La Stampa Cuneo - anaao assomed piemonte

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LA STAMPA
MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014
.
Cuneo e provincia .49
gg Sanità/Che cosa cambia
g
Asl e Ospedale, un solo numero di telefono
Attivo da sei giorni il centro comune di prenotazione per il “Santa Croce e Carle” di Cuneo e la Cn1
CAMILLA PALLAVICINO
CUNEO
l numero è lo
0171/078600 e dal 7 luglio risponde il Centro
Unico di Prenotazione
dell’Asl Cn1 e dell’Azienda ospedaliera «S. Croce e
Carle»: la gestione è stata affidata ad Amos. Si possono
fare disdette, prenotazioni di
visite specialistiche ambulatoriali, esami diagnostici, e
chiedere informazioni sulle
prenotazioni. Dopo un lavoro
di sei mesi da parte di tecnici
e professionisti informatici,
Giovanna Baraldi, direttrice
dell’Aso «S. Croce e Carle» e
Gianni Bonelli, direttore dell’Asl Cn1, insieme all’avvocato
Cristiano Burdese presidente di Amos, hanno presentato
i numeri dei primi cinque
giorni di attività del Call Center unificato, che ha già comportato la riduzione dei centralinisti da 23 a 18, con un risparmio di circa 300 mila euro l’anno.
«Un’efficace collaborazione che sta avendo successo –
commenta Gianni Bonelli -,
anche se una statistica più attendibile potremo fornirla fra
tre mesi. Speriamo in futuro
di poter coinvolgere l’Asl Cn2.
Per l’Asl Cn1 ha comportato
anche un ampliamento di 2
ore della fascia oraria di prenotazione su Mondovì e Ceva,
di 2 ore e mezza su CuneoBorgo S.Dalmazzo e Dronero
e 4 ore e mezza su Savigliano,
Fossano e Saluzzo».
Un obiettivo di efficienza e
qualità condiviso da Giovanna Baraldi: «Le due aziende
hanno dimostrato spirito di
collaborazione in vista di scopi importanti. Grazie anche
al lavoro preparatorio degli
ultimi anni, siamo i primi in
Piemonte a poter attivare
uno degli obiettivi tracciati
dalla Regione». Nei primi cinque giorni di attività al call
center si sono rivolte 8128
persone, 1500 lunedì 7 luglio,
1703 venerdì 11 luglio, «un incremento - dice Cristiano
Burdese - di 200 chiamate in
cinque giorni che giudichiamo positivamente. Amos è
uno strumento flessibile, il
cui scopo è favorire il migliore accesso possibile dei cittadini ai servizi».
GUARDIA MEDICA
I
Torna a Ormea
e Monesiglio
anche nei feriali
Da ieri a Ormea la
guardia medica è presente 7 giorni su 7. Da alcuni
anni il servizio, di notte,
era attivo solo al sabato e
domenica (da lunedì a
venerdì occorreva rivolgersi a Ceva). Il sindaco
Giorgio Ferraris: «Ho rimarcato all’Asl che a Ormea in estate la popolazione aumenta. E da ieri
l’ambulatorio di viale
Novaro è di nuovo in funzione tutta la settimana». Il servizio è ripreso
anche a Monesiglio. Il
prolungamento è garantito sino al 31 agosto. «Ma
occorre ragionare con
l’Asl a lungo termine», dice Ferraris.
[MU. B.]
1
Da 23 a 18 centralinisti.
Il nuovo Centro di prenotazione comporterà
un risparmio di circa 300 mila euro l’anno
Sopra, da sinistra: Burdese, Bonelli e Baraldi
Proposta dell’associazione degli Amici del «Santissima Annunziata»
Savigliano e Saluzzo pronti a fondersi
A MONDOVÌ
Un solo ospedale
potrebbe sorgere
a «metà strada»
a Lagnasco
ANDREA GIACCARDI
SAVIGLIANO
«O s’interviene subito con
una ristrutturazione radicale
o si valuti la costruzione di un
nuovo ospedale». Con una lettera indirizzata al presidente
regionale Sergio Chiamparino, all’assessore alla Sanità,
Antonio Saitta, e ai vertici
dell’Asl Cn1, l’associazione
«Amici dell’Ospedale di Savigliano» prende posizione nel
dibattito sulla possibile costruzione di un nuova struttura sanitaria a servizio di
Saviglianese e Saluzzese, da
realizzarsi vicino a Lagnasco.
«Abbiamo cercato di difendere il ’’Santissima Annunziata’’ in un momento di grande confusione, che ha visto il
L’ospedale «Santissima Annunziata» a Savigliano
nostro ospedale penalizzato
nelle scelte per gli investimenti: oggi non intravediamo certezze – scrive il presidente dell’associazione Ezio Nava –. Non
siamo per i campanilismi, ma
riteniamo che la posizione baricentrica, la professionalità di
medici e personale e gli indici
di produzione (superiori ad altri ospedali) richiedano una
particolare attenzione da par-
te degli amministratori regionali nei confronti della struttura saviglianese».
