24_9_2014 - CGIL Basilicata

RASSEGNASTAMPA
RASSEGNASTAMPA
24 settembre 2014
RASSEGNASTAMPA
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ANNO 14 - N. 263 - e 1,20
OMICIDIO ESPOSITO
Mercoledì 24 settembre 2014
SE IL DENTISTA È UN LUSSO
Oggi l’interrogatorio
del giornalista Di Lauro
Dal pm già nel 2001
I soggetti a rischio
mandati a Chiaromonte
per un’estrazione
a pagina 12
GIACUMMO a pagina 19
Pittella in consiglio regionale relaziona sullo SbloccaItalia: dalle royalty
fuori dal Patto di Stabilità all’aumento di produzione. Votato l’ordine
del giorno per delegare al presidente l’ulteriore trattativa col Governo
«Questa è la verità
sul petrolio
Recuperiamo unità»
VI SEGNALIAMO:
L’INCHIESTA
Quale futuro per le acque
Gaudianello agitata
Fonti del Pollino, una realtà
Lo stabilimento della Gaudianello
ROSA alle pagine 10 e 11
MATERA 2019
Quattro
candidate
non svelano
i loro dossier
«Barili in più? Altro non sono che il rispetto degli accordi con Eni nel 1998
e con Total nel 2006. Il resto mistificazioni». Il governatore prova a ricucire
ma non trascura frecciate ai “sabotatori”: «Non sono abituato
a indietreggiare». Mozione del Movimento 5 Stelle: «Ci aspettiamo
che la Regione faccia la sua parte per bloccare questo progetto
antidemocratico, con una scelta deleteria che rovinerà la Basilicata»
QUARTO a pagina 9
BATTAGLIA LEGALE
Fabbris querela
il procuratore
di Matera
Celestina Gravina
SANTORO alle pagine 6 e 7
CORRADO a pagina 31
MELFI
Il tribunale del lavoro: licenziamenti Fiat illegittimi
VIETRI
Maxi sequestro di cannabis: arrestati tre ragazzi
TURSI
Travolto da una ruspa, grave operaio dell’Enel
a pagina 12
BUONO a pagina 23
a pagina 32
DOMANI LA PRIMA
Rocco Papaleo
nei cinema
lucani
per presentare
il suo film
Matera
in musica
con Noa
alle pagine 42, 43 e 44
40924
9
771974
617259
Il dossier
di Matera
Gianni
Fabbris
SPORT
Melfi e Matera
in notturna
sfidano
due calabresi
Bitetto
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Mercoledì 24 settembre 2014
TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90
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Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 262
CRIMINALITÀ LA VITTIMA SALVATA DAI CARABINIERI. OTTO ARRESTI
DISASTRO AMBIENTALE E OMICIDIO COLPOSO: LE RICHIESTE DEL PM
Tradisce i complici e rischia
di finire in pasto ai maiali
Maratea, vapori killer
nella fabbrica Marlane
«Condannate i vertici»
PERCIANTE IN GAZZETTA BASILICATA A PAGINA III >>
Bari, terribile vendetta per una partita di droga
pagata e mai ritirata. L’uomo tenuto sequestrato
AZIENDA La Marlane di Praia a Mare
NATILE A PAGINA 10 >>
LO SCONTRO PRESENTATE MODIFICHE AL TESTO SUL LAVORO: LO SCUDO SCATTA A TRE ANNI DALL’ASSUNZIONE. SERRACCHIANI: NIENTE VETI TARANTO LE CORDATE: MA NO AL PREGRESSO GIUDIZIARIO
volata a due
Art.18, la minoranza Pd apre Ilva,
tra indiani
Melfi, il giudice dà torto alla Fiat sul licenziamento di tre operai nel 2010
Bonanni lascia il timone della Cisl. Gli subentrerà Annamaria Furlan
MANETTE IN VATICANO
CONTINUA
IN ITALIA
LA PROVA
D’ORCHESTRA
IL PARADOSSO
DI UNA FABBRICA
CORTEGGIATA
E TEMUTA
Pedofilia, l’ok del Papa
all’arresto dell’ex nunzio
Polacco, già ridotto allo stato laicale
di GIOVANNI VALENTINI
R
icordate il film “Prova d’orchestra” di
Federico
Fellini,
uscito nel ’79? Per chi
non l’ha visto o non ne ha
memoria, quell’opera fu interpretata – a torto o a ragione come una metafora sul rischio
dell’anarchia e del caos che
incombevano sull’Italia degli
anni di piombo. Sulle pagine
del “Corriere della Sera”, il
regista Giorgio Strehler lo definì un “amaro, direi disperato
e inquietante apologo” sul
mondo contemporaneo.
Il film racconta – appunto –
una “Prova d’orchestra”, ripresa da una troupe televisiva,
durante la quale un rigoroso
direttore tedesco stenta a mantenere l’ordine fra i musicisti,
finché in sala scoppia una piccola sommossa scandita da slogan populisti e sessantottini
del tipo: “La musica al potere,
no al potere della musica!”.
per il dopo Riva
di DOMENICO PALMIOTTI
S
l In Vaticano è stato arrestato l’ex nunzio Jozef
Wesolowski, sotto inchiesta per pedofilia. L'arresto
sarebbe stato eseguito secondo le indicazioni di Papa
Francesco. L'inchiesta a carico dell’ex arcivescovo polacco, 66 anni, alle spalle una lunga carriera diplomatica, era partita dalla Repubblica dominicana dove
era stato a lungo nunzio apostolico. La documentazione era stata trasmessa alla magistratura polacca. Da
qui, le richieste della Procura di Varsavia al Vaticano.
CALPISTA, RUSSO E SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3, 4, 5 E 6 >>
ILVA Fabbrica in vendita
SERVIZIO A PAGINA 20 >>
SERVIZIO A PAGINA 8 >>
arà pure da risanare e
rimettere in sesto con
una spesa miliardaria,
ma l’Ilva fa gola ai
gruppi stranieri dell’acciaio.
Lo dimostra la competizione in
atto tra due giganti del settore,
i franco indiani di Arcelor Mittal e gli indiani di Jindal.
SEGUE A PAGINA 25 >>
FEDE E DEVOZIONE PREGHIERE PER I CRISTIANI PERSEGUITATI
A VICENZA SCONFITTA MERITATA (1-0)
In migliaia sul Gargano
alla veglia per San Pio
Il Bari a secco
Porta male
la maglia nera
Celebrazioni a 46 anni dalla morte
l Ben diecimila persone hanno affollato il sagrato durante la notte e circa settemila ieri la chiesa di san Pio, a San
Giovanni Rotondo, per la veglia e la messa in occasione del
46° anninversario della «nascita al cielo di Padre Pio da
Pietrelcina». Durante l’omelia, il ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, frate Mauro Jöhri, ha
invitato tutti «a pregare per i nostri fratelli ingiustamente
perseguitati nel mondo».
l Bari sconfitto a Vicenza in una partita
da dimenticare: squadra senza idee.
L’INVIATO NITTI E SERVIZI ALLE PAGINE 30 E 31 >>
SEGUE A PAGINA 25 >>
DELUSIONE I
baresi dopo il
gol del Vicenza
TROTTA A PAGINA 9 >>
NIENTE RUBLI NEL CALCIO BARESE
SAN NICOLA HA FATTO IL MIRACOLO
MONDIALI DI VOLLEY A BARI
di GAETANO CAMPIONE
Tra Cina e Belgio
è già spettacolo
an Nicola, il patrono dei forestieri, si è dato da fare anche
questa volta. Perché se Arkadij Rotenberg, il compagno di
judo di Vladimir Putin, avesse acquistato il Bari calcio,
molto probabilmente, i tifosi biancorossi verserebbero
lacrime amare. Perché la società del Galletto sarebbe rientrata,
quasi sicuramente, tra quelle colpite dalle sanzioni europee contro
il Cremlino e i suoi amici, in seguito alla guerra - mai dichiarata tra Russia e Ucraina. E i rubli sarebbero stati «congelati».
l BARI. È subitio Cina e
Belgio nella pool D dei Mondiali di volley femminile di Bari. Sorpresa per l’Azerbaijian
che supera il Giappone al tiebreak. Al palo le baby cubane.
A Roma l’Italia batte la Tunisia
senza problemi.
S
SEGUE A PAGINA 8 >>
BELGIO-CUBA Belghe vittoriose
SERVIZI A PAGINA 34 >>
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887
Mercoledì 24 settembre 2014
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MARATEA OLTRE UN CENTINAIO DI OPERAI, TRA I QUALI MOLTI LUCANI, MORTI IN FABBRICA
Vapori killer in azienda
chieste condanne
per i vertici «Marlane»
Siamo presenti a: Laurenzana, Nova Siri Marina,
Potenza, San Giorgio Lucano, Villa D’Agri
RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE
Petrolio, Sblocca Italia da rifare
o s’impugni davanti alla Consulta
L’accusa: disastro ambientale e omicidio
I pm del tribunale di Paola a gamba
tesa sugli ex dirigenti della
fabbrica tessile: «I lavoratori non
furono informati sui rischi»
l Una ventina di loro erano di Matera. Tutti morti.
Sono stati i vapori del reparto tintoria a causare la
malattia e poi il decesso dei 107 operai della Marlane,
azienda di Praia. Ne sono convinti i pubblici ministeri di Paola che hanno chiesto condanne dai 3 ai
10 anni per 12 ex dirigenti della fabbrica. L’accusa è
pesante: disastro ambientale e omicidi colposi. Secondo l’accusa gli operai non furono formati ed informati sui rischi dei coloranti chimici.
ASSEMBLEA Il governatore Pittella in Consiglio [foto Tony Vece]
l «Il governo ha dichiarato
di fare proprie le richieste della Basilicata, portando il tetto
massimo dei benefici a 250-300
milioni di euro l’anno, per un
periodo di 20 anni - ha assicurato il presidente Pittella.
- Mi aspetto che si metta mano
a un emendamento da inserire
nello Sblocca Italia». Intanto il
Consiglio regionale ha impegnato il governatore lucano a
far valere il ruolo delle Regioni. Sul petrolio non si può
decidere a prescindere da loro: se non ci saranno modifiche allo Sblocca Italia il decreto dev’essere impugnato
davanti alla Corte Costituzionale.
INCISO A PAGINA II >>
PERCIANTE A PAGINA III >>
I VECCHI CONTRO
I GIOVANI? TUTTI
ORFANI DI LAVORO
SERVIZI E DIRITTI
di MIMMO SAMMARTINO
L
a crisi ha messo le generazioni contro? Con
nonni e padri che si
mangiano i beni di nipoti e figli? Nella descrizione di un
Paese vecchio «privilegiato» e di
una babele giovane e senza garanzie, manca qualche tassello per
essere fedeli alla realtà. È decisamente vera la descrizione di una
generazione di ragazzi condannata al precariato, derubata del futuro, privata dei diritti minimi.
Meno rispondente alla realtà è lo
schizzo di generazioni grasse come dimostrano l’esercito crescente di disoccupati con più di 40 e 50
anni, cassintegrati, esodati lasciati senza salario e senza pensione.
Eppure quegli stessi pensionati,
«ricchi» di poche centinaia di euro
al mese, spesso costituiscono
l’unica ancora di salvataggio per
la sopravvivenza dei figli e dei nipoti. La sfida di queste diverse generazioni non è alternativa.
Lo confermano le organizzazioni dei pensionati lucani di Cgil,
Cisl, Uil che guardano con ansia
alla generazione dei depredati (disoccupati, precari, cassintegrati,
coloro che ora perdono anche gli
ammortizzatori in deroga) e alla
Basilicata minacciata di spoliazione su tutto: ora anche tribunali,
corte d’appello, Enel, dopo poste,
scuole, fabbriche. Chiedono servizi socio-sanitari per i non autosufficienti (con appelli rivolti alla Regione e ai Comuni a fare la
propria parte) e interventi efficaci
per ridurre le liste d’attesa nella
sanità. Dove si trovano i soldi per
queste cose? I pensionati lo ricordano a chi già dovrebbe saperlo.
Colpendo il Paese della cuccagna:
disonesti ed evasori fiscali. Il Paese dei vecchi e quello dei giovani si
può salvare solo così. Altrimenti
affonda. E a picco ci vanno tutti.
COMUNE DEBITO STORICO DI 108 MILIONI, DISAVANZO 2013 DI 14 MILIONI, TRASPORTI E RIFIUTI PAGATI A PESO D’ORO
I conti in... profondo rosso
così Potenza rischia la bancarotta
Cresce a dismisura
l’indebitamento verso i
fornitori: nel 2013
quasi 90 milioni di euro
MUNICIPIO
Nella foto
l’assessore
alle Finanze
del Comune
di Potenza,
Maria
Martoccia,
con il sindaco
Dario De
Luca
[foto Tony Vece]
l Un disavanzo di oltre 14 milioni dalla gestione 2013. E poi il
debito storico di 108 milioni, i 15
milioni da versare al Cotrab per
il trasporto pubblico, il servizio
di smaltimento rifiuti che costa
sempre di più e l’indebitamento
con i fornitori per quasi 90 milioni di euro: ecco i conti disastrati del Comune di Potenza,
quelli che rischiano di tradursi
in un nuovo dissesto finanziario.
Il sindaco De Luca invoca unità
tra i partiti, ma per salvare il
Municipio ci vuole un miracolo.
.
BRANCATI A PAGINA IV >>
POTENZA I TEMPI PER L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI SONO RISTRETTI
Sottopassaggi delle Fal
finanziamenti a rischio
FAL Rione Mancusi [foto Tony Vece]
l Sottopassi Fal: oggi potrebbe esserci l’aggiudicazione definitiva dei lavori ma, tra ricorsi
e ritardi, si corre il serio rischio
di perdere i finanziamenti assegnati. L’ultimazione delle opere
dovrà avvenire entro il 30 dicembre del 2015 e la durata programmata all’interno del bando è di
406 giorni lavorativi continuativi (compreso anche il tempo
necessario per la redazione della
progettazione definitiva).
LAGUARDIA A PAGINA V >>
VIGGIANO
Rumori e miasmi
al centro oli
Eni: state tranquilli
l Nuova anomalia al centro oli di Viggiano che ha messo ancora una volta in
apprensione le popolazioni della valle. Nella notte tra lunedì e ieri, i cittadini hanno
sentito un intenso rumore provenire
dall’impianto e hanno iniziato a preoccuparsi. La preoccupazione è cresciuta quando poi dalla mattinata, stando a quello che
riferiscono anche alcuni lavoratori della
Elbe, è stato avvertito odore di gas. Ma Eni
rassicura: il rumore è dovuto ad una limitata fuoriuscita di vapore acqueo dal
circuito ad alta pressione dell’impianto e
la puzza è collegata alle attività di manutenzione fatte per contenere la fuoriuscita
del vapore. Alcune sezioni dell’impianto
hanno dovuto essere fermate e riavviate
«generando conseguentemente – spiega il
colosso energetico - un lieve innalzamento
delle emissioni odorigene rispetto alle normali condizioni operative». Secondo Eni
lunedì sera alle 21 al Centro Olio si è verificata una fuoriuscita molto contenuta di
vapore acqueo che non ha comportato alcun pericolo per persone e ambiente. [p.per.]
MELFI IL GIUDICE DEL LAVORO SI ESPRIME SU BAROZZINO & C.
I tre operai Fiat licenziati
accolto il loro ricorso
TUTE BLU I tre operai reintegrati
l Il giudice del lavoro (sezione
Civile) del Tribunale di Potenza,
Rosa Maria Verrastro, ha accolto
il ricorso presentato dagli operai
della Fiat di Melfi – Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli – sull'illegittimità
dei licenziamenti avvenuti nel
2010. Dopo il reintegro definitivo
deciso dalla sezione lavoro della
Corte di Cassazione (nel 2013) sono stati i tre operai a presentare i
ricorsi individuali sulla vicenda.
RUSSO A PAGINA VII >>
BALVANO
Coltivano cannabis
la Forestale li arresta
e sequestra le piante
SERVIZIO A PAGINA VII >>
POTENZA
Un riconoscimento
ai laureati
più bravi dell’Unibas
PINTO A PAGINA VI >>
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1,30
Anno 91 n. 201
Giovedì 31 Luglio 2014
Odio gli indifferenti. Credo che vivere
voglia dire essere partigiani. Chi vive
veramente non può non essere
cittadino e partigiano. L’indifferenza è
abulia, è parassitismo, è vigliaccheria,
non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Alcuni piagnucolano pietosamente,
altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano:
se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia
volontà, sarebbe successo ciò che è
successo?
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi
non parteggia, odio gli indifferenti.
L’Unità
è viva
Antonio Gramsci 11 febbraio 1917
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2 PRIMO PIANO
Mercoledì 24 settembre 2014
LO SCONTRO
L’ex segretario esclude al momento
una fuoriuscita: «Non esiste». Tra i
pasdaran resistono i civatiani
I NODI DEL JOBS ACT
NEW YORK
Matteo Renzi e
il ministro degli
esteri Federica
Mogherini
Bersani chiede rispetto
Renzi: vuoi riprenderti il Pd
Gli «scissionisti» affilano le armi. Ma cresce la fronda dei dialoganti
l ROMA. Pier Luigi Bersani ricorda a Matteo
Renzi che la sinistra del Pd conta ancora molto nel
partito. E attacca a testa bassa: «Governi con il mio
25% e chiedo rispetto», dice mentre la minoranza
unisce le forze per rompere il muro innalzato dal
premier. Civati, Bindi, Fassina e Boccia, Damiano e
Cuperlo, Chiti e D’Attorre, fanno fronte comune per
ottenere modifiche al Jobs act. Esibiscono la loro
forza con le quasi quaranta firme presentate in calce
agli emendamenti al Senato. Ma confidano così di
convincere il segretario-premier a una mediazione.
Anche perchè crea non pochi tormenti pensare a
quali estreme conseguenze si dovrebbero trarre nel
caso di un «no» secco come risposta, inclusa la scissione, evocata da Pippo Civati ma che proprio «non
esiste» per Bersani.
«Bersani e Bindi non vogliono difendere l’articolo
18 ma prendersi il partito», commenta Matteo Renzi
parlando con un esponente del partito. Anche in
questa chiave si può leggere la risposta secca alla
minoranza del vicesegretario Debora Serracchiani:
«La posizione del Pd è decisa dalla direzione. Per
come conosco io Renzi credo non accetterà diritti di
veto da parte di nessuno». Anche perchè così come
Bersani esigeva allineamento alla sua «ditta», «siamo certi – sillaba Serracchiani – che adesso la minoranza farà altrettanto per il bene del Paese». «Discuteremo nei prossimi giorni ma non vorrei – ragiona alla Camera Lorenzo Guerini – che alla direzione del 29 si affidasse l’ambizione di un redde
rationem».
Dietro l’azione della minoranza non c'è altra ragione se non la difesa della «dignità del lavoro», da
garantire con la reintegra e non solo con un in-
Boccia
«Contro la crisi
meno fisco
e nuova Ue»
ROMA. «Il Pil ideale
del premio Nobel Joseph
Stiglitz potrebbe anche essere il nostro, ma ci arriveremo forse quando saremo tutti un po’ più vecchi.
Oggi dobbiamo darci con
urgenza e senza ipocrisia
alcune risposte su questa
Europa. Le regole europee,
in presenza di una perdurante bassa crescita e deflazione, funzionano senza
poter utilizzare leva fiscale,
a causa del patto di stabilità, e leva monetaria? Il caso congiunto di pareggio di
bilancio e regola sul debito
ne è la dimostrazione. In
presenza di un sostanziale
equilibrio di bilancio la crescita del Pil nominale tende
a ridurre il rapporto debito/Pil. Il problema si pone,
però, quando il Pil nominale si riduce. Un evento che
in Italia è capitato solo 3
volte dal dopoguerra, ma
solo e sempre dal 2008! 3
volte in 5 anni. Nel 2009,
2012, 2013 e speriamo non
si ripeta anche per il 2014.
Ne usciamo solo intervenendo ora e con forza. Abbassando le imposte e dicendo con chiarezza in Europa che due leve, come fisco e politica monetaria,
non possono essere commissariate. Guidiamo noi il
semestre, tocca a noi far
cambiare rotta all’Europa».
Così Francesco Boccia,
presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo alla Lectio
Magistralis a Montecitorio
di Joseph Stiglitz, economista premio Nobel.
LA POLEMICA Pier Luigi Bersani
dennizzo, assicura Bersani. «Ho sentito che starei
lavorando per chissà quale piano: a Renzi dico stai
sereno, ma sul serio...», dichiara l’ex segretario, in
un’intervista. «Con il mio 25% Renzi sta governando.
Non chiedo riconoscenza ma rispetto», aggiunge. E
mette in guardia dall’approvare il Jobs act con i voti
di Berlusconi.
A ben vedere, però, una ragione numerica ci sarebbe, se si arrivasse al muro contro muro e contro
l’attuale testo del Jobs act tenesse il fronte dei senatori della minoranza (tra i trenta e i quaranta) che
hanno firmato sette emendamenti per modificarlo.
Quelle proposte, spiegano i firmatari, sono sacrosante perchè contenute nella proposta di Renzi sul
lavoro alle primarie. Lo dicono i «big» della minoranza che in mattinata si incontrano alla Camera.
Attorno al tavolo manca Bersani, ma ci sono Fassina
e Civati, reduci da una conferenza per presentare con
Sel e Rodotà una proposta di legge popolare per
abolire il pareggio di bilancio in Costituzione. Nella
sala Aldo Moro ci sono anche la Bindi, Damiano,
Chiti, D’Attorre e Cuperlo. E, a riprova del fatto che
«non è una fronda», c'è anche Boccia, che alle primarie sosteneva Renzi.
I toni della riunione, riferiscono i presenti, sono
molto critici verso la linea del premier non solo sul
lavoro ma anche sulla legge di stabilità in preparazione. Ma si concorda di agire su due fronti: chiedere di mettere all’ordine del giorno della direzione
del 29 anche la legge di stabilità oltre al lavoro e
provare a mediare sul Jobs act, per ottenere che il
contratto a tutele crescenti approdi alla tutela piena
dell’art. 18 «come prevede il modello tedesco». Cosa
accadrà se la mediazione fallirà e se il governo
metterà la fiducia sulla riforma, non è invece ancora
deciso. Civati ha evocato in più occasioni lo spettro
della scissione ma l’ipotesi «non sta nè in cielo nè in
terra», secondo D’Attorre. E non sembra piacere
neanche al «corpaccione» di oltre cento parlamentari di Area riformista, riuniti in serata nella sala
Berlinguer alla Camera.
La minoranza allargata tornerà a vedersi dopo la
direzione, questo è l’accordo. In quella sede si deciderà anche se sia il caso di ricorrere al referendum
tra gli iscritti «che è previsto dallo statuto». «Dirigere
un partito non è comandare», dice Cuperlo a Renzi.
Ma il renziano Andrea Marcucci nota «la malinconia
di certe riunioni tra vecchi commilitoni che non
hanno perso gusto per minoritarismo e sconfitta».
Serenella Mattera
VERSO LA LEGGE DI STABILITÀ
Il Tesoro fa i conti
per abbassare
le tasse sul lavoro
l ROMA. Il cammino delle riforme non si può
fermare. Perchè il Paese, ancora in recessione, proprio non se lo può permettere. A poco più di due
settimane dal varo della legge di Stabilità, mentre il
governo si gioca tutto sulla riforma del lavoro, il
ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan assicura che il Jobs Act spingerà non solo l’occupazione, e quindi la crescita, ma anche le retribuzioni
che saliranno per effetto di un mercato del lavoro
più moderno e dinamico.
E assicura anche l’impegno dell’esecutivo a mettere le risorse necessarie a sostenere non solo la
nuova indennità di disoccupazione (per i nuovi
ammortizzatori servirebbero circa 2 miliardi) ma
anche «la riduzione delle tasse sul lavoro». Il nodo
delle risorse ancora non è stato sciolto, e un quadro
più preciso si avrà solo con la nota di aggiornamento del Def, che sarà presentata il primo ottobre
e potrà tener conto del «tesoretto» di circa 3 miliardi, spuntato grazie al ricalcolo del Pil. Al Tesoro
intanto si continuano a fare conti e simulazioni per
INTERVISTA L’ECONOMISTA AUTORE DEL LIBRO «AMMAZZIAMO IL GATTOPARDO» OGGI IN PUGLIA: INCONTRI ALLA LUM E AL CIRCOLO DELLA VELA A BARI
Friedman: il premier vada avanti
«Basta con i conservatori, sul lavoro non escluderei un nuovo patto Matteo-Silvio»
ROBERTO CALPISTA
Alan Friedman interverrà questo pomeriggio al convegno «Ammazziamo il
Gattopardo» (ore 16.45, Dipartimento di
Scienze Politiche nell'aula Starace
dell’Università Lum Jean Monnet, Casamassima-Bari). Sullo sfondo del best seller
(ediz. Rizzoli) del giornalista ed economista americano, l’evento ripercorrerà gli
ultimi trent’anni di storia politica italiana. Alle ore 20, Friedman sarà al Circolo
della Vela di Bari. Dialogheranno con lui,
Rosella Santoro, direttrice artistica del
Festival letterario «Il Libro possibile» e
Giuseppe De Tomaso, direttore della
«Gazzetta del Mezzogiorno».
Friedman esistono ancora i «gattopardi» della politica italiana?
Certo, quelli che non vogliono il Jobs Act.
Quelli che vogliono bloccare il tentativo di
Renzi di dare una scossa all’economia. Sono i conservatori che vivono nel sottobosco romano, attaccati alle poltrone e al
passato. Sono i sindacalisti della Cgil che si
arrampicano sugli specchi della storia
senza rendersi conto che non contano più,
che non parlano a nome dei lavoratori.
Soni i comunisti in pensione, Bersani,
D’Alema, la Camusso, Fassina. Credo che
rappresentino il rischio più grosso per
l’economia del Paese.
Si possono «smacchiare»?
Questo è uno slogan di Bersani che detesto.
Io invece dico: ammazziamo la mentalità
gattopardesca, mandandoli in pensione.
Renzi diverrà anche lui un «gattopardo»?
In questo momento è un cacciatore che
ancora non ha sparato tutte le sue cartucce. Certo chi sta al potere per tanto
tempo rischia. Lui fa bene quando parla di In questo momento non mi scandalizzerei
necessità di un cambiamento radicale. se per battere chi si oppone alla riforma del
Non si tratta di fare una guerra sull’ar- mercato del lavoro, ci fosse un altro patto
ticolo 18, ma far capire che la sua abo- del Nazareno. L’Italia è a terra e vive una
lizione non è cosa di destra o di sinistra, situazione antistorica.
ma semplicemente fa bene all’economia.
Vendola? Ha detto che Renzi cancella
L’Italia non crescerà
ciò che profuma
mai se non supera i
di giustizia.
vecchi schemi, se non
Forse Nichi Vendola
avvia una grande opevuole occupare lo
razione di riforme e
spazio che un tempo
modernizzazione. Nei
fu di Fausto BertinotPaesi in cui sono state
ti. Se è così scontento
fatte la disoccupazione
perché non fa un parè meno della metà.
tito con Camusso
Giorgio NapolitaD’Alema, Fassina?
no? Tuonare conUn Sel bis? Capisco
tro il «conservatoche non vogliano morismo» va al di là
dernizzazione, ma in
delle prerogative
questo Paese è il temdel Capo dello Stapo di avviare politito?
che che siano un mix
Per una volta sono
tra soluzioni liberiste
d’accordo con lui, non
ed equità sociale,
ha superato le sue predando assistenza a
rogative, ma è un prechi ne ha bisogno
sidente particolare.
davvero e non a chi
Vedremo come la sto- OGGI A BARI Alan Friedman
crede di godere di
ria lo giudicherà.
eventuali diritti acNon sostiene però la stessa tesi nel quisiti.
suo libro quando parla dell’accordo
Grillo?
Napolitano-Monti nel 2011.
Come comico l’ho stimato molto. Mi rendo
Non sono un costituzionalista, ma con- conto che chi ha votato per i 5Stelle è
divido la tesi di chi afferma che Napolitano frustrato e disgustato dalla casta. Li cain quel caso ha strapazzato la Costituzione. pisco ma spero che molti di quegli elettori
In qualsiasi altro Paese ci sarebbe stata un’ vogliano davvero la moralizzazione del
inchiesta parlamentare. In italia c’è tem- mercato del lavoro e dell’economia.
po, sarebbe una bella operazione di traPerché ritiene che una «rivisitaziosparenza.
ne» al ribasso dell’art. 18 sia essenSilvio Berlusconi: aiuterà Renzi o lo
ziale?
abbandonerà?
L’articolo 18 riguarda poche persone. Io lo
lascerei nei vecchi contratti e lo toglierei
per le nuove assunzioni, tranne che nei
casi di discriminazione. Per far decollare
gli investimenti nazionali e internazionali
molto meglio sostituirlo con indennizzi
finanziari. Sarebbe un bel passo in avanti.
Per gli investimenti in Italia non c’è
anche «qualche problema» con la
corruzione?
Ovvio, alla grande. Lotta all’evasione, alla
corruzione fanno parte di un programma
che deve andare di pari passo con una serie
di riforme di vasta portata: fisco, giustizia,
lavoro, pubblica amministrazione. E poi le
leggi bisogna attivarle e farle rispettare.
Non c’è una bacchetta magica: il resto del
mondo è andato avanti, l’Italia si è fermata.
Friedman lei ha parlato anche di patrimoniale. Un tema che scotta anche
perchè c’è il rischio di colpire i «soliti» e «graziare» per esempio gli evasori.
Appunto. Non si fa la patrimoniale, per
come la vedo io, se prima non si riformano
fisco, lavoro, giustizia e burocrazia. Poi
non deve essere mai sul patrimonio immobiliare ma su quello finanziario, solo
per chi ha piu di un milione di euro e con il
prelievo dell’1% (10mila euro per ogni milione).
La Germania cambierà linea nel nome del bene comune europeo?
No. L’Italia deve fare i compiti a casa. Detto
questo, trovo assurdo e ridicolo il limite
del 3% per cento, «scritto» nel 1992, un
secolo fa. Bisogna pretendere dall’Europa
l’attualizzazione delle regole, ma l’Italia
deve offrire più credibilità prima di poter
fare la voce grossa.
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 3
Mercoledì 24 settembre 2014
Ma c’è l’alt di Ncd: «Queste proposte
sono irricevibili per chi voglia
riformare il mercato del lavoro»
LA DIRETTA
Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 25
La minoranza dem apre
«Art. 18 dopo tre anni»
Presentati 750 emendamenti. Il ministro Padoan: «È un dibattito surreale»
comporre il puzzle della manovra per il 2015, con cui
già si dovrà mantenere l’impegno di confermare la
riduzione della pressione fiscale avviata con gli 80
euro, (servono circa 7 miliardi), e il taglio del 10%
dell’Irap già coperto, invece, con l’aumento della
tassazione sulle rendite finanziarie. Proprio in direzione delle imprese si potrebbe muovere un nuovo intervento, o con un nuovo taglio diretto dell’Irap
da aggiungere a quello di quest’anno, o con l'introduzione di un meccanismo di deducibilità del
costo del lavoro. Si discute anche di ampliare la
platea del bonus, con un occhio alle famiglie, così
come indicato, su forte pressione del Nuovo centrodestra, già nel decreto Irpef.
Gran parte delle risorse dovrebbero arrivare dalla spending review con il contributo di tutti i ministeri (i dossier sono al vaglio di Palazzo Chigi) e
sulla scia delle proposte avanzate dal commissario
Carlo Cottarelli. Ma un contributo nel 2015 potrebbe
arrivare anche dal rientro dei capitali, proposta di
legge che oggi torna all’esame della commissione
Finanze della Camera. Il nodo emerso prima
dell’estate è quello del reato di autoricilcaggio, il
«bastone» su cui si punta per rendere più efficace la
nuova finestra per rimettersi in regola con il fisco.
Intanto riprende il cammino delle privatizzazioni, per le quali il governo si era dato un obiettivo
di 0,7 punti di Pil l'anno: è partita la ricerca dell’advisor per la cessione di quote Enel. L’incasso, insieme ad Eni, potrebbe arrivare a 5 miliardi.
l ROMA. Battaglia aperta, a
suon di proposte di modifica, sulla
legge delega sul lavoro, pronta per
la discussione nell’Aula del Senato,
con il Pd che resta diviso. Un dibattito che il ministro dell’Economia, guardando al nodo dell’art.18,
definisce «paradossale», in quanto
se si guardano ai numeri «ci si accorge che i lavoratori impattati»
sono «pochissime migliaia»: importanti «perchè parliamo di persone, ma irrilevanti di fronte all’interesse collettivo» di maggiore occupazione ed equità. Insomma: basta con «un accanimento ideologico che l’Italia non si può più permettere». Sulla delega sono arrivati 750 emendamenti, circa 40 dei
quali dal solo Pd e 450 da Sel.
Le minoranze del Pd, che hanno
chiesto al premier Renzi e alla segreteria un incontro per discutere
di un possibile documento unitario
da presentare in direzione, hanno
presentato 7 emendamenti (firmati
da una quarantina di senatori) al
Jobs act, uno sull'art.18, chiedendo
che dopo 3 anni per tutti i neoassunti ci sia la tutela piena del reintegro prevista oggi nei casi di licenziamento illegittimo (nella fase
precedente l'indennizzo commisurato all’anzianità di servizio).
Subito è arrivato l’alt di Ncd. Con
il capogruppo al Senato, Maurizio
Sacconi, che ha affermato che «gli
emendamenti presentati dalla minoranza del Pd sono irricevibili per
chi voglia riformare il mercato del
lavoro, noi non li voteremo mai».
Per il presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, invece, questi emendamenti «indicano la strada giusta».
«La posizione del Pd è decisa dalla direzione. Per come conosco io
Renzi credo non accetterà diritti di
veto da parte di nessuno», avverte il
vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani. Il ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti, ha partecipato alla riunione del gruppo del Pd al
Senato, insieme al responsabile
Economia e Lavoro del partito Filippo Taddei, dopo la quale le minoranze dem hanno presentato gli
emendamenti. Poletti ha ribadito
ancora una volta che i licenziamenti discriminatori «non sono mai entrati nella discussione» e sottolineato che «sul resto c'è una discussione del Pd» sulla delega sul lavoro, che «guarderà tutte le questioni che sono aperte. Questo posso dire io: io faccio il ministro», al
resto «pensi il segretario del partito».
IL RIENTRO A ROMA ALFANO: «SE VOGLIONO TORNARE IN MAGGIORANZA DICIAMO SÌ. MA DEVONO GIOCARE»
Berlusconi riorganizza Forza Italia
con un occhio ai guai della maggioranza
E il Cav lascia intendere: «Siamo pronti al soccorso azzurro»
l ROMA. Una fusione tra i club «forza Silvio»
Nessun riferimento al rischio di elezioni aned il partito. Un progetto a cui Silvio Berlusconi ticipate, nonostante la preoccupazione per la
lavorava da diverso tempo e che oggi ha reso tenuta dell’esecutivo, anche perchè, a detta
ufficiale incontrando il coordinatore dei club dell’ex premier, il ricorso alle urne non sarebbe
azzurri Marcello Fiori insieme con tutti i re- scontato: sarebbe l’ultima cosa che vuole il
sponsabili regionali.
Quirinale – avrebbe spiegato ai suoi – e farebbe
Una riunione durata quasi due ore in cui l'ex di tutto per evitarlo.
capo del governo ha deciso di mettere la parola
E mentre il governo resta un «osservato spefine all’esistenza di due strutture parallele. ciale», Berlusconi sembra avere tutta l’intenL’obiettivo è che sul territorio
zione dedicare molto tempo al
ci sia un unico punto di rirestyling del partito, convinto
ferimento i cui vertici saranno
che serva un rinnovamento:
rinnovati nei congressi che
Forza Italia – avrebbe sottopartiranno entro la fine
lineato – non può vivere medell’anno.
diaticamente solo con me.
Un progetto, spiegano i conGià la prossima settima è in
siglieri dell’ex premier, che fa
programma una nuova riuniocapire come l’intenzione di
ne dei coordinatori regionali
Berlusconi sia quella di riprenmentre tra una 20 di giorni si
dere in mano le redini di Forza
terrà la prima riunione tra i
Italia ormai da tempo dilaniata
responsabili locali dei club e
da beghe e tensioni interne.
quelli del partito.
Nel corso della riunione, peA sovraintendere a tutto il
rò, il Cavaliere ne ha appropercorso di unificazione sarà
fittato per tornare anche su FORZA ITALIA Silvio Berlusconi Marcello Fiori, già «regista»
temi più di attualità. In linea
nazionale dei club. Certo l’opecon quanto detto anche domenica a Sirmione, razione è tutt'altro che semplice anche perché i
Berlusconi non ha nascosto la preoccupazione rapporti tra i club e i dirigenti azzurri non sono
per la situazione in cui si trova il governo: il proprio idilliaci. Problemi interni, però, che non
momento per Renzi è delicato – ha spiegato ai sembrano interessare l'ex premier: il partito va
presenti – il Pd rischia di implodere, D’Alema è rivitalizzato. Le persone sono stufe dei classici
tornato in campo e così anche Bersani.
politici che pensano solo alle poltrone.
Parole che l’ex premier lega soprattutto alle
Sul «soccorso azzurro» è intervenuto anche il
tensioni interne ai Dem sulla riforma del lavoro: leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano:
evitiamo di andare allo scontro con loro – avreb- « «Non è un soccorso, è un tornare sui propri
be proseguito -. Come ho già detto, se il prov- passi. Un anno fa Forza Italia usciva dal governo
vedimento ci convince, siamo pronti a votarlo. Letta, adesso se Forza Italia vuole tornare in
Insomma, ancora una volta Berlusconi ha fatto campo sulle riforme dobbiamo dire di sì non
capire di essere pronto a fornire un «soccorso deve tornare in campo per bucare il pallone o per
azzurro» all’esecutivo su temi che vanno oltre il condizionare l’area di governo ma per giocare».
Yasmin Inangiray
patto del Nazareno.
In un’anticipazione di un’intervista che comparirà domani su Avvenire intanto, il titolare di via XX
Settembre Padoan assicura che ci
saranno risorse per «finanziare misure importanti» come «la nuova
indennità di disoccupazione e la
riduzione delle tasse sul lavoro». E
che «dopo la riforma contenuta nel
Jobs Act il nuovo mercato del lavoro offrirà più prospettive di lavoro, più prospettive di investimento e di crescita e soprattutto
retribuzioni più elevate. È una soluzione win-win, come dicono in
Inghilterra». Per questo invita le
imprese a credere nelle riforme e
ad anticipare gli investimenti.
Chiara, sul tema caldo dell’art.18,
la posizione di Carlo De Benedetti:
«è un problema minore rispetto ai
problemi drammatici di questo
paese», anche se è stato «storicamente importante».
Oggi prenderà il via la discussione a Palazzo Madama, ma il voto
sul Jobs act ci sarà la prossima
settimana, dopo la direzione del Pd,
convocata per lunedì. «Sugli altri
casi di reintegro si discuterà in direzione», ha affermato anche la capogruppo in commissione Lavoro
del Senato, Annamaria Parente.
Barbara Marchegiani
Le controproposte
Emendamenti di minoranze Pd al Jobs Act (ddl delega)
1
2
3
4
5
6
7
Piena tutela dell'articolo 18
18 per tutti i neoassunti dopo i primi
tre anni di contratto a tutele crescenti
Il contratto a tempo indeterminato
rispetto agli altri tipi di contratti, va reso
progressivamente più conveniente
per oneri diretti e indiretti
Voucher sì, ma confermando
il tetto di 5.000 euro di reddito annuo
per evitare che possano sostituire
rapporti di lavoro più strutturali
Prima della riforma delle tipologie
contrattuali serve riformare gli
ammortizzatori, specificando le risorse,
e individuare politiche attive
Si possono cambiare le mansioni
di un lavoratore solo in base a "parametri
oggettivi" e con accordo tra le parti,
in limiti previsti da contratti collettivi
Controlli a distanza con le moderne
tecnologie devono essere possibili
solo sugli impianti, non sui lavoratori
Tutte le forme contrattuali vanno
valutate in base al tessuto occupazionale
e al contesto produttivo con l'obiettivo
di semplificarle o superarle
ANSA
RASSEGNASTAMPA
4 PRIMO PIANO
SCONTRO SUL LAVORO
I NODI DELL’ARTICOLO 18
Mercoledì 24 settembre 2014
«Ancora oggi in un Paese come l’Italia, le
due parole che segnano i nostri incubi
quotidiani sono recessione e deflazione»
Vendola: Renzi vuol cancellare
ciò che profuma di giustizia
E sul monito di Napolitano: «Oggi i conservatori sono all’assalto dell’ articolo 18»
l BRINDISI. «Se c’è un capolavoro di cultura dell’innovazione nella storia italiana quello è l’articolo 18 dello statuto
dei diritti dei lavoratori. Se c’è stata una leva con cui scardinare il conservatorismo della società italiana, quello è stato
tra gli altri l’articolo 18 dei diritti dei lavoratori». Da Brindisi,
dove ieri ha partecipato ai lavori di un convegno sul ruolo degli
enti locali nel futuro dell’Unione europea, Nichi Vendola,
leader di Sel e presidente della Regione Puglia, rilancia senza
se e senza ma i temi
che continuano a suo
avviso a rendere attuale l’articolo 18.
A Brindisi, dove
ieri si riunita la commissione Civex del
Comitato delle Regioni, il presidente
Vendola ha poi sottolineato che «il conservatorismo (cui ha
fatto cenno lunedì
anche il capo dello
Stato, Giorgio Napolitano, ndr) è la filoL’UN CONTRO L’ALTRO Renzi e Vendola
sofia politica che difende un mondo fondato sul privilegio, sulle ingiustizie, su gerarchie sociali feroci.
L’innovazione contrapposta al conservatorismo dovrebbe essere quella che alimenta l’inclusione sociale e lo sviluppo di
diritti di cittadinanza. Altra idea di conservatorismo e di
innovazione non la conosco, se non una gestione truffaldina
delle parole. Dire che quelli che vogliono conservare la Costituzione sono dei conservatori è una truffa».
