A Ortodonzia: tra passato e futuro a cura di Valeriano Luzi Prefazione di Maso Caprioglio Copyright © MMXIV ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: ottobre Un sorridente Prof. Luzi accoglie fiero l’arrivo del nipote Cesare (marzo ). Indice Prefazione Maso Caprioglio Evoluzione della filosofia funzionale: dal singolo apparecchio alla terapia causale M. Bondi Caso di morso crociato nell’adulto P. Bracco Valori cefalometrici della protrusione oculare nella popolazione italiana Alberto Caprioglio, Cosimo Miccoli, Costanza Meazzini La barra trans palatale secondo la tecnica di Norman Cetlin A. Castaldo, L. Contardo, G. Matarese* , D. Angerame Due casi di morso aperto Sergio Catanese Utilizzo di sistemi optoelettronici nella valutazione dei DTM Claudio Chimenti, Alberto Andreoli, Michele Leopardi, Michele Tepedino Due casi clinici Filippo D’Agostino Torque anteriore e cinetica mandibolare Federico De Nuccio, Claudio De Nuccio Ipercondilia: revisione della letteratura Giampietro Farronato, C. Maspero, L. Giannini, G. Galbiati, F. Rossi Indice Aspetti ortodontici della forma d’arcata antica Felice Festa Studio longitudinale sulla ripetibilità e sulle modalità di rilevamento della postura fisiologica del capo Paola Gandini, Danilo Fraticelli La trasposizione dentale come soluzione ortodontica in una riabilitazione occlusale post–traumatica Mauro Gandolfini Un caso complesso di malocclusione con canino superiore incluso in una paziente adulta G. Battista Garino, Francesco Garino Classe III scheletrica con biretrusione ed inclusioni dentarie multiple: un case report Laura Guerra Attrattività del viso e del sorriso Alberto Laino, Giuseppe Quaremba, Vincenzo Avagliano [. . . ] La distalizzazione molare con il Fast–Back Claudio Lanteri, Matteo Beretta Relazione efficace con il paziente ortodontico Luca Levrini, Martina Gangale, Silvia Margherini Estrazioni di premolari: ancora attuali dopo anni? Cesare Luzi jr. Configurazione della sindrome da locus of control esterno Valeriano Luzi, Cesare Luzi jr. Il Trattamento dell’Eccesso Verticale Anteriore e delle III Classi Scheletriche in Crescita Franco Magni Indice Management of orthodontic treatment in TMD patients: a case report R. Martina, A. Michelotti Movimenti ortodontici nei pazienti parodontali: dai piccoli spostamenti alla riorganizzazione occlusale. Approccio multidisciplinare Mario Pignanelli, Giovanna Garattini S.A.R V. Piras, G. Dinotti Piras, A. Fortini, M. Ciaravolo II classe scheletrica con asimmetria mandibolare trattata mediante distrazione osteogenetica e trattamento ortodontico–chirurgico Dario Pizzoni (†), Luca Pizzoni Dispositivi elastodontici in ortodonzia intercettiva Antonella Polimeni, Gaetano Ierardo Trattamento ortodontico di un caso di biprotrusione mediante tecnica linguale Massimo Ronchin, Marino Lessanutti Le proporzioni della dimensione verticale anteriore del volto in dentatura decidua C. Savastano, L.A. Lunghi Protocolli terapeutici univoci: realtà o utopia? R. Schiavoni Trattamento delle seconde classi in crescita con il Runner: l’efficienza del Twin Block e l’estetica degli allineatori Giuseppe Siciliani, Angela Arreghini, Luca Lombardo Concetti generali e linee guida dell’intercettamento Isabella Tollaro, Efisio Defraia, Lorenzo Franchi, Veronica Giuntini Indice Adesione dei bracket allo smalto: stato dell’arte Rosa Valletta, Roberto Rongo, Vincenzo D’Antò Ortodonzia: tra passato e futuro ISBN 978-88-548-7623-1 DOI 10.4399/97888548762311 pag. 11–18 (settembre 2014) Prefazione Ricordo di un maestro e di un indimenticabile gentleman Prof Cesare Luzi (Fermo AP .. — Roma ..) M C Chi va per primo segna il cammino Coloro che seguono lo percorrono. (massima cinese) Sii servo del Sapere Se vuoi essere veramente libero (Seneca) Tra i doveri sia singoli che della società vi è quello di trasmettere il ricordo delle esperienze a chi ci circonda, a chi verrà dopo di noi. Questo è pure importante e fondamentale anche per la nostra vita accademica e professionale. Purtroppo questo semplice metodo di comunicazione è oggi sempre più in disuso, cancellato da una enorme quantità di dati, notizie, sollecitazioni che ci arrivano da un esterno sempre più invasivo