Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 1 febbraio 2015 Anno XLVI Nº 885 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Cas. 1460 • Av. Bustamante 180 • Fono: 22229328 • Fax: 26354127 • presenzapepe90@gmail.com • Aderente alla FUSIE e FSS Circolare dell' Ambasciatore Marco Ricci Cari connazionali, è un piacere per me rivolgermi ai lettori di ‘Presenza’ in occasione dell’inizio del nuovo anno e dell’approssimarsi delle elezioni per il rinnovo del Comites. Vorrei in particolare approfittare di quest’opportunità per condividere alcune riflessioni sull’immigrazione italiana in Cile - che sta vivendo oggi una nuova dinamica stagione - e sul valore dell’esercizio del diritto di voto all’estero quale strumento di partecipazione alla vita democratica del nostro Paese. Durante il mio primo anno come Ambasciatore d’Italia in Cile ho avuto molteplici occasioni di incontro e di scambio di idee a Santiago e nelle Regioni con gli esponenti degli organismi rappresentativi della collettività, nonché opportunità di confronto sulle esigenze concrete e specifiche di quanti si rivolgono all’Ambasciata per usufruire dei servizi consolari. Ho avuto modo di conoscere più da vicino la storia della collettività italiana in Cile, tra le più antiche del Sud America, di poterne apprezzare la grande dignità, l’indiscutibile capacità di integrazione e di adattamento, lo spirito di sacrificio, la dedizione al lavoro, la generosità non ostentata nei confronti dei meno fortunati e il suo elevato grado di sensibilità sociale. Ho potuto altresì costatare e apprezzare l’interesse nutrito dalle nuove generazioni nei confronti della riscoperta delle proprie origini, della cultura, della lingua e della formazione universitaria e post-universitaria presso istituzioni accademiche italiane. Questo ha rafforzato in me il convincimento che investire nella diffusione della cultura e nella formazione linguistica significhi contribuire allo sviluppo reciproco oltre che a rafforzare la consapevolezza e l’orgoglio del senso di appartenenza alla nostra comunità, sentimento questo già solidamente presente nelle generazioni che serbano memoria del loro arrivo in Cile. Ho anche avuto modo di costatare che il senso di queste riflessioni e’ stato pienamente condiviso nell’incontro che ha avuto luogo in Ambasciata lo scorso venerdì 23 gennaio tra l’On. Renata Bueno, parlamentare eletto nel 2013 nella Circoscrizione, e alcuni esponenti della collettività. Il legame affettivo che unisce voi tutti all’Italia e alle sue Istituzioni, già molto vivo a livello personale e familiare, trova tuttavia la sua massima espressione nella sfera sociale della partecipazione alla vita degli organismi rappresentativi del Paese e nel processo democratico dell’elezione dei suoi rappresentanti. Come è noto, il prossimo 17 aprile si svolgeranno le eleCont. in ultima pagina Prodi: «L'Is? È frutto della guerra» Dopo l’emozione, l’impegno corale. Della Ue. Del mondo. Romano Prodi ragiona a voce bassa. «Il terrorismo terrorizza tutti, le tragedie di Charlie Hebdo e del mercato kosher hanno fatto capire che bisogna voltare pagina. Servono azioni politiche, serve un confronto largo. Puntando su Paesi come l’Egitto e la Turchia che ultimamente ha alternato però passi avanti e passi indietro. Ma anche aprendo un confronto con leader discussi come quelli di Iran e di Siria. Se non si allacciano rapporti nuovi è difficile che la tensione possa diminuire. Che il terrorismo possa essere fronteggiato con incisività». L’ex presidente della Commissione Ue riflette su questo mondo lacerato dalle tensioni e dai conflitti. E li mette in fila proprio come papa Francesco. Parla di Medio Oriente, di Libia, di Nigeria. Ma anche di Parigi e di terrorismo. Cont. in ultima pagina Giudizio positivo su presidenza Napolitano In Italia, attestati di gratitudine e affetto per Giorgio Napolitano. “Sincera stima e vivo apprezzamento per il suo generoso ed esemplare sevizio alla Nazione”, ha espresso il Papa, sottolineando “autorevolezza, fedeltà e instancabile dedizione al bene comune” profusa del capo di Stato uscente. Dal 10 maggio 2006 al 14 gennaio 2015. Un doppio mandato durato nove anni, il più lungo nella storia repubblicana, durante i quali Napolitano, 89 anni il più longevo tra i capi di Stato, ha nominato cinque presidenti del Consiglio: Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, che stamane ha condiviso con i ministri del Governo parole di riconoscenza “per la sua figura autorevole e alta responsabilità di garanzia delle istituzioni”, sottolineandone il profilo di “europeista convinto”, di cui ne ha lodato l’”eredità indelebile” il presidente del Parlamento di Strasburgo Martin Schulz. Tanti gli accadimenti nazionali e internazionali che hanno richiesto scelte decisive da parte di Napolitano, oggetto anche di aspre critiche nel dibattito politico, riguardo il suo ruolo istituzionale. Già al lavoro le segreterie dei Partiti per la scelta del nuovo inquilino del Quirinale. Fino al giuramento ad assumere le funzioni di capo di Stato è il presidente del Senato Piero Grasso. La prima votazione a scrutinio segreto in Parlamento, riunito in seduta comune, è prevista il 29 gennaio alle ore 15. Napolitano da molti è stato definito un abile arbitro dei poteri della Repubblica. D’accordo il presidente dell’Istituto Sturzo Nicola Antonetti, intervistato da Alessandro Guarasci: Ecco le sfide di Renzi per il nuovo anno La svolta entro gennaio, o nulla. La sfida delle riforme istituzionali si decide, in gran parte, nelle prossime 4-5 settimane. Tra il 7 e il 30 gennaio, lavorando a ritmo sostenuto, il Senato deve licenziare la nuova legge elettorale e la Camera la versione definitiva della “Grande riforma” che cancella il bicameralismo paritario e istituisce un Senato delle Autonomie, privo del potere politico di dare la fiducia al governo. Il calendario non lascia scampo: dal 14 gennaio ogni giorno è utile per attendersi le dimissioni formali del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da quel momento alla prima convocazione dei 1.007 grandi elettori passano 15 giorni. Le due riforme che cambiano l’assetto istituzionale del Paese devono incassare un “sì” prima, sia in omaggio al capo dello Stato uscente, sia come segnale di continuità e serietà ai cittadini e all’Europa. L’INTRECCIO MAGGIORITARIO - MONOCAMERALISMO. Il filo rosso che lega l’Italicum alla riforma del Senato (e del Titolo V, spesso colpevolmente dimenticato) è, in una parola: la governabilità. La nuova legge elettorale consente alla lista che ottiene il 40% dei consensi (o, se nessuno raggiunge questa soglia, vince il ballottaggio) di incassare il 55% dei seggi alla Camera. Una maggioranza certa e svincolata dall’obbligo di creare coalizioni dopo il voto. Inoltre, riducendo ad alcune materie - Europa, Regioni... - le piene capacità legislative di Palazzo Madama, i testi di legge avranno meno passaggi parlamentari. I NODI PREFERENZE E NOMINATI. La governabilità perseguita dai 2 ddl Renzi-Boschi-Delrio lascia però alcune perplessità. Con l’Italicum, ciascun partito avrà diritto a un capolista bloccato in ciascun collegio, mentre gli altri saranno votati con le preferenze. Chi sa far di conto ha stimato che almeno metà dei Cont. in ultima pagina Giudizio positivo R. - Per la grande esperienza politica di cui è stato dotato ed è dotato il presidente Napolitano, l’ha fatto in un momento difficilissimo per la storia della Repubblica. Do un giudizio positivo della sua presidenza della Repubblica. D. - Possiamo dire che è stato anche il garante della credibilità dell’Italia nel mondo, ma soprattutto in Europa? Ricordiamoci che l’Italia ha avuto grossi problemi finanziari, qualcuno ha anche parlato di default. Napolitano ha garantito per questa credibilità? R. - Ecco, Napolitano è stato al Paelamento europeo; è stato anche un attentissimo analista dei problemi europei ed è conosciuto in Europa. Forse la cosa più difficile per il futuro è trovare una persona che abbia un credito in Europa e nel mondo simile a quello di Napolitano. Garante unità nazionale D. - Appunto. Per il futuro bisognerà continuare sulla stessa linea di Napolitano: dunque un garante dell’unità nazionale e con una personalità forte? R. - Napolitano è intervenuto perché il sistema politico aveva dei vuoti, dei buchi enormi. E siccome in natura Cont. in ultima pagina Siamo una vera risorsa per l'Italia Nella nota di gennaio “Aspettando il Comites” abbiamo scritto che i nostri politici, in ogni incontro dell’emigrazione che si rispetti, affermano che gli emigrati sono una risorsa per l’Italia”. Forse sono parole di consolazione che non arrivano mai a concretarsi. Anzi: si potrebbe dire il contrario. Possiamo capire che l’economia italiana si trovi in una fase critica; ma i tagli che si sono susseguiti nel mondo dell’emigrazione ci rivelano il vero concetto che i nostri politici nutrono nei nostri riguardi:”Siete una fonte di costi”. Infatti gli Istituti di Cultura hanno sofferto dei tagli dei finanziamenti, la rete consolare pure. Abbiamo visto il tentativo di liquidare il lavoro dei Patronati; si è messo perfino in dubbio il diritto al voto politico dei cittadini che vivono all’estero. Per cinque anni si sono tramandate le elezioni dei Comites. "Siamo una fonte di costi", ci fanno sapere, e per di più non paghiamo le tasse, non facciamo crescere il PIL, non creiamo posti di lavoro... In un dialogo pepato di qualche anno fa con il giornalista Enzo Biagi, mi ha detto in faccia senza arrossire: “Ma non siete ancora stanchi di tirare per le maniche la mamma?”. Poveri ciechi...! Non sanno che in ogni paese del mondo ci sono italiani che operano ai massimi livelli dell’industria (alimentare, moda e tecnologie varie); responsabili di organizzazioni che offrono consulenze tecniche con sede in vari paesi, inclusa l’Italia. Non sono loro i veri veicoli di collegamento, promotori di joint venture e di esportazioni di prodotti made in Italy?....Tutto questo non fa crescere il PIL italiano? Chi produce in Italia ed esporta forse che non paga le tasse, non crea posti di lavoro, non crea sviluppo? Se Impregilo, per esempio, vince dei contratti nei mega-progetti di milioni e milioni di euro non ci sarà lo zampino di qualche connazionale che consiglia, che spinge, che apre strade? Sapete quanto l’industria italiana delle costruzioni ha fatturato nel 2013? La bellezza di 60 miliardi in commesse per l’estero, il 30% dei quali provengono dal Sudamerica, mentre che dall’Asia (dove ci sono pochi italiani) il fatturato è di solo il 3%. Quanti medici, scienziati, metalmeccanici... preferiscono tecnologia Italiana? Ma come è possibile che un giornalista ed analista della stazza di Enzo Biagi non abbia capito questa realtà? Forse la risposta è semplice: nessuno si dà la pena di informarsi. E si continua a navigare nell’indifferenza di cliché déjà vu. La saggezza vorrebbe che la politica italiana, invece di umiliare, dovrebbe promuovere la rete degli italiani all’estero evitando l’indifferenza, il provincialismo e i tagli ai servizi per queste comunità. Giuseppe Tomasi 2 Presenza- 1 febbraio 2015 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimostrano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si riserva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI COMITATI DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO Si informa che nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 18 novembre 2014 è stato pubblicato il decreto-legge 18 novembre 2014, n. 168 che dispone il rinvio al 17 aprile 2015 delle elezioni per il rinnovo dei Comites, già indette per il 19 dicembre 2014, e la proroga al 18 marzo 2015 del termine utile per fare pervenire agli Uffici consolari la richiesta di iscrizione all’elenco elettorale per l’esercizio del diritto di voto per le elezioni dei Comites. In occasione delle prossime elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. il diritto di voto verrà esercitato per corrispondenza con invio del plico elettorale ai SOLI elettori, in possesso dei requisiti di legge, che facciano espressa richiesta all'Ufficio consolare di riferimento di iscrizione nell’elenco elettorale. Le richieste dovranno pervenire agli Uffici consolari entro il 18 marzo 2015. Sono fatte salve le richieste di iscrizione nell’elenco elettorale già presentate. Le domande di iscrizione nell’elenco elettorale per l’ammissione al voto per l’elezione dei Com.It.Es., firmate dal richiedente, possono essere inviate all’Ambasciata d’Italia in Santiago per posta ordinaria all’indirizzo Ambasciata d’Italia in Santiago Calle Clemente Fabres 1050 – Providencia, per posta elettronica all’indirizzo consolato.santiago@esteri.it, per posta elettronica certificata all’indirizzo amb.santiago.consolare@cert.esteri.it allegando copia non autenticata del documento di identità del richiedente (RUT o passaporto italiano), comprensiva della firma del titolare. Sarà altresì possibile depositare la domanda direttamente agli sportelli della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia in Santiago, sita in Calle Roman Diaz 1270 – Providencia - durante i giorni e gli orari di apertura al pubblico. Sei di Santiago e non ricevi regolarmente Presenza? Chiama al Cel. 97849283 Grazie SPAZIO APERTO DOMANDA DI ISCRIZIONE NELL’ ELENCO ELETTORALE PER LE ELEZIONI DEI COMITES La/Il sottoscritta/o.((Nome).................................................... (Cognome) ............................................. (Cognome del coniuge) ....................................................... Sesso (F / M), Nata/o a ..................................................... Stato di nascita…………………….……. il ........./......./........ Residente in (indicare l’indirizzo e lo Stato estero) (Stato).................................. Città ..................................... CAP........................., Via ...................................................... ..................................................................................... Tel. n. ……………………………………………….……, indirizzo e-mail: ……………………………………………… iscritta/o nelle liste elettorali del Comune di...................... ..................................................................................... consapevole delle responsabilità, anche penali, in cui può incorrere in caso di false dichiarazioni, come stabilito dall’art. 76 del D.P.R 28 dicembre 2000, n. 445, e ai sensi degli artt. 46 e 47 del medesimo DPR, chiede di essere iscritta/o nell’elenco elettorale per l’ammissione al voto per corrispondenza per l’elezione/rinnovo del Comitato degli Italiani all’Estero (COMITES) nella circoscrizione consolare dell’Ambasciata D’Italia in Santiago. Luogo e data .......................................... Firma ............................................................ DA COMPILARE IN OGNI SUA PARTE IN STAMPATELLO La presente domanda può essere presentata personalmente oppure inviata attraverso posta elettronica all’indirizzo consolato.santiago@esteri.it o per posta ordinaria all’indirizzo Ambasciata d’Italia in Santiago Calle Clemente Fabres 1050 – Providencia. Santiago Completa, ritaglia ed invia all'Ambasciata 10 febbraio 2015 Giorno del ricordo L’ORA ITALIANA Messaggio del Presidente Dario Locchi Il filo che ci unisce all’Italia RADIO SANTIAGO Dalle 9,00 alle 10,30 La domenica mattina Sempre in Radio Santiago CB69 AM www.radiosantiago.cl EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Aldo Costa *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Vacante La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Américo Diaz B. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia) Reservas al (56 2) 2484-8484 Cari amici, ricorre oggi il "Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giulianodalmata" Si tratta di una solennità nazionale, opportunamente istituita con legge nel 2004 che chiama ciascuno a rinnovare la memoria della tragedia delle foibe e dell'esodo di 300 mila connazionali dalle terre natie dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia. Una tragedia a lungo dimenticata, rimossa dalla coscienza del Paese ed ancor oggi poco conosciuta. Possiamo dire che, con la legge sul "Giorno del Ricordo" la Repubblica Italiana ha riconosciuto, finalmente e ufficialmente, che la storia del confine orientale era un pezzo importante della storia del nostro Paese e che le tragedie che colpirono le nostre terre nel cuore del Novecento diventavano capitoli integranti della sua storia nazionale. Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: santiago@patronato.acli.it Pagina web: www.patronatoacli.cl MAE RECHAZA RECURSO CONTRA LA LISTA N. 1 “RINNOVAMENTO”. Existían dos recursos pendientes del mes de octubre pasado, responsables, en parte de la ausencia de información para inducir a votar a los electores italianos para la renovación del Comites. Uno se ha resuelto por parte de la Dirección General competente del Ministerio de RREE, (MAE) mediante el fallo que rechaza el recurso presentado por la candidata que encabeza la lista “Cuore Italiano”, doña Annamaría Barbera. Este recurso pretendía se excluyera de las elecciones a la lista n. 1, “Rinnovamento”. Una movida genial, con este recurso la lista “Cuore Italiano” quedaba como lista única de las elecciones. Una elección, sin competidores, significaba la elección inmediata de los 12 candidatos de la lista “Cuore Italiano”, sin necesidad de escrutar el resultado de las urnas. La maquinación antidemocrática ha sido evitada por el fallo que rechaza el recurso improcedente. El otro recurso, es de la lista n. 3 declarada inadmisible por el CEC (Comitato elettorale circonscrizionale) por no disponer del número de electores presentadores que establece la ley (200). Esta resolución está siendo impugnada por la candidata que encabeza esa lista, doña Coralis Rodriguez. Esperamos que a la brevedad se resuelva, también, este recurso. A pesar de las controversias generadas por algunas listas, una en defensa de sus intereses y la otra, en busca de una fácil victoria, son en definitiva comprensibles y propias del mal entendido clima electoral. Sin embargo, han existido actitudes y conductas que son contrarias al debate y confrontación de ideas que tengan la aptitud de movilizar e entusiasmar a los electores italianos. En el pasado NUNCA habíamos presenciado tamaña injuria y alevosa calumnia. De un hecho desprovisto de malicia y en la mejor buena fe, un ciudadano firmó la adhesión como presentador de OTRA lista, la de “Rinnovamento”. Este ciudadano fue nominado, pienso con posterioridad a su firma, candidato de la lista “Cuore Italiano.” Idéntica situación se pudo detectar del examen de los presentadores que realizó el Comité electoral, (CEC), de otra candidata de la lista “Rinnovamento” que firmó come presentadora de la lista “Cuore Italiano”. A pesar de la identidad de ambos hechos, las reacciones adquieren una diferencia monstruosa; mientras para los de la lista “Rinnovamento” el hecho valió solo una buena carcajada; para los de la lista "Cuore Italiano" (espero que no todos) se denunció al embajador la comisión de un delito: falsificación y fraude. Otro intento para perjudicar y eliminar a la lista “Rinnovamento” de la competencia. De esta denuncia, informados por testimonios del propio protagonista y por trascendidos, nunca hemos sido informados oficial ni extraoficialmente ni de su resolución y de su actual tramitación. No me resta que decir, si estas son las armas del proceso democrático, el suscrito en el carácter de representante de la lista “Rinnovamento” se marginará de todo contacto y debate con la lista n. 2 “Cuore Italiano”, por el respeto y la dignidad que me merecen los electores italianos, cualquiera sea su preferencia. Desde ya, yo ratifico mi adhesión sin restricciones a los candidatos de la lista n. 1 “Rinnovamento” por su serenidad, indiscutida capacidad personal y comunitaria, y por sobre todo su honestidad. Mi única intención al escribir sobre estos hechos es informar con la verdad que no ofende a nadie, ( o no debiera), salvo, tal vez, la molestia de las personas llamadas a enmendar sus acciones. Paolo Castellani representante de la lista Rinnovamento Abbonamento 2015 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 TERZA PAGINA Passatempo e umore Presenza- 1 febbraio 2015 3 Reseña Ha partido don Humberto Giannini Nuestro querido profesor nos ha dejado solos y huérfanos. Solos sin su gran filosofía y huérfanos de su amistad, su lealtad a toda prueba ,su disposición hacia el otro, su generosidad, su bondad, su simpatía y su cordialidad. Innumerables pueden ser las palabras que nos permiten hablar de él, desde luego su sabiduría y su profunda convicción humana y su vocación humanista. Para ello hay que asumir la difícil tarea de encontrar las hebras que permitieron urdir el tejido de su vida. El niño Humberto nació en la pequeña localidad rural de San Bernardo y creció al amparo de sus padres y del cariño inmenso de sus abuelos , Emanuele, piemontese y Vincenza de origen sardo, jóvenes que se conocieron en los bailes de la Umanitaria . Su infancia fue muy feliz , en contacto con la naturaleza , los frutos de los árboles y las diabluras con sus primos y amiguitos. Como toda etapa termina, don Humberto tuvo que trasladarse a Valparaíso, siguiendo a sus padres. El padre, Osvaldo se había recibido de abogado y había sido contratado en las oficinas de la aduana del puerto. Allí el joven Humberto asistió a la Escuela Pública en Playa Ancha y fue desarrollando parte importante de la personalidad que le conocimos, algo tímido, absorto, contemplativo: pasaba horas sentado frente al mar bajo el efecto hipnótico que produce el mirar las olas por horas hasta que entró en la etapa de una cierta rebeldía y empezó a hacer la cimarra. Repitió de curso por matemáticas y eso implicó un gran quiebre con su padre Osvaldo, de carácter difícil. Humberto, ya joven adolescente se enroló en la Marina y viajó haciendo un periplo por todos los puertos de América del Sur hasta Panamá . Seguía absorto contemplando la inmensidad del mar, sumido en sus pensamientos lo que va a dar origen después a su eterna y conocida distracción. A su regreso se radicó en Santiago en la casa de su tío Enzo, se puso manos a la obra a terminar sus estudios y a trabajar como Inspector de Colegio. Así llegó a la Scuola Italiana donde recibió protección de su directora ,la Sra. Seraglia. Prontamente ingresó a la Universidad de Chile a estudiar Filosofía y su notable dedicación al estudio le permitió ser nombrado Ayudante de Filosofía Medieval, curso que estaba en manos del gran Bougomil Jasinovsky con quien compartió lecturas , conversaciones eternas y enriquecedoras y música al piano De ahí , con una beca, partió a Italia donde hizo estudios Mausoleo Italiano de Filosofía con su gran maestro, Enrico Castelli , de orientación espiritualista .Por eso, cuando retornó a Chile a la Universidad le chocó el excesivo materialismo imperante en los años 70 y ahí sentenció con corage: “Permítaseme a lo menos tener una rendija para pensar que hay algo más allá” Esto luego de un memorable debate que sostuvo en el Departamento de filosofía que duró más de seis horas. El golpe militar lo afectó profundamente. Hasta los últimos días de su vida pensó en ello, en el quiebre social, en la ruptura de los vínculos humanos y en los profundos cambios culturales que ha vivido la sociedad chilena .Estos hechos él los vivió traumáticamente, aunque no fue perseguido porque nunca tuvo militancia política pero sí vio partir a sus amigos al exilio, al peligro y a la muerte. Esos hechos lo llevaron a una profunda reflexión sobre la ética .Y Aquí empieza su gran producción intelectual: escribe su gran Breve historia de la Filosofía que a la fecha ha sido una obra de gran inspiración para estudiantes y profesores. Lleva más de dieciséis ediciones . Luego viene “La metafísica eres tú” y posteriormente su obra máxima “La reflexión cotidiana “, texto sublime que acerca la filosofía al hombre común y nos ayuda a pensar en nuestro diario vivir, condicionado por el domicilio , en el salir del domicilio para volver al domicilio . Eso es la re-flexión cotidiana, el domiciliarse, el salir del domicilio a la plaza , al bar, a conversar con los amigos y luego replegarse en el domicilio en la privacidad de los pensamientos. Razón tenía Vermeren cuando afirmó en la ceremonia en que a don Humberto se le nombró Profesor Emérito de la Universidad de Chile :”Es el filósofo activo y vigente más importante de América Latina “ Pero su producción intelectual no termina aquí. Vastas fueron sus publicaciones a través de múltiples ensayos y artículos de prensa . En ellos defendió a sus amigos, batalló por los derechos humanos, ironizó contra los violentos y los indiferentes, recordó a sus maestros , en especial a Jorge Millas quien sufría de la misma enfermedad de don Humberto: su eterna distracción que se podría denominar como un viejo libro de mi infancia que se llamaba “La Luna Era Mi Tierra”. Adiós mi querido Profesor .Preciosas fueron las interminables conversaciones que tuvimos en la biblioteca de la Facultad , por más de dos años. No sabe cuánto esos diálogos fueron enriqueciendo mi alma, trayéndome paz y alegría de contar con el privilegio de su amistad. Espero representarlo y dar a conocer su vida como la Historia de Vida de un gran hombre, un hombre bueno, un gran gentil. María Loreto Nervi Haltenhoff. Académica Universidad de Chile Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 24708400 - E-Mail: info.santiago@esteri.it Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 24708400 - E-Mail:consolato.santiago@esteri.it Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: si@camit.cl Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: Santiago@ice.it COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455 CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328 Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central. Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558 Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia presenzapepe90@gmail.com - Te: 22229328 - Fax: 26354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - 11cia@cds.cl www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752 4 ITALIA E ITALIANI Presenza- 1 febbraio 2015 3 località italiane che vale la pena visitare per le loro particolarità storiche, urbanistiche e architettoniche Bassano del Grappa La cittadina veneta è un pozzo di storia. Trovandosi al centro di dispute per il dominio delle varie città limitrofe, ha accumulato testimonianze che vanno dai Longobardi alla Repubblica di Venezia. Ma è l’impronta della Serenissima quella più evidente nell’architettura della cittadina, che in numerosi scorci del centro storico ricorda con evidenza la città lagunare. Oltre all’architettura tipicamente veneziana, Bassano offre importanti testimonianze della Prima e della Seconda Guerra Mondiale (fu importante palcoscenico della Resistenza). Uno dei simboli della città è il Ponte Vecchio, noto come Ponte degli Alpini, affacciato sul Brenta, interamente in legno, ricoperto da una tettoia, e poggiante su grandi piloni lignei: il progetto originario fu spazzato via da una piena del fiume così fu chiesto ad Andrea Palladio di rifarlo. Altre volte il ponte è stato distrutto, ma ad oggi è ricostruito secondo il progetto palladiano. Del grande architetto veneto si possono ammirare Villa Angarano, il cui corpo centrale è invece attribuito a Baldassare Longhena, al quale si attribuisce anche Villa Rezzonico, che vanta stucchi di Antonio Canova. Tra le strutture religiose spicca il Duomo, con il pregevole campanile, e la chiesa romanica di San Francesco. Civita di Bagnoregio. Forse l’avete vista in qualche film, e non avete immaginato che potesse essere un luogo reale. E invece questo borgo nella provincia di Viterbo, sospeso in una dimensione magica e tuttavia reale, è visitabile, nonché abitato - da dodici persone circa. Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, da esso staccata, letteralmente, a causa dell’erosione delle rocce su cui poggia: frana dopo frana, la frazione si è ritrovata isolata, e collegata al paese solo attraverso un ponte pedonale. E’ tristemente chiamata ‘la città che muore’, perché l’erosione è destinata a portare via anche lo spuntone di roccia su cui si aggrappa la frazione, che conserva ancora una struttura pittorescamente medievale. La struttura urbanistica del borgo è di origine etrusca, e difatti al di sotto della rupe è stata rinvenuta una necropoli mentre gli elementi architettonici sono medievali e rinascimentali. Castellabate e Santa Maria. Nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (Patrimonio UNESCO dal 1998) sorge il delizioso paese Santa Maria di Castellabate, frazione del comune di Castellabate che spicca in posizione sopraelevata. La frazione di Santa Maria si affaccia direttamente sul mare (area marina protetta), con una pittoresca spiaggia che si tuffa gradualmente nel mare cristallino, costeggiata dall’antico porticato e approdo delle imbarcazioni. Ai lati della piccola baia di Marina Piccola sorgono le pittoresche Torri costiere, erette con funzione difensiva, e nei pressi del paese si trovano diversi siti archeologici, come i resti di un porto romano che affiora dal mare di San Marco, frazione che ospita anche una necropoli, anche se la maggior parte delle tombe rientrano in aree private. Se non bastassero questi scorci marittimi suggestivi a rendere la visita speciale, inerpicatevi verso Castellabate, che vanta un centro storico medievale al quale si accede da cinque porte di cui la più panoramica sorge sul Belvedere, una terrazza a strapiombo sul mare da cui si ammira tutto il Golfo di Salerno, per poi arrampicarsi lungo i viottoli e le scalette che abbracciano il Castello dell’Abate, fortezza del 1100 i cui sotterranei sono accessibili al pubblico. Ebola, è guarito il medico Fabrizio È stato dichiarato guarito Fabrizio, il medico italiano contagiato dall’ebola in Sierra Leone dove operava come volontario di Emergency. Lo ha annunciato lo staff dell’ospedale Spallanzani di Roma, in una conferenza stampa alla presenza del Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 SILVANO TAVONATTI A. gerencia@opticatrento.cl ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Il caso era stato citato dal presidente Napolitano nel discorso di fine anno come esempio di italiani che rendono onore al nostro Paese. Le sue prime parole: «Grazie». Sorride, leggermente commosso, il protagonista di questa storia a lieto fine, per la prima volta “esposto” alle telecamere e ai flash dei fotografi. Seduto accanto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, indossa una tuta grigia, ha il volto smagrito e la barba lunga ma complessivamente appare in buone condizioni. Queste le sue prime parole pubbliche: “Sono stato curato non soltanto dal punto di vista professionale, ma con i colleghi dello Spallanzani si è creato un rapporto amiche- vole, di affetto. E li ringrazio uno per uno abbracciandoli perché quello che è stato fatto per me credo sia davvero grande”. «Tornerò in Sierra Leone». Così il medico di Emergency guarito da Ebola, in conferenza stampa all’ospedale Spallanzani. “Prima devo