ANNO 3 - NUMERO 9 - 2014 Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: redazione@runningmag.it - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. INCHIESTA / 1A PUNTATA VISITA ALLA SEDE DELL’AZIENDA FRANCESE, SPECIALIZZATA NELLA PERSONALIZZAZIONE DEI PLANTARI IN SVARIATE ATTIVITÀ il senso di Sidas per il comfort del piede L’ATLETA DEL MESE PAGINE 10 E 11 PAGINE 22-23 NEGLI ULTIMI MESI SONO STATE LANCIATE ALCUNE NOVITÀ RIGUARDANTI DISPOSITIVI CARDIOFREQUENZIMETRI CHE NON IMPIEGANO NESSUNA BANDA TORACICA PER IL RILIEVO DEL BATTITO DEL CUORE. UN TREND DI PASSAGGIO O UNA REALTÀ DESTINATA A IMPORSI SUL MERCATO? PAGINE 12 E13 FASCIA CARDIO SÌ O NO? PAGINE 18 E 19 LA SCARPA DEL MESE // X SCREAM 3D EVENTI GIOCANDO AI PIRATI CON KATIA... ALLE PAGINE CENTRALI VI AVEVAMO GIÀ PARLATO DELLA PRIMA 100 KM DEL CARIBE. UN’OCCASIONE PER IL NOSTRO DINO BONELLI PER ESPLORARE L’ISOLA CARAIBICA DELLA REPUBBLICA DOMINICANA ASSIEME ALLA VINCITRICE KATIA FIGINI REPORTAGE REPORTAGE IN ARRIVO NEL 2015 L’ULTRA TRAIL DELLE OROBIE PAGINA 20 EVENTI / RED BULL K3 PAGINA 16 DYNAFIT SUMMER LAUNCH 2015 FOCUS PRODOTTO CALCIFERINA COMPLEX IL TORO ROSSO CORRE OLTRE I 3.000 METRI UN PERCORSO UNICO AL MONDO, DA SUSA ALLA VETTA DEL ROCCIAMELONE: 3.030 M DI DISLIVELLO DI ASCESA IN SOLI 10 KM DI SVILUPPO “ORIZZONTALE” PER LA GARA IDEATA DA NICO VALSESIA redazione@runningmag.it / www.runningmag.it PAGINA 24 WAVE KAZAN GREENLAND PAGINA 26 RUNNING MAGAZINE EDITORIALE di BENEDETTO SIRONI benedetto.sironi@tespi.net Città più “running friendly” Chi ha corso sia in Italia sia all’estero lo sa bene e d’altra parte non è certo un mistero: da sempre le principali città estere sono considerate (a ragione) assai più aperte e accoglienti verso i runners rispetto alla maggior parte di quelle italiane. Il gap è evidente soprattutto nel caso delle maratone: in Europa, per non parlare degli States, sono veri e propri eventi che coinvolgono tutta la città, con tifo continuo ai bordi delle strade, servizi molto efficienti e organizzazione al top. In Italia, se va bene, la folla delle grandi occasioni c’è alla partenza e all’arrivo. In mezzo magari capita pure di trovare automobilisti arrabbiati per le modifiche della viabilità che maledicono quegli stupidi in pantaloncini e maglietta, “chissà poi dove e perché corrono…” Senza estremizzare troppo, anche questo spiega come le principali maratone italiane abbiano un numero di partecipanti nettamente inferiore rispetto alle loro principali “sorelle” europee e non solo. Negli ultimi anni, inoltre, alcuni dei nostri organizzatori hanno dimostrato innegabili lacune in termini di immagine, comunicazione e progettualità. Pur avendo a disposizione dei potenziali “gioielli” che nulla davvero hanno da invidiare ai principali eventi internazionali per panorami, percorsi e attrattività. Detto questo, è pur vero che negli ultimi tempi probabilmente qualcosa sta cambiando, in meglio. E non si tratta solo di registrare i buoni incrementi delle maratone di Firenze 2013 e Roma 2014. Seppur importanti termometri della salute del panorama podistico nostrano, non Editore Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: RICCARDO COLLETTI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 Email: redazione@runningmag.it Website: www.runningmag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 vogliamo concentrarci solo sulle grandi corse podistiche. Quello che ci interessa è l’approccio e l’apertura al running in generale, in tutti i suoi aspetti. Uno di questi è proprio il rapporto con le nostre città. Che da luoghi considerati ostili per chi corre, possono in realtà diventare splendide scoperte e spazi speciali nei quali sfogare la propria voglia di run & fun. Tingendosi magari da “grigi” a “colorati”, in senso letterale se pensiamo a un evento come la “Color Run”. Che nell’ultima tappa italiana di Milano ha coinvolto qualcosa come 18mila persone (60mila in totale con le altre 5 tappe a Torino, Trieste, Roma, Marina di Pietrasanta e Rimini). Oppure ospitando dei veri e propri “urban trail”. Felice espressione per indicare corse su terreni misti (strade, parchi, sentieri) sfruttando i dislivelli naturali o artificiali delle metropoli e soprattutto scoprendole sotto inediti punti di vista. Positivi gli esperimenti fatti da Urban Trail come quello di Firenze (prima edizione il 1° marzo con 800 partecipanti) e Cagliari (seconda edizione il 13 settembre, 1.000 iscritti). Ma l’evento più atteso è il Salomon City Trail Milano (21 settembre) che per la sua quarta edizione presenta un nuovo format su un percorso di 26 km e tra gara principale, relay e non competitiva vedrà al via migliaia di persone. Un’occasione perfetta anche per scoprire Milano sotto nuovi punti di vista. È proprio di iniziative come queste che abbiamo bisogno per rendere le nostre città più vivibili, aperte e accoglienti per chi corre. Insomma, più “running friendly”. Anno 3 - N.9 - 2014 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.38 del 20 gennaio 2012. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI. Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti. Questo numero è stato chiuso in redazione il 15 settembre 2014 2 NUMERO 9 - 2014 BREVI DAL MERCATO // Mizuno cresce in Europa e si sposta ad Ascheim Il Vecchio Continente torna a sorridere a Mizuno, dopo che nel primo quarto fiscale (concluso il 30 giugno scorso) l’azienda di Osaka ha registrato una crescita di vendite del 37,2% a 3.617 milioni di yen (circa 26 milioni di euro). Come ha dichiarato un portavoce dell’azienda, in particolare il settore del running si è sempre dimostrato in perfetta salute per il business societario: grazie a un’offerta prodotti diversificata e agli investimenti per la promozione di importanti iniziative come la maratona di Amburgo (supportata da Mizuno per la prima volta proprio quest’anno). Il periodo in questione era coinciso con l’annuncio che la casa madre ha deciso di affidare la gestione delle operazioni in Europa riguardanti tutte le categorie dal running agli sport indoor (eccezion fatta per il golf) interamente alla filiale di Ascheim, nei pressi di Monaco. A capo dell’ufficio sarà Mitsuhiro Okamoto, che da oltre 25 anni lavora per Mizuno e che dallo scorso agosto ha costituito un team di esperti che avrà come obiettivo quello di adattare le caratteristiche dei prodotti alle richieste del mercato continentale. Puma cancella il progetto Clever Little Bag La proposta era certamente valida e più che degna di una certa aspettativa, eppure a quanto pare qualcosa è mancato perché si realizzasse in tutta la sua portata. La celebre “Clever Little Bag” di Puma è destinata a sparire dai negozi, dopo che i retailer stessi e i consumatori non hanno accolto positivamente l’iniziativa. Quando il pacco ecosostenibile venne lanciato dal brand di Herzogenaurach le intenzioni degli ideatori del progetto erano più che meritevoli: creare una borsa per stivare le calzature negli store che fosse realizzata con un consumo ridotto di materiali e di energie. Le ragioni dell’insoddisfazioni dei negozianti sarebbero di ordine pratico: stando a quanto riportato dal magazine tedesco Wirtschaftswoche, il problema principale sarebbe la difficoltà di impilare i contenitori da esporre all’interno del punto vendita. L’azienda si è così trovata costretta ad annunciare marcia indietro e di cancellare la distribuzione delle “Clever Little Bag” a favore delle tradizionali scatole in cartone. A ogni modo la missione sostenibilità non sarà abortita, dopo che i portavoce di Puma hanno annunciato che anche le nuove scatole saranno prodotte nel modo più eco-friendly possibile. Under Armour al 2° posto nel mercato sportivo USA Si può dire che il successo di Under Armour sia stato costruito da lontano, partendo da un progetto di rilancio dell’azienda che ha coinvolto tutte le sue categorie nell’obiettivo di portare l’azienda a competere con i maggiori leader di mercato. E alla fine il brand di Baltimora ha fatto centro se, come ha riportato la stampa americana, nei primi otto mesi del 2014 è il secondo più venduto negli Stati Uniti nel settore sportivo alle spalle di Nike. Grazie a un aumento di circa il 20% delle vendite (salite a 1,2 miliardi di dollari), il marchio ha superato il business di un colosso come adidas, che viceversa avrebbe registrato un calo di almeno il 23% (1,1 miliardi di dollari). Nonostante il suo turnover da 8,9 miliardi di dollari collochi Nike ancora saldamente leader, il marchio con lo swoosh si starebbe guardando le spalle con attenzione. Come dimostra il recente caso del rinnovo di contratto di uno dei suoi principali testimonial: quel Kevin Durant, stella della NBA e dei suoi Oklahoma City Thunder, corteggiato per l’appunto anche da Under Armour nei mesi scorsi e che avrebbe strappato a Nike un contratto che si aggirerebbe tra i 300 e i 350 milioni di dollari per i prossimi 10 anni. RUNNING MAGAZINE NEWS NUMERO 9 - 2014 K2 accelera nel triathlon e acquista Squadra // K2 Sports sta investendo sempre di più nell’abbigliamento funzionale per lo sport avendo già acquistato Zoot, il brand di abbigliamento e calzature per i triatleti che ha la sua linea di capi protettivi sotto il marchio K2. Il gruppo ha ora raggiunto l’accordo per l’acquisto di Squadra, il marchio di abbigliamento per il ciclismo e il triathlon personalizzabile. Squadra ha sede in California ed è il risultato della collaborazione tra il designer italiano Maurizio Castelli e il presidente “Atene 2004+10”: Stefano Baldini festeggia lo storico oro olimpico del brand, ancora in carica, Dan Weatherford. Castelli morì nel ’95 e Weatherford fondò ufficialmente il brand Squadra un anno più tardi. L’idea era di offrire abbigliamento da ciclismo negli U.S. che avesse gli stessi standard di qualità dei professionisti Europei. Weatherford rimarrà presidente anche sotto la nuova proprietà. // Che il vizio della maratona noi italiani non lo abbiamo perso è stato recentemente dimostrato dal nostro portacolori Meucci ai Campionati Europei di Atletica avendo conquistato un oro che ci ha fatto tanto onore. Ma il presente e soprattutto il futuro lo costruiamo partendo da memorabili pagine di storia scritte con la dedizione e il talento dei nostri grandi campioni di sempre. Proprio in ricordo di una di queste gesta, lo scorso 29 agosto si è svolto l’evento “Atene 2004+10” per festeggiare il decennale dalla vittoria olimpica di Stefano Baldini. Per l’occasione a Rubiera (RE) è stata organizzata una corsa non competitiva di 5 e 10 km, durante la quale tutti i circa 2mila partecipanti hanno indossato il pettorale numero 2157: lo stesso che Stefano indossava il giorno della vittoria. Garmin rottama il vecchio gps e promuove il nuovo Forerunner 220 // Un mondo in continua evoluzione richiede un costante aggiornamento. Questo vale in generale, ma mai quanto nel campo della tecnologia elettronica le cui principali evoluzioni spesso vengono sviluppate in tempi ristretti e a volte portano con sé un cambiamento radicale rispetto al passato. Eppure non è certo semplice per chi fa uso di prodotti hi tech investire i propri soldi con significativa regolarità. Ecco perché la proposta che Garmin ha pensato dal 15 settembre al 20 ottobre sarà un’ulteriore dimostrazione di come l’azienda specializzata nel settore dei dispositivi satellitari sia sempre particolarmente attenta alle esigenze dei consumatori. Grazie alla campagna “Rottama il vecchio cardiofre- quenzimetro”, per circa un mese sarà possibile acquistare un Forerunner 220 completo di fascia cardo Premium a un prezzo agevolato semplicemente consegnando il proprio vecchio modello. Basterà dunque recarsi in uno degli store che aderiscono alla proposta con il proprio gps (di qualsiasi marca, modello ed età) per avere diritto a uno sconto di 70 euro sul nuovo, scegliendo tra due varianti colore (nero/ rosso o bianco/viola). L’iniziativa sarà supportata da materiale per il punto vendita, da una campagna stampa sulle testate specializzate e da un minisito dedicato dove saranno indicate le insegne partecipanti. Lo sponsor tecnico dell’atleta ASICS ha collaborato all’organizzazione della manifestazione realizzando un’esclusiva maglia tecnica celebrativa. Presente anche Enervit, di cui Baldini è ambasciatore, oltre a tanti amici e sportivi: da Davide Cassani, ct della nazionale di ciclismo, a Linus, con i quali conduce il DeeJay Training Center ogni domenica alle ore 12. Strongman Run: 5mila runner pronti a invadere Rovereto // Se nel 2012 la prima edizione italiana della “corsa più forte di tutte” fu uno degli esordi più promettenti fra le manifestazioni podistiche importate fra i nostri confini negli ultimi anni, a oggi si può dire che la Fisherman’s Friend StrongMan Run è diventata uno degli appuntamenti di riferimento per tutti gli appassionati di running & affini. Mancano pochi giorni perché Rovereto riapra i battenti e lasci entrare i 5mila partecipanti che il prossimo 20 settembre tenteranno di diventare finisher in quella che sarà Per informazioni: www.garmin.com/it una gara dura e divertente allo stesso tempo. Tredici prove da superare saranno approntate all’interno del circuito cittadino, tra le quali uno spettacolare scivolo gigante che, con i suoi sei metri di altezza, porterà i runner a tuffarsi in una vasca d’acqua larga 15 metri. E poi come sempre balle di fieno, pneumatici, schiuma e tanto altro andranno a mischiarsi con gli ostacoli naturali del percorso. Come sempre l’organizzazione è curata da RCS Sport, mentre Brooks Italia collaborerà in qualità di partner tecnico. Territorio & Tradizioni // Scott è main sponsor del secondo Valtellina Wine Trail // Dopo il “gustoso” esordio dello scorso anno, è tempo di “mietere” un nuovo successo. Le virgolette del caso non sono superflue se ci permettono di suggerire quelle che sono le qualità che fanno del Valtellina Wine Trail una corsa diversa dalle altre. Una gara che combina il piacere di correre alla “sete” di conoscenza di uno dei territori più ricchi di tradizione della Lombardia. L’evento si svolgerà il prossimo 9 novembre e proporrà due diversi percorsi: uno sulla distanza classica della maratona, con partenza da Tirano, l’altro di 20 km con start a Chiuro. Entrambe le competizioni porteranno i partecipanti all’arrivo di Sondrio, dove è prevista una fe- Il Cretroi Run riscopre la tradizione e la storia di Sequals sta conclusiva gastronomica in collaborazione con il consorzio dei Vini di Valtellina. Partner principale sarà Scott, che offrirà il proprio contributo tecnico all’organizzazione nella quale figura proprio il suo atleta più rappresentativo Marco De Gasperi. Per l’occasione il brand presenterà agli appassionati la nuova collezione running SS 2015, della quale fa parte anche la nuova versione della T2 Kinabalo GTX. Questo modello, grazie alla tomaia foderata con tecnologia Gore-Tex offre il massimo della protezione in condizioni di bagnato ed è dotata di una suola in gomma leggera, resistente e aderente anche sul bagnato. Fino in vetta al Monte San Primo: nasce la Bellagio SkyRace // L’idea di una nuova corsa fra le splendide alture sovrastanti il Lago di Como è partita dall’iniziativa dell’ex olimpionico di canottaggio Franco Sancassani. Divenuto nel recente passato uno dei nomi più in vista anche nel panorama dello skyrunning nazionale, Franco si è così proposto di organizzare la prima Bellagio SkyRace. “Dopo anni in acqua, lo skyrunning è diventato la mia grande passione” ha spiegato l’atleta lecchese. “Supportato da parenti, amici, amministrazione comunale e volontari delle diverse associazioni locali ho tracciato un percorso che tocca alcuni dei punti più suggestivi e panoramici della zona”. La gara si è svolta il 14 settembre su un tracciato ad anello lungo 27 km (1.830 mt di dislivello positivo e altrettanti di discesa), con partenza e arrivo sul lungolago nei pressi del Lido. Durante la corsa i partecipanti sono saliti fino alla vetta di Monte San Primo, con passaggi per Belvedere, Roccolo e Rifugio Martina, mentre nella seconda parte hanno toccato Civenna, Limontasca e baita Belvedere. “La passione per le corse in montagna non ha contagiato solo me, ma anche chi mi sta intorno” ha concluso Franco. “Insieme si è quindi pensato di costituire questo nuovo sodalizio e portare il popolo delle sky a Bellagio. Il nostro paese è famoso in tutto il mondo per il suo centro storico e il suo lungolago, ma ha un potenziale escursionistico notevole. Il nostro sogno è fare conoscere l’entroterra e una vetta panoramica come il Monte San Primo a chi come me ama correre a fil di cielo”. 