Ottica Ardissone Carmen PROFESSIONISTA IN VISTA Assortimento lenti a contatto Misurazione vista Occhiali correttivi e da sole Fotografia digitale Itinerari L’ARCO dir. resp. Ennio Jr. Pedrini - Stampa Sarnub Cavaglià (BI) Distr. con mezzi propri - Aut. del Trib. di Torino del 16/04/1958 - 2013 PONT-SAINT-MARTIN AO Via E. Chanoux, 39 Tel. e fax 0125 805281 e-mail: fotootticaardissone@libero.it di Bordet Orietta lavanderia - tintoria servizi a secco piccole riparazioni Guide Piemonte Ivrea Montalto Dora Borgofranco Settimo Vittone Carema La Via Francigena Via E. 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CENTRO SERVIZI FUNEBRI Mauro Ceregati Borgofranco d’Ivrea - Via Aosta, 13 Cell. 347 1060821 Vivere il Canavese è conoscere il suo territorio, i suoi aspetti culturali e poetici, la sua natura legata ad un popolo forte, solido, ancorato alle proprie tradizioni ed ai suoi principi. Certo, sapere chi sono: Costantino Nigra, Guido Gozzano, Giuseppe Giacosa, Camillo Olivetti, ecc. è importante, ed in seno lato il nostro patrimonio, diventa quindi un traino ed un veicolo dalle intenzioni chiare, quello di interessare e rilanciare l’intera area nella quale siamo noi i protagonisti dell’oggi. Noi, inteso come popolazione nel suo complesso, dove ognuno può e deve fare la propria parte, sia esso IL CANAVESE LA NOSTRA TERRA ma non è tutto. La memoria storica che ha segnato la vita del Canavese si deve fondere necessariamente con il tempo in cui si vive, ed è proprio questo l’obiettivo che Itinerari Piemonte si pone con gli approfondimenti sul Canavese. Oggi, nella congiuntura che attraversa l’intera Europa anche il nostro Canavese risente di una crisi che attanaglia l’intera società. Promuovere la nostra terra, i nostri Comuni, le nostre bellezze artistiche e storiche, i nostri prodotti dell’agricoltura operatore turistico, sociale, imprenditore agricolo, o libero professionista. Lo sforzo è teso ad allargare i confini, a stuzzicare soprattutto i vicini: liguri, lombardi e valdostani, per fargli conoscere le nostre proposte turistiche, le peculiarità culinarie, l’architettura dei castelli canavesani, insieme agli appuntamenti di grande richiamo popolare. Tra questi ultimi, non possiamo esimerci dal ricordarne alcuni tra i più rappresentativi come: la sagra del cavolo verza di Montalto quest’anno CAREMA SETTIMO VITTONE BORGOFRANCO MONTALTO DORA IVREA editoriale alla sua 18ma edizione, la sagra del bollito con la 55ma mostra mercato bovina ad Ivrea a fine novembre, ed in arrivo tra pochi mesi, il carnevale di Ivrea e poi le Ferie medioevali di Pavone ed ancora le varie castagnate praticamente dovunque, ed una miriade di piccole manifestazioni popolari da conoscere ed apprezzare. In questi appuntamenti sul territorio si riscopre il gusto dello stare insieme, si riscopre la bontà del genuino e degli antichi sapori che ci collegano al nostro passato, di ingredienti e prodotti semplici stupendamente mescolati ai colori ed alle stagioni della nostra terra. Ecco quindi che la Guida Itinerari, senza aluna pretesa, diventa un utile mezzo di informazione e proposta con il quale ci auguriamo di cogliere gli obiettivi sopra esposti traducendosi in un mezzo rapido di consultazione ed indirizzo con delle ricadute positive sull’economia del nostro Canavese. Il direttore Ennio Junior Pedrini Samsara Sala Casino’ con Slot Vlt Samsara, via S. Ulderico, 3 Ivrea (To) per info telefonare allo 0125 425955 Ivrea Altitudine: 253 m. Superficie: 30,19 Km² Frazioni: Albiano d’Ivrea; Banchette Comuni confinanti: Bollengo; Burolo Cascinette d’Ivrea Chiaverano; Fiorano Montalto Dora Pavone Canavese Romano Canavese Salerano Canavese Strambino Vestignè TERRITORIO È collocata in un’area formata da un grande ghiacciaio del Pleistocene, il quale trasportò nel tempo numerosi detriti che andarono a formare una serie di rilievi morenici, tra cui la Serra Morenica di Ivrea lunga 25 km, che separa il Canavese dal Biellese. La particolare disposizione dei rilievi morenici tende a formare un vero e proprio anfiteatro, nel quale Ivrea è collocata al centro. In seguito al ritiro del ghiacciaio, la zona si arricchì di numerosi laghi che ancora oggi circondano la città, ovvero il Lago Sirio, il Lago San Michele, il Lago Pistono, il Lago Nero e il Lago di Campagna. Poco più lontano si trovano anche il Lago di Viverone e il Lago di Candia. Il centro storico di Ivrea si inerpica su di una collina che porta al Castello ed al Duomo, mentre la parte moderna si estende in piano occupando le due sponde della Dora Baltea e i territori circostanti. Nel 1468 per volere di Iolanda di Francia, venne costruito il Naviglio di Ivrea, un canale irriguo destinato a rifornire di acqua le risaie del vercellese e che, essendo in origine navigabile, permetteva il collegamento tra Ivrea e Vercelli. QUARTIERI E FRAZIONI - Ivrea è suddivisa fra 26 quartieri e rioni, essi sono: San Grato, Canton Vesco, Canton Vigna, La Sacca, Bellavista, Via Miniere-Via Jervis, zona Porta Torino-Stazione-Movicentro-Via Dora Baltea, Borghetto, Centro Storico, Crist, Porta Aosta-Sant’Antonio, San Pietro Martire, Via Sant’Ulderico, Lago Sirio, Prafagiolo, Canton