ricostruire il mio tono muscolare - ha spiegato Fabrizio - poi voglio tornare in Sierra Leone per completare quello che ho iniziato”. Alla domanda sul momento del contagio, il medico ha chiarito che “è impossibile ricostruirlo, ogni momento è buono quando si curano malati altamente contagiosi. Io ho seguito le procedure che ho eseguito decine di volte”. I medici: lavoro di squadra. “Ce l’abbiamo fatta, grazie al lavoro di un’equipe, che ci ha permesso per quasi 40 giorni di fare un lavoro nuovo, una sfida a cui eravamo preparati da anni. Abbiamo avuto due momenti di gravità, di preoccupazione, ma l’abbiamo affrontato e superato insieme”, ha detto Emanuele Nicastri, a nome dello staff dei medici. Dal suo sangue la lotta la virus. Ora il sangue di Fabrizio, contenente gli anticorpi attivi contro il virus, sarà inviato in Sierra Leone per creare plasma in grado di guarire i malati. Lo ha annunciato il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito. Gerusalemme, gli archeologi scoprono il luogo del processo a Gesù Un scoperta archeologica punta i riflettori su un luogo simbolo alle origini della Cristianità. Nella Città Vecchia di Gerusalemme sono venuti alla luce i resti del palazzo di Erode dove, secondo la tradizione dei Vangeli, Ponzio Pilato processò Gesù. All’origine della scoperta i lavori, iniziati quindici anni fa, per ampliare il Museo della Torre di David. Sotto un edificio adiacente usato come prigione durante il dominio ottomano e poi dei britannici sono riemersi i resti del palazzo dell’eccentrico re di Giudea dove si sarebbe trovato il «praetorium» del prefetto romano. Nel «praetorium», Pilato si lavò le mani della sorte di Gesù, consegnandolo alle autorità ebraiche che lo condannarono alla crocifissione. Prima della scoperta, si era ipotizzato che si trovasse nella Fortezza Antonia, sede della guarnigione romana, sotto una scuola vicina alla moschea di al-Aqsa. Per Shimon Gibson, archeologo della University of North Carolina a Charlotte, i nuovi scavi eliminano tuttavia ogni dubbio. Il Vangelo di Giovanni descrive l’ubicazione del processo: vicino a una porta della città e su un lastricato di pietre irregolari, il «litostrato». Particolari che coincidono con quanto rivelato da scavi precedenti nei pressi della prigione ottomana. Il palazzo di Erode si trova non lontano dalla porta di Giaffa. Mancano le iscrizioni che confermino con certezza cosa sia successo in quel luogo, ha detto Gibson al Washington Post: ma «tutti gli indizi, archeologici, storici ed evangelici, fanno pensare che fosse proprio questo il luogo del processo a Gesù». E anche il pastore anglicano David Pileggi è convinto che gli scavi nella prigione confermano «quel che tutti si aspettavano, e cioè che il processo avvenne vicino alla Torre di David». Il risultato degli scavi, dopo anni di lavori e rinvii causati dall’assenza di fondi e dalle guerre, è adesso accessibile al pubblico grazie a visite guidate organizzate dal Museo della Torre. «Quanto è emerso fa parte del grande puzzle di Gerusalemme», ha detto Amit Re’em, responsabile archeologico per il distretto della Città Santa che ha elencato altre emozionanti scoperte avvenute nel corso degli anni: dai simboli incisi sulle mura della vecchia prigione da prigionieri della resistenza ebraica negli anni Quaranta, ai bacini per la tintura dei tessuti dell’epoca crociata e ai resti di fondamenta e della fogna che sottostava il Palazzo di Erode. In provincia di Trento la migliore qualità di vita Nordest ancora in testa. È quella di Trento la provincia che ha registrato i più elevati livelli di qualità della vita nel 2014. Il risultato è rilevante, in quanto è ottenuto per il quinto anno consecutivo. È quanto emerge dalla 16ª indagine annuale sulla qualità della vita nelle province italiane di Italia Oggi. Lo studio evidenzia un moderato arretramento della qualità della vita nelle province italiane: nel 2014 sono 55 su 110 le province nelle quali la qualità della vita è risultata buona o accettabile, contro le 59 su 110 della passata edizione. Lo studio sulla qualità della vita nelle province italiane evidenzia inoltre come i bassi livelli di qualità della vita si concentrano in particolare nelle province dell’Italia meridionale e insulare. Un altro elemento è la relativa stabilità che caratterizza il livello di qualità della vita nel centro nord. Infine, lo studio «Qualità della vita» rileva il peggioramento della qualità della vita nei grandi centri urbani, tendenza già anticipata nella passata edizione. L’evoluzione della qualità della vita nelle province italiane è stata caratterizzata negli ultimi anni da un percorso non lineare. Fino al 2012 la classifica si riferiva a 103 province contro le 110 delle ultime due edizioni; il 2009 e il 2010 hanno segnato un parziale miglioramento rispetto agli anni precedenti. Nel 2013, con 51 province su 110 in cui la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente, si è registrato uno dei migliori risultati dalla prima edizione dell’indagine. Nel 2014, con 55 province su 110 in cui la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente, si registra un parziale arretramento rispetto al Paese. Trento è la provincia che ha registrato i più elevati livelli di qualità della vita nel 2014. Dal 1999 Trento è stabilmente nel gruppo di eccellenza e non è mai scesa, in 16 edizioni dell’indagine, al di sotto del 7° piazzamento, classificandosi al primo posto nel 2002 e dal 2011 in poi e al secondo posto nel 2000, 2003, 2006, 2007, 2008 e 2010. Quindi, il risultato conseguito quest’anno non è inaspettato, ma nasce da precondizioni, di carattere strutturale, che caratterizzano la provincia di Trento da almeno un decennio. Trento si colloca nel gruppo 1 in sette dimensioni su nove (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale, popolazione, servizi finanziari e scolastici e tempo libero, figura nel gruppo 2 nella dimensione del tenore di vita e nel gruppo 3 nella dimensione del sistema salute. Gorgonzola, l’anno del record Il gorgonzola cresce grazie all’export: l’aumento delle esportazioni sostiene la produzione della terza Dop italiana, dopo parmigiano e grana padano. E l’obiettivo di 4 milioni e mezzo di forme, che il consorzio con sede a Novara si era posto qualche anno fa, ormai sembra a portata di mano: da gennaio a novembre 2014 i caseifici hanno messo in circolazione 4.038.216 forme, con un giro d’affari di 550 milioni di euro. Aggiungendo il dato di dicembre, che l’anno scorso si era attestato a 380 mila forme, porterebbe ad un risultato mai centrato prima. Nel 2013 la produzione era stata di 4.175.610 forme. Nei primi 11 mesi dell’anno scorso l’aumento è stato del 6,35%. Il 68% proviene dal Piemonte, il resto della Lombardia, le uniche due regioni «abilitate» dalla Dop ad ospitare i caseifici dell’erborinato. «In tutti questi anni - spiega Fabio Leonardi, amministratore delegato della Igor di Cameri e vicepresidente dell’ente per la tutela del formaggio - è stata fatta una politica oculata, che ha legato la produzione alla domanda reale. Questo ci ha consentito di mantenere anche prezzi piuttosto stabili». Lo slancio, spiega, viene soprattutto dall’estero, dove viene venduto il 31% del totale: «Per continuare a crescere sottolinea - non si poteva più contare solo sul mercato interno, che in questi anni si è fermato». ITALIA E ITALIANI Ecco le sfide di Renzi per il nuovo anno La svolta entro gennaio, o nulla. La sfida delle riforme istituzionali si decide, in gran parte, nelle prossime 4-5 settimane. Tra il 7 e il 30 gennaio, lavorando a ritmo sostenuto, il Senato deve licenziare la nuova legge elettorale e la Camera la versione definitiva della “Grande riforma” che cancella il bicameralismo paritario e istituisce un Senato delle Autonomie, privo del potere politico di dare la fiducia al governo. Il calendario non lascia scampo: dal 14 gennaio ogni giorno è utile per attendersi le dimissioni formali del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da quel momento alla prima convocazione dei 1.007 grandi elettori passano 15 giorni. Le due riforme che cambiano l’assetto istituzionale del Paese devono incassare un “sì” prima, sia in omaggio al capo dello Stato uscente, sia come segnale di continuità e serietà ai cittadini e all’Europa. L’INTRECCIO MAGGIORITARIO - MONOCAMERALISMO. Il filo rosso che lega l’Italicum alla riforma del Senato (e del Titolo V, spesso colpevolmente dimenticato) è, in una parola: la governabilità. La nuova legge elettorale consente alla lista che ottiene il 40% dei consensi (o, se nessuno raggiunge questa soglia, vince il ballottaggio) di incassare il 55% dei seggi alla Camera. Una maggioranza certa e svincolata dall’obbligo di meno sulle questioni etiche). creare coalizioni dopo il voto. Inoltre, riducendo ad alcune materie - Europa, Regioni... - le piene capacità legislative di Palazzo Madama, i testi di legge avranno meno passaggi parlamentari. I NODI PREFERENZE E NOMINATI. La governabilità perseguita dai 2 ddl Renzi-Boschi-Delrio lascia però alcune perplessità. Con l’Italicum, ciascun partito avrà diritto a un capolista bloccato in ciascun collegio, mentre gli altri saranno votati con le preferenze. Chi sa far di conto ha stimato che almeno metà dei nuovi deputati saranno di fatto scelti dalle segreterie di partito. Se si aggiunge che i 100 senatori saranno scelti non dai cittadini, ma dai Consigli regionali, si comprendono le ragioni di chi lancia l’allarme su un deficit di rappresentatività e sul potere della maggioranza quando si tratterà di votare gli organi di garanzia o di legiferare su tematiche sensibili e controverse (il Senato, ad esempio, non avrà una voce significativa nem- IL “NAZARENO” E LA CLAUSOLA DECISIVA. L’equilibrio sinora raggiunto è frutto di trattative continue tra i due contraenti del Patto del Nazareno, Renzi e Berlusconi, ma anche delle forti pressioni su alcuni punti della minoranza del Pd e degli altri partner di maggioranza, in primis il Ncd. Il premier è convinto che la corda non si possa tirare oltre. Chi vuole preferenze a tutto spiano deve fare i conti con l’ex Cavaliere, il quale ha già digerito a malincuore il premio alla lista (e non alla coalizione). A meno di sconvolgimenti politici, non c’è dunque da attendersi grossi cambiamenti. Resta però aperto un ultimo punto fondamentale: per incassare il “sì” all’Italicum, Renzi deve offrire una clausola per cui la nuova legge elettorale entri in vigore solo a giugno o settembre del 2016, sia per tranquillizzare tutti quelli che temono il voto anticipato sia per consentire la conclusione dell’iter della riforma costituzionale, senza la quale si assisterebbe all’anomalia per cui alla Camera si userebbe l’Italicum e al Senato il proporzionale secco del Consultellum. Dal varo dell’Italicum alla sua entrata in vigore come sistema di emergenza si userebbe infatti, in caso di voto anticipato, il sistema elaborato dalla Corte costituzionale dopo la bocciatura del Porcellum. Terapia della preghiera”, è scientifico: pregare fa guarire Dedicare un po’ del nostro tempo alla preghiera potrebbe essere un toccasana, non solo per lo spirito, ma anche per la nostra salute. Specialmente ora che il Natale si avvicina. A dimostrarlo non è la cieca fede in Dio, ma sempre più numerosi studi scientifici che hanno trovato nella preghiera inaspettati effetti benefici sulla nostra salute. Il primo ad aver dedicato quasi 40 anni di lavoro sullo studio del rapporto tra preghiera e salute è stato Herbert Benson, fondatore del Benson-Henry Institute for Mind Body Medicine al Massachusetts General Hospital di Boston. Con quasi 180 articoli accademici pubblicati e oltre una decina libri all’attivo, lo scienziato ha dimostrato come la cosiddetta “prayer therapy” può essere un toccasana anche per chi non è propriamente religioso o particolarmente spirituale. L’ultimo studio di Benson sull’argomento risale a un articolo pubblicato poco più di un anno fa sulla rivista Plos One. Lo scienziato, insieme al suo team di ricerca, ha trovato le prove fisiche di una pratica tutta mentale. In particolare, Benson ha analizzato i profili genetici di 26 volontari, nessuno dei quali aveva mai pregato o meditato in modo regolare prima di avviarli ad una tecnica di routine di rilassamento della durata di 10-20 minuti, che comprende parole/preghiere, esercizi di respirazione e tentativi di escludere i pensieri quotidiani. Dopo otto settimane i ricercatori hanno analizzato nuovamente il profilo genico dei volontari. Ebbene, dai risultati è emerso che sequenze di geni importanti per la salute sono diventate più attive e, analogamente, sequenze di geni potenzialmente nocivi sono diventate meno pericolose. Il “potenziamento” delle sequenze genetiche benefiche hanno prodotto miglioramenti dell’efficienza dei mitocondri, cioè le “centraline energetiche” delle cellule; hanno aumentato la produzione di insulina che porta ad un miglior controllo della glicemia; e hanno ridotto la produzione dei radicali liberi, ritardando i processi di usura e di invecchiamento. Al contrario il “depotenziamento” delle sequenze gene- tiche pericolose ha ridotto l’attività di promozione delle infiammazioni croniche, che possono portare a ipertensione, malattie cardiache, malattie infiammatorie intestinali e alcuni tipi di cancro. Questi cambiamenti genetici, secondo quanto scoperto dagli studiosi, sono avvenuti già dopo pochi minuti dall’inizio della pratica di rilassamento. Ora gli scienziati stanno cercando di capire se queste tecniche potrebbero alleviare i sintomi di patologie come l’ipertensione, malattie infiammatorie intestinali e il mieloma multiplo. Presenza- 1 febbraio 2015 5 Se punite un bimbo per le bugie, mentirà sempre Alcuni lo fanno per attirare l’attenzione, altri per tirarsi fuori dai pasticci. La realtà è che non c’è bambino che non abbia detto almeno una bugia al proprio genitore, all’insegnante o all’amichetto e, a voler essere ancor più onesti, non tutti quelli che mentono sono così “cattivi” come si dice. Soprattutto, mettere un bambino in castigo per aver detto una bugia non è un buon metodo per spronarlo a dire la verità ma, al contrario, può risultare controproducente e invitarlo a mentire ancora in futuro. A dimostrarlo è uno studio canadese pubblicato sul Journal of Experimental Child Psychology, che ha evidenziato come il miglior metodo per combattere la “sindrome di Pinocchio” non sia il castigo, ma l’atto di dare al bimbo una ragione morale per dire la verità in futuro. LA BUGIA PER NASCONDERE LA TRASGRESSIONE “I bambini spesso mentono per nascondere le trasgressioni. Dopo aver fatto qualcosa di sbagliato o infranto una regola, potrebbero scegliere di mentire per nasconderlo. Dopo tutto, sanno che possono finire nei guai per aver trasgredito. Così la punizione non ha molto effetto e non scoraggia a utilizzare la strategia di mentire per cercare di venir fuori dai guai” ha spiegato l’autrice dello studio Victoria Talwar della McGill University di Montréal. L’ESPERIMENTO Per giungere a questo risultato, i ricercatori canadesi hanno coinvolto 372 bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni in un esperimento per valutare la loro propensione a mentire: lasciati soli in una stanza e osservati con una telecamera nascosta, ai bimbi era chiesto di non sbirciare sul tavolo alle loro spalle in cui era posto un giocattolo. Come risultato, il 67,5% di loro tendeva a infrangere la promessa sbirciando il giocattolo e il 66,5% mentiva nella risposta data ai ricercatori, con il curioso dato che i bimbi più grandi tendevano a sbirciare meno ma anche a mentire più spesso sulle risposte date ai