* In edicola con La Stampa * T1 CV PR T2 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 77 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Mosca sospesa dal G8. Il presidente russo: sanzioni ridicole IMPERIALISMO E COMPETIZIONE IL DOPPIO REGISTRO DELLO ZAR Ucciso soldato ucraino L’esercito di Kiev ordina di sparare a vista ENZO BETTIZA P ALEXEI NIKOLSKY/RIA/AFP Putin si annette la Crimea: nostra da sempre Vladimir Putin annuncia l’annessione della Crimea Mastrolilli, Sgueglia, Zafesova e Zatterin ALLE PAG. 2 E 3 robabilmente, o quasi sicuramente, le sanzioni minacciate dall’Occidente non fermeranno le sfide annessionistiche di un Putin zarista intento a riportare nei confini della Russia storica le province perdute. Fra l’altro si ha l’impressione che la Russia non debba neppure sforzarsi troppo. Il governo precisa: solo stime preliminari. F35, Pinotti frena. Il premier: Bruxelles lontana dai cittadini, io non mi candiderò Tagli, si arriva a 5 miliardi Cottarelli: statali, fino a 85 mila esuberi. Le pensioni? Scelta politica EUTANASIA IL VERO CHOC Fine vita, appello È IL RIMBORSO DEI DEBITI LUCA RICOLFI L’ avete notato? Ogni governo ha la sua parola chiave. Quando c’era Monti, la parola chiave era «salvare» (l’Italia). Con Letta era diventata «stabilità». Con Renzi e i suoi siamo passati a «rivoluzione». Poiché in passato si è fatto ben poco, e nessuno ha memoria di una vera rivoluzione, il mero fare qualcosa appare rivoluzionario. di Napolitano «Chiederò al Parlamento di non ignorare il problema» Flavia Amabile A PAGINA 19 Renzi ha deciso di puntare sul piano di taglio delle spese e chiede a Carlo Cottarelli di arrivare a 5 miliardi: le decisioni sono attese per fine mese e primi di aprile. Il commissario alla spending review stima di poter ridurre il personale pubblico di 85 mila persone, Pinotti frena sul colpo di forbice agli F35. DA PAG. 4 A PAG. 11 1 CONTINUA A PAGINA 27 OCCUPAZIONE “Un ufficio in casa ecco il mio lavoro” Home working tendenza in crescita: quattro storie CLERICI E MESSINA A PAGINA 15 “Assumo tecnici senza stipendio” DIRITTI TV Berlusconi, la Cassazione conferma 2 anni di interdizione La pena accessoria è immediatamente esecutiva Il Cavaliere: vogliono distruggermi, non lo consentirò Colonnello, La Mattina E IL TACCUINO DI Sorgi A PAGINA 9 LA STRAGE DI TARANTO: VITTIME LA MAMMA E IL SUO COMPAGNO. NELL’AUTO ANCHE DUE FRATELLINI: ILLESI L’Arpa in Valle d’Aosta «Utile per i curriculum» STEFANO SERGI Da dipendenti a intraprendenti Il libro: così in futuro si troverà un posto WALTER PASSERINI La mafia non risparmia il bambino di 3 anni IL FALSO MITO DEI PICCOLI “INTOCCABILI” CONTINUA A PAGINA 27 FRANCESCO LA LICATA MERKEL-RENZI UN’INTESA PER L’EUROPA A PAGINA 15 A PAGINA 14 FORMULA 1 Alla ricerca del rumore perduto VITTORIO SABADIN L se questa volta gli italiani facessero sul serio?». Questo dubbio si è insinuato tra gli operatori e i commentatori tedeschi meno prevenuti verso l’Italia. E’ il risultato più interessante della visita di Matteo Renzi a Berlino. Ma la risposta positiva è ancora sospesa nonostante il clima simpatico dell’incontro tra le delegazioni. PHOTOMASI o sdegno, puntuale e posticcio, è arrivato anche per il piccolo Domenico, ennesima vittima della violenza che gli adulti continuano a praticare e a condannare subito dopo, con rito ormai vecchio e stantio. L’abbiamo visto nelle interviste canoniche, quasi estorte agli abitanti delle campagne di Palagiano, che, obbedendo alla liturgia autoassolutoria, bisbigliavano: «Non era mai successo». Non è vero che non è mai successo. I bambini sono stati sempre vittime innocenti delle mafie, dei delinquenti, persino delle ancestrali faide familiari mai sedate. CONTINUA A PAGINA 27 Cosimo Orlando, Carla Maria Fornari e il piccolo Domenico Petruzzelli Corbi e Ruotolo ALLE PAG. 12 E 13 CONTINUA A PAGINA 13 GIAN ENRICO RUSCONI «E Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI 1 «Quando c’era Berlinguer» di Walter Veltroni è anche un film su un politico e su una politica, e di questo parleranno persone più preparate di me. Ma a farmi uscire dalla sala con il pugno chiuso (perché stringeva un fazzoletto umido) è stato qualcosa di semplicemente umano: la scomparsa del Padre, che il regista, orfano precoce, ha raccontato con la sensibilità che può sgorgare soltanto dall’esperienza personale. Il politico Berlinguer commise errori e ingaggiò battaglie che si possono o meno condividere. Ma l’uomo Berlinguer tocca e interroga il cuore di tutti ancora oggi. Soprattutto oggi. L’autorità che proviene dall’autorevolezza. Il coraggio di schierarsi e di indicare una strada, assumendosene la responsabilità. La forza contagiosa dell’esempio, che Il ritorno del Padre rendeva credibili le sue affermazioni contro il comunismo sovietico (pronunciate al Cremlino!) e sulla questione morale. Il film si apre con le interviste, amaramente spassose, a molti ragazzi che ignorano chi fosse Berlinguer. L’omaggio cinematografico all’ex segretario del Pci, morto trent’anni fa dopo un comizio per le elezioni europee, è rivolto anzitutto a loro, che cercano un Berlinguer in ogni adulto che incontrano e lo trovano di rado. Ed è rivolto a noi che ragazzi non siamo più, ma che per diventare adulti abbiamo bisogno di imparare da Berlinguer a farci padri di noi stessi, accettando il peso delle scelte e riuscendo a portarlo con profonda leggerezza. L a Formula 1 ha perso una caratteristica essenziale: il rumore. Dovrà fare in fretta a ritrovarlo, perché i siti web specializzati in automobilismo sono pieni di proteste dei tifosi, increduli per quello che non hanno sentito domenica scorsa nel primo Gran Premio della stagione, quello di Australia. CONTINUA A PAGINA 21 L’ingegnere della Ferrari «Noi come musicisti facciamo suonare i motori» Pierangelo Sapegno A PAGINA 21 2 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 U UCRAINA FRA GUERRA E DIPLOMAZIA Putin accelera e si annette la Crimea Scontri in una base a Simferopoli: morti un militare ucraino e un filorusso. Kiev ordina: sparate a vista LUCIA SGUEGLIA KIEV La Crimea «è sempre stata e rimane una parte inseparabile della Russia, nei cuori e nelle menti», e alla Russia torna, dopo 60 anni, in due giorni: grazie a Putin. Cancellando la «colpa» di Nikita Krusciov. «Sono sicuro che mi capite», «Voglio sottolineare, perché tutti capiscano»: così Vladimir Putin, dopo il referendum di domenica in Crimea firma a Mosca un trattato storico con i leader della penisola sul Mar Nero riportandola sotto il dominio russo. Immediatamente, dopo le ratifiche di rito. da una mano all’altra come un sacco di patate», e nel 1954 il «regalo» di Krusciov che trasferì la penisola all’Ucraina fu frutto di «grosse violazioni» deciso «dietro le quinte» in uno «Stato totalitario»: una con- danna dell’ex leader sovietico. Diritto internazionale? L’Occidente, guidato dagli Usa, è il primo a non rispettarlo: in Ucraina ha agito da «irresponsabile», e a lungo ha «ingannato» Mosca, prendendo decisio- ni «dietro le nostre spalle». E Putin tira in ballo il suo parallelismo preferito: «Se gli albanesi del Kosovo hanno potuto, perché non i crimeani?». Ce la faremo senza di voi, in barba alle sanzioni, definite «ridicole». Lo spettro della Nato Quel che brucia di più a zar Vladimir è l’allargamento della Nato a Est, fino ai confini russi: con la Crimea, in fondo, non fa che copiarli. Non sbarcheranno mai sul Mar Nero: «Non voglio vedere i La sparatoria Ma proprio ieri il sangue è stato versato in Crimea per la prima volta dall’inizio della crisi: in una sparatoria vicino a una base di Simferopoli sono morti un militare ucraino e uno filorusso. La reazione di Kiev è stata durissima: «Il conflitto sta passando dalla fase politica a quella militare», ha detto il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk. L’esercito ucraino ha dato immediatamente ordine di «sparare a vista» contro chiunque tenti di entrare nelle basi assediate. La sala dell’orgoglio Dal «disgelo» di Sochi alla sala di San Giorgio al Cremlino (simbolo del patriottismo russo dal 1945). In 47 minuti, davanti a camere riunite, governatori regionali e imprenditori che applaudono compatti, il presidente russo spiega la sua scelta che l’Occidente non comprende. Seduti gongolano i separatisti crimeani, dal premier Aksionov finalmente accolto a Palazzo, ad Alexey Chalyi, sindaco di Sebastopoli che per l’evento storico indossa un maglione nero: nuova politica, nuovo stile. Il premier Medvedev dorme, donne della delegazione piangono di gioia, mentre a Simferopoli cadono a scalpellate le lettere in ucraino sulla Rada: ora si chiamerà Duma. marinai Nato accogliermi a Sebastopoli, anche se sono bravi ragazzi. Meglio quelli della Flotta russa». Poi nega: le truppe di Mosca non sono entrate in Crimea, «c’erano già, in conformità agli accordi con Kiev, non abbiamo neppure superato il limite previsto di 25 mila unità». La penisola, rivendica, è stata presa senza fare una singola vittima, e promette garanzie alle minoranze (tre lingue ufficiali: russo, ucraino e tataro). «L’Ucraina non ci serve» SERGEI ILNITSKY/POOL/AFP Putin con i leader crimeani: da destra il sindaco di Sebastopoli Chalyi, il presidente del Parlamento Kostantinov e il premier Aksionov Ha detto «Sanzioni ridicole» I crimeani hanno scelto, dice Putin, e la Russia non può tradirli: nel 1991 «li hanno passati ANNA ZAFESOVA L a Russia è una «molla che scatta» dopo essere stata compressa oltre il limite. Vladimir Putin, come sua abitudine, non risparmia metafore sferzanti. In quello che molti, amici e nemici, definiscono già il suo discorso più importante, gli eufemismi vengono abbandonati e il mondo spaccato in due, tra buoni e cattivi. Per i primi - sostanzialmente i russi - le categorie sono solo morali: la «sacra» memoria delle tombe degli avi caduti, l’«anima che duole» per le sofferenze dei compatrioti, la «forza LESSICO FAMILIARE Un discorso intriso di «fratelli» «parentele», «radici»: la nuova versione del panslavismo dello spirito nazionale», il «coraggio» che rende impossibile «il tradimento» della Crimea. I secondi - «gli alleati occidentali capeggiati dagli Usa» sono «arroganti», «cinici», «irresponsabili», «prepotenti», «rozzi», hanno «ingannato volta dopo volta» i russi. Quindi è rottura, e come sempre nei divorzi le colpe sono tutte della controparte. La terminologia è di scontro, a tratti militare: «Non potevamo più retrocedere». La perdita della Crimea è stata «non solo un fur- Il precedente del Kosovo L’espansione della Nato La cessione della Crimea nel 1954 è stata fatta con grosse violazioni alle spalle del popolo Perché gli albanesi hanno potuto staccarsi dalla Serbia e i crimeani non possono farlo? Non voglio vedere i marinai dell’Alleanza accogliermi nella base di Sebastopoli Cliché sovietici e battute hot Lo zar solletica l’orso russo “Noi contro loro” è la chiave del nazionalismo putiniano Le parole chiave Retroscena L’errore storico Prima dell’incidente Yatseniuk aveva teso la mano parlando russo in tv («non entreremo nella Nato»), ma Putin ne distrugge la legittimità: a Kiev c’è stato un «colpo di Stato» di «neonazisti, russofobi e antisemiti». Però assicura: «Non vogliamo una partizione dell’Ucraina. Non ne abbiamo bisogno». No alla guerra fredda: basta «riconoscere una cosa evidente: la Russia è un membro della comunità internazionale indipendente, attivo e, come gli altri Paesi, ha interessi nazionali, che occorre rispettare». Sacro Fraterno Nazisti La Crimea è un luogo «sacro». L’appello alle categorie morali è continuo: si parla di «forza dello spirito della nazione», di «radici comuni», di «coraggio», di «anima», Sebastopoli «città della gloria russa». Mentre l’Occidente si merita appellativi come «cinico», «aggressivo», «arrogante» e «ingannatore», la Russia è modello di «solidarietà». Ucraini e russi sono «un unico popolo», e la Crimea è «tornata a casa». Il lessico familiare è molto ricco: si parla di «parentela», «legami», «amore» (per la Russia). Gli ucraini restano «fratelli» come all’epoca sovietica e Kiev è «la madre delle città russe». Non si poteva «abbandonare la Crimea nella disgrazia», sarebbe stato «un tradimento». Governano l’Ucraina assieme ai «nazionalisti, russofobi e antisemiti». Tutti «banderovzy», seguaci del nazionalista ucraino Bandera, «alleato di Hitler». Così l’Ucraina diventa il terreno della riedizione della guerra al nazismo, e nessuno ha più titolo per combatterlo dei russi, per i quali la vittoria sul Terzo Reich è il perno dell’orgoglio nazionale. to, ma una rapina», sopportata «chinando la testa e mandando giù l’offesa». Ma oggi la Russia si sente forte quanto l’America, che ha «piegato tutti a 90 gradi» con il Kosovo, un classico putiniano di infilare una battuta sferzante al limite del volgare. «Ha riesumato tutti i cliché e i complessi dell’Urss», commenta il sociologo Lev Gudkov. Ci sono i «banderovzy», i nazionalisti ucraini assimilati ai nazisti dalla storiografia comunista, che hanno fatto «il golpe» e sono «im- postori». Ci sono le frasi fatte dei manuali sovietici, da «Kiev madre delle città russe» a «Sebastopoli città della nostra gloria militare», alla «quinta colonna di nazional-traditori» interna. Nel solco della tradizione anche la condanna postuma a Krusciov per aver passato la Crimea all’Ucraina «come un sacco di patate», mentre Stalin che ha sforbiciato mezza Europa e deportato interi popoli tra cui i tartari della Crimea non viene menzionato. Tipicamente sovietico l’ossessivo confron- tarsi con gli Usa: se hanno fatto il Kosovo perché non possiamo fare la Crimea? L’obiezione che in Kosovo c’era un massacro viene respinta: «I morti sono un argomento giuridico?». Mosca non ha mai espresso alcun cordoglio per i caduti a Kiev, mentre è corsa a impedire «pogrom» inesistenti in Crimea. Che comunque stava per «essere persa» sia per i russi che per gli ucraini perché sarebbe arrivata la Nato. Lo stesso argomento «preventivo» usato per invadere l’Afghanistan. Folla oceanica nella Piazza Rossa Ma se l’Urss voleva portare la luce dell’avvenire, non c’è più ideologia da esportare e diventa una vicenda soltanto russa, di riunire «il più numeroso popolo diviso» dalla catastrofe del «grande Paese sparito». L’isolamento di Mosca da eccezionalismo comunista diventa una costante storica: «La politica del nostro contenimento iniziata nel ’700 è proseguita nell’800 e nel ’900», una punizione per l’autonomia e il «rifiuto dell’ipocrisia», ma non è più un tratto ideologico, è una virtù nazionale. E così «affronteremo l’opposizione esterna» del mondo ostile, al quale viene contrapposto un ricco lessico familiare: la Crimea «torna a casa», gli ucraini restano «fratelli», anzi, «siamo lo stesso popolo» (a Kiev avranno provato un brivido freddo), e vengono evocati in abbondanza legami di «parentela», «radici» e perfino «amore». LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Le organizzazioni che accolgono Mosca PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK I l G7 rinasce sotto la spinta dell’annessione della Crimea da parte di Putin. Washington infatti annuncia che risponderà con nuove sanzioni, il presidente Obama invita gli alleati a un vertice straordinario la settimana prossima in Olanda, e il suo vice Biden va in Polonia per riaffermare la determinazione della Nato a difendere i suoi membri. Magari non è giusto definirla come una riedizione della Guerra Fredda, anche perché stavolta la Cina non sembra disposta a partecipare, come nota l’analista Ian Bremmer. L’Occidente però sta cambiando la strategia con cui aveva gestito il rapporto con la Russia dopo il crollo del Muro di Berlino, passando dall’inclusione all’emarginazione. L’effetto frenante delle sanzioni annunciate lunedì non è durato nemmeno 24 ore, e l’annessione decretata ieri da Putin costringe ora Usa e Unione europea a reagire. Obama ieri ha chiamato la cancelliera tedesca Merkel, che ha definito il passo di Putin «contro la legge internazionale», e ha invitato i Paesi del G7 a riunirsi 1 2 3 15 maggio 1998 28 maggio 2002 22 agosto 2012 1 Il summit di Birmingham segna il 1 Nel summit dell’Alleanza a Roma 1 L’ultimo ingresso, quello più im- debutto nel club informale delle grandi potenze industrializzate. Il G7, inizialmente a 6, si era riunito per la prima volta nel 1975 a Rambouillet, Francia. viene creato il Nato-Russia Council, che dovrebbe portare all’integrazione di Mosca nell’Alleanza. L’invasione della Georgia nel 2008 congela di fatto il processo. portante. La Russia diventa il 157esimo membro dell’Organizzazione mondiale per il commercio. Comincia l’integrazione nell’economia di mercato. Obama sceglie la linea dura “Via la Russia, torniamo al G7” Lunedì in Olanda vertice straordinario. La Casa Bianca: nuove sanzioni Arrestati Forze russe ancora mascherate bloccano alcuni ufficiali ucraini a Simferopoli in Crimea «Le sanzioni possono danneggiare numerose compagnie occidentali attive sul mercato russo; noi possiamo aiutarvi a proteggere i vostri interessi». Il messaggio che appare sul sito di Alber & Geiger, prominente ufficio legale bruxellese (e berlinese), lascia pochi dubbi sul suo orientamento, palesemente contrario a «una linea dura all’americana» contro Mosca. Se ce ne fossero stati, sono caduti nel momento in cui lo studio ha accettato di difendere chi rischia - a suo av- Vista dalla Cina Ricorda il Tibet Pechino censura la parola Crimea ILARIA MARIA SALA HONG KONG I ALISA BOROVIKOVA/AFP ri di cominciare a esportare lo shale gas in Europa. La reazione del portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, è stata netta: «I costi sono stati reali e aumenteranno». Quindi ha aggiunto: «Se fossi in voi, non investirei nei titoli russi, a meno che non vogliate fare speculazioni a breve termine». Il vice presidente Biden, sul confine della crisi, ha detto che «l’annessione è un’aggressione», e la Nato ha «un obbligo solenne» a difendere i suoi membri, in base all’articolo V dell’Alleanza, dando così garanzie a Polonia e Paesi baltici. I segnali dell’isolamento si sono seguiti uno dopo l’altro. Il Giappone ha sospeso i suoi colloqui con la Russia, il presidente della Ue Herman Van Rompuy ha annullato una visita prevista al Cremlino, e lo stesso hanno fatto i ministri degli Esteri e della Difesa francese, che dovevano discutere la conse- gna di due navi portaelicotteri a Mosca. I critici del presidente Obama, a partire dal suo avversario alle ultime elezioni Romney, lo accusano di aver indebolito gli Usa sulla scena mondiale, scegliendo una strategia del dialogo che ricorda quella fallimentare di Carter. Ora però gli chiedono di imitare l’ultimo Carter, quello che dopo l’invasione dell’Afghanistan sfidò l’Urss con le sanzioni, e sul terreno. Legali di Bruxelles per gli oligarchi nella lista MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES un colpo a favore di Vladimir Putin. Doku Umarov, leader jihadista della guerriglia islamica nel Caucaso russo e autoproclamato emiro della regione, sarebbe stato ucciso. La notizia arriva dal sito Kavkazcenter, voce ufficiosa dei ribelli islamisti ceceni, che vogliono staccare la Cecenia dalla Russia e farne uno stato islamico. Il sito dice solo che Umarov - obiettivo numero 1 da anni dei servizi di Mosca - è diventato uno «shahid», martire. OCCIDENTE COMPATTO Il vicepresidente Biden dalla Polonia rassicura: la Nato difenderà i suoi Paesi membri Lo studio Alber&Geiger difende 2 ucraini colpiti dalle sanzioni europee «Accuse ingiustificate» I ribelli ceceni «UccisoDokuUmarov» 1 Se la notizia verrà confermata, è LA REAZIONE DI WASHINGTON lunedì a l’Aja, a margine di quella che doveva essere una conferenza sulla proliferazione nucleare. Lo scopo è coordinare la risposta a Mosca, ma di fatto ci troviamo davanti ad un cambio di strategia che va oltre le necessità contingenti. Dal crollo del Muro di Berlino in poi, la linea era stata quella dell’inclusione. L’Occidente aveva prima aiutato l’economia ex sovietica a sopravvivere, e poi aveva cercato di coinvolgere la Russia nelle sue istituzioni, a partire proprio dal G8. Questa linea si è infranta contro la determinazione di Putin a riprendersi la Crimea, e soprattutto ad affermare con i fatti sul terreno la sua ideologia mirata alla ricostruzione della potenza russa. Alcuni analisti ci leggono la volontà di cancellare l’influenza americana dall’Europa, e affermare una nuova comunità eurasiatica da Lisbona a Vladivostock. Se anche ora si fermasse, tornare alla politica dell’inclusione sarebbe assai complicato. Washington prepara le nuove sanzioni (e così anche la Ue, in programma giovedì), più dure contro la comunità russa degli affari, e il «Financial Times» arriva a prospettare l’uso delle riserve strategiche petrolifere Usa per far calare il prezzo del greggio e mettere in crisi l’economia di Mosca, in attesa maga- Primo Piano .3 . viso - di pagare l’ira europea contro l’annessione della Crimea. Ovvero almeno due ucraini presenti sulla lista nera Ue che cercano tutela contro l’Europa e, per il momento, l’hanno ottenuta. Alla modica somma di 80 mila euro al mese, a quanto si sente dire. I nomi dei clienti non sono noti. I giuristi di Alber & Geiger negano che uno sia l’ex leader ucraino Victor Yanukovich. Parlando a «EuObserver», hanno assicurato che non si tratta di esponenti dell’apparato della sicurezza e che nessuno di loro può essere in alcun modo legato all’attività dei cecchini sulla piazza Maidan. «Non erano in carica in quella fase», si sottolinea, dunque sono difendibili perché non si sarebbero sporcati le mani di sangue. La descrizione calza quella dell’ex premier ucraino, Mykola Azarov, estromesso dai piani alti del potere di Kiev prima che la situazione precipi- tasse. Altre due possibili figure sono Serhiy Kluyev, un deputato che sosteneva il regime di Yanukovych e faceva affari con Azarov, e Serhiy Kurchenko, portavoce dell’ex presidente e magnate con attività rilevanti nel settore di media, gas e credito. Entrambi ritengono d’essere accusati senza ragione e vogliono che il loro nome sia senza macchie. Detto che il lavoro dell’Unione nella stesura delle liste nere è stato cauto e certosino, Alber & Geiger sono certi che sia stata commessa un’ingiustizia. Non vuol dire nulla, a loro avviso, che Azarov sia fuggito su un aereo privato alla volta di Vienna, e poi si sia trasferito a Mosca, quando il peggio stava per capitare a Kiev. Andreas Geiger sostiene che «al Consiglio, noi diremo “avete messo le mani sulle persone sbagliate, non avete una base legale, per favore toglieteli dall’elenco”. E se dovessero rifiutare, li porteremmo in Corte di Giustizia». Al Consiglio difendono la loro strategia, i 21 della lista nera non avranno un visto per l’Ue e non potranno toccare i propri averi nell’Ue. Geiger risponde che le accuse sono influenzate da teorie sbagliate, visto che - sostiene «i cecchini di Kiev potrebbero essere stati ingaggiati dall’opposizione». Gli pare una «caccia alle streghe». Angela Merkel, afferma l’avvocato, vuole intascarsi i soldi del clan di Yanukovich «per ridurre lo sforzo dei contribuenti tedeschi per salvare l’Ucraina». Una tesi ardita come la missione che attende lo studio legale che ama i casi spinosi. Per chi ha difeso i cinesi dalle accuse di dumping e un’azienda italiana di sacchetti di plastica (sostenendone i benefici), questa è solo un’altra corsa in salita. Se non fosse per i cento cadaveri rimasti sulle strade di Kiev che chiedono i nomi dei colpevoli. eri, una circolare interna del Dipartimento Centrale di Propaganda cinese ammoniva tutti i media nazionali a non menzionare la Crimea in paralleli, anche in negativo, con il Tibet, la Mongolia, o lo Xinjiang. Perché certe idee è meglio non farsele venire proprio. Pechino si è astenuta nel voto al Consiglio di Sicurezza Onu della risoluzione che condannava l’annessione della Crimea, ma non per questo ha osservato l’intero svolgersi della crisi con serenità. Perché il principio unico, cardinale, inviolabile - della politica estera cinese, è quello della «non-interferenza negli affari interni». Non è sempre vero, se guardiamo certi comportamenti cinesi in alcune nazioni, africane o centrasiatiche, ma sono dettagli: Pechino non sopporta che le si facciano osservazioni su quanto avviene in Tibet, nello Xinjiang, o su come tratta i dissidenti e la società civile, e via dicendo, e invoca dunque la «non interferenza». E ora? Putin è un amico, se non altro perché è un’utile spina nel fianco agli Usa. Ma annettere così, tenere perfino un referendum in barba alla sovranità riconosciuta… ecco, questo, per Pechino, è quanto di più pericoloso possa esistere. Dunque, astensione all’Onu. E, in patria, si ricorre all’arma più affidabile, la censura. Jena Esempi Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare, per esempio D’Alema e Renzi uniti nella lotta. jena@lastampa.it 4 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 U GOVERNO busta paga datemi del buffone», aveva detto sicuro. «Le coperture ci saranno», garantisce Giovanni Legnini. Il sottosegretario al Tesoro fa capire che molto dipenderà dalla trattativa con Bruxelles. La parola magica è «coperture ponte», poste una tantum che serviranno a finanziare quest’anno e solo quest’anno il taglio di 6,6 miliardi di euro, che poi diventerebbe di dieci nel 2015. «Se necessario faremo ricorso a misure una tantum per accompagnare misure strutturali. I soldi li troveremo, dobbiamo trovarli». Il governo pensa ai fondi risparmiati per la minore spesa per interessi sul debito o alle entrate derivanti dalla norma sul rientro dei capitali. Il resto arriverà da quel tanto di deficit che l’Europa potrebbe concederci. Legnini lo quantifica nello «0,2-0,3% del Pil». LA SPENDING REVIEW 34 6,6 0,2% miliardi miliardi aumento deficit È il valore totale del piano triennale di tagli predisposto da Cottarelli Le coperture necessarie per assicurare il taglio del cuneo fiscale nel 2014. Saranno 10 nel 2015 Possibile un aumento del rapporto deficit/Pil, dall’attuale 2,6% si potrebbe arrivare al 2,8% Cottarelli: nel 2014 pronti a risparmiare cinque miliardi Ricognizione finita: accolte le richieste di Renzi ALESSANDRO BARBERA ROMA Lui, prudente, aveva detto che quest’anno se ne potrebbero risparmiare con certezza tre. Il premier gli ha chiesto di arrivare a cinque miliardi, e cinque miliardi saranno «ma se ci si muove con energia». Alzi la mano chi in questi giorni vorrebbe essere nei panni di Carlo Cottarelli. Una volta resosi conto che tagliare le tasse in deficit è ormai affare piuttosto complicato per via dei vincoli europei, Renzi ha deciso di puntare tutto sul piano di riduzione delle spese. Ci crede così tanto che Cottarelli lascerà la stanza ad angolo di Via XX settembre, al Tesoro, per trasferirsi a Palazzo Chigi, solo qualche metro dall’ufficio del primo ministro. «La prossima settimana dovrei spostarmi», conferma l’ex direttore del Fondo monetario. La ricognizione è finita, il menù dei tagli possibili è pronto. Mancano sono le scelte. Renzi e Cottarelli faranno il punto alla fine della settimana, ma le decisioni arriveranno fra fine marzo e primi di aprile, in concomitanza con la presentazione del Documen- ALESSANDRO DI MEO/ANSA Carlo Cottarelli, commissario alla spending review quello che introduce il fondo taglia-tasse - prevede che le risorse derivanti dalla spending review possano essere usate solo l’anno successivo. Per cambiare la norma, ne occorre una uguale e contraria. Inoltre una parte dei fondi che arriveranno dalla revisione della spesa sono già impegnati per ridurre il deficit o evitare tagli lineari: 500 milioni quest’anno, 10,4 nel 2015, 14,8 nel 2016. Non noccioline, quasi la metà dei tagli dell’intero piano da 34 miliardi. Quali che siano le difficoltà, Renzi non ha scelta. «Se entro fine maggio non c’è lo sconto in Il ministro Mogherini vuole più soldi per la cooperazione internazionale LaFarnesina:«NonchiuderemogliistitutidiculturaitalianadiStoccardaeLione» 1 Mentre fioccano le cifre della spending review di Cottarelli, in un’altra sala del Parlamento c’è il ministro degli Esteri Federica Mogherini che illustra la politica estera che ha intenzione di attuare. E la sorpresa è in due frasi: «È nostra intenzione aumentare le risorse per la cooperazione» e «credo che do- il caso PAOLO RUSSO ROMA S to di economia e finanza. Finanziare un taglio delle tasse che entri in vigore entro fine maggio non è affatto semplice, nemmeno scegliendo la strada dei tagli. Lo spiega chiaramente la relazione di Cottarelli in Senato: il comma 432 dell’ultima legge di Stabilità - Il commissario lascerà l’ufficio di via XX Settembre e andrà a Palazzo Chigi tatali, è tempo di migrare. La spending review rischia infatti di far fare le valigie a 16 mila dipendenti pubblici in esubero che potrebbero essere obbligati a trasferirsi ad altro ufficio, magari fuori città, mentre altri 8 mila travet in sovrannumero e più in la negli anni verrebbero accompagnati alla pensione. Nella sessantaquattresima slide delle 72 messe a punto dal commissario per i tagli alla spesa, Carlo Cottarelli, in realtà gli esuberi dei travet sono molti di più, ben 85 mila. Cifre disconosciute da Palazzo Chigi e dal Ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. A via XX Settembre in effetti girano altri numeri, frutto di una ricognizione più prudenziale, fatta a suo tempo dagli stessi tecnici dello staff di Cottarelli. Numeri che parlano di 24 mila esuberi, sanità esclusa. Lo stesso commissario ieri si è affrettato a precisare infatti che quella degli 85 mila esuberi «è una prima stima di massima che va affinata». «Farò ulteriori lavori», ha assicurato riferendosi all’esercito dei quasi tre milioni di pubblici dipendenti. Anche se la sua task force una buona parte della fatica se l’è già risparmiata grazie alla ricognizione della Funzione Il ministro Federica Mogherini vremo tenere aperti gli istituti di cultura italiana di Stoccarda e Lione». Gli Istituti sono oggetto di un piano di revisione e tagli - una riorganizzazione complessiva della presenza italiana, che deve aprirsi oltre i confini della Ue che era già pronto da firmare: Mogherini dice di non averlo fatto e di voler «salvare» Lione e Stoccarda, oggetto di pubbliche petizioni, senza dare motivazione. E la cooperazione, per la quale «è già incardinato un processo di riforma che il governo ha intenzione di sostenere». Chissà se è un esempio della «resistenza» ministeriale ai tagli della spesa pubblica. [ANT. RAM.] Da dove cominciare? Nelle tabelle di Cottarelli non si salva nessuna voce, Renzi gli ha chiesto di mettere pensioni (quelle più basse), sanità e scuola in fondo alla lista delle voci da tagliare. Riuscirà ad evitarlo, posto che quelle tre valgono da sole quattrocento degli ottocento e più miliardi di spesa del bilancio pubblico italiano? Se c’è la volontà politica, resta solo l’imbarazzo della scelta. Cottarelli stima possibile ridurre il personale pubblico di 85 mila persone («ma per ora si tratta di stime»), dell’otto-dodici per cento gli stipendi dei dirigenti (500 milioni di euro), propone di risparmiare sugli acquisti (800 milioni nel solo comparto statale) e il taglio dei contributi alle imprese pubbliche e private (1,4 miliardi). Si possono tagliare un po’ di società partecipate, eliminare una ventina di enti pubblici, tagliare corsi di formazione ed autoblù. E poi c’è la sicurezza, che costa 20 miliardi l’anno. Per recuperarne 1,7 entro il 2016 basterebbe creare sinergie fra le cinque (cinque) forze di polizia italiane. Twitter @alexbarbera “A rischio 85 mila lavoratori statali” Tre ipotesi per gestire gli esuberi Trasferimenti, riduzione degli stipendi o indennità di mobilità «Una stima di massima» Secondo Cottarelli quella degli 85 mila esuberi nel settore del pubblico impiego «è una prima stima di massima che va affinata» 16 mila I dipendenti pubblici che rischiano il trasferimento Il totale di 85 mila lavoratori è una prima stima CARLO CARINO/IMAGOECONOMICA pubblica, che lo scorso anno aveva individuato il personale in eccesso nei Ministeri, mentre per gli altri dipendenti pubblici, escluse le Regioni, il censimento lo aveva fatto l’Economia. Una fotografia che evidenziava uffici a corto di personale e altri in sovrannumero. Con dati sulla mobilità volontaria a dir poco sconfortanti: nel 2011 solo un impiegato su mille aveva cambiato amministrazione, mentre uno su cento si era limitato a trasferirsi da un ufficio all’altro senza cambiare datore di lavoro. Un immobilismo che genera inefficienza nella macchina della pubblica amministrazione e quindi costi, che Cottarelli vorrebbe tagliare rendendo obbligatorio quel che prima era volontario. Il meccanismo sarebbe questo. Chi è in là con gli anni, circa 8 mila dipendenti, verrebbe accompagnato alla pensione anticipatamente. Gli altri 16 mila esuberi entrerebbero in «mobilità forzata», comunque in uffici collocati all’interno della propria regione di residenza. Chi non accetta il trasloco resterebbe per due anni con lo stipendio 8 mila Sono i dipendenti pubblici più anziani che potrebbero essere accompagnati alla pensione decurtato del 20 o 50% in attesa di trovare un altro datore di lavoro. Poi a casa. Un rischio per 5 mila ministeriali in esubero e altri 11 mila degli enti territoriali. Nel dettaglio i pericoli maggiori li correrebbero soprattutto i dipendenti Inps (3.300 esuberi tra impiegati e dirigenti), quelli dei ministeri del Lavoro, dello Sviluppo, di Agricoltura, Difesa, Ambiente, Salute e Infrastrutture. Nel mirino anche circa 1.200 addetti di Aci, Istat ed Enac. In alternativa il menu di Cottarelli prevede: incentivi all’uscita finanziati una tantum dallo Stato; il «collocamento in disponibilità», sempre con taglio della retribuzione e una sorta di cassa integrazione dei travet, a mezzo stipendio ma con i contributi previdenziali assicurati. Il tutto condito con un taglio tra l’8 e il 12% degli stipendi dei dirigenti apicali e di prima fascia, con parte della retribuzione legata ai risultati. All’Economia però si ragiona anche su un altro Piano. Creare con fondi pubblici una specie di camera di compensazione come già fatto per i bancari: i dipendenti in sovrannumero godrebbero di una «indennità di mobilità» in attesa di essere ricollocati, anche fuori dal perimetro pubblico. Magari grazie al supporto di una Agenzia di collocamento degli statali, sulla falsariga del modello danese. Tutte idee che rischiano di rimanere indigeste ai sindacati, che ieri ai rumors sui tagli agli statali hanno risposto parlando «di numeri costruiti solo per fare teoremi» (Cgil), mentre la Uil chiede al governo di non trattare più il pubblico impiego «come un bancomat». LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Primo Piano .5 . E la Pinotti ora frena sul taglio degli F35 Il ministro: “Il mio era un ragionamento complessivo”. Smentito l’accorpamento polizia-carabinieri FRANCESCO GRIGNETTI ROMA Si fa presto a dire: tagliamo gli F35. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in Parlamento ha difeso con veemenza il «suo» bilancio: «Abbiamo un problema di spesa pubblica, è vero. Ma complessivo. Guai se passa l’idea che la Difesa sia un bancomat da cui prelevare liberamente. La Spending review bisogna farla in tutti i settori dello Stato, altrimenti sarebbe una sperequazione». E i cacciabombardieri della discordia? Renzi non ha già annunciato un taglio al programma e lei stessa non s’era sbilanciata nello stesso senso? «Io - scandisce - non ho mai parlato di un singolo programma d’arma. Io faccio sempre un ragionamento complessivo. Prima dobbiamo ripensare la Difesa, poi rivedere i programmi, quindi ridurre». Sono i media che «hanno esteso al singolo programma una valutazione complessiva». Era prevedibile. La Difesa non ci sta a passare per l’agnello sacrificale della Spending review. Il ministro ribadisce la sua disponibilità a nuovi tagli, ma senza dimenticare che una riorganizzazione è in corso, gli effettivi scenderanno da 190 a 150 mila, si rinuncerà a 385 caserme e basi. Tutto il resto andrà discusso. Lo strumento a cui la Pinotti si affida si chiama Libro Bianco. Sarà un poderoso documento che prenderà in esame le minacce future per l’Italia e gli strumenti adatti a fronteggiarli. Dice Pinotti: «Ci impegnerà i prossimi mesi. Ri- Il confronto GlialtriPaesieuropei spendonodipiù Germania Gli Eurofighter 1 Germania; una linea uni- ca, gli Eurofighter, in versione caccia e cacciabombardiere, 160 aerei in linea. Bilancio Difesa, 33 mld euro DINO FRACCHIA/BUENAVISTA Un F35, il cacciabombardiere al centro delle polemiche Guai se passasse l’idea che la Difesa è un bancomat dal quale prendere soldi per fare altro Roberta Pinotti ministro della Difesa tengo che sarà pronto entro dicembre. Non prima, perché sarebbe la fotografia dell’esistente. Non dopo, perché c’è l’esigenza di decidere». E quindi, per come la vede lei, che su questo percorso ha avuto l’appoggio delle commissioni parlamentari e oggi chiederà la condivisione del Consiglio supremo di Difesa con il Capo dello Stato, è rinviato al 2015 ogni discorso sull’F35, ma anche sull’assetto della Marina, e sui programmi dell’Esercito. Resterà deluso il commissario straordinario Carlo Cottarelli, insomma, che sulle spese militari ipotizzava un risparmio di 1,8 miliardi già nel 2015 e 2,5 nel 2016. Altre spine per il commissario alla Spending review vengono dall’Interno. No- nostante la sua cautela («Non si può ridurre il livello di sicurezza, è un settore delicato. Si parla infatti di sinergie tra i diversi corpi. Altri Paesi come la Francia lo hanno fatto») i sindacati della polizia sono scesi in guerra contro il taglio di 300 presidi della Ps. E non solo loro. Anche il Cocer dei carabinieri ha tuonato: «Per via di una Spending review insensata, l’Arma ha dovuto chiudere, accorpare e rimodulare diversi presidi, ai danni non solo delle comunità locali ma anche dei carabinieri che vi prestavano servizio». Per di più s’è sparsa la voce che il governo medita su un accorpamento tra Carabinieri e Polizia. Il governo s’è precipitato a smentire. Dice il ministro Angelino Alfano: «Quello sul- Francia I Rafale 1 Francia; una linea unica, i Rafale, anche questi nella doppia versione, 200 aerei in linea. Bilancio Difesa, 32 mld euro Italia Due linee di manutenzione 1 Italia; due linee di manu- tenzione, per Eurofighter e F35. Del primo, previsti 96 velivoli. Del secondo, 90. Totale: 186. Bilancio Difesa, 16,5 miliardi (depurato dalle spese Carabinieri, ma considerati 2,6 miliardi di Sviluppo economico) l’unificazione dei corpi di pubblica sicurezza è un dibattito che va avanti da decenni: dal mio punto di vista non è mai stata una mia richiesta». Gli fa eco Roberta Pinotti: «Mai discusso di accorpamento in sede di governo. Non è all’ordine del giorno. Semmai un miglior coordinamento». A proposito di sovrapposizioni, il commissario Cottarelli, che ha toccato con mano le ridondanze tra le polizie, ma ora si trova al centro delle polemiche, ieri si sfogava così in Parlamento: «Perché la Guardia di finanza ha un reparto antisommossa se è una polizia finanziaria? Si tratta di andare a vedere questi casi. L’esistenza di reparti specializzati vale per tutte le forze di polizia. Bisogna guardare se c’è bisogno». Ogni discorso sulla riorganizzazione dei cacciabombardieri è rinviato al 2015 Eppure i sindacati di polizia Siap e Anfp attaccano: «Il ministro Alfano non consenta che logiche meramente ragionieristiche dettino l’agenda della sicurezza». Ricordano: la Ps costa 7,3 miliardi. Tolti gli stipendi, restano 800 milioni per le indennità di missione, l’ordine pubblico, l’armamento, la formazione, gli automezzi, la benzina, le pulizie, il riscaldamento, la manutenzione, e gli affitti. Come risparmiare 2,5 miliardi in due anni, allora? MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 6 BOLOGNA FIRENZE GENOVA LEGNANO MILANO PORTO CERVO ROMA TORINO MADRID TOKIO SEOUL LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Primo Piano .7 . U LA CRISI IL VERDETTO SULLA BCE Da Karlsruhe via libera al salva-Stati Per la Corte Costituzionale tedesca ricorsi “infondati”. Schäuble: confermata la bontà del nostro lavoro TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO Costituzionale tedesca hanno respinto il record di 37 mila ricorsi contro il fondo salva-Stati Esm che era stato concordato per salvare i Paesi finiti nei guai per le crisi dei debiti pubblici o quelli delle banche. Ed è ovvio che senza il contribuente maggiore, la Germania, uno dei pilastri dei meccanismi anticrisi europei, il colosso da 500 miliardi di euro che ha salvato Spagna e Cipro, dopo che il suo predecessore, il fondo salvaStati temporaneo Efsf, aveva fornito risorse a Grecia, Portogallo e Irlanda per salvarle dal baratro, rischiava di saltare. Le «toghe rosse» di Karlsruhe hanno ritenuto «infondati» i ricorsi, presentati da studiosi, politici e da migliaia di cittadini, che sostenevano che il fondo ledesse la sovranità del Bundestag sul bilancio statale. La tesi era che dovendo fornire la Germania la propria quota del fondo senza passare per il Parlamento, in base a una decisione presa al livello europeo, l’Esm rappresentasse una limitazione alla possibilità del Bundestag di decidere sulle finanze pubbliche. L’unico limite imposto da Karlsruhe, che era stato espresso già nella sentenza dell’autunno 2012, è che per un impegno oltre i 190 miliardi di euro vada coinvolto il Parlamento. Un altro vincolo imposto dai magistrati è che l’obbligo di segretezza dei dipendenti dell’Esm non possa valere dinanzi a una richiesta di chiarimenti avanzata da Bundestag e Bundesrat. Nelle scorse settimane, con un’altra sentenza che è stato un sollievo per l’Europa intera, la Corte di Karlsruhe ha delegato alla Corte di giustizia europea il verdetto su un’altra misura anti-crisi molto importante e molto contestata in Germania, quella sullo scudo antispread Omt del settembre 2012 che salvò l’euro, imprimendo la svolta decisiva alla crisi europea. E secondo la maggior parte degli esperti, è molto improbabile che la Corte europea possa dare un parere negativo. Invece, il giudizio recente sulle elezioni europee, dove la Germania si presenterà stavolta senza soglia di sbarramento del 3 per cento, perché è stato abolito dalle toghe di Karlsruhe, ha suscitato enormi polemiche. Soprattutto in un Paese che ha per il proprio Parlamento una soglia di sbarramento addirittura del 5. 700 125 80 500 45,9 miliardi miliardi miliardi miliardi miliardi Il capitale sottoscritto dai Paesi europei La quota di sottoscrizione dell’Italia, pari al 25% La quota che gli Stati dovranno versare entro l’agosto del 2014 La capacità massima prevista dal fondo salva-Stati L’importo speso per assistere Nicosia e Madrid Sin dai primi Anni Novanta, i giudici di Karlsruhe si ergono a sentinelle delle prerogative della Costituzione e del Parlamento tedeschi, ogni volta che l’integrazione europea fa un passo in avanti. E dalla fase più acuta della grande crisi ad oggi, hanno fatto tremare l’Europa più volte: se avessero bocciato una sola delle misure straordinarie messe a punto dall’Ue o dalla Bce per salvare l’euro, avremmo rischiato il collasso. Anche ieri, l’ennesimo verdetto delle toghe ha scatenato un’ondata di euforia sulle Borse, pur essendo abbastanza prevedibi- Il meccanismo di Draghi finora ha tenuto in piedi la Spagna e Cipro le. I giudici hanno approvato definitivamente il fondo salva-Stati Esm, ma un primo via libera era arrivato il 12 settembre del 2012, poco dopo la fondamentale decisione di Mario Draghi di dotare la Bce del «bazooka» antispread Omt, su cui la Corte tedesca ha anche voluto emettere un verdetto, qualche settimana fa. Dal governo è arrivato a stretto giro un commento positivo: il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble ha detto che la sentenza «conferma che le nostre azioni per salvare l’euro sono conformi alla Costituzione». Per il presidente dell’Alta corte, Andreas Voßkuhle, il risultato «è chiaro». I giudici della Corte ULI DECK/DPA/AFP La Corte Costituzionale tedesca Intervista DALL’INVIATA A BERLINO G iuseppe Vita, una vita a cavallo tra Italia e Germania, presidente della più internazionale delle banche italiane, Unicredit, e del gruppo editoriale più grande in Europa, Axel Springer, pensa che sia normale che una «politica navigata» come Angela Merkel dia un pizzico di credito in più a Matteo Renzi rispetto ai predecessori Letta e Monti, che comunque avevano goduto della fiducia di Berlino, dopo il grande gelo dell’era berlusconiana. Vita pensa che l’incontro sia andato «bene». E accoglie con sollievo la notizia che il fondo salva-Stati Esm ha ricevuto il via libera delle toghe di Karlsruhe: «un’eccellente notizia per l’Europa». Infine sostiene anche che se Renzi vuole aumentare il deficit, sempre entro la soglia del 3% «Merkel non potrà che prenderne atto». Come è andato l’incontro tra Merkel e Renzi? «Da quel poco che ho visto finora, mi pare bene. Direi che una politica navigata come Merkel sta dando “Alzare il deficit? Merkel non potrà che prenderne atto” Giuseppe Vita: in Germania fiducia in Renzi avrà margini di manovra entro il tetto del 3% molto credito - fra l’altro meritato - a rio europeo alla concorrenza. E appeMatteo Renzi. Ovvio che un po’ di na è diventato presidente del Consicautela resti: come dicono i tedeschi e glio, ha fatto in pochi giorni un’imporanche gli inglesi con un’espressione tante riforma delle pensioni. Ma poco molto felice, ora si attende che il pre- dopo, non avendo un partito alle spalsidente del Consiglio italiano “liefert” le, è stato inghiottito dalle sabbie moo “deliver”, insomma che faccia ciò bili della politica italiana. La stessa che si è impegnato a fare. Ma ci sono cosa è accaduta ad Enrico Letta, è tante indicazioni partito bene e si è poi che suggeriscono L’ITALIANO TRA I TEDESCHI insabbiato, anche che ce la metterà aveva un parIl manager vive a cavallo perché tutta. E in Europa tito dilaniato da lotte nessuno, tantome- tra i due Paesi: guida anche interne a logorarlo. il gruppo Axel Springer La forza di Renzi sta no la cancelliera, vorrebbe mai metnel fatto, a mio paretergli i bastoni tra le ruote». re, che è anche il segretario del partiPerché Merkel gli dà credito? E non è to maggiore, che lo appoggia con mollo stesso che diede a suo tempo a Ma- ta più forza di quanto non abbia fatto coi predecessori. Merkel guarda anrio Monti ed Enrico Letta? «Indubbiamente Monti era molto che a queste cose». amato in Germania, tutti lo ricordaMa perché si ha l’impressione che la vano come un eccellente Commissamaggior parte dei commentatori in Germania siano invece più scettici? Qualcuno parla anche di una simpatia personale, tra la cancelliera e il presidente del Consiglio italiano. «E’ vero, tra i due sembra ci sia una simpatia personale. Quanto alla diffidenza dei tedeschi, ci si dimentica troppo spesso da dove veniamo. Decenni di quella che io chiamavo “l’instabilità più stabile del mondo”, quella della Prima repubblica: sempre gli stessi personaggi che si alternavano sulle poltrone più importanti e garantivano comunque prosperità al Paese. Con la Seconda Repubblica, invece, particolarmente con i governi Berlusconi, abbiamo assistito ad anni di “stabilità instabile”, maggioranze ampie in Parlamento e governi longevi ma che non riuscivano a fare le cose promesse. Per i tedeschi è difficile fidarsi di noi». Presidente Unicredit Troppo spesso Berlino dimentica che anche l’Italia paga per il fondo Giuseppe Vita Pensa che Renzi abbia ottenuto da Merkel un po’ di flessibilità in più sul disavanzo? «Ha fatto bene Renzi a dire che l’Italia rispetterà il tetto del 3 per cento tra deficit e Pil. Quanto agli eventuali margini da giocarsi sotto quel tetto, dal 2,6 al 2,8 ad esempio, non sono cose che si decidono a Berlino, ma a Bruxelles. E se Renzi deciderà di concedersi maggiori margini per stimolare la crescita, Merkel non potrà che prenderne atto». Cosa pensa della sentenza della Corte di Karlsruhe sul Esm? «Penso sia un’eccellente notizia per l’Europa. Quello che viene ricordato un po’ troppo poco in Germania, è che anche noi mettiamo moltissimi soldi in quel fondo. E non facciamo tutte quelle polemiche». [T. MAS.] MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 8 AMBROSIANO LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Primo Piano .9 . U GIUSTIZIA L’amarezza Taccuino «Prendiamo atto con grande amarezza» ha commentato Ghedini DIRITTI TV MARCELLO SORGI Non sarà in lista e farà campagna come un martire della giustizia Pena confermata Per Berlusconi c’è l’interdizione L LaCassazionenonfasconti:dueannisenzapubbliciuffici PAOLO COLONNELLO ROMA Nonostante il cosiddetto «asso nella manica» del professor Franco Coppi, ieri sera i giudici di Cassazione, terza sezione, hanno confermato la pena accessoria a due anni d’interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi. Due anni durante i quali l’ormai quasi ex Cavaliere perderà una serie di diritti civili, primo tra i quali quello di candidarsi alle elezioni. Italiane, di sicuro. Ma anche europee, sempre che i suoi legali non riescano ad estrarre dall’ampio cilindro delle leggi un nuovo coniglio/cavillo. Di fatto la decisione di ieri dei giudici di Piazza Cavour mette una pietra pesante 24 mesi alle aspirazioni pubbliche di Berlusconi, ne rinnova lo status di imputato condannato di fronte ai giudici del tribunale di sorveglianza che il 10 aprile dovranno decidere sull’affidamento ai servizi sociali, e chiude il cerchio di una sentenza che la Cassazione aveva cominciato a pronunciare il primo agosto scorso, condannando il leader di Forza Italia a 4 anni di reclusione (di cui tre condonati) per la frode fiscale da 7 milioni di euro nel processo sui diritti cine televisivi Mediaset, ma rinviando gli atti a Milano per un ricalcolo della pena accessoria, inizialmente fissata in 5 anni d’interdizione, ritenuta sproporzionata. Il 19 ottobre scorso la Corte d’Appello milanese aveva quindi emesso un nuovo verdetto riducendo la condanna a due anni e respingendo le istanze degli avvocati che, allora come ieri, avevano sostenuto l’incongruità della legge Seve- Il Colle: decisioni che spettano al Presidente Napolitanozittiscelavocisull’ipotesigrazia 1 «Vengono liberamente sol- levate nel dibattito pubblico varie questioni sulle quali peraltro ogni decisione spetta costituzionalmente, com’è noto, al Presidente della Repubblica». Così Giorgio Napolitano in una nota per zittire le voci sulle sue eventuali dimissioni e sull’ipotesi di grazia a Berlusconi. rino (decadenza dal seggio senatoriale e interdizione per sei anni dai pubblici uffici) con l’applicazione della pena accessoria. Intravvedevano, i legali, il rischio di una somma matematica delle due pene. Pericolo che evidentemente la sentenza di ieri esclude, considerando i due anni d’interdizione ricompresi nei sei anni di esclusione dalla vita parlamentare. Due sanzioni non cumulabili, ma in un certo senso interagenti, essendo la prima di natura penale e la seconda di tipo amministrativo. OLYCOM Di più: riguardando la prima la commissione di un reato di pericolo pubblico come la frode fiscale e la seconda la dignità della carica parlamentare. Eppure ieri, nell’aula della terza sezione - quella specifica per i reati fiscali che, come forse si ricorderà i difensori di Berlusconi l’estate scorsa avevano chiesto a gran voce - l’avvocato Coppi, insieme a Niccolò Ghedini, aveva cercato con una mossa a sorpresa di spiazzare le certezze dei giudici proponendo la lettura in favore del Cavaliere di una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, pubblicata il 4 marzo scorso, sul caso di Franzo Grande Stevens e di altri rappresentanti di società della galassia Fiat come IfilExor, nella quale prevaleva il principio della non cumulabilità delle pene, rilevando che «qualora una sanzione accessoria, non importa se di natura penale o amministrativa, incida su diritti fondamentali», allora si deve giungere alla conclusione che ha natura penale e non può essere cumulata con un’altra sanzione simile per il divieto di «ne bis in idem». Questione che ha sicuramente colpito i giudici e probabilmente contribuito alla lunghezza della camera di consiglio protrattasi dalle 17 fino alle 22 di ieri sera. Ma alla fine ha prevalso l’orientamento del Pg Aldo Policastro, che aveva chiesto di confermare la pena in ragione «dell’estrema gravità dei fatti accertati». «Prendiamo atto con grande amarezza - ha commentato Niccolò Ghedini -. Avremmo ritenuto quantomeno necessario un approfondimento presso la Corte Europea di Strasburgo». Sondaggio Istituto Piepoli «QUALE DEI PROVVEDIMENTI ANNUNCIATI DA RENZI HA GRADITO MAGGIORMENTE?» Uno su cinque preferisce il taglio dell’Irpef 1 Il sondaggio è stato ese- guito da Istituto Piepoli per La Stampa il giorno 17 marzo con metodologia C.A.T.I., su un campione di 506 casi. Il documento della ricerca è pubblicato sul sito www.agcom.it e/o www.sondaggipoliticoelettorali.it. Retroscena AMEDEO LA MATTINA ROMA ogliono distruggermi dal punto di vista personale e politico, vogliono privare i moderati di un leader, ma non lo consentirò». Berlusconi era moderatamente ottimista sulla sentenza della Cassazione. Sperava in un rinvio e approfondimento presso la Corte di Strasburgo. E invece la conferma dei due anni di interdizione azzera le sue possibilità di candidarsi alle Europee, mettendo in gravi difficoltà Forza Italia. Ora, con il Cavaliere fuori gioco e in attesa che il Tribunale di sorveglianza di Milano il 10 aprile decida tra arresti domiciliari o servizi sociali, Fi si troverà a correre per le Europee senza il suo leader. Forse Berlusconi tenterà comunque la forzatura della sua candidatura. Ma lo stesso ex premier non crede alla possibilità di guidare le liste azzurre. Si V Giorgio Napolitano Taglio dell’Irpef per i lavoratori dipendenti 100 auto blu messe all’asta Investimenti nell’edilizia scolastica Pagamento dei debiti della PA alle imprese Tagli alla spesa pubblica Prime misure della riforma del lavoro 19% 17% Taglio del 10% dell’Irap 8% Cantone a capo dell’Autorità contro la corruzione 12% 11% 10% 9% Aumento tasse sulle rendite finanziarie Nessuno di questi Senza opinione 7% 4% 2% 1% Centimetri LA STAMPA “Vogliono distruggermi ma io non lo consentirò” Il Cavaliere teme il flop alle Europee: FI rischia di stare sotto il 20% aprirà quindi un problema di tenuta elettorale del partito. È questo il timor panico che si è diffuso dentro Fi. La paura di non riuscire a tenere nemmeno il 20%, di andare sotto, di precipitare fino al 17%. Sembra che ci siano dei sondaggi fatti su due scenari: con Berlusconi e senza Berlusconi capolista. Con il Cavaliere Fi arriverebbe tranquillamente al 23%, molto al di sotto del Pd, ma comunque attorno al risultato delle Politiche del 2013. Per la verità Berlusconi è convinto che con lui capolista si potrebbe arrivare fino al 30%. Inverosimile, ma comunque Fi rimarrebbe competitiva. Il problema è che ora questa possibilità è stata bruciata dall’interdizione a due anni. Andare sotto il 20% e a conferma da parte della Cassazione dell’interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi, pena accessoria della condanna definitiva inflitta ad agosto 2013, non cambia molto il quadro. Né per Il condannato, che aveva già messo in conto l’impossibilità di candidarsi alle europee, né per i suoi avversari, che se lo ritroveranno contro lo stesso. Anche se il 10 aprile i giudici di Milano, chiamati a decidere sulla sua richiesta di affidamento ai servizi sociali, dovessero pronunciarsi in modo restrittivo, ammettendo l’imputato alla pena alternativa, ma assegnandogli al contempo una limitata o addirittura inesistente agibilità politica per la prossima campagna elettorale. In realtà il Cavaliere ha già deciso la linea di comunicazione per il voto del 25 maggio: assente dalle liste (ma non è detto che lo sarà dal simbolo del suo partito), si presenterà come martire di una giustizia a suo modo di vedere politicizzata, che s’è accanita contro di lui per metterlo ai margini. E cercherà di dimostrare, ancora una volta, che è impossibile cancellarlo dalla politica perché milioni di elettori sono con lui. Una strategia come questa, dispiegata già con l’annuncio dell’intenzione di candidarsi in tutte e cinque le circoscrizioni malgrado gli impedimenti giudiziari, se anche non dovesse funzionare e portarlo a un risultato elettorale deludente, potrà essere utilizzata come scusante per un’eventuale sconfitta. La vera speranza di Berlusconi resta quella della grazia. Che potrebbe essere riproposta al Capo dello Stato dopo la scadenza elettorale. Il Cavaliere punterebbe a far tesoro del ruolo decisivo avuto fin qui nell’approvazione della riforma elettorale alla Camera, e indispensabile nel prossimo, e assai più insidioso, confronto che si prepara al Senato. Ma che questo possa davvero avere un peso sull’orientamento del Presidente Napolitano è tutto da vedere. Il Quirinale ha diffuso ieri una nota per dire che tutte le ipotesi che si fanno rispetto alle sue intenzioni sono libere, ma riguardano chi le fa. Il riferimento, sembra di capire, era a un’intervista di Fedele Confalonieri al Foglio contenente un accenno alla grazia, e a un’altra di Emanuele Macaluso al Corriere della Sera in cui si prevedevano le dimissioni del Capo dello Stato a fine anno, dopo l’approvazione definitiva della nuova legge elettorale. con il leader agli arresti domiciliari o ai servizi sociali, senza la possibilità di fare campagna elettorale, avrebbe un effetto deflagrante. Si accentuerebbe lo scontro in atto dentro Fi, sempre più divisa tra alcuni stretti collaboratori del Cavaliere (a cominciare dalle vestali di Arcore: la fidanzata Pascale e la senatrice Rossi) e il resto del partito. Tra chi come la Santanché sta raccogliendo le firme per la grazia e il capogruppo Romani che bolla l’iniziativa come inopportuna. Tra alcuni big con voti nella loro Regione, come Fitto che vuole candidarsi alle Europee, e chi non vuole pesare i voti dell’ex governatore della Puglia con quelli degli altri candidati nelle altre circoscrizioni. E poi il black out tra Berlu- sconi e il partito, la mancanza di decisioni sull’ufficio di presidenza, sulle questioni di stretta attualità, compresa l’atteggiamento incerto e contraddittorio rispetto al governo Renzi, con Brunetta che immagina nuove larghe maggioranze anti-austerità insieme al Pd e il consigliere politico del Cavaliere Toti che giudica prematura prima delle Europee una proposta del genere. Comunque, dice Toti, «nessuno ci impedirà di considerare in campo il nostro leader, nessuno pensi di non fargli fare la campagna elettorale. Berlusconi è vittima di una sentenza mostruosa e noi riteniamo opportuno che possa candidarsi. Speriamo che i ricorsi presentati ci diano l’opportunità» di farlo». 