Longhi). Una bella dimostrazione
di abilità pratica ed impegno che
hanno permesso di valorizzare
l’arte del costruire. Bravi ragazzi!
9
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Consegnati
i diplomi
del 2014
CAPO MURATORE
Sabato 29 marzo si è svolta, al
Centro di formazione professionale (CFP) della SSIC TI a Gordola, la
cerimonia di consegna dei diplomi di capo muratore, ottenuti durante la sessione d’esame di inizio
gennaio 2014. Alla stessa si sono
iscritti una quindicina di candidati, 13 dei quali hanno sostenuto
l’esame e tutti sono stati promossi
ottenendo il diploma federale di
capo muratore. Anche per la SSIC
TI è motivo di soddisfazione l’esito dell’esame e si complimenta
con i neodiplomati. Da segnalare
che la miglior media a livello svizzero è stata conseguita nel nostro
circondario con il 5.2 ottenuto da
Francesco Chiappini.
La formazione dei nuovi capi dura
dai 3 ai 4 anni (1 anno di formazione di capo squadra, 2 anni di
formazione di capo muratore e,
per alcuni, 1 anno supplementare
per l’ottenimento dell’Attestato
federale di capacità di muratore),
per un totale di 114/158 giorni di
formazione. Il ruolo del capo cantiere è di fondamentale importanza per il buon andamento dei
lavori dell’edilizia e del genio civile. La loro funzione è triplice:
professionisti del settore, amministratori e mediatori. Essi sanno
organizzare il cantiere, ripartire
e coordinare i compiti all’interno
della squadra, attribuire le responsabilità, istruire gli operai e controllare la qualità dei lavori eseguiti. In altre parole, pianificano il
lavoro dei loro collaboratori e
l’impiego economico dei mezzi di
produzione tenendo conto delle
disponibilità e delle condizioni
quadro specifiche nelle quali
sono chiamati ad operare. Sanno
affrontare e risolvere eventuali
problemi che si presentano sul
cantiere, tenendo un occhio attento sull’applicazione delle misure di sicurezza sul lavoro e di
salvaguardia dell’ambiente.
La parte ufficiale dell’evento è
stata introdotta dal Direttore del
CFP Paolo Ortelli e alla stessa sono
intervenuti Silvia Gada (Capoufficio della formazione professionale), Vittorino Anastasia (Direttore
SSIC Sezione Ticino) e Udo Oppliger (Presidente commissione d’esami per il circondario III).
Elenco neodiplomati capi muratori 2014
circondario III di lingua italiana
Cognome
ANGEI
CACCHERO
CADUFF
CARANGELO
CARROCCIA
CHIAPPINI
FRANCHINA
IOZZO
JANNER
LANDI
RUKA
SPADINI
WYSS
Nome
Andrea
Corrado
Marcello
Claudio
Cosma Damiano
Francesco
Salvatore
Domenico
Stefano
Giovanni
Eduart
Davide
Jonas
Marco Fässler
Resp. formazione di base
CFP SSIC TI, Gordola
NEO-DIPLOMATI SSSTE
Il Dipartimento dell’educazione,
della cultura e dello sport ha
organizzato, lo scorso 13 marzo
presso l’Auditorium della Banca
dello Stato a Bellinzona, la cerimonia di consegna dei diplomi di
Tecnici SSS negli indirizzi chimicofarmaceutico, costruzioni meccaniche, edilizia, elettrotecnica ed
impiantistica. Alla cerimonia sono
intervenuti il direttore aggiunto
della Divisione della formazione
professionale Gian Marco Petrini,
il direttore del Centro professionale di Bellinzona Manolo Zanella,
il direttore del Centro professionale di Trevano Roberto Valaper-
Domicilio
Gravedona (I)
Osogna
San Bernardino
Fehraldorf
Balzers
Casnate con Bernate (I)
Viggiù (I)
Balzers
Bosco Gurin
Osogna
Grandola ed Uniti (I)
Roveredo GR
Gordola
ta, i rappresentanti delle Associazioni di categoria (ATST, Quadri
dell’edilizia svizzera, SSIC TI, Farma
Industria Ticino, AMETI) e delle
ditte ABB ed Edilcentro Wullschleger che hanno provveduto alla
consegna dei premi di merito.