ricercatori. Ancor più importante, però, i bambini che venivano minacciati con una punizione tendevano a mentire molto più dei bambini a cui era chiesto di dire la verità per un dovere morale nei confronti di loro stessi o per il fatto di far felici gli adulti nel non mentire. LE MINACCE NON SONO UN DETERRENTE “Le minacce di una punizione non sono un deterrente per non mentire e non comunicano perché il bambino dovrebbe essere onesto” spiega Victoria Talwar. “Se un bambino sta giocando con una palla in casa e rompe il vostro vaso ma dice la verità quando gli viene chiesto - ipotizza la ricercatrice - dovreste riconoscere che ne è uscito pulito. Può ancora subire conseguenze per la sua trasgressione ma il bambino impara che l’onestà è un valore”. Fca, 1500 nuovi posti di lavoro a Melfi Millecinquecento posti di lavoro nei prossimi tre mesi. Fca potenzia lo stabilimento di Melfi dove, con un investimento di oltre un miliardo, vengono prodotte Jeep Renegade e Fiat 500 X. Inoltre, il gruppo ha annunciato ai sindacati la chiusura della Cigs, con il rientro immediato al lavoro di tutti i 5.418 dipendenti dello stabilimento Sata. L’inserimento dei nuovi lavoratori è reso possibile spiega Fca - dall’andamento «decisamente positivo» dei nuovi modelli Jeep Renegade e Fiat 500X. Una volta stabilizzati i volumi produttivi in ragione dell’andamento della domanda e dei risultati negli oltre 100 mercati dove le vetture saranno vendute, alle persone inizialmente inserite con contratto interinale potrà essere proposto il nuovo contratto a tutele crescenti, attualmente in via di definitiva approvazione. A queste persone, se ne aggiungeranno altre 350 temporaneamente trasferite dagli stabilimenti di Cassino e Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco. Sarà così possibile saturare totalmente le potenzialità produttive dell’impianto, dice il gruppo. Il programma prevede che già dalla prossima settimana saranno inseriti circa 300 nuovi lavoratori ai quali si aggiungeranno subito circa cento persone provenienti dallo stabilimento di Cassino. «E’ una splendida notizia», commenta il segretario generale della Uil, Rocco Palombella. Fiat San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl c’è, investe e produce oggi e lo farà per gli anni a venire . Una vera e propria iniezione di fiducia per il mondo metalmeccanico e per il Paese intero». Secondo il segretario della Fim-Cisl Ferdinando Uliano «gli accordi sindacali che abbiamo fatto in Fiat, contrastati da Fiom e da una certa politica, stanno dando i risultati su cui puntavamo». Il numero uno della Fismic Roberto Di Maulo spiega che «le 1500 assunzioni sono solo un antipasto delle buone notizie che attendono i lavoratori della Fca in Italia» Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos 6 Presenza- 1 febbraio 2015 SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Punteggi Nazionali Editoriale: in questa edizione estiva vi raccontiamo con orgoglio che due dei nostri alunni di IV° liceo hanno ottenuto punteggio nazionale PSU nella prova di Matematica. In riassunto delle attivitá culturali, scritto dalla Coordinatrice del Centro Culturale, Sig.ra M. Gabriela Castillo, che sono state svolte nel 2014 e vi invitiamo a partecipare attivamente a quelle programmate per il 2015. Buone Vacanze. Gigliola Pacciarini G. / difusion@scuola.cl Abbiamo concluso l’anno 2014 con una eccellente notizia, gli alunni Adriano Córdova e Konrad Hartman, alunni del IV° Liceo hanno ottenuto punteggi nazionali nella PSU nella prova di matematica. La Scuola come riconoscimento ha regalato loro una Notebook HP. Tanti Auguri!! Viaggio di Studi Mercoledí 8 gennaio sono partiti i nostri alunni di II° Liceo al cosí tanto atteso viaggio di Studi. Desideriamo loro i migliori auguri in questa grande avventura. Ma. Gabriela Castillo Toro Coordinadora Centro Cultural Scuola Yo soy una japonesa (Por Alejandra de la Vega, Bibliotecaria) Yo soy una japonesa que cada día atraviesa, un bosque de serpentina de mano de mi madrina. Por el camino de las flores escuché unos andadores, pregunté a Caperucita de dónde venía aquello, me dijo es la tía Anita que vive en la Scuola Nido, en un mundo muy divertido. Me detuve un ratito, estuve con Don Manolito esperando en portería, soñaba con conocer a todos los pajaritos, a ellos les contaría historias muy divertidas. Estacioné mi carretela y busqué a tía Mariela, consulté a mi bisabuela para empezar a cuentear y saborear las palabras como si fueran manjar, mejor me paro de hablar y comienzo a maravillar con la palabra amar, mi palabra favorita al igual que tía Javita y tía Yeya que es una estrella, ilumina como princesita andina que camina y camina con la Mariela y con los pajaritos chicos por esta escuela, mejor me paro de hablar o me dolerá la muela. Y así terminó este cuento de la Perica Sarmiento que anda con el potito al aire y la guatita al viento. SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Presenza- 1 febbraio 2015 7 Especial Cultura 2014 (Por Ma. Gabriela Castillo, Coordinadora Centro Cultural) La programación del Centro Cultural 2014 fue muy exitosa. Este año brindamos un amplio y diverso abanico de actividades culturales que abarcaron desde el teatro, la danza, la música y las artes visuales. Tuvimos un alto interés y concurrencia por parte del público, consolidando una vez más este espacio; que apuesta desde un contexto escolar, a la difusión y apoyo del arte y el trabajo que realizan sus creadores. En el área de las exposiciones de arte tuvimos la muestra de dos exitosos artistas; quienes además son ex alumnos de la Scuola, nos referimos a Daniel Casado y Franco Filipponi. El primero con la muestra fotográfica “La Vecchia Scuola”; un interesante y emotivo registro de fotografías en blanco negro de la antigua sede en Avda. Apoquindo 4836. Y Franco Filipponi con su montaje de esculturas en metal el cual generó mucho interés, debido a la interesante propuesta y trabajo que realiza con diversos metales dando forma a piezas sugerentes y abstractas. Cabe destacar las muestras de otros connotados artistas que tuvieron la oportunidad de exponer en nuestra galería, por ejemplo como el caso de la artista Lorena Kappes y sus acuarelas; el trabajo de la prestigiosa ceramista María del Pilar Guzmán y como cada año la muestra de arte colectivo La belleza dello Sguardo, en esta ocasión con la participación de 34 talentosos artistas. Siempre es importante darle cabida a nuestros alumnos y hacerlos participe del Centro Cultural, por tanto ellos también pudieron exponer sus trabajos en la Sala Terracota en dos exposiciones, la primera en un atractivo homenaje que realizaron a Nicanor Parra con sus “artefactos visuales” y la otra durante la Semana del Arte. El teatro y la danza son áreas vitales para el Centro Cultural, que generan mucha demanda por parte del público, esto se debe a la calidad, vigencia y popularidad que tienen las obras seleccionadas. Montajes como las aclamadas obras de teatro ART, La niña Violeta y Winnipeg: De los Alpes a los Andes; fueron disfrutadas por toda nuestra comunidad escolar y público general; al igual que la danza con la presentación del Ballet Opus Cámara y a fin de año con Cascanueces, a cargo de la Compañía Arte Ballet, quienes en dos funciones deleitaron a todos con esta tradicional historia de Navidad. La música siempre es un pilar importante dentro de nuestra programación; este año apostamos por mostrar y dar cabida a otros estilos musicales como el rock, teniendo dos memorables conciertos que sorprendentemente llamaron mucho la atención y aceptación del público como fue el caso de la banda de rock progresivo Opus 3 y la agrupación tributo a U2 Lemon; este último destacó por su impresionante parecido y calidad interpretativa. Por otra parte, tuvimos las excelentes presentaciones del dúo de guitarra KM, liderado por el ex alumno Sebastián Montes, quien ha desarrollado una extraordinaria y destacada carrera artística y también la presentación audiovisual del famoso programa de televisión infantil TIKITIKLIP, quienes interpretaron a través de canciones y sus video clips la música y folclor latinoamericano. No podía estar ausente nuestro tradicional de Ciclo de Cine Italiano; instancia que nos permite difundir la cultura Italiana, no solo mostrando la indiscutible calidad del cine en Italia, sino también su lengua e idiosincrasia tan bien tratada y reflejada en todas sus producciones. Como cada año el ciclo trató sobre un tema en especifico, en esta oportunidad fue una mirada a la sociedad y sus problemáticas, llamándose irónicamente “ Ma ché bella società!” Las películas seleccionadas fueron: Come il vento”, de Marco Simon Puccioni; “Il nome del popolo Italiano”, de Dino Risi; Il Capitale Umano”, de Paolo Virzì y finalizamos con un gran clásico “Io lo conoscevo bene” de Antonio Pietrangeli. Para finalizar se realizaron dos interesantes charlas, la primera sobre Machu Picchu y su legado a cargo del Profesor Siena, y tuvimos el honor, gracias a que la Scuola Italiana es parte de la Red cultural de la Universidad Finis Terrae; de ser sede en el Teatro Verdi de un encuentro con el destacado escritor inglés Merlin Holland, quien es nieto de Oscar Wilde, brindando una inolvidable ponencia sobre la obra y el importante aporte literario de Wilde. Esperamos que todas estas actividades hayan sido disfrutadas por ustedes y que valoren todo el inmenso trabajo que se hace para poder llevarlas a cabo. Estamos convencidos del aporte que entregamos, ya que la cultura es un área que nutre permanentemente la vida de todos y sin duda alguna aporta en la formación y desarrollo integral de nuestros alumnos, familias y sociedad en general, por este motivo agradecemos a la Dirección y Consiglio de la Scuola por apoyar y mantener esta entidad que está al servicio de esta comunidad escolar. Como siempre, los invitamos a todos ustedes que sigan participando de todas nuestras actividades y que disfruten y se impregnen del interés, compromiso y afecto que tiene la Scuola con la cultura. 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 1 febbraio 2015 "Recuerdos de Italia" Un libro escrito por Lily Iñiguez Matte Hija de la notable Escultora Rebeca Matte y descendiente de Andrés Bello, en este libro la autora narra las impresiones de sus viajes por Europa y su vidt frustrada por una grave enfermedad, la Tuberculosis. Sabía, ella muchacha de 20 años, que estaba condenada a morir. En las páginas de su diario de vida se distingue la joven culta y todo el dolor de su desventura. Narra impresiones de su viaje por Italia, esa tierra hermosa que ella había aprendido a amar, que le produjo recuerdos imborrables en aquella época lejana. En su diario escribe, “Fuimos a Roma en automóvil una noche estrellada de fines de noviembre, atravesamos la “campagna” famosa; estamos cerca de Roma; ciudad de la cual he leído tanto y estudiado. La conocí en mi niñez. Ver Roma... otro de mis sueños que se realiza. Ya se divisan las luces de la ciudad en la lejanía al fondo de la inmensa llanura. El foro romano. Se desplegaba a nuestros pies inundados de luz con sus Basílicas, sus templos y sus gloriosas tribunas, campos de gloria. Lo contemplábamos en silen- cio. Alli estaba el Foro Romano que resistió a los siglos y a los Bárbaros y cuyos vestigios permanecen ahi para testimoniar la grandeza de los Romanos. El alma de la antigua Roma se siente, el Foro es un Altar ante el cual generaciones tras generaciones vendrán a rendir culto. 4 de Noviembre de 1918 Inmensa alegría. Trento y Trieste son italianas. Por fin ha venido a glorificar los años sombríos de la guerra y de sufrimientos. Parece un sueño: Trento y Trieste, por lo que el pueblo italiano ha luchado y sufrido han sido devueltos a la Patria. Que los muertos descansen en paz; sus vidas inmoladas hicieron realidad el Ideal que defendieron. Una semana de ofensiva ha borrado el ultraje de Capo- Elezioni nell'11ª Compagnia Pompa Italia Comunico a usted la elección de Oficiales de Compañía año 2015 efectuada el día 08 de diciembre 2014: Director: - Capitán: - Teniente - Teniente 2°: - Teniente 3°: - Maquinista: - Secretano: - Tesorero: - Intendente: .- Ayudantes: Leopoldo Ratto Fiorentino. Italo Volpe Hartmann. 1°: Vittorio Massone Berrios. Felipe Bacciarini Gonzàiez. José Estefane Gutiérrez. Luigi Brunetto Armijo. Edgardo Olivari González. Juan Premolo Yerguez. Marco Cifelli Bianchi Piero Realini Gómez.- Vittorio Massone Casaletti.- Guido Poli Spada.Consejo de Disciplina Arnoldo Gambi Escobar. - Esteban Ferrari Vargas. - Leonardo Barbieri Sandoval. - Italo Monichi Fermandois. - Manuel Buzzetti Irribarra. - Ricardo Buzzetti Peña.Consejeros de Administración: Claudio Passalacqua Castillo. Italo Oneto Novoa. - Pablo Andreani Chia Leopoldo Ratto Fiorentino Director 11ª Cia Servizio del Patronato ACLI L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la Parrocchia Italiana (Bustamante 180) con il seguente orario: da Lunedi a Venerdi dalla ore: 08:30 alle 14:30 Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: santiago@patronato.acli.it retto, liberó todas las tierras irredentas y ha hecho llorar de alegría al pueblo Italiano. Asistí a una manifestación que no olvidaré jamás; de pie en nuestros coches en la Piazza Colonna vimos desfilar el Imponente cortejo que se dirigía desde la Piazza del Popolo hacia el Vittoriale. La muchedumbre encabezada por una banda de músicos pasaba agitando miles de banderas y gritando su inmensa alegría. (Passim del libro) Ettore Schiappacasse B. P: Pio ti aspetta tutti i primi matedì del mese I devoti di San P. Pio si ritrovano per pregare il grande Santo dei nostri tempi, nato a Pietrelcina (Benevento ) e morto e sepolto a San Giovanni Rotondo (Foggia). E si ritrovano nella parrocchia Italiana alle ore 19,30 (orario estivo- alle 19,00 orario invernale) per il Rosario e la Coroncina in nore del Santo. Segue la celebrazione della S. Messa in onore di P. Pio. Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia (Esq. Pedro de Valdivia) Considerazioni sulla base dell´editoriale di ‘’Presenza’’ 1 gennaio 2015 .’’ Aspettando il Nuovo Comites.’’ Effettivamente uno dei compiti che il futuro Comites insieme al mondo associativo italiano in Cile,potrá darsi come programma di lavoro é quello di avvicinare e mettere nell´orbita dell´attuale comunitá italiana organizzata gli italiani arrivati qui in Cile, negli ultimi anni. Tutti loro (si parla di piú di un migliaio) avranno scelto il Cile, per diverse ragioni ma é fuori da ogni dubbio che appartengono a quella generazione degli scambi universitari internazionali espressione della cultura della globalizzazione della scienza e delle imprese di mercato propiamente tali. Anche il mondo sociale non va escluso da questo circuito. Il Comites attuale ha inziato con molti di loro un contatto per la via delle reti sociali; ne ha avvicinati diversi apprezzandone la ricchezza culturale ed anche le capacitá professionali. Consta che piú di uno grazie anche agli spazi aperti con questi incontri, é riuscito a inserirsi come lavoro all´interno di qualche Sodalizio. Non cosí facile é apparso ancora il percorso per integrarli alla vita socio-sportiva e culturale, delle istituzioni italiane piu’ importanti e consolidate dove per ovvi motivi, la partecipazione ed i benefici sono legati al contributo delle quote associative. Le prioritá di questi giovani connazionali per ora si concentrano sulla consolidazione dei lavori e dall´avere una casa per mettere su o rinsaldare la famiglia. La ricerca di altri interessi possibilmente avverrá in una seconda fase. Cosi come accadde per la ´´vecchia emigrazione’’. Il mantenimento della lingua italiana per i loro figli andrebbe comunque pensato fin dove é possibile qui a Santiago con l´unica Scuola Italiana (La Vittorio Montiglio) ed altrove anche con le Scuole presenti sul territorio. In diversi casi anche qui, il costo delle rette e l´accessibilitá ci é sembrato essere il fattore limitante. Diversamente si dovranno pensare programma alternativi .Questo richiederebbe poter disporre di informazioni precise circa la consistenza numerica e ritmi degli arrivi come dei livelli di integrazione avvenuti con la formazione di nuclei famigliari. All´Aire non tutti sono iscritti. Al riprendersi le condizioni politiche ed economiche dell´Italia, questo nuovo capitale humano all´estero é prevedibile che sia considerato nell´agenda della politica internazionale del nostro paese. Le cause che determinano questi spostamenti richiedono considerare ‘’paradigmi’’ che non sono riconducibili a quella della vecchia emigrazione. Su questo vanno promossi studi e ricerche. La stessa normativa dei comites andrebbe riadeguata e pensata per questa nuova stagione della disseminazione di tanti italiani in una societá globale. Ho voluto riprendere questo aspetto perché dai miei 2 periodi di presenza nel Comites (18 anni) credo che questa realtá costituisca uno dei tre pilastri su cui si debba pensare e costruire il discorso dell´Italianitá a futuro anche in Cile. Segnalo brevemente gli altri due. Uno si rifersice alle Opere (quelle che vengono chiamate Istituzioni Italiane) con i loro patrimoni e servizi che offrono: Le Scuole; Centri Sociali; Stadi sportivi; Case di Riposo per la Terza etá ecc. Sicuramente finché saranno vive e presenti in generale come Associazioni e Corporazioni ‘’no profitt’’ compiranno con il fine di essere ‘’Opere con fini Ideali’ (cosi vengono chiamate nella tradizone dell´Economia Civile Italiana) che sono un esempio anche della forza economica della Societá Italiana. In tempo di crisi queste opere sono anche dei veri ammortizzatori sociali per attutire gli effetti dei momenti ciclici di recessione economica. Questo aspetto di rivitalizzazione delle Opere Migratorie possiamo pronosticare che si rinvigorisce nei Processi di Coordinamento o dei Consigli Cittadini o Regionali che tanto a Santiago come in altre Cittá sorgono sulla preoccupazione di non perdere quanto si é costruito in passato. Far vivere e rinvigorire queste opere é dare continuitá a una Storia. Un terzo aspetto e pilastro su cui vorrei richiamare l´attenzione e che in diverse occasioni di incontri e spazi di riflessione creati da questo Comites , ci siamo accinti a indicare come: ‘’lo stereotipo dell´Italo- Cileno’’; inteso come colui che ha la doppia appartenenza: quella Cilena della sua terra natale ma anche, in questo caso, quella italiana come terra delle origini e quindi con le forme di affetto e legami che vengono coltivati a differenti livelli. Su questi tre pilastri: Il patrimoniale (Le Opere dell´Antica Emigrazione) la doppia appartenenza (la grande comunitá con lo stereotipo dell´Italo-cileno) e la ricchezza di italianitá con i nuovi flussi di arrivi, si costruisce anche l´arricchimento della societá cilena e delle altre societá latino-amercicane sul piano delle alleanze stategiche che stanno ricercando con L´Europa e quindi anche con l´Italia, nella comune matrice dell´Umanesimo Latino e Cristiano cosi come in diverse occasioni il Cardinale Ratzingher la descrisse prima di essere eletto alla Soglia di Pietro con il nome di Benedetto XVI. Queste mie considerazioni (che vogliono anche essere la chiusura di 18 anni di rappresentanza in due Comites ) le sentirei mutilate senza un riferimento anche alla tradizione Religiosa ( storicamente si é raccolta nella prima fase dell´emigrazione italiana qui in Cile, intorno ai Salesiani e dopo la seconda metá del secolo scorso con la Missione Cattolica Scalabriniana) che deve ritrovare nuovi orizzonti di risveglio insieme al senso di responsabilitá civica e di partecipazione agli organismi di rappresenza come sono i Comites. Concluderei auspicando coltivare anche la formazione continua al ‘’Volontariato’’ che é effettvio ed efficiente quando é costruito sul valore della Solidarietá come denominatore comune della buona salute di tutte le opere con fini ideali, e dell´associazionismo(inteso come un pezzo di Societá Civile organizzata ) a sua volta fondato sul principio della Sussidiarietá e sui rapporti di reciprocitá. In tutto questo credo che anche la Parrocchia Italiana e la forza Scalabriniana possono suonare ancora la campana per chiamare a raccolta tanti italiani di ieri di oggi e di domani. . Nello Gargiulo Tradizione compiuta in casa Ravera Il giorno di Natale è uno della trilogia dell’anno in cui Rosi riunisce i “Ravera di Ovada” in un grande pranzo familiare con un menu ben ligure: dall’antipasto con la “fugaza” al tiramisù (che realmente è di Treviso, ma lasciamo correre). Ma questo Natale ha avuto un polo di attrazione: siamo a pochi giorni dal festeggiare i 103 anni di Giacomo Ravera che nella foto possiamo vedere a centro tavola. Non toccategli Ovada, il paese più bello del mondo, dove di mangiano i gelati più buoni del mondo, dove il panorama ti conquista....Il suo paese natale ce l’ha scolpito nel cuore. A 103 anni vive di ricordi nitidi fin nei dettagli. Il pranzo, come tradizione in queste giornate (la seconda è la festa di San Giacomo, Patrono di Ovada e la terza giornata di incontri è....il compleanno di Rosi Ravera, l’anfitrione). La foto mostra solamente una parte dei felici convenuti; a fianco c’è un altro tavolo con le coppiette di giovani sposi che badano ai loro figlioletti... Auguri, caro Giacomo... COLLETTIVITÁ Gli Italiani che hanno fatto storia El General Giuseppe Rondizzoni El mayor prestigio y honor que tuvieron los italianos en la campaña por la Independencia de Chile se debe al General Giuseppe Rondizzoni Canepa que tuvo el gran mérito de afianzar la Independencia de Chile y consolidar la paz. Una de las principales avenidas de Santiago lleva su ilustre y glorioso nombre. En la campaña por la Independencia de Chile junto al General Rondizzoni encontramos a los italianos Capitanes Felipe Marcotti, Giuseppe Maria Della Croce, Agustín Casanova, el Teniente Giuseppe Battista Suso. Rondizzoni había nacido Fiori d’arancio per Francisco e Gina, con tanti auguri! Può darsi che la frase “fiori d’arancio” non sia recepita totalmente in Cile, ma in Italia (da dove proviene Gina) il fiore d’arancio è il tipico fiore del matrimonio. Gina e Francisco hanno celebrato il sacramento dell’amore nella chiesa del collegio di Sant’Ursula sabato 27 dicembre accompagnati da oltre quattrocento Amicis. Il rito è stato ufficiato da P. Giuseppe. La seconda parte della festa è stata organizzata nella Casona de la Laguna (Chicureo) con grande solennità e un programma di classe (culinario e musicale). Ai genitori di Gina (Juan Bautista (Gino) Ravera Zunino e Doris Yolanda Leyton Acosta) e di Francisco ( Ramón Jottar Mereb e Ana Maria Awad Yazigi) le congratulazioni per la buona educazione impartita ai loro figli che oggi hanno coronato il loro sogno d’amore. Agli sposini Gina e Francesco le nostre congratulazioni più cordiali ed anche le nostre preghiere al Padre per la loro felicità. en Parma en 1788. A los 18 años se enroló en la guardia imperial de Napoleón. Luego de la derrota de Waterloo se embarcó en Genova hacia Estados Unidos donde se encontró con José Miguel Carrera, el Libertador de Chile. Carrera estaba en ese país comprando armas en su lucha por la libertad de Chile. Rondizzoni traba una amistad con Carrera y acepta pasar a Chile para servir a la causa de su libertad. Cabe destacar que con O’Higgins nunca demostró mucha simpatia: Rondizzoni consideraba que Carrera tenía mayores méritos para Gobernar y el que más luchó por su Independencia. Rondizzoni en 1812 fue testimonio de la fundación de la primera imprenta “La Aurora de Chile” que comenzó a publicarse el 13 de febrero 1812, periódico dirigido por el sacerdote Fray Camilo Henriquez difundiendo las ideas de libertad. El Generai Rondizzoni hizo la campaña del Sur y la de Cancha Rayada donde logró salvar su batallón, luego con sus fuerzas impidió que los españoles se reunieran en Maipù donde participó herido y recibió el honroso testimonio del comandante Blanco Encalada que dijo “Usted es el Héroe de esta jornada". Actuó, ya ascendido a Teniente Coronel, en la campaña por la Independencia del Perù en 1826. Se destacó en la campaña para incorporar al país a Chiloé que estaba en poder del General español Quintanilla. En 1851 como Jefe de Estado Mayor, el Coronel Rondizzoni bajo las órdenes del Presidente Manuel Bulnes reprimió el levantamiento de Concepción; en la misma ciudad sería luego Gobernador y Comandante de la Brigada Cívica. Ministro de la Corte Marcial, Gobernador de Talcahuano, Intendente de Chiloé, en 1853. En 1855 de la provincia de Ñuble y nuovamente de Concepción en 1857. En 1854 había Ilegado al grado de General de Brigada. Murió en Valparaiso el 24 de Mayo de 1864 Ettore Schiappacasse B. Presenza- 1 febbraio 2015 9 Gli scout a campeggio: che bellezza! Chiaro: ogni attività deve essere accompagnata e inquadrata da un'età corrispondente. Dire che è una bellezza un campeggio scout (si dorme per terra, si mangia...quello che la cucina di quattordicenni offre, le camminate al sole, i giochi notturni ecc.) con grandi privazioni di lecite comodità, un adulto potrebbe dire: "ma chi me lo fa' fa". Eppure i ragazzi ci guazzano felici nell'affrontare sacrifici e giornate dure all'insegna di un ideale. Hanno una resistenza incredibile alla fatica, alla veglia notturna, a mangiare contenti quello che passa la povera cucina, a portare in groppa un bidone d’acqua per due-trecento metri. Tutto per loro si trasforma in gioco. Sono capaci, dopo una lunga camminata giornaliera, organizzare giochi notturni. Non per niente il nostro Gabriele D'Annunzio diceva: gioventù, divino tesoro. Il nostro Gruppo Pompeya, con circa 120 integranti attualmente al campeggio, quest'anno ha scelto la località di San Fabián al sud, poco prima di Chillán, inoltrandosi una cinquantina di chilometri verso la cordigliera. Posto meraviglioso di boschi nativi. Per fortuna abbondavano grandi chiazze d'ombra in cui ci si poteva rifugiare per difendersi dalla canicola che quest'anno batte forte in testa. 34-35 gradi. Per fortuna è una zona di abbondante acqua freschissima che vedevi sciogliersi dai nevai. Il campeggio non è una accozzaglia di attività improvvisate, ma due settimane di intensa attività preparata durante l'anno: il campeggio raccoglie il frutto di principi ed attività sviluppati in ore di interscambi invernali. Sveglia mattiniera, quattro salti per sgranchirsi le gambe e per svegliarsi del tutto. E colazione a base di panino con marmellata o qualcosa di equipollente. Quindi pulizia attorno alla tenda e massimo ardine. E da lì in avanti inizia il programma preparato nei dettagli, immersi in un ambiente di boschi e montagne dove respiri ossigeno puro. Lo scoutismo è una scuola di interrelazione e dialogo con ragazze-ragazzi della stessa età. E’una apertura alla socializzazione che lot- ta contro l’individualismo imperante, prodotto dalle infernali macchinette di dominio giovanile. Si impara anche a scoprire la bontà e la bellezza di un Padre Creatore capace di stupirci con il canto degli uccelli, il fruscio del vento, il gorgogliare dei ruscelli e la bellezza di sentire nascere il senso di fraternità. Percezioni e sentimenti impossibili da esperimentare nella pancia delle grandi città. Che emozioni, poi, sedersi la notte attorno al fuoco a cantare e danzare allo stile sioux lasciando che la fantasia galoppi sui sentieri della fraternità universale che il fondatore del movimento Baden Power ha messo come impegno di ogniintegrante: la costruzione di un mondo migliore di come lo si è trovato. Il campeggio è un tentativo di conquistare questo difficile ideale. Rimembranze I camionisti toscani del 1948 Fotografia anno 1948 -49. Le persone della fotografia sono parte della numerosa emigrazione degli imprenditori Toscani degli autotrasporti. Hanno aderito al progetto oltre 35 italiani e 20 automezzi. Una iniziativa nata a Firenze, organizzata dal concessionario della FIAT Brandini (tuttavia esistente). Una emigrazione fallita e dolorosa, ma che ha consentito a tante familie radicarsi in Cile in forma definitiva. Nella fotografía si riconoscono, Gino Gori, Gino Pagnini, Niccolo Castellani, (tutti deceduti); degli altri non ricordo i nomi. Una storia da non dimenticare. Sono i toscani quasi tutti di Prato che danno inizio al trasporto autostradale. Loro, uniti ad altri italiani, hanno percorso le strade fatiscenti del Cile con autocarri troppo pesanti per le strade sterrate dei quei tempi. Un amico mi diceva che partivano come in cordata: cinque sei camion alla volta, per darsi una mano in caso di rotture o difesa personale. Ogni viaggio era una avventura (p.c.) 10 Presenza- 1 febbraio 2015 CAMERA DI COMMERCIO STADIO ITALIANO Presenza- 1 febbraio 2015 11 12 Presenza- 1 febbraio 2015 SCUOLA ITALIANA VALPARAISO PREMIAZIONE ANNO SCOLASTICO 2014 Questa cerimonia segna la chiusura di un nuovo anno scolastico, al termine del quale si riconosce e si distingue quegli alunni che, sottomessi a un ritmo vertiginoso di esigenze accademiche, hanno saputo svolgere un lavoro sistematico, facendo fronte a numerose sfide e superandole in modo degno di ammirazione. Inoltre, vengono riconosciuti quei giovani che si sono distinti in diversee aree: civica, sportiva, intellettuale e culturale, spirituale e morale, sociale e affettiva. Si coglie l’occasione, pure, di consegnare agli alunni dell’ultimo anno di Scuola Secondaria di Primo Grado le licenze cilena e italiana, che attestano il loro passo alla Scuola Superiore. La Preside della Scuola, Sig.ra Carla Mazza, si rivolge ai presenti per riflettere sul lavoro svolto il 2014 e sui progetti da portare a termine il prossimo 2015: “ finendo l’anno, guardiamo pure verso il futuro. L’educazione formale é dinamica e perfettibile. Nuovo anno, nuove mete... Quindi, continueremo a lavorare per migliorare e consolidare progetti, per continuare a formare giovani competenti, con valori e con coscienza del bene. Cari alunni, niente é irraggiungibile se si vola alto, se ci proponiamo mete chiare, se lavoriamo con passione. Voi lo sapete da tempo. Non é fortuito l’essere distinti, poiché avete dato il meglio di voi... Sproniamo chi oggi non riceverá una distinzione speciale a proporselo per il nuovo anno. É nel lavoro e nella convivenza quotidiana che costruiamo il nostro futuro...” Una cerimonia che, come ogni fine anno, chiude una tappa della vita a scuola e ci prepara per la ventura. PAGINA RELIGIOSA Testimoni, fino al dono della vita I martiri non mancano mai. I secoli passano, i martiri ci sono sempre. Seguire Cristo può comportare anche l’estremo sacrificio. Ce lo ha ricordato in modo particolare in queste ultime settimane anche Papa Francesco, parlando a più riprese dei cristiani perseguitati. In Medio Oriente e in molti altri Paesi del mondo. In modi diversi, ma sempre in odio a Cristo e alla verità. In quanto agli operatori pastorali, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, nel 2014 ne sono stati uccisi nel mondo almeno 26, 3 in più rispetto al 2013. Per il sesto anno consecutivo, il numero più elevato di operatori pastorali uccisi si registra in America. Negli ultimi dieci anni (20042013) sono stati uccisi nel mondo 230 operatori pastorali, di cui 3 vescovi. Nel 2014 sono morti in modo violento 17 sacerdoti, 1 