Documento del 15 maggio - CLASSE 5D

ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “T. CATULLO” - BELLUNO
Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Socio Sanitari –
Liceo Artistico
Distretto Scolastico n. 3 - Presidenza e Segreteria: Via Garibaldi, 10 – 32100 Belluno
Tel. 0437 943066 – Fax 0437 25073 – C.F. 80005250255
E-mail: info@istitutocatullo.it – www.istitutocatullo.it
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO
DELLA
CLASSE
5D
“TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI”
a.s. 2013/2014
INDICE
PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
3
PRESENTAZIONE DELL’INDIRIZZO DI STUDIO E PROFILO PROFESSIONALE
5
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
6
analisi della situazione - livello comportamentale
6
definizione degli obiettivi comportamentali
6
analisi degli obiettivi cognitivi trasversali
7
obiettivi disciplinari specifici – contenuti
7
valutazione e verifica
7
attività integrative e interdisciplinari
8
attività di orientamento
9
piano educativo personalizzato
9
ELENCO DOCENTI
9
PROGRAMMAZIONE PER DISCIPLINA (relazioni finali e programmi)
10
italiano
10
storia
14
matematica
16
inglese
20
educazione fisica
24
religione
26
psicologia generale e applicata
28
cultura medico sanitaria
32
diritto economia
36
tecnica amministrativa
39
CARATTERISTICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA
41
OPERATORE SOCIO SANITARIO (OSS)
42
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO (ASL)
44
2
PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
L’Istituto Catullo, fondato nel 1822, è una delle scuole storiche della città di
Belluno. E’ dedicato a Tomaso Catullo (1782-1869), studioso e naturalista
bellunese, docente di Girolamo Segato, che si occupò di mineralogia e geologia. La scuola nacque per rispondere alla domanda di personale qualificato
nell’amministrazione e nella contabilità d’impresa. In 180 anni di attività ha
saputo formare migliaia di addetti alla segreteria e alla contabilità apprezzati
nei luoghi di lavoro in cui si sono inseriti, in molti casi anche con notevole
successo personale. Con la riforma degli istituti professionali e dopo cinque
anni di sperimentazione, l’Istituto ha ampliato la propria offerta formativa
introducendo quattro indirizzi scolastici: Aziendale, Turistico, Socio-Sanitario
e della Grafica Pubblicitaria.
L’Istituto è inoltre iscritto negli elenchi degli Organismi di Formazione della
Regione Veneto, Ambito della Formazione Superiore n. A0331, con Decreto
Regionale n. 780 del 20 agosto 2004. L’edificio in cui si trova oggi la sede
principale della scuola ha una lunga storia.
Il Consiglio della Serenissima, con lettera ducale del 27 giugno 1608, approvò la richiesta del Consiglio dei Nobili di Belluno di fondare un convento
femminile governato dalla regola delle Clarisse annesso alla chiesa di Santa
Maria di Loreto. La costruzione iniziò nel marzo del 1612 in località detta
“Favola”, oggi Borgo Garibaldi, fu completato nel 1632 e fu occupato dalle
suore nel 1634. Il monastero fu soppresso giuridicamente con decreto Napoleonico il 25 aprile 1810. I locali, acquistati nel 1811 dal Comune di Belluno,
furono usati prima come magazzino e poi anche come caserma. Nel 1822 furono destinati alla Scuole Comunali Minore e Maggiore. Nel 1851 i due corsi
di quarta classe furono trasformati in Scuole Reali. Nel 1863 anche il piano
superiore dell’ex convento fu adibito a sede scolastica, con tre classi che nel
1867 formarono la Real Scuola Tecnica "T. Catullo". Il 25 novembre 1822,
furono istituiti in Belluno i due corsi di quarta classe annessi alla Imperial
Real Scuola Elementare Maggiore.
Nel 1834 fu istituita una Scuola Professionale che operava anche nelle giornate festive impartendo due ore di lezione di ornato, di geometria meccanica
e di architettura agli artieri, agli operai della città e agli alunni della Scuola
Elementare. Questa utile istituzione crebbe in breve in tal credito da richiamare un gran numero di allievi provenienti anche dai comuni limitrofi. Che
abbia continuato a dare ottimi risultati ne fanno prova gli attestati onorevoli
che ottenne, oltre che nelle mostre della città, anche a Parigi e a Milano,
nonché i premi che vi riportarono artisti bellunesi come Besarel, Seffer, Bortotti, Danielli, Sommavilla, Giacomini, Bettio, Gasperini e molti altri che avevano appreso in questa Scuola i primi rudimenti del disegno, della pittura,
dell’intaglio in legno e della scultura.
Nel 1851 fu formulato un nuovo piano d’insegnamento tecnico inferiore e
superiore, applicato ai corsi di quarta classe, e l’Istituto fu trasformato in
Scuola Reale Inferiore, con aggiunta di un terzo anno di studio. Le materie
3
d’istruzione obbligatorie per questo nuovo corso completo erano: religione,
lingua italiano e tedesco, geografia e chimica, aritmetica e pratiche cambiarie e daziarie, storia naturale, fisica, disegno lineare e a mano libera e calligrafia, distribuite per ogni corso con 33 ore di lezione per settimana, delle
quali almeno otto per classe erano dedicate al disegno, due alla religione e
due o tre alla calligrafia. La scuola nel 1867 fu pareggiata alle altre del Regno, con facoltà di rilasciare attestati valevoli per l’ammissione agli Istituti
Tecnici Superiori e ai concorsi per l’impiego pubblico. Nel 1868, il Governo
Nazionale, separando, come esigeva la Legge, l’istruzione tecnica
dall’elementare, affidava l’intero peso economico dell’istruzione tecnica al
Comune. E fu il Comune a intitolarla a "Tomaso Catullo". I risultati conseguiti
da questa scuola nel corso della sua storia si possono desumere dalle medie
dei frequentanti e dei promossi, e dal positivo collocamento che i licenziati
hanno potuto trovare nei diversi rami delle pubbliche amministrazioni e delle
imprese private. Oggi, in stato di grave carenza occupazionale, sarebbe
troppo bello affermare che tutti i neo-diplomati della nostra scuola vengono
adeguatamente assorbiti dal mondo del lavoro; ci piace di più sottolineare
che sono in aumento coloro che trovano occupazione coerente con il proprio
diploma e quelli che continuano la loro formazione all’Università.
4
PRESENTAZIONE DELL’INDIRIZZO DI STUDIO E PROFILO
PROFESSIONALE
“TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI”
Il Tecnico dei servizi sociali opera all'interno di enti pubblici e privati che gestiscono
servizi per l'età evolutiva (atelier, centri estivi, reparti pediatrici, colonie permanenti, etc.) o servizi per la terza età (assistenza domiciliare, assistenza in istituzioni
protette, reparti geriatrici). Egli deve:
• interagire con altre figure professionali nella definizione della programmazione
degli interventi all'interno della struttura, volti al mantenimento del benessere fisico e psicologico degli utenti.
• progettare e gestire le attività da svolgere all'interno dei servizi.
• collaborare con altre figure professionali anche ai fini di prevenire situazioni
• problematiche individuando ed attivando interventi mirati alla soluzione dei problemi.
• prendersi cura del materiale messo a disposizione e si occupa della relativa fornitura.
• partecipare al disbrigo delle pratiche amministrative.
Sono richieste capacità organizzative ed abilità relazionali. Le capacità organizzative
riguardano sia l'auto-organizzazione, sia la collaborazione nella pianificazione del
lavoro. E' necessaria, inoltre, un’elevata disponibilità al confronto personale e al lavoro di gruppo. Sono utili doti di autocontrollo e capacità di gestire situazioni di crisi.
QUADRO ORARIO
DISCIPLINE
Lingua e letteratura italiana
Storia
Matematica informatica
Lingua inglese
Diritto, economia e legislazione sociale
Scienze della terra e biologia
Scienze motorie e sportive
Educazione artistica
Educazione musicale
Metodologie operative
Igiene e cultura medico-sanitaria
Psicologia generale ed applicata
Tecnica amministrativa
Religione cattolica o alternative
Totale ore settimanali
() compresenza
5
I
5
2
4
3
2
3
2
3(1)
3(1)
3(1)
II
5
2
4
3
6
3
2
5(1)
CLASSI
III
3
2
2
3
4
2
5(1)
5(1)
6
6
7
1
36
1
36
1
36
IV
4
2
3
3
3
V
4
2
3
3
3
2
2
5
5
2
1
30
4
5
3
1
30
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI
CLASSE
ANALISI DELLA SITUAZIONE - LIVELLO COMPORTAMENTALE
Composizione e presentazione della classe
La classe V D è composta da 17 alunne e 4 alunni e un’alunna seguita
dall’insegnante di sostegno che svolge un PEI con programmazione
individuale.
La classe ha mantenuto quasi tutti i docenti del quarto anno.
Negli ultimi due anni il gruppo, eterogeneo per attitudini, atteggiamenti e
motivazioni allo studio, non sempre ha saputo mantenere costante
l’attenzione e la concentrazione durante le lezioni. Nel corso del quinto anno
il comportamento degli allievi è migliorato, così come l’impegno e la
partecipazione alle attività didattiche; la frequenza alle lezioni è stata
regolare per tutti.
Sulla base delle diverse inclinazioni e motivazioni personali, si possono
individuare tre gruppi all’interno della classe: uno costituito da allievi capaci,
con buona preparazione, in grado di produrre interpretazioni ed elaborazioni
personali dei problemi; un altro di alunni dalle discrete capacità che, in base
allo studio regolare, hanno raggiunto una preparazione sostanzialmente di
piena sufficienza; il terzo, che si attesta su livelli di sufficienza, composto da
ragazzi che, pur non presentando specifiche inclinazioni per lo studio teorico,
hanno ottenuto buoni risultati negli stage estivi dove hanno evidenziato una
predisposizione personale per il lavoro di assistenza.
Quindici alunni hanno frequentato il corso di operatore socio-sanitario
(O.S.S. vedi relazione pag. 42) e cinque il corso di alternanza scuola-lavoro
(A.S.L. vedi relazione pag. 44).
