scoop@cadiai.it - www.cadiai.it Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB BO numero 43 marzo 2014 CADIAI verso i 40 anni Si è concluso a Vienna il progetto “AGID” Anziani e bambini, Online il nuovo sito esperienze alla Casa della Cooperativa Residenza “La Torre” numero 43 marzo 2014 Periodico trimestrale di CADIAI Registrazione Tribunale di Bologna: n. 7703 del 18/10/2006 Direttore Responsabile: Gianluca Montante Comitato di redazione: Germana Grandi, Laura Zarlenga Proprietario ed Editore: CADIAI Cooperativa Sociale via Boldrini 8 - 40121 Bologna Direzione e Redazione: via Boldrini 8 - 40121 Bologna Tel 051 74 19 001 Fax 051 74 57 288 Coordinatrice di redazione: Giulia Casarini Collaboratori: Anna Chiara Achilli, Cristina Anteghini, Anna Soccorsa Antonelli, Jessica Bosi, Domenico Capizzi, Lucia Cardone, Veronica Ndy Edeh, Raffaele Montanarella, Maria Letizia Neri, Caterina Olivito, Saverio Parracino, Laura Piana, Maria Rizzo, Mihaiela Adina Romeghea, Antonia Tedone, Deborah Venturoli. Impaginazione: N.S. - Progetti di comunicazione Bologna sommario sommario sommario 1Editoriale 14Monografia Ancora una volta la risposta è cooperare 3 In copertina CADIAI verso i 40 anni 6 Progetti internazionali Ultimo appuntamento per il progetto “AGID” 8Cooperarazione CADIAI per la cultura della legalità Aggiornamento dei dati di Cooperlavoro 9 Formazione per OSS Cooperativa Edificatrice Giuseppe Dozza e CADIAI: Progetto Abitare Insieme 10 1974-2014 quarantanni di cooperativa Soci perchè... 16Servizi Educazione e\è politica 17 Giorni allegri, giorni pazzi 18 Cappellini e sfrappole a “Parco del Navile” 19 Sono arrivate... Sì sì, le mascherine sono qui! 20 La funzione sociale della memoria 21 Un grazie alla CAMST 22 Generazioni a confronto 24 Tempi di cura e tempi di lavoro 25 “Come scorre la storia” si è spostata a Casalecchio di Reno 26 Noi ci siamo 27 Progetto IMPACT 28 Momenti unici alla Casa Residenza “Virginia Grandi” 11 Pari opportunità 29 Questa magica tv... 30 Gruppo affettività Diversi stili di leadership 12 Verso il 40esimo www.cadiai.it si rinnova Progetto GAIA La vacanza comincia in città 31 Compleanno con il Sindaco 32 “Il tuo lavoro in una foto” 32Testimonianze Stampa: Casmatipolito via Provaglia 3/b, 3/c, 3/d 40138 Bologna Quando una “briscola” cambia la vita 33 I ritratti di Lele Il panda 34Lettere Questa rivista è stata stampata su carta riciclata 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Greenlabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale. 35 Liber Libero CADIAI verso i 40 anni. II Improvvisamente dieci anni dopo: le residenze per anziani hanno prodotto innovazione? Il potere del cane 36Rubriche editoriale editoriale editoriale Ancora una volta la risposta è cooperare di Franca Guglielmetti, Presidente di CADIAI Nel corso di questo nostro quarantesimo anniversario abbiamo deciso di dedicare molte delle iniziative di celebrazione ad una riflessione, sotto diversi punti di vista, sui temi dello sviluppo del lavoro sociale e del futuro del sistema di welfare. Voglio portare il mio piccolo contributo a questa riflessione, accanto a quello che molti soci e dipendenti stanno realizzando in questi giorni. Credo che la prima riflessione da fare oggi sia inerente il fatto che chi accede ai servizi gode di una condizione favorevole da cui sono invece esclusi quelli che non vi accedono e questa inclusione/esclusione determina delle importanti condizioni di disuguaglianza. Ciò vale sicuramente per i servizi rivolti all’infanzia: noi tutti conosciamo e riconosciamo infatti il valore educativo, inclusivo, emancipante dei servizi nido e scuola d’infanzia. L’esclusione da questi servizi può tradursi in una effettiva accentuazione delle disuguaglianze culturali. Se poi pensiamo alla condizione di quei bambini le cui famiglie neppure esprimono il bisogno di servizi (penso soprattutto ai nuovi cittadini) e quindi sono escluse anche dalla lettura del bisogno, ecco che la situazione di disuguaglianza si articola ulteriormente. Una delle funzioni che abbiamo sempre riconosciuto ai servizi educativi è stata quella di ridurre le differenze, di fornire pari opportunità, di mettere tutti nelle medesime condizioni di accesso alla vita sociale. Oggi questo sembra venir meno e quando si pensa alla prima infanzia questo venir meno diventa ancora più drammatico. Un ragionamento analogo può essere fatto per tutti gli altri servi- zi educativi, sociali e socio sanitari: dai servizi scolastici integrativi ai servizi per la non autosufficienza. La presenza di una rete articolata di risposte, oltre a offrire interventi appropriati a diverse tipologie di bisogno, garantisce complessivamente una maggior uguaglianza sociale perché: • riduce le differenze di reddito nella misura in cui consente ai cittadini di accedere ai servizi tramite una compartecipazione ai costi proporzionata alle proprie disponibilità economiche; • determina pari opportunità di accesso e partecipazione alla vita sociale nella misura in cui libera le donne dall’onere esclusivo della cura; • determina pari opportunità di accesso e partecipazione alla vita sociale nella misura in cui integra i cittadini svantaggiati in contesti di vita sociale, sottraendoli all’isolamento della vita familiare ristretta. Oggi questa rete articolata è stata fortemente messa in discussione, ridimensionata, in conseguenza di una serie successiva di manovre e correzioni orientate prevalentemente alla riduzione dei costi secondo logiche di breve respiro. Questo ha prodotto un danno diffuso alle nostre comunità: un danno diretto ai cittadini che hanno bisogno dei servizi perché non trovano risposte; un danno indiretto a tutti gli altri perché si trovano a vivere in un contesto sociale in cui le disuguaglianze si sono fortemente accentuate determinando situazioni di forte disagio e tensione sociale, situazione che vanno a scapito di tutti. Quali azioni possiamo mettere in campo per affrontare tutto questo? Credo che la sua drammaticità e, per certi spetti, la sua irreversibilità (le difficoltà a sostenere l’attuale sistema di welfare non riguardano solo l’Italia, perennemente in crisi, ma anche altri Paesi europei molto più benestan- editoriale numero 43 marzo 2014 ti, come l’Olanda e la Danimarca) richiedano cambiamenti molto radicali da parte di tutti i soggetti interessati: pubbliche amministrazioni, soggetti gestori, utenti, cittadini, imprese. CADIAI in questo contesto ha un ruolo molto particolare: è un soggetto gestore, è un’impresa, è una cooperativa di lavoratrici e lavoratori che oltre a lavorare nei servizi hanno bisogno di poter accedere ai servizi. Perciò la domanda su quello che possiamo fare è per noi di particolare importanza. Possiamo mettere in discussione il modo in cui vengono allocate le risorse da parte del Governo centrale e mettere in campo un’azione politica che chieda a gran voce di destinare al welfare più risorse, se mai togliendole ad altri settori meno vitali per le nostre comunità. È quello che da anni sta facendo Legacoopsociali, insieme alle altre forze del Terzo Settore. Occorre partecipare in modo più diretto a queste iniziative di pressione politica, e rinnovare gli sforzi, aggregando anche altre forze, non solo del Terzo Settore. Possiamo sollecitare le imprese forti del nostro territorio, e ce ne sono numerose, a rafforzare le iniziative di welfare aziendale per renderlo più incisivo. È un’azione che abbiamo messo in campo già da alcuni anni e che ci consente anche di sperimentare nuove forme di collaborazione e di attività, di esplorare nuove possibilità di sviluppo, capaci, seppur ancora in minima parte, di compensare per noi il calo che si registra sul versante dei servizi erogati per conto della Pubblica Amministrazione. Anche la Pubblica Amministrazione stessa guarda con sempre maggior interesse a questo genere di iniziative che però, per ora, hanno un limite intrinseco: non sono inclusive, possono per loro natura riguardare solo una parte della popolazione, quella che lavora. Le fasce più deboli sono di ne- 1 numero 43 marzo 2014 cessità escluse. Poi c’è lo sforzo, da parte della Pubblica Amministrazione e di importanti soggetti del Terzo Settore, come le associazioni di volontariato, di rinforzare le “reti informali” ovvero le relazioni amicali, di vicinato, di condivisione di interessi particolari (le numerosissime Libere Forme Associative) per creare risposte meno istituzionali ma più prossime ai bisogni delle persone e più flessibili. Il fatto è che proprio la flessibilità e la prossimità possono trasformarsi in “non risposte” quando il bisogno espresso è forte e costante nel tempo (pensiamo alle situazioni di grave non autosufficienza che interessano una fascia sempre più ampia di popolazione: quella dei grandi anziani, l’unica destinata a crescere nel prossimo futuro). Il problema non è di facile soluzione, più che un problema sembra un dilemma: non ha una risposta giusta a priori, la risposta è solo quella che tu scegli di dare e quella determinerà un risultato che non sarà né giusto né sbagliato, ma sarà quello che hai scelto. Credo però che sia anche un altro elemento da mettere in campo, ed è l’atteggiamento che tutti noi, in qualità di utenti, abbiamo verso i servizi: dobbiamo e possiamo ragio- 2 editoriale editoriale editoriale nare in base ad un nuovo paradigma. I Nidi d’Infanzia, i servizi socio-sanitari, l’intero sistema di welfare del territorio, possono essere considerati come un “bene comune” patrimonio di tutti piuttosto che non un insieme di servizi che vengono erogati nei confronti di utenti che lo “consumano”. L’atteggiamento consumistico porta l’utente a considerare il servizio come un bene strumentale, che gli deve servire per raggiungere i propri scopi individuali (che siano di assistenza o educativi), così come si farebbe con una palestra o un servizio turistico. Non c’è corresponsabilizzazione anzi, c’è richiesta tendenzialmente esigente, per ottenere il miglior servizio facendo il minor sforzo possibile (in termini economici, di tempo, ecc.). Spesso anche noi soggetti gestori e l’ente pubblico siamo stati presi da questa visione e vi abbiamo corrisposto, con scelte che rinforzavano gli utenti in questo ruolo passivo ed esigente. Credo che oggi, in un periodo in cui questi servizi sono seriamente messi in discussione dai tagli di bilancio degli enti locali, questo paradigma possa essere soltanto distruttivo. Bene comune è un termine oggi forse abusato ma con esso intendo fare riferimento ad un modo di utilizzare i servizi che parta da un presupposto di corresponsabilità: il servizio è tanto migliore quanto io sono in grado di migliorarlo attraverso il mio contributo o il mio utilizzo consapevole. Ci sono già importanti esempi questo: la social street di via Fondazza o il nuovo regolamento appena varato dal Comune di Bologna sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani. Occorre pensare a forme di partecipazione che sollecitino le famiglie ma anche gli altri cittadini a dare un contributo per lo sviluppo dei servizi, mettendo a disposizione tempo e competenze oppure semplicemente evitando, con comportamenti adeguati, di produrre spreco di risorse. Anche questa non sarà la soluzione del dilemma, penso che tutte le azioni qui elencate debbano essere messe in campo e forse bisognerà pensare anche a dell’altro. Però una cosa è certa, non è una ricerca che riguarda qualcun altro, riguarda tutti noi, ci compete, e ci compete anche lo sforzo di comporre le diverse visioni, le diverse tensioni che si muovono in questo ambito perché in un contesto così difficile è davvero da stolti sprecare risorse ed energie alimentando i conflitti. n in copertina in copertina in copertina CADIAI verso i 40 anni Un importante compleanno che guarda al futuro. di Giulia Casarini, Servizio Attività Sociale, Comunicazione e Ricerca Un articolo di copertina con bel numero 40 c’era già stato l’anno scorso, a Giugno, quando, quasi all’improvviso, ci siamo accorti che quello sarebbe stato il 40esimo numero di Scoop, un numero importante, che ripercorreva una storia densa e significativa. E poi eccoci qui, l’anno dopo, con un nuovo 40 che ci accompagnerà non per un solo numero di Scoop ma per tutto l’anno perché il 2014 è l’anno in cui CADIAI compie 40 anni. Ad essere precisi, il 30 Settembre. E 40 anni sono un compleanno importante, lo sappiamo tutti. Come sappiamo tutti che c’è modo e modo di festeggiarlo, un compleanno così. Si potrebbe far passare in sordina, continuando a lavorare come facciamo tutti i giorni, quasi senza farci caso dal momento che la nostra politica è di fare ciò che facciamo al meglio delle nostre possibilità. E poi, diciamocelo, vogliamo anche continuare a sentirci giovani, o no? In fondo, al giorno d’oggi, i quaranten- numero 43 marzo 2014 ni sono considerati ragazzi, sarà mica vecchia la CADIAI?! No, di certo non è vecchia. Però è una ragazza con una storia lunga lo stesso, una storia di quelle che hanno un peso. Perché dal 1974 ad oggi per la cooperazione, in particolare per la cooperazione sociale, ne sono successe di cose e nel mondo dei servizi ancor di più. E in questi 40 anni, che hanno visto così tanti cambiamenti, la CADIAI è stata a suo modo protagonista di questa evoluzione, è stata al passo, in alcuni casi ha anticipato i tempi, ha contribuito nel mantenimento di un sistema di welfare, non solo nei fatti ma anche con idee, ragionamenti e innovazioni. Per questo ha una storia che ha un peso per la comunità nella quale opera, perché in tutti questi anni ha avuto e voluto avere un ruolo attivo nel dinamiche che si sono sviluppate rispetto alle diverse tipologie di servizi che gestiamo. Partire dall’essere ventisette badanti che si organizzano per mantenere il proprio lavoro per arrivare, 40 anni dopo, ad essere circa 3 numero 43 marzo 2014 in copertina in copertina in copertina 1.300 occupati, con aree di intervento che coprono la vita intera delle persone, dall’infanzia alla senilità, passando per ogni possibile problematicità che una persona può incontrare, non è una storia di poco conto. E quindi, con 40 anni trascorsi così, si può far passare questo compleanno in sordina? No davvero. Ma la CADIAI non è nemmeno quella da feste importanti, quella che investe in momenti autoreferenziali e magari anche un po’ pomposi che, possono essere belli finché vogliamo, ma rimangono lì, un evento a sé stante, fisso nella storia della Cooperativa che, nel frattempo, va avanti. Ha anche un certo pudore, la