RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 8 ottobre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ)- tel. 0971 1656020 - fax 0971 476797 - email potenza@quotidianodelsud.it Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 1887000 - fax 0835 256466 - email matera@quotidianodelsud.it ANNO 14 - N. 277 - e 1,20 Droga, 9 arresti tra Melfi e Pignola: il legame con le ‘ndrine e il nuovo codice criminale Il clan si rigenera di padre in figlio In manette i giovani Cassotta Mercoledì 8 ottobre 2014 Lite al Viviani tra il dg e il ds Potenza, tensione alta Saponara aggredisce Chiaradia La coca spacciata in un pub di Rionero. Commercianti ambulanti sotto estorsione AMATO alle pagina 16 e 17 Una grande festa d’accoglienza collettiva per i commissari LE 7 ORE DI MATERA Insieme cittadini e istituzioni per svelare la città Il dg Saponara e il ds Chiaradia PECORARO a pagina 38 VI SEGNALIAMO: POTENZA Mense ferme La soluzione scavalcando il Comune Case aperte per i pranzi e lezione al panificio GIACUMMO a pagina 22 Mense scolastiche VIGGIANO Pardo: «Qui è già capitale di ospitalità» Una delle tappe della visita dei commissari è stato il Belvedere AGATA, QUARTO, LABANCA E CIERVO da pagina 6 a pagina 11 INTERVISTA AL CONSIGLIERE REGIONALE GIANNI ROSA PEPE a pagina 29 «Il deficit colpa del Pd, mi fido di De Luca» JOB ACTS, UN LUOGO SIMBOLO PER DIFENDERE L’ART.18 Oggi sit in della Cgil a Viggiano a pagina 12 BERNALDA Fosso San Rocco ristrutturato e restituito alla città NOVA SIRI Attrattori nel Materano presentati a 150 buyer a pagina 34 a pagina 31 SPORT LEGA PRO Matera, serata di Coppa Col Barletta per dimenticare Caserta Cuffa CALCIO A 5 Approfondimento sui tornei regionali di C1 e C2 Un’azione 41008 771974 617259 L’indotto del Centro Oli VILLA D’AGRI ROSA a pagina 14 9 Dall’indotto del Centro oli rubati due furgoni Sì alla medicina ambientale ma i sindacati nutrono dubbi PEPE a pagina 15 L’ospedale di Villa d’Agri POTENZA Si ribalta un tir Tragedia sfiorata sulla Basentana BUONO a pagina 27 Il tir ribaltato RASSEGNASTAMPA Mercoledì 8 ottobre 2014 TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Con Guida al BuonGusto A 7,10 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. 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Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 276 SALENTO NUOVA SFIDA DA MELENDUGNO. LA SOCIETÀ TAP: TUTTO IN REGOLA OPERAZIONE ANTIDROGA DELLA POLIZIA DI STATO Gasdotto, braccio di ferro il Comune: via i geologi Melfi, fermata la gang di Cassotta junior Il Consorzio: opera strategica, non servono autorizzazioni. I vigili: mancava l’archeologo Dieci ordinanze di custodia cautelare AMENDOLARA IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA VI >> ARRESTATO Antonio Cassotta [foto Tony Vece] E. ARMENISE A PAGINA 8 >> LAVORO OGGI AL SENATO IL VOTO DI FIDUCIA SUL JOBS ACT. IL PREMIER FIDUCIOSO: «NON TEMO AGGUATI DAL MIO PARTITO». MA LA TENSIONE È ALTA IL PUNTO POSSIBILITÀ NEL RECENTE BANDO TEN-T Articolo 18: Cisl e Uil aprono, la Cgil chiude. Bersani: noi critici, ma leali Nozze gay: altolà di Alfano ai sindaci. Esplode lo scontro nel governo può mettere i soldi adriatica Renzi all’esame del «suo» Pd Ferrovia anche Bruxelles IL PARTITO CHE STA ALL’OPPOSIZIONE DI SE STESSO MACCHÉ BERLINGUER IL BABY-PREMIER RICORDA IL CRAXI DI TRENT’ANNI FA di GIOVANNI VALENTINI di MICHELE COZZI N ell’infuocato dibattito sulla natura del Pd e sulla figura del suo attuale leader, si tende spesso a trascurare un dato fondamentale. E cioè che il Partito democratico, a torto o a ragione, ha stabilito per Statuto di far eleggere il proprio segretario non più dalla base dei propri iscritti, bensì da una platea più ampia di esterni, aderenti o simpatizzanti. È stata probabilmente questa scelta, più di qualsiasi altro fattore, ad accelerare una «mutazione genetica» del partito, a fargli cambiare anima e pelle, spianando così la strada alla leadership di Matteo Renzi: altro che «trasformismo», come lo chiama sbrigativamente qualche osservatore prevenuto e superficiale. SEGUE A PAGINA 23 >> G iorni fa, Matteo Renzi ha detto di sentirsi più vicino al comunista Enrico Berlinguer che al socialista Bettino Craxi. Un tributo obbligato al sentiment del suo popolo che ricorda con affetto il leader comunista dello strappo con Mosca e il teorico della diversità, il sostenitore dell’eurocomunismo e dell’austerità, il teorico del compromesso storico e del collateralismo sindacale. SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3, 4 E 5 >> FERROVIA Per la linea adriatica fondi possibili anche dall’Ue SEGUE A PAGINA 23 >> NEL SUD-EST BARESE E A FASANO, NEL BRINDISINO Grandine come neve Allagamenti e danni GIULIANO E SERVIZIO A PAGINA 11 >> AMBIENTE RESPINTA LA RICHIESTA DI TRASFERIMENTO A POTENZA Processo Ilva resta a Taranto La Cassazione: no al ricorso l TARANTO. Resta a Taranto il processo sul disastro ambientale Ilva. Lo ha deciso ieri sera la prima sezione penale della Corte di Cassazione, rigettando l’istanza di rimessione proposta da 15 dei 52 imputati. All’ultimo minuto, a sorpresa, si era aggiunto all’elenco di chi voleva lo spostamento del processo a Potenza anche il commissario governativo, Gnudi, in aperta polemica con gip e gup, Todisco e Gilli. CAPOTORTO A PAGINA 9 >> MAZZA A PAGINA 9 >> Mozzarella blu «Io, Mangia cura anti-batteri mi spiego...» scoperta a Bari Parla il tecnico del Bari FASANO Strade imbiancate, ma non è neve: è grandine SOPRALLUOGO UE Capitale della Cultura fiducia a Matera e Lecce SERVIZI A PAGINA 11 >> IMMIGRAZIONE Ecco il sottomarino che inchioda gli scafisti MASSARI A PAGINA 12 >> l I batteri che attaccano i prodotti caseari e ne mutano colore, odore e consistenza, hanno gettato scompiglio tra consumatori e produttori (sulla vicenda è stata anche aperta un’inchiesta dal pm di Torino, Guariniello). Ora un pool di scienziati dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr di Bari ha scoperto che una proteina del latte blocca la proliferazione dei microrganismi INGROSSO A PAGINA 13 >> ALLENATORE Devis Mangia NITTI A PAGINA 28 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Mercoledì 8 ottobre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: redazione.potenza@gazzettamezzogiorno.it Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: redazione.matera@gazzettamezzogiorno.it Pubblicità-Mediterranea S.p.a. 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Tel 080/5470213 Siamo presenti a: Laurenzana, Nova Siri Marina, Potenza, San Giorgio Lucano, Villa D’Agri L’EVENTO I CITTADINI SI SONO PREPARATI ALL’INCONTRO ADDOBBANDO VIE E BALCONI A FESTA, CON TANTISSIME BANDIERE. I COMMISSARI HANNO IMPASTATO IL NOSTRO PANE Sono stati incantati da Matera LA POLITICA DEGLI ANNUNCI ANTICO VIZIO ANCHE LUCANO I componenti della commissione accolti da ramoscelli di timo e coinvolti in una di MASSIMO BRANCATI visita per immagini che riflettono il dossier di candidatura a capitale della cultura L a politica degli annunci. O, se preferite, gli annunci della politica. Modificando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. È un pullulare di parole e di comunicati stampa infarciti di promesse e di imminenti traguardi. Che si rivelano miraggi. Intendiamoci, non scopriamo certo una novità: la politica degli annunci è vecchia quanto la politica. Sono nate insieme. Esercizi di favella piuttosto che praticità, operatività, perché la cosa più importante è far sapere ciò che si ha intenzione di fare. Più la si spara grossa e più ci si illude di catalizzare il consenso. Senza addentrarci in tematiche nazionali (a Palazzo Chigi sono da sempre maestri nell’arte dell’annuncio), accade che si prometta l’apertura della mensa scolastica a Potenza a partire dallo scorso primo ottobre. Siamo all’8 e ieri il sindaco ha deciso di sospendere il servizio per i noti problemi di bilancio. Che c’erano anche quando si tranquillizzavano i genitori sull’attivazione del servizio. Accade che il piano per la raccolta differenziata nel capoluogo venga dato per incipiente da un ventennio e ci si ritrovi ancora oggi a parlarne come di un progetto dietro l’angolo. Nel frattempo la nostra «monnezza» resta un caleidoscopio di scarti. Accade che il bando per il trasporto pubblico in città sia perennemente con il colpo in canna e il grilletto fa sistematicamente cilecca. Ma il non plus ultra degli annunci lo troviamo nei mega-appalti, nei camaleontici fondi Cipe che spuntano, rispuntano, si riciclano, passano da un tavolo all’altro, da un’opera all’altra. Il politico di turno, in pompa magna, li sbandiera al suo gregge elettorale come faceva Mussolini con l’apparato militare. Nella migliore delle ipotesi i lavori sulla strada e sulla ferrovia da migliorare (o costruire) si faranno quando i nostri nipoti viaggeranno su mezzi a lievitazione magnetica. IL CASO QUESTIONI SOCIETARIE Aggredito Chiaradia Botte tra dirigenti del Potenza calcio I commissari europei, uno per famiglia, sono stati ospiti in cinque case dove hanno pranzato a base di piatti tipici tradizionali SENZA I SASSI STRANIERI ADDIO di PIERO SCUTARI PRESIDENTE CENTRO THALIA l A Matera una giornata intensa, quella di ieri, della commissione europea che dovrà decidere sulla città italiana che sarà Capitale europea della Cultura 2019. Durante la visita i commissari si sono immersi nello scenario dell’habitat rupestre e delle antiche tradizioni locali. I cittadini materani si sono preparati alla visita della commissione addobbando vie e balconi a festa, con tantissime bandiere con il logo Matera 2019, che ha accompagnato la corsa della città lucana verso la candidatura a Capitale europea della Cultura. Dopo il tour nei Sassi, i cinque commissari hanno potuto impastare il pane di Matera, in un antico forno della città. E poi, uno per famiglia, sono stati ospiti in cinque case dove sono stati preparati pranzi a base di piatti tipici tradizionali. SERVIZI DA PAGINA II A PAGINA V >> G li stranieri che arrivano in Italia sono 14.733 milioni (dati diffusi da Bankitalia) ed in Basilicata gli arrivi degli stranieri sono secondo i dati Unioncamere circa 70.000 ovvero 0,4%. Di questo 0,4%, più di 40.000 arrivano a Matera, il rimanente, ovvero solo 30.000 (poco oltre il 0,1%,) va nel resto della Basilicata. CONTINUA A PAGINA XIII >> EVENTO Il sindaco Adduce, il presidente Pittella e la commissione POTENZA: OPERAZIONE DELLA POLIZIA Spaccio di droga sgominata gang di Cassotta junior POLIZIA Cassotta junior, figlio del boss Marco Ugo, tra gli arrestati [foto Tony Vece] INCUBO DISSESTO LA REGIONE RENDE DISPONIBILI 5 MILIONI DI EURO È già pronto un tesoretto per il Comune di Potenza PALAZZO La sede del Municipio di Potenza, in piazza Matteotti [foto Tony Vece] AMENDOLARA A PAGINA VI >> POTENZA CORTE DEI CONTI Ammanchi a scuola Ora dovrà risarcire oltre duemila euro l Dovrà risarcire all’erario 2.045,86 euro, più spese di giudizio, a titolo di responsabilità amministrativo - contabile per ammanchi di beni mobili a lei affidati in qualità di consegnatario del Quinto circolo didattico di Potenza. Lo ha deciso la Corte dei conti, Sezione seconda centrale d’appello, nella sentenza emessa a carico di Maria Verrastro il cui ricorso alla sentenza in primo grado è stato respinto. . MAIORELLA A PAGINA XIV >> l Nove persone (una decima è ancora ricercata) sono state arrestate con l’accusa di aver creato nel Melfese una consolidata rete di spaccio di stupefacenti, con una precisa suddivisione del territorio e l'utilizzo di persone per la vendita diretta della droga, che in alcuni casi usavano anche esercizi pubblici come «deposito» e locali per lo scambio di cocaina, hascisc e marijuana. Gli investigatori hanno anche scoperto alcune estorsioni ai danni di commercianti ambulanti per il pagamento del pizzo. Tra gli arrestati anche il figlio del boss Marco Ugo Cassotta, assassinato nell’ambito della faida tra i clan nel 2007, e il figliastro di Massimo Aldo Cassotta, detenuto con l’accusa di mafia. INCISO A PAGINA VIII >> MELE A PAGINA IX >> MATERA Cammelli in città per il film biblico Atmosfera araba DORIA A PAGINA XII >> VILLA D’AGRI Ingessatura errata «L’ospedale mi ha preso in giro» LA LETTERA A PAGINA XI >> POTENZA Raccolta di rifiuti «porta a porta» in arrivo nuovi mezzi LAGUARDIA A PAGINA X >> POTENZA IL SERVIZIO NON PARTE E SPUNTA UN’AMARA VERITÀ Il sindaco blocca la mensa il 70% del cibo viene buttato SCUOLA L’interno di una mensa scolastica [foto Tony Vece] IERACE A PAGINA VII >> RASSEGNASTAMPA 1,30 Anno 91 n. 201 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L’Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Mercoledì 8 ottobre 2014 RIFORMA DEL LAVORO VERTICE A PALAZZO CHIGI IL CONFRONTO-SCONTRO Matteo: «Sorprendenti punti di intesa». Sui licenziamenti disciplinari, il reintegro sarà chiarito col decreto legislativo Renzi spacca i sindacati la Cgil da sola in piazza Il premier: non temo agguati in Aula. Oggi il voto di fiducia SALA VERDE Un momento del vertice Il Jobs act Dalle tutele crescenti al riordino della Cig Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti per i nuovi assunti; riordino della cassa integrazione con nuovi limiti all’utilizzo; razionalizzazione degli incentivi all’assunzione e in generale riordino dei servizi del lavoro e delle politiche attive; rimodulazione dell’Aspi (l'assegno di disoccupazione) in relazione alla carriera contributiva del lavoratore con l’estensione anche ai collaboratori; ferie “solidali”: sono le principali novità del Jobs act, la riforma del lavoro sul quale il Governo si appresta a mettere la fiducia. Nelle prossime ore è atteso un emendamento del Governo con però solo piccoli ritocchi al testo che non dovrebbero stravolgerne l’impostazione. In particolare ci dovrebbe essere un impegno a destinare risorse risparmiate alle politiche per il lavoro. Arriva "il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio" per i neoassunti. La delega non cita l'articolo 18 e saranno i decreti delegati a definire le fattispecie per le quali si manterrà il reintegro in caso di licenziamento illegittimo. Sicuramente la reintegra sarà prevista per i licenziamenti discriminatori, mentre per quelli disciplinari si chiariranno i confini già messi con la legge Fornero del 2012 (due sole fattispecie danno diritto al reintegro mentre per le altre c'è già l’indennizzo). Sulle interruzioni di rapporto di lavoro per motivi economici è già intervenuta la legge Fornero prevedendo l’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo. Col riordino delle forme contrattuali l’obiettivo al quale si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti è di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico semplificato. l ROMA. Il premier Matteo Renzi tira dritto sulla riforma del mercato del lavoro. Sul Jobs act l’emendamento del Governo sarà presentato oggi, così come è pronta la fiducia nell’Aula del Senato, che sarà votata in serata (ieri mattina più volte è mancato il numero legale). “Non temo agguati" del Pd, dice il presidente del Consiglio, "convinto che sia naturale che tutti" nel partito "votino come sempre". I dissensi nella minoranza restano. Renzi incontra, in mattinata, i sindacati a Palazzo Chigi e subito dopo le imprese. Apre il confronto con le parti sociali (parlando alla fine di "sorprendenti punti di intesa"), ma per la Cgil non è affatto la riapertura di una stagione di concertazione: ha "ripetuto cose note", "nessuna risposta" e "nessuna disponibilità", il governo "va avanti su scelte sbagliate", è in sintesi la bocciatura che arriva al termine dell’incontro dal segretario generale Susanna Camusso. Che conferma "il giudizio negativo" sul Jobs act (con la scelta della fiducia che "radicalizza" l’assenza del confronto) ed il "totale dissenso" sulle modifiche all’articolo 18 e sul demansionamento. Insomma, dice, restano tutte confermate le ragioni alla base della manifestazione nazionale del 25 ottobre, in piazza San Giovanni a Roma. Manifestazione a cui Cisl e Uil confermano, ancora una volta, che non parteciperanno (il 18 ci sarà la mobilitazione della Cisl a livello territoriale). Non c'è una vera e propria apertura di merito da parte di Cisl e Uil che però apprezzano l’avvio del dialogo: "Anche sull'articolo 18 ci sono state aperture del governo che prevede il reintegro per i licenziamenti disciplinari" che verranno precisati nel decreto delegato, dice il segretario generale aggiunto della Cisl, Annamaria Furlan, che oggi ufficialmente prende il posto di Raffaele Bonanni, dopo le sue dimissioni, alla guida del sindacato di via Po. A suo avviso, l’incontro di ieri può rappresentare un momento "di svolta" nelle relazioni tra governo e parti sociali. Visto che a questo seguiranno, come annunciato dallo stesso Renzi, nuovi incontri, con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il 27 ottobre sulla legge di stabilità e con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sulla riforma del lavoro. Parla dell’incontro a Palazzo Chigi con una "valenza più politica che sostanziale", il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, aggiungendo che "se poi la sostanza ci sarà, lo vedremo in concreto". Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, dopo l’incontro, si limita ad osservare, parlando delle riforme, che "il diavolo non sta nelle imprese". Diversi i temi toccati dal premier: i tre punti della sfida lanciata ai sindacati e cioè legge sulla rappresentanza sindacale (su cui c'è il sì della Cgil ed il no della Cisl e della Uil), contrattazione decentrata e salario minimo. I primi due punti non rientreranno comunque nell’emendamento sulla delega. Sul tavolo anche il capitolo degli ammortizzatori sociali ed i temi più scottanti quali il Tfr e l’articolo 18. Sui licenziamenti disciplinari, Renzi ha detto chiaramente che le fattispecie in cui mantenere il reintegro (come chiesto nel documento approvato dalla direzione del Pd) saranno chiarite nel successivo decreto legislativo. Sulla necessità di precisare questi casi insiste Ncd, altrimenti viene meno "gran parte del significato della eliminazione dell’articolo 18", avverte il leader Angelino Alfano. Ma la fiducia c'è. Ed i conti restano aperti in casa Pd. Barbara Marchegiani CGIL CONFERMATA LA MANIFESTAZIONE, E RENZI ACCETTA LA SFIDA E IRONIZZA CON IL SEGRETARIO Ma Susanna, la pasionaria sogna la «grande rivincita» l ROMA. Sindacati divisi sul Jobs act. Per la Cgil l’incontro di a palazzo Chigi non cambia nulla, per Cisl e Uil è una svolta nei rapporti con le parti sociali. Posizioni che non sfuggono al premier Matteo Renzi che, con il sindacato guidato da Susanna Camusso in piazza il 25 ottobre e un nuovo incontro annunciato per il 27, “maramaldeggia” e dà ironicamente appuntamento alla Cgil dopo che 3 milioni di lavoratori verranno a manifestare a Roma. Ma al di là delle battute, rimane la sostanza di un fronte sindacale che ripropone uno schema già visto: la Cgil “sola”, lasciata in piazza da Cisl e Uil, che infatti non aderiranno alla manifestazione del 25. Per Camusso dunque "trovano tutte conferma" le necessità e le ragioni della sua manifestazione nazionale. "L'unica vera novità è che ci saranno altri incontri. Le altre sono cose note" e "nessuno può dire che si sia riaperta la stagione della concertazione", perchè l'atteggiamento del governo è "al massimo di ascoltare, poi decide unilateralmente". Sui contenuti del Jobs act poi, "il giudizio è negativo" e dalla Cgil quindi c'è "totale dissenso". Sull'ipotesi Tfr in busta paga Camusso ha ribadito la posizione già espressa: non è un bonus, sono soldi dei lavoratori. Stuzzicata da Renzi sui 3 milioni in piazza di “memoria cofferatiana”, la leader del sindacato di Corso d’Italia insiste: "vedo molto entusiasmo perchè si è riaperta la sala verde" di Palazzo Chigi per l’incontro del governo con i sindacati, dice, "ma ci sono lavori in corso e si aspetta sul ballatoio" e questo la dice lunga "sull'accoglienza". Molto diversa la “lettura” del confronto del segretario generale aggiunto della Cisl, Anna Maria Furlan, secondo la quale può rappresentare "una svolta" nelle relazioni fra Governo e parti sociali. Nel merito – per Furlan – è necessario "trovare risorse per lo sviluppo" con tagli alla spesa e lotta all’evasione, mentre il contratto a tutele crescenti previsto dalla delega sul lavoro dovrebbe assorbire tutte le forme di precarietà dai co.co.pro alle false partite Iva che nascondono effettivo lavoro subordinato. Il Tfr in busta paga? Solo a "tasse zero", ha ribadito. Il premier Renzi – secondo il leader Uil Luigi Angeletti – "ha fatto una scelta simbolicamente diversa». VERTICE RICOMPOSTA LA FRATTURA DOPO LE POLEMICHE DI UN MESE FA. RENZI LI RIMBROTTA SULLA MINACCIA DI SCIOPERO