Per il corso OSS le lezioni di teoria, si sono tenute di pomeriggio, quindi gli
alunni sono dovuti rientrare a scuola dalle due alle tre volte alla settimana.
La frequenza è stata regolare e gli studenti hanno dimostrato maturità e
serietà. Da sottolineare lo sforzo compiuto per conciliare lo studio del
programma curricolare con quello dei moduli di terza area.
Anche il tirocinio ha messo in luce la capacità di accogliere la dimensione
sociale con apertura e impegno; infatti in tutti gli alunni sono emerse
apprezzabili abilità nel far fronte alla complessità della nuova esperienza.
Anche per l’ASL le lezioni di teoria si sono tenute di pomeriggio e hanno
effettuato un tirocinio.
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI COMPORTAMENTALI
Gli obiettivi programmati dal consiglio di Classe sono stati i seguenti:
1. AUTOREALIZZAZIONE ED ARRICCHIMENTO INDIVIDUALE
Acquisire la coscienza che è possibile aumentare le proprie conoscenze e migliorare le proprie prestazioni professionali e culturali; Acquisito da tutte.
2.RISPETTO DEGLI ALTRI
6
Riconoscere gli altri come soggetti di uguali diritti e doveri . Essere disponibili alla collaborazione Acquisiti e praticati da tutte.
3. VALORIZZAZIONE DI SPIRITO DI INIZIATIVA, IMPEGNO E FANTASIA
Tendere al superamento delle difficoltà che ostacolano la realizzazione di un
progetto attraverso la ricerca di soluzioni nuove e alternative; Quasi tutte le
allieve hanno raggiunto questo obiettivo in modo soddisfacente.
4. PROMOZIONE DEL SENSO DI RESPONSABILITA’
Essere puntuali e precisi nella realizzazione delle attività e nel rispetto degli
orari scolastici. Acquisito e praticato da tutte le allieve.
5. EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA EUROPEA
Promuovere l’interesse per le tematiche sociali, culturali ed ambientali che
coinvolgono i cittadini della UE. Quasi tutte le allieve hanno raggiunto questo
obiettivo in modo soddisfacente.
ANALISI DEGLI OBIETTIVI COGNITIVI TRASVERSALI
Gli obiettivi cognitivi trasversali si riferiscono all'acquisizione da parte degli
allievi di strategie utili all'apprendimento e all'acquisizione di competenze
di valore generale considerate pre-requisiti.
a. Comprendere un testo, individuarne gli aspetti fondamentali e sapere
esporre gli aspetti più significativi Raggiunto.
b. Esprimersi in modo chiaro e corretto utilizzando anche il lessico specifico delle varie discipline. Quasi tutte le allieve hanno raggiunto questo
obiettivo in modo soddisfacente.
c. Affrontare e risolvere i problemi attraverso un procedimento logico e
con l’analisi delle cause generatrici. Questa competenza è da considerare non completamente raggiunta per alcune allieve.
d. Acquisire il maggior numero di conoscenze per avere una maggiore
possibilità di scelta delle soluzioni. Questa competenza è da considerare non completamente raggiunta per alcune allieve.
e. Formulare un progetto organico che tenga conto anche degli aspetti
economico-gestionali. Questa competenza è da considerare raggiunta
parzialmente per alcune allieve.
OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI - SCELTA DEI CONTENUTI
Si rinvia ai piani di lavoro individuali dei docenti e alle scelte di dipartimento.
VALUTAZIONE E VERIFICA
I criteri di valutazione adottati sono quelli deliberati e adottati nel POF.
Le tipologie degli strumenti di verifica sono varie: test strutturati vero falso,
con domande a risposta multipla, a risposta aperta, collegamenti e
completamenti, volte a verificare le conoscenze acquisite e la competenza
nel utilizzare tali conoscenze al fine di risolvere semplici quesiti. Le verifiche
orali che consistono in interrogazioni volte a valutare il grado di competenza
linguistica e la capacità di analisi e sintesi nonché di argomentare e
7
sostenere le proprie opinioni. Le verifiche scritte sono volte a valutare la
capacità di esprimere in forma corretta (per ortografia, sintassi e lessico) le
conoscenze acquisite e le competenze consolidate e la capacità di costruire
testi con registri diversi (temi, articoli di giornale, relazioni tecniche)
coltivando, in particolare, a competenza a costruire brevi relazioni sintetiche
o report.
Le modalità e strategie per il recupero sono state attività aggiuntive
pomeridiane laddove possibile, in attività di sportello didattico e in attività di
consolidamento e recupero durante le attività curricolari.
ATTIVITA' INTEGRATIVE E INTERDISCIPLINARI
VISITE – STAGE – VIAGGIO DI STUDIO
Periodo
16.11.13
19.11.13
04.12.13
19.12.13
16.01.14
06.02.14
06.02.14
13.02.14
15.02.14
20.02.14
22.02.14
01.03.14
11.03.14
13.03.14
26.03.14
28.03.14
Aprile 14
14.04.14
Maggio 14
Attività
Progetto Provincia: incontro con
parlamentari bellunesi
Incontro con CSV sull'amministratore di
sostegno
Incontro con operatrici dell’ULSS di Feltre
sull'affido
Progetto Provincia: incontro con prof. Modolo
- “Belluno :da Venezia all'Austria”
Sicurezza stadale
Visita alla mostra sul Vajont allestita presso
l’Archivio di Stato
Incontro con psicologa e il giudice Fabbri su
“gli effetti traumatici del Vajont”
Incontro con dott. Grazioli “Il manicomio di
Feltre”
Progetto provincia: incontro con F.
Vendramini - “Nascere in montagna”
Incontro con Ispettore Ufficio minori
Visita mostra sui corpi umani a Jesolo
Progetto Provincia: itinerari di arte e cultura
Giornata sulla neve
Incontro con dott.ssa Montagner sul tema
del C.V.
Incontro in preparazione al viaggio
d’istruzione
Incontro c/o ABM con lavoratori bellunesi
all'estero
Viaggio di istruzione in Grecia
Incontro con Associazione Cucchini
Incontro con esperti su i contratti di lavoro
8
Docente referente
De Pasqual Nadia
De Pasqual Nadia
Padovan Valeria
De Pasqual Nadia
De Pasqual Nadia
Fajeti Giulio
Comiotto Zeni
De Pasqual Nadia
De Pasqual Nadia
De Pasqual Nadia
D'Orazi Claudia
De Pasqual Nadia
D’Orazi Claudia
De Pasqual Nadia
Rizzo Elisabetta
De Pasqual Nadia
Rizzo Elisabetta
Sgorlon Chiara
Rizzo Elisabetta
ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO
Partecipazione ad incontri con le Università di Padova, Trento, Trieste e
Udine, organizzati da Comune, Provincia in collaborazione con il nostro
Istituto (capofila della rete di orientamento per la provincia) per gli studenti
di quarta e quinta superiore di tutta la provincia.
PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
Una allieva della classe è stata seguita dall’insegnante di sostegno e ha
svolto una programmazione individuale con un PEI.
ELENCO DOCENTI
MATERIA
Italiano - Storia
Matematica
Diritto
Educazione Fisica
Religione
Inglese
Psicologia
Cultura Medico Sanitaria
Tecnica Amministrativa
Sostegno
DOCENTE
Fajeti Giulio
Sommacal Bruno
De Pasual Nadia
Sommacal Gabriella
Sciaramenti Annamaria
Paquali Paula
Sgorlon Chiara
D’Orazi Claudia
Rizzo Elisabetta
Bogo Ivana
Belluno, 14 Maggio 2014
Il coordinatore di classe
(Elisabetta Rizzo)
……………………………………….
9
ITALIANO
docente: Giulio Fajeti
ore settimanali: 4
1. Relazione finale sulla classe
2 Programmazione didattico-disciplinare
1. RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
La Classe, da me incontrata nel penultimo anno del Quinquennio, ha all’inizio
palesato tutta una serie di fragilità, tanto riferibili ad un eterogeneo
interesse degli alunni per il “mondo” umanistico, quanto ad una loro
pregressa attività di studio piuttosto superficiale.
In particolare, diffusa è risultata la mancanza di abitudine alla lettura, quindi
l’incapacità di “tradurre” le idee in parole; in aggiunta a questo, scarso o
nullo era stato l’esercizio, negli anni precedenti, in relazione alla nuova Prova
di Italiano prevista dall’Esame di Stato.
Nel tentativo di recuperare il tempo perduto, è stata da me proposta
un’attività di lettura individuale domestica, preferibilmente riferita ad Autori
o argomenti del ‘900 italiano che si potessero intersecare con la
programmazione curricolare, con successiva esposizione della sintesi e del
personale commento ai compagni, finalizzata alla acquisizione di autostima,
di nuovi spazi culturali e di maggior sicurezza nel rapporto dialogico con
l’altro da sé. Pochi alunni hanno accettato questo impegno, ma chi l’ha fatto
ha dato senz’altro prova di capacità e laboriosità, raggiungendo, a volte,
anche buoni risultati.
Oltre a ciò, ci si è concentrati sull’analisi e l’elaborazione del Dossier
ministeriale relativo alla Prima prova scritta dell’Esame di Stato, utilizzando
anche nelle verifiche mensili i Plichi delle precedenti Sessioni ordinarie.
In detti percorsi didattici la Classe si è generalmente dimostrata piuttosto
aperta, anche se non è stato debitamente approfondito, soprattutto nello
studio a casa, quanto proposto nelle ore curricolari: nel complesso, quindi,
nel biennio in oggetto, gli alunni hanno dato in maniera spontanea e
sicuramente con correttezza e rispetto nei confronti dell’Insegnante,
chiaramente privilegiando, tuttavia, le Materie di Indirizzo.
Non si sono mai verificati episodi di palese rifiuto, né di indisciplina.
MEZZI USATI
M.Sambugar/G.Salà: Laboratorio di Letteratura Vol. III, La Nuova Italia,
2013;
Materiali della Biblioteca dell’Istituto Catullo;
“Resto del Carlino” del 9 Febbraio 1896.