CADIAI, sì, proprio pudore, perché a dirsi da soli che siamo bravi poi ci si perde, perché anche 40 anni devono servire a qualcosa, mica a perdere tempo. E allora abbiamo deciso di festeggiare questo compleanno tutto l’anno, con una serie di attività che siano coerenti con quello che si è fatto sinora, che producano riflessioni, che siano utili alla comunità e alla Cooperativa stessa. E così tutto quello che verrà fatto nel corso del 2014 avrà un filo conduttore che non sarà rivolto al passato ma al futuro, a come noi immaginiamo la CADIAI, a come crescerà, a quello di cui si occuperà negli anni a venire. Gli eventi, che verranno programmati in questo periodo 4 e quelli che già si sono svolti in questi mesi, hanno l’obiettivo di promuovere quindi un percorso, sia tra di noi, all’interno della Cooperativa, sia nel mondo che ci sta attorno, che porti ad una riflessione concreta rispetto ai nostri ambiti di attività e al loro futuro, che aumenti la nostra consapevolezza dell’essere parte di un contesto cooperativo e sociale connotato da una ricerca di risposte a bisogni emergenti per molteplici cause. Una delle attività che già sono in corso di svolgimento è la formazione “Il welfare di domani”, che vede coinvolti una sessantina di colleghi nel (ri)definire il concetto di welfare che come Cooperativa dobbiamo avere in questo momento ma soprattutto in prospettiva futura. È prossimo alla partenza un gruppo di lavoro che CADIAI conduce assieme ad Impronta Etica sul welfare aziendale: al momento sono ben undici i soci di Impronta Etica che hanno aderito con interesse a questo percorso che ha l’obiettivo di produrre una riflessione tra aziende sul tema della sussidiarietà alternativa o integrata a quella pubblica. Ci saranno momenti dedicati in particolare ad alcune tipologie di nostri servizi che, nel contesto attuale, necessitano di un ragionamento e di proposte alternative e alle volte coraggiose: un evento sui risultati del progetto internazionale “AGID”, una tavola rotonda sui servi- in copertina in copertina in copertina zi ai minori come fascia di età al momento molto fragile e potenzialmente a rischio, la presentazione di un volume, curato assieme al Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, sul ruolo centrale e nuovo ma allo stesso tempo antico dei caregivers di persone anziane, un seminario sui Nidi d’Infanzia, centrato in particolare sull’importanza degli spazi e dei materiali nella relazione educativa con i più piccoli. In tutto questo non poteva mancare un seminario ufficiale, il 26 Settembre, che celebrasse sì i 40 anni della Cooperativa ma allo stesso tempo raccogliesse tutte queste testimonianze, tutto questo lavorare per darne conto alla comunità nel suo complesso. Oltre a questo, il 40esimo della CADIAI sarà un momento per inaugurare un nuovo percorso per prendersi cura delle socie e dei soci che hanno condiviso molti anni della loro vita con la CADIAI e che, forse, adesso faticano un pochino di più a fronteggiare i ritmi di lavoro. Cosa significa questo? Che CADIAI vuole avviare un percorso rivolto a chi ha più di 50 anni per accompagnarlo nel rapporto con il lavoro attraverso percorsi di benessere gratuiti. Saranno quindi organizzati dei cicli di incontri in cui verranno svolte attività di rilassamento, ginnastica e altro ancora con l’obiettivo, se possibile, di mantenerli anche nel futuro come nuovo oriz- numero 43 marzo 2014 zonte che la Cooperativa vuole darsi per aumentare il benessere dei propri soci. E ancora, un concorso fotografico dal titolo “Il tuo lavoro in uno scatto” in cui ciascun lavoratore potrà raccontarsi nella sua quotidianità come meglio crede e che vedrà la premiazione dei finalisti in una festa perché, come per ogni compleanno che si rispetti, ci sarà anche una bella festa per tutti i soci, dipendenti e amici della CADIAI il 28 Settembre a Villa Edvige Garagnani, a Zola Predosa. Un momento per stare in compagnia, divertirsi e condividere un traguardo così importante. Se ci fermiamo un attimo a riflettere su quello che sarà questo 40esimo, così pensato, possiamo dire che CADIAI ha deciso di festeggiare i propri 40 anni lavorando, non fermandosi nemmeno un minuto, non guardandosi troppo indietro ma molto avanti perché, in fondo, continuare ad esserci, continuare a lavorare come stiamo facendo, come recita il primo punto della nostra mission, è il regalo più importante che ci possiamo fare. n 5 numero 43 marzo 2014 progetti internazionali progetti internazionali progetti internazionali Ultimo appuntamento per il progetto “AGID” Si è concluso a Vienna il progetto europeo sull’invecchiamento dei disabili. di Marie Christine Melon, psicologa La conferenza Staff-training on Ageing and Intellectual Disability (La formazione degli operatori sull’invecchiamento e la disabilità intellettiva) ha chiuso il 25 Febbraio scorso il progetto europeo “AGID”, il nostro primo progetto Leonardo (Leonardo è il programma di finanziamento, “AGID” è il nome proprio del progetto), sicuramente l’impegno più rilevante che la Cooperativa ha finora affrontato nell’ambito dei progetti internazionali. Il programma LEONARDO finanzia progetti multilaterali di sviluppo dell’innovazione e supporta iniziative volte a promuovere contenuti/metodi/procedure innovativi. Prevede un “prodotto” 6 finale spendibile in tutti i Paesi partner e in grado di rappresentare un valore aggiunto rispetto alla tematica trattata. Nella pianificazione 2014-2020 i programmi Grundtvig e Leonardo sono stati assorbiti da ERASMUS+, il nuovo programma europeo a supporto dell’istruzione, formazione, gioventù e sport, che avrà come focus la mobilità, la cooperazione e le politiche per riformare. Il progetto “AGID” ha impegnato operatori e professionisti di più Settori e servizi della Cooperativa e anche rappresentanti del servizio pubblico, alcuni utenti e familiari di persone con disabilità, in un lavoro durato due anni e sfociato nell’implementazione di una piattaforma formativa e-learning in cinque lingue, rivolta agli operatori di primo livello che si prendono cura delle persone con disabilità intellettiva che stanno invecchiando. L’idea di base è stata quella di coinvolgere diversi stakeholders in modo che i contenuti su cui lavorare rappresentassero davvero la voce di utenti e professionisti, ma anche di familiari e pubblici amministratori, per far emergere gli ambiti più sensibili rispetto ad un possibile miglioramento nella erogazione di servizi, nella comunicazione e nella relazione con le persone disabili che invecchiano. A questo si è aggiunta la variabile europea, ovvero il fatto che diversi paesi hanno portato nuove idee e temi di riflessione da progetti internazionali progetti internazionali progetti internazionali osservatori spesso diversi, ma proprio per questo particolarmente utili. Abbiamo imparato (con una formazione in inglese condotta da due fiamminghi, anche questo è Europa!) nuove tecniche di conduzione di percorsi partecipati; organizzato e condotto focus group con tutti gli stakeholder; definito in un gruppo di lavoro multisettoriale i contenuti e la struttura del modulo formativo italiano. L’abbiamo costruito secondo le indicazioni fornite dall’Università di Vienna e completamente tradotto in inglese; abbiamo tradotto dall’inglese il modulo austriaco e condotto una prima verifica face to face sui contenuti di entrambi i moduli, con l’aiuto di due gruppi di operatori dei servizi ai disabili; abbiamo infine incaricato due esperti locali (Marco Domenicali e Fabiana Fattore) della verifica di secondo livello effettuata con il metodo Delphi insieme agli esperti degli altri paesi partner che, lo ricordo, sono Francia, Belgio, Gran Bretagna, Lussemburgo e Austria. Ricevuto il report del Delphi, ciascun Paese ha apportato al proprio modulo le modifiche e le correzioni suggerite e con il supporto dell’Università di Leicester l’ha adattato al formato e-learning. L’Italia ha istruito un nuovo percorso di verifica sull’agibilità e la fruibilità della piattaforma e prodotto un report dettagliato (in inglese, of course) sui test condotti nei sei Paesi. E così siamo arrivati alla Conferenza Finale di Vienna. Maria Cristina Cocchi, Direttore dell’Area Dipartimentale Integrazione Socio-sanitaria dell’Azienda USL di Bologna, che già aveva contribuito al seminario “Il tempo che non c’era”, è stata al nostro fianco anche in questa occasione, insieme a Mara Grigoli e Maria Grazia Bertagni, già presenti ai focus group e autrici di uno dei capitoli del Quaderno 18. La dottoressa Cocchi ha partecipato alla tavola rotonda Ageing and Disability, unico altro rappresentante delle pubbliche istituzioni insieme alla bretone Nathalie Sarrabezolles, vice-presidente del Consiglio Generale del Finistère. Immancabile come sempre Alberto Alberani, Responsabile Cooperative Sociali Legacoop Emilia-Romagna. Alla fine di Marzo tutti i Paesi avranno completato la revisione lessicale dei moduli tradotti nella propria lingua e dalla metà di Aprile sarà possibile per gli operatori accedere gratuitamente alla piattaforma per almeno due anni. Rispetto all’utilizzo dei moduli formativi, stiamo valutando come sfruttar- numero 43 marzo 2014 li in un’ottica di formazione specifica, in primo luogo per i nostri operatori, ma anche per tutti coloro che vorranno impiegare questo strumento per migliorare le proprie competenze e abilità. Presenteremo presto in un incontro pubblico, rivolto sia ai nostri dipendenti, sia ai colleghi di altre cooperative e associazioni che si occupano di disabili anziani, i moduli di formazione nella loro versione definitiva, con l’augurio che il lavoro fatto possa diventare un utile strumento di crescita che volentieri condividiamo. n Si è tenuta il 20 Gennaio la presentazione del Quaderno CADIAI “Il tempo che non c’era”, frutto del lavoro del progetto Leonardo “AGID” e atto conclusivo dell’omonimo convegno tenutosi a Giungo 2013 sul tema dei disabili che diventano anziani. 7 numero 43 marzo 2014 cooperazione cooperazione cooperazione CADIAI per la cultura della legalità INCONTRO IN LIBRERIA 26 MARZO 2014 ORE 17.30 PRESSO LE LIBRERIE.COOP ZANICHELLI PIAZZA GALVANI 1/H Anche quest’anno la Cooperativa ha aderito al programmi di eventi “CIVICA”. L’arte di spiegare le cose difficili. Educare alla giustizia e alla legalità senza paura. 40 anni Cadiai. Il welfare che cresce. a cura della Redazione A tavola e in libreria, un momento conviviale e uno di riflessione, entrambi adatti per dire NO alle mafie. Come gli scorsi anni CADIAI ha aderito alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie prevista per il 21 Marzo e al programma di CIVICA 2014 attraverso il pranzo della legalità che è stato servito in tutte le strutture della Cooperativa, e con un incontro per capire come è possibile parlare di mafia anche ai bambini. Per il pranzo della legalità sono stati realizzati oltre 1400 pasti con i prodotti di Libera Terra, il marchio che comprende tutti i prodotti di alta qualità Aggiornamento dei dati di Cooperlavoro Al 31/12/2013 Cooperlavoro conta 70.572 iscritti ed un patrimonio che sfiora gli 830 milioni di Euro. I contri- delle cooperative sociali che gestiscono e curano i terreni confiscati alle organizzazioni mafiose. L’iniziativa ha lo scopo di diffondere la cultura del rispetto della legge e informare sulla necessità di respingere le mafie, a partire dalle scelte dei singoli. Proprio per questo, quest’anno, è stato raddoppiato l’impegno di CADIAI con un altro incontro per ribadire che parlare di mafia si può e si deve fin dall’infanzia: il 26 Marzo si è tenuta alle Librerie.Coop Zanichelli la presentazione del libro “E vallo a spiegare a Nino”, di Anselmo Roveda. Un momento buti incassati ammontano a circa 99 milioni di Euro; le uscite per prestazioni e riscatti a circa 39 milioni di Euro. Per il secondo anno consecutivo i rendimenti dei tre comparti di Cooperlavoro sono positivi: il comparto Bilanciato, che raccoglie il 47% degli iscritti e il 69% del patrimonio, ha avuBilanciato di riflessione sul come affrontare il tema della criminalità organizzata con “i piccoli”. n to un anno buono, raggiungendo un rendimento cumulato netto da inizio gestione (30 Novembre 2000) pari a 71,72%. Nella seguente tabella sono riportati i rendimenti netti realizzati negli orizzonti temporali indicati: Sicurezza Dinamico TFR netto 11% Rendimento cumulato da inizio gestione (30.11.2000) 71,72% 58,51% 79,98% 41,30% Rendimento cumulato dall’avvio del multicomparto (31.07.2005) 37,04% 26,49% 43,63% 24,10% Rendimento 2013 5,71% 3,40% 6,69% 1,71% Rendimento medio annuo composto a 3 anni 5,24% 4,08% 6,16% 2,7% Rendimento medio annuo composto a 5 anni 6,03% 3,51% 8,40% 2,5% Rendimento medio annuo composto a 7 anni 3,65% 3,17% 3,54% 2,6% Rendimento medio annuo composto a 10 anni 4,33% - - 2,6% 8 cooperazione cooperazione cooperazione numero 43 marzo 2014 Formazione per OSS Si è concluso con successo il percorso formativo finanziato da FONCOOP. a cura del Servizio Formazione e Sviluppo Risorse Umane A Dicembre si è concluso positivamente il progetto “Piano di formazione a supporto di operatori socio-sanitari privi di qualifica”. Si tratta di un percorso formativo, finanziato da FONCOOP con risorse straordinarie ai sensi dell’Avviso 22 “Iniziativa speciale per i territori interessati dagli eventi sismici di Maggio 2012” che ha visto il coinvolgimento di ventisette operatori CADIAI, ad oggi privi di qualifica, e appartenenti a diversi Settori di attività. L’evento, coordinato dal Servizio Formazione e Sviluppo Risorse Umane CADIAI, ha registrato un esito complessivo particolarmente soddisfa- Cooperativa Edificatrice Giuseppe Dozza e CADIAI: Progetto Abitare Insieme La Cooperativa Edificatrice Giuseppe Dozza di Bologna, nata nel 1920, proprietaria di 1338 alloggi, ubicati in Bologna e provincia (San Lazzaro di Savena, Castel Maggiore, Ozzano dell’Emilia, Castel San Pietro Terme, Budrio, Pianoro, cente per due specifiche ragioni: • è stato realizzato un percorso sperimentale (per la prima volta nella Provincia di Bologna) attraverso il quale CADIAI e l’Ente di Formazione CESVIP hanno abbinato un corso formativo sugli gli aspetti pratici connessi allo svolgimento corretto di alcune operazioni tipiche dell’Operatore Socio Sanitario, ad un Processo di SRFC (Sistema di Formalizzazione e Certificazione delle competenze) in cui era compreso l’esame finale per tutti i partecipanti. L’obiettivo condiviso è stato quello di portare a valore conoscenze, capacità ed esperienze