e che rischiano di escludere quello che una volta era un indispensabile e prezioso collegamento fra una generazione e l’altra. Il Ricordare momenti salienti od importanti è sempre stato e considerato una forma di “Consegna” o di passaggio di conoscenze, esperienze e di informazioni utili ad assicurare continuità e crescita alle nuove generazioni. Questa tradizionale e spontanea trasmissione, potrebbe interrompersi o smarrirsi anche in rapporto ad una aumentata velocità delle trasformazioni in atto, di tipo tecnologico, mediatico e culturale, che accorciano incredibilmente i cosiddetti “Tempi generazionali”, modificano la memoria collettiva, contaminano le modalità di formazione di questa stessa memoria ed oblio. Occorre invece avere il coraggio, anzi il “Dovere di ricordare” per conservare e trasmettere Prefazione il “Ricordo” nella convinzione che nessun futuro può essere costruito senza una coscienza ed una conoscenza della propria storia collettiva. Nel trasmettere il ricordo di una disciplina accademica vi è pure il Dovere del ricordo dei Maestri e dei Pionieri che tanto si adoprarono per ideare, aprire ed iniziare una nuova via che era irta di difficoltà, di sacrifici, e che necessitava quindi coraggio, abnegazione, intuito e determinazione. È stato quindi un gesto magnifico di grande affetto, amore, riconoscenza e gratitudine, proprio nel decennale della scomparsa del loro carissimo papà e nonno il Prof. Cesare Luzi, che il figlio Valeriano e il nipote Cesare Junior abbiano deciso di dedicargli un libro per ricordarlo. Miglior titolo non poteva essere scelto: Ortodonzia: tra passato e futuro! «Nemo gratus nisi sapiens» ci ricorda Seneca! «Solo il saggio sa avere riconoscenza». Grande atto di saggezza e devozione, gratitudine e riconoscenza non solo da parte loro ma di molti altri allievi ed amici. Attraverso la lettura degli scritti dei vari capitoli la si potrà apprezzare infatti molto più compiutamente. Sono presenti come autori molti fra gli ortodontisti più prestigiosi di tre generazioni, da quelli del passato più vicini al Maestro Prof. Cesare Luzi, a quelli intermedi o del presente fino a quelli dei più giovani o del futuro. L’unico comun denominatore è sempre lo stesso: la passione, l’entusiasmo, la dedizione alla ricerca dell’eccellenza e della qualità che risulta nei vari capitoli degli autori, doti che furono peculiari e caratteristiche del prof. Cesare Luzi. Sono quindi onorato e commosso per avere l’opportunità di redigere questa presentazione per ricordare la sua figura che per me è legata alla memoria di uno dei miei migliori Maestri di Scienza e di Vita ed al tempo stesso di affettuosa amicizia, durata oltre anni. Il Prof. Cesare Luzi era nato a Fermo (AP) il .. da nobile famiglia, dopo il Liceo Classico proseguì gli studi presso l’Università di Bologna iscrivendosi alla Falcoltà di Medicina e Chirurgia negli anni – laureandosi nel , ottenendo poi la specialità in Odontoiatria nel a pieni voti. Scelse poi subito il reparto di Ortodonzia presso l’Istituto di Clinica Odontoiatrica Beretta, dell’Università di Bologna Prefazione diretto allora dal Prof. Giorgio Maj. La scuola di Bologna aveva avuto negli anni come Direttore il Prof. Edmondo Muzj il primo grande pioniere della moderna Ortodonzia e quindi poi proseguita dal suo allievo Prof. Giorgio Maj. A questa scuola confluirono in quegli anni anche il Prof. Benito Miotti, Mario Adorni Braccesi, e Palo Lucchese dando notevole sviluppo non solo alla parte clinica pratica ma soprattutto alla ricerca scientifica. La scuola di Bologna intrattenne subito rapporti internazionali con la E.O.S. (European Orthodontic Society) e la S.F.O.D. (Societè Francaise d’Orthopedie dento–faciale) sviluppando ricerche prestigiose sulle riviste di queste società, soprattutto nel settore della cefalometria e, prima scuola Italiana ad occuparsene della ortodonzia fissa ed a tenere relazioni e conferenze ai loro congressi. I primi lavori importanti, articoli, ricerche, conferenze del Prof. Luzi, vengono quindi dall’impasto del pensiero di Muzj, con quello più clinico e pratico ma per nulla rinunciatario nel piano della logica speculativa suo e di Giorgio Maj. Ebbi la fortuna nei