«Io - ha poi aggiunto - non mi esprimo sulle dichiarazioni del
presidente Napolitano. Ciascuno le interpreta come ritiene.
Penso che bisogna combattere contro i conservatorismi. Ha
detto questo il capo dello Stato? Sono d’accordo. Oggi i conservatori sono all’assalto dell’articolo 18». Semmai - ha osservato Vendola - «io voglio conservare ciò che profuma di
giustizia. Voglio cambiare ciò che puzza di ingiustizia. Invece
in Italia mi pare che il governo Renzi, come aveva già provato a
fare il governo Berlusconi, voglia cancellare ciò che profuma di
giustizia e mettere al centro della scena sotto, forma di innovazione, ciò che puzza di ingiustizia». «L’articolo 18 - ha
ribadito il presidente della Regione Puglia - non è un privilegio.
È la sanzione a un illecito. Licenziare ingiustamente è un
illecito e la nostra cultura giuridica e democratica diceva che
un giudice ordina il reintegro sul posto di lavoro. Dobbiamo
difendere con le unghie e con i denti ciò che appartiene alla
storia più bella dell’emancipazione sociale del nostro Paese».
Inevitabile anche un passaggio sulle politiche dell’Ue: «Il
governo politico dell’Europa mette i brividi. Ciò che veramente fa paura è che un’Europa che è stata vista perfino con
rabbia dai cittadini europei il 25 di maggio, criticata e persino
odiata per le politiche di devastazione del welfare, di taglio
feroce nella carne viva dei diritti delle persone, un’Europa che
con queste politiche dell’austerity ha condannato alla povertà,
alla precarietà a non aver futuro milioni di persone, quest’Europa dopo le elezioni fa finta di niente, non si accorge che
gli euroscettici o i nemici dell’Ue o i nazionalisti o i neofascisti
o i neonazisti sono entrati dentro le istituzioni europee proprio
sono il frutto avvelenato della stagione dell’austerity». «L'Europa – ha concluso – nomina l’uomo della Merkel a capo della
Commissione, costituisce una commissione di superfalchi
conferma le stesse politiche che hanno portato il vecchio
continente in un vicolo cieco. Siamo all’ottavo anno di crisi e
ancora oggi in un Paese come l’Italia, le due parole che segnano
i nostri incubi quotidiani sono recessione e deflazione».
UNO STUDIO DI ISTAT E ISFOL
Professioni: bruciati
mezzo milione
di posti di lavoro
l ROMA. Oltre mezzo milione di
posti di lavoro nel mondo delle professioni bruciati dalla crisi nel periodo 2008-12. È quanto emerge da
uno studio sulle professioni condotto
da Istat e Isfol, secondo cui i più colpiti sono stati artigiani e operai specializzati con la perdita di 555 mila
occupati. Ma anche «il grande gruppo» che comprende dirigenti ed imprenditori ha visto un netto calo
dell’occupazione con 449 mila unità
in meno, pari a -42,6%, di cui quasi 100
mila nell’ultimo anno. Nel 2012, rileva lo studio, la contrazione di questo gruppo professionale ha interessato quasi esclusivamente gli imprenditori e direttori di grandi (-54
mila unità) e piccole imprese (-40 mila
unità). In crescita invece le professioni impegnate in attività elementari, sia di produzione che di servizio,
con un aumento di 358 mila unità.
Dall’indagine emerge inoltre che
c'è poca innovazione tecnologica nel
sistema produttivo italiano. Infatti «il
cambiamento nelle modalità di svolgimento del lavoro è stato sperimentato soltanto da poco più di una professione su quattro», il 26,1% del totale delle professioni.
«Tasse, burocrazia, credit crunch e
crollo dei consumi interni sono le
cause che hanno messo in affanno
l’artigianato italiano. Un settore che
oggi conta poco meno di 1.380.000 im-
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 5
Mercoledì 24 settembre 2014
Si tratta di misure «ineludibili»,
perché la politica monetaria da sola
non basta a sostenere la ripresa
L’economista premio Nobel Stiglitz:
«Renzi nel complesso sta facendo le
cose giuste, ma ha le mani legate»
E Visco (Bankitalia)
«Urge più legalità»
«Servono anche più investimenti e una P.A. efficiente»
IL MINISTRO
DEL LAVORO
Giuliano Poletti
.
prese attive che danno lavoro a circa
1.500.000 lavoratori dipendenti», commenta il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi. E visto che piove sempre
sul bagnato, non si arresta la corsa dei
fallimenti aziendali. Secondo i dati del
Cerved, nel secondo trimestre di que-
st’anno ci sono stati 4.241 fallimenti, in
aumento del 14,3% rispetto allo stesso
periodo del 2013, mentre nei primi sei
mesi dell’anno i default hanno raggiunto quota 8.120 (+10,5%), record assoluto dall’inizio della serie storica risalente al 2001.
Lo studio del Cerved mostra come i
fallimenti riguardino indistintamente
tutta la penisola: i tassi di crescita sono
ovunque a doppia cifra ad eccezione
del Nord Est, in cui si registra un incremento del 5,5%, il livello più basso
di tutto il territorio. In crescita del 14%
rispetto al primo semestre 2013 sono
invece i fallimenti nel Mezzogiorno e
nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e
del 10,4% nel Centro. «Il dato di oggi sui
fallimenti conferma che la crisi continua a dispiegare i suoi effetti, costringendo molte imprese, che finora
hanno resistito, a chiudere», commenta Confcommercio, sottolineando che
le prospettive di ripresa sono «fragili»
ed è «evidente» che le imprese fronteggiano un quadro economico «di crisi strutturale». L’associazione dei commercianti sollecita quindi il governo a
mettere le riforme economiche al «centro» della sua agenda.
LA LUNGA BATTAGLIA IL RICORSO PRESENTATO DAGLI OPERAI È STATO ACCOLTO DAL TRIBUNALE DI POTENZA
Melfi, furono «illegittimi»
i tre licenziamenti alla Fiat
FRANCESCO RUSSO
l MELFI. Nuovo capitolo della
lunga battaglia processuale tra la
Fiom-Cgil e la Fiat per la vicenda
che riguarda i tre operai Giovanni Barozzino (oggi senatore di
Sel), Antonio Lamorte e Marco
Pignatelli. Il Tribunale di Potenza, nel dispositivo di sentenza relativo alle cause civili promosse
dai tre operai della Sata di San
Nicola di Melfi - licenziati nel
2010 perché accusati di aver bloccato le produzioni durante uno
sciopero e poi reintegrati dal giudice - ha da poco dichiarato l’illegittimità dei licenziamenti. In
più, fa sapere la Fiom-Cgil della
Basilicata, l’azienda «è stata condannata al pagamento delle retribuzioni e dei contributi assistenziali e previdenziali a partire
dalla data del licenziamento sino
all’effettivo reintegro, avvenuto
pochi mesi fa».
«Il giudice del lavoro del Tribunale di Potenza, accogliendone
il ricorso - fanno sapere i rappresentanti di Sel della Basilicata - ha dato ancora una volta ragione ai tre operai, dichiarando i
loro licenziamenti assolutamente illegittimi. Non è la prima volta
che un tribunale dà torto alla Fiat
e ragione ai lavoratori, chiarendo
come le denunce, portate avanti
in questi anni dalla Fiom spesso
in totale solitudine, circa comportamenti arroganti dell’azienda italo-americana, non erano
I TRE OPERAI Da sinistra Pignatelli, Barozzino e Lamorte
frutto di prese di posizione ideologiche e pregiudiziali».
Non si fa attendere l’intervento del segretario della Basilicata
della Fiom-Cgil, Emanuele De Nicola. «Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, che già aveva
condannato la Sata per attività
antisindacale nei confronti della
Fiom dichiarando illegittimi i licenziamenti - sottolinea il rappresentante dell’organizzazione
di categoria dei metalmeccanici anche il Tribunale di Potenza nelle cause individuali promosse dai
tre lavoratori ha sancito definitivamente l’infondatezza dei licenziamenti cancellando la tesi
dell’azienda che si basava sul sa-
botaggio. Si tratta - aggiunge il
sindacalista - di un’importante
sentenza, che dimostra ancora di
più la validità dell’art.18 dello
Statuto dei lavoratori. La dignità
del lavoro, prevista dalla nostra
Costituzione - conclude il leader
della Fiom lucana - deve restare
una battaglia di civiltà contro chi
vuol confondere e dividere i lavoratori».
I tre operai, ricordiamo ancora, erano stati licenziati nel luglio del 2010 - perché accusati di
aver interrotto le produzioni
bloccando un carrello robotizzato durante uno sciopero in fabbrica - e sono stati reintegrati sul
posto di lavoro circa un anno fa.
ticolare tra i giovani.
l ROMA. La grande recessione lascia un’eredità
dai mille volti, con effetti per le nostre economie che
Da membro del consiglio direttivo della Bce, Viin alcuni casi saranno solo ciclici, ma che in altri
sco ha assicurato che la politica monetaria resterà
saranno permanenti e rischieranno addirittura di
accomodante ma ha avvertito che comunque «da
lasciare «cicatrici durature». In un momento stosola non è sufficiente» a trainare la ripresa. Il focus
rico in cui «viaggiamo in un territorio inesplorato»,
del Governatore è dunque puntato sulla necessità
il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco
di far ripartire gli investimenti, sia pubblici sia
avverte che non si può far conto solo sulla politica
privati, e di «ridurre l’incertezza politica». Il conmonetaria, perché da sola
suntivo degli ultimi anni
non basta a sostenere la
non è certo positivo: come
ripresa, ma bisogna piutha ricordato il Governatotosto puntare a rilanciare
re infatti in Eurlandia nel
gli investimenti. E all’Itasuo complesso gli investilia in particolare, paese
menti sono diminuiti del
che tra l’altro soffre ben
20% dal 2007, mentre in Itapiù di altri della piaga dilia sono calati di addiritsoccupazione, ricorda che
tura oltre il 30% nel caso di
gli interventi prioritari da
quelli pubblici e del 25% di
attuare dovranno puntare
quelli privati.
alla tutela della legalità e
Per l’Italia, Visco è torall’efficienza della Pubblinato a ribadire quanto già
ca Amministrazione.
detto in occasione dell’asVisco ha parlato insieme
semblea di Bankitalia: «gli
ad un pool di grandi ecointerventi più urgenti rinomisti internazionali, e VISCO Con il presidente Napolitano
guardano la salvaguardia
alla presenza del Capo deldella legalità e dell’effilo Stato, durante una tavola rotonda dello Strategic
cienza della Pubblica Amministrazione» e tutte
Forum Iea-Isi organizzato dalla stessa Bankitalia.
queste misure «dovrebbero essere ineludibili». Ma
«La debole ripresa – ha detto – non è limitata ai soli
il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz ha
paesi sotto stress ma si riscontra anche in quelli che
comunque assicurato che «Renzi nel complesso sta
non sono in condizioni di stress». Ha puntato il dito
facendo le cose giuste, ma ha le mani legate», anche
sulle difficili condizioni del mercato del lavoro con
perché, afferma, «il problema è nella struttura
la disoccupazione che è «drammaticamente credell’Eurozona e non dei singoli paesi».
Angelica Folonari
sciuta» nell’eurozona e ancor più in Italia, in par-
RASSEGNASTAMPA
Mercoledì 24 settembre 2014
21
ECONOMIA&FINANZA
L’Ue bacchetta Google
«Siate convincenti»
«O giungono risposte dopo le nuove richieste o scatta la procedura»
l BRUXELLES. Google torna sulla graticola e a
rischio maxi-multa con l’antitrust europeo che
minaccia l’avvio di una procedura formale se non
arriveranno «rimedi» più convincenti ai dubbi
sollevati dai suoi concorrenti e accolti da Bruxelles a inizio settembre. Ma è molto probabile
che il dossier passi nelle mani della prossima
Commissione, che si insedierà a novembre, e
quindi sarà la nuova responsabile alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ex ministro
dell’Economia, a doversi occupare del caso su cui
la Commissione europea indaga da quattro anni.
Parlando per l’ultima volta alla commissione
economica del Parlamento Ue, il commissario
Joaquin Almunia ha spiegato che alcune delle 20
società (tra cui Microsoft) che hanno presentato
proteste formali contro Google «ci hanno fornito
nuove prove e argomenti solidi contro diversi
aspetti delle ultime proposte presentate da Google». Per questo, all’inizio di settembre, Almunia
ha chiesto alla società di migliorare le sue proposte. «Ora dobbiamo vedere se Google può affrontare queste questioni e andare incontro alle
nostre preoccupazioni. Se la risposta andrà nella
giusta direzione, la procedura Articolo 9 (che
consente un accordo con la Commissione Ue su
base di impegni scritti, ndr) proseguirà. Altrimenti, il successivo passo logico è preparare lo
Statement of Objections», che formalizza le accuse dell’antitrust europeo. Ma Almunia dà quasi
per scontato che il caso passerà nelle mani del suo
successore e che si sentirà parlare di Google a
Bruxelles ancora per diversi anni. Del resto, spiega, «Microsoft è stata indagata per 16 anni, quattro volte il tempo speso su Google, e ci sono più
problemi con Google di quelli che ci furono con
Microsoft». Il problema principale, che rende il
caso «per niente semplice», è che si tratta di
un’indagine che in quattro anni ha cambiato forma diverse volte. E «continua sempre a cambiare,
è un obiettivo in movimento quello che stiamo
cercando di colpire», ha sottolineato il commissario. Perchè il mondo dei motori di ricerca è in
continuo cambiamento. Almunia ha anche ricordato che la questione è soggetta a un forte
dibattito pubblico (non ultima la richiesta a Bruxelles del vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel
che chiedeva di «separare» le attività di Google), e
ha criticato «i tentativi di trasformare i casi antitrust in dibattiti politici».
Intanto, in Gran Bretagna, Barclays è stata
condannata a pagare una multa da 38 milioni di
sterline (48 milioni di euro) per non aver saputo
proteggere gli asset dei suoi clienti. La Financial
Conduct Authority (Fca), l’autorità finanziaria
del Regno Unito, ha dichiarato che la banca d’investimento di Barclays ha messo «a rischio» 16,5
miliardi di sterline nel periodo 2007-2012. L’istituto ha affermato di non aver tratto profitto da
questa situazione e che i clienti non hanno perso
denaro.
Chiara De Felice
TRENI IL MINISTRO DEI TRASPORTI: SARÀ AVVIATO ANCHE IL RADDOPPIO IN SICILIA
Lupi: aprirà nel novembre 2015
il cantiere alta velocità Bari-Napoli
TRASPORTI Il ministro Maurizio Lupi
l BERLINO. «Con il decreto Sblocca Italia e
il ruolo di commissario di Ferrovie dello Stato
la sfida è chiara nei tempi e nei costi: il 1
novembre dell’anno prossimo deve aprire il
cantiere» dell’alta velocità Bari-Napoli. Così
il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi.
La stessa data è prevista per l’avvio del
«cantiere di raddoppio del sistema ferroviario
in Sicilia, con l’obiettivo di dimezzare i tempi
di percorrenza Catania-Messina-Palermo»,
continua Lupi assicurando che «le risorse ci
sono: la legge di stabilità darà altre risorse e
ora si tratta di realizzare nei tempi e di
controllare il buon utilizzo delle risorse».
A proposito della Tav Torino-Lione, Lupi,
parlando con i giornalisti a margine della
presentazione dell’Etr 1000 all’Innotrans di
Berlino, ha confermato che «i tempi vengono
rispettati e con il ministro francese abbiamo
concordato che in tempi brevi faremo una la
nuova società per realizzare non solo il tunnel
principale ma anche quello secondario».
BORSA MERCI
n Nella giornata di mercato nazionale dell’olio di martedì
23/09/2014 è stato rilevato il seguente andamento: mercato
stabile per gli extravergini di
oliva, calmo per lampante e
raffinato, leggere variazioni
per i semi.
OLIO DI OLIVA: MERCE GREZZA
ALLA PRODUZIONE:
Extra vergine di oliva acidità fino al 0.4% (*)
4,10-4,20; Extra vergine
acidità fino al 0.8% (*)
3,70-3,85; Extra Vergine
Biolo gico 4,30-4,40; Dop
Extra vergine Ter ra di
Bari n.q.; Vergine acidità
fino al 2% (*) n.q.; Lampante acidità base 3%
max 5% (*) 2,30; Raf finato
acidità fino a 0,3% (*)
2,65.
Olio di sansa di oliva:
n Raffinato acidità fino a 0.3%
1,53.
OLIO GREZZO DI SANSA DI
OLIVA:
n Estratto con solvente (esano).
n acidità base 3% max 5%
n.q.; acidità base 5%
m a x 1 0 % 1 , 1 5 ; a c i d i t à b as e 1 0 % m a x 1 5 % n . q . ; a c idità base 15% max 20%
n.q.; acidità base 20%
m a x 2 5 % n . q . ; a c i d i t à b as e 2 5 % m a x 3 0 % n . q . ; a c idità base 30% max 35%
n.q.; acidità base 35%
m a x 4 0 % n . q . ; a c i d i t à b ase 40% max 45% n.q.
OLIO DI SEMI ALIM. RAFFINATI:
n ( p re z z i d a r a f f i n e r i a a
g ro s s i s t a f r a n c o a r r ivo a
Bari):
d i A r a ch i d e 1 , 2 8 ; d i S o i a
(**) 0,74;
di Girasole 0,76.; di Mais
(**) 0,88;
d i S e m i va r i n . q .
( * ) I p r e z z i m i n imo-massimo indicati,
si riferiscono al valore
q u a l i t a t i v o d e l p r o d o tt o e d a l l a l o r o p r o v enienza. (**) Prodotti
s o g g e t t i a d e t i c h e t t a t ur a a i s e n s i d e i R e g o l amenti CE n. 1829 e n.
1 8 3 0 d e l 2 0 0 3 s u gl i
O . G . M . P r e z z i a l K g. r if e r i t i a m e r c e g r e z z a a lla produzione, al netto
d i I . V. A . e f r a n c o p a rtenza.
n Nella giornata di mercato nazionale dei cereali e legumi di
martedì 23/09/2014 è stato rilevato il seguente andamento:
mercato invariato per il grano
duro, in lieve diminuzione grano tenero e granturco; senza sostanziali variazioni di rilievo
per gli altri prodotti menzionati
nel presente listino.
CEREALI:
GRANO DURO PROD. NAZ. FR.
CAMION PART. (ZONA PUGLIA E
LUCANIA) IN TONNELLATE:
n fino p.s. kg 80; prot. min. 12%;
umidità max 12%; bianconato
25% max n.q.; buono merc. peso spec. da kg 79; prot. min.
11,50%; umidità max 12%;
bianconato 35% max n.q.; mercantile peso spec. da kg 77 a 78;
prot. min. 11%; umidità max
12%; bianconato oltre 35%
293,00-297,00 (inv.); mandorlato
peso spec. 76; prot. min. 11%;
umidità max 12% 287,00-292,00
(inv.); slavato peso spec. 71/72;
prot. min. 11%; umidità max
12% 277,00-282,00 (inv.).
GRANO DURO D’IMPORTAZIONE
NAZIONALIZZATO FRANCO
PORTO BARI IN TONNELLATE:
n comunitario n.q.; extracomunitario n.q.
GRANO TENERO PRODUZIONE
NAZIONALE FRANCO ARRIVO
PUGLIA IN TONNELLATE:
n Speciale n. 1 peso specif. kg. 80 e
oltre; c.e. max 1% umidità max
14% prot. min. 13% s.s.
251,00-256,00 (inv.); Fino peso
specif. kg 78-79; c.e. max 1%
umidità max 14% prot. min.
11,50 s.s. 213,00-215,00 (-3).
GRANO TENERO
D’IMPORTAZIONE
NAZIONALIZZATO FRANCO
PORTO BARI IN TONNELLATE:
n comunitario n.q.; extracomunitario n.q.
GRANTURCO
n produzione nazionale franco
camion arrivo Bari:
198,00-200,00 (-10.).
GRANTURCO D’IMPORTAZIONE
NAZIONALIZZATO BARI:
n comunitario n.q.; extracomunitario n.q.
ORZO:
n Produzione nazionale Bari e
prov. qualità media:
173,00-178,00 (inv.).
ORZO RINFUSA D’IMPORTAZIONE
NAZIONALIZZATO BARI:
n comunitario n.q.; extracomunitario n.q.
AVENA:
n Produzione nazionale Bari e
prov. qualità media:
265,00-270,00 (inv.).
AVENA D’IMPORTAZIONE
NAZIONALIZZATA BARI:
n comunitaria n.q.; extracomunitaria n.q.
FARINE:
n Farina tipo 00 (W min. 300)
telato franco partenza Puglia 385,00-390,00 (inv.); tipo 00 telato fr. part. Puglia
355,00-360,00 (inv.); tipo 0
telato fr. part. Puglia
355,00-360,00 (inv..); tipo 00
telato fr. ar r. Bari prod.
Italia centro-sett.
350,00-355,00 (inv.).
CRUSCAMI DI GRANO DURO E
TENERO (FRANCO CAMION
PARTENZA PUGLIA):
n crusca larga di tenero/cruschello di tenero in sacco di
carta 140,00-145,00 (-5); cruscame di tenero cubettato rinfusa
97,00-98,00 (+5.); tritello di duro rinfusa 79,00-80,00 (-5); cruscame di duro cubettato rinfusa 97,00-98,00 (+5); farinaccio
di duro rinfusa 105,00-107,00
(inv.); farinaccio di duro in
sacco di carta 142,00-147,00
(inv.); farinaccio di tenero in
sacchi di carta 153,00-158,00
(inv.).
SEMOLE:
n semola telata rimacinata per panificazione fr. part. Puglia 82/84
400,00-405,00 (inv.); rinfusa fr. part.
Puglia ceneri 82/84 395,00-400,00
(inv.); rinfusa fr. part. Puglia ceneri 88/90 355,00-360,00 (inv.); semolato rinfusa franco part. Puglia
n.q.
RISI PRODUZIONE NAZIONALE
FRANCO ARRIVO BARI E PROV.:
n fino Ribe 770,00-820,00 (inv.); superfino Arborio
1.120,00-1.170,00 (inv.); fino Parboiled Ribe 860,00-910,00 (inv.);
fino Parboiled Roma
1.210,00-1.260,00 (inv).
LEGUMINOSE:
LENTICCHIE PRODUZIONE
NAZIONALE
n n.q.
LENTICCHIE PRODUZIONE
ESTERA:
n «Eston» (piccole) 740,00-790,00
(+10); «Large» 790,00-840,00
(+10).
FAGIOLI PRODUZIONE
NAZIONALE:
n n.q.
FAGIOLI PRODUZIONE ESTERA:
n Cannellini 1.480,00-1.530,00
(-20);
Tondini 1.150,00-1.200,00 (-20.);
Borlotti 1.700,00-1.750,00 (inv.);
Piattelli 1.500,00-1.550,00 (inv.).
CECI PRODUZIONE NAZIONALE
n massa neri n.q.;
massa bianchi 480,00-580,00
(inv.).
CECI PRODUZIONE ESTERA:
n Provenienza Messico
1.040,00-1.900,00 (inv.); Calibro 31-32 850,00-900,00 (inv.);
Calibro 29-30 740,00-790,00
(inv.).
PISELLI PRODUZIONE
NAZIONALE
n n.q.
PISELLI PRODUZIONE ESTERA
n «Marrowfats» 950,00-1.000,00
(nuova prod.)
FAVE PRODUZIONE NAZIONALE
n Intere (Cottoie)
1.600,00-1.650,00 (inv.);
Favino bianco 240,00-245,00
(-5);
Favino nero 235,00-240,00 (inv.).
FAVE PRODUZIONE ESTERA
n Sgusciate 1.250,00-1.300,00
(inv.).
LUPINI PRODUZIONE
NAZIONALE
n n.q.
LUPINI PRODUZIONE ESTERA
n n.q.
n Tutti i prezzi sono in Euro/tonn., ad esclusione degli
ortofrutticoli (al netto di
I.V.A.). I prezzi forniti sono in-
dicativi.
n Nella giornata di mercato nazionale di ortofrutta e mandorle di martedì 23/09/2014 è stato
rilevato il seguente andamento
relativo alla settimana trascorsa: prime quotazioni per le
mandorle del nuovo raccolto
con prezzi stabili per le dolci,
in rialzo per le amare. Invariato il comparto ortofrutticolo.
MANDORLE:
n sgusciate massa dolce originaria franco magazzino Bari
(tonn.) 6.400,00-6.500,00 (Impurità 0,5% max; Rottame 5%
max; Umidità 6% max; Oleato
occulto 1% max).
Massa amara franco magazzino Bari (tonn.) 5.000,00-5.200,00
(Impurità 0,5% max; Rottame
5% max; Umidità 6% max;
Oleato occulto 1% max).
PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI
FRESCHI FRANCO PARTENZA:
n insalata «Indivia Scarola» gabbia (da Kg 5 circa) n.q.; insalata
«Trocadero» n.q.; insalata Lollo n.q.; insalata Lollo rosso
n.q.; insalata Romana n.q.; cavolfiore gabbia (da Kg 10) n.q.;
cavolo Cappuccio (da Kg 10)
n.q.; broccoletti kg netto n.q.;
finocchi taglio corto tipo
esport. gabbia (da Kg 5) n.q.; sedano gabbia (da Kg 10 circa)
n.q.; prezzemolo kg. netto n.q.;
Cipolla rossa di Acquaviva kg.
netto 0,60-0,80; carciofi a pezzo
n.q.; patate zona Polignano kg.
netto n.q.; zucchine kg. netto
0,50-0,60; cetrioli lisci kg netto
0,70-1,00; fave novelle n.q.; piselli verdi kg. netto n.q.; funghi
Cardoncelli kg netto 5,00-6,50;
Prataioli kg. netto 1,80-2,00;
Pleurotus kg. netto 1,80-2,00.
n Ciliegie: da industria kg. netto
n.q.; da tavola Bigareau kg.
netto n.q.; da tavola Giorgia kg.
netto n.q.; da tavola Ferrovia
kg. netto n.q.
n Uva da tavola: Apirene Sugarone kg. netto 1,70-2,00; Apirene
Crimson kg. netto 1,70-2,00;
Black Magic n.q.; «Regina della Puglia-Pizzutella» 1,00-1,30;
«Victoria» id. 0,75-1,00; «Italia»
0,90-1,15; «Red Globe» 0,85-1,10;
«Palieri» 0,80-1,00;
n Fioroni bianchi (Puglia): kg.
netto n.q.. Fioroni neri: kg. netto n.q..
Tutti i prezzi sono riferiti a
merce di prima categoria, confezionata a norma franco partenza (al netto di I.V.A.)
RASSEGNASTAMPA
LETTERE E COMMENTI 25
Mercoledì 24 settembre 2014
VALENTINI
Continua la prova d’orchestra
>> CONTINUA DALLA PRIMA
Q
uando la situazione è ormai degenerata e gli orchestrali si ritrovano gli uni contro gli altri,
con atteggiamento paternalistico il direttore torna in scena per ristabilire
la pace e riprendere a suonare. Ma alla fine,
in un’atmosfera carica d'inquietudine e di
infausti presagi, lo stesso maestro lancia
un’invettiva contro i suoi “protetti” e, tra la
polvere e i cumuli di macerie, si mette a
blaterare, prima in italiano e poi in tedesco, con foga sempre maggiore: “La musica può salvare la vita, ma non il destino
dell'umanità”.
Questo ricordo mi è tornato in mente
negli ultimi giorni, a proposito del “gran
rifiuto” di Riccardo Muti - napoletano di
nascita e molfettese di adozione - che ha
deciso di lasciare l’Opera di Roma in segno
di protesta contro gli scioperi e le proteste.
Con amarezza, lui stesso ha spiegato: “Continuare così era impossibile”. Gli ha fatto
eco Roberto Abbado, il nipote del grande
maestro, che dirige negli Stati Uniti: “L’Italia è il posto peggiore per fare musica
lirica”. E pensare che quella musica proprio qui è nata, come sanno bene – da Bari
a Lecce - anche gli appassionati pugliesi.
La verità è che in Italia, purtroppo, la
“prova d’orchestra” continua tuttora. Nella confusione generale che domina questa
stagione politica e sociale, alimentata anche dalla babele che imperversa sulla Rete,
è entrato in crisi il “principio di autorità”:
tutti pretendono di disquisire su tutto e
ognuno ritiene di essere dalla parte della
ragione. Sta di fatto che il rischio di un’involuzione autoritaria è sempre all’oriz-
PREMIER Matteo Renzi ieri all’Onu
zonte della vita nazionale, dalle tensioni
sulla riforma del lavoro alle rivolte locali
sulle opere pubbliche che infiammano la
Penisola dalle Alpi al Salento: No Tav, No
Tap e chi più ne ha, più ne metta.
Tutta colpa di Matteo Renzi? Magari
fosse così semplice. C’è anzi da pensare, o
da temere, che in questo momento Renzi
rappresenti il massimo di democrazia e il
minimo di autoritarismo che noi italiani ci
meritiamo. Basta salire su un autobus
pubblico o entrare in ufficio postale, per
rendersi conto facilmente della nostra
mancanza cronica di autodisciplina, del
disordine e della prepotenza diffusa che
dilagano. E gli esempi ben più gravi e
consistenti, dalla corruzione all’evasione
fiscale, certamente non mancano.
Prendiamo le polemiche sul “jobs act”.
Ora che il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, è intervenuto a sostegno della riforma del lavoro predisposta
dal governo, dicendo stop ai corporativismi, sarà più arduo per la minoranza del
Pd e per la Cgil contestare il progetto come
un attentato ai diritti dei lavoratori e alle
libertà sindacali. Ma non c’è dubbio comunque che quello sull’articolo 18 è diventato uno scontro ideologico, intorno a
un tabù o a un feticcio che va superato. E se
pure fosse “uno scalpo” da esibire all’Unione europea, come dice Susanna Camusso,
auguriamoci che possa contribuire ad attrarre investimenti stranieri e quindi a
creare nuova occupazione, senza dimenticare naturalmente la lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione e ai
ritardi della Giustizia civile e amministrativa.
Posto che la modifica della norma si
applica solo ai nuovi assunti e che la discriminazione resta l’unico caso di reintegro nel posto di lavoro, come ha assicurato ieri il ministro Giuliano Poletti,
non si vede perché la “vecchia sinistra”
debba rischiare ora di spaccare il Pd e il
sindacato. C’è il precedente del referendum sulla scala mobile, vinto da Bettino
Craxi nel ’94, che dovrebbe indurre i dissidenti del Pd e la stessa Cgil a più miti
consigli. In un mondo sempre più globalizzato, il modo migliore per difendere
questo diritto fondamentale di cittadinanza è di aumentare il più possibile le opportunità di lavoro per tutti, a cominciare
dai giovani e dalle donne, non di limitarsi a
difendere o “conservare” l’esistente a favore degli occupati e dei già garantiti.
Giovanni Valentini
PALMIOTTI
Ilva, corteggiata e temuta
in modo da avere una posizione di forza competitiva nel momento
in cui il settore, oggi gravato da eccesso di offerta, dovesse andare
eri, proprio mentre Mittal, insieme ai Marcegaglia, era a verso una nuova selezione degli attori in campo. E quindi Arcelor
colloquio a Roma col ministro Guidi e col commissario Mittal con l’Ilva vuole radicarsi ancor più in Europa, Jindal,
Gnudi, a Taranto i rappresentanti di Jindal si confrontavano invece, vuole sbarcare in Europa visto che i suoi impianti ora sono
con i tecnici del siderurgico. Una presa di contatto con solo in India (di qui anche l’offerta per la Lucchini di Piombino).
Ma così come attrae, l’Ilva spaventa chiunque perchè è un’acdomande e risposte in vista della visita agli impianti che faranno
quisizione costosa (sul piano finanziario) e onerosa (sul piano
molto probabilmente oggi.
Intendiamoci: non è che l’Ilva sia realtà sconosciuta se con- degli impegni che bisogna assolvere e quelli di tipo ambientali
sideriamo che i due gruppi già prima dell’estate, nell’ambito di sono anche sanciti da più leggi varate dal Parlamento). E’ quindi
comprensibile che i potenziali
una procedura concordata, stanno
compratori vogliano quantomeno
accedendo ad una serie di inforcautelarsi dalle pendenze pregresmazioni sull’azienda. Solo che ora
se. Perchè il costo di un investisi comincia ad entrare nel merito,
mento industriale può essere cala focalizzare meglio l’oggetto
colato e si può anche calcolare in
dell’attenzione. Questo perchè se
quanto tempo e con quale livello
Arcelor Mittal con Marcegaglia o
produttivo l’impresa si ripagherà
Jindal vorranno davvero acquisire
di quell’investimento. Ma quando
l’Ilva, dovranno passare dalla masi va sul terreno scivoloso del connifestazione di interesse, che è un
flitto, ogni valutazione diventa
impegno non vincolante, a qualproblematica, ogni stima diviene
cosa di più certo, ovvero presenun grosso punto interrogativo,
tare un piano, offrire delle garanogni analisi è segnata dall’incerzie, indicare dei tempi, delineare
tezza ben oltre il legittimo margine
delle prospettive. Tutti passaggi su
di dubbio.
cui poi costruire la trattativa.
Arcelor Mittal ha quindi posto
Essendo partito prima, Arcelor TARANTO Una veduta dell’Ilva
dei paletti al Governo e al comMittal sembra essere in vantaggio
missario. Si vedrà nel prosieguo
su Jindal. E non è un caso che ieri
Arcelor Mittal abbia posto al ministro e al commissario il pro- che soluzione verrà fuori. Se sarà quella della bad company e della
blema del contesto Taranto. Ovvero, è il succo del loro discorso, noi new company, mettendo le negatività nella prima e le positività
siamo disposti a prendere l’Ilva, a fare gli investimenti che ci nella seconda - uno schema spesso utilizzato nelle ristrutturazioni
chiedete, però che succede col processo, le cause in corso, le industriali -, oppure se si useranno i soldi sequestrati dalla Prorichieste di risarcimento danni che piovono come acqua? Sì, cura di Milano ai Riva (1,7 miliardi) facendone una specie di fondo
perchè l’Ilva di Taranto oggi attrae e spaventa e questo accadrebbe per i risarcimenti e le bonifiche. Ora, ben vengano i nuovi investitori, che naturalmente saranno giudicati sui fatti, ma al di là
per qualsiasi investitore.
Attrae perchè è un gruppo importante, perchè Taranto è il della formula societaria tutta da costruire, va ribadito che nessuno
complesso più grande d’Europa, perchè qui si può coprire una può lasciare il cerino acceso nelle mani dei tarantini. Inquigamma che va dal semilavorato al prodotto finito, perchè ac- namento e degrado ambientale hanno responsabilità precise, sono
quisirne gli impianti fa compiere un salto dimensionale non riconducibili a carenze e omissioni ben individuate. Ed è giusto
indifferente (del resto basta ricordare cosa accadde anni addietro che questo conto, scoperto da troppo tempo, adesso si cominci a
per Riva). Infatti, le logiche che spingono Arcelor Mittal da un lato saldarlo. Perchè è il primo dovere da adempiere verso Taranto.
e Jindal dall’altro convergono su un punto: crescere e rafforzarsi
Domenico Palmiotti
>> CONTINUA DALLA PRIMA
I
CLASSI POLITICHE
CERCASI LAVORO
DISPERATAMENTE
di GENNARO PICINNI
S
e il credo dei frati dell’Ordine dei benedettini
era «ora et labora» è ovvio che essi costituivano un’eccezione rispetto a tutti gli altri –
c’est à dire – francescani, antoniani, agostiniani, carmelitani, certosini, frappisti e la filza potrebbe continuare. Ma vallo a trovare oggi, anche pregando, un lavoro in Italia dove i «workless» sono in
costante aumento. È pur vero che durante il «ventennio
littorio» la vita degli italiani era più che mai sobria
(eufemismo) ma la disoccupazione non era neppure
contemplata. Al punto che fu istituita l’«Opera Nazionale Dopolavoro» (O.N.D.) che a Bari aveva sede nel
palazzo anni ’20 sul lungomare, il quale ospitava l’omonimo cinema detto anche «Dopolavoro Forze Civili» e
che dopo il 1943 assunse il nome di «Kursaal Santalucia». E che dire di quella targa in travertino su un
palazzone «stile littorio» in viale delle Milizie a Roma
che enunciava «Dulce est post laborem domi manere»,
dando per scontata la sussistenza del «labor»?
A monte di quanto sopra v’è la sentenza divina dopo
la cacciata dal «Paradiso Terrestre» e cioè - «Tu donna
partorirai con dolore e tu uomo lavorerai con gran
sudore». Dunque il lavoro, più che lieto obiettivo primario degli uomini (e delle donne stante la parità di
genere) fu concepito nella Bibbia come una condanna
che paradossalmente vede, ieri come oggi, le moltitudini in fervente ricerche per espiarla. Soltanto le
«colonie» di api e formiche si sono ancestralmente date
una regola «lavoristica» di tipologia umana al di sopra
di ogni punizione. Legittimato a questo punto il lavoro
suonerebbe quanto mai opportuna la frase pronunciata,
non ricordo in quale occasione, da Berlusconi ex «Cavaliere del Lavoro»: - «Voi politici non avete mai lavorato!» -. Cui rispose Gianfranco Fini: - «Non è vero
perché io in passato ho fatto il giornalista al Secolo
d’Italia» -. Chapeau! Ma, siamo onesti, aveva proprio
ragione B. quando accusava i politici? Dopotutto nel
1994 con la sua discesa in campo non si contarono
deputati e senatori presi «neorealisticamente» dalla
strada, come Lamberto Maggiorani ed Enzo Staiola
(padre «attacchino» e figlio in «Ladri di biciclette» 1948 – di Cesare Zavattini).
POKER -Ripeto, c’aveva ragione B. sia pur dall’alto
della «Galassia» Fininvest, Mediolanum, Milan, Mondadori, Mediaset? Voilà un bel poker d’Assi. Primariamente per i neo-deputati/senatori c’era (e c’è
tutt’ora) l’incombenza di andare in sartoria e ordinare
un guardaroba adeguato al Palazzo (secondo l’antico
detto barese «Vesti Cippone che pare barone») da pagare beninteso col primo lauto stipendio. E poi vogliamo tener presente il «lavorío» del prendere il treno
o l’aereo, prenotare l’hotel, recarsi alla Camera o al
Senato (spesso in autoblu) e poi parlare, parlare e
ancora parlare secondo l’o.d.g., replicare, controreplicare e magari inveire contro l’opposizione fino alla
pantomima della colluttazione inclusa, trattenuti a
stento i Nostri da «Commissari» e «Commessi» d’oro? E
vi par niente, nelle risse in aula, esibire «slogan» su
fogli A3, striscioni, scritte sulle proprie fronti o palmi
di mani, fino alle «femen» escluse? Ed ancora far tintinnar manette, far dondolar nodi scorsoi, impugnar
apriscatole fino a sventolare odorose fette di mortadella?
E qualche benemerito ha pensato, per i non rari
momenti di «stanca» (tu chiamalo se vuoi «bivacco») di
dotare i sunnominati di deliziosi «tablet», affinché pollici e cervelli non restino mai inoperosi. Per non parlare di estenuanti cene di lavoro, solitamente in esosi
ristoranti intorno a piazza Colonna capaci di ampie
tavolate, tutti a cercar di risolvere i nostri problemi,
proponendosi loro (stando a tavola) di «fare un tavolo»
in tempi brevi come da «lunario». E cioè basandosi su
date certe come: «prima di Pasqua» o «dopo il ponte del
I Maggio» o «non oltre il 2 Giugno» o «subito dopo
Ferragosto» o «non superando Ognissanti» o in fine
«dopo le Feste». Auguri! Ma non dimentichiamo che c’è
anche l’amorevole «cura» del proprio collegio elettorale
onde assicurarsi la «sinecura» magari anche per una
seconda legislatura.
Tanto per concludere sulla indubbia nobiltà del mandato, ditemi se non è duro lavoro proporsi per «portare
avanti un discorso… nella misura in cui… è necessario
risolvere il problema in prospettiva… affinché il nodo
delle Riforme <spalmato> nell’arco di 10 anni…». E qui
mi fermo perché, regredendo all’età adolescenziale, mi
ritorna in mente l’agognata fetta di «pane, burro e
zucchero» du temps jadis.
RASSEGNASTAMPA
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6
Primo piano
Mercoledì 24 settembre 2014
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POLITICA
Altra giornata
di discussioni sullo
Sblocca Italia
e su tutta la materia
energetica
di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Passa la linea “Lacorazza”. Il
Consiglio regionale alla fine di una lunga e
articolata seduta di Consiglio regionale approva un ordine del giorno presentato dall’Ufficio di presidenza dell’assemblea che
impegna il governatore Marcello Pittella
“ad attivare a partire dalla Conferenza delle
Regioni, dalla Conferenza Unificata e di
concerto con le rappresentanze parlamentari lucane, ogni utile azione al fine di sostenere in sede di conversione del decreto - legge (lo Sblocca Italia)
la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana». E in
particolare si chiede
al presidente della
Regione l’impegno
a “chiedere la modifica degli articoli 37
e 38 del decreto e la
loro riscrittura in
coerenza con le previsioni costituzionali vigenti; la modifica
dell’articolo 36 consentendo l’utilizzo delle
royalties maturate sulle estrazioni in atto al
di fuori del patto di stabilità, senza ulteriori
condizioni, e per la loro destinazione per interventi di sviluppo dell’occupazione e delle
attività economiche, di sviluppo industriale
e di miglioramento ambientale, nonché per
il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata nelle aree in cui si
svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi».
Non dovesse andare così, il Consiglio regionale ieri con 15 voti su 20 (ma in quel
momento in aula erano presenti solo 17
consiglieri) ha preso l’impegno di “impugnare per incostituzionalità la legge di conversione del decreto Sblocca Italia nelle parti ritenute incostituzionali».