Gabriel, Lago San Michele, Montodo-Monte della Guardia, Porta Vercelli, San Lorenzo, La Fiorana, San Giovanni, Canton Gillio, La Fornace, Torre Balfredo, San Bernardo STORIA - V secolo a.C.: i Salassi, popolazione di origine celtica stabilitasi nel Canavese, fondarono il villaggio fortificato di Eporedia, toponimo che pare derivare dalla divinità celtica Epona, da cui a propria volta deriva la denominazione attuale degli abitanti. Anno 100 a.C.: Quarant’anni dopo il fallimento della campagna militare del console Appio Claudio Pulcro, la penetrazione romana nella pianura della Dora Baltea si conclude con la costituzione di Augusta Eporedia, colonia romana da parte del senato romano. Secolo VI – Secolo VIII: Ivrea è sede dell’omonimo ducato sotto i Longobardi. Un personaggio dell’Adelchi di Manzoni è il duca Guntigi d’Ivrea, scelto da re Desiderio come difensore del Ducato di Pavia. Secolo VIII: Ivrea diventa contea sotto il regno franco; nasce la dinastia Anscarica Anno 1001: dopo un periodo di contrasti con il vescovo Warmondo (sotto la cui potestà si trovava Ivrea), Arduino conquista la città; l’anno dopo, a Pavia, viene eletto re d’Italia da una dieta di principi e signori italiani, contro il volere dell’imperatore Ottone III: Ivrea è la Capitale del Regno d’Italia; Fine del secolo XI: dopo il periodo degli Arduinidi, Ivrea torna ad di Giorgio Romano RIPARAZIONI MULTIMARCHE CARTOLERIA - LIBRI - GIOCHI E-mail: giorgio-rm@libero.it ✓Servizio gomme ✓Revisioni ✓Diagnosi Via Circonvallazione 38/40 IVREA (To) Tel. 0125 642012 Cell. 346 9571245 CARTOLERIA - LIBRI - GIOCHI tel./fax: 0125 280616 CARTOLERIA - LIBRI - GIOCHI cell: 3491842243 A Annalisa hair studio UNISEX Via Torino, 293 IVREA cartoleriailportamatite@gmail.com ilportamatite.wordpress.com è gradita la prenotazione Via Guarnotta, 7 - IVREA Tel. 0125-40341 Ivrea essere dominata dalla signoria vescovile. Seconda metà del secolo XII si afferma, tra grandi contrasti con il potere vescovile e le pretese egemoniche del marchese del Monferrato, il “comune di Ivrea e Canavese”, destinato tuttavia a soccombere nelle prime decadi del secolo successivo. Anno 1238: l’imperatore Federico II pone Ivrea sotto il suo dominio; nel seguito la signoria della città tornerà ad essere disputata tra il vescovo di Ivrea, il marchese del Monferrato ed altri potentati, tra cui il conte di Savoia. Anno 1356: Ivrea passa sotto il dominio del Conte Verde di Savoia. Seconda metà del secolo XIV: Ivrea assiste alla rivolta contadina contro i soprusi del nobili canavesani che va sotto il nome di “tuchinaggio”. Secolo XV-XVIII: ad eccezione di brevi periodi di occupazione spagnola e poi francese nel secolo XVI, Ivrea rimane alle dipendenze dei Savoia. 1800: (26 maggio) Napoleone è accolto in Ivrea assieme alle sue truppe vittoriose. 1814: Ivrea torna ai Savoia con Vittorio Emanuele I, re di Sardegna. Dal 1859 al 1927 Ivrea è il capoluogo dell’omonimo circondario, uno dei cinque in cui era suddivisa la provincia di Torino del Regno di Savoia. 1908: Fondazione dell’Olivetti. Anno 1927: Ivrea e altri 112 comuni del Canavese vengono uniti ai comuni della Valle d’Aosta per costituire la nuova Provincia di Aosta. Nel 1945: con lo scioglimento della Provincia di Aosta, Ivrea e il Canavese ritornano sotto la Provincia di Torino. MONUMENTI: Duomo di Santa Maria Il reperimento di cospicui resti di costruzioni romane visibili nelle parti più antiche della chiesa o rinvenuti durante gli scavi ottocenteschi per l’edificazione della nuova facciata, fanno ritenere che sopra l’altura sulla quale oggi si erge il duomo, fosse già presente, fin dal I secolo a.C., un tempio romano in asse con il sottostante teatro (di cui sono ancora visibili alcune tracce). Tale tempio fu poi trasformato in chiesa cristiana tra la fine del IV e l’inizio del V secolo, quando venne istituita la diocesi di Ivrea. Espanso verso l’anno 1000 per iniziativa del vescovo Warmondo, si conservano oggi, dell’antica struttura romanica, i due campanili, le colonne visibili nel deambulatorio dietro l’abside e la cripta affrescata (contenente un antico sarcofago romano, che la tradizione vuole abbia poi conservato le spoglie di San Besso, copatrono di Ivrea assieme a San Savino). Nel corso della ricostruzione avvenuta nel XII secolo, in seguito al terremoto del 1117, la cattedrale cambiò dunque profondamente la propria fisionomia adottando una pianta assai più simile a quella odierna. Nel 1516 il vescovo Bonifacio Ferrero fece edificare una nuova facciata con un portico in stile bramantesco che sostituì l’antica facciata romanica. Nel 1854 essa venne a sua volta sostituita dall’attuale facciata neoclassica, ideata dall’architetto Gaetano Bertolotti. Coordinate 45°27’44’’N 7°52’29’’E ABITANTI 24.196 DENSITÀ 801,46 ab./ Km² Nome abitanti Eporediesi Patrono San Savino Giorno festivo 7 luglio Codice postale 10015 di La Ferrera Daniele IVREA (To) Piazza Lamarmora, 10 Cell. 338.4705145 PRESENTANDO QUESTO TAGLIANDO RICEVERAI 15€ IN OMAGGIO PER OGNI 20 GRAMMI D’ORO PORTATO PROMOSIONE NON CUMULABILE CON ALTRE OFFERTE. SIAMO A: IVREA - VIA TORINO, 267 TEL: 0125 1960190 COSSATO - VIALE