Pace tra governo e militari Un miliardo dal 2015 per i salari. Il premier: troppi cinque corpi di polizia CARABINIERI Un posto di blocco l ROMA. Via il tetto che dal 2010 comprime gli stipendi di forze dell’ordine e militari. Lo sblocco costerà un miliardo di euro allo Stato. Ma contestualmente si apre il tavolo per arrivare ad una riorganizzazione del sistema della sicurezza pubblica, perchè "cinque corpi di polizia sono decisamente troppi". Il premier Matteo Renzi, insieme ai ministri Alfano, Pinotti e Orlando e Madia, ha ricevuto ieri mattina a Palazzo Chigi la folta rappresentanza dei sindacati di polizia e dei Cocer delle forze armate ed ha chiuso la vertenza sui tetti salariali, aprendo la partita degli accorpamenti. Sui quali il ministro dell’Interno continua però ad essere scettico. La riunione è iniziata con il presidente del Consiglio che si è subito voluto levare i sassolini dalla scarpa, contestando ancora una volta la nota con cui lo scorso 4 settembre i sindacati annunciavano lo sciopero generale delle divise. "Mi inchino davanti alle donne ed agli uomini che difendono il Paese - le parole di Renzi – ma non accettiamo da nessuno, tantomeno da loro, che si metta in discussione la legalità. La minaccia di sciopero è contro la legge. Non può essere Stato contro Stato". Dopo il bastone, la carota. Il premier ha annunciato che sono state trovate le risorse per sbloccare i salari delle donne e uomini in uniforme: un miliardo di euro a partire dall’1 gennaio 2015. L’articolato è già pronto e sarà inserito nella legge di stabilità che verrà approvata il 15 ottobre dal Consiglio dei ministri. "Abbiamo mantenuto – ha commentato Alfano – l'impegno. Siamo dalla parte delle donne e degli uomini in divisa e con serietà e concretezza facciamo quello che diciamo". Ma, a fronte di uno sforzo economico notevole in una congiuntura così negativa, è stato il ragionamento di Renzi, è "indifferibile" l’apertura del confronto sull'"efficientamento" del sistema di sicurezza, che ora presenta non pochi sprechi e sovrapposizioni. "Abbiamo cinque corpi di polizia, non ce li ha nessuno al mondo, occorre intervenire, bisogna cambiare", perchè è impensabile avere corpi che fanno le stesse cose. Il premier ha quindi fatto l’esempio del Corpo forestale dello Stato, per il quale c'è da capire se l’attuale organizzazione sia ancora funzionale oppure no. Presso il ministero della Funzione pubblica sarà quindi aperto un confronto per valutare come procedere. Se il Corpo forestale appare il primo indiziato in odore di annessione alla polizia, sembra più difficile toccare gli altri quattro corpi. E Alfano non è intenzionato a fare da sponda alle velleità 'accorpatricì di Renzi. Solo ieri il titolare del Viminale ha ripetuto la sua posizione: "Il sistema delle forze dell’ordine funziona e prima di mettere mano al bisturi bisogna pensarci molto bene. Non si può depotenziarlo". Mentre per il ministro della Giustizia Orlando, l’accorpamento della polizia penitenziaria alla polizia di Stato "non è all’ordine del giorno". Dal fronte sindacale emerge soddisfazione, pur con alcuni distinguo. I tetti salariali – da 4 anni niente indennità funzionali, scatti 'gratis' e promozioni 'bianchè – avevano acuito il malcontento tra forze di polizia e militari. Lo sblocco, spiega Felice Romano, segretario del Siulp, "è un segnale che ridà fiducia». Massimo Nesticò RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Mercoledì 8 ottobre 2014 MANOVRE SCISSIONISTE Civati lavora per la nascita di una nuova formazione con i fuoriusciti Dem, Sel ed alcuni ex M5S LA DIRETTA l . Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Istruzioni a pagina 23 Sinistra Pd in affanno tra fedeltà e rottura Bersani esprime «lealtà». Ma Civati si appella a Napolitano FACCIA A FACCIA Matteo Renzi e, di spalle, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil: «bon ton» ma anche schermaglie . L’OPPOSIZIONE PER IL LEADER DI SEL PORRE LA FIDUCIA SIGNIFICA MOSTRARE DI AVERE PAURA Vendola: non è un merito il sostegno della Merkel l BRUXELLES. "La fiducia è un atto grave ed è l'esibizione della paura di un confronto di merito, anche all’interno della sua stessa maggioranza", dice il leader di Sel, Nichi Vendola, sul Jobs Act. "Il governo ha bisogno di mettere la fiducia – aggiunge Vendola – perchè non si fida della propria maggioranza". Vendola aggiunge che «ogni volta procedere per colpi di acceleratore mettendo la museruola al dibattito, di fronte all’evocazione di passaggi epocali, sia veramente inquietante". Parlando del sostegno di Forza Italia il leader di Sel evidenzia: "Forza Italia non porta solo un soccorso, ma porta un’anima ai provvedimenti del governo. Non c'è bisogno di mettere la fiducia. Sel ha presentato 350 emendamenti. Oggi (ieri, ndr) ne ha ritirati 300 chiedendo un confronto di merito su pochi punti. Invece il governo ha bisogno di mettere la fiducia perchè non si fida della propria maggioranza, perchè ha paura del dibattito". "Non si esce dal '900 per entrare in una nuova epoca luminosa - conclude Vendola – si esce dal '900 per entrare in un '800 2.0". La cancelliera Merkel sostiene il premier Renzi? "Non mi sembra un titolo di merito. Credo che l'austerity stia divorando le politiche di coesione in Europa come un cannibale, minaccia la democrazia, impoverendo il ceto medio". "Penso si debba fare il contrario di quanto viene fatto. Non tagliare le reti sociali – prosegue – far dimagrire diritto e reddito del mondo del lavoro. Si dovrebbe fare il contrario". Sel, quindi, ha ritirato gran parte degli emendamenti al Jobs Act. "Da 300-350 circa ne manterremo 40-50, quelli fondamentali, - dice la capogruppo al Senato Loredano De Petris così togliamo ogni alibi al Governo. La fiducia è un gesto arrogante di Renzi e la chiusura anticipata della discussione sarebbe davvero grave". l ROMA. Resta alta la tensione nel Pd tra il segretario-premier Matteo Renzi e le minoranze del partito ma la divisione tra queste fa saltare la "spallata", l’azione eclatante contro il governo e il Jobs act. Lo scenario della scissione, a cui lavorava soprattutto Pippo Civati, ha dovuto incassare il "niet" anche dei bersaniani più agguerriti contro il premier. A livello parlamentare si è assottigliata anche la pattuglia dei senatori "civatiani" pronti a negare la fiducia, il che dovrebbe PD Pippo Civati: è un ferreo oppositore del premier mettere a riparo l’esecutivo da colpi di scena, anche se si apre il fronte opposto con i centristi positivo. E un sì, seppur critico, sidente della Repubblica NapoMario Mauro e Tito Di Maggio arriva anche da Cesare Damia- litano, chiedendogli di "richiache minacciano di non dare il no. Ma sono i senatori quelli che mare" il governo affinchè eviti la loro sì. dovranno votare la delega nei fiducia su una legge delega. Un Dopo la presenza sabato scor- prossimi giorni, e messaggi ras- tentativo che non e» stato però so sul palco di piazza Santi Apo- sicuranti arrivano anche da lo- appoggiato da altri. Alla fine Cistoli, a Roma, insieme a Nichi ro: i bersaniani, da Federico For- vati ha annunciato che i suoi in Vendola, Pippo Civati ha lavo- naro a Miguel Gotor, pur sotto- Aula non parteciperanno al vorato fino a martedì sera nel ten- lineando le critiche sulla deci- to, evitando così lo strappo che li tativo di convincere allo strappo sione di porre la fiducia, hanno esporrebbe all’espulsione dal sulla delega lavogarantito il loro gruppo. Certo, intervenendo in ro alcuni parlaappoggio. In più Aula Lucrezia Ricchiuti, ha detmentari bersal’incontro di Ren- to che deciderà solo dopo aver niani. L'obiettivo zi con i sindacati, visto l’emendamento, mentre politico era la naviene indicato da Walter Tocci ha ricordato che il scita di una nuoalcuni esponenti Jobs Act non era nel programma va formazione a della minoranza, del Pd del 2013. Dei senatori "cisinistra del Pd in come Valeria Fe- vatiani" solo Corradino Mineo cui potessero deli, come "un ha annunciato il suo "niet" alla confluire i fuocambio di fase" fiducia, mentre Felice Casson riusciti Dem, Sel che spinge a con- non si è pronunciato. ed alcuni ex fermare la fiduInsomma, niente patemi sui M5s. cia all’esecutivo. numeri, almeno per colpa della Ma è stata proPerfino uno dei minoranza del Pd, anche se i nuprio la prospetticinque civatiani, meri rischiano di rimanere riva politica a non PD Pier Luigi Bersani Sergio Lo Giudi- sicati per colpa di due senatori di convincere il rece, sceglie il go- Pi critici, Mario Mauro e Tito Di sto della minoranza interna, sia verno: "Se pone fiducia, mi turo Maggio. Per questo il capogrupla vecchia guardia che gli "ho- il naso e la voto. Quando deci- po Lucio Romano ha appoggiato mines novi". Pierluigi Bersani derò di votare no alla fiducia del la richiesta di fiducia, che per lo in persona, pur ammettendo che governo, sarà il momento in cui meno, ha assicurato il rientro la fiducia su una legge delega "è abbandonerò il Pd". della terza senatrice dubbiosa, una forzatura", assicura "reUn ultimo tentativo è stato fat- Angela D’Onghia. Giovanni Innamorati sponsabilità e lealtà" con un voto to da Civati rivolgendosi al Pre- GLI AZZURRI L’EX PREMIER SERRA I RANGHI PERCHÉ PENSA CHE SI ANDRÀ AL VOTO NEL 2015. LA LEGA CHIEDE CHIAREZZA SUI RAPPORTI COL PREMIER Forza Italia cambia strada Fuoco di fila contro il Jobs act «annacquato». Così il Cav tenta di unire il partito FORZA ITALIA Il leader Silvio Berlusconi l ROMA. Dopo una settimana all’insegna di riunioni culminate con il comitato di presidenza e lo scontro con Raffaele Fitto, Silvio Berlusconi decide di prendersi una pausa dai Palazzi romani e sceglie di rimanere a Milano per tutta la settimana. L’input dato ai suoi non cambia: criticare la decisione di Matteo Renzi di porre la fiducia sul Jobs act. Un modo per serrare le fila ed evitare distinguo, magari dalla fronda fittiana, mentre chi è in difficoltà è proprio il Pd. Certo, l’intenzione dell’ex capo del governo non è quella di mettere i bastoni tra le ruote del governo, ma l’invito rivolto al suo partito è quello di tenere alta l’attenzione perchè l'esecutivo non è più così granitico. Il fatto di tenersi lontano dalla Capitale però non impedisce al Cavaliere di occuparsi del suo partito e tenere i contatti con i leader stranieri, uno su tutti Vladimir Putin. Berlusconi lo ha chiamato per fargli gli auguri di compleanno e per dargli appuntamento il 17 ottobre a Milano. Il presidente russo sarà nel capoluogo lombardo a metà mese per partecipare al vertice Asem. La strategia di Berlusconi d’altronde è chiara: riprendere le redini di Fi, mettendo in chiaro chi sia ancora il “capo” del partito. E non è un caso che abbia deciso di occuparsi in prima persona del "cuore" del movimento è cioè della città di Milano. Prova ne è la decisione di presiedere ad Arcore una lunga riunione con i consiglieri azzurri del capoluogo lombardo. Un modo per far capire agli altri partiti, Lega in primis, chi sia ancora il leader del centrodestra. Raccontano infatti che il pensiero dell’ex premier corra già al 2015, precisamente a marzo, quando a suo dire si terranno le elezioni: Il Pd – sarebbe stato il ragionamento fatto con i suoi - così non tiene e Renzi non si farà certo logorare ma è il primo a voler andare a votare a marzo. Ecco perchè ha intenzione di abbassare i toni dentro Forza Italia: dobbiamo essere granitici e tenerci pronti alle urne. Un ragionamento che si unisce alla convinzione di poter essere di nuovo candidabile e alla guida del centrodestra. Un cambio di passo insomma che il Cavaliere ha intenzione di ufficializzare con le amministrative ormai alle porte. Appuntamento a cui spera di arrivare con in tasca l’accordo firmato con la Lega Nord di Matteo Salvini a costo di “sacrificare” l’intesa con Ncd. Il segretario del Carroccio ha incontrato Giovanni Toti e gli altri componenti del tavolo per le candidature per discutere proprio di alleanze e di Emilia Romagna, regione in cui il Carroccio propone per la presidenza il sindaco del comune Bondeno: "Abbiamo un candidato con le palle, si chiama Alan Fabbri", fa sapere il leader del Carroccio. Che i rapporti con Alfano siano al minimo storico lo dimostra anche la decisione dell’ex premier di ufficializzare, nel giorno in cui il ministro dell’Interno si scaglia contro le nozze gay, l'istituzione di un dipartimento per le 'libertà civili e i diritti umanì presieduto da Mara Carfagna. Una notizia in realtà anticipata dalla sua compagna, Francesca Pascale che ospite della serata conclusiva del Gay Village preannunciò l'istituzione del dipartimento azzurro a guida proprio dell’ex ministro per le Pari Opportunità. Yasmine Inangiray RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO Mercoledì 8 ottobre 2014 LA MANOVRA TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Oggi si riunisce il comitato di presidenza dell’Associazione delle banche per definire gli strumenti attuativi LA CRISI E I PROGETTI ASSE Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan e il premier Matteo Renzi . La legge di stabilità un rebus da 24 miliardi Confermato il bonus 80 euro. E Tfr «volontario» in busta paga l ROMA. Un conto che da 20 miliardi è già lievitato a 23-24 miliardi, per ammissione dello stesso premier Matteo Renzi. Ma oltre la cornice di una manovra che si vuole il più possibile espansiva, ancora non c'è chiarezza sul mix di misure che andranno a comporre il puzzle della legge di stabilità 2015. Tasse sulla casa, scatti e progressioni di carriera per la pubblica amministrazione, e non solo per il comparto sicurezza, sono solo gli ultimi tasselli messi sul tavolo direttamente dal premier, mentre ancora non si è “sciolta la riserva” sulla misura che gli sta più a cuore, quel Tfr in busta paga per i dipendenti privati che potrebbe consentire, sommandolo agli 80 euro, di rilanciare davvero i consumi. Scelta di cui "si sta ancora discutendo" fanno sapere fonti di governo, mentre l’Abi è ancora in attesa di una bozza su cui discutere. Oggi intanto si riunisce il comitato di presidenza dell’associazione, definito «ordinario», ma se dovesse arrivare un documento potrebbe essere quella l’occasione per un primo vaglio. I paletti sono quelli già definiti nei giorni scorsi, la volontarietà e una sorta di “garanzia” pubblica. E torna a circolare anche la voce di una 'polizza anti-calamita» della quale si parlò già anni fa in un vespaio di polemiche tra chi la voleva e chi la bocciava come regalo nascosto alle assicurazioni e tassa occulta sui cittadini. Alcuni “ingredienti” ormai sono certi, dalla conferma del bonus degli 80 euro (7 miliardi) a un nuovo intervento in favore delle imprese (2 miliardi, ma non si è ancora stabilito se attraverso un nuovo taglio dell’Irap o con deduzioni sul costo del lavoro), al sostegno al Jobs act con 1,5 miliardi per i nuovi ammortizzatori, al miliardo che servirà per l’assunzione dei precari della scuola. Tutte voci confermate anche nella riunione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan con viceministri e sottosegretari, per fare un punto pri- SUPER-ESPERTO Carlo Cottarelli, il responsabile del taglio della spesa ma di partire per gli impegni internazionali (Fmi prima e Ecofin ed Eurogruppo all’inizio della prossima settimana). L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a concludere il lavoro almeno per domenica, in modo da dare tempo ai tecnici di finire di limare il testo che dovrebbe essere varato il 15, giusto in tempo per trasmetterlo a Bruxelles e al Parlamento. Tra le voci da coprire ci saranno poi 6 miliardi per le spese correnti (e indifferibili), così come avrebbe detto lo stesso premier ai rappresentanti di Polizia e dei Cocer, ai quali ha indicato anche le grandi linee di intervento. Ai sindacati Renzi ha anche assicurato che si sono trovate le risorse per sbloccare i tetti salariali di forze di polizia e militari (serve circa un altro miliardo). Mettendo sul piatto però l’ipotesi di riordino (di cui si è parlato, "in linea generale", anche nelle riunioni di ieri a Palazzo Chigi) perchè cinque forze di polizia sono troppe. Una razionalizzazione, peraltro, è già prevista nella delega per la riforma della P.A. al vaglio del Senato, ma non si esclude, a questo punto, che si pos- l MILANO. Abbiamo fatto, stiamo facendo, continueremo a fare la nostra parte. L’Europa deve fare la propria. È il cuore del messaggio che Matteo Renzi porterà oggi a Milano ai partner europei. Determinato ad arrivare al tavolo della conferenza sul lavoro, organizzata da presidente di turno dell’Ue, avendo già in tasca il voto di fiducia del Senato sul Jobs act. A una settimana dallo scontro sullo sforamento del 3% della Francia, proprio a Milano si incontreranno domani Francois Hollande e Angela Merkel. Con loro Renzi dovrebbe tenere, al contrario di quanto ipotizzavano alcune ricostruzioni della vigilia, una conferenza stampa al termine del vertice, insieme a Josè Manuel Barroso, Herman Van Rompuy e Martin Schulz. Nella sa scegliere il veicolo della legge di stabilità per introdurre le prime misure (dalle “sinergie dei corpi di polizia” il commissario alla spending review Carlo Cottarelli aveva ipotizzato di trarre già il prossimo anno almeno 800 milioni, ma non si starebbe andando in direzione di un intervento così incisivo). E uno spiraglio si potrebbe trovare sullo sblocco di scatti e carriere per il complesso del pubblico impiego: "la discussione è aperta", ha detto il ministro Marianna Madia, spiegando che ci si sta valutando, compatibilmente "al limite del 2,9% deficit-Pil e degli impegni presi". Circa metà della manovra sarà finanziata in deficit (10-11 miliardi) il resto dovrà arrivare dalla revisione della spesa che però al momento, almeno sul fronte ministeri, starebbe portando meno del previsto. Anche per questo ancora si valuta se intervenire sugli sconti fiscali (in modo 'selettivò o introducendo un legame con il reddito), fermo restando che invece i 3 miliardi per coprire la clausola di salvaguardia lasciata in eredità dal governo Letta saranno trovate. Silvia Gasparotto SÌ DELLA COMMISSIONE DELLA CAMERA Se si acquista un’auto nuova niente bollo per tre anni Ma poi la tassa cresce in rapporto alle emissioni l ROMA. Stop al bollo auto per tre anni per le auto nuove. Poi tassa che cresce all’aumentare delle emissioni. La commissione Finanze della Camera dà un primo sì a un vero e proprio “sogno” degli italiani: non pagare più la tassa sul possesso dell’auto o della moto che, per la verità, in molti non pagano già, per un “buco” nelle entrate dello Stato di circa 850 milioni l’anno. Il bollo è infatti una delle tasse più odiate dagli italiani seconda solo a propri e veri 'incubi fiscalì come le tasse sulla casa o quelle sui carburanti. "Si è oggi compiuto in Commissione Finanze un primo L’Europa va a Milano per l’emergenza lavoro Oggi faccia a faccia tra Renzi, Merkel e Hollande “contesa” tra Francia e Germania il premier italiano ha preso con nettezza le parti del governo guidato da Manuel Valls, con cui ha costruito una solida alleanza “socialista” per la crescita e contro il rigore in Ue. Ma oggi l’incontro e la conferenza stampa congiunta saranno l’occasione per il presidente del Consiglio per rinnovare il canale di dialogo con la Merkel, tenuto sempre aperto dalla salita al governo, e cercare i margini politici per un’operazione che conquisti spazio alla linea italo-francese. È quello il fronte, spiegano fonti italiane, su cui il premier vuole agire in prima battuta, lasciando ai tecnici e agli euroburocrati la definizione dei dettagli, ma senza consentire che dettino le regole della difficilissima partita, com'è avvenuto in passato. "Vediamo di individuare un ulteriore passo in avanti da fare come Unione eu- passaggio, a suo modo storico», annuncia con enfasi il presidente Daniele Capezzone. Un primo passo «relativo a una mia proposta di progressivo superamento del bollo auto, tassa tra le più odiate dai contribuenti italiani». Capezzone auspica quindi "che vi sia una immediata calendarizzazione in Aula, già prima della sessione di bilancio". In sintesi, con la proposta Capezzone, chi acquista un’auto nuova non paga il bollo auto per tre anni (5 anni, in caso di auto green). Trascorso questo tempo, varrà la logica del "più inquini, più paghi", con una tassa commisurata alle emissioni. In ropea" su crescita e lavoro, dice Renzi alla vigilia dell’appuntamento. La conferenza, che non si concluderà però con un documento formale, è in realtà tutta centrata sul lavoro, con un focus sulla 'garanzia giovanì, su cui si soffermeranno i ministri. Ma il leader italiano lo dice chiaro e tondo che non si può discutere a comparti stagni, rinviando al Consiglio europeo del 22 e 23 ottobre il tema della crescita. Perchè "non c'è crescita senza occupazione, non c'è occupazione se non torna la crescita". A rendere solido il discorso del premier italiano, ci sarà dunque il Jobs act. Per questo il premier ha imposto una stretta finale al Senato con maxiemendamento e fiducia. Serenella Mattera Sul «caso Azzollini» il Pd si spacca Il gruppo vota contro la richiesta della Procura di Trani e il relatore Casson (pure Pd) si dimette SENATORE Antonio Azzollini (Ncd) l ROMA. Dopo nove mesi, la giunta per le immunità del Senato riesce a votare sulla richiesta di autorizzazione all’uso delle intercettazioni di Antonio Azzollini (Ncd) trasmessa a palazzo Madama dalla procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta sul porto di Molfetta. Ma il Pd, dopo aver chiesto dieci minuti di sospensione dei lavori parlamentari vota contro la proposta di autorizzazione delle intercettazioni avanzata dal relatore Felice Casson (Pd). Vistasi bocciata la sua proposta dai colleghi di partito, Casson si sarebbe immediatamente sospeso dal gruppo. Al momento del voto Forza Italia era assente: Elisabetta Maria Casellati è appena stata eletta al Csm e Lucio Malan e Giacomo Caliendo non si sono presentati. Così, hanno detto no ai magistrati Ncd, Pd e Lega. Solo il Movimento 5 Stelle e il relatore Felice Casson (Pd) erano favorevoli alla richiesta della Procura di Trani. Il presidente della giunta Dario Stefàno (Sel), dovrà perciò nominare un nuovo relatore, per l’Aula, tra quelli che hanno detto «no» alla pro- posta del relatore. In Aula, la giunta si presenterà con la proposta di dire «no» alla procura di Trani che aveva chiesto di poter utilizzare le intercettazioni e i tabulati telefonici relativi all’utenza del presidente della Commissione Bilancio del Senato. Antonio Azzollini risulta iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta maxifrode da 150 milioni di euro per la costruzione del nuovo porto di Molfetta. Al senatore 61enne vengono contestati i reati di abuso d’ufficio commesso, secondo gli inquirenti, quando era sindaco nella questione relativa alle cooperative edilizie, e di associazione per delinquere, e ancora reati ambientali, truffa e falso perché, sempre secondo la Procura, nonostante sapesse che sui fondali del nuovo porto ci fossero migliaia di ordigni bellici inesplosi, avrebbe fatto finta di nulla appaltando i lavori per la costruzione della diga foranea e del nuovo scalo commerciale. Lavori che non sono stati ancora completati. Il costo iniziale delle opere ammontava a 72 milioni di euro, poi lievitati a circa 150 milioni in seguito alle opere di bonifica dell’area dalle bombe. Nel frattempo il cantiere del nuovo porto è stato sottoposto a sequestro. Il nodo finalmente discusso ieri nella Giunta per le immunità parlamentari era legato a questioni prettamente «temporali». La questione tecnico-giuridica riguarderebbe il momento nel quale il senatore molfettese viene iscritto nel registro degli indagati per il reato di associazione per delinquere. La Procura di Trani fa riferimento ad avvisi di garanzia notificati nel 2013, il senatore Azzollini avrebbe presentato documentazione, firmata dagli stessi magistrati inquirenti, dalla quale emergerebbe come le indagini a suo carico per quel reato fossero state avviate già prima, cioè nel 2009. Se così fosse le intercettazioni oggetto del contendere non potrebbero essere considerate casuali e perderebbero di conseguenza la loro validità perché condotte a carico di un parlamentare senza la necessaria autorizzazione. RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Mercoledì 8 ottobre 2014 I CONTRIBUENTI AGLI SPORTELLI «Una stangata da 373 euro in media», dicono Federconsumatori ed Adusbef alla vigilia dell’appuntamento fiscale VIA LIBERA DELL’ANCI «È benvenuta a condizione che si assicuri un sistema semplice, sostenibile e duraturo per la generalità dei Comuni» Casa, il governo prepara la tassa unica comunale Forse in vigore dal 2015, dovrebbe unificare Tasi e Imu AUTOMOBILE La commissione Finanze della Camera ha votato il primo sì a un vero e proprio «sogno» degli italiani: non pagare più la tassa sul possesso dell’auto o della moto più, in questo secondo caso solo per i veicoli green, si fa salire al 40% il livello di deducibilità per le auto aziendali. Una misura, nell’intento di Capezzone e della relatrice del Pd Fregolent, che andrebbe incontro sia ai consumatori, sia all’industria automobilistica. La misura, che riceve il plauso di Forza Italia, potrebbe avere un bacino enorme di potenziali interessati: secondo una recente elaborazione con- dotta dal mensile Quattroruote insieme all’Aci emerge infatti che sono circa 34,4 milioni i veicoli soggetti alla tassa di possesso con un gettito stimato di 6,45 miliardi. Ma molti non pagano. E così il gettito (quello realmente riscosso dalle Regioni) si fermerebbe a 5,6 miliardi. La misura, se fosse già in vigore, avrebbe riguardato, ad esempio nello scorso mese di settembre 110.436 auto immatricolate. l ROMA. Addio Tasi, addio Imu. Il glossario degli acronimi per le tasse sulla casa potrebbe allungarsi ancora, con l’arrivo di una tassa unica comunale che potrebbe unificare i due tributi. "Non da quest’anno perchè quest’anno c'è la Tasi che è una scelta del passato, ma dal 2015 ci sarà un’unica tassa, secca, chiara sulla Casa per pagare i servizi", ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi proprio mentre molti contribuenti sono alle prese con il pagamento della Tari (la tassa sui rifiuti) e con con i calcoli per pagare la Tasi entro il 16 ottobre. «Una stangata da 373 euro in media», hanno calcolato Federconsumatori ed Adusbef facendo i conti alla vigilia di questo appuntamento fiscale. La cifra, invece, è contestata dall’Anci che – commentando favorevolmente l’ipotesi di una tassa unica ma facendo attenzione ai tempi per predisporre i bilanci comunali – parla invece di 184 euro di prelievo medio sulla prima casa. I tecnici delle Finanze sono al lavoro per la nuova imposta unica e la novità dovrebbe arrivare con la Legge di Stabilità. Forse TRATTATIVA STATO-MAFIA PARERE FAVOREVOLE DEL PM DI PALERMO. LE PERPLESSITÀ DEL QUIRINALE Deposizione di Napolitano con la presenza di imputati l PALERMO. Il parere favorevole dei pm è ar- Ed è proprio questa l'argomentazione seguita dalla rivato dopo una serie di riunioni in Procura. Si Procura che, richiamandosi al codice e ai principi ritiene serio il rischio che un no alla richiesta dei generali sulla partecipazione degli imputati, e tecapimafia Totò Riina e Leoluca Bagarella e, dell’ex mendo di minare il dibattimento fornendo lo spunministro dc Nicola Mancino, di assistere alla de- to per un’eccezione di nullità in appello, ha dato un posizione del presidente della Repubblica Giorgio sofferto parere favorevole alle richieste dei due Napolitano al processo sulla trattativa Stato-mafia, boss e di Mancino. possa far saltare il dibattimento. Le norme parlano Molto probabilmente il collegio, per bocca del chiaro. Ed è per questo che i magistrati che rap- suo presidente, Alfredo Montalto, si pronuncerà presentano l’accusa, Nino Di Matteo, Roberto Tar- sulla questione all’udienza di giovedì prossimo. Ma taglia e Vittorio Teresi, hanè chiaro che sulla decisione no dato parere favorevole alla dei giudici, oltre alle consipresenza dei tre imputati. derazioni normative, pesePrecisando chiaramente che ranno anche ragioni di opi due padrini potrebbero, quaportunità: è intuibile l’imbalora la corte accogliesse le lorazzo che creerebbe la prero istanze, essere presenti sosenza al Quirinale, seppure lo in videoconferenza, menattraverso il collegamento in tre a Mancino sarebbe convideoconferenza dal carcere, sentito andare al Quirinale. dei boss Totò Riina e Leoluca Al momento sono solo tre Bagarella, entrambi, peralgli imputati che hanno fatto tro, con diritto di intervenire sapere di voler partecipare in ogni momento per rendere all’udienza, fissata per il 28 dichiarazioni spontanee. ottobre al Colle. Tacciono gli Comprensibili quindi le peraltri, che ancora non si sono plessità che si registrano al pronunciati sull'intenzione Quirinale sulla vicenda: dubdi ammettere solo pm e di- PRESIDENTE Giorgio Napolitano bi che vanno al di là della fensori, resa nota alle scorse persona di Giorgio Napolitaudienze dal collegio. La questione, dunque, diventa no – che infatti testimonierà – ma che investono le sempre più spinosa. Perchè se è vero che la corte ha garanzie e le prerogative del capo dello Stato, nonrichiamato, in assenza di una norma specifica, chè l’immagine dell’istituzione, come d’altronde si l’articolo del codice di procedura penale che di- evince dalla clamorosa possibilità che due boss sciplina il caso del testimone impedito ad andare in stragisti possano in qualche modo interagire con la udienza, norma che esclude la presenza degli im- massima carica dello Stato. Preoccupazioni che già putati, è anche vero che la legge obbliga il giudice da giorni si registravano al Quirinale e che la ad ammettere l’imputato che chieda di partecipare. richiesta di oggi di Nicola Mancino (motore inL’eventuale esclusione potrebbe determinare la volontario del coinvolgimento di Loris D’Ambrosio nullità dell’assunzione della prova – in questo caso nella vicenda), ex presidente del Senato, non può la deposizione del capo dello Stato – o, secondo, una che avere confermato. Lara Sirignano parte della giurisprudenza, dell’intero processo. non subito, magari durante pensare a una drastica semplil’iter alle Camere. Ma certo l'im- ficazione. Rimarranno i diversi pegno politico preso dal premier trattamenti tra prima e seconda è forte. L’idea è quella di una casa. Poi ci sono le varie tipodrastica semplificazione, con logie di immobili e il «nodo» dell’introduzione di un meccani- la tassazione degli inquilini che smo per cui i Comuni abbiano la da quest’anno sono chiamati a possibilità di pagare una usare una sola quota della Tatassa locale, di si. Insomma cui è responun ginepraio sabile il sindadifficile da dico. «Una sola sboscare. tassa – dice Al Tesoro, Renzi – non 47 comunque, un mascherate». progetto orgaIl progetto nico già c'è. comunque L’ha elaborato non è ancora il sottosegredefinito nei tario di Scelta dettagli e gli Civica, Enrico ostacoli non Zanetti e già mancano. Il CASA Novità per la tassa da qualche primo riguartempo è stato da la Tari, che si paga per il ser- consegnato al ministro, all’assovizio sui rifiuti e che è una ta- ciazione dei Comuni (Anci) e anriffa più che una tassa. Difficile che ai tecnici del Tesoro. Unifica unificarla, perchè tra l’altro la Tasi e Imu, semplificando la nornormativa europea ne fissa i mativa e le scadenze. Non mocontorni. La nuova tassa passe- difica, invece, al momento le derebbe attraverso l'unificazione trazioni che sono attribuite alle di Tasi e Imu, che hanno la stessa singole scelte che fanno i Comubase imponibile. Ma – spiega chi ni. Ma Zanetti è favorevole al lavora al dossier – sarà difficile ritorno di detrazioni, fissate a livello nazionale, per alleggerire il peso dell’imposta sulle famiglie: 200 euro, più 50 euro per figlio, con un tetto di 400 euro. L'idea di una tassa unica viene comunque salutata favorevolmente dall’Anci, l’associazione nazionale dei comuni, e dalla Confedilizia, la confederazione dei proprietari. "E' benvenuta – afferma l’Anci – ovviamente a condizione che si assicuri un sistema semplice, sostenibile e duraturo per la generalità dei Comuni, e che non si comprometta ancora una volta la possibilità di approvare i bilanci in tempo utile per gestire gli Enti". «Viene incontro alle nostre esigenze più volte rappresentante – dice il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani – ma occorre un’operazione fiducia imperniata su una diminuzione delle attuali, smodate rendite catastali». E' un tema sul quale sono d’accordo anche i Consumatori. La media di versamento ad ottobre per Tasi e Tari – ha calcolato Federconsumatori – sarà di circa 373 euro, ma nei capoluoghi si arriverà ad una media di 589 euro (180 di Tari e 409 di Tasi). RASSEGNASTAMPA Mercoledì 8 ottobre 2014 19 ECONOMIA&FINANZA Fiat, ultima settimana nasce FCA a Wall Street Lunedì quotazione Usa, sede legale in Olanda e fiscale a Londra l TORINO. Il titolo Fiat sparisce dalla Borsa italiana. Venerdì sarà l’ultimo giorno di contrattazioni a Piazza Affari, dove la società era quotata da 111 anni e dove ieri ha ceduto il 2 per cento. Fiat Chrysler Automobiles nascerà domenica 12 ottobre, giorno in cui si ricorda la scoperta dell’America: è questa la data con una forte valenza simbolica in cui la fusione sarà operativa. Il giorno successivo, lunedì, quando a New York si festeggerà il Columbus Day con l’annuale parata, Fca – Fiat Chrysler Automobiles debutterà a Wall Street e al mercato telematico di Milano. Il via libera ufficiale è arrivato con un comunicato del gruppo: tutte le condizioni che permettono la fusione di Fiat Spa in Fiat Investment e, quindi, la nascita di Fiat Chrysler Automobiles "si sono avverate". Il termine previsto dalle legge italiana per l’opposizione dei creditori è scaduto il 4 ottobre e non sono state proposte opposizioni. Il diritto di recesso è stato esercitato per un numero di azioni tale da non comportare il superamento del limite di 500 milioni di euro all’importo da pagare insieme agli azionisti e ai creditori. Il Nyse, New York Stock Exchange e Borsa Italiana hanno comunicato di avere approvato la quotazione delle azioni Fca. Il percorso con le sue tappe è noto da tempo, ma l’evento è carico di significato per la sua valenza. Da venerdì Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino non esisterà più e, al suo posto ci sarà la nuova società, Fca, con sede legale in Olanda e sede fiscale in Gran Bretagna, a Londra, in St James's Street. A Torino resterà la sede delle attività europee del gruppo e quella di Exor, la holding che mantiene stretto il controllo della società grazie anche al meccanismo del voto multiplo in assemblea concesso dalla legislazione olandese agli azionisti di IL FASCICOLO SULLA GESTIONE DELL’ENTE BARESE Appalti Fiera del Levante indagati Viesti e Volpicella L’ex presidente: «Sono tranquillo» L’UNIVERSO FIAT-CHRYSLER Qui sopra i marchi del gruppo FCA. In alto, Marchionne ed Elkann lungo corso. Dopo la quotazione a Wall Street, che dovrebbe aumentare il numero di azionisti americani nella società, l’ammi- FUSIONE (E RILANCIO) Prossimo obiettivo di Marchionne è rinverdire il marchio Alfa Romeo. In Italia resta la «cassaforte» Exor nistratore delegato Sergio Marchionne partirà con il responsabile finanziario Richard Palmer per il road show con gli investitori istituzionali: l’obiettivo è riuscire a collocare i titoli consegnati per esercitare il diritto di recesso, trovando così le risorse necessarie per evitare l’aumento di capitale. Un’operazione che Marchionne ha detto più volte di non ritenere necessaria per finanziare l’ambizioso piano di investimenti e in particolare il rilancio dell’Alfa Romeo, ma sulla quale l’ultima parola spetterà al consiglio di amministrazione, convocato il 29 ottobre, a Londra. Lo stesso board dovrà anche decidere se mantenere invariati i target indicati per il 2014 o se apportare qualche modifica. Intanto i primi nuovi modelli sono ai nastri di partenza: è cominciata con risultati positivi la commercializzazione del Jeep Renegade mentre arriverà sui mercati all’inizio del prossimo anno il crossover 500X, presentato al Salone di Parigi. Sono le prime carte scoperte da Marchionne in attesa del suono della campanella a Wall Street alle 16 di lunedì. Amalia Angotti l BARI. I 60mila euro spesi per regalare un ulivo all’Albania, lo stipendio incassato (illecitamente, secondo una denuncia dei revisori dei conti) dal presidente, almeno un appalto che potrebbe essere stato gestito in maniera difforme dalle normative. Tutto questo mentre la Fiera del Levante affondava tra i debiti, in una situazione di quasi-dissesto che potrebbe essere stata nascosta ai soci fondatori. Ipotesi, al momento, che devono essere approfondite. È per questo che la procura di Bari ha iscritto nel registro degli indagati l’ex presidente Gianfranco Viesti, l’ex direttore generale Leo Volpicella e un dipendente dell’ente, Ruggiero Lerario: i primi due rispondono a vario titolo di abuso d’ufficio e false comunicazioni sociali, l’ultimo solo di abuso d’ufficio in relazione all’aggiudicazione di un appalto. Nei giorni scorsi ai tre è stata recapitata una richiesta di proroga delle indagini preliminari firmato dal procuratore aggiunto Lino Giorgio Bruno. Nel fascicolo sono finiti gli articoli della «Gazzetta» e le denunce presentate dai revisori della Fiera, che si sono rivolti anche alla Corte dei Conti (dove risulta aperto un fascicolo affidato al vice procuratore regionale Pierpaolo Grasso). Agli atti dell’indagine anche le dichiarazioni del successore di Viesti, Ugo Patroni Griffi, chiamato dalla Procura come testimone. La Finanza ha anche acquisito, a più riprese, documentazione amministrativa. Nessun commento da parte di Volpicella («Non ho ancora ricevuto nulla»). Viesti, invece, fa sapere di essere «assolutamente tranquillo, avendo agito, in una situazione difficile, sempre con onestà e regolarità. Sono certo che questo sarà attestato anche dalle conclusioni cui arriverà la [g. l. - m. s. ] magistratura». IL CASO IL COMMISSARIO ALLA CONCORRENZA HA APERTO UNA INDAGINE SULLA TASSAZIONE CONCESSA A LUSSEMBURGO Fisco agevolato alle multinazionali ora c’è Amazon nel mirino dell’Ue Poca banda larga Italia 47esima per internet veloce l E' linea dura quella adottata dalla Commissione europea a fine mandato nei confronti delle agevolazioni fiscali dei paesi Ue alle multinazionali: dopo Apple, Starbucks e Fiat, anche Amazon è finita nel mirino di Bruxelles. Il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia ha deciso di aprire un’indagine sul regime fiscale applicato dal Lussemburgo al gigante americano delle vendite online. "E' giusto che le filiali delle multinazionali paghino la loro parte di tasse e non beneficino – ha avvertito Almunia – di un trattamento preferenziale che equivarrebbe a sovvenzioni mascherate". In questione, però, ha tenuto a mettere i puntini sulle 'ì il commissario, "non è il sistema generale di tassazione del Lussemburgo" nè il 'tax ruling', ovvero il sistema di decisioni anticipative in materia fiscale che "è normale e logico", ma "il suo cattivo uso che dà un vantaggio selettivo a una società particolare". l Una banda larga fissa poco diffusa, con una crescita asfittica, e anche molto lenta. La situazione del broadband in Italia, così come viene descritta dall’ultimo Osservatorio trimestrale dell’Agcom, non fa che confermare l'esigenza di spingere sul pedale degli investimenti, pubblici e privati. Il rapporto, per quanto riguarda gli accessi a banda larga, conferma quanto anticipato nei giorni scorsi dal presidente Angelo Marcello Cardani, con un aumento di appena 60mila unità in un anno a 14,2 milioni: insomma, un tasso di crescita sostanzialmente invariato e più basso d’Europa: +0,1% nel trimestre e +0,4% nell’anno. Oltre tutto, e questo è il dato fresco, le prestazioni delle connessioni sono talmente scarse che l’Italia si piazza al 47mo posto nel mondo. La velocità media è infatti pari a 5,2 mega al secondo, pari a meno di un quarto di quella che può vantare la prima in classifica, la Corea del Sud, con 23,6. Il meccanismo finito sotto la lente di Bruxelles è quello che consente a una società di informarsi preventivamente con le autorità fiscali di un paese su come verrà tassata, in particolare per quanto riguarda i prezzi dei trasferimenti di beni e servizi da una filiale all’altra dello stesso gruppo. Se questi non sono in linea con quelli del mercato, la società realizza benefici maggiori. Il sistema che il Lussemburgo applica ad Amazon Eu Sarl, che registra il grosso dei benefici europei della casa madre, è in vigore dal 2003 e secondo la Commissione "potrebbe non essere conforme" alle regole Ue, in quanto, consentendo ad Amazon di "pagare meno tasse", costituisce un vantaggio selettivo assimilabile a un aiuto di stato. Il ministero delle finanze del Lussemburgo si è difeso dicendo che "le accuse di aiuti di stato sono infondate", in quanto "non è stato concesso ad Amazon nessun trattamento o vantaggio fiscale particolare". Ma anche sensibilmente inferiore ai principali competitor europei, Regno Unito, Germania, Spagna e Francia. Il ritardo dell’Italia, fa notare l’Agcom, si amplia se si considerano le linee in grado di supportare servizi video avanzati: solo l’1,6% delle connessioni italiane, infatti, ha una velocità superiore ai 15 mega al secondo. Meglio vanno le cose sulla telefonia