religioso, 6 religiose, 1 seminarista, 1 laico. Secondo la ripartizione continentale, in America sono stati uccisi 14 operatori pastorali (12 sacerdoti, 1 religioso, 1 seminarista); in Africa sono stati uccisi 7 operatori pastorali (2 sacerdoti, 5 religiose); in Asia sono stati uccisi 2 operatori pastorali (1 sacerdote, 1 religiosa); in Oceania sono stati uccisi 2 operatori pastorali (1 sacerdote, 1 laico); in Europa è stato ucciso 1 sacerdote. Non possiamo tralasciare di ricordare poi quanti sono stati uccisi non dalla mano di un malvivente ma dal virus ebola, che sta mietendo migliaia di vittime in Africa occidentale, dove le strutture cattoliche, e non solo sanitarie, si sono mobilitate fin dal primo insorgere dell’epidemia. La Famiglia religiosa dei Fatebenefratelli (Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio) ha perso in Liberia e Sierra Leone 4 confratelli, una religiosa e tredici collaboratori degli ospedali di Monrovia e Lunsar, per aver contratto il virus nel loro generoso impegno di assistenza ai malati. “I nostri Confratelli hanno donato la loro vita per gli altri, come Cristo, fino al punto di morire contagiati da questa epidemia” ha scritto Fra Jesús Etayo, Priore Generale. Analoga sorte toccò alle sei missionarie italiane delle Suore delle Poverelle di Bergamo, morte in Congo Nuovi cardinali, più voce alle periferie A febbraio, la Chiesa avrà venti nuovi cardinali: questo l’annuncio dato da Papa Francesco al termine dell’Angelus. I nuovi porporati riceveranno la berretta rossa nel Concistoro del 14 febbraio: 15 tra loro sono elettori e “manifestano - ha spiegato il Papa - l’inscindibile legame fra la Chiesa di Roma e le Chiese particolari presenti nel mondo”. Cinque, invece, i titolari emeriti, quindi non elettori, nominati dal Pontefice perché “si sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio alla Santa Sede e alla Chiesa”. I 15 nuovi cardinali elettori, annunciati da Papa Francesco all’Angelus, sono mons. Dominique Mamberti, arcivescovo titolare di Sagona, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; mons. Manuel José Macario do Nascimento Clemente, Patriarca di Lisbona (Portogallo); mons. Berhaneyesus Demerew Souraphiel C.M., arcivescovo di Addis Abeba (Etiopia); mons. John Atcherley Dew, arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda); mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia); mons. Pierre Nguyên V_n Nhon, arcivescovo di Hà Nôi (Viêt Nam); mons. Alberto Suàrez Inda, arcivescovo di Morelia (Messico); mons. Charles Maung Bo S.D.B., arcivescovo di Yangon (Myanmar); mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok (Tailandia); mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento (Italia); mons. Daniel Fernando Sturla Berhouet, S.D.B., arcivescovo di Montevideo (Uruguay); mons. Ricardo Blázquez Pérez, arcivescovo di Vallodolid (Spagna); mons. José Luis Lacunza Maestrojuán, O.A.R., vescovo di David (Panamá); mons. Arlindo Gomes Furtado, vescovo di Santiago de Cabo Verde (Arcipelago di Capo Verde); mons. Soane Patita Paini Mafi, vescovo di Tonga (Isole di Tonga). Servitori della carità A questi 15 nuovi cardinali elettori, il Papa unirà 5 arcivescovi e vescovi emeriti che, ha detto, “si sono distinti per la loro carità pastorale nel servizio alla Santa Sede e alla Chiesa”. Si tratta di mons. José de Jesús Pimiento Rodriguez, arcivescovo emerito di Manizales, in Colombia; mons. Luigi De Magistris, arcivescovo titolare di Nova, pro-penitenziere maggiore emerito; mons. KarlJoseph Rauber, arcivescovo titolare di Giubalziana, Nunzio Apostolico; mons. Luis Héctor Villalba, arcivescovo emerito di Tucumán, in Argentina; e mons. Júlio Duarte Langa, vescovo emerito di Xai-Xai, in Mozambico. “Essi rappresentano - ha indicato Francesco - tanti vescovi che, con la stessa sollecitudine di pastori, hanno dato testimonianza di amore a Cristo e al Popolo di Dio sia nelle Chiese particolari, sia nella Curia Romana, sia nel Servizio Diplomatico della Santa Sede”. nel 1995 per aver contratto il virus ebola pur di non lasciare la popolazione priva di assistenza sanitaria. Per loro nel 2013 è stato aperto il processo di beatificazione. Come avviene ormai da tempo, l’elenco di Fides non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma tutti gli operatori pastorali morti in modo violento. Non viene usato di proposito il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità di notizie che si riescono a raccogliere sulla loro vita e sulle circostanze della morte. Ancora una volta la maggior parte degli operatori pastorali uccisi nel 2014 ha trovato la morte in seguito a tentativi di rapina o di furto, aggrediti anche con efferatezza e ferocia, segno del clima di degrado morale, di povertà economica e culturale, di intolleranza in cui vivevano. In questi contesti, simili a tutte le latitudini, la violenza e la mancanza del minimo rispetto per la vita umana, diventano regola di vita. Nessuno di loro ha compiuto azioni o gesti eclatanti, ma ha vissuto con perseveranza e umiltà l’impegno quotidiano di testimoniare Cristo e il suo Vangelo in tali complesse situazioni. Qualcuno è stato ucciso dalle stesse persone che aiutava, altri hanno aperto la porta a chi chiedeva soccorso e sono stati aggredito, altri ancora hanno perso la vita durante una rapina, mentre rimane incerto il movente per tante altre aggressioni e rapimenti conclusisi tragicamente, di cui forse non si conosceranno mai le vere cause. Nel 2014 sono stati condannati i mandanti dell’omicidio del vescovo di La Rioja (Argentina), Enrique Angelelli, 38 anni. Dopo l’assassinio del presule, che fu camuffato da incidente stradale, sono stati anche condannati i mandanti e gli esecutori dell’assassinio di Luigi Locati, vicario apostolico di Isiolo (Kenya), assassinato nel 2005; arrestati anche i responsabili della morte del Rettore del Seminario di Bangalore (India), padre Thomas, ucciso nel 2013. Desta ancora preoccupazione la sorte di altri operatori pastorali sequestrati o scomparsi, di cui non si hanno più notizie, come i tre sacerdoti congolesi Agostiniani dell’Assunzione, sequestati nel nord Kivu, nella Repubblica democratica del Congo nell’ottobre 2012; del gesuita italiano padre Paolo Dall’Oglio, rapito in Siria nel 2013; o di padre Alexis Prem Kumar, rapito il 2 giugno scorso ad Herat, in Afghanistan. Il 24 maggio sono stati beatificati il missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) padre Mario Vergara, ed il catechista laico Isidoro Ngei Ko Lat, uccisi in odio alla fede in Birmania, nel 1950. «Un viaggio per ridare speranza» Barbarin: Francesco vuole andare in Iraq «Papa Francesco vuole andare in Iraq. Un viaggio breve. Tutto in una giornata: partenza da Roma, arrivo a Baghdad, saluto alle autorità; quindi Erbil, al nord, per vedere, incontrare, abbracciare i rifugiati cristiani di Mosul, celebrare la Messa, infine tornare a Roma la sera stessa. Per lui sarebbe una gioia enorme». Parola di Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, che in Iraq c’è già stato due volte, negli ultimi mesi: «A luglio per inaugurare il gemellaggio fra le Chiese di Lione e di Mosul; quindi il 6 e 7 dicembre – racconta il porporato – con un centinaio di fedeli della mia diocesi, a Erbil per portare ai profughi la nostra solidarietà materiale e spirituale». E soprattutto, e a sorpresa, «un videomessaggio del Papa». Parole e immagini – quelle proiettate un mese fa nella città del Kurdistan iracheno, rifugio dei cristiani in fuga dall’avanzata dei jihadisti – che potrebbero essere anticipazione di un vero e proprio pellegrinaggio, pur rapidissimo, di papa Bergoglio incontro ai cristiani e a tutti i perseguitati del martoriato Paese mediorientale. Del desiderio del Papa, ma soprattutto delle sofferenze e delle attese dei cristiani iracheni, Barbarin si fa portavoce in questo incontro con Avvenire a Milano, dov’è stato invitato per celebrare l’Epifania in Sant’Eustorgio, l’antica basilica che custodisce le reliquie dei Magi. Un’occasione per riflettere sul futuro dei cristiani nel Medio Oriente e sulle relazioni islamo-cristiane, ma anche sulla Chiesa «in uscita» verso le periferie, con un pastore nato nel 1950 a Rabat, in Marocco, e che dopo aver studiato in Francia, dov’è stato ordinato sacerdote, ha prestato servizio per quattro anni quale fidei donum nel Madagascar. «In occasione del viaggio di dicembre a Erbil, ho detto al Papa: prima passo da Roma, la prendo con me e la porto in Iraq. Si è messo a ridere – testimonia Barbarin –. E ha deciso di inviare un videomessaggio, molto bello, che ci ha affidato, per dire ai cristiani dell’Iraq: grazie per la vostra fedeltà a Cristo, che nessuno di voi ha rinnegato. Li ha paragonati a una canna nella tempesta, che si piega ma non si spezza. Presenza- 1 febbraio 2015 13 Il Papa: spesso sprechiamo i doni di Dio Il Pontefice nelle Filippine, alla messa in sette milioni E adesso la festa della visita di Papa Francesco a Manila è completa. Una festa - preceduta da un toccante incontro in nunziatura con il padre della giovane morta durante la Messa di sabato a Tacloban - che neanche la pioggia scrosciante (fortunatamente attenuatasi fino a terminare durante la Messa) ha potuto rovinare. Sette milioni i fedeli per le strade della capitale, il cui epicentro è l'altare papale nel Rizal Park, già scenario della storica Messa di vent'anni fa con Giovanni Paolo II. Il quale si sarà sicuramente "affacciato alla finestra del cielo" (per usare la celebre immagine dell'allora cardinale Raztinger ai suoi funerali) onde godere dello spettacolo davvero unico della fede di un popolo gentile, sorridente, straordinario pure nella pazienza con cui ha retto al maltempo, anche se segnato dalla povertà e da tanti problemi sociali. Quei problemi - ha detto il Papa nell'omelia totalmente letta in inglese - sono frutto del peccato con cui l'uomo "ha distrutto l'unità e la bellezza della nostra famiglia umana, creando strutture sociali che hanno reso permanente la povertà, l'ignoranza e la corruzione". E il peccato più grande, ha aggiunto a braccio, "è dimenticare di essere figli di Dio". Dietro il peccato, ha avvertito Francesco, c'è il diavolo, "padre della menzogna". "Spesso egli nasconde le sue insidie dietro l'apparenza della sofisticazione, il fascino di essere 'moderni', di essere 'come tutti gli altri'. Egli ci distrae con il miraggio di piaceri effimeri e di passatempi superficiali. In tal modo noi sprechiamo i doni ricevuti da Dio, giocherellando con congegni futili; sprechiamo il nostro denaro nel gioco d'azzardo e nel bere; ci ripieghiamo su noi stessi. Trascuriamo di rimanere centrati sulle cose che realmente contano". E tra le cose che contano, il Papa (che per difendersi dalla pioggia ha di nuovo indossato l'impermeabile giallo) ha messo al primo posto l'insegnamento del Santo Niño, cioè di Gesù Bambino, cui i filippini sono tanto devoti e di cui in questa domenica nell'arcipelago si celebra la festa. Moltissime le statuette portate dai fedeli alla Messa, ad imitazione dell'originale custodito a Cebu e che secondo la tradizione sarebbe giunto nelle Filippine con lo stesso Ferdinando Magellano. "Il Cristo Bambino è il protettore di questo grande Paese", ha detto il Papa. "Egli ci ricorda l'importanza di proteggere le nostre famiglie e quella più grande famiglia che è la Chiesa". Oggi, ha aggiunto il Pontefice, "purtroppo la famiglia ha bisogno di essere protetta da attacchi insidiosi e da programmi contrari a tutto quanto noi riteniamo vero e sacro, a tutto ciò che nella nostra cultura è più nobile e bello". Anche i giovani hanno bisogno di essere protetti, guidati e incoraggiati, in modo che possano costruire una società degna del suo grande patrimonio spirituale e culturale. "In modo specifico, abbiamo bisogno di vedere ogni bambino come un dono da accogliere, da amare e da proteggere. E dobbiamo prenderci cura dei giovani, non permettendo che siano derubati della speranza e condannati a vivere sulla strada". Al termine il Papa, che lunedì mattina ripartirà per Roma, ha compiuto un altro largo giro in papamobile tra la folla. E la festa è proseguita a lungo. A nuestra Colectividad: Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna, el HOGAR ITALIANO le ofrece sus instalaciones y servicios habituales además de alimentaciòn equilibrada guiada por nuestra Nutricionista. Ofrecemos Servicios de Corta Estadìa. Para Consultas llamar al fono 222048386 o escribir al mail: hogaritadm@ gmail.com o al mail de Mónica Escobar, Asistente Social: escobar.valledor@gmail.com El Directorio Holanda 3639,Ñuñoa Santiago. Fono : 222055476 Fono fax: 222048386 . www.hogaritaliano.cl. 14 Presenza- 1 febbraio 2015 SPORT Le milanesi in crisi, bene le piemontesi Cagliari-Sassuolo 2-1 Più forte di tutto. Vince il Cagliari, col cuore, col coraggio, col talento di Cop e il carattere di Zola. Un acuto di enorme valore nella corsa salvezza, ottenuto con merito, laddove il Sassuolo con 4 attaccanti in campo non riesce più a riprendere i sardi, dopo l’autorete di Rossettini, colui il quale aveva portato in vantaggio i sardi nel primo tempo. Così i rossoblù sorpassano il Chievo, atteso in casa della Juventus. Lazio-Milan 3-1 La settimana più difficile di Inzaghi sulla panchina rossonera finisce nel modo peggiore: un’altra sconfitta, che dà un ulteriore scossone alla sua panchina (a questo punto diventa basilare il quarto di Coppa Italia ancora contro la Lazio di martedì) e dipinge un 2015 sempre più da incubo. Un punto in quattro partite è una media da retrocessione, altro che sogni europei. La Lazio invece si riscatta dopo il tonfo casalingo col Napoli e si riporta per una notte al terzo posto. Inter-Torino 0-1 Partita sconsigliata ai deboli di cuore, dicevano certi telecronisti per esaltare gare vibranti. Questa Inter-Torino, invece, per 90’ è approvata dall’Associazione cardiologi italiani: non mette alla prova i vostri by-pass. Però no, aspetta: mentre i tifosi nerazzurri sono già sulle scale, più annoiati che arrabbiati, ecco che spunta Moretti. Corner di El Kaddouri, testa di Maxi Lopez, il difensore è solo in area piccola: 1-0. I cardiologi sbuffano, non si può mai star tranquilli. Gli amanti del gossip sottolineano che su Maxi, che spizza di testa, c’era Icardi. Gli psicologi si preparano a sedute collettive: l’Inter perde una gara in cui non aveva rischiato niente, ma aveva fatto anche poco per vincere. E gli storici aggiungono un dato: il Toro torna a vincere a San Siro con l’Inter dopo 27 anni. Juventus-Chievo 2-0 Missione compiuta. La Juventus batte 2-0 il Chievo con il minimo sforzo e adesso può accomodarsi in poltrona, aspettando un regalino da Firenze stasera: in caso di sconfitta della Roma, la capolista si porterà a +8 sulla seconda. Due a zero con un protagonista indiscusso: il solito Paul Pogba, che prima sblocca la partita e poi mette lo zampino nel raddoppio di Lichtsteiner. Accompagnato dal solito coro della curva: “Non si vende Pogba...”