Secondo l’associazione, il
«Santissima Annunziata» necessita di «un importante piano di manutenzione edilizia,
con un intervento economico
significativo», quantificabile
attorno ai 40-50 milioni di euro. «Chiediamo una radicale risistemazione della struttura,
sicuramente datata e non mantenuta secondo logici criteri di
efficienza», aggiunge Nava. Ma
se la spesa per sostenere la riqualificazione dovesse essere
elevata, per l’associazione è necessario valutare il rapporto
costi-benefici per la costruzione di un nuovo ospedale nell’area Savigliano-Saluzzo con
«forme di finanziamento privato e tempi certi».
«Chiediamo agli amministratori di agire con razionalità
– spiega il presidente dell’associazione –. Se la differenza di
spesa tra la messa a norma e la
realizzazione di un nuovo ospedale è minima, crediamo che
questa seconda strada sia da
preferire». È la prima volta che
l’associazione prende posizione
sull’argomento. «È necessario
che il dibattito sull’ospedale
unico sia il più ampio possibile –
dice il presidente –. Noi, nonostante l’impegno per difendere
il Santissima Annunziata, siamo disponibili a valutare quest’ipotesi per il bene del sistema
ospedaliero».
Miscela di gas
per sentire meno
i dolori del parto
Da pochi giorni è realtà all’ospedale di Mondovì il parto in analgesia,
metodo nato nell’800 e in
uso in Inghilterra: una
tecnica proposta alle
donne per sopportare i
dolori del parto, affrontando un rischio pari
quasi a zero. La miscela
inalata è composta da
protossido di azoto per il
50% e dal 50% di ossigeno. La tecnica potrebbe
in seguito estendersi a
Savigliano. «La tecnica
dell’epidurale è di competenza esclusiva dell’anestesista e richiede
un’iniezione lombare. Il
nuovo metodo è meno invasivo» spiega il il primario Luciano Galletto. [C. V.]
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LA STAMPA
MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014
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Cuneo e provincia .49
gg Sanità/Che cosa cambia
g
Asl e Ospedale, un solo numero di telefono
Attivo da sei giorni il centro comune di prenotazione per il “Santa Croce e Carle” di Cuneo e la Cn1
CAMILLA PALLAVICINO
CUNEO
l numero è lo
0171/078600 e dal 7 luglio risponde il Centro
Unico di Prenotazione
dell’Asl Cn1 e dell’Azienda ospedaliera «S. Croce e
Carle»: la gestione è stata affidata ad Amos. Si possono
fare disdette, prenotazioni di
visite specialistiche ambulatoriali, esami diagnostici, e
chiedere informazioni sulle
prenotazioni. Dopo un lavoro
di sei mesi da parte di tecnici
e professionisti informatici,
Giovanna Baraldi, direttrice
dell’Aso «S. Croce e Carle» e
Gianni Bonelli, direttore dell’Asl Cn1, insieme all’avvocato
Cristiano Burdese presidente di Amos, hanno presentato
i numeri dei primi cinque
giorni di attività del Call Center unificato, che ha già comportato la riduzione dei centralinisti da 23 a 18, con un risparmio di circa 300 mila euro l’anno.
«Un’efficace collaborazione che sta avendo successo –
commenta Gianni Bonelli -,
anche se una statistica più attendibile potremo fornirla fra
tre mesi. Speriamo in futuro
di poter coinvolgere l’Asl Cn2.
Per l’Asl Cn1 ha comportato
anche un ampliamento di 2
ore della fascia oraria di prenotazione su Mondovì e Ceva,
di 2 ore e mezza su CuneoBorgo S.Dalmazzo e Dronero
e 4 ore e mezza su Savigliano,
Fossano e Saluzzo».
Un obiettivo di efficienza e
qualità condiviso da Giovanna Baraldi: «Le due aziende
hanno dimostrato spirito di
collaborazione in vista di scopi importanti. Grazie anche
al lavoro preparatorio degli
ultimi anni, siamo i primi in
Piemonte a poter attivare
uno degli obiettivi tracciati
dalla Regione». Nei primi cinque giorni di attività al call
center si sono rivolte 8128
persone, 1500 lunedì 7 luglio,
1703 venerdì 11 luglio, «un incremento - dice Cristiano
Burdese - di 200 chiamate in
cinque giorni che giudichiamo positivamente. Amos è
uno strumento flessibile, il
cui scopo è favorire il migliore accesso possibile dei cittadini ai servizi».
GUARDIA MEDICA
I
Torna a Ormea
e Monesiglio
anche nei feriali
Da ieri a Ormea la
guardia medica è presente 7 giorni su 7. Da alcuni
anni il servizio, di notte,
era attivo solo al sabato e
domenica (da lunedì a
venerdì occorreva rivolgersi a Ceva). Il sindaco
Giorgio Ferraris: «Ho rimarcato all’Asl che a Ormea in estate la popolazione aumenta. E da ieri
l’ambulatorio di viale
Novaro è di nuovo in funzione tutta la settimana». Il servizio è ripreso
anche a Monesiglio. Il
prolungamento è garantito sino al 31 agosto. «Ma
occorre ragionare con
l’Asl a lungo termine», dice Ferraris.
[MU. B.]
1
Da 23 a 18 centralinisti.