Ma c’è di più. La massima assemblea regionale chiede al parlamento di fare proprie
le richieste della Basilicata. In soldoni: Pittella deve lottare come un leone nella Conferenza Stato - Regioni ma anche i parlamentari lucani (Folino compreso quindi) a far di
tutto per modificare lo Sblocca Italia nei
punti (in materia energetica e ambientale)
che riguardano la Basilicata.
In pratica guadagna sempre più spazio
Passa la linea
istituzionale
della presidenza
del Consiglio
regionale
O si modifica
o si impugna il decreto
Approvato un ordine del giorno del Consiglio che impegna
Pittella e parlamentari a cambiare le parti sul Titolo quinto
l’azione istituzionale lucana per tentare di
frenare l’azione nazionale. Al netto delle intemperanze e delle polemiche. Per la cronaca hanno votato a favore di questo provvedimento tutti i consiglieri presenti in aula di
tutte le forze politiche tranne i grillini ed
esclusi gli assenti (Castelgrande del Pd,
Mollica dell’Udc che si è allontanato volontariamente e Benedetto di Cd).
Questo per le conclusioni. In precedenza
prima c’è stata la lunga relazione del governatore e poi è iniziato il dibattito. Subito con
le critiche di Gianni Leggieri (M5S). Poi
Paolo Galante (RI) ha parlato di «attentato
alle prerogative delle Regioni». Particolareggiato l’intervento di Gianni Rosa (Fratelli d’Italia) che ha parlato di «accondiscendenza del presidente Pittella nei confronti
di chi vuole fare della nostra terra un colabrodo». Rosa ha quindi tuonato che «se lo
sblocca Italia non cambierà la Regione non
conterà più nulla». Vito Giuzio (Pd) invece
ha sottolineato la «necessità di modificare
lo spirito del decreto sblocca Italia anche se
occorre considerare il difficile punto di partenza». Vincenzo Robortella (Pd) quindi ha
espresso pieno sostego e fiducia sull’opera-
LA RELAZIONE DEL GOVERNATORE SULLO “SBLOCCA ITALIA”
Assicura il proprio sforzo per convincere Renzi
ma manda messaggi forti ai «sabotatori»
POTENZA - Poco meno di un’ora e mezza.
Tanto è durata la relazione del presidente
della giunta regionale, Marcello Pittella
che ieri ha parlato al Consiglio regionale
dello “Sblocca Italia”. Una questione che
da fine agosto è diventata il campo centrale di tutta la politica lucana. Ma il tema è
delicato: estrazioni petroliferi e ricadute
sul territorio. Sia in termini di vantaggi
economici e siluppo e sia in termini di problematiche legate agli effetti sull’ambiente
e sulla salute. Pittella non si è discostato
molto da quanto illustrato già in Conferenza stampa un paio di settimane fa subito dopo la firma del decreto da parte del
Presidente della Repubblica, Napolitano.
Ieri però, parlando direttamente ai legislatori regionali è stato ricco di dettagli. Ma
non ha abbandonato il piglio “deciso”. E
ancora una volta il presidente della Regioni ha mandato messaggi diretti quando
parlando di «sabotatori» ha chiarito: «In
un mondo di verità gridate e di ricerca del
sensazionalismo, si crea spesso un mix
esplosivo tra le esigenze vere e sentite della
comunità rispetto ai temi della salute, della tutela ambientale e del lavoro, e una serie di notizie, molte volte inesatte o senza
fondamento che assumono parvenza di verità».
Altro capitolo “teso” è stato quando il governatore lucano ha parlato dei passaggi
cronologici del Memorandum. Pittella ha
ribadito: «Dopo le interlocuzioni con il ministro Guidi e il sottosegretario Vicari si è
giunti alla condivisione del superamento
del decreto attuativo dell’articolo 16, quello firmato dai ministri Zanonato e Saccomanni il 12 settembre 2013 che sin dal primo momento, come si sa, tutti hanno duramente criticato, ritenendolo una sorta di
tradimento dello spirito del Memorandum». E quindi subito dopo il presidente
della giunta ha chiarito: «La genesi di quel
decreto è sintomatica di come, spesso, sia
difficile, al di là della buona volontà di
ognuno di noi e dei nostri referenti romani, portare a casa risultati positivi per le
nostre comunità». E per essere ancora più
chiaro, Pittella ha aggiunto: «Il ministro
Zanonato che pure era stato ospite a Potenza di un grande sindacato il 6 settembre
del 2013 e che pure aveva espresso in quella circostanza grande attenzione ai contenuti del memorandum 2011, a distanza di
una settimana firmò un decreto attuativo,
d’intesa con Saccomanni che andava in direzione esattamente opposta».
Non sono state frasi “neutre”. L’allora
ministro Zanonato (governo Letta) ex diessino è amico del senatore lucano, Filippo
Bubbico. Insomma il clima è sempre “acceso”. Pittella ad ogni modo ha parlato in maniera dettagliata anche dei dettagli dello
Sblocca Italia assicurando: «Non sfugge a
nessuno che i contenuti del Decreto anticipano le modifiche del Titolo V della Costituzione. Sono del parere che sia opportuno
ricondurre in un corretto alveo istituzio-
Marcello Pittella
nale il confronto sulle materie concorrenti, senza sottrarsi da un dibattito serrato in
sede di Conferenza Stato Regioni sui temi
posti dalla modifica del Titolo V e più complessivamente da una nuova stagione del
regionalismo nel nostro Paese. Anche alla
luce di queste considerazioni, ho già avuto
modo più volte di ribadire che qualora l’azione concertata di Regione e parlamentari non producesse effetti sarebbe gioco forza sollevare l’eccezione di incostituzionalità dinanzi alla Suprema Corte».
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 24 settembre 2014
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7
LA MOZIONE (RESPINTA) DEI GRILLINI
No al petrolio in Basilicata
Leggieri e Perrino chiedono l’impugnativa contro il decreto Renzi
Gianni Leggieri e Gianni Perrino, i due consiglieri regionale
del M5 Stelle all’ingresso della sala consiliare
Sopra Lacorazza che spiega in aula l’ordine del giorno poi approvato. In alto al centro Pittella e consiglieri
to del presidente Pittella, sostenendo che
«non serve uno sterile atteggiamento divisorio, ma una trattativa per riequilibrare
l’autonomia di governo del territorio ed ottenere risultati significativi in termini di
sostenibilità ambientale». Per l’opposizione
Michele Napoli (FI) ha sostenuto che «il
prelievo fiscale sulle attività petrolifere supera il 60 per cento, e questo significa che fi-
no ad oggi ci ha guadagnato quasi solo lo
Stato. Mario Polese (Pd) infine, sostendo in
pieno la posizione di Pittella ha rimarcato
che «senza la necessaria e intelligente provocazione istituzionale della norma approvata con la legge 17 (royalties fuori dal patto di stabilità) non saremmo qui oggi a discutere dello sblocca Italia».
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POTENZA - “No al petrolio in Basilicata” e
“Lo sblocca Italia è un duro colpo alla basilicata”. E’ quanto chiede il partito di Grillo
in Basilicata lamentandosi anche della
scarsa informazione resa sulla materia. .
In particolare in una conferenza stampa
ieri mattina alla Regione, i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, Gianni Perrino e Gianni Leggieri - poco prima dell’inizio dei lavori consiliari in cui si è affontata in maniera dettagliata tutta la questione dello “Sblocca Italia” - hanno ribadito la
posizione del proprio partito: «Chiusura
dei pozzi petroliferi in quanto attività insostenibile e principio fondamentale riconducibile alla tutela dell’ambiente».
Nei dettagli il consigliere Leggieri ha
specificato le ragioni alla base della mozione (poi respinta in sede di Consiglio) che
sono quelle della impugnativa dinanzi alla
Corte costituzionale dell’articolo 38 del decreto “Sblocca Italia”: «Se la norma fosse
convertita in legge nel suo testo attuale o equivalente, verrebbe sottratta in modo permanente alle Regioni ogni potestà
in materia di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di
idrocarburi, devolvendole alla
esclusiva facoltà decisionale
dello Stato».
«Più che di decreto “Sbocca
Italia” – ha sottolineato ancora
il consigliere grillino Leggieri
– bisognerebbe parlare di decreto “Blocca Italia”, con il totale assenso
del Partito democratico e con il presidente
della giunta, Marcello Pittella, che con il
suo operato non fa che peggiorare le cose».
E quindi Leggieri riprendendo il messaggio di Pittella sulla “vittoria uno a zero”
rilancia: «La partita non è stata vinta dalla
Basilicata con il minimo scarto ma, restando in termini calcistici, è stata vinta in modo schiacciante dal Governo. Al di là del tema specifico delle estrazioni, quello che
preoccupa seriamente è il diffondersi dell’idea che la Basilicata, se spremuta per bene, può divenire la panacea per la risoluzione di tutti i problemi economici che affliggono il Paese. Non si arretra neanche
dinanzi a dati di fatti inconfutabili, vedi
l’alta incidenza delle malattie oncologiche,
l’agricoltura ed il turismo che, sempre più,
risentono della presenza di ecomostri,
questo omettendo di affrontare esaustivamente altre problematiche relative al costo
del carburante in regione e alla ormai fan-
tomatica card - benzina».
E’ stata la volta quindi dell’altro consigliere regionale del Movimento 5 Stelle,
Gianni Perrino. Che subito ha attaccato:
«In Basilicata si preferisce insistere sull’energia derivante dal fossile, in completa
controtendenza anche con quanto stabilito in sede di Unione europea. La nostra ferma intenzione è quella di riconfermare la
linea dell’utilizzo delle energie rinnovabili».
Anche Perrino ha parlato di impugnativa del decreto: « I profili di incostituzionalità sono diversi. Abbiamo preferito concentrarci su quelli riguardanti l’articolo
38, vale a dire sugli aspetti concernenti in
modo più stretto il rapporto tra Stato e Regione. Quella compiuta da Renzi è una vera espropriazione di diritti, una scelta del
tutto antidemocratica a cui, speriamo, il
Governo regionale voglia e sappia rispondere. Il nostro primo atto è quello di impugnare la norma per poi procedere nella battaglia continua contro le estrazioni indiscriminate
con una serie di interventi concreti che portino alla giusta comunicazione con i cittadini ed
alle scelte più opportune sul da
farsi, scelte che vanno valutate
e soppesate anche in sede di deregulation, dal momento che
deve essere la base a decidere e
non pochi eletti».
Per quanto riguarda la mozione poi presentata in Consiglio nel testo
dell’articolato si legge: “(...) si impegnano
il presidente e la giunta regionale ad attivarsi, nel corso dell’iter di conversione in
legge, con ogni strumento più opportuno
al fine di indurre il Parlamento a emendare la normativa, nel senso di cancellare
dall’articolo 38 la parte o le parti in cui si
prevede la totale e definitiva estromissione
delle Regioni dalla competenza in materia
di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi».
“Nel caso in cui la norma – si legge nel
documento – dovesse essere convertita in
legge nella formulazione attuale o in una
formulazione che produca effetti giuridicamente simili o equivalenti (totale e definitiva estromissione delle Regioni), a promuovere la questione di legittimità costituzionale”.
Insomma i grillini ribadiscono il no al
petrolio e chiedono alla Regione di prepararsi alla battaglia legale contro le decisioni del Governo nazionale.
«Altro che 1 a 0
per noi,
la partita è
stravinta
dal Governo»
ENNESIMO CASO AL CENTRO OLI
Nessuna sfiammata ma un’altra anomalia
a Viggiano. Il sindaco attacca, Eni minimizza
Il centro Oli
Eni
di Viggiano
VIGGIANO – Nessuna sfiammata, solo
un odore o meglio una puzza nauseante.
E’ stata la causa dell’ennesima anomalia
al Centro Oli che si è registrata nell’arco
della giornata di ieri.
La segnalazione è stata lanciata dai dipendenti della Vibac e dell’Elbe – entrambe le aziende situate di fronte all’impianto estrattivo – al Comune di
Grumento Nova. «Intorno alle 15 - fa sapere in una nota stampa, il sindaco di
Grumento Nova, Antonio Imperatrice sono giunte al Comune segnalazioni da
parte dei dipendenti delle due fabbriche
poste di fronte allo stabilimento dell’Eni, circa l’impossibilità di poter lavorare
nei propri ambienti per la presenza di
odori nauseabondi che di fatto stagnavano l’aria e la rendevano irrespirabile».
«Sul posto - continua il comunicato - si
è recato il sindaco ed i vigili urbani di
Grumento Nova che di fatto hanno constatato situazioni di profondo disagio
tra i lavoratori e non solo, ed hanno potuto anche appurare come gli stessi si
fossero dovuti porre ai piani superiori
degli stabilimenti ed anche fuori. Il tutto
anche suffragato dalla presenza dei Vigili del Fuoco di Marsicovetere».
E sempre nella nota il sindaco riferisce che la «sera precedente, quella del 22
alle ore 21 circa, era stata segnalata dall’Eni “un trafilamento di vapore acqueo
e conseguente intervento di manutenzione”, con una rumorosità più percepibile rispetto ai livelli di normale esercizio dell’Impianto ed alle ore 3 del 23 settembre le operazioni di manutenzione si
sono concluse.. e si è proceduto all’attività di riapertura dei pozzi per il progressivo ripristino delle normali condizioni
di regime produttivo dell’impianto».
Operazioni che a quanto comunicato
dalla compagnia petrolifera, nella stessa giornata di ieri, «hanno comportato
la fermata e il conseguente riavvio di alcune sezioni dell’impianto generando
conseguentemente un lieve innalzamento delle emissioni odorigene rispetto alle normali condizioni operative».
«Attività di manutenzione – ha riferito
la società petrolifera - sulla linea di alta
pressione del vapore».
Da parte dell’Eni è stato ribadito che
«l’impatto olfattivo derivante dalle attività di riavvio non comporta alcuna con-
seguenza sulla salute dei lavoratori dell’impianto ne’ sugli abitanti e lavoratori
dell’area circostante il centro olio». Secondo il primo cittadino del centro grumentino «questi eventi si verificano
troppo spesso ed il fatto che lavoratori
dell’indotto e le maestranze siano arrivate al punto di segnalare il disagio con
fax e chiamate dirette alle Istituzioni,
pone noi tutti nella condizione di dirimere un legittimo dubbio su quanto ci
viene fatto percepire dall’Eni, in modo
strumentale e di parte». «E’ ora - ha puntualizzato il sindaco - di fare chiarezza e
di sottolineare come le rassicurazioni
siano ormai superate dagli eventi. C’è bisogno di un intervento forte delle Istituzioni , degli Amministratori tutti e delle
organizzazioni Sindacali, per far sì che
la sicurezza e la salute predominino su
tutto».
Angela Pepe
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Primo piano
Mercoledì 24 settembre 2014
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POLITICA
Il candidato presidente
della Provincia
di Matera non soddisfa
tutti ma è orgoglioso
per il suo “paese”
Francesco De Giacomo
di PIERO QUARTO
MATERA - Non c’è l’unità ma ancora
malumori e incertezze all’interno del
Partito Democratico. La scelta del sindaco di Grottole, Francesco De Giacomo
per la presidenza della Provincia di Matera e qualche metodo non condiviso fino in fondo lasciano più di un dissenso
latente e qualche gesto clamoroso non
ancora concretizzato. Giuseppe Soranno sindaco di Salandra nel giro di una
notte ha visto svanire la propria candidatura, non l’avrebbe presa proprio benissimo, del resto rappresentava il lavoro avviato in provincia da consigliere in
carica e dunque si aspettava quella fiducia che gli veniva annunciata. Così come il presidente del Consiglio provinciale uscente Aldo Chietera non ripresentato nella lista a differenza di altri
consiglieri Pd e in virtù di quel principio,
rotto nel corso delle
trattative che doveva
vedere solo ex consiglieri e non sindaci in
lista.
La scelta di Auletta
ha però rotto l’incantesimo, Chietera si è ritrovato fuori ed i malumori sono esplosi. Non
solo da parte degli
esclusi ma anche di quella parte del partito che si è sentita “tradita” dalle scelte.
Da lì le voci di chi si sente in qualche modo allontanato per essere stato “troppo
vicino” al presidente Stella o da chi pensa a clamorosi gesti come l’autosospensione tanto che arriva al nostro orecchio un chiaro: “mica può farlo solo Folino!”.
In tutto questo la ricerca di unità del
partito sembra solo una parvenza ed il
fuoco pare evidente sotto la cenere. Nel
Pd è un classico, inevitabile perchè si
riesce sempre a scontentare tutti e a
non trovare un minimo comune denominatore in termini di decisioni e scelte.
LE PAROLE DI DE GIACOMO - In
tutto questo chi è pronto invece a iniziare la sua campagna elettorale è proprio
De Giacomo.
«Si tratta di una bella responsabilità e
di un grande orgoglio per il sindaco di
un piccolo paese.
I malumori? So che ci può essere qual-
«Il lavoro
di Stella? No
comment. Noi
coinvolgeremo
tutti i sindaci»
Giuseppe Soranno
La sede della Provincia di Matera in via Ridola
Aldo Chietera
La scelta De Giacomo
lascia tanti mugugni
Soranno beffato e Chietera fuori dai giochi non ci stanno
Il protagonista: «Una scelta di discontinuità, nuova immagine del Pd»
che delusione ma attorno alla mia figura si sono raggruppati i maggiori consensi, la volontà è quella di dare un chiaro segno di discontinuità, un’immagine
nuova su cui il Pd si è maggiormente
concentrato.
Tutto in una notte? Le cose sono cambiate molto in fretta, dopo che erano rimaste tre opzioni tra le quali scegliere».
De Giacomo parla anche delle priorità
del territorio: «non mancano le emer-
|
genze da affrontare come la rete viaria, i
lavori necessari sul territorio, la questione rifiuti che è sempre più in emergenza e verso un vero e proprio blocco
che sarebbe pericoloso. Ci sono poi le
questioni che riguardano i trasporti e
per i quali non manca una razionalizzazione.
Tante sono le urgenze che proveremo
ad affrontare senza risparmiarci».
Cripticala risposta di De Giacomo sul
lavoro della giunta Stella: «preferisco
IL CASO
non rispondere, posso solo dire che stavolta saranno coinvolti tutti i sindaci
nelle decisioni che verranno prese. Dal
più piccolo al più grande, dai paesi dell’interno a quelli della costa jonica in
una stretta collaborazione». L’ultimo
messaggio è per i cittadini di Grottole:
«Non dovranno preoccuparsi perchè
continuerò ad essere presente lavorando in Provincia e nello stesso tempo per
il mio Comune».
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|
«Di Trani prima sedotto e poi abbandonato»
Forza Italia accusa il sindaco “mollato” dal Pd e dalle liste minori di centrosinistra
Il sindaco di
Pisticci, Vito
Di Trani
accusato
da Forza
Italia
Di Trani sedotto e
abbandonato
Di Trani ha scelto di rinunciare
alla candidatura
al ruolo di presidente della Provincia? Non proprio. E’ del tutto
diversa la ricostruzione formulata dagli ambienti cittadini di Forza Italia in merito alle recenti esternazioni del sindaco di Pisticci, che aveva annunciato la sua rinuncia
nella corsa alla poltrona di via Ridola
adducendo come motivazione una scelta nobile, che risiedeva, a suo dire, “nel
rifiuto di una politica completamente
avulsa dalle esigenze del territorio, che
risponde esclusivamente a logiche
spartitorie tra le filiere”. Di Trani, nella
sua lettera di rinuncia aveva poi chiesto
il commissariamento del Pd di Pisticci,
perché userebbe “atteggiamenti strumentali, ridicoli e affermazioni palesemente false per screditare la mia Amministrazione”. C’è pur da dire che a Pisticci il Pd è minoranza in quanto nella corsa a sindaco di oltre tre anni fa Di Trani
ha vinto contro un candidato del Pd, battendolo in una colazione nella quale il
suo gruppo era organizzato nella civica
di Forum Democratico (che lo espresse
appunto come sindaco).
Per tornare a Forza Italia, ci sarebbe
ben altra verità dietro la rinuncia di Di
Trani, in quando “il Sindaco di Pisticci –
come viene spiegato in una nota del direttivo cittadino - è stato prima sedotto
dalle liste minori di centrosinistra, che
hanno appoggiato la sua candidatura, e
poi abbandonato. È stato messo all’angolo anche dal Pd regionale e da alcuni
suoi stretti collaboratori che rivestono il
ruolo di Consiglieri Comunali a Pisticci,
che di fatto non hanno avallato la sua
candidatura”. Il primo cittadino di Pisticci, insomma, sarebbe stato costretto
a battere in ritirata. “Sarebbe opportuno
– è il monito di Fi - che il nostro Sindaco
dedicasse risorse in termini di tempo e
di energie alle tante problematiche del
Comune di Pisticci, piuttosto che architettare carriere politiche personali. A titolo di esempio, ricordiamo solo alcune
delle urgenti questioni che ancora non
trovano soluzione: la mancanza di un
regolamento urbanistico moderno; la
lottizzazione a iniziativa pubblica delle
zone C1, C2 e C3 di Marconia; la questione ambientale della Valbasento; l’aumento ingiustificato dei canoni del Consorzio di Bonifica, contro il quale il nostro Sindaco non ha speso una parola,
abbandonando a sé stessi gli agricoltori
pisticcesi; l’aumento delle tasse locali; la
manutenzione ordinaria delle strade comunali urbane ed extraurbane; le ultime vicende legate alla demolizione del
terzo piano dell’Ospedale di Tinchi”. In
un quadro del genere, nella lettura di
Forza Italia, ci sono delle responsabilità
anche di chi condivide certe scelte continuando ad avere un atteggiamento passivo di fronte a questa situazione di immobilismo: “chiediamo ai Consiglieri
Comunali di maggioranza, a tutti gli assessori e al Presidente del Consiglio Comunale di Pisticci – conclude il direttivo
pisticcese di Fi - di riflettere sulla situazione di stallo politico-amministrativo
venutasi a creare e di prendere le distanze dal Sindaco Di Trani. Più di tre anni
sono trascorsi dall’elezione. È tempo ormai di passare la parola ai cittadini e fornire a Pisticci un’amministrazione di
qualità che risolva celermente i problemi. Continuare ad amministrare in questa maniera significa produrre ulteriori danni in aggiunta a quelli già causati
in questi anni”.
Roberto D’Alessandro
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Mercoledì 24 settembre 2014
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ECONOMIA
Quale destino
per un comparto
tra i più conosciuti
in Italia
e all’estero?
di GIOVANNI ROSA
SONO sempre più agitate le acque alla
Gaudianello di Monticchio.
La Norda, proprietaria dello stabilimento, ha comunicato nei giorni scorsi
la volontà di ricorrere alla mobilità per
una ventina di dipendenti.
Non un fulmine a ciel sereno, ma la risultante di una situazione che si trascina oramai da più di un anno.
Accompagnata alla lettera, una relazione di undici pagine che spiega la situazione in cui versa lo stabilimento lucano.
«Crisi dei consumi che ha generato
un grave e strutturale squilibrio economico» e «l’appesantimento dei oneri finanziari» sono tra i motivi che hanno
indotto la direzione della NorIL MERCATO
da ad «attuare
un piano di riorganizzazione
della struttura
volto a favorire
IL comparto è in crisi. Da vantaggi e siuna parte la congiuntura nergie al grupeconomica, dall'altra una po societario».
concorrenza spietata. Le Una ristruttuaziende produttrici di acque razione che colminerali, nonostante sia pirebbe solo il
cresciuto il consumo pro- settore amminicapite all'anno (si è passati strativo. Nell’otdai 47 litri del 1980 agli oltre tica dell’azien190 di oggi), continuano a da, a quanto si è
soffrire a causa della con- potuto apprentrazione dei prezzi e del fe- dere, tutto il setnomeno del trading down e tore
verrebbe
cioè che sempre più fami- spostato nelle
glie acquistano prodotti “un- altre sedi del
branded”, a basso costo. gruppo.
Nei discount per esempio si
Nel piano introvano confezioni anche a fatti si prevede
10 centesimi (se non di me- una «razionalizno) al litro. Anche per que- zazione e consto diverse aziende dal no- centrazione»
me altisonante inventano «di tutte le attinuovi marchi low cost per vità indirette e
restare sul mercato. La Ba- di staff, con rifesilicata non è esente da rimento all’area
questa crisi. Lo è stato per la amministratiCutolo, lo è per la Gaudia- va, all’area genello-Norda. Le Fonti del stionale ed inVulture “tengono” anche formatica, all’agrazie alla Coca Cola men- rea commerciatre è tutto da definire, anche le, all’area risorse le sensazioni sono positi- se umane e reave, ciò che saprà fare la San zioni sindacali e
Benedetto a Viggianello.
all’area acquisti».
Ovviamente, qualora venisse confermata questa impostazione, una ventina
di attuali dipendenti si troverebbero di
fronte a una scelta da cui non possono
prescindere.
Le scelte non sono molte: accettare la
mobilità, acconsentire a un demansionamento (da amministrativo a operaio)
- pare che su questo punto i vertici della
Norda siano d'accordo - oppure andare
allo scontro con l'apertura delle vertenze.
La cosa certa è che nello stabilimento
c’è una fronda che vuole dare battaglia.
Ci hanno scritto e vogliono far sentire la
loro voce alla Regione Basilicata, alla
Direzione Territoriale del Lavoro, alla
provincia di Potenza, alle Segreterie
Territoriali, ai sindacati e a tutti coloro
che saranno a conoscenza di questa situazione.
Puntano il dito contro i manager che
«prendono decisioni errate che generano difficoltà economiche» aggiungendo che «le difficoltà della Monticchio
Gaudianello che si sono ampliate dal
2010 non vanno assolutamente attribuite a queste 20 unità lavorative che
svolgono le loro mansioni con dovere e
Un settore
in crisi
Acque agitate
alla Gaudianello
Venti lavoratori in esubero verso la mobilità
Vertice in Confindustra per definirne il futuro
senso di responsabilità».
Questi lavoratori si appellano alla Regione che «è l’unica vera proprietaria
delle risorse idriche» ricordando che
«gli imprenditori hanno solo la concessioni per il loro sfruttamento con il vincolo del mantenimento dei livelli occupazionali». E concludono: «Mandare a
casa venti unità lavorative significherebbe, meno entrate regionali, meno entrate comunali, meno ricchezza, maggiore disagio e giovani che evadano dalla Basilicata per andare altrove. Auspichiamo in un valido sostegno da parte
della Regione Basilicata, dalla Direzione Territoriale del Lavoro, dalla provin-
cia di Potenza, dalle Segreterie Territoriali, dai sindacati e da voi che siete il
nostro unico mezzo di comunicazione».
L'azienda da parte sua non sarebbe intenzionata a “tagliare posti di lavoro”,
ma lascerebbe aperte alcune ipotesi per
il ricollocamento delle maestranze in
esubero.
u LA STORIA t
Il curatore fallimentare tenterà per la quinta volta di vendere lo stabilimento
Quel (poco) che resta della Cutolo
ERA uno dei marchi più conosciuti.
Per un periodo le parole “acqua minerale” era sinonimo di “Cutolo”.
Quel che resta oggi di una gloriosa azienda è uno stabilimento alla
mercè del degrado e dell’incuria.
Nonostante i vari tentativi del curatore fallimentare Di
Ciommo di vendere la
struttura, nessun imprenditore si è fatto
avanti.
Il segno che nessuno
vuole investire in un
settore, quello delle acque minerali, che da
qualche anno a questa
parte sta facendo registrare una flessione
nelle vendite.
Colpa della crisi certo, ma anche di una concorrenza
spietata che non lascia spazi a quei
piccoli gruppi - come era quella della
Cutolo - che non hanno saputo reinventarsi nel mercato globalizzato.
Qualche giorno fa i sindacati di
Caduti nel vuoto
tutti i tentativi
di salvare
lo storico
marchio lucano
Lo stabilimento ex Cutolo
categoria della Flai Cgil, Fai Cisl e
Uila Uil avevano sollecitato gli imprenditori a farsi avanti per l’acquisto dello stabilimento. «E’ un peccato - avevano sostenuto in una nota veder deperire lo stabilimento con i
macchinari. Il nostro auspicio è che
si faccia avanti un’azienda del settore che rilevi la struttura e possa dare
inizio alle produzioni e alla commercializzazione di acque minerali di
grande qualità». A oggi il loro appello è caduto nel vuoto. Nei prossimi
giorni il curatore fallimentare tenterà una nuova vendita della struttura. Il prezzo è stato fissato in
3.300.000 euro. A questa situazione
di stallo, farebbe da contraltare
quella dei lavoratori che erano impegnati nell’azienda. Le 56 maestranze potrebbero presto trovare una collocazione all’interno di due importanti aziende della zona del Vulture:
la Cmd di Atella e il cementificio di
Barile dei fratelli Rabasco. Entro dicembre dovrebbe concretizzarsi il
tutto. Intanto ciò che rimane è sotto
gli occhi di tutti. Nonostante i tentativi fatti anche dalla Regione Basilicata (vedere l’accordo poi sfumato
con Alacque) di far ripartire lo stabilimento, a oggi non c’è nulla di concreto. Davvero un peccato per un
marchio che ha contribuito a far conoscere la Basilicata anche all’estero.
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 24 settembre 2014
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VIGGIANELLO Corraro: «Un’opportunità per tutto il Mercure»
Fonti del Pollino: una realtà
Entro fine anno parte la produzione targata San Benedetto
Il progetto dello stabilimento che sta sorgendo nei pressi del
fiume Mercure a Viggianello
VIGGIANELLO - I lavori sono a buon punto. Si stanno montando i macchinari. Con
ogni probabilità tra la fine di quest’anno e
l’inizio del prossimo, partirà la produzione
dell’acqua minerale targata “Fonti del Pollino”.
Una realtà in controtendenza rispetto a
un comparto in crisi, ma che è la dimostrazione di come possano andare a braccio industria, occupazione e ambiente.
Le maestranze tutte di Viggianello che
verranno impiegate nello
stabilimento, stanno facendo formazione nella
sede centrale della San Benedetto.
Il sito produttivo occupa una superficie di 32
mila metri quadrati: il
piano industriale, almeno
nel progetto originale,
prevede una linea di imbottigliamento con una
capacità produttiva di
150 milioni di bottiglie
l’anno, nei formati da
mezzo litro, da un litro, da
1,5 litri e da due litri. Nell’accordo è previsto che
l’azienda mantenga stabili i livelli occupazionali
per almeno tre anni.
Il marketing della nuo- Il sindaco Corraro
va acqua riguarderà principalmente l’ecosostenibilità della produzione e la
tutela delle risorse naturali.
«La prima fase dell’investimento può ritenersi
conclusa e di qui a breve
dovrebbe aversi la messa
in esercizio dell’impianto,
con le prime e importanti
ricadute
occupazionali
sul territorio. - ci dice un soddisfatto Vincenzo Corraro, sindaco di Viggianello - Legittimo sperare che già nel prossimo futuro anche la seconda linea produttiva possa
andare in esercizio, incrementando così i livelli occupazionali, aspetto prioritario in
un momento storico fortemente condizionato da una crisi economica ed occupazionale senza precedenti».
«Tale opportunità, - ha aggiunto - mi auguro, possa offrire la possibilità di attrarre
risorse che permettano di soddisfare domanda di sviluppo locale, accompagnata
da una programmazione concertata, con i
livelli di governance regionale, del territorio. L’opera che sta per nascere, qualificante e strategica per la nostra area, non può e
non deve avere ricadute per la sola realtà
locale ma deve essere da sprone per l’intero
comprensorio del Mercure, attraverso cui
ogni singolo comune può coglierne occasioni e opportunità di sviluppo. Occorre a
questo punto guardare in
prospettiva».
«Il cosiddetto indotto
che va dallo sviluppo del
tessuto produttivo a quello della viabilità, dagli investimenti per la formazione o per la promozione
turistica (veicolata anche
da un partenership importante come San Benedetto), deve nascere dall’azione sinergica fra i comuni. Questa importante
iniziativa di tipo industriale - conclude Corraro
- non può farci dimenticare la vocazione essenzialmente agricola del nostro
territorio. Resta la valorizzazione del settore primario un obiettivo della
nostra comunità e della
nostra amministrazione,
obiettivo non in contraddizione con l’impianto
San Benedetto, ma che
potrebbe sinergicamente
legarsi ad esso o in esso
trovare spunto per un rilancio. Ecco perché è opportuna a questo punto
una riflessione condivisa
che possa far emergere
criticità ed elementi di forza del territorio
da affrontare e valorizzare tutti insieme».
Insomma il primo cittadino va oltre i confini della propria comunità, mettendo il progetto al centro di un rilancio strategico di
tutta la zona del Mercure.
Le premesse ci sono tutte. Toccherà anche agli amministratori locali cogliere le
opportunità che derivano da questo investimento.
gierre
Il sindaco auspica
un percorso
condiviso tra i comuni
per lo sviluppo dell’indotto
In alto lo stabilimento della Gaudianello. Sopra l’imbottigliamento
In un incontro tenuto in Regione cazione degli operai in esubero in un’aqualche mese aveva fatto capire che zienda di logistica di San Nicola di Melera intenzionata a ristrutturare il fi.
brand ed il settore vendite della GauDi tutto questo si parlerà questa
dianello mettendo in campo investi- mattina in un incontro in Confindumenti per raggiungere l’obiettivo.
stria, dopo del quale potrebbe sbloccarDurante il vertice tenuto nel febbraio si la situazione e capire il destino che
scorso ,si parlava anche di una ricollo- attende le venti maestranze.
u L’INIZIATIVA t
di MICHELE RUSSOMANNO
DA POTENZA a Palazzo San Gervasio; dal castello di Monteserico, a Genzano di Lucania, fino a
Matera; eppoi Stigliano, Aliano,
Bernalda, Marina di Pisticci e
San Teodoro Nuovo.
Infine Tito Scalo e nuovamente
Potenza, il cui teatro Stabile ospiterà il momento conclusivo della
manifestazione. Queste le tappe
d’approdo, visita e sosta dell’edizione 2014 di ‘ReStartSud’, on
the road da oggi fino al prossimo
26 settembre.
L’iniziativa, ideata da Cubox lo
scorso anno e presentata ieri
mattina alla stampa, intende
promuovere la cultura dell’impresa e dell’innovazione attraverso il coinvolgimento del territorio lucano e delle sue eccellenze. «ReStartSud -ha spiegato Sergio Ragone snocciolando il cartellone della manifestazione- è
un viaggio fisico alla scoperta di
luoghi e realtà imprenditoriali
all’avanguardia ma legate al contesto, al territorio e alle tradizioni in cui sono nate, sono maturate e si sono sviluppate. RestartSud - ha aggiunto Ragone - ha
Al via “ReStartSud”: un viaggio alla scoperta delle eccellenze lucane
Un tour nell’imprenditoria virtuosa
La presentazione dell’iniziativa (Foto Mattiacci)
come obiettivo quello di cambiare gruppo di ‘digital storyteller’
la narrazione del Mezzogiorno, scelti tra artisti, scrittori e giordeclinandolo, attraverso l’utiliz- nalisti che viaggeranno, a bordo
zo di nuovi strumenti di comuni- di auto ibride, attraverso la Basicazione come i social network, in licata. Il percorso si snoderà tra
una maniera positiva, coraggio- aziende ‘innovative’ e soste a risa, virtuosa e innovativa». Si trat- dosso di bellezze paesaggistiche,
ta insomma di un viaggio a tap- naturali e artistiche: «per respipe, per scoprire ‘mondi nuovi’, rare e assaporare la cultura della
confrontarsi con tecnologie e in- regione». Ognuno degli storytelvenzioni diverse e, infine, per lers, che nell’occasione saranno i
raccontarle. A farlo saranno un giornalisti Marianna Aprile, Clo-
tilde Veltri, Paride Leporace e
Maria Giovanna Pastorino, la
musicista Antonella La Carpia,
l’attore Domenico Fortunato e la
dirigente del Cnr Antonella Pellettieri, racconterà il proprio
viaggio, le sue sensazioni ed
emozioni, descriverà le tracce
d’innovazione e di creatività incontrate, tramite il proprio blog
(ospitato sul sito di ‘ReStartSud’).
Sarà inoltre possibile seguire il
tour tramite l’hashtag #restarsud sui principali social. Fin qui
la parte del “viaggio fisico“, al
termine del quale le tematiche
emerse verranno riprese nel ‘ReStartCamp’, un incontro che si
svolgerà presso il teatro Francesco Stabile di Potenza (il 26 settembre con inizio alle ore 18) e
che vedrà i viaggiatori/storyteller confrontarsi con i rappresentanti delle imprese coinvolte nel
‘petit tour’. Sarà l’occasione per
discutere sulle politiche di sviluppo del Mezzogiorno d’Italia.
Tra gli ospiti del ‘gran finale’ di
‘ReStartSud 2014’ figurano Marco D’Amore, attore campano che
interpreta Ciro Di Marzio nella
serie televisiva “Gomorra” (basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano), e Oscar Farinetti,
fondatore di Eataly, attraverso
un video intervento. Per quanto
concerne le imprese protagoniste di questa seconda edizione di
‘ReStartSud’, le tappe del viaggio
prevedono soste presso le aziende Cicoria di Palazzo San Gervasio, Antezza e Bawer di Matera,
Grancia di Stigliano, Occhialeria
artigiana di Tito e Geocart di Potenza.
Oltre all’appuntamento conclusivo del 26 settembre allo Stabile, infine, un altro momento di
riflessione sull’edizione 2014 di
‘ReStartSud’ sarà, giovedì 25 settembre a Bernalda, quello dedicato al “Nuovo cinema digitale”
per discutere, alla presenza tra
gli altri del regista Mimmo Calopresti, sul futuro del cinema e
sull’industria della creatività
sempre più proiettata verso il digitale.
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 24 settembre 2014
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GIALLO IN CASERMA
Nel pomeriggio l’interrogatorio del giornalista
indagato per l’omicidio di Anna Esposito
Di Lauro torna davanti ai Pm
Nel 2001 era stato convocato come testimone, ora potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere
POTENZA - Potrà avvalersi
della facoltà di non rispondere
Luigi Di Lauro, il giornalista
indagato per il presunto omicidio di Anna Esposito.
Oggi pomeriggio il 48enne
potentino dovrà comparire
davanti ai magistrati per la seconda volta dalla scoperta del
cadavere della sua ex compagna, il 12 marzo del 2001.
All’epoca era stato convocato soltanto come “persona informata sui fatti”. Poi l’ipotesi
del gesto autolesionista ha
preso il sopravvento e il fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio è stato archiviato. Per questo sulle contraddizioni tra le sue parole e
quelle di altri testi convocati a
riscontro delle stesse è calato
il silenzio.
Tredici anni dopo gli inquirenti
sembrano intenzionati a ripercorrere
nel dettaglio
tutti gli spostamenti del
volto
noto
del Tgr Basilicata la sera
precedente
alla scoperta
del corpo del
giovane
commissario
della Digos.
Il sospetto
infatti è che
non si sia
trattato di un suicidio anomalo, ma di un omicidio camuffato ad arte “impiccando” il cadavere alla maniglia della porta del bagno nel appartamento
di servizio della caserma di
viale Lazio. Di qui l’iscrizione
dell’ultimo fidanzato della
donna con cui i rapporti non si
erano interrotti nemmeno dopo la “rottura” della loro relazione.
A chiedere
la riapertura
del caso a luglio del 2012
era stato il
padre di Anna Esposito,
depositando
in Procura a
Potenza una
consulenza
di parte che
sollevava
dubbi sulla
possibilità
che sua figlia si fosse
realmente
tolta la vita in quel modo.
Alla base venivano evidenziate una serie di circostanze,
oltre all’evidente “stranezza”
di un gesto di quel tipo:
«un’impiccagione atipica e incompleta», in gergo medico legale, in quanto la fibbia non
sarebbe stata stretta sulla nuca, ma appena sotto l’orecchio
destro, e i colleghi della donna
non avrebbero trovato il corpo
del tutto sospeso a mezz’aria,
data l’esigua altezza della maniglia a cui era “appeso”.
In precedenza lo stesso Enzo
Esposito, intervistato da Chi
l’ha visto? aveva puntato il dito anche contro gli errori com-
All’epoca
sulle
contraddizioni
alle sue
dichiarazioni
era calato
subito
il silenzio
I magistrati
intendono
ripercorrere
i suoi
spostamenti
la sera
della morte
della poliziotta
Luigi Di Lauro, a destra una delle foto effettuate dalla scientifica
del cadavere di Anna Esposito (sotto)
|
LICENZIAMENTI ANTISINDACALI
|
«Fiat risarcisca Lamorte,
Pignatelli e Barozzino»
Accolti i ricorsi individuali dei 3 operai
messi durante le prime ore dai
colleghi della figlia, che avrebbero compromesso in maniera
irrimediabile le indagini. Errori evidenziati anche dal pm
Claudia De Luca nella sua richiesta di archiviazione del
2001.
Così erano emersi i bigliettini di minacce che il commissario avrebbe rivelato al padre di
aver trovato sulla sua scrivania, scritti da qualcuno che in
Questura l’aveva presa di mira non si capisce bene perché.
Mentre un’altra pista esplorata dagli investigatori negli
anni scorsi è stata indicata
dalla madre di Anna Esposito
che nel 2010 ha denunciato
che pochi giorni prima di morire le aveva confidato di aver
fatto delle scoperte sul caso
Claps: alcuni poliziotti come
lei avrebbero saputo che fine
aveva fatto Elisa, e dove era
stata nascosto il suo cadavere.
Non era la prima volta che il
giallo della Trinità e quello
della caserma di Santa Maria
si incrociavano in maniera
suggestiva.
Nel 2006 a raccontare di un
sinistro collegamento tra le
due vicende era stato don Marcello Cozzi, oggi vicepresidente di Libera, sentito dall’allora
pm Luigi De Magistris nell’ambito dell’inchiesta sulle
Toghe lucane, poi conclusa
con un nulla di fatto.