primi anni , appena di ritorno dal mio periodo di studio a Berlino, su suggerimento e presentazione del Prof. Stelio Scotti, che era stato mio compagno di specialità a Pavia ed allora giovane allievo del Prof. Maj, di frequentare per due anni questa mitica scuola di Bologna e di conoscere a fondo ognuno di questi grandi Maestri e già allora il Prof. Cesare Luzi sovrastava tutti per signorilità, disposizione d’animo verso i pazienti ed allievi, per la sua innata cordialità e dolcezza di carattere, per la sua grande abilità tecnica e diagnostica, per la sua maestria nell’impostare le ricerche, sapendo sempre ascoltare e consigliare i giovani. Grazie a Lui ed a Maj, potei entrare subito nella Società Francese di Ortopedia Dento–facciale e nella Società Europea di Ortodonzia. I lavori scientifici della scuola di Bologna circolavano già per tutta l’Europa e gli Stati Uniti; grazie alle loro pubblicazioni internazionali ed i loro testi di Ortodonzia, insieme a quello del Prof. O. Hoffer, furono i primi testi moderni di Ortodonzia in lingua Italiana, se si eccettua quello del Prof. Beniamino De Vecchis, un lungo capitolo del Trattato di Odontoiatria del Prof. Silvio Palazzi ed alcune pubblicazioni del Prof. Edmondo Muzj editi negli anni trenta. Nella storia della Ortodonzia Moderna si dovrà quindi riconoscere il merito a Prefazione questa grande scuola di avere dato subito importanza alla diagnosi, con particolare riguardo allo studio della cefalometria e della crescita, alla eziopatogenesi e classificazione delle disgnazie ed introdotto le moderne tecniche della terapia fissa, quali l’Edgewise. Si formò così in quegli anni e nel decennio successivo una schiera di validi ed entusiasti allievi fra i quali vorrei ricordare in particolare i Proff. Sergio Bassani, Attilio Ferrini, Vincenzo Castaldo, Giobatta Parodi e Pettenella. Nel Il Prof. Cesare Luzi vinse il primariato di Ortodonzia dell’Ospedale Eastman di Roma, ove poi formò per una trentina di anni una grande scuola dalla quale sono poi usciti i migliori ortodontisti romani e del centro sud Italiano. Venne nominato presidente della Società Francese di Ortodonzia (S.F.O.D.) e nel organizzò a Roma uno splendido Congresso di altissimo valore scientifico e cordialità per gli eventi sociali. Memorabile ed ancora oggi per me indimenticabile sia per la notorietà dei relatori internazionali, che per la validità delle tematiche svolte, e per la cena di Gala a Castel S.Angelo. Mi diceva un giorno il figlio Valeriano «quando ancora oggi incontro anziani colleghi stranieri mi fermano per dirmi “How wonderful. . . ». Grazie a queste opportunità nel al Congresso dell’E.O.S. di Berna ebbi la fortuna di conoscere altri giovani studiosi di ortodonzia quali i futuri Proff. Franco Magni, Federico Tenti, e Giuseppe Cozzani. Grazie all’entusiasmo e la passione che ci univa per questa disciplina continuammo a sviluppare amicizie e contatti allargando pian piano il numero ad altri giovani con lo stesso interesse. Nacque così il dicembre a La Spezia il G.I.S.O. (Gruppo Italiano di Studi di Ortodonzia) formato da G. Cozzani, D. Caprioglio, E. di Gioia, R. Giorgetti, F. Magni, E. Peduzzi, F. Poggio e F. Tenti. A questi seguirono nei mesi seguenti anche P. Falconi, B. Genone, F. Ragazzoni, S. Bassani, G.B, Garino. Per ben anni il G.I.S.O. sviluppò incontri nelle varie città dei soci con tematiche e relazioni varie, ma soprattutto sentì la necessità di unire le forze a livello nazionale trovando nel Prof. Cesare Luzi il giusto interlocutore. Vi furono incontri in quegli anni, molte volte ricevuti proprio nella sua bella e accogliente casa ai Parioli in via Savoia ed accolti sempre con grande gioia gentilezza ed eccellente Prefazione ospitalità dalla sua cara Consorte la signora Liliana che fu in quegli anni come una seconda mamma per noi. Proprio nel giardino di quella villa prese a nascere e fu steso il primo statuto della futura Società e che venne battezzata come S.I.D.O. (Società Italiana di Ortodonzia). Agli inizi del , vi fu una improvvisa accelerazione dei tempi grazie anche all’impulso e allo stimolo positivo del Prof. Andrea Benagiano, allora direttore sia della Clinica Odontoiatrica che dell’Istituto