mobile, dove la velocità rilevata in Italia è nella sostanza analoga a quella riscontrabile negli altri Paesi europei. Tuttavia anche dal mobile arrivano notizie non confortanti e riguardano il mercato in senso più generale. Sono infatti 2,2 milioni le sim in meno rispetto all’anno scorso e crolla la portabilità del numero, segno che la guerra dei prezzi senza quartiere che si sono fatti gli operatori si sta esaurendo. Allo stesso tempo, aumentano i clienti degli operatori mobili virtuali, anche grazie al boom di Lycamobile, che conta già 800mila abbonati. RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 23 Mercoledì 8 ottobre 2014 VALENTINI All’opposizione di se stesso >> CONTINUA DALLA PRIMA N essuno può avere la controprova. Ma è lecito ipotizzare che, senza questo passaggio, le oligarchie delle tessere avrebbero continuato a gestire il Pd secondo le vecchie logiche di potere. E forse Renzi non sarebbe mai diventato segretario. Non c’è quindi da gridare allo scandalo se adesso i tesserati diminuiscono: questa è la logica conseguenza di una scelta che ha radicalmente modificato la “constituency” del partito, diventato ormai più un partito d’opinione che di apparato. D’altra parte, Renzi è segretario da appena dieci mesi. E per quanto il Pd possa aver cambiato rotta sotto la sua guida, non si può attribuire esclusivamente a lui questo calo delle tessere. È più verosimile, invece, che sia stata proprio la modifica del meccanismo elettorale interno a demotivare gran parte dei vecchi iscritti, i quali si devono essere sentiti espropriati o defraudati del potere di scegliere un leader in cui identificarsi. Vogliamo ricordare poi che nel frattempo il mondo è cambiato? Che i partiti non sono più il centro della vita politica? E soprattutto, che il confronto democratico non avviene più all’interno delle sezioni, ma piuttosto nell’agorà mediatico della tv, di Internet, di Twitter e degli altri social network? Un processo analogo, del resto, è accaduto anche per un’istituzione millenaria come la Chiesa cattolica. Le parrocchie e gli oratori, come si sa, sono sempre meno frequentati. E non a caso perfino il Papa, da Ratzinger a Bergoglio, ormai comunica abitualmente via Tweet. Che senso ha, allora, discutere se il Pd è un partito solido, liquido o acido? Oppure, se esistono ancora i “padroni” o meno? Da una parte, c’è D’Alema che ne evoca i fantasmi; dall’altra c’è un “padrone” in carne e ossa come Renato Soru, il quale s’incarica di assicurare – proprio lui - che non esistono più. Prima di stabilire, dunque, se Renzi è un uomo di sinistra e se il suo Pd è un partito di sinistra, bisognerebbe affrontare una riflessione comune su che cos’è la sinistra nella società contemporanea. E prima di revocare la patente altrui, sarebbe bene verificare la scadenza della propria. Ormai, nel Partito democratico e dintorni, chiunque si sente in diritto di decretare se l’interlocutore è di sinistra o meno, di fargli l’esame del sangue e di contare i globuli rossi, fino a rinnegare una parte della propria storia. A seguire gli interventi su Twitter, si direbbe che neppure Piero Fassino (già segretario dei Ds) né tantomeno Walter Veltroni (primo segretario del Pd) sono considerati uomini di sinistra. Figuriamoci poi Giorgio Napolitano, già leader dei “miglioristi” nel Pci ovvero di quella che allora si chiamava la destra comunista: con i suoi anatemi contro il corporativismo dei magistrati e il conservatorismo dei sindacati, il presidente della Repubblica è evidentemente in odor di eresia. Ma chi attacca Renzi sulla riforma della giustizia o su quella del lavoro, dall’interno o dall’esterno del Pd, si guarda bene dal fare altrettanto con il Capo dello Stato. Oggi, dunque, il Pd appare paradossalmente un partito che sta all’opposizione di se stesso. Cioè del governo che esprime e sostiene in Parlamento. Un ircocervo, piuttosto che un partito, con la testa già nel futuro e il corpo ancora nel passato. Un soggetto politico con una maggioranza proiettata, bene o male, verso la modernità e una minoranza no- di VITO SPADA L PREMIER Matteo Renzi stalgica, ripiegata su se stessa, divisa al proprio interno in tre o quattro tronconi: la ”vecchia guardia” di D’Alema e Bersani; i “giovani turchi” del presidente Orfini e del ministro Orlando; i riformisti di Cuperlo e del capogruppo alla Camera Speranza; la sinistra più radicale di Civati che flirta con quella alternativa di Sel che infatti milita nelle file dell’opposizione parlamentare. Si tratta, in conclusione, di capire se stiamo assistendo – appunto – alle convulsioni di una mutazione genetica oppure a un tentativo di suicidio collettivo. Più che altro, tutto questo processo di autocoscienza sembra il riflesso condizionato di una vecchia cultura politica antisistema che non riesce ancora a integrarsi definitivamente nel sistema. Un “partito di lotta e di governo” che si trova, finalmente, alla guida del governo ma non sa, non può, non vuole rinunciare alla lotta, anche a rischio dell’autolesionismo. Giovanni Valentini COZZI Macché Berlinguer, ricorda Craxi >> CONTINUA DALLA PRIMA grezza e concreta dei contenuti. Perché il marketing da solo non basta se non viene accompagnato da atti concreti. Non solo dai ei fatti, invece, Renzi non solo è in netta discontinuità buoni propositi. con i metodi e le sacralità del passato. Ma lo è Quella con la Cgil è mix di guerra di movimento e di posizione. soprattutto nei rapporti con il sindacato. Dove il suo Renzi alterna il bastone e la carota. E cerca di creare un nuovo approccio ricorda tanto il Craxi che nel 1984, con il regime nei rapporti tra politica e sindacato. Che negli ultimi decreto di San Valentino, cancellò gli automatismi della scala decenni hanno visto il ruolo cardine e di guida della Cgil rispetto mobile, il tabù del tempo. Una mossa che mandò in frantumi al partito principale di riferimento. definitivamente l’unità sindacale, con Cisl e Uil con il governo e Ieri mattina, in un orario molto british, alle 9, ha convocato i la Cgil e il Pci in piazza. Anche allora il sindacato sindacati per esporre la sua riforma del lavoro. organizzò una manifestazione con oltre 700mila Avvertiti dell’incontro - hanno fatto sapere nei persone. In Parlamento, il Pci fece ostruzionismo, giorni scorsi - da una delle tante dichiarazioni e raccolse le firme per il referendum con la quotidiane del premier. Per di più, un vertice a speranza di far saltare il provvedimento e il tempo (un’ora), avendo convocato a seguire gli leader socialista. Andò diversamente e il risultato industriali. Simbolismo per simbolismo, la Carappresentò una svolta storica. E da lì incominciò musso ha canticchiato «un’ora sola di vorrei». la marginalità del Pci rispetto ad una società che Pare che l’incontro, al di là dell’ufficialità e del avvertiva i venti impetuosi e contraddittori di «bon ton», abbia messo in scena un piccolo show una nuova modernizzazione. di battute, canzoni, aneddoti. Col premier che Il contesto storico e politico è chiaramente rivendica il merito di avere riaperto la «sala diverso. Ma le analogie sono forti. Anche ora, verde» e la Camusso che avrebbe parlato di come fece Craxi al suo tempo, Renzi è riuscito a incontro sul «ballatoio». E di rimando: porteremo dividere i sindacati. Con la «pasionaria rossa» in piazza i lavoratori. Bene, dice Renzi, diremo a Susanna Camusso che conferma la manifestaMarino (sindaco di Roma) di accoglierli bene. zione del 25 ottobre. Solo la Cgil, senza Uil e CGIL Susanna Camusso Schermaglie ma non solo. La battaglia è di Cisl. sostanza. Per i diritti, che il sindacato vede Lui, il «giovane principe» con piglio decisionista (che piace minacciati dall’abolizione dell’art. 18 e da una riforma che agli italiani come emerge dai sondaggi), impone oggi il voto di allargherebbe le maglie della flessibilità; e per la scelta, da parte fiducia al Senato per accelerare i tempi di approvazione. Si del governo, di guardare con maggiore attenzione al mondo dei muove come uno tsunami, rompe gli argini, neutralizza l’op- milioni di precari. E con l’intento di «seguire» il lavoratore e non posizione interna, con i bersaniani che protestano ma che con il posto del lavoro. Finalità teoricamente encomiabile, ma di responsabilità voteranno la fiducia per salvare il governo e la difficile attuazione. Ditta. E Sel che ritira un bel numero di emendamenti - dice - per Ieri è andato in atto il primo round. Che, oggettivamente, se lo non dare alibi al governo. è aggiudicato il premier. È una partita decisiva quella in atto. La politica si nutre di Ma l’incontro è lungo. E da ambo le parti si cercherà di simboli e di sostanza. E il premier cerca di coniugare i due poli chiudere il match prima dell’ultimo round. Con un colpo da della formazione del consenso, alternando la neutralizzazione di ko. Michele Cozzi quelli che considera vecchi simboli (l’art. 18) con la materia N RISPOSTA COMUNE PER I PROBLEMI DELL’EUROZONA e polemiche sul rispetto del limite del 3% sul deficit pubblico in accordo alle regole europee, mostra chiaramente come tutti gli europei siano oggi in mezzo al guado, senza chiare indicazioni. Il problema è complicato dalla inconclusa integrazione politica europea che agevolerebbe tutto il percorso. I dati da considerare sono oggettivamente scomponibili nelle soluzioni e strumenti che competono alle istituzioni europee e nelle decisioni che riguardano i Governi nazionali. Le azioni che competono a questi ultimi, sono molto importanti non soltanto per le conseguenze della crisi finanziaria ma soprattutto, per le necessarie correzioni alla economia reale. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle come un debito eccessivo e non sostenibile, variamente creato durante gli anni dello sviluppo economico, produca conseguenze debilitanti per tutta l’economia quando il ciclo economico volge al temine. L’enorme volume di debito creato in passato deve essere smaltito e tutti gli operatori sono oggi alle prese con le pratiche di “deleveraging” ovvero di ricomposizione del bilancio con una minore leva di debito. Gli effetti dell’eccessivo debito pubblico ad esempio, causano perniciosi effetti sull’andamento dei titoli di Stato con tassi in aumento e maggiore volatilità complessiva. Gli italiani ne hanno avuto un saggio qualche anno fa, quando la sola ipotesi di una rottura dell’euro aveva esposto impietosamente l’enorme debito pubblico del Paese ai mercati. Solo la coperta dell’euro e la coraggiosa difesa del Governatore Draghi nel convincere i mercati sulla irreversibilità della moneta comune, ci ha protetto da quei pericolosi momenti che rischiavano di portare il nostro Paese al collasso. Pensare di espandere e non contenere l’enorme debito pubblico italiano, che è di molto superiore alla ricchezza totale creata (133% pil) , non è possibile e rischia di farci ripetere l’esperienza del 2011. La medicina non può che essere quella di una ricomposizione del bilancio pubblico con l’obiettivo di un debito sostenibile. OBIETTIVO -Questo obiettivo deve naturalmente essere raggiunto da tutta l’eurozona. Partecipando ad una moneta comune, tutti i Paesi membri non possono avere obiettivi di bilancio divergenti dalla coerenza comunitaria. Ed infatti, i Paesi che hanno avviato anche dolorosamente l’aggiustamento del bilancio pubblico come l’Irlanda, la Spagna, il Portogallo e la Grecia, stanno registrando miglioramenti nelle loro economie reali. La medicina è stata molto amara, ma sembra funzionare con la ripresa del loro sviluppo economico. E’ vero che in passato sia la Francia che la Germania, in presenza di deficit superiori, avevano chiesto la sua deroga. Ma quel limite, nonostante la sua inosservanza, permise alla Germania di fare le riforme economiche che la trasformarono da “malato dell’Europa”, a locomotiva di sviluppo. La Francia non ha fatto altrettanto ed ancora oggi dice che non rispetterà quel vincolo. Questo comportamento genera a volte l’impressione che i Paesi grandi in Europa si sentano un poco al di sopra delle regole comuni che si applicano per i piccoli Paesi. L’Italia a sua volta, riconosce il valore della disciplina di bilancio, ma richiede più comprensione per i propri obiettivi e quindi, per quelli altrui. Non c’è dubbio che una disciplina debba essere adottata con buon senso e misura e che il limite temporale di rispetto dei limiti debba essere calcolato senza “ammazzare il cavallo”. Il rischio conseguente sarebbe , non solo la sconfitta sostanziale della disciplina comunitaria, ma anche la nascita di movimenti antieuropei come Le Pen in Francia e le destre nazionaliste ed estremiste negli altri Paesi. Noi sappiamo bene tuttavia, che la richiesta di maggior tempo, deve essere accompagnata da riforme concrete per l’economia reale, se vogliamo essere credibili. Senza le riforme strutturali, nessun Governo potrà mai raggiungere l’obiettivo dello sviluppo economico necessario per il nostro futuro. Gli Usa stanno dimostrando peraltro, che la disoccupazione può scendere e che non necessariamente dobbiamo esser pessimisti. Se anche noi europei avessimo uno Stato federale, avremmo una maggiore possibilità di usare il bilancio federale per le infrastrutture e per gli interventi monetari. Essendo in mezzo al guado, dobbiamo convincerci che tutti i Paesi dell’eurozona sono legati da vincoli comuni e che ciò che ci unisce è molto più importante delle divisioni che nascono da una incomprensione reciproca sui passi necessari alla maggiore integrazione. Il nostro futuro è legato a quello degli altri e non è indifferente per nessuno dei partecipanti all’euro. Dobbiamo superare le nostre limitate visioni nazionali e pensare al nostro destino comune. E da qui, che nasce la richiesta di Draghi per una “comune governance” dei problemi strutturali dei Paesi dell’eurozona, per concordare insieme le modalità di azione dei singoli Governi, troppo dipendenti dalle ragioni di politica interna. Quello dello sviluppo economico è un problema collettivo che deve essere risolto da una risposta collettiva europea. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo Piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it Matera2019 Alla scoperta della città in sette ore, neanche la pioggia riesce a condizionare la visita. Accoglienza promossa «Matera è già capitale dell’ospitalità» Le parole di Jordi Pardo a Casa di Ortega sintetizzano l’intensa visita dei commissari e portano larghi sorrisi di PIERO QUARTO L’arrivo del Rumit unisce i lucani verso il 2019 «Il Rumit è la maschera di Satriano che è venuta, partendo il 1 ottobre, fino a Matera per sostenere la candidatura a capitale della cultura perchè questa regione che ha molti problemi cerca proprio nella svolta culturale la risorsa per il futuro. Sappiamo che ci vuole del tempo ma per crescere e lavorare verso il 2019 c’è spazio». E’ stato chiaro ed è arrivato a destinazione il messaggio che Rocco Perrone uno dei ragazzi arrivati da Satriano ha lanciato ai commissari europei, con la foga e l’emozione naturale ma con grande precisione nei concetti espressi che testimoniano quanto la Basilicata tutta veda proprio nella cultura e nella chance di Matera una generale occasione di riscatto. I camminatori arrivati in parte già lunedì e fermatisi al borgo La Martella sono l’espressione concreta del messaggio popolare di condivisione che si è unito a quello istituzionale lanciato dalla presenza di tantissimi sindaci dei Comuni lucani. Non 131 ma certo tanti davvero che non hanno voluto mancare a questo tipo di appuntamento. Il messaggio è stato chiaro ed ha probabilmente mostrato la partecipazione tangibile ad un obiettivo comune. Così come le bandiere sui balconi della città e il lavoro delle attività commerciali non ha mancato di confermare l’obiettivo comune. La pioggia magari ha finito per condizionare il numero delle presenze almeno in parte. Ma il messaggio è arrivato davvero molto chiaro. Satriano è stato il simbolo di una Basilicata che attorno a Matera prova a cercare una strada di sviluppo ed un’ancora di salvezza comune. Un messaggio che i commissari hanno certamente recepito perchè indirizzato in maniera chiara e che è riuscito probabilmente anche a colpire nel segno. p.quarto@luedi.it «Posso dire un grazie, noi siamo qui per il Panel per decidere la capitale della cultura. Io oggi dico che Matera è e sarà la capitale dell’ospitalità e dell’accoglienza». Le parole di saluto pronunciate da Jordi Pardo alla Casa di Ortega sono la sintesi della giornata materana dei commissari europei, producono larghi sorrisi nell’ampia platea presente pur senza dilungarsi in interpretazioni. Ma certo risultano un incoraggiante punto di partenza in una giornata lunga, intensa e che non manca soprattutto con la pioggia battente di metà pomeriggio di creare più di un problema e di un grattacapo all’organizzazione. Il programma però ed il tempo ristretto non permettono interruzioni. I commissari continuano la loro visita. Mostrano di gradire il test mattutino in un panificio, un laboratorio del pane dal sapore antico che vien ben sperimentato così come appaiono soddisfatti dopo il pranzo in famiglia che mette alla prova al meglio l’ospitalità dei materani. Impressioni, deduzioni, espressioni che si possono cogliere laddove mancano parole precise se non quelle finali di Pardo. C’è però la sensazione che Matera sia riuscita a colpire, come fino a che punto lo si capirà successivamente ma certo lo step, l’esame con l’Europa appare decisamente superato. La partecipazione della gente non è mancata anche se condizionata dal tempo capriccioso ed inclemente così come i sindaci provenienti da gran parte della Basilicata e dalla Murgia hanno simboleggiato visivamente l’ampio sostegno alla candidatura. I commissari hanno raccolto le impressioni, e si sono fermati anche a far quattro chiacchiere al bar. Sono stati molto disponibili in ogni momento della visita e Matera ha cercato di trasmettere il suo messaggio al meglio. Attenzione, curiosità nel Palombaro ed una visita che è proseguita poi nel cuore dei Sassi, nel palazzo del Casale e fino alla Sotto la maschera del Rumit arrivata in piazza Ridola ed in alto l’ultima tappa della visita alla Casa di Ortega dopo sette ore di corsa contro il tempo Casa di Ortega. «Questo non è un museo ma un laboratorio dove affermare una nuova frontiera tra arte e artigianato» ha spiegato Raffaello De Ruggieri che poi ha aggiunto al “Quotidiano” «ho registrato una grande partecipazione e sono convinto che la comunità lucana si è ricompattata in quest’occasione». Sempre in quest’occasione il sindaco Adduce ha ricordato la genesi della candidatura partita dal basso, voluta da un’associazione di cittadini (lì presente il primo presidente Francesco Salvatore) e sostenuta per pri- ma da Nicola Buccico ex sindaco della città. «E’ stata una giornata fantastica in cui anche la pioggia è riuscita a rendere l’idea di quello che volevamo dire. Abbiamo mostrato grande energia, è andato tutto bene» è stato il commento a caldo, sorridente di Joseph Grima al termine dell’incontro. Pochi minuti dopo le 19 rispettado a pieno anche i tempi rigidi concessi. Ora la corsa per la candidatura continua, prossimo e decisivo step prima della decisione l’audizione a Roma il 16 di ottobre. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 7 Primo Piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it | Foto al Belvedere nella prima tappa di una lunga giornata sotto alcuni momenti con la pioggia, la gente, i sorrisi e le presenze L’INFILTRATA | La pioggia e le sorprese di una giornata particolare di MARGHERITA AGATA Da Pasolini a Levi L’arte racconta la città E’ COMINCIATO da Pier Paolo Pasolini e dal suo “Il vangelo secondo Matteo” e si è concluso davanti a “Lucania ‘61”, la grande opera pittorica di Carlo Levi, il racconto di Matera attraverso l’arte che il soprintendente Marta Ragozzino, da impeccabile padrona di casa, ha offerto alla commissione europea durante il mini-tour al museo nazionale di Palazzo Lanfranchi. Un viaggio, quello tra i tesori del museo, come ha sottolineato Marta Ragozzino, “inverso” rispetto al percorso solito: per capire cosa è oggi Matera, difatti, si deve partire necessariamente dai Sassi come li ha visti mezzo secolo fa Pasolini. Narratori virtuali, scatti dal set del film capolavoro del regista e poeta, costumi di scena, immagini, consentono al gruppo di “osservatori speciali” di immergersi in pochi attimi nell’humus culturale della città: passato- presente e futuro, si intersecano magicamente in un unico luogo. E più che sulle opere e le collezioni ospitate tutte di grande pregio e di rilevante valore storico-artistico- in effetti, è più sul nuovo modo di intendere il museo che la soprintendente si sofferma: non più un luogo statico di mera conservazione delle opere, ma un luogo vivo, partecipato, perchè il patrimonio è bene comune e deve uscire dal museo, com’è già accaduto con alcune opere di Levi esposte, per un giorno, nelle case dei materani. E lo spiega con tale enfasi da farsi venire il fiatone, dopo non aver smesso di raccontare le meraviglie di Palazzo Lanfranchi anche per tutta la scalinata che dalla sala al pian terreno conduce al primo piano. Un dettaglio che non sfugge al commissario Pardo che, sorridendo, esclama: «Respiri, faccia con calma, siamo felici così». E in effetti la pausa permette al soprintendente Ragozzino di prendere fiato senza perdere il filo del racconto che conduce gli ospiti nella sala in cui sono in corso le prove di uno dei 27 quadri coreografici del Vangelo secondo Matteo realizzati da Virgilio Sieni per la Biennale di Danza di Venezia. Poi, un tuffo nel passato con una rapida visita alla collezione di opere di arte sa- cra di Basilicata: sculture, tele e anche frammenti degli affreschi sottratti da un ricercatore tedesco dalle chiese rupestri di Matera e, avventurosamente, riportate a casa. Le sale e le collezioni da mostrare sarebbero ancora molte, ma il tempo a disposizione dei commissari, ahimè, non è infinito. Perciò ci si incammina verso l’uscita, non senza, però, prima un passaggio davanti al telero di Levi “Lucania ‘61”, e poi la visione dell’opera più bella di Matera: i Sassi. La vista dal terrazzo di Palazzo Lanfranchi è un autentico capolavoro. mar.aga m.agata@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA «SE mi vedesse Antonio Andrisani...». E’ questo il pensiero che mi è balenato quando, all’altezza del museo Ridola, la pioggia ha sorpreso i tre commissari europei diretti agli ipogei del Palombaro. Non c’è niente da fare: le cose più improbabili accadono nelle occasioni speciali, come più che speciale è stata la giornata di ieri per Matera. Capita così che un inatteso acquazzone faccia saltare protocollo e “ruoli”: ognuno cerca riparo come può e chi, previdente, si è premunito di ombrello non esita a condividerlo con chi ne è sprovvisto. Il mio salvatore? No, questa volta il sindaco Adduce non c’entra. A offrirmi riparo sotto il suo ombrello (incredibile ma vero) è uno dei membri della commissione europea. “La pluva è la pluva”, commenta, rivolgendosi a me Jordi Pardo. San Pardo, mi verrebbe da dire, in ossequio al generoso commissario spagnolo e a uno dei rioni di Matera che, per una strana coincidenza, ha lo stesso nome. La mutazione da cronista a “infiltrata” è compiuta. Una scena da corto di Andrisani, appunto: da una parte il direttore del comitato Matera 2019 Paolo Verri impegnato a illustrare il percorso all’altro commissario Dalla Sega, dall’altra scortata da Pardo la sottoscritta. Ma, in ossequio alle “istruzioni” ricevute prima della visita della giuria, non ho approfittato oltre della disponibilità del senor Pardo: nessuna domanda sulle impressioni rispetto a Matera e all’accoglienza ricevuta. Tanto, confusi tra la folla di piazza Pascoli, qualche commento compiaciuto che i tre “inviati speciali” si sono fugacemente scambiati sul pranzo in famiglia, appena consumato, lo si era già carpito. Come non c’è stato bidi fare domande all’arrivo in piazza Pascolo del fragoroso e travolgente corteo dei “camminatori”, giunti insieme ai “Rumit”, gli uomini-albero di Satriano di Lucania. Lo stupore stampato sui volti dei giurati è stato più eloquente di qualsiasi altro commento. E altrettanto divertiti e pronti a lasciarsi coinvolgere dai laboratori creativi, animati da bambini e associazioni all’interno dell’ex ospedale San Rocco, in piazza San Giovanni. Se alla commissaria estone è toccato sottoporsi al test per farsi promuovere “abitante culturale”, compresa la pronuncia del proprio nome con la lingua tra i denti, Sylvian Pasqua ha offerto il suo particolare punto di vista sull’incontro, raccontandolo attraverso il casco con telecamera del Lucania film festival. Alle prese tra gomitoli e fili di lana colorati, il mio “amico” Pardo. La pioggia ci ha provato, insomma, ma proprio non ci è riuscita a rovinare la festa di Matera. m.agata@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo Piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it Matera2019 I componenti della commissione ospiti di cinque famiglie che hanno dato fondo alle ricette tradizionali e ai sapori locali Candidatura a tavola Ecco come il cibo conquista al primo assaggio I commissari al panificio Perrone e accanto Patrizia e sua madre (f. Martemucci) di ANTONELLA CIERVO MATERA - C’è chi ha chiesto di ospitare uno dei commissari per dimostrare che Matera è una città in cui si può tornare per trascorrerci la vita. Chi, invece, ha voluto far conoscere a tavola l’animo di una comunità e i suoi sapori passando attraverso i valori della famiglia. Il contatto con la città dei Sassi, che era già cominciato ieri mattina con la visita al panificio Perrone (di cui parliamo in un altro articolo in pagina, ndr.) è diventato concreto, amorevole proprio a tavola dove il percorso a 360 gradi è giunto nelle cinque famiglie materane che hanno raccontato la città fra ricette della tradizione e piatti di famiglia. Mauro Padula con le sorelle Laura e Camilla ha presentato la candidatura per il pranzo “europeo” puntando sulla voglia di tornare nella città in cui sono nati dove il futuro, anche dopo il 2019, può offrire tanto. Rebecca Riches (nella foto) ha ospitato in tutto 10 persone all’insegna della multietnicità. Oltre alla sua famiglia, con il marito e le due figlie, c‘è stata una coppia di amici materani, un’altra coppia, lei svedese lui italiano, infine una coppia, una sudafricana e l’altra londinese, che ha comprato casa a Irsina nell’ambito del progetto di turismo sostenibile. Rebecca ha motivato la sua disponibilità spiegando che la candidatura potrebbe portare una visibilità europea e internazionale in città, declinata all’insegna dello scambio. Una potenzialità positiva che può legare a un’altra cultura. Anna Maria Colangelo responsabile dell’associazione Persone down di Matera ha spesso partecipato a tutti gli eventi con suo figlio Nicolò. Per questo i temi culturali l’hanno sempre vista partecipe. «I materani sono bravi nell’accoglienza - spiega. A casa sua sono stati ospiti il neuropsichiatra infantile Mangione, Simona Guarini, Marta Ragozzino e una ospite che ha parlato delle tradizioni nei Sassi». A casa Di Cuiaerano 15. I componenti della famiglia erano già 12 ai quali oltre al commissario si è aggiunta una coppia. Per candidarsi a preparare il pranzo, Ennio Di Cuia aveva spiegato perchè condivideva gli obiettivi della sfida. Maria Bruna Malcangi, 26 anni, appassionata di viaggi, ama la sua città e ha ospitato a pranzo 11 persone. Sei i componenti della famiglia e altri cinque invitati, tra cui il commissario Jordi Pardo, un componente del gruppo Unmonastery e Pietro Laureano. «Ho descritto la mia famiglia - spiega ricordando la motivazione per il bando - che è particolare: mio fratello suona, mio padre è tecnico di pianoforti io sono studentessa internazionale ma ogni anno ho bisogno di un po’ di tempo per viaggiare. Ad agosto per un mese sono stata in centro Europa». a.ciervo@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA A tavola tutti insieme come nelle grandi occasioni L’accoglienza di Rosa: genuinità e condivisione DA quartiere Lamartella la piazza di via Ridola, che nel frattempo si prepara ad accogliere i commissari, è lontana. Ma a casa di Rosa è festa come al centro. C’è tutta l’atmosfera delle grandi occasioni nell’accoglienza calda e genuina che la giovane architetto riserva ai suoi ospiti nella data che per la città di Matera passerà alla storia. La tavola imbandita dice subito che sarà un pranzo all’insegna delle radici e della condivisione. Regna la tradizione nel primo piatto di cicorie e fave servito con peperoni cruschi e crostini, accompagnato da un ottimo aglianico. Ci sono gli amici e i colleghi. E’ un pò come a Natale: nessuno dovrebbe stare da solo in un giornata così importante. L’argomento del giorno non può che essere la grande sfida che ha riempito di orgoglio tutti i materani. Ci raccontano di come la città sia cambiata da quando tutto è cominciato. Di come sia cresciuta la consapevolezza rispetto alla portata della candidatura, non solo tra i cittadini della Città dei Sassi, ma anche dei comuni limitrofi, anche quelli pugliesi. Che quella di ieri sarebbe stata una giornata fuori dal comune - ci raccontano - lo si poteva percepire anche dall’approccio differente della gente comune alla vita quotidiana. «Stamattina sembrava tutto diverso, non la solita fiacca. Sembrava che ognuno fosse animato da uno spirito nuovo». Il bello è contagioso. E gli angoli della città che sono stati rimessi a nuovo prima dell’arrivo dei commissari predispongono al buon umore. Nel frattempo il pranzo va avanti. Rosa e la sorella Caterina hanno pensato proprio a tutto. Le cortecce con i funghi e le cicerchie sono un trionfo di gusto e tradizione. Seguono saltimbocca e peperoni. Chiusura in bellezza, con una sbriciolata di mandorle e mousse al cioccolato. L’architetto di 37 anni a suo modo si è già resa protagonista di un’operazione di promozione dell’immagine di Matera nel mondo. L’anno scorso ha portato le telecamere di una trasmissione televisiva americana all’interno di un casa che ha ristrutturato nei Sassi. L’occhio del cameraman non poteva rimanere indifferente al fascino spettacolare della città che si gli si FAMIGLIA PADULA FAMIGLIA RICHES Crostini con pesto di pomodori secchi, olive e lampascioni fritti, fave e cicorie con peperoni cruschi, orecchiette con le rape e mollica di pane, salsiccia con i funghi cardoncelli, peperoni fritti, burratine, ricotta e manteca rigorosamente freschi di giornata, strazzate e semi di girasole. A tavola, Mauro, Laura e Camilla Padula hanno invitato oltre al commissario Kivilo, alcuni amici. Ragazzi materani intenzionati a tornare nella loro città d’origine un po’ come è accaduto a due dei tre fratelli Padula, una studentessa a Parma e l’altro a Venezia. I ragazzi hanno illustrato in inglese all’esponente della commissione giudicatrice quali sono state le motivazioni della loro disponibilità e perchè Matera merita di diventare Capitale europea della Cultura. Il pranzo preparato dalla mamma, Silvia Padula, ha dato spazio non solo alla tradizione locale ma anche ai sapori della terra, vera risorsa della comunità materana. Cinghiale in umido con salsa fatta in casa e orecchiette, contorni vari e verdure di stagione, infine dolci secchi tipici materani. In un’ora la tavola di Rebecca Riches, londinese trapiantata a Matera da cinque anni, ha spiegato al commissario Jordi Pardo il vero cuore della città e dei sapori di famiglia che ha imparato da quella di suo marito. Un modo diverso per illustrare a chi, come lei, ha origini in altre realtà, cosa vuol dire raccontare un luogo attraverso le ricette e i prodotti raccolte nelle sue terre. Matera, in questo senso, rappresenta uno straordinario esempio di ciò che l’area murgiana offre, a cominciare dal grano per giungere poi alle verdure. Proprio la scelta dei contorni, ieri mattina, come ha spiegato Rebecca Riches aveva richiesto più tempo per la preparazione, dovendo scegliere fra quelle di stagione in questo periodo nella zona. Il sapore, soltanto così, consente di approfondire nel modo migliore il rapporto fra cucina e cultura. Assaggini e semi di girasole Tocco inglese e tradizione RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 9 Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it Patrizia Perrone li ha ospitati nel suo negozio Grembiule e farina commissari al panificio A casa di Rosa Giacomobello con gli amici e i colleghi. In basso i piatti serviti durante il pranzo è mostrato davanti quando ha messo piede da queste parti. Previsioni per il 17? A tavola nessuno se la sente di azzardare pronostici. Ma le dita sono incrociate. “Adesso, quello che possiamo fare, è augurarcelo con tutte le nostre forze”. Il raggio di sole segui- to alla pioggia, che per qualche minuto ha minacciato la buona riuscita della manifestazione di via Ridola, è il buon auspicio di un trionfo in cui ora sperano tutti. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it MATERA - Nel panificio Perrone, ieri, l’Europa c’era già perchè in questi giorni è stata ospite della struttura una antropologa bulgara, responsabile della Bread House a Sofia nella quale mette in scena anche alcune performance. Spiega Patrizia Perrone: «Il nostro panificio si è trasformato in un luogo di socialità e integrazione- come conferma oggi (ieri per chi legge, ndr.) la presenza di una donna marocchina e di altri ospiti. C’è una parte delle nuove generazioni che si è allontanata dalle nuove tradizioni e per questo abbiamo invitato due adolescenti al laboratorio che è stato organizzato». Nel panificio di via Nazionale sono state realizzate forme di pane seguendo la propria creatività. Le storie che sono nate dopo la cottura di questo prodotto, sono diventate vera e propria teatralità, racconto storico, percorso nel tempo. A mettere le mani in pasta ci sono stati anche i commissari che muniti di grembiule di ordinanza hanno impastato acqua e farina. «Ho preparato pre forme di pane per poter realizzare con loro dei pezzi con tanto di logo della città». La storia dei Perrone, è un po’ anche parte della storia della città. Patrizia, Patrizia Perrone davanti al forno sua madre Anna e sua sorella Sabrina rappresentano la fascia rosa di questa azienda presente sul mercato da 50 anni nello stesso quartiere, quello di Piccianello. Siamo la quarta generazione di panificatori - spiega Patrizia - dopo che il mio bisnonno cominciò nel 1800». C’è, in questo prodotto, la storia e la cultura di una comunità. «E’ un patrimonio dei materani, delle famiglie. Non appartiene solo ai forni; la panificazione fino agli anni ‘50 avveniva nelle famiglie e noi oggi siamo custodi di quella parte della nostra storia, unendo l’operazione che avveniva in casa ed era affidata alle donne, e la parte che spettava al fornaio. Il pane è un patrimonio di Matera e della sua gente», d’altronde un capitolo del dossier di candidatura è stato dedicato proprio a questo prodotto unico nel suo genere. a.ciervo@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA FAMIGLIA COLANGELO-MONTEMURRO FAMIGLIA DI CUIA FAMIGLIA MALCANGI Ieri in 11 a tavola, con il commissario Dalla Sega, hanno apprezzato la cucina della signora Anna Maria che ha dato spazio alle migliori conoscenze della cucina tipica in un menu che seppur in un tempo ristretto, non ha trascurato nessuno dei sapori locali. Pranzo a base di caciocavallo di Ferrandina, salsiccia di suino nero di Miglionico, soppressata di Picerno, pecorino di Moliterno, ricotta e nodini di Matera. Agnello locale al forno con funghi cardoncelli con contorno di friggitelli con uva passa e pinoli e involtini di melanzana. Il dolce è ancora più legato alla tradizione: budino di pane di Matera con crema di zabaione e macedonia con frutta di stagione. Un viaggio a 360 gradi nelle eccellenze lucane, a cominciare da quelle casearie che a casa Colangelo-Montemurro hanno aggiunto ai sapori tipici anche quelli di molti dei territori che compongono la Basilicata, parte integrante della candidatura di Matera a Capitale della cultura europea nel 2019. Dai piatti poveri fino alle ricette peculiari della città. E’ stata Anna Gemma Gallo, moglie di Ennio Di Cuia ad occuparsi del menu portato in tavola ieri per accogliere Rita Sassu, funzionario del Mibac. Pasta al forno, pan cotto con le rape e i peperoni cruschi, antipasti come zucchine alla poverella, peperoni fritti, friggitelli, peperoni arrosto, pecorino con la marmellata, ricottine e burratine. Crostate e tarallini dolci per concludere il pranzo. La signora Anna Gemma e le figlie sono occupate in particolare di queste torte che hanno concluso il pranzo. I sapori che spesso accompagnavano i contadini impegnati nei campi sono tornati in tavola ieri, in un’occasione così speciale che ha unito le tradizioni di famiglia dei giorni di festa con quelle della cucina che a Matera trae origine proprio del territorio. Antipasto con mozzarelle, pomodorini e prosciutto, salame artigianale di San Chirico Raparo, cipolline di Tropea e altri assaggi orecchiette con salsiccia e pomodoro, gnmmerried (interiora di agnello) con la “carne del Monacello”, ovvero fettine di vitello con olive, prezzemolo e peperoncino. I dolci, per questioni di tempo, erano confezionati. «Volevamo preparare un tiramisù - spiega Maria Bruna Malcangi ma sarebbe stato difficile impiattarlo e servirlo. Abbiamo preferito acquistarli in pasticceria». Tra i piatti che sono stati offerti a tavola, al funzionario Sylvain Pasqua, ieri la famiglia Malcangi ha recuperato anche nella storia personale con una ricetta che risale alla nonna e che veniva preparata alla mamma di Maria Bruna Malcangi. Un modo per rendere omaggio al passato di famiglia e ai sapori tipici. Viaggio a tavola a 360 gradi Pane cotto e crostate La carne del Monacello RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it La giorn Matera2019 L’arrivo sul Belvedere L’arrivo poco dopo le 12 al Belvedere con il sindaco Adduce che ha donato dei rametti di timo ai commissari in modo da far assaporare sin da subito gli odori del territorio in un luogo silenzioso Il pane, un simbolo da condividere Con le mani sporche per cominciare a capire come si fa il pane, il prodotto per antonomasia della città. Anche questo in un panificio-laboratorio è stato un momento importante della visita dei commissari europei Il sostegno dei sindaci Sguardo da 2019 La folla davanti Palazzo Lanfranchi Sono venuti da ogni parte della Basilicata, moltissimi dalla provincia di Potenza, dal Vulture oltre che dal Materano e dalla Murgia è la truppa dei sindaci che hanno condiviso la candidatura Casco in testa e telecamera per Sylvian Pasqua e il Lff di Pisticci ha mostrato un altro punto di vista Non è bastata una leggera pioggia proprio all’ora di pranzo a impedire una numerosa presenza istituzionale ma non solo RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 11 nata in dieci clic Fotoservizio di Cosimo Martemucci Il gran finale a C asa Ortega Raffaello De Ru gg di Ortega “uno ieri ha raccontato la Casa sp E’ l’esempio civ azio che sprigiona energia ile Chiusura con lar di una sfida vinta” ghi sorrisi nei tem pi La pioggia e lo spettacolo del Palombaro Acqua dal cielo e acqua nelle viscere di piazza Vittorio Veneto dove una guida, in un inglese impeccabile, ha svelato ai commissari tutte le meraviglie dell’ingegnoso sistema di raccolta delle acque dei Sassi Uno sguardo ai Sassi E’ la visione dal terrazzo del museo degli antichi rioni di tufo l’ “opera” più sorprendente che Marta Ragozzino mostra a conclusione della visita ai tesori di Palazzo Lanfranchi Quattro chiacchiere al bar Gustarsi un gelato in compagnia seduti ai tavolini all’aperto in piazza Pascoli è una delle abitudini materane che ha contagiato subito anche i tre commissari europei La mostra di Pasolini chi Il mini-tour a Palazzo Lanfran rso ha raccontato la città attrave a icat la mostra multimediale ded Pasolini, di al Vangelo secondo Matteo di Levi ro le opere di arte sacra e il tele RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it POLITICA Al Senato inizia il braccio di ferro sul jobs act e Margiotta “irride” la minoranza Pd di SALVATORE SANTORO POTENZA - Sullo sblocca Italia il Pd lucano (almeno per quanto riguarda la vicenda degli emendamenti) non sembra salire sulle barricate contro le mosse di Renzi alla Camera dei deputati ma rischia soltanto - a sentire il forzista Latronico - di “indebolire” la card carburante. Mentre dall’altro lato, sulla riforma del lavoro al Senato ci sono schermaglie interne al Pd ma niente di più. Sono iniziate a Roma dunque, le due sfide (almeno sulla carta) più complicate per il governo nazionale. Riforma del lavoro (Jobs act) al Senato e decreto Sblocca Italia con l’esame degli emendamenti nelle Commissioni alla Camera dei deputati. E sono due partite che in un modo o nell’altro vedranno protagonisti anche i parlamentari lucani. Al Senato tra maggioranza e minoranza del Pd dopo che nella Direzione di una decina di giorni fa la polemica fu vibrante. Ma su questo Renzi - al netto dello scontro dialettico con i sindacati che rimane acceso - pare abbia mostrato i muscoli al suo stesso partito blindando il provvedimento con la fiducia. Sarà proposta ufficialmente stamani. Una mossa, in ogni caso, che mette in ulteriore difficoltà la minoranza del Pd che è quella rappresentata dai bersaniani e dalemiani (per la Basilicata c’è il senatore Bubbico). E sulla decisione ormai chiara di Renzi, il senatore Margiotta che è parte integrante della squadra renziana ironizza sul web: «Esattamente come si vota la fiducia in modo critico? Il sì lo si i pronuncia ad occhi bassi? Si guarda da un’altra parte?». Chiaro il riferimento alle minacce degli “antirenziani” che fino a lunedì avevano minacciato ferro e fuoco. Detto questo la questione che interessa più da vicino la Basilicata è quella del decreto Sblocca Italia con in particolare tutta la materia energetica. Dove è sempre aperta la querelle regionale con la minaccia di una impugnativa dell’intero decreto da parte dell’ente Regione dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale di un’ordine del giorno che impegna il presidente della giunta regionale Marcello Pittella a ricorrere alla Corte Costituzionale contro lo Sblocca Italia qualora non fosse modificato. E per le modifiche la palla passa ai parlamentari lucani. Quello più attivo in tal senso è stato finora il deputato di Forza Italia Cosimo Latronico che ha presentato ben 7 emendamenti presentati alla stampa venerdì scorso tra i quali c’erano anche richieste per escludere le “anticipazioni” della Riforma del Titolo V in materia di concessioni ed estrazioni petrolifere dallo Sblocca Italia. Ieri sono emersi anche gli emendamenti presentati dal Pd. E ci sono novità e alcune sorprese che faranno discutere. Innanzitutto c’è un emendamento firmato in solitaria del deputato Folino (ancora autosospeso dal partito?) che chiede la totale soppressione dell’articolo 38 del decreto. Poi c’è uno a firma della sola deputata Maria Antezza che chiede modifiche all’articolo 36 bis con chiede il 30 per cento per 20 anni delle maggiori entrate fiscali per le estrazioni. E poi c’è un emendamento a firma di numerosi deputati Pd tra cui il capogruppo Roberto Speranza che chiede numerose modifiche su tutta la questione dello Sblocca Italia. Ed è questo quello che pare più significativo in termini di modifiche importanti per quanto riguarda il Pd. Ma c’è anche una richiesta di modifica del bonus Secondo il deputato di FI: «Mettendo il bonus nel fondo di coesione sociale si richia di perdere tutto per i vincoli del Patto di stabilità» Alcuni parlamentari lucani in un recente incontro nel palazzo della Regione con il governatore Pittella Sblocca Italia, tocca alla Camera Cominciato l’iter degli emendamenti in Commissione e Latronico (FI) critica le modifiche di Speranza , Folino e Antezza sulla card benzina idrocarburi a firma dei deputati lucani del Pd, Speranza, Antezza e Folino che rischia di essere un autogol. In pratica i tre deputati chiedono che il bonus del 3 per cento di royalties vada a finanziare invece della card “l’istituzione del Fondo per l’attivazione di misure di coesione sociale”. E scatta l’allarme dopo aver contattato il deputato Latronico al telefono. E il forzista ha subito dichiarato: «Se dovesse passare questo emendamento si cancella il fondo per la riduzione del prezzo del carburante istituito con l'articolo 45 del 2009 che ha prodotto la emissione di 330mila carte carburante e lo si trasforma in un fondo per la coesione sociale. Passeremmmo da una destinazione certa, la carta carburante, ad un non meglio precisato fondo per l'attivazione di misure di coesione sociale che saranno definite annualmente con un decreto interministeriale, con il rischio della indeterminatezza ed anche con quello che le spese rientrino in programmi sottoposti ai limiti del patto di stabilità che oggi veniva superato con una attribuzione diretta ai cittadini». s.santoro@luedi.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Oggi a Viggiano raccolta firma contro la riforma lavoro Pure gli operai del petrolio scrivono a Renzi VIGGIANO – In “difesa dello Statuto dei lavoratori, l’articolo 18 per la libertà e la dignità”. E’ previsto per questa mattina un presidio della Cgil nell’area Industriale di Viggiano, alle ore 12 e 30 dinnanzi ai cancelli del Centro Olio e alle 13 e 30 nei pressi dell’azienda Elbe, una raccolta di firme tra i lavoratori in difesa dello Statuto dei diritti dei Lavoratori. Una petizione da inviare al presidente del Consiglio, per dire “No” alla cancellazione dell’articolo 18 che prevede il reintegro del lavoratore dai licenziamenti illegittimi e senza giusta causa. “No” alla modifica dell’articolo 4, che prevede il divieto per il datore di lavoro di utilizzare apparecchiature audiovisive per il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori e “No” alla modifica dell’articolo 13 che prevede che il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore. «Noi sottoscritti lavoratori dipendenti di aziende private, addetti al centro oli di Viggiano impegnati quotidianamente nella prestazione lavorativa di manutenzione e conduzione del Centro oli di Viggiano, dove vengono - viene descritto nel documento da inviare alla presidenza del Consiglio dei Ministri e ai gruppi parlamentari di Camera e Senato - trattati 85.000 barili di petrolio al giorno , assicurando così circa il 10 per cento del fabbisogno nazionale. Che se le sue affermazioni – continua la petizione - circa la necessità di assicurare il fabbisogno energetico nazionale risponde alle logiche del Piano energetico Nazionale, nello stesso tempo bisogna assicurare il rispetto della Costituzione Italiana e quindi garantire, rispetto della dignità e della libertà sui posti di lavoroe pertanto chiediamo che non si cancelli l’art. 18 della Legge 300/70 Statuto dei diritti dei lavoratori». Il Centro oli di Viggiano L’iniziativa è in previsione della giornata di mobilitazione nazionale del 25 ottobre a Roma in Piazza San Giovanni. Al centro della manifestazione, le proposte della Cgil sul lavoro ed in particolare sull’estensione dei diritti a tutte le lavoratrici ed i lavoratori affinché non ci siano più dipendenti di serie A e di serie B. Una manifestazione all’insegna dell’avvio di “una stagione, di conquista – si legge nel volantino della Cgil - di un cambiamento della politica economica del Paese. Angela Pepe RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it ELEZIONI PROVINCIALI SU FACEBOOK Polese (Pd) sull’emergenza occupazione «LEGGERE parole come "occupazione" e "stabilità" oggi è davvero un miraggio, soprattutto se messe insieme intendono dare notizie positive. La nostra legislatura però, a piccoli passi, vuole dare segnali di ottimismo e di fiducia. L'avviso pubblico, di cui vi ho già parlato, su "Interventi per la creazione di occupazione stabile in Basilicata" è anche un primo passo concreto per la valorizzazione dei professionisti lucani, per cui mi sto spendendo da inizio legislatura». Lo scrive sul web il consigliere regionale del Pd Mario Polese che poi spiega: «Tanto le imprese, che hanno un’unità locale in Basilicata, quanto, per la prima volta, i lavoratori autonomi iscritti all'Albo, Ordine o Collegi professionali, possono ora presentare domanda per la concessione di un incentivo fino a 10.000 euro all’anno per ogni nuovo lavoratore assunto a tempo indeterminato». «Dopo il “Sostegno alla innovazione delle attività professionali intellettuali” - conclude Polese - rivolta ai giovani professionisti, da me presentato e approvato, ora l'incentivo per gli stessi ad assumere». Attesi al voto solo i 1.505 tra sindaci e amministratori POTENZA - Tutto pronto per le elezioni provinciali di domenica prossima. Non che ci sia chissà cosa da organizzare visto che si tratta di una elezioni riservata solo agli eletti. Non ci sarà la folla di cittadini che si recheranno alle urne in tutti i comuni. No. Per la riforma delle Province voluta da Del Rio questa volta, come è noto, voteranno solo i sindaci e i consiglieri comunali in carica. In pratica gli aventi diritto sono solo 1.505. Di cui 1.102 per la Provincia di Potenza e 403 per quella di Matera. Si voterà solo nelle due città capoluogo: dalle 8 alle 20 negli uffici elettorali dei due enti. Insomma elezioni sì per determinare i nuovi presidenti e i consiglieri provinciali (12 per Potenza e 10 per Matera) ma elitarie. Per questo non c’è stata campagna elettorale e anche l’attenzione mediatica è stata molto bassa. Oltretutto a Potenza la questione per la presidenza è già stata chiusa dall’inizio: c’è un solo candidato che verrà eletto automaticamente quindi. Si tratta del sindaco di Castelmezzano del Pd e presidente della Provincia uscente, Nicola Valluzzi. La curiosità quindi riguarda solo l’elezione dei 12 consiglieri provinciali. Di certo la lista del Pd la farà da padrone. Votando solo amministratori sono da escludere sorprese. Secondo i calcoli approssimativi la lista del Pd punta a eleggere almeno 8 consiglieri. Poi puntano a eleggere almeno un consigliere a testa la lista del centrodestra con la rinnovata alleanza tra Forza Italia e Fratelli d’Italia e le altre due del centrosinistra: quella della costi- 13 Retroscena e brevi Speranza bacchetta il ministro Alfano sulle nozze gay Il capogruppo del Partito democratico alla Camera dei deputati, il lucano Roberto Speranza “sbotta” sul web nei confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Così Speranza in un tweet: «Alfano si occupa con molta insistenza di nozze gay. Come se da questo dipendesse la sicurezza del Paese. E i diritti delle persone invece?». I sindaci lucani vanno a Roma per autonomie locali «Una stagione nuova nel rapporto tra autonomie locali e Governo: è questa la sollecitazione dell’Anci venuta dall’incontro tra primi cittadini e Parlamento organizzato a Roma nell’Aula di Palazzo Montecitorio. All’incontro ha partecipato una delegazione dell’Anci di Basilicata guidata da Fernando Picerno (presidente facente funzioni) e dai sindaci di Balvano (Di Carlo), Bernalda (Tataranno), Banzi (Vertone), Policoro (Leone), Craco (Lacicerchia) e Sant’Angelo Le Fratte (Laurino). Da sinistra il candidato presidente della provincia di Potenza, Nicola Valluzzi (Pd) e i due del Materano: Francesco De Giacomo (Pd) e Antonio Stigliano (FI), tuente di centro composta da Ncd, Udc e Ppi e quella “tradizionale del centrosinistra che è composta da esponenti del Psi, Sel e Centrodemocratico e Realtà Italia. E’ lotta sui nomi ma sono favoriti i candidati dei comuni più grandi. Perchè il voto questa volta non è uguale per tutti. E’ prevista infatti la norma del voto ponderato. In pratica a ogni consigliere comunale o sindaco è attribuito un coefficiente di voto a seconda della grandezza del loro Comune. Le fasce demografiche individuate sono 5: comuni con popolazione fino a 3mila abitanti; superiore a 3mila fino a 5mila; superiore a 5mila fino a 10mila; superiore a 10mila fino a 30mila; supe- riore a 30mila fino a 100mila. Per farla breve un solo voto di un consigliere comunale vale più di 15 volte di quello di un comune piccolo. Si comprende che i “big” candidati faranno partita a sè. Basti pensare I trenta voti dei consiglieri comunali di Potenza con questo meccanismo valgono quasi 20 mila voti. Un sindaco di Melfi o di Rionero piuttosto che di Lauria vale “solo” 203 voti. Altri anche meno. Più aperta la sfida a Matera dove sono due i candidati alla presidenza. Si contendono la vittoria Francesco De Giacomo del Pd e Antonio Stigliano di Forza Italia. Salvatore Santoro © RIPRODUZIONE RISERVATA Riviello entra nella Direzione nazionale Giovani di FI Il coordinatore regionale FI Giovani della Basilicata, Nicola Riviello entra nella nuova Direzione nazionale di Forza Italia Giovani che sarà presentata alla stampa mercoledì 8 ottobre alle ore 15 presso la sede nazionale del partito a Roma. «E' motivo di orgoglio e soddisfazione per me - ha dichiarato Nicola Riviello entrare nella nuova Direzione Nazionale, segno questo che il lavoro, la tenacia ed i risultati vengono ripagati. Affronterò insieme a tanti amici la sfida più dura: rilanciare il partito ed il centrodestra con l'orgoglio di rappresentare la mia Lucania». MURANTE (SEL) SULLA CRISI LAVORO «No a giocare sulla pelle dei lavoratori» di MARIA MURANTE * NON si può continuare a giocare sulla pelle delle persone. Occorre avere la decenza e il pudore, quando si parla della condizione che riguarda migliaia di persone, di evitare strumentalizzazioni e millanterie. Noi stessi, mentre discutiamo di ciò, dobbiamo essere pienamente consci di questo monito. Noi non ci stiamo. Nei prossimi giorni riproporremo una iniziativa legislativa popolare su alcune questioni e in particolare quella del reddito minimo garantito che prevede nell’immediato una sperimentazione sulla platea degli ammortizzati in deroga. Niente più graziose concessioni delle filiere e dei capibasto- ne di turno. Ci battiamo per il riconoscimento di un diritto soggettivo universale. Un diritto che non preveda il vincolo di riconoscenza e di gratitudine, che liberi dalla schiavitù della promessa e del ricatto sistematico. La questione degli ammortizzatori in deroga è allarmante. Non è più possibile ascoltare chiacchiere vane. Siamo stati sempre convinti assertori che le tutele sociali e il welfare debbano essere estesi e non ridotti durante i periodi di crisi. Avviene, a livello nazionale, puntualmente il contrario. Siamo convinti, tristemente convinti, che le politiche di questo Governo nazionale non siano dirette contro la povertà e l’emarginazione sociale bensì contro i poveri, i marginalizzati e gli esclusi. Solo così possono spiegarsi i ritardi clamorosi sulla ripartizione delle risorse e sul trasferimento delle stesse a livello regionale. Solo in questo modo può spiegarsi il balletto, in linea con la propaganda di regime più bieca e meschina, circa le intenzioni riformatrici e la razionalizzazione delle risorse. Se la giunta regionale è in disaccordo con il governo nazionale e impotente sulle scelte che esso produce rimetta la delega a Renzi assieme alle altre regioni d’Italia. Questa parcellizzazione delle conflittualità, diluite regione per regione, non consentono una massa critica sufficiente e una pressione sociale in grado di condizionare le scelte del governo. Assistiamo invece a uno stillicidio di informazioni che vedono una progressiva esclusione di migliaia di lavoratori dalle attuali tutele. Il governatore Pittella quando smaniava per entrare in giunta regionale, in concomitanza con le proposte della Fornero, era prodigo di proposte sul reddito minimo. Passata la sbornia e la Fornero, Pittella, che adesso ha “lana e forbici in mano”, parla di reddito minimo di inserimento con una truffa semantica e un trucco di prestigio lessicale che, purtroppo per i lavoratori, non cambierà la sostanza delle cose e la loro condizione. Lo aspettiamo alla prova dei fatti. *Segretaria regionale Sel Murante, segretaria regionale Sel RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it POLITICA Il consigliere di Fratelli d’Italia risponde alle domande poste da “Il Quotidiano” di GIOVANNI ROSA NON si è sottratto al confronto. E ha risposto a tono senza peli sulla lingua. Del resto - chi lo conosce bene - sa che Gianni Rosa è così. Le cose non le manda a dire. Anche per questo ha accettato di buon grado di rispondere alle domande che “Il Quotidiano” gli ha posto. Quesiti diretti, come dirette sono state le risposte. Il leader di Fratelli D’Italia rivendica per sè e per il partito di cui fa parte «coerenza nell’azione politica» «attivismo degli iscritti» e «fedeltà al sindaco De Luca e alle sue scelte». Anche quella - per inciso - di promuovere a dirigente «il dipendente comunale» Infantino, designandolo come capo della task force che ha il compito arduo di “sistemare” i conti del Comune di Potenza. Un bilancio in rosso a cui potrebbe mettere un “pezza” la Regione. Da qui la prima domanda. Perché, solo alcuni mesi fa, in Consiglio regionale, ha dato voto contrario al finanziamento della Regione alla città di Potenza e ora si fa promotore di una proposta di legge che va in direzione contraria? «Nessuna incoerenza. Ho sempre votato “no” sia a De Filippo che a Pittella. Non è possibile che un ente prima fa dei buchi e poi chiede conto alla Regione, tirando fuori la questione che la cittàcapoluogo ha delle spese sovra comunali. Ebbene in tempi non sospetti e cioè prima che De Luca diventasse sindaco (alla fine di aprile ndr)ho presentato la proposta di legge ponendo proprio questo problema delle spese sovra comunali. Spese che evidentemente non riguardano solo Potenza, ma anche Matera. Dal mio punto di vista bisogna istituzionalizzare e disciplinare questo tipo di rapporto attraverso una legge e come ente legislatore, la Regione ha il compito di regolamentare anche questo processo. Un processo che prima di tutto riconosca alle città la funzione di ente sovra comunale stabilendo poi i criteri di assegnazione dei fondi. Una volta chiarito questo aspetto, destinare tali risorse per le funzioni per cui sono state erogate. I soldi non servono per tappare i buchi di bilancio, ma per rispondere a un bisogno, in termini di servizi, di una città». Ma qualora arrivassero questi soldi per Potenza, non andrebbero a tappare il buco di bilancio? «Certo, ma il problema che io ho posto è proprio questo. I 25 milioni di debito sono il risultato di una gestione politica che ha portato a un disavanzo strutturale. Un andazzo andato avanti per anni, tanto c’era mamma Regione che poi avrebbe pagato. Questo modo di fare è profondamente sbagliato ecco perchè ho presentato una legge che regolamentasse la questione». Continua a convocare in prima persona conferenze stampa che riguardano la città di Potenza. Ritiene che i consiglieri comunali di Fdi e i dirigenti del partito cittadino non siano in grado di agire autonomamente? «Fratelli D’Italia non è un grande partito. Ci basiamo sulla militanza e sulla capacità di ciascuno di metterci del suo anche in termini economici. I consiglieri comunali sono persone che pensano e agiscono per il bene della co- «Il deficit di bilancio è strutturale Il Pd ha le sue responsabilità» E su Infantino: «Non lo conosco Ma ho fiducia nel sindaco» «Io mi fido di De Luca» Gianni Rosa a tutto campo tra politica cittadina, concorsi e nomine munità in maniera autonoma. Quello che dico sempre loro è di “stare sul pezzo”, attivandosi in modo da comunicare ai cittadini la nostra azione politica. Tutto qui». Rifiuta l’appoggio del Partito democratico a De Luca, richiesto dallo stesso primo cittadino. E’ motivo di contrasto con il sindaco e come questo ha modificato gli equilibri interni? «Io con il Pd sono stato chiaro. Se vogliono essere responsabili, ci devono aiutare a fare le scelte migliori per la comunità, attraverso un percorso condiviso per il bene di Potenza. Bisogna partire però da un presupposto: che ci hanno consegnato una città con i conti in rosso. Devono fare un esame di coscienza sui disastri che hanno fatto negli ultimi anni e se oggi parliamo di un deficit di 25 milioni è perchè c’è un responsabile: quel centrosinistra che ha governato fino a pochi mesi fa. Ecco perchè io non posso “legittimare” il Pd come classe di governo. Qui nessuno vuole fucilare nessuno ma questi signori che accampano di avere la maggioranza in Consiglio, ma che sono stati sconfitti da De Luca, se veramente amano Potenza devono dare il proprio contributo in termini di idee per evitare il dissesto. Ognuno secondo il proprio ruolo». L’ultimo affondo contro bandi e nomine ad personam l’ha fatto nei giorni scorsi contro la Giunta regionale. Ma sulla nomina a dirigente, senza alcuna selezione, di Antonio Infantino al Comune di Potenza tace. Due pesi e due misure? «Sono due cose completamente di- verse. Da una parte c’è un concorso per assumere 8 giovani con lo sbarramento dei cinque anni che di fatto esclude molti ragazzi dalla possibilità di parteciparvi, dall’altra c’è la scelta del sindaco di promuovere un dipendente comunale a dirigente, usando lo strumento del rapporto fiduciario. Qualcuno ha sollevato qualche dubbio sulla persona di Infantino parlando di una condanna della Corte dei Conti. Anche Pittella è stato condannato dalla Corte su questioni che riguardavano quando era amministratore a Lauria e ora è presidente della Regione. Non è una polemica e nessuno vuole delegittimare il governatore. L’ho citato solo a titolo di esempio per far capire che bisognerebbe usare lo stesso metro di giudizio. La scelta di Infantino è del sindaco e lui se ne assumerà la responsabilità». E Gianni Rosa cosa pensa di Infantino? «Io non lo conosco, ma mi fido di De Luca. All’interno della coalizione c’è un confronto costruttivo, ma poi le decisioni spettano solo a De Luca. Per esempio: ho suggerito al sindaco che bisognava allargare anche ai consiglieri della commissione bilancio la task force. Lui ha deciso diversamente. E’ la normale dialettica che c’è in una coalizione come la