4 // Dopo quasi quarant’anni dall’ultima edizione, dal 2013 il Cretroi Run di Sequals è tornato a nuova vita grazie all’iniziativa di Claudio Kegozzi, originario proprio di questi luoghi. Il suo intento era quello di riportare in auge quella che una volta era considerata una vera e propria tradizione da queste parti, ma che dopo il tragico terremoto del Friuli nel 1976 non è più stata organizzata. L’ultimo appuntamento per gli appassionati desiderosi di ripercorrere i siti storici dell’evento è stato organizzato lo scorso 14 settembre, con importanti novità, fra cui un nuovo itinerario per tutte e tre le distanze previste dal programma: 7, 12 e 18 km. I magredi del Meduna, il Castello di Solimbergo e la villa Carnera che dà sul traguardo sono solo alcuni dei gioielli che si potranno ammirare in questa occasione. La manifestazione è promossa dalla Società Operaia e dal Gruppo Sportivo di Sequals, in collaborazione con gli alpini, l’associazione Donatori di Sangue, la Pro Loco e il Tennis Club Solimbergo. RUNNING MAGAZINE NEWS NUMERO 9 - 2014 Pablo Criado Toca La nuova Venicemarathon: tra 10K non competitiva, charity program e progetto maratone città d’arte Alessandro Zanardi (al centro) mostra la maglia ufficiale della 29esima Venicemarathon festazione, con un nuovo format di personal fundraising che interesserà 15 associazioni no profit: il programma ha il volto di un testimonial come Alex Zanardi e a oggi ha già raccolto oltre 20mila euro. Per finire, segnaliamo che la 42 K di Venezia è entrata a far parte del nuovo progetto Fidal “Maratone Città d’Arte”, assieme a quella di Roma, Firenze e Torino. Significative a questo proposito le parole di Stefano Fornasier, vice presidente Venicemarathon: “La promozione dei nostri valori in Italia e fuori dai nostri confini è uno dei punti chiave su cui abbiamo sempre puntato, e fare squadra con le altre grandi maratone italiane aiuterà sicuramente ad amplificare il binomio sport e cultura e soprattutto a valorizzare il nostro territorio all’estero”. Puma rompe le regole, con la nuova campagna Forever Faster Mario Balotelli Sonia Glarey mondo fatto di passione, fatica ed entusiasmo”. Per questo motivo da quest’anno è stata unita una formazione di appassionati, tutti arruolati in partnership con l’asd Courmayeur Trailers. Al progetto partecipa anche l’equipe medica Technos Medical Aosta, che garantirà un contributo fondamentale ai membri dell’International Running Team Grivel. Fra questi si ricordano i nomi di Pablo Criado Toca, veterano spagnolo di Santander coinvol- to anche nello sviluppo dei nuovi prodotti; e ancora Giuseppe Grange, nativo proprio di Courmayeur; Nick Hollon, giovanissimo runner californiano da San Diego che iniziò a correre all’età di 17 anni per raccogliere fondi da destinare alle cure di un amico colpito dal cancro; il corso Cedric Therin, la cui specialità sono le ultra race; la fortissima Sonia Glarey, che già impressionò tutti lo scorso anno al Tor. Fra i prodotti che questi ragazzi avranno a disposizione per le loro prove ci sono tutti i più recenti modelli di zaini e marsupi Grivel: Mountain Runner, Runner Mountain Comp, Single Barrel, Double Barrel. Il tutto senza dimenticare i bastoncini Tor des Géants, un vero e proprio classico ispirato alla regina delle competizioni endurance. I colori della corsa // Fluo Run Tour 2014: ora tocca a Lugano accendersi di luce // Prima in Romagna, poi a Milano e ancora a Bergamo: saranno anche stati pochi i giorni di bel tempo dell’ultima estate, ma quanto a colore e tendenza non si può certo dire di essere rimasti “freschi”. Merito anche di un evento come la Fluo Run che ha invitato i runner di tutte le età a correre in notturna indossando maglie e accessori rigorosamente fosforescenti: abbigliamento, braccialetti, torce, fasce e cappellini dovevano dar vita a una lunga scia luminosa che ha invaso alcuni dei luoghi simbolo delle città coinvolte. E dopo le prime tre tappe del tour, a settembre la corsa in tema “fluo” tornerà anche a Lugano. Il 27 del mese è infatti prevista la data conclusiva della stagione, che sarà organizzata ancora una volta grazie alla collaborazione di Mizuno in qualità di partner tecnico. Il raduno è previsto a partire dalle 19, con musica e dj set in Piazza della Riforma a cura di Radio VivaFM. Il via della manifestazione è previsto per le 21,15 dopo un breve riscaldamento. A tutti i partecipanti sarà consegnata la Bag Mizuno con la t-shirt ufficiale dell’evento e una serie di gadget luminosi. www.fluorun.it Un successo a tinte accese: 18mila runner al gran finale della The Color Run ha dichiarato Adam Petrick, global marketing director. “Siamo da sempre conosciuti come una realtà che azzarda, coraggiosa e Forever Faster lo specifica chiaramente, rispecchiando il modo in cui affrontiamo la creazione e l’innovazione dei prodotti, nonché l’approccio al mercato del nostro marchio”. La nuova campagna è al centro anche della recente iniziativa “Foot Locker: back to school”, pensata per promuovere la scarpa da running anni ’90 Trinomic. Caratterizzata da un sistema esagonale di ammortizzazione sul tallone, questa calzatura “Non è la solita scarpa fashion e lifestyle: è decisamente unconventional e per questo rompe le regole”. Parola di Mario Balotelli. 6 cio ha dichiarato: “Dal palco ho visto tantissime persone piene di gioia. Il bello della The Color Run è che avvicina la gente allo sport in maniera divertente“. Lo storico capitano della nazionale di pallavolo ha infine spiegato lo spirito di questa 5K, supportata fra gli altri da Brooks: “È la prima volta che assisto a un evento del genere. Non avevo mai visto tantissime persone, di tutte le età, divertirsi facendo sport in compagnia“. E non finisce qui: in arrivo Electric Run // Come ricorda un celebre motivo della canzone italiana, l’estate sta finendo. Ma il divertimento e i colori del running non si spegneranno certo con l’esaurirsi dell’estate. Sempre da Rcs Sport arriva un’altra bella iniziativa in pieno spirito “run for fun”. Sabato 11 ottobre arriverà per la prima volta in Italia la Electric Run. L’appuntamento è al Parco Dora di Torino, per una nuova manifestazione in cui la cosa più importante sarà stupire tutti con travestimenti speciali, colori accesi, indumenti splendenti, outfit pensati per farsi notare e far ridere. Il percorso di 5 km sarà suddiviso in sei diverse Magic Lands, dove correre, ballare e divertirsi prima di arrivare alla Finish Line Celebration, la festa che conclude l’evento. www.electricrun.it ph: LaPresse Usain Bolt // È stata una tappa da record a concludere il tour 2014 della The Color Run, la divertentissima corsa arrivata lo scorso anno nel nostro Paese con tre apprezzatissimi appuntamenti e che questa estate è stata portata in sei diverse città della penisola. Al gran finale di Milano del 6 settembre sono stati ben 18mila i partecipanti alla non competitiva, che aveva già fatto segnare il sold out a una settimana dal via. Al termine della manifestazione, l’assessore al benessere, qualità della vita, sport e tempo libero del Comune di Milano Chiara Bisconti ha commentato: “Questo è un evento fantastico che mescola la parte ludica con quella sportiva. Ho visto sul percorso tantissima gente felice e soprattutto tanti giovani. È una festa che la nostra città si merita e il fatto che si svolga in questa parte della città, intorno allo stadio di San Siro, valorizza un altro dei nostri luoghi simbolo”. Ripercorrendo quello che è stato il cammino della The Color Run nelle date che hanno preceduto la chiusura meneghina (Torino, Trieste, Roma - Lido di Ostia, Marina di Pietrasanta, Rimini) Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport, organizzatore dell’iniziativa, ha aggiunto: “Vogliamo ringraziare i partecipanti al tour di The Color Run e gli oltre 5mila runner che hanno richiesto l’iscrizione ma che non abbiamo potuto accontentare, gli sponsor e le istituzioni che ci hanno supportato”. Hanno partecipato al gran finale anche gli ambassador Expo 2015 Carolina Kostner e Gigi Mastrangelo. La campionessa di pattinaggio su ghiac- ph: LaPresse // Velocità, passione, spirito ribelle e totale fiducia nelle proprie possibilità: tutto questo è Puma Forever Faster, il nuovo claim che il brand del felino ha pensato per i suoi campioni più rappresentativi. Usain Bolt, Mario Balotelli, Sergio Aguero e il team scuderia Ferrari di Formula Uno si ispireranno a questo messaggio per realizzare le loro performance migliori. Ma non solo, perché questo concetto è lo stesso a cui hanno puntato i creatori dell’azienda tedesca al fine di sviluppare prodotti innovativi dal design unico: “Forever Faster è lo statement di Puma, che desidera ricordare alle persone che noi siamo e continueremo a essere il marchio sportivo più veloce al mondo” // Dopo aver “scalato” la vetta del successo nel circuito IWC World Cup con gli atleti di ice climbing della squadra Reparto Corse, Grivel ha deciso di puntare in alto anche nel trail running. Da questa ambizione è nato il primo team internazionale dell’azienda valdostana, che in questo sport ha già manifestato la sua presenza in occasione di uno degli eventi più attesi al mondo come il Tor des Géants. “Questa avventura è partita quasi per gioco e ha finito per portarci all’interno del settore del trail running” spiegano i portavoce del brand. “Abbiamo scoperto che ci si può innamorare della montagna anche soltanto correndo lungo i suoi sentieri e abbiamo compreso che questo sport può diventare un vero e proprio modo di vivere: è un ph: LaPresse // Molte novità sono state annunciate durante queste ultime settimane che precedono il via della Venicemarathon, in programma il prossimo 26 ottobre con la sua 29esima edizione. Fra le iniziative, grande attesa si preannuncia per la nuova VM10KM, corsa non competitiva che si svolgerà lungo gli ultimi 10 km della maratona, dal Parco San Giuliano di Mestre a Riva Sette Martiri. Come ha spiegato Pietro Rosa Salva, presidente Venicemarathon Club: “Questa nuova 10 km è un omaggio al grande pubblico, a quella fetta di amanti del movimento e del benessere non competitivo che rappresenta la linfa vitale del nostro movimento e che vuole anche godersi le bellezze di Venezia”. Implementato anche il charity program legato alla mani- Dalla passione per la montagna, nasce l’International Running Team di Grivel RUNNING MAGAZINE NEWS NUMERO 9 - 2014 Radiorun è in onda 24 ore su 24 // Correre con… la giusta frequenza Una nuova iniziativa pensata dal running motivator Giuseppe Tamburino con musica, approfondimenti e interviste: un ricco programma interamente dedicato al mondo della corsa e alle numerose iniziative a esso legate. Running Magazine è partner del progetto. // Lui di presentazioni ne ha bisogno davvero poche, soprattutto nell’ambiente della corsa. Di Giuseppe Tamburino basti ricordare che nel 2008 dette il via al ciclo di Ecomaratone con cui percorse per primo la costa tirrenica della nostra penisola, l’anno successivo si spostò sull’Adriatico e nel 2010 fu il turno delle isole di Sardegna e Sicilia. L’obiettivo era quello di monitorare lo stato delle spiagge italiane e anche quest’anno l’iniziativa è stata ripetuta nella tratta da Ventimiglia a Reggio Calabria. Ma di questo progetto riparleremo in un’altra occasione. Questa volta ci soffermiamo su un’altra bella realtà nata dall’inesauribile inventiva del running motivator piemontese. Si chiama Radiorun ed è la nuova web radio interamente dedicata al mondo del running e dello sport. L’emittente trasmette 24 ore su 24 e come evidenzia il nome i suoi contenuti hanno un unico centro catalizzatore. LA PROGRAMMAZIONE - Notizie, trasmissioni e tanta musica (a prevalenza di genere rock): tutti i temi e le rassegne messe in onda sono pensate per intrattenere e interessare i runner. E poi ci sono rubriche come “Correre & Benessere”, tenuta assieme alla specialista in medicina dello sport e nutrizionista del Centro Marathon di Brescia Sara Campagna e assieme al prof. Armando Barchi, massofisioterapista osteopata: a ogni appuntamento vengono approfonditi il rapporto tra alimentazione e corsa e gli argomenti utili per affrontare, superare e prevenire gli infortuni. Dal giovedì al sabato invece vengono trasmesse le RadioRunNews, ovvero l’anteprima di ciò che accadrà nel mondo della corsa durante il weekend, mentre il lunedì e il martedì è presentato il resoconto di quanto è successo. LE INTERVISTE AI DEALER - E poi ancora le interviste agli organizzatori di gare e agli atleti, ai miti della corsa di ieri e quelle ai cosiddetti “Running Specialist”. Rubrica molto interessante, nella quale viene data voce anche a quella parte di utenti fondamentale per il nostro settore, vale a dire i negozianti. I loro pareri su come va il mercato, le idee su come fare per continuare a sostenere lo sviluppo dello sport, le impressioni su come si vive a livello locale questa passione. Uno spunto questo in linea anche con lo spirito con cui lavora la nostra rivista, non per nulla Running Magazine è partner di Radiorun e in futuro realizzerà alcune interessanti iniziative di collaborazione per promuovere il progetto. tra bike e running, edizione record per il Giro del Lago di Santa Croce // Una storica gara nel mondo del ciclismo e da un paio di stagioni aperta anche al running si è appena conclusa con l’importantissimo record di oltre 4mila partecipanti totali. Alla ventesima edizione del Giro del Lago di Santa Croce, svoltasi lo scorso 17 agosto, lo staff organizzativo del comitato di Alpago 2 ruote & solidarietà ha così potuto festeggiare il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo che si era posto alla vigilia dell’iniziativa. Il percorso di 17,4 km si è snodato fra i sentieri che da piazza Papa Luciani di Puos d’Alpago portavano a toccare in successio- ne Farra, Pojatte, Santa Croce, La Secca e Bastia prima dell’arrivo a Puos. Fra i nomi più in vista dello sport italiano, si sono contati quello di Gabriele De Nard, capitano degli azzurri del cross, e di sua moglie Federica Dal Ri, anche lei azzurra di atletica; quelli del campione paralimpico di tiro con l’arco Oscar De Pellegrin, di Germano Bernardi (specialista del lancio del disco), di Carlo Durante (oro in maratona alle Paralimpiadi di Barcelona 1992) e di Roberta Amadeo (presidente nazionale dell’Associazione italiana sclerosi multipla e tricolore di handybike). Grazie a questo risultato sono stati raccolti oltre 20mila euro di fondi da destinare all’associazione “Via di Natale” di Pordenone, nata per offrire assistenza ai malati terminali di cancro. Franco Collé e gli orologi Pro Trek protagonisti al Tor des Géants // Dopo aver ottenuto lo scorso anno il miglior piazzamento italiano in quella che è considerata come una delle più dure competizione di endurance al mondo, Franco Collé si presentava alla quinta edizione del Tor des Géants con ambizioni decisamente alte. Per l’appuntamento in programma dal 7 al 14 settembre, l’atleta altoatesino si è oltretutto affidato a un nuovo partner (oltre al suo sponsor Tecnica): Pro Trek, marchio di orologi hi tech per le attività sportive e sponsor proprio al Tor des Géants. Una combinazione che si è dimostrata vincente, se al termine della sua gara il cronometro dell’atleta Tecnica segnava il tempo di 71h 49’ 16’’: ovvero la migliore prestazione assoluta, che gli è valsa il tanto atteso successo. “Abbiamo seguito con grande trepidazione la gara di Franco Collé” ha commentato Giuseppe Brauner, sales & marketing director di Casio Italia. “È stata una prova davvero grandiosa, da vero gigante: si corre anche di notte, nel buio pesto, con torce frontali e in piena solitudine”. La classifica del Tor vede al secondo posto maschile Nickademus, Nick, Hollon che ha tagliato il traguardo in 76h 29’ 38’’. Terza piazza in coabitazione per Christophe Le-Saux e Antoine Guillon, che hanno fermato il cronometro a 79h 2’. La vittoria in campo femminile per la prima volta non è andata a un’italiana: il primato spetta alla francese Emilie Lecompte del Team Quechua e autrice di una prova da 85’ 53’’. Alle sue spalle è giunta l’atleta del Trailrunning Team Vibram Lisa Borzani (94h 43’ 46’’), davanti alla svizzera Denise Zimmermann. Eredità “all american” by Saucony: quando lo stile esalta le performance // Lo stile, si sa, è principalmente un fatto di noi italiani. Quando si tratta di creare tendenza, meglio sarebbe dire di anticiparla, sono le nostre personalità più originali a far sì che tutto il mondo ci guardi come un modello. Eppure non è certo privo di utilità guardare a vol- ALCUNI NUMERI - Radiorun è sempre più viva dunque e da settembre si arricchisce di un nuovo programma in scaletta: “Per correre”, tutto quello che occorre sapere per fare running sempre, di più e meglio. In particolare il primo mese sarà dedicato a chi intende prepararsi al meglio per una maratona. Sono stati circa 200mila gli accessi al sito da fine marzo a metà luglio, mentre le pagine Facebook e Twitter della radio hanno contato rispettivamente 2.108 like e 560 follower. www.radiorun.it 8 te a ciò che negli altri Paesi viene proposto in fatto di trend, soprattutto se si parla di running: anche perché come più volte abbiamo raccontato sulle nostre pagine, una delle componenti più ricche e positive del nostro sport è rappresentata da quella personalità un po’ più spiccatamente edonistica dei suoi praticanti e in grado di produrre quella che appunto chiamiamo moda. Difficile chiamarla altrimenti, se guardiamo al nuovo outfit Saucony RunDry presentato sul mercato a stelle e strisce. E non ci sembra di fare torto alla tecnicità di questi capi se per prima ci soffermiamo a raccontare la sua coloratissima grafica: un look dalla fortissima caratterizzazione cromatica, di ispirazione quasi orientale ma sapientemente accostato nei contrasti. Gli americani d’altra parte non sono un popo- lo incline a lesinare in termini di appariscenza. Funzionalità e performance fanno la differenza quando si tratta di rispondere alle esigenze degli sportivi più attenti. La maglia Swift Long Sleeve ha un fit perfetto, disegnato per garantire vestibilità e sostenere il fisico in maniera confortevole, mentre il tank top Racer Back è fabbricato con un tessuto stretch ideale per seguire ogni movimento senza esercitare costrizioni. Completa questo TotalRun System il pantaloncino Bullet Capri in morbido tessuto Powerluxe. L’ATLETA DEL MESE VI AVEVAMO GIÀ PARLATO DELLA PRIMA 100 KM DEL CARIBE. UN’OCCASIONE PER IL NOSTRO DINO BONELLI DI ESPLORARE LE BELLEZZE DI SANTO DOMINGO ASSIEME A UNA COMPAGNA D’ECCEZIONE giocando ai Pirati con katia... Selfie di Dino con Katia in secondo piano • TESTO E FOTO: DINO BONELLI “...hai visto che belli questi bambini mezzi nudi e con il moccio al naso che ci guardano straniti sgranando i loro grandi occhi neri? Mi fanno venire in mente quella volta nel Mali, dove ero a fare una gara a tappe. Correndo in un villaggio Dogon alla base della falesia di Bandiagara circondata da mille bambini sorridenti, sono stata colpita da uno molto piccolo che probabilmente non aveva mai visto una donna bianca e spaventatosi dell’intrusa è scappato via urlando e piangendo. Era anche lui uno scricciolo con grandi occhi neri, nudo e come tutti questi correva scalzo sulla ghiaia come se fosse moquette”. Katia parla con la facilità di una signora adagiata su un divano: non una lettera sospirata, non una pausa per prendere fiato, non un’imperfezione di pronuncia. Non sarebbe strano, se non fosse che Katia sta correndo su strade sterrate e sentieri accidentati nel bel mezzo di una rigogliosa vegetazione tropicale. Sta correndo la quarta tappa della 100 km del Caribe, che con i suoi 44 km è la frazione più lunga e la più insidiosa. Siamo fianco a fianco fin dall’inizio, da oltre un’ora, e con noi ci sono anche un portoricano, CHE LA MANIFESTAZIONE DOMINICANA AVREBBE AVUTO UN SAPORE SPECIALE PER NOI ITALIANI ERA PREVEDIBILE, VISTO CHE L’IDEA DELLA CORSA È NATA DALL’ULTRARUNNER, AZZURRA D’ADOZIONE, MARILUZ VINAZ. LO HANNO CONFERMATO I DUE VINCITORI: MASSIMO TAGLIAFERRI E KATIA FIGINI. CON QUEST’ULTIMA ABBIAMO AVUTO L’ONORE DI CORRERE ALCUNI CHILOMETRI DELLA QUARTA TAPPA. Alberto, e un colombiano, Lucas. Un quartetto che ha più o meno lo stesso passo e nelle capacità orientative di Katia il suo punto di forza. Quando in testa al mini gruppo c’è lei, non si rischia mai di perdere la strada che a volte si nasconde nella foresta sotto forma di single trak soffocato dal verde. UNA GUIDA D’ECCEZIONE - Katia Figini, trentottenne di Tortona, ha una grossa esperienza internazionale di corse off road che l’hanno vista più volte vincitrice a prescindere dall’ambiente. Su terreni sabbiosi si è imposta alla 100 km no stop del Sahara (Tunisia), alla 250 km in autosufficienza della Sahara Race (Egitto) e alla 240 km della Jordan Race (Giordania), altra gara in auto sufficienza a tappe. Nel Grand Canyon americano, quindi su un terreno misto di terra e rocce con qualche guado e lunghi tratti di sabbia, ha vinto nello scorso settembre la seconda edizione della Grand to Grand, 280 km in sei tappe autogestite, ovvero portando nello zainetto tutto quello che serve per vivere, acqua esclusa: “Di notte faceva molto freddo e gli organizzatori non volevano farmi scaldare l’acqua da mettere nelle borracce e quindi nel sacco a pelo per scaldarmi le gambe. Allora ho detto loro che avrei fatto del tè, tanto tè, che io adoro il tè... e quindi mi sono messa due borracce di tè caldo nel sacco. ’Sti americani sono bravi organizzatori, ma a volte esagerano in inutili pignolerie e non considerano il fatto che noi italiani sappiamo anche essere molto furbi”. Katia corre e chiacchiera, parliamo un po’ di tutto, i discorsi prendono forma da qualsiasi imput visivo o da un pensiero tra i tanti che normalmente frullano in mente ai runner durante queste gare di lunga durata. Discorsi che si spengono in mezzo a un tratto particolarmente difficile. UNO SGUARDO AL PANORAMA - Katia si dice felice di non dover guardare troppo l’orologio, in quanto il suo notevole distacco sulla seconda nella classifica generale la fa sentire tranquilla. Può guardarsi intorno e godere del magnifico panorama. “Molte volte corro con la testa bassa per guardare dove metto i piedi e tenere un ritmo sostenuto e sicuro, ma questo mi proibisce di vedere l’insieme di cose che compongono il mondo in cui sto correndo. Vedi per esempio, questi panni stesi a pochi centimetri da noi? Sembrerà strano, ma in 10 altre occasioni non li avrei neanche notati. Eppure fanno parte della vita di questo villaggio. E neppure avrei degnato di sguardo la bellissima cascata che scrosciava sulla nostra sinistra salendo quest’ultima salita…”. Di salite e discese in questa lunga tappa ce ne sono parecchie, anche se non estremamente impegnative. Katia non le ama particolarmente e si considera più una ultra-runner da pianura: “Preferisco il piano in quanto la mia mente lo accetta meglio e quindi lo patisco meno, anche se lo affronto a ritmi decisamente più elevati di quanto possa fare sui percorsi in montagna”. E poi ci sono tanti guadi, di ogni tipo. Ci sono fiumiciattoli in cui si intravvede il fondo bello liscio da entrarci decisi e oltrepassarli in pochi passi, ma ci sono anche passaggi tra le rocce nel bel mezzo di un canyon dove l’andatura è forzatamente dettata dalle viscide rocce che si nascondono nell’acqua. “I guadi sono un sollievo, specie in tappe come questa dove la temperatura è decisamente alta e il sole cocente, ma sono anche una trappola per rischio vesciche. Io per fortuna non le patisco molto e uso una scarpa che, fasciandomi molto bene il piede, ne limita la formazione”. L’EQUIPAGGIAMENTO - Katia, 160 cm per 48 kg a peso forma, corre con delle New Balance Leadville 1210 di un bel blu intenso: “Una scarpa molto reattiva e facile da gestire sui percorsi tecnici. Ottimo compromesso tra leggerezza, ammortizzazione e reazione, una calzatura adatta per trail di lunga durata, con suola Vibram e grande aderenza”. La tappa, dopo i primi 20 km su strade sterrate, dal terzo rifornimento si immerge nel sottobosco tropicale. Imbocchiamo un sentiero che prima ci fa passare vicino a una cascata e poi in alcuni paesini con case di legno, orti discretamente curati e animali di ogni tipo che gironzolano senza meta. Un paio di cagnolini incuriositi dal nostro passaggio ci insegue abbaiando. I due sudamericani del gruppo li cacciano imprecando nell’idioma locale, mentre io mi ero preventivamente spostato dall’altra RUNNING MAGAZINE NUMERO 9 - 2014 parte della strada e Katia non faceva una piega. “Io adoro i cani, a casa ho un bellissimo Weimaraner di 15 mesi: Grisa. Mi piacerebbe portarlo a correre qualche trail con me, mi farebbe compagnia. In allenamento stiamo spesso insieme, siamo arrivati a fare anche 35 km”. Altro rifornimento, come sempre ci fermiamo tutti a riempire le borracce e a ingerire qualcosa. Spiega la mia compagna di corsa, che di professione fa la personal trainer con particolari e logiche attitudini a preparare i runner per trail a tappe e ultramaratone: “Sapersi alimentare in modo corretto è la base per questo genere di gare. Se non sai che benzina mettere in corpo e quando metterla, la macchina, il tuo corpo, si ingrippa e poi si ferma. Io uso prodotti Forever, ottimi per il benessere e la prevenzione: antiossidanti, acido ialuronico contro l’usura delle cartilagini, prodotti all’aloe come antiinfiammatori, arginina. Come integratori alimentari a uso energetico sportivo utilizzo Agisko: semplicemente fantastici”. IL MARE DEI CARAIBI - Corriamo e chiacchieriamo. Chi ci vede dall’esterno potrebbe pensare a un gruppo di amici in gita domenicale, ma il ritmo è comunque discreto. Le gambe rispondono ai comandi mentali e l’orologio gps dice che stiamo viaggiando intorno ai 5 minuti al km, che in questo misto di stradine e sentieri non è assolutamente male. In un tratto non particolarmente impegnativo Katia, che ora sta correndo proprio davanti a me, inciampa su un ramo di palma e cade. Io d’istinto la salto per poi fermarmi a vedere se è tutto ok. “Che botta, non l’ho proprio visto... ma è tutto ok, solo una sbucciatura sul ginocchio e un dolorino sul costato”. Finite le colline il tortuoso sentiero si distende in una stradina completamente piatta e circondata da un bellissimo prato verde che sostiene un palmeto ordinato. Poi la spiaggia. Una spiaggia di sabbia fine ma discretamente compatta sul bagnasciuga e più soffice verso l’interno. “Correre sulla sabbia mi è sempre piaciuto, a patto che non si esageri. E sulle dune, io che sono molto leggera, riesco a galleggiare molto bene”. Ci affiancano alte palme, che presto lasciano il posto a una fitta foresta di mangrovie che obbliga il tracciato a un guado marino di oltre due chilometri. Un lungo tratto in cui correre è impossibile e la fatica aggiunta del camminare nell’acqua variabilmente alta dal ginocchio alle spalle è bilanciata dalla fre- scura rigenerante del mare. “L’idea di rallentare i tempi, in altre situazioni mi darebbe i nervi. Qui invece, dopo un primo momento di sconcerto, mi godo il bagno in quest’acqua trasparente e con queste temperature perfette”. Poi nuovamente terra: “Uscendo da un tratto così lungo di mare mi sembra di essere rinata. Le gambe sono di nuovo tornate a essere leggere come se i 38 km fatti fossero stati solo un sogno”. Altre spiagge e altra sabbia quindi, fino all’arrivo. Katia ora ha un‘andatura decisamente più veloce della mia, mentre gli altri due compagni di viaggio ci hanno già abbandonato durante il lungo guado. La immortalo ancora in un paio di foto nella leggerezza del suo gesto tecnico e poi la lascio libera di andare al suo passo. Io intanto mi godo il panorama trotterellando fino alla meta, con gambe sempre più dure e la solita piccola macchina fotografica in mano. 11 INCHIESTA A 1 PUNTATA FASCIA CARDIO SÌ O NO? SOPRATTUTTO NEGLI ULTIMI MESI SONO STATE LANCIATE NUMEROSE NOVITÀ RIGUARDANTI DISPOSITIVI CARDIOFREQUENZIMETRI CHE NON IMPIEGANO NESSUNA BANDA TORACICA PER IL RILIEVO DEL BATTITO DEL CUORE. SI TRATTA SOLTANTO DI UN TREND O DI UNA REALTÀ DESTINATA A CAMBIARE IL PANORAMA DI QUESTO SEGMENTO? • DAVIDE CORROCHER 4. Non ci sono particolari svantaggi. Forse l’unico è che è necessario un piccolo training iniziale per capire dove indossare il sensore. A tutti i clienti dico sempre di sfruttare le prime 2-3 uscite per comprendere bene come funziona e provarlo in diversi punti. Dopo un paio di allenamenti quasi tutti capiscono il funzionamento e come devono indossarlo. Abbiamo statisticamente pochi casi in cui lo start-up non risulta immediato, anche se fortunatamente il nostro servizio di assistenza tecnica ha sempre supportato bene e soddisfatto i nostri clienti. 5. Penso che nei prossimi anni ci sarà una crescente offerta di prodotti tecnologici indossabili per lo sport, il trend è appena iniziato. Sicuramente dopo questa fase iniziale ci sarà un affermazione sul mercato di quei brand che avranno saputo cogliere meglio le necessità degli sportivi, introducendo le tecnologie migliori, più affidabili e davvero utili. La sfida più importante sarà la realizzazione di altri sensori per l’attività sportiva (ossigenazione, idratazione, ecc.) e l’integrazione di tutti questi sensori in un unico dispositivo. Quando è stato intrapreso questo progetto e che evoluzioni ha avuto? 3 4 Quali sono gli svantaggi? 1. Il sensore WTEK rileva il battito cardiaco grazie a una tecnologia ottica sviluppata dal nostro team di R&D. Il sensore invia un fascio di luce sottocutaneo e analizza la luce riflessa. Questo processo, che viene completato sia con filtri analogici sia con filtri digitali, ci consente di avere il BPM con altissima precisione individuando sia le variazioni della luce del sole sia i movimenti propri dell’attività sportiva. 