24_11_2014 - CGIL Basilicata

RASSEGNASTAMPA
RASSEGNASTAMPA
24 novembre 2014
RASSEGNASTAMPA
E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.
ANNO 14 - N. 324 - e 1,20
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Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 256440 - fax 0835 256466 - email matera@quotidianodelsud.it
IL PETROLIO AL CENTRO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE DEL PD
Giornata di manifestazioni
Articolo 38, Luongo fa da “paciere”
e chiede a Pittella di mediare a Roma
Per ora niente impugnazione
Si punta a modificare la legge
Speranza: «E’ un feticcio»
Polemica Lacorazza-Margiotta
sull’assenza di Folino. Bubbico:
«Sbagliato parlare di espulsione»
Lunedì 24 novembre 2014
No alle trivelle
Da Matera
in guanti neri
CIERVO alle pagine 8 e 9
Da sinistra Luongo, Pittella, Laguardia e Cifarelli (Mattiacci)
Data journalism
Un laboratorio aperto
nella nostra redazione
SANTORO e AMATO a pagina 6 e 7
a pagina 39
SPORT
SERIE D
LEGA PRO
Al Potenza
manca solo
la rete
Il Melfi
non finisce
di stupire
BASKET
Irriconoscibile
Bawer
Coach
Di Lorenzo
è una furia
CALCIO LUCANO
Rionero
si candida
alla corsa
per la D
SERIE D
Matera spavaldo
ma successo
solo sfiorato
Mansour e Sperandeo
rianimano il Francavilla
Vittoria in rimonta
VOLLEY Ko a Sora in 4 set
Inciampa la Domar
VI SEGNALIAMO:
Matera
In tour con l’Apt, la cronista di Liberation
affascinata anche da Craco e Aliano
a pagina 42
Lavello
Il Comune si riprende le terre civiche
occupate a busivamente dalle cooperative
a pagina 41
Pomarico
La discarica da domani non accetterà più rifiuti
dai comuni vicini. Tursi chiede chiarimenti
a pagina 42
41124
9
771974
617259
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Lunedì 24 novembre 2014
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TESTATA INDIPENDENTE CHE
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PUGLIA E SCHITTULLI (CENTRODESTRA) LANCIA IL SUO PROGRAMMA
IPOTIZZATO UN INCIDENTE NELLE CAMPAGNE DI PIETRAPICA
Centrosinistra
alle primarie
domenica: paura
astensionismo
Chiaromonte, carabinieri
sulle tracce del cacciatore
che ha ucciso Ciancio
PERCIANTE IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA III >>
VITTIMA Vincenzo Ciancio: incidente di caccia
SERVIZIO A PAGINA 5 >>
PRIMARIE I tre candidati
ECONOMIA IL MINISTRO BOSCHI: DA LUI NESSUNA LEZIONE SULLA QUESTIONE MORALE, CI ATTACCA PERCHÉ NON HA NULLA DA DIRE SULLA RIFORMA DEL LAVORO
CALCIO I GIALLOVERDI BATTONO LA CASERTANA
A Terni gli operai dell’Ast sospendono lo sciopero: «Noi responsabili»
Affluenza giù nelle regionali in Emilia e Calabria: primo test per Renzi
frena a Foggia
è tutto ok
Governo-Landini, lite infinita Melfi
Il Matera
LA «GUERRA CIVILE»
TRA LE DUE
SINISTRE
DEL BELPAESE
LANCIO PERFETTAMENTE RIUSCITO
di VITTORIO B. STAMERRA
SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4 >>
S
e Peppino Caldarola,
che di sinistra e dintorni se ne intende, dice che questa è la più
cruenta guerra civile della storia della sinistra italiana, evidentemente c’è da credergli. E
che non si tratti soltanto di una
guerra condotta a colpi di decibel nei talk show dei salotti
televisivi o urlando dentro i
megafoni nelle piazze, basta
ascoltare gli umori cupi della
dirigenza intermedia o di base
della Cgil, ma anche degli altri
sindacati. Perché è vero che la
Cisl non ha accettato di schierarsi con gli altri due sindacati
confederali nello sciopero del
12 dicembre, ma è anche vero
che nell’organizzazione e nella
base della Furlan c’è la stessa
atmosfera di rabbia e di preoccupazione per il modo con cui
Matteo Renzi sta gestendo i
rapporti con le organizzazioni
dei lavoratori.
SEGUE A PAGINA 13 >>
l Ancora scintille tra la Fiom e Renzi. Il
ministro Boschi dice no alle «lezioni di moralità». All’Ast di Terni mercoledì riprende il
lavoro. Preoccupano invece i primi dati sull’affluenza alle urne per le elezioni regionali in
Calabria e in Emilia Romagna. Ieri si votava, in
un turno unico, fino alle 23. E già all’interno dei
dem la minoranza mette sotto accusa le politiche
del premier e segretario del Pd, Matteo Renzi.
FORZA ITALIA BIANCONI: PUOI FARE UN PARTITO
L’ex tesoriere a Berlusconi
«Vattene con Ennio Doris»
L’ex Cav a Renzi: riforme, niente scherzi
PAREGGIO Una fase di Foggia-Matera
SERVIZIO A PAGINA 4 >>
SERVIZI NELL’INSERTO SPORT+ >>
IL TURISMO 2014 IN PUGLIA
QUELLO CHE LE CIFRE NON DICONO
BAIKONUR L’astronauta italiana saluta poco prima del lancio
Samantha è in orbita
«È un’impresa dell’Italia»
SERVIZIO A PAGINA 10 >>
di BEPI MARTELLOTTA
N
essuno si azzardi a
dire che la Puglia
turistica non tira
più. Ci ha provato
Bankitalia, fotografando un
(troppo?) lieve incremento del
turismo internazionale in Pu-
glia - con un calo delle presenze
nazionali - per beccarsi gli strali della Regione: «ma quale calo, abbiamo il +6% degli arrivi
e +2% delle presenze nel 2014
rispetto al 2013».
A PAGINA 13 >>
MONTECASSINO
S’insedia l’ex abate
di Noci: folla di pugliesi
N. SIMONETTI A PAGINA 9 >>
CRISI DELL’ILVA
Oggi a Porto Marghera
scatta il blocco dei Tir
A PAGINA 11 >>
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887
Lunedì 24 novembre 2014
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LE ALTRE REDAZIONI
Siamo presenti a: Anzi, Brienza, Calvello,
Corleto Perticara, Francavilla in Sinni
SE I LUCANI
CREDONO
NEL VALORE
BASILICATA
di MIMMO SAMMARTINO
L
a Basilicata è un valore.
A conferma di questo
convincimento è anche
la nascita di un comitato
secondo il quale questa regione ha
i titoli per chiedere all’Unesco il
proprio riconoscimento quale
«patrimonio unico ed universale».
È un sentire diffuso. Si aggancia
alla straordinaria affermazione di
Matera capitale europea della cultura 2019. Si esprime anche con la
febbre che percorre città, scuole e
piazze. Una vasta sollevazione dinanzi a ciò che si ritiene potenziale minaccia all’integrità di un
patrimonio che non è riducibile
alla sola (per quanto preziosa) presenza del fattore petrolio. Ambiente e paesaggi, acqua e agricoltura,
storia e testimonianze di cultura
non sono da meno.
Ieri il Pd, nella sua assemblea
regionale, ha voluto dar prova di
una capacità di ascolto. Dice di
non voler inseguire «feticci», come l’articolo 38 dello Sblocca Italia. Ma ammette in coro - a differenza di quanto accadeva fino a
qualche giorno fa - che, senza voler
sminuire il buon lavoro svolto dai
nostri parlamentari (l’approvazione di emendamenti e ordini del
giorno migliorativi del testo originario), il decreto lascia irrisolta
una contraddizione di fondo: la
sottrazione, in materia energetica, di sovranità alle Regioni. Con
lo Sblocca Italia, i destini dei territori, sono decisi dallo Stato centrale. Così il Pd lucano ha stabilito
di chiedere, d’intesa con le altre
Regioni, la modifica del punto controverso. Nulla ha invece deciso
sul ricorso alla Consulta (c’è tempo fino al 10 gennaio).
Anche nella società lucana si è
radicata una coscienza nuova sul
valore attribuito al territorio. E la
politica dovrà tenerne conto. Anche per non ripetere errori già
commessi in passato. A 34 anni dal
23 novembre ’80, la lezione è chiara: disastri e lutti non possono essere addebitati solo alla furia della
natura. L’incuria nella gestione
del territorio e del patrimonio edilizio ebbero grande parte. Per le
scelte predatorie, disattente a
equilibri e compatibilità, prima o
poi si paga dazio.
Bari:
Barletta:
080/5470430
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POTENZA APPROVATA LA LINEA DEL SEGRETARIO LUONGO. «BISOGNA CAMBIARE IL DECRETO D’INTESA CON LE ALTRE REGIONI»
Sblocca Italia, anche per il Pd
le Regioni devono decidere
MORTE DI CIANCIO
Intesa nell’assemblea regionale. In sospeso il ricorso alla Consulta
Resta centrale la
questione autorizzativa in
materia di ricerca ed
estrazioni sul territorio
Chiaromonte
Investigatori
a caccia
del cacciatore
POTENZA
l Non uno scontro frontale
ma il tentativo di riprendere a
trattare, a discutere, a valutare
le scelte migliori. Sul petrolio
il Partito democratico punta
alla «soluzione diplomatica»,
ad una trattativa ferma ma
convinta con il Governo Renzi
per migliorare l’articolo 38 e
riportare sui tavoli regionali
tutta la materia autorizzativa.
Sarà il governatore Marcello
Pittella a gestire la trattativa
sui tavoli romani (in particolar
modo in sede di Conferenza
Stato-Regioni) e sarà sempre
lui a farlo dopo il 4 dicembre,
quando il Consiglio regionale
si sarà espresso sulla materia.
l Colpito da pallini da
caccia. Gli investigatori
stanno cercando il cacciatore che potrebbe aver
ucciso Vincenzo Ciancio
in un incidente di caccia.
PERCIANTE A PAGINA III >>
POTENZA
Rivoluzione digitale
Comincia oggi
«Go on» Basilicata
INCISO A PAGINA V >>
SERVIZIO A PAGINA II >>
POTENZA
SCANZANO JONICO
«La Basilicata
sia patrimonio
dell’Unesco»
l Un organismo che si farà
«collettore e punto di aggregazione della molteplicità di iniziative che nel territorio si stanno
realizzando e che sono volte alla
conservazione e valorizzazione
dei luoghi, della memoria, delle
risorse inesauribili della Basilicata». È l’idea del Comitato promotore Club Unesco Potenza.
Studenti pendolari
chiedono un nuovo
«terminal bus»
MELE A PAGINA VII >>
Parco Montereale, il posto dei bambini
Iniziative nell’area verde cittadina per la giornata dei diritti dell’infanzia
L’obiettivo è di riportarlo ai fasti di un tempo.
Al ruolo di area verde capace di attrarre cittadini da ogni rione. Il parco Montereale, a
Potenza, è diventato ieri il «cuore» della gior-
nata internazionale dei diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza. L’associazione «Amici di
Montereale».
SERVIZIO A PAGINA V >>
LAGONEGRO «POETARE» PER RICORDARE LA SCRITTRICE
MATERA ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE DI DON LUIGI CIOTTI
Versi e racconti nelle rime Palermo riconfermata
della poetessa Donata Doni alla guida di «Libera»
«POETARE»
Donata Doni.
A Lagonegro
un ricordo
della
scrittrice e
poetessa
.
SERVIZIO A PAGINA X >>
LIBERA Anna Maria Palermo
l Alla Basilicata serve un
«aratro» capace di smuovere le
coscienze e garantire un impegno per tutelare i valori e le
risorse di questa terra. L’invito
arriva dall’assemblea regionale di “Libera” (riconfermata alla presidenza regionale Anna
Maria Palermo) che si è svolta
ieri a Matera nella Mediateca
provinciale, proprio nel giorno
in cui la città protestava contro
le estrazioni petrolifere.
SALIERNO A PAGINA VI >>
SERVIZI A PAGINA IV >>
PISTICCI
Per l’ex «Club med»
c’è l’interesse
della «Valtur»
SERVIZIO A PAGINA VII >>
RASSEGNASTAMPA
1,30
Anno 91 n. 201
Giovedì 31 Luglio 2014
Odio gli indifferenti. Credo che vivere
voglia dire essere partigiani. Chi vive
veramente non può non essere
cittadino e partigiano. L’indifferenza è
abulia, è parassitismo, è vigliaccheria,
non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Alcuni piagnucolano pietosamente,
altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano:
se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia
volontà, sarebbe successo ciò che è
successo?
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi
non parteggia, odio gli indifferenti.
L’Unità
è viva
Antonio Gramsci 11 febbraio 1917
RASSEGNASTAMPA
2 PRIMO PIANO
Lunedì 24 novembre 2014
PARTITI E RIFORME
I NODI LAVORO E LEGGE ELETTORALE
BOTTA E RISPOSTA
Brunetta: «Se l’intenzione dell’esecutivo è
di andare avanti da solo, noi siamo
altrettanto pronti ad andare alle urne»
Forza Italia sfida Renzi
«Italicum insieme o voto»
Gli azzurri temono concessioni a Ncd. Il governo: se «strappate» c’è Consultellum
Il ministro per le Riforme:
«Non c'è il rischio di elezioni
anticipate. Comunque non
sono nel nostro desiderio»
l ROMA. Basterebbe leggere le due
interviste fatte oggi (ieri, ndr) al costituzionalista Augusto Barbera e
all’ex presidente della Consulta, Gaetano Silvestri, per comprendere come
il solo parlare dell’Italicum sia «divisivo».
Basta anche solo scorrere le dichiarazioni di oggi (ieri, ndr) per
capire che la strada della riforma del
voto è irta d’insidie. Gli scricchiolii del
Patto del Nazareno – uditi giorni fa da
Renzi e amplificati giusto ieri da Renato Brunetta - fanno poi della legge
elettorale un terreno aperto di scontro
tra governo e opposizioni che non si
risparmiano scambi di accuse e minacce.
Lasciando a Barbera e Silvestri –
uno «aperturista» al Consultellum al
Senato, l’altro che invece invoca, pena
rilievi di costituzionalità, una legge
omogenea tra le due Camere – la parte
più tecnica della questione, il campo
resta libero per i colpi di fioretto tra Fi
e Renzi.
Brunetta, per la verità, ieri ha usato
più la spada e avverte - tramite Il
Mattinale – che se l’intenzione
dell’esecutivo è di andare avanti da
solo, Forza Italia è altrettanto pronta
ad andare alle urne perchè – scandisce
– «noi non dobbiamo mai avere paura
di elezioni».
La risposta, piccata, è indirizzata al
ministro per le Riforme, Maria Elena
Boschi «colpevole», a suo dire, di provocare la pazienza di Giobbe aprendo
ad elezioni dal «doppio sistema: Consultellum al Senato e Renzellum o
Pidiellum alla Camera».
Una «soluzione» che incontra però
subito l’opposizione della sinistra critica del Pd che con un tweet del
«neoentrato» Francesco Boccia avverte: «l'Italicum alla Camera e il Consultellum al Senato sarebbero il fallimento della legislatura. In quel caso
Congresso del Partito democraticio,
Consultellum su tutto e subito al voto».
Tra prove di forza e promesse, Forza
Italia decide di non fidarsi di niente e
nessuno, e tramite la sua newsletter
del gruppo alla Camera torna ad insistere sul Patto del Nazareno ribadendo che su quello – e solo su quello –
«la parola di Berlusconi è fermissima,
come l’opinione di Brunetta. Sulla
rottura del Patto, se Renzi intenderà
procedere a colpi di maggioranza,
quella di Brunetta non è una opinione,
ma una constatazione».
Pronta la replica del ministro per le
riforme istituzionali Maria Elena Boschi che, ancora una volta, assicura
che «non c'è il rischio di elezioni
anticipate» e che comunque, «non sono sicuramente nel desiderio del gover no».
«Abbiamo un programma che va
fino al 2018 – ha aggiunto il ministro i–
che ha bisogno di tempo per essere
attuato». Assicurazioni che comunque
posano solide basi sulla certezza che
se strappo Forza Italia vorrà, la «rete
di protezione» per il voto anticipato si
chiama Consultellum.
Già, perchè se è vero l’obiettivo di
realizzare, «una legge elettorale ef-
ficiente per la Camera e un Senato
nuovo», Maria Elena Boschi sottolinea
anche che «se ci vogliono portare a
votare», per il Senato la legge c'è già.
«In altre occasioni - ricorda infatti il
ministro per le riforme istituzionali –
si è votato con sistemi diversi tra
Camera e Senato, maggioritario da
una parte e proporzionale dall’altra. Il
che non ha mai portato i costituzionalisti a dichiarare illegittima una
legge».
Affermazioni cui Fi replica avvertendo Renzi che non si possono prendere decisioni «sostenute con il voto
striminzito di un Parlamento la cui
composizione è in radice anti-democratica, per di più agli ordini di un
despota fiorentino scelto da una kermesse privata».
E gli azzurri fanno proprio l’adagio
andreottiano del «a pensar male si fa
peccato ma spesso ci si azzecca» guardando infine con sospetto alle aperture dei dem a Ncd sulle soglie denunciando i continui e repentini cambi di posizione di Renzi e della Boschi.
DALLA COMMISSIONE BILANCIO
Entro mercoledì
primo sì del Parlamento
alla legge di stabilità
L’ALA DURA Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato
Brunetta. In alto, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi
l ROMA. Conto alla rovescia per il primo ok
alla legge di stabilità da parte del Parlamento:
entro mercoledì è atteso infatti il via libera
della commissione Bilancio di Montecitorio.
E sempre in settimana arriverà il verdetto
ufficiale di Bruxelles anticipato sabato dalla
riunione dei capi di gabinetto dell’Ue. Verdetto
che, secondo fonti diplomatiche, è slittato a
venerdì e non domani come sembrava finora
vista la situazione della Francia che dovrà
essere discussa in una riunione apposita del
collegio dei commissari. L’accordo raggiunto
sull'Italia infatti tiene e la riunione di domani
sarà dedicata alla proposta di piani di investimenti con il meccanismo che prevede la
LO SCONTRO GOVERNO E PD ALLA PROVA DELLO STRESS TEST POLITICO-PARLAMENTARE DEL JOBS ACT. BOSCHI DICE NO ALLE «LEZIONI DI MORALITÀ»
Ancora scintille tra la Fiom e il premier
All’Ast di Terni mercoledì riprende il lavoro
l ROMA. Governo e Pd alla prova dello stress
test politico-parlamentare del Jobs act che da oggi
a mercoledì è all’esame della Camera. Maria Elena Boschi, ministro per i rapporti con il Parlamento, esclude che si arrivi alla fiducia, ma il
provvedimento che rivede le norme sul lavoro e
l'articolo 18, dà nuovo alimento allo scontro con la
Fiom, e con la minoranza Pd.
I tempi sono di fatto contingentati e c'è un
«pacchetto» definito di emendamenti il che dovrebbe escludere che si arrivi alla fiducia ma lo
scontro è preventivo, diretto. C'è chi, come il capogruppo di Sel Arturo Scotto, teme infatti qualche «giochetto" dell’ultimo minuto e la prova di
forza da parte del governo che porterebbe lo scontro con la sinistra Pd in Aula sul tema più delicato
e socialmente incandescente. «La fiducia sarebbe,
da parte di Renzi, un atto di grande debolezza;
debolezza politica perchè il Pd avrebbe defezioni
sul voto», dice Scotto.
Le temperature non si abbassano nemmeno sul
fronte delle relazioni con il sindacato. Fiom in
testa. Dopo le scuse di Landini per aver detto che
gli onesti non votano Renzi, il segretario torna sul
tema e, sostanzialmente (facendo salvi però gli
elettori del Pd), conferma: «Chi è onesto non conta
nulla e si fanno leggi che continuano a garantire ai
disonesti di fare i disonesti», scandisce il numero
uno della Fiom attaccando nuovamente il Jobs act
perchè rende liberi i licenziamenti e cancella lo
Statuto dei lavoratori. Ma, si lamenta, tutto questo
viene completamente rimosso: la riprova è però
nel dissenso esplicito che si manifesta nelle piazze. Anzi gli scioperi contro il governo «aprono una
fase nuova. E questo crea timore nelle forze politiche». La Boschi replica sia a Landini sia alla
minoranza Pd: «Credo che questo Governo, che ha
istituito un’autorità anticorruzione, non accetti
lezioni di moralità da nessuno». «Credo che Landini – contrattacca – stia spostando lo scontro sul
piano ideologico, perchè nel merito del Jobs act ha
poco da dire e quindi sposta l’attenzione su un
altro piano».
Il passaggio criticato dal ministro riguarda la
diversa determinazione del governo mostrata –
secondo Landini – tra l'intervenire con un decreto
sul tema del lavoro, invece che sulla corruzione
(una partita da 60 miliardi) e sull'evasione. Ma il
ministro punzecchia anche la sinistra interna:
«Non darei per scontato che si metta la fiducia,
tutt'altro. Mi auguro che i voti del Pd siano compatti ma non è che ci fermiamo se in un gruppo di
oltre 300 deputati Fassina o altri, con tutto il
rispetto, la pensano diversamente. Questa non è la
riforma di Fassina». E a chi paventa – davanti ad
una prova di forza interna ai democrat – un possibile terremoto politico, il ministro replica serena: «Non c'è alcun rischio di scissione. Credo
che il Pd continuerà il proprio impegno per il bene
dei cittadini».
Si riapre anche il fronte Ast di Terni. La scelta
di rimodulare, da mercoledì, lo sciopero è avvenuta «non a seguito delle molteplici sollecitazioni di chi non è parte attiva di questo negoziato, ma ragionata esclusivamente dalle organizzazioni sindacali metalmeccaniche insieme
alle rsu come atto di responsabilità rispetto alla
ripresa del negoziato»: a dirlo, in una nota con-
giunta, sono le segreterie provinciali di Fim,
Fiom, Uilm, Fismic e Ugl al termine della riunione
delle rsu. Per i sindacati la decisione di non procedere a modifiche prima di mercoledì, giorno
della ripresa della trattativa al ministero dello
Sviluppo economico, è legata anche al «comunicato aziendale affisso alle portinerie» qualche
notte fa. Considerato «elemento di disturbo e di
ulteriore frizione tra i lavoratori manifestatosi
nell’andamento della stessa assemblea di giovedì».
E, dopo oltre un mese di blocco totale, mercoledì
alle 6 riprenderà il lavoro all’Ast di Terni al centro
di una complessa vertenza sul piano industriale
dell’azienda. Solo in alcuni reparti però. Sindacati
e Rsu riuniti straordinariamente ieri, domenica,
hanno infatti deciso che le acciaierie torneranno a
regime entro il primo dicembre secondo un calendario strettamente legato al confronto che sempre mercoledì riprenderà al ministero dello Sviluppo economico.
IL VERTICE
Un momento
dell'incontro
presieduto
dal
presidente
del Consiglio
Matteo Renzi
con il leader
della Fiom,
Maurizio
Landini,
insieme ai
segretari
Fiom, Fim e
Uilm per
discutere
della
vertenza AST
di Terni
.
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 3
Lunedì 24 novembre 2014
I TEMPI
Si stanno definendo gli ultimi dettagli delle
nuove norme che dovrebbero essere
presentate al Senato entro un paio di settimane
L’INGHIPPO
Saranno tenuti a versare la cifra non solo i
possessori di un televisore, ma anche di
altri device, come pc, tablet e smartphone
Canone Rai, allo studio
tre ipotesi contro l’evasione
Tassa «tagliata» ma legata alle utenze elettriche: rischio anche per le seconde case
possibilità di non includere nel calcolo del
deficit i contributi dei singoli stati al fondo. Il
giudizio positivo di Bruxelles «mostra – dice il
ministro Maria Elena Boschi – che l’Europa
apprezza i nostri sforzi».