nostra. E poi, aggiungo, se hai fiducia in una persona come ne abbiamo noi in Dario, non mettiamo in dubbio le sue scelte. In virtù di questo dico che se De Luca ha fatto questa scelta, vuol dire che è quella giusta». Nella foto grande un consiglio comunale a Potenza. Nell’altra Rosa RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. SALUTE 15 Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it Ma sono diversi i dubbi sollevati sul futuro del nosocomio nell’incontro organizzato dalla Cgil Medicina ambientale a Villa d’Agri Marcello Pittella: «Dobbiamo fare di questo ospedale una eccellenza lucana» di ANGELA PEPE VILLA D’AGRI - Un centro specialistico di medicina ambientale. Più di qualcuno si sarà chiesto cosa significhi e in che cosa consisterà, di sicuro è una delle strade che ormai è stata “scelta” per l’Ospedale di Villa d’Agri. E sulla sua sopravvivenza come presidio per acuti, i dubbi permangono, nonostante le rassicurazioni da parte del presidente Pittella. Così in una sala super affollata di cittadini, operatori sanitari, rappresentanti del mondo associativo e sindaci dell’Alta Val d’Agri, si è svolto il tanto atteso incontro pubblico organizzato dalla Cgil presso il centro sociale di Villa d’Agri. Un punto sulla situazione del sistema sanitario valligiano ma anche sul futuro del nosocomio messo a rischio secondo alcuni, dopo chiusura del punto nascita e l’emergenza pediatria. A introdurre i lavori il responsabile Cgil Val d’Agri, Mario Fulco, che ha ribadito l’obiettivo dell’incontro e l’azione decisa del sindacato sullo scongiurato rischio di ridimensionamento del reparto di Pediatria. «Il bisogno di razionalizzare la spesa pubblica - ha detto - corrisponde troppo spesso alla soppressione indiscriminata di servizi destinati alla collettività e quotidianamente assistiamo a un generale depauperamento dell’offerta che interessa un po’ tutti i settori e in particolare la sanità». Un esempio è «la chiusura dell’Unità operativa di ostetricia dell’ospedale di Villa d’Agri». Prospettive e azioni proposte dal sindacato per far diventare l’ospedale un centro di eccellenza anche in ambito cardio circolatorio per l’aumento di patologie in tal senso. Qualche critica ha suscitato l’intervento del direttore sanitario Asp, Giuseppe Cugno. Poca chiarezza sul futuro del presidio e sulla possibilità che diventi un ospedale regionale in ambito ambientale. A focalizzarsi, invece, sul processo di razionalizzazione è stato il presidente del consiglio regionale di Basilicata, Piero Lacorazza. «Dobbiamo avere il coraggio - ha detto - di guardare a questa diversificazione funzionale, presidio per presidio, al fine di salvare la sanità lucana». Una diversificazione che farà del presidio di Villa D’Agri «un centro ambientale ma» ma che dovrà garantire «l’ospedale per acuti». Il dibattito a più voci ha coinvolto anche alcuni sindaci, come il primo cittadino di Marsicovetere, Claudio Il tavolo dei relatori e la marea di gente accorsa all’incontro organizzato dalla Cgil Cantiani che ha sottolineato quelle che sono le linee per lo sviluppo dell’ospedale. «Bisogna capire prima di tutto se la Regione Basilicata ha intenzione di investire sul presidio» rivedendone poi «il ruolo e specificità». Da parte dei sindaci dell’Alta Val d’Agri è stato stilato anche un docu«A RISCHIO 60 strutture lucane mento con gli con circa 600 dipendenti, oltre a operatori sanidecine e decine di liberi professiotari, consegnato nisti». poi al presidente A lanciare l’allarme in un’asPittella. C’è stato semblea è stata Sanità Futura, poi chi come il l’associazione che raggruppa le primo cittadino di Marsico cliniche private di Basilicata e Nuovo, Domenico Vita ha Puglia. sollevato anche l’interrogaUn confronto a tutto campo tivo «su cosa sia questa meche ha avuto come “focus” la crisi dicina ambientale». che attraversa il settore. Si è parAd intervenire nel conlato di personale ma fronto-dibattito anche di un’altra deliinoltre il responsaAL SAN CARLO catissima questione: bile dei Cronoscout, quella cioè di farsi Enzo Vitolo che ha ascoltare dalle istitupungolato la politizioni e dall'opinione ca sul rispetto delle pubblica. comunità nel terri«In realtà - è spiegatorio della Val d’A- SI e’ svolta nella giornata di to in una nota a firma gri. A prendere poi ieri un’assemblea del persodel presidente dell’asla parola è stato il nale del San Carlo organizsociazione, Michele governatore in un zata da Fials Fsi e Usb con Cataldi - i fatti sono clima abbastanza all’ordine del giorno i progetti di riorganizzazione delle sadrammaticamente caldo. semplici: le strutture Il governatore ha le operatorie e della Radioloaccreditate dovrebbespiegato che si sta gia e le regole per la determiro finanziare il Servifacendo «l’operazio- nazione dei livelli di assistenzio Pubblico e ovviane, già deliberata, za. L’assemblea oltre a delidi trovare le condi- berate «il totale rigetto dei mente non possono e non sono in grado di zioni perché il per- progetti di riorganizzazione» sonale venga assor- ha proclamato llo stato di farlo. L'unica alternativa sarebbe quella di bito. Una certezza agitazione di tutto il personarespingere i pazienti che le cose si fanno. le». Nei prossimi giorni è preche chiedono prestaL’ospedale di Villa vista la convocazione di una zioni sanitarie ed and’Agri non si tocca, serie di assemblee e «l’avvio che in questo caso non - ha ribadito - ma delle procedure di raffreddapossono e non se la nell’ambito di una mento per la proclamazione di una giornata di sciopero sentono di farlo. Vicostrategia dobbiamo lo cieco dunque». arricchire l’imple- da tenersi entro la prima setUna delegazione di mentazione dell’of- timana di dicembre». “Sanità Futura” nei ferta. Proviamo a giorni scorsi è stata rimettere in campo cevuta dal consigliere regionale quel tavolo per seguire il Luigi Bradascio. centro di medicina ambienLa delegazione dei titolari di tale e il monitoraggio dei strutture sanitarie - che ha aclavori. Dobbiamo fare delcompagnato il presidente Michel’ospedale un’eccellenza le Cataldi - nel corso dell’incontro della sanità lucana». «ha ribadito l’emergenza e la A coordinare i lavori è drammaticità della situazione, stata Giuliana Scarano deldeterminata innanzitutto dalla la segreteria regionale Cgil Basilicata. Si punterà su servizi diversificati | SETTORE PRIVATO | Sanità Futura lancia l’allarme: «A rischio le 60 strutture lucane» Stato di agitazione Sanitarie di Potenza e di Matera». Il Presidente Bradascio ha quindi chiesto ed ottenuto dalla delegazione, il tempo necessario «a esperire i passi tipici della sua funzione di garanzia per attivare una concertazione istituzionale e politica nei i prossimi giorni, con il coinvolgimento diretto del Presidente Pittella e dell’assessore Franconi, L’incontro tra Bradascio e la delegazione di “Sanità per individuare moFutura” dalità e strumenti in grado di affrontare inadeguata programmazione re- adeguatamente e in tempi brevi gionale e dalla sottrazione di ri- la situazione». Per questa ragiosorse per le prestazioni speciali- ne Sanità Futura «ha congelato stiche ambulatoriali che produco- le iniziative di mobilitazione defino inevitabili conseguenze nega- nite dall’assemblea straordinaria tive immediate sull’utenza (per in attesa di sviluppi e ribadendo l'impossibilità a proseguire nel- però che il tempo non è una varial’erogazione di prestazioni), sul bile gestibile in assenza di risorse personale e sulle stesse strutture. e che il suo trascorrere in modo La vera e propria improduttivo pone a emergenza ha dunrischio 60 strutture que concreti e devalucane con circa 600 stanti risvolti in terdipendenti, oltre a mini di disagio per i decine e decine di licittadini, andando beri professionisti. ad accrescere la già In sintesi, -. conclupesante situazione de il comunicato delle liste di attesa, stampa - l’impegno oltre a determinare annunciato da parte un vero e proprio tradel Dipartimento Sacollo delle strutture lute per la revisione che si vedono costretdell’attuale sistema te a ridurre il personale e comun- di determinazione del fabbisogno que le ore di attività (come in alcu- delle prestazioni e dei tetti di speni casi è già avvenuto)». sa delle strutture sanitarie priva«Due evenienze che – hanno sot- te accreditate e, contestualmentolineato i dirigenti di Sanità Fu- te, di verificare la possibilità di ritura – l’associazione è fortemente solvere l’emergenza in atto nel impegnata a prevenire ma che ri- settore, non può protrarsi ultechiedono azioni, provvedimenti e riormente senza incorrere nel rimisure urgenti da parte del Di- schio di una tragedia già annunpartimento Salute e delle Aziende ciata». L’associazione pronta alla mobilitazione La mediazione di Bradascio RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 16 Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it MALA LUCANA Spacciavano in città sfruttando anche l’appoggio dei gestori compiacenti di pub del Vulture di LEO AMATO POTENZA - I figli dei Cassotta in affari di cocaina col referente del figlio di Riviezzi. L’asse criminale tra Melfi e Pignola ricostituito, come ai tempi della nascita dei basilischi e delle rapine nelle gioiellerie di mezza Basilicata nei primi anni ‘90. E’ il quadro emerso dagli arresti dell’operazione Oscar condotta dalla sezione anticrimine della squadra mobile di Potenza per cui nove persone ieri mattina sono finite agli arresti. L’accusa è di aver creato nel Melfese una consolidata rete di spaccio di stupefacenti, con una precisa suddivisione del territorio e l’utilizzo di persone per la vendita diretta della droga, che in alcuni casi usavano anche esercizi pubblici come «deposito» e locali per lo scambio di cocaina, hascisc e marijuana. I particolari dell’operazione sono stati illustrati ieri mattina, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Procuratore della Repubblica, Luigi Gay, il pm Francesco Basentini della Direzione distrettuale antimafia e il dirigente della squadra mobile potentina, Carlo Pagano. Sono finiti in carcere Antonio Cassotta, Giuseppe Caggiano, Fabio Irenze e Lorenzo Sapio. Mentre per Vincenzo Donadio, Antonio Cardone, Giovanni Battista Ardoino, Sabino Sapio e Teodoro Gabriele Barbetta il gip ha disposto gli arresti domiciliari. La droga veniva acquistata in diverse grandi «piazze» nelle regioni limitrofe, tra Campania, Puglia e Basilicata, e poi distribuita agli spacciatori locali dal vertice dell’organizzazione. Ma nel registro degli indagati sono finiti anche il titolare del bar Polo Nord di Melfi e il gestore del Marley pub di Rionero, accusati di aver fatto da intermediari in alcune cessioni di cocaina. Le indagini sono cominciate nel 2012, grazie alle dichiarazioni di alcuni pentiti sui rapporti tra i clan Cassotta e Riviezzi. Poi si è scoperto che il giro di cocaina lungo l’asse Melfi-Pignola era ancora attivo e una parte dei proventi andava alle famiglie dei detenuti. Ma non sono mancati «screzi» tra i due gruppi sulla suddivisione degli introiti da destinare a questo scopo, tant’è che il gip C’era un filo diretto con il boss detenuto Cocaina, arrestati i giovani Cassotta Ricostituito l’asse tra Melfi e Pignola, questa volta il business è la droga Nove arresti tra le giovani leve di “quelli del Castello”. Ricercato il decimo Luigi Spina parla dell’esigenza dei giovani Cassotta «di affrancarsi dal gruppo dei pignolesi (definiti “pagliacci”) ritenuti non affidabli per instaurare un rapporto diretto con esponenti della malavita calabrese». Anche l’altro canale già attivato, Lorenzo Sapio, non bastava per soddisfare le mire del giovane Cassotta, Antonio, figlio del boss trucidato nel 2007. Ma sempre con l’autorizzazione dello zio, Massimo Cassotta, considerato il nuovo capo del clan anche se attualmente detenuto. «A Lorenzo non gli voglio dare più niente! Io, mo’... La dobbiamo andare a prendere là. Polpe’ per me la possiamo pigliare quell’altra là! Quell’altra là! Però non è un granché... Possiamo prendere pure quella da 55... Vieni tu stesso con me la pigliamo... Ma noi mò dobbiamo andare a colloquio da zio Massimo, mi devo far dire un poco là com’è l’andazzo, dove mi vado a menare in mezzo agli schiaffi... Si è montato la capa, si crede chissà chi è». «Non può sussistere dubbio - conclude il gip - che l’organizzazione si è creata e sviluppata lungo le direttrici fissate e volute da Antonio Cassotta e Giuseppe Caggiano (figlioccio di Massimo, ndr) ed è stata costantemente realizzata anche grazie all’opera di Irenze (Fabio, ndr), fedele e costante collaboratore , e di Lorenzo Sapio, punto di riferimento principale ed affidabile per la frequenza e costanza dei suoi rifornimenti di stupefacente, e si sia mossa con un altrettanto comprovato fine economico». IL GANCIO CON LE ‘NDRANGHETA Loconsolo: «Ci rifornivamo sempre a Siderno» Indagato anche il genero di don Vincenzo Macrì Le accuse dei pentiti al re del narcotraffico Giuseppe Coluccio, il “re” dei narcos arrestato a Toronto nel 2008 POTENZA - C'è anche la 'ndrangheta nell'ultima inchiesta della mobile di Potenza sui traffici di droga sull'asse Melfi-Pignola: un'iscrizione “illustre” nel registro degli indagati che rimanda all'antica alleanza tra il clan “del castello” e la mala di Siderno, che avrebbe architettato anche un piano per uccidere il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri. Antonio Stefano è accusato di spaccio di cocaina assieme a Massimo Cassotta, Dario D'Amato, Michele Morelli, Giuseppe Caggiano, Giovanni Battista Ardoino e due collaboratori di giustizia: Alessandro D'Amato e Saverio Loconsolo. Sono stati proprio loro a fare il suo nome con gli investigatori della Dda di Potenza svelando il canale che dalla Locride portava la cocaina in Basilicata. “L'andavamo a prendere a Siderno la cocaina!” Ha raccontato D'Amato ad agosto del 2010. “E andavamo da Macrì. Io andavo prima... per incontrare Macrì, andavamo prima in un pescivendolo che sarebbe il cugino di questi Macrì, si chiamava Antonio (ndr, Antonio Stefano) ci prelevava da là e ci portava a casa sua”. Loconsolo, che di viaggi ne ha fatto qualcuno in più, è sta- to più preciso, anche sui rapporti tra i pignolesi di Saverio Riviezzi e i melfitani Cassotta, e tra questi e i calabresi: “Tra Riviezzi e Cassotta vi era un rapporto di fratellanza. Riviezzi era nella mia copiata mentre i Macrì di Siderno facevano parte della copiata dei Cassotta”. In altri termini Riviezzi era uno dei suoi padrini, e Macrì un padrino dei suoi padrini. “In merito alla droga gestita dal clan Cassotta – ha spiegato agli inquirenti a luglio dell'anno scorso - devo dire che la droga trattata era prevalentemente cocaina e che il principale fornitore era il clan Macrì di Siderno in base a trattative ini- ziate da Marco Ugo (…) Io andavo a prendere la droga da Antonio Stefano. Di solito mi recavo a casa sua e quando lo trovavo andavo presso la pescheria gestito dallo Stefano in società con Giuseppe Coluccio”. Poi c'era un altro fornitore di Gioiosa Ionica “tale Lorenzo Loccisano”, che era stato a sua volta “indicato da Macrì”. Ma chi sono Antonio Stefano e Giuseppe Coluccio? D'Amato parla del primo come “un cugino di Macrì”, ma le cronache lo ricordano come genero del defunto boss, Vincenzo Macrì, nipote ed erede di “u zzi 'Ntoni”, capobastone dell'omonima cosca, e padrino del “Siderno group”, una maxi-'ndrina attiva tra Canada e Australia. Mentre Giuseppe Coluccio, di Marina di Gioiosa Ionica è considerato il capo di una cosca che per anni ha trafficato coca dalla Colombia attraverso i porti del Venezuela ed è stato arrestato a Toronto nel 2008. Stefano avrebbe fatto da “cardine” tra il gruppo del suocero e quello di Coluccio. Nel 2012 per effetto di una condanna definitiva per mafia gli sono stati confiscati beni per un valore stimato di oltre 2 milioni di euro, inclusa una “villa hollywoodiana” da 2mila metri quadri, a Siderno, che al catasto risultava inesistente. l.amato@luedi.it RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 17 L’INTERCETTAZIONE L’ambasciatore dei pignolesi in trasferta Il codice criminale del clan Lo scontro tra cugini e il processino per le frequentazioni dei rivali La conferenza stampa in Procura. Nei riquadri in alto Antonio Cassotta, sotto Lorenzo Sapio POTENZA - Mai esagerare con alcol e dro- nito nel mirino di due ex amici diventati colghe, e, soprattutto, mai frequentare espo- laboratori di giustizia che lo accusano di aver nenti del clan nemico. preso parte all’omicidio di Giancarlo Tetta, E’ un vero proprio codice criminale quello vicino al clan Di Muro-Delli Gatti. Un’esecucaptato dalle microspie degli agenti della mo- zione considerata la vendetta del clan per la bile di Potenza, che l’11 luglio del 2013 han- morte del padre di Antonio, Marco Ugo. «Ma no registrato la trasferta a Melfi di Kebir come sei un cristiano sei? Che si ubriaca e tira Moukthari, giovane ma scaltro «referente cocaina?» dei pignolesi» per il traffico di stupefacenti, Quanto fossero conosciute nell’ambiente nelle vesti di ambasciatore del “buon ordine” le intemperanze di Caggiano si capisce anche dell’organizzazione. dalle parole del pignolese Moukthari: «Ma «Per quanto accertato dalla Squadra mobi- Giuseppe si deve dare una regolata, che è sta le – scrive il gip Luigi Spina nell’ordinanza cosa che beve, fa... Dice che si accoppia insieeseguita ieri - Moukthari era stato inviato a me a quegli altri. Va bevendo la sera. Ma qui Melfi da Vito Riviezzi (ancora sottoposto agli già di guai ne sono assai, se ne devono prenarresti domiciliari) per affrontare una serie dere altri?» di problematiche insorte all’interno del clan «Ieri dice che ha fatto discussione con la Cassotta. In particolare Anna Maria Ardoi- madre che il... senza soldi è venuto a casa: cono, compagna di Massimo Cassotta, si doleva me devo fare, come non devo fare... Era di non essere assistita econoubriaco perso. Gli ho dato 50 micamente dagli altri sodali e euro«. Gli replica Cassotta. contestava ai “melfitani” e so«Dobbiamo andare da Giuprattutto al figlio Giuseppe seppe che lo dobbiamo fare raCaggiano, comportamenti gionare. Che si deve mettere non consoni alle regole crimiun po’ con la testa sopra le nali atteso che sovente esagespalle...» Conclude Mouktharava nel “bere” e faceva manri prima di informarsi anche care i soldi alla madre e quindi su Alessandro. al suo compagno. Ancora più «Quello è un drogato perso grave era ritenuta la sua assiormai«. Taglia corto il figlio dua frequentazione con i rivadel padrino trucidato da uno li del clan “Di Muro- Delli Gatdei suoi uomini più fidati a luMassimo Cassotta ti”». glio 2007. «Quello manco... Se Oltre a Moukthari e alla tu mi dici a me: lo dobbiamo compagna di Massimo Casaiutare.. Non lo aiuterei mansotta, considerato il capo delco. Si è fregato 300mila euro l’omonimo clan dopo l’assasKebir. 