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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 325 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
L’impegno di Renzi con Casale
La vendita della Lucchini
Quattro milioni di appassionati
«Eternit bis, lo Stato
sarà parte civile»
L’acciaio di Piombino
diventerà algerino
Dalla dietaallegare
unacardperchicorre
Dal premier i parenti delle vittime
Il sindaco chiede 56 milioni
di compensazione per i danni subiti
Silvana Mossano A PAGINA 17
L’offerta di Cevital preferita a quella
degli indiani di Jws. Il commissario
dice sì, atteso l’ok del ministero
Teodoro Chiarelli A PAGINA 25
Nella tessera anche visite di controllo
e percorsi: coi ricavi la Federatletica
punta a finanziare l’attività di base
Guglielmo Buccheri A PAGINA 20
IL PAPA A STRASBURGO SALUTATO DA 11 APPLAUSI. «SENZA LAVORO NON C’È DIGNITÀ»
Juncker presenta il Piano per gli investimenti Ue: non avrà fondi nuovi
Francesco sferza “Nonna Europa”
Passa il Jobs Act
ma Renzi perde
oltre 30 deputati
Il Pd si spacca: Civati guida il fronte dei dissidenti
Il premier: avanti tutta. In Senato ci sarà la fiducia
Niente ricorso alla fiducia
alla Camera per il via libera al
Jobs Act, che passa con la maggioranza assoluta, 316 voti. Annullato il tentativo dell’opposizione di far venire meno il numero legale. Il Pd però si spacca: 33
voti mancanti; il no di Civati e
Pastorino, 2 astenuti, 29 non votano; Bersani è per il sì, ma per i
renziani sarebbe lui il mandante
occulto del nuovo «correntino».
La fronda non preoccupa il premier: «Avanti tutta».
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FORZA ITALIA
IN CERCA
DI ALTERNATIVE
MARCELLO SORGI
C
i voleva Silvio Berlusconi - un Berlusconi che non cessa di stupire, quando tutti lo danno
per finito, ha sempre un guizzo
imprevisto - per dire che Salvini può benissimo fare il candidato premier di un centrodestra da ricostruire, con dentro
tutti i pezzi dispersi nella diaspora degli ultimi anni. L’exCavaliere la fa molto facile, né
più né meno come ventun anni
fa, quando alle elezioni comunali di Roma, contro Rutelli
scelse Fini, ancora ben lontano dal rinnegare il passato
neo-fascista del suo partito.
Così la lunga campagna anti-europea e contro la moneta
unica, il gemellaggio con Marine le Pen, i toni anti-immigrati
che di tanto in tanto sconfinano nel razzismo del leader leghista, così come il veto posto a
una riedizione della coalizione
con dentro anche Alfano e il
pezzo di destra che è al governo con Renzi, non impressionano affatto l’ex-premier, pronto sia a proseguire sulla strada
del patto del Nazareno con
Renzi, sia ad affrontare nuove
elezioni anticipate, con o senza
la nuova legge elettorale.
CONTINUA A PAGINA 29
CENTRODESTRA
Berlusconi:
io regista,
Salvini fa i gol
L’ex premier a sorpresa
apre al leader leghista
e tende una mano
ad Alfano: lo perdono
Barbera, Bertini, Lepri, Schianchi
e Zatterin ALLE PAG. 5, 10 E 11
ALLE NOSTRE RADICI
ANDREA TORNIELLI
I
l primo Papa non europeo dopo più di 1200
anni a Strasburgo ha parlato alle istituzioni
dell’Europa unita con il timbro e la profondità dei padri fondatori.
CONTINUA A PAGINA 9
NON INCRIMINATO L’AGENTE CHE UCCISE UN GIOVANE DI COLORE: VIOLENZE A FERGUSON
Bresolin, La Mattina e Magri
ALLE PAGINE 6 E 7
La sentenza che infiamma gli Usa
Slitta il canone Rai
nella bolletta elettrica
“Tempi stretti”, si pensa a un decreto
LE TASSE EVASE
Iva, bollo auto
e Tasi: così
si beffa il Fisco
Alle casse dello Stato
ogni anno mancano
130 miliardi di euro
La riforma del canone Rai
è nei piani del governo, ma non
si farà nell’immediato. Palazzo
Chigi per ora frena: «Non ci sono i tempi tecnici per inserire
il canone nella bolletta elettrica in questa legge di stabilità».
Tutto rimandato, dunque. Sulla decisione avrebbe pesato
l’opposizione delle aziende di
fornitura di energia, da subito
contrarie. Ma l’esecutivo non
demorde e pensa a un decreto.
1
Paolo Baroni
Grassia, Mastrobuoni e Pitoni
A PAGINA 3
ALLE PAGINE 2 E 3
MASSIMO GRAMELLINI
CHARLIE RIEDEL/AP
Le proteste in città dopo il verdetto del Grand Giurì
L’AMERICA DI NUOVO
IN BIANCO E NERO
GIANNI RIOTTA
Bambole e bambocci
1 Il Pd ha presentato un disegno di legge per abolire dai
9 771122 176003
UN APPELLO
Il governo: non sarà nella legge di stabilità
Buongiorno
41126
CHRISTIAN HARTMANN/EPA
Galeazzi A PAGINA 9
Il Pontefice ieri al Parlamento Europeo
libri delle elementari le immagini di bambine che cucinano e cullano bambole, nella beata convinzione che siano
quegli stereotipi ad alimentare il maschilismo della società e le violenze contro le donne. A me sembra che ancora
una volta si giri cerebralmente intorno al punto. E il punto non riguarda la scarsa consapevolezza del ruolo della
donna, ma la totale ignoranza del significato dell’amore.
La mancanza, cioè, di un’educazione sentimentale. I sentimenti sono stati espulsi dal discorso pubblico. L’orrore
può essere raccontato in ogni sua forma, così come la retorica melensa. Ma il sentimento no. Il sentimento viene
confinato alla sfera privata per false ragioni di pudore.
Solo che, a furia di confinarlo, nessuno sa più cos’è.
Il maschio che picchia una donna è anzitutto un maleducato sentimentale. Uno per cui l’amore si esprime
attraverso il possesso di un’altra persona. Mentre
l’amore, come ci ha invano ricordato Platone due millenni e mezzo fa, consiste nel desiderare il bene della
persona amata anche quando non coincide con il nostro. Consiste nel dare, non nel ricevere. Perciò l’amore
è più forte del senso di sconfitta che ti infligge un rifiuto
o un abbandono. Perché ti permette di accettare la perdita senza sentirti ferito nell’orgoglio né menomato nella tua personalità. Amare significa sapere accogliere e
lasciare andare. E’ l’esatto opposto del possesso. E’ la
forma più alta di libertà. Spieghiamo questo ai bimbi
delle elementari, e lasciamo in pace le bambole.
Mastrolilli e Semprini ALLE PAGINE 12 E 13
U
n proverbio americano scherza, «Perfino
un panino al prosciutto, se arriva davanti
al Grand Jury, finisce alla sbarra». I fatti
confermano.
CONTINUA A PAGINA 29
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
U
FISCO
LE MISURE ALLO STUDIO
Rinviato il canone Rai in bolletta
Il provvedimento non sarà nella legge di stabilità. Potrebbe slittare al 2016, ma l’esecutivo pensa a un decreto
ANTONIO PITONI
ROMA
In mattinata, il sottosegretario Antonello Giacomelli, la
dava per cosa praticamente
fatta. Ma poi, in serata, è arrivato lo stop di Palazzo Chigi.
Niente canone Rai nella bolletta elettrica, almeno per
ora. Misura che, se da un lato
rimane «strategica», dall’altro non vedrà certamente la
luce con la Legge di stabilità
visti «i tempi tecnici» ormai
troppo stretti.
«Nessun giallo né dietrofront», assicurano dall’entourage del premier, ricordando
che l’ipotesi di uno slittamento era comunque un’opzione
sul tavolo di lavoro. E non è
escluso che la norma possa
essere introdotta con un de-
creto legge ad hoc. «Dal governo resta la conferma della volontà politica di andare avanti,
ci stanno lavorando gli uffici legislativi», assicura, d’altra parte, lo stesso sottosegretario
Secondo Assoelettrica,
non sarebbe attuabile
a partire dal gennaio
del prossimo anno
DANIELE SCUDIERI /IMAGOECONOMICA
Giacomelli. Che ieri mattina,
ospite di Radio 24, aveva ribadito l’idea di legare il canone
Rai al contratto di fornitura
elettrica già «dal gennaio
2015», stimando l’importo a carico dei contribuenti intorno ai
60-65 euro. Ma è proprio il nodo dei tempi, che sembrano de-
stinati ad allungarsi, a restare
controverso. Era stato del resto il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, a far presente che - contrarietà nel merito
a parte («dalla bolletta bancomat si vorrebbe passare alla
bolletta esattore fiscale») - riscuotere il canone Rai in bolletta «non sarebbe tecnicamente attuabile a partire dal
gennaio 2015».
Tra l’altro, la questione era
finita ieri l’altro sul tavolo di un
vertice tra i ministeri dell’Economia e quello dello Sviluppo
economico, che si riuniranno
di nuovo questa settimana.
Tempi a parte, c’è da sciogliere
anche il nodo del canone dei
proprietari di più di un’abitazione per i quali si profilerebbe
il rischio di pagare più volte il
canone Rai in base al numero
delle utenze elettriche a loro
intestate. «Tendenzialmente
l’idea è quella di evitare che chi
ha la seconda casa paghi di più.
Anzi, diciamo che in linea di
massima sulla seconda casa è
escluso», aveva garantito Giacomelli a Radio 24. Problema
che gli uffici legislativi di Mef e
Mise starebbero affrontando
proprio in queste ore. L’ipotesi
allo studio è quella di fissare, in
questi casi, un importo che, nel
complesso, non sia comunque
superiore a quello attuale e,
per le famiglie meno abbienti,
di bloccare il canone a 30 euro.
Tutte problematiche che hanno indotto Palazzo Chigi a
prendere tempo, con l’intento
di procedere solo una volta
avuta l’assoluta certezza della
fattibilità dell’operazione canone in bolletta.
«Una scelta opportuna da
parte di Palazzo Chigi - fa sapere dalla Vigilanza Rai, Michele
Anzaldi del Pd -. Visti i tempi
stretti, meglio evitare di fare
cose fatte male per la fretta,
sempre tenendo fermo l’obiettivo finale: pagare meno, pagare tutti». Esulta, invece, il Nuovo centrodestra, da sempre
contrario al provvedimento.
«Il governo ha ascoltato le nostre ragioni di assoluto buon
senso», rivendica la capogruppo alla Camera, Nunzia De Girolamo, appreso dello stop arrivato da Palazzo Chigi. Resta
da vedere se sarà della stessa
opinione se e quando il governo
riproporrà di nuovo la norma.
Twitter @Antonio_Pitoni
A CURA DI LUIGI GRASSIA
?
le
domande
e
bilmente illegale e anche difficilissimo da gestire; le compagnie elettriche dovrebbero assumersi oneri tecnici e legali
molto complessi non a vantaggio di se stesse ma della Rai.
Perciò si è fatta strada l’idea di
far pagare il canone con la dichiarazione dei redditi.
Che cos’è il canone Rai?
In origine (quando la Rai era l’unica televisione italiana) il canone
veniva presentato come l’abbonamento da pagare per ricevere i
programmi della tv di Stato. In realtà, questa è sempre stata una
finzione giuridica. Quando sono
comparseletelevisioniprivate,sono stati inventati dei dispositivi
per escludere la ricezione dei programmi della Rai, continuando a
ricevere tutti gli altri canali. Ma
l’escamotage non è stato accettato
e lo Stato ha continuato a pretendere il canone, smascherandone
così la natura: non si tratta di un
abbonamentoallaRaimadiunvero e proprio tributo. Secondo la
Corte costituzionale il canone è
un’imposta che deve pagare
chiunque disponga di un apparecchio idoneo a ricevere programmi
televisivi, che siano trasmessi dalla Rai o da altri.
i
Far pagare il canone con
l’Irpef sarebbe facile?
Se non altro avrebbe una sua logica, vista la natura tributaria
del canone; ma anche in questa
ipotesi le difficoltà non mancherebbero. E i problemi si moltiplicherebbero se si cercasse anche
di incrociare i dati del reddito
per legare il canone all’Irpef, come qualcuno ha ipotizzato.
o
Quanto verrebbe a costare
il nuovo canone?
r
Ma «apparecchi idonei a
ricevere programmi tv»
sono anche i pc, i tablet, gli
smartphone eccetera?
Finora no, anche se esisteva
un’incertezza legislativa e interpretativa, ma adesso si discute
se estendere l’obbligo a tutti gli
apparecchi con i quali si può vedere la tv, compresi gli smartphone e così via . Peraltro non
si pagherebbe un canone distinto su ognuno di questi apparecchi ma soltanto un canone per
persona, a prescindere che
l’utente sia dotata di uno o più
strumenti idonei alla ricezione
del segnale televisivo.
t
Quanti italiani pagano
davvero il canone Rai?
L’evasione è percentualmente
altissima, ma non si hanno cifre
precise: la platea delle persone
teoricamente obbligate non è facile da circoscrivere, inoltre non
è interesse delle autorità far sapere quanto sia estesa l’evasio-
MAURO DONATO/ANSA
Il cavallo simbolo della Rai davanti alla sede centrale a Roma
Più del 25% non paga
Il governo cerca
un modo per stanarli
Dubbi su pc, tablet, smartphone e seconde case
ne, perché si teme che sempre
più persone siano incoraggiate
a non pagare il tributo quanto
più si scopre che è facile farla
franca. Comunque si ritiene che
non paghino il canone dal 25 al
50 per cento delle famiglie tenute a farlo. Le associazioni di consumatori credono che la quota
più alta sia la più probabile.
u
Che ipotesi si fanno per
cambiare sistema?
Un’eventualità è richiedere il
canone a tutti coloro che ricevono a casa una bolletta elettrica, allegando il mandato di
pagamento alla bolletta stessa. Chi rifiutasse di pagare do-
vrebbe dichiarare di non avere
in casa «apparecchi idonei»,
inoltre sembra (siamo ancora
alla fase delle ipotesi) che spetterebbe all’utente l’onere di
provare che dice il vero. L’Autorità dell’energia, che veglia
sulle bollette della luce e del
gas, ha fatto sapere che questo
meccanismo sarebbe proba-
Il governo dice che rendendo
impossibile l’evasione si recupererebbero centinaia di milioni di euro che però non verrebbero girati alla Rai: invece li si
userebbe per alleviare il carico
di chi già pagava il canone.
L’importo potrebbe così dimezzarsi a 60-65 euro. Sarebbero escluse dall’obbligo le case sfitte, ma al momento neanche su questo ci sono certezze.
Fra l’altro i tecnici prospettano
ulteriori complicazioni sulle
terze e quarte case, e un altro
ginepraio se ai poveri con agevolazioni in bolletta si volesse
far pagare un canone ridotto.
p
I soldi del canone a chi
vanno?
L’imposta chiamata canone finisce nelle casse della Rai, che in
cambio è obbligata a svolgere un
servizio pubblico, cioè a fornire
alla collettività anche dei programmi televisivi che non le
converrebbe produrre in base a
un puro calcolo economico. Però
la Rai può cercare risorse anche
sul mercato pubblicitario, e lo fa.
1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .3
.
Dossier/Chi non è in regola
Iva, Tasi e bollo auto
Ecco tutte le altre tasse
più evase dagli italiani
Oltre 130 miliardi di euro sottratti ogni anno all’Erario
PAOLO BARONI
ROMA
C’è chi pensa che sia un abbonamento e non una tassa vera
e propria, che quindi si può
tranquillamente anche interrompere o non pagare del tutto. C’è chi è stanco della troppa
pubblicità e chi contesta l’invasione dei politici in tv. C’è chi
ammette di non avere i soldi a
sufficienza e poi ci sono tanti
furbetti. Fatto sta che il canone Rai, ovvero la tassa concessione televisiva, è in assoluto
da anni l’imposta più evasa dai
contribuenti italiani e ovviamente è anche tra le più odiate
in assoluto. Assieme all’Iva,
ovviamente all’Imu e alla Tasi
e alle accise su benzina e luce.
Uno su 4 non paga
Secondo le stime del governo
ben il 26,5% delle famiglie italiane non paga i 113,50 euro annuali
di canone e questo produce un
ammanco di circa 600 milioni di
euro l’anno. Mentre quelle in regola, in totale circa 16 milioni e
mezzo di nuclei, versano ogni
anno nelle casse dello Stato la
bellezza di 1,7 miliardi di euro.
Uno studio del 2012 realizzato
da Contribuenti.it alzava invece
al 40% la quota di famiglie inadempienti, con punte superiori
all’80% in Campania, Calabria e
Sicilia. Secondo il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate,
Rossella Orlandi, «l’evasione è
così alta perché io fino a 2 mila
euro di debito non posso fare
nessuna azione esecutiva. Mando un avviso, e se il contribuente
è una persona per bene paga, altrimenti no, e non posso farci
niente. Le norme con cui gestiamo il canone sono di un Regio
decreto del ‘38, quando la Rai
ancora non c’era, e nessuno ha
mai voluto cambiarle».
rappresenta una goccia nel mare magnum dell’evasione, che fa
dell’Italia uno dei paesi dove più
facilmente si eludono gli obblighi fiscali. Non si emettono (e
non si richiedono) gli scontrini
fiscali o gli importi battuti sono
più bassi di quelli reali (con un
buco che uno studio del Nens
dell’ex ministro Vincenzo Visco
stima in circa 24 miliardi di euro
all’anno). E ancora: non si versa
l’Iva, o si fatturano i beni ed i servizi con aliquote più basse rispetto a quelle corrette (-6,4 miliardi). E può pure capitare che
un grossista fatturi ma non dichiari il reddito corrispondente
al venduto e questa pratica,
sempre secondo il Nens, sottrae
altri 9,3 miliardi di gettito. Molto
parcelle vengono pagate in nero,
si omette di dichiarare la proprietà di un immobile, e quindi si
eludono tutta una serie di imposte piccole e grandi, e molti producono, vendono e lavorano
completamente in nero. Parlia-
IN AUMENTO I CONTROLLI SU CREDITI DETERIORATI
Manovra verso la fiducia alla Camera
Nei trasporti norme anti-sommerso
Alla Camera la legge di
stabilità è ormai prossima al
via libera della Commissione Bilancio, atteso con ogni
probabilità oggi, per approdare in Aula secondo i tempi
previsti domani. Il governo
non esclude il ricorso alla fiducia, chiudendo la partita a
Montecitorio entro il week
end. Nella settimana del primo dicembre il testo dovrebbe arrivare al Senato
corredato delle modifiche
più recenti. Gli ultimi emendamenti presentati dal governo riguardano l’emergenza Ebola (5 milioni per il
2015 e altrettanti nel biennio
1
successivo). Viene «contingentato» anche il settore
dell’autostrasporto, con una
serie di norme per favorire
la legalità e il rispetto degli
oneri fiscali e per lottare
contro le attività in nero. Alle tv locali potranno essere
invece concesse le frequenze tv non assegnate in gara
agli operatori nazionali,
mentre una cabina di regia
da istituire entro il 30 aprile
si occuperà della gestione
dei Fondi Ue per lo sviluppo
e la coesione. Gli enti creditori potranno riattivare controlli mirati sui crediti considerati inesigibili.
44.238
mo in questo caso di circa 1 milione di abusivi, secondo le ultime stime di Confartigianato, e di
un totale di 3,2 milioni di lavoratori irregolari. Col risultato che
solo lo 0,1% degli italiani - ovvero
uno ogni mille - denuncia più di
300mila euro di reddito all’anno,
mentre la stragrande maggioranza (62%) sta sotto i 26mila.
Evasione da record
Il totale secondo la Corte dei
Conti fa la bellezza di 130 miliardi sottratti al Fisco, mentre il
Tax Justice Network parla di
180,2 miliardi e Confcommercio
addirittura di 272. Le ultime stime dell’Istat riferite al 2011 fissano l’asticella dell’economia
sommersa a quota 187 miliardi,
pari all’11,5% del Pil, 200 miliardi
conteggiando anche le attività
illegali. Le stime dell’Agenzia
delle entrate si fremano prudentemente a quota 120 e di questa
montagna di soldi, ha spiegato
di recente la Orlandi in Parla-
L’evasione per tipo
di imposta
39.937
VALORI STIMATI
MILIONI DI EURO
*Media 2007-2012
7.240
Fonte: elaborazione
LA STAMPA su dati
MEF e ACI
Centimetri-LA STAMPA
850
600
La voragine dell’Iva
In realtà il «buco» del canone,
cui il governo ora pensa di rimediare, inserendo la tassa direttamente nella bolletta elettrica,
il caso
TONIA MASTROBUONI
ra stata immediatamente ribattezzata
«haratsi», come l’odiata tassa imposta dai turchi
durante la dominazione ottomana. Alla fine del 2011,
l’idea del governo di George
Papandreou di legare l’imposta sulla casa alla bolletta
elettrica - impossibile da evadere senza farsi tagliare la luce - doveva garantire finalmente introiti certi in uno dei
Paesi col più alto tasso di evasione fiscale in Europa. Soprattutto, doveva alleviare le
ansie di un esecutivo alla disperata ricerca di soldi per
rimettere sui binari i conti
pubblici deragliati. La legge
si rivelò uno dei più grandi
E
Irpef
+
Ires*
Iva*
Irap*
Bollo
auto
Se il Fisco resta «lunare»
Perché si evade? Forse con una
certa dose di ipocrisia il 42% dei
contribuenti evade per l’insoddisfazione verso i servizi pubblici erogati dallo Stato a fronte
dell’alto prelievo fiscale, il 39%
per la complessità delle norme
(il famigerato “fisco lunare”) ed
il mancato rispetto dei diritti dei
contribuenti e «solo» il 19% per
la scarsità dei controlli o per
mancanza della cultura della legalità. E tra l’altro ben l’84,7%
degli intervistati ammette che è
il nostro sistema fiscale, in primo luogo, a favorire l’evasione.
A proposito dei controlli: in
media arrivano ad interessare
meno del 10% dei potenziali
evasori ed appena il 2% dei
grandi evasori (60% e più delle
somme non pagate). In pratica
ogni evasore potenziale ha la
probabilità di incontrare un
ispettore del Fisco ogni 12-13
anni. E questo spiega molto.
Twitter @paoloxbaroni
L’infausto precedente greco
con le imposte sulla casa
Luce staccata a chi non saldava l’Imu, poi la retromarcia
boomerang degli ultimi anni e
provocò persino dei morti.
Erano i mesi drammatici dei
negoziati con la trojka, dei costosi salvataggi europei e delle
mostruose manovre correttive
di Atene. Il governo Papandreou la impose inizialmente come «una tantum», poi fu riconfermata fino al 2013, proprio
per rassicurare i partner europei sulla serietà delle misure di
austerità disegnate per ottenere i soldi dei bailout. Evangelos Venizelos, allora ministro delle Finanze, spiegò ai
suoi connazionali - e alla trojka
- l’importanza di garantire alle
Canone
Rai
mento, «noi riusciamo a recuperarne circa 12-13 all’anno».
Comunque sia, se si tiene
buona la stima di Confcommercio, che colloca l’evasione
al 17,4% del nostro prodotto interno, a livello mondiale solo
Messico (11,9%) e Spagna
(9,5%) riescono a tenerci testa.
Nel resto del mondo le tasse invece si pagano: negli Usa l’evasione tocca il 6,7% del Pil, in
Francia siamo al 3,9%, Austria,
Olanda e Norvegia stanno addirittura all’1%.
Secondo un altro studio di
Contribuenti.it i principali
evasori in Italia sono gli industriali (32,7%) seguono il settore
bancario-assicurativo
(32,2%), quindi commercianti
(10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori
dipendenti (7,4%). Sono concentrati soprattutto nel Nord
Ovest (31,4% del totale nazionale) e nel Nord Est (27,1%) ed
in misura minore al Centro
(22,2%) ed al Sud (19,3%).
esangui casse dello Stato una
tassa impossibile da evadere.
Ma in un Paese piombato in
una recessione senza fine, centinaia di migliaia di greci - all’epoca il governo monocolore
del Pasok stava anche decurtando gli stipendi del 15-30% furono costretti a farsi tagliare
la bolletta, a vivere al buio e a
scaldarsi con mezzi di fortuna.
Secondo calcoli dell’azienda
elettrica greca Ppc tra il 2012 e
il 2013 furono rispettivamente
300mila e 350mila le utenze
tagliate, su 7,3 milioni. Se è vero che con «haratsi» il governo
incassò 2,9 miliardi di euro di
introiti l’anno, è vero anche
che l’ondata enorme di appartamenti e case rimaste al buio
scavò un buco miliardario nei
bilanci delle imprese elettriche, controllate dallo Stato.
I partiti di sinistra e i sindacati protestarono sempre in
quei tre anni, definendo il balzello «una barbarie», e molti
comuni organizzarono forme
di resistenza civile. A Nea Ionia, ad esempio, il sindaco
Iraklis Gotis fece immediatamente sapere che gli elettricisti avrebbero aiutato i cittadini a riallacciare le utenze. Ma
anche una sentenza del Consi-
glio di Stato valutò legittima
quella legge nel 2012, se provvisoria.
Solo quando, nell’inverno
del 2013, i roghi continui dovuti ai tentativi maldestri dei
greci di scaldarsi con carbone,
legna, persino con le candele
causarono le ennesime tre vittime, il governo Samaras annunciò che quella tassa detestata sarebbe stata sostituita
con una nuova, slegata dalle
bollette. In ogni caso, guardando ai conti, è chiaro che le tasse di proprietà sono diventate,
dallo scoppiare del «caso Grecia», nel 2009, un importante
capitolo del bilancio ellenico.
Cinque anni fa valevano appena 536 milioni, oggi garantiscono quasi quattro miliardi di
euro di introiti. In un Paese, oltretutto, con scarsi tassi di risparmio, enormemente impoverito dalla crisi, dove la casa è
un tradizionale bene di rifugio
e i prezzi degli immobili sono
letteralmente crollati dall’inizio della crisi.
Jena
Epiloghi
Voleva essere il re d’Italia,
finirà per fare il vice
di Salvini.
jena@lastampa.it
123456278 AB C5D21E32 AF LA STAMPA 1
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .5
.
U
RIFORME
IL SÌ ALLA CAMERA
La protesta
316
307
33
voti favorevoli
deputati Pd
voti mancanti
La delega sul lavoro è stata
approvata con la
maggioranza assoluta
dell’Assemblea
A tanti parlamentari
ammonta il gruppo del Pd
alla Camera: sette
gli assenti «giustificati»
Ventinove deputati del Pd
non hanno votato, due
hanno detto no al testo,
altri due si sono astenuti
Prima della votazione finale
alla Camera è andata
in scena la protesta
dei deputati
del Movimento 5 Stelle
contro la riforma del lavoro
Jobs Act, ok in aula
ma il Pd si spacca
Renzi: “Avanti tutta”
«Siamo un partito
non una bocciofila
I “29” riflettano»
5
Civati guida i contrari, in ventinove non votano
Ma il “correntino” non preoccupa il segretario
ROBERTO MONALDO /LAPRESSE
CARLO BERTINI
ROMA
Senza ricorso alla fiducia, con
316 voti, la maggioranza assoluta, passa alla Camera il Jobs
act del governo. Sel, 5 Stelle,
Forza Italia, Lega e Fratelli
d’Italia escono dall’aula per
provare a far mancare il numero legale, ma la mossa tattica va a vuoto. E passa il
provvedimento che introduce
il nuovo contratto a tutele crescenti con incentivi a chi assu-
Il sì di Bersani. «I legni
storti si raddrizzano
nel Pd». I renziani: è lui
il mandante occulto
me e indennizzi a chi perde il
posto, senza però la tutela
dell’articolo 18, se non per i licenziamenti discriminatori e
disciplinari. «Grazie ai deputati che hanno approvato il
Jobs act senza voto di fiducia.
Adesso avanti sulle riforme.
Questa è #lavoltabuona», è il
tweet del premier. Che non si
cura della lacerazione del suo
partito, visto che i numeri sono sempre dalla sua parte.
Si spacca infatti il Pd, con
una minoranza di una trentina di deputati, molti dei quali i
Retroscena
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
l Pd vorrebbe accorpare
le regionali di marzo con
le comunali di maggio.
Election day per ridurre i costi, formalmente. Ma dietro
questa mossa c’è l’intenzione di prendere tempo per
consentire all’Ncd di decidere se allearsi con Forza Italia
o con i Democratici. La Regione dove Renzi cerca il colpaccio è la Campania.
Alfano non ha molta voglia di fare il figliol prodigo,
non vuole rifare il centrodestra con Salvini-Le Pen,
cerca chiarezza di linea politica. E l’uscita di Berlusconi, che non esclude la
leadership del capo leghista, rende chiaro che le cose
I
Il documento
Laminoranza:
leggedabocciare
1 «Alla fine di una discus-
sione seria e che rispettiamo
non possiamo votare a favore
del Jobs act. L’impianto del
provvedimento rimane non
convincente». Così si legge nel
documento firmato da 29 deputati della minoranza Pd che
non votato il Jobs act. «Ci preoccupa il cedimento culturale
all’idea che la libertà di impresa coincida con vincoli da abolire per consentire finalmente
il diritto di licenziare». «Alcune misure sono immediatamente operative: si cancella la
possibilità del reintegro per
chi viene licenziato senza giustificato motivo mentre si prevede un canale per specifiche,
ma ancora indefinite, fattispecie di violazioni disciplinari. È
una soluzione - si legge nel documento - che penalizza i nuovi assunti, in una logica dove la
mancanza a una scadenza certa, dopo ad esempio tre anni,
di una tutela piena è in contraddizione con il concetto
stesso di tutela crescente».
scesi in piazza con la Cgil, che
prima si riuniscono, poi incontrano una delegazione Fiom e
poi non votano la legge sul lavoro. E nasce così sotto le bandiere di Bindi, Boccia, Cuperlo e
Fassina un nuovo correntino
che metterà i bastoni tra le ruote al premier sulle riforme. Un
drappello destinato a crescere,
almeno stando alle previsioni
dei promotori, «l’area del dissenso si allargherà nelle prossime settimane», prevede D’Attorre. Mentre i renziani sono sicuri che si sgonfierà ben presto.
«Eravamo partiti con 150 deputati contro Renzi qui dentro,
oggi siamo arrivati a 30, domani scenderanno a quindici».
Ma già i dissidenti puntano
in alto, alla riforma del Senato:
Bindi sgancia una proposta per
il Senato elettivo in Commissione alla Camera e D'Attorre
chiede di ridurre pure il numero dei deputati. Insomma parte
la guerriglia. Il premier però è
convinto che più che dalla minoranza, i rischi per le riforme
di sistema verranno piuttosto
da Forza Italia, «perché ormai
Berlusconi non riesce a garantire il rispetto dei patti assunti», spiega un suo fedelissimo.
Intanto sul jobs act sono solo
in due a votare contro, Civati e
Pastorino; altri due civatiani si
astengono e 29 non votano e firmano un documento con le ragioni del no. Innescando un forte attrito nella corrente Area
Riformista che così va in frantumi. «Quello di oggi è un voto
contro quelli che hanno lavorato alla mediazione dentro il Pd,
come Speranza e Damiano», è
infatti l’analisi spietata del vicesegretario Guerini.
Bersani si tura il naso e vota
per «disciplina», i renziani lo
accusano di fare il doppio gioco,
Per il capo del governo
i rischi vengono dalla
tenuta di Fi più
che dal suo partito
«è il mandante occulto, non può
esporsi». E nel Pd scorrono i veleni, anche perché ora il jobs
act passa in Senato, dove sarà
posta la fiducia e i dissidenti dovranno votarla per non far cadere il governo, mentre alla Camera questo rischio non c’era.
Al momento clou in aula cala
il gelo, «profondo dissenso specie nei confronti di una campagna di cui non ho condiviso toni
e obiettivi», è la telegrafica motivazione di Pippo Civati al suo
voto contrario. Fassina parla a
nome del gruppo dei 29 non vo-
so il Pd. Renzi attende il risultato di questo braccio di ferro
e non accelera i tempi. Infatti il
Pd campano ha messo in stand
by le primarie del centrosinistra in Campania. I termini
per presentare le candidature
sono scadute il 24 novembre in
attesa, appunto, di capire cosa
succede dalle parti di Ncd.
Certo, accorpare regionali e
comunali non è cosa semplice.
Ad esempio le Regioni o alcune di essere potrebbero opordinatore Ncd Quagliariello. porsi, avendo voce in capitolo.
La scelta delle alleanze è tutta Ma non è la prima volta che in
in capo al partito di Alfano. «Il Italia si fa l’election day con la
problema non siamo noi, che motivazione nobile e molto posiamo pronti,
polare di poter
ma loro», spieRUOLO CHIAVE risparmiare un
gano ai piani alti L’Ncd non ha ancora po’ di soldi pubdel Nazareno
blici. È chiaro
dove si vuole fa- deciso se fare le liste che dietro c’è
con FI o con i Dem anche un problere l’election day
a maggio.
ma squisitamenIn effetti dentro Ncd c’è in te politico che potrebbe camatto un braccio di ferro tra chi biare molte cose: l’alleanza
vuole allearsi con Fi (Di Giro- Pd-Ncd che da Roma dilagare
lamo e Lupi) e coloro che inve- in periferia. E in ballo in price virerebbero volentieri ver- mavera ci sono ben 7 Regioni.
Per l’assalto alla Campania
spunta l’idea dell’election day
Le Regionali da marzo a maggio con le Comunali
per permettere di costruire alleanze più ampie
si stanno complicano molto.
Si potrebbe pensare che la
Campania, a differenza del Veneto, c’entri poco con la Lega.
Ma non è così: il Carroccio
vuole presentare una lista affiliata, la Lega dei Popoli, in tutto il Sud dove si vota nella
prossima primavera. Una lista
che viene valutata in Campania attorno al 4%. Allora anche
per questa Regione si pone il
problema: Renzi la vuole sfilare a Berlusconi. E allora ha
messo in moto i colloqui tra il
vicesegretario Guerini e il co-
DANIELE SCUDIERI /IMAGOECONOMICA
Al voto in primavera
tanti. Ringrazia Speranza e Damiano «per l’impegno profuso,
il testo è migliorato ma non ancora su punti decisivi. Si celebra l’estensione delle tutele ai
disoccupati, ma le risorse non
ci sono, 200 milioni di euro e
non un miliardo e mezzo, mentre viene cancellato l’articolo 18
se non per licenziamenti disciplinari, virtuali perché nessun
imprenditore li userà mai». Subito dopo il voto, i dissidenti
convocano una conferenza
stampa per spiegare le loro ragioni, Fassina è durissimo contro Renzi, «le sue parole alimentano tensioni sovversive».
Damiano invece si sfoga in
Transatlantico, da relatore del
jobs act non gradisce di esser
stato sconfessato dopo aver
trattato «anche a nome loro».
E Bersani se ne esce con una
delle sue, «i legni storti si raddrizzano nel Pd, continuiamo a
lavorare per migliorare le cose,
il governo deve concordare i decreti attuativi con le commissioni in Parlamento». E poi fa
mostra di ecumenismo. «Con
un bicchiere mezzo pieno e
mezzo vuoto, ognuno si esprime secondo la sua sensibilità».
Moral suasion per votare sì pure se in dissenso? «No, ho detto
solo ai ragazzi di andarci cauti
con le dichiarazioni...»
domande
a
Ernesto
Carbone, Pd
A poche ore dall’approvazione del Jobs act, in una video
intervista con il sito de La
Stampa, il deputato Ernesto
Carbone, renziano della prima ora e componente della
segreteria nazionale, auspicava che tutti i colleghi del Pd
lo votassero, altrimenti
«aprono un problema, ma
con se stessi: se si accetta di
stare in un partito, se ne accettano le regole».
Alla fine però una trentina
di deputati democratici non
l’hanno votato.
«È una strada presa da Fassina e co. Io vorrei valorizzare
lo straordinario lavoro fatto
dal 98% dei deputati del Pd,
minoranza e maggioranza insieme che, nei luoghi competenti e non sui giornali, hanno
lavorato notte e giorno per
arrivare a una sintesi evitando il voto di fiducia. Faccio
notare che l’accordo su questa legge l’ha trovato il presidente Damiano, ex sindacalista Cgil, che l’ha votata anche
Epifani, ex segretario Cgil…
Se poi 29 deputati ritengono
sbagliato il Jobs act…»
Se lo ritengono sbagliato?
«Qualche domanda se la devono fare loro, non io. Diciamo che io se fossi in loro qualche domanda me la farei. Siamo un partito, non una bocciofila: un partito è una comunità che vive di regole democratiche, è normale che ci
siano idee diverse su vari argomenti; ci si confronta, anche aspramente, ma poi alla
fine si prende una decisione a
maggioranza e la si rispetta».
A dire il vero pure voi renziani, quando era segretario Bersani, non seguiste
l’indicazione di votare Marini alla presidenza della
Repubblica…
«Si tratta di due cose completamente diverse: tutti i
provvedimenti che stanno
andando in Aula negli ultimi
mesi sono stati lungamente
discussi nel partito e nei
gruppi parlamentari. La sera dell’indicazione di Marini
al Quirinale, invece, ci fu detto “votatelo” senza nessuna
discussione. E noi non ci nascondemmo dietro al voto
segreto, dicemmo a viso
aperto “non lo votiamo”, e
così abbiamo fatto».
Aprirete una discussione sul
voto di ieri?
«Discuteremo, ma noi siamo
un partito serio, non cacciamo nessuno».
Chi non ha votato dovrebbe
trarre le conseguenze e andarsene?
«Le ripeto: è un problema
loro».
[F. SCH.]
6 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
U
CENTRODESTRA
GLI ASSETTI FUTURI
Berlusconi lancia Salvini
“Io regista, lui goleador”
L’ex premier, a sorpresa, apre al segretario della Lega
Mano tesa ad Alfano: i tradimenti li lascio alle spalle
il caso
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
l Tempio di Adriano, location preferita da Bruno Vespa per la presentazione dei sui libri (l’ultimo è sugli italiani voltagabbana) non c’è la folla dei
bei tempi, quando all’ingresso
si faceva a spintoni per sentire
Berlusconi. Ma lui, con le sue
uscite pirotecniche per mascherare la debolezza politica,
non delude mai le aspettative.
Ha il piglio del condottiero che
non sopporta le «critiche di
bottega» di Raffaele Fitto: gli
«eroi e i martiri» che hanno rischiato la prigione, le aziende e
la vita, non possono accettare
minoranze ribelli. «I panni (sta
per dire sporchi, ma non lo dice ndr) si lavano in famiglia».
Quando è nell’angolo Berlusconi reagisce e morde, ma i
suoi denti si sono fatti meno
aguzzi. Il tonfo elettorale lo
spiega a suo modo durante
l’ufficio di presidenza, dove
non c’è Fitto perché a Strasburgo a sentire il Papa. Domani ci sarà un altro ufficio di
presidenza con il ribelle che il
Cavaliere intende isolare dopo la richiesta di azzeramento
di tutte le cariche del partito.
Ma Berlusconi dovrà spiegare
la rovinosa sconfitta elettorale. Lo ha già fatto alla riunione
di ieri, dicendo che è tutto
chiaro: lui non è in campo, limitato negli spostamenti per
via giudiziaria. E poi gli eletto-
A
IL FLOP ALLE REGIONALI
Ai suoi ha spiegato:
«Colpa della mia assenza
e delle liti interne a FI»
ri di Fi non sopportano la litigiosità interna. Anche il Patto
del Nazareno non ha giovato.
Berlusconi rilancia, si avvicina pericolosamente alla Lega. Considera Salvini un «goleador», un fuoriclasse che
parla schietto, ha «argomenti
chiari e concreti», un politico
che arriva dritto al cuore della gente. Ma i centravanti
hanno bisogno di una squadra
dietro e di un «regista», un
ruolo in cui Berlusconi si vede
benissimo. Fa il modesto, dice
che non ha «ambizioni politiche». Solo una cosa vuole: essere ricandidabile e ritornare
in Parlamento da innocente.
E allora, perché no, SalviniLe Pen italiano potrebbe essere il leader del centrodestra. «Se ne può discutere»,
dice il Cavaliere. È un pugno
in faccia ad Alfano, che di
Matteo il barbaro non vuole
sentire parlare. Alfano vuole
ricostruire il centrodestra,
ma «metterlo in mano a Salvini no». Berlusconi è disposto
a perdonare Alfano che lo ha
lasciato dopo la «mascalzona-
ta» della decadenza da senatore («sono disposto a lasciarmi
alle spalle i tradimenti»). Il leader di Ncd risponde di non avere bisogno di perdono, di non
sentirsi «un figliol prodigo».
L’ex premier invece sembra
virare verso il Carroccio, addirittura immagina Salvini come candidato premier contro
Renzi. Matteo contro Matteo:
due giovani leoni a duello. Una
virata a destra che sa tanto di
improvvisazione non discussa
né decisa in alcun organo di
partito. In Europa, nel Ppe si
può immaginare come potranno essere contenti di avere un
partito affiliato come Fi che ha
come punta d’attacco uno dei
maggiori nemici, un Salvini
che dice no all’euro e considera Merkel e Bruxelles il male
assoluto. Per Berlusconi invece se ne può discutere, a condizione che Lega faccia parte
di una lista unica insieme a Fi.
Sì, perché Berlusconi non
esclude di poter accogliere la
proposta di Renzi di modifica-
Berlusconi
con Vespa
FABIO CIMAGLIA / LAPRESSE
re l’Italicum con il premio di
maggioranza alla lista.
Alfano risponde picche, ma
nemmeno Salvi abbocca. Da
Strasburgo commenta: «Io
leader del centrodestra? Calma e sangue freddo: vuol dire
che l’Italia è messa male e il
centrodestra ancora peggio».
Berlusconi non trova interlocutori e intanto assicura Renzi
che il Patto del Nazareno. Bi-
sognerà vedere quanto controllo avrà sui gruppi parlamentari. Che regga è tutto da
vedere. Il rapporto personale
tra lui e Renzi si è raffreddato,
ma con lui vuole scegliere il futuro capo dello Stato, che dovrà essere equilibrato, «un
Berlusconi per esempio», certamente non potrà essere «un
uomo di partito», una personalità non gradita a Fi.
Legge Severino
Silvio punta
a tornare
eleggibile
nel 2018
UGO MAGRI
ROMA
Da giorni l’ex Cavaliere promette: «Alle prossime elezioni sarò
di nuovo candidato». Durante
la riunione del suo partito ieri
s’è spinto a confidare: «Tra non
molto la mia posizione potrebbe essere aggiustata...». Chi sarebbe il «meccanico»? E su cosa è basata questa speranza?
Anzitutto, spiegano fonti molto
bene addentro, si fonda sui buoni uffici di Ana Palacio, ex ministra del governo Aznar, che in
qualità di avvocato si batte davanti alla Corte di Strasburgo
per ottenere l’annullamento
della condanna Mediaset. Nel
giro europeo che conta c’è la
sensazione che, in effetti, qualche minima chance Berlusconi
ce l’abbia, e forse pure di più.
Peraltro l’ipotesi di «aggiustamento» ieri è balenata al termine di un lungo discorso che
riguardava non già Strasburgo
e la Palacio, ma Renzi e il prossimo Presidente della Repubblica. Più d i un testimone s’è convinto che proprio a quello si riferisse Berlusconi, cioè alla speranza che il successore di Napolitano possa inventarsi qualcosa per garantirgli una piena agibilità politica, candidatura
compresa. In dottrina è assai
dubbio che gli atti presidenziali
di clemenza possano estendersi
fino a cancellare tutti gli effetti
della condanna, compresa l’ineleggibilità sancita dalla legge
Severino. Ma chiaramente Silvio ci spera e non gli costa nulla.
A Berlusconi resterebbe comunque un modo per tornare
in campo alle prossime elezioni:
ottenere in tempo la riabilitazione. Si tratta di una possibilità prevista dalla stessa legge
Severino, al terzo comma dell’articolo 15. Si richiede che per
tre anni il condannato, dopo
avere scontato la pena, non dirazzi dalla retta via. Berlusconi
concluderà i servizi sociali a
metà febbraio. E se nient’altro
gli verrà più contestato, il 15
febbraio 2018 sarà dunque in
condizione di chiedere una sentenza che lo riabiliti e gli permetta di concludere la quarantena politica con 2 anni di anticipo rispetto ai 6 previsti dalla
Severino. La legislatura scadrà
il 15 marzo 2018, le elezioni dovranno svolgersi entro i 70 giorni successivi: i tempi tecnici per
tornare in pista sulla carta ci
sarebbero. Unico problema:
l’età. Nel 2018 Berlusconi sarà a
quota 81, addirittura più vecchio di Perón quando tornò al
potere in Argentina, che pure
di anni ne aveva «solo» 78...
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .7
.
gg Dossier/Alla ricerca di un anti-Renzi
g
La felpa
La camicia
Ecco Matteo
Salvini
versione
campagna
elettorale
(alle sue spalle
Alan Fabbri,
candidato
in Emilia):
ha indossato
una felpa diversa
per ogni
provincia
in cui è stato,
anche Roma
Per le regionali
ha sfoggiato
una felpa
per l’Emilia
e una
per la Romagna
All’indomani
delle elezioni
in Emilia
Romagna,
Salvini
si è presentato
in conferenza
stampa
con una camicia
bianca,
sempre più
simbolo
di «potere smart»
forse anche
per darsi un’aria
più governativa
e per rassicurare
chi lo vede
soltanto come
un leader
della protesta
ROBERTO BRANCOLINI/FOTOGRAMMA
ANDREA NINNI/IMAGE/SYNCSTUDIO
“L’altro Matteo” e gli ostacoli alla scalata
Dopo il successo elettorale Salvini punta a raccogliere l’eredità di Berlusconi. Dalla sua ha l’età e il consenso popolare
manonhaesperienzedigovernoel’etichetta“padana”ancoranonsièsbiadita:riusciràadiventareilleaderdellacoalizione?
ma c’è dell’altro. Come ad
esempio l’aspetto territoriale:
non più Lega Nord, ma Lega di
tutto lo Stivale. Lega Lepenista.
«Questo perché l’insofferenza
verso gli immigrati - spiega lo
scrittore Massimo Fini, che
MARCO BRESOLIN
er ora è sicuramente un fenomeno
mediatico. Per certi versi - ma è troppo presto per dirlo anche elettorale. Adesso Matteo Salvini punta a essere un
fenomeno politico a tutti gli
effetti: uscire definitivamente
dai confini della «Padania» e
della sua Lega. Punta a scalare il centrodestra per diventare «l’erede di Silvio Berlusconi». Sì, il paragone un po’ fa ridere. Il doppiopetto dell’uomo
che si è fatto da solo contro la
felpona del «nullafacente» che
partecipava ai quiz tv. La cene
con gli industriali a Villa Gernetto contro i tour nelle case
popolari. «L’Italia è il Paese
che amo» contro «l’Italia è un
paese di m...a» (dal vangelo di
Facebook secondo Matteo,
settembre 2014). Ecco, una
volta messe in fila le differenze, ora si può lanciare la domanda: è davvero Salvini l’uomo che riunirà il centrodestra? È lui l’anti-Renzi?
Partiamo dal contesto. Se
da due mesi il segretario della
Lega è sulle prime pagine di
tutti i giornali e negli studi di
tutte le televisioni (spesso in
collegamento), il motivo principale è che nel centrodestra
non ci sono competitor. Vero,
P
I problemi del Paese
Massimo
Fini
Per lo scrittore
«l’insofferenza
verso gli
immigrati
non è più
un problema
soltanto
del Nord
ma dell’Italia
intera»
Salvini vorrebbe arruolare come ideologo - non è più solo un
fenomeno settentrionale. Lo
era ai tempi di Bossi, ma oggi riguarda Milano e Roma, Bologna e la Sicilia». Come dice il direttore di Libero, Maurizio Belpietro «Salvini ha abbandonato
i temi tradizionali, leggi secessione, che erano quelli più divisivi. Oggi invece tocca le corde
giuste, i problemi reali».
Il discorso non fa una piega.
Però a parte qualche folkloristico episodio alle scorse Europee,
una vera risposta elettorale nei
territori un tempo nemici ancora non c’è. «Il voto in Emilia è insufficiente - ammette Vittorio
Feltri, editorialista de “Il Giornale” - serve un test più valido a
livello nazionale». Non sfuggirà
che tra le due regioni andate al
voto domenica, solo in Emilia
c’era la lista della Lega. Se davvero i tempi fossero maturi per
l’espansione nel Mezzogiorno,
perché non presentare una lista
anche in Calabria? Evidentemente è ancora troppo presto.
Oro: Lascia
o Raddoppia?
sei populista, i voti non li prendi
- scandisce Belpietro -. Renzi
ha i voti perché è populista, come lo sono Berlusconi, Grillo o
Di Pietro. Letta no, e infatti abbiamo visto tutti che fine ha fatto». Ma un estremista potrà
mai convincere l’elettore moderato? Marcello Veneziani non ci
crede: «In questo momento gli
elettori orfani di Berlusconi so-
L’etichetta secessionista non
è poi così sbiadita. «La Lega gode del collasso di Grillo e di Forza Italia - ricorda Marcello Veneziani -, ma siamo sicuri che
riuscirà a intercettare anche il
voto della destra nazionalista,
gli ex An?». Risposta ignota, così come sono tutte da verificare
le doti del Salvini di governo.
La questione nazionale
Marcello
Veneziani
Il dubbio
del giornalista
«Non sarà
facile
conquistare
il voto
degli ex An»
Quello di lotta ha dimostrato
di saperci fare, resuscitando
una Lega data ormai per morta
da tutti. Questo grazie a quelle
che Belpietro definisce le «tre
grandi doti di Matteo: ha idee
chiare, è giovane e si esprime
benissimo in tv». Sì, ma poi? Il
Salvini politico da una vita, ma
«che non ha mai fatto nemmeno
l’amministratore di condominio» (per usare un’espressione
dei leghisti vicini al sindaco Flavio Tosi), è in grado di governare? Per il sociologo Francesco
Alberoni «è un ragazzo intelli-
Il voto moderato
Maurizio
Belpietro
Il direttore
di Libero è un
sostenitore
di Salvini:
«È populista
ma questa
è una dote
necessaria
per avere
i voti»
Il partito di lotta
gente e vivace, però non ha un
programma di centrodestra. Il
suo è molto limitato: immigrazione, lotta all’euro e stop. È un
grande leader, ma resta confinato nel recinto della Lega».
Troppo estremista, dunque.
Troppo populista: «Ma se non
no parcheggiati in due posti diversi: quelli moderati sostengono Renzi, gli altri Salvini. Ma
per entrambi è un sostegno
momentaneo, in attesa che arrivi qualcosa di meglio». Non la
pensa così Vittorio Feltri: «Nell’ambiente che frequento io,
che non è certo quello dei minatori, Salvini fa presa, lo votano
tutti. Lui sa interpretare lo stato d’animo della gente. Di chi vive in periferia, ma anche della
borghesia. Altro discorso, invece, è tenere insieme quel che
resta del centrodestra: un’impresa che sicuramente Salvini
non riuscirà a portare a termine». Senza contare l’aspetto
economico: nel centrodestra di
Berlusconi i soldi per fare politica non sono mai mancati, le
casse della Lega di Salvini invece sono vuote. E con il taglio del
finanziamento ai partiti, non è
un problema secondario.
Come avvicinarsi al mercato dell’oro?
L’economista Carlo Alberto De Casa
presenta tutti i segreti del metallo giallo.
Prefazione di Mario Deaglio
Vittorio
Feltri
L’editorialista
del Giornale
sostiene
che Salvini
sia in grado di
conquistare
il consenso
«della borghesia
moderata»
Disponibile in tutte
le migliori librerie
e su www.hoepli.it
123456278 AB C5D21E32 AF LA STAMPA LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .9
.
U
IL PONTEFICE
VISITA AL PARLAMENTO UE
“Nonna Europa,
no ai tecnicismi
della burocrazia”
Ha detto
Il Papa a Strasburgo salutato da 11 applausi
“Continente stanco, superare le divisioni”
GIACOMO GALEAZZI
INVIATO A STRASBURGO
Gli si illuminano gli occhi quando racconta che nei suoi «dialoghi con i giovani
politici, al di là della loro appartenenza,
ho potuto vedere che parlano con una
musica diversa, tendente alla trasversalità, che è un valore». Francesco, cioè, ha
apprezzato il loro sforzo di «uscire dalla
propria appartenenza senza negarla».
Insomma «sono coraggiosi ad uscire per
trovare persone di altre appartenenza».
All’Europa serve una «nuova agorà»,
nella quale «ogni istanza civile e religiosa possa liberamente confrontarsi con
le altre». Al riparo dalle «plutocrazie».
Altro che contestazione delle Femen,
nella grigia Strasburgo Francesco porta
una ventata di entusiasmo sudamericano. Undici applausi e un’ovazione dell’intero emiciclo incorniciano uno storico discorso in cui il primo Papa del nuovo mondo sferza «nonna Europa stanca
e invecchiata». Sperimentata la «giovinezza dello spirito che l’ha resa feconda
e grande», il Pontefice scuote il Vecchio
Continente, stanco, immobilizzato nei
suoi «tecnicismi burocratici» per fargli
riprendere l’idealità originaria, motivarlo nell’affrontare le emergenze della
dignità nel lavoro, dei giovani senza occupazione, degli immigrati, dei singoli
ridotti ormai a oggetto «di scarto», specie se «deboli, malati o vecchi».
Un monito accorato a «lavorare insieme per superare le divisioni e per favorire la pace». Non fa sconti: «Quale dignità potrà mai avere una persona che non
ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge
di dignità?». Descrive un’Europa«malata di solitudine», sfiduciata verso le sue
istituzioni «ritenute distanti», afflitta da
«stanchezza e invecchiamento». Un’Europa «non più fertile». Ma «Dio è vicino
a chi è solo, disorientato, ferito da una
società frenetica». La malattia è il «con-
La speranza
Nei miei dialoghi
con i giovani politici,
al di là della loro
appartenenza, ho
potuto vedere che
parlano con una
musica diversa,
tendente alla
trasversalità,
che è un valore
sumismo esasperato». Quindi un «contributo fondamentale» alla vita del continente può darlo il cristianesimo, che
non è certo «un pericolo per la laicità degli Stati e per l’indipendenza delle istituzioni dell’Unione». Anzi, è proprio facendo tesoro delle radici religiose, che
l’Europa può «essere immune da tanti
estremismi che dilagano nel mondo». I
cristiani sono «oggetto di barbare violenze: cacciati dalle proprie case e patrie, venduti come schiavi, uccisi, decapitati, crocifissi e bruciati vivi, sotto il silenzio vergognoso e complice di tanti».
Il Pontefice richiama il valore della famiglia, quella «unita, fertile e indissolubile», che ha gli ingredienti «per dare
speranza al futuro» e senza la quale «si
finisce per costruire sulla sabbia». Promuovere la dignità della persona «significa riconoscere che possiede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad
arbitrio di alcuno e tanto meno a beneficio di interessi economici». Invoca l’impegno nella difesa dell’ambiente, quello
per favorire l’occupazione e per «ridare
dignità al lavoro» anche con «nuovi modi per coniugare la flessibilità del mercato con le necessità di stabilità». Incrocia lo sguardo delle autorità Ue mentre
sollecita ad affrontare la «questione migratoria», accogliendo chi fugge dalla
fame: «Non si può tollerare che il Mar
Mediterraneo diventi un grande cimitero». Lampedusa docet. Poi nella conversazione in aereo con i giornalisti analizza le minacce alla pace e il terrorismo
religioso, senza escludere la possibilità
di un dialogo persino con lo Stato Islamico. «Non do mai per perso nulla. Forse non si può avere un dialogo, ma non
chiudo mai una porta. È difficile, quasi
impossibile, ma la porta è sempre aperta». Vede anche il rischio del «terrorismo di Stato». Si deve «fermare l’aggressore ingiusto con il consenso internazionale». La Chiesa cambia «schemi».
L’umanità
Bisogna superare le
divisioni e favorire la
pace. Quale dignità
potrà mai avere
una persona
che non ha il cibo
o il minimo essenziale
per vivere e, peggio
ancora, il lavoro che lo
unge di dignità?
Le radici
Il cristianesimo non è
certo un pericolo per
la laicità degli Stati e
per l’indipendenza
delle istituzioni
dell’Unione. Anzi,
l’Europa può essere
immune da tanti
estremismi che
dilagano nel mondo
COME I PADRI FONDATORI
ALLA RICERCA DELL’IDENTITÀ
CONTRO LA PLUTOCRAZIA
ANDREA TORNIELLI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
l vescovo di Roma che è
nato in Argentina ma ha
origini piemontesi ancora una volta non si è fatto
rinchiudere in alcun cliché
(«Io Papa socialdemocratico? - ha risposto a un giornalista - Mi fate sentire un
insetto da collezione...»):
ha proposto riflessioni nelle quali possono ritrovarsi i
più convinti sostenitori
dell’Europa unita, altre
che incrociano i timori dei
movimenti «no euro». Altre ancora, dirompenti,
sulla politica internazionale: durante il viaggio di ritorno ha dichiarato che la
porta del dialogo non va
mai chiusa neanche con i
I
terroristi, affermando che
esiste pure un terrorismo di
Stato, quando si uccidono civili innocenti e ci si arroga il
diritto di intervenire scavalcando gli organismi internazionali.
Davanti all’Europarlamento, Papa Bergoglio ha
parlato di una sfida storica:
evitare che le democrazie si
trasformino in «plutocrazie
uniformanti al servizio di imperi sconosciuti». Ciò di cui
parla Francesco è il rischio
di un’Europa governata dai
mercati finanziari, dai «tecnocrati» che valutano la salute di un paese soltanto in
termini di spread e non di occupazione, di benessere dei
cittadini, di servizi. Quella
che riduce l’uomo a un ingranaggio, a un bene di consu-
In piedi
Il Papa
durante il suo
discorso
L’OSSERVATORE ROMANO/AFP
mo, e quando la vita non è
funzionale ai suoi meccanismi, semplicemente la scarta, «come nel caso dei malati
terminali, degli anziani abbandonati e senza cura, o dei
bambini uccisi prima di nascere». Come nel caso di intere generazioni rimaste
senza lavoro.
Ma sarebbe riduttivo affiancare il Papa ai «no euro»,
a quei movimenti identitari
che si chiudono in un localismo asfittico. Ieri a Strasburgo Francesco ha parlato
anche del dramma dell’im-
migrazione, dei morti che
hanno trasformato il Mediterraneo in un «grande cimitero» della necessità di farsi
carico insieme, in una prospettiva europea, della dignità umana di chi arriva
sulle coste del Vecchio Continente con politiche «coraggiose». Quanto di più lontano dalle vene xenofobe di
certi gruppi.
L’Europa che il vescovo di
Roma ieri si è trovato di
fronte, parlando ai rappresentanti di oltre 500 milioni
di cittadini, non è più il cen-
tro del mondo. È un continente stanco, passato a essere da «Europa madre» a
«Europa nonna». Un’unione
di popoli che in molti casi
sembra aver smarrito la sua
identità, le sue radici generate dal cristianesimo, quelle ragioni dello stare insieme
che hanno regalato un lungo
periodo di pace a nazioni e
popoli abituati a combattersi
lungo i secoli. Un’Europa che
pare oggi aver declinato alla
sua responsabilità sulla scena internazionale, incapace
di parlare con una voce sola,
di essere ancora un faro di
civiltà, di intervenire fattivamente e concretamente con
tutte le «armi» della diplomazia là dove ci sarebbe un
grande bisogno di lei.
Francesco gliel’ha ricordato, citando le violazioni dei
diritti umani, le persecuzioni delle minoranze religiose
e in particolare dei cristiani,
i dilanianti conflitti alimentati dall’enorme giro d’affari
del traffico d’armi e non soltanto dal fondamentalismo.
In questo senso, le parole
pronunciate nel dialogo con i
giornalisti sul volo di ritorno
che lo riportava a Roma sono
emblematiche di un approccio che non si lascia ingabbiare negli schemi dello
scontro di civiltà o di religione, tanto cari a chi strumentalizza persino il martirio
dei cristiani per i propri fini:
anche se «quasi impossibile»
la porta deve essere aperta
anche per il dialogo con i terroristi dell’Isis. L’Europa
non è più al centro del mondo, ma nel mondo oggi come
non mai c’è bisogno di Europa. Ieri a ricordarcelo è stato
un Papa nato in Argentina.
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
U
LA CRISI
IN CERCA DI UNA VIA D’USCITA
In cerca del rilancio
Il presidente della Commissione Juncker
e il presidente del Consiglio Matteo Renzi
315
21
1800
miliardi
miliardi
progetti
miliardi
L’entità del piano
Juncker, ma inclusi
i capitali privati che
si spera di attrarre
La dotazione
complessiva
di capitali pubblici
del fondo europeo
Sono già stati
proposti, ma adesso
l’Ue dovrà fare
una selezione
L’investimento
teorico se ogni
progetto venisse
approvato com’è
1100
Juncker presenta il Piano
senza un euro di soldi freschi
Solo fondi già stanziati e la speranza di un enorme effetto leva
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
È la fiera dell’ingegneria finanziaria, non la svolta anticrisi in cui speravano in tanti,
né l’inizio d’un nuovo modo di
pensare l’Europa. Stamane
alle nove Jean-Claude Juncker presenta all’Europarlamento il Piano per gli Investimenti che la Commissione Ue
ha approvato ieri, e sarà interessante vedere come il Presidente difenderà la sua creatura. La strategia si propone
di agevolare l’iniezione di 315
miliardi nelle reti continentali, stimolare la crescita e creare un milione di posti in tre
anni. Tutto si gioca però sulla
sponda coi privati, i soldi veri
sono 13 miliardi, non c’è un
cent che non fosse già nei for-
zieri Ue. Gli Stati non partecipano, per ora, ed è difficile che
accada: nonostante le voci della vigilia, non è previsto alcuno
sconto per le capitali che decidessero di farlo.
Giorni fa il francese Pierre
Ultimo via libera
alla Legge di Stabilità
Ma fino a marzo l’Italia
sarà sorvegliata speciale
Moscovici, che nel «Team Juncker» ha il portafoglio economico, ha confessato all’Afp che
il Piano Juncker «senza denari
freschi sarebbe parso all’opinione pubblica un gioco di prestigio e, pertanto, sarebbe stato un flop». Oggi sarà anche lui
in sala stampa e dovrà dare delle spiegazioni. Lasciata da sola
dai leader di un club che non
vuole (o non può, a seconda delle circostanze) versare altri denari nazionali nella cassa comune, la Commissione si è
stretta alla Banca per gli Investimenti (Bei) e ha cercato di
fare il fuoco con la legna che
aveva, sfruttando un bilancio
che neanche un anno fa i Ventotto hanno ridotto. E questo è
il risultato.
Il Piano si fonda sulla creazione di un nuovo veicolo da 21
miliardi pilotato dalla Bei. Si
chiama Efsi, Fondo europeo
per gli investimenti strategici,
e deve aggredire il rischio recessione dalla parte della domanda, stimolando gli impieghi
che sono in media il 15% sotto il
livello ante-crisi. La Commissione verserà 8 miliardi presi
dal Bilancio Ue (oltre che alla
voce Infrastrutture e Ricerca).
Con questi garantirà l’erogazione successiva di altri 8, totale 16 miliardi. La Bei ne metterà
5. Si arriva a 21, cifra che rappresenterà il capitale dell’Efsi.
Il tesoro così composto servirà da garanzia e pronto intervento per circa 240 miliardi di
investimenti a lungo termine e
65 per azioni a sostegno delle
piccole e medie imprese. Le
grandezze sono ottenute contando su un cospicuo effetto
moltiplicatore, la stima definita
«prudente» considera che ogni
euro pubblico messo a contatto
col mercato diventi 15 euro da
mettere nel motore dell’economia. Con la tutela dell’Efsi, la
Bei potrà emettere bond per
raccogliere sino a 60 miliardi e
partecipare ai progetti selezionati in misura del 20% (il resto
sarà privato). «C’è molta liquidità che non gira - spiega una
fonte -. In questo modo possiamo aiutare programmi un poco
più rischiosi e redditizi, per
coinvolgere nuovi investitori,
soprattutto istituzionali».
A Bruxelles sono arrivati
1800 progetti per 1100 miliardi.