10 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 U DEMOCRATICI All’estero Ilpremier“global” piaceaileader espiazza l’establishment PRESENTE E PASSATO Hanno detto ROMA Massimo D’Alema Matteo Renzi «Vogliono riprendere la procedura d’infrazione? Tanto la Commissione è in scadenza. Ne discuteremo con quella nuova...» «O assumiamo che l’Ue è una sfida politica o perdiamo, come dimostrano i sondaggi devastanti, uno tsunami» ALESSANDRO DI MEO/ANSA Matteo Renzi e Massimo D’Alema, ieri alla presentazione del libro dell’ex premier Renzi, investitura a D’Alema Ipotesi commissario Ue, “in Europa manderemo i migliori”. Ma il premier non si candiderà CARLO BERTINI ROMA Una notizia ufficiale, «un premier non si candida alle europee», che non farà piacere certo ai dirigenti del suo Pd che speravano in un traino travolgente. E una in chiaroscuro, «in Europa manderemo i migliori», un’investitura implicita alla candidatura di Massimo D’Alema a commissario europeo. Una botta a Grillo «che da qualche settimana è costretto a giocare in difesa» e una rivendicazione della bontà dell’Italicum: «Noi discutiamo di quote rosa, problema vero, ma il doppio turno è la cosa più importante che ha colpito la Merkel...». Il faccia a faccia tra Matteo Renzi e l’autore del testo «Non solo Euro», un D’Alema pugnace sui «vincoli assurdi e i trattati da rivedere» e in vena di benedizioni al «programma realistico» del governo, si consuma al Tempio di Adriano di fronte ad un parterre de roi: prima fila con Alfredo Reichlin, Franco Marini, Walter Veltroni, facce note come Gaetano Gifuni. E decine di fotografi, tanti al punto che prima di far entrare il premier, la sicurezza ha posto il problema di tenerli a distanza. Insomma, riflettori accesi per una sfida che, dietro l’appeasement e i toni felpati, si consuma più che sul piano dei contenuti, lavoro e riforme, su quello della dialettica. «Lui lo dice alla maniera sua, vi troverete 80 euro in bu- Il segretario del Pd attacca Grillo: «Da qualche settimana è costretto indifesa» sta, io userei un altro linguaggio, la redistribuzione dalla rendita al lavoro. Ma lui prende più voti!», scherza D’Alema. Fa sorridere anche la mimica facciale, come il capo scosso con aria divertita da Renzi quando D’Alema lo incita ad andare avanti con forza, perché sulla questione del 2,6 o 3%, se pure l’Ue minaccia una procedura d’infrazione, «la commissione è in scadenza e vuol dire Analisi FEDERICO GEREMICCA ROMA atteo Renzi contento per come è andata, Massimo D’Alema contento ancor di più. E considerato che tale inattesa contentezza origina nientedimeno che da un loro pubblico «faccia a faccia», c’è da chiedersi che diavolo stia succedendo tra il «rottamatore» e il suo primo «rottamato». In fondo niente, si potrebbe rispondere: la Grande Guerra è finita, Renzi l’ha vinta, D’Alema l’ha persa e adesso, passeggiando tra le macerie di quello che fu il «vecchio» Pd, forse hanno semplicemente scoperto che c’è un tratto di strada (ed un nemico) che potrebbero affrontare assieme. Succede, in politica: soprattutto nel centrosinistra, a dir la verità. Scontri all’ultimo sangue e poi riappacificazioni, più o meno sincere. Successe tra Romano Prodi e Massimo D’Alema, col Professore che lo volle ministro degli Esteri nel suo secondo governo (20062008) pur considerandolo l’officiante del funerale del primo (1996-1998). E succede ora tra Matteo Renzi e appunto D’Alema: e a conoscere i due, la sor- M D’Alema, tifoso romanista, ieri ha regalato a Renzi la maglia numero 10 di Francesco Totti che ne discuteremo con quella che verrà...» Risate. La ciliegina sulla torta della riconciliazione arriva alla fine, ultima domanda del direttore del Tg1 Mario Orfeo, tema le candidature alle europee di D’Alema e Renzi. Per quel che lo riguarda, il premier dice no, «candidarmi perchè forse prendiamo lo 0,2% in più è un’idea che tradisce lo spirito del Pd». Su D’alema, «sempre stato leale con me, anche quando mi ha criticato», Renzi conferma di voler «rispettare un criterio di rinnovamento», che suona come un no garbato. Accompagnato però da un impegno, «perché contestualmente il compito del governo è quello di scegliere per i livelli di guida delle istituzioni europee le persone che siano in grado di dare il maggior contributo al processo di cambiamento». È la principale, ma non la sola concessione al suo antagonista di un tempo che sembra remoto. Con il quale i punti d’intesa su cosa fare in Europa sono tanti, la sintonia va in scena anche sulle cose minori: quando Renzi confessa di aver sempre apprezzato l’idea di allargare l’Erasmus al Mediterraneo, scherza sulle «preoccupanti coincidenze: non avevo letto ancora il libro..» Ma sul passato il duello non si placa, D’Alema di- Massimo e Matteo Il lento disgelo tra realismo e cinismo Ecco perché uno può servire all’altro presa non può essere poi così grande. A non conoscerli a fondo, infatti, ed a vederli lì, praticamente affianco, entrambi impegnati a presentare «Non solo euro», l’ultimo saggio di D’Alema, ci si potrebbe domandare cosa unisce quei due e cos’hanno in comune. Una grande passione per il calcio, certo: e l’ex presidente del Consiglio porta infatti in dono al nuovo presidente del Consiglio, la maglia del suo idolo, Francesco Totti. Un ego smisurato, naturalmente. E poi quell’abbondante dose di cinismo (realismo?) che in politica - la nostra politica - può perfino esser considerato una qualità, piuttosto che un difetto da cancellare. Ed è quel realismo (cinismo?) che in queste settimane ha fatto da tappeto rosso all’infittirsi di rapporti e contatti che, in verità, non si erano mai del tutto inter- rotti: «Ce ne siamo dette tante - ha ammesso ieri Renzi - ma D’Alema ha sempre continuato a parlarmi quando i dalemiani e i dalemini, invece, non mi parlavano più». E D’Alema - del resto - non ha mai nascosto di ammirare, nel giovane astro nascente, la decisione e il coraggio che del resto furono - in altri tempi - anche le sue carte per emergere nel Pci prima e nel Pds-Ds poi. Il realismo, dunque. Che porta oggi Renzi a dire che una nuova candidatura dell’ex premier al Parlamento europeo gli parrebbe contraddittoria, in nome del rinnovamento; ma che gli fa anche annunciare che «in Europa dobbiamo mandare le persone più forti che abbiamo... Il compito del governo, e qui parlo da premier, è quello di scegliere per i livelli di guida delle istituzioni europee le persone ce di provare fastidio per la rappresentazione di un «ventennio» e rivendica i risultati sul debito e sul piano internazionale dei governi di centrosinistra. Renzi ribatte che certo è vero, ma se riforme come quelle del lavoro e delle istituzioni non si sono fatte non è stato solo per colpa degli altri. «Ora le riforme le facciamo sul serio, in tempi certi, mettendo in discussione dei tabù che per varie responsabilità non si sono affrontati». L’ex premier concorda con Renzi che dice «basta con la rappresentazione macchiettistica di un’Italia che chiede patenti in Europa. Perché noi rispettiamo tutti gli impegni, sia chiaro. Ma anche l’Europa deve rispettare il suo: essere vicina ai cittadini». E poi D’Alema conclude con un appello accorato: «Vorrei che tu, uomo di sinistra, abbia presente l’aspetto della dignità di chi lavora. Le riforme vanno fatte con molta attenzione ai diritti, in Germania c’è un sistema in cui i lavoratori partecipano alla gestione, un sistema pubblico che li segue da un lavoro all’altro». che siano in grado di dare il maggior contributo al processo di cambiamento». Sono affermazioni che, conoscendo i due e conoscendo la situazione, i più hanno tradotto così: no a una nuova candidatura di D’Alema al Parlamento europeo; sì, se possibile, ad una sua nomina a commissario europeo. È una traduzione legittima e, in fondo, rafforzata dal buon umore («Era felice come una Pasqua») con quale Massimo D’Alema ha lasciato il tempo di Adriano una volta finito il «vis a vis» col nuovo capo del governo. Per l’Italia non sarebbe certo un cattivo affare avere l’ex premier «ministro europeo», magari agli Esteri, suo interesse e passione crescente. Ma anche per Matteo Renzi non sarebbe affatto male avere D’Alema come alleato in Italia e testa di ponte (oltre che consigliere) nella battaglia che intende condurre nei meandri per lui ancora oscuri del gotha politico europeo. Il cinismo (realismo?), dunque. Poi l’alta considerazione di se stessi. E infine un riconoscimento al reciproco coraggio. È una chimica discutibile, certo. Un amalgama che può non piacere. Ma si è visto, si vede e si vedrà ancora - probabilmente - di molto peggio. Sia come sia, tra il «rottamatore» e il primo dei «rottamati» è cominciato un lento disgelo. Che sia un bene o un male lo si vedrà. Dipenderà da tante cose. E prima di tutto, forse, da quel che lentamente e sotto la cenere sta riprendendo ad ardere dentro il «vecchio» Pd... Scrive la Suddeutsche Zeitung sull’incontro tra la Cancelliera di Germania e Matteo Renzi: «Angela Merkel ha viziato l’ospite del Sud, ricoprendolo di elogi...» Un approccio diffidente, simile a quello di quasi tutti i giornali tedeschi e francesi e che fa affiorare una curiosa scissione: nella sue missioni a Parigi e Berlino, Matteo Renzi ha intrigato i leader, Francois Hollande e Angela Merkel e ha spiazzato l’establishment dei due Paesi, diffidenti e “affezionati” al cliché del politico italiano, chiacchierone ed evanescente. Negli incontri con Hollande e la Merkel, entrambi molto interessati alle misure del governo italiano, il presidente del Consiglio si è sentito interpellato con domande molto precise sui provvedimenti in gestazione. Il presidente francese è arrivato a chiedere a Renzi persino quali reazioni si potevano immaginare sul Jobs Act da parte dei sindacati. Poi, in pubblico, i due hanno poi assunto atteggiamenti diversi, Hollande molto distaccato e quasi preoccupato dall’avvento di un premier italiano “troppo” di sinistra, la Merkel molto chiara nell’esplicitare la simpatia che nutre per Matteo Renzi. Dopo il battesimo in tre delle principali capitali europee - Bruxelles, Parigi e Berlino, Matteo Renzi sta accelerando il suo “apprendistato” in campo internazionle: al vertice sulla sicurezza nucleare previsto per il 24 e 25 marzo, il presidente del Consiglio stringerà la mano e si intratterà con Barack Obama, anche se l’incontro formale avrà luogo pochi giorni dopo, il 27 a Roma. Sempre in vista del vertice de l’Aia lo staff diplomatico di palazzo Chigi, guidato dall’ambasciatore Armando Varricchio, sta organizzando una serie di bilaterali con alcuni dei principali leader presenti nella capitale olandese. Ma la “striscia” è destinata a proseguire con una lena intensificata rispetto ai primi giorni, quando la scelta anti-conformista di Renzi - battesimo internazionale a Tunisi - lasciava immaginare tempi più dilatati nell’approccio alla diplomazia tradizionale. Nelle prossime settimane Renzi sarà a Downing Street, a Londra, dove incontrerà il premier Cameron. E in tarda primavera Matteo Renzi sarà in Cina, per un viaggio che era stato programmato da Enrico Letta, che è stato aggiornato e rinviato ma che dovrebbe mantenere le caratteristiche di missione “strutturata” con imprese al seguito. E sempre in riferimento a Letta, non prende corpo la voce, eccessivamente enfatizzata, di una sua possibile candidatura alla Segreteria generale della Nato. [F. MAR.] LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Primo Piano .11 . Il film di Veltroni e i conti difficili con Berlinguer Tra gli Anni Settanta e il funerale in San Giovanni con la malinconia per un mondo scomparso Il Segretario Per molti dirigenti della sinistra italiana degli ultimi anni, Enrico Berlinguer è stato IL segretario. Walter Veltroni lo ricorda in un film documentario dal titolo «Quando c’era Berlinguer» ANGELO PALMA/A3/CONTRASTO FULVIA CAPRARA ROMA Dall’allegra ignoranza dei ragazzi di oggi che, interrogati sul nome Berlinguer, inventano le risposte ardite («c’entra con la Corea?») di chi non ne ha mai sentito parlare, alle lacrime trattenute a fatica da Silvio Finesso, operaio Galileo Padova, che rievoca gli ultimi attimi della vita cosciente del grande leader. In mezzo scorrono trent’anni di vita politica italiana, segnati dalla figura unica di un «uomo timido, riservato, competente, onesto, coraggioso» morto nel tentativo di «costruire una sinistra riformista e di governo». In «Quando c’era Berlinguer» (dal 27 nelle sale e da giugno su Sky che l’ha prodotto) Walter Veltroni li ricostruisce con rispettosa malinconia, senza farsi travolgere dall’onda dell’emozione personale, provando a restituire il significato di un’esistenza rigorosamente votata a un’idea, di una coerenza perfino anacronistica, di una maniera ferrea eppure gentile di perseguire i propri obiettivi. Appassionato di cinema e autore di romanzi, Veltroni, a differenza di quanto ci si sarebbe aspettati, ricorre con misura alle armi dello spettacolo, le usa solo a tratti per chiarire il percorso della vicenda, per spiegare «ai diciottenni di oggi», quanto può essere stato importante, per un diciottenne di allora, aver visto all’opera un uomo politico che usava un «linguaggio quasi poetico» riuscendo ad allontanare dalla parola comunista l’alone minaccioso che l’aveva sempre accompagnata: «E’ una parola che a me, in Italia, non mi ha mai fatto paura dice Lorenzo Jovanotti - perché la associo con quella cor- rettezza, la associo con quella faccia, con quelle parole, con quella onestà, e quindi continua a essere, nei miei ricordi, Nell’opera anche i ricordi di Napolitano e Ingrao. Con un’intervista a Jovanotti una parola bella che muore con chi in qualche modo l’ha inventata». Nell’indagine circolare del film, nelle prime immagini si vede piazza San Giovanni invasa dalla folla nel giorno del funerale, nelle ultime si ritorna lì, frugando tra i visi stravolti dal pianto dei presenti, Veltroni ripercorre la parabola del Pci, gli anni dell’entusiasmo e della forza, vissuti da lui stesso in prima linea, le elezioni politiche in cui il partito ottenne il 34%, quando «tutto sembrava possibile», e poi il «terribile inverno» culminato con il rapimento Aldo Moro, proprio mentre si «varava il primo go- il caso verno con il Pci nella maggioranza». Intorno a Berlinguer che va avanti, sempre più stanco, sempre più esile, c’è il paesaggio italiano, Giorgio Gaber che ricorda in una delle sue canzoni più celebri perché «qualcuno era comunista», Pasolini con gli «Scritti corsari» recitati da Sergio Rubini, Giovanni Minoli con i faccia a faccia tv, Bernardo Bertolucci che gira «Novecento» (e Berlinguer ne vede solo il primo atto perché Aldo Tortorella decide che forse il secondo è per lui troppo osè), Renzo Arbore che intervista il «compagno» Maurizio Ferrini reduce da una visita a Botteghe Oscure, Gigi Proietti e Gianni Morandi che partecipano alla campagna in favore del divorzio, Roberto Benigni, con in testa il cappello di carta da muratore in «Berlinguer ti voglio bene». Su di loro, su tutto quell’amore e quell’ammirazione che Berlinguer, in modi diversi, aveva mosso, si alzano le voci dei testimoni del tempo, le analisi del Presidente Napolitano, i commenti di Claudio Signorile, i ricordi di Pietro Ingrao, le considerazioni dell’exterrorista Alberto Franceschini, i ragionamenti di Eugenio Scalfari. Il mosaico si compone a poco a poco, per chiudersi, grazie anche al lucido racconto della figlia Bianca, con l’immagine finale. Dopo lo strazio del comizio di Padova (riportato nel film per intero), seguito dall’ictus, il 7 giugno 1984, dopo le lacrime e le esequie, Veltroni immagina che il protagonista del film torni nella sua Sardegna, tra Stintino e l’isola Piana, in un mare trasparente dove, certe volte, anche le barche migliori possono incagliarsi. Veltroni cerca a tutti i costi la lacrima. Anche se non cerca neppure la riflessione sui tanti passaggi controversi di Berlinguer (la battaglia contro gli euromissili, cara ai sovietici; l’invito ad occupare la Fiat; tutte le elezioni perse dal 1976 in poi; la diversità come valore politico fondante; il referendum sulla scala mobile), sebbene se tra i tanti contributi (Napolitano, Macaluso, Tortorella, Ingrao) ogni tanto affiori qualche indolore osservazione critica. E anche una rivelazione. La fa il socialista Claudio Signorile: se Aldo Moro non fosse stato assassinato dalle Br, esisteva un accordo per successivamente fare entrare ministri comunisti al governo. Ma l’ immagine più nuova, toccante, inedita riguarda la riunione della Direzione Pci del 5 giugno ’84: una telecamera del partito riprende i momenti che precedono l’inizio dei lavori, in quei tempi avvolti nel mistero. Si vede un Berlinguer solo, isolato, con lo sguardo nel vuoto: nessuno lo sapeva ma il “processo” interno ai suoi errori e alla politica dell’isolamento moralistico era cominciato. Due giorni dopo, il suo ultimo comizio. Il fondatore del Pd ha utilizzato per il film anche filmini del suo archivio personale per raccontare la vita di Enrico Berlinguer FABIO MARTINI ROMA MIMMO FRASSINETU/AGF N ei primi tre minuti c’è (quasi) tutto il film. Scorrono le facce di tanti ragazzi di oggi, interpellati su chi sia stato Enrico Berlinguer e le risposte sono disarmanti. «Era un commissario!», «così di botta non saprei...», «un politico al soldo dell’...Ursus», «Berlinguer? Un politico francese!», «uno di estrema destra», ,«dovrebbe essere un senatore a vita...». Nell’incipit del film «Quando c’era Berlinguer» scritto, diretto e girato da Walter Veltroni c’è il preannuncio dell’assunto che si scoprirà nelle due ore successive: certo, viviamo in tempi di memoria cortissima, ma quasi nessuno dei ragazzi sa chi sia stato Berlinguer, anche perché con la sua morte (era il 1984), di fatto morì il Pci e col Pci entrò in crisi un’idea di politica onesta, diversa, la speranza di un Senza l’assassinio di Moro erano pronti ministri comunisti nel governo La rivelazione di Signorile, in un impianto con punte di nostalgia comunismo buono. Tesi opinabile, ma il film dedicato al leader più carismatico della sinistra italiana degli ultimi 50 anni è tante altre cose assieme. Con la voce narrante di Veltroni, il documentario è anzitutto una carrellata di immagini di eventi dimenticati, talvolta memorabili. In una delle prime “Tribune politiche” in bianco e nero, anni Settanta, compare un Berlinguer giovane, che oltre a ripetere più volte «diciamo» (ecco chi è stato l’ini- ziatore di un intercalare mutuato da D’Alema), si rivela subito portatore di un carisma comunicativo davvero originale, un mix mai più visto, fatto di sobrietà e durezza, riservatezza personale e nettezza delle posizioni. Sintesi davvero efficace, letteraria di Lorenzo Jovanotti: «Un’Italia che non ci sarà più, con quelle ossa piccole...». C’è Togliatti che parte per i funerali di Stalin e il giovane Enrico lo accompagna alla stazione. Ci sono le immagini impressio- nanti della macchina di Berlinguer accortocciata in Bulgaria, dopo essere stata investita da un camion, mandato quasi sicuramente con l’intento di uccidere dai compagni di Sofia. E ancora Berlinguer che parla al Pcus nel gelo dei gerontocrati sovietici. Eccolo nella campagna per il divorzio, con un generoso commento di Veltroni («serra le fila contro Fanfani»), che glissa sui tentativi del leader del Pci di evitare il referendum. Ci sono le immagini di fol- le enormi alle feste dell’Unità, ma anche quelle angosciosissime, quasi insopportabili dell’ultimo comizio, il 7 giugno 1984 a Padova. Berlinguer perde lucidità, salta qualche parola, si capisce che sta male, la gente applaude, ma lui vuole finire e poco dopo perde conoscenza, per sempre. Chiosa Veltroni: «Finisce il comizio perché per lui la politica era una missione». Film simpatizzante e nostalgico ma non buonista, nel senso che il regista è controllato: non 12 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 U CRIMINALITÀ VITTIME INNOCENTI Detenuto in semilibertà Nuovo compagno della Fornari, 43 anni, stava rientrando in carcere a Taranto in quanto soggetto alla semilibertà dopo una condanna per duplice omicidio Freddatodaikillera3anni assiemeamammaepatrigno Taranto, l’ipotesi di una vendetta dietro la sparatoria Reportage GUIDO RUOTOLO INVIATO A PALAGIANO (TARANTO) anno sparato all’impazzata, in movimento. La piccola Chevrolet Sparc si è arrestata schiantandosi contro il guard-rail. Forse qualcuno della spedizione di morte poi è sceso e ha finito il lavoro. Forse chi era alla guida ha provato a fuggire ingranando la retromarcia. Forse, perché la dinamica è ancora tutta da scrivere. Mimmo, che non aveva ancora tre anni, è stato ucciso come se si fosse trattato di un killer spietato. Neppure tre anni. Ucciso per errore con la mamma e il suo compagno, loro sì ambedue possibili bersagli della follia be- H Sembrava un incidente Quando i carabinieri sono arrivati sembrava fosse un incidente stradale: l’auto adagiata sul guard rail e dentro, sul sedile posteriore, due bambini di 6 e 7 anni che non riuscivano neanche a parlare stiale. Gli unici graziati sono stati i due fratellini, Mauro e Davide, sei e sette anni, che si trovavano seduti dietro. I primi soccorritori, una coppia che ha visto l’auto bloccata di traverso sulla strada, hanno aperto la portiera pensando di trovare gli occupanti traumatizzati per l’incidente e invece si sono ritrovati i due piccoli rannicchiati dietro e i tre corpi senza vita e insanguinati davanti. I superstiti piangevano, singhiozzavano. All’equipaggio del 118 di Castellaneta, appena arrivato sul posto, il più grande dei due orfani ha ripetuto: «La mamma è svenuta...». Il rumore assordante dei colpi, le urla, il sangue. Più tardi alla zia che li ospita il più piccolo ha ricostruito: «Io ho fatto finta di essere morto per non vedere...». Il più grande: «Io sono uscito, pensavo che la mamma fosse svenuta». Gli psicologi avranno molto da lavorare. Lo choc è stato tremendo. Forse dai loro ricordi gli investigatori potranno ricavare qualche spunto utile alle indagini. Forse. SI chiamava come il padre Il piccolo di tre anni ucciso insieme alla madre portava lo stesso nome del padre, ucciso in un altro agguato nel 2011 È successo tutto l’altra sera, alle nove e mezzo, sulla Statale jonica che da Taranto arriva alla punta dello Stivale. Allo svincolo di Palagianello. L’auto con Carla Maria Fornari alla guida, la mamma dei tre bambini, Cosimo Orlando ac- LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 un polmone di verde. E in lontananza, tra le foglie degli alberi, si intravedono i faccioni di Falcone e Borsellino. Sorridevano anche loro, come sorrideva Mimmo in quella foto che lo ritrae insieme alla mamma e al suo compagno. Il sindaco di Palagiano Gaetano Tarasco è Il primo marito di lei fu ucciso scosso. Involontariamente prova a tracLa mamma trentenne nel giorno del ciare una linea di difesa , come se fosse suo matrimonio (era il 2010) lui il colpevole di tutto questo: «La doncon Domenico Petruzzelli, padre dei na non aveva chiesto assistenza ai servisuoi figli: l’uomo fu ucciso nel 2011, zi sociali né per sé né per i suoi tre figli». quando lei era incinta di Domenico La donna, vedova di mafia, a sua volta vittima. Mafia forse è una parola troppo impegnativa. Stiamo in realtà canto, che aveva in braccio il piccolo parlando di clan malavitosi che fanno Mimmo mentre gli altri due fratelli era- spaccio di droga ed estorsioni nelle no seduti dietro, stava dirigendosi ver- campagne (con il taglio delle viti). Racso il carcere di Taranto, dove l’uomo do- conta l’ex sindaco Rocco Ressa: «Palaveva rientrare entro le dieci di sera, tro- giano è un paesone agricolo che negli vandosi da pochi mesi (da ottobre) in anni Ottanta ha dato la manovalanza a regime di semilibertà. gruppi criminali di Massafra e Taranto. Povero Mimmo. Vittima innocente Poi sono arrivati gli arresti e le retate come lo era Cocò, anche lui tre anni, uc- ma i posti lasciati liberi sono stati occuciso e poi bruciato a Cassano allo Jonio, pati da nuove leve di malavitosi. I detegiusto due mesi fa insieme al nonno e nuti ora sono tornati liberi e rivendicaalla sua compagna. Ma Mimmo ricorda no le loro antiche posizioni. anche un altro raNel ’98, Cosimo gazzino sfortunato UNA FAMIGLIA DISTRUTTA Orlando elimina due che di anni ne aveva spacIl padre dei bambini giovanissimi sette. Il piccolo Niciatori di Castellafu ucciso nel 2011. La moglie neta. Una volta archolas Green, che una sera di vent’an- testimoniò contro gli assassini restato e poi conni fa, il primo ottodannato passa trebre del ’94 dormiva LE INDAGINI dici anni in carcere sdraiato dietro l’audi uscire, nelL’uomo stava cercando prima to che guidava il pal’ottobre scorso, in di accrescere il suo potere regime di semiliberdre. Una famigliola nello spaccio di droga tà. La compagna, americana in vacanza. Scambiata uccisa anche lei l’alda due rapinatori per la macchina di un tra sera, era la vedova di un malavitoso. rappresentante di gioielli. Aprirono il E lei è stata a tutti gli effetti una testifuoco per fare accostare l’auto, ucci- mone di giustizia. Ha fatto condannare i dendo il piccolo Nicholas. sicari di suo marito. Una sua sorella è Mimmo ha pagato con la vita lo sta- sposata con il figlio del boss di Palagiare in braccio al probabile bersaglio no, Carmelo Putignano, ergastolano. della spedizione di morte, Cosimo OrDiverse le ipotesi su mandanti, eselando. E chi ha sparato ha colpito an- cutori e movente della strage. Abbache la compagna di Cosimo, Carla Ma- stanza definito, invece, lo scenario denria Fornari. Ha gli occhi rossi Catia, tro cui nasce la mattanza. Cosimo Orche conosceva la donna da quando an- lando voleva diventare capo dell’ex clan davano insieme all’asilo: «Da poco era Putignano, e aveva rivendicato un ruolo tornata a sorridere...». nello spaccio di droga e nelle estorsioni. A pochi metri dal palazzo doveva vi- I killer però hanno spento il sorriso anveva Carla Maria con i suoi tre figli, c’è che del piccolo Mimmo, e di sua madre. il caso FRANCESCO LA LICATA ROMA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA successo, è successo tante volte: in Campania, in Puglia, in Calabria e in Sicilia, dove da secoli si tramanda il falso mito (mafioso) dell’intoccabilità di donne e bambini. La memoria collettiva italica è corta, cortissima e così fingiamo sempre di esser colti di sorpresa, di rimanere senza parole di fronte a un Domenico, assassinato a 4 anni, come fosse un vecchio delinquente. Svaniscono i brutti ricordi, preferiamo rimuovere - forse per l’enorme peso che le nostre coscienze non riescono a reggere. Chi ricorda più Annalisa Duran- È IL FINTO SDEGNO Il paese davanti alla strage Il fratellino sotto choc in ospedale “Ditemi come sta Domenico” Il dolore delle maestre “Ogni volta tutti gridano allo scandalo e nessuno fa niente” Il piccolo Domenico «Mimmo» Petruzzelli durante i lavori di ristrutturazione di casa MARIA CORBI ROMA «Adesso dobbiamo difenderli». Dai terribili ricordi della mattanza in cui sono morti la mamma e il fratellino, Domenico, tre anni. Da un destino di odio e di vendetta. Da una terra che non offre molto. Da un destino che fino ad oggi è stato patrigno. Laura Gioia, la preside della scuola elementare Giovanni XXXIII parla a fatica, racconta i suoi due alunni insieme alle loro maestre, Gianna e Domenica. Mauro, 8 anni, della 3a B e Davide, 6 anni della 1a C. «Bambini molto capaci che se fossero seguiti potrebbero dare grandi soddisfazioni nello studio». Gianna, la maestra del più grande dice che è un bambino sveglio, intelligente con comportamenti che a volte sembrano dettati da una vita complicata. A volte spavaldo, in cerca di una identità come tutti i bambini della sua età. A volte scontroso, molto curioso, che si prendeva cura dei due più piccoli. Era molto attento con Domenico e anche adesso, in ospedale, sotto choc, chiede di lui. Mauro, solo sei anni, affettuoso, alla continua ricerca di coccole. Si abbracciava la sua maestra Domenica e voleva stare accanto a lei, vicino alla cattedra. «Ora dobbiamo pensare a Mauro e Davide», dice Laura Gioia. E non solo. «Ogni giorno qui c’è da fare, ci sono situazioni al limite della immaginazione perché il degrado è tanto, c’è bisogno che le istituzioni siano veramente presenti». La mamma, Carla Maria Fornari, solo 30 anni, li amava moltissimo e li seguiva come poteva. «Veniva sempre a prenderli e quando non poteva c’era lo zio, anche la nonna», ricordano a scuola. A Palagiano tutti conoscono la storia di questa donna. Ma non è un caso unico. «Qui c’è un degrado morale e sociale allucinante», spiega la preside». I servizi sociali «dovranno rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente», dice la preside. «La madre non aveva mai chiesto aiuto», spiegano a scuola. E certamente nessuno lo ha mai offerto. L’assurdo, il degrado, che diventano normalità. Come la convivenza con il pericolo. La mamma di Mauro, Domenico e Davide si occupava di loro, li portava a scuola, li accudiva. E questo bastava. A nessuno è venuto in mente di monitorare la sicurezza di questi tre bambini. Di accertarsi che la casa della madre fosse un luogo adatto, che la vicinanza con il suo compagno opportuna. «Ogni volta che succede un fatto come questo - dice una impiegata della scuola - tutti gridano allo scandalo e poi nessuno fa niente». La casa dei tre fratelli Petruzzelli è di fronte alla scuola. Il piccolo Domenico spesso faceva due passi con la mamma per accompagnare Mauro e Davide all’ingresso. Voleva andarci anche lui, diventare grande. Un sogno spezzato dalla mano di un killer. “Non si toccano i bimbi” Il falso mito della criminalità infranto fin dal Dopoguerra fucilate all’inizio degli Anni 60, nelle campagne di Tommaso Natale, borgata palermitana ad alta densità mafiosa. Fu vendetta, conseguenza della faida fra le famiglie Riccobono e Cracolici. È in parte vero, però, che una volta si nutriva più attenzione per l’incolumità dei piccoli e delle donne. Cautele che venivano meno se incombeva una «necessità assoluta». I vecchi ricordano quando si «raccomandava» ai killer di uccidere lontano dagli occhi dei familiari. Ma se le vittime designate si ostinavano ad andare in giro coi bambini aggrappati al collo, come scudi umani, allora si decideva per le maniere spicce. Con inusitata ferocia fu ucciso a 11 anni il piccolo Claudio Domino (un colpo in mezzo alla fronte) «colpevole» di aver visto ciò che non doveva. La mafia, preoccupata per la sicura perdita di consenso popolare, si dissociò pubblicamente da quel delitto e venne persino letto un comunicato durante una delle udienze del maxiprocesso. La vicenda non è mai stata completamente chiarita. Anche la recente storia siciliana è zeppa di episodi che smentiscono le buone intenzioni di Cosa nostra e sarebbe impossibile raccontare tutte le storie terribili avvenute nell’Isola. Una cosa sembra abbastanza dimostrata: a scorrere la lista delle vittime risalta agli occhi come il nostro non sia un Paese per bambini, né per donne. Se ne avrà certezza sabato prossimo, a Latina, quando - celebrando la Giornata della Memoria promossa da Libera - verranno letti i novecento nomi delle vittime innocenti delle mafie. Il giorno precedente, per la prima volta, i familiari dei caduti di mafia incontreranno Papa Francesco. Tutto ciò dovrebbe far riflettere quei laboriosi commercianti palermitani che, l’altro ieri, al passaggio del funerale del boss Giuseppe Di Giacomo, in segno di rispetto, hanno abbassato le saracinesche. Appena due mesi fa in Calabria morì il piccolo Cocò Gli altri episodi 11 marzo 1948 27 marzo 2004 Il giorno dopo fu ucciso con un’iniezione d’aria dal capomafia Michele Navarra. camorra. I killer volevano colpire un boss, poi freddato in un agguato nel 2007. 12 novembre 2000 19 gennaio 2014 Chi vive nelle terre di mafia Giuseppe Letizia Annalisa Durante spesso ripete: «Non era mai 1 A 13 anni assistette all’omicidio del 1 Aveva 14 anni quando fu uccisa in successo», ma sa che non è così sindacalista Placido Rizzotto (nella foto). uno scontro a fuoco fra due fazioni della te? Era un’adolescente di Forcella, Napoli, abbattuta a revolverate - esattamente dieci anni fa - solo perché si trovava nella stessa stanza dove si combatteva una guerra di camorra. Nel suo diario aveva scritto: «Vorrei fuggire, a Napoli ho paura». E il piccolissimo Nunzio Pancali? Due anni, figlio del rione Sanità, stava in braccio alla zia quando fu colpito dal piombo dei killer che volevano la morte del padre. E così Gioacchino Costanzo, due anni, assassinato nel 1995 e Valentina Terracciano, due anni, «giustiziata» a Pollena, nel negozio dello zio. Una strage degli innocenti: Rosa Visone, 16 anni, rimasta a terra Primo Piano .13 . Valentina Terracciano Nicola Campolongo 1 La bimba di due anni morì durante 1 Il piccolo Cocò aveva tre anni quan- una sparatoria davanti al negozio di fiori dello zio a Pollena Trocchio, in provincia di Napoli. do fu assassinato nelle campagne di Cassano allo Jonio insieme al nonno con il quale viveva. dopo uno scontro a fuoco tra camorristi e poliziotti l’8 novembre del 1986, a Torre Annunziata. Anche la Calabria non si è risparmiata: Nicola Campolongo, tre anni, bruciato insieme col nonno nel gennaio di quest’anno. Era coetaneo di Andrea Savoca, che nel 1991 morì tra le braccia del padre, colpito dai proiettili a quello destinati. E Domenico Gabriele? Pochi ricorderanno quel nome. Forse il soprannome può aiutare la memoria: lo chiamavano Dodò e fu falciato dal fuoco delle ‘ndrine mentre correva in un campo di calcetto a Crotone. Cadde senza essersi accorto che era il padre il bersaglio degli assassini scatenati. L’elenco potrebbe allungarsi a dismisura. Anche quello dei siciliani che, a sentire le favole mafiose, avrebbero dovuto esser protetti dalla loro età. «Le donne e i bambini non si toccano» recita la legge fasulla di Cosa nostra. Ma la mafia, si sa, predica bene e razzola male. Lo sanno bene i familiari del piccolo Giuseppe Letizia, il pastorello che, nel 1948, vide Luciano Liggio assassinare il sindacalista Placido Rizzotto e gettarlo nella foiba di Roccabusambra, a Corleone. Per zittirlo, fu portato in ospedale e ucciso, con una iniezione d’aria, dal direttore sanitario e capomafia, Michele Navarra. Paolino Riccobono, invece, fu ucciso a 14 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 IL FENOMENO «NEET» La percentuale di ragazzi che non studia e non ha impiego è schizzata al 21,1 per cento 1.100 euro. A concorrere a questa riduzione sono vari fattori ma il principale è il deterioramento del mercato del lavoro (meno posti e peggio pagati) per tutte le fasce della popolazione; sono state colpite tutte le fasce della popolazione ma più di tutti hanno patito i giovani. Fra il 2007 e il 2010 il tasso di povertà tra i giovani (18-25 anni) in Italia è aumentato di tre punti percentuali, arrivando al 15,4%, e quello degli under 18 di due punti percentuali toccando il 17,8%. La percentuale di sedici-venticinquenni che non vanno a scuola, non lavorano e non seguono corsi di formazione (i cosiddetti «neet») è schizzata al 21,1%, cinque punti percentuali in più del 2007. Oltre alle difficoltà del lavoro per i giovani ad avere un impatto importante sulla vita delle persone è anche la «debole protezione per chi ha problemi lavorativi»: nel 2011, il 13,2% ha dichiarato di non potersi permettere di comprare cibo a suf- 20 21,4 25 PERCENTUALE DI GIOVANI DI 15-24 ANNI NON OCCUPATI E NON INSERITI IN PERCORSI DI STUDIO O FORMAZIONE (tasso NEET) ALLA FINE DEL 2007 E DEL 2012 21,1 19,6 18,5 16,7 15,3 15,1 15,0 13,9 13,7 13,5 13,2 12,6 12,2 12,2 11,2 10,5 10,0 9,6 9,1 8,4 7,6 7,2 6,9 6,7 6,2 6,0 5,9 5,9 Fonte: elaborazione La Stampa su dati OCSE 15 10 4,6 A rrivano ancora cattive notizie per l’economia italiana, stavolta la fonte è l’Ocse: l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo ci dice che le famiglie italiane sono sempre più povere. Però si tratta di notizie a consuntivo, cioè che riguardano il passato non recentissimo (gli anni fra il 2007 e il 2012) e non tengono conto dell’avvio della ripresa negli ultimi mesi. Per adesso facciamo i conti con la recessione. Secondo il rapporto annuale Ocse sugli indicatori sociali, il reddito medio delle famiglie nel nostro Paese ha subìto una diminuzione di circa 2.400 euro dal 2007 (l’anno prima dell’inizio della crisi) al 2012. Nell’Eurozona è una delle batoste più forti, perché la media dei Paesi è stata una contrazione di 30 5 0 Grecia Turchia ITALIA Messico Spagna Slovacchia Irlanda Portogallo Ungheria Stati Uniti Belgio N. Zelanda Regno Unito Francia OCSE Polonia Australia Estonia Lussemburgo Slovenia Canada Rep. Ceca Finlandia Germania Svezia Giappone Norvegia Austria Svizzera Islanda Danimarca Olanda LUIGI GRASSIA 27,4 26,7 gg Dossier/Le sfide della crisi L’Ocse: redditi polverizzati In 5 anni -2400 euro a famiglia La perdita media in Europa è meno della metà. Povertà record fra i giovani (15,4%) ficienza (contro il 9,5% nel 2007) e il 7,2% di aver rinunciato a far ricorso a delle cure mediche per motivi economici. Secondo l’Ocse l’Italia è arrivata alla crisi finanziaria «con un sistema di previdenza sociale scarsamente preparato» al boom di povertà e disoccupazione. Tuttavia potrebbero esserci novità positive in vista: «Le recenti proposte di riforma del mercato del lavoro e l’estensione del sistema di previdenza sociale rappresentano degli impor- tanti passi nella giusta direzione». Comunque secondo l’Ocse la povertà e la disoccupazione sono troppo incancrenite e la debole ripresa economica in atto non basterà a invertire la tendenza: «Agli sforzi per una crescita economica solida e duratura - prosegue il rapporto - occorre affiancare investimenti per un sistema di protezione sociale più efficace che permetta di evitare che le difficoltà economiche diventino sempre più radicate nella società». Come trovare un posto dignitoso Fonte: UnioncamereMinistero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Entrate v.a. Centimetri LA STAMPA Il libro MILANO Il saggio da cui è tratto il brano che pubblichiamo Tasso di entrata % 2013 2017 1.191.900 1.430.100 5,5 6,7 Dipendenti privati 945.300 1.086.700 7,1 8,1 Indipendenti 214.100 282.800 4,2 5,6 32.500 60.700 1,1 2,1 TOTALE Gli oltre ottomila sportelli pubblici e privati dovranno essere rafforzati, per accompagnare le persone alla ricerca di un nuovo lavoro. Gli ammortizzatori sociali saranno sempre più attivi e non passivi. La rete poggerà sulla capacità di offrire un’opportunità a tutti. Per questo la Garanzia giovani, appena partita, sarà la prova generale della capacità di realizzare efficaci politiche del lavoro. Ma la guerra si vincerà, ed è la terza chiave per affrontare il futuro, sulle nuove competenze. Non solo la formazione tornerà prezzi e delle tariffe, solo in parte recepita dai dati ufficiali dell’inflazione. E questo è cominciato da prima della crisi, con la conversione lira/euro: «Il progressivo impoverimento dura dal 2002, anno in cui è raddoppiato il costo del carrello della spesa, ed è ininterrottamente proseguito per 12 anni per colpa del continuo aumento di imposte e tariffe, senza alcun rispetto del criterio della capacità contributiva, mentre stipendi e pensioni venivano congelati». Entrate in complesso nel mondo del lavoro previste nel periodo 2013-2017 WALTER PASSERINI I L’Ocse ritiene necessario che in Italia si introducano il sussidio di disoccupazione universale e sul reddito minimo garantito. «Una delle priorità per il Paese è garantire, assicurare supporto ai gruppi più vulnerabili. Da lungo tempo, si dibatte in Italia di un sussidio di disoccupazione universale e di reddito minimo garantito». L’associazione di consumatori Codacons mette il dito in un’altra piaga: non solo i redditi sono diminuiti ma c’è stata anche una folle corsa dei UN MILIONE E MEZZO DI POSTI Le sette chiavi del futuro dell’occupazione l lavoro è la prima preoccupazione degli italiani, che vedranno peggiorare la loro situazione. Poi da settembre la ruota dovrebbe girare. Intanto, mentre il Jobs act proposto da Matteo Renzi fa il suo corso, è necessario prepararsi, per affrontare al meglio «la guerra del lavoro». Sono sette i rimedi possibili per costruire un progetto lavorativo. Innanzitutto è necessario prendere atto che le culture del lavoro stanno cambiando. Il futuro del lavoro sarà sempre più orientato al lavoro indipendente. Il mix tra lavoro dipendente e lavoro intraprendente sta cambiando. La propensione al lavoro autonomo, professionale, imprenditoriale degli italiani sta crescendo, come dimostrano la natalità di nuove imprese, il neo-artigianato e lo sviluppo di cooperative e di imprese sociali. Più che di “dipendenti” c’è bisogno di “intraprendenti”. In secondo luogo si sta sviluppando la nuova rete dei servizi all’impiego. Il diritto al lavoro del futuro sarà sempre più diritto ai servizi per il lavoro. ANTONELLA DI GIROLAMO /BUENAVISTA Sono sempre di più le famiglie in difficoltà con la spesa Dipendenti pubblici ad essere l’ascensore sociale che porta ai piani alti dell’occupazione, ma nasceranno nuove fabbriche delle conoscenze, pubbliche e private. Le tecnologie avranno un ruolo decisivo anche per la formazione on line e a distanza. E al canale universitario si affiancherà finalmente un nuovo canale post diploma, che potrà incontrare più agevolmente la domanda delle imprese. Formazione continua e miglioramento delle competenze degli adulti, così impietosamente messe in luce dalle ultime ricerche dell’Ocse, saranno la base delle tre “elle”, quel “long life learning” necessario alla competitività delle imprese. La quarta chiave è rendere più elevate le buste paga dei lavoratori e ridurre il costo del lavoro. Si è visto che gli incentivi temporanei non aiutano le imprese a decollare. E’ necessaria una battaglia più coraggiosa sul cuneo fiscale. Dando ossigeno a chi lavora, come succederà con il bo- 2013 nus da 10 miliardi per 10 milioni lavoratori sotto i 25mila euro, ma sgravando le imprese dalla mannaia contributiva e fiscale, che impedisce loro di crescere. Il quinto rimedio è quello della creazione di lavoro, il nuovo imperativo morale ed economico delle classi dirigenti. Da un lato occorre individuare i settori economici su cui puntare, dalla meccanica di eccellenza alle energie sostenibili, dall’agroalimentare alla cultura, dal turismo alla cura del territorio, dal web ai green job che danno opportunità a tre milioni di persone. Serve una nuova politica industriale, ma anche l’individuazione a livello territoriale dei giacimenti occupazionali possibili, che sono numerosi. Il sesto rimedio è la creazione della rete dei servizi per mettersi in proprio, che assecondi la propensione degli italiani ad aprire un’attività, ad aprire bottega. E’ vero che in questi ultimi anni hanno chiuso molte 2017 aziende, soprattutto di piccole dimensioni, ma la vitalità imprenditoriale nel nostro paese è un carburante prezioso. Ne sono un esempio i tanti artigiani digitali, che uniscono tradizione e innovazione; i milioni di giovani e adulti che operano nel Terzo settore, dalle cooperative al non profit; le start up formate da tecnici che sono le nuove vestali della creatività italiana nel mondo. Infine, ed è la settima chiave per aprire le porte del futuro, vanno riscoperti mestieri un po’ appannati nell’immaginario degli italiani. Si tratta di professioni tecniche aziendali, come il project manager, ma anche il manutentore, il progettista, i conduttori di macchine; e si tratta di 385mila posti nell’artigianato tradizionale, che risulteranno scoperti per i raggiunti limiti di età degli attuali titolari. Si tratta, infine, di professioni manuali bistrattate che gli italiani non vogliono più fare. LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Primo Piano .15 . g “Il lavoro c’è: noi l’abbiamo trovato a casa” Giovani creativi crescono. Portare l’attività tra le mure domestiche è una scelta sempre più diffusa: i costi scendono e la possibilità di condividere idee, progetti e difficoltà aumenta. Alla fine, non si tratta solo di una scelta di ripiego CATERINA CLERICI MANUELA MESSINA I l computer in salotto e le pantofole sotto la scrivania. Che lo si chiami “lavoro agile” o smart working, fare della casa il proprio ufficio è una scelta sempre più comune. Tra i giovani creativi - grafici, video maker e illustratori ma anche fra gli startupper e i piccoli imprenditori. I vantaggi? Si risparmia, è una scelta green e consente di non rinunciare alla famiglia (o alle proprie abitudini ) per la carriera. E se il rischio è quello di non riuscire a staccare la spina, l’home working pone anche un’altra sfida. Creare relazioni solide nel mondo virtuale, dove le opportunità di lavoro e i contatti sono alla portata di tutti, ma svaniscono con un clic. Valle d’Aosta Foto e storie su www.lastampa.it Federica Goria Francesco Di Candio e Lorenza Seddu “Organizzo vendite promozionali e posso fare al meglio la mamma” “Stiro in ufficio, disegno in cucina Però invento il Made in Italy” ederica Goria (35 anni, di Torino) non ha preso a cuor leggero la decisione di lasciare il posto fisso in una società di informatica. Non fosse che, nel 2009, è diventata mamma di Arianna, mestiere che richiede tempo. Così, per non rinunciare alla carriera e realizzare il sogno di diventare imprenditrice, fonda CraCra Kids, un portale di flash sales. «Un termine intraducibile in italiano», ammette: si tratta vendite promozionali temporanee di prodotti green per mamme e bambini. Nata meno di un anno fa come start up, la società si appoggia al Politecnico di Torino. «Un paio di volte a settimana uso gli spazi del Politecnico per incontrare altri imprenditori e scambiare idee con loro. Mi mancano un po’ le chiacchiere alla macchinettà del caffè». E i clienti virtuali? “Sono entrata in contatto con tante mamme digital. Dato che l’azienda è ancora piccola, riesco a fornire un servizio quasi personalizzato. Imparo molto anche io , come venditrice e come mamma». F F Damiano Groppi e Helenio Barbetta Francesca Mitolo “Il pc portatile è di fronte al forno È questo il prezzo della libertà” “I miei clienti apprezzano molto l’atmosfera del negozio casalingo” D F rancesco Di Candio (28 anni, di Pisa ) e Lorenza Seddu (23 anni, di Torino), entrambi di scuola Istituto europeo di design, hanno aperto due anni fa lo studio Factory design concept nel salotto torinese di Francesco. Home worker da anni, salvo qualche esperienza come grafico (tra gli altri, da Grom), prima di espandersi in salotto aveva stabilito il quartier generale in camera. «Stiro in ufficio, lavoro in cucina… non stacco mai. Almeno oggi non c’è roba stesa». I due disegnano di tutto: gioielli, ristoranti, magliette, set di matrimoni. Davanti alla possibilità di andare fuori dall’Italia a lavorare, hanno deciso di restare e creare quel Made in Italy in cui credono: «All’estero è molto più facile, c’è la possibilità di migliorare, qui cerchiamo di sopravvivere. Ci siamo messi un po’ di cerotti». A sentire Francesco Factory design concept resterà in soggiorno ancora per un po’: «Sogno di cacciare l’altro coinquilino e fare un coworking casalingo». LE FOTO SONO DI CATERINA CLERICI amiano Groppi (30 anni, di San Fiorano) vive e lavora nella casa che condivide con Helenio Barbetta, fotografo di interni e home worker, a Milano. Illustratore, ha lavorato in alcune agenzie prima di licenziarsi e diventare home worker. Collabora con riviste, case editrici e maison di moda. La scelta di lavorare a casa è stata economica quanto pratica: aveva bisogno di spazio per acquerelli e tavole, oltre al computer, e non riusciva a lavorare con altre persone. Il soggiorno è diviso a metà da una porta scorrevole, per separare la zona di lavoro dallo spazio abitativo. La porta però non è mai chiusa - anzi, un portatile troneggia sul divano e un monitor è riuscito a farsi largo fino al ripiano della cucina, davanti al forno. «Mi piace lavorare in casa, anche se non stacchi mai del tutto». Damiano non si concede nemmeno la passeggiata mattutina con il cane: lo porta fuori Helenio, l’effettivo proprietario. «L’altro grande depresso è il cane, che non esce mai». rancesca Mitolo, (36 anni, di Torino) è fashion designer: pensa, tagliuzza e ricuce nel suo atelier casalingo torinese, affacciato da un lato sulla Mole e dall’altro sulla sartoria del Teatro Gobetti. Diplomata in moda e costume, ha lavorato come consulente per aziende di moda spagnole, prima in Spagna e poi per via telematica dall’Italia, dov’è rientrata quando la crisi ha iniziato a farsi sentire. Così la svolta: lavorando da casa ha iniziato a creare il suo marchio d’abbigliamento. Nel giugno 2013 è nato TeeShare, linea di maglie in numero limitato cucite in laboratori etici e sociali e personalizzate da artigiani e artisti, anche di fama internazionale. Parte del ricavato va all’Associazione donatori midollo osseo, portando l’idea della condivisione – ecco perché TeeShare – dalla produzione alla vendita (online). «Alle persone che vengono qui perché sono interessate alle magliette offro un caffè, facciamo due chiacchiere. Piace molto l’idea che io non abbia un negozio». Offerta choc “Assumiamo due laureati a zero euro” STEFANO SERGI AOSTA La Valle d’Aosta vuole spazzare via con decisione la piaga del posto sottopagato. In che modo? Non pagandolo per niente. L’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, ha pubblicato un avviso di selezione per «il conferimento di incarichi di collaborazione a titolo gratuito per l’espletamento di attività di “fundraising”», ossia di ricerca di finanziamenti per l’ente stesso. Il termine per presentare le domande scade oggi a mezzogiorno e chissà se ci sarà la corsa a portare i curriculum perchè l’agenzia regionale, oltre a sottolineare il fatto che non vuole sborsare neppure un euro per ricompensare il lavoro svolto, specifica che «nessun compenso sarà erogato neppure sotto forma di rimborso spese». E non è che si accontenti di candidati qualunque: i requisiti per l’ammissione prevedono la laurea magistrale in discipline tecnico-scientifiche o politiche ed economico-gestionali. Non solo: l’Arpa ti dà il lavoro gratis soltanto se hai avuto un po’ di esperienze formative e gestionali, come «partecipazione e gestione di progetti nazionali e/o internazionali di ricerca, di cooperazione e di formazione inerenti problematiche ambientali con particolare riferimento ai temi di competenza dell’agenzia», cioè qualità dell’aria, amianto, energia, radioattività, inquinamento, effetti dei cambiamenti climatici. Serve poi la buona conoscenza di inglese e francese. E il compito? Semplice: «Rassegna ragionata delle modalità usuali di finanziamento della ricerca, cooperazione e formazione scientifica applicate ai temi ambientali», «definizione di un piano di relazioni e networking con enti, università e centri di ricerca nazionali e internazionali», «supporto all’eventuale presentazione di specifici progetti per il finanziamento e l’avvio di iniziative di ricerca» eccetera eccetera. Il tutto condito, al termine dell’incarico, da «un rapporto tecnico» sempre a cura del collaboratore-missionario. I succulenti posti in palio sono due. Nel dubbio che il fortunato riesca, in quei due anni, a trovare una qualche forma di introito per sbarcare il lunario, deve però fare attenzione «a non assumere incarichi che siano in qualsiasi modo in contrasto o incompatibili con l’attività dell’agenzia», pena un doloroso licenziamento in tronco. La sede di lavoro è a Saint-Christophe, a due passi da Aosta. L’Arpa, bontà sua, mette a disposizione del lavoratore-missionario una scrivania dotata di sedia, un telefono funzionante, un pc connesso a Internet. Giovanni Agnesod, il direttore generale, spiega che «sì, è la prima volta che facciamo una cosa del genere, una collaborazione gratuita. Abbiamo già avuto proposte in tal senso, ma stavolta siamo noi a chiederle. In fondo, per i candidati rappresenta qualcosa da inserire in un futuro curriculum, un’esperienza di lavoro. Capisco che possa apparire una cosa strana la collaborazione gratuita, ma vogliamo fare un esperimento». 16 .Estero STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 La storia Interprete dei sogni Cartomante australiana Astrologa indiana Sultan Al Katibi Amira Ceylon Sunita Dhingra Due giorni prima della scomparsa ho sognato un Boeing simile a quello della Malaysia Airlines: era atterrato su una pista coperta da palme e alberi di cocco L’aereo si trova in un punto fra lo Yemen e l’Iran dopo che qualcosa è andato molto storto nell’Oceano Indiano all’altezza delle Maldive Le stelle erano posizionate male al decollo da Kuala Lumpur L’aereo non è distrutto, la gente è viva Il pilota Shah? Lui è molto debole, ma il copilota Fariq è forte MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME I l volo malese scomparso cambiò rotta perché il computer di bordo era stato riprogrammato e ciò aumenta i sospetti sul coinvolgimento dei piloti o dell’equipaggio. A rivelarlo è il «New York Times» citando fonti americane a conoscenza delle indagini in corso, secondo le quali prima o dopo il decollo da Kuala Lumpur del volo 370 qualcuno inserì la correzione di rotta nel «Flight Managment System» intervenendo con grande precisione su un comando posizionato nella cabina di pilotaggio all’altezza del ginocchio, nello spazio fra il capitano e l’ufficiale di volo. Ciò significa che la scomparsa dell’aereo dai radar è stata piaIN CERCA DI VISIBILITÀ Veggenti e cartomanti dicono la loro: «I passeggeri? Tutti morti»; «No, sono vivi» nificata con cura da qualcuno impegnato a realizzare il piano di non dirigersi verso Pechino - destinazione ufficiale del volo - bensì altrove. Le autorità dell’aviazione civile della Thailandia hanno ammesso di aver trovato «con ritardo» i segnali emessi dal volo 370 sul tracciato radar, arrivando alla conclusione che dopo il cambio di rotta il Boeing invertì la direzione, andando «verso Ovest» con un brusco cambiamento di quota teso a sfuggire ai controlli di più Paesi. Sono elementi che convergono nell’indicare nei due piloti - o almeno in uno di loro - i maggiori sospetti anche perché il governo di Pechino ha affermato di aver eseguito minuziosi controlli sulle identità dei suoi 154 cittadini a bordo del volo - su un totale di 239 persone - arrivando alla conclusione che «non vi sono indizi di terrorismo». I servizi di intelligence di 15 Paesi sono intenti a ricostruire Malaysia, c’era un piano per sparire “L’aereo dirottato da mani esperte” Fonti Usa: il computer di bordo era stato riprogrammato. Sospetti sui piloti Solidarietà Il graffito di un aereo della Malaysia Airlines nel cortile di una scuola a Manila, nelle Filippine TED ALJIBE/AFP le vite dei piloti, Zaharie Ahmad Shah e Fariq Abdul Hamid, e degli altri membri dell’equipaggio mentre aerei, navi e satelliti di 26 Paesi sono impegnati a setacciare un’area geografica FRANCIA, L’ULTIMA MISURA ANTI-CRISI DI HOLLANDE di 600 mila kmq - l’equivalente dell’Australia - per rintracciare il Boeing. La difficoltà dell’opera è tale da spingere veggenti e cartomanti in più Paesi a cercare facile visibilità assicu- E’ mancato Mario Albesano L’Eliseo “ricicla” il vino per ridurre le spese PAOLO LEVI PARIGI Tutto conta quando si tratta di rimettere ordine nel bilancio dello Stato: sembra averlo capito l’Eliseo, il palazzo presidenziale di Francia, che in tempi di ristrettezze economiche ha escogitato un sistema per non sprecare nemmeno una goccia delle sue preziose bottiglie di vino. Un ingegnoso sistema di riciclo, che forse contribuirà a rassicurare i contribuenti francesi e i guardiani dei vincoli europei a Bruxelles. Per non dover gettare le bottiglie lasciate a metà durante i ricevimenti, il sommelier di François Hollande si è dotato di tappi speciali che permettono di conservare il contenuto fino al banchetto successivo. L’obiettivo è ridurre le spese di palazzo a 100 milioni di euro entro il 2015 contro gli attuali 101 milioni, tra ulteriori tagli al personale e altre spese di funzionamento. Secondo il deputato René Dosiere, l’Eliseo spende in vino circa 250.000 euro l’anno, ma il dato è destinato a diminuire. A maggio, Hollande ha messo all’asta 1.200 bottiglie pregiate, equivalenti a un decimo della sua cantina, per sostituirle con vini meno costosi. Ma nel mirino ci sono anche gli spostamenti all’estero del presidente e del suo seguito, con hotel meno lussuosi, delegazioni meno numerose, L’annunciano la moglie Nella; il iglio Massimo con Silvana e Giorgia. Veglia di Preghiera mercoledì 19 alle ore 19 nella cappella di San Giuseppe via Oropa, 68/I. Funerali giovedì 20 alle ore 9,15 nella chiesa di Santa Croce piazza Fontanesi, Torino. Indi la cara salma proseguirà per il Cimitero di Dogliani (CN). La presente è partecipazione e ringraziamento. – Torino, 17 marzo 2014 Renato Ambrosio e Stefano Commodo partecipano affettuosamente al dolore di Massimo per la scomparsa del caro PADRE. E’ mancato ai suoi cari Aldo Ferdinando Torazza AFP François Hollande viaggi in classe economica. Tra le altre misure anti-crisi: videoconferenze, riduzione delle auto blu, e supermercati low-cost. Le spese della presidenza francese sono già diminuite di 11 milioni di euro rispetto al 2011. Dall’inizio del suo mandato nel maggio del 2012 infatti, Hollande ha ridotto l’organico dell’Eliseo da 882 a 836 dipendenti e anche il suo gabinetto è passato da 52 a 40 componenti. Nella corsa al risparmio, il presidente sogna anche di far pagare l’affitto ai 62 dipendenti che risiedono gratuitamente in un palazzo vicino all’Eliseo. Per non parlare del taglio legato alle spese della Première dame, Valérie Trierweiler, che Hollande ha lasciato lo scorso gennaio e che rappresentava un costo medio mensile di circa 20.000 euro. Contro i 60.000 di Carla Bruni-Sarkozy e gli 80.000 di Bernadette Chirac. anni 79 L’annunciano la moglie Carla; i igli Giancarlo e Marco con rispettive famiglie; parenti tutti. S. Rosario mercoledì 19 ore 20,30 e Funerali giovedì 20 ore 9,45 in chiesa centro storico, Borgaro Torinese. – Borgaro T.se, 18 marzo 2014 Cristina Torazza, Franz e Anna Maria Biancone con Luigi, Paolo e rispettive famiglie ricordano con nostalgia il cugino ALDO da sempre ammirato per l’affettuosa sensibilità, l’operosità e lo spirito di famiglia e sono vicini a Carla, Giancarlo, Marco. Partecipano al dolore della famiglia Torazza per la scomparsa di ALDO i cugini: Domenico Verderone Mario Verderone Giuseppe, Annarita Verderone Giovanni Verderone e famiglie. rando di poter essere d’aiuto. A Dubai l’«interprete di sogni» Sultan Al Katbi afferma di «aver fatto un sogno molto chiaro» nel quale «un aereo simile al Boeing 777 atterrava su una E’ cristianamente mancato all’affetto dei suoi cari pista d’asfalto circondata da alberi da cocco e palme» arrivando così a suggerire che l’aereo malese potrebbe trovarsi ai Tropici, mentre la cartomante australiana Amira Celon dice di «sentire» che il Boeing si trova «in un punto fra lo Yemen e l’Iran» dopo che «qualcosa è andato molto storto nell’Oceano Indiano all’altezza delle Maldive». «I passeggeri non hanno potuto chiamare o mandare messaggi perché la distribuzione di ossigeno è stata disattivata e hanno perso tutti conoscenza, ora sono in fondo al mare» assicura la cartomante mentre l’astrologa indiana Sunita Dhigra ritiene che il volo fosse «segnato sin dall’inizio per la malefica combinazione delle stelle al momento del decollo». E, sulla base della numerologia, azzarda anche un giudizio sui piloti: «Ahmad Shah è un debole, facile da condizionare, mentre Fariq ha un carattere davvero molto forte». E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Orazio Beltramo Aldo Vesco già insegnante di fotograia Scuole Tecniche San Carlo anni 90 Lo annunciano la moglie Anna Maria, il iglio Riccardo con Donatella, Jacopo e Lodovico, la iglia Silvia con Virginia e Francesco, cognati, cugini e parenti tutti. S. Rosario mercoledì 19 marzo ore 18,30 e Funerali giovedì 20 marzo ore 10 parrocchia Madonna delle Rose. La presente è partecipazione e ringraziamento. – Torino, 18 marzo 2014 Genta dal 1848 - Torino Lo piangono le iglie Antonella e Marina, la sorella Lidia, il fratello Mario, la nipote Elena e i generi Mario e Domenico. Un ringraziamento particolare a tutto il personale dell’Associazione FARO. Rosario mercoledì 19 marzo ore 18 presso santuario Gran Madre di Dio. Funerali giovedì 20 marzo ore 10 presso santuario Gran Madre di Dio. – Torino, 18 marzo 2014 Paolo partecipa al dolore di Silvia e famiglia. La Presidenza, la Direzione, i Consiglieri di Amministrazione e le maestranze tutte della Società Sadem S.p.A. partecipano al dolore del signor Ettore Alpignano per l’improvvisa scomparsa del iglio Angelo Alpignano – Torino, 18 Marzo 2014 E’ mancato Renzo Moietta Lo annunciano la moglie Mira Paola, i igli Claudia con Fulvio, Riccardo con Mara, Allegra, Lorenzo e parenti tutti. Funerali giovedì 20 marzo 2014 in Monteu da Po alle ore 10,30. – Torino, 18 marzo 2014 O.F. Arietti - Cavagnolo Il Presidente del Consiglio di Sorveglianza Giovanni Bazoli, il Presidente del Consiglio di Gestione Gian Maria Gros-Pietro, il Consigliere Delegato Carlo Messina, anche a nome degli altri componenti degli organi collegiali di Intesa Sanpaolo, partecipano con profondo cordoglio al lutto di Rossella Locatelli per la scomparsa della madre Marisa Ambrosetti Torino - Milano, 18 marzo 2014 E’ mancata Maria Zattarin ved. Brognolo Lo annunciano la iglia Luciana, Elio, Simona con Andrea, Gabriele ed Agnese. Funerali giovedì 20 ore 11,30 parrocchia Gesù Buon Pastore. – Torino, 17 marzo 2014 anniverSari 1991 2014 Marcella Robba Bassani L’amore di una mamma. Germana e Beppe. Troppo presto ci ha lasciati per raggiungere la sua amata Egles Giuseppe Lomunno (Nino) Lo annunciano la iglia Gabriella il genero Claudio e l’adorato nipote Claudio, sorelle, cognati e cognate. Un ringraziamento particolare ai medici, infermieri e personale Medicina S. Giovanni ospedale Cottolengo. Grazie di cuore a Jenny, Johanna e Mirta. Rosario mercoledì ore 19. Funerale giovedì ore 11,30 parrocchia SS. Apostoli via Togliatti Torino. – Torino, 18 marzo 2014 Giubileo 011.8181 ORARIO ACCETTAZIONE NECROLOGIE ED ADESIONI SPORTELLO VIA LUGARO 21 - 10126 TORINO Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 (apertura continua) Sabato ore 9,00/12,30 - 15,00/20,00 Domenica e festivi ore 18,00/20,00 • Tel. 011.6665258 ACQUISIZIONE TELEFONICA ADESIONI (solo privati) Dal Lunedì al Venerdì 9,00/20,00 • Sabato ore 17,00/20,00 Domenica e festivi 18,00/20,00 • Tel. 011.6548711 - 011.6665280 Il Lotto ConcorsoN.33-Martedì18marzo2014 Bari 46 4 27 34 62 Cagliari 24 64 67 31 53 Firenze 49 10 8 82 81 Genova 83 87 18 12 42 Milano 49 6 69 2 24 Napoli 5 38 37 39 49 Palermo 18 20 6 72 24 Roma 61 30 4 83 47 Torino 71 11 46 49 12 Venezia 56 4 52 61 5 Nazionale 32 65 89 49 80 SUPERENALOTTO Combinazione vincente 38 39 46 numerojolly 55 58 66 83 superstar 44 MONTEPREMI 1.534.814,93 € JACKPOT 7.467.354,06 € Nessun 6 Nessun 5 + Ai6 con punti5 38.370,38 € Ai561 con punti4 424,88 € Ai21.202 con punti3 22,10 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 4 5 6 10 11 18 20 24 27 30 38 46 49 56 61 64 67 71 83 87 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Onu, allarme effetto serra “Porterà fame e rivolte” Il rapporto Ipcc: produzione di cibo in calo, perderemo il 2% del Pil il caso PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK C +25 1400 milioni miliardi di $ Enti Pubblici Piemonte S.A.T.A.P. S.p.A. Via Bonzanigo n. 22 - 10144 Torino Tel. (011) 43.92.111 -Fax (011) 47.30.321 Avviso di esito della gara TRONCO A4 03/12/ NL - CIG 4727658ACA L’intestata Società rende noto che, presso gli uffici della stessa in Torino – Via Bonzanigo n. 22, è stata esperita la gara TRONCO A4 03/12/NL ed è stato conseguentemente aggiudicato l’appalto per l’affidamento dei seguenti lavori: Oggetto: Interventi di ammodernamento e di adeguamento dell’autostrada Torino – Milano tratta Torino Novara est dalla pk 0+621 alla pk 3+000. Importo iniziale dell’appalto: € 23.219.896,66 (esclusa IVA) dei quali € 1.402.585,62 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso d’asta – Procedura di aggiudicazione: procedura ristretta - Criterio di aggiudicazione: Prezzo più basso determinato mediante offerta prezzi unitari ai sensi dell’art. 82 comma 2 lettera b) del D.Lgs. n. 163/06 con modalità di valutazione dell’anomalia delle offerte ai sensi degli articoli. 