Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 16 novembre 2014 Anno XLVI Nº 881 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Cas. 1460 • Av. Bustamante 180 • Fono: 22229328 • Fax: 26354127 • presenzapepe90@gmail.com • Aderente alla FUSIE e FSS Ocse: eurozona ferma, rischio mondiale Nonostante alcuni dei Paesi membri stiano “cominciando a risalire la china”, nel suo insieme “la zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale, con la disoccupazione che resta alta e l’inflazione persistentemente lontana dall’obiettivo”. Lo scrive l’Ocse nell’Economic Outlook. L’unione monetaria, ha spiegato il capo economista Catherine Mann durante la presentazione dell’Outlook, “corre il rischio di trovarsi una crescita zero e un’inflazione zero”, cosa per cui l’Ocse è “preoccupata, molto preoccupata”. “C’è una probabilità di deflazione e di crescita zero del Pil e stagnazione - ha spiegato - e quando questi rischi esistono deve essere un momento capitale per i politici, per fare un passo avanti sulle loro proposte in materia di riforme”. Nelle sue stime di crescita, però, l’Ocse al momento preCont. in ultima pagina Papa Francesco sarà a Torino il 21 giugno del prossimo anno per venerare la Sindone Papa Francesco sarà a Torino il 21 giugno del prossimo anno per venerare la Sindone esposta in occasione del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco. A dare l’annuncio è stato il Papa stesso in nell’udienza generale si stamani. “Sono lieto di annunciare che, a Dio piacendo, il 21 giugno prossimo, mi recherò in pellegrinaggio a Torino per venerare la Sacra Sindone e onorare San Giovanni Bosco, nella ricorrenza bicentenaria della sua nascita”. Lo sguardo dell’Uomo della Sindone si poserà in particolare sui giovani e sui malati. È soprattutto per loro che Francesco ha voluto l’Ostensione, in programma neel capoluogo piemontese dal 19 aprile al 24 giugno. Custodi della sindone “Es- sere custodi della Sindone - dice ancora Nosiglia - non vuol dire soltanto offrirla in ostensione al mondo. Ma sappiamo che la nostra Chiesa, dalla Passione di Cristo, trae la forza di quell’amore più grande - questo è il motto che abbiamo scelto per l’Ostensione - che diventa il veicolo di una nuova civiltà: la civiltà dell’amore; di un nuovo impegno della Chiesa per essere povera in mezzo ai poveri ma aperta all’accoglienza e all’integrazione di tanti nostri fratelli, anche immigrati ... Insomma, tante sfide che possono diventare risorse per un rinnovamento autentico della nostra comunità”. “L’amore più grande” Il Cont. in ultima pagina Napolitano: decido io quando lasciare Le dimissioni di Napolitano? Sono una questione nota da tempo. Anzi sin dall'inizio del secondo mandato al Quirinale: determinazione chiara e annunciata, che non ha mai impedito il pieno esercizio della funzione presidenziale. E che, soprattutto, non affievolirà i compiti costituzionalmente assegnati al capo dello Stato fino alla decisione finale, che è e rimane nell'esclusiva determinazione di Giorgio Napolitano. Si coglie una punta di sorpresa nella nota con la quale il Colle ieri è intervenuto sulle prossime dimissioni del presidente, dopo che in soli due giorni si è scatenato sui media un furioso dibattito sulle conseguenza politiche di una uscita di scena anticipata di Napolitano accompagnato da una moltitudine di "totonomine" sul nome del suo successore. Il Quirinale "non conferma e non smentisce" quelle che definisce "illazioni" comparse sulla stampa. Ma la decisione è presa. Rimane il timing da definire e su questo il presidente invece interviene e con decisione: "restano esclusiva responsabilità del Capo dello Stato il bilancio di questa fase di straordinario prolungamento, e di con- Fermi tutti! Le elezioni per il rinnovo dei Comites, inizialmente previste per il 19 dicembre 2014, sono state rimandate al 17 aprile 2015 Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sul rinvio delle elezioni dei Comitati degli Italiani all'estero. Le elezioni si terranno il 17 aprile 2015. Le iscrizioni alle liste per l'espressione della volontà di voto saranno possibili fino al 18 marzo 2015. Lo ha annunciato il Sottosegretario agli Affari Esteri Mario Giro, in sede di audizione al Comitato per gli Italiani nel Mondo, rispondendo al Presidente del Comitato per gli Italiani nel mondo e della promozione del Sistema Paese, On. Fabio Porta, che aveva introdotto l'argomento sulla base delle informazioni ricevute In estrema sintesi, il Sottosegretario ha sottolineato che ci saranno, dunque 4 ulteriori mesi per predisporre le elezioni L'esponente di Governo ha dichiarato che dopo aver ascoltato quanto espresso dai due Comitati, ed aver esperito ulteriori approfondimenti da parte degli uffici sulla bassa partecipazionerisultata del 2% , ovvero 60.000 iscritti degli aventi diritto di voto ed iscritti alle liste di voto, il Governo ha deciso un prolungamento dei termini. Il rinvio è stato dettato dal fatto che, stante il numero limitato di partecipazioni, si rischiava di ingenerare limitazioni e dubbi sulla percorribilità del sistema che, invece, si intende applicare anche per le elezioni politiche. Sia il Sottosegretario Giro che il Presidente del Comi- tato On.Porta hanno sottolineato come si tratti di un rinvio della data, che non mette in dubbio quanto già fatto finora. Dunque, ha esplicitato Giro, le risorse per le elezioni sono state ripartite fra i Consolati e non vi saranno ulteriori fondi. seguenza le decisioni che riterrà di dover prendere. E delle quali come sempre offrirà ampia motivazione alle istituzioni, all'opinione pubblica, ai cittadini", si legge nella nota del Quirinale. Nessuna data definita quindi. Anche se il reiterato citare il semestre di presidenza italiano dell'Unione europea fissa con una certa chiarezza l'orizzonte temporale che per il presidente definisce la sua permanenza minima nelle funzioni del suo secondo mandato. Così come è chiaro che da tempo Napolitano ragiona non solo sulla tempistica ma anche su modi e forme della comunicazione al Paese delle sue dimissioni. Perchè è chiaro che Napolitano non ha mai avuto la minima intenzione di scaricare come un fulmine a ciel sereno sul Paese le sue pur previste dimissioni. L'eccezionalità dell'evento imponeva una riflessione accurata e un'uscita morbida: come annunciare l'interruzione del settennato nella maniera il meno possibile traumatica? Meglio prima comunicarla - seppur pubblicamente alle alte cariche dello Stato Cont. in ultima pagina Il Comites che vorrei Lo vorrei come appare nel testo varato alla sua costituzione: quindi un comitato che “promuove” (in collaborazione con il consolato, con le Associazioni ed Istituzioni locali), iniziative che riguardano la vita sociale e culturale; che abbia un pensiero costruttivo rivolto al mondo dei giovani che è il nostro futuro. Che abbia grande sensibilità verso i poveri e bisognosi di assistenza. Che dia vita ad una commissione capace di inventare attività sportive e culturali per i ragazzi. Come si vede, il compito del Comites è vasto e tocca i gangli vitali della nostra comunità bisognosa di identificazione e di futuro. Una nota a parte merita l’avvicinamento dell’ultima emigrazione tuttora in corso: infatti in questi ultimi cinque anni è ripreso il flusso migratorio di giovani italiani per il Cile. Si parla di varie migliaia. Non è facile rintracciarli perché vengono con un titolo di studio, molti già accasati con coniuge cileno/a (quindi con un nucleo di appoggio già fatto), se la cavano abbastanza con lo spagnolo, in tasca hanno da vivere per qualche mese....in una parola potrebbero essere autosufficienti ed indipendenti. Diciamo subito che il Comites deve rispettare la totale indipendenza delle Associazioni ed Istituzioni: ricordiamo che il suo compito è di “promuovere con...”. Quindi: un dialogo stretto con il “Coordinatore e il suo Consiglio” sarebbe ideale. Qualche esempio pratico: compito del Comites è promuovere attività benefiche assieme al Direttivo del Co.I.A, (Comitato Italiano di Assistenza) che ha bisogno di (quasi) un milione al mese per poter compiere i suoi impegni. Lo stesso vale con l’Hogar Italiano. In casi di emergenze, come il terremoto e tsunami di Concepción dove vari connazionali hanno sofferto gravi conseguenze, organizzi collette in comunità. Ma anche quando catastrofi colpiscono l’Italia (terremoti: Emilia-Romagna), alluvioni (Liguria) il Comites deve dare segni di presenza. Un dialogo Comites-Istituzioni-Coordinatore forse avrebbe salvato la comunità dal piangere la perdita della sede dell’Audax; pensate che stavamo per perdere addirittura il nostro Stadio senza accorgerci... Vorrei vedere in primo piano il Comites nelle feste patrie, al Monumento, al Mausoleo... E molte altre iniziative. Ragazzi miei, quando si assumono, attraverso una elezione democratica nazionale come quella del Comites, degli impegni pubblici bisogna sforzarsi di compierli. La comunità ha il diritto-dovere di giudicare la fedeltà alle promesse. Passare tutto sotto silenzio per paura di offendere è mancare al proprio dovere di informare (nel caso di Presenza) o civico nel caso dei singoli connazionali. Anche a costo di pagare di persona come in questo caso. Giuseppe Tomasi 2 SPAZIO APERTO Presenza- 16 novembre 2014 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimostrano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si riserva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. Osservazioni pre-Comites Caro Padre Pepe: ho letto Presenza e credo che é giusto da parte mia appoggiare il lavoro svolto dalle persone Comites e delle istituzioni che come me sono nate nella Comunitá, le hanno frequentate e fatto crescere con il proprio sforzo. Spero come é giusto e doveroso, questa mia breve riflessione sia pubblicata nel prossimo numero perché é il sentire di molti italiani con i quali ho avuto oportunita di parlare e mi hanno trasmesso il loro parere in questi giorni. Saluti, Silvana Di Monte Carissima Comunitá Italiana: Abbiamo letto con molto rammarico le tristi e poco consigliabili parole scritte dall’avvocato Castellani e da Padre Giuseppe nella sua editoriale in confronto al Comites e le nuove elezioni. Sono parole che feriscono ingiustamente e contrarie allo spirito di comunitá e non costruiscono niente. Non abbiamo alcun dubbio Sei di Santiago e non ricevi regolarmente Presenza? Chiama al Cel. 97849283 Grazie L’ORA ITALIANA Il filo che ci unisce all’Italia RADIO SANTIAGO Dalle 9,00 alle 10,30 La domenica mattina Sempre in Radio Santiago CB69 AM www.radiosantiago.cl EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Aldo Costa *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Vacante La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Américo Diaz B. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese che le persone che compongono il Comites come tutte le persone che fanno parte dei direttori delle nostre istituzioni sono persone oneste e generose nell’offrire il proprio tempo e capacitá, e la loro partecipazione é conseguenza dell’ amore a una patria lontana trasmesso dai genitori, nonni e oggi anche bisnonni. Non riusciamo a capire perché cercare di distruggere in poche righe lo sforzo, la dedizione e l’amore di queste persone che hanno lavorato e che lavorano per tutti noi italiani in Cile. Consideriamo che Presenza deve portare alle nostre case una parola di conforto, di amore, di unione e di speranza tra tutti noi italiani in Cile. Di conseguenza invitiamo all’avvocato Castellani e a Padre Giuseppe a riconoscere il loro errore e riparare il danno, purtroppo giá fatto. Spero che questa breve rifessione sia pubblicata, come é giusto e doveroso. Enia Giordani Righetti e Silvana Di Monte G. Carissime Enia e Silvana, avevo preparato una risposta più elaborata, ma accorgendomi che non avete mai letto che cosa sia il Comites e quindi quali siano gli impegni che gli eletti si assumono al momento di integrarlo... lascio stare. Diritto di opinione Estimado P. Giuseppe Solicito por favor la publicación de la presente carta : Acabo de recibir la edición de Presenza del 1° Noviembre y no puedo evitar de escribir inmediatamente... En primer lugar, lamento profundamente que la columna del Consigliere CGIE Paolo Castellani en este importante diario, esté sirviendo actualmente, no para informar temas de interés para toda la Comunidad Italiana de Chile, a quien Paolo representa, sino para hacer campaña para un lista determinada a las próximas elecciones del COMITES . Hay investiduras y responsabilidades que, a mi humilde parecer, obligan a mantener la neutralidad pública ante ciertos eventos. Y en segundo lugar, no puedo dejar de hacer notar algo leído en estas páginas, Il bel romanticismo Caro P. Giuseppe, in una delle ultime edizioni di Presenza ho riletto una poesia del Carducci che mi ha sempre tanto commossa: troppo triste e dolorosa assai. Solo una fede molto ferma può lenire, col tempo, un sì forte dolore. Ed allora mi sono decisa a scrivere questa, che ho trovato in un vecchio libro di qualche mio figlio che mi è veramente piaciuta, sebbene di stile antico. Ma sempre si può trarre un insegnamento. Lascio a lei la decisione di pubblicarla (un cantuccio, comunque ci sarà per metterla). Scusi la mia calligrafia, è un po’ malferma . Spero l’intenda. Colgo l’occasione per mandarle tanti saluti Erminia Rossi Cara Erminia, i suoi saluti, i concetti che mi esprime attraverso lo scritto sono sempre bene accolti ed uno spazio sempre lo avrà a disposizione. Sarei contento se avessi ancora la sua calligrafia perfettamente leggibile. Vedesse la mia. A volte mi devo rivolgere il proverbio antico:”Chi non riconosce la sua scrittura è un asino addirittura.”. Purtroppo spesso non mi capisco. Ed ecco i versi che mi ha inviato e che appartengono a Ferdinando Martini. I bei sentimenti che l’autore esprime entrino nel cuore degli uomini che vogliono un mondo migliore. Ammonimenti Ecco la via: difendi a viso aperto contro ogni iniqua tracotanza il vero. Fa ciò che devi né ti dar pensiero l’altrui dissenso o di tuo danno certo. Ma reso a prova, della vita esperto, porgi la mano e non mostrarti austero a chi piange ed espia con cuor sincero e adora l’innocenza che ha sofferto. Quando stanco degli uomini tu sia scendi al mar solitario e bagna il petto nelle porpore sacre dell’aurora. Odi la voce delle cose e oblia. Poi torna e acceso di novello affetto, soffri, combatti e benedici ancora. Ferdinando Martini que no lamento sino que derechamente me molesta, en virtud de mi cargo como Presidente del Consiglio della Comunitá Italiana della Quinta Regione. En la mitad de su columna, Paolo expresa haber sufrido, (cito textual) “una desilusión con la V° Región: nuestra intención era elaborar en común una lista única y unitaria. No fue posible a pesar de nuestros esfuerzos...” Como representante de todas las Instituciones y Comunidad italianas de esta región, es mi deber dejar expresa contancia de que jamás fuimos contactados, ni como comunidad ni personalmente, para proponernos la organización de tal lista UNICA y UNITARIA, por lo cual deseo hacer presente que los “esfuerzos” a los que alude el Consigliere CGIE Castellani jamás existieron. Sí existieron contactos directos y en privado con personas determinadas de esta zona, quienes actualmente integran la lista de Rinnovamento, lo que es absolutamente válido pero muy distinto al espíritu unitario antes mencionado . En el seno de nuestra comunidad de la V° Región esta vez se decidió no organizar una lista local, como en elecciones anteriores, por motivos muy específicos y fundados, que no vale la pena mencionar en estas páginas, por cuanto no es nuestra intención polemizar sobre este proceso . Nuestra única intención es aclarar las inexactitudes vertidas por Paolo Castellani respecto de la Comunitá Italiana della Quinta Regione, en su texto de Presenza de la edición anterior, pues creemos que son injustas y además generan confusión en forma absolutamente gratuita . Sin otro particular, saluda muy atentamente Paolo Bacigalupo G-L Presidente Consiglio Comunitá Italiana V° Regione P.D. Por la importancia del tema, me permito enviar copia de la presente comunicación a las siguientes personas : Franco Dezerega, Pio Borzone, Ines Rocca, Brunella Moggia, Gilda Rivara, Pablo Peragallo y Emilio Toro Abbonamento 2014 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: santiago@patronato.acli.it Pagina web: www.patronatoacli.cl LA PARADOJA