Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari · · Carbonia Anno XXV numero 665 del 6 Marzo 2014 Euro 1,00 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: gazzettadelsulcis@tiscali.it LAVORO LAVORO LAVORO LAVORO: PRIORITA’ DEL PRESIDENTE PIGLIARU Marco Massa Francesco Pigliaru L o hanno ribadito tutti: le priorità per l’Isola sono lavoro, lavoro, lavoro. Di questo ruolino di marcia si è fatto carico lo stesso neo Presidente della Regione Francesco Pigliaru. Il solo pensare che nell’Isola lavorano si e no appena un terzo della popolazione residente (percentuale che sale per i giovani in cerca di primo impiego), diventa assai preoccupante il futuro socio-economico della Sardegna. Negli ultimi anni, già ai margini dell’occupazione nazionale, sono stati persi ulteriori Il varo urgente di un piano lavoro è stato il perno della rivendicazione presentata dal Segretario generale Roberto Puddu all’Assemblea del X Congresso della Cgil del Sulcis Iglesiente. Una relazione articolata e realistica che ha messo a fuoco disagi sociali e precarietà dell’occupazione, diseconomie territoriali e vertenzialità ancora aperte, rilievi alla politica e auspici che il nuovo quadro regionale riesca a correggere le discrasie del passato. “I dati che abbiamo raccolto, ha detto Roberto Puddu, urlano e rappresentano la realtà del territorio, comune per comune, e con la quale facciamo i conti tutti i giorni. Circa 40 mila senza lavoro su una po- FORMUFFICIO.IT Rag. Francesco Manca Concessionario Buffetti Forniture articoli per ufficio Libri giuridici e per corsi Vendita assistenza personal computer Via Gramsci, 31 - Carbonia Tel. 0781.671162 Fax 0781.675299 cento mila posti di lavoro, per cui il recupero dell’occupazione è diventato la vera emergenza di questa Regione. Senza lavoro sono andate via via crescendo anche le nuove povertà che hanno ormai raggiunto indici da terzo mondo. La denuncia è arrivata nei giorni scorsi dalla Caritas che si trova con gli scaffali vuoti e, quindi, incapace di intervenire per le famiglie senza alcun sostentamento. Tale condizione è peggiorata per via del fatto che mancando il lavoro, vengono a mancare i consumi che si sono ridotti all’essenziale anche laddove esiste una stipendio o un sostegno di cassa integrazione o assegno sociale. Collegato a questo fatto c’è anche il calo dei consumi elettrici, gli slacci dell’acqua da parte di Abbanoa, bambini a scuola senza l’occorrente, anziani e famiglie disagiate costrette persino a fare a meno dei medicinali. Per non parlare poi del settore commercio oberato dalle scadenze delle tasse e tributi, senza riuscire ad incassare neppure i soldi per pagare la merce acquistata. Di tutto questo il neo Presidente della Regione Francesco Pigliaru è a conoscenza e, stando ai più informati, il suo programma di governo dell’Isola si incentrerà proprio su questi concetti a sostegno delle fasce più deboli e con maggiore disagio sociale. LA BANCA DI CREDITO SARDO INTENDE SCOMMETTERE SUL SULCIS IGLESIENTE Convegno BCS Malgrado la disastrosa condizione economica in cui il territorio si trova, la Banca di Credito Sardo intende scommettere sul Sulcis Iglesiente. Lo ha affermato, davanti ad un pubblico attento e numeroso, Pierluigi Monceri, Direttore generale di BCS. “Mettiamo a disposizione una prima dotazione di 20 milioni per il futuro del Sulcis Iglesiente, però portateci progetti”. Il manager è stato di una praticità disarmante ed ha parlato con una chiarezza senza eguali. Ha prima di tutto fatto il AL X CONGRESSO CGIL SULCIS IGLESIENTE POSTO AL CENTRO IL PROBLEMA LAVORO Gianni Podda quadro della condizione in cui si trova l’intero territorio, però ha lanciato il guanto della sfida agli imprenditori locali. Sei i filoni indicati per gli investimenti: Territorio, Turismo, Portualità, Agroalimentare, Energia e Zone franche. Lo stesso Direttore BCS ha messo a disposizione, degli imprenditori del Sulcis Iglesiente, tecnici e funzionari che opereranno nelle sedi locali della Banca. Per molti imprenditori e Sindaci presenti, le parole di Pierluigi Monceri hanno suonato come musica. Tra le righe, però, il manager ha lanciato un chiaro messag- gio ai politici presenti (e assenti): “Occorre bonificare l’ambiente e metterlo in sicurezza. Non si può continuare sulle vaghe promesse”. Con altrettanta schiettezza Monceri ha dato atto che questo territorio presenta “enormi potenzialità nell’enogastronomia e nel turismo. Esistono eccellenze che vanno allargate facendo sistema”. Non è mancato il cenno alla Fiscalità di vantaggio introdotta con la “Zona franca”. “Però occorre impostare la nuova economia sulla competitività e non più sull’assistenzialismo”. Pagina 5 L’ENEL DI PORTOVESME ASSUME 25 GIOVANI DEL SULCIS X Congresso CGIL S.I. - Roberto Puddu polazione di 128 mila abitanti, che valgono oltre il 40% delle persone in età da lavoro: tra chi il lavoro non lo ha mai trovato e fra questi 2 donne su 3 e 1 giovane su 2; chi non lo cerca neanche più; e poi 2.697 che sono “sospesi” in cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga; cioè chi è ancora dipendente di un’azienda in crisi, ma è a rischio di non rientrare nel suo posto di lavoro, che sia una fabbrica piuttosto che un’officina, un qualsiasi ufficio, un ospedale, un supermercato o un’attività artigiana, nell’agricoltura, in un’impresa edile o nei servizi. Infine 8.290 di erogazioni, a fronte di richieste quasi doppie, delle indennità di disoccupazione”. Sulla condizione delle vertenze industriali ancora aperte, Roberto Puddu ha indicato una causa di fondo, sia pure non la sola: gli alti costi dell’energia. “Germania, Spagna, Inghilterra, Francia, Danimarca, ha detto, hanno percentuali di utilizzo della preziosa risorsa energetica carbone, le quali vanno da un minimo del 30% al 47%. Da noi in Italia la percentuale non arriva al 13%”. Ma Roberto Puddu non ha toccato solo il settore industriale. La sua relazione ha spaziato sull’alta formazione, sul diritto all’istruzione, sulla pubblica amministrazione, sulla necessità d’incentivare lo sviluppo delle filiere locali a partire dalla pesca e dal lavoro della terra. Non poteva mancare la valorizzazione turistica, l’enorme patrimonio storico e culturale, i servizi alla persona, la sanità e i trasporti. Operativamente il Segretario generale Cgil Sulcis Iglesiente ha annunciato: “Vedremo se nel prossimo futuro, anche in considerazione della continua evoluzione politica, avremo interlocutori credibili e disponibili a confrontarsi con le nostre buone ragioni e a dare corso all’accelerazione delle buone pratiche per lo sviluppo. Diversamente non tarderemo a dare avvio alla conseguente nuova stagione di mobilitazione generale del territorio”. Ai lavori hanno presenziato il Segretario generale della Cgil sarda Michele Carrus, il Responsabile del Segretariato Cgil Europa Fausto Durante, il Segretario regionale della Cisl Fabio Enne, Consiglieri regionali, Sindaci, dirigenti delle aziende di Portovesme e i delegati delle varie organizzazioni settoriali della Cgil. Centrale Pagina 3 2 Regione numero 665 del 6 Marzo 2014 DENTRO E FUORI IL CONSIGLIO REGIONALE RIFORME E SVILUPPO, GUARDANDO ALL’EUROPA Cristiano Erriu- Presidente Anci Sardegna- “Urge un testo unico regionale degli enti locali, il riordino dei servizi, il coinvolgimento attivo dei Comuni sulle politiche di sviluppo con una programmazione costruita insieme ai territori”. “Bisogna trasferire ai comuni competenze e risorse adeguate al rispetto degli adempimenti richiesti. Siamo in ritardo su tutto”, prosegue Erriu: “La Sardegna è l’unica regione a statuto speciale a non essersi dotata di un testo unico sugli enti locali. Ci sono le partite legata alle funzioni associate, alla città metropolitana, ai vincoli del Patto di stabilità, che nella giunta precedente non sono stati affrontati”. Per il rappresentante dell’Anci si tratta di riforme “a costo zero”, immediatamente attuabili e con benefici certi. Sul lato della programmazione gli enti locali possono svolgere un ruolo strategico unendosi per la Uno degli ultimi atti della Giunta regionale Cappellacci ha riguardato la “Definizione degli obiettivi generali ed indirizzi strategici per la gestione dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA)”. Com’è noto, ai sensi della legge regionale 8 agosto 2006 n. 12, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA), anche in base al proprio statuto, costituisce lo strumento attraverso cui la Regione risponde alla domanda abitativa di soggetti in condizioni economiche e sociali disagiate. Tra i compiti istituzionali di AREA sono da menzionare le seguenti attività: • attuazione degli interventi di edilizia residenziale sovvenzionata, da assegnare in locazione a canone sociale alle categorie sociali a minor reddito; • promozione di interventi di manutenzione e di recupero del patrimonio edilizio esistente nei centri storici dei comuni da destinare a finalità di edilizia residenziale pubblica; • attuazione degli interventi di edilizia residenziale, da destinare alla locazione a canone moderato, ovvero alla locazione ed alla successiva vendita; • gestione e alienazione del patrimonio pubblico abitativo; • attuazione, di interventi edilizi e urbanistici, anche complessi, compresi i piani di riqualificazione urbana e gli interventi di contenuto innovativo con riferimento alle tecniche costruttive; • erogazione, ad enti e soggetti pubblici, di servizi di progetta- Francesco Pigliaru costruzione di proposte concrete e subito finanziabili da parte dell’Europa: “Il Presidente Pigliaru l’ha ribadito più volte: i fondi per lo sviluppo ci sono, bisogna solo andarli a prendere, con determinazione e lungimiranza”. Salvatore DemontisConsigliere regionale- “Priorità assoluta è impostare un nuovo modello di sviluppo”, ne è convinto Salvatore Demontis, neoe- letto consigliere regionale nelle file del Pd, già dirigente pubblico e assessore nella Giunta Ganau a Sassari, un occhio allenato a leggere la realtà sociale e le difficoltà della crisi nel nord Sardegna. “Penso al polo dell’industria pesante a Porto Torres: un ciclo che ormai, dopo 40 anni si è esaurito e che deve evolvere verso una nuova proposta di sviluppo in cui l’industria giocherà ancora un ruolo importante, ma in forme diverse: coniugate alle nuove istanze ambientali, al tema delle bonifiche, alla filiera agroalimentare”. Il tempo della monocultura industriale è finito, ma ci sono però imprese che possono ancora competere attraverso adeguati piani di rilancio: “Quelle imprese vanno aiutate: il segreto è la giusta selettività”. Antonio Solinas- Consulente- “Oggi c’è un freno allo sviluppo perché l’aspetto burocratico-formale prevale rispetto a quello sostanziale”. Per questo Demontis auspica una governance regionale organizzata per “missioni” e non per assessorati, in grado di superare la discrasia spesso presente nel dialogo fra gli uffici e l’organo di indirizzo politico. “Continuità territoriale, turismo, agricoltura”. Il suo ragionamento verte inevitabilmente sul tema delle produzioni agricole: “E’ l’unico settore che ha retto all’impatto della crisi e che può svolgere un ruolo di volano per l’economia dell’isola”. Ad un patto: “Basta con i contributi a pioggia degli anni passati, occorre incentivare le potenzialità e l’aggregazione delle aziende in un’ottica di competitività”. Si deve ripartire dalla legge 15 che incentivava le organizzazioni dei produttori nel settore pastorale e orticolo: “L’obbiettivo è replicare modelli virtuosi di filiera come quello di Arborea o della penisola del Sinis”. “Oggi le nostre produzioni sono gravate di un costo di vendita superiore anche del 30% rispetto a quelle nazionali, per via del trasporto: bisogna rimuovere que- OCCORRE ALLEGGERIRE IL PATTO DI STABILITA’ Rivedere il Patto di Stabilità e sbloccare i fondi non utilizzati. Francesco Pigliaru non aspetta l’insediamento ufficiale per mettersi al lavoro come nuovo presidente della Regione. Vincolato dai tempi lunghi dettati dai conteggi post elettorali, il vincitore delle elezioni getta le basi programmatiche dei suoi primi atti di governo. In un’intervista rilasciata al Tgr Rai Pigliaru, renziano della prima ora, ha già lanciato un tema sul tavolo del premier neoeletto: la modifica del Patto di stabilità che ingessa la Regione. Pigliaru ha confermato che sarà questa la prima richiesta al governo nel suo avvio di mandato, confidando nella leale collaborazione che di sicuro non verrà meno da parte di Renzi: “Ci ascolterà”. Ma ci sono anche altre urgenze in questo momento nel tavolo del Presidente della Regione. Anzitutto “Esaminare la lista dei procedimenti più importanti che sono stati bloccati e che è necessario rimettere in moto al più presto”, poi “Verificare lo stato degli stanziamenti non utilizzati e approfondire concretamente i punti sulle buone pratiche presentati nel corso della campagna elettorale, attraverso visite alle realtà più efficienti”. sto peso con un intervento strutturale sulla continuità territoriale”. Ai trasporti si lega anche il rilancio della filiera turistica, un mercato in sinergia naturale con le vocazioni tradizionali dei ter- DEFINITI GLI OBIETTIVI E GLI INDIRIZZI STRATEGICI DI AREA L’AZIENDA REGIONALE PER L’EDILIZIA ABITATIVA (ex Iacp) Alessandro Carta zione, studio, analisi, assistenza tecnica e amministrativa, nel campo dell’edilizia, dell’urbanistica e dei lavori pubblici. Tali attività rientrano nelle strategie del Piano Regionale di Sviluppo che prevede di “Imprimere una svolta decisiva