1 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 325 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it L’impegno di Renzi con Casale La vendita della Lucchini Quattro milioni di appassionati «Eternit bis, lo Stato sarà parte civile» L’acciaio di Piombino diventerà algerino Dalla dietaallegare unacardperchicorre Dal premier i parenti delle vittime Il sindaco chiede 56 milioni di compensazione per i danni subiti Silvana Mossano A PAGINA 17 L’offerta di Cevital preferita a quella degli indiani di Jws. Il commissario dice sì, atteso l’ok del ministero Teodoro Chiarelli A PAGINA 25 Nella tessera anche visite di controllo e percorsi: coi ricavi la Federatletica punta a finanziare l’attività di base Guglielmo Buccheri A PAGINA 20 IL PAPA A STRASBURGO SALUTATO DA 11 APPLAUSI. «SENZA LAVORO NON C’È DIGNITÀ» Juncker presenta il Piano per gli investimenti Ue: non avrà fondi nuovi Francesco sferza “Nonna Europa” Passa il Jobs Act ma Renzi perde oltre 30 deputati Il Pd si spacca: Civati guida il fronte dei dissidenti Il premier: avanti tutta. In Senato ci sarà la fiducia Niente ricorso alla fiducia alla Camera per il via libera al Jobs Act, che passa con la maggioranza assoluta, 316 voti. Annullato il tentativo dell’opposizione di far venire meno il numero legale. Il Pd però si spacca: 33 voti mancanti; il no di Civati e Pastorino, 2 astenuti, 29 non votano; Bersani è per il sì, ma per i renziani sarebbe lui il mandante occulto del nuovo «correntino». La fronda non preoccupa il premier: «Avanti tutta». 1 FORZA ITALIA IN CERCA DI ALTERNATIVE MARCELLO SORGI C i voleva Silvio Berlusconi - un Berlusconi che non cessa di stupire, quando tutti lo danno per finito, ha sempre un guizzo imprevisto - per dire che Salvini può benissimo fare il candidato premier di un centrodestra da ricostruire, con dentro tutti i pezzi dispersi nella diaspora degli ultimi anni. L’exCavaliere la fa molto facile, né più né meno come ventun anni fa, quando alle elezioni comunali di Roma, contro Rutelli scelse Fini, ancora ben lontano dal rinnegare il passato neo-fascista del suo partito. Così la lunga campagna anti-europea e contro la moneta unica, il gemellaggio con Marine le Pen, i toni anti-immigrati che di tanto in tanto sconfinano nel razzismo del leader leghista, così come il veto posto a una riedizione della coalizione con dentro anche Alfano e il pezzo di destra che è al governo con Renzi, non impressionano affatto l’ex-premier, pronto sia a proseguire sulla strada del patto del Nazareno con Renzi, sia ad affrontare nuove elezioni anticipate, con o senza la nuova legge elettorale. CONTINUA A PAGINA 29 CENTRODESTRA Berlusconi: io regista, Salvini fa i gol L’ex premier a sorpresa apre al leader leghista e tende una mano ad Alfano: lo perdono Barbera, Bertini, Lepri, Schianchi e Zatterin ALLE PAG. 5, 10 E 11 ALLE NOSTRE RADICI ANDREA TORNIELLI I l primo Papa non europeo dopo più di 1200 anni a Strasburgo ha parlato alle istituzioni dell’Europa unita con il timbro e la profondità dei padri fondatori. CONTINUA A PAGINA 9 NON INCRIMINATO L’AGENTE CHE UCCISE UN GIOVANE DI COLORE: VIOLENZE A FERGUSON Bresolin, La Mattina e Magri ALLE PAGINE 6 E 7 La sentenza che infiamma gli Usa Slitta il canone Rai nella bolletta elettrica “Tempi stretti”, si pensa a un decreto LE TASSE EVASE Iva, bollo auto e Tasi: così si beffa il Fisco Alle casse dello Stato ogni anno mancano 130 miliardi di euro La riforma del canone Rai è nei piani del governo, ma non si farà nell’immediato. Palazzo Chigi per ora frena: «Non ci sono i tempi tecnici per inserire il canone nella bolletta elettrica in questa legge di stabilità». Tutto rimandato, dunque. Sulla decisione avrebbe pesato l’opposizione delle aziende di fornitura di energia, da subito contrarie. Ma l’esecutivo non demorde e pensa a un decreto. 1 Paolo Baroni Grassia, Mastrobuoni e Pitoni A PAGINA 3 ALLE PAGINE 2 E 3 MASSIMO GRAMELLINI CHARLIE RIEDEL/AP Le proteste in città dopo il verdetto del Grand Giurì L’AMERICA DI NUOVO IN BIANCO E NERO GIANNI RIOTTA Bambole e bambocci 1 Il Pd ha presentato un disegno di legge per abolire dai 9 771122 176003 UN APPELLO Il governo: non sarà nella legge di stabilità Buongiorno 41126 CHRISTIAN HARTMANN/EPA Galeazzi A PAGINA 9 Il Pontefice ieri al Parlamento Europeo libri delle elementari le immagini di bambine che cucinano e cullano bambole, nella beata convinzione che siano quegli stereotipi ad alimentare il maschilismo della società e le violenze contro le donne. A me sembra che ancora una volta si giri cerebralmente intorno al punto. E il punto non riguarda la scarsa consapevolezza del ruolo della donna, ma la totale ignoranza del significato dell’amore. La mancanza, cioè, di un’educazione sentimentale. I sentimenti sono stati espulsi dal discorso pubblico. L’orrore può essere raccontato in ogni sua forma, così come la retorica melensa. Ma il sentimento no. Il sentimento viene confinato alla sfera privata per false ragioni di pudore. Solo che, a furia di confinarlo, nessuno sa più cos’è. Il maschio che picchia una donna è anzitutto un maleducato sentimentale. Uno per cui l’amore si esprime attraverso il possesso di un’altra persona. Mentre l’amore, come ci ha invano ricordato Platone due millenni e mezzo fa, consiste nel desiderare il bene della persona amata anche quando non coincide con il nostro. Consiste nel dare, non nel ricevere. Perciò l’amore è più forte del senso di sconfitta che ti infligge un rifiuto o un abbandono. Perché ti permette di accettare la perdita senza sentirti ferito nell’orgoglio né menomato nella tua personalità. Amare significa sapere accogliere e lasciare andare. E’ l’esatto opposto del possesso. E’ la forma più alta di libertà. Spieghiamo questo ai bimbi delle elementari, e lasciamo in pace le bambole. Mastrolilli e Semprini ALLE PAGINE 12 E 13 U n proverbio americano scherza, «Perfino un panino al prosciutto, se arriva davanti al Grand Jury, finisce alla sbarra». I fatti confermano. CONTINUA A PAGINA 29 2 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 U FISCO LE MISURE ALLO STUDIO Rinviato il canone Rai in bolletta Il provvedimento non sarà nella legge di stabilità. Potrebbe slittare al 2016, ma l’esecutivo pensa a un decreto ANTONIO PITONI ROMA In mattinata, il sottosegretario Antonello Giacomelli, la dava per cosa praticamente fatta. Ma poi, in serata, è arrivato lo stop di Palazzo Chigi. Niente canone Rai nella bolletta elettrica, almeno per ora. Misura che, se da un lato rimane «strategica», dall’altro non vedrà certamente la luce con la Legge di stabilità visti «i tempi tecnici» ormai troppo stretti. «Nessun giallo né dietrofront», assicurano dall’entourage del premier, ricordando che l’ipotesi di uno slittamento era comunque un’opzione sul tavolo di lavoro. E non è escluso che la norma possa essere introdotta con un de- creto legge ad hoc. «Dal governo resta la conferma della volontà politica di andare avanti, ci stanno lavorando gli uffici legislativi», assicura, d’altra parte, lo stesso sottosegretario Secondo Assoelettrica, non sarebbe attuabile a partire dal gennaio del prossimo anno DANIELE SCUDIERI /IMAGOECONOMICA Giacomelli. Che ieri mattina, ospite di Radio 24, aveva ribadito l’idea di legare il canone Rai al contratto di fornitura elettrica già «dal gennaio 2015», stimando l’importo a carico dei contribuenti intorno ai 60-65 euro. Ma è proprio il nodo dei tempi, che sembrano de- stinati ad allungarsi, a restare controverso. Era stato del resto il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, a far presente che - contrarietà nel merito a parte («dalla bolletta bancomat si vorrebbe passare alla bolletta esattore fiscale») - riscuotere il canone Rai in bolletta «non sarebbe tecnicamente attuabile a partire dal gennaio 2015». Tra l’altro, la questione era finita ieri l’altro sul tavolo di un vertice tra i ministeri dell’Economia e quello dello Sviluppo economico, che si riuniranno di nuovo questa settimana. Tempi a parte, c’è da sciogliere anche il nodo del canone dei proprietari di più di un’abitazione per i quali si profilerebbe il rischio di pagare più volte il canone Rai in base al numero delle utenze elettriche a loro intestate. «Tendenzialmente l’idea è quella di evitare che chi ha la seconda casa paghi di più. Anzi, diciamo che in linea di massima sulla seconda casa è escluso», aveva garantito Giacomelli a Radio 24. Problema che gli uffici legislativi di Mef e Mise starebbero affrontando proprio in queste ore. L’ipotesi allo studio è quella di fissare, in questi casi, un importo che, nel complesso, non sia comunque superiore a quello attuale e, per le famiglie meno abbienti, di bloccare il canone a 30 euro. Tutte problematiche che hanno indotto Palazzo Chigi a prendere tempo, con l’intento di procedere solo una volta avuta l’assoluta certezza della fattibilità dell’operazione canone in bolletta. «Una scelta opportuna da parte di Palazzo Chigi - fa sapere dalla Vigilanza Rai, Michele Anzaldi del Pd -. Visti i tempi stretti, meglio evitare di fare cose fatte male per la fretta, sempre tenendo fermo l’obiettivo finale: pagare meno, pagare tutti». Esulta, invece, il Nuovo centrodestra, da sempre contrario al provvedimento. «Il governo ha ascoltato le nostre ragioni di assoluto buon senso», rivendica la capogruppo alla Camera, Nunzia De Girolamo, appreso dello stop arrivato da Palazzo Chigi. Resta da vedere se sarà della stessa opinione se e quando il governo riproporrà di nuovo la norma. Twitter @Antonio_Pitoni A CURA DI LUIGI GRASSIA ? le domande e bilmente illegale e anche difficilissimo da gestire; le compagnie elettriche dovrebbero assumersi oneri tecnici e legali molto complessi non a vantaggio di se stesse ma della Rai. Perciò si è fatta strada l’idea di far pagare il canone con la dichiarazione dei redditi. Che cos’è il canone Rai? In origine (quando la Rai era l’unica televisione italiana) il canone veniva presentato come l’abbonamento da pagare per ricevere i programmi della tv di Stato. In realtà, questa è sempre stata una finzione giuridica. Quando sono comparseletelevisioniprivate,sono stati inventati dei dispositivi per escludere la ricezione dei programmi della Rai, continuando a ricevere tutti gli altri canali. Ma l’escamotage non è stato accettato e lo Stato ha continuato a pretendere il canone, smascherandone così la natura: non si tratta di un abbonamentoallaRaimadiunvero e proprio tributo. Secondo la Corte costituzionale il canone è un’imposta che deve pagare chiunque disponga di un apparecchio idoneo a ricevere programmi televisivi, che siano trasmessi dalla Rai o da altri. i Far pagare il canone con l’Irpef sarebbe facile? Se non altro avrebbe una sua logica, vista la natura tributaria del canone; ma anche in questa ipotesi le difficoltà non mancherebbero. E i problemi si moltiplicherebbero se si cercasse anche di incrociare i dati del reddito per legare il canone all’Irpef, come qualcuno ha ipotizzato. o Quanto verrebbe a costare il nuovo canone? r Ma «apparecchi idonei a ricevere programmi tv» sono anche i pc, i tablet, gli smartphone eccetera? Finora no, anche se esisteva un’incertezza legislativa e interpretativa, ma adesso si discute se estendere l’obbligo a tutti gli apparecchi con i quali si può vedere la tv, compresi gli smartphone e così via . Peraltro non si pagherebbe un canone distinto su ognuno di questi apparecchi ma soltanto un canone per persona, a prescindere che l’utente sia dotata di uno o più strumenti idonei alla ricezione del segnale televisivo. t Quanti italiani pagano davvero il canone Rai? L’evasione è percentualmente altissima, ma non si hanno cifre precise: la platea delle persone teoricamente obbligate non è facile da circoscrivere, inoltre non è interesse delle autorità far sapere quanto sia estesa l’evasio- MAURO DONATO/ANSA Il cavallo simbolo della Rai davanti alla sede centrale a Roma Più del 25% non paga Il governo cerca un modo per stanarli Dubbi su pc, tablet, smartphone e seconde case ne, perché si teme che sempre più persone siano incoraggiate a non pagare il tributo quanto più si scopre che è facile farla franca. Comunque si ritiene che non paghino il canone dal 25 al 50 per cento delle famiglie tenute a farlo. Le associazioni di consumatori credono che la quota più alta sia la più probabile. u Che ipotesi si fanno per cambiare sistema? Un’eventualità è richiedere il canone a tutti coloro che ricevono a casa una bolletta elettrica, allegando il mandato di pagamento alla bolletta stessa. Chi rifiutasse di pagare do- vrebbe dichiarare di non avere in casa «apparecchi idonei», inoltre sembra (siamo ancora alla fase delle ipotesi) che spetterebbe all’utente l’onere di provare che dice il vero. L’Autorità dell’energia, che veglia sulle bollette della luce e del gas, ha fatto sapere che questo meccanismo sarebbe proba- Il governo dice che rendendo impossibile l’evasione si recupererebbero centinaia di milioni di euro che però non verrebbero girati alla Rai: invece li si userebbe per alleviare il carico di chi già pagava il canone. L’importo potrebbe così dimezzarsi a 60-65 euro. Sarebbero escluse dall’obbligo le case sfitte, ma al momento neanche su questo ci sono certezze. Fra l’altro i tecnici prospettano ulteriori complicazioni sulle terze e quarte case, e un altro ginepraio se ai poveri con agevolazioni in bolletta si volesse far pagare un canone ridotto. p I soldi del canone a chi vanno? L’imposta chiamata canone finisce nelle casse della Rai, che in cambio è obbligata a svolgere un servizio pubblico, cioè a fornire alla collettività anche dei programmi televisivi che non le converrebbe produrre in base a un puro calcolo economico. Però la Rai può cercare risorse anche sul mercato pubblicitario, e lo fa. 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .3 . Dossier/Chi non è in regola Iva, Tasi e bollo auto Ecco tutte le altre tasse più evase dagli italiani Oltre 130 miliardi di euro sottratti ogni anno all’Erario PAOLO BARONI ROMA C’è chi pensa che sia un abbonamento e non una tassa vera e propria, che quindi si può tranquillamente anche interrompere o non pagare del tutto. C’è chi è stanco della troppa pubblicità e chi contesta l’invasione dei politici in tv. C’è chi ammette di non avere i soldi a sufficienza e poi ci sono tanti furbetti. Fatto sta che il canone Rai, ovvero la tassa concessione televisiva, è in assoluto da anni l’imposta più evasa dai contribuenti italiani e ovviamente è anche tra le più odiate in assoluto. Assieme all’Iva, ovviamente all’Imu e alla Tasi e alle accise su benzina e luce. Uno su 4 non paga Secondo le stime del governo ben il 26,5% delle famiglie italiane non paga i 113,50 euro annuali di canone e questo produce un ammanco di circa 600 milioni di euro l’anno. Mentre quelle in regola, in totale circa 16 milioni e mezzo di nuclei, versano ogni anno nelle casse dello Stato la bellezza di 1,7 miliardi di euro. Uno studio del 2012 realizzato da Contribuenti.it alzava invece al 40% la quota di famiglie inadempienti, con punte superiori all’80% in Campania, Calabria e Sicilia. Secondo il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, «l’evasione è così alta perché io fino a 2 mila euro di debito non posso fare nessuna azione esecutiva. Mando un avviso, e se il contribuente è una persona per bene paga, altrimenti no, e non posso farci niente. Le norme con cui gestiamo il canone sono di un Regio decreto del ‘38, quando la Rai ancora non c’era, e nessuno ha mai voluto cambiarle». rappresenta una goccia nel mare magnum dell’evasione, che fa dell’Italia uno dei paesi dove più facilmente si eludono gli obblighi fiscali. Non si emettono (e non si richiedono) gli scontrini fiscali o gli importi battuti sono più bassi di quelli reali (con un buco che uno studio del Nens dell’ex ministro Vincenzo Visco stima in circa 24 miliardi di euro all’anno). E ancora: non si versa l’Iva, o si fatturano i beni ed i servizi con aliquote più basse rispetto a quelle corrette (-6,4 miliardi). E può pure capitare che un grossista fatturi ma non dichiari il reddito corrispondente al venduto e questa pratica, sempre secondo il Nens, sottrae altri 9,3 miliardi di gettito. Molto parcelle vengono pagate in nero, si omette di dichiarare la proprietà di un immobile, e quindi si eludono tutta una serie di imposte piccole e grandi, e molti producono, vendono e lavorano completamente in nero. Parlia- IN AUMENTO I CONTROLLI SU CREDITI DETERIORATI Manovra verso la fiducia alla Camera Nei trasporti norme anti-sommerso Alla Camera la legge di stabilità è ormai prossima al via libera della Commissione Bilancio, atteso con ogni probabilità oggi, per approdare in Aula secondo i tempi previsti domani. Il governo non esclude il ricorso alla fiducia, chiudendo la partita a Montecitorio entro il week end. Nella settimana del primo dicembre il testo dovrebbe arrivare al Senato corredato delle modifiche più recenti. Gli ultimi emendamenti presentati dal governo riguardano l’emergenza Ebola (5 milioni per il 2015 e altrettanti nel biennio 1 successivo). Viene «contingentato» anche il settore dell’autostrasporto, con una serie di norme per favorire la legalità e il rispetto degli oneri fiscali e per lottare contro le attività in nero. Alle tv locali potranno essere invece concesse le frequenze tv non assegnate in gara agli operatori nazionali, mentre una cabina di regia da istituire entro il 30 aprile si occuperà della gestione dei Fondi Ue per lo sviluppo e la coesione. Gli enti creditori potranno riattivare controlli mirati sui crediti considerati inesigibili. 44.238 mo in questo caso di circa 1 milione di abusivi, secondo le ultime stime di Confartigianato, e di un totale di 3,2 milioni di lavoratori irregolari. Col risultato che solo lo 0,1% degli italiani - ovvero uno ogni mille - denuncia più di 300mila euro di reddito all’anno, mentre la stragrande maggioranza (62%) sta sotto i 26mila. Evasione da record Il totale secondo la Corte dei Conti fa la bellezza di 130 miliardi sottratti al Fisco, mentre il Tax Justice Network parla di 180,2 miliardi e Confcommercio addirittura di 272. Le ultime stime dell’Istat riferite al 2011 fissano l’asticella dell’economia sommersa a quota 187 miliardi, pari all’11,5% del Pil, 200 miliardi conteggiando anche le attività illegali. Le stime dell’Agenzia delle entrate si fremano prudentemente a quota 120 e di questa montagna di soldi, ha spiegato di recente la Orlandi in Parla- L’evasione per tipo di imposta 39.937 VALORI STIMATI MILIONI DI EURO *Media 2007-2012 7.240 Fonte: elaborazione LA STAMPA su dati MEF e ACI Centimetri-LA STAMPA 850 600 La voragine dell’Iva In realtà il «buco» del canone, cui il governo ora pensa di rimediare, inserendo la tassa direttamente nella bolletta elettrica, il caso TONIA MASTROBUONI ra stata immediatamente ribattezzata «haratsi», come l’odiata tassa imposta dai turchi durante la dominazione ottomana. Alla fine del 2011, l’idea del governo di George Papandreou di legare l’imposta sulla casa alla bolletta elettrica - impossibile da evadere senza farsi tagliare la luce - doveva garantire finalmente introiti certi in uno dei Paesi col più alto tasso di evasione fiscale in Europa. Soprattutto, doveva alleviare le ansie di un esecutivo alla disperata ricerca di soldi per rimettere sui binari i conti pubblici deragliati. La legge si rivelò uno dei più grandi E Irpef + Ires* Iva* Irap* Bollo auto Se il Fisco resta «lunare» Perché si evade? Forse con una certa dose di ipocrisia il 42% dei contribuenti evade per l’insoddisfazione verso i servizi pubblici erogati dallo Stato a fronte dell’alto prelievo fiscale, il 39% per la complessità delle norme (il famigerato “fisco lunare”) ed il mancato rispetto dei diritti dei contribuenti e «solo» il 19% per la scarsità dei controlli o per mancanza della cultura della legalità. E tra l’altro ben l’84,7% degli intervistati ammette che è il nostro sistema fiscale, in primo luogo, a favorire l’evasione. A proposito dei controlli: in media arrivano ad interessare meno del 10% dei potenziali evasori ed appena il 2% dei grandi evasori (60% e più delle somme non pagate). In pratica ogni evasore potenziale ha la probabilità di incontrare un ispettore del Fisco ogni 12-13 anni. E questo spiega molto. Twitter @paoloxbaroni L’infausto precedente greco con le imposte sulla casa Luce staccata a chi non saldava l’Imu, poi la retromarcia boomerang degli ultimi anni e provocò persino dei morti. Erano i mesi drammatici dei negoziati con la trojka, dei costosi salvataggi europei e delle mostruose manovre correttive di Atene. Il governo Papandreou la impose inizialmente come «una tantum», poi fu riconfermata fino al 2013, proprio per rassicurare i partner europei sulla serietà delle misure di austerità disegnate per ottenere i soldi dei bailout. Evangelos Venizelos, allora ministro delle Finanze, spiegò ai suoi connazionali - e alla trojka - l’importanza di garantire alle Canone Rai mento, «noi riusciamo a recuperarne circa 12-13 all’anno». Comunque sia, se si tiene buona la stima di Confcommercio, che colloca l’evasione al 17,4% del nostro prodotto interno, a livello mondiale solo Messico (11,9%) e Spagna (9,5%) riescono a tenerci testa. Nel resto del mondo le tasse invece si pagano: negli Usa l’evasione tocca il 6,7% del Pil, in Francia siamo al 3,9%, Austria, Olanda e Norvegia stanno addirittura all’1%. Secondo un altro studio di Contribuenti.it i principali evasori in Italia sono gli industriali (32,7%) seguono il settore bancario-assicurativo (32,2%), quindi commercianti (10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%). Sono concentrati soprattutto nel Nord Ovest (31,4% del totale nazionale) e nel Nord Est (27,1%) ed in misura minore al Centro (22,2%) ed al Sud (19,3%). esangui casse dello Stato una tassa impossibile da evadere. Ma in un Paese piombato in una recessione senza fine, centinaia di migliaia di greci - all’epoca il governo monocolore del Pasok stava anche decurtando gli stipendi del 15-30% furono costretti a farsi tagliare la bolletta, a vivere al buio e a scaldarsi con mezzi di fortuna. Secondo calcoli dell’azienda elettrica greca Ppc tra il 2012 e il 2013 furono rispettivamente 300mila e 350mila le utenze tagliate, su 7,3 milioni. Se è vero che con «haratsi» il governo incassò 2,9 miliardi di euro di introiti l’anno, è vero anche che l’ondata enorme di appartamenti e case rimaste al buio scavò un buco miliardario nei bilanci delle imprese elettriche, controllate dallo Stato. I partiti di sinistra e i sindacati protestarono sempre in quei tre anni, definendo il balzello «una barbarie», e molti comuni organizzarono forme di resistenza civile. A Nea Ionia, ad esempio, il sindaco Iraklis Gotis fece immediatamente sapere che gli elettricisti avrebbero aiutato i cittadini a riallacciare le utenze. Ma anche una sentenza del Consi- glio di Stato valutò legittima quella legge nel 2012, se provvisoria. Solo quando, nell’inverno del 2013, i roghi continui dovuti ai tentativi maldestri dei greci di scaldarsi con carbone, legna, persino con le candele causarono le ennesime tre vittime, il governo Samaras annunciò che quella tassa detestata sarebbe stata sostituita con una nuova, slegata dalle bollette. In ogni caso, guardando ai conti, è chiaro che le tasse di proprietà sono diventate, dallo scoppiare del «caso Grecia», nel 2009, un importante capitolo del bilancio ellenico. Cinque anni fa valevano appena 536 milioni, oggi garantiscono quasi quattro miliardi di euro di introiti. In un Paese, oltretutto, con scarsi tassi di risparmio, enormemente impoverito dalla crisi, dove la casa è un tradizionale bene di rifugio e i prezzi degli immobili sono letteralmente crollati dall’inizio della crisi. Jena Epiloghi Voleva essere il re d’Italia, finirà per fare il vice di Salvini. jena@lastampa.it 123456278 AB C5D21E32 AF LA STAMPA 1 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .5 . U RIFORME IL SÌ ALLA CAMERA La protesta 316 307 33 voti favorevoli deputati Pd voti mancanti La delega sul lavoro è stata approvata con la maggioranza assoluta dell’Assemblea A tanti parlamentari ammonta il gruppo del Pd alla Camera: sette gli assenti «giustificati» Ventinove deputati del Pd non hanno votato, due hanno detto no al testo, altri due si sono astenuti Prima della votazione finale alla Camera è andata in scena la protesta dei deputati del Movimento 5 Stelle contro la riforma del lavoro Jobs Act, ok in aula ma il Pd si spacca Renzi: “Avanti tutta” «Siamo un partito non una bocciofila I “29” riflettano» 5 Civati guida i contrari, in ventinove non votano Ma il “correntino” non preoccupa il segretario ROBERTO MONALDO /LAPRESSE CARLO BERTINI ROMA Senza ricorso alla fiducia, con 316 voti, la maggioranza assoluta, passa alla Camera il Jobs act del governo. Sel, 5 Stelle, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia escono dall’aula per provare a far mancare il numero legale, ma la mossa tattica va a vuoto. E passa il provvedimento che introduce il nuovo contratto a tutele crescenti con incentivi a chi assu- Il sì di Bersani. «I legni storti si raddrizzano nel Pd». I renziani: è lui il mandante occulto me e indennizzi a chi perde il posto, senza però la tutela dell’articolo 18, se non per i licenziamenti discriminatori e disciplinari. «Grazie ai deputati che hanno approvato il Jobs act senza voto di fiducia. Adesso avanti sulle riforme. Questa è #lavoltabuona», è il tweet del premier. Che non si cura della lacerazione del suo partito, visto che i numeri sono sempre dalla sua parte. Si spacca infatti il Pd, con una minoranza di una trentina di deputati, molti dei quali i Retroscena AMEDEO LA MATTINA ROMA l Pd vorrebbe accorpare le regionali di marzo con le comunali di maggio. Election day per ridurre i costi, formalmente. Ma dietro questa mossa c’è l’intenzione di prendere tempo per consentire all’Ncd di decidere se allearsi con Forza Italia o con i Democratici. La Regione dove Renzi cerca il colpaccio è la Campania. Alfano non ha molta voglia di fare il figliol prodigo, non vuole rifare il centrodestra con Salvini-Le Pen, cerca chiarezza di linea politica. E l’uscita di Berlusconi, che non esclude la leadership del capo leghista, rende chiaro che le cose I Il documento Laminoranza: leggedabocciare 1 «Alla fine di una discus- sione seria e che rispettiamo non possiamo votare a favore del Jobs act. L’impianto del provvedimento rimane non convincente». Così si legge nel documento firmato da 29 deputati della minoranza Pd che non votato il Jobs act. «Ci preoccupa il cedimento culturale all’idea che la libertà di impresa coincida con vincoli da abolire per consentire finalmente il diritto di licenziare». «Alcune misure sono immediatamente operative: si cancella la possibilità del reintegro per chi viene licenziato senza giustificato motivo mentre si prevede un canale per specifiche, ma ancora indefinite, fattispecie di violazioni disciplinari. È una soluzione - si legge nel documento - che penalizza i nuovi assunti, in una logica dove la mancanza a una scadenza certa, dopo ad esempio tre anni, di una tutela piena è in contraddizione con il concetto stesso di tutela crescente». scesi in piazza con la Cgil, che prima si riuniscono, poi incontrano una delegazione Fiom e poi non votano la legge sul lavoro. E nasce così sotto le bandiere di Bindi, Boccia, Cuperlo e Fassina un nuovo correntino che metterà i bastoni tra le ruote al premier sulle riforme. Un drappello destinato a crescere, almeno stando alle previsioni dei promotori, «l’area del dissenso si allargherà nelle prossime settimane», prevede D’Attorre. Mentre i renziani sono sicuri che si sgonfierà ben presto. «Eravamo partiti con 150 deputati contro Renzi qui dentro, oggi siamo arrivati a 30, domani scenderanno a quindici». Ma già i dissidenti puntano in alto, alla riforma del Senato: Bindi sgancia una proposta per il Senato elettivo in Commissione alla Camera e D'Attorre chiede di ridurre pure il numero dei deputati. Insomma parte la guerriglia. Il premier però è convinto che più che dalla minoranza, i rischi per le riforme di sistema verranno piuttosto da Forza Italia, «perché ormai Berlusconi non riesce a garantire il rispetto dei patti assunti», spiega un suo fedelissimo. Intanto sul jobs act sono solo in due a votare contro, Civati e Pastorino; altri due civatiani si astengono e 29 non votano e firmano un documento con le ragioni del no. Innescando un forte attrito nella corrente Area Riformista che così va in frantumi. «Quello di oggi è un voto contro quelli che hanno lavorato alla mediazione dentro il Pd, come Speranza e Damiano», è infatti l’analisi spietata del vicesegretario Guerini. Bersani si tura il naso e vota per «disciplina», i renziani lo accusano di fare il doppio gioco, Per il capo del governo i rischi vengono dalla tenuta di Fi più che dal suo partito «è il mandante occulto, non può esporsi». E nel Pd scorrono i veleni, anche perché ora il jobs act passa in Senato, dove sarà posta la fiducia e i dissidenti dovranno votarla per non far cadere il governo, mentre alla Camera questo rischio non c’era. Al momento clou in aula cala il gelo, «profondo dissenso specie nei confronti di una campagna di cui non ho condiviso toni e obiettivi», è la telegrafica motivazione di Pippo Civati al suo voto contrario. Fassina parla a nome del gruppo dei 29 non vo- so il Pd. Renzi attende il risultato di questo braccio di ferro e non accelera i tempi. Infatti il Pd campano ha messo in stand by le primarie del centrosinistra in Campania. I termini per presentare le candidature sono scadute il 24 novembre in attesa, appunto, di capire cosa succede dalle parti di Ncd. Certo, accorpare regionali e comunali non è cosa semplice. Ad esempio le Regioni o alcune di essere potrebbero opordinatore Ncd Quagliariello. porsi, avendo voce in capitolo. La scelta delle alleanze è tutta Ma non è la prima volta che in in capo al partito di Alfano. «Il Italia si fa l’election day con la problema non siamo noi, che motivazione nobile e molto posiamo pronti, polare di poter ma loro», spieRUOLO CHIAVE risparmiare un gano ai piani alti L’Ncd non ha ancora po’ di soldi pubdel Nazareno blici. È chiaro dove si vuole fa- deciso se fare le liste che dietro c’è con FI o con i Dem anche un problere l’election day a maggio. ma squisitamenIn effetti dentro Ncd c’è in te politico che potrebbe camatto un braccio di ferro tra chi biare molte cose: l’alleanza vuole allearsi con Fi (Di Giro- Pd-Ncd che da Roma dilagare lamo e Lupi) e coloro che inve- in periferia. E in ballo in price virerebbero volentieri ver- mavera ci sono ben 7 Regioni. Per l’assalto alla Campania spunta l’idea dell’election day Le Regionali da marzo a maggio con le Comunali per permettere di costruire alleanze più ampie si stanno complicano molto. Si potrebbe pensare che la Campania, a differenza del Veneto, c’entri poco con la Lega. Ma non è così: il Carroccio vuole presentare una lista affiliata, la Lega dei Popoli, in tutto il Sud dove si vota nella prossima primavera. Una lista che viene valutata in Campania attorno al 4%. Allora anche per questa Regione si pone il problema: Renzi la vuole sfilare a Berlusconi. E allora ha messo in moto i colloqui tra il vicesegretario Guerini e il co- DANIELE SCUDIERI /IMAGOECONOMICA Al voto in primavera tanti. Ringrazia Speranza e Damiano «per l’impegno profuso, il testo è migliorato ma non ancora su punti decisivi. Si celebra l’estensione delle tutele ai disoccupati, ma le risorse non ci sono, 200 milioni di euro e non un miliardo e mezzo, mentre viene cancellato l’articolo 18 se non per licenziamenti disciplinari, virtuali perché nessun imprenditore li userà mai». Subito dopo il voto, i dissidenti convocano una conferenza stampa per spiegare le loro ragioni, Fassina è durissimo contro Renzi, «le sue parole alimentano tensioni sovversive». Damiano invece si sfoga in Transatlantico, da relatore del jobs act non gradisce di esser stato sconfessato dopo aver trattato «anche a nome loro». E Bersani se ne esce con una delle sue, «i legni storti si raddrizzano nel Pd, continuiamo a lavorare per migliorare le cose, il governo deve concordare i decreti attuativi con le commissioni in Parlamento». E poi fa mostra di ecumenismo. «Con un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, ognuno si esprime secondo la sua sensibilità». Moral suasion per votare sì pure se in dissenso? «No, ho detto solo ai ragazzi di andarci cauti con le dichiarazioni...» domande a Ernesto Carbone, Pd A poche ore dall’approvazione del Jobs act, in una video intervista con il sito de La Stampa, il deputato Ernesto Carbone, renziano della prima ora e componente della segreteria nazionale, auspicava che tutti i colleghi del Pd lo votassero, altrimenti «aprono un problema, ma con se stessi: se si accetta di stare in un partito, se ne accettano le regole». Alla fine però una trentina di deputati democratici non l’hanno votato. «È una strada presa da Fassina e co. Io vorrei valorizzare lo straordinario lavoro fatto dal 98% dei deputati del Pd, minoranza e maggioranza insieme che, nei luoghi competenti e non sui giornali, hanno lavorato notte e giorno per arrivare a una sintesi evitando il voto di fiducia. Faccio notare che l’accordo su questa legge l’ha trovato il presidente Damiano, ex sindacalista Cgil, che l’ha votata anche Epifani, ex segretario Cgil… Se poi 29 deputati ritengono sbagliato il Jobs act…» Se lo ritengono sbagliato? «Qualche domanda se la devono fare loro, non io. Diciamo che io se fossi in loro qualche domanda me la farei. Siamo un partito, non una bocciofila: un partito è una comunità che vive di regole democratiche, è normale che ci siano idee diverse su vari argomenti; ci si confronta, anche aspramente, ma poi alla fine si prende una decisione a maggioranza e la si rispetta». A dire il vero pure voi renziani, quando era segretario Bersani, non seguiste l’indicazione di votare Marini alla presidenza della Repubblica… «Si tratta di due cose completamente diverse: tutti i provvedimenti che stanno andando in Aula negli ultimi mesi sono stati lungamente discussi nel partito e nei gruppi parlamentari. La sera dell’indicazione di Marini al Quirinale, invece, ci fu detto “votatelo” senza nessuna discussione. E noi non ci nascondemmo dietro al voto segreto, dicemmo a viso aperto “non lo votiamo”, e così abbiamo fatto». Aprirete una discussione sul voto di ieri? «Discuteremo, ma noi siamo un partito serio, non cacciamo nessuno». Chi non ha votato dovrebbe trarre le conseguenze e andarsene? «Le ripeto: è un problema loro». [F. SCH.] 6 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 U CENTRODESTRA GLI ASSETTI FUTURI Berlusconi lancia Salvini “Io regista, lui goleador” L’ex premier, a sorpresa, apre al segretario della Lega Mano tesa ad Alfano: i tradimenti li lascio alle spalle il caso AMEDEO LA MATTINA ROMA l Tempio di Adriano, location preferita da Bruno Vespa per la presentazione dei sui libri (l’ultimo è sugli italiani voltagabbana) non c’è la folla dei bei tempi, quando all’ingresso si faceva a spintoni per sentire Berlusconi. Ma lui, con le sue uscite pirotecniche per mascherare la debolezza politica, non delude mai le aspettative. Ha il piglio del condottiero che non sopporta le «critiche di bottega» di Raffaele Fitto: gli «eroi e i martiri» che hanno rischiato la prigione, le aziende e la vita, non possono accettare minoranze ribelli. «I panni (sta per dire sporchi, ma non lo dice ndr) si lavano in famiglia». Quando è nell’angolo Berlusconi reagisce e morde, ma i suoi denti si sono fatti meno aguzzi. Il tonfo elettorale lo spiega a suo modo durante l’ufficio di presidenza, dove non c’è Fitto perché a Strasburgo a sentire il Papa. Domani ci sarà un altro ufficio di presidenza con il ribelle che il Cavaliere intende isolare dopo la richiesta di azzeramento di tutte le cariche del partito. Ma Berlusconi dovrà spiegare la rovinosa sconfitta elettorale. Lo ha già fatto alla riunione di ieri, dicendo che è tutto chiaro: lui non è in campo, limitato negli spostamenti per via giudiziaria. E poi gli eletto- A IL FLOP ALLE REGIONALI Ai suoi ha spiegato: «Colpa della mia assenza e delle liti interne a FI» ri di Fi non sopportano la litigiosità interna. Anche il Patto del Nazareno non ha giovato. Berlusconi rilancia, si avvicina pericolosamente alla Lega. Considera Salvini un «goleador», un fuoriclasse che parla schietto, ha «argomenti chiari e concreti», un politico che arriva dritto al cuore della gente. Ma i centravanti hanno bisogno di una squadra dietro e di un «regista», un ruolo in cui Berlusconi si vede benissimo. Fa il modesto, dice che non ha «ambizioni politiche». Solo una cosa vuole: essere ricandidabile e ritornare in Parlamento da innocente. E allora, perché no, SalviniLe Pen italiano potrebbe essere il leader del centrodestra. «Se ne può discutere», dice il Cavaliere. È un pugno in faccia ad Alfano, che di Matteo il barbaro non vuole sentire parlare. Alfano vuole ricostruire il centrodestra, ma «metterlo in mano a Salvini no». Berlusconi è disposto a perdonare Alfano che lo ha lasciato dopo la «mascalzona- ta» della decadenza da senatore («sono disposto a lasciarmi alle spalle i tradimenti»). Il leader di Ncd risponde di non avere bisogno di perdono, di non sentirsi «un figliol prodigo». L’ex premier invece sembra virare verso il Carroccio, addirittura immagina Salvini come candidato premier contro Renzi. Matteo contro Matteo: due giovani leoni a duello. Una virata a destra che sa tanto di improvvisazione non discussa né decisa in alcun organo di partito. In Europa, nel Ppe si può immaginare come potranno essere contenti di avere un partito affiliato come Fi che ha come punta d’attacco uno dei maggiori nemici, un Salvini che dice no all’euro e considera Merkel e Bruxelles il male assoluto. Per Berlusconi invece se ne può discutere, a condizione che Lega faccia parte di una lista unica insieme a Fi. Sì, perché Berlusconi non esclude di poter accogliere la proposta di Renzi di modifica- Berlusconi con Vespa FABIO CIMAGLIA / LAPRESSE re l’Italicum con il premio di maggioranza alla lista. Alfano risponde picche, ma nemmeno Salvi abbocca. Da Strasburgo commenta: «Io leader del centrodestra? Calma e sangue freddo: vuol dire che l’Italia è messa male e il centrodestra ancora peggio». Berlusconi non trova interlocutori e intanto assicura Renzi che il Patto del Nazareno. Bi- sognerà vedere quanto controllo avrà sui gruppi parlamentari. Che regga è tutto da vedere. Il rapporto personale tra lui e Renzi si è raffreddato, ma con lui vuole scegliere il futuro capo dello Stato, che dovrà essere equilibrato, «un Berlusconi per esempio», certamente non potrà essere «un uomo di partito», una personalità non gradita a Fi. Legge Severino Silvio punta a tornare eleggibile nel 2018 UGO MAGRI ROMA Da giorni l’ex Cavaliere promette: «Alle prossime elezioni sarò di nuovo candidato». Durante la riunione del suo partito ieri s’è spinto a confidare: «Tra non molto la mia posizione potrebbe essere aggiustata...». Chi sarebbe il «meccanico»? E su cosa è basata questa speranza? Anzitutto, spiegano fonti molto bene addentro, si fonda sui buoni uffici di Ana Palacio, ex ministra del governo Aznar, che in qualità di avvocato si batte davanti alla Corte di Strasburgo per ottenere l’annullamento della condanna Mediaset. Nel giro europeo che conta c’è la sensazione che, in effetti, qualche minima chance Berlusconi ce l’abbia, e forse pure di più. Peraltro l’ipotesi di «aggiustamento» ieri è balenata al termine di un lungo discorso che riguardava non già Strasburgo e la Palacio, ma Renzi e il prossimo Presidente della Repubblica. Più d i un testimone s’è convinto che proprio a quello si riferisse Berlusconi, cioè alla speranza che il successore di Napolitano possa inventarsi qualcosa per garantirgli una piena agibilità politica, candidatura compresa. In dottrina è assai dubbio che gli atti presidenziali di clemenza possano estendersi fino a cancellare tutti gli effetti della condanna, compresa l’ineleggibilità sancita dalla legge Severino. Ma chiaramente Silvio ci spera e non gli costa nulla. A Berlusconi resterebbe comunque un modo per tornare in campo alle prossime elezioni: ottenere in tempo la riabilitazione. Si tratta di una possibilità prevista dalla stessa legge Severino, al terzo comma dell’articolo 15. Si richiede che per tre anni il condannato, dopo avere scontato la pena, non dirazzi dalla retta via. Berlusconi concluderà i servizi sociali a metà febbraio. E se nient’altro gli verrà più contestato, il 15 febbraio 2018 sarà dunque in condizione di chiedere una sentenza che lo riabiliti e gli permetta di concludere la quarantena politica con 2 anni di anticipo rispetto ai 6 previsti dalla Severino. La legislatura scadrà il 15 marzo 2018, le elezioni dovranno svolgersi entro i 70 giorni successivi: i tempi tecnici per tornare in pista sulla carta ci sarebbero. Unico problema: l’età. Nel 2018 Berlusconi sarà a quota 81, addirittura più vecchio di Perón quando tornò al potere in Argentina, che pure di anni ne aveva «solo» 78... LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .7 . gg Dossier/Alla ricerca di un anti-Renzi g La felpa La camicia Ecco Matteo Salvini versione campagna elettorale (alle sue spalle Alan Fabbri, candidato in Emilia): ha indossato una felpa diversa per ogni provincia in cui è stato, anche Roma Per le regionali ha sfoggiato una felpa per l’Emilia e una per la Romagna All’indomani delle elezioni in Emilia Romagna, Salvini si è presentato in conferenza stampa con una camicia bianca, sempre più simbolo di «potere smart» forse anche per darsi un’aria più governativa e per rassicurare chi lo vede soltanto come un leader della protesta ROBERTO BRANCOLINI/FOTOGRAMMA ANDREA NINNI/IMAGE/SYNCSTUDIO “L’altro Matteo” e gli ostacoli alla scalata Dopo il successo elettorale Salvini punta a raccogliere l’eredità di Berlusconi. Dalla sua ha l’età e il consenso popolare manonhaesperienzedigovernoel’etichetta“padana”ancoranonsièsbiadita:riusciràadiventareilleaderdellacoalizione? ma c’è dell’altro. Come ad esempio l’aspetto territoriale: non più Lega Nord, ma Lega di tutto lo Stivale. Lega Lepenista. «Questo perché l’insofferenza verso gli immigrati - spiega lo scrittore Massimo Fini, che MARCO BRESOLIN er ora è sicuramente un fenomeno mediatico. Per certi versi - ma è troppo presto per dirlo anche elettorale. Adesso Matteo Salvini punta a essere un fenomeno politico a tutti gli effetti: uscire definitivamente dai confini della «Padania» e della sua Lega. Punta a scalare il centrodestra per diventare «l’erede di Silvio Berlusconi». Sì, il paragone un po’ fa ridere. Il doppiopetto dell’uomo che si è fatto da solo contro la felpona del «nullafacente» che partecipava ai quiz tv. La cene con gli industriali a Villa Gernetto contro i tour nelle case popolari. «L’Italia è il Paese che amo» contro «l’Italia è un paese di m...a» (dal vangelo di Facebook secondo Matteo, settembre 2014). Ecco, una volta messe in fila le differenze, ora si può lanciare la domanda: è davvero Salvini l’uomo che riunirà il centrodestra? È lui l’anti-Renzi? Partiamo dal contesto. Se da due mesi il segretario della Lega è sulle prime pagine di tutti i giornali e negli studi di tutte le televisioni (spesso in collegamento), il motivo principale è che nel centrodestra non ci sono competitor. Vero, P I problemi del Paese Massimo Fini Per lo scrittore «l’insofferenza verso gli immigrati non è più un problema soltanto del Nord ma dell’Italia intera» Salvini vorrebbe arruolare come ideologo - non è più solo un fenomeno settentrionale. Lo era ai tempi di Bossi, ma oggi riguarda Milano e Roma, Bologna e la Sicilia». Come dice il direttore di Libero, Maurizio Belpietro «Salvini ha abbandonato i temi tradizionali, leggi secessione, che erano quelli più divisivi. Oggi invece tocca le corde giuste, i problemi reali». Il discorso non fa una piega. Però a parte qualche folkloristico episodio alle scorse Europee, una vera risposta elettorale nei territori un tempo nemici ancora non c’è. «Il voto in Emilia è insufficiente - ammette Vittorio Feltri, editorialista de “Il Giornale” - serve un test più valido a livello nazionale». Non sfuggirà che tra le due regioni andate al voto domenica, solo in Emilia c’era la lista della Lega. Se davvero i tempi fossero maturi per l’espansione nel Mezzogiorno, perché non presentare una lista anche in Calabria? Evidentemente è ancora troppo presto. Oro: Lascia o Raddoppia? sei populista, i voti non li prendi - scandisce Belpietro -. Renzi ha i voti perché è populista, come lo sono Berlusconi, Grillo o Di Pietro. Letta no, e infatti abbiamo visto tutti che fine ha fatto». Ma un estremista potrà mai convincere l’elettore moderato? Marcello Veneziani non ci crede: «In questo momento gli elettori orfani di Berlusconi so- L’etichetta secessionista non è poi così sbiadita. «La Lega gode del collasso di Grillo e di Forza Italia - ricorda Marcello Veneziani -, ma siamo sicuri che riuscirà a intercettare anche il voto della destra nazionalista, gli ex An?». Risposta ignota, così come sono tutte da verificare le doti del Salvini di governo. La questione nazionale Marcello Veneziani Il dubbio del giornalista «Non sarà facile conquistare il voto degli ex An» Quello di lotta ha dimostrato di saperci fare, resuscitando una Lega data ormai per morta da tutti. Questo grazie a quelle che Belpietro definisce le «tre grandi doti di Matteo: ha idee chiare, è giovane e si esprime benissimo in tv». Sì, ma poi? Il Salvini politico da una vita, ma «che non ha mai fatto nemmeno l’amministratore di condominio» (per usare un’espressione dei leghisti vicini al sindaco Flavio Tosi), è in grado di governare? Per il sociologo Francesco Alberoni «è un ragazzo intelli- Il voto moderato Maurizio Belpietro Il direttore di Libero è un sostenitore di Salvini: «È populista ma questa è una dote necessaria per avere i voti» Il partito di lotta gente e vivace, però non ha un programma di centrodestra. Il suo è molto limitato: immigrazione, lotta all’euro e stop. È un grande leader, ma resta confinato nel recinto della Lega». Troppo estremista, dunque. Troppo populista: «Ma se non no parcheggiati in due posti diversi: quelli moderati sostengono Renzi, gli altri Salvini. Ma per entrambi è un sostegno momentaneo, in attesa che arrivi qualcosa di meglio». Non la pensa così Vittorio Feltri: «Nell’ambiente che frequento io, che non è certo quello dei minatori, Salvini fa presa, lo votano tutti. Lui sa interpretare lo stato d’animo della gente. Di chi vive in periferia, ma anche della borghesia. Altro discorso, invece, è tenere insieme quel che resta del centrodestra: un’impresa che sicuramente Salvini non riuscirà a portare a termine». Senza contare l’aspetto economico: nel centrodestra di Berlusconi i soldi per fare politica non sono mai mancati, le casse della Lega di Salvini invece sono vuote. E con il taglio del finanziamento ai partiti, non è un problema secondario. Come avvicinarsi al mercato dell’oro? L’economista Carlo Alberto De Casa presenta tutti i segreti del metallo giallo. Prefazione di Mario Deaglio Vittorio Feltri L’editorialista del Giornale sostiene che Salvini sia in grado di conquistare il consenso «della borghesia moderata» Disponibile in tutte le migliori librerie e su www.hoepli.it 123456278 AB C5D21E32 AF LA STAMPA LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .9 . U IL PONTEFICE VISITA AL PARLAMENTO UE “Nonna Europa, no ai tecnicismi della burocrazia” Ha detto Il Papa a Strasburgo salutato da 11 applausi “Continente stanco, superare le divisioni” GIACOMO GALEAZZI INVIATO A STRASBURGO Gli si illuminano gli occhi quando racconta che nei suoi «dialoghi con i giovani politici, al di là della loro appartenenza, ho potuto vedere che parlano con una musica diversa, tendente alla trasversalità, che è un valore». Francesco, cioè, ha apprezzato il loro sforzo di «uscire dalla propria appartenenza senza negarla». Insomma «sono coraggiosi ad uscire per trovare persone di altre appartenenza». All’Europa serve una «nuova agorà», nella quale «ogni istanza civile e religiosa possa liberamente confrontarsi con le altre». Al riparo dalle «plutocrazie». Altro che contestazione delle Femen, nella grigia Strasburgo Francesco porta una ventata di entusiasmo sudamericano. Undici applausi e un’ovazione dell’intero emiciclo incorniciano uno storico discorso in cui il primo Papa del nuovo mondo sferza «nonna Europa stanca e invecchiata». Sperimentata la «giovinezza dello spirito che l’ha resa feconda e grande», il Pontefice scuote il Vecchio Continente, stanco, immobilizzato nei suoi «tecnicismi burocratici» per fargli riprendere l’idealità originaria, motivarlo nell’affrontare le emergenze della dignità nel lavoro, dei giovani senza occupazione, degli immigrati, dei singoli ridotti ormai a oggetto «di scarto», specie se «deboli, malati o vecchi». Un monito accorato a «lavorare insieme per superare le divisioni e per favorire la pace». Non fa sconti: «Quale dignità potrà mai avere una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?». Descrive un’Europa«malata di solitudine», sfiduciata verso le sue istituzioni «ritenute distanti», afflitta da «stanchezza e invecchiamento». Un’Europa «non più fertile». Ma «Dio è vicino a chi è solo, disorientato, ferito da una società frenetica». La malattia è il «con- La speranza Nei miei dialoghi con i giovani politici, al di là della loro appartenenza, ho potuto vedere che parlano con una musica diversa, tendente alla trasversalità, che è un valore sumismo esasperato». Quindi un «contributo fondamentale» alla vita del continente può darlo il cristianesimo, che non è certo «un pericolo per la laicità degli Stati e per l’indipendenza delle istituzioni dell’Unione». Anzi, è proprio facendo tesoro delle radici religiose, che l’Europa può «essere immune da tanti estremismi che dilagano nel mondo». I cristiani sono «oggetto di barbare violenze: cacciati dalle proprie case e patrie, venduti come schiavi, uccisi, decapitati, crocifissi e bruciati vivi, sotto il silenzio vergognoso e complice di tanti». Il Pontefice richiama il valore della famiglia, quella «unita, fertile e indissolubile», che ha gli ingredienti «per dare speranza al futuro» e senza la quale «si finisce per costruire sulla sabbia». Promuovere la dignità della persona «significa riconoscere che possiede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad arbitrio di alcuno e tanto meno a beneficio di interessi economici». Invoca l’impegno nella difesa dell’ambiente, quello per favorire l’occupazione e per «ridare dignità al lavoro» anche con «nuovi modi per coniugare la flessibilità del mercato con le necessità di stabilità». Incrocia lo sguardo delle autorità Ue mentre sollecita ad affrontare la «questione migratoria», accogliendo chi fugge dalla fame: «Non si può tollerare che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero». Lampedusa docet. Poi nella conversazione in aereo con i giornalisti analizza le minacce alla pace e il terrorismo religioso, senza escludere la possibilità di un dialogo persino con lo Stato Islamico. «Non do mai per perso nulla. Forse non si può avere un dialogo, ma non chiudo mai una porta. È difficile, quasi impossibile, ma la porta è sempre aperta». Vede anche il rischio del «terrorismo di Stato». Si deve «fermare l’aggressore ingiusto con il consenso internazionale». La Chiesa cambia «schemi». L’umanità Bisogna superare le divisioni e favorire la pace. Quale dignità potrà mai avere una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità? Le radici Il cristianesimo non è certo un pericolo per la laicità degli Stati e per l’indipendenza delle istituzioni dell’Unione. Anzi, l’Europa può essere immune da tanti estremismi che dilagano nel mondo COME I PADRI FONDATORI ALLA RICERCA DELL’IDENTITÀ CONTRO LA PLUTOCRAZIA ANDREA TORNIELLI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA l vescovo di Roma che è nato in Argentina ma ha origini piemontesi ancora una volta non si è fatto rinchiudere in alcun cliché («Io Papa socialdemocratico? - ha risposto a un giornalista - Mi fate sentire un insetto da collezione...»): ha proposto riflessioni nelle quali possono ritrovarsi i più convinti sostenitori dell’Europa unita, altre che incrociano i timori dei movimenti «no euro». Altre ancora, dirompenti, sulla politica internazionale: durante il viaggio di ritorno ha dichiarato che la porta del dialogo non va mai chiusa neanche con i I terroristi, affermando che esiste pure un terrorismo di Stato, quando si uccidono civili innocenti e ci si arroga il diritto di intervenire scavalcando gli organismi internazionali. Davanti all’Europarlamento, Papa Bergoglio ha parlato di una sfida storica: evitare che le democrazie si trasformino in «plutocrazie uniformanti al servizio di imperi sconosciuti». Ciò di cui parla Francesco è il rischio di un’Europa governata dai mercati finanziari, dai «tecnocrati» che valutano la salute di un paese soltanto in termini di spread e non di occupazione, di benessere dei cittadini, di servizi. Quella che riduce l’uomo a un ingranaggio, a un bene di consu- In piedi Il Papa durante il suo discorso L’OSSERVATORE ROMANO/AFP mo, e quando la vita non è funzionale ai suoi meccanismi, semplicemente la scarta, «come nel caso dei malati terminali, degli anziani abbandonati e senza cura, o dei bambini uccisi prima di nascere». Come nel caso di intere generazioni rimaste senza lavoro. Ma sarebbe riduttivo affiancare il Papa ai «no euro», a quei movimenti identitari che si chiudono in un localismo asfittico. Ieri a Strasburgo Francesco ha parlato anche del dramma dell’im- migrazione, dei morti che hanno trasformato il Mediterraneo in un «grande cimitero» della necessità di farsi carico insieme, in una prospettiva europea, della dignità umana di chi arriva sulle coste del Vecchio Continente con politiche «coraggiose». Quanto di più lontano dalle vene xenofobe di certi gruppi. L’Europa che il vescovo di Roma ieri si è trovato di fronte, parlando ai rappresentanti di oltre 500 milioni di cittadini, non è più il cen- tro del mondo. È un continente stanco, passato a essere da «Europa madre» a «Europa nonna». Un’unione di popoli che in molti casi sembra aver smarrito la sua identità, le sue radici generate dal cristianesimo, quelle ragioni dello stare insieme che hanno regalato un lungo periodo di pace a nazioni e popoli abituati a combattersi lungo i secoli. Un’Europa che pare oggi aver declinato alla sua responsabilità sulla scena internazionale, incapace di parlare con una voce sola, di essere ancora un faro di civiltà, di intervenire fattivamente e concretamente con tutte le «armi» della diplomazia là dove ci sarebbe un grande bisogno di lei. Francesco gliel’ha ricordato, citando le violazioni dei diritti umani, le persecuzioni delle minoranze religiose e in particolare dei cristiani, i dilanianti conflitti alimentati dall’enorme giro d’affari del traffico d’armi e non soltanto dal fondamentalismo. In questo senso, le parole pronunciate nel dialogo con i giornalisti sul volo di ritorno che lo riportava a Roma sono emblematiche di un approccio che non si lascia ingabbiare negli schemi dello scontro di civiltà o di religione, tanto cari a chi strumentalizza persino il martirio dei cristiani per i propri fini: anche se «quasi impossibile» la porta deve essere aperta anche per il dialogo con i terroristi dell’Isis. L’Europa non è più al centro del mondo, ma nel mondo oggi come non mai c’è bisogno di Europa. Ieri a ricordarcelo è stato un Papa nato in Argentina. 