«Selezioneremo i migliori, senza quote nazionali, per metà
2015», assicurano le fonti, consapevoli dei rischi connessi all’operazione. Risulta che il vicepresidente della Commissione,
Jyrki Katainen, voglia andare
nelle capitali per invitarle a
contribuire, se non per interesse, per dare un segnale di fidu-
cia. Il Piano dice che la Commissione osserverà «favorevolmente» chi investisse pur avendo problemi di contabilità.
«Non previste modifiche ai
Trattati», si assicura. Dunque è
solo una questione di interpretazione.
Proprio l’attenzione politica
è intanto servita a evitare all’Italia una riscrittura della
Legge di Stabilità. Ieri l’esecutivo ha confermato che l’impegno per le riforme del governo
Renzi basta a rinviare a marzo
ogni valutazione. Durante l’inverno Roma sarà una sorvegliata speciale. Deve tener duro
sugli interventi strutturali e sul
controllo dei conti. In caso contrario rischia due procedure,
una per il debito e una per il disequilibrio macroeconomico.
L’allarme dell’Ocse
L’eurozona rischia
anni di stagnazione
“E la disoccupazione può salire ancora”
Analisi
STEFANO LEPRI
ROMA
economia dell’area euro rischia di ristagnare per anni, facendo
male a sé e al mondo intero; la
Banca centrale europea deve
fare molto di più, e deve farlo
presto. Nel presentare il suo
rapporto economico semestrale l’Ocse, organizzazione
che lega i 33 Paesi più avanzati del pianeta, ha scelto di insistere su questo solo tema.
E’ un nuovo colpo alle interpretazioni di marca tedesca secondo cui l’area euro
resta in difficoltà perché nel
suo insieme non è abbastanza competitiva. Falso,
l’export è l’unica componente
in ascesa: la capo economista
Ocse, l’americana Catherine
Mann succeduta a Piercarlo
Padoan, mostra in un grafico
che invece a ristagnare sono
investimenti e consumi.
Dunque si tratta di «carenza di domanda interna». Rispetto agli Stati Uniti e alla
Gran Bretagna, che sono in ri-
L’
presa seppur debole, rispetto al
Giappone che in questo momento è in difficoltà ma che dalla crisi sembra uscito, ciò che manca
nell’area euro è una più decisa
azione della Banca centrale:
quella che Draghi promette ma
ancora non riesce a realizzare.
La domanda interna si potrebbe rilanciare anche con la
politica di bilancio: ma qui l’Ocse resta cauta, ricorda che quasi
tutti gli Stati sono troppo indebitati. Solo alla Germania si raccomanda di spendere di più,
specie in asili-nido (per permettere a più donne di lavorare) e in
infrastrutture: lo stesso «Fiscal
Compact» gli permetterebbe
una ventina di miliardi di euro.
Nel caso di Francia e Italia
le manovre di bilancio 2015 paiono appropriate così come sono. Ovvero l’Ocse prende bene
il compromesso che si profila
tra la Commissione europea e i
due governi, fondato sull’impegno a realizzare in fretta riforme. Nel quadro previsionale offerto ieri, la disoccupazione nel nostro Paese comincerà
a calare solo nel 2016.
In prospettiva l’Italia e la
Spagna dovrebbero migliorare
la qualità dei loro bilanci pubblici, con più investimenti e meno
spese improduttive; la Francia
dovrebbe ridurre le imposte sul
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .11
.
ll progetto che stiamo
approvando qui
non riguarda
il bene di un Paese
ma il futuro di tutti
Retroscena
ALESSANDRO BARBERA
INVIATO A STRASBURGO
Matteo Renzi
presidente
del Consiglio
A
PATRICK SEEGER/REUTERS
Manca l’accordo
L’Unioneverso
ilbilancioprovvisorio
1 «Venerdì 28 presentere-
mo la proposta rivista della
Commissione per il bilancio
Ue 2015» ma «stiamo anche
lavorando a un bilancio
d’esercizio provvisorio in caso
non ci fosse un accordo». Così
all’Europarlamento la vicepresidente della Commissione Ue Kristalina Georgieva,
aggiungendo di «pregare per
non far subire ai cittadini il sistema provvisorio, perché significa avere meno soldi dove
ce n’è bisogno».
Angel Gurria
lavoro; la Germania dovrebbe
attuare un ampio programma
di liberalizzazioni nel settore
dei servizi che, a differenza dell’industria, risulta piuttosto
inefficiente.
Nell’insieme l’Ocse invita ad
usare appieno tutti e tre gli strumenti menzionati anche da
Draghi: politica monetaria della
Banca centrale, politica di bilancio degli Stati, riforme di struttura. Altrimenti c’è perfino il
pericolo (in uno scenario sfavorevole, con persistente bassa inflazione e perdita di fiducia) che
nel 2015 e 2016 i disoccupati in
Europa tornino ad aumentare.
Più passa in tempo, più può
prodursi un circolo vizioso: la
carenza di investimenti riduce il
potenziale di crescita, la disoccupazione prolungata rende i lavoratori più difficili da rioccupare, il debito pubblico sale ancora impedendo ogni misura di
rilancio. Nell’analisi dell’Ocse si
ritrova il timore di un «decennio
perduto» in Europa espresso
dal governo degli Stati Uniti.
Gli «effetti negativi su tutto il
mondo» paventati dal segretario generale dell’Ocse, il messicano Angel Gurrìa, sarebbero
sicuramente pesanti, dato che
l’area euro conta per 22% del
prodotto lordo globale e per il
25% del commercio.
Palazzo Chigi la
definiscono «una
buona base di partenza», «solo l’inizio per una nuova
politica di investimenti europea”. La realpolitik è la madre
di tutte le cautele. Mostrarsi insoddisfatti per un piano che vale solo qualche miliardo di euro,
parte dei quali riciclati da vecchi programmi di investimenti
sarebbe più coerente, ma –
quella sì - una pessima base di
partenza. L’Italia ha appena
strappato alla Commissione il
via libera ad una legge finanziaria che, fosse dipeso dai falchi
nordici, ci avrebbe portati dritti ad una procedura di infrazione. Invece il governo Renzi ha
ottenuto il sì a «circostanze eccezionali» e ad una manovra finanziata in deficit. Inoltre c’è
un problema di rispetto delle
forme: fino al 31 dicembre l’Italia è presidente di turno del
Consiglio europeo. Se da Roma
arrivasse un giudizio tran-
Ancora sotto esame
Il ministro Padoan ha ottenuto
un primo sì dell’Ue alla Legge
di Stabilità, ma non definitivo
LUIGI MISTRULLI
“Una buona partenza”
Ma la flessibilità non c’è
A Palazzo Chigi prevale la prudenza. “Da gennaio saremo più duri”
chant sul piano Juncker significherebbe delegittimare un esecutivo appena insediato. «Dal
primo gennaio saremo molto
più duri per puntare verso un
new deal», diceva ieri Renzi ai
parlamentari socialisti riuniti a
Strasburgo. «Il piano che stiamo approvando qui non riguarda il bene di un Paese, ma il fu-
turo di tutti: molte delle nostre
difficoltà vengono da noi stessi,
ma se non andiamo avanti rischiamo di tradire il sogno europeo». Insomma, il governo ha
deciso di fare di necessità virtù.
Di «lavorare per migliorare le
cose passo passo», dice prudente il sottosegretario Sandro
Gozi, gran tessitore del filo del
dialogo con Bruxelles.
I punti critici del piano sono
due. Il primo: l’effetto «leva» –
così si dice nel linguaggio tecnico – dei fondi pubblici promessi
dall’Europa dovrebbe essere almeno di uno a quindici. Ventuno
miliardi (ma di fatto sono persino meno) dovrebbero alimentare investimenti per oltre trecento: difficile credere che possa
accadere davvero. Secondo: il
piano sottolinea l’importanza
del contributo nazionale ai progetti. Ma come è possibile che
ciò accada se resta vietato scorporare dal calcolo di debito e deficit quelle spese? Qual è l’incentivo che dovrebbe spingere gli
Stati a rinunciare a finanziarsi i
progetti da sé senza complicarsi la vita con la burocrazia di
Bruxelles? Anche in questo caso a Palazzo Chigi preferiscono
guardare il bicchiere mezzo pieno. Nel testo c’è un inciso che
apre un piccolo spiraglio ad una
maggiore flessibilità: «Gli Stati
membri possono contribuire
agli investimenti. Nel contesto
del giudizio sul Patto di stabilità
e crescita, la Commissione avrà
un giudizio favorevole su questi
capitoli». Una formula ambigua, troppo ambigua. «Molto
tecnocratica», ammette Gozi,
ma ancora una volta «nella direzione giusta». In futuro «contiamo di allargare la flessibilità ad
altri capitoli».
Sullo sfondo c’è poi il tema –
ancora tutto da discutere - di
come distribuire i fondi, di quali progetti privilegiare e quali
scartare. Il piano promette di
far procedere “i migliori”, quelli che verranno ritenuti più meritevoli di sostegno e dal “maggior impatto intracomunitario”
come ad esempio quelli per la
costruzione o il rafforzamento
delle reti energetiche. L’intento
sulla carta appare nobilissimo,
persino di buon senso. Ma quale metro verrà utilizzato in concreto? In base a cosa si deciderà se meriti più fondi la costruzione di una strada in Polonia o
il raddoppio di una ferrovia in
Sicilia? Gli Stati membri hanno
presentato circa 1800 progetti
per 1100 miliardi di euro. Per il
triennio 2015-2017 la lista italiana è la più lunga e costosa: 87,1
miliardi di progetti per trasporti, energia, telecomunicazioni, istruzione. La Gran Bretagna – seconda in classifica ha presentato un programma
da 62,7 miliardi, la Spagna da
51, la Francia da oltre 48. Spartirsi quei pochi fondi sarà una
guerra. Sempre che vengano
effettivamente erogati.
Twitter @alexbarbera
12 .Primo Piano
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
U
9 agosto
La vicenda
STATI UNITI
IL VERDETTO IN MISSOURI
L’omicidio
1 Michael
Brown,
18enne afroamericano,
viene ucciso a Ferguson dal
poliziotto Darren Wilson: il
giovane era disarmato
“Legittima difesa”. Rivolta a Ferguson
La deposizione del poliziotto che ha ucciso il 18enne Brown convince il Grand giurì. Gli avvocati: è ingiusto
DALL’INVIATO A NEW YORK
L’agente Darren Wilson dice
che Mike Brown «sembrava
un demonio». Lo aveva aggredito nella sua auto, aveva cercato di portargli via la pistola,
e poi lo aveva caricato in mezzo alla strada. L’unica maniera
per salvarsi era sparare. I famigliari di Mike rispondono
che era stato il poliziotto bianco a provocare il ragazzo nero,
diversi testimoni lo avevano visto con le braccia alzate, e non
servivano 12 colpi per fermare
un giovane disarmato. Così lunedì sera Ferguson è tornata a
essere un teatro di guerra.
Una battaglia peggiore di quelle combattute dopo il 9 agosto
scorso, quando Brown era stato ucciso da Wilson.
Il procuratore della St.
Louis County Bob McCulloch,
accusato di stare dalla parte
della polizia, ha scelto di annunciare che il Grand giurì non aveva incriminato Wilson alle otto
di sera, come per cercare guai.
La giuria popolare composta da
12 persone, 9 bianchi e 3 neri, si
era riunita per 25 giorni, ascoltando 60 testimoni. Quello che
l’ha convinta di più, però, è stato
il poliziotto. Secondo Wilson,
L’agente
Wilson
Mentrecercavo
diaprirelaportiera,
luisiègirato
emihaguardato,
poimel’ha
sbattutainfaccia
Mihadetto:“Sei
troppo
femminucciaper
spararmi”eha
provatoa
prendermilapistola
NOAH BERGER/AP
Un momento degli scontri dell’altra notte a Ferguson: 80 persone sono state arrestate
che ieri ha dato un’intervista alla
Abc, lo scontro era cominciato
quando aveva visto «due ragazzi
che camminavano in mezzo alla
strada, ostacolando il traffico».
Uno aveva in mano una scatola di
sigari, come quella rubata poco
prima da un negozio: «Gli ordino
di tornare indietro. Lui sbatte la
mia portiera. Vengo colpito alla
faccia con un pugno». Darren
cerca di fermare Mike, ma «mi
sento come un bambino di cinque
anni che prova a bloccare Hulk.
Sento un altro pugno in faccia,
penso che il prossimo potrebbe
essermi fatale». A quel punto «lui
tenta di prendermi la pistola.
Sento che cerca il grilletto con le
dita, mi aspetto un proiettile nelle
gambe». Wilson reagisce, riesce a
impugnare l’arma e spara lui. Per
due volte non succede nulla, alla
terza esplode un colpo. Brown si
allontana e alza le mani, ma non è
una resa: «Sembrava un demonio». L’agente spara ancora e il ragazzo scappa. A quel punto co-
mincia l’inseguimento a piedi in
strada. Mike però si gira e carica
Darren: «Tutto ciò che vedo è la
sua testa, sparo». Altri testimoni
hanno visto Brown in ginocchio,
con le mani alzate, ma secondo
McCulloch le prove forensi confermano la versione di Wilson,
perché il Dna del ragazzo era sulla pistola. Il Grand giurì concorda, non lo ha incriminato perché
ha sparato per legittima difesa.
All’annuncio la madre di Mike
piange, il patrigno urla «bruciate
questo posto». Il padre dice:
«Siamo devastati, mio figlio è
stato ucciso e il killer è libero».
Chiede di protestare in maniera
pacifica, ma è tardi. A Ferguson
scoppia la guerriglia urbana: auto distrutte, venticinque negozi
saccheggiati e incendiati, oltre
ottanta arresti. Gli avvocati dei
Brown contestano il processo
del Grand giurì; la gente non capisce perché servissero 12 colpi
per fermare un diciottenne disarmato, anche se aveva rubato
un pacco di sigari e litigato con
un poliziotto. L’unica strada ancora aperta ora è l’inchiesta federale, ma sarà difficile provare
la violazione dei diritti civili di
Mike. Mentre la notte, come ad
agosto, i violenti diventano padroni della strada.
[P. MAS. ]
Primo Piano .13
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
10 agosto
15 agosto
16 agosto
Le proteste
Interviene Obama
Lo stato d’emergenza
1 Migliaia di persone
1 Dopo 5 giorni di
1 Il governatore del
scontri, il presidente Usa
Barack Obama invita alla
calma e critica l’operato
degli agenti a Ferguson
Missouri, Jay Nixon (foto),
dichiara lo stato di emergenza e stabilisce il coprifuoco dalle 24 alle 5,00
La sentenza
1 Per il Grand giurì non ci so-
no prove per processare Darren
Wilson (nella foto i lividi causati
dalla colluttazione con Brown):
l’agente non sarà incriminato.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
NEGLI STATI UNITI
il caso
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
media hanno contribuito
ad accentuare il clima di
tensione con l’intento di fare di Ferguson uno show». È
netto il giudizio di Alan Dershowitz, docente di Harvard,
e tra i massimi costituzionalisti e penalisti americani.
I
Cosa ne pensa del verdetto
del Grand giurì?
«Sul primo round di colpi sparati da Wilson non ci sono
dubbi che si è trattata di legittima difesa. La seconda sparatoria potrebbe essere un “close case”, un caso con maggiori
margini di certezza, ma in fin
21,6%
21,6%
20,6%
20,1%
20,5%
20,6%
LAVORATORI NERI
SOTTO LA SOGLIA
DI POVERTA’
L’
Intervista
10,7%
4,6%
NERI
20,6%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
KENA BETANCUR /AFP
LA STAMPA su dati US BLS
13,6%
13,3%
12,6%
Centimetri
LA STAMPA
Fonte: elaborazione
9,7%
QUANTO GUADAGNANO
IN MENO RISPETTO
AI BIANCHI
12,3%
Isis ha offerto asilo politico ai neri americani.
D’accordo, sono i soliti
provocatori e criminali. Nella
loro offesa, però, c’è un punto,
che si legge anche nelle manifestazioni spontanee scoppiate lunedì sera un po’ in tutti gli
Stati Uniti, da New York a Beverly Hills. La razza continua a
essere il principale elemento
di divisione fra gli americani, e
lo scontro sembra essere peggiorato durante il mandato del
primo presidente nero nella
storia della Casa Bianca.
Poco dopo il verdetto del
Grand Jury, Obama si è rivolto
al Paese per dire due cose. Primo: la decisione può non piacervi, e avete tutto il diritto di
manifestare la vostra rabbia,
ma dovete farlo in maniera pacifica. Secondo: il problema
razziale resta, impedisce all’America di sviluppare a pieno
le sue potenzialità, e va affrontato con un dibattito nazionale.
È stato ascoltato così poco, che
mentre parlava le tv già mandavano in onda le immagini dei
violenti che sfondavano le auto
della polizia, saccheggiavano e
incendiavano i negozi. Naturalmente non c’è giustificazione per questo genere di comportamenti, ma dietro c’è una
rabbia che va oltre l’episodio
dell’uccisione di Michael
Brown.
Per dimostrare l’emergenza, bastano un paio di dati. A
ottobre la disoccupazione è
scesa negli Stati Uniti al 5,8%,
ma tra i neri è ancora al 10,9%,
ossia circa il doppio. Ogni anno
nel Paese avvengono circa mille «omicidi giustificabili», come li chiama la polizia, dove in
sostanza viene ucciso qualcuno per errore. La maggior parte colpisce gli afroamericani,
come ha dimostrato non solo il
caso di Brown, che non era un
angelo ma era disarmato, ma
anche quello del dodicenne
ammazzato sabato a Cleveland perché aveva in mano una
pistola giocattolo.
Il primo problema ha cause
BIANCHI
11,0%
scendono in piazza. Scattano le indagini del dipartimento di polizia di St. Louis
edFbi.Wilsonvienesospeso
24 novembre
2007 2008 2009 2010 2011 2012
Manifestanti in piazza a New York per protestare contro la sentenza: tra loro molti afroamericani
Senza lavoro e più emarginati
Neanche Obama ricuce coi neri
SE LA MINISTRA
CITA BOB MARLEY
Il primo Presidente di colore non è riuscito a eliminare i problemi razziali
ataviche, che risalgono fino all’epoca dello schiavismo. I neri
naturalmente hanno la loro parte di responsabilità per le occasioni perse, ad esempio se si paragona il loro successo economico e sociale a quello di altre minoranze, tipo quella asiatica o
ispanica. Però basta sapere che
dal 1930 al 1960 agli afroamericani venivano negati persino i
mutui per la casa, come ha documentato Ta-Nehisi Coates su
Atlantic, per capire come quando parti così in basso è sempre
molto difficile risalire.
Il secondo problema, invece,
si spiega con le parole dell’ex sindaco di New York Giuliani: «Nei
vostri quartieri non ci sarebbero
così tanti poliziotti bianchi, se
voi neri non vi ammazzaste in
continuazione tra di voi». È vero,
nel senso che la maggior parte
degli afroamericani vittime di
violenze vengono colpiti da altri
afroamericani, ma il razzismo
della dichiarazione di Rudy è così evidente che non serve indagare oltre il pregiudizio razziale
esistente fra le forze dell’ordine.
Obama ha potuto fare poco,
per la stessa natura della sua
storia. Ogni volta che ha aperto
bocca su questi temi è stato attaccato, anche quando ha criticato l’arresto di un professore
nero di Harvard che era stato
fermato mentre cercava di forzare l’ingresso nella sua stessa
casa, o quando ha detto che il
giovane Trayvon Martin ammazzato in Florida da un vigilantes poteva essere suo figlio. L’ex
professore di Princeton Cornel
West non gli ha mai perdonato
tanta prudenza: «È diventato la
mascotte nera degli oligarchi di
Wall Street, il pupazzo di colore
dei plutocrati». Inutile la risposta che gli ha dato il reverendo
nero Al Sharpton: «È la prima
volta che in questo Paese abbiamo un presidente afroamericano. Lui non è il presidente degli
afroamericani». Del resto la
stessa comunità nera ha sempre
visto con sospetto Barack, perché non veniva dal ghetto, ma da
un padre economista africano e
da una madre bianca. Non era
un vero nero, e la sua elezione
non poteva avere un effetto catartico automatico, mentre per i
bianchi razzisti era fin troppo
nero, e andava boicottato a tutti i
costi. Ferguson è anche il risultato di queste contraddizioni.
“Sentenza corretta
I media hanno trasformato
il processo in uno show”
le forze di polizia, i cui membri
sono in prevalenza bianchi, utilizzano tattiche e metodi militari in comunità a maggioranza
nera. La domanda da porsi è se
quanto successo a Ferguson è
uno di questi casi o se è stato un
episodio di legittima difesa da
parte di un poliziotto che considerava la sua vita a rischio.
Dershowitz: “Le tv hanno alimentato le tensioni senza analizzare la situazione”
Giurista
Alan
Dershowitz
è tra i massimi
giuristi
costituzionalisti
e penalisti
degli Usa
dei conti non poteva esserci
un’incriminazione. Questa è
stata la decisione giusta, non
c’erano prove per procedere».
Ferguson, e non solo, sembra
pensarla diversamente...
«Sulle reazioni una buona dose
di responsabilità ce l’hanno i
media, le televisioni, come la
Cnn, più attente a incitare la
gente, che a fornire una copertura giornalistica».
Cosa intende?
«Non si sono avvalsi dell’aiuto
di esperti legali competenti, in
grado di poter analizzare in maniera lucida la situazione. Si sono circondati piuttosto di attivisti il cui obiettivo è stato quello
di giudicare giusta o sbagliata
questa o quell’altra cosa. Cercavano lo show...»
Come mai nel caso Trayvon
Martin, George Zimmerman
fu incriminato?
«Fu terribile errore. Quel caso
era ancora più semplice di questo, è stato irresponsabile procedere nei confronti della guardia giurata».
Non ritiene tuttavia che ci sia
un certo pregiudizio da parte
di alcuni membri delle forze
dell’ordine?
«Esiste un evidente problema,
E la risposta qual è?
«Wilson avrebbe fatto probabilmente la stessa cosa se fosse
stato minacciato e attaccato da
un uomo bianco. Rimane il fatto
che c’è un clima di ostilità tra la
comunità nera e la polizia che
deve essere affrontato».
Come?
«I poliziotti non dovrebbero
avere armi letali, o meglio solo
quelle. Questo di Ferguson è il
classico esempio in cui si sarebbe dovuta usare la “stun gun”
per fermare, non uccidere. Serve un addestramento più efficace per operare dove dominano
minoranze, in modo tale da ridurre le situazioni di pericolo e
il rischio di incidenti».
La ministra francese Taubira
Tre tweet al veleno contro la
decisione della giustizia Usa di
non incriminare l’agente che
sparò e uccise Michael Brown.
È furiosa Christiane Taubira, la
ministra francese della Giustizia, che in una scarica di cinguettii pubblicati all’alba di ieri - di cui i due ultimi in inglese denuncia ciò che a suo avviso
è frutto di razzismo latente e
segregazione di fatto.
Sono le 6,05 quando la socialista posta il suo primo tweet:
«Profili su base razziale,
esclusione sociale, segregazione territoriale, isolamento
culturale...armi,paura,cocktail fatale!», protesta Madame la ministre, prima di rimettersi a digitare, appena
un minuto dopo, alle 6,06, un
secondo tweet dai toni più
aulici: «Michael Brown:chi
crede ancora che le razze esistano? Che non sono mai esistite? Chi ti sostituirà nel cielo
dei nostri promettenti germogli? Nessuno!». La terza e
ultima bordata della ministra
della Guyana francese - già
vittima di insulti razzisti - è
delle 6,56: «Quanti anni aveva Michael Brown? 18.
Trayvon Martin? 17. Tamir Rice? 12.Quanti anni avrà il
prossimo? 12 mesi?», deplora Taubira, elencando i giovani neri uccisi dalla polizia Usa,
prima di affidare la conclusione del suo cinguettio a un verso di Bob Marley: «Kill them
before they grow», uccideteli
prima che crescano.
[P. LEV. ]
14 .Estero
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
il caso
ALESSANDRA RIZZO
LONDRA
ccusato da alcuni
di essere un criminale di guerra,
da altri di trascurare il suo ruolo
di inviato in Medio Oriente
per fare affari con dittatori
di mezzo mondo, Tony Blair
è di nuovo al centro delle polemiche, questa volta come
destinatario di un riconoscimento che secondo i critici
non merita.
Anzi, il conferimento del
«Global Legacy Award» all’ex
Primo ministro britannico da
parte della Ong «Save The
Children» è «moralmente riprovevole». A sostenerlo è lo
staff stesso del gruppo per la
protezione dei diritti dell’infanzia, come rivelato dal
«Guardian». Lamentando di
non essere stati consultati, o
anche solo informati, 200 dipendenti hanno scritto una
lettera per contestare una decisione che secondo loro mina
la credibilità dell’organizzazione. «Consideriamo questo
premio inopportuno, nonché
un tradimento dei principi
fondanti e dei valori di Save
The Children», dicono.
Il premio, uno dei più prestigiosi dell’organizzazione
umanitaria, è stato conferito
in una serata di gala la settimana scorsa a New York cui
hanno partecipato il registaattore Ben Affleck con la moglie Jennifer Garner e altri
Vip. Blair ha ringraziato con
un discorso dai toni alti: «Brutalità, conflitto, intrigo, ossessione distruttiva a perseguire
il proprio interesse esistono
da quando esiste il genere
umano. Ma nella la storia del-
A
E’ mancato
Michele Gambino
Non c’è pace per Blair
“È amico dei dittatori”
Save The Children gli consegna un premio
per l’impegno umanitario. E lo staff dell’Ong si ribella
AFP
Ex premier
Un manifestante indossa la maschera di Blair
durante una
marcia contro
la guerra
in Iraq
nel 2003
Oltre che la
partecipazione al conflitto
gli attivisti
contestano
ora a Blair
amicizie
scomode
e consulenze
assai
redditizie
STEFAN WERMUTH/REUTERS
l’uomo il desiderio implacabile
di fare del bene non si è mai
spento», ha detto.
Intanto infuriava la polemica. Il deputato George Galloway, noto per le sue posizioni
DUECENTO FIRME
In una lettera la richiesta
del ritiro dell’onorificenza
«Traditi i nostri valori»
radicali e per aver incontrato
Saddam in Iraq, ha parlato di
«premio grottesco ad un infanticida», mentre il direttore esecutivo di Human Rights Watch,
Kenneth Roth, ha definito Blair
Ci ha lasciato
Michelino Pontiggia
(Miche)
ex rappresentante
consorzio agrario di Avigliana
anni 76
Lo annunciano: la moglie Rosa, i igli
Alice, Pino e Massimo con le loro famiglie, parenti tutti. Funerali in Borgone
di Susa giovedì 27 ore 15 chiesa parrocchiale.
– Borgone di Susa, 26 novembre 2014
O.F. Cortese - tel. 011.9328817
anni 88
Lo annunciano la moglie Maria, il iglio
Marco con Enrica, Francesca, cognate,
nipoti, pronipoti. Funerali in Torino venerdì 28 novembre ore 10 parrocchia
Maria Ausiliatrice. S. Rosario giovedì
27 c.m. ore 18 stessa parrocchia.
– Rivoli, 24 novembre 2014
O.F. Baudano - tel. 011.9585038
E’ cristianamente mancata all’affetto dei suoi cari
Piero e Rosanna amici da sempre sono
vicini a Maria.
Maria Obert
(Jucci)
ved. Bertolotto
di anni 86
Addolorati ne danno l’annuncio: Tiziana, Carlotta e Gianfranco. Il S. Rosario
mercoledì 26 corr. ore 20,30 presso la
parrocchia S. Grato Vescovo in Piscina.
Funerali giovedì 27 corr. ore 10 nella
suddetta parrocchia. Il presente è partecipazione e ringraziamento.
– Moncalieri, 23 novembre 2014
O.F. Gruppo Pira - Pinerolo
Una grande MAMMA con tutto il mio
amore Titti.
I fratelli Rosetta e Ezio con Fernanda
e Alessandra ricordano la loro sorella
JUCCI.
Rita e Mariagrazia si stringono al dolore dei famigliari.
Troppo presto ci ha lasciati
Gianni Pintus
anni 59
Devoti per sempre, moglie e igli.
– Torino, 24 novembre 2014
O.F. Antares - tel. 011.7790163
E’ mancata
Savina Zanellato
ved. Pagliano
Funerali giovedì 27 ore 11 parrocchia
S. Alfonso di corso Tassoni in Torino. S.
Rosario mercoledì 26 ore 17,30 nella
stessa parrocchia.
– Torino, 26 novembre 2014
Tra la folla
Le due donne,
neanche
vent’anni,
si sono fatte
esplodere
a pochi
minuti
di distanza
nel mercato
di Maiduguri,
nello Stato
del Borno
«un uomo che difende qualunque dittatore lo paghi». Una petizione online firmata da 85,000
persone chiede la revoca dell’onorificenza.
A peggiorare le cose per Save The Children c’è il fatto che
due persone vicine all’ex premier occupano posizioni di rilievo nel ramo britannico del
gruppo: Justin Forsyth, che di
Blair è stato consigliere, e Jonathan Powell, suo ex capo di gabinetto. Il gruppo si difende sottolineando che il premio è stato
conferito dalla branca americana in assoluta indipendenza. È
un riconoscimento, spiegano, al
lavoro di Blair come Primo Mi-
Alessandro e Giuseppe Gilardi partecipano al dolore di Antonio per la perdita della sorella
Luisella Giraudo
– Torino, 25 novembre 2014
Ciao
Daniele Rosa
Sabrina, Davide, Federica, Massimiliano, Lorenzo e Luigi.
– Torino, 26 novembre 2014
AnniverSAri
2011
E’ mancato
Luigi Tempera
musicista
anni 49
Lo annunciano la moglie Claudia, il
iglio Alessio con Valentina, la nipotina Aurora, fratello, sorelle. S. Rosario
mercoledì 26 ore 18 parrocchia SS.
Nome di Maria, via Guido Reni 96/14.
Funerali giovedì 27 ore 9,30 stessa
parrocchia.
– Torino, 25 novembre 2014
O.F. Sola - Nichelino
Adalberto Chiesa
Immutato dolore, profondo rimpianto.
1994
Il Presidente, il Vice Presidente, il Consiglio di Amministrazione, i Dirigenti,
i Quadri e tutto il personale di Coop
Liguria partecipano al grande dolore
dei familiari, dei Cooperatori italiani e
dei collaboratori di ieri e di oggi per la
prematura scomparsa ed improvvisa
perdita di
Marcello Balestrero
valente Dirigente cooperativo, appassionato innovatore, lavoratore instancabile, tenace promotore e costruttore
dell’unità del movimento cooperativo,
dotato di una straordinaria sensibilità
umana e di un grande rigore intellettuale, morale e professionale. L’estremo saluto mercoledì 26 novembre,
alle ore 12, presso la sede del Consorzio tra le Cooperative di Consumatori
del nord ovest, per il quale ha speso
tanti fra i migliori anni della sua lunga
e brillante esperienza professionale ed
umana, che lo hanno meritatamente
portato ino ad assumere uno dei più
importanti e delicati incarichi nel Sistema Coop nazionale con la Vicepresidenza di Coop Italia.
– Arenzano, 26 novembre 2014
2014
GrAnD’UFFiCiALe
Avellino Follo
Venti lunghi anni senza di te, senza la
tua presenza, la tua voce ed i tuoi consigli. Resta sempre vicino a noi anche
da lassù. Ciao papà!
2012
Rina e Silvana Morando si uniscono al
dolore della famiglia.
2014
2014
Nunziata Lorella Mecca
Ti vogliamo bene. Michele, Pierluigi
Alessandra, Giulia.
2011
2014
Lorenzo Scaraiotti
Ciao papà, ciao nonno, ciao Lurens.
nistro, in particolare per quando si è impegnato ad alleviare il
debito dei paesi africani al G8 di
Gleneagles nel 2005.
Blair attraverso un portavoce ha dichiarato di essere onorato per il premio. Ma l’ex primo ministro, un tempo popolare nel paese e non solo, sa di essere diventato un personaggio
inviso a molti. L’aver trascinato
il paese nella guerra in Iraq ha
indelebilmente segnato la sua
eredità politica, e consulenze
assai redditizie in alcuni paesi
con diritti umani a dir poco
dubbi, come il Kazakhstan, non
hanno giovato alla sua reputazione.
GLI 007: FORSE SONO LE STUDENTESSE RAPITE
Nigeria, donne kamikaze
fanno 45 morti al mercato
ENRICO CAPORALE
Due esplosioni, a distanza di
pochi minuti. Nella Giornata
internazionale contro la violenza sulle donne, Boko Haram, gruppo terroristico che
dal 2002 si batte per instaurare la sharia nel nord del più ricco e popoloso Paese dell’Africa, la Nigeria, sceglie due donne kamikaze per seminare il
terrore nella città di Maiduguri, capitale dello Stato del Borno. Una prima donna si è fatta
saltare in aria intorno alle 11
del mattino (ora locale) azionando una bomba nascosta in
un risciò nei pressi di un mercato: almeno tre i morti. Poi,
quando la folla si è accalcata
intorno alle vittime, una seconda kamikaze ha provocato
la strage: altri 42 morti. «Teneva l’esplosivo sotto il jihab (il
velo islamico) - racconta uno
dei commercianti della zona -.
Sembrava un bebè e invece era
una bomba».
Non è la prima volta che gli
islamisti di Boko Haram - che
il 14 aprile scorso hanno fatto irruzione in un istituto femminile
di Chibok, sempre nello Stato
del Borno, sequestrando almeno 270 adolescenti tra 15 e 18
anni - si servono di donne. Da
giugno almeno una decina di ragazze si sono fatte esplodere in
mercati affollati, davanti a
scuole o chiese. E ora fonti di intelligence affermano che tra le
kamikaze potrebbero esserci
alcune delle studentesse di Chibok. L’età media delle «vedove
nere», infatti, è molto bassa. Le
due che hanno attaccato ieri a
Maiduguri avevano meno di 20
anni e a luglio la polizia ha arrestato una bimba di 10 anni imbottita di esplosivo. In estate i
sequestri delle studentesse
hanno sollevato indignazione a
livello mondiale, poi l’attenzione si è spenta. La regione non
sembra tra le priorità dell’Occidente. Il motivo? Boko Haram,
notava già mesi fa Foreign Policy, a differenza degli Shaabab
somali o di al Qaeda nel Maghreb, non attacca postazioni
occidentali, ma solo locali.
LA CRISI IN UCRAINA
Mistral ai russi
La Francia
sospende
la consegna
La Francia ha rinviato «fino a
nuovo ordine» la consegna
della prima nave da guerra
Mistral alla Russia: è quanto
riferisce l’Eliseo, secondo cui
l’attuale situazione in Ucraina
«ancora non permette» la
consegna delle due imbarcazioni militari commissionate
da Mosca. Lo spinoso dossier
dei due portaelicotteri Mistral che la Francia deve consegnare alla Russia non sembra essere destinato a un’immediata risoluzione. «Il presidente della Repubblica considera che l’attuale situazione
nell’est dell’Ucraina non permette ancora la consegna del
primo Bpc. Ritiene dunque
opportuno rinviare, fino a
nuovo ordine, l’esame della richiesta di autorizzazione necessaria all’esportazione del
primo Bpc».
Da parte sua, Mosca ha replicato a stretto giro di posta
sottolineando che «per il momento» non intende ricorrere
in tribunale. Secondo il contratto di vendita firmato da
Parigi per un totale di 1,2 miliardi di euro, il primo Mistral,
Vladivostok, doveva essere
consegnato alla Russia ad ottobre. Per Mosca, il secondo
portaelicotteri, «Sebastopoli», la cui consegna è normalmente prevista a fine 2015, dovrebbe essere messo in acqua
a metà novembre.
KENZO TRIBOUILLARD/AFP
Lo scooter usato dai due malviventi dopo il furto
DUE ORE DI PANICO NELLA CAPITALE FRANCESE
Parigi, rapinano Cartier
armati di kalashnikov
Due ore di panico ieri pomeriggio a Parigi, in Francia,
dove due malviventi hanno
preso in ostaggio una donna
in un salone di parrucchiere
dopo una rapina in una gioielleria di Cartier, a due passi
dagli Champs Elysees. I rapinatori hanno minacciato con
le armi i dipendenti della gioielleria mentre facevano man
bassa di preziosi. Poi, quando è arrivata la polizia, c’è
stato uno scontro a fuoco e i
malviventi si sono dati alla
fuga usando una prima donna come scudo umano. Un testimone che li ha visti uscire
dalla gioielleria di rue Francois I li ha descritti come uomini «con il volto coperto da
un passamontagna e armati
di kalashnikov». Dopo aver rilasciato la donna presa nella
gioielleria, i due rapinatori sono fuggiti in scooter per il centro di Parigi, inseguiti dagli
agenti. A questo punto c’è stato un nuovo scambio di colpi
d’arma da fuoco e lo scooter è
caduto a terra. Allora i banditi
sono fuggiti a piedi verso un
negozio di parrucchiere, nel
XVI arrondissement, vicino
alla stazione della metropolitana Pasteur, dove hanno preso in ostaggio un’altra donna.
Tracce di sangue vicino allo
scooter indicavano però che
uno dei due era rimasto ferito.
In serata la resa: i rapinatori si
sono consegnati alla polizia e
la donna è stata rilasciata incolume.
[E. ST.]
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
La storia
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
A
cinque mesi dalla
proclamazione, il
Califfato di Abu
Bakr al-Baghdadi
vanta due colonie e
ne reclama altrettante: il merito
è di uno degli uomini che furono
più vicini a Osama bin Laden.
Gli jihadisti egiziani
Forte del prestigio che gli viene dall’essere stato a fianco di
Estero .15
Il dominio da Algeri al Pakistan
Così il Califfo crea le sue colonie
In Libia e Sinai i miliziani hanno già giurato fedeltà alla bandiera dello Stato islamico
LE MIRE ESPANSIONISTICHE DELL’ISIS
ALGERIA
Algeri
Nel mirino del Califfo,
per future colonie
PAKISTAN
Zammar e l’11 settembre
Il personaggio in questione è
Mohammed Haydar Zammar,
siriano con cittadinanza tedesca, che ebbe un ruolo-chiave
nella preparazione degli attacchi dell’11 settembre 2001 contro
gli Stati Uniti perché fu lui a reclutare, ad Amburgo, il capo del
commando Mohammed Atta, i
futuri piloti Ziad Samir Jarrah e
Marwan al-Shehhi, ed anche il
coordinatore Ramzi Binalshibh.
Catturato in Marocco alla fine
del2001etrasferitonel2002con
una «rendition» americana in
Siria, Zammar venne condannato a morte da Bashar Assad e
imprigionato nel penitenziario
di Aleppo ma nel 2013 il regime
siriano ha accettato di liberarlo
nell’ambito di uno scambio di
prigionieri con i ribelli islamici.
LasceltadiZammarèstatadi
rifugiarsi a Raqqa, la capitale
dello Stato Islamico (Isis) che alBaghdadi ha proclamato Califfato lo scorso 29 giugno, trasformandosi in uno dei suoi consiglieri più stretti. In particolare,
al-Baghdadiglihaaffidatoilcompito di occuparsi delle «colonie»
dello Stato Islamico ovvero dei
territori lontani dall’area SiriaIraq dove operano gruppi jihadisti che possono unirsi a Raqqa.
.
EGITTO
Sinai
Prima colonia
creata dal Califfo
LIBIA
Derna
Seconda
colonia
creata
dal Califfo
BANARAS KHAN/AFP
Una scritta su un muro a Quetta, in Pakistan, di sostegno all’Isis
Bin Laden e dalla credibilità legata all’11 settembre, Zammar
ha scelto come prima tappa il
Sinai dove ha incontrato le cellule jihadiste di «Ansar Bayt alMaqqdis» ottenendo una formale adesione al Califfato, e
sempre lui si è recato a Derna,
in Libia, siglando con il leader
jihadista locale Abu al-Baraa elAzdi l’accordo che ha portato la
città ad annunciare l’entrata
nello Stato Islamico.
Al-Baghdadi ha fatto riferimento ai successi di Zammar,
in maniera implicita, nell’audio
registrato per smentire la morte in un attacco Usa, enume-
rando i Paesi da dove ha ricevuto «attestati di solidarietà».
Arruolare Belmokhtar
Fra questi ha incluso anche l’Algeria perché si tratta della nuova,
e non facile, missione dell’ex reclutatore di Al Qaeda. Il gruppo
algerino «Soldati del Califfato» in
settembre ha sequestrato e ucciso l’ostaggio francese Herve
Gourdel per dimostrare la fedeltà ad al-Baghdadi e Zammar è
partito proprio dal capo di questo
gruppo, Khaled Abu Suleiman,
per riuscire a contattare il vero
obiettivo della sua missione: Mokhtar Belmokhtar ovvero l’im-
Centimetri
LA STAMPA
RAQQA
Quartier
generale
e capitale
del Califfato
DAMASCO
prendibile e feroce leader di «Al
Qaeda nel Maghreb Islamico»
che nel gennaio 2013 uccise oltre
40 stranieri nell’assalto all’impianto energetico di In Amenas.
Dato più volte per morto da Usa,
Francia e Mali, Belmokhar è fra i
cinque terroristi più ricercati
d’Africa e Zammar lo sta cercando per offrirgli qualcosa che solo
uno Stato può garantire: casa, lavoro e uno stipendio in dollari
(con molti zeri) in una delle più
lussuose abitazioni di Raqqa.
I tentacoli in Asia
La tappa seguente di Zammar
dovrebbe essere in Pakistan per
far nascere la nuova «colonia»
locale grazie ai «Jundallah», tutti ex taleban, ed al gruppo antisciita «Lashkar-e-Jhangvi». Se
Zammar continuerà a raccogliere successi per lui si annuncia un ruolo di primo piano nell’organigramma del Califfato
anche se Bruce Riedel, ex capo
dell’antiterrorismo di Obama
ora in servizio come direttore
dell’Intelligence Project di
Brookings Institution, ritiene
che al-Baghdadi abbia ben altro
in mente per lui: fargli organizzare un attacco all’America capace di far impallidire il ricordo
del crollo delle Torri Gemelle.
INCHIESTA A LONDRA
Era su Facebook
il piano
per uccidere
il soldato Rigby
LONDRA
Ci sono stati errori da parte degli 007 britannici, ma non tali
da poter fermare i due estremisti che il 22 maggio 2013 si scagliarono contro il militare Lee
Rigby a Londra, uccidendolo a
colpi di machete al grido di «Allah Akbar». Resta il dubbio sulla possibilità di un livello di attenzione più alto se le autorità
avessero avuto accesso a contenuti Internet sui killer.
Sono queste in sintesi le conclusioni del rapporto di una
commissione parlamentare
presentato a Westminster ieri
dopo 18 mesi di indagini per fare chiarezza sui motivi per cui i
due giovani britannici di origine nigeriana (Michael Adebowale e Michael Adebolajo)
convertiti all’islam radicale siano riusciti a portare a termine
un tale attacco nel cuore di Londra nonostante fossero già sul
radar delle autorità. Secondo le
autorità infatti Rigby potrebbe
essere ancora vivo se solo una
compagnia Internet (non si fa il
nome ma la «Bbc» l’ha individuata in Facebook) avesse passato agli 007 inglesi le comunicazioni private fra gli assassini
e altri estremisti. Adebowale
aveva mandato infatti alcune
settimane prima del massacro
dei messaggi privati a dei contatti americani rivelando la sua
intenzione di uccidere un soldato. Messaggi cui gli 007 non
erano riusciti a prendere.
NELLE SCUOLE A POITIERS
Francia, manuali
anti-jihad
per individuare
studenti a rischio
PAOLO LEVI
PARIGI
Manuale anti-jihad nelle scuole di Poitiers, la città dalle cento chiese, resa celebre dalla
battaglia di Carlo Martello
contro gli invasori musulmani
nel 732 dopo Cristo. Rivelata
da «Mediapart.fr», la controversa guida del provveditorato agli studi di Poitiers - che fa
infuriare i social network e da
cui prende le distanze lo stesso governo di François Hollande - ha il deliberato obiettivo di aiutare presidi ed insegnanti ad individuare gli alunni che rischiano di voltarsi
verso il fondamentalismo islamico, in un contesto in cui
centinaia di giovani francesi
scelgono di partire in Siria per
arruolarsi nella Guerra Santa.
Nel documento di quattordici pagine, il provveditorato
elenca sette «segni esterni» di
radicalizzazione. A partire
dall’«abbigliamento musulmano», la «barba lunga non
tagliata», il «rifiuto di tatuarsi» o la «perdita di peso legata
a frequenti digiuni». Poco più
avanti, vengono poi illustrati
una serie di «comportamenti»
sospetti presentati come l’indizio di una possibile deriva
jihadista:
«Ripiegamento
identitario», «retorica politica», «esposizione selettiva ai
media (con preferenza per i siti web jihadisti)» e manifestazioni di «interesse per le origini dell’Islam».
Ma la parte considerata più
assurda è quella dedicata al
«modo» in cui i ragazzi passano alla causa fondamentalista. C’è il modello del «Lancillotto», alla «ricerca del sacrificio»; «Madre Teresa», che
parte «per ragioni umanitarie», il «Portatore d’acqua»,
alla «ricerca di appartenenza
a un gruppo», il «Gi», in cerca
«di scontro e di lotta» e infine
«Zeus», che intende dimostrare una «volontà di potenza». Questo documento rischia di «mettere i musulmani
all’indice», protesta l’Imam
della Moschea di Poitiers,
Boubaker El Hadj Amor. Mentre sui social network si solleva un coro di critiche contro
«cliché razzisti».
Già da domenica, il ministro dell’Istruzione, Najat
Vallaud-Belkacem, ha tentato di buttare acqua sul fuoco,
parlando di un’«iniziativa
isolata», un documento «senza dubbio migliorabile». Il
giorno successivo, il ministero dell’Istruzione ha tentato
di sedare una volta per tutte
le polemiche, spiegando che
il dispositivo per fermare la
radicalizzazione a scuola
«non può essere ridotto ad
alcune diapositive interpretate al di fuori dal loro contesto e di cui alcuni contenuti
appaiono inappropriati e
possono
legittimamente
scioccare». Mentre il collettivo francese contro l’islamofobia (Ccif ) denuncia un
«chiaro appello alla delazione» e chiede l’apertura di
un’indagine amministrativa.
16 .Cronache
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
«Non volevo
che partisse
ma ha vinto
il suo impegno»
39
gradi
La febbre del «paziente
Ebola n.1», scomparsa
lunedì, è tornata
a salire
4
15
minuti
L’arrivo
ITALIAN AIR FORCE/AP
ROMA, ALL’OSPEDALE SPALLANZANI VIETATO QUALSIASI CONTATTO CON IL PAZIENTE
Ebola,farmacosperimentaleperilmedico
Una task force di trenta sanitari si occupa solo di lui. Il bollettino: condizioni stabili
La moglie: «Sono
preoccupata,
ci parliamo soltanto
inviandoci sms»
laborante e autonomo». Ma la
febbre, scomparsa lunedì, è
tornata a salire fino a 39, associata a brividi di freddo, malessere generale e una fastidiosa congiuntivite all’occhio.
La signora Tina, sua moglie,
è preoccupata. «Mio marito ora
comunica con noi solo tramite
sms, non abbiamo ancora sentito la sua voce. E questo potrebbe significare che non sta bene», confida angosciata. I familiari al momento resteranno in
Sicilia, perché l’ospedale Spallanzani di Roma ha vietato qualsiasi contatto con il paziente.
I medici intanto hanno avviato i trattamenti, con tutto
l’armamentario farmaceutico
possibile. Compresi 5 farmaci
ancora in fase di sperimentazione, autorizzati a tambur
battente per l’occasione dall’Aifa, l’Agenzia ministeriale
del farmaco. I sanitari dell’ospedale non fanno nomi, ma
in cima alla lista delle terapie
utilizzate per Fabrizio ci sarebbe lo Zmapp, farmaco prodotto da una società americana di soli 9 dipendenti, costitu-
ito da proteine che si legano alle cellule infette favorendo la
reazione del sistema immunitario. Per crearlo si sono esposti alcuni topolini al virus di
Ebola, raccogliendo poi gli anticorpi che, iniettati nel paziente dovrebbero impedire
l’ingresso del virus in nuove
cellule, bloccando così il diffondersi dell’infezione.
Nella speranza che gli antidoti funzionino, in ospedale l’allerta resta massima. Intorno al
paziente si alternano al mo-
mento una trentina tra medici e
infermieri con una preparazione specifica per affrontare al
meglio l’emergenza. In caso di
sintomi i sanitari della task force devono immediatamente avvisare lo Spallanzani e sottoporsi a test in stato di isolamento. Ma finito il turno tornano a
casa, anche se non tratteranno
alcun altro paziente finché Fabrizio avrà bisogno di cure.
Fatto questo che ieri ha fatto
scattare la protesta dei Cobas
degli infermieri. «Già ieri erava-
La Commissione sanità del Senato: «Sentenza stravagante»
Vitalizioabimboautisticodopounvaccino,scoppialapolemica
1 «Una sentenza stravagan-
te, vorrei capire sulla base di
quale certezza scientifica sia
stata emanata. Sono relazioni
non dimostrate e alla fine il
messaggio che arriva all’opinione pubblica è l’idea che vaccinarsi faccia male. Grazie ai vaccini abbiamo invece debellato
tante malattie. Stiamo attenti».
Così Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato ha commentato
la sentenza del Tribunale del La-
voro di Milano che ha stabilito
che il ministero della Salute dovrà versare per tutta la vita un
assegno bimestrale a un bimbo
affetto da autismo a cui nel
2006 fu iniettato il vaccino esavalente InfanrixHexaSk. «Dal
punto di vista scientifico non
c’è un rapporto di causa-effetto
tra i vaccini e lo sviluppo di questa patologia», il commento del
professor Stefano Vicari, responsabile di neuropsichiatria
infantile dell’ospedale pediatri-
co Bambino Gesù. Per Nadia
Gatti, presidente del Coordinamento nazionale danneggiati
da vaccino (Condav) «è necessario aprire un Tavolo di lavoro
per chiarire i possibili effetti avversi dei vaccini e promuovere
test prevaccinali in grado di
identificare le categorie più a rischio di subirli, per dare informazioni chiare e permettere
una libertà di scelta consapevole. In Italia i danneggiati riconosciuti sono 700».
Un bambino di sette anni ha
raccontato ai suoi genitori di
essere stato picchiato più volte da alcuni compagni di classe per quasi un mese, dall’inizio di ottobre fino all’episodio
del 22 che lo ha fatto finire in
ospedale. Alla fine ha cambiato scuola. Sulla vicenda indagano i carabinieri coordinati
dalla procura di Bari. Agli atti
ci sono i referti medici dell’ospedale Giovanni XXIII di
Bari e la denuncia della famiglia. I genitori riferiscono le
aggressioni precedenti a quella del 22 ottobre raccontate
dal figlio, ma soprattutto ri-
Un dottore: «Molta
gente non è venuta
a visitare i degenti:
è la paura del contagio»
lizzato. Medici e infermieri sono comunque tranquilli e giudicano praticamente nullo il rischio di contagio. Più curiosità
che paura invece tra i pazienti.
Qualcuno chiede dov’è ricoverato il medico contagiato,
qualcun altro prova a informarsi sul suo stato di salute.
«Ma questa mattina - confida
un dottore - l’ospedale era semideserto rispetto al solito,
segno che molti hanno preferito tenersi alla larga». Già, il
virus della paura. Quello che
da noi può diventare più contagioso di Ebola.
Spara
e ammazza
la moglie
dopo una lite
Bambino di sette anni
picchiato dai compagni
cordano quel giorno. Uscito da
scuola il bambino ha raccontato
di essere stato picchiato in palestra fino a perdere i sensi.
Una compagna di classe, il giorno dopo, ha confermato al padre: «Eravamo spaventati perché era a terra addormentato e
non si svegliava più». A casa il
bambino lamentava mal di testa e nella notte si svegliava urlando e spalancando gli occhi
spaventato. La mattina dopo è
stato accompagnato prima all’ospedale di Mola di Bari e poi
al pronto soccorso del pediatrico barese, i medici hanno diagnosticato traumi multipli su
varie parti del corpo, ritenute
compatibili con le aggressioni.
mo costretti a turni massacranti di 14 e persino 17 ore al giorno,
così la situazione diventa insostenibile», lamenta Adriano De
Iuliis del Nursind. Una protesta
giudicata fuori luogo dal commissario straordinario dello
Spallanzani, Valerio Fabio Alberti, che nega problemi di organico e sottolinea lo spirito di
solidarietà e collaborazione di
tutti. A parte qualche sindaca-
BOLOGNA
BARI, AGGREDITO A SCUOLA PER QUASI UN MESE
BARI
GRAZIA LONGO
ROMA
Rosanna, suo fratello, medico, è il primo italiano colpito
dal virus Ebola. Non aveva
mai nutrito dubbi sul pericolo a cui si sarebbe esposto?
Il medico italiano colpito
da Ebola in Sierra Leone è
arrivato ieri all’aeroporto
militare Pratica di Mare
Niente emorragie, vomito,
diarrea e altri sintomi da stato avanzato della malattia, ma
ieri Fabrizio, il «paziente Ebola numero 1» non stava niente
bene. I medici che lo hanno accolto e visitato di prima mattina parlano con il freddo linguaggio dei bollettini medici,
che lo descrivono «vigile, col-
Rosanna
sorella del medico
Ottimismo e fiducia nella guarigione si confondono con ansia e paura, in un’altalena di
tensioni difficili da contenere.
E’ il tempo minimo
necessario per l’operazione
di vestizione
per chi entra in contatto
con il paziente
PAOLO RUSSO
ROMA
domande
a
BOLOGNA
«Io ero contraria alla sua partenza in Sierra Leone per
conto di Emergency. E glielo
avevo detto, gli avevo espresso le mie perplessità a causa
del pericolo di contagio. Ma
Fabrizio è fatto così: altruista
e generoso incarna tutti i valori tipici del medico. È partito, spinto dal desiderio di rendersi utile, di mettere la sua
professione al servizio dei più
bisognosi».
In Africa non c’era mai stato,
ma aveva mai lavorato in altri Paesi a rischio?
«Sì, in passato si era recato in
Kurdistan. Emergency rappresenta per lui, bravissimo
infettivologo, l’occasione per
aiutare le popolazioni che soffrono di più negli angoli più
problematici del mondo».
Lei ora pensa di raggiungere
Roma, nonostante l’isolamento sanitario?
«No, non credo sia utile. Perché Fabrizio comunque non
può assolutamente essere avvicinato. E circolare in ospedale non sarebbe d’aiuto né a
lui, né a noi. Anche perché ribadiamo, sia io sia le sue figlie,
l’assoluta necessità di garantire nel modo più assoluto la
privacy. Mio fratello ha solo
bisogno di essere curato e di
guarire in una condizione di
tranquillità. La situazione è
già complessa e non abbiamo
bisogno di ulteriori pensieri».
Per l’esperienza in Sierra Leone aveva preso tre mesi di
aspettativa dall’ospedale di
Enna dov’è dirigente. Lo spirito di solidarietà prima di
tutto?
«Proprio così, io però ho sempre temuto che potesse non
essere protetto fino in fondo.
E pensare che sarebbe dovuto rientrare dopodomani...
Preghiamo Dio affinchè quest’incubo finisca presto e, soprattutto, bene».
Il Lotto
ConcorsoN.141-Martedì25novembre2014
Bari
26 22 89 41 90
Cagliari
44 10 38 4 39
Firenze
33 50 20 3 87
Genova
90 60 65 76 70
Milano
27 79 88 71 36
Napoli
7 17 66 87 79
Palermo
49 59 64 72 3
Roma
51 81 85 22 20
Torino
90 79 27 13 64
Venezia
19 81 65 28 17
Nazionale
54 79 87 23 9
SUPERENALOTTO
FABIO GUCCIONE
AFFIANCATO MENTRE SORVOLAVA L’AUSTRIA
Airbus Alitalia «scortato» da caccia tedeschi
1 Un Airbus 320 Alitalia, partito da Amsterdam lunedì alle 12,20, è
stato «scortato» da due caccia tedeschi per una ventina di minuti
mentre sorvolava l’Austria. Uno dei passeggeri che li ha fotografati,
Fabio Guccione: «Erano a 100 metri da noi: vedevo le facce dei piloti».
Ieri l’aeronautica tedesca ha spiegato che i caccia sono stati allertati
per un errore di trasmissione del codice di radiofrequenza.
Ha ucciso la moglie sparandole almeno un colpo di pistola, al termine di una discussione nella cucina dell’appartamento dove la coppia viveva, in periferia di Bologna. Il sospettato dell’omicidio è Luciano Zironi, 79 anni, la stessa età della moglie,
Bruna Belletti. I due hanno
una figlia. Non sembrano esserci dubbi sulla dinamica
del delitto. Sono intervenuti
gli agenti delle volanti della
Questura.
Combinazione vincente
17 36 62
numerojolly 68
67 70 87
superstar 6
MONTEPREMI 1.362.755,73 €
JACKPOT
11.201.475,03 €
Nessun 6
Nessun 5 +
Ai3 con punti5
68.137,79 €
Ai530 con punti4
389,64 €
Ai20804 con punti3
19,75 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
7 10 17 19 20 22 26 27 33 38
44 49 50 51 59 60 79 81 89 90
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Cronache .17
.
La vicenda
R
1
R
IL PRIMO
PROCESSO
2
Condanna per
disastro doloso
ambientale
R
IL PROCESSO
D’APPELLO
3
Condanna
confermata,
pena aumentata
LA SENTENZA
DELLA CASSAZIONE
Reato prescritto,
cancellati anche
i risarcimenti
Hanno Questo non è uno dei
detto tanti faldoni che mi
il caso
arrivano sul tavolo ma
una battaglia di civiltà
SILVANA MOSSANO
ROMA
Matteo Renzi
Presidente del Consiglio
a come è stato
possibile che lo
Stato non si sia
costituito parte civile nel
maxiprocesso Eternit? È stupito il premier Matteo Renzi
quando la delegazione di Casale Monferrato, a Palazzo
Chigi, gli racconta che, tra le
oltre seimila parti civili, c’erano famigliari di morti per mal
d’amianto, associazioni e sindacati, istituzioni dalla Regione in giù, ma lo Stato no. E, allora, la prima parola d’onore
guardando negli occhi «la»
Romana, mitica e indomita
presidente dell’associazione
che riunisce famigliari e vittime: «D’ora in poi lo Stato si costituirà nei processi ambientali in cui ha patito un danno».
A partire dal cosiddetto Eternit bis, che i pm torinesi Guariniello e Colace hanno già
pronto per 256 morti di mesotelioma.
M
LA BEFFA DELLE BONIFICHE
Cavagnolo ha i soldi
ma non riesce a spenderli
per il patto di stabilità
L’agenda dei casalesi, partiti ieri all’alba per la capitale,
era fittissima. Il sindaco Titti
Palazzetti, i portavoce dell’Afeva Bruno Pesce e Nicola
Pondrano, la presidente Romana Blasotti Pavesi a rappresentare i famigliari delle
vittime e Giuseppe Manfredi,
malato di mesotelioma, sono
andati a chiedere ai vertici
delle istituzioni una «compensazione» per un doppio
torto subito: uno causato dalla contaminazione di fibra
d’amianto criminosa, devastante e mortale, l’altro derivante dall’impunità che la
spazzola della prescrizione
ha di fatto garantito a chi
quel disastro l’ha causato.
Qual è la compensazione
chiesta dal sindaco Palazzetti? Una sessantina di milioni,
56 per la precisione: quel che
serve per togliere tutti i tetti
Con la massima
celerità si legiferi
su prescrizione
e reati ambientali
A Palazzo
Chigi
Il premier
Matteo Renzi
con la delegazione arrivata
da Casale
Monferrato,
tra cui la
signora Romana Blasotti, simbolo
della lotta
contro
l’Eternit
Pietro Grasso
Presidente del Senato
Mi auguro che
i casalesi tornino a casa
con la consapevolezza
che lo Stato c’è
Laura Boldrini
Presidente della Camera
FLICKR/PALAZZO CHIGI
Eternit, l’impegno di Renzi
“Parte civile nel processo bis”
Il premier riceve i parenti delle vittime. Il sindaco di Casale chiede 56 milioni
6000
2,1
256
parti civili
milioni
morti
Quelle che si erano
costituite nel primo
processo, in cui lo Stato
era assente
I metri quadri di coperture
di amianto
censiti a Casale
Monferrato
Sono i casi sui quali
il pm Raffaele Guariniello
ha imbastito
la seconda indagine
d’eternit e il polverino che ancora restano a Casale e dintorni.
Beninteso, Casale Monferrato è
la città più bonificata d’Italia,
non c’è più un solo edificio pubblico con tetti d’amianto ed è
stato rimosso da molte proprietà private. Però, dal censimento
più recente, aggiornato a un paio di settimane fa, viene fuori
che ci sono 900 mila nuovi metri quadrati di coperture in ag-
giunta al milione e 200 mila metri quadrati di cui già si sapeva
e per metà già eliminati. Perciò,
servono quei soldi (43 milioni)
come contributi ai cittadini, più
13 per il recupero ambientale
del sito della vecchia discarica e
la gestione di quella nuova, così
da arrivare al 2020.
Ma non basta avere i soldi:
occorre che si possano spendere, svincolati dal patto di stabilità non solo per il 2015, come
già concesso, ma pure per gli
anni a venire. Altrettanto vale
per Cavagnolo, il Comune torinese che, diversamente da Casale, aveva accettato l’«offerta»
di 2 milioni dall’imputato svizzero in cambio dell’uscita dal
maxiprocesso come parte civile. Il sindaco attuale Mario Corsato (che non c’entra con quel
patto) ha spiegato che i soldi sono stati sì incassati, ma non si
riesce a spenderli. Bella beffa.
I casalesi hanno anche incontrato il presidente del Senato
Grasso e il presidente della Camera Boldrini, con i vertici delle Commissioni Lavoro, Giustizia, Ambiente. Si sono sentiti
promettere che, entro gennaio,
sarà licenziato da Palazzo Madama il decreto legge sui reati
ambientali. Tappa intermedia
con il sindaco di Roma Marino e
incontro finale al Csm.
Renzi ha garantito che, in un
paio di settimane, i casalesi sapranno quali delle loro richieste
potranno essere accolte e quali
no. «Bene - ha detto la Romana
-, ma si ricordi: noi non vogliamo promesse, siamo qui per i
fatti». Ci si provi a contraddirla!
VIBO VALENTIA, LE FORMULE TROVATE DURANTE UN BLITZ CHE HA PORTATO A SEI ARRESTI
In un block notes i riti della ’ndrangheta
Scoperta anche
una cerimonia
per «benedire»
i luoghi di riunione
GAETANO MAZZUCA
VIBO VALENTIA
«Con bastone d’oro e pomello
d’argento stella mattutina che
forma a ciampa di cavallo società criminale e di ‘ndrina è
formata». Con queste parole
gli uomini di ‘ndrangheta iniziano i loro summit. Un rito
fatto di preghiere ai santi e
immagini sacre bruciate. Formule da imparare a memoria
che i carabinieri di Vibo Va-
lentia hanno rinvenuto nascoste tra le scatole di scarpe di
uno dei più noti negozi di abbigliamento della cittadina. Il rinvenimento è avvenuto nell’ambito dell’operazione “Insomnia”, coordinata dalla Dda di
Catanzaro, che ha portato al
fermo di sei persone accusate di
usura ed estorsioni aggravate
dalle modalità mafiose. La vittima, un commerciante ora sottoposto al programma di protezione, dal 2010 era finito nelle
mani dei suoi aguzzini, continuamente minacciato: «Se ti
vedo ti scasso la pancia», «Onorare gli impegni altrimenti qui
diventa come il giorno dei morti». Gente che voleva rintracciare l’imprenditore cercando di
adescare il figlio di 10 anni su
Facebook. Per farlo avevano deciso di creare un profilo falso di
una ragazzina e chiedere l’amicizia al minorenne. Ieri mattina
il blitz con il rinvenimento di
una serie di fogli da block notes
su cui erano riportate le fasi
dell’affiliazione.
