Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 1 Cala Luna Cala Sisine Anno 8 - Numero 23 - Maggio 2014 Cala Biriala Cala Mariolu Capo Montesantu Editoriale Con l‛Associazione Mano Tesa Ogliastra corri lungo una delle coste più belle d‛Italia con l’approvazione di A cura di Natalino Meloni Isolotto d’Ogliastra Ziu Peppinu non deve ammalarsi Un’antica definizione affermava che la politica è l’arte di governare. In effetti anche fare politica dovrebbe essere un’arte che, continuando con le definizioni, dovrebbe essere l’espressione creativa determinata dallo studio e dall’esperienza. Dalla creatività della politica dovremmo aspettarci l’emanazione di principi equi, a vantaggio di tutte le persone. Dall’Europa che conta, quella che vara decreti e progetti in quel di Bruxelles, è scaturito un bel grande principio: il povero pastore di Loceri di fronte alla salute, specialmente in situazioni di emergenza, non deve avere minori possibilità di sopravvivenza e di guarigione rispetto al cittadino milanese o di Cagliari per non allontanarci troppo. Tutti sono alla pari contribuenti dell’erario e tutti hanno uno stato di salute da salvaguardare e non devono esistere arterie privilegiate. Perché il cittadino milanese in caso di infarto deve avere maggiori chance di cavarsela rispetto a Ziu Peppinu di Loceri? Si tratta di un’evidente disuguaglianza sociale e non è accettabile l’affermazione che curare l’infarto in maniera moderna ed efficace in Ogliastra costerebbe troppo! La Comunità Europea, in virtù dell’arte politica ben ideata ed applicata, ha ritenuto di salvaguardare al meglio anche la salute delle sue popolazioni più isolate e, in quest’ottica di parità di fronte alla malattia, ha finanziato un servizio di emodinamica presso l’Ospedale di Lanusei. Fulmini e saette da parte di politici e purtroppo di sanitari: “L’emodinamica a Lanusei non s’ha da fare!”. Ovviamente perché abitano in territori ben serviti e quindi la mancata strizza per potersi trovare Lido delle Rose Gara valida per il Campionato Regionale UISP PERCORSO A Lido di Orrì P P 5 Cea 10 Torre di Barì P 21,097 Marina di Cardedu Partenze: km 21,097 ore 9.30 km 10,00 (competitiva e non comp.) ore 10.30 km 5,00 (non competitiva) ore 11.00 Regolamento: Coccorrocci www.manotesaogliastra.it Capo Sferracavallo Mezza Maratona Ogliastra Info e Iscrizioni: Marina di Sarrala mail: mano.tesa.ogliastra@alice.it 339 7111110 - 347 3644357 - 346 6933715 Cagliari: SOHA Sardinia - Vico II Sulis 18 - Tel. 070 664779 ELLECI Sport - Via Scano 49 - Tel. 070 303867 Oristano: GIOCASPORT - Viale Repubblica 39 - Tel. 0783 310681 Marina di Tertenia Portu Santoru DOMENICA GRAFICHE PILIA - Tortolì 14 SETTEMBRE 2014 Mezza Maratona Ogliastra Grande appuntamento per domenica 14 settembre, Mano Tesa si è voluta impegnare in un’altra importante sfida! Dopo aver tanto proclamato da queste pagine, e nel corso dei tanti incontri svoltisi nel territorio, l’importanza dell’attività fisica per seguire un corretto stile di vita, agisce sul piano pratico organizzando delle gare di corsa che vanno dalla mezza maratona competitiva valevole per il campionato regionale UISP, a gare non competitive sulla distanza di 10 e 5 chilometri. Una formula semplice e scenari bellissimi: (a pag. 23) tutti siete invitati a partecipare! INTERVISTA A Massimiliano Coppola Primario Unità Operativa di Chirurgia Ospedale di Lanusei www.oncoguida.it Pochi click per accedere ad una accurata banca dati che ha nell’affidabilità la sua caratteristica principale. Il paziente oncologico, i suoi familiari, gli operatori sanitari, gli addetti ai servizi sociali, possono attingervi notizie sulle migliori strutture italiane nella cura di una determinata forma tumorale. Sono anche elencate le più importanti associazioni di volontariato che hanno come mission la presa in cura del paziente oncologico. Mano Tesa risulta, per questo delicato settore, l’associazione di riferimento in Ogliastra. (a pag. 20) Sommario Intervista a Gianni Monni........................1 Operarsi prima di ammalarsi...................5 Oncologia................................................6 Dallo sviluppo del gusto... ......................7 Le epatiti virali.......................................11 Ahora.....................................................14 Siu Vittoriu di Perdas Più di cento anni ben portati, una grande memoria, tanta lucidità. Da chi l’ha vissuto in prima persona il racconto della prigionia in un campo di concentramento nazista. La sofferenza, la fatica, la disperazione, l’orrore, la fame: tanti aspetti e sentimenti che hanno malinconicamente e tristemente colorato le parole di Siu Vittoriu di Perdas. (a pag. 17) Funghi....................................................15 Salvatore Brau........................................17 Blue Tongue...........................................20 Congedo per handicap...........................22 A Elini giornata mondiale sul diabete.....23 Campo scuola su aliment.ne e diabete...24 Dott. Giomaria Atzeni............................. 25 La Luna.................................................. 27 Dr. Renato Pilia Spesso abbiamo utilizzato la definizione di figura storica nel descrivere i nostri vecchi medici. Nel caso di Dottor Renato il termine storica rispetta sicuramente l’accezione più corretta. E’ stato per decenni un emblema della sanità ogliastrina e fondatore nel territorio della disciplina radiologica. Dalla sua attenzione e dalla sua competenza sono scaturite una infinità di diagnosi che hanno permesso di curare (a pag. 25) e salvare centinaia di persone. Associazione di Volontariato A cura di Daniela Usai Direttore Responsabile Dottor Massimiliano Coppola è il nuovo primario dell’ Unità Operativa di Chirurgia dell’Ospedale di Lanusei. Vincitore di concorso, dal 17 febbraio scorso sostituisce Dottor Nicola Caria andato in pensione. E’ nato a Sassari il 4 Agosto 1970 e in quella città, dove ancora vivono i suoi genitori, ha trascorso la sua infanzia e ha completato il suo ciclo di studi: Maturità classica presso il prestigioso liceo Azuni e laurea e specializzazione nella locale Università. Quali sono state le sue prime esperienze di lavoro? Ho frequentato l’ultimo anno di specializzazione in Francia per imparare la chirurgia laparoscopica che in quegli anni stava facendo passi da gigante affermandosi in campi sempre più numerosi della (segue a pagina 2) mano.tesa.ogliastra@alice.it www.manotesaogliastra.it Mano Tesa Ogliastra Via Temo sn - 08048 Tortolì - Tel. 339 7111110 - Fax 0782 77020 Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 2 personalmente in quell’emergenza, fa diventare la loro voce più tonante! Ma quell’emodinamica, il cui costo delle attrezzature è stato a totale carico europeo, all’Ogliastra serve: perché il diritto a vivere di ziu Peppinu deve essere inferiore a quello del cavaliere Bernasconi di Busto Arsizio? Son ben altri gli sprechi in un Paese in cui la corruzione è elevata a sistema e che continua ad elargire retribuzioni scandalose. Ma dalle pagine di questo periodico cerchiamo di far partire anche un’altra protesta, una nuova battaglia: l’assenza nell’Ospedale di Lanusei della Strocke Unit, un’unità di urgenza utile a trattare gli ictus. E’ un servizio di facile applicabilità che consentirebbe a tanti individui della nostra gente, in caso di infarto cerebrale, di evitare un futuro in carrozzina. Sul paziente con ictus potrebbe essere praticata la trombolisi, una metodica che permette, con la somministrazione endovenosa di un farmaco, di sciogliere il trombo causa di paralisi. E’ la stessa procedura già in uso nel trattamento dell’infarto cardiaco. Condizione essenziale è che la trombolisi venga effettuata entro tempi brevissimi dall’evento ischemico, alla stessa stregua del trattamento emodinamico sul cuore infartuato. Una Risonanza Magnetica immediata, con lettura anche a distanza da parte degli specialisti di Nuoro o Cagliari, potrebbe consentire ai medici dell’Ospedale di Lanusei di praticare quella terapia risolutiva che potrebbe evitare, al malato e alla sua famiglia, di trascorrere una vita d’inferno per il resto dei loro giorni. Meditate politici, meditate! chirurgia generale; ho frequentato il corso e conseguito il relativo diploma presso l’Università di Bordeaux. Perché in Francia? Ho scelto la Francia perché allora era all’avanguardia nella chirurgia laparoscopica ed inoltre perché il sistema formativo adottato in quella nazione consente di apprendere molto più rapidamente che in Italia. Anche dopo la specializzazione mi sono fermato a lavorare come chirurgo in un ospedale francese dove ho maturato una discreta esperienza. Considero molto positivo questo periodo perché, oltre ad avermi arricchito non poco nella formazione, mi ha consentito di acquisire una visione nell’organizzazione dei reparti ospedalieri a cui ancora oggi faccio utilmente riferimento. Il suo rientro in Italia? Nel 2003, dopo circa due anni, ho partecipato ad un concorso a Carbonia e, avendolo vinto, sono rientrato in Sardegna. Dopo un anno di attività alla ASL di Carbonia mi sono trasferito ad Olbia dove ho lavorato per 10 anni affinando l’esperienza chirurgica, tradizionale e laparoscopica, sotto la guida dei primari Renato Mura prima e Luigi Presenti poi. Naturalmente in questi anni non ho mai trascurato la formazione: ho continuato ad aggiornarmi, ho partecipato, anche come relatore, ai più importanti congressi nazionali del mio settore ed ho frequentato diversi corsi di specializzazione, conseguendo i diplomi in Chirurgia Robotica ed in Chirurgia epatica. Perché approda alla chirurgia? Sin da ragazzo è stata la mia grande passione. Gli studi in medicina l’hanno rafforzata e mi hanno fatto decidere definitivamente. Ancora oggi non individuo un’altra specialità che susciti in me lo stesso interesse. FARMACIA Dott.ssa Anna Rosa Floreddu Perché la scelta di Lanusei? Il concorso per il primariato chirurgico a Lanusei l’ho visto quasi come una predestinazione dal momento che frequento l’Ogliastra da oltre 8 anni per motivi affettivi, essendo ogliastrina doc la mia compagna, e per essere stato conquistato dalle particolarità geografiche e ambientali di questa parte dell’isola. Prime impressioni ogliastrine riguardo il lavoro Ottime. Le prestazioni erogate sono di alto livello. L’Ospedale ha dei percorsi interni ben definiti che evitano caos o situazioni pericolose per i pazienti. I collaboratori si sono dimostrati da subito disponibili al cambiamento e con loro sono convinto di aver già formato una squadra coesa. Cosa l’ha entusiasmata dell’ambiente ogliastrino? Mi ha entusiasmato constatare che gli operatori ed i cittadini tengono al pro- DIETOLOGIA OMEOPATIA - PRODOTTI PER CELIACI PARAFARMACEUTICA - PRODOTTI PER L’INFANZIA COSMESI - SANITARI - VETERINARIA Dr. Marilena Lara Specialista in Dietologia Specialista in Geriatria Riceve per appuntamento Dal Lunedì al Sabato: 9.00 - 12.30 / 16.45 - 19.15 Giovedì mattina chiuso Via Deledda, 82 - 08040 VILLANOVA STRISAILI Tel. e Fax 0782 30124 Dottoressa Emilia Serra Via Lungomare, 20 - 08041 - Arbatax Tel. 0782.66 77 80 Via M. Virgilio, 72 TORTOLI’ (Og) Tel. 0782 624861 Cell. 333 5871954 Ogliastra Sanità prio ospedale, e questo fa sì che ci sia un ambiente favorevole al miglioramento. Cosa ha apprezzato dell’Ospedale di Lanusei? Innanzitutto, come dicevo, il livello delle prestazioni erogate: non hanno niente da invidiare ai centri isolani più blasonati. Inoltre ho preso atto con piacere che l’organizzazione interna è studiata ed attuata con l’obiettivo primario di privilegiare l’attenzione verso i pazienti. Nonostante le dimensioni “piccole” dell’Ospedale, sono presenti tutte le principali specialità e queste, inoltre, sono ben integrate tra loro. Quale carenza importante ha rilevato? Nessuna carenza importante, salvo qualche conseguenza legata alle politiche di risparmio adottate dal governo centrale e che comunque sono comuni, quantomeno, a tutte le ASL di mia conoscenza. Il principale obbiettivo che vorrebbe realizzare Il mio obiettivo è quello di portare il reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Lanusei ad offrire una gamma di servizi chirurgici ancora più completa rispetto a quella attuale ed a praticare tecniche operatorie in linea con i tempi. Sono certo che questo impegno, non solo mio, ma di tutta la mia equipe, sarà apprezzato dalla popolazione locale così che il conseguente passaparola, che i pazienti attiveranno, possa evitare, per quanto possibile, la migrazione di pazienti verso altri centri della Regione o dell’Italia, che spesso è fonte di disagio, non solo economico, per gli interessati ed i loro familiari. L’utopia. Cosa le piacerebbe realizzare anche se sa che sarà pressoché impossibile? Evitare totalmente le fughe dei pazienti verso altri centri ospedalieri. Ma mi rendo conto che è appunto un’utopia, perché è chiaro che alcune specialità non possono essere presenti in tutti i centri, Lanusei compreso. Quale episodio professionale l’ha particolarmente coinvolta sia per impegno professionale che per coinvolgimento umano? Nessuno in particolare, ma ho constatato con piacere l’elevato impegno di tutti gli operatori nel risolvere situazioni critiche. Lo spontaneo e convinto apprezzamento espresso dai malati e dai loro familiari spesso ci ha ricompensato di tante fatiche. Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 3 Si lavora in un territorio periferico. Unico reparto chirurgico. Può arrivare qualsiasi urgenza: come si può essere pronti a tutto in un’epoca di ultraspecializzazione? Questo è il problema di tutti gli ospedali periferici italiani. Per questa ragione molte sessioni dei congressi nazionali di Chirurgia vertono su questo argomento e cercano di dare una formazione adeguata ad affrontare situazioni “insolite”. Ciascuno di noi comunque arricchisce tale formazione con lo studio individuale e l’esperienza clinica che ci permettono di affrontare situazioni non strettamente correlate con la nostra specialità. Naturalmente, quando il caso lo richiede, siamo in grado di trasferire il paziente, in tempi e modi adeguati, verso i centri specializzati di tutta l’Isola con i quali abbiamo rapporti molto stretti e protocolli già stabiliti. A volte la sosta in sala operatoria dura l’intera giornata. Come prepara il fisico a tali performance e come riesce a mantenere alta la concentrazione? Faccio una vita molto regolata (non vado a letto troppo tardi, bevo pochissimi alcolici e mai quando l’indomani lavoro). Inoltre dedico un po’ del mio poco tempo libero ad un pizzico di attività sportiva (vado a correre) che mi aiuta a stare in forma fisicamente ed a mantenere un buon livello di concentrazione mentale. Per svolgere la professione di primario chirurgo serve tantissimo impegno in termini di tempo da dedicare sia alla professione in senso stretto sia ad un adeguato aggiornamento. Sicuramente ha dovuto fare delle rinunce, quale le pesa di più? Le rinunce nella vita privata e soprattutto negli hobbies sono davvero tante e continuano sempre, ma questo è inevitabile e da tempo me ne sono fatto una ragione. Peraltro la grande passione per il lavoro che ho scelto e che faccio con soddisfazione, nonché la riconoscenza dei pazienti, mi aiutano a sentirne sempre meno il peso. Quale messaggio lanciare ai nuovi concittadini? Il vostro ospedale è una ricchezza per il territorio ed è una realtà sanitaria di tutto rispetto: le prestazioni erogate sono all’altezza dei migliori ospedali della Regione, pertanto potete farci affidamento sempre. La posta dei Lettori Spett.le Redazione, sono un paziente di Urzulei e ho la sfortuna di essere cardiopatico. Un cardiopatico serio in base alla gravità della mia malattia, ma, a quanto pare, le sfortune non si esauriscono con la malattia in sé. Per la mia patologia mi è stato prescritto lo Xarelto un farmaco utile a non far coagulare il sangue e ad evitarmi accidenti ischemici cerebrali e cardiaci. Tale farmaco è introvabile nelle farmacie e per averlo devo, OBBLIGATORIAMENTE, recarmi alla farmacia dell’Ospedale di Lanusei in quanto è l’unica abilitata alla sua distribuzione. Per me ogni volta diventa un incubo! I miei 74 anni, uniti alla malattia, non mi consentono spostamenti agevoli, devo ogni volta pagare un accompagnatore per non far perdere la giornata di lavoro ai miei familiari. Perché una simile ingiustizia? Non basterebbe autorizzare le farmacie del territorio alla loro distribuzione come già avviene per altri farmaci considerati costosi e acquistati direttamente dalla ASL? A me sembra una soluzione attuabile in maniera semplice ed immediata. Mi viene un dubbio: non è che non viene fatto nel modo che ho suggerito proprio perché troppo semplice per chi è abituato alle troppe pastoie burocratiche?. Vi ringrazio per l’interesse M. R. Urzulei Caro lettore, il suo discorso davvero non necessita di ulteriori commenti. Purtroppo si tratta di una procedura che si sviluppa effettivamente nel modo da lei descritto. Anche a tutta la redazione tale inconveniente è sembrato fuori luogo, troppo lontano da una sanità adeguata e che pone un falso controllo della spesa davanti alla salute della gente. Ci facciamo carico di portare ai vertici aziendali l’invito per una pronta risoluzione del problema. Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 4 SOS dalla Sierra Leone Un invito a collaborare in una realtà bisognosa Medici e infermieri dell’Asl di Lanusei cercansi per l’Ospedaletto di Lokomasama in Sierra Leone, fondato da don Ignazio Poddighe. A lanciare l’appello è Attilio Murru, direttore amministrativo del Brotzu di Cagliari. Lui 53 anni, radici tortoliesi, da quasi un anno prestato alla sanità cagliaritana, è andato personalmente nella regione dell’Africa occidentale dove ha potuto vedere cosa si può fare per non morire per mancanza di cure mediche. “Tutto è iniziato casualmente, quando, nello scorso autunno, il chirurgo del Brotzu Sergio Gemini ha operato il Ministro Alie Kamara del governo della Sierra Leone. Dopo la cura ci ha ricevuto nella sua terra, voleva ringraziarci del trattamento ricevuto, così, ci ha invitato a visitare il loro paese. Siamo andati e abbiamo trovato e toccato con mano una situazione sconvolgente. Il paese è uno dei più poveri dell’Africa, ci sono 16 medici ogni milione di abitanti contro i 4.242 medici per milione di abitanti che abbiamo in Italia. Il tasso di mortalità infantile è pari al 262 per mille contro il 4 per mille che abbiamo in Italia. Le strutture sanitarie sono pressoché inesistenti e quelle che esistono sono spaventose”. Chiaramente né il Brotzu, né la Regione sarda possono finanziare le necessità di un sistema sanitario di un altro Paese. Tuttavia, secondo Murru, si possono fare, per quei bambini e per quel popolo, cose davvero importantissime senza alcun costo. Dai magazzini degli ospedali pieni di “fuori uso” potremmo fornire apparecchiature ancora utili, arredi e materiali di consumo, per rendere operativa una sala operatoria ed una sala parto. Si possono organizzare corsi di formazione presso gli ospedali sardi per medici, infermieri e tecnici provenienti dalla Sierra Leone. O ancora formare delle equipe medico-infermieristiche, in regime di volontariato, che prestino la loro opera, a turno per rendere operativo l’Ospedale di Lokomasama. Inoltre, il nostro Ospedale è disponibile a diventare centro di riferimento per i pazienti che necessitino di prestazioni medico/chirurgiche il cui onere sarà a carico di assicurazioni private o dello stesso Governo della Sierra Leone. Ora non resta che raccogliere la disponibilità di medici, infermieri, operatori sanitari e di tutti coloro che hanno un po’ di spirito di collaborazione e solidarietà. Da qui il progetto Sierra Leone per Attilio Murru è diventato un sogno che coinvolge e si estende obbligatoriamente anche ai medici dell’Ogliastra. “Vorrei raccogliere la disponibilità di medici, infermieri e operatori sanitari che lavorano a Lanusei e di tutti coloro che hanno un po’ di spirito di collaborazione e solidarietà. Questi volontari potrebbero prestare la loro opera in turni di 10-15 giorni, per rendere operativo l’Ospedale di Lokomasama. Assicuro che c’è molto da dare, ma anche molto da prendere: una lezione di vita che rimarrà orgogliosamente scolpita nella mente e nel cuore di chi parteciperà”. Daniela Usai Invitiamo chiunque volesse far presente un disservizio o volesse ringraziare per aver ricevuto un’assistenza particolarmente valida ed umana, o che volesse proporre dei suggerimenti, a scriverci, chiamarci, o inviarci una e-mail. Saremo ben lieti di pubblicare tali comunicazioni. mano.tesa.ogliastra@alice.it Tel. 339 711 11 10 - 348 518 84 07 - Fax 0782 77 020 STUDIO PODOLOGICO Dott.ssa Cristina Cattari Master in traumatologia dello sport Master in posturologia clinica • Prevenzione e cura delle affezioni del piede si riceve per appuntamento: Via Sardegna, 16/b TORTOLI’ (OG) Tel. 0782 695567 Via Macomer, 13 - TORTOLI’ antonramona21@yahoo.com podologiacattari@yahoo.it • Trattamenti ortesici plantari e digitali su misura • Trattamento onicocriptosi e rieducazione ungueale • Prevenzione e cura del piede diabetico • Trattamento micosi ungueali e plantari • Esame computerizzato del passo • Visite Posturali Ogliastra Sanità La Pagina della Prevenzione a cura di Natalino Meloni 5 Per il paziente oncologico scelte più consapevoli Nasce Oncoguida.it Il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e Federsanità ANCI hanno realizzato un importante strumento da mettere a disposizione dei malati oncologici e dei loro familiari, ma che può essere veramente utile anche agli stessi operatori sanitari e ai responsabili dei servizi sociali. Si tratta di un portale, www.oncoguida.it, che, agendo come motore di ricerca, offre un prezioso aiuto a chi ne ha necessità, per conoscere quale sia la migliore offerta sanitaria per una particolare patologia su tutto il territorio nazionale. Dietro oncoguida.it c’è un lavoro eseguito all’insegna di una grande trasparenza, tutti i dati sono stati accuratamente vagliati e certifica- ti. Si è lavorato per dare sicurezza ai cittadini. Spesso su internet ci si può imbattere in sedicenti medici che propongono pericolose terapie alternative o in siti non certificati che possono accompagnare il malato verso scelte imprudenti. Il metodo seguito dagli esperti di oncoguida.it si basa su un valido principio: vengono consigliate solamente quelle realtà in cui quel tipo di intervento supera numericamente un minimo prestabilito e che rispetta determinati canoni di qualità. Vengono invece esclusi o sconsigliati quei reparti in cui quella particolare procedura viene eseguita in misura troppo esigua per poter offrire sufficienti garanzie di efficienza ed efficacia. 5 per mille L’Associazione Mano tesa Ogliastra per continuare ad offrire il proprio aiuto e sostegno ai malati oncologici e per poter sostenere economicamente la pubblicazione di questo periodico Vi invita a versare a proprio favore il 5 per mille. Codice Fiscale: 91007160913 Un click sulla pagina Web consente l’orientamento verso la struttura sanitaria in cui quel tipo di indagine, intervento o trattamento riabilitativo viene eseguito con maggiore competenza e sicurezza. Ci si può orientare su 1218 realtà sanitarie, delle quali peraltro è previsto un attento e costante aggiornamento, e sono visualizzabili anche i 4473 reparti che vi afferiscono. Completano l’informazione i riferimenti specifici riguardanti i 20.215 medici che in quelle strutture svolgono la propria attività. Altro argomento di rilievo è la elencazione di tutti quegli strumenti di tutela giuridica che sono stati ideati per favorire i malati oncologici nell’ambito lavorativo, previdenziale, socio-economico ed assistenziale. Nel sito sono presenti precise indicazioni riguardanti l’iter per ottenere l’invalidità, per il riconoscimento dello stato di handicap, per ottenere permessi e congedi dal lavoro, per conservare il posto di lavoro e tanto altro. Ma il paziente oncologico non ha solo necessità di conoscere dove la sua affezione può essere curata al meglio o di come ottenere assistenza economica e lavorativa, ha anche bisogno di supporto psicologico, di sostegno morale. Sente fortemente l’esigenza di non sentirsi solo. Oncoguida.it mette a sua disposizione una rete di 871 associazioni di volontariato che offrono il proprio contributo sia in ambiente ospedaliero che domiciliare. La ricerca può avvenire per nome, se si conosce la denominazione dell’istituzione, o per regione o provincia. L’apertura di un’ulteriore tendina elencherà tutte le prestazioni e il nome dell’ associazione che in quella zona è in grado di soddisfare quella richiesta. Nell’elenco ministeriale, per quanto riguarda la Provincia Ogliastra, l’Associazione Mano Tesa è l’unica riconosciuta e in grado di eseguire tutte le prestazioni richieste. Questa sostanziale presenza nel sito ufficiale ministeriale è per tutti noi soci motivo di orgoglio e ci da la sensazione che la strada intrapresa e tutti gli sforzi finora compiuti vanno nella giusta direzione. 6 Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra Ogliastra Sanità Sanità in piccole dosi Pubblicato l’World Health Statistics 2014 Ottant’anni per gli uomini e 85 per le donne è l’aspettativa di vita degli italiani Mano Tesa incontra gli studenti di Jerzu Partecipato incontro tra studenti e volontari L’Associazione Mano Tesa Ogliastra, in data 8 maggio 2014, al fine di favorire la diffusione della cultura della solidarietà nel mondo giovanile, ha promosso un incontro con gli studenti dell’Istituto comprensivo di Jerzu. L'invito è stato prontamente e gentilmente accettato dal Dirigente Scolastico Prof. Antonio Piroddi. Gli studenti ci hanno accolto durante una loro assemblea e hanno dimostrato curiosità per gli insoliti ospiti e per l’argomento all’ordine del giorno. Hanno preso la parola alcuni soci dell’Associazione: Tonino Loi, Natalino Meloni e Gianfranco Pittau che si sono impegnati, a vario titolo, a descrivere la mission dell’Associazione, l’importanza del Volon- tariato e la rilevanza della collaborazione tra Associazioni. Gli studenti hanno seguito con grande interesse i vari interventi anche se sono stati letteralmente rapiti dall’intervento di Manola, meravigliosa ragazza che, con coraggio e serenità, ha descritto la propria malattia tumorale superata grazie alle cure mediche, ma anche a una forte rete di solidarietà, che l’ha sempre accompagnata e sostenuta nelle varie fasi del percorso clinico. A tal fine si vuole ricordare che le richieste che arrivano in sede sono le più svariate e sempre in aumento per cui i volontari... non bastano mai! La Redazione L’Italia si colloca al 7° e al 5° posto, rispettivamente per uomini e donne, nella classifica mondiale dell’aspettativa di vita stilata dall’Oms e contenuta nel volume di statistiche sanitarie mondiali appena pubblicato. L’Europa non è mai stata meglio in salute ma ora bisogna fare i conti con bisogni diversi e con la crisi economica che riduce la possibilità di investimenti. La World Health Statistics è la maggiore fonte di informazioni sulla salute delle persone di tutto il mondo. Contiene i dati provenienti da 194 paesi e si basa su una serie di indicatori: mortalità, malattie, tra cui l’aspettativa di vita, malattie e decessi per malattie importanti, servizi e trattamenti sanitari, investimenti finanziari nella sanità, così come i fattori di rischio e comportamenti che riguardano la salute. Da questo rapporto si evince che ovunque le persone vivono più a lungo: una ragazza nata nel 2012 può aspettarsi di vivere per circa 73 anni e un ragazzo per 68 anni, ben sei anni in più rispetto l’aspettativa media di vita globale per un bambino nato nel 1990. Ma c’è ancora un grande divario tra ricchi e poveri: persone in paesi ad alto reddito continuano ad avere molte più possibilità di vivere più a lungo rispetto alle persone nei paesi a basso reddito. La Gioconda è calva “Un tumore cambia la vita. Non il suo valore”. È questo lo slogan della nuova campagna della Fondazione Ant Italia Onlus, che affida il messaggio ad un visual potente: un’insolita Gioconda completamente priva di capelli. “É un colpo d’occhio sconcertante, perfetto emblema degli sconvolgimenti che il cancro porta con sé, dell’enormità del suo impatto sul vissuto di una persona e del valore inestimabile della posta in gioco. La Monna Lisa così presentata stravolge l’icona scolpita nella memoria collettiva, mettendola in discussione esattamente come fa un tumore con la storia personale di chi ne è colpito”, spiega la Fondazione. Che però invita a guardare bene quel ritratto. Perché “superato lo stupore iniziale, ci si accorge che l’opera, per quanto diversa da quella cui siamo abituati, non perde nulla del suo valore e della sua unicità”. La campagna della Fondazione ANT vuole sottolineare come, indipendentemente dalle sfide che attendono le persone, il valore della loro vita resta inalterato, così come il dovere di prendersene cura. Ogliastra Sanità La Pagina dell'Alimentazione a cura di Marilena Lara 7 Alimentazione equilibrata nell'anziano non in condizioni patologiche Il cibo è "l’elisir" che da sempre abbiamo a disposizione per mantenerci in salute e vivere una buona qualità di vita. Da tempo, e i numerosi studi clinici lo confermano, una corretta alimentazione associata a corretti stili di vita (attività fisica regolare adeguata all’età, riduzione dello stress…) rallenta i processi di invecchiamento ed è determinante nella prevenzione di numerose patologie: obesità, diabete, osteoporosi, cardiopatie, patologie respiratorie, neoplasie. Un corretto comportamento alimentare è importante in ogni età della vita, anche in età geriatrica. Gli anziani infatti, pur presentando una grande variabilità individuale nella modalità di invecchiamento, vanno incontro a cambiamenti fisici, psichici, sociali che condizionano le scelte alimentari, sia sul piano qualitativo che quantitativo, tanto da influenzare significativamente il loro stato di salute . L’invecchiamento comporta: • diminuzione del metabolismo basale (quota energetica necessaria per lo svolgimento delle funzioni vitali a riposo) e del fabbisogno energetico giornaliero • modificazione dei compartimenti • • • • corporei, con riduzione della massa magra e dell’acqua totale ed aumento della massa grassa riduzione delle capacità digestive e di assorbimento dei micro-nutrienti (sali minerali e vitamine) perdita di calcio riduzione della funzionalità di organi ed apparati (reni, fegato, intestino ecc.) alterazione del gusto e della sensazione di sete. Il peso, indice di un buono stato di nutrizione Il progressivo declino del metabolismo basale e le modifiche della composizione corporea che accompagnano il processo di invecchiamento, non tanto impongono drastici cambiamenti nelle abitudini alimentari dei soggetti anziani sani, quanto, piuttosto, un adeguamento quantitativo sulla base delle ridotte richieste. Rispetto ad un soggetto più giovane, l’anziano ha un dispendio energetico minore, sia per la riduzione del metabolismo basale sia per una riduzione dell’attività fisica. Oltre i 40 anni, l’occorrente calorico diminuisce gradualmente (circa il 5 % ogni 10 anni) sino ai 60 anni d’età; dai 60 ai 70 anni il calo è del 10 %, e un’altra riduzione del 10 % si ha dopo i 70 anni. La tendenza al mantenimento delle abitudini precedenti, unita al declino dell’attività fisica, sono i motivi principali per cui proprio nella terza età si ha un tasso di sovrappeso e di obesità particolarmente elevato. Questo implica che il fabbisogno di energia si riduce rispetto a quello dell’adulto di un 20-30%. Pertanto, al fine di evitare un aumento del peso corporeo, l’anziano deve adeguare l’apporto energetico degli alimenti alla propria attività fisica. Variare e adattare i cibi alle proprie esigenze Come in molti paesi occidentali, anche in Italia la popolazione anziana è in netto aumento e parallelamente si è diffusa l’ opinione che l’anziano debba mangiare in modo sensibilmente diverso rispetto all’adulto. Ciò non è corretto. Salvo specifiche controindicazioni (diabete, dislipidemie, iperuricemia, obesità, ecc.), valide peraltro anche per le età precedenti, l’alimentazione indicata come opportuna per la terza età non differisce qualitativamente da quella dell’adulto. La sola diversità sta nella necessità di adeguamento quantitativo della dieta in ragione, come si è detto, del progressivo declino del metabolismo di base e ancor di più alla crescente o forzata sedentarietà. L’anziano, anche se non in condizioni patologiche, presenta più frequentemente rispetto ai soggetti giovani delle problematiche che non sempre rendono agevole la copertura dei fabbisogni dei nutrienti, la cui mancanza può portare a serie carenze nutrizionali. Rischio di malnutrizione per difetto Negli anziani è frequente il riscontro di carenze susseguenti ad errori alimentari, a insufficiente varietà nell’alternanza dei cibi, ad ostacoli derivanti dalla mancanza di diversi elementi dentari, a ridotta capacità di masticare gli alimenti solidi derivante da protesi inadatte, a tecniche di cottura incongrue (cottura prolungata in molta