10
CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE
Interrogazioni orali - valutazione secondo i seguenti indicatori: conoscenza
degli argomenti,
capacità
logico-critiche, di collegamento
e
di
approfondimento. Correttezza, chiarezza e proprietà di esposizione.
Lavori scritti – temi tradizionali, relazioni, riassunti. Nuove tipologie (Saggio
breve ed Articolo di giornale) con valutazione secondo la Griglia allegata.
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Suscitamento d’interessi duraturi per la Disciplina; avvicinamento e
coinvolgimento degli Alunni nella pratica letteraria, vista come testimonianza
di civiltà, ma anche fonte di piacere intellettuale; acquisizione di strumenti di
analisi e di lettura, nei diversi ambiti di studio della letteratura; fornitura di
un sapere letterario di base, prima tappa di conoscenza che
successivamente l’auspicabile consuetudine con il “mondo” umanistico potrà
ampliare.
Belluno, 14 Maggio 2014
L’Insegnante
(Giulio A.Fajeti)
……………………………………….
11
2. PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE
L’Età del Decadentismo
G. Pascoli: cenni biografici.
“Resto del Carlino” del 9 Febbraio 1896: Ricordi di un vecchio scolaro.
Da “Myricae “: Romagna; X Agosto; Lavandare.
Da “Canti di Castelvecchio”: La cavallina storna; Il gelsomino notturno; La
mia sera.
Da “Primi poemetti”: L’aquilone.
G.D’Annunzio: cenni biografici.
“Laudi”- Alcyone: La pioggia nel pineto; Meriggio.
Da “Il piacere”: Ritratto di un esteta.
Da “Notturno”: Il deserto di cenere.
G.Gozzano: cenni biografici.
Da “I colloqui”: La signorina Felicita ovvero la felicità.
Le Avanguardie storiche
F.T.Marinetti: cenni biografici
Il Manifesto futurista del 1909.
Manifesto tecnico della letteratura futurista.
Da “Zang-tumb-tumb Adrianopoli Ottobre
Adrianopoli.
1912”:
Bombardamento
di
A. Palazzeschi: cenni biografici
Da “L’incendiario”: Lasciatemi divertire.
La poesia nella trincea
G.Ungaretti: cenni biografici
Da “L’allegria“: I fiumi; San Martino del Carso; Veglia; Soldati; Sono una
creatura.
L’esperienza letteraria contemporanea
L. Pirandello: cenni biografici
Da “Novelle per un anno“: L’eresia catara; Il treno ha fischiato; La patente.
I. Svevo: cenni biografici
Da “La coscienza di Zeno”: Prefazione e Preambolo; L’ultima sigaretta; Un
salotto “mai più interdetto”.
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La Seconda guerra mondiale: testimonianze letterarie
P. Levi: cenni biografici
Da “Se questo è un uomo“: L’Epigrafe; I sommersi e i salvati.
G.Bassani: cenni biografici
Da “Il giardino dei Finzi Contini”: Sintesi del Romanzo.
C.Levi: cenni biografici.
“Cristo si è fermato a Eboli”:Superstizione, medicina e magia.
Successivamente alla stesura del presente Documento verranno proposti, a
completamento del percorso letterario nell’ambito del ‘900, i seguenti Autori:
La prosa:
M. R. Stern: cenni biografici
Da “Il sergente nella neve“: L’isba.
Ritratti - Intervista di M. Paolini, Asiago, 2000.
D.Buzzati: cenni biografici
Da “ Sessanta racconti ”: Notte d’Inverno a Filadelfia.
G. Guareschi – cenni biografici
Da “Candido”: L’anello.
La poesia
S.Quasimodo: cenni biografici
Da “Giorno dopo giorno“: Milano, Agosto 1943; Alle fronde dei salici; Uomo
del mio tempo.
Proiezione dei film:
C. Mazzacurati/M. Paolini: “Intervista a Mario Rigoni Stern”; Kaos; La
coscienza di Zeno.
Belluno, 14 Maggio 2014
L’Insegnante
(Giulio A.Fajeti)
……………………………………….
In rappresentanza degli Alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
13
STORIA
docente: Giulio Fajeti
ore settimanali: 2
1. Relazione finale sulla classe
2. Programmazione didattico-disciplinare
1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
Lo studio della Storia del ‘900 italiano e, in alcune parti, europeo è avvenuto
in modo tradizionale, sulla base di un preciso iter cronologico: fondamentale
risultato quello di aver sviluppato, negli Alunni, la coscienza di appartenere
ad una civiltà che si è mossa in maniera graduale e sempre consequenziale.
Uno studio, quindi, non tanto mnemonico, ma il più possibile consapevole e
ragionato: in quest’economia, si è proceduto pari passo con l’analisi dello
sviluppo letterario coevo, anche ai fini di un’impostazione realmente
interdisciplinare del lavoro e del possibile Colloquio d’esame.
La Classe ha reagito, tutto sommato, accettabilmente alle mie proposte,
anche se, da parte di molti Alunni, non c’è stato il necessario impegno che il
difficile studio della Storia richiede; i loro risultati conclusivi, pertanto, anche
in termini di oggettiva preparazione, si possono facilmente intuire.
Mezzi utilizzati
Brancati – Pagliarani
Le voci della Storia 3 – Il Novecento
La Nuova Italia, Firenze 2008
Filmati a cura di Rai Trade sulla Storia del Fascismo – 2007-2009
Criteri e strumenti di valutazione
Almeno un’interrogazione orale per Trimestre con valutazione secondo i
seguenti indicatori:
• Conoscenza degli argomenti trattati
• Capacità logico-critiche, di collegamento e di approfondimento
• Correttezza, chiarezza e fluidità di esposizione
Obiettivi raggiunti
Acquisizione e consolidamento di una formazione storica di base e
l’attitudine a problematizzare; utilizzazione corretta di Fonti e Documenti
nonché di schemi cognitivi formati con lo studio della disciplina, per
analizzare la trama delle relazioni economiche, sociali, politiche e culturali
nella quale si è inseriti; sviluppo della capacità di individuare analogie e
differenze, nel tempo e nello spazio, nel medesimo settore di attività umane.
Belluno, 14 Maggio 2014
L’Insegnante
(Giulio A.Fajeti)
……………………………………….
14
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE
La crisi del dopoguerra in Italia
La Pace di Versailles; La “Questione di Fiume”; Il Biennio rosso. Le
conseguenze della guerra. La nascita del Partito fascista. La marcia su
Roma. L’esautorazione del Parlamento. Il delitto Matteotti. Le Leggi
“fascistissime”. L’organizzazione del consenso. I Patti lateranensi. Il controllo
dei mezzi di comunicazione da parte di Benito Mussolini. La politica
economica e la guerra in Etiopia. L’economia autarchica
La Seconda guerra mondiale
La “prova generale“ del Secondo conflitto nella Guerra di Spagna.
L’espansione della Germania nazista. Il Manifesto della razza del
15/07/1938. La Shoah: uno sterminio programmato. Il coinvolgimento
dell’Italia nella Seconda guerra mondiale: Campagne di Albania, Grecia,
Africa e Russia. L’entrata in guerra degli Stati Uniti. L’Armistizio dell’8
Settembre 1943. La R.S.I.; Nascita della Resistenza. La Guerra di
liberazione.
Successivamente alla stesura del presente Documento verranno proposti, a
completamento del percorso storico nell’ambito del ‘900, i seguenti
argomenti: La tragedia delle foibe. Nascita dell’ONU. Il Processo di
Norimberga. Nascita della Repubblica italiana
Verso la Guerra fredda
La Conferenza di Yalta. I blocchi contrapposti
APPROFONDIMENTI
Analisi, proiezione e commento dei seguenti film: Il mandolino del
Capitano Corelli; Swing Kids; Fuga per la vittoria.
Belluno, 14 Maggio 2014
L’Insegnante
(Giulio A.Fajeti)
……………………………………….
In rappresentanza degli Alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
15
MATEMATICA
docente: Bruno Sommacal
ore settimanali: 3
1.Relazione finale sulla classe
2.Programmazione didattico–disciplinare
1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
Profilo della classe
La classe V D è composta da 21 allievi con un’alunna che ha seguito una
programmazione individualizzata (PEI). La continuità didattica è stata
mantenuta solo nell’ultimo biennio post-qualifica.
La classe risulta variegata e poco coesa, ciò ha reso talvolta difficili i rapporti
fra gli alunni. La partecipazione all’attività didattica e l’interesse per la
materia dimostrati dalla maggior parte degli alunni risultano più che
sufficienti; non così l’impegno nello studio domestico che si è rivelato
alquanto discontinuo e talvolta superficiale, anche a causa della frequenza di
corsi pomeridiani per buona parte degli allievi. Il comportamento e la
condotta sono stati sostanzialmente corretti.
Andamento didattico
Il rendimento non risulta omogeneo, sia per le diverse capacità manifestate
dagli alunni che per i loro differenti gradi di impegno.
La classe evidenzia livelli di conoscenza e competenza diversificati tanto che
al suo interno si possono distinguere tre gruppi: il primo con preparazione
e capacità di rielaborazione buone nonché padronanza dei vari concetti; il
secondo con una preparazione più che sufficiente dovuta prevalentemente
ad un’applicazione costante nelle tecniche di risoluzione degli esercizi; il
terzo gruppo, infine, ha raggiunto con difficoltà gli obiettivi minimi a causa
sia di lacune pregresse che di un impegno superficiale. Le attività di
recupero sono state svolte in orario curriculare. Il programma previsto dalla
programmazione individuale e dalla programmazione del dipartimento di
matematica è stato svolto con variazioni non significative.
Metodi di insegnamento
E’ stata utilizzata prevalentemente la lezione frontale per il tempo necessario
alla trattazione dei contenuti e si è fatto ricorso ad esercitazioni in classe con
l’obiettivo di coinvolgere il più possibile gli alunni nella risoluzione degli
esercizi. Sono stati privilegiati gli esempi e gli esercizi per rafforzare l’abilità
di calcolo e consolidare le conoscenze acquisite.
