IN VETRINA ECOMONDO 2014: SEA PRESENTE CON UN PROPRIO STAND Siamo lieti di comunicare che quest’anno SEA sarà presente ad “Ecomondo”, la 18a Fiera Internazionale del "Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile" al padiglione C1 - stand 149 in programma a Rimini dal 5 all'8 novembre 2014. Ad ECOMONDO SEA presenterà le tecnologie che sta sviluppando nel settore ambientale ed in particolare: nella progettazione, costruzione e gestione di IMPIANTI di DEPURAZIONE acque reflue civili e/o industriali, impieghiamo la miglior tecnologia disponibile in funzione del tipo di inquinamento, con trattamenti biologici e/o chimico-fisici quali biologico a fanghi attivi - SBR – MBR – MBBR, anaerobico con produzione di biogas, aerazione intermittente, terziario avanzato per il riutilizzo dell’acqua trattata ad uso irriguo, chimico-fisico / trattamento Fenton nella BONIFICA DI SITI CONTAMINATI , per la quale SEA detiene il brevetto per Impianti di trattamento in situ mediante ossidazione chimica con dosaggio di ozono e perossido di idrogeno che si presta in modo particolare nel caso di terreni saturi (in presenza di falda) contaminati con IPA, Toluene, Oli minerali, Metalli ossidabili, Benzene, Xilene, Solventi clorurati nella progettazione, costruzione e gestione di IMPIANTI e STAZIONI MOBILI di POTABILIZZAZIONE che prevedono il trattamento acqua con ozono, con osmosi inversa per acqua salmastra o di mare, mediante ultrafiltrazione nella progettazione, costruzione e gestione di impianti DEODORIZZAZIONE ARIA impiegando distinte tecnologie in funzione della tipologia dell’odore da abbattere quali SCRUBBER, FILTRI COMBINATI, FILTRI A CARBONI ATTIVI IMPREGNATI nella progettazione, costruzione e gestione per l’ESSICCAZIONE FANGHI disidratati la cui applicazione comporta una notevole riduzione di costi di riciclo dei fanghi, trasformandoli anche in combustibile alternativo nella progettazione, costruzione e gestione di IMPIANTI DI TRATTAMENTO BIOLOGICO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI con conseguente produzione di ammendante compostato e energia elettrica in assetto cogenerativo derivanti dalla biodigestione anaerobica del rifiuto trattato. PROVINCIA DI BOLZANO: TENUTA CHIAVETTE SISTRI La Deliberazione delle Giunta Provinciale di Bolzano n. 3088 del 21 dicembre 2009 consente di conservare il registro dei rifiuti presso l'impianto di produzione, di recupero e di smaltimento o, previa comunicazione all'ufficio gestione rifiuti, presso la sede dell'impresa di trasporto o presso la sede dei commercianti e degli intermediari. Una volta iscritti al SISTRI quindi i produttori che non superano tali limiti quantitativi di rifiuti pericolosi prodotti possono adempiere agli obblighi previsti tramite delega alle seguenti strutture: a) associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale e loro articolazioni territoriali, b) società di servizi di diretta emanazione delle medesime. SEA, come società di servizi è abilitata alla tenuta dei dispositivi SISTRI. BANDO FIPIT: FINANZIAMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO L’INAIL finanzia le piccole e micro imprese operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali lapidei per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica mirati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura. Il contributo, in conto capitale, è erogato fino ad una misura massima corrispondente al 65 per cento dei costi sostenuti. Il contributo massimo per ciascuna impresa, nel rispetto del regime “de minimis”, non può superare l’importo di 50.000,00 euro. TERRE DA SCAVO, ANCORA BOCCIATE SEMPLIFICAZIONI REGIONALI Dopo quelle del Friuli-Venezia Giulia e di Trento, cadono sotto la mannaia della Corte Costituzionale anche le semplificazioni per i piccoli cantieri adottate dal Veneto: “la materia è interamente attratta nell’ambito delle competenze dello Stato”. La Consulta ha ribadito che per quel che riguarda la semplificazione delle procedure da applicarsi ai cantieri di piccole dimensioni, in capo alle Regioni e alle Province autonome non residua alcuna competenza, “neppure di carattere suppletivo e cedevole”. INDICE SICUREZZA BANDO FIPIT: FINANZIAMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA SUL LAVORO, VALUTAZIONE RISCHI SEMPRE IN LUCE DOTAZIONE ECONOMICA DEL SPP: SUL BUDGET DECIDE L'AZIENDA AMBIENTE ACQUE, LINEE GUIDA PER MONITORAGGI OMOGENEI ARPA IL REGISTRO PER GLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO E STOCCAGGIO DI RAEE È ONLINE ENERGIA E QUALITÀ RIFIUTI: UN SGSL-R PER LE AZIENDE DEI SERVIZI AMBIENTALI E TERRITORIALI 31/12/2014: OBBLIGO DEL MODELLO 231 PER AZIENDE SANITARIE IN LOMBARDIA E IN LAZIO NUOVE REGOLE EUROPEE PER ETICHETTE E PUBBLICITÀ ALIMENTARI: LA NOVITÀ DAL 13 DICEMBRE NOTIZIE E ARTICOLI ACQUA: +55% CONSUMI ENTRO IL 2050 I FOCUS DI SEA ECOMONDO 2014: SEA PRESENTE CON UN PROPRIO STAND PROVINCIA DI BOLZANO: TENUTA CHIAVETTE SISTRI RIFIUTI E H14, DA FEBBRAIO 2015 ANCORA DUBBI INTERPRETATIVI? FORMAZIONE I CORSI DI FORMAZIONE IN PROGRAMMA PER IL MESE DI NOVEMBRE 2014 SCADENZE LE SCADENZE DI NOVEMBRE E DICEMBRE 2014 SENTENZE E QUESITI TERRE DA SCAVO, ANCORA BOCCIATE SEMPLIFICAZIONI REGIONALI FRESATO DI ASFALTO, CDS CONFERMA: PUÒ ESSERE SOTTOPRODOTTO SICUREZZA BANDO FIPIT: FINANZIAMENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Indice L’INAIL finanzia le piccole e micro imprese operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali lapidei per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica mirati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. I destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura. Per il 2014 il bando Fipit mette a disposizione 30 milioni di euro ripartiti tra i tre settori di attività: 15.582.703 di euro per il finanziamento dei progetti del settore agricoltura 9.417.297 di euro per il finanziamento dei progetti del settore edilizia 5.000.000 di euro per il finanziamento dei progetti del settore estrazione e lavorazione dei materiali lapidei. I fondi di settore sono a loro volta suddivisi in budget regionali e provinciali come previsto nei relativi bandi. Il contributo, in conto capitale, è erogato fino ad una misura massima corrispondente al 65 per cento dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto, al netto dell’ Iva. Il contributo massimo per ciascuna impresa, nel rispetto del regime “de minimis”, non può superare l’importo di 50.000,00 euro, mentre quello minimo ammissibile è pari a 1.000,00 euro. Dal 3 novembre 2014 e fino alle ore 18.00 del 3 dicembre 2014 le imprese hanno a disposizione, nella sezione Servizi online, una procedura informatica per inserire la domanda di partecipazione. Per accedere alla procedura è necessario essere registrati sul portale Inail. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Roberto Fenner fenner.roberto@grupposea.net Tel. 0461/433442 – cell. 335/1817367 SICUREZZA SICUREZZA SUL LAVORO, VALUTAZIONE RISCHI SEMPRE IN LUCE Indice Immediata evidenza a misure preventive e protettive dei lavoratori, sia in caso di costituzione di nuova impresa, sia in sede di rielaborazione della valutazione dei rischi. Ad imporlo attraverso modifiche al D.LGS. 81/2008 (articoli 28 e 29) è la "Legge europea bis 2013" approvata con modifiche dal Senato il 17 settembre 2014 ed ora di nuovo alla Camera (diversamente dalla "legge di delegazione europea secondo semestre 2013", deliberata da Palazzo Madama definitivamente nella stessa data). In base al provvedimento in corso di definizione (anche) in caso di costruzione di nuova impresa il datore di lavoro dovrà dare immediata evidenza attraverso idonea documentazione all’adempimento degli obblighi di valutazione dei rischi su misure di prevenzione e protezione attuate, dispositivi di protezione adottati, misure di miglioramento della sicurezza, procedure ruoli e soggetti responsabili dell’attuazione delle misure, mansioni che espongono lavoratori a rischi specifici. In caso di rielaborazione della valutazione dei rischi, si dovrà dare stessa evidenza all’aggiornamento delle misure di prevenzione e protezione dandone immediata comunicazione (ed accesso) al rappresentante dei lavoratori. PER MAGGIORI INFORMAZIONI geom. Francesco Ardemagni ardemagni.francesco@grupposea.net Tel. 0461/433448 – cell. 349/2352898 SICUREZZA DOTAZIONE ECONOMICA DEL SPP: SUL BUDGET DECIDE L'AZIENDA Indice Nell'interpello n. 22 dello scorso 6 ottobre 2014, il Ministero del Lavoro ha risposto ad un nuovo quesito presentato dalla Unione Sindacale di Base dei Vigili del Fuoco in materia di dotazione economica del Servizio di Prevenzione e Protezione. Il sindacato chiedeva infatti la corretta interpretazione dell’art. 31, comma 2, del D.LGS. n. 81/2008 laddove prevede che "il servizio di prevenzione e protezione sia dotato di mezzi adeguati per perseguire le finalità di cui al successivo art. 33": nella definizione di mezzi adeguati è da intendersi anche un budget di spesa congruo al raggiungimento delle finalità previste. " La Commissione Interpelli ha chiarito che le previsioni dell'art. 31, comma 2, del D.LGS. n. 81/2008 sono dirette ad assicurare che il Servizio di prevenzione e protezione disponga di tutto quanto necessario allo svolgimento dei compiti di cui all'art. 33, comma 1, avuto riguardo alla complessità aziendale e ai rischi presenti. Ma, in relazione alle modalità per realizzare tali finalità, la scelta di assegnare un budget è rimessa alla discrezionalità dell'organizzazione aziendale. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Renzo Marucci marucci.oronzo@grupposea.net Tel. 0461/433447 – cell. 335/1272394 AMBIENTE ACQUE, LINEE GUIDA PER MONITORAGGI OMOGENEI ARPA Indice Assicurare criteri omogenei e condivisi dalle varie Agenzie di protezione dell'ambiente (Arpa) sul monitoraggio delle acque. Questo è lo scopo delle Linee guida approvate dal Consiglio federale delle Agenzie ambientali il 30 giugno 2014. I monitoraggi rappresentano lo strumento principale per la verifica e per valutare i rischi di non raggiungimento degli obiettivi di qualità al 2015 previsti dalla direttiva 2000/60/Ue. Lo scopo delle Linee guida, elaborate dal "gruppo di lavoro Reti di monitoraggio e Reporting direttiva 2000/60/Ce", ha lo scopo di definire criteri omogenei e condivisi dal sistema delle Agenzie regionali in particolare sul significato delle diverse tipologie di monitoraggio previste dalla "direttiva acque" (sorveglianza, operativo, indagine) e sulle attività di monitoraggio ad esse correlate. Il documento, numerato 42/14-CF, servirà a tracciare modalità operative utili a orientare la progettazione delle reti di monitoraggio e la definizione dei programmi di attività sulla base di criteri condivisi e confrontabili a livello nazionale armonizzando l'interpretazione normativa tra le diverse Arpa regionali. La attuale normativa quadro sulle acque è data dalla Parte III del D.LGS. 152/2006 (codice ambientale). Clicca qui per prendere visione della pubblicazione inerente la sorveglianza delle acque ai sensi del D.LGS. 152/2006. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Nadia Mazzoldi mazzoldi.nadia@grupposea.net Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719 AMBIENTE IL REGISTRO PER GLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO E STOCCAGGIO DI RAEE È ONLINE Indice Tutti gli impianti di trattamento e i centri di stoccaggio, che gestiscono rifiuti elettrici ed elettronici, dovranno iscriversi al Portale del Centro di Coordinamento RAEE, come previsto dal D.LGS. 49/2014 che recepisce la nuova Direttiva Europea. L’articolo 33 del Decreto stabilisce, poi, che tutti i soggetti che trattano RAEE, sia di origine professionale che domestica, hanno l’obbligo di comunicare al Centro di Coordinamento i dati sulle quantità trattate annualmente. Il CdC RAEE ha creato, quindi, una funzione ad hoc nell’area riservata del Portale. Per coloro che non si metteranno in regola sono previste sanzioni pecuniarie da 2.000 a 20.000 euro e una diffida a iscriversi. Nel caso l’iscrizione non avvenga neanche dopo la diffida è prevista la revoca dell’autorizzazione a trattare i rifiuti. Le verifiche sugli impianti sono affidate alle Regioni e alle Province che, con il Registro, potranno pianificare le ispezioni con maggiore semplicità. L’iscrizione al Portale consentirà di fare un vero e proprio censimento degli impianti di messa in riserva e trattamento di questa particolare tipologia di rifiuti. Ancora più importante sarà, poi, la raccolta dei dati sui quantitativi trattati che, in aggiunta ai dati già in possesso del CdC RAEE, permetterà di avere una fotografia sulla situazione e sui trend di questo importante settore della green economy. Già oggi il Portale del CdC RAEE consente ai migliaia di Centri di Raccolta di richiedere il ritiro dei rifiuti da parte dei Sistemi Collettivi. Con le nuove funzioni, i gestori degli impianti di trattamento avranno a disposizione un’area riservata attraverso cui dialogare con il Centro di Coordinamento. La scelta di creare il Registro direttamente online - spiega Fabrizio Longoni, Direttore Generale del CdC RAEE - fa parte della nostra cultura che, negli anni, ha permesso di semplificare al massimo gli aspetti burocratici della gestione dei RAEE. Gli impianti di trattamento potranno perfezionare l’iscrizione in pochi click e, successivamente,comunicare i dati con estrema semplicità. Questo ci permetterà di averli disponibili in tempo reale e utilizzarli per le elaborazioni e per la reportistica, una parte importante del nostro lavoro. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Alessandro Chistè chiste.alessandro@grupposea.net Tel. 0461/433424 – cell. 331/6760276 ENERGIA E QUALITÀ RIFIUTI: UN SGSL-R PER LE AZIENDE DEI SERVIZI AMBIENTALI E TERRITORIALI Indice Sono diversi anni che l’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL) produce documenti per migliorare la prevenzione nell’ambito delle attività dei Servizi Ambientali con particolare riferimento alla gestione dei servizi di igiene urbana (raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti). Si è arrivati attraverso un gruppo di lavoro al documento “Linee di indirizzo SGSL – R. Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza dei Lavoratori per le Aziende dei Servizi Ambientali e Territoriali ”. La finalità delle Linee di Indirizzo SGSL-R è proprio quella di fornire “indicazioni operative per strutturare un sistema organico di gestione, inserito nell’operatività aziendale complessiva, utile a pianificare miglioramenti progressivi delle prestazioni nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nelle aziende del settore dei Servizi Ambientali e Territoriali” . E il punto di partenza imprescindibile da cui si traccia la linea di miglioramento è “rappresentato dall’assoluto rispetto delle leggi in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. L’eventuale adesione volontaria delle aziende alle Linee di Indirizzo riportate nel documento si concretizza dunque nell’implementazione di un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro ad esse conforme “proponendosi di: ridurre progressivamente incidenti, infortuni e malattie professionali; minimizzare i rischi cui possono essere esposti i lavoratori o i terzi; contribuire a migliorare la SSL; ridurre il rapporto costi / benefici degli interventi di prevenzione; migliorare l’immagine aziendale; aumentare l’efficienza e le prestazioni delle aziende”. E come per altri SGSL, anche in questo caso il modello adottato dai SGSL per conseguire il miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza è il ciclo di Deming - ciclo PCDA. Si ricorda nelle premesse del documento che per le imprese che applicheranno le Linee di Indirizzo SGSL-R potranno accedere alle agevolazioni connesse con la riduzione del premio assicurativo INAIL, ai sensi del D.M. 12/12/2000 e delle norme regolamentari connesse. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Roberto Fenner fenner.roberto@grupposea.net Tel. 0461/433442 – cell. 335/1817367 ENERGIA E QUALITÀ 31/12/2014: OBBLIGO DEL MODELLO 231 PER AZIENDE SANITARIE IN LOMBARDIA E IN LAZIO Indice È noto che il D.LGS. 231/01 ha introdotto nel nostro Paese una nuova forma di responsabilità amministrativa a carico di alcuni Enti collettivi, per taluni reati commessi da persone, legate ad essi organicamente, che abbiano agito “nel suo interesse o a suo vantaggio” (art. 5). Sono stati necessari più di dieci anni perché il D.LGS. 231/2001 entrasse in modo consistente nelle aule dei tribunali oltre che nelle preoccupazioni delle aziende italiane anche di medie o piccole dimensioni. I motivi per implementare oggi un Modello 231 sono molti: è un vantaggio dal punto di vista assicurativo, dal momento che un'impresa 231-compliant può apparire meno esposta a rischi; è necessario per eventuali rinnovi di autorizzazioni operative; in molti casi è un vero e proprio vincolo per l’accesso a pubblici appalti. L'adozione del modello 231 è diventato, infatti, obbligatorio per le aziende che erogano prestazioni sanitarie a carico del servizio sanitario di Lazio e Lombardia, ed il termine per dotarsene è in scadenza al 31/12/2014. E non è un caso che Confindustria abbia elaborato delle “Linee guida per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo. Ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (recentemente aggiornate - marzo 2014) e le abbia sottoposte al vaglio del Ministero della Giustizia che il 21 luglio 2014 ne ha comunicato l’approvazione. La vera grande rivoluzione è avvenuta nel 2007 quando il legislatore, per la prima volta, ha introdotto fra le fattispecie di reato anche quello relativo a “lesioni colpose gravi o gravissime” avvenute in contravvenzione a norme di salute e sicurezza sul lavoro. Nel 2011, poi, come era prevedibile, anche i reati in materia di ambiente si sono aggiunti alla lista dei reati presupposto. E’ qui che nasce il contatto fra il mondo della 231 e il mondo dei Sistemi ISO, poichè il Modello Organizzativo 231 ha un impatto profondo sull'operatività aziendale, sulle procedure, sulle valutazioni rischi e sugli ambiti oggetto di Certificazione. La particolare natura del Modello Organizzativo 231 consente di analizzare tutte le aree aziendali integrando le procedure in una prospettiva di continuo miglioramento della compliance e può facilitare le procedure e le attività tendenti ad implementare Sistemi di Gestione e ad acquisire certificazioni. Dal 2013 è iniziata la revisione degli Standard Internazionali (SI) ISO 9001 e ISO 14001 e lo sviluppo del nuovo standard ISO 45001 relativo alla Salute e Sicurezza sul Lavoro, che sostituirà il noto BS OHSAS 18001 ed. 2007, nel 2015. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Renzo Marucci marucci.oronzo@grupposea.net Tel. 0461/433447 – cell. 335/1272394 ENERGIA E QUALITÀ NUOVE REGOLE EUROPEE PER ETICHETTE E PUBBLICITÀ ALIMENTARI: LA NOVITÀ DAL 13 DICEMBRE Indice Il 13 dicembre entrerà in vigore una parte rilevante del nuovo regolamento europeo, che stabilisce le modalità per l’etichettatura dei prodotti alimentari. La nuova normativa interesserà, nel nostro territorio, numerose imprese del settore alimentare, dai produttori a bar e ristoranti. Dal 13 dicembre l’etichettatura degli alimenti dovrà essere conforme al Reg UE 1169/2011; inoltre l’etichettatura nutrizionale, nei casi previsti, sarà obbligatoria dal 13/12/2016, tuttavia, l’eventuale dichiarazione nutrizionale applicata prima dovrà essere conforme al RegUE 1169/2011 già dal 13/12 2014. Si applica a tutte le fasi della catena alimentare quando l’attività riguarda la fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. Si applica agli alimenti: destinati al consumatore finale (anche venduti a distanza); forniti dalle collettività; destinati alla fornitura delle collettività. Si applica anche ai servizi di ristorazione forniti da imprese di trasporto quando il luogo di partenza si trovi in U.E. Il nuovo regolamento, pur confermando alcune indicazioni dell’attuale normativa, ha introdotto molte novità. Alcune delle norme che sono oggetto di modifica, riguardano l’obbligo di segnalare la presenza di qualsiasi sostanza allergenica compresi gli aromi e i coadiuvanti tecnologici, le indicazioni obbligatorie da inserire in etichetta, la dichiarazione degli elementi nutrizionali. PER MAGGIORI INFORMAZIONI dott.ssa Donatella Maoro maoro.donatella@grupposea.net Tel. 0461/433483 – cell. 348/6564704 NOTIZIE E ARTICOLI ACQUA: +55% CONSUMI ENTRO IL 2050 Indice L’acqua è il bene più prezioso al mondo. E proprio come l’oro, non tutti se lo possono permettere: ci sono quasi un miliardo di persone che non hanno accesso all'acqua potabile. A preoccupare è il fatto che la domanda continuerà a salire fino al 55% in più al 2050 (essenzialmente per la richiesta di maggiore energia). A dirlo sono i numeri del rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali “Acqua e energia”, realizzato dal programma dell'Onu per la valutazione delle risorse idriche mondiali (UN Wwap, United Nations World Water Assessment Programme) e presentato alla Camera dei deputati. Secondo il report, nei prossimi anni, la richiesta di acqua ed energia per esempio, dell'industria manifatturiera arriverà al 400%, quella per il termoelettrico al 140% e per gli usi civili al 130%. E mentre la domanda cresce, però, le riserve d'acqua nelle falde nel sottosuolo diminuiscono. Secondo una stima dell'Agenzia internazionale per l'energia, il prelievo globale di acqua per la produzione di energia nel 2010 è stato di 583 miliardi di metri cubi, pari al 15% del totale. A sottrarre più acqua al mondo, però, attualmente, è l’agricoltura, che consuma il 70% del totale; dalla produzione alla tavola. Da tenere conto anche dei biocarburanti: che sottraggono diversa acqua. SEA, con il proprio Settore Trattamento Acque, grazie alla progettazione, costruzione e gestione di impianti e stazioni mobili di potabilizzazione può garantire il trattamento dell'acqua la quale può essere reintegrata nel ciclo dell'acqua. PER MAGGIORI INFORMAZIONI dott. Roberto Maddalena maddalena.roberto@grupposea.net Tel. 0461/433401 – cell. 329/6880084 I FOCUS DI SEA ECOMONDO 2014: SEA PRESENTE CON UN PROPRIO STAND Indice Siamo lieti di comunicare che quest’anno SEA sarà presente ad “Ecomondo”, la 18a Fiera Internazionale del "Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile" al padiglione C1 - stand 149 in programma a Rimini dal 5 all'8 novembre 2014. Ad Ecomondo SEA presenterà le tecnologie che sta sviluppando nel settore ambientale ed in particolare: nella progettazione, costruzione e gestione di IMPIANTI di DEPURAZIONE acque reflue civili e/o industriali, impieghiamo la miglior tecnologia disponibile in funzione del tipo di inquinamento, con trattamenti biologici e/o chimico-fisici quali biologico a fanghi attivi - SBR – MBR – MBBR, anaerobico con produzione di biogas, aerazione intermittente, terziario avanzato per il riutilizzo dell’acqua trattata ad uso irriguo, chimico-fisico / trattamento Fenton; nella BONIFICA DI SITI CONTAMINATI , per la quale SEA detiene il brevetto per Impianti di trattamento in situ mediante ossidazione chimica con dosaggio di ozono e perossido di idrogeno che si presta in modo particolare nel caso di terreni saturi (in presenza di falda) contaminati con IPA, Toluene, Oli minerali, Metalli ossidabili, Benzene, Xilene, Solventi clorurati; nella progettazione, costruzione e gestione di IMPIANTI e STAZIONI MOBILI di POTABILIZZAZIONE che prevedono il trattamento acqua con ozono, con osmosi inversa per acqua salmastra o di mare, mediante ultrafiltrazione; nella progettazione, costruzione e gestione di impianti DEODORIZZAZIONE ARIA impiegando distinte tecnologie in funzione della tipologia dell’odore da abbattere quali SCRUBBER, FILTRI COMBINATI, FILTRI A CARBONI ATTIVI IMPREGNATI; nella progettazione, costruzione e gestione per l’ESSICCAZIONE FANGHI disidratati la cui applicazione comporta una notevole riduzione di costi di riciclo dei fanghi, trasformandoli anche in combustibile alternativo; nella progettazione, costruzione e gestione di IMPIANTI DI TRATTAMENTO BIOLOGICO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI con conseguente produzione di ammendante compostato e energia elettrica in assetto cogenerativo derivanti dalla biodigestione anaerobica del rifiuto trattato. PER MAGGIORI INFORMAZIONI sig.ra Antonella Eccher eccher.antonella@grupposea.net Tel. 0461/433431 I FOCUS DI SEA PROVINCIA DI BOLZANO: TENUTA CHIAVETTE SISTRI Indice La