DE NUESTRA COLECTIVIDAD Como evitar la exclusión y superar la ausencia de tantos italianos a las actividades de la comunidad y del asociacionismo? Como volver al pasado, cuando la visita de un embajador (Michelangelo Pisani, 1990) congregaba a mil jóvenes en el Estadio Italiano. Recuerdo las celebraciones del 2 de junio, las cenas regionales, el Cari, las asociaciones regionales con sus fiestas, el peregrinaje a Lo Vásquez con camping y convivencia muy fraterna entre los italianos de Valparaíso y Santiago, con cantos, asados y “ merenda al sacco”, con la asistencia de tantas familias que se divertían y cantaban hasta tarde...! A pesar de los deterioro, hoy los italianos somos más: 63 mil con pasaporte. En las instituciones tradicionales que prestan importantes servicios, Estadio italiano, Escuela V.Montiglio y Humanitaria, no aumentan socios ni alumnos. Antes no disponíamos del voto político para elegir parlamentarios; no existía el Comites, tampoco, el CGIE, establecidos para reintegrar a los italianos al país, después de una política de abandono e indiferencia de Italia por su rica y abundante presencia en el mundo. Una rectificación tardía. Cuando nuestra comunidad gozaba de muy buena salud no existían estas formas de participación, éramos una comunidad de amigos que practicábamos el romanticismo y la nostalgia emigratoria. A pesar de ello, en la actualidad somos menos siendo muchos más y lo peor, no somos mejores. Nuestra comunidad vivió siempre abandonada a su suerte. Italia incluso en momentos de riqueza y de derroche no se preocupó por su abundante diáspora. Una riqueza no utilizada. Ninguna de las estructuras que hoy nos enorgullecen tuvieron aportes públicos. Los viejos emigrantes y sus descendientes construyeron mausoleos, clubes sociales, escuelas, asilos de ancianos, las parroquias italianas, cuerpos de bomberos, etc. y etc. Sin hablar de las empresas e industrias de propiedad de italianos. Somos un patrimonio por exclusivo esfuerzo y generosidad de los emigrantes. Una verdadera paradoja: cuando éramos menos y en momentos de crisis del país, la comunidad era más fuerte. (dos ejemplos, la scuola Montiglio se funda en el año de la revolución de 1891; en 1874 en Iquique, la Pompa Ausonia, cinco años más tarde estalla la guerra del Pacífico). Mi intención es provocar una inversión de tendencia recuperando a muchos italianos alejados del colectivo. Pensé, que con la elección de un nuevo Comites después de 10 años, unido a la creación de un Consiglio de la comunidad de la R. Metropolitana se podía poner en marcha la renovación propia de tiempos nuevos. Este objetivo de bien común debiera ser compartido por todos, pero cuando no existen motivos para litigar ( ideológicos por ejemplo) se inventan, es la eterna fatalidad humana. A pesar de no mediar la disputa ideológica pareciera que es más importante ganar al enemigo. Algunos olvidan que en nuestra comunidad no existen enemigos, tal vez ambiciones encontradas o legítimas diferencias de pareceres. Sin embargo, algunos luchan sobrepasando el límite de lo razonable. Mi esperanza es que el nuevo Comites se integre con más jóvenes, con más mujeres, con personas que hablen y entiendan el idioma italiano, con profesionales de alta calificación que participan por primera vez. Todo mejoramiento pasa por el factor humano. Sin embargo, me parece incompresible que en nota al embajador los candidatos de la lista 2 expresan su “disappunto e preoccupazione” por la declaración de inadmisibilidad de una lista resuelta por el Tribunal electoral adoptada en el ejercicio de sus facultades y competencias exclusivas, sin embargo, a vuelta de página recurren de apelación para excluir la lista n. 1 que fue declarada a la unanimidad admisible por el mismo Tribunal. Y lo que es peor, con el voto favorable de la representante en el tribunal electoral, de esa lista. Una flagrante contradicción que merecería una explicación. Yo hago campaña por la lista n. 1, “Rinnovamento”, no faltaba más, participé en su composición y soy su representante. No es primera vez que lo hago, desde la primera elección del Coemit antes que se llamara Comites año 1986; en el año 1997 en un trabajo en equipo con Mario Rastello y Corrado Magnani, se presentó una lista “Rinascita- Unitá e proiezione” ” con Anita Odone ed " el joven Nello Gargiulo, y en fin, el año 2004 la lista que encabezó Padre Tommasi, “Un Comités per tutti “. Las tres listas fueron primera mayoría. He sido un activo participante nunca candidato, esto no debiera ser objeto de críticas, muy por el contrario. En nuestra comunidad no sobra nadie, al contrario, faltan muchísimos que debiéramos rescatar. Paolo Castellani TERZA PAGINA Passatempo e umore Presenza- 16 novembre 2014 3 1945-1955, Coppi e Bartali, la rivalità e il silenzio Tour de France 1949: Coppi e Bartali durante la 16a tappa Cannes-Briancon Il 1° luglio 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia concede il via libera per il ritorno alle pubblicazioni della Gazzetta dello Sport, costretta a interrompere un’uscita ormai divenuta più che saltuaria il 23 aprile dello stesso anno, con il crollo definitivo della Repubblica Sociale Italiana. Un silenzio di 68 giorni, il più lungo nella vita del giornale, e un ritardo notevole rispetto al via libera ottenuto da altri giornali. Un po’ perché lo sport secondo il CLN era fra i simboli del ventennio da cancellare, un po’ perché la proprietà del giornale era di una famiglia il cui faro, il conte Alberto Bonacossa, aveva ricoperto durante il fascismo numerosi incarichi di respiro nazionale, nello sport e non solo. Si fa garante del «nuovo corso» la Curia di Milano, auspice il cardinale Schuster, che rende possibile la «ripartenza» grazie a un generoso finanziamento - con ingresso nella proprietà - del Credito Artigiano, una banca vicina alla Chiesa. Si riparte Riprende il via, anche se ancora in carta bianca, un’avventura che nel decennio ci porterà alle soglie dei Giochi di Cortina 1956, assegnati nel 1949, e di quelli estivi di Roma, che l’Italia ottiene a Parigi proprio nel 1955. Obbiettivo del Paese è la ricostruzione dalle ferite terribili inferte da un conflitto assurdo seguito da una guerra partigiana, di cui sono evidenti le tracce in tutta la penisola. E non sarà di certo un periodo fecondo per quello che, nel decennio precedente, all’indomani del trionfo romano e del bis parigino, è divenuto la nuova passione nazionale, soppiantando in buona parte ciclismo e automobilismo. Il calcio di cui siamo campioni mondiali in carica piange la tragedia di Superga che distrugge il Grande Torino e la Nazionale, e ci vede subito esclusi in Brasile 1950, e soccombenti persino contro la Svizzera nella successiva edizione, battuti dagli elvetici due volte, nel girone e nello spareggio. Rivalità a due ruote Ma ci soccorrono altri miti, altri sport. Su tutti, spicca una rivalità su due ruote che ha lanciato i suoi segnali nell’ultima parte del periodo pre-bellico: parliamo del duello fra Fausto Coppi e Gino Bartali che letteralmente divide l’Italia in due partiti, e che di fatto caratterizza da solo il decennio, dopo l’antipasto offerto da Ginettaccio con Giro e Tour, e dal «coscritto» Fausto Coppi con il Giro concluso il giorno che precede il nostro ingresso nel conflitto mondiale. E proprio il ciclismo offre quella che ancor oggi può essere considerata la più imponente, coraggiosa e quasi spavalda impresa organizzativa della Gazzetta: l’allestimento del Giro d’Italia del 1946, con l’ambizioso obbiettivo di arrivare in una Trieste ancora non «liberata» dall’influenza jugoslava e dalle truppe alleate. Questa epica cavalcata fra macerie, strade inesistenti e malsicure, corridori appena rientrati in patria e le più incredibili peripezie per garantire un corretto svolgimento della corsa, riesce nella sostanza, aprendo nei confronti della rosea un fronte di solidarietà nazionale che di colpo si ricostituisce. Anche se la Gazzetta non esita a mascherare la realtà di una polizia costretta a sparare sui manifestanti filo-jugoslavi che vogliono impedire l’arrivo a Trieste. Incidenti, alle porte di Rovi- Il Mausoleo Italiano ha un ascensore Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 go, che di fatto costringono alla neutralizzazione della tappa, mentre un manipolo di arditi a gara ferma entra egualmente nel territorio di Trieste, un evento sottolineato con enfasi dal giornale. Troverete diverse pagine su questa rivalità, nella nostra selezione, e alcune migliaia se sfogliate l’intera collezione. Ma trovereste poco o nulla se cercaste traccia dell’effetto della cavalcata di Bartali che getta le basi per la conquista del Tour 1948, e distrae per qualche ora folle inferocite dall’attentato a Palmiro Togliatti, o se vi metteste a ritrovare echi dell’arresto per adulterio della compagna di Fausto Coppi, la Dama Bianca, nella casa del corridore, o della condanna - rispettivamente a tre mesi lei, a due lui - della scandalosa coppia nel successivo processo, nascoste con pudore qua e là sulla Gazzetta. Quante pagine avremmo fatto oggi sul secondo argomento? Quattro, sei, otto? Quanto tempo avremmo continuato. Anche questo è specchio dell’epoca... Voglia di olimpiade Se il calcio non ci aiuta e il ciclismo ci esalta fin troppo, il decennio è anche ricco di prestazioni olimpiche che non avremmo immaginato, ad opera di un Paese uscito dilaniato dalla guerra, cui ha sacrificato gli anni migliori di una feconda generazione. Andare ai Giochi del 1948, dopo il timido riaffacciarsi agli Europei di atletica di Oslo 1946, è quasi una scommessa, sotto la guida di un Coni che Onesti avrebbe dovuto sciogliere e che guida a diventare un super-ministero dello sport, e tuttavia ci permette di scoprire un discobolo della qualità di Adolfo Consolini, il gigante buono che sbanca Londra, e un Settebello già campione d’Europa l’anno prima a Montecarlo, che annovera fra le sue fila quel Cesare Rubini che primeggerà, rarità assoluta, nel basket e nella pallanuoto con la stessa autorevolezza da autentico polivalente. Se nella ginnastica il dominio quasi imbarazzante spesso concretizzatosi in affermazioni a raffica fra le due guerre appare di colpo esaurito, il tradizionale serbatoio della scherma continua a sfornare successi di assoluto prestigio, inclusa la chicca di una fiorettista triestina, Irene Camber, sul tetto del mondo a Helsinki 1952. E, addirittura, dalle piste dell’Abetone che già ci avevano regalato Chierroni e la Seghi, spunta il coraggio di Zeno Colò, discesista sommo e all’occorrenza anche slalomista d’oro, che fra Aspen e Oslo (1950-52) ci trasforma d’improvviso in protagonisti anche nello sci alpino. Nasce la rossa E i motori aggiungono nuovo fascino con la nascita della scuderia Ferrari e della Formula 1 (allora mondiale di velocità), e del motomondiale già all’avvio felice per i nostri colori. Il decennio della nostra selezione si chiude con la conquista del mitico K2: e anche «l’omuncolo» Brera, in prima pagina, si inchina stupito. Elio Trifari Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 24708400 - E-Mail: info.santiago@esteri.it Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 24708400 - E-Mail:consolato.santiago@esteri.it Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: si@camit.cl Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 22360712 - Fax: 22360709 -Mail: infedoc.iicsantiago@esteri.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: Santiago@ice.it COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455 CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328 Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central. Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558 Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia presenzapepe90@gmail.com - Te: 22229328 - Fax: 26354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - 11cia@cds.cl www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; 4 ITALIA E ITALIANI Presenza- 16 novembre 2014 Gianotti al Cern, due motivi di festa Non c’è due senza tre. Ma quando il ‘tre’ è donna la cosa assume un fascino tutto speciale. Stiamo parlando della freschissima nomina a direttore generale del Cern di Fabiola Gianotti, terza italiana dopo Carlo Rubbia e Luciano Maiani a ricoprire questo incarico ma soprattutto prima donna a guidare un laboratorio così importante. Già balzata agli onori della cronaca per essere stata una dei protagonisti della scoperta del ‘bosone di Higgs’, Gianotti, alla quale «Time» ha dedicato una copertina indicandola fra le cinque personalità più importanti del mondo, ha sempre lavorato con umiltà e tenacia seguendo una passione, quella per la fisica, maturata fin dai tempi del liceo (classico). Affascinata dalla biografia di Marie Curie e conquistata dalla interpretazione dell’effetto fotoelettrico fornita da Einstein, Fabiola capì subito cosa avrebbe voluto fare da grande. E a questo punto il discorso diventa banale ma pur sempre necessario. Fabiola è sicuramente un bel fiore all’occhiello della scienza ‘made in Italy’ e ciò torna a ono- re della nostra scuola, che sempre ha sfornato grandi scienziati, alcuni dei quali insigniti del Nobel in fisica, chimica e medicina. Romana di origine, 52 anni, Gianotti si laurea in fisica all’Università di Milano e nel 1987, ad appena venticinque anni, entra a far parte del Cern dove lavora ad alcuni importanti esperimenti che la porteranno alla scoperta del celebre bosone. Lo studio della fisica, però, non l’ha distolta da altri obiettivi e infatti oltre alla laurea in fisica ha anche un diploma di pianoforte conseguito al Conservatorio di Milano. A chi le chiede il segreto del successo Gianotti risponde che non esiste alcun segreto, ma solo un atteggiamento modesto e la consapevolezza socratica del sapere di non sapere. Pensando al prestigioso incarico della nostra scienziata non posso non pensare a quelle donne scienziate che in passato erano costrette a travestirsi da uomo o a nascondersi dietro un nome maschile per poter accedere alle discussioni accademiche. Oggi, invece, Fabiola può ostentare senza problemi, anzi con orgoglio, il suo camice bianco. Buon lavoro, Fabiola! Il whisky scozzese perde lo scettro, il migliore al mondo è giapponese La Scozia perde un primato, da sempre una bandiera: un whisky giapponese è stato definito come il migliore al mondo dall’esperto Jim Murray nella sua celebre “World Whisky Bible”, edizione 2015, che gli ha attribuito un voto di 97,5 su 100. Insomma, se non è la perfezione, la rasenta. Si tratta del “Yamazaki” (Yamazaki Single Malt Sherry Cask 2013, per essere precisi), un “single malt” acclamato come prodotto di superba genialità. L’onta per Edimburgo non finisce qui: per la prima volta da quando esiste la “bibbia” del whisky uno scotch non è riuscito a piazzarsi fra i primi cinque posti. Secondo Murray, si tratta di Tenga el mejor punto de vista un «campanello d’allarme» per le distillerie scozzesi, in quanto il vincitore è di una qualità a cui nessuno Scotch può lontanamente avvicinarsi. Altro segno di crisi è il fatto che il titolo di migliore whisky europeo sia stato vinto da una distilleria inglese, la English Whisky Company. Un vero smacco in questi tempi di “devolution” in cui le acque tardano a placarsi nel clima post-referendario. Così forse sarà il caso di ascoltare il consiglio di Murray che suggerisce ai produttori scozzesi di aggiungere ai loro whisky «una piccola dose di umiltà». Lo saprà lui, l’intenditore per eccellenza, visto che per compilare la sua Bruxelles assegna all’Italia il record dell’euroscetticismo Primo record: siamo il paese più euroscettico, nel club della moneta unica, ed è la prima volta. Secondo record: l’Eurobarometro pubblicato da Bruxelles a ottobre dice che in Italia i pareri negativi sulla moneta unica superano quelli positivi, e anche in questo caso è la prima volta. L’umore degli italiani è evidente, sia pur tenendo presente che la domanda centrale del sondaggio dice: «pensa che l’euro sia una cosa buona o una cattiva per il suo paese?», insomma non chiede un parere su un’eventuale uscita. Resta il fatto che gli italiani hanno scelto «cattiva» nel 47% dei casi, «buona» nel 43% e «non sa» o «non ha deciso» per il resto del campione. Il documento tira le fila così: «in tutti i paesi dell’area euro più di metà degli interpellati pensa che la moneta unica sia una cosa buona, con l’eccezione di Cipro e dell’Italia». A prima vista, tutto torna, l’eccezione si spiega