Lo stesso Don Cozzi 6 anni
dopo dalle colonne della Repubblica avrebbe ribadito al-
l’inviato Attilio Bolzoni di essere convinto che la morte del
commissario fosse «legata» al
mistero sugli autori dell’agguato in cui morirono i coniugi Gianfredi, il 29 aprile del
1997, e con questo «ai colpevoli ritardi nell’individuazione
di Danilo Restivo come assassino di Elisa».
Quindi i faldoni erano partiti in direzione Salerno, sede
un tempo competente per le
inchieste che coinvolgevano
anche magistrati in servizio
nel distretto giudiziario lucano (si veda proprio Claps e
Gianfredi), per poi tornare a
Potenza a giugno del 2012,
dopo che i pm campani ne avevano escluso la sussistenza.
A spiegarlo al Quotidiano
della Basilicata era stato Franco Roberti in persona, all’epoca ancora procuratore capo di
Salerno poi nominato ai vertici della Direzione nazionale
antimafia.
«Dalle indagini sulla morte
del funzionario di polizia Anna Esposito dopo le prime verifiche non è emerso alcun collegamento con i delitti Claps e
Gianfredi». Queste erano state le sue parole.
Per questo le indagini sono
ripartite dall’unica pista che,
almeno formalmente, è rimasta inesplorata.
Nei giorni scorsi il legale di
Di Lauro, Leonardo Pinto, si è
detto sereno e convinto di poter dimostrare che quella sera
il suo assistito non ha incontrato l’ex compagna.
Antonio Lamorte, Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli
Dopo il reintegro definitivo deIL giudice del lavoro (sezione Civile) del Tribunale di Potenza, ciso dalla sezione lavoro della
Rosa Maria Verrastro, ha accol- Corte di Cassazione (nel 2013)
to il ricorso presentato dagli ope- sono stati i tre operai a presentarai dello stabilimento di Melfi re i ricorsi individuali sulla vidella Fiat - Giovanni Barozzino cenda, sui quali si è espresso il
(ora senatore di Sel), Antonio La- giudice del lavoro, disponendo il
morte e Marco Pignatelli - sull'il- pagamento delle indennità
legittimità dei licenziamenti av- «commisurate alla retribuzione
globale» da «calcolarsi dal giorvenuti nel 2010.
L’azienda torinese li aveva li- no del recesso fino a quello di efcenziati per «aver bloccato la fettiva reintegra» e i contributi
produzione durante uno sciope- previdenziali.
«E’ un’importante sentenza ro interno» nella notte tra il 6 e il
ha detto in una nota il segretario
7 luglio 2010.
Un mese dopo il giudice giudi- lucano della Fiom, Emanuele De
cò antisindacale il comporta- Nicola - che dimostra ancora di
mento della Fiat - in base ai ricor- più la validità dell’articolo 18,
si presentati dalla Fiom - reinte- che in questi giorni si sta tentangrando i tre operai (due dei quali do di cancellare, contro l’ingiuerano delegati del sindacato). stizia dei licenziamenti discrimiUna successiva sentenza (del natori che non possono essere
2011) accolse invece il ricorso barattati con i risarcimenti ecodella Fiat, a cui seguì la decisio- nomici. La dignità del lavoro,
ne della Corte d’Appello, che ri- prevista dalla nostra Costituziobaltò nuovamente la situazione ne, deve restare una battaglia di
dichiarando illegittimi i licen- civiltà contro chi vuol confondere e dividere i lavoratori».
ziamenti.
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 24 settembre 2014
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IL CASO
Respinto il ricorso
di una società
che voleva
impossessarsene
per ampliare un hotel
di LEO AMATO
POTENZA - La casa laboratorio nei Sassi di Ralf Koslowski, l'artigiano-scultore tedesco trapiantato a Matera da vent'anni, non diventerà un albergo.
Lo ha deciso il Tar Basilicata respingendo il ricordo della Malve srl, società
che gestisce un moderno “design hotel”
in via Casalnuovo nel Sasso Caveoso,
contro la delibera del Comune di Matera
che nel 2000 ha riconosciuto la possibilità di assegnare in sub concessione immobili a destinazione residenziale di
proprietà dello Stato nei Sassi per la “rivitalizzazione degli Antichi Rioni” non solo a imprese e consorzi “che risultino in possesso di adeguate caratteristiche imprenditoriali e finanziarie”, ma anche a cooperative di abitazioni con soci
residenti. Sempre che dimostrino il rispetto dei requisiti per l'edilizia residenziale pubblica, siano
state costituite prima del
1986 e in quella data gli immobili risultassero già occupati.
Secondo i giudici di via Rosica la delibera in questione “si è limitata ad estendere l’ambito di applicazione” della legge 771 del 1986 (“Conservazione e recupero dei Rioni Sassi di Matera”) “consentendo ad una cooperativa, non solo
la realizzazione degli interventi futuri,
ma anche, nel contempo, l’ammissibilità di sanare posizioni consolidate”.
Per questo andrebbe “riportata nell’ambito del potere discrezionale dell’Amministrazione di applicare una disposizione di legge con modalità differenti rispetto al passato” senza “determinare una violazione della disciplina
legislativa”.
“Se il Legislatore ha previsto la possibilità di un’assegnazione “ex novo” alle
cooperative in sub concessione di immobili che sono, e restano, di proprietà
dello Stato – spiega la sentenza - non si
vede perché un successivo regolamento
non possa ritenere legittimate occupazioni sine titulo pregresse, prevedendo
con riferimento evidentemente al passato, lo stesso
meccanismo di affidamento in sub-concessione
dell’affidamento originario e, ciò, peraltro in assenza di una disposizione
di legge idonea a circoscrivere in tal senso il potere dell’Amministrazione comunale”.
Secondo la Malve srl
“l'Amministrazione
avrebbe “strumentalmente” costruito
una delibera idonea a consentire ad alcuni soggetti, soci della cooperativa, di
risultare assegnatari degli immobili di
cui si tratta”. Ma il il collegio presieduto
da Angelo Gabbricci, consiglieri Marina Perrelli e Giovanni Ricchiuto non ha
accolto nemmeno questo rilievo evidenziando che “le ragioni a fondamento
delle quali il Comune di Matera ha ritenuto di introdurre una nuovo regime
della “sanatoria” di alcune sub concessioni” attengono “al “merito” dell’azione amministrativa” che è sottratto alla
giurisdizione del Tar.
Quanto al fatto che in una delibera del
1999 fossero stati individuati tra quelli
da affidare alla Malve srl anche alcuni
immobili occupati abusivamente dai soci della Cooperativa Malve, di cui Koslowski fa parte, i giudici spiegano che
“dall’esame degli atti impugnati non è
possibile evincere l’insorgere di alcun
diritto, interesse o affidamento, all’assegnazione alla ricorrente degli immobili di cui si tratta”.
“Le circostanze riportate – aggiungo-
Ralf
Koslowski
è arrivato
a Matera
20 anni fa
Da sempre
in prima linea
sul recupero
degli antichi
rioni
Lo scultore artigiano Ralf Koslowski in due
istantanee del documentario di Fulvio
Arricchiello (Ralf-2003)
Il Tar nega lo sfratto
allo scultore dei Sassi
Legittima la delibera del Comune che ha allargato alle cooperative
di residenti la concessione di immobili dello Stato da recuperare
no - dimostrano semplicemente l’esistenza, in un primo momento, di una
volontà dell’Amministrazione di acquisire gli immobili di cui si tratta e, ciò,
nella vigenza della precedente disposizione (…) e al fine di procedere alle relative assegnazioni”.
Koslowski, tra i più noti artigiani del
tufo materano in attività, è arrivato nella città dei Sassi da Dannenberg nella
Bassa Sassonia agli inizi degli anni '80.
Nel 2003 alla sua vita e alle sue creazioni è stato dedicato anche un documentario di Fulvio Arricchiello intitolato “Ralf”, in cui spiega, tra l'altro, proprio il senso della sua adesione alla cooperativa Malve e a un progetto di recupero degli antichi rioni quanto più rispettoso delle strutture originali.
Emblematica una frase affidata pro-
|
IL VERTICE A TORINO
prio ad Arricchiello che lo ha intervistato tra scalpelli e pietre intagliate nella
sua piccola abitazione nei Sassi: «Io sto
qua in questa casa perché vorrei tanto
che almeno una casa torna all'originale, lavorata e ristrutturata con i mezzi
naturali».
In Tribunale non si erano costituiti né
Koslowski né il Comune di Matera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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«La cultura può produrre crescita e lavoro»
Franceschini convoca i ministri di tutta Europa sotto la Mole per parlare di futuro
LA cultura leva dello sviluppo economico, per la crescita e l’occupazione
dei giovani. E’ rivolto «al futuro» il
vertice dei ministri europei a Torino
per trovare - sotto la presidenza europea dell’Italia - «una sintonia di fondo» tra i 28 Paesi e fare della cultura
un pilastro delle nuove politiche del
continente.
Questo, per il ministro italiano Dario Franceschini, lo scopo della due
giorni. Perché la cultura - sostiene al
suo arrivo sotto la Mole - non è più solo un problema sacrosanto di tutela,
ma è anche un problema di investiDario Franceschini
mento sul futuro».
A guidare la delegazione dei mini- Sant’Uberto, la chiesa della Reggia di
stri europei il commissario europeo Venaria emblema della rinascita del
per la cultura, Androulla Vassiliou. complesso monumentale.
«Questa conferenza - aggiunge - è
«La cultura può produrre crescita e
lavoro. E Torino, che da capitale in- per le generazioni future, perché l’industriale è diventata capitale cultu- vestimento in cultura produce crerale d’Italia, è il simbolo di come que- scita». Padrone di casa il sindaco del
sto può accadere», sostiene aprendo capoluogo piemontese, Piero Fassiil summit sotto le volte barocche di no, che snocciola i dati della trasfor-
mazione della città. «Soltanto nel
2013 - ricorda - abbiamo investito
100 milioni di euro in cultura e questo è un fatto straordinario. Abbiamo
45 musei, è in corso il Prix Italia con
mostre sulla radio e sulla televisione.
E venerdì inaugureremo una grande
mostra sulla pop art di Lichtenstein». Veri e proprio gioielli che per
l’occasione la prima capitale d’Italia
“lucida” di blu, il colore che questa
notte, con i musei aperti fino a tardi,
illumina i suoi monumenti.
Tra una bilaterale e l’altra Franceschini, impegnato domani mattina
nella conferenza internazionale “Patrimonio culturale come bene comune”, ne visita alcuni. Dal Polo Reale,
«un patrimonio straordinario per
l’intero Paese», come lo definisce il
sottosegretario ai Beni culturali
Francesca Barracciu, alla Galleria
d’Arte Moderna. E, in serata, Teatro
Carignano, Palazzo Madama e Museo Nazionale del Cinema.
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Economia Italia / Mondo
Mercoledì 24 settembre 2014
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CONCORRENZA&AFFARI L’Ue sollecitata dal ricorso di alcune società, tra cui Microsoft
Google di nuovo sulla graticola
Il gigante di Internet rischia una maximulta dalla commissione antitrust
di CHIARA DE FELICE
BRUXELLES - Google torna
sulla graticola e a rischio
maxi-multa con l’antitrust
europeo che minaccia l’avvio
di una procedura formale se
non arriveranno «rimedi»
più convincenti ai dubbi sollevati dai suoi concorrenti e
accolti da Bruxelles a inizio
settembre. Ma è molto probabile che il dossier passi nelle
mani della prossima Commissione, che si insedierà a
novembre, e quindi sarà la
nuova responsabile alla concorrenza, la danese Margrethe Vestager, ex ministro
dell’economia, a doversi occupare del caso
su cui la Commissione europea indaga da
quattro anni.
Parlando per
l’ultima volta alla commissione
economica del
Parlamento Ue, il commissario Joaquin Almunia ha
spiegato che alcune delle 20
società (tra cui Microsoft)
che hanno presentato proteste formali contro Google «ci
hanno fornito nuove prove e
argomenti solidi contro diversi aspetti delle ultime proposte presentate da Google».
Per questo, all’inizio di settembre, Almunia ha chiesto
alla società di migliorare le
sue proposte. “Ora dobbiamo
vedere se Google può affrontare queste questioni e andare incontro alle nostre preoccupazioni. Se la risposta andrà nella giusta direzione, la
procedura Articolo 9 (che
consente un accordo con la
Commissione Ue su base di
impegni scritti, ndr) proseguirà. Altrimenti, il successivo passo logico è preparare
lo Statement of Objections»,
che formalizza le accuse dell’antitrust europeo.
Ma Almunia dà quasi per
scontato che il caso passerà
nelle mani del suo successore e che si sentirà parlare di
Google a Bruxelles ancora
per diversi anni. Del resto,
spiega, «Microsoft è stata indagata per 16 anni, quattro
volte il tempo speso su Google, e ci sono più problemi
con Google di quelli che ci furono con Microsoft». Il problema principale, che rende
il caso «per niente semplice»,
è che si tratta di un’indagine
che in quattro anni ha cambiato forma diverse volte. E
«continua sempre a cambiare, è un obiettivo
in movimento
quello che stiamo cercando di
colpire», ha sottolineato il commissario. Perché
il mondo dei motori di ricerca è in
continuo cambiamento.
Almunia ha anche ricordato che la questione è soggetta a un forte dibattito
pubblico (non ultima la richiesta a Bruxelles del vicecancelliere tedesco Sigmar
Gabriel che chiedeva di «separare» le attività di Google),
e ha criticato «i tentativi di
trasformare i casi antitrust
in dibattiti politici». Intanto,
in Gran Bretagna, Barclays
è stata condannata a pagare
una multa da 38 milioni di
sterline (48 milioni di euro)
per non aver saputo proteggere gli asset dei suoi clienti.
La Financial Conduct Authority (Fca), l’autorità finanziaria del Regno Unito,
ha dichiarato che la banca
d’investimento di Barclays
ha messo «a rischio» 16,5 miliardi di sterline nel periodo
2007-2012.
Ammenda
di 48 milioni
per Barclays
SINDACATI Oggi l’annuncio dopo anni di guida, arriva Furlan
Bonanni lascia in anticipo la segreteria
Per la prima volta la Cisl a una donna
La sua sostituta ha dieci anni di meno e viene dalla Liguria
Fino a ieri era responsabile nazionale del settore terziario
ROMA - Cambio della guardia a
sorpresa alla guida della Cisl: il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, infatti, oggi annuncerà ai segretari confederali, regionali e di categoria l’intenzione di lasciare la segreteria in anticipo rispetto al termine del mandato (giugno 2015 quanto compirà 66 anni).
A sostituirlo dovrebbe arrivare l’attuale segretario generale aggiunto, Annamaria Furlan. Ma la linea
rispetto alla riforma del lavoro, ha
assicurato Bonanni, non dovrebbe
cambiare.
In attesa delle comunicazioni formali di Bonanni i dirigenti del sindacato si sottraggono alle domande sulle ragioni dell’addio. «E’ una
fase difficile dei rapporti tra politica e sindacato - spiega un segretario di categoria - la decisione di Bonanni è un modo di reagire agli attacchi della politica che ci dipinge
come un moloch che non cambia.
Questo invece è un modo di accelerare il rinnovo del gruppo dirigente». Ma le ragioni dell’addio potrebbero trovarsi anche
nella pressione dall’interno dell’organizzazione per un’uscita anticipata. Oggi parte quindi il percorso per la sostituzione che però arriverà solo con il Consiglio generale del
sindacato che dovrebbe riunirsi nella
prima decade di ottobre. In quella sede si
eleggerà il nuovo segretario generale.
Bonanni, 65 anni,
abruzzese di Bomba,
(Chieti) alla guida
della Cisl dal 2006
(fu eletto dopo Savino Pezzotta che lasciò anche lui in anticipo rispetto alla scadenza del mandato)
si è battuto in questi anni soprattutto per la riduzione delle tasse sul
lavoro e per la difesa dell’occupazione ma con una visione più «riformista» rispetto ai colleghi della Cgil
con i quali si è diviso in più occasioni (dagli accordi sul nuovo contratto per la Fiat all’accordo del 2009
sul modello contrattuale).
Per quanto riguarda la riforma
del lavoro Bonanni si è detto nei
giorni scorsi pronto a trattare sul
contratto a tutele crescenti ma ha
chiesto al Governo di impegnarsi a
cancellare le false partite iva e gli
altri contratti precari che nascondono nella sostanza lavoro subordinato. La mano passerà quindi a Annamaria Furlan anche se la linea,
ha assicurato Bonanni, non cambierà. Sul futuro di Bonanni per ora
non trapela nulla ma se si dovesse
seguire la tradizione il passaggio
potrebbe essere nella politica come
è accaduto per i tre predecessori alla guida del sindacato, Marini,
D’Antoni e Pezzotta.
Cinquantasei anni, genovese,
Annamaria Furlan ha iniziato la
sua attività nel 1980 come delegata
del Silulap, la categoria Cisl dei lavoratori postali di cui poi è divenuta segretaria provinciale e regionale. Successivamente Furlan ha guidato la Cisl di Genova e la Cisl della
Liguria. Dal 2002 è segretario confederale della Cisl occupandosi del
settore terziario e servizi, che comprende: commercio, turismo, banche, assicurazioni, telecomunicazioni, spettacolo, editoria, trasporti, poste, authority, politiche
agroalimentari ed energetiche.
Raffaele Bonanni, segretario della Cisl dal 2006
EXPO Il nuovo treno toccherà i 360 km orari
Con il nuovo Frecciarossa
da Roma a Milano in 2,5 ore
di ALFONSO NERI
BERLINO - Velocità massima di 360 chilometri orari, Milano Centrale-Roma Termini
in due ore e mezza (anche meno se si calcola
da Rogoredo o Tiburtina), forte ricaduta industriale sull’Italia. E’ il nuovo Frecciarossa
Etr 1000 che debutterà con un prima corsa
inaugurale il 1 maggio in occasione dell’avvio di Expo e che prenderà servizio da metà
giugno.
Trenitalia ne ha acquistato 50 esemplari
con un investimento di 1,5 miliardi, senza
contributo pubblico e con solo indebitamento
bancario. «I prezzi non sono ancora stati stabiliti perché li fa il mercato, soprattutto nell’alta velocità», spiega l’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, durante l’anteprima mondiale a Innotrans di Berlino, la principale fiera del settore ferroviario.
Dove sono emersi altri numeri: il nuovo
treno, costruito nella parte motrice e dei carrelli da Bombardier che ha assunto a Vado
Ligure 50 persone nell’ingegneristica, «impegna metà dello stabilimento di Pistoia per
350-400 persone», spiega l’a.d di Ansaldo
Breda, Maurizio Manfellotto.
Ntv ha risposto che «Italo è progettato per
andare a 360 km/h e sarà in grado di raggiungere lo stesso tempo di percorrenza tra
le due città nel momento in cui le autorità
competenti consentiranno tali tempi» e si
chiede «quale tipo di interventi all’infrastruttura siano stati fatti in questi ultimi due
anni tali da consentire all’Etr 1000 il raggiungimento di queste velocità dichiarate».
Quella massima è di 400 km/h «ed è stata
già raggiunta nelle nostre prove sui binari»,
afferma Lutz Bertling, il presidente di Bombardier Transportation. Il colosso è ancora
attratto da Ansaldo Breda e Ansaldo Sts che
«guardiamo con interesse e continuiamo a
farlo, non penso che la partita sia finita, ma
la decisione ora spetta a Finmeccanica», spiega Luigi Corradi, amministratore delegato
di Bombardier Italia, mentre sono al vaglio le
offerte della francese Thales, della giapponese Hitachi, della cordata cinese Cnr-Insigma
e della spagnola Caf, con tempi di risposta
stimati entro fine ottobre.
Sulla questione è intervenuto anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, in visita
al nuovo Frecciarossa 1000. «Stiamo discutendo con Finmeccanica: credo che il rilancio
del settore trasporti possa inquadrare in un
altro modo le prospettive di Ansaldo». Se le
società devono «rimanere all’interno dell’area di Finmeccanica» o essere cedute si vedrà, «l’importante è che l’azienda si sviluppi», conclude Lupi.
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DON ROCCO
A PROPOSITO DI AMBIENTE
E LA SUA OPERA CARO VECCHIO CANTONIERE...
di don ALDO VIVIANO
di VINCENZO CIMINELLI*
IL REV. D’UVA, altrimenti noto fra quella popolazione con il prenome “don”, è il parroco
storico della ridente borgata di Montalbano
Jonico, nel Materano.
L’autore della pubblicazione è un testimonial dell’evolversi di quella contrada fin da suo
primo nascere.
Una lenta trasformazione di un piccolo nucleo di case beneficiate dagli effetti della riforma agraria, che negli anni ’50 del secolo scorso ha cambiato la realtà contadina di pochi abitanti di un’economia arretrata a causa del latifondismo imperante in quegli sperduti luoghi
di solitudine, di abbandono e di ricorrente visitazione dei signori amanti della caccia, periodicamente in gara per abbattere la fauna
stanziale.
L’analisi del testo verte soprattutto sulla sua
esperienza di uomo attento ai fenomeni storici
di quella terra, che nei decenni di innovazione
ha visto pian piano il ripopolamento di numerose famiglie assegnatarie dei lotti agricoli.
La sua opera di sacerdote è piuttosto rilevante in questo formarsi lento ma continuo di
un nuovo territorio che veniva così ad ampliare il ristretto spazio delle dirute casupole d’origine, aperte però nell’ampio spazio circostante ad accogliere ulteriori insediamenti.
I lunghi decenni da lui trascorsi nella permanente attività pastorale tra gli abitanti di
quei minuscoli poderi sono serviti allo stesso
per rendersi conto che non era sufficiente una
semplice somma numerica di persone in approdo di lavoro e realizzazione economica, ma
occorreva dotare quella nascente e promettente comunità dei servizi comunitari che mancavano, ad incominciare dalla stessa chiesa, da
lui vista nascere, e nella quale certamente ha
dato anche il contributo non solo della mente e
del cuore, ma forse anche delle braccia e dell’aiuto materiale.
La presenza di un luogo culto non poteva
non richiamare l’urgenza delle braccia e dell’aiuto materiale.
La presenza di un luogo di culto non poteva
non richiamare l’urgenza di altre istituzioni
locali, quali le scuole, le poste, gli spazi necessari alla vita di relazione e all’acquisto dei beni
ad essa collegati, fino al completamento, si fa
per dire, dei rapporti civici assurti a dignità di
comune.
La favorevole posizione marinara ha propiziato nel tempo l’avvio di strutture necessarie
al turismo balneare, al punto da renderlo una
meta obbligata per quanti, nella stagione propizia, ne hanno fatto una oculata scelta.
L’ottenuta autonomia comunale ha dato di
certo impulso al progresso della nuova realtà
venuta a costituirsi e ridato ragione a quanti,
per addietro, avevano profeticamente creduto
al suo promettente futuro.
Egli riporta, nel corposo volume, documentato fin nei particolari iconici e giornalistici,
ogni momento significativo di vita civica e religiosa dell’antica frazione rurale, oggi diventata la cittadina ormai nota dell’intera regione, e anche altrove, a motivo pure dell’estrema
difesa che quegli abitanti hanno fatto nell’autunno del 2003 per difendere l’integrità del sito, vocato al turismo e alla valorizzazione dell’ubertoso retroterra della pianura.
Non gli sfugge neppure una virgola, né un
documento o circolare a lui pervenuti, di pubblico interesse, che non abbia messo in evidenza, per il bene comune, le ragioni di qualità e
promozione sociale, sia in ambito civico che
religioso.
Il palazzo baronale, che prima era l’ombra di
un feudalesimo chiuso in orizzonti di dominio
e di potere, oggi, opportunamente restaurato,
è diventato sede di incontri e manifestazioni,
dove il cittadino, prima escluso e poi sfruttato,
può liberamente organizzarsi e proclamare il
nuovo uso a confronto delle conquiste faticose
raggiunte.
Un’opera, questa, che interessa non soltanto l’oggetto dei suoi plurimi contenuti, ma necessaria alla consultazione di quanti, studiosi
o non volessero rendersi conto della intera
espansione di quelle terre ieri morte alla realtà lucana, oggi risorta come ninfa che emerge
da quelle acque per ridare nuova vita e linfa
costitutiva della moderna democrazia.
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VORREI fermare l’attenzione su un
problema che sembrerebbe piccolo
se confrontato con altri di ben maggiore portata e mi riferisco all’ambiente, in particolare a tutto il territorio del Parco del Pollino e ai problemi viabilità e manutenzione delle
strade, che sempre più stanno diventando dei “tratturi” dei sentieri
selvaggi, senza nessuna protezione,
abbandonate e lasciate nella peggiore incuria da parte degli uomini o,
quel che è peggio, di coloro che, a tal
uopo dovrebbero provvedervi, per
renderle almeno più vivibili e utili
per gli utenti.
Abbiamo tutti constatato, in questa estate, che il territorio nazionale,
soprattutto al Nord, è stato flagellato, messo in ginocchio dagli eventi
atmosferici che oltre ai danni all’agricoltura, hanno fatto registrare
anche molte vittime. Ci domandiamo: c’entra l’uomo in tutto ciò? Vi sono delle colpe? Chi si dovrebbe preoccupare di porvi rimedio? Nel nostro
Parco Nazionale del Pollino non si
può non tacere sullo stato delle strade, la SP4 e non solo, dove l’incuria e
l’abbandono la fanno da padroni!
Tutti dovrebbero ricordare la frana che, per oltre sei mesi, ha costretto gli utenti a far uso del percorso alternativo per le frazioni Falascoso e
Cornale. E che dire dei disagi e delle
difficoltà per i camion e per i pullman? Chi dovrebbe provvedere? Le
province non esistono più. Ma facevano qualcosa? Chi si preoccupa oggi di questo stato di cose? Si vedono
spesso squadre di uomini e donne
con mezzi idonei e moderni al lavoro
sulle strade provinciali, ma risolvono il problema? Mi viene spontaneo
fare un paragone con le strade del
Parco Nazionale d’Abruzzo. Le strade, pur tortuose, di montagna, con
torrenti e fiumi che le lambiscono, si
presentano in ottimo stato, pulite,
ordinate, con manutenzione ai lati
ed è un piacere percorrerle.
E allora? Non era meglio la condizione di una volta, quel passato non
molto lontano che ci ricorda la cara
vecchia figura del Cantoniere cui veniva affidato un cantone , quattro
cinque Km di strada provinciale che
con semplici attrezzi del mestiere
(pala, piccone, rastrello e scopa )
mantenevano le strade ordinate e
pulite, falciavano le erbacce laterali,
gli sterpi, le siepi, “i rivital”, buoni
per le more ,ma che ora hanno invaso le carreggiate! Poiché la sede del
Parco è a Rotonda e molti sono i preposti all’ambiente (politici ed impiegati) ed anche le comunità montane,
che, pur finite politicamente ,hanno
delle rappresentanze, ci si chiede se
queste persone che transitano su
queste strade si siano rese conto dello stato pessimo delle stesse e se abbiano fatto delle dovute riflessioni
sul problema da risolvere.
Quest’anno non si sono visti uomini e mezzi che falcino e puliscano
ai lati delle strade. E quando ci si lamenta di incidenti, dell’acqua che a
torrenti scola sul manto stradale e
non va nelle cunette, che ormai non
esistono più, e si creano montagne
di foglie secche che gli pseudo-cantonieri gettano al di sopra dei parapetti, non pensando al fatto che cadranno di nuovo nelle cunette, non
resta che pensare con nostalgia al
caro vecchio cantoniere!
Qualcuno potrebbe osservare che
da tanti anni c’è la crisi, che bisogna
pensare ad altro, che i tempi attuali
non sono più quelli di una volta, ma
non vi sembra che l’opera del vecchio cantoniere sia stata meritoria e
degna di lode, poiché anche l’automobilista scambiava qualche parola
con lui e gli chiedeva consigli ?
Ma tant’è! Forse resta una cosa di
positivo. Per la raccolta delle more,
un frutto che piace molto anche ai
turisti, non c’è bisogno di scendere
dalla macchina e di inoltrarsi nei boschi, basta allungare il braccio e raccogliere dal finestrino i frutti: i “cievuzi spini” dai “rivital”!
*Preside di San Severino Lucano
PRENDIAMO ESEMPIO
DAI SINDACI SALENTINI
di FILIPPO ANIO AMBROSINI
I SALENTINI HANNO deciso di protestare contro la linea politica del Governo Renzi contenuta nel D.L.
133/2014 “Decreto Sblocca Italia”. Al
loro fianco sono scesi in piazza anche
i loro quaranta Sindaci. Non è stata
certamente una delle migliori, l’accoglienza dei cittadini Pugliesi al Presidente del Consiglio Renzi, in occasione di un incontro istituzionale a
Taranto e all’apertura dei lavori della
Fiera del Levate a Bari. La sua visita,
a distanza di pochissimi giorni dalla
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto, non è passata inosservata ai comitati ambientalisti Pugliesi che l’hanno accolto con urla e fischi. Con lo “Sblocca Italia” in gran
parte della nostra penisola verranno
consumati gli ennesimi stupri ambientali.
Mentre in Salento, cittadini ed Isti-
tuzioni, lottano in difesa del territorio contro la TAP e le trivellazioni petrolifere, il Governo Regionale Lucano esprime entusiasmo e contentezza per la deroga del patto di stabilità,
nessun commento espresso sugli articoli 36; 37 e 38 del suddetto Decreto, nei quali sostanzialmente si precisa che le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e
quelle di stoccaggio sotterraneo di
gas naturale rivestono carattere di
interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti e indifferibili. Sarà
direttamente lo Stato Centrale a valutare le richieste di estrazione/ stoccaggio e concederle in totale autonomia.
E’ palese che in Basilicata i “quattro comitatini” sono totalmente abbandonati dalle Istituzioni. Nessuna
azione di protesta viene avanzata dai
GIÀ CORRIERE - QUOTIDIANO DELL’IRPINIA
fondato da Gianni Festa
DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Festa
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La tiratura di martedì 23 settembre 2014 è stata di copie 16.761.
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nostri Sindaci, probabilmente già
troppo impegnati nella corsa del
prossimo Ottobre per le Presidenze
delle Province.
In Parlamento c’è qualcuno che
cerca di arrampicarsi sugli specchi.
L’On. Folino, a giochi fatti, annuncia
la sua “autosospensione dal PD garantendo però la fiducia al Governo”,
rottura a dir poco ambigua ma indispensabile per prendere inevitabili
distanze dal Governo Renzi e continuare a raggirare l’elettorato lucano
lavandosi le mani come Ponzio Pilato.
Il tempo è scaduto. Il popolo lucano
deve necessariamente ritrovare le
energie, il senso d’appartenenza e l’amore per il suo territorio come quella
mostrata nelle lotte di Scanzano
2003 nel “No Scorie” altrimenti non
ci resterà che piangere.
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Mercoledì 24 settembre 2014
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16
SAN CARLO, I CONFLITTI INTERNI
NON DANNO SICUREZZA AGLI AMMALATI
di ANTONIO DANELLO
A PROPOSITO della vicenda della cardiochirurgia del San Carlo il Comitato
di difesa sanità pubblica e Tutela per i
Diritti chiede ospitalità per poter dire la
nostra posizione.
Esistono ruoli con compiti specifici
che vanno mantenuti distinti per evitare confusione ed errori.
Spetta, perciò, alla magistratura indagare sui fatti e fare emergere la verità
con le relative responsabilità se esistono.
Per tutti gli altri aspetti compresa la
nostra associazione è del tutto legittimo
chiedere risposte precise che rispondono, organizzazione, funzionalità, rispetto delle regole, per la cardiochirurgia ma anche per il San Carlo in genere.
In particolare, a noi, interessa capire
se per l'attività dell'Unità Operativa in
questione vi fossero giusti elementi di
preoccupazione.
Oggi tutti parlano di un clima, in cardiochirurgia, altamente conflittuale.
Pare che addirittura ci sono code giudiziarie fra medici, non ancora risolte.
E questa situazione non ha rappresentata e non rappresenta condizioni di
garanzia e sicurezza per gli ammalati
che si affidano alle U. O. .
Quando non ci sono armonia, collaborazione leale, integrazione tra le varie
componenti in un equipe, il rischio dell'incidente, più o meno grave, è prevedibile.
Il tipo di clima in una unità operativa
assistenziale è determinante.
La prima deduzione da fare è che le
condizioni di agibilità assistenziali, in
cardiochirurgia erano, da tempo, precarie, eventuali correttivi adottati non
sono risultati efficaci.
E' fuori dubbio che esistono in questo
caso, responsabilità gestionali.
Responsabilità a cui facciamo riferimento per problemi che i cittadini incontrano al San Carlo.
La persistenza delle liste di attesa, in
PERSONALE REGIONALE
L’IMPROVVISAZIONE DELLA POLITICA
OSTACOLA IL CAMBIAMENTO
sottovalutazioni, persistono silenzi illustri.
L'Assessore Franconi, ancora distratto ed afona, ha compiuto lo sforzo di nominare la commissione d'inchiesta, ci
auguriamo proficua, i precedenti sono
scoraggianti.
Una fioritura di commissioni di inchiesta.
Anche il Presidente Marcello Pittella,
medico, onnipresente su tutti i media
nazionali sembra "ecclissato" trascurando di dare ai cittadini lucani sicurezza e tranquillità nei percorsi assistenziali, con un suo intervento deciso di
merito.
Insistiamo su l'esigenza di non fermarsi al singolo episodio, pur importante, ma cercare soluzioni organiche
ed efficaci che possano rimuovere, definitivamente, le tante criticità che siamo
continuamente costretti a segnalare.
*Comitato di difesa per la sanità pubblica
– Tutela per i diritti
FRATELLASTRI D’ITALIA
PER LA PATRIA UNITA
di GIOVANNI DI LENA
di UIL FPL
TUTTO, INESORABILMENTE, come
prima. Nulla di diverso. Sui temi del
personale regionale si conferma la
metodica improvvisazione della politica imperniata su una cultura dell’emergenza, che diventa scientificamente ordinarietà tesa a giustificare
l’opinabile discrezionalità della politica.
Nell’incontro di ieri della delegazione trattante, l’amministrazione regionale ha giustificato ogni sua proposta ed azione dicendo che siamo in
emergenza. Lo dice da quando si è insediata, ma ancora non ha cercato di
cambiare approccio e metodo alle questioni.
Nell’incontro sono state affrontati
vari problemi anche al di fuori dell’
o.d.g. Una nota positiva è che non ci
sarà una riduzione del fondo per cui
si conferma la stessa produttività. Su
questo, abbiamo sollecitato l’erogazione di un anticipo già ad ottobre, ma
vi sono ancora uffici che non hanno
consegnato i piani delle performance,
quindi si tratta di richiamare i ritardatari ad accelerare i tempi.
Vi sarebbe un’economia di circa
100.000,00 da utilizzare nel fondo
2014 spalmandola su tutto il personale, di ogni categoria, comprese le
P.O.
Tutte le RSU e sigle sindacali hanno
rigettato la proposta dell’amministrazione, giustificata sempre con la
logica dell’emergenza, di assegnare 3
P.A. e 5 P.O.. Abbiamo chiesto di rinviare tutto a quando si faranno le
nuove assegnazioni e in presenza di
un nuovo bando che contenga regole
chiare e che, tra l’altro, riduca al minimo il potere di discrezionalità dei
dirigenti generali.
E’ stata sollecitata la convocazione
del gruppo di lavoro per la razionalizzazione della spesa, in modo da verificare la possibilità di trovare eventuali
altre economie.
Sui progetti, dato il silenzio dell’amministrazione alle richieste di
chiarimenti, è stato chiesto di procedere subito a definire i criteri per la loro approvazione e per la individuazione del personale che vi deve partecipare.
E’ stata, altresì, ribadita la richiesta
alcune specialità, troppo lunghe, ricoveri per ammalati acuti che finiscono
"poggiati"in unità operative diverse da
quelle di riferimento per la patologia
presentata.
Consulenze difficoltate, con lungaggini per esami nei servizi della stessa
struttura; ricoveri che durano oltre il
dovuto.
Nel San Carlo aspetti positivi, tanti,
altri negativi che aspettano da tempo ad
essere corretti.
Per molti operatori, il rispetto delle regole sono un optional, il San Carlo ha
subito una trasformazione pseudo privatistica, l'assistenza legata alla esigenza degli operatori, dei medici e non dei
pazienti.
Ecco perché questa della cardiochirurgia a parere nostro era l'occasione,
anche per le ricadute sui media nazionali, d'intervento deciso e risolutivo dei livelli regionali.
Purtroppo sulla sanità continuano
di scorrimento delle graduatorie verticali, in scadenza il 31 dicembre
2014, ma l’amministrazione su questo ha preso ancora tempo, seppur
manifestando una generica consapevolezza della problematica.
Inoltre è stato chiesto all’amministrazione di fare alcuni chiarimenti
sull’entrata in funzione dei tornelli.
La confusione sull’utilizzo del personale ex Arbea desta preoccupazione
poiché potrebbe inficiare la funzionalità del nuovo ufficio erogatore, per
cui sarebbe stato ragionevole non
smantellare le P.O., conferendo loro
una proroga a tempo, in attesa della
nuova disciplina di assegnazione.
Sulla nuova disciplina di assegnazione delle P.O. c’è stato solo una breve e sintetica comunicazione dell’amministrazione, che non ha presentato
alcuna proposta per iniziare il confronto ed entrare nel merito.
Riteniamo che l’amministrazione
debba modificare approccio: non si
può continuare ad utilizzare l’alibi
delle emergenze per fare rattoppi che
ostacolano il necessario cambiamento nella organizzazione degli uffici e
nella utilizzazione del personale della
giunta regionale, già ampiamente penalizzato dal blocco del contratto, dai
maldestri provvedimenti nazionali e
regionali.
A tutt’oggi registriamo, con amarezza, che la sbandierata valorizzazione delle professionalità esistenti nell’ente regione è rimasta uno slogan e
che i provvedimenti adottati sinora
sono andati in senso contrario.
Auspichiamo, altresì, che si ripristini un confronto più serrato e frequente tra l’amministrazione e le
RSU e sigle sindacali. Le questioni sono tante e delicate, serve ascolto e metodo partecipativo, nel rispetto delle
responsabilità e dei ruoli di ciascuno,
in tal senso si è ricordato come siano
diverse le note già inviate da questa
OO.SS. alla parte pubblica per discutere varie problematiche alcune delle
quali, solo accennate, sono state citate nella riunione odierna.
Ma serve davvero, e rapidamente,
una svolta. Noi siamo pronti e chiediamo da tempo una inversione di rotta.
FRATELLASTRI d’Italia è il titolo
del libro di poesie di Silveria Gonzato Passarelli, veronese di nascita e
amante della nostra Lucania.
A dispetto della poesia di pagina
21 il cui titolo è C’era una volta il libro non vuole essere affatto un “c’era una volta” né tanto meno una rievocazione di come eravamo, ma vuole essere un invito a ricordare per
non dimenticare.
Sembra essere, infatti, il reportage di un inviato speciale che non è
andato in una terra lontana ma in
un tempo lontano a cercare, nelle
pagine della Storia, notizie utili per
ricostruire le storie
personali di uomini e
donne che hanno dato il loro contributo (e
cioè la vita) anche se
di loro non vi è traccia. E’ come se l’Autrice dando voce e un
nome ai tanti che sono passati nella storia, restando in ombra, volesse rendere
loro giustizia.
In Fenestrelle ci fa
conoscere “Giovanni
fatto di calce e il cui
compagno più grande non aveva 30 anni;
in Ci chiamavano briganti incontriamo Peppino che non ha mai sorriso”. Ritroviamo, poi, quasi fossero
fotografate, per la chiarezza con cui
sono state descritte, le brutture che,
da sempre, accompagnano la guerra, la guerra che è sempre uguale
perché ciò che cambia nelle diverse
guerre è solo la potenza della armi o
la tecnica usata, il resto si ripete:
stupri, furti, uccisioni d’innocenti,
distruzione di ogni cosa, ma soprattutto delusioni, devastazione di animi e rancori difficili da superare. E
se, come credo, nel libro in questione, non c’è rancore vero e proprio
non si può negare che esso è pervaso
da una profonda amarezza che scaturisce dal fatto che l’Unità del nostro Paese “è ancora solamente fisica realtà” (come si legge a pag. 13) e
non solo; perché già il titolo del libro
rimanda a un senso di divisione in-
terna.
Il termine fratellastri ha una connotazione dispregiativa perché pur
indicando una comune origine fa
comunque riferimento a una diversità o, se vogliamo, a una differenziazione o ad una classificazione delle persone in cittadini di serie A e cittadini di serie B. Nel linguaggio comune, infatti, quando vogliamo sottolineare il forte legame di amicizia
che c’è tra noi e un’altra persona non
diciamo mai: è per me come un fratellastro ma come un fratello. Il libro, quindi, e non solo il titolo evidenzia il prezzo che il Sud ha pagato
(e continua a pagare) per poter far
parte di una Nazione unita.
Tralascio i vantaggi o, secondo alcuni, gli svantaggi
che il processo di
unificazione del nostro Paese ha prodotto per il Sud.
Il libro è, come ho
già detto, un invito
a ricordare per non
dimenticare ma è,
al tempo stesso, un
invito a mettere su
quel passato, o meglio sulle polemiche inutili e infruttuose, una pietra sopra. Bisognerebbe ricordare cioè solo il sacrificio di
chi ci ha preceduto e renderci conto
che ora siamo, indipendentemente,
dal luogo in cui abitiamo, Italiani e
basta ed insieme dobbiamo costruire un futuro comune. Potremmo seguire l’esempio dei Tedeschi: da
molto meno tempo di noi la Germania dell’Est e quella dell’Ovest si sono unificate ma già sembrano essere andate oltre e nessuna delle due è
per l’altra un peso o rappresenta un
freno per l’economia nazionale, come il nostro Sud viene spesso considerato dal nostro Nord.
Perché, mi chiedo, noi dobbiamo
ancora puntarci vicendevolmente il
dito contro? Perché non possiamo
voltare pagina e iniziare finalmente
a scrivere una Storia vera per una
Italia Unita?