10 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 U LA CRISI IN CERCA DI UNA VIA D’USCITA In cerca del rilancio Il presidente della Commissione Juncker e il presidente del Consiglio Matteo Renzi 315 21 1800 miliardi miliardi progetti miliardi L’entità del piano Juncker, ma inclusi i capitali privati che si spera di attrarre La dotazione complessiva di capitali pubblici del fondo europeo Sono già stati proposti, ma adesso l’Ue dovrà fare una selezione L’investimento teorico se ogni progetto venisse approvato com’è 1100 Juncker presenta il Piano senza un euro di soldi freschi Solo fondi già stanziati e la speranza di un enorme effetto leva MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES È la fiera dell’ingegneria finanziaria, non la svolta anticrisi in cui speravano in tanti, né l’inizio d’un nuovo modo di pensare l’Europa. Stamane alle nove Jean-Claude Juncker presenta all’Europarlamento il Piano per gli Investimenti che la Commissione Ue ha approvato ieri, e sarà interessante vedere come il Presidente difenderà la sua creatura. La strategia si propone di agevolare l’iniezione di 315 miliardi nelle reti continentali, stimolare la crescita e creare un milione di posti in tre anni. Tutto si gioca però sulla sponda coi privati, i soldi veri sono 13 miliardi, non c’è un cent che non fosse già nei for- zieri Ue. Gli Stati non partecipano, per ora, ed è difficile che accada: nonostante le voci della vigilia, non è previsto alcuno sconto per le capitali che decidessero di farlo. Giorni fa il francese Pierre Ultimo via libera alla Legge di Stabilità Ma fino a marzo l’Italia sarà sorvegliata speciale Moscovici, che nel «Team Juncker» ha il portafoglio economico, ha confessato all’Afp che il Piano Juncker «senza denari freschi sarebbe parso all’opinione pubblica un gioco di prestigio e, pertanto, sarebbe stato un flop». Oggi sarà anche lui in sala stampa e dovrà dare delle spiegazioni. Lasciata da sola dai leader di un club che non vuole (o non può, a seconda delle circostanze) versare altri denari nazionali nella cassa comune, la Commissione si è stretta alla Banca per gli Investimenti (Bei) e ha cercato di fare il fuoco con la legna che aveva, sfruttando un bilancio che neanche un anno fa i Ventotto hanno ridotto. E questo è il risultato. Il Piano si fonda sulla creazione di un nuovo veicolo da 21 miliardi pilotato dalla Bei. Si chiama Efsi, Fondo europeo per gli investimenti strategici, e deve aggredire il rischio recessione dalla parte della domanda, stimolando gli impieghi che sono in media il 15% sotto il livello ante-crisi. La Commissione verserà 8 miliardi presi dal Bilancio Ue (oltre che alla voce Infrastrutture e Ricerca). Con questi garantirà l’erogazione successiva di altri 8, totale 16 miliardi. La Bei ne metterà 5. Si arriva a 21, cifra che rappresenterà il capitale dell’Efsi. Il tesoro così composto servirà da garanzia e pronto intervento per circa 240 miliardi di investimenti a lungo termine e 65 per azioni a sostegno delle piccole e medie imprese. Le grandezze sono ottenute contando su un cospicuo effetto moltiplicatore, la stima definita «prudente» considera che ogni euro pubblico messo a contatto col mercato diventi 15 euro da mettere nel motore dell’economia. Con la tutela dell’Efsi, la Bei potrà emettere bond per raccogliere sino a 60 miliardi e partecipare ai progetti selezionati in misura del 20% (il resto sarà privato). «C’è molta liquidità che non gira - spiega una fonte -. In questo modo possiamo aiutare programmi un poco più rischiosi e redditizi, per coinvolgere nuovi investitori, soprattutto istituzionali». A Bruxelles sono arrivati 1800 progetti per 1100 miliardi. «Selezioneremo i migliori, senza quote nazionali, per metà 2015», assicurano le fonti, consapevoli dei rischi connessi all’operazione. Risulta che il vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, voglia andare nelle capitali per invitarle a contribuire, se non per interesse, per dare un segnale di fidu- cia. Il Piano dice che la Commissione osserverà «favorevolmente» chi investisse pur avendo problemi di contabilità. «Non previste modifiche ai Trattati», si assicura. Dunque è solo una questione di interpretazione. Proprio l’attenzione politica è intanto servita a evitare all’Italia una riscrittura della Legge di Stabilità. Ieri l’esecutivo ha confermato che l’impegno per le riforme del governo Renzi basta a rinviare a marzo ogni valutazione. Durante l’inverno Roma sarà una sorvegliata speciale. Deve tener duro sugli interventi strutturali e sul controllo dei conti. In caso contrario rischia due procedure, una per il debito e una per il disequilibrio macroeconomico. L’allarme dell’Ocse L’eurozona rischia anni di stagnazione “E la disoccupazione può salire ancora” Analisi STEFANO LEPRI ROMA economia dell’area euro rischia di ristagnare per anni, facendo male a sé e al mondo intero; la Banca centrale europea deve fare molto di più, e deve farlo presto. Nel presentare il suo rapporto economico semestrale l’Ocse, organizzazione che lega i 33 Paesi più avanzati del pianeta, ha scelto di insistere su questo solo tema. E’ un nuovo colpo alle interpretazioni di marca tedesca secondo cui l’area euro resta in difficoltà perché nel suo insieme non è abbastanza competitiva. Falso, l’export è l’unica componente in ascesa: la capo economista Ocse, l’americana Catherine Mann succeduta a Piercarlo Padoan, mostra in un grafico che invece a ristagnare sono investimenti e consumi. Dunque si tratta di «carenza di domanda interna». Rispetto agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, che sono in ri- L’ presa seppur debole, rispetto al Giappone che in questo momento è in difficoltà ma che dalla crisi sembra uscito, ciò che manca nell’area euro è una più decisa azione della Banca centrale: quella che Draghi promette ma ancora non riesce a realizzare. La domanda interna si potrebbe rilanciare anche con la politica di bilancio: ma qui l’Ocse resta cauta, ricorda che quasi tutti gli Stati sono troppo indebitati. Solo alla Germania si raccomanda di spendere di più, specie in asili-nido (per permettere a più donne di lavorare) e in infrastrutture: lo stesso «Fiscal Compact» gli permetterebbe una ventina di miliardi di euro. Nel caso di Francia e Italia le manovre di bilancio 2015 paiono appropriate così come sono. Ovvero l’Ocse prende bene il compromesso che si profila tra la Commissione europea e i due governi, fondato sull’impegno a realizzare in fretta riforme. Nel quadro previsionale offerto ieri, la disoccupazione nel nostro Paese comincerà a calare solo nel 2016. In prospettiva l’Italia e la Spagna dovrebbero migliorare la qualità dei loro bilanci pubblici, con più investimenti e meno spese improduttive; la Francia dovrebbe ridurre le imposte sul LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .11 . ll progetto che stiamo approvando qui non riguarda il bene di un Paese ma il futuro di tutti Retroscena ALESSANDRO BARBERA INVIATO A STRASBURGO Matteo Renzi presidente del Consiglio A PATRICK SEEGER/REUTERS Manca l’accordo L’Unioneverso ilbilancioprovvisorio 1 «Venerdì 28 presentere- mo la proposta rivista della Commissione per il bilancio Ue 2015» ma «stiamo anche lavorando a un bilancio d’esercizio provvisorio in caso non ci fosse un accordo». Così all’Europarlamento la vicepresidente della Commissione Ue Kristalina Georgieva, aggiungendo di «pregare per non far subire ai cittadini il sistema provvisorio, perché significa avere meno soldi dove ce n’è bisogno». Angel Gurria lavoro; la Germania dovrebbe attuare un ampio programma di liberalizzazioni nel settore dei servizi che, a differenza dell’industria, risulta piuttosto inefficiente. Nell’insieme l’Ocse invita ad usare appieno tutti e tre gli strumenti menzionati anche da Draghi: politica monetaria della Banca centrale, politica di bilancio degli Stati, riforme di struttura. Altrimenti c’è perfino il pericolo (in uno scenario sfavorevole, con persistente bassa inflazione e perdita di fiducia) che nel 2015 e 2016 i disoccupati in Europa tornino ad aumentare. Più passa in tempo, più può prodursi un circolo vizioso: la carenza di investimenti riduce il potenziale di crescita, la disoccupazione prolungata rende i lavoratori più difficili da rioccupare, il debito pubblico sale ancora impedendo ogni misura di rilancio. Nell’analisi dell’Ocse si ritrova il timore di un «decennio perduto» in Europa espresso dal governo degli Stati Uniti. Gli «effetti negativi su tutto il mondo» paventati dal segretario generale dell’Ocse, il messicano Angel Gurrìa, sarebbero sicuramente pesanti, dato che l’area euro conta per 22% del prodotto lordo globale e per il 25% del commercio. Palazzo Chigi la definiscono «una buona base di partenza», «solo l’inizio per una nuova politica di investimenti europea”. La realpolitik è la madre di tutte le cautele. Mostrarsi insoddisfatti per un piano che vale solo qualche miliardo di euro, parte dei quali riciclati da vecchi programmi di investimenti sarebbe più coerente, ma – quella sì - una pessima base di partenza. L’Italia ha appena strappato alla Commissione il via libera ad una legge finanziaria che, fosse dipeso dai falchi nordici, ci avrebbe portati dritti ad una procedura di infrazione. Invece il governo Renzi ha ottenuto il sì a «circostanze eccezionali» e ad una manovra finanziata in deficit. Inoltre c’è un problema di rispetto delle forme: fino al 31 dicembre l’Italia è presidente di turno del Consiglio europeo. Se da Roma arrivasse un giudizio tran- Ancora sotto esame Il ministro Padoan ha ottenuto un primo sì dell’Ue alla Legge di Stabilità, ma non definitivo LUIGI MISTRULLI “Una buona partenza” Ma la flessibilità non c’è A Palazzo Chigi prevale la prudenza. “Da gennaio saremo più duri” chant sul piano Juncker significherebbe delegittimare un esecutivo appena insediato. «Dal primo gennaio saremo molto più duri per puntare verso un new deal», diceva ieri Renzi ai parlamentari socialisti riuniti a Strasburgo. «Il piano che stiamo approvando qui non riguarda il bene di un Paese, ma il fu- turo di tutti: molte delle nostre difficoltà vengono da noi stessi, ma se non andiamo avanti rischiamo di tradire il sogno europeo». Insomma, il governo ha deciso di fare di necessità virtù. Di «lavorare per migliorare le cose passo passo», dice prudente il sottosegretario Sandro Gozi, gran tessitore del filo del dialogo con Bruxelles. I punti critici del piano sono due. Il primo: l’effetto «leva» – così si dice nel linguaggio tecnico – dei fondi pubblici promessi dall’Europa dovrebbe essere almeno di uno a quindici. Ventuno miliardi (ma di fatto sono persino meno) dovrebbero alimentare investimenti per oltre trecento: difficile credere che possa accadere davvero. Secondo: il piano sottolinea l’importanza del contributo nazionale ai progetti. Ma come è possibile che ciò accada se resta vietato scorporare dal calcolo di debito e deficit quelle spese? Qual è l’incentivo che dovrebbe spingere gli Stati a rinunciare a finanziarsi i progetti da sé senza complicarsi la vita con la burocrazia di Bruxelles? Anche in questo caso a Palazzo Chigi preferiscono guardare il bicchiere mezzo pieno. Nel testo c’è un inciso che apre un piccolo spiraglio ad una maggiore flessibilità: «Gli Stati membri possono contribuire agli investimenti. Nel contesto del giudizio sul Patto di stabilità e crescita, la Commissione avrà un giudizio favorevole su questi capitoli». Una formula ambigua, troppo ambigua. «Molto tecnocratica», ammette Gozi, ma ancora una volta «nella direzione giusta». In futuro «contiamo di allargare la flessibilità ad altri capitoli». Sullo sfondo c’è poi il tema – ancora tutto da discutere - di come distribuire i fondi, di quali progetti privilegiare e quali scartare. Il piano promette di far procedere “i migliori”, quelli che verranno ritenuti più meritevoli di sostegno e dal “maggior impatto intracomunitario” come ad esempio quelli per la costruzione o il rafforzamento delle reti energetiche. L’intento sulla carta appare nobilissimo, persino di buon senso. Ma quale metro verrà utilizzato in concreto? In base a cosa si deciderà se meriti più fondi la costruzione di una strada in Polonia o il raddoppio di una ferrovia in Sicilia? Gli Stati membri hanno presentato circa 1800 progetti per 1100 miliardi di euro. Per il triennio 2015-2017 la lista italiana è la più lunga e costosa: 87,1 miliardi di progetti per trasporti, energia, telecomunicazioni, istruzione. La Gran Bretagna – seconda in classifica ha presentato un programma da 62,7 miliardi, la Spagna da 51, la Francia da oltre 48. Spartirsi quei pochi fondi sarà una guerra. Sempre che vengano effettivamente erogati. Twitter @alexbarbera 12 .Primo Piano STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 U 9 agosto La vicenda STATI UNITI IL VERDETTO IN MISSOURI L’omicidio 1 Michael Brown, 18enne afroamericano, viene ucciso a Ferguson dal poliziotto Darren Wilson: il giovane era disarmato “Legittima difesa”. Rivolta a Ferguson La deposizione del poliziotto che ha ucciso il 18enne Brown convince il Grand giurì. Gli avvocati: è ingiusto DALL’INVIATO A NEW YORK L’agente Darren Wilson dice che Mike Brown «sembrava un demonio». Lo aveva aggredito nella sua auto, aveva cercato di portargli via la pistola, e poi lo aveva caricato in mezzo alla strada. L’unica maniera per salvarsi era sparare. I famigliari di Mike rispondono che era stato il poliziotto bianco a provocare il ragazzo nero, diversi testimoni lo avevano visto con le braccia alzate, e non servivano 12 colpi per fermare un giovane disarmato. Così lunedì sera Ferguson è tornata a essere un teatro di guerra. Una battaglia peggiore di quelle combattute dopo il 9 agosto scorso, quando Brown era stato ucciso da Wilson. Il procuratore della St. Louis County Bob McCulloch, accusato di stare dalla parte della polizia, ha scelto di annunciare che il Grand giurì non aveva incriminato Wilson alle otto di sera, come per cercare guai. La giuria popolare composta da 12 persone, 9 bianchi e 3 neri, si era riunita per 25 giorni, ascoltando 60 testimoni. Quello che l’ha convinta di più, però, è stato il poliziotto. Secondo Wilson, L’agente Wilson Mentrecercavo diaprirelaportiera, luisiègirato emihaguardato, poimel’ha sbattutainfaccia Mihadetto:“Sei troppo femminucciaper spararmi”eha provatoa prendermilapistola NOAH BERGER/AP Un momento degli scontri dell’altra notte a Ferguson: 80 persone sono state arrestate che ieri ha dato un’intervista alla Abc, lo scontro era cominciato quando aveva visto «due ragazzi che camminavano in mezzo alla strada, ostacolando il traffico». Uno aveva in mano una scatola di sigari, come quella rubata poco prima da un negozio: «Gli ordino di tornare indietro. Lui sbatte la mia portiera. Vengo colpito alla faccia con un pugno». Darren cerca di fermare Mike, ma «mi sento come un bambino di cinque anni che prova a bloccare Hulk. Sento un altro pugno in faccia, penso che il prossimo potrebbe essermi fatale». A quel punto «lui tenta di prendermi la pistola. Sento che cerca il grilletto con le dita, mi aspetto un proiettile nelle gambe». Wilson reagisce, riesce a impugnare l’arma e spara lui. Per due volte non succede nulla, alla terza esplode un colpo. Brown si allontana e alza le mani, ma non è una resa: «Sembrava un demonio». L’agente spara ancora e il ragazzo scappa. A quel punto co- mincia l’inseguimento a piedi in strada. Mike però si gira e carica Darren: «Tutto ciò che vedo è la sua testa, sparo». Altri testimoni hanno visto Brown in ginocchio, con le mani alzate, ma secondo McCulloch le prove forensi confermano la versione di Wilson, perché il Dna del ragazzo era sulla pistola. Il Grand giurì concorda, non lo ha incriminato perché ha sparato per legittima difesa. All’annuncio la madre di Mike piange, il patrigno urla «bruciate questo posto». Il padre dice: «Siamo devastati, mio figlio è stato ucciso e il killer è libero». Chiede di protestare in maniera pacifica, ma è tardi. A Ferguson scoppia la guerriglia urbana: auto distrutte, venticinque negozi saccheggiati e incendiati, oltre ottanta arresti. Gli avvocati dei Brown contestano il processo del Grand giurì; la gente non capisce perché servissero 12 colpi per fermare un diciottenne disarmato, anche se aveva rubato un pacco di sigari e litigato con un poliziotto. L’unica strada ancora aperta ora è l’inchiesta federale, ma sarà difficile provare la violazione dei diritti civili di Mike. Mentre la notte, come ad agosto, i violenti diventano padroni della strada. [P. MAS. ] Primo Piano .13 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 10 agosto 15 agosto 16 agosto Le proteste Interviene Obama Lo stato d’emergenza 1 Migliaia di persone 1 Dopo 5 giorni di 1 Il governatore del scontri, il presidente Usa Barack Obama invita alla calma e critica l’operato degli agenti a Ferguson Missouri, Jay Nixon (foto), dichiara lo stato di emergenza e stabilisce il coprifuoco dalle 24 alle 5,00 La sentenza 1 Per il Grand giurì non ci so- no prove per processare Darren Wilson (nella foto i lividi causati dalla colluttazione con Brown): l’agente non sarà incriminato. TASSO DI DISOCCUPAZIONE NEGLI STATI UNITI il caso PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK media hanno contribuito ad accentuare il clima di tensione con l’intento di fare di Ferguson uno show». È netto il giudizio di Alan Dershowitz, docente di Harvard, e tra i massimi costituzionalisti e penalisti americani. I Cosa ne pensa del verdetto del Grand giurì? «Sul primo round di colpi sparati da Wilson non ci sono dubbi che si è trattata di legittima difesa. La seconda sparatoria potrebbe essere un “close case”, un caso con maggiori margini di certezza, ma in fin 21,6% 21,6% 20,6% 20,1% 20,5% 20,6% LAVORATORI NERI SOTTO LA SOGLIA DI POVERTA’ L’ Intervista 10,7% 4,6% NERI 20,6% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 KENA BETANCUR /AFP LA STAMPA su dati US BLS 13,6% 13,3% 12,6% Centimetri LA STAMPA Fonte: elaborazione 9,7% QUANTO GUADAGNANO IN MENO RISPETTO AI BIANCHI 12,3% Isis ha offerto asilo politico ai neri americani. D’accordo, sono i soliti provocatori e criminali. Nella loro offesa, però, c’è un punto, che si legge anche nelle manifestazioni spontanee scoppiate lunedì sera un po’ in tutti gli Stati Uniti, da New York a Beverly Hills. La razza continua a essere il principale elemento di divisione fra gli americani, e lo scontro sembra essere peggiorato durante il mandato del primo presidente nero nella storia della Casa Bianca. Poco dopo il verdetto del Grand Jury, Obama si è rivolto al Paese per dire due cose. Primo: la decisione può non piacervi, e avete tutto il diritto di manifestare la vostra rabbia, ma dovete farlo in maniera pacifica. Secondo: il problema razziale resta, impedisce all’America di sviluppare a pieno le sue potenzialità, e va affrontato con un dibattito nazionale. È stato ascoltato così poco, che mentre parlava le tv già mandavano in onda le immagini dei violenti che sfondavano le auto della polizia, saccheggiavano e incendiavano i negozi. Naturalmente non c’è giustificazione per questo genere di comportamenti, ma dietro c’è una rabbia che va oltre l’episodio dell’uccisione di Michael Brown. Per dimostrare l’emergenza, bastano un paio di dati. A ottobre la disoccupazione è scesa negli Stati Uniti al 5,8%, ma tra i neri è ancora al 10,9%, ossia circa il doppio. Ogni anno nel Paese avvengono circa mille «omicidi giustificabili», come li chiama la polizia, dove in sostanza viene ucciso qualcuno per errore. La maggior parte colpisce gli afroamericani, come ha dimostrato non solo il caso di Brown, che non era un angelo ma era disarmato, ma anche quello del dodicenne ammazzato sabato a Cleveland perché aveva in mano una pistola giocattolo. Il primo problema ha cause BIANCHI 11,0% scendono in piazza. Scattano le indagini del dipartimento di polizia di St. Louis edFbi.Wilsonvienesospeso 24 novembre 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Manifestanti in piazza a New York per protestare contro la sentenza: tra loro molti afroamericani Senza lavoro e più emarginati Neanche Obama ricuce coi neri SE LA MINISTRA CITA BOB MARLEY Il primo Presidente di colore non è riuscito a eliminare i problemi razziali ataviche, che risalgono fino all’epoca dello schiavismo. I neri naturalmente hanno la loro parte di responsabilità per le occasioni perse, ad esempio se si paragona il loro successo economico e sociale a quello di altre minoranze, tipo quella asiatica o ispanica. Però basta sapere che dal 1930 al 1960 agli afroamericani venivano negati persino i mutui per la casa, come ha documentato Ta-Nehisi Coates su Atlantic, per capire come quando parti così in basso è sempre molto difficile risalire. Il secondo problema, invece, si spiega con le parole dell’ex sindaco di New York Giuliani: «Nei vostri quartieri non ci sarebbero così tanti poliziotti bianchi, se voi neri non vi ammazzaste in continuazione tra di voi». È vero, nel senso che la maggior parte degli afroamericani vittime di violenze vengono colpiti da altri afroamericani, ma il razzismo della dichiarazione di Rudy è così evidente che non serve indagare oltre il pregiudizio razziale esistente fra le forze dell’ordine. Obama ha potuto fare poco, per la stessa natura della sua storia. Ogni volta che ha aperto bocca su questi temi è stato attaccato, anche quando ha criticato l’arresto di un professore nero di Harvard che era stato fermato mentre cercava di forzare l’ingresso nella sua stessa casa, o quando ha detto che il giovane Trayvon Martin ammazzato in Florida da un vigilantes poteva essere suo figlio. L’ex professore di Princeton Cornel West non gli ha mai perdonato tanta prudenza: «È diventato la mascotte nera degli oligarchi di Wall Street, il pupazzo di colore dei plutocrati». Inutile la risposta che gli ha dato il reverendo nero Al Sharpton: «È la prima volta che in questo Paese abbiamo un presidente afroamericano. Lui non è il presidente degli afroamericani». Del resto la stessa comunità nera ha sempre visto con sospetto Barack, perché non veniva dal ghetto, ma da un padre economista africano e da una madre bianca. Non era un vero nero, e la sua elezione non poteva avere un effetto catartico automatico, mentre per i bianchi razzisti era fin troppo nero, e andava boicottato a tutti i costi. Ferguson è anche il risultato di queste contraddizioni. “Sentenza corretta I media hanno trasformato il processo in uno show” le forze di polizia, i cui membri sono in prevalenza bianchi, utilizzano tattiche e metodi militari in comunità a maggioranza nera. La domanda da porsi è se quanto successo a Ferguson è uno di questi casi o se è stato un episodio di legittima difesa da parte di un poliziotto che considerava la sua vita a rischio. Dershowitz: “Le tv hanno alimentato le tensioni senza analizzare la situazione” Giurista Alan Dershowitz è tra i massimi giuristi costituzionalisti e penalisti degli Usa dei conti non poteva esserci un’incriminazione. Questa è stata la decisione giusta, non c’erano prove per procedere». Ferguson, e non solo, sembra pensarla diversamente... «Sulle reazioni una buona dose di responsabilità ce l’hanno i media, le televisioni, come la Cnn, più attente a incitare la gente, che a fornire una copertura giornalistica». Cosa intende? «Non si sono avvalsi dell’aiuto di esperti legali competenti, in grado di poter analizzare in maniera lucida la situazione. Si sono circondati piuttosto di attivisti il cui obiettivo è stato quello di giudicare giusta o sbagliata questa o quell’altra cosa. Cercavano lo show...» Come mai nel caso Trayvon Martin, George Zimmerman fu incriminato? «Fu terribile errore. Quel caso era ancora più semplice di questo, è stato irresponsabile procedere nei confronti della guardia giurata». Non ritiene tuttavia che ci sia un certo pregiudizio da parte di alcuni membri delle forze dell’ordine? «Esiste un evidente problema, E la risposta qual è? «Wilson avrebbe fatto probabilmente la stessa cosa se fosse stato minacciato e attaccato da un uomo bianco. Rimane il fatto che c’è un clima di ostilità tra la comunità nera e la polizia che deve essere affrontato». Come? «I poliziotti non dovrebbero avere armi letali, o meglio solo quelle. Questo di Ferguson è il classico esempio in cui si sarebbe dovuta usare la “stun gun” per fermare, non uccidere. Serve un addestramento più efficace per operare dove dominano minoranze, in modo tale da ridurre le situazioni di pericolo e il rischio di incidenti». La ministra francese Taubira Tre tweet al veleno contro la decisione della giustizia Usa di non incriminare l’agente che sparò e uccise Michael Brown. È furiosa Christiane Taubira, la ministra francese della Giustizia, che in una scarica di cinguettii pubblicati all’alba di ieri - di cui i due ultimi in inglese denuncia ciò che a suo avviso è frutto di razzismo latente e segregazione di fatto. Sono le 6,05 quando la socialista posta il suo primo tweet: «Profili su base razziale, esclusione sociale, segregazione territoriale, isolamento culturale...armi,paura,cocktail fatale!», protesta Madame la ministre, prima di rimettersi a digitare, appena un minuto dopo, alle 6,06, un secondo tweet dai toni più aulici: «Michael Brown:chi crede ancora che le razze esistano? Che non sono mai esistite? Chi ti sostituirà nel cielo dei nostri promettenti germogli? Nessuno!». La terza e ultima bordata della ministra della Guyana francese - già vittima di insulti razzisti - è delle 6,56: «Quanti anni aveva Michael Brown? 18. Trayvon Martin? 17. Tamir Rice? 12.Quanti anni avrà il prossimo? 12 mesi?», deplora Taubira, elencando i giovani neri uccisi dalla polizia Usa, prima di affidare la conclusione del suo cinguettio a un verso di Bob Marley: «Kill them before they grow», uccideteli prima che crescano. [P. LEV. ] 14 .Estero STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 il caso ALESSANDRA RIZZO LONDRA ccusato da alcuni di essere un criminale di guerra, da altri di trascurare il suo ruolo di inviato in Medio Oriente per fare affari con dittatori di mezzo mondo, Tony Blair è di nuovo al centro delle polemiche, questa volta come destinatario di un riconoscimento che secondo i critici non merita. Anzi, il conferimento del «Global Legacy Award» all’ex Primo ministro britannico da parte della Ong «Save The Children» è «moralmente riprovevole». A sostenerlo è lo staff stesso del gruppo per la protezione dei diritti dell’infanzia, come rivelato dal «Guardian». Lamentando di non essere stati consultati, o anche solo informati, 200 dipendenti hanno scritto una lettera per contestare una decisione che secondo loro mina la credibilità dell’organizzazione. «Consideriamo questo premio inopportuno, nonché un tradimento dei principi fondanti e dei valori di Save The Children», dicono. Il premio, uno dei più prestigiosi dell’organizzazione umanitaria, è stato conferito in una serata di gala la settimana scorsa a New York cui hanno partecipato il registaattore Ben Affleck con la moglie Jennifer Garner e altri Vip. Blair ha ringraziato con un discorso dai toni alti: «Brutalità, conflitto, intrigo, ossessione distruttiva a perseguire il proprio interesse esistono da quando esiste il genere umano. Ma nella la storia del- A E’ mancato Michele Gambino Non c’è pace per Blair “È amico dei dittatori” Save The Children gli consegna un premio per l’impegno umanitario. E lo staff dell’Ong si ribella AFP Ex premier Un manifestante indossa la maschera di Blair durante una marcia contro la guerra in Iraq nel 2003 Oltre che la partecipazione al conflitto gli attivisti contestano ora a Blair amicizie scomode e consulenze assai redditizie STEFAN WERMUTH/REUTERS l’uomo il desiderio implacabile di fare del bene non si è mai spento», ha detto. Intanto infuriava la polemica. Il deputato George Galloway, noto per le sue posizioni DUECENTO FIRME In una lettera la richiesta del ritiro dell’onorificenza «Traditi i nostri valori» radicali e per aver incontrato Saddam in Iraq, ha parlato di «premio grottesco ad un infanticida», mentre il direttore esecutivo di Human Rights Watch, Kenneth Roth, ha definito Blair Ci ha lasciato Michelino Pontiggia (Miche) ex rappresentante consorzio agrario di Avigliana anni 76 Lo annunciano: la moglie Rosa, i igli Alice, Pino e Massimo con le loro famiglie, parenti tutti. Funerali in Borgone di Susa giovedì 27 ore 15 chiesa parrocchiale. – Borgone di Susa, 26 novembre 2014 O.F. Cortese - tel. 011.9328817 anni 88 Lo annunciano la moglie Maria, il iglio Marco con Enrica, Francesca, cognate, nipoti, pronipoti. Funerali in Torino venerdì 28 novembre ore 10 parrocchia Maria Ausiliatrice. S. Rosario giovedì 27 c.m. ore 18 stessa parrocchia. – Rivoli, 24 novembre 2014 O.F. Baudano - tel. 011.9585038 E’ cristianamente mancata all’affetto dei suoi cari Piero e Rosanna amici da sempre sono vicini a Maria. Maria Obert (Jucci) ved. Bertolotto di anni 86 Addolorati ne danno l’annuncio: Tiziana, Carlotta e Gianfranco. Il S. Rosario mercoledì 26 corr. ore 20,30 presso la parrocchia S. Grato Vescovo in Piscina. Funerali giovedì 27 corr. ore 10 nella suddetta parrocchia. Il presente è partecipazione e ringraziamento. – Moncalieri, 23 novembre 2014 O.F. Gruppo Pira - Pinerolo Una grande MAMMA con tutto il mio amore Titti. I fratelli Rosetta e Ezio con Fernanda e Alessandra ricordano la loro sorella JUCCI. Rita e Mariagrazia si stringono al dolore dei famigliari. Troppo presto ci ha lasciati Gianni Pintus anni 59 Devoti per sempre, moglie e igli. – Torino, 24 novembre 2014 O.F. Antares - tel. 011.7790163 E’ mancata Savina Zanellato ved. Pagliano Funerali giovedì 27 ore 11 parrocchia S. Alfonso di corso Tassoni in Torino. S. Rosario mercoledì 26 ore 17,30 nella stessa parrocchia. – Torino, 26 novembre 2014 Tra la folla Le due donne, neanche vent’anni, si sono fatte esplodere a pochi minuti di distanza nel mercato di Maiduguri, nello Stato del Borno «un uomo che difende qualunque dittatore lo paghi». Una petizione online firmata da 85,000 persone chiede la revoca dell’onorificenza. A peggiorare le cose per Save The Children c’è il fatto che due persone vicine all’ex premier occupano posizioni di rilievo nel ramo britannico del gruppo: Justin Forsyth, che di Blair è stato consigliere, e Jonathan Powell, suo ex capo di gabinetto. Il gruppo si difende sottolineando che il premio è stato conferito dalla branca americana in assoluta indipendenza. È un riconoscimento, spiegano, al lavoro di Blair come Primo Mi- Alessandro e Giuseppe Gilardi partecipano al dolore di Antonio per la perdita della sorella Luisella Giraudo – Torino, 25 novembre 2014 Ciao Daniele Rosa Sabrina, Davide, Federica, Massimiliano, Lorenzo e Luigi. – Torino, 26 novembre 2014 AnniverSAri 2011 E’ mancato Luigi Tempera musicista anni 49 Lo annunciano la moglie Claudia, il iglio Alessio con Valentina, la nipotina Aurora, fratello, sorelle. S. Rosario mercoledì 26 ore 18 parrocchia SS. Nome di Maria, via Guido Reni 96/14. Funerali giovedì 27 ore 9,30 stessa parrocchia. – Torino, 25 novembre 2014 O.F. Sola - Nichelino Adalberto Chiesa Immutato dolore, profondo rimpianto. 1994 Il Presidente, il Vice Presidente, il Consiglio di Amministrazione, i Dirigenti, i Quadri e tutto il personale di Coop Liguria partecipano al grande dolore dei familiari, dei Cooperatori italiani e dei collaboratori di ieri e di oggi per la prematura scomparsa ed improvvisa perdita di Marcello Balestrero valente Dirigente cooperativo, appassionato innovatore, lavoratore instancabile, tenace promotore e costruttore dell’unità del movimento cooperativo, dotato di una straordinaria sensibilità umana e di un grande rigore intellettuale, morale e professionale. L’estremo saluto mercoledì 26 novembre, alle ore 12, presso la sede del Consorzio tra le Cooperative di Consumatori del nord ovest, per il quale ha speso tanti fra i migliori anni della sua lunga e brillante esperienza professionale ed umana, che lo hanno meritatamente portato ino ad assumere uno dei più importanti e delicati incarichi nel Sistema Coop nazionale con la Vicepresidenza di Coop Italia. – Arenzano, 26 novembre 2014 2014 GrAnD’UFFiCiALe Avellino Follo Venti lunghi anni senza di te, senza la tua presenza, la tua voce ed i tuoi consigli. Resta sempre vicino a noi anche da lassù. Ciao papà! 2012 Rina e Silvana Morando si uniscono al dolore della famiglia. 2014 2014 Nunziata Lorella Mecca Ti vogliamo bene. Michele, Pierluigi Alessandra, Giulia. 2011 2014 Lorenzo Scaraiotti Ciao papà, ciao nonno, ciao Lurens. nistro, in particolare per quando si è impegnato ad alleviare il debito dei paesi africani al G8 di Gleneagles nel 2005. Blair attraverso un portavoce ha dichiarato di essere onorato per il premio. Ma l’ex primo ministro, un tempo popolare nel paese e non solo, sa di essere diventato un personaggio inviso a molti. L’aver trascinato il paese nella guerra in Iraq ha indelebilmente segnato la sua eredità politica, e consulenze assai redditizie in alcuni paesi con diritti umani a dir poco dubbi, come il Kazakhstan, non hanno giovato alla sua reputazione. GLI 007: FORSE SONO LE STUDENTESSE RAPITE Nigeria, donne kamikaze fanno 45 morti al mercato ENRICO CAPORALE Due esplosioni, a distanza di pochi minuti. Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Boko Haram, gruppo terroristico che dal 2002 si batte per instaurare la sharia nel nord del più ricco e popoloso Paese dell’Africa, la Nigeria, sceglie due donne kamikaze per seminare il terrore nella città di Maiduguri, capitale dello Stato del Borno. Una prima donna si è fatta saltare in aria intorno alle 11 del mattino (ora locale) azionando una bomba nascosta in un risciò nei pressi di un mercato: almeno tre i morti. Poi, quando la folla si è accalcata intorno alle vittime, una seconda kamikaze ha provocato la strage: altri 42 morti. «Teneva l’esplosivo sotto il jihab (il velo islamico) - racconta uno dei commercianti della zona -. Sembrava un bebè e invece era una bomba». Non è la prima volta che gli islamisti di Boko Haram - che il 14 aprile scorso hanno fatto irruzione in un istituto femminile di Chibok, sempre nello Stato del Borno, sequestrando almeno 270 adolescenti tra 15 e 18 anni - si servono di donne. Da giugno almeno una decina di ragazze si sono fatte esplodere in mercati affollati, davanti a scuole o chiese. E ora fonti di intelligence affermano che tra le kamikaze potrebbero esserci alcune delle studentesse di Chibok. L’età media delle «vedove nere», infatti, è molto bassa. Le due che hanno attaccato ieri a Maiduguri avevano meno di 20 anni e a luglio la polizia ha arrestato una bimba di 10 anni imbottita di esplosivo. In estate i sequestri delle studentesse hanno sollevato indignazione a livello mondiale, poi l’attenzione si è spenta. La regione non sembra tra le priorità dell’Occidente. Il motivo? Boko Haram, notava già mesi fa Foreign Policy, a differenza degli Shaabab somali o di al Qaeda nel Maghreb, non attacca postazioni occidentali, ma solo locali. LA CRISI IN UCRAINA Mistral ai russi La Francia sospende la consegna La Francia ha rinviato «fino a nuovo ordine» la consegna della prima nave da guerra Mistral alla Russia: è quanto riferisce l’Eliseo, secondo cui l’attuale situazione in Ucraina «ancora non permette» la consegna delle due imbarcazioni militari commissionate da Mosca. Lo spinoso dossier dei due portaelicotteri Mistral che la Francia deve consegnare alla Russia non sembra essere destinato a un’immediata risoluzione. «Il presidente della Repubblica considera che l’attuale situazione nell’est dell’Ucraina non permette ancora la consegna del primo Bpc. Ritiene dunque opportuno rinviare, fino a nuovo ordine, l’esame della richiesta di autorizzazione necessaria all’esportazione del primo Bpc». Da parte sua, Mosca ha replicato a stretto giro di posta sottolineando che «per il momento» non intende ricorrere in tribunale. Secondo il contratto di vendita firmato da Parigi per un totale di 1,2 miliardi di euro, il primo Mistral, Vladivostok, doveva essere consegnato alla Russia ad ottobre. Per Mosca, il secondo portaelicotteri, «Sebastopoli», la cui consegna è normalmente prevista a fine 2015, dovrebbe essere messo in acqua a metà novembre. KENZO TRIBOUILLARD/AFP Lo scooter usato dai due malviventi dopo il furto DUE ORE DI PANICO NELLA CAPITALE FRANCESE Parigi, rapinano Cartier armati di kalashnikov Due ore di panico ieri pomeriggio a Parigi, in Francia, dove due malviventi hanno preso in ostaggio una donna in un salone di parrucchiere dopo una rapina in una gioielleria di Cartier, a due passi dagli Champs Elysees. I rapinatori hanno minacciato con le armi i dipendenti della gioielleria mentre facevano man bassa di preziosi. Poi, quando è arrivata la polizia, c’è stato uno scontro a fuoco e i malviventi si sono dati alla fuga usando una prima donna come scudo umano. Un testimone che li ha visti uscire dalla gioielleria di rue Francois I li ha descritti come uomini «con il volto coperto da un passamontagna e armati di kalashnikov». Dopo aver rilasciato la donna presa nella gioielleria, i due rapinatori sono fuggiti in scooter per il centro di Parigi, inseguiti dagli agenti. A questo punto c’è stato un nuovo scambio di colpi d’arma da fuoco e lo scooter è caduto a terra. Allora i banditi sono fuggiti a piedi verso un negozio di parrucchiere, nel XVI arrondissement, vicino alla stazione della metropolitana Pasteur, dove hanno preso in ostaggio un’altra donna. Tracce di sangue vicino allo scooter indicavano però che uno dei due era rimasto ferito. In serata la resa: i rapinatori si sono consegnati alla polizia e la donna è stata rilasciata incolume. [E. ST.] LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 La storia MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME A cinque mesi dalla proclamazione, il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi vanta due colonie e ne reclama altrettante: il merito è di uno degli uomini che furono più vicini a Osama bin Laden. Gli jihadisti egiziani Forte del prestigio che gli viene dall’essere stato a fianco di Estero .15 Il dominio da Algeri al Pakistan Così il Califfo crea le sue colonie In Libia e Sinai i miliziani hanno già giurato fedeltà alla bandiera dello Stato islamico LE MIRE ESPANSIONISTICHE DELL’ISIS ALGERIA Algeri Nel mirino del Califfo, per future colonie PAKISTAN Zammar e l’11 settembre Il personaggio in questione è Mohammed Haydar Zammar, siriano con cittadinanza tedesca, che ebbe un ruolo-chiave nella preparazione degli attacchi dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti perché fu lui a reclutare, ad Amburgo, il capo del commando Mohammed Atta, i futuri piloti Ziad Samir Jarrah e Marwan al-Shehhi, ed anche il coordinatore Ramzi Binalshibh. Catturato in Marocco alla fine del2001etrasferitonel2002con una «rendition» americana in Siria, Zammar venne condannato a morte da Bashar Assad e imprigionato nel penitenziario di Aleppo ma nel 2013 il regime siriano ha accettato di liberarlo nell’ambito di uno scambio di prigionieri con i ribelli islamici. LasceltadiZammarèstatadi rifugiarsi a Raqqa, la capitale dello Stato Islamico (Isis) che alBaghdadi ha proclamato Califfato lo scorso 29 giugno, trasformandosi in uno dei suoi consiglieri più stretti. In particolare, al-Baghdadiglihaaffidatoilcompito di occuparsi delle «colonie» dello Stato Islamico ovvero dei territori lontani dall’area SiriaIraq dove operano gruppi jihadisti che possono unirsi a Raqqa. . EGITTO Sinai Prima colonia creata dal Califfo LIBIA Derna Seconda colonia creata dal Califfo BANARAS KHAN/AFP Una scritta su un muro a Quetta, in Pakistan, di sostegno all’Isis Bin Laden e dalla credibilità legata all’11 settembre, Zammar ha scelto come prima tappa il Sinai dove ha incontrato le cellule jihadiste di «Ansar Bayt alMaqqdis» ottenendo una formale adesione al Califfato, e sempre lui si è recato a Derna, in Libia, siglando con il leader jihadista locale Abu al-Baraa elAzdi l’accordo che ha portato la città ad annunciare l’entrata nello Stato Islamico. Al-Baghdadi ha fatto riferimento ai successi di Zammar, in maniera implicita, nell’audio registrato per smentire la morte in un attacco Usa, enume- rando i Paesi da dove ha ricevuto «attestati di solidarietà». Arruolare Belmokhtar Fra questi ha incluso anche l’Algeria perché si tratta della nuova, e non facile, missione dell’ex reclutatore di Al Qaeda. Il gruppo algerino «Soldati del Califfato» in settembre ha sequestrato e ucciso l’ostaggio francese Herve Gourdel per dimostrare la fedeltà ad al-Baghdadi e Zammar è partito proprio dal capo di questo gruppo, Khaled Abu Suleiman, per riuscire a contattare il vero obiettivo della sua missione: Mokhtar Belmokhtar ovvero l’im- Centimetri LA STAMPA RAQQA Quartier generale e capitale del Califfato DAMASCO prendibile e feroce leader di «Al Qaeda nel Maghreb Islamico» che nel gennaio 2013 uccise oltre 40 stranieri nell’assalto all’impianto energetico di In Amenas. Dato più volte per morto da Usa, Francia e Mali, Belmokhar è fra i cinque terroristi più ricercati d’Africa e Zammar lo sta cercando per offrirgli qualcosa che solo uno Stato può garantire: casa, lavoro e uno stipendio in dollari (con molti zeri) in una delle più lussuose abitazioni di Raqqa. I tentacoli in Asia La tappa seguente di Zammar dovrebbe essere in Pakistan per far nascere la nuova «colonia» locale grazie ai «Jundallah», tutti ex taleban, ed al gruppo antisciita «Lashkar-e-Jhangvi». Se Zammar continuerà a raccogliere successi per lui si annuncia un ruolo di primo piano nell’organigramma del Califfato anche se Bruce Riedel, ex capo dell’antiterrorismo di Obama ora in servizio come direttore dell’Intelligence Project di Brookings Institution, ritiene che al-Baghdadi abbia ben altro in mente per lui: fargli organizzare un attacco all’America capace di far impallidire il ricordo del crollo delle Torri Gemelle. INCHIESTA A LONDRA Era su Facebook il piano per uccidere il soldato Rigby LONDRA Ci sono stati errori da parte degli 007 britannici, ma non tali da poter fermare i due estremisti che il 22 maggio 2013 si scagliarono contro il militare Lee Rigby a Londra, uccidendolo a colpi di machete al grido di «Allah Akbar». Resta il dubbio sulla possibilità di un livello di attenzione più alto se le autorità avessero avuto accesso a contenuti Internet sui killer. Sono queste in sintesi le conclusioni del rapporto di una commissione parlamentare presentato a Westminster ieri dopo 18 mesi di indagini per fare chiarezza sui motivi per cui i due giovani britannici di origine nigeriana (Michael Adebowale e Michael Adebolajo) convertiti all’islam radicale siano riusciti a portare a termine un tale attacco nel cuore di Londra nonostante fossero già sul radar delle autorità. Secondo le autorità infatti Rigby potrebbe essere ancora vivo se solo una compagnia Internet (non si fa il nome ma la «Bbc» l’ha individuata in Facebook) avesse passato agli 007 inglesi le comunicazioni private fra gli assassini e altri estremisti. Adebowale aveva mandato infatti alcune settimane prima del massacro dei messaggi privati a dei contatti americani rivelando la sua intenzione di uccidere un soldato. Messaggi cui gli 007 non erano riusciti a prendere. NELLE SCUOLE A POITIERS Francia, manuali anti-jihad per individuare studenti a rischio PAOLO LEVI PARIGI Manuale anti-jihad nelle scuole di Poitiers, la città dalle cento chiese, resa celebre dalla battaglia di Carlo Martello contro gli invasori musulmani nel 732 dopo Cristo. Rivelata da «Mediapart.fr», la controversa guida del provveditorato agli studi di Poitiers - che fa infuriare i social network e da cui prende le distanze lo stesso governo di François Hollande - ha il deliberato obiettivo di aiutare presidi ed insegnanti ad individuare gli alunni che rischiano di voltarsi verso il fondamentalismo islamico, in un contesto in cui centinaia di giovani francesi scelgono di partire in Siria per arruolarsi nella Guerra Santa. Nel documento di quattordici pagine, il provveditorato elenca sette «segni esterni» di radicalizzazione. A partire dall’«abbigliamento musulmano», la «barba lunga non tagliata», il «rifiuto di tatuarsi» o la «perdita di peso legata a frequenti digiuni». Poco più avanti, vengono poi illustrati una serie di «comportamenti» sospetti presentati come l’indizio di una possibile deriva jihadista: «Ripiegamento identitario», «retorica politica», «esposizione selettiva ai media (con preferenza per i siti web jihadisti)» e manifestazioni di «interesse per le origini dell’Islam». Ma la parte considerata più assurda è quella dedicata al «modo» in cui i ragazzi passano alla causa fondamentalista. C’è il modello del «Lancillotto», alla «ricerca del sacrificio»; «Madre Teresa», che parte «per ragioni umanitarie», il «Portatore d’acqua», alla «ricerca di appartenenza a un gruppo», il «Gi», in cerca «di scontro e di lotta» e infine «Zeus», che intende dimostrare una «volontà di potenza». Questo documento rischia di «mettere i musulmani all’indice», protesta l’Imam della Moschea di Poitiers, Boubaker El Hadj Amor. Mentre sui social network si solleva un coro di critiche contro «cliché razzisti». Già da domenica, il ministro dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, ha tentato di buttare acqua sul fuoco, parlando di un’«iniziativa isolata», un documento «senza dubbio migliorabile». Il giorno successivo, il ministero dell’Istruzione ha tentato di sedare una volta per tutte le polemiche, spiegando che il dispositivo per fermare la radicalizzazione a scuola «non può essere ridotto ad alcune diapositive interpretate al di fuori dal loro contesto e di cui alcuni contenuti appaiono inappropriati e possono legittimamente scioccare». Mentre il collettivo francese contro l’islamofobia (Ccif ) denuncia un «chiaro appello alla delazione» e chiede l’apertura di un’indagine amministrativa. 16 .Cronache STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 «Non volevo che partisse ma ha vinto il suo impegno» 39 gradi La febbre del «paziente Ebola n.1», scomparsa lunedì, è tornata a salire 4 15 minuti L’arrivo ITALIAN AIR FORCE/AP ROMA, ALL’OSPEDALE SPALLANZANI VIETATO QUALSIASI CONTATTO CON IL PAZIENTE Ebola,farmacosperimentaleperilmedico Una task force di trenta sanitari si occupa solo di lui. Il bollettino: condizioni stabili La moglie: «Sono preoccupata, ci parliamo soltanto inviandoci sms» laborante e autonomo». Ma la febbre, scomparsa lunedì, è tornata a salire fino a 39, associata a brividi di freddo, malessere generale e una fastidiosa congiuntivite all’occhio. La signora Tina, sua moglie, è preoccupata. «Mio marito ora comunica con noi solo tramite sms, non abbiamo ancora sentito la sua voce. E questo potrebbe significare che non sta bene», confida angosciata. I familiari al momento resteranno in Sicilia, perché l’ospedale Spallanzani di Roma ha vietato qualsiasi contatto con il paziente. I medici intanto hanno avviato i trattamenti, con tutto l’armamentario farmaceutico possibile. Compresi 5 farmaci ancora in fase di sperimentazione, autorizzati a tambur battente per l’occasione dall’Aifa, l’Agenzia ministeriale del farmaco. I sanitari dell’ospedale non fanno nomi, ma in cima alla lista delle terapie utilizzate per Fabrizio ci sarebbe lo Zmapp, farmaco prodotto da una società americana di soli 9 dipendenti, costitu- ito da proteine che si legano alle cellule infette favorendo la reazione del sistema immunitario. Per crearlo si sono esposti alcuni topolini al virus di Ebola, raccogliendo poi gli anticorpi che, iniettati nel paziente dovrebbero impedire l’ingresso del virus in nuove cellule, bloccando così il diffondersi dell’infezione. Nella speranza che gli antidoti funzionino, in ospedale l’allerta resta massima. Intorno al paziente si alternano al mo- mento una trentina tra medici e infermieri con una preparazione specifica per affrontare al meglio l’emergenza. In caso di sintomi i sanitari della task force devono immediatamente avvisare lo Spallanzani e sottoporsi a test in stato di isolamento. Ma finito il turno tornano a casa, anche se non tratteranno alcun altro paziente finché Fabrizio avrà bisogno di cure. Fatto questo che ieri ha fatto scattare la protesta dei Cobas degli infermieri. «Già ieri erava- La Commissione sanità del Senato: «Sentenza stravagante» Vitalizioabimboautisticodopounvaccino,scoppialapolemica 1 «Una sentenza stravagan- te, vorrei capire sulla base di quale certezza scientifica sia stata emanata. Sono relazioni non dimostrate e alla fine il messaggio che arriva all’opinione pubblica è l’idea che vaccinarsi faccia male. Grazie ai vaccini abbiamo invece debellato tante malattie. Stiamo attenti». Così Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato ha commentato la sentenza del Tribunale del La- voro di Milano che ha stabilito che il ministero della Salute dovrà versare per tutta la vita un assegno bimestrale a un bimbo affetto da autismo a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente InfanrixHexaSk. «Dal punto di vista scientifico non c’è un rapporto di causa-effetto tra i vaccini e lo sviluppo di questa patologia», il commento del professor Stefano Vicari, responsabile di neuropsichiatria infantile dell’ospedale pediatri- co Bambino Gesù. Per Nadia Gatti, presidente del Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino (Condav) «è necessario aprire un Tavolo di lavoro per chiarire i possibili effetti avversi dei vaccini e promuovere test prevaccinali in grado di identificare le categorie più a rischio di subirli, per dare informazioni chiare e permettere una libertà di scelta consapevole. In Italia i danneggiati riconosciuti sono 700». Un bambino di sette anni ha raccontato ai suoi genitori di essere stato picchiato più volte da alcuni compagni di classe per quasi un mese, dall’inizio di ottobre fino all’episodio del 22 che lo ha fatto finire in ospedale. Alla fine ha cambiato scuola. Sulla vicenda indagano i carabinieri coordinati dalla procura di Bari. Agli atti ci sono i referti medici dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari e la denuncia della famiglia. I genitori riferiscono le aggressioni precedenti a quella del 22 ottobre raccontate dal figlio, ma soprattutto ri- Un dottore: «Molta gente non è venuta a visitare i degenti: è la paura del contagio» lizzato. Medici e infermieri sono comunque tranquilli e giudicano praticamente nullo il rischio di contagio. Più curiosità che paura invece tra i pazienti. Qualcuno chiede dov’è ricoverato il medico contagiato, qualcun altro prova a informarsi sul suo stato di salute. «Ma questa mattina - confida un dottore - l’ospedale era semideserto rispetto al solito, segno che molti hanno preferito tenersi alla larga». Già, il virus della paura. Quello che da noi può diventare più contagioso di Ebola. Spara e ammazza la moglie dopo una lite Bambino di sette anni picchiato dai compagni cordano quel giorno. Uscito da scuola il bambino ha raccontato di essere stato picchiato in palestra fino a perdere i sensi. Una compagna di classe, il giorno dopo, ha confermato al padre: «Eravamo spaventati perché era a terra addormentato e non si svegliava più». A casa il bambino lamentava mal di testa e nella notte si svegliava urlando e spalancando gli occhi spaventato. La mattina dopo è stato accompagnato prima all’ospedale di Mola di Bari e poi al pronto soccorso del pediatrico barese, i medici hanno diagnosticato traumi multipli su varie parti del corpo, ritenute compatibili con le aggressioni. mo costretti a turni massacranti di 14 e persino 17 ore al giorno, così la situazione diventa insostenibile», lamenta Adriano De Iuliis del Nursind. Una protesta giudicata fuori luogo dal commissario straordinario dello Spallanzani, Valerio Fabio Alberti, che nega problemi di organico e sottolinea lo spirito di solidarietà e collaborazione di tutti. A parte qualche sindaca- BOLOGNA BARI, AGGREDITO A SCUOLA PER QUASI UN MESE BARI GRAZIA LONGO ROMA Rosanna, suo fratello, medico, è il primo italiano colpito dal virus Ebola. Non aveva mai nutrito dubbi sul pericolo a cui si sarebbe esposto? Il medico italiano colpito da Ebola in Sierra Leone è arrivato ieri all’aeroporto militare Pratica di Mare Niente emorragie, vomito, diarrea e altri sintomi da stato avanzato della malattia, ma ieri Fabrizio, il «paziente Ebola numero 1» non stava niente bene. I medici che lo hanno accolto e visitato di prima mattina parlano con il freddo linguaggio dei bollettini medici, che lo descrivono «vigile, col- Rosanna sorella del medico Ottimismo e fiducia nella guarigione si confondono con ansia e paura, in un’altalena di tensioni difficili da contenere. E’ il tempo minimo necessario per l’operazione di vestizione per chi entra in contatto con il paziente PAOLO RUSSO ROMA domande a BOLOGNA «Io ero contraria alla sua partenza in Sierra Leone per conto di Emergency. E glielo avevo detto, gli avevo espresso le mie perplessità a causa del pericolo di contagio. Ma Fabrizio è fatto così: altruista e generoso incarna tutti i valori tipici del medico. È partito, spinto dal desiderio di rendersi utile, di mettere la sua professione al servizio dei più bisognosi». In Africa non c’era mai stato, ma aveva mai lavorato in altri Paesi a rischio? «Sì, in passato si era recato in Kurdistan. Emergency rappresenta per lui, bravissimo infettivologo, l’occasione per aiutare le popolazioni che soffrono di più negli angoli più problematici del mondo». Lei ora pensa di raggiungere Roma, nonostante l’isolamento sanitario? «No, non credo sia utile. Perché Fabrizio comunque non può assolutamente essere avvicinato. E circolare in ospedale non sarebbe d’aiuto né a lui, né a noi. Anche perché ribadiamo, sia io sia le sue figlie, l’assoluta necessità di garantire nel modo più assoluto la privacy. Mio fratello ha solo bisogno di essere curato e di guarire in una condizione di tranquillità. La situazione è già complessa e non abbiamo bisogno di ulteriori pensieri». Per l’esperienza in Sierra Leone aveva preso tre mesi di aspettativa dall’ospedale di Enna dov’è dirigente. Lo spirito di solidarietà prima di tutto? «Proprio così, io però ho sempre temuto che potesse non essere protetto fino in fondo. E pensare che sarebbe dovuto rientrare dopodomani... Preghiamo Dio affinchè quest’incubo finisca presto e, soprattutto, bene». Il Lotto ConcorsoN.141-Martedì25novembre2014 Bari 26 22 89 41 90 Cagliari 44 10 38 4 39 Firenze 33 50 20 3 87 Genova 90 60 65 76 70 Milano 27 79 88 71 36 Napoli 7 17 66 87 79 Palermo 49 59 64 72 3 Roma 51 81 85 22 20 Torino 90 79 27 13 64 Venezia 19 81 65 28 17 Nazionale 54 79 87 23 9 SUPERENALOTTO FABIO GUCCIONE AFFIANCATO MENTRE SORVOLAVA L’AUSTRIA Airbus Alitalia «scortato» da caccia tedeschi 1 Un Airbus 320 Alitalia, partito da Amsterdam lunedì alle 12,20, è stato «scortato» da due caccia tedeschi per una ventina di minuti mentre sorvolava l’Austria. Uno dei passeggeri che li ha fotografati, Fabio Guccione: «Erano a 100 metri da noi: vedevo le facce dei piloti». Ieri l’aeronautica tedesca ha spiegato che i caccia sono stati allertati per un errore di trasmissione del codice di radiofrequenza. Ha ucciso la moglie sparandole almeno un colpo di pistola, al termine di una discussione nella cucina dell’appartamento dove la coppia viveva, in periferia di Bologna. Il sospettato dell’omicidio è Luciano Zironi, 79 anni, la stessa età della moglie, Bruna Belletti. I due hanno una figlia. Non sembrano esserci dubbi sulla dinamica del delitto. Sono intervenuti gli agenti delle volanti della Questura. Combinazione vincente 17 36 62 numerojolly 68 67 70 87 superstar 6 MONTEPREMI 1.362.755,73 € JACKPOT 11.201.475,03 € Nessun 6 Nessun 5 + Ai3 con punti5 68.137,79 € Ai530 con punti4 389,64 € Ai20804 con punti3 19,75 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 7 10 17 19 20 22 26 27 33 38 44 49 50 51 59 60 79 81 89 90 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Cronache .17 . La vicenda R 1 R IL PRIMO PROCESSO 2 Condanna per disastro doloso ambientale R IL PROCESSO D’APPELLO 3 Condanna confermata, pena aumentata LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE Reato prescritto, cancellati anche i risarcimenti Hanno Questo non è uno dei detto tanti faldoni che mi il caso arrivano sul tavolo ma una battaglia di civiltà SILVANA MOSSANO ROMA Matteo Renzi Presidente del Consiglio a come è stato possibile che lo Stato non si sia costituito parte civile nel maxiprocesso Eternit? È stupito il premier Matteo Renzi quando la delegazione di Casale Monferrato, a Palazzo Chigi, gli racconta che, tra le oltre seimila parti civili, c’erano famigliari di morti per mal d’amianto, associazioni e sindacati, istituzioni dalla Regione in giù, ma lo Stato no. E, allora, la prima parola d’onore guardando negli occhi «la» Romana, mitica e indomita presidente dell’associazione che riunisce famigliari e vittime: «D’ora in poi lo Stato si costituirà nei processi ambientali in cui ha patito un danno». A partire dal cosiddetto Eternit bis, che i pm torinesi Guariniello e Colace hanno già pronto per 256 morti di mesotelioma. M LA BEFFA DELLE BONIFICHE Cavagnolo ha i soldi ma non riesce a spenderli per il patto di stabilità L’agenda dei casalesi, partiti ieri all’alba per la capitale, era fittissima. Il sindaco Titti Palazzetti, i portavoce dell’Afeva Bruno Pesce e Nicola Pondrano, la presidente Romana Blasotti Pavesi a rappresentare i famigliari delle vittime e Giuseppe Manfredi, malato di mesotelioma, sono andati a chiedere ai vertici delle istituzioni una «compensazione» per un doppio torto subito: uno causato dalla contaminazione di fibra d’amianto criminosa, devastante e mortale, l’altro derivante dall’impunità che la spazzola della prescrizione ha di fatto garantito a chi quel disastro l’ha causato. Qual è la compensazione chiesta dal sindaco Palazzetti? Una sessantina di milioni, 56 per la precisione: quel che serve per togliere tutti i tetti Con la massima celerità si legiferi su prescrizione e reati ambientali A Palazzo Chigi Il premier Matteo Renzi con la delegazione arrivata da Casale Monferrato, tra cui la signora Romana Blasotti, simbolo della lotta contro l’Eternit Pietro Grasso Presidente del Senato Mi auguro che i casalesi tornino a casa con la consapevolezza che lo Stato c’è Laura Boldrini Presidente della Camera FLICKR/PALAZZO CHIGI Eternit, l’impegno di Renzi “Parte civile nel processo bis” Il premier riceve i parenti delle vittime. Il sindaco di Casale chiede 56 milioni 6000 2,1 256 parti civili milioni morti Quelle che si erano costituite nel primo processo, in cui lo Stato era assente I metri quadri di coperture di amianto censiti a Casale Monferrato Sono i casi sui quali il pm Raffaele Guariniello ha imbastito la seconda indagine d’eternit e il polverino che ancora restano a Casale e dintorni. Beninteso, Casale Monferrato è la città più bonificata d’Italia, non c’è più un solo edificio pubblico con tetti d’amianto ed è stato rimosso da molte proprietà private. Però, dal censimento più recente, aggiornato a un paio di settimane fa, viene fuori che ci sono 900 mila nuovi metri quadrati di coperture in ag- giunta al milione e 200 mila metri quadrati di cui già si sapeva e per metà già eliminati. Perciò, servono quei soldi (43 milioni) come contributi ai cittadini, più 13 per il recupero ambientale del sito della vecchia discarica e la gestione di quella nuova, così da arrivare al 2020. Ma non basta avere i soldi: occorre che si possano spendere, svincolati dal patto di stabilità non solo per il 2015, come già concesso, ma pure per gli anni a venire. Altrettanto vale per Cavagnolo, il Comune torinese che, diversamente da Casale, aveva accettato l’«offerta» di 2 milioni dall’imputato svizzero in cambio dell’uscita dal maxiprocesso come parte civile. Il sindaco attuale Mario Corsato (che non c’entra con quel patto) ha spiegato che i soldi sono stati sì incassati, ma non si riesce a spenderli. Bella beffa. I casalesi hanno anche incontrato il presidente del Senato Grasso e il presidente della Camera Boldrini, con i vertici delle Commissioni Lavoro, Giustizia, Ambiente. Si sono sentiti promettere che, entro gennaio, sarà licenziato da Palazzo Madama il decreto legge sui reati ambientali. Tappa intermedia con il sindaco di Roma Marino e incontro finale al Csm. Renzi ha garantito che, in un paio di settimane, i casalesi sapranno quali delle loro richieste potranno essere accolte e quali no. «Bene - ha detto la Romana -, ma si ricordi: noi non vogliamo promesse, siamo qui per i fatti». Ci si provi a contraddirla! VIBO VALENTIA, LE FORMULE TROVATE DURANTE UN BLITZ CHE HA PORTATO A SEI ARRESTI In un block notes i riti della ’ndrangheta Scoperta anche una cerimonia per «benedire» i luoghi di riunione GAETANO MAZZUCA VIBO VALENTIA «Con bastone d’oro e pomello d’argento stella mattutina che forma a ciampa di cavallo società criminale e di ‘ndrina è formata». Con queste parole gli uomini di ‘ndrangheta iniziano i loro summit. Un rito fatto di preghiere ai santi e immagini sacre bruciate. Formule da imparare a memoria che i carabinieri di Vibo Va- lentia hanno rinvenuto nascoste tra le scatole di scarpe di uno dei più noti negozi di abbigliamento della cittadina. Il rinvenimento è avvenuto nell’ambito dell’operazione “Insomnia”, coordinata dalla Dda di Catanzaro, che ha portato al fermo di sei persone accusate di usura ed estorsioni aggravate dalle modalità mafiose. La vittima, un commerciante ora sottoposto al programma di protezione, dal 2010 era finito nelle mani dei suoi aguzzini, continuamente minacciato: «Se ti vedo ti scasso la pancia», «Onorare gli impegni altrimenti qui diventa come il giorno dei morti». Gente che voleva rintracciare l’imprenditore cercando di adescare il figlio di 10 anni su Facebook. Per farlo avevano deciso di creare un profilo falso di una ragazzina e chiedere l’amicizia al minorenne. Ieri mattina il blitz con il rinvenimento di una serie di fogli da block notes su cui erano riportate le fasi dell’affiliazione. La “cerimonia” inizia con la benedizione del locale che ospita la riunione: «A nome dei nostri antenati i tre cavalieri Osso, Mastrosso e Carcagnosso battezzo questo locale… da ora in poi lo riconosco per un luogo sacrosanto e inviolabile dove si battezzano i picciotti, giovani d’onore e camorristi. Con parole di omertà è battezzata località». Poi gli affiliati possono formare “società” ossia iniziare la riunione: «A nome dell’arcan- gelo Gabriele e Santa Elisabetta circolo di società è formato, ciò che si dice in questo circolo qua si dice e qua rimane». Tra i pizzini anche quelli per l’ingresso di un nuovo affiliato e per la consegna delle “doti”. Il “picciotto” deve subito imparare la prima regola, l’omertà: «Giuro su questo pugnale e su questa tomba larga e profonda al livello del mare dove nessuno la potrà scoprire». Il rito che consacra lo “sgarrista” prevede che gli affiliati ripetano la formula «a nome di Minofrio, Mismizzu e Misgarru che hanno tagliato la testa a San Michele Arcangelo», in quel momento a un’immagine del santo viene strappata la testa e poi bruciata fra le mani del “battezzato”. Una delle pagine di block notes nascoste tra scatole di scarpe 123456278 AB C5D21E32 AF LA STAMPA LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 L’Antica Roma dell’estate di Fausto Puglisi scalda l’inverno ROSELINA SALEMI MILANO o voglio! Ci hanno abituati a non aver pazienza. L’acquisto è sempre d’impulso, perciò se passa l’attimo fuggente, addio. Devono averla pensata così alcuni stilisti e i loro astuti uffici marketing che hanno graziosamente saltato la ritualità delle stagioni (le mezze, tanto non ci sono più). Perché, se l’hai vista in sfilata e ti è piaciuta non devi poter ordinare la mantella dell’autunno-inverno già in febbraio o la borsa della primavera-estate in settembre? Le buone idee sono semplici. In un mondo che consuma le mode sempre più in fretta è inutile aspettare. Chiamatelo «instant shopping». La spiegazione è facile: i social network hanno reso tutto veloce. Le foto (e i desideri) si nutrono e crescono online. La moda deve accelerare. L Il più divertente è stato Moschino. Lo scorso febbraio, dieci pezzi della collezione di Jeremy Scott «Fast-food generation» (notevoli la maglietta con una M gigantesca simil- McDonald, lo zaino in pelle e nylon stampato e la cover per iPhone «French Fry Case», che riproduce una porzione take-away di patatine fritte) sono arrivati in negozio il giorno dopo la sfilata. Sold out in 72 ore. A settembre, la capsule collection ispirata alla Barbie, famosa quanto criticata bambola bionda - maglie, chiodo, borsetta, zaino, tutto rosa – è stata presa d’assalto alla Rinascente e sul sito. http:// www.moschino.com/special/ capsulecollection15. Le foto bonbon dell’ormai famosa blogger Chiara Ferragni hanno fatto da moltiplicatore. Accessorio più richiesto: la cover a forma di specchio. Un tocco di rosa non è certo vietato, anche se fuori nevica. L’estate arriva d’inverno Donatella Versace ha avuto un’idea facile e rivoluzionaria. Dopo la sfilata primaveraestate 2015 di Versus a New York, (trasmessa in streaming su www.versusversace.com) è stato possibile acquistare una selezione di modelli online e in esclusivi punti vendita. Anthony Vaccarello ha mandato in passerella moda maschile e femminile insieme, tutto molto rock. Per lei, abiti neri, corti, piercing e anelli a forma di testa di leone, pepli lunghi e drappeggiati di nappa. Per lui, maglie di pelle ritagliate a ottagono, T-shirt, felpe e blouson con stampe. Visti e presi Nella vagabonda contemporaneità basta spostarsi per trovare la stagione adatta. L’ha capito Modaoperandi.com che offre un trunkshow dove si compra oggi (consegne anche in una settimana) la moda dell’anno prossimo. L’ha capito LuisaViaRoma, storico negozio fiorentino: con il progetto #LVR1ST si entra nell’estate direttamente dalla piattaforma e-commerce. In esclusiva una T-shirt di Fausto Puglisi con dietro la scritta «Suburbia Gladiator»: per le fan di Spartacus? Colpa delle blogger All’inizio, poche fortunate celebrità potevano sfoggiare una borsa in anteprima. Anna Wintour indossava le scarpe della collezione liberty di Prada proprio nei giorni in cui sfilavano. Qualche attrice particolarmente fashion victim (Gwy- 1 L’idea è stata di Davide L’abito di Versus si poteva comprare durante la sfilata Fast e chic Società .19 L’app Cheregalivuoi? La T-shirt il caso . Bertarini. La sua ragazza desiderava una borsa, la Neverfull di Louis Vuitton, ma lui non lo sapeva. Forse in quel momento è stato piantato il seme di Regalister, nuova app sviluppata dall’incubatore di imprese I3P collegato al Politecnico di Torino. Regalister permette di caricare fotografie e caratteristiche dei doni che vorremmo ricevere: modello, brand, nome del negozio, taglia, dimensione. Le informazioni vengono condivise sul profilo Facebook e la geolocalizzazione indica dove trovare il regalo. Disponibile sia per iPhone sia per Android e Windows Phone, Regalister è diversa dalle altre app usate per fare shopping tramite smartphone ( le più conosciute sono Wish, Fancy e Wanelo) perchè offre la possibilità di caricare le proprie foto e non rimanda a un sito di ecommerce. E’ un servizio che accorcia i tempi della ricerca ed evita regali sbagliati. Non è poco. [R.S.] Il sito Modaoperandi.com è il sito che per primo ha lanciato l’ecommerce subito dopo le sfilate. Qui un capo di The New Guard La mantella Quella di Burberry indossata da Cara Delevingne è stata uno dei capi più venduti Potere del web A destra, Chiara Ferragni (copiatissima nello stile dalle teenagers modaiole) sfoggia la collezione Think Pink di Moschino (foto grande) della primavera estate, online e nei negozi il giorno dopo la sfilata Per gli impazienti della moda la prossima stagione è già online Fino a poco tempo fa solo qualche attrice poteva sfoggiare capi in anteprima Ora con blogger e “it girls” decolla lo shopping immediato: dalla passerella all’armadio Come non sbagliare taglia 1 Xyze è un’azienda italiana che ha inventato il metro digitale, per non sbagliare mai più la taglia quando si acquistano abiti online. Si chiama On e con pochi gesti aiuta a misurare la propria taglia a casa, creare un account e fare acquisti in tranquillità. Funziona con un piccolo apparecchio che si collega a un’app su iPad e iPhone, dove un video spiega passo dopo passo come prendere le misu- re. Il prodotto è pensato anche per i commercianti, con l’obiettivo di far arrivare On su quanti più store digitali possibile. neth Paltrow, Cate Blanchett) o creature uniche come Charlotte Casiraghi potevano anticipare gli abiti da sera invernali o estivi. Ma l’arrivo delle it-girl e delle blogger ha cambiato tutto. Quando postano una foto un Instagram con «quella» clutch o «quella» sciarpa, le loro followers la reclamano immediatamente. Burberry (il direttore creativo, Christopher Bailey è geniale) è stato tra i primi a cavalcare l’onda. Con il servizio «Runway Made to Order » cappotti e borse su misura sono disponibili subito dopo la sfilata ed è possibile aver- li a nove settimane dall’ordine, prima dei negozi. La copertamantella-poncho con le iniziali grandi (vista su Sarah Jessica Parker, Olivia Palermo, Cara Delevingne) ha provocato deliri. Ed è andata esaurita, almeno quanto le fashioniste che aspiravano ad accaparrarsela. Stessa follia per la collezione estiva: gli ordini sono stati raccolti entro il 29 settembre. Con l’opzione «Buy Now» di Twitter c’è chi ha comprato in tempo reale addirittura gli smalti usati dalle modelle Burberry in passerella. Il low cost si sta at- trezzando: Topshop Unique e House of Holland propongono un assaggio del 2015 online e in punti vendita selezionati. Poi, una volta conquistato il minidress con i fenicotteri, il top, la borsina, bisognerà trovare l’occasione per metterli. Certo è impensabile lasciarli appesi nell’armadio per una stagione intera. Last minute ai Caraibi in bassa stagione? Mix coraggiosi? (Mantella in lana e cachemire sopra microtop e sandali). Destagionalizzazione totale? Da questo momento in poi, tutto è possibile. 