Il nuovo Centro di prenotazione comporterà
un risparmio di circa 300 mila euro l’anno
Sopra, da sinistra: Burdese, Bonelli e Baraldi
Proposta dell’associazione degli Amici del «Santissima Annunziata»
Savigliano e Saluzzo pronti a fondersi
A MONDOVÌ
Un solo ospedale
potrebbe sorgere
a «metà strada»
a Lagnasco
ANDREA GIACCARDI
SAVIGLIANO
«O s’interviene subito con
una ristrutturazione radicale
o si valuti la costruzione di un
nuovo ospedale». Con una lettera indirizzata al presidente
regionale Sergio Chiamparino, all’assessore alla Sanità,
Antonio Saitta, e ai vertici
dell’Asl Cn1, l’associazione
«Amici dell’Ospedale di Savigliano» prende posizione nel
dibattito sulla possibile costruzione di un nuova struttura sanitaria a servizio di
Saviglianese e Saluzzese, da
realizzarsi vicino a Lagnasco.
«Abbiamo cercato di difendere il ’’Santissima Annunziata’’ in un momento di grande confusione, che ha visto il
L’ospedale «Santissima Annunziata» a Savigliano
nostro ospedale penalizzato
nelle scelte per gli investimenti: oggi non intravediamo certezze – scrive il presidente dell’associazione Ezio Nava –. Non
siamo per i campanilismi, ma
riteniamo che la posizione baricentrica, la professionalità di
medici e personale e gli indici
di produzione (superiori ad altri ospedali) richiedano una
particolare attenzione da par-
te degli amministratori regionali nei confronti della struttura saviglianese».
Secondo l’associazione, il
«Santissima Annunziata» necessita di «un importante piano di manutenzione edilizia,
con un intervento economico
significativo», quantificabile
attorno ai 40-50 milioni di euro. «Chiediamo una radicale risistemazione della struttura,
sicuramente datata e non mantenuta secondo logici criteri di
efficienza», aggiunge Nava. Ma
se la spesa per sostenere la riqualificazione dovesse essere
elevata, per l’associazione è necessario valutare il rapporto
costi-benefici per la costruzione di un nuovo ospedale nell’area Savigliano-Saluzzo con
«forme di finanziamento privato e tempi certi».
«Chiediamo agli amministratori di agire con razionalità
– spiega il presidente dell’associazione –. Se la differenza di
spesa tra la messa a norma e la
realizzazione di un nuovo ospedale è minima, crediamo che
questa seconda strada sia da
preferire». È la prima volta che
l’associazione prende posizione
sull’argomento. «È necessario
che il dibattito sull’ospedale
unico sia il più ampio possibile –
dice il presidente –. Noi, nonostante l’impegno per difendere
il Santissima Annunziata, siamo disponibili a valutare quest’ipotesi per il bene del sistema
ospedaliero».
Miscela di gas
per sentire meno
i dolori del parto
Da pochi giorni è realtà all’ospedale di Mondovì il parto in analgesia,
metodo nato nell’800 e in
uso in Inghilterra: una
tecnica proposta alle
donne per sopportare i
dolori del parto, affrontando un rischio pari
quasi a zero. La miscela
inalata è composta da
protossido di azoto per il
50% e dal 50% di ossigeno. La tecnica potrebbe
in seguito estendersi a
Savigliano. «La tecnica
dell’epidurale è di competenza esclusiva dell’anestesista e richiede
un’iniezione lombare. Il
nuovo metodo è meno invasivo» spiega il il primario Luciano Galletto. [C. V.]
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48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014
gg Dossier / Il processo sulle spese pazze
ALESSANDRO MONDO
MASSIMILIANO PEGGIO
Cattaneo
«Ho rimborsato tutte le
spese contestate, anche
quelle conteggiate in
modo sbagliato, e
continuerò a difendermi
fino alla fine, convinto
più che mai della mia
completa innocenza»
Un colpo da ko allo stomaco dei
politici dello scontrino. Quattro
condanne, quattordici patteggiamenti «ratificati» alla virgola dal Gup Roberto Ruscello e
tutti gli altri a giudizio, come richiesto dalla Procura. Processo
il 21 ottobre, con l’ex governatore Roberto Cota. Non poteva
esserci epilogo peggiore per gli
ex consiglieri regionali tutti indagati per peculato, alcuni anche per truffa e finanziamento
illecito ai partiti. Ecco cosa capita con i rimborsi fuori controllo: Mont Blanc regalate a
spese dei contribuenti, abbuffate, campanacci, tosaerba.
Molta amarezza ma, da parte
di alcuni, anche serenità nell’esito della vicenda: una serenità basata sulla convinzione di non
avere commesso abusi. Valerio
Cattaneo, ex-presidente del Consiglio regionale in quota Ncd,
non si scompone: «Continuerò a
difendermi in appello, convinto
fermamente della mia totale innocenza: ho sempre lavorato con
passione, onestà e competenza e
ho rimborsato tutte le spese contestate, effettuate in buona fede
e nel rispetto delle regole. Comprese quelle che mi sono state
imputate erroneamente, oppure
addirittura conteggiate due volte!». Anche Carla Spagnuolo,
Forza Italia, intende andare fino
in fondo: «Ho rimborsato più di
80 mila euro e non ho nulla da
non rimproverarmi. Certo: il fatANSA
Spagnuolo
«In quarant’anni di vita
politica non ho mai
usato fondi pubblici per
fini personali, purtroppo
stiamo pagando il prezzo
di una fase di antipolitica
devastante, anche a
livello nazionale».