acqua, riscaldamenti ripetuti delle porzioni avanzate, uso di temperature eccessivamente alte, ecc.), a farmaci, che gli anziani assumono 8 La Pagina dell'Alimentazione a cura di Marilena Lara cronicamente, che possono interferire con l’assorbimento di nutrienti, vitamine e di minerali. Le carenze che più frequentemente si verificano sullo stato nutrizionale degli anziani riguardano le vitamine A e C, l’acido folico, il ferro e il calcio. Esse impongono la necessità di ampie variazioni nella dieta e altrettanto significative correzioni delle tecniche di cottura e di conservazione dei cibi. Un problema importante è rappresentato dalle ridotte capacità digestive: la persona in età avanzata, anche se in buona salute, presenta solitamente una riduzione delle secrezioni digestive, in particolare di quella gastrica, che determinano riduzione dell’assorbimento di nutrienti come il calcio ed il ferro. Ogliastra Sanità Molti altri fattori possono peggiorare l’alimentazione, e quindi lo stato di nutrizione, in questa fase della vita: solitudine, vedovanza, basso reddito, invalidità, malattie croniche, depressione, inadeguato uso di farmaci, ecc. oltre alla scarsa educazione alimentare. Non trascurabili sono anche le maggiori difficoltà di gestione delle esigenze della vita domestica, come potrebbero essere l’approvvigionamento e la preparazione dei pasti, soprattutto in presenza di fattori come la solitudine o le difficoltà economiche. Per tutti questi motivi, la persona anziana è un soggetto a rischio di malnutrizione per difetto. E’ pertanto opportuno che l’anziano vari il più possibile l’alimentazione, certamente scegliendo i cibi anche in base alle proprie capacità di masticazione, ma avendo cura di non eliminare del tutto nessun alimento. Deve essere curata l’assunzione di alimenti che contengono proteine di elevato valore biologico: sono molto indicati il pesce (anche surgelato) ed il latte (meglio se scremato). Lo yogurt naturale può essere più digeribile del latte e svolge nell’intestino un’importante azione di mantenimento della flora batterica intestinale mentre i formaggi sono una fonte proteica importante, da valorizzare a questa età anche per il loro contenuto in calcio e fosforo. L’attività fisica deve essere adeguata alle possibilità motorie individuali e, possibilmente, deve essere praticata all’aria aperta perché sia consentita l’esposizione all’irradiamento solare che favorisce la formazione della vitamina D. L’esercizio fisico regolare rafforza il cuore e migliora la circolazione del sangue. Non è necessario fare sport o svolgere attività particolarmente faticose: è sufficiente camminare per 30 minuti al giorno e, se possibile, salire le scale a piedi. Camminare rappresenta un ottimo e non gravoso esercizio e farlo per una 1/2 ora o, preferibilmente, per 1 ora al giorno, a meno di impedimenti alla deambulazione, è un’attività più che soddisfacente. L’attività fisica aiuta a mantenere un buon equilibrio muscoloscheletrico e una buona capacità residua di movimento, previene le cadute, spesso causate da disfunzioni legate alla sedentarietà e dalla perdita di tono muscolare, e induce benessere psico-fisico. L’attività fisica e lo stile di vita attivo nella terza età portano svariati vantaggi: • psicologici (miglioramento del tono dell’umore); • fisici (mantenimento della massa muscolare e controllo del proprio peso; prevenzione delle malattie cardiometaboliche); • sociali (prevenzione dell’isolamento). Attività fisica La persona anziana non deve trascurare di praticare un’attività fisica di intensità leggera o moderata, in quanto favorisce il consumo delle calorie assunte con gli alimenti, migliora le funzioni cardiovascolari e le attività metaboliche. Regole di igiene alimentare • Aumentare la varietà, ossia variare più che si può l’alimentazione, assumendo tutte le classi di alimenti. • Aumentare il consumo di pesce fresco o surgelato (salmone, alici, tonno, ricchi di grassi omega 3 che rallen- Mano Tesa Ogliastra Ha quale finalità prioritaria offrire sostegno ai malati oncologici e alle loro famiglie CULURGIONES - SEBADAS BISCOTTI e DOLCI dal sapore unico con la sicurezza di un prodotto certificato dal Ministero della Salute Via Elini, 4 08040 ILBONO (Og) Tel. 348 4048907 mail: pastaepasticci@yahoo.it Offre informazioni sui servizi operanti nel territorio. Aiuta chi ha problemi per raggiungere luoghi di cura. Da informazioni sulle strutture di accoglienza in Sardegna e nelle altre regioni. Offre consigli ed assistenza per seguire pratiche burocratiche. Offre compagnia, anche a domicilio a chi ne avesse bisogno. Tel. 339 711 1110 Ogliastra Sanità terebbero il declino cognitivo). • Preferire carni bianche: pollo, coniglio, tacchino meno grasse e più digeribili. • Assumere con moderazione alimenti proteici ricchi di grassi saturi (molti formaggi, carni grasse, insaccati). • Diminuire l’uso di alimenti grassi, sale, zucchero, alcool: evitare ogni abuso. • Ridurre l’uso del sale da cucina (in particolare per le persone ipertese) aggiungendo spezie ed erbe aromatiche per insaporire le pietanze, evitare i dadi. • Preferire come condimenti e nelle cotture l’olio extravergine di oliva. • Limitare il consumo di bevande alcoliche (consigliato ½ bicchiere di vino rosso ai pasti). • Più verdura, frutta cruda e cotta da mangiare tutti i giorni. • Bere, e sforzarsi di farlo, almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno. • Frazionare l’alimentazione in 3-5 pasti. • Poiché in natura non esiste un aligiornale ogliastra sanità def.pdf La Pagina dell'Alimentazione a cura di Marilena Lara 9 a ridursi. Soprattutto nei mesi più caldi l’anziano è a rischio di disidratazione. glio le scelte alimentari dei giovani e mantenendo un giusto peso corporeo si possono gettare le basi per una longevità che non dovrà essere pagata con eccessive rinunce o proibizioni alimentari. La corretta alimentazione è fondamentale per mantenere una buona qualità di vita e per... invecchiare bene, in quanto la salute si conquista e si conserva anche a tavola. Tutto ciò che mangiamo può diventare utile o dannoso a seconda di come ne gestiamo il consumo. • • • • • mento contenente tutti i nutrienti, è necessario alternare gli alimenti nei diversi pasti. Rispettare gli orari dei pasti e prestare maggiore attenzione alle porzioni. Evitare di coricarsi subito dopo i pasti principali. Consumare almeno una volta al giorno un pasto caldo e cibi cotti. “Ginnastica dolce” (camminare) ossia una vita meno sedentaria. Apparecchiare la tavola in maniera gradevole, mangiare seduti e senza fretta, masticando bene i cibi e, se possibile, mangiare in compagnia. Occhio all'acqua E’ necessario bere ogni giorno almeno 1,5 di acqua per preservare la funzione renale, migliorare la funzionalità intestinale, idratare la pelle. Bisogna bere frequentemente acqua nel corso della giornata, indipendentemente dalla sensazione di sete perché con l’età avanzata lo stimolo della sete tende 1 23/09/2011 11.44.56 Conclusioni Il miglior trattamento per evitare la malnutrizione dell’anziano rimane la dieta sana, variegata, equilibrata. Le linee guida dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) per una persona sana, che conduce una vita moderatamente attiva, consigliano: dai 65 ai 74 anni: 1.900 calorie per gli uomini e 1.600 per le donne; oltre i 74 anni: 1.700 calorie per gli uomini e 1.500 per le donne. Le calorie vanno suddivise nei tre pasti principali: colazione, pranzo e una cena frugale. Sono ammessi spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio a base di frutta fresca. Orientando me- FRAZIONAMENTO DEI PASTI Prima colazione Latte + pane oppure Yogurt + biscotti Spuntino di metà mattina e metà pomeriggio Gli spuntini sono facoltativi e non devono essere mai troppo abbondanti: 1 bicchiere di latte o 1 porzione di frutta Pranzo Costituisce il pasto principale: Primo piatto (pasta, riso) - Secondo piatto (carne, pesce, uova ecc.) – Verdura – Frutta - Pane – 1/2 bicchiere di vino rosso Cena La cena dovrà essere poco abbondante per non impegnare troppo la digestione nelle ore notturne e consumata almeno 2 - 3 ore prima di coricarsi Ogliastra Sanità La Pagina DEL LEGALE a cura di Severina Mascia 10 Le successioni per causa di morte In generale, si ha successione in un rapporto giuridico quando questo, pur restando inalterato nei suoi elementi oggettivi, viene trasmesso da un soggetto ad un altro. La successione comporta, pertanto, il subingresso di un soggetto ad un altro nella titolarità di uno o più rapporti giuridici: fermo il rapporto, ne muta il titolare. In particolare, la successione si qualifica mortis causa – cioè a causa di morte – quando trova il suo presupposto essenziale e caratterizzante nella morte di un soggetto, nei cui rapporti si tratta di succedere. Il principio fondamentale è che, con la morte, i diritti patrimoniali di una persona si trasmettono ad altri soggetti. Costoro possono essere designati o dal titolare del patrimonio (detto de cuius) mediante testamento (successione testamentaria) o dalla legge (successione legittima). Il testamento, detto anche atto di ultima volontà, è l’atto revocabile con cui taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse (art. 587 c.c.). Così: • il testamento ha la funzione di permettere ad un soggetto di disporre dei propri beni come desidera e a favore di chi vuole, famigliari o estranei, nel rispetto delle quote di riserva; • è un atto strettamente personale: non può essere redatto da un rappresentante; • il testatore non può lasciare ad altri la scelta dei beni di cui disporre e a favore di chi né può disporre di beni altrui. • il testamento è un atto revocabile potendo in ogni momento essere modificato o revocato. La legge distingue i testamenti in: 1) testamenti ordinari, che si dividono, a loro volta, in: - testamento olografo; - testamento per atto di notaio (che può ancora essere pubblico o segreto); 2) testamenti speciali (artt. 609-619 c.c.), definiti tali perché si ritiene che, in circostanze particolari, debba essere dato valore a forme di disposizione delle ultime volontà che, in altri contesti, non sarebbero ritenute valide (cosiddetta via residuale). I testamenti speciali hanno un’efficacia temporanea in quanto sono legati ad eventi particolari; perdono, dunque, di efficacia decorsi tre mesi dal ritorno della situazione alla normalità. Il codice prevede tre tipi di testamenti speciali: - quelli redatti in occasione di malattie contagiose o di calamità pubbliche o infortuni di cui agli artt. 609 e 610 c.c.; - quelli redatti durante la navigazione marittima o aerea di cui agli artt. da 611 a 616 c.c.; - quelli redatti da militari e assimilati di cui agli artt. 617 e 618 c.c.. I testamenti speciali, a seconda del tipo, possono essere ricevuti dal sindaco, da un ministro di culto, dal comandante della nave o dell’aeromobile, dal cappellano militare o da un ufficiale militare. TESTAMENTO OLOGRAFO Il testamento olografo è il testamento scritto interamente di pugno dal testatore. Suoi requisiti formali sono: • l’autografia • la data • la sottoscrizione. Se manca l’autografia (perché ad esempio il documento è stato redatto a macchina o con l’intervento anche parziale della scrittura di un terzo) ovvero la sottoscrizione, il testamento è nullo. Se, invece, manca la data il testamento è annullabile. Il testamento olografo è, quindi, una scrittura che si caratterizza per la totale autografia dell’atto. A differenza, cioè, delle ordinarie scritture private, dove è sufficiente la firma autografa in calce alla dichiarazione per imputare questa al sottoscrivente, il testamento olografo, per essere valido, richiede che il testatore scriva di proprio pugno tutto il contenuto della dichiarazione, ivi compresa la data. Questo rigoroso requisito formale è richiesto a pena di nullità e risponde all’esigenza di garantire l’integrale autenticità delle disposizioni testamentarie e, in particolare, per evitare che parte del testamento possa essere alterato con parole estranee a quelle originarie. Il requisito dell’autografia richiede l’uso di mezzi che rivelino il movimento grafico della mano, è pertanto esclusa la scrittura meccanica. Anche la circostanza che la mano del testatore sia stata “guidata” da altri, esclude secondo la giurisprudenza l’autografia dell’atto. Il testamento olografo può essere conservato dal testatore, o affidato a persona di sua fiducia. Può essere anche depositato presso un notaio, il quale assolverà in tal caso alla semplice funzione di depositario della scheda. DOPO LA MORTE DEL TESTATORE L’AFFIDATARIO DEL TESTAMENTO, E CHIUNQUE NE CONSEGUA COMUNQUE IL POSSESSO, È TENUTO A PRESENTARLO AD UN NOTAIO PER LA PUBBLICAZIONE. TESTAMENTO PUBBLICO Il testamento pubblico (art. 603 c.c.) è ricevuto da un notaio, alla presenza di due testimoni. Il testatore, alla continua ed ininterrotta presenza dei testimoni, dichiara al notaio le sue volontà che verranno ridotte in iscritto a cura del notaio medesimo ed, al termine, il notaio ne dà lettura. Il testamento pubblico verrà conservato nel repertorio del notaio sino a quando non verrà a conoscenza del decesso del testatore. I pregi del testamento pubblico si ravvisano nei seguenti dati: la sicurezza della scheda testamentaria e le disposizioni ivi contenute. Per quanto concerne il primo punto, il testamento pubblico non potrà essere distrutto, perso o alterato dagli eredi. Per quanto concerne le volontà ivi contenute, al momento della redazione del testamento il notaio adeguerà le dichiarazioni del testatore alla legislazione e consiglierà sulle varie formule utilizzabili, avvisando che, ad esempio, una determinata disposizione è nulla e quindi non avrebbe effetto. TESTAMENTO SEGRETO Il testamento segreto è redatto su scheda sottoscritta dal testatore e da questi consegnata in involucro chiuso al notaio con la dichiarazione che in esso è contenuto il suo testamento. Il testamento segreto risponde a due esigenze: • la prima è quella di consentire al testatore di non rendere di pubblica ragione il contenuto del suo testamento, prevenendo così eventuali risentimenti o pressioni dei successibili; • l’altra esigenza è quella della certezza che la scheda testamentaria non venga sottratta, alterata o distrutta. Il testamento segreto si distingue rispetto al testamento pubblico perché non è il notaio a recepire e rogare la volontà testamentaria. Anzi, il notaio ignora integralmente quale sia il contenuto del testamento che gli viene affidato in busta sigillata. A differenza del testamento olografo, che è una semplice scrittura privata, il testamento segreto è un atto che richiede una duplice formalità pubblica, e cioè la consegna al notaio in plico sigillato e la dichiarazione del testatore, ricevuta dal notaio alla presenza di due testimoni, che il plico contiene la sua volontà testamentaria. Può dirsi quindi che il testamento segreto ha duplice natura, in quanto consta di un atto privato, e cioè la dichiarazione testamentaria contenuta nella scrittura, e di un atto pubblico, e cioè la dichiarazione del testatore resa al notaio che il plico affidatogli racchiude il suo testamento. Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 11 Strutture residenziali in Ogliastra Dove ricoverare i nostri cari In uno dei primi numeri di Ogliastra Sanità già elencammo le strutture ricettive per anziani e malati presenti nel territorio. Crediamo opportuno, dopo vari anni, dedicare all’argomento nuove pagine perché sono state aperte nuove residenze e vi sono state delle novità in altre. Questo articolo si inquadra in quella finalità del nostro periodico è di offrire ai cittadini un panorama aggiornato dell’ offerta sanitaria in Ogliastra. Prima di elencare le varie strutture di ricovero dell’Ogliastra, è opportuno descrivere le varie tipologie delle stesse: Comunità alloggio: centri residenziali destinati ad ospitare soggetti totalmente o parzialmente autosufficienti, i quali non hanno la possibilità di vivere autonomamente presso il proprio nucleo familiare. La capacità ricettiva non deve essere maggiore a 16 utenti. Casa protetta: eroga prestazioni di natura assistenziale, relazionale e sanitaria a soggetti non autosufficienti o affetti da gravi deficit psico-fisici. La capacità ricettiva non deve superare i 30 posti letto. L’ingresso nella C.P. è determinato dalla condizione di non autosufficienza. Fondamentale è una forte integrazione tra componente socio-assistenziale e componente sanitaria riabilitativa dei servizi erogati. Residenze assistenziali (RSA): sono strutture di ricovero temporaneo finaliz- zate a fornire ospitalità, prestazioni sanitarie, di recupero funzionale ma anche di prevenzione dell’aggravamento del danno funzionale, a utenti non autosufficienti, affetti da patologie cronico-degenerative o da patologie invalidanti, non assistibili a domicilio e bisognose di una riabilitazione globale ma che tuttavia non necessitano di ricovero in strutture ospedaliere. Le RSA offrono ai loro ospiti: • una sistemazione residenziale il più possibile familiare, organizzata in modo da rispettare il bisogno individuale di riservatezza e da stimolare al tempo stesso la socializzazione tra gli ospiti; • interventi medici, infermieristici e riabilitativi necessari a curare malattie croniche e le loro riacutizzazioni e a prevenire il danno ulteriore; • assistenza individualizzata orientata al miglioramento dei livelli di autonomia, alla promozione del benessere, al mantenimento degli interessi personali e della vita di relazione. Per l’inserimento presso strutture sociali, che comportano solamente azioni di protezione sociale, l’utente, un suo familiare o il Servizio Sociale del Comune di appartenenza effettua direttamente la richiesta di inserimento al privato che gestisce la struttura. In questo caso la retta è a totale carico dell’utente. Il Servizio Sociale del Comune può però intervenire economicamente nel caso in cui l’utente non abbia risorse sufficienti (ISEE del nucleo familiare convivente) per coprire l’importo totale della retta. La domanda di inserimento presso una Struttura socio-sanitaria accreditata a ciclo continuo o diurno, quale una RSA, o presso strutture socio-assistenziali, invece, deve essere presentata al PUA (Punto Unico di Accesso) su richiesta del Medico di Medicina Generale, dell’U.O., dell’utente stesso o del familiare di riferimento. Il PUA decodifica il bisogno del paziente e attiva l’UVT (Unità di Valutazione Territoriale) che a sua volta esprime un parere e, laddove questo sia positivo, costituisce anche l’impegno di spesa che può essere a carico dell'Azienda Sanitaria e/o del comune di residenza. Casa protetta San Giorgio Vescovo - Lanusei Si trova a Lanusei in via Repubblica. E’ una struttura residenziale AIAS che garantisce trattamenti socio-assistenziali e sanitari di base ad anziani non autosufficienti ed a disabili con gravi deficit psico-fisici. Le camere, tutte luminose e ben curate, sono singole, doppie e triple per un totale di 11 posti letto. Gli spazi comuni dedicati ai laboratori manuali sono molto ampi, luminosi e colorati, pieni dei piccoli manufatti realizzati dagli ospiti. Purtroppo momentaneamente a causa di lavori di ristrutturazione esterna, non è possibile godere del bellissimo giardino. La retta è di 57 euro al giorno. Per informazione contattare il numero 0782-41188. Centro riabilitazione AIAS - Arzana E’ un centro residenziale a valenza socioriabilitativa rivolto a persone con gravi disabilità psico-fisiche che necessitano di assistenza continua e qualificata, per le quali la permanenza in famiglia è valutata temporaneamente o definitivamente impossibile. Vengono forniti interventi di tipo psico-educativo, assistenziale e riabilitativo volti all’acquisizione ed al mantenimento dei livelli di autonomia nelle attività quotidiane. A tal fine, fra gli altri, vengono attivati laboratori di attività manuali, espressive, di movimento, ecc. La struttura dispone di camere singole, doppie e triple per un totale di 20 posti letto. Si può accedere dietro presentazione di prescrizione del Medico di Medicina Generale ma, nella maggior parte dei casi, tramite una valutazione delle condizioni sanitarie e sociali del paziente affidata alla Unità di Valutazione Territoriale (UVT), operante a livello distrettuale presso il Punto Unico di Accesso (PUA). Secondo la normativa vigente la retta è a carico del SSN per il 40% (60,40 euro/die), mentre il 60% (90,60 euro/die), la cosiddetta quota sociale, viene ripartita tra il Comune di residenza e l’utente secondo il valore dell’ISEE. Per esempio, per valori di ISEE fino a 15.000 euro la quota sociale è inte- 12 Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra comunque condizionato da una graduatoria. Gli ospiti sono assistiti costantemente da 9 OSS, 2 infermieri e 2 educatori. Gli spazi collettivi, tra cui un ampio e ben curato giardino, sono molto accoglienti e familiari e favoriscono la socializzazione fra gli ospiti. La retta mensile è di 1.200 euro in camera singola e 1.100 in camera doppia per la comunità alloggio, mentre è di 1.300 in casa protetta. Per informazioni chiamare al 0782-539039 o contattare il Comune di Seui. ramente a carico del Comune. Per ulteriori informazioni chiamare allo 0782-37074. Casa protetta Letizia - Perdasdefogu Nonostante il nome, in realtà si tratta di una comunità alloggio, gestita dalla cooperativa Serena i cui soci, tutti qualificati e specializzati, sono circa 26, di cui 2 cuochi, 2 infermiere, numerose OSS e 4 educatori. La struttura, che si trova a Perdasdefogu in via S. Salvatore, può accogliere 30 persone in confortevoli camere singole e doppie. Il servizio educativo ritrova una notevole importanza; si propone di mantenere (o rendere) l’anziano un individuo attivo, con una vivace vita di relazione, anche all’esterno della struttura. A questo scopo vengono organizzate periodicamente escursioni, visite guidate e gemellaggi con altre strutture analoghe. Molto intensa è la collaborazione con la Croce Verde locale, la Pro Loco e la cooperativa teatrale “Sa brulla” di Perdas. Fiore all’occhiello è l’ampio parco in cui gli ospiti più volenterosi possono cimentarsi con attività di giardinaggio e con la cura del piccolo orto. L’accesso è regolato da una graduatoria reperibile presso l’ufficio Servizi Sociali del Comune. La retta è di 1.400 euro mensili. Per informazioni contattare il numero 0782-94157. Comunità alloggio e Casa protetta San Lorenzo - Seui A Seui, dal Luglio 1999, si trova la comunità alloggio – casa protetta San Lorenzo gestita dalla cooperativa “Prestige”. I posti letto sono 16 per la comunità alloggio, ripartiti in camere doppie o singole, mentre quelli della casa protetta sono 8 tutti in camere doppie. Per accedere è necessario presentare la domanda all’ufficio Servizi Sociali del Comune di Seui , ma l’ingresso è Comunità alloggio Cristo Re - Lanusei La struttura delle Figlie Eucaristiche di Cristo Re, si trova a Lanusei in via Torino 1; nonostante sia nel cuore del centro abitato, è immersa nel verde. Offre 34 posti letto suddivisi in 10 camere singole e 12 camere doppie, tutte ben arredate e luminose e dotate di servizi igienici idonei. Tra il personale non vi sono educatori o animatori, ma due volte a settimana gli ospiti ricevono l’allegra visita di diverse Camera della Comunità Ahora. Arzana Farmacia Villagrande di Nieddu - Corda Pane Fresco pasta fresca naturalmente priva di glutine • • • • • pasta fresca pasta ripiena culurgiones ravioli lasagne • • • • cannelloni pasticci dolci tipici sebadas Via Cambosu - 08048 TORTOLI’ (Og) (fianco ferramenta Gesualdi) - Cell. 333 4894841 Fitoterapia Cosmesi Articoli sanitari Galenica Alimenti speciali Omeopatia Analisi Veterinaria Partner FarmaCheck-Carta più Via Roma 124 - Tel. 0782 32347 Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra Comunità Ahora. Arzana volontarie. La retta è di 1.600 euro al mese, tutte a carico dell’utente. Per informazioni contattare Suor Angela allo 0782-42206. Comunità alloggio Ahora - Arzana Fondata e gestita dalla società “I tre Menhir”, si trova ad Arzana in località “Sa corraga”. Accoglie 16 persone con disturbi mentali e comportamentali, per le quali si ritiene opportuno un allontanamento temporaneo o permanente dal proprio nucleo familiare e/o si rende necessario un supporto specialistico nel percorso di autonomia, inserimento o reinserimento sociale. La struttura di tipo socioassistenziale contiene 2 moduli abitativi con una capacità ricettiva di 8 ospiti per ciascun modulo. Le camere dispongono tutte di servizi interni e sono arredate con un vivace e colorato stile moderno. Vi sono ampi spazi comuni tra cui una biblioteca ed una sala hobby. Esternamente alla struttura si apre un grande spazio ombreggiato da alberi, vegetazione spontanea e da un frutteto. La struttura, dalle ore 08:00 alle 15:00 e dal lunedì al sabato, offre anche servizi semiresidenziali (Centro Diurno) a pazienti (massimo 10) con disagio psico-sociale che necessitano di un ambiente protetto per il recupero di autonomie personali e per limitare la dipendenza dall’ambiente familiare. I professionisti che operano nella comunità Ahora sono: assistenti sociali, psicologipsicoterapeutici, educatori professionali, operatori socio-sanitari. La finalità degli 13 interventi specialistici è aiutare la persona a costruire gradualmente un percorso di vita autonomo e soddisfacente per se stessa; l’equipe è multidisciplinare e lavora col coinvolgimento costante della famiglia del paziente e della rete territoriale. L’accesso avviene mediante invio da parte dei servizi sociali territoriali e/o dell’UVT (Unità di Valutazione Territoriale) e approvazione da parte dell’equipe interna della Comunità. La retta massima giornaliera è di 67 euro, tuttavia può variare a seconda delle necessità assistenziali del paziente. Attualmente non c’è lista d’attesa. Per informazioni chiamare il seguente numero: 327.8978452 e/o visitare il sito internet www.tremenhir.it. Il Cantuccio – Bari Sardo La struttura è gestita dall’associazione “Il Cantuccio” e si trova a Bari Sardo in via mare. E’ una casa protetta (27 posti letto) con funzioni anche di comunità alloggio (16 posti letto), inoltre sono disponibili ulteriori 2 posti per eventuali emergenze. Le prestazioni sanitarie sono garantite da un medico esterno alla struttura, mentre per le analisi, le visite specialistiche ed i controlli periodici provvede la ASL 4 secondo la prescrizione del medico. Tutte le camere, dotate di servizi interni idonei, sono ben arredate e confortevoli. Purtroppo la struttura non dispone di spazi esterni o giardino. L’accesso è possibile dietro presentazione della domanda e della relativa documentazione clinica e personale alla direzione; attualmente non c’è lista di attesa. Il recapito telefonico è 0782-29653. RSA Ogliastra - Tortolì Inaugurata il 29 Ottobre 2007, è attualmente gestita dalla cooperativa “Universiis”. Si tratta di una realizzazione edilizia molto funzionale e l’aspetto esterno dà una sensazione di solidità e di calda accoglienza. Si trova a Tortolì accanto al parco cittadino “La sughereta”. Tutte le camere di degenza sono ampie, dotate di due letti attrezzati e ovviamente di servizi igienici idonei per portatori di handicap; sono anche molto luminose e con tv. Ampi LABORATORIO ANALISI CLINICHE srl Direttore Sanitario: Dott. Piero Ugo Mulas - Biologo Convenzionato S.S.N. ORARIO PRELIEVI dal Lunedì al Sabato dalle 7,30 alle 10,30 ORARIO RITIRO REFERTI dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 13 e dalle 15,30 alle 17 Sabato aperto dalle ore 8 alle 13 RSA Tortolì Via Sicilia, 27 - 08048 Tortolì (OG) Tel. 0782 621094 - 0782 209915- Fax 0782 621653 lab.ogliastra@alice.it Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 14 dell’interessato o direttamente ai servizi sociali del Comune di residenza. An dala La residenza Andala a Triei spazi sono dedicati ai momenti ricreativi, al trattamento fisioterapico e alla refezione. Il personale è composto da 49 unità di cui 18 OSS, 7 infermieri, 5 medici specialisti, 2 fisioterapisti, 1 psicologo, 1 assistente sociale e poi educatori, animatrici, cuochi, addetti alle pulizie, ecc. I posti letto sono 34 come RSA (media e bassa intensità), 6 come casa protetta e 10 come centro diurno. La durata minima del soggiorno è di 30 giorni e quella massima di 12 mesi; è peraltro prevista la possibilità di proroga. La retta è di 128 euro/die per l’RSA media intensità egualmente ripartiti tra SSN ed utente, 118 euro/die bassa intensità (50% a carico dell’utente e 50% a carico SSN), mentre per il servizio di casa protetta il costo giornaliero è di 55 euro al giorno interamente a carico dell’utente, anche se, in base a differenti variabili, la ASL può compartecipare al pagamento per una cifra che può raggiungere i 10 euro giornalieri. La domanda di inserimento va inoltrata al Punto Unico di Accesso (PUA) che la inoltra all’Unità di Valutazione Territoriale (UVT), operante presso i poliambulatori di Jerzu, Lanusei e Tortolì. L’UVT, oltre a decidere sull’accettazione o meno della richiesta, predispone per ciascun utente, un progetto personalizzato e provvede affinché nel percorso riabilitativo vengano costantemente valutati i progressi ed eventualmente si proceda alla proroga del soggiorno. Per informazioni l’RSA Ogliastra risponde allo 0782-664042 tuttavia, chiunque ravvedesse all’interno del proprio nucleo familiare o in qualsiasi altro ambito una situazione che potrebbe trarre beneficio da una simile allocazione, può farne segnalazione al medico di famiglia Struttura socio-sanitaria residenziale Andala - Ardali E’ una struttura residenziale ad elevata intenzionalità terapeutica che ospita pazienti con patologie psichiatriche che necessitano di programmi sanitario-riabilitativi personalizzati. Si trova ad Ardali, una frazione del Comune di Triei ed è gestita dalla società ANTES (Centro di psicologia e psichiatria clinica) per gli aspetti sanitari e sociali, con la collaborazione della Cooperativa SEMPREVERDE per l’inserimento Ogliastra Sanità lavorativo degli ospiti. La struttura dotata di ogni servizio e confort e di ampi spazi verdi, contiene due moduli abitativi: nel primo, trovano ospitalità 8 persone a media intensità rispetto alla complessità della patologia, nel secondo vengono accolti 8 pazienti con malattia mentale di intensità medio-grave. Il progetto clinicoriabilitativo è supportato da attività di natura individuale e/o di gruppo quali il coinvolgimento in laboratori di pittura, informatica, cucina, lingue, cineforum, ecc. La gestione della struttura è affidata a personale qualificato, aggiornato e motivato quali medici specializzati, infermieri professionali, psicologi-psicoterapeutici, educatori ed operatori socio-sanitari. Per informazioni contattare i seguenti numeri: 3200105205 – 3470424264. La Redazione Camera della residenza Andala a Triei Apparecchiature in dotazione: TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) TAC 128 strati Somaton Definition Siemens - TAC General Electric Risonanza Magnetica (RM) RM Siemens alto campo aperta - RM GE alto campo - RM G-Scan in ortostasi (sotto carico) - RM Artoscan MOC Due densitometri per mineralometria ossea computerizzata Istituto G. DERIU srl Apparati Ecografici Due ecografi Siemens S2000 - Due ecografi Siemens Antares - Ecografo Siemens Sequoia - Ecagrafo Hitachi Preirus Istituto di Radiologia ed Ecografia Radiologia tradizionale Vico dei Mille, 11 (angolo Via Roma) 09124 CAGLIARI Tel. 070 657000 - 070 656782 Fax 070 6404180 Orario di apertura: - dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 19.30 - sabato dalle 8.00 alle 13.00 Ritiro referti: - dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 Accreditamento istituzionale definitivo N° 528 del 8 maggio 2012-05-28 Certificata UNI EN ISO 9001:2008 Apparati Siemens con tecnica digitale Agfa Ogliastra Sanità LA PAGINA DEL VOLONTARIATO 15 La coperta della nonna Disponibilità umana e volontariato Il termine volontariato, utilizzato per indicare le attività svolte gratuitamente a favore di chi ha necessità di un certo servizio, può a volte incutere un qualche fastidio in chi si sente fare una proposta di coinvolgimento. C’è il timore di un impegno troppo pesante, vincolante, che toglie spontaneità e, soprattutto, libertà. Viviamo infatti in un clima culturale che guarda con sospetto agli impegni che si protraggono nel tempo e che richiedono, quindi, risposte costanti e non improvvisate. Ma questo è un problema importante e vero, o no? Se ci pensiamo bene, la vita ha significato e valore solo se è spesa “per” qualcuno o qualcosa, se ci vede capaci di spostare sguardo e attenzione da noi stessi a coloro che ci vivono intorno. A cominciare dai familiari, sicuramente, ma non fermandoci ad essi. Per questa ragione, è forse opportuno partire non dalla parola “volontariato”, ma dalla “disponibilità umana”, valore che sembra essere un po’ in disuso, ma che ci qualifica come esseri umani. Siamo, infatti, creature sociali, cioè capaci di raggiungere la propria pienezza solo se e quando si supera l’egocentrismo per uscire dal proprio guscio e proiettarsi nell’ambiente con lo