Mezzi utilizzati
Libro di testo: Lineamenti di analisi. Autori: Nicola Papa, Lia Risposi
Edizione: Gruppo Editoriale il Capitello. Appunti e fotocopie.
16
Spazi del percorso formativo
Aula scolastica
Tempi del percorso formativo
Quadro orario settimanale: 3 ore
Le lezioni hanno avuto un andamento nel complesso regolare ma nel corso
dell’anno scolastico ci sono state interruzioni dell’attività didattica dovute al
viaggio d’istruzione e ad alcune uscite. Pertanto il programma previsto,
anche se completo, non è stato approfondito come inizialmente
preventivato.
Criteri e strumenti di valutazione usati
Gli alunni sono stati valutati con verifiche orali e scritte.
La valutazione ha tenuto conto:
- del raggiungimento degli obiettivi di conoscenza e competenza;
- dell’impegno e dell’interesse dimostrati;
- della partecipazione alle attività proposte;
- della capacità critica;
- della capacità espositiva
nel rispetto dei termini previsti dai criteri generali elaborati dal Collegio dei
Docenti, contenuti nel POF e nella programmazione del dipartimento.
Obiettivi raggiunti
La preparazione media attualmente raggiunta dalla classe è più che
sufficiente rispetto ad una materia che per la sua reale difficoltà teorica e
concettuale pone spesso dei problemi agli alunni.
In generale si può affermare che la classe:
conosce il concetto di funzione reale di una variabile reale, di dominio e
codominio e sa riconoscere funzioni algebriche; sa determinare il dominio
di funzioni algebriche; sa trovare le eventuali intersezioni della funzione
con gli assi cartesiani; sa studiare il segno della funzione e individuare le
zone del piano cartesiano in cui si trova il grafico;
conosce il concetto di limite e di funzione continua in un punto e sa calcolare limiti di funzioni (solo razionali intere e fratte) che si presentano anche in forma indeterminata; sa studiare il comportamento di una funzione
razionale intera e fratta agli estremi degli intervalli del dominio e trovare
gli asintoti verticali e orizzontali;
conosce il concetto di derivata di una funzione in un punto e il suo significato geometrico; sa calcolare la derivata di una funzione razionale intera
e fratta applicando le regole di derivazione; sa determinare gli intervalli
nei quali una funzione razionale è crescente o decrescente;
sa trovare i punti di massimo e di minimo relativi di una funzione razionale intera e fratta;
sa studiare una funzione razionale intera e fratta e tracciarne il grafico.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Bruno Sommacal)
………………………………………
17
2) PROGRAMMAZIONE
DIDATTICO - DISCIPLINARE
Contenuti - obiettivi
MODULO N. 1 - FUNZIONI E DOMINIO
CONTENUTI
OBIETTIVI
U.D. 1
Funzioni e loro classificazione
U.D. 2
Calcolo del dominio di una
funzione.
U.D. 3
Intersezione di una funzione
con gli assi cartesiani, segno
di una funzione.
Definizione di funzione
Saper riconoscere funzioni razionali ed
irrazionali intere e fratte
Definizione di dominio
Calcolare il dominio di funzioni razionali ed
irrazionali intere e fratte ( che non richieda
l’uso dei sistemi)
Calcolare le intersezioni con gli assi
cartesiani e gli intervalli di positività e
negatività di funzioni razionali
MODULO N. 2 - LIMITI
CONTENUTI
OBIETTIVI
U.D. 1
Concetto intuitivo di limite di
una funzione
Riconoscere e rappresentare limiti finiti e
infiniti
U.D. 2
Calcolo dei limiti
U.D. 3
Calcolo
degli
orizzontali e verticali
Calcolare limiti finiti e infiniti di funzioni
razionali intere e fratte.
Calcolare i limiti per le forme indeterminate +∞-∞, ∞/∞, 0/0 (scomposizione dei
polinomi: raccoglimento totale, differenza
di quadrati, trinomio di secondo grado)
asintoti
U.D. 4
Funzioni continue e tipi di
discontinuità
Calcolo degli asintoti orizzontali e verticali
di funzioni razionali fratte di 1°e di 2°
grado
Definizione di funzione continua in un
punto.
Riconoscere la discontinuità di prima,
seconda e terza specie
18
MODULO N. 3 - DERIVATE
CONTENUTI
U.D. 1
Significato
derivata
geometrico
OBIETTIVI
della
U.D. 2
Calcolo della derivata di funzioni
elementari, razionali intere o
fratte
U.D. 3
Funzioni crescenti e decrescenti
Significato geometrico della derivata di
una funzione in un punto
Derivata di un costante, di x, di una
potenza di x.
Derivata di una funzione polinomiale,
del prodotto di due funzioni razionali,
del quoziente di due funzioni razionali
Calcolo degli intervalli in cui una
funzione razionale intera o fratta è
crescente o decrescente, saper individuare i punti di massimo e di minimo
MODULO N. 4 - STUDIO DI FUNZIONE
CONTENUTI
U.D. 1
Grafico
di
semplici
razionali intere e fratte
OBIETTIVI
funzioni
Rappresentare il grafico di semplici
funzioni razionali di 1° e di 2° grado
individuando: dominio, segno, intersezioni con gli assi cartesiani, eventuali
asintoti orizzontali e verticali, intervalli
di crescenza e decrescenza, eventuali
punti di massimo e di minimo
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Bruno Sommacal)
……………………………………
In rappresentanza degli alunni
Slongo
Alberto …………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta………………………………………………………
19
LINGUA INGLESE
docente: Paula Pasquali
ore settimanali: 3
1.Relazione finale sulla classe
2.Programmazione didattico–disciplinare
1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
La classe è composta da 21 alunni, uno dei quali portatore di handicap segue
con molto impegno un programma differenziato.
Ho questa classe dalla terza e posso dire che è molto variegata, in terza
sono stati inseriti parecchi alunni provenienti da altre classi o altre scuole,
con preparazioni e interessi diversi, coesistono perciò personalità forti , cosa
che ha talvolta reso i rapporti interpersonali alquanto difficili.
Didatticamente nel corso del triennio sono emersi vari problemi, legati a una
preparazione di base spesso lacunosa, ma soprattutto ad un atteggiamento
rinunciatario e passivo nei confronti della L2.
L’attenzione in classe è stata discontinua e l’impegno a casa troppo
superficiale, anche se in parte giustificato dai molti impegni scolastici
pomeridiani, per cui ci sono stati cedimenti nella produzione scritta e nel
lavoro domestico.
Un gruppo di alunni si è impegnato con costanza, raggiungendo risultati
diversi in base alle capacità, in alcuni casi buoni.
Un certo numero di alunne ha evidenziato nel corso dell’ultimo anno una
notevole maturazione, un impegno più costante e approfondito.
La classe è composta da alcuni elementi molto interessati e in grado di
interagire con gli insegnanti e fra di loro in modo positivo e proficuo, per altri
interesse e partecipazione sono stati saltuari.
La preparazione nella mia materia è varia, alcuni alunni hanno raggiunto una
preparazione discreta, con buone competenze lessicali e grammaticali, altri
sono rimasti molto fragili e insicuri.
I rapporti con gli insegnanti sono buoni.
Alcuni alunni conservano un atteggiamento poco maturo e consapevole.
Due alunni non hanno raggiunto risultati adeguati alla programmazione.
1) Andamento didattico
Il programma previsto è stato svolto in tutte le sue parti, favorendo la parte
riguardante la micro lingua e cercando di curare in particolare la produzione
orale. La parte grammaticale è stata ripassata ciclicamente.
La lezione frontale è stata favorita, ma sono stati svolti anche lavori di
ricerca individuale
E’stato usato il libro di testo Caring for people, integrandolo con fotocopie e
con articoli tratti da riviste e altri testi o internet.
20
2) Tempi
Tre ore settimanali, di cui due dedicate alla micro lingua e una alla
grammatica.
3) Problemi emersi
Alcuni alunni hanno dimostrato di avere delle basi grammaticali e lessicali
abbastanza carenti. Per quanto riguarda la grammatica si è cercato di
consolidare le competenze di base, affrontando solo in seguito alcuni degli
argomenti più complessi.
L’impegno da parte degli alunni è stato molto diversificato.
4) Criteri e strumenti di valutazione
Interrogazioni ed esposizioni orali, verifiche scritte
5) Obbiettivi raggiunti
La maggior parte della classe è in grado di produrre un testo scritto
scorrevole e sostanzialmente corretto usando la micro lingua; è anche in
grado di capire e trattare oralmente un argomento noto svolto durante
l’anno.
6) Libri di testo
Bellomarì-Valgiusti, CARING FOR PEOPLE, Zanichelli
Radley Simonetti
NEW HORIZONS OPTIONS intermediate
Oxford
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Paula Pasquali)
21
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE
Modulo 1
Da CARING FOR PEOPLE Module C People with special
needs and families at risk
Facilities for people with special needs: Residential
homes (documenti B C), Day centers, Department of
health and Human services, staff, H
Disabilities: Down’s Syndrome (documenti A B C), Autism, Cerebral palsy, Epilepsy, Mental retardation,
Duchenne muscular dystrophy
Mental health: Anxiety disorders and Somatoform disorders ( documenti A B C D), Obsessive-compulsive
disorders, Hypochondria, Hysteria, Schizophrenia (E F),
Depression
Families at risk: Being thin, a fatal belief. Anorexia and
bulimia.
Drinking, a solution to problems?
Warning signs of teenage drug abuse
Advice for childcare providers
Refugees
-My training period
Obiettivi
Saper comprendere dialoghi brevi e piccoli brani di
ascolto sugli argomenti trattati. Saper comprendere
testi sui medesimi argomenti. Formulare domande e
risposte, esporre in maniera sintetica gli argomenti
trattati esprimendosi in modo corretto usando il
linguaggio specifico. Saper formulare domande o brevi
testi guidati, scrivere commenti utilizzare il lessico
noto. Saper riferire in modo corretto la propria
esperienza lavorativa
Contenuti
A residential home for people with special needs; day
centers; services for people with special needs; staff;
care for people with special needs in the UK.