facilmente: si tratta di due paesi che hanno vissuto in maniera particolarmente pesante l’attacco al debito pubblico dell’eurozona tra 2011 e 2012, due paesi che per fronteggiarlo si sono dovuti imporre sacrifici a base di lacrime e sangue. I paesi più in difficoltà rigorosa classifica assaggia personalmente circa 1.000 whisky diversi: le distillerie scozzesi corrono il rischio di produrre botti su botti di prodotto scialbo o mediocre, avverte, devono rendersi conto che «manca qualcosa». L’unica magra consolazione è che di “Yamazaki” ne circola poco: pare ne siano state prodotte soltanto 18mila bottiglie e che siano disponibili presso pochi rivenditori particolarmente forniti, a non meno di 120 euro a bottiglia. Èperò altrettanto vero che sacrifici analoghi - in qualche caso ben più duri di quelli che ci siamo imposti in Italia - li hanno affrontati anche altri paesi: eppure in quelli la moneta unica non è percepita come un problema dalla maggioranza della popolazione. In Portogallo, per esempio, «buona» è la risposta del 50% del campione. In Spagna, dove il governo Rajoy ha imposto una cura dimagrante feroce alla spesa pubblica - togliendo, per scegliere tra le misure più impopolari, la quattordicesima ai dipendenti dello Stato - i favorevoli arrivano al 56% (appena sotto la media dell’Eurozona, che è 57). E la Grecia? Nel malato d’Europa, che durante la crisi del debito pubblico ha lasciato sul terreno due governi e ha dovuto rinunciare a gran parte delle generose elargizioni di Stato che facevano parte della tradizione, il 59% del campione sentito dall’Eurobarometro resta convinto che l’euro sia «una cosa buona», e questa è forse davvero l’altra sorpresa di questo sondaggio. L’entusiasmo di Dublino È forse più normale trovare un sentimento favorevole nel paese che la crisi l’ha superata, l’Irlanda, ancorché nella prima fase sembrasse il più inguaiato. Ma è difficile immaginare che gli irlandesi siano i più euroentusiasti: a Dublino i «buona» hanno raggiunto quota 76%, mettendo in Perché l’uomo deve evitare sofferenze agli animali Oggi il rispetto per gli animali è un dato acquisito. Si vanno diffondendo anche tendenze radicali che propongono – in qualche caso Castello Scaligero: la rocca nel Lago di Garda P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 SILVANO TAVONATTI A. gerencia@opticatrento.cl Non è solo la posizione mozzafiato sul Lago di Garda a rendere il Castello Scaligero di Sirmione uno dei siti più gettonati d’Italia, al 23esimo posto tra i circuiti museali più visitati nel 2013 secondo il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. La rocca sorge in un punto che un tempo era strategico per le attività difensive, un istmo di terra lungo e stretto nel lago, e oggi è cruciale per il turismo nell’area lombardo-veneta e sosta obbligatoria per chi visita il Garda nel suo lato meridionale. Ma oltre a trovarsi in un punto di alta concentrazione turistica, il Castello Scaligero di Sirmione attira migliaia di visitatori l’anno perché è uno dei manieri italiani meglio conservati, quasi intatto nella sua maestosa architettura risalente al XIII secolo, e soprattutto è uno dei rarissimi esempi di fortezza lacustre. Il castello si trova infatti completamente circonda- to dalle acque del vastissimo lago, affacciandosi su esso e lasciandosi abbracciare da un fossato collegato al bacino idrico. Non solo, è uno dei rari castelli con una darsena ancora esistente, esempio unico in Italia. Insomma i connotati per rientrare tra le prime attrazioni turistico-culturali del nostro paese ce li ha, e se non bastassero le motivazioni storico-artistiche, ci pensa un pizzico di leggenda a completare il fascinoso quadro. Si narra infatti che nelle notti di tempesta si possano ancora udire i lamenti di Ebengardo, infelice abitante del castello che, con la moglie fila tutti i paesi dei falchi, dal Lussemburgo (73) a scendere verso Finlandia (69, il paese di Rehn e Katainen), Germania (65) e Olanda (64). Inguaiati con l’euro, salvati con l’euro, gli irlandesi - o almeno la maggioranza di loro - sono giunti alla conclusione che non è la moneta usata per gli scambi la causa del loro male. Tornando all’Italia, la situazione si sta anche deteriorando. I «cattiva» sono cresciuti, in proporzione, di nove punti rispetto al 2013 (a Cipro di uno solo): e anche in questo caso Cipro e l’Italia sono i due soli paesi nei quali il sentimento euroscettico è cresciuto nell’ultimo anno. Chissà se il vento della morbidezza riuscirà a farci cambiare idea: il quasi via libera alla legge di stabilità dato ieri, pochi mesi fa sarebbe stato uno stop. I numeri non tornano, ma l’Europa fredda analista di numeri ha fatto un passo in direzione della politica. Ha scelto contraddicendo le cifre: se non è troppo tardi, una buona notizia anche per l’euro. Arice, offrì ospitalità in una nottata temporalesca ad un certo Elaberto, cavaliere feltrino. Egli però cercò di sedurre la donna nel cuore della notte, e, al rifiuto di lei, l’accoltellò e l’uccise: Ebengardo scoprì il misfatto e con lo stesso pugnale mise fine alla vita del cavaliere, ma per il resto della vita (e anche oltre) continuò a disperarsi per la perdita dell’amata. vorrebbero imporre – un vegetarianesimo totale e perciò anche un divieto di usare gli animali per qualunque sperimentazione. Si pone perciò la questione etica dell’utilizzabilità degli animali da parte dell’uomo per fini alimentari, per fini di ricerca o altro. La riflessione etica sugli animali non è una novità assoluta. I n f a t t i g i à To m m a s o d’Aquino e Kant hanno affermato che l’uomo non deve distruggere il bello della natura né tormentare gli animali, perché altrimenti «resta attutita in lui una disposizione naturale molto giovevole alla sua moralità nei rapporti con i suoi simili». Tale fondazione del rispetto per gli animali è insufficiente in quanto essi sono considerati solo come strumento di educazione morale dell’uomo. Una base più adeguata per questa responsabilità non pensa agli animali solo come mezzi di educazione dell’uomo, ma deve partire dal rispetto morale dell’uomo verso se stesso. ITALIA E ITALIANI Il Bertinotti che non ti aspetti: «La rivoluzione la fa Papa Francesco» Fallito sicuramente, e non potrebbe essere diversamente a ben 25 anni dalla caduta del Muro. Fallito in buona compagnia, «ma pentito no. Le abiure non mi piacciono», dice Fausto Bertinotti. Ex di molte cose: sindacalista, segretario di Rifondazione comunista, affossatore del governo Prodi, presidente della Camera. Ma l’etichetta prevalente che gli appiccicano ora è di «comunista fallito». Lui non la rifiuta, «anche se in realtà sono un socialista e mi piacerebbe un domani essere ricordato semmai come sindacalista, operaista per la precisione». Nel suo ultimo libro, Sempre daccapo, conversazione con Roberto Donadoni, propone una grande alleanza fra le culture che in questi anni hanno avuto più a cuore il valore e i diritti della persona, «mentre noi siamo stati disponibili a metterli fra parentesi, in nome della rivoluzione». Un’alleanza contro l’individuo «mercificato dal capitalismo finanziario». Un’alleanza che poteva trovare la sua base nella «grande occasione perduta » per riformare il comunismo alla luce del primato della persona umana, il «socialismo dal volto umano» della primavera di Praga, fiorito al tempo del movimento del ’68 senza riuscire a influenzarlo. Il libro, già nella prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi, è intriso di domande sul cristianesimo e di attenzione al pontificato di papa Francesco senza che da questo derivi il dono della fede. A sinistra non è il solo, a dire il vero, ma è interessante che da Bertinotti la «rivoluzione» che vede in papa Francesco non venga letta in contrapposizione con i predecessori, anzi. Ma l’operaista Fausto Bertinotti nasce come operaio? «La mia è una generazione di studenti che sentì di dover scendere in piazza nel giugno del 1960 contro il governo Tambroni che aveva autorizzato il congresso del Msi a Genova città medaglia d’oro della Resistenza. Ci fu un gruppo di studenti che a partire da allora scelse la strada del sindacato. Ho avuto il dono di poter lavorare con loro, iniziai con i tessili della provincia di Varese, poi mi trasferii a Torino, dove divenni segretario regionale della Cgil, ma influì molto mio padre, macchinista ferroviere». E politicamente? Socialista lombardiano? «Politicamente mi definisco comunista perché non mi piacciono le damnatio memoriae e le abiure, ma il mio filone culturale è quello del socialismo utopistico e soprattutto di Rosa Luxemburg. La nostra idea era di democrazia diretta, partecipata, non vivevamo la fiducia salvifica stalinista nella funzione dello Stato». Grillo vi ha rubato l’idea, la partecipazione diretta con la Rete. «Non credo che la tecnologia possa portare la rivoluzione. In questo sono marxista, l’ideologia della classe dominante si afferma a prescindere dallo strumento. Sto con Papa Francesco che parla di ideologia del mercato; ripudia la guerra come strumento dei mercanti di armi e invita i poveri alla 'lotta', una parola che mi ha colpito, come strumento di affermazione della loro dignità senza aspettarsi da Montezemolo in volo verso la nuova Alitalia Il cda di Alitalia, che si è riunito ieri, secondo quanto si apprende, ha individuato Luca Cordero di Montezemolo, che lo scorso 13 ottobre aveva lasciato formalmente la guida della Ferrari, come presidente designato della nuova Alitalia. Inoltre il ceo di Etihad James Hogan è stato designato vice presidente. L’incarico di Hogan è una novità, maturata negli ultimi giorni, rispetto invece alla scelta dell’ex presidente della Ferrari, in piedi da prima dell’estate. Lo riporta il Messaggero. Il cda ha anche richiesto il versamento dell’anticipo di 80 milioni di prestito ponte sui 300 milioni di aumento di capitale deciso quest’estate.”Siete voi la forza della Ferrari” NON È UFFICIALE - Non si tratta di una nomina formale però. Secondo quanto riportato dal quotidiano romano la designazione di Montezemolo e Hogan è stata decisa dall’attuale compagnia destinata a diventare la Holdco con in pancia il 100% di Midco che, a sua volta, avrà il 51% della nuova Alitalia nella quale Etihad deterrà il 49%. Le nomine avverranno nel corso dell’assemblea fissata per il 20 novembre in prima convocazione, anche se, quasi certamente, si svolgerà’ il 26 in seconda. Il tutto dopo l’autorizzazione dell’Antitrust Ue che, come riferito ieri dal presidente Roberto Colaninno, dovrebbe arrivare nei tempi previsti, lunedì 17. Il closing dovrebbe avvenire prima del 31 dicembre in modo da far spiccare il volo alla nuova compagnia in anticipo. Montezemolo non avrà deleghe operative,che saranno tutte attribuite all’amministratore delegato Silvano Cassano. altri la liberazione. Per me è suonato come una valorizzazione del movimento del sindacato di base, il sindacato dei consigli, dei preti operai, una vicenda per me molto significativa degli anni ’70. Una storia di dialogo intenso fra socialisti e cristiani in nome dell’egualitarismo». Lei riscopre anche Giovanni Paolo II. Ma come, il Papa di Solidarnosc, quello che ha contribuito alla caduta del Muro di Berlino? «Guardi, la mia analisi è diversa. Quando Berlinguer lanciò l’Eurocomunismo disse che si era esaurita la 'spinta propulsiva' del comunismo reale, ma io dico: da mo’ che si era esaurita. Bisognerebbe andare a studiare Alexander Dubcek, la primavera di Praga, la riforma del comunismo era tutta in essa contenuta: la sfida alla mondializzazione, la centralità della persona, la partecipazione democratica alla gestione del potere e del sistema televisivo. Praga era la riforma: fallita quella non restava che la rivolta, la presa d’atto che un sistema istituzionale come quello dell’Unione Sovietica aveva tradito le attese. E la Polonia fu l’esito di questo processo, di questa riforma soffocata». Francia e Spagna sorpassano il vigneto Italia A bocce ferme - ovvero, con tutte le uve in cantina - un dato pare ormai sicuro: con la vendemmia 2014, l’Italia arretra e cede alla Francia la medaglia di primo Paese produttore di vino al mondo, mentre la Spagna si aggiudica il secondo posto. A dirlo sono i dati definitivi elaborati e divulgati da Assoenologi, che ritoccano le stime avanzate un paio di mesi fa. «Rispetto alle prime valutazioni, molte sono le differenze, sia per quantità che per qualità, visto che in molte zone si riscontrano produzioni decisamente più contenute rispetto a quelle ipotizzate a fine agosto» spiega Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi. Meno uva del previsto I numeri, dunque. Complessivamente, la quantità si attesta intorno ai 40 milioni di ettolitri di vino, vale a dire -4% rispetto alle prime previsioni e -17% rispetto ai 48,2 milioni di ettolitri del 2013 (dato Istat). La Francia dovrebbe produrre 47 milioni di ettolitri (+11% rispetto al 2013). Presenza- 16 novembre 2014 5 Quanto costa una schiava: la terribile logica del Califfato Aspettavamo questo dato: il prezzo delle schiave vendute dai miliziani dello Stato Islamico. È uscito un editto il 20 ottobre scorso, emanato dal Califfato, proprio per fissare questo valore. Ne ha dato notizia la stampa di Baghdad, e funzionari dell’Onu hanno confermato. Dunque vediamo: quanto vale una schiava? Da che cosa dipende il prezzo? Dallo stato di salute? Dai lavori che sa fare? Dall’età? Naturalmente, se una persona ha un valore quantificabile in denaro, diventa un bene relativo. Il suo valore può scendere anche a zero o sottozero, il che vuol dire che puoi ucciderla. Se elimini ciò che vale zero, non fai nessun male. Se elimini ciò che vale meno di zero, fai un bene. Qui è compresa l’idea che un omicidio può essere "santo". Ogni volta che urto contro questo concetto, e purtroppo ragionando su queste cronache mi succede spesso, mi sale alla mente un ricordo, non posso fare a meno di citarlo, e se l’ho già fatto chiedo scusa. Il ricordo è questo: una ragazza kamikaze indossa la cintura esplosiva e si fa filmare per lasciare un ricordo alla mamma, alla quale dedica l’addio: «Mamma non piangere, non vedo l’ora di bussare alla porta di Allah con i crani degli infedeli». Le vittime che uccidi sono la chiave con la quale ti apri la porta del paradiso. Certo, non tutto l’islam è così. Ma qui parliamo della fetta di islam che è così. Per l’Is, quelli che catturi e vendi come schiavi non devono essere della tua religione, perciò vanno bene gli yazidi o i cristiani. Nel venderli come schiavi c’è anche la punizione perché sono infedeli. Non occorre che siano adulti, e sappiano qualcosa della civiltà di cui sono figli. Anzi, il valore più alto viene assegnato ai bambini, e più sono piccoli più valgono. Nella schiavitù presso i romani non era così, e nemmeno nella schiavitù coloniale. Nella schiavitù coloniale, poteva accadere che il padrone amasse una schiava e questa facesse un bambino. Se il bambino era nero, veniva immediatamente schiavizzato. L’Isis stabilisce il valore degli schiavi dividendoli per fasce d’età: 1-9 anni, 10-20 anni, 20-30, 30-40. Voi direte che il valore più alto ce l’hanno le schiave dai 20 ai 30 anni. Anch’io lo pensavo. Un retaggio, forse, lasciato nel nostro cervello dalla civiltà romana. Ma non è così: il valore più alto ce l’hanno da 1 a 9 anni. Penso che sia per la loro plasmabilità: a quell’età sono una tabula rasa, puoi scriverci quello che vuoi, e naturalmente quello che vuoi scriverci è il tuo Dna culturale. Sui bambini di quell’età puoi. Dopo quell’età, per scriverci qualcosa, devi prima cancellare quello che c’è già scritto. Una faticaccia, e non è detto che riesca. Questi bambini che sono, diciamo così, una tabula rasa, valgono sui 115 euro l’uno. È poco, anche per il Califfato. Il quale si scusa, infatti, e fa capire che i prezzi sono scesi perché i raid americani hanno spento le fonti petrolifere, e le casse statali han bisogno di denaro, subito. Le donne tra i 10 e i 20 anni valgono sui 100 euro. Tra i 20 e i 30, sui 70. Tra i 30 e i 40, sui 50 euro. Il prezzo è indicato in dinari iracheni, qui li sto cambiando in euro, e posso sbagliare. Ma fin qui stiamo commentando un testo scritto, muto e arido. C’è anche una fonte sonora, che dice di più. È un video. Miliziani dell’Is comprano schiave. Uno dice (in arabo, e non tutti sono sicuri del testo): «Voglio vedere i denti, se ha tutti i denti pago di più». Le mie memorie (contadine) mi ricordano le compravendite dei cavalli. L’acquirente guardava in bocca i cavalli, osservava il colore dei denti. C’è un detto che dice: «A caval donato non si guarda in bocca», ma si riferisce ai cavalli che ricevi gratis, quelli che paghi li controlli bene. Dove ci sono persone trattate come cavalli, la Storia fa un salto indietro di duemila anni. Qualcosa di nuovo anzi d’antico: l’arena del Colosseo «Già immagino dentro al Colosseo concerti come la Passione secondo Matteo di Bach, sulla scorta delle rappresentazioni sacre durante il Medioevo». Il professor Andrea Carandini, ex presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali, è entusiasta della proposta di restituire al Colosseo l’antica arena, avanzata dall’archeologo Daniele Manacorda. Il progetto ha già avuto il placet, via twitter, del ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini. «L’idea dell’archeologo Manacorda di restituire al Colosseo la sua arena mi piace molto. Basta un po’ di coraggio» ha scritto il ministro, postando poi sul social network anche alcune foto Alinari per mostrare «come i visitatori vedevano e vivevano il Colosseo sino a poco più di un secolo fa». L’ipotesi è già al vaglio della Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma, guidata da Mariarosaria Barbera. Che precisa: «Stiamo lavorando agli approfondimenti per un possibile progetto di ricostruzione dell’arena, inclusa l’individuazione delle migliori soluzioni tecniche rispetto all’ampliamento del settore già ricostruito anni fa». L’argomento è di quelli destinati a suscitare dibattito e già ora c’è chi non è d’accordo. «Purtroppo ci sono molti Catoni - osserva ancora Carandini, archelogo noto per le scoperte negli scavi sul Palatino - ma io non sono un censore e auspico che davve- San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl ro si possa ripristinare la pavimentazione dell’Anfiteatro Flavio. Sono contento quindi che il ministro Franceschini abbia accolto favorevolmente l’ipotesi. Tanto più che non si tratta, come ritengono alcuni, di una rivoluzione, di un’innovazione, ma di una conservazione e valorizzazione dell’esistente». A partire dai sotterranei che sarebbero sì coperti ma «potrebbero essere apprezzati dai visitatori per quello che rappresentavano duemila anni fa. Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos 6 Presenza- 16 novembre 2014 Editoriale: in questo numero vogliamo dare la parola ai nostri alunni presentandovi una piccola mostra del lavoro che i diversi livelli hanno svolto nelle ore di italiano con i rispettivi insegnanti in occasione della celebrazione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Vi lasciamo inoltre con altre importanti attivitá: l’Ultimo Appello, Giorno della Musica, nuovo CASI ed i Giochi della Gioventú di La Serena. Buona Lettura! Gigliola Pacciarini G. / difusion@scuola.cl Con la gentile collaborazione della Prof.ssa Silvia Perroni e di Ma. Gabriela Castillo, Coordinatrice Centro Culturale. CAROLINA MUNIZ SIMAS Cercando la felicità La pioggia scende il mondo piange scappa dai labirinti, balla con la musica, silenzio… vola in libertà, ma con paura, sbatte trova una chiave… apre la porta… felicità SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO (DIPARTIMENTO DI ITALIANO) La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è l’evento di promozione dell’italiano come grande lingua di cultura classica e contemporanea, che la rete culturale e diplomatica del Ministero degli Affari Esteri italiano organizza ogni anno, nella terza settimana di ottobre, intorno a un tema che serve da filo conduttore per conferenze, mostre e spettacoli, incontri con scrittori e personalità. Nata nel 2001 da un’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e l’Accademia della Crusca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il contributo delle Ambasciate della Confederazione svizzera, in cui l’italiano è una delle lingue ufficiali, la Settimana si è sviluppata di edizione in edizione, in qualità e quantità. Quest’anno, la XIV° edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo ha avuto luogo dal 20 al 25 ottobre e il tema prescelto è stato “Scrivere la nuova Europa: editoria italiana, autori e lettori nell’era digitale”. Con questa scelta, si è voluto valorizzare il ruolo del libro nelle sue molteplici connotazioni, dal cartaceo al digitale, nello sviluppo del concetto di Europa e quale strumento di diffusione della cultura e vettore di civilizzazione delle società. Il tutto si inquadra nell'ambito del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea, un contesto che permetterà di programmare eventi che abbiano un'ottica rivolta alla costruzione e sviluppo dell'identità culturale del Vecchio Continente. Quest'ultima infatti è andata di pari passo con il progresso tecnico del libro, dall'invenzione della stampa al suo sviluppo, in parallelo con la crescita della società civile europea fino al contesto odierno, caratterizzato dall'uso di reti telematiche "globali" e dalla crescente affermazione di nuovi supporti digitali. Per questa celebrazione Il Dipartimento di Italiano della scuola ha organizzato una serie di attività prendendo come tema centrale la POESIA. Abbiamo invitato gli alunni a scrivere le loro poesie utilizzando diverse tecniche: poesia libera, aiku (brevi poesie della tradizione giapponese che usano linguaggi sensoriali per catturare un sentimento o un’immagine) e caviardage (tecnica in cui si va alla ricerca della poesia nascosta in un testo). Venerdì 24 ottobre, il risultato del lavoro svolto dalle classi è stato presentato alla scolaresca in una esposizione in cui i ragazzi hanno potuto leggere e sorprendersi di fronte al proprio talento poetico. Vi presentiamo alcune bellissime poesie scritte dai nostri alunni. POESIA CREATIVA CONSTANZA MONTECINOS Pensiero Lo Sguardo dell´ Anima di Mauro G. Moreno Rossi (II°A) Nel pensiero di tutti ci sono diversi aspetti che risaltano ed esprimono i sentimenti, i quali sono ingiusti o virtuosi. Acqua e vento, musica nel silenzio, il tutto nel vuoto, un bosco, un albero, un paesaggio d’idee, un carcere di guerra, un serpente sull’autostrada e la pioggia tra le nuvole. Niente esiste, pensieri, tutto è un portone di malinconia. E dietro? La vita. L´ingiustizia risalta il buio, la virtú evidenzia il chiarore, che fa parte dell´ arcobaleno e si puó trovare dentro il cuore. POESIA CREATIVA COLLETTIVA “I C” - 2014 di Santiago Diaz (I°A) Il cuore tace con il dolore e si rappresenta con le lacrime, che escono da quegli occhi umidi; Scivolano le lacrime come le foglie in autunno per un sogno morto che si nasconde nella penombra. Tutti siamo gli orfani della morte sequestrati dalla vita al nascere, ma nostra madre ritornerá quando la vita ci lascerá andare. con il riflesso dello splendore, questi occhi ci parlano, gridando dell´aggressivitá dell´esistenza. Se i sentimenti fossero parole rimarrei muto nell’oscurità dei miei pensieri. Prima di nascere non siamo niente, bambini in un mare di solitudine vuoto, bello, nero, infinito... né ira né felicitá, solo pace. Cosa fare per il futuro Se non ho un domani? Basterà avere fiducia in qualcuno per compiere i miei sogni? Vorrei volare verso il sole alla ricerca della mia felicità ma sono condannato dalla realtà. Senza titolo La vita é ingiusta, senza senso odio, ira, paura, disturbata a volte dalla felicitá. Non devi avere paura, nostra madre ritornerá e ci porterá nuovamente al pacifico niente. SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO CASI 2015 Cara Comunitá Scuola, Presenza- 16 novembre 2014 7 Ultimo Appello Vi informiamo che nella votazione per il CASI 2015, realizzata il 5 novembre scorso, la lista “Dal verbo all´Azione” ha vinto l’elezione con un 53% dei voti sulla lista “DAR”. Lunedì 3 novembre si è svolta l’emotiva e tradizionale cerimonia dello “Ultimo Appello”, occasione in cui viene fatto l’appello agli alunni delle IV° Medie. I nostri auguri vanno agli entusiasti candidati di entrambe le liste e desideriamo molto successo ai rappresentanti della lista vincitrice composta da: José Pablo Arnés Constanza Soffia Catalina Jaramillo Massimiliano Valdatta Sebastián Bocaz Paolo Fabia - Presidente - Vicepresidente - Tesoriera - Segretario - Direttore di Commissioni - Portavoce Dopo la cerimonia, i ragazzi hanno visitato la Scuola Materna e giocato con i più piccoli della Scuola. Con questa attività abbiamo già iniziato il commiato agli alunni delle IV° che si avvicinano velocemente a lasciare la Scuola. Giochi della Gioventù 2014 Feria Libro (Por Biblioteca) I giorni 25 e 26 ottobre la nostra scuola ha partecipato alla XXVI° versione dei Giochi della Gioventù, nella Scuola Italiana Alcide de Gasperi della città di La Serena. La nostra delegazione, composta da 130 sportivi, ha viaggiato con molta energia ed entusiasmo per partecipare a questo tradizionale incontro tra le scuole ed i club delle istituzioni italiane presenti in Cile. Le nostre congratulazioni a tutti i nostri alunni che hanno ottenuto dei buoni risultati ed hanno avuto una condotta eccezionale. Gli sport rappresentati sono stati: calcetto, pallavolo, pallacanestro, ginnastica, bocce ed atletica leggera. Per vedere i risultati dei Giochi 2014, seguite il link: http://www.scuolaitalianalaserena.cl/giochi-della-gioventu-2014/ Giorno della Musica Giovedì 6 novembre abbiamo celebrato a Scuola il Giorno della Musica con divertenti ed interessanti attività organizzate dal Dipartimento di Musica. I nostri alunni, dalla 1° Elementare alla IV° Media hanno ballato ed interpretato pezzi musicali. Alla fine della giornata si è presentata l’orchestra della Scuola. Auguri al Dipartimento di Musica ed a tutti coloro che hanno collaborato in questa attività. Conferenza sulla Tesoreria Generale della Repubblica Bellezza dello Sguardo 2014 En Biblioteca sabemos lo que te hace sentir bien, a veces son olores, como el de los libros nuevos. Es inconfundible el olor de un libro nuevo, ¿no te parece? Pero sólo cuando lo abres y lo lees por primera vez. Luego ese olor se pierde y se transforma en otro muy diferente. Uno que recuerda a los libros de biblioteca, a las inolvidables tardes de estudio… por eso, porque queremos verte feliz, organizamos nuevamente una Feria pensando en ti … La Feria del Libro de la Scuola Italiana Vittorio Montiglio se realizó por primera vez en la primavera del 2010, cuando diversos editores, distribuidores, libreros, escritores y profesionales de otras áreas relacionadas con el libro se reunieron por primera vez en nuestra Scuola. Desde entonces, la Feria ha dejado huella en el fomento de la lectura y el desarrollo de la actividad cultural. Año tras año, la Feria se ha encargado de impulsar el desarrollo editorial y ser el motor de la lectura, promoción y venta de libros dentro de nuestra comunidad escolar. Del 13 al 15 de octubre, en esta su IV versión, la Feria se constituyó nuevamente como un importante evento cultural en el que participaron 28 expositores de diversas casas editoriales. Pero la aventura no se detiene acá, porque el libro está vivo y es el protagonista de nuestra historia, cerraremos con broche de oro este año. En Biblioteca con el patrocinio del Ministerio de Relaciones Exteriores (Ministero Affari Esteri) y del Ministerio de Patrimonio Cultural (Ministero Beni Culturali) se presentará una Exposición itinerante de literatura italiana traducida en el extranjero. El origen de esta exposición es una colección privada, nacida de una forma innovadora y poco italiana de archivar simples recuerdos: pedir a personas que viajaran al exterior un libro italiano traducido a otro idioma. De esta forma, se fue formando una colección de aproximadamente 2800 libros en representación de 50 idiomas. Desde el retiro hasta el momento del transporte los libros han recorrido 180.000 km. Biblioteca se enorgullece de formar parte de esta maravilloso desafío, acogiendo esta valiosa muestra itinerante. Súmate a la aventura. Están todos invitados, del 10 al 14 de noviembre, te esperamos. BIBLIOTECA San Francesco Il Dipartimento di Storia della Scuola ha organizzato un’interessante conferenza sulla funzione e sul ruolo della Tesoreria Generale della Repubblica agli alunni delle I° e delle III° Medie. L’incaricata di spiegare agli alunni il tema è stata la ex alunna ed adesso genitore della Scuola Marcela Soto (Tesoriere Provinciale di Las Condes) che ha parlato sulle imposte, come si raccolgono, come si distribuiscono e come si investono. È stato inoltre presentato il tema della Riforma Tributaria e le sue conseguenze. Ringraziamo la buona disposizione della signora Soto per l’importanza e l’utilità di tutto quello che ha spiegato ai nostri alunni. Giovedì 16 ottobre scorso, come è già tradizione a Scuola, il gruppo di Scout San Francesco ha presentato nel nostro teatro un’opera in cui è stata narrata la vita e le opere di questo importante Santo agli alunni della Scuola dell´Infanzia e Primaria. 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 16 novembre 2014 Professionisti di Origine Italiana Cristoforo Colombo: apertura al moderno Pranzo di amicizia Il gruppo delle Signore dell’Azione Cattolica che si riunisce tutti i mercoledì pomeriggio in Parrocchia ha compiuto, anche per quest’anno, con la tradizionale “scampagnata”. Ma questa volta di scampagnata ha avuto solamente il nome perché si è esaurita a pochi passi dallo Stadio Italiano in un ristorante conosciuto. E lì, sedute assieme al cappellano P. Giulio Rubin, hanno consumato il pranzo. Senz'altro non in silenzio. Hanno avuto anche il tempo per una foto ricordo. Estimad@s amig@s de nuestro Patronato por intermedio de este mail, queremos transmitirles una información de suma importancia referente a la situación que estamos viviendo los Patronatos debido a la propuesta de Ley impulsada por el Gobierno italiano que recortará en un 70% el presupuesto asignado para la mantención de los mismos. Dicho recorte acarreará graves consecuencias y probablemente el cierre de nuestra oficina en Chile, dejando en completo desamparo a los pensionado italianos residentes en nuestro país, quienes no tendrán un referente idóneo para realizar sus trámites de pensión. Como Patronato ACLI Chile hemos comenzado una campaña de recolección de firmas de todos los ciudadanos (no solo pensionados) que quieran apoyarnos y decir "NO ai tagli ai Patronati", como una manera de ejercer presión para que dicha ley no sea aprobada. En este sentido quisiéramos pedir vuestra colaboración, difundiendo esta información entre las personas que conocen y solicitarles que firmen una petición online que en conjunto han elaborado los Patronatos INAS, INCA, ITALUIL y ACLI. Para ello deben entrar al siguiente link y llenar un pequeño formulario (marcar Patronato ACLI y colocar nombre, apellido, fecha de nacimiento, comuna de residencia, país, e-mail y teléfono) http://www.tituteliamo.it/no-ai-tagli-ai-patronati/ También pueden acudir directamente a nuestra oficina, ubicada en Av. Bustamante 180, Of. 5, Providencia, Santiago (interior Parroquia Italiana, metro Línea 5 – estación Parque Bustamante), de lunes a viernes, de 08:30 a 14:30 horas. Necesitamos su firma antes del 21 de noviembre. Agradecemos desde ya su colaboración en esta campaña. Servizio del Patronato ACLI L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la Parrocchia Italiana (Bustamante 180) con il seguente orario: da Lunedi a Venerdi dalla ore: 08:30 alle 14:30 Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: santiago@patronato.acli.it Ultimo mercoledì di ottobre: nella serata culturale mensile del Circolo di Professionisti di origine italiana l’Ing. Rodolfo Baffico ha presentato, nella usuale conferenza la figura di “Cristoforo Colombo: apertura al moderno”. Il Presidente Romolo Trebbi ha invitato al brindisi in onore dell’Italia-Cile con uno speciale ricordo a Cristoforo nel mese della scoperta d’America. Così ebbe inizio la serata alla quale hanno partecipato una quarantina di amici. Ha preso la parola anche il past-president Prof. Primo Siena che ha speso poche parole sull’avvenimento comunitario delle prossime elezioni del Comites e dell’obbligo morale di parteciparvi inoltrando un formulario di richiesta di voto disponibile in ogni Istituzione. Cerchiamo di dare un breve riassunto della conferenza. Alla fine del 15° secolo l’Europa aveva conseguito enormi progressi in campo tecnico e scientifico: Scoutismo: una manera distinta de vivir la juventud El escultismo es un movimiento dirigido sobre todo a los jóvenes, que son quienes lo viven de forma más activa y quienes más reciben de él; pero se puede ser scout desde los 5 años hasta el final de la vida, no hay una edad máxima. El fin principal del escultismo es contribuir al desarrollo integral de los niños, niñas y jóvenes ayudándoles a realizar plenamente sus posibilidades físicas, sociales,emocionales,intele ctuales y espirituales como p e rs o n a s y c i u d a d a n o s r e s p o n s a b l e s, m i e m b r o s activos de su comunidad y partícipes de la misma. Uno de los Grupos más dinámicos y reconocidos de Santiago es el de Pompeya, de la Parroquia Italiana. Tiene 40 años de experiencia. Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia (Esq. Pedro de Valdivia) la conseguenza di tali progressi furono le navigazioni oceaniche e le grandi scoperte geografiche. Con lo sbarco in America del 1492 il genovese Cristoforo Colombo diventò l’eroe di questa grandiosa avventura che permise all’Europa di conquistare e colonizzare immensi . Cristoforo Colombo nacque a Genova, probabilmente nella casa dell’Olivello, vicino a Porta S. Andrea, fra l’agosto e l’ottobre 1451. Domenico, il padre di Colombo, verso il 1470 si trasferì con tutta la famiglia a Savona. Ma gravi problemi economici lo fecero rientrare, assieme alla famiglia, a Genova. Cristoforo nel 1474 lasciò la Liguria e si trasferì a Lisbona, raggiungendo così il fratello; e cominciò la vita di mare compiendo alcuni viaggi nei porti del Mediterraneo. Colombo è entrato nel firmamento della cosmografia, ha conosciuto il Toscanelli e fra i due c’è stato un interscambio di carte geografiche nautiche. Questi studi miravano a convincere i finanziatori dell’impresa che stava maturando. E’ possibile che Colombo abbia conosciuto Martín Behaim “cosmógrafo de gran criterio” durante una visita in Portogallo ed abbia discusso del viaggio per le Indie cammino ad ovest. Martín integrava la Junta de Dos Mathemáticos” che aveva elaborato vari metodi per misurare la latitudine a partire dalla altitudine dei meridiani del sole. Teoria indispensabile perché nell’emisfero sud la stella polare non è visibile. Infine la Junta ha scoperto una maniera di navigare mediante tavolette di declinazione del sole. Sistema usato per varie decadi. Importante per il viaggio è stata anche la scoperta delle correnti marine che facilitavano il percorso. Nominato Ammiraglio del Grande Oceano, il 3 agosto Colombo salpava da Palos per la grande avventura che avrebbe sconvolto il mondo. Con lui il mastro cartografo Giovanni de la Cosa, il fratello Francesco, due bravi capitani Alonso Pinzon sulla Pinta, Vincenzo Pinzon sulla Nina, e 90 marinai come “compagni d’avventura”. Solo la Santa Maria ne aveva 50, le altre due caravelle ognuna 20. Dopo 12 giorni giunsero alle Canarie, il 7 settembre ripresero il viaggio. Dopo altri 30 di navigazione, la Terra promessa da Colombo non appariva. Colombo era inquieto, però determinato a seguire, anche perchè tornare indietro sarebbe stato un suicidio. Finalmente all’alba del 12 ottobre, scorse la Terra. Sbarcò in una delle isole Lucaie cui dette il nome di San Salvador. Il 15 approdò ad un’altra isola, S. Maria, il 16 alla Grande Exuma, il 28 scoprì le isole poi dette delle Grandi Antille, ed il 6 dicembre nell’isola di Haiti che chiamò Hispaniola. COLLETTIVITÁ La comunità prega a Lo Vázquez con fede Il 56esimo Pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Lo Vázquez celebrato, come di tradizione, la seconda domenica di novembre, nella gioia spirituale di sempre, ha sofferto quest’anno una mancanza: il Coro Giuseppe Verdi di Valparaiso che tutti gli anni ci accompagnava per rendere più solenne il nostro appuntamento di famiglia italiana con la Madonna, si trovava felicemente in “tournée” a Punta Arenas. Abbiamo supplito con decenza ai canti del Coro che la Vergine avrà ascoltato con un sorriso perché espressi con sincerità ed entusiasmo. Un’altra nota: è chiaro che, in questi ultimi anni, si sono moltiplicate le assenze per ovvi motivi di salute o di assenze obbligate a causa degli anni che inesorabilmente trascorrono. Però la sostanza rimane: la sostanza di una comunità che non rinuncia a ringraziare la Madre che sempre e dovunque protegge. Quella Madre che abbiamo imparato a venerare e ad amare fin dal grembo materno nei nostri paesi e che abbiamo voluto continuare ad onorare in terra cilena sotto un’altra invocazione. Grazie a Dio ed alla Madonna fra i partecipanti si dà una rotazione quasi naturale. Per esempio in questo ultimo incontro abbiamo notato un buon gruppo di San Antonio ed altri di Santiago: volti nuovi. Dalla Parrocchia di Santiago si è (quasi) riempito un pullman e molti altri pellegrini si sono aggiunti al Santuario di Lo Vásquez con mezzi privati di modo che, assieme ai fedeli della Vª Regione si è riusciti a vedere il pieno nel tempio. La riflessione del Vangelo verteva sulla verità cristiana della risurrezione dei corpi dopo la parentisi della nostra vita terrena: e P. Giuseppe l’ha annunciata come un dono e conclusione del nostro essere figli di Dio. Un cenno anche alla maternità di Maria che, come ha protetto Gesù nella sua “debolezza di bambino” così protegge anche noi. Ormai siamo abituati alle sorprese che Paolo Peragallo ci dà in ogni celebrazione: in questa occasione all’offertorio ha presentato, assieme ad un calendario del 2015 dell’Associazione Ligure come segno di un quotidiano impegno per il bene della Piantiamo l'olivo in segno di pace: nelle famiglie, in comunità, in questo nostro Cile e nel mondo intero! comunità, anche un olivo simbolo di pace. Alla fine della celebrazione coloro che si sentivano in gamba, salimmo la collinetta del Calvario dominata dal grande Crocifisso recitando il Rosario. Prima della foto di rigore alcuni ci siamo recati all’interno del recinto del Crocificco per piantare l’olivo. Peccato che, nel trambusto degli ultimi preparativi l’amica Gilda Rivara è inciampata e, nella caduta ha riportato varie escoriazioni. (Auguri, cara Gilda, e torna presto alla normalità). Quindi ognuno per i fatti suoi, scartocciando pacchetti, aprendo pentoline, stappando bottiglie all’ombra di grandi alberi. E contenti! Presenza- 16 novembre 2014 9 Attività della Dante, comitato di Valparaiso Nell´anno 14 dell´era cristiana, precisamente due mila anni fa, moriva nella cittá di Nola il primo imperatore romano: Caio Giulio Cesare Ottaviano Augusto. Nel ciclo “Grandi Italiani”, scelto quest´anno come tema generale, la Dante Alighieri ha voluto includere anche questo grande romano con il quale ha avuto inizio il glorioso periodo storico che Dante considerava come insuperabile modello di governo. Con il titolo “Augusto, il primo Imperatore” il neolaureato professore di Storia, Giuliano De Conti, ha mostrato un grande dominio del tema, frutto di lungo studio come studente e come aiutante del prefessore di Storia Antica Raúl Buonocore, Giuliano De Conti inizia la sua esposizione enumerando alcune leggende costruite attorno alla nascita del futuro imperatore e raccontate, con molta serietá, dallo storico Svetonio. Poi manifesta di voler illustrare il passaggio della res publica romana dalla repubblica oligarchica dei triunvirati a una monarchia con un potere tale da essere in grado di creare successione dinastica. Il governo di Augusto segna la fine delle guerre civili, segna pure una certa stabilitá dell´economia, dovuta in gran parte al fatto che il Mediterraneo diventa un mare sicuro. Augusto si preoccupa di curare con molta diligenza la sua immagine di pacificatore, di domatore dei barbari, di iniziatore di un regime che sembrava coinci- Il giovane Giuliano De Conti detta la conferenza dere con il desiderio di pace anelato dalla popolazione. Giuliano De Conti analizza con precisione argomenti tanto importanti come lo sono le basi reali del potere di questo primo imperatore, i metodi utilizzati per assicurarsi l´appoggio dei senatori, della classe equestre e del popolo, mediante una lunga successione di provvedimenti saggi che gli permettono di trasformarsi da Ottaviano, erede di Giulio Cesare, in Augusto, restauratore della repubblica. Una condizione questa che conciliava nella sua persona la somma dei poteri, tutti formalmente legittimi preché derivavano dalla costituzione repubblicana. Il programma di politica interna di Augusto, osserva il prof. De Conti, mira a consolidare l´appoggio delle classi alte mediante la restaurazione dei valori tradizionali del costume romano, con una serie di leggi: sul matrimonio, contro l´adulterio, contro il lusso. Nel campo letterario, attraverso l´abile cooperazio- ne di Mecenate, incoraggia l´impegno con straordinari uomini di cultura - Virgilio, Orazio, Tito Livio – promovendo la visione della missione civilizzatrice di Roma. Augusto interviene pure nell´edilizia pubblica trasformando una cittá di legno in una cittá di marmo. Giuliano De Conti affronta brevemente anche il problema della successione. Po i l a c o n c l u s i o n e : Augusto fece propria l´interpretazione tradizionale della storia di Roma: Roma ha potuto conquistare il mondo perché la societá romana era moralmente superiore: i Romani erano uomini semplici, che amavano la loro patria, disposti a difenderla valorosamente come soldati, preparati ad amministrare la res publica con onestá. Caro amico, hai chiesto al consolato il formulario di iscrizione per il voto sal Comites? Domandalo subito. Poi lo compili e lo spedisci subito al Consolato! La comunità devotamente al Mausoleo Il giorno in cui ricordiamo i nostri defunti occupa sempre un momento di profonda attenzione nella nostra comunità che lo celebra, secondo la tradizione, il giorno anteriore, quindi il primo novembre. Autorità italiane (la Console Nicoletta Gliubich e il Primo Segretario Emilio Giribone), il Presidente dello Stadio Vittorio Illino, il Rettore della Scuola Prof. Italo Oddone, il Consiglio (quasi) al completo dell’Umanitaria guidato dal Presidente Mario Nervi, una folta rappresentanza della Pompa Italia con il Direttore Leopoldo Ratto, un gruppetto degli Scout Pompeya della Parrocchia. Presenti anche religiose italiane che hanno dato man forte al coro nei canti liturgici. E poi stendardi delle Istituzioni: dello Stadio, della Scuola, dell’Umanitaria, della Parrocchia, della Casa Riposo Italia. Insomma la comunità c’era. Ed ha pregato per i defunti sepolti nel Mausoleo, nei cimiteri del Cile; un ricordo anche per i parenti sepolti nei cimiteri d’Italia. All’omelia il celebrante, P. Giuseppe, dopo una riflessione sui Santi e loro funzione nella Chiesa, ha sviluppato un pensiero sui defunti. Sia santi che defunti sono i nostri compagni che proteggono il nostro viaggio verso le mete eterne. Nel Mausoleo N. 2, il più antico un ricordo particolare lo ha riservato per i tre martiri della Pampa Italia che hanno illuminato l’Istituzione con il loro eroico esempio : Antonio Secchi, Carlo Giaverini Claudio Cattoni. Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia) Reservas al (56 2) 2484-8484 10 COLLETTIVITÁ Presenza- 16 novembre 2014 Scomparsa del Presidente della Società Dante Alighieri, Ambasciatore Bruno Bottai È con immenso dolore che la Società Dante Alighieri comunica la triste notizia della scomparsa del proprio Presidente, l’Ambasciatore Bruno Bottai. La Camera ardente sarà allestita a Roma, in Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri in Piazza Firenze 27, domani 4 novembre dalle ore 10 alle 19, e la cerimonia funebre si svolgerà mercoledì 5 novembre, alle ore 10, nella chiesa di S. Maria in Trastevere. L'Ambasciatore Bruno Bottai era nato a Roma il 10 luglio 1930. All’età di soli 24 anni era entrato in carriera diplomatica per concorso, rivestendo presto la carica di Vice Console a Tunisi e Secondo Segretario alla Rappresentanza Italiana presso la nascente Comunità Europea dal 1958 al 1961; ha continuato a seguire in particolare gli sviluppi eu- ropei negli anni di servizio presso la Segreteria Generale del Ministero quale Capo del Servizio Coordinamento (1961- 66) e poi alla Presidenza del Consiglio quale Consigliere diplomatico del Presidente (1970 - 72). Gli anni ’70 lo hanno visto prima Capo Servizio Stampa della Farnesina (1972-76), poi Ambasciatore presso la S. Sede (1979 – 81), carica rivestita una seconda volta, LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas dal 1994 al 1997, a chiusura di carriera. Ambasciatore di grado nel maggio 1981, ebbe successivamente gli incarichi di Direttore Generale degli Affari Politici (1981 - 85), Ambasciatore a Londra (1985 - 87) e Segretario Generale della Farnesina (1987 - 94). Dall’aprile del 1995 era Presidente della Società Dante Alighieri. Cordoglio del Presidente Napolitano Gentile Presidente, La ringrazio per i sentimenti di cordoglio espressi in occasione della scomparsa del nostro Presidente Ambasciatore Bruno Bottai, che per 20 anni ha presieduto con passione la nostra cara Dante. Chi l’ha conosciuto bene sa con quanta riservatezza e discrezione Egli preferiva svolgere i suoi compiti istituzionali. Il suo carattere schivo, a volte minimalista, perfino bruno come il suo nome, non era altro che timidezza e uno stile di vita improntato all’essenziale, ma che non mancava di humor, uno humor per niente scontato, anzi imprevedibile e per questo ancora più originale. Per la Dante è stato un modello, un esempio di attaccamento tenace al lavoro quotidiano, direi quasi uno sforzo, per far uscire dal bozzolo ottocentesco, come Egli amava ripetere in ogni occasione, la più antica Istituzione italiana che diffonde la nostra lingua e cultura nel mondo. E di questo io e tutti i miei colleghi Gliene saremo sempre grati. So però, che nel suo cuore albergava ancora l’antico amore per la sua casa, la Farnesina, i suoi colleghi ambasciatori, la nostra presenza diplomatica nel mondo. Era molto attaccato anche al Quirinale, sentendo sempre nella figura del Capo dello Stato l’emblema supremo della sua amata Italia e per questo ringrazio il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il bellissimo messaggio che ci ha inviato . Un giorno, passeggiando, mi chiese cosa sarebbe stata la vita dopo la morte e io, ingenuamente, Gli risposi che sarebbe stata la luce di Dio, come recita Dante nell’ultimo Canto del Paradiso. Ora questo dubbio non lo ha più e mi auguro che la luce in cui Egli ora vive possa illuminare anche il nostro futuro cammino. Cordiali saluti. Alessandro Masi Con pleno éxito la Scuola Italiana “Giuseppe Verdi” de Copiapó realizó Conferencia sobre Educación Emocional El pasado día jueves 6 del pte. en dependencias de la Scuola Italiana di Copiapó se desarrolló la conferencia titulada “La Educación del Ser Emocional”. Cuyo invitado especial fue el destacado filósofo, sociólogo y doctor en economía y sociología de la Educación Don Juan Casassus. Este evento contó con la presencia del Vicecónsul de Italia en Atacama y Director de la Corporación Educacional Don Paolo Albasini Broll y con la participación de docentes, apoderados y alumnos de la Scuola, como así mismo directores de distintos establecimientos de la comuna los cuales fueron invitados por el Rector Don Waldo Portilla Hidalgo. Con un mensaje directo y efectivo el Dr. Casassus logró profundizar en la temática de la importancia de desarrollar el cerebro emocional, el cual por los avances de las neurociencias y la investigación social, constituye el 85% de nuestra capacidad cerebral. Al respecto enfatizó que el clima emocional en el aula explica las variaciones del nivel de aprendizaje de los alumnos, evidenciando que 150 puntos más en el SIMCE son explicados sólo por el clima emocional al interior de la sala de clases y las expectativas de los docentes respecto de sus estudiantes Rimembranze Scuola Italiana, 1945. Ecco gli alunni Enzo Peirano, Renato Raggio, Leopoldo Tassara, Mafalda Taschieri, Roberto Solari, Riccardo Garibaldi, José Nattero y Renato Chiorino. Edda Bacigalupo, Graziella Pendola, María Pía Piazze, Giovanni Montedonico, Giovanna Solari, Flora Andreani y Silvia Arata. Personajes ilustres: Leopoldo Tassara Cavada: hijo de Juan y Zarella, nace el 1º de Febrero de 1929 en Valparaíso. En su juventud fue basquetbolista, jugando en la Sportiva Italiana de Valparaíso e integrando el equipo que llegó a ser campeón provincial. También fue bogador de la “Canottieri”.Realiza sus estudios de preparatoria y humanidades en la Scuola Italiana “Arturo Dell’Oro”, para luego entrar a la carrera de arquitectura en