86, 87 e 88 D.Lgs n. 163/2006 – Data di aggiudicazione definitiva: 13/02/2014 – Numero di offerte ricevute: 14 – Impresa aggiudicataria: ATI CONSORZIO STABILE EDILMACO (Mandataria) – VERARDI S.r.l. (Mandante), Corso Re Umberto n. 8, 10121 Torino (TO), P.IVA 09906930012 (Mandataria), 00160540068 (Mandante), che ha offerto un ribasso del 42,610%. – Importo finale totale dell’appalto: € 13.923.540,43 (esclusa IVA) di cui € 1.402.585,62 per oneri di sicurezza. L’avviso di esito della gara è stato spedito alla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee in data 04/03/2014, è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sul sito Internet www.satapweb.it. Torino, 19/03/2014 L’Amministratore Delegato - Dott. Ing. Gianni Luciani AZIENDA MULTISERVIZI IGIENE AMBIENTALE TORINO S.P.A. L’AMIAT S.p.A., indice le seguenti gare: * [Rif. PA 2/14] – Fornitura di n. 4 pale gommate. Importo a base di gara € 280.000,00 + IVA; * [Rif. PA 3/14] – Fornitura di n. 8 veicoli allestiti con attrezzatura atta al trasporto e alla raccolta del vetro e delle lattine con contenitori da l. 120, l. 240 e l. 360. Importo a base di gara 480.000,00 + IVA; * [Rif. PA 4/14] – Servizio di facchinaggio e pulizie igieniche e tecniche nello stabilimento AMIAT TBD, sito in Volpiano (To). Importo a base di gara € 498.491,20 + IVA (compresi costi di sicurezza). La documentazione delle gare è disponibile sul sito aziendale: www.amiat.it – Sezione “Appalti e Gare”. I bandi sono stati inviati alla G.U. della Comunità il 03/03/2014. L’AMMINISTRATORE DELEGATO Ing. Roberto Paterlini CO.VA.R. 14 Provincia di Torino ESTRATTO AVVISO DI GARA PROCEDURA RISTRETTA L’Associazione d’Ambito per il governo dei rifiuti (di seguito ATO-R), Consorzio Ambiente Dora Sangone (di seguito CADOS), Consorzio Valorizzazione Rifiuti 14 (di seguito COVAR 14) - Indirizzo Postale: per ATO-R - Via Pio VII, n.9, 10135 (TO); per CADOS – Corso Francia, n. 98, 10098 Rivoli (TO); per COVAR 14 - Via Cagliero, n. 3I/3L, 10041 Carignano (TO), indice procedura ristretta, ai sensi degli artt.82, co.2 lett.a) del D.lgs.n.163/2006. OGGETTO: CONTRATTO DI PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO CON CESSIONE DI QUOTE SOCIETARIE E AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DI SERVIZI, COSÌ COME MEGLIO DETTAGLIATO NELLA NOTA ILLUSTRATIVA ALLEGATA AL BANDO, REPERIBILE SUL SITO INTERNET DELLE STAZIONI APPALTANTI. PROCEDURA RISRETTA N. 1/2014 C.I.G. 5615410EE9 I concorrenti che intendono partecipare dovranno presentare, domanda di partecipazione alla gara, in conformità al modello reperibile sul sito internet delle stazioni appaltanti. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Possesso dei requisiti di cui al Bando di Gara pubblicato sui siti delle Stazioni Appaltanti. TERMINE RICEZIONE DOMANDE: 11/04/2014 ore 16.00. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Arch. Enrico IANNONE. L’avviso integrale è pubblicato sui seguenti siti: ATO-R - Via Pio VII, n.9, 10135 (TO) - CADOS – Corso Francia, n. 98, 10098 Rivoli (TO) - COVAR 14 in Via Cagliero, 3/I – 10041 Carignano (TO; posta elettronica: gara_soc_unica@atorifiutitorinese.it, ato-r@pcert.it; siti internet: www.atorifiutitorinese.it; www.cados.it; www.covar14.it. Carignano, lì 13/03/2014 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Enrico IANNONE Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it - www.lastampa.it AUMENTO DEI PREZZI REHAN KHAN/EPA Il balzo dei listini AUMENTO DALLA FINE DEL 2013 71,5% Maiali 42,5% Avena 29,1% Cacao 11,8% Grano 11,4% Bestiame 7,8% Caffè Zucchero 3,9% Centimetri - LA STAMPA onflitti, malattie, migrazioni, e una perdita secca del 2% nel valore del Pil mondiale. Sono gli effetti devastanti che i cambiamenti climatici potrebbero generare già entro la metà del secolo, se non si comincerà a prendere misure efficaci per prevenirli. Lo dice il nuovo rapporto Meno cibo dell’Intergovernmental Panel manda di cibo che invece creIl rapporto on Climate Change dell’Onu scerà del 14% ogni decennio, fidell’Onu (Ipcc), che si somma ad un allar- no al 2050. Il risultato ovvio sacalcola che la me lanciato dal «Wall Street rà la malnutrizione, che colpirà produttività Journal», secondo cui i prezzi in particolare i bambini. Lo studei terreni del cibo sono già aumentati del dio prevede che le persone sotscenderà 3,5% negli Stati Uniti a causa to i cinque anni senza abbastandel 2% della siccità che sta colpendo za cibo aumenteranno fra 20 e entro la fine Stati come California e Texas. 25 milioni, cioè tra il 17 e il 22% del secolo L’Ipcc raccoglie decine di rispetto ai livelli attuali. scienziati autorevoli in tutto il mondo, e alla fine del mese pubblicherà il suo secondo rapporto, molto dettagliato. Se non ci saranno mutamenti di rotta significativi, entro la fine L’aumento di bambini La perdita dei Pil mondiale del secolo la promalnutriti per i danni per i cambiamenti duttività media all’agricoltura climatici globale dei raccolti agricoli scenderà del 2%, a fronte di una do- I problemi alimentari, in realtà, non sono così differiti nel tempo. Il «Wall Street Journal», in un’inchiesta separata, ha scritto ieri che i prezzi del cibo sono già aumentati del 3,5% negli Stati Uniti, a causa della siccità in California e Texas, dove si coltivano i vegetali e si allevano gli animali che sfamano il paese. Problemi simili riguardano anche il Brasile e altre nazioni, che hanno visto ridurre i raccolti. Negli Usa una diminuzione dei capi di bestiame si traduce magari nell’aumento del prezzo degli hamburger, già deciso da alcune catene di come Fatburger North America, ma altrove può significare la fame. Questo genera instabilità, come avvenne con le rivolte del pane, che nel 2008 scoppiarono da Haiti all’Africa subsahariana, passando dall’Asia meridionale. Nel 2011, poi, le proteste della Primavera araba furono accese in molti paesi proprio dalla mancanza di cibo. Già quest’anno negli Usa sono cresciuti del 3,5% per la siccità in California Il rapporto dell’Onu prevede che centinaia di milioni di persone saranno colpite dalle inondazioni costiere, che spingeranno grandi popolazioni a migrare. Questo provocherà insieme tensioni politiche, da sommare a quelle delle migrazioni già in corso a causa della povertà, ed emergenze sanitarie. A subire gli effetti negativi del riscaldamento globale, quindi, non saranno solo gli abitanti dei paesi in via di sviluppo. I problemi di cui parla il rapporto Onu, infatti, diminuiranno la sicurezza e la stabilità globale, e produrranno una perdita del Pil mondiale di circa il 2%, che in base ai valori del 2012 significa bruciare circa 1,4 trilioni di dollari di ricchezza. FERITI 4 SOLDATI. NETANYAHU: «CI DIFENDEREMO» PROCESSO AL CAIRO Siria, la guerra arriva sul Golan: attaccata una pattuglia israeliana Egitto, 4 agenti condannati per la morte di 37 pro-Morsi MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME Fuoco incrociato sulle Alture del Golan. Una pattuglia israeliana è caduta in un agguato a Majdal Shams quando quattro soldati, scesi da una jeep a ridosso del reticolato che segna il confine con la Siria, sono stati investiti dall’esplosione di un ordigno. Per la tv «Al Arabya» l’intento era «rapire almeno un soldato» e la pattuglia era stata attirata sul luogo della trappola da alcuni movimenti sospetti di uomini armati. Ma l’operazione è fallita per il massiccio intervento di truppe ed elicotteri israeliani, seguita da colpi di artiglieria contro una posizione dell’esercito siriano. Si è trattato della più violenta giornata di scontri lungo il confine del Golan da quando, oltre tre anni fa, è iniziata la guerra civile siriana. I portavoce israeliani evitano di indicare un particolare gruppo come responsabile dell’agguato - che ha causato quattro feriti, di cui uno versa in serie condizioni - ma il premier Benjamin Netanyahu afferma che «il confine con la Siria è pieno di Hezbollah e jihadisti». «Finora siamo riusciti a mantenere la calma e agiremo con fermezza per proteggere i nostri cit- tadini» aggiunge il premier, preannunciando rafforzamenti lungo i confini settentrionali. D’altra parte negli ultimi dieci giorni gli incidenti si sono ripetuti: alcuni Hezbollah sono stati bersagliati mentre tentavano di depositare un ordigno e una bomba è esplosa vicino Har Dov, al confine con il Libano. Fra gli analisti di sicurezza in Israele prevale la convinzione che Hezbollah, rafforzato dai successi militari contro i ribelli siriani, stia estendendo la Secondo gli analisti Hezbollah avrebbe esteso alle Alture il suo raggio di azione propria area di operazioni dal Libano del Sud al Golan, per rivendicarne il controllo. Proprio il consolidamento del fronte pro-Assad in Siria, grazie alla recente cattura di Yabroud, ha portato l’amministrazione Obama ad una svolta politica: chiudere tutte le sedi diplomatiche del regime di Assad negli Usa affidando i rapporti con la Siria all’inviato speciale Daniel Rubinstein, il cui compito però è, per Washington, «dialogare con l’opposizione» in attesa che «Assad lasci il potere e consenta alla nazione di risollevarsi». IL CAIRO Sentenza importante al Cairo per i Fratelli Musulmani. Un tribunale egiziano ha condannato ieri in prima istanza a 10 anni di prigione il tenente colonnello Amr Farouk, alto ufficiale del Commissariato di polizia di Heliopolis, al Cairo. Farouk è stato ritenuto colpevole per la morte di 37 sostenitori dell’ex presidente Mohamed Morsi. Altri tre ufficiali si sono beccati invece un anno con la condizionale. I 37 pro-Morsi morirono il 18 agosto scorso - nel pieno delle proteste contro il governo dei militari per la destituzione del presidente per asfissia. Erano rinchiusi in un cellulare della polizia che li stava trasportando in carcere, quando alcuni agenti hanno lanciato contro di loro gas lacrimogeni. Il ministero dell’Interno aveva provato a giustificare la morte con un tentativo di evasione, tuttavia diverse fonti hanno testimoniato che i manifestanti si trovavano rinchiusi nel retro del furgone. Da mesi i Fratelli Musulmani, messi al bando dal governo dei militari, denunciano gravi violazioni dei diritti umani da parte delle autorità. [E. ST.] . Estero .17 FOCUS Iran e marò Mogherini tira dritto ITALIA Il ministro ha presentato la sua agenda: cosa cambia? Continuità, discontinuità. Nell’immediato, si gioca tra queste due categorie la politica internazionale di un Paese, quand’è al debutto un governo. Ieri Mogherini, lasciati i banchi dei deputati, si è presentata sullo scranno ministeriale. E la vera discontinuità è stata l’accoglienza da parte dei suoi ex-colleghi: una benevolenza che, da parte anche delle opposizioni di destra, non s’era mai vista negli ultimi 10 mesi, e questo perché il cambio di governo è ben visto da berlusconiani e larussiani che sperano in spiragli sulla vicenda dei marò, ai quali – ha detto Mogherini – «si deve anche vicinanza umana; io sono in contatto con loro e con le mogli, il ministro della Difesa è andata a trovarli in India...». Roberta Pinotti – per inciso – aveva tenuto a precisare di essere a Delhi in visita privata. Per il resto invece c’è continuità: confermata la linea di «internazionalizzazione» della vicenda, guardando all’arbitrato internazionale. E continuità in sostanza perché il caso verrà seguito da Palazzo Chigi, Esteri e Difesa: una riedizione del «comitato marò» del governo Letta. Continuità convinta e dichiarata nel rapporto con l’Iran, «il governo precedente lucidamente ha identificato nell’elezione di Rohani l’avvio di un processo, dopo che sono state sprecate le precedenti esperienze riformiste», e qui il forzista Compagna è saltato sulla sedia per l’implicita critica alla stagione che portò nel 2003 all’autoesclusione dell’Italia berlusconiana dalle trattative sul nucleare. Per il resto, avendo debuttato nel fuoco di una delle più complesse e rilevanti crisi internazionali degli ultimi decenni qual è quella dell’Ucraina, il ministro ha dichiaratamente tenuto non un discorso ma una ricognizione, tema per tema, sulla politica estera che il governo intende seguire. L’Italia segue e seguirà una linea di prudenza e cautela molto apprezzata dai parlamentari e che, par di capire, verrà tenuta anche sugli altri «fronti». Il presidente di Commissione Fabrizio Cicchitto ha invitato, con tatto, a «non diplomatizzare eventi drammatici». Tra questi, pare non esserci la Libia. Per la quale Mogherini s’era augurata «una scossa», ma è la realtà ad esser assai discontinua: gli sforzi della comunità internazionale potrebbero poco quando il premier di Tripoli (un «tecnico» fortemente sostenuto dall’Occidente) è stato costretto pochi giorni fa a riparare all’estero. (Antonella Rampino) 18 .Cronache STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Personaggio GRAZIA LONGO ROMA L a stella di Federica Gagliardi, nel firmamento del sottobosco politico nostrano, si accende la sera del 24 giugno 2010, ai piedi del volo di Stato che la riaccompagna in Patria dal G8, insieme all’allora premier Silvio Berlusconi e si spegne ineluttabilmente la sera del 30 agosto dello stesso anno. Durante la cena, a Roma, in onore di Gheddafi. Il 2010 è comunque l’anno magico della «dama bianca», la bella bionda oggi trentaduenne rinchiusa nel carcere di Civitavecchia dopo essere stata pizzicata - una settimana fa - all’aeroporto di Fiumicino con 24 chili di cocaina dentro un trolley rosa shocking. Figlia di una fioraia e di un buttafuori di night in via Veneto, Federica - che deve il suo soprannome ai pantaloni e alla camicia di lino bianco indossati accanto a Berlusconi - non ha mai nascosto la sua ambizione, che ha coltivato un po’ sui libri e un po’ con amicizie mondane. Nasce a Roma il 10 maggio dell’82 e dall’asilo alle scuole medie frequenta un istituto privato di suore. La religione cattolica è il filo conduttore della sua formazione scolastica, tant’è che si laurea alla Pontificia Università Lateranense. Alla Luiss - nonostante quanto abbia dichiarato - non ha mai messo piede. Neppure per il Master. Ma torniamo alla laurea: in giurisprudenza, non in tempo con gli esami però. Diventa dottoressa in legge a 28 anni. Nel DIETRO LE SBARRE Dopo l’arresto per droga «Pulisco e frequento i corsi di cucina e di cucito» 2010, appunto. Poco prima di quello che le appare come il grande salto nel mondo della politica. Oggi, sua madre, Stella Murdolo - che gestisce un chiosco di fiori nell’esclusivo quartiere Parioli, insieme al fratello Domenico - si dispera e piange. «Povera figlia mia, tanti sacrifici per mantenerla agli studi e me l’hanno rovinata» dice d’un fiato prima di accasciarsi su una sedia. «Sto troppo male, questa storia mi uccide». Il lusso di Parioli: un miraggio per la dama bianca che qui c’è stata raramente - «e comunque mai dietro il banco» spiegano i commercianti della zona - e che certo sognava di sdoganarsi dalla villetta a schiera a San Cesareo. Un paese dormitorio a 45 minuti dalla capitale, dove risulta ancora residente nonostante nell’ultimo anno abbia affittato un appartamentino nel centro di Roma. La casa di San Cesareo è intestata proprio a lei, l’unica della famiglia ad avere probabilmente i requisiti per usufruire delle sovvenzioni del bando regionale. Ma anche qui ultimamente l’hanno vista poco. «L’incontro più recente un mese fa - raccontano al- “Fammi sedere tra te e Gheddafi” Ma Silvio bocciò la dama bianca Così finì la parabola della ragazza che studiava dalle suore e sognava il jet set Le tappe Daimpiegata adetenuta L’arresto Il carico di droga 1 Il 13 marzo Federica Ga- gliardi, in arrivo da Caracas, è fermata all’aeroporto di Fiumicino: nel suo trolley vengono trovati 24 chili di cocaina. Federica Gagliardi Nasce a Roma il 10 maggio 1982 I genitori (padre buttafuori e madre fioraia), le fanno frequentare dall’asilo alle scuole medie -, un istituto privato gestito dalle suore A 28 anni si laurea alla Pontifica Università Lateranense, anche se lei ha sempre dichiarato di aver frequentato la Luiss e di aver conseguito un Master I panetti con la cocaina Il «profilo» Il passo falso Sopra, due delle fotografie che Federica Gagliardi ha postato sul proprio profilo Facebook. Da giovane la «dama bianca» aveva fatto anche la modella Tradita dall’ambizione 1 Il 30 agosto del 2010 la «dama bianca» si infila alla cena con Gheddafi e pretende (invano), che Berlusconi la faccia sedare tra loro due. I viaggi Le rotte sospette 1 Con lo staff di Berlusconi la Gagliardi andò Panama e in Brasile. Viaggi al centro di indagini che hanno coinvolto Lavitola, ex direttore dell’Avanti. La notorietà Al G8 con il premier 1 Nel giugno del 2010 Fe- derica Gagliardi accompagnò l’allora premier Silvio Berlusconi e il suo staff a Toronto per il G8 in Canada. Il lavoro L’impiego in Regione 1 Collaboratrice dell’asses- sorato al Commercio del Comune di Roma tra 2006 e 2007, Federica Gagliardi fu e assunta in Regione sotto la giunta di Renata Polverini. Federica Gagliardi (sopra e in alto), nel 2010 durante il viaggio al G8 con Berlusconi cune vicine -, gentile e riservata come sempre si lamentava delle difficoltà per i giovani a trovare lavoro». Lei, la sua prima occupazione - nell’ufficio del segretario generale della Regione Lazio - se l’era guadagnata grazie all’impegno nel comitato elettorale dell’ex governatrice Renata Polverini, che oggi nega di averla mai incrociata. Pdl, come colui che a quanto pare la introdusse nel comitato: Francesco Maria Orsi, ex consigliere comunale An della Ha La mamma detto Povera figlia mia, ho fatto tanti sacrifici per farla studiare e me l’hanno rovinata. Questa storia mi uccide capitale, finito nei guai giudiziari per una brutta storia di prostitute e droga, poi archiviata. Silvio Berlusconi la nota nello staff e ne rimane affascinato, tanto da portarsela alla cena con Obama e i Grandi del mondo al G8 di Toronto e pure a Panama, dove c’è anche il faccendiere Valter Lavitola che gli organizza un party con ballerine di lap dance. Ma qualcosa nel viaggio gira storto. Nonostante il clamore mediatico al rientro in Italia, nonostante la dama bianca ostenti di possedere il numero di Palazzo Grazioli e del telefonino privato dell’ex presidente del Consiglio, esce presto dalle sue grazie. La sua stella si spegne appena due mesi dopo: non viene invitata alla cena di gala in onore di Gheddafi e allora si fa in quattro per «imbucarsi». E alla fine ce la fa: riesce a strappare un ingresso al cerimoniale, si piazza davanti Berlusconi e l’ex leader libico e chiede si sedersi in mezzo a loro due. Ma Berlusconi rifiuta, le spiega che è impossibile per questioni di sicurezza e la relega in un angolo. Dopo quella sera si è fatto negare al telefono. Lei ha continuato a inseguire il sogno politico e ha cercato, invano, di trovare un aggancio con l’Udc. Oggi dal carcere fa sapere di trascorrere il tempo «come le altre detenute. Faccio le pulizie e frequento i corsi di cucina e cucito». In Italia Ravenna Napoli Contributi previdenziali Indagati la Idem e il marito RAVENNA L’ex ministro Josefa Idem, senatrice del Pd, e il maritoallenatore Guglielmo Guerrini sono stati indagati dalla Procura di Ravenna per truffa nell’inchiesta sui contributi previdenziali percepiti dal Comune di Ravenna per l’at- TRIBUNALE DI BIELLA Richiesta di dichiarazione di morte presunta Al Tribunale di Biella è stato chiesto dichiararsi la morte presunta di Cabra Antonio n. a Calvisano il 24.8.1947, scomparso il 7.8.2002. Si invita chiunque ne abbia notizia a farla pervenire al Tribunale di Biella entro 6 mesi. Avv. Claudio Viglieno tività svolta in passato come assessore allo Sport dall’olimpionica. Per il contenzioso che si era aperto sulla questione dell’Ici-Imu non versate in relazione alla residenza-palestra, Idem aveva sanato ogni pendenza, come per gli abusi edilizi rilevati durante i sopralluoghi dei vigili. Il nuovo filone d’indagine era partito dopo un esposto di Alvaro Ancisi, capogruppo comunale della lista civica d’opposizione «Per Ravenna». «Tutte cose che ho scritto e anticipato nel mio libro. Vorrei sapere dov’è oggi la notizia», ha commentato l’ex ministro. Catania Pompei, i ladri portano via il frammento di un affresco NAPOLI Rubato un frammento di un affresco di una domus pompeiana. La Soprintendenza archeologica di Pompei aveva denunciato il furto il 12 marzo, ma la notizia non era stata divulgata per favorire le indagini. I ladri hanno asportato, in una zona chiusa al pubblico e senza telecamere, 20 centimetri di affresco nella domus di Nettuno. L’affresco, di un metro quadrato, raffigura Apollo e Artemide. Oggi al ministero dei beni culturali si terrà una riunione «per fare luce su quanto accaduto - ha Immigrati, record di sbarchi: in un giorno salvati in 1200 CATANIA Il frammento rimosso detto il ministro Franceschini -. Stiamo lavorando per «rafforzare controlli e vigilanza del sito archeologico». Circa 1.800 migranti sono stati soccorsi nelle ultime 24 ore nel Canale di Sicilia dalle navi della Marina militare impegnate nell’operazione «Mare nostrum». Alle 596 recuperate l’altro ieri a sud di Lampedusa e che arriveranno stamattina nel porto di Augusta, in Sicilia, se ne aggiungono altre 1.200 recuperate ieri su 13 barconi. Tra i migranti, la maggior parte siriani, egiziani, eritrei, ci sono molte donne e bambini. Si tratta dunque di una ripresa in massa dei viaggi di disperati dal nord Africa Nuovi sbarchi a Lampedusa e l’emergenza non riguarda solo l’Italia: nei mari della Grecia sono annegate, in due naufragi, 11 [F. ALB.] persone. LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Cronache .19 . L’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI AVEVA DENUNCIATO IL SILENZIO DEL PARLAMENTO SULL’INIZIATIVA DI RACCOLTA DI 67.000 FIRME Eutanasia, appello di Napolitano ai politici Il presidente: “Richiamerò il Parlamento sull’esigenza di non ignorare il problema delle scelte di fine vita” La lettera FLAVIA AMABILE ROMA La risposta ha sorpreso tutti, soprattutto quelli dell’associazione Luca Coscioni, anche perché avevano mandato la lettera a tutti i deputati e i senatori, vale a dire ad oltre 900 persone, ma a replicare sono stati in due: il Presidente della Repubblica e Luigi Zanda, senatore del Pd. L’associazione Luca Coscioni dopo sei mesi di «silenzio sulla proposta depositata in Cassazione», vuole spingere il Parlamento ad esaminare il progetto di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, che ha raccolto 67mila firme autenticate e chiede «l’avvio di un’indagine conoscitiva su come si muore in Italia». Giorgio Napolitano ha risposto e lo ha fatto accogliendo la richiesta. «Richiamerò l’attenzione del Parlamento sull’esigenza di non ignorare il problema delle scelte di fine vita». Nella lettera l’associazione si augura un intervento del Parlamento sulle scelte di fine vita finora ignorate e «l’avvio di un sereno ed approfondito confronto di idee», racconta Carlo Troilo, consigliere regionale dell’associa- Capo dello Stato Napolitano rispondendo a una lettera ha annunciato che chiederà al Parlamento di aprire un dibattito sereno sull’eutanasia Nella foto Napolitano oggi alla mostra di Frida Khalo Nell’anniversario della triste data del suicidio di suo fratello Michele, sento profondamente la drammaticità del travaglio per le disperate vicende dei propri cari Giorgio Napolitano Lettera all’associazione Luca Coscioni PAOLO GIANDOTTI/QUIRINALE/ANSA zione. «Ritengo anch’io - scrive Napolitano - che il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita e eludere “un sereno e approfondito confronto di idee” sulle condizioni estreme di migliaia di malati terminali in Italia». L’iniziativa dell’associazione è stata presentata ieri durante una conferenza stampa a cui hanno reso parte i familiari di altri che hanno scelto l’eutanasia. C’era Chiara Rapaccini, compagna del regista Mario Monicelli, il figlio di Carlo Lizzani, Mina la vedova di Piergiorgio Welby. In videomessaggio Lucia Castellina ha parlato di Lucio Magri, per anni suo compagno. Sempre in video, l’oncologo Umberto Veronesi ha esortato a «sviluppare una medicina della responsabilità dell’individuo» e ha affermato che «l’ovvio diritto di programmare la vita e anche il termine della vita». Secondo un’elaborazione dell’associazione Luca Coscioni sui dati Istat del 2008, in dieci anni si sarebbero verificati in Italia 10.000 suicidi, e 10.000 tentati suicidi di malati. La lettera di Napolitano ha avuto l’effetto di scatenare subito il dibattito nel mondo politico. I senatori del Pd, su richiesta di Zanda, hanno chiesto di calendarizzare il ddl su fine vita. Luigi Manconi, in particolare, ha ri- 10.000 Suicidi Per l’associazione Luca Coscioni, su dati Istat, dal 2008 ci sarebbero stati 10.000 suicidi di malati cordato che da ottobre alla Camera e al Senato sono depositati una proposta di legge dei Radicali e un suo disegno di legge che prevede l’eutanasia in condizioni molto gravi e chiare. Ma gli interventi sono stati molti, nessuno di chiusura totale. Sandro Bondi, senatore di Forza Italia, ha chiesto «un confronto finalizzato esclusivamente a garantire la libertà e la dignità della persona». Per Giancarlo Galan, presidente della commissione Cultura della Camera, «i tempi sono maturi per il testamento biologi- Aperture bipartisan Ma per Binetti (Udc) «Non può diventare un diritto» co». Tuttavia, rileva Eugenia Roccella (Ncd), l’invito del Colle «rischia di essere parziale e unilaterale». «L’eutanasia - secondo l’Udc - non può essere un diritto perché la vita va difesa fino all’ultimo» ha sottolineato il senatore Antonio De Poli. Paola Binetti del gruppo Per l’Italia chiede che da questo dibattito «scaturiscano misure e risorse per migliorare la qualità di vita di tutti». Il verbale il caso GIAMPIERO MAGGIO IVREA a professoressa chiedeva con insistenza se avevo voglia di uscire con lei». E tu? Alla domanda dei poliziotti, Giorgia (il nome è di fantasia), 18 anni all’epoca dei fatti, un po’ si imbarazza. E alla fine risponde: «Trattandosi di un’insegnante, accettai». È il passaggio chiave di questo verbale di polizia che in 15 pagine ricostruisce la boccaccesca vicenda della professoressa Sabrina Z., 36 anni, di Torino, ex cubista all’epoca insegnante in una scuola per estetiste di Ivrea, finita sotto processo per avere «spinto» due sue allieve (una delle quali minorenne) ad accompagnarla in un club di scambisti a Caselle. Si tratta dell’Imperial, una specie di casa-discoteca persa nella campagna, in mezzo a tante villette che non distingui una dall’altra. Il racconto di Giorgia continua: «Appena entrati nel locale e arrivati nella zona riservata, ho notato diverse persone, in gran parte uomini e diverse donne, nudi, che si accoppiavano. Sabrina vedendomi agitata mi tranquillizzò e mi spiegò che lì aveva conosciuto il suo ex fidanzato». Poi la ragazza rimane seduta sui divanetti con Michele, un loro comune amico, mentre la sua insegnante si allontana: «Poco dopo l’ho vista, seminuda, mentre faceva sesso con due uomini». La seconda volta che Giorgia esce con Sabrina portano con loro un’altra studentessa, ma è minorenne. Per poter entrare nel privé firma su un foglio una falsa data di nascita. Cosa videro? Sempre la stessa scena: corpi avvinghiati sui divanetti. I fatti risalgono al periodo tra il 2009 e il 2010, ma la vicenda approda in questi giorni in Tribunale a Ivrea, dove l’insegnante è imputata per violenza privata. Giorgia è la ragazza che ha trascinato in Tribunale la sua ex insegnante e che ora si è costituita parte civile (l’assiste l’avvocato, Claudio D’Alessandro). Alla polizia, il 14 dicembre del 2010, raccontava: «Alla direttrice della scuola dissi che L In classe Il verbale con il quale la presidente della scuola, nel dicembre del 2010, presentò una denuncia ai carabinieri e alla polizia. 1 La foto su Facebook dell’insegnante finita sotto processo Un giorno ci mostrò un babydoll e ci disse che quella stessa sera lo avrebbe indossato per il suo fidanzato Il locale La denuncia alla preside Arrivati nella zona riservata ho notato diverse persone nude che si accoppiavano Sabrina, vedendomi agitata cercò di tranquillizzarmi Alla direttrice della scuola dissi che Sabrina aveva con noi atteggiamenti che non erano consoni al ruolo che rivestiva L’allieva al club per scambisti con la prof “Accettai perché lei era la mia insegnante” Ivrea, il racconto di una studentessa: “Mi chiese con insistenza di uscire con lei” Roma Abusisuun’alunna Un’insegnanteneiguai 1 Un’insegnante romana di 40 anni di una scuola media della Tuscolana rischia il processo per abusi sessuali nei confronti di una sua allieva. La Procura di Roma, dopo aver raccolto la denuncia della madre della ragazza, ha svolto le indagini e ha chiesto il rinvio a giudizio dell’insegnante. Quest’ultima nega gli abusi, parlando solo di una simpatia reciproca. I suoi legali sono intenzionati a patteggiare. Sabrina Z. aveva con noi degli atteggiamenti che non erano assolutamente consoni al ruolo che rivestiva». La mamma la difende: «È rimasta di sasso quando ha saputo che questa storia è finita sui giornali, lei non ha fatto niente di male». La più sollevata di tutte, in questa storia, è la preside della scuola, Giuseppina Ferrari. Dopo aver saputo dei privé non ha avuto dubbi: «Una cosa inaccettabile, quel rapporto tra docente e alunne andava interrotto immediatamente. Tant’è che ho subito licenziato l’insegnante». Ma intanto, all’epoca, c’era un’insegnante che incuriosiva delle allieve raccontando di quelle discoteche particolari, in cui uomini e donne si scambiavano effusioni esplicite. Un’inse- gnante che non si faceva problemi a «Se racconti quello che hai visto ti raccontare a ragazze, anche minoren- boccio». L’ex docente ora non parla. Lo fa atni, di quelle serate. È Federica a raccontare, per esempio, che un giorno traverso il suo avvocato, Stefano Catal’insegnante avrebbe mostrato loro un lano: «È una tempesta in un bicchiere babydoll da infermiera con tanto di d’acqua, chiariremo tutto durante il tessuto trasparente e pizzo bianco. processo» taglia corto il legale. Anche la storia delle mi«Ce lo ha fatto vedere e ci ha detto LA DIFESA DELLA DONNA nacce. Perché Sache lo avrebbe in- «La scuola era finita, non avrei brina Z. ha sempre sostenuto di non dossato la sera stessa con il suo fi- mai potuto bocciare le ragazze aver mai pronunse avessero parlato» ciato quelle parole. danzato». L’insegnante è «Non ce n’era motifinita nei guai perché, secondo le accu- vo, la scuola era già finita e non avrei se della Procura di Ivrea, avrebbe mi- potuto bocciare nessuno». Le parti torneranno in Tribunale a nacciato una delle studentesse al termine di una serata hot trascorsa il 24 Ivrea il 13 ottobre quando verranno giugno 2010 in un club per scambisti: sentite altre testimoni. 20 .Società STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 “Vivrò un anno sull’iceberg alla deriva” La sfida di Alex Bellini: avventura per denunciare il pericolo dei cambiamenti climatici Le sue imprese Personaggio FABIO POZZO Il deserto L’Atlantico Nel 2001 Bellini corre la Marathon des sables nel Sahara marocchino, gara a tappe di 250 km Nel 2005/06 lo attraversa a remi, da Genova a Fortaleza (Brasile), in 226 giorni su una barca di 7,5 metri Il Pacifico Coast to Coast Nel 2008, un altro Oceano: 18 mila km in 10 mesi, da Lima a Sydney. Si ferma poco prima, è sempre record Nel 2011 corre la LANY, gara da Los Angeles a New York attraverso 15 Stati Usa: è terzo, dopo 70 giorni BIGROCK A M. TALAMONTI/JEEP-PEOPLE.COM lex Bellini cita Mennea «anche se tutte le corsie della vita sono occupate, lotta per tenerne una soltanto per te... » - e ci invita all’avventura. «Ciascuno di noi ne ha una, è il nuovo, il mai fatto prima; e la si può trovare anche dietro casa». Certo, poi per lui che è un «avventuriero» (nel senso più nobile del termine) di professione, il suo «dietro l’angolo» è sempre un po’ particolare: ora, ad esempio, si sta preparando a vivere per un anno su un iceberg alla deriva... Alex ha 35 anni, è di Aprica, Valtellina e a guardarlo non sembra un superuomo. Corporatura normale, fisico asciutto, una fitta barba nera e occhi di ghiaccio, questi sì speciali, magnetici, ipnotici. È sposato, padre di due bimbe, vive a Thame, vicino a Oxford, in Inghilterra, terra di esploratori, dove si è trasferito per studiare Psicologia insieme con la moglie. I suoi MAURO TALAMONTI/JEEP-PEOPLE.COM Senza paura sogni, sono quelli di tutti Alex Bellini, 35 anni, vive in Gran Bretanoi. Con la gna, dove studia ed differenza è «public speaker» che lui li reacon all’attivo più lizza. di 500 conferenze Ha cominciato a inseguirli da ragazzo, quando, studente di Scienze bancarie a Milano, comprende che è su un binario morto. «Mi sono visto avanti di dieci anni e non era quella la vita che sognavo». Così, va a correre la Marathon des Sables, 250 km nel Sahara e poi per due volte consecutive l’Alaska Ultrasport, rispettivamente 600 e 1400 km a piedi in solitaria nella tundra. Quindi, la LA-NY Footrace, una corsa da Los Angeles a New York di oltre 5000 km: impiega 70 giorni, per superare fatica e dolore si aiuta con l’auto-ipnosi. Ed è proprio durante il movimento, sua dimensione ideale, che capisce.«Ho visto che i miei avversari avevano lo sguardo che avrei voluto avere nella mia vita...». Da allora non si è più fermato. Lui che è un montanaro (il titolo del suo primo libro, pubblicato da Longanesi), che non aveva mai remato, diventa il primo uomo ad attraversare a remi l’Atlantico e il Pacifico. Sette, dieci mesi su una piccola barca, da solo, tra tempeste e bonacce. «L’Oce- ano era la strada più breve per andare da torinese che addestra gli esploratodalla persona che ero a quella che so- ri dello spazio europei), una capsula di no... ». Parla così, Alex. Tanto da poter 3 metri per 4 «ancorata» sul Moloch di apparire - sulle prime - come un in- ghiaccio e alimentata da lui stesso con guaribile visionario. «Credo che ognu- un ergometro. Fino a che l’iceberg non no di noi potrebbe attraversare un sarà disciolto. «Da maggio 2015 per un oceano a remi, a condizione di non massimo di un anno e di 1200 km», calsmettere mai di crederci e avere una cola. Sperando che l’iceberg imbocchi forte motivazione...». Spiega che è so- la via del Sud e che non si ribalti. «Il prattutto una questione di forza men- rischio c’è, stiamo studiando 150 casi tale, che permette di attingere a risor- di emergenza cui dare risposta. Ed è se che fanno parte dell’inconscio (sta anche per questo che questa sfida destudiando coaching a Torino, con il vo compierla da solo». In un primo prof. Giuseppe Vertempo, Alex pensava celli: «Vorrei motivaPUNTO DI OSSERVAZIONE di invitare «a bordo» re dei campioni olim- Starà in un modulo «spaziale» scienziati, giornalipici...») e riesce a sti, blogger... «Ma fae si nutrirà con gli alimenti rò comunque vivere convincerti. preparati per gli astronauti quest’impresa a tanAlla fine, pensi sia «normale» anche ti, attraverso i social «Adrift», la sua prossima sfida. «Vivrò network e le nuove tecnologie come la su un iceberg alla deriva nell’Atlanti- realtà virtuale e quella aumentata. co. Un grande blocco a base piana, 200 Stiamo approntando anche un permetri per 300; mi calerò da un elicot- corso di studio per le scuole inglesi». tero dopo che si sarà staccato da IluTutto ciò per documentare il prolissat, dalla costa occidentale della cesso di scioglimento dell’iceberg e Groenlandia». Ilulissat, una sorte di raccogliere altri dati scientifici; per Rupe Tarpea dove gli Inuit costringe- studiare gli effetti sull’uomo della privano al suicidio le donne più anziane e vazione del sonno, dello stress da perida dove, secondo un libro di Djane e colo continuo e dal freddo. «Ma anche Michel Pascal, si sarebbe staccato per stimolare la discussione sui caml’iceberg che affondò il Titanic... biamenti climatici. Senza voler divenBellini starà in un modulo spaziale, tare un nuovo Al Gore...». E poi, per cibandosi con preparati per astronau- l’avventura. «Questa volta sarà un’avti (in campo c’è anche Argotec, l’azien- ventura dell’attesa. ...». Alla deriva. Non solo foto: come funziona la realtà aumentata 1. Scarica gratuitamente l’App AR-Code per Apple e Android 2. Avvia l’app e inquadra la foto sopra con lo smartphone o il tablet 3. Guarda il filmato Apre la «Sala della tempesta» al Museo del Mare Naufragare a Capo Horn, alporto di Genova DALL’INVIATO A GENOVA Naufragare a Capo Horn. Là, ai piedi del mondo, dove i marinai di ogni latitudine assicurano che «il Diavolo è rimasto ancorato a un paio di tonnellate di catene, che lui trascina facendo gemere i ceppi sul fondo del mare nelle orride notti di tempesta, quando le acque e le ombre oscure del cielo sembrano salire e scendere su quegli abissi...», come scrive Francisco Coloane. No, state tranquilli. Nulla da temere. Salvo vivere «qua- si» il naufragio, attraverso un’esperienza in 4 D. Un’occasione di divertimento, ma anche di conoscenza, che è nuova attrazione del Galata Museo del Mare di Genova. Noi l’abbiamo provata, insieme a una classe di quinta elementare. Ci siamo seduti sul banco di una scialuppa di legno, accanto a un bimbo di nome Ludovico, e ci siamo trovati all’improvviso in mezzo alla tempesta. A un miglio da Capo Horn, dopo che il nostro brigantino è affondato sotto le onde alte come montagne. La «sala della tempesta», un’esperienza in 4D La «sala della tempesta» è immersa nel buio, salvo una luce rivolta al soffitto, dove compare l’immagine di una baleniera rovesciata, monito di quello che potrebbe accaderci. E quando tuona la voce del nostromo (con l’inflessione genovese), intabarrato nella «Sud Ovest», il tipico abbigliamento costituito da cerata e cappello, che invita a salire sulla scialuppa, sembra davvero di essere laggiù. «Aggrappatevi ai remi e imparate a remare... Dobbiamo allontanarci...». Il banco di legno beccheggia e rolla come se fosse in mare; a prua, ai lati scorrono le immagini dell’oceano infuriato... Aria soffiata, spruzzi. Onde, piovaschi. I bambini gridano, Ludovico si stringe a noi... Ci salveremo? Chi ci raccoglierà da queste acque gelide? «Non ho avuto mica paura», ci dirà al termine il nostro giovane compagno di viaggio. Pochi minuti, ma intensi. Un concentrato di nozioni storiche e nautiche, ma anche la nuova frontiera dell’edutainment, sempre più esperienza multisensoriale. Una sfida aperta per il Galata Museo del Mare, oltre 172 mila visitatori nel 2013 (con una percentuale di paganti pari al 74%, un record nazionale), che punta a rinnovare nel prossimo biennio con nuovi allestimenti interattivi dedicati alla pirateria, una rivisitazione della «sala del Brigantino» attraverso la mostra «Letteratura e Navigazione» e il rafforzamento del padiglione dedicato alla Memoria e Migrazioni. [F. POZ.] LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 il caso VITTORIO SABADIN La scala del rumore SOGLIA DI DOLORE RISCHI DI DANNI ALL’UDITO NESSUN PERICOLO 140 SEGUE DALLA PRIMA PAGINA opo avere ridotto la cilindrata a 1,6 litri e adottato il turbocompressore, le monoposto emettono un suono sferragliante e un po’ patetico, simile a quello di un go-kart e molto lontano dall’idea che la gente ha del ruggito che dovrebbero emettere le migliori auto da corsa del mondo. D Colpo di pistola 140 Motore F1 2013 (8 cilindri) 130 Concerto rock 130 Motore F1 2014 (6 cilindri turbo) Centimetri LA STAMPA 120 Anche Bernie Ecclestone, il potente boss della Formula 1 ora un po’ in disparte per l’accusa di avere pagato una tangente in Germania, si è detto «inorridito» per la mancanza di rumore sul circuito di Melbourne. «Dobbiamo fare qualcosa in fretta – ha dichiarato al “Daily Telegraph” – per rendere il suono delle monoposto del 2014 più simile a quello di un’auto da corsa. Non possiamo aspettare, perché potrebbe essere troppo tardi». Ecclestone, 83 anni, si era opposto all’adozione dei nuovi regolamenti, con il passaggio ai motori di 6 cilindri a V, al turbo e ai gas di scarico usati per recuperare energia e alimentare batterie elettriche. Temeva che lo spettacolo ne avrebbe risentito, cosa che alla fine avrebbe voluto dire minori incassi. Un timore che sembra fondato: già Ron Walker, presidente dell’Australian Grand Prix Corporation, ha protestato minacciando di mettere in discussione i contratti, perché la sua organizzazione non ha intenzione di Aereo al decollo 110 Dall’urlo al ronzio Chi ha tolto la voce alla Formula Uno? Polemica tra tifosi ed esperti dopo il Gp d’Australia Ecclestone: modifichiamo i collettori di scarico pagare milioni di dollari «per sentire un ronzio in pista». Secondo Ecclestone, una modifica può essere fatta già tra un paio di gare, magari anche solo intervenendo sulla forma e sulla dimensione dei collettori di scarico, come si faceva sulle vecchie Fiat 500 per farle sembrare più grintose. Certo è che gli appassionati di automobilismo rimpiangono il rumore dell’anno scorso, quell’urlo dell’8 cilindri spinto a 18 mila giri che si poteva sentire da chilometri di distanza avvicinandosi al cir- cuito. Le monoposto di que- sembra quasi che i nuovi regost’anno hanno un limite a 15 lamenti abbiano voluto avvicimila giri e domenica scorsa la nare i piloti ai normali condumaggior parte dei piloti non centi, che devono guidare vetha superato i 13 mila, per pau- ture ibride che consumano ra di rompesempre mere qualcosa. L’ACCUSA no e viaggiaA qualche quasi in siLe nuove vetture turbo no centinaio di lenzio. Ma i metri dalla con motori V6 meno potenti tifosi non vosferragliano come go-kart gliono quepista, non si sentiva nulla. sto: la ForNon piacciono nemmeno i mula 1 deve urlare, essere terlimiti imposti al consumo di rificante e rumorosa come è benzina, che costringono ad sempre stata. andare piano, un controsenso Nei negozi di souvenir viciper una gara automobilistica: no a Maranello si vendevano CD con il «sound» dei diversi motori delle Ferrari sul circuito di Fiorano, registrati da oltre la rete di recinzione: i tifosi si sfidavano a riconoscerli. Oggi si trovano sul web i rumori delle granturismo da sogno, messi a confronto per stabilire se, ad esempio, sia meglio il V12 della Ferrari 599 GTO o quello della Lamborghini Aventador. C’è chi passa giornate intere ad ascoltare il suono dei motori di razza, una musica che ha estimatori molto raffinati. Tra i clienti di Enzo Ferrari, mirabilmente descritti nel suo libro «Le mie gioie terribili», c’erano moltissimi direttori d’orchestra, musicisti e cantanti: tra gli altri Von Karajan, Abbado, Domingo, Corelli, Benedetti Michelangeli, tutti affascinati dal meraviglioso suono dei 12 cilindri a carburatori dell’epoca. È giusto cercare soluzioni tecniche innovative, applicabili poi alle auto di serie. Ma la Formula 1 senza rumore è come un tenore senza voce, una finale di Champions senza pubblico, un concerto rock con gli amplificatori rotti. Bisogna consentirle rapidamente di ruggire di nuovo. Confronto il suono: F1 2013 e 2014 www.lastampa.it 100 Elicottero 90 Moto 80 Asciugacapelli 70 Traffico cittadino 60 Lavastoviglie 50 Pioggia 40 Stanza silenziosa 30 SRDJAN SUKI/EPA Sussurro Un momento del Gran Premio d’Australia dello scorso week-end PIERANGELO SAPEGNO MARANELLO (MODENA) N Società .21 Discoteca Intervista el film «Italians» di Giovanni Veronesi c’è Sergio Castellitto che strofina la portiera per levare la sabbia del deserto da una splendida Ferrari rossa, «430, 480 cavalli, cambio di Formula 1, freni in ceramica», e a Riccardo Scamarcio che lo guarda stralunato, dice: «Il motore non è un rumore. È come una voce. Come quando Pavarotti cantava... Vincerò, vinceròòòò... Vuoi sentì? Eh? Vuoi sentì?». E quando schiaccia l’acceleratore, e Scamarcio posa l’orecchio a terra per ascoltarla, viene fuori davvero questa musica, queste note che ruggiscono, la stessa musica che cerca di spiegarci adesso l’ingegnere Roberto Fedeli, il direttore tecnico della Ferrari Gran Turismo, l’uomo che ha . Tra rock e blues Pop Mozart a 12 cilindri Secondo Fedeli, le vetture otto cilindri 458 e 458 speciale (nella foto) hanno frequenze e sonorità assimilabili alla musica rock e blues La Ferrari California (nella foto) e i motori anteriori, otto cilindri, turbo, gli fanno venire in mente pezzi musicali più vicini al pop Il famoso motore a 12 cilindri (nella foto, la Ferrari 641 campione nel 1990) è per Fedeli «musica classica, più Mozart che Beethoven» “Così accordiamo il suono Ferrari” Roberto Fedeli, ingegnere: per ogni vettura scegliamo la “traccia” più adatta per compito quello di sviluppare e concepire le vetture stradali. Ma se il rumore è così importante, che succede nella F1 che l’ha cambiato completamente? Che rivoluzione è? Il fatto è che, come dice Fedeli, «per le vetture Gran Turismo il rumore conta come lo stile». Proprio come lo stile? «Certo. Nell’approccio verso una vettura, l’appassionato, il nostro cliente, usa tutti i sensi. La vista, per ammirarne la linea. Il tatto, quando entra e tocca la plancia, il volante, la leva del cambio, e riconosce l’eccellenza del materiale con cui è stata fatta. E quando mette in moto, usa l’udito. Il rumore del motore, o meglio il suono, dev’essere caratterizzante della vettura, e tutto dev’essere come un pezzo unico». E che cosa h a di speciale il suono del motore? «Le tecniche usate sono le stesse che adoperano i musicisti attraverso il computer. Noi produciamo tante tracce e fra quelle tracce scegliamo quella più adatta a quel tipo di vettura. Le parti che suonano sono gli sca- richi, l’aspirazione, cioè l’aria che entra all’interno del motore e il motore stesso, e tutte queste parti devono essere accordate fra di loro. È un’orchestra fatta di tanti strumenti». E il discorso vale per la F1? «Certo. Al rumore viene data meno attenzione perché l’aspetto principale è quello della prestazione in gara. Co- munque, con questo regolamento che privilegia il numero di cilindri basso, il sei cilindri, il rumore è penalizzato. Nella nuova California che abbiamo fatto noi, col motore turbo, per far sì che suonasse come una Ferrari abbiamo investito un sacco di soldi, sia in ricerche sia per la realizzazione. Con un turbo è difficile ottenere buone sonorità. E con un 6 cilindri ancora di più». Proviamo ad abbinare i diversi rumori alle musiche... Fedeli «Per me le vetture otto cilindri, la 458 e la 458 speciale, vanno tra il rock e il blues. Hanno frequenze e sonorità che sono assimilabili a quel tipo di musica. La California, e i motori anteriori, otto cilindri, turbo, mi fanno venire in mente pezzi pop». E la F1? «Prima di queste nuove regole, il famoso 12 cilindri e il 10 cilindri, vanno su per la musica classica, molto più Mozart che Beethoven». Le nuove regole sono una coltellata per gli intenditori? «Beh, si perde un po’ del fascino. Sì». 22 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO +0,86% +0,86% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,3929 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) R Oro 99,70 euro/grammo +0,55% +1,25% +0,67% +0,56% S 31,4687 ECONOMIA FINANZA & LA CESSIONE È STATA CURATA DA MORGAN STANLEY. L’ACQUIRENTE POTREBBE ESSERE UN UNICO SOGGETTO: IL MERCATO SCOMMETTE SUL FONDO USA JC FLOWERS La Fondazione vende il 12% di Mps L’Ente senese incassa circa 335 milioni: rimane primo azionista col 15% e potrà ridurre i debiti con le banche LUCA FORNOVO TORINO INTERESSE PER ETRURIA Aspettare per fare meglio. Il motto di Antonella Mansi sembra averle dato ragione. La presidente della Fondazione Mps, che il 28 dicembre scorso aveva detto no all’aumento di capitale a gennaio con l’obiettivo di salvare parte del patrimonio di Palazzo Sansedoni e non svendere le azioni della banca senese (allora valevano solo 0,14 euro), sembra aver vinto la sua scommessa. Con l’operazione di ieri, Niente cedola dalla Popolare di Vicenza La presidente Mansi evita di svendere il patrimonio di Palazzo Sansedoni A sinistra Antonella Mansi, presidente della Fondazione Mps la Fondazione scende al 15% di Montepaschi, rimanendo comunque la prima azionista della banca senese e incassa circa 335 milioni di euro dalla vendita del 12% del capitale (1,4 miliardi di azioni). Somma, che spiega la Fondazione con una nota diffusa ieri in tarda serata, verrà «prioritariamente destinata alla totale estinzione del debito residuo nei confronti dei creditori finanziatori», ossia al pool di dodici banche che vantano un’esposizione per circa 340 milioni di euro. Tra i principali creditori Jp Morgan, Barclays, Bnp Paribas, Credit Agricole, Deutsche Bank, Natixis, Goldman Sachs, Intesa Sanpaolo, Mediobanca Rbs e Unicredit. La vendita, effettuata attraverso la procedura dell’accelerated bookbuild, è stata curata da Morgan Stanley in qualità di «sole bookrunner». Secondo fonti finanziarie, le quote sono state cedute con uno sconto di circa il 3% ri- ANSA spetto alla chiusura del titolo Mps ieri in Borsa (a 0,246 euro, +2,71%). In pratica sono passate di mano 1,4 miliardi di azioni dell’ente, presieduto da Antonella Mansi, prima a circa 0,2337 euro per azione e poi per 0,239 euro per un valore complessivo di circa 335 milioni. Una vendita avvenuta, quindi, a prezzi convenienti per Palazzo Sansedoni visto che aveva in carico le azioni Mps a 0,2433, poco sopra il valore a cui sono state vendute ieri. L’AGENZIA: ANCHE SPAGNA E PORTOGALLO CORRONO PIÙ DEL NOSTRO PAESE Sulla crescita Moody’s gela l’Italia “Il rating resterà basso a lungo” L’Abi: per gli istituti sofferenze record Ma a febbraio frena la caduta dei prestiti GIUSEPPE BOTTERO TORINO Una doccia gelata. Moody’s pubblica una relazione sulle prospettive dei debiti sovrani europei e spiega che un miglioramento del giudizio sull’Italia, allo stato attuale, è alquanto improbabile. Secondo l’agenzia di rating, sul fronte delle riforme, continuiamo ad essere in ritardo, anche rispetto ad altri Paesi periferici come Spagna, Portogallo e Grecia. Nel suo documento, l’agenzia scrive che «bassa produttività, rigidità del mercato del lavoro, mancanza di concorrenza in alcuni settori del terziario e alta pressione fiscale abbassano le prospettive di crescita dell’Italia». Popolare di Vicenza è pronta a fare la sua offerta per la Popolare dell’Etruria e confida anche di ricevere un sì dalla Marostica. Intanto fa pulizie in bilancio e archivia il 2013 con una perdita netta di 28,2 milioni (da un utile di 1,6 milioni del 2012), dopo accantonamenti su crediti per 432,4 milioni, raddoppiati rispetto al 2012. Nel presentare i conti, il presidente Gianni Zonin ha spiegato che sarà un anno di sacrifici per gli oltre 90 mila soci della Pop. Vicenza, che nei prossimi mesi non riceveranno di nuovo nessun dividendo. Zonin sottolinea tuttavia «l’ottimo risultato dell’attività caratteristica» (+14,6% a 429 milioni il risultato della gestione operativo) e «il consistente rafforzamento della solidità patrimoniale» col Core Tier 1 al 9,21%. 