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FONDI UE La battaglia per la coesione preannunciata dal sottosegretario Delrio
«Cofinanziamenti da escludere»
Dal calcolo del deficit, a favore di investimenti, crescita e occupazione
BRUXELLES - Puntare a
escludere i cofinanziamenti dei fondi Ue dal calcolo
del deficit, coerentemente
con le politiche a favore di
investimenti, crescita e occupazione. Superare il gap
nel bilancio Ue 2015 per
pagare i progetti giunti a
scadenza. E fare un uso
«efficiente ed efficace» dei
finanziamenti per i prossimi 7 anni, una busta da
450 miliardi di euro di cui
una parte andrà all’Italia
che ha “chiuso» il negoziato con Bruxelles per pianificarne l’utilizzo.
Sono le battaglie per la
coesione preannunciate all’Europarlamento dal sottosegretario Graziano Delrio per il semestre di presidenza italiana. Con un taglio operativo, mettendo
direttamente sul tavolo dei
prossimi incontri Ue questi dossier. Primo appuntamento, il Consiglio informale dei ministri della coesione il prossimo 10 ottobre, dove la «opportunità di
escludere la quota di cofinanziamento nazionale»
farà il suo ingresso dalla
porta principale e sarà dibattuta a 28 con l’obiettivo
di «conciliare uno degli elementi più divisivi del dibattito attuale tra crescita e rigore». L’Italia, infatti, ha
spiegato il sottosegretario,
CRISI: AL SUD +14%
Secondo trimestre, boom di fallimenti
NUOVA IMPENNATA dei fallimenti: tra aprile e giugno più di
4mila imprese hanno aperto una procedura fallimentare, segnando così un incremento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. La crescita a doppia cifra porta i default oltre
quota 8mila se si considera l’intero semestre, +10,5% rispetto
al livello già elevato dell’anno precedente e record assoluto
dall’inizio della serie storica risalente al 2001.
L’incremento più sostenuto si osserva tra le società di capitale, la forma giuridica in cui si concentrano i tre quarti dei
casi, che superano nel primo semestre quota 6mila. Minore
invece l’incremento del fenomeno tra le società di persone
(+5,9%) e tra le altre forme (+1,8%). L’analisi condotta dalla
Cerved, primo gruppo in Italia nell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa, mostra
come i fallimenti riguardano indistintamente tutta la Penisola.
“I tassi di crescita - prosegue De Bernardis - sono ovunque a
doppia cifra ad eccezione del Nord Est, in cui si registra un incremento del 5,5%, il livello più basso di tutto il territorio. In
crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 i fallimenti
nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del
10,4% nel Centro.”
A livello settoriale, la maglia nera spetta ai servizi che contano un aumento del 15,7%, in netta accelerazione rispetto al
primo semestre del 2013. Continuano, anche se con dei ritmi
più lenti, le procedure nelle costruzioni e nella manifattura: i
fallimenti di imprese edili crescono nei primi sei mesi del 2014
dell’8,2% (+12,8% nel 2013), mentre per le imprese manifatturiere l’aumento è del 4,5% (+10,5% nel primo semestre dello scorso anno).
Graziano Delrio
ritiene che «il sostegno
agli investimenti per la
crescita non sia contrario
alla disciplina di bilancio»
ma anzi può aiutare a «migliorare il pil» e gli altri pa-
rametri della governance
economica Ue. Di conseguenza “apparirebbe ragionevole e coerente»
escludere le spese di cofinanziamento dei fondi Ue
visto che si tratta di investimenti concordati» con la
Commissione. Una questione che si annuncia spinosa da maneggiare, soprattutto a fronte dei paesi
rigoristi del Nord Germania in testa, e su cui fa pressing anche Forza Italia,
con Raffaele Fitto che chiede al premier Renzi di
mantenere le promesse:
«Non è solo una nostra forte richiesta ma è un richiamo alla coerenza».
Altro appuntamento il
19 novembre al Consiglio
Ue affari generali, con un
focus su coesione, pagamenti dei fondi Ue e revisione della strategia per la
crescita Europa 2020. Con
un bilancio Ue d’austerity
per il 2015, infatti, c’è da risolvere il nodo del taglio di
oltre un miliardo di impegni di pagamento, per cui
la presidenza italiana, ha
promesso Delrio, «s’impegna a fare di tutto» per darvi una «attenzione prioritaria». A rischio sono infatti regioni e stati che devono
incassare i fondi già spesi
per il 2007-2013.
Altro punto fermo messo
da Delrio, la chiusura dell’accordo di partenariato
con Bruxelles, ossia il piano di programmazione italiano dei nuovi fondi europei per i prossimi sette anni. L’Italia s’impegna, non
solo a livello nazionale ma
Ue, a farne un uso «efficente ed efficace», volano da
non sprecare per far ripartire la crescita.
STIMA DELL’UE
50% fondi Fesr
alle città
UNA FETTA importante
dei fondi della politica di
coesione dell’Ue per il periodo 2014-2020 andrà ai
centri urbani: circa il 50%
dei Fondi europei di sviluppo regionale (FESR) infatti
«verranno spesi nelle città». Secondo il Sesto rapporto sulla coesione economica, le città «possono
giocare un ruolo chiave
per la politica di coesione»
e assumere la guida «di
una crescita intelligente»
ma anche «inclusiva», diventando più efficienti nell’uso delle risorse e contribuendo ad una “crescita
sostenibile», ad esempio
«con infrastrutture verdi».
La nuova politica di coesione inoltre punta di più
sulle città «perché progettino e attuino politiche che
contribuiscano agli obiettivi della strategia Europa
2020, con uno stanziamento minimo del 5% dei
FESR per ‘investimenti integrati in sviluppo urbano
sostenibilè e garantendo
alle città di giocare un ruolo
centrale nel selezionare i
progetti».
L’INTERVENTO
di PINO APRILE
La rincorsa è fra l'idea di un partito che rappresenti i diritti del
Sud devastati da governi di ogni
colore, specie negli ultimi vent'anni e (rompiamoli tutti i tabù)
l'autonomia di una macroregione che a molti sembra persino poco, perché ormai c'è chi parla di
secessione.
Queste sono le prime, impulsive risposte (non vuol dire sbagliate), per risolvere una Questione
giunta al limite: dai governi Berlusconi che sottraggono risorse
al Sud per abbuonare l'Ici, pagare
le multe europee degli allevatori
padani, soccorrere L'Aquila terremotata; al governo Monti che
dà il 97 per cento delle risorse per
le scuole terremotate al CentroNord (un terzo alla sola Lombardia) e il 3 al Sud; al governo Letta
che uccide le università meridionali con il decreto della ministra
Carrozza e distribuisce i fondi
per le grandi opere per il 97 per
cento al Centro-Nord e 3 al Sud (il
3 per cento è il pizzo che le imprese del Nord versano alla mafia
sulla Salerno-Reggio Calabria);
al governo Renzi che nega gli asili ai bambini meridionali e dimezza il cofinanziamento per i progetti al Sud, perché “non sanno
spendere”; smentendosi, se il
problema è con le Regioni del
Nord, a proposito di lavori contro
il rischio idrogeologico: la Lucania è una delle due più virtuose
d'Italia, la Sicilia se la cava meglio delle altre del Mezzogiorno,
Quei diritti del Sud negati
Riflessione dell’autore di “Terroni”, sui governi di qualsiasi partito
che sono in coda, insieme a Piemonte, Liguria, Val d’Aosta,
Trentino, Veneto, Friuli, Umbria... In questo caso, il governo
ha fatto ricorso a strumenti per
spendere i soldi, invece di ritirarli. Due pesi, due misure.
Gli insulti (da ministri rimasti
al loro posto) e le distrazioni a
danno del Sud sono ormai talmente tanti, che incomprensibile
è la pazienza meridionale. Non si
capisce perché i materani non
blocchino i treni a Milano e Roma, avvisando che toglieranno il
disturbo quando il primo convoglio delle Ferrovie dello Stato arriverà ai Sassi, dopo un secolo e
mezzo di inutile attesa.
Ma non ci sono già meridionali
nei partiti? Perché farne uno del
Sud? Il Mezzogiorno è colonia: e
come le colonie, le regioni più ricche di risorse, vedi la Lucania,
con i più grandi giacimenti petroliferi terrestri d'Europa, sono
quelle più dimenticate e con la popolazione più povera. Perché i dirigenti delle terre coloniali servono chi domina. Uso espressioni
forti per sintesi necessaria, ma
non falsa: qualcuno ricorda i nomi di parlamentari del Sud che
hanno protestato contro la sottrazione degli asili ai bimbi meridionali? O l'esclusione dai libri di
testo dei licei di tutti i poeti e gli
scrittori terroni del Novecento?
O gli investimenti delle Ferrovie
solo a Centro-Nord? I partiti nazionali, strumenti del potere del
Nord, osteggiano i leader locali
del Sud che ottengono consenso
dalla popolazione (alle ultime politiche, il 50 per cento dei capilista del Pd, al Sud, erano in trasferta dal Nord; non uno dal Sud
al Nord). Chi ha la forza dei “suoi”
voti può pretendere equità, discutere se il governo discrimina
il Sud; chi è eletto perché imposto
agli elettori dalla dirigenza nazionale, il debito lo ha con il segretario del partito, non con i votanti. Spiega il sociologo Ulrich
Beck, della London School of Economics, che è in corso in Europa
una sottrazione a chi ha meno, da
parte di chi ha più: le classi sociali più forti tolgono risorse alle più
deboli e cresce l'iniquità, con la
distanza; e quel che il Nord in Italia fa con il Sud, la Germania fa
con i Paesi debitori e persino al
suo interno, con le regioni dell'Est.
Quindi la soluzione è il partito
del Sud? O la macroregione, la secessione? Ma prima di scrivere
“partito”, il professor Paolo Savona cita “l'avvio di un movimento
civile”. Senza questo, non c'è
quello. I partiti sono lo strumento di cittadini consapevoli e organizzati. Come sa chi si occupa di
quanto avviene a Sud, non mancano tentativi di creare partiti
pro-Sud. Sono piccoli e in contrasto fra loro. Ma tutte le cose nascono piccole; e il contrasto è utile, perché dal conflitto emergono
i leader. In questo ribollire può
succedere che un gruppo prevalga e inglobi gli altri (come in fisica, per l'aggregazione di sistemi
complessi in strutture sempre
più grandi). Più tentativi ci sono,
meglio è, perché è vero che le forzature non fanno maturare quel
che è acerbo, ma è vero pure che
non sappiamo quale sarà il momento in cui sulla bilancia sarà
aggiunto il grammo che fa abbassare il piatto e cambia le cose. Ci
fosse il partito, ogni opzione diverrebbe possibile. Ma qui ha ragione il professor Gianfranco
Viesti: il partito-sindacato ha
senso in territori piccoli; in uno
grande come il Sud difficilmente
si terrebbero insieme idee di destra e sinistra.
A meno che... A meno di non rispettare la ricetta: unirsi sui progetti, per non dividersi sulle idee.
Per questo è necessaria una consapevolezza diffusa, maggioritaria, delle ragioni del “ritardo” del
Sud, del modo in cui è stato costruito ed è coltivato a vantaggio
di una parte del Paese. Dopo un
secolo e mezzo, tale consapevolezza sta dilagando. Il professor Galli Della Loggia ha scritto che, almeno per le vicende storiche, è
ormai maggioritaria nella scuola. Se Renzi declama primati borbonici in campagna elettorale a
Napoli, è perché lo sa persino lui.
Del movimento civile di cui parla il professor Savona son sicuramente parte i comitati della Terra
dei fuochi contro i rifiuti tossici,
le associazioni tarantine contro
l'Ilva, le cooperative antimafia... I
meridionali si mettono insieme
per risolvere problemi comuni:
non accadeva da tanto tempo. Il
passaggio da qui al partito non è
facile (ci si unisce per espugnare
il castello, ci si divide per gestirlo:
fare prima il forno o la chiesa?), è
vero, ma ormai possibile.
Ma... la politica è opportunista,
coglie le occasioni. Può succedere (avendo già le strutture necessarie) che i partiti esistenti si facciano concorrenza nel far proprie
le richieste del Sud e si vada verso
una maggiore equità, solo per restare in sella. Questo potrebbe tener unito il Paese. Altrimenti, il
nuovo partito nascerà. E per crescere, dovrà di volta in volta alzare la posta. In fondo al sentiero,
c'è il referendum come in Scozia.
Può pure darsi che l'Europa divenga più facilmente una, se fatta di piccole patrie e non di nazioni rancorose, sorte nel sangue,
divise dall'egoismo territoriale.
RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 24 settembre 2014
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SITI DI INTERESSE NAZIONALE Teleconferenza con il Ministero dell’ambiente
Una bonifica a tappe forzate
Valbasento, bando avanzato alla Materit. Qualche criticità nell’area di Tito
PROCEDE A TAPPE forzate l’attività
della Regione Basilicata che porterà
alla bonifica dei Siti d’interesse nazionale. L’ultima tappa si è tenuta questa
mattina nella sala Bramea del dipartimento Ambiente, con la Conferenza di
servizi in telecollegamento con il ministero dell’Ambiente. A presiederla, da
Roma, la dirigente ministeriale Laura D’Aprile.
A Potenza, oltre all’assessore Aldo Berlinguer, il direttore generale del dipartimento Ambiente Carmen Santoro,
dirigenti e tecnici regionali e dell’Arpab, sindaci
e amministratori dei Comuni interessati e poi
esponenti della prefettura, dell’Asl, dei Consorzi
industriali.
Tanti gli argomenti
trattati, relativamente ai
dieci progetti di bonifica.
E qualche criticità, prontamente affrontata dagli
uffici regionali, come i
ritardi relativi all’area
industriale di Tito dovuti ai necessari approfondimenti sul
rinvenimento, fuori dalla vasca dei fosfogessi dell’ex Liquichimica, di radioattività. Su questo aspetto è intervenuta la Prefettura di Potenza ed è stato
necessario riprogrammare le proce-
Berlinguer:
«Con questa
collaborazione
fra istituzioni
procediamo
speditamente
per finire
al più presto»
In breve
SIDERPOTENZA
Ieri il Riesame
sul dissequestro
L’area industriale di Tito
dure.
Per quanto riguarda la Val Basento,
i programmi vanno avanti. Il bando
più avanzato è quello relativo alla Materit: entro pochi giorni la commissione sceglierà fra le proposte ricevute.
“Voglio innanzitutto ringraziare
tutti per il lavoro in atto – commenta
l’assessore Berlinguer – e in particola-
re l’ing. D’Aprile per l’attenzione che ci
dedica al ministero dell’Ambiente. Sono sicuro che siamo tutti sulla strada
giusta. Con questo spirito collaborativo fra istituzioni stiamo procedendo
speditamente con l’obiettivo di effettuare al più presto le bonifiche e garantire a tutti i lucani un ambiente sano e sicuro”.
66 riconoscimenti ai laureati meritevoli del 2013
Premiate le eccellenze
dell’Università di Basilicata
di ANGELA SALVATORE
MERITO e competenze alla base
della terza edizione del Premio
“Laureati eccellenti” promosso
dall’Università degli Studi di Basilicata.L’iniziativa, organizzata
dal centro di Ateneo Orientamento Studenti, si rivolge ai laureati
lucani che hanno conseguito il titolo magistrale, triennale o a ciclo
unico, con la votazione 110 e lode
al massimo entro un anno fuori
corsoVotazione eccellente in perfetta tempistica: è la chiave per l’inizio del successo. Nel corso della
cerimonia di premiazione presso
l’Aula Magna del Campus di Macchia Romana, 66 laureati in Lettere, Ingegneria, Chimica, Biotecnologie, Farmacia, Economia
aziendale hanno ricevuto il simbolico ma prestigioso riconoscimento alla presenza di accademici, familiari e amici. Un Ateneo, che
mette al centro la figura dello studente e tenta di creare un solido
collante con il territorio, è di sicuro un valore aggiunto per l’intera
comunità. “Valorizzare le proprie
eccellenze è utile - afferma il Rettore dell’Università di Basilicata Aurelia Sole - costituisce uno stimolo
a impegnarsi e a fare sempre meglio. Conseguire un titolo di studi
nei tempi previsti è importante, in
quanto ci si affaccia nel mondo del
lavoro con energia e freschezza.
L’impegno e la passione sono molle fortissime.Il nostro Ateneo, terzo nella classifica stilata dal Censis, è penalizzato nella comunicazione. Bisogna, infatti, rendere
Negli scatti di Mattiacci la premiazione di ieri all’Unibas
più efficiente la conoscenza dell’offerta formativa all’interno della nostra stessa Regione. L’Università è un bene comune e prezio-
so per la Basilicata e occorre invogliare le persone a restare.”Come
si può reagire a una crisi imperante dal punto di vista lavorativo?
Specializzarsi, non accontentarsi,
non fermarsi, quanto possono essere d’aiuto a non vanificare tanti
sacrifici? “Oggi abbiamo poche
possibilità per reagire alla crisi sottolinea Salvatore Masi Direttore del Centro di Ateneo Orientamento Studenti - l’unica strada è
essere eccellenti, andare oltre la
normalità. Alla formazione bisogna affiancare l’accompagnamento al lavoro. Non bisogna arrestarsi; è fondamentale spingersi al di là di un mero esame o voto.
“Nei contesti lavorativi quanto è
importante avere persone motivate e capaci? Le eccellenze in azienda portano benessere - spiega Pasquale De Lisa, Senior Manager
risorse umane della Dompè farmaceutici - l’incompetenza, invece, genera sofferenza negli altri.
Ricoprire una qualsiasi posizione
con coraggio e motivazione è al
centro dell’interesse di tutte le società. Non bisogna permettere a
nessuno di impadronirsi dei propri sogni che hanno, invece, un’efficacia pazzesca in particolare sui
giovani. Bisogna imparare ad
ascoltarsi e dare ascolto alle proprie capacità”. Sogna, ragazzo sogna dice Vecchioni.
SI È SVOLTA IERI A Potenza,
l’udienza del tribunale del Riesame sul sequestro dell’impianto siderurgico «Siderpotenza»
di Potenza, di proprietà del
gruppo Pittini, avvenuto lo
scorso luglio nell’ambito di
un’inchiesta della Procura del
capoluogo lucano sulle emissioni in atmosfera della struttura. I legali del gruppo hanno
chiesto il dissequestro dell’impianto: dopo una prima fase di
indagini, lo scorso 2 settembre i
250 operai dell’azienda sono
tornati al lavoro, in quanto il
gip ha concesso la facoltà d’uso
della struttura, permettendo
quindi il proseguimento della
produzione.
RIORDINO CONSORZI
La Cisl: «Tempi
troppo lunghi»
«Continuano ad allungarsi i
tempi per l’approvazione della
legge di riordino dei Consorzi
Industriali di Potenza e Matera.
La questione preoccupa in modo particolare i lavoratori del
Consorzio ASI di Potenza che
attendono una maggiore chiarezza sul proprio futuro e su
quello dell’Ente, ormai giunto
al sesto anno di commissariamento. La difficile situazione in
cui versa il Consorzio ASI di Potenza è nota a tutti i consiglieri
regionali di maggioranza e opposizione, che purtroppo continuano a far slittare i termini
per la definizione della questione. La Rsa Cisl auspica che si
giunga presto ad una soluzione
ed invita tutti ad agire rapidamente per evitare il collasso di
un ente che eroga servizi essenziali alle aziende site nelle aree
industriali della provincia di
Potenza», è scritto in una nota.
VAL D’AGRI-LAGONEGRESE
Controlli a tappeto
per i funghi
IL personale delle Guardie EcoZoofile dell’Oipa Italia per la
Provincia di Potenza ha effettuato una serie di controlli sulla
regolare raccolta di funghi.
Numerose le violazioni accertate nelle immediata vicinanza
dell’area Parco Nazionale Appennino Val d’Agri- Lagonegrese. Mancanza di autorizzazioni per quanto riguarda la
raccolta, raccolta di funghi porcini al di sotto di 4 cm, raccolta
di Amanita caesarea allo stato
di ovolo chiuso (la cui raccolta è
consentita solo con lamelle visibili), utilizzo di sacchetti di plastica per il trasporto dei funghi
raccolti: queste le principali
violazioni. Riscontrati comportamenti non corretti di cercatori che spesso distruggono i funghi che ritengono velenosi.
RASSEGNASTAMPA
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22
Potenza
Mercoledì 24 settembre 2014
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I consiglieri Giuzio, Galella, Morlino, Vigilante e l’iniziativa “Ripuliamo la città”
Scatta l’operazione “Clean day”
Si parte il 25 settembre. Dodici appuntamenti per altrettante tematiche
MURI imbrattati, erba incolta, marciapiedi rotti, vicoli che puzzano di urina,
rifiuti per strada. Sicuramente è l’amministrazione
comunale che deve garantire il decoro urbano della città ma quanta responsabilità hanno anche i cittadini?
Da queste considerazioni
nasce l’iniziativa “Ripuliamo la città. Potenza è casa
tua” promossa dai consiglieri comunali Morlino,
Galella, Giuzio e Vigilante
rispettivamente di Popolari
per l’Italia, Fratelli d’Italia e
Lista civica per De Luca.
Una serie di appuntamenti
per ripulire e riverniciare i
muri della città, sfalciare
l’erba e tutto quanto sarà
necessario. Dodici gli appuntamenti, ognuno dei
quali affronterà una tematica: dalla corretta raccolta
dei rifiuti alle deiezioni canine al rispetto per il verde
e ai graffiti sui muri.
Si sceglierà dunque di
volta in volta un parco urbano, per esempio, un’area
giochi per bambini, il centro storico, le periferie. Il
primo “Clean day” si terrà il
25 alle 16 in piazza Prefettura. Un apposito macchinario dell’Acta provvederà
a pulire i pilastri dello storico Gran Caffè mentre saranno a disposizione barattoli di vernice per le pareti
di edifici privati che insistono nell’area e i cui titolari
daranno il proprio consenso. Per le operazioni saranno impiegati operai comunali ma verranno sempre
messi a disposizione guanti
e qualche attrezzo del mestiere per i cittadini che volessero unirsi. L’iniziativa
vede la collaborazione degli
assessorati all’Ambiente e
alla Mobilità nonché dell’Acta per l’uso gratuito di
uomini e mezzi. Le vernici,
invece, sono state acquistate tramite un’autotassazione dei consiglieri promotori. «Il cuore dell’iniziativa hanno detto in conferenza
stampa ieri Galella, Giuzio,
Morlino e Vigilante – è la
promozione di una diversa
cultura di presa in cura degli spazi pubblici. Bisogna
imparare ad amare la città
come se fosse casa propria».
Per questo motivo ogni
azione di pulizia sarà affiancata dalla distribuzione
di volantini per dare piccole
linee guida importanti per
contribuire al mantenimento del decoro urbano,
come il conferimento all’isola ecologica dei rifiuti ingombranti, l’obbligo di raccogliere con l’apposito kit le
defecazioni dei propri cani,
il rispetto del regolamento
comunale per la così detta
“spray art”. Certo, la sensibilizzazione da sola non può
bastare. E’ necessario che
ad essa si affianchi una progettualità amministrativa
che dia i suoi frutti. A tal fine, per esempio, in occasione di una conferenza stampa sul centro storico qualche giorno fa, il sindaco De
Luca ha annunciato un potenziamento della presenza
dei vigili urbani in strada,
con turnazione notturna e
I RAGAZZI OSPITI DEL LICEO “GIANTURCO”
De Luca ha incontrato
alcuni alunni rumeni
Il sindaco De Luca circondato dagli studenti rumeni
«BISOGNA puntare sull’amici- riato Bilaterale Italia Romania
zia tra i popoli e sull’integrazio- dal titolo “Europe, my story”.
ne. Solo con il confronto si realizDodici ragazzi di 14 anni sono
za la vera Europa». Così il sinda- nel capoluogo da alcuni giorni
co De Luca che ha accolto nella alla scoperta delle tradizioni poSala dell’Arco gli studenti rume- polari, locali. Partecipano al proni ospiti presso le famiglie degli getto che ha l’obiettivo di arrivaalunni del liceo “Gianturco”. Ad re a comprendere che c’è una stoaccompagnarli il dirigente sco- ria generale che accomuna polastico Antonio Laguardia e la poli che sembrano tanto diversi
professoressa Morra, impegnati tra loro, anche attraverso l’affernel progetto Comenius Partena- mazione della propria identità.
I consiglieri Galella, Morlino e Vigilante durante la conferenza stampa (f.Mattiacci)
un incremento del Fondo di
sviluppo e coesione sociale
da 600.000 a 2 milioni di euro per la pavimentazione di
tutto il centro storico. Non
solo. E’ intenzione del primo cittadino ripristinare le
squadre di operai comunali
addetti esclusivamente alla
manutenzione. Anche l’assessore all’Ambiente Pasquale Pepe ha dichiarato “140 STUDENTI, 100 posti bastano?” di ragazzi che usufruivano del serviin un’intervista a “Il Quoti- Questo il quesito che si pongono gli zio. Ma “incastrare” il tutto in un condiano” che ha incrementato studenti pendolari di Tolve che ogni tratto con una durata di nove anni non
la turnazione dell’Acta con giorno sono costretti a spostarsi a Po- ha senso. Negli anni il numero degli
pulizie straordinarie pro- tenza in condizioni disumane. Per for- studenti è cresciuto e i due autobus soprio per risolvere la que- nire la risposta alla loro domanda non no diventati sempre più piccoli. I 140
stione della più lenta rac- c’è bisogno di scomodare la zingara. ragazzi che devono andare a Potenza
colta di rifiuti nelle contra- Dopo vari incontri e proposte varie sono evidentemente il numero giusto
de. Detto ciò restano delle non si è giunti a nessuna conclusione. per riattivare anche il terzo mezzo. Dicriticità di sistema che do- Il malcontento è sfociato in una pacifi- versi sono stati gli incontri tra l’ammivrebbero trovare una solu- ca protesta che si è tenuta alle 6.30, l’o- nistrazione comunale di Tolve, accomzione con l’avvio del proget- ra di partenza del primo autobus diret- pagnata da una delegazione di genitoto di raccolta differenziata to nel capoluogo. Bloccati tutti i mezzi ri e studenti, con i delegati della prospinta porta a porta secon- in partenza. La voce degli studenti si è vincia. Diverse sono state anche le
do un nuovo contratto di levata forte e non può passare inosser- proposte avanzate: dalla più semplice ,
servizio – lo scorso è scadu- vata. Dal 2009 la Provincia ha ridotto cioè aggiungere un terzo mezzo , allo
di un’unità il numero dei bus per gli spostamento degli orari di alcune corto - con il consorzio.
Anna Martino studenti . All’epoca il taglio era anche se già esistenti. Un’unica risposta:
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comprensibile visto l’esiguo numero «Non si può fare». . La preoccupazione
Disagi per i pendolari che da Tolve arrivano in città
Centoquaranta studenti
e 100 posti a sedere su 2 bus
La protesta degli studenti di Tolve
dei genitori è comprensibile: «Non
dobbiamo avere la paura che nostro figlio la mattina deve lottare per salire
sull’autobus. E se magari riesce a salire, deve fare tutto il viaggio in piedi».
Una delegazione formata da amministratori, studenti e genitori , sperava
di essere accolta e ascoltata in Regione. La storia non finisce qui. Il viaggio
è ancora molto lungo.
Davanti la Banca d’Italia allestito un banchetto informativo
Ecco la nuova banconota da 10 euro
LA nuova banconota da dieci euro, in
circolazione da ieri, è stata presentata
ieri mattina davanti la sede della Banca d’Italia. Gli elementi stampati in rilievo sui margini destro e sinistro,
quelli visibili in controluce con la filigrana e, muovendo il biglietto, con l’ologramma, sono le novità che servono
per rafforzare i requisiti di sicurezza
che si risolvono nel toccare, muovere
e guardare la banconota. E sono stati
tanti i potentini che ieri hanno ritirato la nuova banconota nella sede della
banca d’Italia. La nuova 10 euro è il secondo taglio, della nuova serie “Europa” così chiamata perché presenta
nella filigrana l'immagine dell’omonima eroina della mitologia greca a
entrare in circolazione banconota.
Il banchetto e accanto
alcuni potentini che
guardano la nuova
banconota confrontandola
con la vecchia (f. M.)
Gianluigi Armiento
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CONFESERCENTI
Contro
l’abusivismo
SI parlerà dell’abusivismo
commerciale nel corso
dell’incontro, voluto dalla
Confesercenti di Potenza,
che si terrà oggi, alle 10, a
palazzo Maroscia di via
dell’Edilizia.
Per la Confesercenti che presenterà una serie
di proposte e di iniziative
per intervenire sull’abusivismo su suolo pubblico è
necessario affrontare il fenomeno con grande decisione, ritenendo che sia
possibile raggiungere risultati di maggiore efficienza senza ulteriori costi
per la amministrazione comunale e per i cittadini.
RASSEGNASTAMPA
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Potenza e provincia
Mercoledì 24 settembre 2014
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23
BRIENZA La decisione di una mamma dopo quel livido sul braccio della sua bimba
«Mia figlia cambierà scuola»
Oggi la donna andrà a parlare con il dirigente dell’Istituto comprensivo
BRIENZA - Da una parte le lacrime
di una mamma, dall’altra quelle
della figlia che, per un caso del destino, si ritrova come maestra la
stessa donna che era stata l’insegnante della mamma.
Una storia, ancora da chiarire in
tutti i suoi aspetti, che ha fatto tornare alla mente a questa mamma
quanto sarebbe accaduto anche a
lei quando sedeva tra i banchi di
scuola.
Stando a quanto avrebbe raccontato la donna tutto è cominciato
quando la figlia, tornando da scuola, le avrebbe mostrato un livido sul
braccio sinistro.
La bimba, che da lunedì ha cominciato a frequentare la prima
elementare all’Istituto comprensivo di Brienza, avrebbe raccontato
alla mamma che a causarle quel livido sarebbe stata la maestra che,
forse involontariamente, le avrebbe stretto un po’ troppo il braccio.
Un gesto - quello di prendere la
bimba per il braccio - che probabilmente non voleva essere un atto di
violenza.
La bambina, che da otto giorni ha
cominciato la sua avventura scolastica, non avrebbe, sempre stando
al racconto della mamma, durante
un esercizio di scrittura rispettato i
margini del foglio a righe.
La maestra l’avrebbe presa per il
polso - gesto che chiunque di noi
potrebbe fare senza nessuna cattiva intenzione - solo per farle notare
l’errore commesso.
VIETRI Maxi sequestro di cannabis degli agenti della Forestale
Droga, arrestati tre ragazzi
Il piccolo livido sul braccio della bimba
Magari la presa è stata un po’ più
forte o magari la pelle della bimba è
più delicata fatto sta che sul braccio è comparso un livido.
Che il gesto non avesse nessun
intento di fare del male sarebbe
confermato dal fatto che a oggi
nessun genitore, tranne questa
mamma, abbia denunciato episodi
simili.
Unica a puntare il dito contro la
maestra questa mamma.
Mamma che avrebbe raccontato
di essere stata vittima, quando frequentava la scuola elementare, di
punizioni.
Per tutelare la figlia la donna ha
deciso di spostare sua figlia in
un’altra scuola. Oggi, intanto, andrà a parlare con il dirigente scolastico e con altri genitori per verificare se anche i loro figli siano o meno stati oggetto di «trattamenti simili».
Francesco Altavista
VIETRI - Maxi sequestro di cannabis in località Piano delle Nocelle. Agenti del Corpo forestale
ha sequestrato oltre 28 chili di
marijuana e hanno anche arrestato tre giovani, residenti a
Balvano, di 20, 26 e 28 anni. Durante un controllo del territorio
una pattuglia della Forestale si
è accorta che un’area era stata
trasformata in una piantagione
di cannabis . Gli agenti hanno
immediatamente attivato la
squadra investigativa identificare i responsabili. Durante
l’appostamento in zona, con
una serie di pattuglie, sono stati sorpresi tre ragazzi a bordo di
un Fiat Fiorino che, arrivati in
zona, si dedicavano al taglio di
una parte della piantagione. In
particolare, un ventenne si dedicava al taglio e alla raccolta
delle piante, mentre gli altri due
restavano nei paraggi per fare
da “palo.” Alla conclusione delle
operazioni di taglio durate circa un paio d’ore sono intervenute altre due autovetture per recuperare il materiale tagliato.
Gli agenti della forestale sono
intervenuti e hanno arrestato
LAURENZANA La cappella dismessa da 50 anni
Chiesetta di Santa Filomena
Partiti i lavori di restyling
LAURENZANA - Potrebbe riaprire pre- bera numero 349 del 18 marzo 2008, ha
sto al culto religioso la cappella di Santa approvato esclusivamente il finanziamento di 90 mila euro per il ripristino
Filomena.
Dismessa da oltre mezzo secolo, la della cappella di Santa Filomena, con
chiesetta che sorge in prossimità di con- fondi rivenienti dal Programma operatrada “Cretaccio” è al centro di un im- tivo Val d’Agri.
L’intento è quello di provvedere, meportante progetto di riqualificazione da
parte del Comune di Laurenzana. Negli diante lavori edilizi di restauro e di rifiultimi decenni la piccola cappella di San- nitura, «alla messa in sicurezza ed alla
sistemaziota Filomena
ne esteticosembrava
funzionale
essere stata
del
corpo
abbandonaedilizio,
ta al proprio
comprendestino.
dente la capDi
propella di Sanprietà di un
ta Filomena,
privato citin modo da
tadino
di
renderla
Laurenzafruibile al
na, nel 2009
pubblico».
è stata conGli intercessa, per
venti sono
trent’anni,
eseguiti su
in uso graindicazione
tuito al Coe controllo
mune che si
dell’Ufficio
è impegnato
tecnico coad effettua- Le impalcature davanti la cappella
munale, e
re, in tempi
brevi, il rifacimento della struttura per prevedono «il puntellamento dell’arcone superiore con la piattabanda della
renderla sicura e aprirla così al culto.
Il progetto è stato interamente realiz- porta d’ingresso inferiore e del campazato dal Comune, senza oneri a carico nile a vela e la rimozione delle macerie di
del privato cittadino (proprietario della travi del piano superiore e delle erbacce
al piano terra, per completare il corretto
cappella).
La riqualificazione dell’area di Santa rilevamento della struttura».
Sono in programma, inoltre, «interFilomena, con delibera del Consiglio comunale numero 9 del 16 maggio del venti di manutenzione straordinaria
2006, prevedeva un impegno di spesa di delle murature e delle coperture».
Poi, finalmente, la chiesetta di Santa
130.000 euro, di cui 90 mila destinati al
ripristino della cappella e 40.000 euro Filomena sarà riconsegnata alla comualla riqualificazione dell’area circostan- nità di Laurenzana.
te.
Donato Pavese
La Giunta regionale, però, con la deli© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alcune delle piantine di cannabis
sequestrate dalla Forestale
in flagranza due giovani. L’altro è stato rintracciato ed arrestato subito dopo nei pressi del
centro abitato di Balvano. Attraverso una intensa attività di
ricerca è stata rintracciata anche la cannabis raccolta il giorno precedente e occultata all’interno di una galleria ferroviaria. In totale sono stati sequestrati circa 28 chili di droga che
se fosse stata venduta avrebbe
fruttato circa 50.000 euro di
guadagno. Il profitto dell’attività delittuosa avrebbe potuto essere notevolmente superiore se
gli indagati avessero completato l’attività di raccolta in quanto
quelle recuperate rappresentano una esigua quantità rispetto
alle circa mille piante che costituivano inizialmente l’intera
piantagione. Si stima che l’intero raccolto avrebbe potuto produrre un profitto di circa un milione di euro. I tre ragazzi arrestati sono stati messi a sposizione dell’Autorità giudiziaria che
ha proceduto agli interrogatori. Non è la prima volta che pattuglie del Corpo forestale dello
Stato intervengono in situazioni del genere, che possono ritenersi sempre più diffuse, anche
se non nella estensione di quella
scoperta a Piano delle Nocelle.
«Risulta sempre più importante – si legge in una nota della Forestale - l’attività di controllo,
soprattutto nelle aree ad alta vocazione rurale come quelle lucane, per la repressione dei reati che in qualche modo sono
connessi all’uso illecito del territorio. La tradizionale conoscenza che il Corpo forestale
dello Stato ha dei luoghi in cui
opera è dunque di grande supporto per il contrasto a tali fenomeni criminali».
Claudio Buono
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RIONERO I cittadini in protesta per le troppe multe, il punto di vista del comandante Di Lonardo
Un giorno con la Municipale
Auto contromano, segnali divelti o ruotati e auto di servizio ormai da rottamare
RIONERO - Il modo migliore per conoscere da vicino una realtà è viverla.
Abbiamo così raccolto l’invito del Comandante della
Polizia Locale di Rionero,
il maggiore Mauro Di Lonardo che in passato abbiamo intervistato su diverse questioni: da notizie
su fatti di cronaca fino a
dichiarazioni sulla recente raccolta firme di alcuni
cittadini rioneresi contro
il corpo di polizia da lui
presenziato.
L’appuntamento è alle
nove al comando di Polizia
Locale di palazzo Fortunato. Una visita veloce negli
uffici e si sale tutti a bordo
della Fiat Panda d’ordinanza. Il tempo di accomodarci e ci roviniamo leggermente i pantaloni urtando inavvertitamente
una molla che sporge dal
sedile anteriore. «Tranquilli - ci dice - è capitato a
tutti di rovinare i pantaloni». «Oltre alla carenza di
personale, scontiamo anche la carenza di mezzi poco idonei per la nostra attività. Speriamo di poter acquistare una nuova macchina in breve tempo».
Il comandante rientra in
ufficio, prende una pinza e
rimuove la molla. Alle
9:15 siamo pronti per partire. Attraversiamo via
Chiesa Madre, Via Ciasca e
scendiamo giù fino al Piano Regolatore e la macchina della Polizia Locale è costretta già a fermarsi: un
venditore ambulante di
Terlizzi viene multato per
posto non consentito (in
pieno incrocio), banco a
terra, occupazione abusiva di suolo pubblico e mancata esposizione dei prezzi.
«Sono 1032 euro per
ogni infrazione commessa
– chiarisce il comandante
– siamo consapevoli che
molti sono qui per lavorare però sul commercio vige un regolamento chiaro
ed è giusto che vada rispettato». Il tempo di compilare il verbale e continuiamo il nostro giro all’interno della città fortunatiana.
Mentre giriamo, Di Lonardo fa notare qualcosa
di anomalo: molto segnali
stradali sono stati ruotati
in base alle esigenze (con
annesso cambiamento del
senso di marcia), spostati
o addirittura rimossi.
«Questa è una problematica davvero annosa a cui
stiamo cercando di porre
rimedio» ci spiega Di Lonardo, «molti non sanno
che cambiando il verso di
un segnale, oltre a commettere un reato, creano
un grave pericolo per chi
percorre le nostre strade
cittadine».
Risistemato il segnale,
con il comandante e altri
due agenti ci spostiamo in
uno dei punti nevralgici
Due scatti tratti dalla lunga giornata della polizia Municipale
di Rionero
della città: via Taverna
Penta ovvero il piazzale in
prossimità delle Poste Italiane.
Il tempo di sostare che in
tutto il piazzale parte un
fuggi-fuggi generale con
gli utenti delle Poste che
cercano di parcheggiare
al meglio le loro auto. «Lo
stallo per disabili è libero e
questa è una gran cosa –
sottolinea Di Lonardo - in
passato ricevevamo molte
richieste d’intervento da
parte di disabili per sanzionare i trasgressori che
occupavano abusivamente gli stalli.
Oggi, grazie ad una co-
stante attività di controllo
e informazione, siamo riusciti ad ottenere questo
importante risultato».
Le attenzioni della Polizia Locale si spostano poi
su Rampa Umberto I, strada a senso unico, perché
«lo sport preferito dei rioneresi è circolare contro-
mano». Ed i dati raccolti lo
confermano: in cinque minuti di sosta contestate tre
infrazioni ad altrettanti
cittadini.
Proseguiamo il giro interrompendo la marcia in
Largo Annunziata. Anche
qui, nonostante una segnaletica ricca e chiara,
È deceduta all’età di 92 anni nella Grande Mela, ma volle tornare nella sua città
Le ultime volontà di Annina Liguori
l’emigrante newyorkese sepolta a Melfi
MELFI – Ha suscitato scalpore il funerale di Annina Liguori di 92 anni
deceduta a New York e che per sua
volontà ha voluto essere sepolta nella
sua città.La donna vedova da alcuni
anni era una delle tante emigrate in
giovane età America ed anche se la
sua vita si è svolta in quella terra era
rimasta sempre legata alla sua Melfi.
Mancava da diversi anni ma in ogni
caso aveva detto ai familiari nella mia
città debbo ritornare.
A loro aveva lasciato l’impegno che
alla sua morte potesse riposare nel cimitero di Melfi. La sua scomparsa è
stata improvvisa. Annina Liguori si
è addormentata mentre in poltrona
assisteva ad un programma televisivo, manco a dire italiano. Ora il suo
desiderio è stato esaudito. Rito funebre nella Chiesa dei Cappuccini e poi
per sempre accanto ai suoi nella tomba di famiglia.
Franco Cacciatore
Le esequie di Annina Liguori
(nella foto in alto) a Melfi. La
donna emigrò da giovane a New
York
RITARDI NEI LAVORI
Posticipata la riapertura
della Ginestra-Venosa
GINESTRA – Una notizia che non fa
tanto piacere agli automobilisti del
venosino. La strada provinciale numero 10 IV tronco, Ginestra-Venosa, chiusa al transito dei veicoli per
lavori di sistemazione di alcune travi sul viadotto della costruenda superstrada “Oraziana”, che “costeggia” la provinciale in questione, fino alle 24 del 23 settembre, è stata
posticipata di altre 24 ore perché co-
me comunica l’ufficio viabilità della
Provincia: “A seguito del ritardato
arrivo delle travi da posizionare
sulla SP 10/4 IV lotto tra Ginestra e
Venosa, per l’intenso traffico stradale sulla A3, l’ufficio viabilità della
Provincia comunica che la riapertura al transito della strada interessata dai lavori, è stata rinviata alle
ore 24 di domani mercoledi 24 settembre”. Esasperati gli automobili-
I lavori sulla provinciale
sti, che stanchi di raggiungere Venosa ed altri centri attraverso strade alternative, non vedono l’ora di
riapertura ufficiale di questa strada.