G. PAJETTA, 6A TEL: 015 0155396 mariangela “da Franco ” newlook AUTORIPAR A ZIONI di Joly Franco Frazione Clapey, 27 ARNAD (AO) Tel. 0125 966187 di Clara Maniero C.so Massimo d’Azeglio, 18/b Ivrea. TO - tel. 0125.641.641 www.mariangelaivrea.com boutiquemariangela@libero.it Montalto Dora Altitudine: 252 m. Superficie: 7,49 Km² Comuni confinanti: Borgofranco d’Ivrea, Chiaverano Fiorano C.se, Ivrea lessolo TERRITORIO L’area collinare montaltese è di particolare interesse geologico e geomorfologico per la comprensione dei fenomeni che hanno portato alla formazione delle Alpi. A Montalto Dora è visibile un’importante “cicatrice” della crosta terrestre, denominata dai geologi Linea Insubrica. Si tratta dell’intersezione tra la superficie terrestre e un piano di scivolamento, presente nell’arco alpino, lungo il quale si è verificata la collisione tra due zolle continentali, la zolla Europea (a nord) e la zolla Africana (a sud) in un arco di tempo compreso tra 135 e 25 milioni di anni, fine Era Secondaria - inizio Era Terziaria. La Linea Insubrica è visibile i prossimità della sponda occidentale del Lago Pistono, lungo il percorso naturalistico con paline descrittive “Alla ricerca del Lago Coniglio”. A testimonianza del forte interesse geologico dell’area, ogni anno in primavera l’Istituto di Geologia dell’Università di Berna e Losanna (Svizzera) organizza stage formativi presso il territorio. MONUMENTI: Il Castello Si erge a quota 405 metri sul Monte Crovero a Montalto Dora, risale alla metà del XII secolo; ha subito nei secoli molteplici distruzioni, riedificazioni e ristrutturazioni, sino ad assumere, nel 1890, con il restauro progettato da Alfredo d’Andrade, l’aspetto le specialità Loris Simona & Claudio MALZANI ...formaggi e salumi tipici IL TU O AL M BANCO ERCA TO MONTALTO DORA Lunedì: Verres - Martedì: Bollengo Mercoledì Montalto Dora Giovedì Hone - Venerdì Ivrea Sabato Pont Saint Martin che, grosso modo, ha conservato sino ad oggi. Oggi di proprietà privata, il castello è parte integrante del borgo di epoca romana su cui sorge ed ha pianta quadrata irregolare con una doppia cinta. Un’alta torre domina la parte interna intorno al mastio, l’annessa cappella, gli ambienti in parte visitabili e il camminamento di guardia. Nell’antichità funzionava da fortezza a guardia della piana lacustre di Ivrea e della strada che conduce in Valle d’Aosta. La villa Casana, fu fatta costruire dal Barone Valesa il quale aveva ricevuto in dono nel 1589, dal Duca Vittorio Amedeo I, il feudo comitale di Montalto Dora come ricompensa dei servizi prestati come governatore durante l’assedio di Torino. Il palazzo era inizialmente un castello di residenza, molto modesto e con poco giardino. Intorno al 1818 il Conte Alessandro, maggior generale delle Regie armate e ministro di Stato, con l’aiuto dell’architetto Giuseppe Maria Talucchi, trasformò quella residenza in un ampio e grandioso palazzo. La Chiesa di San Rocco, L’origine della chiesa di San Rocco è molto incerta. Sicuramente di origine medievale conserva pregevoli affreschi del 1500, raffiguranti la Madonna in trono col Bambino; San Cristoforo; San Rocco (importanti le ferite che si alternano sia sulla Le Stagioni della Frutta di Alessandro e Serena Frutta e Verdura, Formaggi, Pane e prodotti Tipici Via Ivrea, 58 MONTALTO DORA Tel. 333 1947434 CHIUSO IL GIOVEDÌ POMERIGGIO www.casadelmodellismo.com T) R O P S o l l e d o (T CASA TALTO DORA ON a, 34 M Via Ivre 125 650126 0 x a Tel/F o modellism r tutti e p A C C O N C I AT U R E casadellosport@alice.it E ZION N O TA 1 9 E R P SU 6520 0125/ Sanelle ? Dal Martedì al Sabato orario continuato 9 - 18 Corso Marconi, 52 - MONTALTO DORA (To) Montalto Dora gamba sinistra che destra vedi a lato riquadro dedicato ai simboli neo-templari); San Sebastiano; Sant’Antonio Abate; San Biagio vescovo (potrebbe essere sia San Biagio, protettore dei cardatori, perché ha quale attributo il rastrello, ma potrebbe essere anche San Bernardo di Chiaravalle perchè egli, anche se non è mai stato vescovo, a volte viene raffigurato con un rastrello in mano); Gesù quale Ecce Homo e Santa Caterina da Siena. L’anonimo che ha dipinto gli affreschi di impronta manieristica potrebbe essere un esponente della “scuola vercellese” giunto in Canavese al seguito di Fermo Stella da Caravaggio. Fra i numerosi elementi simbolici presenti nell’edificio sacro, vanno ricordati il tondo floreale situato nell’incrocio delle cinque costolature dell’abside sopra l’altare e la doppia ruota raggiata presente in una nicchietta rinvenuta alla luce durante i lavori di restauro degli affreschi. Il primo elemento è denominato “Seme della vita”, il più antico simbolo geometrico scoperto nell’antico Egitto, il più potente simbolo di vita e resurrezione che l’uomo abbia a disposizione per comprendere lo schema della creazione e la costruzione geometrica dell’universo. La doppia ruota raggiata è formata da due cerchi formati da 8 e 16 raggi. Si trova all’interno di una nicchia CARLO PESCA SPORT dove presumibilmente venivano conservati arredi da sacrestia. Questo disegno simbolico rappresenta qualcosa di spiritualmente importante vista la sua