di persone da anni impegnate nei servizi alla persona; • l’evento si è concluso in modo molto positivo in quanto al gradimento della fase formativa si è aggiunto un chiaro riscontro di efficacia in quanto tutti gli operatori hanno superato l’esame e acquisito la qualifica di OSS. È giusto sottolineare sia lo sforzo della Cooperativa nel continuare a proporre percorsi interni di qualificazione in un contesto generale di accesso privato da parte dei lavoratori, sia l’impegno e la collaborazione mostrata dai partecipanti al corso e dai loro servizi/settori che li hanno sostenuti a livello organizzativo. n Anzola dell’Emilia, Castiglione dei Pepoli, Bentivoglio, Sant’Agata Bolognese, Castenaso, Minerbio, Calderara di Reno, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano), assegnati ai suoi soci in godimento, ha redatto con CADIAI il progetto abitare insieme per incentivare forme di vicinato di qualità, di cooperazione attiva con una analisi sui soci assegnatari dei suoi alloggi siti nel territorio di Bologna. L’obiettivo è quello di fornire servizi specialistici alle famiglie da parte di CADIAI o ricercare professionalità presenti negli insediamenti, per aumentare la qualità della vita delle persone, riducendo le situazioni di isolamento, con beneficio diretto per i soggetti maggiormente a rischio di esclusione sociale, quali ad esempio anziani con ridotte capacità motorie, persone non autosufficienti, famiglie monogenitoriali e nuclei famigliari fragili. Il progetto si propone di creare reti cosiddette informali di collaborazione intra-condominiale e di acquisire la consapevolezza dell’esistenza di un sistema di servizi alla persona attivabili su richiesta dei singoli o in condivisione con altri condomini. Il progetto per il suo contenuto sociale gode del contributo della Fondazione del Monte di Bologna. Si avvia così una collaborazione importante tra cooperative aderenti a LegaCoop nell’interesse della persona e dei suoi bisogni. n 9 1974 2014 numero 43 marzo 2014 1974>quarant’anni 2014 di cooperativa Proseguiamo la rubrica, che ci accompagnerà fino al 40esimo anniversario della CADIAI, in cui raccoglieremo testimonianze di soci della Cooperativa, del loro percorso e del senso che ognuno dà all’essere soci. A cura di Alba Piolanti, insegnante in pensione, con una profonda passione e curiosità per la storia bolognese intrecciata a quella delle donne. Soci perché… Intervista a Adriana Battista, collaboratrice gestionale Area Non Autosufficienza di Alba Piolanti Qual è il suo incarico all’interno della Cooperativa? Svolgo la funzione di collaboratrice gestionale e referente della qualità nell’ambito dei Servizi ai Disabili. Tra le altre attività mi occupo della selezione del personale da inserire nei Servizi ai Disabili. a grandi linee il processo si articola nel modo seguente: la prima selezione viene svolta dall’Ufficio Selezione del personale, che svolge una prima scrematura sulle domande di lavoro ricevute in base alle figure professionali richieste per tipologia dei Servizi. Io mi occupo di individuare il personale nella rosa di domande inviatemi dall’Ufficio Selezione del personale. Da quanto tempo lavora in CADIAI? Lavoro in CADIAI da tredici anni. Prima ho lavorato come educatrice professionale presso la cooperartiva Asat – Casa Gianni, Centro Diurno per il recupero delle persone affette da dipendenze patologiche. Ho iniziato a lavorare nello stesso ambito in CADIAI nel 2000, presso il centro di prima accoglienza “Il Provvidone”. Successivamente ho ricoperto il ruolo di coordinatrice dei Centri Diurni per disabili “Graziella Fava” e “Casa dei Boschini”. Da quattro anni opero nella sede della Cooperativa con il Settore 10 Servizi ai Disabili come collaboratrice gestionale. Ci racconta quando è diventata socia? Sono diventata socia nel 2001, dal momento in cui ho avuto un contratto a tempo indeterminato. Si è trattato di un passaggio naturale perché credo nella forma cooperativa. Essere socia di una cooperativa con così tanti servizi e un alto grado di disponibilità verso la comunità, così ricca di iniziative, in cosa si traduce? Il mio essere socia si traduce innanzi tutto nel partecipare alla vita della Cooperativa, alle iniziative, nel dare il mio apporto laddove necessario o dove mi venga richiesto. Dal momento in cui mi sono associata, le vicende della Cooperativa mi appartengono. Non è stata un’adesione formale, è stata una scelta molto consapevole. Come consigliera d’amministrazione negli anni scorsi ho lavorato per avvicinare i soci alla Cooperativa, in special modo i soci che operano nei Servizi dislocati nel territorio, per i quali è più difficile avere legami non avendo una sede precisa di lavoro. Qual è quindi l’aspetto che ritiene più interessante nella sua partecipazione alla vita della CADIAI? Il fatto che ci sia partecipazione ai diversi livelli. Le decisioni assunte e deliberate dal Consiglio di Amministrazione sono poi comunicate e discusse nelle riunioni di equipe dei Servizi. Le idee che emergono dai Servizi sono oggetto di discussione nei coordi- namenti amministrativi che si svolgono a cadenza mensile e riportate in sede di Consiglio ma anche nella Direzione Operativa. La circolarità delle informazioni è sicuramente un aspetto molto positivo. Io ad esempio ho coordinato dei Servizi e so bene quanto sia importante diffondere e confrontarsi con gli operatori dei Servizi. Questo processo dal basso verso l’alto è un percorso che non sempre esiste nelle organizzazioni. Non c’è separatezza, tutto il gruppo dirigente è accessibile e questa è una cosa positiva che avvicina le persone e facilita il costruire insieme. n pari opportunità pari opportunità pari opportunità Diversi stili di leadership Quando le differenze diventano un valore aggiunto. di Lara Furieri, Resposabile delle politiche per le Pari Opportunità Parlare di innovazione e in particolare di innovazione legata alla specificità dei generi non è semplice; tuttavia potrebbe essere un nuovo spunto per riconoscere ed organizzare in modo ottimale, all’interno dei processi produttivi, i talenti specifici posseduti dalle singole persone. Motivare le persone, donne e uomini, al lavoro, significa anche tener presente le diverse situazioni e le specifiche esigenze, perché rispondere ai bisogni delle persone spesso significa anche aumentarne la produttività e le idee innovative che sottendono alla crescita. Professionalità, motivazione legata alle diverse fasi della carriera, formazione a nuove competenze, gestione degli orari, processi comunicativi e sistemi di valorizzazione e premianti sono aspetti che il gruppo di lavoro del corso “Valorizzazione del Genere e conciliazione: strumenti per la praticabilità in azienda”, sta analizzando con il supporto e la guida della Dottoressa Annarita Bergianti. È possibile riconoscere un potenziale maschile e femminile rispetto al lavoro? Le competenze dei singoli e dell’organizzazione possono essere espresse in modo diverso a seconda del genere? Esiste un diverso modo di porsi e differenti stili comunicativi? Ci sono più sfumature nella modalità di affrontare e gestire situazioni complesse? Quali potenzialità sono alla base della nostra cultura organizzativa e in che modo uomini e donne contribu- iscono a svilupparle e diffonderle nel tempo? Queste sono alcune delle domande1 che accompagnano il lavoro che sta ormai volgendo al termine e che hanno aiutato a riconoscere e valorizzare le differenze di genere e le diverse competenze (in termini di cultura organizzativa), rafforzando la competitività dell’azienda attraverso una gestione efficace delle risorse umane, con particolare attenzione alla dimensione maschile e femminile. L’obiettivo infatti era quello di promuovere e diffondere una nuova cultura delle pari opportunità che si fondi sulla valorizzazione delle specifiche differenze, integrandoli, individuando i punti di sinergia per innovare e rendere il lavoro più efficace nella Cooperativa. È indubbio che lo stile e l’esercizio della leadership, a tutti i livelli, tra uomo e donna è molto diverso, ma il “segreto” è nel valorizzarlo ed integrarlo in modo che la cooperativa possa trarre il meglio da entrambi. Come diverse ricerche hanno dimostrato, esistono dei tratti più comuni nella leadership femminile quali la capacità di attivare le intelligenze collettive del gruppo2, una maggiore capacità relazionale in termini di costruzione di alleanze a lungo termine, una maggiore attenzione al processo. Possiamo dire quindi che è possibile che uno stile di leadership più attento alla cooperazione, alla collaborazione e più orientato a potenziare le capacità dei follower (manifestando comportamenti che li motivano mostrando più attenzione ai loro bisogni individuali) si dimostri più capace nell’affrontare la sfida della complessità che caratterizza le organizzazioni attuali3. Esiste naturalmente anche uno stile di leadership più prettamente maschile, caratterizzato da una maggiore capacità di focalizzazione, un maggiore orientamento al risul- numero 43 marzo 2014 tato ed una maggiore propensione al lavoro individuale. In modo analogo queste caratteristiche sono indispensabili per vincere la sfida facendo attenzione ai risultati ed agli obiettivi. È importante quindi definire quali potenzialità ci possono aiutare, nel nostro specifico contesto lavorativo, a lavorare nell’ottica di uno sviluppo di valore condiviso individuando gli indicatori di sviluppo di una politica di equità che considera le differenze come un valore aggiunto. Le donne, da sempre, hanno dovuto imparare a gestire il tempo per dedicarsi ad attività anche non legate al lavoro: hanno poi imparato a conciliare il tempo sia nel contesto lavorativo, dedicandosi ai propri compiti, sia in ambito familiare e sono anche capaci di trovare modalità vincenti per collaborare in modo efficace con la “quota azzurra”. n 1. Il progetto ha utilizzato i metodi dell’AI (Appreciative Inquiry) e del Coaching Organizzativo 2. Collective intelligence:number of Womer in group linked to effectiveness in solving difficult problems, “Scienze Daily” 2 Ottobre 2010 http://www.sciencedaily.com/ releases/2010/09/100930143339.htm 3. C. Shipman; K. Kay ”Womenomics. Donne+economia” Cairoeditore, 2009 11 1974 2014 numero 43 marzo 2014 verso il 40esimo verso il 40esimo verso il 40esimo www.cadiai.it si rinnova È online il nuovo sito della Cooperativa. di Giulia Casarini, Servizio Attività Sociale, Comunicazione e Ricerca Progetto GAIA CADIAI, nel 2012, aveva aderito al progetto GAIA del Comune di Bologna, un progetto europeo che prevedeva un accordo tra l’Ente pubblico e varie imprese per la piantumazione di alberi sul territorio a compensazione di una parte di emissioni di CO2 prodotte dalle attività delle aziende. CADIAI, con 5 alberi, ha compensato ben 15 tonnellate di CO2 corrispondenti alle pubblicazioni di Scoop e del Bilancio Sociale, preventivo e consuntivo. n 12 Probabilmente ve ne sarete già accorti tutti, ma un articolo, anche piccolo, per presentarlo era doveroso: dal 27 Febbraio, infatti, il nostro sito internet: www.cadiai.it è online con una nuova veste completamente rinnovata. Il vecchio sito infatti, datato 2007, dopo ben 7 anni di onorato servizio (continuavano a farci i complimenti per quanto fosse chiaro anche negli ultimi mesi!) ha dovuto lasciare il posto ad una nuova veste, un restyling al passo con i tempi che ha interessato sia la grafica, sia la disposizione dei contenuti. Infatti non si trattava solo di avere un layout un po’ vecchiotto, che pure, nei mezzi comunicativi informatici ha un peso non irrilevante, ma di avere uno strumento, perché tale è qualunque sito internet, che fosse al passo non solo con le nuove tecnologie (pensiamo all’adattabilità sugli smartphone e tablet) ma anche e soprattutto che andasse incontro in maniera più diretta ai bisogni dell’utenza, di chi avrebbe navigato il sito in cerca di informazioni. Con questi presupposti si è scelta una grafica lineare, pulita e semplice che ha migliorato la leggibilità delle notizie e reso più facile ed immediata la navigazione all’interno delle diverse sezioni. Il menu posto in alto, vicino al logo della Cooperativa, consente di accedere alle pagine contenenti informazioni di carattere più generale, mentre verso il 40esimo verso il 40esimo verso il 40esimo il menu in basso ha lo scopo di introdurre l’utente in tutte le attività che CADIAI svolge. È stato dato un ampio spazio alle immagini, già dalla homepage, così come nelle pagine interne, una scelta mirata che ha lo scopo di rendere immediatamente evidente chi sono i protagonisti del nostro mondo, vale a dire le persone per cui quotidianamente lavoriamo. Per rendere ancora più facile la navigazione, sono stati inseriti in modo evidente due motori di ricerca, uno per trovare direttamente i servizi più prettamente a carattere privato, l’altro per numero 43 marzo 2014 1974 2014 cercare le notizie d’interesse. Il restayling del sito si inserisce, come anticipato in varie occasioni, in un rinnovamento generale dell’immagine di CADIAI in occasione del suo quarantesimo compleanno… non siamo per i “ritocchi” ma questo cambiamento ci voleva proprio! n 13 Improvvisamente dieci anni dopo: le residenze per anziani hanno prodotto innovazione? monografia monografia monografia Assistere ascoltando Interventi psicosociali nella cura dell'anziano con bisogni complessi: le esperienze in residenza e centro diurno www.kitchencoop.it numero 43 marzo 2014 di Marie Christine Melon, Responsabile del Coordinamento Scientifico dell’Area Non Autosufficienza Gli anniversari sono un po’ come i traslochi, ti obbligano a fare il punto. Guardare indietro, liberarsi di quello che non serve, ritrovare quello che non sapevi più di avere, regalarsi un progetto nuovo. Dieci anni in fondo non sono molti e la prima impressione è che siamo sempre noi, anziani che vanno, anziani che vengono, ricordi che si accumulano, servizi che aprono, qualcuno purtroppo che chiude. Certo, siamo un po’ meno giovani di allora, e i nostri anziani sempre un po’ più malati, ma tutto nella norma del tempo che scorre. E invece no, invece siamo cambiati. Per il suo trentesimo compleanno la Cooperativa si è regalata una collana editoriale, che ha faticato un po’ ad attecchire ma poi è cresciuta rigogliosa. Le residenze per anziani l’hanno nutrita con impegno e questo mi libera dall’obbligo di raccontare tutto nel dettaglio. 