I. R. Inserto del periodico trimestrale TuttaPovo edito dal Club Interassociativo TuttaPovo APRILE 2014 N. 1 / 2014 / 23° NUM. PUB. IL MELOGRANO IL MELOGRANO IN QUESTO NUMERO Inserto al Periodico trimestrale TuttaPovo edito dal Club Interassociativo TuttaPovo Una novità importante nel percorso FAMILY e strumenti di conciliazione 3 Risorse umane Plenaria del personale Un incontro importante per conoscere obiettivi e programmi della nostra Azienda 4 COMITATO DI REDAZIONE Memory lab Povo Un progetto per tener viva e diffondere la memoria collettiva del sobborgo 5 Direttore: Paolo Giacomoni Progetto APRILE 2014 ANNO VII / N. 23° / N. 1/2014 Coordinamento: Antonio Bernabè In redazione: Antonio Bernabè - Erica Ciresa - Renzo Dori Gerolamo Iob - Roberto Maestri - Renata Ricci Manuela Trentini Riqualificazione ambientale RSA 6 L’animazione in RSA: dal fare all’essere 8 Le nostre impressioni a conclusione della visita all’APSP “Abelardo Collini” di Pinzolo 9 Per riflettere Dal dolore alla Resurrezione Foto: Servizio Animazione - Fonti varie Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a dar vita a questo numero de “Il Melograno” supplemento al periodico trimestrale TuttaPovo Stampa: Publistampa Arti grafiche - Pergine Valsugana (TN) 12 Le nostre attività Dalla RSA “M. Grazioli” di Povo 13 Dal 19 al 28 marzo mostra fotografica “Emozioni in natura” 14 72 ore senza compromessi, una sfida da cogliere al volo 15 Le nostre attività Dal Centro Diurno e Centro Servizi di Povo 16 Pillole di storia Accadeva a Povo giusto 100 anni fa 18 Divertimento Tanto per ridere… Concorso a premi Inserto in centro rivista Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “M. Grazioli” Standard di qualità (estract) Il Forest Stewardship Council® (FSC®) garantisce tra l’altro che legno e derivati non provengano da foreste ad alto valore di conservazione, dal taglio illegale o a raso e da aree dove sono violati i diritti civili e le tradizioni locali. 21 In copertina: Il Fersina alla Cascata di Ponte Alto Una novità importante nel percorso FAMILY e strumenti di conciliazione S ul fronte della conciliazione tempo famiglia e tempo lavoro si sta proseguendo nella ricerca di nuovi e sempre più efficaci strumenti e iniziative atti a garantire/offrire ai dipendenti della nostra Azienda possibilità concrete. Come ormai sarà noto a tutti, con l’acquisizione del marchio Family audit, la nostra Azienda si è assunta volontariamente l’impegno di attuare al proprio interno politiche di conciliazione. Per rendere ancora più efficaci e arricchire le proposte a favore di tale processo di conciliazione recentemente, su nostra iniziativa, si è avviata una sperimentazione attraverso la costituzione di un tavolo di confronto per verificare la possibilità di realizzare un “mini” distretto famiglia fra le aziende presenti sul territorio della Circoscrizione. Attraverso una serie di incontri con la cooperativa sociale Kaleidoscopio, la Fondazione Bruno Kessler - FBK (settore ricerca universitaria), la Famiglia Cooperativa di Povo (tutte certificate Family audit) si sta dando corpo alla formalizzazione di un “Accordo volontario di area per favorire lo sviluppo del distretto famiglia nel comune di Trento, circoscrizione di Povo”. Attraverso la sottoscrizione di tale accordo le singole aziende condividono l’obiettivo di “realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare, al fine di accrescere, tramite il rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale” sperimentando nuovi modelli di collaborazione. L’impegno è quello di riuscire ad attivare, nel territorio della circoscrizione di Povo (con possibile futuro allargamento a quella di Villazzano e Argentario), un laboratorio sulle politiche familiari per sperimentare e implementare modelli gestionali, modelli organizzativi e sistemi di partnership innovativi che pongano al centro la conciliazione famiglia e lavoro dei singoli dipendenti delle Aziende sottoscrittrici dell’accordo. Questo progetto è stato condiviso oltre IL MELOGRANO che con il Comune di Trento anche con la Provincia Autonoma di Trento attraverso l’Agenzia provinciale per la famiglia. Ogni azienda che aderisce all’accordo si impegna a mettere a disposizione dei propri dipendenti e a quelli delle altre aziende una serie di attività e servizi creando una sinergia “virtuosa” e una offerta significativa di proposte specifiche in base alle esigenze manifestate dalle famiglie. Il gruppo di lavoro che ha raccolto e poi vagliato le singole proposte formulate dalle aziende sottoporrà, a tutti i loro dipendenti, un questionario contenente l’elenco di tutte le proposte di servizi di conciliazione attivabili, per verificare quali sono quelli più attesi e raccogliere eventuali propostesuggerimenti. Ultimata questa fase di “consultazione” verrà dato avvio ufficialmente al percorso qui delineato e all’attivazione di quei servizi attesi e che meglio rispondono alle tematiche della conciliazione. La creazione all’interno del nostro territorio del distretto famiglia porterà sicuramente delle ricadute positive nei confronti delle famiglie dei dipendenti di tutte le aziende aderenti. Sarà così possibile fare un passettino ulteriore verso la valorizzazione e il sostegno delle diverse funzioni che la famiglia assolve nella società. Il Presidente Renzo Dori N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 3 Risorse umane Plenaria del personale Un incontro importante per conoscere obiettivi e programmi della nostra Azienda di Renzo Dori A nche quest’anno, come è ormai consuetudine consolidata, nel corso del mese di marzo si è tenuto l’incontro con tutto il personale durante il quale sono stati illustrati obiettivi e programmi che impegneranno la nostra azienda nel corso del 2014. Nell’introduzione il Presidente Dori Renzo, richiamando alcuni spunti della mission aziendale, ha annunciato al personale presente che anche il 2014 ci vedrà impegnati nella prosecuzione del percorso di qualità dei servizi di RSA legato al marchio Qualità & Benessere. Sarà inoltre attivato il distretto famiglia con le altre realtà territoriali presenti nel sobborgo di Povo certificate Family audit (Famiglia Cooperativa, Fondazione Bruno Kessler e Cooperativa sociale Kaleidoscopio) consentendo così di aumentare l’offerta di servizi e proposte di conciliazione tempo famiglia e tempo lavoro. Sarà inoltre attivato un gruppo di lavoro per la stesura di una carta etica aziendale e per il nucleo Alzheimer si darà avvio alla certificazione del metodo Gentle Care adottato. Un altro progetto che si realizzerà nel corso di quest’anno sarà quello della creazione, in collaborazione con le realtà associative del territorio, di una mnemoteca titolata “Memory lab Povo” che valorizzerà le “memorie” degli anziani presenti all’interno dell’azienda e quelle del sobborgo. Su questo tema Roberto Maestri ha ricordato il lavoro svolto con il “Progetto di Memorie Narrate”. La responsabile della qualità, dott.ssa Toniolo Michela, ha ricordato i risultati ottenuti attraverso l’applicazione del marchio Qualità & Benessere e le modalità di valutazione dei vari item. Ha fatto seguito il Direttore Generale, Maria Rosa Dossi , che ha illustrato le aree di miglioramento che interesseranno i vari servizi nel corso d’anno. Per la RSA si lavorerà in particolare sul progetto limitazione delle contenzioni, sulla Kinestetica e mobilizzazione, sulla conciliazione tra cura e qualità della vita, sul consenso informato, sulla valutazione e lotta al dolore; verranno inoltre affrontati i temi legati alla flessibilità e la gestione dei tempi e orari nelle procedure assistenziali, al miglioramento del confort residenziale e della relazione con l’ospite; verrà proseguito il progetto dell’OSS tutor e la diversificazione degli interventi per quanto riguarda i disturbi psichiatrici e la stimolazione cognitiva. Per 4 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 il Centro Diurno si intende consolidare il lavoro in team e gli strumenti di comunicazione interna, nonché lo sviluppo del progetto di stimolazione cognitiva e il rafforzamento della collaborazione con i volontari e le risorse del territorio. Per il Centro Servizi gli obiettivi riguardano l’introduzione di elementi di maggiore flessibilità di accesso alle iniziative del Centro, arricchire le proposte di attività di laboratorio, rafforzare il raccordo con il Polo Sociale studiando interventi atti a ridurre l’isolamento a domicilio di anziani con ridotta autonomia e migliorare la pubblicizzazione degli eventi e attività in modo da raggiungere più persone possibili. Per gli alloggi protetti l’obiettivo sarà quello di mantenere l’attuale sistema di protezione promuovendo lo stile di vita autonomo del residente, nonché garantire l’attuale buono standard dei servizi erogati con un’attenzione al contenimento dei costi. Per i servizi rivolti alla cittadinanza quale Punto Prelievi e Punto Riabilitativo si dovrà procedere a migliorare alcuni processi di raccordo con l’Azienda Sanitaria Provinciale, attuare politiche di marketing più incisive e contenere i costi. Nella parte conclusiva il Direttore ha delineato ai presenti il contesto nel quale ci si troverà a operare ricordando con preoccupazione la progressiva diminuzione del finanziamento pubblico in presenza di un aumento delle richieste di assistenza di alta qualità e complessità e le condizioni lavorative più gravose per tutti gli operatori in presenza di retribuzioni modeste. Non sono certo mancati i suggerimenti sul come affrontare questo quadro di oggettive difficoltà e fra i tanti, qui ne ricordiamo due particolarmente importanti: attraverso la ricerca di una pluralità delle fonti di finanziamento (pubblico e privato) e la realizzazione di investimenti in ricerca e innovazione e l’altro attraverso il potenziamento e sviluppo delle competenze dei collaboratori e l’attuazione di progetti di conciliazione fra vita lavorativa e vita familiare. In chiusura dell’incontro ha indicato/suggerito un’idea guida per il nostro lavoro, “l’attenzione attiva” nel processo assistenziale che consiste nell’avere un atteggiamento “attentivo” nei confronti dei bisogni della persona. La serata si è conclusa con un piccolo rinfresco offerto in modo eccellente dalla cucina. IL MELOGRANO Memory lab Povo di Antonio Bernabè P ovo non si contraddistingue soltanto per la presenza di istituzioni a valenza internazionale – quali ad esempio l’Università e la Fondazione Bruno Kessler – ma è dotato altresì di un ricco e variegato tessuto associativo. Ciascuna associazione persegue finalità diverse, che spaziano dal campo sportivo a quello culturale, da quello ambientale alla promozione del tempo libero, e molti altri ancora. Ogni associazione organizza eventi, produce documenti, lascia testimonianze, tracce, come fossero “impronte” che diventano, prima di quanto si creda, memoria collettiva. Se poi l’associazione ha alle spalle decenni di attività, allora le “tracce” diventano così numerose che si corre il rischio di smarrirle, di perderne l’origine. Per non disperdere e possibilmente incrementare la memoria collettiva del nostro territorio si è proposto di realizzare a Povo un laboratorio-archivio chiamato “Memory lab Povo”. Un “luogo della memoria” anche come entità fisica dove vengono raccolti i documenti e le testimonianze, luogo al quale potrà liberamente accedere tutta la collettività e in