Se fondi pensione (con l’ipotesi di rivedere al
ribasso l'aliquota), Irap, local tax, Regioni e Imu
sui macchinari sono temi che il governo ha
scelto di affrontare al Senato, nei prossimi
giorni alla Camera si dovrà comunque sciogliere ancora qualche nodo. Sul tavolo dei
deputati dovrebbe infatti arrivare la riforma
dei patronati (con una riduzione del 50% dei
tagli previsti ma anche una riduzione drastica
delle strutture), risorse per la lotta contro
l’amianto, qualche novità legata al fondo famiglia che potrebbe essere agganciato all’utilizzo dell’Isee, nonchè una riforma dei fondi
strutturali europei. Si tratterebbe – viene spiegato – di un pacchetto volto a centralizzarne la
gestione. In attesa delle novità che sono destinate a essere formalizzate non prima di 48
ore, ecco intanto le norme chiave che hanno già
incassato il primo ok della Camera.
AL TIMONE
Il cancelliere
tedesco
Angela Merkel
Il piano
franco-tedesco
sul lavoro
prevede
il congelamento
dei salari
per tre anni
A svelare alcune
delle misure
principali del
piano, che verrà
presentato
giovedì a Parigi
è stato il
settimanale
tedesco
Der Spiegel
.
l ROMA. Entra nel vivo nella settimana che si apre oggi la fase preparatoria per avviare la riforma della
Rai, mentre il governo è al lavoro per
definire gli ultimi dettagli delle nuove
norme sul canone, che dovrebbero essere presentate al Senato, entro un
paio di settimane, in un emendamento
alla legge di Stabilità. Anche se il viceministro all’Economia, Enrico Morando, non esclude –
visti i tempi stretti –
che si finisca con il
rimandare il tutto
all’anno prossimo.
Ad esser tenuto a
versare la tassa per la
tv pubblica saranno
non solo i possessori di un televisore,
come accede oggi, ma anche di altri
device, come pc, tablet e smartphone
ed il presupposto per il pagamento sarà la titolarità di un’utenza elettrica,
sulla base della considerazione che gli
apparecchi necessitano dell’elettricità
per funzionare. Ancora da definire le
modalità del pagamento. Tre le ipotesi
sul tappeto: l'inserimento nelle singole
bollette con una quota indicata come
contributo per il canone, un bollettino
annuale da pagare insieme alla bolletta elettrica ed il pagamento della
quota con la dichiarazione dei redditi.
Quest’ultima ipotesi, già sul tappeto
ma considerata da governo meno efficace per lotta all’evasione, è presa in
considerazione alla
luce dell’opposizione di Assoelettrica
ed
soprattutto
dell’Autorità per
l’Energia.
Per sciogliere gli
ultimi dubbi, nei
prossimi giorni è
in programma un
vertice tra il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, il
Tesoro e il presidente dell’Autorithy,
Guido Bortoni. Quanto all’ammontare, il pagamento medio sarà tra i 60 e gli
80 euro: è prevista una fascia di esenzione totale o parziale sotto i 7500 euro
in base agli indicatori Isee, già utilizzati per la bolletta elettrica. Da sta-
L’AMMONTARE
La cifra media sarà tra i 60
e gli 80 euro. Fascia di
esenzione sotto i 7500 euro
bilire anche se i possessori di seconde
case dovranno pagare l’intero ammontare, la metà o nulla, come sostiene
Morando. Per le case affittate, spetterà
agli inquilini, titolari dell’utenza elettrica, pagare il canone. Per non pagare
il titolare dell’utenza dovrà dichiarare
sotto propria responsabilità di non
possedere alcun device.
Il governo accelera anche sul fronte
della riforma della tv
pubblica. L’ultimo
strappo con il cda di
Viale Mazzini ha dato maggior vigore
all’azione della maggioranza. Martedì
mattina alle 9 si riunirà il gruppo di lavoro del Pd che
deciderà come e dove incardinare il
disegno di legge allo studio dell’esecutivo. Ci saranno i vertici del partito,
dal presidente Matteo Orfini al vicesegretario Lorenzo Guerini, i sottosegretari Antonello Giacomelli e Luca
Lotti, i capigruppo alle Camere Luigi
Zanda e Roberto Speranza, oltre a Sal-
vatore Margiotta, Vinicio Peluffo, Mario Tullo e Marco Filippi.
Sono allo studio due schemi di lavoro. Si punta a rivedere la natura
dell’azienda, per eliminare i lacci legati all’equiparazione ad un ente pubblico. L’obiettivo è creare un amministratore delegato in grado di garantire una gestione competitiva e un cda
con meno membri
rispetto a oggi e funzioni ridotte. I componenti dovrebbero
essere indicati da
un soggetto esterno, per garantire indipendenza dalla
politica, ed eletti dal
Parlamento.
Il
gruppo di lavoro del Pd dovrà stabilire
se incardinare il provvedimento al Senato o alla Camera e svolgere i primi
sondaggi con Forza Italia e il Movimento 5 Stelle. Si dovrebbe comunque
partire, entro l’anno, da un disegno di
legge governativo, che presumibilmente scriveranno Giacomelli e Lotti.
Michele Cassano
LA RIFORMA
Domani si riunirà il
gruppo di lavoro del Pd.
All’odg il disegno di legge
LA PRESENTAZIONE GIOVEDÌ A PARIGI A SVELARE ALCUNE DELLE MISURE È STATO IL SETTIMANALE TEDESCO DER SPIEGEL IN EDICOLA OGGI
Lavoro, ecco il piano franco-tedesco
congelamento dei salari per 3 anni
l BERLINO. Un congelamento dei salari
per tre anni, un mercato del lavoro più
flessibile e una revisione – in chiave di
ammorbidimento – delle 35 ore settimanali: è un piano di «lacrime e sangue» è
quello messo a punto dai governi francese
e tedesco per riaccendere la crescita nei
rispettivi Paesi e - indirettamente – cercare di far ripartire la locomotiva europea.
A svelare alcune delle misure principali
del piano franco-tedesco, che verrà presentato giovedì a Parigi, è stato il settimanale tedesco Der Spiegel in un’anticipazione di un articolo dal titolo «Duro
ma cordiale», che verrà pubblicato
nell’edizione in edicola oggi. Le proposte
saranno presentate dai ministri dell’Economia francese Emmanuel Macron e tedesco Sigmar Gabriel, che a metà ottobre
scorso avevano chiesto a due economisti
dei rispettivi Paesi di mettere a punto un
programma capace di risollevare le sorti
economiche dell’Unione europea.
Le proposte prevedono tra l’altro un
mercato del lavoro più flessibile in Francia
e raccomandano di «allentare la camicia di
forza della settimana da 35 ore prevista a
livello statale in molti settori». In particolare, «la flessibilità dell’orario di lavoro deve aumentare in modo corrispondente alle condizioni economiche» del Pae-
se. Inoltre, il documento prevede un «congelamento dei salari per tre anni per
rendere le imprese francesi più competitive», scrive lo Spiegel, che non entra in
ulteriori dettagli.
Da parte sua, Berlino dovrebbe raddoppiare i propri investimenti nelle infrastrutture in Germania. Su questo fronte, dovrebbe essere annunciato uno «sforzo
supplementare» di 20 miliardi di euro
entro il 2018, invece dei 10 miliardi previsti
finora. Le proposte si basano sul lavoro di
due economisti, entrambi professori alla
Hertie School of Governance di Berlino: il
francese Jean Pisani-Ferry e il tedesco
Henrik Enderlein.
RASSEGNASTAMPA
10 ATTUALITÀ
Lunedì 24 novembre 2014
L’EVENTO
OK IL LANCIO DELLA «SOYUZ»
COLONNA SONORA DELLA MISSIONE
Il conto alla rovescia seguito con messaggi
su Twitter. La ministra Giannini: sarà anche
capace di avvicinare i giovani allo spazio
IL SOGNO CHE AVEVA DA BAMBINA
Lo ricorda il maestro delle Elementari di Malè
il paesino del Trentino dove ieri sera
hanno seguito il lancio con una festa in piazza
Vola tra le stelle
la prima italiana
La 37enne Samantha Cristoforetti scrive la storia
l ROMA. La prima astronauta italiana è nello spazio.
Samantha Cristoforetti ha realizzato il suo sogno di sempre
ed è partita con un lancio perfetto. Nella navetta russa Soyuz, accanto ai compagni
d’equipaggio, ha aspettato il
momento della partenza con
un’espressione felice, quasi divertita, chiusa nella tuta bianca. Poi il distacco da Terra e la
corsa verso le stelle.
È cominciata così Futura, la
seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), nella quale per quasi sei mesi l’astronauta lavorerà a bordo della Stazione spaziale internazionale. «Samantha è in orbita, dopo una straordinaria attesa, e il suo lancio è
stato una festa», ha detto il
ministro per l’Istruzione, l’Università e Ricerca, Stefania
Giannini, che ha seguito il lancio
dalla
sede
dell’Asi,
nell’evento organizzato per salutare la prima donna italiana
nello
spazio. «Oltre
a
essere
un’eccellente
astronauta,
Samantha sarà un’ottima
ambasciatrice, capace di avvicinare i giovani allo spazio», ha osservato
il responsabile del Volo umano
dell’Agenzia spaziale europea
(Esa), Thomas Reiter.
«È stata la più grande emozione della mia vita, altro che
Gravity: questo è andare nello
spazio», ha commentato entusiasta il presidente dell’Asi, Roberto Battiston.
A seguire il volo di Samantha anche la sua Malè, il paesino della Val di Sole dove è
L’ULTIMO PASTO Samantha Cristoforetti mostra il suo ultimo pranzo: tweet accompagnato con una canzone
LA TRAGEDIA IL RAGAZZINO STAVA ARMEGGIANDO CON UNA PISTOLA AD ARIA COMPRESSA
IN DIVISA Samantha sul bus che l’accompagna alla rampa di lancio
cresciuta. È stato organizzato
un evento con maxischermo in
piazza e festa a base di vin
brulè e ciambelle di mela. In
paese Samantha la ricordano
tutti, compreso il maestro di
delle Elementari, Marco Valenti, e sono stati
di certo i primi a raccogliere le sue
parole
di
bambina: il
sogno di diventare astronauta.
Ad accompagnare virtualmente Samantha
Cristoforetti
c'erano,
all’Asi, i suoi tre colleghi italiani: i veterani Roberto Vittori
e Paolo Nespoli, e poi Luca
Parmitano, entrato a far parte
insieme a lei nel 2009 del corpo
astronauti dell’Esa. Insieme
l’hanno salutata ricordando la
loro prima volta in orbita, la
sensazione unica di trovarsi
improvvisamente in assenza di
gravità, le emozioni, il sentirsi
divisi fra la necessità di con-
I DIECI OBIETTIVI
«Futura» è la seconda
missione di lunga durata
dell’Agenzia spaziale
L’INCIDENTE UN PESCATORE HA DATO L’ALLARME
Usa, 12enne afroamericano
ucciso da agente «recluta»
centrarsi e lo stupore nel vedere per la prima volta la Terra
dallo spazio.
A testimoniare l’assenza di
gravità a bordo della navetta,
un pupazzetto bianco, la mascotte Olaf: un vero e proprio
«segnalatore di microgravità»,
che indica l’ingresso in orbita
cominciando a galleggiare
nell’abitacolo.
Il lancio della Soyuz è avvenuto puntualmente alle 22.01
italiane dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Con Samantha Cristoforetti sono partiti a bordo della navetta il russo Anton Shkaplerov e l’americano Terry W. Virts. È l'inizio
di un viaggio che in sei ore ha
portato i tre astronauti sulla
Stazione spaziale, dove lavoreranno per quasi sei mesi.
«Grazie a tutti del supporto e
dell’entusiasmo, è tempo di andare. Ci sentiamo dallo spazio!»: ha twittato @AstroSamantha poche ore prima della
partenza.
Enrica Battifoglia
e Leonardo De Cosmo
l WASHINGTON. Ancora un ragazzo, probabilmente afroamericano, ucciso da un poliziotto negli Usa. Sabato pomeriggio, a
Cleveland, nell’Ohio, un agente ha sparato ad un adolescente di 12
anni che armeggiava con una pistola giocattolo, ferendolo gravemente allo stomaco: il ragazzino è morto ieri mattina in ospedale. In base alle prime ricostruzioni, due poliziotti hanno risposto
ad una chiamata in un parco giochi davanti a un centro ricreativo,
il Cudell Recreation Center, alla periferia ovest della città, dopo che
alcuni testimoni avevano visto un ragazzino «nero» che brandiva
una pistola puntandola verso alcune persone. I due agenti, una
recluta in servizio da un anno e un veterano, gli hanno chiesto di
alzare le mani, ma il 12enne si è rifiutato e ha diretto la mano verso
la pistola ad aria compressa che era nella cintura. A quel punto, la
recluta ha sparato e uno dei proiettili ha colpito il ragazzino.
A quanto si apprende dalle registrazioni audio al «911», il
testimone che ha telefonato per dare l’allarme ha subito detto che
la pistola poteva essere finta e che il «sospetto» era un ragazzino,
ma la conversazione non è stata comunicata ai due poliziotti
intervenuti. «Gli agenti hanno scoperto che si trattava di una
pistola giocattolo solo dopo aver colpito il 12enne», ha riferito la
portavoce della polizia, Jennifer Ciaccia. Sul luogo è stata recuperata un’arma finta, simile ad una semiautomatica, con l’indicatore arancione di sicurezza graffiato. Entrambi i poliziotti
sono stati posti in congedo amministrativo.
L'episodio di Cleveland è l’ultimo di una lunga serie che coinvolge poliziotti dal «grilletto facile»: solo due giorni fa a New York
una recluta alle prime armi ha sparato e ucciso un giovane nero
che usciva dall’appartamento della ragazza. Anche in quel caso,
pare che il poliziotto si sia fatto prendere dal nervosismo e ha
reagito usando l’arma dopo aver sentito un rumore nelle scale
dell’edificio che stava pattugliando insieme al collega.
IL CASO LA RABBIA DI CASALE MONFERRATO PER I MORTI DELLA FABBRICA: E DOMANI ARRIVA RENZI
Frana nella notte
a Capri: paura
ma nessun ferito
Sentenza sul caso Eternit
Il vescovo: «Deluso e indignato»
l NAPOLI. Spavento ma nessun danno alle persone e agli stabilimenti balneari per una frana a
Capri (Napoli). L’altra notte si è staccata, dall’altezza
di un centinaio di metri, dal piccolo dirupo sottostante la strada provinciale che collega il centro
dell’isola azzurra con la zona di Marina Piccola. Un
pescatore, che si trovava in compagnia del figlio, ha
sentito due boati, in rapida successione, ed ha fatto
scattare l’allarme. Sono giunti i vigili del fuoco e sono
state avviate le prime verifiche; in poco tempo è stato
accertato che non c'erano persone coinvolte nè, tantomeno, erano stati arrecati danni ad abitazioni e
stabilimenti balneari. Ma per i tecnici il lavoro non è
finito qui. A provocare la frana, molto probabilmente, sono state le piogge intense che hanno investito di
recente anche l’isola di Capri. Con i vigili del fuoco
hanno operato sia gli uomini della Capitaneria di
Porto che gli agenti del locale commissariato di polizia. Lo smottamento ha distrutto una larga fascia di
vegetazione spontanea che sorge nella zona che termina a mare nella spiaggia Weber. Si tratta di un
piccolo tratto di costa già interdetto alla balneazione
proprio a causa del pericolo di caduta massi.
l TORINO. Casale Monferrato non si limita alla protesta.
Prega. A quattro giorni dalla sentenza della Cassazione sul
caso Eternit che ha dichiarato prescritto il reato di disastro
ambientale e assolto l’unico imputato coinvolto nel processo,
il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, la città ieri ha
affidato alle preghiere la sua richiesta di giustizia. Ma lo
stesso Vescovo di Casale, monsignor Alceste Catella, si è detto
«deluso e indignato» per la vicenda.
Mentre nell’antistante piazza Mazzini, da quattro giorni
listata a lutto, spiccavano i fiori e gli striscioni colorati lasciati
dai bambini di Casale («noi vogliamo vivere in un posto
sicuro», «ricoloriamo il futuro»), ieri all’interno del Duomo
nella messa celebrata dal viceparroco don Marco Calvo si
sono susseguite le preghiere dei fedeli. Nella sua omelia don
Calvo non ha fatto cenno alla vicenda Eternit. Ma durante la
messa i fedeli hanno letto le loro preghiere. Come questa:
«Signore, rendici sensibili ai parenti delle vittime dell’Eternit. E illumina le menti degli scienziati affinchè venga trovata
una cura per i tanti malati di mesotelioma».
In attesa dell’incontro con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, previsto per domani, Casale Monferrato continua a
pensare quanto sia ingiusta la sentenza della Cassazione. Un
senso di ingiustizia che è stato espresso sul settimanale
diocesano anche dal vescovo di Casale, monsignor Alceste
Catella: «Vi sono dei momenti nei quali si avrebbe voglia di
tacere per meglio riflettere, capire, pregare. Eppure, proprio
in questi momenti, non mi è consentito di tacere; la ragione, il
cuore mi dicono che devo parlare per esprimere la mia vicinanza e condivisione con la mia amata città di Casale, con le
famiglie che ancora una volta vengono costrette a rivivere il
dolore degli atroci distacchi che la morte per amianto ha
arrecato». «Sono con voi – continua il vescovo – sono addolorato, deluso, indignato. Nei giorni delle sentenze avevamo
rinnovato la nostra fiducia nella giustizia, ora veniamo a
sapere, che il diritto non ha nulla a che fare con la giustizia».
Intanto dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri
arriva «solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime che
meritano grande rispetto e una risposta che deve dare necessariamente la giustizia e sicuramente la politica». «E'
giusto – ha proseguito il sottosegretario – parlare di prescrizione perchè bisogna fare una riforma per i reati ambientali, reati gravissimi perchè incidono sulla pubblica utilità e sulla salute, che devono vedere raddoppiare le pene. Per
il governo ritrattare la prescrizione è una priorità perchè
risolve tanti problemi di inefficienza e dà delle risposte alle
persone».
SOTTO ACCUSA Polizia Usa
19 Ottobre 2014
25 Novembre 2014
Ad un mese dalla scomparsa
Aldo Molinari
sarà ricordato da quanti vissero e
lavorarono accanto a Lui, apprezzandone le immense doti umane e
professionali, nel corso di una cerimonia che si svolgerà domani martedì 25 novembre presso la Chiesa del
Santissimo Sacramento, via Pasubio
85, alle ore 18,30.
FRANCESCO LOSURDO ed i
COLLEGHI del Sumai Puglia e Bari
partecipano con affetto al grande
dolore dell’avvocato Roberto Mitolo
per la perdita della cara mamma
Rosa Dellino
ved. Mitolo
Bari, 23 novembre 2014
ANNIVERSARIO
2005
24 Novembre
In ricordo del compianto
Prof.
Aldo Baglivo
2014
RASSEGNASTAMPA
Lunedì 24 novembre 2014
11
ECONOMIA&FINANZA
Oggi scatta lo stop dei tir
all’Ilva di Porto Marghera
Trecento piccoli autotrasportatori vantano crediti per 5 milioni
l MILANO. Scatta stamattina il blocco davanti ai
cancelli dell'Ilva di Porto Marghera. Ad ostacolare
gli ingressi e le uscite in via dei Sali, annuncia la
Cgia di Mestre, saranno i 300 piccoli autotrasportatori, nella stragrande maggioranza artigiani,
che lavorano per il gruppo siderurgico. «I crediti
vantati dai trasportatori veneti nei confronti dell'acciaieria - denuncia Paolo Zabeo, a nome degli
Artigiani di Mestre - ammontano a circa 5 milioni
di euro. Gli ultimi pagamenti onorati dall'Ilva
risalgono addirittura all'aprile scorso. Una situazione che per centinaia e centinaia di operatori
è diventata ormai insostenibile. Un problema,
comunque, che non riguarda solo il polo veneziano.
A livello nazionale sono circa 40 i milioni di euro
che il gruppo deve agli autotrasportatori italiani».
Ormai, fanno sapere dalla Cgia, l'unica via rimasta
è quella di dare il via «ad una dura protesta nel
tentativo di sbloccare una situazione che si è
fatta incandescente». «Le reiterate richieste
di chiarimenti inviate all'Ilva che, ricordiamo, è commissariata dal giugno del 2013 prosegue Zabeo - sono cadute miseramente
nel vuoto. Il silenzio assordante dell'acciaieria ha portato all'esasperazione i camionisti,
tanto da far alzare i toni dello scontro. Il
blocco ai cancelli di via dei Sali, infatti,
rappresenta una forma estrema che si sarebbe potuto evitare dando più ascolto ai
trasportatori».
A partire da oggi, pertanto, le aziende che
lavorano per conto dell'Ilva si asterranno
dall'effettuare ulteriori trasporti di merci per
l'acciaieria, manifestando il loro malessere
di fronte allo stabilimento di Porto Marghera. «Pur essendo a conoscenza delle difficoltà in cui versa l'acciaieria - conclude
Zabeo - gli autotrasportatori chiedono di
poter lavorare con un minimo di serenità e regolarità, iniziare un confronto che porti a normali
rapporti lavorativi senza rischiare la chiusura delle
proprie attività a causa dei mancati pagamenti che
ormai hanno raggiunto una dimensione non più
sopportabile».
CREDITO IL MINISTERO RICORDA: IL NOSTRO È IL PAESE CHE HA DATO MENO SOVVENZIONI PER SALVARE GLI ISTITUTI
Tesoro: alle banche italiane
solo 4 miliardi di aiuti pubblici
l MILANO. L'Italia è il Paese
che ha dato meno aiuti pubblici
per salvare le banche. Con questo
messaggio il Tesoro chiude la
campagna #prideandprejudice
lanciata su twitter e sulla propria
pagina web. Dopo aver toccato temi sensibili come i fondi salva-stati, il debito pubblico e il rapporto deficit-Pil, Via XX settembre compara gli aiuti di Stato
dell’Eurozona per soccorrere il
sistema bancario e il dato che
emerge è che «l'Italia è ultima per
quanto riguarda gli aiuti pubblici
alle banche, con solo 4 miliardi di
euro a fronte dei 240 della Germania nel periodo 2007-2013».
Un dato che era stato citato anche dal vicedirettore generale
della Banca d’Italia Fabio Panetta
alla presentazione degli stress test della Bce per dimostrare come
le italiane partissero con un handicap di base rispetto alle rivali
dovuto alla mancanza di aiuti
pubblici. Un motivo peraltro di
vanto per il paese, aveva detto
Panetta, il quale aveva sottolineato come lo stress indicasse uno
scenario macroeconomico molto
sfavorevole per l’Italia. Le banche
non in regola secondo Bankitalia
sono così solo 2 (Mps e Carige)
visto che le popolari Milano e Vicenza avevano varato in extremis
misure di rafforzamento. Si vedrà
ora con la vigilanza unica affidata a Francoforte se le italiane
saranno svantaggiate o meno, timore espresso più volte dal settore bancario. «I dati Eurostat –
ricorda intanto il ministero – mo-
strano come nel periodo della crisi economica (2007-2013) i sistemi
bancari e finanziari nazionali di
17 Paesi dell’area euro abbiano
ricevuto aiuti dai governi nazionali con importi molto differenti». In particolare, le banche italiane hanno ottenuto sostegni dal
governo per circa 4 miliardi di
euro, a fronte dei 247,4 miliardi di
euro percepiti da quelle tedesche
e dei 165 miliardi da quelle bri-
Scatta l’obbligo
Olio, nei ristoranti
da oggi il tappo
«antirabbocco»
Addio all’oliera in ristoranti, pizzerie, mense e bar:
entra in vigore da oggi l’obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio
extra vergine di oliva serviti
in tutti i pubblici esercizi. È
quanto prevede la l'articolo
18 della legge comunitaria
approvato dalla Camera,
che impone anche l’indicazione del termine «miscela» per gli oli originari di più
di uno Stato membro della
Ue, in modo da evitare il
nome «made in Italy» per
oli non interamente prodotti in Italia. Non ci potranno essere, quindi, più
dubbi sull'origine dell’olio
servito: in tavola solo bottiglie dotate di tappo.
tanniche.