14 Venerdì 18 maggio 2007 Palazzo d’Accursio, Cappella Farnese, piazza Maggiore 6, Bologna Info: Tel. 051 7419001 | Fax 051 - 7457288 | www.cadiai.it | info@cadiai.it Evento organizzato e promosso da Con il patrocinio di Con il contributo di Comincerei proprio da qui, da quando ci siamo accorti che pensare da soli non ci piaceva più, che avevamo progetti, sperimentavamo, inventavamo soluzioni e volevamo anche condividerle. Per dieci anni avevamo lavorato sulla presa in carico delle persone con demenza: formazione, sensibilizzazione dei gruppi di lavoro, adattamenti ambientali, riorganizzazione dei piani di lavoro e dei programmi assistenziali… Ci servivano nuove attività per coinvolgere persone così particola- ri, nuovi trattamenti per cercare di rallentare il declino, nuovi modi di procurare benessere e migliorare la qualità di vite sempre in equilibrio precario. Non c’era molto di consolidato allora, soprattutto per le fasi più avanzate di malattia e poche erano le evidenze scientifiche. Abbiamo cominciato a sperimentare da soli e a misurare gli effetti del nostro lavoro, ma abbiamo capito in fretta che ci serviva aiuto: così ha preso avvio quello che è oggi un consolidato rapporto con l’Università di Bologna. Ci siamo inventati una versione semplificata del memory training (una tecnica di allenamento della memoria in uso per le persone un po’ più competenti) e l’abbiamo sperimentata con gli anziani di una residenza e di un Centro Diurno: la Facoltà di Psicologia ci ha aiutati ad impostare il disegno sperimentale e poi per l’analisi dei dati raccolti. Abbiamo potenziato e strutturato un’attività con gli animali che conducevamo già da qualche an- monografia monografia monografia no con gli ex lungodegenti psichiatrici e con un gruppo di persone disabili, e l’abbiamo provata lavorando con persone malate di demenza: l’Università e la Provincia di Bologna ci hanno accompagnati nel progetto e nella valutazione dei risultati. Abbiamo voluto sperimentare gli effetti della clownerie su un gruppo di anziani e di familiari, e sono arrivati i clown del corso di Alta Formazione di Alessandra Farneti. E un po’ più avanti abbiamo scoperto che l’arte terapia funziona anche con persone cognitivamente molto compromesse. Fra il 2006 e il 2007 abbiamo pubblicato quattro Quaderni - La cura dell’ospite affetto da demenza, Compiti per la memoria, Le carezze che curano, Il clown in RSA – seguiti da altri quattro negli anni successivi. E siccome ormai ci avevamo preso gusto, nel 2006 abbiamo inaugurato Assistere Ascoltando, un canale di diffusione e di scambio con altre realtà impegnate nella ricerca e nella cura degli anziani disabili. Era una scommessa su una gara d’appalto che purtroppo abbiamo perso, è diventato un appuntamento fisso, seguito ogni volta da più di cento persone. Intanto il bisogno di lavorare insieme ai familiari degli anziani accolti, che rimangono sempre ‘l’altra metà della cura’, diventava ogni giorno più evidente e non sono state più solo le feste in struttura e le assemblee annuali, ma attività condivise (il teatro del “Corniolo”, i week end al mare di “San Biagio”, il corso di danze medievali per carrozzine di “Virginia Grandi”, i pranzi collettivi, i Giochi dell’Amicizia…), colloqui professionali di sostegno, coinvolgimento mirato nei percorsi di cura e interventi di supporto come il Caffè San Biagio, nato con fatica nel 2004 e negli anni cresciuto e moltiplicato su più territori, soprattutto grazie all’impegno di Sabrina Stinziani. Da qualche settimana il Caffè San Biagio ha un nuovo multiplo, il Tiramisù Caffè inaugurato da poco a “Parco del Navile”. E oltre al fare, un nuovo impegno nella ricerca, questa volta di grande respiro, promossa e condotta dall’università per individuare i fattori di rischio e i fattori di protezione su cui agire per progettare interventi a sostegno della fatica dei familiari che si prendono cura di persone con demenza. Ma del numero 43 marzo 2014 Progetto Caregiver e degli altri percorsi di condivisione della cura abbiamo già ampiamente raccontato nel Quaderno 11 e nel Quaderno 17, che contrariamente ai primi quattro sono ancora disponibili in un buon numero di copie. Anziani fragili come i nostri muoiono spesso e spesso muoiono male, soffrendo o subendo insensati accanimenti. È difficile per loro e per i loro familiari, non meno per i nostri operatori. Dieci anni fa nessuno di noi aveva mai visto una persona in coma vigile, le nutrizioni artificiali si contavano sulle dita una mano, le rare malattie degenerative erano rare davvero. Oggi abbiamo un nucleo di otto posti per Gravi Disabilità Acquisite sempre pieno, più molti inserimenti individuali in diverse residenze e stiamo imparando a prendercene cura. Di loro e dei loro familiari, che a differenza di chi ha un congiunto malato di demenza non hanno avuto il tempo di prepararsi al trauma che ha devastato le loro vite. L’accompagnamento alla morte, la lotta al dolore inutile, la pianificazione anticipata delle cure, il sostegno alle scelte sul fine vita sono i temi caldi su cui stiamo lavo- Segue a pag 16... 15 numero 43 marzo 2014 servizi servizi servizi servizi Educazione e\è politica Si è tenuto a Reggio Emilia il Convegno Nazionale del Gruppo Nidi a cui hanno partecipato i pedagogisti CADIAI. di Daria Quaglia, pedagogista Nelle giornate del 21, 22 e 23 Febbraio 2014 si è tenuto a Reggio Emilia il XIX Convegno Nazionale del Gruppo Nazionale Nidi dal titolo “Educazione e/è politica. Generare alleanze nel sistema dei servizi per l’infanzia0/6” dedicato a Loris Malaguzzi nel 20esimo della morte. Loris Malaguzzi, per chi non lo conoscesse, è stato il promotore nel dopoguerra dei Nidi e delle Scuole dell’Infanzia del comune di Reggio Emilia e di una visione dell’infanzia che superava il limite della sua città per ergersi, insieme ad altri pionieri, a costruttore del sistema dei servizi della Regione Emilia-Romagna, sistema riconosciuto in tutto il mondo per la sua elevata qualità. Perché la scelta di un titolo così esplicito, ma anche così ostico? Perché i pedagogisti e le educatrici che hanno partecipato al Convegno condividono la tesi che benessere, convivenza civile ed equità possono essere realizzate solo se queste due parole si declinano in azioni. Solo la creazione della possibilità per gli individui di essere capaci di comprendere, capire, immaginare, e valutare il mondo rende possibile la Democrazia, che si fonda su cittadini consapevoli e competenti capaci di scegliere e sostenere gli orientamenti per un futuro migliore. I Nidi e le Scuole dell’Infanzia educano i futuri cittadini del mondo e per questo hanno bisogno di buone politiche che permettano loro di svolgere questo compito. Sono necessarie quindi: • una politica che riconosca ed espliciti il valore etico e culturale ed economico che viene espresso dall’azione educativa; • una pedagogia capace di interpretare le dinamiche sociali e politiche. Tutto questo ha caratterizzato la di- scussione nel Convegno che, dopo una giornata in plenaria, ha diviso i partecipanti in venticinque sottogruppi di discussione su tematiche differenti, ma tutte legate a filo doppio al titolo originario. I pedagogisti della cooperativa CADIAI hanno partecipato alla tre giorni del Convegno: una di loro ha coordinato un sottogruppo, mentre i colleghi si sono fatti ovunque portatori di domande e brevi interventi. Come accade da sempre in occasione del Convegno Nazionale, esce in libreria un numero monografico della rivista Bambini nella quale sono presenti alcuni articoli sulla nostra Cooperativa alla quale è stato chiesto di partecipare attivamente alla realizzazione. Il Convegno si è concluso con il rilancio in particolare del lavoro del Gruppo Nazionale Nidi al quale i nostri pedagogisti sono iscritti e la promessa di un arrivederci in una parte del nostro Paese che vede i servizi assenti o in forte sofferenza. n di efficienti satelliti autarchici in un sistema integrato di strutture che lavorano per un obiettivo comune seguendo tracce riproducibili. A due terzi del cammino ci è piombato addosso l’accreditamento ed è stato piacevole scoprire che il grosso del lavoro l’avevamo già fatto. Il che non ci ha impedito di rivedere completamente gli strumenti per essere certi di rispondere a tutti i requisiti, ma il controllo sulla qualità, si sa, è sempre in progress. Infine l’impegno più recente, l’invecchiamento delle persone disabili che condividiamo con altri pezzi della Co- operativa, e questo è un grandissimo risultato che vogliamo portare con noi nel prossimo decennio. Il supporto tecnico ai Progetti Europei, la progettazione di nuovi servizi rivolti ai disabili che invecchiano, la formazione sempre più condivisa, il Quaderno 18, la messa in rete delle risorse professionali hanno anticipato e accompagnato il processo di costituzione dell’Area della Non Autosufficienza, che sdogana definitivamente le frontiere fra settori e dà nuovo impulso alla progettazione comune. n ... segue da pag 15 rando negli ultimi anni. Modificando protocolli e procedure, promuovendo formazione ad ampio raggio, confrontandoci con chi ne sa più di noi e collaborando con chi fa della ricerca seria su questi temi, come Francesca Ingravallo per l’Università di Bologna o il team internazionale del Progetto IMPACT sulle cure palliative, di cui si parla in questo numero di Scoop. Niente sarebbe stato com’è se dieci anni fa, dopo un paio d’anni di faticosissima gestazione, non avessimo avviato un percorso di Gestione della Qualità che ha trasformato un insieme 16 servizi servizi servizi servizi Giorni allegri, giorni pazzi Una simpatica festa di Carnevale alla Casa Residenza “Virginia Grandi”. di Caterina Olivito, operatrice Anche quest’anno si è rinnovata la tanto attesa festa di Carnevale alla Casa Residenza “Virginia Grandi” di San Pietro in Casale. Musica, danze, colori e tanti deliziosi spuntini hanno rallegrato il pomeriggio del 26 Febbraio 2014 degli ospiti della residenza. Nessuno si è risparmiato nell’organizzazione dell’evento. La nostra animatrice Lucia, che ha simpaticamente adornato la struttura di festoni e coriandoli, coinvolgendo tutti i nostri ospiti nei preparativi e che per giorni e giorni ha avuto la sala animazione stracolma di maschere e travestimenti. Le nostre RAA, Carmen e Grazia, che si sono impegnate nell’organizzare la giornata in modo da poter permettere alla maggior parte degli ospiti di partecipare all’evento. Il nostro coordinatore, apparentemente dietro le quinte, che non ha poi esitato un attimo a scendere in pista con il microfono in mano non appena il cantante Giovanni ha dato voce alle prime note. E tutti gli operatori, OSS, infermieri, fisioterapisti, che con allegria hanno prima collaborato a travestire gli ospiti, e poi li hanno allietati con danze, canti e soprattutto con una ”buona merenda”. La partecipazione è stata importante: familiari, amici, ex vicini di casa, tutti presenti per poter rendere ai loro cari la giornata ancora più speciale. Ma quest’anno, protagoniste indiscusse della festa sono state le maschere. C’erano le fate ed i folletti, i principi e le principesse, c’erano i pirati e gli allegri pagliacci, le dame del ‘500 e le odalische, ma soprattutto c’erano tante nuove maschere realizzate proprio dai familiari e dagli operatori. Bellissima la maschera indossata da Romano e nata dalla fantasia della figlia Nadia. Altrettanto simpatica la versione marinaresca di Donato, in tanti abbiamo fatto fatica a riconoscerlo, e poi le nostre RAA, che per un giorno hanno assunto le sembianze di numero 43 marzo 2014 un cuoco ciccione e di un simpatico omone in pigiama, ed ancora Monica, la nostra fisioterapista, lei così longilinea, si è travestita da corpulenta casalinga, in vestaglia e con i bigodini in testa. E poi ancora tante new entry, tutte colorate, allegre ed ironiche. È stato un pomeriggio davvero da ridere. A conclusione della festa passando tra quella folla allegra e colorata, da qualcuno ho sentito sussurrare: “Si respira un’aria magica…” e, credetemi, è stato proprio così. n 17 numero 43 marzo 2014 servizi servizi servizi servizi Cappellini e sfrappole a “Parco del Navile” Si è festeggiato il Carnevale a chiusura di un ciclo di laboratori sulla carta. di Annarita Coricciati, animatrice e Maria Letizia Neri, fisioterapista Giovedì 27 Febbraio si è festeggiato il Carnevale nella Residenza assistita “Parco del Navile”. Festa giunta alla conclusione di un ciclo di laboratori manuali, che hanno visto gli ospiti ed alcuni parenti cimentarsi con le potenzialità della carta nelle sue varianti: cartoncino, carta crespa, carta di giornale, di riviste, ecc. Si è scelta la carta per la sua facile reperibilità e per la lavorazione molto semplice che ha fatto in modo che il laboratorio diventasse un momento di condivisione e divertimento per tutti. Spesso basta davvero molto poco per realizzare gradevoli decorazioni che aiutano a far diventare un ambiente più accogliente e familiare e ad infondere un pizzico di autostima in più in chi le crea. In questo modo sono nati i cuori, le stelle variopinte, le mascherine e i simpatici cappellini indossati per l’oc- 18 casione. Le coloratissime creazioni fatte a mano dagli ospiti hanno decorato i corridoi ed i saloni dove si è svolta la festa, inondando gli spazi con lo spirito giocoso proprio del Carnevale. I cappellini sono frutto della collaborazione tra gli ospiti, ognuno in base alle proprie possibilità: c’erano le addette al taglio della carta, chi colorava le decorazioni, chi le montava, le modelle e gli “opinionisti” impegnati con gli abbinamenti dei colori. Alle 15.30 un’ondata di cappellini ha fatto il suo ingresso nel salone della struttura (ospiti, operatori e parenti) e, con la coinvolgente musica di Giovanni, ha preso il via una bellissima e gioiosa festa. E così: girotondi di carrozzine, trenini, assoli e duetti... tutti a ballare, ma non solo: c’era anche chi cantava e porta- va il tempo con le mani. Quanti sorrisi, quante risate, quanti occhi allegri... e, dulcis in fundo, le buonissime sfrappole fatte dalle cuoche della struttura. Molti sono stati i parenti che hanno partecipato e si sono lasciati coinvolgere dal clima di spensieratezza e divertimento. Che altro dire? È stata davvero una festa da ricordare e siamo già tutti pronti per la prossima. n servizi servizi servizi servizi numero 43 marzo 2014 Sono arrivate… Sì sì, le mascherine sono qui! Festa di carnevale alla Casa Residenza “San Biagio”. di Sabrina Stinziani, psicologa Anche quest’anno abbiamo festeggiato il carnevale con gli anziani della Casa Residenza e del Centro diurno, ma quest’anno abbiamo avuto la fortuna di poter ospitare vari ospiti illustri… L’ Assessore ai Servizi Sociali Massimo Bosso del Comune di Casalecchio di Reno e Athos Gamberini, in veste di consigliere del direttivo della Proloco “Casalecchio insieme” Meridiana, che hanno presentato gli attori della Proloco che è intervenuta con i suoi volontari. In particolare è arrivato il dottore più amato dai bolognesi, il dottor Balanzone, insieme alle tipiche maschere dei mitici Sganapino e Fagiolino. La loro entrata ha suscitato l’entusiasmo di tutti gli utenti che a lungo li hanno applauditi e con grande piacere hanno ascoltato le loro “zirudelle” e brevi rappresentazioni in dialetto bolognese. Non dimentichiamo il cantante Giovanni che ha fatto da “spalla” con la sua voce e la sua musica a tutte le gag degli illustri ospiti. Col suo accompagnamento musicale molti si sono esibiti ballando: operatori, parenti e ospiti. Non sono mancate, come gran finale, per addolcire la festa, le tradizionali sfrappole! “Sono una maschera dotta e sapiente: chiacchiero molto, concludo niente. Son di Bologna un gran dottore: Mi sottopongono ogni malore ed io con l’ abile mia parlantina sputo sentenze di medicina. Curo il malato col latinorum per omnia saecula saeculorum!”