. Sampdoria-Palermo 1-1 Sospiro di sollievo (blucerchiato). Nel gran giorno dello sbarco al Ferraris di Samuel Eto’o, la Samp mantiene provvisoriamente il terzo posto, grazie a un pareggio sofferto contro un Palermo che si è risvegliato nella ripresa. Sulla gara pesa però in maniera decisiva l’errore dell’arbitro di porta Chiffi di Padova, che nella ripresa non ha visto il gol di Morganella (palla sulla traversa prima di rimbalzare oltre la linea di porta) che avrebbe portato in vantaggio gli ospiti. Furiose proteste dalla panchina del Palermo: quattro PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 espulsi, fra cui il giocatore Fulignati. Verona-Atalanta 1-0 Un gol e tre punti pesantissimi. Saviola fa finalmente festa a Verona firmando il suo primo gol in A, il Verona incassa un successo pesante dopo lo choc del doppio k.o. con la Juventus tra coppa e campionato. Un successo che in classifica rafforza una situazione tranquilla e nella testa dei giocatori del Verona riporta la serenità dopo qualche giorno pieno di interrogativi. Dall’altra parte l’Atalanta vede frantumarsi dopo 4 giornate il filotto di partite utili che aveva riportato la squadra di Colantuono in linea di galleggiamento con una salvezza tranquilla. Parma - Cesena 1-2 Pulzetti e Rodriguez annullano la clamorosa incomprensione tra Leali e Cascione che aveva regalato il pareggio ai ducali. Panchina per Cassano, che poi ci mette la faccia coi tifosi Il derby dei depressi va al Cesena: giusto così, perché il risultato premia la squadra che cerca la vittoria con più rabbia e più forza. Il Parma, per lunghi tratti inguardabile, s’illude con il regalo di Cascione, poi affonda nel finale. Fiorentina-Roma 1-1 La Roma scivola a -7 dalla Juventus, la Fiorentina resta a -3 dalla Champions League. A conti fatti quello del Franchi è un pareggio che lascia l'amaro in bocca a entrambe. Forse più ai viola che ai giallorossi, visto che per almeno tutto il primo tempo la squadra di Montella si è dimostrata superiore sul piano del palleggio e della manovra. Poi la partita si è riequilibrata, ma la Roma chiude comunque con l'ansia per le condizioni fisiche di Strootman e De Rossi. Un'altra brutta notizia in una stagione in cui gli infortuni tra i giallorossi stanno sfiorando statistiche da record. Empoli-Udinese 1-2 L'Udinese ritrova la vittoria che mancava dal 7 dicembre scorso (Inter-Udinese 1-2): finisce 2-1 al Castellani, dove invece l'Empoli resisteva imbattuto da cinque gare. Bianconeri in vantaggio al 19' del primo tempo con un colpo di testa di Di Natale, alle rete 202 in Serie A. Il pareggio dell'Empoli, al 37', coincide con la prima rete nel massimo campionato di Riccardo Saponara, tornato in Toscana dopo una stagione e mezzo in rossonero. Gol su rigore, concesso per un dubbio fallo di mano di Danilo in area. Il nuovo vantaggio dell'Udinese arriva al 15' della ripresa con un cross di Widmer che beffa Sepe e si infila in rete. La partita si incendia. Kone colpisce con un braccio Valdifiori al volto: seconda ammonizione ed espulsione. I toscani premono, l'Udinese reclama un rigore per un tocco di braccio di Rugani, che salta scomposto sul colpo di testa di Heurteaux. Karnezis blinda la porta e finisce 2-1. Napoli-Genoa 2-1, Sulle spalle di Higuain e sulle ali della buona sorte: il Napoli batte 2-1 il Genoa (meritando il successo sul piano del gioco) e si riprende il terzo posto che Lazio e Samp gli avevano temporaneamente scippato. Ma sulla sconfitta dei rossoblù, che avevano pareggiato con Iago in apertura di ripresa, pesano due discutibili decisioni arbitrali: il gol del vantaggio nasce da un leggero fuorigioco del Pipita, quello del successo arriva su un rigore conquistato e trasformato dal solito argentino. Rispetto alle ultime due prove degli azzurri al San Paolo il pubblico ha visto una squadra migliore, in grado di creare di più, seppur con i soliti limiti in fase difensiva. Juventus 49 Roma 42 Lazio 34 Sampdoria 34 Napoli 33 Fiorentina 31 Genoa 28 Udinese 27 Palermo 27 Inter 26 Milan 26 Sassuolo 25 Torino 25 Verona 24 Atalanta 20 Empoli 19 Cagliari 19 Chievo 18 Cesena 12 Parma(-1) 9 SERIE B 23° GIORNATA Catania 4 - 0 Pro Vercelli Avellino 1 - 2 Cittadella Crotone 2 - 1 Latina Frosinone 1 - 1 Spezia Livorno 4 - 2 Brescia Perugia 1 - 1 Bari Pescara 1 - 2 Ternana Varese 0 - 1 Carpi Vicenza 3 - 0 Trapani V.Entella 1 - 2 Bologna Classifica Carpi Bologna Livorno Frosinone Spezia Lanciano Avellino Pescara Vicenza Ternana Pro Vercelli Perugia Trapani Modena Bari Brescia V. Entella Catania Crotone Cittadella Varese(-3) Latina 46 40 37 35 35 33 33 31 31 31 31 30 30 28 27 26 25 24 24 23 23 21 Milan, poker al Real. Inzaghi batte Ancelotti 4-2 Un Real dismesso e un po’ appagato dal Mondiale, un Milan voglioso di ribadire la propria storia nel mondo. Comunque la si metta al Sevens Stadium di Dubai nel trofeo Santiago Bernabeu-Dubai Challenge Cup, tra Carlo Ancelotti e Pippo Inzaghi l’allievo supera il maestro, in attesa di palcoscenici migliori. I rossoneri superano i campioni d’Europa e del Mondo con un netto 4-2, trovano importanti conferme in avanti con la premiata ditta Menez-Bonaventura e riscoprono l’essenza di El Shaarawy, autore di una doppietta. Per le merengues un gol per tempo, nel primo di Cristiano Ronaldo per il momentaneo 2-1, anche se per il resto CR7 non imprime il cambio di passo necessario e poco spostano nella ripresa anche gli ingressi di Benzema (che comunque non sbaglia il rigore del 4-2), Bale e James Rodriguez. Il Real colpisce un palo con Jese’ all’8’, ma è ancora il Milan a fare male con Pazzini (entrato al posto di Menez) che pesca il 4-1. Un risultato tondo, sporcato solo in parte dal rigore (ingenuo Niang) che al 39’ realizza Benzema. L’anno d’oro di Matteo Darmian L’anno d’oro di Matteo Darmian, il gioiello del Toro che dopo Mondiali ed Europa League ha centrato un altro piccolo, grande traguardo: essere entrato nel cuore di tutti i tifosi italiani che l’hanno appena eletto come miglior giocatore Azzurro. “Per me il 2014 è stato un anno decisamente significativo - così il terzino prodotto delle giovanili del Milan, in granata dal 2011 -, sono cresciuto molto ma posso fare ancora meglio: farò di tutto per essere sempre all’altezza delle mie responsabilità, questo premio sarà ancora più uno stimolo”. Darmian, piedi fini e faccia pulita, sarà uno dei grandi obiettivi di mercato per l’estate, ma in questa finestra di compravendite non lascerà la squadra di Giampiero Ventura, nonostante certo le offerte non gli manchino (Real Madrid, Napoli, Roma, Juve). Lui deve molto al Toro. “Voglio condividere questa mia grande soddisfazione personale con tutta la società granata dal Presidente a tutti coloro che ci lavorano - continua il difensore -, se ho raggiunto questi traguardi il merito è di professionisti che quotidianamente operano nell’ombra per permetterci di raggiungere grandi risultati. Voglio ringraziarli, come voglio farlo nei confronti dei miei compagni di squadra e di quelli della Nazionale: senza il loro aiuto la mia voglia di migliorare non sarebbe bastata per ottenere riconoscimenti così importanti”. Rizzoli miglior arbitro del mondo nel 2014. Come Collina e Rosetti È Nicola Rizzoli il miglior arbitro del mondo nel 2014 secondo l’International Federation of Football History & Statistics (IFFHS), l’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. Il premio, istituito per la prima volta nel 1987, ha già visto due fischietti italiani al vertice, con Pierluigi Collina vincitore per 6 anni consecutivi (dal 1998 al 2003) e Roberto Rosetti nel 2008. Già secondo nel 2013, Rizzoli si è classificato al primo posto con 131 punti, davanti all’inglese Howard Webb (78 punti) e al tedesco Felix Brych (61 punti). In campo femminile si è classificata al primo posto l’arbitro tedesco Bibiana Steinhaus. Un’altra grande soddisfazione quindi per il direttore di gara delle finale Mondiale, già premiato qualche giorno fa a Dubai come miglior arbitro del Mondo in occasione dei “Globe Soccer Awards”: “L’ho scoperto ieri sera nello spogliatoio dello Juventus Stadium - racconta Rizzoli -, leggendo sul telefono il messaggio di un collega brasiliano che mi faceva i complimenti. È un riconoscimento che mi riempie d’orgoglio, anche perché ho come predecessori due grandi arbitri come Collina e Rosetti. Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl SPORT Ciclismo, 55 anni fa moriva Coppi: “Io, Fausto, Giulia e la casa dello scandalo” 55 anni fa. Il telefono, un’interurbana, da Novi Ligure. La voce è quella della Dama Bianca. Bastano tre parole per cambiare la direzione della storia e il senso della vita: “Fausto è morto”. Ubaldo e Luisa Pugnaloni salgono sulla loro Fiat 600, affrontano i 500 chilometri da Ancona a Tortona, fra statali e provinciali, pioggia e nebbia, ricordi e dolore, ci mettono 13 ore, arrivano all’1 di notte. “Una camera, diciamo così, ardente, gelida e buia, la bara aperta, e Fausto, vestito e composto, aveva i capelli diritti. Poi Luisa va a dormire a casa Coppi, io in albergo, rimaniamo per il funerale, tanta gente, tanti corridori, tanta neve, tanta confusione. Castellania, con la stessa strada per salire e scendere, sembra un luogo di non ritorno. C’è Vito Ortelli che cerca un fiorista, che invece da noi si dice fioraio. Strano come rimangano impressi certi particolari, anche insignificanti”. MEMORIA - Ubaldo Pugnaloni, 90 anni compiuti il giorno di Natale e una memoria formidabile, impreziosisce quei particolari, oggi unici, urgenti, finali. Gregario di Coppi alla Bianchi nel 1946 e 1947, “ci arrivo suonando il campanello, innamorato della maglia biancoceleste. Il commendatore Zambrini, direttore Fiorenzo Magni e Fausto Coppi al Giro del 1955 generale della Bianchi, ha buone referenze su di me, poi però mi squadra e sentenzia che non ho la faccia del corridore, ma mi fa firmare per due anni. La faccia non è l’unico requisito a farmi difetto. Gianni Brera scrive che ho ‘un cognome poco adatto ai trionfi’ e Giovanni Guareschi aggiunge che ‘con quel nome non andrà molto lontano’”. QUEL RITIRO - Infatti: gregario. “Il colpo di grazia alla Milano-Sanremo 1947. In bici dall’Hotel Andreola alla partenza sui Navigli, ci arriviamo fradici di pioggia. Coppi ha la congiuntivite, lo speciale collirio acquistato insieme in Svizzera non ha fatto il miracolo, e si ritira. Tragella, direttore sportivo della Bianchi, mi ordina di fermarmi. ‘Perché?’, chiedo. ‘Perché se si ritira Coppi - stabilisce - si ritira tutta la squadra’. ‘Ma potrei piazzarmi’, spiego. ‘Allora tu vai a Sanremo - sentenzia - ma la tua valigia torna a Milano’. E allora mi ritiro, imbestialito”. Il corridore Pugnaloni è, come dice lui, “una meteora”. Da allievo un mezzo fuoriclasse, gareggia addirittura modificando la carta d’identità, non per ringiovanirsi ma per invecchiarsi, nato nel 1922 anziché nel 1924, “il trucco si rivela prezioso non solo per iscrivermi alle corse, ma anche per entrare nelle case di tolleranza”. Questa non si potrebbe scrivere: “La maitresse guarda la carta d’identità, poi mi chiede se sono il figlio di Adriano, si vede che lo conosce bene, e mi domanda come sta la mamma, si vede che mio padre le racconta di sé”. Si laurea campione italiano dei giovani fascisti (ma alla corsa partecipano anche i professionisti) il 25 luglio 1943 a Firenze: il titolo dura un paio d’ore, perché poi cade il fascismo, e lui si strappa distintivi e stemmi e torna casa mezzo nudo. Rafforza l’amicizia con Coppi: “Due settimane a Sestri Ponente, a casa sua, tutti i giorni insieme in bici, un inferno: tenere il suo passo è durissima, arrivo a pensare di farmi richiamare da casa con un telegramma”. Abbandona l’università (Economia e Commercio) e poi il ciclismo (a 24 anni e mezzo), apre un’autoscuolaautonoleggio-autoaccessori. Le strade del campione e del gregario s’incrociano ancora: “Settembre 1954, Fausto e Giulia, accusata di adulterio, scelgono la mia casa come residenza obbligata. È uno scandalo. Voci, commenti, insulti, telefonate. E una sera, usciti dal cinema Rex, troviamo la serratura della macchina bloccata con dei fiammiferi”. IL TUBO DELL’ACQUA - Ubaldo, il prossimo traguardo? “Nel 2015 Luisa e io festeggiamo 65 anni di matrimonio, senza contare quelli di fidanzamento. Abitavamo nella stessa casa: lei con quattro fratelli e otto sorelle, io figlio unico, parlavamo attraverso il tubo dell’acqua”. Le stelle e le meteore di un anno di Sport Nella Repubblica fondata sul pallone è stato un 2014 da “azzurro tenebra”. Clamoroso flop ai Mondiali brasiliani e una Serie A che è diventata la cenerentola dei magnifici quattro tornei del Vecchio Continente. Ma nel calcio che conta si vede ancora la mano di un tecnico italiano, Carlo Ancelotti. Così come in altre discipline, dal nuoto (vedi oro mondiale di Gregorio Paltrinieri) al tennis, fino alle ragazze della pallavolo (4° posto ai Mondiali), l’azzurro diventa meno oscuro. Anzi, spesso ha brillato come medaglie al sole sopra i podi. ANCELOTTI Un Carletto da hall fame. Abbatte il tabù della “Decima” Coppa dei Campioni che mancava nella bacheca del Real Madrid, conquista la sua terza Champions personale e il secondo Mondiale per club con due squadre diverse (l’altra era il Milan). Uno così potrebbe montarsi la testa come un Mourinho - che ha vinto meno “tituli” dell’ex ragazzo di campagna - invece resta sempre il Carletto di Reggiolo, con i piedi ben saldi per terra. BELINELLI Il Marco è in netto rialzo nella pallacanestro dei marziani, la Nba. Primo italiano a vincere il prestigioso anello del basket Usa in forza ai Sant’Antonio Spurs. Ma prima del trionfo collettivo, il 28enne di San Giovanni in Persiceto, si era tolto una bella soddisfazione personale: vincere la tradizionale sfida dei tiri da tre nell’All-Star Game. CAIROLI Siciliano di Patti (Messina) classe 1985, Tony Cairoli, giunto all’ottavo titolo iridato, è ormai una leggenda del Motocross, quanto il belga Stefan Everts che di mondiali ne ha vinti dieci e ora comincia a vedere il suo record in pericolo. DYBALA Il miglior talento della nostra povera Serie A è Paulo Dybala, 21enne attaccante argentino del Palermo. Un po’ Sivori e un po’ Montella nelle movenze, Dybala è sbarcato a Palermo nel 2012, ma è esploso in questa stagione in cui finora ha messo a segno 7 reti. Zamparini per cederlo chiede 60 milioni. Antonio Conte ha fatto di tutto per strapparlo all’Argentina e portarlo in Nazionale come “oriundo”, ma Paulo preferisce giocare con Messi. ERRANI&VINCI Sara Errani e Roberta Vinci si confermano le regine del doppio. Le tenniste azzurre nel 2014 hanno vinto cinque tornei. Prime italiane a trionfare sull’erba di Wimbledon, ma a gennaio il loro anno si era aperto con il successo agli Australian Open. La coppia ormai è materiale da letteratura dei “gesti bianchi”: dal Roland Garros 2012 a oggi hanno conquistato almeno un titolo in ogni torneo del grande slam. FONTANA E FONTANESI Arianna Fontana e Kiara Fontanesi non sono una coppia, ma ad unirle è la ricerca della velocità massima: Ariannna sui pattini, Kiara in moto. La Fontana da Torino 2006 a Sochi 2014 resta sempre sul podio olimpico dello short track (un argento e due bronzi olimpici, 3 delle otto medaglie italiane sono sue). Così come la Fontanesi dal 2012 è l’incontrastata padrona del mondiale femminile di Motocross. KOSTNER Qualcuno, forse, nella ridda del gossip becero all’italiana si è dimenticato che Carolina Kostner nel 2014 ha vinto un bronzo olimpico a Sochi e ha fatto altrettanto ai Mondiali di pattinaggio di figura. Comunque vada a finire il “caso Schwazer”, noi pensiamo che l’unico errore commesso dalla Kostner è di aver sbagliato per amore. E per questo, non esiste una pena di 51 mesi di stop (tanti ne ha richiesti il Coni). LASAGNA Non come pasta, ma come Kevin Lasagna, che a 22 anni dalla serie D (Este) si è ritrovato tra i titolari del Carpi meraviglia. Due milioni e mezzo di euro investiti in estate, un tecnico, Castori, che guadagna 50mila euro più vitto e alloggio. Queste le cifre della capolista a sorpresa della Serie B che, dopo il Sassuolo, punta dritta verso una storica promozione in A. NIBALI Il nuovo “Cannibale” del ciclismo, Vincenzo Nibali. È un uomo del Sud (è nato a Messina 30 anni fa) il “nipote” di Coppi e Bartali, il “fratello minore” di Pantani. Ha fatto strabuzzare