La “cerimonia” inizia con la
benedizione del locale che ospita la riunione: «A nome dei nostri antenati i tre cavalieri Osso,
Mastrosso e Carcagnosso battezzo questo locale… da ora in
poi lo riconosco per un luogo sacrosanto e inviolabile dove si
battezzano i picciotti, giovani
d’onore e camorristi. Con parole di omertà è battezzata località». Poi gli affiliati possono formare “società” ossia iniziare la
riunione: «A nome dell’arcan-
gelo Gabriele e Santa Elisabetta circolo di società è formato,
ciò che si dice in questo circolo
qua si dice e qua rimane». Tra i
pizzini anche quelli per l’ingresso di un nuovo affiliato e per la
consegna delle “doti”. Il “picciotto” deve subito imparare la
prima regola, l’omertà: «Giuro
su questo pugnale e su questa
tomba larga e profonda al livello del mare dove nessuno la potrà scoprire». Il rito che consacra lo “sgarrista” prevede che
gli affiliati ripetano la formula
«a nome di Minofrio, Mismizzu
e Misgarru che hanno tagliato
la testa a San Michele Arcangelo», in quel momento a un’immagine del santo viene strappata la testa e poi bruciata fra le
mani del “battezzato”.
Una delle pagine di block notes nascoste tra scatole di scarpe
123456278 AB C5D21E32 AF LA STAMPA LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
L’Antica
Roma
dell’estate
di Fausto
Puglisi
scalda
l’inverno
ROSELINA SALEMI
MILANO
o voglio! Ci hanno
abituati a non aver
pazienza. L’acquisto è sempre d’impulso, perciò se passa l’attimo fuggente, addio. Devono averla pensata così alcuni
stilisti e i loro astuti uffici
marketing che hanno graziosamente saltato la ritualità
delle stagioni (le mezze, tanto
non ci sono più). Perché, se
l’hai vista in sfilata e ti è piaciuta non devi poter ordinare la
mantella dell’autunno-inverno
già in febbraio o la borsa della
primavera-estate in settembre? Le buone idee sono semplici. In un mondo che consuma le mode sempre più in fretta è inutile aspettare. Chiamatelo «instant shopping». La
spiegazione è facile: i social
network hanno reso tutto veloce. Le foto (e i desideri) si nutrono e crescono online. La
moda deve accelerare.
L
Il più divertente è stato Moschino. Lo scorso febbraio, dieci
pezzi della collezione di Jeremy
Scott «Fast-food generation»
(notevoli la maglietta con una
M gigantesca simil- McDonald,
lo zaino in pelle e nylon stampato e la cover per iPhone «French Fry Case», che riproduce
una porzione take-away di patatine fritte) sono arrivati in negozio il giorno dopo la sfilata.
Sold out in 72 ore. A settembre,
la capsule collection ispirata alla Barbie, famosa quanto criticata bambola bionda - maglie,
chiodo, borsetta, zaino, tutto
rosa – è stata presa d’assalto alla Rinascente e sul sito. http://
www.moschino.com/special/
capsulecollection15. Le foto
bonbon dell’ormai famosa blogger Chiara Ferragni hanno fatto da moltiplicatore. Accessorio più richiesto: la cover a forma di specchio. Un tocco di rosa
non è certo vietato, anche se
fuori nevica.
L’estate arriva d’inverno
Donatella Versace ha avuto
un’idea facile e rivoluzionaria.
Dopo la sfilata primaveraestate 2015 di Versus a New
York, (trasmessa in streaming
su www.versusversace.com) è
stato possibile acquistare una
selezione di modelli online e in
esclusivi punti vendita. Anthony Vaccarello ha mandato
in passerella moda maschile e
femminile insieme, tutto molto
rock. Per lei, abiti neri, corti,
piercing e anelli a forma di testa di leone, pepli lunghi e
drappeggiati di nappa. Per lui,
maglie di pelle ritagliate a ottagono, T-shirt, felpe e blouson
con stampe.
Visti e presi
Nella vagabonda contemporaneità basta spostarsi per trovare la stagione adatta. L’ha capito Modaoperandi.com che offre
un trunkshow dove si compra
oggi (consegne anche in una
settimana) la moda dell’anno
prossimo. L’ha capito LuisaViaRoma, storico negozio fiorentino: con il progetto #LVR1ST si
entra nell’estate direttamente
dalla piattaforma e-commerce.
In esclusiva una T-shirt di Fausto Puglisi con dietro la scritta
«Suburbia Gladiator»: per le
fan di Spartacus?
Colpa delle blogger
All’inizio, poche fortunate celebrità potevano sfoggiare una
borsa in anteprima. Anna Wintour indossava le scarpe della
collezione liberty di Prada proprio nei giorni in cui sfilavano.
Qualche attrice particolarmente fashion victim (Gwy-
1 L’idea è stata di Davide
L’abito
di Versus
si poteva
comprare
durante
la sfilata
Fast e chic
Società .19
L’app
Cheregalivuoi?
La T-shirt
il caso
.
Bertarini. La sua ragazza desiderava una borsa, la Neverfull di Louis Vuitton, ma
lui non lo sapeva. Forse in
quel momento è stato piantato il seme di Regalister,
nuova app sviluppata dall’incubatore di imprese I3P
collegato al Politecnico di
Torino. Regalister permette
di caricare fotografie e caratteristiche dei doni che
vorremmo ricevere: modello, brand, nome del negozio,
taglia, dimensione. Le informazioni vengono condivise
sul profilo Facebook e la geolocalizzazione indica dove
trovare il regalo. Disponibile
sia per iPhone sia per Android e Windows Phone, Regalister è diversa dalle altre
app usate per fare shopping
tramite smartphone ( le più
conosciute sono Wish, Fancy e Wanelo) perchè offre la
possibilità di caricare le proprie foto e non rimanda a un
sito di ecommerce. E’ un servizio che accorcia i tempi
della ricerca ed evita regali
sbagliati. Non è poco. [R.S.]
Il sito
Modaoperandi.com è il sito
che per primo
ha lanciato
l’ecommerce
subito dopo
le sfilate.
Qui un capo
di The New
Guard
La mantella
Quella
di Burberry
indossata
da Cara Delevingne è stata
uno dei capi
più venduti
Potere del web
A destra, Chiara Ferragni
(copiatissima nello stile
dalle teenagers modaiole)
sfoggia la collezione Think
Pink di Moschino (foto
grande) della primavera
estate, online e nei negozi
il giorno dopo la sfilata
Per gli impazienti della moda
la prossima stagione è già online
Fino a poco tempo fa solo qualche attrice poteva sfoggiare capi in anteprima
Ora con blogger e “it girls” decolla lo shopping immediato: dalla passerella all’armadio
Come non sbagliare taglia
1 Xyze è un’azienda italiana
che ha inventato il metro digitale, per non sbagliare mai più
la taglia quando si acquistano
abiti online. Si chiama On e con
pochi gesti aiuta a misurare la
propria taglia a casa, creare un
account e fare acquisti in tranquillità. Funziona con un piccolo apparecchio che si collega a
un’app su iPad e iPhone, dove
un video spiega passo dopo
passo come prendere le misu-
re. Il prodotto è pensato anche
per i commercianti, con l’obiettivo di far arrivare On su quanti
più store digitali possibile.
neth Paltrow, Cate Blanchett) o
creature uniche come Charlotte
Casiraghi potevano anticipare
gli abiti da sera invernali o estivi.
Ma l’arrivo delle it-girl e delle
blogger ha cambiato tutto.
Quando postano una foto un
Instagram con «quella» clutch o
«quella» sciarpa, le loro followers
la reclamano immediatamente.
Burberry (il direttore creativo,
Christopher Bailey è geniale) è
stato tra i primi a cavalcare l’onda. Con il servizio «Runway Made to Order » cappotti e borse su
misura sono disponibili subito
dopo la sfilata ed è possibile aver-
li a nove settimane dall’ordine,
prima dei negozi. La copertamantella-poncho con le iniziali
grandi (vista su Sarah Jessica
Parker, Olivia Palermo, Cara Delevingne) ha provocato deliri. Ed
è andata esaurita, almeno quanto le fashioniste che aspiravano
ad accaparrarsela.
Stessa follia per la collezione
estiva: gli ordini sono stati raccolti entro il 29 settembre. Con
l’opzione «Buy Now» di Twitter
c’è chi ha comprato in tempo
reale addirittura gli smalti usati dalle modelle Burberry in
passerella. Il low cost si sta at-
trezzando: Topshop Unique e
House of Holland propongono
un assaggio del 2015 online e in
punti vendita selezionati.
Poi, una volta conquistato il
minidress con i fenicotteri, il
top, la borsina, bisognerà trovare l’occasione per metterli.
Certo è impensabile lasciarli
appesi nell’armadio per una
stagione intera. Last minute ai
Caraibi in bassa stagione? Mix
coraggiosi? (Mantella in lana e
cachemire sopra microtop e
sandali). Destagionalizzazione
totale? Da questo momento in
poi, tutto è possibile.
1
20 .Società
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
La storia
GUGLIELMO BUCCHERI
La passione Così la Federazione italiana
di atletica leggera intende creare
una community che condivida informazioni
La scienza L’obiettivo è rendere i runners
più consapevoli e attenti ai pericoli
che una pratica non intelligente può creare
Una card per il popolo che va di corsa
Gare, percorsi di allenamento, consigli di alimentazione, visite di controllo: sarà tutto nella Runcard
I
4
l mondo della corsa amatoriale si dà un ordine. O, meglio,
insegue un senso di appartemilioni
nenza mai conosciuto fino ad
Tanti sono
ora. Come? Una card, un sito
gli italiani
e un pool di esperti: l’idea di creare
che si mettono
una vera e propria community per
in moto
condividere una passione nasce nel
con regolarità
tempo e arriva al traguardo ora che
ma spesso
la Federazione italiana di atletica
improvvisando
leggera ha individuato il mezzo.
tempi e percorsi
L’Italia è un paese dove oltre
quattro milioni di persone si mette
in moto, quasi con regolarità e,
spesso, improvvisando percorsi,
tempi, tabelle, segreti. La carta della corsa, Runcard, prova a mettere
mila
ordine in tutto questo, dando al jogQuesto
ging fai da te punti di riferimento
il numero
qualificati. C’è l’esperto di alimendi tesserati
tazione, quello per la preparazione
che la
fisica o mentale da consultare. Ma
Federazione
ci sono anche, e soprattutto, i tracsi pone come
ciati dove sudare: da oggi parte la
obiettivo
nuova avventura che, entro il 2015,
per il 2015
dovrebbe creare una comunità di
almeno centomila tesserati, destinati ad aumentare negli anni.
Tutto è racchiuso in un sito e nelle intenzioni di una federazione di
atletica che si riconoscerà esclusivamente in questa unica communi- milione di euro
È la cifra che
ty. La card è aperta, l’iscrizione fala Federazione
cile: chi corre continuerà a farlo covorrebbe
me sempre, ma avrà una mappa
destinare
continua, ed aggiornata, dei peralle attività
corsi, delle gare in agenda (sarà
di base, per
possibile iscriversi alla corsa via
esempio i Giochi
web), dei luoghi dove sottoporsi alle
Studenteschi
visite di controllo specialistiche e
dove sottoscrivere un’assicurazione. La Runcard avrà un valore simbolico, certifica una comune passione e, nel tempo, si arricchirà
sempre più di particolari: all’inizio
del 2015, in cento parchi di cento
città verranno creati percorsi se- ca. E, poi, c’è l’aspetto della solidagnati da cartelli che indicano i me- rietà e dell’impegno per le scuole...»,
tri, i km, quando e perché fermarsi, fanno sapere gli ideatori del progetil tipo di allenamento da svolgere.
to. L’obiettivo della Fidal è arrivare a
L’atletica fissa un nuovo punto di 100 mila tesserati Runcard in pochi
partenza. Un
mesi anche per
modo per legare
GLI EVENTI destinare all’attiinsieme chi ama
di base (ad
In 100 parchi di 100 città vità
correre: il senso
esempio ai Giochi
si creeranno percorsi Studenteschi) un
di appartenenza
con indicati metri e soste milione di euro già
è la stella polare
di un mondo che
fra un anno, in atcorre, ma lo fa, spesso, senza rego- tesa che la community cresca.
le. «Questa card è un modo per riIl Coni applaude, la comunità
manere sempre informati, per rice- scientifica anche: l’alimentazione, gli
vere contenuti esclusivi, per sentir- aspetti relativi alla salute, i consigli
si parte di un gruppo virtuale nu- dei campioni, le informazioni sulle
meroso che, senza saperlo, fa atleti- gare sono aspetti che verranno valo-
«L’idea è buona:
spero che venga
portata avanti
con entusiasmo»
4
100
domande
a
Linus
Dj e runner
Linus, lei è un grande appassionato di corsa podistica e maratona,
avendo partecipato anche a quelle
di New York e Londra. Che effetto
potrà avere la Runcard nel mondo
amatoriale che corre?
«Penso che stiamo parlando di una
buona idea. L’intenzione di mettere ordine fra chi ama la corsa non
può che trovarmi favorevole: creare un senso di appartenenza è un
bel traguardo...».
1
Quali aspetti
della card ritiene più funzionali ai runners?
«L’attenzione alla salute viene
prima di tutto.
Anche se, ormai,
chi va a correre
t r o v a u n p o’
ovunque informazioni su che cosa
fare e non fare. Certo, questa card
aiuterà nella direzione di dare un
panorama più completo e scientifico ai problemi legati alla propria
sicurezza fisica».
EDGAR SU/REUTERS
rizzati con l’introduzione della carta
per chi ama correre.
Oggi, il via alla svolta. Per i prossimi tredici mesi spazio alle sottoscrizioni prima del bilancio iniziale. «La speranza è creare un comunità di runners più consapevole ed
attenta dei pericoli che una corsa
non intelligente può creare...», è lo
spirito della card.
La Federazione di atletica leggera
è pronta a scommettere su una novità che avrà il suo peso già nell’immediato: chi corre potrà farlo accompagnato dalla convinzione di misurarsi
con un alleato in più. Scienza e fatica,
tecnica e passione: il jogging va
avanti. Con ordine e conoscenze.
Come iscriversi
1 La Runcard potrà essere sotto-
scritta online tramite il portale, negli
stand promozionali presenti nei vari
eventi e nelle sedi dei Comitati Regionali della federazione atletica. Fra le
opportunità per chi decide di entrare
in possesso della carta c’è anche
quella di partecipare ad incontri con
atleti azzurri o ad allenamenti di
gruppo a Formia, centro tecnico federale. Il sito verrà suddiviso in due
sezioni: un’area pubblica e un’area riservata ai possessori della tessera che
porranno accedere a tutti i contenuti.
Cento parchi in cento città: cartelli
con distanze e consigli su come allenarsi. Una svolta?
«Gli amanti della corsa amatoriale
hanno, spesso, un proprio orologio
satellitare che gli indica il cammino da percorrere in ogni luogo. Ma
non sarà male entrare in un parco
e lasciarsi guidare dai cartelli:
questo, soprattutto, per chi comincia l’avventura e si avvicina al
nostro mondo...».
C’è un aspetto della novità che, invece, le lascia qualche dubbio?
«Spero soltanto che chi gestirà la
card lo faccia nel migliore dei modi. Spesso le grandi iniziative si
complicano proprio perché non
vengono, poi, portate avanti con lo
spirito iniziale...».
[G.BUC.]
21
SCIENZA&DEMOCRAZIA
FISICA
MEDICINA
TUTTOSCIENZE
Perché
la ricerca
ha bisogno
di filantropi
Scoperto
il bosone
inizia
un’altra storia
Addio
chemio
per il tumore
al polmone
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
GRIGNOLIO PAGINA 22
BECCARIA PAGINA 23
RIZZATO PAGINA 24
.
NUMERO 1629
A CURA DI:
GABRIELE BECCARIA
REDAZIONE:
CLAUDIA FERRERO
GIORDANO STABILE
tuttoscienze@lastampa.it
www.lastampa.it/tuttoscienze/
tutto
salute
SCIENZE
...
&
P
FRANCESCO VACCARINO
POLITECNICO DI TORINO
«L
a matematica
per me è
una disciplina visiva: amo i problemi che possono essere spiegati in modo
semplice attraverso le immagini. Tutto
questo mi ha
portato a correre avanti e
indietro tra varie discipline,
sempre in cerca della visione
che mi guidasse, per tornare
all’algebra e alla chiarezza delle sue strutture». Così si racconta Dennis Sullivan, professore alla
Stony Brook University e alla
City University of New York,
vincitore del Premio Balzan
2014 per la matematica: sostenitore, al di là dei dubbi
del senso comune, dell’«umanità della matematica» - come dice lui. Sullivan ha aperto - e l’ha raccontato venerdì
scorso all’Accademia dei Lincei di Roma - prospettive insospettate, in particolare in
due aree: la topologia e la teoria dei sistemi dinamici.
Parlando della topologia
algebrica - la disciplina che
studia la «forma» delle cose spiega: «Cerco strutture algebriche, vale a dire la grammatica e la sintassi che regolano le manipolazioni degli
enti che si manifestano attraverso l’intuizione topologica
e geometrica». Sullivan, infatti, ha fornito un contributo
essenziale alla «Hauptvermutung», la «congettura fondamentale» sui modi di
triangolare gli spazi, vale a
dire di approssimare oggetti
curvi mediante quelli che sono specie di poliedri.
Non solo. Ha ottenuto
una classificazione degli
spazi definiti «semplicemente connessi», cioè senza
buchi e «fatti» di un pezzo
solo. Ha anche sviluppato la
teoria dell’«omotopia razionale», un modo per analiz-
Studioso
di topologia
Dennis
Sullivan
è professore
alla Stony
Brook
University
e alla City
University
of New York
GETTY
“Siamo tutti baby matematici
ma poi è la scuola che ci rovina”
Dennis Sullivan, vincitore del Premio Balzan: vi racconto la mia via ai numeri
zare le deformazioni degli
spazi topologici che è considerato uno dei gioielli matematici del XX secolo.
Nella seconda parte della
carriera Sullivan ha trasformato la teoria dei sistemi dinamici, i modelli matematici in
grado di descrivere l’evoluzione nel tempo di un sistema di
enti, per esempio costituito da
masse soggette a specifiche
forze. Il risultato è l’«analisi
armonica applicata alla dinamica olomorfa», che usa lo studio dei segnali come sovrappo-
sizione di onde. «Si tratta - osserva - di smontare spazi complicati nei loro elementi atomici, in una specie di scarnificazione del problema, e di comprendere come questi stessi
elementi si combinino. Il passo
successivo consiste nell’includere gli errori di approssimazione in un modo controllabile:
l’esempio-base sono gli “sviluppi di Taylor”, con cui si approssima una funzione mediante dei polinomi».
Oggi Sullivan lavora sulla
teoria delle stringhe. «Si tratta
ancora una volta di comprendere la natura dello spazio grazie all’algebra: la “topologia
delle stringhe”, che ho introdotto con Moira Chas, formalizza alcune questioni molto
complesse di questa teoria fisica che interpreta la natura dell’Universo». E il prossimo passo è già in vista: lo sviluppo di
una teoria algebrica e topologica per l’analisi dei fluidi tridimensionali. «Anche in questo
caso il percorso parte dall’identificazione dei “mattoni”
del problema per costruire l’al-
gebra delle interazioni e approssimare così il comportamento dei fluidi».
Tutte realtà, queste, da super-specialisti. Eppure - osserva Sullivan - «la matematica è
un’attività
naturalmente
“umana”, tanto che i bambini,
prima ancora di andare a scuola, sono quasi tutti dei piccoli
matematici: sono incuriositi
dai numeri e dalle figure geometriche. Poi vanno a scuola e
imparano “qualcosa” che viene
chiamata matematica e che li
allontana dalla disciplina. Non
Tra bitume e balletti, sfida al ridicolo
MASSIMIANO BUCCHI
UNIVERSITÀ DI TRENTO
L’analisi
S
hane Bergin è un ricercatore con la passione per la
comunicazione, paziente
e fortunato. L’anno scorso ha
deciso di partecipare a quello
che è noto come uno dei più
lunghi esperimenti della storia.
L’esperimento, avviato 70 anni
fa al Trinity College di Dublino,
punta a definire la viscosità di
materiali come il bitume (due
milioni di volte il miele o 20 miliardi di volte più dell’acqua).
Nessuno era mai riuscito a
registrare il preciso istante in
cui la «goccia» di bitume effettivamente cade dopo essersi
formata con lentezza. Shane è
riuscito a filmare questo momento topico di un esperimento da Guinness dei primati; il
video ha conquistato numerose visualizzazioni su Youtube,
permettendo a Shane di illustrare ad un pubblico incuriosito alcuni contenuti scientifici
del proprio settore.
Bergin è il vincitore del premio europeo «Marie Curie»
per la comunicazione della
scienza, assegnato al «Muse»
di Trento nell’ambito di un
evento organizzato dal mini-
Creativo
Shane Bergin
ha vinto
il premio
Marie Curie per
la comunicazione
della scienza
stero dell’Istruzione e dalla
Provincia di Trento. Il premio
è un invito a riconoscere come
sia sempre più importante,
specialmente per le nuove generazioni di ricercatori, saper
comunicare al di là della cerchia degli specialisti e costruire un dialogo con la società.
Anche altri finalisti avevano
storie altrettanto interessanti,
soprattutto per capire come la
comunicazione con il pubblico
possa avere un impatto benefico sulle stesse attività di ricerca. Michel Destrade, per
esempio, si occupava di matematica applicata allo studio
dei materiali, finché non ha
avuto l’opportunità di trascorrere un periodo nella redazione del quotidiano «Irish Times». La necessità di spiegarsi
con esempi concreti l’ha portato a vedere il proprio lavoro
in modo completamente diverso, spingendolo a focalizzarsi
su un innovativo modo di guardare al cervello dal punto di vista dello studio dei materiali.
Lavorando con un team interdisciplinare di medici, ingegneri ed esperti forensi, ha
scoperto così che la consistenza della materia cerebrale è
più soffice del previsto, 10-20
giudico i maestri - dice -: hanno tanto da fare e cercano di
farlo al meglio. Penso, però,
che si dovrebbe trovare un modo nuovo per insegnare la matematica, rivolto agli esempi e
alla comprensione delle cose, e
non basato sul nozionismo. E
invece, oggi, è come se uno studiasse il manuale della playstation senza mai giocarci! La
matematica è così intrinsecamente umana e universale che,
forse, dovrebbe essere insegnata da appositi insegnanti:
come si fa per la musica».
volte meno resistente della gelatina alla pressione esterna.
Questo, secondo Destrade, è
uno dei motivi per cui i traumi
cranici sono così rischiosi.
Non sempre, tuttavia, i risultati dell’impegno comunicativo
sono altrettanto fruttuosi. A
volte la pressione per ottenere
visibilità rischia di far passare
in secondo piano i contenuti rispetto agli stessi formati comunicativi. Ispirati da un’imitazione spesso acritica di modelli come i «TED talks», proliferano i concorsi in cui si chiede ai ricercatori di presentare
in tre minuti l’essenza del proprio lavoro. Assai popolare, e
forse con un pizzico di autoironia in più, è il concorso «Balla
la tua tesi di dottorato».
CONTINUA A PAGINA 22
22 .TuttoScienze
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
l
P SCIENZE
Per le provette servono
tacchi alti e rossetto?
MASSIMIANO BUCCHI
SEGUE DA PAGINA 21
1 A sponsorizzarlo è nientemeno che l’«Ameri-
can Association for the Advancement of Science». Si tratta di interpretare con una coreografia il
contenuto della propria dissertazione. Il vincitore
dell’edizione 2014 è stato appena annunciato: la
biologa (e trapezista circense!) della University of
Georgia, Uma Nagendra, che ha «ballato» la propria tesi sul rapporto tra tornado e vegetazione.
Difficile dire se questa spettacolarizzazione della
Il video «Science: it’s a Girl Thing!»
scienza serva ad attrarre interesse da parte del
pubblico. Alcune sue espressioni appaiono, però,
quantomeno discutibili, soprattutto se finanziate con il denaro dei contribuenti. Cercate sul web
il video «Science it’s a Girl Thing!» («La scienza è
una cosa da ragazze»). È un concentrato di luoghi comuni, tra esibizioni di tacchi alti e rossetto: un gruppo di ragazze in stile Spice Girls
avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei funzionari
della Commissione Europea che l’hanno concepito, incoraggiare una maggiore presenza femminile negli studi scientifici. Il video, tuttavia, è
stato accantonato quasi subito in seguito alle
numerose proteste. Forse sarebbe stato meglio
utilizzare la stessa cifra per finanziare borse di
studio per giovani meritevoli.
Se la ricerca soffre
ecco il filantropo
che arriva in aiuto
Fondazioni e donazioni: il modello Usa fa scuola
“L’ossessione per le applicazioni è fuorviante”
Scienza
zione. Larry J. Ellison, patron
di Oracle, si è impegnato per
incentivare gli studi sull’inDemocrazia
vecchiamento, il cervello e le
cellule staminali, mentre Jeff
ANDREA GRIGNOLIO
Bezos di Amazon regala milioUNIVERSITÀ LA SAPIENZA
ni di dollari per le ricerche sul
cervello e sull’esplorazione
l punto di riferimento degli oceani. Sergey Brin (tra i
della filantropia mon- fondatori di Google) si è invediale è oggi la «Bill and ce concentrato sullo studio di
Melinda Gates Foun- terapie anti-Parkinson. Non a
dation». Con un fiume caso nel marzo scorso il «New
di dollari che ammonta a cir- York Times» aveva analizzato
ca a 10 miliardi questa fon- il ruolo sempre più determidazione, voluta dal creatore nate delle donazioni private
di Microsoft, ha deciso di so- per lo sviluppo della conostenere molti progetti per scenza scientifica in una fase
l’avanzamento della ricerca in cui gli investimenti pubblici
biomedica e della salute diminuiscono e tendono verso
pubblica. Bill Gates - e non la più rimunerativa ricerca
Steve Jobs - è il fuoriclasse applicata. Se lo Stato non ce la
fa a sostenere la ricerca di bache non sbaglia un colpo.
Certo, la notorietà resta se - ha dichiarato il presidente
dalla parte di Jobs, il padre di Barack Obama - è necessario
Apple, capace di incarnare che i privati partecipino semmiti più narrabili e più amati: pre più allo sforzo. Anche a
il visionario inascoltato che quello di arginare l’emergente
parte dal garage, il licenzia- dominio di Cina e India.
La scoperta europea del bomento da parte della società
che ha fondato, la rinascita e sone di Higgs è stata accolta
la malattia. «Siate affamati, dall’amministrazione amerisiate folli», era il suo motto. cana con una punta di orgoglio
Gates ha raggiunto le stesse ferito, lo stesso che deve aver
vette, senza incidenti di per- accompagnato l’accometaggio
corso, e anche se non l’ha mai di «Philae»: due esempi, quedetto il suo motto è l’opposto: sti, di ricerca pubblica di successo. D’altra
«Siate luciparte, già
di, siate getempo fa, la
nerosi».
rivista «NaJobs non
ture» era enaveva ritetrata nel dinuto di rebattito, metdistribuire
tendo
in
con fondaguardia da
zioni o dopossibili «efnazioni rilefetti omogevanti - con
neizzanti»
qualche
sulla ricerca,
m a rg i n a l e
dovuti a inveeccezione stimenti
la straorditroppo sensinaria ricbili alle «mochezza acde» e, quindi,
cumulata,
alla
secondo il
RUOLO: È PRESIDENTE legati
DELL’ASSOCIAZIONE «ALLEA» promozione
tipico cano(ALL EUROPEAN ACADEMIES) di pochi setne filantroIL SITO: WWW.ALLEA.ORG/PAGES/ALL/
pico ameri4/731.BGFUZZ1FTKC.HTML tori a scapito
cano. Meno
di tanti altri.
interessato all’estetica e al Oltreoceano, quindi, il dibattimarketing, la genialità di Ga- to sul sostegno dei privati alla
tes si scorge, invece, già dalle ricerca è sempre più vivo.
Anche da noi, però, l’attenaree biomediche su cui investe: vaccini e malattie infet- zione verso filantropia e donative trascurate e poi tuber- zioni sta cambiando. Se ne è
colosi, polio, malaria, infe- parlato venerdì scorso all’Aczioni del tratto enterico, Hiv, cademia dei Lincei durante
oltre allo sviluppo dell’agri- l’assegnazione dei Premi Balcoltura e alla nutrizione. Con zan 2014, la cui fondazione
uno sguardo speciale al- omonima è tra le più autorevoli al mondo nel sostegno al sal’Africa e ai poveri.
Negli Stati Uniti la Fonda- pere scientifico e umanistico.
zione Gates non è un’ecce- Nel suo intervento Günter
&
I
Günter
Stock
Fisiologo
Stock, presidente dell’associazione «Allea» (All European
Academies), ha prefigurato la
necessità di un futuro composito, in cui i finanziamenti pubblici dovranno essere prevalentemente orientati verso i
giovani e la ricerca applicata,
mentre quelli privati dovranno concentrarsi sugli scienziati «senior» e su ricerche teoriche prive di immediate ricadute applicative (la «curiosity
driven research»). Un intreccio fertile per combinare esigenze diverse, ma sempre più
connesse e necessarie.
Intanto, al di là di casi istituzionalizzati come quelli di Airc
e Telethon, che reggono quasi
da soli le spese per la ricerca
oncologica e le terapie genetiche, oggi in Italia si intravedono fenomeni incoraggianti. Se
è riconosciuta l’efficacia della
Fondazione Harvard-Armenise per il «rientro dei cervelli»
(se ne è parlato nei numeri
scorsi di «Tuttoscienze»), gli
esempi sono numerosi. A Milano, per esempio, grazie a un
lascito di 20 milioni, la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi ha creato un’eccellenza
come l’Istituto Nazionale di
Genetica Molecolare presso
IN ITALIA
Dalla Armenise
alla Cenci Bolognetti
tante iniziative vincenti
l’Ospedale Maggiore Ca’Granda. Il prossimo 3 dicembre,
poi, a Roma, si festeggerà il
50°anniversario dell’Istituto
Pasteur-Fondazione Cenci Bolognetti presso il Dipartimento di biologia molecolare dell’Università La Sapienza che
lo ospita. Nato a metà Anni 50
dal lascito della principessa
Beatrice Cenci Bolognetti, oggi il laboratorio finanzia con
un rigoroso processo di valutazione 60 progetti di ricerca
triennali, oltre a borse di studio per l’estero e di dottorato,
più una vasta attività di divulgazione scientifica.
Finora, però, questo slancio
di generosità a parte di cittadini illuminati è stato azzoppato da una fiscalità e da una
burocrazia penalizzanti. Basterebbe un piccolo intervento nell’imminente legge di stabilità e il governo, che così
spesso invoca semplificazioni
per lo sviluppo, potrebbe dare
un grande contributo alla ricerca. A costo zero.
7 - Continua
MARCUS DONNER /REUTERS
La «Bill and Melinda Gates Foundation»: un’icona della filantropia rivolta alla ricerca scientifica
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
«Trovati sulla cometa
i primi mattoni della vita»
LUIGI GRASSIA
Spazio
1 Il modulo Philae in questo momento è
l
P
congelato in un crepaccio buio, su una remota
cometa dal nome poco poetico (67P/Churyumov-Gerasimenko), in attesa che il corpo celeste, nella sua orbita, si avvicini alla luce e al calore del Sole e che questo risvegli anche Philae.
Nel frattempo gli scienziati a Terra valutano la
messe di dati scientifici che il modulo e la sonda
Rosetta sono riusciti trasmettere. La novità più
intrigante è la probabile scoperta di molecole
organiche. I ricercatori vanno cauti, ma uno degli enti spaziali coinvolti nel progetto, cioè
l’Agenzia spaziale tedesca, riferendosi ai dati
preliminari di uno degli strumenti a bordo di
Philae, ha fatto sapere che i primi mattoni della
vita sarebbero stati rintracciati sulla cometa,
anche se «l’identificazione e l’analisi delle molecole è ancora in corso».
L’identificazione di molecole organiche è una
delle maggiori aspettative dalla missione Rosetta, perché si ritiene che le comete abbiano
avuto un ruolo importante nella comparsa della vita sulla Terra : i componenti chimici delle future cellule si sarebbero formati nello spazio e
sarebbero precipitati negli oceani primordiali
usando le comete (nei passaggi periodici) come
La superficie ghiacciata della cometa
.
TuttoScienze .23
mezzi di trasporto. Le indiscrezioni dell’Agenzia spaziale tedesca sono autorevoli perché
proprio alla Germania è stato affidato l’esperimento «Cosac», che consiste nell’«annusare» e
analizzare i gas emessi dalla cometa.
Ma Philae regala anche altri risultati. Il suo braccio meccanico vibrante ha verificato che la cometa ha una superficie di 10-12 centimetri di
polveri che ricoprono il ghiaccio. La temperatura del suolo è di 170° sotto zero. I sensori sismici, elettrici e acustici confermano che la cometa
al momento non è attiva, ma, quando si avvicinerà al calore del Sole, ci si aspetta che si avviino
movimenti delle rocce e del ghiaccio: la speranza è che gli strumenti del modulo si risveglino e
possano documentare quel che succede.
“Il bosone non basta: c’è ancora
da scoprire il 95% dell’Universo”
FISICA/1
GABRIELE BECCARIA
metà della conferenza Riccardo
Barbieri, fisico
della
Scuola
Normale Superiore di Pisa, mostra quanto
di più vicino ci sia alla rappresentazione del Tutto.
Non è un disegno e non è un
grafico. È la «slide» di una
lunga equazione.
particelle stesse: dall’elettroÈ l’equazione che racchiu- ne, individuato nel 1897, fino al
de tutte le altre, in grado di bosone di Higgs, rilevato nel
spiegare il comportamento 2012 proprio al Cern. Ma nel
delle particelle, i «mattoni» mezzo galleggiano molti interdi cui l’Universo è fatto e con rogativi senza risposta.
cui si crea la realtà. «E’ un
«Ci sono delle ragioni fattuaquadrante della Natura, le li per cui la storia non è affatto
cui leggi si possono scrivere conclusa», ha spiegato Barbiein poche righe con precisio- ri. E queste hanno a che fare
ne assoluta»: la descrive co- con la «torta cosmica»: oggi gli
sì Barbieri, ricordando che studiosi che indagano l’Univeral Cern di
so ne vedono
Ginevra c’è
e capiscono
chi l’ha fatall’incirca il
ta orgoglio5%. Appena.
samente
Il resto è mastampare
teria oscura
sulla
ted energia
RUOLO: È PROFESSORE DI FISICA
shirt. Come
TEORICA ALLA SCUOLA NORMALE oscura. Un
SUPERIORE DI PISA 95% di realtà
un manifeRICERCHE: FISICA DELLE PARTICELLE
sto della poalternativa
tenza della
che - almeno
ricerca nel XXI secolo.
al momento - non rientra nelle
E allora si arriva al titolo armonie del Modello Standard.
della sua conferenza, orga- Ed è in questo oceano misterionizzata a Pisa il 12 novembre so che il bosone di Higgs si
scorso nell’ambito del pro- prende il suo ruolo di protagogramma «Virtual Immer- nista, quello che l’ha reso una
sions in Science»: «Dall’elet- star sui media del mondo da
trone al bosone di Higgs: una quando fu annunciata la prova
storia incompiuta?». Rispo- della sua esistenza, due anni fa.
sta. Sì. La storia è ancora
Lo si capisce quando si coaperta. Moltissimo lavoro mincia a descriverlo, seguendo
aspetta i fisici, mentre si la logica controintuitiva della
aspetta la riaccensione del- fisica dell’infinitamente piccol’acceleratore «Lhc». Da una lo. Ricordando come nel monparte c’è il Modello Stan- do sub-atomico particelle e ondard - la teoria che racchiu- de non siano distinguibili, Barde le particelle e le loro inte- bieri ha spiegato che il bosone
razioni - e dall’altra c’è la ca- di Higgs rappresenta «un camscata delle scoperte delle po», vale a dire «una zuppa,
A
La conferenza alla Normale di Pisa per la serie “Virtual immersions in science”
Dall’elettrone alla super-simmetria: perché la storia delle particelle è aperta
Riccardo
Barbieri
Fisico
estesa in ogni punto dello spazio e in ogni istante del tempo».
E il suo «condensato» - così lo
si definisce in gergo - dà origine
alla massa delle particelle. Il
bosone, quindi, è piccolo, piccolissimo, tanto da manifestarsi
con una certa riluttanza perfino nelle collisioni all’interno di
«Lhc», ma allo stesso tempo è
decisivo per tenere insieme il
cosmo nella sua vastità, stelle e
galassie comprese.
Il bosone di Higgs appare
quindi come la colla perfetta
per mettere in comunicazione
scale di grandezza opposte.
Peccato che «il rompicapo» come lo chiama Barbieri - resti, eccome. «Il valore di questo campo è stato definito nell’esperimento di “Lhc” . Ma, se
vogliamo capirlo, spingendoci
oltre il Modello Standard, dai
calcoli si ottiene un altro valore, decisamente più grande». Il
rompicapo va sotto il nome di
«Problema della naturalezza»
o «della gerarchia» e cerca di
spiegare - senza riuscirci - perché la forza gravitazionale sia
tanto insignificante nel mondo
microscopico rispetto alle forze elettriche. Insomma: «C’è
un evidente conflitto tra valori
misurati e valori calcolati». Altissimi nel primo caso, piccolissimi nel secondo caso. «Due
facce - osserva Barbieri - di
una stessa realtà».
A questo punto qual è la
strada da imboccare? «Lhc»
sta scaldando i suoi iper-tecnologici motori: 27 km di magneti
ad anello, che dal 2015 ospiteranno nuove collisioni di protoni. «Vedremo se scoprirà altre
particelle. Ogni volta che si au-
menta il regime di energia c’è
la possibilità di vedere cose
nuove. In produzione diretta».
Barbieri è uno dei fisici che lavora alla teoria della supersimmetria ed è questa una possibile risposta al rompicapo dei
valori troppo grandi e troppo
piccoli: se si trovassero altre
particelle, «speculari» a quelle
già note, ma decisamente più
pesanti, si potrebbe dire di
aver messo fine al mistero.
«Il meccanismo che ha nascosto fino a oggi le particelle
“super-simmetriche” potrebbe essere analogo a quello che
spiega un apparente paradosso: mentre nello spazio vuoto
le leggi fisiche prevedono che
non ci sia distinzione tra elettroni e neutrini, in presenza
del campo di Higgs la “simmetria” tra elettroni e neutrini
svanisce e di conseguenza i
primi e i secondi riprendono
una spiccata identità». Ridiventano particelle decisamente diverse. I primi molto comuni e i secondi molto elusivi.
Mezzo secolo dopo, nella
stessa sala della Normale dove
entrò per la prima volta, Barbieri ha tenuto la sua lezione,
spiegando che quando uno
scienziato si trova davanti a un
pubblico di non specialisti riemerge sempre una domanda,
quella finale: «A cosa serve
tutto questo?». E le risposte ha concluso - «sono due. La prima è classica: a molti followup, da Internet alla medicina.
Ma io preferisco la seconda:
Non lo so!». Poi dopo una pausa termina così: «E’ la curiosità per ciò che è superfluo a renderci pienamente umani».
“Anno 2015, viaggio
nella materia
all’alba del cosmo”
l
P
FISICA/2
ANTONIO LO CAMPO
un grande momento
per la fisica italiana:
mentre si festeggia la
nomina di Fabiola Gianotti a
direttore del Cern, torna a far
parlare di sé «Alice», uno degli esperimenti dell’acceleratore «Lhc». I leader storici del
test - tra cui l’attuale coordinatore Paolo Giubellino - sono
stati insigniti del premio «Lize Meitner» per la Fisica nucleare, assegnato dalla «Nuclear Physics Division» dell’European Physics Society.
È
Professor Giubellino, perché «Alice» è considerato
così importante?
«Ha realizzato un salto di qualità straordinario nella comprensione del comportamento
della materia nucleare a densità e temperature estreme».
Che cosa significa in pratica?
«Le ricerche ci portano informazioni essenziali sulle interazioni forti che governano l’Universo, aprendoci la porta su
due aspetti-chiave: come si genera dalla massa dei quark
quella delle particelle ordinarie, vale a dire di ciò che ci sta
intorno? E, quindi, com’era
l’Universo nei primi istanti dopo il Big Bang?».
Che cosa avete scoperto?
«Studiando collisioni tra nuclei di piombo a velocità
prossima a quella della luce e
raggiungendo temperature
«Atlas» è uno dei quattro grandi esperimenti condotti con l’acceleratore di particelle «Lhc» al Cern di Ginevra
Paolo
Giubellino
Fisico
RUOLO: È ALLA GUIDA
DELL’ESPERIMENTO «ALICE»
AL CERN DI GINEVRA
IL SITO: HTTP://HOME.WEB.CERN.CH/
di 3 mila miliardi di gradi,
siamo entrati nel vivo di un
programma che ha impiegato
mille ricercatori e ora iniziano ad arrivare i risultati. In
queste condizioni è possibile
osservare la materia primitiva, com’era prima che assumesse le caratteristiche che
presenta adesso, in particolare prima che i quark si riunissero a formare i protoni e i
neutroni e, da qui, i nuclei degli atomi».
Com’è questa materia?
«I quark e i gluoni, che in condizioni normali sono intrappolati nel nucleo, si “sciolgono” e
si liberano in una “zuppa”. Uno
dei modelli teorici che descrive il comportamento in questo
stato, chiamato “plasma di
quark e gluoni”, era stato de-
scritto per la prima volta proprio da due italiani, Giorgio
Parisi e Nicola Cabibbo».
E il futuro? Che cosa promette «Alice» per i prossimi anni?
«Nuovi e più importanti risultati. Da febbraio 2015 inizierà
la fase “Alice 2.0” che si prolungherà per il prossimo decennio. L’obiettivo è utilizzare come strumento per l’analisi del
plasma una sonda d’eccezione:
i quark pesanti, noti come
“charm” e “beauty”. Hanno
una massa così grande che
possono essere prodotti solo
nei primissimi momenti delle
collisioni, quando sono più violente. Si può così disporre di
un “tracciante”, che si muove
nel plasma e si combina con altri quark per formare le particelle finali. Potremo quindi
studiare direttamente la struttura dell’intero sistema. “Alice”, ma anche “Atlas” e “Cms”
si preparano attraverso una
serie di migliorie agli apparati
sperimentali».
Il vostro obiettivo finale?
«Conoscere in modo dettagliato com’era davvero la struttura dell’Universo nella fase iniziale del Big Bang».
24 .TuttoScienze
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
l
P MEDICINA
Dieci bambini obesi che faranno storia
«Li salviamo con un palloncino indistruttibile»
DANIELE BANFI
1 Dieci casi destinati a fare storia. Per la pri-
ma volta al mondo sono stati impiantati nello
stomaco di alcuni bambini fortemente obesi
dei dispositivi intragastrici - una variante del
noto «palloncino» - capaci di portare a risultati eccellenti là dove dieta e attività fisica non
hanno avuto successo.
Accade a Roma, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Lo spiega Valerio Nobili, primario
dell’Unità operativa complessa di malattie
epatometaboliche. I risultati sono valsi la pubblicazione su «Pediatrics Obesity», la rivista
più prestigiosa del settore. «L’obesità pediatrica - dice - ha raggiunto proporzioni epidemiche. Già in tenera età non è raro riscontrare
complicanze metaboliche quali insulino-resistenza, diabete mellito tipo 2, dislipidemia,
ipertensione arteriosa ed epatopatia steatosica». Ecco, allora, l’idea di adottare i «dispositivi intragastrici mini-invasivi» anche in versione baby. Si è concretizzata quando Nobili ha
visto letteralmente saltare sopra il nuovo di-
spositivo il rappresentante dell’azienda produttrice, un uomo di 130 kg. «Un’immagine
che mi ha convinto dell’indistruttibilità del
materiale». L’ospedale ha quindi deciso di sperimentare il dispositivo su 10 bambini e adolescenti: tra i 9 e i 17 anni, avevano un’obesità
severa, con un indice di massa corporea - il
«Bmi» - oltre il valore di 35.
A tre mesi di distanza, grazie al dispositivo
«Ogb», si è ottenuto un significativo calo ponderale (-8 kg), una diminuzione del «Bmi» (di 2
punti) e una riduzione della circonferenza-vita
(11 cm). Si è anche registrato un miglioramento dei parametri associati alla sindrome metabolica. Adesso il prossimo passo sarà estendere la sperimentazione ai bambini di 6-7 anni.
Diagnosi precoce e intervento:
niente chemio per il tumore al polmone
l
P
ONCOLOGIA
STEFANO RIZZATO
B
attere il tumore al
polmone e, insieme, dire addio alla chemioterapia.
Sul grande tavolo
dell’oncologia c’è un obiettivo che ha almeno due facce.
Non una frontiera remota,
ma una sfida che si può vincere. E che già ha visto la medicina segnare punti importanti. Uno tra tutti: combinando diagnosi precoce e
l’intervento chirurgico, si
guarisce di cancro al polmone in 85 casi su 100.
Proprio la diagnosi ha visto la scienza fare più progressi grazie alle scoperte
sulla genetica e alle tecnologie. Ma servirebbe a poco Genetica e tecnologie: una combinazione per sconfiggere il tumore
senza importanti passi in
avanti sul lato del trattamento. Con la microchirurgia, sonalizzati e iper-specifici di
sempre più efficace e risolu- cura, necessari per un «big kiltiva. E con i farmaci intelli- ler» che è tuttora la principale
genti, mirati al punto da agi- causa di morte nel mondo. I
re a livello molecolare.
nuovi casi sono un milione e
Per ottenere risultati non 350 mila ogni anno, 38 mila sosi può lavorare a comparti- lo in Italia. La rivoluzione è pementi stagni, ma è indispen- rò in atto. «Il nostro è un apsabile far sì che i diversi piani proccio multidisciplinare della questione si alimentino conferma Lorenzo Spaggiari,
tra loro. Questa è la filosofia che dirige la chirurgia toracica
dello Ieo,
dello Ieo -. Le
l’Istituto
tecniche miEuropeo di
ninvasive di
Oncologia,
chirurgia soche ha scelno decisive.
to di inteMa si legano ai
grare le dimetodi diaRUOLO: È PROFESSORE DI CHIRURGIA
verse stra- TORACICA ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO gnostici semE DIRETTORE DELLA DIVISIONE pre più sofistitegie di cura
DI CHIRURGIA TORACICA
e di ricerca cati, che conDELLO IEO DI MILANO
imaging e
(ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA) sentono all’onc h i r u rg i a ,
cologo di defigenetica e farmacologica - in nire il profilo genetico del tuun unico progetto chiamato more. Un esempio è la bronco«Programma Polmone». Su scopia a ultrasuoni, che prevetutto questo il centro milane- de biopsie mirate di piccole lese, fondato da Umberto Vero- sioni, anche nei pazienti con
nesi nel 1994, ha fatto il punto metastasi, e permette al patoieri con esperti italiani e in- logo di fare analisi genetiche e
ternazionali per il primo orientare la terapia. Niente
«Lung Cancer Meeting» in dolore, niente cicatrici, poca
programma oggi.
anestesia e un semplice prelieSi parlerà di percorsi per- vo, che però permette di pe-
Lorenzo
Spaggiari
Chirurgo
Vago e Veronesi a Milano
«Curiamononsoloilcorpomal’anima»
1 Un patto con i pazienti.
Per cure più umane e per formare medici con le competenze adatte. Così lunedì scorso in una conferenza intitolata
«Uniti per i pazienti» - l’Università Statale di Milano e lo Ieo
hanno festeggiato insieme il
compleanno, il 90° e il 20°. «Il
malato va assistito non solo fisicamente, ma psicologicamente: occorre passare dalla
medicina difensiva a quella
narrativa. Ricostruiamo il rapporto di fiducia tra medico e
paziente». Questa la proposta
del rettore della Statale,
Gianluca Vago: patologo di fama internazionale, ha firmato
un impegno a mettere la persona, non la malattia, al centro della medicina. «Curiamo
prima l’anima, come diceva
Platone, per curare bene il corpo», ha confermato Umberto
Veronesi, fondatore dello Ieo.
CORBIS
scare tra 210 mutazioni».
condotti dallo Ieo stesso.
La chirurgia è al centro delI farmaci biologici e le «terala linea di ricerca «chemio- pie target» sono già decisive
free» e ha dato già ottimi risul- per i casi di tumore polmonare
tati. Quando è in «stadio I» il con mutazione genica, circa il
tumore guarisce con un inter- 20% del totale. Per gli altri ci
vento mininvasivo nell’85% dei sono indicazioni importanti
casi, senza bisogno di chemio- dall’immunoterapia. «Vale soterapia. Nello «stadio II» il prattutto per gli antiPd-1/
successo è in 40-60 casi su 100, Pdl-1, una classe di molecole
con l’impiego in
capaci di sblocaggiunta dei
ALLO IEO care il freno che
nuovi farmaci a
mette
Con la broncoscopia ilal tumore
target molecolasistema ima ultrasuoni le analisi munitario dei
re. Più difficile logicamente - genetiche sono mirate soggetti malacurare i tumori
ti», conclude Fidi «stadio III», ma anche lì il lippo de Marinis, direttore deltentativo è ridurre l’uso della l’oncologia toracica dello Ieo.
chemioterapia a favore delle «Negli studi in corso questi annuove cure, somministrate in ticorpi monoclonali, utilizzati
base al profilo genomico. Nello senza la chemio, si stanno di«stadio IV», infine, non c’è più mostrando in grado di attivare
chirurgia, ma il 40% dei pa- e potenziare il controllo immuzienti può essere trattato con nologico anche sui tumori polfarmaci biologici oppure rien- monari, come hanno dimostratrare in specifici studi clinici to già sui melanomi».
1
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
+0,42%
+0,44%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,2465
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
S Oro
74,09
euro/grammo
+0,03%
+0,07%
+0,77%
+0,02%
S
31,2100
ECONOMIA
FINANZA
25
&
VIA LIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO, IN TEMPI BREVI L’OK DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E LA FIRMA DEL PRELIMINARE
Acciaio, la Lucchini diventerà algerina
“Offerta più vantaggiosa”: Cevital la spunta sugli indiani di Jws per gli impegni su occupazione e investimenti
TEODORO CHIARELLI
Alla fine l’hanno spuntata gli
ultimi arrivati. Le acciaierie
Lucchini di Piombino vanno al
gruppo algerino Cevital. La
decisione è arrivata ieri dal
Comitato di sorveglianza, nominato nella procedura di amministrazione controllata dell’azienda siderurgica, dopo la
relazione finale del commissario straordinario Piero Nardi.
Tra le due offerte di acquisizione arrivate nella città toscana - Cevital e il gruppo indiano Jsw di Sajjan Jindal quella della società algerina è
stata ritenuta la più vantaggiosa. Dopo la famiglia Lucchini e il magnate russo Aleksei Mordashov del colosso Severstal, tocca ora agli algerini.
Nel giudizio finale hanno
pesato le condizioni messe nero su bianco da Cevital non solo per quanto riguarda gli in-
ANSA
Lo stabilimento della Lucchini a Piombino
SALTA IL TAVOLO PER IL NUOVO CONTRATTO, LA MOBILITAZIONE A GENNAIO
È rottura tra Abi e sindacati
Bancari verso lo sciopero
FRANCESCO SPINI
MILANO
Ci risiamo: salta il tavolo per
il rinnovo del contratto nazionale, e i 309 mila bancari
italiani si avviano allo sciopero che - salvo miracoli - si terrà entro metà gennaio. A poco più di un anno dalla mobilitazione che il 31 ottobre del
2013 aveva interrotto 12 anni
di pax sindacale, i colletti
bianchi tornano sul piede di
guerra: da metà dicembre si
terranno assemblee a tappeto. Poi, la piazza. La rottura
delle trattative si è consumata a mezzogiorno, a Milano,
al termine di tre ore - due di
riunioni ristrette e una di plenaria - di incontro-scontro all’Abi. L’epilogo è giunto quando Agostino Megale, leader
della Fisac-Cgil, a nome di
tutte le sette sigle, ha chiesto
ad Alessandro Profumo, presidente del comitato affari
sindacali e del lavoro dell’Abi,
di ritirare le «inaccettabili
pregiudiziali», a partire dal
blocco strutturale (per sempre, quindi) degli automatismi, come gli scatti di anzianità, oltre a interventi sul Tfr.
Profumo al tavolo si è detto disponibile a discutere di
salvaguardia del potere d’acquisto, ma ricordando i profondi cambiamenti di scenario del settore tali da non
permettere andamenti non
controllati del costo del lavoro, all’aut aut sindacale ha risposto picche. L’Abi, in una
nota, ha stigmatizzato «l’anacronistica indisponibilità»
teressi dei creditori, ma anche
per ciò che concerne, si legge in
una nota della Lucchini, le ricadute sociali del piano industriale. Secondo quanto riferito dalla società, infatti, «prevede a regime l’occupazione di tutto il
personale di Piombino, mediante il rilancio della produzione di
acciaio e con elementi di diversificazione nell’agro-alimentare e nella logistica e riguarda un
perimetro più ampio, il che è
uno dei criteri contemplati dal
disciplinare di gara». Il presidente del gruppo algerino, Issad Rebrab, aveva assunto impegni precisi. Sono previsti 400
milioni di investimento per realizzare 2 forni elettrici e un nuovo laminatoio (in aggiunta a
quelli esistenti) per 2 milioni di
tonnellate di acciaio all’anno,
riassorbendo i lavoratori nell’arco di due anni. A questo si
aggiunge la bonifica dei terreni
e l’avvio della produzione di bio-
diesel, olio vegetale, mangimi e
zucchero con positive ricadute
occupazionali (500 posti di lavoro previsti), nonché la creazione a Piombino di un polo logistico per l’import-export delle attività di Cevital. Il gruppo
presieduto da Rebrad è la seconda impresa dell’Algeria: leader nell’agroalimentare, è presente in una decina di settori,
ha 15 mila dipendenti e un fatturato di 2,5 miliardi di euro. Nel
2012 ha rilevato impianti in
Francia e in Spagna.
Per la firma del preliminare
di cessione da parte del commissario straordinario Nardi
bisognerà attendere l’ok del ministero dello Sviluppo, ma dovrebbe arrivare in tempi rapidi.
Soddisfatti il presidente della
Regione Toscana, Enrico Rossi,
il sindaco di Piombino, Massimo Giuliano, così come i sindacati che si sono a lungo battuti
contro la chiusura.
Quanto vale
(in Borsa)
700
miliardi
di dollari
(560 miliardi
di euro)
Centimetri - LA STAMPA
1,9
volte
1,7
volte
1,5
volte
di dollari
1,4
miliardi
di iPad Air
9
volte
di dollari
371
milioni
di iPhone 6
473
miliardi
miliardi
777
l’indice Ftse Mib vale
1,3
volte
404
miliardi
di dollari
78,2
miliardi
di dollari
530
miliardi
di dollari
BORSA
DI MOSCA
CUPERTINO VALE UNA VOLTA E MEZZA PIAZZA AFFARI
Apple da record, supera i 700 miliardi di dollari
1 Apple sfonda una soglia mai toccata prima da
una società Usa: oltre 700 miliardi di dollari, distanziando sempre di più Exxon, la seconda azienda al
mondo (406 miliardi) e Microsoft (392 miliardi). Il
colosso di Cupertino vale una volta e mezza la capitalizzazione di Piazza Affari (473 miliardi di dollari).
Enti Pubblici Piemonte
Un momento dell’ultimo sciopero nazionale dei bancari
delle sigle a «valutare positivamente» le aperture offerte dai
banchieri. «Sì, siamo “anacronistici” - ha ribattuto a muso
duro Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi perché difendiamo i diritti dei
lavoratori, non accettiamo
l’eliminazione del pagamento
del Tfr e degli scatti d’anzianità, siamo anacronistici perché
vogliamo rafforzare l’area contrattuale per impedire migliaia di licenziamenti nel caso di
nuove aggregazioni dopo gli
stress test». Con le proposte
fin qui avanzate dai banchieri
«rischiano di uscire dal contratto tra i 60 e i 70 mila lavoratori», avverte Megale, leader
della Fisac-Cgil, il quale chiede
ai banchieri un «ravvedimento
operoso su tutti i fronti: non
possono chiederci di riguadagnare nei contratti di secondo
livello quanto ci vogliono sfilare in quello nazionale». Oltre a
queste e altre questioni (inquadramenti, inflazione...) c’è
un’ulteriore spada di Damocle,
il rischio disdetta dell’attuale
contratto, prorogato fino al 31
dicembre. Nel caso, avvisa Megale «la nostra risposta sarà
ancora più dura». Dalla Uilca
guidata da Massimo Masi arriva disponibilità a trattare «ma
senza nessuna pregiudiziale».
Del resto, osserva Sileoni, «un
accordo conviene anche all’Abi: a cosa servirebbe l’associazione senza un contratto?».
REGIONE TOSCANA - Giunta Regionale
Direzione Generale Politiche Ambientali,
Energia e Cambiamenti Climatici
Settore Protezione e Valorizzazione Fascia
Costiera e dell’Ambiente Marino
Via di Novoli, 26 - 50127 Firenze, Italia
AVVISO APPALTO AGGIUDICATO
Procedura e criterio di aggiudicazione: Procedura aperta
indetta ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006 con il criterio
dell’Offerta economicamente più vantaggiosa art. 83 D.
Lgs. 163/2006. Oggetto: Progettazione, fornitura e installazione di un sistema radar costituito da due postazioni HF
per il rilevamento di correnti marine. CIG 57677333D7.
Luogo di esecuzione della prestazione: Regione
Toscana. Data di aggiudicazione: Decreto n. 4681 del
13.10.2014. Valore finale totale dell’appalto: Euro
318.450,00 oltre iva. Nome dell’aggiudicatario: Qualitas
Instruments S.A. 28043 Madrid. Data di spedizione dell’avviso alla G.U.C.E: 10.11.2014.
Il Dirigente responsabile del contratto
Ing. Gilda Ruberti
1
26 .Economia
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
“E-book, 4% di Iva
come sui libri” Alitalia nomina i vertici
Intervista
Panorama
Oggi l’assemblea per le nozze con Etihad
GIACOMO GALEAZZI
ROMA
a differente aliquota Iva (4% sui libri
tradizionali e 22%
sugli e-book) ha
rappresentato finora uno degli ostacoli alla diffusione della lettura in Italia.
«Finalmente si va verso equiparazione dell’Iva sugli ebook a quella sui libri cartacei. E’ assurdo tassare i libri
elettronici quanto i videogame». Dario Franceschini
torna dal Consiglio dei ministri della Cultura Ue con la garanzia che l’Ecofin parificherà l’Iva al 4%. Una svolta.
L
Franceschini: l’Europa ha accolto la nostra mozione
tere anche su questo. Ce la giocheremo. È urgente promuovere la lettura come strumento
per diffondere il sapere, incoraggiare la creatività, sostenere l’accesso alla cultura e la diversità culturale e sviluppare finalmente la piena consapevolezza dell’identità europea».
In che modo?
«La norma identifica il libro. E’
difficile dire che se è su carta è
un libro e se è su supporto elettronico non lo è. E se il trattamento fiscale vuole aiutare la lettura, vale al di là del supporto.
Germania, Francia e Spagna sono su una posizione avanzata
spingeranno in questa direzione
È stata accolta la mozione
dell’Italia?
«Sì. I ministri europei della
cultura hanno sottoscritto un
testo che tiene conto della differenza di trattamento che c’è
tra libri di carta e e-book in
materia fiscale. E’ il riconoscimento che questa diversità di
trattamento deve essere superata. Adesso saranno i ministri delle finanze europee potranno risolvere la stortura. È
una questione di buon senso».
Cosa accadrà ora?
«La questione sarà affrontata
nell’ambito della revisione
delle regole Ue sull’Iva. Rientra tra i temi in agenda della
Commissione di Jean-Claude
Juncker. La nostra battaglia
culturale ha fatto sì che sul tema e-book vi sia stato un lungo e approfondito dibattito
che ha portato ad una posizione che ha coinvolto alcuni paesi inizialmente contrari, a cominciare dal Regno Uni-
LIBRI ELETTRONICI
L’aliquota dell’Iva sugli e-book ha diviso i Paesi dell’Ue
to.Presto le regole continentali
cambieranno per riconoscere
che un libro è un libro. al di là
del supporto di lettura.Saranno
i prossimi Ecofin a doversene
occupare. Ma il traguardo è più
vicino. L’approvazione all’unanimità da parte dei ministri della cultura parla chiaro».
Non c’è il rischio di una procedura di infrazione Ue se l’Italia
dovesse applicare l’Iva ridotta
al 4% sugli e-book?
«Non ci sono i termini per l’infrazione. Dimostreremo che
non ci sono le condizioni perché
l’Europa avvii la procedura.
L’Iva ridotta sugli e-book non è
SPAZIO AFFARI >
Gli avvisi si ordinano presso:
TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258;
PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella
tel. 015.2522926-8353508;
PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo
tel. 0171.609122;
LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona
tel. 019.8429950;
Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del
numero di parole (minimo 15) per la tariffa della
Rubrica, con l’aggiunta dei diritti fissi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto
anticipatamente.
PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE
(IVA ESCLUSA)
1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro
2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Affitti Offerte, 8 Affitti
Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11
Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61
/// 4 Lavoro Domande: - operai, autisti, fattorini,
personale pubblici esercizi, impiegati, personale
domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 ///
altre domande Euro 2,61
Avvisi urgenti, data fissa, o neretti: il doppio.
Neretti urgenti, data fissa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo. Elementi aggiuntivi: Fondino
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ancora legge, anche se esiste
una maggioranza che la sostiene. Il Parlamento italiano deve
completare l’iter. Per ora è stata approvata in commissione
bilancio. Deve andare in aula alla Camera e al Senato. In Italia
c’è un’intesa trasversale tra
maggioranza e opposizione».
Cosa è cambiato?
«In Europa si sta sgretolando il
blocco di stati contrari a un tassazione agevolata. Governo e
Parlamento italiani sapevano
che approvando l’emendamento rischiavano, ma la procedura
d’infrazione non è automatica,
perché poi avremmo da discu-
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«Non saranno più
tassati al 22%
come i videogames»
insieme a noi. La scelta dell’Italia
si aggiunge a quella di Francia e
Lussemburgo di modificare la
propria legislazione nazionale.
La riunione odierna è stata molto positiva ed un passo nella direzione che volevamo. Il nostro Paese registra percentuali molto
basse. Ci stiamo muovendo verso un più ampio accesso alla cultura e all’informazione. Andiamo verso la creazione di un mercato unico digitale che permetta
ai cittadini Ue di accedere a contenuti audiovisivi attraverso i diversi supporti elettronici da
qualsiasi luogo in Europa».
Montezemolo presidente
l via i nuovi vertici di Alitalia, che diventerà operativa il
primo gennaio 2015. Oggi verranno nominati, con la conferma delle cariche già designate: Luca Cordero di Montezemolo presidente, James Hogan vice presidente e Silvano Cassano amministratore delegato. Montezemolo, che ha fatto da mediatore nei negoziati con Etihad, diventerà anche presidente di
Alitalia Cai (al posto di Colaninno, che dovrebbe entrare nel cda
della nuova società) che resterà come holding di controllo della
nuova compagnia (con il 51%, Etihad il 49%) attraverso la Midco,
la società cuscinetto.
Per definire l’assetto oggi si riuniranno le assemblee delle tre
le società: le riunioni prenderanno il via alle 10 con le assemblee
di Alitalia Cai, della Midco e della nuova Alitalia Sai. All’ordine
del giorno le delibere per arrivare entro l’anno a perfezionare
[R.E.]
l’operazione Alitalia-Etihad e la nomina dei nuovi Cda.
A
Voci di interventi sul capitale
Telecom guarda a Oi
ma esclude l’aumento
elecom mette in cantiere due operazioni straordinarie
(Metroweb e Oi) e il mercato teme che questo richieda
un aumento di capitale. L’amministratore delegato Marco Patuano prova a rassicurare: «È prematuro parlare in questo momento di interventi sul capitale. Non sono allo studio né
in Italia né in Brasile» ribadisce. Intanto Mediaset, con cui Telecom sta parlando di una possibile alleanza industriale che riguarderebbe Premium, fa sapere di avere all’esame «le offerte
tecnologiche di tutti gli operatori in Italia» e di non guardare in
particolare a Tiscali. Patuano per ora ha ricevuto il mandato
del cda per approfondire le opzioni riguardanti una possibile
integrazione Tim-Oi, come ha ufficializzato un comunicato diffuso venerdì. In Brasile a oggi «non c’è una trattativa, stiamo
facendo tutte le valutazioni. Siamo sempre stati attenti e disciplinatii, prima dobbiamo finire i compiti a casa».