alla lotta contro l’esclusione sociale e la povertà, contrastando le nuove fonti di disuguaglianza sociale e promuovendo percorsi di inclusione”. Pertanto, la Regione ha come obiettivo operativo la soddisfazione dei bisogni abitativi delle famiglie. A tale riguardo l’Assessore competente, in sede di adozione dell’atto in argomento, aveva fatto rilevare che, ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n.34/15 del 18 agosto 2011, in seguito alle recenti riforme statali in tema di armonizzazione di bilanci e di valutazione dell’azione amministrativa, si imponeva una ridefinizione della programmazione sia dei contributi di funzionamento per l’attività istituzionale degli enti che dei trasferimenti per attuazione di progetti. La programmazione di cui si è detto presuppone un adeguato sistema di valutazione di efficacia delle politiche delegate agli organismi teso ad ottimiz- Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA e-mail: gazzettadelsulcis@tiscali.it www.gazzettadelsulcis.it Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas Sede legale: Via Dalmazia 135 - Carbonia registrazione Tribunale Cagliari: decreto 15/1990 Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 5184 del 10 Giugno 1996 ROC 3802 Settimanale del Sulcis - Iglesiente CCIAA Reg. Imprese REA 217220 - P. IVA 02691930925 Abbonamento Annuo (48 numeri) ITALIA: Euro 40 - PAESI CEE: Euro 80 - PAESI EXTRACOMUNITARI: Euro 160 CC. n° 43296169 Edizioni sulcis sas - Via Bandiera, 1 - 09010 CORTOGHIANA Hanno collaborato a questo numero: Gianni Podda, Alessandro Carta, Sergio Rombi, Armando Cusa, Marco Massa, Alfio Gessa, Elena Cossu, Sabrina Carta, Pino Piras, Giovanni Fiabane, Marcello Murru, Claudio Moica. zare le risorse disponibili, finalizzato ad incrementare il livello di efficienza possibile illustrando con adeguati indicatori la connessione tra risorse e risultati. Poiché è essenziale la coerenza del sistema degli indicatori col sistema di obiettivi dell’Amministrazione regionale da realizzare attraverso l’attività dell’Azienda, si sono resi necessari individuare, nell’ambito di specifiche linee di attività svolte dalla stessa, alcuni obiettivi generali che si è ritenuto rivestano attualmente un’importanza strategica nella gestione dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA), in coerenza con quanto disposto dagli atti di programmazione regionale. A tal fine, l’Assessore ha illustrato ai suoi colleghi di Giunta gli obiettivi proposti, in accordo con AREA, dei programmi di attività dell’Azienda e con i corrispettivi indicatori, che dovranno formare oggetto di specifico piano da riferire all’anno di esercizio del bilancio di previsione regionale tale da consentire un monitoraggio delle attività ed una valutazione dei risultati in termini di efficienza. Sulla base dei richiamati indicatori sono stati fissati alcuno obiettivi: Obiettivo 1 - Programma di localizzazione nuovi interventi: programmazione e realizzazione di nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica (a canone sociale e moderato) al fine di incrementare l’offerta ERP, commisurata al fabbisogno abitativo locale, in base a criteri di minimizzazione del consumo del suolo e incentivando il recupero del patrimonio edilizio esistente. Realizzazione interventi pilota di edilizia sociale a energia quasi zero. Indicatore 2 n° di nuovi alloggi (sociale+moderato) in rapporto al fabbisogno manifestazione d’interesse. Misurazione dell’offerta abitativa realizzata attraverso la realizzazione di nuovi alloggi, da localizzarsi in rapporto al fabbisogno abitativo locale. Obiettivo 2 - Programma di manutenzione/pronto intervento/recupero alloggi esistenti: programmazione delle attività di manutenzione straordinaria, degli spazi comuni, manutenzione straordinaria degli edifici non residenziali e in generale recupero del patrimonio ERP esistente, di proprietà dell’Azienda, con particolare riguardo all’organizzazione del pronto intervento. Obiettivo 3 - Piani di vendita alloggi: revisione e aggiorna- Direzione - Redazione - Pubblicità: Via Gramsci, 199 - Carbonia (CA) Tel. 333.6077645 0781.675289 Fax 178.2282316 Foto e articoli inviati al giornale, anche via e-mail, sono da intendersi a titolo gratuito. La Direzione ne diviene proprietaria e si riserva la facoltà di pubblicarli. Responsabile Pubblicità: ROBERTO CARTA tel. 338.3592915 Grafica, impaginazione, stampa e allestimento: CTE Iglesias Z.Ind. Sa Stoia Tel. e fax 0781.21086 Distribuzione: Agenzia Distribuzione Pintus - Iglesias Fantini - Agenzia di distribuzione stampa s.r.l. Sestu Elmas - Tel. 070.262 699 Il settimanale di casa tua Ogni Giovedì in edicola o in abbonamento mento piani di vendita e attuazione attraverso la vendita agli affittuari in diritto di prelazione o, in alternativa, sul libero mercato, previa regolarizzazione delle situazioni (acquisizione proprietà aree, volture catastali, eventuali sanatorie edilizie, ecc.) al fine della compravendita. ritori: “Ma per abbattere la concorrenza delle mete internazionali occorre riequilibrare il costo dei biglietti da e per l’isola. O assisteremo a un inesorabile declino”. Indicatori risultato e di outcome Descrizione Indicatore 1 n° alloggi regolarizzati Misurazione della capacità tecnica e amministrativa di regolarizzazione delle situazioni edilizie Indicatore 2 n° di alloggi venduti Misurazione della capacità di attuazione dei piani di vendita pregressi e nuovi Obiettivo 4 - Assegnazione del Fondo Sociale: assegnazione del Fondo Sociale, previa verifica delle emergenze e situazioni di disagio. Indicatori risultato e di outcome Descrizione Indicatore 1 n° di assegnatari fascia A Individuazione assegnatari in fascia A con necessità di accesso al Fondo sociale Indicatore 2 n° di assegnatari soddisfatti nella fascia più debole rispetto alle richieste Misurazione della capacità gestionale del Fondo in coerenza con la Carta dei Servizi Obiettivo 5 - Anagrafe del patrimonio e dell’utenza: redazione e aggiornamento dell’anagrafe del patrimonio immobiliare e dell’utenza (a canone sociale e moderato), al fine di documentare in tempo reale l’offerta abitativa dell’Azienda e fornire supporto all’Osservatorio Regionale della Condizione Abitativa. Lavoro 3 numero 665 del 6 Marzo 2014 RIMODULATA L’AGEVOLAZIONE SFIRS ALL’EURALLUMINA PER EVITARE L’INTERVENTO DELLA COMUNITA’ EUROPEA Marco Massa Per evitare eventuali impugnative da parte della Commissione europea sull’Energia, la Regione ha rimodulato la delibera con la quale aveva dato il proprio parere positivo alla concessione di un finanziamento di 20 milioni per la costruzione della centrale termico-elettrica dell’Eurallumina, in vista della ripresa produttiva. Nella fase preliminare dell’adozione del nuovo atto,” il Capo dell’Esecutivo regionale ha portato all’attenzione della Giunta quanto comunicato dalla Sfirs con la nota n. 481 del 24 gennaio 2014 in ordine ad un aggiornamento sulle attività istruttorie in corso e sulla verifica dello stato degli adempimenti di cui all’addendum al protocollo di intesa sottoscritto il 22.11.2012, con particolare riferimento alle questioni relative al dissequestro del bacino dei fanghi rossi da parte del Tribunale di Cagliari; ai rapporti tra Eurallumina e Commissione Europea; ai rapporti tra Eurallumina ed Enel; alle politiche di approvvigionamento; agli investimenti finalizzati alla modifica degli impianti e al Contratto di Sviluppo finalizzato alla realizzazione di una centrale di produzione di vapore ed energia, oltre che alla specificazione di altre informazioni di interesse”. Il Consiglio regionale, in data 1° febbraio 2013, aveva approvato la legge regionale n. 2 con la quale veniva autorizzato l’intervento finanziario della Sfirs per l’infrastrutturazione, il risparmio e l’efficientamento energetico dell’area industriale di Portovesme - Sul- cis. La stessa legge prevedeva: 1. la partecipazione della Sfirs al capitale sociale della NewCo mediante la sottoscrizione e concessione in leasing finanziario delle azioni e il finanziamento soci, sotto forma di prestito partecipativo sono subordinati all’avvenuto dissequestro del bacino dei fanghi rossi da parte del Tribunale di Cagliari ed all’esito positivo dell’accertamento del merito di credito in capo ad Eurallumina Spa e United Company Rusal PLC; 2. l’intervento finanziario della Sfirs venga notificato alla Commissione Europea ai sensi degli articoli 107, 108 e 109 del Trattato di funzionamento dell’Unione Europea. Nel frattempo la Sfirs ha svolto attività di supporto e affiancamento all’Amministrazione regionale per l’analisi della proposta di addendum al protocollo di intesa del 27 marzo 2009, l’analisi del piano industriale predisposto dalla Eurallumina e l’affiancamento nella predisposizione della documentazione relativa alla procedura di notifica. In tale contesto, la Sfirs ha curato le interlocuzioni con il partner privato, volte all’acquisizione delle necessarie informazioni di natura economico-finanziaria connesse alla realizzazione del programma di investimento e, nel contempo, ha avviato le interlocuzioni con il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e con Invitalia per quel che concerne, rispettivamente, la procedure di notifica dell’intervento e l’iter amministrativo inerente l’attuazione del contratto di sviluppo. Sulla base di quelle indicazioni era stato programmato l’investimento diretto alla realizzazione della centrale di produzione di vapore ed energia stimato nell’ordine di ? 100 milioni, individuando le seguenti fonti di copertura: •euro 60 milioni dovrebbero essere coperti attraverso la concessione di un finanziamento agevolato a valere sul Contratto di Sviluppo istruito da Invitalia; •euro 20 milioni dovrebbero essere coperti attraverso l’intervento finanziario di cui alla L.R. n. 2/2013 attuato per il tramite della Sfirs; •i restanti euro 20 milioni dovrebbero essere coperti da apporti di mezzi propri da parte del Gruppo Rusal / Eurallumina. Fermo restando le condizioni del preventivo dissequestro del bacino fanghi e nell’ottica di evitare conseguenze da parte dell’UE, la Giunta regionale ha rimodulato la ripartizione del finanziamento secondo le seguenti indicazioni: •di aumentare la dotazione del Contratto di Sviluppo da 60 a 75 milioni di euro; •di richiedere alla Regione Autonoma della Sardegna di cofinanziare il Contratto di Sviluppo nella misura massima di 15 milioni di euro; •di non ricorrere agli strumenti finanziari del leasing finanziario azionario e del prestito partecipativo da attivare per il tramite della Sfirs. Bacino fanghi Il Comune di Carbonia ricorda che scadranno venerdì 14 marzo 2014 i termini per accedere ai finanziamenti POIC, finalizzati al sostegno dello sviluppo delle capacità imprenditoriali e dell’occupazione nel territorio regionale, con il coinvolgimento dei Comuni nella programmazione degli interventi. I POIC (Progetti Operativi per l’Imprenditorialità Comunale, predisposti da Comuni al di sopra dei 3.000 abitanti) sono programmi agevolativi articolati, diretti a sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità. Nell’ambito del POIC ciascuna impresa potrà ricevere un finanziamento rimborsabile, da un minimo di 15.000 euro ad un massimo di 50.000 euro, con un tasso di interesse nullo e una rateizzazione a cadenza mensi- 14 MARZO SCADENZA DOMANDE FONDI POIC Carbonia le. L’Amministrazione Comunale, impegnata a fornire informazioni sugli strumenti per il rilancio e lo sviluppo dell’economia, ritiene impor- tante che i cittadini sfruttino tutte le possibili opportunità per rinforzare il tessuto economico di Carbonia e del territorio. L’ENEL SI DISIMPEGNA DAL SULCIS? MA ASSUME 25 GIOVANI DEL TERRITORIO Sergio Rombi Da primattore delle produzioni energetiche in Sardegna a soggetto costretto ad importare la corrente necessaria per le lampadine delle abitazioni. Questa potrebbe essere la nuova, non irreale, prospettiva del Sulcis che verso fine anno assisterà al progressivo disimpegno dell’Enel dalle centrali di Portovesme. L’annuncio dato, nelle scorse settimane, dall’Amministratore delegato Enel Fabio Conti davanti alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, non lascia intravedere alcunché di positivo: le centrali antieconomiche andranno in dismissione, compresa la “Sulcis”. Però, nel frattempo, sono state annunciate 25 nuove assunzioni tra i giovani del Sulcis. Ma quali sarebbero le cause che potrebbero determinare il Centrale Enel disimpegno Enel dal territorio? Negli anni più recenti, con la chiusura di Alcoa e Eurallumina, l’Enel ha perso almeno il 50% del suo fatturato nel Sulcis. Nel frattempo, però, la stessa azienda non ha dato risposte adeguate alle nuove esigenze che si vanno profilando per Eurallumina che, per riavviare le produzioni, sarà costretta ad impiantare una nuova centrale per vapore-corrente (NewCo) vista la sorda politica aziendale del più grande produttore di corrente in Italia. Contro questa politica il Deputato Mauro Pili ha attivato una SINDACO 0781.887811 (Prov. Carbonia Iglesias) Vice SINDACO 0781.887828 UFFICIO TURISMO SERVIZI SOCIALI SPORT SPETTACOLO 0781.887813 UFFICIO ASSESSORI 0781.887827 CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it campagna mediatica che mette in luce lo strapotere di soggetti come Enel, Eni, Alitalia e Tirrenia che tengono in stato colonialistico la Sardegna. Purtroppo questo stato pare destinato a peggiorare se nel frattempo la politica di turno non imporrà modifiche sostanziali nei confronti dell’Isola. Tornando all’Enel i motivi che supporterebbero l’abbandono della centrale “Sulcis” non sarebbero esclusivamente quelli del minor consumo di corrente. Stando ai più attenti osservatori pare che il motivo più rilevante sia la perdita a fine anno dei “certificati verdi” di cui Enel beneficia per l’energia eolica e per l’utilizzo delle biomasse nel secondo gruppo “Sulcis”, col cui abbattimento dei fattori inquinanti manterrebbe in equilibrio le sue emissioni nei centri di produzione della provincia di Cagliari. Col venir meno delle agevolazioni per energia eolica e per le biomasse, la società elettrica si verrà a trovare in condizioni produttive fuori norma, salvo non adotti nuovi sistemi di abbattimento delle emissioni, con relativi nuovi improbabili investimenti. Ecco, dunque, il vero motivo del disimpegno Enel dal Sulcis. D’altro canto se l’Enel avesse guardato al Sulcis con la stessa attenzione che ha sempre rivolto alla centrale di Civitavecchia, tutti questi problemi non sarebbero sorti, né il territorio sud occidentale sardo si troverebbe in condizione di predesertificazione. Via Su Pranu, 12 09010 Santadi (CA) tel. 0781.950127 fax 0781.950012 www.cantinasantadi.it Comune di Domusnovas Provincia di Carbonia Iglesias P.