3. Praticità, precisione e basso consumo della batteria. Quest’ultimo punto in particolare è davvero importante: infatti con una singola batteria a bottone il nostro sensore ha un’autonomia di oltre 200 ore. Questo significa non dover ricaricare il dispositivo dopo poco tempo di utilizzo. Anche la praticità è un punto importantissimo. Grazie al nostro sensore è possibile misurare il battito cardiaco con buona precisione indossando semplicemente un polsino, cosa impensabile fino a qualche a qualche anno fa. Come funziona precisamente il dispositivo? Quali sono i principali punti di forza? Antonio Russo, responsabile WTEK 2. Il progetto è nato nel 2007 e ha richiesto cinque anni di ricerche e di test, sia indoor sia outdoor. Il processo di sviluppo è stato lungo, perché l’obiettivo era quello di creare un sensore che fosse in grado di garantire un funzionamento senza errori in qualsiasi situazione e su qualsiasi tipologia di cute. All’inizio abbiamo dovuto prendere una decisione ben precisa: se effettuare l’analisi completamente in digitale, come fanno alcuni rilevatori in circolazione che sfruttano una tecnologia a doppio led, oppure se integrare un filtraggio analogico con uno digitale. Sebbene di gran lunga più complessa abbiamo scelto la seconda strada, che ci ha permesso di realizzare un sensore con un singolo led e di avere un bassissimo consumo di batteria. Quando si parla di precisione c’è un luogo comune che vede nelle qualità dell’orologio svizzero il modello di perfezione a cui attenersi. Ebbene si dà il caso che il tema di questo servizio sia proprio centrato sugli orologi e sulla precisione. In particolare parliamo di dispositivi cardiofrequenzimetri per l’attività sportiva. Nel recente passato abbiamo assistito al lancio di numerose novità prodotto per il settore hi-tech legato all’attività sportiva e tutt’ora riceviamo aggiornamenti sulle ricerche e i test che le varie aziende specializzate stanno conducendo al fine di avvicinarsi il più possibile al massimo delle performance. Una delle tendenze che sembrano aver ravvivato il panorama di questo segmento è in particolare quella della realizzazione di orologi che, anziché collegarsi a una fascia toracica per rilevare il battito del cuore, sfruttano un sensore ottico a contatto con la pelle. Un vantaggio in termini di comfort e vestibilità, ma che forse comporta una minore precisione della misurazione. Stando al resoconto offerto da studi scientifici comparativi, il modo migliore per misurare la frequenza cardiaca è in prossimità del cuore: nelle zone periferiche del corpo è possibile incorrere in qualche margine di errore. Per dirla in breve, è possibile che siamo solo all’inizio di un nuovo percorso e inevitabilmente la “coperta non può che essere troppo corta”. Forse in futuro non esisteranno più tali margini di diversità e dunque nessuno sarà più costretto a scegliere fra una delle due tecnologie. Per ora possiamo limitarci a parlare di un’interessante opportunità per i runner e gli appassionati di fitness, ma a maggior ragione è importante essere il più possibile informati sul proprio acquisto. Ecco perché ci siamo rivolti direttamente ad alcune delle realtà leader nel settore della tecnologia applicata allo sport, per chiedere nel dettaglio le ragioni della loro proposta. Ve le presentiamo in questa prima puntata, nella quale abbiamo messo in evidenza alcuni dei principali e più recenti modelli presenti sul mercato, con le interessanti opinioni di autorevoli rappresentanti di 4 aziende. Appuntamento sul prossimo numero per conoscere la posizione e le proposte di altri marchi che operano in questo segmento. 1 2 fascia no WTEK // Suunto // Vanni Borro, sales manager Suunto Italia Come ti immagini il futuro del settore hi tech legato allo sport e al fitness? 1. La nuova fascia di cardiofrequenza Suunto Smart Sensor include un nuovo sensore Suunto Smart e nel concreto è la fascia cardio compatibile Bluetooth Smart più piccola disponibile attualmente sul mercato. È integrata nelle versioni dei nuovi orologi gps Ambit3 Peak e Ambit3 Sport HR, ma può anche essere acquistata separatamente e utilizzata con l’App Movescount di Suunto o altri dispositivi compatibili con Bluetooth Smart. Proprio a proposito dell’applicazione dedicata al nostro programma di allenamento, abbiamo da poco lanciato l’ultimo aggiornamento che consente all’utente di condividere le proprie performance con i propri amici per un’esperienza davvero unica. 5 12 fascia sì Ora è infatti sufficiente toccare il display per trasformare il percorso che si è concluso in un Suunto Movie e caricare la propria avventura sui social network. La clip in particolare visualizza il percorso su una mappa tridimensionale che include i dati metrici principali e può essere eventualmente impreziosita dall’aggiunta di foto personali scattate lungo la propria spedizione. Un’altra funzione è il semplice scatto foto: con le immagini che andranno a mostrare la velocità in tempo reale, la distanza percorsa e altre informazioni utili. 2. La fascia di Suunto Smart Sensor include un nuovo sensore Suunto Smart e nel concreto è RUNNING MAGAZINE tomtom // fascia sì / no Luca Tammaccaro, vice president TomTom Italy & SEE (South Eastern Europe) 1. Esistono due versioni dei nostri modelli per il running e per le attività multi sport: una utilizza la fascia cardio, una funziona con un sensore luminoso, quindi possiamo rispondere alle domande per entrambi i casi. La prima premessa importante da sottolineare è che entrambi i dispositivi forniscono, durante e al termine di una sessione d’allenamento, il medesimo risultato. Da una parte gli orologi TomTom Runner e Multi-Sport (foto sopra) prevedono l’utilizzo della fascia cardio che, sfruttando la tecnologia Bluetooth. trasmette in maniera istantanea i dati al dispositivo. Entrambi sono dotati di gps e di un display extra large ad alta risoluzione e ad alto contrasto, che rende semplice l’utilizzo sia per i runner che per gli atleti di altre discipline: in questo modo è possibile avere sempre sotto controllo le distanze percorse, il tempo e il passo mantenuto, anche in condizioni climatiche avverse, per esempio con il sole battente. I plus dei due prodotti sono le funzioni di allenamento con grafica a tutto schermo e il fatto di sfruttare un solo pulsante di controllo (assoluta novità per il settore) per accedere alle informazioni e stimolare la motivazione al raggiungimento dei propri obiettivi. TomTom Cardio (foto a destra) invece è dotato di cardiofrequenzimetro integrato ed è sempre disponibile nelle versioni Runner e Multi-Sport. Il sensore è incorporato nell’orologio e rimane a contatto con la pelle: insieme a un indicatore luminoso, monitora le variazioni di volume nel flusso del sangue, fornendo nel corso dell’allenamento le variazioni del battito cardiaco. In questo modo è possibile capire se ci si sta allenando in maniera corretta, ovvero all’interno dei parametri previsti per la propria attività. 2. Negli ultimi anni abbiamo deciso di puntare su chi fa sport alla luce degli importanti numeri che il settore sta registrando: nel mondo ci sono 70 milioni di runner e nel 2013 è stato stimato complessivamente che il mondo della corsa e del fitness ha prodotto un giro d’affari pari a 1 miliardo di dollari. Le potenzialità della tecnologia gps ci hanno aperto innumerevoli opportunità, tra le quali quella di poter entrare nel settore del fitness con diversi prodotti dedicati all’attività sportiva. Prima sono nati gli orologi TomTom Runner e Multi-Sport, che abbiamo lanciato nel mercato ad aprile 2013 e hanno subito rivoluzionato il mercato, portando l’attenzione dell’utente al design e alla facilità di utilizzo. Poi lo scorso aprile è nato il TomTom Cardio, a nostro avviso unico nel suo genere: un orologio dotato di un cinturino di silicone (quindi intercambiabile e facilissimo da pulire) che sfrutta una tecnologia con sensore ottico in grado di leggere le variazioni del flusso del sangue e quindi di fornire informazioni immediate sul battito del cuore e sulle calorie bruciate. Attraverso un’applicazione dedicata, TomTom MySports, si può accedere poi a tutta una serie di informazioni specifiche relative al proprio allenamento. È comunque importante sottolineare che il settore automotive resta fondamentale per la nostra azienda e costituisce il 60% del nostro business, che gode di ottima salute. 3. Il punto di forza di entrambe le versioni è sicuramente la facilità di utilizzo, oltre naturalmente a un design assolutamente originale e innovativo. Inoltre il TomTom Cardio risulta più confortevole, non comportando la necessità di indossare altri accessori scomodi. È un grande plus avere tutti gli strumenti necessari al proprio allenamento incorporati in un unico prodotto. A livello di tecnologia le due linee di prodotti presentano le medesime caratteristiche: tecnica- la fascia cardio compatibile Bluetooth Smart più piccola disponibile attualmente sul mercato. Si tratta di un prodotto che consente di monitorare la frequenza cardiaca in maniera accurata e allo stesso tempo di garantire un eccellente comfort a chi la indossa. Il nuovo design è stato pensato per andare incontro a tutte quelle che possono essere le esigenze degli atleti. Il sensore può essere utilizzato anche durante i propri allenamenti di nuoto, quando ci si sta preparando per una gara di triathlon, e trasferisce i dati attraverso la connessione wireless direttamente all’orologio Ambit3 o all’applicazione Suunto Movescount. In particolare se si sfruttano le caratteristiche della nuova app si possono analizzare, rivivere e condividere le proprie prestazioni. 3. Le dimensioni contano indipendentemente da qualsiasi sport praticato. Come detto Suunto Smart Sensor è il cardio-sensore compatibile con Bluetooth Smart più piccolo a oggi sul mercato e per questo è in grado di monitorare la frequenza cardiaca in maniera accurata e con il massimo comfort. mente entrambi gli orologi montano un sensore gps di ultima generazione e un software innovativo facile da usare, con un personal trainer grafico incluso. Il tutto comandato da un unico pulsante di controllo, in modo da poter tenere sotto controllo tutte le informazioni necessarie a monitorare l’attività sportiva in modo ancora più immediato e veloce. A questo proposito è bene sottolineare che il display è di dimensioni superiori alla media, per offrire una maggiore facilità di lettura e la possibilità di settare diversi dati sulla schermata. Infine, il look: sottili e leggeri, TomTom Runner e Multi-Sport hanno anche una gamma di cinturini intercambiabili di diverso colore. 4. Probabilmente l’unico svantaggio di entrambi i prodotti è che non consentono di misurare la frequenza cardiaca in modalità nuoto. Ma garantiscono prestazioni di livello sotto ogni punto di vista: abbiamo coinvolto diversi atleti per testarli in diverse situazioni, con ottimi riscontri. Per finire non va dimenticato che anche il prezzo è decisamente competitivo. 5. Lo immaginiamo molto collegato, sinergico e complementare. La tecnologia viene oggi utilizzata per migliorare le nostre perfomance, per rendere più accessibile e più semplice qualsiasi cosa, effetto o azione. Basti pensare all’evoluzione dei prodotti degli ultimi anni, a come la tecnologia ha cambiato il nostro modo di vivere e come continuerà a farlo. Noi di TomTom avremo un ruolo primario su questo cambiamento. Lo abbiamo fatto aiutando l’automobilista nel passare dall’utilizzo della cartina topografica o richiesta di informazione stradale ad avere tutto questo in un dispositivo, insieme ai servizi più sofisticati e utili quali autovelox, traffico e mappe con punti di interesse dettagliati. Possiamo garantire che faremo lo stesso anche nell’attività sportiva, al fine di permettere a tutti di raggiungere il proprio benessere. 4. Se parliamo di un dispositivo che non utilizza la fascia cardio al petto e la fascia cardio al polso, i vantaggi a detta dei nostri tecnici sono tanti. Una maggiore precisione nella misurazione del battito e la possibilità, grazie agli algoritmi che Suunto utilizza, di avere dati molto precisi di R-R (interbattito cardiaco), per misurare in modo preciso l’EPOC. Ricordiamo che Ambit è uno dei pochi orologi in grado di rilevare l’interbattito cardiaco e l’Epoc con validi algoritmi. Infine la nostra fascia memorizza il battito in acqua e una volta usciti dalla vasca scarica in automatico sul gps tutto quello che ha memorizzato. 5. Idee ne ho tante, ma che verranno sicuramente smentite dall’evoluzione! Se solo torno indietro a tre anni fa, ricordo che non avrei mai ipotizzato un Ambit in connessione con gli smartphone. Eppure ora questa è diventata una realtà imprescindibile che ci ha permesso di rendere i nostri prodotti ancora più completi e performanti. 13 NUMERO 9 - 2014 Polar // fascia sì Francesca Tammaro, responsabile marketing Polar 1. Polar V800 è il training computer più completo della nostra gamma prodotti per tutti gli sport endurance. È dotato di GPS integrato con tecnologia Sirf Instant fix CGEE che velocizza al massimo la ricezione del segnale. I dati di altitudine e dislivello sono rilevati con altimetro barometrico. Permette di personalizzare i profili sport e le schermate dei dati di allenamento per ciascun profilo. Include anche un profilo specifico per il triathlon, che permette di passare rapidamente da uno sport all’altro all’interno della stessa registrazione e visualizzare i tempi di transizione. Utilizzato con la fascia cardio Polar H7, visualizza la frequenza cardiaca anche durante il nuoto. L’activity tracker integrato monitora anche le attività quotidiane, al fine di offrire in ogni momento indicazioni precise e sempre aggiornate sul carico di lavoro e sui tempi di recupero necessari. Scaricando l’app gratuita Polar Flow è possibile visualizzare istantaneamente i dati di allenamento direttamente sul proprio smartphone oppure analizzarli sul servizio web polar.com/flow. Il firmware di Polar V800 è aggiornabile, permettendo di aggiungere in modo facile e veloce anche nuove funzioni disponibili successivamente. 2. Questo prodotto è il risultato di un processo generale di innovazione che ha interessato tutta la piattaforma di prodotti e sistemi Polar di ultima generazione, basata sulla tecnologia di trasmissione Bluetooth Smart. 3. La variabilità cardiaca misura le variazioni nel tempo tra i battiti cardiaci. Il fatto che il cuore batta in modo regolare come un orologio è un luogo comune. Al contrario, quanto più il cuore è sano, più si adatta alle varie situazioni e alle diverse circostanze. I sensori di frequenza cardiaca Polar, ovvero le nostre fasce toraciche, sono in grado di rilevare questi piccoli cambiamenti nella variabilità della frequenza cardiaca misurando gli intervalli tra i battiti in millesimi di secondo. Molte funzioni dei prodotti Polar sono basate sul dato di variabilità cardiaca, aiutano gli atleti e le persone fisicamente attive nella valutazione della propria forma fisica, li guidano nell’allenamento e forniscono loro gli strumenti per adattare in modo preciso il programma di allenamento, variandolo in base al livello di forma fisica e agli obiettivi da raggiungere con esso. 4. Sicuramente il fatto di dover indossare una fascia toracica durante l’allenamento può essere considerato per alcuni una scomodità, anche se oggi si tende a realizzare prodotti molto confortevoli. Le fasce Polar ad esempio sono dotate di elastici soft strap estremamente morbidi e senza cuciture che garantiscono un comfort ottimale. 