particolare le nuove generazioni. I soggetti protagonisti del progetto sono: l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli”; la Circoscrizione di Povo; la Biblioteca del Comune di Trento per il tramite struttura periferica del sobborgo; il Club Interassociativo “Tuttapovo”; le associazioni di Povo; la Fondazione Museo Storico del Trentino. Potranno inoltre diventare protagonisti del progetto anche persone sin- IL MELOGRANO Un progetto per tener viva e diffondere la memoria collettiva del sobborgo gole che abbiano interesse per la storia locale. Il progetto si articola su due successivi passaggi La prima fase, ad oggi in buona parte già realizzata, è stata la costituzione di un “Comitato promotore” con compiti di avvio del processo di promulgazione-promozione e coinvolgimento del tessuto sociale e amministrativo del sobborgo. La sua composizione inizialmente si è limitata ai rappresentanti “più motivati”, ma nella fase successiva il progetto è indistintamente aperto a tutti coloro che ne dichiarino la condivisione e la disponibilità a portarlo avanti. In questa prima fase hanno dato il loro contributo i rappresentanti dell’APSP “M. Grazioli”, della Biblioteca comunale, di “Tuttapovo”, della Filodrammatica, della SAT, di Avis. Il coordinamento del “Comitato promotore” è stato affidato al Club Interassociativo “Tuttapovo”. La seconda fase del progetto sarà quella che individua una sede fisica con funzione di deposito/laboratorio ove far confluire tutta la documentazione, mentre il gruppo di lavoro si attiverà per avviare la raccolta sistematica e la catalogazione di documenti, foto, filmati, interviste e quant’altro rappresenti un momento significativo, oppure offra uno spaccato, ancorché frammentario, della vita della comunità di Povo. La supervisione della catalogazione e dell’archiviazione dei materiali della ricerca sarà gestita dalla Biblioteca comunale di Trento e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino. Tutta la documentazione fornita da associazioni, enti esingoli cittadini verrà fotocopiata/scannerizzata in modo da restituire l’originale al proprietario. Progetto a regime A progetto consolidato, sarà necessario promuovere una forte azione di “socializzazione” di questo patrimonio utilizzando tutti gli strumenti disponibili quali: elaborazione di piccole pubblicazioni sui singoli aspetti della storia associativa, di esperienze di vita, di eventi significativi per la collettività; produzione con il supporto della Fondazione Museo Storico del Trentino di filmati; utilizzazione del canale TV “History lab” della Fondazione Museo Storico del Trentino; creazione di un nuovo sito internet o una pagina apposita all’interno del sito di “Tuttapovo” ove poter consultare il materiale raccolto, un’agenda delle proposte di appuntamenti, approfondimenti e iniziative, uno spazio di confronto di idee e suggerimenti; mostre e incontri-dibattito; proposte di percorsi storico-educativi nelle scuole. Nella speranza di trovare nel sobborgo di Povo la sensibilità dimostrata anche in passato, invitiamo coloro che volessero partecipare al progetto a contattare la REDAZIONE di “Tuttapovo”, oppure il signor Renzo Dori presso l’APSP “M. Grazioli” di Povo. N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 5 Progetto N el corso del mese di marzo si sono completati gli interventi di riqualificazione ambientale dei locali interni della RSA. Avviati ancora lo scorso anno attraverso la personalizzazione delle sale da pranzo con la riproduzione pittorica dei fiori che caratterizzano i singoli nuclei ad opera della pittrice Fabrizia Rigo Righi (Vice presidente dell’APSP “M. Grazioli”), sono poi proseguiti con l’apposizione sulle pareti dei vari ambienti (soggiorni, sale da pranzo, hall, corridoi, saletta colloqui, palestra, infermerie, sala musicoterapia, ecc.) di pannelli con riproduzioni 6 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 Riqualificazione ambientale RSA di fotografie di paesaggi, animali, fiori, baite, cascate, chiesette alpine e capitelli, laghi, castelli, ecc. Particolarmente apprezzate le gigantografie che abbelliscono le hall dei tre piani e in modo specifico quella posta nella zona d’ingresso che riproduce la piazza di Povo del lontano luglio 1901. La raccolta delle immagini ha richiesto per quelle storiche una ricerca apposita alla quale ha collaborato Antonio Bernabè, profondo conoscitore della storia locale, mentre tutte le altre sono state frutto di una donazione del fotografo naturalista Mattia Dori e di Renzo Dori. Percorrere i corridoi e sostare negli ambienti che costituiscono i vari nuclei di residenza risulta certamente più piacevole perché è come muoversi all’interno di una mostra d’immagini permanente ricca di colori e suggestioni. Tutto il progetto di riqualificazione degli ambienti è stato finanziato dalla Cassa Rurale di Trento e le riproduzioni fotografiche su pannelli PVC e messa in opera è stata curata dalla ditta specializzata Zirkotech di Scurelle (Valsugana). In queste pagine ne riproduciamo una piccola gallery. IL MELOGRANO STAMPA... LASCIA IL SEGNO, OVUNQUE IL MELOGRANO N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 7 L’animazione in RSA: dal fare all’essere di Roberto Maestri I mutamenti sociali di questi ultimi anni, quali la presenza di un’assistenza domiciliare capillare affidata a badanti e/o care giver e i miglioramenti in campo medico-farmacologico, hanno determinato un significativo cambiamento rispetto a un passato, anche recente, della tipologia di utenza che accede ai servizi di assistenza sociosanitaria offerti dalle RSA, nel senso che chi accede a tali servizi lo fa quando raggiunge un livello di compromissione importante. In conseguenza di ciò tutta l’organizzazione legata alle pratiche assistenziali in questo tipo di strutture si è dovuta necessariamente riadattare ai bisogni maggiormente aggravati delle persone di cui si fa carico. Oltre agli operatori medico-sanitari anche le figure professionali che si occupano della parte riguardante la socialità e la sfera relazionale hanno dovuto quindi ripensare e ripensarsi calandosi nella nuova realtà in cui si trovano a operare; di conseguenza, un servizio come quello dell’Animazione ha dovuto modificare la propria operatività spostando la sua attenzione sempre più dalle attività ludico-ricreative ad attività che privilegiano l’aspetto cognitivo/relazionale. Ciò non significa che la relazione prima fosse relegata su un piano secondario, dal momento che essa ha sempre costituito l’ossatura di questo servizio; vero è anche però che, nel tempo, si è andata modificando la modalità di dialogo che gli operatori hanno dovuto mettere in atto con i residenti. Si è passati in poco tempo da un approccio che privilegiava il colloquio, a un linguaggio che deve prestare maggiore attenzione agli aspetti non verbali: tono e volume della voce, il contatto, lo sguardo, la presenza anche silenziosa ma attenta; in quello che si potrebbe definire un incontro tra soggetti che comunicano e si riconoscono in quanto persone al di là del ruolo e del legame pregresso. Rapportarsi con una persona fortemente debilitata o compromessa sul piano cognitivo, quando non addirittura in fase terminale, comporta uno sforzo non indifferente da parte dell’operatore che offre un supporto non strettamente legato alla terapia in senso sanitario ma che ugualmente si “prende cura” della persona che ha accanto. Porsi in ascolto di una persona con un livello di comunicazione limitato comporta una maggiore attenzione agli aspetti che esulano 8 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 dalla normale modalità di relazione fatta di logica e congruenza di linguaggio. In questi casi la sfera emozionale del soggetto risulta predominante e sarà su questo terreno che l’operatore di animazione e con lui tutte le figure che ruotano attorno a questo tipo di residente dovranno misurarsi per offrire un’assistenza efficace. Nello specifico dunque, l’animazione dovrà spostare il proprio “fare” sul piano dell’“essere”, attraverso strumenti che vadano a toccare la sfera emotiva del residente. Alcuni esempi sono costituiti dall’utilizzo della musica, linguaggio che trova molto spazio nelle nostre pratiche quotidiane, infatti, è dimostrato che la stimolazione sonora e specificamente il canto, permettono di far riemergere memorie sopite anche in soggetti fortemente compromessi i quali tendono, a volte, a seguire partecipando allo stimolo quando questo richiama propri vissuti; la stimolazione cognitiva, dove l’operatore, per mezzo di alcuni semplici stimoli visivi quali figure, immagini o parole, cerca di attivare il livello percettivo e cognitivo della persona; la narrazione autobio- IL MELOGRANO grafica, come strumento di recupero della memoria e valorizzazione dei vissuti, che vadano a rafforzare quegli elementi di autostima necessari al mantenimento psicofisico dell’anziano e possano costituire occasione di confronto intergenerazionale, tramite scuole e realtà associative del territorio che attraverso le narrazioni possono entrare in contatto non soltanto con il passato ma anche con il presente ancora attivo dei nostri residenti. L’utilizzo di pratiche che coinvolgono gli aspetti emozionali diventano in questo modo “gli attrezzi” con i quali l’operatore di animazione si trova ad operare mettendosi in gioco in prima persona e riuscendo spesso, in questo modo, a trovare la chiave di accesso verso un mondo altrimenti chiuso all’esterno. Altre modalità di relazione sono comunque in atto ma rimane comunque centrale la capacità e disponibilità da parte degli operatori di porsi su un piano diverso da quello della comunicazione lineare.Un cambiamento di mentalità operativa che consenta a entrambi i soggetti, l’operatore e il residente, di stabilire un contatto concreto pronto a trasformarsi in cammino comune, dove è possibile sperimentare e reinventare un percorso tutto da scoprire. Le nostre impressioni a conclusione della visita all’APSP “Abelardo Collini” di Pinzolo L’ équipe che si occupa del marchio Qualità & Benessere della nostra RSA formata da operatori, infermieri, educatori, fisioterapista, coordinatore infermieristico e responsabile della qualità si è recentemente recata presso la RSA di Pinzolo per uno scambio di esperienze. In particolare ci incuriosivano le loro realizzazioni relative al comfort ambientale (giardino d’inverno), la gestione in nucleo dedicato delle persone affette da demenza di Alzheimer, la qualità del servizio Ristorazione, i risultati di libertà e protezione ottenuti per i residenti. Tutti questi ambiti sono per noi oggetto di miglioramento e di percorsi intrapresi. Quindi quale miglior stimolo per una verifica sul campo? Nell’esprimere innanzitutto un sentito apprezzamento per la squisita ospitalità ricevuta diamo voce alle im- IL MELOGRANO pressioni e testimonianze dei partecipanti. Chiara F. (OSS) C’è da dire innanzitutto che quel giorno lo spettacolo che ci ha offerto la natura era fantastico! La neve caduta abbondante il giorno precedente e il sole di quella mattina ci hanno regalato uno scenario unico. La struttura è posta nel paese, ben inserita nel contesto globale di Pinzolo. All’entrata, spazi ampi, luminosi, ben curati, con colori caldi, ambienti tranquilli. Ufficio del Direttore a piano terra, vicino all’entrata, con ampie vetrate che lasciano vedere l’interno