EndoWorld GYN 25-2-IT/07-2010 Aspiratore/irrigatore di coagulazione sec. GORDTS/CAMPO Aspiratore/irrigatore di coagulazione sec. GORDTS/CAMPO Introduzione Benché nel 25–30% delle pazienti infertili sia stata constatata un’endometriosi, non è ancora chiaro il nesso causale tra endometriosi ed infertilità. L’endometriosi visibile in laparoscopia è solo un aspetto di una patologia multifattoriale. Dato che gli endometriomi non reagiscono molto bene al trattamento medicamentoso {1-2-3}, non di rado bisogna ricorrere al procedimento chirurgico. Per le pazienti con problemi di fertilità risulta di primaria importanza poter mantenere la possibilità di una potenziale riproduzione. parte anteriore dell’ovaia rispetto alla parte posteriore del parametrio, aderenze o cicatrici della superficie ovarica, la frequente distribuzione tramite il distacco delle aderenze, il rivestimento cistico con tessuto corticale o fibroreattivo e il minimo tessuto endometrico nella parete cistica. Secondo questa teoria è possibile trattare l’endometrio tramite coagulazione bipolare controllata e di superficie. Il sistema ad elettrodi di coagulazione bipolare è un nuovo strumento per il trattamento laparoscopico di emorragie superficiali e facilita il trattamento di cisti endometriche. Patogenesi La teoria più accettata si basa sull’ipotesi di Sampson e Hughesdon {4-5}, secondo la quale l’endometrio ovarico sia il risultato della nidazione di cellule endometriche sulla superficie ovarica tramite il reflusso menstruale. Quindi avviene nel luogo della nidazione un’invaginazione della corteccia ovarica con una reazione infiammatoria e la formazione di aderenze e in presenza di sanguinamenti la creazione di un endometrioma. La presenza di impianti attivi dell’endometrioma nella zona di inversione è stata a sua volta comprovata da Brosens et al {6}. Anche ammesso che l’endometrioma si formi come conseguenza di una metaplasia dell’epitelio celomatico, avviene un’invaginazione della corteccia ovarica. Quindi la parete endometrica è rivestita di corteccia ovarica. La cicatrice di inversione o la cosiddetta zona di perforazione di Sampson è situata nel lato ventro-laterale dell’ovaia ed è circondata per la maggior parte di aderenze {7-9}. La patogenesi spiega le caratteristiche tipiche dell’endometrio e della localizzazione frequente della ciste e delle aderenze nella FIg. 1a Fig. 1b Fig. 1a, 1b: Sonda bipolare a contatto con la superficie ovarica per la coagulazione di una lesione superficiale. 2 3 Fig. 2 Strumento Lo strumento è composto da una sonda bipolare (5 mm) con un sistema centrale di aspirazione e irrigazione (Fig. 2). L’estremità della sonda è composta da più circuiti elettrici isolati e l’uno accanto all’altro. La possibilità di aspirazione e irrigazione contemporanea con lo stesso strumento consente una chiara identificazione di vasi sanguinanti e di un’idrodissezione. Come dispositivo di sicurezza il generatore di KARL STORZ è costruito in modo tale da ridurre la corrente quando aumenta la resistenza tissutale, limitando così la profondità del trauma termico. Procedimento operativo Il trattamento operativo di un endometrioma ovarico avviene in tre fasi: • Prima di tutto viene effettuata un’adesiolisi completa dell’ovaia • poi viene aperta la zona di inversione • e sucessivamente viene effettuata una coagulazione superficiale degli impianti endometriali (Fig. 3). e drenaggio di endometriomi sono procedimenti insufficienti e portano alla formazione di recidive {10,11,12}. Tecnica di coagulazione La sonda con l’elettrodo di coagulazione bipolare (5 mm) viene introdotta tramite un portale supra-sinfisario da 5,5 mm e collegata all’unità di aspirazione/irrigazione e al generatore KARL STORZ. Utilizzando le possibilità dell’idrodisse zione, vengono preparate in modo acribico le aderenze tramite il canale centrale di aspirazione e irrigazione dell’elettrodo di coagulazione bipolare. Se necessario, durante la preparazione segue la coagulazione bipolare per assicurare un’emostasi completa. Fig. 3 Fig. 3: Colorazione bianca