la Universidad Católica de Valparaíso. Por contingencias económicas del momento se retira del tercer año para entrar a trabajar como periodista en el Diario El Mercurio de Valparaíso. Desde su primera función como receptor por teléfono de las noticias desde Santiago, en 1948, comienza una carrera que duraría 45 años de trabajo por diferentes cargos. Reportero, jefe de informaciones (1957 - 1965), secretario de redacción (1965 - 1966) y subdirector de El Mercurio y La Estrella (1966 - 1967) fueron otros cargos ocupados durante su paso por esta empresa, culminando como director del diario La Estrella (1967 - 1979) y luego director del diario El Mercurio hasta 1986, año en que se acoge a jubilación, continuando como consejero de la empresa y manteniendo sus artículos en ambos diarios, con los seudónimos de Tizio y TseTse respectivamente, los que con un estilo ameno, directo y sencillo cautivaron a sus lectores hasta el día de su muerte, en Marzo de 1993. Care Lettrici e Cari Lettori, se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze" iniziativa dell'Arch. Claudio Massone STADIO ITALIANO Presenza- 16 novembre 2014 11 12 SCUOLA ITALIANA VALPARAISO Presenza- 16 novembre 2014 GIOCHI DELLA GIOVENTÙ 2014 Quest’anno la padrona di casa, e come é ormai solito, si é dimostrata accogliente e gentile con le istituzioni invitate a formar parte dei XXVI Giochi della Gioventú, i giorni 24 e 25 ottobre. La delegazione della Scuola, composta da 75 alunni fra la Seconda Elementare e il IIº delle Superiori e 9 professori, si sono impegnati al massimo, e i nostri sportivi hanno ottenuto trionfi significativi nelle diverse competizioni: calcetto, pallacanestro, bocce, pallavolo, atletica leggera, ginnastica artistica. Ma al di lá di ogni singolo successo, quello che ci resta é la sensazione che lo sport raduna in modo naturale, sano e spontaneo, giovani che hanno in comune non solo l’allenamento sportivo, ma lo spirito d’italianitá, il cameratismo, la generositá, la perseveranza. Valori questi che si riflettono nel loro modo di far fronte alle sfide e di superare ostacoli, pensando alla vittoria sí , ma senza lasciarsi abbaggliare da essa. I nostri sportivi di Valparaiso e Viña hanno partecipato ad una emotiva cerimonia di chiusura, in cui si é ricordato il professore Adolfo Rodríguez (RIP), esempio vivo dei valori sottostanti allo sport, che ha lasciato un legato duraturo in ogni alunno e in ogni collega dell’”Alcide De Gasperi”: condivisione, empatia, ottimismo, serenitá, disciplina, tenacia, passione. Legato che arricchisce pure la nostra scuola e i nostri sportivi. Come ogni anno, gli obiettivi si sono raggiunti e si é tornati a casa soddisfatti. Un agitato mese di Ottobre nella nostra Scuola Ottobre é stato un mese pieno di diverse attivitá, tanto sportive come culturali e ricreative, le quali si sono iniziate con la celebrazione della Giornata dell’Insegnante, data nella quale gli studenti della Scuola hanno festeggiato i loro professori ringraziando cosí la loro dedizione, professionalitá, responsabilitá e, soprattutto, amore consegnati in ogni giorno di lavoro. Un’altra attivitá é stata la visita del vigile del fuoco, signore Juan Paredes, nonno di una delle nostre alunne, che con molta chiaritá e semplicitá ha spiegato le funzioni dei pompieri e i pericoli del fuoco ai bambini di Giardino, che hanno ascoltato attentamente quest’ importantissima informazione. Nell’ambito sportivo, si sono realizzate due significative attivitá: per primo, la Tritlón, che ogni anno raduna gli alunni di Terzo Anno di Scuola Secondaria di Primo Grado e i compagni di Seconda Elementare in una giornata di sana competizione atletica, nella quale si rafforzano i vincoli tra studenti di diverse classi. Posteriormente, i migliori atleti (Scuola Elementare e Scuola Secondaria di Primo Grado) della nostra scuola parteciparono ai Giochi della Gioventú 2014, nei quali si sono riunite delegazioni delle scuole d’origine italiana del Cile intorno alla pratica dello sport. Inoltre, la fanfara della Scuola partecipó orgogliosamente alla celebrazione del Centenario del Quartiere di Miraflores, che ospita la Scuola dai suoi inizi a Viña del Mar. Finalmente, il Dipartimento d’Arte della scuola organizzó la Settimana della Cultura (23 e 24 ottobre), nella quale gli alunni hanno avuto l’opportunitá di partecipare a diversi workshop, come per esempio fotografia, impaginazione, origami, confezione di mandalas e cinema. PAGINA RELIGIOSA No al terrorismo delle chiacchiere I religiosi sono chiamati a dare una testimonianza profetica di fraternità, meglio i pugni che il terrorismo delle chiacchiere: è quanto ha affermato Papa Francesco ricevendo i partecipanti all’assemblea nazionale della Conferenza Italiana Superiori Maggiori, conclusa oggi a Tivoli. La prima esortazione del Papa ai religiosi è quella della testimonianza profetica di una vita evangelica. La “profezia non è mai ideologica” - ha detto - “non è alla moda” e non è confronto con l’istituzione perché la stessa profezia “è istituzionale”, ma è “segno di contraddizione”. E’, infatti, la santità che fa crescere la Chiesa: “Perché davanti alla testimonianza di un fratello e di una sorella che vive veramente la vita religiosa, la gente si domanda ‘che cosa c’è qui?’, ‘che cosa spinge questa persona oltre l’orizzonte mondano?’. Questa direi è la prima cosa: aiutare la Chiesa a crescere per via di attrazione. Senza preoccuparsi di fare proseliti: attrazione!”. Non si tratta – ha aggiunto - di “combattere battaglie di retroguardia, di difesa”, ma di spendersi tra la gente, “che vive nelle periferie della storia”. E “un segno chiaro che la vita religiosa è chiamata a dare oggi è la vita fra- terna”: “Ma, per favore, che non ci sia fra voi il terrorismo delle chiacchiere, eh! Cacciatelo via! Ci sia fraternità! E se tu hai qualcosa contro il fratello, lo dici in faccia… Alcune volte finirai ai pugni, non è un problema: è meglio questo che il terrorismo delle chiacchiere”. “Oggi – ha proseguito - la cultura dominante è individualista, centrata sui diritti soggettivi. E’ una cultura che corrode la società a partire dalla sua cellula primaria che è la famiglia. La vita consacrata può aiutare la Chiesa e la società intera dando testimonianza di fraternità, che è possibile vivere insieme come fratelli nella diversità … Perché nella comunità non ci si sceglie prima, ci si trova con persone diverse per carattere, età, formazione, sensibilità… eppure si cerca di vivere da fratelli”: Visita alla Sindone, prenotazione obligatoria Per poter visitare la Sindone, durante l’ostensione prevista al Duomo di Torino dal 19 aprile al 24 giugno prossimi in occasione della celebrazione dei 200 anni della nascita di San Giovanni Bosco, è obbligatoria la prenotazione, che sarà possibile effettuare esclusivamente attraverso il sito www. sindone.org “Come nelle passate ostensioni la visita alla Sindone è completamente gratuita, poiché si tratta di un evento religioso ed ecclesiale - ha spiegato l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia -. Questo è stato reso possibile grazie al contributo dei vari enti promotori che hanno coperto le spese di allestimento del percorso e dei vari servizi, la visita alla Sindone è gratuita: Ma la prenotazione è sempre obbligatoria per coordinare al meglio l’afflusso dei pellegrini evitando attese troppo lunghe per accedere al Duomo”. Per l’ultima Ostensione in città arrivarono due milioni e mezzo di visitatori. “Cerchiamo di realizzare una partecipazione analoga a quella che c’è stata nelle occasioni precedenti - ha detto il sindaco Piero Fassino -, e un’organizzazione che consenta il massimo di accessibilità e di fruibilità”. Fassino ha anche ricordato che l’evento sarà in parte “concomitante allo svolgimento dell’Expo nella vicina Milano”, cosa che potrebbe anche portare visitatori in più. “Non sempre si riesce, voi lo sapete bene. Tante volte si sbaglia, perché siamo tutti peccatori, però si riconosce di avere sbagliato, si chiede perdono e si offre il perdono. E questo fa bene alla Chiesa: fa circolare nel corpo della Chiesa la linfa della fraternità. E fa bene anche a tutta la società”. “Ma questa fraternità – ha osservato il Papa - presuppone la paternità di Dio e la maternità della Chiesa e della Madre, la Vergine Maria. Dobbiamo ogni giorno rimetterci in questa relazione, e lo possiamo fare con la preghiera, con l’Eucaristia, con l’adorazione, con il Rosario. Così noi rinnoviamo ogni giorno il nostro ‘stare’ con Cristo e in Cristo, e così ci mettiamo nella relazione autentica con il Padre che è nei cieli e con la Madre Chiesa, la nostra Santa Madre Chiesa Gerarchica, e la Madre Maria. Se la nostra vita si colloca sempre nuovamente in queste relazioni fondamentali – ha concluso - allora siamo in grado di realizzare anche una fraternità autentica, una fraternità testimoniale, che attrae”. «Cadano i muri che dividono» L'umanità di oggi ha bisogno di "ponti, non di muri", esattamente come i popoli del Novecento non avevano bisogno della divisione simboleggiata dal Muro di Berlino. Nel giorno che ne ricordava il crollo, 25 anni fa, Papa Francesco domenica ha lanciato all'Angelus in Piazza San Pietro un appello affinché cadano, ha detto, "tutti i muri che ancora dividono il mondo". Un augurio di pace e di fraternità ripetuto anche durante il pensiero spirituale prima dell'Angelus, ispirato dalla festa della Dedicazione della Basilica di S. Giovanni in Laterano. “25 anni fa, il 9 novembre 1989, cadeva il Muro di Berlino”. L’applauso che ha interrotto subito Papa Francesco è un volo di colomba che ha portato la gioia dei romani e dei tanti stranieri da Piazza San Pietro fino alla Porta di Brandeburgo e alle piazze e alle strade della capitale tedesca dove applausi, voci, musica, silenzi e commozione celebrano da giorni la rinascita dell’Europa dalla polvere e dai rottami di cemento tra i quali 25 anni fa implose lo scempio che, per i trenta anni precedenti, aveva tenuto segregati in un cupo terrore milioni di persone. Papa Francesco condivide l’entusiasmo e offre la sua lettura, la lettura della Chiesa, di ciò che avvenne con il crollo di quello che definisce “simbolo della divisione ideologica dell’Europa e del mondo intero": “La caduta avvenne all’improvviso, ma fu resa possibile dal lungo e faticoso impegno di tante persone che per questo hanno lottato, pregato e sofferto, alcuni fino al sacrificio della vita. Tra questi, un ruolo di protagonista ha avuto il santo Papa Giovanni Paolo II”. La storia è maestra di vita e Papa Francesco alza gli occhi dal Muro che non c’è più per chiedere l’abbattimento di tutti gli altri che ancora oggi dividono i popoli col cemento di altre forme di discriminazione: “Preghiamo perché, con l’aiuto del Signore e la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, si diffonda sempre più una cultura dell’incontro, capace di far cadere tutti i muri che ancora dividono il mondo, e non accada più che persone innocenti siano perseguitate e perfino uccise a causa del loro credo e della loro religione. Dove c’è un muro, c’è chiusura di cuore! Servono ponti, non muri! L’esclamazione del Papa è strettamente collegata alla riflessione che aveva preceduto la recita dell’Angelus. Parlando della Dedicazione della Basilica Lateranense, oggi celebrata dalla Chiesa, e sottolineando come il senso spirituale di questa festa sia nell’“unità” che tale Basilica rappresenta per tutte le comunità cristiane in quanto sede originaria “del vescovo di Roma”, Papa Francesco aveva osservato che proprio la “comunione di tutte le Chiese”… “…per analogia ci stimola a impegnarci perché l’umanità possa superare le frontiere dell’inimicizia e dell’indifferenza, a costruire ponti di comprensione e di dialogo, per fare del mondo intero una famiglia di popoli riconciliati tra di loro, fraterni e solidali”. Presenza- 16 novembre 2014 13 Cristiani i più perseguitati nel mondo Il rispetto della libertà religiosa nel mondo continua a diminuire e i cristiani si confermano ancora una volta il gruppo religioso maggiormente perseguitato. È quanto emerge dalla XII edizione del Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che è stato presentato oggi a Roma. Il rapporto fotografa il grado di rispetto della libertà religiosa in 196 Paesi, analizzando le violazioni subite dai fedeli di ogni credo e non solo dai cristiani. Nel periodo compreso tra l’ottobre 2012 e il giugno 2014, dei 196 Paesi analizzati, in ben 116 si registra un preoccupante disprezzo per la libertà religiosa, ovvero quasi il 60%. Nella “mappa” geografica disegnata dall’Acs, sono 20 i Paesi identificati come luoghi di “elevato” grado di violazione della libertà religiosa, dove cioè la libertà religiosa non esiste. In 14 di questi Paesi, la persecuzione è a sfondo religioso ed è legata all’estremismo islamico. Sono: Afghanistan, Arabia Saudita, Egitto, Iran, Iraq, Libia, Maldive, Nigeria, Pakistan, Repubblica Centrafricana, Siria, Somalia, Sudan e Yemen. Negli altri 6 Paesi, la persecuzione religiosa è perpetrata da regimi autoritari, ovvero in Azerbaigian, Myanmar, Cina, Corea del Nord, Eritrea e Uzbekistan. Dal Rapporto emerge anche che nella lista degli Stati in cui si registrano gravi violazioni della libertà religiosa, i Paesi musulmani rappresentano la maggioranza. Quest’anno il Rapporto contiene una graduatoria che suddivide i Paesi in quattro categorie in base al grado di violazione della libertà religiosa: elevato, medio, preoccupante, lieve. L’Asia si conferma il continente dove la libertà religiosa è maggiormente violata. Nei Paesi in cui vi è una religione di maggioranza si riscontra un incremento del fondamentalismo non soltanto islamico, ma anche indù e buddista. In Africa, la tendenza più preoccupante degli ultimi due anni è senza dubbio la crescita del fondamentalismo islamico - sotto l’impulso di gruppi come Al Qaeda nel Maghreb islamico, Boko Haram e al Shabaab - e si riscontra un aumento di casi di intolleranza religiosa in Egitto, Libia e Sudan. Non mancano tuttavia esempi di dialogo e cooperazione religiosa in Camerun, Nigeria, Centrafrica, Uganda, Zambia, Sudafrica e Kenya. In America Latina gli ostacoli alla libertà religiosa sono quasi sempre causati dalle politiche di regimi apertamente laicisti o atei, come quelli di Venezuela ed Ecuador, che limitano la libertà di tutti i gruppi religiosi, senza alcuna distinzione di credo. La libertà religiosa è in declino anche in Europa del Nord e Paesi come Danimarca, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia e Norvegia compaiono nella lista dove “il grado di violazione della libertà religiosa” è “preoccupante” e in “peggioramento”. Ad attestarlo è il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che è stato presentato oggi a Roma. Nei Paesi occidentali - si legge - le tensioni religiose sono in aumento a causa di fenomeni recenti come “l’ateismo aggressivo” e il “laicismo liberale”. Alcune tendenze destano preoccupazione, soprattutto quelle relative a temi quali le scuole religiose, il matrimonio omosessuale e l’eutanasia. A nuestra Colectividad: Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna el HOGAR ITALIANO le ofrece sus Instalaciones con servicio de Enfermeras Universitarias, Terapeuta Ocupacional, Kinesiòloga, Tai-chi, Manualidades además de otras entretenciones y Servicio de Alimentación equilibrada guiada por nuestra Nutricionista. Ofrecemos Servicio de Recuperación Post-Operatoria. El Directorio Holanda 3639,Ñuñoa Santiago. Fono : (2) 22055476 Fono fax (2) :22048386 . www.hogaritaliano.cl. 14 Presenza- 16 novembre 2014 SPORT Coppe Europee Crisi dichiarata fra le milanesi Sampdoria-Milan 2-2 Ripartenza. Il Milan reagisce alla sconfitta col Palermo con una buona prestazione: parte bene, stende la Samp, impone il suo gioco per mezz’ora, si fa riprendere e superare in avvio di ripresa, quindi con un sussulto s’aggrappa al rigore concesso per un fallo di mano di Mesbah e rimette definitivamente in pari la sfida. Ai rossoneri manca solo la vittoria. La Samp resta ai confini del paradiso calcistico invocato da Mihajlovic alla vigilia. Sinisa non aveva mai battuto i rossoneri da allenatore, stavolta ci è andato vicino. Sassuolo-Atalanta 0-0 Lo 0-0 contro l’Atalanta allunga la striscia di risultati utili del Sassuolo: cinque partite, con due vittorie e tre pareggi. È la prima volta per gli emiliani in Serie A. Ma più che rallegrarsi per il record, Di Francesco farebbe bene a