dell’ufficio stesso. Come dire: si sa quando ci sei! Lui persona affabile, simpatica, conosce tutti i residenti per nome e tutti lo salutano. Il personale appare sereno e soddisfatto, lavora tranquillamente. Non ho notato situazioni particolarmente critiche riguardanti i residenti, ma serenità e tranquillità. Anche nel Nucleo Alzheimer ho trovato un ambiente sereno, spazi ampi e luminosi, residenti “impegnati” in qualche attività, seguiti dal personale sorridente con molta serenità. Alle pareti, ho visto pochi quadri/lavoretti ma significativi e ben inseriti nel contesto. Sala da pranzo spaziosa, non eccessivamente rumorosa, nemmeno durante la distribuzione del pasto. Non posso dire sinceramente che mi sia piaciuto il sistema di distribuzione, con il personale che usciva dalla cucina con i piatti in mano percorrendo ampie distanze… nel caso qualche residente si muovesse con la carrozzina o anche si alzasse dalla sedia, l’operatore con due piatti in mano di pietanze calde… puoi rovesciarglieli addosso… Il pasto è N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 9 stato buono, l’ambiente luminoso, vista all’esterno mozzafiato… La distribuzione dei farmaci prevede la mancanza dei blister (con i farmaci pronti ) e quindi un lavoro molto laborioso, però ho visto che si può essere veloci anche in questo modo, soprattutto se si è in due. Le stanze dei residenti sono curate, ambiente pulito, semplice l’arredamento, con spazi dedicati alle proprie cose: foto, lavoretti, libri, bambole, cuscini… Non ho sentito “odori” particolari... Il “giardino d’inverno”… unico, rilassante, un fiore all’occhiello veramente da far invidia… abbiamo fatto una foto proprio lì… È stata un’esperienza positiva… naturalmente non dimenticando il detto: “L’erba del vicino è sempre la più verde!”. Donatella (Infermiera) È stata una bella esperienza, un percorso conoscitivo importante e prezioso, stimolante dal punto di vista professionale. Ho visto e apprezzato una realtà innovativa, un modello organizzativo personalizzato che segue e rispetta le esigenze dei residenti, dove tutto è molto flessibile in quanto determinato dalla volontà e disponibilità dell’ospite. Porto a casa la voglia e l’entusiasmo di condividere tutto ciò con i colleghi per creare nuovi stimoli e dare una risposta sempre più mirata e di qualità a tutte quelle attività che determinano la qualità della vita sia per i residenti che per noi operatori. Franca B. (OSS) La struttura più che una casa di riposo sembra un albergo. Studiata in modo tale da arrivare al benessere quotidiano sia per gli ospiti che per gli operatori: colori caldi, riduzione dei rumori, assenza di odori sgradevoli, spazi fisici adeguati. Stupendo il giardino d’inverno e la stufa a olle in una saletta dove gli ospiti possono ricevere le loro visite. Personale motivato, ben formato e consapevole del proprio strumento interiore in modo da prestare un’ottima assistenza individualizzata. Carla C. (OSS) Ciò che mi ha colpito di più della visita sicuramente il fatto che sono riusciti a eliminare quasi completamente le contenzioni utilizzando appunto la strategia di portarli al bagno regolarmente. La bellezza della struttura, con i suoi arredamenti e quel magnifico atrio. Il momento del pranzo e le tavole perfettamente apparecchiate, e l’impiattamento fatto direttamente dalla cucina in base alle diete personalizzate. I profumi gradevoli, e l’aria di rilassamento che si respirava. Che dire di questa esperienza: sicuramente ho portato via qualcosa di positivo che ho già portato nel mio lavoro e nell’assistenza con alcuni ospiti. Con una residente, sia io che i miei colleghi, la portiamo in bagno regolarmente… al suo prossimo PAI, mi auguro di poter riproporre la rimozione della cintura in carrozzina. Laura L. (OSS) Entrando nella struttura la prima cosa che ho notato sono stati gli spazi, ampi e ariosi, luminosi con pulizia impeccabile, la totale assenza di odori, la cura nei minimi particolari. Dagli arredi tipici della zona alla stupenda serra dove i residenti possono trascorrere il tempo godendo del giardino e del panorama. Si percepisce un clima sereno e disteso con ritmi che seguono le esigenze dei residenti. Le sale da pranzo sembrano quelle di un albergo come pure il servizio. Nella nostra struttura potremmo personalizzare di più gli ambienti dalle stanze alle sale da pranzo. Elisa C. (Infermiera) Credo sia stata un’occasione di confronto costruttivo, che ci ha messo sì di fronte a quante cose belle facciano gli altri, ma anche a quelle che già facciamo anche noi, e che spesso sottovalutiamo perché date ormai per rag- 10 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 giunte e scontate, quando in realtà non lo sono affatto. Continuo ad essere convinta che la differenza di utenza gioca un ruolo cruciale nella percepita “semplicità” del soddisfare certi bisogni, così come sono determinanti certi vincoli strutturali, puramente architettonici e di arredi, intendo, piuttosto che di normative (vedi le norme antincendio), vincolanti al punto da rendere difficoltosi anche solo alcuni tentativi di modifica. Ciò che dimostrano questi incontri è che c’è la volontà di migliorarsi, e la nostra trasferta in una giornata non proprio comoda per gli spostamenti ne è una testimonianza. Non ci accontentiamo dei risultati raggiunti, ma abbiamo la voglia di provare ad andare ancora oltre, e queste visite esterne fungono anche da stimolo, consapevoli del fatto che se su qualche fattore abbiamo punteggi migliorabili, possiamo lavorare per farlo, anche grazie agli spunti di altre strutture, che hanno provato diverse strategie prima di focalizzarsi su quelle più efficaci ed efficienti, dalle quali si può partire. Questi sono momenti più formativi di un qualunque altro tipo di corso sulla gestione o sulla qualità, poiché sposta tutto su un piano molto più pratico, accessibile, e immediato. Ti danno la possibilità di confrontarti con tuoi stessi colleghi che lavorano in quello che, sulla carta, è il tuo stesso identico settore, ma che nel dibattito a volte sembra quasi più innovativo e fresco, per minimi accorgimenti o collaborazioni particolari che semplicemente non si erano pensate, o si erano programmate diversamente per i più disparati motivi Si esce da una giornata del genere con i dati per potersi dire “questo lo facciamo già molto bene” e più importante “in questo possiamo migliorare”, una consapevolezza che è tutt’altro che scontata, e di fronte a risultati positivi e reali si perde anche quell’aura di banalità e di astrattismo che a volte quel “possiamo fare di più”, ha. Ho la certezza che siamo già a livelli piuttosto alti di assistenza, e della sua qualità. Con la consapevolezza che il mondo dell’anziano è un mondo in divenire, l’unica certezza che abbiamo è che non siamo arrivati, ma di sicuro non siamo fermi, anche noi ci stiamo muovendo per tentare di fare sempre meglio e ancora meglio. IL MELOGRANO Chiara N. (FT) È difficile aggiungere qualcosa a tutte le belle osservazioni che avete fatto e che condivido pienamente. L’impressione più forte per me è stato il rispetto per la persona residente che parte dall’andare incontro alle sue esigenze di base (come essere accompagnati in bagno, l’essere facilitati nelle piccole autonomie, il poter mangiare in un bell’ambiente sereno e tranquillo) per proseguire con la valorizzazione della creatività personale e dell’autodeterminazione, il coinvolgimento personale e/o del parente nelle scelte operative che lo riguardano, il poter avere spazi adeguati, confortevoli e armoniosi per mantenere e favorire relazioni significative. Certamente un cambiamento così profondo si può fare solo in certe condizioni organizzative e gestionali; penso però che cambiamenti più piccoli si possono operare anche se c’è buona volontà e condivisione degli obiettivi fra tutto il personale anche nei singoli reparti. Qua da noi quando vorrei cambiare la situazione del pranzo di residenti con buone capacità cognitive o migliorare la possibilità di scegliere in modo più opportuno il compagno di stanza; tante volte noi abbiamo cercato soluzioni a questi problemi, ma spesso non ci siamo riusciti… anche per gli spazi che abbiamo a disposizione… comunque continuiamo a cercare assieme il meglio! Emanuela T. (EP) Premettendo che la struttura è molto accogliente con spazi ampi e curati, che l’arredo in legno scalda l’atmosfera e fa sembrare tutto più simile a un albergo che a una RSA, che il giardino d’inverno è uno spazio invidiabile, preferisco non fare un paragone con la nostra struttura che per numeri (di residenti, operatori, turn over), tipologia di residenti e possibilità strutturali è molto diversa, ma cogliere alcuni aspetti che sono garanzia di maggiore qualità nella vita dei residenti. Da quando lavoro in RSA una delle cose che mi ha sempre messa in difficoltà è quella di rispondere negativamente alla richiesta di alcuni residenti rispetto al bisogno di andare in bagno, per cui sono stata molto positivamente colpita dalla possibilità offerta dai sol- IL MELOGRANO levatori a soffitto di rispondere all’esigenza di coloro che, pur continenti, hanno l’impossibilità motoria di fare lo spostamento sul wc. Mi è piaciuto il profumo di pane che ci ha accolto al nucleo Alzheimer, le sale da pranzo con poco rumore di sottofondo, il fatto che ci fosse qualcuno che faceva attività (midollino) in spazi non necessariamente studiati per questo (giardino d’inverno) e con il coinvolgimento di familiari e bambini. Mi è piaciuta la presenza della direzione a stretto contatto con i residenti. Ritengo che un punto di forza di quella RSA sia stata l’attenzione alla formazione e alla supervisione lunga, continua e per tutti, mirata allo stesso obiettivo che ha portato risultati concreti. Credo che nella nostra realtà stiamo ottenendo dei risultati grazie al coinvolgimento di molti sulla riduzione delle contenzioni e forse la visita a Pinzolo ha dato uno stimolo in più per procedere in questa direzione. Fiorella (Infermiera) Il silenzio, la tranquillità… mi ha colpito aver visto pochi familiari o assistenze private… La sala da pranzo era ben preparata: bello uscire come al ristorante con le pietanze già impiattate, senza fretta la fine del pasto si prolunga con chiacchiere a tavola. La modalità di fare il PAI: l’équipe decide l’obiettivo prioritario in quel momento che ingloba i vari aspetti di salute e relazione del residente, semplificando di fatto lo rende più realizzabile. Anche la condivisione dei PAI con i familiari già in sede di discussione e con una elevata partecipazione dei familiari e senza difficoltà da parte del personale. Ancora mi ha colpito il rapporto infor- male e cordiale che traspare tra Direttore, collaboratori e personale… E la dotazione di un armadio dei farmaci con spazio riservato alla gestione dei farmaci personali. Lucia R. (Coordinatrice Inf.) Giardino d’inverno da cui ci si può godere la montagna circostante e l’ambiente molto tranquillo. Far valutazione sulla gestione terapeutica con una visione olistica sul residente quindi calibrando bene l’aspettativa dell’effetto terapeutico con l’opportunità di somministrare la terapia tenendo bassi i rischi collegati. Michela T. (RQ) L’esperienza ha confermato la fiducia che ripongo nelle occasioni di benchmarking come occasioni di confronto e di crescita; apprezzo l’effetto di “autostima” del proprio vissuto