del tessuto dopo coagulazione con la sonda bipolare. Questa tecnica si distingue dalle altre per la prima fase della fenestrazione e coagulazione. Nella prima fase la ciste viene completamente preparata e mobilizzata e viene cercata la zona di inversione. La cisti viene aperta in questo punto di inversione per traumatizzare il meno possibile l’ovaia e mantenere la permeabilità della pseudociste. Dopo l’aspirazione ed irrigazione il punto di ritiro o di inversione viene allargato: con questa tecnica non avviene alcun collassamento della parete. L’area fibrotica del punto di inversione e gli impianti endometriosi visibili vengono sottoposti a coagulazione. Nel caso in cui gli endometri siano di dimensioni superiori ai 5 cm, l’intervento segue in due fasi. Nella seconda fase avviene un’adesiolisi eventualmente necessaria e la coagulazione completa di impianti sospetti nella pseudocisti ridotta. In questa tecnica la pseudociste non viene aperta tramite fenestrazione, ma tramite adesiolisi e resezione della fibrosi nella zona di inversione. In modo simile un’idrosalpinge non rimane aperta durante l’esecuzione di una salpingotomia, ma nel caso di una salpingostomia. Fenestrazione Dopo aver aperto e sciacquato la ciste, avviene un’attenta ispezione della parete cistica e successivamente vengono effettuati prelievi bioptici sotto controllo ottico. Successivamente segue la coagulazione della parete cistica interna, utilizzando una sonda da 5 mm con elettrodo di coagulazione bipolare a potenza iniziale di 30 Watt. Il tessuto deve essere umidificato. L’irrigazione occasionale garantisce una chiara visuale. La parete cistica viene sottoposta a coagulazione sistematica; la colorazione biancastra della parete cistica e una progressiva diminuzione dell’attività elettrica mostrano una sufficiente coagulazione. Al termine dell’intervento chirurgico le ovaie vengono lasciate aperte. L’addome viene risciacquato accuratamente e controllato in relazione all’emostasi. Discussione Basandosi sulla tesi che la maggior parte degli endometriomi siano pseudocisti extraovariche formatesi tramite l’invaginazione della corteccia ovarica, la coagulazione bipolare della parete cistica dopo adesiolisi risulta un trattamento logico delle cisti endometriche {4,6}. In una coagulazione superficiale la corteccia ovarica sottostante non viene danneggiata; in questo modo diminuisce il pericolo di inconvenienza della riserva ovarica. A questo scopo utilizziamo l’elettrodo di coagulazione bipolare: questo è uno speciale strumento, nel quale la tipica pinzetta 4 5 bipolare viene sostituita da una sonda adattata, sulla cui punta sono fissati più circuiti elettrici l’uno accanto all’altro. In questo modo il tessuto adiacente resta sempre a contatto con entrambe i poli e l’energia ad alta frequenza può scorrere fino al tessuto adiaciente in modo da ottenere l’effetto desiderato. La coagulazione determina un’atrofia tissutale, creando una diminuizione della sua conducibilità elettrica. Il generatore dell’elettrodo di coagulazione bipolare (generatore bipolare adattato da 50 Watt) è costruito in modo tale che la corrente viene ridotta, nel caso di un aumento della resistenza tissutale. Per conseguenza la profondità di coagulazione viene automaticamente ridotta, riducendo al minimo il pericolo di una perforazione o di una coagulazione involontariamente profonda e il pericolo di un danneggiamen to del tessuto ovarico. Nella coagulazione della parete cistica segue una colorazione bruno-bianca: insieme al calo di potenza, questa è la prova per la riuscita di una corretta coagulazione. Nell’elettrodo di coagulazione bipolare l’energia elettrica è localizzata, per cui un danneggiamento termico, causato da una concentrazione di energia in una via di ritorno stretta, non si può verificare. Nel caso di contatto incidentale con un altro strumento durante il rilascio di energia non segue alcun rilascio di corrente al tessuto trovatosi a contatto con un altro strumento. Un accoppiamento capacitativo con la cannula viene escluso quasi completamente. Sono