Montaruli
«Evidentemente il
giudice ha sposato la
linea dei pubblici
ministeri, non vedo l’ora
di potermi difendere,
costi quello che costi, e
dimostrare che ho agito
in piena buona fede».
Processo il 21 ottobre
Quattordici
ex consiglieri regionali
hanno patteggiato pene
da un anno a 16 mesi
to che molti abbiano deciso di
patteggiare non ha aiutato, ma
ricorrerà in appello e in Cassazione. Lo devo ai piemontesi che
hanno creduto in me». Augusta
Montaruli, Fratelli d’Italia, è
pronta alla resa dei conti: «Nè
patteggiamento, nè rito abbreviato. Il giudice ha sposato la linea dei pm, non vedo l’ora di potermi difendermi». «Sono convinto di poter dimostrare le mie
ragioni - commenta Daniela
Cantore, Ncd -. Resta l’amarezza, ma sono sereno».
La speranza infranta
La recente decisione della Corte
dei Conti che, sulla scorta di una
sentenza della Corte Costituzionale, ha riconosciuto di non «avere potere sulle scelte discrezionali dei gruppi» ma solo un «controllo meramente documentale, aveva riacceso le speranze dei difensori dei consiglieri, per aver tro-
I rinviati a giudizio affronteranno il processo il prossimo 21 ottobre, insieme con l’ex governatore Roberto Cota
che avendo scelto il rito immediato è stato escluso dall’udienza preliminare di ieri
Rimborsi, 4 condanne
e 25 rinvii a giudizio
In molti pronti al ricorso annunciano il ricorso: niente da rimproverarci
vato finalmente «un appiglio giuridico» alla loro tesi difensive.
Questioni sottili, di diritto, ma
dall’effetto diretto sui reati contestati. «A mio avviso, alla luce della
sentenza - dice Antonio Rossomando, legale di Andrea Stara - è
opinabile la natura del presidente
del gruppo consiliare come agente contabile. In sostanza le spese
sono valutabili solo dall’esterno, e
non dall’interno. Inoltre il con-
trollo sui rendiconti viene operato dal consiglio di presidenza, anche sotto il profilo politico organizzativo». Così diceva Rossomando prima della sentenza. Dopo: «La battaglia non è ancora finita». Certo è che la decisione della Corte dei Conti non ha minimamente impensierito la Procura.
Strategie
Ora, dopo l’udienza preliminare,
si posso fare le prime valutazioni
delle strategie adottate. Nel caso
degli abbreviati la restituzione
dei rimborsi, con il «sovrappiù»
del 30 percento richiesto dalla
Procura, ha avuto un penso considerevole come attenuante. «Per
Valerio Cattaneo e Carla Spagnuolo le condanne sono state lievi. Questo è quello che conta» dice l’avvocato Mauro Ronco. Non è
andata così per Gabriele Moretti,
3 anni, e Roberto Boniperti, 2 anni e 6 mesi. Alfredo Caviglione, legale di Daniele Cantore e Rosa
Anna Costa, guarda con fiducia al
processo. «Continueremo - dice a sostenere non hanno avuto intenzione di appropriarsi del denaro pubblico». Renzo Capelletto, uno dei legali di Michele Giovine, allarga le braccia: «Non ci
aspettavamo nulla di diverso. Sarà interessante leggere le motiva-
1
Un lettore scrive:
2 «Mio padre Vincenzo fu
Carabiniere. Un semplice
Carabiniere degli anni Cinquanta. Fu tra quelli che andarono “a caccia” del bandito Giuliano ma lo fece, come
mi raccontava mia madre,
mentre Giuliano era a Roma, e così non fu ammazzato da quest’ultimo (bella fiducia!) e lei lo poté sposare.
«Madre piemontese, padre siciliano. Fu Carabiniere
quando la divisa invernale
era ancora di pesante panno
color kaki e non la smettevi
nemmeno se eri in licenza.
La divisa nera con le bande
rosse era solo per le grandi
Feste. Il contegno era irreprensibile, sempre e ovunque. La pattuglia si faceva
rigorosamente a piedi e la
moto Guzzi della caserma di
paese era riservata al servizio nei posti più lontani. Fu
Carabiniere sempre, anche
quando si congedò per esse-
12344567 936 A3B26
1
123 567689A9B7B C9A5BADEF AB9 B5E39 BB3B 1B79AE 76AB 36 B776 9A
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1
re sorvegliante prima e operaio poi nella nota fabbrica di
automobili torinese.
«Fu Carabiniere “dentro”,
anche da civile, e quando accarezzava i suoi ricordi questi
erano riferiti solo ai sette anni
della sua vita che lo formarono, gli diedero orgoglio, rispetto e dignità. Il resto non
esisteva.
«Morì il 17 luglio di due anni fa e nelle sue ceneri gli misi
anche le stellette dell’Arma.