. n 19 numero 43 marzo 2014 servizi servizi servizi servizi La funzione sociale della memoria Attività di reminiscenza alla Casa Residenza e Centro Diurno “San Biagio”. a cura di Sabrina Stinziani, Psicologa e Silvia Candido, Tirocinante post-laurea in Psicologia “Da piccola, ricordo con piacere, restavo seduta accanto a lui. Aveva la pelle scura, come chi ha passato la vita a coltivare e raccogliere i frutti di una terra ben tenuta. La sua pelle era digrignata, piegata; le rughe facevano parte di quel volto che ho conosciuto così. E raccontava. Raccontava di quando era stato scelto fra tanti per lavorare in Francia. Raccontava del miglior modo per tenere i soldi e non farseli rubare. Raccontava e sorrideva. Sorrideva perché quello era stato e continuava ad essere. Lui raccontava, mio nonno.” La reminiscenza, dal latino “reminiscere-ricordare”, rientra tra gli interventi psicosociali rivolti agli anziani con deterioramento cognitivo. Quest’attività sfrutta il naturale bisogno dell’anziano di raccontarsi e svolge tre funzioni principali: • funzione di guida, perché la persona nel raccontare la propria storia può tramandarla agli altri, assicurando nello stesso tempo una continuità alla propria esistenza; • funzione intrapersonale, poiché l’anziano si sente utile nel trasmettere la propria conoscenza e questo a sua volta permette di definire ciò che è stato e di dargli un senso; • funzione interpersonale: quando gli anziani raccontano, interagiscono con altre persone. Chi presenta problemi cognitivi spesso riesce a ricordare avvenimenti della propria infanzia e giovinezza e prova 20 piacere nel raccontarli, per cui la reminiscenza diventa una di quelle attività in cui l’anziano solitamente si sente al sicuro, perché affronta argomenti che conosce meglio di tutti gli altri. Basandoci su queste considerazioni abbiamo costruito un progetto che coinvolge gli ospiti della Casa Residenza e gli anziani che frequentano il Centro Diurno “San Biagio”. L’attività prevede di trattare, con l’aiuto di materiale audio-visivo, alcune tematiche importanti nella vita di una persona anziana: famiglia di origine, giochi d’infanzia, lavoro, hobbies, matrimonio e figli, amici, guerra e povertà. Abbiamo registrato il maggior coinvolgimento emotivo parlando della guerra: l’immagine di Mussolini rievocava brutti ricordi, che però non hanno fermato la voglia di raccontare. La seconda parte del lavoro è stata condotta dalle animatrici Brunella Patelli e Mariana Parera che hanno continuato a lavorare insieme agli ospiti sui temi che noi avevamo cominciato ad esplorare, attraverso l’intonazione di un canto che coinvolgeva l’intero gruppo, la composizione di filastrocche che generavano molti sorrisi e il rinforzo degli argomenti a cui gli anziani risultavano più sensibili. Un aiuto è arrivato anche dal fatto che tutti gli anziani erano nati in paesi diversi e quindi diversi sono stati i fatti ricordati, i giochi, le tradizio- ni familiari: questo ha aumentato la curiosità e l’interesse nell’ascoltare i compagni e nel raccontarsi. “L’uso di semplici immagini che spiegavano chiaramente il tema è stato fondamentale nel coinvolgere persone con ridotte abilità cognitive o caratterialmente più restie al dialogo. Gli argomenti selezionati si sono rivelati talmente interessanti per gli ospiti, che questi ultimi continuavano a parlarne anche dopo la sessione di reminiscenza. Apprendere cose che solo in parte conoscevo è stato un arricchimento personale anche per me“ (Brunella). “L’anziano si racconta volentieri spinto dal clima di intimità e di ascolto reciproco. La realizzazione dell’esperienza di Reminiscenza attraverso le immagini, le fotografie proiettate, l’accesso a internet e ai materiali multimediali, ha generato grande entusiasmo e novità” (Mariana). “Mi sono avvicinata a questo tipo di attività in punta di piedi. Non avevo mai condotto gruppi di reminiscenza ed ero impaurita dall’idea di guidare persone con problemi cognitivi di diversa natura e che presentavano difficoltà uditive ed espressive. Con meraviglia, mi sono lasciata guidare da loro, dai loro racconti, dalle loro esperienze, dal loro essere portatori di conoscenza. Mi sono posta come una ricevente del loro sapere, come una giovane discepola che li accoglieva come maestri” (Silvia). n servizi servizi servizi servizi numero 43 marzo 2014 Un grazie alla CAMST Gli anziani di tre Centri Diurni sono andati a conoscere chi, ogni giorno, prepara il loro pasto e collabora ai loro progetti. a cura del gruppo di lavoro Il giorno 25 Ottobre 2013 una delegazione del Centro Diurno “I Tulipani”, una del Centro Diurno “Castelletto” e una del Centro Diurno “Pizzoli” si sono recate presso la sede CAMST, in Piazza XX Settembre a Bologna. Dopo il completamento del progetto “Regioni in pentola” – che ci ha tenuto impegnati dal Novembre dello scorso anno a Luglio – desideravamo ringraziare tutto lo staff della nostra mensa per l’ottimo lavoro svolto e per la disponibilità mai venuta meno. Il progetto aveva come obiettivo la conoscenza delle Regioni d’Italia una per una, anche attraverso la loro gastronomia: CAMST è riuscita a proporci, a conclusione del “tour regionale”, almeno un piatto tipico di ogni Regione in progetto. Abbiamo ritenuto di dover andare di persona a ringraziare lo staff CAMST per la pazienza e la professionalità dimostrataci. Anche il 25 Ottobre non si sono smentiti e siamo stati accolti dal Direttore, dalla nutrizionista, dalla responsabile della cucina e da uno dei cuochi. Da parte nostra abbiamo portato un bouquet di fiori di carta crespa realizzato dalle ospiti del Centro Diurno “I Tulipani”, una targa di ringraziamento realizzata dagli ospiti del Centro Diurno “Castelletto” e un simbolico cucchiaio di legno prodotto dal Centro Diurno “Pizzoli”. L’accoglienza è stata allegra e festo- sa e tutti gli ospiti presenti sono stati felici di partecipare; la consegna dei doni è stata accompagnata da applausi, sorrisi e ringraziamenti. È stato un momento emozionante per tutti, così come il discorso di apertura fatto dai rappresentanti CAMST, discorso molto apprezzato ed interrotto da applausi e scambi di battute sui menù fornitici nelle diverse giornate: tutti i presenti hanno avuto parole di sincero apprezzamento. Poi è stata la volta di Mila e di Silvia che hanno dato voce ai sentimenti di approvazione e di ringraziamento per il lavoro svolto dal team CAMST durante le giornate del progetto. Il coronamento della giornata è stata una abbondante merenda offerta a tutti: pasticceria secca, tè, acqua, caffè… che tutti i presenti hanno gradito con parole di compiacimento e con le… mandibole molto ben attive! Questa bella giornata è documentata dalle foto ricordo: gli ospiti e i “padroni di casa” si sono divertiti a mettersi in posa nei vari momenti dell’incon- tro, fino ai saluti con baci e abbracci davanti ai pulmini che ci hanno riportato a casa. È stata la prima volta che gli utenti hanno potuto vedere di persona chi si occupa del loro pasto quotidiano e delle moderne strutture che stanno dietro ai piatti che consumiamo nelle giornate presso i nostri Centri Diurni. Sicuramente da ripetere! n 21 numero 43 marzo 2014 servizi servizi servizi servizi Generazioni a confronto Un percorso che ha coinvolto bambini e anziani della Casa Residenza “La Torre” di Galliera. a cura del gruppo di lavoro de “La Torre” e dei bambini della scuola materna Come fare ad unire due generazioni a confronto, bambini ed anziani, così apparentemente lontane e diverse tra loro? Per rispondere a questo dubbio quesito, noi della Casa Residenza di Galliera, abbiamo pensato ad un mini percorso tematico di incontro e confronto tra i nostri anziani ad i bambini della scuola Materna di S. Vincenzo. Il progetto si è articolato su alcuni temi focali individuati in precedenza quali: i mestieri (del passato e odierni), l’alimentazione (la merenda di ieri e di oggi) e per finire i giochi (di un tempo e moderni). Ad ogni incontro succedutosi presso la scuola o la Casa Residenza di Galliera, gli anziani hanno potuto trasmettere le loro esperienze di vita ed i loro ricordi ai bambini che hanno ascoltato con grande attenzione ed ammirazione. Ma è accaduto anche il contrario: con la loro spontaneità e vivacità, i bambini hanno infatti coinvolto gli anziani nei loro racconti molto moderni e trendy illustrando le ultime novità in fatto di merendine e di giochi al computer. Questi momenti sono stati vissuti da tutti con grande partecipazione, risvegliando l’interesse anche dell’ospite più apparentemente “chiuso e solitario”. Ogni bambino ha scelto ed è stato scelto da un anziano con cui ha lavorato in coppia sia verbalmente che attraverso delle attività 22 grafico-pittoriche. Abbiamo visto lacrime ed abbracci, il naturale evolversi di un rapporto che da sempre contraddistingue il “filo della vita umana”: l’anziano che chiama a sé il più piccolo per proteggerlo ed istruirlo, incoraggiarlo e coccolarlo. Per unire poi ancora di più queste due generazioni a confronto, si è pensato di far lavorare insieme i protagonisti di questo progetto in momenti di creatività artistica. Proprio per questo, il giorno 4 Giugno 2013, alcuni ospiti della Casa Residenza “La Torre” si sono recati insieme allo Staff presso la Scuola Materna per dare avvio alla prima parte dell’esperienza artistica. L’incontro creativo ha coinvolto tutti i presenti in un’esplosione d’arte e fantasia grafica riproposta dai più piccoli che si sono improvvisati “pittori mascotte” dei nostri anziani guidandoli in un’attività a due. Se è vero che l’apprendimento passa attraverso il divertimento, i nostri anziani non hanno potuto rifiutare l’occasione offerta dalle loro mascotte ed hanno colorato grandi fogli a muro con dei pennelli che da tanto tempo oramai non erano più abituati ad usare! L’appuntamento per la coppia di artisti della due generazioni a confronto è stato nuovamente fissato in occasione della “Festa di fine Estate” svol- tasi presso la nostra Residenza il giorno 7 Settembre 2013. I bambini sono arrivati numerosi accompagnati dalle maestre e dai rispettivi genitori, ritrovando per l’occasione “il loro nonno” con cui esprimere graficamente ancora una volta tutto il divertimento possibile! Tutta la struttura è stata invasa dal colore e dall’allegria: su ogni pannello bianco predisposto, così come su ogni parete libera della Residenza, i bambini hanno lasciato la loro “impronta grafica” come ricordo affettuoso per gli anziani con cui hanno condiviso questa bella esperienza. Dopo tanto lavorare è arrivata l’ora del pranzo, e le cuoche della struttura hanno deliziato i palati di tutti i presenti con uno squisito buffet che è stato allietato da un intrattenimento a sorpresa per la gioia dei più piccini: un clown! Inutile sottolineare come lo spettacolo del clown abbia incantato e coinvolto tutti i bambini che con entusiasmo e voglia di partecipare hanno ammirato le magie e le acrobazie di questo personaggio, tanto da... non voler andare più a casa. Ma tutte le belle cose si sa, prima o poi debbono finire, e così anche la nostra festa per le generazioni a confronto ha avuto il suo felice epilogo con la certezza che tutti i protagonisti hanno portato a casa qualcosa di questo particolare incontro/confronto. servizi servizi servizi servizi E a noi cosa è rimasto? Un bellissimo libro ricordo con le più belle storie raccontate dai bambini e le più significative foto dei nostri momenti insieme: leggete anche voi... “Abbiamo conosciuto i nonni della casa protetta di Galliera frazione il 21 Marzo, il primo giorno di primavera. Siamo stati tutti molto felici di trovarci e per conoscerci meglio ci siamo presentati. In particolare Giuliana, Ilario, Trieste, Selicca, Anna, Carla, Iolanda e Agostino hanno condiviso con noi le loro esperienze. Abbiamo così saputo che quando loro erano piccini come noi non avevano tante cose da mangiare: c’era o il primo o il secondo, si mangiava la polenta tutti insieme, magari con un’aringa al centro della tavola da condividere. “Quello che c’era..” è stata una frase ricorrente, pasta asciutta, verdure e poca carne. A colazione non mangiavano le merendine, ma il pane con l’olio o con marmellata, noci e frutta (quella che la campagna offriva). Anche i loro giochi erano diversi... si andava a lavorare in campagna: c’era chi badava gli animali, bisognava stare attenti che le galline non andassero nel frumento; che voleva imparare a ricamare andava dalle suore e si andava anche a fare le pulizie e a badare i bambini più piccoli… Agostino dopo la scuola faceva il calzolaio. Per fortuna oggi i bambini vanno a scuola, ma vogliamo ricordare i tanti che non stati bambini. numero 43 marzo 2014 Abbiamo portato ai nonni due regalini: un vaso con dei fiori realizzato da noi e un quadro che raffigura il nostro gruppo con un collage dei nostri disegni. Ci siamo lasciati con la promessa di rivederci presto. Infatti il 10 Maggio siamo tornati a casa dei nonni. Siamo stati molto contenti di rivederli... questa volta abbiamo giocato e cantato. Durante i nostri racconti i nonni ci hanno offerto una gustosa merenda e nel lasciarci ci hanno donato dei pensierini da portare a casa. È stato talmente bello e divertente