5. Vedo una sempre maggiore interazione con i dispositivi di uso quotidiano (smartphone, tablet, ...) e integrazione con area del benessere e salute in generale. SCARPA DEL MESE // X SCREAM 3D A fianco, da sinistra un’immagine del Salomon City Trail di Barcellona e due scatti da quello di Lione informazioni di base // PER / Uomo e Donna COLLEZIONE / SS 2015 DISCIPLINA / City Trail TARGET / Calzatura agile e reattiva, adatta ad affrontare i terreni più complessi e variabili: dallo sterrato all’asfalto cittadino, passando per cambi di pendenza anche improvvisi, scale e scivoli TOMAIA // I TRE PUNTI DI FORZA / 1 / Tenuta eccellente del piede anche in caso di cambiamenti di direzione improvvisi 2 / Aderenza al top su tutti i tipi di superficie 3 / Rullata confortevole e feeling ottimale su ogni conformazione del terreno PREZZO CONSIGLIATO ALLA VENDITA / 125 euro allacciatura // fodera // La costruzione Sensifit avvolge il piede in maniera perfetta, per una calzata precisa e sicura DIFFERENZIALE / 10 mm MISURE / 3,5 -13,5 UK PESO / Uomo 300 gr (nella misura 8,5 UK), Donna 255 gr (nella misura 5,5 UK) Traspirante e confortevole grazie al tessuto 3D Mesh QuickLace con laccio minimalista e robusto per regolare la calzata con un singolo gesto. Il sistema Friction Free Lace Eyelet garantisce una maggiore durata e una azione più rapida 3D SensiFlex ed EndoFit / Tenuta affidabile e sicura anche durante i cambi di direzione più dinamici e repentini Lace pocket / Tasca per riporre il sistema di allacciatura QuickLace Sottopiede // Costruito in Molded Eva, ha una struttura preformata per garantire un’eccellente ammortizzazione e un sostegno anatomico CoLORI // Uomo bright / red / black grammy / green / union / blue grey / denim / black firefly / green / wasabi hot / pink / mystic / purple stone / blue / black union / blue / black white / grey / blue petunia / blue / spectrum / blue stone / blue / artist / grey-x Donna air / white papaya-b / lotus / pink 14 photo credits: Damien Rosso photo credits: Damien Rosso RUNNING MAGAZINE NUMERO 9 - 2014 photographer: Christoffer Sjostrom - location: Lyon, France INTERSUOLA // Realizzata con una combinazione di Eva compressa ed Eva iniettata, per un’eccellente risposta in termini di reattività e resistenza, sfrutta un design tridimensionale pensato appositamente per il CityTrail. La conformazione 3D Ride, infatti, garantisce una rullata dinamica e su misura. Inoltre grazie agli inserti in Tpu si adatta efficacemente ai diversi tipi di superficie Morbidezza e feeling a 3 dimensioni L’obiettivo degli ingegneri Salomon era quello di creare una scarpa in grado di offrire una sensazione di corsa il più morbida possibile e allo stesso tempo altamente reattiva. A questo proposito si sono avvalsi dell’esperienza acquisita in tanti anni di sviluppo prodotti per il settore del trail running, fianco a fianco con alcuni degli atleti più forti del mondo. Dal progetto S-Lab X Series è stata dunque presa in prestito la soluzione di un supporto Profeel Film posizionato all’interno del sistema dell’intersuola. Nel caso della X Scream 3D questo concetto è stato poi declinato in base alle esigenze della scarpa, al fine di ottimizzare la sensibilità del piede su ogni tipo di superficie e consentire un’affidabile risposta in termini di ammortizzazione e spinta. SUOLA // A proposito di CityTrail // La tecnologia 3D Grip è stata pensata con una miscela e una tassellatura specifiche per i terreni urbani. Densità e design del battistrada garantiscono un’eccellente trazione su qualsiasi tipo di suolo. Il supporto con 3D Profeel Film chassis assicura inoltre ottima sensibilità e comfort di lunga durata Il battistrada è per la maggior parte realizzato con una speciale mescola 3D Grip in grado di garantire un eccellente livello di aderenza sui molteplici tipi di superficie che si possono incontrare in città: dall’asfalto, al mattone, all’acciottolato, allo sterrato. Inoltre la sua gomma ha una densità di tipo standard per il migliore compromesso fra morbidezza e durabilità antiabrasione, soprattutto nella parte al di sotto del tallone. L’appuntamento italiano a Milano, con una grande novità Nuovo percorso e nuova formula per la nuova edizione della Salomon City Trail, in programma a Milano domenica 21 settembre e organizzata da Friesian Team. Chi ha mai corso in Piazza Gae Aulenti o sotto l’Arco della Pace, attraverso i padiglioni della Fiera o sulla pista dell’Ippodromo del Galoppo, sulle tribune dello stadio di San Siro o sotto il Ponte delle Gabelle di Leonardo da Vinci, sulle salite della Montagnetta o attraverso il nuovo quartiere City Life? Il percorso di quest’anno è stato interamente ridisegnato per portare i partecipanti della gara nei luoghi più simbolici del capoluogo meneghino. Un modo davvero originale per scoprire i cambiamenti che tuttora la metropoli lombarda sta vivendo in vista dell’Expo 2015 (partner dell’iniziativa). Hanno collaborato alla realizzazione del progetto Salomon le principali istituzioni locali e gli sponsor tecnici Suunto, Nilox ed EsoSport. www.salomoncitytrailmilano.it 15 La App CityTrail // Cerca nuovi itinerari e condividili con gli amici I creatori Salomon hanno realizzato un’applicazione che permette di esplorare, tracciare e condividere nuovi percorsi in più di 150 città nel mondo. Il concetto del CityTrail è nato per sperimentare un modo di correre che fosse ispirato dal desiderio di evasione dalla routine di tutti i giorni. Come racconta Romy Mey, productline manager della linea trail running apparel Salomon: “Anche i trail runner più devoti corrono in città per allenarsi, mentre molti stradisti hanno un grosso desiderio di novità. Una scalinata, una collina ripida, un ponte o un tratto in mezzo a un parco rendono la corsa molto più interessante”. Da questa idea di partenza, gli ingegneri del brand di Annecy hanno pensato che i CityTrailer avessero bisogno di trovare in modo facile e rapido nuovi itinerari da percorrere e di condividerli con i loro amici. L’App CityTrail (vedi a fianco il qr code), disponibile su Apple Store e Google Play, permette di scaricare e creare nuovi percorsi in più di 150 città nel mondo. Può accadere che si voli in un nuovo paese e sentire il bisogno di fare una corsa per annullare l’effetto del jet lag. L’applicazione permette di fare una rapida ricerca, trovare un percorso appropriato e auto-tracciarsi durante la corsa. Oppure per chi già vive in città sono disponibili itinerari sempre aggiornati, per chi non vuole ripetere la stessa strada tutti i giorni: si possono scoprire nuove vie con scorci panoramici, scalinate, percorsi naturalistici e luoghi segreti. È possibile inoltre monitorare i propri progressi, accumulando punti se si attraversano luoghi d’interesse e premiando il runner con altre funzioni, condividere esperienze e connettersi con la community. citytrail.salomonrunning.com RUNNING MAGAZINE EVENTI LO SCORSO 2 AGOSTO SI È SVOLTA LA PRIMA EDIZIONE DEL TRIPLO CHILOMETRO VERTICALE IDEATO DA NICO VALSESIA NUMERO 9 - 2014 La carica del toro rosso arriva oltre i 3.000 metri RED BULL K3: UN PERCORSO UNICO AL MONDO, DA SUSA ALLA VETTA INNEVATA DEL ROCCIAMELONE. 3MILA METRI DI DISLIVELLO DI ASCESA IN SOLI 10 KM DI SVILUPPO “ORIZZONTALE”. LA GARA PROMOSSA DALL’ADRENALINICO MARCHIO FONDATO DA DIETRICH MATESCHITZ E SUPPORTATA FRA GLI ALTRI DA DYNAFIT È STATA ACCOLTA ALL’ESORDIO DA RISCONTRI PIÙ CHE POSITIVI (SOLD OUT LE ISCRIZIONI). • FRANCESCO GENTILUCCI Quando il toro rosso di Red Bull decide di esordire in un nuovo ambiente lo fa in grande stile. Il mix di follia e selettività che da sempre contraddistingue gli eventi marchiati dal brand austriaco si è manifestato anche nella scena della corsa off road italiana, tramite un evento destinato a diventare un grande classico nel panorama nazionale del trail e dello skyrunning: il Red Bull K3 (iscrizioni sold out a quota 400, anche se a causa del mal tempo al via erano 330 i partecipanti: 290 uomini e 40 donne). Questa gara presenta un percorso unico al mondo: si parte da Susa e si arriva in cima al Rocciamelone, attraversando 3.000 metri di dislivello positivo con uno sviluppo “orizzontale” di soli 10 chilometri. Una gara durissima a cui nessun atleta è preparato: la salita alterna sezioni veloci a veri e propri muri verticali fino a terminare nella ferrata che porta sulla cresta sommitale del “Roccia”. LA GARA A ELIMINAZIONE - Per aggiungere ancora più pepe alla gara vengono posti due cancelli che bloccano l’80% degli iscritti e permettono solo ai più veloci di correre la sezione finale e giocarsi quindi la vittoria. La sfida ha intrapreso un ritmo velocissimo già dall’inizio, tutti i partecipanti erano ancora freschi e non volevano rischiare di essere bloccati nel primo checkpoint: ma proprio questo ha fatto “scoppiare” parecchi degli atleti più forti provenienti dall’ultra trail e dalle lunghe distanze, abituati a percorrere molto dislivello, ma ad andature più blande. Alla fine ad avere la meglio fra i maschi è stato Marco Moletto, piemontese del Team La Sportiva, specialista delle prove in salita, che è giunto in cima col tempo stratosferico di 2 ore e 6 minuti, battendo il record di Daniele Ivol del 1988 di 2 ore e 14 minuti. Dietro di lui il trail runner iberico Marti Ventoso Ferran Texido e lo sloveno Nejc Kuhar. LA CORSA FEMMINILE - Fra le ragazze invece la spagnola Laura Orguè Vila, del Team Salomon, ha confermato il suo talento già mostrato poche settimane prima con la vittoria di km verticale e skyrace alle Skyrunner World Series di Canazei. Grazie alla tecnica perfetta maturata con l’esperienza nello sci nordico, infatti, la ragazza prende subito il Il profilo della gara // comando e stacca le rivali vincendo col tempo record di 2 ore e 22 minuti (13° nella classifica assoluta). Dietro di lei l’americana Stevie Kremer, che perde contatto nel lungo tratto di prato della seconda sezione di gara (dichiarando poi l’errore di non aver utilizzato i bastoncini) e si rifà sotto nell’ultima parte, la più tecnica, senza però riuscire a riprendere la Vila. Terzo posto per Corinne Favre, leggenda della corsa in montagna su lunga distanza. UN’ESPERIENZA DA RIPETERE - Una gara I due vincitori Marco Moletto e Laura Orguè Vila appassionante con presenti al via tutti i nomi più importanti del panorama internazionale della corsa in montagna e una location unica come la Val Susa: il Red Bull K3 2014, il primo triplo chilometro verticale della storia, verrà tramandato negli annali dello sport come un enorme successo. Appuntamento all’anno prossimo. 16 Da Susa, passando per Mompantero, fino alla vetta del Rocciamelone. Stiamo parlando dell’unica via al mondo finora scoperta che con soli 10 chilometri di percorso attraversa oltre 3mila metri di dislivello positivo. L’unica dunque in grado di suggerire l’ardita idea di correre un “triplo chilometro verticale”. E visto che si tratta di un territorio che si solleva a dominare la provincia di Torino e di una sfida mai tentata prima, sarebbe stato difficile non trovare il nome di Nico Valsesia alla regia di un evento capace di attirare l’attenzione di alcuni dei maggiori protagonisti del panorama dello skyrunning nazionale e internazionale. Lo hanno chiamato Red Bull K3 e, come suggerisce il titolo, in prima linea tra le fila dell’organizzazione ha potuto contare sul marchio energetico fondato da Dietrich Mateschitz, ormai sempre più attivo nella promozione di manifestazioni sportive originali ed estreme nel mondo outdoor. La gara si è svolta lo scorso 2 agosto, in una giornata dal meteo non proprio clemente: pioggia sopra la prima parte del tracciato e neve in vetta. Gli atleti al via hanno dovuto capire fin dalle prime fasi come gestire la propria corsa, in modo da conservare fiato ed energie sufficienti a percorrere tutti i 3.030 metri di dislivello e allo stesso tempo mantenere costantemente una posizione fra i primi per non essere tagliati all’altezza dei due cancelli eliminatori (posti a 1.670 m e 2.850 m). Come già detto, ad aggiudicarsi il successo è stato il verticalista piemontese Marco Moletto, giunto per primo in vetta con un tempo di 2 h 6’ davanti al catalano Marti-Ventosa Ferran Teixido e allo sloveno Nejc Kuhar. Fra le donne la vittoria è andata alla spagnola Laura Orgué Vila, mentre al secondo posto è arrivata l’americana Stevie Kremer e al terzo la francese Corinne Favre. Red Bull K3 è un evento Red Bull, con il supporto tecnico di Dynafit e il patrocinio di Comune di Susa, Comune di Mompantero e ASCOM Susa. REPORTAGE IN COMPAGNIA DI SVARIATI DEALER ITALIANI, MEDIA E STAFF AZIENDALE SIAMO STATI A MONTE BONDONE PER LA SUMMER LAUNCH 2015 DI DYNAFIT Discesa verso la seconda vetta In cima alla vetta principale del Monte Bondone DYNAFIT: QUANDO LAVORO E PASSIONE COMBACIANO SI ARRIVA “IN ALTO” LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA COLLEZIONE ESTIVA PER LA PROSSIMA STAGIONE CI HA OFFERTO L’OPPORTUNITÀ DI CORRERE CON ALCUNI ATLETI DEL TEAM CHE OCCUPANO ANCHE RUOLI DI RESPONSABILITÀ IN AZIENDA. E CHE, SPESSO E VOLENTIERI, PARTONO PER QUALCHE ORIGINALE OBIETTIVO SULLE ALPI O PER SPEDIZIONI ALPINISTICHE IN CAPO AL MONDO. • DAL NOSTRO INVIATO PAOLO GRISA Il 15 e 16 giugno Running Magazine è stata ospite di Dynafit presso la magnifica location di Monte Bondone, la montagna che sovrasta la città di Trento, in occasione della presentazione a clienti e giornalisti italiani della nuova collezione estiva che sarà nei negozi la prossima stagione. Un’occasione pensata dalla dirigenza Dynafit in virtù anche del fatto che l’azienda non sarebbe stata presente con un proprio stand alla fiera di Friedrichshafen sia per ragioni legate alla tradizione del marchio più legato alla stagione invernale sia per la solita limata presenza dei negozianti italiani all’evento. UNA STORIA DI SUCCESSO - L’azienda nasce nel 1950 e si focalizza sullo sci alpino, imponendosi ben presto con i suoi prodotti vincendo svariate competizioni ai piedi di DALL’INVERNO ALL’ESTATE, LA STESSA FILOSOFIA - diversi atleti. Da sempre l’azienda è naturalmente portata verso l’innovazione nel prodotto: è stata la prima a introdurre gli scarponi con leva di chiusura, l’accesso posteriore allo scarpone, l’adozione “dell’attacchino” sugli da sci da scialpinismo. Poi nel 2012 l’azienda sceglie di entrare anche nel settore dell’outdoor estivo lanciando la linea “Speed Mountaineering” con le collezioni Alpine Running e Alpine Biking, ottenendo subito un grande successo tra il pubblico. Dynafit diventa così un marchio per la montagna a 360°, che non solo ricopre tutte le attività in montagna ma che addirittura le combina insieme. Gli appassionati di scialpinismo in inverno e primavera molto spesso infatti sono gli stessi che durante l’estate si trovano a correre in montagna o a muoversi in mountain bike, uno strumento che spesso ben si combina con le gite di scialpinismo in quota di fine stagione. I valori che Dynafit segue nel mondo dei prodotti invernali sono gli stessi che adotta poi sulla linea estiva: leggerezza, performance e tecnicità. I tre segmenti