Il dato complessivo, calcolato
da Eurostat, ammonta a un totale
di 688,2 miliardi per l’Unione europea. Di questi, 517,9 miliardi
sono stati concessi nei paesi
dell’area euro. L'intervento italiano corrisponde quindi a poco meno dell’1% degli aiuti di Stato alle
banche erogati nell’area euro. E il
75% di questo sostegno è già stato
restituito alle casse pubbliche. Ri-
percorrendo quegli anni, infatti,
il ministro aveva lanciato prima i
Tremonti bond (2009) e poi i Monti bond (2012). I primi erano stati
sottoscritti da quattro banche per
un controvalore complessivo di
4,05 miliardi, ovvero il Banco Popolare (1.450 milioni), la Banca
Popolare di Milano (500 milioni di
euro), il Monte dei Paschi di Siena (1.900 milioni) e il Credito Valtellinese (200 milioni).
SARANNO SPESI 2,5 MILIARDI DI EURO
Natale, regali online
per 10 milioni di italiani
l ROMA. Si avvicinano le feste di Natale e si inizia a
pensare ai regali, magari invogliati dalle offerte che
impazzano sui siti a cavallo del Black Friday e del Cyber
Monday, la moda lanciata negli Stati Uniti delle giornate
pre-natalizie dedicate allo shopping scontato. Crescono
anche in Italia le persone che comprano i regali delle
feste online, si stima che quest’anno sfioreranno quota
10 milioni, contro gli oltre sette milioni dello stesso
periodo 2013. L’ammontare delle vendite online si
prevede invece arrivi a toccare i 2,5 miliardi di euro
trainate, in un momento di crisi, dai siti di coupon e
dall’acquisto da dispositivi mobili.
Sono i dati contenuti in una ricerca in anteprima,
condotta da Netcomm, il Consorzio del Commercio
elettronico italiano che raggruppa oltre 150 realtà del
settore, e Human Highway: hanno analizzato la propensione all’acquisto online di un campione di uomini
e donne di età superiore ai 18 anni. Secondo l’indagine,
le categorie più gettonate dagli eShopper per i regali
saranno i prodotti di salute e bellezza, l'attrezzatura
sportiva, i biglietti di viaggio e i soggiorni vacanza, ma
anche abbigliamento e scarpe. «Il 2014 è stato un anno
positivo per l’eCommerce italiano. In particolare, in
vista del periodo natalizio l’aumento degli acquirenti
online è una tendenza che si conferma in crescita ormai
da quattro anni», spiega Roberto Liscia, presidente di
Netcomm. Tra gli acquirenti di regali natalizi sul web si
riscontra anche quest’anno un aumento di quelli
considerati «Online first», cioè coloro che faranno
acquisti esclusivamente su Internet. Secondo la ricerca
salgono a quota due milioni, con un aumento del 35%
rispetto allo scorso anno. «Un segmento – spiega la
ricerca – che rappresenta circa il 20% di coloro che
dichiarano di acquistare almeno un regalo di Natale sul
web e composto da persone che si rivolgono in prima
istanza alla Rete già per compiere buona parte dei loro
acquisti abituali, dai libri all’elettronica, dai viaggi ai
contenuti digitali». Il trend di crescita è confermato,
inoltre, dall’analisi delle intenzioni di acquisto per
questa stagione: il 35% degli acquirenti online dichiara
infatti che quest’anno farà più acquisti di regali di
Natale online rispetto all’anno scorso. «In un periodo
che vede le famiglie italiane ancora in fase di assestamento rispetto alla crisi economica – aggiunge
Liscia - anche i settori delle flash sales e del couponing
hanno giocato un ruolo positivo nello sviluppo del'eCommerce in quanto propongono prodotti e servizi a
prezzi vantaggiosi. Le cifre considerevoli – conclude il
presidente di Netcomm – si sono raggiunte grazie alla
convergenza di diversi fattori. Tra questi, sicuramente
la diffusione degli acquisti proveniente da dispositivi
mobile. Secondo le nostre ultime rilevazioni ogni 100
acquisti online 15 sono originati da dispositivo mobile».
Titti Santamato
RASSEGNASTAMPA
LETTERE E COMMENTI 13
Lunedì 24 novembre 2014
STAMERRA
«Guerra civile» tra le due sinistre
>> CONTINUA DALLA PRIMA
S
u questo argomento infatti sbaglia chi ritiene che lo scontro sia
tutto a sinistra. I sindacati non
hanno ancora metabolizzato che
la pratica della concertazione, con Renzi,
è morta e sepolta. Ma questo è un altro
discorso e non c’entra con la lite a sinistra.
Dalla intensità dei decibel prodotti dai
protagonisti, lo scontro principale è nella
sinistra, e nel Pd in particolare, dove si
sta combattendo quella “guerra civile” di
cui parla Caldarola. In discussione non
c’è solo il “famigerato” art. 18, ma la
natura e la definizione stessa della sinistra nell’epoca dei tanti “post ideologismi” emersi dalle ceneri del ventennio berlusconiano. Certo, grattando
grattando, si può scoprire che dietro le
grandi guerre qualche volta si possono
nascondere anche minutaglie, o limiti
caratteriali dei protagonisti. E’ probabile,
ad esempio, che la Camusso non abbia
mai sopportato (e perdonasto) il particolare rapporto che Renzi aveva instaurato con Landini nei mesi scorsi,
quasi a volere in qualche modo condizionare il congresso della Cgil. Le cose
sono andate diversamente: la Camusso ha
stravinto e Landini si è dovuto adeguare.
E’ possibile pure che Landini si aspettasse da Renzi, nella battaglia per il “job
act” qualche segnale di particolare attenzione. Invece così non è stato, anche
perché è sotto gli occhi di tutti che Renzi
–ricordate le teorie della famosa Rosa
Luxemburg?- ha in mente in questo particolare momento di crisi economica più
il lavoro che i lavoratori. Con tutto ciò che
ne condsegue. Ed è sotto gli occhi di tutti
che il leader dei metalmeccanici abbia
colto al balzo l’occasione per apparire, lui
che governa solo una fazione numericamente minoritaria del sindacato, come
FIOM Il leader Maurizio Landini
l’interprete principale della rabbia della
Cgil. Appropriandosi così di un ruolo e di
un peso che, nei fatti, è più mediatico che
politico.
Si trattasse solo di questo, la partita in
un modo o nell’altro con passare del
tempo si chiuderebbe. Mica è la prima
volta che governo e sindacato sono in
lotta. E poi, riducendo all’essenziale le
questioni e cancellando i decibel da una
parte e dall’altra, magari si scoprirebbe
pure che Renzi e Landini sono più vicini
di quanto non s’immagini. E magari si
scopre pure che le tasse di Renzi, quelle
sulla casa più di tutte, vanno ben oltre
ogni ragionevole patrimoniale. Una parola che Renzi non intende neanche sentire per non insospettire quei moderati a
cui guarda con tanto riguardo, ma che è
invece Vangelo per Landini e compagni. Il
solito dilemma tra forma e sostanza.
Il problema come sappiamo è però un
altro, ed è al tempo stesso culturale e
politico. E questa volta la soluzione anche
epocale. Mettendo finalmente da parte
qualsiasi pretesa storica e romantica di
certi primati inutilmente vantati ed ampiamente seppelliti, quale sinistra ha titolo a definirsi tale nell’epoca in cui i
partiti, tutti, hanno prodotto tanti e tali di
quei disastri, sino a ridurre l’impegno in
politica, nell’accezione comune, a mero
esercizio del potere, a pratica clientelare e
della malversazione? Renzi ha avuto l’abilità di apparire, nonostante avesse campato anche lui una vita di politica, nel
senso cioè che la politica era il suo
mestiere, l’uomo nuovo, capace di cambiare, di rinnovare, di rottamare tutto:
non solo gli uomini, ma anche le regole e
l’organizzazione del partito. Ed è stato
sinora creduto, almeno da quella parte,
che si riduce sempre più, di popolo che si
esprime nelle urne. Ad avversarlo ha
trovato una classe dirigente della vecchia
sinistra –si parla del Pd ovviamente,
perché la sinistra radicale è già da qualche anno solo un’<espressione elettorale>- o frustrata oppure ibernata in una
anacronistica, quanto decaduta, aristocrazia fatta di saccenti generali senza
esercito e senza eredi. Facile preda della
campagna di rottamazione. Ed è così, in
un deserto di uomini e di idee (ma gli
intellettuali, salvo Franco Cassano, che
fine hanno fatto?), che anche uno come
Maurizio Landini, un semplice e onesto
interprete degli interessi di una categoria
pur’essa passata di moda, può diventare il
simbolo, sia pure solo mediatico, di una
sinistra che invece di fare sino in fondo i
conti con la storia sceglie la linea del
Piave.
Vittorio Bruno Stamerra
BEPI MARTELLOTTA
Quello che le cifre non dicono
N
essuno si azzardi a dire che la Puglia turistica non
tira più. Ci ha provato Bankitalia, fotografando un
(troppo?) lieve incremento del turismo internazionale in Puglia - con un calo delle presenze nazionali - per beccarsi gli strali della Regione: «ma quale calo,
abbiamo il +6% degli arrivi e +2% delle presenze nel 2014
rispetto al 2013». Con, in aggiunta, tanto di contestazione sui
metodi di rilevazione adottati dalla Banca centrale rispetto ai
criteri che l’Osservatorio regionale sul turismo segue: non
indagini a campione, ma censimento di tutte le strutture
ricettive. Tutto bene e, inutile dirlo, tutto lecito: ogni statistica
ha il suo peso. Ma qualcuno si è chiesto quanto pesa nell’economia del territorio - e soprattutto nel turismo - il sommerso?
Le statistiche ufficiali sul movimento turistico, infatti, non
considerano mai il peso del turismo che non appare, ovvero
quello generato dall’affitto delle seconde case, dagli affitta-camere e, finanche, dalle stesse - spesso piccole strutture che su 10 arrivi ne «imboscano» qualcuno. E il paradosso è
che a sostenerlo è la stessa Pugliapromozione, l’agenzia della
Regione che nei giorni scorsi battagliava con Bankitalia sui
dati.
In uno studio della Mercury srl, pubblicato sul sito
dell’agenzia sin dal 2013, venivano riportate in dettaglio le
rilevazioni - per quanto possibili - degli afflussi «sommersi».
Ebbene, a fronte di 13,357 milioni di presenze turistiche rilevate nel 2011 dagli uffici di statistica regionale, lo studio
censiva ben 62,119 milioni di presenze non rilevate (non
censite o sommerse). In pratica, appena tre anni fa, per ogni
presenza turistica ufficiale in Puglia se ne contavano 5,60: un
moltiplicatore decisamente più alto rispetto a quello rilevato
nella media nazionale (3,0) e che la dice lunga su quanta
economia sommersa regni nel settore.
Basti dire che nelle mete per eccellenza dell’ormai famigerato «brand Puglia» di turisti, già allora, ne transitavano
ben di più di quelli che vengono censiti come presenze ufficiali. Vieste (2,087 milioni), preceduta da Ugento con 2,769
milioni e da Gallipoli con 2,114 milioni, si collocava in base
TURISMO Una spiaggia del Gargano
allo studio Mercury regina delle presenze turistiche sommerse. E il risultato, com’è ovvio, è che quelle mete estive che nelle statistiche ufficiali incidevano per il 25,8% sugli
afflussi di tutta la regione - considerato il sommerso scendevano al 13,4%. È la prova che il fenomeno è ben spalmato e
largamente diffuso in tutta la Puglia turistica.
Dunque, a conti fatti, altro che turismo in crisi o turismo in
crescita, altro che immagine scalfita del «brand Puglia» o crisi
precipitosa del settore. Ogni polemica (e ogni statistica che si
rispetti) non potranno che rivelarsi un esercizio inutile sinché
non verrà considerato quello che è sotto gli occhi di tutti, ma
che nessuno ha il coraggio di dire. C’è un’economia che gira,
tanto e più di quella nota ai sondaggisti, e che sfuggirà
sempre allo Stato (tar)tassatore. Lo sanno alla Regione (e
Pugliapromozione ne pubblica perfino gli studi) e lo sanno a
Bankitalia.
CHE SUD FA
di RAFFAELE NIGRO
L’impresa di ferro
piegò il turismo
U
n convegno milanese sulla letteratura della dismissione
delle grandi fabbriche tenuto nell’ambito di Book city, la
fiera delle idee che Milano ha lanciato per reagire al Salone del libro di Torino, ai vari festival di Roma, Mantova,
Pontremoli, mi costringe a riflettere sulle vicende del sud e sulle
ragioni per cui negli anni sessanta quando fu proposta l’apertura
dell’Italsider a Taranto non ci fu chessia una voce contraria. Tutti
volevano le fabbriche e nessuno badava all’impatto ambientale. Non
si sapeva del cancro prossimo venturo e della diossina, non si sapeva
che eravamo in possesso di una bellezza marina e territoriale che
solo la fine del ‘900 avrebbe fatto scoprire al mondo intero e poi a noi
stessi. Vediamo cos’era accaduto. Se Quinto Orazio Flacco scende da
Roma fino a Brindisi per imbarcarsi e partire per Atene e se Virgilio
di ritorno dalla Grecia si ammala a Brindisi e vi muore, i percorsi
dei viaggiatori dell’età moderna vanno in tutt’altra direzione. E’ vero
che a fine Ottocento si aprì una strada ferrata che da Londra portava
a Brindisi, ma che non toccava Roma e lambiva la pianura adriatica,
si chiamava La valigia delle Indie e come lascia intendere il nome era
diretta mare mare verso l’Oriente. Ma il vero Tour riguardava l’Italia
e si era svolto e continuava a svolgersi sul versante tirrenico. I
viaggiatori del centro Europa scendevano a Milano e poi a Firenze e
proseguivano fino a Roma. Visitavano la città eterna e ritornavano
verso le Alpi. Chi aveva tempo, coraggio, denaro, scendeva a Napoli e
poi per nave a Palermo. Questi viaggi, reiterati nel tempo hanno
prodotto una divisione feroce tra levante e ponente nel sud d’Italia.
Mentre il nord veniva recuperato dal Tour che portava gli stranieri a
Venezia, Bologna, Milano, Firenze e Roma, i restanti luoghi come
l’Abruzzo, il Molise restavano fuori da qualsiasi attraversamento. I
nomi di viaggiatori stranieri che hanno toccato queste terre sono
pochi e perciò facili da ricordare. Sono Janet Ross, Lenormant, Von
Riesedel, Courier, l’abate Fortis, il Saint Non, il Gregorovius, il Mommsen e qualche altro che ci sfugge al momento. E gli altri? Gli altri,
coloro che si azzardavano a toccare il Sud, inseguivano i luoghi del
mito. Che erano Napoli, Capri, Ischia, Amalfi, Palermo, Agrigento,
Siracusa. Cioè l’occidente, il Tirreno. Un Sud spaccato.
OCCASIONE SPRECATA -Rimasta fuori, la parte orientale del
Sud non ha mai pensato a una economia fondata sul turismo, sulla
ricettività di alberghi e di ristoranti, sulla difesa della bellezza architettonica e paesaggistica, almeno fino agli anni ottanta del Novecento. Quando il bisogno di mare ha svegliato d’estate un mondo
anglo-tedesco e lombardo, da allora il mare ha permesso a gran parte
dell’Europa di scoprire il Sud Est, di scoprire Puglia, Basilicata,
Abruzzo e Calabria. Le cattedrali, i castelli, la salinità del mare e la
ferocia del sole. Prima di questa data era possibile tutto da noi, la
devastazione del paesaggio, le discariche abusive, le Italsider, le Enichem, l’assenza di strade, ferrovie come la Calabro-Lucana. L’età del
turismo e della bellezza paesaggistica, il numero elevato di morti per
inquinamento, hanno svegliato finalmente tutti. E’ stato il romanzo
di Ermanno Rea, La dismissione, ad aprire un capitolo poco toccato
dalla politica e dal giornalismo, il difficile smantellamento della
fabbrica, della grande fabbrica moloch attesa e sognata. Dal dopoguerra abbiamo vissuto nell’attesa dell’intervento dello Stato, volevamo le fabbriche gigantesche e il posto fisso e sicuro. Gigantesco è
bello, pensavamo. La Torino della Fiat e la Ivrea della Olivetti erano i
modelli privati del posto fisso pubblico, cioè tra le braccia dello Stato.
Perciò fu applaudito il progetto democristiano di portare l’Italsider a
Taranto. Ma come a Bagnoli Carlo Bernari aveva raccontato il difficile passaggio di Tre operai dalla campagna alle acciaierie della
fabbrica, sempre a Bagnoli Rea racconterà la morte della fabbrica
dopo il passaggio dal gestore italiano al Giappone. In Puglia Tommaso Di Ciaula ci aveva provato a raccontare la sua dismissione da
contadino e la nascita dell’operaio metalmeccanico. Altrove erano
Ferruccio Brugnaro e Guerrazzi a raccontare questi mutanti che
diventavano prigionieri della catena di montaggio. E più tardi da noi
aveva continuato il murgiano Francesco Dezio. Era ancora una stagione epica di guerra al capitalismo e all’impresa e alla vita di
fabbrica. Poi arrivò la scoperta del malessere, Cosimo Argentina,
Mario Desiati, Giuliano Foschini hanno descritto un’Ilva delle polveri sottili, degli altiforni che bruciano il cielo, della diossina e delle
morti. Tutti spaventati dai veleni. Ancora non abbiamo narratori che
descrivano il difficile avvio della dismissione, il legame tra la città e
la fabbrica e la sua lenta moria, l’amore che nel frattempo hanno
sviluppato i tarantini per l’Ilva, i calabresi per le fabbriche di Catanzaro e Cosenza. Nella scorsa primavera, quando ci fu il referendum sulla chiusura della fabbrica, su 173.000 aventi diritto,solo
30.000 si sono presentati al voto. Non si raggiunse il quorum. Significa che i tarantini hanno timore della morte dentro e fuori della
fabbrica, ma hanno anche terrore dello spettro della disoccupazione.
Questo è il problema che attanaglia oggi la città impresa, la regione
impresa, come Melfi e la Fiat, come Terni, Piombino, Marghera e le
loro fabbriche, come la Lucania e il petrolio di Tempa Rossa, di
Viggiano e della Val d’Agri. Beneficio per l’Italia e veleno per i
lucani. Questo il problema che attanaglierà la dismissione nel Sud
finché non sarà definitivamente diffusa la cultura d’impresa che
faccia affidamento sulle piccole aziende e su una società di imprenditori nata e formatasi qui, innamorata del territorio e del suo destino.
RASSEGNASTAMPA
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Lunedì 24 novembre 2014
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ASSEMBLEA PD
Petrolio, prevale
la voglia di mediazione
Alla piazza lanciato
un messaggio di tregua
di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Impugnativa all’articolo 38
congelata. Almeno per il momento. Ma è
stato dato mandato al presidente della Regione, Pittella di trattare a Roma nella
Conferenza delle Regioni e con Renzi a livello governativo per ottenere modifiche
in materia di poteri sulle concessioni petrolifere tra Stato e Regione.
L’obiettivo è quello di ottenere le modifiche all’articolo 38 del decreto Sblocca Italia o nella prossima Legge di Stabilità o nel
Mille proroghe.
In fondo per impugnare c’è tempo fino al
10 gennaio e per la gran parte del Partito
democratico di Basilicata prima di entrare
in conflitto con il governo è utile tentare la
carta della mediazione.
E’ questa in sintesi la linea politica indirizzata da Luongo, caldeggiata Pittella,
difesa con i denti da Speranza e sostenuta
in particolare da Margiotta, De Filippo e
Antezza.
Non senza ma. Con Lacorazza e Paradiso che hanno sottolineato in diversi passaggi che comunque l’articolo 38 non è ricevibile. E quindi è da contrastare, al netto
della tempistica legata all’impugnativa o
all’inserimento di nuove norme per legge
prima della scadenza dei termini per presentare ricorso alla Corte Costituzionale.
E’ certo che poteva realmente andare a
finire male. Il Partito democratico alla fine
è riuscito a portare a casa il “risultato” senza dilaniarsi. Certo i problemi sul tavolo rimangono. E sono tanti. Ma al netto di
qualche scambio di veduta e di qualche affondo tra big la riunione dell’Assemblea
regionale del Partito democratico si è
chiusa ieri pomeriggio alle 17, dopo oltre
7 ore di dibattito con una tregua sostanziale. Anche se da un punto di vista politico è
emerso che il Pd lucano è in pieno riassetto. Luongo e Pittella marciano sulla stessa
direzione. Speranza è ancora, forse, più
avanzato tanto che ha definito l’articolo 38
«un feticcio». Bubbico difende il governo e
non si fa entusiasmare dalle derive dure.
Insomma il fronte democratico di quelli
che non muoiono dalla voglia (per usare
un eufemismo) di sfidare il governo Renzi
si irrobustisce. Ovviamente pittelliani e
luonghiani stanno con i loro leader.
Rimane Lacorazza (e Folino che però è
POTENZA - Qualcuno l’ha definito
un discorso da “statista”. La prima
di Antonio Luongo in qualità di segretario nel massimo organismo
elettivo del Pd di Basilicata è stato
un discorso di alto profilo politico.
Non ha parlato a braccio. La relazione, Luongo l’ha letta. Vista la
delicatezza delle questioni e il clima interno al Pd, evidentemente il
segretario regionale non ha voluto
rischiare nulla. Ed è stato così, preciso sui passaggi.
E’ partito con l’ammissione:
«Siamo in ritardo», e poi ha subito
lanciato il pallone in campo: «La
prima cosa da fare è mettere in ordine la nostra discussione. Dobbiamo avere di avere la pretesa di
prendere in mano l’agenda politica
e sociale della nostra regione». Primo obiettivo? «Dare un segnale
rassicurante all’opinione pubblica
lucana che esiste nel Pd e nel centrosinistra una classe dirigente all’altezza della nuova proiezione nazionale della Basilicata che discute
su come tutelare la dignità di chi si
rappresenta e come si costruisce
una reale prospettiva di futuro».
Perchè ha avvertito Luongo:
«Stiamo dando un segnale di incertezza che non aiuta (...)». Emergenze che secondo Luongo «mettono in serie difficoltà la difficilissima e fragile situazione in cui ope-
Tocca a Pittella
ottenere modifiche
Il Pd non si spacca sull’articolo 38. Rinuncia per ora a impugnare
ma impegna il governatore a trattare con Renzi e le altre regioni
autosospeso e quindi non si è proprio presentato) con i suoi a tenere alta la tensione
sul tema. Ma ha lasciato la riunione sulle
parole di Speranza. Un caso? Difficile ma è
evidente che i due oramai sono agli antipodi.
Da parte sua Marcello Pittella ha difeso
le “vittorie” conquistate in sede di Sblocca
Italia e ha tuonato contro chi lavora «a inquinare quello che abbiamo ottenuto».
«Non erano cose scontate». Ha sottolineato il governatore. De Filippo ha mantenu-
to un profilo molto “responsabile” di maggioranza e ha proposto di prevedere una
legge regionale per dettagliare al meglio
la questione sull’intesa in materia energetica tra Stato e Regione.
LA RELAZIONE DEL SEGRETARIO
Luongo alza il livello politico e indica
la via della responsabilità autorevole
rano i nostri sindaci e i nostri amministratori».
Per questo a parere di Luongo il
Pd di Basilicata deve dare un segnale forte «che la regione è pronta con serietà e vigore senza cedere
ad allarmismi e populismi a ridare
serenità e certezze alle nostre comunità». In tal senso nella propria
relazione Luongo ha parlato di alzare il livello dei controlli sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
Sul petrolio ha quindi tuonato:
«Se si vuole autenticamente rispettare la piazza e i movimenti bisogna dire loro che il petrolio per la
Basilicata è indispensabile». Luongo ha quindi lanciato un messaggio ai vescovi lucani: «Il nostro
compito è quello di tenere presente
il futuro, contenere l’egoismo, l’urgenza, la strafottenza del presente
che non può pretendere di essere
l’unico tempo possibile e divorarsi
tutto. Ed è il futuro che non può
consentirsi l’indifferenza cinica
dei drammi di questo tempo. Questo e umilmente, ma con dignità, il
mio appello ai vescovi». Per il resto
Luongo passando ai risultati ottenuti nelle modifiche dello Sblocca
Italia ha esaltato la social card e lo
spiraglio aperto sullo sforamento
del Patto di Stabilità grazie «al lavoro di tutti, tutti i parlamentari
del Pd». Luongo quindi continuando ha parlato dell’utilizzo dei soldi
rinvenienti dal petrolio «per aggredire la carenza infrastrutturale e aiutare i più deboli».