George Eastman, e grande estimatore del Prof. Cesare Luzi. Il Prof. Luzi prese quindi rapidamente la decisione e l’iniziativa e costituì a Roma la S.I.D.O. (Società Italiana di Ortodonzia) con due altri pionieri il Prof. Benito Miotti (Università di Padova), il Prof. Mario Adorni Braccesi (Università di Firenze), alcuni docenti dell’Eastman Proff. S. Fiorentini, e S. De Biase, Dr. G. De Nuccio, Prof. G. Colangelo, Dr. N. Sanna e di alcuni suoi allievi che divennero soci Fondatori (Roma atto del Notaio Dott. Gilberto Colalelli il ..). Ne divenne quindi Presidente per il biennio (–) e segretaria la Professoressa Giovanna Colangelo. Nella riunione del Consiglio direttivo tenutosi a Firenze il Ottobre i componenti del G.I.S.O. ed un piccolo altro gruppo di giovani ortodontisti furono accolti nella S.I.D.O. e divennero Soci Ordinari. Essi contribuirono subito ed attivamente ad aiutarlo nella preparazione scientifica dei primi incontri e congressi. Dopo il primo biennio di Presidenza, l’assemblea all’unanimità e per acclamazione confermo’il Prof. Cesare Luzi per un secondo biennio (–). Nacque così il primo raduno di Spoleto , e l’anno dopo vi fu il I° Congresso Nazionale della S.I.D.O. a Numana (Settembre ) ove il G.I.S.O. tenne una relazione. Fu con la sua illuminata e travolgente Presidenza, col suo coraggio, il suo entusiasmo che da quel piccolo gruppo di soci fondatori, già dopo il primo anno la S.I.D.O. raggiunse il numero di Soci. Le lettere arrivavano in ciclostile, ma vi fu subito il “Bollettino trimestrale S.I.D.O.” ed in poco tempo si arrivò a Soci. Le presidenze che si sono succedute nel corso degli anni ed i consiglieri hanno contribuito a darle una struttura ed un prestigio invidiabile senza mai venir meno a quei principi statutari voluti dal Prof. Luzi: «promuovere lo svolgimento di attività culturali e scientifiche, Prefazione diffondere l’ortodonzia e favorirne il progresso». E poi la crescita fu continua e la costante forza innovativa ha reso la S.I.D.O. sempre più importante non solo per il numero dei Soci (oggi oltre .) ma per l’alto valore qualitativo della ricerca e della professionalità dei Soci, ed apprezzata e stimata in ambito internazionale. Nel frattempo il Prof. Paolo Falconi, avendo ottenuto la prima Cattedra di Ortodonzia a Cagliari come Professore Ordinario nel , e con l’attiva collaborazione dei membri del G.I.S.O. riuscì ad istituire ed attivare la prima Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia, presso L’Università degli studi di Cagliari (). Mi iscrissi subito alla scuola con altri membri del G.I.S.O. Ebbi così la fortuna di avere per due anni come docente e Maestro il Prof. Cesare Luzi. Negli anni precedenti esisteva un rapporto di stima e di rispetto, ma in questi due anni di notevole attività didattica e di ricerca nacque una comunione di interessi e di stimoli a studiare ed a migliorare che sfociarono in una amicizia intensa, forte e che crebbe con intensità negli anni. Potei così apprezzare ancora meglio la sua altissima professionalità e maestria tecnica: quando lavorava e preparava un arco ortodontico con le pinze preparando pieghe di primo e secondo ordine in realtà “ricamava sul filo” lasciando noi allievi attoniti e stupefatti. Anche nella parte clinica coi pazienti aveva una particolare naturalezza e dolcezza di agire e curare, doti che mi confermò in uno scritto molti anni più tardi (..) un suo caro compagno di studi liceali ed Universitari il Dr. Rodolfo Rosati che lo ricordava al Beretta negli anni : La preferenza dei piccoli pazienti e dalle mamme era sempre più per Lui [. . . ] Cesare aveva una grande abilità manuale e un modo di stare alla poltrona che dava tranquillità e sicurezza! Ma di tutto ciò non si vantava. Le sue grandi doti furono sempre l’Humanitas e l’Humilitas. Umanità che viene da Humus, terra e quindi spontaneità, sincerità, onestà, genuinità ed Umiltà di sapere insegnare con cordialità, semplicità e grande naturalezza. Per queste sue grandi doti sovrastava tutti gli altri docenti e per noi affascinati ed entusiasti allievi, era e fu per Prefazione sempre il Maestro Gentleman, l’amico cordiale ed affettuoso, il docente che sapeva ascoltare ed educare, cioè