Lorenzo Zolfo
vengono sanzionati cinque automobilisti contromano.
E il commento del comandante Di Lonardo è
eloquente: «ci dicono che
siamo troppo fiscali? A me
non pare, anzi. Ho difficoltà a capire la necessità di
circolare
contromano.
Davvero non si ha la consapevolezza dei rischi che
si corrono? E non mi riferisco alle sanzioni ma al rischio di causare un incidente.
Perché se ci sono i vigili
a controllare il traffico
nessuno commette delle
infrazioni? Non si potrebbe semplicemente rispettare sempre il codice della
strada? Chiediamo tanto?».
Dopo aver consegnato i
rispettivi verbali agli automobilisti sanzionati è tempo di rientrare. Le facce
stanche degli agenti lasciano trasparire la consapevolezza e l’orgoglio di
indossare una divisa ma
anche un leggero velo di
rabbia perché le problematiche della città fortunatiana sono tante e i cittadini poco s’impegnano per
alleggerire il lavoro delle
istituzioni. Rispetto agli
anni passati la situazione
è decisamente migliorata
ma c’è ancora tanto da lavorare: auto sui marciapiedi, deiezioni di animali
ovunque e padroni poco rispettosi, automobilisti indisciplinati.
Come la Fiat Panda parcheggiata
contemporaneamente sul marciapiedi
e sulle strisce pedonali con
tanto di frecce d’emergenza. Mentre gli agenti tirano fuori il libretto dei verbali, una signora esce
strillando da un’attività
commerciale. «Mi sono
fermata solo un attimo» si
giustifica, inconsapevole
delle infrazioni commesse. Consegnato l’ennesimo
verbale si ritorna al comando, dove gli agenti
hanno cominciato a compilare tutta una serie di
verbali e registri.
Sull’uscio della porta si
avvicina frettolosamente
un signore che con fare
minaccioso chiede al comandante chiarimenti sui
verbali contestati alla moglie poco prima.
«Purtroppo questo accade tutti i giorni. Gente che
viene qui a chiederci spiegazioni utilizzando toni
poco consoni ad una discussione civile. Questo
però non ci spaventa ma –
conclude Di Lonardo, salutandoci - anzi, ci spinge
a far ancor meglio il nostro lavoro». Per la cronaca la breve giornata con la
Polizia Locale di Rionero
si è chiusa con l’elevazione
di una decina di verbali
per un totale di 3650 euro
circa di sanzioni.
Andrea Gerardi
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VENOSA Consegnato il premio Douja d’Or per il “Meracius” dell’Azienda “I Talenti”
Pioggia di riconoscimenti per l’Aglianico
I padri trinitari incassano anche la medaglia d’argento per il “Cripta S. Agostino”
VENOSA- Dopo anni di qualificato e intenso lavoro nel
vigneto, piovono prestigiosi
riconoscimenti ufficiali per
l’Aglianico del Vulture Doc
imbottigliato dall’ Azienda
Agricola “I Talenti ” dei Padri Trinitari di Venosa.
Dopo l’ambito riconoscimento della Golden Star da
parte di Vinibuoni d’Italia al
WineTime di Napoli e la Medaglia d’Oro della “Selezione del Sindaco” del 2013 con
il “Cripta Sant’Agostino” ,
nel 2014 è arrivato il “Premio Douja d’Or” per il “Meracius” e la Medaglia d’Argento della “Selezione del
Sindaco” per il Cripta
S.Agostino 2011.
Il vigneto è stato piantato
30 anni fa su quella che una
volta era l’aia di Venosa dove si svolgevano le operazioni della mietitura. «Alla base di questa scelta la consapevolezza che le attività
svolte nel settore della agricoltura favoriscono il processo di riabilitazione e socializzazione delle persone
che vengono affidate alle
nostre cure - ci dice Padre
Lo staff dell’azienda con il premio
Angelo Cipollone, direttore
del Centro dei Trinitari -Il
contatto diretto con la natura, la cura quotidiana della
campagna contribuisce a ridare equilibrio e fiducia in
se stessi». La costituzione
dell’ azienda agricola “I Talenti” rappresentato un passo avanti su questa strada
nella convinzione che le attività nel campo vitivinicolo
consentano alle persone con
disabilità di mettere a frutto
le loro risorse, favorendo un
percorso verso la maggiore
autonomia possibile e verso
una completa realizzazione,
anche nel mondo del lavoro.
Il riconoscimento di
esperti nel settore vitivinicolo è il sigillo di qualità per
un lavoro svolto con passione e dedizione da una struttura che mette al centro dei
suoi programmi e delle sue
attività l’Uomo, per promuoverne la crescita umana, religiosa e sociale.
Questa volta i fari sull’Aglianico del Vulture, prodotto dal’Azienda “I Talenti”
dei Padri Trinitari si sono
accesi sul prestigioso palcoscenico e all’interno della
cornice straordinaria della
48esima edizione della Douja d’Or, una delle kermesse
enogastronomiche più im-
portanti a livello internazionale, che richiama espositori, esperti e visitatori da
ogni parte d’Italia e del mondo, organizzata dalla Azienda Speciale della Camera di
Commercio di Asti. Ed è un
contesto particolare quello
creato dal Douja d’Or. Oltre,
infatti, agli aspetti promozionali ed economici, vengono curati anche gli aspetti
educativi.
«Il lavoro quotidiano fatto
con passione e professionalità produce buoni frutti - ci
dice Antonello Tamburriello, che insieme a Mario
Emanuele e Donato Lotumolo forma l’équipe di
esperti del corso di formazione di agricoltura - La premiazione ci ha fornito l’occasione per presentare il nostro lavoro quotidiano a
esperti del mondo del vino
per far toccare loro con mano le esperienze concrete
che i nostri ragazzi realizzano per la conduzione del vigneto e la produzione del vino». Insomma, l’Aglianico
del Vulture diventa ambasciatore del messaggio di
accoglienza e solidarietà
che i Trinitari portano e realizzano in tutto il mondo.
Apprezzamenti per i riconoscimenti ottenuti sono
stati espressi anche dalla
Giunta comunale: «I premi
assegnati al “Cripta” e al
“Meracius” evidenziano ulteriormente le peculiarità
uniche del nostro territorio,
forza trainante non solo di
un’economia, ma di un approccio culturale, capace di
combinare il grande rispetto per il territorio, la cultura
millenaria dei nostri prodotti e una sana e sincera
convivialità - evidenzia l’assessore alla cultura Carmela Sinisi - Questi due riconoscimenti non premiano
semplicemente due vini, ma
l’intera opera del Centro dei
Trinitari, vero vanto di Venosa.
Con la nostra azione amministrativa vogliamo radicare ulteriormente questo
spirito, consentendo alle
nostre aziende di avere vetrine sempre più importanti
e prestigiose».
Giuseppe Orlando
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MATERA
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Due borsiste formate per supportare le imprese in due settori di sviluppo strategico
Il digitale dà forza al made in Italy
Un progetto per rafforzare agroalimentare e artigianato artistico con Google
MATERA- Made in Italy da promuovere attraverso internet. Puntando in
particolare sui progetto dell’agroalimentare e all’artigianato artistico
pensando soprattutto a prodotti della
tavola come il pane e l’olio.
Sono i settori che la Camera di commercio di Matera sta valorizzando per
favorire la digitalizzazione delle imprese , nell’ambito del progetto “Made
in Italy’’ promosso da Google in collaborazione con Unioncamere.
Il progetto si prefigge di diffondere
la cultura dell’innovazione digitale
con un utilizzo avanzato di internet
per promuovere il Made in Italy sui
mercati, valorizzando lo scambio di
competenze tre le piccole imprese e i
giovani nella transizione alle moderne tecnologie informatiche.
Due giovani borsiste lucane, di 24 e
28 anni, laureate rispettivamente in
marketing e comunicazione d’impresa e in comunicazione pubblicitaria,
sono state formate da Unioncamere e
Google, con il compito di supportare Angelo Tortorelli presidente della Camera di Commercio di Matera
le imprese nel percorso di digitalizzazione.
crescere la loro presenza sul web e fa- rire l’export e l’affermazione del Made
La loro azione è affiancate da un tu- vorire la conoscenza nel mondo delle in Italy per superare, con una presentor della Camera di commercio di Ma- eccellenze del made in Italy.
za in digitale più efficace, gli attuali
tera.
“L’attivazione del progetto Eccel- gap infrastrutturali delle regioni del
L’iniziativa che rientra nella cam- lenze in digitale –ha detto il presiden- Mezzogiorno.
pagna e-skills for jobs dell’Unione eu- te della Camera di commercio di MateUn impegno e un obiettivo che la
ropea, con il patrocinio del Ministero ra, Angelo Tortorelli- con l’apporto di Casa di tutti gli imprenditori intende
per lo sviluppo economico, vede impe- due giovani professionalità contri- portare avanti anche per valorizzare
gnate le giovani digitalizzatrici nello buirà ad aiutare le nostre a imprese le produzioni di qualità che, sopratsvolgimento di attività di sensibiliz- ad accrescere presenza, visibilità e tutto nell’agroalimentare e nel’artizazione e supporto alle imprese della competitività su internet.
gianato artistico, si segnalano per
provincia di Matera per favorire e acTutto questo è importante per favo- l’eccellenza della filiera’’.
|
IN PREFETTURA
|
Iniziative contro bullismo
e spaccio di stupefacenti
Alle ore 10,30, il Prefetto
della Provincia di Matera, dott. Luigi Pizzi, presiederà una riunione del
Comitato Provinciale per
l’Ordine e la Sicurezza
Pubblica, alla quale parteciperanno anche il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Matera e il Procuratore
della Repubblica presso
il Tribunale per i minori
di Potenza, per individuare, d’intesa con i vari
livelli istituzionali, iniziative coordinate finalizzate a prevenire e contrastare le fenomenologie del bullismo e dello
spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, in
occasione dell’avvio dell’anno scolastico, in attuazione della direttiva
diramata dal Ministro
dell’Interno in data 15
settembre scorso, deno-
minata “un SMS per dire
no a droga e bullismo”.
L’iniziativa è finalizzata a far emergere i predetti fenomeni valorizzando il contributo dei
cittadini e di tutte le realtà interessate a favorire
la prevenzione e la repressione dei fenomeni
in argomento, attraverso l’attivazione, in ogni
provincia, di un numero
telefonico dedicato, al
quale i cittadini potranno inviare specifiche segnalazioni tramite messaggio “sms”, per segnalare episodi di spaccio e
di bullismo, ferma restando la funzione dei
numeri di emergenza
già attivi.
Il servizio sarà reso
operativo entro un mese
dalla data della direttiva
del Ministro dell’Interno.
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Matera
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Per il consigliere forzista la questione centrale resta l’adeguamento del piano di gestione
«Rifiuti, soluzione ancora lontana»
Castelluccio: «Rimane l’emergenza. Si rischia di andare in Puglia»
“Avevamo messo in guardia la
Giunta Regionale: le cosiddette
misure di salvaguardia ambientale in materia di gestione del ciclo dei rifiuti inserite nell’Assestamento di Bilancio 2014 non
risolvono in alcun modo il problema dello smaltimento dei rifiuti prodotti nel Materano”.
E’ il commento del consigliere
regionale di Forza Italia Paolo
Castelluccio che aggiunge: “è il
caso di ricordare che la Commissione Europea, in prima battuta, aveva fatto riferimento all’uso di almeno 422 discariche illegali in Italia, ma alla fine tra le
due contestate ha incluso quella
di Matera-Altamura Sgarrone,
a conferma della gravità della
situazione nel materano.
Accade infatti che con l’entrata in funzione della discarica di
Pisticci, annunciata con grande
enfasi dall’assessore provinciale di Matera Rondinone – continua il consigliere di Forza Italia
– si tampona l’emergenza rinviando ogni soluzione efficiente
e definitiva.
Il risultato è quello di prendere tempo allontanando di qualche mese l’emergenza anche se
|
CHRIST OF THE LORD
|
Il set del film “Christ of the lord” ha invaso gli antichi rioni ed il centro della città dei Sassi, un salto
all’indietro nel tempo nell’antica palestina. Molti figuranti che hanno invaso il centro e una serie di roulotte
e di “dromedari” che hanno fatto la loro “figura” all’interno degli antichi rioni dove la troupe rimarrà per
alcuni giorni dopo le riprese a Craco e Scanzano
Una discarica del Materano e il consigliere Castelluccio
la questione principale cioè Ma- una scelta obbligata nonostante
tera e i suoi rifiuti non verrebbe a breve dovrebbe entrare in fundi fatto superata tanto che ri- zione anche l’impianto di Tricamarrebbe in piedi la tesi di smal- rico. La questione centrale da
tire in Puglia i nostri rifiuti con affrontare resta pertanto l’adeun immaginabile aggravio di guamento del Piano regionale
costi. E’ lo stesso assessore pro- di Gestione dei Rifiuti in modo
vinciale ad ammettere questa da autorizzare nuovi impianti di
evenienza quasi si trattasse di smaltimento, trattamento e di
recupero. E a proposito di recupero, è necessario che l’assessore Berlinguer spieghi cosa si intende fare con la delibera di
giunta del 27 giugno scorso
«Realizzazione e ampliamenti di
impianti di recupero di rifiuti
sul territorio regionale». Con
essa si vorrebbe verificare, so-
prattutto nella provincia di Matera, «l’interesse di privati a investire propri capitali per la realizzazione di impianti di trasformazione dei rifiuti in combustibili». Non si sottovaluti che nella delibera della Regione vengono citati anche rifiuti pericolosi”.
Lunedì sera alla Mediateca
L’ultimo lavoro di Stella
nell’evento “Libri d’Acqua”
Lunedì sera presso la Mediateca, presenta- mia noi italiani siamo ultimi in classifica
zione del libro di Gian Antonio Stella, "Bol- !”. L’ Acquedotto e i laboratori di “Mateli, sempre bolli, fortissimamente bolli", con ra,Capitale Ideale” e l’associazione “Megli interventi di Rosa Gentile, presidente di deura” insieme hanno proseguito nell'aAcquedotto Lucano e Vetrio degli ipogei di piazza
ra Slepoj, presidente di
V.Veneto con “Libri d'acWater's Friends. La seraqua sotto le stelle”. Letture
ta è stata moderata dal Die versi dedicati all'acqua.
rettore della Lucana Film
Video e musiche di Vito PaCommission Paride Leternoster al violoncello e
porace.
Michele Visaggi al clavi“Libri d’acqua” è un
cembalo. Dopo i primi brani
evento
internazionale
tutto si è nuovamente trapromosso dall’associa- Il libro di Stella in Mediateca
sferito in Mediateca causa
zione culturale “Water’s
pioggia. La serata di lettuFriends”
(presidente,
re e musica è stata presenVera Slepoj) e in Basilitata da Donato Mola e Dino
cata organizzato da Acquedotto Lucano. Paradiso. Tra gli interventi anche l’attore e
Tra le presenze illustri quella di Stella che regista Antonio Andrisani.
Maria Anna Flumero
ha appassionato anche dopo la performance di domenica mattina per Materadio.
“La sua esperienza di libri è significativa” –ha dichiarato in apertura Leporace–
DONAZIONE GDF
“è molto letto ed io sono affezionato ai suoi
romanzi. Significativi anche i suoi libri
d’inchiesta. Racconta con una scrittura
pungente, ironica e frizzante e fa capire
Presso il Punto AVIS in via Lazazzera, il
tutto a noi suoi lettori”. Ha proseguito la
Comandante Provinciale della Guardia di
Presidente Gentile : “l’idea è nata grazie all’
Finanza – Col. Pantaleo Cozzoli – unitaincontro con Vera, una scelta giusta visto
mente ai Finanzieri in forza ai Comandi
che Matera è costituita da cisterne di acqua
della Provincia di Matera hanno compiuto
e si puo’ raccontare la sua storia. Noi vorun gesto di solidarietà terapeutica verso il
remmo portare l’acqua del Frida a Mateprossimo, attraverso la donazione del lora,questo oggi non è possibile”.
ro sangue.
La psicoterapeuta Slepoj ha detto “MateUn gesto semplice, ma importantissira ha vissuto la vergogna ora la celebraziomo, che ha come scopo anche quello di
ne che ha ricavato dalla fatica. Qui una
sensibilizzare i cittadini verso un problepaesaggistica unica. Importante la capacima, quello della donazione, ancora oggi
tà di fare rete, io ad esempio sono veneta,
non sufficientemente compreso e spesso
Venezia ha perso l’occasione del 2019 prosottovalutato.
prio perché hanno mancato in questo”.
Il Corpo della Guardia di Finanza, attraL’autore ha appassionato interagendo
verso numerose campagne di sensibilizcon la platea con accattivanti slide. Apertuzazione all’interno dei propri Reparti, inra col termine “elasso” per poi proseguire
tende dare il suo contributo per aiutare
senza soste con gli scioglilingua, la fissa
concretamente chi ne ha bisogno e prodella precisione (come le direttive UE peri
muovere, nel contempo, tra i propri appiselli, cetrioli e pesche), gli stipendi, i dipartenenti, il valore della solidarietà sopendenti pubblici (mancanza di pene e sanciale. I militari, dopo aver compiuto la dozioni, giudizi costituiti da autocertificazionazione, sono tornati ai rispettivi impegni
ni), i tempi delle code alle poste ed internet.
operativi di servizio.
A tal proposito il giornalista ha rimarcato
“internet è il principale volano dell’econo-
Un gesto per l’Avis
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PISTICCI
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Gli uomini del commissario Albano hanno recuperato moduli solari per 250mila euro
Sventato un mega furto di pannelli
Blitz della Polstato nelle campagne di Pisticci e Montescaglioso, ladri in fuga a piedi
PISTICCI - Brulicavano come formiche in
un terreno agricolo al km 85 della Basentana, nel territorio di Pisticci, cercando di nascondere 500 pannelli fotovoltaici, appena
rubati a poca distanza, in un campo attrezzato di Montescaglioso.
La provvidenziale telefonata del proprietario del terreno scelto per lo stoccaggio
della refurtiva, ha allertato la macchina già
solerte della Polstato di Pisticci, agli ordini
del commissario capo Gianni Albano, che in
pochi minuti è arrivato sul posto, provocando il fuggi-fuggi dei ladri. Intanto, il
proprietario onesto del podere aveva già opportunamente chiuso tutte le vie di fuga al
furgone frigo dei ladri, rubato la notte prima in un caseificio di Eboli, nel Salernitano.
Il blitz è scattato domenica notte, consentendo agli agenti di recuperare tutta la refurtiva per un valore di circa 250mila euro,
sventando l’ulteriore razzia, che si stava ancora consumando nel campo eolico poco distante, dove sono stati trovati altri pannelli
già smontati o scollegati dalla rete elettrica,
pronti per essere trasportati nel punto di
stoccaggio. Secondo la
Polizia, si sarebbe trattato di almeno 6-7 uomini, che contavano di tornare la stessa note con
un mezzo più grosso
per caricare tutto e portarlo sul mercato nero
della Campania. I ladri,
però, hanno fatto perdere le proprie tracce fuggendo a piedi nelle campagne. Si erano organizzati con una perfetta
filiera criminale. Presumibilmente intorno alle
21 hanno fatto irruzione nel campo solare di
Montescaglioso, tra Pomarico e Bernalda; dopo aver forzato la rete di
recinzione e “distratto”
in altra direzione la telecamera di sorveglianza,
avevano iniziato a
smontare i pannelli, che
con il furgone rubato
Gianni Albano
trasportavano nell’altro campo per adagiarli vicino a un grosso
ulivo. Intorno alla mezzanotte, il proprietario del podere ha notato questi movimenti,
allertando il commissariato di Pisticci e facendo scattare la morsa della legge.
Un intervento quantomai provvidenziale, come hanno sottolineato ieri in questura
il commissario Albano e il vice questore aggiunto Luisa Fasano, che ha consentito anche di restituire il maltolto ai legittimi proprietari, senza inoltrarsi nei dedali della
burocrazia, che avrebbe complicato tutto.
«Grazie all’incrocio delle tracce degli pneumatici del furgone -ha spiegato Albano- abbiamo dimostrato la provenienza dei pannelli, restituendoli alla società che li aveva
installati (il campo solare era in pieno esercizio), così come abbiamo rintracciato l’azienda che aveva subìto il furto del furgone,
restituendo subito il loro strumento di lavoro. Una nota di merito va al personale del
mio commissariato, che spesso antepone le
esigenze di servizio a quelle personali e non
si è risparmiato la notte scorsa anche per
piantonare a turno la merce rubata, finchè
non ne abbiamo verificato la provenienza».
Nel furgone sono stati trovati tutti gli arnesi utili allo smontaggio dei pannelli. «Azioni come queste -ha concluso Fasano- certificano la grande capacità operativa dei nostri
agenti, pur nella esiguità dei mezzi, aumentando il livello della sicurezza percepita dai cittadini». Le indagini proseguono
per identificare i ladri, ma si è sventato un
colpo da 500mila euro.
Antonio Corrado
Tutto è partito
dal sospetto
del proprietario
di un terreno
poco distante
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La conferenza stampa in questura e i pannelli ritrovati nel campo
PISTICCI «Il Comune non è coerente con gli impegni presi»
Forum ambientale permanente
Le associazioni si dimettono
PISTICCI - A meno di un anno dall'avvio formale del percorso sperimentale
intrapreso all'interno del Forum Ambientale Permanente di Pisticci (Fap),
le associazioni firmatarie annunciano le loro dimissioni dall'organo consultivo istituito nel 2011.
«La decisione -fanno sapere le associazioni- è maturata a causa di un comune sentimento di delusione nei
confronti delle azioni intraprese dall'Amministrazione comunale soprattutto negli ultimi mesi, sebbene fin
dall'inizio sia stato disatteso l'impegno assunto nella stessa delibera istitutiva del Fap relativamente al monitoraggio mensile delle acque del fiume Basento. Intanto a marzo, l'assemblea delle associazioni riunite nel FAP
approvava all'unanimità il documento programmatico “Valbasento: sostenibilità esaurita”, condiviso con l'Amministrazione. Ad oggi, purtroppo, si
registra che la componente amministrativa e l'intero Consiglionon hanno
dato alcun seguito ai principi ispiratori di quel documento». Le associazioni, disapprovano la proposta di trasferire il quartiere residenziale di Pisticci scalo, «ipotesi che, ancora una
volta, antepone gli interessi economici a quelli di tutela del territorio. Parallelamente, l'Amministrazione comunale ha continuato ad intervenire
pubblicamente sulla questione, prospettando interventi decisivi e coraggiosi che, nonostante il ripetersi degli
episodi di miasmi a Pisticci scalo, sono
stati solo ripetutamente annunciati
senza avere alcun
seguito concreto.
Tutto ciò ha determinato la necessità di fare un primo bilancio dell'esperienza all'interno del Fap -concludono
le associazioni del Fap- che, purtroppo, ha messo in luce i limiti di un innovativo strumento di concertazione depotenziato nelle sue funzioni e abbandonato al suo destino. La battaglia per
l'ambiente e il contributo delle associazioni non verrà a mancare. Ciò che,
invece, è in discussione è il tentativo,
purtroppo fallito, di portare avanti un
iter condiviso con le istituzioni».
provinciamt@luedi.it
Palazzo
Giannantonio sede
del
Comune
di Pisticci
TRICARICO Nei giorni scorsi l’ordinazione solenne in cattedrale
Otto nuove Discepole di Gesù
TRICARICO – La cittadina arabo-normanna ha otto nuove religiose, che nella cattedrale hanno detto il loro sì definitivo a Dio, con la professione perpetua.
Alcune provenienti da Paesi in cui
operano le suore “Discepole di Gesù Eucaristico”, l’ordine fondato, nel 1923,
dal Venerabile monsignor Raffaello
delle Nocche, Vescovo della Diocesi di
Tricarico dal 1922 al 1960. Sono suor
Consolée Dusabumuremyi,
suor Anoirita
Mwiza e suor
Scholastique
Nikuze
del
Ruanda; suor
Beatrix Asten,
suor Maria Gorethi Kaba e suor Imelda
Suryawati dell’Indonesia; suor Lidiane
Aparecida Tavares del Brasile e suor
Marilou Besere delle Filippine.
La concelebrazione religiosa del mattino è stata presieduta dal cardinale
Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano,
con la partecipazione del Vescovo diocesano, monsignor Vincenzo Orofino e di
altri sacerdoti ed è stata animata dalla
corale polifonica “Santa Cecilia”. Orofino, rivolgendosi al cardinale Bertello,
ha detto che il suo ritorno a Tricarico è
stato motivo di gioia umana ed ecclesiale ma anche di conforto, perché ha visto
al centro di questa visita la persona, l’opera e la testimonianza di monsignor
Le Discepole di Gesù ordinate
delle Nocche, il padre di questa comunità nella fede. «Monsignor delle Nocche è
importante per noi –ha proseguito il vescovo– perché la sua opera continua a
essere presente ed efficace in mezzo a
noi attraverso l’opera delle suore». Rivolgendosi, poi, alle otto professe, ha
augurato loro di poter gioire per tutta la
vita a causa del Signore, seguendo il carisma di monsignor delle Nocche nell’esperienza ordinaria della congregazione delle suore, guidata dalla Madre generale, suor Maria Giuseppina Leo. Infine, ha spiegato ai fedeli che la presenza del cardinale Bertello richiama tutti a
guardare con sempre maggiore amore
l’opera del Santo Padre.
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RASSEGNASTAMPA
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Mercoledì 24 settembre 2014
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31
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75100 Matera
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POLICORO
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«La richiesta di arresto nei miei confronti è un atto persecutorio e immotivato»
Fabbris querela il procuratore
E’ battaglia legale tra il sindacalista di Altragricoltura e la dottoressa Gravina
IL procuratore capo di Matera, Celestina Gravina, chiede
l’arresto del sindacalista
Gianni Fabbris (Altragricoltura) con le accuse pesantissime di rapina aggravata ed
estorsione aggravata del terreno agricolo dell’azienda
“Conte” a Tursi, ma Fabbris
da indagato per tutta risposta querela il procuratore
della Repubblica per abuso
d’ufficio aggravato, in quanto pur in presenza di pregiudizi nei suoi confronti,
avrebbe condotto le indagini
su Fabbris, inibendo con il
suo atto l’attività sindacale.
La battaglia, che probabilmente non ha precedenti in
Italia, si è aperta ieri mattina, con la formalizzazione
dell’atto di querela presso la
Questura di Matera. Un documento inviato alla Procura della Repubblica di Catanzaro, competente per i magistrati di Matera; per conoscenza alla stessa Procura di
Matera (come prescrive una
circolare interna dell’ex procuratore capo Giuseppe
Chieco), al Consiglio giudiziario della Corte d’appello di
Potenza, al Consiglio superiore della magistratura,
nonchè al Ministero della
Giustizia e al procuratore generale della Corte di Cassazione.
Fabbris, insomma, chiede
che il presunto atteggiamento vessatorio, che sarebbe
stato messo in atto nei suoi
confronti dalla dottoressa
Gravina («io accusato di rapina di una terreno, reato
inesistente», dice), venga verificato e perseguito in tutte
le sedi disciplinari ed amministrative.
La querela, per il momento, è stata presentata solo dal
sindacalista, ma presto si costituirà anche Altragricoltura nazionale, chiedendo in
sede civile anche il risarcimento per i danni all’immagine. La richiesta di arresto,
secondo Fabbris, sarebbe l’esito di un evidente «livore scrive Fabbris nella sua que-
L’atteggiamento
durante l’audizione
all’Antimafia denota
livore verso di me
Questo perchè
ho segnalato l’inerzia
rispetto a casi criminali
da noi denunciati
Gianni Fabbris durante la conferenza stampa di ieri
rela di 40 pagine- nei con- gnalare eventuali nodi crifronti miei e dell’associazio- minali nella provincia matene che io rappresento», livo- rana. «Così ho fatto -ha spiere scatenato, secondo Fab- gato ieri il sindacalista dubris, dal legittimo diritto di rante una conferenza stamcritica esercitato dal suo sin- pa- evidenziando anche l’atdacato nei confronti della teggiamento preconcetto del
Procura per una certa iner- procuratore nei miei conzia nell’affrontare situazioni fronti, in quanto a causa mia
di indubbia matrice crimina- sarebbe stata chiamata a rile. Fabbris, nei mesi scorsi, è spondere su alcune vicende
stato anche invitato dalla dalla presidente Bindi. La
Commissione antimafia a se- dottoressa Gravina, infatti,
continuava a declassare i
gravissimi episodi criminali
che si verificavano nel Metapontino, con incendi dolosi
di aziende agricole. E’ chiaro
che, se si cerca la mafia in Basilicata come lo si farebbe in
Sicilia, o non si sa fare il proprio dovere, o non lo si vuole
fare. Tutti sono criticabili,
compresa la Procura di Matera, perchè solo in epoca fascista si arrestavano i sinda-
calisti con una scusa per inibirne l’attività contraria al
regime». Ci va giù duro Fabbris, che spiega come nella
vicenda Conte (l’azienda venduta all’asta a Tursi da cui è
partito l’attrito con la Procura), si parta dalla stranezza
che la querela della controparte, ovvero di chi è accusato di sciacallaggio per aver
comprato a poche migliaia di
euro, sia indirizzata diretta-
LA MOBILITAZIONE
Due giorni con le reti sociali nazionali contro gli sciacalli
DUE giorni di mobilitazione nazionale contro sciacalli e usurai, che stanno distruggendo l’agricoltura. E’ la
prossima iniziativa a cui sta lavorando Gianni Fabbris e Altragricoltura,
a cui saranno invitate tutte le reti sociali italiane, che si occupano di diritti contro i conflitti sociali , «che spesso -spiega Fabbris- fanno soccombere
i più deboli sotto la pressione dei poteri forti.
Non vorremmo -prosegue il sindacalista- che nei prossimi giorni fossimo oggetto di ulteriori intimidazioni
in questa nostra battaglia per i più deboli. Dalla crisi, si esce con più diritti e
cambiando il modello -rimarca Fabbris- il diritto di resistere alla crisi e di
rivendicare giustizia sociale, sono i
pilastri della nostra democrazia. A rischiomcè c’è un grande patrimonio di
terre, beni, case e diritti acquisiti. Per
questo diciamo no allo sciacallaggio
sociale ed al saccheggio dei diritti, sì
al diritto di movimenti e sindacatidi
difendere le comunità, il lavoro e il
territorio». Secondo Fabbris, la vicenda Conte è emblematica di questo si-
stema distruttivo, che si alimenta attraverso la debolezza del senso di giustizia, avvertita da tutti, «ecco perchè
si denuncia poco -spiega Fabbris- perchè non c’è nel cittadino la percezione
di sicurezza e serenità nel venire difeso. Quindi, non è vero che fenomeni
come usura ed estorsioni non esistono nel Metapontino, ma è certo che in
tanti continuino a non denunciare».
Nei prossimi giorni Fabbris conoscerà la data della sua prossima convocazione a conferire con la Commissione
antimafia, dove promette di portare
ulteriori elementi e denunce circostanziate, «sì, perchè in queste ultime
settimane tantissime persone si sono
fatte uscendo allo scoperto».
a.corrado@luedi.it
La locandina della due giorni
POLICORO Bilancio positivo per l’evento organizzato ai Giardini Murati
Festa democratica, il Pd si apre alla città
POLICORO - E’ un bilancio positivo, quello
tracciato dal circolo cittadino del Pd dopo la
Festa democratica ai Giardini Murati. «Ciò
che maggiormente conta in questa esperienza del circolo di Policoro -si legge in una
nota- è la forza simbolica della festa popolare: mettersi in piazza, aprirsi al confronto e
contemporaneamente riaffermare la propria presenza politica è un risultato di grande potenza che svelerà la sua reale efficacia
con il passare del tempo. Ossia man mano
che gli auspicati temi di riflessione emersi
durante le due serate di dibattiti saranno
stati metabolizzati a tutti i livelli.
È probabilmente questa la più grande
scommessa vinta dalla segretaria Adele D'Agostino, moderatrice della prima serata, che
ha gestito il dibattito con Paradiso, Chiurazzi, Bellitti e Luongo, insistendo sul ritorno
ai territori, sia nell'ambito partitico che nel
riordino della governance e, in particolare,
sull’affermazione della centralità dei circoli
cittadini nell’elaborazione politica del partito regionale. Su tali temi, che rappresentano
il vero cavallo di battaglia della linea politica
della segretaria policorese, ha argomentato
molto favorevolmente anche il segretario regionale Luongo che in tal senso ha rassicurato sia Carlo Chiurazzi che Dino Paradiso,
intervenuti sul medesimo argomento. Non è
mancato, infine, da parte del segretario del
materano Bellitti, un chiarimento sul rinnovo della presidenza e del consiglio provinciale, tema di scottante di attualità. In conclusione, a conferma della vera natura democratica del confronto, si è data la parola a due
rappresentati della società civile, portando
sul palco la reale preoccupazione dei cittadini per l'inquinamento ambientale».
provinciamt@luedi.it
La Festa democratica
mente alla Gravina e non alla
Procura, come da prassi.
«Anche gli atti -spiega ancora Fabbris- sono firmati tutti
da lei; poi viene la richiesta di
arresto nei mei confronti,
che io interpreto come una
minaccia, in quanto lei ha
già fatto il processo, stabilendo chi sono i buoni e chi
sono i cattivi.
In questi giorni conosceremo la data della nuova audizione presso la Commissione
antimafia, dove riferiremo
puntualmente su diversi episodi; già nell’occasione precedente fummo invitati e
producemmo documenti e
prove di fatti di cui la presidente Bindi chiese conto al
procuratore Gravina, la quale, come del resto anche il
Prefetto Pizzi, rimarcò l’assenza di denunce. E’ vero che
i cittadini non denunciano spiega Fabbris- ma accade
perchè non c’è un clima favorevole per farli venire allo
scoperto. Dalla mia personale vicenda, per esempio, viene fuori un messaggio che
rischia di distogliere ulteriormente il cittadino dal denunciare. La richiesta di arresto nei miei confronti, insomma, è un pessimo servizio alla democrazia ed all’agibilità legale del territorio;
siamo noi che chiediamo legalità in questo territorio e
non ci faremo scippare, perchè il Materano ha dirito ad
un sistema giustizia adeguato, mentre il silenzio fa proliferare sciacalli e usurai».
La vicenda di Fabbris sembra tanto un’autentica battaglia per la legalità, combattuta da due soggetti (un sindacato del mondo agricolo e
un procuratore capo), che
dovrebbero stare dalla stessa
parte, ma paradossalmente
si fronteggiano. Oggi Fabbris chiede di perseguire
eventuali comportamenti illegittimi, in quanto teme ulteriori ritorsioni nei suoi
confronti.
Antonio Corrado
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Montalbano si conferma
una città del teatro
MONTALBANO JONICO Ancora una volta, è stato il
suggestivo scenario del
giardino delle mura medioevali, ad ospitare la rassegna
teatrale estiva a Montalbano
Jonico che, anche per quest’anno, ha registrato ampio
gradimento di pubblico. Direttore artistico, il Maestro,
cantante lirico, attore e regista della città jonica, Giuseppe Ranoia che, tra i tantissimi impegni, ha incardinato la sua estate fra Colobraro con “Sogno di una notte a quel paese…” e la rassegna teatrale montalbanese:
“Occhi aperti” che ha sostenuto, altresì, la candidatura
di Matera a capitale europea
della cultura 2019. Sette le
serate agostiane interessate
dall’appuntamento teatrale
che ha accontentato tutti i
gusti e soddisfatto le attese
del pubblico più esigente. La
rassegna, patrocinata dall’Amministrazione comunale è stata fortemente voluta dall’assessorato alla Cultura e allo spettacolo del Comune, sostenuta con fondi
Piot, ha avuto il sostegno
anche della biblioteca comunale nell’organizzazione.
Montalbano si conferma terra di cultura teatrale.
Anna Carone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RASSEGNASTAMPA
II I BASILICATA PRIMO PIANO
Mercoledì 24 settembre 2014
«SBLOCCA ITALIA»
CARD CARBURANTI
«Introdotto un criterio di equità sociale con
l’ampliamento del beneficio per fasce Isee. Così
recuperiamo fondi per le famiglie lucane»
I RIFLESSI SULLA BASILICATA
Il dibattito
La risoluzione
approvata
CONSIGLIO
Articolata
relazione del
presidente
della Regione
sulle
prospettive
del Decreto
«Sblocca
Italia». [foto
Tony Vece]
.
«Sfida al governo per dignità»
Petrolio: Pittella e il decreto. Incombe l’impugnativa sulla costituzionalità
ANTONELLA INCISO
l Il Governo nazionale va avanti dritto in materia petrolifera e la
Regione replica: pur essendo il petrolio una risorsa strategica per il
paese se ne dovrà discutere salvaguardando l’interesse generale
della Basilicata. Marcello Pittella,
ieri in Consiglio regionale, dove
ha preso la parola per un attesissimo discorso, impugna con orgoglio l’esempio lucano. Il faro,
adesso, è sbloccare altri fondi e
puntare ad un utilizzo virtuoso
delle royalty. Per non frenare ulteriormente
la
locomotiva
dell’economia lucana e correre il
rischio di un nuovo baratro finanziario come quello visto meno di
due mesi fa. «Eravamo sull’orlo
del baratro finanziario - precisa il
presidente - Con la decisione assunta dalla Giunta di pagare
un’ulteriore parte dei debiti contratti con il sistema delle imprese
e delle amministrazioni locali per
70 milioni di euro sapevamo che in
assenza di una rivisitazione del
tetto di spesa da parte del Governo
ci saremmo trovati nell’assurda
situazione di avere 300 milioni di
euro in cassa e di non poter pagare
gli stipendi ai dipendenti». Il Decreto «Sblocca Italia» ha evitato il
peggio. Dando una risposta sul
Patto di stabilità. E la legge regionale che svincola le royalty dal
Patto rappresenta una «provocazione necessaria». «Senza quella
necessaria "provocazione istituzionale" - dice il presidente - oggi
non saremmo qui a discutere del
Decreto, che rappresenta almeno
una prima risposta alle esigenze
impellenti poste dalla Regione e
che ci sta consentendo di recuperare quote aggiuntive di Patto».
Ed ovviamente è sul futuro che
si concentra il governatore. Partendo dalle indicazioni che vengono dal Governo nazionale i cui
rappresentanti «hanno ufficialmente dichiarato di fare proprie le
richieste della Basilicata, portando il tetto massimo dei benefici a
250/300 milioni di euro l’anno, per
un periodo di vent’anni». «Mi
aspetto che nelle prossime settimane - continua Pitella- si metta
mano o a un emendamento da inserire nel Dl o a un nuovo provvedimento interministeriale sapendo che i benefici legati all’aumento della produttività della
Concessione Val D’Agri, ora, e di
quella di Tempa Rossa, domani, si
potranno conteggiare solo di qui a
qualche anno».
Poi si sofferma sull’aumento
delle estrazioni, chiarendo che «il
raddoppio fa riferimento solo al
rispetto delle intese con Eni nel
1998 e con Total nel 2006, ”, vale a
dire 104 mila barili al giorno nel
primo caso e 50 mila barili al giorno nel secondo”, cioè il doppio o
quasi rispetto agli 80-85 mila di
oggi».
«Naturalmente – spiega ancora
il presidente – a noi non manca la
visione di ciò che il Memorandum
produrrà nei prossimi anni: un
programma di sviluppo imperniato su quattro assi strategici come
la prevenzione e tutela dell’ambiente e del territorio, l'incremento dell’accessibilità regionale, la
creazione di nuova e qualificata
occupazione attraverso il rilancio
e il consolidamento del terziario
avanzato e dell’industria di qualità a partire dalla chimica verde e,
infine, un cluster nazionale e internazionale dell’energia».
Un programma ambizioso, dunque, un programma su cui il governatore si gioca moltissimo. In
termini politici ma anche economici ed occupazionali. Per questo
anche la card carburanti diventa
l’occasione per illustrare la nuova
visione che il governo regionale
ha. «In questi ultimi due mesi abbiamo ottenuto alcuni risultati
importanti - assicura - lo sblocco
dei fondi riferiti agli anni 2011 e
2012, l’introduzione di un criterio
di equità sociale, con l’assegnazione del beneficio secondo fasce
di reddito personale, l’ampliamento della platea dei beneficiari
a partire dall’annualità 2013 e il
parere favorevole del governo ad
una modifica legislativa che esclude dal novero delle regioni beneficiarie della card carburanti le
aree del Paese in cui operano rigassificatori». «Naturalmente –
sottolinea ancora - rimane tutta
aperta la ferita della mancata istituzione, con la card benzina, di un
fondo preordinato rivolto alla coesione sociale, da noi richiesto ed
inizialmente inserito nel decreto».
Un fondo su cui si dovrà lavorare.
Esattamente come sui permessi
autorizzativi, materia che «anticipa le modifiche del Titolo V della
Costituzione» e la cui discussione
dovrà essere ricondotta «in un
corretto alveo istituzionale». Nella sua battaglia il presidente più
volte richiama le forze politiche
all’unità, ringrazia gli esponenti
politici ed i dirigenti per il lavoro
svolto, e soprattutto preme per
una sempre maggiore collaborazione. Perchè le battaglie che la
Basilicata dovrà combattere sono
ancora tante. Ed oltre a quelle sui
tavoli nazionali riguardano anche
il nuovo utilizzo delle royalty che
dovrà essere fatto. «L’idea intorno
alla quale stiamo lavorando è che
le ulteriori entrate provenienti dal
più efficiente sfruttamento delle
estrazioni autorizzate nel 1998,
confluiscano in un Fondo speciale
per finanziare interventi in materia di lavoro, coesione sociale e
innovazione, partendo da un grande piano di efficientamento energetico e di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili» conclude il presidente.