professionale prodotto nelle persone e non per ultimo l’effetto sul clima di gruppo dell’uscita insieme. Pinzolo mi piace perché dimostra la realizzazione di una ricetta vincente frutto di un mix di ingredienti organizzativi che non sono però introvabili… Chiarezza e condivisione di obiettivi, ispirazione a letteratura valida ed esperti preparati, formazione e supervisione psicologica dei gruppi di lavoro a supporto dei cambiamenti organizzativi, scelta appropriata dei supporti tecnologici, apertura e scambio come approccio organizzativo, il tutto condito con ottimismo e un pizzico di rischio… unendo un buon supporto di risorse ben gestite, ecco il risultato che ha anche l’effetto coreografico dovuto al buon gusto di chi ha immaginato la struttura come l’apprezziamo oggi. N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 11 Per riflettere Dal dolore alla Resurrezione di don Gerolamo Iob D icono alcuni studiosi che Marco terminò il suo Vangelo con il grido di Gesù: «Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato». Il racconto riguardante Cristo risorto, venne molto dopo. Non è che per Marco la Resurrezione non fosse molto importante. Ma è che per lui quel grido di Gesù era già qualcosa di straordinario, così da contenere la Resurrezione. Quanto Gesù prova sulla croce gli permette di chiamare e di affidarsi a Dio. E questo chiamare e fidarsi di Dio è già Resurrezione; è già fare parte della Vita Nuova e del Bene. Ora sappiamo che l’adesione al Bene, cioè a Dio, ci porta a condividere tutto quello che siamo e abbiamo, come Gesù ha preso su di sé la nostra disperazione fino alla Croce. Ma in quel terribile e difficile momento ha prevalso in Lui l’abbandonarsi al Padre. E questo abbandonarsi lo ha portato fuori dalla disperazione, lo ha portato alla Resurrezione. Ecco, accade anche a noi tutti di disperarci, può accadere specialmente a noi anziani a causa dei tanti limiti in cui ci fa piombare la nostra stessa età. Ma se noi siamo capaci di superare, almeno un po’, la visione di noi stessi e ci facciamo portatori gli uni degli altri e ci affidiamo gli uni agli altri e non vediamo più solo quel disagio che per noi è tutto, la nostra vita prende un colore diverso, un colore più sereno e possiamo anche vincere la nostra tristezza, la nostra disperazione. Quando la disperazione degli altri, il dolore degli altri, come pure anche la gioia, il bene degli altri, entra in noi, tutto cambia aspetto. Quando ognuno di noi è pronto a rinunciare al proprio modo di cercare serenità e felicità e si fa carico dei pesi altrui, allora, solo allora, le cose cambiano e scatta nel cuore di ciascuno quell’umiltà e quel coraggio che fa crescere la fiducia in chi ci circonda e quindi anche in Dio. E questa fiducia è già in parte Resurrezione. Noi cristiani abbiamo una stupenda missione affidataci da Gesù come segno-prova della sua fiducia verso di noi: “annunciare e vivere la Resurrezione” affinché tutta l’uma- 12 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 nità riscopra la gioia della vita nella fraternità e nella pace. Ma come potremo realizzare questa stupenda avventura se ci ribelliamo alla nostra sofferenza e non ci facciamo carico della disperazione altrui? Chiaro, dobbiamo combattere la malattia con tutto quanto ci è possibile, ma nel nostro soffrire è confortante sapere e credere che Dio ha fiducia in noi perché non ci chiudiamo nelle lamentazioni, ma con il Suo aiuto ci rende operatori di Bene in mezzo agli altri. Vedete: Dio non ci libera normalmente dal dolore e certamente non ci preserva dalla morte, ma ci dà molto, molto di più. È la forza di risorgere. Il dolore è nel tempo, la Resurrezione è per sempre. Che il Cristo risorto sia luce di Vita Nuova per tutti e fonte di fiducia e speranza per ognuno di noi. Buona Pasqua! IL MELOGRANO Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli” La qualità e la soddisfazione per i nostri servizi nel 2013: l’Azienda ne fa un resoconto Nella tarda primavera del 2013 è stato pubblicato il Bilancio Sociale relativo agli anni 2011 e 2012: estensione e compimento della Carta dei Servizi offre una rendicontazione della relazione intercorrente tra visione sociale, politica ed economica e gli effetti dell’azione amministrativa della Apsp. In esso quindi si può trovare una esaustiva presentazione circa le attività, le prestazioni e i risultati raggiunti affiancati agli esiti delle verifiche di qualità dei servizi e della soddisfazione espressa dagli utenti durante l’anno (copia consultabile dal sito). Le forme di ascolto e partecipazione degli utenti e familiari notevoli riscontri di efficacia oltre dimostrarsi un’occasione particolarmente gradita di coinvolgimento del familiare. • Incontri con l’équipe di nucleo e il Direttore. Nella primavera e poi nell’autunno del 2013 sono stati proposti con un certo successo incontri dei residenti e familiari con l’équipe operante nel nucleo di residenza e la presenza del Direttore Generale della Apsp. • Incontri di condivisione sono dedicati a familiari o utenti in sede di pianificazione o verifica di un servizio. • La raccolta dei moduli di Monitoraggio consente di verificare in modo sistematico i giudizi di qualità presso gli utenti di un servizio (es. pasti). • Il Punto d’Ascolto è uno spazio offerto agli utenti delle residenze protette come momento organizzato (presenza di un incaricato) per esporre le proprie istanze. • La possibilità in 4 punti nell’Azienda di compilare il Modulo Reclami e Suggerimenti ottenendo risposta scritta entro 30 giorni. • Questionario di gradimento del servizio per ogni utente del Punto Prelievi e del Punto Riabilitativo; quest’anno la novità introdotta è che è stato somministrato un questionario ai familiari partecipanti agli incontri con l’équipe per favorire l’esposizione della loro percezione in modo esaustivo. Per Ascolto del Cliente si intende il complesso di strumenti utilizzati dall’Azienda per raccogliere le opinioni, le proposte, le richieste, le segnalazioni da parte dell’utenza. Essi sono principalmente i seguenti: • i Focus Group (in seguito FG) sono gruppi di ascolto in cui alcune persone (8-10) sono invitate ad approfondire argomenti relativi alla qualità dei servizi offerti; la registrazione del riscontro avviene a cura della Responsabile Qualità. Questa tipologia è offerta a residenti, utenti e familiari. • Gli incontri di “Vita in Struttura”, dedicati ai Residenti di RSA, sono convocati sistematicamente da personale sociale con lo scopo di favorire le interazioni ma ne registra le proposte, le richieste, i vissuti e le segnalazioni ritenute significative ai fini dell’Ascolto del Cliente. • Il Panel dedicato alla Ristorazione è uno strumento di verifica della qualità del risultato raggiunto nella Ristorazione residenziale; si convoca una commissione mista di familiari, residenti e personale che pranza con i residenti e poi esprime la propria opinione in una scheda di valutazione. È uno strumento che dà Qui di seguito presentiamo come di consueto i risultati relativi all’anno 2013 degli Standard di qualità previsti nella Carta dei Servizi e il resoconto delle verifiche svolte e della qualità percepita dagli utenti, residenti e familiari. INSERTO / Il Melograno / I Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 Tabella riepilogativa delle iniziative Ambito RSA Centro Diurno Alloggi protetti Centro Servizi Tipologia FG Residenti Incontri “ La vita in struttura” FG Familiari Incontri di condivisione familiari pazienti NAMIR Incontri con il Direttore/Équipe di nucleo e familiari Questionario per Familiari Panel: Residenti, familiari e personale Numero previsto 3 15 1 6 8 / 2 Frequenza Annuale Annuale Annuale 1 3 1 Numero effettuato nel 2013 6 11 1 familiari N. Girasole 9 16 1 2 9 1 per ogni residenza 1 2 1 Monitoraggio “Come avete mangiato oggi” 9 Monitoraggio “Come avete mangiato oggi” FG utenti Incontro di verifica sul servizio con i familiari Monitoraggio “Come avete mangiato oggi” * per chi usufruisce del pasto 1 1 Quotidiano Punto d’Ascolto 1 Settimanale FG Residenti 1 Incontro di presentazione del piano delle attività 1 Incontro di verifica sulla qualità percepita 0 1 1 ora 1 1 Riunione degli iscritti 1 Riunione degli iscritti Come si può riscontrare nei dati riportati in Tabella, nel corso del 2013 sono stati rispettati gli impegni relativi all’ascolto del cliente con queste eccezioni: 1 incontro in meno per gli utenti di Centro Diurno di solito dedicato ai nuovi ingressi non attivato per l’esiguità dei casi. Gli 8 incontri previsti con il Direttore e l’équipe del piano Data 3/4/2013 10/4/2013 17/4/2013 8/5/2013 15/5/2013 22/5/2013 29/5/2013 5/6/2013 2/10/2013 16/10/2013 23/10/2013 30/10/2013 6/11/2013 13/11/2013 20/11/2013 27/11/2013 Nucleo/ piano Melograno Primula Rosa e Genziana Mimosa Mughetto Girasole Ciclamino Tulipano Melograno Tulipano Mimosa Rosa e Genziana Mughetto Girasole Ciclamino Primula Annuale Annuale Quotidiano Quotidiano Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale sono stati ripetuti nell’autunno divenendo così 16. Questi incontri hanno consentito ai familiari un’informazione diretta e specifica e alla Dirigenza una raccolta accurata della percezione dei Residenti e loro congiunti. In dettaglio la seguente Tabella espone gli incontri dedicati ai familiari della RSA e gli argomenti trattati. Referenti per Apsp Argomenti affrontati Direttore Generale e personale delle varie professioni dell’équipe del nucleo Verifica delle ricadute della rotazione del personale sul clima di nucleo; Il clima delle relazioni: tra personale, residenti e familiari La possibilità di personalizzazione; I compagni di stanza Il Modello organizzativo per nucleo; I tempi dedicati all’assistenza Attività riabilitativa di gruppo, quotidiana e specifica Residenti con disturbi del comportamento nei nuclei base e nel nucleo demenze Le informazioni per i familiari (équipe e medico), la tempestività della presa in carico Le attività di animazione, la musicoterapia e il contributo del personale di Intervento 19 La cura degli oggetti dei Residenti La presenza e il ruolo dei familiari e delle Assistenze private in vari momenti della giornata L’elezione dei Rappresentanti dei Familiari La Ristorazione, Bar, bevande e giornali; il Guardaroba, le Pulizie ambientali In occasione degli incontri autunnali nei nuclei è stato distribuito un Questionario dedicato ai familiari. Raccolti compilati 75 questionari corrispondenti al 40.5% dei residenti attivi al momento della distribuzione. Di seguito sono riportati in breve sintesi gli esiti del questionario per ciascun argomento indagato. II / INSERTO / Il Melograno Annuale Strumenti di partecipazione: Colloqui d’inserimento, Colloqui post-PAI e Incontri di nucleo sono i 3 strumenti di partecipazione e informazione ritenuti importanti e che danno soddisfazione ai familiari coinvolti. Poco conosciuti e meno apprezzati le assemblee annuali, i Focus group e la rivista aziendale. Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 L’ambiente di vita: pulito, caldo e sicuro sono le caratteristiche più apprezzate; elemento di criticità su cui riflettere è la percezione di limitata privacy e per alcuni casi anche l’esiguità dello spazio privato e la ridotta luminosità. La Ristorazione: cortesia e sicurezza sono le caratteristiche più apprezzate; il cibo ben preparato e organizzato contribuisce alla qualità percepita della Ristorazione; elementi di criticità sono il gusto e la varietà. Si rileva un’area significativamente ampia di “non risposto” (50% sul totale) verosimilmente compatibile con la non conoscenza diretta del servizio o il non utilizzo (residente con nutrizione artificiale). L’assistenza nelle attività di vita quotidiana: gentilezza, fiducia e competenza sono le caratteristiche apprezzate dell’assistenza nel quotidiano riassunta anche nel concetto di “buona assistenza”. Elementi di miglioramento sono la tempestività, l’accuratezza e la precisione. La relazione nel quotidiano: la relazione nel quotidiano è caratterizzata da ascolto e gentilezza che unite a fiducia, considerazione e competenza restituiscono un quadro di generale soddisfazione. Il Servizio Sanitario (comprensivo di servizio infermieristico, medico e fisioterapico): l’assistenza sanitaria è caratterizzata da fiducia, sicurezza, riservatezza e disponibilità. Accuratezza e tempestività gli elementi di miglioramento cui puntare. Le Attività di animazione: l’ampia area di “non risposto” (50% sul totale) fa propendere per un poco utilizzo o conoscenza del servizio. È riconosciuta comunque la caratteristica della gentilezza, mentre la numerosità delle proposte è l’elemento di criticità percepito; questo è in controtendenza rispetto alle rilevazioni dai residenti che percepiscono molte e variate le proposte di animazione. L’insieme articolato delle iniziative di Ascolto del cliente ha consentito di registrare gli aspetti peculiari della qualità percepita dei servizi erogati ed è stato possibile intraprendere azioni di miglioramento oltre che assecondare nuove proposte nate dagli utenti/residenti; come ad esempio: • modifiche nel menù, • proposte di animazione (es. film, documentari e ascolto musicale), • posticipo dell’orario di coricamento serale durante il periodo estivo. La Qualità dei servizi: verifica nel corso del 2013 3.2 - vedi oltre le verifiche di qualità del servizio specifiche Standard 3.4 - Standard 3.5 - Standard 3.6). Servizi Alberghieri: (Standard 3.1 - 3.2) Ristorazione: per quanto riguarda il Servizio Ristorazione, che è trasversale ai servizi gestiti da Apsp, sono stati analizzati tutti i riscontri di qualità del risultato e della qualità percepita come segue: 3 FG riservati a utenti di Centro Diurno e 3 residenti di R.S.A. e 1 per le Residenze Protette. 7 FG con esito: Giudizio BUONO. Raccolte numerose e puntuali segnalazioni dai residenti in RSA nei numerosi incontri di “Vita in struttura” e negli incontri di nucleo. È stata ospitata per 2 pranzi una commissione mista che ha valutato il pranzo (Panel) con i seguenti risultati: RSA Gli esiti dell’ascolto dei residenti di RSA sono stati i seguenti: Soddisfazione buona per la qualità delle relazioni, per il rispetto della privacy nelle pratiche assistenziali quotidiane, ritenuta ampia la gamma di iniziative di incontro con il territorio, e in particolare sono apprezzate le iniziative che vedono coinvolti i ragazzi e bambini del sobborgo. Per gli aspetti alberghieri sono ritenute di elevata qualità le pulizie ambientali degli spazi privati e comuni e in generale il comfort degli ambienti (luce, temperatura, microclima e odori). Buona complessivamente la qualità della Ristorazione (Standard Panel Media Valutazione complessiva Min Max Partecipanti 14-mag-2013 8,3 8 9 Familiari Residenti e Utenti Personale (RSA e CD) 14-nov-2013 8,8 7 10 Familiari Residenti e Commissari Esterni di Audit del Marchio Q&B Oltre alla media di giudizio complessivo sono state raccolte molte segnalazioni significative di particolare dettaglio Il Monitoraggio dei pasti attivo quotidianamente (pranzo e cena in RSA, solo pranzo in CD) nel corso dell’anno ha dato un esito paragonabile agli anni precedenti in cui si misura una qualità del risultato superiore al 70%. Gli aspetti di criticità segnalati sono tempestivamente presi in carico direttamente dal Cuoco responsabile della Cucina che introduce modifiche o apporta i INSERTO / Il Melograno / III Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 correttivi opportuni. I due menù, estivo e invernale, attivi su 5 settimane sono revisionati annualmente sulla base degli esiti della qualità percepita dai residenti, utenti e familiari. Pulizie Ambientali Complessivamente la qualità riscontrata raggiunge il livello di qualità attesa: effettuate le 4 Verifiche di qualità del risultato previste; sono stati considerati con particolare riguardo gli aspetti di igiene degli ambienti abitati dai residenti; queste verifiche hanno dato esito soddisfacente. Raccolta piena soddisfazione nei 3 incontri con Residenti (FG) e negli incontri con i familiari. Nessun aspetto di miglioramento suggerito. Guardaroba: costante la garanzia della tempestività della presa in carico dei capi personali dal momento dell’ingresso (infatti in giornata sono personalizzati con etichetta e riposti nell’armadio). Gestione del guardaroba di ogni singolo residente con presa in carico tempestiva ed efficace ai fini di segnalare alla famiglia eventuali necessità di integrare la dotazione personale. Servizi Assistenziali e di cura della persona. Presa in carico in ingresso (Standard 1 e 2 della Carta dei Servizi) N° Casi con valutazione N° Ingressi fisioterapica entro 2 giorni lavorativi dall’ingresso 69 71 71 71 71 2 entro il 3°gg 10 10 10 10 6 *sollievo: posti di accoglienza temporanea di sollievo alla famiglia (60gg/anno max 40 consecutivi) N° Colloqui di preparazione all’ingresso N° Casi con applicazione del protocollo operativo stesura PAI ingresso N° Casi con effettuazione della visita medica entro il primo giorno di ingresso N° Casi rivalutati in équipe e stesura del PAI dopo valutazione dell’inserimento 62 9 deceduti prima Non previsto Per il totale dei nuovi residenti entrati nel corso dell’anno sono stati fatti i colloqui di accoglimento; la raccolta dati con i familiari è curata dal coordinatore che con l’educatore applicano un protocollo operativo per garantire qualità al processo di inserimento; la qualità si esprime inoltre con la tempestività della presa in carico medica entro il primo giorno e fisioterapica nei 2 giorni successivi all’ingresso che integrando la dimensione assistenziale vanno a comporre il Piano Assistenziale Individua- lizzato che accompagna l’utente per tutta la fase di inserimento. Questa fase si conclude con la verifica e riformulazione del piano dopo circa un mese. Quest’ultimo costituisce la base per il confronto con i familiari che è proposto poi a frequenza semestrale attraverso un colloquio con alcuni membri dell’équipe. Merita specificare che la presa in carico riabilitativa non è prevista nei posti letto sollievo ma è stata comunque effettuata in 6 casi su 10. Condivisione dell’Assistenza (Standard 3.3 della Carta dei Servizi) di registrazione, per questo è già stata semplificata la modalità di registrazione nel 2014. In ogni caso la partecipazione del familiare alla gestione del proprio congiunto è all’attenzione dell’équipe per tentare strategie e promuovere il coinvolgimento. Nel corso del 2013 sono stati convocati i residenti e i familiari 2 volte (1° e 2° semestre) per la condivisione del Piano Assistenziale individualizzato proposta dall’équipe con il risultato che con per il 46% dei residenti/familiari è avvenuto almeno 1 colloquio con l’équipe assistenziale. Dopo alcuni anni di crescita della partecipazione, il grafico successivo mostra una diminuzione della presenza dei familiari ai colloqui che sono un prezioso momento di confronto e condivisione degli indirizzi e degli aspetti concreti dell’assistenza ai residenti. Questo dato può essere falsato in difetto da problemi IV / INSERTO / Il Melograno Con 2 colloqui 15% Con 1 colloquio 31% Colloqui post PAI 2013 Con 0 colloqui 54% Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 Qualità della vita residenziale (Standard 3.2 Standard 3.4 - Standard 3.5 - Standard 3.6) L’Ambiente di vita, le Relazioni che in esso si generano e si curano (familiari, personale, volontari e altri residenti), le relazioni con l’esterno (la comunità che entra in struttura e i residenti che frequentano il territorio) e le Attività proposte ai e dai Residenti nel corso dell’anno sono questi tutti ambiti valutati dal Marchio Qualità & Benessere cui la RSA ha aderito dal 2009. I fattori di qualità residenziale esplorati sono molti e ognuno consente di approfondire aspetti importanti della Vita in struttura (il rispetto, l’umanizzazione, la salute, la libertà, l’affettività, l’operosità, la socialità, l’interiorità, la vivibilità, l’autorealizzazione, il gusto e il comfort). Il giudizio di autovalutazione raggiunto e confermato anche nel 2013 da una commissione esterna (Audit) ci consente di individuare gli aspetti di qualità da promuovere per i residenti della nostra RSA che confluiscono poi nei piani di miglioramento promossi annualmente dalla Dirigenza. Nel 2013 è stato conferito il riconoscimento di Best Performer nella Socialità che ha raggiunto un livello di qualità molto elevato (9 su Alcuni ambiti di miglioramento Nel corso del 2013 il personale di un gruppo trasversale alle professioni ha lavorato sulla necessità di conciliare il bisogno di protezione e contestualmente di libertà per i residenti; il frutto del gruppo di miglioramento sostenuto dalla formazione è stato: • un’analisi approfondita della situazione in essere quindi una sintesi di aspetti da modificare e presidiare per migliorare le performance; • risultato già ottenuti in termini di: revisione sistematica (almeno ogni 6 mesi) di tutte le protezioni in uso sospensione di contenzioni con introduzione di alternative che garantiscono il mantenimento di una certa libertà senza esporre eccessivamente a rischi. Il percorso di miglioramento relativo alla conciliazione tra libertà e protezione nell’assistenza prosegue nel 2014 con l’obiettivo finale di aumentare il livello di libertà riducendo le misure di contenzione e introducendo forme alternative di protezione. Per quanto riguarda i cruciali ambiti assistenziali di: accoglimento del nuovo residente, personalizzazione dell’assistenza nel quotidiano Servizi di cura della persona Igiene straordinaria garantita con bagno assistito (minimo 2 max 4 frequenza media di 3,2 mese) e prestazioni di parrucchiera e callista (8,4 prestazioni/anno) sono erogate garantendo la risposta alle ri- 10) e ci consente quindi di ospitare strutture che volessero conoscere la nostra Buona pratica in questo ambito. Nella medesima logica di miglioramento stiamo presidiando gli aspetti di qualità necessari a mantenere i requisiti di Accreditamento istituzionale della PAT che è stato rinnovato per altri 3 anni nello scorso gennaio 2014. Per concludere l’ambito residenziale ecco un grafico di riepilogo delle attività di animazione e sociali effettuate nel 2013. Distribuzione Attività animazione rispetto ai residenti STIMOLAZIONE COGNITIVA/REMINISCENZA coinvolti 2013 14% STIMOLAZIONE SENSORIALE/EMOZIONALE ATTIVITÀ LUDICO/RICREATIVE/SPIRITUALI 19% 6% 22% 18% 9% PARTECIPAZIONE ATTIVA/RELAZIONE CON LA COMUNITÀ ATTIVITÀ OCCUPAZIONALI/MANUALI 12% ATTIVITÀ INDIVIDUALI e accompagnamento nelle cure di fine vita, essi sono processi supervisionati da un gruppo di lavoro interno con un approccio di autovalutazione delle azioni compiute rispetto alle procedure assistenziali scritte al fine di promuovere reali