collocazione nel luogo più sacro e visto il fatto che è stato occultato. Accanto è visibile un altro particolare pittogramma. Secondo gli studiosi la chiesa presenta e custodisce simboli di appartenenza neo-templare. La chiesa, già luogo di visita da parte di eminenti studiosi, e da tempo luogo di studio, viene valorizzata dall’Associazione Luci nell’allestimento di spettacoli teatrali, in visite guidate e in serate a tema. (Frutto di consolidati studi e ricerche sull’edificio sacro è il libro “Atanor-password templare sentiero dell’anima” scritto da Luciana Banchelli e Vincenzo Di Benedetto). Cappella di Santa Croce La cappella di Santa Croce porta questo nome a ricordo della croce eretta dai primi cristiani nel luogo di martirio di San Tegolo, soldato cristiano della legione tebea. La croce fu prima sostituita da una edicola campestre e poi, nel XVII secolo, con l’attuale chiesetta che sembra essere nata come cappella privata della tenuta agricola della grande cascina di fronte ad essa. Il documento più antico che testimonia l’esistenza della cappella è un messale ritrovato al suo interno che riporta la data 1682. C.SO MARCONI, 66 MONTALTO DORA (TO) TEL./FAX 0125 651451 TUTTE LE MIGLIORI MARCHE PER LA PESCA SPORTIVA ARTICOLI PIROTECNICI (RIVENDITORE AUTORIZZATO) ARTICOLI REGALO - TABACCHERIA EDICOLA - CARTOLERIA Coordinate 45°29’0’’N 7°52’0’’E ABITANTI 3.494 DENSITÀ 466,49 ab./ Km² Nome abitanti Montaltesi Patrono Sant’Eusebio Giorno festivo 1° agosto Codice postale 10016 AUTOTRASPORTI Via Ivrea, 77 - MONTALTO DORA (To) Tel. 0125 65 07 37 - Fax 0125 65 05 04 CALCIOBALILLA ultimo modello di Roberto Sport Via Ivrea, 78 - MONTALTO DORA (TO) Tel. 0125.650814 APERTO TUTTE LE DOMENICHE ED I FESTIVI AL MATTINO dalle h. 7:30 alle h. 12:00 Corso Marconi, 18 - Tel. 347 2585216 MONTALTO DORA Borgofranco Altitudine: 253 m. Superficie: 13,34 Km² Frazioni: Baio Dora, Biò Campagnola, Ivozio San Germano Comuni confinanti: Andrate, Brosso Chiaverano, Lessolo Montalto Dora, Nomaglio, Quassolo Settimo Vittone STORIA e TERRITORIO Nell’ultima glaciazione l’enorme tensione del grande ghiacciaio Balteo, che premeva sulla roccia, ha creato una serie di fratture generando faglie e frane di crollo di grandi quantità di massi. L’acqua piovana e le vene superficiali si sono nel tempo insinuate nelle fessure e nei vuoti provocando la fuoriuscita di correnti d’aria costanti, le così dette “Ore“ (dal latino “aura”, brezza, soffio) le quali hanno creato un’area con un microclima avente temperatura e umidità costanti (7-8°). Gli edifici costruiti direttamente sulle cavità da cui soffiano le “ore” si prestano in modo ottimale, alla conservazione del vino e dei prodotti alimentari e caseari. L’origine di BORGOFRANCO risale al XIII° Sec. dalla fusione di tre piccoli centri: Quinto, Monbueno e Buò. A causa dei contrasti tra la Chiesa e il Comune d’Ivrea il 5 Marzo 1251 gli abitanti dei tre borghi si riunirono per erigere un luogo fortificato Borgo - franco che impedisse le continue scorrerie dei Vercellesi attraverso la Serra e per tenere a freno le interferenze dei signorotti di Cesnola, Castruzzone, Settimo Vittone e Montestrutto. Si costruì quindi un ricetto tra il 1256 e il 1277, auspice il Marchese del Monferrato la cui influenza su Ivrea era fortissima. Il borgo fu dotato di ampi privilegi allo FERRAMENTA GIANSETTO Via Aosta, 82 BORGOFRANCO d’IVREA (To) Cell 344 010336 e-mail: ferramenta.giansetto@libero.it colori - materiale elettrico lli f.lli Crite scopo di attrarre nuovi abitanti oltre alle famiglie delle tre borgate fondatrici. Tracce dell’originaria struttura urbanistica di Borgofranco si trovano ancora nel centro storico, quadrilatero regolare che ha per asse Via Marini. Al lato nord esiste ancora una torre di origini medievali che, sopraelevata in epoca successiva, funge attualmente da campanile. Per circa due secoli il borgo riuscì, con alterne vicende, a mantenere la propria autonomia rispetto ai tentativi egemonici dei Savoia. Nel 1573 iniziò la ripartizione in feudi a favore di vari nobili di corte tra cui, nel 1623, il nobile genovese Claudio Marini, ciambellano del Re di Francia e ambasciatore presso i Savoia, il quale fece costruire un importante palazzo di circa 1900 metri quadrati di superficie con un vasto giardino. La parte sud del fabbricato riveste un notevole interesse architettonico anche per le decorazioni ancora visibili. Il palazzo fu residenza della famiglia Marini fino alla sua estinzione nel 1720. All’ingresso del borgo adiacente alla torre medioevale troviamo la Chiesa Parrocchiale dedicata alla Madonna del Rosario e dei Santi Maurizio e Germano eretta nel 1663. Attraversiamo ora il borgo in direzione di Biò e prendiamo la vecchia strada per Montalto Dora la quale attraversando un bel bosco di fondovalle sbuca nei pressi del centro abitato. Panificio Pasticceria Panificio e grissinificio artigianali produzione propria colombe e panettoni Via Aosta, 49 BORGOFRANCO - Tel. 0125 751287 Gardini Mirella Parrucchiera per Signora questo salone ha scelto la qualità Via Aosta, 78 (S.S. 26) BORGOFRANCO DI IVREA (TO) Cell. 340 4574308 Via Torino, 12 BORGOFRANCO tel. 0125 751396 