Glielo dovevo, perché la mancanza di quelle stellette, nella
sua vecchiaia, fu tra i suoi più
grandi rimpianti. Come sento
di doverlo ricordare nel bicentenario della Benemerita,
lui e tutti coloro che furono e
sono onorati di appartenervi».
MARIELLA
Un lettore scrive:
2 «Sono un nonno di 75 an-
ni che accompagna la sua nipotina di quattro anni alla
Scuola Materna Comunale di
Torino. Leggo che da settembre saranno cassati i grembiulini! Ho frequentato l’allora Asilo Infantile di Torrazza
Piemonte (TO) fra il 1942 ed il
1945, imperversava la II guer-
ra mondiale, eravamo sul lastrico ma le mamme hanno
sempre trovato il modo di
confezionare il grembiulino
azzurro o rosa, con il colletto
bianco inamidato, per i loro figli. A Torino ci sono Scuole
Materne con i gabinetti parzialmente fuori servizio, a Torino ci sono Scuole Materne
con il soffitto che lascia trafilare gocce di pioggia. Volendo
posso fornirvi nome ed indirizzo.
«Abbiamo le pezze al c...,
ciononostante un gruppo di
pedagoghi dei Servizi Educativi di Torino discute e decide
di eliminare i grembiulini...
«I veri problemi da risolvere sono due. Intervenire prima che gli edifici scolastici
crollino sugli alunni.
«Operare affinché i genitori dei bambini tornino a collaborare con gli Insegnanti; se
non c’è questo connubio la
Scuola non funziona.
«Vi prego, lasciate perdere
i discorsi sui grembiulini!».
scia oraria più utilizzata per
recarsi in ufficio la riduzione
delle corse attuata dopo la
chiusura delle scuole comporti un affollamento delle vetture ben più grande di quello
che si verifica nel periodo scolastico? Visto che si tratta di
un impianto altamente automatizzato e che l’accesso degli utenti è monitorato in tempo reale sarebbe così difficile
prevedere una maggiore frequenza almeno intorno alle 8
del mattino e/o nei momenti
di maggiore afflusso? Credo
proprio che se i nostri amministratori e dirigenti utilizzassero i mezzi del trasporto
pubblico questo problema
(come altri) non si porrebbe…».
PAOLO M.
ILARIO MONACO
Un lettore scrive:
2 «Mi associo a quanto già
osservato da altri concittadini: è mai possibile che nella fa-
specchiotempi@lastampa.it
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
12 45 67 18
LA STAMPA
MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014
.
Cronaca di Torino .49
g
Le sentenze
CONDANNATI CON IL RITO
ABBREVVIATO
Gabriele Moretti (Moderati)
3 anni
Roberto Boniperti (ex Pdl)
2 anni e 6 mesi
Valerio Cattaneo (Pdl)
1 anno e 8 mesi
Carla Spagnuolo (Pdl)
1 anno e 8 mesi
PATTEGGIAMENTI
Maurizio Lupi (Verdi Verdi)
1 anno e 4 mesi
Gianfranco Novero (Lega)
1 anno e 3 mesi
Elena Maccanti (Lega)
1 anno
Franco Maria Botta (Pdl )
1 anno e 4 mesi
Antonello Angeleri (Lega)
1 anno e 4 mesi
Marco Botta (Pdl)
1 anno e 1 mese
Cristiano Bussola (Pdl)
1 anno e 1 mese
Luca Pedrale (Pdl)
1 anno e 6 mesi
Mario Carossa (Lega)
1 anno e 6 mesi
Giovanna Quaglia (Lega)
1 anno
Tullio Ponso (Idv)
1 anno e 3 mesi
Andrea Buquicchio (Idv)
1 anno e 4 mesi
Francesco Toselli (Pdl)
1 anno e 1 mese
Michele Marinello (Lega)
1 anno
RINVIATI A GIUDIZIO
Michele Dell’Utri
(Moderati)
Angelo Burzi
(Progettazione)
Michele Formagnana
(Pdl)
Daniele Cantore
(Pdl)
Alberto Cortopassi
(Pdl)
Rosa Anna Costa
(Pdl)
Alberto Goffi
(Udc)
Massimo Giordano
(Lega)
Roberto De Magistris
(Lega)
Luigi Cursio
(Idv)
Giovanni Negro
(Udc)
Andrea Stara
(Insieme per Bresso)
Girolamo La Rocca
(Pdl)
Lorenzo Leardi
(Pdl)
Rosanna Valle
(Progett’Azione)
Massimiliano Motta
(Pdl)
Federico Gregorio
(Lega)
Riccardo Molinari
(Lega)
Paolo Tiramani
(Lega)
Michele Giovine
(Pensionati per Cota)
Angiolino Mastrullo
(Pdl)
Augusta Montaruli
(Pdl)
Alfredo Roberto Tentoni
(Pdl)
Maurizio Lupi
(con l’imputazione
di truffa con la figlia Sara)
- LA STAMPA
zioni del Gup». Scioccato, Roberto Tentoni, uno dei pochi presenti
ieri in aula. «Dopo tutte le memorie depositate e le spiegazioni date in interrogatorio - spiega il suo
legale, Sergio Bersano - pensava
di aver chiarito ogni cosa». Ben
quattordici hanno chiuso i conti
patteggiando, come Antonello
Angeleri. «Sono convinto che nel
suo caso - dice l’avvocato Giovanni Lageard - sia stata la decisione
migliore. Ha chiuso un capitolo a
prescindere dalle questioni di responsabilità». Tom Servetto, difensori tra i più battaglieri, fautore dei reti abbreviati, condivide la
scelta del Gup di escludere le pretese civili del Codacons. «Ammettere la costituzione di parte
civile del Codacons - spiega Servetto - sarebbe stato un caso di
sciacallaggio processuale. Per il
resto faremo appello».