Una risoluzione del
Consiglio regionale che impegna ad attivare «la tutela
delle prerogative regionali
previste dalla Costituzione
italiana», stabilendo anche,
se non ci saranno modifiche al testo, il ricorso costituzionale Il Consiglio regionale chiude così il caso petrolio con un documento
approvato al termine di un
lungo dibattito. Perrino
(M5s) chiede che la Regione impugni, se non sarà
modificato l’art. 38. Posizione condivisa da Galante (Ri)
che parla di «attentato alle
prerogative delle Regioni».
Rosa (Lb-Fdi) evidenzia
«l’accondiscendenza del
presidente nei confronti di
chi vuole fare della Basilicata un colabrodo», Giuzio
(Pd) parla «di modificare lo
spirito del decreto» e Robortella (Pd) esprime pieno
sostengo al presidente.
Spada (Pd) invita a concentrarsi, su sviluppo e salute»,
Romaniello (Sel) chiede
che sul «Titolo V si deve
provare a costruire con gli
altri Consigli regionali
un’opinione comune»,
mentre per Santarsiero (Pd)
«bene la volontà di ricorrere alla Corte costituzionale». «Con il decreto sblocca
Italia il governo ha mortificato la nostra regione», afferma Benedetto (Cd). Pace
(PpI) dice che «il petrolio
deve essere estratto in sicurezza», mentre Polese
(Pd) assicura «nessun raddoppio delle estrazioni oltre
gli accordi già sottoscritti».
Mollica (Udc) si è detto in linea di principio «contrario
al petrolio, che non ha portato reali benefici e sviluppo per questa terra» e Pietrantuono (Psi) sottolinea
che «occorre recuperare
l’intesa Regione – Stato».
Napoli (Pdl-Fi) sostiene che
«sul greggio ci ha guadagnato quasi solo lo Stato».
Infine per Cifarelli (Pd) «la
Basilicata ha dato il proprio
contributo, ma non si accettano prevaricazioni»
Autorizzazioni, le Regioni dicono la loro
ma per farlo avranno solo una settimana
l Per le trivelle in mare il ricorso alla
Corte Costituzionale appare inevitabile.
Nel Decreto «Sblocca Italia, infatti, le
Regioni per le estrazioni nei fondali marini non vengono coinvolte neanche a
livello informativo e su questo nessun
ente regionale appare disponibile a lasciar stare. Per le estrazioni petrolifere
sulla terraferma, invece, l’intesa con le
Regioni c’è e non è solo formale. Le
Regioni possono dire la loro ed il loro
giudizio diventa vincolante. Devono farlo, però, in tempi molto brevi. Al massimo una settimana. Un aspetto che costringerà gli uffici competenti ad una
accelerazione incredibile del lavoro.
È questa una delle novità dell’articolo
con cui il Governo affronta il tema delle
autorizzazioni ed il trasferimento delle
competenze alla Regione allo Stato centrale. Mentre in passato, infatti, in sede
di Conferenza di servizio la Regione poteva prendersi anche un mese per valutare le decisioni da assumere e motivarle, oggi, i tempi si riducono drasticamente. Al massimo il sì o il no alle
trivelle potrà essere dato entro una settimana. E soprattutto dovrà continuare
ad essere motivato, esattamente come
avveniva in passato.
Insomma, le Regioni continueranno
ad essere coinvolte nell’iter autorizzativo, il loro parere continuerà ad essere
decisivo, solo che i tempi per esprimerlo
saranno drasticamente ridotti.
Diverso il caso delle estrazioni sui
fondali marini, compresi quelli del Mar
Ionio, per le quali le Regioni restano
MOZIONE DEI CONSIGLIERI GRILLINI SUL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO
«Lo Sblocca Italia un duro colpo
Bisogna impugnare il decreto»
CONSIGLIO L’assemblea [foto Vece]
fuori. Anche se il Decreto parla «esplicitamente di attività di ricerca e produzione da effettuare in prossimità delle aree dei paesi rivieraschi, come la
Croazia, dove sono già in corso attività
di ricerca e di estrazione». «Il Decreto sottolinea il presidente Pittella - prevede
che i progetti siano corredati da un’analisi tecnico- scientifica che dimostri l’assenza di effetti di subsidenza dell’attività sulla costa, sull’equilibrio dell’ecosistema e sugli insediamenti antropici.
Ove nel corso delle attività di verifica
venissero accertati fenomeni di subsidenza della costa, il programma dei lavori verrebbe interrotto e l’autorizzazione alla sperimentazione decadrebbe».
[a.i.]
l . Lo definiscono «un duro colpo
alla Basilicata», un provvedimento
che «più che Sblocca Italia potrebbe
essere definito Blocca Italia».
I consiglieri regionali del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri
e Giovanni Perrino, sul petrolio sono
sul piede di guerra. Tanto da chiedere
al presidente Pittella di impugnare il
decreto davanti alla Corte Costituzionale. Una sollecitazione che è stata
presentata ieri nel corso di una conferenza stampa ed ufficializzata nella
seduta del Consiglio (che, però, ha
respinto la mozione). «Se la norma –
spiega il consigliere Perrino – fosse
convertita in legge nel suo testo attuale o equivalente, verrebbe sottratta in modo permanente alle Regioni
ogni potestà in materia di attività di
prospezione, ricerca e coltivazione di
idrocarburi, devolvendole alla esclusiva facoltà decisionale dello Stato».
«Più che di decreto “Sbocca Italia” –
sottolinea il consigliere Leggieri – bisognerebbe parlare di decreto “Blocca Italia”, con il totale assenso del
Partito democratico e con il presidente della Giunta che con il suo ope-
rato non fa che peggiorare le cose. La
partita, come da lui asserito qualche
tempo fa non è stata vinta dalla Basilicata con il minimo scarto ma, restando in termini calcistici, è stata
vinta in modo schiacciante dal Governo». «In Basilicata si preferisce
insistere sull’energia derivante dal
fossile, in completa controtendenza
anche con quanto stabilito in sede di
Unione europea - aggiungono i consiglieri - La nostra ferma intenzione è
quella di riconfermare la linea
dell’utilizzo delle energie rinnovabili. I profili di incostituzionalità del
decreto – evidenziano – sono diversi,
abbiamo preferito concentrarci su
quelli riguardanti l’articolo 38, vale a
dire sugli aspetti concernenti in modo più stretto il rapporto tra Stato e
Regione». «Quella compiuta da Renzi
– concludono – è una vera espropriazione di diritti, una scelta del tutto
antidemocratica a cui, speriamo, il
Governo regionale voglia e sappia rispondere. Il nostro primo atto è quello
di impugnare la norma per poi procedere nella battaglia continua contro le estrazioni indiscriminate». [a.i.]
RASSEGNASTAMPA
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Mercoledì 24 settembre 2014
MORIRE DI LAVORO
VAPORI KILLER IN FABBRICA
MAGISTRATURA
I pm di Paola chiedono condanne
pesanti per gli ex dirigenti dell’azienda
di Praia in cui lavoravano molti marateoti
«Disastro ambientale
e omicidio colposo»
SITO
La fabbrica
Marlane di
Praia a Mare,
dismessa da
alcuni anni
.
L’ipotesi di accusa per gli ex vertici della Marlane
PINO PERCIANTE
l LAGONEGRO. Sono stati i vapori
del reparto tintoria a causare la malattia e la morte dei 107 operai della
Marlane (una ventina erano di Maratea). Ne sono convinti i pubblici ministeri di Paola che hanno chiesto condanne dai 3 ai 10 anni per 12 ex dirigenti della fabbrica di Praia a Mare.
La pena più alta, 10 anni, è stata chiesta per Carlo Lomonaco, due volte sindaco di Praia ed ex responsabile proprio del reparto tintoria, accusato di
disastro ambientale e cinque omicidi
colposi. Secondo l’accusa, nel corso
degli anni gli operai non furono formati ed informati sui rischi delle ammine aromatiche presenti nei coloranti chimici, non ricevettero sufficiente
tutela per la loro salute entrando in
contatto con le pericolose sostanze che
in molti casi hanno causato tumori e
morte. Le sostanze chimiche – hanno,
infatti, ricordato i magistrati durante
le oltre 4 ore di requisitoria – sarebbero state lavorate in un unico ambiente senza pareti divisorie e agli operai non sarebbero stati forniti mascherine, guanti e occhialini. Per l’ex patron della fabbrica, il conte Pietro
Marzotto, i pm chiedono sei anni. Per
lui l’accusa è di disastro ambientale.
Secondo la procura sotto 70 mila metri
quadri di terreno della Marlane sono
nascoste sostanze tossiche come zinco,
mercurio, arsenico, cromo esavalente
e scarti di lavorazione smaltiti in modo illegale. I pm hanno chiesto 5 anni
per Silvano Storer, (ex amministratore
delegato del gruppo), Jean De Jaegher
(presidente della Marzotto Usa dal ’95
al ’98), Lorenzo Bosetti (ex-sindaco di
Valdagno e consigliere delegato e vi-
cepresidente della Lanerossi) ed Ernesto Antonio Favrin (vice presidente
vicario di Confindustria veneta), tutti
accusati di disastro ambientale. Otto
anni sono stati chiesti per Vincenzo
Benincasa, 7 anni e 6 mesi per Lamberto Priori, 4 anni e 6 mesi per Giuseppe Ferrari, accusati di omissione
dolosa di cautele sul lavoro e tredici
omicidi colposi per la morte per tu-
L’indagine epidemiologica dell’Asp
dal 2009 se ne sono perse le tracce
l Nel 2009 l’azienda sanitaria di Potenza,
servizio di epidemiologia di Lagonegro, annunciò alla Gazzetta un’indagine sulla mortalità per tumore a Maratea. Obiettivo
dell’indagine, si sottolineò, era quello di
capire se in quegli anni c’era stato un aumento dei casi di neoplasie nella cittadina
tirrenica. Qualora così fosse, lo studio avrebbe proseguito per individuare la presenza di
eventuali fattori di rischio ambientali. Su
quell’indagine, di cui si sono perse le tracce,
c’erano molte aspettative anche da parte di
chi intendeva chiedere ulteriori indicazioni
LA TESTIMONIANZA L’OPERAIO MARATEOTA LUIGI PACCHIANO, TESTIMONE CHIAVE DELL’ACCUSA
«Mai indossato guanti
e quel latte era un pericolo»
Tutto nasce dalle denunce di un lavoratore, Luigi Pacchiano di Maratea
(oggi vive a Tortora), diventato testimone chiave per l’accusa nel processo.
A verbale davanti ai giudici ha raccontato il dramma di colleghi colpiti
dal cancro e morti uno dopo l’altro. Ha
detto chiaramente che nessuno aveva
guanti, mascherine o cappelli. Ecco
una parte del suo racconto shock.
TESSILE
Nella fabbrica
operai esposti
all’inalazione
di coloranti
.
more di operai venuti in contatto con
le sostanze cancerogene; tre anni per
Salvatore Cristallino, per la morte di
due operai; 3 anni e 6 mesi per Attilio
Rausse per infortuni in danno di due
lavoratori e disastro ambientale. Solo
una richiesta di assoluzione per Ivo
Comegna per non aver commesso il
fatto. Il 3 ottobre si torna in aula: tocca
alle parti civili, poi la difesa.
Pacchiano: Io lavoravo con una camicia,
un paio di pantaloni e le forbici di servizio
per tagliare il
filo.
Pm: Fornite
dalla fabbrica?
Pacchiano:
Dalla fabbrica,
sì.
Pm:
Non
aveva scarpe
particolari,
guanti?
Pacchiano:
Secondo io addetto al filisaggio, umido, o
era addetto nella tintoria aveva delle scarpe
antinfortunistica. E, chi lavorava in tintoria, almeno si diceva che aveva una tuta
antiacido. Però, come pigliava l'acido si
spaccava tutta.
Pm: Ma, nessuno aveva guanti o maschere o cappelli?
Pacchiano: Guanti e maschere, io per
tutti gli anni che sono stato lì dentro, non ne
ho mai visti.
Pm: Nessuno?
Pacchiano: No.
Pm: Che aveva maschere?
Pacchiano: No.
Pm: Quindi, chi aveva qualcosa in più,
aveva le scarpe?
Pacchiano: Sì.
Pm: E poi, chi aveva questa tuta che lei
dice che poi non era, in realtà, antiacido?
Pacchiano: La cosa strana, quale era?
Che se l'azienda riteneva che l'operaio era
addetto ad un certo punto di lavorazione,
era a rischio, le dava una busta di latte
perchè dice che con quella si disintossicavano.
Pm: Lei lo ha mai preso questo latte?
Pacchiano: Io ho preso il latte un periodo, quando ho lavorato in filisaggio. Perchè ho lavorato in filisaggio umido, e sono
stato addetto ad una macchina così denominata Carbonizzo, dove sono morti due
addetti nel 1973, i primi due decessi della
Marlane.
Pm: Come si chiamavano?
Pacchiano: Mandarano e Sarubbi.
Pm: E, come lo prendevate questo latte,
cioè c'era un posto dove si andava e si prendeva?
Pacchiano: No, andavi alla mensa e ti
toccava mezzo litro di latte, e te lo dovevi
bere freddo. Che poi invece lo hanno tolto di
mezzo, perchè il latte non fa altro, almeno
scientificamente è provato che non fa altro
che alimentare la riproduzione delle cellule
tumorali.
Pm: E fino a che epoca, lo avete preso
questo latte?
Pacchiano: Io l'ho preso per una decina
di giorni, fortunatamente mi sono solo ammalato e non sono morto. Ringrazio il Signore, che sono qua. Sono in cura continuamente.
sulle problematiche legate alla Marlene, dismessa da alcuni anni, da sempre al centro
dei timori sulla possibile relazione tra insorgenze di patologie neoplastiche ed esposizione ai vapori aziendali. Nel mirino alcune
sostanze, in particolare i cosiddetti coloranti
azoici.
Alla luce dell’inchiesta giudiziaria, approdata al processo, l’idea di quell’indagine
epidemiologica potrebbe essere ripresa per
dare risposte ai tanti cittadini che invocano la
verità su quanto accaduto in quegli anni.
[p. per.]
le altre notizie
TITO SCALO
SINDACATI
La Cisl: tempi più brevi
per i consorzi industriali
n Si allungano i tempi per l’approvazione della legge di riordino dei
Consorzi Industriali di Potenza e
Matera. La questione preoccupa la
Rsa Cisl che auspica una soluzione
per evitare il collasso soprattutto
al consorzio Asi di Potenza.
MELFI
SINDACATI
Visita dei delegati Ugl
nel carcere della città
n Oggi una delegazione della Ugl
composta da Enzo Lamonaca della
segreteria federale, dal segretario
regionale Vito Messina e dal segretario Maurizio Ferrara visiteranno il carcere di Melfi per verificare
lo stato in cui lavorano i colleghi e
per raccogliere le loro istanze. La
visita ci sarà dalle 11 alle 13.
RASSEGNASTAMPA
IV I POTENZA CITTÀ
COMUNE DI POTENZA
I CONTI IN... PROFONDO ROSSO
Mercoledì 24 settembre 2014
ZAVORRE
Trasporti pubblici e rifiuti sono le voci che
appesantiscono il bilancio. Al Cotrab, lo
scorso anno, versati 14.570.000 euro
TASCHE VUOTE
Nel 2005 il fondo cassa al Municipio
ammontava a oltre 11 milioni. Dal 2008
non c’è un solo euro
Siamo sull’orlo della bancarotta
Debito storico oltre i 108 milioni e gestione 2013 con 14 milioni di disavanzo
MASSIMO BRANCATI
l È da giorni che il sindaco De
Luca «cinguetta». Su Twitter continua ad invocare il senso di responsabilità tra le forze politiche
presenti in consiglio comunale,
mettendo in guardia chi vuol lasciargli il cerino in mano e, soprattutto, annuncia una stagione di
sacrifici e tagli di fronte ad un bilancio - prossimo ad approdare in
aula - dall’elettroencefalogramma
quasi piatto. L’allarme condensato
in un solo dato: la gestione 2013 del
Comune lascia in eredità un «buco»
di oltre 14 milioni di euro che inevitabilmente inciderà sulle decisioni future in termini di servizi da
offrire alla collettività.
Intendiamoci, non è solo questa
la zavorra che appesantisce sogni di
rilancio e di «rinascita»: spulciando
nel puzzle dei conti che l’assessore
comunale alle Finanze, Maria Martoccia, ha faticosamente assemblato e presentato nel corso del consiglio comunale del 28 luglio scorso,
scopriamo che la madre di tutti i
guai finanziari del Muncipio (l’indebitamento storico tra mutui e
Boc) ammonta a 108.303.174 euro a
cui si aggiungono i debiti verso fornitori, al 2013, per 89.761.420 euro,
quasi una sentenza di condanna per
le tante aziende che hanno lavorato
su commissione del Comune.
Il fondo cassa, intanto, è pari a
zero: sembra un secolo fa quando
nel 2005 a questa voce erano associati la bellezza di 11.764.645 euro,
crollati nel giro di due anni a 104.126
euro per poi sparire del tutto dal
2008 ai giorni nostri.
In passato, commentando i dati
economici negativi, ci si è sempre
trincerati dietro all’eredità del dissesto finanziario del ‘95, con il relativo debito storico, e ai continui
tagli dei fondi statali. Tutto vero.
Ma se da un lato lo scorso anno si è
riusciti ad azzerare i debiti fuori
bilancio, che nel 2005 ammontavano
a 1.880.311 euro, dall’altro nell’ultimo decennio la città ha assistito
ad uno stillicidio di risorse per ser-
vizi, come i trasporti e lo smaltimento di rifiuti, assolutamente
sproporzionato rispetto alla qualità
dell’offerta. Gli effetti negativi Potenza li sta pagando oggi sulla propria pelle: sul fronte dell’immondizia, che è costata al Comune oltre
15 milioni all’anno dal 2012 a oggi, è
tornato l’«embargo» della società
che gestisce la stazione di trasferenza, dove vengono «parcheggiati»
i rifiuti prima di essere trasferiti
nelle discariche di destinazione. Ha
chiuso di nuovo (per l’ennesima volta) le porte alla «monnezza» potentina, una forma di pressione nel
tentativo di cavare sangue da una
rapa, visto che dal Comune sfasolato avanza qualcosa come 2 milioni
di euro. Si attenderà, come sempre,
la mossa di mamma-Regione per
tamponare la falla.
Una pezza via Anzio ce l’ha già
messa più volte per i trasporti pubblici «sanguisuga». Dopo i milioni
circolati nei giorni scorsi a mò di
noccioline e le chiacchiere da bar
sull’esborso, ecco il dato ufficiale di
quanto è costato, solo nel 2013, il
Cotrab al Comune di Potenza:
14.574.000 euro. Forse in Qatar, con
le Limousine che fungono da pullman, si spende di meno. Anche qui
il pressing del creditore è già in atto
da tempo, lasciando senza stipendio
i lavoratori ormai da oltre due mesi.
Qualcosa da destinare a loro il Comune la racimolerà dal sostegno
(promesso) della Regione e dal pagamento della Tasi, ma dopo si tornerà al punto di partenza. La verità
è che andrebbe rinegoziato tutto il
rapporto con il gestore del trasporto
in attesa di quel «benedetto» bando
pubblico di cui il cronista ultraquarantenne cominciò a scrivere
agli albori della sua carriera. Continuare nel sistema del rimborso «a
piè di lista» - uno dei pochi casi in
Italia - non è più possibile. È giusto
che il gestore (finalmente) corra il
rischio d’impresa: più qualità, più
utenza, più introiti, con il Comune
chiamato a compartecipare in minima parte per dare un’«anima»
pubblica al servizio.
SCUOLA IMPEGNATI NEL PROGETTO «COMENIUS»
Studenti rumeni in città
ricevuti dal sindaco
GIUNTA L’assessore Martoccia e il sindaco De Luca
PALAZZO La sede del Comune di Potenza
Il web contesta
l’immobilismo
Parte il progetto
«Ripuliamo la città»
l L’associazione «La Quinta Porta», nata da una costola
del comitato «13 ottobre», formata da persone provenienti
dall'attivismo civico, ha dato vita ad un mini-sondaggio a
Potenza per capire cosa ne pensano i cittadini di fronte
all’immobilismo che regna attorno ai trasporti pubblici. Un
servizio mal funzionante, scarsamente inutilizzato e costosissimo. Al netto di problemi politico-istituzionali (anatra zoppa, necessità di trovare una larga maggioranza per
poter governare), il risultato di questa indagine dice che
oltre la metà degli intervistati ritiene intollerabile una
situazione di impantanamento della pubblica amministrazione nella risoluzione di uno dei più gravi problemi di
Potenza. Ciò che esprime il sondaggio fa pendant con i
commenti di molti potentini sui social network in riferimento proprio alla questione dei trasporti. C’è chi ritiene
che con i soldi spesi per pagare il Cotrab - gestore del
servizio a Potenza - si potrebbe tranquillamente organizzare un servizio di taxi a chiamata, molto più comodo e
funzionale in città. In ogni caso, non è più tollerabile il
silenzio «istituzionale» che regna attorno alla vicenda. Un
silenzio non giustificato neppure dal lavoro che si starebbe
facendo per mettere a punto il bando di affidamento del
servizio. Nel frattempo, insomma, bisogna fare qualcosa.
l «Dal degrado al decoro» per una città che torni ad essere quella
di una volta, casa comune di tutti i potentini. È questo in estrema
sintesi, l’obiettivo del progetto «Ripuliamo la città – Potenza è casa
tua» lanciato dall’intergruppo comunale costituito da Fratelli
d’Italia, Popolari per l’Italia e Lista civica per la città e sostenuto
anche dal Sindaco Dario De Luca, dal vicesindaco Gerardo Bellettieri e dall’assessore all’Ambiente Pasquale Pepe. Ad illustrare
il progetto i consiglieri Galella, Giuzio, Morlino e Vigilante che
hanno sottolineato come «sia fondamentale che tutti insieme prendiamo coscienza di come Potenza sia “casa nostra” per evitare che
il degrado progressivo del quale il capoluogo di regione è vittima,
percepito dalla cittadinanza come uno dei problemi maggiori,
peggiori ulteriormente. Si tratta di un atteggiamento culturale che
deve essere in grado di riportare al centro dell’attenzione il rispetto
per gli spazi pubblici comuni». I quattro consiglieri si sono si sono
autotassati per acquistare il materiale che sarà utilizzato nelle
operazioni di pulizia e ripristino dello stato dei luoghi, insieme al
personale e ai mezzi Acta che hanno garantito un ampio supporto.
Saranno appuntamenti mensili in zone determinate della città
(centro e periferia) iniziando dal centro storico domani pomeriggio alle ore 16. Pulizia dei marmi, tinteggiature dei muri, pulizia
delle aree, tutte situazioni alle quali i cittadini possono contribuire
[s.m.]
segnalando situazioni di degrado.
PROTESTA DEI RESIDENTI
SOLDI ALLESTITO UNO STAND INFORMATIVO A POTENZA
Piani del Mattino Ecco i nuovi 10 euro
al via i lavori
per gli impianti «spiegata» da Bankitalia
Ospiti dei ragazzi del Liceo «Gianturco» del minieolico
La banconota circola da ieri in tutta Italia
MUNICIPIO Foto ricordo nella sala dell’Arco del Comune
l Il sindaco di Potenza, Dario De Luca, ha incontrato studenti
rumeni impegnati nel progetto Comenius Partenariato Bilaterale
Italia-Romania dal titolo «Europe, my story». I ragazzi sono ospiti
presso le famiglie degli alunni del Liceo delle Scienze Umane
Gianturco del capoluogo e sono stati accompagnati dai docenti
Laguardia e Morra. «Bisogna puntare sull’amicizia tra i popoli e
sulla effettiva integrazione», ha detto De Luca.
l Sono cominciati i lavori di
sbancamento nella zona di Piani
del Mattino-Costa della Gaveta per
la relizzazione di una centrale minieolica. Il comitato spontaneo di
cittadini che si oppone a questa
iniziativa continua a denunciare
una speculazione edilizia «dove
passano aironi e nibbi reali». Il
comitato ha allertato il Comune di
Potenza che a giugno scorso, con
una determina, ha di fatto «bocciato» le istanze delle società interessate lasciando intendere la
presenza di irregolarità. Con la
pronuncia del Tar, a cui le società
si erano rivolte, si ripristina tutto,
dando il via ai lavori di sbancamento. Il comitato, però, non si
arrende e lancia un appello a tutto
il territorio e, in particolare, alle
associazioni ambientaliste, a cominciare da Wwf, Legambiente e
Lipu: «Qui stanno facendo un
grande danno».
BIGLIETTO La nuova banconota da 10 euro
l Da ieri ha cominciato a circolare la nuova banconota da 10
euro delle serie «Europa». Per l’occasione la filiale di Potenza della
Banca d’Italia ha organizzato, nella propria sede, un evento
celebrativo con uno stand allestito per distribuire materiale sul
nuovo biglietto e con attività ludico-educativa per fare acquisire ai
più piccoli confidenza con la banconota. Tutte le informazioni
sulla nuova 10 euro sono disponibili su www.bancaditalia.it.
POLITICA POPOLARI PER L’ITALIA
Baldassarre
sbatte la porta
e si dimette
da coordinatrice
l Loredana Baldassarre,
coordinatrice regionale del
movimento femminile dei Popolari per l’Italia si è dimessa
dal suo incarico. Baldassarre fa
riferimento a scontri con posizioni, all’interno del movimento, diverse rispetto ai suoi
valori di riferimento «con porte troppo aperte e silenzi sempre più assordanti, tali da mettere in discussione la mia posizione all'interno del partito
stesso».
«Ritengo - aggiunge - che
troppe scelte e troppe strategie
del partito a livello regionale
non rispondono a tali criteri,
ma soprattutto non ritrovano il
mio riconoscimento in essi.
Pertanto, comunico sin da oggi
le mie dimissioni da coordinatrice regionale del movimento femminile dei Popolari per
l’Italia».
RASSEGNASTAMPA
POTENZA CITTÀ I V
Mercoledì 24 settembre 2014
MOBILITÀ URBANA
TRASPORTI SU FERRO
TERMINI
I lavori dovranno concludersi entro il 30
dicembre del 2015, altrimenti si corre il
rischio di perdere i finanziamenti Pisus
PROTESTA
Il comitato chiede una variante al
progetto per ridurre al minimo l’impatto
dei lavori sulla vita del quartiere
Sottopassi Fal: i fondi sono a rischio
Oggi l’aggiudicazione dei lavori dopo una serie di ricorsi che hanno allungato i tempi
GIOVANNA LAGUARDIA
un’opera strategica dal punto di
vista urbanistico e anche per la
l Sottopassi per i passaggi a vivibilità della città, soprattutto se
livello Fal: oggi potrebbe esserci si considera che nel frattempo stial’aggiudicazione definitiva dei la- mo completando i lavori di rivori ma, tra ricorsi e ritardi, si strutturazione delle stazioni e che i
corre il serio rischio di perdere i nuovi treni sono tutti omologati
finanziamenti assegnati. La tem- euro 5, quindi a basso impatto
pistica, infatti, è ristrettissima: ambientale». Riguardo alle perl’ultimazione delle opere dovrà av- plessità avanzate dai cittadini di
venire entro il 30 dicembre del 2015 rione Mancusi sui possibili effetti
e la durata programmata all’in- del cantiere e del sovrappasso sulla
terno del bando è di 406 giorni vita del quartiere, Colamussi sotlavorativi continuativi (compreso tolinea che «al momento siamo
anche il tempo necessario per la ancora nella fasi di un progetto
redazione della progettazione de- preliminare, mentre il progetto definitiva). Ma alla data di scadenza finitivo si avrà soltanto dopo l’agmancano circa 460 giorni. Il tempo, giudicazione della gara, quindi è
dunque, è davvero contato.
un po prematuro parlare di queste
Il procedimento di gara è stato cose».
piuttosto travagliato. Alla prima
Il progetto, finanziato con oltre
assegnazione avvenuta lo scorso 10 milioni di euro, riguarda non
marzo, infatti, è
soltanto il passagseguito un ricorgio a livello di via
so. Il 21 agosto c’è
Roma, altrimenti
stata una nuova
nota come «salita
aggiudicazione, a
di rione Mancusua volta impusi», ma anche i
gnata e questa
vicini
passaggi
mattina al Tribuferroviari Fal di
nale di Potenza è
via Angilla Vecfissata l’udienza
chia e di via Caper la nuova aglabria. Tutti fonte
giudicazione. Se
di notevole stress
tutto andrà bene,
per gli automobidunque, già oggi
listi potentini, cosi dovrebbe conostretti a lunghe
scere il nome delcode, soprattutto
la ditta a cui spetnegli orari in cui
terà l’aggiudicavi sono passaggi
zione definitiva FAL Via Angilla Vecchia
ravvicinati di tredei lavori, ma, anni. L’obiettivo delche in questo caso, i tempi per la realizzazione dei sovrappassi è
l’apertura del cantiere ed il com- proprio quello di eliminare questi
pletamento dell’opera sono dav- punti critici e rendere più scorvero ristrettissimi. E se ci dovesse revole il traffico all’interno della
essere un rinvio, si ridurrebbero città.
ulteriormente. Le Fal, esecutrici
L’opera prevede anche un sedel progetto che fu candidato dal condo
lotto,
finanziato
con
Comune di potenza ad un finan- 9.850.000 di fondi Fesr con i quali si
ziamento nazionale riveniente dal- procederà allo sdoppiamento dei
la legge 133 del 2008, nell’or mai binari Fal, alla sistemazione delle
lontano 2009, naturalmente si au- fermate urbane oltre alla creazione
gurano che tutto fili liscio.
di nuove fermate nelle località
«Si tratta - spiega Matteo Co- dove ne verrà ravvisata la nelamussi, amministratore Fal - di cessità.
PROGETTO A sinistra il progetto preliminare Fal, a destra quello del Comitato «Salviamo Rione Mancusi»
Il Comitato «Salviamo Rione Mancusi»
protesta e chiede di spostare il progetto
l Agli esponenti del Comitato «Salviamo rione
Mancusi» il progetto preliminare delle Fal non piace.
Il percorso alternativo della strada previsto per giungere al sottopasso del passaggio a livello in via Roma,
dicono « va a ledere la tranquillità del quartiere»,
perchè «attraverserebbe il cuore
del quartiere fra corsie strette e
contorte, passando davanti l'ingresso di un parcheggio a pagamento, ma prima sfiorando locali oggi vuoti, o sottoutilizzati,
di proprietà di imprenditori locali, che ne troverebbero una
rivalutazione economica non indifferente». Il Comitato, per portare avanti la sua battaglia, si è
TRAFFICO Code in via Roma appoggiato anche al movimento
[foto Tony Vece]
cittadino dei 5 stelle, i quali
hanno fatto valutare il progetto
del comune e i tre proposti dal comitato, da un
tecnico di loro fiducia. Dal loro punto di vista ritengono le perplessità e le ragioni dei cittadini del
rione sostenibili, da valutare e ascoltare con atten-
zione. Il Comitato ha proposto alcune alternative al
progetto preliminare delle Fal che, a loro dire «non
inciderebbero sui costi e sarebbero più razionali.
Queste utilizzerebbero l'attuale percorso con una leggera variante al sottopasso e pochi altri aggiustamenti». La posizione del Comitato è stata appoggiata
anche dai 5 Stelle potentini, attraverso il loro portavoce nel comune. La speranza del Comitato è che «si
trovi un'adeguata soluzione che salvi l'opera e la
serenità e gli interessi del quartiere» viene segnalata
anche «una terza soluzione, che risolverebbe radicalmente la situazione nel suo complesso, superando
anche la disagevole e non priva di rischi, così detta,
salita di rione Mancusi», e cioè la «possibilità di
costruire una bretella di collegamento con via Armellini per uscire in via Mazzini, a poca distanza».
Una soluzione che il Comitato «Salviamo Rione Mancusi e i 5 stelle chiedono di valutare. Un compito che,
secondo quanto scritto in un comunicato «è dei tecnici comunali che ne dovrebbero valutare tutti gli
elementi di fattibilità, dei quali, forse, avrebbero dovuto tener conto sin dalla fase preliminare della
progettazione».
AMBIENTE IERI L’UDIENZA IN ATTESA DELLA DECISIONE. OGGI INTANTO CI SARÀ UN INCONTRO TRA L’AZIENDA E LE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE
Dissequestro della Siderpotenza
la palla passa al tribunale del Riesame
AFRA FANIZZI
l La palla ora passa al tribunale del riesame che dovrà decidere se dissequestrare completamente la Siderpotenza, alla
quale ad agosto era stata concessa la facoltà d’uso dello stabilimento sotto controllo da parte del
Noe che dovrà monitorarne la
messa in sicurezza e l’applicazione delle prescrizioni fatte. Ieri i
legali dell’azienda hanno chiesto
il totale dissequestro della struttura del gruppo Pittini di Osoppo
(Udine) che dal due settembre ha
riaperto i cancelli ai suoi 250 dipendenti e a quanti lavorano
nell’indotto. A fermare la produzione lo scorso 25 luglio era stato
un provvedimento della procura
di Potenza nell’ambito di un’inchiesta sull’emissione di fumi nocivi. Le indagini dei Carabinieri
del nucleo operativo ecologico
(Noe) sono cominciate dopo le
«numerose segnalazioni» di cittadini: gli accertamenti preliminari sono stati confermati dalle
«indagini tecniche successive».
Gli impianti di aspirazione sono
stati giudicati «insufficienti e
non garantiscono, allo stato, di
eliminare o contenere la presenza di diossina, di idrocarburi e
delle altre emissioni nell’ambiente». Da quella visita del Noe
non c’è stata pace per gli operai
dell’azienda siderurgica che messi in libertà, hanno creato davanti ai cancelli un presidio permanente per far valere le proprie
ragioni. Il problema fondamentale di questo blocco, contestato
fortemente dai dipendenti, è stato lo stop di tutti i reparti in azienda, che per loro e per i legali del
gruppo Pittini poteva essere ovviato con uno sblocco parziale del
reparto spedizioni che avrebbe
SIDERPZ I
cancelli della
fabbrica
potentina,
messa sotto
sequestro il
25 luglio
scorso
[foto Tony Vece]
.
permesso lo smistamento dei
tondini per l’edilizia (le Ferriere
Nord sono le uniche a produrli al
sud) già pronti per essere consegnati. E in effetti, questo parziale sblocco è arrivato dopo
nemmeno una settimana dalla
chiusura. Tornati a lavoro gli spe-
dizionieri, poi è stato il momento
di una squadra di operai rientrati
per realizzare gli impianti prescritti dal gip all’atto del sequestro. C’è sempre stato un dialogo
aperto fra la procura e l’azienda,
che ha perciò permesso una sorta
di collaborazione e che ha fatto
sempre pensare per il meglio.
Ora resta quest’ultimo ostacolo
che garantirebbe il ritorno alla
piena attività dello stabilimento
e di tutti i suoi compartimenti. E
qualche novità potrebbe uscire
dall’incontro di oggi fra le rsu e
l’azienda.
In fabbrica
Intanto si lavora
a turni ridotti
Produzione ripresa, sì,
ma non a pieno regime. La
Siderpotenza avrà anche
riaperto i cancelli, ma le incognite che restano sono
ancora tante, come sottolineato dalla rsu Domenico
Sileo. «Molto, ovviamente,
dipende dall’esito del riesame ma i nostri turni si sono
già ridotti passando dalle
otto alle sei ore e domenica
non abbiamo lavorato»,
spiega preoccupato per
quanto attende ancora gli
operai. Questo comporta
una produzione diminuita
anche dalle tanto contestate porte mobili che isolano
il parco rottami e che erano
state richieste dalla procura
e che stanno rallentando lo
spostamento dei rottami
verso il forno. L’azienda dovrà realizzare anche la flussimetria dei fumi per dimostrarne la non pericolosità.
Ma ci sono ancora alcuni
interventi che dovranno essere fatti e che riguardano il
sistema di areazione e la
possibilità di una cappa ag[af. fan.]
giuntiva.
RASSEGNASTAMPA
VI I POTENZA CITTÀ
Mercoledì 24 settembre 2014
UNIVERSITÀ
GESTIONE SOSTENIBILE DELLA QUALITÀ ALIMENTARE
La prima laurea internazionale
prevista dall’ateneo lucano
CERIMONIA DI PREMIAZIONE
EVENTO
Un gruppo di
laureati
eccellenti,
con le
rispettive
famiglie, ieri
mattina nel
corso della
cerimonia
[servizio
fotografico di
Tony Vece]
.
Eccellenze lucane
la «carica» dei 66
laureati più bravi
ATENEO
Una delle
aule
dell’Università di
Basilicata
.
sono l’Università di Montpellier (Francia), l’Istituto Agronomico Mediterraneo
di Montpellier (Francia), l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Saragozza
(Spagna), l’Università degli Studi della
Basilicata, Potenza, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Chania (Grecia), e
l’Università di Mentouri de Constantine
(Algeria).
le altre notizie
CONFESERCENTI
Commercio, abusivi
in continua crescita
RICONOSCIMENTI L’incontro di ieri all’Unibas
MARIA VITTORIA PINTO
l Sono 66 i laureati eccellenti di questa terza edizione. Un appuntamento annuale motivo di orgoglio sia
per l’Università degli Studi
della Basilicata che per i laureati che hanno accolto con
entusiasmo il riconoscimento
al proprio impegno profuso
durante gli studi. Requisiti
d’eccellenza? Un bel 110, una
lode e concludere nei tempi
previsti. I super bravi rappresentano i diversi percorsi
di studio offerti dall’Ateneo,
da Scienze Alimentari a Ingegneria, da Scienze umane a
Economia Aziendale, da Patrimoni culturali a Chimica,
fino a Biotecnologie. Alla manifestazione, organizzata dal
Centro di Ateneo Orientamento Studenti, presenti il
direttore del Centro, Salvatore Masi; il Magnifico rettore, Mauro Fiorentino; il
Oggi, alle 9.30, nell’aula A15 della
Scuola di Scienze agraria, forestali e alimentari dell’Università di Basilicata si
terrà la prima seduta di laurea del corso
di Laurea Magistrale Internazionale in
«Gestione sostenibile della qualità alimentare – Sustainable Management of
Food Quality (Edamus)».Sette laureandi
di diverse nazionalità (Cambogia, Etiopia, India, Perù, Spagna) discuteranno in
inglese le proprie tesi di laurea, di fronte
alla commissione composta, oltre che
dai rispettivi relatori, i professori Di Renzo, Romano, Vastola, dal direttore e da
altri professori della scuola. Il corso di
Laurea Internazionale Edamus, approvato e finanziato nell'ambito del Programma Erasmus-Mundus, rappresenta la
prima esperienza di internazionalizzazione dell’offerta formativa dell’ateneo lucano. Partner internazionali dell’iniziativa
Valentina Barbano; Letizia
Bisbano; Selene Bovino; Rosalba Mancuso; Anna Colasurdo; Maria Teresa Festa;
Claudia Filannino; Arianna
Giove; Maria Lacarpia; Angela Lauria; Carmela Martino; Ester Napoleone; Serena
Lucia Pagliara; Elisabetta
Pinto; Teresa
Scalese; Maria Sisto; Liliana Arcangela Tarantino; Elena Decarli; Beatrice Porsiana;
Gerarda Cutro;
Silvia,
Anna Lo Massaro. Per il Dipartimento di Matematica, Informatica ed Economia: Assunta Cerone; Teresa Tuzio;
Silvia Fieno; dott. Rocco Jonahatan Abbruzzese; Loredana Nardiello; Carmela Catena; Angelica ritorti; Sabrina
Russo; Marilena Palermo;
Francesca Genovese; Chiara
Scavone; Carmela De Carolis;
Melania Di Nicola; Caterina
Rendina. Per la Scuola di Ingegneria: Giovanni Berterame; Antonio Rubino; Marinella Vodola; Enzo Veltri; dott.
Simone Cavallo; Massimo Catalano; Raffaele Davide Gorga;
Matteo
Serio. Per il
Dipartimento delle Culture Europee
e del Mediterraneo: Architetture,
Ambiente,
Patrimoni
Culturali: Maria Simone; Grazia Lafiosca. Per il Dipartimento di Scienze: Vittorio Donato Abbruzzese; Stefania
Vergura; Viviana Romano; Fabio Martinelli. Per la Scuola
di Scienze Agrarie, Forestali,
Alimentari ed Ambientali Feliciana Savino.
ORGOGLIO
INCONTRO I relatori durante la manifestazione a Potenza
pro-rettore alla didattica, la
professoressa Aurelia Sole; il
senior manager risorse umane della Dompè Farmaceutici,
Pasquale De Lisa. Questo
l’elenco dei 66 laureati eccellenti premiati ieri. Per il
Dipartimento di Scienze Umane:Sabrina
Buoncristiano;
Maria Delorenzo; Marialucia
Nolè; Donatella Taddei; Angelo Telesca; Lelio Camassa;
Alessandra Zito; Simona Laurino; Donata Violante; Donatella Carriero; Silvia Rita Del
Prete; Flavia Scattino; Marina
Storsillo, Grazia Pugliese; Angela Longo; Rosita Cutrone;
I requisiti: 110 e lode e
percorso didattico
concluso nei tempi previsti
LA DENUNCIA DELL’ADOC SULLA RICHIESTA DI CONTRIBUTI DA PARTE DI ISTITUTI, ALCUNI DEI QUALI MINACCEREBBERO RITORSIONI
cifico problema, un malcostume ormai
diventato prassi nelle nostre scuole».
Dall’inizio dell’anno scolastico i casi segnalati all’Adoc di basilicata sono stati
almeno una decina, riguardanti scuole
di ogni ordine e grado, principalmente
dalla città e dai comuni del circondario.
Un malcostume talmente radicato in tutte
le scuole di ordine e
grado che, secondo
l’Adoc, in caso di mancata ottemperanza da
parte dei genitori, si
correrebbe addirittura il rischio di ritorsioni sugli allievi. Uno
stillicidio che, aggiunto alle tasse scolastiche che sono dovute per legge, finisce per mettere molte famiglie in difficoltà in questi tempi di crisi, soprattutto quelle che magari hanno più di un
figlio alle scuole superiori.