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368 4 Lavoro numero 665 del 6 Marzo 2014 UN ANNO DI TIROCINIO PER 18 GIOVANI PER LA FORMAZIONE DI GUIDE AMBIENTALI Alberto Marini L'Associazione ApgS svolgerà questa attività collegata al Progetto regionale “contributi ai giovani 2011” in piena sinergia con le attività del CEAS del Geoparco. Un contratto par-time permetterà a 18 giovani di partecipare per un anno ad un progetto dove applicare il loro ampio spettro di conoscenze. Tra i selezionati vi sono giovani Ingegneri ambientali, Laureati in Scienze della Comunicazione, Biologia, Economia, Psicologia, Lettere, Architettura, Agraria ed anche diplomati in elettronica e telecomuicazioni, Geometri, Scienze sociali e Ragioneria alberghiera. Sarà necessario rafforzare le basi di lettura del territorio basate sulle scienze della terra, ma in tutti è già insita una propensione per le attività nel campo ambientale: potranno collaborare tra loro, desiderosi di impegnarsi nell’individuazione e valorizzazione delle specificità del Sulcis-Iglesiente. E’stato infatti possibile comporre un gruppo di lavoro con ragazzi e ragazze nati e cresciuti nel territorio e già specializzati in varie tematiche da applicare assieme all’ambiente. I Tutor guideranno le attività di rilevamento delle diverse tematiche alternando fasi di formazione con la gestione dei dati e le diverse fasi di schedatura, per giungere all’organizzazione di Banche Dati georeferenziate per la realizzazione di cartografie tematiche. L’attività mineraria ha modellato il paesaggio e la cultura delle popolazioni minerarie creando un ambiente in cui il fascino della storia accompagna il visitatore tra le splendide testimonianze di archeologia industriale, in mondi sotterranei e a contatto con la magnifica natura sarda. Il progetto potrà permettere a questi giovani di avviare attività di rilevamento dei dati ambientali per organizzare le informazioni e renderle fruibili, organizzando alcuni itinerari tematici nei territori del Sud-Ovest della Sardegna. Suggestivi villaggi minerari, pozzi di estrazione, centinaia di saggi di miniera, impianti industriali, antiche linee ferrate, preziosi archivi documentali e la memoria di generazioni di minatori rendono questo territorio pressochè “inesplorato” al grande pubblico del resto del mondo: un nuovo grande giacimento culturale da scoprire. Nel 2007 al Parco é stato confermato il suo valore internazionale con l’inserimento nella rete europea e globale GEOPARKS dell’UNESCO, con l’obiettivo di recuperare, tutelare e valorizzare un patrimonio geologico, minerario, storico e ambientale unico al mondo. Naturale collegamento tra le aree costiere dell’isola e le zone interne, il Parco rappresenta il mezzo per creare sviluppo sostenibile e l’occasione per il riscatto economico e sociale dell’intero territorio. Non solo opere dell’uomo ma luoghi in cui la grandiosità della natura cattura il visitatore; le aree del Parco comprendono ben 81 Comuni e ne fanno uno tra i parchi nazionali più estesi ed eterogenei d’Italia: potrebbe considerare l’opportunità di avviare attività parallele in altri settori della Sardegna. Con questo progetto s’intende intanto iniziare ad esplorare i territori del Sulcis-Iglesiente nelle aree di maggior interesse ed in base alla fruibilità della rete sentieristica. Con la raccolta puntuale dei dati si potranno fornire le utili ed indispensabili informazioni per fruire della rete senti eristica che viene via via recuperata e sviluppata anche tramite le attività di tante guide ambientali che svolgono singolarmente questa grande attività comune. Ci si augura che questo progetto permetterà, contemporaneamente all’avviamento di 18 ragazzi, anche la sensibilizzazione verso l’ambiente di un gran numero di persone che potrebbero trovare la loro vocazione e collocazione nell’ambito turistico/naturalistico. In questi ultimi anni l’aumento di sensibilità per la riscoperta dei sentieri, classificabili per le loro connessioni ai mondi della transumanza, dei minatori, ai percorsi religiosi, ecc., non procede di pari velocità con la raccolta dei dati territoriali corrispondenti. Utilizzando le diverse professionalità con cui si intende realizzare la raccolta dei dati si potrà tendere alla valorizzazione del territorio attraverso la pubblicizzazione dei beni inseriti nel “giacimento” culturale di cui si dispone. Tra le finalità del Parco e dell’Associazione per il Parco Geominerario, storico, ambientale della Sardegna vi è la valorizzazione di quanto costituisce il “paesaggio”, sia esso legato direttamente all’ambito geominerario che comunque legato alle forme del rilievo, ai “geositi”, alle differenze litologiche che guidano la variabilità della flora naturale e la predisposizione per le coltivazioni agricole. Per giungere ad un risultato da inserire nel più ampio disegno di valorizzazione del territorio, i giovani che parteciperanno al progetto verranno suddivisi secondo le loro esperienze e le capacità dei singoli, per costituire delle squadre di attività guidate dai Tutor dell’Associazione ApgS. L’arco di tempo disponibile permetterà di organizzare anche dei meeting di culturizzazione iniziale e di marketing rivolti ai partecipanti ed a quanti verranno coinvolti nel progetto, curando anche di sviluppare i rapporti con chi risiede sul territorio e con i mass media. Sicuramente questa attività porterà ad una conoscenza mirata del territorio ed alla valorizzazione di quanto visitabile percorrendo la viabilità minore ed i sentieri del Sulcis Iglesiente. Tra i territori da valorizzare sarà sicuramente inserito il complesso cambrico che ospita le miniere di San Giovanni, Seddas Moddizzis, Barega, Campo Pisano e GennaLuas: in particolare verranno valorizzati i parametri naturali lungo la senti eristica pedonale che collega facilmente questi punti con la città di Iglesias. Presso il Museo Geopunto di Gennaluas potranno essere raccolti i campioni litologici da studiare e da presentare ad un futuro pubblico, anche per facilitare la comunicazione verso le scolaresche e i turisti sugli sviluppi ed i risultati del progetto. Questa attività potrà essere inserita a completamento delle attività di identificazione, schedatura e rappresentazione degli indicatori naturali. Una collaborazione fattiva con le strutture del Parco potranno garantire il supporto necessario per la gestione dei dati e la realizzazione delle mappe relative ai dati che saranno stati identificati. Tutte queste attività non saranno finalizzate solo alla guida dei visitatori all’osservazione delle diverse litologie e coperture vegetali, ma anche alla riscoperta degli indizi dell’occupazione nel tempo del territorio, dai momenti più lontani agli insediament iminerari costituenti spesso veri e propri monumenti dell’archeologia industriali. Si potranno inserire in Banca Dati WEB tutte le informazioni ed itanti indizi forniti dalle ricerche anche bibliografiche ma soprattutto studiando una metodologia di classificazione facilmente fruibile, affinchè si possa giungere ad una effettiva conoscenza dei sentieri e del territorio per una loro valorizzazione turistica. Occorrerà molto lavoro per trasferire le conoscenze teoriche in pratiche raccolte dei dati, per passare dalle conoscenze ad una organica raccolta dell’informazione. Normalmente i giovani ad inizio carriera difettano proprio nelle fasi di messa in pratica del nozionismo acquisito nel corso degli studi: nell’arco dei dodici mesi di attività non si potrà fare tutto ma si prevedono attività di formazione, attività di gruppo e di responsabilizzazione nella gestione dei dati e nella creazione di report per la presentazione dei risultati. Il supporto dei Tutor dovrà essere organizzato in funzione delle diverse tematiche e delle necessità di affiancamento dei singoli partecipanti, per riuscire a raccogliere al meglio prodotti omogenei e giungere a fornire ai partecipanti le metodologie di lavoro per le loro successive attività. Il progetto si inserirà in parallelo alle normali attività condotte dall’ApgS, che ha individuato negli ultimi anni una linea di attività molto simile al progetto che qui si presenta. Infatti per dodici anni ha curato un Corso per Guide Ambientali (Corso ONA) dove si è insegnato a condurre una escursione naturalistica, scegliendo, analizzando e descrivendo i sentieri da percorrere: tanti sono ora Guide Escursionistiche Ambientali e Guide Turistiche. Ci auguriamo che Museo Genna Luas le esperienze maturate nella loro formazione possano ora essere utilizzate anche come guide in questo progetto, anche col loro contributo diretto. Occorre infatti l’aiuto di tutti ed auspichiamo che Soci e non soci contribuiscano con consigli e seminari per fornire aiuto ai Tutor perchè per questo progetto l’Associazione non riceve nessun contributo e la Regione provvede invece a finanziare esclusivamente il partime ai giovani.Non esiste al momento alcun budget particolare per la gestione del progetto. Ci saranno sicuramente difficoltà economiche per le attività esterne alla sede dell’ApgS, responsabile di questa applicazione, ma il lavoro e la serietà professionale dei singoli compenserà gli sforzi che saranno necessari per favorire la raccolta dei dati e la realizzazione del progetto. NUOVI FINANZIAMENTI PER IL TURISMO Altri 2 milioni e 800 mila di euro a favore di 24 strutture ricettive per migliorare qualità dell’offerta e competitività sul mercato turistico. L’assessorato regionale del Turismo ha pubblicato la graduatoria dei beneficiari del secondo bando ‘Interventi materiali e immateriali per completare e migliorare l’offerta delle imprese turistiche’, a valere sull’asse IV dei fondi PO FESR 2007/13 (linea di attività 4.2.2.a). La graduatoria di questo avviso pubblico segue e si aggiunge al primo bando per la riqualificazione delle strutture risalente al 2012, che aveva finanziato circa 30 aziende con 6 milioni e 300 mila euro. OLTRE 7 MLN DI INVESTIMENTI. Il finanziamento per le spese risultate ammissibili dell’istruttoria della Sfirs è di € 2.806.555,60 e genererà investimenti pari a € 7.192.621,00 per la realizzazione di interventi, in regime ‘de minimis’,di interventi, in regime ‘de minimis’, finalizzati alla dotazione di servizi diversificati e attrattivi nell’ottica della destagionalizzazione, all’acquisizione dei sistemi di certificazioni di qualità e all’uso di modelli di consumo energetico fondati sulla sostenibilità ambientale. SERVIZI ATTRATTIVI E DESTAGIONALIZZANTI. Dall’istruttoria degli investimenti proposti dalle 24 imprese del comparto ricettivo beneficiarie sono risultate ammissibili spese per servizi utili all’incremento dei giorni di apertura, all’acquisizione di certificazioni ambientali, alla riqualificazione energetica, alla realizzazione di strutture di assistenza e supporto con accompagnamento, di baby parking e di percorsi pedonali attrezzati, con apparecchiature specifiche, segnaletica e dispositivi speciali. Per quanto riguarda i servizi ‘destagionalizzanti’, nel bando erano previsti, per esempio, centro congressi, strutture ricreative, piscine, aree attrezzate per l’equitazione, dotazione di area wi-fi, noleggio e ricovero per bici, centri benessere e talassoterapia, centri per la valorizzazione dell’artigianato e della gastronomia locale. Portopino IL TUO GIORNALE IN ABBONAMENTO O IN EDICOLA Politica 5 numero 665 del 6 Marzo 2014 LA BANCA DI CREDITO SARDO SCOMMETTE SUL FUTURO ECONOMICO DEL SULCIS IGLESIENTE Massimo Carta Pierluigi Monceri Pierluigi Monceri, Direttore generale di BCS, è stato chiaro: “mettiamo a disposizione una prima dotazione di 20 milioni per il futuro del Sulcis Iglesiente, però portateci progetti”. Lo ha detto davanti ad almeno cinquecento imprenditori, sindaci e amministratori locali e commercialisti, nel corso del conve- gno “Sulcis- Le competenze per l’eccellenza”. Il manager è stato di una praticità disarmante ed ha parlato con una chiarezza senza eguali. Ha prima di tutto fatto il quadro della condizione in cui si trova l’intero territorio che viaggiava sotto il nome di Provincia Carbonia Iglesias, ne ha posto in ri- salto dati e confronti con altre realtà, ha colto quelli che possono diventare i nuovi filoni economici ed occupativi ed ha, alla fine, sfidato tutti: “La BCS mette a