Deliberazione delle Giunta Provinciale di Bolzano n. 3088 del 21 dicembre 2009 consente di conservare il registro dei rifiuti presso l'impianto di produzione, di recupero e di smaltimento o, previa comunicazione all'ufficio gestione rifiuti, presso la sede dell'impresa di trasporto o presso la sede dei commercianti e degli intermediari. Tale disposizione normativa non è tuttavia direttamente applicabile alla tenuta delle chiavette SISTRI: l'art. 7 comma 1 del DM 17 dicembre 2009 stabilisce che la procedura semplificata in ordine agli adempimenti degli obblighi relativi al SISTRI, tramite le organizzazioni di categoria rappresentative sul piano nazionale interessate e loro articolazioni territoriali o società di servizi di diretta emanazione delle medesime organizzazioni, si applica ai soggetti la cui produzione di rifiuti pericolosi non eccede le 4 tonnellate all'anno. Una volta iscritti al SISTRI quindi i produttori che non superano tali limiti quantitativi di rifiuti pericolosi prodotti possono adempiere agli obblighi previsti tramite delega alle seguenti strutture: associazioni imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale e loro articolazioni territoriali, società di servizi di diretta emanazione delle medesime. SEA, come società di servizi è abilitata alla tenuta dei dispositivi SISTRI, è a disposizione per la gestione del sistema SISTRI per i produttori di rifiuti pericolosi che rientrano in tali limiti quantitativi di produzione. Si ricorda inoltre che, per i produttori di rifiuti pericolosi la cui produzione supera le 4 tonnellate all'anno, sarà obbligatoria la gestione delle chiavette direttamente dalla sede della propria azienda. A tale proposito SEA è a disposizione, tramite i propri consulenti, a fornire indicazioni, assistenza e corsi di formazione in vista della piena operatività prevista per l'1 gennaio 2015, data in cui saranno applicabili anche le sanzioni in caso di non correttezza dell'utilizzo del SISTRI. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Alessandro Chistè chiste.alessandro@grupposea.net Tel. 0461/433424 – cell. 331/6760276 I FOCUS DI SEA RIFIUTI E H14, DA FEBBRAIO 2015 ANCORA DUBBI INTERPRETATIVI? Indice Con la pubblicazione, nella GU del 20 agosto 2014 n. 192, della Legge 11 agosto 2014 n. 116 è stato convertito il Decreto 24 giugno 2014, n. 91, cd. Decreto Competitività. Il provvedimento contiene diverse disposizioni in materia ambientale fra cui un’importante modifica dell’allegato D alla parte quarta del D. LGS. 152/2006, riguardante la classificazione dei rifiuti. In premessa all'allegato D alla parte quarta del D.LGS. n. 152/06 infatti, ferma restando l'attuale introduzione, e quindi fermi restando i vigenti criteri e parametri per l'individuazione dei rifiuti pericolosi, vengono inseriti ulteriori ed aggiuntivi criteri che, peraltro, entreranno in vigore centottanta giorni dopo l'entrata in vigore della legge di conversione, ossia il 17 febbraio 2015. Si segnala comunque che, nel merito, i nuovi criteri, in larga misura già noti ed applicati in modo poco coerente con le disposizioni europee in materia, presentano alcuni aspetti di incertezza interpretativa sui quali appaiono utili chiarimenti ministeriali. Un caso particolare, ma non l’unico, riguarda l’attribuzione al rifiuto della classe di pericolosità H14 “ecotossico”. La modifica al D.LGS. 152/2006 introduce infatti un potenziale dubbio interpretativo all’interno dell’allegato D alla parte quarta. Nello specifico al punto 5 della nuova premessa si cita: “Se i componenti di un rifiuto sono rilevati dalle analisi chimiche solo in modo aspecifico, e non sono perciò noti i composti specifici che lo costituiscono, per individuare le caratteristiche di pericolo del rifiuto devono essere presi come riferimento i composti peggiori, in applicazione del principio di precauzione”. Il caso tipico si verifica quando la presenza di un metallo pesante viene individuata dall’analisi chimica solo nella forma elementare del metallo. Ciò è compatibile con la presenza del metallo in composti (ad esempio ossidi) fra loro assai diversi per tossicità. In assenza di informazioni più precise, si deve tener conto del composto più pericoloso, riferendo ad esso – attraverso un calcolo stechiometrico – la concentrazione del metallo rinvenuta in sede di analisi. In riferimento al principio di precauzione torna quindi potenzialmente attuabile la classificazione come rifiuto ecotossico (H14) secondo i limiti di concentrazione previsti dal regolamento relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle miscele CE n. 1272/2008 (CLP), che erano stati superati dalla legge 24 marzo 2012 n. 28 la quale aveva modificato l’allegato D alla parte quarta del D.LGS. 152/2006 al punto 5 dell’introduzione specificando che “…Nelle more dell'adozione, da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di uno specifico decreto che stabilisca