che i nonni ci hanno voluto fare una sorpresa... ci verranno a trovare a scuola!! Abbiamo concordato per il 4 Giugno: allestiremo un’attività di pittura... e non vediamo l’ora! Sono venuti a trovarci Giuliana, Anna, Ilario, Trieste e Selicca, i loro occhi ridevano nel salutarci. Abbiamo consegnato il nostro regal : un album di foto dei nostri incontri accompagnato da disegni e poi abbiamo cominciato a dipingere. Ci siamo divertiti proprio tanto, anche i nonni hanno usato i pennelli e sono stati bravissimi. Siamo stati invitati alla loro festa che si terrà all’inizio di Settembre... n 23 numero 43 marzo 2014 Tempi di cura e tempi di lavoro Buone pratiche tra politiche per le famiglie e servizi educativi per l’infanzia. di Lucia Zucchi, pedagogista Fare il punto, o meglio fare un bilancio al termine di un mandato amministrativo è certamente una “buona pratica” da adottare per un Ente Locale, in questo caso per l’Assessorato alle Politiche Educative e Pari Opportunità del Comune di Casalecchio di Reno che ha voluto e organizzato questo convegno, offrendo al personale che opera nei servizi, alle famiglie, a tutta la cittadinanza, una interessante e utile occasione di confronto e di conoscenza delle politiche realizzate e degli obiettivi raggiunti. Anche per CADIAI, che gestisce, dal 2007, a Casalecchio, i Nidi “Balenido e Pippi Calzelunghe” e, dal 2013, il Centro genitori-bambini “Meridiana”, è stato un appuntamento importante, nel quale riconfermare lo stretto e positivo rapporto di collaborazione costruito in questi anni con questa Amministrazione e verificare il livello di integrazione raggiunto tra sistema pubblico e privato. Dopo i saluti del Sindaco e l’ intervento dell’Assessore Elena Iacucci, che ha illustrato nei dettagli e con grande passione quanto realizzato dal suo assessorato nel corso di questo mandato, è stata presentata la ricerca realizzata dall’Amministrazione Comunale sui servizi rivolti alla prima infanzia del territorio, al fine di valutarne la qualità e la capacità di rispondere alle esigenze delle famiglie. La ricerca si proponeva inoltre di analizzare un altro aspetto importante, quello di 24 servizi servizi servizi servizi “comprendere fattori di successo, criticità e prospettive del sistema pubblico integrato“, analizzando le differenze che, nella percezione degli operatori e delle famiglie, esistono tra Nidi a gestione comunale diretta e Nidi a gestione indiretta, nelle varie forme previste dai modelli gestionali attuati. Gli esiti di questa ricerca, raccolti tramite interviste a genitori e personale dei servizi e ben raccontati nei due video presentati al convegno, uno che raccoglieva le testimonianze dirette dei genitori, l’altro che presentava momenti di vita dei bambini nei vari Nidi del territorio di Casalecchio, sono un elemento interessante su cui soffermarsi, utile anche per riflettere sulla nostra esperienza come cooperativa all’interno di un sistema integrato di servizi per la prima infanzia La voce dei genitori intervistati ha evidenziato un livello di soddisfazione elevato da parte loro che conferma l’ottimo livello di qualità dei nidi della realtà casalecchiese. Nelle immagini del video girato nei vari contesti e anche nelle parole delle educatrici e delle operatrici dei servizi emergono differenze, naturali, che fanno parte della storia dei servizi e della diversa esperienza delle persone che li hanno fatti crescere. E allora l’invito che viene dagli esiti di questa ricerca e forse anche da alcune delle intenzioni che l’hanno animata può essere rappresentato dalla parola “meticciare” usata anche dalla Professoressa Matilde Callari Galli che invitava, nel suo intervento, a sostituirla alla parola “integrazione“, riferendosi a bambini e adulti appartenenti a culture altre, rispetto alla nostra, invitandoci a guardare a quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, cioè appunto, persone diverse, realtà diverse. I Nidi gestiti dalla nostra Cooperativa, per costruire un’identità di servizio e una professionalità educativa, hanno puntato su alcuni aspetti rappresentati dalle parole flessibilità, attenzione alle cure cooperative durante la quotidianità al Nido, ricerca e sperimentazione di una buona organizzazione degli spazi e dei materiali che favoriscono la libera iniziativa dei bambini. La nostra esperienza è più recente rispetto a quella dei servizi comunali, anche se sorretta e costruita attraverso grande entusiasmo, impegno e desiderio di innovazione. Le operatrici comunali che hanno aperto i Nidi 40 anni fa hanno alle spalle una storia importante, fatta di fatiche e di grandi conquiste per il benessere e la crescita dell’infanzia, per questo in grado di trasmettere alle giovani generazioni di educatrici una capacità e una qualità di relazione con i piccoli costruita nel tempo, attraverso un’esperienza sperimentata e sedimentata di grande valore. Far dialogare le differenze, organizzare dei momenti di scambio tra servizi storici e servizi più giovani è l’indicazione sulla quale porre un accento particolare e da sviluppare attraverso iniziative concrete. Per concludere, un breve accenno agli interventi che hanno animato la tavola rotonda conclusiva. Giovanni Amodio, Responsabile dei servizi educativi e scolastici del Comune di Casalecchio, ha chiesto ai vari relatori, alla luce della ricerca presentata, di sviluppare alcune riflessioni su tematiche quali, l’infanzia oggi e i suoi diritti, le forme di partecipazione da parte dei cittadini, ma soprattutto come rendere sostenibile il sistema qualitativo attuale con meno risorse a disposizione. Trai diversi contributi, ci soffermiamo su quello della nostra Presidente, Franca Guglielmetti, che ha ribadito l’impegno della Cooperativa nella gestione di servizi che si collocano all’interno di un sistema integrato, sottolineando l’importanza, in ogni contesto nel quale si opera, di offrirsi come sogget- servizi servizi servizi servizi numero 43 marzo 2014 “Come scorre la storia” si è spostata a Casalecchio di Reno In un percorso di riflessione più ampio, la mostra è stata ospitata alla “Casa per la Pace - La Filanda”. di Roberto Malaguti, responsabile di struttura Dopo la tappa al Centro Lame di questo inverno, la mostra “Come scorre la storia” ha continuato a muoversi sul nostro territorio, spostandosi, questa volta, in provincia dove ha offerto uno spunto di riflessione più ampio rispetto alla pura mostra fotografica. Infatti, presso la Casa per la Pace “La Filanda” a Casalecchio di Reno, la mostra è stata inaugurata il 3 Marzo scorso con un incontro pubblico dal titolo “Riflessi nell’acqua - Percorsi slow tra storia e natura”, un momento per ripercorrere il sistema delle acque bolognesi dal punto di vista della sua evoluzione e, allo stesso tempo, opportunità sulla quale punto che consente alla Pubblica Amministrazione di ampliare la propria offerta di servizi, in continuità e in accordo con le politiche educative di quel territorio, ma anche come soggetto portatore di nuove risorse, finanziarie e culturali. In conclusione,come esempio di attenzione alla sostenibilità dei servizi, ha valorizzato alcune “buone pratiche” realizzate nei nidi CADIAI, rappresentate dalla proposta di materiali poveri, di recupero, o di materiali costruiti dalle mani delle educatrici, secondo l’indirizzo montessoriano, spesso molto più tare per il turismo. All’incontro sono intervenuti Simone Gamberini, Sindaco di Casalecchio di Reno, Daniele Ara, Presidente del Quartiere Navile di Bologna, Massimo Brunelli, Associazione Amici delle Vie d’Acqua e dei Sotterranei di Bologna/ Bologna sotterranea e Alessandro Conte, Gruppo Escursionistico Polisportiva Masi - Percorsi di Pace e la nostra Presidente, Franca Guglielmetti che ha, ancora una volta, sottolineato l’importanza, per la Cooperativa, di far parte di una storia locale che, con la residenza “Parco del Navile”, viene portata ancora avanti. La mostra è rimasta alla “Casa per la Pace” quindici giorni ed è ora ritornata “a casa”, in struttura, pronta per far vela verso altri lidi. n interessanti per l’esplorazione e l’attività dei bambini di quelli, molto costosi, che propongono i cataloghi di giochi attualmente in commercio. Ringraziamo Franca per il valore e la considerazione che sempre manifesta e mette in evidenza, in questi contesti pubblici, per il lavoro di chi opera nei servizi! n Altre iniziative hanno accompagnato questa giornata Una settimana dedicata all’infanzia e alle pari opportunità si è svolta a partire dal 25 Marzo; in queste giornate i nidi hanno aperto le porte a genitori, bambini, cittadini, offrendo laboratori e conversazioni a tema, ma soprattutto la possibilità di stare nei servizi e viverli come luogo di incontro, di esperienze e di attività giocose per “i piccoli,” di confronto e approfondimento di tematiche educative e culturali per “i grandi”. Balenido ha proposto: “Non lo voglio, non lo mangio! “ Facciamo due chiacchiere su pappe e dintorni e cuciniamo biscotti di carnevale, conversazione condotta da L. Zucchi, pedagogista Cooperativa CADIAI e Laboratorio per genitori e bambini condotto dalle educatrici del nido. Numerosa e interessata è stata la partecipazione di adulti e bambini che hanno dimostrato di apprezzare molto tutte le iniziative, ma soprattutto di riuscire ad approfittare di occasioni che prevedono di potere stare insieme, adulti e bambini appunto, seppur impegnati, come in questa settimana, in esperienze diverse. Via Boldrini, 8 | Tel 051 74 19 001 i.it | www.cadi ai.it info@cadia 25 numero 43 marzo 2014 servizi servizi servizi servizi Noi ci siamo Bisogni di bimbi, genitori ed educatori in un convegno a San Lazzaro. di Enrico Mantovani, pedagogista Il convegno “Verso nuovi orizzonti - un sistema territoriale dei servizi educativi 0-3 anni”, che si è tenuto sabato 22 Marzo, nasce dall’esigenza di prendere coscienza dell’attuale stato dei servizi 0-3 anni sul territorio del Distretto di San Lazzaro e rilanciare le modalità gestionali e pedagogiche in una prospettiva che incontri maggiormente le esigenze genitoriali, mantenendo sempre e comunque un alto profilo della pedagogia dedicata a questa fase evolutiva del bambino. Vuol essere solo una partenza verso una flessibilità (modalità ampiamente e da anni applicata all’interno dei servizi gestiti da CADIAI) nei tempi, negli spazi e soprattutto nelle relazioni, che porti per i servizi del futuro ad una semplicità educativa, seppur nella sua intrinseca complessità riflessiva. Per semplicità intendiamo non una scarnificazione sterile delle modalità, dei temi e degli spazi ma pensiamo ad una riappropriazione di quel pensiero critico che ci consente di modulare e soddisfare i bisogni dei bambini, che comunque restano invariati nel tempo, e invece cercare una risposta ai nuovi bisogni delle famiglie odierne. Nel corso del convegno sono intervenuti, oltre al vicesindaco e Assessore alla Scuola del Comune di San Lazzaro Giorgio Archetti, il Presidente del Gruppo Nazionale Nidi, Lorenzo Campioni che, con la chiarezza e la pacatezza che lo contraddistingue, ha dato una visione nazionale dei servizi sul territorio con le sue criticità, nonché ha ricordato le raccomandazioni della Commissione Europea del 26 20/03/2013. A seguire, intervento del professor Guerra dell’Università di Bologna e dell’Istituzione Sophia, come Responsabile dei Servizi educativi 0-6 anni del Comune. Per ultimi, i pedagogisti del territorio hanno portato l’attenzione sulle fatiche e sulle dinamiche vissute nel lavoro educativo all’interno dei Nidi dai protagonisti dei servizi stessi: genitori, bambini ed educatrici. La partecipazione da parte degli operatori è stata ottima, leggermente inferiore quella dei genitori che hanno comunque portato il loro contributo: una mamma ha infatti raccontato la propria esperienza all’interno dei servizi “Tana dei Cuccioli” e “La Cicogna”. Non è mancato un momento, toccante emotivamente, quando in sala è Verso nuo Vi orizzon ti un sistem a territorial dei servizi e educativi 03 anni sabato 22 marzo 2014 Aula Magna • dell’ i.i.s. enr Via Rimem ico Mattei branze 26 • San Lazzar o di Savena entrata l’ex parlamentare Adriana Lodi, già assessore del Comune di Bologna con il Sindaco Dozza, e ispiratrice e fautrice della nascita del primo Nido d’Infanzia a Bologna. Concludendo si potrebbe dire che non ci resta che continuare ad interrogarci e confrontarci con umiltà cercando di affinare un modello educativo costruito nel tempo, non rigido e costretto dentro a teorie univoche e a senso unico ma aperto all’esperienza, intesa come apprendimento in evoluzione che tiene il bambino e la famiglia come interlocutori del processo di crescita verso un maggior benessere. n servizi servizi servizi servizi numero 43 marzo 2014 Progetto IMPACT È giunto a conclusione il progetto, in cui è stata coinvolta anche CADIAI, che aveva come obiettivo il miglioramento nell’organizzazione delle cure palliative. di Stefano Grassi, psicologo Si è conclusa positivamente in questi giorni la partecipazione di CADIAI al progetto IMPACT (IMplementation of quality indicators in Palliative Care sTudy, cioè “Implementazione di indicatori di qualità nelle cure palliative”), un progetto realizzato da un consorzio di dodici gruppi di lavoro dislocati in differenti università e centri di ricerca e co-finanziato dalla Commissione Europea con l’obiettivo di sviluppare strategie concrete di miglioramento dell’organizzazione delle cure palliative in ambito oncologico e delle demenze in Europa, nonché di studiare quei fattori che influenzano l’efficacia di tali strategie. Il progetto ha visto coinvolte per CADIAI la Casa Residenza “Virginia Grandi” di San Pietro in Casale ed il Centro Integrato per Anziani di Granarolo dell’Emilia, e si è articolato in varie fasi operative, ciascuna seguita e supportata da un consulente esterno appositamente formato che aveva il compito di facilitare il gruppo di lavoro di ciascuna struttura nell’identificare e nell’implementare i cambiamenti necessari. Dopo una prima fase di pre-test, svoltasi in contemporanea in diverse strutture di cinque Paesi europei (tra cui ospedali, hospices, residenze per anziani e unità di pronto soccorso), e che ha comportato la raccolta di alcuni indicatori, identificati da gruppi di esperti nelle fasi precedenti del progetto, relativi alla qualità delle cure palliative fornite in ciascun contesto, si è proceduto ad identificare una serie di aree critiche in cui sarebbe stato possibile intervenire in un’ottica