1 20 .Società STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 La storia GUGLIELMO BUCCHERI La passione Così la Federazione italiana di atletica leggera intende creare una community che condivida informazioni La scienza L’obiettivo è rendere i runners più consapevoli e attenti ai pericoli che una pratica non intelligente può creare Una card per il popolo che va di corsa Gare, percorsi di allenamento, consigli di alimentazione, visite di controllo: sarà tutto nella Runcard I 4 l mondo della corsa amatoriale si dà un ordine. O, meglio, insegue un senso di appartemilioni nenza mai conosciuto fino ad Tanti sono ora. Come? Una card, un sito gli italiani e un pool di esperti: l’idea di creare che si mettono una vera e propria community per in moto condividere una passione nasce nel con regolarità tempo e arriva al traguardo ora che ma spesso la Federazione italiana di atletica improvvisando leggera ha individuato il mezzo. tempi e percorsi L’Italia è un paese dove oltre quattro milioni di persone si mette in moto, quasi con regolarità e, spesso, improvvisando percorsi, tempi, tabelle, segreti. La carta della corsa, Runcard, prova a mettere mila ordine in tutto questo, dando al jogQuesto ging fai da te punti di riferimento il numero qualificati. C’è l’esperto di alimendi tesserati tazione, quello per la preparazione che la fisica o mentale da consultare. Ma Federazione ci sono anche, e soprattutto, i tracsi pone come ciati dove sudare: da oggi parte la obiettivo nuova avventura che, entro il 2015, per il 2015 dovrebbe creare una comunità di almeno centomila tesserati, destinati ad aumentare negli anni. Tutto è racchiuso in un sito e nelle intenzioni di una federazione di atletica che si riconoscerà esclusivamente in questa unica communi- milione di euro È la cifra che ty. La card è aperta, l’iscrizione fala Federazione cile: chi corre continuerà a farlo covorrebbe me sempre, ma avrà una mappa destinare continua, ed aggiornata, dei peralle attività corsi, delle gare in agenda (sarà di base, per possibile iscriversi alla corsa via esempio i Giochi web), dei luoghi dove sottoporsi alle Studenteschi visite di controllo specialistiche e dove sottoscrivere un’assicurazione. La Runcard avrà un valore simbolico, certifica una comune passione e, nel tempo, si arricchirà sempre più di particolari: all’inizio del 2015, in cento parchi di cento città verranno creati percorsi se- ca. E, poi, c’è l’aspetto della solidagnati da cartelli che indicano i me- rietà e dell’impegno per le scuole...», tri, i km, quando e perché fermarsi, fanno sapere gli ideatori del progetil tipo di allenamento da svolgere. to. L’obiettivo della Fidal è arrivare a L’atletica fissa un nuovo punto di 100 mila tesserati Runcard in pochi partenza. Un mesi anche per modo per legare GLI EVENTI destinare all’attiinsieme chi ama di base (ad In 100 parchi di 100 città vità correre: il senso esempio ai Giochi si creeranno percorsi Studenteschi) un di appartenenza con indicati metri e soste milione di euro già è la stella polare di un mondo che fra un anno, in atcorre, ma lo fa, spesso, senza rego- tesa che la community cresca. le. «Questa card è un modo per riIl Coni applaude, la comunità manere sempre informati, per rice- scientifica anche: l’alimentazione, gli vere contenuti esclusivi, per sentir- aspetti relativi alla salute, i consigli si parte di un gruppo virtuale nu- dei campioni, le informazioni sulle meroso che, senza saperlo, fa atleti- gare sono aspetti che verranno valo- «L’idea è buona: spero che venga portata avanti con entusiasmo» 4 100 domande a Linus Dj e runner Linus, lei è un grande appassionato di corsa podistica e maratona, avendo partecipato anche a quelle di New York e Londra. Che effetto potrà avere la Runcard nel mondo amatoriale che corre? «Penso che stiamo parlando di una buona idea. L’intenzione di mettere ordine fra chi ama la corsa non può che trovarmi favorevole: creare un senso di appartenenza è un bel traguardo...». 1 Quali aspetti della card ritiene più funzionali ai runners? «L’attenzione alla salute viene prima di tutto. Anche se, ormai, chi va a correre t r o v a u n p o’ ovunque informazioni su che cosa fare e non fare. Certo, questa card aiuterà nella direzione di dare un panorama più completo e scientifico ai problemi legati alla propria sicurezza fisica». EDGAR SU/REUTERS rizzati con l’introduzione della carta per chi ama correre. Oggi, il via alla svolta. Per i prossimi tredici mesi spazio alle sottoscrizioni prima del bilancio iniziale. «La speranza è creare un comunità di runners più consapevole ed attenta dei pericoli che una corsa non intelligente può creare...», è lo spirito della card. La Federazione di atletica leggera è pronta a scommettere su una novità che avrà il suo peso già nell’immediato: chi corre potrà farlo accompagnato dalla convinzione di misurarsi con un alleato in più. Scienza e fatica, tecnica e passione: il jogging va avanti. Con ordine e conoscenze. Come iscriversi 1 La Runcard potrà essere sotto- scritta online tramite il portale, negli stand promozionali presenti nei vari eventi e nelle sedi dei Comitati Regionali della federazione atletica. Fra le opportunità per chi decide di entrare in possesso della carta c’è anche quella di partecipare ad incontri con atleti azzurri o ad allenamenti di gruppo a Formia, centro tecnico federale. Il sito verrà suddiviso in due sezioni: un’area pubblica e un’area riservata ai possessori della tessera che porranno accedere a tutti i contenuti. Cento parchi in cento città: cartelli con distanze e consigli su come allenarsi. Una svolta? «Gli amanti della corsa amatoriale hanno, spesso, un proprio orologio satellitare che gli indica il cammino da percorrere in ogni luogo. Ma non sarà male entrare in un parco e lasciarsi guidare dai cartelli: questo, soprattutto, per chi comincia l’avventura e si avvicina al nostro mondo...». C’è un aspetto della novità che, invece, le lascia qualche dubbio? «Spero soltanto che chi gestirà la card lo faccia nel migliore dei modi. Spesso le grandi iniziative si complicano proprio perché non vengono, poi, portate avanti con lo spirito iniziale...». [G.BUC.] 21 SCIENZA&DEMOCRAZIA FISICA MEDICINA TUTTOSCIENZE Perché la ricerca ha bisogno di filantropi Scoperto il bosone inizia un’altra storia Addio chemio per il tumore al polmone MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 GRIGNOLIO PAGINA 22 BECCARIA PAGINA 23 RIZZATO PAGINA 24 . NUMERO 1629 A CURA DI: GABRIELE BECCARIA REDAZIONE: CLAUDIA FERRERO GIORDANO STABILE tuttoscienze@lastampa.it www.lastampa.it/tuttoscienze/ tutto salute SCIENZE ... & P FRANCESCO VACCARINO POLITECNICO DI TORINO «L a matematica per me è una disciplina visiva: amo i problemi che possono essere spiegati in modo semplice attraverso le immagini. Tutto questo mi ha portato a correre avanti e indietro tra varie discipline, sempre in cerca della visione che mi guidasse, per tornare all’algebra e alla chiarezza delle sue strutture». Così si racconta Dennis Sullivan, professore alla Stony Brook University e alla City University of New York, vincitore del Premio Balzan 2014 per la matematica: sostenitore, al di là dei dubbi del senso comune, dell’«umanità della matematica» - come dice lui. Sullivan ha aperto - e l’ha raccontato venerdì scorso all’Accademia dei Lincei di Roma - prospettive insospettate, in particolare in due aree: la topologia e la teoria dei sistemi dinamici. Parlando della topologia algebrica - la disciplina che studia la «forma» delle cose spiega: «Cerco strutture algebriche, vale a dire la grammatica e la sintassi che regolano le manipolazioni degli enti che si manifestano attraverso l’intuizione topologica e geometrica». Sullivan, infatti, ha fornito un contributo essenziale alla «Hauptvermutung», la «congettura fondamentale» sui modi di triangolare gli spazi, vale a dire di approssimare oggetti curvi mediante quelli che sono specie di poliedri. Non solo. Ha ottenuto una classificazione degli spazi definiti «semplicemente connessi», cioè senza buchi e «fatti» di un pezzo solo. Ha anche sviluppato la teoria dell’«omotopia razionale», un modo per analiz- Studioso di topologia Dennis Sullivan è professore alla Stony Brook University e alla City University of New York GETTY “Siamo tutti baby matematici ma poi è la scuola che ci rovina” Dennis Sullivan, vincitore del Premio Balzan: vi racconto la mia via ai numeri zare le deformazioni degli spazi topologici che è considerato uno dei gioielli matematici del XX secolo. Nella seconda parte della carriera Sullivan ha trasformato la teoria dei sistemi dinamici, i modelli matematici in grado di descrivere l’evoluzione nel tempo di un sistema di enti, per esempio costituito da masse soggette a specifiche forze. Il risultato è l’«analisi armonica applicata alla dinamica olomorfa», che usa lo studio dei segnali come sovrappo- sizione di onde. «Si tratta - osserva - di smontare spazi complicati nei loro elementi atomici, in una specie di scarnificazione del problema, e di comprendere come questi stessi elementi si combinino. Il passo successivo consiste nell’includere gli errori di approssimazione in un modo controllabile: l’esempio-base sono gli “sviluppi di Taylor”, con cui si approssima una funzione mediante dei polinomi». Oggi Sullivan lavora sulla teoria delle stringhe. «Si tratta ancora una volta di comprendere la natura dello spazio grazie all’algebra: la “topologia delle stringhe”, che ho introdotto con Moira Chas, formalizza alcune questioni molto complesse di questa teoria fisica che interpreta la natura dell’Universo». E il prossimo passo è già in vista: lo sviluppo di una teoria algebrica e topologica per l’analisi dei fluidi tridimensionali. «Anche in questo caso il percorso parte dall’identificazione dei “mattoni” del problema per costruire l’al- gebra delle interazioni e approssimare così il comportamento dei fluidi». Tutte realtà, queste, da super-specialisti. Eppure - osserva Sullivan - «la matematica è un’attività naturalmente “umana”, tanto che i bambini, prima ancora di andare a scuola, sono quasi tutti dei piccoli matematici: sono incuriositi dai numeri e dalle figure geometriche. Poi vanno a scuola e imparano “qualcosa” che viene chiamata matematica e che li allontana dalla disciplina. Non Tra bitume e balletti, sfida al ridicolo MASSIMIANO BUCCHI UNIVERSITÀ DI TRENTO L’analisi S hane Bergin è un ricercatore con la passione per la comunicazione, paziente e fortunato. L’anno scorso ha deciso di partecipare a quello che è noto come uno dei più lunghi esperimenti della storia. L’esperimento, avviato 70 anni fa al Trinity College di Dublino, punta a definire la viscosità di materiali come il bitume (due milioni di volte il miele o 20 miliardi di volte più dell’acqua). Nessuno era mai riuscito a registrare il preciso istante in cui la «goccia» di bitume effettivamente cade dopo essersi formata con lentezza. Shane è riuscito a filmare questo momento topico di un esperimento da Guinness dei primati; il video ha conquistato numerose visualizzazioni su Youtube, permettendo a Shane di illustrare ad un pubblico incuriosito alcuni contenuti scientifici del proprio settore. Bergin è il vincitore del premio europeo «Marie Curie» per la comunicazione della scienza, assegnato al «Muse» di Trento nell’ambito di un evento organizzato dal mini- Creativo Shane Bergin ha vinto il premio Marie Curie per la comunicazione della scienza stero dell’Istruzione e dalla Provincia di Trento. Il premio è un invito a riconoscere come sia sempre più importante, specialmente per le nuove generazioni di ricercatori, saper comunicare al di là della cerchia degli specialisti e costruire un dialogo con la società. Anche altri finalisti avevano storie altrettanto interessanti, soprattutto per capire come la comunicazione con il pubblico possa avere un impatto benefico sulle stesse attività di ricerca. Michel Destrade, per esempio, si occupava di matematica applicata allo studio dei materiali, finché non ha avuto l’opportunità di trascorrere un periodo nella redazione del quotidiano «Irish Times». La necessità di spiegarsi con esempi concreti l’ha portato a vedere il proprio lavoro in modo completamente diverso, spingendolo a focalizzarsi su un innovativo modo di guardare al cervello dal punto di vista dello studio dei materiali. Lavorando con un team interdisciplinare di medici, ingegneri ed esperti forensi, ha scoperto così che la consistenza della materia cerebrale è più soffice del previsto, 10-20 giudico i maestri - dice -: hanno tanto da fare e cercano di farlo al meglio. Penso, però, che si dovrebbe trovare un modo nuovo per insegnare la matematica, rivolto agli esempi e alla comprensione delle cose, e non basato sul nozionismo. E invece, oggi, è come se uno studiasse il manuale della playstation senza mai giocarci! La matematica è così intrinsecamente umana e universale che, forse, dovrebbe essere insegnata da appositi insegnanti: come si fa per la musica». volte meno resistente della gelatina alla pressione esterna. Questo, secondo Destrade, è uno dei motivi per cui i traumi cranici sono così rischiosi. Non sempre, tuttavia, i risultati dell’impegno comunicativo sono altrettanto fruttuosi. A volte la pressione per ottenere visibilità rischia di far passare in secondo piano i contenuti rispetto agli stessi formati comunicativi. Ispirati da un’imitazione spesso acritica di modelli come i «TED talks», proliferano i concorsi in cui si chiede ai ricercatori di presentare in tre minuti l’essenza del proprio lavoro. Assai popolare, e forse con un pizzico di autoironia in più, è il concorso «Balla la tua tesi di dottorato». CONTINUA A PAGINA 22 22 .TuttoScienze STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 l P SCIENZE Per le provette servono tacchi alti e rossetto? MASSIMIANO BUCCHI SEGUE DA PAGINA 21 1 A sponsorizzarlo è nientemeno che l’«Ameri- can Association for the Advancement of Science». Si tratta di interpretare con una coreografia il contenuto della propria dissertazione. Il vincitore dell’edizione 2014 è stato appena annunciato: la biologa (e trapezista circense!) della University of Georgia, Uma Nagendra, che ha «ballato» la propria tesi sul rapporto tra tornado e vegetazione. Difficile dire se questa spettacolarizzazione della Il video «Science: it’s a Girl Thing!» scienza serva ad attrarre interesse da parte del pubblico. Alcune sue espressioni appaiono, però, quantomeno discutibili, soprattutto se finanziate con il denaro dei contribuenti. Cercate sul web il video «Science it’s a Girl Thing!» («La scienza è una cosa da ragazze»). È un concentrato di luoghi comuni, tra esibizioni di tacchi alti e rossetto: un gruppo di ragazze in stile Spice Girls avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei funzionari della Commissione Europea che l’hanno concepito, incoraggiare una maggiore presenza femminile negli studi scientifici. Il video, tuttavia, è stato accantonato quasi subito in seguito alle numerose proteste. Forse sarebbe stato meglio utilizzare la stessa cifra per finanziare borse di studio per giovani meritevoli. Se la ricerca soffre ecco il filantropo che arriva in aiuto Fondazioni e donazioni: il modello Usa fa scuola “L’ossessione per le applicazioni è fuorviante” Scienza zione. Larry J. Ellison, patron di Oracle, si è impegnato per incentivare gli studi sull’inDemocrazia vecchiamento, il cervello e le cellule staminali, mentre Jeff ANDREA GRIGNOLIO Bezos di Amazon regala milioUNIVERSITÀ LA SAPIENZA ni di dollari per le ricerche sul cervello e sull’esplorazione l punto di riferimento degli oceani. Sergey Brin (tra i della filantropia mon- fondatori di Google) si è invediale è oggi la «Bill and ce concentrato sullo studio di Melinda Gates Foun- terapie anti-Parkinson. Non a dation». Con un fiume caso nel marzo scorso il «New di dollari che ammonta a cir- York Times» aveva analizzato ca a 10 miliardi questa fon- il ruolo sempre più determidazione, voluta dal creatore nate delle donazioni private di Microsoft, ha deciso di so- per lo sviluppo della conostenere molti progetti per scenza scientifica in una fase l’avanzamento della ricerca in cui gli investimenti pubblici biomedica e della salute diminuiscono e tendono verso pubblica. Bill Gates - e non la più rimunerativa ricerca Steve Jobs - è il fuoriclasse applicata. Se lo Stato non ce la fa a sostenere la ricerca di bache non sbaglia un colpo. Certo, la notorietà resta se - ha dichiarato il presidente dalla parte di Jobs, il padre di Barack Obama - è necessario Apple, capace di incarnare che i privati partecipino semmiti più narrabili e più amati: pre più allo sforzo. Anche a il visionario inascoltato che quello di arginare l’emergente parte dal garage, il licenzia- dominio di Cina e India. La scoperta europea del bomento da parte della società che ha fondato, la rinascita e sone di Higgs è stata accolta la malattia. «Siate affamati, dall’amministrazione amerisiate folli», era il suo motto. cana con una punta di orgoglio Gates ha raggiunto le stesse ferito, lo stesso che deve aver vette, senza incidenti di per- accompagnato l’accometaggio corso, e anche se non l’ha mai di «Philae»: due esempi, quedetto il suo motto è l’opposto: sti, di ricerca pubblica di successo. D’altra «Siate luciparte, già di, siate getempo fa, la nerosi». rivista «NaJobs non ture» era enaveva ritetrata nel dinuto di rebattito, metdistribuire tendo in con fondaguardia da zioni o dopossibili «efnazioni rilefetti omogevanti - con neizzanti» qualche sulla ricerca, m a rg i n a l e dovuti a inveeccezione stimenti la straorditroppo sensinaria ricbili alle «mochezza acde» e, quindi, cumulata, alla secondo il RUOLO: È PRESIDENTE legati DELL’ASSOCIAZIONE «ALLEA» promozione tipico cano(ALL EUROPEAN ACADEMIES) di pochi setne filantroIL SITO: WWW.ALLEA.ORG/PAGES/ALL/ pico ameri4/731.BGFUZZ1FTKC.HTML tori a scapito cano. Meno di tanti altri. interessato all’estetica e al Oltreoceano, quindi, il dibattimarketing, la genialità di Ga- to sul sostegno dei privati alla tes si scorge, invece, già dalle ricerca è sempre più vivo. Anche da noi, però, l’attenaree biomediche su cui investe: vaccini e malattie infet- zione verso filantropia e donative trascurate e poi tuber- zioni sta cambiando. Se ne è colosi, polio, malaria, infe- parlato venerdì scorso all’Aczioni del tratto enterico, Hiv, cademia dei Lincei durante oltre allo sviluppo dell’agri- l’assegnazione dei Premi Balcoltura e alla nutrizione. Con zan 2014, la cui fondazione uno sguardo speciale al- omonima è tra le più autorevoli al mondo nel sostegno al sal’Africa e ai poveri. Negli Stati Uniti la Fonda- pere scientifico e umanistico. zione Gates non è un’ecce- Nel suo intervento Günter & I Günter Stock Fisiologo Stock, presidente dell’associazione «Allea» (All European Academies), ha prefigurato la necessità di un futuro composito, in cui i finanziamenti pubblici dovranno essere prevalentemente orientati verso i giovani e la ricerca applicata, mentre quelli privati dovranno concentrarsi sugli scienziati «senior» e su ricerche teoriche prive di immediate ricadute applicative (la «curiosity driven research»). Un intreccio fertile per combinare esigenze diverse, ma sempre più connesse e necessarie. Intanto, al di là di casi istituzionalizzati come quelli di Airc e Telethon, che reggono quasi da soli le spese per la ricerca oncologica e le terapie genetiche, oggi in Italia si intravedono fenomeni incoraggianti. Se è riconosciuta l’efficacia della Fondazione Harvard-Armenise per il «rientro dei cervelli» (se ne è parlato nei numeri scorsi di «Tuttoscienze»), gli esempi sono numerosi. A Milano, per esempio, grazie a un lascito di 20 milioni, la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi ha creato un’eccellenza come l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare presso IN ITALIA Dalla Armenise alla Cenci Bolognetti tante iniziative vincenti l’Ospedale Maggiore Ca’Granda. Il prossimo 3 dicembre, poi, a Roma, si festeggerà il 50°anniversario dell’Istituto Pasteur-Fondazione Cenci Bolognetti presso il Dipartimento di biologia molecolare dell’Università La Sapienza che lo ospita. Nato a metà Anni 50 dal lascito della principessa Beatrice Cenci Bolognetti, oggi il laboratorio finanzia con un rigoroso processo di valutazione 60 progetti di ricerca triennali, oltre a borse di studio per l’estero e di dottorato, più una vasta attività di divulgazione scientifica. Finora, però, questo slancio di generosità a parte di cittadini illuminati è stato azzoppato da una fiscalità e da una burocrazia penalizzanti. Basterebbe un piccolo intervento nell’imminente legge di stabilità e il governo, che così spesso invoca semplificazioni per lo sviluppo, potrebbe dare un grande contributo alla ricerca. A costo zero. 7 - Continua MARCUS DONNER /REUTERS La «Bill and Melinda Gates Foundation»: un’icona della filantropia rivolta alla ricerca scientifica LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 «Trovati sulla cometa i primi mattoni della vita» LUIGI GRASSIA Spazio 1 Il modulo Philae in questo momento è l P congelato in un crepaccio buio, su una remota cometa dal nome poco poetico (67P/Churyumov-Gerasimenko), in attesa che il corpo celeste, nella sua orbita, si avvicini alla luce e al calore del Sole e che questo risvegli anche Philae. Nel frattempo gli scienziati a Terra valutano la messe di dati scientifici che il modulo e la sonda Rosetta sono riusciti trasmettere. La novità più intrigante è la probabile scoperta di molecole organiche. I ricercatori vanno cauti, ma uno degli enti spaziali coinvolti nel progetto, cioè l’Agenzia spaziale tedesca, riferendosi ai dati preliminari di uno degli strumenti a bordo di Philae, ha fatto sapere che i primi mattoni della vita sarebbero stati rintracciati sulla cometa, anche se «l’identificazione e l’analisi delle molecole è ancora in corso». L’identificazione di molecole organiche è una delle maggiori aspettative dalla missione Rosetta, perché si ritiene che le comete abbiano avuto un ruolo importante nella comparsa della vita sulla Terra : i componenti chimici delle future cellule si sarebbero formati nello spazio e sarebbero precipitati negli oceani primordiali usando le comete (nei passaggi periodici) come La superficie ghiacciata della cometa . TuttoScienze .23 mezzi di trasporto. Le indiscrezioni dell’Agenzia spaziale tedesca sono autorevoli perché proprio alla Germania è stato affidato l’esperimento «Cosac», che consiste nell’«annusare» e analizzare i gas emessi dalla cometa. Ma Philae regala anche altri risultati. Il suo braccio meccanico vibrante ha verificato che la cometa ha una superficie di 10-12 centimetri di polveri che ricoprono il ghiaccio. La temperatura del suolo è di 170° sotto zero. I sensori sismici, elettrici e acustici confermano che la cometa al momento non è attiva, ma, quando si avvicinerà al calore del Sole, ci si aspetta che si avviino movimenti delle rocce e del ghiaccio: la speranza è che gli strumenti del modulo si risveglino e possano documentare quel che succede. “Il bosone non basta: c’è ancora da scoprire il 95% dell’Universo” FISICA/1 GABRIELE BECCARIA metà della conferenza Riccardo Barbieri, fisico della Scuola Normale Superiore di Pisa, mostra quanto di più vicino ci sia alla rappresentazione del Tutto. Non è un disegno e non è un grafico. È la «slide» di una lunga equazione. particelle stesse: dall’elettroÈ l’equazione che racchiu- ne, individuato nel 1897, fino al de tutte le altre, in grado di bosone di Higgs, rilevato nel spiegare il comportamento 2012 proprio al Cern. Ma nel delle particelle, i «mattoni» mezzo galleggiano molti interdi cui l’Universo è fatto e con rogativi senza risposta. cui si crea la realtà. «E’ un «Ci sono delle ragioni fattuaquadrante della Natura, le li per cui la storia non è affatto cui leggi si possono scrivere conclusa», ha spiegato Barbiein poche righe con precisio- ri. E queste hanno a che fare ne assoluta»: la descrive co- con la «torta cosmica»: oggi gli sì Barbieri, ricordando che studiosi che indagano l’Univeral Cern di so ne vedono Ginevra c’è e capiscono chi l’ha fatall’incirca il ta orgoglio5%. Appena. samente Il resto è mastampare teria oscura sulla ted energia RUOLO: È PROFESSORE DI FISICA shirt. Come TEORICA ALLA SCUOLA NORMALE oscura. Un SUPERIORE DI PISA 95% di realtà un manifeRICERCHE: FISICA DELLE PARTICELLE sto della poalternativa tenza della che - almeno ricerca nel XXI secolo. al momento - non rientra nelle E allora si arriva al titolo armonie del Modello Standard. della sua conferenza, orga- Ed è in questo oceano misterionizzata a Pisa il 12 novembre so che il bosone di Higgs si scorso nell’ambito del pro- prende il suo ruolo di protagogramma «Virtual Immer- nista, quello che l’ha reso una sions in Science»: «Dall’elet- star sui media del mondo da trone al bosone di Higgs: una quando fu annunciata la prova storia incompiuta?». Rispo- della sua esistenza, due anni fa. sta. Sì. La storia è ancora Lo si capisce quando si coaperta. Moltissimo lavoro mincia a descriverlo, seguendo aspetta i fisici, mentre si la logica controintuitiva della aspetta la riaccensione del- fisica dell’infinitamente piccol’acceleratore «Lhc». Da una lo. Ricordando come nel monparte c’è il Modello Stan- do sub-atomico particelle e ondard - la teoria che racchiu- de non siano distinguibili, Barde le particelle e le loro inte- bieri ha spiegato che il bosone razioni - e dall’altra c’è la ca- di Higgs rappresenta «un camscata delle scoperte delle po», vale a dire «una zuppa, A La conferenza alla Normale di Pisa per la serie “Virtual immersions in science” Dall’elettrone alla super-simmetria: perché la storia delle particelle è aperta Riccardo Barbieri Fisico estesa in ogni punto dello spazio e in ogni istante del tempo». E il suo «condensato» - così lo si definisce in gergo - dà origine alla massa delle particelle. Il bosone, quindi, è piccolo, piccolissimo, tanto da manifestarsi con una certa riluttanza perfino nelle collisioni all’interno di «Lhc», ma allo stesso tempo è decisivo per tenere insieme il cosmo nella sua vastità, stelle e galassie comprese. Il bosone di Higgs appare quindi come la colla perfetta per mettere in comunicazione scale di grandezza opposte. Peccato che «il rompicapo» come lo chiama Barbieri - resti, eccome. «Il valore di questo campo è stato definito nell’esperimento di “Lhc” . Ma, se vogliamo capirlo, spingendoci oltre il Modello Standard, dai calcoli si ottiene un altro valore, decisamente più grande». Il rompicapo va sotto il nome di «Problema della naturalezza» o «della gerarchia» e cerca di spiegare - senza riuscirci - perché la forza gravitazionale sia tanto insignificante nel mondo microscopico rispetto alle forze elettriche. Insomma: «C’è un evidente conflitto tra valori misurati e valori calcolati». Altissimi nel primo caso, piccolissimi nel secondo caso. «Due facce - osserva Barbieri - di una stessa realtà». A questo punto qual è la strada da imboccare? «Lhc» sta scaldando i suoi iper-tecnologici motori: 27 km di magneti ad anello, che dal 2015 ospiteranno nuove collisioni di protoni. «Vedremo se scoprirà altre particelle. Ogni volta che si au- menta il regime di energia c’è la possibilità di vedere cose nuove. In produzione diretta». Barbieri è uno dei fisici che lavora alla teoria della supersimmetria ed è questa una possibile risposta al rompicapo dei valori troppo grandi e troppo piccoli: se si trovassero altre particelle, «speculari» a quelle già note, ma decisamente più pesanti, si potrebbe dire di aver messo fine al mistero. «Il meccanismo che ha nascosto fino a oggi le particelle “super-simmetriche” potrebbe essere analogo a quello che spiega un apparente paradosso: mentre nello spazio vuoto le leggi fisiche prevedono che non ci sia distinzione tra elettroni e neutrini, in presenza del campo di Higgs la “simmetria” tra elettroni e neutrini svanisce e di conseguenza i primi e i secondi riprendono una spiccata identità». Ridiventano particelle decisamente diverse. I primi molto comuni e i secondi molto elusivi. Mezzo secolo dopo, nella stessa sala della Normale dove entrò per la prima volta, Barbieri ha tenuto la sua lezione, spiegando che quando uno scienziato si trova davanti a un pubblico di non specialisti riemerge sempre una domanda, quella finale: «A cosa serve tutto questo?». E le risposte ha concluso - «sono due. La prima è classica: a molti followup, da Internet alla medicina. Ma io preferisco la seconda: Non lo so!». Poi dopo una pausa termina così: «E’ la curiosità per ciò che è superfluo a renderci pienamente umani». “Anno 2015, viaggio nella materia all’alba del cosmo” l P FISICA/2 ANTONIO LO CAMPO un grande momento per la fisica italiana: mentre si festeggia la nomina di Fabiola Gianotti a direttore del Cern, torna a far parlare di sé «Alice», uno degli esperimenti dell’acceleratore «Lhc». I leader storici del test - tra cui l’attuale coordinatore Paolo Giubellino - sono stati insigniti del premio «Lize Meitner» per la Fisica nucleare, assegnato dalla «Nuclear Physics Division» dell’European Physics Society. È Professor Giubellino, perché «Alice» è considerato così importante? «Ha realizzato un salto di qualità straordinario nella comprensione del comportamento della materia nucleare a densità e temperature estreme». Che cosa significa in pratica? «Le ricerche ci portano informazioni essenziali sulle interazioni forti che governano l’Universo, aprendoci la porta su due aspetti-chiave: come si genera dalla massa dei quark quella delle particelle ordinarie, vale a dire di ciò che ci sta intorno? E, quindi, com’era l’Universo nei primi istanti dopo il Big Bang?». Che cosa avete scoperto? «Studiando collisioni tra nuclei di piombo a velocità prossima a quella della luce e raggiungendo temperature «Atlas» è uno dei quattro grandi esperimenti condotti con l’acceleratore di particelle «Lhc» al Cern di Ginevra Paolo Giubellino Fisico RUOLO: È ALLA GUIDA DELL’ESPERIMENTO «ALICE» AL CERN DI GINEVRA IL SITO: HTTP://HOME.WEB.CERN.CH/ di 3 mila miliardi di gradi, siamo entrati nel vivo di un programma che ha impiegato mille ricercatori e ora iniziano ad arrivare i risultati. In queste condizioni è possibile osservare la materia primitiva, com’era prima che assumesse le caratteristiche che presenta adesso, in particolare prima che i quark si riunissero a formare i protoni e i neutroni e, da qui, i nuclei degli atomi». Com’è questa materia? «I quark e i gluoni, che in condizioni normali sono intrappolati nel nucleo, si “sciolgono” e si liberano in una “zuppa”. Uno dei modelli teorici che descrive il comportamento in questo stato, chiamato “plasma di quark e gluoni”, era stato de- scritto per la prima volta proprio da due italiani, Giorgio Parisi e Nicola Cabibbo». E il futuro? Che cosa promette «Alice» per i prossimi anni? «Nuovi e più importanti risultati. Da febbraio 2015 inizierà la fase “Alice 2.0” che si prolungherà per il prossimo decennio. L’obiettivo è utilizzare come strumento per l’analisi del plasma una sonda d’eccezione: i quark pesanti, noti come “charm” e “beauty”. Hanno una massa così grande che possono essere prodotti solo nei primissimi momenti delle collisioni, quando sono più violente. Si può così disporre di un “tracciante”, che si muove nel plasma e si combina con altri quark per formare le particelle finali. Potremo quindi studiare direttamente la struttura dell’intero sistema. “Alice”, ma anche “Atlas” e “Cms” si preparano attraverso una serie di migliorie agli apparati sperimentali». Il vostro obiettivo finale? «Conoscere in modo dettagliato com’era davvero la struttura dell’Universo nella fase iniziale del Big Bang». 24 .TuttoScienze STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 l P MEDICINA Dieci bambini obesi che faranno storia «Li salviamo con un palloncino indistruttibile» DANIELE BANFI 1 Dieci casi destinati a fare storia. Per la pri- ma volta al mondo sono stati impiantati nello stomaco di alcuni bambini fortemente obesi dei dispositivi intragastrici - una variante del noto «palloncino» - capaci di portare a risultati eccellenti là dove dieta e attività fisica non hanno avuto successo. Accade a Roma, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Lo spiega Valerio Nobili, primario dell’Unità operativa complessa di malattie epatometaboliche. I risultati sono valsi la pubblicazione su «Pediatrics Obesity», la rivista più prestigiosa del settore. «L’obesità pediatrica - dice - ha raggiunto proporzioni epidemiche. Già in tenera età non è raro riscontrare complicanze metaboliche quali insulino-resistenza, diabete mellito tipo 2, dislipidemia, ipertensione arteriosa ed epatopatia steatosica». Ecco, allora, l’idea di adottare i «dispositivi intragastrici mini-invasivi» anche in versione baby. Si è concretizzata quando Nobili ha visto letteralmente saltare sopra il nuovo di- spositivo il rappresentante dell’azienda produttrice, un uomo di 130 kg. «Un’immagine che mi ha convinto dell’indistruttibilità del materiale». L’ospedale ha quindi deciso di sperimentare il dispositivo su 10 bambini e adolescenti: tra i 9 e i 17 anni, avevano un’obesità severa, con un indice di massa corporea - il «Bmi» - oltre il valore di 35. A tre mesi di distanza, grazie al dispositivo «Ogb», si è ottenuto un significativo calo ponderale (-8 kg), una diminuzione del «Bmi» (di 2 punti) e una riduzione della circonferenza-vita (11 cm). Si è anche registrato un miglioramento dei parametri associati alla sindrome metabolica. Adesso il prossimo passo sarà estendere la sperimentazione ai bambini di 6-7 anni. Diagnosi precoce e intervento: niente chemio per il tumore al polmone l P ONCOLOGIA STEFANO RIZZATO B attere il tumore al polmone e, insieme, dire addio alla chemioterapia. Sul grande tavolo dell’oncologia c’è un obiettivo che ha almeno due facce. Non una frontiera remota, ma una sfida che si può vincere. E che già ha visto la medicina segnare punti importanti. Uno tra tutti: combinando diagnosi precoce e l’intervento chirurgico, si guarisce di cancro al polmone in 85 casi su 100. Proprio la diagnosi ha visto la scienza fare più progressi grazie alle scoperte sulla genetica e alle tecnologie. Ma servirebbe a poco Genetica e tecnologie: una combinazione per sconfiggere il tumore senza importanti passi in avanti sul lato del trattamento. Con la microchirurgia, sonalizzati e iper-specifici di sempre più efficace e risolu- cura, necessari per un «big kiltiva. E con i farmaci intelli- ler» che è tuttora la principale genti, mirati al punto da agi- causa di morte nel mondo. I re a livello molecolare. nuovi casi sono un milione e Per ottenere risultati non 350 mila ogni anno, 38 mila sosi può lavorare a comparti- lo in Italia. La rivoluzione è pementi stagni, ma è indispen- rò in atto. «Il nostro è un apsabile far sì che i diversi piani proccio multidisciplinare della questione si alimentino conferma Lorenzo Spaggiari, tra loro. Questa è la filosofia che dirige la chirurgia toracica dello Ieo, dello Ieo -. Le l’Istituto tecniche miEuropeo di ninvasive di Oncologia, chirurgia soche ha scelno decisive. to di inteMa si legano ai grare le dimetodi diaRUOLO: È PROFESSORE DI CHIRURGIA verse stra- TORACICA ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO gnostici semE DIRETTORE DELLA DIVISIONE pre più sofistitegie di cura DI CHIRURGIA TORACICA e di ricerca cati, che conDELLO IEO DI MILANO imaging e (ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA) sentono all’onc h i r u rg i a , cologo di defigenetica e farmacologica - in nire il profilo genetico del tuun unico progetto chiamato more. Un esempio è la bronco«Programma Polmone». Su scopia a ultrasuoni, che prevetutto questo il centro milane- de biopsie mirate di piccole lese, fondato da Umberto Vero- sioni, anche nei pazienti con nesi nel 1994, ha fatto il punto metastasi, e permette al patoieri con esperti italiani e in- logo di fare analisi genetiche e ternazionali per il primo orientare la terapia. Niente «Lung Cancer Meeting» in dolore, niente cicatrici, poca programma oggi. anestesia e un semplice prelieSi parlerà di percorsi per- vo, che però permette di pe- Lorenzo Spaggiari Chirurgo Vago e Veronesi a Milano «Curiamononsoloilcorpomal’anima» 1 Un patto con i pazienti. Per cure più umane e per formare medici con le competenze adatte. Così lunedì scorso in una conferenza intitolata «Uniti per i pazienti» - l’Università Statale di Milano e lo Ieo hanno festeggiato insieme il compleanno, il 90° e il 20°. «Il malato va assistito non solo fisicamente, ma psicologicamente: occorre passare dalla medicina difensiva a quella narrativa. Ricostruiamo il rapporto di fiducia tra medico e paziente». Questa la proposta del rettore della Statale, Gianluca Vago: patologo di fama internazionale, ha firmato un impegno a mettere la persona, non la malattia, al centro della medicina. «Curiamo prima l’anima, come diceva Platone, per curare bene il corpo», ha confermato Umberto Veronesi, fondatore dello Ieo. CORBIS scare tra 210 mutazioni». condotti dallo Ieo stesso. La chirurgia è al centro delI farmaci biologici e le «terala linea di ricerca «chemio- pie target» sono già decisive free» e ha dato già ottimi risul- per i casi di tumore polmonare tati. Quando è in «stadio I» il con mutazione genica, circa il tumore guarisce con un inter- 20% del totale. Per gli altri ci vento mininvasivo nell’85% dei sono indicazioni importanti casi, senza bisogno di chemio- dall’immunoterapia. «Vale soterapia. Nello «stadio II» il prattutto per gli antiPd-1/ successo è in 40-60 casi su 100, Pdl-1, una classe di molecole con l’impiego in capaci di sblocaggiunta dei ALLO IEO care il freno che nuovi farmaci a mette Con la broncoscopia ilal tumore target molecolasistema ima ultrasuoni le analisi munitario dei re. Più difficile logicamente - genetiche sono mirate soggetti malacurare i tumori ti», conclude Fidi «stadio III», ma anche lì il lippo de Marinis, direttore deltentativo è ridurre l’uso della l’oncologia toracica dello Ieo. chemioterapia a favore delle «Negli studi in corso questi annuove cure, somministrate in ticorpi monoclonali, utilizzati base al profilo genomico. Nello senza la chemio, si stanno di«stadio IV», infine, non c’è più mostrando in grado di attivare chirurgia, ma il 40% dei pa- e potenziare il controllo immuzienti può essere trattato con nologico anche sui tumori polfarmaci biologici oppure rien- monari, come hanno dimostratrare in specifici studi clinici to già sui melanomi». 1 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare Euro-Dollaro CAMBIO +0,42% +0,44% All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,2465 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) S Oro 74,09 euro/grammo +0,03% +0,07% +0,77% +0,02% S 31,2100 ECONOMIA FINANZA 25 & VIA LIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO, IN TEMPI BREVI L’OK DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E LA FIRMA DEL PRELIMINARE Acciaio, la Lucchini diventerà algerina “Offerta più vantaggiosa”: Cevital la spunta sugli indiani di Jws per gli impegni su occupazione e investimenti TEODORO CHIARELLI Alla fine l’hanno spuntata gli ultimi arrivati. Le acciaierie Lucchini di Piombino vanno al gruppo algerino Cevital. La decisione è arrivata ieri dal Comitato di sorveglianza, nominato nella procedura di amministrazione controllata dell’azienda siderurgica, dopo la relazione finale del commissario straordinario Piero Nardi. Tra le due offerte di acquisizione arrivate nella città toscana - Cevital e il gruppo indiano Jsw di Sajjan Jindal quella della società algerina è stata ritenuta la più vantaggiosa. Dopo la famiglia Lucchini e il magnate russo Aleksei Mordashov del colosso Severstal, tocca ora agli algerini. Nel giudizio finale hanno pesato le condizioni messe nero su bianco da Cevital non solo per quanto riguarda gli in- ANSA Lo stabilimento della Lucchini a Piombino SALTA IL TAVOLO PER IL NUOVO CONTRATTO, LA MOBILITAZIONE A GENNAIO È rottura tra Abi e sindacati Bancari verso lo sciopero FRANCESCO SPINI MILANO Ci risiamo: salta il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale, e i 309 mila bancari italiani si avviano allo sciopero che - salvo miracoli - si terrà entro metà gennaio. A poco più di un anno dalla mobilitazione che il 31 ottobre del 2013 aveva interrotto 12 anni di pax sindacale, i colletti bianchi tornano sul piede di guerra: da metà dicembre si terranno assemblee a tappeto. Poi, la piazza. La rottura delle trattative si è consumata a mezzogiorno, a Milano, al termine di tre ore - due di riunioni ristrette e una di plenaria - di incontro-scontro all’Abi. L’epilogo è giunto quando Agostino Megale, leader della Fisac-Cgil, a nome di tutte le sette sigle, ha chiesto ad Alessandro Profumo, presidente del comitato affari sindacali e del lavoro dell’Abi, di ritirare le «inaccettabili pregiudiziali», a partire dal blocco strutturale (per sempre, quindi) degli automatismi, come gli scatti di anzianità, oltre a interventi sul Tfr. Profumo al tavolo si è detto disponibile a discutere di salvaguardia del potere d’acquisto, ma ricordando i profondi cambiamenti di scenario del settore tali da non permettere andamenti non controllati del costo del lavoro, all’aut aut sindacale ha risposto picche. L’Abi, in una nota, ha stigmatizzato «l’anacronistica indisponibilità» teressi dei creditori, ma anche per ciò che concerne, si legge in una nota della Lucchini, le ricadute sociali del piano industriale. Secondo quanto riferito dalla società, infatti, «prevede a regime l’occupazione di tutto il personale di Piombino, mediante il rilancio della produzione di acciaio e con elementi di diversificazione nell’agro-alimentare e nella logistica e riguarda un perimetro più ampio, il che è uno dei criteri contemplati dal disciplinare di gara». Il presidente del gruppo algerino, Issad Rebrab, aveva assunto impegni precisi. Sono previsti 400 milioni di investimento per realizzare 2 forni elettrici e un nuovo laminatoio (in aggiunta a quelli esistenti) per 2 milioni di tonnellate di acciaio all’anno, riassorbendo i lavoratori nell’arco di due anni. A questo si aggiunge la bonifica dei terreni e l’avvio della produzione di bio- diesel, olio vegetale, mangimi e zucchero con positive ricadute occupazionali (500 posti di lavoro previsti), nonché la creazione a Piombino di un polo logistico per l’import-export delle attività di Cevital. Il gruppo presieduto da Rebrad è la seconda impresa dell’Algeria: leader nell’agroalimentare, è presente in una decina di settori, ha 15 mila dipendenti e un fatturato di 2,5 miliardi di euro. Nel 2012 ha rilevato impianti in Francia e in Spagna. Per la firma del preliminare di cessione da parte del commissario straordinario Nardi bisognerà attendere l’ok del ministero dello Sviluppo, ma dovrebbe arrivare in tempi rapidi. Soddisfatti il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il sindaco di Piombino, Massimo Giuliano, così come i sindacati che si sono a lungo battuti contro la chiusura. Quanto vale (in Borsa) 700 miliardi di dollari (560 miliardi di euro) Centimetri - LA STAMPA 1,9 volte 1,7 volte 1,5 volte di dollari 1,4 miliardi di iPad Air 9 volte di dollari 371 milioni di iPhone 6 473 miliardi miliardi 777 l’indice Ftse Mib vale 1,3 volte 404 miliardi di dollari 78,2 miliardi di dollari 530 miliardi di dollari BORSA DI MOSCA CUPERTINO VALE UNA VOLTA E MEZZA PIAZZA AFFARI Apple da record, supera i 700 miliardi di dollari 1 Apple sfonda una soglia mai toccata prima da una società Usa: oltre 700 miliardi di dollari, distanziando sempre di più Exxon, la seconda azienda al mondo (406 miliardi) e Microsoft (392 miliardi). Il colosso di Cupertino vale una volta e mezza la capitalizzazione di Piazza Affari (473 miliardi di dollari). Enti Pubblici Piemonte Un momento dell’ultimo sciopero nazionale dei bancari delle sigle a «valutare positivamente» le aperture offerte dai banchieri. «Sì, siamo “anacronistici” - ha ribattuto a muso duro Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi perché difendiamo i diritti dei lavoratori, non accettiamo l’eliminazione del pagamento del Tfr e degli scatti d’anzianità, siamo anacronistici perché vogliamo rafforzare l’area contrattuale per impedire migliaia di licenziamenti nel caso di nuove aggregazioni dopo gli stress test». Con le proposte fin qui avanzate dai banchieri «rischiano di uscire dal contratto tra i 60 e i 70 mila lavoratori», avverte Megale, leader della Fisac-Cgil, il quale chiede ai banchieri un «ravvedimento operoso su tutti i fronti: non possono chiederci di riguadagnare nei contratti di secondo livello quanto ci vogliono sfilare in quello nazionale». Oltre a queste e altre questioni (inquadramenti, inflazione...) c’è un’ulteriore spada di Damocle, il rischio disdetta dell’attuale contratto, prorogato fino al 31 dicembre. Nel caso, avvisa Megale «la nostra risposta sarà ancora più dura». Dalla Uilca guidata da Massimo Masi arriva disponibilità a trattare «ma senza nessuna pregiudiziale». Del resto, osserva Sileoni, «un accordo conviene anche all’Abi: a cosa servirebbe l’associazione senza un contratto?». REGIONE TOSCANA - Giunta Regionale Direzione Generale Politiche Ambientali, Energia e Cambiamenti Climatici Settore Protezione e Valorizzazione Fascia Costiera e dell’Ambiente Marino Via di Novoli, 26 - 50127 Firenze, Italia AVVISO APPALTO AGGIUDICATO Procedura e criterio di aggiudicazione: Procedura aperta indetta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 con il criterio dell’Offerta economicamente più vantaggiosa art. 83 D. Lgs. 163/2006. Oggetto: Progettazione, fornitura e installazione di un sistema radar costituito da due postazioni HF per il rilevamento di correnti marine. CIG 57677333D7. Luogo di esecuzione della prestazione: Regione Toscana. Data di aggiudicazione: Decreto n. 4681 del 13.10.2014. Valore finale totale dell’appalto: Euro 318.450,00 oltre iva. Nome dell’aggiudicatario: Qualitas Instruments S.A. 28043 Madrid. Data di spedizione dell’avviso alla G.U.C.E: 10.11.2014. Il Dirigente responsabile del contratto Ing. Gilda Ruberti 1 26 .Economia STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 “E-book, 4% di Iva come sui libri” Alitalia nomina i vertici Intervista Panorama Oggi l’assemblea per le nozze con Etihad GIACOMO GALEAZZI ROMA a differente aliquota Iva (4% sui libri tradizionali e 22% sugli e-book) ha rappresentato finora uno degli ostacoli alla diffusione della lettura in Italia. «Finalmente si va verso equiparazione dell’Iva sugli ebook a quella sui libri cartacei. E’ assurdo tassare i libri elettronici quanto i videogame». Dario Franceschini torna dal Consiglio dei ministri della Cultura Ue con la garanzia che l’Ecofin parificherà l’Iva al 4%. Una svolta. L Franceschini: l’Europa ha accolto la nostra mozione tere anche su questo. Ce la giocheremo. È urgente promuovere la lettura come strumento per diffondere il sapere, incoraggiare la creatività, sostenere l’accesso alla cultura e la diversità culturale e sviluppare finalmente la piena consapevolezza dell’identità europea». In che modo? «La norma identifica il libro. E’ difficile dire che se è su carta è un libro e se è su supporto elettronico non lo è. E se il trattamento fiscale vuole aiutare la lettura, vale al di là del supporto. Germania, Francia e Spagna sono su una posizione avanzata spingeranno in questa direzione È stata accolta la mozione dell’Italia? «Sì. I ministri europei della cultura hanno sottoscritto un testo che tiene conto della differenza di trattamento che c’è tra libri di carta e e-book in materia fiscale. E’ il riconoscimento che questa diversità di trattamento deve essere superata. Adesso saranno i ministri delle finanze europee potranno risolvere la stortura. È una questione di buon senso». Cosa accadrà ora? «La questione sarà affrontata nell’ambito della revisione delle regole Ue sull’Iva. Rientra tra i temi in agenda della Commissione di Jean-Claude Juncker. La nostra battaglia culturale ha fatto sì che sul tema e-book vi sia stato un lungo e approfondito dibattito che ha portato ad una posizione che ha coinvolto alcuni paesi inizialmente contrari, a cominciare dal Regno Uni- LIBRI ELETTRONICI L’aliquota dell’Iva sugli e-book ha diviso i Paesi dell’Ue to.Presto le regole continentali cambieranno per riconoscere che un libro è un libro. al di là del supporto di lettura.Saranno i prossimi Ecofin a doversene occupare. Ma il traguardo è più vicino. L’approvazione all’unanimità da parte dei ministri della cultura parla chiaro». Non c’è il rischio di una procedura di infrazione Ue se l’Italia dovesse applicare l’Iva ridotta al 4% sugli e-book? «Non ci sono i termini per l’infrazione. Dimostreremo che non ci sono le condizioni perché l’Europa avvii la procedura. L’Iva ridotta sugli e-book non è SPAZIO AFFARI > Gli avvisi si ordinano presso: TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258; PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella tel. 015.2522926-8353508; PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo tel. 0171.609122; LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona tel. 019.8429950; Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti fissi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE (IVA ESCLUSA) 1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro 2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Affitti Offerte, 8 Affitti Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11 Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61 /// 4 Lavoro Domande: - operai, autisti, fattorini, personale pubblici esercizi, impiegati, personale domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 /// altre domande Euro 2,61 Avvisi urgenti, data fissa, o neretti: il doppio. Neretti urgenti, data fissa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo. Elementi aggiuntivi: Fondino colorato: +25%; Keyword: €5,00; “A.”: €3,17; Logotipo: €23,00 ATTIVITA’ COMMERCIALI Negozi/aziende acqu./gerenze ACQUISTIAMO conto terzi attività industriali, artigianali, commerciali, turistiche, alberghiere, immobiliari, aziende agricole, bar. Clientela selezionata paga contanti. Business Service Group 02.29518272. 