prodotto della linea invernale vengono quindi declinati per quella estiva: Ultra Running, dedicata alla corsa outdoor su distanze superiori ai 42 km e spesso oltre i 100; Alpine Running, su distanze più moderate ma comunque impegnative, non necessariamente legata al mondo gare; Vertical, dedicato a corse su terreni scoscesi a velocità elevate e con un’attenzione alla leggerezza che, sebbene caratteristica di tutta la collezione, qui diventa davvero maniacale. Ad esse si aggiunge la linea X-Series, pensata per coloro che amano combinare le diverse attività, bike, running e ski-touring. L’azienda vuole quindi portare il grande successo che da sempre ha nel mondo invernale (ricordando un po’ di numeri, dal 2006 al 2014 il fatturato è Il nostro inviato Paolo durante il test Andrea Zambaldi mentre indica il percorso 18 cresciuto da 10 a 68 milioni di euro) anche nel mondo estivo del trail running. Un’attività che sta avendo una crescita davvero esponenziale (tanto per citare gli Usa, +35% degli appassionati) dimostrata anche dal boom di eventi: a livello mondiale 450 nel 2000, ben 2702 nel 2012. Al crescere degli appassionati cresce anche il loro livello di allenamento, visto che dalle statistiche delle varie gare in Italia si ricava un aumento del 200% dei finisher. L’obiettivo della collezione summer di Dynafit è quindi quello di offrire delle soluzioni tecniche che si dimostrino dei benchmark sul mercato. I dati del fatturato sulla linea estiva dell’azienda parlano chiaro: nel 2012 (anno 0) 2 milioni di euro, diventati 3 l’anno successivo, 4 nell’anno corrente e si stima possano raggiungere i 7 nel 2016. Una crescita costante, tanto che l’azienda non esclude che il segmento estivo possa diventare più interessante di quello invernale, nonostante il mercato sempre più affollato di competitor. L’impegno dell’azienda nel mondo della corsa in montagna è dimostrato dal supporto dato a grandi competizioni di questa disciplina in ognuno dei sette Paesi dell’arco alpino: la Karwendel-Berglauf in Germania, l’Olla de Nuria in Spagna, la Traunsee Bergmarathon in Austria, L’Eiger Ultra Trail in Svizzera e l’Otzi Alpin Marathon in Italia. Alla presentazione dello scorso giugno erano presenti Andrea Zambaldi (marketing manager) e Stefano Finazzi (sales manager)che hanno illustrato le strategie e la visione dell’azienda, oltre ai responsabili dello sviluppo prodotto che si sono soffermati sulla spiegazione dei dettagli tecnici dei capi insieme ad alcuni degli atleti che collaborano con l’azienda offrendo feedback sui prodotti. RUNNING MAGAZINE Logo Prl Neck Gaiter React W Short Tights Performance Short Sock Speed Compression Calf NUMERO 9 - 2014 DALL’ALTO IN SENSO ORARIO • Il gruppo Dynafit Summer Launch 2015 • Il team Dynafit con alcuni dei negozianti presenti • Tutti i modelli di calzature Dynafit presentati all’evento • Giordano Vechiet responsabile dello sviluppo prodotto calzature mentre spiega come è nata la Pantera X7 L’ABBIGLIAMENTO - I capi di abbigliamento sono pensati innanzitutto con in testa due focus: leggerezza e gestione del sudore. Le linee colore sono state create su un approccio monocromatico, scelta fatta per facilitare l’abbinamento dei capi e venire così incontro ai feedbacks dei negozianti, agevolando la vendita verso quei consumatori che non entrano in negozio con l’obiettivo di uscirne con un total outfit ma piuttosto con un capo singolo. Linee colore che saranno per la X-Series giallo per la versione maschile e verde per quella femminile, per la Vertical blu sia in maschile che femminile, per la Alpine verde quella maschile e rossa quella femminile, per la Ultra rosso per gli atleti e verde per le atlete. Durante la presentazione ogni scelta, compresa quella del prezzo di listino, è stata motivata ai presenti. I tecnici in particolare hanno voluto sottolineare come ogni capo per scelta sia costruito con esterno in nylon e non poliestere garantendo una maggior resistenza all’abrasione. Enduro Manaslu. E che quest’anno è impegnato in una nuova impresa: con Andrea Zambaldi e Sebastian Haag sta tentando proprio in questo periodo il concatenamento di due 8000, Shisha Pangma e Cho Oyu. Il mezzo? 170 km in bicicletta a oltre 4.500 metri. ACCESSORI - Molto interessante anche la li- IL TEST - La mattina del giorno seguente la nea di accessori, dai calzini in fibra Dryarn ai cappellini fino agli zainetti pensati per il trail per la linea X-7 con dei dettagli specifici come il gancio per aiutare nel portare in spalla la mountain bike. presentazione abbiamo avuto l’opportunità di provare le calzature Dynafit lungo un bellissimo percorso studiato dagli atleti per l’occasione. In realtà eravamo così curiosi che già al termine della presentazione, prima di cena, ci eravamo fiondati su per una delle piste da sci per un breve giretto. Il percorso del giorno successivo però è stato decisamente più interessante. Guidati da Javier abbiamo concatenato le tre cime del Monte Bondone (Cornetto, Doss D’Abramo e Cima Verde) con un magnifico panorama sui Gruppi del Brenta, dell’Adamello, sul Lago di Garda e la Val d’Adige. La cosa che più ci ha colpito del modello Pantera è come la calzata sappia coniugare comfort dell’avampiede con un ottimale bloccaggio della parte mediana, col risultato di un comfort ottimale in discesa dove il piede, così ben trattenuto, non scivola mai in avanti senza sbattere le unghie contro la punta. Un pregio che nelle lunghe discese si fa decisamente apprezzare. Gli unici terreni dove forse Pantera si può trovare un po’ meno a suo agio sono, a nostro avviso, i tratti particolarmente tecnici, quelli al limite dell’arrampicata per intenderci, dove il comfort in punta toglie inevitabilmente qualcosa alla sensibilità necessaria sui piccoli appoggi. Ma si tratta di terreni dove il più delle volte intervengono anche le braccia a facilitare la progressione e comunque sono più presenti su tipologie di corsa brevi, dove le Feline possono dare il loro meglio. LE SPEDIZIONI DI DYNAFIT - L’azienda organizza con i suoi dipendenti e atleti dei progetti scialpinistici per provare i prodotti nelle condizioni più estreme. Javier Martin De Villa, atleta del team Dynafit, allenatore della nazionale di sci alpinismo spagnola fino al 2012, come se non bastasse, il giorno prima dell’evento aveva appena conseguito il brevetto di guida alpina. È l’esempio lampante di come in casa Dynafit il lavoro coincida con la passione. “Noi non sviluppiamo prodotti per la montagna, noi siamo la montagna”, recita il claim aziedale. È stato proprio Javier a presentarci alcune delle iniziative che Dynafit ha realizzato in questi anni. Come Dynafit X4, che ha visto cinque atleti e impiegati Dynafit salire in quattro giorni quattro tra le vette più rappresentative delle Alpi di altrettanti Stati, spostandosi senza alcun mezzo a motore. Iniziativa che lo scorso anno è stata rilanciata in versione ancor più difficile con l’X7: sette amici, sette vette e sette Stati dell’arco alpino. “E pochissime ore di sonno”, ci ha confermato Javier che era parte della squadra insieme anche a Benedikt Böhm, brand manager Dynafit, uomo che passa dalla 24-ore dei consigli di amministrazione alla più veloce ascensione del Pantera CALZATURE FUTURISTICHE - Clou della presentazione è stato poi il rinnovato parco calzature, diviso in tre linee, X-Series, Ultra Running e Alpine Running. Ques’ultima racchiude il modello Feline in versione Sl e Gore-Tex mentre per i percorsi più lunghi il modello di riferimento è il Pantera, anch’esso in doppia veste. Due modelli ben differienziati, non solo da un punto di vista estetico ma anche di calzata. Più avvolgente e fasciante Feline per un controllo ottimale, più confortevole nell’avampiede Pantera per evitare i problemi di gonfiore dei piedi degli ultimi chilometri. Il look di entrambe è davvero di quelli che restano impressi, quasi futuristico quello di Feline, più classico ma reso comunque di forte impatto grazie all’oculata scelta dei colori quello di Pantera. Entrambi i modelli vanno poi a collocarsi nella linea X-Series con le rispettive versioni X7. Cosa cambia? L’innovativo sistema di allacciatura Boa, che rende i cambi di calzatura per i percorsi dove si mixa bike, corsa e sci estremamente rapidi. Feline X7 Pantera X7 19 RUNNING MAGAZINE EVENTI PRESENTATO L’EVENTO ORGANIZZATO DA SPIAGAMES IN COLLABORAZIONE CON REDA REWOOLUTION E VARI ENTI E ISTITUZIONI, TRA CUI EXPO 2015 NUMERO 9 - 2014 DUE LE GARE IN CALENDARIO A PARTIRE DAL 31 LUGLIO 2015: UNA CON PERCORSO DA 140 KM E DISLIVELLO POSITIVO DI 10.000 M, L’ALTRA DA 65 KM E 4.500 M. L’ARRIVO PER ENTRAMBE SARÀ DIRETTAMENTE ALL’INTERNO DELLA CITTÀ ALTA, DOVE SARÀ ALLESTITO UN VILLAGGIO TEMATICO CON NUMEROSE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE DELLO SPORT OUTDOOR E DEL TERRITORIO OROBICO. FRA I MEDIA PARTNER DELLA MANIFESTAZIONE ANCHE RUNNING E OUTDOOR MAGAZINE. DALLE ALPI AL CUORE DI BERGAMO: NASCE IL PRIMO ULTRA TRAIL DELLE OROBIE • DAVIDE CORROCHER Marcel Proust una volta disse: “Lasciamo le belle donne agli uomini privi di immaginazione”. Quasi che l’animo umano possa appagarsi soltanto di fantasia, creatività e ingegno. Spunto per certi versi encomiabile quello del grande vate francese e, perché no, da tenere in debita considerazione all’occorrenza. Se non fosse che esiste una realtà davanti alla quale nessuno può nascondersi, neppure dietro ad arguta ironia. Questo varrà tanto nel caso in cui ci si trovi di fronte a una signora le cui qualità arrivano a eccedere ogni tentativo di inventiva e suggestione, quanto al cospetto di un non meno poetico paesaggio naturale. Perché in fondo avviene proprio questo quando ci si trova di fronte a un magnifico panorama, a un ambiente capace di offrire un grande spettacolo unico al mondo. Ci si innamora. Come accade per tanti luoghi al mondo, tantissimi dei quali rappresentano una grande ricchezza per il nostro Paese. Così anche per le Orobie e il loro territorio, da sempre meta prediletta per moltissimi amanti della montagna. Amanti privi di immaginazione, direbbe forse Proust, ma la verità è che pochi discorsi tengono di fronte a splendidi anfratti traboccanti di ogni sfumatura di verde, declivi e guglie su cui si adagiano indecifrabili mosaici di roccia, scorci che lasciano intravedere un cielo capriccioso e cangiante a seconda della stagione o di un particolare momento del- la giornata. Sono proprio queste persone che hanno deciso di “raccontare” anche ad altri che cosa si prova a viaggiare sulle alpi bergamasche e che hanno deciso di dare vita al primo Orobie Ultra Trail. I CREATORI DELL’EVENTO – A ideare la manifestazione è stata Spiagames, agenzia con sede a Bergamo specializzata nella progettazione, realizzazione, gestione e comunicazione di numerosi eventi nel settore outdoor. Fra le varie manifestazioni di trail running nella quale è coinvolta si contano anche collaborazioni con The North Face Lavaredo Ultra Trail, Ultra Trail du Mont Blanc e Transgrancanaria. Un contributo all’organizzazione è stato dato anche da Mario Poletti, conoscitore delle valli e detentore del record di percorrenza del sentiero occidentale. Fra i partner tecnici è invece Reda Rewoolution a essersi impegnata nel ruolo di title sponsor. Prosegue dunque con decisione anche nel mondo del running l’attività di rebranding per l’azienda di proprietà di Successori Reda, specializzata nello sviluppo e fabbricazione di capi activewear in lana merino, grazie anche all’ottimo rapporto di lunga data con Spiagames e il territorio bergamasco nato con l’esperienza dei Rewoolution Raid. Partecipano infine alla riuscita del progetto anche Agisko, Sidas e Elle-Erre, mentre sul fronte media si segnala il contributo della testata Orobie e delle nostre riviste Running Magazine e Outdoor Magazine. IL PROGRAMMA - Da una parte la competizione di cartello, in programma per il 31 luglio 2015: OUT - Orobie Ultra Trail, valido per il punteggio d’accesso all’Ultra Trail del Monte Bianco, con il percorso più impegnativo di 140 km e 10.000 metri di dislivello positivo. Attraverserà tre valli, prendendo il via da Clusone e terminando direttamente all’interno della città medievale di Bergamo Alta. Il GTO - Gran Trail delle Orobie si caratterizza invece per il percorso più breve ed è previsto per il 1° agosto 2015: 65 km di lunghezza e 5.000 metri di dislivello, che partono da Carona per raggiungere il rifugio Laghi Gemelli, e da lì proseguire sulla stessa via dell’OUT. Entrambi i tracciati sono stati disegnati con la consulenza di Marco Zanchi, “capitano” del team Tecnica e grande esperto di trail running sulle ultra distanze nel cui curriculum spiccano fra gli altri un primo posto all’Utmb e un sesto al Tor des Géants. Oltretutto, per saggiare le qualità dell’evento, a un anno esatto dal debutto ufficiale è stata organizzata la cosiddetta edizione zero (alla quale si riferiscono le immagini di questa pagina). Alcuni atleti internazionali professionisti sono stati invitati a una prova sul campo, al termine della quale sono stati raccolti i loro preziosi feedback per rispondere al meglio alle alte aspettative dell’organizzazione. IL VILLAGGIO TEMATICO - In chiusura è d’obbligo citare le parole espresse da Tomaso Luzzana, responsabile di Spiagames, alla presentazione della manifestazione: “Non si sta parlando di un semplice evento sportivo ma di un’occasione per 20 valorizzare e rilanciare turisticamente il nostro territorio, a maggior ragione in vista dell’occasione Expo 2015”. L’iniziativa può contare infatti su numerosi patrocini da parte di istituzioni locali, fra i quali l’agenzia di promozione del turismo di Bergamo, la Camera di Commercio, il Comune e la Provincia di Bergamo, la Regione Lombardia e appunto l’Expo 2015. Ecco perché si è scelto di creare una manifestazione che colleghi la montagna a una città ricca di storia, cultura, tradizione ed enogastronomia. Proprio all’interno della Città Alta sarà infatti previsto un villaggio tematico, dove le aziende del settore potranno allestire aree dedicate al test dei prodotti e dove saranno presentate proiezioni video, attività per bambini e iniziative legate ad alimentazione e allenamento, podologia e massaggi. Un ricco programma trasversale per accogliere dunque non solo gli atleti, ma anche le famiglie e i semplici appassionati di montagna e di vita outdoor. La fantasia questa volta potete lasciarla pure a casa, anche perché noi saremo in prima linea per raccontarvi come andrà. COVER STORY IN ITALIA, RISPETTO AD ALTRI PAESI COME LA FRANCIA, LA CULTURA DELLA PERSONALIZZAZIONE DEL FITTING DELLE CALZATURE SPORTIVE È DIFFUSA A MACCHIA DI LEOPARDO, E SOLO TRA I PROFESSIONISTI. VICH ITALIA, PRESENTANDO IL MARCHIO SIDAS, CI MOSTRA LE POSSIBILITÀ ANCORA INESPRESSE DI QUESTO MERCATO VICH ITALIA E IL SENSO DI SIDAS PER IL COMFORT DEL PIEDE • PAOLO GRISA Cicerone e guida di questo nostro interessante viaggio tra le Alpi francesi fino al cuore dell’azienda di cui vi parliamo è stato Alessandro Pilloni, assiduo collaboratore dell’agenzia di organizzazione eventi Spia Games e di Vich Italia (società con sede a Bergamo che si occupa della distribuzione del marchio Sidas). Alessandro vanta una lunga esperienza in Salomon, per il quale ha lavorato nella sede di Annecy allo sviluppo prodotto. Ha quindi un vasto bagaglio di esperienza sia nel settore sci sia nel trail e nello sport in generale e si avvale della collaborazione di