Sulle questioni interne al partito, Luongo ha quindi avvertito:
«Abbiamo aperto delle possibilità.
Ma ora dobbiamo realizzarle evitando di dividerci tra chi crede che
la vita sia una partita e chi un campionato». E di nuovo sul petrolio
ha citato l’ordine del giorno che
blocca le estrazioni a 154 mila barili al giorno: «Basterebbe questo
per chiarire che in Basilicata non
ci saranno più estrazioni». E anco-
ra ha sottolineato Luongo entrando nel merito dell’articolo 38 e ipotesi impugnativa: «Il Pd non può
assolutamente liquidare la solennità di un voto parlamentare e la
credibilità del proprio governo. E’ Antonio Luongo durante l’assemblea
un lusso che questo partito non del Pd di ieri (Foto Mattiacci)
può permettersi». E quindi il segretario ha invitato il presidente licabilità «dell’intesa dello Stato
della Regione e i parlamentari «a con le Regioni in materia estrattimettere in essere tutte quelle azio- va». Luongo quindi boccia «una dini per rendere più esplicito il tut- sputa giuridica - costituzionale»
to». E ancora ha aggiunto che «ser- su una materia così complessa e
ve un nuovo compromesso politico avverte: «Il mio dubbio sull’imputra Stato e Regione e non un una gnativa all’articolo 38 è nel rischio
trincea giudiziaria». Insomma che ne verrebbe per una regione
Luongo esprimendo la propria così piccola». Luongo ha quindi
“antipatia” per l’impugnativa concluso: «Nel Pd non c’è chi difencontro l’articolo 38 ha rilanciato de i lucani e chi li vuole vendere.
invece la necessità di «riprendere Nella nostra comunità però si può
la strategia di un’intesa con le re- insinuare questo dubbio. Abbiamo
gioni interessante all’interno della la responsabilità di cercare insieConferenza Stato Regioni. Nella me qual è la cosa migliore e vincendistinzioni di poteri all’interno del- te per la Basilicata. Senza irrigidila riforma del Titolo V». Insomma menti».
determinare in quella sede, l’invasal.san.
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Lunedì 24 novembre 2014
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GLI INTERVENTI Speranza rivendica la volontà di cambiare la Costituzione
«L’articolo 38 è un feticcio»
Chiurazzi: «Smontare finzione collettiva» . Unica voce contro Miko Somma
Roberto Speranza (foto Andrea Mattiacci)
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IL GRANDE ASSENTE
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Folino non si presenta
Lacorazza prova a ricucire
Margiotta si mette di traverso
POTENZA - «La discussione intorno alla questione dell’impugnativa
dell’articolo 38 è un feticcio. Il Pd
sta riformando la Costituzione nel
senso di trasferire le competenze
sull’energia allo Stato ed è la scelta
giusta. Anche in Germania, un
paese sostanzialmente federalistico è così. Su questa materia si fanno le guerre. Dobbiamo riconoscere l’orizzonte e in quell’orizzonte
dobbiamo far coincidere interesse
nazionale e regionale».
Ha chiesto uno sforzo di «verità,
comprensione, dialogo e lavoro» ai
delegati dell’assemblea regionale,
il capogruppo alla Camera del Pd
Roberto Speranza. E per dare il
buon esempio ha rivendicato con
forza la direzione assunta dal Governo con lo Sblocca Italia e la riforma delle leggi sulle concessioni
minerarie.
Speranza ha invitato tutti a non
banalizzare l’inquietudine delle
piazze di studenti, ricordando i
suoi trascorsi recenti («Quando
manifestavamo contro lla guerra
in Iraq non tutti sapevano eaattamete dov’era l’Iraq». Quindi ha
proposto l’avvio di una campagna
d’informazione sul territorio, con
assemblee nelle scuole «per spiegare come stanno le cose».
Il capogruppo dem a Montecitorio ha rivendicato una posizione
autonoma rispetto allo schema
della contrapposizione tra Pittella
e Lacorazza, ridotta a patologia.
Ha ammesso che il decreto “Sblocca Italia” all’inizio non è stato facile
da digerire. Poi ha rivendicato il lavoro svolto con «Vincenzo (Folino)
e Maria (Antezza)» che ha portato
all’introduzione dell’intesa necessaria tra Regione e Governo prima
di dare il via a nuove trivellazioni.
Un’intesa che vorrebbe inserita anche nel nuovo Titolo V della Costi-
L’assemblea del Pd ieri all’Hotel Vittoria (foto Mattiacci)
tuzione, e regolata a livello regionale, come proposto da De Filippo,
coinvolgendo soprattutto i sindaci.
Poi ha lanciato il tema dell’utilizzo delle royalties, su cui ha mostrato molte perplessità per quanto accaduto negli anni scorsi.
Dopo di lui è intervenuta la senatrice Maria Antezza che ha parlato dei risultati ottenuti grazie alla
linea «dialogante» assunta col Governo. Mentre Carlo Chiurazzi se
l’è presa con «la finzione collettiva
di chi dice che non vuole il petrolio
e poi lo usa». Senza dimenticare le
giuste preoccupazioni per l’ambiente dopo i tanti casi di inquinamento legati all’avvio di attività
produttive che anche in Italia non
mancano.
«Non è ancora tempo per parlare
di impugnazione dell’articolo 38».
Ha insistito anche il capogruppo
del Pd in Consiglio regionale Rob-
berto Cifarelli. «E’ il tempo della
trattativa». Mentre Vito Giuzio ha
ricordato che rinunciare al petrolio vorrebbe dire «stravolgere il
modello di sviluppo adottato in basilicata da vent’anni». Poi ha invitato a lasciare in soffitta la dialettica dell’ultimo congresso, e prima
ancora delle primarie. «La battaglia di Renzi deve coinvolgere tutti
noi ed essere sostenuta con convinzione». Ha insistito il consigliere
regionale.
Unica voce contro Miko Somma,
che ha chiesto l’impugnazione immediata dell’articolo 38 e ha denunciato la «distrazione di massa»
di chi parla di questioni economiche. Somma ha ricordato che molte delle promesse dello “Sblocca
Italia” sui fondi su infrastrutture e
lavoro sono delegate a dei decreti
attuativi di cui non c’è ancora traccia.
l.amato@luedi.it
I PRESIDENTI De Filippo: «Grandi accordi indipendenti dall’autonomia»
Vincenzo Folino
POTENZA - Autosospeso,
quindi assente. Ma solo di
persona. Perché il vero convitato di pietra dell’assemblea regionale del Pd, che si è
svolta ieri a Potenza, è stato
proprio Vincenzo Folino.
Evocato da chi vorrebbe ricucire e chiede un cambio di linea sul petrolio. Come pure
da chi la linea la difende, e
chiede un bagno d’«umiltà»
al deputato dissidente per
riaccoglierlo nei ranghi del
partito.
La parte del “pontiere” è
toccata al presidente del Consiglio Piero Lacorazza, che
partendo dall’esigenza di recuperare il contributo del
suo predecessore ha evidenziato il bisogno di un segnale
di apertura da parte dell’assemblea sui temi in discussione: gli stessi alla base del
“strappo” di Folino col Pd di
Renzi.
Ma poco dopo è stato Margiotta a fissare i paletti, ribadendo che la linea del partito
resta quella espressa dal segretario regionale Antonio
Luongo e dal governatore
Marcello Pittella. Parole interpretate come una chiusura in primis da Vito De Filippo, che ha provato a superare l’«o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra»,
scatenando la reazione di
Margiotta che lo ha accusato
di fraintendere il suo intervento. Ancora più duro Filippo Bubbico che si è detto dispiaciuto dalla banalizzazione delle ragioni del “distacco” di Folino. «Non c’è da imporre posizioni ma da ricostruire un clima positivo.
Senza pensare a espulsioni
per nessuno». Ha esortato il
viceministro, poi bollato da
Margiotta come un «difensore di ufficio di Folino», che
finge «di non aver capito la
mia frase».
«Non vedo nè autorevolezza nè responsabilità nella
scelta di autosospendersi».
Ha rincarato la dose Marcello Pittella. «Torni nel partito
con la nostra stessa umiltà.
Con la consapevolezza di essere a volte essendo maggioranza e a volte minoranza».
l.amato@luedi.it
Pittella fa il Renzi con Bubbico, che sbotta
«Massimo D’Alema l’hai visto più tu che io»
POTENZA - Si sono stuzzicati.
Con gli atteggiamenti prima ancora che con le parole. Ma alla fine lo scontro tra i tre governatori,
Bubbico, De Filippo e Pittella, non
è arrivato. Un po’ perché l’ultimo
ha rinunciato ad affondare il colpo. Un po’ perché il primo gli ha
rubato il tempo della battuta, liberandosi dal paragone con D’Alema, quello in polemica con Renzi
e sbeffeggiato dal premier, che lo
ha definito il suo miglior nemico.
Ad accendere la discussione è stato Vito De Filippo, che ha
ricordato i «grandi
accordi» raggiunti
col Governo negli anni scorsi su petrolio e
acqua. Accordi che
non sono stati frutto
dell’«autonomia» in materia riconosciuta alle regioni dalla Costituzione vigente, fino all’approdo
della riforma che è tuttora all’esame del Senato, ma dall’«autorevolezza» di quella classe dirigente.
«Dispiace quando De Filippo
mi comunica che non si avverte
un lavoro autorevole a livello na-
«Moderare
le mie
intemperanze?
Farne valore»
zionale». Gli ha replicato Pittella.
«Perche’ sarebbe da stolti se pensassi di essere autoreferenziale e
non accettassi un commento in
distonia, ma proviamo a costruire insieme l’autorevolezza, perchè per me diventa difficile fronteggiare la piazza, il cuci e scuci
quotidiano, e chi si autosospende».
Bubbico, invece, ne ha avute
per entrambi, rimproverando ancora una volta a De Filippo la moratoria sulle nuove estrazioni,
poi giudicata incostituzionale
(«un provvedimento diseducativo»), e a Pittella i toni utilizzati a
Maratea dove a proposito del petrolio si è detto «pronto a morire
in battaglia».
«Oggi si è persa autorevolezza ha accusato il viceministro - perché la percezione della Basilicata
non è quella che si aveva negli anni scorsi sulla capacità di spesa
dei fondi europei, sull’innovazione, la partecipazione cooperativa,
e una classe dirigente che non ha
mai portato la Basilicata all’opposizione, perchè siamo sempre stati su posizioni di governo dei processi. Non di sola critica. Ed è su
questa che dobbiamo riposizionarci». Quindi ha fatto l’esempio
di quando venne mandato l’esercito a Castelluccio per permettere
lo sfruttamento di una sorgente e
abbeverare alcuni paesi vicini rimasti a secco, nonostante l’opposizione dei residenti.
«Potrei rispondere come Renzi
con D’Alema». Gli ha fatto eco Pittella. Prima di essere interrotto
da Bubbico («Massimo D’Alema
lo hai visto molto più tu che io»).
«Ma non ho intenzione di farlo».
Quindi niente battuta sull’avversario che ogni volta che apre
bocca gli fa guadagnare punti nei
sondaggi.
«C’è bisogno di moderare le intemperanze, ma anche di farne
valore». Ha rilanciato il governatore sostenuto da De Filippo seduto nelle prime file. «Perchè io
non ho la pazienza che aveva De
Filippo, e va evitato che si ripeta
quello che è successo negli ultimi
8 anni».
Un riferimento alla contrapposizione in Regione tra le “anime”
del partito. E non soltanto sulla
questione del petrolio.
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Primo piano
Lunedì 24 novembre 2014
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NO ALLE TRIVELLE
Mamme, ragazzi, adulti e famiglie in corteo
Sotto accusa l’articolo 38 dello Sblocca Italia
Guanti neri
contro il petrolio
Anche a Matera la protesta di tutti i lucani
Assenti gli amministratori della città dei Sassi
di ANTONELLA CIERVO
MATERA - Guanti neri e cori contro chi non ci ha ancora messo la
faccia, dicendo no all’articolo 38
del Decreto Sblocca Italia. Così i
lucani hanno manifestato anche
a Matera, nello stesso giorno in
cui 34 anni fa una scossa di terremoto rase al suolo città e paesi e
uccise quasi 3000 persone. E’ da
qui che vuole ripartire una regione non più disposta a diventare il
territorio preferito dai grandi
gruppi industriali in cerca di petrolio. L’articolo 38 del decreto
Sblocca Italia deve essere rispedito al mittente e per convincere la
Regione che non ha ancora impugnato l’atto del Governo, a Matera sono arrivati ragazzi, mamme,
adulti e due sindaci in rappresentanza di oltre 40 comuni lucani. Il
Comitato No inceneritore ieri ha
distribuito nel gazebo in piazza
circa 900 guanti neri in lattice, il
vero simbolo della giornata di
protesta. A firmare la loro petizione per evitare che in città si
brucino rifiuti nell’inceneritore
di Italcementi, sono stati oltre
300. La domenica materana aveva unito due iniziative: la prima,
promossa dalla Rete appulo lucana “Salva l’acqua”, aveva portato
cittadini in bici dalla Puglia fino a
Venusio e poi a Matera per unirsi,
insieme a Legambiente, a tutti coloro che dicevano no all’articolo
38 dello Sblocca Italia, richiamati
dall’iniziativa di “Non siamo
quattro comitatini. Siamo il popolo lucano”. Pino Aprile, autore
di “Terroni” e attento osservatore
delle vicende del Mezzogiorno, in
collegamento telefonico dice:
«Oggi state rompendo il silenzio
coltivato dal potere e dai vostri
padri». Degli amministratori materani nessuna traccia , dopo che
per due volte la richiesta di impugnazione del decreto è giunta in
consiglio comunale, restando lettera morta. E’ un silenzio che pesa, quello dell’amministrazione
della città dei Sassi e che fa meritare a sindaco e amministrazione
comunale un applauso di disapprovazione della piazza chiesto
da Angela Calia, del Meetup Amici di Beppe Grillo. Nel suo intervento ce ne saranno altri anche
per parlamentari lucani, Governatore e componenti del Governo
Renzi. E’ la stessa Calia a chiedere
alla piazza un minuto di silenzio
per le vittime dell’inquinamento.
C’è Raresh, del coordinamento di
Potenza degli studenti: «La discussione sull’articolo 38 verrà
affrontrata in consiglio regionale il 4 dicembre. La nostra protesta ha avuto risultati, e ora dovete
esserci tutti». I sindaci di Craco e
Montescaglioso, rappresentano,
Striscioni di protesta e mani alzate con guanti neri per protestare contro l’articolo
38 del Decreto Sblocca Italia. Così si è presentata ieri piazza Vittorio Veneto dove
si sono riuniti cittadini e associazioni lucane per dire no alle trivellazioni e chiedere
alla Regione di impugnare l’atto del Governo (f. Martemucci)
Bici in arrivo dalla Puglia e mamme che
protestano (foto Martemucci)
invece altri 40 colleghi lucani che
hanno già chiesto l’impugnazione del Decreto. Spiega Giuseppe
Lacicerchia: «Il sindacato deve
scendere in campo. Davanti a
qualche centinaio di posti di lavoro a rischio, non possono non
prendere posizione nettamente. I
tre quarti della regione finiranno
nelle mani delle compagnie e questo destino riguarderà tutti». Antonio, attivista del Movimento
“Mo’ Basta” sale su una panchina
in legno e aggiunge: «Il petrolio
in 15 anni ha distrutto la Val D’Agri. Cinquant’anni fa Mattei a
Ferrandina disse che gli emigranti avrebbero potuto tornare
perchè il petrolio avrebbe portato
riccchezza. Oggi sappiamo tutti
cosa è successo in Valbasento».
Giovanni Carbotti, dei movimenti
di protesta di Taranto conferma
la solidarietà pugliese e aggiunge: «Siamo uniti da un’unica battaglia: liberarci dalle lobby industriali, dagli assassini che speculano sulla nostra salute». Giusep-
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Primo piano
Lunedì 24 novembre 2014
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PISTICCI
La prof.ssa Albina Colella ha incontrato i componenti del presidio
Anche la geologa conferma
«Qui smaltiscono reflui petroliferi»
PISTICCI - «La vostra è una battaglia sacrosanta, fate bene a preoccuparvi perché è in ballo il diritto alla salute».
Così Albina Colella, docente di Geologia presso l'Università degli Studi della
Basilicata, ha salutato l'iniziativa delle
associazioni e dei cittadini che stanno
dando vita ad un presidio permanente
in piazza Umberto I a Pisticci, per sensibilizzare la popolazione sulle questioni
ambientali più urgenti.
Nel corso della chiacchierata, che ha
visto la partecipazione di un pubblico
numeroso, la docente ha espresso i suoi
timori per le varie problematiche che si
registrano sul territorio: «La situazione
di Pisticci mi spaventa molto, sia perché
negli ultimi decenni ha accumulato una
serie di criticità ambientali, sia perché
oggi si trova al centro dello smaltimento dei reflui petroliferi, ovvero la fase
più pericolosa e impattante delle attività di estrazione».
Prima di lasciare Pisticci, la docente
ha esortato inoltre i presenti a non arrendersi, a chiedere con forza azioni risolutive e ad informarsi e informare,
perché «Più si conosce, meglio ci si difende».
Dopo aver registrato la solidarietà
della professoressa Colella, i volontari
in presidio continuano ad incassare la
pe Piccioni, biologo marino leccese: «I 97 sindaci della provincia di
Lecce sono inferociti contro l’idea
di chi vuole trivellare». Ci sono
anche la Mamme Materane all’Opera (Mom) che affidano alla fondatrice Stefania Mele le loro
vicinanza di tanti altri soggetti che operano a vario titolo sul territorio.
Tra questi, i componenti della band
bernaldese Esquelito, che a partire dalle
ore 20, ieri, ha suonato in Umberto I per
un live informale in acustico.
Intanto salgono a 30 le sigle aderenti
al Coordinamento di associazioni e cittadini che da giovedì presidiano ad oltranza un luogo simbolo della comunità, dopo aver avanzato delle richieste
ben precise in relazione ai reflui industriali trattati in Valbasento, all’incidente avvenuto il 14 novembre scorso
all’oleodotto Monte Alpi–Taranto in territorio di Pisticci, e al decreto Sblocca
Italia.
Nel frattempo prosegue a spron battuto l'attività di sensibilizzazione da
parte dei volontari, sale anche il numero di firme – già più di 700 - raccolte a sostegno della petizione popolare rivolta
al Governatore lucano Marcello Pittella, chiamato dai cittadini ad impugnare
il decreto Sblocca Italia che facilita eccessivamente l’iter delle attività estrattive, accentrando le competenze in materia di autorizzazioni.
Il presidio, insomma, prosegue la sua
attività a sostegno della difesa del benessere dei lucani.
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preoccupazioni: «I tumori in Basilicata sono aumentati nella fascia d’età che da da 0 a 14 anni.
Ogni estate vado al mare a Pisticci e voglio continuare ad andarci
senza pensare che c’è morte e inquinamento». L’avvocato Anna
Albina Colella, docente di geologia all’Unibas, ha incontrato i componenti del presidio
di protesta di Pisticci, confermando i timori per l’ambiente
Bellizzi, di No Triv lancia il suo
appello ai colleghi: «Venite anche
voi a dire no. Pittella dice che il decreto non è anticostituzionale?
Gli spiegheremo che non è così».
Osvaldo Balestrieri viene da Napoli e aggiunge: «Partecipino al-
la protesta anche i magistrati e la
Guardia di Finanza. Vadano a
scoprire le connessioni fra petrolio e politici ricattati dai poteri
forti». Mimmo Genchi del Comitato “No inceneritore” conclude»:
«A 3 km da Matera c’è una cemen-
teria che vuole bruciare 60 mila
tonnellate di immondizia. Noi ci
opponiamo da oltre un anno e con
il Decreto Sblocca Italia la cementeria potrà bruciare ben altro».
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POTENZA
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Struttura mai autorizzata, la Regione sanziona il direttore Ferrara e l’ad Vinella
Il punto prelievi nella sede della Sita
La scoperta dopo un blitz dei Nas a marzo 2014 nel palazzo di via Appia
POTENZA – Un verbale di
contestazione e notifica di
illecito amministrativo. La
Regione multa Giulio Leonardo Ferrara, direttore di
esercizio della sede regionale della Sicurezza Trasporti Autolinee, nota come Sita e l’amministratore
delegato della stessa società, Giuseppe Francesco Vinella. Questo perché a
marzo del 2014 dopo un
sopralluogo ispettivo dei
carabinieri del Nas di Potenza all’interno della sede
di via Appia è stato scoperto un punto prelievo all’interno della stessa struttura.
Un punto prelievi sanitario però risultato senza
autorizzazione regionale,
in pratica del tutto abusivo.
Ed è per questo che la Regione ha deciso di multare
i vertici dell’azienda, la
struttura non aveva assolutamente autorizzazioni
a fare da punto prelievi per
conto del servizio sanitario regionale.
Pittella il documento lo
ha firmato il 17 novembre,
da quel momento, adesso
ad occuparsi delal faccenda sarà il dipartimento politiche della persona della
Giuzio: «Rispetto per i cittadini»
Speranza solidarizza
con Santarsiero
«Maltrattato sul dissesto»
Il decreto firmato da Pittella
Regione. D’altronde la legge in materia di autorizzazione delle strutture sanitarie private e pubbliche
parla chiaro: «Sono soggette ad autorizzazione
tutte le strutture pubbliche e private che esercitano attività sanitaria, compresi i servizi sanitari ed i
presidi diagnostici curativi e riabilitativi annessi
agli stabilimenti termali
nonché i servizi ambulatoriali decentrati delle case
di cura private». Dunque lì
c’era un punto prelievi totalmente abusivo probabilmente autorizzato dalla
stessa azienda, ma il massimo che si rischia è una
multa che va dai mille ai
cinquemila euro.
v.panettieri@luedi.it
POTENZA - Il tema era il petrolio ma il
dissesto del Comune di Potenza è entrato
prepotente anche nel dibattito dell’assemblea regionale del Pd. A introdurre
la questione è stato il capogruppo alla
Camera Roberto Speranza che ha espresso un «fraterno abbraccio» all’ex sindaco
Vito Santarsiero «maltrattato» negli ultimi giorni da più parti. Un abbraccio in
cui si sono uniti anche il senatore Salvatore Margiotta e il presidente della Regione Marcello Pittella, anche se in maniera più sfumata. Fuori intanto è proseguita la polemica per le contestazioni durante la seduta del consiglio comunale di
giovedì. A chiedere «rispetto» per i cittadini del capoluogo è stato il consigliere
dei Fratelli d’Italia Giuseppe Giuzio per
cui «I cittadini intervenuti per ascoltare
le ragioni del dissesto sono uomini e donne liberi, gli stessi a cui per anni si è raccontato bugie e sulle cui spalle qualcuno
ha costruito le sue fortune politiche».
«Potenza è una città che va rifondata -ha
tuonato Giuzio - e a cui va data alternanza democratica, per evitare di trovarsi,
in futuro, nuovamente nelle condizioni
in cui oggi, purtroppo, ci troviamo».
Ai domiciliare un motociclista
Sfonda il posto di blocco
Inseguito per 15 km
sulla Basentana
POTENZA - Un 42enne di Grumo Appula (Bari) è stato arrestato ieri pomeriggio al termine di un lungo inseguimento dai carabinieri ad Acerenza per aver
forzato un posto di blocco.
Da questo ne è seguito un rocambolesco inseguimento lungo la Basentana
finito con un blocco e l’arresto.