ricadute operative. Di particolare rilievo l’investimento compiuto dall’Azienda in ambito etico: il neonato Comitato Etico Aziendale per la pratica clinica ha lavorato con regolari sedute (4) in cui ha affrontato la prima stesura di parere sul tema emergente della razionalizzazione delle risorse in relazione al diritto alla cura. Altresì sono state individuate a fine 2013 le modalità per la presentazione dei casi al comitato. Protezioni 2013 Sospesa 3% Attiva 28% Revisione 69% chieste e bisogni dei residenti. A queste prestazioni standard si aggiungono le prestazioni eseguite su richiesta. Nel 2013 non è stato possibile integrare questo servizio con il progetto “Io e te per un sorriso” che vedeva attivi per alcuni mesi gli studenti della scuola per parrucchieri/estetisti di Trento a causa del INSERTO / Il Melograno / V Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 venir meno di risorse che consentivano alla scuola di proseguire questa esperienza. La qualificazione del personale dedicato all’Assistenza e alle cure sanitarie (qualifica e aggiornamento ECM e non). L’Apsp in quanto provider per la formazione prosegue nella programmazione ed effettuazione di eventi formativi a sostegno e rinforzo dei piani di mi- glioramento aziendale; su argomenti attinenti gli sviluppi e il cambiamento organizzativo da un lato e il costante aggiornamento specifico sia del personale soggetto a ECM che non. Gli obiettivi di miglioramento e le aree di formazione promosse in linea con essi individuati dal Direttore generale e approvati dal Consiglio di Amministrazione sono stati nel 2013: Metodo Gentle Care e gestione della demenza • Formazione a supporto della gestione della demenza sia dal punto di vista comportamentale che sanitario • Approfondimenti rivolti agli operatori impegnati nell’assistenza ai malati di Alzheimer • Approfondimento di tecniche di animazione e l’uso del metodo narrativo in struttura • Gruppo di lavoro per “La sessualità nell’anziano istituzionalizzato” • La musicoterapia in Rsa • La riflessologia plantare - 3° livello Implementazione del ruolo dell’OSS Tutor • Aggiornamenti informatici per l’utilizzo della cartella Socio Sanitaria CBA • Formazione sul Campo (FsC) per la sperimentazione della figura dell’OSS tutor Riduzione delle contenzioni • Utilizzo delle procedure relative all’area della prevenzione e gestione cadute e regolamentazione della contenzione • FsC per la definizione di protocolli per la riduzione della contenzione Cure di fine vita e approccio bioetico • Formazione residenziale relativa alla gestione delle cure e accompagnamento al morente • Attività del Comitato Etico aziendale • Formazione a tutto il personale in merito all’approccio bioetico e le relative novità normative Residenze Protette Servizi alberghieri La protezione assistenziale è stata costante attraverso la visita serale dell’operatore ai residenti e il sistema di chiamata 24/24ore dal domicilio verso l’operatore. Sono stati attivati per i richiedenti i pasti preparati dalla cucina dell’Azienda (2 in media al giorno su 22 residenti). Ascolto dei Residenti: il Punto d’Ascolto è stato attivato per 1 ora e ½ tutti i lunedì ed è stato utilizzato secondo necessità dai vari residenti; inoltre è possibile contattare direttamente i referenti per i vari problemi (Educatore, Ufficio residenti). VI / INSERTO / Il Melograno Nel 2013 è stato dedicato 1 FG ai residenti degli alloggi per la verifica della soddisfazione circa i servizi gestiti da Asps. La partecipazione attiva e vivace di 11 su 22 residenti ci consente di ritenere attendibile tale riscontro e i presenti hanno presentato un aspetto di criticità negli interventi di pulizia straordinaria a fronte del quale è stato attivato un percorso di verifica e miglioramento per adeguare gli interventi di pulizie straordinarie mensili alle aspettative dei residenti. Buona la soddisfazione per i servizi offerti dall’Apsp, si segnala la percezione molto positiva del sistema di protezione erogata attraverso la visita serale del personale definito assiduo, gentile e premuroso; apprezzato in particolare sia l’aspetto di contatto che di compagnia che avviene durante le visite. Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 Centro Diurno Presa in carico dell’utente: (Standard 1.1 - 1.2 - 1.3 Carta dei Servizi) Tempestività della presa in carico: 9 gli utenti nuovi inseriti nel 2013, 7 inserimenti sono avvenuti con una media di 4 giorni lavorativi di attesa (Min. 3 Max 8); 2 utenti hanno scelto di posticipare l’inserimento dopo i 7 giorni. Positivo il riscontro della soddisfazione circa la presa in carico e la tempestività attraverso focus group con gli utenti entrati nel periodo precedente (1 FG il 21/06 per l’anno 2013): Servizi Alberghieri: (Standard 2.1 Qualità del pasto - 2.2 Qualità delle pulizie ambientali - 2.6 Qualità delle attività di cura della persona - 2.7 Qualità del trasporto). Ristorazione: Monitoraggio quotidiano attraverso il modulo “Come avete mangiato oggi?” (vedi sezione analoga RSA). In considerazione del fatto che al Centro pranzano quotidianamente una media di 25 utenti e 2 residenti delle adiacenti Residenze Protette anche quest’anno è stata ospitata una commissione mista composta da un familiare, un utente e membro del personale di altri servizi dell’Apsp. L’esperienza è stata positiva e apprezzata anche come occasione per il familiare di partecipare a un momento conviviale. Riscontro positivo circa la qualità percepita della ristorazione rilevata attraverso 2 focus group con gli utenti. Pulizie ambientali: effettuato monitoraggio della regolarità delle prestazioni a cura della Responsabile e tenuto costante raccordo con Referente di cantiere della ditta appaltatrice. Aspetti di qualità del Centro Presenza quotidiana di personale qualificato: 4 OSS a tempo pieno e 2 OSS a orario ridotto - 1 educatore professionale - 1 istruttore propone due turni di attività motoria da 50’ al giorno) 1 Referente Tecnico Operativo. Laboratori attivati: • Laboratorio creativo materiale di riciclo • Laboratori per la riproduzione di un campanile in collina • Laboratorio Das • Laboratorio di cucina • Laboratorio di maglia • Laboratori addobbi Riguardo al Trasporto si sono evidenziati alcuni aspetti di criticità che hanno consentito di procedere concordando con l’appaltatore del servizio alcuni interventi correttivi riportando il servizio al livello di qualità atteso. Cura della persona: 15 utenti usufruiscono del bagno assistito e 19 su 50 hanno usufruito delle prestazioni di cura ed estetica (parrucchiera/barbieria ed estetica del piede). Partecipazione degli utenti e familiari: l’86% degli utenti ha partecipato alla verifica congiunta del proprio piano di frequenza del Centro con l’Assistente sociale e il Responsabile del Centro Diurno; Per il restante 14% dei casi per cui non è stata effettuata tale verifica si tratta di utenti con situazioni molto stabili e per i quali non sono insorte necessità di modifica dei piani stessi, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse non sono state effettuate le verifiche congiunte. Il progressivo adeguamento degli interventi ai bisogni sanitari degli utenti comporta una revisione e ottimizzazione delle pratiche tuttora in corso di definizione. Questo grafico riassume l’attività proposta agli utenti nel 2013. Interventi 2013 ATTIVITÀ MOTORIA STIMOLAZIONE COGNITIVA STIMOLAZIONE SENSORIALE/EMOZIONALE INTRATTENIMENTO SOCIALE E RELAZIONI CON LA COMUNITÀ ATTIVITÀ LUDICO/RICREATIVE ATTIVITÀ OCCUPAZIONALI/MANUALI RELAZIONI INDIVIDUALI SPIRITUALITÀ • Laboratorio orto • Laboratorio creazione portatovaglioli e portachiavi in stoffa • Laboratorio confezionamento scatole ricordo • Laboratorio “Diario di bordo” Va specificato come i progetti e i laboratori proposti seguono sempre una ciclicità temporale legata alle stagioni e alle festività, questa caratteristica ricade anche sull’utilizzo degli spazi, infatti se in autunno-inverno si prediligono gli spazi interni in primavera estate permane lo sforzo di utilizzare maggiormente gli esterni che includono l’adiacente parco pubblico agevolmente collegato. Gli anziani frequentanti il centro diurno durante l’arco dell’anno hanno potuto godere di 19 uscite sia per partecipare a progetti con altre realtà quali nido, scuole, associazioni, altre Apsp e Centri Ser- INSERTO / Il Melograno / VII Articolo Rivista “Il Melograno” / 2014 vizi, sia per uscite relativi con caratteristiche più di piacere come l’uscita al lago o ai mercatini di Natale. Nel 2013 l’équipe ha scelto di diminuire le uscite di un’intera giornata, questo poiché vi è un notevole sforzo organizzativo con la chiusura del centro e non ultime vengono le considerazioni circa la fatica dell’uscita per gli anziani più fragili. Centro Servizi Anche nel 2013 il Centro Servizi ai 229 iscritti ha offerto la consueta varietà di proposte suddivise TRA ATTIVITÀ MOTORIA (con l’attivazione di 56 corsi di ginnastica in acqua e in palestra) - ATTIVITÀ CULTURALI (Allenamente - Le visite alle mostre d’arte L’incontro con l’Opera) - LABORATORI (maglia) e ATTIVITÀ RICREATIVE E DI ANIMAZIONE: i pomeriggi danzanti con una media di 41 partecipanti; feste a tema, incontro con il teatro, film, musica, documentari, giochi vari, merende particolari tutti realizzati con la significativa e rinnovata presenza di volontari che apportano al centro un contributo superiore alle 270 ore annue. Anche nel 2013 molti i progetti realizzati con gli attori della comunità locale e la collaborazione con il polo sociale. 32 sono le associazioni del territorio che hanno utilizzato gli spazi del Centro Servizi per un totale di 1370 ore. Spazi a disposizione di Circoli anziani, dell’UTETD, dell’ANFFAS, dell’Associazione Parkinson, di Associazioni sportive e culturali e del sociale. Michela Toniolo Responsabile Qualità Avviso ai lettori Per ragioni di spazio il report dei dati di monitoraggio della qualità relativi all’anno 2013 per l’attività del volontariato, il punto prelievi e il punto riabilitativo rivolti alla cittadinanza sarà pubblicato nel prossimo numero del Melograno. Tel. 0461.810688 - mail: info@apspgrazioli.it - sito: www.apspgrazioli.it VIII/ INSERTO / Il Melograno Le nostre attività Dalla RSA “M. Grazioli” di Povo I primi tre mesi dell’anno ci hanno offerto un ricco calendario di appuntamenti e di attività. In questa pagina alcuni flash dei bei momenti che abbiamo vissuto assieme. Ma dobbiamo ricordare anche: • il Coro Bindesi (11 gennaio) • il Coro Montecalisio (26 gennaio) • il Coro giovanile Montesover (15 febbraio) • il gruppo Cantare suonando (22 febbraio) • la festa di carnevale con le mascherine dei bambini di Villamontagna (4 marzo) • la festa della donna con la Corale S. Elena di Cadine 6 gennaio: Befana con gli Alpini di Povo In programmazione abbiamo ancora: • 5 aprile ore 16 - sala “G. Bertotti”: il Coro Torrefranca di Mattarello • 26 aprile ore 16 - sala “G. Bertotti”: il Coro A.N.A. Trento. 