“Ecco perché
non potrà
succedere mai più”
Il presidente Laus: cambiate le regole
Intervista
Cantore
«Non ho voluto
patteggiare, e non ho
nemmeno scelto il rito
abbreviato, perchè sono
fiducioso nella possibilità
di dimostrare in tutte le
sedi possibili la fondatezza
delle mie ragioni».
ai più
Rimborsopoli:
questo è il messaggio che voglio
lanciare ai piemontesi». Così
Mauro Laus, nuovo presidente del Consiglio regionale nella decima legislatura, che ieri
ha preso atto, non senza amarezza, dell’esito dell’udienza
preliminare.
«M
Brutta storia...
«Che per quanto infelice, va
valorizzata. Sono errori da
non ripetere. Nè sarebbe possibile, a questo punto».
REPORTERS
Una protesta in aula
Il 17 dicembre scorso il Pd protestò in aula contro Cota,
invitando l’allora governatore alle dimissioni
In che senso?
«L’esperienza di Rimborsopoli è nata anche da una serie di dubbi interpretativi
sulle norme oltre che dalle
responsabilità dei singoli.
Ora non sarà più così, i gruppi non avranno margini di
spesa».
Si spieghi meglio.
«La nuova legge regionale
rovescia completamente il
quadro. E questa inversione
di tendenza, per obiettività,
va riconosciuto al lavoro della precedente assemblea. In
sostanza, ai gruppi verranno
riconosciuti solo i fondi per
pagare le spese relative al
personale, anche questo sulla base di rendiconti stringenti».
E il resto?
«Tutto il resto lo fornirà il
Consiglio regionale sotto forma di servizi e forniture, naturalmente sulla base di richieste precise».
Mauro
Laus
ultimo, il tetto massimo per i
servizi offerti».
Il nuovo
presidente
del Consiglio
regionale
promette che
il passato non
si ripeterà
E i fondi per svolgere attività
politica, vera o presunta?
Cosa, di preciso?
«Dal materiale per la cancelleria agli abbonamenti, dalle
attrezzature informatiche alle pulizie: i gruppi faranno domanda e noi scaleremo il costo».
Insomma: il portafoglio lo terrete voi.
«Sì, diciamo così. Noi erogheremo i servizi, tutto sarà autorizzato a monte. Non a caso, il
tema sarà oggetto della prossima riunione dell’Ufficio di
presidenza: si tratta di dare
compimento a quella legge,
stabilendo le procedure e, non
Lageard
«La scelta di Angeleri di
patteggiare è stata la
decisione migliore. Così
ha chiuso un capitolo,
a prescindere dalle
questioni di
responsabilità. Anche con
la politica ha chiuso».
«Quelli non ci saranno più».
Insomma: si sente di garantire
che certi nodi non verranno
più al pettine?
«Certo. Intendo fare tesoro del
lavoro svolto dalla Corte dei
Conti, ovviamente salvaguardando l’autonomia del Consiglio regionale. Ma dico subito
che non vedo contrapposizioni
tra istituzioni».
Restituire credibilità alla politica, invece, non sarà altrettanto semplice...
«Anche questa è una scommessa, la più grande: ridare credibilità alla Regione, a maggior ragione in un momento così difficile per i piemontesi. La società,
i cittadini, non ammettono più
certe cose e se ne aspettano altre: un messaggio da raccogliere».
[ALE.MON]
Rossomando
«La Corte dei Conti ha
stabilito di recente
un principio di diritto
che, a mio avviso, rende
opinabile la natura
di agente contabile
del presidente
del gruppo consiliare».
12 45 67 18
LA STAMPA
MARTEDÌ 15 LUGLIO 2014
.
Cronaca di Torino .51
Regione, mancano altri 300 milioni
Restituire il prestito con lo Stato per ripianare i 900 milioni di disavanzo sulla Sanità costerà 30 milioni l’anno
Chiamparino: “Situazione critica, ma per nessuna ragione aumenteremo le tasse alle famiglie e alle imprese”
ALESSANDRO MONDO
La premessa, sottolineata più
volte da Sergio Chiamparino
e dall’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, è che non saranno aumentate le tasse alle
famiglie e alle imprese.
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Profondo rosso
Ed è una premessa significativa, considerati gli sprofondi
vecchi e nuovi che stanno
emergendo nel bilancio regionale: roba da sedare - momentaneamente, s’intende - le
aspettative degli assessori sugli
incrementi relativi ai loro capitoli di spesa. E di riflesso, quelle
della società civile. La fotografia della situazione è emersa
durante il vertice di maggioranza convocato in piazza Castello:
la prima occasione per mettere
i macro-numeri nero su bianco
in vista del bilancio di assestamento, da approvare dopo la
domande
a
A.Reschigna
assessore
«E’ un impegno inderogabile.