disposizione 20 milioni, alcuni funzionari preparati che opereranno nelle nostre quattro filiali (Carloforte, Carbonia, Iglesias, Sant’Antioco) in qualità di consulenti, occorre però presentare progetti”. La concretezza di Pierluigi Monceri, che si è servito delle basi di studio (ovviamente aggiornati) sul territorio che l’istituto di credito aveva già elaborato nel dicembre 2012, è venuta fuori quando, sempre secondo la banca, ha indicato i sei settori sui quali puntare. Territorio- Territorio da bonificare e mettere in sicurezza; puntare sui 18 siti d’interesse comunitario; valorizzare nella giusta misura il Parco Geominerario della Sardegna; Turismo- Intensificare la presenza di alberghi di qualità e capienza a fronte delle attuali Convegno BCS Convegno BCS 294 strutture di piccole dimensioni; Portualità- Potenziare e incentivare il turismo da diporto e la nautica data l’incidenza portuale che pone il territorio tra i più serviti; Agroalimentare-Le eccellenze presenti nel territorio vanno potenziate e diversificate guardando a fare sistema e cancellando la frammentarietà attuale; Energia- Trovare sistemi e opportunità concilianti col territorio e meno invasivi; Zone franche- La fiscalità di vantaggio è un’opportunità che per almeno tre anni potrà dare un aiuto concreto agli imprenditori locali, però occorre impostare la nuova economia sulla competitività e non più sull’assistenzialismo. Uno dei punti su cui Pierluigi Monceri ha puntato di più è stato il recupero ambientale. “Si parla da anni di recupero ambientale e messa in sicurezza dei siti appartenuti alla vecchia economia mineraria, ma finora i siti bonificati sono pochi. Un recupero per il riuso potrebbe dare nuove opportunità”. Inoltre, dall’analisi fatta dal Direttore generale di BCS è venuta fuori una vocazione “manifatturiera” del territorio che registra il 23,3% delle iniziative, a fronte del 13,3% della media regionale e del 23,8% della madia nazionale. Altro elemento caratterizzante è stato l’analisi fatta sulle eccellenze che il Sulcis Iglesiente ha saputo imporre sui mercati mondiali. Si è parlato delle eccellenze: vini, formaggi, olio, agnello, tonno rosso. Tutti elementi, salvo qualche caso come la cantina di Santadi, che però non sono organizzati con promozioni di filiera capaci di an- dare oltre l’estemporaneità di piccole sagre. In conclusione, l’obiettivo che si è posta la BCS ha raccolto un notevole interesse, anche perché potrebbe trattarsi di apripista di analoghe iniziative. LE NUOVE OPPORTUNITA’ OFFERTE DAL PIANO SULCIS Convegno BCS “Il Piano Sulcis è una grande opportunità per il Sulcis Iglesiente”. Lo ha affermato Salvatore Cherchi, già Presidente della Provincia Carbonia Iglesias e oggi referente del Governo per questo Piano. “La Fiscalità di vantaggio con le zone franche, ha aggiunto Cherchi, rappresenta l’unico esempio in campo nazionale perché adottato su scala provinciale”. Da parte del Sindaco di Carbonia Giuseppe Casti è stato sollecitato che al richiamato Piano vengano date gambe per camminare, però subito. Filippo Spano, rappresentante del Presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha evidenziato la necessità di snellire la burocrazia che “uccide qualsiasi progetto” e “demoralizza gli imprenditori”. Sull’ambiente ha parlato Giorgio Piccaluga del Consorzio Ausi, mentre il Presidente della Camera di Commercio Giancarlo Deidda ha evidenziato le potenzialità che il Sulcis Iglesiente ha davanti. Dal canto suo Antonella Pilloni, Presidente della Cantina di Santadi, il più importante ambasciatore delle produzioni sulcitane, ha portato come esempio il risultato, assai recente, del Consorzio del Carignano e che potrebbe costituire l’esempio per potenziare le altre produzioni locali enogastronomiche. CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE DI ATI-IFRAS NEI SITI MINERARI MONTEVECCHIO PONENTE (ARBUS-GUSPINI) E BARRAXIUTTA (DOMUSNOVAS) La predisposizione di un progetto di bonifica di un sito minerario contaminato richiede azioni propedeutiche dalle quali non è possibile prescindere. Alcune di esse sono riconducibili alla caratterizzazione ambientale. La caratterizzazione ambientale consiste nell’individuare e qualificare le fonti di contaminazione, generalmente rappresentate dalle strutture di deposito dei rifiuti minerari (bacini di decantazione, abbancamenti e discariche) e nell’indagare sullo stato di salute del suolo, sottosuolo, aria, acque superficiali ed acque sotterranee. Inoltre, per una corretta gestione delle risorse economiche, durante tale fase, vengono individuati i principali Prelievo di un campione di suolo centri di pericolo, considerando, soprattutto, il fattore rischio. L’ATI Ifras ha finora predisposto e concluso la caratterizzazione ambientale dei siti minerari di Montevecchio Ponente (Comuni di Arbus e Guspini) e di Barraxiutta (Comune di Domusnovas). Nella miniera di Barraxiutta si estraeva, principalmente, piombo, zinco, cadmio e rame, in quella di Montevecchio piombo e zinco. Gli studi e i monitoraggi, effettuati durante la caratterizzazione del territorio, hanno permesso di individuare i centri di pericolo e di evidenziare un incremento di concentrazione di metalli pesanti nelle acque e nei suoli. L’attività di caratterizzazione Prelievo di un campione di suolo da discarica del sito minerario di Barraxiutta e di Montevecchio - Ponente è stata sviluppata in 2 fasi. Durante la prima fase è stata perimetrata l’area da indagare e inquadrata l’attività mineraria svolta; sono stati rilevati i potenziali centri di pericolo; sono state effettuate analisi sull’uso del suolo, sulle pecurialità naturali, geologiche, idrogeologiche e geomorfologiche del sito. Durante la seconda fase sono stati aggiornati i tematismi analizzati durante la prima fase e, soprattutto, sono state eseguite operazioni sul campo con prelievo di campioni di suolo, acqua, polvere, successivamente analizzati in laboratorio. Nello specifico, durante l’attività d’indagine, sono state seguite le operazioni di seguito descritte (le foto, in alcuni casi, sono relative ad altri siti). Prelievo di un campione di suolo da discarica e/o abbancamen- Misurazione in situ su un campione d’acqua Prelievo di sedimenti fluviali Sondaggio geognostico to minerario mediante realizzazione di una canaletta (traccia perpendicolare alla stratificazione che attraversa la discarica) al fine di caratterizzare il materiale depositato. Prelievo di un campione di se- dimenti fluviali al fine di valutare la diffusione della contaminazione. Prelievo di un campione di suolo superficiale per verificare la dispersione della contaminazione nelle aree circostanti i centri di pericolo e per determinare il fondo geochimico. Esecuzione di sondaggio geognostico e di pozzetto geognostico per verificare la dispersione degli elementi contaminanti nel suolo profondo. Installazione di un deposimetro per il prelievo di campioni di polveri aerodisperse. Prelievo di campioni vegetali per l’analisi della BIODISPONIBILITA’ dei contaminanti all’interno della catena alimentare. Misurazioni in situ - temperatura, PH, conducibiltà elettrica - su un campione di acqua. Sulla base degli esiti della caratterizzazione ambientale, conseguiti nei siti minerari di cui sopra, sono stati predisposti due progetti: per Montevecchio – Ponente un progetto di minimizzazione del rischio ambientale determinato dai grandi abbancamenti minerari e dagli scavi minerari diffusi sul territorio; per Barraxiutta è stato progettato un centro unico di raccolta degli sterili di lavorazione della pregressa attività mineraria. Deposimetro 6 Politica numero 665 del 6 Marzo 2014 CARBONIA TARIFFE AGEVOLATE E RATEIZZAZIONI ABBANOA PER LE FAMIGLIE A BASSO REDDITO Per venire incontro alle famiglie in difficoltà economiche Abbanoa applica diversi strumenti, ma nel rispetto delle regole che servono a garantire la stragrande maggioranza degli utenti che paga regolarmente la bolletta.Tariffe agevolate. In media una famiglia sarda paga circa 200 euro all’anno per il servizio idrico con una tariffa che è inferiore a quella media nazionale. Chi ha un reddito Isee basso ha ulteriormente diritto una tariffa agevolata che è meno della metà rispetto all’ordinaria prevista per utenze domestiche resident. Rateizzazioni. Grazie a un accordo tra la Società e le associazioni dei consumatori, sono stati introdotti piani di dilazione in sessanta rate. Tali piani si aggiungono a quelli già attivati per le bollette relative ai consumi pluriennali per le quali era già prevista una dilazione di dieci rate bimestrali: una dilazione di seicento giorni. Nel corso del 2013 Abbanoa ha concesso circa cinquemila piani di rateizzazione: il doppio di due anni fa. Non è possibile invece non pagare quanto dovuto o procedere ad allacci abusivi alla rete che rappresentano il reato di furto d’acqua: un “far west” che per decenni ha pesato sul sistema e gravato sull’intera collettività e a cui la Società ha messo mano con forza. Come si pagano le bollette dell’energia elettrica o telefoniche, allo stesso modo deve essere pagata quella del servizio idrico. Nessuno va a manifestare quando in quei casi si verifica uno slaccio della corrente o della linea telefonica. Per quanto riguarda Carbonia, nell’ultimo anno sono sta- ti attivati 68 procedimenti di slaccio: di questi, 29 risultano slacciati. I restanti 39 hanno regolarizzato i pagamenti prima dello slaccio o immediatamente dopo ottenendo il riallaccio immediato. Sempre nel rispetto della stragrande maggioranza dei clienti che pagano regolarmente il servizio idrico pubblico, lo slaccio è un atto dovuto in caso di morosità elevate e che si sono accumulate nel corso degli anni. Prima di effettuare lo slaccio, come da procedura, Abbanoa invia una prima raccomandata con ricevuta di ritorno con l’avviso di messa in mora, una seconda raccomandata con ricevuta di ritorno con l’intimazione di slaccio e infine un telegramma di preavviso dello slaccio. CONFARTIGIANATO E L’ENERGIA RINNOVABILE SETTORE IN CRESCITA ANCHE NELL’ISOLA Aumentano le imprese sarde della filiera delle fonti rinnovabili. L’anno appena concluso ha visto crescere il settore dell’1% rispetto al 2012, portando a 2.663 il totale delle aziende che fabbricano motori, generatori, turbine, e pannelli fotovoltaici, producono energia, recuperano e riciclano rifiuti e, soprattutto, installano e manutengono impianti elettrici. Cresce, inoltre, il numero degli impianti fotovoltaici (+52,3%) e l’energia elettrica prodotta (+89,9%). Sono questi i dati che emergo- no dal Rapporto di Confartigianato sulle “Rinnovabili”, elaborato dall’Ufficio Studi Nazionale dell’Associazione Artigiana, che ha analizzato i dati 2013 sul 2012. “Questi numeri sottolineano la vivacità di un comparto che punta sull’eco-efficienza e sulle energie rinnovabili - sottolineano da Confartigianato Imprese Sardegna - e offrono grandi potenzialità di sviluppo alle piccole imprese, sia in termini di innovazione, sia per il mantenimento dei posti di lavoro”. “Per proseguire la crescita di Bar Ristorante Pizzeria Argentaria di Cosimo e Giovanni Cui NUOVI LOCALI CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI (Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere) Tabacchi - Lotto - Totocalcio ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS (angolo retro Ospedale CTO) questo “sistema” - proseguono gli artigiani - è necessario garantire maggiore stabilità al settore, anche mediante la rimodulazione degli incentivi con percentuali che dovrebbero variare in funzione dei risparmi energetici effettivamente conseguibili dai singoli interventi”. A livello provinciale quasi tutte le province hanno visto la crescita di questa tipologia di imprese. Exploit di Nuoro che registra un +3% (361 imprese interessate), seguita da Sassari con +1,6% (875 imprese), Oristano 1,4% (222 aziende) mentre l’unica a perdere è stata Cagliari: -0,1% (1.204 imprese). Tra vecchie e nuove province, Oristano vede crescere il numero degli impianti del 73,5%, seguita da Olbia-Tempio (+73%) e Medio Campidano (+61,7%). Per l’energia fotovoltaica prodotta, boom di Sassari con un +154,2%, seguita da CarboniaIglesias (+138%) e Cagliari (+95,3%). “Incentivare gli investimenti nella filiera FER – conclude Confartigianato Imprese Sardegna - è un punto fondamentale per il futuro dell’intero comparto dell’edilizia green, con ricadute importanti sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale degli edifici, sia dell’occupazione nel settore edile in generale”. Le imprese della filiera delle rinnovabili Fabbricazione motori e generatori (es: fabbricazione pannelli fotovoltaici); Fabbricazione turbine e accessori; Produzione energia; Recupero e riciclo di rifiuti e biomasse; Installazione impianti elettrici e manutenzione. CARBONIA RINVIATO AL 16 MAGGIO IL PAGAMENTO TARES Il Sindaco Giuseppe Casti ha accolto con soddisfazione la decisone presa dal Consiglio Comunale in merito al rinvio del pagamento della Tares. Nella seduta del 26 febbraio il Consiglio Comunale ha infatti accolto favorevolmente la proposta di rinviare la scadenza della prossima rata della Tares, prevista per il 16 marzo, al 16 maggio. “Attraverso tale scelta vogliamo venire incontro alle richieste più volte manifestate dai cittadini, che in un momento di grave crisi economica come quello presente hanno difficoltà a rispettare i pagamenti dei diversi servizi”. MINIPIATTAFORMA DELLA CISL A PIGLIARU PER L’EMERGENZA LAVORO NELL’ISOLA “Piano straordinario per il lavoro, politiche