1 Questo significa che «il rating sovrano dell’Italia probabilmente resterà nella parte inferiore» della tabella anche in futuro. Neppure un mese fa Moody’s aveva confermato il rating a «Baa2», due gradini sopra il livello speculativo, migliorando però le prospettive a «stabili» da «negative». L’agenzia dice che la maggioranza dei rating dell’Eurozona hanno ora prospettiva stabile, con margini di miglioramento per Irlanda, Spagna e Lettonia e di peggioramento per la Francia. Tuttavia Moody’s ricorda che «l’eredità di bilanci pubblici deteriorati, alto debito del settore privato e ripresa economica rende molti rating sovrani esposti a rischi». A precludere il ritorno ai livelli pre-crisi è «il lento avanzamento verso un miglioramento della capacità istituzionale, a livello dell’Eurozona, di prevenire nuovi squilibri e migliorare la resistenza». Uno scenario che non convince gli analisti italiani. «La valutazione sulla condizione del- l’Italia rispetto a Spagna, Grecia e Portogallo sembra un po’ strabica», sostiene Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma. Sicuramente, ai fini di una promozione del nostro Paese, non gioverà la fotografia scattata ieri dall’Abi. Le sofferenze delle banche, infatti, continuano a crescere: quelle nette sono risultate, a gennaio, pari a 80,5 miliardi di euro, quelle lorde a 160,4 miliardi contro i 155,9 del mese precedente. La buona notizia è, finalmente, un rallentamento nella caduta dei prestiti. Secondo il rapporto mensile, il complesso dei finanziamenti registra un’ulteriore attenuazione della variazione negativa su base annua (-3% rispetto al -3,29% di gennaio e al -4,5% del novembre 2013). L’Abi si mostra fiduciosa in vista degli stress test. L’esame Bce non porterà sorprese per gli istituti che «in anticipo stanno facendo una pulizia di bilancio», dice il direttore centrale strategie e mercati Gianfranco Torriero. Resta ancora da chiarire chi è o chi sono gli acquirenti del pacchetto del 12% ceduto dalla Fondazione. Considerato che alla vendita è stato praticato uno sconto del 3%, tutto lascia pensare che ci sia un unico compratore. Sul mercato continua a circolare con insistenza la voce che l’acquirente potrebbe essere Jc Flowers, il fondo americano di private equity fondato da James Christopher Flowers, un personaggio molto vicino e noto al mondo delle banche d’affari: per circa vent’anni - prima di dare la luce alla sua creatura finanziaria - ha lavorato in Goldman Sachs. Da giorni Mps è uno dei protagonisti a Piazza Affari con un passaggio di mano di titoli che aveva raggiunto il suo massimo tra il 5 e il 6 marzo: in due giorni erano state scambiate azioni pari a circa il 29%. Le voci davano in quei giorni la vendita di un pacchetto da parte della Fondazione. In realtà, a piazzare il 3% del capitale era stata la famiglia Aleotti (scesa così Nella seconda metà di maggio Montepaschi varerà l’aumento di capitale intorno all’1%), anche se l’ente aveva approfittato del rally improvviso piazzando l’1,58% e scendendo per la prima volta sotto il 30%, per un controvalore di 40,5 milioni. Ora nella seconda metà di maggio Mps varerà l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro. Il consorzio di garanzia è già stato costituito e Ubs è il global coordinator e bookrunner. Dopo la ricapitalizzazione, gli analisti stimano che la Fondazione resterebbe nell’azionariato con una quota di circa il 9%. LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Economia .23 . TELCO VARA LA LISTA DI MAGGIORANZA: L’AD PATUANO VERSO LA CONFERMA. FINDIM PUNTA SUL NUMERO UNO DI F2I Telecom, duello sulla presidenza Gamberale prova a sfidare Recchi Dopo il comitato nomine di Mediobanca oggi cda della holding ma Telefonica non vota FRANCESCO SPINI MILANO C’è l’accordo tra i soci di Telco: è Giuseppe Recchi il candidato alla presidenza di Telecom Italia. L’attuale presidente dell’Eni - in passato manager in colossi internazionali come General Electric e Blackstone - guiderà la lista di maggioranza che oggi sarà approvata dal cda della holding che detiene il 22,4% del capitale del gruppo di telecomunicazioni. La lista che sarà sottoposta agli azionisti all’assemblea del 16 aprile ieri è stata visionata dal comitato no- mine di Mediobanca. Oggi passerà dunque al voto della holding, voto a cui però non parteciperà Telefonica. Condivisa nel suo insieme da tutti gli altri azionisti di Telco (Piazzetta Cuccia, Intesa Sanpaolo, Generali avrebbero rinunciato a indicare candidati pro quota), la lista vede la conferma di due soli attuali consiglieri, oltre a Marco Patuano, destinato a rimanere amministratore delegato. Gli altri sono indipendenti, con tre donne. Non manca una baronessa inglese, Denise Kingsmill. Tra i consiglieri indicati anche manager come l’ad di Terna, Flavio Cattaneo, mentre è in forse Gabriele Burgio, numero uno di Alpitour. La partita della presidenza, però, non è chiusa. Dopo aver chiesto (e ottenuto) dal cda l’inserimento all’ordine del giorno assembleare della nomina del presidente, Marco Fossati, pa- tron di Findim (5%), è deciso ad andare fino in fondo. Ma volendo fare sponda sui fondi internazionali - proprio ieri Blackrock ha comunicato a Consob di essere sceso dal 7,78 al 4,81% del capitale - non vuole dare l’idea di voler creare spaccature, ma solo di assicurare un contrappeso nella governance di Telecom che dia ancora maggiori garanzie alle minoranze. Con ogni probabilità, dunque, Fossati si limiterà a presentare (forse già oggi) una lista di minoranza a tre nomi, ma non rinuncerà a proporre il proprio capolista per la presidenza. Il suo candidato sarà dunque Vito Gamberale, ad di F2i, una vecchia conoscenza di Telecom da ex ad dell’allora Sip. Nei prossimi giorni il patron di Findim presenterà il proprio piano industriale per Telecom in un road show tra New York e Londra in cui incontrerà fondi e proxy advisor. Ad appoggiare Fossati ci sarà anche Asati, l’associazione di piccoli azionisti guidata da Franco Lombardi, che conta di coagulare l’1,3% del capitale. Nessun contatto, invece, tra Fossati e il Comitato dei gestori (Assogestioni) che sta ultimando la lista con l’appoggio, a quanto risulta, anche di diversi fondi esteri. Probabile che, dopo la rinuncia di Luigi Zingales, la capolista possa essere Lucia Calvosa. Tra Assogestioni e Fossati, quindi, sarà battaglia per aggiudicarsi quante più delle tre seggiole riservate alle minoranze. Intanto, sul fronte giudiziario, Telecom Italia, in base alla legge sulla responsabilità delle imprese, ieri è stata rinviata a giudizio, insieme a 75 persone, tra cui 12 ex dipendenti, per il caso delle sim false, intestate a persone inesistenti o ignare. Il processo inizierà il 29 maggio. IMAGOECONOMICA Giuseppe Recchi, candidato alla presidenza Telecom Aerei Alitalia e Ryanair a Fiumicino IL TRAFFICO NEI NOSTRI CIELI SCENDE DELL’1,7% Alitalia è ancora la numero uno Ma Ryanair incalza ROMA Alitalia si conferma il primo vettore in Italia. Ma si assottiglia la distanza con Ryanair, che da anni cerca di scalfire il primato dell’ex compagnia di bandiera. La classifica dei primi 50 vettori nel 2013 stilata dall’Enac evidenzia infatti che Alitalia ha trasportato lo scorso anno 23.993.486 passeggeri, in calo dai 25,33 milioni del 2012; mentre la low cost irlandese passa a 23.041.752 (dai 22.797.829 del 2012): il gap si assottiglia così ad appena 951 mila passeggeri mentre l’anno precedente erano 2,5 milioni. «Oggi Alitalia non è un carrozzone, non lo è più almeno», commenta l’a.d. Gabriele Del Torchio, ribadendo che «Ryanair sono tre anni che dice che ci sorpassa ma siamo ancora al primo posto in Italia e faremo di tutto per rimanerci». Il tema caldo del suo intervento a 2Next è stato, ovviamente, l’operazione Etihad. «Se non c’è Don Rodrigo, questo matrimonio s’ha da fare e lo faremo», spiega Del Torchio, citando Manzoni e ricordando che «non si può pensare di rimanere da soli, un partner industriale è indispensabile» e l’opzione migliore rimane appunto quella araba, con la linea aerea di Abu Dhabi che «avrà una quota qualificata di minoranza. Non potrà avere quote di maggioranza o entrare a scaglioni». Più in generale, dai «Dati di traffico 2013», in cui l’Enac fotografa lo stato attuale del trasporto aereo nazionale, emerge una riduzione dei passeggeri transitati negli aeroporti italiani: sono stati 143.510.334, in calo dell’1,7% rispetto al 2012. Il primo scalo per numero di passeggeri si conferma Fiumicino, che assorbe il 25% del traffico globale nazionale. La seconda posizione è di Milano Malpensa; terza Linate. Anche nel 2013, inoltre, prosegue il calo dei movimenti aerei (-5,6%): conseguenza - spiega l’Enac - della razionalizzazione del sistema da parte delle compagnie aeree. Per quanto riguarda le tratte più frequentate, tra le rotte nazionali primeggia la Catania-Roma Fiumicino; per le internazionali con Paesi Ue la Fiumicino-Parigi Charles De Gaulle seguita a ruota dalla Fiumicino-Madrid Barajas; per internazionali extra Ue guida la classifica la Fiumicino-New York JFK. [G. B.] DENOMINAZIONE CODICE ISIN VALUTA EMISSIONE TAGLIO MINIMO PREZZO DI EMISSIONE SCADENZA CEDOLA ANNUA LORDA 1° E 2° ANNO (1) CEDOLA ANNUA NETTA 1° E 2° ANNO (1) CEDOLA ANNUA VARIABILE LORDA DAL 3° AL 5° ANNO (1) OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO USA SERIE I IT0005001422 USD 2.000 DOLLARI STATUNITENSI 99,85% 13/03/2019 3,00% 2,40% Libor USD 3 mesi + 0,21% OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO NEOZELANDESE SERIE I IT0005001521 NZD 2.500 DOLLARI NEOZELANDESI 99,83% 13/03/2019 5,90% 4,72% NZD BB 3 mesi + 0,75% (1) La tassazione vigente al momento dell’emissione è pari al 20%. 24 .Economia STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Panorama Dalla Ragioneria dello Stato MA LE VENDITE RESTANO LONTANE DAI LIVELLI PRE-CRISI. FIAT-CHRYSLER +5,8% Corre l’auto Ue A febbraio +8% Pensioni, per 4000 docenti arriva lo stop alle coperture A Pomigliano 1.950 contratti di solidarietà iornata in chiaroscuro per la scuola italiana. Se una boccata d’ossigeno per i prof è arrivata dal Parlamento - l’aula della Camera ha approvato in via definitiva il cosiddetto decreto salva-scatti che proroga gli automatismi stipendiali del personale della scuola - per un drappello di insegnanti circa 4.000 - non si vede, inve- Un’aula scolastica ce, l’uscita del tunnel: dalla Ragioneria dello Stato è, infatti, arrivato uno stop alle coperture del testo unificato che risolve il caso di quei docenti oggetto della cosiddetta «quota 96», che a causa della riforma Fornero non erano riusciti ad andare in pensione nonostante i requisiti. Ma la «doccia fredda» per i prof ha provocato l’intervento di Viale Trastevere: «Auspico - ha detto in serata il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini - che il ministero dell’Economia consenta al Parlamento di trovare una soluzione che permetta a questi insegnanti di non restare nell’incertezza». [R. E.] G In Germania Deutsche Telekom taglia quasi 5000 posti di lavoro l gigante tedesco delle telecomunicazioni Deutsche Telekom taglierà 4.900 posti di lavoro in Germania nei prossimi due anni nella sua controllata di servizi informatici TSystem. «Ridurremo 2.700 posti quest’anno e 2.200 l’anno prossimo in Germania» ha ieri dichiarato il portavoce del gruppo, confermando le anticipazioni del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung. Diverse cifre erano già circolate sulla stampa tedesca senza essere confermate. Secondo quanto riferito dal portavoce, 900 impiegati dei 4.900 previsti hanno già lasciato l’azienda. «Esigiamo che l’azienda rinunci ai licenziamenti in tronco» è stata la replica di Volker Geyer, il leader del sindacato aziendale. Confrontata ad una concorrenza sempre più agguerrita nel suo settore, la T-Systems naviga da anni in cattive acque. Attualmente dà lavoro a 50.000 persone nel mondo. [R. E.] I Accolte le richieste della difesa Fonsai, trasferito a Milano il processo a Paolo Ligresti volta nel processo Fonsai-bis: i principali imputati, tra cui Paolo Ligresti, saranno processati a Milano per competenza territoriale. Lo ha deciso il gup torinese Paola Boemio, che ha accolto le richieste della difesa. La decisione potrebbe avere un effetto-domino anche sugli altri procedimenti riguardanti la compagnia assicuratrice torinese. Potrebbero dunque essere processati a Milano anche Salvatore e Jonella Ligresti. Il gup Boemio ha accolto l’eccezione di competenza territoriale presentata dall’avvocato Davide Sangiorgio, legale di Paolo Ligresti. Nell’eccezione in cui si richiedeva di trasferire il processo a Milano per questo motivo: la prima comunicazione sulla situazione di bilancio di Fonsai, il 28 marzo 2011, non partì da Torino, sede legale della società, ma qualche minuto prima da Milano, tramite il Nis, la piattaforma informatica della Borsa. È dunque Milano ad avere la competenza su quel comunicato che, secondo l’accusa, turbò il mercato. [R. E.] S LUIGI GRASSIA Il peggio è passato, adesso bisognerà recuperare i livelli di vendita pre-crisi. A febbraio nei 28 Paesi Ue sono state immatricolate 861.058 auto cioè l’8% in più dello stesso mese del 2013. Nel complesso dei primi due mesi dell’anno le immatricolazioni sono state 1.796.787 (+6,6%). Febbraio è il sesto mese consecutivo di crescita e questo come linea di tendenza è un fatto molto positivo anche se in termini di volumi il febbraio 2014 figura al secondo posto nella graduatoria dei peggiori mesi di febbraio dal 2003 cioè da quando l’Acea (associazione dei costruttori europei) ha cominciato le rilevazioni nell’Europa «allargata». A febbraio quello francese è l’unico mercato a subire un calo, con 141.290 immatricolazioni, pari a un -1,4% rispetto allo stesso mese 2013. Tutti gli altri Paesi contribuiscono alla crescita del mercato europeo, con incrementi che vanno dal +3% della Gran Bretagna (68.736) al +4,3% della Germania (209.349) al +8,6% dell’Italia (118.328) e al ANSA Per la 500L immatricolazioni in crescita del 40% +17,8% della Spagna (68,763). Nei due mesi la crescita maggiore è in Spagna (+13,1% rispetto all’analogo periodo 2013), seguita da Gran Bretagna (+6,1), Italia (+6%) e Germania (+5,7%). Unico segno rosso un Francia (-0,5%). Il gruppo Fiat Chrysler Automobiles ha immatricolato a febbraio in Europa oltre 59 mila vetture, il 5,8% in più rispetto allo stesso mese 2013. La quota di mercato è del 6,6% (era 6,8%). Nel primi due mesi del 2014, Fca ha immatricolato oltre 119 mila vetture (+1,7% sui 2 mesi 2013) e la sua quota è stata del 6,4% (era 6,7%). Panda e 500 sono state ancora una volta le due vetture più vendute del segmento A, consolidando la leadership di Fiat: quota al 29,9% (+1,3 punti). La Panda ha ottenuto il 16,4% del segmento. La 500, con quasi 12 mila registrazioni (+18%) è subito dietro con il 13,4% di quota, l’1,5% in più rispetto al 2013. La 500L mantiene la prima posizione nel suo segmento con oltre 6.700 immatricolazioni (+40%) e una quota del 20,8%, di 4,7 punti percentuali più alta rispetto al 2013. Bene anche la Freemont che, con il 5,1% di quota, si conferma tra le top ten nel suo segmento. Sono state oltre 46 mila le immatricolazioni in Europa del marchio Fiat a febbraio (+5,7%) con una quota del 5,2%. Nel primo bimestre del 2014, Fiat ha immatricolato 92 mila auto (+1,3% e quota del 4,9%). Lancia/Chrysler a febbraio ha immatricolato 5.600 vetture (+2,3%) e ha ottenuto una quota dello 0,6%. Nel bimestre sono state quasi 12.500 le Lancia immatricolate (+6,7% e quota stabile allo 0,7%). Le immatricolazioni di Alfa Romeo sono state a febbraio 4.600 (-2,3%) con una quota dello 0,5%, e nei due mesi 9.100 (-12%). A febbraio MiTo migliora del 28% in Italia e del 13% in Europa. Anche Giulietta ha registrato a febbraio incrementi nelle vendite in Spagna (+48%), Svizzera (+47%) e Germania (+17%). Il marchio Jeep a febbraio ha immatricolato oltre 2.200 vetture (+15,4%). Stabile la quota allo 0,2%. Nel primo bimestre le Jeep registrate sono state più di 4.400 (+13%). Anche in questo caso la quota è rimasta stabile allo 0,2%. Ferrari e Maserati hanno immatricolato complessivamente a febbraio 571 vetture. Da notare che nello stabilimento Fiat di Pomigliano sono in arrivo i contratti di solidarietà, per la prima volta in una fabbrica del gruppo. La solidarietà eviterà la cassa integrazione a 1.950 lavoratori. ROTTERDAM E ANVERSA IN CIMA ALLA CLASSIFICA DEGLI SCALI COMMERCIALI Eurostat boccia i porti italiani Solo Messina è in graduatoria Escluse Gioia Tauro Genova e Trieste MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES La cartina fa venire la rabbia. È la mappa dei principali porti europei, conferma non solo che la grande attività è tutta a Nord, ma che la famigerata «porterei del Mediterraneo» fa parecchio acqua. Non c’è neanche un nome italiano fra i primi dieci della classifica degli scali commerciali continentali, eppure il disegno è così chiaro, Genova da un lato, Venezia e Trieste dall’altro, e giù sino a Gioia Tauro e Napoli, tutti sono in posizione ideale per far da trampolino ai flussi mercantili. Invece nulla. Eurostat ci relega in un mondo secondario. Comandano Rotterdam e Anversa, i Paesi Bassi e il Belgio. Insieme hanno visto passare 560 milioni di tonnellate nel 2012, Merci Passeggeri Helsinki Immingham Bremerhaven Helsingborg Amburgo Dover Rotterdam Calais Amsterdam Anversa Le Havre Marsiglia Valencia Algeciras Messina - LA STAMPA qualcosa in meno rispetto al 2011, ma la crisi si è vista anche quassù. Amburgo insegue con 113 milioni, Marsiglia è staccata con 81. Nel complesso la recessione non ha picchiato durissimo, visto che Eurostat - l’ufficio statistiche dell’Ue - rileva a livello europeo un calo dell’1 per cento a 3,7 miliardi di tonnellate. L’Italia è il paese col terzo totale singolo più alto Paulokia Salaminas Pireo Perama (499 milioni) dopo gli olandesi (532) e i britannici (519), segno che l’attività non manca ma è frammentata. Proprio questa parcellizzazione viene considerata l’acceleratore dell’effetto-crisi: abbiamo perso il 4,6% delle merci nel 2012 e il 6,3 dei passeggeri (sono scesi a 76 milioni da 81), anche se in questo restiamo il mercato più gettonato, davanti a Grecia e Danimarca, il che ALTA VELOCITÀ Ntv entra in Unindustria Ntv entra in Unindustria, la federazione confindustriale del Lazio. Il presidente della società ferroviaria Antonello Perricone si dice «convinto di poter dare un contributo a un nuovo assetto delle relazioni industriali di settore». 1 la dice lunga sul potenziale. L’Italia non ha fatto abbastanza per integrarsi, così il paradosso «è che si passa per Rotterdam anche per andare nella parte orientale del continente: la strada è più lunga ma anche più agevole». Bisognerebbe ragionare anche su questo per rafforzare la competitività del sistema. Stando ai numeri e alle mappe, si poteva evidentemente fare di più. Borsa .25 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente. OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 18-03-2014 il punto TITOLI Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim Barclays giu17 Fix Fl.No Barclays mar15 Cap.Float Bco Popolare nv20 TF LT Bei 96/16 Zc Bei/20 EIBF Bpop mg17 MC Eur Centrob /18 Rfc Comit 98/28 Zc Crediop /19 Float1 Crediop 98/18 Tf Capped DB LG14 MC Eur Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Tv Eur Dexia Mz16 4.85 Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI ag19 TF Sprint BPost IMI mar15 Tasso Misto IMI MZ15 MC eur IMI st14 Bposta MC Eur Interb /21 359 Cr Med Lom /19 1 Sd Med Lom /19 3 Rfc Medio ap23 Lower Tier2 T Medio dc23 MB29 TM Cap F LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE +19,52% Ricchetti IL PEGGIORE -5,45% Bca Finnat 0,5115 0,3765 Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun PREZZO Mar CRESCONO INTESA E MEDIOLANUM BENE MPS, GIÙ YOOX E A2A C hiusura di seduta positiva per la Borsa milanese, con l’indice Ftse Mib +0,86% e l’All Share idem. Tra le banche spicca il balzo di Intesa Sanpaolo (+3,23%) dopo che Fitch ne ha tessuto gli elogi mostrando di credere in buoni conti 2013. Bene anche Monte Paschi (+2,71%) su nuove attese speculative legate a voci della sistemazione della quota della Fondazione. Rialzi per Mediobanca (+2,02%) e Bper (+0,72%). Bene il risparmio gestito con Azimut (+2,01%) e Mediolanum (+4,36%). Nell’energia bene Enel (+1,19%), Eni (+1,09%), Snam (+1,16%) alla vigilia della presentazione del piano industriale. A2A (-2,82%) paga i timori di un collocamento sul mercato della quota del 5% che i comuni di Milano e Brescia intendono alienare. Giù Fiat (-0,56%) dopo il dato sulle immatricolazioni in Europa a febbraio, in crescita ma inferiore al mercato. Pirelli accusa un -3,57%. Tra le altre blue chip Yoox cede il 3,33%. 109.03 100.17 96.69 99.14 99.79 104.84 98.56 103.00 107.50 108.71 59.58 103.68 104.60 111.25 98.75 96.57 103.16 103.63 100.37 100.24 104.54 108.62 112.02 104.20 100.90 112.45 103.31 99.97 99.43 119.40 115.54 95.89 107.25 109.88 102.47 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio Mb 12 fb18 TM Mc e Medio Nv 20 Eur 5 Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Medio/15 Inf. Perf. Medio/15 MC Eur Mediobanca fb22 MB33 TF Mittel lg19 Tf Call eur Mpaschi 99/29 4 Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur Rbs 01-15 11.5% Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 01-20 tv infl. Rbs 04-14 tv Rbs 09-14 4% Rbs 09-14 tv Rbs 10-19 6% Rbs 22-12-14 tf/tv RBS feb 16 Eur 4 RBS feb 16 TV Eur RBS ott16 Tasso Misto BP Rep Aus/CMS 2035 Rep Ellenica /19 Tf SG mg16 MC Eur UBI dc14 TF 4 Eur UBI feb17 Lower TierII T Ubi ge16 Welcome Edition UBI giu14 Tasso Misto UBI giu16 TV eur UBI giu19 MC eur UBI gn18 Eur 5.4 INDICE BORSA VALORI DI MILANO Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE F B C 7B 9 45AEDB D7 D756774 111234564784296ABCDE9 92.53 105.31 109.47 99.75 106.79 101.31 99.86 99.96 109.82 101.96 105.74 107.55 107.87 104.24 99.83 125.73 101.96 99.99 101.45 100.35 96.97 100.01 105.26 100.17 99.10 103.46 99.68 103.37 102.00 101.00 102.69 99.95 99.12 99.27 104.77 EURIBOR 18-03-2014 VAR.% 21038,03 22421,31 29580,62 17681,41 19568,17 20456,13 3073,75 +0,86 +0,86 +0,92 +1,55 +0,80 +0,32 +0,81 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 0,1940 0,2340 0,2710 0,3090 0,4100 0,4970 0,5820 Il Mercato Azionario del 18-03-2014 0,1966 0,2372 0,2747 0,3132 0,4156 0,5039 0,5900 TITOLI PREZZO UBI lug14 Tasso Misto UBI mar16 LowT2 Amor UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UBI ott19 Lower Tier II UBS lug17 Classica 4% UniCr ag18 TF 5.65% Banc UniCr/16 LT 99.81 99.04 98.29 98.99 98.77 107.63 110.20 108.70 112.45 101.43 TITOLI DI STATO BoT 13-31/03/14 S 13-14/04/14 A 13-30/04/14 S 13-14/05/14 A 13-30/05/14 S 13-13/06/14 A 14-30/06/14 S 13-14/07/14 A 14-31/07/14 S 13-14/08/14 A 14-29/08/14 S 13-12/09/14 A 13-14/10/14 A 13-14/11/14 A 13-12/12/14 A 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A CcT 07-01/12/14 S 0.42% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.38% 10-15/12/15 S 0.59% 09-01/07/16 S 0.56% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.38% 12-15/06/17 S 1.45% 10-15/10/17 S 0.58% 11-15/04/18 S 0.68% 13-01/11/18 S 1.08% CTz 12-30/05/14 A 12-30/09/14 A 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 99.99 99.98 99.96 99.96 99.94 99.92 99.91 99.89 99.86 99.84 99.80 99.78 99.74 99.67 99.64 99.57 99.50 101.79 99.44 100.17 99.59 100.11 100.75 99.96 104.90 99.32 104.95 99.76 99.95 102.98 99.92 99.74 99.14 98.61 SCADENZA Mar14 Giu14 Set14 Dic14 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 20825 20560 20700 - 21030 20730 20663 20544 20725 20430 20700 - 21190 20895 20705 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 224,540 - 260,870 227,750 - 268,670 227,750 - 268,670 179,730 - 202,970 175,590 - 195,220 175,050 - 190,730 175,050 - 190,730 174,950 - 190,730 221,350 - 246,940 497,870 - 570,740 502,990 - 578,430 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,3902 1 0,7193 Yen giapponese 141,1000 100 0,7087 Sterlina inglese 0,8383 1 1,1929 Franco Svizzero 1,2162 1 0,8222 Corona ceca 27,411 100 3,648 Corona danese 7,464 10 1,340 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,305 10 1,204 Corona svedese 8,823 10 1,133 Dollaro australiano 1,526 1 0,656 Dollaro canadese 1,536 1 0,651 Dollaro Hong Kong 10,797 1 0,093 Dollaro neozelandese 1,614 1 0,620 Dollaro Singapore 1,758 1 0,569 Fiorino ungherese 311,520 100 0,321 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 5 10000 2219,756 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 3,088 1 0,324 0,03 0,25 -0,18 -0,07 0,00 -0,01 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aedes 14 warr Aicon Aiòn Renewables Alerion Ambienthesis Ansaldo Sts Antichi Pell Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc 1,140 1,000 10,740 1,044 1,321 13,600 0,053 0,001 0,122 0,621 3,834 0,562 8,170 0,082 0,006 12,110 18,540 7,470 17,020 24,830 24,040 17,590 2,380 3,094 0,575 1,175 3,550 0,680 1,794 0,443 2,732 2,394 6,545 9,780 0,377 0,529 0,610 2,090 0,693 0,438 21,400 28,450 0,898 0,960 0,125 19,800 13,480 7,360 -0,87 -2,82 +0,19 0,00 +0,08 0,00 +0,57 0,00 0,00 0,00 -1,19 -1,40 +0,62 0,00 0,00 -0,16 +1,31 -0,40 +1,67 +2,01 +2,30 0,00 +0,51 -0,06 +2,13 +0,43 +2,54 -1,45 0,00 0,00 -0,61 -1,30 -2,29 +1,63 +0,88 +2,53 +1,54 -0,81 -0,95 -0,86 -0,43 0,00 -1,18 +1,35 0,00 -1,26 +1,23 -1,82 -0,81 1,135 1,015 10,634 1,043 1,327 13,434 0,054 0,001 0,120 0,622 3,847 0,567 8,179 0,082 0,006 12,136 18,457 7,479 16,999 24,889 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni REND. TITOLI PUBBLICI 1,980% 2,060% 2,140% 1,940% 2,940% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 5,320% 2,260% 1,870% 0,980% nr 0,026 0,250 nr 0,040 0,080 nr nr nr nr 0,120 nr 0,180 nr nr 0,450 0,355 nr nr 0,550 1,090 0,782 8,054 0,759 1,038 9,622 0,040 0,001 0,120 0,622 3,231 0,488 7,796 0,082 0,005 10,688 16,498 6,159 15,005 19,857 1,259 1,016 10,634 1,096 1,369 13,529 0,054 0,002 0,120 0,622 3,957 0,600 8,609 0,082 0,007 12,839 18,753 7,493 17,266 25,527 222667 153 28238000 3181 117157 2265 108790 38 32778 102 0 121 10569831 54 135000 0 0 13 0 11 88681 168 80069 53 1961961 1472 0 4 25389690 11 63843 1068 2236416 15241 1167462 1903 1873 74 1539492 3565 23,866 0,900 21,572 17,604 nr 12,033 2,383 nr 2,125 3,084 nr 0,813 0,570 nr 0,396 1,166 nr 1,041 3,547 nr 3,128 0,688 nr 0,435 1,796 nr 1,796 nr 0,445 0,002 0,200 2,739 0,036 2,198 2,458 0,044 2,038 6,489 0,152 6,268 9,780 nr 9,510 0,377 nr 0,258 0,525 nr 0,415 0,615 0,022 0,492 2,091 nr 1,482 0,691 nr 0,222 0,437 nr 0,380 21,400 nr 20,600 28,417 0,040 28,417 0,888 nr 0,839 0,960 nr 0,931 0,124 nr 0,078 19,883 0,080 19,134 13,589 0,050 12,972 7,341 0,104 6,729 25,136 549592 17,608 2707368 2,511 47326 3,718 33235 0,577 8228741 1,166 2987 3,547 121125 0,688 125284188 1,796 0 0,466 6834062 2,819 73130 2,466 7854 6,830 8051 9,841 3517 0,393 691375 0,619 682420 0,658 2156196 2,241 6510 0,845 200209 0,452 93067 21,448 0 38,858 9426 0,933 45165 1,045 0 0,147 1325600 26,230 90048 15,134 964971 7,624 753959 2754 3105 145 55 1240 3 554 2223 53 0 301 321 32 75020 65 51 105 1179 20 52 16 93 160 34 1 98 1352 2247 299 C Caleffi 1,538 +0,85 1,549 nr 1,412 1,674 18038 19 Caltagirone 2,538 +0,08 2,526 0,030 2,009 2,602 22050 303 Caltagirone Ed. 1,248 -0,16 1,243 nr 1,054 1,293 18814 155 Campari 5,830 +0,60 5,811 0,070 5,751 6,281 1875598 3375 Cape Live 0,076 +1,34 0,076 nr 0,056 0,083 1672344 25 Carraro 3,100 +1,91 3,095 nr 2,928 3,385 61322 142 Cattolica As 19,300 -0,21 19,284 0,800 18,071 19,715 67537 1043 Cell Therap 2,810 +0,14 2,825 nr 1,443 3,101 1903886 423 Ceram. Ricchetti 0,377 +19,52 0,340 nr 0,184 0,340 4915293 28 CHL 0,057 -1,04 0,057 nr 0,044 0,059 2892379 13 CIA 0,288 +1,48 0,286 nr 0,252 0,290 437735 26 Ciccolella 0,378 +1,10 0,382 nr 0,300 0,402 111908 69 Cir 1,070 -0,93 1,074 nr 1,037 1,178 456041 853 Class Editori 0,381 +3,56 0,375 nr 0,209 0,402 887679 40 CNH Industrial 8,095 +1,06 8,050 nr 7,577 8,793 4032158 10868 Cofide 0,526 +0,10 0,530 nr 0,523 0,569 202969 381 Cogeme Set 0,048 0,00 0,049 nr 0,049 0,049 0 3 Conafi Prestito' 0,615 -0,41 0,615 0,060 0,593 0,655 46223 29 Cred. Artigiano 0,00 nr 0 Cred. Bergamasco 18,750 -0,11 18,992 0,550 14,552 20,039 7748 1172 Cred. Emiliano 6,815 +0,15 6,803 0,120 5,708 6,803 214988 2261 Cred. Valtell. 10 warr 0,00 nr 0 Cred. Valtell. 14 warr 0,369 +11,70 0,370 nr 0,159 0,370 324865 0 Cred. Valtellinese 1,458 +3,40 1,455 nr 1,135 1,533 4478255 685 Crespi 0,026 0,00 0,025 nr 0,025 0,025 0 4 Csp 1,548 +0,06 1,532 0,050 1,324 1,583 34350 51 AZIONI D D'Amico 16 warr Danieli Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 0,117 24,150 16,460 15,800 1,390 31,130 4,300 E Edison r +3,36 +0,21 +1,29 -0,32 0,00 +1,40 +0,09 0,115 24,165 16,445 15,818 1,396 30,772 4,266 Divid. Minimi Anno Massimi Anno nr 0,300 0,321 0,290 nr 0,500 nr 0,099 23,903 16,213 11,869 1,200 30,627 3,870 0,119 26,687 17,992 16,406 1,396 35,923 4,487 Quantità trattate Capitalizz. 26240 30051 127462 97461 242212 84668 10601 0 988 665 2365 209 1721 7 1,030 EEMS 0,450 Enel 4,086 Enel Green Pw 2,056 Enervit 5,575 Eni 17,550 Erg 11,320 Ergy Capital 0,169 Ergy Capital 16 warr 0,030 Eukedos 0,768 Exor 30,540 +0,19 1,030 0,150 0,973 1,051 835801 113 +1,37 0,448 nr 0,308 0,471 195268 20 +1,19 4,072 0,150 3,151 4,072 65118171 38290 +1,58 2,044 0,026 1,835 2,053 8669919 10219 -2,53 5,644 0,028 3,147 5,822 49192 100 +1,09 17,536 0,550 16,301 17,599 17565901 63730 -0,09 11,329 0,400 9,884 11,329 387930 1703 -0,53 0,169 nr 0,166 0,190 509936 28 -3,23 0,030 nr 0,026 0,031 4250 0 +0,26 0,769 nr 0,620 0,831 51793 14 -0,55 30,458 0,335 28,048 30,803 1211003 7500 F Ferragamo 21,380 7,995 7,015 0,644 2,878 +1,76 21,273 0,330 20,861 27,699 636241 3583 -0,56 7,998 nr 6,613 8,200 16131466 10002 +0,79 7,038 nr 5,480 7,336 7654210 4069 +0,23 0,651 0,012 0,485 0,653 3924906 283 +0,84 2,806 nr 2,620 3,158 8360 31 0,042 4,832 16,240 3,392 1,830 22,670 +3,17 0,043 nr 0,031 0,043 60768888 63 0,00 4,832 0,220 4,555 5,061 1201 217 +0,56 16,243 0,200 15,596 17,523 10042318 25289 +2,17 3,394 0,060 2,708 3,408 835340 880 -1,93 1,843 nr 1,357 1,962 234980 756 -0,09 22,700 0,730 21,967 24,030 493657 3951 Fiat Finmeccanica FNM Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi 1,942 -1,27 1,949 0,090 1,641 1,981 1908500 -2,58 +2,01 +2,32 +1,55 +4,00 +2,91 -0,73 +3,60 +1,54 +3,23 +3,23 -0,20 -0,23 +1,10 -0,63 -0,52 +0,88 +1,95 +2,38 0,711 1,301 0,726 0,652 10,757 10,202 0,877 0,406 0,538 2,231 1,903 0,753 1,301 8,660 5,546 30,293 19,556 8,246 0,217 J Juventus FC 0,241 -0,86 0,241 nr 0,220 0,252 1928941 K K.R.Energy 1,585 +0,38 2,140 -4,04 1,587 nr 2,159 0,010 1,570 1,926 1,908 2,429 IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Moviemax 0,700 1,318 0,727 0,654 10,920 10,270 0,880 0,400 0,528 2,240 1,917 0,753 1,297 8,695 5,505 30,590 19,570 8,350 0,219 2770 nr 0,383 0,858 313529 32 0,070 0,861 1,339 894346 453 nr 0,606 0,742 488847 31 nr 0,464 0,671 1014234 222 0,200 9,387 11,031 495295 1223 0,218 8,090 10,202 7771 5 nr 0,652 0,977 25235 21 nr 0,316 0,410 4203789 140 nr 0,406 0,547 244877 27 0,050 1,803 2,314 183114590 34607 0,061 1,469 1,928 9263582 1775 nr 0,667 0,839 12368 5 0,052 1,044 1,343 1136980 1537 0,060 6,271 8,740 273767 1534 0,060 3,428 5,546 841002 585 nr 24,973 30,377 4369 672 nr 14,552 19,556 42643 320 0,125 7,204 8,367 14194 321 nr 0,200 0,299 196500 0 68453 611814 243 53 46 0,573 +0,88 0,573 nr 0,490 0,595 376022 39 39,360 +1,26 39,074 0,580 37,321 40,400 627275 18664 0,153 +4,29 0,154 nr 0,049 0,180 13525757 16 0,158 1,969 6,840 4,120 7,825 6,585 0,169 1,751 0,754 12,830 1,470 0,476 0,246 0,036 0,171 0,063 0,00 0,157 nr 0,157 0,168 269580 +5,52 1,945 nr 1,487 1,945 6273992 +3,09 6,842 nr 5,676 7,518 1323 -0,48 4,134 nr 3,457 4,301 6398068 +2,02 7,790 nr 6,342 7,790 7613689 +4,36 6,529 0,100 6,183 6,899 3239831 +2,18 0,168 nr 0,078 0,183 485872 0,00 nr +0,23 1,765 nr 1,608 1,794 77919 +1,28 0,758 nr 0,555 0,849 1132216 +0,47 12,842 nr 12,401 16,314 720820 0,00 1,487 nr 1,326 1,541 298217 +7,94 0,492 nr 0,441 0,605 1980409 +2,71 0,247 nr 0,166 0,247 797214537 0,00 0,037 nr 0,037 0,037 0 0,00 0,167 nr 0,167 0,167 0 0,00 0,063 nr 0,061 0,067 135253 75 594 127 4884 6709 4806 9 0 155 169 3211 367 74 2882 5 4 4 AZIONI N Noemalife Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA Divid. Minimi Anno Massimi Anno PREZZO TASSO % 25 55 85 116 147 176 208 239 267 300 330 358 99,977 99,955 99,923 99,894 99,837 99,779 99,739 99,670 99,637 99,570 99,497 99,435 0,000 0,210 0,210 0,200 0,270 0,290 0,330 0,420 0,410 0,430 0,470 0,500 Quantità trattate Capitalizz. 3,719 0,110 0,905 nr nr nr 3,473 0,085 0,702 3,826 0,131 0,926 5809 0 0 O Olidata 0,509 +4,99 0,495 nr 0,374 0,526 P Parmalat 2,536 1,488 2,528 0,751 Parmalat 15 warr Piaggio Pierrel Pierrel 12 war Pininfarina 4,650 Piquadro 2,146 Pirelli & C. 11,350 Pirelli & C. rnc 9,950 Poligrafici Editoriale 0,437 Pop Emilia 01/07 Pop.Emilia Romagna 8,440 Pop.Sondrio 4,454 Prelios 0,746 Premuda 0,391 Prysmian 17,870 R Ratti RCS MediaGr r B RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa Sesa 18 warr SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 2,536 0,751 1,782 1,186 12,580 0,735 0,216 1,442 28 0 12 874940 17 +1,28 2,522 0,013 2,460 2,548 949712 +1,85 1,477 nr 1,416 1,502 41205 +2,27 2,514 0,092 2,130 2,514 1144208 +4,09 0,772 nr 0,515 0,772 1702926 0,00 nr +1,31 4,614 nr 3,207 4,700 67253 -0,09 2,153 nr 1,778 2,355 38584 -3,57 11,505 0,320 11,505 12,717 8691032 0,00 9,966 0,390 8,763 10,395 88886 +0,30 0,456 0,020 0,296 0,456 373109 0,00 nr +0,72 8,392 nr 6,520 8,704 2536359 +2,34 4,415 0,033 4,045 4,487 801377 -2,36 0,758 nr 0,573 0,758 3458801 +1,72 0,391 nr 0,289 0,413 20340 -1,71 17,960 0,420 17,538 19,565 1379400 4601 0 907 37 0 139 108 5473 122 60 -0,55 2,536 0,100 2,183 2,619 7500 +1,49 0,752 nr 0,430 0,752 1567262 -1,33 1,800 nr 1,295 1,800 4198849 +0,85 1,182 nr 0,704 1,191 1494869 -0,63 12,559 0,220 10,290 13,196 239372 +2,01 0,723 nr 0,553 0,781 1320078 -1,05 0,217 nr 0,189 0,237 462045 +0,84 1,470 nr 1,294 1,484 13706 69 59 765 35 2626 119 176 17 +4,92 15,038 +0,12 17,207 0,00 17,400 0,00 4,422 -0,08 12,300 -1,58 1,136 +0,23 13,079 +0,23 12,990 +2,62 0,157 0,00 0,002 +4,83 0,630 0,00 0,389 -2,65 12,885 -0,63 3,179 +1,74 8,493 +0,54 0,111 -0,38 1,822 +1,16 4,177 +1,23 6,524 +1,95 2,185 -0,29 10,350 0,00 0,420 +5,00 0,420 146,000 0,00 146,000 6,745 +0,60 6,718 15,140 17,200 17,400 4,420 12,590 1,122 13,100 13,030 0,157 0,002 0,630 0,400 12,840 3,150 8,460 0,111 1,817 4,200 6,560 2,192 10,350 nr 14,386 0,680 15,499 0,710 16,220 1,490 4,263 1,594 12,300 nr 0,837 0,190 10,750 1,924 12,384 nr 0,061 nr 0,002 nr 0,480 nr 0,235 nr 11,476 nr 2,225 0,060 7,252 nr 0,108 nr 1,356 0,100 3,975 0,100 5,696 nr 2,108 nr 9,704 nr nr 0,369 nr 146,000 0,100 5,491 0,15 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 2801 1360 210 73 3854 19,075 334523 937 17,710 3207638 7594 18,500 0 2 4,910 393310 1978 12,876 2927 20 1,266 1132367 1080 13,346 236 129 13,342 5479 719 0,180 5219809 22 0,002 144448845 27 0,950 247 0 0,414 59839 0 13,383 42300 181 3,179 189310 0 8,493 194610 1932 0,118 402355 5 1,941 47176 212 4,177 10879142 14126 6,524 12139 592 2,300 763919 1046 11,056 150 135 0 0,457 1207845 35 146,000 0 0 6,720 4916889 6118 2,528 0,530 0,592 0,839 0,132 0,430 0,669 15,240 3,880 0,077 0,001 93,950 8,000 0,00 2,536 0,041 2,182 2,536 348661 362 +2,91 0,523 nr 0,322 0,523 145574 0 +0,42 0,594 nr 0,473 0,626 61245 25 +1,94 0,830 0,020 0,712 0,875 107906499 11142 -0,08 0,133 nr 0,123 0,143 1527121 192 0,00 0,430 nr 0,171 0,430 61757 2 +1,06 0,665 0,031 0,563 0,678 22961293 4010 +0,13 15,247 0,130 14,900 17,363 2217486 18000 +0,78 3,869 0,070 3,568 3,869 8648818 7776 +1,06 0,076 nr 0,042 0,080 112005133 142 0,00 0,001 nr 0,000 0,001 39476150 0 +0,97 93,591 2,700 91,002 120,260 178967 2865 -2,38 8,075 0,130 6,210 8,208 91742 567 6,430 6,530 8,825 5,290 4,790 2,518 242,000 2,432 -1,15 6,465 +0,46 6,545 -0,84 8,880 +0,28 5,273 +0,50 4,763 0,00 2,516 -0,74 242,890 +1,33 2,425 0,050 4,895 6,666 9329520 5830 0,090 5,391 6,545 125026900 37893 0,090 7,827 9,435 4846 22 0,150 4,105 5,361 1302161 2341 0,170 3,602 4,884 973299 1303 nr 2,154 2,600 9169348 5664 nr 175,169 245,834 6057 310 nr 2,058 2,476 277772 915 18-03-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 17-03-2014 EURO 1378,50 975,2193 0,0000 0,0000 - 1355,75 31,4687 505,6500 BORSE ESTERE GIORNI 14/04/14 14/05/14 13/06/14 14/07/14 14/08/14 12/09/14 14/10/14 14/11/14 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 3,778 -1,25 0,110 0,00 0,905 0,00 Noemalife 15 warr Novare -0,30 0,43 0,37 0,25 0,01 0,60 0,06 0,25 0,00 0,06 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI QUOTAZ. VAR.% 389.37 3080.42 9242.55 21583.50 6605.28 10051.40 4313.26 5360.25 14411.27 8240.07 16336.19 4333.3100 +0.63 +1.37 +0.67 +0.51 +0.56 +0.77 +0.97 +0.47 +0.94 +0.96 +0.55 +1.25 Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP V Valsoia Vianini Industria Vianini Lavori 11,200 +1,73 11,160 0,170 10,252 12,012 1,465 +0,83 1,413 0,020 1,192 1,490 6,385 +1,35 6,440 0,100 4,960 6,440 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 9203 26529 150930 117 43 282 W World Duty Free 10,240 +1,19 10,218 nr 759965 2601 Y Yoox nr 26,311 34,569 1601289 1645 Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc 28,130 -3,33 28,040 0,115 -1,55 0,003 0,00 0,252 0,00 0,115 0,003 0,254 nr nr nr 9,242 10,905 0,073 0,003 0,183 0,143 1102434 0,008 374300 0,294 0 44 0 1 STAR Acotel Group 20,550 Aeffe 0,775 Amplifon 4,680 Ascopiave 2,188 Astaldi 6,870 B&C Speakers 6,940 Banca Ifis 14,280 BB Biotech 140,000 Bca Finnat 0,511 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,775 Biancamano 0,785 Biesse 6,505 Bolzoni 3,372 Brembo 25,890 Cad It 4,802 Cairo Comm. 7,340 Cembre 9,645 Cementir Hold 6,565 Cent. Latte Torino 3,838 Cobra 0,907 D'Amico 0,699 Dada 4,100 Damiani 1,632 Datalogic 9,095 Dea Capital 1,300 Digital Bros 2,980 EI Towers 39,800 El.En. 21,360 Elica 1,909 Emak 0,871 Engineering 52,300 Esprinet 7,560 Eurotech 2,268 Exprivia 0,930 Falck Renewables 1,428 Fidia 3,328 Fiera Milano 7,510 Gefran 3,430 Ima 37,500 Interpump 10,750 Irce 1,957 Isagro 2,700 IT WAY 1,935 La Doria 6,110 Landi Renzo 1,396 MARR 13,700 Moleskine 1,322 Mondo Tv 0,810 Mutuionline 4,368 Nice 3,334 Panariagroup 1,371 Poligr. S.Faustino 6,940 Poltrona Frau 2,938 Prima Industrie 13,090 R. De Medici 0,328 Reply 62,550 Sabaf S.p.a. 14,300 Saes 8,690 Saes rnc 7,520 Servizi Italia 4,902 Sogefi 4,680 TerniEnergia 2,200 Tesmec 0,753 TXT e-solution 10,760 Vittoria Ass. 10,490 Zignago Vetro 5,535 +2,04 20,475 -1,09 0,775 +3,04 4,647 +2,15 2,167 +0,07 6,897 -1,14 7,025 +2,07 14,130 +1,67 137,734 -5,45 0,525 +0,19 0,778 +0,96 0,804 -0,38 6,494 -0,24 3,383 +0,08 25,798 -1,19 4,828 -2,33 7,435 0,00 9,635 +2,58 6,529 -4,05 4,047 +1,97 0,914 -0,71 0,702 +0,05 4,045 -2,45 1,673 +0,28 9,067 +1,48 1,308 +4,20 2,936 -1,49 40,091 +5,33 20,980 +1,65 1,905 +0,11 0,868 -1,32 52,286 -0,13 7,525 +0,35 2,266 -1,06 0,926 -1,38 1,435 +0,24 3,341 +0,74 7,520 +1,18 3,407 +0,54 37,721 +6,23 10,559 +0,88 1,933 -2,46 2,664 -1,83 1,978 +0,83 6,085 +0,43 1,397 +2,70 13,564 +0,92 1,334 -0,06 0,807 +1,11 4,283 +7,20 3,208 -1,01 1,355 0,00 6,884 0,00 2,932 +0,85 13,085 -1,47 0,332 -1,50 63,130 -1,38 14,558 +5,33 8,535 +2,04 7,439 +0,37 4,856 +3,68 4,638 0,00 2,212 +3,43 0,746 -0,92 10,765 0,00 10,430 -0,45 5,550 nr 19,665 nr 0,730 0,043 4,025 0,110 1,775 0,170 6,630 0,280 6,404 0,370 11,790 4,500 115,438 0,010 0,361 nr 0,515 nr 0,499 nr 5,016 0,050 2,925 0,400 18,923 0,300 4,624 0,140 5,898 0,160 8,528 0,040 4,240 0,020 1,752 nr 0,564 nr 0,630 nr 3,383 nr 1,237 0,150 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,024 1,683 0,020 0,805 0,533 43,751 0,089 5,286 nr 1,834 nr 0,789 nr 1,326 nr 2,405 nr 7,039 nr 2,749 1,250 28,136 0,170 8,795 0,020 1,686 nr 2,292 nr 1,484 0,065 3,917 nr 1,198 0,580 11,639 nr 1,305 nr 0,500 0,120 4,050 0,075 2,729 nr 1,232 nr 5,900 nr 2,270 nr 9,295 nr 0,263 0,570 53,541 0,350 12,470 0,400 6,906 0,555 6,658 0,130 4,026 0,130 3,910 0,055 2,037 0,035 0,740 0,400 9,112 0,170 8,548 0,250 4,998 22,772 0,900 4,666 2,228 7,640 8,223 14,130 147,145 0,539 0,804 0,837 6,787 3,561 27,090 5,233 7,745 10,004 6,912 5,961 0,932 0,733 4,221 1,780 9,451 1,308 3,021 40,346 20,980 2,033 0,907 53,713 8,033 2,328 0,998 1,467 3,397 8,759 3,599 39,275 10,559 2,081 2,937 2,094 6,193 1,494 13,768 1,738 0,856 4,502 3,599 1,482 6,991 2,939 13,138 0,361 65,169 14,809 8,844 7,824 5,104 4,647 2,372 0,904 11,972 10,749 5,592 4434 211677 273496 386659 82594 27176 215862 13139 11185850 2015371 452206 47189 36177 172165 12830 216656 5644 311758 2222924 834441 1596726 1120 53221 232044 1303512 132451 36708 35620 82684 280671 7169 110815 111637 276299 889309 16190 37114 22015 90474 558053 10594 217861 95962 49642 180677 176144 1548026 105354 2093 168989 36903 10041 4192279 16547 359437 19268 6066 60752 25068 79726 226859 89732 852113 90423 47675 13771 85 83 1041 508 679 77 760 1632 190 169 27 178 88 1723 43 582 164 1039 40 89 296 67 138 530 401 41 1133 101 121 142 654 394 80 48 418 17 317 49 1389 1150 54 47 16 189 157 902 283 21 169 372 61 59 411 137 125 590 168 125 55 133 544 83 80 127 703 488 26 .Lettere e Commenti STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA LETTERE AL DIRETTORE MARIO CALABRESI Peccato non poter più scrivere i nomi dei nuovi nati entile Direttore, sono diventato papà il 4 marzo 2014: di Diego. Sono un vostro affezionato lettore e a malincuore i giorni successivi alla nascita prendo «La Stampa» di mio padre, che è abbonato da anni, e scopro che non ci sono più scritti i nomi dei nati a Torino. Mi chiedo, in questa epoca di poca natalità sarebbe bello ritornasse lo spazio per le nascite... G Mettevamo i nomi di tutti i nati e anche quelli dei morti, ma questo è stato possibile finché non è stata varata la legge sulla privacy che non permette di divulgare queste notizie considerate private e personali. Per continuare a farlo dovremmo rintracciare i genitori di ogni nascituro e chiedere una liberatoria e lo stesso dovremmo fare con i parenti degli scomparsi. Come può immaginare, è un lavoro non indifferente, con risultati che sarebbero comunque parziali. A ripensarci è un vero peccato, perché per i morti restano i necrologi, mentre dei nuovi nati non c’è traccia e oggi, di un senso di futuro e di vita, avremmo un gran bisogno. MASSIMO PASTORE Renzi-Merkel/1 Non capisco il rito 1 L’incontro Renzi-Merkel viene presentato dalla stampa e dalle televisioni come una illustrazione, da parte di Renzi, del nostro piano economico, per ottenere dalla Cancelliera il via libera. Non riesco a capire; quando il cancelliere tedesco decide una manovra economica viene forse a Roma a chiederne l’approvazione? GIANRICO DELFINO ASTI Renzi-Merkel/2 Poca eco all’estero 1 Giornali e tv in Italia hanno fatto esplodere le visite di Matteo Renzi a Parigi da Hollande e a Berlino dalla Merkel come successi eccezionali, sintonia sui grandi problemi europei e internazionali, con una buona dose di serietà che il nostro premier si è guadagnato: tutto bene, ma nel visionare i siti e leggere i quotidiani stranieri non si ha questa impressione perché le visite sono state praticamente ignorate ed è un brutto segno. L’orgoglio italiano vale solamente nella nostra penisola e nella penna dei nostri giornalisti che si soffermano sui gusti della cravatta, gossip, sospiri e atteggiamenti vari, ma non nella sostanza per esempio sui rapporti Italia/Europa che dovrebbero essere ben delineati e chiari, e invece, purtroppo, non lo sono. LUCIANO CANTALUPPI Visita privata per chi protesta 1 E’ passato quasi sotto silenzio un fatto, a mio avviso gravissimo, che ho appreso per caso. Un gruppo di studenti, facenti parte di un certo collettivo, ha preteso e ottenuto di poter visitare gratis la mostra di Edvard Munch allestita a palazzo Ducale, nella città di Genova. Non solo costoro sono entrati senza pagare, ma addirittura la visita si è tenuta in «forma privata» poiché per evitare incidenti la direzione, di concerto con le forze di polizia, ha chiuso la rassegna al pubblico. Il pretesto di questa riprovevole manifestazione di stampo anarcoide è stato la rivendicazione del «diritto» di poter fruire della cultura a titolo gratuito, dal momento che, stando a loro, non erano in grado di sostenere il costo del biglietto. Val la pena ricordare, a tale proposito, che la direzione ha stabilito in alcuni giorni, una forte riduzione riservata ai giovani, di cui avrebbero potuto approfittare. A mio parere questo grave episodio rappresenta in modo evidente la resa delle istituzioni nei confronti dell’arroganza, in qualsiasi modo si manifesti, compresa quella esercitata da alcuni soggetti costituitisi in gruppi nel tentativo di ottenere con la forza ciò che altrimenti non gli sarebbe stato consentito, riscuotendo inoltre quella visibilità tanto agognata, che solo con gesti eclatanti sanno di potersi assicurare. EDOARDO MURMURA www.lastampa.it/lettere Crimea, prove di Unione Sovietica? Che delusione quel condono 1 Stupiscono alcuni 1 Siamo sempre più il Paese commenti, anche di nostri lettori, circa la situazione in Crimea, interpretata come libera manifestazione di volontà: ci troviamo invece di fronte a una manifestazione di forza del Cremlino e dell’autocrate che lo governa. E’ la mai sopita brama di dominio della Russia, prima zarista e poi sovietica, sui popoli confinanti. E’ il desiderio di rifare l’Unione Sovietica, in spregio a tutti i trattati internazionali. Solo gli ingenui possono credere che la crisi in Crimea sia un fatto spontaneo e non provocato da Putin. L’ex funzionario del sanguinario Kgb, che oggi governa la Russia, ha già attaccato nel 2008 la Georgia. Oggi prova la stesso copione con l’Ucraina, poi potrebbe essere la volta degli Stati baltici. Teniamoci stretti l’Unione europea e la Nato... 1° 18% Roma, donna uccisa a martellate dal marito davanti ai figli 2° 13% Crimea, al referendum per l’annessione alla Russia trionfa il “sì” 3° 12% Renzi annuncia un taglio delle tasse in conferenza stampa 4° 12% La crisi dell’economia 5° 11% Continuano le ricerche dell’aereo scomparso al largo della Malesia Sondaggio Istituto Piepoli c. LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO contatti E-MAIL: LETTERE@LASTAMPA.IT FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa FRANCO PRISCIANDARO BARI GIAN PIERO AURELI Le 5 notizie più lette della settimana REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. degli annunci a cui seguono promesse mancate. Un esempio per tutti le cartelle di Equitalia di cui era stato annunciato il condonorottamazione (termine in voga ormai). I fatti smentiscono gli annunci. Parla - anche se criptica - la cartella. Una multa del Comune di Bari da 50 € lievita e diventa, non si capisce come, una sanzione da 155 €. Interviene Equitalia che s’incarica di riscuoterla aggiungendo di suo con vari codici nell’ordine: 77,50 €, 23,25 €, 18,32 €, 13,86 € e 5,88 € per «diritti». Un bel totale di 386 €. E sapete in che consiste il condono declamato? In uno sconto della mora di 20 €, per cui alla fine si dovrà pagare «solo» 368 €. L’impiegato ce lo dice: «Non fidatevi di quel che dicono ai tg!». Pensioni, la proposta Marzana-Ghizzoni 1 Sono ad evidenziare alcune imprecisioni relative all’articolo del dott. Carlo Bertini «Sulle pensioni degli insegnanti primo esame per il Governo». Occorre chiarire che il testo unificato è la sintesi della proposta di legge Marzana (c. 1186) e della proposta di legge Ghizzoni (c.149), pertanto appare chiaro che la proposta di legge che verrà discussa in commissione Bilancio è denominata «Marzana-Ghizzoni» e non «Ghizzoni-Damiano» come invece risulta dall’articolo. L’onere ammonta a 400 milioni di euro, mentre il Tfr sarà regolarizzato secondo le norme vigenti, pertanto le cifre sostenute dal dott. Bertini oltre ad essere attribuite a voci errate, non risultano corrispondenti a quanto stabilito dal testo unificato. L’ultima inesattezza riguarda la difficoltà nell’individuazione della copertura: in realtà è stata individuata e sostenuta da tutte le forze presenti nel Fondo dei salvaguardati, così come si può desumere dal comma 4 del già citato testo unificato. GIUSEPPE RICCHI CONSULENTE AFFARI LEGISLATIVI, COLLABORATORE PARLAM. DEPUTATA MARIA MARZANA Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 360,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 Quotidiano fondato nel 1867 2 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. 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LA TIRATURA DI MARTEDÌ 18 MARZO 2014 È STATA DI 300.465 COPIE TM L’editoriale dei lettori VARIAZIONI SULL’ITALICUM NICOLA CAPPIELLO accio riferimento al dibattito in corso sulla legge elettorale in Parlamento, prossimo a riprendere in Senato, nel paese, fra gli studiosi, per osservare che, a mio parere, è semplice realizzare l’obbiettivo di garantire insieme piena governabilità e piena rappresentanza di tutte le culture politiche, anche rimanendo all’interno dell’impianto di massima dell’Italicum, sia pure con significative modifiche. E’ sufficiente prevedere quanto segue: il secondo turno si svolga necessariamente comunque fra i primi due partiti (non coalizioni) classificati a livello nazionale al primo turno e si assegni al partito primo classificato il 55% dei seggi; il restante 45% sia suddiviso fra tutti gli altri partiti proporzionalmente alla percentuale di voti conseguita al primo turno, senza bisogno di alcuna coalizione, di alcuno sbarramento, di alcuna esclusione. L’ampia percentuale assegnata al partito primo classificato al secondo turno garantirà piena governabilità con unità d’indirizzo, mentre la robusta quota proporzionale di minoranza garantirà piena rappresentanza ed esercizio della funzione di controllo propria delle opposizioni democratiche a tutte le culture politiche presenti nel paese. Per completare il discorso, suggerisco che l’assegnazione dei seggi avvenga col collegio unico uninominale proporzionale, che dovrebbe ridurre il rischio di voto di scambio, e potrebbe indurre i partiti a scegliere candidati di maggior valore personale. Raccomando, infine, di evitare l’istituzione di rappresentanze di categoria; infatti i membri di una categoria che intendano impegnarsi in politica non hanno certo bisogno di quote-panda per emergere; inoltre le candidature, e i seggi, vanno assegnati per merito, senza alcuna limitazione né vantaggio di appartenenza precostituita per legge; infine il parlamentare, per Costituzione, rappresenta la Nazione nel suo insieme e la sua figura non deve essere limitata da predeterminazioni categoriali. F 65 anni, docente di discipline giuridiche negli Istituti tecnici a riposo, Savona oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail abbonamenti@lastampa.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. 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Anzi ha voluto dare, non a caso, un solenne risalto mediatico alla sua mano che firma l’accordo per l’ingresso della leggendaria penisola nella Federazione russa. La ratifica della Duma è di fatto ormai scontata: basterà approvare una nuova legge che riconosca la Crimea e Sebastopoli come nuovi membri dello Stato russo via via dilatato e restaurato. Stiamo assistendo ad un graduale recupero dei confini perduti nei due ultimi decenni che hanno visto la metamorfosi della defunta Urss in Russia moderna quanto esigente . Fino a che punto vorrà o potrà spingersi con i suoi appetiti annessionistici? Per intanto i graduali passi di recupero dei vecchi pezzi si fanno incalzanti e sempre più arroganti nei confronti dell’Occidente. Un Occidente che per il momento non può che incassare i colpi dello zar nostalgico e restauratore. Certo, la Russia sembra ripercorrere in parte i vecchi sentieri imperialistici del Cremlino. Ma al tempo stesso non dovremmo sorvolare sul fatto nuovo, e a suo modo aggressivo, che vede il vecchio agente del Kgb muoversi su un doppio binario: da un lato la restaurazione quasi automatica di antichi metodi di provocazione e di sfida all’Occidente; dall’altro il decollo a suo modo paradossale, di una Russia rinnovata, ricca, competitiva sulle borse e le piazze d’affari d’Europa e d’America. Mai come in quest’ultima decade, dominata da Putin, la Russia c’era apparsa altrettanto capace di concorrere in una moderna dimensione capitalistica con le più navigate potenze occidentali basate sul libero mercato. C’è di che stupirsi dal punto di vista storico e psicologico: stiamo vedendo il rublo competere gagliardamente con il dollaro, l’euro, lo yuan cinese. Forse queste complessità contraddittorie della Russia odierna dovrebbero essere meglio soppesate dalle potenze occidentali, sempre pronte a N Illustrazione di Irene Bedino sanzionare e punire l’orso russo piuttosto che ammansirlo e accoglierlo entro i recinti della modernità. Anche se i metodi del Cremlino possono qua e là rievocare quelli sovietici della guerra fredda, nella sostanza non si dovrebbe mai dimenticare che, sia pure con i loro modi logori, le nuove élites politiche russe, compreso il bifido Putin, intendono competere con l’Occidente e non soltanto avversarlo. Insomma dovremmo interpretare in maniera più articolata le ultime, fiammeggianti dichiarazioni di Putin contro gli Stati Uniti. Da un lato sembra di riascoltare nel sottofondo squarci di vecchi ritornelli sovietici antiamericani; ma dall’altro pare anche di cogliere una nota di positiva competitività con il dinamico scacchiere dell’Occidente. Avere a che fare con la Russia di MERKEL-RENZI UN’INTESA PER L’EUROPA GIAN ENRICO RUSCONI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA T ra sorrisi, battute, promesse, rassicurazioni, raccomandazioni e contatti di lavoro. «Attendiamo l’implementazione del programma» – dice l’autorevolissimo ministro dell’Economia Wolfgang Schäuble sia pure con tono accondiscendente. Ma «resta freddo – scrive la “Stampa” - e chiede rassicurazioni sulla durata dell’esecutivo». Già. Domanda imbarazzante lasciata sospesa nel vuoto. E’ la grande scommessa di Renzi. Decisamente più disponibile e spontanea nel mostrare simpatia pubblica è la cancelliera Merkel, che smentisce la caricatura di megera che una sciocca stampa nazionale le attribuisce. Nell’incontro con Renzi Angela Merkel dà il meglio di sé. Ma in fondo è la cancelliera di sempre, gentile e ferma, verso tutti i leader di governo amici. Ascolta, approva, di- sapprova, consiglia ma non «concede» nulla per simpatia quando sono in gioco le linee-guida della politica economica e finanziaria europea. E’ con questo stile che è riuscita a far accettare all’Europa le linee che a torto sono chiamate «tedesche». Sono le linee dei trattati consensualmente condivisi. Renzi ha capito perfettamente la lezione. Accetta pienamente questa impostazione del problema. Non è andato a Berlino ad alzare la voce – come demagogicamente qualcuno gli consigliava. Intende declinare all’italiana le linee comuni che – tiene a precisare sono dell’Europa non già della Germania. Renzi esibisce l’orgoglio non solo di osservarle ma di contribuire a migliorarle. Da presunto scolaro somaro a primo della classe – o quasi. La cancelliera lo guarda con soddisfazione, ricordandogli che persino la Germania ha dovuto penare alcuni anni prima di raggiungere i suoi standard di prestazione. Avanti dunque sulla strada delineata. Ma non si è spinta avanti nei dettagli tecnici, operativi. Putin, il quale gode di vasta popolarità e consenso in patria, non è facile per l’America, e lo è nondimeno per un’Europa che cerca tuttavia di mantenere aperti i canali di comunicazione con il nuovo Cremlino. E’ la Germania, guidata dalla tedesca orientale Merkel che parla il russo come una seconda lingua madre, la punta di diamante di una politica continentale europea orientata al dialogo più che allo scontro con gli eredi dell’impero sovietico. Nessuno meglio della Cancelliera, nata e cresciuta nella Ddr, poteva e potrà rappresentare una proficua politica di scambio fra l’Est e l’Ovest del vecchio continente. Sarà utile ricordare per di più che Putin ha trascorso una parte della sua vita e della sua carriera d’agente a Dresda, nella Germania allora «orientale» e comunista. Abbiamo così assistito di fatto soprattutto ad una riuscita operazione promozionale, dal forte impatto mediatico – in Italia, non in Germania. I giornali tedeschi di ieri relegano l’evento in pagine interne con commenti cauti, persino distratti. La spiegazione più ovvia è che la politica tedesca e l’opinione pubblica oggi sono tutte prese dalla crisi ucraina, che sta portando ad una gravissima tensione internazionale, tra Occidente e Russia, che mette in difficoltà la Germania che avrebbe voluto una gestione della crisi tempestiva più attenta. L’unico giornale nazionale tedesco che ha dato spazio relativo all’incontro berlinese, la Sueddeutsche Zeitung, dopo aver ricordato i passaggi principali dell’incontro, tocca il punto critico. Oggi il timore maggiore della Merkel, che spiega il suo atteggiamento, è il timore della crescita dei movimenti cosiddetti populisti, antieuro e confusamente anti-Europa. In Italia il movimento di Grillo sta puntando decisamente le sue carte in questa direzione. Matteo Renzi e le forze che lo sostengono rappresentano una carta sicura per bloccare il grillismo. Affiancare Renzi, dargli credito, consentirgli di realizzare i suoi progetti è una strada quasi obbligata per scongiurare il pericolo di grandi difficoltà di funzionamento al futuro Parlamento europeo. on ho nulla contro l’uso della figura retorica dell’iperbole, e quindi non cercherò di sostituire alla parola rivoluzione parole meno eccitanti, tipo cambiamento, riforma, provvedimento. Parliamo pure di scelte rivoluzionarie, se questo può tirarci su il morale. Però almeno proviamo a fare qualche distinzione, perché dentro la rivoluzione in corso ci sono atti di portata molto diversa. Ci sono atti che hanno un valore simbolico altissimo e nessun effetto pratico, o addirittura effetti pratici negativi. E ci sono atti che lasciano indifferente il grande pubblico ma hanno una portata enorme, nel senso che possono cambiare radicalmente le condizioni di vita della gente. La mia impressione è che fra l’importanza di un atto e l’attenzione dell’opinione pubblica vi sia, tendenzialmente, una sorta di relazione inversa, per cui quel che colpisce l’immaginazione conta poco e quel che conta molto non colpisce l’immaginazione. Vediamo due esempi estremi. Mettere all’asta 100 auto blu è pura propaganda anti-casta. E lo resterebbe anche se ne venissero vendute 1.000 o 10.000. Non tanto perché il ricavato sarebbe comunque modestissimo, ma perché il vero costo delle auto di servizio sono gli autisti, e anche licenziandoli in blocco resterebbero da pagare taxi e corse di auto Ncc (Noleggio con conducente). Assumendo che le auto blu vendute siano 1.500 e non solo 100, e che da ciascuna si ricavino 5.000 euro (come suggerisce l’esperienza passata), il ricavato sarebbe di 7,5 milioni, una cifra assolutamente irrisoria (più o meno 1 millesimo dei risparmi di spesa ipotizzati da esponenti del governo per il 2014, pari a 7 miliardi). Passiamo al secondo esempio. Pagare alle imprese 68 miliardi di debiti della Pubblica Amministrazione, e farlo «entro luglio» (o anche entro il 21 settembre, come ora si sente dire) sarebbe effettivamente una misura di impatto enorme, una misura che cambierebbe le vite di molti. Perché se questi pagamenti avvenissero effettivamente e rapidamente molte meno fabbriche chiuderebbero, ci sarebbero più assunzioni, e le imprese superstiti sarebbero più competitive. Però ne parlano solo gli specialisti e i creditori, l’opinione pubblica si appassiona di più per le auto blu o per i 1000 euro in più in busta paga. A sentire i dibattiti di questi giorni, sembra che questi benedetti 10 miliardi in più per i lavoratori dipendenti siano una misura rivoluzionaria e senza precedenti, la mossa decisiva che può rilanciare i consumi e far ripartire la crescita. Ma bastano pochi calcoli per mostrare che la gerarchia di importanza fra queste due ultime misure, meno tasse e pagamento dei debiti, è tutta un’altra. Il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione rimette dentro i bilanci delle imprese 68 miliardi di euro, ossia circa 4 punti di Pil. Il saldo netto della manovra di politica economica di Renzi, nella più favorevole delle ipotesi, è dell’ordine di 6-7 miliardi di euro (circa 0,4 punti di Pil), e questo per la semplice ragione che le minori imposte (Irpef e Irap) sono compensate da maggiori tasse sul risparmio e da tagli alla spesa pubblica (la cosiddetta spending review). Detto brutalmente, il reddito disponibile dei lavoratori dipendenti beneficiati dalle riduzioni Irpef potrà anche crescere un po’, ma a fronte di questo incremento i risparmiatori pagheranno più tasse, e la Pubblica amministrazione dovrà ridurre ac- quisti e stipendi. Contrariamente a quanto molti sono portati a pensare, i 10 miliardi che il governo promette di «mettere in tasca» a una parte dei lavoratori non pioveranno dal cielo ma, ove si troveranno le coperture saranno sottratti ad altri usi, e ove tali coperture non verranno trovate andranno ad aumentare il deficit pubblico (di 3 miliardi, secondo le ultime dichiarazioni). Ed eccoci al punto: la «rivoluzione» è fatta di tasselli di impatto del tutto diverso. La vendita della auto blu entusiasma ma non sposta nulla: è mero solletico. La manovra complessiva di riduzione bilanciata di tasse e spesa pubblica piace, ma sposta poco: è una pacca sulle spalle. Il pagamento effettivo e tempestivo dei debiti della Pubblica Amministrazione non scalda i cuori ma può spostare molto: è un vero choc. Uno choc positivo che oggi può evitare la chiusura di migliaia di attività economiche, e ieri avrebbe potuto salvare centinaia di migliaia di posti di lavoro che ora non ci sono più. Ma esiste qualche possibilità che, entro il 21 settembre, la Pubblica Amministrazione faccia quel che Renzi promette? Penso non lo sappia nessuno. Anzi, penso che nessuno lo possa sapere: né Renzi, né Padoan, né Bassanini (che ha elaborato il piano di sblocco dei pagamenti). Perché l’esito di questa partita non dipende solo da come andrà il braccio di ferro fra la politica, che ora pretende il pagamento dei debiti, e la burocrazia, che ha sempre frenato. L’esito dipenderà anche dai mercati finanziari. I quali potrebbero apprezzare l’operazione, in quanto aumenta le prospettive di crescita dell’Italia, ma potrebbero anche osteggiarla (chiedendoci tassi più alti), in quanto essa equivale a una spesa non coperta da corrispondenti entrate. E questo indipendentemente dalle procedure di contabilizzazione del debito che la Ragioneria dello Stato e il ministero dell’Economia riuscissero a negoziare con l’Europa: l’esperienza passata dimostra che i vincoli della politica economica non sono solo quelli stabiliti dalle autorità europee (il famigerato 3%), e che il loro rispetto non è né necessario né sufficiente per evitare l’aggressione dei mercati. Dunque, a mio parere, il governo rischia. Rischia di non sbloccare i debiti perché gli apparati ministeriali si mettono di traverso, o perché le banche non collaborano, o perché l’Europa ci mette condizioni tropo severe. Ma rischia pure di riuscire a sbloccarli, e che a quel punto siano i mercati a sentire puzza di bruciato in un’operazione così imponente. In questa situazione, l’unica carta che l’Italia può giocare per proteggersi dal rischio di un nuovo aumento dello spread è accelerare le riforme strutturali (soprattutto in materia di giustizia civile, norme fiscali e mercato del lavoro), e rendere il più possibile credibili gli annunci sulle misure future. Il che vuol dire essenzialmente una cosa: prendere congedo dagli estenuanti riti della seconda Repubblica, che hanno imbrigliato tutti i governi che si sono succeduti dal 1994. Riti fatti di interminabili negoziati e mediazioni fra partiti, nel Parlamento, con le parti sociali, con gli apparati dei ministeri. Riti fatti di lungaggini abnormi nell’iter dei provvedimenti legislativi, in una selva di annunci, disegni di legge, emendamenti, deleghe, decreti attuativi, regolamenti. Da questo punto di vista il governo Renzi è una realtà ancora tutta da scoprire. Il suo decisionismo fa ben sperare, mentre la pioggia di annunci, quasi sempre privi di un supporto legislativo ben definito, fa temere che, alla fine, anche lui possa finire impigliato nella palude da cui voleva tirarci fuori. 