Deve rispondere di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
Alla guida della sua moto, l’uomo non si
è fermato all’alt del posto di blocco ed ha
effettuato una manovra repentina, rischiando anche di investire un militare.
Ne è scaturito quindi un rocambolesco e lungo inseguimento, per 15 chilometri, lungo la strada statale 407 Basentana.
Il motociclista ha tentato in tutti i modi di far perdere le proprie tracce, anche
con manovre pericolose, invadendo la
corsia di marcia opposta.
Alla fine è stato bloccato e portato in
caserma.
Dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
DIGITAL DAY
POTENZA - Un’Italia digitale e,
ovviamente, una Basilicata a
portata di web. Go On riparte oggi dalla Basilicata per la sua seconda edizione. Proprio da quella Basilicata della task force per
l'agenda digitale che sta rivoluzionando i processi e aprendo gli
uffici e i dati; risorse e bandi provano a ridurre il digital divide,
riconnettendo le aree interne
con il paese. L’inizativa di Wikitalia si concentra in un centinaio
di eventi distribuiti in una sola
giornata perché la Basilicata sia
davvero una regione più digitale. E proprio oggi, alle 9 del mattino anche la redazione di Potenza del Quotidiano apre le sue
porte per una lezione sul data
journalism. L’idea è quella di
condividere con i cittadini/lettori un momento di formazione. Le
notizie sono anche nei dati: vanno recuperati, letti, organizzati,
mostrati e raccontati. A guidare
l’evento sarà Vincenzo Patruno.
Alle 18, il Don Bosco diventa il
Teatro della Digital rEvolution
lucana con un convegno dove tra
i tanti partecipano Riccardo Luna, Digital Champion del Governo Italiano, Agostino Santoni,
Ad Cisco Italia e Salvatore Giuliano, Digital Champion Scuola.
Sanità Futura invece ha scelto
Melfi, nella struttura Polimedica che è un centro di medicina
specialistica ambulatoriale.
Polimedica ha deciso di rispondere all’appello di wikitalia
con l’intento di stimolare il dibattito fra le strutture sanitarie
della Basilicata riguardo l’utilizzo degli strumenti digitali, sia
GoOn arriva in Basilicata
e il Quotidiano apre le porte
per ciò che concerne l’organizzazione interna, sia per il mutamento di scenario nel rapporto
con i pazienti. Si parte alle 11.
A Matera Basilicata Innovazione e Sviluppo Basilicata organizzano due eventi su tematiche
che possano contribuire alla crescita del territorio, in termini di
cultura sul digitale e di sviluppo
competitivo.
Si comincia la mattina alle
10.30, presso la sede di Matera di
Sviluppo Basilicata, con il convegno “Digitalizzarsi nella vendita: il funzionamento delle piattaforme e-commerce”. Interverrà
sul tema Paola Marzario, fondatrice di Brandon Ferrari: si tratta di una startup di successo fondata nel 2012 (nel 2013 ha fattu-
rato 2,7 milioni di euro) che, attraverso la propria piattaforma
on line, accompagna e supporta
marchi ad alto potenziale nel
mercato dell’e-commerce.
Nel pomeriggio si cambia target: al centro ci saranno i giovani, gli studenti e gli aspiranti
startupper che potranno confrontarsi con i neo-imprenditori
della Basilicata che hanno creduto nella loro idea d’impresa,
nel settore digitale, e sono riusciti a trasformarla in srl.
Alle 15.30 appuntamento a
Potenza, presso l’Aula Magna
dell’Università degli Studi della
Basilicata di Macchia Romana
per un dibattito su startup digitali in regioni “non scontate” ovvero in Basilicata.
Si ascolteranno le esperienze
di team di ragazzi che, grazie alla loro determinazione e beneficiando del supporto di Bi Cube,
l’incubatore d’impresa di Basilicata Innovazione, hanno costituito la propria impresa: Cervellotik, piattaforma di e-learning
in cui si incontrano studenti e
“cervelloni” per risolvere problemi su materie di studio; Waway,
piattaforma web di travel management che consente di organizzare viaggi di gruppo in occasione di eventi aggregativi; Jaalia,
la vetrina on line delle migliori
boutique esistenti sul territorio
e su cui fare shopping; Equiltheta, codice di calcolo, nato nel
mondo della ricerca, per la progettazione e la gestione di tecnologie al plasma nei processi industriali; Dizionario dei rifiuti,
la app già attiva in 69 comuni
italiani che informa i cittadini su
come, dove e quando buttare i rifiuti differenziandoli. Interverrà inoltre Pierluigi Argoneto
per fornire una panoramica sugli spin-off nati nell’Unibas.
A partire dalle 12.30, a Potenza nella sede di Corso XVIII Agosto della Camera di Commercio,
ci sarà la possibilità di un collegamento con il Salone Fieristico
“Matching” di Milano per la presentazione del progetto “Eccellenze in Digitale, di Google e
Unioncamere. La Cciaa di Potenza è al Matching in veste di capofila di “Itinerari Federiciani” seconda edizione, uno dei progetti
speciali approvato nel Programma 2014 del Sistema Camerale
per l’Internazionalizzazione, per
complessive 8 Camere di Commercio: (Brindisi, Catania, Crotone, Foggia, Pesaro-Urbino, Potenza, Vercelli e Vibo Valentia).
Al centro per la creatività Cecilia di Tito appuntamenti dedicati ai più piccoli con il coderdojo,
un'attività, molto vicina al gioco,
che permette di imparare ad utilizzare linguaggi di programmazione come HTML, Javascript e CSS, creare piccoli videogiochi con Scratch e programmare hardware con Arduino.
Il primo incontro, si terrà nella mattinata presso l'Auditorium del Centro Cecilia, sarà rivolto alle scuole e vedrà la partecipazione degli alunni dell'Istituto comprensivo G. Pascoli di
Tito.
Il secondo appuntamento, in
programma a partire dalle ore
15 , sarà invece aperto a tutti i
giovani e giovanissimi che vorranno partecipare ed unirsi a
questa importante giornata di
formazione digitale.
Ma non c’è solo questo, basta
vedere l’enorme timeline di appuntamenti sulla pagina web
GoOn
(http://www.go-on-italia.it/dday) ce n’è per tutti i gusti
in questo d-day digitale tutto lucano.
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Potenza e provincia
Lunedì 24 novembre 2014
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VENOSA Dopo le doppie dimissioni interviene Zullino e se la prende con i 5 Stelle
«Voi grillini non siete credibili»
«Queste defezioni dimostrano che c’è democrazia nel Pd». Giovedì il Consiglio
VENOSA - Continua a produrre effetti la reazione a
catena provocata dall’impatto che le trivellazioni
hanno avuto in Consiglio
comunale. In casa Pd ha
provocato le dimissioni prima di Rosa Cetrone da assessore all’Urbanistica, e
poi di Mario Tamburriello,
da capogruppo consiliare.
In casa Movimeno 5 Stelle
ha spinto i grillini a chiedere le dimissioni di tutta la
Giunta –Gammone per inadeguatezza. Sul dibattito
che si è sviluppato dopo il
consiglio comunale dedicato alla ricerca di idrocarburi nel Vulture Alto Bradano, interviene Massimo Zullino, assessore all’Ambiente, del gruppo consiliare
UniAmo Venosa. E da buon
assessore all’ambiente, interviene come “pompiere”,
gettando acqua sul fuoco
per rasserenare gli animi e
definire la reale dimensione
dei problemi. «Vorrei smussare i toni preoccupati e allarmanti che si sono creati a
seguito delle dimissioni prima dell’assessore Cetrone e
poi del capogruppo Pd, e
rassicurare i cittadini che
l’azione
amministrativa
della Giunta va avanti regolarmente - ci dice l’assessore
Zullino - E non vi è nessun
clima infuocato. Anzi, c’è
una forte convergenza di
intenti che si basa sulla consapevolezza che occorre
promuovere un radicale
cambiamento di rotta nella
nostra città».
L’assessore non nasconde il disagio nell’assistere
alle tensioni tra le varie anime dei democratici: «Dispiace che come forza minoritaria di questa maggioranza, assistiamo a divergenze e contrapposizioni
tutte interne al Pd, che hanno portato a ben due dimissioni - confessa Massimo
Zullino - Questo accade in
quei partiti dove, per fortuna, vige la democrazia. La
critica viene proprio dai
grillini, che in questo sono
poco credibili. Nel loro Movimento, infatti, chi la pensa diversamente dal capo, si
ritrova espulso, deriso e ca-
Il palazzo comunale di Venosa
lunniato».
Zullino non digerisce le
accuse di lotte interne e di
sete di potere. «Ai colleghi
del M5s faccio notare che
UniAmo Venosa né discute
né litiga con il Pd per spartire poltrone, ma condivide
un programma politico/amministrativo - tiene a preci-
sare Massimo Zullino - Un
impegno iniziato come forza di opposizione alla Giunta di Bruno Tamburriello,
dimessasi prima della gestione commissariale, e che
oggi, come forza di maggioranza cerca di far cambiare
le sorti del nostro paese, e lo
fa con fatti concreti, non
con chiacchiere da bar o da
“salone di barbiere”».
E per dimostrare la vitalità della maggioranza e della Giunta l’assessore elenca
i risultati già raggiunti:
«Contrariamente a quanto
afferma il Movimento, in
questi primi mesi altro che
agonia o inadeguatezza del-
la maggioranza. La giunta
Gammone ha già messo a
segno diversi punti del programma, come: il mantenimento del giudice di pace; la
risoluzione dello squilibrio
di bilancio; la realizzazione
del campo immigrati, la
Tensostruttura, dove a bre-
ve partiranno i lavori - sottolinea Zullino - Per non
parlare, poi, dei diversi progetti messi in campo per la
manutenzione delle strade
e ristrutturazione degli edifici pubblici, del progetto sicurezza scolastica, delle varie iniziative in ambito turistico, culturali, innovazione tecnologica ed altro ancora.
Non ci sono, quindi, problemi amministrativi da risolvere, ma solo alcuni
chiarimenti politici da fare
nelle sedi opportune. In
conclusione si rimanda al
mittente la richiesta di dimissioni di tutta la Giunta
proposta dalla opposizione.
Rassicuro, quindi i cittadini che Sindaco e Giunta sono attenti e vigili , sia alla
salvaguardia del territorio
che dei diritti inviolabili di
tutti noi».
Il primo banco di prova
per la tenuta della Giunta e
della maggioranza, dopo il
terremoto-trivellazioni, sarà il prossimo consiglio comunale sull’assestamento
di bilancio previsto per giovedì 27.
Giuseppe Orlando
Atto di forza nei confronti delle cooperative “scacciate” dai terreni
Il Comune di Lavello si riprende
le terre civiche occupate abusivamente
LAVELLO – Un patrimonio di centinaia di ettari di fondi agricoli. Questo la stima di quelle che la legge definisce come terre civiche ovvero terre della collettività.
Croce e delizia di tutte le amministrazioni comunali, cavalli di battaglia elettorali, millantata panacea di
tutti i mali di bilancio, le terre civiche del comune di Lavello stanno
tornando nella disponibilità dell’ente dopo lunghe battaglie giudiziarie
e bracci di ferro tra ex conduttori ,
forze politiche locali ed amministratori.
Dopo le recenti pronunce dei tribunali lucani e pugliesi , in ragione
dell’estensione delle terra anche in
altre regioni, il comune di Lavello ha
affrontato di petto la situazione con
un vero e proprio atto di forza nei
confronti di una delle cooperative
agricole occupatrici dei terreni.
L’assessore al patrimonio Raffaele Pettorruso si è fatto promotore
dell’iniziativa che ha visto impegnato l’ente comunale con l’ufficio tecnico e l’ufficio contenzioso, la polizia
municipale e i carabinieri della locale stazione.
Primi passi verso la definitiva liberazione delle terre civiche al fine di
poter, in tempi brevi, decidere delle
loro destinazione. Oltre trenta anni
di conduzione da parte di differenti
cooperative agricole hanno infatti
reso impossibile all’ente di trarre
idoneo profitto dalla terre collettive.
«Dopo la gara per l’individuazione
di un conto terzista che potesse coadiuvarci nelle operazioni di immissione in possesso delle terre civiche –
ha spiegato Raffaele Pettorruso –
abbiamo iniziato a frangizollare
parte dei fondi per poi procedere alla
futura semina».
«Siamo – ha ribadito l’assessore
Pettorruso – ad un giro di boa, una
vera e propria inversione di rotta
che segna il passo a nuove opportunità per il Comune di Lavello, a nuove opportunità per i giovani e che soprattutto consente all’ente di poter
amministrare un patrimonio così
vasto da tempo gestito solo da pochi».
Intanto si attendono a breve ulte-
Uno scorcio di Lavello
riori iniziative da parte dell’ente anche nei confronti di altre cooperative agricole che attualmente occupano terre civiche nonostante le intervenute pronunce dei tribunali.
Daniele Masiello
Gli scatti del Vangelo di Pasolini
Il concerto del chitarrista Dino Rigillo
Oggi saranno presentati a Bisceglie Ripercorrendo la storia della musica latina
BARILE – Il Club Unesco di Bisceglie in
collaborazione con il Club Unesco del
Vulture, ha organizzato per oggi nella
cittadina pugliese, in occasione della settimana dell’educazione allo sviluppo sostenibile, con gli studenti del liceo scientifico “Da Vinci” un incontro culturale al
teatro Mediterraneo. Verrà presentato il
libro: “Cristo è nato a Barile” di Donato
Mazzeo, giornalista e saggista, di Barile.
Lo scopo è raccontare la presenza di Pasolini a Barile durante le rirpese del Vangelo secondo Matteo. E’ prevista anche
una mostra documentaria “Barile come
Betlemme”, con gli scatti datati 1964 di
Antonio Soda, Andrea Titaro e Remigio
Carfagno.
Ad accogliere la delegazione lucana, il
Sindaco di Bisceglie e presidente della
Provincia Bat, Francesco Spina, il presidente del Club Unesco di Bisceglie Pina
Uno degli scatti all’interno del libro
Catino ed il dirigente scolastico del liceo
scientifico, Giambattista Colangelo. Il libro di Mazzeo è un segmento del Progetto internazionale “Barile come Betlemme” avviato all’Università della Basilicata nel 2007. Il libro descrive, con foto originali il backstage delle scene più importanti del Film.
Lorenzo Zolfo
VENOSA – Lo scorso 21 novembre presso all’auditorium San Domenico, si è
svolto un concerto del maestro Dino Rigillo di Ginestra chiamato “Viaggio di
una chitarra tra l’allegria e
la melanconia dell’anima
latina.”
Un excursus musicale
partito dai paesi latinoamericano per arrivare in
Europa. Questo evento
rientra tra le attività di raccolta fondi pro-San Domenico. A presentare questa
serata musicale, Pino Lioy,
direttore d’orchestra e fondatore del coro polifonico
“Luigi Tansillo” di Venosa.
«Abbiamo il piacere - ha det-
Dino Rigillo durante il concerto
to - di ospitare Dino Rigillo,
diplomatosi giovanissimo
preso il Conservatorio “G.
Da Venosa” di Potenza. Finalista nei concorsi internazionali di Alessandria e
Città della Pieve, si esibisce
da solista ed in varie formazioni cameristiche spazian-
do dalla musica classica al
jazz, dalla fusion alla musica etnica, dimostrando una
versalità che lo contradistingue.
Attualmente
insegna
chitarra nella scuola media
“G. Da Venosa” ad indirizzo
musicale di Venosa. Il suo
talento musicale lo metto a
disposizione di tutti. Questo concerto dal titolo Viaggio di una chitarra tra l’allegria e la melanconia dell’anima latina è un viaggio
virtuale che parte dal Sud
America, Brasile, Paraguay, Venezuela, passando
per la Spagna e finire in
Francia.
l. z.
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Lunedì 24 novembre 2014
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MATERA
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La cronista francese ha visitato anche Craco e Aliano fra silenzi e ricordi di Levi
«Questa città mi ha conquistata»
Marine Demeurger, giornalista di Libèration, ospite del press tour di Apt
IL SUO primo viaggio in
Italia è stato anche il suo
primo viaggio in Basilicata. Un’esperienza da consigliare, perché consente “di
toccare l’anima del Belpaese, respirare le sue tradizioni, conoscere la gente
più vera”. Marine Dumeurger, è una giornalista del quotidiano francese “Libération” ospite di
un press tour organizzato
dall’Apt Basilicata nell’ambito delle azioni di promozione e commercializzazione
internazionale
con mercati obiettivo come
quello francese, che registra sempre più un incremento di arrivi e presenze,
soprattutto a Matera, grazie anche alla collaborazione con gli operatori turistici locali.
Della Basilicata
racconterà
«I
suoi colori,
la predominanza
dei
suoi ‘mantelli’ verdi, delle sue sinuose montagne
e degli accattivanti panorami, un luogo in cui i sapori si mescolano con
l’odore della terra da cui
nascono e la gente ti regala un sorriso, sempre, soprattutto quando si accorge che sei ‘straniero’, e sei
lì per loro, per conoscerli e
parlarci».
A Craco ha avuto quasi
la sensazione «Di essere
proiettata fuori dalla realtà, per il paesaggio inusuale che fa vivere sensazioni strane, per il silenzio
che regala al contesto
un’atmosfera senza eguali
al mondo. Di Aliano ha
ammirato la cura di luoghi
appartenuti a Carlo Levi
«Un uomo che ha dato e
preso tanto in questa regione, che lo ringrazia valorizzando la sua casa, la
sua memoria, i suoi insegnamenti». E poi Matera,
la Capitale Europea della
Cultura 2019, 1«E’ proprio così come la raccontano, anche di più, assolutamente ‘gemella’ della Palestina se ne paragoniamo il
territorio o il patrimonio
sacro, un luogo in grado di
accogliere ogni tipo di turista, indipendentemente
da quale sia la ragione del
suo viaggio o da quali siano i suoi gusti».
Marine Dumeurger della città dei Sassi ha particolarmente
apprezzato
«La volontà di stare al passo con tutto e tutti, come
per la conoscenza delle lingue straniere da parte della sua gente, non solo degli
operatori turistici, ma anche del commerciante o
dell’edicolante. Un aspetto
Il sindaco di Tursi chiede chiarimenti
La discarica di Pomarico
da domani non accetterà
più rifiuti dai comuni vicini
Marine Demeurger, giornalista di Libèration, insieme a Raffaello De Ruggieri. La giornalista
è stata ospite dell’Apt per un press tour che l’ha portata anche a Craco e Aliano
Il Comune di Tursi
POLICORO Iniziativa di Legambiente e Giovanni Paolo II
Oggi festa degli alberi a scuola
OGGI l’Istituto Comprensivo 2 “Giovanni
Paolo II” di Policoro in collaborazione con il
Circolo Legambiente di Policoro darà vita alla festa dell’albero attraverso un programma interessante ed entusiasmante. Aprirà i
lavori nella scuola primaria in corso Pandosia, la Dirigente Scolastica, la prof.ssa Maria Carmela Stigliano, seguiranno gli interventi del Presidente della Provincia , Francesco Di Giacomo, il sindaco di Policoro,
Rocco Leone, il Dirigente della Provincia di
Matera, Enrico De Capua, il consigliere provinciale, Giuseppe Ferrara e il Responsabile
del Corpo Forestale, dott. Francesco Alberti.
Dopo gli interventi sarà proiettato il breve
filmato: “L’uomo che piantava alberi”di
J.Giono e i vari spot di Legambiente. I lavori
si concluderanno con il canto corale degli
alunni della scuola primaria accompagnati
alla pianola suonata dalla prof.ssa Chiara
Sacco. Dopo, tutti usciranno dall’istituto
con cartelloni e striscioni per incontrarsi
nel Parco Belvedere di Via Lazio con i bambini della scuola dell’infanzia e con i ragazzi
indispensabile – dice -– per
una realtà che si sta preparando a fare il suo ingresso in Europa e nel mondo».
Suo malgrado la reporter
ha sottolineato la necessità che «Anche le altre città
lucane si adeguino all’arrivo di giornalisti o turisti
stranieri imparando a parlare la loro lingua, così da
consentire la piena integrazione al territorio e alla
quotidianità degli ospiti.
della scuola secondaria di 1°grado dell’Istituto comprensivo 2, per piantare gli alberelli forniti dalla Provincia e cantare e recitare
poesie. Alle 12 tanti alunni abbracceranno
un albero, un gesto simbolico ma significativo. «Sarà sicuramente un momento di festa e
di gioia, un momento educativo e formativo,
dove i tanti ragazzi dell’istituto avranno modo di ascoltare informazioni utili e di partecipare ad una manifestazione che gli aiuterà
in futuro ad assumere atteggiamenti diversi nei confronti dell’ambiente»: così la Dirigente dell’I.C.2, la prof.ssa Maria Carmela
Stigliano. Le fa eco, la Referente di Legambiente, Stella Bonavita, la quale afferma :
“Insieme«dobbiamo costruire la bellezza, il
nostro agire sarà sempre rivolto alla salvaguardia ed alla tutela del territorio». Per allietare la giornata, inoltre, ascolteremo la fisarmonica suonata dal signor Pugliese e saranno distribuiti i “frutti dell’albero” a tutti,
grazie alla Nicofruit. Un ringraziamento va
alla protezione civile “Croce D’oro” di Policoro e al “Gruppo Lucano” di Rotondella.
Diversamente è come se
questo gap rallentasse il
rapporto tra i visitatori e i
luoghi visitati».
Nella valigia, prima di
intraprendere il viaggio di
ritorno dalla Basilicata, la
giornalista francese ha
messo anche la nostalgia
per i sapori, oltre a quella
per i colori e l’immenso patrimonio, anche «Perché
mi sono divertita molto a
preparare con le mie mani
alcuni dei piatti lucani nel
corso di una cooking lesson organizzata per me».
Nei suoi occhi, Marine
Dumeurger, ha ancora vive le sfumature dei paesaggi: “È così strano vedere simili tonalità in novembre: colori che rendono ciascun angolo di questa terra meraviglioso in
ogni momento della giornata”.
matera@luedi.it
TURSI - La chiusura della
discarica di Pomarico comincia a preoccupare. L’esaurimento della discarica
pomaricana sita in Manferrara Sottana, che per anni
ha garantito tranquillità di
smaltimento per gli rsu, oltre che ovviamente di Pomarico, di diversi comuni
della provincia materana e
occasionalmente anche di
tir carichi provenienti da
oltre questo confine, inizia
a intimorire. Tanto che il
sindaco di Tursi, Giuseppe
Labriola, il 18 novembre ha
scritto, anche in qualità di
rappresentante del Comune Capofila dell’Area Programma Metapontino-Collina Materana, all’assessore regionale all’Ambiente,
Aldo Berlinguer, come per
conoscenza al presidente
della Provincia di Matera,
De Giacomo e a tutti i suoi
colleghi della zona. L’atto
del primo cittadino tursitano prende le mosse da una
precedente missiva inviata
invece da Massimo Marsicano, della società Progente srl (ditta di gestione della discarica della Manferrara) inviata lo stesso giorno ai sindaci di: Miglionico, Grottole, Montalbano
Jonico, Valsinni, San Giorgio Lucano, Aliano, Colobraro, Craco, Scanzano Jonico e quindi Tursi; ovvero
quei comuni materani conferenti a Pomarico. “(...)
Oggetto: discarica La Manferrara Sottana - Esaurimento volumetria. (...) si
comunica che ogni attività
di conferimento rifiuti
presso l’impianto di cui in
oggetto, sarà sospesa a far
data dal 25/11 p.v., per
esaurimento volumetria
residuale, salvo nuovi disposizioni impartite dagli
enti preposti“, scrive Marsicano. Nuove disposizioni
che difficilmente arriveranno, visto che il sindaco
di Pomarico, Francesco
Mancini, dal primo momento ha spiegato come
per il futuro il sito non deve
essere ampliato. Nonostante deliberazioni precedenti in merito, della passata amministrazione pomaricana. Il dubbio evidenziato da Labriola è in queste parole: «Faccio seguito
alla intercorsa corrispondenza, per significare che
non appare evidente se la
potenziale emergenza ambientale sia scongiurata,
ovvero la stessa possa considerarsi definitivamente
risolta per la comunità amministrata e per i Comuni
interessati, in ragione della recentissima nota di sospensione dei conferimenti
di Progente e della nota della Provincia di Matera (...)».