[R. E.]
T
Borsa .27
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di
titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di
Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 25-11-2014
il punto
TITOLI
IL MIGLIORE
+12,73%
Damiani
IL PEGGIORE
Bonifiche Ferraresi
-8,08%
24,69
1,275
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
PREZZO
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI giu17 Eur TV Minim
B Pop lg17 Mc Eur
Barclays gen25 MT eur
Barclays giu17 Fix Fl.No
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei 96/16 Zc
Bei 97/17 Zc
CEDB to CMS 2025
Centrob /18 Rfc
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Cr.Suisse ago15 MC eur
Crediop 98/18 Tf Capped
Crediop 98/18 Tf Capped
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Cred/05/15
Dexia Mz16 4.85
Dexia ott18 Ser.Spec.2 T
EM Mediob DC15 TV Eur
Enel 07/15 Eu 5.25%
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI ag19 TF Sprint BPost
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI MZ15 MC eur
IMI ot19 TF Sprint Banco
LUIGI
GRASSIA
Mar
BENE GEOX, AUTOGRILL E SALINI
CRESCE ENEL, BOOM DI DAMIANI
C
hiusura in rialzo per la Borsa di Milano, con l’indice
Ftse Mib +0,42% e l’All Share +0,44%.
Tra le banche spicca il +1,7% di Intesa Sanpaolo,
che le voci vogliono interessato ad acquisizioni all’estero nell’asset management; crescono anche Ubi (+1,91%), Bper
(+1,41%) e Mediobanca (+1%) mentre Monte Paschi cede lo
0,59%. Rialzi tra i finanziari come Mediolanum (+1,57%) e
Unipol (+1,94%).
Nell’energia sale oggi Enel (+1,29%) mentre Eni segna
-0,35%. Tra le blue chip premiati Salini (+2,13%), Stm
(+1,53%), Geox (+2,72%), giù gli altri titoli del lusso. Tra i minori balzo di Damiani (+12,73%) e di Biancamano (trattamento rifiuti) con un +11,41% dovuto anche a un accordo con
Kinexia.
Fiammata dei media, con Mondadori +1,95%, Rcs +1,86%,
Mediaset +2,02%. Bene in avvio Wdf, che però chiude con un
-1,32%; resta tonica Autogrill (+2,62%).
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
111.09
98.39
105.13
108.40
99.97
106.76
99.64
40.17
100.34
112.21
69.48
67.17
110.58
105.34
106.09
99.68
102.11
99.62
102.94
95.13
102.27
100.63
100.10
100.70
103.75
108.57
112.86
102.15
100.45
112.55
107.97
107.97
100.10
100.03
107.96
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
Interb /21 359 Cr
Med Lom /18 Rf C 75
Med Lom /19 3 Rfc
Medio ago17 MB4 Tasso Mi
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio dc18 MB27 TF 3.20
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio Nv 20 Eur 5
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio/15 Inf. Perf.
Medio/15 MC Eur
Medio/15 Plus BP II
Mediobanca ap19 MB14 Tas
Mediobanca ge19 MB10 Tas
Mediobanca nov17 MB8 Tas
Mediocr C/28 Zc
Mediocr L/28 Zc 25.Ma
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-15 MC
Rbs 04-19 5.5%
Rbs 10-19 6%
RBS gen17 TM BcoPosta
RBS MZ20 Tsf
RBS nov16 Tasso Misto BP
Rep Aus/CMS 2035
Rep Ellenica /19 Tf
Soc.Gen mar16 EuStoxx50
Spaolo /19 Sw Euro
Spaolo 97/22 115 Zc
TIP 2014/2020 TF Eur 4.7
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
120.76
113.25
112.55
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114.45
106.23
97.36
107.67
114.04
109.83
105.06
105.06
100.01
109.68
110.28
100.89
102.77
102.59
66.43
66.68
108.28
104.35
104.01
100.45
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99.15
100.08
96.86
99.85
101.11
103.32
110.24
105.74
85.62
105.80
EURIBOR
25-11-2014
VAR.%
20009,83
21110,14
25250,93
16696,27
18272,27
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3226,15
+0,42
+0,44
+0,59
+0,25
+0,41
+1,01
+0,45
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,0090
0,0090
0,0420
0,0810
0,1810
0,2570
0,3320
Il Mercato Azionario del 25-11-2014
0,0091
0,0091
0,0425
0,0821
0,1835
0,2605
0,3366
TITOLI
PREZZO
Ubi dic15 TM Welcome Edi
UBI giu15 Tasso Misto
UBI giu18 TF Sub Lowtier
UBI giu19 MC eur
UBI gn18 Eur 5.4
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov17 Eur 4.3
UBI nv18 Mc Eur
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
UniCr/15 LT
100.53
100.05
105.19
101.12
105.31
101.20
104.06
97.64
107.93
115.53
101.22
TITOLI DI STATO
BoT 14-28/11/14 S
13-12/12/14 A
14-31/12/14 S
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
14-27/02/15 S
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
14-31/03/15 S
14-14/04/15 A
14-30/04/15 S
14-14/05/15 A
14-12/06/15 A
14-14/07/15 A
14-14/08/15 A
14-14/09/15 A
14-14/10/15 A
14-13/11/15 A
CcT 07-01/12/14 S 0.40%
13-31/12/14 A
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12-01/12/16 S 3.00%
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CTz 13-30/06/15 A
13-31/12/15 A
14-29/04/16 A
14-30/08/16 A
100.00
100.00
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99.98
99.97
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99.89
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99.75
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99.98
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102.49
100.14
99.82
99.56
99.36
99.16
SCADENZA
Dic14
Mar15
Giu15
Set15
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
19920
20020
-
20006
20036
19681
19594
19865
19995
-
20215
20235
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
20 Dollari St.Gaude
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220,560 - 245,810
220,560 - 245,810
169,340 - 195,890
167,710 - 194,230
165,680 - 193,280
165,420 - 191,210
165,270 - 191,210
217,290 - 231,030
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488,330 - 558,880
960,480 - 1110,950
969,790 - 1175,030
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,2424
1 0,8049
Yen giapponese
146,6600
100 0,6818
Sterlina inglese
0,7929
1 1,2612
Franco Svizzero
1,2030
1 0,8313
Corona ceca
27,583
100
3,625
Corona danese
7,439
10
1,344
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,463
10
1,182
Corona svedese
9,266
10
1,079
Dollaro australiano
1,456
1
0,687
Dollaro canadese
1,400
1
0,714
Dollaro Hong Kong
9,636
1
0,104
Dollaro neozelandese
1,596
1
0,627
Dollaro Singapore
1,619
1
0,618
Fiorino ungherese
305,820
100
0,327
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2254,385
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
2,768
1
0,361
Rand sudafricano
13,666
1
0,073
Won Sud coreano 1378,980 1000
0,725
-0,11
0,11
-0,16
-0,02
0,03
0,01
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aiòn Renewables
Alba Private Eq.
Alerion
Ambienthesis
Anima Holding
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
0,625
0,830
9,050
0,931
1,045
13,450
1,228
0,621
2,260
2,606
0,420
4,030
0,005
9,750
19,540
5,885
15,320
17,910
+3,48
+0,55
+2,14
-2,10
+0,48
+1,28
-1,76
0,00
0,00
+1,09
-2,33
+0,15
0,00
+0,98
+0,10
+2,62
0,00
+0,90
0,624
0,832
8,998
0,944
1,039
13,243
1,232
0,622
2,244
2,600
0,428
4,031
0,005
9,776
19,543
5,863
15,059
17,984
B Banca Generali
21,210
10,770
2,548
2,250
0,071
1,330
3,494
0,584
1,794
+1,00
+1,41
+0,71
-2,17
-1,39
+2,62
+0,11
+0,78
0,00
0,00
+1,98
+0,44
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+0,28
-0,85
+2,10
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-0,29
+1,70
-0,55
0,00
-8,08
+2,02
0,00
-1,45
-0,85
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0,00
21,151 0,950
10,853
nr
2,548
nr
2,267
nr
0,072
nr
1,316
nr
3,494
nr
0,586
nr
1,796
nr
nr
0,346 0,003
2,307 0,021
2,189 0,036
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10,611 0,300
0,496
nr
0,444
nr
0,550 0,022
2,004
nr
0,578
nr
0,275 0,010
19,500
nr
25,087 0,040
0,784
nr
0,785
nr
0,095
nr
17,452 0,110
12,002 0,050
7,038 0,050
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
BE
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
C Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Ed.
Campari
Carraro
Cattolica As
Ceram. Ricchetti
Cerved
CHL
CIA
Ciccolella
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Cogeme Set
Conafi Prestito'
Cred. Artigiano
Cred. Emiliano
Cred. Valtellinese
Crespi
Csp
CTI Biopharma
D D'Amico 16 warr
Damiani
Danieli
0,346
2,302
2,150
7,145
10,550
0,490
0,446
0,549
2,040
0,598
0,271
19,500
24,690
0,784
0,785
0,095
17,400
12,020
7,070
1,400
2,160
0,999
5,525
1,990
5,840
0,247
4,320
0,041
0,240
0,257
0,850
0,309
6,660
0,391
0,048
0,291
6,140
0,799
0,026
1,497
1,767
+4,01
-1,10
-0,10
-0,18
+3,59
+1,92
+0,24
-3,14
+0,25
-0,41
+1,26
+0,12
+3,38
-1,11
-1,54
0,00
-1,92
0,00
0,00
+1,08
0,00
+0,60
-1,28
1,358
2,195
0,986
5,553
1,967
5,678
0,254
4,335
0,043
0,240
0,259
0,851
0,313
6,684
0,399
0,049
0,291
6,133
0,799
0,025
1,477
1,790
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
2,294%
1,976%
2,011%
0,751%
1,066%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
1,934%
0,878%
1,074%
0,452%
nr 0,462 0,852 3340533
248
0,033 0,696 1,016 19450982 2608
0,170 8,054 11,171 105976 1916
nr 0,759 1,447
5157
34
0,045 1,001 1,369
17618
80
0,040 9,622 13,859
286
120
nr 1,005 5,382 120746 1347
nr 0,622 0,622
0
11
0,096 1,777 2,644
5156
23
0,080 2,567 3,957
30026
113
nr 0,381 0,675
34120
40
nr 3,681 4,592 3273933 1208
nr 0,005 0,007
0
9
0,450 9,351 12,839
41657
860
0,355 16,498 21,298 2373580 16139
nr 4,993 7,666 3074682 1491
0,200 14,767 17,266
0
66
0,700 16,425 25,586 1245679 2576
0,010
0,030
nr
0,080
nr
0,450
nr
nr
nr
nr
nr
nr
nr
0,200
nr
nr
0,060
nr
0,120
nr
nr
0,050
nr
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9,111 15,631 5927231
2,092 2,548 118599
0,813 3,718
35743
0,064 0,277 35820774
0,904 1,975
11017
3,115 3,675
31517
0,388 0,723 77624591
1,796 1,796
0
0,200
2,198
2,038
6,268
9,510
0,258
0,386
0,477
1,482
0,222
0,221
18,389
25,087
0,734
0,783
0,078
14,854
9,618
5,721
0,479
3,395
3,135
7,889
11,914
0,647
0,619
0,666
2,241
0,845
0,452
23,750
38,858
0,933
1,195
0,147
26,230
15,134
7,987
1350636
75574
3141
19781
3844
1341722
169139
1677005
6053
513496
95079
0
16577
5
0
752950
75128
1338508
28957
1,341 1,674
15309
1,880 2,996
4685
0,944 1,359
6253
5,132 6,405 879015
1,706 3,385
28223
4,975 12,093 2097461
0,184 0,389 338047
4,335 5,011 1222034
0,037 0,059 8305923
0,225 0,311
1000
0,238 0,419
32627
0,768 1,214 674681
0,179 0,402 5215032
5,954 8,793 3269761
0,358 0,569 230130
0,049 0,049
0
0,223 0,655 849560
5,662
0,711
0,025
1,324
1,443
7,670 396971
1,225 6772994
0,025
0
2,021
57192
3,101 482019
0,063 0,00 0,065
nr 0,058 0,128
1,275 +12,73 1,215
nr 1,110 1,780
19,620 -0,96 19,757 0,300 17,697 26,687
0
106120
21112
2446
3931
155
40
731
3
546
2574
53
0
235
270
29
89935
70
67
89
1248
19
43
10
85
141
30
1
75
1187
1985
287
17
264
123
3225
90
307
21
845
11
22
47
676
89
9051
287
3
14
0
2038
886
4
49
316
0
100
808
AZIONI
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
13,810
16,490
1,645
32,570
2,608
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
-0,65 13,925 0,321 13,678 17,992
+3,52 16,217 0,400 11,869 16,933
+2,49 1,635
nr 1,200 1,635
-0,58 32,593 0,550 27,907 35,923
+3,66 2,517
nr 2,044 4,488
E Edison r
0,847 +0,36 0,851
EEMS
0,198 -0,30 0,199
Enel
3,778 +1,29 3,791
Enel Green Pw
1,894 +0,69 1,891
Enervit
3,700 0,00 3,703
Eni
17,140 -0,35 17,121
Erg
9,675 -0,46 9,768
Ergy Capital
0,097 +1,04 0,096
Ergy Capital 16 warr 0,012 0,00 0,012
Eukedos
0,980 -0,20 0,984
Exor
35,560 +1,37 35,549
Quantità
trattate Capitalizz.
46685
118476
84848
143060
47867
563
2424
245
1824
4
0,050 0,828 1,051 162307
94
nr 0,171 0,539 158619
9
0,130 3,151 4,454 53666600 35645
0,032 1,761 2,154 9129907 9453
0,045 3,147 5,848
0
66
0,560 15,768 20,365 18370695 62222
1,000 8,446 12,045 660972 1468
nr 0,063 0,190 712051
16
nr 0,009 0,031
10738
0
nr 0,620 1,132
36142
18
0,335 27,314 35,549 775691 8753
F FCA-Fiat Chrysler Aut.
Ferragamo
Fincantieri
FinecoBank
Finmeccanica
FNM
Fullsix
10,060
21,610
0,723
4,450
7,545
0,591
1,690
0,00 10,113
nr 6,769 10,147 9052624 12335
-0,64 21,662 0,400 17,840 27,699 647596 3648
-0,34 0,723
nr 0,613 0,780 7608472 1224
-0,85 4,466
nr 3,788 4,466 3858320 2708
+0,13 7,578
nr 5,480 7,766 3641399 4382
+1,20 0,602 0,013 0,485 0,690 2312839
262
-0,24 1,696
nr 1,629 3,158
16695
19
G Gabetti Pro.Sol.
0,959
3,656
17,120
2,640
0,953
18,790
+2,02 0,946
nr 0,869 2,141
62226
41
-0,05 3,634 0,160 3,517 5,061
1221
163
-0,35 17,149 0,450 14,688 17,523 6996748 26698
+2,72 2,626 0,060 2,217 3,408 227782
681
-0,05 0,962
nr 0,830 1,962 330292
397
+0,75 18,733 0,750 15,605 24,030 509875 3277
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
2,050 +2,40
I I Grandi Viaggi
0,550
IGD
0,643
Il Sole 24 Ore
0,615
Immsi
0,489
Indesit
10,980
Industria e Inn
0,441
Intek Group
0,337
Intek Group rnc
0,581
Intesa Sanpaolo
2,430
Intesa Sanpaolo rnc 2,136
Invest e Sviluppo
0,500
Iren
0,987
Isagro Azioni Sviluppo 1,230
Italcementi
5,065
Italmobiliare
19,600
Italmobiliare rnc
13,540
IVS Group
8,050
IVS Group 16 warr
0,400
2,037 0,090
1,641
2,167 1722730
3034
+1,29 0,548
nr 0,383 0,858
10008
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+0,47 0,650 0,065 0,570 1,085 1256151
492
+2,42 0,614
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27
-5,30 0,493
nr 0,447 0,793 2706641
168
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7244
10
+0,54 0,339
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117
+0,61 0,578
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+1,23 2,135 0,050 1,469 2,234 6427153 1991
0,00 0,501
nr 0,457 0,839
9200
3
+1,49 0,979 0,052 0,886 1,343 6443247 1157
+0,90 1,219
nr 1,150 1,789
40893
17
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14201
443
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13366
224
+0,56 8,037 0,120 7,204 9,341
877
313
0,00 0,400
nr 0,200 0,500
0
0
J Juventus FC
0,228 +0,35
0,229
nr
0,210
0,252 2065044
231
K K.R.Energy
0,912 +1,28
1,020 +2,15
0,911
nr
1,034 0,010
0,778
1,034
1,908 155355
2,525 1505316
30
58
Kinexia
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Moviemax
N Noemalife
0,520 +0,48 0,516
nr 0,490 0,601
42,090 +0,24 42,089 0,650 35,509 43,036
0,667 +1,68 0,663
nr 0,407 1,487
0,097
1,911
0,889
3,226
7,075
5,515
0,108
1,305
0,456
11,700
0,731
0,308
0,670
0,036
-0,41 0,097
+3,30 1,893
-3,53 0,891
+2,02 3,233
+1,00 7,100
+1,57 5,516
+2,86 0,105
0,00
+0,77 1,309
+0,09 0,456
0,00 11,687
+1,95 0,733
+0,79 0,303
-0,59 0,673
+0,56 0,035
4,652 -2,06
4,663
47190
35
821606 20261
31210
12
nr 0,088 0,168
28782
nr 1,487 2,884 1417415
nr 0,826 2,300
43719
nr 2,504 4,363 12221623
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nr 0,078 0,183 167588
1,300
nr 1,202 1,824
53145
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nr
3,473
6,054
863
46
578
16
3819
6117
4065
5
0
115
107
2922
192
45
3441
3
36
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
PREZZO
TASSO %
15
48
78
106
138
168
197
229
260
291
321
351
99,995
99,983
99,971
99,953
99,907
99,886
99,847
99,819
99,791
99,762
99,749
99,691
0,000
0,030
0,050
0,090
0,170
0,160
0,220
0,240
0,260
0,260
0,250
0,280
Quantità
trattate Capitalizz.
0,130
0,800
0,00
0,00
0,127
0,800
nr
nr
0,085
0,702
0,430
0,935
0
21
O Olidata
0,358 -0,33
0,358
nr
0,322
0,534
0
11
9300
12
2,400 -0,58 2,403 0,029 2,365 2,548 330060
Parmalat 15 warr
1,395 -2,92 1,399
nr 1,353 1,537
18642
Piaggio
2,288 0,00 2,287 0,092 1,987 2,969 493013
Pierrel
0,713 +0,71 0,708
nr 0,515 0,822
66975
Pierrel 12 war
0,00
nr
Pininfarina
3,356 +0,66 3,340
nr 2,924 5,043
45271
Piquadro
1,570 +1,36 1,587 0,020 1,527 2,355 206984
Pirelli & C.
11,410 0,00 11,422 0,320 9,867 12,717 1999588
Pirelli & C. rnc
10,220 -1,54 10,324 0,390 8,763 10,927
23648
Poligrafici Editoriale 0,233 +3,47 0,228 0,020 0,208 0,456
58118
Pop Emilia 01/07
0,00
nr
Pop.Emilia Romagna 5,615 +2,28 5,605
nr 5,010 8,726 5233732
Pop.Sondrio
3,182 +1,14 3,176 0,050 2,991 4,439 2036338
Prelios
0,317 +8,56 0,309
nr 0,246 0,758 1996303
Premuda
0,215 -1,33 0,217
nr 0,215 0,413
63035
Prysmian
14,860 +0,07 14,884 0,420 12,647 19,565 1405356
4397
0
832
34
0
101
79
5434
126
30
R Rai Way
862
67
522
2887
97
211
14
P Parmalat
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
3,156
2,508
0,988
13,820
0,590
0,120
1,236
+0,06 3,171
nr 3,061 3,208 670836
+1,13 2,448 0,100 2,181 2,721
6211
+1,86 1,000
nr 0,844 1,800 2226135
+0,73 13,807 0,260 10,290 14,027 339827
+0,34 0,589
nr 0,481 0,781 1131972
+1,35 0,117
nr 0,086 0,237 893677
+0,49 1,232
nr 1,229 1,604
10677
+0,10 9,993
-0,31 13,154
0,00 18,200
+2,13 3,067
+2,76 10,010
+3,39 0,832
+0,15 13,670
+4,30 13,135
0,00 0,038
0,00 0,001
0,00 0,889
+1,75 0,290
-1,76 12,367
+0,07 7,706
-2,30 0,064
-0,15 1,335
+0,86 4,239
+1,06 6,715
+0,43 1,877
-0,62 9,782
0,00
0,349 +3,13 0,345
146,000 0,00 146,000
5,960 +1,53 5,924
10,000
13,040
18,200
3,064
10,070
0,839
13,670
13,350
0,038
0,001
0,889
0,290
12,280
7,655
0,064
1,317
4,240
6,670
1,880
9,660
nr 9,224
0,050 11,887
0,710 16,220
1,490 2,167
0,260 9,159
nr 0,717
0,090 10,750
0,520 11,844
nr 0,034
nr 0,001
nr 0,480
nr 0,235
0,450 11,476
0,140 7,252
nr 0,050
nr 1,088
0,150 3,857
0,100 5,651
nr 1,667
nr 9,630
nr
nr 0,239
nr 146,000
0,100 5,006
-0,09
-0,19
0,47
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
2689
1440
157
41
3222
19,075
20,887
20,990
4,910
12,876
1,290
14,256
13,737
0,180
0,002
1,295
0,528
14,123
9,753
0,124
2,277
4,554
7,194
2,300
11,056
170164
625
3341334 5805
0
2
8693629 1509
1300
16
2957491
791
1
135
15858
727
0
5
50873858
18
0
1
7390
0
9705
194
153053 1753
825606
3
163302
156
9126952 14334
11618
609
439281
899
1594
127
0
0,457 131959
29
147,000
0
0
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2,488
0,500
0,458
0,884
0,908
0,550
0,690
14,350
3,820
0,059
0,000
71,650
2,860
-0,32 2,485 0,083 2,160 2,810 123218
357
0,00 0,496
nr 0,322 0,815
16900
0
+2,23 0,453
nr 0,424 0,626
25330
19
-0,06 0,888 0,020 0,712 1,000 112651615 11957
+0,72 0,905
nr 0,836 2,080
45452
93
0,00 0,550
nr 0,171 0,921
861
3
+0,44 0,693 0,028 0,563 0,784 28775334 4178
-0,97 14,388 0,150 14,230 18,180 2596765 16985
+0,26 3,815 0,070 3,568 4,124 12601706 7668
112
+5,20 0,060
nr 0,040 0,080 394558946
0,00 0,000
nr 0,000 0,001 6200000
0
-1,24 72,467 2,700 66,101 120,260 152560 2218
+0,99 2,849 0,130 2,672 5,723 1242994
469
6,135
5,820
8,100
4,090
3,770
2,294
244,400
2,236
+1,91 6,158
+0,26 5,875
+2,53 8,032
+1,94 4,101
+2,84 3,746
+0,53 2,293
0,00 244,025
+0,54 2,225
0,060 4,895 7,420
0,100 5,117 6,834
0,100 7,525 9,435
0,162 3,393 5,700
0,182 3,132 5,043
nr 1,961 2,701
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nr 1,941 2,645
10791806 5553
85990314 34446
3881
20
1156638 1821
1309590 1024
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312
431950
839
25-11-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1199,00
31,2100
454,5399
24-11-2014
EURO
1197,50 965,0676
31,2988
445,2875
-
BORSE ESTERE
GIORNI
12/12/14
14/01/15
13/02/15
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13/11/15
Noemalife 15 warr
Novare
Ratti
RCS Mediagroup
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
-0,66
-0,29
-1,21
-0,30
-0,10
-1,17
-0,08
-0,35
0,00
-0,10
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
423.18
3263.98
9861.21
23843.91
6731.14
10699.60
4382.31
5320.86
17407.62
9042.74
17822.94
4758.25
+0.06
+0.62
+0.77
-0.21
+0.02
+0.54
+0.32
-0.53
+0.29
-0.17
+0.03
+0.07
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
V Valsoia
Vianini Industria
Vianini Lavori
14,700 0,00 14,691 0,230 10,252 15,526
1,310 -0,76 1,285 0,020 1,094 1,541
5,400 0,00 5,404 0,100 4,588 6,440
W World Duty Free
Y Yoox
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
7,475 -1,32
7,588
17,190 -0,81 17,348
0,055 -1,07
0,000 0,00
0,171 0,00
0,056
0,000
0,171
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
7721
4232
2928
154
39
237
6,291 10,905 4684552
1931
nr 14,250 34,569 1567388
1036
nr
nr
nr
nr
0,049
0,000
0,167
0,143 1968578
0,008 1301701
0,294
41330
21
0
1
STAR
Acotel Group
12,400
Aeffe
2,362
Amplifon
5,010
Ansaldo Sts
8,035
Ascopiave
1,805
Astaldi
5,455
B&C Speakers
5,470
Banca Ifis
13,600
183,400
BB Biotech
Bca Finnat
0,451
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,515
Biancamano
0,552
Biesse
8,490
Bolzoni
2,744
Brembo
28,010
Cad It
4,042
Cairo Comm.
5,440
Cembre
10,720
Cementir Hold
5,160
Cent. Latte Torino
2,898
D'Amico
0,406
Dada
2,634
Datalogic
9,080
Dea Capital
1,617
Digital Bros
3,298
EI Towers
41,250
El.En.
24,500
Elica
1,591
Emak
0,770
Engineering
38,660
Esprinet
5,980
Eurotech
1,717
Exprivia
0,718
Falck Renewables
1,000
Fidia
3,068
Fiera Milano
6,030
Gefran
3,294
Ima
33,330
Interpump
10,800
Irce
1,827
Isagro
1,546
IT WAY
1,532
La Doria
6,730
Landi Renzo
1,147
MARR
12,950
Moleskine
1,073
Mondo Tv
1,764
Mutuionline
4,826
Nice
2,688
Panariagroup
1,276
Poligr. S.Faustino
6,060
Prima Industrie
13,630
R. De Medici
0,301
Reply
56,200
Sabaf S.p.a.
11,420
Saes
6,700
Saes rnc
5,920
Servizi Italia
4,320
Sogefi
2,400
TerniEnergia
1,540
Tesmec
0,637
TXT e-solution
7,765
Vittoria Ass.
8,500
Zignago Vetro
5,290
-0,72 12,479
+0,68 2,344
+0,40 5,013
-0,68 8,131
+0,67 1,804
+1,49 5,444
+0,55 5,483
+0,52 13,617
+0,33 183,310
-0,55 0,452
+7,28 0,511
+11,41 0,548
+0,24 8,493
-0,87 2,729
+0,32 28,022
+1,10 4,003
+0,18 5,485
+0,19 10,744
+4,84 5,124
+1,26 2,881
+2,53 0,403
+1,70 2,610
+0,22 9,090
-0,19 1,619
+0,55 3,300
-1,15 41,619
+0,49 24,431
+0,70 1,577
+3,56 0,768
-0,36 38,476
-0,17 5,955
+5,66 1,707
+1,20 0,715
-3,47 1,020
+2,61 2,983
+1,69 5,984
+0,61 3,249
+3,99 33,124
+0,28 10,811
+1,50 1,809
+3,62 1,540
-1,10 1,503
+0,75 6,707
+5,52 1,135
-0,77 12,995
+0,28 1,072
+0,51 1,769
+1,17 4,780
+0,07 2,692
+2,90 1,252
+2,11 5,872
+1,72 13,509
+7,50 0,299
-0,88 56,745
-0,52 11,440
-0,81 6,726
0,00 5,906
+1,60 4,299
+6,19 2,408
0,00 1,540
-0,93 0,636
+3,53 7,689
-0,64 8,536
-0,19 5,248
nr 12,337
nr 0,730
0,043 4,025
0,160 6,589
0,120 1,688
0,190 5,046
0,320 5,461
0,570 11,790
7,000 112,051
0,010 0,361
nr 0,460
nr 0,478
0,180 5,016
0,035 2,729
0,500 18,923
0,300 3,641
0,270 4,764
0,260 8,528
0,080 4,164
0,060 1,733
0,017 0,341
nr 2,388
0,160 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,027 1,420
0,025 0,593
0,656 36,263
0,089 5,286
nr 1,417
nr 0,634
0,032 0,904
nr 2,405
nr 5,322
nr 2,749
1,250 25,543
0,170 8,795
0,010 1,686
nr 1,433
nr 1,347
0,121 3,917
nr 0,973
0,580 10,931
nr 1,038
nr 0,500
0,120 4,012
0,043 2,650
nr 1,136
nr 5,029
nr 9,295
nr 0,262
0,700 49,074
1,000 10,449
0,150 5,700
0,167 4,575
0,140 3,685
0,130 1,948
0,060 1,416
0,016 0,595
0,250 6,896
0,180 8,492
0,220 4,928
22,772
2,388
5,013
9,184
2,331
8,372
8,612
16,383
183,594
0,585
1,053
0,837
9,609
4,081
29,592
5,299
7,745
12,298
7,237
5,897
0,733
4,221
9,964
1,627
3,740
43,537
25,139
2,033
1,058
53,806
8,712
2,639
0,998
1,487
3,579
8,759
4,228
39,275
11,196
2,248
2,312
2,094
6,770
1,582
14,403
1,738
2,225
5,319
3,599
1,606
8,131
15,715
0,361
66,064
14,295
8,844
7,824
5,649
4,961
2,372
0,904
11,972
10,749
6,389
1389
508189
244902
1413246
272663
312582
3232
31637
4067
258081
3222496
1392497
42241
12954
226383
35361
20407
2386
321731
14043
392205
623
32666
388437
127964
44426
7240
29847
203389
15202
96031
476114
123968
710188
8760
23370
6957
100921
80593
1600
102928
43568
43572
261216
29389
415639
242364
17471
1453
26409
1405
20136
3345811
7524
6158
11612
30286
22907
1752628
16600
37250
28097
11844
27189
52
252
1125
1626
423
536
60
733
2172
164
111
19
233
71
1871
36
430
183
815
29
170
44
531
496
47
1176
118
100
126
481
312
61
37
297
15
252
47
1220
1177
51
38
12
208
128
864
227
47
189
312
57
51
142
113
531
132
99
44
122
285
58
68
91
575
462
28 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
LA STAMPA
LETTERE AL DIRETTORE
MARIO
CALABRESI
Gli Ogm, l’Unione Europea
e i dubbi di uno scienziato
Oggi lascio volentieri questo spazio a un intervento
che ritengo possa essere utile ai lettori, qualsiasi
posizione si abbia sul tema degli Ogm. Si tratta della
testimonianza di uno scienziato italiano che racconta la sua esperienza di straniamento a contatto con
la politica e la burocrazia dell’Unione Europea. Qui
riferisce un episodio pubblico - che finora non era
stato sufficientemente riportato – e i suoi effetti
paradossali sulla vita di ciascuno di noi.
aro Direttore, la Commissione Ambiente del
Parlamento Europeo ha licenziato un testo
sul divieto di coltivare Ogm in Europa, che
consente a ogni Stato membro di legiferare come
meglio crede, esautorando le valutazioni tecniche
dell’Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea
(Efsa) di Parma. Cadrebbe così il principio per cui,
per vietare la coltivazione di Ogm, gli Stati devono
fornire prove controllate di un qualunque danno
sanitario o ambientale.
Da ben 16 anni una sola pianta Ogm è coltivata in
Europa, il mais Bt, e nessuno Stato ostile agli Ogm ha
finora prodotto prove di un qualsiasi danno, tanto che
chi è contrario a tutti gli Ogm «a prescindere» si affida più che altro a premonizioni o presagi di sventura.
Questo mais Bt evita due trattamenti con insetticidi
velenosi per i parassiti del mais e tossici per umani e
altri animali. Vietare la coltivazione di un mais Ogm
del tipo Bt significa costringere gli agricoltori a usare
più insetticidi e pesticidi in generale. Non a caso tra il
2000-2012 l’Europa ostile agli Ogm ha raddoppiato la
sua spesa per pesticidi (da 6 a 12 miliardi di dollari),
mentre gli Usa, che coltivano Ogm, spendono sempre
la stessa cifra: nove miliardi di dollari.
Gli scienziati Europei riuniti nell’Epso (European
Plant Science Organization, cioè 28mila scienziati
di ogni parte del mondo) sono disgustati dal vedere
la scienza «prostituita» (questa il termine utilizzato) per accontentare le bizze dei singoli governi na-
C
Donne, il rispetto
s’impara in famiglia
1 Non so se sia un caso che
il presidente turco Erdogan
abbia scelto la vigilia della
giornata mondiale contro la
violenza sulle donne per
consegnare al paese il
proprio decalogo per
definirne il ruolo: totale
diversità (leggasi inferiorità)
fisica, sociale, intellettuale.
Motivo di più per riflettere
sulla condizione della donna,
esposta ad ogni sorta di
violenza, ridotta in
condizione di schiavitù o
mutilata fin da bambina.
So di non dire nulla di
nuovo ma nei convegni o nelle
manifestazioni prevale la
propensione a ritenere la
donna come un esemplare da
proteggere: quella che si deve
combattere è una battaglia
culturale dove la donna sia
considerata veramente di
pari dignità e valore,
cominciando là dove nasce la
violenza: nell’ambito
familiare. Quindi è
dall’educazione che bisogna
partire. Non vedo altra
soluzione che continuare nel
paziente impegno formativo:
far respirare fin da piccoli
l’attenzione ed il rispetto, la
delicatezza dei gesti e delle
parole nei riguardi dell’altro
sesso. Per formare uomini
responsabili e maturi
affettivamente quando
incontreranno l’altra metà
della mela. Non è un obiettivo a
breve termine, ma se lo
perseguiremo la Giornata
zionali, che hanno chiesto ai loro comitati tecnici di
inventarsi qualcosa per poter dire che il mais Bt è
pericoloso. Epso dice sì a nuove regole, ma ribadisce
che chi vieta gli Ogm non lo fa su basi scientifiche,
ma politiche. Le modifiche introdotte dalla Commissione Ambiente consentono ai comitati tecnici nazionali di ammantare di parvenza scientifica scelte
squisitamente politiche.
Ma questo non è il solo danno. A sollevare il coperchio del vaso di Pandora degli Ogm è stato il
neo-Presidente Junker in persona. Prima affermando che «i rappresentanti democraticamente
eletti devono avere almeno altrettanto spazio degli
scienziati». In realtà l’Efsa emette solo pareri non
vincolanti a cui seguono già ora tre livelli di decisioni politiche (Parlamento, Consiglio e Commissione). Poi rimuovendo il capo dei suoi consiglieri
scientifici, la Prof.ssa Anne Glover che si ostinava a
voler ragionare con i dati e le prove.
Se sugli Ogm l’Europa non esiste più e ognuno
potrà decidere la sua legge, vietandone la coltivazione o introducendo quella di centinaia di nuovi Ogm,
dove andremo a finire? Se cade il filtro dell’Efsa, una
volta coltivati in uno Stato dell’Unione i nuovi Ogm
potranno liberamente circolare in Europa? Oppure
si scateneranno guerre doganali alle frontiere dei
vari Stati della (ex) Unione?
E se si può derogare dall’Europa per gli Ogm, perché non per i flussi dei migranti o per il rapporto
deficit-Pil? L’obiettivo del presidente Junker è di
normare gli Ogm, accordandosi sottobanco con le
multinazionali statunitensi che continueranno a
produrli altrove per esportarli da noi a milioni di
tonnellate, oppure quello di aprire una crepa nell’Unione e permettere che si vada verso un’Europa
di serie A ed una che va più lenta?
La partita degli Ogm sembra essere più complessa
di quello che ci viene raccontato. Gli schieramenti
non sono tra chi è pro o anti Ogm, ma tra chi crede nel
progetto di un’Europa unita e chi vuol tornare all’Europa degli egoismi e delle ideologie.
ROBERTO DEFEZ IBBR-CNR E COMITATO OGM DI EPSO
www.lastampa.it/lettere
mondiale contro la violenza
sulle donne non sarà inutile.
GIULIA L. MESTRE
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astensione e vittoria
del Centro Sinistra
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2
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MARIO CALABRESI
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LA TIRATURA DI MARTEDÌ 25 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 252.402 COPIE
TM
L’editoriale
dei
lettori
COSÌ INIZIA
L’ILLEGALITÀ
GIANGUIDO CASTAGNO
Sui treni il peggio
del “come eravamo”
1 Qualche mese fa la ferrea
decisione: è tempo di crisi,
bisogna fare sacrifici. Così ho
deciso di iniziare il mio
calvario di pendolare di lunga
percorrenza. Solo nelle ultime
due settimane ho visto cose
che voi umani potete
immaginare, se siete in Italia.
Treni cancellati, ritardi, treni
in panne per guasti, treni che
in alcuni tratti viaggiano alla
velocità di un bradipo ferito.
Ma il punto è un altro:
osservando l’umanità stanca
che popola binari e carrozze, si
respira mestizia; è la
sensazione di essere rimasti
indietro, o peggio, di essere
ritornati a come eravamo, ma
con uno spirito di amara e
consapevole rassegnazione
anziché di progettazione e
slancio verso il futuro...
SILVIA ZULLO
Gli studenti
delle Accademie
1 Nell’articolo «Strano
LE LETTERE VANNO INVIATE A
LA STAMPA VIA LUGARO 15,
10126 TORINO
Quotidiano fondato nel 1867
2
boom all’Accademia. 6 studenti
su 10 sono cinesi» c’è un refuso
nelle cifre. Il totale è da
intendersi sugli studenti
stranieri. Chiedo scusa per
l’errore: la sostanza
dell’articolo e il problema
restano identici come
testimoniano le dichiarazioni
degli intervistati.
[FLA.AMA.]
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Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381
ta circolando in rete un testo sul quale
vale la pena fare qualche riflessione: narra dell’esperimento di ricercatori americani che per indagare sul diffondersi dell’illegalità abbandonarono due auto identiche, una nel quartiere ad alto rischio criminale
del Bronx, a New York, e l’altra in un ricco e prestigioso quartiere di Palo Alto, in California.
L’auto nel Bronx durò poco, venne rapidamente
danneggiata, saccheggiata e infine distrutta, quella a Palo Alto rimase intatta, ma solo fin quando i
ricercatori non ne sfondarono un finestrino.
Fu come un segnale: in breve tempo si susseguirono atti vandalici e furti che ridussero anche quest’auto ad un rottame.
I ricercatori conclusero che il finestrino sfondato aveva trasmesso un senso di deterioramento, di
rottura dei codici di convivenza, come se si fosse
sollevata una barriera oltre la quale il proliferare
di analoghi atti diventava quasi uno sviluppo naturale ed incontrollato, indipendentemente dallo
status sociale dell’ambiente in cui ciò avveniva.
La chiamarono la «teoria delle finestre rotte»:
succede che quando in un edificio abbandonato
viene rotto un vetro, ben presto vengono frantumati tutti gli altri.
Una piccola violazione delle regole della convivenza civile, non sanzionata, induce a spingersi
sempre un po’ più avanti: dalla piccola trasgressione si arriva alla violazione della legge, e la società, anestetizzata dall’affievolirsi del senso di colpa,
non sa farsene carico.
Il percorso comincia veramente dal basso: se
vogliamo essere banali, e magari anche essere tacciati di manicheismo, dal saltare i tornelli della
metropolitana.
Furto è e furto rimane, anche se si troverà sempre qualcuno incline a considerarlo un gesto innocente. Per sapere a quali vertici si può arrivare,
basta sfogliare un qualunque giornale, un qualunque giorno.
S
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oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa,
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Lettere e Commenti .29
.
L’AMERICA
DI NUOVO
IN BIANCO E NERO
GIANNI RIOTTA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
uando il District Attorney,
il pubblico ministero, porta ai giurati popolari del
Grand Jury un’accusa di
reato, il rinvio a giudizio è
certo. Ben Casselman, del sito FiveThirtyEight, calcola che tra il 2009
e il 2010, su 162.000 casi presentati
alle Grand Jury federali solo undici
sono stati respinti, lo 0,006%.
L’irrisoria cifra spiega perché la
decisione della Grand Jury (stavolta
non federale ma dello Stato del Missouri) di non rinviare a giudizio Darren Wilson, poliziotto bianco di Ferguson, sobborgo di St. Louis, accusato di avere ucciso il giovane afroamericano Michael Brown, incendia
il Missouri, fa occupare il ponte di
Brooklyn e marciare da New York alla California, mentre – invano – il presidente Obama e la mamma della vittima invocano calma.
Le opposte narrative politiche e
culturali non si riconciliano. Per una,
non si tratta di razzismo, ma di statistica: il 96% dei reati, per esempio a
New York, è commesso da neri e ispanici, naturale che la polizia stia allerta. Per gli attivisti dei disordini, come
per milioni di pacifici cittadini Usa
che seguono gli scontri sullo smartphone, la polizia bianca ha un doppio
standard. Spara ai sospetti per il colore della pelle, il rione, il vestito. Il
caso del ragazzo nero Trayvon Martin, ucciso da un vigilante bianco perché portava il cappuccio della felpa
alzato («avessi un figlio, sarebbe come Trayvon» lamentò Obama), la
grottesca vicenda del professore di
studi afro-americani ad Harvard
«Skip» Gates, arrestato mentre cercava di rientrare a casa, senza chiavi,
da un poliziotto che lo scambia per
un ladro, fino al bambino nero di 12
anni ucciso domenica a Cleveland da
un agente, perché giocava con un revolver di plastica, fan parlare di «epidemia razzista». Ogni 28 ore la polizia Usa uccide un afroamericano, di
solito maschio sotto i 30 anni.
A Ferguson, i testimoni oculari si
dividono. Per quelli dell’accusa
l’agente Wilson avrebbe sparato a
bruciapelo all’inerme Brown. Per i
testimoni della difesa Brown avrebbe
aggredito Wilson, picchiandolo: solo
allora l’agente avrebbe sparato. La
difesa allega foto del poliziotto con li-
Q
Illustrazione di Dariush Radpour
FORZA ITALIA
IN CERCA
DI ALTERNATIVE
MARCELLO SORGI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ove possa portare la
ripresa di iniziativa
del leader di Forza
Italia è difficile dirlo: Berlusconi stesso
mostra di essere consapevole
del ridimensionamento del suo
ruolo - dopo l’uscita da Palazzo
Chigi, la condanna definitiva in
Cassazione e la decadenza dal
Senato - quando spiega che sarebbe disposto a passare in seconda linea, lasciando la prima
all’«altro Matteo». Ma sa anche
di essere l’unico in grado di richiamare alle urne immoderati
rifugiatisi nell’astensione. Più
chiaro invece è come sia nata la
svolta che ha lasciato stupiti
anche molti esponenti del suo
partito, che lo avevano appena
sentito parlare al vertice di Forza Italia. Dopo mesi trascorsi a
considerare Renzi a metà tra il
D
suo erede politico e una sorta di
sesto figlio, Berlusconi s’è convinto che tenersi aperta solo questa possibilità stava diventando
rischioso. Di qui la decisione di
tornare a dedicarsi alla ricostruzione del centrodestra, a partire
dalla personalità di Salvini, che
più di tutti ha mostrato di saperci fare ed è stato premiato in quest’ultimo passaggio elettorale.
Quanto a Renzi, più che sulla
legge elettorale, l’ex-Cavaliere
vuol metterlo di nuovo alla prova
sul Quirinale. Giorno dopo giorno, infatti, la sensazione che si va
diffondendo negli ambienti politici è che la scelta di Napolitano
di por fine al suo secondo mandato sia irreversibile, ed anche se il
Presidente cercherà di concordare i tempi e i modi della sua
uscita avendo cura di cercare di
favorire un’intesa sulla sua successione, sarà opportuno per tutti tenersi pronti e tentare di sondare il terreno anzitempo. L’in-
cubo di Berlusconi, in sostanza, è
di restare escluso dalla grande
partita del Colle: ecco perché
propone di accordarsi su una
candidatura di autentica garanzia, che non sia scelta «contro
nessuno, neppure contro Grillo».
E che magari, un domani, possa
agevolare una sua riabilitazione
politica e giudiziaria.
Si dirà che, ridotto com’è ridotto, l’ex-premier non è più in
condizioni di dettare condizioni,
e pure l’ambizione di giocare un
ruolo da «padre della patria», dopo il ventennio che s’è lasciato alle spalle, è sovradimensionata.
Ma Berlusconi ha dimostrato altre volte, contro i tanti scetticismi che accompagnano le sue
uscite, che il suo intuito non mente. Anche stavolta, dunque, se dice che per Renzi l’epoca delle
vacche grasse è finita e comincia
quella del filo da torcere, qualche
ragione, si può star certi, ce
l’avrà.
L’ULTIMA FALSA SCELTA
DEI PAESI AFRICANI
MAHAMOUD ALI YOUSSOUF*
ista la crescita delle economie
asiatiche e la loro voglia di giocare
un ruolo più importante sulla scena mondiale, è stato suggerito che
l’Africa dovrebbe scegliere tra
mantenere la sua alleanza con l’Occidente e
abbracciare nuove alleanze con l’Oriente.
Questa è la stessa falsa scelta che fu chiesta ai
paesi africani durante la Guerra Fredda,
quando l’Unione Sovietica e l’Occidente, guidato dagli Stati Uniti, erano in competizione
per esercitare un’influenza esclusiva su tutto
il continente.
L’idea che l’Africa debba ancora una volta
scegliere tra due blocchi in competizione –
quello cinese e quello occidentale – in quest’ultimo periodo è molto diffusa tra analisti,
gruppi di riflessione e giornalisti. Ridurre le
opzioni africane a una simile, rozza scelta
evoca lo spettro di un nuovo «Grande Gioco»,
con le potenze straniere ancora una volta impegnate a spartirsi il continente a loro vantaggio. Secondo questa narrazione gli investitori asiatici, soprattutto cinesi, saccheggeranno le risorse del continente fino a quando non rimarrà nulla.
I governi e le imprese africane hanno una
visione più sfumata. Negli ultimi anni, gli inve-
V
stitori occidentali hanno fissato la loro attenzione su mercati emergenti come il Brasile e la Cina, lasciando una carenza di finanziamenti per i
mercati pionieri dell’Africa. Molti dei nostri
partner asiatici sono riusciti a sviluppare la loro
base industriale, cosa che vorrebbero fare anche i Paesi africani. La Cina, dopo tutto, è oggi la
più grande economia del mondo (in termini di
potere d’acquisto), appena tre decenni dopo essersi aperta a un rapido sviluppo.
Nel frattempo, la crescita economica in Africa non è più una remota promessa, ma una realtà. Secondo la Banca Mondiale, il Pil dell’Africa
sub-sahariana nel 2013 è cresciuto a un tasso
annuo del 4,7% e dovrebbe accelerare fino al
5,1% nel 2015 e nel 2016. Oggi, nessun investitore
globale può permettersi di ignorare l’enorme
potenziale dell’Africa. Allo stesso modo, nessun
Paese in via di sviluppo dovrebbe ignorare le
grandi opportunità implicite nel coinvolgimento con le potenze emergenti dell’Asia. È naturale
che il commercio e le relazioni diplomatiche tra
i due continenti così dinamici debbano tendere
a moltiplicarsi.
I numeri sono impressionanti. Le esportazioni dall’Africa verso l’Asia sono cresciute oltre sei
volte tra il 2001 e il 2011. Gli scambi commerciali
tra i due continenti ormai corrispondono quasi
a quelli tra l’Africa e l’Europa, e la Cina è diventata il primo partner commerciale dell’Africa,
con flussi economici cresciuti dagli 11 miliardi di
dollari del 2000 ai 210 miliardi dollari dell’anno
scorso. Gli investimenti diretti della Cina in
Africa sono saliti da nemmeno 500 milioni di
dollari nel 2003 ai 15 miliardi del 2012.
E c’è un sacco di spazio per un’ulteriore crescita. L’Africa rappresenta solo il 5% del commercio e degli investimenti all’estero della Cina
nel loro complesso. Un dato surclassato dagli investimenti cinesi negli Stati Uniti, per esempio,
dove la Cina da sola ha accumulato 1.300 miliardi dollari del debito pubblico statunitense.
Il premier cinese Li Keqiang è stato esplicito
a proposito del desiderio del suo paese di stringere un rapporto sempre più stretto con il continente, basato sul rispetto reciproco, con un impegno per lo sviluppo delle comunità africane. È
significativo che, benché l’Africa rappresenti solo una piccola frazione degli investimenti esteri
della Cina, ha ricevuto quasi la metà del totale
dei suoi aiuti esteri.
Per l’Africa, l’obiettivo dev’essere costruire
un ambiente favorevole agli investimenti.
Stringendo legami con l’Asia i governi africani
hanno l’opportunità di imparare dalle storie di
successo economico della regione, incentivando al tempo stesso lo sviluppo industriale dei
loro paesi.
Gran parte degli investimenti asiatici in Africa si è concentrata sulle infrastrutture in grado
di supportare direttamente le priorità africane:
telecomunicazioni, centrali elettriche e linee di
trasmissione, acqua e servizi igienico-sanitari,
strade e ferrovie, porti, trasporti aerei e aeroporti. Questi investimenti rappresentano un impegno a lungo termine e l’Africa ne trae vantaggio in molti modi, non solo ottenendo ora posti
vidi in ospedale, l’accusa cita un verbale in cui un superiore ordina a Wilson di recarsi al Pronto Soccorso.
Dalla Centrale di Polizia confermano
che si cercava il rapinatore di una tabaccheria, cappello rosso e calze gialle, che aveva sottratto anche una scatola di sigari sottili in compagnia di
un complice. Brown indossava un
cappello da baseball rosso, calze gialle, fumava un cigarillo ed era con un
amico. Fatalità? Brutalità? La Grand
Jury, come solo nello 0,006 dei casi,
ha deciso Fatalità. I giurati erano sei
uomini e tre donne bianche, due donne e un uomo afroamericani: per rinviare a giudizio Wilson servivano nove voti. Ma la legge, ripetuta a memoria ai giurati, impone che il rinvio alla
sbarra avvenga «solo se l’accusa è
credibile al di là di ogni ragionevole
dubbio». La Grand Jury di Ferguson,
che riflette il tessuto della Contea di
St. Louis, 24% neri, 68% bianchi, non
ha visto reati «al di là del dubbio», né
omicidio volontario, né preterintenzionale.
Ho fatto parte di una Grand Jury a
Manhattan e ho raccontato a La
Stampa la mia esperienza goo.gl/
KVwbjb. C’erano giurati che, non appena il pubblico ministero lanciava
l’accusa e i poliziotti testimoniavano,
alzavano la mano per il rinvio a giudizio. Una giurata, nera e coltissima,
contestava invece puntuale ogni caso. Una volta abbiamo respinto l’incriminazione, sollevando l’ira dei pm.
In America non c’è obbligo di azione
penale come in Italia, i prosecutors si
sforzano dunque di andare davanti
alla Grand Jury solo con casi formidabili, a prova di avvocati difensori e
giurie popolari (l’avete visto nei film e
telefilm). Perché a Ferguson l’equilibrio si spezza? Perché viviamo in diretta web. Dalla morte di Brown al no
della Grand Jury, una valanga di tweet, 450 al secondo, 3,5 milioni solo ieri
notte, acceca paese e giudizi. La mappa dei Big Data http://goo.gl/17P0PY
trasforma in luce i tweet di notte e
l’America si illumina irata. I pm non
se la son sentita di non portare alla
Grand Jury un caso tanto controverso, la Grand Jury di rinviare a giudizio Wilson. Alla vigilia del Thanksgiving, che domani raccoglie le famiglie
intorno al tradizionale tacchino arrosto, la pistolettata di Ferguson rimbomba sul web e ricolora l’America,
in bianco e nero.
www.riotta.it
di lavoro, ma anche una base industriale più
avanzata, che nel futuro favorirà l’occupazione e
stimolerà a lungo la crescita economica.
Questi investimenti sostengono anche le
aspirazioni dell’Africa a una maggiore mobilità,
una maggiore produttività, e a un ruolo più importante nel commercio mondiale. E, favorendo
la competitività per i progetti e mobilizzando
una gamma più diversificata di investitori, hanno anche stimolato la sicurezza economica dell’Africa.
Naturalmente, gli investimenti a breve termine e la crescita economica non possono andare
a scapito dello sviluppo sociale a medio termine
e della creazione di posti di lavoro o la sostenibilità e la stabilità a lungo termine. Lo sappiamo, e
così i nostri partner. È responsabilità di tutti i
governi africani garantire che gli investimenti e
i partenariati - sia con gli investitori dei mercati
emergenti come la Cina, il Brasile, l’India e gli
Stati del Golfo, o con l’Europa e gli Stati Uniti –
siano stipulati con equità.
Vedere i legami tra l’Africa e l’Asia come parte di una battaglia tra Oriente e Occidente è
semplicistico, obsoleto, e, soprattutto, va nella
direzione sbagliata. Il maggiore interesse verso
il continente è il risultato delle riforme che hanno incoraggiato gli investitori stranieri - provenienti dall’Oriente come dall’Occidente - e di
una crescente capacità dell’Africa di ottenere
condizioni migliori per la sua economia e la sua
gente.
*Ministro degli Affari esteri e della cooperazione
internazionale della Repubblica di Gibuti
Copyright: Project Syndicate, 2014.
www.project-syndicate.org
traduzione di Carla Reschia
30
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Opera Roma, sì dei lavoratori
CULTURA
SPETTACOLI
L’assemblea dei lavoratori ha ratificato a stragrande
maggioranza (con sette no e quattro astenuti) l’accordo
votato due giorni fa dal Cda del Teatro dell’Opera di Roma.
Un’assemblea comunque «assai infuocata» riguardo al
taglio dei salari accessori per tutti i 460 dipendenti. Quello
di ieri era l’ultimo passaggio per evitare il licenziamento
collettivo di 180 lavoratori del Coro e dell’Orchestra della
Fondazione lirica, che ormai appare scongiurato.
&
M IRELLA SERRI
L
o storico Teopompo di
Chio, vissuto nel IV secolo
a. C., descrive divertito la
mancanza d’inibizioni degli antichi etruschi. Se un
visitatore bussava alla porta di un signore in quel momento in dolce compagnia, il servo avvertiva che il padrone stava facendo all’amore e che
si sarebbe liberato al più presto. Per
entrambi i sessi era poi normale girare senza veli e concedersi en plein air
audaci giochi. Oppure abbandonarsi
a intrecci sadomaso come quello raffigurato sulla tomba della «flagellazione» della necropoli di Monterozzo,
vicino Tarquinia, dove due uomini
frustano una donna che li accarezza.
Quella popolazione, insomma, non
possedeva il nostro comune senso del
pudore e in questa disinvolta gestione della privacy maschi e femmine si
ponevano sullo stesso piano.
Lo scenario cambia radicalmente
a Roma, in età repubblicana. La riservatezza era praticata, eccome. Le
performances erotiche non venivano
ostentate, però l’autorità di un pubblico personaggio dipendeva anche
da queste. Il pater familias, ci spiega
Seneca, a cui era concesso diritto di
vita e di morte sui propri cari, nel sesso doveva essere attivo e mai passivo,
per non smentire il proprio ruolo di
dominatore. Guai, dunque, se fosse
stato reso noto che le fanciulle o gli
schiavi con cui si trastullava (la bisessualità era largamente praticata) per
caso avessero provato piacere. «Marito di tutte le mogli e moglie di tutti i
mariti»: Giulio Cesare diventò per
questi suoi molteplici accoppiamenti
VIZI PRIVATI PUBBLICHE VIRTÙ
Cesare era detto «marito
di tutte le mogli
e moglie di tutti i mariti»
l’emblema del vero romano, doppiamente vincitore sia in battaglia che
tra le coltri. Al condottiero va il merito di aver incarnato lo stereotipo, anche in senso letterale, del latin lover.
Già, proprio così. Un’arte, questa della seduzione, in cui i maschi italiani, a
partire dagli antichi romani, sembrano essere tra i maggiori esperti.
Adesso, a spiegarci dove e come nasce il mito dell’amante latino alla maniera di Casanova o del bel tanguero
Rodolfo Valentino, è Cinzia Giorgio in
Storia erotica d’Italia. Gli amori, gli
scandali, il sesso e la vita privata: la
storia d’Italia che avreste sempre voluto leggere e nessuno ha mai osato raccontare (Newton Compton editore,
pp. 330, € 9,9).
La figura del playboy made in Italy
è universalmente conosciuta, afferma la studiosa di Women’s Studies,
non solo perché ha origini lontane ma
anche perché si è mantenuta in vita a
lungo grazie alla persistente disparità tra uomo e donna, sostenuta per
secoli dalla Chiesa cattolica e le cui
basi furono gettate dai latini. Dopo il
celebre ratto delle Sabine, racconta
Tito Livio, le matrone rapite a cui fu
proposto di tornare a casa si rifiutarono. Le aveva convinte Romolo dicendo che «avrebbero avuto mariti
migliori di quelli che avevano lasciato
i quali si sarebbero fatti perdonare
del ratto con il trasporto della passione». Livio alimenta così la leggenda
che i connazionali fossero gli unici ad
esser tanto appassionati e dotati.
Quest’aura continua a illuminare il
Un’illustrazione
di Nisle dai Diari
di Casanova del 1850
Cinzia Giorgio ha
raccontato l’archetipo
del latin lover
in Storia erotica
dell’Italia
di Newton Compton
Ascesa e caduta del latin lover
un archetipo tutto italiano
Un libro racconta la storia erotica del nostro Paese
Dagli sfrontati etruschi ai dongiovanni stanchi del ’900
Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella celebre scena
della fontana di Trevi, tratta dalla Dolce Vita di Fellini (1960)
maschio latino (come narra Boccaccio) pure nei secoli bui, quando gli
ostacoli alla conquista del gentil sesso
diventano quasi insuperabili. Il «Canon Episcopi», vademecum per i vescovi per combattere la stregoneria,
diffonde l’idea che nella donna sedotta
e abbandonata alberghi il diavolo. Però
il playboy medievale mantiene intatto
il suo virile appeal. I muscoli amatori li
esibisce con le cortigiane: già numerose presso i romani (divise in categorie,
dalla «noctiluca», lucciola notturna,
alla «bustuaria» che stazionava nei cimiteri) si dividono in «oneste» - mantenute da più benefattori - e in «prostitute di lume», che si concedono nel retrobottega dei maestri candelieri giusto il tempo di durata di una piccola
candela (da cui «reggere il moccolo»
ovvero il terzo incomodo in un incontro amoroso).
A queste si aggiungono le belles de
jour della Serenissima, descritte dall’Aretino, capaci di intrattenere dotte
conversazioni a busto scoperto. La notorietà di un personaggio è supportata
dal metro delle sue conquiste: di Raffaello, notevole amatore scomparso a soli 37 anni, Vasari dirà che era stato portato alla tomba dal troppo «coito» e lo
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
È morto Lewis Baltz
fotografo della New Topography
.
31
bellezza in paesaggi desolati e luoghi dimenticati. Baltz ha pubblicato
numerosi libri, oggetto anche di mostre, quasi tutti lavori
«topografici», che hanno ridefinito l’immagine del paesaggio
americano. Tra i volumi si ricordano The New Industrial Parks, San
Quentin Point, Candlestick Point e Nevada, che testimoniano i
cambiamenti operati dall’uomo e dalla tecnologia all’ambiente. Le
sue opere minimaliste si trovano in importanti musei quali il
Whitney Museum of American Art di New York, il Museo d’Arte
Moderna di Parigi, il San Francisco Museum of Modern Art, il
Museum of Contemporary Art di Helsinki, la Tate Modern di Londra.
Il fotografo statunitense Lewis Baltz, uno dei massimi esponenti
della visual art e del movimento «New Topographic», è morto a
Parigi all’età di 69 anni in seguito ad un tumore ai polmoni. Nato nel
1945 a Newport Beach, in California, Baltz si affermò agli inizi degli
Anni 70 come uno dei principali esponenti del «New Topographic»
che propose una «contro-estetica» della fotografia sottolineando
Sfogliare i libri in streaming
un’idea nata a Torino
Una start up creata da quattro laureati ha concepito la possibilità
di leggere le opere online prima di Amazon. E adesso cerca di decollare
MARIO BAUDINO
S
ono arrivati ben prima di
Amazon, ma hanno avuto
serie difficoltà a farsi
ascoltare e a essere presi
sul serio. Quattro giovani
torinesi hanno elaborato due anni
fa non solo l’idea ma anche il software per la lettura in streaming,
quella che si fa pagando un abbonamento mensile proprio come accade su Kindle unlimited. La spiegavano in giro, e portavano a casa solo scetticismo. Poi, a poco a poco, le
cose si sono mosse, anche se soltanto dopo il clamore suscitato dal
gigante on-line di Seattle.
Ora Giuseppe Spezzano, Mario
Cardillo, Gianluca Ambrogio e Davide Pani, 28 anni a testa, tre ingegneri e uno psicologo dell’organizzazione (Cardillo) hanno una chance di
no sfogliate: chi è più letto riceve di
più. Sembra l’uovo di colombo, ma
per farlo stare dritto c’è voluto molto tempo e molta fatica.
I quattro giovani avevano esordito con un sito di self-publishing, ancora studenti. Era un gioco con i
compagni di corso. Poi, due anni fa,
quando in rete si è cominciato a parlare di lettura in streaming, senza
cioè acquistare il libro elettronico
hanno cominciato a elaborare il progetto. In America nel frattempo una
start up molto simile, Oyster, è diventata un’azienda importante.
Partire da Torino è stata più dura.
«Porte chiuse - raccontano - e soprattutto porte che non si sapeva
neppure dove fossero. Siamo andati
in giro per l’Italia accolti piuttosto
freddamente, qualcuno ci ha anche
presi in giro. Sei mesi fa molti editori non sapevano che cosa fosse la
lettura in streaming».
Ora è diverso, visto che «se lo ha
fatto Amazon», si è cominciato a pensare, «allora si può fare». I colloqui si
sono infittiti, anche coi grandi gruppi. «Ora due ci stanno ad ascoltare,
uno decisamente ci snobba». Pazienza, magari cambierà idea. Gli editori
devono mettere a disposizione i libri,
va da sé. Ma poi servono soldi, e per
quelli servirebbero i «business angels», come vengono definiti i finanziatori di start up. Purtroppo volano
soprattutto all’estero. «In Italia manco si sa dove stiano di casa. Noi ne
abbiamo scovato uno, ma grazie a
una catena di amicizie».
In compenso Gianluca Ambrogio
è partito per Londra, e in due settimane ne ha trovati 11 con cui intanto
avviare il discorso. Servono investitori. I quattro di Bookolico dalla laurea in poi hanno rinunciato a cercarsi uno stipendio, investono in lavoro, e prima di incontrare il loro
business angel, ci mettevano anche i
soldi. «Ora però dobbiamo allargarci, poter contare su più collaboratori perché da soli non riusciamo a tener dietro a tutto. Dobbiamo investire in tecnologia e in marketing.
Sulla rete siamo molto noti, ma non
basta», spiegano pur senza la minima traccia di pessimismo.
Finora hanno vissuto come quelli
che hanno da sparare una sola cartuccia: e questo è ad esempio il motivo per cui hanno puntato tutto, all’inizio, sull’ambiente Ios; ma sarà indispensabile l’App per Android, e al
più presto. C’è poco tempo. «Una
start up ragiona di sei mesi in sei mesi», ti spiegano sapendo di essere,
per così dire, molto precari. In qualche modo Amazon ha però dato loro,
del tutto involontariamente, una
(piccola) mano. E una soddisfazione.
«Siamo pur sempre arrivati prima.
Anche a firmare qualche contratto».
BOOKOLICO
Per 9,90 euro al mese, il sito
permette di accedere
tra gli altri ai testi di Feltrinelli
JULIUS NISLE/AKG-IMAGES /MONDADORI
stesso eccesso viene evocato per Ludovico Sforza, «il Moro», che ha avuto
tanti incontri ravvicinati con «una sua
puta molto bella» (la sedicenne Cecilia
Gallerani che Leonardo raffigurò ne
La Dama con l’Ermellino).
Così, è ancora un altro esempio, la
leggenda di Niccolò Paganini, gran seduttore, cresce anche per via delle dicerie sulla notevole estensione delle
parti più intime. Mentre il ministro e
presidente del Consiglio Francesco
Crispi finisce sotto processo per le storie d’amore, Gabriele D’Annunzio, che
le sue infinite liaisons non le teneva
certo nascoste, scrive il Piacere (al maschile, s’intende). Per non parlare di
Benito Mussolini, gran tombeur e consumatore ogni giorno di rapporti con
plurimi «orinatoi di carne» (durata
massima 15 minuti). Connotato da un
«pragma della banda e del capintesta
bassamente erotico, un basso prurito
ossia una libido di possesso, di comando, di esibizione, di cibo, di femmine, di
vestiti, di denaro, di terre, di comodità
e di ozi», come Carlo Emilio Gadda descrive l’abbuffata di sesso e di potere
che le camicie nere ostentano come
medaglie belliche.