28 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 A Londra la Venezia del Veronese Cinquanta dipinti di Paolo Caliari (1528-1588), in arte «il Veronese», sono esposti da oggi alla National Gallery di Londra. La mostra («Il Veronese: splendore nella Venezia del Rinascimento», aperta fino al 15 giugno) è un viaggio nel genio del pittore che meglio ha rappresentato lo sfarzo in Laguna nel XVI secolo. Tra i capolavori esposti, molti in prestito dall’Italia: tra questi il Martirio di San Giorgio e il Matrimonio mistico di Santa Caterina. CULTURA SPETTACOLI & EGLE SANTOLINI MILANO «M o n d adori c h e comp r a Anobii è come la Shell che compra Greenpeace». E anche: «Volevano capire i gusti dei lettori? Bastava aprirsi un account invece di acquistarsi tutto il sito». Blogger e twitter scatenati (e preoccupati) alla prima uscita pubblica di una nuova avventura digitale, in una libreria di piazza Duomo, ieri verso l’ora di pranzo. Al centro dell’attenzione un garbato ragazzo cinese in jeans e sneaker, Greg Sung, fondatore e Ceo di Anobii, appena sbarcato da Hong Kong e pronto a ritornarci fra 24 ore «perché voglio stare vicino alle mie bambine»; accanto a lui, lo staff dirigente della casa di Segrate che spiega e fa distinguo. Ricapitolazione necessaria per chi rifugge dai social network. Nata nel 2006, la piattaforma così chiamata dall’Anobium punctatum che è poi il tarlo della carta ha come motto «discover, read, recommend» e mette in contatto i drogati di lettura, permettendo loro di condividere passioni e suggerimenti. Dunque lì non soltanto vieni a sapere che se, per dire, ti è piaciuto Stoner di John Williams potrebbe anche interessarti Il figlio di Philipp IL NETWORK Un milione di amici, il 45,3% italiani: lettori fortissimi in un Paese che legge poco IL NUMERO UNO DI SEGRATE Cavallero: «Il vantaggio di esplorare i gusti di un pubblico competente» Meyer, come peraltro potrebbero segnalarti gli algoritmi di Amazon e un tempo facevano un buon libraio o un amico di cui ti fidavi. No: lì gli sviluppi sono più imprevedibili, perché su Anobii gli amici sono potenzialmente un milione, e puoi anche andare a curiosare nei loro scaffali, un po’ come succede quando entri per la prima volta in una casa e vuoi farti un’idea dei gusti del proprietario. Dopo un boom che da noi ha avuto del sensazionale (il 45,3% di quel milione è fatto da italiani, lettori fortissimi in un Paese che di solito finisce in fondo alle classifiche; seguono a molta distanza India, Taiwan, Argentina e Spagna, mentre sul mercato anglosassone prevalgono Goodreads e altri concorrenti), dopo anni di impigrimento e un’esperienza non felice con il gruppo britannico Sainsbury’s, che i libri tendeva a venderteli e non solo a suggerirteli, la creatura di Greg è arrivata in casa Mondadori da una decina di giorni, per una cifra che nessuno ha voluto rendere nota. Da qui i cui prodest e le dietrologie del caso; ma anche il sol- Il tarlo della lettura si riproduce in Rete Ieri a Milano prima uscita pubblica di Anobii, la piattaforma di social reading acquistata da Mondadori. Ma qualche blogger diffida: “È come se la Shell si comprasse Greenpeace” MILANO H a 34 anni ma ne dimostra cinque di meno, e quando ha fondato Anobii ne aveva appena 26. Per Greg Sung tutto naturalmente è cominciato con un libro, letto nella sua città natale, Hong Kong. Come si chiamava? «Gonzo marketing di Christopher Locke, era bello ma per niente popolare: parlava di web 2.0 quando nessuno sapeva di che diavolo si trattasse. Appena l’ho finito mi sono chiesto: chissà se c’è qualcun altro che l’ha letto? Mi piacerebbe scambiare due opinioni, magari ne hanno altri del genere da consigliarmi. Ho capito che un meccanismo del genere in Rete avrebbe funzionato. Mi ero laureato in Economia e Scienze politiche e, dopo qualche lezione di informatica, pasticciavo col web designing. Non è che fossi tanto bravo, ma l’idea mi Il fondatore e amministratore delegato Greg Sung: ”Tutto è cominciato con un libro letto a Hong Kong” ha fatto superare molti ostacoli». Ha fatto tutto da solo? «Eravamo in due, io e un ingegnere informatico. E abbiamo cominciato a usare gli amici: il primo network è nato così, e loro sono stati bravissimi a fornirci il feedback di cui avevamo bisogno. Ma i primi anni sono stati durissimi, allora tutto andava più a rilento. Solo al terzo abbiamo potuto dire di avercela fatta». Anobii ha conosciuto qualche momento di crisi. Ha una strategia di rilancio con la Mondadori? «In otto anni un sito invecchia in maniera drammatica. Abbiamo Greg Sung, 34 anni, ha fondato Anobii quando ne aveva 26. Il nome della piattaforma viene dal tarlo della carta perso tempo, ma ora siamo pronti a recuperare. Fra un cambiamento radicale del sistema operativo e un aggiustamento abbiamo scelto la seconda strada, e ci stiamo mettendo al lavoro». lievo di chi degli inceppi tecnici si era stufato («è lenta», «ci metti mezz’ora per caricare un libro», «capita pure che ti mangi quelli catalogati», fino al grido di dolore di Irina: «Quante volte mi sono arrabbiata con Anobii?! QUANTE») e che spera in un miglioramento visto l’arrivo di fresche risorse economiche. Riccardo Cavallero, il numero uno di Mondadori Libri, e Edoardo Brugnatelli, l’editor di Strade blu e della divisione Pop publishing, che a capo del nuovo progetto guida uno staff di 20 persone, sono pronti alla difesa. Contro chi teme uno stravolgimento dell’idea di base ma anche nei confronti di chi si chiede Che libri legge l’anobiiano numero uno? «Soprattutto saggi, soprattutto libri che riguardano Internet. Mi piacciono i dettagli, le descrizioni di vicende che ricordano quelle che ho vissuto anch’io, e ho trovato illuminanti le autobiografie di Steve Jobs e di Jeff Bezos. Apprezzo anche i libri di psicologia, per esempio Thinking, Fast and Slow del Nobel Daniel Kahneman, e quelli di scienze, forse perché a scuola le ho studiate poco: adesso sto finendone uno di Richard Fyneman. Senza dimenticare la storia della Cina, più bella di un romanzo». Ha un po’ di tempo libero, tra un volo e l’altro per Hong Kong? «Non troppo, visto che ho una figlia di tre anni e una di quattro mesi. E poi lavoro nelle start up e chi fa questo mestiere mescola in continuazione tempo libero e tempo occupato. Diciamo che ho la fortuna di aver trasformato la mia pas[E. SANT.] sione in professione». LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 A Roma è già Frida-mania 35 mila prenotazioni per la mostra Un Cupolone di volumi per il Salone del libro di Torino Presentato lo stand della Santa Sede, per la prima volta ospite d’onore alla kermesse di maggio del Lingotto I ACOPO SCARAMUZZI CITTÀ DEL VATICANO uanti libri tiene il mondo non saziar l’appetito mio profondo: quanto ho mangiato! e del digiun pur non moro». È partito da una terzina di Tommaso Campanella, il cardinale Gianfranco Ravasi, per presentare, ieri in Vaticano, la partecipazione della Santa Sede come ospite d’onore alla 27a edizione del Salone del libro di Torino (8-12 maggio). «Si dice spesso che non si legge più, che il libro è destinato a sparire. È certo che, soprattutto in Italia, la lettura è un evento straordinario», ha detto il presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura. «Ma eventi come il Salone del Libro di Torino smentiscono il pessimismo». Lo stand vaticano avrà la «Q forma di un «Cupolone di libri», sul modello di San Pietro. Nei mesi passati sembrava toccasse alla Turchia essere l’ospite d’onore di quest’anno, ma piazza Taksim e connesso terremoto politico hanno interrotto i preparativi. Sebbene non sia nuova la presenza di rappresentanti della Chiesa (negli anni passati sono intervenuti i cardinali Tauran, Ruini, Bagnasco, Scola, lo stesso Ravasi, nonché Roger Etchegaray in dialogo con Michail Gorbaciov), è la prima volta della Santa Sede come Paese ospite. Un evento in linea con la politica culturale di Ravasi, che in questi anni porta il Vaticano «negli incontri culturali inter- 29 quello con la collana di spine e con il vestito di velluto, nonché quelli del marito Diego Rivera. In occasione della mostra, insieme il catalogo a cura di Helga Prignitz-Poda, l’editrice Electaripropone Il diario di Frida Kahlo. Un autoritratto intimo, facsimile integrale del diario scritto dall’artista tra il 1944 e il 1954, con le sue poesie e le riflessioni sul rapporto con Diego Rivera. Ma la Frida-mania si prolunga in questi giorni sui palcoscenici della Capitale: il Teatro di Documenti presenta da domani a domenica il monologo Frida K., scritto da Valeria Moretti, diretto e interpretato da Enrica Rosso, mentre dal 25 al 30 marzo il Teatro Millelire propone il monologo Una rondine dal Messico, scritto e diretto da Priscilla Giuliacci e interpretato da Maria Grazia Adamo. Con circa 35.000 prenotazioni si apre domani a Roma, alle Scuderie del Quirinale, la grande mostra dedicata all’opera di Frida Kahlo, l’artista messicana diventata un’icona globale (dalla lotta femminista allo stile alla moda). «Le richieste - ha detto il direttore generale dell’Azienda Speciale Palaexpò Mario De Simoni - provengono dall’Italia e dal resto d’Europa, ma sono numerose anche le prenotazioni di gruppi dal Nord America». Esposti anche i celebri ritratti, fra cui che cosa mai ci ricavi Segrate dall’acquisizione. Assicura Cavallero: «Nei primi tre anni, il massimo orizzonte che ci siamo prefissi, non prevediamo di guadagnare nemmeno un euro. Il vantaggio sta però nella possibilità di esplorare i gusti di un pubblico estremamente competente». Ma allora, come suggeriva quel blogger, non bastava andare a vedere in Rete? «Niente affatto. Comprando siamo entrati in possesso di un’intera messe di dati». Se è così, verrebbe da chiederle perché non l’avete fatto prima. «Forse perché non eravamo pronti. Ma esserci è importante. È una soddisfazione avere Kobo contro Kindle di Amazon, è una soddisfazione provare a segnare un punto contro Goodreads». Aggiunge Brugnatelli: «Vogliamo che l’esperienza di chi frequenta Anobii sia sempre più ricca. C’è un gran lavoro da fare: app per i cellulari, una rete di consigli e recensioni, una maggiore interazione con i blog di letteratura. Per esempio: perché le note, gli appunti e le liste sul mio reader non possono essere condivisi fra tutti gli anobiiani? È un gioco di incroci e di rimandi che può proseguire all’infinito, perché ogni libro ne contiene molti altri. E siccome la lettura è una gabbia aperta, aspiriamo a finire su tutti i device e non soltanto sui Kobo. Eppure c’è ancora chi si chiede se prevederemo soltanto libri Mondadori. Ma se l’immagina una biblioteca fatta di volumi di un solo editore? Ci servono più le critiche che le lodi, non vediamo l’ora di capire che cosa piaccia al pubblico oppure no. Questo, per un editor, è il paradiso». . nazionali», come la Biennale di Venezia, l’Expo 2015 e i vari incontri del «Cortile dei gentili», forum di dialogo tra credenti e non credenti che toccherà, prossimamente, anche la città di Bergoglio, Buenos Aires. Alla base dello stand saranno esposti manoscritti originali come l’Inferno di Dante illustrato da Botticelli, un’Iliade di Omero e – omaggio al Piemonte – lettere d’archivio di Vittorio Emanuele II e don Bosco. La Libreria Editrice Vaticana porterà i libri di Bergoglio, ma anche quelli di Ratzinger e Wojtyla. Tra gli eventi collaterali, iniziative della Pontificia Accademia per la Latinità, la presentazione – a pochi giorni dalla canonizzazione – di un volume di Marco Roncalli su Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, nonché una conferenza su Bruce Springsteen, Bob Dylan e il linguaggio biblico nel rock. Apriranno l’evento, la sera del 7 maggio, Ravasi e il coro della Cappella Sistina, in trasferta straordinaria. L’ultimo giorno tavola rotonda con il cardinale segreta- Il progetto del padiglione della Santa Sede al Salone del libro rio di Stato Pietro Parolin, Claudio Magris e il direttore della Civiltà cattolica Antonio Spadaro. «In un panorama nazionale vistosamente depresso – ha detto in conferenza stampa Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone – l’appuntamento di Torino rappresenta una confortante eccezione. Forse non la colomba sull’arca che segna la fine del diluvio, ma un segnale confortante. Le statistiche ci dicono che i consumi culturali (libri, mostre, concerti) sono decresciuti nell’ultimo triennio di un 21% complessivo, cioè di un 7% annuo. Lo scorso anno il numero dei visitatori del Salone ha segnato un altro 7%, ma questa volta di segno positivo. In questo si inserisce anche l’importante produzione legata alla figura di papa Francesco, questa sì una colomba». In sala erano presenti il governatore del Piemonte Roberto Cota, il sindaco di Torino Piero Fassino e il presidente della Provincia Antonio Saitta. L’auspicio, ha detto Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il Libro, è che «il Salone 2014 accenda anche i riflettori sulla grande festa religiosa che vedrà l’arcidiocesi di Torino, con l’arcivescovo Cesare Nosiglia, protagonista di due grandi appuntamenti della fede: l’Ostensione della Sindone e le celebrazioni bicentenarie di San Giovanni Bosco. E naturalmente la possibile visita del Santo Padre». Addio a Ezio Raimondi la buona farina del Mulino Grande italianista, tra i fondatori della casa editrice BANDO DI CONCORSO PER L’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO NAZIONALE “GIACOMO MATTEOTTI” X EDIZIONE – ANNO 2014 La Presidenza del Consiglio dei Ministri indice la X edizione del Premio “Giacomo Mateoti”. Il Premio è assegnato annualmente a opere che illustrano gli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e giustizia sociale, che hanno ispirato la vita di Giacomo Mateoti. Il Premio è suddiviso nelle seguenti sezioni: SAGGISTICA un’opera vincitrice a cui assegnare 10.000 euro OPERE LETTERARIE E TEATRALI un’opera vincitrice a cui assegnare 10.000 euro TESI DI LAUREA due tesi vincitrici a cui assegnare 5.000 euro ognuna Le opere saranno esaminate da una Commissione giudicatrice, composta dal Segreta- rio generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da sei membri scelti tra personalità istituzionali, della cultura, dello spettacolo e del mondo universitario. I premi verranno consegnati a Roma il 13 otobre 2014. I lavori per la partecipazione al Premio “Giacomo Mateoti” dovranno pervenire entro il 22 aprile 2014 al seguente indirizzo: Presidenza del Consiglio dei Ministri Uicio del Segretario Generale Servizio per le funzioni istituzionali Piazza Colonna, 370 - 00187 Roma. Il Bando è stato pubblicato sulla Gazzeta Uiciale – IV serie speciale “Concorsi ed esami” n. 6 del 21 gennaio 2014. Tute le informazioni e il bando di concorso sul sito: www.governo.it (sezione “Novità dalla Presidenza”) MARIO BAUDINO stato un grande maestro, proprio nel senso di grande insegnante dalla cattedra di Bologna dove arrivò nel ’55 dopo una rapida carriera universitaria. Aveva una leggendaria capacità di lavoro, era uno di quegli uomini che sembra abbiano letto tutto, che ricordano tutto, che sono sempre in grado di spiazzarti con paralleli sorprendenti fra discipline lontane. Ezio Raimondi, scomparso ieri a Bologna alla soglia dei novant’anni, era tutto questo e molto altro ancora. Dell’insegnante appassionato possedeva l’inesauribile oratoria, del ricercatore l’impostazione post-crociana che lo aveva rivelato con l’edizione critica dei Dialoghi del Tasso (nel 1958) come un caposcuola della «nuova filologia»; ma anche e soprattutto una curiosità appassionata che andava dal Barocco al Novecento, da È Ezio Raimondi aveva 90 anni Petrarca a Manzoni a Gadda, da Queneau a Guccini (suo allievo, di cui disse a Edmondo Berselli, che lo riferì in libro, «mi piacciono le sue canzoni perché sono etica che si fa politica»). Raimondi ha insegnato soprattutto a leggere: «Quando leggiamo un libro - spiegava - è come se leggessimo tutto il tempo che è trascorso dal giorno in cui è stato scritto fino a noi». Il suo lascito resta quella che definì l’«etica del lettore», come nel titolo del suo libro del 2007: insegnandoci che ogni testo non vive senza qualcuno che lo legga, e anzi vive ogni volta una vita diversa, quante sono quelle dei lettori; ma nello stesso tempo chi si pone di fronte a esso deve tenerne conto in quanto tale, nelle sue strutture formali, insomma in quel che esplicitamente dice. Perché «quando leggiamo un libro è come se leggessimo tutto il tempo trascorso dal giorno in cui è stato scritto fino a noi». È un’etica impegnativa, che chiede di mettersi in gioco rispettando il proprio rigore intellettuale. Lui lo fece a trent’anni, quando partecipò alla fondazione del Mulino (prima la rivista, poi la casa editrice), della quale fu a lungo presidente. Quell’incontro tra intellettuali liberali e cattolici ha segnato la storia italiana, non solo culturale. Per sé, Ezio Raimondi rivendicò il ruolo di «spettatore coinvolto - come ci disse una volta - che voleva fare la propria parte restando però, per mestiere, un insegnante». 30 .Spettacoli STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Polemica LORENZO SORIA LOS ANGELES «Q ualsiasi cosa vi aspettiate, siete fuori strada. E’ un film molto, molto diverso» Con queste parole il regista Darren Aronofsky ha presentato il suo attesissimo Noah in prima mondiale a Mexico City (in Usa esce la prossima settimana, in Italia il 10 aprile). La scelta di Mexico City non era casuale, in quanto il paese è la punta di diamante del territorio latino-americano che conta la più grande comunità cattolica del mondo, con circa 480 milioni di individui. Allo stesso modo non è casuale che Aronofsky e il protagonista Russell Crowe tentino in tutti i modi di farsi ricevere da Papa Francesco I e fargli vedere il film in anteprima. L’attore addirittura avrebbe inviato Un diluvio di grane sul “Noè” di Aronofsky Dopo i divieti nel mondo arabo, oggi il regista e Russell Crowe speravano di essere ricevuti dal Papa ma il Vaticano ha declinato Con Philomena Qualche giorno fa il Papa ha incontrato Philomena Lee, la donna a cui è ispirato il film con Judy Dench, storia di una ragazza madre cui le suore avevano sottratto il figlio «Mai saputo che questo incontro dovesse avvenire né che sia stato annullato» il caso ALBERTO MATTIOLI MILANO P rima ha visto l’ambientino e, c’è da giurarci, è rimasto basito. Poi ha deciso di prendere il toro per le corna. Così Alexander Pereira, sovrintendente prossimo venturo della Scala (in carica ufficialmente dal primo settembre, in pratica già a Milano a preparare le prossime stagioni), ha convocato i loggionisti per farsi spiegare l’attuale epidemia di fischi e capire cosa diamine vogliono. Match a doppio turno: andata oggi, nella sede degli Amici del Loggione, ritorno domani, nel ridotto della Scala, con i loggionisti convocati tramite L’accordo, che gestisce le mitiche code alla biglietteria. La situazione, in effetti, non è rosea. Praticamente, non c’è prima senza contestazioni. Per restare alla stagione in corso, alla Traviata inaugurale fu massacrato il regista Dimitri Cerniakov e beccati il direttore Daniele GIANNI RONDOLINO Quarto Potere nasce il mito Orson Welles O PADRE LOMBARDI più di venti tweet al Papa invitandolo a vedere il kolossal, dedicato - pare con moltissime licenze e differenziazioni rispetto al testo sacro - alla grande figura biblica. Secondo Variety Francesco avrebbe dovuto ricevere Crowe, il regista Darren Aronofsky e il vice presidente di Paramount Rob Moore stamattina alle 8.30 ma l’incontro sarebbe stato annullato perché si era sparsa la voce sul web che sarebbe avvenuto e il Papa non poteva essere usato per far pubblicità al film. Ma padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, dichiara a La Stampa: «Non ho mai saputo che questo incontro dovesse avvenire e dunque non ho mai saputo che sia stato annullato». Non un incontro programmato, dunque, ma probabilmente un legittimo desiderio del regista e del protagonista - ovviamente un incontro con il Papa rappresenta un ottimo viatico pubblicitario - che però non si è mai realmente concretizzato. Il film della settimana Noè, messaggero di Dio. La proiezione del kolossal è già stata vietata in Qatar, Kuwait, Bahrain e Emirati Arabi, in Egitto, Kuwait e Giordania il divieto non è ancora ufficiale ma è atteso. Il motivo è religioso naturalmente. Il mondo islamico non tollera la rappresentazione di figure sacre nell’arte e Al Azhar, la principale autorità religiosa dell’Islam sunnita, ha ribadito in un comunicato il divieto a rappresentare le figure dei profeti, anche al cinema, perché sono «un’offesa nei confronti degli stessi profeti e dei prinLA POLEMICA CON L’ISLAM Gladiatore Russell Crowe è un profeta molto energico che costruisce l’arca per salvare la sua famiglia e tutti gli animali prima del diluvio universale Oggi, festa di S. Giuseppe (festività in Vaticano), Francesco ha però in programma la consueta udienza generale del mercoledì e naturalmente Russell Crowe potrebbe andare in Piazza San Pietro come un cittadino qualsiasi. In attesa di sapere cosa ne pensa del film il Vaticano, le reazioni del pubblico messicano sono state complessivamente miste, con un grande apprezzamento degli straordinari effetti visivi e con qualche perplessità sulla lentezza della parte iniziale. Ma inevitabilmente le pellicole a forte valenza religiosa, vedi Le tentazioni di Cristo di Martin Scorsese e La Passione di Cristo di Mel Gibson, suscitano reazioni molto forti e molto viscerali, anche se in questo caso il regista ha dichiarato di aver preso solamente lo spunto dalla vicenda biblica. E infatti sono arrivate polemiche anche da parte islamica. «Non si tratta di una vera controversia getta acqua sul fuoco Arono- fsky -. Succede sempre quando non si conosce qualcosa e succede sempre quando si cerca di raccontare una storia della Bibbia. Ma ogni polemica sparirà non appena la gente inizierà a vedere il film, non vogliamo offendere nessuno». Nel Libro della Genesi viene raccontata la storia di Noè che costruisce un’arca per salvare la sua famiglia e una coppia di tutti gli animali prima del diluvio universale. Nel Corano un intero capitolo è dedicato a Il film verso il divieto perché la rappresentazione dei profeti non è tollerata cipi della Sharia e rappresentano una provocazione per i fedeli». Da parte dei vertici della Paramount, c’è una certa rassegnazione. «Non siamo sorpresi della reazione del mondo arabo -dicono - Per quanto qualche licenza artistica sia stata presa nella produzione del film, noi crediamo che Noah sia fedele alle scritture sacre nella sua essenza, nei suoi valori e nella integrità di una storia che è la pietra angolare della fede di milioni di persone in tutto il mondo». Scala, il neo sovrintendente convoca i loggionisti: “Perché fischiate?” Da “Traviata” a “Trovatore”, ormai non c’è prima senza contestazioni Gatti e il tenore Piotr Beczala (che reagì giurando a mezzo Facebook che mai più canterà alla Scala). Cavalleria rusticana è passata indenne, Lucia di Lammermoor quasi, ma al Trovatore è stato un bagno di sangue, mentre all’ultima Sposa dello zar il solito Cerniakov ne ha ripresi un sacco e una sporta. E chapeau a Daniel Barenboim che è uscito con lui alla ribalta tenendolo per mano sotto l’imperversare dei buuu!. Alle tradizionali rimostranze sui cantanti, perché «non ci sono più le voci di una volta» (quale volta? Boh), si aggiungono quelle sulle regie. Si sa che in materia il pubblico italiano ha accumulato un ritardo di decenni su quel che succede nel resto del mondo e così spettacoli normalissimi da Chiasso in su, da Chiasso in giù scatenano un putiferio. Specie se si toccano i sempreVerdi. Ne sa qualco- Alexander Pereira, sovrintendente della Scala in carica dal 1 settembre, ma già a Milano a preparare le prossime stagioni, ha convocato i loggionisti (in foto) per farsi spiegare cosa vogliono sa Damiano Michieletto, l’unico regista italiano scritturato tre volte a Salisburgo. Contro il suo Ballo in maschera dell’anno scorso la rivolta fu guidata da Luisa Mandelli, 93 anni, già Annina della Callas-Violetta, usci- ta da Casa Verdi per lanciare volantini in linguaggio deamicisiano. E poi il loggione della Scala, che non è mai stato monolitico, adesso è ancora più spaccato. Gli hooligans, si dice, vengono da Piacenza o da altre piazze calde della deep Emilia e annunciano sfracelli sui loro blog già prima di ogni «prima». «Non sono tanti, ma fanno un baccano inversamente proporzionale al numero - sospira Gino Vezzini, presidente degli ggi al Museo Nazionale del Cinema nuovo appuntamento di «Histoire(s) du cinéma» con Quarto potere di Orson Welles, che fece nascere il mito Welles, come vent’anni prima era nato quello di Erich von Stroheim: registi «maledetti», invadenti, dittatori, autori assoluti in perenne conflitto con i produttori, insensibili alle ragioni dell’industria e per questo ben presto perseguitati, costretti progressivamente al silenzio. Quarto potere (Citizen Kane) realizzato fra il 1940 e il 1941 uscì dopo una violenta campagna intimidatoria ma fu accolto dalla critica come un capolavoro. L’enfant prodige sconvolge le regole codificate del cinema hollywoodiano, attingendo a piene mani all’espressionismo e al grande realismo dei classici del muto. La sua abilità tecnica è straordinaria (lo aiuta il grande operatore Gregg Toland), come eccellente è la sua prestazione d’attore e la direzione degli altri interpreti: è insomma un’opera prima che ha già il carattere della summa registica, del trattato di mise en scène cinematografica. Ma ciò che provocò le polemiche fu il contenuto drammatico dell’opera, quel ritratto a tutto tondo, conturbante e profondamente tragico, d’un magnate del giornalismo e dell’industria editoriale americana, facilmente identificabile con William Randolph Hearst, la cui mancanza di scrupoli, le cui iniziative avventurose, spregiudicate, ciniche, contribuirono a farne il simbolo per eccellenza del capitalismo aggressivo. Amici del Loggione, l’ala moderata della piccionaia -. Il punto è che il pubblico della Scala è autoreferenziale: quello che succede altrove non gli interessa. Quindi non lo conosce. Ma non bisogna generalizzare quando si parla di “loggione”. Perché accanto a chi fischia c’è chi applaude, magari entrambi a sproposito. Certo fanno notizia solo i fischi». «Sì, in loggione ci sono posizioni contrastanti, che nel caso delle regie “moderne” diventano degli abissi - chiosa Attilia Giuliani, presidentessa degli Abbadiani itineranti - Ormai non c’è uno spettacolo che vada bene a tutti. L’unica è discuterne e non prenderla come un affronto personale». Almeno, i fischiatori 2.0 sono più educati dei loro predecessori. Contestano sì, ma a fine opera, quindi durante non si assiste più (purtroppo) a certe gazzarre tipo la Luisa Miller con la Ricciarelli che, esasperata, sbottò rivolta al pubblico: «Dio vi maledica!». In compenso, manca anche un po’ dell’antica fantasia surreale. Come quando a una Tosca urlarono alla Tebaldi, voce storica ma attrice statica: «Renata, hai la colla sotto i piedi!». In ogni caso, sarebbe bello se alla Scala la «prima» fosse la seconda... LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK na montagna di debiti nascosti nella gabbia dorata dove si è tolta la vita. C’è un emorragia di denaro da circa sei milioni di dollari dietro l’estremo gesto compiuto lunedì mattina da L’Wren Scott, designer di successo e fidanzata di Mick Jagger. La donna si è impiccata con una sciarpa ad una delle porte del lussuoso appartamento di Chelsea dove viveva, perfettamente vestita e senza lasciare un bigliettino o una vaga traccia. A trovarla è stata Brittany Penebre, la giovane assistente, avvertita dalla stessa L’Wren con un messaggio col quale, poco dopo le nove del mattino, la invitava a passare a casa. Così è stato, la ragazza è giunta nell’appartamento sull’Undicesima avenue alle 10, trovandosi davanti il corpo senza vita della stilista. Nessun indizio apparente che potesse giustificare il gesto è emerso all’istante, ma sono bastate poche ore agli inquirenti per indagare nella vita della donna e capire che quel mondo dorato nel quale viveva celava un dramma da sei milioni di dollari. Debiti accumulati nel corso degli anni, ripagati a stento con il moltiplicarsi di interessi da capogiro, tanto da creare vergogna, una vergogna mortale. Questo anche il motivo per il quale l’ex modella e attuale stilista aveva deciso lo scorso mese di dare forfait alla «London’s Fashion Week», adducendo motivi organizzativi. Una scusa di facciata. In realtà il debito della 49enne designer si era fatto pesante come un macigno e non c’era modo di finanziare la missione londinese. Poco importava se i suoi vestiti erano indossati da Angelina Jolie, Sandra Bullock e Michelle Obama, nessuno ormai le faceva credito, anzi i debitori le stavano sempre più col fiato sul collo. «Ls Fashion Limited», la sua società di moda, era in rosso di 2,1 milioni di dollari già nel 2009, secondo alcuni documenti finanziari depositati nel Regno Unito, U Mick Jagger e L’Wren nei giorni della felicità: «Abbiamo trascorso assieme anni meravigliosi dice lui oggi aveva una grande presenza e il suo talento era molto ammirato, da me compreso» PIERO NEGRI Problemi finanziari per la stilista L’Wren Scott I Rolling Stones annullano il tour in Australia IL RICORDO DELLA ROCKSTAR Combatto ancora per capire come la mia compagna abbia deciso di porre fine alla sua vita così. Sono stati anni meravigliosi avevamo creato una vita fantastica per noi la rockstar, forte di un patrimonio stimato attorno ai 305 milioni di dollari, ma secondo amici e conoscenti la L’Wren non era il genere di persona incline a chiedere aiuto. Ha probabilmente tenuto tutto nascosto, lasciando che la vergogna la divorasse in silenzio, fino a lunedì quando il suo dramma si è consumato nell’appartament di Chelsea da 5,6 milioni di dollari con vista mozzafiato sull’Hudson River, e divenuto lo scorso anno di sua proprietà dopo aver Il concerto «ConVoi» di Claudio Baglioni “Ilmioshow?Uncantiereincostruzione propriocomedovrebbeesserel’Italia” MARINELLA VENEGONI ROMA Fa tappa al Palalottomatica dove debuttò da ragazzo, il monumentale concerto «ConVoi», che segue il disco omonimo. Claudio Baglioni sfida Springsteen con tre ore filate di spettacolo, ideate con mente da architetto: «L’incontro fra musica concerto e spettacolo è posizionato su un cantiere; è vero che non c’è radice comune fra cantiere e cantare, ma c’è sempre una costruzione in piedi. Sul palco ci sono 13 polistrumentisti, coristi e cantanti: siamo in una specie di laboratorio/officina, ho ripreso i suoni analogici. È un lavoro in progresso, come il nostro Paese avrebbe bisogno: da rivitalizzare con la costruzione e il restauro dei nostri valori». In pratica: «Il sogno dello show è mostrare la costruzione della musica: la prima parte è una finta preparazione, per coronare il sogno dell’edificazione artistica; l’ultima ora è vero concerto». Parla con orgoglio del riappropriarsi della manualità del musicista: «È una prova fisica e nervosa, c’è un’intera partitura suonata in continuità». Dopo la lunga gestazione di «ConVoi» e il crollo nervoso che lo aveva obbligato a rinviare il live, Baglioni sembra rinato: «Riprenderemo il tour in autunno, perché fin dal debutto le soddisfazioni dal pubblico sono tante. Approfitterò della pausa estiva per vedere se sono ancora in grado di scrivere una ventina di brani, in spirito con l’ultimo lavoro». L’impalcatura del concerto è senz’altro ambiziosa: «Si comincia con Notte di note, la composizione in condizione di solitudine, che poi diventa incontro nel live. È la descrizione del miracolo di quando ti accorgi di aver scritto una canzone nuova». Sarà di- orse perché «nato nell’occhio del ciclone», come vuole Jumpin’ Jack Flash, la canzone che diede inizio all’epoca d’oro dei Rolling Stones, sir Michael Phillip Jagger, per tutti Mick, ha attraversato senza un graffio apparente le tempeste di una vita, anche quelle da lui stesso scatenate. Quando si è diffusa la notizia della morte della sua compagna L’Wren Scott, lui era appena atterrato in Australia: il suo trovarsi agli antipodi proprio in quell’istante è sembrato il segno ultimo di un destino di grandi passioni e grandi tragedie vissute con distacco e non poco cinismo. La prima di queste tragedie fu quella di Brian Jones, che fondò i Rolling Stones e poi perse la testa, la guida del gruppo e infine la vita poco dopo essere stato estromesso da Mick e dagli altri. Due giorni dopo gli Stones suonarono a Londra, a Hyde Park, e gli dedicarono il concerto, pochi mesi dopo suonarono ad Altamont, in California, e un diciottenne fu accoltellato a morte dal servizio d’ordine mentre tentava di estrarre una pistola dalla giacca. L’evento smentì immediatamente l’utopia di pace, amore e musica rock lanciata a Woodstock solo pochi mesi prima, ma servì oscuramente a lanciare Let It Bleed (Lascia che sanguini), il nuovo (peraltro bellissimo) album della band. All’inizio degli Anni Settanta, quando tra Mick e Keith cominciò ad approfondirsi il solco che tuttora li divide, uno sposava la regina del jet set Bianca Pérez Mora Macias, l’altro riceveva le visite di Gram Parsons, con cui vagheggiava future collaborazioni, mai realizzate: Parsons morì per overdose l’anno seguente, salvando il futuro dei Rolling Stones e condannando Mick e Keith a una storia infinita di odio-amore. Già quarant’anni fa era evidente che Jagger della vita da rockstar maledetta non sapeva che farsene. Da ragazzo, aveva già causato due noti tentativi di suicidio: Chrissie Shrimpton, sorella minore della modella Jean, cercò di uccidersi dopo aver essere stata abbandonata per Marianne Faithfull, che a sua volta buttò giù 50 pasticche quando fu lasciata nel 1970. Il rapporto più che ventennale con la modella texana Jerry Hall (1977-1999) fu decisamente meno drammatico, anche quando finì (al momento del divorzio lui fu «molto generoso», disse lei) e così pure, fino a lunedì, quello con L’Wren Scott, di cui in fondo si sapeva pochissimo. Ma l’antico destino di chi è nato nell’occhio del ciclone, evidentemente, non si cancella tanto facilmente. F La compagna di Jagger forse suicida per debiti dove la donna soggiornava spesso assieme a Jagger, con cui era unita dal 2001, e dove risultava la sede legale dell’azienda. Nel 2010 il buco era divenuto di oltre tre milioni di dollari, trasformandosi in voragine due anni più tardi. Quasi sei milioni di dollari di cui l’anno scorso la donna avrebbe dovuto pagare 1,7 milioni per estinguere una serie di cambiali e rate che altrimenti avrebbero prodotto ulteriori interessi da capogiro. Avrebbe potuto rivolgersi al- Spettacoli .31 Chi tocca Mick muore La coppia il caso . Claudio Baglioni stasera a Roma stratto dal lavoro, ma come vive questo momento di travaglio italiano? «Credo non sia accaduto nulla se non buoni proponimenti: ma un Paese non può essere il leader del momento, sono anni che non credo più alla capacità miracolistica della classe dirigente, ognuno deve diventare protagonista della propria vita». estinto un mutuo milionario. Questo l’epilogo della vita di L’Wren, altissima e affascinante ex modella. «Sto ancora cercando di capire perché la mia compagna, la mia migliore amica, possa averlo fatto», ha detto Jagger, respingendo le voci di un allontanamento tra i due. La star ha appreso la notizia appena arrivato in Australia per il tour dei Rolling Stones, che in segno di lutto è stato cancellato. Tournée che dovrebbe fare tappa al Circo Massimo il 22 giugno. Le ragioni del gesto estremo, definite «incomprensibili» da Jagger, erano forse molto concrete per una donna che - a detta della sua governante di lungo corso, Lupe Montufar pur di stare con la superstar del rock «aveva sacrificato molto». Forse troppo. Ci ha dilettati a Sanremo in una delle seratone abbastanza noiose... «Ho detto no 4 o 5 volte, nel ‘98 mi avevano chiesto addirittura di presentarlo: discografici contrari. Avevo proposto di rifare i riff, come fece una volta Lionel Hampton, ma niente da fare. Mi auguro che ridiventi uno spazio per la musica popolare». Racconta di aver fatto pace anche lui con i grandi successi: «Qui ne canto tanti, è finitoiltempodeiribellismi,DeGregori diceva no alla Donna Cannone, De André non voleva fare Marinella, io su Piccolo Grande Amore facevo “sssshhhh”. Ma per avere pubblico mi debbo rivolgere a tutti, l’unica era andare avanti finché non ne avessi avuto ribrezzo». Non pare proprio un’ipotesi percorribile, per il Divo Claudio; non si intuiscono volontà di abbandono alla Fossati: «Sono convinto che so fare solo questo. Però la creatività si può reindirizzare, è una malattia, come andare a riempire continuamente un vuoto». Ha pensato di smettere? «Ci penso da 20 anni, non avrei mai creduto che sarebbe durata così tanto». Prossimi concerti: stasera Roma, 21/22 Bari, 24 Perugia, 26/27 Torino, 29 Bologna, 31/1 aprile Firenze, 3 Padova, 7 Verona, 12 Livorno, 15 Genova. Amici Mick Jagger e Brian Jones ai tempi della loro amicizia. L’allora leader dei Rolling Stones morì annegato nella piscina di casa nel 1969 Facchinetti Ora vi canto “Ma che vita la mia” MILANO Roby Facchinetti, tastierista dei Pooh, 69 anni e ancora tanta voglia di musica, a oltre vent’anni da Fai col cuore del 1993 e trent’anni dall’omonimo Roby Facchinetti, presenta (ieri in videochat a La Stampa) Ma che vita la mia con gli ultimi brani nati dalla collaborazione tra Facchinetti e Valerio Negrini. Quest’ultimo, scomparso un anno fa, era il cofondatore e lo storico paroliere dei Pooh. «Questo mio lavoro – dice Roby, vero nome Camillo – è un omaggio che non potevo evitare. Valerio è stato un grande amico e alla vigilia di Natale del 2012, quando stava già malissimo, mi dettò al telefono gli ultimi versi di Ma che vita la mia. Metabolizzare la scomparsa di un grande amico e trasforma- Roby Facchinetti re quei versi in canzone è stato duro ma doveroso». Nell’album anche qualche brano strumentale come Il volo di Haziel (il nome dell’angelo custode dell’artista) e la dolcissima Poeta. Fin dal primo ascolto poi emergono i suoni dei Pooh del periodo «prog» che negli Anni Settanta avevano sublimato la carriera del gruppo. «E’ una stagione che ricordo spesso – dice Roby - e quando mi avvicino alle tastiere e sono in studio da solo, sovente mi ritrovo a muovere le dita tra le note di quel periodo della mia vita. Anni meravigliosi». A maggio Roby torna live con Ma che la vita la mia-anteprima tour. [L. DON.] T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 32 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 . Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 19 marzo 2014 Rai 1 6.00 Euronews Il telegiornale europeo 6.10 Unomattina Caffè Attualità 6.30 Tg 1 6.45 Unomattina Attualità 12.00 La prova del cuoco Varietà Tutti in cucina con Antonella Clerici, nella 14ª edizione del programma 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.10 Verdetto finale Attualità Il programma condotto da Veronica Maya 15.20 La vita in diretta Attualità 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show con Flavio Insinna Rai 2 6.00 La strada per la felicità Telefilm 6.45 Cartoon Flakes 8.15 Due uomini e mezzo TF 8.35 Desperate Housewives Telefilm 10.00 Tg 2 Insieme Attualità 10.30 Meteo 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg 2 Costume e Società Attualità 13.50 Medicina 33 Attualità 14.00 Detto Fatto Attualità 16.15 Cold Case Telefilm 17.45 Tg2 Flash Lis 17.50 Tg Sport 18.15 Tg 2 18.45 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie Rai 3 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.15 Elisir Attualità 12.00 Tg 3. Tg 3 Fuori Tg 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 Terra nostra Telenovela 16.00 Aspettando Geo Documentari 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 7.56 Borse e Monete. Meteo 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.05 Grande Fratello - Live 14.10 CentoVetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne Talk-show 16.05 Grande Fratello - Live Reality show 16.15 Il segreto Telenovela 17.10 Pomeriggio cinque Attualità 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Italia 1 6.55 Friends Telefilm 7.45 Le regole dell’amore TF 8.40 Una mamma per amica Telefilm 10.30 Dr. House - Medical division Telefilm 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset 13.40 Grande Fratello - Live Reality show 14.10 I Simpson 14.35 Dragon Ball GT Cartoni 15.00 Big Bang theory Telefilm 15.50 Due uomini e mezzo Telefilm 16.35 E alla fine arriva mamma Sitcom 17.25 Nikita Telefilm 18.00 Grande Fratello - Live Reality show 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI Scena del crimine TF 21.10 Don Diana 21.10 The voice of Italy 21.05 Chi l’ha visto? 21.10 Il segreto IV 21.10 Le Iene Show FICTION. Don Diana (Alessandro TALENT SHOW. Federico Russo conduce il talent affiancato da Valentina Correani. In programma grande musica, con brani leggendari e hit contemporanee ATTUALITÀ. Il programma condotto da Federica Sciarelli continua a occuparsi della scomparsa di Marisa, la giovane nonna ligure di cui non si hanno più notizie da quasi un mese TELENOVELA. Tristán (Alex Gadea) non ha ancora deciso se dare il consenso per il rischioso intervento, ma la situazione di Donna Francisca precipita all’improvviso Preziosi) è sempre più esposto contro i clan degli Esposito e dei Capuano: la sua lotta per la legalità sta facendo breccia nel cuore dei compaesani 23.20 Porta a Porta Attualità 0.55 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.30 Sottovoce Attualità 2.00 Magazzini Einstein 2.30 Mille e una notte Musica Magazine 23.55 Tg 2 0.10 Obiettivo Pianeta Documentari 1.00 Rai Parlamento Telegiornale 1.10 Law & Order Telefilm 1.50 Meteo 23.15 Gazebo Attualità 0.00 Tg 3 Linea notte. Tg regione 1.05 Crash. Contatto impatto convivenza Attualità 2.05 Fuori orario. Cose (mai) viste 0.00 Le mani dentro la città Fiction Con Giuseppe Zeno, Simona Cavallari 0.55 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.25 Striscia la notizia Varietà satirico Q ual è il segreto del successo di Fabio Volo in versione radiofonica? I conduttori, anche quelli più spigliati, quando siedono davanti a un microfono, hanno in testa un frame di riferimento per definire un stile che li renda riconoscibili. Per lui il problema non esiste; ne «Il volo del mattino» su Radio Dee Jay è di una naturalezza scandalosa perché innocente, viene prima di ogni progetto e di ogni intenzione. Gli ascoltatori lo percepiscono autentico, lo seguono, lo accettano. Telefona Roberto: è triste, dopo dieci anni di convivenza la sua ragazza lo ha lasciato e di mezzo c’è anche un figlio. Fabio per risollevarlo gli rammenta che la salute è la cosa più importante e gli dà un consiglio: non devi pensare a lei che fa l’amore con un altro, così, se per caso non ci pensava, glielo ricorda. Invece Mauro da Biella l’8 marzo festeggia 28 anni di matrimonio; la prima reazione di Fabio: «Ma non vi rompete i coglioni?» Impagabili sono le telefonate con la quasi ottantenne zia Letizia che si lamenta della solitudine; lui allora la porta a New York da dove trasmette il programma e la fa partecipare alla serie «Sex and the Lety»; Jack le fa proposte audaci; lei gli cucina un polpettone da un chilo e poi confessa «Non sono pronta per le cose a tre». 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.55 Movie Flash 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Le strade di San Francisco Telefilm 16.40 Il commissario Cordier Telefilm Serie televisiva francese 18.10 L’ispettore Barnaby Filmtv Le storie del laconico ed astuto ispettore 20.00 Tg La7 20.30 Otto e Mezzo Attualità VARIETÀ SATIRICO. Prosegue il 21.10 Le invasioni barbariche programma emblematico di Italia 1 che propone servizi di cronaca e attualità. Conducono Ilary Blasi, Teo Mammucari e la Gialappa’s SPORT. Champions League. Ottavi di finale (ritorno). In diretta dallo stadio Old Trafford di Manchester, iRedDevilsallenatidaDavidMoyes ospitano in casa l’Olympiakos ATTUALITÀ. Una nuova punta- 0.35 Scary Movie 4 Film (Comm., 2005) con Anna Faris, Leslie Nielsen. Regia di David Zucker. ★★ 2.10 Grande Fratello - Live Reality show 22.40 Speciale Champions League Sport 0.00 Dentro la notizia Attualità 1.30 Music line Musicale 2.35 Ieri e Oggi In Tv Special Varietà TV2000 can. 55 17.45 Vero in cucina 18.15 Tg Family 18.30 Vendetta d’amore Telenovela 19.30 Padre coraje Telenovela 20.25 Tg News 20.30 Perla nera Telenovela 21.30 Papà ai fornelli 21.55 Tg News BRUNO GAMBAROTTA 6.25 Chips Telefilm 7.20 Miami Vice Telefilm 8.15 Hunter Telefilm 9.40 Carabinieri Telefilm 10.40 Sai cosa mangi? 10.50 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 12.55 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.35 My life Soap opera 16.45 Il grande cuore di Clara Film (dramm., 1988) con Whoopi Goldberg, Michael Ontkean. Regia di Robert Mulligan ★★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela La 7 20.30 Manchester United-Olympiakos VERO TV RADIO&RADIO Rete 4 ta della dodicesima edizione del talk show di attualità e costume, curato e condotto, in diretta, da Daria Bignardi 0.00 Tg La7 Night Desk Attualità 1.10 Movie Flash 1.15 Otto e mezzo Attualità Conduce Lilli Gruber 1.55 I leoni della guerra Film (avv., 1977) REAL TIME 20.55 Tg Tg 21.20 Una Serata Diversa Buonasera Con Papa Francesco 22.30 Una Giornata Con Il Vescovo 23.30 Contempliamo con Maria il Volto del Figlio 0.20 Kojak Fiction DMAX 17.40 Due abiti per una sposa Varietà 18.10 Amici di Maria De Filippi Varietà 19.10 Molto bene 19.40 Il boss delle torte 20.10 Fuori menù Varietà 21.10 Dire, Fare, Baciare - Italia Varietà 22.10 Come tu mi vuoi Documentari 18.35 A caccia di auto 19.30 Cacciatori di tesori 20.20 Banco dei pugni 21.10 MythBusters 22.00 Te l’avevo detto 22.50 Mega navi 23.40 Banco dei pugni 0.35 Sfida all’ultimo morso 1.25 London Garage film / intrattenimento 17.20 Quartet Trasposizione cinematografica di una pièce teatrale di Ronald Harwood SKY CINEMA 1 Il pescatore di sogni SKY HITS digitale terrestre 10.20 Private Pratice RAI 4 I cavalieri del Nord Ovest Dopo la morte di Custer, il capitano John Wayne deve trattare coi pellerossa RAI MOVIE 11.00 Brothers And Sisters RAI 4 11.10 Ciaknews IRIS 11.15 Il sapore del sangue Intorno a un innocente si moltiplicano suicidi e vittime di un serial killer IRIS 11.45 Streghe RAI 4 12.05 Il fiore del mio segreto Una famosa scrittrice rosa è insoddisfatta della propria vita. Di Almodovar RAI MOVIE 13.15 Rush RAI 4 13.20 Un uomo, una città Torino, un giorno del commissario Parrino tra omicidi e rapine di ragazzi bene IRIS 13.50 La giusta distanza RAI MOVIE 14.05 Private Pratice RAI 4 14.50 Brothers And Sisters RAI 4 16.20 Cult PREMIUM ACTION Il prezzo di Hollywood Guy, appena laureato, viene assunto come assistente dal boss di una major. Ma... PREMIUM UNIVERSAL 17.05 Smallville-Gli Inizi PREMIUM ACTION 17.15 5 Anni di Fidanzamento PREMIUM CINEMA 17.45 Friends JOI 17.50 Codice Rosso PREMIUM ACTION 18.35 L’ultimo appello A un mese dall’esecuzione, l’avvocato Chris O’Donnell prende il caso del nonno PREMIUM UNIVERSAL 18.40 One Tree Hill MYA 18.50 Chicago Fire PREMIUM ACTION 15.20 Ti racconto un Libro IRIS 15.35 90210 RAI 4 15.45 Le giraffe Michela e Roberta, sorellastre, si vedono la prima volta al funerale del padre IRIS 15.50 Adorabili amiche RAI MOVIE 16.15 One Tree Hill RAI 4 17.00 Robin Hood RAI 4 17.20 Ninì Tirabusciò la donna che inventò la mossa Primo Novecento: Monica Vitti-Maria Sarti fa di tutto per diventare attrice IRIS 17.25 Rai News - Giorno RAI MOVIE 17.30 Un uomo tranquillo John Wayne, ritiratosi dal pugilato, torna in Irlanda. Di John Ford. Due Oscar RAI MOVIE 17.50 Streghe RAI 4 19.30 Xena RAI 4 19.35 A-team IRIS 19.10 Shit! My dad says JOI 19.20 Animals United Gli animali della Terra in marcia per partecipare alla Conferenza dell’Ambiente PREMIUM CINEMA 19.25 Er-Medici In Prima Linea MYA 19.35 Psych JOI 20.25 Cult PREMIUM ACTION 20.55 No Ball Games - Palla Prigioniera PREMIUM CINEMA 21.15 Duro a Morire JOI Pretty Little Liars MYA Revolution PREMIUM ACTION Nemico pubblico n. 1 L’ora della fuga Prosegue la biografia di Jacques Mesrine, il gangster più ricercato di Francia PREMIUM CINEMA 19.40 I fichissimi Jerry Calà Diego Abatantuono rivisita la vicenda di Giulietta e Romeo RAI MOVIE 20.20 Renegade IRIS 20.25 Heroes RAI 4 21.10 The Sixth Sense - Il sesto senso Bruce Willis cerca di aiutare un ragazzino ossessionato da terribili presenze IRIS Terzo grado RAI 4 21.15 The Last Shot Matthew Broderick convince il produttore Alec Baldwin a finanziare il suo film RAI MOVIE 22.50 Danny the Dog Allevato dal boss Bob Hoskins, il giovane Jet Li incontra Morgan Freeman RAI MOVIE 23.05 L’esercito delle dodici scimmie 2035: i sopravvissuti a un virus vivono sottoterra. Con Bruce Willis e Brad Pitt IRIS 23.35 Scandal RAI 4 0.10 Red Eye RAI 4 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 17.25 Killer Elite SKY MAX 17.30 Come funziona la Terra? DISCOVERY SCIENCE 17.40 The Wedding PlannerPrima o poi mi sposo SKY PASSION 17.50 Hotel Transylvania Raduno di mostri nel film d’animazione di Genndy Tartakovsky SKY CINEMA FAMILY 18.00 Grey’s Anatomy FOX DISCOVERY 18.15 Law & Order: Unità Speciale FOX CRIME 18.25 Stephen Hawking: il disegno dell’Universo DISCOVERY SCIENCE 18.50 Sex & the City FOX LIFE 19.00 Don Camillo monsignore... ma non troppo Don Camillo, ormai monsignore, e Peppone, senatore, si ritrovano in paese SKY CLASSICS 19.05 Natale a New York Due storie intersecate che vedono i protagonisti nella magica New York SKY CINEMA 1 Alaska: ai confini della civiltà DISCOVERY 21.00 Perversione mortale Una psicanalista, suggestionata da una paziente, cade tra le braccia di un uomo SKY MAX Il sole dentro SKY PASSION La moglie più bella Ornella Muti, figlia di due contadini, viene violentata dallo spasimante SKY CLASSICS Project Runway Italia FOX LIFE C.S.I. New York PREMIUM UNIVERSAL PREMIUM ACTION The Originals MYA Chicago Fire PREMIUM ACTION Shameless JOI 22.55 23.00 The Vampire diaries MYA ® FOX CRIME 21.10 World War Z Un kolossal zombie diretto dal regista di "Quantum of Solace", Marc Forster SKY CINEMA 1 CHANNEL 22.00 Covert affairs 23.20 Piume di struzzo Val ha un problema: deve presentare il padre gay (Robin Williams) al suocero PREMIUM UNIVERSAL 23.30 Argo Ben Affleck alla regia per un film d’azione tratto da un’incredibile storia vera PREMIUM CINEMA 23.40 Arrow PREMIUM ACTION 0.25 The Transporter: The Series PREMIUM ACTION 19.50 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.00 Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL CHANNEL Lara Croft Tomb RaiderLa Culla della Vita 22.05 22.50 SCIENCE 19.25 Senza freni Joseph Gordon-Levitt è un messaggero coraggioso che si muove tra le vie di NY SKY MAX Il campeggio dei papà Charlie e Phil questa volta sono alle prese con la gestione di un campeggio SKY CINEMA FAMILY LIFE 18.10 Fast n Loud 19.15 To Rome with love Stavolta Woody Allen gira a Roma e racconta un intreccio di molte storie SKY HITS 19.20 Grande, grandissimo, enorme DISCOVERY Chronicle Tre ragazzi vengono a contatto per caso con una sostanza misteriosa SKY HITS Come è fatto DISCOVERY SCIENCE 21.55 Castle FOX LIFE C.S.I. New York FOX CRIME 22.05 La leggenda dei bambini selvaggi DISCOVERY SCIENCE 22.40 La mia vita è uno zoo Benjamin Mee, padre vedovo, compra uno zoo semi-abbandonato per farlo rifiorire SKY CINEMA FAMILY Street Dance 2 SKY HITS 22.50 Elementary FOX CRIME 22.55 Cuore di tuono Val Kilmer, agente con ascendenze indiane, indaga sull’omicidio di un sioux SKY MAX Una giornata particolare Dolente e poetica storia d’amore tra una casalinga frustrata ed un omosessuale SKY CLASSICS 23.00 Sleepwalking La drammatica storia di una bambina di 11 anni abbandonata dalla madre SKY PASSION Oscure presenze DISCOVERY SCIENCE 23.15 After Earth - Dopo la fine del mondo Will e Jaden Smith, padre e figlio, recitano di nuovo insieme SKY CINEMA 1 34 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 SPORT Totti: «Ai Mondiali con me e Cassano» «Cassano ai Mondiali? Io lo porterei... E Totti? Se sta bene perchè no?». Il capitano della Roma per la prima volta apre ad un possibile viaggio in Brasile il prossimo giugno con la maglia dell’Italia. Totti, 37 anni e 233 reti in serie A, è tornato in campo lunedì sera contro l’Udinese dopo un’assenza di 40 giorni risultando il migliore fra i giallorossi e segnando il primo gol. Intervista PAOLO BRUSORIO TORINO I l giorno dopo l’ennesima fregatura, Urbano Cairo decide che la misura è talmente colma da non meritare nemmeno una sfuriata contro la categoria arbitrale. La topica di Doveri nella coda di Torino-Napoli scotta ancora e il presidente granata scende sì nell’arena e lo fa, però, a modo suo: messaggi morbidi per chi si aspettava la voce grossa. Ma ce n’è per gli arbitri e anche per i suoi giocatori. Cairo:“Gli arbitri? Inutile fare Don Chisciotte” Il patron del Toro: “Mi sono lamentato dopo la Juve: avete visto che è successo” Un altro torto subito dal Toro: la serie si fa pesante. Che effetto le fa? «Lo stesso della sera prima, ma ormai ho preso una decisione: non voglio più parlare di arbitri». Proprio oggi? «L’ho fatto improvvidamente dopo tutto quello che ci è successo nel derby e cosa ne abbiamo guadagnato? Nulla. Così d’ora in poi nessuno del Toro, a partire da me, giudicherà più le decisioni arbitrali». Quindi come si reagisce ai torti? «Si lavora su quello che è nelle nostre possibilità. Sulla qualità del gioco, sulla ricerca di quel cinismo che a volte ancora ci manca. Dobbiamo crescere noi, se lo facciamo anche certe percezioni cambieranno. Come si dice, aiutati che il ciel ti aiuta...». Neanche una parolina su Doveri? «I commenti servono a poco. Anzi». Ha la sensazione di aver pagato certe uscite? In carica «Lo ripeto, abbiamo protestato in maniera importante dopo la partita con la Juventus, non abbiamo ottenuto nulla. Non mi metto a fare il Don Chisciotte, tanto è inutile». Urbano Cairo, 56 anni, è presidente del Toro dal 2005 Sicuro che i tifosi capiscano questo low profile? Non le viene il dubbio che preferirebbero un presidente più aggressivo? «Li posso anche comprendere ma non devo comportarmi da tifoso. Questa non è una gara di popolarità che si vince urlando più degli altri». Cairo proprietario de La7, Cairo azionistaRcs:piùaumentanoisuoiincarichi extra calcistici (e quindi la sua visibilità), più lei si ammorbidisce quando si tratta di parlare di pallone. Solo una coincidenza o c’è del verosimile? Sul futuro di Ventura mente a decisioni che ci hanno penalizzato. Ora serve giocare le ultime dieci gare come se fossero le prime dieci: a cominciare da sabato contro il Livorno, basta pensare agli arbitri. Concentriamoci su quello che dovremo fare da qui alla fine del campionato». Chi vi dice che il tecnico non abbia già firmato il rinnovo del contratto Aspettate e vedrete Sarebbe? «Continuare il processo di crescita che abbiamo iniziato. Non perdere di vista il concetto di squadra e, possibilmente, tenere la parte sinistra della classifica. Se riusciamo in questi intenti, la nostra stagione sarà positiva». Però è mancata la chicca, quella che infiammailtifoso:perl’ennesimocampionato zero vittorie con le grandi. «Non è vero, di occasioni per infiammare ne abbiamo date. E certe partite con le grandi potevano finire in altro modo solo se...». Quando lunedì ha visto in panchina Cerci e Immobile è rimasto sorpreso dalla scelta di Ventura? «Affatto, ho piena fiducia nell’allenatore. Giochiamo tre partite in otto giorni: giusto far rifiatare qualcuno e dare spazio a chi si fa sempre trovare pronto. Come, per esempio, Meggiorini». Però Cerci e Immobile... «Guardi, tanto parlare a volte distrae. La Nazionale, il mondiale, il contratto: a livello inconscio qualche condizionamento possono averlo avuto». Ma Cerci resterà al Toro? «Ha un contratto con noi fino al 2016, deve pensare solo a giocare. In questo momento non c’è niente di più da fare». Ha detto Cerci: voglio giocare la Champions,vorreiallenarmiinuncentrosportivo di alto livello, sono un giocatore di qualità e merito tanto. Che effetto le fanno certe parole? «Cerci mi piace quando gioca, le cose migliori le fa in campo. Non mi interessa commentare quello che dice». Quando firmerà il rinnovo Ventura? «Chi le dice che non l’abbia già fatto?». L’annuncio dopo i 40 punti? «Aspettate e vedrete». Su Cerci Ha detto che merita di Il mondo arbitrale si autoassolve. Il capo dei fischietti minimizza più? Mi piace quando è in campo, non mi interessano le sue parole. Pensi a giocare GUGLIELMO BUCCHERI temente solare, non è stato conces- Nicchi:“Nonsitrattadigrandicose...” ROMA «Illazioni. Le mie attività non influiscono in alcun modo sul Toro, i fatti che riguardano la squadra restano assolutamente indipendenti». Magari servirebbe una figura che stia tra lei e Ventura per sostenere certe parti, uno alla Galliani per esempio? «Non ne ho bisogno. In società le persone ci sono, basta che comincino a prendersi certe responsabilità». Lei non parla di arbitri, ma con il gol di Higuain è arrivata la 4ª sconfitta di fila. Che cosa è successo al Toro? «Abbiamo giocato 23-24 partite a grande livello, ne abbiamo sbagliate nettamente una sola, quella con la Sampdoria. Poi, vero, c’è stato un po’ di appannamento e di appagamento, un pizzico di sfortuna oltre ovvia- Il presidente degli arbitri della generazione 2.0 non ha visto il duello, oltre il limite del consentito, fra Higuain e Glik. O meglio non l’aveva ancora visto all’ora di pranzo di ieri, a sedici, diciassette ore dai fatti che hanno deciso la sfida dell’Olimpico. Marcello Nicchi, lunedì sera, era a Mantova impegnato in un meeting di lavoro e, il giorno dopo, si è limitato a dire di «aver letto delle cose...» e che «non mi sembra si tratti di un episodio mastodontico...». Gli arbitri della generazione 2.0 fischiano in campo, ma, fuori, nessun rumore. Guai a provare ad intervistarli, a chiedergli spiegazioni sul perchè un cartellino giallo non è stato estratto o un rigore, apparen- so. «I tempi non sono maturi...», è la risposta,sempre la stessa, che accompagna le richieste e il fortino dell’Aia resta chiuso, quasi blindato. «Ho sentito e letto che Ventura lamenta almeno 10 punti persi per sviste arbitrali, il tecnico del Torino è una persona perbene ed equilibrata, ha espresso una sua opinione. Comunque vedremo alla fine chi avrà riportato più punti...», ha ironizzato Nicchi. Il punto che segna uno spartiacque invalicabile fra il mondo dei fischietti e il mondo di chi il calcio lo osserva è mobile perchè, in movimento, sono gli errori degli arbitri: sbagliare si può, nel fischietto non c’è la moviola, ma sentirsi vittime di una sorte di sindrome da accerchiamento peggiora le Maratona punita Corianti-napoletani: curvachiusa,penasospesa 1 È stato un dopopartita agitato quello di Toro-Napoli, ma a farne le spese è stato Cairo. Il presidente granata è stato ammonito con diffida dal giudice sportivo per aver contestato gli arbitri «rivolgendo loro un’espressione irrispettosa». Cartellino giallo anche per la curva Maratona, che paga i cori antinapoletani con un turno di squalifica. La pena è stata sospesa con la condizionale, ma se nell’arco di un anno si ripeteranno i cori il settore verrà chiuso. Indifferente Marcello Nicchi, 61 anni, presidente dell’Aia LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Ciclismo, Contador re dei due mari Oggi in Tv Alberto Contador vince la Tirreno-Adriatico: lo spagnolo non si aggiudicava una gara a tappe dalla Vuelta del 2012 (subito dopo il rientro dalla squalifica per doping). L’ultima cronometro (9,1 km sul circuito cittadino di San Benedetto del Tronto) , è andata a Malori che ha battuto specialisti come Cancellara (2°), Wiggins (3°) e il campione del mondo Martin (4°) 10,30 Cricket. Zimbawe-Olanda 13,00 Sport Mediaset 16,00 Tennis. Atp Miami 17,50 Tg Sport 18,00 Basket. Valencia-Alba Berlino 19,00 Sport Mediaset GLI ERRORI ARBITRALI AI DANNI DEL TORO Atalanta 2 a 0 ARBITRO 2 giornata Torino 0 Bergonzi L’1-0 di Stendardo è irregolare per il fuorigioco di Yepes 3a giornata Torino 2 Milan 2 2 Massa Torino 0 giornata Juventus 1 1 7 giornata Sampdoria 2 Torino 2 2 Mazzoleni Retroscena MASSIMILIANO NEROZZI TORINO Gervasoni Dopo aver annullato il gol di Pozzi, per “compensare” viene negato un rigore su D’Ambrosio e concesso uno inesistente al 93’ per contatto Glik-Eder 9a Napoli 2 giornata Torino 0 1 De Marco Due rigori inventati: Mertens si tuffa in area nel primo caso, mentre nel secondo Glik ha il braccio attaccato al corpo sul tiro di Higuain 25a Juventus 1 giornata Torino 0 1 Rizzoli Graziato Vidal per un fallo di mano (era già ammonito) e negato un rigore per lo sgambetto in area di Pirlo su El Kaddouri 26a giornata Torino 0 Sampdoria 2 1 Damato Il gol del vantaggio di Okaka non è regolare: l’attaccante riceve la palla in fuorigioco 28a Torino 0 giornata Napoli 1 1 Doveri GLI ERRORI A FAVORE DEL TORO Centimetri - LA STAMPA 21 giornata Torino 1 Atalanta 0 2 Tagliavento Il rigore da cui nasce la vittoria non esiste: Consigli anticipa Cerci in uscita e non commette fallo 24a Verona 1 giornata Torino 3 0 Rocchi Immobile segna la rete del pareggio partendo da una posizione di fuorigioco 9 PUNTI PERSI GUADAGNATI Discusso Daniele Doveri, 36 anni, arbitro di Torino-Napoli 2 -7 S arà perché il primo round è finito 1-1, o perché alcuni buoni pezzi di ricambio si sono rotti (Peluso, Marchisio, Giovinco), ma domani sera a Firenze s’annuncia la Juve full optional, come mai ha girato in Europa League. Tra quelli che fin qui hanno giocato di più in stagione, i titolari cioè, dovrebbe mancare solo Andrea Barzagli, fuori uso per il riacutizzarsi dell’infiammazione al polpaccio (ci sarà Caceres). Antonio Conte riavrà invece Carlos Tevez, che aveva saltato la sfida dell’andata con la Fiorentina, e la partita di campionato di domenica a Genova, per l’infiammazione al tendine rotuleo: «L’abbiamo dovuto fermare, perché rischiavamo di peggiorare solo la situazione», aveva spiegato il tecnico bianconero. L’Apache non OTTAVI, 1-1 ALLO STADIUM Per gli infortuni di Barzagli Marchisio e Peluso, il tecnico ha l’assetto quasi obbligato Irregolare il gol della vittoria, Higuain si libera di Glik commettendo fallo a 20,25 Calcio fem. Costa Rica-Italia Rai Sport 2 20,40 Calcio. Monza-Salernitana Rai Sport 1 20,45 Calcio. Manchester U.