Tra le righe contenuti sicuramente d’altre lettere. E di
certo rassicurazioni in merito proprio all’immaginato ampliamento. Ma a Pomarico nel frattempo le cose sono cambiate. Uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale guidata da Mancini, per esempio,
è proprio quello d’arrivare
ad approvare in tempi brevi proprio la revoca d’alcune delibere di giunta dei
mesi prima delle elezioni
scorse. A partire dall’approvazione del progetto
d’ampliamento che salverebbe subito tutti. Fra le altre cose, l’ultima volta che
il sindaco Francesco Mancini ha avuto la possibilità,
fu proprio a Tursi d’altronde, di spiegare la propria
posizione, confermò che
Pomarico in futuro non accoglierà più altri rifiuti solidi urbani. A questo punto, nel futuro prossimo,
tutti i paesi Pomarico compreso, devono trovare una
nuova strada.
Nunzio Festa
provinciamt@luedi.it
RASSEGNASTAMPA
II I BASILICATA PRIMO PIANO
Lunedì 24 novembre 2014
BASILICATA IN UN «TOUCH»
Il Tavolo dell’innovazione per un Manifesto digitale per Potenza
L’information literacy contro il digital divide
Con i numeri faccio il mondo
Anch’io sto su WhatsApp
Btwic: i ferri del mestiere di APT Basilicata
OLTRE 140 MEETING PER L’INNOVAZIONE
Btwic: i ferri del mestiere di APT Basilicata
Internet per over 64
Internet per over 64
Internet per over 64
Internet per over 64
Internet per over 64
Internet per over 64
CITTADINI NELLA SOCIETA’ DIGITALE
CITTADINI NELLA SOCIETA’ DIGITALE
Internet per over 64
Internet per over 64
Usabilità siti internet della PA
Presentazione portale Open Data da parte della Task Force Agenda Digitale
workshop Open Data da parte della Task Force Agenda Digitale
Presentazione vincitore bando utilizzo Open Data Comune di Matera
Digitalizzarsi nella vendita: il funzionamento delle piattaforme e-commerce
Digital startup in unusual geographies
Horizon 2020
Horizon 2020
Horizon 2020
dal portafogli virtuale ai bitcoIn
La scrittura "social"
HASHTAG Come tutti
gli eventi digitali
anche Go on
Basilicata ha i suoi
«hashtag», delle
etichette che
permettono di trovare
più facilmente un
messaggio o un
commento sui social
network
Al via oggi «Go on» Basilicata
«Una rivoluzione digitale»
«È il più grande evento italiano sull’evoluzione tecnologica»
l Ci siamo. Dopo migliaia di mail e
tweet, decine di volontari e tanto lavoro
per coordinare tutto al meglio, Go On
Basilicata oggi prende il via. Proprio
dall’entusiasmo e dalla voglia di chi,
questa rivoluzione digitale, ha dimostrato davvero di volerla fare partendo
da oggi, partendo da qui.
Go On non è un soltanto un evento,
una lunga giornata, ma rappresenta un
punto di partenza. Uno start. Una miccia che una volta accesa non può essere
spenta. L’inizio di un nuovo modo di
lavorare e vivere per tutta la regione.
Oggi, infatti, grazie alla spinta propulsiva e propositiva di tutti coloro che
parteciperanno si potrà dare inizio a
una vera rivoluzione, anche e soprattutto nell’approccio quotidiano per
sfruttare al massimo le potenzialità dei
cittadini, dai settori produttivi al sociale, per arrivare alla pubblica amministrazione.
E dunque si parte così, più di 140 tra
meeting, momenti di formazione, bar-
camp, workshop, tavole rotonde, forum,
eventi online o speech. Tutti per discutere le tante facce del digitale, nei
suoi riscontri più pratici sulla vita quotidiana, sul lavoro o sui territori.
Go On Basilicata è il più grande evento diffuso sui temi del digitale mai realizzato in Italia, (unico precedente, l’attività svolta nel mese di maggio in Friuli
Venezia Giulia), voluto da Riccardo Luna (Presidente Wikitalia e Digital Champion del Governo Renzi), che ha trovato
l’immediato coinvolgimento di Marcello
Pittella (Presidente Regione Basilicata)
e di Paolo Verri (comitato Matera2019).
L’evento non comporta nessun onere
per la Regione Basilicata e basa la sua
organizzazione sul contributo volontario di idee e di mezzi dei “Digital Champions” del territorio lucano e nazionale.
Un calendario fittissimo di iniziative
organizzate in autonomia, nelle forme e
con le metodologie più varie, dalle sedi
istituzionali ai ristoranti, dalle sedi di
società ai dopolavoro, dalle scuole alle
Università della terza età.
Al centro degli incontri / eventi tante
le prospettive ed i punti di vista: avvicinare gli studenti al digitale, al coding e alla cultura dei FabLab; trasferire
agli anziani le competenze digitali; agevolare le imprese del territorio nel processo di digitalizzazione, per acquisire
una dimensione più internazionale e
conquistare nuovi mercati; dare alle
pubbliche amministrazioni una dimensione più “open” o trasferire i benefit del
digitale al settore del turismo, della promozione culturale, della valorizzazione
del settore food in vista dell’appuntamento Expo2015.
È possibile seguire in diretta tutto ciò
che sta accedendo intorno al progetto
Go On costantemente, attraverso gli hashtag #GoOnBas e #goonitalia su Twitter, Facebook, Instagram, e sul sito
www.go-on.italia.it/dday. Il blog sarà aggiornato in ogni istante. Per finire, dalle
18, il Don Bosco diventa il Teatro della
Digital rEvolution lucana.
Registrarsi come URF sul Portale dei Partecipanti dell'UE per candidarsi come
soggetto giuridico
Mondo digitale e adulti
Digital Coaching
Non è mai troppo tardi 2.0
e commerce e web marleting: le leve del successo
TRA.DE.R. - Tradizione, Design, Ricerca - Dal progetto all'oggetto.
N.AV.E 3D - Laboratorio di fabbricazione digitale
Droning the future
Alfabetizzazione digitale dedicata a CNA Pensionati
Alfabetizzazione digitale dedicata a CNA Pensionati
Come il digitale può aiutare il tuo business (dedicato agli imprenditori)
Come il digitale può aiutare il tuo business (dedicato agli imprenditori)
Come usare i social network per le imprese che operano nel turismo
Quali difficoltà trova oggi l’imprenditore per utilizzare il digitale come
opportunità di
L'innovazione nei servizi online ai cittadini nella pa
Utilizzo del sistema operativo os10 yosemite desktop
Utilizzo del sistema operativo ios8 mobile
livetweetting: come comunicare gli eventi con twitter
La narrazione del territorio e gli strumenti digitali nel settore agroalimentare
Una nuova economia rurale: il societing per una rural socinn
Presentazione Progetto Restart Sud
Blogger, programmatori e curiosi sotto la direzione creativa di Riccardo Luna
l Il Don Bosco diventa il teatro della Digital revolution lucana. Innovatori, digital champions, curiosi, smanettoni, startupper, blogger, programmatori, e tutto l’ecosistema digitale
lucano si sono dati appuntamento, sotto la direzione creativa di Riccardo Luna, al teatro
Don Bosco. Un palco straniante
in cui la musica e la luce tentano
di rubare la scena agli ospiti,
mentre sullo schermo si tesse la
tela netnografica delle connessioni in atto.
Un luogo che diventa per due
ore centro gravitazionale in cui
visualizzare il futuro, montare
l’entusiasmo, far lievitare le
idee, creare relazioni, guardare
l’atto che si trasforma in potenza.
Introduce e presenta Riccardo Luna, Digital Champion Italiano. Sarà lui a tenere il filo
delle narrazioni digitali che frenetiche si susseguiranno sul
palco. Che siano il racconto dei
Big Data in azienda di Agostino
Santoni, Ad di Cisco Italia, o di
una scuola che ritorna a credere
INCONTRO DIGITALE Oggi al don Bosco di Potenza
in sè stessa, quella di Salvatore
Giuliano, Digital Champion
Scuola, la civiltà rurale che risorge attraverso il digitale raccontata dal ninja Alex Giordano
o i folli viaggi del digital life
coach più giovane d’Italia, Jacopo Mele. Prosegue Alberto
Cottica e la sua Wikicrazia, poi
il racconto corale fatto con 8
tweet memorabili del Web Team
Matera 2019, gli Open Data che
cambiano volto alla PA con le
ricette di Ernesto Belisario, il
«wi fai da te» di Giuseppe Pitta,
con il suo coraggioso Progetto
Neco, le invasioni digitali, pacifiche ma dirompenti, di Fabrizio Todisco, le sfide energetiche di Paola Curci, a cavallo
del suo fido Pedro, i rifiuti smart
di Antonio Tartaglia, i rassicuranti droni di Luciana De Fino
ed i gesti coreografici che consentono a Gerardo Gorga, novello Silvan, di sfogliare app e
pagine web. E poi Luca Carbonelli, figlio di una passione per
il caffè, la lucana onnipresente e
socialattiva Caterina Policaro,
Digital Champion della città di
Potenza. Chiude, racconta e si
impegna dal palco Marcello Pittella, Presidente della Regione
Basilicata.
Go On Basilicata è un grande
evento corale, condiviso, coraggioso per dire: il digitale è uno
dei mezzi per agevolare la realizzazione delle idee e la partecipazione dei territori alla
crescita consapevole. Una comunità come la nostra deve
metterne a frutto le potenzialità, per riconnettere le sue intelligenze al paese. La rivoluzione digitale per un'evoluzione
continua, partecipata, inclusiva a cui non possiamo mancare
e che dobbiamo governare consapevolmente.
16,3
dalle 9 alle 12
15,3
15,3
16,00/18,00
10,00/12,30
10,00 / 13,00
16,00/18,00
10,00 / 13,00
16,00/18,00
10,00 / 13,00
16,00/18,00
10,00 / 13,00
16,00/18,00
10,00 / 13,00
16,00 / 18,00
Potenza
Potenza
Matera
sede SB Matera
Unibas Macchia Romana Potenza
/ ernesto belisario
Incubatore Viggiano
Matera c/o Sede Sviluppo
Basilicata
Incubatore Metaponto
centro documentazione rocco
scotellaro L.go San Francesco 75019 TRICARICO (MT)
U-Platz (serpentone)
EURO-NET - Vico La Vista Luigi 3
- 85100 Potenza
Centro Nitti Melfi
Liceo Scientifico Melfi (da
contattare)
Sede Id Makers Potenza
Sede Id Makers Potenza
via del Popolo,9
Na.Ve.
Santangelo Le Fratte presso spix
Italia srl
Matera / CNA
Matera / CNA
Matera / CNA
Matera / CNA
Matera / CNA
2 ore
09-nov
16 / 18
18,30 / 20
20,30 / 22,00
19,00 / 20,30
Bernalda
Comune di Latronico
Potenza
Potenza
Scai Comunicazione Potenza
19,00 / 21,00
17,30/19,00
10-dic
16.00 - 18.00
8,30/20,30
Castello di Lagopesole
15,30/17,30
La narrazione del territorio e gli strumenti digitali nel settore agroalimentare API Potenza / Palazzo direzionale
Una nuova economia rurale: il societing per una rural socinn
Rossellino
Via Commenda di Malta - CAP
Wastesmart: digitale e gestione collaborariva dello smaltimento dei rifiuti
85025 Melfi
Ass. Cristiani Artigiani Italiani Zio startup Lab - Laboratorio di orientamento all’impresa digitale
Pisticci
Woumed: un’applicazione destinata agli Operatori Sanitari nell’ambito del
Sede Azienda Zona Industriale
Wound Management.
Tito
Guardian: sistema di controllo e gestione del paziente che abilita
Sede Azienda Zona Industriale
istantaneamente la comunicazione bidirezionale
Tito
Social network, lavoro e strategie di carriera
Università della Basilicata
Osservazione e racconto del territorio attraverso i social network
Matera Area 8
(gamification)
Scuola in bus: il barcamp con tecnologia e digitale per i più piccini (serve
Tursi/ itinerante
collocare esperto)
Sede Sudaltro - Potenza, Via
Una bussola per l’imprenditore - Tra Social Network e SEO
Sanremo, 42
Come promuovere idee, progetti e prodotti sul web a costo 0 senza
programmazione
Potenza Cappella Celestini
Social Point Avigliano, totem
Archiviazione Documentale (Spixitalia)
consegnato
Social Point Possidente, totem
La sicurezza informatica - software di protezione e utilizzo
consegnato
Potenza / IC Domenico Savio (da
Internetopoli
confermare), totem consegnato
9,30 / 10,30
10,30 / 11,30
1,30 ore
10,30 / 12,30
15,3
9,3
10,3
12
18,00 / 20,00
17 / 18
16 / 17
16,00/18,00
09-nov
10.00/12.00
17.30/19.00
17
17/18
2 ore
dalle 10 alle 11
16/20
9 / 10,30
11,00 / 12,30
15.30/17.30
14.30 / 18.30
16/19
dalle 9 alle 12
16/17,30
16/17,30
10-dic
10 alle 12
9,30 / 11,30
14.30/17.00
Digitale e Scuola: internettiamoci per crescere
Museo Archeologico Muro Lucano
Sala Consiliare Comune di Melfi
Redazione La Nuova del Sud
Palazzo Giustino Fortunato
Rionero in Vulture
Open Digital Factory
Open Data Cuisine
Innovazione sociale attraverso Internet. L’esperienza di profumodisvolta.it
Via Angilla Vecchia, 141 - Potenza
Cibo
Internet
15.00/18.00
20.30/22.30
9.00/19.00
Strumenti per la promozione di nuova imprenditorialità alle pmi
Caffè Informatico Miglionico
Learning Meeting Go Open
Learning Meeting Go Open
Via dell'Edilizia, Palazzo Maroscia
Castello Malconsiglio - Miglionico
Castello Malconsiglio - Miglionico
Teatro Stabile Potenza
Potenza Camera di Commercio
XVIII Agosto
Pisticci e Matera
Comune di Calvello
Matera - FARA - Via Piave, 17
Matera - FARA - Via Piave, 17
Matera - FARA - Via Piave, 17
Matera - FARA - Via Piave, 17
Matera - FARA - Via Piave, 17
Liceo Scientifico “G. Peano” di
Marsico Nuovo
Palazzo San Gervasio
IISS Nitti Potenza
15.00/17.00
18.00 / 20.00
15.30 / 17.30
9.30 / 12.30
Dal portale del cittadino agli Open Data. Il Comune di Melfi nell’era digitale
Social network e informazione diffusa: strumenti per il giornalista 2.0
“Made in Italy: Eccellenze in digitale”
Radio-walkshow
Sistema monitoraggio e gestione dell'energia
Rémy Cagnol - The rise of coworking spaces
Luisa Lapacciana - Il libro nell’era digitale
Mimì Coviello e Eliana Viggiani - Agrinetural
Giovanni Diele - Netural Lab
FABLAB
Essere Nativi Digitali / Simone Puksic
Open Data
Poi, Gps e mappe digitali
DIARIO DIGITALE: Nuovi strumenti per migliorare il rapporto scuolafamiglia
AMMINISTRAZIONE DIGITALE: Attori Pubblici e Privati desiderosi di
comunicare: Agenda Digitale
CoderDojo Viggiano 7-13 anni
CoderDojo Lauria 7-13 anni
CoderDojo Policoro 7-13 anni
CoderDojo Matera 7-13 anni
CoderDojo Pisticci 7-13 anni
CoderDojo Tito 7-13 anni
CoderDojo Bella 7-13 anni
CoderDojo Potenza 7-13 anni
Digital Storytelling
Tecnologie digitali:innovazione nel mondo della ricerca e PMI
Il Progetto No Digital Divide per PA e PMI
il Progetto No Digital Divide per PA e PMI
WhatsApp E Skype come strumenti di lavoro per i sindacalisti
WhatsApp E Skype come strumenti di lavoro per i sindacalisti
WE CAN LEARN
“IL DISSESTO IDROGEOLOGICO NELLA NOSTRA REGIONE”
Minidojo: Corso Scratch junior per bambini 3-5 anni
Minidojo: Corso Scratch junior per bambini 3-5 anni
CoderBas Pignola
Mini Hackathon di Data Journalism
Innovatori e «smanettoni» del web
si ritrovano al don Bosco di Potenza
Liceo Scienze Umane Potenza
UniBas Francioso
UniBas Francioso
sala A del Consiglio Regionale
Viale Verrastro Potenza
Villa Tanrantini c/o centro culturale
Maratea
Potenza Via tirreno
Potenza Via tirreno
Tramutola
Tramutola
Lagonegro, totem consegnato
Lagonegro, totem consegnato
Lauria, totem consegnato
Lauria, totem consegnato
Potenza Via 4 Novembre
Potenza Via 4 Novembre
Potenza
Location da ricevere
Viggiano
Lauria consegnato
Policoro consegnato
Matera consegnato
Pisticci consegnato
Tito consegnato
Bella consegnato
Potenza consegnato
Potenza (Liceo scientifico, via
Milano)
Matera Area 8
CNR Area di ricerca Tito Scalo
Matera (cciaa)
Potenza (cciaa)
Potenza
Matera, totem consegnato
Potenza, palazzo Maroscia, Via
dell'Edilizia
Potenzasede dell’Ordine “Sala A.
Costabile” Viale Marconi
Matera / IC Festa, totem
consegnato
Bella / IC Pagano Bella, totem
consegnato
Pignola / Scuola media Giovanni
Pascoli, totem consegnato
Via Nazario Sauro Sede Il
Quotidiano della Basilicata
La realtà possibile della Smart City
Open day Informatica e adulti
B is for brush
Centro di Cultura per l’Educazione
Permanente UNLA - Lagopesole
Liceo Artistico Potenza
Soluzioni energetiche per il risparmio energetico
Internet e Minori
Internet e Minori
L'impatto dei social network in redazione
Formazione su open data
Open Data Inquinamento Ambientale Basilicata
Media digitali, sanità e pazienti: what's up?
La cultura digitale nelle PMI Sanitarie: abbattere gli ostacoli.
Monitoraggio del ‘Sentiment’ ed utilizzo in ottica Smart City
thinkINGcamp INNOVAZIONE: GLI INGEGNERI E L'INNOVAZIONE A "GO ON
BASILICATA"
Sala Inguscio Potenza consegnato
POTENZA -INNOVAZIONE NEL SETTORE DELLA SICUREZZA NEI
CANTIERI:BIM APPLICATO AI CANTIERI EDILI E ASSEVERAZIONE DEI
Sala Inguscio Potenza consegnato
MODELLI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA
Ristorante Oliver, Senise
SENISE - INNOVAZIONE DIGITALE PER I PROFESSIONISTI: LA
FATTURAZIONE ELETTRONICA
consegnato
Centro Sociale Pasquale Sacco
RIONERO IN V.RE - SEMINARIO SUL SISTEMA INFORMATICO PER LA
SISMICA: NOVITA' E AGGIORNAMENTI
Rionero in vulture consegnato
LAGONEGRO - SEMINARIO SUL PROCESSO CIVILE TELEMATICO:
Sala consiliare lagonegro
consegnato
GESTIONE PROCEDURALE E REGOLE DI INTERAZIONE
POTENZA -SUdE 2.0: GLI SPORTELLI UNICI DIGITALI IN BASILICATA
Start the motion to go on Basilicata
Ready, Steady, Go On Bas
Più forti delle Avversità - I Giovani e la Resilienza
Informazione digitale presentando la piattaforma Osservatore Lucano
MADE IN BASILICATA
Come accedere ai dati della pubblica amministrazione: Laboratorio sulla
digitalizzazione del dato ambientale
Racconto digitale della giornata Go On Bas su twitter e intagram attraverso
l'utilizzo di acount personali e dell'acount ufficiale go on italia.
Lavorare in Cloud: tablet più dayoffice ... la tua impresa è ovunque!
#direttadallascuola
#direttadallascuola
#direttadallascuola
#direttadallascuola
#direttadallascuola
#direttadallascuola
#direttadallascuola
Programma il futuro
Programma il futuro
Programma il futuro
Programma il futuro
Programma il futuro
“Terremoto…in Web radio - Una finestra sul mondo”
“Terremoto…in Web radio - Una finestra sul mondo”
“Terremoto…in Web radio - Una finestra sul mondo”
12,30 alle 14,30
set-18
9,3
10
11
12
16
17,3
09-nov
10
ott-13
Location da ricevere
Studio IRIS - Viale dell'Ateneo
Lucano n.3, 85100 Potenza (Italia)
Sala Consiliare Comune di
Calvello
Scuola Sinisgalli Potenza, totem
consegnato
Scuola Sinisgalli Potenza, totem
consegnato
Sede Il Lucano Via del Gallitello
sede del consiglio comunale
Matera / Casa Netural
Melfi / Via Buonarroti, 21
Melfi / Via Buonarroti, 21
sede del consiglio comunale
Potenza
Matera sala del consiglio
provinciale
CreativeMediaCamp
9.00/11.00
nov-13
19/23
9,30 / 13,00
dalle10 alle 12
15,3
10,00 / 12,00
10,00 / 12,00
9,30 / 12,30
15,30 / 18,00
16,30 / 18
16,30 / 18,00
8/18/2014
9/12,30
16 / 21,00
18 / 20
10,20 / 11,20
11,20 / 12,20
18
10
10/18/2014
11-dic
13 / 14
15,30 /17,30
10-dic
18,30 - 20,30
10/13/2014
17
9
15
15
15
Sala inguscio potenza consegnato
Cibò Potenza
Cine Teatro Don Bosco
Itis Picerno
Liceo Scientifico Orazio Flacco
Lavello
Unibas Store+, piazza Matteotti 3
Matera
17,30 / 20,00
ARPAB Via della Fisica Potenza
ott-14
Potenza, Piazza De Gasperi, 22
Liceo scientifico “G.Galilei” di
POTENZA
Liceo Classico “ Q.O. Flacco” di
POTENZA
Liceo Scientifico – ISIS “C. Levi”
Tricarico (MT)
I.C. Sesto ex DD IV cir. Di
MATERA
Liceo Scientifico “E.Fermi” di
POLICORO
Liceo Scientifico – ISIS
“F.Alderisio” di STIGLIANO
19.00 / 20.00
Liceo Classico “E. Duni” di
MATERA
Istituto Comprensivo Torraca,
Potenza - A cura di: Dott. Marcello
Buoncristiano
Istituto Comprensivo Torraca,
Matera - A cura di: Dott. Michele
Santomauro
Dott. Donatello Santoro
Istituto Comprensivo ValsinniColobraro, Colobraro - A cura di:
Ing. Simone Romano
Istituto Comprensivo Lentini,
Lauria - A cura di: Ing. Enzo Veltri Istituto Comprensivo di Bella - A
cura di: Ing. Antonio Giuzio Sala Consiliare del Comune di
Balvano Luogo dell’evento
Abitazione della sig.ra Di Stasio
Antonia situata nel Comune di
Balvano
Sala Consiliare del Comune di
Balvano
9
8
18,3
ott-13
09-ott
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
10,00/11,00
Dalle ore 12,30 alle
ore 13,15
Dalle ore 9,30 alle ore
10,30
Dalle ore 11,30 alle
ore 13,15
RASSEGNASTAMPA
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Lunedì 24 novembre 2014
GIALLO SUL POLLINO
L’INDAGINE DEI CARABINIERI
COLPITO DA PALLINI
La vittima è stata raggiunta da alcuni
pallini da caccia in diverse aree del corpo,
forse perché scambiata per un cinghiale
Uomo trovato morto
è caccia al cacciatore
Chiaromonte, la scomparsa di Vincenzo Ciancio, 85 anni
PINO PERCIANTE
l CHIAROMONTE. È stato colpito da
nove pallini da caccia Vincenzo Ciancio, il pensionato di 85 anni scomparso
e trovato morto sabato pomeriggio nelle campagne di Chiaromonte. L’anziano è stato centrato alla spalla destra, ad
una gamba e ai glutei.