rammaricarsi per le occasioni perdute. Poche squadre di mediabassa classifica (o forse nessuna) possono permettersi la stessa qualità offensiva dei neroverdi. Invece nelle ultime due gare il tridente del Sassuolo non è riuscito a spremere reti e neanche il rientro di Zaza, cancellato da Stendardo e Cherubin, ha cambiato il trend. Pure Colantuono, che deve fare i conti con il peggiore attacco del campionato, è al secondo 0-0 di fila: una politica conservativa adottata per arginare l’emorragia di sconfitte, già 5, e che piano piano sta allontanando la crisi. In un caso e nell’altro le ragioni della classifica hanno prevalso sullo spettacolo. Vista così, il pari può essere un buon punto in ottica salvezza. Inter-Verona 2-2 I vecchi cantori del calcio lo raccontano dai tempi del bianco e nero. “Con un grande portiere e un centravanti da almeno 15 gol a stagione hai già più di mezza squadra”. Ma all’Inter non bastano neppure Samir Handanovic e Mauro Icardi: col Verona finisce con un 2-2 pieno di rimpianti. I nerazzurri vanno sotto e ribaltano la situazione con l’argentino. Poi restano in 10 (rosso a Medel), resistono con la prodezza di Handanovic sul rigore di Toni, ringraziano la traversa colpita da Lazaros ma si arrendono alla grande giocata dei nuovi entrati Saviola e Nico Lopez. Finisce coi fischi di San Siro al cambio Icardi-Osvaldo e la curva che applaude la squadra. Non arrivano i tre punti e neppure il sorpasso sul Milan. A Mazzarri non gira nemmeno troppo bene: i tre punti, al netto di problemi che restano evidenti, avrebbero significato serenità, prima della sosta e della doppietta derby-Roma. Tra 15 giorni i vari Osvaldo, Hernanes e Guarin staranno meglio e si potrà anche immettere un po’ di qualità. Roma-Torino 3-0 Alle 7 sberle della Juventus al Parma la Roma risponde con tre schiaffi al Torino, ma ben assestati tanto da far male male (i PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 granata hanno subito in un colpo solo un terzo dei gol subiti in dieci gare). E con il rientro dopo 8 mesi di assenza di Kevin Strootman, la ciliegina perfetta su dina torta dolcissima. Per il Toro, invece, un altro brutto scivolone, nonostante i 7 rientri dopo quello di Helsinki. Juventus-Parma 7-0 Massimiliano Allegri alla vigilia si era lamentato per la poca concretezza dei suoi giocatori. “Creiamo tanto ma facciamo pochi gol, dobbiamo essere più cinici”. Detto fatto: la Juventus ha strapazzato il Parma infilando il pallone in porta ben 7 volte, per la gioia del pubblico dello Stadium, che è abituato a vedere la sua squadra vincere ma non con questo punteggio. Palermo-Udinese 1-1 Finisce in pari, ma è stata una partita piena di emozioni Iachini. Un punto che lascia l’amaro in bocca al Palermo che fallisce un penalty con Vazquez e poi trova un Karnezis in giornata strepitosa. Iachini rinuncia a schierare Maresca e Rigoni insieme e conferma la squadra che ha battuto il Milan ad eccezione dello squalificato Morganella, al suo posto Pisano. Stramaccioni senza Di Natale, ridisegna la squadra in modo più muscolare con Badu al posto di Kone. Fiorentina-Napoli 0-1 Primo obiettivo raggiunto: battendo la Fiorentina (1-0, gol di Higuain), il Napoli ha raggiunto il terzo posto dopo un lungo inseguimento a quella zona Champions League che resta il traguardo da raggiungere. I progressi del Napoli, in ogni modo, sono evidenti. Empoli-Lazio 2-1 Stop alla serie positiva della Lazio, dopo 16 punti nelle ultime 6 giornate. Stop di quelli che lasceranno il segno perché il 2-1 subito a Empoli è da dimenticare al di là del risultato negativo: poche idee, scarsa capacità di reagire con lucidità, imprecisione nella manovra. Non inganni il disperato assalto finale: l’Empoli, messo come al solito molto bene da Sarri, è stato bravo a gestire la partita, a subire il maggior tasso tecnico degli avversari senza andare in confusione e quindi a colpire con un uno-due letale firmato Barba-Maccarone. Inutile il 2-1 di Djordjevic. Lazio che abbandona il podio, Empoli che respira dopo tre sconfitte di fila. Cagliari-Genoa 1-1 Prosegue la serie positiva del Genoa che dopo tre successi di fila porta via un punto meritato dalla trasferta in Sardegna, esattamente com’era capitato ai cugini sampdoriani, che però si erano fatti rimontare mentre qui succede il contrario. E prosegue anche il digiuno del Cagliari al Sant’Elia, sei partite senza vittorie cominciano a diventare un incubo. In questa circostanza non è bastato un rigore (sull’1-1) e l’uomo in più per venire a capo del derby Bayern-Roma 2-0 rossoblu. Capita infatti che lo specialista Avelar, a bersaglio dal dischetto contro la Samp si faccia ipnotizzare dal giovane, esuberante e scattante Perin. E’ il 30’ s.t., di lì a pochi minuti Zeman opera la sua terza sostituzione e trenta secondi dopo perde per infortunio Sau... Così la sfida torna in parità di uomini, considerato che sul rigore era stato espulso Sturaro, autore del fallo in area su Conti e già ammonito in precedenza. Proprio Conti, il capitano, era andato vicinissimo al bersaglio un minuto prima del rigore, cogliendo il palo su punizione dalla distanza, a portiere battuto. Chievo-Cesena 2-1 La prima vittoria al Bentegodi e i primi gol di Pellissier dopo oltre un anno permettono al Chievo di abbandonare l’ultimo posto: la vittoria contro il Cesena, a lungo accarezzata e che poi sembrava sfumata per il momentaneo pareggio di Djuric a due dal novantesimo, vale oro e premia Maran, più propositivo del collega Bisoli. CLASSIFICA Juventus Roma Napoli Sampdoria Lazio Genoa Inter Milan Udinese Fiorentina Palermo Verona Sassuolo Torino Cagliari Empoli Atalanta Chievo Cesena Parma 28 25 21 20 19 19 18 17 17 13 13 13 12 12 10 10 10 8 7 6 Serie B Frosinone 25 Carpi 25 Spezia 23 Avellino 23 Lanciano 22 Bologna 22 Livorno 21 Trapani 21 Perugia 20 Pro Vercelli 17 Bari 16 Catania 15 Modena 15 Varese 15 Virtus Entella15 Brescia 14 Pescara 13 Vicenza 13 Cittadella 12 Ternana 11 Latina 10 Crotone 10 Il dilemma, alla fine, è capire se è meglio perdere 7-1 provando ad essere vivi o preferire una sconfitta onorevole (2-0) rinunciando già in partenza a giocare. In attesa di capire la verità, il Bayern domina una Roma che cambia pelle (4-4-2 e baricentro bassissimo), porta a casa la qualificazione e mette in archivio la Champions almeno fino alla prossima primavera, proprio come voleva alla vigilia Guardiola, assicurandosi anche il primato del girone. E la Roma? Non ha mai giocato, cercando di limitare i danni e sperando di far male in contropiede. Ma Iturbe è ancora lontano dai suoi standard e Destro ha lottato tanto ma senza mai incidere. E intanto Garcia può comunque sorridere: la vittoria del Cska a Manchester lo lascia al secondo posto e padrone del proprio destino. Juve Olympiacos 3-2 Buffon: “Perdere sarebbe stato ingiusto” Questa volta niente beffa. Torino non è Istanbul e la pioggia non è la neve, ma l’Olympiacos ha rischiato di piazzare la clamorosa vittoria in Champions ai danni della Juve. Il capitano bianconero può tirare un sospiro di sollievo dopo il 3-2 , soprattutto per la rimonta completata in un minuto scarso. “L’aspetto psicologico la fa da padrone in queste gare. Quando crei tanto - dice Buffon -, vai avanti e ti raggiungono su palla da fermo cominci a concedere dal punto di vista della convinzione anche agonisticamente”. Saint Etienne-Inter 1-1 L’Inter prende un punto, sale a 8 in classifica e lo fa con un primo tempo che ha visto fame, forza, personalità, finalmente il gol su azione dopo 4 partite senza, ma anche un lato B in cui la palla in zona offensiva no, non s’è quasi mai vista. Per fortuna ci hanno pensato Dodò prima e anche Carrizo sul finale: la sua parata su Van Wolfswinkel vale un pari che rimanda tutto al 27, quando l’Inter affronterà il Dnipro a San Siro. Lì basterà un pari per il passaggio del turno. Napoli-Young Boys 3-0. Vittoria e primo posto. Sbrogliata la matassa del girone I di Europa League. Obbligato a vincere, il Napoli travolge lo Young Boys al San Paolo grazie alla tripletta dell’olandese De Guzman e si porta in vetta con 9 punti insieme allo Sparta Praga, che piega nell’altra sfida lo Slovan Bratislava. In fondo ad una gara generosa, gli azzurri creano tante occasioni e vincono con merito, imbattuti a questo punto da 8 gare europee casalinghe (6 vittorie, compresa quella di ieri sera, e 2 pareggi). Fiorentina-Paok 1-1: La Fiorentina pareggia in extremis 1-1 al Franchi contro il Paok Salonicco. Alla rete del tutto inattesa dei greci con Martens, a 8' dalla fine, risponde Pasqual su punizione all'89'. Tante le occasioni sprecate dalla Viola, soprattutto nel primo tempo, ma alla fine il pareggio è sufficiente per avere la certezza della qualificazione ai sedicesimi di Europa League con due turni di anticipo. Nell'altra partita del girone, il Guingamp ha battuto 2-0 la Dinamo Minsk portandosi a -3 dalla squadra di Montella. La prossima sfida in Francia dirà di più sulle gerarchie del girone. Helsinki-Torino 2-1. Primo stop europeo per i granata Nel quarto turno del Gruppo B arriva la prima sconfitta per gli uomini di Ventura: in Finlandia le reti arrivano nel secondo tempo: doppio vantaggio per i padroni di casa con Baah e Moren, poi accorcia le distanze Quagliarella Si ferma il cammino illibato del Torino in Europa. Match point mancato per i granata, che escono ridimensionati dalla gelida trasferta di Helsinki: doveva essere la gara che ipotecava i sedicesimi e invece il Toro rimette in gioco sia la qualificazione che i finlandesi, perdendo 2-1 contro il fanalino di coda del girone. Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl SPORT Brasile, Rosberg trionfa su Hamilton. Ferrari, Alonso 6° Una battaglia a ritmo di decimi, centesimi, persino millesimi. Sui saliscendi di Interlagos Nico Rosberg e Lewis Hamilton hanno dato vita al proprio GP personale, con le due Mercedes a viaggiare incollate l’una negli scarichi dell’altra, sperando in un errore, in un problema, in chissà cosa. Ma dopo essere stato pesantemente sconfitto nelle ultime gare, questa volta Rosberg è stato perfetto, conducendo sempre una gara che solo una volta Hamilton ha pensato seriamente di poter vincere: al 28° giro, quando per provare a superare Nico che si era fermato ai box per il cambio gomme, Hamilton ha spinto oltre il limite, ma alla curva numero 4 è finito fuori pista, riuscendo fortunatamente a recuperare. Al rientro in pista dopo il cambio gomme, è poi riuscito a recuperare da uno svantaggio di 7”4, ma una volta arrivato in scia non è mai riuscito ad attaccare davvero il tedesco. TUTTO AD ABU DHABI - Che con la vittoria numero 5 in stagione, per l’11ª doppietta Mercedes, recupera qualche punto al compagno: quando ormai manca solo In Nazionale torna Balotelli Tornano Balotelli e Cerci, assenti dal Mondiale, e El Shaarawy; esordio assoluto per il difensore del Torino Emiliano Moretti e per i centrocampisti di Genoa e Samp, Bertolacci e Soriano che già avevano assaggiato l'azzurro con uno stage prima del Brasile. Sono queste le principali novità delle convocazioni del ct Antonio Conte per Italia-Croazia di domenica 16 novembre al Meazza. I 26 Azzurri convocati dal Ct si raduneranno domani a mezzogiorno presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano e nel pomeriggio sosterranno il primo allenamento. Sono previste doppie sedute di allenamento giornaliere fino a venerdì 14, con la squadra che sabato pomeriggio partirà alla volta di Milano. In settimana saranno diramate le convocazioni per l’amichevole con l’Albania in programma martedì 18 novembre a Genova. L’elenco dei convocati Portieri: Buffon (Juventus) , Perin (Genoa), Sirigu (Paris Saint Germain); Difensori: Chiellini (Juventus), Moretti (Torino), Ogbonna (Juventus), Ranocchia (Inter), Rugani (Empoli); Centrocampisti : Bertolacci (Genoa), Bonaventura (Milan), Candreva (Lazio), Cerci (Atletico Madrid), Darmian (Torino), De Rossi (Roma), De Sciglio (Milan), El Shaarawy (Milan), Marchisio (Juventus), Parolo (Lazio), Pasqual (Fiorentina), Soriano (Sampdoria), Verratti (Paris Saint Germain); Attaccanti: Balotelli (Liverpool), Giovinco (Juventus), Immobile (Borussia Dortmund), Pellé ( Southampton), Zaza (Sassuolo). il gran finale di Abu Dhabi, Hamilton ora è davanti di 17 punti. E con il doppio punteggio dell’ultima gara chissà cosa potrà succedere. A far festa con il duo Mercedes anche Felipe Massa, ottimo 3° con la Williams e protagonista di una corsa che poteva essere macchiata per i 5” di penalità subiti per eccessiva velocità ai box. Spesso Felipe ha viaggiato al ritmo dei due leader e il podio davanti alla sua gente è il miglior riconoscimento per un finale di stagione in netta crescita. ALONSO BATTE KIMI - Alle spalle di Felipe un ottimo Jenson Button, con la McLaren, davanti a Sebastian Vettel e alle due Ferrari di Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, protagoniste negli ultimi giri di un bel duello che ha premiato Fernando, bravo a sfruttare le coperture più fresche rispetto al finlandese, che ha effettuato una sosta in meno, 2 contro le 3 di tutti gli altri piloti. Nel Mondiale costruttori, Ferrari e McLaren ottengono gli stessi punti, 16 e quindi la lotta per il quarto posto resta inalterata, con il Cavallino davanti di 43 a Woking. Gp Valencia, Rossi secondo E' vice campione del mondo Marc Marquez riscrive la storia. Vincendo anche l'ultima gara della stagione a Valencia, lo spagnolo della Honda - già campione del mondo per il secondo anno consecutivo - colleziona la 13esima vittoria del 2014, record mai centrato da nessuno nella storia del motomondiale. Superato anche il precedente primato di Doohan, fermo a 12.Per Marquez si tratta della 45esima vittoria in carriera, tante quante Casey Stoner. Alle spalle di Marquez si piazza Valentino Rossi, partito in pole position e vicecampione del mondo grazie al secondo posto di oggi e il contemporaneo ritiro del compagno di squadra Jorge Lorenzo.Per il Dottore e' il podio numero 196, 13 dei quali in questo 2014. Terza posizione per l'altra Repsol Honda di Dani Pedrosa, con un bravo Andrea Dovizioso che porta la Ducati al quarto posto. Nona l'altra Rossa di Borgo Panigale affidata a Michele Pirro mentre e' stato costretto al ritiro Andrea Iannone, che aveva cominciato la gara in prima fila al fianco di Rossi. Gigi Riva, i 70 anni di "Rombo di tuono" Il bomber va a segno un'altra volta. Gigi Riva compie 70 anni e raccoglie ancora una volta tantissimi attestati di stima, gratitudine, amicizia. Con internet e social network non ha molta dimestichezza, certo non quanta ne aveva con il gol. Chi ha inviato gli auguri a Gigi Riva per i suoi 70 anni, sappia quindi che quelli affidati a twitter e simili difficilmente li apprezza di persona. Però non restano inevasi: ci pensa il figlio Mauro a leggerglieli, lo stesso che qualche anno fa, per la festa del papà, lo sorprese regalandogli un sito dedicato a "Rombo di tuono", come Gianni Brera aveva ribattezzato il grande attaccante del Cagliari e dell'Italia. Lui, schivo e riservato com'è, preferisce smarcarsi dalle celebrazioni: per festeggiare nulla di meglio che una cena con i figli. Ma in tanti si erano segnati questo giorno sull'agenda per mandare un segno di stima ad un mito del calcio degli anni Sessanta e Settanta, ancora il miglior marcatore della storia in azzurro, con 35 reti in 42 presenze. A cominciare dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che si è affidato ad un telegramma, mezzo magari poco al passo coi tempi, e forse proprio per questo più sentito. "Le invio - vi si legge - i migliori auguri a nome mio e di tutti coloro che hanno avuto modo di seguirla e applaudirla negli anni che l'hanno vista diventare simbolo della nostra sportività nazionale". E poi i vertici del calcio italiano, a partire dal presidente della Figc. "Dentro e fuori dal campo - ha scritto nel suo messaggio Carlo Tavecchio - Gigi Riva ha dato un volto alle più belle declinazioni del calcio: tecnica, forza fisica, professionalità e sensibilità umana". "Attraverso il tuo esempio, come uomo e come sportivo, prima calciatore e poi dirigente federale - è il saluto del Ct Antonio Conte - hai saputo unire i tuoi compagni di squadra ed i tuoi ragazzi in Azzurro, hai saputo regalare sogni indimenticabili ai tuoi tifosi, hai saputo trasmettere i valori nei quali credi. Tanti auguri Gigi per i tuoi 70 anni dalla 'tua' Nazionale, ti aspettiamo presto a Coverciano per festeggiare insieme". Antonio Cabrini, tecnico della Nazionale