Roberto Leone, professionista affermato del panorama sportivo invernale. IL PIEDE AL CENTRO - Sidas è un marchio il cui core business è ben riassunto nella prima pagina dell’agile librettino che ne racconta la storia. Qui capeggia una simpatica fotografia di un piede inserito all’interno di una cornice vecchio stile di un quadro. La didascalia recita un “chef d’ouvre”, un capolavoro. Stiamo parlando infatti di una parte del nostro corpo composta da 28 ossa, 16 articolazioni, 107 legamenti e 27 muscoli. Come dire, un’opera ingegneristica davvero notevole. Un’opera che Sidas mette al centro del proprio business. Un arto che, è bene saperlo, è diverso in ogni essere umano e il più delle volte persino su uno stesso soggetto il destro si differenzia dal sinistro. Le calzature che indossiamo invece sono al giorno d’oggi, salvo rare eccezioni, ormai prodotte tutte in serie, senza tener conto delle differenti tipologie di piedi e di camminata esistenti. LA MISSION - La missione di Sidas è dunque quella di creare soluzioni personalizzate per qualsiasi tipo di piede. Come? Personalizzando la calzata. Tanto che uno degli slogan con cui l’azienda ama descriversi è “più che un marchio, un’impronta”, proprio a ricordare il suo focus nell’offrire prodotti che si adattino alla forma del piede di ciascuno. Ecco, questo è il punto di partenza della missione di Sidas, che sia declinata poi nel risolvere una patologia, aiutare chi pratica sport intensamente o soffre a causa di posture sbagliate. Tutto parte da questa esigenza. Dopotutto sui nostri piedi grava il peso del corpo per gran parte della nostra giornata, da qui l’importanza di conoscerli e usare degli strumenti che siano costruiti specificatamente per loro. I prodotti e i servizi che oggi Sidas offre vanno dagli scarponi da sci customizzati alle solette plantari, dalle calzature per il riposo come sandali e ciabatte con differenti suppor- ph: Alberto Orlandi VISITA ALLA SEDE DELL’AZIENDA FRANCESE SIDAS, CHE DA ANNI SVILUPPA PRODOTTI E SERVIZI PER IL COMFORT DEL PIEDE, NELLA VITA QUOTIDIANA COME NEI PIÙ SVARIATI SPORT. INSIEME A NOI C’ERA L’ULTRA RUNNER MARCO ZANCHI, CHE UTILIZZA I PRODOTTI SIDAS E NON È LA PRIMA VOLTA CHE FA VISITA AL LABORATORIO PODOLOGICO DELL’AZIENDA PER RISOLVERE ALCUNI FASTIDI AI PIEDI E PER PORTARE AVANTI AL MEGLIO LA SUA STAGIONE AGONISTICA. Da sinistra: Roberto Leone e Alessandro Pilloni, proprietari di Vich Italia La linea di sandali 3feet, nata per adattarsi alle diverse forme di arco plantare dei piedi ti a seconda della forma dell’arco plantare di ognuno, fino alle calze e calzini, anch’essi specifici per il tipo di piede, dai cerotti protettivi per uso sportivo ai sistemi per il riscaldamento degli scarponi da sci, oltre alla fornitura per i retailer dei macchinari per offrire il servizio supplementare direttamente nel punto vendita. LA STORIA - L’azienda nasce nel 1975, quando Loic David viene in- 22 viato dal brand di scarponi da sci Trappeur in America per studiare gli scarponi americani e trovare il modo per rendere quelli europei più comodi. Qui, guardando un’impronta di un piede sulla sabbia delle Hawaii, ha un’illuminazione. Insieme a due colleghi, Jacques Martin e Gabriel Pellicot, decide di creare delle solette che siano modellate direttamente sul piede per offrire un comfort di calzata finora irraggiungibile. I primi esperimenti si concentrarono sul trovare il materiale e vennero fatti in modo particolarmente “casereccio”, con delle pentole da cucina in cui fare le prime prove. Nacque così Sidas e la sua gamma CONFORM’ABLE. Nel periodo successivo vennero creati nuovi macchinari come lo Spettroscopio e registrato il brevetto del prodotto. Al team di lavoro si aggiunsero Peter Handelbauer per il design e Patrick Boismal per la parte medicale. Il prodotto ebbe successo e nel 1996 l’azienda ricevette persino il Prix Special de l’Innovation, così anche la stampa e i media iniziarono a parlarne. Boismal era un gio- vane podo-ortopedico con in testa l’obiettivo di creare delle calzature comode per le infermiere utilizzando un plantare sintetico. Decide quindi di rivolgersi a Loic David. Poco dopo entra in azienda e dopo alcune esperienze preliminari nascono Podiatech e PodoLab. Tra l’85 e il ’90 Boismal crea tutti i sistemi possibili di termomodellazione e sviluppa nuovi materiali per la costruzione delle solette. Sidas, pur nascendo inizialmente per il mondo dello sci (i suoi fondatori erano loro stessi agonisti di alto livello), si è poi sviluppata anche negli altri sport, dall’outdoor alla corsa, fino al golf e molti altri. IL NUOVO MANAGEMENT - Nel 2003 si ha il passaggio di testimone tra i tre soci fondatori e il nuovo management: Francois Duvillard, in azienda dal ’96 a occuparsi del commerciale e del marketing, Jean Pierre Delange e Thierry Ravillion, responsabili rispettivamente della parte finanziaria e della produzione. L’azienda conta oggi 90 dipendenti, il suo headquarter si trova a Voiron, nei pressi di Grenoble, e RUNNING MAGAZINE NUMERO 9 - 2014 Magazzino delle materie prime L’ultra runner Marco Zanchi durante la messa in forma dei plantari. Prima di questo viaggio il capitano del team Tecnica ci aveva anticipato che, dopo una serie di ottimi piazzamenti alle prime edizioni del Tor Des Géants e il sesto posto nel 2013, quest’estate si sarebbe concentrato esclusivamente sull’UTMB. Sfortunatamente, a causa di una caduta al 139° km, Marco si è dovuto ritirare. Gli facciamo quindi i migliori auguri per una buona ripresa. L’impronta di uno degli atleti Sidas, Sebastian Chaigneau, 2° all’Utmb 2011 il sito di produzione e logistica a Saint Etienne de Saint Geoirs.Vi sono inoltre due centri ortopedici a Voiron e Lyon che si occupano della parte relativa a patologie mediche. Il marchio è distribuito in oltre 30 Paesi al mondo. La sede di Voiron, che in giugno accompagnati da Alessandro e Roberto abbiamo avuto l’opportunità di visitare, è stata realizzata con un approccio legato alla sostenibilità ambientale, costruita attraverso dei materiali rispettosi dell’ambiente e dal design semplice, oltre che un luogo di lavoro davvero piacevole. I PRODOTTI PER IL RUNNING - Per il running o l’outdoor Sidas propone un’ampia gamma di sottopiedi realizzata attraverso materiali che garantiscono massima propulsione, un ottimo assorbimento dei colpi e un’eccezionale comfort del piede. I plantari per il running sono realizzati in ben cinque pezzi, ognuno in un diverso materiale. Uno dei più noti al grande pubblico è forse Ortholite, in quanto usato da alcuni dei più noti marchi del settore, ma ne esistono poi molti altri (Sidas utilizza materiali per 109 marchi diversi e ha 15 brevetti depositati), ognuno per una propria zona del piede e con una propria funzione. Si va dai modelly “ready to use” a quelli preformati, che garantiscono comunque la possibilità di personalizzazione in meno di dieci minuti attraverso la tecnologia Flash Fit, per finire con i modelli 100% customizzabili. Esistono poi i sottopiedi della linea “3feet”, che si differenziano sulla base della forma dell’arco plantare (alta, media, bassa). Su questa stessa costruzione sono realizzati i sandali e le ciabatte “3feet”, ottimi per il riposo del piede del runner dopo una lunga corsa. PERSONALIZZAZIONE DELLA CALZATA COME UN’OPPORTUNITÀ PER I NEGOZI - Alcuni dei prodotti Sidas Va sottolineato come in Italia siamo molto indietro sul concetto di customizzazione delle calzature sia nell’ambito dello sci (dove esistono solo pochi skiman davvero preparati anche sulla personalizzazione del fit dello scarpone) che nel running, intervenendo sul plantare. I consumatori sono sempre pronti a spendere cifre anche importanti per le calzature mentre non vedono l’utilità del costo aggiuntivo di un plantare adatto al loro piede che gli consentirebbe di migliorare il comfort e dunque la prestazione. A oggi la personalizzazione dei prodotti viene ancora vista purtroppo come una cosa destinata solo agli atleti e di cui loro solo possono percepire i vantaggi. In realtà è ciò che può ovviare a eventuali problemi dati da una costruzione in serie delle calzatu- Sopra e a fianco alcune fasi della costruzione di un plantare personalizzato Sidas 23 re. Viceversa in Francia la cultura della customizzazione della calzata è molto più presente. La missione di Alessandro e Roberto è quindi quella di far comprendere ai negozianti che grazie ai prodotti, ai macchinari e ai servizi che Sidas può offrire loro, i punti vendita possono ridurre la percentuale di clienti che, magari, dopo aver provato la scarpa cinque minuti in negozio, alla prima uscita si ritrovano delusi dalla calzata e tornano arrabbiati. Una grossa occasione che abbiamo avuto visitando l’azienda è stata quella di venirci in compagnia del campione di trail running bergamasco Marco Zanchi, atleta del team Tecnica, che si affida ai plantari personalizzati Sidas e al centro di podologia aziendale per risolvere un problema a un piede. Ci è stata così offerta la possibilità di assistere alla costruzione di un plantare personalizzato sulla nostra forma dei piedi. Seduti su un macchinario e con i piedi appoggiati sul cuscinetto in materiale morbido abbiamo visto tutti i processi che portano alla realizzazione di una “semelle”: dal riscaldamento dei materiali, all’assemblamento dei vari pezzi fino al ritaglio sulla forma della propria calzatura da corsa. Abbiamo potuto visitare l’area di produzione e magazzino, dove siamo rimasti impressionati dal quantitativo di materiali diversi necessari. Utilizzare la propria scarpa da running con una soletta Sidas personalizzata o comunque dedicata alla propria tipologia di piede offre una sensazione di corsa davvero diversa. Al momento di calzare le scarpe si ha proprio la sensazione di poggiare il piede all’interno della propria, personalissima, impronta! Già, l’impronta, proprio quella che tanti anni prima Loic David guardò su una spiaggia delle Hawaii e da cui nacque tutto… FOCUS PRODOTTO RUNNING MAGAZINE RACER CREA LA NUOVA LINEA CALCIFERINA COMPLEX NUMERO 9 - 2014 Un “calcio” a crampi e affaticamento muscolare PER OTTIMIZZARE LE FUNZIONI SVOLTE DAL CALCIO ALL’INTERNO DEL NOSTRO ORGANISMO E FAVORIRE IL LAVORO DEI MUSCOLI, QUESTI PRODOTTI OFFRONO UN SUPPLEMENTO DI ENERGIA FONDAMENTALE PER LE ATTIVITÀ ENDURANCE. Oltre a costituire un nutriente fondamentale per il sostegno delle ossa, il calcio ha il ruolo di “messaggero finale” del nostro organismo, indispensabile per trasmettere i segnali necessari al funzionamento ottimale delle cellule. La conduzione degli impulsi nervosi per le cellule nervose e del cervello, la contrazione dei muscoli per le cellule muscolari e la secrezione di ormoni per le cellule delle ghiandole endocrine sono alcuni dei processi che vengono eseguiti solo grazie al calcio. La contrazione del muscolo in particolare avviene dopo la generazione di un impulso nervoso prodotto dal cervello, che provoca l’apertura di appositi canali del tested by calcio che entra così nella fibra muscolare e la fa contrarre. Per questo motivo è elemento è sempre molto abbondante nel nostro organismo. Tuttavia possono verificarsi situazioni in cui il suo trasporto dall’interno all’esterno della fibra muscolare diventa difficoltoso: questo provoca l’insorgenza di contratture, crampi e affaticamento. Per questo motivo Racer, azienda made in Italy specializzata nella produzione e sviluppo di integratori alimentari per gli atleti, ha creato la linea Calciferina Com- plex. Questi prodotti sono stati pensati per ottimizzare i processi biochimici che stanno alla base dell’attività muscolare, quali il trasporto degli ioni di calcio. Fra i benefici principali che derivano dall’assunzione di Calciferina Complex si evidenziano il miglioramento della prestazione in gara, una maggiore prevenzione di crampi e affaticamento, l’alle- viamento di crampi e contratture. I principi attivi contenuti in essa facilitano infatti l’apertura dei canali del calcio e favoriscono la contrazione e decontrazione dei muscoli. Affinché il calcio responsabile dell’eccitamento delle fibre muscolari venga espulso correttamente per la decontrazione, è indispensabile che i canali rimangano aperti: in ogni cellula esiste una cosiddetta “pompa del calcio” adibita a questa funzione. Il crampo è un blocco della pompa causato da una mancanza di energia. I prodotti Racer sono adatti anche a questo scopo e offrono dunque un importante contributo soprattutto a chi svolge sport di endurance quail il trail running o il triathlon. DISTRIBUITO DA // AGF Enterprises / 335.6694093 / agf@enterprises.it / www.racerstore.it // DALLA GHIAIA DEI PARCHI CITTADINI FINO AL PERIPLO DELLA PRESOLANA, ABBIAMO PROVATO IL MODELLO WAVE KAZAN Il door to trail secondo Mizuno Velocità e precisione anche sui sentieri più tecnici sono i punti di forza di questa scarpa, pensata per gli atleti che cercano leggerezza e affidabilità in ogni condizione. // L’estetica delle Wave Kazan non passa certo inosservata e sicuramente dividerà i pareri tra detrattori e appassionati di calzature dal design aggressivo. Con la loro grafica ispirata ai motivi della tradizione nipponica, queste scarpe ricordano un celebre modello di sneakers diffuse più nell’ambito mainstream che fra gli sportivi. Ma la sua veste aggressiva non è certo la caratteristica principale. La morbidezza della suola si fa apprezzare su tutti i terreni. La calzata offre un buon effetto fasciante nella parte mediale del piede, che quindi risulta ben bloccato anche in discesa. È invece un po’ larga nell’avampiede e in punta, col risultato che sui terreni tecnici e sulle rocce, dove lavora solo la parte anteriore del piede, chi ha la pianta stretta potrebbe avere l’impressione di una scarsa sensibilità. LUOGHI E TERRENI DEL TEST / • Parchi cittadini in ghiaia e terra battuta • Monte Cerreto, sentiero della direttissima, sentieri argillosi ed erba ripida • Traversata delle Creste Della Presolana, tratti di arrampicata su roccia talvolta tagliente fino al III grado • Colli bergamaschi, 15 km circa di asfalto e ciclabile • Periplo della Presolana con passaggio (22 km, 2300 mt D+, dai tratti di bosco ai ghiaioni fino ai passaggi di arrampicata sulla ferrata del Passo della Porta) Per testarle abbiamo “messo piede” su numerosi terreni (in alto a destra alcune fasi del nostro test), compresi quelli a esse non congeniali, come alcuni passaggi in approach fino al terzo grado delle creste della Presolana. Sul calcare della Regina delle Orobie hanno ovviamente mostrato qualche inevitabile limite: la suola coi tasselli a X, specie dopo tratti di fango, fatica a trovare grip sul calcare slavato e il tessuto mal regge l’urto contro spigoli e sassi. Man mano che si scende di quota mostrano invece il loro potenziale. La suola si adatta morbidamente alla superfiDISTRIBUITO DA // Mizuno Italia / 011.3494811 / info@mizuno.it 24 cie del terreno, garantendo grande comodità di calzata anche dopo un’intera giornata di corsa e un’eccellente sensibilità. Si tratta di scarpe che danno quindi il loro meglio sui terreni “corribili” piuttosto che sui tratti ipertecnici. Su prati e sentieri in terra battuta, i tasselli mordono con grande efficacia, così come sui ciuffi d’erba bagnata o sui terreni argillosi. Impermeabilità e traspirabilità sono buone. La resistenza all’usura è nella media con le altre scarpe da trail (ossia bassa), ma è il prezzo da pagare se si