Gli investigatori ora stanno cercando di identificare il cacciatore che potrebbe aver scambiato il pensionato
per un cinghiale. Una dinamica assai
probabile, ma non si può escludere nulla, dicono gli inquirenti, che quindi non
tralasciano altre piste, per chiarire fino
in fondo un episodio
che ha qualche punto poco chiaro. In un
primo tempo, la morte di Ciancio – del
quale non si avevano
notizie da venerdì – è stata attribuita
ad un malore, malgrado alcune tracce
di sangue trovate sulla sua mano. Ma si
pensava ad una ferita provocata dai
rovi mentre l’uomo era a caccia di funghi e di ghiande nel bosco. Successivamente, ad un più accurato esame del
cadavere, disposto dal sostituto procuratore di Lagonegro Anna Grillo che
coordina le indagini, sono state notate
le ferite provocate da pallini sparati da
un fucile da caccia. L’autopsia dovrà
chiarire se l’anziano sia stato raggiunto dai pallini prima o dopo la morte e
quindi stabilire se si sia trattato di un
incidente di caccia o di altro. Non è
stata ancora decisa la data dell’autopsia ma potrebbe essere effettuata oggi
pomeriggio. Le indagini sono condotte
dai carabinieri della compagnia di Senise, diretti dal capitano Davide Palmigiani, che stanno verificando la presenza in zona di cacciatori e stanno
cercando persone nella speranza di
trovare qualche testimone. Insomma, la
prima ipotesi è quella
dell’incidente di caccia, ma non si tralascia nessun’ altra pista, neppure quella
dell’omicidio, anche
se al momento non sono emerse motivazioni che supporterebbero tale ipotesi.
Ciancio viene definito una persona
tranquilla e perbene che non aveva mai
avuto problemi con nessuno , anzi era
benvoluto e stimato da tutti. E’ probabile che l’uomo fosse morto già venerdì. I pallini che lo hanno colpito
sono quelli che si usano nella caccia al
cinghiale. La zona è piena di questi
animali, nei giorni scorsi si erano le-
INDAGINE I
carabinieri
stanno
cercando di
accertare se
la morte di
Vincenzo
Ciancio è
stata causata
da un
incidente di
caccia
AUTOPSIA
Sarà un’autopsia, disposta
dalla Procura, ad accertare
le cause della morte
.
vate anche le proteste di alcuni allevatori, preoccupati per l’invasione di
cinghiali. Se le indagini dovessero confermare che si tratta di un incidente di
caccia, ossia che Ciancio è stato scambiato per un animale, qual ora il cacciatore che ha sparato sarà individuato
per lui scatterebbe quanto meno l’accusa di omicidio colposo ma anche
quella di bracconaggio dal momento
che venerdì non era giorno di caccia e
la zona è comunque vietata all’attività
venatoria perché ricade nel parco del
Pollino. Ciancio si era allontanato dalla sua abitazione intorno alle 7.30 di
venerdì mattina per raggiungere un
podere poco lontano dal suo domicilio,
situato in contrada Pietrapica. I familiari non vedendolo rincasare per il
pranzo, come era solito fare, hanno
lanciato l’allarme. Sul posto nel pomeriggio erano intervenuti i vigili del
fuoco, la forestale, i carabinieri, la protezione civile ed il soccorso alpino, accompagnati dai familiari. Le ricerche
erano continuate sino a notte inoltrata, per poi riprendere alle prime luci
dell’alba di sabato con l’ausilio anche
di un elicottero e di cani, ma si sono
concluse con la tragica scoperta.
RASSEGNASTAMPA
IV I POTENZA PROVINCIA
LA CITTÀ GENTILE
PARTECIPAZIONE DAL BASSO
Lunedì 24 novembre 2014
NUOVA COSCIENZA
Dinanzi all’abbandono da parte dei responsabili
pubblici, cittadini e associazioni si sono attivati
per rendere vivibile uno spazio verde in città
RECUPERO
Molti dei volontari ricordano la bellezza di
Montereale ormai perduta. E oggi, con il loro
impegno, provano a recuperarla per i loro figli
Montereale, il posto dei bambini
I volontari fanno rinascere il parco. I diritti dell’infanzia si affermano pure così
l L’obiettivo è di riportarlo ai fasti
di un tempo. Al ruolo di area verde
capace di attrarre cittadini da ogni
rione. Il parco Montereale, a Potenza,
è diventato ieri il «cuore» della giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. L’associazione «Amici di Montereale», in collaborazione con l’amministrazione
comunale e l’ufficio regionale del
Garante per i diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza (tra i partecipanti,
ieri, c’è stato anche il neo presidente
Vincenzo Giuliano), ha organizzato
una serie di iniziative concentrate
nell’area giochi del parco. La manifestazione è stata interamente de-
dicata al gioco, alla musica, all’arte e
alla letteratura, per sostenere la realizzazione di un’area giochi totalmente inclusiva, la prima nella città
di Potenza, accessibile a tutti i bambini, anche ai diversamente abili.
Spazio ad attività ludiche ma anche alla riflessione grazie all’attivazione di un percorso di scoperta
della Convenzione sui diritti dell’infanzia, con la realizzazione dalle
«panchine letterarie». Al progetto
hanno contribuito Unicef, Legambiente, associazione Luna al guinzaglio, Aics, Multietnica, Parimpari,
il Cielo nella Stanza, Emergency,
Gruppo di Volontariato Solidarietà,
Istituto Comprensivo Torraca e Bonaventura, Liceo Artistico e Musicale.
Per i bambini e i ragazzi è stata
davvero una domenica speciale. Hanno potuto partecipare a diverse attività: giochi di strada di un tempo,
giochi di logica e matematica, costruzione di una fiaba interattiva,
tornei sportivi e tanto altro ancora.
Durante la giornata, inoltre, sono
stati raccolti fondi per il ripristino
dell’area giochi del parco attraverso
merchandising e tesseramento. Ma la
domenica al parco Montereale ha
visto tante altre iniziative tra le quali
citiamo la «guerriglia» verde, i giochi
di strada e di altri tempi con Mary
Giuliano, i versi inventati al momento da Gianluca Caporaso, le fiabe
di Domenico Colucci e Marina Lorusso, il music flash mob a cura dei
ragazzi del liceo Musicale della città e
la caccia al tesoro con Mary Giuliano
e Potenza Assurd. A fare da colonna
sonora dell’evento il «Vinyl s-low set»
di Nico Ferri e dell’associazione Multietnica.
Si tratta del secondo appuntamento organizzato dagli «Amici di Montereale». A giudicare dal successo di
partecipanti c’è da credere che l’iniziativa avrà un seguito nei prossimi
mesi.
DIRITTI DEI BAMBINI
IL BELL’ESEMPIO
DEL CASO
MONTEREALE
INFANZIA ll
parco di
Montereale,
a Potenza, è
diventato ieri
il «cuore»
della
giornata
internazionale
dei diritti
dell’infanzia
e
dell’adolescenza
[servizio
fotografico di
Tony Vece]
di MIMMO SAMMARTINO
C
osa suggerisce questa «partecipazione dal basso» per la rinascita di Parco Montereale?
La classe dirigente di questa
città si porta impressa la colpa del lento
ineluttabile accrescersi del degrado e
dell’abbandono del patrimonio di Potenza. Un bene affogato sotto la cementificazione disordinata, gli spazi verdi ridotti a immondezzai, condannati all’incuria, i servizi considerati optional. E
quando si è messo mano, spesso si sono
compiute ulteriori oscenità. Offese a storia e memoria cittadina, equilibri architettonici, vivibilità, gusto estetico. Lo
spartitraffico simil svincolo autostradale a Piazza XVIII Agosto è solo l’ultima
coltellata inferta a un corpo informe e in
agonia. Basterebbe guardare qualche foto della Potenza-paese per capire lo
scempio commesso alla dignità di quel
luogo. Ma è solo uno degli ordinari orrori di cui la città è disseminata.
Il caso Montereale assume così un
valore ancora più alto. Ci conferma che
c’è una città sensibile, accogliente, colta,
disposta ad attivarsi (anche al posto di
chi non lo fa). Una città che percepisce
gli spazi pubblici non più come «cosa di
nessuno», dunque da disprezzare, ma
come «cosa anche nostra». Quindi da
curare, difendere, mettere a valore.
.
POTENZA L’EX STRUTTURA MILITARE, ORMAI CHIUSA DAL 2009, È DESTINATA A OSPITARE LA SEDE DEI CARABINIERI. MESSA NELLA CHIESA DI SANTA MARIA
La caserma color nostalgia
Ieri ha riaperto la vecchia sede del Battaglione Lucania per il raduno nazionale
l Una giornata di ricordi,
di emozioni, di incontri e di
lacrime. Ieri mattina l’ex caserma militare di rione Santa
Maria, a Potenza, destinata
ad ospitare i carabinieri, ha
riaperto le sue porte in occasione del raduno nazionale
del 91esimo Battaglione «Lucania». Il programma della
giornata è cominciato con
l’afflusso di partecipanti, provenienti anche da altre regioni italiane, per poi proseguire con l’alza bandiera,
con i saluti delle autorità e
con la deposizione della co-
rona ai caduti. Tutti a casa
dopo l’ammaina bandiera. «È
sempre una grande emozione
– ha spiegato il lgt. Luigi
Gioia, presidente associazione 91° Battaglione Lucania –
rivedere i ragazzi che qui, a
Potenza, hanno lasciato un
loro pezzo di vita. È dal 1977,
anno in cui è stato costituito
il 91°, che ho vissuto questa
caserma; fino al 2009, quando
è stato soppresso il battaglione. Li conoscono uno ad uno e
vederli attraversare il cancello d’ingresso, emozionati,
emoziona anche me». L’as-
sociazione, che conta circa
130 soci, si è costituita il 18
novembre 2012, giorno della
festa di corpo a ricordo
dell’eroica difesa sul Monfenera e di Pederobba durante il primo conflitto mondiale.
Un prologo all’evento di ieri c’è stato nella chiesa di
Santa Maria del Sepolcro con
una messa in occasione della
festa del 91esimo Battaglione
«Lucania» mandato in soffitta il 18 novembre 2009 tra
non poche polemiche. Una
storia ultracentenaria sacri-
DIRITTI Giornata dei diritti dell’infanzia
ficata sull’altare della spending review e della riorganizzazione del sistema militare italiano. Il battaglione,
lo ricordiamo, venne creato
l'1 novembre 1884. Partecipò a
diverse campagne (anche
«all’infausta
giornata
di
Adua», nel 1896, ricordata in
una targa di marmo all’ingresso principale della caserma). Nel 1925 ebbe fra i suoi
ufficiali il principe Umberto
di Savoia. La caserma, dopo
un’opera di ristrutturazione,
diventerà la nuova casa
dell’Arma dei carabinieri.
CASERMA
Ricordi ed
emozioni ieri
mattina
nell’ex
caserma
militare di
rione Santa
Maria a
Potenza
[foto Tony
Vece]
.
RASSEGNASTAMPA
POTENZA E PROVINCIA I V
Lunedì 24 novembre 2014
LA DECISIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO RATIFICATA NEL CORSO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE
Petrolio, ora si punta
a riaprire la trattativa
con il governo nazionale
ANTONELLA INCISO
l Non uno scontro frontale
ma il tentativo di riprendere a
trattare, a discutere, a valutare le scelte migliori.
Sul petrolio il Partito democratico punta alla «soluzione diplomatica», ad una
trattativa ferma ma convinta
con il Governo Renzi per migliorare l’articolo 38 e riportare sui
tavoli regionali tutta la
materia autorizzativa.
Sarà il gover natore
Marcello Pittella a gestire
la trattativa sui tavoli romani
(in particolar modo in sede di
Conferenza Stato-Regioni) e
sarà sempre lui a farlo dopo il
4 dicembre, quando il Consiglio regionale si sarà espresso sulla materia.
È l’assemblea regionale del
Partito democratico a dare
mandato pieno al presidente
dopo un lungo ed articolato
dibattito andato avanti per
tutta la giornata di ieri. Con
un voto all’unanimità e senza
un documento scritto, confermando, quindi, l’unità ritrovata.
Una dimostrazione del lavoro di tessitura tra le diverse
anime che il segretario regionale Luongo, da sempre
IMPUGNATIVA
L’obiettivo è migliorare l’art.
38, e l’impugnativa resta
solo l’estrema ratio
considerato un abile mediatore, riesce a concretizzare.
Il Pd tutto, quindi, punta
sulla trattativa. Sulla mediazione per migliorare l’articolo
38, senza escludere completamente, però, l’ipotesi di
un’impugnativa di fronte alla
Corte Costituzionale. La scelta ,in questo caso resta residuale. Minimale se prima
non si proverà a far valere sui
tavoli romani le ragioni dei
lucani. Da quelle sull’ambiente a quelle sulle nuove concessioni.
Già, le autorizzazioni per le
nuove concessioni. il tema più
spinoso della vicenda petrolio,
la questione più percepita dai
cittadini, il punto che ha creato le maggiori fibrillazioni tra
le diverse anime del partito.
I democrat puntano dritti
sull’idea di riportare le autorizzazioni in capo alla Regione. Lavorano e lavoreranno
per fare in modo che, anche
dopo il Decreto, questo si concretizzi. Ma cercano, in particolar modo, un’intesa politica che consenta alla Regione
di esprimere pareri vincolati
sulle aree di estrazione, sulle
nuove concessioni che dovranno essere date.
Perchè nonostante i risultati positivi che sono stati
ottenuti (come rivendica nel
suo intervento il presidente
Pittella) i margini per migliorare l’articolo 38 ci sono ancora.
le altre notizie
ACERENZA
VIOLENZA E RESISTENZA A PUBBLIO UFFICIALE
Non si ferma all’alt dei carabinieri
Inseguimento e arresto
Il segreterio Luongo e il governatore Pittella [foto Vece]
La battaglia, però, la Basilicata non potrà e non dovrà
farla da sola. Piuttosto cercherà l’intesa con le altre regioni, in particolar modo con
quelle che puntano all’articolo
18. Per far sentire allo Stato
che si riappropia della materia energetica, una voce corale di disappunto e di indispensabili cambiamenti.
Organigrammi
Vertici, si rinvia
Sui vertici il Pd non ha
deciso. E così, nonostante il
punto fosse all’ordine del
giorno ha rinviato, a data da
destinarsi l’elezione di presidente e direzione.
n Sabato pomeriggio i carabinieri di Acerenza,
durante un servizio di controllo del territorio
hanno arrestato un 42enne di Grumo Appula,
al quale sono stati contestati i reati di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. nello specifico il giovane, alla guida
della sua motocicletta, non ottemperava
all’alt intimatogli, anzi tentando con una manovra repentina di investire un militare. Dopo un inseguimento durato 15 chilometri lungo la Basentana, durante il quale l’uomo alla
guida della potente moto cercava in ogni modo di far perdere le proprie tracce, anche in
maniera pericolosa per sé e per gli altri automobilisti, invadendo la corsia di marcia opposta. La bravura dei militari ha permesso di
fermare il giovane, il quale, dopo le formalità
di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
COSTITUITO IL COMITATO PROMOTORE. UN «PONTE» FRA POTENZA E MATERA
«Valorizzare la Basilicata
come patrimonio Unesco»
l Un organismo che si farà «collettore e punto di aggregazione della molteplicità di iniziative che nel territorio si
stanno realizzando e che sono volte alla conservazione e valorizzazione dei luoghi, della memoria, delle risorse inesauribili della Basilicata». È l’idea che intende perseguire il Comitato promotore Club Unesco Potenza che si è costituito dopo
il riconoscimento ufficiale da parte del Consiglio direttivo nazionale della Federazione dei Club e Centri Unesco. Il Comitato
vuole valorizzare «la Basilicata come patrimonio unico e universale». Ci si propone di intraprendere, in Basilicata, «iniziative, percorsi e progetti per la divulgazione dei valori e dei
principi Unesco che è agenzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la tutela del patrimonio culturale esistente». La
nascita di un Club Unesco a Potenza «offre alla Basilicata maggior lustro, perché costituisce motivo di attenzione nazionale e
internazionale». Un messaggio di speranza in un momento difficile. Ma anche «un ponte verso Matera 2019» per «alleanza»
culturale e «rafforzare l’immagine e il patrimonio di idee e di
storia» della Basilicata intera. Un progetto che ha bisogno dei
giovani lucani anche per «convogliare l’entusiasmo e la passione che stanno esprimendo nelle piazze per la terra lucana».
La platea del Pd [foto Vece]
Il capogruppo alla Camera Speranza [foto Vece]
RASSEGNASTAMPA
MATERA PROVINCIA I VII
Lunedì 24 novembre 2014
SCANZANO JONICO SONO IN CENTINAIA CHE, OGNI GIORNO, DEVONO ASPETTARE I MEZZI SOTTO OGNI TEMPO
Studenti e pendolari chiedono
un vero terminal per i bus
FILIPPO MELE
l SCANZANO JONICO. «Con quest’acqua
e questo vento», cantava una vecchia canzone. Che potrebbe adattarsi alla situazione
a cui d’estate e d’inverno sono costretti quanti si spostano in pullman. Sotto il sole cocente
o la pioggia battente od il freddo pungente
nell’attesa del “bus dei desideri”. Il fatto è che
da anni si parla, invano, di un terminal travel
da ubicare nella cadente stazione ferroviaria
occupata, per di più, da abusivi. La faccenda
riguarda centinaia di viaggiatori. A cominciare dagli studenti che si recano ogni giorno
a Montalbano Jonico o Marconia o Policoro o
Nova Siri Marina per frequentare le scuole
superiori. Ne abbiamo incontrati gruppi in
piazza Zancanaro in attesa della “corriera”
per Policoro ed altri nello spazio antistante la
scuola media che aspettavano l’autobus per
Montalbano Jonico. Ma non si tratta solo
degli studenti pendolari. A rivendicare una
sala di attesa, una biglietteria, la possibilità
di servizi igienici decorosi, magari di un bar
per un caffé, sono anche quanti utilizzano i
pochi treni che ancora fermano qui o i pullman di grande percorrenza. Ed ecco una
discrepanza. I mezzi che viaggiano per le
città del Nord, ad esempio della Inter Sai, si
fermano, da qualche mese, nello spiazzo antistante il campo sportivo. Troppo pericoloso
fermarsi davanti alla stazione di servizio Eni
lungo la complanare sulla 106 Jonica. In quel
sito, però, continua a fermarsi la navetta
della Provincia che dal Metapontino raggiunge l’aeroporto di Bari Palese. Il pericolo
non vale per tutti? Ma a prescindere dal posto
dell’attesa il problema è l’assenza di una
parvenza, almeno, di pensilina. Possibile che
al Comune nessuno abbia pensato a questo
problema? Problema già all’attenzione delle
Giunte guidate da Mario Altieri e poi delle
ultime guidate dal sindaco in carica Salvatore Iacobellis. Una speranza per il terminal travel nella stazione ferroviaria l’aveva fatta balenare l’ex assessore Antonio Ceruzzo, che circa 7 anni fa, fece redigere un
progetto che fu presentato alla Regione. «Ma
la Regione – ha spiegato Ceruzzo – ci chiese la
titolarità o almeno un atto di comodato gratuito dello stabile rilasciatoci dalle Ferrovie
dello Stato. Che non è arrivato. Il Comune ha
in fitto la stazione. Un fitto improduttivo
visto che la struttura, dopo essere stata utilizzata come uffici della società di riscossione Arit, ora è occupata da abusivi».
Il sindaco Jocaobellis
«Vedo due soluzioni
per risolvere tutto»
«Abbiamo due ipotesi di risoluzione del problema dell’attesa
all’aria aperta dei pullman da parte di viaggiatori e studenti». Lo ha
detto il sindaco Salvatore Iacobellis dopo che gli sono state
mostrate le foto che ritraggono
dei ragazzi in piedi e delle signore
sedute sui marciapiedi ad aspettare autobus. «Con le nuove norme – ha detto – dovremmo ottenere gratuitamente la proprietà
della stazione ferroviaria. Che potremmo utilizzare per i treni e per
i pullman a breve percorrenza.
Per quelli a lunga percorrenza, invece, siamo in trattative con il titolare di un’area adiacente alla
Jonica per realizzare lì una struttura di attesa». Ovviamente, è
stato difficile per il primo cittadino di Scanzano Jonico fornire dei
[fi.me.]
tempi.
SENZA PENSILINA Studentesse attendono i mezzi pubblici [foto Mele]
LA STAZIONE Il casello di Scanzano Jonico [foto Mele]
PISTICCI CONTINUA IL PRESIDIO PER SENSIBILIZZARE LA POPOLAZIONE SULLE QUESTIONI AMBIENTALI
La smettono di conferire
tutti quei reflui industriali
IN COMUNE Un momento dell’incontro
l PISTICCI. Una battaglia sacrosanta. Così Albina Colella, docente
di Geologia all’Università di Basilicata, ha commentato l’iniziativa in
corso di svolgimento a Pisticci, dove
da quattro giorni è attivo un presidio
permanente per sensibilizzare la popolazione sulle questioni ambientali
più urgenti. Domenica, il presidio ha
ricevuto la visita di Colella, secondo
la quale le associazioni che hanno
dato vita all’iniziativa fanno bene a
preoccuparsi, «perché è in ballo il
diritto alla salute. La situazione di
Pisticci mi spaventa molto sia perché
negli ultimi decenni ha accumulato
una serie di criticità ambientali, sia
perché oggi si trova al centro dello
smaltimento dei reflui petroliferi, ovvero la fase più pericolosa e impattante delle attività di estrazione. Non
arrendetevi a chiedere con forza
azioni risolutive, ad informarvi e informare, perché più si conosce, meglio ci si difende», ha concluso. I
volontari, dopo aver incassato la solidarietà di Colella, hanno continuato ad incassare anche la vicinanza di
tanti altri soggetti che operano a
vario titolo sul territorio. Tra questi,
anche la band bernaldese “Esquelito” che si è esibita in piazza Um-
berto I. Frattanto, sono salite a 30 le
sigle aderenti al coordinamento di
associazioni e cittadini che da giovedì presidia ad oltranza piazza Umberto I, luogo simbolo della comunità
pisticcese. Le richieste dei promotori
sono chiare: è opportuno sospendere
l’attività di conferimento dei reflui
industriali in Valbasento, in ossequio al principio di precauzione. In
tal senso, è stato chiamato in ballo
direttamente il sindaco di Pisticci,
Vito Di Trani, al quale è stato chiesto di firmare l’ordinanza di stop ai
reflui. Inoltre, in merito all’incidente
del 14 novembre all’oleodotto Viggiano–Taranto, in territorio di Pisticci, si chiedono chiarimenti, così
come si chiede di impugnare il decreto Sblocca Italia. Nel frattempo,
sono già più di 700 le firme raccolte a
sostegno della petizione popolare rivolta al governatore lucano Marcello Pittella, chiamato proprio ad impugnare lo “Sblocca Italia”. [p.miol.]