Borgofranco I BALMETTI I Balmetti, diminutivo di Balma (antica denominazione di origine ligure che sta per grotta, luogo incavato nel monte) sono dislocati ad un chilometro circa dal centro di Borgofranco; si estendono in direzione nord, per quasi cinquecento metri e formano una sorta di villaggio a sè stante. Le costruzioni appaiono nulla più che un nucleo di semplici cascine addossate le une alle altre. Nascondono, al proprio interno, un fenomeno naturale quasi unico al mondo: dal ventre della montagna, per una serie concatenata di fenomeni geonaturali particolarissimi, esce di continuo, attraverso numerose fenditure del terreno, un fresco venticello che l’uomo ha catturato ed utilizzato per i propri fini e a proprio vantaggio. Trovandoci in una zona che almeno fin dal ‘200 vede la coltivazione della vite al centro del lavoro dei campi, i nostri antichi progenitori hanno subito intravisto l’utilità e la possibilità di utilizzare questo prezioso dono dalla natura costruendo attorno agli orifizi una serie di cantine di eccezionale valore per una resa ottimale della maturazione e conservazione del prezioso prodotto di Bacco, che qui acquista una bontà del tutto particolare. Grazie al fresco soffio delle “ore”, infatti, all’interno di queste cantine, l’umidità e la temperatura si mantengono costanti su 7/8 gradi centigradi, in ogni periodo dell’anno. Ecco che il vino, ma anche i formaggi, il lardo e i salumi in genere possono essere conservati al meglio lontani dalle devastanti calure estive e dal pericoloso gelo invernale. Ma i Balmetti non sono solo un enorme frigorifero naturale essi sono parte fondamentale della cultura locale e delle sue tradizioni più vere, oltre ad essere intimamente e armoniosamente inseriti in uno stupendo ambiente naturale, difeso con tenace determinazione. PALAZZO MARINI Il complesso edilizio di Palazzo Marini occupa un lotto quasi rettangolare all’interno dell’originario borgo medievale. E’ probabile che Claudio Marini, quando nel 1623 fu investito del feudo di Borgofranco, abbia acquistato non già un lotto di terreno libero, ma piuttosto preesistenti edifici che fece sistemare ed ampliare. Infatti la torre si può far risalire ai primi anni di esistenza del nuovo Borgofranco di Ivrea, cioè all’ultimo quarto del Duecento. Gli interventi fatti eseguire dalla famiglia Marini nella prima metà del ‘6oo consistono nella ristrutturazione dell’esistente, con la sistemazione di vasti ambienti decorati e con l’inserimento di due elementi fondamentali: lo scalone ed il portico con loggiato. Coordinate 45°31’0’’N 7°52’0’’E ABITANTI 3.780 DENSITÀ 283,36 ab./ Km² Nome abitanti Borgofranchesi Patrono San Maurizio Giorno festivo 22 settembre Codice postale 10013 tel. 0125 753172 Via Torino, 24 BORGOFRANCO d’IVREA (To) www.sediciviaggi.it estetica - cosmetica - professionale al servizio della tua Bellezza Estetica Livia Via Aosta, 42 - BORGOFRANCO d’Ivrea (TO)Tel. 0125 752568 Settimo Vittone Altitudine: 280 m. Superficie: 23,23 Km² Frazioni: Cesnola, Montestrutto, Torredaniele, Loc. Cornaley Comuni confinanti: Andrate, Borgofranco d’Ivrea, Carema, Donato (BI), Graglia (BI), Lillianes (AO), Nomaglio, Quassolo Quincinetto, Tavagnasco TERRITORIO E’ ormai certo che i due nomi Settimo e Vittone appartengono a tempi diversi e distanti tra loro, più di mille anni. L’aggettivo “Settimo” si riferisce al latino (ad) septimum (lapidem), ovvero “(luogo posto presso) la settima (pietra)” riferendosi al settimo miglio lungo la via romana. “Vittone” si riferisce all’esistenza di una stazione iutu, ossia una stazione di montanari esperti., guide che vennero istituite l’anno 1193 allo scopo di proteggere il passaggio dei pellegrini e dei viandanti lungo il fondo valle, di solito attaccati e derubati dai predoni. STORIA - Sulla data di fondazione o nascita dei primi nuclei abitativi in mancanza di dati certi, si fa riferimento alla citazione Ad septimum lapidem miliarium, che potrebbe significare la presenza di una mutationes, una “stazione di servizio”, attrezzata per accogliere i viaggiatori in possesso di regolare documentazione rilasciata dall’amministrazione centrale romana. Se cosÌ fosse, si potrebbe far risalire la nascita del primo villaggio in Settimo al tempo di Cornelio e Caio Gmcco (133-123 a.C.), periodo, che coinciderebbe con la realizzazione della prima strada consolare. Questa ipotesi troverebbe giustificazione nel fatto che il miliarium, rinvenuto a Settimo - ora giacente Acconciature Uomo & Donna Vanity orario 09,00 - 12,00 • 14,30 - 19,00 è gradito l’appuntamento chiuso lunedì P.zza Statuto, 5 - Settimo Vittone (TO) - Tel. 0125 65.90.95 Tel: 0125.804929 Cell: 348.2690591 Fax: 0125.801273 presso gli scantinati del Museo Garda d’Ivrea - risalirebbe proprio al periodo sopra riportato. L’evento storico più significativo di Settimo Vittone, ricordato ogni anno in una rievocazione storica, ci riporta al IX secolo, agli anni antecedenti l’882. Si narra che Ansgarda, Regina di Francia ripudiata dal marito Luigi II (detto il Balbo) e sorella Attone Anscario, Marchese di Ivrea si recò da lui trovando finalmente rifugio e conforto in questo piccolo ed