sguardo attento a raccogliere richieste di aiuto o segnali, anche silenti, di solitudine o di bisogno. Vale dunque la pena di dare uno sguardo anche alla nostre radici culturali. Facendolo, scopriremo facilmente atteggiamenti e comportamenti che per secoli, pur nella povertà dei nostri ambienti, hanno reso non solo vivibile, ma spesso anche bella e degna di essere vissuta, l’esistenza nelle nostre comunità. Pensiamo, per esempio all’attenzione reciproca che coinvolgeva tutti nei “vicinati”: non c’era evento triste o lieto che non vedesse una partecipazione abituati o che comunque non ci consente più progetti di “grandezza”, la tentazione può essere di chiuderci nelle nostre quattro o otto mura, di aggrapparci a ciò che ci è rimasto, di chiudere gli occhi e la sensibilità per non farci coinvolgere da bisogni ancora più urgenti dei nostri. uno sguardo più sereno e non viziato da miopie mentali. Ecco può essere questa l’occasione per riprendere a parlare delle cose col loro vero nome e smetterla di chiamare meritori i soprusi contro chi è più debole, per renderci conto che tutti, bambini, giovani, adulti, anziani, abbiamo corale. Non nasceva bambino senza che le vicine riempissero la casa, si dessero da fare per le varie necessità e, per esempio, preparassero brodo di pollo per la puerpera. Non c’era malato che dovesse sopportare ore di solitudine o che non si vedesse circondato dalle premure di quanti avevano notizie delle sue condizioni. In questa situazione di crisi, che ci spaventa perché talvolta ci vediamo costretti a rinunciare al benessere a cui ci siamo E’ una tentazione forse logica, ma non certo capace di produrre in ciascuno di noi quella gioia di vivere che viene non dalla quantità di ciò che possediamo, ma dall’uso che facciamo dei nostri beni, del nostro tempo, delle nostre capacità. Per questo, conviene “approfittare” di questa crisi per ricuperare un modo di vivere e di convivere differente da quello che abbiamo in qualche modo preso in prestito negli ultimi decenni e riappropriarci di non solo qualcosa da chiedere, ma anche qualche capacità e qualcosa da offrire, da mettere a disposizione. Per le nostre comunità sono questi gli anni in cui ci viene offerta l’occasione per ricuperare valori di socialità dimenticati o messi in soffitta, ricordandoci che i più deboli, nelle soffitte, devono forse rovistare per riprendere e riutilizzare le coperte della nonna, anche se tarmate. La Redazione OTTICA MELONI CONV. A.U.S.L. - LENTI A CONTATTO Occhiali da sole e da vista delle migliori marche e firme più esclusive. Controllo della vista - Lenti a contatto selezionate per un adattamento senza problemi anche per astigmatici Lenti progressive adattamento garantito. SEDE PRINCIPALE Via Mons. 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Divenne per tanto tempo il primo argomento di discussione con i familiari che mi dicevano: “se vuoi fare volontariato, puoi farlo anche qui, cosa serve andare a sud dell’equatore?”. Eppure serviva. Sentivo che andando lontano l’esperienza sarebbe stata diversa, avevo bisogno di una piccola parentesi, tutta mia, possibilmente lontano da tutte quelle tecnologie e da quei servizi ritenuti indispensabili nelle nostre realtà e di cui troppo spesso siamo dipendenti. La ricerca del progetto è andata avanti settimane. “Andrò in Senegal o in Perù a fare volontariato umanitario, o magari a Samoa a fare recupero animali?” Le scelte erano tante e mia madre aveva già iniziato a non dormire pensando a quell’unica figlia che sicuramente sarebbe finita in pasto all’unica tribù di cannibali esistente al mondo, o nel bel mezzo di una guerra, o magari aggredita da qualche animale, sicuramente velenoso. Con queste premesse e “l’armonia” che si respirava a casa la ricerca continuava. Intanto avevo parlato ad alcune colleghe dell’università dei miei piani, e con mio stupore ho convinto due di queste a partecipare... adesso eravamo tre avventuriere! La ricerca continuò fino a quando, una delle mie colleghe, si imbatté fortuitamente in ASSF (ASSISTENTI SOCIALI SENZA FRONTIERE), una associazione onlus che cerca di proporre e sostenere una estensione del campo d’azione degli assistenti sociali, dai servizi alla persona, alla pianificazione di interventi di cambiamento dello sviluppo sociale sia in Europa che nei Paesi in cui le carenti condizioni di vita sono più evidenti. Ma che gioia! Avevamo trovato l’associazione giusta per noi. Il viaggio poteva prender forma. Nella sessione “Campi di Lavoro” del sito della ASSF, ho visto che se ne stava organizzando uno in Tanzania, in collaborazione con un’altra associazione, il FARMACIA DR.SSA DINA PIRAS CO.P.E. (Cooperazione Paesi Emergenti) un organismo senza fini di lucro e di volontariato internazionale nato a Catania nel 1983, federato alla “FOCSIV - Volontari nel Mondo” (Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario). Tanzania! Questa sarebbe stata la mia destinazione: avrei fatto un campo di lavoro attinente al mio percorso di studi, in un paese in via di sviluppo, lontano, molto molto lontano. La Tanzania era perfetta! Presi i contatti con le associazioni per avere le prime informazioni riguardanti i vaccini da fare e su come si sarebbe svolto il campo. I primi di Settembre ci siamo incontrati a Palermo, per la formazione pre-partenza. In questa sede abbiamo conosciuto la quarta compagna di viaggio e gli orga- Farmacia MAMELI di Dr. Gian Paolo Mameli OMEOPATIA ERBORISTERIA DIETETICA PRODOTTI PER CELIACI PRODOTTI PRIMA INFANZIA VETERINARIA COSMESI Via Pompei, 27/b - Elini Tel. 0782 33.587 Parafarmaceutica - Sanitari Dietetica - Omeopatia Dermocosmesi - Veterinaria Via Roma, 80 - 08040 Loceri - Tel. 0782 77.075 nizzatori del campo lavoro. Durante gli incontri ci è stato presentato il campo, sono state raccolte le nostre aspettative, è stata esposta l’etica del viaggio, le dinamiche relazionali tra i campisti, che saremo state noi, i volontari, che sono nel posto e seguono i progetti di sviluppo, e la popolazione locale. Sono stati anche approfonditi temi come la storia e la cultura della Tanzania, sono stati presentati i vari progetti presenti in loco e il tutto si è concluso con una divertente lezione di lingua swahili che, francamente, ci ha fatto entrare nel panico. Per noi tutte, emozionate come non mai, si è avvicinata la data della partenza. I vaccini fatti, la valigia pronta, non ci restava che salutare i nostri cari e partire alla volta dell’ Africa: buon viaggio! Safari njema avrebbero detto i tanzaniani! Ogliastra Sanità Il Campo prevedeva un viaggio che dalla capitale Dar es Salaam, avrebbe percorso tutto il sud della Tanzania per permetterci di visitare i vari progetti presentati a Palermo. Il nostro compito era di intervistare i locali e i responsabili dei progetti per capire a che utenza era destinato quel progetto (donne vittime di violenza, orfani, ecc.), la capienza, la gestione, i dipendenti e i professionisti impiegati, le finalità che il progetto stesso perseguiva, con quali fonti di finanziamento, se erano autosostenibili, quali erano i loro punti di forza e le criticità. Questo al fine di affacciarci a quello che è il lavoro nella cooperazione internazionale e per iniziare ad affinare i nostri metodi di valutazione, contestualizzati in realtà diverse dalla nostra. I social worker come me, che devono tenere un atteggiamento non giudicante qualsiasi sia la realtà che in quel momento hanno di fronte, si trovano ad affrontare non poche difficoltà davanti alla valutazione di un servizio. Questa difficoltà nel mio caso può essere dovuta a due motivi: l’ancora scarna esperienza lavorativa, e, in secondo luogo, l’impatto personale con una povertà talmente estrema da costringermi a stravolgere gli indicatori della qualità della vita comune (come ad esempio reddito, residenza o lavoro..) che in Africa non contano, mentre invece contano indicatori come la distanza dal pozzo dell’acqua, quanti studenti devono studiare da un unico libro disponibile, quanti chilometri una mamma deve percorrere a piedi con il figlio malato in braccio prima di raggiungere un ospedale. I problemi da affrontare sono sicuramente diversi e l’emergenza si percepisce in ogni angolo, per questo motivo la valutazione incontra parecchi ostacoli, molti di questi di carattere mentale. Infatti, a primo impatto, può avermi sconvolto la struttura di una scuola a padiglioni con tanti gradini e posti scoscesi per studenti vedenti e non vedenti che costeggiava una strada molto trafficata senza neanche una barriera protettiva al confine con l’asfalto, ma lo shock è stato di gran lunga superato dalla determinazione degli insegnanti, vedenti e non vedenti anch’essi, che si impegnavano al fine di garantire l’istruzione primaria a tutti, anche se questo significava passare i primi sei mesi dell’anno a insegnare agli studenti non vedenti solo ad orientarsi Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra nell’ambiente molto grande e dispersivo. E lo shock si è ripresentato davanti a varie situazioni, ma, dopo la prima settimana d’ambientazione, tutto è diventato familiare, cosi come sono diventati familiari gli strumenti a disposizione. Abbiamo imparato che ci si abitua a quei contesti che, seppure poveri di risorse, sono ricchi di volontà. Per esempio, ho visitato varie scuole durante questo viaggio, inizialmente ho avuto la tentazione di valutarle utilizzando come metro una scuola italiana, il risultato è stato disastroso. Successivamente però, ho potuto valutarle confrontandole fra loro, e mi sono accorta che alcune di esse erano eccellenti. utilizzato durante il pranzo e se riescono portano una brocca d’acqua, che siano 10 litri, o un litro d’acqua, il loro lavoro è indispensabile a tenere l’equilibrio creato. Viene insegnato questo perché la scuola non è diversa dalla vita in famiglia o in villaggio, questi ragazzi prima o poi finiranno il percorso scolastico e devono essere in grado di collaborare in famiglia, portando legna per cucinare, acqua e tutto il necessario. Se tutto questo da una mente occidentale può essere confuso per sfruttamento minorile, in Tanzania favorisce a creare un legame forte di solidarietà e generosità sia a livello familiare che comunitario. Questo si percepisce bene quando si vive in La spiaggia di Bagamoyo In particolare ne ricordo una per studenti sordo-muti. Aveva dei laboratori di falegnameria e di cucito, i cui manufatti hanno un mercato esterno che consente di racimolare qualche soldo per poter acquistare il materiale per continuare il lavoro, i dormitori erano molto confortevoli e accoglienti, cosi come la struttura nel complesso. Gli insegnanti erano qualificati e determinati nella loro missione, che hanno individuato nel permettere a tutti di poter comunicare, insegnando prima di qualsiasi altra cosa, il linguaggio dei segni. Oltre a questo, come in tutte le scuole, viene insegnato loro a collaborare: sono gli stessi studenti che si occupano di tenere pulita la scuola e le loro divise e dell’approvvigionamento dell’acqua. Questo è un pilastro nelle scuole tanzaniane: tutti, in base alle loro capacità, devono aiutare a far tutto. Non sono esclusi da questo lavoro neanche i più piccoli (3-4 anni) che nel loro piccolo lavano il piatto villaggio ed è una sensazione che rimane dentro, e che ti manca quando te ne vai. Il nostro lavoro, purtroppo, a causa del poco tempo a disposizione, non poteva andare a toccare livelli molto profondi, perché per arrivare a ciò spesso occorrono mesi e mesi di conoscenza approfondita del contesto. Noi non l’avevamo. Le cose che ho capito in queste tre settimane sono state tante, ma la principale forse è che la figura dell’assistente sociale, con i suoi principi e valori fondanti la professione, è tutt’altro che secondario nei progetti di cooperazione internazionale come pensavo inizialmente. Le conoscenze acquisite durante il percorso di studi consentono la partecipazione degli assistenti sociali nei progetti di cooperazione, sia nella progettazione, come operatore capace di analizzare un gruppo dal punto di vista organizzativo e valutare l’impatto di un determinato cambiamento, sia nell’intervento diretto sul campo. Tutti i 17 progetti che ho visitato sono stati realizzati seguendo questa filosofia d’intervento: • la realizzazione di interventi che possano avere una diretta incidenza sulle condizioni di vita (salute, alimentazione, formazione professionale, integrazione sociale) delle comunità in cui si agisce; • la formazione del personale locale per garantire nel tempo un’autonoma e sostenibile gestione degli interventi; • l’impiego di tecnologie appropriate, tali cioè da essere facilmente gestite dai tecnici locali senza innescare ulteriori meccanismi di dipendenza dall’estero. Questo però è più facile a dirsi che a farsi, confrontandomi con i volontari che son presenti nel territorio da anni, spesso sono emerse delle dinamiche interne che complicano la riuscita di questo lavoro, forse strascichi del colonialismo o forse di lavori precedenti fatti in un ottica di mero assistenzialismo. Spesso infatti ci si scontra con un forte pregiudizio riguardante l’uomo bianco, considerato dai locali più capace e più intelligente, in quanto bianco. Non nego che questo aspetto mi abbia un poco angosciato, ma sono speranzosa che nel futuro piano piano venga meno questo pregiudizio, che ostacola il passaggio della gestione dei progetti in mano ai locali. Se loro prima di tutto non si sentono in grado di continuare il lavoro avviato dai bianchi, il progetto è morto in partenza. ASSF e Co.P.E. per quanto possibile, operano, quindi, attraverso azioni volte a stimolare le coscienze critiche degli individui per aiutarli nell’acquisizione degli strumenti soggettivi adeguati al cambiamento necessitato, non trascurando di certo gli interventi di empowerment rispetto alle minoranze etniche, culturali, linguistiche o religiose. Ed è proprio questo modo di lavorare che mi fa sperare in un futuro più roseo e sostenibile. I risultati di questo metodo si stanno già ottenendo, bisogna solo avere pazienza! A malincuore il mio viaggio finisce qui, in un’isola di sabbia bianca che appare a largo della spiaggia di Bagamoyo ogni sei ore, quando si abbassa la marea. Da quella spiaggia gli schiavi lasciavano la loro terra per sempre e la salutavano per l’ultima volta: Bagamoyo, "Là, dove ho lasciato il cuore" la chiamano. Azzurra Paderi Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 18 Sono vivo per due chili La diretta testimonianza di chi è sopravvissuto all'orrore dei campi di concentramento Nel gennaio scorso, la riunione del comitato di redazione è coincisa con la Giornata dedicata alla Memoria, lo spunto è stato immediato: anche “Ogliastra Sanità” doveva offrire il proprio contributo. Ci siamo trovati concordi nel pensare che un modo meno retorico di affrontare l’argomento fosse quello di dare voce a chi aveva, in prima persona, subito le ingiurie e i soprusi di quella follia. La voce che abbiamo ascoltato è quella di Vittorio Palmas, di Perdasdefogu, classe 1913. Nella sua casa di Perdas dove vive in compagnia della moglie, siamo andati a sentire CAZZAI, così è infatti conosciuto nel paese ”siu Vittoriu”, un soprannome lasciatogli in eredità dal nonno. Siu Vittoriu è stanco delle interviste. Tanto spesso, giornalisti, scolaresche, appassionati di storia vanno ad attingere preziose notizie dai suoi ricordi. Noi veniamo ricevuti solo perché siamo amici di un suo caro nipote: il suo dovere di cortesia e la sua sensibilità non gli consentono di sottrarsi. Cento anni compiuti. Non ti aspetti l’uomo che hai davanti: gli occhi vigili ed attenti, le parole decise e ben scandite, l’italiano indenne da errori, le descrizioni intrise di una inaspettata e intensa emotività. Non è necessario stimolare il dialogo con molte domande, i suoi ricordi sono nitidi sia nelle immagini, che descrive con ricchezza di particolari, sia nella sequenza temporale. Esordisce con una considerazione “Mai avrei pensato di arrivare a questa età dopo tutte le vicissitudini che ho affrontato”. Ci ricorda della madre persa all’età di quattro anni per la Spagnola, pandemia influenzale che dal 1918 al 1920 uccise milioni di persone nel mondo. Con un filo di emozione parla del padre che, arruolato nella Grande Guerra, venne avvisato del grave stato di salute della moglie e che, al suo arrivo a Perdasdefogu, vide il tavolo, sa mesa, all’esterno nel cortile davanti alla casa, segno inequivocabile che la moglie era già deceduta e sepolta. C’era infatti allora a Perdas, come in tanti altri paesi dell’Ogliastra, l’usanza di