11 febbraio: S. Messa per la giornata dell’ammalato accompagnata dal Coro parrocchiale di Povo 23 febbraio: il coro dei bambini della Parrocchia di Povo IL MELOGRANO 15 marzo: concerto del Coro “Piccole Colonne” N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 13 Dal 19 al 28 marzo mostra fotografica “Emozioni in natura” “E mozioni in natura” è il titolo della mostra fotografica inaugurata mercoledì 19 marzo 2014 nella sala Gino Bertotti della nostra APSP e riguarda immagini molto suggestive, di natura, montagna e animali. Gli autori, Valeria Tirelli e Stefano Cuccolini, hanno voluto condividere con noi la loro passione per queste visioni che appartengono a un patrimonio comune di amore per l’ambiente che ci circonda. I due fotografi, ciascuno seguendo le proprie passioni, la fotografia di animali nel loro habitat naturale e la fotografia di paesaggio, hanno voluto mettere in risalto gli aspetti che loro stessi amano di più. «Fotografo per pura passione e divertimento» dice Valeria Tirelli , «incontri emozionanti e inconsueti hanno segnato il mio interesse per la 14 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 fotografia di animali. Da allora non sono più riuscita a farne a meno. La fotografia di animali è uno dei generi per me più affascinanti ed emozionanti, da praticare nel pieno rispetto della natura e dei soggetti fotografati, evitando al massimo il rischio di recare danno o fastidio all’animale ripreso. Personalmente preferisco immortalarli nel loro ambiente naturale, tutto ciò non è semplice e soprattutto richiede tanta pazienza. Nascondersi a pochi metri da un animale con sensi più acuti dei nostri vuol dire non poter fare il minimo movimento o rumore anche per lungo tempo, ma il privilegio di poter condividere così rari momenti di vita con lui vale questo sacrificio». Per Stefano Cuccolini, l’altro autore delle fotografie, «La fotografia di paesaggio è allontanarsi dalla quotidianità per assaporare quella libertà che si prova dall’essere completamente immerso nella natura; è continua ricerca di quelle condizioni di luce che si avvicinano il più possibile a quello che fino a quel momento erano solo nell’immaginazione. Spesso uno splendido paesaggio diviene un comune ricordo di viaggio se non si pone la dovuta attenzione alla ricerca delle condizioni atmosferiche e quindi di luce che possano esaltare al massimo i colori e la tridimensionalità». La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.30 presso gli spazi della RSA e rimarrà aperta fino al 28 marzo. IL MELOGRANO 72 ore senza compromessi, una sfida da cogliere al volo S pendere il proprio tempo per il bene comune è sempre un atto meritevole; quando questo operare si rivolge in favore di chi è in difficoltà, ciò aggiunge valore al fare. L’iniziativa “72 ore senza compromessi” proposta dalla Caritas Diocesana di Trento, offre questa opportunità a giovani over 16 che vogliano sperimentarsi in attività pratiche a favore di chi è più svantaggiato. Le 72 ore sono il tempo che i giovani dovranno impegnare, senza soluzione di continuità, per realizzare progetti di carattere sociale, ambientale, civico o educativo loro assegnati sulla scorta delle caratteristiche delle strutture nelle quali saranno ospitati e saranno di tipo progettuale, pratico, relazionale, organizzativo, di animazione. I gruppi di giovani, composti da 5 a 10 partecipanti per struttura, dovranno coabitare e convivere nelle situazioni più diverse: comunità alloggio, case di riposo, associazioni, istituzioni sociali, parrocchie, comuni... La nostra APSP, avendo aderito al progetto proposto dalla Caritas Diocesana di Trento, ospiterà nella propria struttura un gruppo di giovani inseriti nel progetto che svolgeranno attività relazionali legate all’iniziativa che si svolgerà dal 23 al 26 aprile 2014. Per informazioni e iscrizioni è possibile visitare il sito www.72h.it o rivolgersi presso la Caritas Diocesana Trento, tel. 0461/891350 oppure direttamente alla referente del progetto Laura Ciaghi: progetti.caritas@diocesitn.it Nel prossimo numero de “Il Melograno” daremo conto dei risultati di questa iniziativa. IL MELOGRANO N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 15 Le nostre attività Dal Centro Diurno e Centro Servizi di Povo I brevi pensieri qui riportati sono emersi durante i “Gruppi Ascolto” che sono stati progettati e proposti durante l’arco dell’anno 2013. Avendo avuto un buon riscontro da parte degli anziani che hanno gradito e raccontato di sé, si è deciso di adottarla come modalità anche per quest’anno. La primavera Mi viene in mente la canzone “È primavera svegliatevi bambine, messer d’april fa il ruba cuor”; la cantavamo con le mie amiche ai ragazzi, per attirare la loro attenzione. Alla funzione di maggio si approfittava per fare un giretto con le amiche e per vedere i ragazzi. Mio papà in questo periodo andava a vangare e io dovevo badare ai miei fratelli più piccoli e fare dei “mestieri” in casa: noi non potevamo dire niente: solo ubbidire. Io avevo 6 mucche da portare al pascolo da solo. Due mucche le usavamo prima per arare (col “piof”) per poi fare i solchi per le patate (le “piovette”) si seminava patate, rape, rapanelli neri e bianchi che poi si vendevano. Granoturco e mais per fare “el beveron” per le bestie e le galline. Poi c’erano “da sfoiar” pannocchie (“panoce”). Ci si trovava nell’aia o nella stalla, poi si appendevano a mucchi perché si seccassero e poi, dopo un po’ di tempo, si sgranavano con una specie di “grattarola”. Quest’anno la primavera mi fa pensare all’inverno perché il tempo è brutto e fa freddo. Mi piace vedere i narcisi, le primule e le viole nei giardini. La primavera è piacevole per le giornate più lunghe, e poi si vede la gente nei giardini che prepara i vasi dei fiori oppure prepara l’orto. È bello perché la sera possiamo fare delle passeggiate in quanto la temperatura è piacevole (né troppo calda né troppo fredda) oppure stiamo in terrazza a fare due “ciacere” in compagnia, è l’unica stagione che possiamo godere al meglio rispetto all’inverno e l’autunno, si ha più voglia di fare delle pulizie (tinteggiatura, riordino armadi, ecc.) perché il fisico e il corpo reagisce meglio. Ci si sente più forti e meno pigri, si fa un giro in città e si vede molta gente. È bello, si può mangiare all’aperto in compagnia, fare la polenta sul fuoco, la si gusta di più. Ti svegli al mattino con gli uccellini, il pomeriggio i bambini cominciano a giocare nel giardino sotto casa oppure nei “spiazi”, è piacevole vederli. Si può andare in montagna a mangiare il pasto al sacco e cercare funghi. La primavera ti tira su il morale, anche se hai qualche pensiero esci all’aria aperta e ti dimentichi del mondo (di tutto). La primavera rigenera il corpo, peccato che questi giorni di pioggia li abbiamo persi. Gli anziani del Centro Diurno Quando le persone si incontrano… Nel periodo dicembre - gennaio un piccolo gruppo di studenti dell’Istituto Psicopedagogico e Anziani di Povo si sono incontrati per cinque martedì presso il Centro Servizi di Povo, per un progetto di narrazione. Un pic- 16 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 colo grande progetto dove giovani e anziani si sono confrontati su diversi argomenti che li hanno coinvolti e appassionati. Gli anziani si sono raccontati con molta generosità, e le sei studentesse della classe seconda hanno ascoltato, preso appunti, e si sono messe in gioco con le loro riflessioni, pensieri e sorrisi. Le tematiche affrontate insieme: la nascita e la vita da bambini; avventure con la natura; fidanzamento, l’amore. IL MELOGRANO L’esperienza si è rivelata ricca e significativa per tutte le persone coinvolte: infatti gli studenti hanno potuto conoscere un metodo di lavoro che riguarda la raccolta di storie di vita mentre gli anziani si sono raccontati aprendosi con molta sincerità sulla loro vita. Il tema che più ha appassionato tutti è stato quello dell’amore, che ha stimolato gli anziani a raccontarsi, raccogliendo lo stimolo dato dalla freschezza della vita dei giovani che è piena di sogni ed è in avanti. Nell’ultimo appuntamento ogni studentessa si è confrontata a tu per tu con un anziano. Qui di seguito riportiamo solo qualche poesia e pensiero dai diari personali e le frasi raccolte dalle studentesse, il materiale raccolto è molto di più e potrà trovare spazio nel prossimo numero. Dal diario di Carla: A Italo Amore, Amore, Amore! Amore grande Amore infinito Amore finito!! Amore passato! Amore presente! Amore di ieri Amore nei miei pensieri! Amore, Amore, Amore. (Giugno 1973) Per esempio, ma... L’anima mia trabocca d’amore d’amore a tutti i livelli d’amore per i vecchi, per i giovani, per i bimbi belli e anche per quelli brutti, veramente per tutti. Per il sole, per la luna, per i brillanti del cielo di notte: non amo le botte, per i fiori, per il vento, per la pioggia, per le alte vette innevate, in eterno immacolate, per il torrente che scende scrosciante sul fianco delle rocce fino al mare. Per gli animali, per quelli docili, per quelli aggressivi, allo zoo naturalmente, certa che non li avrò mai ai calcagni: non amo i ragni, ma in fondo, in fondo amo ogni cosa, è vero amo il mondo intero. Dagli appunti di Roberta (studentessa) Maria racconta che l’uomo che l’ha conquistata faceva l’imbianchino. Il suo nome era Remigio. Era solo con le due sorelle. Sarebbe dovuto venire a imbianchare nella casa della sua padrona dove faceva le pulizie. Maria quel giorno non sarebbe dovuta andare: ma chi avrebbe fatto le pulizie poi? Il giorno dopo che Remigio aveva finito di imbianchare chiamò a casa della padrona di Maria per poterle parlare con la scusa di interessarsi su com’era riuscito il lavoro. Approfittando di tale occasione Remigio chiede a Maria di uscire la quale accetta. Da qui è iniziato tutto. Alla fin fine aveva ragione la padrona di Maria: la tacava boton con tuti. Alcune frasi proposte dalle studentesse dopo una ricerca in internet: L’amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull’orlo di un precipizio. (Stendhal) Fare un viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato, non hai mai vissuto. (Bill Parrish, dal film “Vi presento Joe Black”) L’amore non vuole avere, vuole solo amare. (Herman Hesse) Quando vuoi davvero l’amore, lo troverai che ti aspetta. (Oscar Wilde) Se dovessi scegliere tra il tuo amore e la mia vita, sceglierei il tuo amore, perché è la mia vita. IL MELOGRANO N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 17 Pillole di storia di Antonio Bernabè Accadeva a Povo giusto 100 anni fa S crivi “1914” e il pensiero corre ai bagliori della Grande guerra, ai disastri, agli sconvolgimenti, ai morti che in quattro anni il primo conflitto mondiale ha portato via a mezzo mondo. Eppure non è esattamente così: la gente comune, infatti, ha vissuto la prima metà dell’anno come sempre, occupandosi dei lavori in campagna, delle proprie faccende familiari, dei piccoli lavori artigiani. Nulla di straordinario o di drammatico emerge dalla cronaca tratta dai giornali locali. (Alcune citazioni di seguito riportate sono tratte dal quotidiano “Il Trentino”) A Povo l’anno si apre in fiamme, ma sono fiamme dell’incendio in casa Saracini. Il 2 gennaio del 1914 il giornale scrive: «Ieri verso le 3,45 una colonna di fumo si alzava su verso Povo. Era in fiamme il grande caseggiato che si trova nel possesso di villa Saracini e che serve d’abitazione ai coloni di quella tenuta campestre. Sul luogo corsero i pompieri del luogo e dei dintorni. Difficile fu lo spegnimento a causa della mancanza d’acqua. Salve furono le persone, gli animali e i mobili, ma la casa andò tutta in cenere. La casa era composta da pianterreno, primo piano e sottotetto». A stretto giro… di giornale… arrivarono i ringraziamenti del conte Paride Saracini Belfort, I.R. giudice distrettuale a Merano, che riconoscente tributava le più vive e sentite grazie a tutte quelle egregie persone che con slancio e zelo ammirevole hanno concorso all’estinzione dell’incendio. Un nota di merito la stampa riserva anche alla famiglia Thun, e precisamente alla contessa Maria Thun Consolati, alle figlie Bianca, Leopoldina e Giulia che in occasione delle festività natalizie avevano regalato ai bambini dell’asilo fagottini di vestiti, giocattoli e focacce. 