BERNALDA LE PROPOSTE NEL CONSIGLIO COMUNALE APERTO PISTICCI UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ PER L’OPERAZIONE DI GESTIONE
«La Regione intervenga C’è l’interesse della Valtur
sui lavoratori in mobilità» per il villaggio ex Club Med
l BERNALDA. Il Consiglio comunale
di Bernalda si é occupato della questione
degli ex lavoratori in mobilità, che da
oltre due mesi protestano all’ingresso
del Municipio. Il vice sindaco Eliana
Acito ha evidenziato «che l’assise comunale ha voluto dare risonanza all’azzeramento della mobilità in deroga sanzionato dal decreto Poletti. L’Amministrazione bernaldese ha avuto incontri
con la Regione e col Prefetto. La platea è
composta da lavoratori di ogni fascia di
età. Il massimo Ente locale ha, però, le
mani legate in materia. Ha comunque
stanziato 3 milioni di euro per finanziare
corsi di formazione». Durante la seduta
consiliare si è dato spazio alle voci degli
interessati, che, attraverso un loro rappresentante, Nunzio Bruno, hanno redatto un documento. Dai banchi dell’opposizione Franco Carbone, capogruppo di “Svolta di centrodestra”, esprimendo «solidarietà ai manifestanti», ha proposto di «devolvere le indennità di consiglieri e assessori a favore delle famiglie
degli ex lavoratori. Oppure di bloccare o
sospendere il pagamento di Tari e Imu. I
soldi che i Comuni non hanno consumato possono, inoltre, essere utilizzati
per creare nuovo lavoro». L’assessore al
Bilancio Francesca Matarazzo ha precisato «che la Tari viene ripartita fra
tutti i cittadini. Se qualcuno non paga,
gli altri vedrebbero aumentate le proprie
quote». Il vice sindaco Acito ha ricordato
che «la Regione sta mettendo a punto un
programma per risolvere i problemi di
30 mila famiglie in stato di povertà». Il
presidente del Consiglio Nicola Benedetto ha ribadito «di avere proposto alla
Regione la destinazione del 50 % delle
royalties petrolifere ai Comuni. La proposta è stata bocciata, ma, dovrebbe essere riconsiderata, liberando le somme
dai lacci del patto di stabilità». Dal pubblico sono arrivate proposte: far costituire gli ex lavoratori in cooperative che
gestiscano i servizi comunali, utilizzarli
per la salvaguardia del territorio. Angelo Troiano, del Pd, ha proposto di
«programmare una conferenza dei Capigruppo, che solleciti il presidente della
Regione a sbloccare fondi». Il sindaco
Domenico Tataranno ha ribadito «che
il Comune di Bernalda non c'entra col
decreto Poletti». E tuttavia ha «sempre
incoraggiato gli ex lavoratori nel corso
[an.mor.]
della loro protesta pacifica».
l PISTICCI. Ci sarebbe un interesse della Valtur per la gestione del villaggio turistico ex Club Med di Marina di Pisticci.
Lo rende noto il sindaco della città basentana, Vito Di Trani, che dopo aver
ricordato come «l’impegno dell’amministrazione comunale finalizzato alla riapertura villaggio non è mai cessato e diversi incontri si sono svolti su mio interessamento», ha anche precisato che sarebbe in atto uno studio di fattibilità
dell’operazione da parte di Valtur, società
tra le principali aziende italiane operanti
nel settore del turismo, controllata al 100%
da Orovacanze. In attesa di capire se si
tratti dell’ennesima illusione, va ricordato che nella struttura turistica pisticcese
sono stati già avviati interventi di ristrutturazione ritenuti necessari per un riposizionamento commerciale del villaggio,
il cui costo si aggira intorno a 19 milioni di
euro. Allo stato, però, sono stati portati a
termine solo i lavori di demolizione interni ai corpi di fabbrica, la progettazione
esecutiva, in linea con gli standard architettonici e funzionali definiti a livello
internazionale, ed è stato realizzato il primo lotto di nuove reti di impiantistica
primaria funzionali al blocco alloggi. I
lavori, però, sono al momento fermi ed il
blocco è determinato, a dire di Italia Turismo, dalla mancanza dell’intera copertura finanziaria. «Diverse sono state le
interlocuzioni dell’amministrazione comunale, con Italia Turismo, Invitalia e il
Ministero allo scopo di coinvolgere partner interessati al progetto per poter finalmente riaprire il complesso turistico:
in tal senso va registrata anche la forte
attenzione della presidenza della giunta
regionale lucana», ricorda il sindaco. Frattanto, dopo la presa di posizione dei circa
150 dipendenti stagionali del villaggio che
hanno minacciato l’inizio di azioni di protesta, si registra un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, da parte del deputato lucano di
Forza Italia, Cosimo Latronico, che ha
chiesto «un’immediata iniziativa perché il
destino dell’ex Club Med sia sottratto alla
decadenza che si trascina da anni senza
certezze, sia sul progetto di riqualificazione che sulla ripresa produttiva dell’impianto. Il tutto si aggrava se si pensa che
Italia Turismo ha già impiegato più di 5
milioni di euro per un progetto di ristrutturazione del complesso alberghiero i cui
[p.miol.]
lavori sono stati interrotti».
le altre notizie
A BERNLADA
Polivalente verso
il completamento
n È in fase di consegna il polivalente culturale di Bernalda in
via Marconi. La struttura, che
fungerà da contenitore per incontri, proiezioni, spettacoli e
attività di intrattenimento vario, è stata denominata “Centro intergenerazionale” ed è
ubicato in via Marconi, nella
sede ristrutturata e ampliata
dell’ex Consorzio agrario. Attingendo dai fondi Pois Fesr
Basilicata, sono stati stanziati
circa 18 mila euro per l’acquisto di attrezzature e arredi, su
una somma complessiva di 500
mila euro. L’iniziativa ha come
obiettivo il potenziamento e la
qualificazione della rete regionale dei servizi, volti alla promozione e all’inclusione socia[an.mor.]
le.
BERNALDA, FINO A MERCOLEDÌ
Chiusa al traffico
via Zanardelli
n Da stamane alle fino alle 17 di
mercoledì 26 novembre la bretella cittadina a scorrimento
veloce di viale Zaccagni rimarrà chiusa al traffico per lavori
di ripristino della viabilità,
danneggiata dai fenomeni alluvionali dell’ottobre 2013. Il traffico sarà temporaneamente deviato, tramite apposita segnaletica su percorsi urbani alternativi. Lo comunica l’ufficio
tecnico del Comune di Bernalda, scusandosi per il disagio
che sarà provocato agli auto[an.mor.]
mobilisti.
BERNALDA, UNA RETTIFICA
Palma Giordano
e il Premio Globus 2014
n Relativamente al Premio Globus 2014, assegnato alla signora Palma Giordano, la cui notizia è stata pubblicata nell’edizione di giovedì 13 novembre, il
presidente dell’omonima associazione onlus, Enzo Dell’Isola,
precisa che Palma Giordano
non è attualmente presidente
del Lions Club Host di Matera,
come da noi riportato. Ci scusiamo, perciò, con i diretti in[an.mor.]
teressati.
RASSEGNASTAMPA
VIII I LETTERE E COMMENTI
Lunedì 24 novembre 2014
FRANCESCO CAFARELLI *
DONATO DI CARLO *
Promuovere i diritti dell’infanzia
Concorrenza sleale
nell’artigianato
Ecco il «Black Job»
N
elle scorse settimane, nella nostra Regione, è stato compiuto
un passo importante: il Consiglio Regionale, in attuazione
della legge regionale 18/2009 “Istituzione
del Garante Regionale dell’Infanzia e
dell’Adolescenza” ha eletto il suo Garante
per l’Infanzia e l’Adolescenza: la sua nomina stabilisce che la nostra Regione si
schiera dalla parte dei più piccoli e dei
deboli; fa crescere, negli adulti e nei minori stessi, la consapevolezza che i bambini e gli adolescenti, sono titolari di diritti
e legittima la necessità alla loro cura,
all’educazione, alla tutela, all’aiuto e al
rispetto.
L’istituzione del Garante, in questo particolare momento, assume un significato
forte perché, coincidendo con la ricorrenza del venticinquinnale della Convenzione sui Diritti del Fanciullo approvata a
New York il 20 Novembre 1989, dà attuazione alle Convenzioni Internazionali
ed Europee e consente alla nostra Regione
di allinearsi ai principi costituzionali in
materia di tutela dell’infanzia, che, all’art.
31, secondo comma, stabiliscono che la
Repubblica protegge l’infanzia, favorendo
gli istituti necessari a tale scopo. Apre,
altresì la strada alla collaborazione con gli
altri Garanti regionali per elevare il benessere dei minori in senso lato.
Avviene inoltre in un momento in cui il
dibattito interistituzionale in fatto di Minori e Famiglia e legato alla modifica di
ordinamenti in materia di Giustizia Minorile, è fervente e incentrato su Cura e
Tutela dei legami familiari e sull’Affido,
come testimoniato dai temi ampiamente
affrontati e argomentati nel corso dei lavori del Congresso dell’Associazione Magistrati Minori e Famiglia, svoltosi nei
giorni scorsi a Torino.
Temi questi spinosi, controversi e ambivalenti che oscillano tra la protezione, il
rimodellamento o la recisione del legame
all’interno della famiglia, sia essa canonica o allargata, multiforme, legame che
però deve essere curato sempre “nell’interesse superiore del minore” e nel “rispetto dei diritti” dello stesso.
Il Garante appena nominato, pur non
preposto a risolvere questioni relative alle
risorse destinate alla famiglia e al sociale,
né a stabilire i livelli essenziali delle prestazioni da garantire all’infanzia e all’ado-
lescenza, come richiamato dall’art.117, secondo comma lettera m) della Costituzione, potrà, tuttavia, per il ruolo assegnatogli e le funzioni e i compiti a lui
attribuiti, assicurare la piena promozione
e tutela dei diritti di cui sono titolari tutti
i minori in situazioni di disagio, compresi
i minori stranieri non accompagnati e
quelli sottoposti ai provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, non solo rapportandosi
con gli interventi e le attività proprie del
Tribunale per i Minorenni della Corte
d’Appello- Sezione Minori- ma anche degli
altri Servizi Lucani della Giustizia Minorile tra cui l’Istituto Penale per i Minorenni, la Comunità Educativa Ministeriale e l’Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni, avocando a sé opportune strutture e finanziamenti, avvalendosi di risorse umane e strumentali disponibili territorialmente e adoperando la massima
apertura verso le altre agenzie educative e
quelle organizzazioni e professioni che
operano nel campo del disagio minorile e
delle problematiche familiari ed educative.
[* presidente Aics e Conferenza regionale Volontariato Giustizia di Basilicata]
ANTONELLA AMODIO *
Per una generazione... connessa
P
residente del Consiglio Matteo Renzi, Ministri
tutti, sono un cittadino di una regione che fino
a poco tempo fa era “sconosciuta” a tutti, la
Basilicata. Terra ormai di conquiste selvag-
ge!
Vorrei chiosare (consentitemelo) che la nostra regione non è soltanto il tanto discusso art. 38, la nostra è
anche terra dell'acqua, del vino, del turismo, dell'agricoltura, dei prodotti tipici, dei «quattro comitatini», dell'artigianato.
Si parla tanto di lavoro, di Jobs Act. Faccio però
difficoltà a comprendere cosa realmente significhi, mi
chiedo e arrivo al punto di domanda: gli artigiani,
(secondo Voi) appartengono oppure no alla categoria
dei lavoratori? Se sì, perché non vengono tutelati
neppure dalle amministrazioni locali? Mi occupo della
lavorazione del marmo, della pietra, dei graniti etc.
etc.
Siamo costretti ad assistere quotidianamente alla
concorrenza sleale, al «Black Job» perpetrato da custodi, gestori cimiteriali, dalle pompe funebri.
L'edilizia civile (e non solo) è ormai ferma da decenni,
il nostro comparto si occupa, (sarebbe meglio dire
occupava) anche del settore cimiteriale, neppure quello
ci state lasciando!
Vivo in una cittadina della provincia di Potenza,
Rionero in Vulture, amministrata dal centrosinistra,
che, però, nulla ha fatto a tutela del nostro settore. È
ormai trascorso quasi un anno da quando i marmisti di
Rionero in Vulture si sono riuniti in assemblea cercando poi di sensibilizzare la pubblica amministrazione, abbiamo affisso manifesti, lettere al sindaco. Sì,
O
ggi la nostra regione, seconda in Italia, ospiterà la nostro incontro «formazione digitale per generazioni conmanifestazione nazionale Go on Basilicata. Sono nesse». Il pomeriggio vedrà due workshop esperienziali, per
previsti un centinaio di eventi in un'unica, lun- bambini e ragazzi quello organizzato da Appstart, interghissima giornata, corale e condivisa, ricca di generazionale, quindi per tutte le età, quello dell’Aif. in
momenti di trasferimento di competenze e
contemporanea ai lavori della plenaria.
buone pratiche perché la Basilicata, dal giorQuesti accompagneranno il mondo della
no dopo, sia davvero una regione più discuola, dell’istruzione, della formazione e
gitale.
del lavoro al fondamentale passaggio
All’interno del tema delle competenze didall’utilizzo delle tecnologie come strugitali, di importanza rilevantissima per il
menti compensativi a quello che li reinnostro Paese, sono state chiamate a creare
terpreta come strumenti utili tutti: ancora
l’evento con il proprio contributo volontario,
una volta l’attenzione per il singolo si
tutte le varie associazioni che operano nella
trasforma in risorsa per la collettività. Il
regione e che sono in qualche modo inpomeriggio, oltre al mio, vedrà gli interessate all’argomento. La sezione Aid di
terventi di Nicola Cernusco e Maria GraPotenza, l’Aif della nostra regione, l’ as- Antonella Amodio
zia Imbriano, Michele Sensini, Caterina
sociazione Yin-sieme e la cooperativa sociale
Policaro, Nicola Bisceglie e Pasquale CarAppstart, hanno pensato di mettersi in rete, una rete nella rete rano. Ai partecipanti verrà data una pendrive con tutto il
dunque, per dare il proprio contributo pensando alle proprie materiale utile e l’ultimo mio e-book su questo argomento. A
aree di interesse: la scuola, i bisogni speciali, la didattica quanti ne faranno richiesta sarà rilasciato inoltre un attestato
inclusiva. Oggi alle 15.30, nell’aula Quadrifoglio della nostra con crediti Aif.
[* Associazione italiana dislessia]
Università di via N. Sauro (rione Francioso) realizzeremo il
DONATELLA GALLUCCI *
Basilicata al 100% digitale
A
lla vigilia del go-on-bas se vogliamo realizzare realmente
una “Basilicata al 100% digitale” è sempre più attuale il progetto sostenuto dal Centro Studi Uil Basilicata di una società Ict in house con
l’obiettivo di rendere la Basilicata una delle
regioni all’avanguardia in tema di digitalizzazione. Difatti, la nuova società in house
lucana potrebbe giocare un ruolo fondamentale diventando agente di cambiamento sul territorio e potrebbe, altresì, affiancare l’amministrazione in un percorso di
programmazione dell’innovazione pubblica capace di sostenere la crescita del territorio e di trainare lo sviluppo del comparto ICT in generale, potenziando la collaborazione con il mercato. Partendo, dunque, dalle esperienze già esistenti nel territorio, nonché dal know how delle risorse
umane operanti nelle società al momento
affidatarie dei servizi informatici per la
Regione Basilicata, si potrebbe aprire uno
scenario nuovo, avanzato e all’avanguardia
capace di migliorare la qualità della vita del
cittadino, semplificando l’attività lavorativa degli operatori economici ed accelerando i tempi di risposta della Pubblica amministrazione attraverso un sistema informativo regionale complessivamente più efficiente.
Le società Ict che operano con il modello
in-house e in particolare quelle delle Regioni e Province Autonome giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella va-
lorizzazione delle nuove tecnologie al servizio della collettività. Esse si pongono, infatti, l’obiettivo comune di soddisfare le crescenti istanze di riduzione dei costi e delle
risorse impiegate, senza compromettere,
aumentando anzi, la velocità e la qualità dei
servizi erogati e la spinta all’innovazione.
Ad oggi ben 15 regioni italiane si sono
dotate di società Ict in house, come rileva
l’Assinter, associazione che riunisce le
aziende regionali a capitale pubblico che
operano nel settore dell’informatica per la
Pubblica Amministrazione. Le varie aziende sono oggi caratterizzate nella sostanza, e
spesso nella forma, da mission diverse che
si traducono in ruoli ed equilibri molto
differenti nei confronti della Pubblica Amministrazione come anche degli stakeholder e dell’ecosistema locale.
La differenziazione nei livelli di esternalizzazione mette in luce come, a fronte di
società che hanno mantenuto all’interno
gran parte delle attività, ve ne siano altre
che hanno invece avviato forti percorsi di
outsourcing delle attività operative, concentrando le risorse interne sulle attività di
governo della domanda (Demand Management) e gestione dei processi di fornitura
(Supply Management). D’altronde, la presenza delle aziende in house non necessariamente opera contro il mercato; al contrario, esse possono costituire uno strumento prezioso per razionalizzare il rapporto con il mercato stesso, cosi` com’e`,
evitandone le distorsioni e valorizzando la
concorrenza. Presupposto fondamentale affinché le società Ict in house possano attivare i processi descritti, nonché contribuire a modernizzare e rendere più efficace
la Pubblica Amministrazione, è certamente la riduzione del cosiddetto “digital divide”. Va ricordato, a questo proposito, che
uno dei pilastri fondamentali dell’Agenda
Digitale europea e` costituito proprio dalle
infrastrutture di rete, definite Internet “veloce e superveloce”. Gli obiettivi riguardano da un lato la copertura completa del
territorio con banda larga di base, ovvero la
possibilità di accesso da parte di ogni cittadino europeo ad una velocita` minima di 2
mbps, dall’altro la promozione dell’accesso
a velocita` crescenti, tali da consentire la
fruizione di contenuti e servizi più complessi.
Tra le Regioni con maggiore digital divide troviamo Molise, Calabria e Basilicata
ma anche Valle D’Aosta, Friuli Venezia
Giulia e Trentino. Negli ultimi tempi alcune hanno compiuto passi in avanti significativi come la Basilicata, l’Umbria e lo
stesso Molise (che partiva pero` da una situazione di digital divide al 30 per cento)..
Dal canto suo, la Basilicata, si è data l’obiettivo di agganciare a breve le regioni italiane
più virtuose nel settore Ict in modo da poter
concorrere al raggiungimento degli obiettivi di crescita economica e progresso fissati nell’ambito della pianificazione Europa 2020 dall’Agenda Digitale Europea.
[* Centro Studi Uil Basilicata]
LAVORO Il premier Renzi e il ministro del lavoro Poletti
qualche riunione, giusto per placare i bollenti spiriti,
una sorta di presa in giro. Ritengo molto grave (a mio
modestissimo avviso) l'atteggiamento tenuto dalla amministrazione di «Vendoliana forgiatura» che però,
scende puntuale nelle piazze, ad incendiarle, dal “profilo” “Landiniano - Camussiano” contro l'art. 18 celando
di fatto un atteggiamento del tutto “Bonapartista”,
proprio così! Ora, Le chiedo Presidente ritornando al
punto precedente, ovvero al «Black Job», (come “amo”
coniarlo) cosa dovremmo fare, chiudere le partite Iva e
aderire al «Black Job»?
Non ne possiamo davvero più! Questo tipo di “concorrenza” sleale ed illegale non la possiamo combattere.
Abbiamo assoluto bisogno di vera presenza da parte
dello Stato e non di un “socio” al 70% sugli “utili” che,
però, ci lascia puntualmente, costantemente soli ogni
qualvolta ne abbiamo la necessità, necessità di sentire il
nostro «socio», lo Stato, presente, a combattere al nostro
fianco, pronto ad “aiutarci”. No! Presidente, se non si
corre ai ripari non si farà altro che alimentare il lavoro
nero, il «Black Job»!
Appalti per la gestione dei cimiteri scaduti da anni e,
“gestiti” da più decenni sempre da medesimi soggetti.
Altro che trasparenza, come se poi gli artigiani non
potrebbero anche loro assumere, quindi creare posti di
lavoro. Affinché ciò sia realizzabile occorrono regole e
regolamenti che mirino al rispetto delle leggi e della
legalità, nonché alla tutela di chi tali leggi le rispetta!
Anche noi, Presidente, rivendichiamo il diritto al
lavoro, il diritto/dovere di crescere, di creare un futuro
aziendale solido, di dare un presente ed un futuro certo,
una sorta di “Start up” per i nostri figli che non hanno
colpe!
Vogliamo che lo Stato ci metta nelle condizioni di
poter pagare le tasse e non di dover scegliere (laddove è
possibile) se pagarle o far mangiare i nostri figli.
Mi creda Presidente, in questo settore si nasconde e si
sottrae tanto Pil sia allo Stato, sia a chi legalmente cerca
di operare, (nel rispetto delle vigenti leggi) nel proprio
settore. Siamo, inoltre, vittime di stupidi ed inutili studi
di settore, non è possibile accomunare piccole realtà a
grosse realtà.
[* lettore]
RASSEGNASTAMPA
corriere.it
Libia, liberato Gianluca Salviato
Impegnato come tecnico in un cantiere di Tobruch. Rapito nel marzo 2014, è arrivato a Roma nella notte tra sabato e domenica. «Pagata grossa somma per il riscatto»
di Redazione Online
Gianluca Salviato Gianluca Salviato shadow
Gianluca Salviato, rapito in Libia nel marzo 2014, è stato liberato ed è arrivato a Roma nella notte tra sabato e domenica.
L’uomo, 48 anni, si trovava in Libia per l’azienda per cui lavora come tecnico, la Enrico Ravanelli di Venzone (Udine), società
che opera nel settore delle costruzioni. Il suo cantiere - impegnato nella realizzazione di impianti fognari - si trova a Tobruch,
nella Cirenaica, la regione orientale in cui le milizie islamiche imperversano dalla caduta di Muammar Gheddafi, due anni
e mezzo fa. Il 22 marzo Salviato era uscito di casa, si era fermato a fare colazione e poi era entrato in un bar. I colleghi, non
vedendolo arrivare al lavoro, avevano dato l’allarme. Dalle prime ore dopo il suo rapimento si era subito temuto per la sua
salute perché soffre di diabete e nella sua macchina erano rimaste le medicine per lui vitali. Nei giorni scorsi era stato liberato,
sempre in Libia, un altro ostaggio italiano, Marco Vallisa, rapito lo scorso 5 luglio.
La fine di un incubo
«Erano terroristi islamici, ma mi hanno trattato bene. Mi hanno dato i farmaci di cui avevo bisogno», ha raccontato secondo
quanto riposta l’Ansa Salviato stesso al pm di Roma Sergio Colaiocco, che indaga per sequestro di persona con finalità di
terrorismo. «Grazie all’unità di crisi, all’ottimo lavoro dei servizi e dell’ambasciata», ha twittato stamattina il ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni, appena tre giorni dopo la liberazione dell’altro ostaggio italiano in Libia, Marco Vallisa. «Grazie, siete
stati fantastici, siete degli uomini eccezionali», ha esclamato, sollevato, lo stesso Salviato ai rappresentanti della Farnesina
mentre stava per lasciare Roma diretto alla sua casa di Trebaseleghe, nel padovano, con la moglie Maria Scarpa e la sorella
Cristiana che stamattina erano volate nella capitale per accoglierlo. La mamma Gelsomina invece lo aspetta a casa. «Ho fatto
solo una richiesta, che quando arrivo ci sia il tricolore alla finestra perché sono italiano e debbo molto a questo Paese», ha
aggiunto l’ex ostaggio, originario di Martellago (Venezia). E come accaduto per Vallisa, anche in questo caso fonti militari libiche parlano del pagamento di «un grosso riscatto da parte del governo italiano ai gruppi armati di Derna». Ma ovviamente
non ci sono conferme. Nella città, a meno di 200 km da Tobruk, le milizie jihadiste di Ansar al Sharia e del Consiglio della
gioventù islamica hanno di recente giurato fedeltà all’Isis dell’iracheno Abu Bakr al Baghdadi, e instaurato la sharia. Salviato
era a Tobruk per seguire i lavori di realizzazione degli impianti fognari della città per conto dell’impresa Enrico Ravanelli di
Venzone (Udine). Il suo è stato il primo sequestro di uno straniero nella città, tanto da mobilitare la comunità locale che aveva
offerto una ricompensa a chi avesse aiutato a trovarlo. La Cirenaica è da mesi in preda a scontri e bombardamenti tra le forze
filogovernative e i miliziani jihadisti: almeno 356 persone sono morte nella sola Bengasi da quando, un mese fa, l’ex generale
Khalifa Haftar ha lanciato l’offensiva contro le basi di Ansar al Sharia. Uno scenario che ha reso l’attesa per la liberazione
dell’italiano ancora più angosciante. Stanotte, la fine dell’incubo.
16 novembre 2014 | 09:20
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