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Andiamo verso la creazione di un mercato unico digitale che permetta ai cittadini Ue di accedere a contenuti audiovisivi attraverso i diversi supporti elettronici da qualsiasi luogo in Europa». Montezemolo presidente l via i nuovi vertici di Alitalia, che diventerà operativa il primo gennaio 2015. Oggi verranno nominati, con la conferma delle cariche già designate: Luca Cordero di Montezemolo presidente, James Hogan vice presidente e Silvano Cassano amministratore delegato. Montezemolo, che ha fatto da mediatore nei negoziati con Etihad, diventerà anche presidente di Alitalia Cai (al posto di Colaninno, che dovrebbe entrare nel cda della nuova società) che resterà come holding di controllo della nuova compagnia (con il 51%, Etihad il 49%) attraverso la Midco, la società cuscinetto. Per definire l’assetto oggi si riuniranno le assemblee delle tre le società: le riunioni prenderanno il via alle 10 con le assemblee di Alitalia Cai, della Midco e della nuova Alitalia Sai. All’ordine del giorno le delibere per arrivare entro l’anno a perfezionare [R.E.] l’operazione Alitalia-Etihad e la nomina dei nuovi Cda. A Voci di interventi sul capitale Telecom guarda a Oi ma esclude l’aumento elecom mette in cantiere due operazioni straordinarie (Metroweb e Oi) e il mercato teme che questo richieda un aumento di capitale. L’amministratore delegato Marco Patuano prova a rassicurare: «È prematuro parlare in questo momento di interventi sul capitale. Non sono allo studio né in Italia né in Brasile» ribadisce. Intanto Mediaset, con cui Telecom sta parlando di una possibile alleanza industriale che riguarderebbe Premium, fa sapere di avere all’esame «le offerte tecnologiche di tutti gli operatori in Italia» e di non guardare in particolare a Tiscali. Patuano per ora ha ricevuto il mandato del cda per approfondire le opzioni riguardanti una possibile integrazione Tim-Oi, come ha ufficializzato un comunicato diffuso venerdì. In Brasile a oggi «non c’è una trattativa, stiamo facendo tutte le valutazioni. Siamo sempre stati attenti e disciplinatii, prima dobbiamo finire i compiti a casa». [R. E.] T Borsa .27 LA STAMPA . MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 25-11-2014 il punto TITOLI IL MIGLIORE +12,73% Damiani IL PEGGIORE Bonifiche Ferraresi -8,08% 24,69 1,275 Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun PREZZO Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI giu17 Eur TV Minim B Pop lg17 Mc Eur Barclays gen25 MT eur Barclays giu17 Fix Fl.No Bco Popolare nv20 TF LT Bei 96/16 Zc Bei 97/17 Zc CEDB to CMS 2025 Centrob /18 Rfc Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Cr.Suisse ago15 MC eur Crediop 98/18 Tf Capped Crediop 98/18 Tf Capped Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia Cred/05/15 Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T EM Mediob DC15 TV Eur Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI ag19 TF Sprint BPost IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto IMI MZ15 MC eur IMI ot19 TF Sprint Banco LUIGI GRASSIA Mar BENE GEOX, AUTOGRILL E SALINI CRESCE ENEL, BOOM DI DAMIANI C hiusura in rialzo per la Borsa di Milano, con l’indice Ftse Mib +0,42% e l’All Share +0,44%. Tra le banche spicca il +1,7% di Intesa Sanpaolo, che le voci vogliono interessato ad acquisizioni all’estero nell’asset management; crescono anche Ubi (+1,91%), Bper (+1,41%) e Mediobanca (+1%) mentre Monte Paschi cede lo 0,59%. Rialzi tra i finanziari come Mediolanum (+1,57%) e Unipol (+1,94%). Nell’energia sale oggi Enel (+1,29%) mentre Eni segna -0,35%. Tra le blue chip premiati Salini (+2,13%), Stm (+1,53%), Geox (+2,72%), giù gli altri titoli del lusso. Tra i minori balzo di Damiani (+12,73%) e di Biancamano (trattamento rifiuti) con un +11,41% dovuto anche a un accordo con Kinexia. Fiammata dei media, con Mondadori +1,95%, Rcs +1,86%, Mediaset +2,02%. Bene in avvio Wdf, che però chiude con un -1,32%; resta tonica Autogrill (+2,62%). Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 111.09 98.39 105.13 108.40 99.97 106.76 99.64 40.17 100.34 112.21 69.48 67.17 110.58 105.34 106.09 99.68 102.11 99.62 102.94 95.13 102.27 100.63 100.10 100.70 103.75 108.57 112.86 102.15 100.45 112.55 107.97 107.97 100.10 100.03 107.96 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI Interb /21 359 Cr Med Lom /18 Rf C 75 Med Lom /19 3 Rfc Medio ago17 MB4 Tasso Mi Medio ap23 Lower Tier2 T Medio dc18 MB27 TF 3.20 Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio Nv 20 Eur 5 Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio/15 Inf. Perf. Medio/15 MC Eur Medio/15 Plus BP II Mediobanca ap19 MB14 Tas Mediobanca ge19 MB10 Tas Mediobanca nov17 MB8 Tas Mediocr C/28 Zc Mediocr L/28 Zc 25.Ma Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur MPS set17 MC Eur Rbs 01-15 MC Rbs 04-19 5.5% Rbs 10-19 6% RBS gen17 TM BcoPosta RBS MZ20 Tsf RBS nov16 Tasso Misto BP Rep Aus/CMS 2035 Rep Ellenica /19 Tf Soc.Gen mar16 EuStoxx50 Spaolo /19 Sw Euro Spaolo 97/22 115 Zc TIP 2014/2020 TF Eur 4.7 INDICE BORSA VALORI DI MILANO FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO 120.76 113.25 112.55 102.75 114.45 106.23 97.36 107.67 114.04 109.83 105.06 105.06 100.01 109.68 110.28 100.89 102.77 102.59 66.43 66.68 108.28 104.35 104.01 100.45 117.95 99.15 100.08 96.86 99.85 101.11 103.32 110.24 105.74 85.62 105.80 EURIBOR 25-11-2014 VAR.% 20009,83 21110,14 25250,93 16696,27 18272,27 16723,96 3226,15 +0,42 +0,44 +0,59 +0,25 +0,41 +1,01 +0,45 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 0,0090 0,0090 0,0420 0,0810 0,1810 0,2570 0,3320 Il Mercato Azionario del 25-11-2014 0,0091 0,0091 0,0425 0,0821 0,1835 0,2605 0,3366 TITOLI PREZZO Ubi dic15 TM Welcome Edi UBI giu15 Tasso Misto UBI giu18 TF Sub Lowtier UBI giu19 MC eur UBI gn18 Eur 5.4 UBI mar19 LowT2 Call UBI nov17 Eur 4.3 UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UniCr ag18 TF 5.65% Banc UniCr/15 LT 100.53 100.05 105.19 101.12 105.31 101.20 104.06 97.64 107.93 115.53 101.22 TITOLI DI STATO BoT 14-28/11/14 S 13-12/12/14 A 14-31/12/14 S 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 14-27/02/15 S 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A 14-31/03/15 S 14-14/04/15 A 14-30/04/15 S 14-14/05/15 A 14-12/06/15 A 14-14/07/15 A 14-14/08/15 A 14-14/09/15 A 14-14/10/15 A 14-13/11/15 A CcT 07-01/12/14 S 0.40% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.22% 10-15/12/15 S 0.58% 09-01/07/16 S 0.30% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.22% 12-15/06/17 S 1.44% 10-15/10/17 S 0.50% 11-15/04/18 S 0.60% 13-01/11/18 S 1.00% 13-15/11/19 S 0.69% 14-15/12/20 S 0.58% CTz 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 14-29/04/16 A 14-30/08/16 A 100.00 100.00 99.99 99.98 99.97 99.96 100.60 99.95 99.93 99.91 99.89 99.89 99.85 99.82 99.79 99.76 99.75 99.69 100.00 99.98 100.10 100.64 100.12 104.15 100.08 105.18 101.07 101.50 104.40 102.49 100.14 99.82 99.56 99.36 99.16 SCADENZA Dic14 Mar15 Giu15 Set15 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 19920 20020 - 20006 20036 19681 19594 19865 19995 - 20215 20235 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 20 Dollari St.Gaude 220,390 - 240,740 220,560 - 245,810 220,560 - 245,810 169,340 - 195,890 167,710 - 194,230 165,680 - 193,280 165,420 - 191,210 165,270 - 191,210 217,290 - 231,030 483,230 - 546,490 488,330 - 558,880 960,480 - 1110,950 969,790 - 1175,030 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,2424 1 0,8049 Yen giapponese 146,6600 100 0,6818 Sterlina inglese 0,7929 1 1,2612 Franco Svizzero 1,2030 1 0,8313 Corona ceca 27,583 100 3,625 Corona danese 7,439 10 1,344 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,463 10 1,182 Corona svedese 9,266 10 1,079 Dollaro australiano 1,456 1 0,687 Dollaro canadese 1,400 1 0,714 Dollaro Hong Kong 9,636 1 0,104 Dollaro neozelandese 1,596 1 0,627 Dollaro Singapore 1,619 1 0,618 Fiorino ungherese 305,820 100 0,327 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2254,385 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 2,768 1 0,361 Rand sudafricano 13,666 1 0,073 Won Sud coreano 1378,980 1000 0,725 -0,11 0,11 -0,16 -0,02 0,03 0,01 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aiòn Renewables Alba Private Eq. Alerion Ambienthesis Anima Holding Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut 0,625 0,830 9,050 0,931 1,045 13,450 1,228 0,621 2,260 2,606 0,420 4,030 0,005 9,750 19,540 5,885 15,320 17,910 +3,48 +0,55 +2,14 -2,10 +0,48 +1,28 -1,76 0,00 0,00 +1,09 -2,33 +0,15 0,00 +0,98 +0,10 +2,62 0,00 +0,90 0,624 0,832 8,998 0,944 1,039 13,243 1,232 0,622 2,244 2,600 0,428 4,031 0,005 9,776 19,543 5,863 15,059 17,984 B Banca Generali 21,210 10,770 2,548 2,250 0,071 1,330 3,494 0,584 1,794 +1,00 +1,41 +0,71 -2,17 -1,39 +2,62 +0,11 +0,78 0,00 0,00 +1,98 +0,44 -2,27 +0,28 -0,85 +2,10 -0,98 -1,70 -0,29 +1,70 -0,55 0,00 -8,08 +2,02 0,00 -1,45 -0,85 +0,25 0,00 21,151 0,950 10,853 nr 2,548 nr 2,267 nr 0,072 nr 1,316 nr 3,494 nr 0,586 nr 1,796 nr nr 0,346 0,003 2,307 0,021 2,189 0,036 7,147 0,151 10,611 0,300 0,496 nr 0,444 nr 0,550 0,022 2,004 nr 0,578 nr 0,275 0,010 19,500 nr 25,087 0,040 0,784 nr 0,785 nr 0,095 nr 17,452 0,110 12,002 0,050 7,038 0,050 Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc BE Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Caleffi Caltagirone Caltagirone Ed. Campari Carraro Cattolica As Ceram. Ricchetti Cerved CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp CTI Biopharma D D'Amico 16 warr Damiani Danieli 0,346 2,302 2,150 7,145 10,550 0,490 0,446 0,549 2,040 0,598 0,271 19,500 24,690 0,784 0,785 0,095 17,400 12,020 7,070 1,400 2,160 0,999 5,525 1,990 5,840 0,247 4,320 0,041 0,240 0,257 0,850 0,309 6,660 0,391 0,048 0,291 6,140 0,799 0,026 1,497 1,767 +4,01 -1,10 -0,10 -0,18 +3,59 +1,92 +0,24 -3,14 +0,25 -0,41 +1,26 +0,12 +3,38 -1,11 -1,54 0,00 -1,92 0,00 0,00 +1,08 0,00 +0,60 -1,28 1,358 2,195 0,986 5,553 1,967 5,678 0,254 4,335 0,043 0,240 0,259 0,851 0,313 6,684 0,399 0,049 0,291 6,133 0,799 0,025 1,477 1,790 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni REND. TITOLI PUBBLICI 2,294% 1,976% 2,011% 0,751% 1,066% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 1,934% 0,878% 1,074% 0,452% nr 0,462 0,852 3340533 248 0,033 0,696 1,016 19450982 2608 0,170 8,054 11,171 105976 1916 nr 0,759 1,447 5157 34 0,045 1,001 1,369 17618 80 0,040 9,622 13,859 286 120 nr 1,005 5,382 120746 1347 nr 0,622 0,622 0 11 0,096 1,777 2,644 5156 23 0,080 2,567 3,957 30026 113 nr 0,381 0,675 34120 40 nr 3,681 4,592 3273933 1208 nr 0,005 0,007 0 9 0,450 9,351 12,839 41657 860 0,355 16,498 21,298 2373580 16139 nr 4,993 7,666 3074682 1491 0,200 14,767 17,266 0 66 0,700 16,425 25,586 1245679 2576 0,010 0,030 nr 0,080 nr 0,450 nr nr nr nr nr nr nr 0,200 nr nr 0,060 nr 0,120 nr nr 0,050 nr 18,248 25,136 213863 9,111 15,631 5927231 2,092 2,548 118599 0,813 3,718 35743 0,064 0,277 35820774 0,904 1,975 11017 3,115 3,675 31517 0,388 0,723 77624591 1,796 1,796 0 0,200 2,198 2,038 6,268 9,510 0,258 0,386 0,477 1,482 0,222 0,221 18,389 25,087 0,734 0,783 0,078 14,854 9,618 5,721 0,479 3,395 3,135 7,889 11,914 0,647 0,619 0,666 2,241 0,845 0,452 23,750 38,858 0,933 1,195 0,147 26,230 15,134 7,987 1350636 75574 3141 19781 3844 1341722 169139 1677005 6053 513496 95079 0 16577 5 0 752950 75128 1338508 28957 1,341 1,674 15309 1,880 2,996 4685 0,944 1,359 6253 5,132 6,405 879015 1,706 3,385 28223 4,975 12,093 2097461 0,184 0,389 338047 4,335 5,011 1222034 0,037 0,059 8305923 0,225 0,311 1000 0,238 0,419 32627 0,768 1,214 674681 0,179 0,402 5215032 5,954 8,793 3269761 0,358 0,569 230130 0,049 0,049 0 0,223 0,655 849560 5,662 0,711 0,025 1,324 1,443 7,670 396971 1,225 6772994 0,025 0 2,021 57192 3,101 482019 0,063 0,00 0,065 nr 0,058 0,128 1,275 +12,73 1,215 nr 1,110 1,780 19,620 -0,96 19,757 0,300 17,697 26,687 0 106120 21112 2446 3931 155 40 731 3 546 2574 53 0 235 270 29 89935 70 67 89 1248 19 43 10 85 141 30 1 75 1187 1985 287 17 264 123 3225 90 307 21 845 11 22 47 676 89 9051 287 3 14 0 2038 886 4 49 316 0 100 808 AZIONI Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 13,810 16,490 1,645 32,570 2,608 Divid. Minimi Anno Massimi Anno -0,65 13,925 0,321 13,678 17,992 +3,52 16,217 0,400 11,869 16,933 +2,49 1,635 nr 1,200 1,635 -0,58 32,593 0,550 27,907 35,923 +3,66 2,517 nr 2,044 4,488 E Edison r 0,847 +0,36 0,851 EEMS 0,198 -0,30 0,199 Enel 3,778 +1,29 3,791 Enel Green Pw 1,894 +0,69 1,891 Enervit 3,700 0,00 3,703 Eni 17,140 -0,35 17,121 Erg 9,675 -0,46 9,768 Ergy Capital 0,097 +1,04 0,096 Ergy Capital 16 warr 0,012 0,00 0,012 Eukedos 0,980 -0,20 0,984 Exor 35,560 +1,37 35,549 Quantità trattate Capitalizz. 46685 118476 84848 143060 47867 563 2424 245 1824 4 0,050 0,828 1,051 162307 94 nr 0,171 0,539 158619 9 0,130 3,151 4,454 53666600 35645 0,032 1,761 2,154 9129907 9453 0,045 3,147 5,848 0 66 0,560 15,768 20,365 18370695 62222 1,000 8,446 12,045 660972 1468 nr 0,063 0,190 712051 16 nr 0,009 0,031 10738 0 nr 0,620 1,132 36142 18 0,335 27,314 35,549 775691 8753 F FCA-Fiat Chrysler Aut. Ferragamo Fincantieri FinecoBank Finmeccanica FNM Fullsix 10,060 21,610 0,723 4,450 7,545 0,591 1,690 0,00 10,113 nr 6,769 10,147 9052624 12335 -0,64 21,662 0,400 17,840 27,699 647596 3648 -0,34 0,723 nr 0,613 0,780 7608472 1224 -0,85 4,466 nr 3,788 4,466 3858320 2708 +0,13 7,578 nr 5,480 7,766 3641399 4382 +1,20 0,602 0,013 0,485 0,690 2312839 262 -0,24 1,696 nr 1,629 3,158 16695 19 G Gabetti Pro.Sol. 0,959 3,656 17,120 2,640 0,953 18,790 +2,02 0,946 nr 0,869 2,141 62226 41 -0,05 3,634 0,160 3,517 5,061 1221 163 -0,35 17,149 0,450 14,688 17,523 6996748 26698 +2,72 2,626 0,060 2,217 3,408 227782 681 -0,05 0,962 nr 0,830 1,962 330292 397 +0,75 18,733 0,750 15,605 24,030 509875 3277 Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera 2,050 +2,40 I I Grandi Viaggi 0,550 IGD 0,643 Il Sole 24 Ore 0,615 Immsi 0,489 Indesit 10,980 Industria e Inn 0,441 Intek Group 0,337 Intek Group rnc 0,581 Intesa Sanpaolo 2,430 Intesa Sanpaolo rnc 2,136 Invest e Sviluppo 0,500 Iren 0,987 Isagro Azioni Sviluppo 1,230 Italcementi 5,065 Italmobiliare 19,600 Italmobiliare rnc 13,540 IVS Group 8,050 IVS Group 16 warr 0,400 2,037 0,090 1,641 2,167 1722730 3034 +1,29 0,548 nr 0,383 0,858 10008 25 +0,47 0,650 0,065 0,570 1,085 1256151 492 +2,42 0,614 nr 0,588 1,307 387674 27 -5,30 0,493 nr 0,447 0,793 2706641 168 0,00 10,973 0,170 9,387 11,386 137003 1253 +0,27 0,427 nr 0,422 0,977 7244 10 +0,54 0,339 nr 0,316 0,490 104098 117 +0,61 0,578 nr 0,406 0,661 114841 29 +1,76 2,429 0,050 1,803 2,626 200196015 37697 +1,23 2,135 0,050 1,469 2,234 6427153 1991 0,00 0,501 nr 0,457 0,839 9200 3 +1,49 0,979 0,052 0,886 1,343 6443247 1157 +0,90 1,219 nr 1,150 1,789 40893 17 -0,20 5,043 0,060 4,136 8,618 1205217 1761 -0,96 19,965 0,150 17,949 34,475 14201 443 -0,29 13,715 0,255 12,261 22,828 13366 224 +0,56 8,037 0,120 7,204 9,341 877 313 0,00 0,400 nr 0,200 0,500 0 0 J Juventus FC 0,228 +0,35 0,229 nr 0,210 0,252 2065044 231 K K.R.Energy 0,912 +1,28 1,020 +2,15 0,911 nr 1,034 0,010 0,778 1,034 1,908 155355 2,525 1505316 30 58 Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Moviemax N Noemalife 0,520 +0,48 0,516 nr 0,490 0,601 42,090 +0,24 42,089 0,650 35,509 43,036 0,667 +1,68 0,663 nr 0,407 1,487 0,097 1,911 0,889 3,226 7,075 5,515 0,108 1,305 0,456 11,700 0,731 0,308 0,670 0,036 -0,41 0,097 +3,30 1,893 -3,53 0,891 +2,02 3,233 +1,00 7,100 +1,57 5,516 +2,86 0,105 0,00 +0,77 1,309 +0,09 0,456 0,00 11,687 +1,95 0,733 +0,79 0,303 -0,59 0,673 +0,56 0,035 4,652 -2,06 4,663 47190 35 821606 20261 31210 12 nr 0,088 0,168 28782 nr 1,487 2,884 1417415 nr 0,826 2,300 43719 nr 2,504 4,363 12221623 0,150 5,924 8,394 5727536 0,150 4,879 7,128 3173241 nr 0,078 0,183 167588 1,300 nr 1,202 1,824 53145 nr 0,447 0,849 604865 0,100 10,224 16,314 749049 nr 0,583 1,541 2805565 nr 0,277 0,605 67790 nr 0,625 2,558 48131876 nr 0,033 0,100 1230813 nr 3,473 6,054 863 46 578 16 3819 6117 4065 5 0 115 107 2922 192 45 3441 3 36 AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA Divid. Minimi Anno Massimi Anno PREZZO TASSO % 15 48 78 106 138 168 197 229 260 291 321 351 99,995 99,983 99,971 99,953 99,907 99,886 99,847 99,819 99,791 99,762 99,749 99,691 0,000 0,030 0,050 0,090 0,170 0,160 0,220 0,240 0,260 0,260 0,250 0,280 Quantità trattate Capitalizz. 0,130 0,800 0,00 0,00 0,127 0,800 nr nr 0,085 0,702 0,430 0,935 0 21 O Olidata 0,358 -0,33 0,358 nr 0,322 0,534 0 11 9300 12 2,400 -0,58 2,403 0,029 2,365 2,548 330060 Parmalat 15 warr 1,395 -2,92 1,399 nr 1,353 1,537 18642 Piaggio 2,288 0,00 2,287 0,092 1,987 2,969 493013 Pierrel 0,713 +0,71 0,708 nr 0,515 0,822 66975 Pierrel 12 war 0,00 nr Pininfarina 3,356 +0,66 3,340 nr 2,924 5,043 45271 Piquadro 1,570 +1,36 1,587 0,020 1,527 2,355 206984 Pirelli & C. 11,410 0,00 11,422 0,320 9,867 12,717 1999588 Pirelli & C. rnc 10,220 -1,54 10,324 0,390 8,763 10,927 23648 Poligrafici Editoriale 0,233 +3,47 0,228 0,020 0,208 0,456 58118 Pop Emilia 01/07 0,00 nr Pop.Emilia Romagna 5,615 +2,28 5,605 nr 5,010 8,726 5233732 Pop.Sondrio 3,182 +1,14 3,176 0,050 2,991 4,439 2036338 Prelios 0,317 +8,56 0,309 nr 0,246 0,758 1996303 Premuda 0,215 -1,33 0,217 nr 0,215 0,413 63035 Prysmian 14,860 +0,07 14,884 0,420 12,647 19,565 1405356 4397 0 832 34 0 101 79 5434 126 30 R Rai Way 862 67 522 2887 97 211 14 P Parmalat S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 3,156 2,508 0,988 13,820 0,590 0,120 1,236 +0,06 3,171 nr 3,061 3,208 670836 +1,13 2,448 0,100 2,181 2,721 6211 +1,86 1,000 nr 0,844 1,800 2226135 +0,73 13,807 0,260 10,290 14,027 339827 +0,34 0,589 nr 0,481 0,781 1131972 +1,35 0,117 nr 0,086 0,237 893677 +0,49 1,232 nr 1,229 1,604 10677 +0,10 9,993 -0,31 13,154 0,00 18,200 +2,13 3,067 +2,76 10,010 +3,39 0,832 +0,15 13,670 +4,30 13,135 0,00 0,038 0,00 0,001 0,00 0,889 +1,75 0,290 -1,76 12,367 +0,07 7,706 -2,30 0,064 -0,15 1,335 +0,86 4,239 +1,06 6,715 +0,43 1,877 -0,62 9,782 0,00 0,349 +3,13 0,345 146,000 0,00 146,000 5,960 +1,53 5,924 10,000 13,040 18,200 3,064 10,070 0,839 13,670 13,350 0,038 0,001 0,889 0,290 12,280 7,655 0,064 1,317 4,240 6,670 1,880 9,660 nr 9,224 0,050 11,887 0,710 16,220 1,490 2,167 0,260 9,159 nr 0,717 0,090 10,750 0,520 11,844 nr 0,034 nr 0,001 nr 0,480 nr 0,235 0,450 11,476 0,140 7,252 nr 0,050 nr 1,088 0,150 3,857 0,100 5,651 nr 1,667 nr 9,630 nr nr 0,239 nr 146,000 0,100 5,006 -0,09 -0,19 0,47 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 2689 1440 157 41 3222 19,075 20,887 20,990 4,910 12,876 1,290 14,256 13,737 0,180 0,002 1,295 0,528 14,123 9,753 0,124 2,277 4,554 7,194 2,300 11,056 170164 625 3341334 5805 0 2 8693629 1509 1300 16 2957491 791 1 135 15858 727 0 5 50873858 18 0 1 7390 0 9705 194 153053 1753 825606 3 163302 156 9126952 14334 11618 609 439281 899 1594 127 0 0,457 131959 29 147,000 0 0 7,366 4947855 5395 2,488 0,500 0,458 0,884 0,908 0,550 0,690 14,350 3,820 0,059 0,000 71,650 2,860 -0,32 2,485 0,083 2,160 2,810 123218 357 0,00 0,496 nr 0,322 0,815 16900 0 +2,23 0,453 nr 0,424 0,626 25330 19 -0,06 0,888 0,020 0,712 1,000 112651615 11957 +0,72 0,905 nr 0,836 2,080 45452 93 0,00 0,550 nr 0,171 0,921 861 3 +0,44 0,693 0,028 0,563 0,784 28775334 4178 -0,97 14,388 0,150 14,230 18,180 2596765 16985 +0,26 3,815 0,070 3,568 4,124 12601706 7668 112 +5,20 0,060 nr 0,040 0,080 394558946 0,00 0,000 nr 0,000 0,001 6200000 0 -1,24 72,467 2,700 66,101 120,260 152560 2218 +0,99 2,849 0,130 2,672 5,723 1242994 469 6,135 5,820 8,100 4,090 3,770 2,294 244,400 2,236 +1,91 6,158 +0,26 5,875 +2,53 8,032 +1,94 4,101 +2,84 3,746 +0,53 2,293 0,00 244,025 +0,54 2,225 0,060 4,895 7,420 0,100 5,117 6,834 0,100 7,525 9,435 0,162 3,393 5,700 0,182 3,132 5,043 nr 1,961 2,701 nr 175,065 279,317 nr 1,941 2,645 10791806 5553 85990314 34446 3881 20 1156638 1821 1309590 1024 8109508 5219 1284 312 431950 839 25-11-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1199,00 31,2100 454,5399 24-11-2014 EURO 1197,50 965,0676 31,2988 445,2875 - BORSE ESTERE GIORNI 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 14/04/15 14/05/15 12/06/15 14/07/15 14/08/15 14/09/15 14/10/15 13/11/15 Noemalife 15 warr Novare Ratti RCS Mediagroup Recordati Retelit Risanamento Rosss -0,66 -0,29 -1,21 -0,30 -0,10 -1,17 -0,08 -0,35 0,00 -0,10 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 423.18 3263.98 9861.21 23843.91 6731.14 10699.60 4382.31 5320.86 17407.62 9042.74 17822.94 4758.25 +0.06 +0.62 +0.77 -0.21 +0.02 +0.54 +0.32 -0.53 +0.29 -0.17 +0.03 +0.07 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP V Valsoia Vianini Industria Vianini Lavori 14,700 0,00 14,691 0,230 10,252 15,526 1,310 -0,76 1,285 0,020 1,094 1,541 5,400 0,00 5,404 0,100 4,588 6,440 W World Duty Free Y Yoox Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc 7,475 -1,32 7,588 17,190 -0,81 17,348 0,055 -1,07 0,000 0,00 0,171 0,00 0,056 0,000 0,171 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 7721 4232 2928 154 39 237 6,291 10,905 4684552 1931 nr 14,250 34,569 1567388 1036 nr nr nr nr 0,049 0,000 0,167 0,143 1968578 0,008 1301701 0,294 41330 21 0 1 STAR Acotel Group 12,400 Aeffe 2,362 Amplifon 5,010 Ansaldo Sts 8,035 Ascopiave 1,805 Astaldi 5,455 B&C Speakers 5,470 Banca Ifis 13,600 183,400 BB Biotech Bca Finnat 0,451 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,515 Biancamano 0,552 Biesse 8,490 Bolzoni 2,744 Brembo 28,010 Cad It 4,042 Cairo Comm. 5,440 Cembre 10,720 Cementir Hold 5,160 Cent. Latte Torino 2,898 D'Amico 0,406 Dada 2,634 Datalogic 9,080 Dea Capital 1,617 Digital Bros 3,298 EI Towers 41,250 El.En. 24,500 Elica 1,591 Emak 0,770 Engineering 38,660 Esprinet 5,980 Eurotech 1,717 Exprivia 0,718 Falck Renewables 1,000 Fidia 3,068 Fiera Milano 6,030 Gefran 3,294 Ima 33,330 Interpump 10,800 Irce 1,827 Isagro 1,546 IT WAY 1,532 La Doria 6,730 Landi Renzo 1,147 MARR 12,950 Moleskine 1,073 Mondo Tv 1,764 Mutuionline 4,826 Nice 2,688 Panariagroup 1,276 Poligr. S.Faustino 6,060 Prima Industrie 13,630 R. De Medici 0,301 Reply 56,200 Sabaf S.p.a. 11,420 Saes 6,700 Saes rnc 5,920 Servizi Italia 4,320 Sogefi 2,400 TerniEnergia 1,540 Tesmec 0,637 TXT e-solution 7,765 Vittoria Ass. 8,500 Zignago Vetro 5,290 -0,72 12,479 +0,68 2,344 +0,40 5,013 -0,68 8,131 +0,67 1,804 +1,49 5,444 +0,55 5,483 +0,52 13,617 +0,33 183,310 -0,55 0,452 +7,28 0,511 +11,41 0,548 +0,24 8,493 -0,87 2,729 +0,32 28,022 +1,10 4,003 +0,18 5,485 +0,19 10,744 +4,84 5,124 +1,26 2,881 +2,53 0,403 +1,70 2,610 +0,22 9,090 -0,19 1,619 +0,55 3,300 -1,15 41,619 +0,49 24,431 +0,70 1,577 +3,56 0,768 -0,36 38,476 -0,17 5,955 +5,66 1,707 +1,20 0,715 -3,47 1,020 +2,61 2,983 +1,69 5,984 +0,61 3,249 +3,99 33,124 +0,28 10,811 +1,50 1,809 +3,62 1,540 -1,10 1,503 +0,75 6,707 +5,52 1,135 -0,77 12,995 +0,28 1,072 +0,51 1,769 +1,17 4,780 +0,07 2,692 +2,90 1,252 +2,11 5,872 +1,72 13,509 +7,50 0,299 -0,88 56,745 -0,52 11,440 -0,81 6,726 0,00 5,906 +1,60 4,299 +6,19 2,408 0,00 1,540 -0,93 0,636 +3,53 7,689 -0,64 8,536 -0,19 5,248 nr 12,337 nr 0,730 0,043 4,025 0,160 6,589 0,120 1,688 0,190 5,046 0,320 5,461 0,570 11,790 7,000 112,051 0,010 0,361 nr 0,460 nr 0,478 0,180 5,016 0,035 2,729 0,500 18,923 0,300 3,641 0,270 4,764 0,260 8,528 0,080 4,164 0,060 1,733 0,017 0,341 nr 2,388 0,160 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,027 1,420 0,025 0,593 0,656 36,263 0,089 5,286 nr 1,417 nr 0,634 0,032 0,904 nr 2,405 nr 5,322 nr 2,749 1,250 25,543 0,170 8,795 0,010 1,686 nr 1,433 nr 1,347 0,121 3,917 nr 0,973 0,580 10,931 nr 1,038 nr 0,500 0,120 4,012 0,043 2,650 nr 1,136 nr 5,029 nr 9,295 nr 0,262 0,700 49,074 1,000 10,449 0,150 5,700 0,167 4,575 0,140 3,685 0,130 1,948 0,060 1,416 0,016 0,595 0,250 6,896 0,180 8,492 0,220 4,928 22,772 2,388 5,013 9,184 2,331 8,372 8,612 16,383 183,594 0,585 1,053 0,837 9,609 4,081 29,592 5,299 7,745 12,298 7,237 5,897 0,733 4,221 9,964 1,627 3,740 43,537 25,139 2,033 1,058 53,806 8,712 2,639 0,998 1,487 3,579 8,759 4,228 39,275 11,196 2,248 2,312 2,094 6,770 1,582 14,403 1,738 2,225 5,319 3,599 1,606 8,131 15,715 0,361 66,064 14,295 8,844 7,824 5,649 4,961 2,372 0,904 11,972 10,749 6,389 1389 508189 244902 1413246 272663 312582 3232 31637 4067 258081 3222496 1392497 42241 12954 226383 35361 20407 2386 321731 14043 392205 623 32666 388437 127964 44426 7240 29847 203389 15202 96031 476114 123968 710188 8760 23370 6957 100921 80593 1600 102928 43568 43572 261216 29389 415639 242364 17471 1453 26409 1405 20136 3345811 7524 6158 11612 30286 22907 1752628 16600 37250 28097 11844 27189 52 252 1125 1626 423 536 60 733 2172 164 111 19 233 71 1871 36 430 183 815 29 170 44 531 496 47 1176 118 100 126 481 312 61 37 297 15 252 47 1220 1177 51 38 12 208 128 864 227 47 189 312 57 51 142 113 531 132 99 44 122 285 58 68 91 575 462 28 .Lettere e Commenti STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 LA STAMPA LETTERE AL DIRETTORE MARIO CALABRESI Gli Ogm, l’Unione Europea e i dubbi di uno scienziato Oggi lascio volentieri questo spazio a un intervento che ritengo possa essere utile ai lettori, qualsiasi posizione si abbia sul tema degli Ogm. Si tratta della testimonianza di uno scienziato italiano che racconta la sua esperienza di straniamento a contatto con la politica e la burocrazia dell’Unione Europea. Qui riferisce un episodio pubblico - che finora non era stato sufficientemente riportato – e i suoi effetti paradossali sulla vita di ciascuno di noi. aro Direttore, la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha licenziato un testo sul divieto di coltivare Ogm in Europa, che consente a ogni Stato membro di legiferare come meglio crede, esautorando le valutazioni tecniche dell’Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea (Efsa) di Parma. Cadrebbe così il principio per cui, per vietare la coltivazione di Ogm, gli Stati devono fornire prove controllate di un qualunque danno sanitario o ambientale. Da ben 16 anni una sola pianta Ogm è coltivata in Europa, il mais Bt, e nessuno Stato ostile agli Ogm ha finora prodotto prove di un qualsiasi danno, tanto che chi è contrario a tutti gli Ogm «a prescindere» si affida più che altro a premonizioni o presagi di sventura. Questo mais Bt evita due trattamenti con insetticidi velenosi per i parassiti del mais e tossici per umani e altri animali. Vietare la coltivazione di un mais Ogm del tipo Bt significa costringere gli agricoltori a usare più insetticidi e pesticidi in generale. Non a caso tra il 2000-2012 l’Europa ostile agli Ogm ha raddoppiato la sua spesa per pesticidi (da 6 a 12 miliardi di dollari), mentre gli Usa, che coltivano Ogm, spendono sempre la stessa cifra: nove miliardi di dollari. Gli scienziati Europei riuniti nell’Epso (European Plant Science Organization, cioè 28mila scienziati di ogni parte del mondo) sono disgustati dal vedere la scienza «prostituita» (questa il termine utilizzato) per accontentare le bizze dei singoli governi na- C Donne, il rispetto s’impara in famiglia 1 Non so se sia un caso che il presidente turco Erdogan abbia scelto la vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne per consegnare al paese il proprio decalogo per definirne il ruolo: totale diversità (leggasi inferiorità) fisica, sociale, intellettuale. Motivo di più per riflettere sulla condizione della donna, esposta ad ogni sorta di violenza, ridotta in condizione di schiavitù o mutilata fin da bambina. So di non dire nulla di nuovo ma nei convegni o nelle manifestazioni prevale la propensione a ritenere la donna come un esemplare da proteggere: quella che si deve combattere è una battaglia culturale dove la donna sia considerata veramente di pari dignità e valore, cominciando là dove nasce la violenza: nell’ambito familiare. Quindi è dall’educazione che bisogna partire. Non vedo altra soluzione che continuare nel paziente impegno formativo: far respirare fin da piccoli l’attenzione ed il rispetto, la delicatezza dei gesti e delle parole nei riguardi dell’altro sesso. Per formare uomini responsabili e maturi affettivamente quando incontreranno l’altra metà della mela. Non è un obiettivo a breve termine, ma se lo perseguiremo la Giornata zionali, che hanno chiesto ai loro comitati tecnici di inventarsi qualcosa per poter dire che il mais Bt è pericoloso. Epso dice sì a nuove regole, ma ribadisce che chi vieta gli Ogm non lo fa su basi scientifiche, ma politiche. Le modifiche introdotte dalla Commissione Ambiente consentono ai comitati tecnici nazionali di ammantare di parvenza scientifica scelte squisitamente politiche. Ma questo non è il solo danno. A sollevare il coperchio del vaso di Pandora degli Ogm è stato il neo-Presidente Junker in persona. Prima affermando che «i rappresentanti democraticamente eletti devono avere almeno altrettanto spazio degli scienziati». In realtà l’Efsa emette solo pareri non vincolanti a cui seguono già ora tre livelli di decisioni politiche (Parlamento, Consiglio e Commissione). Poi rimuovendo il capo dei suoi consiglieri scientifici, la Prof.ssa Anne Glover che si ostinava a voler ragionare con i dati e le prove. Se sugli Ogm l’Europa non esiste più e ognuno potrà decidere la sua legge, vietandone la coltivazione o introducendo quella di centinaia di nuovi Ogm, dove andremo a finire? Se cade il filtro dell’Efsa, una volta coltivati in uno Stato dell’Unione i nuovi Ogm potranno liberamente circolare in Europa? Oppure si scateneranno guerre doganali alle frontiere dei vari Stati della (ex) Unione? E se si può derogare dall’Europa per gli Ogm, perché non per i flussi dei migranti o per il rapporto deficit-Pil? L’obiettivo del presidente Junker è di normare gli Ogm, accordandosi sottobanco con le multinazionali statunitensi che continueranno a produrli altrove per esportarli da noi a milioni di tonnellate, oppure quello di aprire una crepa nell’Unione e permettere che si vada verso un’Europa di serie A ed una che va più lenta? La partita degli Ogm sembra essere più complessa di quello che ci viene raccontato. Gli schieramenti non sono tra chi è pro o anti Ogm, ma tra chi crede nel progetto di un’Europa unita e chi vuol tornare all’Europa degli egoismi e delle ideologie. ROBERTO DEFEZ IBBR-CNR E COMITATO OGM DI EPSO www.lastampa.it/lettere mondiale contro la violenza sulle donne non sarà inutile. GIULIA L. MESTRE Le 5 notizie più lette della settimana 1° 25% Caso Eternit, prescrizione per tutti gli imputati 2° 13% Parte per una missione nello spazio la prima donna italiana 3° 12% La crisi dell’economia 4° 11% Milano, disordini legati agli sgomberi delle case occupate 5° 9% Regionali, forte astensione e vittoria del Centro Sinistra Sondaggio Istituto Piepoli c. contatti E-MAIL: LETTERE@LASTAMPA.IT FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI MARTEDÌ 25 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 252.402 COPIE TM L’editoriale dei lettori COSÌ INIZIA L’ILLEGALITÀ GIANGUIDO CASTAGNO Sui treni il peggio del “come eravamo” 1 Qualche mese fa la ferrea decisione: è tempo di crisi, bisogna fare sacrifici. Così ho deciso di iniziare il mio calvario di pendolare di lunga percorrenza. Solo nelle ultime due settimane ho visto cose che voi umani potete immaginare, se siete in Italia. Treni cancellati, ritardi, treni in panne per guasti, treni che in alcuni tratti viaggiano alla velocità di un bradipo ferito. Ma il punto è un altro: osservando l’umanità stanca che popola binari e carrozze, si respira mestizia; è la sensazione di essere rimasti indietro, o peggio, di essere ritornati a come eravamo, ma con uno spirito di amara e consapevole rassegnazione anziché di progettazione e slancio verso il futuro... SILVIA ZULLO Gli studenti delle Accademie 1 Nell’articolo «Strano LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO Quotidiano fondato nel 1867 2 boom all’Accademia. 6 studenti su 10 sono cinesi» c’è un refuso nelle cifre. Il totale è da intendersi sugli studenti stranieri. Chiedo scusa per l’errore: la sostanza dell’articolo e il problema restano identici come testimoniano le dichiarazioni degli intervistati. [FLA.AMA.] Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 402,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 ta circolando in rete un testo sul quale vale la pena fare qualche riflessione: narra dell’esperimento di ricercatori americani che per indagare sul diffondersi dell’illegalità abbandonarono due auto identiche, una nel quartiere ad alto rischio criminale del Bronx, a New York, e l’altra in un ricco e prestigioso quartiere di Palo Alto, in California. L’auto nel Bronx durò poco, venne rapidamente danneggiata, saccheggiata e infine distrutta, quella a Palo Alto rimase intatta, ma solo fin quando i ricercatori non ne sfondarono un finestrino. Fu come un segnale: in breve tempo si susseguirono atti vandalici e furti che ridussero anche quest’auto ad un rottame. I ricercatori conclusero che il finestrino sfondato aveva trasmesso un senso di deterioramento, di rottura dei codici di convivenza, come se si fosse sollevata una barriera oltre la quale il proliferare di analoghi atti diventava quasi uno sviluppo naturale ed incontrollato, indipendentemente dallo status sociale dell’ambiente in cui ciò avveniva. La chiamarono la «teoria delle finestre rotte»: succede che quando in un edificio abbandonato viene rotto un vetro, ben presto vengono frantumati tutti gli altri. Una piccola violazione delle regole della convivenza civile, non sanzionata, induce a spingersi sempre un po’ più avanti: dalla piccola trasgressione si arriva alla violazione della legge, e la società, anestetizzata dall’affievolirsi del senso di colpa, non sa farsene carico. Il percorso comincia veramente dal basso: se vogliamo essere banali, e magari anche essere tacciati di manicheismo, dal saltare i tornelli della metropolitana. Furto è e furto rimane, anche se si troverà sempre qualcuno incline a considerarlo un gesto innocente. Per sapere a quali vertici si può arrivare, basta sfogliare un qualunque giornale, un qualunque giorno. S classe 1937, ritirato dal lavoro, Torino oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail abbonamenti@lastampa.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. 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L’irrisoria cifra spiega perché la decisione della Grand Jury (stavolta non federale ma dello Stato del Missouri) di non rinviare a giudizio Darren Wilson, poliziotto bianco di Ferguson, sobborgo di St. Louis, accusato di avere ucciso il giovane afroamericano Michael Brown, incendia il Missouri, fa occupare il ponte di Brooklyn e marciare da New York alla California, mentre – invano – il presidente Obama e la mamma della vittima invocano calma. Le opposte narrative politiche e culturali non si riconciliano. Per una, non si tratta di razzismo, ma di statistica: il 96% dei reati, per esempio a New York, è commesso da neri e ispanici, naturale che la polizia stia allerta. Per gli attivisti dei disordini, come per milioni di pacifici cittadini Usa che seguono gli scontri sullo smartphone, la polizia bianca ha un doppio standard. Spara ai sospetti per il colore della pelle, il rione, il vestito. Il caso del ragazzo nero Trayvon Martin, ucciso da un vigilante bianco perché portava il cappuccio della felpa alzato («avessi un figlio, sarebbe come Trayvon» lamentò Obama), la grottesca vicenda del professore di studi afro-americani ad Harvard «Skip» Gates, arrestato mentre cercava di rientrare a casa, senza chiavi, da un poliziotto che lo scambia per un ladro, fino al bambino nero di 12 anni ucciso domenica a Cleveland da un agente, perché giocava con un revolver di plastica, fan parlare di «epidemia razzista». Ogni 28 ore la polizia Usa uccide un afroamericano, di solito maschio sotto i 30 anni. A Ferguson, i testimoni oculari si dividono. Per quelli dell’accusa l’agente Wilson avrebbe sparato a bruciapelo all’inerme Brown. Per i testimoni della difesa Brown avrebbe aggredito Wilson, picchiandolo: solo allora l’agente avrebbe sparato. La difesa allega foto del poliziotto con li- Q Illustrazione di Dariush Radpour FORZA ITALIA IN CERCA DI ALTERNATIVE MARCELLO SORGI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ove possa portare la ripresa di iniziativa del leader di Forza Italia è difficile dirlo: Berlusconi stesso mostra di essere consapevole del ridimensionamento del suo ruolo - dopo l’uscita da Palazzo Chigi, la condanna definitiva in Cassazione e la decadenza dal Senato - quando spiega che sarebbe disposto a passare in seconda linea, lasciando la prima all’«altro Matteo». Ma sa anche di essere l’unico in grado di richiamare alle urne immoderati rifugiatisi nell’astensione. Più chiaro invece è come sia nata la svolta che ha lasciato stupiti anche molti esponenti del suo partito, che lo avevano appena sentito parlare al vertice di Forza Italia. Dopo mesi trascorsi a considerare Renzi a metà tra il D suo erede politico e una sorta di sesto figlio, Berlusconi s’è convinto che tenersi aperta solo questa possibilità stava diventando rischioso. Di qui la decisione di tornare a dedicarsi alla ricostruzione del centrodestra, a partire dalla personalità di Salvini, che più di tutti ha mostrato di saperci fare ed è stato premiato in quest’ultimo passaggio elettorale. Quanto a Renzi, più che sulla legge elettorale, l’ex-Cavaliere vuol metterlo di nuovo alla prova sul Quirinale. Giorno dopo giorno, infatti, la sensazione che si va diffondendo negli ambienti politici è che la scelta di Napolitano di por fine al suo secondo mandato sia irreversibile, ed anche se il Presidente cercherà di concordare i tempi e i modi della sua uscita avendo cura di cercare di favorire un’intesa sulla sua successione, sarà opportuno per tutti tenersi pronti e tentare di sondare il terreno anzitempo. L’in- cubo di Berlusconi, in sostanza, è di restare escluso dalla grande partita del Colle: ecco perché propone di accordarsi su una candidatura di autentica garanzia, che non sia scelta «contro nessuno, neppure contro Grillo». E che magari, un domani, possa agevolare una sua riabilitazione politica e giudiziaria. Si dirà che, ridotto com’è ridotto, l’ex-premier non è più in condizioni di dettare condizioni, e pure l’ambizione di giocare un ruolo da «padre della patria», dopo il ventennio che s’è lasciato alle spalle, è sovradimensionata. Ma Berlusconi ha dimostrato altre volte, contro i tanti scetticismi che accompagnano le sue uscite, che il suo intuito non mente. Anche stavolta, dunque, se dice che per Renzi l’epoca delle vacche grasse è finita e comincia quella del filo da torcere, qualche ragione, si può star certi, ce l’avrà. L’ULTIMA FALSA SCELTA DEI PAESI AFRICANI MAHAMOUD ALI YOUSSOUF* ista la crescita delle economie asiatiche e la loro voglia di giocare un ruolo più importante sulla scena mondiale, è stato suggerito che l’Africa dovrebbe scegliere tra mantenere la sua alleanza con l’Occidente e abbracciare nuove alleanze con l’Oriente. Questa è la stessa falsa scelta che fu chiesta ai paesi africani durante la Guerra Fredda, quando l’Unione Sovietica e l’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, erano in competizione per esercitare un’influenza esclusiva su tutto il continente. L’idea che l’Africa debba ancora una volta scegliere tra due blocchi in competizione – quello cinese e quello occidentale – in quest’ultimo periodo è molto diffusa tra analisti, gruppi di riflessione e giornalisti. Ridurre le opzioni africane a una simile, rozza scelta evoca lo spettro di un nuovo «Grande Gioco», con le potenze straniere ancora una volta impegnate a spartirsi il continente a loro vantaggio. Secondo questa narrazione gli investitori asiatici, soprattutto cinesi, saccheggeranno le risorse del continente fino a quando non rimarrà nulla. I governi e le imprese africane hanno una visione più sfumata. Negli ultimi anni, gli inve- V stitori occidentali hanno fissato la loro attenzione su mercati emergenti come il Brasile e la Cina, lasciando una carenza di finanziamenti per i mercati pionieri dell’Africa. Molti dei nostri partner asiatici sono riusciti a sviluppare la loro base industriale, cosa che vorrebbero fare anche i Paesi africani. La Cina, dopo tutto, è oggi la più grande economia del mondo (in termini di potere d’acquisto), appena tre decenni dopo essersi aperta a un rapido sviluppo. Nel frattempo, la crescita economica in Africa non è più una remota promessa, ma una realtà. Secondo la Banca Mondiale, il Pil dell’Africa sub-sahariana nel 2013 è cresciuto a un tasso annuo del 4,7% e dovrebbe accelerare fino al 5,1% nel 2015 e nel 2016. Oggi, nessun investitore globale può permettersi di ignorare l’enorme potenziale dell’Africa. Allo stesso modo, nessun Paese in via di sviluppo dovrebbe ignorare le grandi opportunità implicite nel coinvolgimento con le potenze emergenti dell’Asia. È naturale che il commercio e le relazioni diplomatiche tra i due continenti così dinamici debbano tendere a moltiplicarsi. I numeri sono impressionanti. Le esportazioni dall’Africa verso l’Asia sono cresciute oltre sei volte tra il 2001 e il 2011. Gli scambi commerciali tra i due continenti ormai corrispondono quasi a quelli tra l’Africa e l’Europa, e la Cina è diventata il primo partner commerciale dell’Africa, con flussi economici cresciuti dagli 11 miliardi di dollari del 2000 ai 210 miliardi dollari dell’anno scorso. Gli investimenti diretti della Cina in Africa sono saliti da nemmeno 500 milioni di dollari nel 2003 ai 15 miliardi del 2012. E c’è un sacco di spazio per un’ulteriore crescita. L’Africa rappresenta solo il 5% del commercio e degli investimenti all’estero della Cina nel loro complesso. Un dato surclassato dagli investimenti cinesi negli Stati Uniti, per esempio, dove la Cina da sola ha accumulato 1.300 miliardi dollari del debito pubblico statunitense. Il premier cinese Li Keqiang è stato esplicito a proposito del desiderio del suo paese di stringere un rapporto sempre più stretto con il continente, basato sul rispetto reciproco, con un impegno per lo sviluppo delle comunità africane. È significativo che, benché l’Africa rappresenti solo una piccola frazione degli investimenti esteri della Cina, ha ricevuto quasi la metà del totale dei suoi aiuti esteri. Per l’Africa, l’obiettivo dev’essere costruire un ambiente favorevole agli investimenti. Stringendo legami con l’Asia i governi africani hanno l’opportunità di imparare dalle storie di successo economico della regione, incentivando al tempo stesso lo sviluppo industriale dei loro paesi. Gran parte degli investimenti asiatici in Africa si è concentrata sulle infrastrutture in grado di supportare direttamente le priorità africane: telecomunicazioni, centrali elettriche e linee di trasmissione, acqua e servizi igienico-sanitari, strade e ferrovie, porti, trasporti aerei e aeroporti. Questi investimenti rappresentano un impegno a lungo termine e l’Africa ne trae vantaggio in molti modi, non solo ottenendo ora posti vidi in ospedale, l’accusa cita un verbale in cui un superiore ordina a Wilson di recarsi al Pronto Soccorso. Dalla Centrale di Polizia confermano che si cercava il rapinatore di una tabaccheria, cappello rosso e calze gialle, che aveva sottratto anche una scatola di sigari sottili in compagnia di un complice. Brown indossava un cappello da baseball rosso, calze gialle, fumava un cigarillo ed era con un amico. Fatalità? Brutalità? La Grand Jury, come solo nello 0,006 dei casi, ha deciso Fatalità. I giurati erano sei uomini e tre donne bianche, due donne e un uomo afroamericani: per rinviare a giudizio Wilson servivano nove voti. Ma la legge, ripetuta a memoria ai giurati, impone che il rinvio alla sbarra avvenga «solo se l’accusa è credibile al di là di ogni ragionevole dubbio». La Grand Jury di Ferguson, che riflette il tessuto della Contea di St. Louis, 24% neri, 68% bianchi, non ha visto reati «al di là del dubbio», né omicidio volontario, né preterintenzionale. Ho fatto parte di una Grand Jury a Manhattan e ho raccontato a La Stampa la mia esperienza goo.gl/ KVwbjb. C’erano giurati che, non appena il pubblico ministero lanciava l’accusa e i poliziotti testimoniavano, alzavano la mano per il rinvio a giudizio. Una giurata, nera e coltissima, contestava invece puntuale ogni caso. Una volta abbiamo respinto l’incriminazione, sollevando l’ira dei pm. In America non c’è obbligo di azione penale come in Italia, i prosecutors si sforzano dunque di andare davanti alla Grand Jury solo con casi formidabili, a prova di avvocati difensori e giurie popolari (l’avete visto nei film e telefilm). Perché a Ferguson l’equilibrio si spezza? Perché viviamo in diretta web. Dalla morte di Brown al no della Grand Jury, una valanga di tweet, 450 al secondo, 3,5 milioni solo ieri notte, acceca paese e giudizi. La mappa dei Big Data http://goo.gl/17P0PY trasforma in luce i tweet di notte e l’America si illumina irata. I pm non se la son sentita di non portare alla Grand Jury un caso tanto controverso, la Grand Jury di rinviare a giudizio Wilson. Alla vigilia del Thanksgiving, che domani raccoglie le famiglie intorno al tradizionale tacchino arrosto, la pistolettata di Ferguson rimbomba sul web e ricolora l’America, in bianco e nero. www.riotta.it di lavoro, ma anche una base industriale più avanzata, che nel futuro favorirà l’occupazione e stimolerà a lungo la crescita economica. Questi investimenti sostengono anche le aspirazioni dell’Africa a una maggiore mobilità, una maggiore produttività, e a un ruolo più importante nel commercio mondiale. E, favorendo la competitività per i progetti e mobilizzando una gamma più diversificata di investitori, hanno anche stimolato la sicurezza economica dell’Africa. Naturalmente, gli investimenti a breve termine e la crescita economica non possono andare a scapito dello sviluppo sociale a medio termine e della creazione di posti di lavoro o la sostenibilità e la stabilità a lungo termine. Lo sappiamo, e così i nostri partner. È responsabilità di tutti i governi africani garantire che gli investimenti e i partenariati - sia con gli investitori dei mercati emergenti come la Cina, il Brasile, l’India e gli Stati del Golfo, o con l’Europa e gli Stati Uniti – siano stipulati con equità. Vedere i legami tra l’Africa e l’Asia come parte di una battaglia tra Oriente e Occidente è semplicistico, obsoleto, e, soprattutto, va nella direzione sbagliata. Il maggiore interesse verso il continente è il risultato delle riforme che hanno incoraggiato gli investitori stranieri - provenienti dall’Oriente come dall’Occidente - e di una crescente capacità dell’Africa di ottenere condizioni migliori per la sua economia e la sua gente. *Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale della Repubblica di Gibuti Copyright: Project Syndicate, 2014. www.project-syndicate.org traduzione di Carla Reschia 30 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Opera Roma, sì dei lavoratori CULTURA SPETTACOLI L’assemblea dei lavoratori ha ratificato a stragrande maggioranza (con sette no e quattro astenuti) l’accordo votato due giorni fa dal Cda del Teatro dell’Opera di Roma. Un’assemblea comunque «assai infuocata» riguardo al taglio dei salari accessori per tutti i 460 dipendenti. Quello di ieri era l’ultimo passaggio per evitare il licenziamento collettivo di 180 lavoratori del Coro e dell’Orchestra della Fondazione lirica, che ormai appare scongiurato. & M IRELLA SERRI L o storico Teopompo di Chio, vissuto nel IV secolo a. C., descrive divertito la mancanza d’inibizioni degli antichi etruschi. Se un visitatore bussava alla porta di un signore in quel momento in dolce compagnia, il servo avvertiva che il padrone stava facendo all’amore e che si sarebbe liberato al più presto. Per entrambi i sessi era poi normale girare senza veli e concedersi en plein air audaci giochi. Oppure abbandonarsi a intrecci sadomaso come quello raffigurato sulla tomba della «flagellazione» della necropoli di Monterozzo, vicino Tarquinia, dove due uomini frustano una donna che li accarezza. Quella popolazione, insomma, non possedeva il nostro comune senso del pudore e in questa disinvolta gestione della privacy maschi e femmine si ponevano sullo stesso piano. Lo scenario cambia radicalmente a Roma, in età repubblicana. La riservatezza era praticata, eccome. Le performances erotiche non venivano ostentate, però l’autorità di un pubblico personaggio dipendeva anche da queste. Il pater familias, ci spiega Seneca, a cui era concesso diritto di vita e di morte sui propri cari, nel sesso doveva essere attivo e mai passivo, per non smentire il proprio ruolo di dominatore. Guai, dunque, se fosse stato reso noto che le fanciulle o gli schiavi con cui si trastullava (la bisessualità era largamente praticata) per caso avessero provato piacere. «Marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti»: Giulio Cesare diventò per questi suoi molteplici accoppiamenti VIZI PRIVATI PUBBLICHE VIRTÙ Cesare era detto «marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti» l’emblema del vero romano, doppiamente vincitore sia in battaglia che tra le coltri. Al condottiero va il merito di aver incarnato lo stereotipo, anche in senso letterale, del latin lover. Già, proprio così. Un’arte, questa della seduzione, in cui i maschi italiani, a partire dagli antichi romani, sembrano essere tra i maggiori esperti. Adesso, a spiegarci dove e come nasce il mito dell’amante latino alla maniera di Casanova o del bel tanguero Rodolfo Valentino, è Cinzia Giorgio in Storia erotica d’Italia. Gli amori, gli scandali, il sesso e la vita privata: la storia d’Italia che avreste sempre voluto leggere e nessuno ha mai osato raccontare (Newton Compton editore, pp. 330, € 9,9). La figura del playboy made in Italy è universalmente conosciuta, afferma la studiosa di Women’s Studies, non solo perché ha origini lontane ma anche perché si è mantenuta in vita a lungo grazie alla persistente disparità tra uomo e donna, sostenuta per secoli dalla Chiesa cattolica e le cui basi furono gettate dai latini. Dopo il celebre ratto delle Sabine, racconta Tito Livio, le matrone rapite a cui fu proposto di tornare a casa si rifiutarono. Le aveva convinte Romolo dicendo che «avrebbero avuto mariti migliori di quelli che avevano lasciato i quali si sarebbero fatti perdonare del ratto con il trasporto della passione». Livio alimenta così la leggenda che i connazionali fossero gli unici ad esser tanto appassionati e dotati. Quest’aura continua a illuminare il Un’illustrazione di Nisle dai Diari di Casanova del 1850 Cinzia Giorgio ha raccontato l’archetipo del latin lover in Storia erotica dell’Italia di Newton Compton Ascesa e caduta del latin lover un archetipo tutto italiano Un libro racconta la storia erotica del nostro Paese Dagli sfrontati etruschi ai dongiovanni stanchi del ’900 Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella celebre scena della fontana di Trevi, tratta dalla Dolce Vita di Fellini (1960) maschio latino (come narra Boccaccio) pure nei secoli bui, quando gli ostacoli alla conquista del gentil sesso diventano quasi insuperabili. Il «Canon Episcopi», vademecum per i vescovi per combattere la stregoneria, diffonde l’idea che nella donna sedotta e abbandonata alberghi il diavolo. Però il playboy medievale mantiene intatto il suo virile appeal. I muscoli amatori li esibisce con le cortigiane: già numerose presso i romani (divise in categorie, dalla «noctiluca», lucciola notturna, alla «bustuaria» che stazionava nei cimiteri) si dividono in «oneste» - mantenute da più benefattori - e in «prostitute di lume», che si concedono nel retrobottega dei maestri candelieri giusto il tempo di durata di una piccola candela (da cui «reggere il moccolo» ovvero il terzo incomodo in un incontro amoroso). A queste si aggiungono le belles de jour della Serenissima, descritte dall’Aretino, capaci di intrattenere dotte conversazioni a busto scoperto. La notorietà di un personaggio è supportata dal metro delle sue conquiste: di Raffaello, notevole amatore scomparso a soli 37 anni, Vasari dirà che era stato portato alla tomba dal troppo «coito» e lo LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 È morto Lewis Baltz fotografo della New Topography . 