la procedura tecnica per l'attribuzione della caratteristica H14, sentito il parere dell'ISPRA, tale caratteristica viene attribuita ai rifiuti secondo le modalità dell'accordo ADR per la classe 9 - M6 e M7”. Il testo ADR, in riferimento alla pericolosità per gli ambienti acquatici, prende in considerazione come concentrazioni minime quelle riferite alle categorie di tossicità acuta 1 e tossicità cronica 1 e 2. Il regolamento 1272/2008 riferito alla classificazione delle miscele considera, in riferimento alla pericolosità per gli ambienti acquatici, anche le categorie di tossicità cronica 3 e 4. Considerando che le categorie di tossicità cronica 3 e 4 presentano valori di concentrazioni minime di 10 volte inferiori rispetto alle categorie 1 e 2 (quest’ultime infatti non considerano le sostanze con frasi di rischio R52-53 o H412 e H413 secondo il regolamento 1272/08), risulta evidente come possa potenzialmente esserci un dubbio interpretativo fra due i due punti dell’allegato D. Il principio della massima precauzione come sopra descritto infatti si può potenzialmente scontrare con le modalità di attribuzione della classe di pericolosità H14 secondo la normativa ADR la quale risulta essere meno cautelativa rispetto alla classificazione delle miscele prevista dal Regolamento 1272/2008. Se fino al 17 febbraio 2015 il dubbio non si pone continuando a fare riferimento ai limiti imposti dal testo ADR per l’attribuzione ai rifiuti della caratteristica di ecotossicità (H14), appare tuttavia utile e opportuno un chiarimento ministeriale in vista dell’applicazione delle nuove norme per la classificazione dei rifiuti introdotte dalle modifiche alla parte quarta del D. LGS. 152/2006 in vigore a partire dal 17 febbraio 2015. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Nadia Mazzoldi mazzoldi.nadia@grupposea.net Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719 FORMAZIONE I CORSI DI FORMAZIONE IN PROGRAMMA PER IL MESE DI NOVEMBRE 2014 Indice CORSO DI PRIMO SOCCORSO BASE 12 ORE (AZIENDE DI GRUPPO B) 10 dicembre 8.30 - 12.30 11 dicembre 8.30 - 12.30 e 13.30 - 17.30 CORSO DI PRIMO SOCCORSO AGGIORNAMENTO (AZIENDE DI GRUPPO A, B, C) 11 dicembre 8.30 - 12.30 e 13.30 - 17.30 ANTINCENDIO RISCHIO BASSO (4 ore) 4 dicembre 8.30 – 12.30 ANTINCENDIO RISCHIO MEDIO (8 ore) 4 dicembre 8.30 – 12.30 e 13.30 – 17.30 ANTINCENDIO RISCHIO BASSO AGGIORNAMENTO 4 dicembre 10.30 – 12.30 ANTINCENDIO RISCHIO MEDIO AGGIORNAMENTO 4 dicembre 10.30 – 12.30 e 13.30 – 16.30 FORMAZIONE PER PREPOSTI (8 ore) 3 dicembre 8.30 – 12.30 e 13.30 – 17.30 FORMAZIONE LAVORATORI – MODULO GENERALE (4 ore) 26 novembre 8.30 - 12.30 FORMAZIONE LAVORATORI – MODULO SPECIFICO RISCHIO BASSO (4 ore aggiuntive alla formazione generale) 26 novembre 13.30 – 17.30 FORMAZIONE LAVORATORI – MODULO SPECIFICO RISCHIO MEDIO (8 ore aggiuntive alla formazione generale) 27 novembre 8.30 – 12.30 e 13.30 – 17.30 FORMAZIONE LAVORATORI – MODULO SPECIFICO RISCHIO ALTO (12 ore aggiuntive alla formazione generale) 27 e 28 novembre 8.30 – 12.30 e 13.30 – 17.30 / 8.30 – 12.30 I corsi si svolgeranno presso le aule didattiche di Formazionespa in via Kufstein 5, Loc. Spini di Gardolo - Trento. Per aderire a tali corsi è sufficiente scaricare il modulo di adesione dal sito internet www.formazionespa.it alla sezione NEWS SICUREZZA e inviarlo compilato a info@formazionespa.it. I corsi verranno attivati al raggiungimento del numero minimo di 10 partecipanti. La restituzione dei moduli di adesione vale semplicemente quale manifestazione di interesse alla partecipazione e non vincola all’iscrizione che potrà avvenire solo a seguito della nostra comunicazione di attivazione degli interventi formativi mediante versamento della/e quota/e di partecipazione. Per ulteriori informazioni in merito ai corsi e per preventivi personalizzati prego contattare: dott.ssa Sabrina Baldo cell. 329/2061512 email: sabrina.baldo@formazionespa.it Per ogni altra indicazione riguardante la formazione contattare: PER MAGGIORI INFORMAZIONI p.i. Thomas Bassi bassi.thomas@grupposea.net Tel. 0461/433446 – cell. 335/1817369 SCADENZE LE SCADENZE DI NOVEMBRE E DICEMBRE 2014 Indice Novembre 2014 03.11 Bando FIPIT data di inizio per la presentazione per l'inserimento della domanda di partecipazione per accedere ai contributi finanziati per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica mirati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 05.11 Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia – D.d.u.o. n°1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell’ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di emissione 14.11 Denuncia infortuni attività estrattive (D.LGS 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente Trasporto materie radioattive (Allegato I D.M. 18/10/05) termine in entro il quale deve essere comunicata all’ APAT una comunicazione trimestrale di riepilogo dei trasporti di