escluse anche Fig. 4 lesioni in relazione all’elettrodo neutro, dato che non vengono utilizzati elettrodi neutri. La sonda con l’elettrodo di coagulazione bipolare è dotata di un canale centrale di aspirazione e irrigazione, tramite il quale è possibile l’identificazione certa della parete cistica e dei vasi sanguinanti senza un ulteriore accesso. La sonda è inoltre idonea per l’idrodissezione. Risultato Cisti endometriche, formatesi tramite l’invaginazione della corteccia ovarica, possono venir coagulate tramite elettrodo di coagulazione bipolare. I vantaggi essenziali di questo procedimento sono una limitata penetrazione tissutale locale, una carbonizzazione minima o inesistente, il sistema continuo di aspirazione/irrigazione e l’adesione ridotta della sonda al tessuto. La densità di potenza e il riscaldamento ridotti della sonda aumentano la sicurezza della paziente. Inoltre il procedimento è di limitato costo e – secondo i nostri risultati provvisori – molto efficace. Consigliamo perciò questo procedimento e questi strumenti per l’indagine di cisti endometriche dal punto di vista terapeutico di prima scelta. S. GORDTS, M.D., R. CAMPO, M.D., Leuven Institute for Fertility and Embryology (L.I.F.E.), Leuven, Belgio Fig. 4: Cisti ovarica endometrica dopo la coagulazione con una sonda bipolare: notare la colorazione bianca del tessuto. Utilizzando il dispositivo di aspirazione/ irrigazione si può evitare una carbonizzazione. Letteratura 1. Cook AS, Rock JA.: The role of laparoscopy in the treatment of endometriosis. Fertil Steril 1991; 55: 663-80. 7. Brosens IA.: Ovarian Endometriosis. In: Endometriosis: current understanding and management, 1995 pp. 97-111. Blackwell Science Ltd. 2.Canis M, Mageg, Manhes H et al.: Laparoscopic treatment of endometriosis. Acta Obstet Gynaecol Scand 1989 68 (suppl) 150: 15-20. 8. Fayez JA, Vogel MF.: Comparison of different treatment methods of endometriomas by laparoscopy. Obstet Gynaecol 1991;78: 660-5. 3. Nisolle M., Donnez J.: Conservative laparoscopic treatment of ovarian endometriosis. In: Endometriosis, current understanding and management, 1995 pp. 237-247. Blackwell Science Ltd. 9. Canis M, Mage G, Wattiez A et al.: Second-look laparoscopy after laparoscopic cystectomy of large endometriomas. Fertil Steril 1992; 58: 617-19. 4. Hughesdon PE.: The structure of endometrial cysts of the ovary. J Obstet Gynaecol Br Emp 1957; 44: 481-7 5. Sampson JA.: Perforating hemorrhagic (chocolate) cysts of the ovary. Arch Surg 1921; 3: 245-323. 6. Brosens IA, Puttemans PJ, Deprest J.: The endoscopic localisation of endometrial implants in the ovarian chocolate cyst. Fertil Steril 1994; 61: 1034-8 10. Busacca M, Colombo P, Natale A, Candiani M, Gruft L, Agnoli B.: Recurrence of endometriomas after laparo scopic conservative treatment. Gynaecol Endoscopy 4 suppl.1; 39. 11. Mettler L, Semm K.: Three step medical and surgical treatment of endometriosis. Ir J Med Sci 1983; 152: 2–4 12. Donnez J, Anaf V, Nisolle M, ClerckxBraun P, Gillerot S, Casanas-Roux F.: Ovarian endometrial cysts: the role of gonadotropic-releasing agonist and/or drainage. Fertil Steril 1994; 62: 63-6. 6 7 Aspiratore/irrigatore di coagulazione sec. GORDTS/CAMPO, bipolare, dimensione 5 mm 37270 GC Aspiratore/irrigatore di coagulazione sec. GORDTS/ CAMPO, bipolare, dimensione 5 mm, lunghezza 30 cm, per impiego con impugnature di aspirazione/irrigazione 37370 GC Idem, lunghezza 36 cm 37470 GC Idem, lunghezza 43 cm Consigliato per impiego con la seguente impugnatura di aspirazione/irrigazione: 30805 Impugnatura con rubinetto a due vie, per aspirazione e irrigazione, autoclavabile, per impiego con gli aspiratori e irrigatori da 5 mm Ulteriori impugnature di aspirazione/irrigazione su richiesta. www.karlstorz.com Karl Storz GmbH & Co. KG Mittelstraße 8, 78532 Tuttlingen, Germany Postfach 230, 78503 Tuttlingen, Germany Telefon: +49 74 61 708-0 Telefax: +49 74 61 708-105 E-Mail: info@karlstorz.de www.karlstorz.com Karl Storz Endoscopia Italia S.r.l. 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