comporre le salme sopra i tavoli i quali poi venivano lasciati per otto giorni all’aperto per una sorta di “depurazione”. Nel 1935 partì militare: svolse quel servizio presso caserme del Veneto, prima a Vicenza e poi a Treviso. Nel 1938 Cazzai sposò Fortuna Lai. Poco dopo il matrimonio venne richiamato alle armi, di nuovo a Treviso e da lì in Jugoslavia, dietro comandi da eseguire in silenzio. Si ubbidiva senza mai conoscere i motivi, le strategie, le finalità di quel continuo peregrinare. Violenze, Il campo di concentramento di Sachsen Housen umiliazioni, pestaggi, tantissimi gli episodi che tornano nella mente e nelle parole di siu Vittoriu. E tanta fatica come quella che seguì l’armistizio dell’8 settembre del 43. Alla prima euforia per la convinzione che la guerra fosse finita e per la speranza di tornare presto a percorrere le vie di Foghesu e di vedere l’acqua riempire i solchi de “su cungiau”, In compagnia dei commilitoni STUDIO ODONTOIATRICO ASSOCIATO Dr. Ennio Arba Dr.ssa Bruna Giaccu In questo studio si effettuano consulenze e trattamenti in: CHIRURGIA PARODONTALE Dr. Antonello Raimondi CHIRURGIA IMPLANTARE Dr. Gabriele Caruso ORTOGNATODONZIA Dr. Carlo Aru SINDROME ALGICO-DISFUNZIONALE DELL’A.T.M. (ARTICOLAZIONE TEMPORO MANDIBOLARE) Tortolì - Via Temo, 23 - Tel. 0782.62 23 65 Villagrande Strisaili - Via Satta, 1 - Tel. 0782.82 328 38 ben presto subentrò l’incertezza, lo scoramento, la disperazione. “Eravamo circa 300 - dice siu Vittoriu - dalla Jugoslavia partimmo per Trieste, più di 90 Km a piedi, marciando giorno e notte. In quei momenti mi sosteneva il pensiero che al massimo tra 2 o 3 mesi sarei tornato a casa. Sarebbero passati due anni! A Trieste ci ammassarono nei vagoni di un treno in partenza per la Germania: destinazione Berlino! Da qui venimmo trasportati nel campo di concentramento di SACHSEN HOUSEN. Entrammo a divisione, che doveva essere la più equa possibile, avveniva sempre sotto occhi molto attenti. Ma non minore attenzione veniva riservata alla divisione delle briciole che pure dovevano essere raccolte in otto mucchietti di uguali dimensioni.” In quel campo di concentramento Cazzai si fermò 16 mesi, il suo peso degli iniziali 62 chili scese a 37, solo due chili sopra la soglia dei 35, sotto la quale scattava l’eliminazione da parte delle forze tedesche. Per Vittorio, nella sfortuna immensa rappresentata da quella sua prigionia legata ad una assurda guerra, un piccolo aspetto positivo fu rappresentato dalla bontà del suo caporeparto, che, presolo a benvolere, gli elargiva qualche razione di cibo in più: ciò fu determinante per stare sopra quei 35 kg che gli consentivano il legame con la vita. Tanti si suicidavano, incapaci di reagire a quella vita senza senso e a domande cui non riuscivano a dare risposte. “La sveglia avveniva alle sei tramite una sirena, ma una mattina di aprile, eravamo nel 45, quella sirena restò inspiegabilmente muta. Avevamo l’ordine di non muoverci per nessun motivo prima del fischio della sirena. Quella mattina il silenzio era inspiegabile, nella camerata cominciarono timidi mormorii. Un sergente trovò coraggio far parte della forza lavorativa tedesca e si avvicinò alla finestra, si affacciò un a costo zero. poco e vide la torretta numero 17 senza Si lavorava dalla mattina alla sera per mitragliatrice, si gira verso di noi e ci almeno 12 ore. Il rancio consisteva per annuncia quella scoperta. Si avvicinò lo più in una razione di patate e in un poi ad un’altra finestra «Ragazzi anche pezzo di pane. La divisione del pane nella torretta 22 non c’è nessuno!»”. rappresentava un momento particolare: Continuammo a restare chiusi non ogni pane doveva essere sufficiente per so per quanto tempo e cominciava a otto persone, quindi il momento della serpeggiare tra noi la convinzione che In compagnia della moglie qualcosa di importante stesse accaden- il volto di tanti compagni scomparsi do. Da fuori iniziarono ad arrivare delle nel nulla, tutto quell’orrore avrebbe voci sempre più numerose, sempre per sempre tormentato le mie notti”. più gridate. Uscimmo, ci accolse un La Redazione sole benaugurante, da lì a qualche ora sarebbe giunta la notizia più attesa, stavolta l’incubo era realmente finito. Si torna finalmente a casa ma quelle buie camerate, la lacerante sensazione della fame, quegli ordini lanciati in quella lingua che già di per se pare cattiva, quei corpi troppo scarni e scavati, Questo progetto editoriale è stato realizzato grazie al sostegno della Uffici in Sassari, via Carlo Alberto, 7 Tel. 079 2067811 - Fax 079 2067850 www.fondazionebancodisardegna.it 20 La Pagina della Veterinaria Ogliastra Sanità Ho un nuovo amico Come educarlo ed addestrarlo L’adozione di un cane è un evento meraviglioso: nasce dal bisogno di maternità o paternità che è presente in ognuno di noi, o più semplicemente, dalla necessità di avere una compagnia o un’amicizia speciale. In generale si potrebbe dire che i motivi che spingono ad effettuare l’adozione di un cucciolo o di un cane adulto sono diversi ma prevedono in tutti i casi la cura del nuovo “arrivato”. Le cure parentali fanno parte del patrimonio genetico di qualsiasi animale e sono il pilastro della salvaguardia della specie. In natura, il lupo e il dogo trasmettono l’educazione ai nuovi nati a partire dai primi giorni di vita e fino all’età adulta. L’educazione trasmessa alla prole è costituita da un insieme di regole inerenti la vita sociale con funzione di protezione del nucleo familiare. Il nostro cane geneticamente deriva dal lupo e nel suo DNA sono presenti le “informazioni” per le cure parentali, regole sociali e comunicazione tra canidi. La specie umana possiede un linguaggio e delle regole sociali diverse da quelle del cane. Entrambe le specie hanno in comune un aspetto molto importante: sono animali sociali, cioè hanno bisogno di vivere in gruppo. Si pensa che l’uomo ed il primo lupo-cane addomesticato, iniziarono a comunicare e ad interagire tra loro in seguito all’aiuto che il cane dava nella caccia, in cambio degli avanzi di cibo e per la guardia e quando abbaiava ai predatori che si avvicinavano al villaggio. Ad oggi, dopo millenni di convivenza e di evoluzione umana/canina possiamo senza dubbio affermare quanto sia fondamentale la comunicazione tra le specie con l’utilizzo di un linguaggio noto ad entrambi gli interlocutori. Un altro aspetto fondamentale tra uomo e cane è la condivisione. Educare L’uomo moderno ha poco tempo a disposizione per l’amico cane, di conseguenza deve crearsi degli spazi giornalieri da condividere con lui. Quindi è fondamentale che al nostro amico cane vengano trasmesse un insieme di regole, un’educazione, che gli consentano, sempre nel rispetto delle sue attitudini, di integrarsi nella vita sociale di tutti i giorni e di potersi intercalare in tutti i suoi aspetti. Nel parlare comune i termini educare e addestrare si utilizzano impropriamente per indicare la stessa attività, ma non sono sinonimi. Il significato della parola educare, riferita ad un cane, vuol dire insegnargli le regole generali del saper vivere nella società. Addestrare Se invece parliamo della parola addestrare, sempre riferito al cane, significa rendere l’animale abile nell’eseguire determinate attività su richiesta dell’uomo. Il cane educato e addestrato di conseguenza saprà vivere nella società umana ed avrà abilità specifiche. L’educazione del cucciolo inizia generalmente ai 2 mesi di vita ed il primo passo sarà la formazione di un legame di forte attaccamento con il proprietario. Successivamente, compito dell’uomo sarà quello di capire il più possibile le richieste del cucciolo e contemporaneamente, cercherà di trasmettergli delle regole. Per agevolare il cucciolo sarà fondamentale fargli incontrare, in situazioni diverse, ma di serena convivenza, tante persone: dai bambini, ai diversamente abili, per finire con gli anziani. Contemporaneamente, al piccolo amico, si potranno insegnare delle competenze (in maniera graduale), definite come comandi o richieste di base, che permetteranno al proprietario di gestirlo in ogni situazione. Degli esempi sono: seduto, terra, resta, aspetta, vai, vieni, lascia, prendi, sali, scendi ed i bisogni in luoghi appropriati (vai a fare la pipì), non tirare il guinzaglio durante le passeggiate e tante altre situazioni. Nell’impartire questi insegnamenti il proprietario potrà necessitare del sostegno di una figura professionale competente rappresentata dall’educatore cinofilo. Tutti questi insegnamenti costituiranno il bagaglio culturale che verrà utilizzato dal nostro amico cane ogni giorno della sua vita. Durante questo percorso, se opportunamente condotto, si svilupperà una relazione affettiva tra cane ed uomo molto forte che durerà per tutta la vita. Così come nel bambino l’educazione scolastica e familiare devono essere parte integrante, così, nel cucciolo, dovranno collaborare l’educatore cinofilo ed il proprietario. L’addestramento può iniziare dopo l’anno di età, in qualsiasi momento e per tutta la vita. Il cane può acquisire varie competenze: sportive quali agility, obidience, mondioring, disc dog, giochi nell’acqua, o addirittura, possono svolgere un determinato lavoro quale il soccorso di persone in acqua, ricerca di persone sotto macerie, in superficie o sotto valanghe ed individuazione di sostanze stupefacenti, la Pet Therapy e altro ancora. Risulta quindi evidente che l’educazione di base è quell’educazione che bisognerebbe insegnare ad ogni cane; l’addestramento invece sarà un approfondimento facoltativo. Senza l’educazione di base alle spalle, il cane non potrebbe apprendere un corretto addestramento. Chi è l’educatore cinofilo? E’quella figura professionale che ha il compito di trasmettere al binomio cane–uomo, nozioni e competenze, che verranno utilizzate per semplificare la loro comunicazione, potenziare la relazione e ottenere mutua soddisfazione. Quando inizia l’educazione? L’ educatore cinofilo prende in carico cuccioli dall’ età di 2 mesi fino all’insorgere dell’adolescenza (6-10 mesi, a seconda della taglia). Si costruiscono le basi per garantire al cucciolo la conoscenza del mondo in cui andrà a vivere. L’ educatore cinofilo che segue l’approccio cognitivo La Pagina della Veterinaria Ogliastra Sanità scegliere. L’ approccio cognitivo Presuppone un concetto fondamentale ovvero, tra lo stimolo e la risposta si frappone un pensiero. Partiamo quindi da una base nuova rispetto ad i precedenti filoni cinofili, il cane ha una mente, partecipa attivamente al mondo, lo vive, lo percepisce, lo analizza e dà delle risposte ponderate in base a come si sente, a cosa prova, in base al luogo in cui si trova e alle sue esperienze. L’ approccio cognitivo è stato una vera rivoluzione nel mondo della cinofilia: cercate sempre di scegliere professionisti che abbiano studiato in modo approfondito e corretto. Chi si improvvisa fa solo danni e crea solo più problemi! zoo-antropologico pone al cucciolo delle semplici richieste, consentendogli di Come educare un cane adulto? Molte persone pensano di non poter educare il proprio cane ormai cresciuto pensando che sia troppo tardi. Fortunatamente i cani sono creature splendide capaci di recepire ciò che gli si insegna per tutta la durata della loro vita, l’istruttore si occupa dell’ educazione del cane adulto fino ai 20 STUDIO MEDICO POLISPECIALISTICO 21 anni! Un percorso di istruzione comprende tutte quelle attività che permettono al cane e al suo compagno di vivere in serenità ed armonia il quotidiano, con tutte le sfide che l’ambiente e la vita gli propongono. Con i cani adulti è importantissimo essere accreditati come leader. Alcune filosofie di vita potrebbero chiederci: perche dobbiamo educare o addestrare un cane? Risposta: per condividere emozioni dobbiamo entrare in sintonia con il cane che è un animale sociale. Esso necessita di continui contatti e conferme o stimoli per sentirsi utile all’interno del nucleo familiare. Grazie a questi meccanismi, e all’abilità di educatori e addestratori, i cani lavorano e dalla gratificazione per ciò che fanno ricavano il loro motivo di esistenza. Se prendiamo in considerazione un cane da guardia, ed esaminiamo il suo lavoro, ci rendiamo conto che instancabilmente vigila sulla proprietà di famiglia, di cui lui fa parte. In questo compito ci crede a tal punto da agire con il massimo impegno e, se è il caso, sacrificare la propria vita. Pensiamo anche a tutte le altre attività che i nostri cani fanno per esempio nella caccia dove vanno impavidi contro al cinghiale rischiando la morte. Ricordiamoci che tutte le attività svolte dai nostri amici nel soccorso, difesa personale, pet terapy (assistenza ai disabili, agli anziani, ai bambini) le fanno gratuitamente, per una ciotola di acqua e di crocchette e una morbida cesta. Il vero motore che gli fa dare tutto è l’amore che nutrono per il loro amico uomo. Si, ci considerano degli amici... LORO!! Andrea Concu Centro Specialistico di Psicologia e Psicoterapia per il Trattamento dei Disturbi Psicopatologici Via Alghero 1 - Tortolì Angiologia - Dr Massimo Garau Esame doppler tronchi sovraortici Esame doppler venoso e arterioso degli arti superiori e inferiori Esame doppler dei vasi del pene per disturbi della sfera sessuale Cardiologia - Dr Franco Dessalvi Visita cardiologica - Elettrocardiogramma - Ecocardiogramma Dermatologia - Dr.ssa Marzia Mou Cell: 328.6541623 Visita dermatologica - Dermatologia estetica - Esami microscopici Oculistica - Dr Luciano Pisu Visita oculistica - Campo visivo - Tonometria Topografia corneale - Ortottica Otorinolaringoiatria - Dr.ssa Rosalba Melis ATTACCHI DI PANICO - DISTURBI DELL’UMORE DEPRESSIONE - INSONNIA - DISTURBI D’ANSIA FOBIE - DIPENDENZE ALIMENTARI Psichiatria - Dr Massimo Diana Psicoterapia individuale, familiare, di coppia e di gruppo, EMDR, trattamento con ipnosi e consulenza psicologica Cell: 328.8512425 Visita ORL - Esame audiometrico - Esame impedenzometrico Prove vestibolari Visita psichiatrica - Psicoterapia - Trattamento dipendenze Relazioni peritali Tutti i medici ricevono per appuntamento. Telefonare al 0782/62 45 02 Direttore Sanitario: D.ssa Silvia Katiuscia Carta Convenzionato ASL Struttura accreditata definitivamente al S.S.N. con determinazione n° 1553/3 del 22.11.2012 TORTOLI’ - Via del Mercatino, 15 Tel. e Fax 0782 624420 CAGLIARI - Via Einaudi, 12 Tel. e Fax 070 8002106 LE FIGURE STORICHE DELLA SANITÀ IN OGLIASTRA 22 Ogliastra Sanità Dottor Renato Pilia Una vita raccontata tra anagrafe e storia Scrivere la biografia di tuo padre, è un po’ come fare una TAC a se stessi. Inutile cercare la imparzialità: a 5 come a 50 anni un padre è sempre un eroe. Facciamo come fosse la storia di mio padre, ma anche la storia dell’Ogliastra del secolo scorso, che lui percorse dal 1923 al 1996. In quella Sardegna ancora immersa nelle nebbie del medioevo, quante probabilità aveva, figlio di un contadino e di una casalinga di Lanusei, di riuscire a diventare un medico? Pressoché zero, direi. Questo clamoroso salto sociale fu il prodotto di molte condizioni quasi irripetibili: la lungimiranza dei miei nonni Giuseppe e Marietta, capaci di pensare in termini di investimento in cultura in un epoca nella quale il massimo sogno di un agricoltore era un giogo di buoi o una nuova vigna e, ancora più raro, che l’investimento fosse Con la moglie in viaggio di nozze ad Alghero ripartito su tutti i figli, femmine comprese. Braccia levate all’ azienda di famiglia. Costituisce anche testimonianza storica del valore dell’economia della Sardegna di un secolo fa: pochi ciliegi e castagni, un vigneto, oltre che una indubbia capacità manageriale, erano sufficienti ad un contadino per sostentare la famiglia e mandare a laurea i figli. Oggi quel contadino, con le stesse risorse, non solo non manderebbe a laurea i figli, ma neppure lontanamente avrebbe una chance di mettere su famiglia. La società italiana attuale è bloccata in un sistema di caste chiuse. La Sardegna e la sua industria principale, quella agro-alimentare, hanno smarrito competitività e perso enormemente in termini di valore. Altra condizione fu data dalla benemerita e quasi miracolosa presenza dell’Istituto Salesiano a Lanusei; permise ai ragazzi sardi più meritevoli di frequentare l’Avviamento (la Scuola media allora si chiamava così) e Ginnasio senza allontanarsi da casa e senza dissanguare economicamente la famiglia. Terzo fattore, non meno importante degli altri due, era costituto dalla “grinta” di Renato, fortemente motivato ad arrivare alla maturità classica e poi alla laurea in Medicina. Neanche la guerra mondiale lo fermò, si laureò