accogliente paese, per dedicarsi alla preghiera e all’assistenza dei poveri. Qui morì nel 889 e venne sepolta, secondo la tradizione, nella chiesa della pieve di San Lorenzo. Nella realtà non esistono molte testimonianze storiche del borgo che, a partire dall’XI secolo fu compreso nel territorio denominato Valle di Montalto e dipendeva dal Vescovo di Ivrea. L’area, importante sia da un punto di vista strategico che economico, venne a lungo contesa. I Signori del luogo cercarono sempre di destreggiarsi abilmente tra il Vescovo di Ivrea e l’alleanza con le Città di Ivrea e Vercelli per mantenere una certa autonoma e indipendenza. Nel 1357, dopo alterne vicende il Vescovo cedette ogni diritto feudale sulla valle ai Savoia, che a metà ‘600 riconosceranno al Signore del luogo, allora Gottiffredo di Cesnola, il titolo comitale La Bottega delle stufe di Prola Marco www.labottegadellestufe.com e-mail: infolabottegadellestufe.com SETTIMO VITTONE Strada Statale 26, n°22 Tel. e Fax 0125.658471 CHIUSO MERCOLEDÌ ABIV snc di Scali Maurizio & C. Web: www.abivsnc.com Via Nazionale per Carema, 12 Pont-Saint-Martin (AO) Mail: abiv@libero.it ASSISTENZA TECNICA IMPIANTI DI RISCALDAMENTO azienda certificata UNI EN ISO 9001:2008 Settimo Vittone MONUMENTI:Pieve di San Lorenzo Il complesso, monumento nazionale, è adagiato sulla rocca dell’antico castello, attorniato da ultrasecolari piante di olivi. Il luogo è di indiscussa importanza storica ed architettonica. E’ meta di studiosi, cultori e migliaia di visitatori. Fra le testimonianze più significative vanno annoverate: il Battistero ottagonale di San Giovanni (IX secolo), suddiviso in 8 nicchioni, con un’abside quadrata e un piccolo campanile aggiunto nel XIII secolo e la chiesetta (XII secolo) ad aula unica con pianta a croce latina e tre cappelle rettangolari. All’interno della chiesetta sono visibili numerosi cicli di affreschi realizzati da pittori operanti tra il 1100 e la fine del 1400. La leggenda vuole che in detta chiesa sia stata sepolta la Regina Ansgarda e così è scritto in una lapide posta in tempi successivi. Castello Fondato nel IX secolo da Attone Anscario, primo Marchese d’Ivrea che vi fissò la sua seconda dimora, il castello venne fatto smantellare nel ‘500 durante la guerra tra Spagnoli e Francesi dal Duca Carlo III di Savoia insieme a quelli di Cesnola e Castruzzone. Restano dell’impianto medioevale i ruderi di una torre e alcuni fregi in cotto. Tra tardo ‘600 e XVlII secolo vennero ampliati i corpi di fabbrica più antichi che si affacciano sulla valle. Questa parte, detta “castello nuovo”, ha assunto nel tempo le fattezze di una villa residenziale. Chiesa di Sant’Andrea Eretta nel lungo della primitiva chiesa del ‘200, rappresenta un vero capolavoro del ‘600, anche se con i suoi successivi ampliamenti venne terminata soltanto nel 1851.All’interno si trovano alcune opere di notevole valore artistico come la raffinata balaustra e l’altare maggiore in marmi policromi (1743), realizzati da Carlo Giudici, il pulpito in noce di autore ignoto, il leggio del coro, opera di Giovanni Godone (inizio ‘800). I due splendidi medaglioni nel presbiterio furono eseguiti da Giuseppe Borra, l’ostensorio in argento da Andrea Boucheron, artista di fama internazionale. Un illustre concittadino - Nato in un piccolo paesino del Piemonte, Yon studiò ai conservatori di Milano e Torino ed inoltre frequentò l’Accademia nazionale di Santa Cecilia a Roma. Fu per breve periodo organista in Vaticano e nel 1907 si trasferì negli Stati Uniti, dove successivamente otterrà la cittadinanza statunitense. Dal 1907 al 1926 sarà organista della chiesa di St. Francis Xavier mentre nel 1926 diventerà organista della cattedrale di San Patrizio a New York. In seguito girò il paese suonando recital. Morì a Huntington nel 1943. Coordinate 45°33’0’’N 7°50’0’’E ABITANTI 1.576 DENSITÀ 67,84 ab./ Km² Nome abitanti settimesi Patrono sant’Andrea Giorno festivo 30 novembre Codice postale 10010 Orari di apertura: Lunedì chiuso Martedì - Mercoledì - Giovedì aperto a pranzo Venerdì - Sabato - Domenica aperti a pranzo - cena su prenotazione Fraz. Cesnola SETTIMO VITTONE (TO) Tel. 0125 658396 Cell. 340 8988443 Produzione vinicola interna azienda@agricolanicoletta.it - www.agricolanicoletta.it AUTOCARROZZERIA CARLO PORTE’ Riparazioni autovetture Vettura di cortesia - Banco dima Verniciatura a forno Sostituzione parabrezza Ricarica condizionatori Fraz. Montestrutto, 77 - SETTIMO VITTONE (TO) Tel. e Fax 0125.658390 - e-mail: carrozzeriaporte@alice.it Fraz. Cesnola, 43 Settimo Vittone (TO) Tel. 0125 658128 - Cell. 346.2297099 www.agriturismoilgrappolo.net Bar Caffè Statuto di Cristina e Marta Settimo Vittone, Piazza Statuto 1 Tel 0125 658456 Pranzi con panini e piatti freddi Aperitivi tutti i giorni Organizziamo feste e apericena in musica Carema Altitudine: 349 m. Superficie: 10,46 Km² Comuni confinanti: Donnas (AO), Lillianes (AO), Perloz (AO), Pont-Saint-Martin (AO) Quincinetto, Settimo Vittone TERRITORIO - Nella conca morenica segnata da una imponente serie di terrazzamenti strappati alla montagna e coltivati a vite si erge il vecchio borgo di origine medievale, con le sue