Vitaliano Brancati, poi, ne Il bell’Antonio smonta la fama di galletto
dell’italiano meridionale e nella trasposizione cinematografica il personaggio è interpretato da Marcello
Mastroianni. Il quale impersona sul
grande schermo anche uno dei più
celebri conquistatori, Marcello Rubini della Dolce vita. Nemmeno in tempi più recenti il latin lover ci abbandona: Gianna Nannini ne canta le
brame degli occhi fissi sul «décolleté». Attualmente il mito, complice i
cambiamenti della mentalità femminile, ha perso smalto. Il falchetto rapace impersonato da Alberto Sordi
ne Il seduttore è un po’ spiumato. Ma
non demorde. Madonna scrive sulla
sua t-shirt: «Italians do it better». E
la leggenda che gli «italiani lo fanno
meglio» continua.
provarci davvero. Il loro sito, Bookolico, propone attraverso una app
per i-pad un bel catalogo di una
trentina di editori dove scegliere i
titoli da leggere in abbonamento, a
9,90 euro al mese. E’ un catalogo di
prova, e in questo momento l’accesso è gratuito a un certo numero di
lettori ammessi al periodo di test,
ma è già molto più raffinato di quello del Kindle unlimited, infarcito di
titoli autopubblicati.
Qui ci sono Feltrinelli, Nottetempo, Hoepli, Add e tanti altri
medio piccoli, con libri di qualità.
E molte possibilità: per i lettori di
sapere che cosa stanno sfogliando
gli «amici» e in prospettiva di poter discutere tra loro, per gli editori un gran numero di informazioni
e statistiche interessanti, per
esempio le pagine più lette di ciascun libro, ovvero i momenti di
massimo gradimento, quasi un auditel. Bookolico conta infatti non
tanto i libri quanto le pagine, riconoscendo all’editore una certa cifra per ognuna di quelle che vengo-
Elzeviro
ELENA LOEWENTHAL
L’arte d’invecchiare
secondo
Marc Augé
S
arà vero? Difficile dire se sia un
auspicio, una certezza o una
minaccia. Il sottotitolo del nuovo libro di Marc Augé dice che «la
vecchiaia non esiste», ma in fondo le
pagine che lo compongono sono un
invito non a negare bensì ad accettare tale condizione. Il tempo senza età
Illustrazione di Alberto Ruggieri
(Cortina editore, pp. 104, € 11) non è
di fatto una disamina dell’assenza
bensì una proposta per affrontare il
tempo che passa non negandolo e
nemmeno piangendolo. Augé parte
dall’assunto che «la vita rappresenta una lunga e involontaria indagine» e invita a cogliere la dicotomia
fra età, che è «la spunta minuziosa
dei giorni che passano», e il tempo,
che invece «è una libertà».
Di fronte allo stillicidio dei giorni
che procede per accumulo, l’unica
resistenza possibile non sta nella
chirurgia plastica, nello sconforto o
in un volontario rimbambimento,
ma nell’uscire dalla nostalgia, trattando la vecchiaia – che comunque
esiste eccome! – con i riguardi che
gli antichi riservavano alle Erinni,
dee della vendetta, chiamandole
«Eumenidi» o «Benevole».
L’ultima età della vita, in fondo, è
emblematica della condizione umana, in bilico fra una consapevolezza
che diventa energia (e che a volte
sfiora pericolosamente il delirio di
onnipotenza) e una fragilità connaturata. Augé dichiara che quando
qualcuno gli chiede l’età risponde
che ovviamente la conosce. Ma non
ci crede. Perché l’età è qualcosa di
superficiale, una specie di etichetta
che ci viene incollata addosso ma
che il più delle volte è molto lontana
dalla percezione che abbiamo di noi
stessi. Quest’ultima è fatta di ricordi
e speranze, di nostalgie e progetti, di
emozioni antiche e nuove. Di illusioni e della nostra instabile capacità di
stare soli con noi stessi.
Quella di Augé non è una ricetta facile, né di immediata assimilazione.
In primo luogo, perché ci impone di
non cadere nella trappola del giudizio: la vecchiaia è cosa buona o no?
Piuttosto, spiega, «bisogna inchinarsi
al suo orgoglio», anche se è fatta di cedimenti, rinunce, debolezze. E poi
perché non propone soluzioni ma una
disposizione d’animo che sia costante
consapevolezza invece di rimozione.
Si tratta insomma, di scendere a patti
con i ricordi invece che rincorrere
l’esperienza, e accettare cio che è per
definizione inaccettabile: muoriamo
tutti giovani. Troppo presto.
È
La recensione
ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH
Adolescenza
istruzioniperl’uso
iunti a metà festival si può
provare a tirare una prima
impressione su Torino 32, la
sezione competitiva su cui la giuria
presieduta da Ozpetek si dovrà
pronunciare. Anche se a volte le
carte si rimescolano, la sua è
un’anima divisa in due fra cinema di
genereecinemachegioca(oalmeno
prova a giocare) sulla corda
autoriale, con risultati in entrambi i
casi alterni e qualche filo tematico
ricorrente. Come quello di una
condizione
adolescenziale
vulnerata dal seme della violenza
quale troviamo al centro di Violet,
interessante opera d’esordio del
belga Bas Devos. Il quale attacca in
stile Haneke mostrandoci sugli
impersonali schermi di video
sorveglianza di una galleria di
Bruxelles
l’anatomia
di
un’aggressione che lascia un
giovanissimo a terra ucciso. Sporco
di sangue e sconvolto, Jess che era
con lui torna solo alla sua borghese,
tranquilla routine dove nulla ormai
gli appare normale, dove negli
sguardi di tutti legge la colpa di esser
sopravvissuto. E Devos gli sta
incollato addosso suggerendone
con finezza l’imploso dolore
attraverso un’imbastitura di piccoli
indizi: silenzi, suoni, immagini
rarefatte fino all’astrazione,
momenti di confuso terrore e attimi
lievi, come quando Jess e i suoi
compagni scorrazzano nelle foreste
in mountain bike. Anche gli
argentini Rocio Caliri e Melina
Marcow che firmano Anuncian
Sismos scelgono di raccontare,
ispirandosi alla realtà, uno scenario
adolescenziale devastato dalla
violenza seppur di segno opposto:
qui si parla di morte autoinflitta, di
un’ondata di suicidi di adolescenti
che lascia fratelli e genitori alle prese
con una tormentosa elaborazione
del lutto. Ma in questo caso la
sensibilità non basta, il registro
minimalista sconfina nell’esiguità e
la povertà di mezzi si sente tutta.
G
Fermo
raro avere ben tre attori
protagonisti di grande carisma da cui non staccare
gli occhi di dosso. Tre tipi che più
diversi non si può: l’uomo della
porta accanto che si ritrova coinvolto suo malgrado in un omicidio e si mette in gioco - Michael C.
Hall in un ruolo esattamente rovesciato rispetto a quello del serial killer tv che lo ha reso famoso,
il diabolico Dexter; il galeotto in
libertà vigilata, ma soprattutto
padre alle prese con le derive da
immagine
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
TorinoFilmFestival2014
32 .Spettacoli
Dexter è tornato, ma stavolta
è l’uomo della porta accanto
snuff movie del figlio criminale, un
grande Sam Shepard dilaniato e
tragico; infine l’investigatore privato al di là di ogni regola e dalla rossa
Cadillac, un Don Johnson versione
vintage, un bello che invecchia bene sullo schermo diventando sempre più intrigante. Siamo in Cold in
DI
CLAUDIA
FERRERO
FULVIA CAPRARA
My week
with Marilyn
e non fosse per via della carriera scintillante, dei ruoli in teatro, e
poi al cinema, da My
week with Marilyn ai
Miserabili, Eddie Redmayne,
grande sorriso e tante lentiggini, sembrerebbe un classico ragazzino anglosassone in vacanza in Italia. Nato a Londra, in
una famiglia che non ha nulla a
che vedere con il mondo dello
spettacolo, ex- allievo di Storia
dell’arte a Eton e poi a Cambridge, debuttante in palcoscenico
con un regista del calibro di
Sam Mendes, Redmayne è invece astro nascente della cinematografia hollywoodiana, diviso tra rumorosi blockbuster e
film più intimisti, con un’agenda sempre fitta di impegni. Ieri
sera, al Tff, ha ricevuto il Maserati Torino Award, ma l’impressione è che, dopo aver interpretato il fisico Stephen Hawking
nella Teoria del tutto, la lista dei
riconoscimenti sia destinata ad
allungarsi. Di Oscar, naturalmente (gli attori sono rigorosamente scaramantici) non vuole
nemmeno sentir parlare, ma il
modo con cui ha interpretato lo
scienziato ricorda il Daniel DayLewis del Mio piede sinistro.
Jupiter
ascending
Il film racconta
la settimana
che la Monroe
trascorse in
Gran Bretagna
per le riprese
del Principe e
la ballerina e
dei momenti
passati insieme
a Clark
(Redmayne)
Nell’attesissimo film di
fantascienza
dei fratelli
Wachowski
con Mila Kunis
e Channing
Tatum, Redmayne è un
perfido alieno
figlio dell’imperatrice
S
Redmayne
“Io, tra scienza
e fantascienza”
L’attore inglese emergente: “Dopo Hawking
sarò un alieno perfido per i fratelli Wachowski”
Quando ha deciso che sarebbe
diventato attore?
«Amo recitare da quando ero
bambino, ma non avrei mai
pensato di riuscire a farlo davvero. Ho iniziato a Cambridge, e
poi ho continuato. Insomma,
non ho mai preso una vera decisione, le cose sono venute una
dopo l’altra, ho avuto molta fortuna e anche adesso, quando interpreto un film, penso sempre
che potrebbe e essere l’ultimo».
avrei dovuto perdere peso, era
piuttosto impensierita».
Che cosa ha imparato dalla vita di Stephen Hawking?
«Che non sono le limitazioni a
definire le nostre esistenze,
che tutti ne abbiamo e possiamo andare avanti lo stesso...
Per Hawking, da quando gli
hanno diagnosticato il suo male, ogni anno di vita è stato un
immenso regalo, e infatti lui vive ogni attimo con il massimo
della passione possibile».
Sta per tornare a recitare diretto da Tom Hooper, il regista dei
Miserabili, nel film sulla vita
del pioniere transgender Einar
Wegener, e nella nuova opera
dei fratelli Wachowski Jupiter
il destino dell’universo. Che
cosa la spinge ad accettare o
meno una parte?
«Leggo le sceneggiature, immagino i personaggi, Cerco sempre, comunque, di mettermi alla prova in cose diverse».
In Jupiter è un terribile cattivo.
Si è divertito ad interpretare
una figura così estrema?
«Sì, è stato un lavoro molto divertente, mi piace fare i cattivi
e questo è un personaggio che
va oltre, diciamo che ha grossi
problemi psicologici... E poi è
stato bello immergersi nel
mondo dei Wachowski, hanno
una straordinaria capacità di
immaginazione».
Che significa per lei recitare?
Eddie
Redmayne
insieme con
Stephen
HAwking: ieri
sera, al Tff, ha
ricevuto il
Maserati Torino
Award
July, trasposizione del celebre romanzo di Joe R. Lansdale diretta dal
giovane regista indie Jim Mickle, in
epoca di cassette Vhs e videoteche,
fine Anni Ottanta. L’anomalo terzetto finirà con l’allearsi nello svelare e vendicare crimini, e occhio all’immagine dei tre nella notte su un
pick up ad inseguire la loro personale giustizia, è di quelle che restano impresse. Dopo la dipartita di
Dexter al largo della Florida nell’ultima stagione del serial televisivo,
un bentornato a Michael C. Hall.
«Fondamentalmente significa
restare bambini, ed è un grandissimo privilegio, intorno ho
un sacco di amici che si ritrovano a fare lavori che non
amano affatto».
Ha dei modelli, degli attori
preferiti?
Cosa ne dicono i suoi genitori?
«Sono abbastanza contenti, ma
naturalmente mia madre, come
tutte le madri, si preoccupa di
cose tipo il mangiare, il dimagrire, l’ingrassare. Quando ha
saputo che per fare Hawking
«Non ho specifici modelli, piuttosto mi piacciono alcune performance, per esempio Marion
Cotillard in Ruggine e ossa, e poi
Cate Blanchett, e Jared Leto,
anche in Dallas Buyers Club».
ANSA
EGLE SANTOLINI
MILANO
idelio divide con
Tristano il destino
di non essere compreso: per Tristano si insiste
sempre sul tema dell’erotismo, e invece è la morte che
ti senti dentro la testa dall’inizio. Qui, più che il tema
della libertà, quel che importa è invece l’amore, e il coraggio di una donna che è disposta a fare tutto, tuttissimo,
per salvare il marito».
Daniel Barenboim presenta agli studenti dell’Università Cattolica l’opera beethoveniana che a Sant’Ambrogio
aprirà la stagione della Scala,
insomma il suo canto del cigno al Piermarini come direttore musicale, e intanto sgombra il campo dai pregiudizi: altro che lettura politica, e poi
libertà è un tema complesso,
che muta con i tempi, e per
esempio «nel 2002 per George
«F
Barenboim: un “Fidelio”
pieno di passione
L’opera di Beethoven apre la stagione della Scala
W. Bush», e qui tira fuori un foglietto con la citazione, «è una
cosa che si compra e si vende».
Insomma non aspettiamoci «i
soldati di Pizarro travestiti da
nazisti, come in certi allestimenti che ogni tanto capita di
vedere», e conserviamo per l’alzata di sipario del 7 dicembre
l’effetto-sorpresa sulla regìa firmata dall’inglese Deborah Warner. Accontentandoci per il momento di un paio di foto delle
prove, con Leonore-Anja Kampe in berretto di lana, tuta e anfibi, forse squatter o senzacasa
e insomma contemporanea.
Qualche indicazione più pre-
cisa arriva invece dal punto di vista musicale, e si sa come Fidelio
presenti varie questioni filologiche. La versione scaligera prevede la Sinfonia Leonore 2, meno
completa ed esaustiva della 3, e
dunque per Barenboim «piena di
dubbi armonici particolarmente
affascinanti». A questa farà subito seguito il duetto fra Jaquino
(Florian Hoffmann) e Marzelline
(Mojca Herdmann), l’aria di
Marzelline e poi il sublime quartetto, con un’inversione dei primi
due numeri rispetto alla consuetudine, «e in prova ci si rende
conto di come sia complicato
passare, dalla monumentalità
Sopra, la
protagonista
di «Fidelio»
Anja Kampe
(Leonore)
durante le
prove
in versione
tuta e anfibi
Sotto, il
direttore della
prima della
Scala Daniel
Barenboim
La regia è di
Deborah
Warner
dell’ouverture, a un dialogo tanto
più leggero fra un giovanotto e
una ragazza che non ne condivide i sentimenti». È insomma la
spinosa questione del Singspiel,
con i suoi multiformi registri.
«Ma più vado avanti negli anni sottolinea il Maestro - e più mi
rendo conto di quanto sia limitativo attribuire a una certa musica un carattere tragico o allegro,
triste o serioso. La musica non è
mai una cosa sola, pensate a
Schubert che mi occupa tanto i
pensieri in questa parte della vita: si ha l’impressione che rida e
pianga simultaneamente».
Già: Schubert, di cui dalla
prossima settimana presenterà
alla Scala, in un ciclo di quattro
concerti, l’integrale delle sonate per pianoforte. Poi sarà il momento degli addii, o almeno degli arrivederci. E se gli chiedete
che cosa gli rimane di questi anni milanesi di primo acchito cita
«il ciclo Schönberg - Beethoven
e le due opere russe, La fidanzata dello zar e Il giocatore».
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
.
Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 26 novembre 2014
Rai 1
6.10 Il caffè di Raiuno
6.45 Unomattina Attualità
11.10 A conti fatti Attualità
12.00 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 Dolci dopo il Tiggì
14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità
16.00 La vita in diretta
17.00 Zecchino d’oro Varietà
Giunta alla 57ª edizione,
dal 25 al 29 novembre
2014 torna la manifestazione canora dedicata ai più piccoli, in diretta dall’Antoniano di
Bologna
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
21.10 Carosello Reloaded
Rai 2
7.05 Army Wives Serie
8.30 Il tocco di un angelo TF
10.00 Tg2 Insieme Attualità
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Costume e società
13.50 Medicina 33 Rubrica di
attualità medica Il quotidiano di medicina del
Tg2
14.00 Detto fatto Attualità
16.15 Castle Telefilm
17.00 SuperMax Tv Varietà
17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
17.55 Tg2 Flash L.I.S.
18.00 Tg sport
18.20 Tg 2
18.50 NCIS: Los Angeles TF
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Impazienti Sitcom
21.15
Velvet
21.10
Herbie il
supermaggiolino ★★
Dopo aver scoperto
AlbertoeAnnaingiardino,Cristina è decisa ad annullare le nozze.
Interviene, però, Mateo che
annuncia di essere da tempo
segretamentefidanzatoconAnna
TELEFILM.
22.45 Miss Fisher - Delitti e
misteri Serie Una serie
televisiva australiana,
basata sui romanzi di
Kerry Greenwood
23.40 Porta a porta Attualità
1.15 Tg 1 - Notte
(comm., 2005) con L.
Lohan, M. Keaton. Regia di A. L.
Robinson. Salvato dalla rottamazione il Maggiolino recupera il vecchio smalto di corridore
FILM.
23.00 Tg2
23.15 The Core Film (fant.,
2003) con Hilary Swank,
Aaron Eckart. Regia di
Jon Amiel ★★
1.15 2Next - Economia
e Futuro Attualità
Rai 3
Canale 5
Italia 1
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
12.00 Tg 3
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Tg Regione
Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Question Time. Interrogazioni a risposta immediata Attualità
16.00 Tg3 Lis
16.05 Tgr Piazza Affari
16.10 Aspettando Geo
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.15 Centovetrine SO
14.45 Uomini e donne Talk
show
16.15 Il segreto Telenovela
17.00 Pomeriggio cinque
Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca,
politica, attualità e spettacolo in compagnia di
Barbara D’Urso
18.45 Avanti un altro! Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.15 Striscina la notizina
6.50 Tutto in famiglia
Telefilm
7.15 Mike & Molly Sitcom
8.10 Psych Telefilm
10.05 The closer Serie
12.05 Cotto e mangiato - Il
menù del giorno
12.25 Studio Aperto
13.00 Sport Mediaset Sport
14.05 I Simpson Cartoni
14.35 Futurama Cartoni
15.00 Big Bang Theory Sitcom
Quattro giovani scienziati di diversi campi
lavorano insieme al California Institute of
Technology
15.50 E alla fine arriva mamma
Sitcom
16.45 White Collar Telefilm
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI New York Telefilm
20.40
Calcio:
Malmoe-Juventus
21.05
Chi l’ha visto?
ATTUALITÀ. Il programma condotto da Federica Sciarelli torna
sul caso di Gilberta Palleschi, la
professoressa di Sora, segretaria
regionale dell’Unicef, scomparsa il 1º novembre
SPORT. Allo Swedbank Stadion di
Malmö, in Svezia, la Juventus
di Allegri giocherà una partita
importantissima per il suo percorso in Champions League
0.00 Tg3 Linea Notte
1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
1.15 Rai Cultura - Massimo
racconta Troisi Attualità
2.15 Fuori Orario. Cose (mai)
viste
22.45 Speciale Champions
League Sport
0.20 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
1.00 Striscina la notizina
Varietà satirico
1.35 Uomini e donne
Rete 4
La 7
6.50 Zorro Telefilm
7.10 Hunter Telefilm
8.05 Cuore ribelle Telenovela
9.30 Carabinieri Telefilm
10.35 Sai cosa mangi?
10.45 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
Attualità
15.30 Hamburg distretto 21
Telefilm
16.35 I cannoni di San Sebastian Film (avv., 1968)
con Anthony Quinn,
Charles Bronson. Regia
di Henri Verneuil ★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore Soap
opera
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
Il programma di economia condotto in studio
da Myrta Merlino
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura
della redazione News,
dedicato alla cronaca
14.40 Il commissario Maigret TF
16.30 Suor Therese Telefilm
18.15 Il commissario Cordier
Telefilm
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo Attualità
21.10
Le iene show
21.15
Major Crimes
21.10
Grey’s Anatomy
VARIETÀ SATIRICO. Prosegue la
nuova edizione del programma condotto da Ilary Blasi e Teo
Mammucari. Tra gli inviati del
programma Enrico Lucci, Giulio Golia e Luigi Pelazza
TELEFILM. Alla Divisione Crimini
Maggiori è tempo di cambiamenti: alla gestione di Brenda
Johnson subentra il rigore formale del capitano Sharon Raydor
TELEFILM. Una mattina presto
Cristina riceve una telefonata
che potrebbe cambiare la sua
vita, rendendo invidiose Meredith e la Bailey. Tra i protagonisti Sandra Oh ed Ellen Pompeo
23.05 The Mentalist Telefilm
La serie culto con Simon
Baker
0.45 Tg4 Night News
1.05 Ieri e oggi in tv Varietà
3.10 Roma violenta Film (pol.,
1975) ★
0.40 Tg La7
0.55 Otto e mezzo Attualità
Conduce Lilli Gruber (R)
1.40 Coffee break Attualità
(R)
2.55 L’aria che tira (R)
5.25 Omnibus Attualità
0.35 X-Style Motori Attualità
1.25 Sport Mediaset Sport
Il telegiornale sportivo
diretto da Claudio Brachino
1.50 Studio aperto
La giornata
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digitale terrestre
RAI 4
21
15.45 La vita segreta di
una teenager
americana Serie
16.30 The Lying Game
17.15 Rai News - Giorno
17.20 Streghe Serie
18.05 Xena Serie
18.50 La spada della
verità Serie
19.35 Supernatural Serie
20.20 Beauty and the
Beast Serie
21.10 Happy Town Serie
22.45 Professione
Assassino Film
RAI 5
23
15.55 Così fan tutti Film
17.50 Rai News - Giorno
17.55 David Letterman
Show Talk show
18.45 Grandi giardini
d’Italia - Tempi
moderni
19.50 Divini Devoti
20.35 Passepartout:
Fantasmi meridionali
21.15 In scena - La
metamorfosi
22.10 Kafka L’ultimo
processo
RAI STORIA 54
18.00 Magazzini Einstein
19.00 Anatomia di un
omicidio
19.30 Italia in 4d - anni
‘70: Il decennio
Capitale
20.30 Il giorno e la storia
20.50 Il tempo e la storia
21.35 Anteprima -Le
mani sul terremoto
21.40 Diario civile- Le
mani sul terremoto
22.35 Tablet La notte
della Repubblica
Documentari
RAI MOVIE
10.10
11.45
14.00
15.55
18.10
18.15
19.35
21.15
23.00
0.40
0.45
SKY CINEMA 1
19.05 Il mio miglior nemico
L’esistenza di Carlo
Verdone viene sconvolta dall’incontro con
Silvio Muccino SKY
COMEDY
19.10 Insonnia d’amore Tom
Hanks trasloca a Seattle
col figlio che lo mette
in contatto con Meg
Ryan SKY PASSION
19.15 Monsters University
Prequel della storia dei
mostri più amati del
grande schermo.
Animazione SKY CINEMA
FAMILY
Jerry 8 e 3/4 Gli agenti
di un divo scomparso
cercano di lanciare un
impacciato fattorino
SKY CLASSICS
19.20 Terapia d’urto Il mite
Adam Sandler è
costretto a farsi curare
dallo psicologo Jack
Nicholson SKY HITS
21.00 Sky cine news SKY
CINEMA 1
Big Dodicenne desidera
diventare adulto. Si
ritrova per magia nel
corpo di Tom Hanks SKY
CINEMA FAMILY
Il seduttore Sordi, diviso fra 3 donne, propo-
ne una convivenza a
quattro. Finisce all’inferno SKY CLASSICS
Una notte da leoni 3
Zach Galifianakis, Ed
Helms, Bradley Cooper
e Justin Bartha, viaggio
on the road SKY COMEDY
Amiche da morire
Gilda, Olivia e Crocetta
sono tre amiche molto
diverse condividono un
segreto SKY PASSION
Into Darkness - Star Trek
Insofferenza alla disciplina costano al capitano
Kirk il comando
dell’Enterprise SKY MAX
21.10 Il patriota 1776: il reduce Mel Gibson è deciso
a vivere in pace ma
uccidono un figlio SKY
HITS
Disturbia Costretto a
casa dagli arresti domiciliari, un giovane spia il
suo vicino SKY CINEMA 1
22.45 Quien sabe? 1917: il
sicario Lou Castel si
aggrega all’ex rivoluzionario Gian Maria
Volontè SKY CLASSICS
Il campeggio dei papà
Charlie e Phil questa
volta sono alle prese
con la gestione di un
campeggio SKY COMEDY
22.50 The Duke Il duca di una
contea inglese lascerà
tutte le sue fortune al
suo cane SKY CINEMA
FAMILY
Pensando a te Film
Terzo grado Film
Torna El Grinta Film
L’uomo della
pioggia Film
Rai News - Giorno
La fisica dell’acqua Film
Il diavolo e l’acquasanta Film
Nata ieri Film
I duellanti Film
Rai News - Notte
Il colore della
celebrità Film
serie tv
film
19.00 The Counselor - Il
Procuratore Michael
Fassbender è alle prese
con l’ossessione per il
denaro. Di Ridley Scott
17.05 Project Runway Usa 9
FOX LIFE
17.20 CSI New York
Castle FOX
18.05 Grey’s Anatomy
UNIVERSAL
Quincy DIVA UNIVERSAL
Grey’s Anatomy FOX
LIFE
Elementary FOX CRIME
I Simpson FOX
I Simpson FOX
Poirot DIVA UNIVERSAL
Il tocco dello chef FOX
LIFE
NCIS FOX CRIME
Bones FOX LIFE
The Big Bang Theory
20.30 The Big Bang Theory
FOX
20.50 Donne nel mito: Mary
Higgins Clark DIVA
DIVA
UNIVERSAL
Cold Case FOX CRIME
Nashville FOX LIFE
Agents of S.H.I.E.L.D.
FOX
21.55 Cold Case FOX CRIME
Nashville FOX LIFE
Agents of S.H.I.E.L.D.
(v.o.) FOX
22.45 Sex Education Show
FOX LIFE
19.10 Cambio cuoco LEI
19.15 Pink Floyd: il ritorno
19.25 Gli anni ‘80
NATIONAL
14.30 MasterChef
Australia Varietà
15.15 SkyTg24 mezzogiorno
15.30 MasterChef
Australia Varietà
16.30 Fratelli in affari
17.30 Buying & Selling
18.30 Fratelli in affari
19.15 Affari al buio
20.15 Affari di famiglia
21.10 Sleuth - Gli insospettabili Film
23.30 Metropolsex:
Inside Barcellona
8
15.10 Catfish: False
Identita’ Magazine
16.00 Motorhome Piloti di Famiglia
17.00 Friendzone: Amici
o Fidanzati?
17.50 Teen Mom 2
19.50 Motorhome Piloti di famiglia
20.15 Il Testimone
21.10 Quel mostro di
suocera Film
23.10 Geordie Shore
Varietà
0.10 The Valleys Varietà
REAL TIME
Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
20.05 Cuochi e fiamme
20.20 MasterChef USA
LEI
SKY
UNO
20.25 Stupidi al quadrato
NATIONAL GEOGRAPHIC
20.55 Kara Walker alla
Domino Sugar ARTE
Minatori d’azzardo
NATIONAL GEOGRAPHIC
DISCOVERY CHANNEL
Scuole di ballo da
incubo LEI
21.10 Red Hot Chili Peppers
MasterChef USA
SKY
UNO
21.30 Marchio di fabbrica
DISCOVERY CHANNEL
21.45 Sonic Highways:
Nashville ARTE
21.55 Accumulatori seriali LEI
Lo smeraldo più grande del mondo
NATIONAL GEOGRAPHIC
22.00 River Monsters
DISCOVERY CHANNEL
PREMIUM COMEDY
16.40 Balls of Fury - Palle In
Gioco PREMIUM UNIVERSAL
17.35 Sole a Catinelle
17.40 Dorian Gray Nella
Londra Vittoriana arriva Dorian Gray, un
uomo di straordinaria
bellezza PREMIUM CINEMA
EMOTION
ARTE
31
14.20 Ma come ti
vesti?! Documentari
15.15 Shopping Night:
Home Edition
16.15 Abito da sposa
cercasi Varietà
17.15 Quattro matrimoni Documentari
19.10 Cucine da incubo
Usa Varietà
21.10 Il nostro piccolo
grande amore
22.10 Sex ER: tutta
colpa del sesso
Documentari
DMAX
13.25
14.15
15.10
16.00
16.50
17.45
18.35
19.30
20.20
21.10
22.00
17.50 Quattro amici e un
matrimonio Quattro
amici, eterni Peter Pan,
sono costretti a cercare
una relazione stabile
PREMIUM COMEDY
17.55 Deep rising - Presenze
dal profondo Ladri di
gioielli assalgono una
nave. Ma è misteriosamente deserta. Horror
PREMIUM CINEMA ENERGY
18.25 A Noi Piace Corto
PREMIUM UNIVERSAL
18.55 Serendipity - Quando
l’amore è magia New
York, vigilia di Natale:
lui e lei si contendono
l’ultimo paio di guanti
PREMIUM UNIVERSAL
19.15 Astro boy Astro Boy
racconta la storia di un
giovane robot con un
incredibile potere
PREMIUM CINEMA
19.35 Viuuulentemente... mia
Il poliziotto
Abatantuono riesce a
incastrare la finanziera
Laura Antonelli
PREMIUM COMEDY
Baciami piccina 1943.
Un truffatore e il carabinere che deve scortarlo stanno per partire
PREMIUM CINEMA EMOTION
19.40 Mega Fault - La Terra
Trema PREMIUM CINEMA
ENERGY
20.50 Red Carpet - Speciale
Anteprima - Ogni
Maledetto Natale)
PREMIUM CINEMA
21.15 Femmine contro
maschi La commedia di
Brizzi incentrata sugli
eterni contrasti tra i
sessi PREMIUM COMEDY
Bordertown Messico:
Jennifer Lopez lavora
ad un’inchiesta su operaie violentate e uccise
PREMIUM CINEMA EMOTION
L’Ultimo dei Templari
PREMIUM CINEMA ENERGY
Showgirls Ex squillo
divenuta ballerina, si
illude di far carriera
senza compromessi
PREMIUM UNIVERSAL
Training Day Il maturo
e duro sergente Denzel
Washington alle prese
con una recluta idealista PREMIUM CINEMA
22.50 Il prescelto La scomparsa di una donna spinge
uno sceriffo a indagare.
Con Nicolas Cage
PREMIUM CINEMA ENERGY
52
Container Wars
Banco dei pugni
Texas Tarzan
River Monsters
Affari a quattro
ruote Documentari
Top Gear
Affare fatto!
Storage Wars
Canada
Banco dei pugni
Te l’avevo detto
Tricked: ci sei
cascato! - 1^TV
Varietà
film
PREMIUM CINEMA
19.30 Le Italie della Moda:
Faccio da me ARTE
19.45 X Factor Daily SKY UNO
20.00 Mumford & Sons Road to Red Rocks
ARTE
UNIVERSAL
21.00 Downton Abbey
MTV
26
16.10 Come ammazzare il
capo... e vivere felici
21.00 Marchio di fabbrica
FOX
CIELO
intrattenimento
19.05 Fast N’ Loud
GEOGRAPHIC
18.15 Cold Case FOX CRIME
Castle FOX
18.30 Donne nel mito:
Wanda Osiris DIVA
20.00
7.00 La Rivale Film
8.45 Il giardino segreto Film
10.45 Il magnate Film
12.35 Hazzard Telefilm
14.45 Ti racconto un
libro Attualità
15.05 I giorni dell’ira
Film
17.15 Borotalco Film
19.10 Hazzard Telefilm
21.00 About a boy Film
23.25 Correndo con le
forbici in mano
Film
ARTE
FOX
LIFE
19.05
19.10
19.35
19.50
22
DISCOVERY CHANNEL
FOX
CRIME
18.50
19.00
IRIS
24
serie tv
14.25 The Transporter: The
Series ACTION
14.45 Pretty Little Liars MYA
14.50 Dr. House - Medical
division JOI
15.15 I signori della fuga
ACTION
15.35 Una famiglia... quasi
perfetta MYA
15.45 Distretto di polizia 8
TOP CRIME
16.05 Grimm ACTION
16.30 Friends JOI
16.35 Una ricetta per due Atto quinto MYA
16.50 The Transporter: The
Series ACTION
Parks And Recreation
JOI
17.25 Mom JOI
17.45 Flikken - Coppia in
giallo TOP CRIME
17.50 Hostages ACTION
18.15 Mike & Molly JOI
18.20 Pretty Little Liars MYA
18.40 The middle JOI
18.45 Grimm ACTION
19.05 Big Bang Theory JOI
19.25 Law & Order: Unità
Speciale TOP CRIME
Una mamma per
amica MYA
19.35 The Transporter: The
Series ACTION
Psych JOI
20.25 Hostages ACTION
21.15 Believe ACTION
Dallas MYA
Hustle - I signori della
truffa JOI
22.00 Orphan Black ACTION
22.05 Parenthood MYA
34
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
SPORT
Addio a Milani, campione con l’Inter di Herrera
È morto a 80 anni Aurelio Milani, giocatore dell’Inter
di Helenio Herrera che vinse due Coppe Campioni e
due Coppe Intercontinentali. Era nato a Desio il 14
maggio 1934 e giocò anche nel Monza, nella Triestina,
nella Samp (con cui esordì in serie A) e nella Fiorentina.
Arrivò già maturo all’Inter, ormai 31enne. I funerali si
celebreranno domani a Borgo Ticino (Novara)
CHAMPIONS, STASERA BIANCONERI IN CAMPO
Strada
obbligata
A Malmoe la Juve deve vincere per non finire nei guai
Preoccupa il campo pesante: “Dovremo essere svegli”
MASSIMILIANO NEROZZI
INVIATO A MALMOE
Manca solo la neve, che pure
qui avrebbe residenza, per il
resto Malmoe sembra Istanbul, un anno fa, anche se lo
stretto di Oresund non è il
Bosforo: c’è lo stesso arbitro,
il portoghese Pedro Proenca,
e lo stesso campaccio, qualche ciuffo verde nel pantano.
Sintetizza Pavel Nedved, appena messo piede sul prato
dello «Swedbank Stadion»:
«Ci capita sempre un campo
MALMOE
JUVENTUS
(4-4-2)
(4-3-1-2)
CANALE 5, PREMIUM CALCIO
ORE 20,45
25
Olsen Buffon
1
3
Tinnerholm Lichtsteiner
26
21
4
20
Johansson Bonucci
Helander Chiellini
Ricardinho Padoin
19
3
20
7
Eriksson Marchisio
8
8
Adu Pirlo
21
Halsti Pogba
6
33
9
6
Folsberg Vidal
23
Rosenberg Llorente
14
Tevez: «Terreno brutto
per tutti. Giochiamo
e dimostriamo quel
che sappiamo fare...»
24
di m...». E non diceva erba, il
consigliere d’amministrazione bianconero. Tocca alla Juve troncare qui le coincidenze di una notte decisiva, perché deve solo vincere, volendo restare in Champions e
poi giocarsi il primo posto
nel girone all’ultimo tango,
con l’Atletico Madrid. Ai
brutti pensieri, e agli alibi, dà
subito una pedata Carlos Tevez: «Il campo è brutto per
due squadre, non solo per
noi. E comunque abbiamo le
capacità per giocare su un
terreno del genere: basta en-
trare e far vedere quel che sappiamo fare. Tutto qui». All’andata bastò quel che sa fare lui,
se dopo un primo tempo orribile, la vittoria arrivò per le infinite vie di Carlitos. Di scuse
non ne vuole sentire neppure
Massimiliano Allegri: «Il campo è questo e bisogna giocarci:
così dovremo essere svegli e
rapidi, a capire come farlo».
Sarà, ma quando la squadra
fa due passi su quel che resta
del prato, gli occhi sono piantati per terra: Evra scherza con
Pogba, Allegri parla con Pirlo e
Bonucci e l’ad Beppe Marotta
La storia
GIULIA ZONCA
INVIATA A MALMOE
L’
Kiese Thelin Tevez
10
ARBITRO: PROENÇA (POR)
All: HAREIDE
All: ALLEGRI
scuote la testa. A due passi dalla bandierina di destra, c’è il
carrello con le lampade UVA,
che dovrebbero dare un po’ di
respiro all’erba: «Non è facile racconta uno degli addetti al
campo - anche perché solitamente a fine novembre qui non
si gioca». Il campionato è finito
all’inizio del mese, e l’ultima
partita su questo campo è del
27 ottobre. Il Malmoe non ci ha
più fatto neppure un allenamento, per non passare dal male al peggio. Dev’essersi preoccupata anche la Uefa, visto che
una settimana fa ha spedito in
Svezia due funzionari, dopo le
lamentele dell’Atletico Madrid.
Morale: lunedì sono stati rizollati 500 metri quadrati di campo, che è pure stato ristretto di
un metro in larghezza, perché
Passeggiata
Tevez (a sinistra) e Pereyra
sul terreno
del Malmoe
Sopra, l’impianto UVA
in azione
per asciugare
il fondo
fangoso
attorno ci sono le sabbie mobili. Più che da Champions, da
torneo da spiaggia, quando si
curvano le linee perché ci sono
gli ombrelloni in mezzo. «Il
campo? Male, male», borbotta
Marotta. E stasera non sarà
meglio, se è prevista umidità al
96 per cento. come se piovesse.
Del resto, l’aveva scritto quan-
che giorno fa anche lo «Svenska Dagbladet», il quotidiano
più popolare del Paese: «Questo campo è uno scandalo». Sarebbe uno scandalo anche non
vincere qui, contro una squadra che s’è appena confermata
campione di Svezia, ma che ha
ormai il meglio appeso ai muri
dello stadio, i poster del giova-
Le mosse
anti Tevez
“Come nel magico ’79”
Il vento del passato spinge
gli svedesi no limits
unico vantaggio del
Malmoe dovrebbe essere il tempo a disposizione. Dall’inizio di ottobre
si allenano per questa partita. Archiviato il campionato
con la conferma del titolo,
non hanno altro che la Juve babile della Coppa Campioni,
in testa ma c’è qualcuno, nel 1979, quando si sono ritrodietro le quinte della squa- vati in campo contro il Nottingham Forest
dra, che punta
su altro, sulla
IL TECNICO HAREIDE senza che nessucapacità di
conoscesse
Prima di ogni gara no
non avere limiun solo nome
ti. Sul passato. importante chiede alla della formaziomoglie di traslocare ne. Non erano
Anche se raramente lo si
professionisti,
ricorda, il Malmoe ha fre- dieci giocatori erano operai, alquentato i quartieri alti del tri lavoravano in negozio e il
calcio internazionale, è suc- capitano di quel gruppo, Stafcesso nella finale più impro- fan Tapper oggi si occupa delle
Age Hareide,
61 anni,
è il tecnico
del Malmoe
«Come
fermerò
Tevez?
Non con un
uomo
- ha detto ma con
un sistema
di gioco»
I reduci di quel Malmoe ko in finale di Coppa campioni
relazioni esterne del club. E
delle motivazioni: «Io vedo uno
spirito simile, allora credevamo talmente in quel che stavamo facendo che non ci sentivamo più dei dilettanti, solo undici davanti ad altri undici». Allora eliminarono la Dinamo Kiev
di Blokhin e l’Austria Vienna di
Prohaska. In finale persero 1-0,
toccava al Nottingham di
Brian Clough fare l’impresa
ma quel Malmoe, rimasto memoria, da tempo non è più cita-
to come esempio. Troppo distante, inarrivabile e troppa
nostalgia anche solo a guardare la foto dell’impossibile nonostante la metà dei titolari lavori ancora per la società. Jan
Moller è il preparatore dei portieri, Tore Cervin, Jan Olov
Kindvall e Thomas Sjoberg gestiscono le giovanili, Magnus
Andersson e Claes Malvberg
stanno nel board. E mai come
in questa stagione ricevono domande sui tempi andati.
nissimo Ibrahimovic. E pazienza se a fianco c’è il sorrisone di
Roy Hodgson. Di non vincere,
Tevez non ci pensa neanche:
«Abbiamo buone possibilità di
andare agli ottavi: non mi piace
parlare di percentuali, la cosa
importante è che dipende solo
da noi». E da lui, che in Champions, fuori casa, non segna dal
Era dal 2003 che nessuno riconquistava il titolo nazionale
per il secondo anno consecutivo, era dal 2000 che la Svezia
mancava dalla Champions e
salvo la recente batosta in casa
contro l’Atletico Madrid, dentro questo stadio spelacchiato,
il Malmoe si è sempre comportato bene. Inclusa la qualifica-
zione, tre successi, compreso il
2-0 a sorpresa contro l’Olimpiakos. La partita che ha scomodato i confronti. Da quella
notte la finale del 1979 è uscita
dalla naftalina e a ogni sfida il
ricordo sembra più nitido.
Trentacinque anni fa in panchina c’era Bob Houghton, l’inglese che ha cambiato il ritmo
LA STAMPA
.
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Messi, con 74 gol è il bomber Champions
Oggi in Tv
Era nell’aria e l’Apoel Nicosia era in fondo l’avversario
più morbido per far atterrare Leo Messi sulla vetta dei
marcatori nella storia della Champions: con la tripletta
segnata ieri il fenomeno del Barcellona (che ha vinto 40) ha infatti raggiunto quota 74 gol, tre in più di quelli
realizzata da Raul. Sabato scorso Messi era diventato il
giocatore più prolifico della Liga con 253 reti.
14,00 Curling. Europei
Eurosport
14,45 Tiro a segno. CdM: carabina donne RaiSport2
17,00 Basket. Khimki-Ol. Lubiana
Eurosport2
18,00 Calcio. Zenit-Benfica
SkySport1
18,45 Basket. Besiktas-Z.S.Pietroburgo Eurosport2
19,15 Calcio a 5. Highlights Campionato RaiSport1
35
19,50 Calcio. Primavera: Juve-Toro (rep.) RaiSport2
20,40 Calcio. Malmoe-Juventus
Canale5
20,45 Calcio. Arsenal-Borussia
SkySport1
20,45 Calcio. Lodogorets-Liverpool
SkySport3
20,45 Calcio. Atl. Madrid-Olympiacos SkySportPlus
22,45 Speciale Champions League
Canale5
23,30 Automobilismo. Racing 4
RaiSport2
1,00 Basket. Nba: Cleveland-Washington SkySport2
La partita
L’analisi
Il capitano illude
La difesa tradisce
CSKA MOSCA
1
ROMA
1
Cska Mosca
ROMA
(4-1-4-1)
(4-3-3)
Akinfeev
6,5;
M.Fernandes 6,
Ignashevich 6, V.Berezutski 6,5, Schennikov 6; Natcho 5,5;
Musa 5,5 (36’ st Tosic 6), Eremenko 6,
Dzagoev 6, Cauna 5
(19’ st Milanov 6);
Doumbia 6
De Sanctis 5,5; Florenzi 6,5, Manolas
7, Astori 6, Holebas
6; Nainggolan 6,5
(37’ st Strootman
sv), De Rossi 6,5,
Keita 6; Ljajic 6 (42’
st Pjanic sv), Totti
7,5, Gervinho 5 (32’
st Iturbe sv)
ALL. Slutski
6,5 ALL. Garcia
6
RETI: pt 43’ Totti, st 48’ V. Berezutski
REUTERS
La disperazione dei giocatori della Roma dopo il gol subito nel finale
Roma, fatali gli ultimi 15’’
Totti: “Preso un cazzotto...”
ARBITRO: Brych (Ger) 6
AMMONITI: Dzagoev, V.Berezutski, Schennikov
ESPULSI:
SPETTATORI: partita giocata a porte
chiuse
39’pt
Doumbia: brivido
43’pt
Giallorossi avanti
15’st
Nainggolan spreca
48’st
La beffa nel recupero
Pari a Mosca con il Cska: tutto rimandato all’ultimo turno
Mosca anche nell’insolito
ruolo di terzino destro.
Garcia si sforza di guardare
al bicchiere mezzo pieno («Dipende tutto da noi. E nessuno
avrebbe scommesso su una
Roma ancora in gioco dopo
cinque giornate di questo girone...», dice il francese). De
Sanctis guarda, invece, alla dinamica della rete incassate a
pochi secondi dal sipario e
apre un caso nello spogliatoio:
raramente, infatti, si ascolta
un portiere discolparsi accusando palesemente i propri
compagni di reparto. «Non date la colpa a me del gol preso,
altrimenti mi arrabbio. Ci sono le registrazioni audio, io spiega De Sanctis - avevo detto di salire...». Chiaro il riferimento alla posizione sbagliata
di Astori e Holebas e ad un atteggiamento preoccupato del-
GUGLIELMO BUCCHERI
È
LAPRESSE
febbraio 2008. «Lo farà stavolta», sorride Allegri, non prima
di averlo preso in giro: «Da
quant’è che non segnavi in
Coppa? Dieci anni?». Erano
cinque. Quello conterà, segnare e vincere. Fare 22 tiri e pareggiare, come nelle ultime due
stagioni a Copenaghen, salverebbe l’onore, non la classifica.
del calcio in Svezia, oggi c’è un
norvegese senza paure: Age
Hareide, uno che davanti alle
sfide importanti, per concentrarsi, chiede alla moglie di
traslocare. Da giocatore in nazionale ha sconfitto l’Italia in
amichevole nel 1985, da tecnico non ha mai avuto fortuna
contro le squadre del nostro
Paese e adesso sa di non avere
stelle a disposizione però crede nel gruppo: «Mi chiedete
come intendo fermare Tevez,
non gli metterò un uomo contro, gli metterò un gioco contro perché i miei ragazzi hanno
rispetto ma non timore. E il
pubblico li aiuterà».
Tapper giocò solo una mezz’ora nella finale dei sogni, era
infortunato e ancora oggi si
chiede cosa sarebbe successo
se il Malmoe non fosse arrivato distrutto all’appuntamento
più importante: «Quello che
però racconto adesso è il perché eravamo così spremuti,
cosa avevamo dato per arrivare fino a lì».
come se avessi preso un
cazzotto da Tyson...».
Francesco Totti è efficace fuori dal campo gelato di
Mosca come lo era stato in occasione della saetta su punizione che aveva mandato la
sua Roma in orbita (1 a 0) ad
un passo dall’intervallo. Illusione, poi troppa leggerezza e,
alla fine, la beffa atroce del pareggio a tempo di recupero
praticamente scaduto.
Sul campo del Cska (stadio
vuoto per punizione), la Roma
ha buttato al vento l’occasione di regalarsi un ultimo impegno nel girone di ferro privo di particolari patemi: un
successo ieri avrebbe portato
i ragazzi di Rudi Garcia ad un
passo dagli ottavi di Champions, traguardo tuttora a
portata di mano, ma legato a
più variabili e non solo al verdetto della sfida dell’Olimpico
contro il Manchester City (ieri gli inglesi hanno battuto 3 a
2 il Bayern in rimonta). Totti e
soci hanno giocato due partite in una. La prima, intelligente, attenta, con l’atteggiamento che deve avere una squadra
convinta di poter imporre il
proprio credo ovunque. La se-
17
Gol
Quelli subiti
dalla Roma
versione
europea
in modo
consecutivo
Rimonta City, Bayern battuto 3-2
A
GIRONE
Atletico Madrid
Olympiacos
Malmoe
JUVENTUS
Sky sport plus
oggi
Canale 5
Juventus-Atletico Madrid
Olympiacos-Malmoe
ULTIMO
TURNO
9 dicembre
«Non si può subire una rete
così. Ma non date a me la
colpa sennò mi arrabbio»
conda, troppo leggera, timida, quasi impaurita o impotente, fino al punto di riconsegnare il centro del ring agli
avversari di casa. «Una grande non si fa sfuggire di mano
la partita: dovevamo chiuderla prima...», così Totti, al secondo centro in Europa all’età
di 38 anni e due mesi (aggiornato il suo precedente primato in Champions). «Ce la siamo meritata...», è ancor più
sincero Florenzi, brillante a
Sky calcio 4
oggi
Sky sport 3
Liverpool-Basilea
Real Madrid-Ludogorets
ULTIMO
TURNO
9 dicembre
C
GIRONE
Bayer Leverkusen
Monaco
Zenit San Pietroburgo
(ore 18)
Benfica
ULTIMO
TURNO
9 dicembre
Sky calcio 5
oggi
Sky sport 1
Monaco-Zenit S. Pietroburgo
Benfica-Bayer Leverkusen
CLASSIFICA
6
Real
Madrid
12 Basilea
6
Bayer
Leverkusen
JUVENTUS
6 Malmoe
3
Liverpool
3 Ludogorets
3
Zenit
San Pietroburgo 4 Benfica
Cska Mosca
ROMA
Manchester City
Bayern Monaco
ULTIMO
TURNO
10 dicembre
F
GIRONE
Apoel Nicosia
Barcellona
Paris Saint-Germain
Ajax
1
1
3
2
Bayern Monaco-CSKA Mosca
Roma-Manchester City
ULTIMO
TURNO
10 dicembre
CLASSIFICA
Il Cska pareggia nel modo più
beffardo. Mancano 15’’ al termine quando nessuno riesce
ad intercettare il cross di V. Berezutski e De Sanctis è battuto.
Ajax-Apoel Fc
Barcellona-Paris Saint Germain
ULTIMO
TURNO
10 dicembre
5
Paris
Saint-Germain 13 Barcellona
Cska Mosca
5 Manchester
City
5
Ajax
2 Apoel
Nicosia
D
GIRONE
Anderlecht
Galatasaray
Arsenal
Borussia Dortmund
ULTIMO
TURNO
9 dicembre
Sky calcio 6
oggi
Sky sport 1
Galatasaray-Arsenal
Borussia Dortmund-Anderlecht
5
Borussia
Dortmund
12 Arsenal
7
4
Anderlecht
2 Galatasaray
1
G
GIRONE
CLASSIFICA
12 ROMA
9 Monaco
Schalke 04
Chelsea
Sporting Lisbona
Maribor
0
4
3
1
Bayern
Monaco
Centimetri
LA STAMPA
CLASSIFICA
9 Olympiacos
E
Il centrocampista belga fa tutto bene, tranne il tiro finale: da
applausi lo slalom per entrare
in area, da dimenticare il colpo
di destro davanti al portiere.
CLASSIFICA
Atletico
Madrid
GIRONE
Totti segna il suo secondo gol
in questa Champions dopo la
magia di Manchester. Il capitano beffa Akinfeev con una forte e precisa punizione.
Qualificate agli ottavi
B
GIRONE
Basilea
Real Madrid
Ludogorets
Liverpool
CLASSIFICA
DE SANCTIS ACCUSA
l’intera squadra in difficoltà.
La Champions giallorossa
non si ferma a Mosca, anzi.
Qualificarsi in un raggruppamento tanto nobile quanto difficile e farlo dopo lo choc del 7
a 1 contro il Bayern Monaco
sarebbe un trionfo. La tappa
con il Cska ha insegnato ai ragazzi di Garcia come oltre
confine anche la pur minima
distrazione si paga: la Roma
avrebbe potuto chiudere i
conti in almeno due occasioni,
non l’ha fatto ed è finita per
subire lo schiaffo del pareggio.
Le assenze pesano, ma, a pesare di più, è stata la scarsa
vena di Gervinho, l’inutilità di
Iturbe bel finale, il rischio
Strootman prima del fischio
di chiusura visto che all’olandese manca l’atmosfera della
contesa per il lungo infortunio
al ginocchio.
Il primo, vero, pericolo arriva
da una ripartenza russa. Astori
ed Holebas si perdono Doumbia che entra in area: è bravo
De Sanctis a respingere.
H
GIRONE
Bate Borisov
Porto
Shakhtar Donetsk
Athletic Bilbao
0
5
-
Chelsea-Sporting Lisbona
Maribor-Schalke 04
ULTIMO
TURNO
10 dicembre
CLASSIFICA
0
3
0
1
Athletic Bilbao-Bate Borisov
Porto-Shakhtar Donetsk
CLASSIFICA
12
Chelsea
11 Schalke 04
5
Porto
13 Shakhtar
Donetsk
8
1
Sporting
Lisbona
4 Maribor
3
Athletic
Bilbao
4 Bate
Borisov
3
36 .Sport
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
MILAN
Toro sull’usato sicuro
C’è il jolly Pandev
per ritrovare il gol
Lady Barbara
e Inzaghi:
“Smentiamo
la love story”
LAURA BANDINELLI
MILANO
P
otere di un comunicato
ufficiale: trasformare
una voce riportata su
un giornale scandalistico (il
settimanale Vero) in un chiacchiericcio perfetto per la rete.
Lei è bella, ricca e carismatica
e da un anno è pure l’amministratrice delegata di un grande club di serie A; il lui in questione, invece, è un suo dipendente, ovvero l’allenatore della squadra. Roba da far impazzire i paparazzi, che da
mesi fanno appostamenti davanti a locali e ristoranti alla
Il macedone può liberarsi gratis dal Galatasaray
Esperto e versatile, costerebbe 1 milione per 6 mesi
Eto’o
to o
Mertens
Rocchi
INTER
LAZIO
2001-’02
2009-’11
2004/’09
189
presenze
64
gol
PANDEV
NAPOLI
Sneijderr
AN
ND
DEV
2011-’14 PANDEV
70
124
8
22
Milito
Milit
PANDEV
AND
presenze PA
gol
presenze
gol
Higuain
Callejon
In Italia ha giocato in tre squadre: Lazio, Inter e Napoli
Goran Pandev nella Lazio era impiegato come punta al fianco di Rocchi; nell’Inter di
José Mourinho veniva utilizzato invece come ala destra; nel Napoli allenato
da Mazzarri giocava preferibilmente a sinistra, in appoggio a Cavani,
mentre in quello di Benitez era passato a compiti di rifinitore, dietro a Higuain.
31
Retroscena
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
F
ormula Pandev:
gol, assist e grande
duttilità tattica.
Sensibile al portafogli ma pure agli
insuccessi (e ai fischi tornati
forti all’Olimpico), Urbano
Cairo si è convinto ad alzare il
livello degli obiettivi di un
mercato che per la società
granata sarà davvero di riparazione. Mancano ancora 40
giorni all’apertura ufficiale
degli affari, ma le trattative
per il Toro sono già entrate
nel vivo: c’è un ammalato diventato cronico nella squadra di Giampiero Ventura,
quell’attacco penultimo del
campionato come gol segnati
che va in rete solo con Quagliarella. Per tirarlo su occorre una cura decisa e subito efficace, in attesa che si sveglino Amauri, Larrondo e Martinez: una scossa che solo un
giocatore di livello può dare.
Goran Pandev rappresenta il top dei sogni del Toro e la
richiesta di informazioni da
parte del ds Gianluca Petrachi al Galatasaray è un’istantanea precisa sulla voglia del
club di tornare protagonista
nella finestra di un mercato
che in passato non ha mai riservato grossi colpi. Quest’anno si cambia: è stato seguito Sebastian Giovinco,
prima che lo stesso giocatore
Anni
Goran Pandev
fu portato in
Italia nel 2001
(a 18 anni)
dall'Inter
che versò
250 mila euro
al Belasica
(Macedonia)
si auto-escludesse dai giochi
invernali. Poi Mauro Zarate,
obiettivo non tramontato. Ma
adesso gli sforzi maggiori vengono indirizzati sul 31enne attaccante che a settembre era
volato in Turchia: ed è anche
più completo degli altri due.
Pandev è l’identikit perfetto di
ciò che cerca Ventura: un calciatore in grado di assolvere
tutte le posizioni offensive,
compresa quella del trequartista, e abile anche nei ripiegamenti difensivi. Un jolly e anche un trascinatore: virtù che il
macedone, quando è stato motivato a puntino, ha sempre
mostrato. Pandev ha «solo» 31
Altri guai muscolari
Nocerinoancorako:
fuori20-30giorni
1 I muscoli di Antonio No-
cerino fanno di nuovo crack.
Ieri il centrocampista, appena guarito dallo stiramento
alla coscia sinistra, ha accusato un altro problema fisico:
l’ecografia parla di sospetta
distrazione tendinea al muscolo semimembranoso della
coscia destra. Il calciatore
verrà sottoposto a ulteriori
accertamenti: per lesioni di
questo tipo solitamente occorrono almeno 20-30 giorni
di stop. Nocerino salterà sicuramente Bruges e Juve, ma
per lui il 2014 rischia di essersi
già chiuso, come l’esperienza
al Toro: a gennaio potrebbe
tornare al Milan.
In breve
Motociclismo: incidente
Candidature olimpiche
Fenati, spalla fratturata
Giochi 2024: Parigi esita
1 Romano Fenati, pilota del
1
team di Valentino Rossi in
Moto3, si è fratturato una clavicola allenandosi con la supermotard. Nel weekend
avrebbe dovuto correre in auto il Rally di Monza.
Ciclismo: per il nuovo team
Incontro Bettini-Alonso
1 Finita
la F1 Fernando
Alonso fa ancora parlare di sè
per il progetto di creare un team di ciclismo: «Ci vedremo a
giorni» ha detto l’ex ct azzurro Paolo Bettini, che dovrebbe
essere il team manager.
Nella riunione di ieri a Parigi fra il Cnosf (il Coni francese) e la regione Ile-de-France
non è stata presa ancora una
decisione definitiva sulla possibile candidatura della capitale
francese per l’organizzazione
delle Olimpiadi 2024.
Cricket: colpito dalla pallina
Battitore in coma
1 Phillip
Hughes, 25enne
battitore del South Australia, è
in coma dopo essere stato colpito in faccia dalla pallina tirata
dal lanciatore rivale dei New
South Wales a Sydney.
anni nonostante la lunga militanza nelle fila di Lazio, Inter e
Napoli. E in carriera ha ricoperto tutte le caselle dell’attacco: José Mourinho, per esempio, nell’Inter del «triplete» lo
utilizzava come ala destra. Invece nel Napoli, con Mazzarri,
Pandev giocava preferibilmente a sinistra in appoggio a Cavani, poi con Benitez è passato
a compiti di rifinitore dietro a
Higuain. Il jolly macedone ad
agosto è stato acquistato dal
Galatasaray per un anno con
un contratto da oltre 2 milioni,
ma anche per i calciatori il denaro non sempre porta la felicità. Lui l’ha smarrita dopo aver
raccolto appena 5 presenze
stagionali, quindi vuole tornare a sentirsi importante: il Toro ci sta provando anche se
l’operazione economica è ai limiti - se non oltre - il budget.
Grazie ad alcune clausole
Pandev può liberarsi gratis, ma
i soldi risparmiati eventualmente servirebbero per corrispondergli l’ingaggio dei restanti 6 mesi: circa un milione.
Sul giocatore sono suonate anche le sirene del campionato
spagnolo, con Valencia e Siviglia in prima fila. Ma il Toro
spera che prevalga la voglia di
Pandev di tornare in Italia, sua
seconda casa dall’età di 18 anni.
10 trofei
In Italia
ha vinto uno
scudetto, 5
Coppe Italia
(di cui 4
consecutive),
2 Supercoppe
italiane, una
Champions
League
e una Coppa
del mondo
per club
Pippo Inzaghi e, nella foto
sotto, Barbara Berlusconi
ricerca disperata di prove.
Tempo perso. Fino a due giorni fa, il gossip rosa era soltanto un «pissi pissi» senza né
volti né nomi, ieri invece il pettegolezzo ha preso forma con
una smentita talmente forte
da rimbombare in ogni dove.
«Barbara Berlusconi e Filippo Inzaghi - si legge in un
comunicato diffuso all’Ansa hanno dato mandato ai propri
avvocati di adire le vie legali
contro tutti gli organi di informazione che riporteranno la
notizia di una presunta loro
relazione. La notizia è priva di
ogni fondamento». I diretti interessati sono rimasti basiti, i
loro uffici stampa invece si sono subito messi al lavoro per
evitare che iniziasse una telenovela senza fine sui rotocalchi patinati. Internet però
corre veloce soprattutto
quando di mezzo ci sono personaggi famosi. Troppo ghiotta è l’occasione per non ricordare il fidanzamento della bella Barbara con l’attaccante
Alexandre Pato o le presunte
love story di Filippo Inzaghi
che ha sempre avuto buon gusto in fatto di donzelle. Ad
onor di cronaca Barbara Berlusconi è ancora felicemente
fidanzata con Lorenzo Guerrieri, apparso con lei mano
nella mano nella zona Executive di San Siro non più tardi
di domenica sera durante il
derby. Sulla vita sentimentale
di Inzaghi, invece, ci sono notizie contrastanti, l’ultimo
scatto rosa risale a una cena
con la cantante Bianca Atzei.
La fasulla liaison Inzaghi-B&B, quindi, al momento
è solo una suggestione e chissà che ne pensa papà Silvio
che stravede per SuperPippo.
Il quale invece si augura che
questa «falsa» storia finisca
qui, perché non è affatto lusinghiero essere affiancato alla
figlia del padrone soprattutto
all’inizio di una nuova difficile
carriera.
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Personaggi
STEFANO MANCINI
INVIATO AD ABU DHABI
ensori, antenne,
griglie, c’era di tutto ieri ad Abu Dhabi
sulla F14 T usata come laboratorio nei
test di fine stagione. Soprattutto, nei box della Ferrari
c’era Sebastian Vettel. Nulla
di ufficiale tranne le cuffieradio, perché la Red Bull non
vuole: camicia e bermuda
non rossi, barba lunga, il pilota tedesco ha stretto la mano a tecnici e meccanici, ha
scambiato quattro chiacchiere e ha dato un’occhiata
ai metodi di lavoro della sua
nuova squadra. La sua presenza segna anche la definitiva separazione da Fernando Alonso, che domenica ha
corso per l’ultima volta su
una Rossa e che ieri ha tolto
la Scuderia Ferrari dai profili twitter seguiti: un gesto
S
KIMI IN PISTA
Il finlandese gira con
i sensori sulle gomme:
migliore delle Mercedes
IL DISTACCO DI ALONSO
La Rossa è
la macchina
che avevo
su un poster
in camera
È un sogno
Sebastian Vettel
Vettel debutta ai box
e Raikkonen va veloce:
è la nuova era Ferrari
Fernando cancella
Maranello: non segue più
la Scuderia su Twitter
F1: ad Abu Dhabi primo contatto tra Seb e i tecnici
piccolo quanto significativo.
Vettel è apparso sereno.
Con quella fama di portafortuna che si porta dietro fin
dai tempi della Toro Rosso,
ha visto Kimi Raikkonen andare più forte della Mercedes. Non era mai successo. Il
pilota finlandese ha ottenuto
il secondo miglior tempo alle
spalle della Williams di Valt-
teri Bottas e ha preceduto il vicecampione del mondo Nico
Rosberg (Mercedes).
Non sono tempi significativi,
per carità, l’interesse di tutti
era fare esperimenti, ma un
primo giorno di scuola così ha
sparso sorrisi dopo un campionato di grande sofferenza. È cominciata di fatto la stagione
2015: la squadra è al caldo degli
Emirati a provare le gomme del
prossimo anno e a raccogliere
dati per concludere la progettazione e costruzione della nuova macchina; i vertici della Ferrari, invece, sono andati a Ginevra (al freddo) a discutere di regole, economia e governance
della Formula 1. Sergio Marchionne in quanto presidente e
Maurizio Arrivabene come
rappresentante degli sponsor
(in attesa di insediarsi ufficialmente come dg ferrarista) hanno partecipato alla riunione
della F1 Commission. È l’inizio
di un percorso per cambiare
regole che a Maranello non
piacciono, soprattutto quelle
che vietano di modificare il motore durante il campionato.