nel 1949. Certo il passaggio da una Lanusei agricola ad una Cagliari metropolitana flagellata dalla guerra non fu facile. Mio padre non parlava spesso di se stesso con noi figli. Facevano eccezione i racconti folgoranti di una Cagliari disabitata e quasi rasa al suolo dai bombardamenti e le immagini del viaggio, lungo uno o due giorni, che da Cagliari portava a Lanusei su un trenino verde stipato di sfollati fin sopra la tettoia. L’incontro in via Dante con una ragazza affascinante. Tra migliaia di Cagliaritane andò a pescare Anna, ventenne di Ilbono che studiava in città. Allora non lo sapeva ma sarebbe diventata la donna della sua vita. Ancora non lo sapeva ma avrebbero fatto grandi cose insieme. Cagliari allora era metropoli, luogo di fusione di etnie, di superamento del microcosmo paesano. Era Capitale della Sardegna, non Capoluogo della Regione come poi divenne. E l’ Ogliastra allora era veramente isola nell’ isola. Un ogliastrino faceva un viaggio a Cagliari una o due volte nella vita. Per la visita di leva e, per i più fortunati, in occasione del viaggio di nozze. Stop. Si nasceva e si moriva in casa, un secolo fa come nei millenni precedenti, assistiti dalla levatrice e dal flebotomo. La levatrice ti aiutava a nascere, correndo tra la cucina della tua casa, nella quale bolliva il pentolone dell’ acqua calda, e la camera da letto nella quale la futura mamma si agitava nei dolori del parto, ogni imprevisto poteva rivelarsi mortale per lei o per il nascituro. Le urla materne si propagavano nei vicoli del vicinato, tutta la comunità teneva il fiato sospeso fino al momento nel quale il pianto liberatorio del neonato annunciava lo scampato pericolo per entrambi. Nascere in Ogliastra fino al 1956, era impresa molto rischiosa. Il flebotomo rappresentava un surrogato di medico, cavadenti, spesso anche barbiere del paese, era tutto quello che le nostre piccole comunità potevano permettersi in termini sanitari. Mai come in questo caso il nome era tutto un programma: flebo significa vena, tomo deriva dal verbo greco temno, che significa taglio, incido. Incidere le vene, fare i salassi, cioè dissanguare quei poveracci di malati che capitavano a tiro del loro bisturi, era una delle poche procedure mediche che essi assicuravano alle nostre comunità. Se eri fortunato. In caso contrario ti dissanguavano applicando alle vene delle braccia le sanguisughe, le ”sangunere”, strani animaletti che vivono nei nostri fiumi e che, opportunamente posizionate, vampirizzavano gli incolpevoli malati succhiandone avidamente il sangue. Ammalarsi in Ogliastra, fino alla prima metà del secolo scorso, era una impresa molto rischiosa. Fu una grande epopea quella dei primi medici-pionieri che fecero uscire uno dopo l’altro i nostri paesi da quel medioevo sanitario nel quale si dibattevano da millenni. Con pochi mezzi ma con grande scienza quei medici condotti salvarono migliaia di vite umane. Erano contemporaneamente anche ostetrici e dentisti. Si avvalevano di pochi e semplici strumenti per il loro operare in un territorio cosi isolato e lontano giorni di viaggio dagli ospedali di Cagliari o di Nuoro. Nella loro borsa: un bisturi per la piccola chirurgia, una pinza per estrarre i denti, un forcipe per i parti più complicati e pericolosi. Poche le medicine, costosissimi i primi antibiotici, risolvevano anche i casi più gravi con competenza e molto buonsenso: dosi massicce di esperienza e di grande umanità. Anche Renato fu uno di loro, in quei primi anni ‘50, fu medico condotto a Villagrande Ogliastra Sanità e ad Ulassai. Sia lui che le amministrazioni comunali che gli affidavano l’ incarico erano troppo poveri per permettergli di recarsi a casa dei malati in automobile. Fu il cavallo il suo mezzo di trasporto per le visite domiciliari. Ancora oggi, a distanza di più di sessanta anni, mi capita di incontrare arzilli vecchietti che mi raccontano di essere stati amici, prima che pazienti, di quel giovane medico. Prestò servizio anche a Posada, muovendosi a dorso di cavallo negli stazzi sospesi tra Baronia e Gallura. Raccontava talora di quelle estati torride nelle quali i bambini si contaminavano bevendo da pozzi “infetti” e morivano a frotte di dissenteria e gastroenterite. Gli antibiotici erano un miraggio, unica terapia era una buona reidratazione con flebo endovenosa. Ma per la soluzione del problema si dovette aspettare la costruzione di acquedotti e fognature. LE FIGURE STORICHE DELLA SANITÀ IN OGLIASTRA Anche essere un bambino era in quegli anni un mestiere pericoloso. Non so quale sia stato il motivo per il quale scelse Radiologia come sua specializzazione. Era una nuova professione quella del Radiologo, medico e padrone delle tecnologie più moderne. Un mestiere strano e pericoloso: pericolo nel buio delle camere oscure dove si sviluppavano a mano le lastre respirando la tossicità dei vapori degli acidi di sviluppo e fissaggio. Strano perché anche i pazienti venivano visitati nel buio, necessario per vedere le tenui ombre dei polmoni e dell’ apparato digerente rilasciate da quei primitivi, ma per quei tempi modernissimi e ipertecnologici, schermi di scopia radiologica. Pericoloso perché quelle apparecchiature rilasciavano un mare di radiazioni, prima di tutto sui malcapitati radiologi che li utilizzavano tutto il giorno. Ma era anche affascinante essere i pionieri di quell’ arte (ricordiamoci sempre che la medicina è un’ arte oltre che una scienza) che permetteva per la prima volta nella storia di vedere i polmoni respirare e il sangue scorrere nelle arterie. Ossa rotte, lussazioni, broncopolmoniti e pleuriti, ulcere dello stomaco, perforazioni e occlusioni intestinali, tumori, questi erano i verdetti che quel medico cacciatore d’ombre rilasciava ai suoi pochi pazienti. Era il massimo della tecnologia medica di allora, ma veniva snobbata da molti medici, che allora non si rendevano conto delle potenzialità della Radiologia, non sapevano che di li a poco non avrebbero potuto farne a meno. Si specializzò a Bologna nel 1954, in Sardegna non era ancora possibile. Se i medici erano pochi, i radiologi in Sardegna nei primi anni 50’ erano ancora meno. Si contavano sulle dita di una mano. Renato avrebbe potuto lavorare e stabilirsi ovunque avesse voluto: Bologna, Roma, Cagliari. Scelse invece di nuovo l’Ogliastra e nel 1955 aprì un piccolo studio radiologico prima a Tortoli e poi a Lanusei. Una scelta a dir poco azzardata, voleva dire rinunciare alla carriera, a lauti guadagni, al successo professionale e al prestigio sociale, traguardi che solo la città era in grado di assicurare. Una pazzia direbbero i benpensanti ed i 23 saggi, voler fare il Radiologo in una Ogliastra che usciva dalle nebbie del Medioevo. Una follia grande almeno come quella di fondare un centro di ricerca genetica di livello mondiale a Lanusei. Renato scelse di fare il Radiologo nella sua terra. Allora non sapeva che stava lasciando tracce profonde sul terreno. Le stesse orme erano ancora visibili dopo cinquanta anni, quando suo figlio Giuseppe le seguì tornando dall’ America per fare il genetista in Ogliastra. Soyez réalistes, demandez l’impossibile urlava uno slogan del ‘68 SPIKENERGY SPIKENERGYSPIKENERGY elettromagnetotherapy elettromagnetotherapy Indossa il Indossa il elettromagnetotherapy Indossa il Benessere Benessere Benessere La prima linea di dispositivi La prima linea di dispositivi da indossare coadiuvanti nella da indossare coadiuvanti nella terapia del dolore, terapia del dolore, dell’infiammazione dell’infiammazione e dell’edema e dell’edema sia acuto che cronico sia acuto che cronico La prima linea di dispositivi da indossare coadiuvanti nella terapia del dolore, dell’infiammazione e dell’edema sia acuto che cronico (In fisiatria, medicina dello sport, ortopedia, traumatologia e reumatologia) (In fisiatria, medicina dello sport, ortopedia, traumatologia e reumatologia) (In fisiatria, medicina dello sport, ortopedia, traumatologia e reumatologia) Tessuto terapeutico Tessuto terapeutico Tessuto terapeutico innovativo indicato innovativo indicato innovativo indicato in tutte le sindromi in tutte le sindromi in tutte le sindromi sostenute da sostenute da sostenute da infiammazione, infiammazione, infiammazione, edema e dolore in fisiatria, edema e dolore in fisiatria, edema e dolore in fisiatria, ortopedia, traumatologia,ortopedia, traumatologia, ortopedia, traumatologia, Reumatologia e Medicina dello sport Reumatologia e Medicina dello Reumatologia sport e Medicina dello sport Distributore esclusivo per la SERIFOS Sardegna SERIFOS s.r.l. www.serifossrl.it Distributore Distributore esclusivo esclusivo per esclusivo la Sardegna perper la Sardegna SERIFOS s.r.l. www.serifossrl.it s.r.l. www.serifossrl.it Distributore la Sardegna SERIFOS s.r.l. - www.serifossrl.it francese. Sognarono entrambi quello che sembrava impossibile, e lo realizzarono. E’ un privilegio avere assistito da vicino a queste storie, è un privilegio poterle raccontare. Saudade direbbero in Brasile, nostalgia. Forse, ma io penso a motivazioni più logiche e razionali. Scelte di vita basate sulla qualità di vita. Perchè vivere in Ogliastra non è rinuncia o sacrificio, è un privilegio. Vuol dire metter su casa nel posto più bello del mondo, innestare una nuova famiglia sulle radici e sul tronco dei clan già esistenti, far crescere i figli tra i boschi più antichi del mediterraneo, a picco sul mare più turchese e affascinante del mondo. Un buon posto per coltivare amicizie vere, passioni come la caccia e la pesca, l’agricoltura. Renato era un uomo che piantava alberi. Creativo, anche nel senso di creare una grande famiglia, piantare vigne e agrumeti, far crescere figli, aranci, olivi, ciliegi. Si, mi piace pensare a lui come un uomo che piantava alberi. Lo ha fatto fino agli ultimi giorni di vita. Perchè credeva nella famiglia, nel lavoro. Nella terra e nel futuro. Nel 1956 partecipò da protagonista a un impresa storica, sicuramente la più importante del novecento per la piccola grande storia del nostro territorio: far nascere un ospedale in Ogliastra. Fondamentale, nella storia del Novecento Ogliastrino, almeno quanto la eradicazione della malaria e la istituzione delle scuole superiori. E in quella dell’ Ottocento come la costruzione della ferrovia, della strada orientale sarda, l’arrivo dei Salesiani e del Vescovo. Più ancora rispetto agli altri eventi, la creazione dell’ ospedale vide protagonisti molti ogliastrini e sardi, non solo comparse o comprimari. Ecco, Renato fu un protagonista di quella bella storia. L’ospedale era piccolo, ma gestito e organizzato sapientemente e con polso fermo dalle Suore Mercedarie. Sobrio ed essenziale, un unico vezzo, un tocco di marmo rosa nelle scale ed all’ingresso. Sempre tirato a lucido e immacolato. I reparti erano quelli essenziali, salvavita, direi. I medici, uno per reparto, in genere. La chirurgia, animata da Mino Spanu prima e da Ignazio D’Aquila poi. La Medicina, rappresentata dal dott. Fancello. La Radiologia, impersonificata per trenta e più anni da Renato Pilia. L’ Anestesia, retta dal dott. Pistis. Poi vennero il laboratorio, l’ostetricia e via via tutti gli altri reparti. Un team di professionisti di grande valore scientifico ed umano portò in pochi anni l’Ogliastra fuori dal medioevo sanitario. Di colpo si spensero i fuochi sotto i pentoloni di acqua bollente nelle cucine delle partorienti. Un mal di pancia e l’eventualità di una appendicite, di una occlusione intestinale, di una peritonite, cessarono di essere un dramma, la distanza dalla più vicina sala operatoria non si misurò più in giorni ma in ore e minuti. Una broncopolmonite o una frattura potevano finalmente essere diagnosticate e curate in Ogliastra. Mettiamoci dalla parte di un genitore, il bambino con il mal di pancia. Pianto. Rimedi della nonna, coccole della mamma. Il bambino è sofferente. E’ notte, disturbare il medico del paese? No, no, poi, il pianto aumenta di intensità, ti entra dritto al cuore. Chiami il medico. Che arriva. Con la sua borsa e la sua scienza. Prende in carico la sofferenza del bambino e la preoccupazione della famiglia. Visita con attenzione quel bambino che si lamenta per il mal di pancia e scotta per la febbre. Tutti lo guardano ansiosamente. Il verdetto? Forse una appendicite. Facciamo questa cura e vediamo domani. Nella mente del medico e dei genitori si fa strada la stessa domanda. E se fosse da operare che faccio? Non possiedo una automobile, la corriera parte alle cinque di mattina e arriva a Cagliari a mezzogiorno. Lo faccio salire su quella corriera? Il tassì per Nuoro passerà a Correboi in questa stagione? E se aspetto domani, non sarà troppo tardi? Vivere a un giorno di distanza da una sala operatoria, da una sala parto, da una sala radiologica, vuol dire rischiare ogni giorno la propria vita e quella della propria famiglia. Vuol dire vivere un secolo in ritardo rispetto al resto della Sardegna. Vuol dire che io e la mia famiglia andiamo ad abitare a Cagliari. Scelta obbligata. Ecco quel piccolo ospedale sospeso tra le montagne e il mare permise a tanti ogliastrini di nascere e crescere nella loro terra, se ne avevano voglia. Prima di tutto. Poi salvò migliaia di vite umane. Curò migliaia di pazienti. Ogni anno li curava un po’ meglio. Ogni anno cresceva, aumentavano qualità e servizi. Cresceva perché tutta la popolazione lo considerava importante e strategico per il territorio, poteva crescere perché Renato e tanti medici e tanti infermieri avevano fatto un giorno la scelta di tornare a vivere e lavorare in Ogliastra. Democristiano di sinistra, si occupò di politica senza mai volere diventare un politico. Direttore sanitario, fu sindaco di Lanusei negli anni settanta. Non cercava il potere ma lo esercitava in modo severo e responsabile ma imparziale. Come un buon padre di famiglia. Ecco, fu anche un grande padre di famiglia, burbero, ma in fondo dolcissimo. E, siccome al fianco di un uomo importante esiste sempre una grande donna, nel 1955 Renato sposò Anna, quella ragazza affascinante incontrata in via Dante a Cagliari, con lei creò una famiglia di otto figli e, fino ad oggi, dodici nipoti. Ma questa è, appunto, una altra storia. Bruno Pilia STUDIO SPECIALISTICO RADIOLOGIA ECOGRAFIA Dottor Renato Pilia sas Radiologia generale Radiologia dentale Mammografia Ecografia mammaria Ecografia generale Ecografia muscolo-scheletrica Risonanza magnetica articolare (eccetto spalla ed anca) LANUSEI: dal Lunedì al Venerdì 8-12 TORTOLÌ: dal Lunedì al Venerdì 8-18 (Orario continuato) LANUSEI - Via Marconi, 82 - Tel. 0782 42 324 TORTOLÌ - Via Coghinas - Tel. 0782 622 192 Ogliastra Sanità Oltre la Medicina 25 Astrologia Il movimento degli astri decide per noi Il fascino del cielo stellato! Un fascino misterioso che sonde interplanetarie, giganteschi e sofisticatissimi telescopi, continue scoperte astronomiche non hanno sminuito. Se ancora oggi stare con il naso all’insù ad osservare gli astri suscita una incredibile seduzione, migliaia di anni fa tali sensazioni dovevano essere certamente più intense. Per quelle lontane genti quei tremolanti e infiniti punti luminosi dovevano essere ancor più sorgente di straordinari e arcani messaggi. Da quella curiosa osservazione del cielo ebbe inizio l’astrologia. Una prima valutazione stabilì che nel firmamento vi erano stelle che erano più luminose di altre e che si muovevano indipendentemente dalle altre. Tali particolarità portarono quei primi osservatori a concludere che quegli astri fossero degli dei e così furono chiamati: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. Oggi sappiamo che si trattava dei pianeti e solo pochi secoli fa ne vennero scoperti altri: Urano, Nettuno e Plutone. Astronomia e astrologia Inizialmente si riteneva valida la teoria geocentrica: tutti gli astri ruotavano intorno alla terra. Solo nel 1590 Niccolò Copernico, un astronomo polacco, intuì la teoria eliocentrica che vede il sole al centro dell’universo. Tali osservazioni appartengono appunto all’astronomia che studia gli aspetti scientifici dell’universo per accrescerne la conoscenza, inPersonificazione dell'astrologia - Guercino vece l’astrologia ha sviluppato nel tempo gli influssi che le stelle e i pianeti, con le loro orbite, hanno sulla vita dell’uomo. Proprio a partire dalla rivoluzione copernicana le due discipline si sono sviluppate su campi differenti. L’astrologia occidentale, come pure quella vedica o indiana, è erede di quella babilonese, sviluppatasi all’incirca nel 3.000 a.c., ma esistono anche l’astrologia cinese e quella maya, a dimostrazione del grandissimo interesse mostrato nei