vogliono calzature tecniche con un peso inferiore ai 300 gr. Insomma, nel complesso sono scarpe molto valide che a nostro avviso si vanno a inserire in quella nicchia di mercato detta del “door to trail”: perfette per le corse sui sentieri delle nostre prealpi, ma ottime anche per allenamenti su strade bianche o asfalto. PRODOTTI SS 2015 BROoKS / Transcend 2 // Lanciata in Italia lo scorso anno con uno spettacolare evento all’ultimo piano del palazzo della Regione Lombardia, la prima edizione di questa scarpa rappresentava una novità assoluta nel mondo del running. Nella nuova versione sono stati mantenuti quei punti di forza che hanno reso il modello apprezzatissimo fra gli appassionati. L’intersuola è fabbricata con la speciale mescola ammortizzante Brooks Super DNA ed è dotata di sistema stabilizzante Guide Rails. Il tallone arrotondato favorisce un comodo appoggio, mentre la costruzione del battistrada con Ideal Pressure Zones ottimizza ammortizzamento e sensibilità nella corsa. La tomaia infine è molto leggera e traspirante, grazie al tessuto di alta qualità Element e agli inserti in microfibra e materiale sintetico. DISTRIBUITO DA // Brooks Italia 050.804696 / info@brooksrunning.it Garmin / vìvosmart // Questa nuova fitness band è stata sviluppata per monitorare le funzioni vitali di chi la indossa, per rendere l’utente più attivo in modo salutare, proponendogli obiettivi quotidiani da raggiungere e invitandolo ad alzarsi dalla sedia quando sta troppo tempo senza muoversi. Leggero e comodo da indossare grazie al sottile display touch screen, offre il resoconto dei passi compiuti, la distanza coperta, le calorie bruciate, l’obiettivo quotidiano da raggiungere e il relativo countdown da percorre. La batteria ha un’autonomia di circa sette giorni. Il dispositivo è impermeabile fino a 50 metri e può essere abbinato a una fascia cardio e trasformarsi in un vero e proprio smart watch. Per finire è compatibile con il nuovo sensore di velocità per la bici Garmin e può essere utilizzato come remote control delle action cam Virb o come comando musicale per lo smarphone. DISTRIBUITO DA // Garmin Italia 02.36576411 / info@garmin.it Compressport / On-Off Multisport // Gli ultimi mesi sono stati una vera e propria consacrazione per Compressport, basti pensare alla partnership con il circuito delle Skyrunner World Series che ha messo il brand a fianco degli altri big come La Sportiva, Salomon, Inov-8, Scott e Arc’teryx. Sulle novità riguardanti i prodotti, con la stagione estiva 2015 grande risalto sarà dato al lancio della maglia OnOff Multisport. Realizzata per garantire eccellente traspirazione, nel suo strato interno è dotata di un tessuto con oltre 40mila piccoli alveoli traspiranti che si aprono durante l’attività per lasciare entrare l’aria di cui l’atleta ha bisogno per avere un rendimento sempre al massimo e si chiudono quando si sta fermi per offrire maggiore protezione e una diminuzione della compressione. Lo strato esterno evita l’ingresso di aria fredda durante l’inverno e di quella calda durante l’estate, ed esercita un’azione compressiva-massaggiante-rinforzante che riduce le vibrazioni muscolari e aiuta a eliminare le tossine per un recupero più rapido. Per finire la tecnologia Spin Control controlla l’allineamento posturale e l’ossigenazione, mentre il sistema 3D Patchs Shock Absorber garantisce supporto alle braccia. DISTRIBUITO DA // Compressport Italy info@compressport.it / www.compressport.it RUNNING MAGAZINE Hoka One One / MAFATE SPEED Da poche settimane si è concluso il The North Face Ultra Trail du Mont Blanc, gara endurance tra le più attese al mondo. Un terreno su cui le performance di una scarpa come la Mafate Speed si esaltano al massimo. Il modello rappresenta la novità più importante presentata dal brand per la prossima estate, dopo che è stato rinnovato con l’utilizzo dell’esclusiva mescola R-Mat per tutta la lunghezza dell’intersuola. Questo materiale estremamente elastico e morbido garantisce eccellenti standard in termini di protezione e, nonostante la misura oversize della suola, leggerezza estrema. In virtù delle sue qualità dunque questo modello è ideale per chi desidera una corsa veloce e stabile. Disponibile nelle misure uomo 7-14 US e donna 5,5-11 US in sei varianti colore. Peso: 295 gr (nella misura 8,5 US uomo). DISTRIBUITO DA // ABC Distribution 0463.422401 / info@abcdistribution.it NUMERO 9 - 2014 COBER / Uno // Bastone da trail running a misura fissa, è dotato di un tubo leggerissimo fabbricato in lega di alluminio 7075 T6. Ha un diametro di 16 mm, R 60 kg/mm2 ed è disponibile nelle due lunghezze da 125 e 135 cm. La manopola in schiuma espansa consente una presa morbida e sicura. La rotella è intercambiabile (in dotazione ø da 40 e 92 mm). Supporto in zytel per rotelle intercambiabili e puntale in widia completano le caratteristiche del modello, disponibile anche con cinghie elastiche per trasporto a spalla e in versioni telescopiche a 2 o 3 settori. Peso: 207 gr. Prezzo consigliato: 59,90 euro. DISTRIBUITO DA // Cober 02.57601341 / info@cober.it La Sportiva / BV SPORT / Helios SR SCRone // Queste calze tecniche corte sono realizzate con un tessuto leggero e resistente, oltre che molto confortevole sulla pelle. Sono dotate di una soletta anatomica per favorire un miglior contenimento dell’aponeurosi plantare. Le cuciture sono piatte, per evitare le irritazioni dovute agli sfregamenti. Le zone di tallone e punta sono rinforzate e il sistema Front Air assicura una migliore ventilazione nell’avampiede per una sensazione di asciutto per lungo tempo. La tecnologia Skinlife garantisce un’asciugatura ultra rapida. DISTRIBUITO DA // Bv Sport 335.5927456 / info@bvsport.it // Calzatura leggera e minimalista dedicata a chi frequenta il mondo delle skyrace e dei vertical. È stata sviluppata contenendo il peso. Ogni dettaglio è pensato per contenere il peso al minimo, offrendo allo stesso tempo supporto e sostegno. La struttura della tomaia è realizzata con uno scheletro leggero in alta frequenza e con un reticolo di Eva morbida traspirante e confortevole. La costruzione Slip On facilita la calzata ed esercita un effetto fasciante. La flessibilità elevata favorisce il movimento naturale del piede senza esercitare costrizioni nelle zone anteriori. L’intersuola a iniezione con tecnologia Morpho Dynamic e il battistrada FriXion XT a doppia mescola, lavorano in sinergia per un’ottima ammortizzazione. Il modello è dotato d’inserti catarifrangenti, rinforzi in microfibra su punta e tallone e serigrafia interna protettiva. DISTRIBUITO DA // La Sportiva 0462.571800 / www.lasportiva.com Under Armour / 2XU / Optimum Compression Top // Tights caratterizzati da una costruzione pensata per garantire compressione e supporto efficati per ogni tipo di attività dall’allenamento alla gara, fino al recupero. Grazie al tessuto Pwx Flex nelle zone dei quadricipiti, degli adduttori e dei glutei riducono l’affaticamento e il danneggiamento del muscolo. Le cuciture piatte assicurano grande comfort sulla pelle evitando gli sfregamenti e le irritazioni. Per finire, esercitano una funzione rassodante per il fisico, ottimizzando gradualmente le prestazioni dell’atleta. Il capo è disponibile anche in versione 3/4. DISTRIBUITO DA // Nutrilife 051.593994 / info@nutrilife.it // Scarpa dal peso ridotto per la corsa e l’allenamento di tutti i giorni, è dotata di una tomaia in mesh ultra leggero e traspirante. Gli inserti in materiale forato offrono sostegno e stabilità senza compromettere la ventilazione. La soletta di 5 mm in mescola 4D Foam migliora il comfort su tutta la lunghezza della pianta. L’intersuola è in Eva leggera ad alta resistenza con inserto in Micro G ammortizzante. La suola si caratterizza per la costruzione disegnata per aumentare i punti di contatto ed è provvista di inserti in gomma espansa nelle zone strategiche per aumentare la trazione e la resistenza. Differenziale: 6 mm. Peso: 217 gr. DISTRIBUITO DA // Sportbox 0423.621984 / info@sportbox.it zoot / tecnica / Run Sunset Graphic Tee Rush E-Lite // Leggera, reattiva e ammortizzata, ideale per superfici asciutte e sterrati battuti. La tomaia senza cuciture in mesh e PU sintetico, la suola Tecnigrip-Trail Compound e l’intersuola TRS Eva technology-TX Cushioning Compound sono i suoi punti di forza. Ha una calzata medium e un drop da 12 mm. Il modello è pensato per atleti fast trail che necessitano di una calzatura precisa, leggera e destrutturata, ideale in condizioni di terreno asciutte. È adatta anche ad appassionati che cercano una calzatura leggera e flessibile da utilizzare nelle distanze medio-brevi e pendenze veloci. È disponibile nelle misure 6-12 ½ UK per uomo (peso 295 gr, colori lime/arancio, nero/ blu, azzurro/verde) e 4-8 ½ UK per donna (peso 255 gr, colori lime/arancio, cenere/rosa, fucsia/verde, azzurro/verde). // La prima collezione da running ideata dai creatori Zoot si ispira nelle linee e nelle grafiche al mondo della California, dove dal 1996 il brand ha spostato la propria sede. Facce sorridenti, gioia di vivere e passione per la corsa contraddistinguono la sua community, che mira a distinguersi indossando capi dai colori forti e brillanti, dal taglio casual e di grandi qualità tecniche. Anche i nomi dei modelli ricordano alcune popolari spiagge della costa californiana, come la Sunset per l’appunto a cui si rifà questa maglietta. Fra le caratteristiche funzionali della t-shirt, si evidenzia la costruzione pensata per garantire protezione dai raggi del solo 50+ UPF e il sistema Icefil con xylitolo, che assicura un effetto rinfrescante. DISTRIBUITO DA // Tecnica Group 0422.8841 / info@tecnicagroup.com DISTRIBUITO DA // The Group Distribution 059.744024 / info@thegroupdistribution.it 25 RUNNING MAGAZINE “MESSA IN GHIACCIO” L’IMPRESSIONANTE VEGETAZIONE AMAZZONICA DELLO SCORSO NUMERO, IN QUESTO NUMERO VI PORTIAMO FRA I FIORDI DELLA GROENLANDIA IN COMPAGNIA DI MIGIDIO BOURIFA NUMERO 9 - 2014 NELLE SAGHE SCANDINAVE SI RACCONTA CHE QUESTO LUOGO TUTTORA INCONTAMINATO VENNE SCOPERTO DA ERIK IL ROSSO, A CUI SI RICONOSCE DUNQUE LA PATERNITÀ DEL NOME: GREENLAND, TERRA VERDE. FREDDO, GRIGIO E UNA NATURA ALIENA ATTENDONO CHI HA TANTO SENSO DI AVVENTURA DA SPINGERSI FINO A QUESTA REMOTA PARTE DI MONDO. NELLA TERRA DEI VICHINGHI • TESTO E FOTO DINO BONELLI Una terra sconosciuta va scoperta, la curiosità va premiata. E noi lo vorremmo sempre fare nel modo a noi più consono: correndo. Prima però ci affidiamo alla precise descrizioni della Lonely Planet, la guida più venduta al mondo, per conoscere qualcosa in più di questo remoto angolo di terra. Una letta veloce sui divani del nostro hotel che si affaccia sul centro abitato di Tasiilaq, Groenlandia sudorientale. Un agglomerato di case coloratissime in legno, una chiesetta appollaiata su un’altura, un paio di negozietti, un ospedale, una spianata gialla come campo da calcio e vette grigie tutt’intorno. Il mare scuro e gelido del nord, chiuso in un fiordo non troppo stretto e nemmeno troppo lungo, lambi- sce le abitazioni più vicine alla costa e dondola le barche dei pescatori ancorate nel piccolo porto. Il cielo è grigio e le previsioni meteo non promettono miglioramenti per questo nostro primo giorno in quelle che un tempo Erik il rosso, condottiero vichingo esiliato dall’Islanda per omicidio, scoprì e chiamò terre verdi: Greeland. Io e il mio compagno di spedizione decidiamo ugualmente di uscire alla scoperta di un mondo ruvido e selvaggio. Lui è Migidio Buourifa, quattro volte campione italiano di maratona con un ottimo 2h 09’ di personale ottenuto qualche anno fa alla maratona di Parigi, dove fu terzo assoluto (dal 2013 è anche marketing e running specialist per X-Bionic, ndr). Un atleta versatile che, vivendo ad Albino, ai piedi delle montagne bergamasche, non ha mai disdegnato le corse fuori strada. Le nostre andature sarebbero logicamente diverse, ma per una prima fase di esplorazione verso est e di riscaldamento muscolare, corriamo affiancati chiacchierando. L’ALLENAMENTO DI MIGIDIO - Dall’alto di uno dei tanti cucuzzoli ammantato da un misto di erba e muschio, l’ineguagliabile spettacolo di un gigantesco iceberg che cavalca lento il gelido mare verso il fiordo ci ammutolisce e ci fa accelerare nella discesa fino alla costa. Il cielo è sempre più scuro e promette pioggia, il vento è freddo e fastidioso. Il quadretto ha un sapore antico, di storico, di vichingo. Io estraggo la mia piccola macchina fotografica e immortalo ciò che vedo qua e là, senza troppa cura dei dettagli. Migidio, anche per non prendere freddo, continua a correre su e giù per la costa. Scompare dietro a una roccia per poi riapparire proprio davanti all’iceberg, che nell’avvicinarsi è diventato veramente enorme. La sua falcata è plastica e delicata, la gamba sale alta sul davanti per poi scendere, toccare terra leggera e risalire ugualmente alta sul di dietro. Le braccia accompagnano il movimento delle gambe alternandosi in una danza ritmica ed efficace. Non fa in tempo ad allungare il passo che un ostacolo naturale lo rallenta, ma il nostro salta da una roccia all’altra come un camoscio. Non si ferma, cambia continuamente direzione in cui andare ed esplorare. È curioso, si diverte e a ogni passaggio nelle mie vicinanze mi grida tutta la sua felicità per essere in un posto così bello e selvaggio, così lontano dal mondo moderno e così immerso in una natura ancora incontaminata. IL GRIDO DEL VENTO - Il cielo grigio mantiene la sua promessa e senza gocce di preavviso ci scarica addosso una doccia fredda che ci fa rientrare prima del previsto. Sulla strada del rientro alcuni cani da slitta in un forzato riposo estivo, legati con lunghe catenelle e dispersi nel terreno a loro adibito, sembrano godersi l’acqua piovana senza troppe perplessità. Ci guardano incuriositi e a turno ci salutano con ululati che si intrecciano l’un l’altro in una colonna sonora degna del tempo e del posto in cui siamo. Una Groenlandia grigia, cupa, triste e piovosa in questo nostro primo giorno artico. Un terra arida e selvaggia che anche in queste sue tenui tinte di una giornata grigia evidenzia tutta la sua selvaggia bellezza. Nei giorni a seguire un sole forte e discretamente caldo illuminerà le nostre corse e il nostro perdersi nella natura morta del nord. Farà risplendere i tanti iceberg galleggianti nel fiordo e le coloratissime case in legno, di cui vorrei segnalare la Casa Rossa, un alberghetto poco distante dal rustico campo da calcio e dal piccolo ski-lift a uso invernale. Una struttura fortemente voluta da Robert Peroni, che nel suo bellissimo libro “Dove il vento grida più forte” (Mondadori), racconta come lui, famoso alpinista altoatesino, decide di trasferirsi ai confini del mondo per vivere con il popolo degli inuit. Un libro bello e scorrevole che introduce il lettore nella vita quotidiana di questo buffo popolo del nord. Se mai un giorno vi verrà voglia di correre tra le lande isolate che circondano Tasiilaq, contattate Robert, alloggiate alla Casa Rossa, sarà un ottimo valore aggiunto a questo magnifico viaggio (www. the-red-house.com). Sul prossimo numero // Pirenei francesi, inizio estate, un verde intenso e mille sentieri ben curati. Una gara, il St. Lary Patou Trail, che fa parte del circuito Run the World e che vi andremo a raccontare sul prossimo numero. www.runtheworld.it 26
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