Raikkonen giudica il cambio
Quattro titoli mondiali
Sebastian Vettel, 27 anni, al
box Ferrari: il tedesco non può
ancora effettuare sessioni
di prova per questioni
di contratto con la Red Bull
Laboratorio su 4 ruote
Esperimenti
sulla Ferrari F14 T: sopra
Kimi Raikkonen nella pit lane
di Abu Dhabi durante
i test di fine stagione
Sport .37
.
al vertice in modo ecumenico:
«Mattiacci stava facendo un ottimo lavoro. Conosco Arrivabene da tempo. È la persona giusta per riportare in alto la Ferrari». Frase che, tradotta dal
linguaggio di Kimi, significa
«datemi solo una monoposto
veloce, il resto non importa». È
più o meno quello che sta pensando anche Vettel, colto di
sorpresa dall’avvicendamento.
L’obiettivo di qualunque pilota
è avere un mezzo che diventi
via via più competitivo: non lo
sarà la Ferrari nel 2015, potrebbe diventarlo nel 2016, è tassativo che lo sia nel 2017, altrimenti significherebbe che questo sforzo su due fronti, sportivo e politico, è stato vano.
Oggi in pista toccherà a Raffaele Marciello, 20 anni, un
prodotto della Driver Academy della Ferrari, che guiderà per la prima volta la F14 T.
Sono in programma ancora
test per valutare le nuove
gomme Pirelli e per continuare il lavoro sugli assetti e sulla
gestione del motore.
Che non sia facile arrivare in
fretta al successo con questi
complicati sistemi ibridi lo ha
scoperto ieri la Honda. La nuova power unit giapponese montata
sulla
McLaren ha
percorso tre
giri non cronometrati, solo uscita dai
box e rientro,
perché l’Ers
non funzionava. «È successo a tutti le
prime volte»,
hanno allargato le braccia
gli ingegneri
F1TECH-OMNICORSE
giapponesi,
che tentano di raccogliere più
dati possibile in questi due
giorni per poter mettere a punto la loro creatura. Benvenuti
nella Formula 1 ibrida.
www.lastampa.it/mancini
12 45 67 18
9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA 56
L’ASSOCIAZIONE VITTIME DEL TERRORISMO
In Comune il libro della Ronconi
“Niente pulpito agli ex brigatisti”
Giovanni Berardi, figlio del
maresciallo Rosario ucciso
dalle Br il 10 marzo del 1978,
tra i fondatori dell’Associazione italiana vittime del terrorismo, denuncia la «riprovevole» iniziativa del Comune che il 4 dicembre ospiterà
IL TEMPO IN CITTÀ
Oggi
Ieri
MIN (˚C)
8
7.5
-0.3
MAX
Un anno fa
11
12.1
9.4
Diario
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
nella Sala delle Colonne la presentazione del libro «Recluse.
Lo sguardo della differenza
femminile sul carcere» scritto
da Grazia Zuffa e Susanna
Ronconi. Quest’ultima, un
passato di militante Br e di
Prima Linea, poi dissociatasi,
REPORTERS
Giovanni Berardi
12 14
è in libertà dal ’98 e da allora
lavora al Gruppo Abele e per
l'Asl. Giovanni Berardi però,
sostiene che, «nella città colpita da decine di morti» non è
giusto che un’istituzione «conceda un facile e gratuito pulpito a colei che un giorno volle
abbattere con le armi in pugno
quelle stesse istituzioni; mai
pentita, solo dissociata, l’exterrorista, che non sarà mai
ex-assassina, gode di privilegi
che altri onesti cittadini non
avranno mai».
TORINO
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it
Saitta attacca
la sinistra
“Sulla Sanità
tutti colpevoli”
L’assessore in aula
«Il sistema governato
dai primari»
Alessandro Mondo
A PAGINA 46
Tre fasi verso
via Roma
pedonale
ALLA FERMATA NIZZA UNA VENTINOVENNE USCIVA DALLA STAZIONE CON I FIGLI
Salvata dallo stupro
nel giorno delle donne
A Candiolo
una nuova
risonanza
GIUSEPPE LEGATO
Aggressione sul metrò. “Mi sentivo solo, volevo violentarla”
8,30. Ieri mattina,
* Alle
nella Giornata contro la
SONO PIÙ DI DUEMILA, E IL LORO NUMERO È IN AUMENTO
violenza sulle donne, all’uscita dal metrò in via
Nizza 20, un giovane di 29
anni ha aggredito una madre che accompagnava i
due bambini a scuola, mettendole un braccio intorno
al collo per bloccarla. Un
ragazzo è riuscito a fermare l’aggressore mentre i vigili erano in arrivo.
Chiusa nei weekend
di dicembre, a Natale
e in febbraio
Andrea Rossi
A PAGINA 47
Il capo ultrà
trafficava
in droga
Numa A PAGINA 43
LA STORIA
Arrestato il leader
dei «Bravi ragazzi»
bianconeri
Massimiliano Peggio
A PAGINA 48
Via ai lavori
per la sicurezza
degli alberi
Dopo gli ultimi
incidenti, il Comune
stanzia i fondi
LA STORIA
Un giardino
per le vittime
REPORTERS
L’esercito dei clochard
Beppe Minello
Lodovico Poletto ALLE PAGINE 40-41
A PAGINA 49
A Pozzo Strada
E la Regione stanzia
un milione di euro
Fabrizio Assandri
A PAGINA 43
REPORTAGE
Tff, cosa c’è
e cosa manca
Il festival dell’austerity
al giro di boa: parlano
gli addetti ai lavori
Giacosa, Lisa, Platzer e Rosso
ALLE PAGINE 44-45
La nuova apparecchiatura
S
i chiama «Optima» e il
nome dice già molto
delle sue caratteristiche, ma potrebbe chiamarsi
anche unica. Perché unica, in
Italia, è la risonanza magnetica che è stata donata da
Specchio dei Tempi all’Istituto per la ricerca e la cura del
cancro di Candiolo.
Di strumenti diagnostici
come questo ce ne n’erano solo due fino a pochi giorni fa: a
Parigi e a Londra. Ieri mattina, la presentazione ufficiale,
ma Optima, costruita dalla
General Electric, è al servizio
dei pazienti già dal 7 settembre e ha al suo attivo centinaia di esami. «Contiamo di effettuarne circa cinquemila
all’anno», ha spiegato il professor Daniele Regge, direttore del reparto di Diagnostica e Radiologia dell’Istituto.
Regge ha sottolineato la capacità della macchina di scoprire tumori anche piccolissimi grazie all’alta risoluzione delle immagini e alla tecnologia degli strumenti di indagine. «Il tunnel ha un diametro di 70 centimetri contro i 60 delle macchine fin qui
realizzate e il rumore della
scansione è minimo. Questo
provoca meno ansia nei pazienti», ha aggiunto il professor Regge.
La nuova risonanza è costata 800 mila euro. Altri 400
mila euro sono stati investiti
per acquistare stampanti 3D,
una nuova gabbia di Faraday,
monitor ad altissima tecnologia. L’investimento complessivo ammonta a 1,2 milioni di
euro. Le spese sono state sostenute interamente dalla
Fondazione Specchio dei
Tempi - ieri presente con il
presidente Roberto Bellato e
i due consiglieri Angelo Cappetti e Angelo Conti - grazie
alla solidarietà dei torinesi.
La macchina è stata costruita a Milwaukee, trasportata a
Malpensa a bordo di un aereo
cargo e montata a Candiolo.
12 45 67 18
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/I senzatetto in città
Porta Nuova
La città
sui binari
A 52 anni
Nicola
non ha
una casa
e ogni notte
deve
inventarsi
un rifugio
per sfuggire
al freddo
Cresce l’esercito
dei clochard
Sono più di 2 mila
Il Comune fa appello ai privati: aiutateci
Tra 10 giorni apre il ricovero della Pellerina
ANDREA ROSSI
Nicola
Una vita sbagliata
Ora dormo sui vagoni
«Mio padre
voleva darmi
un mestiere
Ma io sognavo»
LODOVICO POLETTO
«Mi chiamo Nicola Caroppo,
ho 52 anni, sono nato a Taranto, ma vivo a Torino praticamente da sempre. Dove?
Dove capita. Dormo davanti
alla stazione oppure sui treni. Come campo? Facendo lavori saltuari. Aiuto un fruttivendolo marocchino a San
Salvario, faccio il parcheggiatore abusivo a Porta Nuova, oppure vado a dare una
mano a chi ne ha bisogno. E
guadagno qualcosa».
La ricerca
Ore 23 di una notte di pioggia.
Nicola cammina veloce sotto i
portici di via Sacchi. È tardi
per chi come lui deve cercare
un angolo dove dormire. È tardi perché a quest’ora i «posti
buoni» li ha già colonizzati
quel popolo di invisibili che
ogni notte s’inventa una casa.
E così Nicola va in cerca di un
treno. Uno dei dieci vagoni
passeggeri parcheggiati oltre
il ponte di corso Sommeiller. Un
condominio sui binari. Ogni
scompartimento è un rifugio.
Ogni fila di sedili un letto. Porte
sprangate e odore di chiuso.
Umidità.
Qui, nella città su ruote, trovi italiani e stranieri, famiglie
sfrattate e uomini soli che hanno alle spalle storie di malattia
e galera, ex tossici e gente che
ha semplicemente perso tutto:
lavoro e famiglia.
Due mondi
Se sai come fare arrivare fin qui,
è poco più che una passeggiata.
Si entra accanto alla discoteca
«La Gare». «Dai fratello, apri, vado solo a dormire». Clak. E la
porta automatica si spalanca.
Dentro ci sono due mondi trasparenti,chesiguardanomanon
si vedono. Operai che lavorano
sui binari e senza tetto che vanno
a dormire, camminano gli uni accanto agli altri, senza vedersi. «Io
«Mi aggiusto
con dei lavoretti
Aiuto un marocchino
che fa il fruttivendolo
a San Salvario»
ho fatto quindici anni di galera
per storie di droga, ma una casa non l’ho mai avuta. E questo
è il mio mondo. Se mi piace? Ma
a chi piacerebbe non avere nulla?». Ancora passi, ancora pioggia che inzuppa i giacconi, infradicia le scarpe di tela di chi
cammina lungo i binari. «Alle
sei ce ne andiamo via tutti».
I rimpianti
Devi avere mille orecchie e mille occhi per abitare qui, per cogliere ogni minimo segnale di
pericolo. E devi rispettare la riservatezza di tutti: «Perché
nessuno vuole fare sapere agli
altri che vive in questo modo.
Spesso, se li trovi in giro per la
città, neanche ti salutano. Io no:
io campo così e non ne faccio
mistero con nessuno». Nicola,
hai rimpianti? «Moltissimi.
Quando mi chiudo qui dentro,
mi capita di pensare alle scelte
sbagliate che ho fatto tanti anni
fa. Mio padre aveva tentato di
darmi un mestiere: era un tecnico. Ma io, all’epoca, sognavo.
Ho fatto scelte sbagliate, ho
avuto amicizie sbagliate».
All’una non c’è più un rumore sul treno. Nicola, steso
nel suo sacco a pelo blu, saluta dal finestrino: «Torna a
trovarmi, mi fa piacere parlare con qualcuno del mondo lì
fuori».
Censirli è quasi impossibile.
Sfuggono alle statistiche, spesso anche chi cerca di offrire loro
qualche sistemazione. Invisibili,
per definizione. Ma dire che
stanno aumentando è qualcosa
più di una sensazione. A Torino
si stima che i senzatetto siano 2
mila, risultato del (finora) unico
censimento tentato dall’Istat insieme con il Fio.Psd (Federazione italiana Organismi per le persone senza dimora. Probabile
che siano di più se solo l’anno
scorso il sistema dei servizi di
prima accoglienza del Comune
ha ricevuto richieste di ospitalità da 1.516 persone (il 79% uomini, il 21% donne).
Palazzo Civico ha varato
qualche giorno fa il piano invernale destinando circa 700 mila euro.
Cifra a cui Palazzo Civico spera
poi di aggiungerne altri grazie a
singoli interventi dei privati: cittadini, esercizi commerciali e imprese, da cui conta di raccogliere
risorse aggiuntive per specifici in-
La città cerca sponsor
disposti a finanziare
dormitori, ambulatori
e progetti di accoglienza
terventi. Il Comune farà da collettore per quelle che si configurano
a tutti gli effetti come sponsorizzazioni private contro l’emergenza freddo. A quel punto darà avvio al piano di interventi.
Entro una decina di giorni, al
parco della Pellerina, verrà allestito il ricovero notturno ulteriormente rafforzato quest’anno:
120 posti letto, con la possibilità
di incrementarli fino a 170 in 21
container riscaldati e dotati di
brandine. Un altro sito verrà previsto in casi di emergenza. In totale saranno garantiti 220 posti.
E altri 217 saranno ricavati nei ricoveri notturni.
Tutte le case di ospitalità notturna, poi, amplieranno l’orario
di apertura, anticipando alle 19
l’ingresso, e ritardando alle 9
l’uscita. Altro capitolo è l’assistenza in strada a quelle persone
che non si presentano ai ricoveri:
ogni giorno dalle 18,30 alle 2, le
strade verranno pattugliate da
due ambulanze.
Galleria San Federico
Paolo
Licenziato dopo 16 anni
Da allora sono un fantasma
«Ho lavorato per 16 anni in
una fabbrica, ad Asti. Poi una
multinazionale ha comperato
l’azienda e i nuovi padroni
hanno fatto, come dire, un po’
di pulizia. Mi hanno lasciato a
casa. Quanto tempo fa è accaduto tutto questo? Quattro
anni. Da allora è precipitato
tutto. Per un breve periodo sono stato pure ricoverato in clinica per depressione. Del resto è normale: ho perso la casa e non ho più un soldo. Anzi,
non ho più niente di niente».
E adesso Paolo se ne sta qui
sul marmo chiaro di Galleria
San Federico. E racconta che,
certe notti, avvolto nella sua coperta color nocciola, piange
pensando a quel che era e a ciò
che è diventato.
La delusione
Un senza tetto. «Perché, sì, forse ho sbagliato qualcosa anch’io.
Forse ho fatto scelte che non
avrei dovuto fare. Ma, alla fine, a
me è andato davvero tutto male» ripete. Niente droga, per carità. Niente galera. Niente di illegale. «È la vita che è andata
così. Io mi aspettavo grandi cose
e invece...».
Invece, a 42 anni, deve starsene rannicchiato in terra con
un bicchierino di plastica bianca per le offerte accanto ai piedi. Sperando che un’anima pia
lasci cadere lì dentro una moneta. «Ma, oggi, ho rimediato soltanto un euro. È poco? Forse.
Ma per me è già una piccola ricchezza. Ci sono certe giornate
che non riesco ad avere neanche quello».
Giacca a vento blu, jeans,
scarpe da ginnastica che hanno
12 45 67 18
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
Via Sacchi
Due
interventi
Operato
di ulcera
e alle gambe
dopo
un incidente
vive
su un cartone
sotto
i portici
di via Sacchi
con altri
senza tetto
Viorel
Mia moglie è morta
E io ho perso la dignità
«Faccio pranzo
e cena con gli
scarti che trovo
nell’immondizia»
«Sì, oggi ho mangiato. Nei
bidoni, quelli lì, dietro l’angolo. Mangio sempre la roba che trovo lì dentro. Non
ho soldi, non ho casa, non
ho niente. Che altro potrei
fare?»
Dalla Romania
REPORTERS
Per l’inverno garantiti 220 posti
Il ricovero notturno della Pellerina sarà rafforzato: 120 posti letto, con la possibilità
di arrivare fino a 170 in 21 container riscaldati e dotati di brandine
visto tempi decisamente migliori e un berretto rosso a righe blu calato in testa, Paolo vive qui dalla scorsa estate.
Un posto sicuro
«Prima sono stato nei dormitori,
poi ho vagato un po’ in giro per la
città. Ma questo è il posto migliore dove uno come me può stare.
Ed è anche il più sicuro. No, sui
vagoni no: lì non me la sento proprio di andare a dormire. Mi hanno raccontato di risse, di aggressioni, di persone a cui hanno portato via tutto. Qui no, qui è tutto
più tranquillo, più normale, per
quanto sia assurdo parlare di
normalità in queste condizioni.
Rischi? Se dormi per strada e
non sei abituato, tutto è rischioso. Ma dopo un po’ ti abitui».
Per fare colazione va dalle
suore di Via Nizza, in coda con
altre duecento persone. Il pranzo o la cena li rimedia in una
mensa dei poveri. E se deve lavarsi va nelle docce pubbliche. I
«buoni» glieli portano i volontari: sono rettangoli di carta azzurra da presentare alla cassa.
«Se fai questa vita ti lavi quan-
do puoi e mangi quando riesci.
Ma non è tutto così difficile. Dopo po’ capisci anche di chi ti
puoi fidare e di chi no», ripete.
Gli aiuti
Passano i volontari dei City Angels. Portano una coperta ad un
vicino di cartone. Arriva un ragazzo moldavo: ha rimediato alcune barrette di cioccolato: le
condivide. Paolo, però, pensa già
ad altro: «Io rivoglio la mia vita.
La mia casa e il mio lavoro. Ma
già lo so, quelle cose lì io non le
avrò mai più».
Lui si chiama Viorel, ha 50 anni, è romeno di Balusesti. Arrivato in Italia 16 anni fa, da
quattro vive ufficialmente per
strada. La sua casa è un scampolo di portico in via Sacchi,
un cartone in terra, uno strato
di vestiti spesso così per proteggersi dal freddo, e una bottiglia di vino cattivo. Aveva un
lavoro un tempo Viorel. E aveva una moglie e cinque figli.
Poi la vita l’ha bastonato. Sua
moglie se l’è portata via un tumore, ha perso prima il lavoro
e poi la casa, nel Canavese.
Per fortuna la cognata s’è presa in carico i figli e lui è rimasto a vivere per strada. Due
interventi chirurgici, uno per
ulcera perforata, lo scorso anno, e uno alle gambe, dopo es-
sere stato investito: «Ma sono
subito tornato in strada».
E adesso se ne sta qui con i
suoi amici: Paola, 45 anni,
originaria di Savona, con gravi problemi psichiatrici. E
«Babbo Natale», un altro fantasma, che ha la barba e i capelli bianchissimi. Chi ti aiuta
Viorel? «Nessuno mi aiuta.
Vorrei tanto tornarmene in
Romania. Lì ho ancora mio
padre e mia madre. Ma non
ho soldi per il viaggio. Vorrei
tornare da loro ed avere una
vita normale, o almeno provarci. Ma se non hai il portafoglio gonfio la frontiera non
riesci a passarla».
Senza documenti
E racconta del suo viaggio di
due anni fa. Quando riuscì arrivare fino in Slovenia. «Ma
poi mi fermarono: avevo soltanto questa vecchia carta
d’identità. Il passaporto l’ho
«Vorrei rivedere i miei
figli, passare qualche
ora con loro, essere
felice come quando la
loro mamma era viva»
perso, non ho altri documenti.
Dovrei andare al Consolato,
ma non riesco neanche ad alzarmi da questo cartone».
La famiglia
Certe notti, quando fa più
freddo del solito, quando anche il vino è finito, quando per
strada non c’è più nessuno
Viorel si lascia prendere dalla
nostalgia. «Vorrei rivedere i
miei figli. Vorrei abbracciarli,
portarli a prendere un gelato.
Stare un poco con loro, felice
come lo ero un tempo. Ma loro
adesso sono lontani. E io li ho
visti l’ultima volta quasi un anno fa. Stanno bene. Hanno chi
li cura, certo. Ma io vorrei riavere la mia famiglia». Viorel,
loro lo sanno che tu vivi così?
«No non lo sa nessuno. Quando li ho visti abbiamo parlato
d’altro. Abbiamo fatto finta
che tutto andasse bene, che io
fossi quello di un tempo, quando mia moglie era viva».
Le lacrime
Parla Viorel, e intanto piange.
Mostra una vecchia carta
d’identità. Una foto. Le ferite
all’addome e alle gambe. Ma è
già l’ora di stendersi e dormire.
Qui l’alba arriva presto. E
quando la città si anima bisogna tirarsi su e trascinarsi accanto a qualche bidone a cercare qualcosa da mangiare.
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9A74BCADE 8F B5A97A 82 LA STAMPA 8
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .43
il caso
MASSIMO NUMA
I
eri era la giornata contro la violenza sulle
donne. Sicuramente è
un caso, ma due uomini, in poche ore, sono
stati arrestati per violenza
sessuale. Il fatto più grave all’uscita della metro, in via
Nizza 20, l’altro a bordo di
un tram.
La confessione
«Mi sentivo solo, volevo violentarla». Così un giovane
pakistano, 29 anni ha confessato ai vigili urbani che lo
avevano appena arrestato
per un tentativo di stupro ai
danni di una torinese di 39
anni, il movente.
E’ accaduto ieri mattina
alle 8,30. La donna, che aveva con sè i figli di 2 e 5 anni,
era appena uscita dalla stazione quando Alì T., 29 anni,
l’ha aggredita e bloccata alle
spalle, con un braccio chiuso
sulla gola per impedirle di
fuggire. Poi ha tentato di
violentarla. Un ragazzo è inL’ALTRO ARRESTO
Scattato per un italiano
che stava molestando
alcune donne sul tram
tervenuto ed è riuscito a fermare l’aggressore proprio
mentre stavano arrivando
due vigili urbani che, dopo
essersi messi in contatto
con il pm di turno, hanno deciso di arrestarlo. Adesso è
in una cella, in isolamento,
nel carcere delle Vallette.
Chi ha commesso violenze
contro donne o bambini, infatti, viene separato dagli altri detenuti. Domani
l’udienza di convalida. Sono
in corso altre indagini per
verificare se l’uomo ha già
commesso reati simili o se si
tratta di un caso isolato.
I bambini sotto choc
L’episodio è stato particolarmente drammatico; i due
bambini sono rimasti choccati e solo la madre è riuscita a
calmarli, dopo la denuncia. Li
stava accompagnando, come
tutte le mattine, alla scuola
materna, prima di andare a
lavorare. Molti i testimoni della violenza, avvenuta in un’ora
di punta.
Alcuni sono stati sentiti
subito dai vigili che, per
fortuna, in quel momento
stavano effettuando i rilievi
di un incidente stradale av-
La fermata
Il tentativo di stupro ai danni di una giovane donna è stato consumato
ieri mattina alle 8,30 all’uscita della stazione della metropolitana, in via Nizza 20
Tenta uno stupro
nel giorno
contro la violenza
Ieri mattina alla stazione Nizza del metrò
venuto poco distante. «Quel
giovane l’avevo notato da
qualche minuto - ha raccontato una donna - sembrava in
preda all’agitazione, quando
s’è avvicinato a quella signora con i bambini ho pensato
che volesse rapinarla della
borsa, ho visto mentre l’afferrava, lei ha chiesto aiuto,
lui continuava a bloccarla».
Ancora: «Forse è lo stesso
che, un po’ di tempo fa, ha
tentato di fare lo stesso, senza riuscirci, con una ragazza
ma in quell’occasione la vittima era riuscita a divincolarsi e a fuggire, in questa zona
bisogna aumentare il livello
di sorveglianza, ci sono stati
molti scippi e rapine, credevamo fosse una leggenda,
«Quel giovane l’avevo
notato da qualche
minuto, sembrava
in preda
all’agitazione»
«Forse è lo stesso che
aveva già provato
ad aggredire una
ragazza che era
riuscita a scappare»
Una testimone
Una testimone
adesso abbiamo paura».
Non è stato l’unico caso di
ieri. Una pattuglia di vigili in
borghese nell’ambito dell’operazione «linee sicure», ha arrestato un italiano di 45 anni.
Stava pesantemente molestando alcune passeggere.
Un altro arresto
Anche lui è stato arrestato per
violenza sessuale e ora si trova
in carcere. Dopo le aggressioni
ai controllori e le segnalazioni
di borseggi e rapine, il comando
dei vigili urbani ha disposto una
serie di controlli sulle linee più a
rischio. Anche in questo caso,
c’erano state denunce da parte
di vittime di analoghi o simili
episodi di molestie sessuali, anche a danni di minorenni e in
pieno giorno. Il molestatore è
stato riconosciuto, in diretta,
dalle vittime.
Regione
In arrivo un milione di euro
per la rete delle “case rifugio”
A Pozzo Strada
un giardino
per le vittime
dei femminicidi
FABRIZIO ASSANDRI
Nella Giornata internazionale
contro la violenza sulle donne
la Regione ha stanziato un milione di euro a sostegno dei
Centri Antiviolenza e delle
Case Rifugio: in Consiglio, ieri, sono state presentate le iniziative dell’assessorato alle
Pari Opportunità con l’obiettivo di creare una forte rete ter-
ritoriale che contrasti la violenza di genere. «Pubblico e privato devono fare sistema anche
per investire al meglio le risorse disponibili. E la Regione deve
assumere il compito di coordinamento», ha detto l’assessora
Monica Cerutti. A Torino i Centri Antiviolenza sono 4, 20 in
Piemonte: nel 2013 hanno ricevuto 1549 richieste di aiuto, il
64,5% da italiane di 35-40 anni.
E ieri Torino, una delle prime
città a farlo, ha dedicato un
giardino pubblico, in via Chambéry, alle vittime di femminicidio. «Un neologismo che è stato
creato per un fenomeno molto
vicino a noi, che può coinvolgere le nostre famiglie o i vicini»
ha detto il sindaco Piero Fassi-
Un segno
L’intitolazione del giardino di via
Chambéry
REPORTERS
no ai ragazzi del liceo Cattaneo,
che hanno ospitato la prima
parte della cerimonia e hanno
poi partecipato al flash mob intorno all’opera «Pupillà» dell’artista Roul Gilioli. «Questo
giardino testimonia l’impegno
della città nella lotta alla violenza sulle donne», ha detto Fassino, che ha anche ricordato come Torino «sia una delle poche
realtà ad avere centri di ascolto
rivolti agli uomini, ai possibili
aggressori, che sentono di avere un problema». Per l’assessore Ilda Curti e la consigliera
Marta Levi, «la violenza è un fenomeno culturale e come tale
va combattuto».
Alle Molinette un flash mob
ha tenuto alta l’attenzione: l’ingresso principale si è tinto di
rosso, con animazione, musica
e letture per dire «No!».
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44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Le delizie della piazza
Tutti divorano gnocchetti, flan, verdure grigliate,
insalata russa. È il solito assalto alla lounge. I cuochi
(bravissimi) sono i ragazzi della Piazza dei mestieri
Da non perdere
P’tit
Quinquin
Debutta al
Massimo
Uno alle 16
la serie
televisiva
francese
Il festival al giro di boa
Che cosa c’è, che cosa manca
Cinefili, addetti ai lavori, semplice pubblico: i più sono soddisfatti
Ma c’è chi rimpiange il catalogo, o vorrebbe le pellicole al posto del digitale
ELENA LISA
Massimo Uno
La serie televisiva
di Bruno Dumont
Regista francese di cinema pluripremiato
al Festival di Cannes per titoli come
«L’Humanité» e «Flandres », Bruno
Dumont ha realizzato per la televisione
(canale, Arte) la singolare serie « P’tit
Quinquin» in cartellone alle 16 al
Massimo Uno per duecento minuti di
immagini (quattro gli episodi). Racconta
in chiave grottesca la storia di una serie di
omicidi che avvengono in un piccolo
villaggio rurale.
A second
chance
Il film che
ha segnato
il ritorno
sul set
nella natia
Danimarca
di Susanne
Bier viene
proiettato
alle 22
Reposi Tre
Il ritorno in patria
di Susanne Bier
Spesso impegnata sul set a Hollywood, la
danese Susanne Bier premio Oscar per
«In un mondo migliore» è tornata in
patria per dar vita al drammatico «A
second chance» proposto alle 22 al
Reposi Tre. Si racconta la storia di due
poliziotti di Copenaghen: la vita di uno
dei due cambierà quando, durante
un’irruzione nella casa di una coppia di
drogati, scoprirà un neonato
nell’armadio. Nel cast, Ulrich Thomsen.
The Rover
Una scena
del film
dell’
australiano
David
Michod
con Robert
Pattinson e
Guy Pearce
proposto
alle 22,30
al Massimo
Massimo Uno
Il divo di “Twilight”
sul set australiano
In evidenza anni fa per l’eccellente
«Animal Kingdom», l’australiano David
Michôd è tornato alla regia per «The
Rover» con Guy Pearce e l’ex divo di
«Twilight» Robert Pattinson. Pellicola
d’azione ambientata nel futuro in
un’apocalittica Australia, racconta di due
uomini che si uniscono loro malgrado per
dare la caccia a una banda di criminali.
Proiezione alle 22,30 al Massimo Uno.
A CURA DI DANIELE CAVALLA
N
el bel mezzo del
cammin del Torino film festival
non è tempo di bilanci ma di impressioni. E non per l’impossibilità di tirare le somme. Piuttosto perché - centrano la questione con una domanda quattro ventenni in preda a un’onesta e contagiosa euforia - «Non
sarebbe ora di smettere di ridurre una rassegna cinematografica a numeri? Un festival è
cultura. E della cultura deve
importare una cosa sola: la
qualità. Che non si quantifica.
Se una mostra fa il pienone non
vuol dire sia valida». Interessante. Proviamo a seguirli.
Il confronto con Roma
In via Montebello all’angolo
con il cinema Massimo, alle
cinque del pomeriggio come in
uno spaghetti western, Francesco Matteo Ceccarelli, 25
anni con la passione per la regia - il più costruttivo dei «magnifici quattro» che il cinema
vorrebbero farlo - Fabrizio
Ciavoni, 22, il comico, Matteo
Arcamone, 23, lo scombussolato e Simone Tarditi, 24, il critico, discutono con enfasi di Tff.
Vivono a Torino e sono itineranti. Nomadi per passione del
grande schermo. Hanno partecipato al festival di Roma e sono
rimasti delusi: «Soldi spesi male - dice Ceccarelli - li hanno
usati più per scena che per una
scelta di valore dei titoli: il servizio di sicurezza e le comparse in
divisa erano ovunque. Quasi infastidivano». Tarditi, il critico,
ribatte: «Anche qui, i punti
oscuri non mancano però. Il
programma di questa edizione
mi convince ma non approvo alcune scelte. Per esempio: perché hanno inserito capolavori
degli anni 70 per poi proiettarli
in digitale? Per un festival di
questo calibro, e per certi titoli,
è indispensabile la pellicola».
Che, festival o non festival, oggi
è diventata una rarità.
La lamentela più frequente: i posti sono pochi
A metà percorso il pubblico promuove il festival torinese: poca mondanità, nessun star ma molta competenza e
film interessanti. L’unico problema evidenziato dagli spettatori è la carenza di posti nelle sale cinematografiche
Sergio
Geninatti
Direttore
del Massimo
Il catalogo che non c’è
Dei 197 film in rassegna al Tff solo 19 sono in pellicola. Il digitale è
una rivoluzione che certamente
ha reso più pratica la proiezione
ma, sostengono i cinefili, il nastro con impressi i fotogrammi è
tutta un’altra poesia. «L’introduzione del digitale - dice Sergio
Geninatti, direttore del Massimo, quartier generale di smistamento dei film - dal punto di vista della fatica fisica ci ha alleggerito. Con la pellicola non si lavora più da tempo. Comunque, è
chiaro che a voler cercare pecche se ne trovano. Quel che conta è che il nostro Tff si stia riconfermando la migliore kermesse
in Italia. Non ha bisogno di tappeto rosso per mettere al centro
il cinema». E l’allusione va subito a colpire le polemiche pre-festival per gli annunci di tagli e
spending review.
«Ci sono tagli e tagli - irrompe Ciavoni -. A me personalmente spiace molto che que-
Massimo
Causo
Curatore
Onde
I cinefili
Ceccarelli
Ciavoni
Arcamone
e Tarditi
st’anno, per risparmiare, abbiano eliminato il catalogo della rassegna. Lo hanno sempre
distribuito. Io li ho collezionati
tutti». E non è il solo. Si tratta
di un volume spesso, zeppo di
informazioni sulla rassegna, i
film in concorso, le sezioni speciali, le casa di produzione, indirizzi. Roba per feticisti, d'accordo, ma di grande valore.
«Io invece sono soddisfatto conclude Arcamone - il Tff mi
dà cosa cerco: una grande scelta
di film. Del tappeto rosso non
sento la mancanza. Anzi, Virzì,
l’anno scorso ha fatto troppo
spettacolo. Voleva dare risonanza alla rassegna ma il Torino
film festival non ne ha bisogno.
Piuttosto ne aumenterei la durata. Con più giorni a disposizione, così, si risolve anche la questione del numero di sale in meno. Sempre nell’ottica di un ridimensionamento del budget».
Lo sguardo complessivo a
metà Festival non può che arrivare da chi si occupa di cinema
ma torinese non è. Massimo
Causo per cura la sezione Onde,
la più sperimentale del Tff:
«Questa è una città che il cinema
che l’ha nel dna. Qui è nato, qui si
studia con passione, qui c’è un
museo a lui dedicato. Si possono
fare tutte le polemiche di questa
terra. Ma il festival da qui non si
può più sradicare. Ha messo radici anche nei sanpietrini».
Istantanee
MARCO GIACOSA
La vita in coda
nel foyer del Reposi
Ti rendi conto che siamo
condannati a diventare come
i nostri genitori?
(dal film N-Capace)
Al foyer del Reposi c’è la
fila, ordinata; brusio; una
giovane donna incontra
un’amica e si abbracciano
forte forte; a una delle due
casse, un uomo entra con
un grosso pacco giallo delle
poste, a un braccio ha
appeso un casco, il che gli
dona una generica aria da
persona ansimante; brusio;
una donna entra dopo avere
fumato, emana il puzzo
della sigaretta; una signora
passa e sta dicendo la
parola «politici» e poi la
frase «in Italia è sempre
così»; una maschera corre,
ha in mano un bouquet di
pettorine con la scritta
«riservato», pare non
sappia dove andare; si
scioglie la fila per la sala 3, e
contemporaneamente si
forma quella per la sala 1; il
pacco giallo dell’uomo
ansimante proviene dalla
provincia di Trento e va a
una donna che abita in via
Nizza 31; arriva un uomo
inglese, la cassiera gentile
risponde in inglese; tanti
operatori video attendono
l’uomo bello Eddie
Redmayne, di professione
attore; un uomo mangia
una carota cruda; la fila per
la sala 1 si sgonfia; arrivano
decine di ragazzine che
corrono verso la sala 3,
dove sarà il bell’attore;
entrano tutti; una donna,
che invece esce, la sua voce
spicca nel ritrovato
silenzio, dice: «Ho fame».
Al foyer del Reposi sono le
19.30.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .45
Anche di martedì
Troppi «pirati» in sala
«Poche feste per i film»
Alla faccia «di quelli che le code al festival ci sono
solo il sabato e domenica». Ieri alle 14,30 davanti
al Massimo la fila arrivava sino alla Mole
Peccato che ormai tutti tengano anche al cinema
il cellulare acceso e che questo sia vietatissimo
durante le proiezioni dei film in concorso
«Quest’anno c’è stata solo una festa in discoteca,
quella per “Ogni maledetto Natale”» dicevano
alcuni glamouristi. Una in più rispetto al passato
Budget
limitato
Il regista
Davide
Gaglianone,
regista di
«Qui», ieri
alla prima
del film
che
racconta
dieci
storie
di attivisti
No Tav
Alessandro
Haber,
Antonio
Catania
e Giorgio
Colangeli
sono i tre
amici che
sognano di
tornare in
fabbrica
REPORTERS
Mirafiori Lunapark
Gli operai in pensione
ritornano in fabbrica
TIZIANA PLATZER
eduti su un muretto,
Carlo cerca di raccontarsi in modo
semplice e Fabio
prova a comprendere qualcosa di cui non sa nemmeno l’esistenza: «La fabbrica
era il nostro posto nel mondo.
Era il nostro castello delle favole». Carlo è il nonno, pensionato che non se la passa granché bene e ama sopra ogni cosa il piccolo Fabio, il nipotino.
S
Parola di nonno
Sente di dovergli delle spiegazioni, il passaggio della sua storia, della sua vita. Dei suoi 40
anni in fabbrica, delle sue energie spese in linea, delle sue capacità di produrre. In questa
scena e nell’immagine della dignità di lavoratore si potrebbe
custodire il film «Mirafiori Lunapark» di Stefano Di Polito, girato nel quartiere di Mirafiori,
con il sostegno di Film Commission e a basso budget e la
produzione di Mimmo Calopresti, in «Festa Mobile».
Un film che nasce evidentemente da una storia ascoltata,
quella del regista torinese fi-
glio di operai Fiat, che torna al
racconto della madre, «dice di
avermi portato in grembo in
fabbrica fino all’ultimo mese di
gravidanza». E la storia è questo, semplicemente un racconto, sul confine leggero della favola, che avvicina gli anziani ai
bambini. Il solco è nel passaggio
alla generazione intermedia,
quella dei figli, dei trentenni
laureati disoccupati, o senza
voglia di impegnarsi, o senza
ORGOGLIO DI BARRIERA
L’opera di Di Polito
è una favola malinconica
sulla dignità del lavoro
idea della fatica in un luogo dove «noi producevamo 100 pezzi
all’ora». Lo ricorda seduto a a
tavola con la famiglia Franco, il
personaggio di Alessandro Haber. Lui, Carlo, interpretato da
Giorgio Colangeli, e Delfino, il
ruolo di Antonio Catania, sono
tre grandi amici.
Amici e compagni
Tre operai dello stesso reparto di
una fabbrica dell’indotto Fiat,
ora abbandonata a Mirafiori, poco distante dal campo di golf. E
anche dalla parrocchia, dal centro per gli anziani e dal parco giochi. Area industriale in attesa di
essere abbattuta. Come lo sono
stati gli orti abusivi di Carlo, Delfino e Franco.
Anziani e nipoti
C’è il sentimento della periferia,
da cui gli anziani non vogliono,
come i figli, fuggire. Vogliono
combattere la solitudine, invece,
e per questo i tre protagonisti,
davanti al cancello della fabbrica
di Anniverdi - il propietario è un
cameo di Lorenzo Ventavoli, come se n’è regalato uno Calopresti, commissario di zona -, decidono di occuparla. Come fosse un
centro sociale. E la memoria ritorna viva con le immagini di repertorio, di Mirafiori a pieno regime, di scocche che sembrano
volare dentro l’immensità dello
stabilimento. Un vero Lunapark.
Vogliono salvarla dalle ruspe, e salvare se stessi dal tempo che passa, nel tentativo di offrire coraggio ai figli disillusi.
Ma non è una favola vera, e la
realtà ci si avvicina solo per
qualche passo. Che porta davanti ai cancelli deserti.
Oggi Reposi 2, 19,45
domani Massimo 2, 11,30
Da No Tav a No Renzi
“Ma non voglio
convincere nessuno”
MAURIZIO TROPEANO
l film si chiude inquadrando lo striscione appeso sul balcone della famiglia Perino di san Giuliano di Susa. «Qui siamo condannati a morte dal
Tav». La loro casa che adesso
sorge tra la statale e la vecchia
linea ferroviaria è classificata
come un «ricettore», cioè ad
alto rischio per la salute di chi
avrà un cantiere praticamente sulla porta di casa. E Qui è il
titolo scelto da Daniele Gaglianone per raccontare, attraverso la storia di dieci militanti del movimento, il punto
di vista di chi da 25 anni si oppone alla realizzazione della
nuova linea ferroviaria. Il regista lo presenta così: «Ho fatto un film schierato e non voglio convincere nessuno».
I
Di parte
Gaglianone dietro la macchina
da presa si comporta come un
partigiano, nel senso di chi costruisce una storia lunga 120
minuti con l’intenzione di essere di parte convinto però di
non «essere fazioso». E dunque sceglie di far parlare i pro-
tagonisti senza mai nominarli e
senza indicare la professione o
eventuali cariche istituzionali ricoperte. I loro racconti incarnano le diverse anime del movimento e come l’opposizione abbia amplificato l’unità e di fatto
cancellato le diversità. Per per
chi è stato in Valle si tratta di volti noti perchè da sempre in prima fila. Gli altri lo potranno scoprire leggendo la scheda che accompagna la presentazione delIL REGISTA
Gaglianone: le astensioni
hanno le stesse ragioni
della lotta in Valsusa
l’opera. È una scelta voluta perché, come spiega il regista «non
voglio che gli spettatori, dopo
averlo visto, decidano di schierarsi, mi piacerebbe semplicemente che dicessero “potrei essere al posto di quelle persone».
Gaglianone ha girato le immagini nel 2012 ma, come ha
spiegato alla fine della proiezione (sala piena e gente in coda
che non è riuscita ad entrare),
le ha montate recentemente
«perchè ero stato bloccato dal
confronto con una situazione di
Felix e Meira. Guohui e Peiling. Amori impossibili. Uno
che nasce e uno che finisce.
Occidente e Oriente. Canada
e Singapore. Due diversi modi
di indagare nelle sfumature
dell’animo femminile come in
quello maschile, alle prese
con le scelte del cuore, in lotta
con un passato che pesa sul
Per il regista il «Qui valsusino»
rappresenta il «paradigma di
quel che succede a livello nazionale». E attacca: «Non capisco
che cosa Renzi abbia da festeggiare per il voto in Emilia Romagna: perché la gente non s’è mossa di casa, ha deciso che il poco
che gli viene “democraticamente” concesso non le sta bene, che
non ha bisogno di votare. La democrazia dal basso è quel che
unisce NoTav e astensionismo».
Giovedì, Reposi 1, 9.30
Il film di Maxime Giroux è
la storia d’amore tra due vicini
di casa molto diversi nel
quartiere in cui convivono gli
hipster e la comunità
chassidica a Montreal
Impossibili e tormentati
Gli amori tra Oriente e Occidente
FRANCESCA ROSSO
Il premier
Felix & Meira»
Le storie
Giovani, ribelli
fragili e innamorati
contro la tradizione
e i cambiamenti
attualità difficile e non volevo
fare un reportage». E così i fatti
violenti che dal 27 giugno del
2011 si sono susseguiti a Chiomonte, dunque, si intravedono
solo le immagini iniziali e tutto
è lasciato al racconto di chi poi
sarà arrestato o attraverso la
ricostruzione in presa diretta di
un giornalista di radio Blackout
o il racconto del ferimento fatto
da un ex carabiniere impegnato
nel presidio Gravella alla centrale elettrica.
Un applauso accompagna la
fine del film che si chiude con le
immagini della manifestazione
di solidarietà con gli attivisti in
carcere.
presente e un futuro che non si
riesce a delineare. «Felix &
Meira» (oggi Reposi 3, ore
19.30) è il film di Maxime Giroux, che aveva portato in concorso al Tff Demain nel 2008.
È la storia d’amore archetipica tra due vicini di casa molto
diversi nel quartiere in cui convivono gli hipster e la comunità
chassidica a Montreal. Meira
(Hadas Yaron, miglior attrice a
Venezia 2012 per La sposa promessa) vive con il marito Shulem (Luzer Twersky) e la loro
bimba piccola. Veste come le altre donne del gruppo: gonna
nera lunga, parrucca, niente
tacchi e trucco ma, di nascosto,
fa cose proibite: ascolta musica, prende la pillola e sogna una
vita con meno regole.
Il marito la adora anche per
la sua vulnerabilità, soprattutto quando la sgrida e lei si butta
a terra fingendosi morta. Meira
incontra Felix (Martin Dubreuil), giovane senza ambizioni a cui è appena morto il ricco
padre. I due si regalano l’infanzia che forse non hanno mai
avuto. Lei parla yiddish, lui
francese, insieme un inglese
scarno come le cose che hanno
in comune. Quando il marito li
scopre manda Meira a Brooklyn, nella comunità ortodossa
di New York. Felix la raggiunge.
Meira impara a guardare un
uomo negli occhi. E a indossare
i jeans. I due si perdono fra le
luci di Times Square. Ma la tra-
dizione è un’ipoteca troppo pesante sul futuro e l’amore di
Shulem del tutto autentico.
Il regista ha dichiarato: «Ho
girato tenendo bene a mente temi come la vulnerabilità o l’irrequietezza e con la macchina
da presa volevo cogliere soprattutto l’umanità dei miei personaggi. Il film è la pazzia di Felix
e la poesia di Meira, due persone diverse che cominciano una
storia d’amore impossibile rischiando di perdere tutto».
Da Singapore arriva «As you
were» (oggi Reposi 3, ore 17) di
Jiekai Liao, film diviso in tre capitoli che segnano la fine della
relazione fra Guohui e Peiling.
Compagni di scuola e di giochi,
sono cresciuti insieme e, da
bambini, non potevano fare a
meno l’uno dell’altra: la stessa
passione per staccare i franco-
bolli dalle buste immergendoli
in acqua, lasciarli asciugare
sulle mani e poi appiccicarli sui
vetri. E per nuotare. Passano
gli anni. Ora Guohui fa il consulente in un centro di riabilitazione a Saint John, isola a Sud
di Singapore. Peiling lo va a trovare, ma il tempo ha lacerato
ogni filo che li legava. I ricordi
non bastano, la distanza raggela ogni minuto insieme portando tensione e diffidenza. Le lunghe nuotate in piscina hanno
ora un altro sapore, tutto è
cambiato così come è cambiata
Singapore. Il passato rarefatto
e liquido, come lo stile del racconto, non basta a far vibrare
insieme due cuori che non si capiscono più.
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Sanità, Saitta all’attacco
“Colpevole anche la sinistra”
L’assessore in Consiglio: il sistema è stato governato dai primari
vanni Bosco; Ortopedia e traumatologia: Regina Margherita,
Ospedale Civile Di Cuorgnè,
Ospedale Civile Ovada.
I primariati in eccesso
il caso
per le Malattie endocrine (7 da regolamento)
IN ECCESSO
13
7 NE RESTERANNO
Malumori in maggioranza
ALESSANDRO MONDO
per la Chirurgia generale (44 da regolamento)
52
olto spesso l’organizzazione
ospedaliera è
stata governata
da un gruppo di
primari. L’organizzazione della
Sanità privata è stata esternalizzata, il consulente che faceva
gli accordi con i privati era un
esterno. In pratica: la Sanità
non è stata governata».
per Ortopedia (44 da regolamento)
M
55
«Colpe anche a sinistra»
Quel centrosinistra, antico ma
non troppo, che invece di badare alla sostenibilità economica
48
per Pneumologia (11 da regolamento)
16
8
per Recupero e Riabilitazione (89 da regolamento)
117
87
amentt
per le Direzioni Sanitarie (30 da regolamento)
37
L’affondo di Saitta
E’ stato uno dei passaggi più duri di Antonio Saitta in Consiglio
regionale durante il dibattito
sulla riforma della rete ospedaliera che in Piemonte sta mandando in fibrillazione cittadini e
amministratori locali. Una reprimenda, quella dell’assessore
alla Sanità, che per la prima volta non risparmia nemmeno la
sua parte politica: «C’è una politica antica che non ha tenuto
conto dei cambiamenti e fra
questi c’è anche il centrosinistra, l’ho detto e lo ripeto».
44
29
per la Chirurgia Plastica (4 da regolamento))
Centimetri
LA STAMPA
7
6
del sistema ha ceduto ai compromessi sotto la pressione «di lobbie potenti». Le stesse lobbie e la
stessa politica, di ogni colore, che
anche oggi fomenta resistenze e
punta i piedi «per avere più ospedali», in controtendenza rispetto
alle scelte di altre regioni.
Fonte: assessorato
regionale alla Sanità
vataggio» per recuperare il primato della politica e mettere ordine a tutti i livelli: compresa la ridondanza dei primariati e le duplicazioni sul territorio (vedi tabella). Strutture in molti casi di
piccole dimensioni, talora con
meno di cinque posti letto per ricoveri ospedalieri, puntualmente
citate: Cardiologia: Centro Traumatologico Ortopedico; Chirurgia generale: San Giovanni Battista, Molinette, Maria Vittoria,
Mauriziano, San Rocco Galliate,
Torino Nord Emergenza San Gio-
Strutture bonsai
I guai della Sanità piemontese,
«oggi non si può dire che sia straordinaria», nascono da qui. Da
qui la necessità di quella che Saitta chiama «un’operazione di sal-
Missione complessa, che nel Pd
provoca le prime crepe. È il caso
della chiusura delle emodinamiche, contestata pubblicamente
da Nino Boeti: «Sbagliato, sono
indispensabili anche dal punto di
vista formativo». Roberta Meo,
sindaco di Moncalieri, garantisce
su Facebook per quella del suo
Comune. Per Angela Motta l’Astigiano è stato penalizzato. Marco
Grimaldi, Sel, condivide la riforma ma non apprezza le uscite liquidatorie del Chiamparino versione-Renzi nei confronti di
quanti dissentono sul territorio.
Protesta in aula
Crepe e distinguo sfruttati dall’opposizione. Vignale, Forza Italia, sottolinea «i 184 primari nominati sotto Bresso, Cota non ne ha
fatti», e ricorda la difesa dell’emodinamica del San Luigi da parte
di Saitta quand’era consigliere regionale. Davide Bono, Cinque
Stelle, rimprovera all’assessore
un intervento più politico che tecnico: «Parliamo di 2.238 posti letto in meno. Dove li ridurrete? E
dove metterete i 1.330 posti letto
per la continuità assistenziale?».
Gianna Gancia, Lega, insorge in
aula: «Vergognatevi... criminali!
Per cinque anni avete impedito il
cambiamento e ora ci fate la predica!». Partita aperta.
1
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1
Unalettricescrive:
differenziare il vetro
dalla carta, l’alluminio dall’umido è tutto sommato semplice,
qualche problema rimane con la
plastica. Non sempre si capisce
se ciò che si ha fra le mani è da riciclarsi come plastica o se va nell’indifferenziato.
«Faccio due soli esempi, ma se
ne potrebbero fare altri: l’involucro trasparente del pacchettino
dei crackers va nella plastica? La
plasticadura,poi,mièstatodetto
che non si ricicla, ad esempio
quella di certi bicchierini. Perché
sulle confezioni non viene indicato chiaramente come i vari componenti delle stesse debbano esseredifferenziati?Pperplastica,I
per indifferenziato? E se le varie
parti come la carta che avvolge i
formaggi o il prosciutto vanno separate, la carta esterna dal foglio
trasparente interno, appena incollato, di plastica? Infine perché
non sensibilizzare di più tutti noi
alladifferenziazionefacendocivedere in televisione, invece di tanti
programmi sciocchi, l’interessanteciclodeimateriali,illororecupero fino all’incenerimento di
ciòchenonsiricicla?
«Potrebbero anche sorgere
ideeimprenditorialinuove,valide
a creare posti di lavoro e reddito,
sia nel proporre materiali da imballomiglioriedeconomici,sianel
riciclarli».
2 «Se
G.R
Unlettorescrive:
2 «Abito in corso Racconigi tra
viaFrejusecorsoVittorioEmanuele e ogni settimana (oggi l’ultima
volta) mi capita di assistere alla sosta forzata di un mezzo della linea
55 per motivi di sosta selvaggia dovuta al mercato con conseguente
bloccodellacircolazione.Michiedo
se a tutti i problemi legati all’inquinamento dell’aria si debbano sommare i disagi di vario tipo e natura
che nascono dall’assurda insistenza di far circolare i mezzi Gtt lungo
un corso cittadino occupato dal
mercato più lungo di Torino. E’ un
caso unico e sarebbe interessante
conoscere l’opinione dell’assessore
aiTrasporti».
G.B.
Duelettriciscrivono:
2 «Siamodueamichechelasera
di lunedì 20 ottobre scorso si sono
ritrovatesulFrecciarossa9574proveniente da Salerno, che ha avuto
addirittura gli onori delle cronache
anchesulvostrogiornale,perunritardo di proporzioni incredibili in
un Paese civile. Il treno aveva viaggiato tranquillamente fino a Milano, in orario (a Roma Tiburtina era
addirittura giunto in anticipo),
avrebbe dovuto arrivare a Torino
Porta Nuova alle 19,40 e invece si è
fermatoappenafuoricittà,suuncavalcavia,rimanendolìperpiùditre
ore. Le informazioni sono giunte ai
viaggiatorimoltotardi,contrastanti, sino alla notizia che si aspettava
di essere trainati... nel frattempo
qualcuno si era sentito male per il
caldo (l’impianto di climatizzazione, che aveva iperfunzionato durante il viaggio quasi ibernando i
passeggeri si è fermato, scongelandolierischiandoanchedilessarli...).
Un membro del personale viaggiantehaalloraapertoforzatamente una porta per ogni vagone, ma
questo ha fatto sì che per un’ora o
più tutto il treno risuonasse dell’allarme sonoro... alla fine, quasi alle
23, i passeggeri hanno potuto metterepiedeaterraehannoassaltatoi
taxi poiché la metropolitana aveva
cessato il servizio. Trenitalia si è
“scusatoperildisagio”ma,passatii
21fatidicigiorni(necessariachiedere il rimborso) da quella serata nera, con stupore abbiamo scoperto
che non è possibile chiedere il (miseroeparzialissimo)rimborsoperché “non previsto per i guasti alla
climatizzazione”! Ci pare un vero
sopruso, o quanto meno una presa
ingiroevorremmounarispostada
Trenitaliasuquestacosaassurda».
ENRICAEDIANA
L’assessoreallePoliticheperlo
Sviluppoel’Innovazione,Lavori
Pubblici,Ambiente,Verde,Igiene
urbanadiTorinoscrive:
2 «Le aree che compongono il
ParcoDorasonoquattroossia:area
Vitali,areaMortara,areaExIngest
e area Valdocco e non due. L’unica
area ancora chiusa al pubblico (in
quanto ancora area di cantiere) è
quella denominata “Michelin”, la
cui realizzazione è stata oggetto di
un appalto gestito direttamente
dallo Stato, attraverso una specifica “Struttura di Missione” istituita
dalla presidenza del Consiglio dei
ministri nell’ambito delle opere destinate ai festeggiamenti del 150°
dell’UnitàNazionale.
«L’area non è ancora stata consegnata alla Città di Torino; essendo inoltre ancora in corso le proceduredicollaudononèapertaall’uso
pubblico. Appena la Città sarà nel
pienopossessodiquestaarea,completerà le procedure utili ad aprirlo
alpubblico».
ENZOLAVOLTA
L’assessoreallaCulturadel
Comunescrive:
2 «In merito alla lettera uscita il
20 novembre, intendo informare il
signor Massimiliano che la manifestazione Photissima non è organizzata dal Comune di Torino ma da
privati e che la stessa non ha neanche ricevuto il patrocinio della Città. Ritengo dunque che non sia corretto da parte sua far ricadere sull’amministrazione responsabilità
chenonlecompetono».
MAURIZIOBRACCIALARGHE
specchiotempi@lastampa.it
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .47
LA POLEMICA
il caso
Sulle arcate
dell’ex-Moi
lite fra sindaco
e assessore
ANDREA ROSSI
P
rima chiusura, il 6,
7 e 8 dicembre. Seconda il 13 e 14, sabato e domenica.
Terza: da sabato
20 dicembre all’Epifania. Poi
sarà il tempo di tirare le prime somme.
Mesi di discussione, trattative e proteste hanno partorito il compromesso di ieri. Via
Roma diventerà pedonale, ma
solo per un po’. Il Comune incassa il via libera - condizionato, però - dei commercianti e
delle loro associazioni di categoria e può quindi portare a
casa il progetto che sta tanto
a cuore a un pezzo della giunta e molto meno alla maggioranza di centrosinistra che la
sostiene.
BEPPE MINELLO
Chiusura a strappi
Sarà una sperimentazione a
strappi. Il tratto compreso tra
piazza San Carlo e piazza Castello verrà chiuso alle auto nei
due fine settimana prima di Natale e poi per tutto il periodo natalizio, fino all’Epifania. A quel
punto fermi tutti: cominciano i
saldi e non è il caso di scatenare
il caos. Via Roma tornerà praticabile dalle vetture, ma solo fi-
REPORTERS
Tra piazza San Carlo e piazza Castello
L’esperimento deciso ieri dal Comune insieme con le associazioni dei commercianti riguarda soltanto l’ultimo tratto
Tra piazza San Carlo e piazza Castello si utilizzano arredi e piante per sbarrare il passo alle auto
I FRONTI APERTI
Via Roma pedonale
Esperimento in tre fasi
Si studierà l’ipotesi
i chiudere al traffico
altre cinque zone
no al primo febbraio. Quel giorno, a saldi pressoché terminati,
comincerà la seconda fase della
sperimentazione: circolazione
vietata per un mese, fino al primo marzo. Solo allora, dicono a
Palazzo Civico, ci saranno tutti
gli elementi per decidere che
cosa fare in futuro.
Non è stato un parto indolore, anzi. Al vertice di ieri i
commercianti - Coordinamento delle associazioni di
via, Ascom e Confesercenti si sono presentati piuttosto
agguerriti. Le fughe in avanti
del Comune, gli annunci, la
sensazione di non partecipare
alle decisioni, li avevano piuttosto indisposti. Convincerli
non è stato semplice. Alla fine
mediazione è stata, ma bocche cucite e tutti allineati al
comunicato diramato da Palazzo Civico.
Stop alle auto nei weekend di dicembre, sotto Natale e a febbraio
Sulla «Stampa»
Centimetri-LA STAMPA
VIA FREJUS
Nè la Circoscrizione, nè i commercianti
vogliono l’area pedonale che si
mangerebbe 85 posti auto mentre
c’è fame di parcheggi e il bus
verrebbe deviato lontano.
Vade retro Satana
VIA SAN DONATO
2
VIA SANTA GIULIA
Una parte dei commercianti
la vuole, la Circoscrizione nicchia.
Lì il Comune intende riaprire
la pratica per capire cos’è meglio
fare. I bus andrebbero
su via Cibrario. Sarà battaglia
La line
costruita s
Il resto s
Ipotesi low cost per co
6
il caso
CORSO MARCONI
ANDREA ROSSI
C
Sarebbe l’alternativa ideale
a via Vanchiglia, cuore della movida
nascente, dove però bisognerebbe
avere un sacco di soldi per spostare
i binari al centro strada.
Velleitaria
5
VIA GARESSIO
10
Da un cassetto del Comune
è saltato fuori un progetto
vecchissimo che ha entusiasmato
i residenti. Ma non c’è nulla
che giustifichi un’isola pedonale.
Fuoritempo
Più che isola pedonale sarà una
risistemazione della parte centrale
quando verrà realizzato
il contestato parcheggio
sotterraneo mentre le auto
passeranno ai lati. Truccata
7
PIAZZA CAPUANA
2
Idem come via Garessio.
Senza nulla togliere alle legittime
aspettative e aspirazioni
di Circoscrizione e residenti,
un’isola pedonale non starebbe
in piedi. Sognatori
2
Sconti e agevolazioni
Treni,bikesharingeponyexpressperunamobilitàsostenibile
1 Accordo tra il treno ad alta velocità Italo, il
bike sharing ToBike e le consegne express ecologiche Pony Zero. L’intesa, che prevede la promozione dei mezzi più ecologici, punta non solo a
offrire nuovi servizi eco-sostenibili, ma anche
vantaggi a chi ne fa uso. Tutti gli iscritti al programma fedeltà ItaloPiù (ad oggi 470 mila) possono accedere alle bici del servizio metropolita-
ne Torino. In base all’accordo tra Italo e Pony Zero, sulla direttrice alta velocità Torino-Milano sarà realizzato un servizio di consegna «door to door» bici-treno-bici. Gli operatori della società
provvedono al ritiro della corrispondenza in bici
a Torino, consegnano il materiale al personale
Pony Zero che viaggia su Italo e che giunto a Milano consegna a sua volta il pacco a un altro «bike
on una buona dose di
ottimismo potremmo
dire che tra qualche anno (non meno di 10 comunque) Torino avrà non una linea di metropolitana, come
oggi, ma addirittura tre.
Troppa grazia, eppure è il
progetto su cui il Comune s’è
messo al lavoro e dietro cui
più che orizzonti di gloria si
cela la necessità di spendere il
meno possibile.
Instradato il piano per realizzare l’ultimo tratto della linea 1, tra Collegno e Cascine
Vica, con ottime probabilità di
ottenere dallo Stato tutti i soldi necessari, Palazzo Civico
deve ora partire con la pianificazione della seconda linea,
da Nord a Sud. E, non avendo
le risorse per finanziarla, né
potendo contare sulla malconcia Regione, ha ideato una
soluzione low cost: scavare la
metropolitana tra Mirafiori e
Porta Nuova - e in un secondo
momento fino allo Scalo Vanchiglia - e garantire il collegamento con la zona Nord tramite un treno che collegherebbe Vanchiglia con la stazione ferroviaria Rebaudengo
e da lì si immetterebbe nel
passante ferroviario.
Il trincerone
Il sindaco è intenzionato a procedere su questa strada. Ieri ha
convocato gli assessori a Urbanistica e Trasporti, Lo Russo e
Lubatti, oltre ai vertici di Gtt e
Il colle
da un tr
sieme me
Il prim
la riapert
glia, acca
mentale: s
tra via Go
si raggiun
da lì ci si c
te, quindi
In tun
al pa
metropoli
rino conn
A inizio ottobre il Comune aveva deciso di arrivare entro Natale a sperimentare alcune pedonalizzazioni
1
Strisce blu e bus
L’ultima parte di via Roma,
verrà dunque chiusa utilizzando arredi vari: alberi e piante
nei primi due fine settimana
(così da smontarli rapidamente
e riaprire al traffico), piante e
sculture sotto Natale. In parallelo viene accolta una parte delle richieste dei negozianti: nei fine settimana le navette Star,
che attraversano il centro, verranno potenziate e saranno gratuite. Anche gli altri mezzi pubblici verranno rafforzati, ma si
pagheranno regolarmente. E la
domenica la sosta sulle strisce
blu sarà gratuita e non a pagamento come avveniva alcuni anni fa. I commercianti avevano
tentato il colpaccio, chiedendo il
parcheggio gratis anche il sabato, ma sono stati respinti.
Le altre ipotesi
Hanno però incassato un risultato. Il tavolo che s’è riunito ieri sa-
2,9
milioni
È la somma stanziata
per le pedonalizzazioni,
soldi che andranno quasi
tutti alle periferie
rà l’architrave su cui poggeranno le discussioni future. In ballo
ci sono cinque altre zone da pedonalizzare: via Barletta, via
San Donato, via Monferrato, via
Santa Giulia e Campidoglio. Sono quelle che interessano di più
alla maggioranza che più volte
ha sottolineato l’esigenza di portare vie pedonali e riqualificate
anche lontano dal centro, concordando con l’assessore alla
Viabilità Claudio Lubatti di destinarvi i 2,9 milioni a disposizione. «Seguiremo lo stesso metodo usato per via Roma», spiega Lubatti, «coinvolgendo anche
le circoscrizioni. Ogni via avrà
un tavolo di discussione a sé: studieremo, approfondiremo e decideremo». Le prime riunioni sono convocate per i prossimi giorni. E non è escluso che l’ultima
sperimentazione su via Roma dal primo febbraio al primo marzo - serva anche per testare alcune delle altre pedonalizzazioni in
cantiere. Dipenderà tutto dal
grado di accordo (o disaccordo)
tra le parti.
Le stazioni
Il caso
Itinera e Consorzio
delle cooperative costruttori
dovranno realizzare lavori per
150 milioni completando
anche la stazione Rebaudengo
e realizzando corso Grosseto
Il Tar boccia il ricorso: via libera
al tunnel di corso Grosseto
Cantieri aperti
in settembre
Lavori da finire
in 807 giorni
MAURIZIO TROPEANO
Scr, la società di committenza
regionale, potrà affidare la
progettazione esecutiva e per
la realizzazione di tutti i lavori
e le forniture necessari per la
costruzione del tunnel ferroviario lungo corso Grosseto
che collegherà la linea ria Torino-Ceres con la rete Rfi
compresa la realizzazione
Chi deve risolvere il problema sembra essere diventato
il problema. Sull’annosa vicenda delle arcate ex-Moi, 20
mila mq divisi fra privati
(Set-Up) e Comune, che la
giunta, già a luglio, ha deciso
di mettere a gara per riportarle a nuova vita dopo un
lungo periodo d’incuria, si sta
consumando un duello feroce
tra gli assessori Gianguido
Passoni e Stefano Lo Russo i
quali, in virtù delle loro deleghe (il primo ha il Patrimonio,
il secondo l’Urbanistica) dovrebbero, appunto, collaborare per trovare la soluzione
migliore. Terzo protagonista,
e muto testimone, l’assessore
alla Cultura Braccialarghe,
pure lui «toccato» dalla delibera di luglio. Invece, ieri
mattina, e dopo un’analoga
scenata di qualche settimana
fa, l’ultima riunione per trovare una quadra («Allora,
questo bando per assegnare
l’ex-Moi lo facciamo sì o no?»
avrebbe chiesto il sindaco
che vorrebbe incominciare a
risolvere qualche emergenza
delle tante che angustiano
via Giordano Bruno), s’è risolta con un vivace scambio
di battute fra Fassino e Passoni, l’abbandono di quest’ultimo della riunione, seguito
dall’annuncio che avrebbe
utilizzato le successive 24 ore
«per riflettere». La descrizione di quanto avvenuto, essendo affidata agli spifferi, assume toni e colorazioni diverse
a seconda di chi la racconta.