-Olympiacos Rete 4 20,45 Calcio. B. Dortmund-Zentit S.P. Sky Sport 3 22,45 Speciale Champions League Rete 4 23,30 È sempre Calciomercato Sky Sport 1 23,45 Calcio fem. Nuova Zelanda-Spagna Eurosport 2,45 Sport Mediaset Italia 1 Europa League, domani il ritorno: Conte rischierà l’argentino Il gol della vittoria di Pogba è viziato dal fuorigioco di Tevez a 35 Tevez, il segnale della riscossa A Firenze la miglior Juve L’infortunato Larrondo al 94’ non viene soccorso e sostituito, con la palla fuori, e dalla rimessa nasce il rigore del pareggio 6a Eurosport 2 Italia 1 Sky Sport 2 Rai 2 Eurosport 2 Italia 1 . DIFFERENZA cose. Perchè giocare sempre all’attacco affermando che «i nostri arbitri sono i migliori, sbagliano poco e vengono colpiti strumentalmente?». Nicchi è il numero uno, Braschi il designatore ormai in scadenza visto che a giugno verrà sostituito da Rosetti (in pole), Farina o Messina: entrambi comunicano poco, pochissimo e, quando lo fanno, mettersi in discussione appare un reato. Il Toro, in questa stagione, è la squadra più penalizzata: lo dice il cammino dei granata. L’errore di Doveri, lunedì verso le 9 di sera, è stata evidente, non mastodontico, ma, regolamento alla mano, poco importa. Le parole di Nicchi suonano come un danno oltre alla beffa e non solo per i tifosi granata perchè leggere dichiarazioni come «in tutto la stagioni le sviste evidenti saranno state cinque, sei al massimo...» (Braschi dixit pochi giorni fa) è come voler giocare un campionato scollegato dalla realtà. Da quella di chi perde l’equilibrio davanti ad errori. Non solo di centimetri. potrà essere al meglio della condizione, ma non è tipo da rifiutare di scendere sul sentiero di guerra. Ecco, veder spuntare sul prato Tevez sarà il segno inequivocabile, il primo, che la Juve punta a vincere anche l’Europa League, senza risparmi energetici. Perché finora, la hit parade dei bersagli era stata piuttosto chiara, per scelte sul campo e parole fuori: «Il campionato è la priorità assoluta - aveva spiegato l’allenatore - il presidente e non solo lui ha questo desiderio, perché il terzo scudetto consecutivo sarebbe storico». Il vantaggio sulla Roma, e il turnover quasi azzerato dagli infortuni, faranno puntare anche all’Eu- ropa: del resto, lo stesso Conte aveva più volte parlato di crescita internazionale del gruppo. E poi ci sarebbe pure una vendetta, dopo il «rumore dei nemici». Ancora il tecnico juventino: «La Fiorentina parte in netto vantaggio, dopo l’1-1. Anzi, diciamo che già si è sancita l’eliminazione della Juve, sentendo e leggendo quel che si dice. Mediaticamente, abbiamo già pagato, ci hanno massacrato». Ribatte Massimo Ambrosini, dall’accampamento viola: «Se pensassimo di essere favoriti, saremmo dei Su 14 edizioni, Galatasaray, pazzi: come livello Porto, Valencia e Cska di rosa, la Juve non hanno vinto Europa League può non essere consie campionato nazionale derata la migliore». Qualche cautela per la corsa all’Europa League da parte di Conte era però giustificata dall’usura della manifestazione e dalla sua storia: da quando con la fusione tra Coppa Coppe e Uefa il torneo s’è fatto eterno, solo 5 volte su 14, la squadra che ha alzato il trofeo ha vinto pure il proprio campionato nazionale. Se poi lo screening si riduce ai club dei cinque campionati più importanti, e impegnativi, solo il Valencia (nel 2004) centrò l’accoppiata. Semplicemente, l’Europa League ha più partite della Champions, costringe spesso a lunghi viaggi, e concede brevi tempi di recupero. Senza contare che, il più delle volte, ci sono nemici che su quella ruota puntano tutto, energia e ambizioni, perché più nulla possono spremere in patria: chiedere al Bayern Monaco che nella stagione 2007/08 razziò tutto in Germania, ma oltre confine fu piallato in semifinale dallo Zenit San Pietroburgo. Che in Russia arrivò quinto... L’Europa League logora chi ce l’ha. A meno di non avere un buon set di pezzi di ricambio, come tornerà a essere per i bianconeri, e un discreto margine in campionato sulla seconda, che è poi l’identikit della Juve. Basta vincere a Firenze (o anche pareggiare da 2-2 in su), ma non è un dettaglio. Carlos Tevez, 30 anni, 16 gol in 36 partite stagionali 5 Doppiette Lo United tenta la rimonta Champions: Ronaldo a -1 gol da Messi MancinieliminatodaMourinho:passailChelsea In neretto le squadre qualificate ai quarti AND RIT Atletico Madrid (Spa) 1 4 MILAN 0 1 Bayern Monaco (Ger) Arsenal (Ing) 2 1 IERI Chelsea (Ing) Galatasaray (Tur) 0 1 AND RIT 1 2 1 0 AND RIT Barcellona (Spa) Manchester City (Ing) 2 2 Paris SaintGermain (Fra) Bayer Leverkusen (Ger) 4 2 OGGI Borussia Dortmund (Ger) Zenit San Pietroburgo (Rus) 0 1 0 1 AND 4 2 Sky sport 3, Premium calcio 1 Real Madrid (Spa) Schalke 04 (Ger) Centimetri-LA STAMPA 6 3 1 1 Manchester United (Ing) Olympiacos (Gre) 0 2 Rete 4, Sky sport 1, Premium calcio 1 Neanche il tempo di abbrac- ciare Mourinho e di commuoversi per l’accoglienza dei tifosi allo Stamford Bridge che Drogba deve già inseguire. Il Chelsea segna subito contro il Galatasaray, gol di Eto’o che stavolta evita l’esultanza da vecchietto e manda baci al pubblico, quasi per riprendere il centro dell’attenzione dopo gli striscioni e i cori dedicati al ritorno a Londra dell’ivoriano. Il Galatasaray di Mancini, che aveva chiuso sull’1-1 in Turchia, non si riprende più e subisce fino al raddoppio firmato da Cahill. E siamo solo al primo tempo. Poi la partita si addormenta e il ct dell’Inghilterra Roy Hodgson, seduto in tribuna a valutare lo stato di forma dei suoi, ha pochi appunti da prendere. Mancini esce dalla Champions agli ottavi. 1 Nell’altra partita della serata il Real Madrid chiude senza troppa fatica la pratica contro lo Schalke 04 umiliato in Germania con un 6-1. Finisce 3-1 segna ancora Ronaldo, una doppietta (l’altro gol è di Morata): il portoghese è alla sua ottava rete consecutiva in Champions (solo van Nistelrooy ha fatto di meglio con 9) e al 51° gol della stagione (tra club e nazionale). Soprattutto va a -1 dal primato di Altafini e Messi che detengono il record di reti segnate in un’unica stagione di Champions, 14 a testa (uno nel 62 e l’altro nel 2012). A quattro giorni dal Clasico, l’attesissima sfida di campionato tra il Real Madrid leader in classifica e il Barcellona che insegue a -4 punti, i numeri sono importanti. Unica brutta notizia in casa Real il grave infortunio di Jesé Rodríguez uscito al 2’ minuto con un legamento rotto. W 36 .Sport STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Ha detto Mollare? Assolutamente no Sono con Berlusconi da 35 anni e finché vorrà sarò sempre al suo fianco. Anche ora ci sentiamo tutti i giorni Adriano Galliani AMMINISTRATORE DELEGATO DEL MILAN ANSA os. Ciò che è successo nelle ultime ore non ha rasserenato l’ambiente perché Seedorf ha continuato a chiedere con insistenza al presidente totale autonomia gestionale senza relazionarsi con chi gli sta intorno e soprattutto senza mai mettersi in discussione. Inoltre il suo approccio al lavoro risulterebbe fin troppo innovativo: ad esempio è arrivato in ritardo alla riunione tecnica prima della sfida contro l’Atletico Madrid e non ha diretto l’allenamento che si è svolto nella palestra dell’albergo il mercoledì successivo. Le stanze di Milanello ormai sono piene di spifferi esce di tutto. Qualcuno ha ironizzato anche sul ruolo di certi membri dello staff di Seedorf trasformati all’occorrenza in camerieri per improvvise voglie di uova strapazzate. Nessuno però ha voglia di ridere. A partire da Galliani, consi- Per Clarence Seedorf, 37 anni, brutto inizio:7 sconfitte in 12 partite NON SOLO RISULTATI il caso LAURA BANDINELLI MILANO L e faccende del Milan tornano ad imperversare nelle stanze di Arcore con un summit d’urgenza convocato ieri in tarda serata da Silvio Berlusconi. Proprio dall’entourage del Cavaliere è trapelata, infatti, la notizia di un secondo incontro con l’amministratore delegato Adriano Galliani e il tema dell’incontro pare essere stato lo stesso di sabato scorso: il futuro di Clarence Seedorf e del nuovo Milan. La bufera ha coinvolto direttamente anche la squadra e infatti, sempre in serata, è rim- Milan, altro vertice da Berlusconi La panchina di Seedorf vacilla Summit notturno con Galliani. Voci sulla presenza di alcuni giocatori 3 Sconfitte di fila Era dal novembre 2006 che la squadra non perdeva per tre volte consecutive in campionato balzata l’indiscrezione che oltre all’ad rossonero fossero stati invitati a raccontare il «mondo di Clarence» il vice Mauro Tassotti e un paio di giocatori. Nessuno si sarebbe immaginato uno scenario simile a distanza di due mesi dall’insediamento del nuovo allenatore ma la tensione negli ultimi giorni ha toccato i livelli di guardia e si è reso necessario un altro chiarimento. Perché ciò che più preoccupa il presidente PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE (IVA ESCLUSA) 1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro 2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Afitti Offerte, 8 Afitti Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11 Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61 /// 4 Lavoro Domande: - operai, autisti, fattorini, personale pubblici esercizi, impiegati, personale domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 /// altre domande Euro 2,61 Avvisi urgenti, data issa, o neretti: il doppio. Neretti urgenti, data issa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo. Elementi aggiuntivi: Fondino colorato: +25%; Keyword: €5,00; “A.”: €3,17; Logotipo: €23,00 ATTIVITA’ COMMERCIALI Torino provincia Negozi/aziende acqu./gerenze LIBERO come nuovo Moncalieri vicino centro ingresso salone cucina 2 camere 2 bagni € 90.000 contanti più mutuo. Tel. 011.503313. 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Perché un conto è rivendicare ciò che ti spetta di diritto per questioni di eredità come aveva fatto Barbara quando ha ottenuto un ruolo di primo piano nel Milan, un conto è provare a comandare a casa degli altri. I nervi quindi sono saltati. Sabato prima della sfida contro il Parma il problema è stato affrontato nella club house rossonera con toni piuttosto accesi. Da qui la necessità di andare ad Arcore per chiarire le competenze di ciascuno. La sconfitta contro il Parma ha contribuito ad alimentare il ca- 1998 L’ultima protesta Tifosi in rivolta anche nell’era del Capello-bis, (10° posto), l’anno dopo il Milan vinse lo scudetto A preoccupare il presidente anche le manie del tecnico e l’invadenza della manager derato dagli ultrà il principale responsabile del declino del Milan e alle prese con una delicata questione che riguarda anche il suo futuro. Perché l’ultima parola spetta ancora una volta a Berlusconi che deve decidere se è davvero il momento di sganciarsi dal passato per affidarsi ad un uomo nuovo che tra l’altro non piace neppure alla figlia. Galliani ieri pomeriggio ai microfoni della Rai ha tuonato: «Io non mollo assolutamente. Sono con Berlusconi da 35 anni e finchè vorrà starò sempre al suo fianco». Quando Barbara provò a metterlo da parte disse più o meno le stesse cose. Silvio allora, tirò fuori dal cilindro la soluzione del doppio amministratore delegato. Stavolta non sono ipotizzabili altri sdoppiamenti. LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 MotoGp Via alla stagione In notturna Comincia il Mondiale in Qatar: i nuovi regolamenti potranno ribaltare i pronostici Terzetto spagnolo Valentino proverà a rompere l’egemonia Le possibilità della Ducati Factory Open Open 2 Le moto ufficiali (Honda e Yamaha) hanno a disposizione 5 motori (con sviluppo congelato), 20 litri di benzina e centralina elettronica Magneti Marelli con software libero Le moto «private» hanno 12 motori a disposizione, 24 litri di carburante, una gomma più morbida ma devono usare il software elettronico fornito dall’organizzatore Nel caso i piloti di una stessa moto Open vincano una gara, ottengano due secondi posti o tre terzi vedono ridursi i litri di benzina a 22. Nel caso di tre vittorie viene tolta anche la gomma più morbida Anche le due ruote stravolte dalle norme Sport .37 . In breve Serie A, squalificati Benalouane, prova tv 1 Il giudice sportivo Tosel ha inflitto tre turni di stop a Benalouane (Atalanta) con la prova tv per un pugno al fianco del doriano Regini. Tre giornate anche a Conti (Cagliari). Un turno ad Abbiati (Milan), Emeghara (Livorno), Mbaye (Livorno), Hetemaj (Chievo), Krhin (Bologna), Marchionni (Parma), Pisano (Cagliari), Pogba (Juventus) e Sturaro (Genoa). Chiesta l’archiviazione Factory 2 Il «caso» Acerbi Nel caso una Casa non abbia vinto gare nell’anno precedente (Ducati) ha diritto a 12 motori (sviluppo libero), 24 litri di benzina pur usando il proprio software. Inoltre i test non sono contingentati e può usare una gomma più morbida 1 La Procura Antidoping ha richiesto alla prima sezione del Tna l’archiviazione del procedimento relativo a Francesco Acerbi, aperto a seguito della positività alla gonadotropina corionica riscontrata nel test antidoping dopo CagliariSassuolo dello scorso 1° dicembre. Gli accertamenti hanno evidenziato come la presenza della sostanza fosse dovuta alla ricomparsa della formazione tumorale. Mondiali 2014 Altri ritardi a San Paolo 1 Lo stadio di San Paolo dove si giocherà Brasile-Croazia, partita inaugurale dei Mondiali (12 giugno-13 luglio) sarà consegnato incompleto il 15 aprile, data prevista per la fine dei lavori. Torneo Beppe Viola Marc Márquez, 21 anni, spagnolo, campione mondiale della MotoGp Il calendario 23 marzo GP Qatar Losail 13 aprile GP Stati Uniti Austin 27 aprile GP Argentina Rio Hondo 4 maggio GP Spagna Jerez 18 maggio GP Francia Le Mans 1 giugno GP ITALIA MUGELLO GP GP GP Olanda Assen 10 agosto GP Stati Uniti Indianapolis 17 agosto GP 31 agosto Repubblica Ceca GP Brno Gran Bretagna Silverstone 14 settembre GP 28 settembre San Marino GP Misano Aragona Motorland 12 ottobre GP 19 ottobre Giappone GP Motegi Australia Phillip Island 26 ottobre GP 9 novembre Malesia GP Sepang Comunità Valenciana Valencia Centimetri LA STAMPA Domenica sera a Losail il primo gran premio Lorenzo, Pedrosa e Rossi sfidano il campione 28 giugno 13 luglio Germania Sachsenring Assalto a Marquez I senatori contro il re bambino MATTEO AGLIO 15 giugno Catalunya Barcellona Juve vince ad Arco stato il grande assente dell’inverno, eppure rimane il favorito. Marc Marquez, baby prodigio che ha impresso il suo marchio alla MotoGp nella stagione del debutto, è il bersaglio dei senatori della classe regina. Gli sono bastati tre giorni a inizio febbraio in Malesia, prima di fratturarsi il perone allenandosi col dirt track, per ribadire che togliergli la corona non sarà semplice. «Gli occhi saranno tutti puntati su di me. È qualcosa di nuovo difendere un titolo», ha nicchiato il piccolo diavolo, a suo agio con le parole come con il manubrio. Una modestia che gli va stretta, dopo avere già dimostrato di andare a nozze con la pressione oltre a potere contare, ora, su un anno di esperienza in più. «Alla prima gara non sarò al 100% fisicamente – ha continuato -, spero di portare a casa punti importanti». Un bluff che non inganna nessuno, tantomeno i suoi avversari che sanno che il cannibale spagnolo ha sempre fame. Gli altri – Lorenzo, Pedrosa e Rossi – sembrano fare fronte comune. Lo avevano sottovalutato lo scorso anno, pensavano È Island, ma con Marquez fuori dai giochi quel risultato potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro. La Spagna, con Marquez, ha trovato il nuovo eroe, un Valentino nato nei pressi di Barcellona, ma l’originale non ha voglia di abdicare. «Sono più competitivo dello scorso anno», il bilancio del Dottore alla fine dell’inverno. Quello che non ha detto è che non sa ancora se basterà. Dopo quasi vent’anni in sella, Rossi si diverte come un ragazzino. Ha provato a rimettersi in gioco e l’inizio di stagione sarà una sfida con se stesso. «Sette, otto gare e poi deciderò se continuerò in MotoGp», il suo obiettivo. Per centrarlo dovrà fare i conti con «quei tre», come li definisce. Il terzetto spagnolo BABY PRODIGIO «Gli occhi saranno puntati su di me. Difendere il titolo è qualcosa di nuovo» Mi aspetto Marquez subito molto veloce Attenti a Valentino Sono più competitivo rispetto alla scorsa stagione E sono ottimista Jorge Lorenzo Valentino Rossi Pilota Yamaha Pilota Yamaha che le prime vittorie sarebbero state un fuoco di paglia. Invece erano l’inizio di un incendio con cui si sono scottati. Marc ha pochi punti deboli e alla seconda stagione in MotoGp ha margini di crescita. Bisogna fermarlo subito, sfruttando una pista, quella di Losail, amica della Yamaha che l’anno scorso aveva piazzato Jorge e Valentino davanti a tutti. Il maiorchino ha passato un inverno fra alti e bassi, ruggendo contro le nuove gomme Bridgestone che sembrano essere fatte per gli avversari. Ha ritrovato il sorriso e il primo posto nei test di Phillip Tv:SkySportMotoGp Domanilelibere 1 Il Gp del Qatar prenderà il viadomanialle16conleliberedi Moto3 e Moto2 e MotoGp (17,55).Doppiasessioneilvenerdì per la classe regina (16 e 18,55). Sabato qualifiche per Moto3 (16) e Moto2 (16,55) e MotoGP (18,35). Domenica le gare: alle 17 Moto3, alle 18,20 Moto2ealle20laMotoGp.DirettasuSkySportMotoGpHD,qualificheegareinchiarosuCielo. che può contare anche su Pedrosa, eterna promessa che ha visto festeggiare i compagni di squadra, senza mai riuscire a essere la vera prima guida. È ad un bivio e non deve sbagliare strada. Anche perché i regolamenti potrebbero contribuire a rimescolare le carte. Le Open in prova hanno mostrato gli artigli. Aleix Espargaró – altra stella di un vivaio spagnolo che sembra infinito – con la Yamaha ha mostrato la velocità giusta per stare con i migliori. Senza dimenticare la Ducati, ancora un work in progress, che ha abbandonato il passo del gambero e ha una fame da squalo. «Non siamo da podio ma siamo migliorati più del previsto», l’analisi di Dovizioso, che fa del realismo la sua arma. I suoi capi sono stati più espliciti, individuando nel podio l’unico risultato utile prima di novembre. Marquez non potrà contare sull’effetto sorpresa, sarà solo contro tutti. Una nuova sfida disegnata apposta per lui. 1 La Juve ha vinto la 43a edizione del torneo Beppe Viola, dedicato alla categoria Allievi: in finale 5-1 al Chievo. Elezioni Fisi La Di Centa si presenta Manuela Di Centa, 51 anni 1 Manuela Di Centa, 51 an- ni, ex campionessa di sci di fondo, candidata alla presidenza della Fisi (avversaria di Flavio Roda e Piero Marocco), ha presentato il suo programma a Milano: «Ci sono aspetti da migliorare: le relazioni con la base, le società, i comitati regionali e con il vertice della Federazione per creare una forte leadership internazionale». Zoeggeler e il ritiro «Decido a giugno» 1 Alla Scala di Milano il presidente del Coni Giovanni Malagò è tornato sulla spedizione azzurra a Sochi: «Peccato per il record dei quarti posti, è mancato l’oro». Intanto, Armin Zoeggeler rinvia il ritiro: «Decido a giugno». Al torneo di Miami Schiavone eliminata 1 Francesca Schiavone va ko al 1° turno a Miami con la kazaka Shvedova (6-4 6-2). Volley, Mondiali a rischio Cardullo infortunata 1 Paola Cardullo chiude la stagione e vede in forse il Mondiale dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 38 39 T1 T2 GIORNATA DIFFICILE PER I PENDOLARI Sciopero dei mezzi pubblici Sospesa la Ztl centrale Oggi sciopero nazionale del trasporto pubblico locale. Sarà garantita l’effettuazione del servizio nelle seguenti fasce orarie: servizio urbano e suburbano e Metropolitana dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 12 alle ore 15. Autolinee LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 extraurbane e sfm Pont-Rivarolo-Chieri e Torino-Aeroporto-Ceres da inizio servizio alle ore 8 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30. Non sarà attiva la ZTL Centrale diurna, quella normalmente attiva dalle 7.30 alle 10.30 dal lunedì al venerdì. Oggi possibili disagi sull’operatività dei Centri di Servizi al Cliente TORINO Diario Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it Corre dietro a un pallone Investito da un’auto VERSO IL VOTO DEL 25 MAGGIO VERTICE NOTTURNO DEI CINQUESTELLE: È BONO IL CANDIDATO Gravissimo un bambino di 8 anni a Villafranca Antonio Giaimo A PAGINA 47 “Condannate lo scrittore all’ergastolo” Regione, Primarie per il centrodestra Da Petralia a Torino Tutti insieme D’accordo anche la Lega, Berlusconi sembra vicino al sì P L’UNIVERSITA’: COLPA DELL’ANTICIPO A PRIMA DELL’ESAME DI MATURITÀ LA STORIA BEPPE M INELLO tratta. Primi segnali di * Sidisgelo nel centrodestra, I pm: «L’ha uccisa lui Il suo romanzo vale una confessione» paralizzato dai veti incrociati tra Forza Italia e alleati. Ma qualcosa si sta muovendo. Pichetto: «Sono contrario ma conta quello che decide Berlusconi». P. Italiano e M. Peggio Mondo e Tropeano A PAGINA 46 ALLE PAGINE 40-41 La grana di Mussolini “cittadino” LA STORIA Un cavillo frena la sua espulsione dagli «onorari» Beppe Minello A PAGINA 45 Ecco il perché delle nausee in gravidanza Grandi chef al Salone Scoperta al S.Anna Il responsabile è il batterio dell’ulcera Non solo Vaticano alla kermesse del libro al Lingotto Marco Accossato Medicina, meno iscritti ai test Elena Lisa e Maria Teresa Martinengo A PAGINA 43 A PAGINA 49 Il falso parto anti-multa MASSIMO NUMA «M ia moglie sta per partorire! Stavamo andando in ospedale...». Un automobilista torinese, sorpreso in auto intento a compiere manovre pericolose in via Tenivelli (San Donato), era stato intercettato da una volante del 113, impegnata in un controllo di routine. Gli agenti lo avevano fermato e lui si era giustificato indicando la moglie seduta al suo fianco: «Sta male...forse ha già rotto le acque». I poliziotti, preoccupati, avevano immediatamente deciso di scortare l’auto della coppia sino al pronto soccorso più vicino. Azionata la sirena, via verso l’ospedale. Ma Giuseppe D. , 36 anni, a metà percorso, imboccava all’improvviso una traversa cercando di seminare la volante. Inseguito e bloccato, ci ha riprovato: «Vabbè, è incinta ma forse non deve partorire proprio adesso e ce ne torniamo a casa». Gli agenti gli hanno contestato la lunga lista delle infrazioni commesse, lui ha perso il controllo e ha ferito un poliziotto colpendolo con un pugno. Finale con arresto per lesioni e resistenza. La moglie però sta benissimo. Tortello A PAGINA 48 etralesi di tutto il mondo unitevi. Quest’anno a Torino. Oggi, festa di San Giuseppe, per la 14ª volta, i petralesi, nel senso di originari di Petralia Sottana, provincia di Palermo, celebrano il momento conviviale più importante di quattro giorni di festa iniziati sabato e che terminano domani. In 152 siederanno al desco allestito al Royal hotel di corso Regina, ma molti di più sono stati e saranno i petralesi arrivati in questi quattro giorni in città: oltre 1200 soprattutto dall’Italia, ma anche dall’estero per partecipare a una sorta di festa della memoria e della tradizione iniziata nel ’90 quando un petralese emigrato a Roma aveva organizzato un incontro fra ex-compagni di scuola. Una festicciola diventata un appuntamento fisso nel periodo attorno alla festa di San Giuseppe. Se tenete conto che gli abitanti del piccolo comune delle Alte Madonie sono circa 3 mila, capirete bene che vederne un terzo da un’altra parte del globo non è poca cosa. Questa volta è toccato a Torino. A non cambiare mai è il rito della festa, dal Ballo Pantomina della Cordella al menù, tutto a base di prodotti locali (di Petralia): dalla mezza arancia per iniziare, alla salsiccia asciutta alle tagliatelle con lenticchie fino al baccalà fritto con contorno di cardi selvatici. Auguri. T1 CV PR T2 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 gg Dossier/Verso il voto del 25 maggio Centrodestra a un passo dalle Primarie La Lega incontra Berlusconi e sposa la posizione di Ncd e FdI. il 5-6 aprile la possibile data della consultazione Il tavolo tra Forza Italia e alfaniani termina con un nulla di fatto. Pichetto: “Sono un azzardo, decida il Cavaliere” Cinquestelle ALESSANDRO MONDO Bono candidato “Batterà la destra e Chiamparino” Primarie: primi segnali di disgelo nel centrodestra, paralizzato dai veti incrociati tra Forza Italia e gli alleati. Nulla di conclusivo, ci mancherebbe. Tanto più nel partito del Cavaliere, dove l’ultima parola è sempre e comunque quella del monarca assoluto. Se è vero che il monarca, in altre faccende affaccendato, tarda a pronunciarsi, è altrettanto vero che comincia a tastare il terreno. E non è da escludere che il coro unanime fuori dal portone di Arcore, e/o di Palazzo Grazioli, possa avergli suscitato qualche riflessione. Nella tarda serata la fumata bianca all’assemblea dei grilllini Pressing della Lega Tutti vogliono le benedette primarie. Gli ultimi a ragguagliarlo sono stati Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti per la Lega, ricevuti domenica. Il Carroccio, per nulla deciso a Pichetto: «Resto contrario ma conta quello che decide Berlusconi» fare da comprimario, rivendica l’unità della coalizione, il «refrein» di tutto il centrodestra, ma non a ogni costo: chiede le primarie per scegliere il nome più competitivo e ha già avvertito che potrebbe correre in proprio. Nè è casuale l’uscita di Roberto Maroni. «O ci ricompattiamo o riconsegnamo il Piemonte alla sinistra - ha avvertito ieri il governatore lombardo -. Io sono per le primarie, utili per ricompattarci». Pausa. D’altronde, «è difficile pensare che Ncd o Fratelli d’Italia possano appoggiare un candidato imposto». A vuoto il tavolo FI-Ncd Appunto. Presumibilmente è lo stesso discorso che Berlusconi dev’essersi sentito fare lunedì da Guido Crosetto, FdI, nel corso di un altro «vis a vis». E Altero Matteoli da Renato Schifani, presidente Ncd, nel tavolo con- Veti incrociati I veti incrociati tra i partiti alleati continuano a provocare una situazione di impasse nel centrodestra: nella foto Gilberto Pichetto, candidato di Forza Italia DECADENZA Rinviato il voto su Giovine La decadenza di Michele Giovine e la surroga di Sara Franchino, Pensionati, possono attendere: la votazione, sollecitata dall’opposizione, è stata fatta slittare dalla maggioranza a martedì prossimo. Obiettivo: attendere la sentenza del Consiglio di Stato e guadagnare tempo per approfondimenti. Mercedes Bresso, contraria alla surroga, annuncia un ricorso al Tar in caso di voto favorevole. 1 vocato ieri tra Forza Italia e il partito di Alfano. Giusto un assaggio, dato che il confronto è stato riconvocato oggi (a Roma si riunirà anche lo ststo maggiore di FdI-An). «Positivo che tutti abbiano auspicato l’unità della coalizione, penso ci siano i margini per un’intesa», commenta Osvaldo Napoli, FI, di quelli che le primarie le escludono. carsi dall’enpasse sui nomi: della serie, vinca il migliore? Gilberto Pichetto, il candidato di Forza Italia, non si scompone: «Mai detto che le primarie non s’hanno da fare, ma resto dell’idea che siano un azzardo sul fronte procedurale e logistico. In ogni caso, chi decide è Berlusconi. E se deciderà in questo senso, mi metterò in azione». Rumors sulle primarie Primi ragionamenti A quali condizioni, non è dato sapere. Sta di fatto che ieri, per la primavolta,sulleprimariehanno cominciato a rimbalzare voci di ogni genere. Voci e persino date. Una rimandava al 13 aprile: comunque improbabile, visto che in quei giorni si terrà il Congresso Nazionale Ncd. In base ad altri «rumors», la consultazione potrebbe cadere il 5-6 aprile. Semplici bufale o la dimostrazione che qualcosa comincia a muoversi? Le primarie come occasione, anche per il Cavaliere, di smnar- Se è per questo, dalla sede di corso Vinzaglio, dove si è accasata Forza Italia, fanno notare che a ben vedere le primarie converrebbero al partito più grande, in grado di convogliare ai seggi il maggior numero di votanti. Stando ad altre interpretazioni, la consultazione vedrebbe avvantaggiati gli alleati, forti di una catena di comando più corta e quindi in grado di mobilitare in massa i loro supporter. Oggi, forse, ne sapremo di più. La scelta del Movimento 5 Stelle di candidare alla presidenza Davide Bono è il segno che uno dei luoghi cruciali dove si giocherà la partita per il governo del Piemonte sarà Torino. La città governata per 10 anni da Sergio Chiamparino, nell’immaginario del popolo grillino l’uomo simbolo del potere «che ha realizzato le Olimpiadi, l’inceneritore e vuole fare la Torino-Lione, cioè tutto quello contro cui ci siamo battuti in questi anni», spiega il capogruppo M5S in Consiglio regionale. E non è un caso che l’unica tappa di Beppe Grillo per la campagna elettorale è stata programmata a Torino a ridosso della chiusura dei comizi. Ma i Cinquestelle non faranno solo una campagna contro ma, soprattutto, una campagna per a cominciare dall’introduzione del reddito di cittadinanza. Un progetto tutto da costruire perché come ricorda Bono «noi ci presentiamo come unica e credibile alternativa al malgoverno che destra e sinistra hanno prodotto durante le ultime legislature, con un debito monstre di 12 miliardi di euro ed un deficit strutturale di almeno 600 milioni l’anno». Ma all’interno di questi rigidi paletti «ci sono spese da tagliare sulle grandi opere inutili che destra e sini- Davide Bono stra vogliono realizzare a partire dalla Torino-Lione». Il lavoro sul programma sarà completato entro la fine del mese (tra i punti principali c’è la trasparenza del sistema degli appalti regionali) e ieri sera l’assemblea che ha scelto Bono come sfidante di Chiamparino e del competitor del centrodestra ha iniziato a definire i criteri per la composizione del listino. Dieci persone, otto di loro, se i Cinquestelle vinceranno le elezioni diventeranno assessori «mentre per la scelta dei tre esterni pensiamo di aprire anche a persone esterne al movimento da selezionare attraverso i curricula. Scegliendo le persone più competenti sul modello di quello che ha fatto il sindaco Pizzarotti a Parma». I protagonisti della campagna elettorale saranno, naturalmente, i quaranta candidati per il Consiglio regionale che saranno affiancati dai parlamentari pentastellati a partire da Alessandro Di Battista. Ad oggi sono state programmate un centinaio di tappe tra piccoli e grandi centri del Piemonte. In campo ci saranno anche i candidati per il Parlamento europeo. [M.TR.] T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .41 g Consiglio regionale Centrosinistra La Corte dei Conti contesta ai gruppi 200 mila euro del 2013 La sfida di Chiamparino “Aree a burocrazia zero per attrarre le imprese” Trenta giorni per i chiarimenti Nel mirino telefonia ed elettronica I Comuni preparano gli atti necessari, Finpiemonte garante verso le aziende MAURIZIO TROPEANO ALESSANDRO MONDO Telefonia. Dotazioni informatiche. Giornali. Incarichi e consulenze. E poi discrepanze nella gestione della cassa. La sezione controllo della Corte dei Conti di Torino ha inviato al presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattanneo, la richiesta di chiarimento per circa 200 mila euro spesi dai gruppi regionali nel corso del 2013. E questo nonostante i bilanci abbiano ricevuto il via libera dei revisori dei conti che hanno passato al setaccio scontrini e note spese, come previsto dal regolamento del Consiglio regionale. Il modello è quello del Trentino: che però è una Regione a statuto speciale, quindi con maggiori risorse a disposizione, e per questo va preso con le molle. Anche così, Sergio Chiamparino, ormai in campagna elettorale, comincia a studiare come trasformare le enunciazioni in strategie. E non poteva che partire che dalle imprese, cioè dal lavoro, in una Regione dove la crisi morde più che altrove. Le irregolarità Secondo i giudici contabili «l’esame condotto sui rendiconti ha evidenziato per alcuni gruppi consiliari l’esistenza di irregolarità». La prima: «La rispondenza dei dati contabili con la documentazione allegata». La seconda: «La coerenza di alcune spese con le finalità previste dalla legge secondo i principi individuati nelle linee guida». E la terza: «La loro necessità in eccedenza rispetto alle dotazioni previste». Da qui la decisione di inviare ai gruppi consiliari le osservazioni in merito alla regolarità delle spese e la richiesta di chiarimenti. Solo Fratelli d’Italia, Nuovo Centrodestra e il gruppo misto Cursio, misto-Cattaneo e misto-Boniperti non dovranno fornire chiarimenti. «Non necessarie» Nel mirino della sezione di controllo della Corte dei Conti sono finite le spese per le dotazioni strumentali e logistiche che «Burocrazia zero» Bilanci approvati dai revisori I revisori dei conti avevano sottoposto a severi controlli i rendiconti dei gruppi regionali per poi approvarli il Consiglio regionale «si è assunto l’onere di fornire a proprie spese» individuando espressamente i servizi e le strutture connesse. Ecco perché per «evitare ingiustificate duplicazioni di spese gravanti sui fondi pubblici» è necessario che «eventuali spese so- Fratelli d’Italia, Ndc e gruppo misto non dovranno rispondere alle osservazioni stenute dai gruppi per servizi e attrezzature fornite dal Consiglio regionale venga puntualmente evidenziata la loro necessità». E i giudici contabili avvertono che «le decisioni dell’organo di autogoverno del Consiglio regionale contengono implicitamente una valutazione sulla loro sufficienza per lo svolgimento delle normali attività istituzionali dei gruppi». Le osservazioni della Corte dei Conti sono state accolte con stupore da parte dei capigruppo che avevano già dovuto superare i severissimi controlli dei revisori dei conti. Le reazioni Da qui la richiesta di convocare una riunione della conferenza dei presidenti con i revisori e gli uffici per approfondire la questione. i. Cattaneo ha convocato la riunione per la prossima settimana: «E’ la prima volta che applichiamo le nuove regole sui controlli dei fondi dei gruppi regionali. I bilanci sono stati esaminati dai revisori ed è giusto instaurare un rapporto di collaborazione con la Corte dei Conti». Per questo la segretaria generale del Consiglio ha preso contatto con la sezione di controllo anche per «capire come si applica la sentenza della Corte Costituzionale sui poteri di controllo della Corte dei Conti». «Questo il nome del progetto al quale sta lavorando l’ex-sindaco di Torino, e candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, parzialmente accennato lunedì sera durante l’incontro organizzato dalla Fondazione Benvenuti in Italia e dall’onorevole Pd Davide Mattiello. Nuovi investimenti Attrarre imprese sul territorio permetterebbe di consolidare il tessuto produttivo e portare a casa investimenti preziosi ai Comuni interessati di presentare le domande. Una specie di concorso, insomma». Il ruolo di Finpiemonte Competitività Il tema, una delle priorità che hanno segnato anche il programma della giunta-Cota, è l’attrattività del Piemonte verso le piccol e medie imprese. Come convincerle a trasferire l’attività in Piemonte? Eliminando le pastoie burocratiche, cioè semplificando la vita a quanti hanno già il loro da fare per reggere le sfide dei mercati. La sperimentazione Da qui l’idea: creare in Piemonte 4 aree sperimentali, a burocrazia zero, per stimolare gli investimenti. Quali aree? «Questo lo vedremo - ha spiegato ieri Chiamparino, dettagliando il progetto -. Penso ad aree costituite su base volontaria, a un bando regionale che permetta In questo perimetro Finpiemonte, ma Chiamparino pensa anche al coinvolgimento del Ceip, svol- «Il modello è quello del Trentino, solo così potremo aumentare la competitività» gerebbe un doppio ruolo: quello di interlocutore unico per gli imprenditori interessati e quello di soggetto incaricato di costruire la rete dei servizi in accordo con i Comuni e le Unioni di Comuni. Con la Regione nel ruolo di supporto e di garanzia. Il patto In sintesi, gli enti locali che devono definire le concessioni, i per- messi e le autorizzazioni ad ogni livello - tutto ciò che occorre per insediare attività produttive - firmerebbero una convenzione esigibile con Finpiemonte («ne ho già parlato con Fabrizio Gatti, il presidente») e si impegnerebbero a preparare le pratiche entro un periodo di tempo preciso. Servizi«in vendita» Il passo successivo consisterebbe nello stilare un «catalogo» di questi servizi per permettere di promuovere il «pacchetto» in Italia o all’estero. In presenza di un accordo sulla tipologia dell’insediamento, entro un numero prefissato di mesi gli imprenditori otterrebbero tutte le condizioni per avviare l’attività o per poter costruire. Parola d’ordine: meno burocrazia, più competitività. «In fondo, è la stessa idea dello sportello unico per le imprese ma affidato a Finpiemonte - conclude Chiamparino -. Ci stiamo già lavorando». T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 42 T1 CV PR T2 il caso ELENA LISA A ll’Università la debacle - che da Torino si estende in tutta Italia - c’è chi la prende con ironia, o per lo meno ci prova. Poi c’è chi non fa niente per nascondere il fastidio. Il primo, Ezio Ghigo, direttore del dipartimento di Medicina attacca con un sardonico: «Pensavo peggio, 500 studenti in meno ai test d’ammissione nonostante il ministero dell’Istruzione ce la stia mettendo tutta per ostacolare gli accessi , sono un ottimo risultato». Il secondo, Giovanni Re, direttore del dipartimento di Veterinaria va giù più duro: «Anticipare la data dei test, e inserirla quando i ragazzi sono già impegnati per la maturità, è stata una decisione folle». Chiuse le iscrizioni Nel dettaglio. Chiuse ieri mattina le preiscrizioni alle prove d’accesso di Medicina e Veterinaria - l’annuncio di una loro anticipazione, già prima della verità dei numeri, aveva preoccupato i professori univer- 2014/2015 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 614 . Cronaca di Torino .43 Medicina veterinaria 846 Iscrizioni ai test Is I d’ammissione 2.902 Medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria 2013/2014 LA STAMPA Asta Sant’Agostino 24 marzo - ore 15 e ore 21 Dipinti antichi, dell’800, del ’900 e contemporanei 25 marzo - ore 15 e ore 21 Arredi, argenti, orologi e gioielli 3.442 Centimetri - LA STAMPA Crollo degli iscritti ai test universitari “Colpa dell’anticipo” 342 G. de Chirico 303 F. Vellan Meno 15% a Medicina, meno 28% a Veterinaria Prima della maturità In molti hanno rinunciato perché troppo difficile cimentarsi su due fronti I PRESIDI Ghigo: pensavo peggio Re: questa data è una decisione folle 352 E. Baj sitari e quelli degli istituti superiori - queste sono le cifre: gli iscritti ai test di Medicina e Chirurgia, e Odontoiatria e Protesi Dentaria sono 2.902, quelli di Veterinaria, 614. Diverso il dato dell’anno passato (i test erano stati fissati dopo la maturità): 846 gli iscritti a Veterinaria, 200 in più, e 3.442 quelli di Medicina. Oltre 500. Le ansie degli studenti ma al di là di professori e direttori di Dipartimento sarebbe bastato ascoltare i pareri (e le ansie) dei ragazzi delle superiori costretti a cimentarsi su due fronti. «Non comprendo le ragioni - dice Ezio Ghigo -: il risultato, che avevamo immaginato e che puntualmente si è verificato, è che in molti hanno rinunciato al test». Il che non significa aver limitato il numero dei futuri (potenziali) laureati. In Piemonte i posti destinati alle lauree magistrali in Medicina sono circa 600 ben al di sotto dei 2.902 iscritti. «Il punto continua Ghigo - è che l’unico strategia che vedo è disincentivare i ragazzi a studiare medi- cina». Eppure, dati alla mano, questo mestiere rappresenta ancora una passione e un approdo per molti studenti. La scelta della sede Ma se alla difficoltà del test preingresso si aggiunge quella della specializzazione post-laurea, non più in grado di garantire le borse di studio, ma che sono indispensabili per partecipare a un concorso e trovare un lavoro, allora appare evidente il travaglio di iscriversi a medicina anche in “Assurdo il doppio impegno Scuola e atenei concordino le competenze” 5 domande a Caterina Bocchino preside Volta MARIA TERESA MARTINENGO Anche i presidi condividono la fatica dei loro studenti impegnati a studiare per il test e per la Maturità. «Abbiamo fatto il possibile per aiutarli, ma per loro è davvero un grande impegno», dice Caterina Bocchino, dirigente del liceo scientifico Volta. Il Volta ha organizzato corsi di preparazione ai test? «Abbiamo organizzato un corso da quaranta ore. Molti stu- denti si erano spaventati sentendo i prezzi dei corsi esterni. Programmi anche di cento ore... Noi abbiamo verificato che già quaranta sono impegnative. Abbiamo rinforzato matematica, scienze e chimica. Soprattutto, di scienze e chimica abbiamo fatto un ripasso degli anni passati: al test non considerano solo il programma dell’ultimo, come accade alla Maturità». Quanti studenti si sono iscritti? «Il corso è partito con 28 allievi, due poi si sono demoralizzati e hanno lasciato. In base alle indagini che facciamo ogni anno sulle scelte dei corsi universitari, questo numero rispetta abbastanza quello dell’anno scorso. Alcuni ra- chi coltiva il sogno. Scelte «sbagliate» della politica sull’Università toccano gli studenti di molti corsi di Laurea. «La graduatoria nazionale - rincara il direttore di Veterinaria - è un bluff: partecipi al test, esprimi la tua preferenza sull’Università alla quale vuoi iscriverti. E se superi la prova il tuo nome viene scelto sulla base di una lista nazionale. Sei di Torino ma potresti finire a Campobasso». Ora, tutti d’accordo sul fatto che i giovani italiani non debbano concepire la mobilità come un tabù. Ma la Spagna di Zapatero, che ora sta rinunciando alle graduatorie nazionali, le aveva pensate in un periodo di massima espansione economica. Quando le famiglie potevano anche sostenere i trasferimenti dei figli. «Noi - dice Giovanni Re - invece le proponiamo adesso. Vorrei sapere chi, in piena recessione, può mantenere non solo gli studi del figlio ma anche la sua vita in un’ altra città». gazzi hanno affrontato questa doppia fatica in modo encomiabile, altri tenteranno un po’ la sorte. In generale li ho visti seriamente impegnati, certo con qualche momento di stanchezza. Specie quando alle ore pomeridiane si sovrapponevano le interrogazioni». escluderlo a priori. Nel rush finale saranno comunque esonerati dalle interrogazioni». Ha senso studiare due programmi diversi contemporaneamente? «Sarebbe bello che scuola superiore e università avessero coerenza d’intenti per le competenze minime necessarie. Soprattutto in matematica». Parecchi studenti hanno detto che si accontenteranno di un voto non troppo brillante alla Maturità, non punteranno al cento: l’esame in un modo o nell’altro si passa, superare il test segna per la vita... Cosa ne pensa? «Personalmente non li ho sentiti esprimere pareri. In ogni caso, negli ultimi anni il cento è talmente sottoposto a vincoli che molti studenti devono La scuola ha potuto farsi carico del corso? «Abbiamo avuto una grandissima disponibilità dai professori, che hanno partecipato volontariamente ai corsi e si sono messi a studiare anche loro i test degli anni passati. I ragazzi hanno pagato una quota minima, come si fa per i laboratori. La retribuzione dei docenti sarà simbolica». «Una parte degli studenti ha affrontato lo studio in modo encomiabile, altri tenteranno la sorte» 320 L. Delleani Esposizione d’asta da mercoledì 19 a domenica 23 marzo Orario continuato 10 - 20 sabato e domenica 10 - 22 ASTA IN DIRETTA SUL CANALE 697 DEL DT T IN PIEMONTE E 655 DEL DT T IN LIGURIA 891 E SULLA WEB TV www.canalearte.tv Corso Tassoni, 56 - 10144 Torino Tel. 011 437.77.70 - Fax 011 437.75.77 Catalogo in sede e on line: www.santagostinoaste.it e-mail: info@santagostinoaste.it T1 CV PR T2 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Renzi rassicura Hollande “Andiamo avanti sulla Tav” Il Presidente francese ha chiesto conferme sulle scelte italiane Retroscena «Mai detto che erano fascisti» MAURIZIO TROPEANO Perino in aula: «Ho solo detto che nemmeno ai tempi dell’occupazione nazifascista c’erano controlli come quelli» I dubbi di Matteo Renzi sulla realizzazione della Torino-Lione sono arrivati fino a Parigi e anche dentro l’Eliseo. Perplessità espresse nel suo libro ma anche nelle dichiarazioni da candidato segretario nazionale del Pd. E così sabato scorso, durante l’incontro bilaterale il presidente della Repubblica francese, François Hollande ha chiesto direttamente al premier italiano «assicurazioni sulla perdurante volontà dell’Esecutivo italiano a continuare nell’esecuzione del progetto secondo il calendario fin qui concordato». E Renzi ha risposto in modo affermativo. Almeno è questo il contenuto dell’informativa dell’ambasciata italiana a Parigi che Stefano Esposito, vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, ha chiesto al ministero degli Affari esteri per poi diffonderla sui social network. Le prove di Matteo In base alla ricostruzione dell’ambasciata Renzi avrebbe portato come segnali concreti della volontà italiana di realizzare la Torino-Lione l’avanzamento dei lavori nel cantiere del tunnel geognostico di Chiomonte in anticipo di sei mesi rispetto al calendario dei lavori con la fine del cantiere prevista per la fine del 2015. E il premier ha ricordato anche come anche il parlamento italiano stia completando l’iter per la ratifica dell’accordo internazionale firmato a Roma nel gennaio 2013. Nuovi lavori oltralpe Dopo le rassicurazioni di Renzi, Hollande ha confermato l’intenzione di avviare le procedure di gara già nel Il leader No Tav Perino processato per vilipendio alle forze armate PAOLA ITALIANO Il vertice a Parigi Nel corso del vertice all’Eliseo il presidente della repubblica francese ha chiesto al premier italiano, che in passato non ha nascosto il suo scetticismo sulla Tav, le intenzioni di Roma 9,5 finanziati dall’Ue. Ltf, quindi, la società incaricata dei lavori propedeutici alla realizzazione del tunnel di base, potrà bandire la gara. 3,3 chilometri miliardi È la lunghezza della galleria di collegamento tra le discenderie di S. Martin La Porte e La Praz È il finanziamento che potrebbe arrivare dall’Ue per lo scavo del tunnel di base di 57 chilometri 2014 per evitare di perdere l’opportunità di attivare tutti i cofinanziamenti comunitari. Nella nota dell’ambasciata italiana si mette in evidenza l’importanza della decisione francese di confermare gli investimenti nonostante le forti restrizioni al bilancio rese ancora più acute dalla sospensione dell’ecotassa. Parigi ha messo a disposizione dell’Agenzia nazionale che finan- zia le infrastrutture la quota francese per realizzare la galleria geognostica di collegamento tra le discenderie di Saint Martin La Porte e la Praz. Si tratta di una galleria lunga 9,5 chilometri che secondo Mario Virano, commissario straordinario della Torino-Lione costituisce «il primo tratto del tunnel di base». L’appalto dovrebbe valere circa 400 milioni, metà dei quali Il New York Times Intanto la polemica sull’alta velocità in Val di Susa finisce sul New York Times. Il quotidiano della Grande Mela ricostruisce la vicenda e racconta quella che definisce la «saga della linea ferroviaria» che è «stata costellata da episodi di resistenza popolare, manifestazioni, ma anche scontri violenti, azioni di sabotaggio e persino accuse di terrorismo». Il quotidiano ricorda anche come i No Tav hanno anche messo in dubbio «il significato economico di un progetto che ha richiesto un esborso iniziale di quasi 12 miliardi di dollari». genere. E’ diverso, profondamente diverso». «Non ho mai detto che in Val I controlli a cui si riferisce di Susa ci fossero truppe di Perino erano dovuti a un’ordioccupazione nazifasciste»: si nanza prefettizia di fine giudifende così Alberto Perino, gno con cui era stata recintata uno dei leader della protesta per motivi di sicurezza anche No Tav, nel nuovo processo a l’area attorno al cantiere, a disuo carico che si è aperto ieri fesa delle forze dell’ordine. a Torino. L’accusa è vilipen- Area in cui però si trovavano dio alle forze armate, un rea- terreni coltivati, vigne e una to per cui la pm Manuela Pe- cantina sociale. Chi vi lavoradrotta ha chiesto - e ottenuto va, doveva esibire i documenti - l’autorizzazione a procede- per accedere, come testimore dal ministero della Difesa niato ieri al processo da alcuni e che l’imputato nega di aver contadini chiamati a deporre commesso. dalla difesa. Le frasi a attribuite a PeAnche Perino è titolare di rino vennero terreni nell’area pubblicate nel LA DIFESA attorno alla cenluglio 2011. Il elettrica. «Non sono più trale co n t e s t o è «Io non sono mai riuscito a entrare riuscito ad accequello dei giornei miei terreni» dere ai terreni di ni roventi successivi allo mia proprietà, sgombero del maxipresidio nonostante lo abbia richiesto No Tav alla Maddalena di più volte - ha detto nel corso Chiomonte, dove si insediò il del processo -. Ho anche procantiere per la realizzazione vato a raggiungerli guadando della galleria geognostica la Dora, ma poliziotti e carabiper la linea Torino-Lione, a nieri non mi hanno fatto passacui seguirono manifestazio- re». E alla pm che gli chiedeva ni e scontri per i quali è in se per l’accesso negato gli foscorso il processo contro 52 se stata fornita una giustificaattivisti nell’aula bunker zione, ha risposto: «No. In Itadelle Vallette. lia si usa così». «E’ un’ingiusti«Non ho mai detto quella zia?», ha chiesto allora il profrase perché non lo penso - curatore, provocando un ruha specificato Perino -; ho ri- moreggiare tra il pubblico, una portato invece quello che di- decina di attivisti No Tav. cevano gli anziani della valle, «Penso che sia un sopruso - ha e cioè che nemmeno ai tempi detto Perino - è la legge del più dell’occupazione nazifascista forte». Il processo riprenderà si erano visti controlli di quel il 30 aprile. 1 Un lettore scrive: scorso mi sono recato alla sede Inps di Torino di via XX Settembre per sbrigare una pratica e ho trovato appeso alla porta d’ingresso un foglio con su scritto: ”Chiuso per assemblea sindacale“. Ma le assemblee sindacali non durano, di solito, due ore? Comunque non per tutto l’orario di apertura di un ufficio pubblico. Perché dunque l’Inps ha chiuso per l’intera giornata? Inoltre la partecipazione ad una assemblea sindacale è facoltativa: chi non ha partecipato, dov’era? Poiché, guarda caso, l’assemblea è stata indetta un venerdì, ho un sospetto...». Specchio dei tempi 2 «Venerdì R Un lettore scrive sulla cronaca che il Comune ha stanziato 1,5 milioni di euro per il restyling del lungo fiume e specificatamente per le strutture architettoniche, gli arredi, l’illuminazione, 2 «Leggo 1 123 56738956AB5C5 ADD39BC33 E3CCF6D 1C 83D7C56 E3C 26 1 D3 55 6 F E5 A536A 18 E5 D7E5 DCC3 9AA63 E3C 77 1 scale e balaustre. Nel contesto di tali interventi conservativi e di riqualificazione, mi auguro sia ricompreso anche il ripristino della staccionata di legno, crollata in più punti, in lungo Po Antonelli. Anche le coperture di plastica poste a protezione del lungo fiume, in sostituzione della precitata staccionata, presentano numerosi varchi e pertanto oltre al fattore estetico deprimente configurano un certa rischio di rovinose cadute nel Po». A. CINTI Una lettrice scrive: che in Italia lo 2 «Capisco sport nazionale sia l’autodenigrazione e sono d’accordo che ci sono molte cose che non funzionano, però lamentarsi perché il museo Egizio, che nonostante la ristrutturazione in corso non ha mai chiuso i battenti e sta facendo un gran lavoro, è parzialmente non visitabile mi pare francamente eccessivo. Due anni fa mi sono recata ad Amsterdam in primavera e volevo visitare il prestigioso Rijksmuseum, quello della Ronda di notte per intenderci. Il museo era in ristrutturazione e restavano aperte quattro o ciqnue sale, una quantità minima rispetto al totale. Ciono- nostante il prezzo del biglietto, elevatissimo, non era ridotto per nulla». LAURA PALMUCCI Un lettore scrive: da anni, ogni giorno, la “Stampa” pubblica articoli redazionali e lettere di cittadini sul Gtt. I temi di interesse dei cittadini sono molti: dalla politica della direzione del Gtt che pare privilegiare il bus al tram mentre la maggioranza dei torinesi è di parere opposto, ai frequenti borseggi ed atti di teppismo, alla piaga dei molti passeggeri che non pagano le corse (con conse- 2 «Ormai guente danni per le casse del Comune), agli insufficienti controlli, al comportamento degli autisti e dei controllori, all’utilizzo di tram e bus di “trenta metri” costosi ed ingombranti anche nelle ore non di punta, alla frequenza delle corse ed agli orari, al costo degli abbonamenti, alle difettose scale mobili della metro, al costo eccessivo di impianto e gestione della metropolitana... «A questi aggiungo altri due temi: il Gtt ha mai rilevato le percentuali di occupazione sulle varie linee e nelle diverse ore della giornata? Io credo che da questi rilievi si trarrebbero considera- zioni molto illuminanti; il Gtt ha mai pensato di provare, in alternativa ai trasporti di superficie e sotterranei (metro), di impiantare su qualche lungo corso periferico, e, per esempio, nel collegamento tra il centro e l’aeroporto, una modernissima linea aerea a levitazione magnetica come in tante città estere? «Ritengo che su tutti questi problemi e sulla ricerca delle soluzioni ottimali sarebbe opportuno impegnare un gruppo di studio affidato, per la parte tecnica ad esperti di trasporti del Politecnico, e per la parte gestionale alla Facoltà di Economia. «Il tutto possibilmente con un accurato sondaggio sulle opinioni e suggerimenti degli utenti. Vogliamo pensarci?». RAUL CIANOTTO specchiotempi@lastampa.it via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .45 «A Torre Pellice lo abbiamo cancellato senza problemi» il caso BEPPE MINELLO L’ ultima grana per la Sala Rossa arriva da Torre Pellice dove hanno deciso di cancellare la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini nel ’24. L’omaggio di un popolo sempre pronto a correre in soccorso del vincitore. A Torre Pellice come a Torino. Dove, una decina di giorni prima, l’11 maggio del ’24, non ci fu nemmeno bisogno di scomodare il consiglio già commissariato da tempo. La cittadinanza al Duce fu concessa direttamente dal regio commissario Lorenzo La Via di Sant’Agrippina. 