di miglioramento delle prassi assistenziali. Nel mese di Maggio del 2013, il gruppo di lavoro di ciascuna struttura ha quindi poi, sempre con l’aiuto ed il supporto del consulente fornito dal progetto, proceduto ad identificare tre obiettivi, uno per ogni area critica individuata. A questo proposito, gli obiettivi di miglioramento identificati dal gruppo di lavoro della Casa Residenza di San Pietro in Casale sono stati la stesura di una procedura standard per facilitare lo scambio di informazioni per i pazienti che necessitano di cure palliative e che devono essere trasferiti ad un altro servizio, l’adozione di uno specifico strumento di misurazione del dolore e l’implementazione di una serie di linee guida per la gestione del paziente in fase terminale; invece, per il Centro Integrato per Anziani di Granarolo dell’Emilia si sono scelti come obiettivi la realizzazione di un corso di formazione per gli operatori della struttura incentrato sull’accompagnamento alla morte ed il sostegno al lutto, l’implementazione di una procedura codificata per la rilevazione e la gestione del dolore, e l’elaborazione di una serie di raccomandazioni da mettere in pratica negli ultimi giorni di vita degli ospiti in fase terminale. Gli obiettivi identificati sono quindi poi stati rivisti dal gruppo di lavoro con il supporto del consulente esterno, al fi- ne di declinare in maniera puntuale anche le azioni necessarie per raggiungerli. Ciascuna azione necessaria al raggiungimento dell’obiettivo è stata formulata secondo la modalità cosiddetta SMART, cioè in maniera specifica, misurabile, appropriata, realistica ed in tempi definiti. Nei mesi successivi quindi, a partire da Giugno 2013 fino a Febbraio 2014, le azioni identificate sono state implementate una ad una, seguendo le tempistiche che erano state definite a priori; nell’ultimo incontro svoltosi appunto nel mese di Febbraio, si è proceduto poi a rivalutare l’efficacia delle azioni intraprese e l’effettivo raggiungimento degli obiettivi prefissati, oltre alle difficoltà incontrate durante il percorso svolto. Un’ultima raccolta (fase di post-test) degli indicatori di qualità rilevati ad inizio progetto permetterà poi ai ricercatori coinvolti nel progetto di avere a disposizione una serie di dati su cui valutare l’effettivo impatto dello studio condotto sulla qualità delle cure palliative fornite, alla luce anche degli ostacoli o dei facilitatori incontrati in ciascun contesto. La conferenza finale del progetto, in cui saranno restituiti al pubblico i risultati ottenuti e le conclusioni raggiunte dal gruppo di ricercatori coinvolti, è prevista per il 15 Ottobre 2014 ad Amsterdam. n 27 numero 43 marzo 2014 servizi servizi servizi servizi Momenti unici alla Casa Residenza “Virginia Grandi” Una ricerca fotografica per i nostri anziani. di Monica Gamberoni, fisioterapista L’emozione che catturi, che ti fa sentire che quel momento è unico e non puoi fartelo scappare, deve rimanere con te: questo ti spinge a scattare una foto. Fotografare è un po’ far tuo un momento “rubato”, un istante che sarà per sempre assoluto. I dettagli rendono importante un percorso. Caterina Masini ha appena iniziato questa ricerca e, attraverso le foto che ha potuto scattare nella nostra realtà, è riuscita a dare risalto al significato di legame. Le foto ispiratrici di questo tema sono attualmente esposte nella Casa residenza “Virginia Grandi”. Alla nostra festa di Carnevale Caterina ha colto attimi significativi per una mostra che si è svolta a Ferrara, al “Cafè des artistes”. n Nota: Caterina Masini è nata e vive a Ferrara, laureata in Interpretariato e mediazione linguistica, appassionata di fotografia, è stata felice 28 di rendere omaggio ai nostri ospiti. servizi servizi servizi servizi numero 43 marzo 2014 Questa magica tv… Gita alla RAI di Bologna Bologna per i ragazzi del gruppo “Le Talpe” del Centro Diurno “Arboreto”. di Romeghea Adina, educatrice Martedì 21 Febbraio 2014 il gruppo “Le Talpe” del Centro Diurno “Arboreto” si e recato presso la sede RAI di Bologna. I ragazzi erano molto felici e emozionati: ‘’Mamma mia... sono emozionato!”. Tutti abbiamo a casa la radio e la tv come oggetti abituali che fanno parte del arredo domestico, ma non tutti sappiamo come si realizza il TG. Arrivati alla sede RAI ci ha accolto la signora Elena che, in sala riunioni, ci ha spiegato, con tanta dolcezza e pazienza, quello che saremmo andati a vedere, in particolare il posto da cui si trasmette il TG. Abbiamo saputo che al TG è riservata una sala che viene usata esclusivamente per questo programma. I telegiornali della RAI vengono redatti presso la sede RAI di Roma, che e la più importante. Tutte le maggiori città, però, hanno notiziari regionali che vengono preparati dalle redazioni locali: in nostro caso dall’Emilia-Romagna. Ogni sede dispone perciò dei suoi giornalisti, operatori e corrispondenti. Il giornalista che fornisce le notizie di quello che succede in Emilia-Romagna mostra anche le immagini relative al posto in cui è successo il fatto e le interviste di coloro che sanno qualcosa su quel fatto specifico. Tutte le immagini riprese sono raccolte da un operatore che va in giro con la telecamera e riprende le immagini e le interviste. Il montatore taglia e monta le cose più importanti (perché ogni servizio deve durare al massimo 2 minuti) e confe- ziona il servizio. Dopo tutte le spiegazioni della signora Elena e le risposte alle domande dei ragazzi, siamo andati nello studio da cui si trasmette il TG. I ragazzi sono rimasti meravigliati dalle grandi luci appese in alto e dalle telecamere; c’erano anche la sedia del giornalista conduttore, i posti degli ospiti, gli schermi, i monitor e il telefono per le eventuali comunicazioni dalla regia. Uno dei ragazzi, Fabio, ha giocato a fare il conduttore sulle notizie di calcio: Milan-Bologna. Tutti ragazzi si sono divertiti, soprattutto quando si sono visti negli schermi grandi: ‘’Siamo nello schermo! Siamo inquadrati nella TV! Oh mamma mia, mi emoziona da morire!’’. Siamo andati poi in cabina di regia dove i ragazzi si sono seduti, ognuno con il suo compito: regista, suonoaudio, video, luci, controllo camere, schermi. Infine, siamo andati nello studio radio dove tutti si sono meravigliati perché mancavano le telecamere e gli schermi: ‘’È diverso dallo studio televisivo!’’. Il conduttore e gli ospiti seduti, parlano ai microfoni che si trovano davanti a loro, senza essere inquadrati da una telecamera. Tutti si sono divertiti: ‘’Speriamo di ritornarci anche altre volte!’’. n 29 servizi servizi servizi servizi numero 43 marzo 2014 Gruppo affettività Un progetto di educazione alla relazione e all’affettività all’Istituto “Bartolomeo Scappi”. di Patrizia Benaglio e Laura Bonettini, educatrici Presso l’Istituto Alberghiero “Bartolomeo Scappi” di Casalecchio di Reno da sette anni è attivo un laboratorio denominato “Educazione alla relazione e all’affettività”. L’idea è nata dall’osservazione della realtà che circonda il mondo degli adolescenti in cui è emersa una sovraesposizione di stimoli (film, pubblicità, televisione) con chiari od occulti riferimenti alla adeguatezza del proprio corpo, a vari ti- CENTRI ESTIVI CADIAI. L’ESTATE CHE PIACE DA UNO A CINQUE ANNI La vacanza- pi di relazioni, all’affettività ed alla sessualità. Questo “eccesso di notizie”, spesso male interpretate, genera smarrimento e confusione rispetto a questi temi: maggiormente esposti a queste difficoltà sono i ragazzi diversamente abili che hanno minori strumenti per gestire i cambiamenti che, nel periodo dell’adolescenza, interessano il loro corpo e muovono i loro sentimenti ed emozioni. Quello che ci dà lo stimolo tutti gli anni di iniziare un nuovo percorso col gruppo è l’entusiasmo con cui ragazzi e ragazze partecipano, certi di trovare uno spazio in cui vengono accolti, e senza essere giudicati possono raccontarsi, esprimere le proprie paure, le emozioni e condividere con noi ed i compagni i momenti belli; all’interno di un percorso strutturato e progettato c’è comunque spazio per ognuno di loro. La vacanza comincia in città A Bologna “Progetto Unosei” (Quartiere Porto), “Pollicino” (Quartiere Navile), “Gaia Nido” (Quartiere Saragozza) e “Abba” (Quartiere Savena). In provincia “La Cicogna” (San Lazzaro) e “Balenido” (Casalecchio di Reno). La proposta si rivolge, inoltre, a bambini e ragazzi un po’ più grandi: per la fascia d’età da 6 ad 11 anni, dal 30 Giugno al 1 Agosto, è confermato il centro estivo negli spazi accoglienti di Villa Serena (Quartiere Reno) con un programma molto vario di attività tra cui piscina e gite di intere giornate in località di svago e approfondimento come l’oasi naturalistica “La Rizza” di Bentivoglio, il centro recupero della fauna selvatica di Monte Adone, la riviera Adriatica e il parco piscina di Monteombraro. In caso di raggiungimento di un numero minimo di iscritti il servizio resterà aperto anche dal 25 Agosto al 16 Settembre. n comincia-in città- L’estate è bella in un luogo accogliente dove fare cose diverse dal solito. Per questo i nidi Cadiai si trasformano in Centri estivi. Per dare ai piccoli un’atmosfera protetta e tante attività nuove e divertenti da fare insieme. www.cadiai.it ABBA GAIA NIDO LA CICOGNA BALENIDO POLLICINO PROGETTO 1-6 DAL 30/06/2014 AL 01/08/2014 * DAL 30/06/2014 AL 18/07/2014 * DAL 30/06/2014 AL 01/08/2014 * DAL 30/06/2014 AL 01/08/2014 * DAL 30/06/2014 AL 22/08/2014 DAL 30/06/2014 AL 01/08/2014 Via Abba 11 Bologna T 051 4830002 Via Felice Battaglia 12 Bologna T 051 6146081 Via Viganò 1 San Lazzaro di Savena (BO) T 051 6256843 Via Aldo Moro 80 Casalecchio di Reno (BO) T 051 578607 *Nelle settimane diverse da quelle indicate il servizio sarà attivato con un minimo di 10 iscritti. 30 Piazza Liber Paradisus 20 Bologna T 051 7173672 Via Pier De’ Crescenzi 14/2 Bologna T 051 525231 Per l’estate 2014 la cooperativa CADIAI rinnova le proposte di servizi di conciliazione dedicati all’infanzia attraverso un’offerta più ampia ed una scontistica dedicata particolarmente vantaggiosa: uno sconto del 20% per i soci e del 5% per i dipendenti sul costo complessivo del servizio, oltre agli altri sconti per chi frequenta più settimane o ha più bambini da iscrivere al Centro Estivo. Bambine e bambini da 1 a 5 anni, per tutto il mese di Luglio ed in alcuni casi anche in Agosto, potranno divertirsi e fare nuove esperienze grazie a laboratori, attività all’aria aperta, giochi d’acqua, letture e molto altro usufruendo degli spazi educativi di alcuni dei nostri Nidi/scuole d’infanzia e della professionalità e competenza delle nostre educatrici. servizi servizi servizi servizi Nel corso degli anni, il progetto ha subito delle variazioni di contenuti in base all’esigenza del momento e alle personalità che componevano il gruppo: in particolare quest’anno abbiamo introdotto come attività manuale e creativa la lavorazione dell’argilla, mettendo sul campo tutte le risorse che ogni educatore ha nel cassetto: in quello di Laura giaceva già da tempo il desiderio di portare nel nostro spazio questo materiale così “magico” che trasforma terra e fango in vere e proprie opere d’arte! I ragazzi sono stati entusiasti trovando un nuovo canale per esprimere se stessi: attraverso le loro mani hanno potuto modellare piccoli oggetti che hanno poi regalato alle persone a cui vogliono bene per l’occasione di San Valentino e una tazza in pieno stile “alberghiero” con la quale abbiamo poi tutti insieme celebrato il rito del thè. Tra un gioco con le carte “Come mi sento” e un percorso alla scoperta di quale elemento della natura ci immedesimiamo, ci stanno venendo a trovare in queste settimane il dottor Andrea Ciani, pedagogista, e la dottoressa Giulia Mazzeo, psicologa, all’interno del progetto ”Amore e amicizia su internet e social network: istruzioni per l’uso”. Insomma... Gruppo affettività: sempre connesso, sempre sul pezzo, e sempre con tanta tanta allegria nostra e dei ragazzi! n Compleanno con il Sindaco Il Centro Diurno “Il Castelletto” ha ricevuto una visita a sorpresa. di Bogumila Blaszczak, Coordinatrice Normalmente il Sindaco di una grande città come la nostra interviene solo ai compleanni dei concittadini che raggiungono le 100 candeline… ma per un’ospite del nostro Centro Diurno “Il Castelletto” Virginio Merola ha fanno una simpatica eccezione: nella sorpresa di tutti – infatti – ha suonato alla porta del nostro Centro per festeggiare con noi i novant’anni di una nostra ospite. numero 43 marzo 2014 Grande la sorpresa della festeggiata, ma anche degli altri ospiti e degli operatori. Virginio Merola ha salutato personalmente tutti i presenti, ha stretto mani, si è interessato delle nostre attività, si è sottoposto al rito delle foto e ha pranzato con noi. In fondo, è il padrone di casa del nostro Centro e, come lo è stato per noi, siamo sicuri che anche per lui le ore passate insieme al “Castelletto” siano state un momento simpatico di calore ed affabilità ma anche un’occasione preziosa di contato con una delle realtà vive della città da lui governata e di verifica personale di uno dei luoghi in cui la scelta politica si fa operatività e servizio quotidiano. Questa giornata resterà nella nostra memoria: siamo grati al Sindaco Merola di questa attenzione e lo aspetteremo con simpatia in una prossima occasione. n 31 testimonianze testimonianze testimonianze numero 43 marzo 2014 Quando una “briscola” cambia la vita Pubblichiamo volentieri la testimonianza di Patrizia Natalini, familiare di un’ospite della Casa Residenza “Virginia Grandi”. “Il tuo lavoro in una foto” Un concorso fotografico per i 40 anni di CADIAI Il concorso fotografico ha come tema il lavoro che ogni socio, ogni dipendente svolge, giorno dopo giorno, in per sottolineare l’importanza del nostro agire quotidiano, l’importanza che il lavoro ha per noi, per O UNA FOT VORO IN IL TUO LA o per fotografic Un concorso AI DI CA 40 anni di Come partec i ipare? foto Scatta una come vuoi e se a al Ritocc bel titolo Trovale un Inviala! ipare leggi per partec 32 le foto a nto e invia il regolame adiai.it g.casarini@c le persone con cui ci relazioniamo, per la comunità in cui viviamo. E con questi scatti si racconta così una storia, la storia di ognuno di noi che va a disegnare la storia quotidiana della CADIAI stessa. Attraverso i propri occhi, ogni partecipante al concorso può porre l’accento su cosa ritiene importante, cosa ritiene buffo, faticoso, soddisfacente del proprio lavoro e quindi del proprio far parte della