per l’occupazione giovanile, riesame del bilancio per individuare le risorse e immediatamente avviare tutte le opere cantierabili, un cronoprogramma di interventi per le zone colpite dall’alluvione del 18 novembre scorso”. Al Presidente Pigliaru, al quale la Cisl chiede di convocare in tempi brevi i sindacati confederali, il segretario generale Oriana Putzolu ha presentato questa minipiattaforma di impegni da realizzare con urgenza. “I primi 100 giorni, purtroppo per il Presidente, non potranno avere il carattere della luna di miele. Sono troppi – dice il segretario generale Cisl - i problemi irrisolti sul tappeto e soprattutto il mondo del lavoro ha bisogno di segnali forti di cambiamento. Per il sindacato l’unico segnale valido di un nuovo cor- Oriana Putzolu CISL so alla Regione sarà la ripresa dell’occupazione, la riduzione del numero dei lavoratori in mobilità e in ammortizzatori sociali, l’avvio di una seria concertazione con le parti sociali”. “La gestione dell’emergenza – aggiunge Oriana Putzolu – dovrà essere accompagnata da politiche di sistema in grado di creare condizioni stabili di sviluppo economico. Quindi la soluzione di alcune grandi vertenze, ad iniziare da quella che interessa la filiera dell’alluminio e del piombo-zinco; la predisposizione di un piano energetico e industriale, iniziative per costringere al risanamento ambientale le aziende che hanno inquinato il territorio, semplificazione delle procedure burocratico-amministrative, incisive azioni di contrasto della povertà”. CARBONIA NUOVI PROGETTI ROTARY E COMUNE PREVENIRE MEGLIO CHE CURARE L’Amministrazione del Comune di Carbonia informa che hanno preso avvio i nuovi progetti di prevenzione ed educazione dedicati ai piccoli: “Prevenire è meglio che curare”, “Vedere è conoscere” e “screening per lo studio della scoliosi e dell’obesità”. I progetti sono organizzati dall’Assessorato all’Istruzione e Formazione del Comune di Carbonia, con la collaborazione delle scuole cittadine e del Rotary Club Carbonia che, così come disposto dalla convezione di collaborazione con il Comune, ha messo a disposizione le prestazioni professionali gratuite dei propri soci in favore dei più piccoli e delle fasce deboli della popolazione. Il progetto “Vedere è conoscere”, prevede una visita oculistica gratuita per la prevenzione delle patologie visive. Il progetto “Prevenire è meglio che curare” coinvolgerà i bambini della scuola in uno screening di prevenzione. Il progetto insegna a mantenere l’igiene della bocca e l’importanza del controllo della crescita e dello sviluppo dell’intero apparato masticatorio, al fine di individuare i problemi e intervenire tempestivamente. Il terzo progetto prevede lo screening per lo studio della scoliosi, dell’obesità e delle altre affezioni dell’apparato locomotore dell’età evolutiva. I progetti proseguiranno sino al mese di maggio. “Queste iniziative, alcune delle quali già sperimentate, ha commentato l’Assessore P.I. Lucia Amorino, rientrano tra le attività promosse dall’Amministrazione Comunale al fine di informare i più piccoli su tematiche di primaria importanza come il controllo del peso e della postura, la salute dei propri denti e dei propri occhi. L’Amministrazione ringrazia il Rotary Club per l’organizzazione e le scuole per la disponibilità”. Realtà Locale IGLESIAS IN ATTESA DELLA RIVALIDAZIONE DEL PARCO GEOMINERARIO ZOUROS E LO STRANO CASO DEL GEOPARCO DELLE AZZORRE Filippo Forte-Sacha Paganini “Un Geoparco unico al mondo. Nove isole ma un solo Geoparco!”. Benvenuti nel Geoparco delle Azzorre: 121 siti disseminati tra le nove isole vulcaniche dell’arcipelago portoghese. Nove isole sparse nell’Oceano Atlantico: ma, come recita orgogliosamente il portale internet dell’Ufficio turistico lusitano, “un solo Geoparco!”. E allora, una domanda sorge subito spontanea: dov’è la “continuità territoriale”? Ma, soprattutto, “come possono i visitatori del Geoparco camminare, pedalare e viaggiare lungo la direttrice principale e le diramazioni che collegano le diverse aree”, escludendo ovviamente l’ipotesi di fare una nuotata nelle gelide acque oceaniche per raggiungere un’isola dall’altra? Quesiti tutt’altro che capziosi, essendo quelli posti dal Coordinatore dell’European Geoparks Network (EGN) Zouros al Geoparco della Sardegna per contestargli la mancata continuità territoriale. E dunque: basandosi sul suo pretestuoso criterio, perchè le Azzorre sì e la Sardegna no? Nel caso del Geoparco portoghese, il collegamento che garantisce l’unicità territoriale, nel contesto del perimetro dell’Arcipelago, è rappresentato dalla rete dei traghetti che trasbordano residenti e turisti da un’isola all’altra. Ma una volta preso per buono questo criterio, per l’appunto, allora la regola vale anche per le 8 aree ben delimitate che compongono il Parco Geominerario della Sardegna, disseminate sul territorio isolano all’interno del perimetro costiero e collegate tra loro dalla rete sentieristica e ferroviaria. Terra al posto del mare: ma il concetto delle “isole” è identico. Tanto più che a molti, e in parte anche ai dirigenti del Parco, è sfuggito un particolare di non poco conto; il Decreto del Ministro dell’Ambiente che lo istituisce, infatti, all’Articolo 4, Comma 3 Punto 2, recita così: “Il Consorzio (del Parco) è competente allo svolgimento dell’attività (…) con particolare riferimento ai sistemi di collegamento e di trasporto”. Ergo, la rete sentieristica e quella delle ferrovie minerarie, sono parte integrante dei territori e dei siti da cui è costituito il Parco, di cui “il Consorzio (Articolo 4 Comma 4) assicura la gestione unitaria delle sue competenze e finalità”. In sostanza: la rete sentie- 7 numero 665 del 6 Marzo 2014 ristica e quella ferroviaria rappresentano i “corridoi” che collegano e uniscono le 8 aree del Parco e ne definiscono un’unica entità territoriale. Non serve ricordare il precedente storico di Berlino Ovest: basta e avanza quello attuale delle Azzorre. Del resto, le prescrizioni che Zouros vorrebbe imporre al Parco (vedi heartonearth n° 1), nelle quali si suggerisce “una possibile soluzione, accettabile per le richieste del Comitato di Coordinamento, è un nuovo accordo tra il Parco Geominerario della Sardegna e la Regione Sardegna la quale darà al Parco Geominerario l’autorizzazione alla supervisione dei siti del patrimonio geologico in tutta la Sardegna e la responsabilità per la tutela e promozione del patrimonio geologico sardo”, non sono attuabili perchè entrerebbero in rotta di collisione con altre Leggi e regolamenti. Lasciando peraltro stare l’assurda pretesa di concretizzare il tutto entro il 28 febbraio...! Ma chi si crede di essere, Matteo Renzi? Insomma, il Decreto Ministeriale (Legge di uno Stato sovrano) parla chiaro: il Geoparco della Sardegna è uno, con una precisa ed unica identità territoriale. Per far meglio comprendere il concetto, facciamo un’ipotesi di scuola: mettiamo che, come molti auspicano e suggeriscono, i Parchi nazionali geominerari – tra cui quello della Sardegna – vengano inquadrati nella Legge 394, quella che regola i Parchi nazionali naturalistici. Domanda: se ciò avvenisse, i vincoli e i regolamenti della 394 riguarderebbero tutta l’Isola o solo le aree perimetrate del Parco? La risposta è pleonastica e perfino Zouros la intuirebbe... Come si vede, le motivazioni con cui il Coordinatore EGN tenta di estromettere la Sardegna dalla Rete dei Geoparchi sono infondate e pretestuose. Il Parco, semmai, ha commesso l’errore – se di “errore” si tratta – nel 2007 quando, nell’aderire dietro preciso invito all’European Geoparks Network, presentò la cartografia: all’epoca avrebbe ben potuto inserire il Geoparco nel contesto del perimetro costiero isolano, come ora richiesto da Zouros, ampliando e forzando il concetto di “confine” (come, en passant, fece con un “escamotage” nel 2010 il Parco delle Colline Metallifere PROGETTI DI TUTELA MINORANZE LINGUISTICHE Entro il 30 aprile 2014, enti locali, camere di commercio e aziende sanitarie locali possono presentare i progetti per ottenere i finanziamenti previsti dalle norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche. Le domande devono essere indirizzate all’Assessorato della Pubblica istruzione utilizzando la modulistica appositamente predisposta e disponibile fra i documenti allegati. Sono disponibili, inoltre, le linee guida emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la ripartizione dei fondi 2014. L’Assessorato della Pubblica istruzione provvederà all’istruttoria dei progetti pervenuti ed esprimerà le proprie osservazioni e valutazioni sulla compatibilità e coerenza degli stessi con la legislazione regionale. La documentazione, inoltre, dovrà essere inviata tramite email all’indirizzo: pi.cultura.sarda@regione.sardegna.it e contestualmente all’indirizzo di posta elettronica minlidar@palazzochigi.it del Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport. con la compiacenza di Mr. Valiakos, braccio destro di Zouros...). Invece consegnò la carta “ufficiale”, quella cioè depositata presso il Ministero dell’Ambiente, con le 8 aree perimetrate. Con il senno di poi, un’ingenuità: perchè quella era la cartografia approvata e riconosciuta dalla Direzione Generale dell’Unesco nel 1998. Riconoscimento che ora Zouros e il suo “alter ego” McKeever vorrebbero ridurre a “carta straccia” negando che ci sia mai stato. Operazione goffa e maldestra, perchè scripta manent: l’Unesco ha dichiarato la Sardegna primo “Geoparco al mondo della costituenda Rete dei Geositi / Geoparchi” ben prima che venisse istituito l’European Geoparks Network, come è scritto nel documento ufficiale firmato dal Governo italiano e dalla Direzione Generale dell’Unesco, con buona pace dell’arrampicatore di specchi McKeever. E quindi, per dirla come il Commissario esaminatore Mr. Richard Watson, “La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose”, lo sosteneva lo scrittore statunitense Henry Miller, l’autore, tra l’altro, del celeberrimo “Tropico del cancro”. Lo scrivo mente, per la prima volta, ho sentito, parlare in Parlamento di turismo in modo concreto, legare questo elemento trainante della nostra economia alla cultura, al territorio, alle tradizioni, alla vita reale delle persone. Sono anni, per non dire decenni, che sostengo questa tesi, che mi sforzo di sottolineare come le migliori carte il nostro Paese le possieda nei propri villaggi, nei piccoli borghi e nelle città d’arte, nei luoghi termali, negli scavi, nei musei, sulle spiagge o nei pianori in montagna. Mentre le difficoltà crescono, i luoghi di lavoro chiudono, la concorrenza trasferisce officine altrove, il turismo segna il passo, da noi, ma non la di là dei nostri confini. Qualcosa non funziona e non è giusto che sia così: viviamo in un Paese che, dalle Alpi al Canale di Sicilia, è in grado di offrire in modo diffuso quanto altre nazioni possono proporre solo in minima parte, eppure i flussi diminuiscono. Le colpe le abbiamo evidenziate molte volte: scarsa programmazione, insufficiente informatizzazione, scarsa capacità di creare concorrenza, nessun coordinamento tra le varie località. Quando venne cambiata la nostra Costituzione trasferendo alle regioni la totale potestà sul turismo si compì un errore di enorme portata: lo Stato perse il coordinamento delle politiche turistiche e nel contempo ogni regione immaginò di essere uno stato a sé: Località anche bellissime, distanti magari pochi chilometri l’una dall’altra, ma facenti parte di regioni diverse cessarono di fare sinergia: si alzò una sorta di cortina di ferro, fatta di incomunicabilità, di diverse velocità, di incapacità di fare sinergia. Così il turismo è diventato una sorta di campionato di serie “B”, invece di giocare in Champions: altre nazioni si attrezzarono, da noi poche realtà (Romagna, Trenino) cerarono da sole di tirarsi fuori del “as your geopark was set up before, the rule was made”. In tutta questa storia, infine, c’è un piccolo giallo da risolvere: Zouros ha preannunciato il suo giudizio negativo in merito alla proposta del Parco di considerare integrate le 8 aree tramite il collegamento sentieristico e ferroviario. Il Parco, però, ha avuto gioco facile nel replicare, e in questo mai smentito, che questa soluzione riguardante i “corridoi materiali ed immateriali” era stata esplicitamente suggerita e caldeggiata da un autorevole esponente del Coordination Committee.Anzi, due. Uno è lo stesso Zouros (come si legge nella lettera pubblicata nel n° 1), che ora tenta di cambiare le carte in tavola. L’altro è l’ineffabile Mr. Maurizio Burlando, il Coordinatore nazionale del Forum dei Geoparchi, che in tale veste presiedette il V Meeting dei Geoparchi italiani che si tenne lo scorso giugno proprio a Iglesias. E ricordate quale era il tema conduttore del convegno? “Le PASTICCIO IN “SALSA GRECA” Alessandro Baldasserini Tutto si può dire, di Nickolas Zouros, tranne che non sia una persona coerente. E adesso che abbiamo letto tutte le carte del Dossier-Sardegna, si capiscono tante cose... E’ dal 2007 che Zouros persegue con determinata perseveranza questo scopo: non deve mai essergli andato giù il fatto di esser stato “costretto” dall’Unesco ad invitare il Parco Geominerario nell’European Geoparks Network (che, al contrario, è ancora tenuto in anticamera dall’autorevole Consesso), e cerca tutti gli appigli possibili per riuscirvi. Arrivando a creare un vero e proprio “pasticcio in salsa greca”. A confezionare questo indigesto pasticcio, e qui bisogna dirla