viuzze, le case in pietra addossate tra loro. I pergolati sorretti, per ampia parte, dalle tipiche colonne di pietra e mattoni, imbiancate con la calce, denominate in dialetto tupiun) costituiscono l’aspetto più caratteristico del paesaggio. Vi si produce un vino di grande sostanza denominato appunto Carema. STORIA - L’origine del paese risale con ogni probabilità al periodo romano, posto sulla via che conduceva alla Gallia. Il toponimo Carema deriverebbe dall’espressione latina quadragesimum lapidem ab Augusta Praetoria, denotando un’origine del paese posteriore alla fondazione di Aosta da parte dei romani. Un’altra ipotesi è che l’origine del nome sia Caremam, cioè dogana. MONUMENTI - Lungo le viuzze e sulle minuscole piazze si trovano diverse fontane in pietra. La più caratteristica è quella di via Basilia, fatta costruire dai conti Challant-Madruzzo in omaggio ai Duchi di Savoia nel 1571: la stele in granito posta in punta alla vasca è ornata con stemmi araldici dei Savoia e dei Re di Francia. Tra le vestigia di sapore alto- Verde Oro rt o f r u tt a V a l e À T I V O N sco pane freittone oV di Settim medievale va ricordata, all’angolo con via Bottero, la Grand Maison, o Gran Masun, una “casaforte” che doveva avere in origine funzioni difensive. Sulle sue robuste pareti in pietra si aprono piccole finestre con inferriate, incorniciate da rustici architravi e piedritti; si notano sulla facciata resti di stemmi araldici. Con funzione difensiva anche la Torre degli Ugoni. Segna da lontano il profilo del paesaggio la torre campanaria, alta 60 metri, costruita tra il 1760 ed il 1769. Agli estremi della conca che fa da sfondo al paese sono poste, quasi in funzione di sentinelle, due edifici votivi cari alla devozione popolare: sulla sinistra la piccola cappella di Siei, e sulla destra, sopra uno spuntone di roccia, la seicentesca cappella di San Rocco. Sopra uno sperone roccioso in frazione Airale si abbarbicano ancora i ruderi del Castello di Castruzzone, castello che nel 1357 Amedeo VI ricevette come feudo perpetuo dal Vescovo di Ivrea, insieme a Carema PRODUZIONE VINICOLA - La fama e diffusione del Carema, vino rosso di denominazione di origine controllata, è stata in parte dovuta alla presenza nel territorio di produzione della azienda canavesana Olivetti, che ha spesso distribuito bottiglie di carema come omaggio a clienti e fornitori ed in di Maringoni Massimiliano e Dos Santos Eliane MERCATI: lunedì - La Salle martedì - Gressoney venerdì - Donnas sabato - Issiglio e Pecco CALDARROSTE venerdì sabato domenica PONT St. MARTIN via Resistenza 3 cell. 349 5124960 - 346 3790556 Carema Coordinate 45°35’0’’N 7°49’0’’E questo modo ha fatto conoscere il vino a persone provenienti da tutta Italia e dall’estero. La viticoltura tradizionale canavesana è caratterizzata dalle tipiche tòpie (pergole); anche i vigneti di Carema sono pergolati sopra la viva roccia composta di eclogiti, roccia metamorfica di composizione basica levigate dal ghiacciaio pleistocenico ALL’ALPE MALETTO DI CAREMA - L’Alpe del Maletto è da sempre meta di escursioni e passeggiate rilassanti, è interessante per gli aspetti paesaggistici, si svolge sul versante sinistro della Dora Baltea quasi interamente su pregevoli mulattiere e sentieri, tra terrazzamenti, vigneti, toppie, muri a secco e chiesette. Parecchi i punti panoramici, verso nord e verso sud del fondo valle e su un lungo tratto della Dora. Il meglio di questi luoghi può essere maggiormente apprezzato in autunno e primavera, ma anche quando la neve copre le parti alte dei monti diventa una valida escursione. L’itinerario prende il via nei pressi del distributore di benzina Esso al termine del rettilineo di Carema 300m, dove una palina indica il “sentiero dei vigneti”. Si sale rapidamente (tenendo il sentiero di destra) alla cappella di San Rocco 384m per proseguire perdendo un po’ quota alle vigne sopra Carema. All’altezza della partenza di una monorotaia il bel sentiero si inerpica a sinistra. sino a percorrere un gola e raggiungere la localita Pra Signore e Ciampass nei pressi della chiesetta San Giovanni Battista 940m. Da qui si segue la poderale sino a raggiungere Passore 1400m. Superato Passore occorre trascurare le strada che sale a sinistra per procedere in discesa e con sali e scendi raggiungere la località Alpe Maletto 1325m. Alla chiesetta del Maletto si trovano le indicazioni per percorrere il sentiero di rientro per Carema. La mulattiera e’ notevole, ben realizzata e sempre ben mantenuta, taglia in più punti la strada asfaltata proveniente da Carema. La si percorre piacevolmente, in costante discesa, passando accanto a interessanti fabbricati recuperati molto bene mantenendone lo stile. il Ristorante ABITANTI 771 DENSITÀ 73,71 ab./ Km² Nome abitanti caremesi Patrono san Martino Giorno festivo 11 novembre Codice postale 10010 “La Maiola” Via Piste, 1/A CAREMA (TO) Tel. 0125 805038 - Fax 0125 801420 e-mail: ionmoto@ionmoto.it I TI TIPIC PIAT ORARIO: aperto tutti i giorni a pranzo e le sere di venerdì e sabato Le sere di chiusura si apre su prenotazione al n. 0125 805009 Via Nazionale, 32 CAREMA (To) Via Nazionale per Carema, 16 