Down’s syndrome; autism; other physical and mental
disabilities.
Anxiety
disorders
and
somatoform
disorders; Schizophrenia; depression; staff
Teenage problems; refugees;
Approfondimenti
Collegamenti con l’insegnante di Psicologia e Cultura
medica
Dall’inizio dell’a.s.due ore settimanali spalmate sul
corso dell’anno
Numero delle unita’
di lezione
22
Modulo2
2 – GRAMMATICA
E’stato svolto un ripasso costante e periodico degli
elementi grammaticali fondamentali.
Sono state svolte le unità 8 , 9,10, 11, 12
Obiettivi
Raggiungere un livello di competenza grammaticale pari a
A2/B1 come previsto dal Ministero
Contenuti
Tempi presenti, passati (Past simple, Present Perfect, Past
continuous, Past perfect), condizionali, duration form,
modals, reported speech, the passive
Conoscenze e
competenze
Saper usare le quattro abilità per trattare argomenti
familiari e legati alle materie d’indirizzo.
Durante il corso dell’anno, un’ora a settimana
Numero delle
unità di lezione
necessarie per lo
svolgimento e la
valutazione
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Paula Pasquali)
………………………………………
In rappresentanza degli alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
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EDUCAZIONE FISICA
docente: Gabriella Sommacal
ore settimanali: 2
1.Relazione finale sulla classe
2.Programmazione didattico–disciplinare
1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
Profilo della classe
Gli alunni della classe 5^D hanno partecipato attivamente e con continuità
dimostrando interesse per la materia;il comportamento è risultato sempre
corretto.
Andamento didattico
Attraverso le attività didattiche si è favorito l’incremento delle capacità
condizionali, delle capacità coordinative e delle conoscenze teoriche di base.
Metodo di insegnamento utilizzato
Dal punto di vista metodologico, le attività sono state presentate in
progressione, secondo il principio della gradualità.
Mezzi utilizzati
La lezione si è svolta prevalentemente in palestra; alcune attività si sono
praticate all’aperto, allo stadio e al parco.
Spazi e tempi del percorso formativo
Durante l’anno scolastico si sono svolti i giochi di squadra: pallavolo, tennis
go-back e basket; si sono svolte alcune lezioni di atletica leggera e di
orienteering in centro storico; si è svolta una lezione di pattinaggio su
ghiaccio.
Criteri e strumenti di valutazione
La verifica è stata effettuata attraverso l’osservazione sistematica e con test
motori; sono state valutate le abilità acquisite da ciascun alunno.
Obiettivi raggiunti
Gli obiettivi didattici indicati nel piano di lavoro di inizio anno sono stati
sostanzialmente raggiunti.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Gabriella Sommacal)
…………………………………………..
24
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE
1)Potenziamento organico:
-corsa, esercizi di attivazione generale, andature preatletiche, test di
resistenza;
-mobilità articolare: esercizi a corpo libero,stretching;
-potenziamento muscolare: esercizi a carico naturale, test motori;
2)Affinamento degli schemi motori: incremento della coordinazione motoria,
dell’equilibrio, della destrezza: tecnica dei fondamentali di pallavolo e di
basket; pattinaggio su ghiaccio; giochi presportivi: tennis go-back e ballabase; atletica leggera e orienteering in centro storico;
3)Pratica sportiva:
pallavolo, basket, tennis go-back: disputa di partite e funzioni di arbitraggio;
atletica leggera, orienteering;
4)socialità e collaborazione:attraverso le attività proposte, in particolare con
i giochi di squadra.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Gabriella Sommacal)
…………………………………………..
In rappresentanza degli alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
25
RELIGIONE
Docente: Anna Maria Sciaramenti
Ore settimanali: 1
1. Relazione finale sulla classe
2. Programmazione didattico-disciplinare
1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
La classe 5ª D, costituita da 21 alunni di cui 12 avvalentisi dell’I.R.C., ha
evidenziato nel corso dell’anno scolastico un comportamento globalmente
corretto e interessato verso la materia anche se talvolta, nel l’affrontare i
contenuti, ha mostrato di applicarsi in modo piuttosto superficiale,
sicuramente al di sotto delle oggettive potenzialità degli alunni e delle attese
dell’insegnante. Nonostante ciò sono da segnalare un gruppetto di allievi che
si sono distinti per aver utilizzato al meglio le sollecitazioni offerte dalla
docente apportando nel dialogo educativo considerazioni costruttive ed
efficaci così da rendere più agevole il lavoro dell’insegnante. In generale
sono state le problematiche relative alla bioetica (soprattutto aborto –
eutanasia – fecondazione assistita) a suscitare un maggiore coinvolgimento
e una partecipazione più convinta. Pertanto di fronte a tali argomenti ogni
alunno ha avuto un’opportunità di interrogarsi personalmente e di riflettere
con serietà in spirito di arricchimento reciproco.
Come metodo di lavoro sono state privilegiate le lezioni frontali e quelle
svolte sotto forma di dialogo-confronto con l’insegnante e tra compagni in
atteggiamento di rispetto per ogni convinzione individuale. Si è inoltre
operato utilizzando in modo costruttivo il manuale in adozione anche
attraverso questionari, schemi, mappe
facendo un uso mirato degli
audiovisivi.
• Gli argomenti previsti dal Piano di lavoro annuale sono stati svolti
regolarmente e in generale la scolaresca ha conseguito un livello di
preparazione soddisfacente
• La valutazione ha preso in considerazione il tipo di partecipazione,
l’impegno manifestato nell’analisi e nell’approfondimento dei contenuti, la
capacita di rielaborare gli stessi in modo autonomo e con linguaggio
appropriato
Sono stati adeguatamente raggiunti i seguenti obiettivi:
• L’acquisizione dei termini specifici e dei concetti chiave dell’etica e in
particolare dei vari ambiti della bioetica
• La conoscenza dei fondamenti della morale cristiano-cattolica
• L’affinamento della capacità di relazionarsi con i compagni in modo
costruttivo, soprattutto nel confrontarsi con equilibrio e senza pregiudizi
con le varie posizioni dell’etica cattolica e con quella dell’etica laica
segnatamente ai temi della bioetica
• La presa di coscienza della “misura e del modo in cui i valori del
26
cattolicesimo incidono sulla cultura e sulla vita sociale” e di come tale
valori, messi al centro della propria vita, possono guidare e illuminare le
scelte di credenti e non credenti
• La capacità di orientarsi nell’ambito contemporaneo della solidarietà e nel
volontariato
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Annamaria Sciaramenti)
…………………………………………
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
I giovani e l'etica. Etiche contemporanee e relativismo etico. Etica e
morale. Etica laica ed etica religiosa a confronto. L'etica cristiana e la
morale personalistica. Coscienza: voce di Dio o dell'uomo? Coscienza e
libertà. (settembre – ottobre – novembre)
La bioetica. La cultura della vita e la cultura della morte (in “Evangelium
Vitae” di Giovanni Paolo II). Il valore della vita e la legge 194.
L'embrione è persona? L'embrione e i suoi diritti. (dicembre)
Fecondazione artificiale e maternità surrogata. Mamma provetta ed utero
in affitto: valutazioni etiche. (gennaio e febbraio)
Problematiche etiche: le cellule staminali. (gennaio)
Problematiche etiche: la clonazione. (gennaio)
Problematiche etiche: l'eutanasia. L'eutanasia secondo la visione
cristiana. (febbraio)
Problematiche etiche: la pena di morte. (I metà di marzo)
Riscoperta dei valori: da dove cominciare? I valori fondamentali e
strutturali dell'etica cristiana: dignità della persona umana – libertà –
responsabilità – giustizia – pace – solidarietà – creatività – interiorità –
rispetto per l'ambiente. Valori cristiani o valori umani? (II metà di marzo
- aprile)
Approfondimento sui valori: giustizia, solidarietà e volontariato (alla luce
della Dottrina sociale della Chiesa). (I metà di maggio)
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. (I metà di maggio)
Dopo il 15 maggio si prevede di trattare i seguenti argomenti:
Approfondimento sul tema della pace e delle guerre dimenticate.
Contenuti generali della enciclica “Pacem in Terris” (Giovanni XXIII)
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Annamaria Sciaramenti)
…………………………………………..
In rappresentanza degli alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
27
PSICOLOGIA GENERALE E APPLICATA
Docente: Chiara Sgorlon
Ore settimanali: 5
1. Relazione finale sulla classe
2. Programmazione didattico-disciplinare
1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
Profilo della classe
La classe nel corso dell’anno scolastico ha mantenuto un atteggiamento
corretto con l'insegnante e ha dimostrato un buon interesse per la disciplina.
Il clima della classe è sempre stato sereno. L'impegno nello studio non è
stato costante da parte di tutti, il profitto nel complesso è risultato buono,
con delle differenze da attribuirsi alle diverse potenzialità degli allievi. Per la
maggior parte degli allievi la frequenza è stata regolare.
Andamento didattico
Dopo un iniziale ripasso del programma svolto lo scorso anno, sono stati
affrontati gli argomenti propri della classe quinta. I temi trattati hanno
incontrato il favore della classe e ne hanno stimolato la partecipazione;
alcuni sono stati affrontati in modo più approfondito, altri hanno richiesto
tempi più lunghi per essere assimilati dall'intero gruppo classe.
Nel corso dell’anno è venuta meno la possibilità di effettuare delle lezioni
per concomitanti altri impegni della classe, ma il programma, nelle sue linee
generali, è stato completato.
Metodi d’insegnamento utilizzati
Sono
•
•
•
•
•
stati utilizzati i seguenti metodi:
il brainstorming
la lezione dialogata
la lezione frontale
il lavoro di gruppo
schemi riassuntivi
Mezzi utilizzati
Sono
•
•
•
stati utilizzati i seguenti mezzi:
la lavagna
il PC ed il videoproiettore
il manuale (L. D’ISA, Psicologia generale e applicata, Ed.