tutta, non è stato comunque solo Zouros: lasciando stare il flebile e pallido McKeever, che dire di Ugo “Schettino” Cappellacci? Avrebbe avuto tutto il tempo per dare sostanza e concretezza al Geoparco, invece di dileguarsi, magari approntando quel Piano di cui ora tanto si parla e che lo stesso Zouros maliziosamente adesso suggerisce... E poi, “Ponzio Pilato” Grimaldi: le sue lettere sono un capolavoro d’insipienza, ridicola e ottusa burocrazia. Arriva perfino a negare l’evidenza: “Questa Direzione con i Geoparchi non è chiamata a svolgere alcun ruolo”. E allora, di grazia, cosa ci sta a fare l’Ispra (diretta emanazione del suo Dipartimento) nel Forum nazionale dei Geoparchi? Già, il Forum... Grimaldi, con involontario ma irresistibile umorismo, invita il Parco a chiedere aiuto al suo Coordinatore. Proprio colui che in tutta questa storia brilla per assenza e ambiguità. Burlando chi? Speriamo solo che ora l’Unesco, in vista del riconoscimento, dia un’occhiata più attenta a questi “furbetti del geoparchino” e detti regole più serie. reti sentieristiche dei Geoparchi: progettazione, recupero e fruizione. Il caso della Sardegna”, ma guarda tu che combinazione... Ora Burlando svicola e tace. Intanto, però, risponda a questa semplice domanda: perchè le Azzorre sì e la Sardegna no? PRIMAVERA PER IL TURISMO? La strada da percorrere è lunga e non è facile, soprattutto se si valuta il troppo tempo perduto: ma la voglia d’Italia è forte, il desiderio di scoprire il nostro Paese è altissimo. Ce la possiamo fare. E’ però necessario saper compiere uno sforzo comune, partire da quello straordinario mondo che è il volontariato composto da mille e mille pro loco, dalle associazioni, da chi gratuitamente agisce a favore della propria comunità cercando di preservarne tradizioni, gusti e sapore. Recuperare la piazza e offrirla al turismo: questa la scommessa che deve essere vinta. Sentirlo dire in Parlamento mi ha fatto enorme piacere, mi auguro solo che non resti una pura dichiarazione d’intenti. Il turismo non può essere tradito ancora una volta. La ripresa della nostra economia dipende per tanta parte proprio dalla capacità di saper nuovamente riproporre il nostro territorio, con capacità, impegno, passione ed amore! Beppe Tassone Fiera Locale pantano, ma il resto sostanzialmente è rimasto fermo al palo. Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi: vai alla fiera di Shangai e invece di trovare lo stand italiano trovi realtà regionali che magari perfino si dimenticano di indicare lo Stato di provenienza. In quante fiere abbiamo visto promozioni di singole località, dimenticando che il turismo nel 2000 è fatto di mobilità e non di stanzialità? Musei chiusi, Pompei che va a pezzi, realtà storiche al limite dello sfacelo: il quadro del nostro Paese dopo alcuni decenni di follia pura è veramente sotto gli occhi di tutti, chiedersi poi il motivo dei cali dei flussi appare un puro esercizio scolastico. Ora, finalmente, almeno nei toni e nei programmi si sta cercando di cambiare spartito: il turismo, in tutti i suoi segmenti, pare riconquistare un ruolo di primo piano. SELEZIONE COLLABORATORI IN REGIONE La Presidenza della Regione ha pubblicato un avviso di selezione, per titoli e colloquio, per il conferimento di due incarichi di collaborazione coordinata e continuativa per l’attuazione delle attività relative al progetto “Optimed - rationalising mediterranean Sea ways: from southern-eastern to northern-western ports”, finanziato nell’ambito del programma Enpi Cbc Med. Due i profili professionali che affiancheranno il personale della Direzione generale della Presidenza nelle attività inerenti la gestione del progetto e in particolare: profilo A: assistente al coordinamento Tra le attività previste, il supporto al coordinamento tecnico, finanziario, amministrativo e procedurale delle attività del progetto; la partecipazione a riunioni e incontri tra i vari attori del progetto; l’attività di segreteria organizzativa finalizzate alle funzioni di raccordo con i partner di progetto; il supporto operativo per l’organizzazione di meeting, riunioni, eventi, ecc. previsti dal progetto e alle attività in capo al coordinatore di progetto. profilo B: assistente alla comunicazione Tra le attività previste, il supporto al responsabile della comunicazione per la redazione del Piano di Comunicazione e visibilità e per l’attuazione delle misure previste, in conformità con il “Communication and Visibility Manual for European Union’s External Actions” pubblicato dallo EuropeAid Cooperation Office della Commissione europea, l’attività di raccordo con i responsabili della comunicazione dei partner di progetto per la realizzazione delle attività di comunicazione, il coordinamento degli strumenti e dei canali di comunicazione maggiormente funzionali alla visibilità esterna del progetto, il supporto operativo alla redazione e gestione dei contenuti del sito web del progetto e alla comunicazione istituzionale, alla realizzazione di eventi pubblici (seminari, conferenze stampa) e alle relazioni esterne a livello regionale, nazionale e transnazionale. Le domande dovranno pervenire, entro le ore 13 del 7 marzo 2014, al protocollo della Direzione generale della Presidenza della Regione Sardegna in viale Trento n. 69, 09123 Cagliari. L’ABBONAMENTO A È LA MIGLIORE FORMA PER RESPIRARE SEMPRE ARIA E PROBLEMI DI CASA 8 Realtà Locale numero 665 del 6 Marzo 2014 Percorrendo la strada che da Cannas conduce a Sirri e oltrepassata la Grotta dei Fiori, sulla destra è presente il rilievo “Su Niu ‘e S’Achili” nel quale sono presenti diverse testimonianze archeologiche tra le quali i resti di un villaggio romano. Procedendo verso Sirri, una volta percorsi alcuni tornanti e oltrepassate singolari creste (Serra Cannobi, Serra Meroni, Serra Su Zinnibiri e Serra Bentuestu),disposte in posizione parallela, orientate N-S e formate sicuramente da deformazioni originatesi durante l’orogenesi ercinica sulle rocce metamorfiche del Paleozioco (Cambriano inferiore circa 540 Milioni di anni), costituite da metarenarie e metasiltiti alternate a lenti di calcari ad archeociatine, si fiancheggia sulla sinistra il piccolo agglomerato urbano, denominato Medau Cordedda, per giungere alla frazione di Sirri. Questo piccolo centro già descritto da diversi viaggiatori del secolo scorso è circondato da un bosco residuale costituito da rigogliose sughere e lecci. Che il territorio fosse abitato fin dalla preistoria è dimostrato dalle testimonianze archeologiche risalenti a circa 8000 anni fa presenti nel vicino riparo sottoroccia di “Su Carropu”. I primi dati storici della fondazione dell’attuale borgo di Sirri, risalgono ufficialmente al 15 Aprile 1772; questa è infatti la data che appare nel documento che attesta l’atto di concessione in enfiteusi del “tenimento” di Sirri al Signor Nicolas Balisay di Iglesias da parte del Marchese di Palmas. L’insediamento del Sig. Balisay come tanti altri abitanti della cittadina mineraria, fu determinato dal ripopolamento DA SU NIU ‘E S‘ACHILI ALLA GROTTA “SU BANDIRU” NEI COMUNI DI CARBONIA E IGLESIAS Roberto Curreli appezzamenti di terreno da coltivare, in questi veniva a risiedere sia la famiglia conduttrice che tutti i lavoratori; all’interno si stabiliva una gerarchia con a capo “Su Meri” (il padrone) che dava indicazioni sull’organizzazione del lavoro a “s’omini mannu” una sorta di coordinatore nell’azienda, coadiuvato da “su mes’omini” e via via gli altri lavoratori tra i quali quelli che accudivano il bestiame come: “su pastori”, “su broinaxu”, “su porcaxu” ecc, e quelli che lavoravano la terra. A questo riguardo il signor Balisay chiese al Marchese di Palmas che risiedeva a Valencia tramite il suo luogotenente che abitava a Villamassargia di avere in enfiteusi un pezzo di terra in questa zona, e gli furono concessi 25 ettari di terreno da coltivare, più la “cussorgia” (terreni destinati al pascolo del bestiame). L’azienda doveva essere sicuramente florida, infatti ogni anno pagava puntualmente al marchese 32 starelli di grano (circa 1200 kg.) e 32 starelli di orzo, tanto era il costo per le terre aratorie. La frazione crebbe e nella prima metà del 1800 il Casalis rileva: “Sirri, Boddeu presso la chiesa di Santa Lucia, a levante del monte di Barbusi, dove sono circa 12 furriadrogius con altrettante famiglie del casato Balisai”. Nella prima metà del ‘900 si parla di circa 700 persone residenti, per cui venne costruita una scuola elementare (nel 1934 si contavano 21 alun- Riparo sotto roccia “Su Corropu” delle terre sulcitane su cui poter svolgere attività agro-pastorali. Nelle campagne vennero costruiti degli edifici che ospitavano sia i lavoratori che i capi di bestiame allevato; queste strutture presero il nome di Furriadroxu, “Logu abundi furriai dopu su traballu”. Dopo l’esodo del XV secolo, si hanno testimonianze del nuovo ripopolamento già nella prima metà del 1500; in un documento si fa menzione della nomina intorno al 1522 di tal “Para Miali da Pedraxiu” a Vicario Generale della vicaria di Sardegna, per poi incrementarsi nel 1600. Nel 1700 però i furriadroxius cominciano a trasformarsi in agglomerati urbani costruiti nei pressi degli Panorama vallata ni). Attualmente ci vivono poche famiglie. All’interno della borgata è presente la chiesa campestre di Santa Lucia di datazione incerta forse risalente al periodo giudicale. Proseguendo lungo la strada che conduce a Monte Su Casteddu si attraversa una bellissima forma carsica, molto probabilmente un polje (grossa valle carsica a sagoma ellissoidale), sulla destra si trova la località “Gutturu Muru”, nelle cui vicinanze è presente sia la galleria mineraria “S’Acqua ‘e s’Ilixi”, nella quale venivano coltivati solfuri misti, che il riparo sottoroccia di “Su Carropu”. Questo importantissimo sito archeologico si apre su un’ampia parete calcarea; la ca- Grotta “Su Bandiru” vità naturale è stata in gran parte sconvolta da interventi clandestini, per il quale non si è potuto eseguire un vero e proprio scavo archeologico, come riportato da Luisanna Usai nella descrizione di “Su Carroppu di Sirri” ma soltanto piccoli interventi tesi al recupero di quanto rimasto ancora in loco. I risultati ottenuti hanno comunque permesso di ricostruire la storia del piccolo anfratto e di affermare che esso fu utilizzato dall’uomo fin dal Neolitico Antico. Infatti i numerosi materiali rinvenuti sia litici che fittili appartengono alle più antiche fasi dell’età della pietra. Tra i reperti litici sono state ritrovate punte di freccia a tagliente trasversale dalla caratteristica forma a triangolo, a trapezio, a segmento di cerchio di dimensioni piuttosto ridotte e, talvolta ridottissime, ricavati da lame o da ritagli in ossidiana, questi piccoli strumenti detti anche “microliti geometrici”, venivano probabilmente fabbricati sul posto, vista l’abbondanza di piccole schegge rinvenute all’interno del riparo, oltre che lame, grattatoi, punte, bulini sempre in ossidiana nonché alcuni macinelli indicativi di attività agricola. I reperti fittili sebbene frammentari, consentono sempre l’individuazione delle forme di pertinenza, riferibili prevalentemente a ciotole e pentole globulari, talvolta munite di piccole anse a maniglia orizzontale od obliqua forate verticalmente, caratterizzate da impasti grossolani e da superfici brune a chiazze nerastre, dovute alla cottura a fuoco libero. Questi manufatti sono contraddistinti dal caratteristico tipo di decorazione diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo durante il Neolitico Antico, ottenuto imprimendo nell’argilla molle, prima della cottura il bordo dentellato di conchiglie marine del genere Cardium. Le decorazioni cardiali mostrano diverse varietà di motivi a bande orizzontali od oblique, a fasci di linee spezzate, a triangoli tratteggiati. I re- sti di pasto rinvenuti nel riparo documentano la frequentazione dello stesso da parte di gruppi umani dediti alla caccia, all’allevamento e alla pesca, come si deduce dalla presenza di ossa appartenenti ad animali selvatici tra i quali il cervo e il cinghiale, nonche il Prolagus sardus, un piccolo roditore logomorfo da tempo estinto, oltre a quella di numerosi generi di conchiglie marine tra le quali Cardium, Pectunculus, Patella ferruginea, Triton nodiferus. Di quest’ultimo è stato rinvenuto un esemplare integro, accuratamente levigato, spuntato e arrotondato all’apice, sicuramente utilizzato per segnalazioni acustiche. Secondo antiche consuetudini e come attestato dai resti di alcune inumazioni, anch’esse purtroppo violate, il fondo della cavità fu utilizzato come luogo di sepoltura. Nella parte più pro- Chiesetta S. Lucia fonda dell’anfratto, infatti sono stati recuperati i resti di almeno due scheletri umani, deposti in posizione contratta e forse ricoperti la larghe e grosse lastre calcaree. Da un esame effettuato su reperti in ossidiana (Obsidian Hydratation Dating) che misura lo strato corticale idratato delle ossidiane lavorate, è stata determinata la datazione attorno al 5548 a.C. La frequentazione del piccolo anfratto sembra però continuare anche durante la successiva fase del Neolitico Medio come dimostra il ritrovamento di alcuni frammenti fittili finemente decorati attribuibili alla Cultura di Bonu Ighinu e ancora nell’Età del Bronzo e del Ferro. Proseguendo lungo la strada sterrata, dopo aver rasentato il Canale Peddori, e lasciato sulla sinistra Monte Mesu, poco più avanti sempre sulla sinistra si trova il rilievo di Su Casteddu, ubicato nel comune