4 LA MOZIONE «Il Duce non può stare accanto a personaggi come Foa e Dulbecco» e tambureggiante, un filino gasata dall’imminente appuntamento elettorale, la mozione partita come un razzo dai Pd Paolino, Lucia Centillo e Marta Levi: «La figura di Benito Mussolini confligge con i valori di pace, uguaglianza e libertà che ispirano la nostra comunità e la Costituzione italiana e la cittadinanza onoraria conferitagli rappresenta motivo di discredito per la Città e per tutte le personalità insignite di tale onorificenza», scrivono. E chiedono la «revoca» della cittadinanza onoraria «al capo del regime fascista, responsabile della soppressione delle libertà civili, politiche e sociali, di assassini e torture di matrice etnica e Sindaco Claudio Bertalot, Mussolini cosa c’entra? L’onorificienza 90 anni fa La cittadinanza onoraria al Duce fu decisa l’11 maggio del 1924 dal Regio commissario, Lorenzo La Via di Sant’Agrippina, insediato a Palazzo Civico dove ormai da tempo non c’era più un Consiglio comunale democraticamente eletto Sul Comune la grana del Duce torinese onorario Pd e Sel protestano, ma un cavillo frena la cancellazione politica, e che ha reso l’Italia corresponsabile dell’olocausto di 13 milioni di persone». «Studiate la storia» “La figura del Duce confligge con i valori di uguaglianza, pace e libertà della nostra comunità” “La storia va studiata non strappata. Quella onorificenza va contestualizzata al periodo storico” Michele Paolino Maurizio Marrone Capogruppo Pd Capogruppo Fratelli d’Italia E se non bastasse ancora, ecco Grimaldi di Sel: «La Torino medaglia d’oro alla resistenza non vuole avere a fianco di Terracini, Levi Montalcini, Foa e Dulbecco il nome di Benito Mussolini». D’obbligo sentire quello che, sulla carta, è il più a destra della Sala Rossa, Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia: «La storia va studiata, non strappata - dice sconsolato - quell’evento va contestualizzato al periodo storico. Se poi vogliamo dimenticare che Mussolini, prima che dittatore, era presidente del Consiglio, va bene...qui non si tratta di essere fascisti o antifascisti ma solo antistorici». «Una perdita di tempo - dice Ricca della Lega - Perché non si cambia corso unione Sovietica?». «Be’, c’è da chiedersi perché questi problemi sorgano solo ora. E tutti i sindaci comunisti del dopoguerra perché non fecero nulla? La realtà è che è stato volutamente cancellato un pezzo di storia» dice il radicale Viale. In ogni caso, il vero problema che arrovella gli uffici della Sala Rossa guidati dal moderato Ferraris, è se una delibera di un consiglio democraticamente eletto può cancellare un atto del Regio commissario: «Ho dato incarico agli uffici - dice Ferraris - di studiare la vicenda e trovare una soluzione». Quindi via, cancellato! «Be’ sì. Infatti, sabato mattina il Consiglio avrà due soli punti all’ordine del giorno: il primo quello su Mussolini, il secondo sui 50 bambini» Come avete superato il problema che sembra invece angustiare Torino dove non è ancora chiaro come una delibera o una mozione dell’era repubblicana possa superare un atto d’imperio del regio commissario prefettizio che sostituiva il consiglio comunale? «Semplicemente il nostro è un problema diverso, anzi un non-problema. A dare la cittadinanza onoraria a Mussolini fu, il 21 maggio del ’24, il Consiglio democraticamente eletto. Oggi, 90 anni dopo, è sempre e ancora il Consiglio comunale a inter[B. MIN.] venire» . dinanza a Lidia Ravera, prima donna premiata, l’Albo si apre «alla globalizzazione» sintetizza efficacemente Peirone. E allora da quel giorno sono diventati torinesi personaggi che hanno segnato non solo la relativamente piccola storia torinese: dal Dalai Lama a Roberto Saviano, da Aung San Suu Kyi al premio Nobel Tawakkul Karman. Torinese è pure Bono degli U2, protagonista, suo malgrado, di una gustosa gag. Il primo, nel 1852 fu Paolo Sacchi il furiere eroe della polveriera A loro fu concesso di restare torinesi e futuri italiani. Come, ad esempio, Alessandro Corpo- E allora? «E allora non stava bene. Non è che non sapessimo che Mussolini era cittadino onorario di Torre Pellice ché credo lo sia di quasi tutte le città italiane, ma era il primo, si notava...» La consegna della cittadinanza onoraria a Bono degli U2 da parte di Michele Coppola e Alessandro Altamura. Coppola scomparve dalla foto pubblicata sul periodico della Sala rossa Nell’albo d’oro accanto a Mussolini il Dalai Lama, Bono e San Suu Kyi L’avo della vedova Musy «C’entra, c’entra. Perchè quando siamo andati a vedere il, diciamo, librone dei cittadini onorari ci siamo resi conto che il Duce era il primo della lista» Bono e la foto «parziale» Chi sono gli altri Sono 1018, ma Fulvio Peirone, curatore dell’opera, non metterebbe la mano sul fuoco sull’esattezza del numero dei cittadini onorari di Torino: «C’è qualche doppione, qualche inesattezza». E se lo dice lui che firma un volume che è un po’ la storia di Torino. Come nel caso delle centinaia di nizzardi e savoiardi ritrovatisi francesi dalla sera alla mattina quando nel 1860 entrò il vigore il trattato di cessione alla Francia. Claudio Bertalot sindaco Il primo Comune a cancellare Benito Mussolini dall’elenco dei propri cittadini onorari sarà, sabato prossimo, Torre Pellice. Quel giorno il Consiglio comunale è convocato in seduta straordinaria per concedere a 50 bambini, figli di stranieri, la cittadinanza onoraria. Decisione simbolica ma significativa. Mozione del Pd Un atto dimenticato negli scantinati della storia e fatto riemergere dalla decisione di Torre Pellice che, volendo concedere la cittadinanza a 50 bambini nati in Italia da genitori stranieri, s’è accorta che ad aprire l’elenco sul libro d’oro del piccolo comune era il cavalier Benito: «Una cosa che non andava bene» è il commento politico di Claudio Bertalot, sindaco alla guida di una lista civica. Più articolata domande a Renato Dulbecco Il Dalai Lama Aung San Suu Kyi Roberto Saviano Il Nobel per la Medicina fu nominato nel ’95 Tenzin Gyatso è «torinese» dal 2007 Il Nobel per la Pace è cittadina onoraria dal 2010 Lo scrittore di «Gomorra» è «torinese» dal 2008 La foto taroccata randi D’Auvare, avo di Angelica, vedova di Alberto Musy, per il cui omicidio sta per aprirsi in Corte d’Assise il processo a Francesco Furchì. In ogni caso, il primo cittadino onorario è quel Paolo Sacchi che dà il nome alla via che corre parallela alla stazione di Porta Nuova. Un eroe, il furiere che prestava servizio nella polveriera di Borgo Dora, costruita alla fine del XVI secolo ma nel 1852 ormai circondata da case e migliaia di persone: una minaccia continua. Che il 26 aprile di quell’anno divenne tragica realtà. Esplosero 23 tonnellate di polvere pirica in rapida successione che distrussero magazzini, muri di cinta, macine, uccidendo 23 persone. La tregedia all’Arsenale Ma la tragedia avrebbe potuto avere un bilancio peggiore perché le fiamme cominciarono a lambire un deposito con altre 40 tonnellate di esplosivo. Sacchi se ne accorse e, sprezzante del pericolo come si usa dire in questi casi, si buttò fra le fiamme e allontanò tizzoni e stracci fiammeggianti dall’esplosivo. Da lì in avanti, a riempire il libro d’oro della città furono i nizzardi e savoiardi di cui abbiamo già detto, ma anche i componenti delle deputazioni toscane, venete e via ad elencare che arrivavano a Torino per comunicare la loro an- nessione al Regno. «Scorrendo le pagine dell’Albo emergono importanti frammenti di storia torinese e nazionale - scrive Fulvio Peirone - i nominativi sottolineano le tappe fondamentali di un lungo percorso, nell’alternanza di eventi ora felici ora drammatici: l’Unità d’Italia, le grandi Esposizioni di fine ottocento e Novecento, i conflitti mondiali, la Resistenza e la Liberazione». Fino al 1981 quando con la citta- Il riconoscimento fu proposto da Michele Coppola, attuale assessore regionale alla Cultura. Il premio fu consegnato al cantante irlandese a Milano dallo stesso Coppola e dall’allora presidente della Sala Rossa, Alessandro Altamura. Fu fatta una foto ricordo pubblicata su CittAgorà, periodico della Sala Rossa. Ma accanto a Bono, misteriosamente, compariva solo Altamura e Coppola era [B.MIN.] scomparso. T1 CV PR T2 R 46 .Cronaca di Torino il caso PAOLA ITALIANO a odiavo e la amavo, più di ogni creatura vivente. L’omicidio era la logica conseguenza di un percorso di vita al di fuori dei binari». Sono frasi del racconto dal titolo «Il braccialetto di corallo», uno dei tanti manoscritti che hanno come protagonista una prostituta nigeriana nella vasta produzione dell’aspirante scrittore Daniele Ughetto Piampaschet. Ma diverso da tutti gli altri: in quella narrazione, in cui si descrive l’uccisione a coltellate della donna, per il pm Vi- “L LA STAMPA .MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Il pm: lo scrittore è un killer merita l’ergastolo L’accusa: il suo romanzo vale quanto una confessione gli investigatori, iniziò a scriverlo pochi giorni dopo la scomparsa di Anthonia. Il movente era la relazione che Anthonia aveva intrecciato con un coetaneo suo connazionale: «Non poteva accettarlo». Geloso, ma soprattutto possessivo e non disposto a tollerare che altri se non lui decidessero della vita di Anthonia: così Destito ha descritto Daniele Ughetto per il quale quella gelosia tracimante si sarebbe trasformata in ossessione. A GIAVENO NEL 2011 Il giovane avrebbe ucciso la ragazza e nascosto il cadavere to Sandro Destito c’è una «vera e propria confessione extragiudiziale» dell’omicidio di Anthonia Egbuna. Ergastolo e due mesi di isolamento diurno: questa la pena chiesta ieri dal procuratore per il trentasettenne di Giaveno, in carcere dall’estate 2012, per omicidio e occultamento di cadavere. Della ragazza non si ebbero più notizie dal 28 novembre 2011. Il suo corpo venne ripescato nel Po nel febbraio successivo e identificato solo «Non volevo farle male» I vicini: Daniele è un idealista Parenti e amici e vicini di casa chiamati a testimoniare nel processo hanno descritto Daniele Ughetto come un’idealista, uno scrittore e un filosofo, molto più propenso alla speculazione intellettuale che al lavoro manuale mesi dopo. Il 28 novembre, secondo l’accusa, è anche la data della morte della giovane. La collocazione temporale è un dato fondamentale per l’accusa: perché proprio in quel gior- no, dicono i tabulati, Ughetto le telefonò tre volte, le ultime tre chiamate di oltre 1900 conversazioni avute nei mesi precedenti. Poi, smise completamente di cercarla. Perché? «Perché sapeva benissimo che non avrebbe più potuto rispondere», è la conclusione del pm. Il racconto che conterrebbe la confessione è successivo a quella data: Ughetto, secondo «Le volevo bene, non le avrei mai fatto del male». La verità di Daniele Ughetto Piampaschet è un’altra, e nelle due ore di dichiarazioni spontanee rese alla precedente udienza ha continuato a dichiararsi innocente. Non carnefice, ma vittima dell’odio degli sfruttatori di prostitute nigeriane che lui tentava di sottrarre alla strada che più volte lo avrebbero inseguito e aggredito. Per il suo difensore, Stefano Tizzani, si tratta di un processo totalmente indiziario. Toccherà a lui replicare alle richieste del pm alla prossima udienza, venerdì prossimo. In breve Associazione magistrati «Nomine trasparenti a capo della Procura» Con una nota la sezione Piemonte e Valle d’Aosta dell’associazione nazionale magistrati ha espresso sorpresa per le dichiarazioni del vice presidente del Csm, Michele Vietti, pronunciate a margine di un incontro pubblico, in cui ha annunciato la nomina imminente del nuovo procuratore capo di Torino. Vietti, nell’incontro, ha spiegato che «la copertura di Torino si inserisce in un quadro di una serie di uffici scoperti, che comprende le procure di Bari, Salerno e Firenze e, quindi, comprensibilmente il Consiglio cercherà di dare una soluzione contestuale a queste nomine». A questa affermazione, l’Anm risponde auspicando «che il Consiglio Superiore della Magistratura proceda in tempi rapidi a nominare il prossimo Procuratore della Repubblica sulla base della sola, trasparente, valutazione comparativa dei profili professionali dei candidati in lizza, indipendentemente dai concorsi che riguardano altri uffici». Furto Presi dalla polizia con 4 pneumatici Il romanziere Il delitto in un racconto “Lei urlava sensualità Io la odiavo per gelosia” Avevano appena rubato i quattro pneumatici da un’auto, ma sono incappati in un controllo della «Volante», in servizio di pattuglia nella zona: per questo tre immigrati di origine albanese sono stati arrestati dalla polizia, all’angolo tra corso Racconigi e via Pollenzo. Erano da poco passate le 3 quando i poliziotti hanno bloccato l’auto dei tre, che sono apparsi subito molto agitati. In più, avevano le mani sporche di grasso in un orario inusuale per meccanici o manovali in uscita dal lavoro. Quando gli agenti hanno chiesto loro di scendere per perquisire l’auto, i tre hanno subito ammesso di aver rubato gli pneumatici da un’auto in sosta a Collegno. Sono stati arrestati per furto aggravato in concorso. Contro di lui solo indizi, ma lo accusa anche il Dna La difesa: Anthonia è stata uccisa dal racket Daniele Ughetto MASSIMILIANO PEGGIO Scrittore senza fama e presunto assassino. A vederlo in aula, stretto nel suo giubbotto blu, l’aria dimessa, Daniele Ughetto Piampaschet non sembra capace di strappare una vita a coltellate. È un uomo di parole, affascinato dall’Africa, innamorato delle sue contraddizioni. Scrive fiumi di pagine, anche dal carcere, gridando al mondo la sua innocenza. Ma per l’accusa è proprio nelle parole dei suoi brevi racconti, come la «Rosa e il Leone», quasi ispirati dall’omicidio di Anthonia, che si trova traccia della sua colpevolezza. Schiacciante. Come un delitto riassunto nella trama di un romanzo, che nella realtà diventa indizio. Le mani bianchissime Anthonia Egbuna, ragazza nigeriana che si prostituiva ai margini delle strade di campagna tra Carmagnola e Carignano, è stata trovata cadavere nelle gelide acque del Po, a San Mauro. La diga aveva trattenuto il suo corpo. Fu il custode a chiamare i carabinieri. «Aveva mani bianchissime. Era irriconoscibile» ricordano i testimoni. Il corpo era stato in acqua per settimane. Tra Daniele e Anthonia c’era stata una relazione. Una grande passione. Ha scritto 37 anni, è stato arrestato dai carabinieri nell’agosto di due anni fa Anthonia Egbuna Era giovanissima, non aveva ancora compiuto vent’anni... I suoi occhi erano specchio di una bellezza incantatrice. La odiavo e l’amavo più di ogni creatura vivente... La odiavo per la gelosia che riusciva a scatenare in me Il braccialetto di corallo Di lei non si ebbero più notizie dal 28 novembre del 2011 I racconti Sono quelli sequestrati dai carabinieri nella casa di Giaveno subito dopo l’arresto del presunto assassino della prostituta Lei era stata anche ospite a casa sua, a Giaveno. Poi, di colpo, i loro contatti assidui si erano interrotti. A il 28 novembre i loro telefonini avevano smesso di cercarsi. Per gli investigatori quel silenzio improvviso è un indizio cruciale. si fa amaro e diventata rancore: «La odiavo e l’amavo più di ogni creatura vivente o cosa inanimata. La odiavo per la gelosia...». Ecco dunque la gelosia, movente antico per cuori feriti assetati di vendetta. Questo è un processo indiziario. Non c’è una confessio- I racconti Ma per gli inquirenti ad incastrarlo ci sono i tabulati telefonici e l’esame del Dna Anthonia e le altre ragazze di colore conosciute da Daniele sembrano muse ispiratrici per i suoi racconti. Scrive lui: «Era giovanissima, non aveva ancora compiuto vent’anni, in lei tutto urlava sensualità. I suoi occhi erano specchio di una bellezza incantatrice. Era diventata più della mia ragazza, era il mio nettare, il mio sole, il mio tutto, visto che senza di lei non potevo più vivere». Poi, leggendo altre pagine, il nettare ne come finale. Ci sono tracce da interpretare, al di là di ogni ragionevole dubbio. «Macché movente, la gelosia... la ragazza è morta assassinata per ordine dei suoi sfruttatori» scrive lui dalla cella. «Il giovane che voleva aiutarla - dice di sé in terza persona - è finito marcire al posto loro in carcere. Anthonia non l’ho più vista». I genitori di Daniele gli sono stati vicini, seguendo tutte le udienze del processo., Il sangue Come in un giallo moderno, anche in questa storia c’è posto per la scienza, al Dna come prova di colpevolezza. Sul sedile posteriore dell’auto di Daniele sono state trovate alcune gocce di sangue. «Stesso Dna con quello del corpo ripescato nel Po...» dicono gli esperti. Per Daniele quel sangue non dimostra nulla. «Sull’auto, nei mesi precedenti alla sua scomparsa, abbiamo consumato diversi rapporti sessuali, anche non protetti». Il finale lo scriveranno i giudici. Negozio Arrestato con i profumi nascosti nella borsa Ha cercato di nascondere le confezioni di profumo rubate dagli scaffali in una borsa, ma il suo movimento è stato notato da un addetto alla vigilanza. Così, Sebastiano Labarbuta, 52 anni, torinese, è stato bloccato all’uscita da un negozio in via Lagrange. Prima di nascondere le confezioni, l’uomo aveva tolto le placche antitaccheggio. E davanti all’addetto alla sicurezza, ha continuato a negare. In più, ha incominciato a insultarli e minacciarli. È stato necessario l’intervento della «Volante» per ridurlo a più miti consigli. Prima di arrestarlo per furto. I poliziotti, poi, lo hanno anche denunciato per il possesso ingiustificato di un paio di forbici tenute nella borsa, considerato «oggetto atto ad offendere». T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .47 L’INCIDENTE A VILLAFRANCA PIEMONTE Rincorre la palla fuori dal cancello Travolto da un Suv Il bambino è gravissimo L’investitore è sotto choc ANTONIO GIAIMO VILLAFRANCA Sudoku Stava rincorrendo il suo pallone che era finito fuori dal cancello, in strada. Con l’impeto e la spensieratezza che ci sanno mettere solo i bambini. E, ovviamente, senza pensare che su quella stretta stradina di campagna potessero passare delle auto. La disgrazia è avvenuta in un attimo: mentre il bambino, 8 anni, sbucava fuori dal cancello di casa, è sopraggiunto un potente fuoristrada, un Mitsubishi Pajero; l’urto è stato violento, il bambino è stato sbalzato in aria ed è finito una decina di metri più avanti. Ora lotta tra la vita e la morte, in ospedale a Torino. Una disgrazia, terribile quanto imprevedibile. Davanti alla mamma I soccorsi sono stati tempestivi, nel prato davanti a casa, in frazione Mottura di Villafranca, è atterrato l’elicottero del 118. Accanto al bimbo, in ginocchio c’era la madre, disperata. Urlava, piangeva, teneva la mano del suo bambino. I soccorritori si sono subito resi conto che le condizioni del piccolo erano disperate: il cuore non batteva già più. Hanno iniziato subito le manovre di rianimazione. Per quaranta, lunghissimi minuti sono rimasti lì, in quella stretta stradina di campagna, a tentare di far ripartire il cuore del bambino. L’elicottero Poi, quando gli strumenti hanno registrato un debolissimo segnale di ripresa dell’attività cardiaca, lo hanno caricato sull’eliambulanza, senza mai inter- 8 anni Il bambino ha due fratelli, uno di dieci anni l’altro di appena sei mesi La tragedia in un attimo Il bambino ha rincorso il suo pallone fuori dal cancello di casa proprio mentre sopraggiungeva un Suv che l’ha preso in pieno rompere il massaggio cardiaco e le altre pratiche di rianimazione, diretti all’ospedale infantile «Regina Margherita», dove i tentativi sono proseguiti in sala operatoria. All’improvviso I carabinieri di Villafranca, arrivati sul posto una manciata di minuti dopo, hanno ricostruito la dinamica dell’incidente. L’automobilista, Luciano Barra, 50 anni, dipendente della ditta di escavazioni ghiaia «Falco», ave- va appena finito di lavorare e stava tornando a casa: «Andavo piano, questa strada è stretta – ha raccontato, scosso e spaventato, al maresciallo della stazione dei carabinieri – ho visto il pallone sbucare fuori dal cancello, temendo che potesse esserci un bambino dietro a rincorrerlo, ho frenato istintivamente, ma nello stesso momento ho visto il bambino schizzare davanti alla macchina. Non ho potuto fare nulla per evitarlo». L’uomo si è fermato subito e ha chiamato i soccorsi. Per un po’ è rimasto lì, sul bordo della strada, incredulo per quanto avvenuto, poi si è sentito male. I carabinieri hanno chiamato un’ambulanza. Sotto choc è stato ricoverato all’ospedale «Agnelli» di Pinerolo. «Andavo piano: ho visto il pallone uscire dal cancello Temendo che potesse esserci un bambino dietro a rincorrerlo, ho frenato, ma nello stesso momento ho visto il bambino schizzarmi davanti» L’automobilista mesi. Ieri forse stavano ultimando il trasloco, erano venuti a prendere da questa casa le ultime cose che avevano lasciato, si sono trasferiti da poco in frazione San Giovanni». Al Regina Margherita Il sindaco «Conosco la famiglia - dice il sindaco Agostino Bottano -, la mamma ha fatto ultimamente la supplente come maestra d’asilo, il bambino ha due fratellini, uno di 10 anni e uno di appena sei Per tutta la sera e la notte i medici del «Regina Margherita» hanno fatto l’impossibile per salvare la vita al bimbo. Anche se c’è solo un sottilissimo filo di speranza, e a quello si è attaccata disperatamente la mamma. T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Diario Non soltanto Vaticano Il Salone apre agli chef Caccia a un pubblico “ecumenico”, biglietti già in vendita sul web La storia LETIZIA TORTELLO l presidente del Salone, Rolando Picchioni, ha coniato uno slogan che, precisa, vuol essere «tutt’altro che ammiccante o manchevole di rispetto»: L’effetto Santa Sede. La presenza del Vaticano come Paese Ospite al Salone del Libro, dall’8 al 12 maggio, sarà uno straordinario catalizzatore di incontri inediti e di dialogo. «Sì, – dice di ritorno dalla conferenza stampa in Vaticano –, vogliamo che sia un indimenticabile salone del dialogo universalistico, come dice papa Francesco, che ha insegnato a parlare a tutti e con tutti». I L’altro “effetto Santa sede”, l’instancabile presidente del Salone lo individua nel risultato ottenuto sul fronte dell’editoria. La collaborazione tra il direttore editoriale della fiera del Lingotto, Ernesto Polemica in Regione su presunte consulenze d’oro assegnate da Finpiemonte partecipazioni, la holding che controlla e gestisce buona parte delle società a partecipazione regionale. Davide Gariglio, consigliere regionale e segretario del Pd, annuncia la presentazione di un’interrogazione per sapere se corrispondano al vero le Davide Gariglio notizie contenute in un esposto inviato alla procura della Repubblica che metterebbero in evidenza come «tramite consulenze onerose, senza alcun tipo di gara e senza alcuna pubblicità, si è consentito ad un pensionato di continuare a esercitare di fatto un ruolo chiave». Secondo Gariglio «le società partecipate, dalle Asl a Finpiemonte, sono fuori dal controllo degli uffici regionali e operano in una situazione di deficit di trasparenza. Ora la giunta dovrà rispondere». 1 Trecentomila visitatori SCONTI CON IL WEB Le altre novità Continua la protesta dei lavoratori contro l’intenzione della inglese British Petroleum di chiudere il Centro tecnologico europeo collocato a Envi Park e inaugurato nel luglio 2013. La chiusura coinvolge nell’immediato 18 lavoratori a tempo indeterminato e 4 a termine, molti dei quali laureati e tutti con professionalità elevate nel Envi Park settore della chimica. Spiega Giovanni Milesi della Cgil: «Una decisione che lascia attoniti i dipendenti: nulla infatti faceva presagire un tale annuncio, visti i continui ed ingenti investimenti in termini di strumentazione e formazione». L’azienda precisa che la chiusura è prevista entro il 2014 dal piano messo a punto a livello internazionale «per mantenere la competitività sui mercati». E aggiunge: «Stiamo conducendo l’operazione nella massima trasparenza». 1 Finpiemonte, polemica sulle consulenze d’oro Con le altre religioni e con la cultura laica. Ed è per questo che il cupolone di libri che farà da casa alla Santa Sede durante i giorni della fiera avrà al suo interno un «Cortile dei Gentili- continua Picchioni cioè dei pagani. Un’intenzione straordinaria che ha voluto mettere in campo lo stesso monsignor Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, per far incontrare tutte le famiglie culturali del mondo. Stiamo lavorando su tutti i punti cardinali del dialogo». Il 10 maggio, il segretario di Stato vaticano Parolin presenterà il nuovo libro dedicato al Santo Padre, «La parola del Papa». Bp, chiuso il centro ricerche A rischio 22 lavoratori In Regione Dialogo e relazione Acquistando i ticket on line si evitano le code e si risparmia Envi Park I numeri sono sempre significativi per la Città: 300 mila visitatori, circa 50 mila pernottamenti per tre giorni e 650 mila euro d’incasso dai biglietti d’ingresso Lunedì prossimo La ricaduta economica 5 8,5 giorni euro è la durata del salone del Libro che quest’anno parte l’8 maggio e si conclude il 12 è il costo del biglietto singolo acquistabile da oggi on line sul sito del salone del libro Ferrero, e alcune grandi editrici cattoliche è consolidata da anni. Quest’anno, però, «ci siamo aperti a ciò che rappresenta, nel complesso, il sistema dell’editoria cattolica», prosegue Picchioni. Che annuncia un salone ecumenico. Unificatore di tutti i pubblici. Lo dimostra la presenza massiccia del gotha della cucina italiana del momento: allo spazio Cookbook fa- ranno fuochi e fiamme (non solo in senso figurato) i giudici di MasterChef Joe Bastianich e Carlo Cracco, insieme al neovincitore, Federico Ferrero. «Il Salone sarà questo, sì, ma molto altro – precisa Picchioni –. Non rincorriamo la cronaca più curiosa, ci presentiamo con una ricchissima presenza di editoria che tratta il nutrimento, la cucina, come stile di vita». In fin dei conti, passano dal Salone oltre 300 mila visitatori. Numeri importanti: «Circa 50 mila pernottamenti per tre giorni, 12 milioni di euro spesi in libri, con 650 mila euro di valore dei biglietti acquistati – ha annunciato l’assessore regionale Michele Coppola –, per una spesa complessiva del pubblico di quasi 25 milioni di euro». Biglietti on line Per evitare le code alle casse da oggi è sul sito salonelibro.it la piattaforma Vivaticket su cui è possibile acquistare on line i biglietti e gli abbonamenti. Le tariffe speciali per chi acquista online entro il 30 aprile: biglietto singolo a 8,50 euro, abbonamento per tutti e cinque i giorni di Salone a 18 euro. Una Giornata europea per celebrare il gelato Sono ventidue (18 a Torino e 4 in Provincia), le gelaterie che lunedì prossimo, sotto l’egida del «Gruppo Gelatieri» dell’Epat subalpina e in collaborazione con la Centrale del Latte di Torino, parteciperanno alla seconda «Giornata europea del gelato artigianale». L’evento è stato presentato ieri nella sede Voglia di gelato dell’Ascom torinese, alla presenza della presidente Maria Luisa Coppa, del coordinatore provinciale dei «Gelatieri», Flavio Zanetti e dei due presidenti onorari, Alfio Tarateta e Silvano Moschini. Istituita ufficialmente il 5 luglio 2012 dal Parlamento di Strasburgo e presentata ogni anno a gennaio al Sigep di Rimini, l’iniziativa è ufficialmente organizzata da «Artglace», la Confederazione delle Associazioni dei Gelatieri europei. 1 Rituale da rispettare La polemica Niente va lasciato al caso, neanche i più piccoli dettagli del servizio o la provenienza dei «bagnati», i dolcetti da intingere nei bicchieri Venaria scatena la guerra del bicerin “Va servito in tre bicchieri separati” GIANNI GIACOMINO A Venaria, nella centralissima via Mensa, a due passi dall’ingresso della Reggia, Oriano Barbin, proprietario del locale «Bicerin d’la Venaria», non si dà pace: «Bisogna chiarire l’equivoco» dice mentre cammina tra i tavoli. E l’equivoco riguarda proprio il bicerin, riconosciuta come «bevanda tradizionale piemontese» dalla Regione. «In molti locali di Torino viene servita la “bavarese” spiega – che sono caffè espresso, fresca crema di latte e cioccolata, mescolate in un solo bicchiere. Non è il bicerin». Sulla «Stampa» a tavola Talmone Più caffè che cioccolato iamo in piazza Carlo Felice a due passi dalla stazione, in un locale che porta un nome storico e che ha cambiato varie sedi. Michele Talmone, l’industriale che grazie anche a un uso accorto della pubblicità (allora soprattutto manifesti) lanciò nell’800 in Italia e nel mondo l’immagine del cioccolato torinese, lo aprì in via Lagrange nel 1883, quindi è approdato in via Cavour e infine dove è ora. Qui la carta annuncia un bicerin fatto di cioccolato, caffè e panna liquida. Ma poi quando arriva nel bicchiere (grosso con manico) ti trovi la panna montata spruzzata di cacao. È un bicerin abbastanza liquido, al cucchiaino più caffeoso (usano Lavazza) che cioccolatoso, anche se alla bevuta il cioccolato si sente. L’insieme è abbastanza armonioso. Medio il rapporto qualità prezzo: costa 6 euro. S voto 6,5 Caffè Roma già Talmone, piazza Carlo Felice 36, tel. 011/50.69.215 Platti Il bicchiere non era adatto iamo in corso Vittorio all’angolo con corso Re Umberto, proprio di fronte alla fermata della metropolitana e a due passi dal liceo D’Azeglio che è in via Parini. La sala grande è tutta di stucchi e specchi che riflettendosi gli uni negli altri aprono infinite e borgesiane prospettive. Un tempo era famoso all’ora dell’aperitivo per il suo Platti rosa (che ha conosciuto alti e bassi) e per i suoi stuzzichini. Il bicerin viene servito in un «biceron», dalla forma secondo noi sbagliata (i bordi ricurvi all’interno non facilitano la bevuta) e pieno quasi per metà di panna montata. Alla prova cucchiaino sembra cioccolatoso, alla bevuta senti il caffè (usano una miscela Costadoro). Senza infamia e senza lode, il prezzo comprende il flash borgesiano: costa 7 euro. S voto 6 Caffè Platti, Corso Vittorio Emanuele II, 72, tel. 011/506. 90.56 La sfida Ecco il “bicerin”, un brivido caldo che sa di Torino Una sola ricetta, tante interpretazioni ROCCO MOLITERNI e il vermouth ha portato il nome di Torino in giro per il mondo, perché lo trovi nei cocktail a Singapore come a New York, c’è un’altra bevanda più o meno simbolo della nostra città che viceversa non si è mai «schiodata» da piazza San Carlo e dintorni (già in periferia è difficile che la facciano). Parliamo del «bicerin», quel magico sovrapporsi di cioccolata calda, caffè e crema di latte che ha incantato scrittori come Alexandre Dumas (sono vari i locali che ne rivendicano la presenza) e politici come Cavour, che del bicerin era grande bevitore. Come il Bellini all’Harry’s Bar di Venezia o il tiramisù alle Beccherie di Treviso, il bicerin ha un luogo di nascita preciso: è lo storico e minuscolo locale tutto boiserie che porta il suo nome in piazzetta della Consolata. Si può anche vedere come la bevanda del nostro Risorgimento, perché era servita negli storici caffè dove Cavour & soci mettevano mano al progetto dell’Unità d’Italia. Oggi però più che essere amata dai torinesi (ha comunque uno zoccolo duro di estimatori) è una delizia apprezzata soprattutto dai turisti che arrivano in città e se ne portano il ricordo nei luoghi di provenienza. S Nasce in piazzetta della Consolata Il Caffè al Bicerin, in piazzetta della Consolata, fu aperto nel 1763. Sul suo sito si legge «La storica bevanda torinese, evoluzione della settecentesca “bavareisa”, è nata proprio in questo locale, che da allora ne porta il nome e ne conserva gelosamente la tradizionale ricetta. È una bollente squisitezza composta di caffè espresso appena fatto, cioccolata e fresca crema di latte. Servito in alti bicchieri che permettono di ammirarne la corposità e lo stuzzicante melange di colori, il bicerin è un piacere tutto da scoprire per chi ama viziare il palato. Nel 2001 è stato riconosciuto come “bevanda tradizionale piemontese” con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte». Come sempre capita con cibi e bevande, il bicerin ha subito un’evoluzione, così se la ricetta originale più o meno segreta prevede l’uso di crema di latte, sono molti anche i locali storici che lo servono con la panna montata, su cui magari spruzzano polvere di cacao. È vero bicerin? Certo non è la stessa cosa, perché la crema di latte è quasi liquida e la panna montata ha una sua consisten- 1763 l’anno in cui in piazza della Consolata aprì i battenti il caffè «Al bicerin» za più o meno solida, e quindi stucchi e specchi che serbano sia quando sorbisci il bicerin il ricordo della Torino ottocencon il cucchiaino (in genere al- tesca e sono una sorta di bil’inizio si immerge per attra- glietto da visita della nostra versare tutti e tre gli strati e le città. Complessivamente, se consistenze), sia quando lo be- da un lato non abbiamo trovato vi l’effetto è diverso. Io e Rosal- un bicerin che davvero ci facesse sognare ba Graglia, curatrice per Torino I TRE STRATI (mancava semun pizzico aldella Guida ai Gli ingredienti: pre la perfezione), Bar d’Italia del cioccolata calda non siamo però Gambero Rosso, abbiamo deciso caffè e crema di latte neppure rimasti troppo delusi. nella nostra valutazione di mettere un meno Rispetto ad altre bevande anche a parità di bontà, a chi (penso al caffè shakerato, solo non rispetta, con la panna per fare un esempio) che puoi montata, la ricetta originale. trovare splendide o pessime, il Noblesse oblige: abbiamo te- bicerin mantiene una sua quanuto fuori dalla votazione il lo- lità media: peraltro a volte forse è l’emozione del luogo dove cale dove il Bicerin è nato. La «Prova del nove» è stato ti trovi a farti chiudere un ocun viaggio piacevole in locali di chio sulle imperfezioni. Sul giornale di domenica scorsa l’articolo che ha messo a confronto i vari tipi di «bicerin» che vengono serviti a Torino. 1 Battaglia legale Per sostenere la sua tesi, ovvero che il bicerin tradizionale viene proposto in tre bicchieri di vetro separati, in modo che il cliente possa decidere la quantità da mescere, non si è fatto problemi ad intraprendere una battaglia legale nei confronti di uno dei bar storici di Torino. «E il giudice ha dato ragione alla nostra tesi, ma questo poco importa – ammette – l’importante è che, anche i colleghi, rispettino la vera tradizione. Il bicerin non può essere consumato in piedi al bancone, velocemente. Ma ci si deve sedere al tavolino, perché rappresenta un rito». «Elisir magico» Quello di Cavour «È come se il tempo si fermasse – ammette Gianfranco Falzoni, storico, dal 1958 impegnato nel recupero e nella trasmissione della storia della Reggia sabauda, mentre sfoglia il volume di Alberto Viriglio, «Torino e i Torinesi», la cui prima edizione risale al 1898 e nel quale è riportata la ricetta della miscela analcolica – molti locali torinesi hanno voluto personalizzare il prodotto e va bene. Ma non è quello autentico che qui beveva il conte Camillo Benso di Cavour per calmarsi dopo i suoi tesi faccia a faccia con re Vittorio Emanuele II». E, infatti, si narra che Cavour, indispettito perché il re lo incontrasse nel suo buen retiro di Borgo Castello, dove abitava con la Bela Rosin, e non alla Reggia, si fermasse a sorseggiare il bicerin e tranquillizzarsi, in vista di tornare in città. «Per lui era un “elisir magico”, non soltanto perché altamente sedativo, ma anche perché tonico e corroborante, in grado di placare le reazioni emotive di Cavour» - ride Falzoni. Al Bicerin d’la Venaria di via Mensa, quando si servono i tre bicchieri con latte, caffè e cioccolato (al prezzo di 7 euro), viene anche fornito agli avventori un pieghevole che illustra la genesi della bevanda, servita allora al costo di 15 centesimi, e le sue possibili variazioni. «Perché ci teniamo che si conosca la verità e non si confonda il bicerin con la bavarese» – continua Barbin. T1 T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .49 Ecco il perché della nausea in gravidanza Scoperta al Sant’Anna: “Colpa del batterio dell’ulcera, può causare diverse altre complicanze” Hanno detto il caso MARCO ACCOSSATO Sono numerosi i meccanismi attraverso i quali il batterio può portare ai rischi in gravidanza È il batterio responsabile dell’ulcera e della gastrite a scatenare - in alcune donne - le nausee in gravidanza: l’helicobacter pylori. Lo rivela uno studio appena pubblicato sulla rivista internazionale «World Journal of Gastroenterology», condotto a Torino dalla professoressa Tullia Todros, direttore del dipartimento universitario di Ginecologia e Ostetricia 2 del Sant’Anna, dalla dottoressa Simona Cardaropoli e dal dottor Tullia Todros Direttore Ostetricia e Ginecologia IL RISCHIO ESTREMO L’«Helicobacter pylori» pare anche all’origine dell’aborto spontaneo Alessandro Rolfo. Ma c’è di più: per la prima volta è stata analizzata in modo approfondito la letteratura scientifica internazionale riguardante l’eventuale associazione tra questo batterio e altre patologie della gravidanza. Ed è stato dimostrato anche - e forse soprattutto - che lo stesso batterio ha una relazione strettissima con i disturbi che complicano la gestazione: l’anemia da carenza di ferro, Un pericolo anche per il nascituro I cambiamenti ormonali ed immunologici che si verificano durante la gravidanza possono attivare l’infezione latente: l’elicobacter pylori può avere un impatto non solo sulla salute della madre, ma anche su quella del bambino le malformazioni fetali, la preeclampsia, la restrizione della crescita fetale, fino all’aborto spontaneo. Ricerca internazionale Era noto - in letteratura medica che l’infezione da helicobacter pylori non era solo alla base di gastrite e ulcera, ma è spesso associata a disturbi di origine non gastrica, come le patologie cardiovascolari, le malattie autoimmuni e il diabete. Ma è la prima volta che è stata presa in considerazione anche l’associazione con altre importanti rischi in gravidanza. E lo stesso gruppo di studiosi del Sant’Anna sta già considerando le possibili correlazioni con altri disturbi durante i nove mesi, come il diabete mellito gestazionale, la colestasi e il parto pretermine spontaneo. L’origine dei disturbi Spiega la professoressa Todros: «Sono diversi i meccanismi at- traverso i quali l’infezione da helicobacter pylori può avere un ruolo nei “disordini della gravidanza”. Questo batterio - infezione latente attivata dai cambiamenti ormonali e immunologici che si verificano durante la gravidanza - è ad esempio in grado di sottrarre ferro e vitamina B12, e la carenza di tali elementi può essere alla base dell’anemia sideropenica materna e di difetti del tubo neurale del feto, come la spina bifida». L’infezione da batterio, inoltre, «provoca un’infiammazione e il cosiddetto “stress ossidativo”». Dimostrato infine che gli anticorpi dell’helicobacter sono in grado di reagire con gli antigeni localizzati nel tessuto placentare e sulle cellule endoteliali, provocando un danno cellulare che può essere alla base dell’aborto spontaneo, della preeclampsia e della restrizione di crescita fetale, contro le quali attualmente non c’è trattamento terapeutico. na diagnosi pre-gravidanza potrà ridurre probabilmente l’incidenza di alcune complicanze Simona Cardaropoli Biologa Università di Torino La speranza di un vaccino Grazie agli studi compiuti al Sant’Anna una buona notizia c’è: «Poiché l’infezione da helicobacter pylori è curabile - conclude la dottoressa Cardaropoli - è probabile che la diagnosi pregravidanza possa ridurre l’incidenza di alcune di queste complicazioni». In tale direzione, «la progettazione di un vaccino efficace sarà ancor più utile al fine di evitare problemi di farmaco-resistenza e re-infezione». La storia LETTERA “Per dare speranza ho acceso la telecamera sulla mia sofferenza” Malato di leucemia ha raccontato in un documentario la guarigione GIORGIA GARBEROGLIO Leucemia acuta mieloide. Una diagnosi che sul sito dell’Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro è definita così: una malattia che si sviluppa a partire dal midollo osseo e progredisce veloce. Una diagnosi che a Lucio Viglierchio è stata fatta ai suoi 29 anni. La lotta per la guarigione, l’ha raccontata in un documentario intitolato «Luce mia», realizzato con il sostegno del Piemonte Doc Film Fund e della Fondazione Scientifica Mauriziana. Il film sarà presentato questa sera alle 18 a Villa Raby (corso Francia 8, ingresso libero) . Lucio dopo tre anni, tre chemioterapie complete è ora in fase di remissione della malattia, anche se non è completamente guarito. Parallelamente al suo percorso, ha iniziato a raccontare la storia di un’altra ragazza, Sabrina, incontrata in ospedale. Sono immagini e parole cariche di vita, di speranza, di coraggio. Nonostante la fatica delle che- mioterapie, i capelli caduti e tenuti rasati, una vita divisa tra ospedali e quotidianità, tra paura, speranza. E nonostante la morte: perché Sabrina non ha vinto la sua battaglia contro la leucemia. Il documentario è sempre ricco di luce, come anticipa il titolo: «Luce Mia – spiega Viglierchio – è la definizione inventata dalla mia compagna Silvia, che è anche mamma della mia bambina Nora, nata negli anni della chemioterapia. E’ una definizione delicata di una malattia che ormai è in fase di remissione completa, anche se non posso considerarmi definitivamente guarito. La leucemia è ancora in me. E’ un’ombra che mi accompagna. Sono le cicatrici che ho sulla schiena delle biopsie ossee. Proprio le persone più care mi hanno fatto vedere la mia condizione di uomo spaventato dalla vita e dalla paura continua di poterla perdere in un attimo. Allora ho deciso di affrontare questa paura. Sono tornato in quelle stanze di ospedale a raccontare. Così è nato questo documentario, ancora in produzione, che intreccia testimonianze e storie. Stiamo ancora raccogliendo i fondi per concluderlo. L’obiettivo è raccontare e su questa malattia portare luce». Guarda il trailer su www.lastampa.it/torino C aro direttore ringrazio la «Stampa» per l’articolo dedicato al Castello Cavour di Santena, in occasione della Festa dell’Unità nazionale. Ci sono però due punti dell’articolo che necessitano di alcune precisazioni. Il primo riguarda gli investimenti pubblici destinati al Complesso Immobiliare Cavouriano. Essi si dividono in due settori: 1) la ristrutturazione del grande fabbricato destinato a ospitare, tra l’altro, la Biblioteca di Cavour e l’Archivio Storico della famiglia Cavour, che è stata finanziata dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, attraverso fondi europei. 2) la trasformazione del Castello in Museo Nazionale Cavour, che è in corso di finanziamento da parte della Struttura di Missione della presidenza del Consiglio dei ministri. Il Presidente della Repubblica ha seguito e segue i grandi lavori di ambedue i setori, con un’attenzione e una benevolenza per le quali la Fondazione gli sarà sempre grata. Il secondo punto riguarda i rapporti con la Fondazione con la Città di Torino, che è proprietaria di tutto il Complesso Immobiliare Cavouriano. La Città di Torino - insieme alla Regione Piemonte - è il nostro principale sostenitore: alla Città stessa, quindi, la Fondazione è riconoscente per quello che ha fatto e che sta facendo, pur in un momento finanziariamente difficile. Nerio Nesi presidente Fondazione Cavour T1 T2 50 .Quartieri STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 uartieri A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: corso Sebastopoli 202/B; via Monginevro 126; via Arnaldo da Brescia 38; via Farinelli 36/9; viale dei Mughetti 9/E; via S. Tommaso 16; corso Taranto 183/C; via Mazzini 31; via Vanchiglia 29/A; piazza Adriano 12; via Berino 6; corso Sommeiller 31; via Stradella 36; corso Romania 460. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Piazza Chironi Pilonetto Il borgo trasformato in un enorme parcheggio selvaggio Le due attività confinanti,la profumeria che i ladri hanno tentato di scassinare, e la parafarmacia che ha subito due rapine a mano armata PIER FRANCESCO CARACCIOLO «L’intero borgo è stato trasformato in un parcheggio libero di cui usufruiscono i residenti di altri quartieri». Al Pilonetto l’allarme si è fatto assordante. Il continuo assalto ai posti auto gratuiti in piazza Zara e dintorni sta diventando insostenibile per residenti e commercianti della zona. Quelle strisce bianche, troppo allettanti per chi dovrebbe fare i conti con parcheggi a pagamento, restano occupate per giornate intere, creando disagi di varia natura: «Le tante persone che lavorano al di là del Po approfittano quotidianamente della nostra ‘isola felice’ per lasciare la macchina al mattino e tornare a riprenderla la sera», denuncia Pierluigi Violetto, fondatore del movimento spontaneo «Borgo Pilonetto». Le conseguenze di questa invasione sono prevedibili: chi abita in zona fatica a trovare un posto libero per fermarsi e raggiungere la propria dimora; per i negozianti, invece, le difficoltà sono figlie di un calo di vendite, inevitabile se i potenziali clienti non sanno dove sostare. I problemi coinvolgono fatalmente anche traffico e viabilità, in particolare nel tratto di corso Sicilia a cavallo di via Aquileia. Ai lati di quel segmento di strada, che in poche centinaia Parella -Aurora Dai negozi alle auto Sale la protesta contro le rapine FABRIZIO ASSANDRI CLAUDIA AUDI GRIVETTA Una selva di auto I residenti protestano per il parcheggio selvaggio, auto in doppia o tripla fila che impediscono anche il passaggio ai pedoni di metri contiene ben quattro scuole, sono costantemente parcheggiate due lunghe file di auto. Al suono della campanella sostare in doppia fila diventa la normalità e si rischia la congestione della circolazione: «Intorno alle 16.30, all’uscita dei bambini, il blocco è quasi inevitabile», spiega l’ingegner Violetto. Il caos, che finisce per mettere a repentaglio l’incolumità dei giovani studenti, non coinvolge solo la strada. La necessità di parcheggiare, infatti, induce gli automobilisti a fermarsi - illecitamente - anche nei fazzoletti di terra all’esterno del tratto stradale, raggiungibili esclusivamente passando dai marciapiedi: «L’altro giorno, mentre camminavo sul marciapiede, sono stato avvicinato da una macchina - racconta Antonino Piccione, custode della scuola media Matteotti - . Suonando il clacson, l’uomo alla guida mi ha chiesto di spostarmi: a che punto siamo arrivati?». Ieri è toccato al giornalaio di via Ghemme. «Era un uomo incappucciato con la pistola, gli ho aperto la cassa» dice Gianluca Pagan. I commercianti di piazza Chironi sono esasperati dalle rapine. Pensano di dotarsi di walkie-talkie per accorrere quando qualcuno chiama aiuto. Raccolgono le firme per chiedere più sicurezza. Lo stesso allarme, di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, arriva dalla vicina piazza Rivoli. «Dalla riapertura della piazza dopo i cantieri è aumentata la microcriminalità, con spaccio e scippi» racconta Ivana Bonamigo, presidente di piazza Chironi. Dalla sua profumeria i ladri sono fuggiti perché è scatta- to l’allarme. Lo stesso giorno è stata la volta della parafarmacia, la seconda in due settimane: nella prima il rapinatore aveva un coltello, poi una pistola. Sottratti 500 euro. «Hanno rubato alcune auto» dice la barista Anna Carotenuto. «Dammi tutto o ti sguaro» (ti taglio la pancia) s’è sentito dire Paolo Rinetti, della farmacia angolo corso Lecce, mille euro di refurtiva. Rapinati il Crai di piazza Rivoli, il Simply di via Pilo, la farmacia di via Frejus angolo via Cenischia. In pochi giorni, modalità simili. Allarme anche ad Aurora. In particolare riguarda le vie Lodi, Aosta, Carmagnola, Alessandria e Chivasso. Pochi giorni fa una giovane è stata aggredita in via Lodi: picchiata a sangue e rapinata. Sol’ l’intervento dei passanti ha messo in fuga gli aggressori. E poi due disabili scippati in via Aosta, anziani aggrediti e gettati a terra per pochi spiccioli. Due le modalità: quella classica, per strada, mentre la seconda, sempre più frequente, consiste nel derubare la vittima nell’auto. Racconta la signora L.L., scippata in via Aosta: «Ho parcheggiato la macchina davanti a casa, sono scesa e un uomo mi ha fermata per chiedermi indicazioni: il suo complice ha aperto la portiera per prendere la borsa». Ci sono stati segnalati diversi casi come questo. Ma pochi sporgono denuncia. «È inutile” dicono. “Abbiamo proposto», spiegano dal Comitato Aurora e Legalità, «di istituire dei Senior Civici per vigilare il quartiere. Il progetto attende il via libera dalla Circoscrizione». Santa Rita Centro Nuovi posti auto in via Tintoretto Furto ai Servizi sociali Ancora un incidente “Il ladro conosce i locali” in via Mazzarello CHIARA PRIANTE Sono arrivati trenta posti auto in via Tintoretto. Dopo le 400 multe ai residenti, e le proteste raccolte anche da La Stampa, nella traversa della trafficata via Tirreno, con la primavera, sono finalmente stati realizzati nuovi posti auto, realizzati nella corsia centrale. E’ stata anche istituita la Zona 30. La rivoluzione è figlia di una strage di contravvenzioni per divieto di sosta che erano valse alla strada un guinness difficilmente emulabile a Torino. Prima, nella via, regnava infatti il caos: vetture ovunque, a centro carreggiata DIEGO MOLINO e vicino ai passi carrai, specie in occasioni di partite o allenamenti nei campi di calcio della vicinissima Polisportiva Santa Rita. Ora i residenti propongono alla Circoscrizione Due e al Comune di creare posti auto nelle piazzuole vicino all’ecocentro. Un’ipotesi del passato ma la zona ha, più che mai, sete di posti d’auto. Uno scanner e un monitor rubati, ma soprattutto un campanello d’allarme sul problema della sicurezza all’interno dei locali. E’ la conseguenza di quanto è successo lunedì scorso nella sede dei Servizi Sociali della Circoscrizione Uno, in piazzetta della Visitazione. Qualcuno, nel tardo pomeriggio, è riuscito a salire di nascosto al terzo piano utilizzando un ascensore esterno, che da tempo è inutilizzato. A preoccupare maggiormente Piera Rapizzi, dirigente dei Servizi Sociali, è la sicurez- Pozzo Strada za degli operatori: «Il ladro sapeva bene come muoversi, questo mi fa pensare che sia un nostro paziente – dice –. La priorità ora è migliorare la sicurezza del nostro personale, che spesso è costretto a lavorare in situazioni delicate». Diverse sono le tipologie di problemi affrontati: tanti utenti sono adulti in difficoltà e soli, spesso con problemi psichiatrici o di tossicodipendenza. «Ho già fatto richiesta all’Asl, che gestisce l’intera struttura, di bloccare l’ascensore che si trova nel cortile interno. Speriamo così di scongiurare altri episodi di questo genere». Che quei tagli non protetti tra una corsia e l’altra in via Maria Mazzarello, senza spartitraffico, non fossero sicuri già alcuni cittadini l’avevano fatto presente (nella foto un grave incidente del 2012). Un maxi tamponamento ne è stata la conferma. Subito dopo il botto, l’intersezione di corsia prima del cavalcaferrovia è stata transennata con panettoni di cemento che ora rendono il tratto più sicuro. Ma il Comitato InSicurezza Stradale di Torino è dispiaciuto che, per arrivare a tanto, ci sia dovuto essere un altro incidente importante e non sia bastato un esposto in Procura. Il Comita- to punta il dito su altri tratti: poco prima del semaforo, c’è un altro tratto senza spartitraffico. La stessa situazione in corso Orbassano, tra piazza Cattaneo e corso Settembrini: ci sono più tagli, tutti pericolosi, perché ci si ritrova auto e camion di traverso e veicoli che svoltano dalla corsia di sinistra e che frena[C. PR. ] no improvvisamente. T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 etropoli Metropoli .51 . Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it Villarbasse, donna muore in piscina Moncalieri, tensione al pronto soccorso Una donna di 59 è stata trovata morta nella sua piscina. A rinvenire il corpo è stato il marito, rientrando da lavoro. Gli inquirenti pensano a un suicidio, ma a stabilirlo con certezza sarà l’autopsia che si svolgerà a giorni. [P. ROM.] Tensione al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce. Un paziente affetto da problemi psichiatrici si è scagliato contro medici e vigili. Prima di farsi immobilizzare l’uomo, 38 anni e 130 chili di peso, ha ferito 4 agenti. [M. MAS.] Inchiesta Le città malate di videosorveglianza Spendono sempre di più in telecamere e sistemi di controllo, ma i risultati non sono sempre positivi Mauro Marinari MASSIMO MASSENZIO Ormai da mesi in provincia di Torino è scattata una nuova «corsa alla videosorveglianza». Dieci anni fa, con l’erogazione dei fondi da Regione e Ministero dell’Interno, quasi tutte le amministrazioni locali si sono dotate dei primi occhi elettronici, piazzati nei punti critici del territorio soprattutto a scopo deterrente. Nel frattempo la tecnologia si è evoluta, le immagini digitali sono diventate indispensabili e la manutenzione non sempre si è rivelata efficace. Risultato? Molte video- Sindaco di Rivalta «Ci siamo resi conto che la sicurezza è un’esigenza sentita dai cittadini» Maurizio Piazza Sindaco di Beinasco «Atti vandalici e furti hanno un costo sociale altissimo» UN MILIONE Beinasco investirà una cifra importante per tutelare i cittadini camere sono spente, fulminate o semplicemente «inutilizzabili per indagini di polizia». Furti e raid vandalici La microcriminalità, però, non aspetta. Un’ondata di furti in appartamento, borseggi al mercato e atti vandalici ha spinto molti Comuni ad aumentare i controlli. A Rivalta, dopo l’incendio ai giardini pubblici e al campo sportivo, i raid al centro giovani e al centro sociale, nei giorni scorsi si è registrata una nuova razzia al cimitero. Nel 2014 la giunta ha previsto un investimento di 175 mila euro per un sistema che potrebbe portare 80 nuove videocamere: «Dopo gli incontri con la popolazione ci siamo resi conto di quanto questa esigenza sia sentita dai cittadini», spiega il sindaco Una telecamera ogni mille abitanti Da una ricerca della Regione risulta che «più di due terzi dei Comuni piemontesi ha in dotazione impianti tecnologici di vigilanza, con un tasso medio di 1,23 telecamere ogni mille abitanti Mauro Marinari, che pensa alla creazione di un presidio notturno della polizia municipale. Beinasco ha invece deciso di puntare su fibra ottica e rete wireless per un «Grande fratello» che sorveglierà la città con 72 occhi elettronici. La spesa prevista si aggira sul milione di euro: «Una cifra importante, ma assolutamente necessaria – precisa il primo cittadino, Maurizio Piazza - Atti vandalici e furti hanno un costo sociale altissimo». I lavori sono già co- Grugliasco minciati e le prime 6 postazioni verranno installate a Borgaretto e borgo Melano. Telecamere low cost Sul mercato sono disponibili telecamere per tutte le tasche. Fisse, mobili, intelligenti. Il costo per un apparecchio «base» si aggira sui 60 euro, mentre uno di alta gamma può arrivare a costare anche 1300 euro. Ma si può spendere molto meno e ottenere buoni risultati. Con soli 7 mila euro il Comune di Candiolo sta installando due nuove telecamere all’ingresso e all’uscita del paese in grado di leggere le targhe dei veicoli e segnalare anomalie alle pattuglie della polizia municipale. «Possono verificare in pochi secondi la copertura assicurativa di un veicolo o la provenienza furtiva – precisa il comandante Bruno Pavia - Comunicano con gli agenti via mail o Sms». Non mancano le critiche Da una ricerca commissionata lo scorso anno dalla Regione risul- Collegno Il vicesindaco di Grugliasco Luigi Musarò e il consigliere comunale Antonio Pasqualino sono stati denunciati da un cittadino. Le accuse? Minacce e ingiurie. «Si è inventato tutto, stiamo valutando di contro-querelarlo - dice Pasqualino - La verità è che pretendeva quello che non gli spettava». L’uomo avrebbe dovuto lavorare in una palestra per avere una borsa lavoro dell’amministrazione di 2 mila euro. «Ma si è presentato solo un paio di volte - spiega Musarò - e basta». Per queste prestazioni ha ricevuto circa 100 Vice sindaco Luigi Musarò annuncia una contro querela euro, date di tasca propria da Pasqualino. «Lui pretendeva l’intera cifra - dicono - come se avesse lavorato sempre». E così si è presentato in Comune: «Mica una sola volta - ricorda Musarò - in un caso sono dovuti intervenire i vigili per riportare la calma. Con la crisi è difficile anche aiutare e spesso siamo noi a subire minacce». Oltre tre tonnellate di prodotti per la pulizia della casa e della persona. Questo il risultato dell’iniziativa promossa dal Comune di Collegno. Dopo tante raccolte di cibo questa volta si è puntato su altri prodotti altrettanto utili in una famiglia. In un giorno circa 120 volontari si sono posizionati davanti a 13 supermercati, 6 farmacie e alla sede dell’Unitre. E alle persone che entravano veniva chiesto di donare poi dei prodotti per l’igiene personale e della casa. «Abbiamo ricevuto un po’ di tutto - confessa l’assessore Franco Tenivella - 3 domande a Marino Montrucchio installatore Siamo in pieno boom di telecamere. In Piemonte ce ne sono quasi 4 ogni 10 chilometri quadrati. Ma la videosorveglianza serve davvero? «Dove sono state installate la criminalità scende. In questo momento sono disponibili tecnologie molto sofisticate, che permettono margini di sfruttamento ancora più alti». Ad esempio? «Possono essere educate o istruite. In modo tale da inviare segnali di allarme in determinate situazioni predefinite. Sono in grado di dialogare con banche dati e comunicare in tempo reale con un operatore». Nessuna controindicazione? Non sono troppo care? «Chi le installa e chi le utilizza deve conoscere lo strumento che ha nelle mani per utilizzarlo al meglio. E poi i costi per un prodotto di qualità sono inevitabilmente alti. Per una videocamera che scatta 25 fotogrammi al secondo è necessario predisporre un server adeguato. Senza contare tutti i dispositivi di back up in caso di interruzione dell’alimentazione». [M. MAS.] Settimo Finisce il tribunale Raccolta di prodotti la lite con il vicesindaco per solidarietà PATRIZIO ROMANO ta che «più di due terzi dei Comuni piemontesi ha in dotazione impianti tecnologici di vigilanza, con un tasso medio di 1,23 telecamere ogni mille abitanti». Eppure molti detrattori della videosorveglianza sostengono che non sia realmente efficace. Nel mirino finisce la qualità delle immagini, poco definite, e anche l’effetto deterrente viene messo in discussione: «Dipende dal tipo di strumento che si utilizza – conclude il comandante dei vigili di Rivalta, Giulio Facchini - Le telecamere devono essere installate nei punti strategici, avere una costante manutenzione. Sul nostro territorio, dove sono già presenti, abbiamo registrato un calo della criminalità. Soprattutto per i reati minori. Ma non si può prescindere dall’elemento umano e tutti i punti di ripresa devono essere collegati con una centrale operativa». «Dove abbiamo installato impianti la criminalità è diminuita» Uno sportello dell’Inps per aiuti e consulenze NADIA BERGAMINI Una parte della merce raccolta dai saponi ai dentifrici, dai detersivi per pavimenti a quelli da bucato. Una giornata di solidarietà resa possibile dalla collaborazione delle associazioni e che ha visto coinvolti centinaia di collegnesi». E nei prossimi giorni si valuterà a quali famiglie, segnalate dai servizi sociali, consegnare i prodotti. [P. ROM.] Parola d’ordine: offrire un servizio di aiuto e assistenza a 360 gradi ai cittadini. È la strategia di Settimo che ieri ha sottoscritto un accordo con l’Inps per l’apertura, dal 7 aprile prossimo, di un punto clienti all’interno dell’Urp comunale, gestito in parte da personale del Comune e per tre giorni la settimana (martedì, mercoledì e giovedì dalle 8,30 alle 12) da funzionari Inps che offriranno consulenza su appuntamento. «E’ un accordo importante – commenta il sindaco Aldo Corgiat – che non solo conferma la presenza di un punto Inps sul terri- Sarà ospitato all’interno dell’Urp torio dopo la chiusura degli uffici di corso Agnelli, ma darà sostegno ai cittadini nell’elaborazione delle pratiche online». Gregorio Tito direttore regionale Inps: «Le idee che vogliamo affermare puntano ad un uso efficacie delle nuove tecnologie, ad una maggiore diffusione sul territorio, ma anche a fare sinergia con altri enti pubblici, in particolare i comuni». T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 52 T1 CV PR T2 In città .53 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 . incittà LA STAMPA Società cultura & spettacoli MAURO PIANTA Immagine simbolo I Il quadro che attesta l’inizio della cooperazione tra gli aderenti all’interno della società di mutuo soccorso nata a Pinerolo nel 1848 Il meccanismo era semplice: ogni socio versava mensilmente una somma e percepiva un sussidio per ogni giorno di lavoro forzatamente perduto. n fondo è una piccola rivincita della società civile sullo Stato. Colpa (o merito, fate voi) della crisi che mette in ginocchio la Sanità pubblica e svuota le tasche dei cittadini. Risultato: si rispolvera una formula antica di due secoli come quella del mutuo soccorso con i cittadini che si mettono insieme per rispondere a bisogni che lo stato sociale non riesce più a fronteggiare. Così a Torino è nata la Società Sanitaria di Mutuo Soccorso (Ssms). Come funziona? Qualunque cittadino può iscriversi, a prescindere dall’età o dalla professione. Paga 70 euro l’anno e ha diritto a un numero di prestazioni sanitarie (visite specialistiche ed esami strumentali) a costo agevolato, in base a un tariffario stilato fra 8 centri convenzionati (4 a Torino, uno a Cuneo, due a Genova e uno a Milano). «I costi – spiega Ugo Riba, vice presidente della Ssms – sono inferiori a quelli del ticket del sistema sanitario nazionale. Il grande vantaggio – continua – è la somministrazione di un servizio di qualità senza liste d’attesa. Il momento storico attuale impone sempre di più una forma di collaborazione tra pubblico e privato, soprattutto nell’ambito della sanità. Ecco perché abbiamo pensato di ispirarci all’esperienza del mutualismo». La tradizione Un’esperienza nata in Francia e in Inghilterra, tra il ’700 e A PINEROLO Nel 1848 alcuni artigiani si consociarono per la prima volta in Italia l’800, figlia della rivoluzione industriale che costringeva i lavoratori delle fabbriche a vivere in condizioni disperate. «Il mutuo soccorso – osserva lo studioso Diego Robotti – si fondava su meccanismo semplice: ogni socio versava mensilmente una somma e percepiva un sussidio per ogni giorno di lavoro perduto. Ed erano i soci stessi, attraverso i loro “visitatori”, a controllare la veridicità della malattia». Ma nessuna società si limitò a questa funzione. «Il sodalizio e la sua sede – prosegue Robotti – sono una casa in cui si trascorrono le ore libere con gli amici, una piola autogestita in cui si vinifica, una bandiera dietro la quale sfilare, una biblioteca con sala di lettura, una scuola serale a cui molti devono l’istruzione. La Società, insomma, è una famiglia allargata». La nascita in Piemonte L’anno di nascita del mutualismo in Piemonte è il 1848: approfittando dello Statuto Albertino che riconosceva la libertà di associazione, alcuni artigiani di Pinerolo, guidati dal calzolaio Matteo Brezzio, diedero vita alla prima società italiana di mutuo soccorso, aperta La storia Dopo due secoli rinasce il “mutuo soccorso” A Pinerolo nel 1848 la prima unione privata tra i cittadini La crisi ha rilanciato le società solidali, specie in campo sanitario Il diploma L’attestato conferito nel 1924 alla Società Arti e Mestieri La Concordia di Pozzo Strada Sotto, una foto di fine Ottocento degli aderenti alla cooperativa dei panettieri di Torino a tutti i lavoratori. Ancora oggi a Pinerolo esiste, unico in Italia, un museo storico del mutuo soccorso. La Regione Piemonte ha creato un’apposita fondazione che si occupa di queste realtà. Perché oggi le società, la cui natura giuridica è di associazioni senza scopo di lucro, resistono. Le cifre «In tutta la regione – dice il presidente Sebastiano Solano – sono 320 per 48mila iscritti. A Torino se ne contano 16, in provincia 103. Siamo lontani dalle cifre di fine 800, quando arrivarono a quota 4mila, ma rappresentano una realtà viva, specie in provincia. Continuano a rispondere ai bisogni della gente soprattutto per quanto riguarda la cura e la cultura. Storicamente sono state antesignane dei partiti, dei sindacati, delle cooperative. Lì si sono formate molte delle future classi dirigenti. Un ambito in cui le persone venivano educate alla solidarietà, alla disciplina, all’organizzazione». Una caratteristica delle società piemontesi fu quella di essere a-confessionali dal punto di vista religioso e a-partitiche per statuto. Il fascismo prima e lo stato sociale poi, assestarono a quei sodalizi colpi decisivi. I bisogni resi più acuti dalla crisi potrebbero rilanciarle. 