Pont Saint Martin (Ao) Tel. 0125 80 71 92 e.mail: giodiforelettriche@virgilio.it IL TUTTO AL DETTAGLIO ED ALL’INGROSSO ...Banchetti, Merende sinoire, Festeggiamenti vari e.... VENDITA MATERIALE ELETTRICO ANTENNE, ANTIFURTI AUTOMAZIONI CITOFONIA E VIDEOCITOFONIA VIDEOCONTROLLO UTENSILERIA, ILLUMINOTECA La Via Francigena PONT-SAINT-MARTIN CAREMA SETTIMO VITTONE BORGOFRANCO MONTALTO DORA IVREA BUROLO BOLLENGO VIVERONE LA VIA FRANCIGENA NEL CANAVESE: Il tratto della Via Francigena nel Canavese - o, per meglio dire dell’itinerario che Sigerico, arcivescovo di Canterbury, percorse nell’anno 990 avendo cura di annotare le varie tappe suo viaggio - si snoda tra Pont Saint Martin, uscendo della valle d’Aosta, per giungere ad Ivrea (punto di sosta che Sigerico annota con l’antico nome di Everi) e proseguire poi verso Santhià (altro punto di sosta annotato come Sca Agath) in territorio biellese. CARATTERISTICHE DEL PERCORSO orge al centro dell’abitato di San Giusto Canavese Per il pellegrino che, superato il colle del Gran San Bernardo, è disceso lungo la valle d’Aosta sino a Pont Saint Martin su un cammino circondato da aspri rilievi montuosi, il tratto canavesano della Via Francigena si presenta più agevole ed ameno, caratterizzato, sulla sinistra, dal verde dei boschi che ricoprono le pendici dell’Anfiteatro morenico di Ivrea. Il percorso è costellato da una moltitudine di laghetti anch’essi, come i rilievi morenici, formatisi con il ritiro dei ghiacciai che nel Pleistocene ricoprivano interamente la zona. Altri scorci di paesaggio che si presentano al pellegrino - particolarmente nel tratto che attraversa i comuni di Carema e di Settimo Vittone - testimoniano l’arte della coltivazione della vite e la fatica dell’uomo che, nei secoli, ha strappato alle colline i terrazzamenti ove sono collocati i pergolati, sostenuti dai caratteristici pilun (colonnette in pietra imbiancate con la calce). Numerosi castelli e solitarie chiesette romaniche punteggiano il percorso ed offrono al pellegrino - in queste terre ove ancora si rinnova il ricordo di Re Arduino - suggestioni di memorie medievali: particolarmente antica e ricca di affreschi è la Pieve di San Lorenzo a Settimo Vittone, mentre alquanto suggestivi, a Bollengo, sono i ruderi del così detto Gesiun. Suggestioni medievali altrettanto vive si hanno visitando il deambulatorio e la cripta del Duomo di Ivrea che parlano del vescovo Warmondo, fiero avversario di Re Arduino. Segnale della via Francigena vicino ad Ivrea La Francigena non era propriamente una via ma piuttosto un fascio di vie, un sistema viario con molte alternative che il pellegrino sceglieva in base ai luoghi dove sapeva di trovare ospitalità ed alle informazioni che acquisiva sulla sicurez- BESTCLUB F.lliSTOMBOLI s.n.c. info: domenicostomboli@libero.it crisantemi in vaso, ciotola e recisi BOLLENGO (TO) Via Dell’Allaas, 2 - Tel. 0125.57150 EDUCATION BY TONI&GUY ÉQUIPE ANALISI DEL CAPELLO con microcamera elettronica STRAMBINO (TO) Via Piemonte, 9 Tel. 0125 711490 Leonelli Edil Ancora AUTORIPARAZIONI Rocco Leonelli Cell. 349 4271736 Offerta Pneumatici Geometria ruote - Assistenza climatizzatori Preventivi in sede Via Statale 20/A BOLLENGO (To) Tel. e Fax 0125 676483 e-mail: autoriparazioni.leonelli@gmail.com di Ancora Francesco TUTTO PER L’EDILIZIA E CARTONGESSO tinteggiature - cartongesso ristrutturazioni - forniture e posa pavimenti PAGAMENTI PERSONALIZZATI ★ PREVENTIVI GRATUITI Scarmagno Cell. 347 2337075 edilancora@libero.it za dei tragitti. La “Associazione Europea delle Vie Francigene”, a fini della promozione culturale e turistica di questa importante eredità storica, propone ai visitatori ben definiti percorsi e strutture ricettive. Alla associazione “La Via Francigena di Sigerico” di Ivrea sono affidati i compiti di marcatura del percorso e di assistenza ai pellegrini e turisti in transito in terra canavesana[1]. Il tratto curato dall’associazione va dall’uscita da Pont Saint Martin sino a Cavaglià, in territorio biellese, per un totale di circa 48 km. Gli altri comuni toccati dal percorso sono: Carema, Settimo Vittone, Borgofranco d’Ivrea, Montalto Dora, Ivrea, Cascinette d’Ivrea, Burolo, Bollengo, Palazzo Canavese, Piverone, Viverone, Roppolo[2]. Nel corso del 2010 è stata completata le segnaletica del “percorso ufficiale”, con le caratteristiche piccole immagini bianche del pellegrino. Nello spirito di dovuta attenzione all’antico fascio di vie, che offrivano al viandante molteplici alternative possibili, sono in corso di rilevamento alcune varianti che contribuiscono alla valorizzazione storico-culturale del territorio. Particolarmente suggestiva è la variante che da Settimo Vittone sale tra i rilievi dell’anfiteatro morenico di Ivrea, toccando i comuni di Nomaglio, e Andrate per ridiscendere verso Chiaverano e proseguire per Burolo e Bollengo. Interessante è anche la variante che da Torre Balfredo (frazione di Ivrea) giunge ad Albiano ed Azeglio (nei cui pressi tocca il Santuario di Sant’Antonio Abate, già ospizio per i pellegrini risalente almeno al XIII secolo[3]) per proseguire verso Santhià. 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