gli occhi ai francesi che l’hanno visto trionfare all’ultimo Tour, ciliegina su una torta in cui aveva già messo la Vuelta del 2010 e il Giro d’Italia del 2013. Per il prossimo anno c’è da aspettarsi il colpo finale, il Mondiale su strada. Presenza- 1 febbraio 2015 15 Tony Cairoli, l’uomo che sfida la gravità Nel 2014 ha conquistato il suo 8° titolo mondiale di motocross. Velocità, fango e gloria. Tony Cairoli se l’è tatuato sulla schiena, ma per descrivere una leggenda vivente tre parole non bastano. Da anni è volto, ma anche braccia e gambe del motocross mondiale e a settembre ha conquistato il suo 8° titolo iridato (il 6° di fila). Per modestia e scaramanzia sulla moto continua a portare il “222”, ma per tutti è semplicemente il numero 1. Apre il gas prima degli altri, lo chiude sempre per ultimo. Doma l’aria e la terra come nessuno. È un raro esempio di talento, tenacia e umiltà. Uno che vince in silenzio e spesso lontano dalle grandi ribalte mediatiche. I nostri lettori lo hanno scelto come sportivo dell’anno davanti a Nibali, alla coppia Errani-Vinci e a Belinelli. Gente che nel 2014 ha portato a casa Tour de France, Wimbledon e l’Nba, non proprio cosette. To n y C a i r o l i , cosa si prova a essere il più forte del mondo? «E’ una grandissima soddisfazione soprattutto in uno sport duro come il motocross che richiede tanto allenamento per restare ai vertici». In 10 anni 8 Mondiali. Il momento più bello? «Il primo titolo è quello che ricordo con più piacere perché è stato il coronamento di uno sogno che avevo da bambino». Un rimpianto? «Nessun rimpianto, forse mi sarebbe piaciuto arrivare al top da più giovane. Ho vinto il mio primo Mondiale a 19 anni, avrei potuto fare prima. Ma è andata così e sono contento». Uno sportivo che ammira? «Vincenzo Nibali. È mio compaesano (messinese, ndr) e anche lui arriva da uno sport che richiede tanta fatica. Quello che sta facendo è qualcosa di speciale». Negli ultimi anni ha perso mamma e papà, due momenti difficili da superare... «Sono stati due pilastri fondamentali della mia vita e della mia carriera. Hanno sempre creduto in quello che facevo. E’ anche per loro che continuo ad aver voglia di migliorare». Un suo difetto? La sua fidanzata, Jill Cox, dice che esagera sempre nel raccontare le cose... «Vero, ma è un po’ la mentalità italiana. Noi tendiamo a far apparire le cose più belle di come sono. Così cerco sempre di arrivare più alto di dove sono. È l’approccio che serve per migliorarsi». Se non avesse fatto motocross dove sarebbe oggi? «Mi piacciono le auto. Forse sarei rimasto in ambito motoristico, magari facendo rally, la mia seconda passione». Da quando gareggia ha il numero 222. Perché? «Era nato un po’ per caso. Nel primo anno di Mondiale ero in squadra con Claudio Federici che aveva il 22. Per una questione grafica abbiamo aggiunto un 2. Poi è diventato il mio numero e non l’ho più cambiato». Se non è in moto cosa le piace fare? «Stare a casa, in campagna, tranquillo. Viaggio sempre tanto, forse è anche per questo: appena posso mi fermo». A ottobre è uscito il film “Tony Cairoli the movie”. Che effetto fa vedersi al cinema? «Per me è stata un’emozione, ma è stata anche una grande occasione per far conoscere il motocross anche chi non è un appassionato». In futuro potrebbe esserci un’esperienza in Usa? «No, per me il campionato del mondo è questo: il più importante». Quindi l’obiettivo è battere il record dei 10 Mondiali vinti da Stefan Everts? «Lui è un bel riferimento. Ogni anno cerco di arrivare sempre davanti, poi si vedrà...». 16 FINALI Presenza- 1 febbraio 2015 Giudizio positivo su Napolitano come in politica il vuoto non è sopportabile e Napolitano aveva un carattere e un’esperienza politica, è intervenuto. Se il sistema funziona, non dico che il prossimo presidente sarà un “taglianastri”: sarà una persona che farà di meno, entrerà di meno nelle dinamiche politiche. Se si farà una legge elettorale e quindi un governo serio, se si abolisce il bicameralismo e se si rientra nel credito europeo, il nostro presidente sarà l’unitario rappresentante della Nazione come vuole la Costituzione. Personalità forte? D. - Ma due personalità forti come il premier Renzi e comunque anche Berlusconi, secondo lei, accetteranno una personalità forte? R. - Io credo che comunque si arrivi al Quirinale perché si è personalità forte, anche se non si è personalità di primo piano. Se loro non sopportano una personalità forte, è perché hanno paura di non reggere una personalità forte, cioè di non essere capaci di offrire un sistema politico che non dia spazio al presidente. Io, se fossi un Renzi o se fossi un Berlusconi, mi occuperei del sistema politico, più che del presidente. Alternanza laico-cattolico da non trascurare D. - Un segnale forte del Parlamento italiano, in un’Italia in cui la politica litiga continuamente, non sarebbe arrivare all’elezione già nelle prime due o tre votazioni? R. - Sarebbe assolutamente una cosa molto importante. Infatti, non capisco perché Renzi dica “dalla quarta in poi” ... sì lo capisco bene: perché è più facile raggiungere quella percentuale di votanti. Sarebbe nel mondo un segnale importante da questo Paese. Da questo Paese, non solo per la sua condizione particolare, ma da questo Paese che insieme agli altri Paesi europei adesso è sotto l’onda di problemi internazionali pesantissimi. L’alternanza laico-cattolico non è una cosa da niente, in un momento in cui i problemi religiosi sono così evidenti. Ecco le sfide di Renzi nuovi deputati saranno di fatto scelti dalle segreterie di partito. Se si aggiunge che i 100 senatori saranno scelti non dai cittadini, ma dai Consigli regionali, si comprendono le ragioni di chi lancia l’allarme su un deficit di rappresentatività e sul potere della maggioranza quando si tratterà di votare gli organi di garanzia o di legiferare su tematiche sensibili e controverse (il Senato, ad esempio, non avrà una voce significativa nemmeno sulle questioni etiche). IL “NAZARENO” E LA CLAUSOLA DECISIVA. L’equilibrio sinora raggiunto è frutto di trattative continue tra i due contraenti del Patto del Nazareno, Renzi e Berlusconi, ma anche delle forti pressioni su alcuni punti della minoranza del Pd e degli altri partner di maggioranza, in primis il Ncd. Il premier è convinto che la corda non si possa tirare oltre. Chi vuole preferenze a tutto spiano deve fare i conti con l’ex Cavaliere, il quale ha già digerito a malincuore il premio alla lista (e non alla coalizione). A meno di sconvolgimenti politici, non c’è dunque da attendersi grossi cambiamenti. Resta però aperto un ultimo punto fondamentale: per incassare il “sì” all’Italicum, Renzi deve offrire una clausola per cui la nuova legge elettorale entri in vigore solo a giugno o settembre del 2016, sia per tranquillizzare tutti quelli che temono il voto anticipato sia per consentire la conclusione dell’iter della riforma costituzionale, senza la quale si assisterebbe all’anomalia per cui alla Ca- mera si userebbe l’Italicum e al Senato il proporzionale secco del Consultellum. Dal varo dell’Italicum alla sua entrata in vigore come sistema di emergenza si userebbe infatti, in caso di voto anticipato, il sistema elaborato dalla Corte costituzionale dopo la bocciatura del Porcellum. UN PERCORSO ANCORA LUNGO. Al Senato, l’Italicum incasserà la seconda lettura. Dopo, ci vorrà però un terzo vaglio, che si immagina solo formale, di Montecitorio. La riforma del Senato ha invece l’iter speciale delle leggi costituzionali. Dopo l’ok della Camera, il testo deve tornare al Senato ed essere votato Circolare dell'Ambasciatore Marco Ricci zioni di rinnovo del Comites del Cile. È per questo motivo che rivolgo a tutti i connazionali con diritto di voto l’invito ad iscriversi nelle liste elettorali dell’Ambasciata entro il 18 marzo. Solo quelli che lo faranno potranno effettivamente esercitare il proprio voto per corrispondenza, contribuendo cosi al rinnovo del Comitato. Vorrei al riguardo ricordare che il Comitato degli Italiani all’Estero svolge importanti funzioni, contribuendo in particolare a individuare le esigenze di sviluppo sociale e culturale delle comunità all’estero, promuovendo altresì iniziative che facilitino la partecipazione dei giovani, le pari opportunità, l'assistenza sociale e scolastica, la formazione professionale e le attività nel settore sportivo e ricreativo. In tali ambiti, il Comites costituisce pertanto l’interlocutore naturale e più qualificato della collettività nei confronti dell’Ambasciata anche se non esclusivo, dal momento che rimane sempre attivo il canale di comunicazione diretto tra noi e i connazionali. Auspico pertanto vivamente che la partecipazione alle elezioni per il rinnovo del Comitato degli Italiani all’Estero rifletta il forte senso di appartenenza al nostro paese che la collettività italiana in Cile ha sempre dimostrato e che questo importante esercizio di democrazia contribuisca a rafforzare la vicinanza dei connazionali alle Istituzioni che li rappresentano. Qui di seguito troverete l’elenco dei candidati appartenenti alla tre liste ammesse a partecipare: LISTA N. 1 - RINNOVAMENTO 1)Albasini Lafferte Carla Antonella, nata a Coquimbo (Cile) il 13.01.1972 2)Bozzo Scagliotti Gloria, nata a Santiago (Cile) il 17.11.1965 3)Dellape Carla, nata a Tandil (Argentina) il 13.01.1983 4)Garibaldi Solari Rina, nata a Valparaiso (Cile) il 02.01.1939 5)Nocchi Frascoli Nancy, nata a Santiago (Cile) il 30.11.1938 6)Rivara Bardi Magdalena Gilda, nata a Santiago (Cile) il 10.09.1952 7)Tavonatti Rifo Maruzzella, nata a Santiago (Cile) il 31.12.1965 8)Bianchini Blamey Pietro Alfonso, nato a Valparaiso (Cile) il 16.06.1961 9)Bozzo Marcello Angelo, nato a Santiago (Cile) il 28.03.1967 10)Braghetto Italo, nato a Santiago (Cile) 16.08.1948 11)De Angelis Rocco, nato a Tolve (Italia) il 16.08.1955 12)Iannuzzi Mussuto Nicola, nato a Santiago (Cile) il 09.01.1964 13)Peragallo Silva Pablo Jesus, nato a Valparaiso (Cile) il 03.01.1948 14)Pezzoli Gonzalez Pier Paolo, nato a Santiago (Cile) il 21.06.1978 15)Siena Primo, nato a San Prospero (Italia) il 20.11.1927 16)Toro Canessa Emilio Alberto, nato a Valparaiso (Cile) il 18.04.1981 LISTA N. 2 – CUORE ITALIANO 1)Barbera Annamaria, nata a Predosa (Italia) il 10.04.1943 2)Curelli Claudio Benvenuto, nato a Puerto Montt (Cile) il 01.09.1977 3)Peirano Rosso Renato, nato a Valparaiso (Cile) il 07.07.1951 4)Ravizza Enrique, nato a Santiago (Cile) il 27.03.1963 5)Marasso Giacomo, nato a Santiago (Cile) il 28.12.1948 6)Ghisoni Maria Rosa, nata a Carpaneto (Italia) il 18.12.1942 7)Briano Luraschi Carlos, nato a Valparaiso (Cile) il 30.07.1944 8)Carro Donna Maria Graciela, nata a Concepción (Cile) l’08.09.1956 9)Rolle Patricio, nato a Santiago (Cile) il 20.12.1956 10)Melis Amerigo, nato a Genova (Italia) il 22.10.1931 11)Wendt Gaggero Carlos Andres, nato a Viña del Mar il 03.05.1973 12)Misseroni Adelio Emilio, nato a Viña del Mar il 03.12.1967 LISTA N. 3 “INSIEME PER I NOSTRI DIRITTI” 01) Rodriguez Viveros Coralis Adelina, nata a Coquimbo (Cile) il 28.11.1945 02) Gonzalez Rodriguez Coralis Millaray, nata a Roma (Italia) il 05.01.1986 03) Zerega Troncoso Antonio Benjamin, nato a Santiago (Cile) il 13.02.1985 04) Covarrubias Ana Maria, nata a Santiago (Cile) il 06.08.1949 05) Zará Chinetti Fadua Damisa, nata a Castro (Cile) il 20.11.1974 06) Granata Sasson Paulo Alexandro, nato a Santiago (Cile) il 14.03.1968 07) Maggi Galleguillos Orlando Eduardo, nato a Santiago (Cile) il 06.07.1955 08) Wilson Mezzano Valeria Sibila, nata a Santiago (Cile) l’08.01.1980 09) D’Agostino Lopez Giannina Francesca, nata a Santiago (Cile) il 27.09.1982 10) Saavedra De Gregori José Miguel Emilio, nato a Santiago (Cile) il 27.07.1953 11) Priore Pozo Mario Hernan, nato a Santiago (Cile) il 28.11.1949 12) Estrade’ Brancoli Leonardo, nato a Recoleta (Cile) il 21.09.1957 13)Humbser De Orsola Cecilia del Carmen, nata a Santiago (Cile) il 26.04.1958 senza correzioni. Poi tre mesi di sosta, prima di altre due letture sul medesimo, identico dispositivo. Infine, forse nella primavera 2016, ci sarà il referendum popolare: anche se teoricamente esiste una maggioranza superiore ai due terzi, il Pd farà uscire dall’aula alcuni parlamentari per far esprimere i cittadini. Prodi: "L'Is? E`frutto della guerra Lo fa con parole nette. Provando a scuotere la comunità internazionale. «Non si possono più usare questi Paesi come una palestra per misurare la propria influenza. Non ce lo possiamo più permettere. Ora le grandi potenze devono affrontare insieme l’emergenza». Serve dialogo politico e anche un confronto tra le grandi religioni monoteiste. Per fermare il terrorismo e costruire la pace. Prodi riflette sul recente discorso del presidente egiziano al-Sisi. Un discorso «rivoluzionario» pronunciato davanti agli imam. «Per chiedere una svolta, un nuovo pluralismo religioso, un nuovo patto tra cristiani e musulmani uniti nel costruire insieme il nuovo». Professore, è questo l’obiettivo? La lotta al terrorismo si fa con un dialogo accompagnato da una politica di aiuti, con rapporti economici e politici quotidiani. Non si vince con azioni militari. L’opzione bellica non ha avuto e non ha mai senso. Non c’è un caso, un solo caso, dove abbia portato risultati. È stato così in Afghanistan e in Iraq. E sarebbe così in Libia: l’emergenza libica deve essere risolta obbligando tutte le rappresentanze libiche a sedersi a un tavolo allargato. E questa offensiva diplomatica deve essere facilitata dal ruolo di Paesi esterni e favorita dall’Europa e dall’Onu. Perché l’opzione bellica non funziona? Perché il vero problema sono le contraddizioni interne che scuotono i singoli Paesi. I contrasti interni. Le lotte interne. Da un solo Iraq di ieri, oggi ne abbiamo tre. In guerra tra di loro. Ecco il risultato di anni di guerra. C’è un Iraq sciita, uno curdo e un Iraq califfato. E invece serviva una pacificazione interna... L’Is è frutto della guerra? Sì, l’Is è frutto della guerra. Una guerra che ha aumentato tensioni che già c’erano. Che le ha moltiplicate. E che ha identificato colui che veniva dall’esterno come il nemico totale: il nemico politico, il nemico religioso, il nemico con la N maiuscola. Ecco il frutto della guerra. E ora anche la Libia rischia di diventare una polveriera? La Libia è già una polveriera. Perché questa terribile ondata di immigrazione da Tripoli? Perché in Libia non c’è uno Stato e non ci si può mettere d’accordo con nessuno. E poi perché l’Europa è disattenta. Gli immigrati vanno fermati quando partono, quando arrivano non possiamo farci più nulla. Quando c’è un dramma po- litico sulla terraferma si può rispondere, si può alzare un muro, si possono immaginare azioni; ma quando sono in mare che si fa? Un confine di mare non si ferma. Quando sono in acqua si possono solo accogliere. E allora quale la possibile soluzione? Insisto: accordi larghi, dialogo. Perché o si trova un accordo o il dramma diventerà ancora più grande. Ancora più drammatico. Parlavo con il presidente del Niger. Mi spiegava che la loro popolazione raddoppierà nei prossi- mi 19 anni. E mi avvertiva: 'O si cambia tutto o verranno da voi'. Quando hanno fame partono, il problema è darsi da fare per immaginare soluzioni al problema fame. Pare una sfida complicatissima... Ma non è impossibile. In alcuni Paesi africani si registra un periodo economico non cattivo. Si parte da zero, ma si comincia a vedere qualcosa che fa sperare. In molte realtà non saremo lontani da un 5 per cento di sviluppo ma tutti dobbiamo fare la nostra parte. * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
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