31 bellezza in paesaggi desolati e luoghi dimenticati. Baltz ha pubblicato numerosi libri, oggetto anche di mostre, quasi tutti lavori «topografici», che hanno ridefinito l’immagine del paesaggio americano. Tra i volumi si ricordano The New Industrial Parks, San Quentin Point, Candlestick Point e Nevada, che testimoniano i cambiamenti operati dall’uomo e dalla tecnologia all’ambiente. Le sue opere minimaliste si trovano in importanti musei quali il Whitney Museum of American Art di New York, il Museo d’Arte Moderna di Parigi, il San Francisco Museum of Modern Art, il Museum of Contemporary Art di Helsinki, la Tate Modern di Londra. Il fotografo statunitense Lewis Baltz, uno dei massimi esponenti della visual art e del movimento «New Topographic», è morto a Parigi all’età di 69 anni in seguito ad un tumore ai polmoni. Nato nel 1945 a Newport Beach, in California, Baltz si affermò agli inizi degli Anni 70 come uno dei principali esponenti del «New Topographic» che propose una «contro-estetica» della fotografia sottolineando Sfogliare i libri in streaming un’idea nata a Torino Una start up creata da quattro laureati ha concepito la possibilità di leggere le opere online prima di Amazon. E adesso cerca di decollare MARIO BAUDINO S ono arrivati ben prima di Amazon, ma hanno avuto serie difficoltà a farsi ascoltare e a essere presi sul serio. Quattro giovani torinesi hanno elaborato due anni fa non solo l’idea ma anche il software per la lettura in streaming, quella che si fa pagando un abbonamento mensile proprio come accade su Kindle unlimited. La spiegavano in giro, e portavano a casa solo scetticismo. Poi, a poco a poco, le cose si sono mosse, anche se soltanto dopo il clamore suscitato dal gigante on-line di Seattle. Ora Giuseppe Spezzano, Mario Cardillo, Gianluca Ambrogio e Davide Pani, 28 anni a testa, tre ingegneri e uno psicologo dell’organizzazione (Cardillo) hanno una chance di no sfogliate: chi è più letto riceve di più. Sembra l’uovo di colombo, ma per farlo stare dritto c’è voluto molto tempo e molta fatica. I quattro giovani avevano esordito con un sito di self-publishing, ancora studenti. Era un gioco con i compagni di corso. Poi, due anni fa, quando in rete si è cominciato a parlare di lettura in streaming, senza cioè acquistare il libro elettronico hanno cominciato a elaborare il progetto. In America nel frattempo una start up molto simile, Oyster, è diventata un’azienda importante. Partire da Torino è stata più dura. «Porte chiuse - raccontano - e soprattutto porte che non si sapeva neppure dove fossero. Siamo andati in giro per l’Italia accolti piuttosto freddamente, qualcuno ci ha anche presi in giro. Sei mesi fa molti editori non sapevano che cosa fosse la lettura in streaming». Ora è diverso, visto che «se lo ha fatto Amazon», si è cominciato a pensare, «allora si può fare». I colloqui si sono infittiti, anche coi grandi gruppi. «Ora due ci stanno ad ascoltare, uno decisamente ci snobba». Pazienza, magari cambierà idea. Gli editori devono mettere a disposizione i libri, va da sé. Ma poi servono soldi, e per quelli servirebbero i «business angels», come vengono definiti i finanziatori di start up. Purtroppo volano soprattutto all’estero. «In Italia manco si sa dove stiano di casa. Noi ne abbiamo scovato uno, ma grazie a una catena di amicizie». In compenso Gianluca Ambrogio è partito per Londra, e in due settimane ne ha trovati 11 con cui intanto avviare il discorso. Servono investitori. I quattro di Bookolico dalla laurea in poi hanno rinunciato a cercarsi uno stipendio, investono in lavoro, e prima di incontrare il loro business angel, ci mettevano anche i soldi. «Ora però dobbiamo allargarci, poter contare su più collaboratori perché da soli non riusciamo a tener dietro a tutto. Dobbiamo investire in tecnologia e in marketing. Sulla rete siamo molto noti, ma non basta», spiegano pur senza la minima traccia di pessimismo. Finora hanno vissuto come quelli che hanno da sparare una sola cartuccia: e questo è ad esempio il motivo per cui hanno puntato tutto, all’inizio, sull’ambiente Ios; ma sarà indispensabile l’App per Android, e al più presto. C’è poco tempo. «Una start up ragiona di sei mesi in sei mesi», ti spiegano sapendo di essere, per così dire, molto precari. In qualche modo Amazon ha però dato loro, del tutto involontariamente, una (piccola) mano. E una soddisfazione. «Siamo pur sempre arrivati prima. Anche a firmare qualche contratto». BOOKOLICO Per 9,90 euro al mese, il sito permette di accedere tra gli altri ai testi di Feltrinelli JULIUS NISLE/AKG-IMAGES /MONDADORI stesso eccesso viene evocato per Ludovico Sforza, «il Moro», che ha avuto tanti incontri ravvicinati con «una sua puta molto bella» (la sedicenne Cecilia Gallerani che Leonardo raffigurò ne La Dama con l’Ermellino). Così, è ancora un altro esempio, la leggenda di Niccolò Paganini, gran seduttore, cresce anche per via delle dicerie sulla notevole estensione delle parti più intime. Mentre il ministro e presidente del Consiglio Francesco Crispi finisce sotto processo per le storie d’amore, Gabriele D’Annunzio, che le sue infinite liaisons non le teneva certo nascoste, scrive il Piacere (al maschile, s’intende). Per non parlare di Benito Mussolini, gran tombeur e consumatore ogni giorno di rapporti con plurimi «orinatoi di carne» (durata massima 15 minuti). Connotato da un «pragma della banda e del capintesta bassamente erotico, un basso prurito ossia una libido di possesso, di comando, di esibizione, di cibo, di femmine, di vestiti, di denaro, di terre, di comodità e di ozi», come Carlo Emilio Gadda descrive l’abbuffata di sesso e di potere che le camicie nere ostentano come medaglie belliche. Vitaliano Brancati, poi, ne Il bell’Antonio smonta la fama di galletto dell’italiano meridionale e nella trasposizione cinematografica il personaggio è interpretato da Marcello Mastroianni. Il quale impersona sul grande schermo anche uno dei più celebri conquistatori, Marcello Rubini della Dolce vita. Nemmeno in tempi più recenti il latin lover ci abbandona: Gianna Nannini ne canta le brame degli occhi fissi sul «décolleté». Attualmente il mito, complice i cambiamenti della mentalità femminile, ha perso smalto. Il falchetto rapace impersonato da Alberto Sordi ne Il seduttore è un po’ spiumato. Ma non demorde. Madonna scrive sulla sua t-shirt: «Italians do it better». E la leggenda che gli «italiani lo fanno meglio» continua. provarci davvero. Il loro sito, Bookolico, propone attraverso una app per i-pad un bel catalogo di una trentina di editori dove scegliere i titoli da leggere in abbonamento, a 9,90 euro al mese. E’ un catalogo di prova, e in questo momento l’accesso è gratuito a un certo numero di lettori ammessi al periodo di test, ma è già molto più raffinato di quello del Kindle unlimited, infarcito di titoli autopubblicati. Qui ci sono Feltrinelli, Nottetempo, Hoepli, Add e tanti altri medio piccoli, con libri di qualità. E molte possibilità: per i lettori di sapere che cosa stanno sfogliando gli «amici» e in prospettiva di poter discutere tra loro, per gli editori un gran numero di informazioni e statistiche interessanti, per esempio le pagine più lette di ciascun libro, ovvero i momenti di massimo gradimento, quasi un auditel. Bookolico conta infatti non tanto i libri quanto le pagine, riconoscendo all’editore una certa cifra per ognuna di quelle che vengo- Elzeviro ELENA LOEWENTHAL L’arte d’invecchiare secondo Marc Augé S arà vero? Difficile dire se sia un auspicio, una certezza o una minaccia. Il sottotitolo del nuovo libro di Marc Augé dice che «la vecchiaia non esiste», ma in fondo le pagine che lo compongono sono un invito non a negare bensì ad accettare tale condizione. Il tempo senza età Illustrazione di Alberto Ruggieri (Cortina editore, pp. 104, € 11) non è di fatto una disamina dell’assenza bensì una proposta per affrontare il tempo che passa non negandolo e nemmeno piangendolo. Augé parte dall’assunto che «la vita rappresenta una lunga e involontaria indagine» e invita a cogliere la dicotomia fra età, che è «la spunta minuziosa dei giorni che passano», e il tempo, che invece «è una libertà». Di fronte allo stillicidio dei giorni che procede per accumulo, l’unica resistenza possibile non sta nella chirurgia plastica, nello sconforto o in un volontario rimbambimento, ma nell’uscire dalla nostalgia, trattando la vecchiaia – che comunque esiste eccome! – con i riguardi che gli antichi riservavano alle Erinni, dee della vendetta, chiamandole «Eumenidi» o «Benevole». L’ultima età della vita, in fondo, è emblematica della condizione umana, in bilico fra una consapevolezza che diventa energia (e che a volte sfiora pericolosamente il delirio di onnipotenza) e una fragilità connaturata. Augé dichiara che quando qualcuno gli chiede l’età risponde che ovviamente la conosce. Ma non ci crede. Perché l’età è qualcosa di superficiale, una specie di etichetta che ci viene incollata addosso ma che il più delle volte è molto lontana dalla percezione che abbiamo di noi stessi. Quest’ultima è fatta di ricordi e speranze, di nostalgie e progetti, di emozioni antiche e nuove. Di illusioni e della nostra instabile capacità di stare soli con noi stessi. Quella di Augé non è una ricetta facile, né di immediata assimilazione. In primo luogo, perché ci impone di non cadere nella trappola del giudizio: la vecchiaia è cosa buona o no? Piuttosto, spiega, «bisogna inchinarsi al suo orgoglio», anche se è fatta di cedimenti, rinunce, debolezze. E poi perché non propone soluzioni ma una disposizione d’animo che sia costante consapevolezza invece di rimozione. Si tratta insomma, di scendere a patti con i ricordi invece che rincorrere l’esperienza, e accettare cio che è per definizione inaccettabile: muoriamo tutti giovani. Troppo presto. È La recensione ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH Adolescenza istruzioniperl’uso iunti a metà festival si può provare a tirare una prima impressione su Torino 32, la sezione competitiva su cui la giuria presieduta da Ozpetek si dovrà pronunciare. Anche se a volte le carte si rimescolano, la sua è un’anima divisa in due fra cinema di genereecinemachegioca(oalmeno prova a giocare) sulla corda autoriale, con risultati in entrambi i casi alterni e qualche filo tematico ricorrente. Come quello di una condizione adolescenziale vulnerata dal seme della violenza quale troviamo al centro di Violet, interessante opera d’esordio del belga Bas Devos. Il quale attacca in stile Haneke mostrandoci sugli impersonali schermi di video sorveglianza di una galleria di Bruxelles l’anatomia di un’aggressione che lascia un giovanissimo a terra ucciso. Sporco di sangue e sconvolto, Jess che era con lui torna solo alla sua borghese, tranquilla routine dove nulla ormai gli appare normale, dove negli sguardi di tutti legge la colpa di esser sopravvissuto. E Devos gli sta incollato addosso suggerendone con finezza l’imploso dolore attraverso un’imbastitura di piccoli indizi: silenzi, suoni, immagini rarefatte fino all’astrazione, momenti di confuso terrore e attimi lievi, come quando Jess e i suoi compagni scorrazzano nelle foreste in mountain bike. Anche gli argentini Rocio Caliri e Melina Marcow che firmano Anuncian Sismos scelgono di raccontare, ispirandosi alla realtà, uno scenario adolescenziale devastato dalla violenza seppur di segno opposto: qui si parla di morte autoinflitta, di un’ondata di suicidi di adolescenti che lascia fratelli e genitori alle prese con una tormentosa elaborazione del lutto. Ma in questo caso la sensibilità non basta, il registro minimalista sconfina nell’esiguità e la povertà di mezzi si sente tutta. G Fermo raro avere ben tre attori protagonisti di grande carisma da cui non staccare gli occhi di dosso. Tre tipi che più diversi non si può: l’uomo della porta accanto che si ritrova coinvolto suo malgrado in un omicidio e si mette in gioco - Michael C. Hall in un ruolo esattamente rovesciato rispetto a quello del serial killer tv che lo ha reso famoso, il diabolico Dexter; il galeotto in libertà vigilata, ma soprattutto padre alle prese con le derive da immagine STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 TorinoFilmFestival2014 32 .Spettacoli Dexter è tornato, ma stavolta è l’uomo della porta accanto snuff movie del figlio criminale, un grande Sam Shepard dilaniato e tragico; infine l’investigatore privato al di là di ogni regola e dalla rossa Cadillac, un Don Johnson versione vintage, un bello che invecchia bene sullo schermo diventando sempre più intrigante. Siamo in Cold in DI CLAUDIA FERRERO FULVIA CAPRARA My week with Marilyn e non fosse per via della carriera scintillante, dei ruoli in teatro, e poi al cinema, da My week with Marilyn ai Miserabili, Eddie Redmayne, grande sorriso e tante lentiggini, sembrerebbe un classico ragazzino anglosassone in vacanza in Italia. Nato a Londra, in una famiglia che non ha nulla a che vedere con il mondo dello spettacolo, ex- allievo di Storia dell’arte a Eton e poi a Cambridge, debuttante in palcoscenico con un regista del calibro di Sam Mendes, Redmayne è invece astro nascente della cinematografia hollywoodiana, diviso tra rumorosi blockbuster e film più intimisti, con un’agenda sempre fitta di impegni. Ieri sera, al Tff, ha ricevuto il Maserati Torino Award, ma l’impressione è che, dopo aver interpretato il fisico Stephen Hawking nella Teoria del tutto, la lista dei riconoscimenti sia destinata ad allungarsi. Di Oscar, naturalmente (gli attori sono rigorosamente scaramantici) non vuole nemmeno sentir parlare, ma il modo con cui ha interpretato lo scienziato ricorda il Daniel DayLewis del Mio piede sinistro. Jupiter ascending Il film racconta la settimana che la Monroe trascorse in Gran Bretagna per le riprese del Principe e la ballerina e dei momenti passati insieme a Clark (Redmayne) Nell’attesissimo film di fantascienza dei fratelli Wachowski con Mila Kunis e Channing Tatum, Redmayne è un perfido alieno figlio dell’imperatrice S Redmayne “Io, tra scienza e fantascienza” L’attore inglese emergente: “Dopo Hawking sarò un alieno perfido per i fratelli Wachowski” Quando ha deciso che sarebbe diventato attore? «Amo recitare da quando ero bambino, ma non avrei mai pensato di riuscire a farlo davvero. Ho iniziato a Cambridge, e poi ho continuato. Insomma, non ho mai preso una vera decisione, le cose sono venute una dopo l’altra, ho avuto molta fortuna e anche adesso, quando interpreto un film, penso sempre che potrebbe e essere l’ultimo». avrei dovuto perdere peso, era piuttosto impensierita». Che cosa ha imparato dalla vita di Stephen Hawking? «Che non sono le limitazioni a definire le nostre esistenze, che tutti ne abbiamo e possiamo andare avanti lo stesso... Per Hawking, da quando gli hanno diagnosticato il suo male, ogni anno di vita è stato un immenso regalo, e infatti lui vive ogni attimo con il massimo della passione possibile». Sta per tornare a recitare diretto da Tom Hooper, il regista dei Miserabili, nel film sulla vita del pioniere transgender Einar Wegener, e nella nuova opera dei fratelli Wachowski Jupiter il destino dell’universo. Che cosa la spinge ad accettare o meno una parte? «Leggo le sceneggiature, immagino i personaggi, Cerco sempre, comunque, di mettermi alla prova in cose diverse». In Jupiter è un terribile cattivo. Si è divertito ad interpretare una figura così estrema? «Sì, è stato un lavoro molto divertente, mi piace fare i cattivi e questo è un personaggio che va oltre, diciamo che ha grossi problemi psicologici... E poi è stato bello immergersi nel mondo dei Wachowski, hanno una straordinaria capacità di immaginazione». Che significa per lei recitare? Eddie Redmayne insieme con Stephen HAwking: ieri sera, al Tff, ha ricevuto il Maserati Torino Award July, trasposizione del celebre romanzo di Joe R. Lansdale diretta dal giovane regista indie Jim Mickle, in epoca di cassette Vhs e videoteche, fine Anni Ottanta. L’anomalo terzetto finirà con l’allearsi nello svelare e vendicare crimini, e occhio all’immagine dei tre nella notte su un pick up ad inseguire la loro personale giustizia, è di quelle che restano impresse. Dopo la dipartita di Dexter al largo della Florida nell’ultima stagione del serial televisivo, un bentornato a Michael C. Hall. «Fondamentalmente significa restare bambini, ed è un grandissimo privilegio, intorno ho un sacco di amici che si ritrovano a fare lavori che non amano affatto». Ha dei modelli, degli attori preferiti? Cosa ne dicono i suoi genitori? «Sono abbastanza contenti, ma naturalmente mia madre, come tutte le madri, si preoccupa di cose tipo il mangiare, il dimagrire, l’ingrassare. Quando ha saputo che per fare Hawking «Non ho specifici modelli, piuttosto mi piacciono alcune performance, per esempio Marion Cotillard in Ruggine e ossa, e poi Cate Blanchett, e Jared Leto, anche in Dallas Buyers Club». ANSA EGLE SANTOLINI MILANO idelio divide con Tristano il destino di non essere compreso: per Tristano si insiste sempre sul tema dell’erotismo, e invece è la morte che ti senti dentro la testa dall’inizio. Qui, più che il tema della libertà, quel che importa è invece l’amore, e il coraggio di una donna che è disposta a fare tutto, tuttissimo, per salvare il marito». Daniel Barenboim presenta agli studenti dell’Università Cattolica l’opera beethoveniana che a Sant’Ambrogio aprirà la stagione della Scala, insomma il suo canto del cigno al Piermarini come direttore musicale, e intanto sgombra il campo dai pregiudizi: altro che lettura politica, e poi libertà è un tema complesso, che muta con i tempi, e per esempio «nel 2002 per George «F Barenboim: un “Fidelio” pieno di passione L’opera di Beethoven apre la stagione della Scala W. Bush», e qui tira fuori un foglietto con la citazione, «è una cosa che si compra e si vende». Insomma non aspettiamoci «i soldati di Pizarro travestiti da nazisti, come in certi allestimenti che ogni tanto capita di vedere», e conserviamo per l’alzata di sipario del 7 dicembre l’effetto-sorpresa sulla regìa firmata dall’inglese Deborah Warner. Accontentandoci per il momento di un paio di foto delle prove, con Leonore-Anja Kampe in berretto di lana, tuta e anfibi, forse squatter o senzacasa e insomma contemporanea. Qualche indicazione più pre- cisa arriva invece dal punto di vista musicale, e si sa come Fidelio presenti varie questioni filologiche. La versione scaligera prevede la Sinfonia Leonore 2, meno completa ed esaustiva della 3, e dunque per Barenboim «piena di dubbi armonici particolarmente affascinanti». A questa farà subito seguito il duetto fra Jaquino (Florian Hoffmann) e Marzelline (Mojca Herdmann), l’aria di Marzelline e poi il sublime quartetto, con un’inversione dei primi due numeri rispetto alla consuetudine, «e in prova ci si rende conto di come sia complicato passare, dalla monumentalità Sopra, la protagonista di «Fidelio» Anja Kampe (Leonore) durante le prove in versione tuta e anfibi Sotto, il direttore della prima della Scala Daniel Barenboim La regia è di Deborah Warner dell’ouverture, a un dialogo tanto più leggero fra un giovanotto e una ragazza che non ne condivide i sentimenti». È insomma la spinosa questione del Singspiel, con i suoi multiformi registri. «Ma più vado avanti negli anni sottolinea il Maestro - e più mi rendo conto di quanto sia limitativo attribuire a una certa musica un carattere tragico o allegro, triste o serioso. La musica non è mai una cosa sola, pensate a Schubert che mi occupa tanto i pensieri in questa parte della vita: si ha l’impressione che rida e pianga simultaneamente». Già: Schubert, di cui dalla prossima settimana presenterà alla Scala, in un ciclo di quattro concerti, l’integrale delle sonate per pianoforte. Poi sarà il momento degli addii, o almeno degli arrivederci. E se gli chiedete che cosa gli rimane di questi anni milanesi di primo acchito cita «il ciclo Schönberg - Beethoven e le due opere russe, La fidanzata dello zar e Il giocatore». LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 . Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 26 novembre 2014 Rai 1 6.10 Il caffè di Raiuno 6.45 Unomattina Attualità 11.10 A conti fatti Attualità 12.00 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 Dolci dopo il Tiggì 14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.00 La vita in diretta 17.00 Zecchino d’oro Varietà Giunta alla 57ª edizione, dal 25 al 29 novembre 2014 torna la manifestazione canora dedicata ai più piccoli, in diretta dall’Antoniano di Bologna 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 21.10 Carosello Reloaded Rai 2 7.05 Army Wives Serie 8.30 Il tocco di un angelo TF 10.00 Tg2 Insieme Attualità 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Medicina 33 Rubrica di attualità medica Il quotidiano di medicina del Tg2 14.00 Detto fatto Attualità 16.15 Castle Telefilm 17.00 SuperMax Tv Varietà 17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Tg sport 18.20 Tg 2 18.50 NCIS: Los Angeles TF 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Impazienti Sitcom 21.15 Velvet 21.10 Herbie il supermaggiolino ★★ Dopo aver scoperto AlbertoeAnnaingiardino,Cristina è decisa ad annullare le nozze. Interviene, però, Mateo che annuncia di essere da tempo segretamentefidanzatoconAnna TELEFILM. 22.45 Miss Fisher - Delitti e misteri Serie Una serie televisiva australiana, basata sui romanzi di Kerry Greenwood 23.40 Porta a porta Attualità 1.15 Tg 1 - Notte (comm., 2005) con L. Lohan, M. Keaton. Regia di A. L. Robinson. Salvato dalla rottamazione il Maggiolino recupera il vecchio smalto di corridore FILM. 23.00 Tg2 23.15 The Core Film (fant., 2003) con Hilary Swank, Aaron Eckart. Regia di Jon Amiel ★★ 1.15 2Next - Economia e Futuro Attualità Rai 3 Canale 5 Italia 1 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata Attualità 16.00 Tg3 Lis 16.05 Tgr Piazza Affari 16.10 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.15 Centovetrine SO 14.45 Uomini e donne Talk show 16.15 Il segreto Telenovela 17.00 Pomeriggio cinque Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca, politica, attualità e spettacolo in compagnia di Barbara D’Urso 18.45 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.15 Striscina la notizina 6.50 Tutto in famiglia Telefilm 7.15 Mike & Molly Sitcom 8.10 Psych Telefilm 10.05 The closer Serie 12.05 Cotto e mangiato - Il menù del giorno 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport 14.05 I Simpson Cartoni 14.35 Futurama Cartoni 15.00 Big Bang Theory Sitcom Quattro giovani scienziati di diversi campi lavorano insieme al California Institute of Technology 15.50 E alla fine arriva mamma Sitcom 16.45 White Collar Telefilm 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI New York Telefilm 20.40 Calcio: Malmoe-Juventus 21.05 Chi l’ha visto? ATTUALITÀ. Il programma condotto da Federica Sciarelli torna sul caso di Gilberta Palleschi, la professoressa di Sora, segretaria regionale dell’Unicef, scomparsa il 1º novembre SPORT. Allo Swedbank Stadion di Malmö, in Svezia, la Juventus di Allegri giocherà una partita importantissima per il suo percorso in Champions League 0.00 Tg3 Linea Notte 1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 1.15 Rai Cultura - Massimo racconta Troisi Attualità 2.15 Fuori Orario. Cose (mai) viste 22.45 Speciale Champions League Sport 0.20 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.00 Striscina la notizina Varietà satirico 1.35 Uomini e donne Rete 4 La 7 6.50 Zorro Telefilm 7.10 Hunter Telefilm 8.05 Cuore ribelle Telenovela 9.30 Carabinieri Telefilm 10.35 Sai cosa mangi? 10.45 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.35 I cannoni di San Sebastian Film (avv., 1968) con Anthony Quinn, Charles Bronson. Regia di Henri Verneuil ★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore Soap opera 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità Il programma di economia condotto in studio da Myrta Merlino 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura della redazione News, dedicato alla cronaca 14.40 Il commissario Maigret TF 16.30 Suor Therese Telefilm 18.15 Il commissario Cordier Telefilm 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo Attualità 21.10 Le iene show 21.15 Major Crimes 21.10 Grey’s Anatomy VARIETÀ SATIRICO. Prosegue la nuova edizione del programma condotto da Ilary Blasi e Teo Mammucari. Tra gli inviati del programma Enrico Lucci, Giulio Golia e Luigi Pelazza TELEFILM. Alla Divisione Crimini Maggiori è tempo di cambiamenti: alla gestione di Brenda Johnson subentra il rigore formale del capitano Sharon Raydor TELEFILM. Una mattina presto Cristina riceve una telefonata che potrebbe cambiare la sua vita, rendendo invidiose Meredith e la Bailey. Tra i protagonisti Sandra Oh ed Ellen Pompeo 23.05 The Mentalist Telefilm La serie culto con Simon Baker 0.45 Tg4 Night News 1.05 Ieri e oggi in tv Varietà 3.10 Roma violenta Film (pol., 1975) ★ 0.40 Tg La7 0.55 Otto e mezzo Attualità Conduce Lilli Gruber (R) 1.40 Coffee break Attualità (R) 2.55 L’aria che tira (R) 5.25 Omnibus Attualità 0.35 X-Style Motori Attualità 1.25 Sport Mediaset Sport Il telegiornale sportivo diretto da Claudio Brachino 1.50 Studio aperto La giornata UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. 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Finisce all’inferno SKY CLASSICS Una notte da leoni 3 Zach Galifianakis, Ed Helms, Bradley Cooper e Justin Bartha, viaggio on the road SKY COMEDY Amiche da morire Gilda, Olivia e Crocetta sono tre amiche molto diverse condividono un segreto SKY PASSION Into Darkness - Star Trek Insofferenza alla disciplina costano al capitano Kirk il comando dell’Enterprise SKY MAX 21.10 Il patriota 1776: il reduce Mel Gibson è deciso a vivere in pace ma uccidono un figlio SKY HITS Disturbia Costretto a casa dagli arresti domiciliari, un giovane spia il suo vicino SKY CINEMA 1 22.45 Quien sabe? 1917: il sicario Lou Castel si aggrega all’ex rivoluzionario Gian Maria Volontè SKY CLASSICS Il campeggio dei papà Charlie e Phil questa volta sono alle prese con la gestione di un campeggio SKY COMEDY 22.50 The Duke Il duca di una contea inglese lascerà tutte le sue fortune al suo cane SKY CINEMA FAMILY Pensando a te Film Terzo grado Film Torna El Grinta Film L’uomo della pioggia Film Rai News - Giorno La fisica dell’acqua Film Il diavolo e l’acquasanta Film Nata ieri Film I duellanti Film Rai News - Notte Il colore della celebrità Film serie tv film 19.00 The Counselor - Il Procuratore Michael Fassbender è alle prese con l’ossessione per il denaro. Di Ridley Scott 17.05 Project Runway Usa 9 FOX LIFE 17.20 CSI New York Castle FOX 18.05 Grey’s Anatomy UNIVERSAL Quincy DIVA UNIVERSAL Grey’s Anatomy FOX LIFE Elementary FOX CRIME I Simpson FOX I Simpson FOX Poirot DIVA UNIVERSAL Il tocco dello chef FOX LIFE NCIS FOX CRIME Bones FOX LIFE The Big Bang Theory 20.30 The Big Bang Theory FOX 20.50 Donne nel mito: Mary Higgins Clark DIVA DIVA UNIVERSAL Cold Case FOX CRIME Nashville FOX LIFE Agents of S.H.I.E.L.D. FOX 21.55 Cold Case FOX CRIME Nashville FOX LIFE Agents of S.H.I.E.L.D. (v.o.) FOX 22.45 Sex Education Show FOX LIFE 19.10 Cambio cuoco LEI 19.15 Pink Floyd: il ritorno 19.25 Gli anni ‘80 NATIONAL 14.30 MasterChef Australia Varietà 15.15 SkyTg24 mezzogiorno 15.30 MasterChef Australia Varietà 16.30 Fratelli in affari 17.30 Buying & Selling 18.30 Fratelli in affari 19.15 Affari al buio 20.15 Affari di famiglia 21.10 Sleuth - Gli insospettabili Film 23.30 Metropolsex: Inside Barcellona 8 15.10 Catfish: False Identita’ Magazine 16.00 Motorhome Piloti di Famiglia 17.00 Friendzone: Amici o Fidanzati? 17.50 Teen Mom 2 19.50 Motorhome Piloti di famiglia 20.15 Il Testimone 21.10 Quel mostro di suocera Film 23.10 Geordie Shore Varietà 0.10 The Valleys Varietà REAL TIME Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL 20.05 Cuochi e fiamme 20.20 MasterChef USA LEI SKY UNO 20.25 Stupidi al quadrato NATIONAL GEOGRAPHIC 20.55 Kara Walker alla Domino Sugar ARTE Minatori d’azzardo NATIONAL GEOGRAPHIC DISCOVERY CHANNEL Scuole di ballo da incubo LEI 21.10 Red Hot Chili Peppers MasterChef USA SKY UNO 21.30 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL 21.45 Sonic Highways: Nashville ARTE 21.55 Accumulatori seriali LEI Lo smeraldo più grande del mondo NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 River Monsters DISCOVERY CHANNEL PREMIUM COMEDY 16.40 Balls of Fury - Palle In Gioco PREMIUM UNIVERSAL 17.35 Sole a Catinelle 17.40 Dorian Gray Nella Londra Vittoriana arriva Dorian Gray, un uomo di straordinaria bellezza PREMIUM CINEMA EMOTION ARTE 31 14.20 Ma come ti vesti?! Documentari 15.15 Shopping Night: Home Edition 16.15 Abito da sposa cercasi Varietà 17.15 Quattro matrimoni Documentari 19.10 Cucine da incubo Usa Varietà 21.10 Il nostro piccolo grande amore 22.10 Sex ER: tutta colpa del sesso Documentari DMAX 13.25 14.15 15.10 16.00 16.50 17.45 18.35 19.30 20.20 21.10 22.00 17.50 Quattro amici e un matrimonio Quattro amici, eterni Peter Pan, sono costretti a cercare una relazione stabile PREMIUM COMEDY 17.55 Deep rising - Presenze dal profondo Ladri di gioielli assalgono una nave. Ma è misteriosamente deserta. Horror PREMIUM CINEMA ENERGY 18.25 A Noi Piace Corto PREMIUM UNIVERSAL 18.55 Serendipity - Quando l’amore è magia New York, vigilia di Natale: lui e lei si contendono l’ultimo paio di guanti PREMIUM UNIVERSAL 19.15 Astro boy Astro Boy racconta la storia di un giovane robot con un incredibile potere PREMIUM CINEMA 19.35 Viuuulentemente... mia Il poliziotto Abatantuono riesce a incastrare la finanziera Laura Antonelli PREMIUM COMEDY Baciami piccina 1943. Un truffatore e il carabinere che deve scortarlo stanno per partire PREMIUM CINEMA EMOTION 19.40 Mega Fault - La Terra Trema PREMIUM CINEMA ENERGY 20.50 Red Carpet - Speciale Anteprima - Ogni Maledetto Natale) PREMIUM CINEMA 21.15 Femmine contro maschi La commedia di Brizzi incentrata sugli eterni contrasti tra i sessi PREMIUM COMEDY Bordertown Messico: Jennifer Lopez lavora ad un’inchiesta su operaie violentate e uccise PREMIUM CINEMA EMOTION L’Ultimo dei Templari PREMIUM CINEMA ENERGY Showgirls Ex squillo divenuta ballerina, si illude di far carriera senza compromessi PREMIUM UNIVERSAL Training Day Il maturo e duro sergente Denzel Washington alle prese con una recluta idealista PREMIUM CINEMA 22.50 Il prescelto La scomparsa di una donna spinge uno sceriffo a indagare. Con Nicolas Cage PREMIUM CINEMA ENERGY 52 Container Wars Banco dei pugni Texas Tarzan River Monsters Affari a quattro ruote Documentari Top Gear Affare fatto! Storage Wars Canada Banco dei pugni Te l’avevo detto Tricked: ci sei cascato! - 1^TV Varietà film PREMIUM CINEMA 19.30 Le Italie della Moda: Faccio da me ARTE 19.45 X Factor Daily SKY UNO 20.00 Mumford & Sons Road to Red Rocks ARTE UNIVERSAL 21.00 Downton Abbey MTV 26 16.10 Come ammazzare il capo... e vivere felici 21.00 Marchio di fabbrica FOX CIELO intrattenimento 19.05 Fast N’ Loud GEOGRAPHIC 18.15 Cold Case FOX CRIME Castle FOX 18.30 Donne nel mito: Wanda Osiris DIVA 20.00 7.00 La Rivale Film 8.45 Il giardino segreto Film 10.45 Il magnate Film 12.35 Hazzard Telefilm 14.45 Ti racconto un libro Attualità 15.05 I giorni dell’ira Film 17.15 Borotalco Film 19.10 Hazzard Telefilm 21.00 About a boy Film 23.25 Correndo con le forbici in mano Film ARTE FOX LIFE 19.05 19.10 19.35 19.50 22 DISCOVERY CHANNEL FOX CRIME 18.50 19.00 IRIS 24 serie tv 14.25 The Transporter: The Series ACTION 14.45 Pretty Little Liars MYA 14.50 Dr. House - Medical division JOI 15.15 I signori della fuga ACTION 15.35 Una famiglia... quasi perfetta MYA 15.45 Distretto di polizia 8 TOP CRIME 16.05 Grimm ACTION 16.30 Friends JOI 16.35 Una ricetta per due Atto quinto MYA 16.50 The Transporter: The Series ACTION Parks And Recreation JOI 17.25 Mom JOI 17.45 Flikken - Coppia in giallo TOP CRIME 17.50 Hostages ACTION 18.15 Mike & Molly JOI 18.20 Pretty Little Liars MYA 18.40 The middle JOI 18.45 Grimm ACTION 19.05 Big Bang Theory JOI 19.25 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME Una mamma per amica MYA 19.35 The Transporter: The Series ACTION Psych JOI 20.25 Hostages ACTION 21.15 Believe ACTION Dallas MYA Hustle - I signori della truffa JOI 22.00 Orphan Black ACTION 22.05 Parenthood MYA 34 STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 SPORT Addio a Milani, campione con l’Inter di Herrera È morto a 80 anni Aurelio Milani, giocatore dell’Inter di Helenio Herrera che vinse due Coppe Campioni e due Coppe Intercontinentali. Era nato a Desio il 14 maggio 1934 e giocò anche nel Monza, nella Triestina, nella Samp (con cui esordì in serie A) e nella Fiorentina. Arrivò già maturo all’Inter, ormai 31enne. I funerali si celebreranno domani a Borgo Ticino (Novara) CHAMPIONS, STASERA BIANCONERI IN CAMPO Strada obbligata A Malmoe la Juve deve vincere per non finire nei guai Preoccupa il campo pesante: “Dovremo essere svegli” MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A MALMOE Manca solo la neve, che pure qui avrebbe residenza, per il resto Malmoe sembra Istanbul, un anno fa, anche se lo stretto di Oresund non è il Bosforo: c’è lo stesso arbitro, il portoghese Pedro Proenca, e lo stesso campaccio, qualche ciuffo verde nel pantano. Sintetizza Pavel Nedved, appena messo piede sul prato dello «Swedbank Stadion»: «Ci capita sempre un campo MALMOE JUVENTUS (4-4-2) (4-3-1-2) CANALE 5, PREMIUM CALCIO ORE 20,45 25 Olsen Buffon 1 3 Tinnerholm Lichtsteiner 26 21 4 20 Johansson Bonucci Helander Chiellini Ricardinho Padoin 19 3 20 7 Eriksson Marchisio 8 8 Adu Pirlo 21 Halsti Pogba 6 33 9 6 Folsberg Vidal 23 Rosenberg Llorente 14 Tevez: «Terreno brutto per tutti. Giochiamo e dimostriamo quel che sappiamo fare...» 24 di m...». E non diceva erba, il consigliere d’amministrazione bianconero. Tocca alla Juve troncare qui le coincidenze di una notte decisiva, perché deve solo vincere, volendo restare in Champions e poi giocarsi il primo posto nel girone all’ultimo tango, con l’Atletico Madrid. Ai brutti pensieri, e agli alibi, dà subito una pedata Carlos Tevez: «Il campo è brutto per due squadre, non solo per noi. E comunque abbiamo le capacità per giocare su un terreno del genere: basta en- trare e far vedere quel che sappiamo fare. Tutto qui». All’andata bastò quel che sa fare lui, se dopo un primo tempo orribile, la vittoria arrivò per le infinite vie di Carlitos. Di scuse non ne vuole sentire neppure Massimiliano Allegri: «Il campo è questo e bisogna giocarci: così dovremo essere svegli e rapidi, a capire come farlo». Sarà, ma quando la squadra fa due passi su quel che resta del prato, gli occhi sono piantati per terra: Evra scherza con Pogba, Allegri parla con Pirlo e Bonucci e l’ad Beppe Marotta La storia GIULIA ZONCA INVIATA A MALMOE L’ Kiese Thelin Tevez 10 ARBITRO: PROENÇA (POR) All: HAREIDE All: ALLEGRI scuote la testa. A due passi dalla bandierina di destra, c’è il carrello con le lampade UVA, che dovrebbero dare un po’ di respiro all’erba: «Non è facile racconta uno degli addetti al campo - anche perché solitamente a fine novembre qui non si gioca». Il campionato è finito all’inizio del mese, e l’ultima partita su questo campo è del 27 ottobre. Il Malmoe non ci ha più fatto neppure un allenamento, per non passare dal male al peggio. Dev’essersi preoccupata anche la Uefa, visto che una settimana fa ha spedito in Svezia due funzionari, dopo le lamentele dell’Atletico Madrid. Morale: lunedì sono stati rizollati 500 metri quadrati di campo, che è pure stato ristretto di un metro in larghezza, perché Passeggiata Tevez (a sinistra) e Pereyra sul terreno del Malmoe Sopra, l’impianto UVA in azione per asciugare il fondo fangoso attorno ci sono le sabbie mobili. Più che da Champions, da torneo da spiaggia, quando si curvano le linee perché ci sono gli ombrelloni in mezzo. «Il campo? Male, male», borbotta Marotta. E stasera non sarà meglio, se è prevista umidità al 96 per cento. come se piovesse. Del resto, l’aveva scritto quan- che giorno fa anche lo «Svenska Dagbladet», il quotidiano più popolare del Paese: «Questo campo è uno scandalo». Sarebbe uno scandalo anche non vincere qui, contro una squadra che s’è appena confermata campione di Svezia, ma che ha ormai il meglio appeso ai muri dello stadio, i poster del giova- Le mosse anti Tevez “Come nel magico ’79” Il vento del passato spinge gli svedesi no limits unico vantaggio del Malmoe dovrebbe essere il tempo a disposizione. Dall’inizio di ottobre si allenano per questa partita. Archiviato il campionato con la conferma del titolo, non hanno altro che la Juve babile della Coppa Campioni, in testa ma c’è qualcuno, nel 1979, quando si sono ritrodietro le quinte della squa- vati in campo contro il Nottingham Forest dra, che punta su altro, sulla IL TECNICO HAREIDE senza che nessucapacità di conoscesse Prima di ogni gara no non avere limiun solo nome ti. Sul passato. importante chiede alla della formaziomoglie di traslocare ne. Non erano Anche se raramente lo si professionisti, ricorda, il Malmoe ha fre- dieci giocatori erano operai, alquentato i quartieri alti del tri lavoravano in negozio e il calcio internazionale, è suc- capitano di quel gruppo, Stafcesso nella finale più impro- fan Tapper oggi si occupa delle Age Hareide, 61 anni, è il tecnico del Malmoe «Come fermerò Tevez? Non con un uomo - ha detto ma con un sistema di gioco» I reduci di quel Malmoe ko in finale di Coppa campioni relazioni esterne del club. E delle motivazioni: «Io vedo uno spirito simile, allora credevamo talmente in quel che stavamo facendo che non ci sentivamo più dei dilettanti, solo undici davanti ad altri undici». Allora eliminarono la Dinamo Kiev di Blokhin e l’Austria Vienna di Prohaska. In finale persero 1-0, toccava al Nottingham di Brian Clough fare l’impresa ma quel Malmoe, rimasto memoria, da tempo non è più cita- to come esempio. Troppo distante, inarrivabile e troppa nostalgia anche solo a guardare la foto dell’impossibile nonostante la metà dei titolari lavori ancora per la società. Jan Moller è il preparatore dei portieri, Tore Cervin, Jan Olov Kindvall e Thomas Sjoberg gestiscono le giovanili, Magnus Andersson e Claes Malvberg stanno nel board. E mai come in questa stagione ricevono domande sui tempi andati. nissimo Ibrahimovic. E pazienza se a fianco c’è il sorrisone di Roy Hodgson. Di non vincere, Tevez non ci pensa neanche: «Abbiamo buone possibilità di andare agli ottavi: non mi piace parlare di percentuali, la cosa importante è che dipende solo da noi». E da lui, che in Champions, fuori casa, non segna dal Era dal 2003 che nessuno riconquistava il titolo nazionale per il secondo anno consecutivo, era dal 2000 che la Svezia mancava dalla Champions e salvo la recente batosta in casa contro l’Atletico Madrid, dentro questo stadio spelacchiato, il Malmoe si è sempre comportato bene. Inclusa la qualifica- zione, tre successi, compreso il 2-0 a sorpresa contro l’Olimpiakos. La partita che ha scomodato i confronti. Da quella notte la finale del 1979 è uscita dalla naftalina e a ogni sfida il ricordo sembra più nitido. Trentacinque anni fa in panchina c’era Bob Houghton, l’inglese che ha cambiato il ritmo LA STAMPA . MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Messi, con 74 gol è il bomber Champions Oggi in Tv Era nell’aria e l’Apoel Nicosia era in fondo l’avversario più morbido per far atterrare Leo Messi sulla vetta dei marcatori nella storia della Champions: con la tripletta segnata ieri il fenomeno del Barcellona (che ha vinto 40) ha infatti raggiunto quota 74 gol, tre in più di quelli realizzata da Raul. Sabato scorso Messi era diventato il giocatore più prolifico della Liga con 253 reti. 14,00 Curling. Europei Eurosport 14,45 Tiro a segno. CdM: carabina donne RaiSport2 17,00 Basket. Khimki-Ol. Lubiana Eurosport2 18,00 Calcio. Zenit-Benfica SkySport1 18,45 Basket. Besiktas-Z.S.Pietroburgo Eurosport2 19,15 Calcio a 5. Highlights Campionato RaiSport1 35 19,50 Calcio. Primavera: Juve-Toro (rep.) RaiSport2 20,40 Calcio. Malmoe-Juventus Canale5 20,45 Calcio. Arsenal-Borussia SkySport1 20,45 Calcio. Lodogorets-Liverpool SkySport3 20,45 Calcio. Atl. Madrid-Olympiacos SkySportPlus 22,45 Speciale Champions League Canale5 23,30 Automobilismo. Racing 4 RaiSport2 1,00 Basket. Nba: Cleveland-Washington SkySport2 La partita L’analisi Il capitano illude La difesa tradisce CSKA MOSCA 1 ROMA 1 Cska Mosca ROMA (4-1-4-1) (4-3-3) Akinfeev 6,5; M.Fernandes 6, Ignashevich 6, V.Berezutski 6,5, Schennikov 6; Natcho 5,5; Musa 5,5 (36’ st Tosic 6), Eremenko 6, Dzagoev 6, Cauna 5 (19’ st Milanov 6); Doumbia 6 De Sanctis 5,5; Florenzi 6,5, Manolas 7, Astori 6, Holebas 6; Nainggolan 6,5 (37’ st Strootman sv), De Rossi 6,5, Keita 6; Ljajic 6 (42’ st Pjanic sv), Totti 7,5, Gervinho 5 (32’ st Iturbe sv) ALL. Slutski 6,5 ALL. Garcia 6 RETI: pt 43’ Totti, st 48’ V. Berezutski REUTERS La disperazione dei giocatori della Roma dopo il gol subito nel finale Roma, fatali gli ultimi 15’’ Totti: “Preso un cazzotto...” ARBITRO: Brych (Ger) 6 AMMONITI: Dzagoev, V.Berezutski, Schennikov ESPULSI: SPETTATORI: partita giocata a porte chiuse 39’pt Doumbia: brivido 43’pt Giallorossi avanti 15’st Nainggolan spreca 48’st La beffa nel recupero Pari a Mosca con il Cska: tutto rimandato all’ultimo turno Mosca anche nell’insolito ruolo di terzino destro. Garcia si sforza di guardare al bicchiere mezzo pieno («Dipende tutto da noi. E nessuno avrebbe scommesso su una Roma ancora in gioco dopo cinque giornate di questo girone...», dice il francese). De Sanctis guarda, invece, alla dinamica della rete incassate a pochi secondi dal sipario e apre un caso nello spogliatoio: raramente, infatti, si ascolta un portiere discolparsi accusando palesemente i propri compagni di reparto. «Non date la colpa a me del gol preso, altrimenti mi arrabbio. Ci sono le registrazioni audio, io spiega De Sanctis - avevo detto di salire...». Chiaro il riferimento alla posizione sbagliata di Astori e Holebas e ad un atteggiamento preoccupato del- GUGLIELMO BUCCHERI È LAPRESSE febbraio 2008. «Lo farà stavolta», sorride Allegri, non prima di averlo preso in giro: «Da quant’è che non segnavi in Coppa? Dieci anni?». Erano cinque. Quello conterà, segnare e vincere. Fare 22 tiri e pareggiare, come nelle ultime due stagioni a Copenaghen, salverebbe l’onore, non la classifica. del calcio in Svezia, oggi c’è un norvegese senza paure: Age Hareide, uno che davanti alle sfide importanti, per concentrarsi, chiede alla moglie di traslocare. Da giocatore in nazionale ha sconfitto l’Italia in amichevole nel 1985, da tecnico non ha mai avuto fortuna contro le squadre del nostro Paese e adesso sa di non avere stelle a disposizione però crede nel gruppo: «Mi chiedete come intendo fermare Tevez, non gli metterò un uomo contro, gli metterò un gioco contro perché i miei ragazzi hanno rispetto ma non timore. E il pubblico li aiuterà». Tapper giocò solo una mezz’ora nella finale dei sogni, era infortunato e ancora oggi si chiede cosa sarebbe successo se il Malmoe non fosse arrivato distrutto all’appuntamento più importante: «Quello che però racconto adesso è il perché eravamo così spremuti, cosa avevamo dato per arrivare fino a lì». come se avessi preso un cazzotto da Tyson...». Francesco Totti è efficace fuori dal campo gelato di Mosca come lo era stato in occasione della saetta su punizione che aveva mandato la sua Roma in orbita (1 a 0) ad un passo dall’intervallo. Illusione, poi troppa leggerezza e, alla fine, la beffa atroce del pareggio a tempo di recupero praticamente scaduto. Sul campo del Cska (stadio vuoto per punizione), la Roma ha buttato al vento l’occasione di regalarsi un ultimo impegno nel girone di ferro privo di particolari patemi: un successo ieri avrebbe portato i ragazzi di Rudi Garcia ad un passo dagli ottavi di Champions, traguardo tuttora a portata di mano, ma legato a più variabili e non solo al verdetto della sfida dell’Olimpico contro il Manchester City (ieri gli inglesi hanno battuto 3 a 2 il Bayern in rimonta). Totti e soci hanno giocato due partite in una. La prima, intelligente, attenta, con l’atteggiamento che deve avere una squadra convinta di poter imporre il proprio credo ovunque. La se- 17 Gol Quelli subiti dalla Roma versione europea in modo consecutivo Rimonta City, Bayern battuto 3-2 A GIRONE Atletico Madrid Olympiacos Malmoe JUVENTUS Sky sport plus oggi Canale 5 Juventus-Atletico Madrid Olympiacos-Malmoe ULTIMO TURNO 9 dicembre «Non si può subire una rete così. Ma non date a me la colpa sennò mi arrabbio» conda, troppo leggera, timida, quasi impaurita o impotente, fino al punto di riconsegnare il centro del ring agli avversari di casa. «Una grande non si fa sfuggire di mano la partita: dovevamo chiuderla prima...», così Totti, al secondo centro in Europa all’età di 38 anni e due mesi (aggiornato il suo precedente primato in Champions). «Ce la siamo meritata...», è ancor più sincero Florenzi, brillante a Sky calcio 4 oggi Sky sport 3 Liverpool-Basilea Real Madrid-Ludogorets ULTIMO TURNO 9 dicembre C GIRONE Bayer Leverkusen Monaco Zenit San Pietroburgo (ore 18) Benfica ULTIMO TURNO 9 dicembre Sky calcio 5 oggi Sky sport 1 Monaco-Zenit S. Pietroburgo Benfica-Bayer Leverkusen CLASSIFICA 6 Real Madrid 12 Basilea 6 Bayer Leverkusen JUVENTUS 6 Malmoe 3 Liverpool 3 Ludogorets 3 Zenit San Pietroburgo 4 Benfica Cska Mosca ROMA Manchester City Bayern Monaco ULTIMO TURNO 10 dicembre F GIRONE Apoel Nicosia Barcellona Paris Saint-Germain Ajax 1 1 3 2 Bayern Monaco-CSKA Mosca Roma-Manchester City ULTIMO TURNO 10 dicembre CLASSIFICA Il Cska pareggia nel modo più beffardo. Mancano 15’’ al termine quando nessuno riesce ad intercettare il cross di V. Berezutski e De Sanctis è battuto. Ajax-Apoel Fc Barcellona-Paris Saint Germain ULTIMO TURNO 10 dicembre 5 Paris Saint-Germain 13 Barcellona Cska Mosca 5 Manchester City 5 Ajax 2 Apoel Nicosia D GIRONE Anderlecht Galatasaray Arsenal Borussia Dortmund ULTIMO TURNO 9 dicembre Sky calcio 6 oggi Sky sport 1 Galatasaray-Arsenal Borussia Dortmund-Anderlecht 5 Borussia Dortmund 12 Arsenal 7 4 Anderlecht 2 Galatasaray 1 G GIRONE CLASSIFICA 12 ROMA 9 Monaco Schalke 04 Chelsea Sporting Lisbona Maribor 0 4 3 1 Bayern Monaco Centimetri LA STAMPA CLASSIFICA 9 Olympiacos E Il centrocampista belga fa tutto bene, tranne il tiro finale: da applausi lo slalom per entrare in area, da dimenticare il colpo di destro davanti al portiere. CLASSIFICA Atletico Madrid GIRONE Totti segna il suo secondo gol in questa Champions dopo la magia di Manchester. Il capitano beffa Akinfeev con una forte e precisa punizione. Qualificate agli ottavi B GIRONE Basilea Real Madrid Ludogorets Liverpool CLASSIFICA DE SANCTIS ACCUSA l’intera squadra in difficoltà. La Champions giallorossa non si ferma a Mosca, anzi. Qualificarsi in un raggruppamento tanto nobile quanto difficile e farlo dopo lo choc del 7 a 1 contro il Bayern Monaco sarebbe un trionfo. La tappa con il Cska ha insegnato ai ragazzi di Garcia come oltre confine anche la pur minima distrazione si paga: la Roma avrebbe potuto chiudere i conti in almeno due occasioni, non l’ha fatto ed è finita per subire lo schiaffo del pareggio. Le assenze pesano, ma, a pesare di più, è stata la scarsa vena di Gervinho, l’inutilità di Iturbe bel finale, il rischio Strootman prima del fischio di chiusura visto che all’olandese manca l’atmosfera della contesa per il lungo infortunio al ginocchio. Il primo, vero, pericolo arriva da una ripartenza russa. Astori ed Holebas si perdono Doumbia che entra in area: è bravo De Sanctis a respingere. H GIRONE Bate Borisov Porto Shakhtar Donetsk Athletic Bilbao 0 5 - Chelsea-Sporting Lisbona Maribor-Schalke 04 ULTIMO TURNO 10 dicembre CLASSIFICA 0 3 0 1 Athletic Bilbao-Bate Borisov Porto-Shakhtar Donetsk CLASSIFICA 12 Chelsea 11 Schalke 04 5 Porto 13 Shakhtar Donetsk 8 1 Sporting Lisbona 4 Maribor 3 Athletic Bilbao 4 Bate Borisov 3 36 .Sport STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 MILAN Toro sull’usato sicuro C’è il jolly Pandev per ritrovare il gol Lady Barbara e Inzaghi: “Smentiamo la love story” LAURA BANDINELLI MILANO P otere di un comunicato ufficiale: trasformare una voce riportata su un giornale scandalistico (il settimanale Vero) in un chiacchiericcio perfetto per la rete. Lei è bella, ricca e carismatica e da un anno è pure l’amministratrice delegata di un grande club di serie A; il lui in questione, invece, è un suo dipendente, ovvero l’allenatore della squadra. Roba da far impazzire i paparazzi, che da mesi fanno appostamenti davanti a locali e ristoranti alla Il macedone può liberarsi gratis dal Galatasaray Esperto e versatile, costerebbe 1 milione per 6 mesi Eto’o to o Mertens Rocchi INTER LAZIO 2001-’02 2009-’11 2004/’09 189 presenze 64 gol PANDEV NAPOLI Sneijderr AN ND DEV 2011-’14 PANDEV 70 124 8 22 Milito Milit PANDEV AND presenze PA gol presenze gol Higuain Callejon In Italia ha giocato in tre squadre: Lazio, Inter e Napoli Goran Pandev nella Lazio era impiegato come punta al fianco di Rocchi; nell’Inter di José Mourinho veniva utilizzato invece come ala destra; nel Napoli allenato da Mazzarri giocava preferibilmente a sinistra, in appoggio a Cavani, mentre in quello di Benitez era passato a compiti di rifinitore, dietro a Higuain. 31 Retroscena FRANCESCO MANASSERO TORINO F ormula Pandev: gol, assist e grande duttilità tattica. Sensibile al portafogli ma pure agli insuccessi (e ai fischi tornati forti all’Olimpico), Urbano Cairo si è convinto ad alzare il livello degli obiettivi di un mercato che per la società granata sarà davvero di riparazione. Mancano ancora 40 giorni all’apertura ufficiale degli affari, ma le trattative per il Toro sono già entrate nel vivo: c’è un ammalato diventato cronico nella squadra di Giampiero Ventura, quell’attacco penultimo del campionato come gol segnati che va in rete solo con Quagliarella. Per tirarlo su occorre una cura decisa e subito efficace, in attesa che si sveglino Amauri, Larrondo e Martinez: una scossa che solo un giocatore di livello può dare. Goran Pandev rappresenta il top dei sogni del Toro e la richiesta di informazioni da parte del ds Gianluca Petrachi al Galatasaray è un’istantanea precisa sulla voglia del club di tornare protagonista nella finestra di un mercato che in passato non ha mai riservato grossi colpi. Quest’anno si cambia: è stato seguito Sebastian Giovinco, prima che lo stesso giocatore Anni Goran Pandev fu portato in Italia nel 2001 (a 18 anni) dall'Inter che versò 250 mila euro al Belasica (Macedonia) si auto-escludesse dai giochi invernali. Poi Mauro Zarate, obiettivo non tramontato. Ma adesso gli sforzi maggiori vengono indirizzati sul 31enne attaccante che a settembre era volato in Turchia: ed è anche più completo degli altri due. Pandev è l’identikit perfetto di ciò che cerca Ventura: un calciatore in grado di assolvere tutte le posizioni offensive, compresa quella del trequartista, e abile anche nei ripiegamenti difensivi. Un jolly e anche un trascinatore: virtù che il macedone, quando è stato motivato a puntino, ha sempre mostrato. Pandev ha «solo» 31 Altri guai muscolari Nocerinoancorako: fuori20-30giorni 1 I muscoli di Antonio No- cerino fanno di nuovo crack. Ieri il centrocampista, appena guarito dallo stiramento alla coscia sinistra, ha accusato un altro problema fisico: l’ecografia parla di sospetta distrazione tendinea al muscolo semimembranoso della coscia destra. Il calciatore verrà sottoposto a ulteriori accertamenti: per lesioni di questo tipo solitamente occorrono almeno 20-30 giorni di stop. Nocerino salterà sicuramente Bruges e Juve, ma per lui il 2014 rischia di essersi già chiuso, come l’esperienza al Toro: a gennaio potrebbe tornare al Milan. In breve Motociclismo: incidente Candidature olimpiche Fenati, spalla fratturata Giochi 2024: Parigi esita 1 Romano Fenati, pilota del 1 team di Valentino Rossi in Moto3, si è fratturato una clavicola allenandosi con la supermotard. Nel weekend avrebbe dovuto correre in auto il Rally di Monza. Ciclismo: per il nuovo team Incontro Bettini-Alonso 1 Finita la F1 Fernando Alonso fa ancora parlare di sè per il progetto di creare un team di ciclismo: «Ci vedremo a giorni» ha detto l’ex ct azzurro Paolo Bettini, che dovrebbe essere il team manager. Nella riunione di ieri a Parigi fra il Cnosf (il Coni francese) e la regione Ile-de-France non è stata presa ancora una decisione definitiva sulla possibile candidatura della capitale francese per l’organizzazione delle Olimpiadi 2024. Cricket: colpito dalla pallina Battitore in coma 1 Phillip Hughes, 25enne battitore del South Australia, è in coma dopo essere stato colpito in faccia dalla pallina tirata dal lanciatore rivale dei New South Wales a Sydney. anni nonostante la lunga militanza nelle fila di Lazio, Inter e Napoli. E in carriera ha ricoperto tutte le caselle dell’attacco: José Mourinho, per esempio, nell’Inter del «triplete» lo utilizzava come ala destra. Invece nel Napoli, con Mazzarri, Pandev giocava preferibilmente a sinistra in appoggio a Cavani, poi con Benitez è passato a compiti di rifinitore dietro a Higuain. Il jolly macedone ad agosto è stato acquistato dal Galatasaray per un anno con un contratto da oltre 2 milioni, ma anche per i calciatori il denaro non sempre porta la felicità. Lui l’ha smarrita dopo aver raccolto appena 5 presenze stagionali, quindi vuole tornare a sentirsi importante: il Toro ci sta provando anche se l’operazione economica è ai limiti - se non oltre - il budget. Grazie ad alcune clausole Pandev può liberarsi gratis, ma i soldi risparmiati eventualmente servirebbero per corrispondergli l’ingaggio dei restanti 6 mesi: circa un milione. Sul giocatore sono suonate anche le sirene del campionato spagnolo, con Valencia e Siviglia in prima fila. Ma il Toro spera che prevalga la voglia di Pandev di tornare in Italia, sua seconda casa dall’età di 18 anni. 10 trofei In Italia ha vinto uno scudetto, 5 Coppe Italia (di cui 4 consecutive), 2 Supercoppe italiane, una Champions League e una Coppa del mondo per club Pippo Inzaghi e, nella foto sotto, Barbara Berlusconi ricerca disperata di prove. Tempo perso. Fino a due giorni fa, il gossip rosa era soltanto un «pissi pissi» senza né volti né nomi, ieri invece il pettegolezzo ha preso forma con una smentita talmente forte da rimbombare in ogni dove. «Barbara Berlusconi e Filippo Inzaghi - si legge in un comunicato diffuso all’Ansa hanno dato mandato ai propri avvocati di adire le vie legali contro tutti gli organi di informazione che riporteranno la notizia di una presunta loro relazione. La notizia è priva di ogni fondamento». I diretti interessati sono rimasti basiti, i loro uffici stampa invece si sono subito messi al lavoro per evitare che iniziasse una telenovela senza fine sui rotocalchi patinati. Internet però corre veloce soprattutto quando di mezzo ci sono personaggi famosi. Troppo ghiotta è l’occasione per non ricordare il fidanzamento della bella Barbara con l’attaccante Alexandre Pato o le presunte love story di Filippo Inzaghi che ha sempre avuto buon gusto in fatto di donzelle. Ad onor di cronaca Barbara Berlusconi è ancora felicemente fidanzata con Lorenzo Guerrieri, apparso con lei mano nella mano nella zona Executive di San Siro non più tardi di domenica sera durante il derby. Sulla vita sentimentale di Inzaghi, invece, ci sono notizie contrastanti, l’ultimo scatto rosa risale a una cena con la cantante Bianca Atzei. La fasulla liaison Inzaghi-B&B, quindi, al momento è solo una suggestione e chissà che ne pensa papà Silvio che stravede per SuperPippo. Il quale invece si augura che questa «falsa» storia finisca qui, perché non è affatto lusinghiero essere affiancato alla figlia del padrone soprattutto all’inizio di una nuova difficile carriera. LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Personaggi STEFANO MANCINI INVIATO AD ABU DHABI ensori, antenne, griglie, c’era di tutto ieri ad Abu Dhabi sulla F14 T usata come laboratorio nei test di fine stagione. Soprattutto, nei box della Ferrari c’era Sebastian Vettel. Nulla di ufficiale tranne le cuffieradio, perché la Red Bull non vuole: camicia e bermuda non rossi, barba lunga, il pilota tedesco ha stretto la mano a tecnici e meccanici, ha scambiato quattro chiacchiere e ha dato un’occhiata ai metodi di lavoro della sua nuova squadra. La sua presenza segna anche la definitiva separazione da Fernando Alonso, che domenica ha corso per l’ultima volta su una Rossa e che ieri ha tolto la Scuderia Ferrari dai profili twitter seguiti: un gesto S KIMI IN PISTA Il finlandese gira con i sensori sulle gomme: migliore delle Mercedes IL DISTACCO DI ALONSO La Rossa è la macchina che avevo su un poster in camera È un sogno Sebastian Vettel Vettel debutta ai box e Raikkonen va veloce: è la nuova era Ferrari Fernando cancella Maranello: non segue più la Scuderia su Twitter F1: ad Abu Dhabi primo contatto tra Seb e i tecnici piccolo quanto significativo. Vettel è apparso sereno. Con quella fama di portafortuna che si porta dietro fin dai tempi della Toro Rosso, ha visto Kimi Raikkonen andare più forte della Mercedes. Non era mai successo. Il pilota finlandese ha ottenuto il secondo miglior tempo alle spalle della Williams di Valt- teri Bottas e ha preceduto il vicecampione del mondo Nico Rosberg (Mercedes). Non sono tempi significativi, per carità, l’interesse di tutti era fare esperimenti, ma un primo giorno di scuola così ha sparso sorrisi dopo un campionato di grande sofferenza. È cominciata di fatto la stagione 2015: la squadra è al caldo degli Emirati a provare le gomme del prossimo anno e a raccogliere dati per concludere la progettazione e costruzione della nuova macchina; i vertici della Ferrari, invece, sono andati a Ginevra (al freddo) a discutere di regole, economia e governance della Formula 1. Sergio Marchionne in quanto presidente e Maurizio Arrivabene come rappresentante degli sponsor (in attesa di insediarsi ufficialmente come dg ferrarista) hanno partecipato alla riunione della F1 Commission. È l’inizio di un percorso per cambiare regole che a Maranello non piacciono, soprattutto quelle che vietano di modificare il motore durante il campionato. Raikkonen giudica il cambio Quattro titoli mondiali Sebastian Vettel, 27 anni, al box Ferrari: il tedesco non può ancora effettuare sessioni di prova per questioni di contratto con la Red Bull Laboratorio su 4 ruote Esperimenti sulla Ferrari F14 T: sopra Kimi Raikkonen nella pit lane di Abu Dhabi durante i test di fine stagione Sport .37 . al vertice in modo ecumenico: «Mattiacci stava facendo un ottimo lavoro. Conosco Arrivabene da tempo. È la persona giusta per riportare in alto la Ferrari». Frase che, tradotta dal linguaggio di Kimi, significa «datemi solo una monoposto veloce, il resto non importa». È più o meno quello che sta pensando anche Vettel, colto di sorpresa dall’avvicendamento. L’obiettivo di qualunque pilota è avere un mezzo che diventi via via più competitivo: non lo sarà la Ferrari nel 2015, potrebbe diventarlo nel 2016, è tassativo che lo sia nel 2017, altrimenti significherebbe che questo sforzo su due fronti, sportivo e politico, è stato vano. Oggi in pista toccherà a Raffaele Marciello, 20 anni, un prodotto della Driver Academy della Ferrari, che guiderà per la prima volta la F14 T. Sono in programma ancora test per valutare le nuove gomme Pirelli e per continuare il lavoro sugli assetti e sulla gestione del motore. Che non sia facile arrivare in fretta al successo con questi complicati sistemi ibridi lo ha scoperto ieri la Honda. La nuova power unit giapponese montata sulla McLaren ha percorso tre giri non cronometrati, solo uscita dai box e rientro, perché l’Ers non funzionava. «È successo a tutti le prime volte», hanno allargato le braccia gli ingegneri F1TECH-OMNICORSE giapponesi, che tentano di raccogliere più dati possibile in questi due giorni per poter mettere a punto la loro creatura. Benvenuti nella Formula 1 ibrida. www.lastampa.it/mancini 12 45 67 18 9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA 56 L’ASSOCIAZIONE VITTIME DEL TERRORISMO In Comune il libro della Ronconi “Niente pulpito agli ex brigatisti” Giovanni Berardi, figlio del maresciallo Rosario ucciso dalle Br il 10 marzo del 1978, tra i fondatori dell’Associazione italiana vittime del terrorismo, denuncia la «riprovevole» iniziativa del Comune che il 4 dicembre ospiterà IL TEMPO IN CITTÀ Oggi Ieri MIN (˚C) 8 7.5 -0.3 MAX Un anno fa 11 12.1 9.4 Diario LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 nella Sala delle Colonne la presentazione del libro «Recluse. Lo sguardo della differenza femminile sul carcere» scritto da Grazia Zuffa e Susanna Ronconi. Quest’ultima, un passato di militante Br e di Prima Linea, poi dissociatasi, REPORTERS Giovanni Berardi 12 14 è in libertà dal ’98 e da allora lavora al Gruppo Abele e per l'Asl. Giovanni Berardi però, sostiene che, «nella città colpita da decine di morti» non è giusto che un’istituzione «conceda un facile e gratuito pulpito a colei che un giorno volle abbattere con le armi in pugno quelle stesse istituzioni; mai pentita, solo dissociata, l’exterrorista, che non sarà mai ex-assassina, gode di privilegi che altri onesti cittadini non avranno mai». TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it Saitta attacca la sinistra “Sulla Sanità tutti colpevoli” L’assessore in aula «Il sistema governato dai primari» Alessandro Mondo A PAGINA 46 Tre fasi verso via Roma pedonale ALLA FERMATA NIZZA UNA VENTINOVENNE USCIVA DALLA STAZIONE CON I FIGLI Salvata dallo stupro nel giorno delle donne A Candiolo una nuova risonanza GIUSEPPE LEGATO Aggressione sul metrò. “Mi sentivo solo, volevo violentarla” 8,30. Ieri mattina, * Alle nella Giornata contro la SONO PIÙ DI DUEMILA, E IL LORO NUMERO È IN AUMENTO violenza sulle donne, all’uscita dal metrò in via Nizza 20, un giovane di 29 anni ha aggredito una madre che accompagnava i due bambini a scuola, mettendole un braccio intorno al collo per bloccarla. Un ragazzo è riuscito a fermare l’aggressore mentre i vigili erano in arrivo. Chiusa nei weekend di dicembre, a Natale e in febbraio Andrea Rossi A PAGINA 47 Il capo ultrà trafficava in droga Numa A PAGINA 43 LA STORIA Arrestato il leader dei «Bravi ragazzi» bianconeri Massimiliano Peggio A PAGINA 48 Via ai lavori per la sicurezza degli alberi Dopo gli ultimi incidenti, il Comune stanzia i fondi LA STORIA Un giardino per le vittime REPORTERS L’esercito dei clochard Beppe Minello Lodovico Poletto ALLE PAGINE 40-41 A PAGINA 49 A Pozzo Strada E la Regione stanzia un milione di euro Fabrizio Assandri A PAGINA 43 REPORTAGE Tff, cosa c’è e cosa manca Il festival dell’austerity al giro di boa: parlano gli addetti ai lavori Giacosa, Lisa, Platzer e Rosso ALLE PAGINE 44-45 La nuova apparecchiatura S i chiama «Optima» e il nome dice già molto delle sue caratteristiche, ma potrebbe chiamarsi anche unica. Perché unica, in Italia, è la risonanza magnetica che è stata donata da Specchio dei Tempi all’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. Di strumenti diagnostici come questo ce ne n’erano solo due fino a pochi giorni fa: a Parigi e a Londra. Ieri mattina, la presentazione ufficiale, ma Optima, costruita dalla General Electric, è al servizio dei pazienti già dal 7 settembre e ha al suo attivo centinaia di esami. «Contiamo di effettuarne circa cinquemila all’anno», ha spiegato il professor Daniele Regge, direttore del reparto di Diagnostica e Radiologia dell’Istituto. Regge ha sottolineato la capacità della macchina di scoprire tumori anche piccolissimi grazie all’alta risoluzione delle immagini e alla tecnologia degli strumenti di indagine. «Il tunnel ha un diametro di 70 centimetri contro i 60 delle macchine fin qui realizzate e il rumore della scansione è minimo. Questo provoca meno ansia nei pazienti», ha aggiunto il professor Regge. La nuova risonanza è costata 800 mila euro. Altri 400 mila euro sono stati investiti per acquistare stampanti 3D, una nuova gabbia di Faraday, monitor ad altissima tecnologia. L’investimento complessivo ammonta a 1,2 milioni di euro. Le spese sono state sostenute interamente dalla Fondazione Specchio dei Tempi - ieri presente con il presidente Roberto Bellato e i due consiglieri Angelo Cappetti e Angelo Conti - grazie alla solidarietà dei torinesi. La macchina è stata costruita a Milwaukee, trasportata a Malpensa a bordo di un aereo cargo e montata a Candiolo. 