come si evince dall’etimologia e ducere, sapeva “tirare fuori il meglio di ognuno di noi”, ed al tempo stesso valorizzarci ed infondere fiducia e sicurezza. Proseguì ancora, il suo lavoro, anche dopo il suo ritiro dal primariato educando ed istruendo nell’arte ortodontica prima il figlio Valeriano e poi il nipote Cesare Junior, trasmettendo loro le sue doti di grande professionalità, di ricerca e dell’amore dell’eccellenza dei risultati, di rispetto dei valori morali ed etici, doti che il figlio e il nipote hanno saputo magnificamente conservare rispettare ed accrescere. Fu anche il più apprezzato e stimato professionista della sua specialità a Roma, e proseguì la sua attività S.I.D.O. per molti anni come proboviro. Quest’anno () sarà per l’Ortodonzia un anno memorabile per trasmettere anche il Ricordo di due eventi eccezionali! Ricorre infatti il mo anniversario dalla fondazione della S.I.D.O. (), ed il mo dell’istituzione della prima Scuola di Specializzazione in Ortodonzia()! Nel gli inviai il mio libro di Ortodonzia Intercettiva con una affettuosa e sentita dedica a lui, al figlio ed al nipote. Ne seguì una lunga conversazione commovente, intensa ed affettuosa che è rimasta viva per sempre nei miei ricordi come lo sono i tanti incontri che negli anni ebbi con lui, continuando a frequentare la sua casa. Il Lunedì ottobre giorno della sua scomparsa, ero a Roma ed unitamente al Prof. Roberto Martina ed al Prof. Antonio Sanna potemmo così ancora rivederlo e salutarlo per dirgli con una lunga preghiera quanto ci sia stato caro e vicino, e per testimoniare tutta la gratitudine per quanto ci aveva donato ed insegnato. Il Prof. A. Sanna fondatore con Lui della S.I.D.O. ed allievo diretto per oltre anni all’Eastman mi ricordava con le lacrime le sue doti di cordialità e di disponibilità verso i suoi collaboratori, schivo di protagonismi, mai adulatore od appartenente a gruppi di potere e forse questo gli impedì di arrivare a certe mete accademiche. La caccia, il mare, la campagna le sue passioni, simpatico e gioviale in buona compagnia. Lo salutò dicendo: Caro Cesare per la prima volta ti do del Tu. Grazie Cesare per tutto ciò che mi hai insegnato. Prefazione Ci commuovemmo tutti e tre e lo salutammo certi che il suo ricordo ed il suo ammaestramento sarebbe rimasto sempre nel nostro cuore. Il figlio Valeriano mi scrisse pochi giorni dopo: Si è addormentato sereno: mamma gli ha messo un plaid addosso ed ha spento la luce. E la luce si è spenta! No caro Valeriano la luce di Tuo padre non si è spenta ma ha continuato a brillare più vivida, più forte e più intensa di prima per illuminare ancora verso la ricerca e l’amore per lo studio, sia noi vecchi Pionieri, poi gli attuali validi professionisti ed ancora in futuro per le giovani generazioni a venire. Ecco perché il titolo di quest’opera è reale e specifico Ortodonzia tra passato e futuro. Resterà per sempre la memoria di questo Maestro di Vita e di Scienza. Memoria in ebraico si scrive Zikkaron mentre si usa Sakkor per la parola ricordo, ed a ben analizzarle hanno la stessa radice finale in cor, da cui cor, cordis in latino, cioè Cuore!Ricordo al cuore, facendo risorgere un momento del passato con una azione che perdura nell’attualità del presente e che si proietta nel futuro, e che avrà certamente, come ho già ricordato, una azione di stimolo e di aiuto per tutti noi e che perdurerà nel tempo. La Memoria di questo evento non è un pallido ricordo per essere poi sepolto nella polvere del passato, ne è invece la continuità e non si estingue, nella certezza di offrire nuovi stimoli per il futuro. Sarà cioè uno stimolo a tenere alta la fiaccola della scienza, della ricerca, del sapere, dello scoprire anche l’intima verità del nostro vivere. In una epoca come la nostra così smemorata, l’invito al ricordo rende l’opera del Prof. Cesare Luzi viva e presente nella storia della Ortodonzia Italiana e della S.I.D.O. La società che dimentica perde le sue radici ed anche il suo passato! e quindi anche il suo volto! Memoria è sinonimo di credere e quindi ricordare è anche raccogliere una eredità morale e mantenerla viva! Maso Caprioglio
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