La figura professionale dell’assistente tecnico riveste grande importanza anche nell’ambito della
gestione dei cantieri della costruzione e dunque, come buona consuetudine, la SSIC TI ha voluto
premiare, per mano del direttore
Tecnici
dell’edilizia
agli onori
Elenco dei tecnici diplomati SSS dell’edilizia nel 2014
Cognome
Nome
Domicilio
BERTA
CAMCI
CAPPELLETTI
FERRARIO
HAUSER
KAPPELER
LJAMA
MARZOLI
MASTROBERARDINO
POZZI
RONDINI
ROSA
SPOSITO
TOGNINI
VALSECCHI
Aram
Riza
Marzio
Matteo
Daniel
Sinue
Elham
Giada
Patrizio
Cristiano
Giordan
Giorgio
Marco
Karin
Giada
Losone
San Fedele Intelvi (I)
Gerra Verzasca
S. Bartolomeo Val Cavargna (I)
Losone
Curio
Roveredo GR
Cresciano
Viggiù (I)
Valsolda (I)
Biasca
Lostallo
Maggia
Malvaglia
Melide
Vittorino Anastasia, i migliori risultati agli esami di diploma. Il primo
premio, con la nota del 5.5, è stato
assegnato a Marzio Cappelletti
di Gerra Verzasca seguito da
Aram Berta di Losone e da Giorgio Rosa di Lostallo, classificatisi
entrambi al secondo rango con il
5.3. Marzio Cappelletti si è pure
aggiudicato il premio dell’ATST
per la miglior media generale,
mentre Giorgio Rosa il riconoscimento dei Quadri svizzeri dell’edilizia per il miglior lavoro pratico.
Il Dir. Anastasia ha consegnato i
premi della SSIC TI a Giorgio Rosa
(a sinistra) e a Marzio Cappelletti.
11
marzo-aprile
2014
HG COMMERCIALE
Sono rimasta impressionata dallo
stupendo paesaggio scarsissimamente popolato a nord del circolo
polare, nella Lapponia finlandese,
dove tutto é rimasto primordiale
e arcaico, immerso in una natura
spettacolare in grado di trasmettere una serenità e una calma
interiore davvero speciali. È questo il primo pensiero che mi torna
in mente dopo il viaggio organizzato, dal 9 al 12 marzo 2014, dalla
HG COMMERCIALE in collaborazione con la ditta SYTEC Bausysteme AG di Niederwangen (BE). Un
viaggio particolare caratterizzato
dai voli Lugano-Zurigo, ZurigoHelsinki e Helsinki-Rovaniemi per
poi raggiungere l’albergo Villa
Honka Säikkärä che si trova sul
lago Raanujärvi, a circa 70 km a
nord di Rovaniemi.
All’evento hanno partecipato una
decina di nostri importanti clienti,
con i quali si è subito instaurato
un clima cordiale e amichevole
oltre ad un bel legame nato
durante le avventurose uscite
svoltesi in una natura tanto selvaggia quanto incantevole. Essere
alla guida di slitte trainate da stupendi cani, vedere la pesca nei
laghi ghiacciati, sfrecciare con
motoslitte nella neve profonda o
semplicemente girovagare attraverso paesaggi incontaminati è
stato davvero bello. Particolarmente interessanti sono state
anche le uscite per vedere un
po’ come vivono in Lapponia. Il
secondo giorno, abbiamo ad
esempio fatto visita ad una famiglia di allevatori di renne, con la
quale abbiamo gustato un tradizionale pranzo in tenda lappone.