12 45 67 18 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 gg Dossier/I senzatetto in città Porta Nuova La città sui binari A 52 anni Nicola non ha una casa e ogni notte deve inventarsi un rifugio per sfuggire al freddo Cresce l’esercito dei clochard Sono più di 2 mila Il Comune fa appello ai privati: aiutateci Tra 10 giorni apre il ricovero della Pellerina ANDREA ROSSI Nicola Una vita sbagliata Ora dormo sui vagoni «Mio padre voleva darmi un mestiere Ma io sognavo» LODOVICO POLETTO «Mi chiamo Nicola Caroppo, ho 52 anni, sono nato a Taranto, ma vivo a Torino praticamente da sempre. Dove? Dove capita. Dormo davanti alla stazione oppure sui treni. Come campo? Facendo lavori saltuari. Aiuto un fruttivendolo marocchino a San Salvario, faccio il parcheggiatore abusivo a Porta Nuova, oppure vado a dare una mano a chi ne ha bisogno. E guadagno qualcosa». La ricerca Ore 23 di una notte di pioggia. Nicola cammina veloce sotto i portici di via Sacchi. È tardi per chi come lui deve cercare un angolo dove dormire. È tardi perché a quest’ora i «posti buoni» li ha già colonizzati quel popolo di invisibili che ogni notte s’inventa una casa. E così Nicola va in cerca di un treno. Uno dei dieci vagoni passeggeri parcheggiati oltre il ponte di corso Sommeiller. Un condominio sui binari. Ogni scompartimento è un rifugio. Ogni fila di sedili un letto. Porte sprangate e odore di chiuso. Umidità. Qui, nella città su ruote, trovi italiani e stranieri, famiglie sfrattate e uomini soli che hanno alle spalle storie di malattia e galera, ex tossici e gente che ha semplicemente perso tutto: lavoro e famiglia. Due mondi Se sai come fare arrivare fin qui, è poco più che una passeggiata. Si entra accanto alla discoteca «La Gare». «Dai fratello, apri, vado solo a dormire». Clak. E la porta automatica si spalanca. Dentro ci sono due mondi trasparenti,chesiguardanomanon si vedono. Operai che lavorano sui binari e senza tetto che vanno a dormire, camminano gli uni accanto agli altri, senza vedersi. «Io «Mi aggiusto con dei lavoretti Aiuto un marocchino che fa il fruttivendolo a San Salvario» ho fatto quindici anni di galera per storie di droga, ma una casa non l’ho mai avuta. E questo è il mio mondo. Se mi piace? Ma a chi piacerebbe non avere nulla?». Ancora passi, ancora pioggia che inzuppa i giacconi, infradicia le scarpe di tela di chi cammina lungo i binari. «Alle sei ce ne andiamo via tutti». I rimpianti Devi avere mille orecchie e mille occhi per abitare qui, per cogliere ogni minimo segnale di pericolo. E devi rispettare la riservatezza di tutti: «Perché nessuno vuole fare sapere agli altri che vive in questo modo. Spesso, se li trovi in giro per la città, neanche ti salutano. Io no: io campo così e non ne faccio mistero con nessuno». Nicola, hai rimpianti? «Moltissimi. Quando mi chiudo qui dentro, mi capita di pensare alle scelte sbagliate che ho fatto tanti anni fa. Mio padre aveva tentato di darmi un mestiere: era un tecnico. Ma io, all’epoca, sognavo. Ho fatto scelte sbagliate, ho avuto amicizie sbagliate». All’una non c’è più un rumore sul treno. Nicola, steso nel suo sacco a pelo blu, saluta dal finestrino: «Torna a trovarmi, mi fa piacere parlare con qualcuno del mondo lì fuori». Censirli è quasi impossibile. Sfuggono alle statistiche, spesso anche chi cerca di offrire loro qualche sistemazione. Invisibili, per definizione. Ma dire che stanno aumentando è qualcosa più di una sensazione. A Torino si stima che i senzatetto siano 2 mila, risultato del (finora) unico censimento tentato dall’Istat insieme con il Fio.Psd (Federazione italiana Organismi per le persone senza dimora. Probabile che siano di più se solo l’anno scorso il sistema dei servizi di prima accoglienza del Comune ha ricevuto richieste di ospitalità da 1.516 persone (il 79% uomini, il 21% donne). Palazzo Civico ha varato qualche giorno fa il piano invernale destinando circa 700 mila euro. Cifra a cui Palazzo Civico spera poi di aggiungerne altri grazie a singoli interventi dei privati: cittadini, esercizi commerciali e imprese, da cui conta di raccogliere risorse aggiuntive per specifici in- La città cerca sponsor disposti a finanziare dormitori, ambulatori e progetti di accoglienza terventi. Il Comune farà da collettore per quelle che si configurano a tutti gli effetti come sponsorizzazioni private contro l’emergenza freddo. A quel punto darà avvio al piano di interventi. Entro una decina di giorni, al parco della Pellerina, verrà allestito il ricovero notturno ulteriormente rafforzato quest’anno: 120 posti letto, con la possibilità di incrementarli fino a 170 in 21 container riscaldati e dotati di brandine. Un altro sito verrà previsto in casi di emergenza. In totale saranno garantiti 220 posti. E altri 217 saranno ricavati nei ricoveri notturni. Tutte le case di ospitalità notturna, poi, amplieranno l’orario di apertura, anticipando alle 19 l’ingresso, e ritardando alle 9 l’uscita. Altro capitolo è l’assistenza in strada a quelle persone che non si presentano ai ricoveri: ogni giorno dalle 18,30 alle 2, le strade verranno pattugliate da due ambulanze. Galleria San Federico Paolo Licenziato dopo 16 anni Da allora sono un fantasma «Ho lavorato per 16 anni in una fabbrica, ad Asti. Poi una multinazionale ha comperato l’azienda e i nuovi padroni hanno fatto, come dire, un po’ di pulizia. Mi hanno lasciato a casa. Quanto tempo fa è accaduto tutto questo? Quattro anni. Da allora è precipitato tutto. Per un breve periodo sono stato pure ricoverato in clinica per depressione. Del resto è normale: ho perso la casa e non ho più un soldo. Anzi, non ho più niente di niente». E adesso Paolo se ne sta qui sul marmo chiaro di Galleria San Federico. E racconta che, certe notti, avvolto nella sua coperta color nocciola, piange pensando a quel che era e a ciò che è diventato. La delusione Un senza tetto. «Perché, sì, forse ho sbagliato qualcosa anch’io. Forse ho fatto scelte che non avrei dovuto fare. Ma, alla fine, a me è andato davvero tutto male» ripete. Niente droga, per carità. Niente galera. Niente di illegale. «È la vita che è andata così. Io mi aspettavo grandi cose e invece...». Invece, a 42 anni, deve starsene rannicchiato in terra con un bicchierino di plastica bianca per le offerte accanto ai piedi. Sperando che un’anima pia lasci cadere lì dentro una moneta. «Ma, oggi, ho rimediato soltanto un euro. È poco? Forse. Ma per me è già una piccola ricchezza. Ci sono certe giornate che non riesco ad avere neanche quello». Giacca a vento blu, jeans, scarpe da ginnastica che hanno 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g Via Sacchi Due interventi Operato di ulcera e alle gambe dopo un incidente vive su un cartone sotto i portici di via Sacchi con altri senza tetto Viorel Mia moglie è morta E io ho perso la dignità «Faccio pranzo e cena con gli scarti che trovo nell’immondizia» «Sì, oggi ho mangiato. Nei bidoni, quelli lì, dietro l’angolo. Mangio sempre la roba che trovo lì dentro. Non ho soldi, non ho casa, non ho niente. Che altro potrei fare?» Dalla Romania REPORTERS Per l’inverno garantiti 220 posti Il ricovero notturno della Pellerina sarà rafforzato: 120 posti letto, con la possibilità di arrivare fino a 170 in 21 container riscaldati e dotati di brandine visto tempi decisamente migliori e un berretto rosso a righe blu calato in testa, Paolo vive qui dalla scorsa estate. Un posto sicuro «Prima sono stato nei dormitori, poi ho vagato un po’ in giro per la città. Ma questo è il posto migliore dove uno come me può stare. Ed è anche il più sicuro. No, sui vagoni no: lì non me la sento proprio di andare a dormire. Mi hanno raccontato di risse, di aggressioni, di persone a cui hanno portato via tutto. Qui no, qui è tutto più tranquillo, più normale, per quanto sia assurdo parlare di normalità in queste condizioni. Rischi? Se dormi per strada e non sei abituato, tutto è rischioso. Ma dopo un po’ ti abitui». Per fare colazione va dalle suore di Via Nizza, in coda con altre duecento persone. Il pranzo o la cena li rimedia in una mensa dei poveri. E se deve lavarsi va nelle docce pubbliche. I «buoni» glieli portano i volontari: sono rettangoli di carta azzurra da presentare alla cassa. «Se fai questa vita ti lavi quan- do puoi e mangi quando riesci. Ma non è tutto così difficile. Dopo po’ capisci anche di chi ti puoi fidare e di chi no», ripete. Gli aiuti Passano i volontari dei City Angels. Portano una coperta ad un vicino di cartone. Arriva un ragazzo moldavo: ha rimediato alcune barrette di cioccolato: le condivide. Paolo, però, pensa già ad altro: «Io rivoglio la mia vita. La mia casa e il mio lavoro. Ma già lo so, quelle cose lì io non le avrò mai più». Lui si chiama Viorel, ha 50 anni, è romeno di Balusesti. Arrivato in Italia 16 anni fa, da quattro vive ufficialmente per strada. La sua casa è un scampolo di portico in via Sacchi, un cartone in terra, uno strato di vestiti spesso così per proteggersi dal freddo, e una bottiglia di vino cattivo. Aveva un lavoro un tempo Viorel. E aveva una moglie e cinque figli. Poi la vita l’ha bastonato. Sua moglie se l’è portata via un tumore, ha perso prima il lavoro e poi la casa, nel Canavese. Per fortuna la cognata s’è presa in carico i figli e lui è rimasto a vivere per strada. Due interventi chirurgici, uno per ulcera perforata, lo scorso anno, e uno alle gambe, dopo es- sere stato investito: «Ma sono subito tornato in strada». E adesso se ne sta qui con i suoi amici: Paola, 45 anni, originaria di Savona, con gravi problemi psichiatrici. E «Babbo Natale», un altro fantasma, che ha la barba e i capelli bianchissimi. Chi ti aiuta Viorel? «Nessuno mi aiuta. Vorrei tanto tornarmene in Romania. Lì ho ancora mio padre e mia madre. Ma non ho soldi per il viaggio. Vorrei tornare da loro ed avere una vita normale, o almeno provarci. Ma se non hai il portafoglio gonfio la frontiera non riesci a passarla». Senza documenti E racconta del suo viaggio di due anni fa. Quando riuscì arrivare fino in Slovenia. «Ma poi mi fermarono: avevo soltanto questa vecchia carta d’identità. Il passaporto l’ho «Vorrei rivedere i miei figli, passare qualche ora con loro, essere felice come quando la loro mamma era viva» perso, non ho altri documenti. Dovrei andare al Consolato, ma non riesco neanche ad alzarmi da questo cartone». La famiglia Certe notti, quando fa più freddo del solito, quando anche il vino è finito, quando per strada non c’è più nessuno Viorel si lascia prendere dalla nostalgia. «Vorrei rivedere i miei figli. Vorrei abbracciarli, portarli a prendere un gelato. Stare un poco con loro, felice come lo ero un tempo. Ma loro adesso sono lontani. E io li ho visti l’ultima volta quasi un anno fa. Stanno bene. Hanno chi li cura, certo. Ma io vorrei riavere la mia famiglia». Viorel, loro lo sanno che tu vivi così? «No non lo sa nessuno. Quando li ho visti abbiamo parlato d’altro. Abbiamo fatto finta che tutto andasse bene, che io fossi quello di un tempo, quando mia moglie era viva». Le lacrime Parla Viorel, e intanto piange. Mostra una vecchia carta d’identità. Una foto. Le ferite all’addome e alle gambe. Ma è già l’ora di stendersi e dormire. Qui l’alba arriva presto. E quando la città si anima bisogna tirarsi su e trascinarsi accanto a qualche bidone a cercare qualcosa da mangiare. 12 45 67 18 9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .43 il caso MASSIMO NUMA I eri era la giornata contro la violenza sulle donne. Sicuramente è un caso, ma due uomini, in poche ore, sono stati arrestati per violenza sessuale. Il fatto più grave all’uscita della metro, in via Nizza 20, l’altro a bordo di un tram. La confessione «Mi sentivo solo, volevo violentarla». Così un giovane pakistano, 29 anni ha confessato ai vigili urbani che lo avevano appena arrestato per un tentativo di stupro ai danni di una torinese di 39 anni, il movente. E’ accaduto ieri mattina alle 8,30. La donna, che aveva con sè i figli di 2 e 5 anni, era appena uscita dalla stazione quando Alì T., 29 anni, l’ha aggredita e bloccata alle spalle, con un braccio chiuso sulla gola per impedirle di fuggire. Poi ha tentato di violentarla. Un ragazzo è inL’ALTRO ARRESTO Scattato per un italiano che stava molestando alcune donne sul tram tervenuto ed è riuscito a fermare l’aggressore proprio mentre stavano arrivando due vigili urbani che, dopo essersi messi in contatto con il pm di turno, hanno deciso di arrestarlo. Adesso è in una cella, in isolamento, nel carcere delle Vallette. Chi ha commesso violenze contro donne o bambini, infatti, viene separato dagli altri detenuti. Domani l’udienza di convalida. Sono in corso altre indagini per verificare se l’uomo ha già commesso reati simili o se si tratta di un caso isolato. I bambini sotto choc L’episodio è stato particolarmente drammatico; i due bambini sono rimasti choccati e solo la madre è riuscita a calmarli, dopo la denuncia. Li stava accompagnando, come tutte le mattine, alla scuola materna, prima di andare a lavorare. Molti i testimoni della violenza, avvenuta in un’ora di punta. Alcuni sono stati sentiti subito dai vigili che, per fortuna, in quel momento stavano effettuando i rilievi di un incidente stradale av- La fermata Il tentativo di stupro ai danni di una giovane donna è stato consumato ieri mattina alle 8,30 all’uscita della stazione della metropolitana, in via Nizza 20 Tenta uno stupro nel giorno contro la violenza Ieri mattina alla stazione Nizza del metrò venuto poco distante. «Quel giovane l’avevo notato da qualche minuto - ha raccontato una donna - sembrava in preda all’agitazione, quando s’è avvicinato a quella signora con i bambini ho pensato che volesse rapinarla della borsa, ho visto mentre l’afferrava, lei ha chiesto aiuto, lui continuava a bloccarla». Ancora: «Forse è lo stesso che, un po’ di tempo fa, ha tentato di fare lo stesso, senza riuscirci, con una ragazza ma in quell’occasione la vittima era riuscita a divincolarsi e a fuggire, in questa zona bisogna aumentare il livello di sorveglianza, ci sono stati molti scippi e rapine, credevamo fosse una leggenda, «Quel giovane l’avevo notato da qualche minuto, sembrava in preda all’agitazione» «Forse è lo stesso che aveva già provato ad aggredire una ragazza che era riuscita a scappare» Una testimone Una testimone adesso abbiamo paura». Non è stato l’unico caso di ieri. Una pattuglia di vigili in borghese nell’ambito dell’operazione «linee sicure», ha arrestato un italiano di 45 anni. Stava pesantemente molestando alcune passeggere. Un altro arresto Anche lui è stato arrestato per violenza sessuale e ora si trova in carcere. Dopo le aggressioni ai controllori e le segnalazioni di borseggi e rapine, il comando dei vigili urbani ha disposto una serie di controlli sulle linee più a rischio. Anche in questo caso, c’erano state denunce da parte di vittime di analoghi o simili episodi di molestie sessuali, anche a danni di minorenni e in pieno giorno. Il molestatore è stato riconosciuto, in diretta, dalle vittime. Regione In arrivo un milione di euro per la rete delle “case rifugio” A Pozzo Strada un giardino per le vittime dei femminicidi FABRIZIO ASSANDRI Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne la Regione ha stanziato un milione di euro a sostegno dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio: in Consiglio, ieri, sono state presentate le iniziative dell’assessorato alle Pari Opportunità con l’obiettivo di creare una forte rete ter- ritoriale che contrasti la violenza di genere. «Pubblico e privato devono fare sistema anche per investire al meglio le risorse disponibili. E la Regione deve assumere il compito di coordinamento», ha detto l’assessora Monica Cerutti. A Torino i Centri Antiviolenza sono 4, 20 in Piemonte: nel 2013 hanno ricevuto 1549 richieste di aiuto, il 64,5% da italiane di 35-40 anni. E ieri Torino, una delle prime città a farlo, ha dedicato un giardino pubblico, in via Chambéry, alle vittime di femminicidio. «Un neologismo che è stato creato per un fenomeno molto vicino a noi, che può coinvolgere le nostre famiglie o i vicini» ha detto il sindaco Piero Fassi- Un segno L’intitolazione del giardino di via Chambéry REPORTERS no ai ragazzi del liceo Cattaneo, che hanno ospitato la prima parte della cerimonia e hanno poi partecipato al flash mob intorno all’opera «Pupillà» dell’artista Roul Gilioli. «Questo giardino testimonia l’impegno della città nella lotta alla violenza sulle donne», ha detto Fassino, che ha anche ricordato come Torino «sia una delle poche realtà ad avere centri di ascolto rivolti agli uomini, ai possibili aggressori, che sentono di avere un problema». Per l’assessore Ilda Curti e la consigliera Marta Levi, «la violenza è un fenomeno culturale e come tale va combattuto». Alle Molinette un flash mob ha tenuto alta l’attenzione: l’ingresso principale si è tinto di rosso, con animazione, musica e letture per dire «No!». 12 45 67 18 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Le delizie della piazza Tutti divorano gnocchetti, flan, verdure grigliate, insalata russa. È il solito assalto alla lounge. I cuochi (bravissimi) sono i ragazzi della Piazza dei mestieri Da non perdere P’tit Quinquin Debutta al Massimo Uno alle 16 la serie televisiva francese Il festival al giro di boa Che cosa c’è, che cosa manca Cinefili, addetti ai lavori, semplice pubblico: i più sono soddisfatti Ma c’è chi rimpiange il catalogo, o vorrebbe le pellicole al posto del digitale ELENA LISA Massimo Uno La serie televisiva di Bruno Dumont Regista francese di cinema pluripremiato al Festival di Cannes per titoli come «L’Humanité» e «Flandres », Bruno Dumont ha realizzato per la televisione (canale, Arte) la singolare serie « P’tit Quinquin» in cartellone alle 16 al Massimo Uno per duecento minuti di immagini (quattro gli episodi). Racconta in chiave grottesca la storia di una serie di omicidi che avvengono in un piccolo villaggio rurale. A second chance Il film che ha segnato il ritorno sul set nella natia Danimarca di Susanne Bier viene proiettato alle 22 Reposi Tre Il ritorno in patria di Susanne Bier Spesso impegnata sul set a Hollywood, la danese Susanne Bier premio Oscar per «In un mondo migliore» è tornata in patria per dar vita al drammatico «A second chance» proposto alle 22 al Reposi Tre. Si racconta la storia di due poliziotti di Copenaghen: la vita di uno dei due cambierà quando, durante un’irruzione nella casa di una coppia di drogati, scoprirà un neonato nell’armadio. Nel cast, Ulrich Thomsen. The Rover Una scena del film dell’ australiano David Michod con Robert Pattinson e Guy Pearce proposto alle 22,30 al Massimo Massimo Uno Il divo di “Twilight” sul set australiano In evidenza anni fa per l’eccellente «Animal Kingdom», l’australiano David Michôd è tornato alla regia per «The Rover» con Guy Pearce e l’ex divo di «Twilight» Robert Pattinson. Pellicola d’azione ambientata nel futuro in un’apocalittica Australia, racconta di due uomini che si uniscono loro malgrado per dare la caccia a una banda di criminali. Proiezione alle 22,30 al Massimo Uno. A CURA DI DANIELE CAVALLA N el bel mezzo del cammin del Torino film festival non è tempo di bilanci ma di impressioni. E non per l’impossibilità di tirare le somme. Piuttosto perché - centrano la questione con una domanda quattro ventenni in preda a un’onesta e contagiosa euforia - «Non sarebbe ora di smettere di ridurre una rassegna cinematografica a numeri? Un festival è cultura. E della cultura deve importare una cosa sola: la qualità. Che non si quantifica. Se una mostra fa il pienone non vuol dire sia valida». Interessante. Proviamo a seguirli. Il confronto con Roma In via Montebello all’angolo con il cinema Massimo, alle cinque del pomeriggio come in uno spaghetti western, Francesco Matteo Ceccarelli, 25 anni con la passione per la regia - il più costruttivo dei «magnifici quattro» che il cinema vorrebbero farlo - Fabrizio Ciavoni, 22, il comico, Matteo Arcamone, 23, lo scombussolato e Simone Tarditi, 24, il critico, discutono con enfasi di Tff. Vivono a Torino e sono itineranti. Nomadi per passione del grande schermo. Hanno partecipato al festival di Roma e sono rimasti delusi: «Soldi spesi male - dice Ceccarelli - li hanno usati più per scena che per una scelta di valore dei titoli: il servizio di sicurezza e le comparse in divisa erano ovunque. Quasi infastidivano». Tarditi, il critico, ribatte: «Anche qui, i punti oscuri non mancano però. Il programma di questa edizione mi convince ma non approvo alcune scelte. Per esempio: perché hanno inserito capolavori degli anni 70 per poi proiettarli in digitale? Per un festival di questo calibro, e per certi titoli, è indispensabile la pellicola». Che, festival o non festival, oggi è diventata una rarità. La lamentela più frequente: i posti sono pochi A metà percorso il pubblico promuove il festival torinese: poca mondanità, nessun star ma molta competenza e film interessanti. L’unico problema evidenziato dagli spettatori è la carenza di posti nelle sale cinematografiche Sergio Geninatti Direttore del Massimo Il catalogo che non c’è Dei 197 film in rassegna al Tff solo 19 sono in pellicola. Il digitale è una rivoluzione che certamente ha reso più pratica la proiezione ma, sostengono i cinefili, il nastro con impressi i fotogrammi è tutta un’altra poesia. «L’introduzione del digitale - dice Sergio Geninatti, direttore del Massimo, quartier generale di smistamento dei film - dal punto di vista della fatica fisica ci ha alleggerito. Con la pellicola non si lavora più da tempo. Comunque, è chiaro che a voler cercare pecche se ne trovano. Quel che conta è che il nostro Tff si stia riconfermando la migliore kermesse in Italia. Non ha bisogno di tappeto rosso per mettere al centro il cinema». E l’allusione va subito a colpire le polemiche pre-festival per gli annunci di tagli e spending review. «Ci sono tagli e tagli - irrompe Ciavoni -. A me personalmente spiace molto che que- Massimo Causo Curatore Onde I cinefili Ceccarelli Ciavoni Arcamone e Tarditi st’anno, per risparmiare, abbiano eliminato il catalogo della rassegna. Lo hanno sempre distribuito. Io li ho collezionati tutti». E non è il solo. Si tratta di un volume spesso, zeppo di informazioni sulla rassegna, i film in concorso, le sezioni speciali, le casa di produzione, indirizzi. Roba per feticisti, d'accordo, ma di grande valore. «Io invece sono soddisfatto conclude Arcamone - il Tff mi dà cosa cerco: una grande scelta di film. Del tappeto rosso non sento la mancanza. Anzi, Virzì, l’anno scorso ha fatto troppo spettacolo. Voleva dare risonanza alla rassegna ma il Torino film festival non ne ha bisogno. Piuttosto ne aumenterei la durata. Con più giorni a disposizione, così, si risolve anche la questione del numero di sale in meno. Sempre nell’ottica di un ridimensionamento del budget». Lo sguardo complessivo a metà Festival non può che arrivare da chi si occupa di cinema ma torinese non è. Massimo Causo per cura la sezione Onde, la più sperimentale del Tff: «Questa è una città che il cinema che l’ha nel dna. Qui è nato, qui si studia con passione, qui c’è un museo a lui dedicato. Si possono fare tutte le polemiche di questa terra. Ma il festival da qui non si può più sradicare. Ha messo radici anche nei sanpietrini». Istantanee MARCO GIACOSA La vita in coda nel foyer del Reposi Ti rendi conto che siamo condannati a diventare come i nostri genitori? (dal film N-Capace) Al foyer del Reposi c’è la fila, ordinata; brusio; una giovane donna incontra un’amica e si abbracciano forte forte; a una delle due casse, un uomo entra con un grosso pacco giallo delle poste, a un braccio ha appeso un casco, il che gli dona una generica aria da persona ansimante; brusio; una donna entra dopo avere fumato, emana il puzzo della sigaretta; una signora passa e sta dicendo la parola «politici» e poi la frase «in Italia è sempre così»; una maschera corre, ha in mano un bouquet di pettorine con la scritta «riservato», pare non sappia dove andare; si scioglie la fila per la sala 3, e contemporaneamente si forma quella per la sala 1; il pacco giallo dell’uomo ansimante proviene dalla provincia di Trento e va a una donna che abita in via Nizza 31; arriva un uomo inglese, la cassiera gentile risponde in inglese; tanti operatori video attendono l’uomo bello Eddie Redmayne, di professione attore; un uomo mangia una carota cruda; la fila per la sala 1 si sgonfia; arrivano decine di ragazzine che corrono verso la sala 3, dove sarà il bell’attore; entrano tutti; una donna, che invece esce, la sua voce spicca nel ritrovato silenzio, dice: «Ho fame». Al foyer del Reposi sono le 19.30. 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .45 Anche di martedì Troppi «pirati» in sala «Poche feste per i film» Alla faccia «di quelli che le code al festival ci sono solo il sabato e domenica». Ieri alle 14,30 davanti al Massimo la fila arrivava sino alla Mole Peccato che ormai tutti tengano anche al cinema il cellulare acceso e che questo sia vietatissimo durante le proiezioni dei film in concorso «Quest’anno c’è stata solo una festa in discoteca, quella per “Ogni maledetto Natale”» dicevano alcuni glamouristi. Una in più rispetto al passato Budget limitato Il regista Davide Gaglianone, regista di «Qui», ieri alla prima del film che racconta dieci storie di attivisti No Tav Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli sono i tre amici che sognano di tornare in fabbrica REPORTERS Mirafiori Lunapark Gli operai in pensione ritornano in fabbrica TIZIANA PLATZER eduti su un muretto, Carlo cerca di raccontarsi in modo semplice e Fabio prova a comprendere qualcosa di cui non sa nemmeno l’esistenza: «La fabbrica era il nostro posto nel mondo. Era il nostro castello delle favole». Carlo è il nonno, pensionato che non se la passa granché bene e ama sopra ogni cosa il piccolo Fabio, il nipotino. S Parola di nonno Sente di dovergli delle spiegazioni, il passaggio della sua storia, della sua vita. Dei suoi 40 anni in fabbrica, delle sue energie spese in linea, delle sue capacità di produrre. In questa scena e nell’immagine della dignità di lavoratore si potrebbe custodire il film «Mirafiori Lunapark» di Stefano Di Polito, girato nel quartiere di Mirafiori, con il sostegno di Film Commission e a basso budget e la produzione di Mimmo Calopresti, in «Festa Mobile». Un film che nasce evidentemente da una storia ascoltata, quella del regista torinese fi- glio di operai Fiat, che torna al racconto della madre, «dice di avermi portato in grembo in fabbrica fino all’ultimo mese di gravidanza». E la storia è questo, semplicemente un racconto, sul confine leggero della favola, che avvicina gli anziani ai bambini. Il solco è nel passaggio alla generazione intermedia, quella dei figli, dei trentenni laureati disoccupati, o senza voglia di impegnarsi, o senza ORGOGLIO DI BARRIERA L’opera di Di Polito è una favola malinconica sulla dignità del lavoro idea della fatica in un luogo dove «noi producevamo 100 pezzi all’ora». Lo ricorda seduto a a tavola con la famiglia Franco, il personaggio di Alessandro Haber. Lui, Carlo, interpretato da Giorgio Colangeli, e Delfino, il ruolo di Antonio Catania, sono tre grandi amici. Amici e compagni Tre operai dello stesso reparto di una fabbrica dell’indotto Fiat, ora abbandonata a Mirafiori, poco distante dal campo di golf. E anche dalla parrocchia, dal centro per gli anziani e dal parco giochi. Area industriale in attesa di essere abbattuta. Come lo sono stati gli orti abusivi di Carlo, Delfino e Franco. Anziani e nipoti C’è il sentimento della periferia, da cui gli anziani non vogliono, come i figli, fuggire. Vogliono combattere la solitudine, invece, e per questo i tre protagonisti, davanti al cancello della fabbrica di Anniverdi - il propietario è un cameo di Lorenzo Ventavoli, come se n’è regalato uno Calopresti, commissario di zona -, decidono di occuparla. Come fosse un centro sociale. E la memoria ritorna viva con le immagini di repertorio, di Mirafiori a pieno regime, di scocche che sembrano volare dentro l’immensità dello stabilimento. Un vero Lunapark. Vogliono salvarla dalle ruspe, e salvare se stessi dal tempo che passa, nel tentativo di offrire coraggio ai figli disillusi. Ma non è una favola vera, e la realtà ci si avvicina solo per qualche passo. Che porta davanti ai cancelli deserti. Oggi Reposi 2, 19,45 domani Massimo 2, 11,30 Da No Tav a No Renzi “Ma non voglio convincere nessuno” MAURIZIO TROPEANO l film si chiude inquadrando lo striscione appeso sul balcone della famiglia Perino di san Giuliano di Susa. «Qui siamo condannati a morte dal Tav». La loro casa che adesso sorge tra la statale e la vecchia linea ferroviaria è classificata come un «ricettore», cioè ad alto rischio per la salute di chi avrà un cantiere praticamente sulla porta di casa. E Qui è il titolo scelto da Daniele Gaglianone per raccontare, attraverso la storia di dieci militanti del movimento, il punto di vista di chi da 25 anni si oppone alla realizzazione della nuova linea ferroviaria. Il regista lo presenta così: «Ho fatto un film schierato e non voglio convincere nessuno». I Di parte Gaglianone dietro la macchina da presa si comporta come un partigiano, nel senso di chi costruisce una storia lunga 120 minuti con l’intenzione di essere di parte convinto però di non «essere fazioso». E dunque sceglie di far parlare i pro- tagonisti senza mai nominarli e senza indicare la professione o eventuali cariche istituzionali ricoperte. I loro racconti incarnano le diverse anime del movimento e come l’opposizione abbia amplificato l’unità e di fatto cancellato le diversità. Per per chi è stato in Valle si tratta di volti noti perchè da sempre in prima fila. Gli altri lo potranno scoprire leggendo la scheda che accompagna la presentazione delIL REGISTA Gaglianone: le astensioni hanno le stesse ragioni della lotta in Valsusa l’opera. È una scelta voluta perché, come spiega il regista «non voglio che gli spettatori, dopo averlo visto, decidano di schierarsi, mi piacerebbe semplicemente che dicessero “potrei essere al posto di quelle persone». Gaglianone ha girato le immagini nel 2012 ma, come ha spiegato alla fine della proiezione (sala piena e gente in coda che non è riuscita ad entrare), le ha montate recentemente «perchè ero stato bloccato dal confronto con una situazione di Felix e Meira. Guohui e Peiling. Amori impossibili. Uno che nasce e uno che finisce. Occidente e Oriente. Canada e Singapore. Due diversi modi di indagare nelle sfumature dell’animo femminile come in quello maschile, alle prese con le scelte del cuore, in lotta con un passato che pesa sul Per il regista il «Qui valsusino» rappresenta il «paradigma di quel che succede a livello nazionale». E attacca: «Non capisco che cosa Renzi abbia da festeggiare per il voto in Emilia Romagna: perché la gente non s’è mossa di casa, ha deciso che il poco che gli viene “democraticamente” concesso non le sta bene, che non ha bisogno di votare. La democrazia dal basso è quel che unisce NoTav e astensionismo». Giovedì, Reposi 1, 9.30 Il film di Maxime Giroux è la storia d’amore tra due vicini di casa molto diversi nel quartiere in cui convivono gli hipster e la comunità chassidica a Montreal Impossibili e tormentati Gli amori tra Oriente e Occidente FRANCESCA ROSSO Il premier Felix & Meira» Le storie Giovani, ribelli fragili e innamorati contro la tradizione e i cambiamenti attualità difficile e non volevo fare un reportage». E così i fatti violenti che dal 27 giugno del 2011 si sono susseguiti a Chiomonte, dunque, si intravedono solo le immagini iniziali e tutto è lasciato al racconto di chi poi sarà arrestato o attraverso la ricostruzione in presa diretta di un giornalista di radio Blackout o il racconto del ferimento fatto da un ex carabiniere impegnato nel presidio Gravella alla centrale elettrica. Un applauso accompagna la fine del film che si chiude con le immagini della manifestazione di solidarietà con gli attivisti in carcere. presente e un futuro che non si riesce a delineare. «Felix & Meira» (oggi Reposi 3, ore 19.30) è il film di Maxime Giroux, che aveva portato in concorso al Tff Demain nel 2008. È la storia d’amore archetipica tra due vicini di casa molto diversi nel quartiere in cui convivono gli hipster e la comunità chassidica a Montreal. Meira (Hadas Yaron, miglior attrice a Venezia 2012 per La sposa promessa) vive con il marito Shulem (Luzer Twersky) e la loro bimba piccola. Veste come le altre donne del gruppo: gonna nera lunga, parrucca, niente tacchi e trucco ma, di nascosto, fa cose proibite: ascolta musica, prende la pillola e sogna una vita con meno regole. Il marito la adora anche per la sua vulnerabilità, soprattutto quando la sgrida e lei si butta a terra fingendosi morta. Meira incontra Felix (Martin Dubreuil), giovane senza ambizioni a cui è appena morto il ricco padre. I due si regalano l’infanzia che forse non hanno mai avuto. Lei parla yiddish, lui francese, insieme un inglese scarno come le cose che hanno in comune. Quando il marito li scopre manda Meira a Brooklyn, nella comunità ortodossa di New York. Felix la raggiunge. Meira impara a guardare un uomo negli occhi. E a indossare i jeans. I due si perdono fra le luci di Times Square. Ma la tra- dizione è un’ipoteca troppo pesante sul futuro e l’amore di Shulem del tutto autentico. Il regista ha dichiarato: «Ho girato tenendo bene a mente temi come la vulnerabilità o l’irrequietezza e con la macchina da presa volevo cogliere soprattutto l’umanità dei miei personaggi. Il film è la pazzia di Felix e la poesia di Meira, due persone diverse che cominciano una storia d’amore impossibile rischiando di perdere tutto». Da Singapore arriva «As you were» (oggi Reposi 3, ore 17) di Jiekai Liao, film diviso in tre capitoli che segnano la fine della relazione fra Guohui e Peiling. Compagni di scuola e di giochi, sono cresciuti insieme e, da bambini, non potevano fare a meno l’uno dell’altra: la stessa passione per staccare i franco- bolli dalle buste immergendoli in acqua, lasciarli asciugare sulle mani e poi appiccicarli sui vetri. E per nuotare. Passano gli anni. Ora Guohui fa il consulente in un centro di riabilitazione a Saint John, isola a Sud di Singapore. Peiling lo va a trovare, ma il tempo ha lacerato ogni filo che li legava. I ricordi non bastano, la distanza raggela ogni minuto insieme portando tensione e diffidenza. Le lunghe nuotate in piscina hanno ora un altro sapore, tutto è cambiato così come è cambiata Singapore. Il passato rarefatto e liquido, come lo stile del racconto, non basta a far vibrare insieme due cuori che non si capiscono più. 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Sanità, Saitta all’attacco “Colpevole anche la sinistra” L’assessore in Consiglio: il sistema è stato governato dai primari vanni Bosco; Ortopedia e traumatologia: Regina Margherita, Ospedale Civile Di Cuorgnè, Ospedale Civile Ovada. I primariati in eccesso il caso per le Malattie endocrine (7 da regolamento) IN ECCESSO 13 7 NE RESTERANNO Malumori in maggioranza ALESSANDRO MONDO per la Chirurgia generale (44 da regolamento) 52 olto spesso l’organizzazione ospedaliera è stata governata da un gruppo di primari. L’organizzazione della Sanità privata è stata esternalizzata, il consulente che faceva gli accordi con i privati era un esterno. In pratica: la Sanità non è stata governata». per Ortopedia (44 da regolamento) M 55 «Colpe anche a sinistra» Quel centrosinistra, antico ma non troppo, che invece di badare alla sostenibilità economica 48 per Pneumologia (11 da regolamento) 16 8 per Recupero e Riabilitazione (89 da regolamento) 117 87 amentt per le Direzioni Sanitarie (30 da regolamento) 37 L’affondo di Saitta E’ stato uno dei passaggi più duri di Antonio Saitta in Consiglio regionale durante il dibattito sulla riforma della rete ospedaliera che in Piemonte sta mandando in fibrillazione cittadini e amministratori locali. Una reprimenda, quella dell’assessore alla Sanità, che per la prima volta non risparmia nemmeno la sua parte politica: «C’è una politica antica che non ha tenuto conto dei cambiamenti e fra questi c’è anche il centrosinistra, l’ho detto e lo ripeto». 44 29 per la Chirurgia Plastica (4 da regolamento)) Centimetri LA STAMPA 7 6 del sistema ha ceduto ai compromessi sotto la pressione «di lobbie potenti». Le stesse lobbie e la stessa politica, di ogni colore, che anche oggi fomenta resistenze e punta i piedi «per avere più ospedali», in controtendenza rispetto alle scelte di altre regioni. Fonte: assessorato regionale alla Sanità vataggio» per recuperare il primato della politica e mettere ordine a tutti i livelli: compresa la ridondanza dei primariati e le duplicazioni sul territorio (vedi tabella). Strutture in molti casi di piccole dimensioni, talora con meno di cinque posti letto per ricoveri ospedalieri, puntualmente citate: Cardiologia: Centro Traumatologico Ortopedico; Chirurgia generale: San Giovanni Battista, Molinette, Maria Vittoria, Mauriziano, San Rocco Galliate, Torino Nord Emergenza San Gio- Strutture bonsai I guai della Sanità piemontese, «oggi non si può dire che sia straordinaria», nascono da qui. Da qui la necessità di quella che Saitta chiama «un’operazione di sal- Missione complessa, che nel Pd provoca le prime crepe. È il caso della chiusura delle emodinamiche, contestata pubblicamente da Nino Boeti: «Sbagliato, sono indispensabili anche dal punto di vista formativo». Roberta Meo, sindaco di Moncalieri, garantisce su Facebook per quella del suo Comune. Per Angela Motta l’Astigiano è stato penalizzato. Marco Grimaldi, Sel, condivide la riforma ma non apprezza le uscite liquidatorie del Chiamparino versione-Renzi nei confronti di quanti dissentono sul territorio. Protesta in aula Crepe e distinguo sfruttati dall’opposizione. Vignale, Forza Italia, sottolinea «i 184 primari nominati sotto Bresso, Cota non ne ha fatti», e ricorda la difesa dell’emodinamica del San Luigi da parte di Saitta quand’era consigliere regionale. Davide Bono, Cinque Stelle, rimprovera all’assessore un intervento più politico che tecnico: «Parliamo di 2.238 posti letto in meno. Dove li ridurrete? E dove metterete i 1.330 posti letto per la continuità assistenziale?». Gianna Gancia, Lega, insorge in aula: «Vergognatevi... criminali! Per cinque anni avete impedito il cambiamento e ora ci fate la predica!». Partita aperta. 1 12344567 936 A3B26 1 12345 78995A5BC8DA5E F858D433 8B 8 123AF3 D3B88E 45CC8 88 3D8 7D 45AD3 1D 9D8D 3FD 78 A5B8D8D 1DFF5FF3A5 5A!D"DA3#3AD4DBDB5CC31"38FF84DE8234B5$5FADB53 1 Unalettricescrive: differenziare il vetro dalla carta, l’alluminio dall’umido è tutto sommato semplice, qualche problema rimane con la plastica. Non sempre si capisce se ciò che si ha fra le mani è da riciclarsi come plastica o se va nell’indifferenziato. «Faccio due soli esempi, ma se ne potrebbero fare altri: l’involucro trasparente del pacchettino dei crackers va nella plastica? La plasticadura,poi,mièstatodetto che non si ricicla, ad esempio quella di certi bicchierini. Perché sulle confezioni non viene indicato chiaramente come i vari componenti delle stesse debbano esseredifferenziati?Pperplastica,I per indifferenziato? E se le varie parti come la carta che avvolge i formaggi o il prosciutto vanno separate, la carta esterna dal foglio trasparente interno, appena incollato, di plastica? Infine perché non sensibilizzare di più tutti noi alladifferenziazionefacendocivedere in televisione, invece di tanti programmi sciocchi, l’interessanteciclodeimateriali,illororecupero fino all’incenerimento di ciòchenonsiricicla? «Potrebbero anche sorgere ideeimprenditorialinuove,valide a creare posti di lavoro e reddito, sia nel proporre materiali da imballomiglioriedeconomici,sianel riciclarli». 2 «Se G.R Unlettorescrive: 2 «Abito in corso Racconigi tra viaFrejusecorsoVittorioEmanuele e ogni settimana (oggi l’ultima volta) mi capita di assistere alla sosta forzata di un mezzo della linea 55 per motivi di sosta selvaggia dovuta al mercato con conseguente bloccodellacircolazione.Michiedo se a tutti i problemi legati all’inquinamento dell’aria si debbano sommare i disagi di vario tipo e natura che nascono dall’assurda insistenza di far circolare i mezzi Gtt lungo un corso cittadino occupato dal mercato più lungo di Torino. E’ un caso unico e sarebbe interessante conoscere l’opinione dell’assessore aiTrasporti». G.B. Duelettriciscrivono: 2 «Siamodueamichechelasera di lunedì 20 ottobre scorso si sono ritrovatesulFrecciarossa9574proveniente da Salerno, che ha avuto addirittura gli onori delle cronache anchesulvostrogiornale,perunritardo di proporzioni incredibili in un Paese civile. Il treno aveva viaggiato tranquillamente fino a Milano, in orario (a Roma Tiburtina era addirittura giunto in anticipo), avrebbe dovuto arrivare a Torino Porta Nuova alle 19,40 e invece si è fermatoappenafuoricittà,suuncavalcavia,rimanendolìperpiùditre ore. Le informazioni sono giunte ai viaggiatorimoltotardi,contrastanti, sino alla notizia che si aspettava di essere trainati... nel frattempo qualcuno si era sentito male per il caldo (l’impianto di climatizzazione, che aveva iperfunzionato durante il viaggio quasi ibernando i passeggeri si è fermato, scongelandolierischiandoanchedilessarli...). Un membro del personale viaggiantehaalloraapertoforzatamente una porta per ogni vagone, ma questo ha fatto sì che per un’ora o più tutto il treno risuonasse dell’allarme sonoro... alla fine, quasi alle 23, i passeggeri hanno potuto metterepiedeaterraehannoassaltatoi taxi poiché la metropolitana aveva cessato il servizio. Trenitalia si è “scusatoperildisagio”ma,passatii 21fatidicigiorni(necessariachiedere il rimborso) da quella serata nera, con stupore abbiamo scoperto che non è possibile chiedere il (miseroeparzialissimo)rimborsoperché “non previsto per i guasti alla climatizzazione”! Ci pare un vero sopruso, o quanto meno una presa ingiroevorremmounarispostada Trenitaliasuquestacosaassurda». ENRICAEDIANA L’assessoreallePoliticheperlo Sviluppoel’Innovazione,Lavori Pubblici,Ambiente,Verde,Igiene urbanadiTorinoscrive: 2 «Le aree che compongono il ParcoDorasonoquattroossia:area Vitali,areaMortara,areaExIngest e area Valdocco e non due. L’unica area ancora chiusa al pubblico (in quanto ancora area di cantiere) è quella denominata “Michelin”, la cui realizzazione è stata oggetto di un appalto gestito direttamente dallo Stato, attraverso una specifica “Struttura di Missione” istituita dalla presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito delle opere destinate ai festeggiamenti del 150° dell’UnitàNazionale. «L’area non è ancora stata consegnata alla Città di Torino; essendo inoltre ancora in corso le proceduredicollaudononèapertaall’uso pubblico. Appena la Città sarà nel pienopossessodiquestaarea,completerà le procedure utili ad aprirlo alpubblico». ENZOLAVOLTA L’assessoreallaCulturadel Comunescrive: 2 «In merito alla lettera uscita il 20 novembre, intendo informare il signor Massimiliano che la manifestazione Photissima non è organizzata dal Comune di Torino ma da privati e che la stessa non ha neanche ricevuto il patrocinio della Città. Ritengo dunque che non sia corretto da parte sua far ricadere sull’amministrazione responsabilità chenonlecompetono». MAURIZIOBRACCIALARGHE specchiotempi@lastampa.it via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .47 LA POLEMICA il caso Sulle arcate dell’ex-Moi lite fra sindaco e assessore ANDREA ROSSI P rima chiusura, il 6, 7 e 8 dicembre. Seconda il 13 e 14, sabato e domenica. Terza: da sabato 20 dicembre all’Epifania. Poi sarà il tempo di tirare le prime somme. Mesi di discussione, trattative e proteste hanno partorito il compromesso di ieri. Via Roma diventerà pedonale, ma solo per un po’. Il Comune incassa il via libera - condizionato, però - dei commercianti e delle loro associazioni di categoria e può quindi portare a casa il progetto che sta tanto a cuore a un pezzo della giunta e molto meno alla maggioranza di centrosinistra che la sostiene. BEPPE MINELLO Chiusura a strappi Sarà una sperimentazione a strappi. Il tratto compreso tra piazza San Carlo e piazza Castello verrà chiuso alle auto nei due fine settimana prima di Natale e poi per tutto il periodo natalizio, fino all’Epifania. A quel punto fermi tutti: cominciano i saldi e non è il caso di scatenare il caos. Via Roma tornerà praticabile dalle vetture, ma solo fi- REPORTERS Tra piazza San Carlo e piazza Castello L’esperimento deciso ieri dal Comune insieme con le associazioni dei commercianti riguarda soltanto l’ultimo tratto Tra piazza San Carlo e piazza Castello si utilizzano arredi e piante per sbarrare il passo alle auto I FRONTI APERTI Via Roma pedonale Esperimento in tre fasi Si studierà l’ipotesi i chiudere al traffico altre cinque zone no al primo febbraio. Quel giorno, a saldi pressoché terminati, comincerà la seconda fase della sperimentazione: circolazione vietata per un mese, fino al primo marzo. Solo allora, dicono a Palazzo Civico, ci saranno tutti gli elementi per decidere che cosa fare in futuro. Non è stato un parto indolore, anzi. Al vertice di ieri i commercianti - Coordinamento delle associazioni di via, Ascom e Confesercenti si sono presentati piuttosto agguerriti. Le fughe in avanti del Comune, gli annunci, la sensazione di non partecipare alle decisioni, li avevano piuttosto indisposti. Convincerli non è stato semplice. Alla fine mediazione è stata, ma bocche cucite e tutti allineati al comunicato diramato da Palazzo Civico. Stop alle auto nei weekend di dicembre, sotto Natale e a febbraio Sulla «Stampa» Centimetri-LA STAMPA VIA FREJUS Nè la Circoscrizione, nè i commercianti vogliono l’area pedonale che si mangerebbe 85 posti auto mentre c’è fame di parcheggi e il bus verrebbe deviato lontano. Vade retro Satana VIA SAN DONATO 2 VIA SANTA GIULIA Una parte dei commercianti la vuole, la Circoscrizione nicchia. Lì il Comune intende riaprire la pratica per capire cos’è meglio fare. I bus andrebbero su via Cibrario. Sarà battaglia La line costruita s Il resto s Ipotesi low cost per co 6 il caso CORSO MARCONI ANDREA ROSSI C Sarebbe l’alternativa ideale a via Vanchiglia, cuore della movida nascente, dove però bisognerebbe avere un sacco di soldi per spostare i binari al centro strada. Velleitaria 5 VIA GARESSIO 10 Da un cassetto del Comune è saltato fuori un progetto vecchissimo che ha entusiasmato i residenti. Ma non c’è nulla che giustifichi un’isola pedonale. Fuoritempo Più che isola pedonale sarà una risistemazione della parte centrale quando verrà realizzato il contestato parcheggio sotterraneo mentre le auto passeranno ai lati. Truccata 7 PIAZZA CAPUANA 2 Idem come via Garessio. Senza nulla togliere alle legittime aspettative e aspirazioni di Circoscrizione e residenti, un’isola pedonale non starebbe in piedi. Sognatori 2 Sconti e agevolazioni Treni,bikesharingeponyexpressperunamobilitàsostenibile 1 Accordo tra il treno ad alta velocità Italo, il bike sharing ToBike e le consegne express ecologiche Pony Zero. L’intesa, che prevede la promozione dei mezzi più ecologici, punta non solo a offrire nuovi servizi eco-sostenibili, ma anche vantaggi a chi ne fa uso. Tutti gli iscritti al programma fedeltà ItaloPiù (ad oggi 470 mila) possono accedere alle bici del servizio metropolita- ne Torino. In base all’accordo tra Italo e Pony Zero, sulla direttrice alta velocità Torino-Milano sarà realizzato un servizio di consegna «door to door» bici-treno-bici. Gli operatori della società provvedono al ritiro della corrispondenza in bici a Torino, consegnano il materiale al personale Pony Zero che viaggia su Italo e che giunto a Milano consegna a sua volta il pacco a un altro «bike on una buona dose di ottimismo potremmo dire che tra qualche anno (non meno di 10 comunque) Torino avrà non una linea di metropolitana, come oggi, ma addirittura tre. Troppa grazia, eppure è il progetto su cui il Comune s’è messo al lavoro e dietro cui più che orizzonti di gloria si cela la necessità di spendere il meno possibile. Instradato il piano per realizzare l’ultimo tratto della linea 1, tra Collegno e Cascine Vica, con ottime probabilità di ottenere dallo Stato tutti i soldi necessari, Palazzo Civico deve ora partire con la pianificazione della seconda linea, da Nord a Sud. E, non avendo le risorse per finanziarla, né potendo contare sulla malconcia Regione, ha ideato una soluzione low cost: scavare la metropolitana tra Mirafiori e Porta Nuova - e in un secondo momento fino allo Scalo Vanchiglia - e garantire il collegamento con la zona Nord tramite un treno che collegherebbe Vanchiglia con la stazione ferroviaria Rebaudengo e da lì si immetterebbe nel passante ferroviario. Il trincerone Il sindaco è intenzionato a procedere su questa strada. Ieri ha convocato gli assessori a Urbanistica e Trasporti, Lo Russo e Lubatti, oltre ai vertici di Gtt e Il colle da un tr sieme me Il prim la riapert glia, acca mentale: s tra via Go si raggiun da lì ci si c te, quindi In tun al pa metropoli rino conn A inizio ottobre il Comune aveva deciso di arrivare entro Natale a sperimentare alcune pedonalizzazioni 1 Strisce blu e bus L’ultima parte di via Roma, verrà dunque chiusa utilizzando arredi vari: alberi e piante nei primi due fine settimana (così da smontarli rapidamente e riaprire al traffico), piante e sculture sotto Natale. In parallelo viene accolta una parte delle richieste dei negozianti: nei fine settimana le navette Star, che attraversano il centro, verranno potenziate e saranno gratuite. Anche gli altri mezzi pubblici verranno rafforzati, ma si pagheranno regolarmente. E la domenica la sosta sulle strisce blu sarà gratuita e non a pagamento come avveniva alcuni anni fa. I commercianti avevano tentato il colpaccio, chiedendo il parcheggio gratis anche il sabato, ma sono stati respinti. Le altre ipotesi Hanno però incassato un risultato. Il tavolo che s’è riunito ieri sa- 2,9 milioni È la somma stanziata per le pedonalizzazioni, soldi che andranno quasi tutti alle periferie rà l’architrave su cui poggeranno le discussioni future. In ballo ci sono cinque altre zone da pedonalizzare: via Barletta, via San Donato, via Monferrato, via Santa Giulia e Campidoglio. Sono quelle che interessano di più alla maggioranza che più volte ha sottolineato l’esigenza di portare vie pedonali e riqualificate anche lontano dal centro, concordando con l’assessore alla Viabilità Claudio Lubatti di destinarvi i 2,9 milioni a disposizione. «Seguiremo lo stesso metodo usato per via Roma», spiega Lubatti, «coinvolgendo anche le circoscrizioni. Ogni via avrà un tavolo di discussione a sé: studieremo, approfondiremo e decideremo». Le prime riunioni sono convocate per i prossimi giorni. E non è escluso che l’ultima sperimentazione su via Roma dal primo febbraio al primo marzo - serva anche per testare alcune delle altre pedonalizzazioni in cantiere. Dipenderà tutto dal grado di accordo (o disaccordo) tra le parti. Le stazioni Il caso Itinera e Consorzio delle cooperative costruttori dovranno realizzare lavori per 150 milioni completando anche la stazione Rebaudengo e realizzando corso Grosseto Il Tar boccia il ricorso: via libera al tunnel di corso Grosseto Cantieri aperti in settembre Lavori da finire in 807 giorni MAURIZIO TROPEANO Scr, la società di committenza regionale, potrà affidare la progettazione esecutiva e per la realizzazione di tutti i lavori e le forniture necessari per la costruzione del tunnel ferroviario lungo corso Grosseto che collegherà la linea ria Torino-Ceres con la rete Rfi compresa la realizzazione Chi deve risolvere il problema sembra essere diventato il problema. Sull’annosa vicenda delle arcate ex-Moi, 20 mila mq divisi fra privati (Set-Up) e Comune, che la giunta, già a luglio, ha deciso di mettere a gara per riportarle a nuova vita dopo un lungo periodo d’incuria, si sta consumando un duello feroce tra gli assessori Gianguido Passoni e Stefano Lo Russo i quali, in virtù delle loro deleghe (il primo ha il Patrimonio, il secondo l’Urbanistica) dovrebbero, appunto, collaborare per trovare la soluzione migliore. Terzo protagonista, e muto testimone, l’assessore alla Cultura Braccialarghe, pure lui «toccato» dalla delibera di luglio. Invece, ieri mattina, e dopo un’analoga scenata di qualche settimana fa, l’ultima riunione per trovare una quadra («Allora, questo bando per assegnare l’ex-Moi lo facciamo sì o no?» avrebbe chiesto il sindaco che vorrebbe incominciare a risolvere qualche emergenza delle tante che angustiano via Giordano Bruno), s’è risolta con un vivace scambio di battute fra Fassino e Passoni, l’abbandono di quest’ultimo della riunione, seguito dall’annuncio che avrebbe utilizzato le successive 24 ore «per riflettere». La descrizione di quanto avvenuto, essendo affidata agli spifferi, assume toni e colorazioni diverse a seconda di chi la racconta. Ciò che è certo è che la rivalità fra i due uomini forti della giunta Fassino è una realtà lontanissima da una sana e utile competizione. La materia del contendere, come già detto, riguarda il bando per assegnare le arcate. Semplificando molto, Passoni è convinto che la cifra ipotizzata (circa 200 mila euro) per assegnare l’edificio sia troppo alta. Lo Russo, al contrario, spinge perché l’appalto si faccia prima possibile. «Vediamo - dice Muttoni, patron di Set Up e contrario a ogni ulteriore riduzione di prezzo se veramente nessuno si presenta. Solo a quel punto potremo capire come meglio risolvere il problema». della fermata Grosseto ed il completamento di Rebaudengo. Il Tar del Piemonte, infatti, ha respinto il ricorso presentato dal gruppo Al contro l’associazione temporanea di imprese guidata da Itinera, società del gruppo Gavio, e che comprende anche il Consorzio Cooperativa Costruttori. La sentenza Il via libera della seconda sezione del Tar (presidente Salamone, estensore Picone e primo referendario Masaracchio) permetterà ad Scr di firmare il contratto e dare il via libera alla progettazione esecutiva di un’opera che dopo il ribasso d’asta vale 150 milioni, di cui 110 per i lavori. Per completare la progettazione ci vorranno 180 giorni e dunque la fine dell’attività è prevista entro luglio del 2015. Poi ci vorrano una trentina di giorni per la validazione del progetto. Il cantiere vero e proprio dovrebbe essere aperto a settembre del 2015 con un crono-programma che fissa in 807 i giorni di lavoro. Nelle scorse settimane Scr era finita nel mirino del presidente dei consiglieri regionali del Pd, Davide Gariglio, che aveva contestato, insieme al senatore Stefano Esposito, vicepresidente della commissione Trasporti del Senato, avevano contesto le modalità di assegnazione dell’appalto. Il segretario piemontese del Pd non era REPORTERS convinto del peso assegnato in sede di valutazione delle offerte al ribasso d’asta mentre sarebbero state giudicate decisive le caratteristiche tecniche dell’offerta. Il presidente di Scr, Andrea Martino, aveva sempre sottolineato la correttezza delle procedure spiegando che i «criteri di valutazione individuati sono stati redatti attenendosi alle prescrizioni del Ci- pe (il comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr.) contenute nella delibera di approvazione del progetto definitivo». Il progetto La presa di posizione del Pd ha rilanciato l’opposizione al progetto portata avanti dal Movimento 5 Stelle. Tra l’altro resta da risolvere la questione di aprire un col- legamento in sotterranea in sotterranea anche con corso Ferrara e quindi con lo Juventus Stadium. Una delle aziende che ha partecipato alla gara l’avrebbe fatto senza costi aggiuntivi, ma la proposta (e l’azienda in questione) è stata scartata. E adesso quell’ipotesi caldeggiata dal comune di Torino potrebbe diventare realtà ma, naturalmente, con costi aggiuntivi. Scr, però, aveva risposto così alle critiche politiche: «Il progetto definitivo posto a base di gara, redatto da Gtt ed approvato da tutti i soggetti competenti, non prevedeva la realizzazione di un sottopasso lungo corso Grosseto». Adesso la sentenza dei giudici amministrativi rafforza la posizione di Scr. 12 45 67 18 7 48 .Cronaca di Torino LA STAMPA .MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 OPERAZIONE DEI CARABINIERI STUPEFACENTI PER MILIONI DI EURO PROTESTAVANO CONTRO LA GELMINI Dallo stadio al carcere Il capo ultrà trafficava droga Per gli scontri del 2010 davanti alla Regione a giudizio 18 autonomi tutto. Gli arrestati sono 21 italiani e un albanese; 16 risiedono nel Torinese, sei tra l’Agrigentino e il Palermitano.Nel corso di perquisizioni avvenute nel corso della notte, i carabinieri hanno sequestrato mezzo chilo di hashish e 40 mila euro in contanti. Un leader della curva in manette con altre 21 persone MASSIMILIANO PEGGIO Le armi REPORTERS Con le bisarche Per far arrivare la droga in Piemonte dalla Sicilia l’organizzazione utilizzava gli autocarri per il trasporto auto Indagini Sudoku L’operazione è scattata l’altra notte, al termine di lunghe indagini dei carabinieri della compagnia Oltre Dora in collaborazione con i colleghi di Agri- di un concessionario di auto usate, lo stupefacente veniva stipato su auto destinate ad acquirenti piemontesi, che in realtà erano altri componenti dell’organizzazione. I veicoli venivano così caricati su bisarche guidate da inconsapevoli autotrasportatori e raggiungeva un concessionario di Torino, anche lui all’oscuro di Il sudoku Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 7 Junior 2 6 1 4 6 1 2 4 6 3 4 5 3 2 4 3 1 6 4 3 2 Junior 1 6 2 1 3 4 6 5 1 2 2 5 4 4 6 3 1 3 5 3 5 4 1 2 6 5 2 3 6 1 4 4 1 6 3 5 2 Junior 2 3 6 5 2 4 1 1 5 4 6 2 3 5 3 2 4 1 6 1 6 3 5 4 2 2 5 6 4 1 3 4 3 2 1 6 5 5 3 2 9 5 8 6 7 8 7 4 1 4 9 6 5 1 6 2 8 5 8 2 1 4 Junior Sudoku Junior 1 Difficile 4 9 1 8 6 7 8 1 4 1 7 5 9 4 NUVOLOSO COPERTO POCO NUVOLOSO OGGI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo Savona FRANCIA Nizza Situazione e avvisi meteo PIOGGIA DEBOLEMODERATA VARIABILE La Spezia PIOGGIA INTENSA Generalmente nuvoloso con un po’ di pioggia a tratti sul Levante ligure e sui rilievi cuneesi; qualche schiarita su Ponente ligure e Genovesato, in contesto parzialmente o irregolarmente nuvoloso. In serata nubi in aumento sul Ponente ligure. NEBBIA TEMPORALE VENTO NEVE MARE CALMO DOMANI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 8 8 7 7 8 8 8 7 7 10 13 14 13 10 11 10 11 11 11 11 10 10 12 15 15 16 A cura di www.nimbus.it Si è riattivato un flusso di aria umida marina, convogliata da una depressione sulle Baleari, che favorisce un addensamento della nuvolosità, ma per ora scarse piogge; nei prossimi giorni si strutturerà una circolazione depressionaria più estesa di origine atlantica che accentuerà il flusso di aria umida a sud delle alpi e con esso le piogge a partire da venerdì. Centimetri-LA STAMPA MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo Savona La Spezia FRANCIA Nizza MARE MOSSO MARE AGITATO Ancora in prevalenza nuvoloso con piogge nottetempo e al mattino, più fitte su Cuneese, basso Piemonte e sulla Liguria; in giornata cessazione delle piogge sulle zone occidentali e ancora qualche piovasco sulle zone orientali del Piemonte. Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 7 6 7 7 8 8 8 7 7 9 12 13 13 11 11 10 11 10 10 10 9 9 12 14 15 14 LA LUNA A TORINO IL SOLE A TORINO Sorge alle ore 7.38 POCO MOSSO Si leva alle ore 10.56 Cala alle ore 21.07 Fasi Lunari Culmina alle ore 12.16 Tramonta alle ore 16.55 29 NOV 6 DIC 14 DIC 22 DIC 3 7 8 4 5 2 9 1 6 5 2 9 6 3 1 7 4 8 1 6 4 9 7 8 2 5 3 4 1 7 2 6 9 3 8 5 6 9 3 5 8 4 1 2 7 8 5 2 7 1 3 6 9 4 7 4 5 1 9 6 8 3 2 9 3 6 8 2 5 4 7 1 2 8 1 3 4 7 5 6 9 6 1 3 8 9 2 4 5 7 9 4 5 7 3 6 8 1 2 8 2 7 5 1 4 9 6 3 3 5 1 2 8 7 6 9 4 2 8 6 9 4 5 7 3 1 4 7 9 1 6 3 2 8 5 7 9 2 3 5 8 1 4 6 5 6 8 4 2 1 3 7 9 1 3 4 6 7 9 5 2 8 2 3 9 7 8 4 4 2 5 6 3 Il tempo: nuvoloso con piogge a tratti su Liguria SOLE La soluzione dei giochi di ieri 3 Medio gento. Nell’inchiesta vengono contestati più episodi, con trasferimenti di droga, a seconda dei casi hashish, marijuana, e altre droghe, dal Sud al Nord. Secondo quanto accertato, la droga, numerose tonnellate per milioni di euro di valore, arrivava dall’Albania in Italia su barconi. Una volta in Sicilia, con la complicità Diciotto antagonisti, per lo più dell’area torinese, sono stati rinviati a giudizio per gli scontri con le forze dell’ordine avvenuti il 25 novembre 2010 di fronte all’ingresso della Giunta Regionale. Le accuse vanno violenza aggravata a pubblico ufficiale e lesioni. L’inchiesta, coordinata dal pm Antonio Rinaudo, ha ricostruito le violenze scoppiate in occasione della manifestazione organizzata nel centro di Torino contro la riforma «Gelmini» a cui parteciparono circa 700 persone, tra i quali militanti dei collettivi universitari ed esponenti del centro sociale Askatasuna. Scontri ad alta tensione, che paralizzò piazza Castello. Il gruppo di manifestanti «colpì con calci e pu- gni gli operatori di polizia, lanciando materiale di vario genere tra cui uova, pietre, petardi, fumogeni». Un’azione mirata, si legge negli atti d’accusa, «a sfondare la linea di difesa formata dagli operatori di polizia all’ingresso della Giunta Regionale». I manifestanti, sostiene l’accusa, fronteggiarono con violenza le forze dell’ordine, dando vita a vere e proprie colluttazioni. Le indagini si sono basate soprattutto sulle riprese effettuate dalle forze dell’ordine. Negli scontri rimasero feriti un dirigente della Digos e un carabiniere del battaglione Piemonte, entrambi giudicati guaribili in pochi giorni. Durante gli scontri, i manifestanti avevano circondato un mezzo della polizia, riuscendo a «liberare» un antagonista che era stato fermato poco prima, nel corso del parapiglia. Tra gli imputati, Fabio Benintende, Toshiyuki Hosokawa, Nicolò Barbera ( il manifestante fermato e liberato), Brando Ratti, Stella Gentile, Francesca Lucchetto. [M.PEG.] Difficile «La figura centrale dell’indagine è Andrea Puntorno, il quale gestisce con ruolo di vertice il commercio in Torino... avendo una stabile attività illecita». Così scrive il Gip Daniela Rispoli delineando la figura di Puntorno, 45 anni, nato ad Agrigento, uno dei leader carismatici dei «Bravi Ragazzi», ultras della Juventus. Lui con altre 21 persone è finito in carcere con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. Tra gli arrestati c’è anche Davide Moscatiello, 37 anni, già coinvolto nel 2012 nell’inchiesta sul raid incendiario al campo nomadi della Continassa del dicembre 2011. Con Puntorno, Moscatiello condivide le accuse di porto abusivo di armi. I due sono andati in giro per la città con una pistola Beretta calibro 9 e un revolver. Da quanto hanno accertato i carabinieri, Puntorno, da casa sua, dove si trova agli arresti domiciliari per precedenti guai con la giustizia, era in grado di gestire senza problemi i suoi affari, addirittura le questioni legate agli abbonamenti allo stadio. Dalle indagini è emerso che il capo ultras aveva rapporti d’affari «a volte conflittuali» cui Maurizio Albertin (anche lui arrestato) protagonista di importanti vicende criminali. Durante i tafferugli rimasero feriti un dirigente Digos e un carabiniere 12 14 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 il caso . Cronaca di Torino .49 Alberi e sicurezza in cifre BEPPE MINELLO Spesa per la manutenzione del verde fino al 2009 284 n tempi grami come gli attuali, tornare a spendere le stesse risorse, o quasi, di periodi più fortunati è da considerarsi un successo. È ciò che sta accadendo per l’enorme patrimonio verde rappresentato dagli oltre 150 mila alberi della città e della collina. È questo il senso vero della delibera portata in giunta ieri mattina dall’assessore all’Ambiente, Enzo Lavolta, che permetterà di spendere nel biennio 2014-2016 oltre tre milioni di euro con i quali tornare (utilizzandone 1,167 milioni) ai metodici controlli sugli alberi torinesi che dal 2009 in avanti, almeno dal punto di vista finanziario, si sono progressivamente - e pericolosamente - ridimensionati. I Alberi troppo «vecchi» Una stretta motivata dal periodo economicamente infelice a fronte di un patrimonio formato da alberate che nel NON SOLO CENTRO Con 600 mila euro si sistemeranno altri 9 giardini e parchi 50% dei casi supera il mezzo secolo di vita e ha un’altezza superiore ai 20 metri. Altri 1,4 milioni di quei 3 serviranno per un intervento straordinario di potatura, soprattutto alle piante dei maestosi viali torinesi e, infine, procedere, con i circa 200 mila euro rimasti (visto che circa 300 mila se ne andranno con l’Iva), a rinnovare le alberate sradicate in questi anni. Giusto per farsi mancare nulla, la giunta ieri ha anche deciso come spendere gli ultimi 600 mila euro degli 1,8 milioni destinati a riportare all’onor del mondo il resto del verde cittadino: giardini e parchi in previsione dell’eccezionale, dal punto di vista turistico, 2015 che ci attende. I giardini di periferia I primi 1,2 milioni la giunta ha deciso di spenderli per sistemare Parco Dora e altre 19 aree sparse per la città. I 600 mila euro di ieri, invece, serviranno per la manutenzione straordinaria di giardini, giochi e staccionate di 9 zone individuate insieme con le Circoscrizioni. Sono il giardino di via Ricaldone, il parco della 6 milioni Le aree giochi e gli spazi verdi nelle scuole euro all’anno Dopo il 2009 3 milioni euro 5.000 all’anno Alberi 42.189 Le piante controllate nel 2011 (665 quelle trovate ammalate e abbattute) 27.891 Quelle controllate nel 2012 (936 quelle tagliate) 31.197 Le piante controllate l’anno scorso (1.081 gli abbattimenti) REPORTERS La potatura straordinaria dei viali La giunta di ieri ha anche stanziato circa 1,4 milioni che verranno utilizzati per potate gli alberi dei tanti viali cittadini: un lavoro necessario in vista dei turisti attesi per il 2015 Alberi e sicurezza Dopo le scuole tocca a tutta la città 15.000 10.000 5.000 5.000 4.000 Platani Tigli Aceri LE SPECIE PIÙ DIFFUSE 108.253 Le piante in città Bagolari Ippocastani Centimetri LA STAMPA 50.000 Le piante dell’area collinare Stanziati i soldi per rifare completamente i controlli Il progetto Lastoriadiognipiantasull’iPad 1 Non è semplice tenere d’occhio i 150 mila alberi di Torino. Per ognuno, anni di controlli si traducono in una grossa pila di documenti cartacei che bisognerebbe avere a disposizione quando lo si esamina. Per questo motivo è nato il progetto di georeferenziazione delle piante. È una sorta di censimento di ogni singolo albero riassunto su una piattaforma informatica. Per capirci: l’esperto che esaminerà il vegetale potrà osservare, ad esempio, sul proprio iPad la sua storia. Gli studenti della facoltà di Agraria stanno già lavorando per trasformare in bit tutti i documenti esistenti. [B.MIN.] Tesoriera, piazza Risorgimento, il parco di via Calabria, il parco Michelotti, il parco Europa, i giardini di via Cercenasco-via Nichelino, i «Notta» di via Tunisi e quelli di piazza Galimberti. Ma torniamo ai soldi destinati ai controlli. Non sfuggirà a nessuno che la svolta l’ha data la drammatica vicenda di Mattia, il quattordicenne colpito dal tiglio di 18 metri caduto in largo Toti all’inizio del marzo scorso. Da quel fatto gravissimo emerse chiaro che il sistema di controllo messo in piedi dalla città, pur essendo giudicato il migliore, aveva bisogno di essere registrato. La prima mossa, che si sta ancora completando, è stata quella di andare a controllare tutte le pian- te - oltre 5 mila - che ombreggiano le 284 aree gioco e i cortili e spazi verdi delle scuole. Un lavoro che stanno facendo tre delle quattro ditte che si dividevano gli alberi della città. Tre, perchè la quarta, la Fitoconsult, è quella che aveva alle MEZZO SECOLO La metà delle piante ha oltre 50 anni di vita ed è alta più di 20 metri sue dipendenze l’agronomo responsabile dell’albero di largo Toti crollato e che, invece, era stato inserito nella categoria «B» che raccoglie gli alberi di pericolosità «bassa». Le categorie nelle quali vengono sud- divise le piante dopo il controllo sono 4: A, B,C, C/D e D, e le ultime due indicano quelle da abbattere, circa l’1% dei 30 mila alberi controllati mediamente ogni anno. L’intervento deciso dal Comune comporterà un controllo ex novo, da qui al 2016, di tutti gli alberi di Torino ad eccezione delle, come le chiama la burocrazia, «aree boscate», cioè i controlli saranno fatti sulle piante vicino alle abitazioni. Saranno utilizzate sia tecniche di analisi standard quali il «Visual Tree Assessment», che permette di individuare un'eventuale degenerazione del legno e i rischi potenziali non visibili dall’esterno sia, in condizioni particolari, di metodologie più approfondite. Diario Maxi-processo Contromano in tangenziale Le cooperative La difesa: lo Stato non tema i No-Tav Assolti i manager di Ativa e Satap Sessanta bidelle senza stipendio «Ci sono luoghi d’Italia in mano alle organizzazioni criminali, dove veramente lo Stato ha rinunciato alla sua sovranità. Tutto ciò non è successo in Val di Susa, nella Libera Repubblica della Maddalena, dove era in corso una protesta legittima con- Gli scontri tro un’opera contestata, in una zona mai sottratta allo Stato». Così hanno detto ieri gli avvocati dei No Tav, nell’ennesima udienza del maxi processo per gli scontri dell’estate del 2011, quando fu aperto il cantiere dell’Alta Velocità e furono «sfrattati» i manifestanti che presidiavano la zona della Maddalena. Gli impuntati sono oltre una cinquantina, accusati degli scontri con le forze dell’ordine. Tra le questioni affrontate ieri, gli episodi avvenuti il 3 luglio 2011, quando la giornata, iniziata con un corteo di protesta, finì con uno scontro alle reti, con un fitto lancio di lacrimogeni. Ieri sono intervenuti per varie posizioni, gli avvocati Maria Teresa Rasulo, Stefano Bertone, Panini Tiziano, Sergio Pezzucchi. E Maurizio La Matina che ha detto: «In questo processo gli imputati rischino di avere il solo torto di aver ragione». 1 Il fatto non sussiste. È la motivazione con cui ieri il giudice Daniela Rispoli ha assolto i vertici di Ativa e autostrada Torino-Piacenza, finiti alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo per l’incidente mortale avvenuto il 14 agosto 2008, causato da Diego Oli- La Torino-Piacenza vetti, l’uomo 55 anni che imboccò contromano il casello di Villanova D’Asti fino a Nichelino, uccidendo lungo il percorso un automobilista e un motociclista. In quest’ultimo scontro, Olivetti, affetto da alcolismo e depressione, morì anche lui sul colpo. Assolti dalle accuse, l’Ad della Satap , Gianni Luciani (difeso dagli avvocati Giovanni Lageard e Umberto Giardini) e il presidente di Ativa, Giovanni Ossola (difeso da Giuseppe Zanalda). Assolti anche i responsabili della prevenzione delle due società, Alberto Martina e Francesco Mantovani, e i due medici della casa di cura di Bra che dimisero Olivetti poco prima dell’incidente, Giovanni Bergesio e Elisabetta Dettoni. Ai manager delle società la procura aveva contestato di non aver fatto il possibile per evitare l’incidente. Le difese hanno sostenuto che l’azione fu volontaria e abnorme. 1 Ancora guai per le bidelle. Ieri un gruppo di lavoratori ha protestato sotto la sede di Confcooperative in corso Francia per i ritardi degli stipendi. Il problema riguarda circa sessanta bidelle delle cooperative che lavorano nelle scuole, le stesse La manifestazione che nei mesi scorsi s’erano incatenate davanti al Comune dopo i tagli all’organico e che ora sono occupate nei lavori di piccola manutenzione del programma «Scuole belle» varato dal governo. Alcune delle cooperative che hanno preso il subappalto, in particolare Ici Arca ed Ergonauti, non pagherebbero in tempo i dipendenti. «Non abbiamo visto gli stipendi che aspettiamo dal 20» dice Cristina Palma. E c’è chi mostra un assegno da 200 euro, come acconto: «Ma era scoperto», spiegano. Già il mese scorso gli stipendi sono stati pagati con una settimana di ritardo. I sindacati sono sul piede di guerra anche per altre ragioni: ci sarebbe una coop che avrebbe trattenuto il Tfr e così la «cessione del quinto» ad alcune persone che avevano chiesto un prestito a una finanziaria. [F. ASS.] 1 12 14 50 .Quartieri STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: corso Traiano 73; via Gorizia 133; corso Vitt. Emanuele II 34; corso Grosseto 165; corso Turati 74; corso Francia 175; via delle Orfane 25; corso Potenza 92; piazza Respighi 3; via Monginevro 105; via QUARTIERI Piffetti 31bis; via Maria Vittoria 3; corso Casale 316. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it «Fa bene» Centro Dei 20 banchi aperti in via sperimentale il mercoledì pomeriggio ne sono rimasti soltanto la metà Riapre “The Beach” e i residenti protestano “Un’altra notte in bianco: fino alle 5 del mattino vibrava tutto” San Donato DIEGO MOLINO Per adesso prevale la volontà di «capire come si svilupperanno le prossime serate», ma un primo campanello d’allarme è già suonato fra diversi residenti che si affacciano su lungo Po Cadorna. A metterli sul chi va là è stata la serata di sabato scorso che ha ufficializzato la riapertura – dopo sei anni – del «The Beach», lo storico locale situato sul lato sinistro del Po. Una gran bella notizia per le centinaia di nightclubber sotto la Mole, che è però coincisa con la più classica delle notti in bianco per chi abita lì davanti, tra forti vibrazioni dentro casa fino alle prime ore della mattina. In corso Umbria via al mercato che ricicla l’invenduto FABRIZIO ASSANDRI Un mercatino in difficoltà e un grande mercato che cerca di darsi da fare per i più poveri. In fondo sono intrecciate le vicende di corso Umbria e corso Svizzera. Corso Umbria I residenti Forse a far allertare i cittadini è il ricordo ancora vivo dei Murazzi come li conoscevamo, quelli dei tendoni abusivi prima della serrata forzata e dei rinvii a giudizio. Non la volontà di ostacolare la rinascita della vita notturna lungo il fiume, quanto la preoccupazione che si ripresentino i vecchi fantasmi. A far da collettore dei timori di tante persone è il coordinamento nazionale «No Degrado e Malamovida», presieduto da Simonetta Chierici: «Sono arrivate tante lettere di protesta per le emissioni sonore fino alle 5 del mattino – spiega –; speriamo che gli uffici comunali abbiano effettuato controlli adeguati, seguiremo l’evoluzione delle cose nelle prossime serate musicali». A rinunciare alle ore di sonno sono stati decine di residenti che abitano nei palazzi in lungo Po Cadorna, in corrispondenza del locale. «Dentro casa vibravano il pa- REPORTERS Sei anni di chiusura Lo storico locale dei Murazzi dopo sei anni di chiusura è ora gestito da una società «Vogliamo restituire un bel locale alla città e cercare il giusto equilibrio con i residenti» vimento e le finestre, la situazione è più grave specie per chi abita ai piani più bassi del palazzo – dicono –. E’ stato così fino alle 5 del mattino, non abbiamo potuto chiudere occhio». Rispetto al passato, però, da parte dei residenti si avverte una certa apertura: «Il locale è stato appena inaugurato, confidiamo che nelle prossime serate vada meglio». La riapertura Per il momento al ritorno alle serate sul fiume contribuiscono altri due locali, i Magazzini sul Po e il Doctor Sax, anch’essi sul lato sinistro dei Murazzi. La riapertura del The Beach è però il primo vero passo, almeno nelle intenzioni, verso un nuovo modello di movida più attento all’ambiente in cui è inserita. C’è da dire che i sei anni di chiusura dello storico locale non furono dovuti ai problemi che hanno interessato le altre arcate lungo il Po. Nel 2008 il The Beach chiuse per le inadempienze economiche dei suoi vecchi gestori. Ad aggiudicarsi il nuovo bando è stata la To Different Srl, che ha pre- so in gestione anche i vicini locali della Murazzi Student Zone. A spiegare la situazione è Felice Marino, uno dei titolari: «Abbiamo già effettuato lavori di insonorizzazione attorno ai bassi, sul sistema di aerazione e sulle canne fumarie, che prima erano completamente aperte verso la zona delle cantine dei palazzi. Le prossime serate serviranno anche a capire quali altri correttivi sono necessari. Noi vogliamo restituire un bel locale alla città e cercare il giusto equilibrio con i residenti». Il mercatino partito prima dell’estate ogni mercoledì pomeriggio per rivitalizzare la via coi produttori della Coldiretti sta attraversando una serie di difficoltà. Dei 20 banchi previsti ne sono rimasti la metà. Dopo essere partito con un forte ritardo sulle previsioni, doveva essere «diffuso», con banchi lungo tutto il corso, come testimoniano le piazzole cementate. Ma quasi subito ci si è accorti che era una scelta – pensata per far muovere i clienti lungo la via – poco pratica. Ora i banchi superstiti sono raggruppati in soli due punti, dove non c’è nemmeno l’elettricità. Poi c’è la crisi: «C’è poco passaggio», dice dal banco di olive Michele Gastaldo. Concorda Alessandro Bechis: «Forse verrò ogni due settimane». Tra chi resiste, c’è chi se la prende coi produttori che non rispettano i patti: «Questo mercato è sperimentale fino a dicembre, se ci s’impegna a venire bisogna farlo», dice Remo Ghinaudo. «Abbiamo voluto noi questo Lingotto Vallette La cartoleria regala un sorriso La bolletta è sbagliata Niente gas per 90 famiglie CRISTINA INSALACO La «banca del banco» continua fino a gennaio. La raccolta di materiale scolastico di nove cartolerie del Lingotto per le famiglie in difficoltà doveva essere un’iniziativa di breve durata in occasione dell’inizio della scuola. E invece il successo è stato così grande che l’iniziativa è stata prorogata fino a gennaio, e le cartolerie da quattro sono diventate nove. «Sono già stati raccolti più di tremila euro di materiale scolastico – dice Alessandro Lupi, consigliere della Circoscrizione 9, che ha ideato il progetto con Via Cortemilia È una delle nove cartolerie che hanno aderito all’iniziativa Antonio Palumbo –. Questo è un segno di grande solidarietà». Tutti i quaderni, matite e portapenne che le famiglie vorranno acquistare per altri bambini, verranno poi distribuiti alle famiglie più disagiate delle scuole elementari e medie del quartiere. PAOLO COCCORESE Alle Vallette, potrebbero essere una novantina - ma sul numero sono in corso indagini - le famiglie su cui pende l’incubo della sospensione della fornitura di gas. Distacco dovuto a due anni di bollette non pagate. Bollette che, si difendono gli abitanti di via Pietro Cossa 280, non sono state recapitate. «Nelle ultime due settimane hanno staccato i contatori a tre alloggi per lo stesso problema», dicono i morosi. La settimana scorsa è stata la volta di Franco. Da allora, la cucina è alimentata dalla bombola. «Il problema è che da due anni e mezzo non riceviamo niente dall’Eni», dice sventolando una bolletta ottenuta dopo aver contatto il servizio clienti. Sotto l’intestazione, c’è scritto via Pietro Cossa 6. Quasi 300 numeri civici in meno di quello sul citofono. «Chi ha l’accredito delle spese direttamente sul conto non ha avuto guai – dice -. Per gli altri, le bollette non sono mai arrivate». L’errore Ma come si fa a non accorgersi dell’errore in tutto questo tempo? «Pensavamo che fosse compresa in quella dell’elettricità – risponde -. In più, queste sono mercato - dice Carmen Terlizzi, presidente dei negozianti – faremo di tutto per farlo vivere». Tra una settimana ci sarà una riunione con Coldiretti e Circoscrizione per trovare soluzioni, come cercare produttori disposti a sostituire chi s’è tirato indietro. «Abbiamo chiesto al Comune – spiegano da Coldiretti – il rinnovo del mercatino anche per il prossimo anno». Corso Svizzera È partito sabato «Fa bene», progetto di raccolta dell’invenduto del mercato per darlo a persone in difficoltà. Aiuterà 30 famiglie individuate dai servizi sociali. «In cambio si impegnano ad offrire almeno 20 ore mensili di volontariato», spiega il presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato. Grazie ai contributi, tra i quali quelli della Compagnia di San Paolo, «il progetto andrà avanti per tutto il 2015, dal lunedì al sabato». Già in passato la Circoscrizione aveva provato a lanciare, senza successo, il progetto che ora è una realtà, curato dall’associazione Plug, dalla coop Liberi Tutti, dal comitato S-nodi. Il cibo – invenduto e donazioni di clienti e ambulanti - viene raccolto a bordo di una bicicletta. «In un solo giorno sono stati raccolti 150 chili di frutta e verdura». L’iniziativa «Fa bene» è già stata attivata nei mercati di piazza Foroni e corso Chieti. Il palazzo Il rischio di distacco per le bollette non pagate riguarda il palazzo al numero 280 di via Pietro Cossa case Atc con tanti anziani, non c’è l’amministratore. Ho promesso di pagare il debito, ma mi hanno detto che era tardi». Si parla di 500-450 euro di passivo. Dall’Eni Gas e Power negano il diniego, ma annunciano verifiche e invitano a chiamare l’800.900.700 per chiedere la rateizzazione delle fatture. «Se c’è stata la sospensione della fornitura, dopo aver definito il piano di rientro, ci impegniamo a ripristinarla», chiosano. 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Metropoli .51 . ETROPOLI M Pino, stanotte chiuso il traforo Il traforo di strada Padana Inferiore che unisce Torino a Chieri sarà chiuso al traffico questa notte, dalle 23,45 fino alle 6 di giovedì mattina. Il blocco della circolazione consentirà la pulizia del sistema di areazione e la manutenzione degli impianti di sicurezza. [F. GEN.] Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it La mesta cerimonia Mare Nostrum Si sono trovato in 200 davanti al municipio di Collegno per sollecitare interventi in favore dell’occupazione I profughi arrivano a Rivalta “Ma nessuno ci ha informato” La Prefettura ha affidato senegalesi e gambiani a una cooperativa Collegno MASSIMO MASSENZIO Nessuno, o quasi, li ha ancora visti. Sono arrivati da poche settimane, senza comunicazioni ufficiali e la Prefettura li ha collocati ancora una volta nella cascina del Dojrone. Sono una trentina di profughi fuggiti da Senegal e Gambia, raccolti sulle coste italiane durante l’operazione Mare Nostrum. Lunedì sera l’assessore alle Politiche Sociali Gianna De Masi ha informato il Consiglio comunale che la permanenza degli immigrati sul territorio rivaltese dovrebbe durare almeno 6 mesi, ma le modalità di accoglienza sono ancora tutte da concordare. Un palloncino per ogni azienda che ha chiuso “Persi 10 mila posti” PATRIZIO ROMANO Il rosario delle aziende chiuse e dei posti persi o a rischio nella zona Ovest di Torino è lungo e doloroso. E per chiedere un intervento forte delle amministrazioni, ieri mattina, in 200 hanno manifestato davanti al municipio di Collegno. Consegnando al sindaco Francesco Casciano il lungo elenco di aziende fallite o in difficoltà. Il precedente Per borgata Dojrone non è una novità e la precedente esperienza si era conclusa in modo turbolento. La scorsa primavera, infatti, dopo un anno e mezzo senza tensioni, il progetto «Emergenza Nordafrica» era finito tra proteste, danneggiamenti e minacce agli operatori. I «libici» rivaltesi, erano stati liquidati con 500 euro e un permesso di soggiorno «breve» e qualcuno era rientrato abusivamente nel cascinale causando, secondo la cooperativa Santa Cristina, 50 mila euro di danni. Senza contare che un giovane camerunense era stato arrestato dopo aver mostrato una pistola al parroco di Tetti Francesi chiedendo insistentemente del denaro. Vertice in Prefettura Eppure a 7 mesi di distanza la Prefettura ha deciso di riutilizzare la stessa struttura. A gestire l’accoglienza sarà la cooperativa Leone Rosso, di Aosta, che vanta una lunga espe- FOTO PATRIZIO ROMANO La crisi morde FOTO MASSIMO MASSENZIO Alla cascina Dojrone Come già avvenuto lo scorso anno con altri profughi in arrivo dall’Africa, i nuovi «ospiti» sono stati collocati nella cascina del Dojrone, gestita dalla cooperativa Leone Rosso rienza nel settore e ha già cominciato ad adeguare i locali. Attualmente gli ospiti sono 33, ma potrebbero diventare presto 35. Ieri pomeriggio si è svolto un incontro fra i rappresentanti del Comune e i funzionari di Questura e Prefettura per definire il percorso da seguire nei prossimi mesi. 33 immigrati il numero dei clandestini, provenienti da Gambia e Senegal, ospitati nella struttura di Rivalta «Nessuna informazione» «L’inserimento sta andando bene – spiega De Masi – Ho riscontrato piena disponibilità da parte dei responsabili e della Prefettura. Certo, avremmo preferito essere informati con una comunicazione istituzionale, ma ci hanno spiegato che questo ban- Chieri do non la prevede». Nei prossimi mesi gli immigrati, che parlano solo inglese e francese, andranno a scuola di italiano in un centro ad Orbassano e frequenteranno corsi professionali: «Cercheremo anche di impegnarli in opere di volontariato per la collettività e questa volta si farà tutto il possibile per fare in modo che queste persone siano il più possibile occupate». I dubbi Restano i dubbi sulla tipologia di accoglienza: «Francamente credo che ammassare grossi numeri in una sola struttura non sia la scelta migliore. Ma devo dire che la precedente esperienza ci ha lasciato anche ricordi positivi. Come i quattro ragazzi che, grazie allo straordinario impegno di don Paolo Alesso, hanno trovato un lavoro e oggi vivono in un alloggio a Rivalta». «In cinque anni o poco più - dice Umberto Radin della Cgil si sono persi quasi 10 mila posti di lavoro, di cui 7500 solo nel settore metalmeccanico. E 300 aziende o hanno chiuso i battenti o stanno adottando ammortizzatori sociali oppure hanno ridotto il personale». E quelli esposti dal sindacato sono dati approssimativi per difetto. «Noi conosciamo i casi delle aziende con rappresentanze sindacali, delle imprese piccole non sappiamo nulla - ammette -. Però il dato già così è preoccupante, visto che se in Italia si parla di un 25% di aziende in meno, qui siamo intorno al 34%». E il timore per il domani è palpabile. «Se nel 2015 non si rinnova la cassa in deroga - conferma Radin è una tragedia. Perché si perdono altri 3 mila posti». «Aiutateci a capire cosa gli è successo». È l’appello dei familiari di Giuseppe Lavesi, 64 anni, presidente del Cai di Chieri. Da domenica è ricoverato in condizioni disperate alle Molinette. È in coma, ha un forte trauma cranico e fratture alla clavicola e all’anca. Tornava a Pino Torinese in sella alla sua bici da corsa. Un’ambulanza l’ha soccorso sul rettilineo che collega Chieri a Riva. «La sua bici è intatta: c’è solo una sbucciatura sul manubrio. Mio padre, invece, ha ferite sia sul Giuseppe Lavesi Ha 64 anni, stava tornando in bici da Pino Torinese fianco destro che sinistro - racconta il figlio Fabio - L’incidente non è stato rilevato né dai vigili né dai carabinieri. È stato trattato come un banale malore». I segni sul corpo dell’uomo però fanno pensare ad altro. A questo punto l’ipotesi di un pirata della strada si fa sempre più concreta. Doveva veder nascere degli immobili, invece di immobile c’è solo il cantiere. Già, perché il progetto di riqualificazione dell’area dell’ex caserma dei vigili urbani di Rivoli, in corso Susa, è fermo da quasi 10 anni. E per chiedere lumi, la consigliera comunale Giovanna Massaro, della lista «Dalla parte dei cittadini», ha scritto un’interrogazione. Recintato dal 2005 Nel 2005, dopo il trasloco dei vigili, l’area viene recintata e in Comune arrivano i primi progetti. Ma quella che sembrava un’operazione sempli- Non sempre è la crisi a portar via occupazione. «Un caso emblematico è quello della Agrati di Collegno - sostiene il sindacalista -, non tanto per i numeri, visto che parliamo di 100 posti, ma perché un’azienda sana, che faceva un prodotto di qualità, ha chiuso per spostare in Francia la produzione». E poi c’è la Sicmat di Pianezza, che produceva macchine utensili. «Una ditta con 85 anni di storia - racconta Tommaso, un lavoratore -, che non ha mai avuto problemi, anzi nel mondo ce n’erano solo quattro. E da aprile è chiusa. Da allora non abbiamo né lo stipendio, né la cassa integrazione». E 40 famiglie vivono con quanto hanno messo da parte. «La speranza è di vedere la cassa la prossima estate» dice scorato. In discesa libera «La zona che va da corso Allamano all’Ikea era la seconda in Europa per densità industriale ricorda Radin -, oggi chissà dov’è nella classifica. Si deve rilanciare». E il sindaco Casciano promette un suo impegno. «Dobbiamo fare pressione, anzi dobbiamo istigare la Regione e il Governo - afferma - a comprendere il valore di questa zona. Insieme dobbiamo trovare nuove opportunità per rilanciarla. Perché questa è una guerra e noi non ci tiriamo indietro. Perché un nuovo mondo del lavoro è possibile». «Colpa della crisi» Rivoli Francesco Corazza, titolare della «Ma.Co.», proprietaria dell’area: «Aspettiamo che si riprenda il mercato immobiliare» Incomadopoun incidente Nell’ex caserma dei vigili ilpresidentedelCai cantiere fermo da 10 anni FEDERICO GENTA Due casi emblematici ce, si arena quasi fin da subito. «Di progetti, nel tempo, ne abbiamo presentati diversi - spiega Francesco Corazza, titolare della ditta Ma.Co. proprietaria dell’area -. L’ultimo è di tre anni fa, dopo le richieste dei cittadini del comitato di quartiere». Insomma, un iter travagliato. Il nuovo disegno E nel 2011 arriva l’ultimo disegno. «I palazzi sono stati indietreggiati e si è spezzato il fronte unico - spiega l’assessore -, si è creato un controviale con posteggi per le auto, e si è ridotta l’altezza sul corso a 5 piani, che crescono a 7 all’interno». Ma restano invariati il numero de- gli alloggi, un’ottantina, e il terreno di 5 mila metri quadrati, ceduto al Comune. «Non vediamo l’ora che parta il cantiere confessa Sozza -. Tra oneri di urbanizzazione e capacità edificatoria incasseremo quasi 2 milioni di euro. Poi quel cantiere fermo, in un’arteria centrale, non è per nulla bello. Ma non abbiamo strumenti per forzare la mano all’impresa, che lamenta la crisi del mercato». Forse in primavera Nulla però sembra perduto. «Stiamo lavorando per partire in primavera, se cambia qualcosa - confessa Corazza -. Ma sono anni che rimandiamo. Perché? Aspettiamo che si riprenda il mercato immobiliare. Noi siamo i primi a sperare in una ripresa. Abbiamo già diversi cantieri, in Torino e provincia, con alloggi da vendere». [P. ROM.] 12 45 67 18 9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 53 Lo stile Capelli a posto anche sotto il cappello natalizio Albero di Natale bellissimo Tra un mese è Natale e quale sarà il capello giusto per le feste di fine anno? La pettinatura migliore in questi giorni in cui il freddo a volte impone di indossare un cappello o comunque di imbaccucarsi fino a nascondere trucco e pettinatura? «Capelli morbidi in primo piano anche quando si indossa un cappello oppure raccolti nelle occasioni più importanti senza accessori troppo vistosi». Questa la tendenza autunno-inverno e anche per le feste come racconta l’hair stylist torinese Elia Piatto. E chi ha i capelli lisci, qual è il consiglio? «Semplice,basta raccoglierli e fissarli in una treccia o twistarli a seconda dell’ondulazione desiderata ed una volta sciolti il gioco è fatto». «Per le donne che vogliono un movimentoche duri nel tempo consiglio il «Power Torsion»- spiega ancora Elia - un trattamento che permette di creare su capelli corti o lunghi un effetto wave per qualche mese grazie ad uno speciale bigodo. Assolutamente da provare». Natale 2014 Regalo di Natale sì, purché sia fashion. Inutile fare distinzioni. L’oggetto di tendenza è unisex, conquista amiche e amici, mamme, mogli, fidanzati e fidanzate. Dal tappetino per lo yoga e accessori vari per la palestra, fino al portachiave o al copri IPhone o IPad, ci sono due modi di essere: glamour o classici. Scegliete da che parte stare. Ma non è il caso di esagerare, come ha fatto l’attrice e regista televisiva Courteney Cox, che ha regalato all’amica Jennifer Aniston una bicicletta da 10 mila euro, con pietre preziose incastonate nei pedali. Il regno dei doni glam è senza dubbio quello legato alla tecnologia. Praticamente a ogni angolo possiamo incappare in proposte originali di cover per cellulari o tablet. La fantasia non ha che da chiedere: griffate e non, in plastica, in pelle, divertenti o seriose, eleganti o ridicole, morbide o slim. Per amiche e conoscenti può essere un regalo per tutte le tasche. Una buona idea è anche buttarsi sui prodotti di bellezza. In tema di smalti, quest’anno vanno di moda i colori scuri o neutri, autunnali. Tipo la tinta fango o cognac chiaro, dalla finitura perlata, con micro particelle che virano sui toni dell’argento. Anche le nuance dei rossetti non disdegnano una sfumatura perlescente, ton sur ton. Ma il look lussuoso può voler dire anche ombretti e matite per occhi da da abbinare a un gioiello di bigiotteria in tinta. Ci sono, poi, Tecnologico o no il regalo deve essere griffato Le borsette di Epoca Idee regalo per ragazze di ogni età da Epoca. Si sa che le donne non hanno mai abbastanza paia di scarpe e di conseguenza mai abbastanza borse re. Di tendenza gli occhiali da sole pieghevoli. Cappelli e guanti sono un «classicone»: muffole, modelli in pelle lavorata, oppure con la lana colorata, purché siano di buona qualità. Per le amiche che guardano alla moda retrò: colli da mettere sopra i cappotti ma di eco pelliccia. Per chi non vuole sbagliare ecco i leggins. Nota di fashion? Preferire quelli neri effetto pelle. Vestono bene e fanno sentire una rock star. Dai trucchi alle cover del tablet fino ai leggins da rock star idee regalo che vanno bene sia per lui, sia per lei, con le dovute differenze: dalle babbucce per la casa, al trolley tecnico e leggero, ai kit da viaggio o da divano, con pantofole e plaid, in fantasie tartan, animalier per i più estremi, scozzesi o monocolo- 12 45 67 18 54 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Il look Il segreto dell’abbinamento impeccabile Total black? Look superato. Il nero è un gran classico, anche per le feste di Natale. Ma il rischio banalità è dietro l’angolo, quindi via libera ad accessori stravaganti, contrasti nei materiali e ai tanto temuti colori, che se indossati (e dosati) nelle giuste occasioni possono donare quell’allure perfetto, in famiglia, davanti al camino così come nei party o cocktail più glamour. Per lei, il segreto del successo è abbinare tre pezzi in maniera impeccabile: vestito, scarpe, borsa, sempre in formato mini. Un’equilibrata combinazione da declinare a seconda dell’umore e della compagnia. Ad esempio, per ste faranno sognare. Quando scegliamo il nero, possiamo poi optare per un «coup de theatre»: un gioiello importante o una clutch glitterata, piccola ed elegante, che farà invidia anche alla suocera. La scarpa giusta è senza dubbio l’open toe (con tacco largo, da preferire allo spillo soprattutto se la festa è casa), ormai sdoganato anche con le calze pesanti. Ma se la meta prescelta è la montagna, un must rimane la pelliccia meglio ecologica però anche per la moda. Per uno stile alternativo, super chic sono gli accessori futuristici: le tendenze moda sdoganano i guanti-gioiello, da indossare come Beyonce e Madonna sui red carpet. Copri polso frangiati che sembrano sculture e guanti impreziositi da ricami in stile rococò hanno archiviato definitivamente le calde moffole. Per abbinare con raffinatezza i colori più natalizi, evitando l’effetto elfo, si può giocare con il make up, lo smalto o i dettagli, come cinture o spille. Altra soluzione è il bianco, declinato soprattutto nel casual: un caldo maglione oversize, romantico se a coste, da abbinare a jeans e stivali. Niente renne e alberelli di Natale ricamati però, quelli lasciamoli alle foto ricordo per le zie. Un consiglio da seguire anche per evitare di trasformare il Natale o il Capodanno in Carnevale anche per cene e pranzi in famiglia lo stile deve essere sempre protagonista. Il rosso domina e accende tutte le feste Un pezzo elegante è un’idea perfetta per tutti i doni un cocktail party di Natale fra colleghi si può optare per vestitini a fantasie multicolor, perfetti se con la scollatura tonda, oppure con completi androgeni resi iperfemminili da pizzi e inserti in tulle, in grado di conferire ad ogni look un tocco seducente. Per gli eventi più chic ci sono invece i tubini tartan o i lunghi da gran soirée. Rosso per capodanno, viola per la Vigilia, meglio tono su tono. E luccichii a profusione: con i bijoux si può giocare anche con i contrasti, basta che brillino. Tra tessuti pregiati, chiffon, paillettes e lustrini, le fe- Le idee regalo Sotto il packaging regalo di Atea con le sue maglie, e poi box di calze e sciarpe da Dagnoli. Sopra Lise Charmel l’intimo da Lia Biondino I fiocchi di Torino Si inaugura lunedì, con un grande albero in piazza Castello, il cartellone di «Natale coi fiocchi»: un maestoso pino colorato da migliaia di luci e alto 18 metri, illuminerà il centro, fino all’Epifania. Nei fine settimana, vicino alla scultura, omaggio di Banca Regionale Europea, ci sarà Babbo Natale, per le foto con i bimbi. Aspettando il 24, sempre l’1°, si aprirà anche la prima casella del Calendario dell’Avvento, davanti a Palazzo Madama. Il 6 prenderà vita il Presepe di Luzzati, quest’anno al Borgo Medievale. Durante tutto il mese, l’atmosfera natalizia sarà celebrata per strade e piazze con molte iniziative: dagli zampognari a teatro e band di strada, dalla musica sacra alle evoluzioni degli artisti della Scuola Flic di Circo, ai canti e ai maghi per i più piccoli. 12 45 67 18 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 55 Per bimbi e non solo Dalle miniauto alle biciclette Giocattoli sempre più belli Sotto l’albero si affollano i bambini, in qualche parte d’Italia la sera della vigilia e altrove la mattina di Natale. Tutti però a scartare pacchi e pacchettini di giocattoli elettronici e non. I «nativi digitali» però non disdegnano i giocattoli di una volta come le auto in miniatura e le biciclette, insomma saranno pure più bravi con i tablet e conosceranno meglio dei genitori i segreti dei cellulari ultima generazione, ma rimangono sempre bambini e le automobiline o le bici sono i regali più apprezzati. Che poi a pensarci bene sono anche i regali che invitano a giocare con gli altri, che non chiudono i ragazzi nelle mura della loro stanza. E quindi che sia una bella mini auto o una due ruote giallo evidenziatore da sfoggiare nel cortile sotto casa. Certo poi ci solo le «play» nel senso di play station e altre diavolerie elettroniche che fanno felici tutti: a volte anche i genitori, e così ci si ritrova con i video giochi a contendersi la classifica del più bravo con il proprio pargolo di sette anni. La scelta nei giocattoli comunque è sempre ardua soprattutto perché la scelta ormai è vastissima, l’importante è sempre cercare qualcosa che stimoli la fantasia che non sia un oggetto che passate le feste finisce sotto il letto o in Lingerie e giocattoli Giocattoli che sembrano «veri» miniauto e mini bici per bambini «dinamici» al Mini store Biauto. La lingerie Twinset da Elda Elegance un cassetto. O peggio ancora che sia qualcosa che piace più al papà e alla mamma che al piccolo di casa. I regali in famiglia restano sempre una scelta difficile, farli ai figli farli ai genitori è sempre una scelta da meditare bene. Prendiamo ad esempio le mamme. Meglio non scegliere sempre e solo oggetti da casalinga, fin troppo disperata, cari mariti lasciate stare gli elettro- domestici e puntate a un completo intimo che esalti le bellezze della consorte. Il trucco alla fine è sempre riflettere sulla persona alla quale si fa il regalo e non alle proprie preferenze. Un modo per districarsi nell’arduo compito degli acquisti natalizi che vale per tutti, soprattutto per i familiari. E così cari papà non scegliete i giochi dei figli per giocarci voi, e se dovete acquistare il regalo per la moglie deve essere anche quello qualcosa che sia lei ad apprezzarlo. La lingerie ormai si trova per tutte le tasche, ed ha sempre - anche a prezzi modici - qualcosa di bello e di particolare. E poi volete mettere la sorpresa? E se proprio l’aspirapolvere è una spesa alla quale non si può rinunciare in famiglia si può fare una piccola spesa in più per qualcosa di molto «personale». 12 45 67 18 56 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 la moda Una via fashion per sfidare il grande freddo Glamour e cromie fanno rima con calore. Sono i tessuti tecnici, sempre più leggeri e performanti, quest’inverno a caratterizzare i capospalla casual. I piumini sono caldi e comodi: il capo per eccellenza scelto da lui e da lei per ripararsi dal freddo, anche in città. Solitamente hanno linee classiche, da usare e riusare negli anni; i più audaci fodere e cerniere a contrasto. Ma le passerelle quest’anno puntano sulle fantasie: colori sgargianti, atmosfere da fiaba e lurex, must degli Anni 70 che oggi vive una nuova era. Magari l’anno prossimo non li guarderemo con gli stessi occhi sognanti e rispolvereremo dall’armadio il gilet blu imbottito. Ma perché non osare, uscendo fuori dagli schemi e rallegrando il grigiore invernale con il rosso fiammante, il rosa ciclamino, l’azzurro pastello, il camouflage e le stampe grafiche, che tanto piacciono Oltreoceano. La parola d’ordine è in ogni caso leggerezza, gra- Giacca cerata Il grande freddo si combatte Da Mare con le giacche cerate di Slam Force 2 delle griffe di tutto il mondo mettono in mostra nuove forme tondeggianti, morbide e avvolgenti, a discapito del classico doppiopetto, che resiste ancora così come il bouclé e la spina di pesce. Con nero, cammello, beige e grigi in varie tonalità si va sul sicuro: sono piccoli investimenti che non stancano mai e ci aiutano a sopravvivere all’inverno senza rinunciare ad un indispensabile tocco glamour. Ma per una serata speciale, le feste e un magico Capodanno ci si può ispirare alle passerelle e ai red carpet, dove protagonisti assoluti sono la natura e le fiabe, declinati in capispalla oversize, che cadono morbidi sui fianchi, geometrici ma non maschili, con cinturoni e altri dettagli che ne impreziosiscono la li- Da Natale a Capodanno è il momento di sfoggiare cose belle e di osare con i colori zie alle «piume tech» in grado di conferire calore e morbidezza con il minimo ingombro. Tessuti d’avanguardia, presi in prestito dalle attrezzature degli sportivi più estremi, oggi declinati al prêt-à-porter. Ai colori tipici dell’autunno non rinunciano cappotti e giacconi, che nelle vetrine nea essenziale. Un must diventano cappe e mantelle, che sfilano decorate con applicazioni di fiori e sagome di scoiattoli e civette portafortuna. Il tutto declinato dagli stilisti con una palette cromatica decisamente pop, dove anche il «black&white» vive di nuova vita, una saetta nera su bianco. La sera s’illumina, con dettagli metal, borchie, inserti in pelle lucida, vernice e lurex, che vestono con eleganza. Per i nostalgici c’è un grande ritorno: il montone. La giacca d’aviatore alla Tom Cruise in «Top Gun» è rivisitata in versione femminile fuori misura, corta e bicolor, ma anche patchwork o in versione biker, da abbinare a stivali della stessa cromia. Ma a decidere qual è la giacca giusta, oltre al gusto è soprattutto il fisico: è infatti essenziale che esalti la nostra silhouette, senza ingolfare. In ogni caso da Natale a Capodanno la cosa migliore è sfoggiare cose belle e soprattutto osare con le forme con i colori e con la voglia di divertirsi. Stelle di Natale Ricerca ma anche assistenza per i malati di leucemia. A finanziarle sono anche quest’anno le Stelle di Natale dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, che compiono quest’anno 25 anni e ritornano in 4.000 piazze il 6, 7 e 8 dicembre. L’iniziativa, che gode dell’Alto patronato del Presidente della Repubblica, è realizzata grazie all’impegno di migliaia di volontari che offriranno una piantina natalizia a chi verserà un contributo minimo associativo di 12 euro. Le Stelle dell’Ail sono tutte caratterizzate dal logo dell’associazione. La manifestazione ha permesso negli anni di raccogliere significativi fondi destinati al finanziamento di progetti di ricerca scientifica e di assistenza sanitaria e ha contribuito a far conoscere e ad alimentare i progressi nel trattamento dei tumori del sangue. Micropiume Ideali per il freddo di montagna e per avere uno stile unico anche sulle piste: micropiume & neoprene by Up to Be da René Pier 12 45 67 18 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 57 tendenze Lo stile che tutto avvolge L’assalto del black friday Per gli americani il giorno più atteso per i saldi d’inverno non è, come accade da noi, a gennaio quando gli acquisti per i regali di Natale si sono già consumati e i doni sono già stati scartati, ma venerdì. In questa settimana che porta con se il giorno del Ringraziamento (domani) arriva il venerdì del «black friday» quello degli sconti, del grande appuntamento con gli acquisti quelli che si conquistano con code davanti ai negozi fin dalla notte. Una tradizione diversa che però da una grande spinta al commercio e accende in tutti gli americani la voglia di fare regali. Da noi arriva qualche contaminazione con gli acquisti online soprattutto sui siti dal cuore americano come Amazon oppure l’apple store. Ci sono linee comuni che unisce la maggior parte dei regali che andranno di gran moda in questo Natale e sono il design e il politicamente corretto. Sotto forma di stile da indossare come una collana, di dettaglio esclusivo per un indumento intimo o per una scarpa indimenticabile. Design di ispirazione artistica, luccicante come un’auto o un gioiello, tutto è vissuto a metà strada con l’arte. arte che si indossa e che stupisce chi la guarda. L’altra grande tendenza di questo Natale è lo stile di vita buono, pulito e giusto quasi slow food, un po’ vegano un po’ ambientalista da condividere anche lontano dalla tavola. E questa ricerca di dettagli straordinari è arrivata anche ai piumini, elementi indispensabili quando la temperatura si abbassa. Tepore e leggerezza. Colore e comodità. Moda e sensazione di essere avvolti in un batuffolo morbido e accogliente. In fondo, cosa ci può mai capitare quando siamo immersi in un piumino? Ed eccolo pronto a scaldare gli inverni degli italiani senza passare di moda. E se fino a qualche anno fa la sera si ripiegava su un cappotto classico di lana, ora resiste a tutte le occasioni. Da quelli senza maniche a quelli superlunghi modello Il dottor Zivago in versione piumata. Da quelli sancrati a quelli gonfi da legare in vita che fanno dimenticare ogni forma umana. Da quelli fosforescenti a quelli foderati di lana. A ciascuno il suo piumino. La novità più importante dell’anno è sicuramente il piumino ultralight, sottile e leggero, che si può indossare anche sotto giacconi, montgomery e cappotti. Si piega, si arrotola e occupa lo spazio di un una maglietta. Un capo da usare anche in primavera e in autunno, insomma un “must-have” insostituibile in ogni guardaroba. Soprattutto in quello di chi viaggia molto. La catena giapponese Uniqlo, appena sbarcata sulla Fift Avenue, ha addirittura creato una linea di piumini superleggeri in collaborazione con il MOMA di New York. La moda Gioielli scultura e Rosè I gioielli scultura sono della designer Patrizia Guccione. Sotto invece una bottiglia molto particolare di Franciacorta rosé con cuffie di puro cachemire incontra l’arte. Questo accattivante e nuovo progetto si chiama SRPZ NY (Surprise New York). Per 79 dollari si possono indossare piumini foderati con i disegni di Andy Wahrol o di Keith Hearing, Jackson Pollock o Jean-Michel Basquiat. La pop art entra nell’armadio di casa. E fa subito festa. Colori, fiori e graffiti per scaldare l’inverno di colori e fantasia. E ci sono anche magliette, borse e underwear da abbinare. L’altra grande novità che si ricollega allo stile di vita sano, pulito e giusto piace soprattutto a chi è vegetariano o a chi non vuole far del male agli animali, ma non solo, è il piumino imbottito di piume sintetiche. Ecco allora la collezione Save the Duck, che, come dice il nome, salva le oche, e l’ambiente. Dettagli di stile, fantasie insolite, colori brillanti e materiali ricercati per un comfort cruelty-free e un calore assolutamente sorprendente. Per chi ricerca capi di piumino sintetico più adatti a prestazioni sportive, North Face ha creato una linea colorata ed elegante con giacche che si sdoppiano e diventano pratici capi singoli. Naturale o sintetico, il piumino continua a conquistare spazio nella fantasia di chi lo produce e nei nostri armadi. 12 45 67 18 58 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 la casa Caldi come abbracci Colorati come arcobaleni Il Natale si sta avvicinando a grandi passi, e puntuali arrivano anche i buoni propositi di fare le cose per tempo. Nessuna fretta. Prendetevi giorni per pensare all’idea giusta, per stupire parenti e amici. C’è un’ancora di salvataggio: l’universo dei doni per la casa. Una miniera di spunti originali, che può soddisfare tutte le tasche e tutti i gusti. Regali pratici e mai scontati. Perché è vero che a Natale, sotto l’albero, si accetta quasi ogni cosa. Ma il pensiero giusto è prima di tutto quello che racconta di più della persona a cui lo state donando. L’importante è non volere strafare. Non è sempre necessario lasciare a bocca aperta, con l’effetto sorpresa. Spesso, anche il regalo semplice, ma utile, può essere ricercato e apprezzato, per quanto low cost. Dicevamo, la casa. Un mondo da ri- mano , un copriletto un coloratissimo accappatoio o magari anche solo un cuscino da abbracciare sono idee regalo che non svuotano il portafoglio - ce ne sono da tutti i prezzi - e che ci rendono indimenticabili. La casa è un luogo perfetto per farsi venire un’idea vincente dall’ingresso alla camera da letto. E poi c’è il bagno, il grande classico di chi non ha la minima idea di cosa regalare o magari non conosce le abitudini e i desideri del destinatario del dono. Niente paura, si può essere esclusivi anche lì, basta scegliere i prodotti giusti. Ad esempio, optare per articoli basici, ma sempreverdi, che si adattano a lui e a lei, e anche ai bimbi: due ipotesi per tutte, l’olio di Argan e il burro di Karité, con loro è difficile sbagliare. Entrambe sono prodotti lenitivi, garantiscono morbidezza alla pelle e idratazione. Il primo ha un elevato contenuto di acidi grassi essenziali e vitamina E, protegge l’epidermide dalle aggressioni esterne e contrasta i radicali liberi, ha proprietà emollienti. Il secondo cura arrossamenti e screpolature di mani, labbra, irritazioni da barba o da pannolino per i più piccoli. Chi si vuole tuffare nel regalo per il corpo, incontrerà una galassia di oggetti da bagno che assicura l’imbarazzo della sc‘elta. Sempre graditi, intramontabili, a volte un po’ scontati, ma pazienza, sono i doccia schiuma, oppure le bombe da bagno, che si sciolgono nella vasca frizzando, o ancora i set di mini asciugamani colorati. Meglio, infatti, se il regalo sopravvive alle festività, o può essere riutilizzato almeno in quelle dell’anno prossimo. Ecco che allora si aprono le porte del corredo Desigual per tutto Cornici e biancheria Desigual, lo stile multicolor per gli oggetti di arredamento da Wolmer Griffes. Uno stile che ormai ha sedotto molte italiane arriva anche per la biancheria, che potete trovare da Casalegno Doni per riempire le stanze di tappeti e illuminarle con profumate candele scoprire. Lo spazio più intimo e abitato. A ogni angolo, se ci guardiamo intorno, c’è lo spazio per un regalo di Natale indimenticabile. Ci sono le coperte, meravigliose e colorate che nell’immaginario diventano uno straordinario abbraccio. Entrano in due categorie di dono il regalo amorevole e il regalo utile. Entrambe molto gradite in questo periodo. La casa è il luogo dove ci si sente meglio dove si può essere se stessi e doe ci si può riposare, quindi regalare un oggetto per la casa e un modo molto speciale e molto intimo per dire «ti voglio bene» a una persona. Un asciuga- dei salotti: lampade, oggetti per la tavola, complementi d’arredo, accessori per il caminetto, cuscini chalet per il divano. Promessa di tenerezza per il freddo inverno che forse accompagnerà (e il “forse” è d’obbligo) le feste natalizie e i prossimi mesi. Non è necessario un oggetto firmato o di design. L’importante è che sia portatore di un messaggio. Un messaggio che potrebbe essere anche di grande concretezza: nel caso di regali che richiedono l’uso della corrente elettrica, una buona idea è donare un pensiero all’insegna della sostenibilità. Nel caso di una lampada, le lampadine è meglio se sono a basso consumo. Capitolo a parte è il fantasioso mondo delle candele e dei profumi per l’ambiente, dei centri tavola e delle decorazioni. Anche qui, soprattutto per le candele, il regalo è un passepartout: dai glitter ai profumi ricercati o golosi, dalle forme strane, eleganti o spiritose, che fanno arredamento, ai vasi riutilizzabili una volta che si è spenta la fiamma. Una candela non è per sempre, ma non sfigura mai, si adatta ai gusti e se è preziosa magari non verrà mai accesa, ma tenuta per ricordo. Un consiglio invece è accenderla, godetevela, sicuramente l’anno prossimo ne arriverà un’altra. E se la regalate convincente chi la riceve ad accen- derla con voi, vivrete insieme un momento indimenticabile. Quanto ai centri tavola, è bene sapere che le tendenze dell’albero di Natale 2014 portano al blu: per i modalioli, è il blu Tiffany il colore del Natale, quest’anno. Nel 2015 ci sarà, invece, il rosa. E’ pur vero che ghirlande e composizioni naturali non seguono le mode, solo il buon gusto. Basta non dimenticare che il regalo non è per se stessi, ma per un destinatario a cui deve piacere. La tavola è sempre la grande protagonista delle festività. I regali per la cucina saranno apprezzati. Attenzione, però: il vostro parente, amico o conoscente sa cucinare o no? Nel primo caso, potete sbizzarrirvi: stampi per dolci, da quelli per cupcake, budini, cioccolatini, alle tortiere in silicone, agli stampini per il ghiaccio o per i biscotti, a tutto il mondo degli attrezzi per decorare o spadellare. Nel secondo, invece, meglio dirottarsi su qualcosa che non metta in imbarazzo il ricevente, o non rischia di finire dimenticato in un cassetto. Ci sono le tovagliette per la colazione, c’è l’universo dei grembiuli personalizzati, oppure delle classiche tazze, che potrebbero diventare l’accompagnamento giusto per iniziare bene la mattinata. Se scegliamo di dare il buongiorno, magari con un sorriso d’affetto a distanza. 12 45 67 18 SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 59 i gioielli Prezioso o colorato il bracciale fa la differenza Ci sono così tante regole nel mondo dei gioielli che viene voglia di osservarne solo una: non seguirne nessuna. E regalare quello che piace di più a sensazione. E smetterla di preoccuparsi troppo degli abbinamenti. In una parola osare. E divertirsi. Certi che, se stiamo bene noi, lo percepiranno anche gli altri. Ecco però qualche oggetto che non può mancare durante le feste. Vistosa, colorata, morbida. La collana accessorio regala una ventata di originalità e personalità anche all’abbigliamento più classico. Ed è indispensabile da indossare nelle serate conviviali. Ecco perché è bello regalarla. Perfetta sul nero, audace sul rosso, divertente sulla gamma dei blu e dei beige, sdrammatizza una giacca, una dolcevita o un girocollo. Soprattutto se assomiglia più a una sciarpa che a una collana. Un vantaggio in più. Se non si ha tempo per passare da casa a cambiarsi fra l’ufficio e l’aperitivo, la collana può essere un pratico e veloce metodo per mettere la serata in modalità “on”. Non passerà certo inosservata. Stesso effetto per le collane etniche o per quelle molto colorate con forme geometriche di vetro o metallo. Una collana così importante si può abbinare a orecchini simili Una gran bracciale È in argento dorato questo bracciale dedicato a Torino che potete trovare da Del Vago: a 150 euro oppure semplici ed eleganti. Chi ama gli orecchini super-vistosi, farà bene a indossarli da soli, per non sovraccaricare il look. Per i bracciali tornano le forme quadrate, alte, optical con prevalenza per i pois bianchi e neri o i colori verdi e blu. Un anello oversize porta immediatamente l’attenzione sulla mano. Ecco allora forme or- ganiche e avvolgenti, ispirate a fiori che si aprono e foglie tropicali, pietre preziose colorate, ma anche look minimal con colori scuri e magari una punta di oro rosa per stuzzicare maliziosamente i sensi. E per lui: gli immancabili gemelli, fantasiosi, divertenti, mai banali. Da non dimenticare i gioielli non convenzionali: i piercing per il naso o l’ombelico. Per la narice è meglio preferire piccoli brillanti incastonati nell’oro bianco o nell’argento che li fanno apparire più importanti o semplici forme in argento, oltre ai classici anellini. Per l’ombelico la vera tendenza è far felice chi lo porterà con un pensiero intimo e personale. 