Per questo, oltre a fotografare
i problemi, lavoriamo a una
serie di soluzioni».
pausa estiva, e studiare strategie per farli tornare.
Sanità, profondo rosso
I conti della Sanità piemontese, soggetta al drastico piano di rientro monitorato da Roma,
continua a riservare sorprese: a fine anno rischia di sforare ancora.
300
164
milioni
milioni
I fondi che in passato sono
stati utilizzati per altre
spese e che ora andranno
reimpostati.
La cifra che, in assenza di
correzioni, la spesa delle Asl
rischia di sforare entro la
fine dell’anno.
ragione se, come ha ribadito
Chiamparino, «consideriamo un
vincolo assoluto quello che non si
aumentano le tasse, ne l’Irap, nè
l’Irpef». Conviene Davide Gariglio, segretario regionale del Pd:
«La maggioranza è impegnata a
risolvere i problemi e non intende fare polemiche come è avvenuto negli anni passati».
Le strategie
delle Asl nel primo trimestre. Nel
caso del trasporto pubblico locale, altra nota dolente, lo scostamento tra spesa e obiettivi di spesa ammonta a 20 milioni.
Sanità fuori controllo
È la stessa Sanità che continua
a sbandare. Stando a uno studio di Kmg, scelto dal ministero
dell’Economia come advisor
per monitorare il rispetto del
piano di rientro del deficit concordato con Roma, il settore
guidato da Antonio Saitta rischia di chiudere l’anno con
uno sforamento di 164 milioni:
fa fede il tendenziale delle spese
domande
a
Senza dover aumentare le
tasse?
Uffici accorpati
sul territorio e
meno personale
Dei 900 milioni di residui passivi sulla Sanità - debiti verso le
Asl che la Regione non ha onorato, che per legge sono stati
cancellati dal bilancio (è previsto dopo tre anni) e che ora andranno iscritti in quello nuovo si sapeva. Mentre non si sapeva
ancora che restituire il prestito
trentennale chiesto e ottenuto
dal Tesoro per ripianare la cifra
- operazione resa possibile dal
decreto statale 35, approvato
per permettere alle amministrazioni pubbliche di saldare i
debiti scaduti - imporrà alla Regione di pagare una rata annuale di 30 milioni, 45 a regime.
«E’ il seguito
della porcilaia
lasciata
da Bresso»
«La situazione è difficile. Non
a caso, ho voluto un primo
confronto con la maggioranza
sulla base di numeri precisi:
l’obiettivo è quello di un bilancio pulito, senza approssimazioni che ci troveremmo a
scontare in un secondo momento». Così Aldo Reschigna,
assessore al Bilancio: consapevole della difficoltà della
«missione», come la definisce,
ma fiducioso sul futuro.
LE STRATEGIE
Prestito da 900 milioni
«Avremo
finalmente
un bilancio
pulito»
lia Romagna, Toscana e Puglia
per numero di dipendenti) - rispetto a quelle previste. Così capita che la Regione debba ancora
pagare opere per 160 milioni relative all’alluvione 2000-2002.
Nuovi «buchi»
Alla voce «sorprese» ecco un ammanco di altri 300 milioni: fondi
da reimpostare nei prossimi
quattro-cinque anni. Fondi, cioè,
che in passato sono entrati nelle
casse dell’ente ma sono stati impiegati per coprire voci di spesa
disparate - in primis, il pagamento degli stipendi del personale (il
Piemonte svetta su Veneto, Emi-
«Tasse invariate»
Parliamo delle spese straordinarie: senza nulla togliere al disavanzo di 364 milioni dell’esercizio
2013, questo noto, al momento
spalmato in tre anni. Quanto basta per rendere arduo trovare risorse aggiuntive da dirottare sul
diritto allo studio, sulle politiche
sociali e sui trasporti. A maggior
Come se ne esce? Con una serie
di interventi a 360 gradi: alcuni
anticipati nei giorni scorsi - dall’accorpamento delle Atc all’eliminazione dei cda delle Aree protette, dalla riorganizzazione delle
direzioni alla riforma degli appalti nella Sanità - , altri nuovi. Come
la riorganizzazione della macchina regionale, razionalizzando gli
uffici decentrati in tre aree vaste,
e la creazione in capo a Finpiemonte di un unico soggetto pagatore di tutti i fornitori delle Asl ad
eccezione del personale. Nel pacchetto è compresa «una politica
di tendenziale riduzione delle risorse umane». Staremo a vedere.
Alcune sono una novità, come il riordino degli
uffici decentrati.
Cosa prevede?
«La Regione ha molti
uffici decentrati su scala provinciale: puntiamo ad
accorparli in tre aree vaste,
più Torino».
Un modo per abbattere i costi.
«Significa meno affitti e meno
utenze. Il tutto accompagnato
da una riorganizzazione del
personale, compensando gli
eccessi o le carenze di organico sul territorio».