Ciò che è certo è che la rivalità fra i due uomini forti della
giunta Fassino è una realtà
lontanissima da una sana e
utile competizione. La materia del contendere, come già
detto, riguarda il bando per
assegnare le arcate. Semplificando molto, Passoni è convinto che la cifra ipotizzata
(circa 200 mila euro) per assegnare l’edificio sia troppo
alta. Lo Russo, al contrario,
spinge perché l’appalto si faccia prima possibile. «Vediamo - dice Muttoni, patron di
Set Up e contrario a ogni ulteriore riduzione di prezzo se veramente nessuno si presenta. Solo a quel punto potremo capire come meglio risolvere il problema».
della fermata Grosseto ed il
completamento di Rebaudengo. Il Tar del Piemonte, infatti,
ha respinto il ricorso presentato dal gruppo Al contro l’associazione temporanea di imprese guidata da Itinera, società
del gruppo Gavio, e che comprende anche il Consorzio Cooperativa Costruttori.
La sentenza
Il via libera della seconda sezione
del Tar (presidente Salamone,
estensore Picone e primo referendario Masaracchio) permetterà ad Scr di firmare il contratto
e dare il via libera alla progettazione esecutiva di un’opera che
dopo il ribasso d’asta vale 150 milioni, di cui 110 per i lavori. Per
completare la progettazione ci
vorranno 180 giorni e dunque la
fine dell’attività è prevista entro
luglio del 2015. Poi ci vorrano una
trentina di giorni per la validazione del progetto. Il cantiere vero e proprio dovrebbe essere
aperto a settembre del 2015 con
un crono-programma che fissa
in 807 i giorni di lavoro.
Nelle scorse settimane Scr
era finita nel mirino del presidente dei consiglieri regionali
del Pd, Davide Gariglio, che
aveva contestato, insieme al senatore Stefano Esposito, vicepresidente della commissione
Trasporti del Senato, avevano
contesto le modalità di assegnazione dell’appalto. Il segretario piemontese del Pd non era
REPORTERS
convinto del peso assegnato in
sede di valutazione delle offerte
al ribasso d’asta mentre sarebbero state giudicate decisive le
caratteristiche tecniche dell’offerta. Il presidente di Scr, Andrea Martino, aveva sempre
sottolineato la correttezza delle procedure spiegando che i
«criteri di valutazione individuati sono stati redatti attenendosi alle prescrizioni del Ci-
pe (il comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr.) contenute nella
delibera di approvazione del
progetto definitivo».
Il progetto
La presa di posizione del Pd ha rilanciato l’opposizione al progetto
portata avanti dal Movimento 5
Stelle. Tra l’altro resta da risolvere la questione di aprire un col-
legamento in sotterranea in sotterranea anche con corso Ferrara e quindi con lo Juventus Stadium. Una delle aziende che ha
partecipato alla gara l’avrebbe
fatto senza costi aggiuntivi, ma la
proposta (e l’azienda in questione) è stata scartata. E adesso
quell’ipotesi caldeggiata dal comune di Torino potrebbe diventare realtà ma, naturalmente,
con costi aggiuntivi. Scr, però,
aveva risposto così alle critiche
politiche: «Il progetto definitivo
posto a base di gara, redatto da
Gtt ed approvato da tutti i soggetti competenti, non prevedeva
la realizzazione di un sottopasso
lungo corso Grosseto». Adesso la
sentenza dei giudici amministrativi rafforza la posizione di Scr.
12 45 67 18
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48 .Cronaca di Torino
LA STAMPA
.MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
OPERAZIONE DEI CARABINIERI STUPEFACENTI PER MILIONI DI EURO
PROTESTAVANO CONTRO LA GELMINI
Dallo stadio al carcere
Il capo ultrà trafficava droga
Per gli scontri del 2010
davanti alla Regione
a giudizio 18 autonomi
tutto. Gli arrestati sono 21 italiani
e un albanese; 16 risiedono nel
Torinese, sei tra l’Agrigentino e il
Palermitano.Nel corso di perquisizioni avvenute nel corso della
notte, i carabinieri hanno sequestrato mezzo chilo di hashish e
40 mila euro in contanti.
Un leader
della curva
in manette con
altre 21 persone
MASSIMILIANO PEGGIO
Le armi
REPORTERS
Con le bisarche
Per far arrivare la droga in Piemonte dalla Sicilia
l’organizzazione utilizzava gli autocarri per il trasporto auto
Indagini
Sudoku
L’operazione è scattata l’altra
notte, al termine di lunghe indagini dei carabinieri della
compagnia Oltre Dora in collaborazione con i colleghi di Agri-
di un concessionario di auto usate, lo stupefacente veniva stipato
su auto destinate ad acquirenti
piemontesi, che in realtà erano
altri componenti dell’organizzazione. I veicoli venivano così caricati su bisarche guidate da inconsapevoli autotrasportatori e
raggiungeva un concessionario
di Torino, anche lui all’oscuro di
Il sudoku
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
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Junior 2
6 1
4 6
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Junior Sudoku
Junior 1
Difficile
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NUVOLOSO
COPERTO
POCO NUVOLOSO
OGGI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
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Biella
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
Savona
FRANCIA
Nizza
Situazione e avvisi meteo
PIOGGIA DEBOLEMODERATA
VARIABILE
La Spezia
PIOGGIA INTENSA
Generalmente nuvoloso con un po’ di
pioggia a tratti sul Levante ligure e sui rilievi
cuneesi; qualche schiarita su Ponente ligure
e Genovesato, in contesto parzialmente o
irregolarmente nuvoloso. In serata nubi in
aumento sul Ponente ligure.
NEBBIA
TEMPORALE
VENTO
NEVE
MARE CALMO
DOMANI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
AOSTA
Biella
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
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NOVARA
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CUNEO
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15
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A cura di www.nimbus.it
Si è riattivato un flusso di aria umida marina, convogliata da una depressione sulle
Baleari, che favorisce un addensamento della nuvolosità, ma per ora scarse piogge; nei
prossimi giorni si strutturerà una circolazione depressionaria più estesa di origine
atlantica che accentuerà il flusso di aria umida a sud delle alpi e con esso le piogge a
partire da venerdì.
Centimetri-LA STAMPA
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
Savona
La Spezia
FRANCIA
Nizza
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Ancora in prevalenza nuvoloso con piogge
nottetempo e al mattino, più fitte su
Cuneese, basso Piemonte e sulla Liguria; in
giornata cessazione delle piogge sulle zone
occidentali e ancora qualche piovasco sulle
zone orientali del Piemonte.
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
AOSTA
VERBANIA
BIELLA
NOVARA
VERCELLI
TORINO
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ALESSANDRIA
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LA LUNA A TORINO
IL SOLE
A TORINO
Sorge
alle ore 7.38
POCO MOSSO
Si leva alle ore 10.56
Cala alle ore 21.07
Fasi Lunari
Culmina
alle ore 12.16
Tramonta
alle ore 16.55
29 NOV
6 DIC
14 DIC
22 DIC
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2 5 6
3
Il tempo: nuvoloso con piogge a tratti su Liguria
SOLE
La soluzione
dei giochi di ieri
3
Medio
gento. Nell’inchiesta vengono
contestati più episodi, con trasferimenti di droga, a seconda dei
casi hashish, marijuana, e altre
droghe, dal Sud al Nord. Secondo quanto accertato, la droga,
numerose tonnellate per milioni
di euro di valore, arrivava dall’Albania in Italia su barconi. Una
volta in Sicilia, con la complicità
Diciotto antagonisti, per lo
più dell’area torinese, sono
stati rinviati a giudizio per
gli scontri con le forze dell’ordine avvenuti il 25 novembre 2010 di fronte all’ingresso della Giunta Regionale. Le accuse vanno violenza aggravata a pubblico
ufficiale e lesioni.
L’inchiesta, coordinata
dal pm Antonio Rinaudo, ha
ricostruito le violenze scoppiate in occasione della manifestazione organizzata nel
centro di Torino contro la riforma «Gelmini» a cui parteciparono circa 700 persone,
tra i quali militanti dei collettivi universitari ed esponenti del centro sociale Askatasuna. Scontri ad alta tensione, che paralizzò piazza Castello. Il gruppo di manifestanti «colpì con calci e pu-
gni gli operatori di polizia, lanciando materiale di vario genere tra cui uova, pietre, petardi, fumogeni». Un’azione
mirata, si legge negli atti d’accusa, «a sfondare la linea di difesa formata dagli operatori di
polizia all’ingresso della Giunta Regionale». I manifestanti,
sostiene l’accusa, fronteggiarono con violenza le forze dell’ordine, dando vita a vere e
proprie colluttazioni. Le indagini si sono basate soprattutto
sulle riprese effettuate dalle
forze dell’ordine. Negli scontri
rimasero feriti un dirigente
della Digos e un carabiniere
del battaglione Piemonte, entrambi giudicati guaribili in
pochi giorni.
Durante gli scontri, i manifestanti avevano circondato
un mezzo della polizia, riuscendo a «liberare» un antagonista che era stato fermato
poco prima, nel corso del parapiglia.
Tra gli imputati, Fabio Benintende, Toshiyuki Hosokawa, Nicolò Barbera ( il manifestante fermato e liberato),
Brando Ratti, Stella Gentile,
Francesca Lucchetto. [M.PEG.]
Difficile
«La figura centrale dell’indagine è Andrea Puntorno, il
quale gestisce con ruolo di
vertice il commercio in Torino... avendo una stabile attività illecita». Così scrive il Gip
Daniela Rispoli delineando la
figura di Puntorno, 45 anni,
nato ad Agrigento, uno dei
leader carismatici dei «Bravi
Ragazzi», ultras della Juventus. Lui con altre 21 persone è
finito in carcere con l’accusa
di traffico internazionale di
sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.
Tra gli arrestati c’è anche Davide Moscatiello, 37 anni, già coinvolto nel 2012 nell’inchiesta sul
raid incendiario al campo nomadi della Continassa del dicembre
2011. Con Puntorno, Moscatiello
condivide le accuse di porto abusivo di armi. I due sono andati in
giro per la città con una pistola
Beretta calibro 9 e un revolver.
Da quanto hanno accertato i
carabinieri, Puntorno, da casa
sua, dove si trova agli arresti
domiciliari per precedenti guai
con la giustizia, era in grado di
gestire senza problemi i suoi affari, addirittura le questioni legate agli abbonamenti allo stadio. Dalle indagini è emerso che
il capo ultras aveva rapporti
d’affari «a volte conflittuali» cui
Maurizio Albertin (anche lui
arrestato) protagonista di importanti vicende criminali.
Durante i tafferugli
rimasero feriti
un dirigente Digos
e un carabiniere
12 14
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
il caso
.
Cronaca di Torino .49
Alberi e sicurezza
in cifre
BEPPE MINELLO
Spesa per la
manutenzione
del verde
fino al 2009
284
n tempi grami come gli
attuali, tornare a spendere le stesse risorse, o
quasi, di periodi più fortunati è da considerarsi
un successo. È ciò che sta accadendo per l’enorme patrimonio verde rappresentato
dagli oltre 150 mila alberi della città e della collina. È questo il senso vero della delibera portata in giunta ieri mattina dall’assessore all’Ambiente, Enzo Lavolta, che permetterà di spendere nel biennio 2014-2016 oltre tre milioni
di euro con i quali tornare
(utilizzandone 1,167 milioni)
ai metodici controlli sugli alberi torinesi che dal 2009 in
avanti, almeno dal punto di
vista finanziario, si sono progressivamente - e pericolosamente - ridimensionati.
I
Alberi troppo «vecchi»
Una stretta motivata dal periodo economicamente infelice a fronte di un patrimonio
formato da alberate che nel
NON SOLO CENTRO
Con 600 mila euro
si sistemeranno
altri 9 giardini e parchi
50% dei casi supera il mezzo
secolo di vita e ha un’altezza
superiore ai 20 metri. Altri
1,4 milioni di quei 3 serviranno per un intervento straordinario di potatura, soprattutto alle piante dei maestosi
viali torinesi e, infine, procedere, con i circa 200 mila euro rimasti (visto che circa
300 mila se ne andranno con
l’Iva), a rinnovare le alberate
sradicate in questi anni. Giusto per farsi mancare nulla, la
giunta ieri ha anche deciso
come spendere gli ultimi 600
mila euro degli 1,8 milioni destinati a riportare all’onor del
mondo il resto del verde cittadino: giardini e parchi in
previsione dell’eccezionale,
dal punto di vista turistico,
2015 che ci attende.
I giardini di periferia
I primi 1,2 milioni la giunta ha
deciso di spenderli per sistemare Parco Dora e altre 19
aree sparse per la città. I 600
mila euro di ieri, invece, serviranno per la manutenzione
straordinaria di giardini, giochi e staccionate di 9 zone individuate insieme con le Circoscrizioni. Sono il giardino
di via Ricaldone, il parco della
6 milioni
Le aree giochi
e gli spazi verdi
nelle scuole
euro
all’anno
Dopo
il 2009
3 milioni
euro
5.000
all’anno
Alberi
42.189
Le piante
controllate nel 2011
(665 quelle trovate
ammalate e
abbattute)
27.891
Quelle
controllate
nel 2012
(936 quelle
tagliate)
31.197
Le piante
controllate
l’anno scorso
(1.081 gli
abbattimenti)
REPORTERS
La potatura straordinaria dei viali
La giunta di ieri ha anche stanziato circa 1,4 milioni che verranno utilizzati per potate gli alberi
dei tanti viali cittadini: un lavoro necessario in vista dei turisti attesi per il 2015
Alberi e sicurezza
Dopo le scuole
tocca a tutta la città
15.000 10.000 5.000 5.000 4.000
Platani
Tigli
Aceri
LE SPECIE
PIÙ DIFFUSE
108.253
Le piante
in città
Bagolari Ippocastani
Centimetri
LA STAMPA
50.000
Le piante
dell’area
collinare
Stanziati i soldi per rifare completamente i controlli
Il progetto
Lastoriadiognipiantasull’iPad
1 Non è semplice tenere
d’occhio i 150 mila alberi di Torino. Per ognuno, anni di controlli si traducono in una grossa pila di documenti cartacei
che bisognerebbe avere a disposizione quando lo si esamina. Per questo motivo è nato il
progetto di georeferenziazione delle piante. È una sorta di
censimento di ogni singolo albero riassunto su una piattaforma informatica. Per capirci:
l’esperto che esaminerà il vegetale potrà osservare, ad
esempio, sul proprio iPad la
sua storia. Gli studenti della
facoltà di Agraria stanno già
lavorando per trasformare in
bit tutti i documenti esistenti.
[B.MIN.]
Tesoriera, piazza Risorgimento, il parco di via Calabria, il
parco Michelotti, il parco Europa, i giardini di via Cercenasco-via Nichelino, i «Notta» di
via Tunisi e quelli di piazza Galimberti. Ma torniamo ai soldi
destinati ai controlli. Non sfuggirà a nessuno che la svolta l’ha
data la drammatica vicenda di
Mattia, il quattordicenne colpito dal tiglio di 18 metri caduto
in largo Toti all’inizio del marzo scorso. Da quel fatto gravissimo emerse chiaro che il sistema di controllo messo in piedi
dalla città, pur essendo giudicato il migliore, aveva bisogno
di essere registrato. La prima
mossa, che si sta ancora completando, è stata quella di andare a controllare tutte le pian-
te - oltre 5 mila - che ombreggiano le 284 aree gioco e i cortili e spazi verdi delle scuole. Un
lavoro che stanno facendo tre
delle quattro ditte che si dividevano gli alberi della città.
Tre, perchè la quarta, la Fitoconsult, è quella che aveva alle
MEZZO SECOLO
La metà delle piante
ha oltre 50 anni di vita
ed è alta più di 20 metri
sue dipendenze l’agronomo responsabile dell’albero di largo
Toti crollato e che, invece, era
stato inserito nella categoria
«B» che raccoglie gli alberi di
pericolosità «bassa». Le categorie nelle quali vengono sud-
divise le piante dopo il controllo sono 4: A, B,C, C/D e D, e le
ultime due indicano quelle da
abbattere, circa l’1% dei 30 mila alberi controllati mediamente ogni anno. L’intervento deciso dal Comune comporterà un
controllo ex novo, da qui al
2016, di tutti gli alberi di Torino
ad eccezione delle, come le
chiama la burocrazia, «aree
boscate», cioè i controlli saranno fatti sulle piante vicino alle
abitazioni. Saranno utilizzate
sia tecniche di analisi standard
quali il «Visual Tree Assessment», che permette di individuare un'eventuale degenerazione del legno e i rischi potenziali non visibili dall’esterno
sia, in condizioni particolari, di
metodologie più approfondite.
Diario
Maxi-processo
Contromano in tangenziale
Le cooperative
La difesa: lo Stato
non tema i No-Tav
Assolti i manager
di Ativa e Satap
Sessanta bidelle
senza stipendio
«Ci sono luoghi d’Italia in mano
alle organizzazioni criminali, dove
veramente lo Stato ha rinunciato alla sua sovranità. Tutto ciò non è successo in Val di Susa, nella Libera Repubblica della Maddalena, dove era
in corso una protesta legittima con- Gli scontri
tro un’opera contestata, in una zona
mai sottratta allo Stato». Così hanno detto ieri gli avvocati dei
No Tav, nell’ennesima udienza del maxi processo per gli scontri dell’estate del 2011, quando fu aperto il cantiere dell’Alta
Velocità e furono «sfrattati» i manifestanti che presidiavano
la zona della Maddalena. Gli impuntati sono oltre una cinquantina, accusati degli scontri con le forze dell’ordine. Tra le
questioni affrontate ieri, gli episodi avvenuti il 3 luglio 2011,
quando la giornata, iniziata con un corteo di protesta, finì con
uno scontro alle reti, con un fitto lancio di lacrimogeni. Ieri
sono intervenuti per varie posizioni, gli avvocati Maria Teresa Rasulo, Stefano Bertone, Panini Tiziano, Sergio Pezzucchi.
E Maurizio La Matina che ha detto: «In questo processo gli
imputati rischino di avere il solo torto di aver ragione».
1
Il fatto non sussiste. È la motivazione con cui ieri il giudice Daniela Rispoli ha assolto i vertici di Ativa e autostrada Torino-Piacenza, finiti alla
sbarra con l’accusa di omicidio colposo per l’incidente mortale avvenuto il
14 agosto 2008, causato da Diego Oli- La Torino-Piacenza
vetti, l’uomo 55 anni che imboccò
contromano il casello di Villanova D’Asti fino a Nichelino, uccidendo lungo il percorso un automobilista e un motociclista. In
quest’ultimo scontro, Olivetti, affetto da alcolismo e depressione, morì anche lui sul colpo. Assolti dalle accuse, l’Ad della Satap , Gianni Luciani (difeso dagli avvocati Giovanni Lageard e
Umberto Giardini) e il presidente di Ativa, Giovanni Ossola (difeso da Giuseppe Zanalda). Assolti anche i responsabili della
prevenzione delle due società, Alberto Martina e Francesco
Mantovani, e i due medici della casa di cura di Bra che dimisero
Olivetti poco prima dell’incidente, Giovanni Bergesio e Elisabetta Dettoni. Ai manager delle società la procura aveva contestato di non aver fatto il possibile per evitare l’incidente. Le difese hanno sostenuto che l’azione fu volontaria e abnorme.
1
Ancora guai per le bidelle. Ieri
un gruppo di lavoratori ha protestato sotto la sede di Confcooperative
in corso Francia per i ritardi degli
stipendi. Il problema riguarda circa
sessanta bidelle delle cooperative
che lavorano nelle scuole, le stesse La manifestazione
che nei mesi scorsi s’erano incatenate davanti al Comune dopo i tagli all’organico e che ora sono
occupate nei lavori di piccola manutenzione del programma
«Scuole belle» varato dal governo. Alcune delle cooperative
che hanno preso il subappalto, in particolare Ici Arca ed Ergonauti, non pagherebbero in tempo i dipendenti. «Non abbiamo visto gli stipendi che aspettiamo dal 20» dice Cristina Palma. E c’è chi mostra un assegno da 200 euro, come acconto:
«Ma era scoperto», spiegano. Già il mese scorso gli stipendi
sono stati pagati con una settimana di ritardo. I sindacati sono sul piede di guerra anche per altre ragioni: ci sarebbe una
coop che avrebbe trattenuto il Tfr e così la «cessione del quinto» ad alcune persone che avevano chiesto un prestito a una
finanziaria.
[F. ASS.]
1
12 14
50 .Quartieri
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario
minimo 9-19,30: corso Traiano 73; via Gorizia 133; corso Vitt. Emanuele II 34; corso
Grosseto 165; corso Turati 74; corso Francia
175; via delle Orfane 25; corso Potenza 92;
piazza Respighi 3; via Monginevro 105; via
QUARTIERI
Piffetti 31bis; via Maria Vittoria 3; corso Casale 316. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112;
via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Traiano
73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9):
corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org
Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it
«Fa bene»
Centro
Dei 20 banchi
aperti in via
sperimentale
il mercoledì
pomeriggio
ne sono
rimasti
soltanto
la metà
Riapre “The Beach”
e i residenti protestano
“Un’altra notte in bianco: fino alle 5 del mattino vibrava tutto”
San Donato
DIEGO MOLINO
Per adesso prevale la volontà
di «capire come si svilupperanno le prossime serate»,
ma un primo campanello
d’allarme è già suonato fra diversi residenti che si affacciano su lungo Po Cadorna. A
metterli sul chi va là è stata la
serata di sabato scorso che
ha ufficializzato la riapertura
– dopo sei anni – del «The Beach», lo storico locale situato
sul lato sinistro del Po. Una
gran bella notizia per le centinaia di nightclubber sotto la
Mole, che è però coincisa con
la più classica delle notti in
bianco per chi abita lì davanti, tra forti vibrazioni dentro
casa fino alle prime ore della
mattina.
In corso Umbria
via al mercato
che ricicla l’invenduto
FABRIZIO ASSANDRI
Un mercatino in difficoltà e
un grande mercato che cerca
di darsi da fare per i più poveri. In fondo sono intrecciate le
vicende di corso Umbria e
corso Svizzera.
Corso Umbria
I residenti
Forse a far allertare i cittadini è il ricordo ancora vivo dei
Murazzi come li conoscevamo, quelli dei tendoni abusivi
prima della serrata forzata e
dei rinvii a giudizio. Non la
volontà di ostacolare la rinascita della vita notturna lungo il fiume, quanto la preoccupazione che si ripresentino
i vecchi fantasmi. A far da
collettore dei timori di tante
persone è il coordinamento
nazionale «No Degrado e Malamovida», presieduto da Simonetta Chierici: «Sono arrivate tante lettere di protesta
per le emissioni sonore fino
alle 5 del mattino – spiega –;
speriamo che gli uffici comunali abbiano effettuato controlli adeguati, seguiremo
l’evoluzione delle cose nelle
prossime serate musicali».
A rinunciare alle ore di
sonno sono stati decine di residenti che abitano nei palazzi in lungo Po Cadorna, in
corrispondenza del locale.
«Dentro casa vibravano il pa-
REPORTERS
Sei anni di chiusura
Lo storico locale dei Murazzi dopo sei anni di chiusura è ora gestito da una società
«Vogliamo restituire un bel locale alla città e cercare il giusto equilibrio con i residenti»
vimento e le finestre, la situazione è più grave specie per chi
abita ai piani più bassi del palazzo – dicono –. E’ stato così
fino alle 5 del mattino, non abbiamo potuto chiudere occhio». Rispetto al passato, però, da parte dei residenti si avverte una certa apertura: «Il
locale è stato appena inaugurato, confidiamo che nelle
prossime serate vada meglio».
La riapertura
Per il momento al ritorno alle
serate sul fiume contribuiscono altri due locali, i Magazzini
sul Po e il Doctor Sax, anch’essi
sul lato sinistro dei Murazzi.
La riapertura del The Beach è
però il primo vero passo, almeno nelle intenzioni, verso un
nuovo modello di movida più
attento all’ambiente in cui è inserita. C’è da dire che i sei anni
di chiusura dello storico locale
non furono dovuti ai problemi
che hanno interessato le altre
arcate lungo il Po. Nel 2008 il
The Beach chiuse per le inadempienze economiche dei
suoi vecchi gestori. Ad aggiudicarsi il nuovo bando è stata
la To Different Srl, che ha pre-
so in gestione anche i vicini locali della Murazzi Student Zone. A spiegare la situazione è
Felice Marino, uno dei titolari:
«Abbiamo già effettuato lavori
di insonorizzazione attorno ai
bassi, sul sistema di aerazione
e sulle canne fumarie, che prima erano completamente
aperte verso la zona delle cantine dei palazzi. Le prossime
serate serviranno anche a capire quali altri correttivi sono
necessari. Noi vogliamo restituire un bel locale alla città e
cercare il giusto equilibrio con
i residenti».
Il mercatino partito prima
dell’estate ogni mercoledì pomeriggio per rivitalizzare la
via coi produttori della
Coldiretti sta attraversando
una serie di difficoltà. Dei 20
banchi previsti ne sono rimasti la metà. Dopo essere partito con un forte ritardo sulle
previsioni, doveva essere
«diffuso», con banchi lungo
tutto il corso, come testimoniano le piazzole cementate.
Ma quasi subito ci si è accorti
che era una scelta – pensata
per far muovere i clienti lungo la via – poco pratica. Ora i
banchi superstiti sono raggruppati in soli due punti, dove non c’è nemmeno l’elettricità. Poi c’è la crisi: «C’è poco
passaggio», dice dal banco di
olive Michele Gastaldo. Concorda Alessandro Bechis:
«Forse verrò ogni due settimane». Tra chi resiste, c’è chi
se la prende coi produttori
che non rispettano i patti:
«Questo mercato è sperimentale fino a dicembre, se ci
s’impegna a venire bisogna
farlo», dice Remo Ghinaudo.
«Abbiamo voluto noi questo
Lingotto
Vallette
La cartoleria
regala un sorriso
La bolletta è sbagliata
Niente gas per 90 famiglie
CRISTINA INSALACO
La «banca del banco» continua fino a gennaio. La raccolta di materiale scolastico di
nove cartolerie del Lingotto
per le famiglie in difficoltà
doveva essere un’iniziativa
di breve durata in occasione
dell’inizio della scuola. E invece il successo è stato così
grande che l’iniziativa è stata
prorogata fino a gennaio, e le
cartolerie da quattro sono
diventate nove. «Sono già
stati raccolti più di tremila
euro di materiale scolastico –
dice Alessandro Lupi, consigliere della Circoscrizione 9,
che ha ideato il progetto con
Via
Cortemilia
È una delle
nove
cartolerie che
hanno aderito
all’iniziativa
Antonio Palumbo –. Questo è
un segno di grande solidarietà».
Tutti i quaderni, matite e
portapenne che le famiglie
vorranno acquistare per altri
bambini, verranno poi distribuiti alle famiglie più disagiate
delle scuole elementari e medie del quartiere.
PAOLO COCCORESE
Alle Vallette, potrebbero essere una novantina - ma sul
numero sono in corso indagini - le famiglie su cui pende
l’incubo della sospensione
della fornitura di gas. Distacco dovuto a due anni di bollette non pagate. Bollette che, si
difendono gli abitanti di via
Pietro Cossa 280, non sono
state recapitate. «Nelle ultime due settimane hanno staccato i contatori a tre alloggi
per lo stesso problema», dicono i morosi. La settimana
scorsa è stata la volta di Franco. Da allora, la cucina è alimentata dalla bombola. «Il
problema è che da due anni e
mezzo non riceviamo niente
dall’Eni», dice sventolando una
bolletta ottenuta dopo aver
contatto il servizio clienti. Sotto l’intestazione, c’è scritto via
Pietro Cossa 6. Quasi 300 numeri civici in meno di quello sul
citofono. «Chi ha l’accredito
delle spese direttamente sul
conto non ha avuto guai – dice -.
Per gli altri, le bollette non sono
mai arrivate».
L’errore
Ma come si fa a non accorgersi
dell’errore in tutto questo tempo? «Pensavamo che fosse compresa in quella dell’elettricità –
risponde -. In più, queste sono
mercato - dice Carmen Terlizzi, presidente dei negozianti –
faremo di tutto per farlo vivere». Tra una settimana ci sarà
una riunione con Coldiretti e
Circoscrizione per trovare soluzioni, come cercare produttori disposti a sostituire chi s’è
tirato indietro. «Abbiamo chiesto al Comune – spiegano da
Coldiretti – il rinnovo del mercatino anche per il prossimo
anno».
Corso Svizzera
È partito sabato «Fa bene»,
progetto di raccolta dell’invenduto del mercato per darlo a
persone in difficoltà. Aiuterà
30 famiglie individuate dai servizi sociali. «In cambio si impegnano ad offrire almeno 20 ore
mensili di volontariato», spiega
il presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato. Grazie ai
contributi, tra i quali quelli della Compagnia di San Paolo, «il
progetto andrà avanti per tutto
il 2015, dal lunedì al sabato».
Già in passato la Circoscrizione aveva provato a lanciare,
senza successo, il progetto che
ora è una realtà, curato dall’associazione Plug, dalla coop Liberi Tutti, dal comitato S-nodi.
Il cibo – invenduto e donazioni
di clienti e ambulanti - viene
raccolto a bordo di una bicicletta. «In un solo giorno sono stati
raccolti 150 chili di frutta e verdura». L’iniziativa «Fa bene» è
già stata attivata nei mercati di
piazza Foroni e corso Chieti.
Il palazzo
Il rischio di
distacco per
le bollette
non pagate
riguarda
il palazzo
al numero
280 di via
Pietro Cossa
case Atc con tanti anziani, non
c’è l’amministratore. Ho promesso di pagare il debito, ma
mi hanno detto che era tardi».
Si parla di 500-450 euro di passivo. Dall’Eni Gas e Power negano il diniego, ma annunciano
verifiche e invitano a chiamare
l’800.900.700 per chiedere la
rateizzazione delle fatture. «Se
c’è stata la sospensione della
fornitura, dopo aver definito il
piano di rientro, ci impegniamo
a ripristinarla», chiosano.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Metropoli .51
.
ETROPOLI
M
Pino, stanotte chiuso il traforo
Il traforo di strada Padana Inferiore che unisce
Torino a Chieri sarà chiuso al traffico questa notte,
dalle 23,45 fino alle 6 di giovedì mattina. Il blocco
della circolazione consentirà la pulizia del sistema di
areazione e la manutenzione degli impianti di
sicurezza.
[F. GEN.]
Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it
La mesta
cerimonia
Mare Nostrum
Si sono trovato in 200
davanti al
municipio
di Collegno
per sollecitare
interventi in
favore dell’occupazione
I profughi arrivano a Rivalta
“Ma nessuno ci ha informato”
La Prefettura ha affidato senegalesi e gambiani a una cooperativa
Collegno
MASSIMO MASSENZIO
Nessuno, o quasi, li ha ancora
visti. Sono arrivati da poche
settimane, senza comunicazioni ufficiali e la Prefettura
li ha collocati ancora una volta nella cascina del Dojrone.
Sono una trentina di profughi fuggiti da Senegal e Gambia, raccolti sulle coste italiane durante l’operazione Mare Nostrum. Lunedì sera l’assessore alle Politiche Sociali
Gianna De Masi ha informato il Consiglio comunale che
la permanenza degli immigrati sul territorio rivaltese
dovrebbe durare almeno 6
mesi, ma le modalità di accoglienza sono ancora tutte da
concordare.
Un palloncino per ogni
azienda che ha chiuso
“Persi 10 mila posti”
PATRIZIO ROMANO
Il rosario delle aziende chiuse e dei posti persi o a rischio
nella zona Ovest di Torino è
lungo e doloroso. E per chiedere un intervento forte delle
amministrazioni, ieri mattina, in 200 hanno manifestato
davanti al municipio di Collegno. Consegnando al sindaco
Francesco Casciano il lungo
elenco di aziende fallite o in
difficoltà.
Il precedente
Per borgata Dojrone non è una
novità e la precedente esperienza si era conclusa in modo
turbolento. La scorsa primavera, infatti, dopo un anno e
mezzo senza tensioni, il progetto «Emergenza Nordafrica» era finito tra proteste,
danneggiamenti e minacce
agli operatori. I «libici» rivaltesi, erano stati liquidati con 500
euro e un permesso di soggiorno «breve» e qualcuno era
rientrato abusivamente nel
cascinale causando, secondo
la cooperativa Santa Cristina,
50 mila euro di danni. Senza
contare che un giovane camerunense era stato arrestato
dopo aver mostrato una pistola al parroco di Tetti Francesi
chiedendo insistentemente
del denaro.
Vertice in Prefettura
Eppure a 7 mesi di distanza la
Prefettura ha deciso di riutilizzare la stessa struttura. A gestire l’accoglienza sarà la cooperativa Leone Rosso, di Aosta, che vanta una lunga espe-
FOTO PATRIZIO ROMANO
La crisi morde
FOTO MASSIMO MASSENZIO
Alla cascina Dojrone
Come già avvenuto lo scorso anno con altri profughi in arrivo dall’Africa, i nuovi «ospiti»
sono stati collocati nella cascina del Dojrone, gestita dalla cooperativa Leone Rosso
rienza nel settore e ha già cominciato ad adeguare i locali.
Attualmente gli ospiti sono 33,
ma potrebbero diventare presto
35. Ieri pomeriggio si è svolto un
incontro fra i rappresentanti del
Comune e i funzionari di Questura e Prefettura per definire il
percorso da seguire nei prossimi mesi.
33
immigrati
il numero dei clandestini,
provenienti da Gambia e
Senegal, ospitati nella
struttura di Rivalta
«Nessuna informazione»
«L’inserimento sta andando bene – spiega De Masi – Ho riscontrato piena disponibilità da parte dei responsabili e della Prefettura. Certo, avremmo preferito essere informati con una comunicazione istituzionale, ma ci
hanno spiegato che questo ban-
Chieri
do non la prevede». Nei prossimi mesi gli immigrati, che parlano solo inglese e francese, andranno a scuola di italiano in un
centro ad Orbassano e frequenteranno corsi professionali:
«Cercheremo anche di impegnarli in opere di volontariato
per la collettività e questa volta
si farà tutto il possibile per fare
in modo che queste persone siano il più possibile occupate».
I dubbi
Restano i dubbi sulla tipologia di
accoglienza: «Francamente credo che ammassare grossi numeri in una sola struttura non sia la
scelta migliore. Ma devo dire
che la precedente esperienza ci
ha lasciato anche ricordi positivi. Come i quattro ragazzi che,
grazie allo straordinario impegno di don Paolo Alesso, hanno
trovato un lavoro e oggi vivono
in un alloggio a Rivalta».
«In cinque anni o poco più - dice Umberto Radin della Cgil si sono persi quasi 10 mila posti di lavoro, di cui 7500 solo
nel settore metalmeccanico.
E 300 aziende o hanno chiuso
i battenti o stanno adottando
ammortizzatori sociali oppure hanno ridotto il personale». E quelli esposti dal sindacato sono dati approssimativi
per difetto.
«Noi conosciamo i casi
delle aziende con rappresentanze sindacali, delle imprese piccole non sappiamo
nulla - ammette -. Però il dato già così è preoccupante,
visto che se in Italia si parla
di un 25% di aziende in meno, qui siamo intorno al
34%». E il timore per il domani è palpabile. «Se nel
2015 non si rinnova la cassa
in deroga - conferma Radin è una tragedia. Perché si
perdono altri 3 mila posti».
«Aiutateci a capire cosa gli è
successo». È l’appello dei familiari di Giuseppe Lavesi,
64 anni, presidente del Cai di
Chieri. Da domenica è ricoverato in condizioni disperate alle Molinette. È in coma,
ha un forte trauma cranico e
fratture alla clavicola e all’anca.
Tornava a Pino Torinese
in sella alla sua bici da corsa.
Un’ambulanza l’ha soccorso
sul rettilineo che collega
Chieri a Riva. «La sua bici è
intatta: c’è solo una sbucciatura sul manubrio. Mio padre, invece, ha ferite sia sul
Giuseppe
Lavesi
Ha 64 anni,
stava
tornando
in bici
da Pino
Torinese
fianco destro che sinistro - racconta il figlio Fabio - L’incidente non è stato rilevato né dai vigili né dai carabinieri. È stato
trattato come un banale malore». I segni sul corpo dell’uomo
però fanno pensare ad altro.
A questo punto l’ipotesi di
un pirata della strada si fa
sempre più concreta.
Doveva veder nascere degli
immobili, invece di immobile
c’è solo il cantiere. Già, perché il progetto di riqualificazione dell’area dell’ex caserma dei vigili urbani di Rivoli,
in corso Susa, è fermo da
quasi 10 anni. E per chiedere
lumi, la consigliera comunale Giovanna Massaro, della
lista «Dalla parte dei cittadini», ha scritto un’interrogazione.
Recintato dal 2005
Nel 2005, dopo il trasloco dei
vigili, l’area viene recintata e
in Comune arrivano i primi
progetti. Ma quella che sembrava un’operazione sempli-
Non sempre è la crisi a portar
via occupazione. «Un caso emblematico è quello della Agrati
di Collegno - sostiene il sindacalista -, non tanto per i numeri, visto che parliamo di 100 posti,
ma perché un’azienda sana, che
faceva un prodotto di qualità, ha
chiuso per spostare in Francia
la produzione». E poi c’è la Sicmat di Pianezza, che produceva
macchine utensili. «Una ditta
con 85 anni di storia - racconta
Tommaso, un lavoratore -, che
non ha mai avuto problemi, anzi
nel mondo ce n’erano solo quattro. E da aprile è chiusa. Da allora non abbiamo né lo stipendio,
né la cassa integrazione». E 40
famiglie vivono con quanto hanno messo da parte. «La speranza è di vedere la cassa la prossima estate» dice scorato.
In discesa libera
«La zona che va da corso Allamano all’Ikea era la seconda in
Europa per densità industriale ricorda Radin -, oggi chissà dov’è nella classifica. Si deve rilanciare». E il sindaco Casciano
promette un suo impegno.
«Dobbiamo fare pressione,
anzi dobbiamo istigare la Regione e il Governo - afferma - a
comprendere il valore di questa zona. Insieme dobbiamo
trovare nuove opportunità per
rilanciarla. Perché questa è
una guerra e noi non ci tiriamo
indietro. Perché un nuovo
mondo del lavoro è possibile».
«Colpa
della crisi»
Rivoli
Francesco
Corazza,
titolare della
«Ma.Co.»,
proprietaria
dell’area:
«Aspettiamo
che si
riprenda
il mercato
immobiliare»
Incomadopoun incidente Nell’ex caserma dei vigili
ilpresidentedelCai
cantiere fermo da 10 anni
FEDERICO GENTA
Due casi emblematici
ce, si arena quasi fin da subito.
«Di progetti, nel tempo, ne abbiamo presentati diversi - spiega Francesco Corazza, titolare
della ditta Ma.Co. proprietaria
dell’area -. L’ultimo è di tre anni
fa, dopo le richieste dei cittadini
del comitato di quartiere». Insomma, un iter travagliato.
Il nuovo disegno
E nel 2011 arriva l’ultimo disegno. «I palazzi sono stati indietreggiati e si è spezzato il fronte
unico - spiega l’assessore -, si è
creato un controviale con posteggi per le auto, e si è ridotta
l’altezza sul corso a 5 piani, che
crescono a 7 all’interno». Ma
restano invariati il numero de-
gli alloggi, un’ottantina, e il terreno di 5 mila metri quadrati,
ceduto al Comune. «Non vediamo l’ora che parta il cantiere confessa Sozza -. Tra oneri di
urbanizzazione e capacità edificatoria incasseremo quasi 2 milioni di euro. Poi quel cantiere
fermo, in un’arteria centrale,
non è per nulla bello. Ma non
abbiamo strumenti per forzare
la mano all’impresa, che lamenta la crisi del mercato».
Forse in primavera
Nulla però sembra perduto.
«Stiamo lavorando per partire
in primavera, se cambia qualcosa - confessa Corazza -. Ma
sono anni che rimandiamo.
Perché? Aspettiamo che si riprenda il mercato immobiliare.
Noi siamo i primi a sperare in
una ripresa. Abbiamo già diversi cantieri, in Torino e provincia, con alloggi da vendere».
[P. ROM.]
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Lo stile
Capelli a posto
anche sotto
il cappello
natalizio
Albero di Natale bellissimo
Tra un mese è Natale e quale sarà il
capello giusto per le feste di fine
anno?
La pettinatura migliore in questi
giorni in cui il freddo a volte impone
di indossare un cappello o comunque
di imbaccucarsi fino a nascondere
trucco e pettinatura? «Capelli morbidi in primo piano anche quando si indossa un cappello oppure raccolti
nelle occasioni più importanti senza
accessori troppo vistosi».
Questa la tendenza autunno-inverno e anche per le feste come racconta
l’hair stylist torinese Elia Piatto. E chi
ha i capelli lisci, qual è il consiglio?
«Semplice,basta raccoglierli e fissarli
in una treccia o twistarli a seconda
dell’ondulazione desiderata ed una
volta sciolti il gioco è fatto». «Per le
donne che vogliono un movimentoche duri nel tempo consiglio il
«Power Torsion»- spiega ancora Elia
- un trattamento che permette di creare su capelli corti o lunghi un effetto
wave per qualche mese grazie ad uno
speciale bigodo. Assolutamente da
provare».
Natale 2014
Regalo di Natale sì, purché
sia fashion. Inutile fare distinzioni. L’oggetto di tendenza è unisex, conquista amiche
e amici, mamme, mogli, fidanzati e fidanzate. Dal tappetino per lo yoga e accessori
vari per la palestra, fino al
portachiave o al copri IPhone
o IPad, ci sono due modi di essere: glamour o classici. Scegliete da che parte stare. Ma
non è il caso di esagerare, come ha fatto l’attrice e regista
televisiva Courteney Cox, che
ha regalato all’amica Jennifer
Aniston una bicicletta da 10
mila euro, con pietre preziose
incastonate nei pedali.
Il regno dei doni glam è
senza dubbio quello legato alla tecnologia. Praticamente a
ogni angolo possiamo incappare in proposte originali di
cover per cellulari o tablet.
La fantasia non ha che da
chiedere: griffate e non, in
plastica, in pelle, divertenti o
seriose, eleganti o ridicole,
morbide o slim. Per amiche e
conoscenti può essere un regalo per tutte le tasche. Una
buona idea è anche buttarsi
sui prodotti di bellezza. In tema di smalti, quest’anno vanno di moda i colori scuri o
neutri, autunnali. Tipo la tinta fango o cognac chiaro, dalla finitura perlata, con micro
particelle che virano sui toni
dell’argento. Anche le nuance
dei rossetti non disdegnano
una sfumatura perlescente,
ton sur ton. Ma il look lussuoso può voler dire anche ombretti e matite per occhi da
da abbinare a un gioiello di bigiotteria in tinta. Ci sono, poi,
Tecnologico o no
il regalo deve
essere griffato
Le borsette di Epoca
Idee regalo per ragazze di ogni età da Epoca. Si sa che le donne
non hanno mai abbastanza paia di scarpe e di conseguenza mai
abbastanza borse
re. Di tendenza gli
occhiali da sole
pieghevoli. Cappelli e guanti sono
un «classicone»:
muffole, modelli in
pelle lavorata, oppure con la lana
colorata, purché
siano di buona
qualità. Per le amiche che guardano alla moda retrò: colli da mettere sopra i
cappotti ma di eco pelliccia.
Per chi non vuole sbagliare ecco i leggins. Nota di fashion?
Preferire quelli neri effetto pelle. Vestono bene e fanno sentire una rock star.
Dai trucchi
alle cover del tablet
fino ai leggins
da rock star
idee regalo che vanno bene sia
per lui, sia per lei, con le dovute
differenze: dalle babbucce per
la casa, al trolley tecnico e leggero, ai kit da viaggio o da divano, con pantofole e plaid, in fantasie tartan, animalier per i più
estremi, scozzesi o monocolo-
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Il look
Il segreto
dell’abbinamento
impeccabile
Total black? Look superato.
Il nero è un gran classico, anche per le feste di Natale.
Ma il rischio banalità è
dietro l’angolo, quindi via libera ad accessori stravaganti, contrasti nei materiali e ai
tanto temuti colori, che se
indossati (e dosati) nelle giuste occasioni possono donare quell’allure perfetto, in famiglia, davanti al camino così come nei party o cocktail
più glamour.
Per lei, il segreto del successo è abbinare tre pezzi in
maniera impeccabile: vestito, scarpe, borsa, sempre in
formato mini. Un’equilibrata
combinazione da declinare a
seconda dell’umore e della
compagnia. Ad esempio, per
ste faranno sognare.
Quando scegliamo il nero,
possiamo poi optare per un
«coup de theatre»: un gioiello
importante o una clutch glitterata, piccola ed elegante,
che farà invidia anche alla
suocera. La scarpa giusta è
senza dubbio l’open toe (con
tacco largo, da preferire allo
spillo soprattutto se la festa è
casa), ormai sdoganato anche
con le calze pesanti. Ma se la
meta prescelta è la montagna,
un must rimane la pelliccia
meglio ecologica però anche
per la moda.
Per uno stile alternativo,
super chic sono gli accessori
futuristici: le tendenze moda
sdoganano i guanti-gioiello,
da indossare come Beyonce e
Madonna
sui red carpet. Copri
polso frangiati che
sembrano
sculture e
guanti impreziositi da
ricami in
stile rococò
hanno archiviato definitivamente le calde
moffole. Per abbinare con raffinatezza i colori più natalizi,
evitando l’effetto elfo, si può
giocare con il make up, lo
smalto o i dettagli, come cinture o spille.
Altra soluzione è il bianco,
declinato soprattutto nel casual: un caldo maglione oversize, romantico se a coste, da
abbinare a jeans e stivali.
Niente renne e alberelli di Natale ricamati però, quelli lasciamoli alle foto ricordo per
le zie. Un consiglio da seguire
anche per evitare di trasformare il Natale o il Capodanno
in Carnevale anche per cene e
pranzi in famiglia lo stile deve
essere sempre protagonista.
Il rosso domina
e accende tutte le feste
Un pezzo elegante
è un’idea perfetta
per tutti i doni
un cocktail party di Natale
fra colleghi si può optare per
vestitini a fantasie multicolor, perfetti se con la scollatura tonda, oppure con completi androgeni resi iperfemminili da pizzi e inserti in tulle, in grado di conferire ad
ogni look un tocco seducente. Per gli eventi più chic ci
sono invece i tubini tartan o i
lunghi da gran soirée. Rosso
per capodanno, viola per la
Vigilia, meglio tono su tono.
E luccichii a profusione: con
i bijoux si può giocare anche
con i contrasti, basta che
brillino.
Tra tessuti pregiati, chiffon, paillettes e lustrini, le fe-
Le idee regalo
Sotto il packaging regalo di
Atea con le sue maglie, e poi
box di calze e sciarpe da
Dagnoli. Sopra Lise Charmel
l’intimo da Lia Biondino
I fiocchi di Torino
Si inaugura lunedì, con un grande albero in piazza
Castello, il cartellone di «Natale coi fiocchi»: un
maestoso pino colorato da migliaia di luci e alto
18 metri, illuminerà il centro, fino all’Epifania. Nei
fine settimana, vicino alla scultura, omaggio di
Banca Regionale Europea, ci sarà Babbo Natale,
per le foto con i bimbi. Aspettando il 24, sempre
l’1°, si aprirà anche la prima casella del Calendario
dell’Avvento, davanti a Palazzo Madama. Il 6 prenderà vita il Presepe di Luzzati, quest’anno al Borgo
Medievale. Durante tutto il mese, l’atmosfera
natalizia sarà celebrata per strade e piazze con
molte iniziative: dagli zampognari a teatro e band
di strada, dalla musica sacra alle evoluzioni degli
artisti della Scuola Flic di Circo, ai canti e ai maghi
per i più piccoli.
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Per bimbi e non solo
Dalle miniauto alle biciclette
Giocattoli sempre più belli
Sotto l’albero si affollano i bambini, in qualche parte d’Italia la
sera della vigilia e altrove la
mattina di Natale. Tutti però a
scartare pacchi e pacchettini
di giocattoli elettronici e non. I
«nativi digitali» però non disdegnano i giocattoli di una
volta come le auto in miniatura
e le biciclette, insomma saranno pure più bravi con i tablet e
conosceranno meglio dei genitori i segreti dei cellulari ultima
generazione, ma rimangono
sempre bambini e le automobiline o le bici sono i regali più apprezzati. Che poi a pensarci bene sono anche i regali che invitano a giocare con gli altri, che
non chiudono i ragazzi nelle
mura della loro stanza. E quindi che sia una bella mini auto o
una due ruote giallo evidenziatore da sfoggiare nel cortile
sotto casa. Certo poi ci solo le
«play» nel senso di play station
e altre diavolerie elettroniche
che fanno felici tutti: a volte anche i genitori, e così ci si ritrova
con i video giochi a contendersi
la classifica del più bravo con il
proprio pargolo di sette anni.
La scelta nei giocattoli comunque è sempre ardua soprattutto perché la scelta ormai è vastissima, l’importante
è sempre cercare qualcosa
che stimoli la fantasia che non
sia un oggetto che passate le
feste finisce sotto il letto o in
Lingerie e giocattoli
Giocattoli che sembrano «veri»
miniauto e mini bici per
bambini «dinamici» al Mini
store Biauto. La lingerie Twinset da Elda Elegance
un cassetto. O peggio ancora
che sia qualcosa che piace più
al papà e alla mamma che al
piccolo di casa.
I regali in famiglia restano
sempre una scelta difficile, farli
ai figli farli ai genitori è sempre
una scelta da meditare bene.
Prendiamo ad esempio le
mamme. Meglio non scegliere
sempre e solo oggetti da casalinga, fin troppo disperata, cari
mariti lasciate stare gli elettro-
domestici e puntate a un completo intimo che esalti le bellezze della consorte. Il trucco alla
fine è sempre riflettere sulla
persona alla quale si fa il regalo
e non alle proprie preferenze.
Un modo per districarsi nell’arduo compito degli acquisti
natalizi che vale per tutti, soprattutto per i familiari. E così
cari papà non scegliete i giochi
dei figli per giocarci voi, e se
dovete acquistare il regalo per
la moglie deve essere anche
quello qualcosa che sia lei ad
apprezzarlo. La lingerie ormai
si trova per tutte le tasche, ed
ha sempre - anche a prezzi modici - qualcosa di bello e di particolare. E poi volete mettere la
sorpresa? E se proprio l’aspirapolvere è una spesa alla quale
non si può rinunciare in famiglia si può fare una piccola spesa in più per qualcosa di molto
«personale».
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la moda
Una via fashion
per sfidare
il grande freddo
Glamour e cromie fanno rima con calore. Sono i tessuti
tecnici, sempre più leggeri e
performanti, quest’inverno
a caratterizzare i capospalla casual. I piumini sono caldi e comodi: il capo per eccellenza scelto da lui e da lei
per ripararsi dal freddo, anche in città. Solitamente
hanno linee classiche, da
usare e riusare negli anni; i
più audaci fodere e cerniere
a contrasto. Ma le passerelle quest’anno puntano sulle
fantasie: colori sgargianti,
atmosfere da fiaba e lurex,
must degli Anni 70 che oggi
vive una nuova era. Magari
l’anno prossimo non li guarderemo con gli stessi occhi
sognanti e rispolvereremo
dall’armadio il gilet blu imbottito. Ma perché non osare, uscendo fuori dagli schemi e rallegrando il grigiore
invernale con il rosso fiammante, il rosa ciclamino,
l’azzurro pastello, il camouflage e le stampe grafiche,
che tanto piacciono Oltreoceano. La parola d’ordine è
in ogni caso leggerezza, gra-
Giacca
cerata
Il grande
freddo si
combatte Da
Mare con le
giacche
cerate di Slam
Force 2
delle griffe di tutto il mondo
mettono in mostra nuove forme tondeggianti, morbide e
avvolgenti, a discapito del
classico doppiopetto, che resiste ancora così come il bouclé
e la spina di pesce.
Con nero, cammello, beige
e grigi in varie tonalità si va
sul sicuro:
sono piccoli
investimenti che non
stancano
mai e ci aiutano a sopravvivere
all’inverno
senza rinunciare ad un
indispensabile tocco
glamour. Ma per una serata
speciale, le feste e un magico
Capodanno ci si può ispirare
alle passerelle e ai red carpet,
dove protagonisti assoluti sono la natura e le fiabe, declinati in capispalla oversize, che
cadono morbidi sui fianchi,
geometrici ma non maschili,
con cinturoni e altri dettagli
che ne impreziosiscono la li-
Da Natale a Capodanno
è il momento
di sfoggiare cose belle
e di osare con i colori
zie alle «piume tech» in grado di conferire calore e morbidezza con il minimo ingombro. Tessuti d’avanguardia, presi in prestito
dalle attrezzature degli
sportivi più estremi, oggi
declinati al prêt-à-porter.
Ai colori tipici dell’autunno non rinunciano cappotti e
giacconi, che nelle vetrine
nea essenziale. Un must diventano cappe e mantelle, che
sfilano decorate con applicazioni di fiori e sagome di scoiattoli e civette portafortuna.
Il tutto declinato dagli stilisti
con una palette cromatica decisamente pop, dove anche il
«black&white» vive di nuova
vita, una saetta nera su bianco. La sera s’illumina, con dettagli metal, borchie, inserti in
pelle lucida, vernice e lurex,
che vestono con eleganza. Per
i nostalgici c’è un grande ritorno: il montone. La giacca
d’aviatore alla Tom Cruise in
«Top Gun» è rivisitata in versione femminile fuori misura,
corta e bicolor, ma anche patchwork o in versione biker,
da abbinare a stivali della
stessa cromia.
Ma a decidere qual è la
giacca giusta, oltre al gusto è
soprattutto il fisico: è infatti
essenziale che esalti la nostra
silhouette, senza ingolfare. In
ogni caso da Natale a Capodanno la cosa migliore è sfoggiare cose belle e soprattutto
osare con le forme con i colori
e con la voglia di divertirsi.
Stelle di Natale
Ricerca ma anche assistenza per i
malati di leucemia. A finanziarle
sono anche quest’anno le Stelle
di Natale dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e
il mieloma, che compiono quest’anno 25 anni e ritornano in
4.000 piazze il 6, 7 e 8 dicembre.
L’iniziativa, che gode dell’Alto
patronato del Presidente della
Repubblica, è realizzata grazie
all’impegno di migliaia di volontari che offriranno una piantina
natalizia a chi verserà un contributo minimo associativo di 12
euro. Le Stelle dell’Ail sono tutte
caratterizzate dal logo dell’associazione. La manifestazione ha
permesso negli anni di raccogliere significativi fondi destinati al
finanziamento di progetti di
ricerca scientifica e di assistenza
sanitaria e ha contribuito a far
conoscere e ad alimentare i progressi nel trattamento dei tumori del sangue.
Micropiume
Ideali per il
freddo di
montagna e
per avere uno
stile unico
anche sulle
piste:
micropiume &
neoprene by
Up to Be da
René Pier
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tendenze
Lo stile che tutto avvolge
L’assalto
del black friday
Per gli americani il giorno più
atteso per i saldi d’inverno
non è, come accade da noi, a
gennaio quando gli acquisti
per i regali di Natale si sono
già consumati e i doni sono
già stati scartati, ma venerdì.
In questa settimana che porta
con se il giorno del Ringraziamento (domani) arriva il venerdì del «black friday» quello
degli sconti, del grande appuntamento con gli acquisti
quelli che si conquistano con
code davanti ai negozi fin
dalla notte. Una tradizione
diversa che però da una grande spinta al commercio e
accende in tutti gli americani
la voglia di fare regali. Da noi
arriva qualche contaminazione con gli acquisti online soprattutto sui siti dal cuore
americano come Amazon
oppure l’apple store.
Ci sono linee comuni che unisce la maggior parte dei regali
che andranno di gran moda in
questo Natale e sono il design
e il politicamente corretto.
Sotto forma di stile da indossare come una collana, di dettaglio esclusivo per un indumento intimo o per una scarpa indimenticabile. Design di
ispirazione artistica, luccicante come un’auto o un gioiello, tutto è vissuto a metà
strada con l’arte. arte che si
indossa e che stupisce chi la
guarda. L’altra grande tendenza di questo Natale è lo stile di vita buono, pulito e giusto
quasi slow food, un po’ vegano
un po’ ambientalista da condividere anche lontano dalla tavola. E questa ricerca di dettagli straordinari è arrivata
anche ai piumini, elementi indispensabili quando la temperatura si abbassa.
Tepore e leggerezza. Colore e comodità. Moda e sensazione di essere avvolti in un
batuffolo morbido e accogliente. In fondo, cosa ci può
mai capitare quando siamo
immersi in un piumino? Ed
eccolo pronto a scaldare gli
inverni degli italiani senza
passare di moda. E se fino a
qualche anno fa la sera si ripiegava su un cappotto classico di lana, ora resiste a tutte
le occasioni.
Da quelli senza maniche a
quelli superlunghi modello Il
dottor Zivago in versione piumata. Da quelli sancrati a
quelli gonfi da legare in vita
che fanno dimenticare ogni
forma umana. Da quelli fosforescenti a quelli foderati di lana. A ciascuno il suo piumino.
La novità più importante
dell’anno è sicuramente il
piumino ultralight, sottile e
leggero, che si può indossare
anche sotto giacconi, montgomery e cappotti. Si piega,
si arrotola e occupa lo spazio
di un una maglietta. Un capo
da usare anche in primavera
e in autunno, insomma un
“must-have” insostituibile in
ogni guardaroba. Soprattutto in quello di chi viaggia
molto.
La catena giapponese Uniqlo, appena sbarcata sulla Fift
Avenue, ha addirittura creato
una linea di piumini superleggeri in collaborazione con il
MOMA di New York. La moda
Gioielli
scultura e
Rosè
I gioielli
scultura sono
della designer
Patrizia
Guccione.
Sotto invece
una bottiglia
molto
particolare di
Franciacorta
rosé con
cuffie di puro
cachemire
incontra l’arte. Questo accattivante e nuovo progetto si
chiama SRPZ NY (Surprise
New York). Per 79 dollari si
possono indossare piumini foderati con i disegni di Andy
Wahrol o di Keith Hearing,
Jackson Pollock o Jean-Michel Basquiat. La pop art entra nell’armadio di casa. E fa
subito festa. Colori, fiori e
graffiti per scaldare l’inverno
di colori e fantasia. E ci sono
anche magliette, borse e underwear da abbinare.
L’altra grande novità che
si ricollega allo stile di vita
sano, pulito e giusto piace soprattutto a chi è vegetariano
o a chi non vuole far del male
agli animali, ma non solo, è il
piumino imbottito di piume
sintetiche. Ecco allora la collezione Save the Duck, che,
come dice il nome, salva le
oche, e l’ambiente. Dettagli
di stile, fantasie insolite, colori brillanti e materiali ricercati per un comfort cruelty-free e un calore assolutamente sorprendente. Per chi
ricerca capi di piumino sintetico più adatti a prestazioni sportive, North Face ha
creato una linea colorata ed
elegante con giacche che si
sdoppiano e diventano pratici capi singoli. Naturale o
sintetico, il piumino continua a conquistare spazio nella fantasia di chi lo produce e
nei nostri armadi.
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la casa
Caldi come abbracci
Colorati come arcobaleni
Il Natale si sta avvicinando a
grandi passi, e puntuali arrivano anche i buoni propositi
di fare le cose per tempo.
Nessuna fretta. Prendetevi
giorni per pensare all’idea
giusta, per stupire parenti e
amici. C’è un’ancora di salvataggio: l’universo dei doni
per la casa. Una miniera di
spunti originali, che può
soddisfare tutte le tasche e
tutti i gusti. Regali pratici e
mai scontati. Perché è vero
che a Natale, sotto l’albero,
si accetta quasi ogni cosa.
Ma il pensiero giusto è prima di tutto quello che racconta di più della persona a
cui lo state donando.
L’importante è non volere
strafare. Non è sempre necessario lasciare a bocca
aperta, con l’effetto sorpresa. Spesso, anche il regalo
semplice, ma utile, può essere ricercato e apprezzato,
per quanto low cost. Dicevamo, la casa. Un mondo da ri-
mano , un copriletto un coloratissimo accappatoio o magari anche solo un cuscino da
abbracciare sono idee regalo
che non svuotano il portafoglio - ce ne sono da tutti i prezzi - e che ci rendono indimenticabili. La casa è un luogo
perfetto per farsi venire
un’idea vincente dall’ingresso
alla camera da letto.
E poi c’è il bagno, il grande
classico di chi non ha la minima idea di cosa regalare o
magari non conosce le abitudini e i desideri del destinatario del dono.
Niente paura, si può essere
esclusivi anche lì, basta scegliere i prodotti giusti. Ad
esempio, optare per articoli
basici, ma sempreverdi, che si
adattano a lui e a lei, e anche ai
bimbi: due ipotesi per tutte,
l’olio di Argan e il burro di Karité, con loro è difficile sbagliare. Entrambe sono prodotti lenitivi, garantiscono
morbidezza alla pelle e idratazione. Il primo
ha un elevato
contenuto di
acidi grassi essenziali e vitamina E, protegge l’epidermide
dalle aggressioni esterne e
contrasta i radicali liberi, ha
proprietà emollienti. Il secondo cura arrossamenti e screpolature di mani, labbra, irritazioni da barba o da pannolino per i più piccoli.
Chi si vuole tuffare nel regalo per il corpo, incontrerà
una galassia di oggetti da bagno che assicura l’imbarazzo
della sc‘elta. Sempre graditi,
intramontabili, a volte un po’
scontati, ma pazienza, sono i
doccia schiuma, oppure le
bombe da bagno, che si sciolgono nella vasca frizzando, o
ancora i set di mini asciugamani colorati. Meglio, infatti,
se il regalo sopravvive alle festività, o può essere riutilizzato almeno in quelle dell’anno
prossimo. Ecco che allora si
aprono le porte del corredo
Desigual per tutto
Cornici e biancheria
Desigual, lo stile
multicolor per gli
oggetti di
arredamento da
Wolmer Griffes. Uno
stile che ormai ha
sedotto molte italiane
arriva anche per la
biancheria, che potete
trovare da Casalegno
Doni per riempire
le stanze di tappeti
e illuminarle
con profumate candele
scoprire. Lo spazio più intimo e abitato. A ogni angolo,
se ci guardiamo intorno, c’è
lo spazio per un regalo di
Natale indimenticabile. Ci
sono le coperte, meravigliose e colorate che nell’immaginario diventano uno straordinario abbraccio. Entrano in due categorie di dono il
regalo amorevole e il regalo
utile. Entrambe molto gradite in questo periodo. La
casa è il luogo dove ci si sente meglio dove si può essere
se stessi e doe ci si può riposare, quindi regalare un oggetto per la casa e un modo
molto speciale e molto intimo per dire «ti voglio bene»
a una persona. Un asciuga-
dei salotti: lampade, oggetti
per la tavola, complementi
d’arredo, accessori per il caminetto, cuscini chalet per il
divano. Promessa di tenerezza per il freddo inverno che
forse accompagnerà (e il “forse” è d’obbligo) le feste natalizie e i prossimi mesi. Non è necessario un oggetto firmato o
di design. L’importante è che
sia portatore di un messaggio.
Un messaggio che potrebbe
essere anche di grande concretezza: nel caso di regali che
richiedono l’uso della corrente elettrica, una buona idea è
donare un pensiero all’insegna della sostenibilità. Nel caso di una lampada, le lampadine è meglio se sono a basso
consumo.
Capitolo a parte è il fantasioso mondo delle candele e
dei profumi per l’ambiente,
dei centri tavola e delle decorazioni. Anche qui, soprattutto per le candele, il regalo è un
passepartout: dai glitter ai
profumi ricercati o golosi, dalle forme strane, eleganti o spiritose, che fanno arredamento, ai vasi riutilizzabili una volta che si è spenta la fiamma.