Milano, 2007)
• articoli tratti da riviste specializzate
• appunti delle lezioni.
28
Hoepli,
Spazi del percorso formativo
Le lezioni si sono tenute nell’aula scolastica della sede staccata di Via Feltre.
In occasioni di incontri con esperti esterni si è fatto ricorso all’aula magna
della sede centrale di Via Garibaldi.
Tempi del percorso formativo
Il percorso formativo è stato realizzato in cinque ore settimanali come da
quadro orario.
Criteri e strumenti di valutazione
Verifiche formative: scritte con domande chiuse a risposta multipla o con
domande aperte a risposta breve, oppure in forma di elaborato (simulazioni
seconda prova) e orali.
Verifiche sommative strutturate: nell’anno scolastico è stata effettuata una
prova comune.
Nella valutazione sono stati osservati i seguenti indicatori:
• conoscenza degli argomenti
• capacità logico-critiche e di collegamento dello studio teorico alla
pratica professionale, anche in relazione alle esperienze di tirocinio e di
alternanza scuola-lavoro condotte dalle allieve
• uso dei termini specifici della psicologia
• correttezza linguistica, proprietà e fluidità di esposizione
Obiettivi raggiunti
Gli obiettivi stabiliti nel piano annuale di lavoro sono stati globalmente
raggiunti.
In particolare gli studenti:
• conoscono i nuclei essenziali del programma presentato
• conoscono ed utilizzano i termini specifici della disciplina
• padroneggiano gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili
per gestire la relazione con l’utenza
• riconoscono i principali aspetti dei diversi approcci teorici presentati
• conoscono i principali aspetti e le problematiche delle diverse aree
d’intervento: i minori, i disabili, gli anziani, la famiglia
multiproblematica, il disagio mentale.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Chiara Sgorlon)
…………………………………………..
29
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO–DISCIPLINARE
MODULO 1 : INTRODUZIONE E RIPASSO
Il sistema nervoso, la psicologia genetica e Piaget, la psicologia cognitiva e
Bruner, la teoria di Freud.
MODULO 2: ULTERIORI SVILUPPI TEORICI E I SISTEMI POSTFREUDIANI
L’opera di M. Klein, A. Freud, Winnicot, Mahler, Spitz. La psicologia analitica
di C. G. Jung . La psicologia individuale di Adler. La teoria di E. Erikson. La
teoria dell’attaccamento: Bowlby, Ainsworth. La teoria sistemico relazionale
e gli assiomi della pragmatica della comunicazione.
MODULO 3: FAMIGLIE E DISAGIO FAMIGLIARE
Famiglia e tipologie famigliari. Le fasi del ciclo di vita della famiglia. Le
trasformazioni della famiglia italiana. Il disagio famigliare e il bisogno di
sostegno.
MODULO 4: FAMIGLIE MULTIPROBLEMATICHE E MODALITA’ DI INTERVENTO
La famiglia tra normalità e patologia. Le famiglie multiproblematiche. Il ruolo
dei servizi sociali.
MODULO 5: IL PROGETTO NEL LAVORO SOCIALE
Il Welfare State. Il lavoro sociale di rete. Le modalità d’intervento. Le fasi del
progetto: pianificazione,programmazione,progettazione;l’analisi della
situazione; la valutazione dei dati acquisiti; la formulazione degli obiettivi del
progetto e la loro attuazione; la verifica del progetto.
MODULO 6: IL DISAGIO MENTALE
La storia sociale della follia e la nascita della psichiatria dinamica. Gli
approcci contemporanei al disagio mentale. Il DSM IV. Le principali patologie
mentali. I modelli d’intervento. La psicoterapia individuale familiare e di
gruppo. I servizi psichiatrici, la legge 180 e la legge 833.
MODULO 7: IL DISAGIO MINORILE
Aspetti e problemi del periodo infantile. Infanzia e contesti ambientali di
sviluppo. L’ecologia dello sviluppo umano. Forme di disagio. Il ruolo dei
servizi. Aspetti e problemi del periodo adolescenziale. La costruzione
dell’identità e lo svincolo dal nucleo familiare. Alcuni aspetti del disagio, del
disadattamento e della devianza. Il bullismo, i disturbi alimentari, le
tossicodipendenze. I minori stranieri. Il ruolo dei servizi sociali.
MODULO 8: LA DISABILITA’
Le definizioni e le classificazioni ICDH E ICF. Le persone diversamente abili e
le famiglie. Le forme d’intervento: modello medico biologico e modello
sociale. Alcune tipologie di disabilità:il ritardo mentale, gli handicap
30
sensoriali, gli handicap motori. L’integrazione sociale, scolastica e lavorativa
del disabile. Le strutture e i servizi per i disabili.
MODULO 8: L’ETA’ ANZIANA
Le trasformazioni sociali della condizione degli anziani. Le trasformazioni del
ciclo vitale e i processi di invecchiamento. Famiglia e relazioni interpersonali.
Alcune tipologie di disagio psichiatrico nell’anziano: il morbo di Alzheimer, il
morbo di Parkinson, la depressione. Il ruolo dei Servizi e i problemi
dell’istituzionalizzazione degli anziani. L’assistenza domiciliare, i centri diurni
e el residenze per anziani.
MODULO 9: IL COLLOQUIO DI AIUTO
Il colloquio di aiuto: l’ascolto empatico e le tecniche di riformulazione. Il
colloquio di aiuto:l’intervento sociale ed educativo.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Chiara Sgorlon)
………………………………………
In rappresentanza degli alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
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CULTURA MEDICO-SANITARIA
Docente: Claudia D’Orazi
Ore settimanali: 4
1. Relazione finale sulla classe
2. Programmazione didattico-disciplinare
1. RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
Profilo della classe
La classe è composta da 21 allievi che si sono dimostrati sostanzialmente
corretti nei confronti sia dell’insegnante curricolare che della docente di sostegno, come pure disponibili nei riguardi delle attività proposte.
Un'alunna ha seguito un programma differenziato.
Dal punto di vista scolastico l’interesse e l’impegno nello studio sono stati
abbastanza costanti, pertanto le conoscenze e le competenze acquisite sono
da ritenersi globalmente soddisfacenti; il rendimento della classe non è
omogeneo, così come diverse sono le potenzialità e le capacità di
apprendimento conformi ai profili cognitivi dei singoli allievi. La maggior
parte degli alunni presenta una buona preparazione; un gruppo si attesta su
livelli di sufficienza, mentre pochi hanno faticato a conseguire gli obiettivi
minimi.
Andamento didattico
La 5D, per quanto riguarda cultura medico sanitaria, ha avuto continuità didattica dal secondo triennio.
Il lavoro nel corso dell’anno, è stato caratterizzato da un clima generalmente
sereno e collaborativo
Metodi utilizzati
Le lezioni frontali sono state seguite con attenzione e sono state integrate da
richieste di chiarimenti, rendendo dialogico ed interattivo l’approccio
Mezzi utilizzati
Lo strumento di insegnamento utilizzato è stato il libro di testo” Cultura Medico – Sanitaria" di A. Bedendo , integrato da appunti delle lezioni.
Spazi del percorso formativo
Aula scolastica
Tempi del percorso formativo
Quadro orario settimanale: ore 4
Il primo trimestre è stato dedicato all’illustrazione della la parte relativa
all’infanzia. Nel pentamestre è stata trattata la parte relativa ai moduli della
disabilità e vecchiaia.
Problemi emersi
Non sono emersi problemi di rilevanza particolare, se non la necessità di
procedere lentamente con la trattazione degli argomenti, per facilitare tutti
gli studenti nei processi di comprensione e rielaborazione .
32
Criteri e strumenti di valutazione utilizzati
Gli alunni sono stati valutati con verifiche orali e scritte.
La valutazione ha tenuto conto:
a) del raggiungimento degli obiettivi di conoscenza;
b) dell’impegno e l’interesse dimostrati;
c) della partecipazione alle attività proposte;
d) della capacità critica;
e) della capacità espositiva.
Obiettivi raggiunti
Gli obiettivi didattici indicati nel piano di lavoro di inizio anno sono stati
complessivamente raggiunti.
In particolare gli allievi dovrebbero essere in grado di:
a) conoscere ed utilizzare il linguaggio tecnico specifico della disciplina
b) essere capace di svolgere elementari ragionamenti logico deduttivi
sulle cause delle malattie
c) saper riconoscere gli aspetti generali dell’infanzia, senescenza e disabilità
d) saper indicare e descrivere le principali caratteristiche delle patologie
dell’infanzia e della senescenza e la loro prevenzione
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Claudia D’Orazi)
......................................
33
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE
ELEMENTI DI PEDIATRIA E PUERICULTURA
• Caratteristiche più significative dello sviluppo psicomotorio e cognitivo.
• Alimentazione neonato (allattamento naturale, artificiale, divezzamento).
• Alimentazione del bambino.
• Celiachia.
• Patologie infantili più frequenti: rinofaringite, bronchite, otite, infezioni gastrointestinali, acetone, meningite, malattie esantematiche, parotite, pertosse.
• Stenosi del piloro.
• Criptorchidismo.
• Diabete giovanile (eziologia, sintomi, complicanze, terapie).
• Alterazioni posturali (scoliosi, cifosi, lordosi, valgismo, varismo, piede piatto, lussazione congenita dell'anca).
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
• Nevrosi infantile (paura, ansia e fobie).
• Disturbi di evacuazione (enuresi, encopresi).
• Disturbi della Comunicazione e Apprendimento.
• Disagio scolastico.
• Depressione infantile.
• Autismo infantile (definizione, sintomatologia, caratteristiche comportamentali in relazione all’età, epidemiologia, eziologia, patogenesi, decorso,
prognosi, terapia).
• Epilessie (definizione, cause, sintomi, forme cliniche, definizione, diagnosi, terapie e assistenza al malato).
• Alimentazione nell’Adolescenza.
• Anoressia e bulimia.
LA DISABILITÀ
PSICHICA (definizione di ritardo mentale, quoziente intellettivo).
• Psicosi.