Anche il ruolo che volete attribuite a Finpiemonte è inedito.
«Attribuirle il ruolo di unico
soggetto pagatore dei fornitori delle Asl, eccetto il personale, presenta due vantaggi: creiamo una cassa unica, una
grande zona di liquidità a garanzia non solo di pagamenti
più celeri ma anche di un controllo in tempo reale sui conti
[ALE. MON.]
della Sanità».
Non avevate lasciato i conti
in ordine?
«Certo. Anche così, la situazione resta difficile. Ma senza
nulla togliere al lavoro che
aspetta la nuova giunta, si
tratterà di un’opera meno impegnativa di quella che ho dovuto affrontare io».
Ora è emerso un altro buco
di 900 milioni sulla Sanità.
«Debiti che la Regione non
aveva pagato
e che per legge ogni tre
anni vanno
cancellati
dal bilancio,
salvo iscriverli in quello successivo».
Significa un nuovo prestito
chiesto dalla giunta al Tesoro, e una rata da 30 milioni
l’anno.
«La nuova giunta non ha chiesto nulla: l’atto che prevede la
copertura di quella cifra, usufruendo del decreto 35, l’ho
deliberato io ad aprile. Oltretutto, a un tasso agevolato del
2 per cento».
E i 300 milioni da reimpostare?
«Vanno reimpostati perchè
nella legislatura Bresso sono
stati spesi per altro... quando
sono arrivato in giunta io ho
dovuto reimpostare un miliardo e mezzo. Non c’è nulla di
sorprendente nei conti della
Regione, mi creda: sono stato
io a farli emergere per quello
che sono, oggi paghiamo gli
errori dell’altroieri». [ALE. MON.]
Il nuovo assetto voluto dalla
giunta punta a separare la
sfera della politica da quella
degli appalti nei settori dei
Trasporti e della Sanità.
Scr, la giunta decide di voltare pagina
“Nessun rapporto tra politica e appalti”
Prevenire è meglio. Rimanda a questa considerazione,
oltre che a criteri di snellimento e maggiore efficienza, la proposta di legge preparata dall’assessore Giuseppina De Santis, che tra le
molte deleghe segue quella
delle Partecipate, prossimamente al vaglio dell’assemblea di Palazzo Lascaris.
Obiettivo: separare l’ambito
«Niente di nuovo sotto il sole...
è il seguito della porcilaia che
ho trovato io». La «porcilaia»
sarebbe il bilancio lasciato in
eredità dalla giunta Bresso.
Chi parla è Gilberto Pichetto,
l’uomo dei conti nella giunta
di Roberto Cota.
Nessuna
commistione
Proposta di legge
La De Santis
pronta a cambiare
la governance
della società
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G.Pichetto
ex assessore
della politica da quello di Scr,
la società di committenza regionale incaricata di seguire
le gare con la maiuscola.
Come? Modificando la
«governance» della società,
disegnato nella precedente
legislatura e basata sul «sistema duale».
Il vecchio sistema
In sintesi, la riforma messa a
punto dall’assessore Agostino
Ghiglia nell’ultimo scorcio della giunta Cota - anche questa
all’insegna di un maggiore controllo, e di una maggiore trasparenza - prevedeva due perni, due cardini sui quali ruotava
il funzionamento di Scr: il Consiglio di sorveglianza e il Consi-
glio di gestione. Il primo, «con
funzioni di indirizzo, controllo
e vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione» era presidiato da esponenti
politici: in quella legislatura si
trattava di Gilberto Pichetto,
con il ruolo di presidente, affiancato dai colleghi assessori
Barbara Bonino (Trasporti, Infrastrutture) e Ugo Cavallera
(Sanità). Il Consiglio di gestione, «con competenza esclusiva
nella gestione sociale e operativa della società», funzionava
come un normale consiglio di
amministrazione. Lo componevano il presidente Andrea
Martino, direttore generale di
Arca Lombardia (Agenzia regionale centrale acquisti), Aldo
Manto e Sergio Francesco
Morgagni, rispettivamente direttore regionali dei Trasporti
e della Sanità.
Nuovo assetto
La proposta di legge firmata
dalla De Santis, invece di disporre il «turn over» nei due
Consigli a seguito del cambio di
giunta, intende abolire il primo,
sostituito da un Collegio dei re-
visori dei conti, e lasciare inalterata la funzione del secondo.
Via la politica
Questione di efficienza, semplificando una struttura ridondante, e al tempo stesso - come
conviene l’assessora - la volontà
di separare l’ambito della politica, di qualsiasi colore, da quello
di una società chiamata a gestire partite estremamente deli-
cate e fonte di potenziali appetiti: dagli appalti milionari delle
opere pubbliche a quelli della
Sanità regionale.
Un ruolo che, nel secondo
caso, prescinde dalla riforma alla quale lavora l’assessore Antonio Saitta: se gli
appalti per importi contenuti, peraltro il maggior numero, saranno coordinati da
una delle Asl capofila individuate nelle cinque aree territoriali omogenee individuate da Saitta, quelli con la
maiuscola continueranno ad
essere in capo a Scr.
Un altro segnale del cambio di passo seguito all’insediamento della nuova
[ALE. MON]
giunta.