di Iglesias dove si apre la grotta di “Sa Grutta ‘e su Sennori”. Questa cavità, molto importante sia per la sua conformazione geomorfologica, che per le biodiversità presenti nel suo interno, è impostata su un articolato reticolo di fratture determinato dalla complessa circolazione idrica che ha dato origine a ampi ambienti che si sviluppano sia in orizzontale che in verticale; nella parte bassa è presente un ampio salone contrassegnato da un forte accumulo di guano. Dopo aver superato un’angusta strettoia si incontra il calcare nodulare che determina la fine della grotta. Tra gli speleotemi presenti, particolare interesse mostrano alcune cortine caratterizzate da singolari livelli policromati. Proseguendo lungo il tracciato, prima di superare un grosso meandro di devia sulla sinistra lungo una strada sterrata, in cui si possono ammirare spettacolari dicchi di roccia scistosa a giacitura verticale, che si affacciano in un pianoro che evidenzia il contatto tra il calcare nodulare e il calcare ceroide. In queste litologie, dove si sviluppa una vegetazione degradata dai numerosi incendi, caratterizzata da diverse specie sulle quali predominano, lecci, corbezzoli, olivastri e altri arbusti, si apre l’importante cavità carsica denominata “Sa Grutta de Su Bandiru”. Le pareti dell’imboccatura evidenziano interessanti cristalli di calcite disposti a raggiera. Una volta superato un piccolo salto si può osservare una colata di alabastro a giacitura pseudo-orizzontale; sul soffitto avente forma piatta sono presenti cristallizzazioni di calcite lamellare miste ad ossidazioni ferrose, che determinano per buona parte una colorazione rossiccia nella quale si sviluppano cannule abbastanza attive. La grotta riveste un particolare interesse archeologico, vista la presenza di frammenti ceramici appartenenti al Neolitico Medio. Foto: Morena Bonaccorsi Realtà Locale SENTIERI E SICUREZZA LUNGO LE STRADE PER PANDIZUCCHERO E FARAGLIONI MASUA Pan di Zucchero Nell’ultima seduta la Giunta Comunale ha approvato il progetto definitivo-esecutivo relativo agli interventi di conservazione e valorizzazione del Pan di Zucchero e dei fa- raglioni di Masua e Canal Grande, individuati come Monumenti Naturali ai sensi della L.R.31/89 e inseriti nel Sito di interesse comunitario (SIC) “Costa di Nebida”. Per quanto concerne Pan di Zucchero, l’intervento è finalizzato a individuare, pulire e mettere in sicurezza l’antico sentiero dei minatori, percorso utilizzato durante le attività di ricerca e coltivazione mineraria per salire sulla sommità dell’isola. Sia per Pan di Zucchero che per i faraglioni di Canal Grande saranno messe in sicurezza e riqualificate le vie esistenti di arrampicata. Il progetto prevede anche la realizzazione di una pubblicazione che promuova la conoscenza storicoambientale dei siti e la sistemazione di pannelli illustrativi da installare sulla costa. “Questo progetto - commenta il Sindaco Emilio Gariazzo consente di porre le basi per una valorizzazione di un Monumento Naturale straordinario che potrà nuovamente essere visitato in sicurezza da escursionisti e appassionati di arrampicata sportiva”. CARBONIA STEFANO CHERCHI IN MOSTRA AL CICC CON LA MOSTRA “ARTICOLAZIONI” Prosegue con grande successo di pubblico e di critica “Sartegna Contemporanea”, il progetto d’arte e cultura curato dall’algherese Giovanni Corbia, organizzato dall’Asdamt e patrocinato dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; dalle Province di Oristano, Sassari, Carbonia-Iglesias; dai Comuni scelte quali sedi espositive e dalla Generalitat de Catalunya, Espai Llull de l’Alguer. Dopo i primi tre appuntamenti ospitati nelle sale del “Museo Sa Corona Arrubia”-“Museo Naturalistico del Territorio G.Pusceddu” di Villanovaforru, stavolta è la Grande Miniera di Serbariu ad aprire le sue porte all’arte di Sartegna Contemporanea. E com’è già successo a Villanovaforru, anche stavolta, l’apertura del progetto è stata affidata ad “Articolazioni”, la personale del 66enne artista iglesiente Stefano Cherchi, la cui mostra è stata inaugurata il 1° marzo scorso e che resterà aperta al pubblico fino al 30 marzo. IL VINO E LA SARDEGNA Lino Dore* Il legame tra vino e Sardegna è stretto e di lunga data. Infatti, posizione geografica, suoli, idrografia, conformazione orogenetica e clima costituirono fin da subito ambiente ideale per la vitivinicoltura sin dall’epoca nuragica, periodo al quale, recenti reperti archeologici, fanno risalire le prime tracce di vinificazione. La più antica testimonianza in Sardegna risale al IX secolo a.C., quando un torchio per le vinacce venne alla luce nella capanna 46 del villaggio nuragico di Monte Zara, nelle campagne di Monastir presso Cagliari, ritenuto il più antico laboratorio di vinificazione della Sardegna. Presente quasi ovunque, la vite è sempre stata protagonista nel panorama dell’isola, in prossimità del mare nelle pianure, come nelle colline delle zone più interne, dove la sua coltivazione è ancora legata ad antiche e magiche tradizioni. Un ruolo importante, quasi fondamentale è attribuito alla Sardegna nella domesticazione della vite selvatica. Infatti si ritiene che la “vitis vinifera”, al pari dell’olivo, fosse in Sardegna una pianta selvatica indigena già largamente utilizzata per la produzione del vino e che i popoli succedutisi nell’isola si siano limitati ad introdurre quelle pratiche agronomiche ancora sconosciute ai sardi, insegnando loro l’arte dell’innesto e le tecniche per la conservazione del vino, utilizzando i vitigni 9 numero 665 del 6 Marzo 2014 del Cannonau e Nuragus, originari dell’isola e ritenuti i più antichi del bacino mediterraneo. Una serie di fattori indicano nei Fenici i veri iniziatori della viticoltura sarda e a loro si deve l’introduzione nell’Isola di antichi vitigni tuttora coltivati, confermando che la viticoltura era praticata ben prima di allora soprattutto nella parte sud occidentale dell’isola, anche se il ritrovamento di tombe a forma di botte in regioni anche molto distanti tra loro quali Cagliari, Pirri, Samugheo, Busachi, Anela, Bolotana, Lei e Macomer, porta a concludere che la viticoltura era diffusa praticamente in tutto il territorio della Regione. Non tutti gli studiosi sono concordi sulle dimensioni della diffusione della coltivazione della vite nell’Isola e le difficoltà nei collegamenti tra zone costiere e interne, fecero si che la diffusione dei vitigni, almeno in principio, si concentrasse in maniera quasi esclusiva lungo i litorali. In Sardegna lo scenario rurale incontaminato e un’antica, genuina tradizione di qualità sono considerati punti di forza della coltivazione viticola che ha sempre svolto un ruolo importante nella sua economia agricola. La reale produzione vinicola era destinata alle esigenze familiari e anche le dimensioni delle vigne rispecchiavano tale vocazione, con impianti ad alberello di modeste dimensioni, molto frammentati, un sistema di coltivazione tipico delle zone aride a clima caldo, fortemente influenzato dalla vicinanza del mare e predilezione per le uve nere, per lungo tempo distintive della produzione isolana, con un prodotto che subiva l’influenza delle colture a basso fusto e a bassa resa, che complice il clima particolarmente arido e le elementari nozioni tecniche a disposizione, davano un vino tipicamente grezzo, particolarmente alcolico e di spiccato aroma, adatto oltre che al consumo domestico o al massimo locale, a tagliare e rinvigorire il vino di altre regioni. Tale immaginario collettivo è durato sino al secolo scorso, quando l’impianto di nuove, innovative ed estese colture, l’introduzione di nuovi vitigni, l’abbandono, per fortuna non totale, della coltivazione tradizionale ad alberello a favore della più remunerative a spalliera e tendone, unite alla nascita di una numerosa, radicata ed attiva catena di cantine sociali, hanno contribuito oltre a diversificare ed ampliare la qualità della produzione, a proiettare la stessa nel mercato continentale come naturale sbocco per un prodotto troppo tempo circoscritto a quello interno locale, ma ormai maturo per esportare colori, sapori ed aromi al di la del Tirreno ed oltre. * Tottus in pari XXIII RAPPORTO IMMIGRAZIONE E CARITAS Conferenza immigrazione e Caritas L’iniziativa dal titolo ‘Tra crisi e diritti umani’ è stata aperta, a Cagliari, dall’Arcivescovo Presidente della CES Mons. Arrigo Miglio, che ha posto l’accento sull’impegno della Chiesa che non è limitato al problema dell’immigrazione, ma che tocca anche quello dell’emigrazione. L’Arcivescovo ha infatti evidenziato il problema di un Paese che invecchia e che vede troppi giovani in fuga, problema che si affianca a quello dell’immigrazione, nei confronti del quale dobbiamo impegnarci per migliorare l’accoglienza verso i meno fortunati. Inoltre, Mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias e delegato della CES per il servizio della Carità ha aggiunto: “L ‘aspetto più importante, che deve caratterizzare l’impegno sia della Chiesa che di tutti coloro che si occupano di assistere chi arriva da altre frontiere è quello che deve puntare sulle nostre ricchezze, per condividerle con gli immigrati, di cui vanno considerate sia la loro povertà che le loro difficoltà”. Gli interventi di apertura si sono conclusi con le parole del direttore della Caritas di Cagliari e delegato regionale don Marco Lai, che ha voluto testimoniare al numeroso pubblico presente gli impegni e le azioni che la Caritas da anni persegue per favorire una vita migliore sia alla comunità straniera che a quella isolana. A seguire, ci sono stati i saluti dei rappresentanti della Prefettura e del Comune di Cagliari, impegnati nei settori dell’immigrazione. Una seconda parte del convegno ha riguardato gli interventi di Oliviero Forti responsabile ufficio immigrazione Caritas italiana, che ha evidenziato un paradosso, per cui nonostante la crisi mondiale (e ciò dà la dimensione della disperazione) la stessa crisi sta finendo per colpire sia gli immigrati compromettendo nel contempo anche la stessa qualità del lavoro. L’esperto ha inoltre messo in risalto tre messaggi che riguardano la diminuzione dell’immigrazione rispetto al passato, il rischio di un indebolimento della tutela dei diritti umani, che può causare anche per certi versi un indebolimento della democrazia. A seguire, il docente universitario, prof. Roberto Cherchi, collaboratore del rapporto, ha descritto le leggi che regolano il funzionamento dei centri di accoglienza, con particolare riferimento a quello di Elmas. Naturalmente, Cherchi non ha mancato di fare riferimento ad urgenti provvedimenti del governo italiano per migliorare la situazione degli stessi centri, sia per quanto riguarda i termini di permanenza che quelli legati alla tutela della salute delle persone che vi sostano. Per quanto riguarda invece la relazione di Raffaele Callia, responsabile servizi studi e ricerche della Caritas regionale e redattore del rapporto, sono stati evidenziati alcuni aspetti che si riferiscono in modo specifico alla Sardegna. La Sardegna si trova agli ultimi posti in Italia per quanto riguarda l’accoglienza degli stranieri che vengono oggi quantificati in 35mila unita’ iscritte all’anagrafe dei residenti: lo 0,8 per cento del dato nazionale. La maggior parte degli immigrati è concentrata nelle province di Cagliari e Olbia Tempio. La presentazione del rapporto si e’conclusa con l’intervento di Valentina Brinis che auspica un miglioramento dei diritti nei confronti degli immigrati che riguarda soprattutto la loro integrazione al lavoro. La presidente della consulta stranieri Comune Cagliari Lina Zhan ha inoltre messo l’accento sulla mancanza di comunicazione e informazione tra enti e immigrati. 