Eclatante il caso segnalato all’Adoc da
una famiglia dell’hinterland potentino
che, per i suoi quattro figli, ha dovuto
sborsare circa mille euro di donazioni...
non troppo liberali. L’Adoc di Basilicata,
in ogni caso, invita i genitori a stare ben
attenti. «Le tasse obbligatorie sono altre
e ben riconoscibili - dice il presidente D’Andrea - perché «intestate» all’Agenzia delle
Entrate e mai alla
scuola. Per le famiglie
che vogliono contribuire (certe scuole sono effettivamente a
corto di risorse), si ha
il diritto di ricevere informazioni specifiche in merito all’utilizzo del versamento e che tale contributo (letteralmente «erogazione liberale») è detraibile nella dichiarazione dei redditi. Anche il sito del ministero ha preso uf-
PORTAFOGLI
Si esigono somme dai
20 a 250 euro, ma non si
è obbligati a versarle
SALUTE
I volontari dell’Abio
all’ospedale San Carlo
n Sabato prossimo dalle 10 alle 14
nell’atrio principale dell’ospedale San Carlo e dalle 10 alle 19
in piazza Mario Pagano, torna
l’appuntamento con i volontari
Abio per la decima giornata
Nazionale «per amore per
Abio». In questa giornata, Infatti, sarà possibile incontrare
i volontari di Abio Potenza
Onlus, presenti tutto l’anno nel
Centro Pediatrico «Bambino
Gesù» di Basilicata presso la
pediatria del Sa Carlo.
INCONTRO
La biennale del libro
universitario
n Questa mattina, alle 11, nella sala degli atti accademici
della sede del Francioso
dell’Università degli studi
della Basilicata, Il rettore
Mauro Fiorentino e Antonio Candela, amministratore di Universosud, presenteranno alla stampa la Biennale, prima manifestazione
in Europa ed essere dedicata esclusivamente all’editoria scientifica ed accademica.
Scuola, soldi chiesti ai genitori
«Pagare è una libera scelta»
l La storia si ripete. Non basta il
caro-libri, le spese lievitate anche per
tutto il corredo scolastico. C’è una «tassa» che ogni anno viene chiesta ai genitori: è il cosiddetto contributo per le
attività scolastiche. Varia da istituto a
istituto e, in media, si chiede di versare
circa 40 euro fino a toccare i 250 per le
scuole superiori.
L’Adoc, associazione dei consumatori, di Basilicata, che più volte in passato
si è occupata della questione, ricorda
che si tratta di un’«erogazione liberale»,
ma che alcuni istituti arriverebbero perfino a minacciare di non iscrivere gli
studenti non in regola con i pagamenti
oppure di procedere al recupero coatto
delle somme. «Ogni anno - spiega il presidente dell’Adoc Basilicata Nino D’Andrea - le famiglie italiane versano 200
milioni di euro di contributi scolastici.
Molte sono le segnalazioni pervenute
anche all’Adoc di Basilicata sullo spe-
n La situazione relativa all’abusivismo commerciale a Potenza sarà illustrata oggi, nel corso di un incontro promosso dalla Confesercenti nella sua sede
di via dell’Edilizia. L’appuntamento è alle 10. Per la Confesercenti è necessario affrontare il fenomeno con grande decisione, ritenendo che sia possibile raggiungere risultati di
maggiore efficienza senza ulteriori costi per l’amministrazione comunale e per i cittadini.
CAMERA DI COMMERCIO
ADOC Il presidente Canio D’Andrea
Un questionario
sul tema della legalità
ficialmente posizione al riguardo specificando la obbligatorietà e la gratuità
dell’istruzione obbligatoria scrivendo
che «non è consentito richiedere alle
famiglie contributi obbligatori per lo
svolgimento delle attività curriculari e
connesse all’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico o altro)». «Il diritto allo studio - tuona D’Andrea - è
intoccabile e prescinde dal versamento
del contributo, così detto, volontario:
qualsiasi discriminazione per gli studenti, derivante dal rifiuto di questo pagamento, è illegittima».
n È online sul sito web della
Camera di Commercio di Potenza, www.pz.camcom.it
un questionario che le imprese della provincia potranno compilare (in maniera assolutamente anonima)
per fornire indicazioni utili
rispetto al tema della legalità. L’iniziativa rientra
nell’ambito del progetto Speciale - Sportello per la crescita Economica e Imprenditoriale Attraverso la Legalità.
RASSEGNASTAMPA
POTENZA E PROVINCIA I VII
Mercoledì 24 settembre 2014
SAN NICOLA DI MELFI IL GIUDICE DEL LAVORO HA ACCOLTO IL RICORSO
MERCURE RIATTIVAZIONE
«Sono illegittimi
i licenziamenti
dei tre operai Fiat»
FRANCESCO RUSSO
l Il Tribunale di Potenza, nel dispositivo di sentenza relativo alle
cause civili promosse da Giovanni
Barozzino (oggi senatore di Sel), Antonio Lamorte e Marco Pignatelli - i
tre operai della Fiat di Melfi licenziati nel 2010 perché accusati di aver
bloccato le produzioni durante uno
sciopero e poi reintegrati dal giudice
al termine di una lunga battaglia
giudiziaria - ha da poco dichiarato
l’illegittimità dei licenziamenti, avvenuti circa 4 anni fa. In più, fa sapere
la Fiom-Cgil della Basilicata, la Sata
di San Nicola di Melfi «è stata condannata al pagamento delle retribuzioni e dei contributi assistenziali e
previdenziali a partire dalla data del
licenziamento sino all’effettivo reintegro, avvenuto pochi mesi fa».
«Dopo la sentenza della Corte di
Cassazione, che già aveva condannato la Sata per attività antisindacale
nei confronti della Fiom dichiarando
illegittimi i licenziamenti - sottolinea
Emanuele De Nicola, segretario regionale della Fiom-Cgil - anche il Tribunale di Potenza nelle cause individuali promosse dai tre lavoratori
ha sancito definitivamente l’infondatezza dei licenziamenti cancellando la tesi dell’azienda che si basava
sul sabotaggio. Si tratta - aggiunge il
sindacalista - di un’importante sentenza, che dimostra ancora di più la
validità dell’art.18 dello Statuto dei
lavoratori, che in questi giorni si sta
tentando di cancellare, e che in realtà
è uno strumento utile a combattere
l’ingiustizia dei licenziamenti discriminatori, che non possono essere barattati con i risarcimenti economici.
La dignità del lavoro, prevista dalla
nostra Costituzione - conclude il leader della Fiom
lucana - deve restare una
battaglia di civiltà contro
chi vuol confondere e dividere i lavoratori».
«Il giudice del lavoro
del Tribunale di Potenza,
accogliendone il ricorso fanno sapere i rappresentanti di Sel della Basilicata - ha dato
ancora una volta ragione ai tre operai, dichiarando i loro licenziamenti
assolutamente illegittimi. Non è la
prima volta che un tribunale dà torto
alla Fiat e ragione ai lavoratori, chiarendo come le denunce, portate avanti in questi anni dalla Fiom spesso in
totale solitudine, circa comportamenti arroganti dell’azienda italo-americana, non erano frutto di
prese di posizione ideologiche e pregiudiziali».
OPERAI Da sinistra Pignatelli, Lamorte e Barozzino
LA FIOM-CGIL
«Sentenza che dimostra
la validità dell’art.18 dello
Statuto dei lavoratori»
SATA Auto nel piazzale di San Nicola di Melfi
BALVANO IN LOCALITÀ PIANO DELLE NOCELLE. ARRESTATI TRE GIOVANI
La Forestale sequestra
mille piante di cannabis
L’intero raccolto avrebbe fruttato circa un milione di euro
l BALVANO. Arrestati dal
Corpo Forestale dello Stato
tre coltivatori speciali, che
invece delle verdure di stagione erano impegnati a
mandare avanti una piantagione di cannabis. I tre giovani arrestati, di età compresa tra i 19 ed i 28 anni,
dovranno rispondere di coltivazione e detenzione di cannabis.
Gli agenti della Forestale
hanno scoperto la singolare
piantagione estesa su un’
area abbastanza vasta in località «Piano delle Nocelle»
tra Balvano e Vietri. Sono
stati sequestrati 28 chilogrammi di materiale vegetale
che secondo una prima stima
avrebbero fruttato circa 50
mila euro. Ma c’è di più,
secondo la Forestale l’intero
raccolto avrebbe potuto produrre un profitto di circa un
milione di euro. Tutto questo
se le persone arrestate avessero completato l’attività di
raccolta, in quanto le piante
recuperate
rappresentano
una piccola quantità rispetto
rispetto alla mille piante che
costituivano inizialmente la
piantagione.
Gli agenti hanno arrestato i
tre giovani dopo un’appostamento nell’area della piantagione. I neo-coltivatori sono
arrivati a bordo di un «Fiorino» Fiat, qui il più giovane
si dedicava al taglio delle
piante, mentre gli altri due
facevano da «palo».
Centrale
ora decide
il Consiglio
dei ministri
SEQUESTRO
CANNABIS
L’operazione
tra Balvano e
Vietri del
Corpo
Forestale del
comando
provinciale di
Potenza
POTENZA L’ASSESSORE ALDO BERLINGUER
le altre notizie
Mobilitazione Sappe
«Bonifica dei siti
un successo anche in Basilicata
di Tito e Val Basento
avanti a tappe forzate»
TETTO SALARIALE E SICUREZZA
l Procede a tappe forzate l’attività della Regione Basilicata
che porterà alla bonifica dei Siti
d’interesse nazionale. L’ultima
tappa si è tenuta ieri mattina
nella sala Bramea del dipartimento Ambiente, con la Conferenza di servizi in telecollegamento con il ministero dell’Ambiente. A presiederla, da Roma,
la dirigente ministeriale Laura
D’Aprile.
A Potenza, oltre all’assessore
ATELLA HA PRECEDUTO SARA TAMMONE E GIUSY LUFRANO DI POTENZA,
Il gran galà di «miss Equiturismo 2014»
premia la reginetta Roberta Scognamiglio
l È Roberta Scognamiglio di Picerno la
reginetta di «Miss Equiturismo 2014». La
vincitrice ha preceduto Sara Tammone e
Giusy Lufrano entrambe di Potenza, rispettivamente seconda e terza classificata. L’accattivante appuntamento si è svolto ad Atella presso, l'Agriturismo «La Valle dei Cavalli», nella cornice del Country House «Villa
delle Rose» nella zona dei Laghi di Monticchio. Con il coordinamento dell'agenzia Lucania Network e la conduzione di Antonio
Petrino, si sono sfidate varie concorrenti,
che si sono cimentate con diversi defilè, con
in primo piano gli apprezzati abiti da cerimonia e sposa firmati dallo stilista di Bella, Daniele De Vito. Ospiti musicali la cantante di Ruvo del Monte, Lorena Ticchio,
brava e coinvolgente, inoltre con la partecipazione di ‘Fabi Jackson’ (giovanissima
ballerina lucana che danza con tributo al re
l La lunga storia della centrale del Mercure
potrebbe approdare al Consiglio dei ministri. Ieri mattina si è conclusa la nuova conferenza dei
servizi indetta dalla Regione Calabria. I pareri
sono tutti favorevoli (come lo erano stati anche
in passato) all’entrata in funzione dell’impianto
a biomasse, tranne quello dell'Ente Parco che ha
posto il limite dei 10MW. A questo punto, come
previsto dalla legge in casi del genere, la palla
passa al Consiglio dei ministri. La procedura
dura 60 giorni. Nei primi 30 giorni il Consiglio
dei ministri convocherà le parti interessate per
trovare un'intesa. Se non dovesse essere raggiunta, entro ulteriori trenta giorni sarà direttamente il Consiglio a dirimere la questione
emettendo una decisione definitiva. Va ricordato che la centrale Enel del Mercure (al confine
tra Basilicata e Calabria) era già entrata in funzione e aveva cominciato a produrre energia rinnovabile sulla base di una precedente autorizzazione rilasciata dalla Regione Calabria, successivamente impugnata dinanzi al Tar prima e
al Consiglio di Stato poi dai Comuni di Rotonda
e Viggianello, gli unici contrari all'impianto.
La sentenza è attesa per la prima decade di
ottobre, ma, a questo punto è facile pensare che
la decisione possa slittare in attesa della decisione del Consiglio dei ministri. Se così non fosse, la sentenza del Consiglio di Stato rischierebbe di essere comunque superata dalla decisione che prenderà il Consiglio dei ministri. Ad
ogni modo, nel giro di un paio di mesi si dovrebbe mettere la parola fine su una vicenda che
[p.perc.]
dura oramai da più di dieci anni.
REGINETTE Le prime tre classificate
del pop), la talentuosa artista musicale Ludovica Labella.Tra le partecipanti anche una
delle vincitrici della precedente gara, Chiara
Tomasulo, che con Roberta Cancellara e
Francesca Morena che hanno già il diritto di
posare per il calendario da tavolo 2015.
Aldo Berlinguer, il direttore generale del dipartimento Ambiente Carmen Santoro, dirigenti e tecnici regionali e
dell’Arpab, sindaci e amministratori dei Comuni interessati
e poi esponenti della prefettura,
dell’Asl, dei Consorzi industriali.
Tanti gli argomenti trattati,
relativamente ai dieci progetti
di bonifica. E qualche criticità,
prontamente affrontata dagli
uffici regionali, come i ritardi
relativi all’area industriale di
Tito dovuti ai necessari approfondimenti sul rinvenimento,
fuori dalla vasca dei fosfogessi
dell’ex Liquichimica, di radioattività. Su questo aspetto è intervenuta la Prefettura di Potenza ed è stato necessario riprogrammare le procedure.
Per quanto riguarda la Val Basento, i programmi vanno avanti. Il bando più avanzato è quello
relativo alla Materit: entro pochi giorni la commissione sceglierà fra le proposte ricevute.
«Voglio innanzitutto ringraziare tutti per il lavoro in atto –
commenta l’assessore Berlinguer – e in particolare l’ing.
D’Aprile per l’attenzione che ci
dedica al ministero dell’Ambiente. Sono sicuro che siamo
tutti sulla strada giusta. Con
questo spirito collaborativo fra
istituzioni stiamo procedendo
speditamente con l’obiettivo di
effettuare al più presto le bonifiche e garantire a tutti i lucani un ambiente sano e sicuro».
n Carceri, un successo anche in Basilicata la protesta e la mobilitazione del
Sappe della polizia penitenziaria per il
tetto salariale delle forze di polizia e le
criticità irrisolte del comparto sicurezza. Così Donato Capece, segretario generale Sappe, e Saverio Brienza, segretario regionale Sappe per la Basilicata.
IN RITARDO L’ARRIVO DELLE TRAVI
Rinviata ad oggi la riapertura
della «Ginestra-Venosa»
n A seguito del ritardato arrivo delle travi
da posizionare sulla sp 10/4 IV lotto tra
Ginestra e Venosa, per l'intenso traffico
stradale sulla A3, l'ufficio viabilità della Provincia comunica che la riapertura al transito della strada interessata
dai lavori, è stata rinviata alle ore 24 di
oggi mercoledì 24 settembre.
DALLE ORE 11
L’Ugl in visita oggi
al carcere di Melfi
n Oggi dalle ore 11 alle 13 una delegazione della Ugl Pp composta da Enzo Lamonaca della segreteria federale dal
segretario regionale Vito Messina e
dal segretario locale Maurizio Ferrara
visiteranno il carcere di Melfi. La visita per verificare lo stato in cui si lavora nella sede della città federiciana.
SFILATA PER LE VIE DEL PAESE
Genzano, un successo
il raduno di auto e moto d’epoca
n Le mitiche «Vespa» e «Lambretta» che
hanno caratterizzato tanti spot televisivi degli anni passati tra le protagoniste
del raduno di moto e auto d’epoca a Genzano. L’iniziativa promossa dalla pro-loco con il contributo del Comune ha visto
la partecipazione colorata e variegata di
tante «vecchie signore» che hanno sfilato con successo per le vie del paese.
RASSEGNASTAMPA
VIII I MATERA CITTÀ
Mercoledì 24 settembre 2014
L’OPIFICIO DI VENUSIO
RESTANO TUTTI I TIMORI
IL COMITATO DEL BORGO
«Siamo a dir poco allibiti per il silenzio
inquietante dell’ente lucano.Troppi mesi
stanno passando e questo è preoccupante»
LA «FECCIA DEL PETROLIO»
La Ila Laterizi ora ha i forni spenti. I piazzali pieni
di merce in attesa di essere venduta. Ma è tutto
pronto per utilizzare il nuovo combustibile
Il temuto pet-coke
e la Regione tace
Senza risposte l’interrogazione dei «5 Stelle»
EMILIO SALIERNO
l Silenzio assoluto. La Regione Basilicata, a quasi otto
mesi dall’interrogazione del
Movimento 5 Stelle sul possibile utilizzo del temuto
pet-coke nella fabbrica Ila Laterizi di Venusio, non ha speso una parola.
Nell’interrogazione al presidente della giunta regionale, presentata il 16 febbraio
scorso dai consiglieri Perrino
e Leggieri, si fa presente la
situazione «di potenziale pericolo per la salute pubblica»
che si può determinare in
conseguenza dell’uso della
«feccia del petrolio» (pet-coke), anche in ragione della
preoccupazione sulla possibile mancanza di appropriate
tecniche di filtraggio dei prodotti della combustione del
pericolosissimo materiale.
«Siamo a dir poco allibiti
per il silenzio inquietante
della Regione - dice Mimmo
Genchi, del comitato di Venusio, oltre che attivista del 5
Stelle - . Perché, dopo tutto
questo tempo, l’ente lucano
non risponde? Troppi mesi
stanno passando e questo ci
preoccupa. Spingeremo per
avere chiarimenti anche in
merito a questo. Il nostro
obiettivo non è quello di fare
una battaglia solo per sfasciare - chiarisce Genchi - ,
noi vogliamo che in quella
fabbrica si lavori, ma reclamiamo controlli seri. Il protocollo firmato a luglio non
va affatto bene».
La Ila Laterizi ora ha i forni
spenti. I piazzali dell’opificio
sono pieni di merce prodotta
in attesa di essere venduta.
Ma è tutto pronto per partire
con il pet-coke, probabilmen-
te tra due o tre mesi, dopo gli
interventi preparatori che sono stati eseguiti.
Il pet-coke è ancora lì, quello già stoccato e comprato,
pronto all’uso. A meta settembre pare che ci sia stato
un confronto tra l’azienda e le
Rsu, forse per verificare le
reazioni degli operai circa
l’utilizzo del pet-coke. Se ne
riparlerà a ottobre con un
altro incontro.
Del resto, proprio il personale è il più diretto interessato alle possibili conseguenze della lavorazione
del nuovo materiale.
A luglio scorso, come un
fulmine a ciel sereno, la notizia dell’approvazione dello
schema del protocollo d'intesa tra Comune-Provincia-Regione e società Ila Laterizi Srl (ex Valdadige) per il
monitoraggio della qualità
ambientale dell’opificio che
produce laterizi a Venusio.
Un’intesa che, di fatto, dà l’ok
all’uso del temuto pet-coke.
Il protocollo, annunciato
nel corso del tavolo tecnico
tenutosi a febbraio, alla presenza di istituzioni, rappresentanti dell'azienda, comitato di Borgo Venusio e diverse
associazioni ambientaliste,
fu approvato con la delibera
comunale numero 242.
Una notizia sorprendente
per i residenti di Borgo Venusio - all’oscuro delle ultime
procedure per la perfezione
dell’intesa - che si sono spesi
per difendere territorio e ai
quali era stato promesso totale coinvolgimento nelle fasi
decisionali riguardanti la
bruciatura di pet-coke nei forni dello stabilimento.
Nel protocollo sta scritto
che le valutazioni tecniche
interesseranno la qualità dell'aria, del suolo, delle acque
superficiali e sotterranee al
fine di verificare l'impatto
dell'attività di bruciatura dello stabile.
I FUMI DEI FORNI Davanti alla fabbrica con la mascherina [foto Genovese ]
TECNOLOGIE UNA CONNESSIONE DA TORINO E MATERA ATTIVA ENTRO IL 2015 IN CHIAVE EUROPEA
Orologi atomici, nella rete
c’è anche quello murgiano
ANNUNCIO AI LINCEI
Il sistema si estenderà
da Parigi, Monaco
Londra fino alla Svezia
LA FABBRICA L’ingresso della Ila Laterizi, sulla statale 99 Matera-Altamura [foto Genovese]
l «Gli orologi più precisi del
mondo, quelli atomici, potranno lavorare in rete entro il 2015
sia in Europa che in Italia, con
una connessione che da Torino
raggiungerà Matera». Lo ha
detto a Roma, all’Accademia
dei Lincei, il presidente
dell’Istituto Nazionale di Ricerca in Metrologia (Inrim), Massimo Inguscio, a margine del
convegno sulla cosmologia e la
fisica del futuro organizzato
dall’Agenzia spaziale italiana
(Asi).
«È invia di completamento la
rete europea che da Torino raggiungerà Parigi, Monaco, Londra e la Svezia», ha osservato
Inguscio. Sempre da Torino, ha
aggiunto, gli orologi atomici
saranno collegati in rete in Italia, passando per Firenze e Bologna fino a Matera, dove si
trova il Centro di Geodesia spaziale dell’Asi. Previsto anche il
collegamento fra Torino e l'orologio atomico Aces (Atomic
Clock Ensemble in Space), che
nel maggio 2016 dovrebbe arrivare a bordo della Stazione
LA PROTESTA INDETTO IL PRIMO OTTOBRE LO SCIOPERO REGIONALE DELL’ACQUISTO DI CARBURANTI PREFETTURA OGGI IL COORDINAMENTO
«Non siamo comitatini
siamo il popolo lucano»
Iniziative
per contrastare
il bullismo
l Sull'onda delle dichiarazioni del presidente del
Consiglio, Matteo Renzi, è spontaneamente nato sulla
piattaforma Facebook il gruppo “Non siamo comitatini, siamo il popolo lucano”, al quale hanno aderito
in pochi giorni oltre 5.000 lucani. Nel gruppo si pongono in evidenza e si discutono i problemi del territorio. «In primo luogo - evidenzia un comunicato - il
rifiuto netto e non barattabile di considerare la Basilicata la pattumiera d'Italia, oltre che terra da bucherellare a piacimento e sfruttare economicamente
secondo le esigenze della politica, dell'industria, della
finanza, o di comitati d’affare legati a questo o quel
gruppo politico».
In questi giorni la discussione tra gli aderenti al
gruppo ha evidenziato e apprezzato gli sforzi, che
alcuni rappresentanti politici lucani di diverse forze
politiche hanno posto in essere - con sempre maggiore
determinazione - al fine di opporre un netto rifiuto al
decreto cosiddetto “Salva Italia”, che, «come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sottrarrebbe alle Regioni l'autodeterminazione dei propri destini e imporrebbe di fatto alla Basilicata di accettare una
inammissibile violenza del suo territorio, rendendolo
l Iniziative coordinate finalizzate a prevenire e contrastare le fenomenologie del bullismo e dello spaccio e
consumo di sostanze stupefacenti, in occasione dell’avvio
dell’anno scolastico. L’argomento sarà affrontato oggi, alle
10,30, dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza
Pubblica, presieduto dal prefetto di Matera, Luigi Pizzi.
Alla riunione parteciperanno anche il procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Matera e il procuratore
della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Potenza. Obiettivo, individuare, d’intesa con i vari livelli
istituzionali, iniziative coordinate finalizzate a prevenire e
contrastare le fenomenologie del bullismo e dello spaccio e
consumo di sostanze stupefacenti, in occasione dell’avvio
dell’anno scolastico, in attuazione della direttiva diramata
dal Ministro dell’Interno in data 15 settembre scorso, denominata “un SMS per dire no a droga e bullismo”.
Sarà attivato in ogni provincia, un numero telefonico
dedicato, al quale i cittadini potranno inviare specifiche
segnalazioni tramite messaggio “sms”, legate a episodi di
spaccio e di bullismo, ferma restando la funzione dei
numeri di emergenza già attivi. Il servizio sarà reso operativo entro un mese dalla data della direttiva del ministro
dell’Interno.
di fatto prateria libera alle scorribande di avidi faccendieri e delle consuete lobbies che ancora una volta,
dopo i fatti di Scanzano, cercano di portare un attacco
alla nostra terra, al solo scopo di trarne profitto a
discapito delle popolazioni e della loro salute».
Sulla spinta della comune preoccupazione di tutti
gli aderenti al gruppo e raccogliendo anche la denuncia che viene dalle varie associazioni ambientaliste presenti in Basilicata, «è stato indetto per il
primo ottobre lo sciopero regionale sull'acquisto di
carburante: un'azione pacifica e concreta che possa
far capire che non siamo dei "comitatini" ma liberi
cittadini che amano la propria terra e difendono la
propria vita».
Il gruppo fb “Non siamo comitatini, siamo il popolo
lucano” si impegna a «proseguire l'individuazione, in
collaborazione con tutte le associazioni o comitati
presenti nella nostra regione, di tutte quelle iniziative
da mettere in campo per impedire al Governo centrale
i suoi propositi, e auspica che questa battaglia per la
sopravvivenza della Basilicata veda coinvolti in un
obbiettivo comune tutte le forze politiche, sindacali e
associative della regione».
Spaziale Internazionale.
Il Centro di Geodesia Spaziale, attivo dal 1983 sull’altipiano murgico, prospiciente
Matera, è dedicato principalmente alla geodesia spaziale e
al telerilevamento. Ma, negli
anni, il Centro è rivolto anche
ad altri campi, primi fra tutti la
robotica spaziale e le missioni
interplanetarie. È dotato da
tempo di un orologio atomico
che, dall’anno prossimo, lavorerà in rete, quale tessera che si
aggiunge a un mosaico di attività tutte svolte in un contesto di collaborazione internazionale.
A titolo di cronaca, il Centro
è una realtà che vanta 8 antenne operative e si estende su
una superficie di 55.000 metri
quadrati (5000 metri quadrati
coperti) in cui lavorano un centinaio di persone con un budget
di circa 10 milioni l'anno. Queste caratteristiche rendono il
Centro una delle principali
strutture di ricerca e trasferimento tecnologico nel Mezzogior no.
le altre notizie
CAMERA DI COMMERCIO
Borsa di studio «Calculli»
n La Camera di commercio ha prorogato fino
al 30 settembre i termini per partecipare al
concorso per l’assegnazione di una borsa di
studio, dedicata a Francesco Paolo Calculli,
scomparso nel 2013. I concorrenti dovranno
elaborare uno studio sul tema: “Progetto di
promozione per gli esercizi commerciali di
Matera e del suo territorio connesso alla
candidatura di Matera a capitale della cultura 2019. L’iniziativa, promossa dai figli
Angelo e Antonio, intende mantenere viva
la memoria dell’imprenditore materano
che si è distinto per la sua attività commerciale. L’importo della borsa di studio è di
3000 euro. La partecipazione alla selezione,
riservata agli studenti delle scuole medie
superiori, è disciplinata da un Regolamento, che può essere visionato e scaricato sul
sito www.mt.camcom.it
I CLOWN IN CORSIA ALL’OSPEDALE
Oasi del sorriso per due giorni
n Oasi del sorriso, alle 10 i Clown in corsia al
Madonna delle Grazie di Matera, chiamati
dalla mamma di una bambina prima di partire a Roma per un trapianto. Domani invece con Piervito per l’ultimo ricovero in
pediatria oncologia, è finalmente guarito.
RASSEGNASTAMPA
MATERA CITTÀ I IX
Mercoledì 24 settembre 2014
BRACCIO DI FERRO
C’È UN NUOVO COLPO DI SCENA
COSA DICE IL COORDINATORE
«Ometteva di astenersi dalle indagini, intenzionalmente procurando o tentando di procurare un danno di rilevante gravità al sindacalista»
LE PAROLE DEL SUO GIUDIZIO
«Un comportamento, improntato a
“livore” che la procuratrice Gravina ha
avuto nei confronti miei e del sindacato»
A novembre
Sciacallaggio sociale
due giorni di iniziative
Si articolerà in due giornate
di dibattito e mobilitazione la manifestazione nazionale che Altragricoltura sta organizzando a novembre sulla fascia jonica. Si tratta di una iniziativa contro lo “sciacallaggio sociale” e per il diritto
sindacale e dei movimenti a difendere i soggetti colpiti dalla crisi che il giorno 8 e 9 novembre si
articolerà tra Metaponto e Policoro. «Vogliamo che si fermi lo sciacallaggio sociale e il saccheggio
dei diritti – ha evidenziato Gianni
Fabbris –. Dalla crisi riteniamo
che si esca rivendicando giustizia
sociale. Diciamo dunque sì al diritto di movimenti e sindatcati di
difendere le comunità, il lavoro e
il territorio». Il programma prevede per le 12 dell’ 8 novembre una
manifestazione a Metaponto contro la crisi rurale. Nel pomeriggio
ci si sposta a Policoro dove, dalle
16, si svolgerà una assemblea di
mobilitazione di reti, organizzazione e sindacati rurali, che sarà
al centro ache della giornata successiva a partire dalle 9.30.
[e.f.]
le altre notizie
IL SEGRETARIO DEL PD
Liste per le provinciali
Bellitti è soddisfatto
n Il segretario provinciale del
Pd della provincia di Matera,
Pasquale Bellitti esprime
soddisfazione per il lavoro
svolto da tutto il gruppo dirigente del partito che ha reso
possibile la presentazione
della lista per la elezione del
prossimo consiglio provinciale insieme alla candidatura del sincaco di Grottole,
Franco De Giacomo come
presidente della Provincia di
Matera. Il Pd nel rispetto della parità di genere ha candidato con quattro donne su
dieci: dunque grande attenzione ai rapporti tra generi,
tema sempre tenuto presente.
ALIMENTAZIONE
Indagine conoscitiva
di «SlowFood»
TERRE JONICHE Gli effetti di una delle alluvioni che hanno interessato il Metapontino. Sotto, la conferenza stampa [foto Genovese]
Altragricoltura, Fabbris querela
il procuratore della Repubblica
Il sindacalista ha presentato una denuncia per abuso in atti di ufficio
ENZO FONTANAROSA
l Una denuncia per abuso in atti di ufficio nei confronti del Procuratore generale
della Repubblica presso il Tribunale di Matera, Celestina Gravina. È quella che ieri
ha presentato Gianni Fabbris, coordinatore nazionale dell’associazione sindacale
“Altragricoltura”, nonché presidente dell'associazione per la difesa dei diritti nelle
aree rurali “Soccorso Contadino” e portavoce del “Comitato Difendiamo le Terre
Joniche”. Nella querela sostiene che il magistrato «nello svolgimento delle funzioni –
si legge nella denuncia – pur avendo un
notevole attrito con il sig. Fabbris Gianni,
per quanto dichiarato innanzi alla Commissione Nazionale Antimafia il 24.06.2014 ,
ometteva di astenersi dalle indagini, intenzionalmente procurando o tentando di
procurare un danno di rilevante gravità al
sindacalista». La querela è stata inoltrata
IL RIFERIMENTO
L’atto riguarda l’attività sindacale
nelle vicende sulla situazione del
mondo agricolo del Metapontino
alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, al Consiglio giudiziario Corte di Appello di Potenza, Consiglio
superiore della Magistratura commissione
illeciti disciplinari, Ispettorato generale
presso il Ministero di Grazia e Giustizia e
Procuratore generale della Corte di Cassazione. In particolare, l’atto fa riferimento
alla «attività sindacale nelle vicende sulla
situazione del mondo agricolo del Metapontino, vittima di azioni di intimidazione
e di usura illustrate alla Commissione nazionale antimafia e alla vendita all’asta di
una azienda agricola di proprietà di un
allevatore». Fabbris ha ricordato la recente
vicenda giudiziaria legata ai motivi addotti
per trovare una soluzione alla vendita
all’asta per circa 80 mila euro dell’azienda
agricola Conte, che si trova tra i territori di
Policoro e Tursi. Una operazione, secondo
Altragricoltura e Fabbris, che ha tenuto
conto di un valore sproporzionato, poiché, a
loro dire il valore sarebbe invece di circa 600
mila euro. In questo frangente, il Procuratore della Repubblica di Matera ha chiesto nei confronti di Fabbris gli arresti domiciliari, per i reati di estorsione e rapina
aggravata, reato poi mutuato dal gip in violenza privata con l’obbligo di dimora a Policoro con il divieto di recarsi a Tursi, che è
ancora in vigore. La denuncia, a dire del
sindacalista, «è supportata dal comportamento, improntato a “livore” che la Procuratrice Gravina ha avuto nei confronti
miei e del sindacato nel corso della deposizione a Roma presso la Commissione antimafia, dove era stata chiamata a deporre
sui fatti denunciati nell’audizione fatta in
Prefettura a Matera da Altragricoltura davanti allo stesso organismo istituzionale».
Fabbris, infine, ha detto che nelle prossime
ore avrà una nuova audizione alla Commissione nazionale antimafia, alla quale
presenterà ulteriore documentazione.
PERSONAGGI CONTINUA LA BRILLANTE CARRIERA DEL RICERCATORE E IMPREDITORE DI BERNALDA
È consigliere per lo sviluppo di nuovi business
dell’ADM Tronics, nel
campo del «med-tech»
l Un nuovo, importante riconoscimento per un talento di casa
nostra che sta portando alto il nome della Basilicata all’estero. Torna ancora sotto i riflettori Gianluca De Novi, il giovane ricercatore e imprenditore bernaldese
istruttore alla Harvard Medical
sul cui sito internet ha dato ampio
spazio nella sezione dell’economia, ed è apparsa pure su Yahoo
Finance, che ha piú di 5milioni di
lettori al giorno.
La ADMT non ha scelto a caso
di avvalersi delle competenze di
De Novi. Il ricercatore lucano è
già consulente scientifico di molte
aziende leader e di importanti
istituzioni di ricerca d’oltre oceano. In veste di imprenditore, poi,
ha finanziato diverse aziende di
successo nel campo del “med-tech”, appunto, e delle tecnologie di
avanguardia attraverso il consorzio industriale “Triotech Ventu-
ACCONCIATURA ED ESTETICA
Iniziativa della Cna
contro il lavoro nero
n Si svolgerà oggi a Matera un
incontro della Cna per discutere delle iniziative a contrasto del lavoro nero e irregolare nei settori dell'acconciatura ed estetica. L’appuntamento è alle 20.30 nella sede
Cna di via Benedetto Croce
21. Vi parteciperanno acconciatori ed estetisti operanti
nei Comuni di Matera,
Ferrandina, Grassano, Grottole, Irsina, Miglionico, Montescaglioso, Pisticci, Pomarico e Tricarico.
PREMIATO
Gianluca De
Novi durante
la cerimonia
di premiazione
quale bernaldese illustre
tenutasi nella
cittadina jonica
lo scorso
agosto
Nuovo incarico in Usa
per Gianluca De Novi
School di Boston (USA) e visiting
professor dell'Università Campus
Bio-Medico di Roma. È stato nominato business development advisor, cioè consigliere per lo sviluppo di nuovi business, dalla
ADM Tronics Unlimited Inc. (ADMT) di Northvale (New Jersey),
società statunitense quotata in
borsa specializzata nella progettazione, sviluppo e produzione di
tecnologie mediche, di diagnosi e
terapia, in campi quali audiologia, medicina fisica, terapia delle
ferite, neurologia ed urologia. Un
incarico del quale ha dato notizia
negli USA il noto network Cnn,
n «+ Mercato - Super». È il tiolo
dell’inziativa che stamane,
dalle 9, vedrà protagonisti alcuni soci della condotta SlowFood di Matera al mercato
della frutta di via Marconi
(Piccianello). L’iniziativa
consiste in una indagine conoscitiva mediante interviste filmate a rivenditori e consumatori sulla provenienza
dei prodotti alimentari freschi nel comune di Matera e
sul rapporto tra consumatore, commerciante e produttore. Il tutto mira a sollecitare il
consumatore ad una maggiore consapevolezza delle scelte
alimentari e in particolare il
produttore materano ad essere più presente sul mercato
con prodotti locali.
.
res” che ha fondato negli USA per
aiutare aziende italiane ad accedere al mercato nordamericano.
«Ritengo che la ADMT è una
società molto interessante – è il
commento di De Novi –. Soprattutto, penso che questa sia per me
una ulteriore grande opportunità, in termini di crescita del business e del fatturato, in quanto è
una azienda di punta nel campo
della l'ingegneria e delle tecno-
logie che coprono molte aree di
interesse per me e per la mia ricerca. Credo che sia l’inizio di una
lunga e proficua collaborazione
con questa azienda proprio per i
molti e significativi obiettivi che
si possono raggiungere».
Ricordiamo, infine, che Gianluca De Novi, lo scorso 31 agosto, ha
ricevuto a Bernalda, nel corso di
una manifestazione pubblica, un
riconoscimento per la sua brillan-
te carriera nel mondo e per essere
un esempio positivo per i giovani
non solo della cittadina jonica.
Nel 2013, invece, fu insignito a
New York del “Primi Dieci - Under
40”, premio istituito dall’American Chamber of Commerce (la Camera di Commercio Italo-americana), quale uno dei dieci più illustri professionisti italiani negli
Stati Uniti sotto i 40 anni di età.
[Enzo Fontanarosa]
RASSEGNASTAMPA
corriere.it
Art. 18, Bersani a Renzi: «Governi con il mio 25 per cento. Stai sereno...»
L’ex segretario: «Non pretendo riconoscenza, ma rispetto». Minoranza Pd presenta 7 emendamenti: «Non è
aut aut». Garanzia estesa a tutti i neo assunti dopo tre anni
di Redazione Online
Giuliano Poletti (jpeg) Giuliano Poletti (jpeg) shadow
Mentre Bersani sull’articolo 18 attacca frontalmente il premier Renzi («governa con il mio 25 per cento, esigo
rispetto») la minoranza Pd (una quarantina, tra senatori e deputati) scopre le carte sul Jobs acts, presentando
7 emendamenti sui 700 circa (preparati in gran parte da M5S e Sel) che riguardano la riforma del lavoro e che
prevedono l’estensione di garanzie in senso diverso da quello previsto dal governo. Insomma: dentro al Pd
infuria la battaglia e il partito è spaccato.
Bersani: «Renzi governa con il mio 25 per cento...»
«L’articolo 18 non è un simbolo, ha certo un aspetto simbolico, e non si può buttarlo via», insiste l’ex segretario Pierluigi Bersani intervistato da Floris su La7 dove va giù pesante con il premier. Il giornalista chiede:
Renzi ha preso il 40 per cento? «Con il mio 25 per cento sta governando» risponde l’ex segretario Pd. «Io non
ci sono al governo, e mi va bene. Non chiedo riconoscenza, ma rispetto», ha aggiunto Bersani. Poi sul Jobs
act: «Io sono dell’idea che si deve parlare con tutti, anche sulle questioni economiche. Ma la parola patto è
troppo stretta, non c’è ragione né politica né numerica per rivolgersi ad altri».
«Un partito unico sinistra-destra? Se lo togliessero di testa»
«Ci sarà una discussione, il mio tentativo è quello di trovare una soluzione». Lo afferma Pier Luigi Bersani,
ospite a di Martedì, in onda su La 7, rispondendo a chi gli chiede dove porterà lo scontro nel Pd sull’art.18
e augurandosi che alla fine sul punto «maturi una responsabilità». E sulla riunione dei parlamentari di Area
riformista di questa sera Bersani precisa: «non l’ho convocata io, io partecipo. Ci sono dei ragazzotti che la
pensano come me». Non bastasse, l’ex segretario aggiunge: nel Pd «c’è qualcuno che immagina di fare un partito unico di sinistra-destra, se lo togliessero dalla testa».
«Art. 18 per tutti neoassunti dopo i primi 3 anni»
Tra gli emendamenti più importanti della minoranza Dem il più rilevante riguarda proprio l’applicazione
dell’articolo 18 a tutti i neoassunti dopo i primi tre anni di contratto a tutele crescenti. Modifiche che per
la minoranza dal Partito democratico devono essere approvate altrimenti si ricorrerà al referendum: «Non
si può ridurre tutto a una questione di disciplina di partito. Restiamo fedeli al mandato parlamentare, che
non comprendeva questa riforma, rivendichiamo perciò l’autonomia dei gruppi. Se non ci sarà disponibilità
all’ascolto da parte della maggioranza, sullo sfondo resta sempre la possibilità di consultare la nostra base»
con un referendum: è il monito di Alfredo D’Attorre al termine della riunione della minoranza dem.
«Ma non è un aut aut»
. Il testo indica la «previsione che ai nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, le
tutele del contratto a tempo indeterminato vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge siano riconosciute in relazione all’anzianità di servizio, con il pieno godimento delle stesse a partire dal quarto anno
di assunzione». Il riferimento è, quindi, al reintegro previsto dall’articolo 18 nei casi di licenziamento illegittimo.
La «delega aperta»
In precedenza, lasciando l’assemblea, rispetto ai decreti attuativi, Poletti aveva precisato: «Abbiamo impostato
una delega aperta perché era nostra intenzione rappresentare in maniera organica tutti gli elementi» dalla
semplificazione dei contratti, alle tutele crescenti alla riforma degli ammortizzatori sociali, «la nostra opinione» ha detto il ministro, «è che tutto si tenga». In modo «coerente» il governo intende procedere anche nei
RASSEGNASTAMPA
decreti attuativi: una volta approvata la delega è «chiaro» che avrà «un senso organico e di completezza,
quindi i decreti attuativi dovranno essere costruiti con l’obbligo di coerenza».
La senatrice Parente: «Aspettiamo la Direzione»
L’assemblea di partito a Palazzo Madama era stata indetta nel tentativo di ridurre il malcontento della
minoranza alla vigilia dell’approdo del ddl delega in aula; la riunione è stata però interlocutoria in attesa
della Direzione del partito il 29 settembre. «Sul punto spinoso (del reintegro, ndr) aspettiamo la direzione.
Da qui al voto in aula c’è di mezzo la direzione», ha detto al termine della riunione la senatrice Annamaria
Parente, che ha