• Schizofrenia.
• Malattia emolitica del neonato.
• Sindrome feto-alcolica.
LE MALATTIE GENETICHE:
• Sindrome di Down.
FISICA (definizioni e caratteristiche cliniche).
• P.C.I. (definizione, eziopatogenesi, cause pre-peri-post natali, aspetti clinici, forme cliniche, altri deficit associati, diagnosi precoce, proposte terapeutiche).
• Distrofia muscolare (Duchenne, Becker, Miotonica).
• Spina bifida.
• Sclerosi a placche.
34
LA SENESCENZA
• Aspetti demografici.
• Teorie dell’invecchiamento.
LE PRINCIPALI TRASFORMAZIONI ANATOMO- PATOLOGICHE DELLA SENESCENZA
• Apparato tegumentario: piaghe da decubito (cause, pazienti a rischio,
sedi anatomiche d’incidenza, prevenzione e trattamento).
• Apparato osteoarticolare: osteoporosi, artrosi.
• Apparato cardiovascolare: valvulopatie, angina pectoris, infarto del miocardio, arterosclerosi.
• Apparato respiratorio: BPCO, enfisema.
• Apparato digerente: ulcera gastro-duodenale, diverticolosi.
• Apparato urinario: incontinenza urinaria.
• Sistema nervoso: ictus, TIA.
• Sindromi neurodegenerative.
• Demenza senile (definizione, aspetti generali, periodo e fasi cliniche, eziologia, classificazione, diagnosi e trattamento).
• Demenza Vascolare.
• DEMENZA DI ALZHEIMER (eziologia, fasi della epidemiologiche, diagnosi
e cure, evoluzione della malattia, aspetti riabilitativi della demenza: la
ROT).
• MORBO DI PARKINSON (eziologia, sintomi, terapie).
• Depressione (endogena ed esogena, distimia, disturbi Bipolari).
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Claudia D’Orazi)
......................................
In rappresentanza degli alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
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DIRITTO, ECONOMIA POLITICA E LEGISLAZIONE SOCIALE
docente: Nadia De Pasqual
ore settimanali: 3
1.Relazione finale sulla classe
2.Programmazione didattico–disciplinare
1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE
Profilo della classe
Per quanto riguarda le caratteristiche generali, rimando a quanto indicato dal
Documento del 15 maggio.
Andamento didattico
Anche durante il corrente anno scolastico è stata mantenuta la continuità
didattica (conosco la classe dalla terza).
Le maggiori difficoltà riscontrate all’inizio di quest’ultimo percorso didattico
sono state: difficoltà di applicazione, non sempre costante soprattutto nello
studio domestico, difficoltà nell’uso di un testo specifico, poco autonomia nel
prendere appunti e rielaborarli. Con l’andar dei mesi però, una volta
spronata, incentivata, stimolata quasi tutta la classe è riuscita a superare
complessivamente questi ostacoli.
Lo svolgimento del programma ha risentito delle diverse capacità soggettive
degli allievi nell'apprendere gli argomenti studiati e delle attività didattiche di
approfondimento proposte. Nel complesso, viste le capacità di cui erano
dotati gli studenti, l'interesse dimostrato (non per tutti adeguato), l’impegno
domestico poco costante, non sono stati svolti tutti gli argomenti di Diritto
programmati in Dipartimento per le classi quinte; per quanto riguarda il
programma di Economia, si è potuto svolgere solo pochi argomenti. Gli
argomenti svolti sono quelli previsti dal programma ministeriale e siamo
arrivati ad analizzare come ultimo argomento i contratti atipici e le banche.
Metodi d’insegnamento utilizzati.
Per l'apprendimento dei vari argomenti, ho fatto delle lezioni divise in una
parte di spiegazione teorica e in una parte di esemplificazione tratta dalla
realtà quotidiana, sia in generale sia personale degli allievi, cercando di far
partecipare gli allievi stessi in modo costruttivo e positivo.
Mezzi utilizzati
Libro di testo: Zagrebelsky G., Palmerio G., Trucco C. “Lineamenti di diritto
ed economia” - Le Monnier, Codice Civile
36
Criteri e strumenti di valutazione
Ho basato le mie valutazioni su almeno due verifiche scritte (di più per chi
aveva un profitto incerto) e su almeno due verifiche orali che tenessero
conto della conoscenza degli argomenti e della correttezza tecnicolinguistica. Le prove scritte sono state proposte sia sotto forma di test
semistrutturati sia sotto forma di verifiche con la tipologia B, in modo che gli
allievi potessero prendere dimestichezza anche con consegne non
tradizionali, in vista della terza prova dell’esame di Stato.
Obiettivi raggiunti.
Gli obiettivi minimi stabiliti nel piano annuale di lavoro sono stati quasi pienamente raggiunti. Nello specifico gli alunni dovrebbero essere in grado di:
- conoscere i nuclei essenziali del programma
- analizzare i contenuti in maniera critica e personale.
Non pienamente raggiunti, invece, i seguenti obiettivi:
- superare lo studio mnemonico
- utilizzare la lingua e il lessico specifico studiato in maniera pertinente e
corretta.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Nadia De Pasqual)
………………………………….
37
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE
MODULO 1: I contratti.
Unità 1: I contratti conclusi tra privati.
La vendita. La vendita a effetti obbligatori: la vendita di cose future; la
vendita di cose determinate solo nel genere; la vendita di cose altrui; la
vendita con riserva di proprietà.
La locazione. L’affitto. Il comodato. Il mutuo. Il mandato.
La rendita vitalizia e la rendita perpetua (cenni).
La fideiussione. La donazione.
Unità 2: I contratti di fornitura e produzione beni e servizi.
Il contratto di deposito irregolare (cenni).
Unità 3: I contratti atipici.
Il contratto di leasing. Il factoring.
Il franchising o contratto di affiliazione commerciale.
Unità 4: I contratti bancari.
Il deposito bancario. L’apertura di credito. L’anticipazione bancaria.
Lo sconto bancario. Il conto corrente ordinario e bancario.
Le operazioni bancarie accessorie.
Unità 5: I contratti assicurativi.
L'assicurazione contro danni, RC auto.
L'assicurazione sulla vita. L'assicurazione contro gli infortuni.
La riassicurazione.
MODULO 2: I titoli di credito.
Unità 2: L’assegno.
L’assegno bancario.
L’assegno circolare.
ECONOMIA
MODULO 1: Le Banche.
Unità 1: Le Banche e l’ordinamento bancario.
Le operazioni bancaria: operazioni attive, passive e accessorie.
Nota: L'unità 1 di Economia e l' Unità 3 (I contratti atipici) di Diritto saranno svolte nelle
settimane successive al 15 maggio a causa delle poche ore di lezione effettuate durante
l’ultimo trimestre.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Nadia De Pasqual)
In rappresentanza degli alunni
Slongo Alberto
…………………………………………………
Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
38
TECNICA AMMINISTRATIVA
Docente: Elisabetta Rizzo
Ore settimanali: 3
1. Relazione finale sulla classe
2. Programmazione didattico-disciplinare
1.RELAZIONE FINALE
Profilo della classe
La classe 5E si è mantenuta eterogenea per capacità, attitudini, applicazione
e motivazione allo studio. Alcuni allievi hanno dimostrato partecipazione e
impegno costanti, migliorando le capacità di analisi e l’organizzazione
autonoma allo studio, altri invece hanno manifestato minor interesse
privilegiando uno studio mnemonico.
É vero peraltro che è stato possibile fornire solo un approccio generico alle
tematiche affrontate, dato l’esiguo numero di ore a disposizione. E i
contenuti del programma, prevalentemente di indirizzo commerciale, non
hanno di sicuro entusiasmato. È doveroso ricordare che tale disciplina infatti
viene affrontata per la prima volta solo in quarta, con due ore settimanali.
Nonostante questo la maggior parte ha dimostrato diligenza nel lavoro
casalingo, e un accettabile e sufficientemente costante livello di
partecipazione, attenzione e concentrazione durante l’attività didattica.
Una spiccata predilezione è emersa per gli elementi di conoscenza pratici e
legati alla loro esperienza e alla realtà vissuta.
Il clima nella classe è sempre stato sereno e positivo.
Metodi di insegnamento utilizzati
Gli aspetti teorici della materia sono stati illustrati attraverso lezioni frontali,
mentre quelli operativi attraverso numerosi esempi ed esercizi svolti in
classe.
Mezzi utilizzati
Lo strumento di insegnamento utilizzato è stato il libro di testo “Tecnica
Amministrativa” di Astolfi & Venini con l’ausilio, per le esercitazioni, di
fotocopie di documenti contabili.
Criteri e strumenti di valutazione utilizzati
Gli alunni sono stati valutati con verifiche orali e scritte.
La valutazione ha tenuto conto del raggiungimento degli obiettivi di
conoscenza, dell’impegno e interesse dimostrati, della partecipazione alle
attività proposte, della capacità espositiva e critica evidenziate.
Obiettivi raggiunti
Gli obiettivi disciplinari quali la conoscenza e la comprensione delle
tematiche affrontate sono state sostanzialmente raggiunti in modo
sufficiente da tutti gli allievi.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Elisabetta Rizzo)
………………………………………
39
2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-DISCIPLINARE
I TITOLI DI CREDITO
Mezzi di pagamento. I titoli di credito. La cambiale. Il pagherò cambiario. La
cambiale tratta a due persone e tre persone. La scadenza delle cambiali. La
girata. L’avallo della cambiale. Il pagamento e il mancato pagamento delle
cambiali e le azione cambiarie. I titoli di credito bancari. L’assegno bancario.
Norme particolari per gli assegni. Il mancato pagamento di un assegno.
Assegni circolari. Moneta elettronica. Esercitazioni.
LE BANCHE: L’attività bancaria. I conti correnti bancari. I giroconti e i
bonifici. Le disposizioni elettroniche di incasso. Nozioni di apertura di credito.
Classificazione delle aperture di credito. Il credito al consumo. Banche e
commercio elettronico.