10 Speciale Parco Geominerario numero 665 del 6 Marzo 2014 LE MINIERE DEL RIO OLLASTU Roberto Curreli Una delle aree minerarie più importanti del Sarrabus è ubicata lungo il corso d’acqua Rio Ollastu in cui sono situate diverse miniere dove si estraeva galena argentifera, dalla quale si ricavava l’argento. Il torrente nasce dal Monte Su Tronu (926 m. s.l.m.) e si unisce al Rio Cannas formando il Rio Picocca. Il primo che le scoprì e le valorizzò fu l’Ingegner Leon Gouin, infatti addentrandosi lungo il corso del fiume individuò i primi giacimenti di galena argentifera di Serra S’Ilixi e di Nicola Secci delle quali nel 1888 ottenne la concessione. Per poter sfruttare questi giacimenti venne costituita per volere dello stesso Gouin la Sociètè des Mines du Rio S’Ollastu. Alla morte del Gouin i diritti sulle due miniere passarono alla suddetta società e la concessione fu definitivamente rilasciata il 26 dicembre del 1889. La ditta avviò una serie di approfondite ricerche in tutta la zona individuando altre mineralizzazioni, tra le quali i giacimenti di argento e piombo di S’Arcilloni e quello di Tacconis. Trascurando la miniera di Serra S’Ilixi, già descritta in un articolo precedente, è da menzionare la mi- Vecchia Direzione niera di S’Arcilloni, che in pochi metri quadrati sulla sponda sinistra del fiume sono posizionate le strutture minerarie, tra le quali gli argani per il pozzo, l’impianto di perforazione meccanica ad aria compressa, e un forno per la cottura dei minerali. Nella sponda destra del corso d’acqua erano posti alcuni edifici che dovevano fungere presumibilmente da abitazioni per gli operai. Le prime esplorazioni nella miniera di Tacconis risalgono al 1883, ma fu Leon Gouin che nel 1887 che acquisì i diritti di sfruttamento fondando la Società Tacconis Sarrabus e ottenendo la concessione mineraria. Vennero individuate ricche lenti in argento che presentavano una ganga baritico-fluoritico-calcitica, queste vennero coltivate mediante la realizzazione di cinque livelli di gallerie in novanta metri di dislivello, venne costruito un minuscolo villaggio di minatori ed edificata una piccola laveria che trattava anche i minerali della vicina miniera di Nicola Secci. Dal 1897 al 1913 passò alla Società des Mines du Rio Ollastu. Nel cantiere di Berritta dal 1936 vi lavorò la Società PernisD’Aquila non trovando riscontro alle aspettative. Negli anni Quaranta i permessi di ricerca passarono prima alla Società Industrie Montanistiche Venezia Riva del Garbon e successivamente agli Ing. F. e S Tocco di Cagliari che concentrarono le ricerche a Bruncu Su Senzu. Anche per la miniera di Nicola Secci la ricerca di scoperta venne richiesta da Gouin, ma la concessione mineraria arrivò LA VIA DELL’ARGENTO L’estrazione dell’argento in Sardegna ha avuto sicuramente un ruolo economico molto importante: infatti già nella preistoria venivano deposti manufatti di questo metallo nei corredi funerari. L’attività proseguì successivamente con i romani, ma soprattutto nel medioevo, quando i pisani intensificarono il settore estrattivo, facendo divenire Villa di Chiesa il più importante centro minerario sardo per la produzione di S’Arcilloni argento. Diversi giacimenti piombo-argentiferi vennero scoperti anche nel Sarrabus, ma l’estrazione avvenne sono del diciassettesimo secolo con ritrovamenti di argento in matasse all’interno dei filoni ricchi in galena e altri minerali molto rari. L’estensione del giacimento (oltre trenta chilometri), ha fatto si che venissero aperte diverse miniere, il cui tracciato è attualmente conosciuto come “La via dell’Ar- gento”. La prima tappa del percorso è sicuramente la miniera di Baccu Arrodas alle spalle di Muravera, per proseguire in direzione di San Vito verso la miniera di Monte Narba; percorrendo successivamente una mulattiera si giunge alla miniera di Giovanni Bonu. Dalla cima di Monte Narba si osserva verso sud-ovest la miniera di Masaloni che si raggiunge comodamente dal nuraghe Arosu lungo la Strada Statale 125. Altro tratto della Via dell’Argento, è quello che parte dalla confluenza tra Rio Picocca e il Rio Ollastu; da qui una strada sterrata conduce alla miniera di S’Arcilloni. Percorrendo in seguito una carrareccia lunga venti chilometri che fiancheggia un’incantevole corso d’acqua, si possono osservare le testimonianze delle miniere d’argento di Nicola Secci, Tacconis e Serra S’Ilixi . Quest’ultima può essere raggiunta anche da Burcei attraversando la bellissima foresta primaria di Tuviois in cui sorgono i cantieri dell’omonima miniera. CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI) Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065 www.parcogeominerario.eu - E-mail: segreteria@parcogeominerario.sardegna.eu Vallata Rio Ollastu solo due anni dopo la sua morte. In questa miniera venivano coltivate vene argentifere con ganga baritico-quarzosa. Nel 1900 la concessione passò alla Società di Lanusei ma dopo tre anni venne abbandonata. Nel 1916 Scorcio Ospedaletto venne acquisita da E. Devoto di Cagliari e successivamente passò alla Società Toscana Industrie Agricole e Minerarie. Dal 1925 vi fu un susseguirsi di società sino al 1957 quando la RIMISA compì le ultime ricerche minerarie con scarsi risultati. La miniera di Tuviois fu esplorata già dai primi del 1800, il primo permesso venne rilasciato a Pietro Pilleri Deiana che iniziò le ricerche in località Tuvu de Ois (Selva dei buoi) coltivando una mineralizzazione di galena. Nel 1882 vi provò il Rev. Francesco Sollai in località Arcu Su Predi. Fu però l’Ing. Traverso in rappresentanza della Società di Lanusei a capire l’importanza del giacimento e a coltivare le lenti argentifere negli scisti e nei graniti paleozoici, ricche ma di limitate dimensioni. Dopo l’avvicendarsi diverse società l’ultima che si interessò al giacimento fu la Società Monteponi nel 1972. Fotografie Minieredisardegna Cultura numero 665 del 6 Marzo 2014 11 CANTO PER COMUNICARE SENZA COMPROMESSI “A GIRU A GIRU” SECONDO DISCO DI CLAUDIA ARU DI VILLACIDRO Massimiliano Perlato Una piccola appendice in Lombardia nei circoli degli emigrati sardi (Vimodrone e Cinisello Balsamo) prima dell’inizio vero e proprio del tour, per promuovere il suo secondo lavoro discografico “A giru a giru” dà l’opportunità di conoscere Claudia Aru. La cantante di Villacidro, musicalmente si è formata insieme ad Arrogalla (Francesco Medda), fondando il duo di musica elettro folk dalle sonorità Dub ‘Bentesoi’. “Quella con Arrogalla è stata un’esperienza grandiosa che mi ha permesso di calcare palchi importanti in Sardegna, in Italia e in Europa”. Il disco che oggi la vede voce solista ed autrice dei testi e delle musiche è inciso insieme a Matteo Marongiu, contrabbasso e Marcello Pilleri, chitarra, ukulele, anjo. Insieme costituiscono un trio acustico che miscelando diversi generi musicali, racconta storie, atmosfere e riflessioni della Sardegna, tra tradizione e innovazione, tra passato e presente. “Questo secondo disco (dopo ‘Aici’ del 2012 che per Claudia ha significato il ritornare al suo suono originale, l’acustico, è nato anche il binomio con la produzione Nootempo) ‘A giru a giru’ in pochi mesi ci sta dando tante soddisfazioni. Per informazioni e per eventualmente ordinare il disco, abbiamo creato uno spazio web www.agiruagiru.net”. Spiccano collaborazioni che hanno arricchito musicalmente il progetto. Quindici canzoni che hanno il sapore di Sardegna tra emozioni, storie e personaggi dove hanno trovato spazio un quartetto d’archi for- mato da Diego Deiana al violino, Massimiliano Viani alla viola, Anna Maria Viani al violino e Maria Giovanna Cardia al violoncello; la partecipazione di Paolo Carta Mantiglia nel pezzo ‘Lassaddu proi’, in cui suona il clarino basso e Stefano Vacca batteria e percussioni. Nel disco troviamo anche una rilettura acustica di un brano tratto dal disco ‘Folk you – oi mi scidu chitzi’ del fortunato progetto electro dub Bentesoi ed una versione di una delle più belle canzoni d’autore in sardo sassarese, scritta da Alessandro Carta, voce e autore della band sarda NasoDoble. Claudia però, non è solo musica. “Mi sono laureata in Storia dell’arte col massimo dei voti a Bologna nel 2005, ho vissuto per tre anni a Barcellona dove ho completato gli studi universitari e ho cominciato a studiare jazz nella scuola ‘Taller de Musics’ . Nel 2006 decido di realizzare un mio grande sogno: andare a New York, ci ho vissuto circa un anno e questo mi ha permesso di perfezionare la conoscenza della lingua inglese, studiare canto e parte- cipare a diverse jam session. Nel 2007 ho vinto una borsa di studio grazie alla quale ho potuto frequentare un master sull’organizzazione di eventi culturali all’Università “La Sapienza” di Roma e, parallelamente, studiare ancora canto. Nel 2008 decido di tornare a vivere in Sardegna perché mi sono resa conto dell’immenso patrimonio a mia disposizione e delle possibilità di chi vede in quest’isola non un deserto, ma una terra vergine, la Sardegna offre una qualità della vita incredibile, fatta di cose semplici ma per me indispensabili, non ho smesso di viaggiare ma ho capito che è qui che voglio vivere.” E poi, l’amore per la musica ha avuto la meglio? “Fin da piccola ho ascoltato tantissima musica di generi diversi, per me era una vera ossessione e oggi mi rendo conto di quanto questo abbia arricchito la mia fantasia. Nei miei dischi si respirano, infatti, tante influenze diverse che rispecchiano il mio interesse a 360° per la musica. Ho cominciato a studiare per migliorare degli aspetti fondamentali quali la respirazione e l’intonazione che sono la colonna portante di un buon cantante e ora mi ritrovo a scuola a condividere quello che ho imparato con ragazzi di diverse età che si affacciano a questo mondo insieme bellissimo e complicato, della musica. Attualmente ho una formazione musicale molto solida che crea ma soprattutto si diverte, Marcello Pilleri e Matteo Marongiu sono i migliori ‘soci’ che potessi trovare.” Come vedi il futuro di Claudia Aru? “Sogni ne ho tanti e ne realizzo quotidianamente, il segreto è non puntare troppo in alto e mirare a cose semplici ma che possono dare molta soddisfazione, io attualmente mi reputo una persona molto fortunata, in un contesto a tratti desolante, posso dire di fare quello che sognavo da bambina : la cantante. Ovviamente ci sono alti e bassi, le cose non vanno sempre benissimo, ma posso collezionare esperienze che mi arricchiscono molto, viaggiando, incontrando tante persone e … cantando! Io spero di restare sempre così, non vorrei molto di più, mi piace stare in un equilibrio modesto che mi fa stare più che bene, quando si va troppo in alto, si sa, cadere fa molto più male! Per questo non andrei mai a un talent show, voglio poter comunicare la mia musica con i miei concetti senza dover scendere a compromessi per “vendere” di più. Voglio dire quello che penso, possibilmente in sardo che è una lingua per troppo tempo taciuta che merita di rivivere, non credo sarebbero molto d’accordo nella TV italiana! E’ una scelta politica, si , lo è, come quella di non essere iscritta alla SIAE, non amo i monopoli e non credo che sia un ente che funziona e dia giu- Visita il Sito www.gazzettadelsulcis.it TROVERAI QUELLO CHE TI SERVE GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE Ogni Giovedì in edicola NON PERDERE TEMPO PRENOTA IL TUO SPAZIO PER LA TUA PUBBLICITÀ A PARTIRE DA GENNAIO 2014 TELEFONA 0781.675289 333.6077645 FAX 1782282316 Claudia Aru stizia , vessa i commercianti costretti a pagare per avere una radio accesa e non distribuisce i guadagni con i ‘piccoli’, chi guadagna davvero, come sempre, sono ‘i grandi’.” Hai avuto esperienze anche nei circoli degli emigrati sardi. “Ho suonato in tanti circoli in Italia e in Europa, mi sento molto fortunata per questo, sono tante “micro- Sardegne” sparse piene di persone meravigliose che mi hanno accolta sempre a braccia aperte. Non c’è sensazione più bella di finire un concerto e sentirti abbracciare da chi, con gli occhi lucidi, ti ringrazia per averlo portato per qualche ora a casa. La Sardegna, lo sappiamo, crea un legame molto forte per chi è stato costretto a lasciarla e difficilmente si supera la malinconia e il distacco. La cosa più bella dei circoli è che loro hanno risolto il problema della lingua sarda a dispetto dei linguisti che nell’isola si azzuffano ma non riescono a trovare una soluzione, nei circoli ognuno parla la sua variante e in questo modo tutti si capiscono, hanno trovato la formula giusta mischiando tutto e creando una lingua nuova che tutti possono parlare e capire, in realtà hanno vinto loro!” Mi disegni la Sardegna che vedi. “La Sardegna è una terra che attualmente ‘galleggia’ in preda a colonizzatori di diversa provenienza che hanno sfruttato e depredato fino a che hanno voluto senza alcun rispetto. Io però faccio una critica anche ai sardi che hanno la- sciato fare per tutto questo tempo, permettendo le privazioni più grandi in silenzio. Spesso è troppo comodo lasciare fare o demandare agli altri, non ci si prende nessuna responsabilità e non ci si affatica troppo. Certo, perché farsi rispettare è un lavoro che comporta impegno, sacrificio e dedizione, e troppo spesso non si ha avuto la voglia di farlo. Io spero con tutto il cuore che ci si innamori sempre di più di questa terra e da questo amore nasca l’esigenza di riscatto e amor proprio che non ci faccia più galleggiare ma stare solidi e saldi, forti di un’economia finalmente gestita dai sardi , in cui le grandi imprese lascino le loro tasse nell’isola, forti di una cultura finalmente valorizzata, in cui il turismo diventi un motore di sviluppo per 8 mesi all’anno, in cui le infrastrutture funzionino davvero e le persone non perdano la vita in strade pericolose e spesso abbandonate, in cui il trasporto ferroviario ricominci a funzionare, visto che al momento siamo al livello di Nord Africa, in cui i collegamenti con l’Italia rappresentino veramente una continuità territoriale, in cui le grandi zone inquinate vengano bonificate e diventino un nuovo motore economico come è accaduto in altre nazioni. Insomma, spero che questo e tanto altro si possa fare per ridare dignità a questa terra meravigliosa e alla sua gente, io lo spero davvero, e proverò, umilmente, a dare il mio piccolo contributo”. SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 8 & 9 Marzo 2014 A cura di Franco Airi. FARMACIE: IGLESIAS: SPADA, corso Matteotti, tel. 0781.22262 CARBONIA: SORU, via Lubiana, tel. 0781.670284 CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006 SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003 PORTOSCUSO: PUSCEDDU, via Giulio Cesare, tel. 0781.509713 VILLAMASSARGIA: VACCA, via Eleonora, tel. 0781.74008 GIBA: COMUNALE, via Principe Piemonte, tel. 0781.964051 BENZINAI: IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE CARBONIA: IP-MAGGI, via Vittoria Q8-PINNA, via Dalmazia VILLAMASSARGIA: Q8-PAU, provinciale per Carbonia GONNESA: ESSO-DEMURO, via Iglesias SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale CARLOFORTE: Q8-LUXORO, corso Cavour PORTOSCUSO: TAMOIL-MARONGIU, via Giulio Cesare S. GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126 SANTADI: TAMOIL-MELE, strada provinciale n°1
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