18 anni MARIA TERESA MARTINENGO “Un anno sabbatico in Africa” Come sono i diciottenni a Torino? Ottimisti, preoccupati, «senza frontiere». Raccontiamo le loro storie e le loro speranze. N on si sente un «ottimo studente» Lorenzo Aprà, ma è chiaro che quando si fanno tante cose non tutto può riuscire alla perfezione... Detto questo, Lorenzo sta studiando per la maturità scientifica all’ Einstein e anche se i voti non sono sempre come farebbero piacere («soprattutto a mia madre», dice lui), di sicuro in questo anno sta accumulando esperienze utili. Lorenzo è stato uno degli organizzatori del «Laboratorio di democrazia» che si è svolto in febbraio all’Einstein: 93 corsi, conferenze e attività varie per 1.070 studenti. Tutto ha funzionato bene e per lui è stata una vera prova di maturità. Il dopo Esame di Maturità, invece, è «in costruzione». «Penso che mi prenderò un anno sabbatico - spiega - in cui cercherò di capire cosa fare. Di sicuro andrò per un periodo in Africa con una Ong. L’anno successivo alla fine credo che mi iscriverò a Lettere. Il mio obiettivo è fare giornalismo 2.0, per questo immagino nel mio futuro una scuola di giornalismo, un master». Intanto, Lorenzo si muove già tra interviste, piccoli video reportage da mettere su You Tube. «Per esempio, ho intervistato le mamme dei Giardini Cavour, ho fatto un lavoro sulla mensa liberata. Tra poco, con degli amici gireremo un corto per un concorso. Quando riesco curo anche un mio blog». Il mito di Lorenzo - che è uno dei ragazzi di Libera e di Acmos - è il giornalista antimafia Giancarlo Siani, la sua passione sono le battaglie per la legalità e i diritti. Gli amici sono i compagni di scuola e quelli dell’hip hop. Di Torino, Lorenzo ama le biblioteche e la serenità di corso Regio Parco (gustando una granita siciliana di Torre, ovviamente). T1 CV PR T2 54 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 alle 16,30 Palazzo Lascaris Cinema Eliseo Chave Arredamenti La Federazione Europea Un Caikovskij targato Disney Una metropoli in trasformazione Il Movimento Federalista organizza la Convenzione piemontese per la Federazione Europea, «Per un’Europa solidale, democratica e federale». Tra gli interventi: Piero Fassino, Mercedes Bresso, Luciano Gallino, Claudia Muttin, Alfonso Sabatino, Carmelo Cedrone, Mauro Zangola, Vito Bonsignore. Intervista LETIZIA TORTELLO U n viaggio nella pura eleganza. Quella che dalla bottega di via Borgognone, in centro a Roma, dove passò tutto il grande cinema italiano e americano, contagiò il grande schermo di Visconti e Fellini, e ovviamente le passerelle. Sarà una passeggiata nei ricordi di un’Italia geniale e creativa, l’incontro che apre la seconda edizione di Voce del Verbo Moda, alle 18,30 al Circolo dei Lettori. Un dialogo tra la regina della moda, Carla Fendi, e lo scenografo Quirino Visconti, a partire dalla pellicola restaurata «Gruppo di famiglia in un interno». Alle 21, l’anteprima appuntamento con lo alle 20,15 In diretta dallo storico teatro Royal Opera House di Londra, alle 20,15 al Cinema Eliseo (piazza Sabotino) viene proiettato il balletto «La bella addormentata» con le musiche di Caikovskij della versione del film targato Disney del 1959. Saranno l’americana Sarah Lamb e l’australiano Steven Mcrae la principessa Aurora e il principe Désiré. alle 21 La trasformazione di Torino, dalla sua anima industriale al progetto culturale in evoluzione, e parallelamente il nuovo volto urbano: alle 21 nello spazio «Chave Arredamenti» (via Pietro Micca 15) Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Fiorenzo Alfieri raccontano «L’arte e la città», su un’idea di Assemblea Teatro. Ingresso libero. Circolo dei Lettori Carla Fendi: a Torino ho imparato l’eleganza Un viaggio nella creatività italiana apre “Voce del Verbo Moda” “La nostra Maison ha vestito le più grandi dive del cinema” La nonna dama di corte A sinistra la nonna materna di Carla Fendi dama della Regina Margherita Sopra: Carla Fendi ALLE 18,30 Un dialogo tra la regina della moda e lo scenografo Quirino Visconti «Dobbiamo dire grazie al sarto Umberto Tirelli, che ci portò i contatti. La bottega di via Borgognone, parallela di via dei Condotti, a Roma, era uno straordinario luogo dell’artigianato. M anche un salotto. Erano nostri grandi amici Leone, Bolognini, Visconti, Fellini, e passavano anche grandi attori: per Gary Cooper, Gregory Peck, Audrey Hepburn era normale venire da Fendi. Veniva Paloma Picasso. Vennero Sofia Loren e Silvana Mangano, che doveva dare l’ultimo ok per il vestito del film di Luchino. Eravamo tesissimi, alla sfilata di presentazione della collezione invernale, nel luglio del ’74. Si innamorò delle pellicce, volle anche vestiti e accessori». Dovesse vestire una diva oggi? stile di Cristina Parodi, alla Fondazione Sandretto. «La sceglierei straniera. Cate Blanchett. Strepitosa». Signora Fendi, da cosa nasce la passione per il cinema? Ha ancora senso oggi parlare di Made in Italy? «Tutte noi cinque sorelle abbiamo sempre seguito, fin da adolescenti, tutto ciò che passava al cinema. Ci andavamo a piedi, fedeli al cinematografo vicino a casa, il Cinema Teatro Parioli. «Eccome. L’Italia non si accorge che è invidiata all’estero per il suo genio creativo. Purtroppo, oggi, questa manodopera l’abbiamo persa, eppure noi siamo i migliori talenti dell’artigianato. E’ «Luchino Visconti mi ha insegnato la perfezione, estetica, ma non solo» Carla Fendi Stilista Non ho mai smesso. Vado ancora adesso». Quali sono i suoi registi preferiti, di ieri e di oggi? «Luchino e Federico (Visconti e Fellini, ndr). Il primo mi ha insegnato la perfezione, estetica, ma non solo. Non ho mai più incontrato nessuno come lui. Federico era il visionario, il grande so- Il grande figurinista In occasione di Voce del Verbo Moda, la rassegna dedicata al figurinista per le storiche case di moda Coen di Roma e Sanet di Torino (e per alcune tra le maggiori riviste dell’epoca) è un tuffo in un passato divenuto storia lontana. John Guida, artista italo americano nato nel 1888, è senza dubbio la testimonianza di un’epoca. Un racconto che passa attraverso la moda. Le figure femminili, dalle forme sottili ed eleganti tipiche del Liberty e dell’Art Déco, rivelano il volto di Torino capitale della moda, seconda solo a Parigi. La mostra sull’alta moda torinese tra les années folles e il 1935 (proprio in quest’anno Torino diventa la sede dell’Ente Nazionale della Moda), è curata da Chiara Massimello. Parla Iaad, l’Istituto D’Arte Applicata e Design di Torino, sarà partner della kermesse «Voce del verbo moda». Obiettivo: presentare il nuovo diploma accademico in Textile and fashion design che a partire dall’anno accademico 2014-2015 entrerà a far parte dei corsi di laurea in Design dell’università. Torino sarà quindi il trampolino di lancio per i nuovi aspiranti stilisti, trend setter, creative director che proprio nelle aule di Via Pisa 5, nella nuova sede inaugurata dopo il restauro di Cino Zucchi e Picco Architetti, avranno l’opportunità di formarsi nella teoria e nella pratica per diventare professionisti nel settore moda. La presentazione ufficiale da parte del direttore Laura Milani avverrà oggi alle ore 18 presso la sede del Circolo dei Lettori. innato l’ingegno in noi. Se solo tutto ciò lo capissero i giovani…». Qual è il suo ultimo ricordo di Torino? «Ci venivo invitata da Gianni Agnelli. Sono molti anni che manco dalla vostra città, che definisco aristocratica, più di Roma. Il mio cuore mi lega a voi. Mia nonna paterna, figura importantissima per me, aveva sposato un aiutante di campo di casa Savoia. Era dama della Regina Margherita. Mi ha insegnato l’eleganza». Carla Fendi Avete vestito grandi dive, una per tutte Silvana Mangano. Come nacque l’incontro? Stilista di un modello femminile che va tornando in questi ultimi tempi. La moda godeva di un’altissima qualità di sartoria e una clientela diffusa su tutto il territorio nazionale. «Le signore dell’alta borghesia italiana sono attentissime alle proposte di Parigi, ma tutt’altro che insensibili a quanto di nuovo propone Torino, sia nel campo dei modelli che dei tessuti», si legge sul catalogo della mostra. Tant’è che «due volte l’anno, i più importanti sarti torinesi assistono alle sfilate parigine e, non potendosi permettere di acquistare i modelli, comprano i diritti di riproduzione di copie ufficiali». Signorina Grandi Firme Quando la città creava la moda Guida illustrò, con tocco raffinato, i modelli degli abiti realizzati dai grandi sarti Jean Patou, Lucien Lelong, Jeanne Lanvin, Madeleine Vionnet e Coco Chanel. 1 Per la prima volta lo «A Torino ci venivo invitata da Gianni Agnelli. Erano molti anni che mancavo dalla vostra città» gno, sapeva condensare benissimo la società italiana. Oggi, invece, metterei una triade: Sorrentino, non solo per l’oscar. Adoro Luca Guadagnino. Mi piace la capacità raffigurativa di Matteo Garrone». Spazio Ersel Torino, tra la fine dell’800 e gli anni Trenta è la capitale della Moda italiana. La città inizia a trasformarsi in metropoli, con il Lingotto, la nuova via Roma, le grandi infrastrutture e le nuove industrie. E’ quest’atmosfera effervescente che la mostra Signorina Grandi Firme intende raccontare, da oggi fino al 30 aprile, allo Spazio Ersel. Un’esposizione di 70 disegni, a pastello e tecnica mista, provenienti da una collezione privata torinese, in cui John Lo Iaad Ildiploma infashiondesign John Guida Il grande figurinista italo-americano John Guida ha realizzato i 70 antichi bozzetti esposti nella mostra [L. TOR.] Spazio Ersel piazza Solferino 11 Tel. 011/55.20.111 R T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 In città .55 . Per le vostre segnalazioni giornonotte@lastampa.it alle 18 Galleria Van Der Circolo della Stampa Teatro Colosseo “La creatività di noi studenti” Pirandello tra teatro e musica In ricordo di Lucio Dalla «Il progetto è la rappresentazione grafica della nostra vita in classe»: così hanno definito il loro libro d’artista «The face of our creativity» gli studenti della 5 H dell’Istituto Albe Steiner, realizzato con Irene Caroni e Simone Pizziga. Il lavoro, con una mostra, viene presentato alle 18 alla Galleria Van Der (via Giulia di Barolo 13). alle 21 Concerto al pianoforte di Anna Dari alle 21 al Circolo della Stampa (corso Stati Uniti 27) per «Le Petites Soirées». La serata è dedicata a «Musica e Teatro»: l’unione offre la lettura de «L’uomo dal fiore in bocca» di Pirandello, con gli attori Bruno Pennasso e Sabato De Rosa, e l’esecuzione delle composizioni della Dari. A due anni dalla sua scomparsa, il Balletto di Roma ha realizzato uno spettacolo che ripercorre la poetica di Lucio Dalla: alle 21 al Teatro Colosseo (via Madama Cristina 71) va in scena «Futura. Ballando con Lucio». La regia è di Giampiero Solari, che con i danzatori fa rinascere gli eroi del cantautore. alle 21 Carignano Una notte da Oscar con Servillo MICHELA TAMBURRINO Memoria Alle 18 Giuseppe Scarzella tiene la conferenza su «Come proteggere e potenziare la memoria». Centro Pannunzio via Maria Vittoria 35h Essere padri Alle 18 incontro dal titolo «Ti chiederei ancora una cosa, papà... La ricerca dei padri in un’epoca di crisi», nell’ambito di un laboratorio organizzato dal gruppo di Educazione alla Pace. Centro Sereno Regis via Garibaldi 13 L’ingresso del Carignano La padrona di casa La facciata da poco restaurata del più antico teatro cittadino ha accolto ieri sera il pubblico per l’atteso spettacolo La presidente della Fondazione Teatro Stabile Evelina Christillin con Ariberto Fassati, presidente Cariparma Crédite Agricole Cesare Pavese Ultima replica alle 21 dello spettacolo di Assemblea Teatro «Storia di Cesare Pavese» tratto da documenti e ricordi di Davide Lajolo. Teatro Agnelli, via Sarpi 111 Casting Stamane dalle 10 si tiene il casting per un nuovo show tv di prima serata in onda da fine aprile: punta a reclutare fachiri, giocolieri con il fuoco, trampolieri, equilibristi e illusionisti. Cirko Vertigo via Lanza 31, Grugliasco MUSICA Jazz Tutti in coda Il foyer I biglietti per l’attesa commedia, in scena a Torino da stasera a domenica, sono esauriti da mesi Tanta la folla al Carignano per la prima torinese dello spettacolo di De Filippo «Voci di dentro» con i fratelli Servillo Ballo terapeutico Il liscio non è più roba da vecchi E la mazurka diventa un flash mob L’incontrospettacolo di oggi si focalizza sulla salute fisica e psichica dei senior che si dedicano al ballo liscio Sempre più giovani sono intrigati dal fascino della balera e delle sagre, dove valzer, polka e mazurka non sono mai passati di moda. Balli intramontabili, da riscoprire e vivere in gruppo. E’ la filosofia di «Liscio non ti lascio», l’incontro-spettacolo che il maestro Mirko Volonnino, il musicista Ugo Viola e i ballerini della scuola Carma portano in scena questa mattina SPETTACOLI VARIE Unione Industriale NOEMI PENNA INCONTRI La famiglia Alle 20,45 dibattito su «Affrontare la crisi della famiglia nel nome dei figli», con gli interventi di Vittorio Vezzetti e Cristina Ceci. Introduce Umberto Bistagnino. Palazzo saluzzo Paesana via della Consolata 1 bis I fratelli Peppe e Toni alla prima torinese delle “Voci di dentro” di Eduardo Sono arrivati, i Servillo, sull’onda di successi molteplici, l’ultimo a Hollywood con il premio Oscar assegnato al film «La Grande Bellezza». Peppe e Toni al passo con i fratelli De Filippo per un trionfo annunciato e decretato dal Teatro Carignano al gran completo. Ecco «Le voci di dentro», testo scritto dal grande Eduardo De Filippo, e rappresentato per la prima volta l’11 dicembre 1948 a Milano, per denunciare incomunicabilità anche familiare e solitudine e che interpretò con il fratello Peppino prima e con suo figlio Luca dopo. La regia è dello stesso Toni Servillo, al suo fianco, nel ruolo del fratello pavido e traffichino, proprio suo fratello Peppe, il leader degli Avion Travel. Accoglienza tra le più calorose nella serata voluta dal main sponsor dello Stabile di Torino, Cariparma Crédite Agricole, che così ha regalato ai torinesi in sala un evento speciale. Presente il presidente del gruppo, Ariberto Fassati che ha sottolineato quanto sia rimasto attratto dal rimando cinema-teatro in un momento in cui il gruppo ha fatto il suo ingresso nel cinema con due investimenti di tax credit esterno. Dopo lo spettacolo, il brindisi con i tanti ospiti del presidente della Fondazione del Teatro Stabile Evelina Christillin: il sindaco Fassino, il prefetto Paola Basilone, i rettori di Università e Politecnico Gianmaria Ajani e Marco Gilli, il direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera, Giuseppe Lavazza, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo . blocknotes alle 10 nel Centro Congressi dell’Unione Industriale, che da giugno si tradurrà in una rassegna interamente dedicata ai balli da sala e swing. Il maestro L’incontro di oggi si focalizza sulla salute fisica e psichica dei senior nell’ambito degli «Appuntamenti del mercoledì mattina», ma Mirko Volonnino ha deciso di stupire invadendo la sala conferenze di via Vela 17 con un flash mob a rit- mo di mazurka. Con l’accompagnamento alla fisarmonica di Ugo Viola – ideatore tra l’altro del Moncalieri Jazz Festival – si parlerà della storia del ballo da sala e delle musiche che lo accompagnano, con approfondimenti sul liscio piemontese, ma anche sulle differenze dal romagnolo con piacevoli digressioni sino ad arrivare a Chopin e Strauss. Poi improvvisamente si spegneranno le luci e otto cop- pie di ballerini ruberanno la scena danzando sulle note della «Mazurca variata» di Augusto Migliavacca. La scuola Carma A ospitare la rassegna estiva «Liscio non ti lascio» sarà Carma, il Centro accademico per ritmi e movimenti artistici aperto otto mesi fa dal trentacinquenne torinese Mirko Volonnino in via Giannone 10, già sede della scuola Sampaoli Alle 21 torna la jam session della «Jazz School Torino»: gli allievi si esibiscono diretti dal chitarrista Pino Russo. Jazz Club Torino piazzale Valdo Fusi A cura di Tiziana Platzer giornonotte@lastampa.it dove lui stesso ha studiato. Carma unisce sotto lo stesso tetto arte, teatro, danza, musica e canto. «Ho aperto questa scuola rovesciando quelli che sono i canoni classici dell’insegnamento, ovvero lasciando da parte l’agonismo e l’austera disciplina per risvegliare i principi del divertimento. Non esponiamo premi, ma opere d’arte»: infatti il centro è anche una galleria. Ospita tutti i giorni corsi, poi il venerdì sera e la domenica pomeriggio si trasforma nel tempio del liscio per far avvicinare sempre più persone alla disciplina. Centro Congressi Unione Industriale via Vela 17 Tel. 011/57.18.277 T1 PR T2 56 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA animalia Un taccuino «All you need is cat» Raccolta cibo per colonie di gatti Sabato 22 dalle 9 alle 19 da Pet shop, in corso Svizzera 155, si terrà una raccolta di cibo per aiutare i gatti di Gabriella Torgano (associazione Gattagorà) e le sue undici colonie e per i cani randagi dell’Arrivore di via Fossata. [C. INS.] La nevrosi da solitudine per il cane che resta a casa I consigli del veterinario: dai giochi con i biscotti alla tv accesa CRISTINA INSALACO I cani soffrono a starsene da soli. Anche se avete una casa con un giardino grandissimo in cui possono correre tutte le mattine mentre voi siete in ufficio. I cani sono animali sociali, ed è per questo che in natura non scelgono mai di allontanarsi in solitudine, ma rimangono in branco. Quando il nostro compagno a quattro zampe si trova a lungo da solo in un appartamento, spesso si agita, ha paura, non riesce a controllare il malessere di essere senza nessuno accanto. Senza certezze, senza punti di riferimento. «I cani patiscono molto la solitudine, a volte basta anche un distacco dal padrone di appena cinque minuti – spiega Maurizio Alliani, medico veterinario comportamentalista -. Capita così che distruggano oggetti e divani, che facciano i bisogni in casa, che piangano o abbaino fino a disturbare i vicini. È la risposta al loro malessere». Se avete un cucciolo, è bene educarlo fin da subito alla solitudine. In modo che capisca che non c’è nessun pericolo. DA PICCOLI I cuccioli devono abituarsi da subito alle assenze del padrone Altri servizi su www.lazampa.it Per le vostre segnalazioni animalia@lastampa.it Un taccuino chiamato «All you need is cat» per beneficenza. Le Sfigatte lo vendono a 7 euro (più spese di spedizione). Il ricavato delle vendite aiuterà l’associazione a prendersi cura delle colonie torinesi. Per ordinarlo: shop@lesfigatte.org. [C. INS.] il caso Che anche se i padroni non sono in casa lui può vivere tranquillo. «Bisogna abituarlo gradualmente a rimanere da solo, prima per pochi minuti, poi per mezz’ora, poi sempre di più». Se è adulto esistono parecchie strategie per fargli sopportare meglio la solitudine. «Spesso si iniziano ad agitare appena il padrone comincia a vestirsi, perché sanno che da lì a poco uscirà di casa – continua Alliani -. Ecco: provate a fare tutte le cose che fate di solito prima di uscire di casa, ma poi non uscite. Fido non assocerà più i vostri preparativi con uno stato d’animo negativo». È consigliato anche non coccolarlo troppo prima di uscire di casa, ed esistono dei giochi (come quello del giocattolo che nasconde del cibo) che servono a distrarlo un po’. In alternativa, si possono ordinare cd e dvd per catturare l’attenzione dei cani davanti alla tv. In attesa che il padrone torni a casa. A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Stress e danni alle poltrone I danni ai divani e alle poltrone, i rosicchiamenti dei mobili sono la conseguenza dello stress da solitudine per i cani quando il padrone esce di casa. Con qualche accorgimento tutto passa Appello Fondiperilrifugio deicani«orfani» 1 Il 5 per mille lo si può destinare a tante associazioni, istituti, università. Anche al Rifugio Ramondetti Cassardo Onlus, in via Torino 177, a Trofarello, per aiutare gli animali. O meglio, per aiutare chi si prende cura degli animali. Per farlo basta indicare nell’apposita casella il codice: 10182550011. «Abbiamo un sogno per i cani con dei padroni anziani, e soli – dicono dal rifugio -. Quello di poter offrire un posto per il cane, quando il padrone è costretto a doverlo abbandonare per entrare in casa di riposo. Oppure perché la sua vita finisce prima di quella dell’amico a quattro zampe». [C. INS.] In campagna cercocasa ALBERTO CAMERANO Scott, guida alpina per passione lcuni anni fa, percorrendo la strada principale di Sambuco in Valle Stura, poteva capitare di incontrare Scott, il cane di Daniele. Dall’incrocio tra un pastore tedesco e un husky era venuto fuori questo magnifico cane, nato sotto lo sguardo austero del Bersaio, il monte sovrastante il paese. Il suo carattere doveva averne subito l’influsso, poiché, se da un lato era poco propenso alle smancerie, come ogni montanaro, dall’altro sembrava aspettasse solo che qualche escursionista con lo zaino in spalla comparisse nella piazzetta dove se ne stava sdraiato a prendersi il sole. Tanto che sul Bersaio ci sarà andato almeno mille volte, in compagnia di chi saliva lassù sul lungo sentiero che porta sino in cima. Del resto, in Scott le doti di guida alpina si erano espresse fin da giovane età e con imprese ben più impegnative che la salita al Bersaio. La prima di queste fu con dei ragazzi tedeschi, impegnati nella Grande Traversata delle Alpi. Partirono da Sambuco e giunsero a Castelmagno nella Valle Grana. La sera il gestore del posto tappa telefonò a Daniele e gli chiese se sapeva di due cani arrivati insieme al gruppo di tedeschi. Disse che uno era riuscito a legarlo, mentre l’altro non si faceva avvicinare. I ragazzi gli avevano raccontato, che si erano aggregati a loro fin da Sambuco. Dalla descrizione Daniele capì che uno era il suo e l’altro quello del cugino. Comunque, sarebbe venuto lui stesso l’indomani a recuperarli. Quindi se ne andò a dormire. Il giorno dopo di buon ora, spingendo la porta di casa per uscire, si accorse che qualcosa impediva di aprila, ma fu ancor più sorpreso nel sentire il guaito di Scott che insonnolito vi stava accucciato contro: era tornato durante la notte. Ormai si poteva definire una vera guida e non avrebbe più rinunciato alle avventure in montagna, a differenza del suo amico che forse quella volta si era spaventato troppo. A Fedra Abbandonata dopoicuccioli Fedra ha tre anni ha fatto tante cucciolate e poi i suoi proprietari l’hanno abbandonata. È dolce e buona. PER ADOZIONI Susanna 340/844.24.33 Baloo Tantobello esfortunato Baloo è dolcissimo e sfortunato: doveva essere adottato, ma poi i nuovi padroni hanno rinunciato PER ADOZIONI Paola 338/967.94.09 Bax Solodopo untrasloco Bax ha 4 anni cresciuto in famiglia, adora i bambini. La sua famiglia si trasferisce all’estero e lui rimane solo. PER ADOZIONI Daniela 348/566.65.47 Ricky Piccolino ed educato Ricky ha un anno, dolce ed obbediente, è un piccolino che sta imparando in fretta anche la vita di casa ARCA DI PIERA Mariateresa 335/631.28.28 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 57 T1 CV PR T2 T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 58 T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 port . Sport Cronaca .59 A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it Ippica, torna a correre Pace del Rio A Vinovo si festeggia l’ultimo convegno invernale con una Tris Quarte Quinte e una corsa per anziani di alto livello. Il premio Algeria che partirà alle 16,35 sul miglio, sarà un mini gran premio. Si rivedrà ai nastri Pace del Rio con Santo Mollo. Il fratello di Lana del Rio dovrà dimostrare tutta la sua classe e affrontare anche Iper Roc con Michela Racca e Olivia di Casei con Andrea Guzzinati. La TQQ che prenderà il via alle 18,30 sarà intrigante. Ben 19 soggetti al via, in evidenza ci saranno Pablo Grif con Pippo Gubellini e Mercurio Spin guidato da Andrea Guzzinati. Inizio corse alle 15,05. [a.bru] Calcio Da fine aprile Prandelli applaude la Juve che vince il torneo di Arco Il circuito di tennis giovanile Kinder +Sport approda a Torino e provincia dal 23 aprile Tre le tappe provinciali Gli Allievi di Della Morte schiacciano in finale il Chievo (5-1) IVANA CROCIFISSO Una gara a senso unico, una vittoria ampiamente meritata. Gli Allievi ’97 della Juventus portano a casa l’ambito trofeo «Beppe Viola-Città di Arco» (in tribuna c’era anche il ct azzurro Cesare Prandelli) grazie al 5-1 rifilato al Chievo: mai in discussione la vittoria dei bianconeri, già avanti 2-0 dopo una decina di minuti. E così il prestigioso «Arco di Trento», com’è più comunemente chiamata la manifestazione dedicata alla categoria, finisce per la sesta volta nella bacheca della Juventus: l’ultima volta era stata nel 2007, quando l’allora squadra allenata da Storgato aveva avuto ragione del Milan (tra i rossoneri un giovanissimo Paloschi, al momento proprio al Chievo, in Prima squadra). Una partenza travolgente che sorprende i gialloblù, trafitti tre volte nel giro di 23’: doppietta di Sallustio in apertura di gara e gran gol di Pellini (premiato miglior giocatore del torneo), con le squadre che vanno al riposo sul 3-0. Ad inizio ripresa il rigore assegnato al Chievo e trasformato da Ngissah non cambia le sorti dell’incontro e non riapre i giochi dato che, pochi minuti più tardi, Clemenza trova il gol del 4-1 direttamente su punizione (nell’occasione il fallo da ultimo uomo costa il rosso a Pogliano). A chiudere i conti al 39’ è Vitale: Donne IlTorofatris BattutaFirenze 1 Nel Trofeo Città di Ar- Sesto successo Gli allievi di Della Morte hanno iscritto il nome della Juve nell’albo d’oro della manifestazione per la sesta volta (foto di Fabio Galas) suo il definitivo 5-1. Non riesce al Chievo l’impresa di portare a casa il trofeo per la seconda volta nella propria storia (la prima ed unica nel 2003). Troppo forte la Juventus di Della Morte, pur con un’assenza importante come quella di Pozzebon, fermato per squalifica: individualità, collettivo, un gruppo che in Italia ha pochi eguali. In campionato i baby bianconeri lottano per la vetta con il Genoa ma molti di questi ’97 hanno già assaggiato le fasi finali del campionato un anno fa, quando proprio Della Morte lanciò tanti di loro nel campionato dedicato ai ’96. E se si pensa che a questa squadra manca un giocatore del calibro di Romagna, ormai acquisito dalla Primavera, è facile capire come mai la società bianconera punti tanto su questo gruppo. co-Beppe Viola riservato al calcio femminile dominio incontrastato del Torino che si è aggiudicato per la terza volta il trofeo. Netta la supremazia in tutto il torneo per le granata, capaci di mettere a segno tra semifinale e finale ben sette reti senza subirne nemmeno una. Lo storico gruppo di ragazze del ’95 allenato da Luigi Serra, molte delle quali provenienti dalla Prima squadra militante in serie B insieme al portiere Arianna Ozimo per l’occasione di ritorno dal prestito all’Alessandria, nella semifinale di domenica contro il Napoli hanno avuto vita facilissima: 4-0 doppietta di Raffaella Barbieri e gol di Marta Sottil e Annalisa Favole. Nella finalissima contro le rivali storiche del Firenze, detentrici dello scudetto, si sono imposte 3-0 (doppietta di Annalisa Favole e gol di Federica Tordella). [PA.PO.] Tennis Iscrizioni in aumento al Trofeo Kinder nel 2015 Master a Torino BARBARA MASI Il più importante circuito nazionale riservato agli under approda anche quest’anno in Piemonte, e ne porta la firma: è il Trofeo Kinder+Sport, organizzato per il quarto anno consecutivo dall’ex campionessa di tennis d’adozione torinese Rita Grande, che in realtà di edizioni ne ha organizzate precedentemente altre cinque con il nome di Trofeo Topolino. E i numeri crescono, anno dopo anno: il circuito conta 12 mila partecipanti tra gli otto e i sedici anni, 97 tappe in diciassette regioni d’Italia, 13 in Piemonte. I l debutto piemontese è avvenuto la scorsa settimana ad Alba, rigorosamente al G.S.R. Ferrero, mentre a Torino è previsto per il 23 aprile al T.C. Monviso di Grugliasco e poi il 16 giugno al Circolo della Stampa – Sporting di Torino, a cui si aggancerà l’appuntamento del Tennis Rivoli 2000 la settimana dopo: tappe che si preparano ad accogliere di nuovo un boom di iscrizioni che sfiora i 400 partecipanti ciascuna. Anche quest’anno il circuito avrà l’attesa «giornata con il campione Babolat» dedicata alle scuole: dopo Schiavone, Pennetta ed Errani ospiti negli anni scorsi al Circolo della Stampa – Sporting, questa volta toccherà all’azzurro numero 13 del mondo Fabio Fognini incontrare i giovani tennisti l’8 aprile al Match Ball di Bra. Per Torino, invece, Rita Grande punta più in alto: «Quest’anno il Master nazionale si svolgerà a Bari a fine luglio, ma nel 2015 mi piacerebbe portarlo a Torino: un bel modo per festeggiare il decennale di questo circuito divenuto l’unica grande manifestazione promozionale di tennis giovanile in Italia sostenuta dalla Federazione Italiana Tennis. Il problema sarà trovare una struttura che metta a disposizione diciotto campi da tennis in una settimana. Ci stiamo lavorando anche con le amministrazioni locali: sarebbe un appuntamento in più per il calendario di Torino Capitale Europea dello Sport 2015». Atletica Futuro ingegnere Pattinaggio A Ponzina e Calosso i Regionali sui 10 mila Flavio Ponzina (foto dal suo profilo Facebook) campione regionale in pista sui 10 mila è iscritto al Politecnico Primo successo nazionale per Nogaro ENRICO ZAMBRUNO Le società torinesi hanno fatto incetta di medaglie ad Alessandria, sede del Campionato Regionale Assoluto sui 10.000 metri in pista e sui 20 e 30 minuti per le categoria allievi. Grande soddisfazione per l’Atletica Piemonte in campo maschile, dato che il successo a livello senior è andato a Flavio Ponzina, primo al traguardo in 31’58”9. Classe 1994, Ponzina è anche campione regionale under 23. Dietro di lui il fossanese Andrea Aragno in 32’51”7 e il sisportino Robert Kendell in 32’59”4. Quest’ultimo, classe 1996, con questo riscontro cronometrico ha vinto però il titolo juniores davanti ad Alex Abruzzese dell’Atletica Piemonte e a Luis Colon Rodriguez dell’Atletica Saluzzo. In campo femminile, medaglia di bronzo under 23 per Camilla Calosso della Sisport Fiat, terza in 43’17”8. Nella prova allieve argento per la canavesana Sara Borello e bronzo per la sisportina Claire Maureen Kendell. Alessandro Patrucco dell’Atletica Piemonte è il vincitore della gara allievi sui 30 minuti. Nella 14ª edizione della StraVicenza invece secondo posto per Stefano Guidotti Icardi del Cus Torino con il tempo di 30’55”: davanti a lui Paolo Zanatta delle Fiamme Oro, più veloce di soli otto secondi. Ottimo quarto posto invece nella gara femminile per la compagna di squadra Martina Merlo (34’45”), in una corsa vinta da Federica Del Buono della Forestale in 34’11”. Bene anche Sara Brogiato dell’Aero- nautica, sesta in 35’21”. Infine ad Asti, nella 23ª edizione della CorrItalia, doppietta targata Cus Torino con Andrea Tagnese e Gloria Barale davanti a tutti. Tagnese ha preceduto il genovese Rity Mohamed e il compagno Giacomo Bastonero, mentre la Barale si è imposta davanti all’altra cussina Giorgia Morano e alla segusina Stella Riva. OSCAR SERRA Prima vittoria stagionale per Ilaria Nogaro, campionessa della Pattinatori artistici Torino, che si è aggiudicata la seconda gara Nazionale Open di scena a Como. L’atleta azzurra, 21 anni, si è imposta nettamente sulle sue avversarie realizzando 80 punti e raddoppiando i cosiddetti components, ovvero gli elementi aggiuntivi del programma valutati singolarmente dai giudici. Ilaria ha portato a termine due programmi curati e pressoché perfetti. Un risultato di buon auspicio se si pensa che fra venti giorni sa- Programmi curati Ilaria Nogaro, 21 anni, ad aprile parteciperà al trofeo in Slovenia rà impegnata in Slovenia nel Triglav Trophy. Secondo classificato fra gli Juvenile maschile, il moncalierese Nicolò Cafaro che completando il doppio axel si è assicurato il prestigioso passaggio alla categoria Junior. Al dodicesimo posto tra le Juvenile femminile un’altra atleta Pat, Giorgia Cardizzone. T1 CV PR T2 60 .Dove andiamo STAMPA .LA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18, mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18 ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso. ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da martedì a domenica e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or. lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi 10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre «Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile) PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8 marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena». PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 musei@lastampa.it T1 CV PR T2 LA STAMPA MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 I Cinema Dove andiamo .61 . Le trame del 19 marzo 2014 ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Riposo P AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Supercondriaco Sala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Dallas Buyers Club Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 15.30-17.20-19.00 La mossa del pinguino Sala 1 P 21.15 Maldamore Sala 2 P 15.30-17.30-19.30-21.15 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 4,50 Lei VO 16.00-21.30 (sott.it.) Dark shadows 17.45 CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 (per tutti). Proiezioni 3D: € 7,50 (per tutti) Allacciate le cinture P 17.40-20.00-22.30 47 Ronin P 17.30-22.30 47 Ronin 3D P 20.10 Supercondriaco P 16.40-22.35 La bella e la bestia P 18.35-22.30 Sotto una buona stella P 20.35 300 - L’alba di un impero P 16.40-18.35-20.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 16.50-20.30 Mr. Peabody & Sherman 3D P 18.40 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 4,50 Lei Nirvana P 15.45-18.00-20.15-22.30 Prossima fermata: Fruitvale Station Ombrerosse P 16.00-18.10-20.10-22.10 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,40 Allacciate le cinture Eliseo Grande 15.30 La bella addormentata Eliseo Grande 20.15 (int. 12,00 - rid. 10,00) Smetto quando voglio Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 4,50 Lei Sala Groucho P 15.45-18.00-20.15-22.30 12 anni schiavo Sala Chico P 16.15-19.00-21.30 Allacciate le cinture Sala Harpo P 15.50-18.00-20.10-22.20 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Supercondriaco Sala 1 P 17.50-20.10-22.30 47 Ronin Sala 2 P 17.50-20.10-22.30 Sotto una buona stella Sala 3 P 17.50-20.10 Un ragionevole dubbio Sala 3 P 22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 4,50; Proiezioni 3D: € 8,00; € 6,00 Tessera Io Studio 300 - L’alba di un impero P 15.30-17.50-20.10-22.30 Need for Speed P 15.00-17.30-20.00-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-20.35 Tarzan P 15.40-18.40 Una donna per amica P 22.30 47 Ronin P 15.15-17.40-22.30 47 Ronin 3D P 20.05 La bella e la bestia P 17.40-22.30 Sotto una buona stella P 20.05 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 4,50; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 300 - L’alba di un imperoSala 1 P 17.50-20.10-22.30 Mr. Peabody & Sherman Sala 2 P 16.45-18.30 Monuments men Sala 2 P 20.15-22.30 Need for Speed Sala 3 P 17.50-20.10-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Allacciate le cinture Massimo 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Felice chi è diverso Massimo 2 P 16.00 A proposito di Davis Massimo 2 P 18.10-20.20-22.30 Tempo di vivere VO Massimo 3 P 15.30 (sott.it.) Quarto potere VO Massimo 3 P 18.00 (sott.it.) Il matrimonio di Maria Braun VO Massimo 3 P 20.15 (sott.it.) La terza generazione VO Massimo 3 P 22.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,40 Snowpiercer Nazionale 1 15.00-17.20 La luna su Torino Nazionale 1 20.00evento live con il regista e gli attori presentati da Gianni Canova Lei Nazionale 2 15.00-17.20-19.40-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50. Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato E fu sera e fu mattina Reposi 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 300 - L’alba di un imperoReposi 2 P 15.15-17.40-20.05-22.30 Need for Speed Reposi 3 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Sotto una buona stella Reposi 4 15.15-17.40 Smetto quando voglio Reposi 4 20.05-22.30 Supercondriaco Reposi 5 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Reposi 6 15.30-17.50-20.10-22.30 Saving Mr. Banks Reposi 7 15.00-17.30-20.00-22.30 Need for Speed Sala 1 47 Ronin Sala 1 47 Ronin 3D Sala 2 Need for Speed 3D Sala 2 300 - L’alba di un impero Sala 3 12 anni schiavo Sala 3 Lei Sala 4 Lei VO Sala 4 Tarzan Sala 5 La bella addormentata Sala 5 47 Ronin Sala 6 Mr. Peabody & Sherman Sala 6 Una donna per amica Sala 6 La bella e la bestia Sala 7 300 - L’alba di un impero Sala 7 300 - L’alba di un impero 3D Sala 7 Allacciate le cinture Sala 8 P P P P P P P P P P P P P P P P P 18.20 21.20 18.30 15.30-21.25 15.45-18.20 21.10 15.35-21.30 18.30 16.30 20.15 15.00 17.45-20.05 22.30 15.45 18.25 21.25 16.15-18.45-21.15 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.40-22.20 47 Ronin P 14.10-16.55 47 Ronin 3D P 19.35-22.20 Supercondriaco P 14.50-17.35-20.05-22.40 La bella e la bestia P 14.15-16.55-19.35-22.15 Mr. Peabody & Sherman 3D P 22.00 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-17.20-19.40 300 - L’alba di un impero P 14.50-17.25-20.00-22.35 Need for Speed P 14.00-16.50 Need for Speed 3D P 19.40-22.30 The Lego movie P 14.50 Sotto una buona stella P 19.50 Maldamore P 17.25-22.30 Sotto una buona stella P 15.30-18.30-21.30 Tarzan P 15.00-17.20 Lei P 14.00-16.50-19.40-22.30 Gravity 3D P 15.30-18.30-21.30 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00 int.; Abb. 14 € 4,40 Ida Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Sala 2 P 15.30-18.10-21.00 Il violinista del diavolo Sala 3 P 15.15-17.30-19.45 I segreti di Osage County Sala 3 P 22.00 CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,00; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 16.00 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Gloria 21.15 CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. No - I giorni dell’arcobaleno 17.15-21.15 AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. La bella addormentata. Dalla Royal Opera House di Londra BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,70 int.; € 6,00 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 11,50 int., € 9,50 rid. 47 Ronin Sala 1 17.10 Mr. Peabody & Sherman Sala 1 19.50 Allacciate le cinture Sala 1 22.00 47 Ronin 3D Sala 2 19.30 Need for Speed 3D Sala 2 16.40-22.15 300 - L’alba di un impero 3D Sala 3 17.30 La bella addormentata. Royal Opera House Sala 3 20.15 The Lego movie Sala 4 16.50 Maldamore Sala 4 19.10 12 anni schiavo Sala 4 21.30 Allacciate le cinture Sala 5 16.45-19.20 Maldamore Sala 5 22.00 Mr. Peabody & Sherman Sala 6 17.15 Need for Speed Sala 6 19.30 47 Ronin Sala 6 22.30 La bella e la bestia Sala 7 16.30-19.10 300 - L’alba di un impero 3D Sala 7 22.10 Supercondriaco Sala 8 17.20-19.45-22.20 Tarzan Sala 9 17.20 Una donna per amica Sala 9 19.40-21.50 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. La grande bellezza 15.00-17.30-21.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Gravity 3D P 15.30-18.30-21.30 La bella e la bestia P 14.15-17.05-19.45-22.30 300 - L’alba di un impero 3D P 14.00-16.40-19.20-22.10 Lei P 14.00-16.50-19.40-22.30 Allacciate le cinture P 14.20-17.00-19.50-22.40 12 anni schiavo P 14.00-16.50-19.40 47 Ronin P 14.00-16.50 47 Ronin 3D P 19.40-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.50-17.15-19.40 Mr. Peabody & Sherman 3D P 22.05 Una donna per amica P 14.20 Need for Speed P 16.30-19.30-22.30 300 - L’alba di un impero P 14.30-17.15-20.00-22.40 Tarzan P 14.30-17.10-19.40 Need for Speed 3D P 22.10 Need for Speed P 14.10 Supercondriaco P 19.45 Una donna per amica P 17.15-22.20 Maldamore P 14.40-17.20-20.00-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.10-16.40-19.10 Saving Mr. Banks P 22.10 The Lego movie P 14.30-17.10 Sotto una buona stella P 19.50-22.20 Supercondriaco P 14.35-17.15-19.45-22.15 15.30-18.00 21.15 LUMIERE 01196.82.088. Gloria Need for Speed Supercondriaco Mr. Peabody & Sherman ALLACCIATE LE CINTURE ··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La finestra di fronte» e «Mine vaganti» racconta la storia di una coppia, a volte imperfetta, nel corso di tredici anni. DALLAS BUYERS CLUB ···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti. Il rude cowboy texano Ron scopre nel 1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera. 12 ANNI SCHIAVO ···· Drammatico. Regia di di Steve McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti. L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841. IDA ···· Drammatico. Regia di Pawel Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la giovane Ida prima di diventare suora va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà segreti del passato. Opera premiata. LEI ···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams. Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere John Malkovic» porta sullo schermo la storia d’amore tra il solitario Theodore e una voce femminile. Oscar alla sceneggiatura MALDAMORE ··· Commedia. Regia di Angelo Longoni, con Ambra Angiolini e Luca Zingaretti. Durata: 101 minuti. Un interfono per bambini rimasto acceso fa emergere verità inconfessabili in due famiglie. NEED FOR SPEED ··· Azione. Regia di Scott Waugh, con Aaron Paul e Dominic Cooper. Durata: 124 minuti. Dal videogioco, la storia di un meccanico e pilota tradito da un amico: cercherà vendetta nel mondo delle corse d’auto. PROSSIMA FERMATA... VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo PINEROLO ·· Azione. Regia di Carl Rinsch, con Keanu Reeves. Durata: 108 minuti. Kai si unisce ad Oishi, il leader dei 47 Ronin, per vendicarsi del tiranno che ha ucciso il loro Maestro. HOLLYWOOD 0121201.142. Allacciate le cinture MULTISALA 0121393.905. 300 - L’alba di un imperoItalia 200 To be or not to be - Vogliamo vivere Italia 500 RITZ 0121374.957. 12 anni schiavo IL MULINO 01190.41.984. A proposito di Davis 21.00 21.15 21.15 21.15 21.15 ···· Commedia drammatica. Regia di John Wells, con Meryl Streep e Julia Roberts. Durata: 119 minuti. la storia delle donne della famiglia Weston. SMETTO QUANDO VOGLIO 20.45 20.30 ··· Commedia. Regia di Sydney Sibila, con Edoardo Leo e Valeria Solarino. Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con suoi ex compagni di scuola. SNOWPIERCER 16.30-21.15 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Need for Speed Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture 300 - L’alba di un impero 47 RONIN I SEGRETI DI OSAGE ... 21.00 PIOSSASCO PIANEZZA 21.15 IVREA BOARO 0125641.480. Promised Land - Terra promessa Saving Mr. Banks VO POLITEAMA 0125641.571. A proposito di Davis A CURA DI Daniele Cavalla ··· Drammatico. Regia di Ryan Coogler, con Michael B. Jordan e Octavia Spencer. Durata: 84 minuti. L’ultimo giorno del 2008 di Oscar Grant, ventiduenne americano. Da una storia vera, opera pluripremiata. Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia AVIGLIANA BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· P 20.00-22.30 P 20.15 P 22.30 P 20.15-22.30 ···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati. SUPERCONDRIACO ··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il quarantenne fotografo Roman è un nevrotico pieno di paure: il medico lo aiuta a cercare la donna della sua vita. SOTTO UNA BUONA STELLA Cinema chiusi oggi ALMESE AUDITORIUM MAGNETTO - BARDONECCHIA SABRINA - BEINASCO BERTOLINO - BORGARO TORINESE ITALIA - CARMAGNOLA ELIOS - CASCINE VICA-RIVOLI DON BOSCO - CESANA TORINESE SANSIPARIO - CHIVASSO POLITEAMA - COLLEGNO ARPINO - COLLEGNO UNIPLEX LUCE CONDOVE CONDOVE - COAZZE PALAFESTE - CUORGNÈ MARGHERITA - GIAVENO SAN LORENZO - LEINÌ AUDITORIUM - NONE EDEN -RIVOLI BORGONUOVO - SAN MAURO TORINESE GOBETTI - SAUZE D’OULX SAYONARA - SESTRIERE FRAITEVE - SETTIMO TORINESE PETRARCA - SUSA CENISIO - VALPERGA AMBRA - VENARIA TEATRO DELLA CONCORDIA - VILLAR PEROSA NUOVO - VILLASTELLONE JOLLY VINOVO AUDITORIUM DIGITAL ··· Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Verdone e Paola Cortellesi. Durata: 106 minuti. Nella vita del manager in crisi Picchioni irrompono i due figli avuti dalla precedente moglie. 300 - L’ALBA DI UN IMPERO ··· Fantasy. Regia di Noam Murro, con Sullivan Stapleton e Eva Green. Durata: 102 minuti. Seguito del successo precedente, s’incentra sulle battaglie navali tra Temistocle e Artemisia Dal fumetto di Frank Miller. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO ··· Drammatico. Regia di Bernard Rose, con David Garrett e Jared Harris. Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Teatri del 19 marzo 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Causa malattia lo spettacolo Grilli per la testaAlbum di un Ingegnere da palcoscenico - Augusto Grilli si racconta è spostato a Sabato 22 ore 21 e domenica23ore16.Siprenotaperl’operetta La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni 29 (ore 21) e 30 (ore 16) marzo con la Compagnia ALFAFOLIES - grilli@operette.it ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Stasera ore 20.45 n scena il nuovo entusiasmante Musical della Compagnia della RanciaCercasiCenerentolaconManuelFrattini e Paolo Ruffini, musica S. Cenci, liriche S.D’Orazio.Unacommediamusicalepertutta la famiglia. Si prenota per “Stomp” in scena dal 25 al 30 marzo ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Angelinadi F.B. Ronco. Compagnia Les Petits Filous. Venerdì 21. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoJohn Axelrod direttore,ViktorTretiakovviolino,YuriBashmetviola.MusichediMozart,Sostakovic.Giovedì20 e Venerdì 21. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45LevocididentrodiE.DeFilippo,conPep- pe Servillo e Toni Servillo, regia Toni Servillo, Teatri Uniti/Piccolo Teatro di Milano Teatrod’Europa/TeatrodiRoma.Venerdì21marzo inizio vendita abbonamento Prime-vere CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Coltelleria Einstein presenta Il principe Felice e la rondine d’inverno Sala Piccola: Venerdì ore 17.30 Fondazione TRG onlus presenta Il gioco del teatro: Storie turche. Sabato ore 16.30 e ore 21; Domenica ore 15.30 e ore 17.30 Veggie garden - L’orto spettacolo gestuale per i più piccoli COLOSSEOviaM.Cristina71..Staseraore21Balletto di Roma in Futura ballando con Lucio. Venerdì 21 ore 21 Crime storydi e con MassimoCarlotto.Sabato22ore21Rimbamband. Domenica 23 ore 17 50 sfumature di Pintus di e con Angelo Pintus ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Stasera ore 21 e fino al 23 marzo, in scena il nuovo entusiasmante spettacolo dei TRELILU: El cico latinotesti e regia del Gruppo. Siprenotaper“ChefinehafattoBabyJane”, in scena dal 25 al 30 marzo GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Staseraore21efino al23marzo,inscenaLastranissimacoppiadi- vertentissimacommediaconMilenaMiconi e Diego Ruiz. Si prenota per “Mi ritorni in mente live”, in scena dal 3 al 6 aprile GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 Il misantropo di Molière, regia Marco Isidori, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa. Venerdì 21 marzo inizio vendita abbonamento Prime-vere LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Sabato 29. Ore 21 MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATROSTABILETORINOviaPastrengo88,tel. 800.235.333.Staseraore20.45Paradoxa–dall’arte un lavoro sicuro, una performance di PORTAGE, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / PORTAGE. Venerdì 21 marzo inizio vendita abbonamento Prime-vere MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153.Martedì25ore15.30CamilloBenso Conte di Cavour. Un uomo e la sua storia per la Rassegna “Il nastro d’argento” l’Associazione “ArteViva Teatro” Venerdì 28 ore 21 La Locandiera di Carlo Goldoni. Compagnia “Arcobaleno Teatro” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Beatles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al 30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833. Venerdì 21 e sabato 22 marzo ore 21 Ricercaper1pubblicoquattroperformancedidanza contemporanea con Erika Di Crescenzo / Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca Rossetti, Elena Pisu / Grimaco Movimentiumani,FrancescaCinalliePaoloDeSantis/Tecnologia Filosofica PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30 AlRegiodietrolequinte,visitaguidataalteatro. Ore 17.30 Incontro con l’Opera: Una tragedia fiorentina e Gianni Schicchi, presentazionedelleoperediA.ZemlinskyediG. Puccini, a cura di L. Scarlini (messa in scena al Regio dal 21 al 30/3). Ingresso libero. Info 011.8815.557 PICCOLOTEATRODRAVELLIviaPraciosa11,tel. 011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fondazione Dravelli presentano “La domenica andando a teatro”. Domenica 23 ore 11 Davide Cùccuru/Orlando Manfredi in Il piccolo principe. Info 011.643038 PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29. Ore 21 SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Ed. della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. L’IspettoreCompagniaIlteatroinstabiledelle gambe sotto il tavolo. Sabato 29. Ore 21 SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via SanPietroinVincoli28,tel.01152.17.099.Natura morta in un fossodi Fausto Paravidino, compagniaNessunVizioMinore.Giovedì20. Ore 20.45 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800.Oggialleore13.45efinoal21marzoperlaRassegnadelMezzogiornoaTeatro “VIVROMA DOMAN”, con Giovanni Mussotto,GiancarloBiòeLoredanaPoletto,tratto da “CLASSE DI FERRO”di Aldo Nicolaj, regia di M. G. Monticone TTEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808.Insolito–ore21.00AssembleaTeatro in “Storia di Cesare Pavese”. Domenicamattinateatro – Domenica 23 ore 11.00 OPS in “Pippi dalle calze lunghe” TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011 Grande.Staseraore19Cinema!diBeppeNavello con Natalia Jesionowska, Bogumila Murzynska, Agnieszka Radzikowska, Wieslaw Kupczak, Mateusz Znaniecki TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. PinocchiodiBabiloniaTeatrieGloAmicidiLuca. Mercoledì 26. Ore 21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel.011257.881.Venerdì21ore21compagnia Divago in Questa sera si recita a soggetto. Sabato 22 ore 21 Renato Liprandi in La cena dei single. Domenica 23 ore 18 Teatro Segreto presenta Paolo Borsellino - Essendo stato 51.72.826. Produzioni Fuorivia presenta Chelsea Hotel con Massimo Cotto (voce narrante) Mauro Ermanno Giovanardi (voce) Matteo Curallo (chitarra e piano). Martedì 25. Ore 21 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Da Venerdì 21 a Domenica 23, Feriali ore 21 – Festivi ore 16, Una bidella conquisteràilmondocommediacomicaebrillante di e con Walter Revello e la Compagnia “I Barbari Invasori” TEATRO REGIO. Stagione d’Opera. Dal 21 al 30/3:UnatragediafiorentinadiA.Zemlinsky e Gianni Schicchi di G. Puccini. S.A. Reck direttore. Regia di V. Borrelli. Orchestra del Regio. Grazie agli Amici del Regio, posti a P 18 per gli over 65 TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Filumena MarturanodiEduardodeFilippo,regiadiAndrea Vespoli. Sabato 22. Ore 21 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: “Madama Butterfly” (22/3) ore 20.30, Orchestra Sinfonica di Asti e Coro Polifonico Astense. Stagione di Prosa: “L’impresario di Smirne” (29/3) ore 21, regia di Roberto Valerio – Associazione Teatrale Pistoiese TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” Elena Ruzza, in occasione delprogettoTerra&Lavoro,presenta21marzoore21“TerraTerra”e22marzoore21“Precary Art” TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21 PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16 T1 CV PR T2 MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 62 W MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 Il tempo Tempo .63 . Addensamenti nuvolosi lungo il Tirreno, ma resta in gran parte soleggiato A Parigi lo smog, la neve a Washington Domenica la Giornata della meteorologia LUCA MERCALLI L’ anticiclone atlantico «Ingo» ha mantenuto condizioni primaverili sull’Europa occidentale, con temperature prossime ai 28 gradi sulla Spagna, e ha favorito il ristagno dell’aria in molte città di Francia e Belgio: lunedì 17 straordinaria limitazione del traffico a Parigi per via dello smog (polveri fini a 180 microgrammi/metro cubo contro un limite di 80), con circolazione a targhe alterne e trasporti pubblici gratuiti, non accadeva dal 1997. Venerdì 14 la temperatura della capitale francese aveva sfiorato i 20 C, circa sette oltre la norma. Limitazioni di velocità sulle strade e trasporti pubblici gratis per ridurre l’accumulo di inquinanti anche in Belgio. Venti forti soffiavano invece sull’Europa centro-settentrionale tra do- menica 16 e lunedì: 74 km/h a Praga, 97 a Vienna, 115 a Krakenes (Norvegia), e la temperatura in Finlandia settentrionale è precipitata fino a -34 C. Sulla costa atlantica degli Stati Uniti la tempesta «Wiley» ha imbiancato di neve il giorno di San Patrizio come non accadeva in alcune località da fine ’800. Washington D.C. e Baltimora hanno ricevuto 18 cm di neve, mentre a Haywood in Virginia si sono raggiunti i 35 cm. I 10 cm caduti a Filadelfia portano l’inverno 2013-14 in seconda posizione tra i più nevosi con un accumulo di 170 cm. Scuole e uffici pubblici chiusi, incidenti stradali e disagi per i voli aerei. Temporali intensi sulla Florida, mentre la siccità persiste in California e Texas, con i primi conflitti istituzionali per i diritti d’uso dell’acqua, soprattutto in agricoltura. Mercoledì 12 Asmara, la capitale dell’Eritrea, situata a 2325 m di quota, è stata colpita da un’eccezionale grandinata che in alcuni punti ha ammassato oltre un metro di chicchi di ghiaccio. Domenica 23 si celebra la Giornata Meteorologica Mondiale dedicata quest’anno a «Tempo e Clima: coinvolgere i giovani» (www.wmo.int/worldmetday/): l’Organizzazione Meteorologica Mondiale vuole così evidenziare che saranno proprio le giovani generazioni a sperimentare gli impatti più gravosi del riscaldamento globale nella seconda metà di questo secolo se oggi non verranno attuate le politiche di mitigazione delle emissioni. La diffusione della consapevolezza del rischio climatico nella scuola è fondamentale per evitare un futuro minaccioso, ma è anche un’ opportunità professionale nei settori delle scienze ambientali e delle energie rinnovabili. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. W MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 LA STAMPA 64
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