IL SISTEMA E LA GESTIONE AZIENDALE
Il concetto di azienda. L’azienda come sistema. Soggetti aziendali. Forma
giuridica. Le relazioni azienda–mercato. Le relazioni con i mercati. Le
relazioni con l’ambiente esterno. Le dimensioni aziendali. Le principali
funzioni dell’impresa. La struttura organizzativa aziendale. La gestione
aziendale. Fatti interni e fatti esterni di gestione. Le operazioni di gestione e
i flussi aziendali. Gli aspetti e i cicli della gestione d’impresa. Il patrimonio
aziendale. Il sistema costi e ricavi. La determinazione del reddito d’esercizio.
Le relazioni tra attività, passività e patrimonio netto. Esercitazioni
IL BILANCIO D’ESERCIZIO: Il bilancio d’esercizio. Lo Stato patrimoniale.
Il Conto economico. I risultati parziali della gestione e il reddito d’esercizio.
La competenza economica dei costi e dei ricavi d’esercizio cenni.
L’ATTIVITA’ E IL PATRIMONIO DELLE AZIENDE DI EROGAZIONE
L’attività delle aziende di erogazione. La classificazione delle aziende di
erogazione. Il settore non profit e l’impresa sociale. Le cooperative sociali.
Le associazioni di volontariato. Le ONLUS.
LA GESTIONE DEL PERSONALE cenni
Le fonti giuridiche del rapporto di lavoro. Diritti dei lavoratori. Il sistema
contrattuale. Nuove forme di lavoro dipendente. La disciplina della mobilità.
I piani retributivi. Nascita del rapporto di lavoro. Inserimento dei nuovi
assunti. Formazione e addestramento del personale. Periodo di prova. Le
ferie. Cassa integrazione guadagni.
Obiettivi minimi:
1. conoscere il concetto di azienda; conoscere il concetto di bilancio, le
parti che lo compongono e saper redigere un bilancio molto semplice;
2. conoscere il concetto di azienda non profit;
3. conoscere la normativa che regola il rapporto di lavoro;
4. conoscere i titoli di credito e saperli compilare;
5. conoscere la funzione che svolgono le banche.
Belluno, 14 maggio 2014
L’Insegnante
(Elisabetta Rizzo)
………………………………………
In rappresentanza degli alunni
Slongo Alberto
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Zuccolotto Nicoletta ……………………………………………………
40
CARATTERISTICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA
TERZA PROVA*
La terza prova può coinvolgere tutte le discipline dell’ultimo anno di corso. Il
Consiglio di questa classe, ha tenuto conto del curricolo di studi e degli
obiettivi generali e cognitivi definiti nella propria programmazione didattica.
Su tale base ha sviluppato la progettazione delle prove interne di verifica in
preparazione della terza prova scritta degli esami conclusivi del corso.
Sono state svolte n. 2 simulazionei; in entrambi i casi è stata scelta una
prova della TIPOLOGIA B (quesiti a risposta singola).
CRITERI DI MISURAZIONE/VALUTAZIONE: (ESEMPIO RELATIVO A 4
MATERIE)
- MISURAZIONE
Per ciascuna disciplina era previsto un punteggio massimo di 15 punti.
Il massimo raggiungibile era di 60 punti.
- VALUTAZIONE
I punteggi grezzi realizzati vengono riportati in 15 esimi mediante la
seguente tabella di conversione che tiene conto delle % di punteggio
realizzato in relazione al massimo disponibile
TABELLA DI CONVERSIONE:
0-7
8 – 11
12 - 15
16 - 19
20 - 23
24 - 27
28 - 33
34 - 39
40 - 43
44 - 47
48 – 51
52 – 55
56 - 60
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
*I testi e le griglie di valutazione delle prove di simulazione svolte,
vengono allegati
41
TITOLO DEL CORSO: OPERATORE SOCIO-SANITARIO
Calendario del corso: l’inizio del corso è stato nel mese di ottobre 40 ore di
seconda area (lezioni tenute dagli insegnanti del CdC di Psicologia e Igiene);
180 ore di terza area “base” e “professionalizzante”, di cui 20 di ASL tenunte
da insegnanti interni e esterni all’Istituto (italiano, informatica, inglese,
psicologia applicata).
Presentazione dell’indirizzo di studio.
La classe 5ª D è classe terminale del corso per Tecnico dei servizi sociali che
opera all'interno di enti pubblici e privati che gestiscono servizi per la terza
età (assistenza domiciliare, assistenza in istituzioni protette, reparti
geriatrici).
Egli deve:
• Interagire con altre figure professionali nella definizione della programmazione degli interventi all'interno della struttura volti al mantenimento
del benessere fisico e psicologico degli utenti.
• Progettare e gestire le attività da svolgere all'interno dei servizi.
• Collaborare con altre figure professionali anche ai fini di prevenire situazioni problematiche individuando e attivando interventi mirati alla soluzione dei problemi.
• Prendersi cura del materiale messo a disposizione e si occupa della relativa fornitura.
• Partecipare al disbrigo delle pratiche amministrative.
Sono richieste capacità organizzative e abilità relazionali. Le capacità
organizzative riguardano sia l'auto-organizzazione, sia la collaborazione nella
pianificazione del lavoro. E' necessaria, inoltre, un’elevata disponibilità al
confronto personale e al lavoro di gruppo.
Sono utili doti di autocontrollo e capacità di gestire situazioni di crisi.
Il quadro orario dell’indirizzo di studio nel biennio post-qualifica è il seguente:
Area professionalizzante
Disciplina/e di insegnamento
Elementi di etica
Orientamento al ruolo
Rielaborazione tirocinio
Assistenza alla Persona nelle Cure Igieniche
Assistenza alla persona nella mobilizzazione
Assistenza alla Persona Anziana
Disp.gen. protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori
Metodologie del lavoro sanitario e sociale
Principi generali di assistenza
Igiene dell’ambiente e comfort domestico alberghiero
Assistenza alla Persona nell’Alimentazione
Assistenza di 1° Soccorso
Assistenza alla persona con disturbi mentali
Assistenza alla Persona con Handicap
Tecniche di animazione
Italiano ASL
Inglese ASL
Informatica ASL
Elementi di Psicologia applicata
Totale ore
42
4^
10
20
15
15
15
15
10
25
30
25
180
5^
15
15
15
15
10
10
20
24
15
15
5
5
6
6 + 4 Asl
180
AREA DI BASE
Disciplina/e di insegnamento
Assistenza alla Persona nell’Alimentazione
Assistenza alla Persona con Handicap
Legislazione socio-sanitaria e legislazione del lavoro
Elementi di igiene
Elementi di Psicologia applicata
Totale ore
4^
5^
10
15
20
25
35
15
80
40
Il monte ore complessivo è di 1000 ore:
180 ore annuali di lezione nell’area professionalizzante con esperti, sia in
quarta sia in quinta;
- 120 ore, suddivise tra quarta e quinta, nell’area base svolte in classe con
i docenti curricolari;
- 520 ore di stage.
La frequenza degli alunni al corso è stata per lo più regolare, con impegno e
partecipazione buoni.
-
Gli esami di terza area per questa figura professionale si terranno nel mese
di ottobre 2014, dopo che le allieve avranno terminato le ore di stage.
Belluno, 14 maggio 2014
La Coordinatrice del corso
Elisabetta Rizzo
43
RELAZIONE FINALE
ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO (ASL)
ANNI SCOLASTICI 2012-2013 e 2013-2014
STRUTTURA E ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
TOTALE ORE
DI PREPARAZIONE E RESTITUZIONE
in Aula
TOTALE ORE
IN AZIENDA
DURATA
TOTALE
12
120
132
CONOSCENZE–COMPETENZE-ABILITÀ
DA ACQUISIRE DURANTE LA PREPARAZIONE
CONOSCENZE
Conoscere il minore e le sue esigenze.
COMPETENZE
Sapere promuovere azioni a sostegno e tutela della persona debole (minore).
Favorire la piena partecipazione alle attività del scuola materna.
Stimolare la conoscenza degli attori e degli spazi, permettendo al bambino di
sentirsi parte del contesto in cui vive.
ABILITA’
Essere in grado di collaborare nella rilevazione dei principali bisogni di base degli
utenti (minori).
Rispondere con puntualità, sollecitudine e continuità ai segnali del bambino.
Osservare in modo attento e sistematico il bambino e il contesto relazionale in cui si
muove.
ATTIVITA’ DI PREPARAZIONE IN AULA
MODULO
Moduli di etica
Il minore, gestione e
problematiche connesse
Restituzione delle ore
totale
DURATA
DOCENTE
CLASSE
6
Simona Romanin
4ª
4
Simona Romanin
4ª
CDC completo
5ª
2
12
44
Il percorso in azienda ha avuto una durata di 120 ore.
Il tirocinio ha avuto una durata di 120 ore ed è stato svolto presso le scuole
materne in provincia di Belluno, presso Casa Pollicino in Romania e presso
strutture per minori all'estero(Spagna,Irlanda)
CONOSCENZE–COMPETENZE-ABILITA’
DA ACQUISIRE DURANTE IL PERCORSO IN AZIENDA
CONOSCENZE
Conoscere il minore come singola persona inserita in un contesto di gruppo.
COMPETENZE
Sapersi rapportare con il minore creando un giusto equilibrio tra rispetto e
complicità.
Realizzare situazioni/momenti di condivisione e partecipazione.
Organizzare l'ambiente formativo in base alle esigenze del bambino e ai suoi ritmi di
sviluppo, offrendo stimoli e sollecitazioni per ampliare l'ambiente conoscitivo del
minore.
ABILITÀ
Ideare e realizzare delle attività che stimolino e coinvolgano il minore.
Creare attività ludiche e di animazione nel rispetto delle capacità e degli interessi
del bambino;.
MODALITA’ DI ACCERTAMENTO E DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI
ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE
La valutazione complessiva è stata espressa dal tutor scolastico, tenuto conto della
valutazione del tutor aziendale, dell’autovalutazione degli allievi, delle visite sui
luoghi di lavoro.
DOCENTE TUTOR
Claudia D’Orazi
45