Cooperativa. Partecipare è semplice: basta inviare a g.casarini@cadiai.it da un minimo di una ad un massimo di tre foto, corredate da titolo e sottotitolo e relativa scheda di partecipazione. Le foto posso possono essere elaborate se e come vi piace; attraverso app, filtri, programmi informatici, ciò che volete e vi ispira. Una giuria esterna valuterà le tre migliori fotografie per le quali è previsto un premio in buoni spesa. Regolamento e scheda di iscrizione la trovate in ogni servizio CADIAI altrimenti potete contattare Giulia Casarini (051 7419001). Ci aspettiamo davvero tante foto… tante quanti siamo noi! n Da tre anni a questa parte vado, ogni giorno, da Granarolo a San Pietro in Casale alla Casa Residenza dove è ospitata la mia mamma. Attualmente la strada che percorro è sempre la stessa, lo stesso percorso attraverso la nostra campagna che cambia a seconda delle stagioni, cambiano i colori, cambiano le colture. Tutto muta se piove o se c’è il sole. Il percorso che oggi è lineare è stato in passato molto differente. Per troppi mesi all’inizio, quasi ogni giorno, ho cambiato strada, non so se cercavo un percorso più veloce o più lungo, ogni giorno cercavo un nuovo parcheggio. Ora so che in realtà non accettavo di fare quel percorso. Oggi ho trovato la mia strada perché c’è qualcuno che mi aspetta: la mia mamma e non solo! Oggi conosco ed apprezzo una realtà per me sconosciuta, in particolare apprezzo il lavoro quotidiano di tutti gli operatori, e la ricchezza che ogni persona ti può dare, sempre, questo mi dà serenità. Ma torniamo a noi, adesso oltre alla mamma ci sono Secondo, Gabriele, Esmeralda, Tamara che mi aspettano per la quotidiana partita a “Briscola”, quando io non ci sono anche Luisa con Romano partecipano. Abbiamo iniziato a giocare io e la mamma così, per passare il tempo, a i ritratti di Lele i ritratti di Lele Il panda Cammini e ti guardi in giro. Questa è la tua città, che tu ci sia nato oppure no. Le persone ti passano accanto, alcune le conosci e le saluti. Suoni un campanello. Se è la prima volta che entri in quella casa, tiri fuori dalle tasche la versione di te neutra, pronta ad ascoltare, agire e ancora ascoltare. L’ascolto è un’attività che va allenata continuamente. Un bel giorno senti che le voci nella tua testa scompaiono per lasciare spazio ad altre. Scompaiono i giudizi e le paure fino a livellare il tuo ego, il tuo orgoglio. Se non succede ancora, sai che dovrà succedere. Le voci di chi chiede aiuto sono così diverse. Alcune sono così dure e spigolose da farti male e riescono a colpire dove non dovrebbero. Altre sono perse fra le nubi della paura, a qualche centimetro sulla testa e ricadono in fondo alle tue ghiandole lacrimarie. Altre infine sono leggere ed esitanti, curiose d’imparare e pronte a tutto. In tutti i casi saranno i tuoi occhi ad accoglierle per prime. Saranno loro per primi a dovere rassicurare. La tua voce correrà in aiuto ai tuoi occhi. Se sarai bravo, occhi e voce aiuteranno le tue mani. Alle tue mani è stato chiesto di non essere solo tue. Non esclusivamente tue. Devono sostituirsi ad altre mani e devono farlo ogni volta diversamente. Se sarai bravo, occhi, voce e mani aiuteranno le tue gambe e la tua schiena a loro volta, a diventare 200 gambe e schiene non tue. Sarà di nuovo la tua voce, sempre meno neutra e più calda dell’inizio, ad aiutare ancora i tuoi occhi a rimamere fermi e vigili. Una porta si chiuderà dietro di te e poco dopo altre ne percorrerai. Percorrerai ancora le strade della tua città. Percorrerai quelle che hai già visto e quelle da vedere. Continuerai a salutare nuove persone, mentre altre dovrai abituarti a non incontrarle. Vedrai la città cambiare, cambiarenno persino i tuoi occhi e se sarai bravo te ne accorgerai. lei facevo contare anche i punti per tenere allenata la memoria. Il primo ad avvicinarsi è stato Secondo, all’inizio come spettatore, poi, incoraggiato, ha iniziato a giocare e ora, con la mamma, sono la coppia fissa. Per un periodo abbiamo giocato in tre e finalmente è arrivata Esmeralda che, dopo un primo momento di timidezza, ha accettato la sfida, tanto, dico io, non ci giochiamo mica la pensione! Con Esmeralda abbiamo raggiunto il completo per la partita in quattro! Già io ero soddisfatta ma poi si è avvicinato Gabriele e dopo Tamara. Anche loro, timidamente, poi piano piano sono entrati a far parte del gruppo di giocatori, in questo momento, quindi, abbiamo anche i giocatori di “riserva”. Con il tempo ognuno ha superato le proprie difficoltà, adesso è subentrata una sorta di empatia che ci fa sorridere e giocare proprio rilassati. Ancora un po’ di allenamento poi, chissà, magari proponiamo un torneo! n numero 43 marzo 2014 Ti accorgerai di avere 200 mani in tasca e 400 gambe nelle scarpe. Mille saranno i tuoi occhi, in grado di vedere ciò che pochissimi hanno il coraggio di sopportare. Avrai 80 voci diverse, per ogni tipo di situazione. Cammini e ti guardi in giro. Questa è la tua città, che tu ci sia nato oppure no e sai che sei speciale, come lei. Sei un assistente domiciliare. Sei in estinzione come i panda del Tibet. Sei da proteggere come si proteggono le cose speciali per non farle sparire da un luogo speciale. Ed è così che si dice tra chi ha la fortuna di fare il tuo lavoro e pare persino tra i panda fortunati del Tibet. Sono sul territorio. Raffaele Montanarella Operatore del SAD Anziani di San Lazzaro di Savena 33 numero 43 marzo 2014 lettere lettere lettere “Una zirudella dalla casa di riposo dei vecchi lavoratori di Granarolo dell’Emilia” Si riporta e si mette in evidenza sotto forma di zirudella, il lavoro che la coordinatrice responsabile e tutto il suo staff svolgono quotidianamente con competenza affinché la permanenza degli ospiti sia meno sofferente e più somigliante ad una vita familiare. Compositore della zirudella, Componente del Comitato Parenti della casa di riposo dei Vecchi Lavoratori di Granarolo dell’Emilia, Figlio dell’ospite Sig.ra Maria Fantazzini, Gianni Zacchini. “Barbara, ossia l’entusièsum al s’è fàt dona” Zirudèla d’un personag dimondi impurtànt Ch’la da pinsèr a la salut e al lavurìr ad dimondi zant Li però la fa incòsa con amàur e devoziòn Anc se al so staff agli da una gran colaboraziòn. L’incontrar tra me e te al n’ira brisa programè Anzi me cla sìra la dla tò presenza a sòn ste maraviè Al simpatic e speren long incontar am I arcord prezìs L’è stè una sìra ad lòjj dal 2010 Quand a son pasè a tùr mi mèder e in la calura Am son sintò dir: “Buona sera Signor Gianni Sono Barbara la nuova responsabile della struttura” A richèmbi al salùt però a son ste sobbit ciapè Dai su cavi n’gar che però i èran tott culurè I culur dl’arcobaleno i m èn vgnò sòbbit in mant Loiano, 22 Marzo 2013 Desideriamo esprimere la nostra riconoscenza e gratitudine per le amorevoli cure prestate alla cara Zia Maria Degli Esposti da tutti i componenti della “Famiglia CADIAI”. Miria e Sergio Bigondi 34 lettere Ma in cal tràzz là, a n ìra de piò sicuramant Oh chissà che mòccia ad pchè l’avrà fat cal paruchìr Egizian Quand ch’ la testa par penitanza ai è tuchè ad tùr a man Da alàura fèn dal tamp ai n è pasè E tant qui ai è tuchè d’organizèr. Mandèr vi al fatùr, organizèr i tùran e nòv ingrès, Ma purtròp anc sbdèl e decès, Dal vòlt avèn purtè fòrà di anzièn anc la sìra dopp òagnè, a balèr, a ascultèr dal zirudèl, in piscina o a tur al zlè. E po’ una volta anc int un sìt que asvèn O a la sfilè ad Cico, al so cagnèn. Sanza considerèr che nuetar tòtt, tachènd da me, da fòra ai purtèn di ètar pinsìr, Che i vèn summè ai su personèl, anc quast bisogna dir. Però qual che dèppiò al s’avènza int la tèsta I èn i piat pèn che i arìvan quand l’organèzza una festa, Oh che bèl star tòtt insamm: ricoverè, parènt e personèl. Dal l’antipast a la taurta ch’lè sampar un quel eccezionel, E po’ la musica e i fiur par i complean E i regal par i nunen a la fen ad I’an. Al tò entusiesum l um porta a dir che la vetta l’è bèla Toc e dai la zirudèla. liber libero liber libero liber libero La rubrica dedicata ai suggerimenti di lettura è uno spazio a disposizione di tutti. Chiunque volesse scrivere un commento o un’impressione su un libro che si è apprezzato e che si vuol condividere con gli altri, può contattare la redazione allo 051 7419001 o scrivendo a scoop@cadiai.it Il potere del cane Don Winslow Edizioni Einaudi di Carla Rimondi This train carries saints and sinners, This train carries losers and winners, This train carries whores and gamblers, This train carries lost souls. This train. Dreams will not be thwarted Quasi 30 anni di lotta alla droga, se la guardi dalla parte della legge. Quasi 30 anni di lotta alla legge, se la guardi dalla parte dei cartelli della droga... e anche da una parte della legge. Soldi, droga, politica... si intrecciano numero 43 marzo 2014 e si spalleggiano a vicenda. E alcune pagine sono un pugno diritto allo stomaco, anzi una raffica di pugni. E devi sollevare gli occhi dal libro perchè non ce la fai a continuare. E pensi che dai, tanto è un romanzo, è tutto inventato... ma in realtà lo sai che è successo davvero, succede e probabilmente succederà ancora, mentre tutti giriamo lo sguardo come io lo sollevavo dalle pagine. I personaggi non sono né tutti buoni né tutti cattivi. Chi fa della lotta alla droga la sua missione nella vita provoca anche tanto male, perfino alle persone che gli stanno vicino, e viene comunque usato dalla politica e dal potere. Chi fa della droga e del crimine la propria missione nella vita, a volte lo fa per caso, altre volte perché è il mestiere di famiglia, e viene comunque usato dalla politica e dal potere. Nessun buono. Nessun cattivo. Solo tante vittime. 700 pagine da leggere assolutamente, sapendo cosa vi aspetta. n Lettera di Elisa Zonarelli, una mamma che scrive al Nido La Cicogna di San Lazzro. 35 numero 43 marzo 2014 Convenzioni in favore dei soci Assicoop Sicura - Agente UNIPOL UGF assicurazioni - UGF Banca Convenzione assicurativa e bancaria per i soci CADIAI e familiari conviventi. Condizioni di miglior favore e di sconti sulle principali polizze (es: R.C. Auto, polizze per la persona, la famiglia e la casa, polizze vita e gestione del risparmio, Unisalute - piani di assistenza sanitaria) e sui prodotti e servizi bancari UGF Banca (conti correnti, mutui, prestiti personali). Per ulteriori informazioni contattare: il Centro Servizi Telefonici UNIPOL allo 051 2818888 o la consulente Assicoop Sig.ra Rossana Peritore al cell. 320 7858357 B&B “Case Arse” NEW! Strada Case Arse 18 Boncore di Nardò (Lecce) Sconto del 20% per gli ospiti che soggiornano nei periodi di bassa stagione (da Marzo a Giugno e da Settembre ad Ottobre); sconto del 10% per gli ospiti che soggiornano nei periodi di alta stagione (Luglio ed Agosto); i bambini al di sotto dei 10 anni gratis. Corniciart Via Pirandello, 14/B - Bologna Tel. 051 514230 - 15% sulla produzione di cornici su misura e su quadri, stampe d’arte e poster. rubriche rubriche rubriche Disco Frisco Negozio di dischi Via De’ Monari, 1/A/1B - Bologna Sconto del 10% su tutti gli acquisti. Farmacie Comunali di Bologna Le Farmacie Comunali hanno introdotto la CARTA CLUB, che per varie soglie di spesa consente di accumulare punti che si convertono in sconti: per i soci CADIAI, gli sconti sono più alti. Esibire la tessera socio CADIAI nel momento in cui si compila il modulo per richiedere la CARTA CLUB. Farmacia S. 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Come ci insegnano le nostre educatrici, ci si possono fare una marea di altre cose: un aquilo- 36 ne, se alla carta colorata ci aggiungete due bastoncini, colla e filo; festoni dai mille colori; carta regalo e fiocchi regalo (ok, questo se voi e i vostri bimbi non la avete paciugata troppo!) o ancora, tagliata a strisce e annodata, la carta colorata può diventare un allegro spaventapasseri… o piccioni! rubriche rubriche rubriche Dono-Presto-Cerco La rete di CADIAI per mettere in contatto le persone e incrociare i loro bisogni. Il DONO-PRESTO-CERCO è una modalità di donazione e/o prestito, fra i soci e i dipendenti della cooperativa, di quegli oggetti che hanno per i singoli terminato la propria utilità. È prevista anche la possibilità di CHIEDERE (“cerco la tal cosa…, c’è qualcuno che ce l’ha?”), perché il bisogno di qualcuno può far ricordare ad altri di avere degli oggetti inutilizzati e magari sollecitare la disponibilità a prestarli o donarli. Diamo i numeri Dal 27 Febbraio, data della sua messa online, il nostro nuovo sito www.cadiai.it ha ricevuto 4.032 visite in meno di due mesi, di queste il 66% sono persone che non avevano mai visitato il nostro sito. La durata media della visita è di 3 minuti e 53 secondi. Le pagine maggiormente cliccate sono “Residenze anziani” (198) e “Lavora con noi” (127). Come funziona? Chi vuole donare, prestare o cercare, fa la propria segnalazione ad uno dei seguenti referenti, contattandoli direttamente presso i servizi in cui lavorano: • C ristina Anteghini, Monica Bernabiti, (Residenza per disabili “La Corte del Sole” di San Giovanni in Persiceto); • Lara Girotti e Laura Piana (Nido ”Gatto Talete” di Castel Maggiore); • Giulia Casarini (uffici della sede); • Roberta Meotti (Casa protetta “Torre di Galliera”); • Nada Milenkovic (Nido “Abba” di Bologna); • Giuseppina Reto (“Balenido” di Casalecchio). Fiocco rosa nella redazione di Scoop! Auguri ad Anna Chiara Achilli e alla sua Sofia! numero 43 marzo 2014 Questa lista di persone è naturalmente aperta ad altre che vi si volessero aggregare. Le segnalazioni vengono esposte nelle bacheche dei servizi e riportate in una apposita pagina del sito: www.cadiai.it Il DONO-PRESTO-CERCO è una rete informativa che mette in contatto le persone e le loro disponibilità ed esigenze. Non è prevista alcuna modalità di stoccaggio o deposito degli oggetti: le persone si accordano autonomamente per le consegne. Nati in CADIAI Congratulazioni alle neo mamme Stefania Benasciutti Silvia Petroni Granata Enza Pucci Daniela Romanelli Stefania Ungarelli Sonia Vaccari CADIAI augura a tutti buona Pasqua! III Il 5x1000 a CADIAI codice fiscale 00672690377 Newsletter Per ricevere ogni mese la nostra newsletter nella tua casella di posta elettronica, iscriviti inserendo il tuo indirizzo nell’apposito spazio della pagina principale del sito www.cadiai.it Chi volesse scrivere una lettera può farlo via mail all’indirizzo scoop@cadiai.it o per posta a Scoop c/o CADIAI - Via Boldrini, 8 - 40121 Bologna
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