Una candela non è per sempre, ma non sfigura mai, si
adatta ai gusti e se è preziosa
magari non verrà mai accesa,
ma tenuta per ricordo. Un
consiglio invece è accenderla,
godetevela, sicuramente l’anno prossimo ne arriverà un’altra. E se la regalate convincente chi la riceve ad accen-
derla con voi, vivrete insieme
un momento indimenticabile.
Quanto ai centri tavola, è
bene sapere che le tendenze
dell’albero di Natale 2014 portano al blu: per i modalioli, è il
blu Tiffany il colore del Natale, quest’anno. Nel 2015 ci sarà, invece, il rosa. E’ pur vero
che ghirlande e composizioni
naturali non seguono le mode,
solo il buon gusto. Basta non
dimenticare che il regalo non
è per se stessi, ma per un destinatario a cui deve piacere.
La tavola è sempre la grande protagonista delle festività. I regali per la cucina saranno apprezzati.
Attenzione, però: il vostro
parente, amico o conoscente
sa cucinare o no? Nel primo
caso, potete sbizzarrirvi:
stampi per dolci, da quelli per
cupcake, budini, cioccolatini,
alle tortiere in silicone, agli
stampini per il ghiaccio o per i
biscotti, a tutto il mondo degli
attrezzi per decorare o spadellare. Nel secondo, invece,
meglio dirottarsi su qualcosa
che non metta in imbarazzo il
ricevente, o non rischia di finire dimenticato in un cassetto.
Ci sono le tovagliette per la colazione, c’è l’universo dei
grembiuli personalizzati, oppure delle classiche tazze, che
potrebbero diventare l’accompagnamento giusto per
iniziare bene la mattinata. Se
scegliamo di dare il buongiorno, magari con un sorriso d’affetto a distanza.
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SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
59
i gioielli
Prezioso o colorato
il bracciale fa la differenza
Ci sono così tante regole nel
mondo dei gioielli che viene voglia di osservarne solo una: non
seguirne nessuna. E regalare
quello che piace di più a sensazione. E smetterla di preoccuparsi troppo degli abbinamenti.
In una parola osare. E divertirsi.
Certi che, se stiamo bene noi, lo
percepiranno anche gli altri.
Ecco però qualche oggetto
che non può mancare durante
le feste.
Vistosa, colorata, morbida.
La collana accessorio regala
una ventata di originalità e personalità anche all’abbigliamento più classico. Ed è indispensabile da indossare nelle serate
conviviali. Ecco perché è bello
regalarla. Perfetta sul nero, audace sul rosso, divertente sulla
gamma dei blu e dei beige,
sdrammatizza una giacca, una
dolcevita o un girocollo. Soprattutto se assomiglia più a una
sciarpa che a una collana. Un
vantaggio in più. Se non si ha
tempo per passare da casa a
cambiarsi fra l’ufficio e l’aperitivo, la collana può essere un pratico e veloce metodo per mettere la serata in modalità “on”.
Non passerà certo inosservata.
Stesso effetto per le collane
etniche o per quelle molto colorate con forme geometriche di
vetro o metallo.
Una collana così importante
si può abbinare a orecchini simili
Una gran
bracciale
È in argento
dorato
questo
bracciale
dedicato a
Torino che
potete
trovare da Del
Vago: a 150
euro
oppure semplici ed eleganti. Chi
ama gli orecchini super-vistosi,
farà bene a indossarli da soli, per
non sovraccaricare il look.
Per i bracciali tornano le forme quadrate, alte, optical con
prevalenza per i pois bianchi e
neri o i colori verdi e blu.
Un anello oversize porta immediatamente l’attenzione sulla mano. Ecco allora forme or-
ganiche e avvolgenti, ispirate a
fiori che si aprono e foglie tropicali, pietre preziose colorate,
ma anche look minimal con colori scuri e magari una punta di
oro rosa per stuzzicare maliziosamente i sensi.
E per lui: gli immancabili gemelli, fantasiosi, divertenti,
mai banali.
Da non dimenticare i gioielli
non convenzionali: i piercing
per il naso o l’ombelico. Per la
narice è meglio preferire piccoli
brillanti incastonati nell’oro
bianco o nell’argento che li fanno apparire più importanti o
semplici forme in argento, oltre
ai classici anellini. Per l’ombelico la vera tendenza è far felice
chi lo porterà con un pensiero
intimo e personale.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
In città .61
.
INCITTA’
Controstoria della Liberazione
Alle 18,30 al Centro Pannunzio di via
Maria Vittoria 35 H, Gianni Oliva e Pier
Franco Quaglieni presentano, con
l’autore, il libro di Gigi Di Fiore
«Controstoria della Liberazione», edito da
Rizzoli. Introduce Stefano Morelli.
Per le vostre segnalazioni: giornonotte@lastampa.it
NOEMI PENNA
Nuovo direttore
I
Rebola
al vertice
del Circolo
dei Lettori
l red carpet a Torino lo
porta Sky. A camminarci sopra non sono i
protagonisti di una
delle première del Torino Film Festival ma i giudici di «Italia’s got talent»:
Claudio Bisio, Luciana Littizzetto, Frank Matano e
Nina Zilli, arruolati dal canale satellitare con Vanessa
Incontrada per la nuova
edizione del talent, in onda
da marzo su Sky Uno.
EMANUELA MINUCCI
Talento in mostra
I provini si sono svolti da
Nord a Sud ed hanno visto
migliaia di talenti da tutto
il mondo mettersi alla prova in spettacolari prove.
Per 100 di loro ora è venuto
il momento di esibirsi su un
palco vero, davanti al pubblico e ai temuti giudici,
nello studio televisivo allestito per la prima volta nell’auditorium Agnelli del
Lingotto. Dopo le tappe di
Roma e Avellino, le audizioni si stanno tenendo a
Torino: lunedì sera c’è stato un antipasto in esterna
al Parco Dora e ieri pomeriggio il Lingotto ha ospitato l’esclusivo red carpet di
apertura, dove giudici e
presentatrice hanno sfilato
davanti a duemila fan. In
1.400 sono entrati poi ad
assistere alle riprese: la
produzione ha predisposto
sei turni di registrazione (i
cui posti sono andati subito
esauriti), che proseguiranno oggi e domani alle 16 e
alle 19,30. Le prove determineranno i concorrenti
che si esibiranno nelle tre
puntate conclusive, trasmesse in diretta su Sky
Uno da Milano, probabilmente dalla nuova XFactor Arena, visto che la
produzione da quest’anno
è la stessa.
Sognando la finale
A «Italia’s got talent» c’è
spazio per qualsiasi genere
di performance, purché sia
unica e spettacolare. A lottare per i tre sì che determinano l’accesso alla finale
sono cantanti, ballerini,
performer e sportivi che,
emozionatissimi, popolano
il backstage dell’Agnelli in
attesa di salire sul palco. Lì,
oltre all’entusiasmo del
pubblico, li aspettano 14 telecamere e lo sguardo severo dei giudici, seduti davanti ai loro buzz rossi, con cui
possono interrompere l’esibizione in qualsiasi momento. A far più paura,
Claudio Bisio «perché ha
naso», e Frank Matano
«che con la sua esperienza
da youtuber ne ha viste di
tutti i colori», dicono i 26
ballerini hip hop del gruppo «La Famiglia» di Roma.
A non conoscere i giudici
sono i Catapult, dieci performer venuti appositamente da New York per
prender parte al programma; a non temerli lo stuntman di Cervia Roberto Poggiali, che darà spettacolo
con il suo rombante quad.
REPORTERS
Eroi metropolitani
I Dream Barz rispondono ai nomi di Giampaolo e di John: milanesi, hanno rispettivamente 22 e 20 anni
e sono specializzati nello Strip work out, un mix di camminata metropolitana e di ginnastica artistica
Auditorium Agnelli
Al Lingotto cento ragazzi
a un passo dal successo
Da ieri a giovedì le selezioni finali di “Italia’s got talent”
Il diavolo
Angelo Cavana, il diavoletto dance di Monza
Ha 50 anni e il suo sogno è quello di esibirsi come cubista
I torinesi
Fra i torinesi in gara c’è la
cantautrice Annamaria Pirastru, che vuole stupire
cantando a cappella la canzone «My mirrow», così come ha fatto nelle selezione
di X-Factor Australia lo
I ballerini
«La famiglia» è un gruppo di 26 ballerini di Roma
dagli 11 ai 27 anni che amano la danza hip hop
scorso anno. Ma a salvarli
potrebbe essere il «Golden
buzz», che ciascun giudice
può premere una sola volta
durante le audizioni per far
passare un concorrente direttamente alla semifinale. Il
format – basato sul talent
show americano ideato da
Simon Cowell – è prodotto da
Fremantle Media Italia: per
allestire la tappa torinese, le
cui location sono state individuate grazie a Film Commission Torino Piemonte, ci
sono voluti più di dieci camion, 200 addetti e trentasei
ore di montaggio.
Maurizia Rebola, classe 1970,
nata a Carignano, «project
manager della cultura», è il
nuovo direttore del Circolo
dei Lettori. Come si diceva da
settimane, dirà qualcuno. E in
effetti il suo nome era dato per
certo. Ma lei non risulta irritata da questa presunta fuga di
notizie: «Vi ricordate degli
anni in cui uscì
il mio nome come nuovo assessore alla
Cultura nella
giunta ChiamMaurizia
parino? Come
Rebola
vedete era una
direttore
notizia falsa. E
a dire il vero
una cosa l’ho pensata quando
ha cominciato a circolare il
mio nome: speriamo non mi
porti sfortuna».
Ieri sera il Consiglio di Gestione della Fondazione Circolo
dei lettori si è riunito per esaminare le cinque candidature
prescelte. Al termine dei colloqui la scelta è caduta su
Maurizia Rebola, la cui candidatura sarà sottoposta al vaglio del consiglio direttivo del
2 dicembre. «La scelta - spiegano al Circolo - è stata compiuta tenendo conto di una
proposta di modello di gestione all’interno del progetto di
sviluppo per il futuro triennio,
che indica un piano di reperimento e impiego di nuove risorse rispetto al modello consolidato».
Soddisfatto il presidente
Beatrice per le 57 candidature
pervenute da tutta Italia. E
anche per la nomina di Maurizia Rebola: «Lei rappresenta
una perfetta sintesi tra innovazione ed esperienza». Rebola si occupa da tempo di progettazione, coordinamento e
produzione di eventi culturali
e fiere, in modo particolare
nell’ambito dell’editoria e del
design. L’ultima sua creatura
è stata l’organizzazione di
Operae – Festival del design
indipendente. Ha fatto parte
del consiglio della Fondazione
Torino Musei dal 2008 al 2013
quindi ha lavorato al Salone
del Libro. E adesso che farà?
«Intanto cercherò di essere
all’altezza del meraviglioso lavoro svolto da Antonella Parigi ora impegnata nel ruolo di
assessore - dice-. Il problema
è che lei ci ha lasciato un gioiello, forse sarebbe stato più
facile assumere l’incarico di
un circolo che si doveva risanare o migliorare. Insomma,
si tratta di una prova non facile». Dei possibili guai (il problema della gestione del Borgo, per esempio) per ora non
vuole parlare: «Devo prima
studiare». E del progetto che
ha presentato spiega che si
tratta di un modello gestionale non troppo appassionante
da raccontare. Ma dice anche
di possedere la carica giusta
per cominciare, da oggi, a dedicarsi anima e corpo a quella
gioiosa fabbrica della cultura
che sta in via Bogino.
twitter@emanuelaminucci
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62 .In città
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Ripensare il sentimento
Tutta la lirica in una lettera
Se l’agenda è «gialla»
Alle 17,30 al Polo Teologico Torinese, via
XX settembre 83, incontro su «Ragione e
sentimento»: Claudio Ciancio e Paolo
Tomatis presentano «Ripensare il
sentimento. Elementi per una teoria»,
edizioni Cittadella di Ugo Perone.
In programma per le 18 alla Feltrinelli di
piazza Cln 251, «Invito all’opera: la lettera
p». Appuntamento con l’Associazione
L’opera rinata e Valter Carignano.
Tappe e curiosità dell’opera si ripercorrono
attraverso le lettere dell’alfabeto.
Alle 19, alla gelateria Pepino di piazza
Carignano, il collettivo di scrittori Torinoir,
in collaborazione con l’agenzia letteraria
Gabriella Bardaro, presenta la «Memonoir
2015» (Golem Edizioni), prima agenda
gialla italiana.
I nuovi locali
DAL 1° APRILE
Alcuni locali del nuovo
Museo Egizio
sono già pronti
Il cantiere dura da tre anni
ma il museo non è mai
rimasto chiuso: e in questo
periodo ha visto persino
aumentare i suoi visitatori
Esposti anche
15 nuovi
sarcofagi
EMANUELA M INUCCI
l Museo Egizio è una
città che non dorme
mai pur di coronare un
sogno: quello di raddoppiare i suoi spazi e
offrire un allestimento-gioiello da inaugurare il 1° aprile. Una data che può sembrare uno scherzo e invece è
soltanto una sfida che, come
hanno spiegato ieri la presidente del Museo Evelina
Christillin e quello della
Compagnia San Paolo Luca
Remmert, «stiamo vincendo
a modo nostro, alla sabauda,
lavorando 20 ore al giorno e
scoprendo ora dopo ora dettagli-spettacolo come gli affreschi settecenteschi sulle
volte coperte di biacca da
decenni».
I
Uno dei sarcofagi
La clessidra
E siccome quello che si aprirà fra meno di sei mesi sarà
non solo il secondo museo
Egizio al mondo per importanza dopo il Cairo, ma anche una realtà segnalata sui
siti degli istituti italiani di
cultura di tutto il globo, il
tempo che manca di qui alla
sua inaugurazione sarà
scandito da una grande clessidra in piazza San Carlo.
Granello dopo granello, lo
scorrere del tempo permetterà di svelare gradualmente un tesoro sotto la sabbia
(che in realtà sono trucioli
leggerissimi che precipitano
con puntualità ingegneristica verso il 1° aprile): una perfetta copia di una statua conservata in via Accademia
delle Scienze. L’iniziativa
rientra nel progetto
#Egizio2015 della Compagnia di San Paolo che ha contribuito con 25 milioni alla
realizzazione del nuovo museo. E ieri, per far crescere
l’attesa e la conoscenza del
nuovo museo, è stata presentata la relativa campagna di comunicazione, «sul
filo di un soffio di sabbia».
REPORTERS
La storia
Una clessidra per scandire
il raddoppio dell’Egizio
E i lavori di restauro portano alla luce alcuni affreschi del ’700
Gli affreschi
Olimpiadi 2006. È la seconda
volta che Torino e il Piemonte
dimostrano che si possono rispettare tempi e costi senza
sforare e senza problemi di alcun genere».
Mentre il direttore Christian Greco che il 1° maggio
2015 tornerà in Egitto per una
campagna di scavi ha promesso: «Torino diventerà un centro di cultura egittologica.
Chiunque è appassionato di
questa grande civiltà non potrà non venire qui».
Ecco un
particolare
dei magnifici
affreschi
ritrovati
sotto la
vernice
bianca
delle volte
dell’Egizio
La teca interattiva
Insieme con la clessidra che
segnerà il tempo in piazza
San Carlo, il museo ha realizzato una teca interattiva
che viaggerà in tutti i quartieri per coinvolgere l’attenzione delle periferie e dei
giovani. La prima installazione avverrà alla Casa del
Quartiere di San Salvario e
verrà inaugurata a metà dicembre: si tratta di una teca
di un metro e mezzo per un
metro e mezzo di cristallo
che contiene le copie perfette di alcuni reperti conservati al museo che saranno
coperti dalla sabbia. «Per
spostare questi granelli - ha
spiegato Remmert - basterà
soffiare in una feritoia per
muovere un sofisticato braccio robot che permetterà di
scoprire i reperti, realizzati
con avanzate tecniche di
scansione laser. «Con il laser
e la stampante 3D abbiamo
Torneranno a nuova
luce e saranno esposti
dal prossimo aprile nel
ristrutturato Museo Egizio una quindicina di sarcofagi dei 40 scoperti
dall’egittologo Ernesto
Schiapparelli nel 1904
nella Valle delle Regine e
da tempo custoditi nei locali non aperti al pubblico del museo torinese.
Attualmente i reperti si
trovano al Centro del restauro di Venaria Reale
dove sono in corso anche
studi per risalire agli autori dei dipinti. Ad annunciarlo è stato ieri il direttore del museo Egizio
di Torino, Christian Greco che ha precisato che i
restanti reperti, una volta restaurati, potranno
essere impiegati anche
in esposizioni itineranti e
messi a disposizione di
studiosi e ricercatori.
«Un tempo, nell’antico
Egitto, gli artisti non si
firmavano - ha detto il direttore - ma durante
questa accurata e appassionante fase di restauro
siamo riusciti a distinguere un certo stile, un
certo tipo di pennellata
che distingue una mano
dall’altro. E quasi sicuramente alla fine saremo in
grado di attribuire a loro
un autore». Nel nuovo allestimento i sarcofagi saranno allestiti in modo
del tutto nuovo. «Qualche pezzo sembrerà volare», ha detto la presidente Christillin. [E.MIN.]
1
Gli antichi affreschi
REPORTERS
In piazza San Carlo
Alta 3.50 metri, la clessidra pesa circa 50 quintali e contiene
400 kg di mais e 200 kg di sabbia e, granello dopo granello, di
qui al 1° aprile permetterà di svelare reperti nascosti
realizzato copie perfette di
antichi reperti che fanno parte della collezione - ha aggiunto il direttore Greco - e queste
copie faranno poi parte del
museo. A fianco delle opere
vere ci sarà una sezione di copie con sotto scritto “touch
me” pensate per la gioia dei
bambini».
Collante di tutte queste ini-
ziative sarà il sito www.compagnia.egizio2015.it che si
snoderà in quattro capitoli:
La strada per Menfi e Tebe, Il
valore della riscoperta, La
spedizione di Egizio 2015 e A
un soffio dalla scoperta. A
proposito della clessidra la
presidente Christillin ha detto
che «le ricorda l’orologio digitale del countdown delle
Il cantiere va avanti da tre anni senza pause e porta alla luce nuovi tesori: dal restauro
del palazzo secentesco in cui
ha sede il Museo Egizio sono
emersi affreschi settecenteschi sui soffitti dell’ultimo piano dell’antico palazzo raffigurano scene campestri di animali e sono affiorati in seguito
ad importanti lavori di ristrutturazione.
twitter@emanuelaminucci
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
In città .63
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I virtuosismi di Sol Gabetta
Un Modiano da Nobel
De Andrè fra laicismo e religiosità
Alle 21 al Conservatorio Giuseppe Verdi
di piazza Bodoni l’argentina Sol Gabetta
al violoncello, accompagnata da Henri
Sigfridsson al pianoforte, eseguirà
musiche di Beethoven, Brahms,
Mendelssohn, Servais.
Si intitola «Modiano, da Dora Bruder al
Nobel», la serata organizzata al Circolo dei
Lettori (via Bogino 9), dalle 21. Il critico
letterario e storico della letteratura Paolo
Mauri racconta Patrick Modiano. Introduce
il giornalista Stas’ Gawronski.
Alle 21 al Circolo dei Lettori (via Bogino 9),
«Sulla cattiva strada. La spiritualità di
Fabrizio De Andrè». Presentazione del libro
di e con Fabrizio Filiberti e Milena
Simonotti edito da Moretti&Vitali.
Partecipa il filosofo Guido Brivio.
Per le vostre segnalazioni: giornonotte@lastampa.it
La storia
«Eros
e Thanatos»
“Ma quanto è strano vedere
la nostra vita che passa in tv”
In scena Sax
Nicosia e
Sandra Zoccolan per rivisitare «Le Baccanti»
di Euripide
La famiglia Liparulo al completo si è riunita lunedì sera davanti alla tv
Su Rai 1 la fiction in cui hanno recitato nel ruolo dei genitori immigrati
«Sì, so perfettamente come
andrà a finire questa fiction.
No, non lo so perché è una replica, lo so perché è la nostra
vita». Sembra una battuta,
quella pronunciata l’altra sera da Giuseppe Liparulo,
mentre sullo schermo della tv
passava la scena di «Questo
nostro amore 70» che ha per
protagonisti due dei suoi sei
fratelli, Maria e Giovanni. Per
seguire l’evento il tinello di casa è affollatissimo. C’è tutta la
famiglia, più i fidanzati dei figli, attorno a quella maxi tv e
il tavolo con i biscotti al cioccolato e la Coca Cola. Uno
schermo gigante che ieri sera,
come un gioco di specchi, rimandava i volti della giovane
coppia arrivata dal meridione
in un cortile di via Lagrange
con pesanti valigie a seguito.
È una grande serata per la famiglia Liparulo, che abita in
una casa indipendente in zona Francia: loro in quella fiction hanno recitato il copione
della loro vita, nella miniserie
accanto a Neri Marcorè e Anna Valle. Il regista Luca Ribuoli ha scoperto solo quasi
alla fine della fiction la singolare storia di quella famiglia
arrivata a Torino negli Anni
Sessanta.
Una foto una storia
«Mi hanno fatto recitare la
parte di mio padre - dice Giovanni che fuma nervoso, accanto alla sorella Maria -: lei è
mia moglie». Giuseppe, l’altro
fratello da cui è cominciato
tutto, addenta una fetta di panettone ripieno di cioccolato.
Aveva 12 anni quando scrisse
una lettera alla Stampa. Erano immigrati. Arrivavano da
San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, e a Torino la
loro prima casa fu una stalla
di Cascina Giaione. «Ci abbia-
Baretti
ERA IL 1969
Quella lettera
scritta
alla «Stampa»
Giovedì 10 luglio
1969. Mamma Luigia fa il
bucato con i sette figli.
Sotto la foto sta scritto:
«Torino, via Guido Reni
118, famiglia Liparulo “bisognosa”». Dopo cinque
anni vissuti nella stalla
della Cascina Giaione,
Giuseppe aveva deciso di
scrivere una lettera alla
rubrica Posta Nord/Sud
ideata dall’allora direttore Giulio De Benedetti.
«Ho scritto per Maurizio,
nove mesi. Stava per passare il secondo inverno al
freddo». Dopo due giorni
alla famiglia venne assegnata una casa popolare
in corso Molise. In quella
casa vive ancora mamma
Luigia.
1
REPORTERS
Quelli siamo noi
Lo stupore e la felicità di Giovanni e Maria Liparulo nel vedersi
nella fiction girata a Torino «Questo nostro amore 70»
mo abitato per quattro anni racconta Giuseppe - e d’inverno
scaldavamo con gli accendini
l’acqua della fontana per farne
sciogliere un po’ e lavarci».
L’immagine in bianco e nero di
quegli anni è finita nella rubrica
«Una foto, una storia» del nostro giornale: loro si sono riconosciuti e il regista - affascinato
dalla storia - li ha voluti nel film.
«Ci trattavano male»
Sono quasi le 21, sta per cominciare la fiction, Giovanni e Maria sono molto emozionati.
Hanno attaccato il registratore,
avvertito anche i parenti più
Teatro Astra
lontani e non riescono a stare
fermi sulla sedia. Il fratello Giuseppe, 58 anni, cerca di raccontare nei pochi secondi durante
l’ultimo spot che precede la trasmissione, il peso di quegli anni:
«Quando siamo arrivati a Torino erano i tempi di “non si affitta a meridionali”. Mi creda, ci
trattarono molto peggio di
quanto capiti oggi agli stranieri. È stata dura, durissima».
Mamma Luigia faceva le pulizie, papà Giuseppe il saldatore.
I bambini andavano a scuola
accompagnati da un cane lupo
di nome Rinti. «Ritrovarsi in
una foto dell’archivio storico
della Stampa fu un colpo al cuore». Ora i Liparulo sono una famiglia che sta bene: hanno una
piccola fabbrica di caffè, nella
zona dello Juventus Stadium.
«Ma non dimentichiamo le nostre origini, le nostre difficoltà». Arriva il momento clou, il
momento in cui in tv passano
con le loro valigie Giovanni e
Maria. Ridono tutti e tutti scattano foto: «Peccato, dura pochi
secondi, eppure abbiamo lavorato un giorno intero». Si
scherza, si battono le mani, il
piccolo terrier abbaia e Giuseppe lo premia con un pezzo di panettone.
[E.MIN.]
Pinerolo
“Les Italiens”
una stagione
che parla francese
«La fausse prude (La falsa pudibonda)» avevano scatenato la
Titolo «Les Italiens». Sottoti- reazione di Madame de Maintetolo «Chiedimi perché».
non, moglie morganatica di LuiA spiegarlo, il «perché» di gi XIV, che temeva di essere
questo marchio di fabbrica in sbeffeggiata. Di qui, le considelingua francese per la stagio- razioni di Livermore: «“Les Itane del torinesissimo teatro liens”, dunque, sostanzialmenBaretti, si è impegnato con te perché ci piace ricordare cobella creatività, il direttore me il teatro possa disturbare il
Davide Livermore. Non solo potere, tutte le volte che il potelicenziando i consueti comu- re ha qualcosa da nascondere,
nicati che illustrano il cartel- ovvero, quando è “falsamente
lone, ma interpretando persi- pudibondo”, quando le Madano uno «spottone» suggestivo, me de Maintenon lo mandano
girato all’alba
in provincia».
«au bord de
Una dichiaraALLE 21
mer» a Valenzione
d’intenti
Una conferenza che suona
cia. Un filmato
come
spettacolo impegno a bandipronto a essere
di Serena Sinigaglia re qualunque favisto non solo
dagli addetti ai
cile omologaziolavori, ma pure dagli aspiranti ne, per questo programma che
spettatori della sala di via Ba- si apre stasera alle 21 con «Eros
retti.
e Thanatos», una conferenza
spettacolo di Serena Sinigaglia:
I precedenti
in scena con la regista, Sax NiConcetti, quelli espressi nel cosia e Sandra Zoccolan. Rivisivideo, che Livermore ribadi- ta un grande classico - «Le Bacsce anche live. «Nel diciasset- canti» di Euripide - la Sinigatesimo secolo, gli attori della glia, che racconta: «In “Eros e
Comédie italienne lavoravano Thanatos” parto dalla tragica
sotto la protezione del re fran- scomparsa del mio migliore
cese, recitando in italiano per amico per arrivare all’urlo terun pubblico parigino, sinché ribile di Achille di fronte alla
non furono cacciati in provin- morte di Patroclo, attraverso
cia, nel 1697, a causa della loro due figure straordinarie come
impudenza». La ragione di Dioniso e Penteo». In cartellone
questo esilio? Gli attori, che titoli ispirati a Garcia Lorca, a
volevano mettere in scena Mozart e Lev Tolstoj.
SILVIA FRANCIA
Teatro Matteotti
Roberto Herlitzka
interpreta Pasolini
Marcorè e la Banda Osiris
cantano i Beatles
Un amore proibito
tra le aule del collegio
«Una giovinezza enormemente giovane» è quella di
Pier Paolo Pasolini, interpretata da Roberto Herlitzka (nella foto) con la regia
di Antonio Calenda oggi alle
19, domani e venerdì alle 21
all’Astra, in via Rosolino Pilo
6, per la stagione Tpe. Uno
spettacolo singolare, costruito attorno a un monologo
quasi divinatorio scritto da
Gianni Borgna, che da un
lato fa omaggio al pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso
l’evocazione della sua opera letteraria, dall’altro sancisce la
capacità profetica dello scrittore sul piano sociale e politico.
Biglietti a 19 euro, prenotazioni allo 011/56.34.352. In occasione dello spettacolo, venerdì alle 15 Roberto Herlitka incontrerà studenti e pubblico all’auditorium Guido Quazza di Palazzo
Nuovo insieme a Federica Mazzocchi, Emiliano Morreale,
Armando Petrini e Franco Prono del Dams.
[N. PEN.]
Neri Marcorè e la Banda
Osiris salgono sul sottomarino giallo dei Beatles. E i
surreali racconti di John
Lennon e le poesie di Paul
McCartney prendono forma
in un «Magical mystery
tour»: un concerto raccontato all’esplorazione dell’universo sommerso della più
leggendaria band di sempre,
in scena questa sera alle 21
al teatro Sociale di Pinerolo,
in piazza Vittorio Veneto 1. Lo spettacolo, scritto e diretto da
Giorgio Gallione, è la dimostrazione che il fenomeno Beatles
non è stato solo una moda, ma una vera e propria cultura,
fatta di rabbie dolci e speranze di fantasia al potere. A testimoniarlo, le immagini di Daniela Dal Cin e i video di Francesco Frongia, tra alberi di mandarino e cieli di marmellata.
Biglietti a 23 euro in platea e 20 euro in galleria, per la stagione a cura di «Fondazione Live – Piemonte dal vivo».
[N. PEN.]
Isabella Ragonese, ovvero
la Paolina Leopardi del
fortunato film di Mario
Martone «Il giovane favoloso», è ospite del cartellone
«Parole d’artista», organizzato dal regista torinese
Valter Malosti e dal suo
Teatro di Dioniso. L’attrice
palermitana sarà protagonista, questa sera alle 21 al
teatro Alfieri di Asti e domani, alla stessa ora al
Matteotti di Moncalieri, dello spettacolo «Thérèse e Isabelle.
Storia di un amore femminile» di Violette Leduc. In scena
con la Ragonese, Roberta Lanave (nella foto). Adattamento
teatrale e regia sono dello stesso Malosti. Protagoniste della
piece, due ragazze che intrecciano il loro amore «proibito»
fra i corridoi, le aule e il dormitorio di un collegio. La loro è
una passione devastante e vorace, come solo sanno essere gli
amori dell’adolescenza.
[S. FRA.]
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64 .In città
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Apericena per i mici granata
Alla pizzeria Puccini, di via Puccini 20, a Moncalieri, il 5
dicembre alle 20 ci sarà un’apericena, organizzata
dall’associazione «Micetti Granata», per raccogliere fondi per
le sterilizzazioni dei gatti sfrattati del Fila, che si stanno
trasferendo all’Agenzia delle Dogane. Per informazioni:
334/342.88.65.
[c. ins. ]
NIMALIA
A
A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni: animalia@lastampa.it
Centro Puzzle
Beatrice ride sempre
se ci sono Shilou e Kuky
In via Cimabue un progetto di pet therapy per ragazzi in difficoltà
CRISTINA INSALACO
Durante le prime sedute di
pet therapy, Luca strappava
violentemente i peli del golden retriver che era nella
stanza con lui. Dopo qualche
mese, non solo ha imparato
ad accarezzarlo, ma a muovere per la prima volta in maniera rilassata il suo braccio
malato. Beatrice, è un nome
di fantasia, invece non smetteva mai di sorridere quando
faceva pet therapy, e soprattutto nessuno in quell’ora l’ha
quasi mai sentita urlare. Questi sono alcuni dei risultati
del progetto «Un cane per
sorridere insieme: continuiamo», che ha coinvolto i pazienti cerebrolesi del centro
«Puzzle» di via Cimabue 2. Il
progetto, che è giunto alla sua
seconda edizione, è durato un
anno ed è nato dalla collaborazione tra l’associazione di
Matilde Gramero, «Amici di
Oscar», l’Asl To1, l’associazione Uam, Provincia e Comune
di Torino.
Il progetto
Al progetto hanno partecipato
quattro pazienti del centro
«Puzzle», due con un trauma
cranico e due con emorragie
cerebrali. «La pet therapy li ha
aiutati ad essere più felici – dice Marina Zettin, presidente di
Puzzle -, perché è una coterapia che cura l’aspetto emotivo
dei pazienti, lavorando sulla
persona e non sul sintomo».
L’apatia che accomunava un
po’ tutti i pazienti, per esempio,
si è fatta da parte per lasciare
spazio alla creatività di inventare dei giochi insieme ai cani.
Quello che ha stupito di più
Roberta Virgilio, neuropsicologa e coordinatrice del centro diurno, è che i pazienti la
settimana successiva si ricordavano perfettamente degli
L’incontro
Shilou e Kuky sono due dei cani utilizzati per i ragazzi con problemi motori. Il progetto è stato
realizzato per quattro pazienti del centro «Puzzle»: due con trauma cranico
esercizi fatti con i golden retriver, «mica si ricordano degli
esercizi con fogli, matite o al
computer – spiega -, ma delle
sedute di pet therapy sì. E nell’ultima seduta hanno chiesto:
quando tornano i cani?».
I cani che hanno coinvolto i
pazienti cerebrolesi sono stati
due golden retriver, Shilou e
Kuky, che si sono alternati nelll’iniziativa. «Non tutti i cani comunque possono fare pet therapy – dice Guido Massinello,
medico veterinario dell’Asl To1
e coordinatore del progetto -,
perché sono necessari cani con
una salute sia fisica che menta-
le. La coterapia al centro Puzzle ha migliorato la motivazione,
attenzione, intenzionalità,
spontaneità e comunicazione
dei pazienti. I cani sono stati
per loro una grande risorsa».
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Un selfie per due
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quattro zampe a animalia@lastampa.it
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Stefano, Ilaria e Damon
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Dal dottore
cercocasa
CESARE PIERBATTISTI
Carrozze
a cavallo
in città
T
orino è una città
bellissima: lo dico
perché sono
chiaramente di parte, ci
sono nato e ci vivo. Mi
piace vedere altre città ed
altri luoghi ma, come
molti animali, amo anche
tornare a casa. Patisco un
po’ il traffico del centro e
viene da pensare a come
doveva essere tranquilla e
silenziosa nell’ottocento
ma in realtà non è proprio
così; all’epoca Torino era
forse più rumorosa e
caotica di adesso, con
l’unica differenza che al
posto degli autoveicoli
c’erano i cavalli. Carrozze
di varie dimensioni e di
diverse fogge
percorrevano le vie della
città, parcheggiavano per
caricare e scaricare
passeggeri e merci,
c’erano i fiacre alla
francese, i tram a cavalli, i
grossi carri trainati da
immensi animali da tiro
pesante con lunghe frange
sui garretti. Il loro odore
era sicuramente meno
inquinante dei gas di
scarico delle nostre
automobili, ma comunque
non gradevole. Migliaia di
cavalli hanno trascorso la
loro esistenza a servizio
dell’uomo, spesso
maltrattati e sfruttati fino
all’ultimo senza alcuna
pietà, anche se personaggi
famosi si impegnarono
spesso in loro difesa.
Garibaldi ad esempio fu
grande difensore dei
diritti degli animali, in
particolare dei cavalli che
conosceva ed amava
profondamente. Ma
proprio a Torino accadde
un evento che vale la pena
di ricordare e che ci fa
pensare a quanto un
animo sensibile possa
essere sconvolto dalla
inutile crudeltà. A numero
6 di Via Carlo Alberto
visse fra il 1888 ed il 1889 il
filosofo Friedrich
Nietzsche; aveva affittato
per 30 lire al mese un
alloggio ammobiliato, nel
quale si trovava
particolarmente bene a
parte l’assordante rumore
delle carrozze che
passavano in strada
giorno e notte. Nel
gennaio del 1889 si
racconta che assistette ad
una scena di inusitata
violenza, un vetturino
stava bastonando
ferocemente un cavallo e
quello spettacolo fu fatale
per il suo equilibrio
psichico. Nietzsche
impazzi e non si riprese
mai più. Non sappiamo se
ciò che vide fosse realtà o
fantasia di una mente
ipersensibile, ma è certo
che i grandi spiriti
rifuggono e detestano
sempre ogni forma di
violenza e prevaricazione.
VICEPRESIDENTE ORDINE
DEI VETERINARI DI TORINO
Camilla
Cucciola
affettuosa
Camilla ha cinque anni è un
pointer, socievole, buono,
affettuoso. È stata tolta a un
cacciatore che la maltrattava e
ha un carattere molto docile e
ubbidiente. Abituata alla casa.
PER ADOZIONI
Francesca 331/3183676
Regina
Ubbidiente
ebellissima
Regina ha sei anni dolcissima e
compatibile con persone,
bimbi, altri cani e gatti,
insomma con tutti. È stata
lasciata in gabbia e si dispera
ogni giorno.
PER ADOZIONI
Adele 335/676.49.14 - 333/338.25.08
Cuccioli
Maschietti
tipoLabrador
Questi due cuccioli hanno otto
mesi e sono molto buoni e
coccoloni, sono simil labrador
e vanno d’accordo con tutti
gatti compresi. Ideali per
famiglie con bambini.
PER ADOZIONI
Carla 3281108102 mentapiperita@msn.com
Frida
Equilibrata
edolcissima
Frida è deliziosa, buonissima,
dolce, equilibrata. Affettuosa,
sempre in cerca di coccole, va
al guinzaglio, educata, va
d’accordo con gli altri cani,
pesa solo venti chili.
PER ADOZIONI
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
.
Sport Cronaca .67
PORT
S
Hockey online, i Draghi di nuovo sconfitti
Terza sconfitta consecutiva per i Draghi Torino nella A2
di hockey inline. La formazione di Ernesto Bricco è
caduta davanti al proprio pubblico contro la Libertas
Forlì: al gol di Famà per i padroni di casa hanno
replicato le reti Montanari e Ustignani che hanno
fruttato il 2-1 finale a favore dei romagnoli.
[M. BOB.]
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it
Calcio
Baby Juve, un filo di speranza
Youth League a Malmoe, per andare agli ottavi bisogna puntare su un passo falso dell’Olympiakos
IVANA CROCIFISSO
«Crediamo nella qualificazione e cercheremo di ottenere il
massimo nelle due partite ancora da giocare».
Aveva appena vinto il derby di sabato, Fabio Grosso,
eppure l’importanza del match odierno, quello contro il
Malmoe in Youth League, non
impediva al tecnico della Primavera della Juventus di voltare subito pagina, com’è giusto che sia. Alle 15.30 i bianconeri scenderanno in campo in
terra svedese, per la penultima gara del girone eliminatorio. La qualificazione agli ottavi di finale è appesa a un filo
e la Juventus non è padrona
del proprio destino. La squadra di Grosso, terza a tre lunghezze dall’Olympiacos, affronterà oggi il fanalino di coda del gruppo, un Malmoe già
matematicamente fuori dai
giochi, a zero in classifica.
Le combinazioni
Per restare in corsa la Primavera dovrà vincere e sperare
in un passo falso dei greci, impegnati alle 13 sul campo della
capolista, l’Atletico Madrid.
La sfida dell’andata
Nella partita di andata giocata al Pistoni di Ivrea i bianconeri contro il Malmoe
avevano colto l’unica vittoria della fase di qualificazione in cui hanno 4 punti
Due vittorie contro Malmoe e
Atletico Madrid (prossimo avversario) consentirebbero alla
Juventus di passare il turno:
contemporaneamente, però,
l’Olympiacos non dovrà fare
più di due punti. Juve promossa con una vittoria e un pareggio se i greci dovessero perdere
i due match. Se i bianconeri dovessero vincere una sola delle
due gare non basterebbero
nemmeno due ko dell’Olympiacos. Gli scontri diretti sfavorevoli con la squadra del Pireo
non danno scampo ai bianconeri, condannati a fare risultato e
ad aspettare buone notizie. E,
Eccellenza
VolpianoePinerolo
recuperano
proprio per questo, la vittoria
dei greci nel match contro gli
spagnoli condannerebbe la Juventus a scendere in campo,
poco dopo, sapendo già di essere eliminata.
1 In Eccellenza tempo di
La formazione
recuperi in campionato e in
Coppa Italia con in campo
Volpiano e Pinerolo. Per il girone A (ore 20.30) il Volpiano
gioca ad Omegna contro i locali la partita rimandata un
paio di settimane fa per il nubifragio scatenatosi sul novarese. L’undici di Argentesi è reduce da due sconfitte consecutive che lo hanno fatto
scendere al quinto posto ma
in caso di successo potrebbe
tornare terzo in attesa dell’anticipo di sabato con la capolista Gozzano. Tra Pro Dronero e Pinerolo c’è invece (ore
20.30) in palio una semifinale
di Coppa Italia: alla squadra
di Nisticò basta un pari nella
trasferta cuneese in virtù della miglior differenza reti dato
che entrambe le squadre hanno battuto il Benarzole, ma i
torinesi lo hanno fatto con un
più che rotondo 7-1. [P. ACC.]
Per la partita dell’Idrottsplats,
impianto che ospiterà il match,
Grosso dovrà fare a meno degli
squalificati Varga e Vitale,
espulsi in occasione dell’ultimo
incontro, così come di Severin
(lungodegente per la rottura
del crociato) e Romagna, infortunato. Il regolamento della
competizione, che obbliga le società a inserire nella lista dei
convocati almeno dieci giocatori nel vivaio da almeno due anni, ha di fatto costretto il tecnico a rinunciare a Donis e Marzouk – in bianconero da meno
di ventiquattro mesi – in favore
di Soumah e Buenacasa, partiti
con il resto della Primavera in
compagnia della Prima squadra, come di consueto.
All’andata la Juventus si impose 2-0 al Piola di Vercelli, nella gara inaugurale della manifestazione: allora andarono a segno Soumah e Udoh, entrambi
convocati per la sfida odierna.
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68 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab-
dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al
16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom
10,30-18,30.
ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a
dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un
“iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van
Loo. Le tre principessine di casa Savoia».
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio.
«Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso.
La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti:
mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19,
sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5
euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente:
«La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A
occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari
GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18.
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17);
sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Dove andiamo .69
.
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The Judge
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La spia - A most wanted man
Sala 3
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Il mio amico Nanuk
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Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00
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Sils Maria
Eliseo Grande
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Due giorni, una notte Eliseo Blu
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Il giovane favoloso
Eliseo Rosso P 15.45-18.20-21.00
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 4,50; Proiezioni 3D: € 8,00; € 6,00 Tessera Io Studio
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Interstellar
P 15.15-18.30-21.45
Scusate se esisto!
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Il mio amico Nanuk
P 15.00-16.45
Andiamo a quel paese
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La scuola più bella del mondo
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Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
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Sala 1
Interstellar
Sala 2
P 18.30-21.30
La scuola più bella del mondo
Sala 3
P 18.30-20.30-22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 4,00. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60.
Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
32° Torino Film Festival Massimo 1
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32° Torino Film Festival Massimo 2
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32° Torino Film Festival Massimo 3
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NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 4,00;
Abb. 14 € 4,40
Il sale della terra
Nazionale 1
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Proiezioni 3D: int. € 8,00; Abb. Agis accettato
32° Torino Film Festival Reposi 1
P
32° Torino Film Festival Reposi 2
P
32° Torino Film Festival Reposi 3
P
32° Torino Film Festival Reposi 4
32° Torino Film Festival Reposi 5
La scuola più bella del mondo
Reposi 6
15.00-19.50
Interstellar
Reposi 6
16.50-21.45
Il mio amico Nanuk
Reposi 7
15.00
Scusate se esisto!
Reposi 7
16.50-18.40-20.30-22.30
F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio
53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 4,50
Interstellar
Sala Groucho P 15.30-18.30-21.30
Il sale della terra
Sala Chico
P 16.00-18.05-20.10-22.15
Due giorni, una notte Sala Harpo
P 16.00-18.00-20.00-22.00
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 4,00
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Torneranno i prati
Sala 1
P 15.30-17.15-19.00-20.45
La sapienza
Sala 1
P 22.15
Diplomacy - Una notte per salvare Parigi
Sala 2
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Boyhood
Sala 3
P 15.30
Tre cuori
Sala 3
P 18.30-20.20-22.10
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
4,50 rid. tutto il giorno; € 4,00 over 60 pom. Proiezioni 3D: int. € 7,00
La spia - A most wanted man
Sala 1
P 17.50-20.10
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 1
P 22.30
Scusate se esisto!
Sala 2
P 17.50-20.10-22.30
Michael Jackson - Life, death and legacy
Sala 3
P 17.50-20.10-22.30
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,00; € 5,00 over 60; € 5,00
Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al
giovedì
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
P 16.20-19.15-22.10
Scusate se esisto!
Sala 2
P 16.55-19.30-22.05
Doraemon
Sala 3
P 17.35
These final hours - 12 ore alla fine
Sala 3
P 20.00-22.15
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 4
P 16.30-19.15
Clown V.M. 14
Sala 4
P 22.00
David Bowie is
Sala 5
P 15.05-17.40
L’elisir d’amore
Sala 5
P 20.15
Interstellar
Sala 6
P 17.35-21.15
Il mio amico Nanuk
Sala 7
P 16.50
La scuola più bella del mondo
Sala 7
P 19.10
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 7
P 21.40
Andiamo a quel paese Sala 8
P 16.35-19.45-22.10
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; €
8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali
3D € 1,00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 14.30
Andiamo a quel paese
P 17.30-20.00-22.25
La scuola più bella del mondo
P 14.45-17.20-19.50-22.20
Il mio amico Nanuk
P 15.00-17.15
Clown V.M. 14
P 22.10
Lo sciacallo - Nightcrawler
P 19.30
Scusate se esisto!
P 14.30-17.15-20.00-22.35
Guardiani della Galassia
P 14.10-17.00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.30-18.30-21.30
Andiamo a quel paese
P 14.05
Michael Jackson - Life, death and legacy P 18.30-21.00
Scusate se esisto!
P 14.10-16.45-19.20
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 22.10
Interstellar
P 16.35-21.15
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I VO
P 20.30
David Bowie is
P 14.30-17.15-20.00-22.30
Doraemon
P 14.25-17.00
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429.
Riposo
CECCHI POINT via A. Cecchi 17, tel. 34756.46.645.
Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
Riposo
CINE CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011257.881.
Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Cinecircolo Il Pungolo
17.15-21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153.
Riposo
IVREA
AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490.
L’elisir d’amore. Opera lirica
20.15
BOARO 0125641.480.
Il sale della terra
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Le Week-End
Michael Jackson - Life, death and legacy
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tel. 892111. Prezzi: € 6,90 int.; € 6,20 over 65, studenti universitari.
Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid.
Scusate se esisto!
Sala 1
16.50-19.20-22.00
Andiamo a quel paese Sala 2
17.00-19.50-22.10
David Bowie is
Sala 3
15.30-17.45 (euro 10,00)
L’elisir d’amore. Royal Opera House
Sala 3
20.15 (euro 15,00)
Doraemon
Sala 4
17.30
These final hours - 12 ore alla fine
Sala 4
20.20-22.30
Il mio amico Nanuk
Sala 5
17.45
Confusi e felici
Sala 5
20.00
Clown V.M. 14
Sala 5
22.20
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 6
15.50-18.40-21.30
La scuola più bella del mondo
Sala 7
17.10-19.40-22.10
Clown V.M. 14
Sala 8
17.15-19.45
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 8
22.15
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 9
16.15-19.00
Interstellar
Sala 9
21.40
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
Amore, Cucina e Curry
21.15
15.30-18.00
15.00-17.30-21.30
19.30 (euro 10,00)
···· Drammatico. Regia di Richard
Linklater, con Ethan Hawke. Durata:
165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha
seguito con la macchina da presa per
12 anni la crescita di un bambino. Orso
d’Argento al Festival di Berlino.
DUE GIORNI, UNA NOTTE
···· Drammatico. Regia dei fratelli
Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti.
Sandra ha un weekend per convincere
i colleghi a rinunciare al loro premio di
produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro.
DIPLOMACY
··· Drammatico. Regia di Volker
Schlöndorff, con André Dussollier e
Niels Arestrup. Durata: 85 minuti. 25
agosto 1944. Gli alleati entrano a Parigi. Poco prima dell’alba, il generale tedesco Dietrich von Choltitz, governatore militare di Parigi, si prepara ad
eseguire l’ordine di Adolph Hitler di distruggere la capitale francese.
HUNGER GAMES
··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata:
123 minuti. Terzo capitolo della saga,
narra le gesta di Katniss, simbolo della
rivolta contro la dittatura.
INTERSTELLAR
···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata:
169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il
pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception».
LO SCIACALLO
···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con
Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata:
117 minuti. Lou passa le notti con la
sua videocamera correndo sui luoghi
delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai
network tv. Un lavoro pericoloso.
MY OLD LADY
··· Commedia drammatica. Regia di
Israel Horovitz, con Kevin Kline e Maggie
Smith.Durata:106minuti.Ilnewyorchese
Mathias eredita un alloggio a Parigi: in
viaggio nella capitale francese per venderlo, scopre che è abitato da un’anziana signora con la figlia. Opera prima al cinema
per il noto drammaturgo.
LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ...
··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova.
Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la
talentuosa architetto Serena fatica a
trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale.
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14.00-16.30-19.00-21.30
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AUDITORIUM 01199.88.098.
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Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
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··· Commedia. Regia di e con Ficarra
e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti
disoccupati, gli amici di vecchia data
Salvo e Valentino decidono di lasciare
la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano.
·· Commedia. Regia di Luca Miniero,
con Christian De Sica e Rocco Papaleo.
Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa
di Scuola dell’Anno, un preside invita
alcuni studenti di Accra, in Ghana: per
un disguido arriveranno da Acerra.
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con Philip Seymour Hoffman e Robin
Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del
capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman.
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···· Drammatico. Regia di David
Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il
rampante avvocato Palmer torna nella
cittadina dove è cresciuto per i funerali
della madre: sarà costretto a difendere
il padre, giudice con cui non parla da
anni, dall’accusa di omicidio.
I TONI DELL’AMORE
···· Commedia drammatica. Regia
di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred
Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e
George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei
due: rimasti senza un soldo, chiedono
aiuto ad amici e parenti.
TORNERANNO I PRATI
···· Drammatico. Regia di Ermanno
Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti
della prima guerra mondiale. Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» .
Teatri del 26 novembre 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Giovedì 27 ore 21.30 si ride con il Cabaret di Zelig Lab on the road.
Sabato 29 per la stagione di Prosa Antonella Paglietti presenta Nitzsky, Nietzsche ditirambo folie di Mauro Comba. Domenica 30
ore16.30laCompagniaMarionetteGrillipresentaCenerentolaspettacoloperattoreepupazzi di e con Marco Grilli. Sabato 6 dicembre ore 21 e domenica 7 ore 16 la Compagnia Alfafolies presenta l’operetta Le mille
e una notte di J. Strauss jr
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Staseraore20.45aCompagniadell’Albaèin
scena con“Aggiungiunpostoatavola”commedia musicale di Garinei e Giovannini,
con le musiche di Armando Trovajoli. Si
prenota per Don Giovannicon Alessandro
Preziosi in scena dal 2 al 7 dicembre
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore,LaraSt.Johnviolino.Giovedì27.Ore21.
Venerdì 28. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore 20.45 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido,
Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile,
abbonamenti e biglietti Torinodanza
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer-
raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:L’apprendistastregone–scuoladimagia,
La Piccionaia. Sabato ore 21, Domenica ore
16.30.
SalaPiccola:Antartica–Lostraordinarioviaggio di Shackleton, Onda Teatro. Sabato ore
21, Domenica ore 16.30
COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011
66.98.034. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21 50
sfumature di Pintusdi e con Angelo Pintus.
Martedì 2 dicembre La vita è un viaggiodi e
con Beppe Severgnini. Venerdì 5 e Sabato
6 dicembre Nuda proprietàcon Lella Costa
e Paolo Calabresi
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza
Bodoni. ConcertoSol Gabetta violoncello,
Henri Sigfridsson pianoforte. Musiche di
Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Mercoledì 26. Ore 21. Info 0115669811
ConcertoAndreaLucchesinipianoforte.Musiche di Schubert, Mozart, Strauss. Giovedì
27. Ore 21. Info 0115669811
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Stasera ore 21 è in scena “La vita che ti diedi” di Luigi Pirandello, con Patrizia Milani e
Carlo Simoni, per la regia di Marco Bernardi.Invendita bigliettiper“Lemenzognedella mente”, in scena il 1° dic ore 21, per ”La
tv che mi piace”, in scena il 2 dicembre ore
21eper“Tangodiluna”,inscenail3diore21.
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis, tel. 011 58.05.768. Sono in vendita i
biglietti per “Un americano a Torino”, con
DanielMcVicarelaCompagniaTorinoSoettacoli, in scena dal 3 dicembre al 6 gennaio.
Sono in vendita i biglietti e gli abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per
il2014-2015neiTeatriErba,AlfierieGioiello.
Biglietteria Gioiello fino al 30 novembre:
da lunedì a domenica dalle 10 alle 17
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Gospodin”,conClaudioSantamaria,regiaGiorgio Barberio Corsetti, Fattore K., “L’uovo”
Teatro Stabile Di Innovazione. Prosegue in
biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile,
biglietti Torinodanza
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Venerdi 28 ore 21, per la III° Rassegna di Teatro del Sacro “Venite e vedrete” programmazione cinematografica con
il film “E fu sera e fu mattina”.
Sono aperte le prevendite per il “Gran Galà
di capodanno” con la Compagnia “TrediPicche” che presenta “Come quando fuori
piove”
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione
Internazionale di Danza e Arti Integrate.
Biglietti in vendita presso i teatri Nuovo,
Erba, Gioiello e Alfieri. Sono aperte le pre-
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Domani ore
19.30 “Lolita” regia Silvia Battaglio
Cie.ZerogrammiincollaborazioneconCompagnia Silvia Battaglio con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia. Prosegue
in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza
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via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800.
La danza in un minutovideo di danza a cura
diCoorpi.CoordinamentoDanzaPiemonte,
serata di premiazione. Giovedì 27. Ore 21
Re-mapping the bodyCompagnia Linga.
Coreografia Katarzyna Gdaniec e Marco
Cantalupo, musiche di Christophe Calpini.
Sabato6dicembre.Ore21.BTTscuoladidanza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno
scolastico 2014-15
16,tel.0161840.796.Domenica07dicembre
ore16(martedì09dicembrealleore10perle
scuole), per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino,
LaBottegaTeatralediTorinopresentalospettacolo La Mia Vera Storia di Natale
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formazioneprofessionalegratuiti2014/2015
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Al Regio dietro le quinte (visita guidata).
Al Regio in famiglia: giovedì 4/12 ore 20
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Grande Guerra, di M. Luccisano. Con M.
Custer, S. Nicosia. D. Mingolla
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel. 011 787.780. Alza gli occhi al cielo, le
donneelemafieCompagniaViartisti.Giovedì
27. Ore 21 (Auditorium Majorana di Grugliasco)
GilgamesCompagnia Viartisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco)
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Foolsdi N.
Simon.GruppoSkenaSpettacolo.Sabato29.
Ore 21
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SanPietroinVincoli28,tel.01152.17.099.Metrop’soulsspettacolo-concerto di voci e corpi con Domenico Castaldo e il LabPerm.
Giovedì 27. Ore 19.30
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338.698. Martedì 2 dicembre ore 21 al TeatroErba-LaTvchemipiace,dieconAlessandra
Comazzi, Bruno Gambarotta, Bruno Maria
Ferraro e la partecipazione in video di Piero
Chiambretti. Regia Ivana Ferri
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808.Domenicamattinateatro–il30novembrealleore11.00OfficinaperlaScenain
“Pippi dalle Calzelunghe”. Insolito – il 3 dicembre alle ore 21.00 Assemblea Teatro in
“Jack Frusciante è uscito dal gruppo”
TEATROASTRAviaRosolinoPilo6.Staseraore
19 Una giovinezza enormemente giovanedi
Gianni Borgna, ispirato a testi di Pier Paolo
Pasolini, con Roberto Herlitzka, regia di
Antonio Calenda. Infopiemonte Piazza
Castello165-tuttiigiornidalleore10alleore
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TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia, Sandra Zoccolan. Ore 21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Venerdì 28 e Sabato 29
ore 21 Comedy Academy in Cena a sorpresa. Domenica 30 ore 21 Su al Nord. Venerdì
5dicembreore21WalterLeonardiinA-Men.
Sabato 6 dicembre ore 21 In&Out. Domenica 7 dicembre Al Mondream in Concerto
Gospel.Giovedì11dicembreore21CarloTedeschi in Presepe, il musical
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.501. Sabato 29 ore 21.30 Al-
mateatro in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin. Info e prenotazioni (da Lun. a
Ven. 10-13 14–18) tel. 011643038
TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.Giovedì27ore
21GruppoLilithPicassohadormitoquìdiRobin Hawdon. Con Claudio De Grazia, Stefano Bellino, Anna Vesco, Maria Grazia Di
Paolo, Raffaela Bozzarelli, Cinzia Paone.
Regia Lilith
TEATRO IL MULINO via Riva Po 9 - Piossasco,
tel.01190.41.984.Zuppadilatteilraccontodella nascita di Slow Food Teatro degli Aceri.
Daun’ideadiCarlinPetrini.Venerdì28.Ore21
TEATROREGIO.Domaniore20esabato29ore
15 Giulio Cesare, di G.F. Handel. A. De Marchidirettore.RegiadiL.Pelly.OrchestraeCoro del Regio. Biglietteria (ore 10.30-18) Tel. 0118815241/242
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. Clandestinidi Gianni Clemente, con Marco Cavallaro,regiadiVanessaGasbarri.CompagniaEsagera. Ore 20.50
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica:
13/12 ore 20.30 “Cenerentola” Orchestra
Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma.
Stagioneprosa:19/12“Lehomairaccontato
del vento del nord” Con Chiara Caselli e
Roberto Citran
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IN ESCLUSIVA CON LA STAMPA
IL NUOVO LIBRO DI PIERLUIGI BAIMA BOLLONE
Pierluigi Baima Bollone indaga sui misteri della civiltà dell’Antico Egitto e delinea la sua evoluzione dalla Preistoria
fino al suo declino. Accanto allo sviluppo del linguaggio scritto, ai caratteri
del pensiero, della religione, dell’arte e
dell’architettura il testo introduce i risultati delle scienze biologiche moderne
sui caratteri delle popolazioni della Valle
del Nilo e del Delta. Ne chiarisce così
la provenienza e gli spostamenti, attraverso gli studi dell’antropologia classica
integrata dalle più recenti e attuali acquisizioni, basate sul DNA. In tal modo
svela alcuni rapporti di parentela tra i
membri delle dinastie faraoniche e chiarisce le tecniche di imbalsamazione.
Sorprendente infine la ricostruzione tridimensionale delle fisionomie di alcuni
personaggi della grande civiltà.
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 26 NOVEMBRE 2014
Il tempo
Tempo .71
.
Molte nubi lungo la Penisola, piogge concentrate al Centro e parte del Sud
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
Si è riattivato un flusso di aria
umida da sud-ovest che
favorisce un generale
addensamento della
nuvolosità sulla Penisola; oggi
non vi saranno precipitazioni
sulle regioni del Nord, mentre
le piogge si concentreranno al
Centro e sul basso Tirreno.
Nuvoloso con un po’ di
pioggia su Levante ligure,
Emilia Romagna, basso Veneto
e deboli e isolata su est
Lombardia. Sul Ponente ligure
qualche schiarita in più in
contesto irregolarmente
nuvoloso; altrove nuvoloso ma
in prevalenza asciutto.
Nuvoloso con piogge e rovesci
su Toscana, Umbria e Marche,
rovesci più intensi sulla
Maremma; in parte soleggiato
su Lazio e schiarite più ampie
su Sardegna e Abruzzo. Venti
deboli da sud-est, con rinforzi
sulla Sardegna. Mari poco
mossi.
Nuvolosità variabile con
addensamenti a tratti
intensi associati a piogge e
rovesci sul sud della Sicilia,
Calabria tirrenica e più
isolati sulle Murge. Altrove
abbastanza soleggiato con
locali addensamenti. Venti
deboli tra sud e sud-est.
Culmina
alle ore
11.57
Sorge
alle ore
7.10
Tramonta
alle ore
16.44
PRIMO
QUARTO
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
20.53
10.29
Una perturbazione
piovosa interessa
la Francia e
l’Inghilterra, in parte
il nord-est della
Spagna; in parte
soleggiato su
Germania, Austria e
molto nubi intorno
al Mar Nero. Ampie
schiarite sulla
Svezia.
29-nov
SOLE
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
VENTO
NEVE
NEBBIA
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
In lieve calo.
Trento
7 12
Aosta
8 10
Torino
8 11
Milano
10 12
Genova
13 15
Venezia
8 10
Bologna
10 12
Firenze
12 16
Perugia
10 14
Nuvoloso o irregolarmente nuvoloso con piogge
sul Nord-Est e sparse lungo il Tirreno.
Trieste
6 9
Ancona
12
L‘
7
DEBOLI
15
Roma
12 18
DOPODOMANI
Campobasso
8 15
FORTI
MOLTO FORTI
Foggia
11 16
Vigilanza meteo di oggi e domani
Bari
10 16
Napoli
11 18
Alghero
16 19
MODERATE
Piogge sulle zone centrali e sul basso Tirreno,
deboli anche su Emilia Romagna.
Potenza
4 14
Cagliari
15 20
Catanzaro
10 16
Palermo
17 21
Reggio Calabria
16 17
Catania
15 19
NESSUNA
Si accentuano le piogge su Liguria ed est
Piemonte, parzialmente nuvoloso altrove.
ELEVATA
ESTREMA
A cura di www.nimbus.it
Centimetri-LA STAMPA
Mercoledì I tempi del mondo
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
CITTÀ
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
11
1
16
25
14
21
21
13
-10
25
14
-7
15
13
24
24
5
10
23
15
17
23
21
23
14
26
12
24
-1
16
6
13
1
13
25
10
5
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
22
6
21
34
22
35
27
25
-6
32
21
2
23
24
29
31
6
12
28
22
24
31
32
31
27
30
20
27
2
27
9
27
9
20
32
18
7
MODERATA
Qualche temporale intenso sulla Toscana,
specie sulla Maremma.
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
4
6
13
2
3
11
3
9
-2
2
2
7
5
2
7
10
7
3
11
-9
0
11
8
2
3
12
-1
-3
5
-2
-1
8
3
4
-4
2
7
16
16
8
5
14
5
11
7
4
5
8
8
3
11
14
11
8
12
-6
1
13
10
4
4
18
7
-2
12
2
0
14
6
6
2
7
Buffalo è già sepolta di neve
ma nel resto del mondo è autunno caldo
LUCA MERCALLI
M
entre l’Europa centro-occidentale continua a sperimentare un autunno mitissimo con
temperature che nello scorso week-end
sono salite fino a 26,8 °C alla Pointe de
Socoa sul Golfo di Biscaglia (nuovo record di novembre dal 1921) e a 29 °C alle
Baleari, e con 2-5 °C sopra norma nell’ultima settimana, la regione dei Grandi Laghi americani è sepolta di neve.
Storiche nevicate hanno colpito in
particolare i sobborghi meridionali di
Buffalo (Stato di New York), scaricando fino a 223 cm a Cowlesville tra martedì 18 e venerdì 21 novembre, paralizzando il traffico e facendo crollare almeno una trentina di tetti. A tanta abbondanza hanno contribuito sia il
«lake-effect» (umidificazione dell’aria
fredda in scorrimento sopra al Lago
Erie, vasto quanto il Piemonte) sia l’instabilità atmosferica accentuata dal
divario termico tra le acque lacustri
ancora relativamente tiepide (7-12 °C)
e l’aria gelida in quota (-14 °C a 1500 m),
tanto che giovedì mattina si sono attivati intensi temporali nevosi.
Poi l’arrivo di aria calda, con temperature massime impennate a 20-22 °C
lunedì 24 novembre, ha avviato una fusione e allagamenti, ma già sta tornando il gelo. Le depressioni atlantiche
hanno causato flash-floods prima sulle
Canarie, poi in Marocco centro-meridionale tra sabato e domenica: piogge
fino a 115 mm in poco più di 2 giorni
hanno fatto straripare gli «uidian» secchi per gran parte dell’anno, specie ad
Agadir, causando 30 vittime. Inondazioni pure in Albania a seguito di 130
mm d’acqua caduti nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 novembre, colpi-
te anche Tirana e Durazzo, 3 morti.
Più a Est è arrivata la prima neve,
dalla Polonia alla Lituania e giù fino a
Ucraina e Romania, con accumuli di 515 cm. Nell’altro emisfero l’estate non è
ancora ufficialmente iniziata ma già
l’atmosfera è rovente in Australia: domenica 16 novembre si sono stabiliti
nuovi record di caldo, come i 42 °C di
Gympie (Nuovo Galles del Sud), poi altri primati mensili sabato 22, massime
di 45-46 °C nell’interno delle regioni
sud-orientali. E a scala globale ottobre
2014, come già agosto e settembre, secondo la NOAA è stato il più caldo dal
1880 con 0,74 °C sopra media: è soprattutto l’anomalo riscaldamento degli
oceani a contribuire all’eccezionalità
di questi mesi. E’ stato inoltre il secondo ottobre più caldo in Danimarca e
Australia, terzo in Germania, quarto
in Francia, Svizzera e Stati Uniti.
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