Durante il terzo giorno abbiamo
invece partecipato ad una spedizione con le motoslitte sui laghi
ghiacciati, attraverso boschi innevati e cime con fantastiche vedute
sugli sconfinati spazi della Lapponia. Mi è piaciuta molto la visita ai
pescatori sui laghi ghiacciati e il
pranzo in loro compagnia al
fuoco aperto.
Il breve ma intenso soggiorno è
poi stato allietato da un pernottamento di qualità che, con il suo
ambiente accogliente e caldo, ha
saputo coccolarci durante la piacevole permanenza.
Insomma, è stata davvero una
bella esperienza e dunque vorremmo riproporla anche il prossimo anno. Chi fosse interessato a
partecipare, può contattare la sottoscritta per maggiori informazioni e/o per preannunciarsi.
Viaggio in
Lapponia per
clienti HGC
e SYTEC AG
Alcune immagini del viaggio
in Lapponia organizzato
dalla HG COMMERCIALE e
dalla SYTEC Bausysteme AG.
Foto: HG COMMERCIALE.
Karin Marti
Direttrice
HG COMMERCIALE Ticino
12
marzo-aprile
2014
Testo e foto: Rut Verdegaal
Corso “Segnaletica di cantiere corretta”:
cantieri senza incidenti, affinché possiate dormire sonni tranquilli.
Dopo avere offerto con successo questo corso pratico per la prima volta nel 2013, il 20 maggio lo proporremo
nuovamente presso la scuola edile del Centro Formazione Professionale (CFP) di Gordola. Il corso è rivolto in
particolare ai responsabili dei cantieri: muratori, capi squadra, capi muratore e tecnici diplomati.
Si presuppone che i partecipanti abbiano già una certa esperienza pratica con la segnaletica di cantiere.
Il corso non è indicato alle persone che devono allestire e rilasciare perizie sulla segnaletica di cantiere per conto
delle autorità! Come l’anno scorso, anche quest’anno il corso sarà suddiviso in due parti. In aula, il mattino dalle
9.00 alle 12.00, verranno trattate la norma VSS/SN 640 886 e le 28 regole per una corretta segnaletica di cantiere.
Con l’ausilio di esempi di situazioni e di esercizi si concretizzeranno le nozioni acquisite. Dopo la pausa pranzo, a
partire dalle 13.00, i partecipanti verranno suddivisi in gruppi di lavoro per realizzare all’esterno della scuola diverse
situazioni presenti sui cantieri con il materiale messo a disposizione; al termine seguirà una discussione in comune.
Al più tardi per le 16.30 i partecipanti potranno tornare a casa e, già dal giorno seguente, dovrebbero essere in
grado di trasporre con successo sui loro cantieri le conoscenze acquisite.
Il corso si basa anche molto sullo scambio delle esperienze personali fra i partecipanti. A questo riguardo le seguenti
domande saranno di particolare interesse:
- Come applico la norma sul mio cantiere?
- Quali modifiche sono valide dall’1.1.2013?
- Quali disposizioni si applicano per le tavole di sbarramento e i tabelloni?
- Che margine di interpretazione hanno gli enti di certificazione per il
collaudo della segnaletica?
- Qual è la responsabilità legale del personale del cantiere in caso di incidente?
In sede di “collaudo“ della situazione simulata da parte del gruppo
di lavoro nascono discussioni interessanti e proficue. La norma non
è sempre applicabile tale e quale alle reali situazioni di cantiere.
Si richiede la creatività dei praticanti. Importante: eventuali scostamenti
della segnaletica dalla norma devono essere fatti in ogni caso collaudare
e omologare dalle autorità competenti e/o dalla polizia.
Per costi e iscrizione consultare il sito www.baukader.ch/italiano
”
corretta
i cantiere .
d
a
c
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ordola
Corso “S aprile 2013 a G
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