confronti degli astri dai diversi popoli. Dall’area mesopotamica è stata poi tramandata a noi tramite i greci e i romani. I simboli dello zodiaco I simboli dello zodiaco nascono nel tardo Egitto quando, ad una particolare attività di un gruppo di stelle, viene associato un geroglifico che può rappresentare un animale (Ariete,Toro, Granchio, Leone, Scorpione, Pesci), un personaggio umano o fantastico (Gemelli, Vergine, Sagittario, Capricorno) o infine degli oggetti (Bilancia, Acquario). Secondo l’astrologia l’uomo, nel corso della sua esistenza, subisce influssi legati all’ereditarietà I SOLSTIZI I due solstizi, solstizio d’estate e solstizio d’inverno, distano tra loro circa 6 mesi e indicano il giorno in cui sia l’emisfero nord che quello sud della Terra ricevono rispettivamente il minimo e il massimo irraggiamento solare nel corso dell’anno; infatti nel primo caso si hanno il maggior numero d’ore di luce rispetto a quelle di buio e nel secondo caso viceversa. Invece gli equinozi sono i momenti dell’anno che indicano che la durata del giorno e della notte sono uguali in tutti i punti del pianeta, per cui vi sono 12 ore di luce e 12 di buio. e all’ambiente, ma anche alla particolare posizione del sistema solare al momento della sua venuta al mondo. I pianeti, secondo le convinzioni astrologiche, sono delle forze vitali che si modificano a seconda della posizione che assumono nello zodiaco e ognuno di essi determina delle particolarità a carico del comportamento, dei sentimenti e delle capacità dell’individuo su cui operano la loro influenza. Gli elementi fondamentali Ma gli stessi pianeti vanno inseriti all’interno dello zodiaco e degli elementi fondamentali dell’universo che sono il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra. La personalità di ogni individuo e anche gli avvenimenti che segneranno la sua esistenza, sarebbero determinati proprio dalla posizione e dai rapporti che gli elementi, i segni e i pianeti avranno al momento della sua nascita. L’influsso che l’elemento vitale ha sulla persona ne determinerebbe l’enfasi, cioè il suo temperamento, i tratti fondamentali della sua personalità. I quattro settori dello zodiaco Nella tradizione occidentale lo Ogliastra Sanità Oltre la Medicina 26 Zodiaco è diviso in quattro settori corrispondenti ai due equinozi e ai due solstizi, tali settori sono poi divisi in tre parti e si formano così i dodici segni di cui il primo, per tradizione, è considerato l’ariete. I settori sono poi legati ai 4 elementi: Fuoco (Ariete - Leone - Sagittario) persone dotate di ingegno e creatività Terra (Toro - Vergine - Capricorno) risorse e ricchezze materiali Aria (Gemelli - Bilancia - Acquario) capacità intellettive e di comunicazione Acqua (Cancro - Scorpione - Pesci) fantasia e capacità di amare. A loro volta i quattro elementi si dividono in maschili o estroversi e femminili o introversi. Ognuno dei quattro elementi subisce infine una classificazione di “qualità” e i relativi segni possono essere cardinali, fissi o mobili. Il parere della scienza Anche nei nostri tempi, impron- riviste specializzate, rubriche televisive dedicate e anche nei vari quotidiani non manca l’oroscopo tati a criteri scientifici e razionali, l’astrologia ha grande seguito. Esistono numerose e seguitissime del giorno. La maggior parte delle persone è convinta di possedere un barlume di convinzioni e cono- scenze astrologiche: “Di che segno sei?” è certamente una delle domande più frequenti durante gli approcci e i discorsi in occasione di una nuova conoscenza. Le comunità scientifiche considerano l’astrologia una pseudoscienza la cui efficacia non è dimostrata, né dimostrabile e la considerano legata ad antiche superstizioni. Ma il giudizio negativo non è solo moderno dal momento che nell’antica cultura ellenistica molte voci si erano levate contro tale arte divinatoria. Avvalora tale posizione avversa la tassa che venne imposta in quei tempi ad Alessandria d’Egitto contro i compensi percepiti dagli astrologi: si chiamava Blakennomion che, tradotto dal greco significa “tassa sulla stupidità”. CENTRALINO 0782 490.211 DIREZIONE GENERALE Via Piscinas, 5 OSPEDALE di LANUSEI Direzione Sanitaria . . Ufficio Ticket . . . . . Cartelle Cliniche . . . Pronto Soccorso . . . Medicina . . . . . . . Pediatria . . . . . . . Cardiologia . . . . . . Chirurgia . . . . . . . Ortopedia . . . . . . Ostetricia - Ginecologia Rianimazione . . . . . Radiologia . . . . . . Laboratorio Analisi . . Fisiatria . . . . . . . Centro Trasfusionale . Nefrologia e Dialisi . . Diabetologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DIPARTIMENTO di PREVENZIONE - Lanusei Igiene Pubblica . . . . . . . . Igiene degli Alimenti . . . . . . . Igiene Urbanistica . . . . . . . . Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro Servizio Veterinario . . . . . . . C. Screening Oncologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 490.360 490.208 490.304 490.230 490.228 490.223 490.236 490.216 490.291 490.217 490.287 490.283 490.206 490.275 42.002 41.370 490.261 . 0782 470.453/4 . 0782 470.435/6 . 0782 470.441/21 . 0782 624.960 . 0782 470.430/1 . 0782 470.436 1533 DIPARTIMENTO DIAGNOSTICO - CURA e RIABILITAZIONE - Lanusei Poliambulatorio . . . . . Medicina di Base . . . . . Commissione Invalidi Civili Consultorio Familiare . . . Neuropsichiatria Infantile . Servizio Dipendenze . . . Assistenza Farmaceutica. . Centro Salute Mentale . . Casa Famiglia . . . . . . 0782 490.576 Centro Unico Prenotazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DIPARTIMENTO di PREVENZIONE - Tortolì Igiene Pubblica . . . . . . . . . . Igiene Alimenti . . . . . . . . . . Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro Servizio Veterinario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0782 41.770 0782 470.403/6 0782 470.424 0782 480.901 0782 480.898 0782 480.899 0782 470.439 0782 482.064 0782 482.006 . . . . 0782 0782 0782 0782 624.673 623.387 624.960 622.581 DIPARTIMENTO DIAGNOSTICO - CURA e RIABILITAZIONE - Tortolì Poliambulatorio . . . . . . . . Medicina di Base - Accettazione . Distretto Sanitario . . . . . . . Commissione Invalidi Civili . . . Servizio Dipendenze . . . . . . Servizio Dialisi . . . . . . . . . Consultorio Familiare . . . . . . Centro Igiene Mentale . . . . . Ufficio URP/PUA . . . . . . . . R.S.A. Ogliastra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0782 600.300 0782 600.301/2/3 0782 622.395 624.840 0782 624.725 0782 0782 600.316 0782 624.350 0782 624.569 0782 600.313/315 664.042 0782 UFFICI AMMINISTRATIVI 0782 490.599 DIPARTIMENTO di PREVENZIONE - Jerzu Igiene Pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . 0782 Servizio Veterinario . . . . . . . . . . . . . . 0782 71.229 71.255 DIPARTIMENTO DIAGNOSTICO - CURA e RIABILITAZIONE - Jerzu Poliambulatorio . . . . . . . . . . . . . . . 0782 Igiene Pubblica . . . . . . . . . . . . . . . . 0782 GUARDIA MEDICA Bari Sardo . . . . Baunei . . . . . . Gairo S. Elena . . . Jerzu . . . . . . . Lanusei . . . . . Pardasdefogu . . Seui . . . . . . . Talana . . . . . . Tertenia . . . . . Tortolì . . . . . . Villagrande Strisaili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 0782 71.152 71.229 29.478 610.652 73.568 70.170 490.215 94.540 54.642 646.698 93.952 667.072 32.327 GUARDIA TURISTICA Tortolì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0782 623.532 Santa Maria Navarrese . . . . . . . . . . . . 0782 615.010 Bari Sardo - Torre di Barì . . . . . . . . . . . . 0782 28.112 www.asllanusei.it affarigenerali@asllanusei.it segreteria.direzionegenerale@asllanusei.it Ogliastra Sanità Periodico a cura di Mano Tesa Ogliastra 27 Una nuova sfida Mano Tesa Ogliastra ha spesso lanciato dalle sue pagine l’invito ad effettuare con costanza una adeguata attività fisica utile a tenere in salute il proprio sistema cardio-vascolare ma anche, come ribadito più volte, ad allontanare la comparsa della malattia tumorale. Con questo nuovo grande impegno l’associazione Mano Tesa vuole calare sul pratico i propri inviti dando l’opportunità a tante persone di aderire all’iniziativa effettuando una adeguata preparazione e partecipando ad una delle gare. Altra finalità del progetto è quella di ottenere una importante risonanza, anche mediatica, affinché sempre più persone vengano a conoscenza dell’associazione e, in caso di bisogno, possano attingere solidarietà, aiuto e conforto da tante persone disponibili ad offrirli. Regolamento Mezza Maratona Ogliastra 2014 Mano Tesa Ogliastra, con l’approvazione della UISP, Unione Italiana Sport per Tutti, organizza per domenica 14 settembre 2014 la Prima Edizione della “Mezza Maratona Ogliastra”, gara di corsa su strada sulla distanza di Km.21,097, valevole come campionato regionale individuale e di società. Partenza: Cardedu, Museddu - ore 9,30 Arrivo: Tortolì, Orrì Tempo massimo: 3 ore Sono altresì previste le altre seguenti gare: 10 Km (Competitiva e non competitiva) Partenza: Bari Sardo, La Torre - ore 10,30 Arrivo: Tortolì, Orrì Tempo massimo: 2 ore 5 Km (Non competitiva) Partenza: Tortolì, Cea - ore 11,00 Arrivo: Tortolì, Orrì Tempo massimo: ore 1,30 CRITERI DI PARTECIPAZIONE ALLE GARE AGONISTICHE Potranno partecipare alla Prima Mezza Maratona Ogliastra e alla 10 Km agonistica i tesserati UISP, i tesserati FIDAL e anche i non iscritti ad alcuna società purché tutti: • abbiano compiuto i 18 anni di età entro il 14 Settembre 2014; • siano in possesso di Certificato di idoneità alla attività sportiva agonistica per l’atletica leggera rilasciato da un centro di medicina sportiva autorizzato, in corso di validità al 14 settembre 2014; (I certificati medici agonistici riportanti diciture quali corsa - marcia - podismo - maratona - mezza maratona - etc. non sono validi e non sono ammessi certificati per altre attività sportive o con diciture diverse da quella indicata); • siano in regola con i documenti di iscrizione. Per quanto riguarda atleti non residenti in Italia possono partecipare purché in possesso di: • certificato medico secondo la legge vigente nel proprio paese con relativa “Health declaration” • regolare iscrizione CRITERI DI PARTECIPAZIONE ALLE GARE NON AGONISTICHE La partecipazione alla 10 km e alla 5 km non agonistiche è aperta a tutti. I partecipanti di età inferiore ai 16 anni e di età superiore ai 65 anni sono esentati dal pagare la quota di partecipazione. MODALITÀ D’ISCRIZIONE Compilazione e consegna (diretta, online o via Fax al n. 0782.77020) del MODULO di ISCRIZIONE Pagamento della QUOTA ISCRIZIONE che può essere eseguito con le seguenti modalità: • Vaglia postale : Associazione Mano Tesa Ogliastra – Via Temo snc - 08048 Tortolì • Bonifico bancario: Associazione Mano Tesa Ogliastra - Banco di Sardegna - Tortolì - IBAN: IT12U0101585390000065016183 • direttamente presso i seguenti punti vendita: Ogliastra: Chiamare i numeri: 339 7111110 -347 3644357 - 346 6933715 Cagliari: Soha Sardinia - Vico II Sulis 18 (di fronte chiesa San Giacomo) - Tel. 070.664779 ELLECI Sport - Via Scano 49 - Tel. 070.303867 Oristano: GIOCASPORT - Viale Repubblica, 39 - Tel. 0783 310681 Chiusura iscrizioni: Sabato 13 settembre 2014 QUOTE DI ISCRIZIONE € 10 entro il 23/08/2014 € 15 dal 24/8/2014 al 06/09/2014 € 20 dal 06/09/2014 al 13/09/2014 E’ previsto il pranzo, presso la sala ristorante del Camping Orrì, al costo di 20 euro a persona (il menu, terra e mare, consultabile sul sito www. manotesaogliastra.it, prevede più antipasti, due primi, arrosto, dolce e bevande). Potranno partecipare solo le persone che avranno anticipato il costo del pranzo tassativamente entro il 6.9.2014, fermo restando il possibile esaurimento dei posti disponibili. LA QUOTA D’ISCRIZIONE COMPRENDE I SEGUENTI SERVIZI: • assistenza medica; • assicurazione; • premi gara (per gli atleti classificati al traguardo); • pacco gara; • pettorale di gara; • servizio di cronometraggio; • ristori e spugnaggi lungo il percorso; • ristoro finale all’arrivo; • deposito borse; • docce; • programma ufficiale e altri materiali informativi. TEMPO LIMITE Il tempo limite per concludere la gara è fissato alle ore 12.30. RITIRO BUSTA TECNICA E PACCO GARA La busta tecnica contenente il pettorale potrà essere ritirata: Sabato 13 settembre dalle ore 10.00 alle ore 20.00 e domenica 14 settembre 2014 dalle ore 7.00 alle ore 8.30 presso lo stand allestito nel Camping Orrì a Tortolì situato nei pressi dell’arrivo della gara. Il ritiro potrà avvenire anche per delega dietro presentazione della lettera di iscrizione e di tutti i documenti richiesti nella stessa. SERVIZIO DEPOSITO INDUMENTI I concorrenti potranno consegnare i propri indumenti entro le ore 8.30 o presso lo stand appositamente allestito dall’organizzazione nel Camping Orrì di Tortolì oppure presso l’area di partenza presso la spiaggia di Museddu. L’organizzazione declina ogni responsabilità per l’eventuale smarrimento di oggetti. PARCHEGGI Nelle zone direttamente adiacenti alla partenza e all’arrivo sono presenti numerose aree gratuite di parcheggio. BUS NAVETTA Sarà disponibile un bus navetta che consentirà agli atleti di raggiungere dal Camping Orri, sede dello stand della manifestazione (segreteria informazioni - deposito bagagli) e localizzato nei pressi dell’arrivo, la sede della partenza delle varie gare. PREMIAZIONI Le premiazioni avverranno domenica 14 aprile 2014 alle ore 13,00 circa presso il Camping Orrì. Gli atleti saranno premiati nel rispetto delle categorie previste dal regolamento UISP. Attenzione: i premi non consegnati non saranno spediti a casa. In caso di mancato ritiro ai vincitori non Cala Biriala verrà data comunicazione né scritta né verbale. Cala Mariolu MANCATA PARTECIPAZIONE E RIMBORSO DELLA QUOTA DI ISCRIZIONE In caso di mancata partecipazione alla gara la quota d’iscrizione non Capo Montesantu sarà in nessun caso rimborsabile. Cala Sisine Verrà rimborsata la quota versata per il pranzo se la disdetta avverrà entro il 6 Settembre 2014. FOTOGRAFIE DEI PARTECIPANTI Servizio fotografico curato da Foto 2000 INFO HOTEL L’elenco degli hotel convenzionati può essere consultato sul sito ufficiale della manifestazione: www. manotesaogliastra.it Con l‛Associazione Mano Tesa Ogliastra corri lungo una delle coste più belle d‛Italia AVVERTENZE FINALI L’Organizzazione si riserva di modificare il presente regolamento in qualunque momento ai fini di garantire una migliore organizzazione della gara. DIRITTO D'IMMAGINE Con l’iscrizione alla prima Mezza Maratona Ogliastra, l’atleta autorizza espressamente l’Organizzazione, unitamente a sponsor e media partner, all’acquisizione del diritto di utilizzare le immagini fisse o in movimento sulle quali potrà apparire, su tutti i supporti, compresi i materiali promozionali e/o pubblicitari, in tutto il mondo e per il tempo massimo previsto dalle leggi, dai regolamenti e dai trattati in vigore, compresa eventuale proroga che potrà essere apportata al periodo previsto. INFORMAZIONI www.manotesaogliastra.it email: mano.tesa.ogliastra@alice.it 339 7111110 - 347 3644357 con l’approvazione di Ogliastra Sanità Periodico di Mano Tesa Ogliastra Isolotto d’Ogliastra Lido delle Rose Anno VIII - Numero 23 - Maggio 2014 Gara valida per il Campionato Regionale UISP PERCORSO A Editore Associazione di Volontariato Mano Tesa Ogliastra Lido di Orrì P 5 Autorizzazione Tribunale di Lanusei N. 3706 del 3 Ottobre 2006 Spedizione in Abbonamento Postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Lanusei Direttore Responsabile Daniela Usai Cea Capo Redattore Natalino Meloni P Comitato di Redazione Paola Contu Marilena Lara Tonino Loi Cirillo Mameli Severina Mascia Laura Meloni Gianfranco Pittau 10 Torre di Barì P 21,097 Marina di Cardedu Partenze: km 21,097 ore 9.30 km 10,00 (competitiva e non comp.) ore 10.30 km 5,00 (non competitiva) ore 11.00 Regolamento: Coccorrocci www.manotesaogliastra.it Capo Sferracavallo Mezza Maratona Ogliastra Info e Iscrizioni: Marina di Sarrala mail: mano.tesa.ogliastra@alice.it 339 7111110 - 347 3644357 - 346 6933715 Cagliari: SOHA Sardinia - Vico II Sulis 18 - Tel. 070 664779 ELLECI Sport - Via Scano 49 - Tel. 070 303867 Oristano: GIOCASPORT - Viale Repubblica 39 - Tel. 0783 310681 Marina di Tertenia Portu Santoru DOMENICA GRAFICHE PILIA - Tortolì 14 SETTEMBRE 2014 Redazione Via Temo, sn Tortolì Tel. 339 7111110 Fax 0782 77020 Grafica e Stampa Grafiche Pilia - Tortolì Per Aiutare Mano Tesa Ogliastra Versamento su c/c Banco di Sardegna - Tortolì IBAN: IT12U0101585390000065016183 La rivista OGLIASTRA SANITA’ e’ prodotta con energie rinnovabili ed e’ stampata su carta ecologica
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