materiale fissile speciale o radioattivo svolti in proprio o per conto altrui 20.11 CONAI (reg. Conai) dichiarazione mensile mese precedente (Moduli 6.1, 6.2, 6.3, 6.10) 28.11 Acqua (DPR 470/82 art 2) termine entro il quale le ARPA/APPA o i relativi presidi multizonali devono trasmettere i dati relativi alle analisi mensili delle acque di balneazione al Ministero della Salute 30.11 Protocollo di Kyoto (relazione annuale) il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio trasmette al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione dei programmi pilota nazionali e internazionali per la riduzione delle emissioni e l'impiego di piantagioni forestali per l'assorbimento di carbonio Dicembre 2014 (fino al 15 del mese) 03.12 Bando FIPIT data di scadenza per la presentazione per l'inserimento della domanda di partecipazione per accedere ai contributi finanziati per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica mirati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro 05.12 Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia – D.d.u.o. n°1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell’ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di emissione 13.12 Etichettatura alimentare entrerà in vigore una parte rilevante del nuovo regolamento europeo che stabilisce le modalità per l’etichettatura dei prodotti alimentari 15.12 Emissioni autoveicoli nuovi (D.P.R. n° 84 del 17/02/03 Art 4 e 11) termine entro il quale i costruttori di autoveicoli devono fornire al Ministero delle attività produttive le informazione relative alle emissioni di CO2 ed al risparmio di carburante. A chiunque ometta di adempiere ovvero adempia in modo incompleto o erroneo gli obblighi si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1000 euro Denuncia infortuni attività estrattive (D.LGS. 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente PER MAGGIORI INFORMAZIONI sig. Daniel Sartori sartori.daniel@grupposea.net Tel. 0461/433402 – cell. 335/1810995 SENTENZE E QUESITI TERRE DA SCAVO, ANCORA BOCCIATE SEMPLIFICAZIONI REGIONALI Indice Corte di Cassazione, sentenza n. 232/2014 Dopo quelle del Friuli-Venezia Giulia e di Trento, cadono sotto la mannaia della Corte Costituzionale anche le semplificazioni per i piccoli cantieri adottate dal Veneto: “la materia è interamente attratta nell’ambito delle competenze dello Stato”. La Consulta (sentenza 10 ottobre 2014, n. 232) ha così deciso di annullare la delibera della Giunta regionale veneta 11 febbraio 2013, n. 179, recante “Procedure operative per la gestione delle terre e rocce da scavo per i quantitativi indicati all'articolo 266, comma 7, del D.LGS. n. 152 del 2006”. Pedissequamente a quanto già stabilito in occasione della declaratoria di incostituzionalità di due previsioni regionali dello stesso tenore, contenute nella Lr del Friuli-Venezia Giulia 26/2012 (sentenza 300/2013) e nella Lp 4/2013 di Trento (sentenza 70/2014), la Consulta ha ribadito che per quel che riguarda la semplificazione delle procedure da applicarsi ai cantieri di piccole dimensioni (attesa da quasi 10 anni ai sensi dell’articolo 266, comma 7, D.LGS. 152/2006), in capo alle Regioni e alle Province Autonome non residua alcuna competenza, “neppure di carattere suppletivo e cedevole”. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Alessandro Chistè chiste.alessandro@grupposea.net Tel. 0461/433424 – cell. 331/6760276 SENTENZE E QUESITI FRESATO DI ASFALTO, CDS CONFERMA: PUÒ ESSERE SOTTOPRODOTTO Indice Corte di Cassazione, sentenza n. 4978/2014 Il fresato riutilizzato integralmente nel corso di un processo di produzione o di utilizzazione, senza esser sottoposto a trattamenti diversi dalla pratica industriale, soddisfa le condizioni per non essere considerato un rifiuto. Il Consiglio di Stato (sentenza 4978/2014) ribadisce quindi, con alcune precisazioni, quanto già stabilito in occasione della sentenza 4151/2013, cioè che il bitume d’asfalto rimosso dal manto stradale, cd. “fresato”, può rispettare le condizioni stabilite dall’articolo 184-bis del “Codice ambientale” ed essere considerato sottoprodotto (e non rifiuto). Nel caso specifico, tali condizioni base non erano state soddisfatte e il fresato, anche prescindendo dalle ulteriori condizioni previste dalle norme sui sottoprodotti (“recupero” in loco del fresato “senza necessità di stoccaggio o deposito”), doveva essere gestito come rifiuto. Il CdS ha quindi respinto il ricorso presentato dall’impresa che, dopo essersi aggiudicata provvisoriamente una gara per la messa in sicurezza di una strada, era poi stata esclusa dalla stessa a causa della mancata indicazione nell’offerta dell’onere economico per lo smaltimento del fresato. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Nadia Mazzoldi mazzoldi.nadia@grupposea.net Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719
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