12 45 67 18 9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA F 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 In città .61 . INCITTA’ Controstoria della Liberazione Alle 18,30 al Centro Pannunzio di via Maria Vittoria 35 H, Gianni Oliva e Pier Franco Quaglieni presentano, con l’autore, il libro di Gigi Di Fiore «Controstoria della Liberazione», edito da Rizzoli. Introduce Stefano Morelli. Per le vostre segnalazioni: giornonotte@lastampa.it NOEMI PENNA Nuovo direttore I Rebola al vertice del Circolo dei Lettori l red carpet a Torino lo porta Sky. A camminarci sopra non sono i protagonisti di una delle première del Torino Film Festival ma i giudici di «Italia’s got talent»: Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Frank Matano e Nina Zilli, arruolati dal canale satellitare con Vanessa Incontrada per la nuova edizione del talent, in onda da marzo su Sky Uno. EMANUELA MINUCCI Talento in mostra I provini si sono svolti da Nord a Sud ed hanno visto migliaia di talenti da tutto il mondo mettersi alla prova in spettacolari prove. Per 100 di loro ora è venuto il momento di esibirsi su un palco vero, davanti al pubblico e ai temuti giudici, nello studio televisivo allestito per la prima volta nell’auditorium Agnelli del Lingotto. Dopo le tappe di Roma e Avellino, le audizioni si stanno tenendo a Torino: lunedì sera c’è stato un antipasto in esterna al Parco Dora e ieri pomeriggio il Lingotto ha ospitato l’esclusivo red carpet di apertura, dove giudici e presentatrice hanno sfilato davanti a duemila fan. In 1.400 sono entrati poi ad assistere alle riprese: la produzione ha predisposto sei turni di registrazione (i cui posti sono andati subito esauriti), che proseguiranno oggi e domani alle 16 e alle 19,30. Le prove determineranno i concorrenti che si esibiranno nelle tre puntate conclusive, trasmesse in diretta su Sky Uno da Milano, probabilmente dalla nuova XFactor Arena, visto che la produzione da quest’anno è la stessa. Sognando la finale A «Italia’s got talent» c’è spazio per qualsiasi genere di performance, purché sia unica e spettacolare. A lottare per i tre sì che determinano l’accesso alla finale sono cantanti, ballerini, performer e sportivi che, emozionatissimi, popolano il backstage dell’Agnelli in attesa di salire sul palco. Lì, oltre all’entusiasmo del pubblico, li aspettano 14 telecamere e lo sguardo severo dei giudici, seduti davanti ai loro buzz rossi, con cui possono interrompere l’esibizione in qualsiasi momento. A far più paura, Claudio Bisio «perché ha naso», e Frank Matano «che con la sua esperienza da youtuber ne ha viste di tutti i colori», dicono i 26 ballerini hip hop del gruppo «La Famiglia» di Roma. A non conoscere i giudici sono i Catapult, dieci performer venuti appositamente da New York per prender parte al programma; a non temerli lo stuntman di Cervia Roberto Poggiali, che darà spettacolo con il suo rombante quad. REPORTERS Eroi metropolitani I Dream Barz rispondono ai nomi di Giampaolo e di John: milanesi, hanno rispettivamente 22 e 20 anni e sono specializzati nello Strip work out, un mix di camminata metropolitana e di ginnastica artistica Auditorium Agnelli Al Lingotto cento ragazzi a un passo dal successo Da ieri a giovedì le selezioni finali di “Italia’s got talent” Il diavolo Angelo Cavana, il diavoletto dance di Monza Ha 50 anni e il suo sogno è quello di esibirsi come cubista I torinesi Fra i torinesi in gara c’è la cantautrice Annamaria Pirastru, che vuole stupire cantando a cappella la canzone «My mirrow», così come ha fatto nelle selezione di X-Factor Australia lo I ballerini «La famiglia» è un gruppo di 26 ballerini di Roma dagli 11 ai 27 anni che amano la danza hip hop scorso anno. Ma a salvarli potrebbe essere il «Golden buzz», che ciascun giudice può premere una sola volta durante le audizioni per far passare un concorrente direttamente alla semifinale. Il format – basato sul talent show americano ideato da Simon Cowell – è prodotto da Fremantle Media Italia: per allestire la tappa torinese, le cui location sono state individuate grazie a Film Commission Torino Piemonte, ci sono voluti più di dieci camion, 200 addetti e trentasei ore di montaggio. Maurizia Rebola, classe 1970, nata a Carignano, «project manager della cultura», è il nuovo direttore del Circolo dei Lettori. Come si diceva da settimane, dirà qualcuno. E in effetti il suo nome era dato per certo. Ma lei non risulta irritata da questa presunta fuga di notizie: «Vi ricordate degli anni in cui uscì il mio nome come nuovo assessore alla Cultura nella giunta ChiamMaurizia parino? Come Rebola vedete era una direttore notizia falsa. E a dire il vero una cosa l’ho pensata quando ha cominciato a circolare il mio nome: speriamo non mi porti sfortuna». Ieri sera il Consiglio di Gestione della Fondazione Circolo dei lettori si è riunito per esaminare le cinque candidature prescelte. Al termine dei colloqui la scelta è caduta su Maurizia Rebola, la cui candidatura sarà sottoposta al vaglio del consiglio direttivo del 2 dicembre. «La scelta - spiegano al Circolo - è stata compiuta tenendo conto di una proposta di modello di gestione all’interno del progetto di sviluppo per il futuro triennio, che indica un piano di reperimento e impiego di nuove risorse rispetto al modello consolidato». Soddisfatto il presidente Beatrice per le 57 candidature pervenute da tutta Italia. E anche per la nomina di Maurizia Rebola: «Lei rappresenta una perfetta sintesi tra innovazione ed esperienza». Rebola si occupa da tempo di progettazione, coordinamento e produzione di eventi culturali e fiere, in modo particolare nell’ambito dell’editoria e del design. L’ultima sua creatura è stata l’organizzazione di Operae – Festival del design indipendente. Ha fatto parte del consiglio della Fondazione Torino Musei dal 2008 al 2013 quindi ha lavorato al Salone del Libro. E adesso che farà? «Intanto cercherò di essere all’altezza del meraviglioso lavoro svolto da Antonella Parigi ora impegnata nel ruolo di assessore - dice-. Il problema è che lei ci ha lasciato un gioiello, forse sarebbe stato più facile assumere l’incarico di un circolo che si doveva risanare o migliorare. Insomma, si tratta di una prova non facile». Dei possibili guai (il problema della gestione del Borgo, per esempio) per ora non vuole parlare: «Devo prima studiare». E del progetto che ha presentato spiega che si tratta di un modello gestionale non troppo appassionante da raccontare. Ma dice anche di possedere la carica giusta per cominciare, da oggi, a dedicarsi anima e corpo a quella gioiosa fabbrica della cultura che sta in via Bogino. twitter@emanuelaminucci 12 45 67 18 62 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Ripensare il sentimento Tutta la lirica in una lettera Se l’agenda è «gialla» Alle 17,30 al Polo Teologico Torinese, via XX settembre 83, incontro su «Ragione e sentimento»: Claudio Ciancio e Paolo Tomatis presentano «Ripensare il sentimento. Elementi per una teoria», edizioni Cittadella di Ugo Perone. In programma per le 18 alla Feltrinelli di piazza Cln 251, «Invito all’opera: la lettera p». Appuntamento con l’Associazione L’opera rinata e Valter Carignano. Tappe e curiosità dell’opera si ripercorrono attraverso le lettere dell’alfabeto. Alle 19, alla gelateria Pepino di piazza Carignano, il collettivo di scrittori Torinoir, in collaborazione con l’agenzia letteraria Gabriella Bardaro, presenta la «Memonoir 2015» (Golem Edizioni), prima agenda gialla italiana. I nuovi locali DAL 1° APRILE Alcuni locali del nuovo Museo Egizio sono già pronti Il cantiere dura da tre anni ma il museo non è mai rimasto chiuso: e in questo periodo ha visto persino aumentare i suoi visitatori Esposti anche 15 nuovi sarcofagi EMANUELA M INUCCI l Museo Egizio è una città che non dorme mai pur di coronare un sogno: quello di raddoppiare i suoi spazi e offrire un allestimento-gioiello da inaugurare il 1° aprile. Una data che può sembrare uno scherzo e invece è soltanto una sfida che, come hanno spiegato ieri la presidente del Museo Evelina Christillin e quello della Compagnia San Paolo Luca Remmert, «stiamo vincendo a modo nostro, alla sabauda, lavorando 20 ore al giorno e scoprendo ora dopo ora dettagli-spettacolo come gli affreschi settecenteschi sulle volte coperte di biacca da decenni». I Uno dei sarcofagi La clessidra E siccome quello che si aprirà fra meno di sei mesi sarà non solo il secondo museo Egizio al mondo per importanza dopo il Cairo, ma anche una realtà segnalata sui siti degli istituti italiani di cultura di tutto il globo, il tempo che manca di qui alla sua inaugurazione sarà scandito da una grande clessidra in piazza San Carlo. Granello dopo granello, lo scorrere del tempo permetterà di svelare gradualmente un tesoro sotto la sabbia (che in realtà sono trucioli leggerissimi che precipitano con puntualità ingegneristica verso il 1° aprile): una perfetta copia di una statua conservata in via Accademia delle Scienze. L’iniziativa rientra nel progetto #Egizio2015 della Compagnia di San Paolo che ha contribuito con 25 milioni alla realizzazione del nuovo museo. E ieri, per far crescere l’attesa e la conoscenza del nuovo museo, è stata presentata la relativa campagna di comunicazione, «sul filo di un soffio di sabbia». REPORTERS La storia Una clessidra per scandire il raddoppio dell’Egizio E i lavori di restauro portano alla luce alcuni affreschi del ’700 Gli affreschi Olimpiadi 2006. È la seconda volta che Torino e il Piemonte dimostrano che si possono rispettare tempi e costi senza sforare e senza problemi di alcun genere». Mentre il direttore Christian Greco che il 1° maggio 2015 tornerà in Egitto per una campagna di scavi ha promesso: «Torino diventerà un centro di cultura egittologica. Chiunque è appassionato di questa grande civiltà non potrà non venire qui». Ecco un particolare dei magnifici affreschi ritrovati sotto la vernice bianca delle volte dell’Egizio La teca interattiva Insieme con la clessidra che segnerà il tempo in piazza San Carlo, il museo ha realizzato una teca interattiva che viaggerà in tutti i quartieri per coinvolgere l’attenzione delle periferie e dei giovani. La prima installazione avverrà alla Casa del Quartiere di San Salvario e verrà inaugurata a metà dicembre: si tratta di una teca di un metro e mezzo per un metro e mezzo di cristallo che contiene le copie perfette di alcuni reperti conservati al museo che saranno coperti dalla sabbia. «Per spostare questi granelli - ha spiegato Remmert - basterà soffiare in una feritoia per muovere un sofisticato braccio robot che permetterà di scoprire i reperti, realizzati con avanzate tecniche di scansione laser. «Con il laser e la stampante 3D abbiamo Torneranno a nuova luce e saranno esposti dal prossimo aprile nel ristrutturato Museo Egizio una quindicina di sarcofagi dei 40 scoperti dall’egittologo Ernesto Schiapparelli nel 1904 nella Valle delle Regine e da tempo custoditi nei locali non aperti al pubblico del museo torinese. Attualmente i reperti si trovano al Centro del restauro di Venaria Reale dove sono in corso anche studi per risalire agli autori dei dipinti. Ad annunciarlo è stato ieri il direttore del museo Egizio di Torino, Christian Greco che ha precisato che i restanti reperti, una volta restaurati, potranno essere impiegati anche in esposizioni itineranti e messi a disposizione di studiosi e ricercatori. «Un tempo, nell’antico Egitto, gli artisti non si firmavano - ha detto il direttore - ma durante questa accurata e appassionante fase di restauro siamo riusciti a distinguere un certo stile, un certo tipo di pennellata che distingue una mano dall’altro. E quasi sicuramente alla fine saremo in grado di attribuire a loro un autore». Nel nuovo allestimento i sarcofagi saranno allestiti in modo del tutto nuovo. «Qualche pezzo sembrerà volare», ha detto la presidente Christillin. [E.MIN.] 1 Gli antichi affreschi REPORTERS In piazza San Carlo Alta 3.50 metri, la clessidra pesa circa 50 quintali e contiene 400 kg di mais e 200 kg di sabbia e, granello dopo granello, di qui al 1° aprile permetterà di svelare reperti nascosti realizzato copie perfette di antichi reperti che fanno parte della collezione - ha aggiunto il direttore Greco - e queste copie faranno poi parte del museo. A fianco delle opere vere ci sarà una sezione di copie con sotto scritto “touch me” pensate per la gioia dei bambini». Collante di tutte queste ini- ziative sarà il sito www.compagnia.egizio2015.it che si snoderà in quattro capitoli: La strada per Menfi e Tebe, Il valore della riscoperta, La spedizione di Egizio 2015 e A un soffio dalla scoperta. A proposito della clessidra la presidente Christillin ha detto che «le ricorda l’orologio digitale del countdown delle Il cantiere va avanti da tre anni senza pause e porta alla luce nuovi tesori: dal restauro del palazzo secentesco in cui ha sede il Museo Egizio sono emersi affreschi settecenteschi sui soffitti dell’ultimo piano dell’antico palazzo raffigurano scene campestri di animali e sono affiorati in seguito ad importanti lavori di ristrutturazione. twitter@emanuelaminucci 1 23 56 71 28 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 In città .63 . I virtuosismi di Sol Gabetta Un Modiano da Nobel De Andrè fra laicismo e religiosità Alle 21 al Conservatorio Giuseppe Verdi di piazza Bodoni l’argentina Sol Gabetta al violoncello, accompagnata da Henri Sigfridsson al pianoforte, eseguirà musiche di Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Si intitola «Modiano, da Dora Bruder al Nobel», la serata organizzata al Circolo dei Lettori (via Bogino 9), dalle 21. Il critico letterario e storico della letteratura Paolo Mauri racconta Patrick Modiano. Introduce il giornalista Stas’ Gawronski. Alle 21 al Circolo dei Lettori (via Bogino 9), «Sulla cattiva strada. La spiritualità di Fabrizio De Andrè». Presentazione del libro di e con Fabrizio Filiberti e Milena Simonotti edito da Moretti&Vitali. Partecipa il filosofo Guido Brivio. Per le vostre segnalazioni: giornonotte@lastampa.it La storia «Eros e Thanatos» “Ma quanto è strano vedere la nostra vita che passa in tv” In scena Sax Nicosia e Sandra Zoccolan per rivisitare «Le Baccanti» di Euripide La famiglia Liparulo al completo si è riunita lunedì sera davanti alla tv Su Rai 1 la fiction in cui hanno recitato nel ruolo dei genitori immigrati «Sì, so perfettamente come andrà a finire questa fiction. No, non lo so perché è una replica, lo so perché è la nostra vita». Sembra una battuta, quella pronunciata l’altra sera da Giuseppe Liparulo, mentre sullo schermo della tv passava la scena di «Questo nostro amore 70» che ha per protagonisti due dei suoi sei fratelli, Maria e Giovanni. Per seguire l’evento il tinello di casa è affollatissimo. C’è tutta la famiglia, più i fidanzati dei figli, attorno a quella maxi tv e il tavolo con i biscotti al cioccolato e la Coca Cola. Uno schermo gigante che ieri sera, come un gioco di specchi, rimandava i volti della giovane coppia arrivata dal meridione in un cortile di via Lagrange con pesanti valigie a seguito. È una grande serata per la famiglia Liparulo, che abita in una casa indipendente in zona Francia: loro in quella fiction hanno recitato il copione della loro vita, nella miniserie accanto a Neri Marcorè e Anna Valle. Il regista Luca Ribuoli ha scoperto solo quasi alla fine della fiction la singolare storia di quella famiglia arrivata a Torino negli Anni Sessanta. Una foto una storia «Mi hanno fatto recitare la parte di mio padre - dice Giovanni che fuma nervoso, accanto alla sorella Maria -: lei è mia moglie». Giuseppe, l’altro fratello da cui è cominciato tutto, addenta una fetta di panettone ripieno di cioccolato. Aveva 12 anni quando scrisse una lettera alla Stampa. Erano immigrati. Arrivavano da San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, e a Torino la loro prima casa fu una stalla di Cascina Giaione. «Ci abbia- Baretti ERA IL 1969 Quella lettera scritta alla «Stampa» Giovedì 10 luglio 1969. Mamma Luigia fa il bucato con i sette figli. Sotto la foto sta scritto: «Torino, via Guido Reni 118, famiglia Liparulo “bisognosa”». Dopo cinque anni vissuti nella stalla della Cascina Giaione, Giuseppe aveva deciso di scrivere una lettera alla rubrica Posta Nord/Sud ideata dall’allora direttore Giulio De Benedetti. «Ho scritto per Maurizio, nove mesi. Stava per passare il secondo inverno al freddo». Dopo due giorni alla famiglia venne assegnata una casa popolare in corso Molise. In quella casa vive ancora mamma Luigia. 1 REPORTERS Quelli siamo noi Lo stupore e la felicità di Giovanni e Maria Liparulo nel vedersi nella fiction girata a Torino «Questo nostro amore 70» mo abitato per quattro anni racconta Giuseppe - e d’inverno scaldavamo con gli accendini l’acqua della fontana per farne sciogliere un po’ e lavarci». L’immagine in bianco e nero di quegli anni è finita nella rubrica «Una foto, una storia» del nostro giornale: loro si sono riconosciuti e il regista - affascinato dalla storia - li ha voluti nel film. «Ci trattavano male» Sono quasi le 21, sta per cominciare la fiction, Giovanni e Maria sono molto emozionati. Hanno attaccato il registratore, avvertito anche i parenti più Teatro Astra lontani e non riescono a stare fermi sulla sedia. Il fratello Giuseppe, 58 anni, cerca di raccontare nei pochi secondi durante l’ultimo spot che precede la trasmissione, il peso di quegli anni: «Quando siamo arrivati a Torino erano i tempi di “non si affitta a meridionali”. Mi creda, ci trattarono molto peggio di quanto capiti oggi agli stranieri. È stata dura, durissima». Mamma Luigia faceva le pulizie, papà Giuseppe il saldatore. I bambini andavano a scuola accompagnati da un cane lupo di nome Rinti. «Ritrovarsi in una foto dell’archivio storico della Stampa fu un colpo al cuore». Ora i Liparulo sono una famiglia che sta bene: hanno una piccola fabbrica di caffè, nella zona dello Juventus Stadium. «Ma non dimentichiamo le nostre origini, le nostre difficoltà». Arriva il momento clou, il momento in cui in tv passano con le loro valigie Giovanni e Maria. Ridono tutti e tutti scattano foto: «Peccato, dura pochi secondi, eppure abbiamo lavorato un giorno intero». Si scherza, si battono le mani, il piccolo terrier abbaia e Giuseppe lo premia con un pezzo di panettone. [E.MIN.] Pinerolo “Les Italiens” una stagione che parla francese «La fausse prude (La falsa pudibonda)» avevano scatenato la Titolo «Les Italiens». Sottoti- reazione di Madame de Maintetolo «Chiedimi perché». non, moglie morganatica di LuiA spiegarlo, il «perché» di gi XIV, che temeva di essere questo marchio di fabbrica in sbeffeggiata. Di qui, le considelingua francese per la stagio- razioni di Livermore: «“Les Itane del torinesissimo teatro liens”, dunque, sostanzialmenBaretti, si è impegnato con te perché ci piace ricordare cobella creatività, il direttore me il teatro possa disturbare il Davide Livermore. Non solo potere, tutte le volte che il potelicenziando i consueti comu- re ha qualcosa da nascondere, nicati che illustrano il cartel- ovvero, quando è “falsamente lone, ma interpretando persi- pudibondo”, quando le Madano uno «spottone» suggestivo, me de Maintenon lo mandano girato all’alba in provincia». «au bord de Una dichiaraALLE 21 mer» a Valenzione d’intenti Una conferenza che suona cia. Un filmato come spettacolo impegno a bandipronto a essere di Serena Sinigaglia re qualunque favisto non solo dagli addetti ai cile omologaziolavori, ma pure dagli aspiranti ne, per questo programma che spettatori della sala di via Ba- si apre stasera alle 21 con «Eros retti. e Thanatos», una conferenza spettacolo di Serena Sinigaglia: I precedenti in scena con la regista, Sax NiConcetti, quelli espressi nel cosia e Sandra Zoccolan. Rivisivideo, che Livermore ribadi- ta un grande classico - «Le Bacsce anche live. «Nel diciasset- canti» di Euripide - la Sinigatesimo secolo, gli attori della glia, che racconta: «In “Eros e Comédie italienne lavoravano Thanatos” parto dalla tragica sotto la protezione del re fran- scomparsa del mio migliore cese, recitando in italiano per amico per arrivare all’urlo terun pubblico parigino, sinché ribile di Achille di fronte alla non furono cacciati in provin- morte di Patroclo, attraverso cia, nel 1697, a causa della loro due figure straordinarie come impudenza». La ragione di Dioniso e Penteo». In cartellone questo esilio? Gli attori, che titoli ispirati a Garcia Lorca, a volevano mettere in scena Mozart e Lev Tolstoj. SILVIA FRANCIA Teatro Matteotti Roberto Herlitzka interpreta Pasolini Marcorè e la Banda Osiris cantano i Beatles Un amore proibito tra le aule del collegio «Una giovinezza enormemente giovane» è quella di Pier Paolo Pasolini, interpretata da Roberto Herlitzka (nella foto) con la regia di Antonio Calenda oggi alle 19, domani e venerdì alle 21 all’Astra, in via Rosolino Pilo 6, per la stagione Tpe. Uno spettacolo singolare, costruito attorno a un monologo quasi divinatorio scritto da Gianni Borgna, che da un lato fa omaggio al pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso l’evocazione della sua opera letteraria, dall’altro sancisce la capacità profetica dello scrittore sul piano sociale e politico. Biglietti a 19 euro, prenotazioni allo 011/56.34.352. In occasione dello spettacolo, venerdì alle 15 Roberto Herlitka incontrerà studenti e pubblico all’auditorium Guido Quazza di Palazzo Nuovo insieme a Federica Mazzocchi, Emiliano Morreale, Armando Petrini e Franco Prono del Dams. [N. PEN.] Neri Marcorè e la Banda Osiris salgono sul sottomarino giallo dei Beatles. E i surreali racconti di John Lennon e le poesie di Paul McCartney prendono forma in un «Magical mystery tour»: un concerto raccontato all’esplorazione dell’universo sommerso della più leggendaria band di sempre, in scena questa sera alle 21 al teatro Sociale di Pinerolo, in piazza Vittorio Veneto 1. Lo spettacolo, scritto e diretto da Giorgio Gallione, è la dimostrazione che il fenomeno Beatles non è stato solo una moda, ma una vera e propria cultura, fatta di rabbie dolci e speranze di fantasia al potere. A testimoniarlo, le immagini di Daniela Dal Cin e i video di Francesco Frongia, tra alberi di mandarino e cieli di marmellata. Biglietti a 23 euro in platea e 20 euro in galleria, per la stagione a cura di «Fondazione Live – Piemonte dal vivo». [N. PEN.] Isabella Ragonese, ovvero la Paolina Leopardi del fortunato film di Mario Martone «Il giovane favoloso», è ospite del cartellone «Parole d’artista», organizzato dal regista torinese Valter Malosti e dal suo Teatro di Dioniso. L’attrice palermitana sarà protagonista, questa sera alle 21 al teatro Alfieri di Asti e domani, alla stessa ora al Matteotti di Moncalieri, dello spettacolo «Thérèse e Isabelle. Storia di un amore femminile» di Violette Leduc. In scena con la Ragonese, Roberta Lanave (nella foto). Adattamento teatrale e regia sono dello stesso Malosti. Protagoniste della piece, due ragazze che intrecciano il loro amore «proibito» fra i corridoi, le aule e il dormitorio di un collegio. La loro è una passione devastante e vorace, come solo sanno essere gli amori dell’adolescenza. [S. FRA.] 12 45 67 18 64 .In città STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Apericena per i mici granata Alla pizzeria Puccini, di via Puccini 20, a Moncalieri, il 5 dicembre alle 20 ci sarà un’apericena, organizzata dall’associazione «Micetti Granata», per raccogliere fondi per le sterilizzazioni dei gatti sfrattati del Fila, che si stanno trasferendo all’Agenzia delle Dogane. Per informazioni: 334/342.88.65. [c. ins. ] NIMALIA A A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni: animalia@lastampa.it Centro Puzzle Beatrice ride sempre se ci sono Shilou e Kuky In via Cimabue un progetto di pet therapy per ragazzi in difficoltà CRISTINA INSALACO Durante le prime sedute di pet therapy, Luca strappava violentemente i peli del golden retriver che era nella stanza con lui. Dopo qualche mese, non solo ha imparato ad accarezzarlo, ma a muovere per la prima volta in maniera rilassata il suo braccio malato. Beatrice, è un nome di fantasia, invece non smetteva mai di sorridere quando faceva pet therapy, e soprattutto nessuno in quell’ora l’ha quasi mai sentita urlare. Questi sono alcuni dei risultati del progetto «Un cane per sorridere insieme: continuiamo», che ha coinvolto i pazienti cerebrolesi del centro «Puzzle» di via Cimabue 2. Il progetto, che è giunto alla sua seconda edizione, è durato un anno ed è nato dalla collaborazione tra l’associazione di Matilde Gramero, «Amici di Oscar», l’Asl To1, l’associazione Uam, Provincia e Comune di Torino. Il progetto Al progetto hanno partecipato quattro pazienti del centro «Puzzle», due con un trauma cranico e due con emorragie cerebrali. «La pet therapy li ha aiutati ad essere più felici – dice Marina Zettin, presidente di Puzzle -, perché è una coterapia che cura l’aspetto emotivo dei pazienti, lavorando sulla persona e non sul sintomo». L’apatia che accomunava un po’ tutti i pazienti, per esempio, si è fatta da parte per lasciare spazio alla creatività di inventare dei giochi insieme ai cani. Quello che ha stupito di più Roberta Virgilio, neuropsicologa e coordinatrice del centro diurno, è che i pazienti la settimana successiva si ricordavano perfettamente degli L’incontro Shilou e Kuky sono due dei cani utilizzati per i ragazzi con problemi motori. Il progetto è stato realizzato per quattro pazienti del centro «Puzzle»: due con trauma cranico esercizi fatti con i golden retriver, «mica si ricordano degli esercizi con fogli, matite o al computer – spiega -, ma delle sedute di pet therapy sì. E nell’ultima seduta hanno chiesto: quando tornano i cani?». I cani che hanno coinvolto i pazienti cerebrolesi sono stati due golden retriver, Shilou e Kuky, che si sono alternati nelll’iniziativa. «Non tutti i cani comunque possono fare pet therapy – dice Guido Massinello, medico veterinario dell’Asl To1 e coordinatore del progetto -, perché sono necessari cani con una salute sia fisica che menta- le. La coterapia al centro Puzzle ha migliorato la motivazione, attenzione, intenzionalità, spontaneità e comunicazione dei pazienti. I cani sono stati per loro una grande risorsa». Altri servizi su www.lazampa.it Un selfie per due Una foto e tre righe con la storia del vostro compagno a quattro zampe a animalia@lastampa.it to Stefano, Ilaria e Damon «Sono Stefano e lui è Damon, che ha quasi un anno e riempie di felicità le mie giornate. Ilaria è la mia fidanzata» NELLE EDICOLE DI PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA, AL NUMERO 011.22.72.118 Oltr e 650 fo CON LA STAMPA A 9,90 EURO IN PIÙ www.priulieverlucca.it Dal dottore cercocasa CESARE PIERBATTISTI Carrozze a cavallo in città T orino è una città bellissima: lo dico perché sono chiaramente di parte, ci sono nato e ci vivo. Mi piace vedere altre città ed altri luoghi ma, come molti animali, amo anche tornare a casa. Patisco un po’ il traffico del centro e viene da pensare a come doveva essere tranquilla e silenziosa nell’ottocento ma in realtà non è proprio così; all’epoca Torino era forse più rumorosa e caotica di adesso, con l’unica differenza che al posto degli autoveicoli c’erano i cavalli. Carrozze di varie dimensioni e di diverse fogge percorrevano le vie della città, parcheggiavano per caricare e scaricare passeggeri e merci, c’erano i fiacre alla francese, i tram a cavalli, i grossi carri trainati da immensi animali da tiro pesante con lunghe frange sui garretti. Il loro odore era sicuramente meno inquinante dei gas di scarico delle nostre automobili, ma comunque non gradevole. Migliaia di cavalli hanno trascorso la loro esistenza a servizio dell’uomo, spesso maltrattati e sfruttati fino all’ultimo senza alcuna pietà, anche se personaggi famosi si impegnarono spesso in loro difesa. Garibaldi ad esempio fu grande difensore dei diritti degli animali, in particolare dei cavalli che conosceva ed amava profondamente. Ma proprio a Torino accadde un evento che vale la pena di ricordare e che ci fa pensare a quanto un animo sensibile possa essere sconvolto dalla inutile crudeltà. A numero 6 di Via Carlo Alberto visse fra il 1888 ed il 1889 il filosofo Friedrich Nietzsche; aveva affittato per 30 lire al mese un alloggio ammobiliato, nel quale si trovava particolarmente bene a parte l’assordante rumore delle carrozze che passavano in strada giorno e notte. Nel gennaio del 1889 si racconta che assistette ad una scena di inusitata violenza, un vetturino stava bastonando ferocemente un cavallo e quello spettacolo fu fatale per il suo equilibrio psichico. Nietzsche impazzi e non si riprese mai più. Non sappiamo se ciò che vide fosse realtà o fantasia di una mente ipersensibile, ma è certo che i grandi spiriti rifuggono e detestano sempre ogni forma di violenza e prevaricazione. VICEPRESIDENTE ORDINE DEI VETERINARI DI TORINO Camilla Cucciola affettuosa Camilla ha cinque anni è un pointer, socievole, buono, affettuoso. È stata tolta a un cacciatore che la maltrattava e ha un carattere molto docile e ubbidiente. Abituata alla casa. PER ADOZIONI Francesca 331/3183676 Regina Ubbidiente ebellissima Regina ha sei anni dolcissima e compatibile con persone, bimbi, altri cani e gatti, insomma con tutti. È stata lasciata in gabbia e si dispera ogni giorno. PER ADOZIONI Adele 335/676.49.14 - 333/338.25.08 Cuccioli Maschietti tipoLabrador Questi due cuccioli hanno otto mesi e sono molto buoni e coccoloni, sono simil labrador e vanno d’accordo con tutti gatti compresi. Ideali per famiglie con bambini. PER ADOZIONI Carla 3281108102 mentapiperita@msn.com Frida Equilibrata edolcissima Frida è deliziosa, buonissima, dolce, equilibrata. Affettuosa, sempre in cerca di coccole, va al guinzaglio, educata, va d’accordo con gli altri cani, pesa solo venti chili. PER ADOZIONI Carla 328/110.81.02 - mentapiperita@msn.com 9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA F 12 45 67 18 12 45 67 18 9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA FF 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 . Sport Cronaca .67 PORT S Hockey online, i Draghi di nuovo sconfitti Terza sconfitta consecutiva per i Draghi Torino nella A2 di hockey inline. La formazione di Ernesto Bricco è caduta davanti al proprio pubblico contro la Libertas Forlì: al gol di Famà per i padroni di casa hanno replicato le reti Montanari e Ustignani che hanno fruttato il 2-1 finale a favore dei romagnoli. [M. BOB.] A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it Calcio Baby Juve, un filo di speranza Youth League a Malmoe, per andare agli ottavi bisogna puntare su un passo falso dell’Olympiakos IVANA CROCIFISSO «Crediamo nella qualificazione e cercheremo di ottenere il massimo nelle due partite ancora da giocare». Aveva appena vinto il derby di sabato, Fabio Grosso, eppure l’importanza del match odierno, quello contro il Malmoe in Youth League, non impediva al tecnico della Primavera della Juventus di voltare subito pagina, com’è giusto che sia. Alle 15.30 i bianconeri scenderanno in campo in terra svedese, per la penultima gara del girone eliminatorio. La qualificazione agli ottavi di finale è appesa a un filo e la Juventus non è padrona del proprio destino. La squadra di Grosso, terza a tre lunghezze dall’Olympiacos, affronterà oggi il fanalino di coda del gruppo, un Malmoe già matematicamente fuori dai giochi, a zero in classifica. Le combinazioni Per restare in corsa la Primavera dovrà vincere e sperare in un passo falso dei greci, impegnati alle 13 sul campo della capolista, l’Atletico Madrid. La sfida dell’andata Nella partita di andata giocata al Pistoni di Ivrea i bianconeri contro il Malmoe avevano colto l’unica vittoria della fase di qualificazione in cui hanno 4 punti Due vittorie contro Malmoe e Atletico Madrid (prossimo avversario) consentirebbero alla Juventus di passare il turno: contemporaneamente, però, l’Olympiacos non dovrà fare più di due punti. Juve promossa con una vittoria e un pareggio se i greci dovessero perdere i due match. Se i bianconeri dovessero vincere una sola delle due gare non basterebbero nemmeno due ko dell’Olympiacos. Gli scontri diretti sfavorevoli con la squadra del Pireo non danno scampo ai bianconeri, condannati a fare risultato e ad aspettare buone notizie. E, Eccellenza VolpianoePinerolo recuperano proprio per questo, la vittoria dei greci nel match contro gli spagnoli condannerebbe la Juventus a scendere in campo, poco dopo, sapendo già di essere eliminata. 1 In Eccellenza tempo di La formazione recuperi in campionato e in Coppa Italia con in campo Volpiano e Pinerolo. Per il girone A (ore 20.30) il Volpiano gioca ad Omegna contro i locali la partita rimandata un paio di settimane fa per il nubifragio scatenatosi sul novarese. L’undici di Argentesi è reduce da due sconfitte consecutive che lo hanno fatto scendere al quinto posto ma in caso di successo potrebbe tornare terzo in attesa dell’anticipo di sabato con la capolista Gozzano. Tra Pro Dronero e Pinerolo c’è invece (ore 20.30) in palio una semifinale di Coppa Italia: alla squadra di Nisticò basta un pari nella trasferta cuneese in virtù della miglior differenza reti dato che entrambe le squadre hanno battuto il Benarzole, ma i torinesi lo hanno fatto con un più che rotondo 7-1. [P. ACC.] Per la partita dell’Idrottsplats, impianto che ospiterà il match, Grosso dovrà fare a meno degli squalificati Varga e Vitale, espulsi in occasione dell’ultimo incontro, così come di Severin (lungodegente per la rottura del crociato) e Romagna, infortunato. Il regolamento della competizione, che obbliga le società a inserire nella lista dei convocati almeno dieci giocatori nel vivaio da almeno due anni, ha di fatto costretto il tecnico a rinunciare a Donis e Marzouk – in bianconero da meno di ventiquattro mesi – in favore di Soumah e Buenacasa, partiti con il resto della Primavera in compagnia della Prima squadra, come di consueto. All’andata la Juventus si impose 2-0 al Piola di Vercelli, nella gara inaugurale della manifestazione: allora andarono a segno Soumah e Udoh, entrambi convocati per la sfida odierna. 12 45 67 18 68 .Dove andiamo STAMPA .LA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab- dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van Loo. Le tre principessine di casa Savoia». FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio. «Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso. La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 musei@lastampa.it 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Dove andiamo .69 . I Cinema del 26 novembre 2014 Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Riposo P AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 4,50 rid. tutto il giorno; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Il giovane favoloso Sala 1 P 15.00-17.30 L’Elisir d’amore - Royal Opera House Sala 1 P 20.15 The Judge Sala 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 My old lady Sala 3 15.00-20.00 La spia - A most wanted man Sala 3 17.30-22.30 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 4,50 Interstellar VO 16.00-21.15 (sott.it.) Frank VO 19.15 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 (per tutti). Proiezioni 3D: € 7,50 (per tutti) La scuola più bella del mondo P 16.35-18.40-20.30-22.30 David Bowie is P 20.30 Andiamo a quel paese P 18.40 Il mio amico Nanuk P 16.45 Interstellar P 16.30-19.40-22.30 Scusate se esisto! P 16.45-18.40-20.30-22.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 17.40-20.10-22.30-22.35 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 4,00 32° Torino Film Festival P DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 4,50 I toni dell’amore - Love is strange Nirvana P 16.10-18.10-20.10-22.00 Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,40 Torneranno i prati Eliseo Grande 15.30-17.30-20.00 Sils Maria Eliseo Grande 22.00 Due giorni, una notte Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 Il giovane favoloso Eliseo Rosso P 15.45-18.20-21.00 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 4,50; Proiezioni 3D: € 8,00; € 6,00 Tessera Io Studio Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.00-17.30-20.00-22.30 Interstellar P 15.15-18.30-21.45 Scusate se esisto! P 15.45-18.00-20.15-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.00-16.45 Andiamo a quel paese P 18.40-20.35-22.30 La scuola più bella del mondo P 16.00-18.10-20.20-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 4,50 rid. tutto il giorno; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 17.50-20.10-22.30 Sala 1 Interstellar Sala 2 P 18.30-21.30 La scuola più bella del mondo Sala 3 P 18.30-20.30-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. 32° Torino Film Festival Massimo 1 P 32° Torino Film Festival Massimo 2 P 32° Torino Film Festival Massimo 3 P NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00; Abb. 14 € 4,40 Il sale della terra Nazionale 1 16.00-18.00-20.05-22.10 Due giorni, una notte Nazionale 2 16.00-18.00-20.00-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 4,50. Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato 32° Torino Film Festival Reposi 1 P 32° Torino Film Festival Reposi 2 P 32° Torino Film Festival Reposi 3 P 32° Torino Film Festival Reposi 4 32° Torino Film Festival Reposi 5 La scuola più bella del mondo Reposi 6 15.00-19.50 Interstellar Reposi 6 16.50-21.45 Il mio amico Nanuk Reposi 7 15.00 Scusate se esisto! Reposi 7 16.50-18.40-20.30-22.30 F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 4,50 Interstellar Sala Groucho P 15.30-18.30-21.30 Il sale della terra Sala Chico P 16.00-18.05-20.10-22.15 Due giorni, una notte Sala Harpo P 16.00-18.00-20.00-22.00 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00 int.; Abb. 14 € 4,40 Torneranno i prati Sala 1 P 15.30-17.15-19.00-20.45 La sapienza Sala 1 P 22.15 Diplomacy - Una notte per salvare Parigi Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Boyhood Sala 3 P 15.30 Tre cuori Sala 3 P 18.30-20.20-22.10 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 4,50 rid. tutto il giorno; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00 La spia - A most wanted man Sala 1 P 17.50-20.10 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 1 P 22.30 Scusate se esisto! Sala 2 P 17.50-20.10-22.30 Michael Jackson - Life, death and legacy Sala 3 P 17.50-20.10-22.30 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,00; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 P 16.20-19.15-22.10 Scusate se esisto! Sala 2 P 16.55-19.30-22.05 Doraemon Sala 3 P 17.35 These final hours - 12 ore alla fine Sala 3 P 20.00-22.15 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 4 P 16.30-19.15 Clown V.M. 14 Sala 4 P 22.00 David Bowie is Sala 5 P 15.05-17.40 L’elisir d’amore Sala 5 P 20.15 Interstellar Sala 6 P 17.35-21.15 Il mio amico Nanuk Sala 7 P 16.50 La scuola più bella del mondo Sala 7 P 19.10 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 7 P 21.40 Andiamo a quel paese Sala 8 P 16.35-19.45-22.10 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 14.30 Andiamo a quel paese P 17.30-20.00-22.25 La scuola più bella del mondo P 14.45-17.20-19.50-22.20 Il mio amico Nanuk P 15.00-17.15 Clown V.M. 14 P 22.10 Lo sciacallo - Nightcrawler P 19.30 Scusate se esisto! P 14.30-17.15-20.00-22.35 Guardiani della Galassia P 14.10-17.00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-18.30-21.30 Andiamo a quel paese P 14.05 Michael Jackson - Life, death and legacy P 18.30-21.00 Scusate se esisto! P 14.10-16.45-19.20 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 22.10 Interstellar P 16.35-21.15 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I VO P 20.30 David Bowie is P 14.30-17.15-20.00-22.30 Doraemon P 14.25-17.00 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CECCHI POINT via A. Cecchi 17, tel. 34756.46.645. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Cinecircolo Il Pungolo 17.15-21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo IVREA AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. L’elisir d’amore. Opera lirica 20.15 BOARO 0125641.480. Il sale della terra POLITEAMA 0125641.571. Le Week-End Michael Jackson - Life, death and legacy BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,90 int.; € 6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid. Scusate se esisto! Sala 1 16.50-19.20-22.00 Andiamo a quel paese Sala 2 17.00-19.50-22.10 David Bowie is Sala 3 15.30-17.45 (euro 10,00) L’elisir d’amore. Royal Opera House Sala 3 20.15 (euro 15,00) Doraemon Sala 4 17.30 These final hours - 12 ore alla fine Sala 4 20.20-22.30 Il mio amico Nanuk Sala 5 17.45 Confusi e felici Sala 5 20.00 Clown V.M. 14 Sala 5 22.20 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 6 15.50-18.40-21.30 La scuola più bella del mondo Sala 7 17.10-19.40-22.10 Clown V.M. 14 Sala 8 17.15-19.45 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 8 22.15 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 9 16.15-19.00 Interstellar Sala 9 21.40 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Amore, Cucina e Curry 21.15 15.30-18.00 15.00-17.30-21.30 19.30 (euro 10,00) ···· Drammatico. Regia di Richard Linklater, con Ethan Hawke. Durata: 165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha seguito con la macchina da presa per 12 anni la crescita di un bambino. Orso d’Argento al Festival di Berlino. DUE GIORNI, UNA NOTTE ···· Drammatico. Regia dei fratelli Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti. Sandra ha un weekend per convincere i colleghi a rinunciare al loro premio di produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro. DIPLOMACY ··· Drammatico. Regia di Volker Schlöndorff, con André Dussollier e Niels Arestrup. Durata: 85 minuti. 25 agosto 1944. Gli alleati entrano a Parigi. Poco prima dell’alba, il generale tedesco Dietrich von Choltitz, governatore militare di Parigi, si prepara ad eseguire l’ordine di Adolph Hitler di distruggere la capitale francese. HUNGER GAMES ··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata: 123 minuti. Terzo capitolo della saga, narra le gesta di Katniss, simbolo della rivolta contro la dittatura. INTERSTELLAR ···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata: 169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception». LO SCIACALLO ···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata: 117 minuti. Lou passa le notti con la sua videocamera correndo sui luoghi delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai network tv. Un lavoro pericoloso. MY OLD LADY ··· Commedia drammatica. Regia di Israel Horovitz, con Kevin Kline e Maggie Smith.Durata:106minuti.Ilnewyorchese Mathias eredita un alloggio a Parigi: in viaggio nella capitale francese per venderlo, scopre che è abitato da un’anziana signora con la figlia. Opera prima al cinema per il noto drammaturgo. LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ... ··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova. Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la talentuosa architetto Serena fatica a trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale. 14.30-18.10-21.50 14.00-16.30-19.00-21.30 15.00-17.30-20.00-22.30 18.30-21.00 14.30-17.10-19.45-22.30 15.30-18.00-20.20-22.40 SCUSATE SE ESISTO! LA SPIA AUDITORIUM 01199.88.098. Come il vento LUMIERE 01196.82.088. Grace di Monaco 21.15 Interstellar 21.00 Scusate se esisto! 21.15 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I 21.15 UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 La scuola più bella del mondo P 15.00-17.20-20.00-22.30 Doraemon P 14.30-17.00 Dracula P 22.20 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.00-18.00-22.00 Due giorni, una notte P 14.30-17.15-19.50-22.10 Andiamo a quel paese P 14.50-17.30-20.00-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.05-17.30 Clown V.M. 14 P 19.50-22.25 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.30-19.30-22.30 Guardiani della Galassia P 17.00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I VO P 20.30 Frank P 14.15 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-18.30-21.30 BOYHOOD Interstellar P La scuola più bella del mondo P David Bowie is P Michael Jackson - Life, death and legacy P Scusate se esisto! P These final hours - 12 ore alla fine P PIANEZZA 21.00 ANDIAMO A QUEL PAESE ··· Commedia. Regia di e con Ficarra e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti disoccupati, gli amici di vecchia data Salvo e Valentino decidono di lasciare la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano. ·· Commedia. Regia di Luca Miniero, con Christian De Sica e Rocco Papaleo. Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa di Scuola dell’Anno, un preside invita alcuni studenti di Accra, in Ghana: per un disguido arriveranno da Acerra. LEINÌ MONCALIERI A CURA DI Daniele Cavalla VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia AVIGLIANA BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· PINEROLO ···· Thriller. Regia di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman e Robin Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman. THE JUDGE HOLLYWOOD 0121201.142. Clown V.M. 14 21.00 MULTISALA 0121393.905. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Italia 200 P 21.00 The Congress Italia 500 P 20.45 RITZ 0121374.957. Scusate se esisto! 21.00 PIOSSASCO IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984. Father and son 16.30-21.15 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 20.00-22.30 Andiamo a quel paese P 20.30-22.30 La scuola più bella del mondo P 20.00 Interstellar P 22.00 ···· Drammatico. Regia di David Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il rampante avvocato Palmer torna nella cittadina dove è cresciuto per i funerali della madre: sarà costretto a difendere il padre, giudice con cui non parla da anni, dall’accusa di omicidio. I TONI DELL’AMORE ···· Commedia drammatica. Regia di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei due: rimasti senza un soldo, chiedono aiuto ad amici e parenti. TORNERANNO I PRATI ···· Drammatico. Regia di Ermanno Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti della prima guerra mondiale. Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» . Teatri del 26 novembre 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Giovedì 27 ore 21.30 si ride con il Cabaret di Zelig Lab on the road. Sabato 29 per la stagione di Prosa Antonella Paglietti presenta Nitzsky, Nietzsche ditirambo folie di Mauro Comba. Domenica 30 ore16.30laCompagniaMarionetteGrillipresentaCenerentolaspettacoloperattoreepupazzi di e con Marco Grilli. Sabato 6 dicembre ore 21 e domenica 7 ore 16 la Compagnia Alfafolies presenta l’operetta Le mille e una notte di J. Strauss jr ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Staseraore20.45aCompagniadell’Albaèin scena con“Aggiungiunpostoatavola”commedia musicale di Garinei e Giovannini, con le musiche di Armando Trovajoli. Si prenota per Don Giovannicon Alessandro Preziosi in scena dal 2 al 7 dicembre AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore,LaraSt.Johnviolino.Giovedì27.Ore21. Venerdì 28. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido, Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer- raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:L’apprendistastregone–scuoladimagia, La Piccionaia. Sabato ore 21, Domenica ore 16.30. SalaPiccola:Antartica–Lostraordinarioviaggio di Shackleton, Onda Teatro. Sabato ore 21, Domenica ore 16.30 COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21 50 sfumature di Pintusdi e con Angelo Pintus. Martedì 2 dicembre La vita è un viaggiodi e con Beppe Severgnini. Venerdì 5 e Sabato 6 dicembre Nuda proprietàcon Lella Costa e Paolo Calabresi CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. ConcertoSol Gabetta violoncello, Henri Sigfridsson pianoforte. Musiche di Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Mercoledì 26. Ore 21. Info 0115669811 ConcertoAndreaLucchesinipianoforte.Musiche di Schubert, Mozart, Strauss. Giovedì 27. Ore 21. Info 0115669811 ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Stasera ore 21 è in scena “La vita che ti diedi” di Luigi Pirandello, con Patrizia Milani e Carlo Simoni, per la regia di Marco Bernardi.Invendita bigliettiper“Lemenzognedella mente”, in scena il 1° dic ore 21, per ”La tv che mi piace”, in scena il 2 dicembre ore 21eper“Tangodiluna”,inscenail3diore21. GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Sono in vendita i biglietti per “Un americano a Torino”, con DanielMcVicarelaCompagniaTorinoSoettacoli, in scena dal 3 dicembre al 6 gennaio. Sono in vendita i biglietti e gli abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per il2014-2015neiTeatriErba,AlfierieGioiello. Biglietteria Gioiello fino al 30 novembre: da lunedì a domenica dalle 10 alle 17 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Gospodin”,conClaudioSantamaria,regiaGiorgio Barberio Corsetti, Fattore K., “L’uovo” Teatro Stabile Di Innovazione. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Venerdi 28 ore 21, per la III° Rassegna di Teatro del Sacro “Venite e vedrete” programmazione cinematografica con il film “E fu sera e fu mattina”. Sono aperte le prevendite per il “Gran Galà di capodanno” con la Compagnia “TrediPicche” che presenta “Come quando fuori piove” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione Internazionale di Danza e Arti Integrate. Biglietti in vendita presso i teatri Nuovo, Erba, Gioiello e Alfieri. Sono aperte le pre- via Rossini 8, tel. 800.235.333. Domani ore 19.30 “Lolita” regia Silvia Battaglio Cie.ZerogrammiincollaborazioneconCompagnia Silvia Battaglio con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. La danza in un minutovideo di danza a cura diCoorpi.CoordinamentoDanzaPiemonte, serata di premiazione. Giovedì 27. Ore 21 Re-mapping the bodyCompagnia Linga. Coreografia Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo, musiche di Christophe Calpini. Sabato6dicembre.Ore21.BTTscuoladidanza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno scolastico 2014-15 16,tel.0161840.796.Domenica07dicembre ore16(martedì09dicembrealleore10perle scuole), per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, LaBottegaTeatralediTorinopresentalospettacolo La Mia Vera Storia di Natale MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, iscrizioni a Liceo Germana Erba - Corsi di formazioneprofessionalegratuiti2014/2015 Tel 0116500205/210, nuovotnt@tin.it PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore15.30 Al Regio dietro le quinte (visita guidata). Al Regio in famiglia: giovedì 4/12 ore 20 Valzer a tempo di guerra, spettacolo sulla Grande Guerra, di M. Luccisano. Con M. Custer, S. Nicosia. D. Mingolla PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel. 011 787.780. Alza gli occhi al cielo, le donneelemafieCompagniaViartisti.Giovedì 27. Ore 21 (Auditorium Majorana di Grugliasco) GilgamesCompagnia Viartisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco) SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Foolsdi N. Simon.GruppoSkenaSpettacolo.Sabato29. Ore 21 SAN PIETRO IN VINCOLI - ZONA TEATRO via SanPietroinVincoli28,tel.01152.17.099.Metrop’soulsspettacolo-concerto di voci e corpi con Domenico Castaldo e il LabPerm. Giovedì 27. Ore 19.30 TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Martedì 2 dicembre ore 21 al TeatroErba-LaTvchemipiace,dieconAlessandra Comazzi, Bruno Gambarotta, Bruno Maria Ferraro e la partecipazione in video di Piero Chiambretti. Regia Ivana Ferri TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808.Domenicamattinateatro–il30novembrealleore11.00OfficinaperlaScenain “Pippi dalle Calzelunghe”. Insolito – il 3 dicembre alle ore 21.00 Assemblea Teatro in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” TEATROASTRAviaRosolinoPilo6.Staseraore 19 Una giovinezza enormemente giovanedi Gianni Borgna, ispirato a testi di Pier Paolo Pasolini, con Roberto Herlitzka, regia di Antonio Calenda. Infopiemonte Piazza Castello165-tuttiigiornidalleore10alleore 18-www.fondazionetpe.it-tel.0115634352 TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia, Sandra Zoccolan. Ore 21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21 Comedy Academy in Cena a sorpresa. Domenica 30 ore 21 Su al Nord. Venerdì 5dicembreore21WalterLeonardiinA-Men. Sabato 6 dicembre ore 21 In&Out. Domenica 7 dicembre Al Mondream in Concerto Gospel.Giovedì11dicembreore21CarloTedeschi in Presepe, il musical TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.501. Sabato 29 ore 21.30 Al- mateatro in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin. Info e prenotazioni (da Lun. a Ven. 10-13 14–18) tel. 011643038 TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.Giovedì27ore 21GruppoLilithPicassohadormitoquìdiRobin Hawdon. Con Claudio De Grazia, Stefano Bellino, Anna Vesco, Maria Grazia Di Paolo, Raffaela Bozzarelli, Cinzia Paone. Regia Lilith TEATRO IL MULINO via Riva Po 9 - Piossasco, tel.01190.41.984.Zuppadilatteilraccontodella nascita di Slow Food Teatro degli Aceri. Daun’ideadiCarlinPetrini.Venerdì28.Ore21 TEATROREGIO.Domaniore20esabato29ore 15 Giulio Cesare, di G.F. Handel. A. De Marchidirettore.RegiadiL.Pelly.OrchestraeCoro del Regio. Biglietteria (ore 10.30-18) Tel. 0118815241/242 TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. Clandestinidi Gianni Clemente, con Marco Cavallaro,regiadiVanessaGasbarri.CompagniaEsagera. Ore 20.50 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: 13/12 ore 20.30 “Cenerentola” Orchestra Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma. Stagioneprosa:19/12“Lehomairaccontato del vento del nord” Con Chiara Caselli e Roberto Citran 7859AB8CD 6E FA8758 62 LA STAMPA www.priulieverlucca.it 12 45 16 IN ESCLUSIVA CON LA STAMPA IL NUOVO LIBRO DI PIERLUIGI BAIMA BOLLONE Pierluigi Baima Bollone indaga sui misteri della civiltà dell’Antico Egitto e delinea la sua evoluzione dalla Preistoria fino al suo declino. Accanto allo sviluppo del linguaggio scritto, ai caratteri del pensiero, della religione, dell’arte e dell’architettura il testo introduce i risultati delle scienze biologiche moderne sui caratteri delle popolazioni della Valle del Nilo e del Delta. Ne chiarisce così la provenienza e gli spostamenti, attraverso gli studi dell’antropologia classica integrata dalle più recenti e attuali acquisizioni, basate sul DNA. In tal modo svela alcuni rapporti di parentela tra i membri delle dinastie faraoniche e chiarisce le tecniche di imbalsamazione. Sorprendente infine la ricostruzione tridimensionale delle fisionomie di alcuni personaggi della grande civiltà. A SABATO 29 NOVEMBRE CON LA STAMPA A 9,90 EURO IN P DA PIÙ NELLE EDICOLE DI PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA, AL NUMERO 011.22.72.118, SU WWW.LASTAMPA.IT/SHOP WWW.LASTAMPA.IT PRENOTALO SUBITO! 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 Il tempo Tempo .71 . Molte nubi lungo la Penisola, piogge concentrate al Centro e parte del Sud IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE NORD CENTRO SUD Si è riattivato un flusso di aria umida da sud-ovest che favorisce un generale addensamento della nuvolosità sulla Penisola; oggi non vi saranno precipitazioni sulle regioni del Nord, mentre le piogge si concentreranno al Centro e sul basso Tirreno. Nuvoloso con un po’ di pioggia su Levante ligure, Emilia Romagna, basso Veneto e deboli e isolata su est Lombardia. Sul Ponente ligure qualche schiarita in più in contesto irregolarmente nuvoloso; altrove nuvoloso ma in prevalenza asciutto. Nuvoloso con piogge e rovesci su Toscana, Umbria e Marche, rovesci più intensi sulla Maremma; in parte soleggiato su Lazio e schiarite più ampie su Sardegna e Abruzzo. Venti deboli da sud-est, con rinforzi sulla Sardegna. Mari poco mossi. Nuvolosità variabile con addensamenti a tratti intensi associati a piogge e rovesci sul sud della Sicilia, Calabria tirrenica e più isolati sulle Murge. Altrove abbastanza soleggiato con locali addensamenti. Venti deboli tra sud e sud-est. Culmina alle ore 11.57 Sorge alle ore 7.10 Tramonta alle ore 16.44 PRIMO QUARTO La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 20.53 10.29 Una perturbazione piovosa interessa la Francia e l’Inghilterra, in parte il nord-est della Spagna; in parte soleggiato su Germania, Austria e molto nubi intorno al Mar Nero. Ampie schiarite sulla Svezia. 29-nov SOLE NUVOLOSO POCO NUVOLOSO COPERTO DOMANI VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE VENTO NEVE NEBBIA MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE In lieve calo. Trento 7 12 Aosta 8 10 Torino 8 11 Milano 10 12 Genova 13 15 Venezia 8 10 Bologna 10 12 Firenze 12 16 Perugia 10 14 Nuvoloso o irregolarmente nuvoloso con piogge sul Nord-Est e sparse lungo il Tirreno. Trieste 6 9 Ancona 12 L‘ 7 DEBOLI 15 Roma 12 18 DOPODOMANI Campobasso 8 15 FORTI MOLTO FORTI Foggia 11 16 Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 10 16 Napoli 11 18 Alghero 16 19 MODERATE Piogge sulle zone centrali e sul basso Tirreno, deboli anche su Emilia Romagna. Potenza 4 14 Cagliari 15 20 Catanzaro 10 16 Palermo 17 21 Reggio Calabria 16 17 Catania 15 19 NESSUNA Si accentuano le piogge su Liguria ed est Piemonte, parzialmente nuvoloso altrove. ELEVATA ESTREMA A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA Mercoledì I tempi del mondo Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ MIN ˚C MAX ˚C OGGI CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON 11 1 16 25 14 21 21 13 -10 25 14 -7 15 13 24 24 5 10 23 15 17 23 21 23 14 26 12 24 -1 16 6 13 1 13 25 10 5 AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA 22 6 21 34 22 35 27 25 -6 32 21 2 23 24 29 31 6 12 28 22 24 31 32 31 27 30 20 27 2 27 9 27 9 20 32 18 7 MODERATA Qualche temporale intenso sulla Toscana, specie sulla Maremma. MIN ˚C MAX ˚C OGGI 4 6 13 2 3 11 3 9 -2 2 2 7 5 2 7 10 7 3 11 -9 0 11 8 2 3 12 -1 -3 5 -2 -1 8 3 4 -4 2 7 16 16 8 5 14 5 11 7 4 5 8 8 3 11 14 11 8 12 -6 1 13 10 4 4 18 7 -2 12 2 0 14 6 6 2 7 Buffalo è già sepolta di neve ma nel resto del mondo è autunno caldo LUCA MERCALLI M entre l’Europa centro-occidentale continua a sperimentare un autunno mitissimo con temperature che nello scorso week-end sono salite fino a 26,8 °C alla Pointe de Socoa sul Golfo di Biscaglia (nuovo record di novembre dal 1921) e a 29 °C alle Baleari, e con 2-5 °C sopra norma nell’ultima settimana, la regione dei Grandi Laghi americani è sepolta di neve. Storiche nevicate hanno colpito in particolare i sobborghi meridionali di Buffalo (Stato di New York), scaricando fino a 223 cm a Cowlesville tra martedì 18 e venerdì 21 novembre, paralizzando il traffico e facendo crollare almeno una trentina di tetti. A tanta abbondanza hanno contribuito sia il «lake-effect» (umidificazione dell’aria fredda in scorrimento sopra al Lago Erie, vasto quanto il Piemonte) sia l’instabilità atmosferica accentuata dal divario termico tra le acque lacustri ancora relativamente tiepide (7-12 °C) e l’aria gelida in quota (-14 °C a 1500 m), tanto che giovedì mattina si sono attivati intensi temporali nevosi. Poi l’arrivo di aria calda, con temperature massime impennate a 20-22 °C lunedì 24 novembre, ha avviato una fusione e allagamenti, ma già sta tornando il gelo. Le depressioni atlantiche hanno causato flash-floods prima sulle Canarie, poi in Marocco centro-meridionale tra sabato e domenica: piogge fino a 115 mm in poco più di 2 giorni hanno fatto straripare gli «uidian» secchi per gran parte dell’anno, specie ad Agadir, causando 30 vittime. Inondazioni pure in Albania a seguito di 130 mm d’acqua caduti nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 novembre, colpi- te anche Tirana e Durazzo, 3 morti. Più a Est è arrivata la prima neve, dalla Polonia alla Lituania e giù fino a Ucraina e Romania, con accumuli di 515 cm. Nell’altro emisfero l’estate non è ancora ufficialmente iniziata ma già l’atmosfera è rovente in Australia: domenica 16 novembre si sono stabiliti nuovi record di caldo, come i 42 °C di Gympie (Nuovo Galles del Sud), poi altri primati mensili sabato 22, massime di 45-46 °C nell’interno delle regioni sud-orientali. E a scala globale ottobre 2014, come già agosto e settembre, secondo la NOAA è stato il più caldo dal 1880 con 0,74 °C sopra media: è soprattutto l’anomalo riscaldamento degli oceani a contribuire all’eccezionalità di questi mesi. E’ stato inoltre il secondo ottobre più caldo in Danimarca e Australia, terzo in Germania, quarto in Francia, Svizzera e Stati Uniti. IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE: € 1,20 CON «PRIMO PIANO MOLISE», «LA VOCE DI MANTOVA»; € 1,30 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», «NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO», € 1,50 CON IL CORRIERE MERCANTILE», «LA GAZZETTA DEL LUNEDÌ». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00 12 45 67 18 9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA 8
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