18 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 La normalità di quei giorni emerge anche dalla notizia delle marachelle combinate dagli immancabili “scolari indisciplinati”. Quale piacere proibito devono aver provato quei ragazzi nel prendere a sassate l’illuminazione pubblica, appena arrivata in paese! «Per riparare i guasti prodotti alla conduttura elettrica sulla facciata di mattina del fabbricato scolastico, si delibera di convocare in questo ufficio comunale sia gli scolari che i rispettivi padri, per un corrispondente monitorio (una bella ramanzina) e in pari tempo perché rifondano 6 corone a risarcimento del danno prodotto». Anche le scuole non erano rimaste indenni da simili danneggiamenti e pertanto «…si prende atto che vanno ammoniti i ragazzi della frazione di Salé per i guasti prodotti alle lampadine dell’illuminazione pubblica e si delibera che, in onta al chiesto perdono, prima di tutto, vista la gravità della cosa, verrà inflitta in solido ai nominati e ai loro rappresentanti legali, una multa di 6 corone, a parziale risarcimento del danno prodotto all’erario comunale, valutato in una cifra non inferiore a 20 corone». Il giorno di Sant’Antonio abate (17 gennaio) veniva inaugurata la restaurata chiesetta di Celva. Scrive “Il Trentino”: «Nella piccola frazione di Celva vi era un’antica cappella privata dedicata a S. Antonio. Apparteneva prima ai Defant, poi ai Giupponi e infine passò a privati, ma quei di Celva hanno detto che la cappella non deve essere né di uno né dell’altro, la cappella dev’essere nostra. IL MELOGRANO Così essi la hanno comperata, restaurata, abbellita e hanno eretto il campanile. Oggi era il giorno dell’inaugurazione di tutto questo e la benedizione della prima e nuova campana. Alla benedizione della campana funsero da padrini i signori Giuseppe e Maria DallaPorta. Particolare menzione meritano i due contadini Angelo Broll e Domenico Bonvecchio di Celva che raggranellarono quasi per intero l’importo necessario a pagare il tutto». A proposito di chiesette, il Consiglio comunale di Povo approva la spesa necessaria a riparare i danni provocati da un fulmine caduto sulla chiesa di Sant’Agata sull’omonimo dosso, deliberando anche di proteggere il tetto dell’edificio sacro con «un giro di filo di ferro puntato onde i ragazzi non possano, come al presente, salirvi e danneggiarla». Siamo ancora lontani dall’avvento del turismo di massa, ma anche allora una bella nevicata invogliava al divertimento. E dunque il 21 gennaio il giornale scrive: «Pareva che oggi mezza Trento, armata di tutti gli ordigni del pattinaggio, si fosse riversata a Povo. Bene sta fino a che si manovra e ci si diverte sui prati e nei boschi, ma non così quando si scelgono come piste le strade comunali, dove di giorno e di notte devono transitare i poveri mortali che corrono pericolo di rompersi le coste. Giro all’onorevole Capocomune l’osservazione e le lamentele dei censiti». Anche don Tomaso Dellafior aveva fatto installare nel 1914 la luce elettrica nella canonica e poiché l’edificio era di proprietà comunale, il nostro Comune ne aveva coperto le spese «fino alla rosetta delle lampadine». E gli uffici comunali erano stati autorizzati ad acquistare una cassaforte da collocare in ufficio, cassaforte che era costata 300 corone. A corto di risorse finanziarie, gli amministratori comunali erano sempre alla ricerca di interventi mirati al risparmio e al coinvolgimento dei privati. Trovano, ad esempio, conveniente per il Comune dare in appalto la manutenzione della strada che da Ponte Alto porta a Oltrecastello (quella che passa dietro il Doss Sant’Agata). La manutenzione della parte alta di quel tronco era stata affidata, per tre anni e IL MELOGRANO per la spesa di 370 corone annue, ad Andrea Marchi e Giuseppe Frizzera, mentre quella del tronco inferiore era stata appaltata a Giovanni Gasperi, dietro corresponsione di 180 corone annue. Il Capitanato distrettuale di Trento non aveva approvato i lavori che l’impresa Luigi Cagol, per conto del Comune, aveva fatto al ponte sul rio Salé a Borino; aveva anzi ordinato di rimettere il manufatto nella situazione precedente all’intervento. Per ovviare a questioni con l’impresa e ottemperare all’ingiunzione arrivata da Trento, il Consiglio comunale decideva di accordare all’impresa un ulteriore importo di 100 corone. Il parroco don Tomaso Dellafior aveva chiesto che i muri del cimitero venissero risistemati in previsione della visita che il Principe Vescovo avrebbe fatto alla parrocchia il 20 settembre prossimo. Siccome lungo i muri cimiteriali c’erano le tombe singole vendute ai privati, il Comune chiedeva che costoro contribuissero alle spese che tale lavoro comportava e pregava il parroco di farsi tramite per arrivare a un’intesa con i privati. Sappiamo che nel 1913 era stata inaugurata la cosiddetta “Casa sociale”, edificio che accoglieva le sedi della Famiglia Cooperativa, della Cassa rurale e dell’Unione contadini. Nel giugno del 1914 alla Dieta di Innsbruck (sede del governo provinciale), presente il Capitano provinciale barone Kathrein e quasi tutti i deputati, vengono presentate alcune proposte d’urgenza. Il deputato Baldassarre Mons. Delugan dei Popolari trentini relaziona in merito a una domanda dell’Unione contadini di Povo nei seguenti termini: «L’Unione contadini di Povo, consorzio registrato a garanzia limitata, composto esclusivamente da piccoli e poveri possidenti, dovette incontrare un debito di 12.000 corone per la costruzione di una “Casa sociale” allo scopo di deposito di scorte agrarie nonché per altri molteplici bisogni della società. Per estinguere almeno una parte del debito incontrato essa prega l’eccelsa Dieta perché le venga concessa una larga sovvenzione». (Non risulta che la petizione abbia avuto seguito - n.d.r.) Sul quotidiano “Il Trentino” compare questo corsivo, a metà strada fra la cronaca e il costume del tempo: «Già da parecchi mesi girano qui a Povo gli agenti della Compagnia “Singer” e, manco a dirlo, fanno affaroni. Gli stessi hanno smerciato non poche macchine di nuovissimo modello mediante le quali N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 19 – possedendo le necessarie cognizioni – si può effettuare qualsiasi lavoro anche in ricamo. Ma gli acquirenti della macchine non sanno adattarvi gli accessori. Gli agenti della “Singer” avevano fatto promessa che un tempo non lontano sarebbero stati organizzati appositi corsi di addestramento, ma ancora ad oggi nulla è stato fatto. Perciò chi scrive l’articolo si rivolge al rappresentante della Compagnia “Singer” chiedendo: a quando un corso gratuito di ricamo con le macchine “Singer” qui a Povo?». La manifestazione internazionale austriaca “Giro delle Alpi” dal 1910 e per molti decenni è stata il rally alpino più significativo del suo tempo. Il tracciato si snodava in particolare attraverso la zona alpina situata fra Austria, Slovenia e Italia. Anche nel giugno del 1914 era in corso la “Alpenfahrt”, (“Giro della Alpi”) organizzato dall’Automobile Club austriaco attraverso le valli alpine. Il 14 giugno avevano preso il via da Vienna 75 autovetture, ed erano previste otto tappe per un totale di 3.000 chilometri. Si raccomandava alla popolazione dei centri toccati dalla manifestazione di esporre le bandiere e di preparare festeggiamenti. Il giornale “Der Tiroler” del 19 giugno 1914 titola: Il “Giro delle Alpi” fa tappa a Ponte Alto. «Si era detto che i partecipanti al “Giro delle Alpi” non avrebbero fatto tappa a Trento o nelle vicinanze. All’ultimo momento, però, una disposizione arrivata da Bolzano cambiò il programma e stabilì una tappa a Ponte Alto, dove fu pure fissato il controllo. La prima automobile che giunse a Ponte Alto fu la n. 5. Era un’auto inglese marca Rolls-Royce montata da Mr. James Radley. Essa arrivò pochi minuti dopo le 12. E dopo di quella arrivarono a poca distanza di tempo altre 37 automobili. Tutti discesero ed entrati nei giardini dell’albergo del signor Massimo Fontanari fecero una succulenta colazione e visitarono la grande cascata, dichiarandosi entusiasti del bello orrido dell’abisso. Parecchi aggiunsero che metteva conto davvero fare sì lungo giro come quello che avevano fatto loro per vedere quella bellezza naturale di prim’ordine. Né si saziavano di ammirare né finivano di lodare. 20 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 Il segnale di partenza interruppe le esclamazioni. Alle 13,25 in punto partì la prima automobile cui tennero dietro – a distanza di un minuto una dall’altra – tutti i rimanenti che avevano fatto tappa a Ponte Alto. Seguirono ben presto anche gli altri che s’erano attardati per via. Le automobili provenivano da Dobbiaco, Passo Falzarego, Paneveggio, Passo Rolle, San Martino di Castrozza, Primiero, Passo Brocon, Tesino e Valsugana. Partite da Ponte Alto le vetture entrarono in città da Via Venezia per poi proseguire in Alto Adige verso Bolzano. Al loro passaggio si potevano vedere molte guardie ma pochi spettatori. La cittadinanza, poiché non c’era tappa a Trento, era relativamente indifferente. Fra le automobili dell’Alpenfahrt notammo quattro Puch, tre Fiat della Casa e due di privati, sette AustroDaimler, cinque Audi, due Hansa, ecc. Fra i concorrenti che furono ospiti a Ponte Alto del signor Massimo Fontanari si trovarono il principe Elia di Parma che guidava una Austro-Daimler, il conte Eugenio Lamberg e un conte Thun di Boemia». IL MELOGRANO Divertimento Tanto per ridere... ... e divertirsi un po’ Ritorna il GRANDE CONCORSO A PREMI R icchi premi riservati agli ospiti della RSA e del Centro Diurno che sapranno indicare la risposta esatta ad almeno uno dei due indovinelli. n. 1 o l l e n i v o d n I are, l r a p a z n e s Chi pur re, a i c c a n i m a senz senza armi… fa tremare? Indovine llo n. 2 Qual è q uella co sa che si gr atta sen za avere il prurito? L e soluzioni vanno consegnate agli operatori di animazione con indicato il nome dell’anziano; seguirà la premiazione con nome e foto del vincitore nel prossimo numero de “Il Melograno”! IL MELOGRANO N. 1 / APRILE 2014 / Il Melograno / 21 Divertimento Ecco i vincitori del concorso indovina indovinelli n° 22 all’indovinello n. 1 “Qual è l’animale che rest ò fuori dall’arca di Noè?” Giovanna Contiero (RSA Nucleo Genziana) Maria Stella Zaffino (del Centro Diurno) Hanno risposto esattamen te: “Il pesce” all’indovinello n. 2 “Qual è il colmo per un benzinaio?” te: Hanno risposto esattamen “la moglie super” Maria Endrizzi (del Centro Diurno) Congratulazioni e un applauso a tutti quelli che hanno indovinato e un incoraggiamento per quelli che non hanno azzeccato la risposta! FORZA CONTINUIAMO COSÌ partecipare è facile! 22 / Il Melograno / N. 1 / APRILE 2014 IL MELOGRANO La Redazione, la Direzione e il Consiglio di Amministrazione AUGURANO a Ospiti, Familiari, Dipendenti e a tutti i lettori de “Il Melograno” Buona Pasqua
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