femminile, ricorda "un grande atleta che ha vinto lo scudetto con la maglia rossoblù. La Sardegna deve tanto a Riva, ma anche Gigi deve tanto a questa isola che è diventata la sua terra adottiva". Anche la Fifa lo celebra: "Buon compleanno Gigi Riva, la legenda oggi ha 70 anni" è scritto in un messaggio su twitter. Mentre l'Uefa sul proprio sito gli dedica una rassegna dei suoi gol più belli. Presenza- 16 novembre 2014 15 Under 21, Euro 2015: Italia sorteggiata con Inghilterra, Portogallo e Svezia La mano di Pavel Nedved poteva essere più clemente. Dall’urna di Praga l’Under 21 di Gigi Di Biagio si è ritrovata nel girone B della fase finale di Euro 2015 (dal 17 al 30 giugno), insieme ad Inghilterra, Portogallo e Svezia. La strada per l’Olimpiade di Rio 2016 passa dalla Repubblica Ceca, dove gli azzurrini dovranno qualificarsi per le semifinale per strappare un biglietto per il Brasile. SCORCIATOIA PER RIO — L’Olimpiade è un obiettivo, certo, che l’Italia potrà giocarsi anche arrivando terza nel girone in caso di qualificazione dell’Inghilterra alle semifinale. Gli inglesi infatti non possono qualificarsi per i Giochi, dove si presentano come Gran Bretagna, e questo permetterà eventualmente alle terze dei due gironi di giocarsi l’ultimo posto per Rio in uno spareggio. Ma è chiaro che l’ambizione azzurra è quella di arrivare fino in fondo all’Europeo. DI BIAGIO: SARÀ DURA — L’Italia giocherà la fase a girone ad Olomouc e Uherske Hradiste. Esordio il 18 giugno contro la Svezia, poi sfida col Portogallo il 21 e ultima sfida del girone il 24 contro l’Inghilterra, testa di serie. "È un girone molto difficile – ha commentato il c.t. Di Biagio presente al sorteggio – ma sono contento e ottimista, come lo sarei stato anche se fossimo capitati con altre squadre. Le otto finaliste sono una più forte dell’altra, quindi qualsiasi commento lascia il tempo che trova. L’Inghilterra ha eliminato la Croazia, il Portogallo l’Olanda e la Svezia la Francia: non le ho mai incontrate nel mio cammino, ma è evidente che sono tre grandi squadre e che si tratta di un girone di ferro". La grande favorita è la Germania, finita nell’altro girone, quello A che giocherà a Praga, con i padroni di casa della Repubblica Ceca, la Danimarca e la Serbia. Rugby, test match Italia-Samoa 24-13 Missione compiuta. L’Italia del rugby ritrova il sorriso e benedice il talismano Ascoli Piceno: nel 2009 battendo Samoa gli azzurri interruppero qui una serie di 13 sconfitte, oggi ancora qui e ancora con Samoa (k.o. con noi solo 2 volte su 7) la banda Brunel ha ritrovato il piacere del successo, un anno e 9 partite dopo la vittoria sulle Figi a Cremona. PRIMO TEMPO - I samoani provano subito a sfondare, ma dopo 4’ in apnea l’Italia sembra ritrovarsi: bene Favaro, molto bene Masi, la mischia e la touche azzurre funzionano e per 20 minuti Parisse e compagni riescono a costruire una serie di azioni alla mano che però si scontrano sistematicamente sul muro dei pacifici appena entrano nella linea dei 22, anche per colpa di più d’una palla persa malamente. Italia comunque avanti al 10’ con un calcio di Haimona, il quale vola via ovale in mano aiutandosi con un paio di calcetti a seguire e costringe al fallo i samoani. Il piede del numero 10 azzurro non centra i pali. Al 31’ piazzato di Tusi Pisi per il 3-3. Al 31’ Tuifua sfonda su una rimessa laterale e Geldenhuys salva tenendo alta la palla al momento di schiacciare. Servono due minuti per la meta: ancora una touche vinta, maul avanzante e Lam va a segno, conversione di Pisi per il 3-10. Si mette male. SECONDO TEMPO - L’Italia alla prima azione conquista un calcio per affossamento della mischia dopo 4’ e Haimona calcia per il 6-10. E’ battaglia: al 12’ Tusi Pisi non ci perdona con un piazzato da 30 metri per il controsorpasso: 11-13. Tre minuti e il calcio è azzurro da 35 metri: Haimona fa 14-13. Il match è apertissimo e gli errori sono tanti, troppi. Ci salva Pisi al 18’ sbagliando il piazzato angolato da sinistra. E’ battaglia di trincea finché al 24’ rubiamo una mischia, McLean vola, dà a Masi e i samoani disperatamente commettono fallo per interrompere in qualche modo l’azione: Haimona decide di calciare da 37 metri: non va. 16 Presenza- 16 novembre 2014 OCSE: Eurozona ferma sume che il rischio negativo non si materializzerà, ma al contrario “le misure strutturali approvate saranno implementate e porteranno i loro frutti, lo stimolo monetario continuerà, cosa che permetterà all’eurozona di rivitalizzarsi”. Ancora più nere le previsioni per l’Italia. Il nostro Pil crescerà dello 0,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016. È quanto prevede l’Ocse nell’Outlook economico preliminare per i Paesi del G20, collocando, nonostante il lieve miglioramento rispetto al +0,1% di settembre, il nostro Paese in fondo alla classifica per l’anno prossimo, davanti alla sola Russia, ferma a zero. Il premier Matteo Renzi ha commentato i numeri dell’Ocse, cercando un risvolto positivo. dati Ocse che dicono che l’Eurozona è il problema dell’economia mondiale, sono molto tristi da un lato e incoraggianti dall’altro perché dimostrano che se l’Eurozona cambia, può tornare a crescere anche l’economia mondiale. Perciò in Italia stiamo facendo una battaglia perché l’Europa cambi” ha detto. Papa Francesco sarà a Torino motto dell’Ostensione 2015 sarà “l’Amore più grande”. “Papa Francesco - prosegue l’arcivescovo di Torino - ha detto giustamente che la contemplazione della Sindone non è la contemplazione di un uomo morto: è un uomo vivo. E non siamo noi che guardiamo la Sindone: è Lui che ci guarda e che ci spinge quindi a quell’amore più grande e quindi è il richiamo di una presenza forte della Passione del Signore. Secondo me, la verità del Telo c’è, però la scienza non ce lo dice ancora questo. E allora, finché siamo in questa incertezza, certamente per noi prevale una certezza di fede, perché noi troviamo la forza e il vigore che nasce da questo Telo: il messaggio forte della fede cristiana, l’amore che dona la vita, e questa realtà te lo richiama e te lo incarna nel cuore”. Attese oltre 2 milioni di persone Dal punto di vista pratico, i due eventi - Ostensione e bicentenario di Don Bosco - si pensa attireranno i consueti milioni di visitatori, forse oltre i due milioni e mezzo che arrivarono l’ultima volta. Molto, gli organizzatori, hanno puntato sul web sia per le prenotazioni - obbligatorie attraverso il sito “sindone.org” - sia per altri aspetti di tipo logistico, come spiega Marco Bonatti, responsabile della comunicazione dell’Ostensione 2015. “Contiamo molto su internet e sulla diffusione virale delle notizie. Già adesso, peraltro, abbiamo buoni segnali perché in questi mesi moltissimi hanno avanzato richieste: ci sono diverse diocesi, gruppi ecclesiali e parrocchie che hanno già segnalato che verranno, e questo per noi rappresenta il cuore del pubblico che vogliamo raggiungere”. FINALI Napolitano: decido io quando lasciare o ai normali cittadini , magari raccolti davanti a uno spumante la sera di fine anno? Interrogativi che Napolitano non scioglie ma che ormai si intrecciano senza soluzione di continuità al dibattito portando i più ad andare oltre la stanchezza personale del presidente per coglierne significati politici a tutto tondo. Si dimette perchè vuole spingere le forze politiche a chiudere subito la legge elettorale, si interpreta da una parte. No, si dimette perchè nauseato dall'inconcludenza sulle riforme, si ribatte dall'altra. Mentre c'è anche chi, in Parlamento, si spinge fino a dire che si dimette perchè sa già che Matteo Renzi corre verso le elezioni e lui non vuole essere il presidente che scioglie ancora una volta le Camere. Ma forse questa "fase di straordinario prolungamento", come si legge nella nota del Colle, si chiuderà grazie al completamento di un personalissimo percorso interiore che lo ha portato a pesare la gravosità dei suoi compiti e dei limiti che il tempo inevitabilmente porta in ogni essere umano. Naturalmente insieme a un lucido riconoscimento della portata della sua azione politica: cioè che il suo impegno non poteva andar oltre a quello di aiutare i partiti a mettere finalmente sul binario giusto le riforme costituzionali. A partire dalla revisione del bicameralismo perfetto per il quale si è sempre battuto. Intanto una cosa è certa: nessuno parli di una sorta di semestre bianco - sia esso, in realtà, bimestre o trimestre - il presidente rimane nella pienezza dei suoi poteri fino all'ultimo giorno. E da palazzo Chigi questa sottolineatura viene colta. "Massimo rispetto e riconoscenza da parte di tutto il governo per il presidente Napolitano", premettono fonti del governo che aggiungono: la nota del Quirinale è stata accolta molto positivamente dal premier sottolineando il ruolo di presidio e garanzia del Capo dello Stato. Visco: la criminalità frena la crescita Visco ha sottolineato come sia "complessa", rispetto alla misurazione della diffusione della criminalità, la quantificazione del suo valore. "Dati i limiti di indicatori di tipo oggettivo, ci si affida spesso a indicatori qualitativi - ha spiegato - Le percezioni di imprese e individui riguardo alla sicurezza, alla diffusione della criminalità e alla qualità delle istituzioni nel territorio in cui operano sono infatti cruciali nel determinarne le scelte economiche". Già oltre 20 anni fa in Banca d'Italia, ha sottolineato Visco, "si evidenziava l'impatto negativo della criminalità sul contesto imprenditoriale meridionale" e "non mi sembra che molto sia cambiato da allora". "Pur nella difficoltà di pervenire a stime quantitative aggregate, oggi disponiamo di maggiori evidenze sulla dimensione di tale impatto - ha spiegato - Un lavoro recente ha stimato che l'insediamento della criminalità organizzata in Puglia e Basilicata nei primi anni Settanta ha generato nelle due regioni, nell'arco di un trentennio, una perdita di Pil di circa il 16%, rispetto a un scenario controfattuale appositamente costruito in modo da ricalcare le condizioni socio-economiche". Bimbo lasciato in chiesa, si chiamerà Francesco Lo hanno abbandonato in chiesa, avvolto in una copertina con accanto un biberon di latte caldo e qualche omogenizzato. Un bimbo di quattro mesi, ribattezzato Francesco dal parroco, in buone condizioni di salute, è stato ritrovato sul sagrato della parrocchia di Maria Santissima dell'Arco di Frignano, nel Casertano. Il piccolo è stato ricoverato nel reparto di pediatria dell'ospedale Moscati di Aversa dove resterà ancora qualche giorno. Il bambino è stato sottoposto a un ciclo di aerosol per un raffreddore e una faringite, ma non ha alcun problema di salute. I carabinieri stanno indagando per riuscire a scoprire chi sono i genitori del piccolo abbandonato in chiesa insieme al corredino, a un biberon con latte caldo. Nessun dettaglio, al momento, sembra dare qualche indicazione alle ricerche della madre e magari del padre. Il sindaco di Frignano, Gabriele Piatto, insieme a un gruppo di volontari della parrocchia, stanno distribuendo foto del piccolo con la speranza che qualcuno possa riconoscerlo. Questa mattina, intanto, bisognerà registrarlo allo stato civile, poi sarà il tribunale dei minori di Napoli a decidere un primo affidamento, probabilmente presso una casa famiglia. A ritrovare il bambino era stato il parroco di Frignano, don Roberto Caterino. È stato lo stesso sacerdote a indicare il nome Francesco per il neonato abbandonato in onore del papa. "Spero che i genitori ripensino alla loro scelta, noi siamo qui pronti ad aiutarli" è l'appello lanciato dal parrocco affinchè la madre del bambino si faccia viva. 1989-2014, Berlino celebra la caduta del muro. Merkel: “I sogni possono diventare realtà” Alla Porta di Brandeburgo, 25 anni dopo, si sente, si vede, che il tempo è passato. Al posto della marea umana che festeggiò tutta la notte, dopo aver buttato giù il muro di Berlino, c’è una folla composta, che celebra con solennità la memoria personale e il fatto storico: lanciando un messaggio al mondo, declinato dalla cancelliera in termini insolitamente emotivi, «i sogni possono diventare realtà». Per molti giovanissimi quel simbolo della divisione del mondo che tagliò in due la città per 28 anni è carta, nei libri, nelle foto. Ma ci sono tantissime persone anziane, stasera, a ricordare il 9 novembre del 1989. Il colpo d’occhio è straordinario: la Porta di Brandeburgo inondata di colori nella sua versione pop, le vecchie immagini proiettate in bianco e nero, e una serie di testimoni, comuni e non. E alla fine i ballons bianchi luminosi, disseminati sul percorso del simbolo della cortina di ferro - ciascuno è legato al nome di un cittadino - volano sopra il cielo di Berlino. Salgono sul palco Michail Gorbaciov, molti applausi ma anche più di un fischio - del resto ieri ha annunciato una nuova guerra fredda «alle porte» attaccando l’occidente, e non a tutti è piaciuto - e Lech Walesa, l’ex leader di Solidarnosc. Il sindaco Klaus Wowereit prende la parola: «All’epoca dicemmo che eravamo il popolo più felice del mondo, anche oggi siamo orgogliosi di essere un popolo felice». «I muri, quelli di cemento, come quelli nella testa, possono essere superati». È questo il messaggio della caduta del muro «da condividere col mondo», anche nelle parole di Angela Merkel. «La caduta del muro ha dimostrato che i sogni possono diventare realtà, le cose non devono rimanere come sono. Noi abbiamo la forza di volgere le cose in bene”. Un esempio che può essere esportato altrove, soprattutto in un tempo in cui «in Ucraina, Siria, Iraq e in molti altri posti moltissime persone vedono calpestata la loro libertà». «Altri muri possono essere demoliti - ha sottolineato la cancelliera - i muri della dittatura, i muri dell’ideologia e dell’inimicizia». Le polemiche, quella interna con la Linnke, e quella con Mosca fanno un passo indietro. Lo stesso Gorbaciov, dopo il pesante j’accuse lanciato ieri, ha ammorbidito i toni: «Non è il tempo di accuse reciproche, lavoriamo per ricostruire la fiducia». Una ovazione lo ha accolto al Konzerthaus nel pomeriggio, dove il presidente del parlamento europeo Martin Schulz ha avvertito: le tensioni sociali in Europa vanno risolte, perché «la mancanza di speranza dei giovani porta alla disperazione e questa alla radicalizzazione e all’estremismo». «Tollereremo che si costruiscano nuovi muri e nuovi confini in Europa?», ha chiesto con ansia. Due milioni di persone sono arrivate nell’ex capitale divisa per festeggiare l’azione straordinaria che indicò la fine della guerra fredda. Il «coraggio verso la libertà» - motto della festa berlinese - dei tedeschi dell’est che ripresero in mano il loro destino attraverso una rivoluzione pacifica è il vero protagonista di questa festa. E sulle note dell’Inno alla gioia dirette da Daniel Barenboim anche sulla Porta di Brandebuergo compare la scritta «Freiheit». Nella città delle 100 mila spie C’è il museo della Berlino sotterranea, quella scavata per passare da una parte all’altra del muro, ma anche da inglesi e americani che crearono nel 1953, con l’Operazione Gold, un tunnel lungo 500 metri per intercettare i cavi telefonici dei sovietici. La Stasi aveva 100mila informatori in ogni caffè, ogni scuola, ogni fabbrica, ogni condominio della Germania Est. Aveva anche circa 6mila agenti nella Germania Ovest, le «vedette della pace», quasi tutti professionisti molto in gamba. I tedeschi occidentali e gli americani erano invece aiutati da 10mila cittadini di Berlino Est, gente comune reclutata tra le casalinghe, gli studenti e i professori universitari, che agivano perché spinti dall’anticomunismo, da legami familiari o dall’apertura di un conto in banca a Ovest. Dovevano riferire ogni cosa sospetta, soprattutto gli spostamenti dei 400mila soldati dell’Armata rossa stanziati nel Paese. I libri che raccontano i 40 anni che hanno fatto di Berlino la capitale delle spie sono infatti tutti concordi nel dire che la più grande, capillare attività di intelligence mai condotta non ha prodotto grandi risultati. Tutti sapevano tutto di tutti e la maggiore attività degli uffici consisteva nel distinguere le operazioni di disinformazione dalla verità. I russi vennero ad esempio subito a sapere del tunnel dell’Operazione Gold, e sui cavi intercettati trasmisero solo informazioni fasulle. *BUSQUEDA ACTAS EN ITALIA *ASESORIAS JURIDICAS consultasitalia@ gmail.com Cel: 92337878 Corinto 085 Lomas de Lo Aguirre Pudahuel Santiago
© Copyright 2024 Paperzz