300Mila euro! Zio Sersino del fratello Marco Ugo, gio a quello lo ha mandato algli investigatori hanno ricol'ospedale quante mazzate gli nosciuto la voce proprio del fiha dato (…) Io tutti i giorni sto glio di Marco Ugo, Antonio da solo. Io mi fido più di quel Cassotta, arrestato ieri matticompagno mio là. Come si na. Mentre Giuseppe Caggiachiama … Fabio (Identificato no, figlioccio di Massimo, sain Fabio Irenze, ndr)». rebbe arrivato in un secondo Poi arriva Caggiano e la dimomento per affrontare il “processino” della scussione torna su di lui. E’ Moukthari l’ammadre e del cugino, spalleggiati dall’amico basciatore a metterlo di fronte alla situaziovenuto da Pignola. ne, chiamando in causa direttamente Vito Anche Antonio Cassotta sembra molto Riviezzi, figlio di quel Saverio che per gli inpreoccupato dal comportamento di Caggia- quirenti è l’ultimo dei boss dei basilischi in no, dopo i problemi avuti con un altro cugi- attività, a capo della ‘ndrina dei pignolesi. no, Alessandro, orfano come lui dopo l’omici«C’è Vito che è nero, è nero che questo si dio dello zio Bruno, l’ultimo morto della faida va... si va ubriacando, si va facendo... A lui gli del Vulture, a ottobre del 2008. Problemi che hanno detto che ti ubriachi tutti i giorni. Poi nemmeno le maniere forti di Sergio, conside- dice tutte le sere sempre insieme a quelli là!» rato il fratello-vicario di Massimo, fintanto Insieme a quelli dell'altro clan. «Il fatto che che resta in carcere, sono riusciti ad aggiu- vai a quel bar là ve l’ho sempre detto, che mò stare. che esce zio Massimo. Quello altro non ha «Zio Sergio lo sai che ha massacrato ad detto: sfregare agli altri». Rincara la dose Alessandro. Te l’hanno detto, non te l’ha det- Antonio Cassotta. «Mò che lui e lo zio vanno! to zia? Che devi fare? Li devi uccidere?» Sono Mò che è, se la vedono loro!» le parole del giovane erede del boss, a corto di A parole la faida non è ancora finita. l.amato@luedi.it soluzioni per rimettere in riga Caggiano, fi- La faida e i propositi di vendetta: «Mo’ che esce zio Massimo se la vedono loro» | LO “ZINGARO” | Chiedeva il pizzo agli ambulanti «Sono io il capitano qua» «OGGI da qua si paga, eh! Ve lo dico seria- sono riusciti a ricostruire il senso anche di mente (…) L’ho fatto lavorare, là faccio la- altre intercettazioni di pochi giorni prima, vorare... là faccio lavorare... faccio lavora- quando Barbetta avrebbe chiesto una tassa re tutti i giorni i cristiani qua non abbusco di “50 euro” a un altro commerciante amniente! Sono io il capitano qua, non sono bulante, questa volta un fruttivendolo di Canosa, che ambiva a un posto per il suo gli altri!» E’ agli arresti domiciliari da ieri mattina banchetto in zona Bagno, sempre a Melfi. Anche qui si è trattato di un caso fortuicon l'accusa di estorsione Teodoro Gabriele to, perché intercettando il celBarbetta, 37enne di Melfi, tilulare di Sabino Sapio, da ieri tolare di una rivendita d’auai domiciliari per droga, gli to. A “incastrarlo” è stata investigatori hanno registraun’intercettazione involonto le lamentele del fruttiventaria, propiziata da un fiodolo dopo che «uno zingaro» raio ambulante di Terlizzi, gli aveva fatto visita presenche aspirava soltanto a ventandosi come chi «comanda dere la sua merce in zona lì». Sapio avrebbe avvisato sustazione. Per questo di fronbito Sergio Cassotta, fratello te a Barbetta che gli chiedemaggiore di Massimo e suo va soldi per continuare a lavicario, secondo gli inquirenvorare ha preso il telefono e ti a causa della detenzione. ha chiamato subito MassiPeraltro già a processo promo Pocchiari, considerato Teodoro Barbetta prio per estorsione con l’agvicino al clan Di Muro-Delli gravante mafiosa. Gatti. Ma Pocchiari in quel Stando a quanto emerso in altre 2 telefomomento, agli inizi di novembre del 2013, era sotto controllo degli investigatori. Così nate Cassotta avrebbe offerto il suo aiuto al la voce di Barbetta, che continuava a ripete- fruttivendolo e avrebbe affrontato lo stesso re la sua richiesta di denaro, è stata captata Barbetta. Nella prima Lorenzo Sapio rac“in modalità ambientale” dal microfono del conta il fatto ad Antonio Cassotta. Nella secellulare ed è finita tra le intercettazioni conda invece è Cassotta a parlare con lo zio che gli conferma tutto aggiungendo che dell’inchiesta Oscar. Se il fioraio abbia dovuto pagare lo stesso avrebbe dovuto “schiattare” il Barbetta. A o Pocchiari l’abbia fatto desistere non è Melfi il pizzo sui commercianti non è un afchiaro. Ma è grazie a lui che gli agenti della fare per tutti. sezione anticrimine della squadra mobile l.amato@luedi.it IL PROCURATORE Gay: «Un territorio problematico» «Non potremo debellarli senza incidere sul bisogno» «SIAMO di frone a un territorio destinato a ripresentare esponenti di compagini criminali già colpite duramente dall’azione della Direzione distrettuale antimafia attraverso un ricambio generazionale che è già in corso. Non potremo debellare questo fenomeno finchè ci sarà uno Luigi Gay stato di bisogno che obbliga alla scelta se stare nella legalità o meno». Ha commentato così i risultati dell’operazione Oscar il procuratore ca- po del capoluogo Luigi Gay. «Un plauso va alle forze dell’ordine che si sono fermate dopo i risultati degli ultimi anni». Ha aggiunto. «E’ stata dimostrata l’esistenza di un sodalizio capace di movimentare quantitativi ingenti di droghe e di trovare degli stabili fornitori su cui le indagini proseguono. Ma con questa attività è stata fermata la possibilità che diventasse più forte coi soldi della droga anche procurandosi delle armi». «Ci sono gli elementi classici dell’associazione mafiosa». Ha concluso Gay. «E non va dimenticato che la mancanza di armi potrebbe essere soltanto l’effetto momentaneo della mancanza di contrasti». l.amato@luedi.it RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 18 Economia Italia / Mondo Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it FISCO Tecnici delle Finanze al lavoro, la riforma inserita nella Legge di stabilità Tassa sulla casa, nel 2015 si cambia Addio Tasi e addio Imu, Renzi vuole unificare e semplificare i tributi di CORRADO CHIOMINTO ROMA - Addio Tasi, addio Imu. Il glossario degli acronimi per le tasse sulla casa potrebbe allungarsi ancora, con l’arrivo di una tassa unica comunale che potrebbe unificare i due tributi. «Non da quest’anno perché quest’anno c’è la Tasi che è una scelta del passato, ma dal 2015 ci sarà un’unica tassa, secca, chiara sulla Casa per pagare i servizi», ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi proprio mentre molti contribuenti sono alle prese con il pagamento della Tari (la tassa sui rifiuti) e con con i calcoli per pagare la Tasi entro il 16 ottobre. «Una stangata da 373 euro in media», hanno calcolato Federconsumatori ed Adusbef facendo i conti alla vigilia di questo appuntamento fiscale. La cifra, invece, è contestata dall’Anci che - commentando favorevolmente l’ipotesi di una tassa unica ma facendo attenzione ai tempi per predisporre i bilanci comunali - parla invece di 184 euro di prelievo medio sulla prima casa. I tecnici delle Finanze sono al lavoro per la nuova imposta unica e la novità dovrebbe arrivare con la Legge di Stabilità. L’idea è quella di una drastica semplificazione, con l’introduzione di un meccanismo per cui i Comuni abbiano la possibilità di usare una sola tassa locale, di cui è responsabile il sindaco. «Una sola tassa - dice Renzi non 47 mascherate». Il progetto comunque non è ancora definito nei dettagli e gli ostacoli non mancano. Il primo riguarda la Tari, che si paga per il servizio sui rifiuti e che è una tariffa più che una tassa. Difficile unificarla, perchè tra l’altro la normativa europea ne fissa i contorni. La nuova tassa passerebbe attraverso l’unificazione di Tasi e Imu, che hanno la stessa base imponibile. Ma - spiega chi lavora al dossier - sarà difficile pensare a una drastica semplificazione. Rimarranno i diversi trattamenti tra prima e seconda casa. Poi ci sono le varie tipologie di immobili e il «nodo» della tassazione degli inquilini che da quest’anno sono chiamati a pagare una quota della Tasi. Insomma un ginepraio difficile da disboscare. Al Tesoro, comunque, un progetto organico già c’è. L’ha elaborato il sottosegretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti e già da qualche tempo è stato consegnato al ministro, all’associazione dei Comuni (Anci) e anche ai tecnici del Tesoro. Unifica Tasi e Imu, semplificando la normativa e le scadenze. Non modifica, invece, al momento le detrazioni che sono attribuite alle singole scelte che fanno i Comuni. Ma Zanetti è favorevole al ritorno di detrazioni, fissate a livello nazionale, per alleggerire il peso dell’imposta sulle famiglie: 200 euro, più 50 euro per figlio, con un tetto di 400 euro.L’idea di una tassa unica viene comunque salutata favorevolmente dall’Anci, l’associazione nazionale dei comuni, e dalla Confedilizia, la confederazione dei proprietari. LA CRISI L’analisi del Fondo monetario sulla situazione economica «L’Europa è a rischio recessione La Banca centrale faccia di più» L’Italia chiude il terzo anno con il Pil negativo con un calo superiore dello 0,5 per cento rispetto alle stime di luglio NEW YORK - L’economia globale rallenta. Se gli Stati Uniti rappresentano uno dei pochi lati positivi in un contesto di ripresa «mediocre» e «incerta», l’area euro frena e vede salire il rischio recessione al 35-40%, oltre a quello persistente di deflazione: Eurolandia potrebbe diventare uno dei maggiori problemi per l’economia mondiale. L’Italia è fra i paesi con la performance peggiore, anche se si sta muovendo sulla strada giusta in termini di riforma del mercato del lavoro. Non saranno modificate le detrazioni Olivier Blanchard, direttore del dipartimento analisi del Fondo monetario TELEFONIA Terzo trimestre in rosso per l’azienda LaBorsa Titolo L’analisi del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) mette in evidenza un aumento dei rischi sulla ripresa, da quelli geopolitici ai mercati finanziari compiacenti, e invita ad andare avanti sulla strada delle riforme, cercando di non lasciarsi prendere dalla «stanchezza» e soprattutto «andare al di là del mantra delle riforme strutturali, individuando quelle più necessarie e politicamente fattibili». L’Italia chiuderà il 2014, per il terzo anno consecutivo, con un Pil in calo: il Fmi stima una contrazione dello 0,2%, maggiore di 0,5 punti percentuali rispetto alle stime di luglio. Nel 2015 l’economia tornerà a crescere, registrando un aumento dello 0,8%. Il debito salirà al 136,7% quest’anno, per poi scendere al 136,4% nel 2015. Il tasso di disoccupazione si attesterà al 12,6% quest’anno per poi calare al 12%, mantenendosi sopra la media europea. Sul lavoro, l’Italia si sta muovendo nella direzione giusta: «mi piace lo spirito della riforma» afferma il capo economi- sta del Fondo, Olivier Blanchard. La «dualità del mercato del lavoro è un grande problema, crea due classi di cittadini e questo non è desiderabile. ‘The unique contract’, il contratto unico, è la strada da seguire» aggiunge Blanchard, che invita l’Europa a puntare di più sugli investimenti pubblici nelle infrastrutture. «La credibilità, acquistata a caro prezzo» con il risanamento di bilancio «non va minacciata. Questo non implica che non ci sia spazio per usare la politica di bilancio per aiutare la ripresa». Una ripresa che nell’area euro è lenta, con molti rischi. Il Pil è stato rivisto al ribasso sia per il 2014 sia per il 2015, quando salirà rispettivamente dello 0,8% e dell’1,3%. A pesare, oltre all’Italia, è il rallentamento di Germania e Francia, per le quali sono state riviste al ribasso le stime. Sulla ripresa europea pesa il rischio deflazione che, pur non essendo lo scenario di base del Fmi, è una possibilità. L’inflazione resterà sotto il target della Bce fino almeno fino al 2019 e se l’outlook dei prezzi non migliora, la Bce - mette in evidenza il Fmi - dovrebbe fare di più, incluso l’acquisto di titoli di stato. Il piano di acquisto di Abs da parte della Bce «può fare la differenza. In Europa c’è un problema di credito delle piccole e medie imprese. E un mercato buono e salutare degli Abs può aiutare» afferma Blanchard. A ulteriori aiuti da parte della Bce è contrario il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che - in un’intervista al Wall Street Journal - critica le misure. Ultimo Prezzo Variazione Max Min A2a 76,60% Atlantia 1838,00% Autogrill Spa 575,00% Azimut 1846,00% Banco Popolare 0,00% Bca Mps 100,20% Bca Pop Emil Romagna 619,00% Bca Pop Milano 63,75% Buzzi Unicem 1030,00% Campari 550,00% Cnh Industrial 613,50% Enel 392,20% Enel Green Power 191,40% Eni 1730,00% Exor 2876,00% Fiat 724,50% Finmeccanica 708,50% Generali Ass 15,91 Gtech 1845,00% Intesa Sanpaolo 228,40% Luxottica Group 40,69 Mediaset S.p.a 285,00% Mediobanca 667,00% Mediolanum 5,385 Moncler 1134,00% Pirelli E C 1036,00% Prysmian 1401,00% Saipem 0,00% Salvatore Ferragamo 2104,00% Snam 417,00% Stmicroelectronics 600,00% Telecom Italia 86,15% Tenaris 1669,00% Terna 383,80% Tod's 7600,00% Ubi Banca 6,34 Unicredit 602,50% Unipolsai 212,60% World Duty Free 0,00% Yoox 1664,00% 0,39% -2,80% -4,96% -2,84% -0,18% 0,10% 0,16% -0,31% -2,65% -0,54% -4,59% -2,24% -2,00% -2,32% -2,90% -2,09% -2,07% -1,67% -0,81% -2,06% -0,76% -2,60% -2,06% -0,55% -0,96% -1,89% -0,36% -0,25% -2,00% -1,18% -2,28% -0,69% -0,12% -0,88% -0,46% -2,46% -1,31% -1,02% -2,70% -2,63% 0,7725 18,86 6,05 19,09 11,36 1,017 6,29 0,6435 10,62 5,54 6,475 4,01 1,944 17,72 29,62 7,41 7,24 16,21 18,65 2,338 40,98 2,94 6,865 5,455 11,45 10,58 14,18 15,84 21,45 4,228 6,115 0,88 16,87 3,886 77,7 6,515 6,145 2,148 7,79 17,47 0,747 18,38 5,75 18,43 11,01 0,996 6,11 0,629 10,3 5,455 6,095 3,908 1,909 17,3 28,76 7,12 7,08 15,91 18,42 2,274 40,48 2,85 6,65 5,375 11,24 10,36 13,98 15,61 21,04 4,17 5,995 0,8595 16,64 3,828 75,85 6,31 6,005 2,1 7,515 16,6 Indici FTSE/Nome MIB All-Share Mid Cap Small Cap Micro Cap STAR Valore 19.771,71 20.906,16 25.214,69 17.391,10 21.477,89 17.643,86 Var % -1,73 -1,72 -1,65 -1,06 +0,09 -1,66 MaggioriRialzi Nome Valore A2a 0,766 Banca Pop E. Romagna 6,19 Banca M. Paschi Siena 1,002 --------------------------------- Var % +0,39 +0,16 +0,10 ------------- MaggioriRibassi Nome Autogrill Cnh Industrial Exor Azimut Holding Atlantia Valore 5,75 6,135 28,76 18,46 18,38 MercatiEsteri Var % -4,96 -4,59 -2,90 -2,84 -2,80 * ore 21 Indice NASDAQ 100 Dow Jones FTSE 100 DAX 30 CAC 40 Valore 3.993,551 16.860,45 6.495,58 9.086,21 4.209,14 Cambi aggiornato ore 21 Nome Acquisto Euro/Dollaro 1,26336 Euro/Sterlina 0,78577 Euro/Franco Svizzero 1,21296 Euro/Yen 136,768 Var. % -0,57 -0,77 -1,04 -1,34 -1,81 Vendita 1,26341 0,78585 1,21305 136,782 MateriePrime Nome Petrolio Oro Argento Valore $ 89.47 $ 1209.8 $ 17.18 Unità di misura Barile (158,987 Litri) 100 Troy Oz. (3,110 Kg) 5000 Oz. (155,517 Kg) Volano gli smartphone cinesi Crollano gli utili della Samsung di ALFONSO ALBANESE ROMA - Annus horribilis per Samsung. Il colosso sudcoreano e principale produttore al mondo di telefonini e Tv ha annunciato che chiuderà il terzo trimestre dell’anno con un crollo del 60% dell’utile operativo a 4.100 miliardi di won (3,8 miliardi di dollari), contro le attese degli analisti di un utile di 5.200 miliardi di won. Si tratta del peggior risultato dal 2009. I conti verranno diffusi ufficialmente a fine mese. Samsung paga il calo delle vendite degli smartphone e la concorrenza agguerrita di Apple e dei rivali cinesi Huawei, Lenovo e Xiaomi, che stanno registrando una forte crescita in Cina e sugli altri mercati asiatici grazie a modelli smartphone più economici ma con caratteristiche simili a quelli prodotti dall’azienda sudcoreana. «Le consegne di smartphone sono aumentate solo marginalmente a causa della forte concorrenza, ma il margine operativo è sceso perché sono aumentate le spese di marketing mentre i prezzi di vendita sono diminuiti», ha spiegato la società, aggiungendo che sta lavorando ad «una nuova serie di smartphone dal design innovativo, ma anche a nuovi prodotti più economici». Samsung resta comunque leader nel settore degli smartphone ma la sua quota di mercato nel secondo trimestre dell’anno è scesa al 25% dal 32% dello stesso periodo del 2013, secondo i dati della società di ricerca Idc. Secondo gli analisti, che incominciano a fare dei paragoni con Nokia e Motorola, Samsung per tornare a crescere dovrebbe esplorare nuovi settori «perché il mercato degli smartphone è ormai saturo ed è difficile far concorrenza alle aziende cinesi sui prezzi». Infatti, sottolineano, Samsung ha tagliato i prezzi per conservare quote di mercato ma invece nel corso di quest’anno ha continuato a perderle. Uno dei settori sui cui puntare, aggiungono, è quello dei semiconduttori. Samsung è già uno dei principali fornitori di chip ad altre aziende di informatica, tra cui la rivale Apple, e in quest’ottica ha annunciato ieri investimenti per 15 miliardi di dollari in un nuovo impianto in Sud Corea per la produzione di semiconduttori per soddisfare la crescente domanda di chip di memoria. I lavori per la costruzione della fabbrica partiranno l’anno prossimo e dovrebbe essere operativa a partire dal 2017. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 19 IL TAVOLO DELLA TRASPARENZA UN PASSO IN AVANTI SENTINELLE IN PIEDI PER DIFENDERE LA FAMIGLIA di LEONARDO GIORDANO* di ANTONIO DANELLO SI È RIUNITO, finalmente, il tavolo della trasparenza sulla situazione dell' ITREC di Rotondella, sugli effetti sul territorio ovvero le conseguente degli ultimi accadimenti del 21 agosto u.s. con la presenza dei responsabili della Sogim, dell'Arpab e dell'Asl. Nessuna illusione circa la portata dei risultati possibili o di inversione definitiva di una prassi (procedure) corrente nei rapporti per la gestione del territorio. I cittadini e le associazioni che le rappresentano sono esclusi da tutti i percorsi decisionali veri che riguardano le attività, di ogni genere, che avvengono sul proprio territorio. L'esclusione comincia dalla conoscenza dei dati reali, dei processi e delle relative conseguenze sulle persone e sull'ambiente. Le risposte alle domande sono sempre tranquillizzanti o improntate al massimo minimalismo, comunque omissive. Era illusorio prevedere che dopo quattro anni d'immobilismo assoluto potesse riprendere il cammino di attivazione del tavolo della trasparenza in maniera da poter avere risultati completi ed immediati. E' innegabile un piccolo passo in avanti, ma utile per mettere in condizione i cittadini di iniziare l'accesso alla conoscenza di dati importanti che riguardano le attività che si svolgono sul proprio territorio. Questo incontro, fortemente voluto dall'Assessore Berlinguer al di là dei risultati immediati, rappresenta un inizio da non sottovalutare e che abbia un ulteriore e più proficuo prosieguo nell'interesse della Basilicata. L'iniziativa dell'Assessore ha dimostrato che è possibile, al di là delle note difficoltà, il confronto tra i cittadini, associazioni, istituzioni e di responsabili di attività che si sviluppano sul territorio. Sulla realtà di Rotondella fino ad oggi, silenzi, verità parziali, reticenze in tutti gli aspetti; rifiuto di un confronto che ha accompagnato questa attività nella ns Regione in tutti questi anni malgrado le richieste pressanti delle associazioni e degli enti locali. Le resistenze sono presenti anche negli apparati pubblici, il segreto d'ufficio è l'alibi eterno. Purtroppo è prevalente ancora la cultura secondo la quale non c'è il dovere dell'informazione piena e corretta ai cittadini sulle realtà che operano sui territori di appartenenza e di alcuni incidenti che spesso si verificano. In particolare sull' ITREC di Rotondella restano in piedi diversi interrogativi e dubbi senza una risposta chiara su alcuni processi che vengono realizzati all'interno e le possibili ricadute all'esterno con conseguenze prevedibili sull'ambiente e sui cittadini. Molto allarme ha creato l'episodio del 21 agosto con il percolamento di sostanze radioattive. Secondo il responsabile ITREC tutto si è svolto seguendo i protocolli di sicurezza, nessuna conseguenza. A detta loro : I controlli, dopo una settimana avrebbero confermato l'assenza di inquinamento esterno. In questa prima riunione del tavolo della trasparenza la impazienza ed i toni, in alcuni passaggi del confronto, hanno evidenziato la mentalità di alcuni responsabili che si sentono ancora al di sopra dei diritti che i cittadini legittimamente reclamano. Il diritto di conoscere tutti gli aspetti di un problema presente per poter partecipare (con scienza e coscienza) alle decisioni alla pari con tutte le altre componenti interessate è fondamentale per la trasparenza e l'interesse di tutti. Il gioco di parole tra anomalia ed incidente la dice lunga ! Leggi, procedure, abusi comportamentali spingono verso una azione di crescita politica e culturale più incisiva per avere risultati soddisfacenti. Ecco perchè non va sottovalutata l'iniziativa dell'Assessore Berlinguer, è un timido inizio, ma certamente un piccolissimo passo in avanti. Una maggiore collaborazione, anche, in termini di ascolto, con le associazioni aiuta a vincere le tante resistenze sul cammino di una democrazia partecipata. *Presidente Associazione PrimaVeraLucana Caro direttore, domenica scorsa in 100 città d’Italia circa 10.000 cittadini, di partiti differenti, di varie confessioni religiose, di estrazione sociale la più disparata, e di tutte le età, hanno dato vita ad una manifestazione che potremmo definire ghandiana per difendere la famiglia naturale, così come prevista nella nostra Costituzione. Erano le “Sentinelle in Piedi”, cioè italiani, ma anche alcuni stranieri, che in piedi per un’ora, in silenzio, leggendo un libro manifestavano perché sia difeso l’istituto familiare e si eviti la così detta “deriva antropologica” che vuole equiparare a questo istituto l’unione tra persone del medesimo sesso, che vuole che queste pseudo-famiglie possano addirittura adottare dei figli o “procurarseli” affittando un utero oppure con la fecondazione in vitro di gameti di altre persone. Un altro obiettivo, quello più impellente era, ed è, quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, in modo pacifico e non violento, contro il DDL “Scalfarotto” che introdurrebbe il reato di “omofobia” in una maniera tale da rendere punibili anche semplici opinioni o manifestazioni di opinioni non allineate con il “politicamente corretto “ dell’ideologia “gender”. Nella stragrande maggioranza di queste città le manifestazioni si sono svolte ordinatamente e pacificamente, tra queste anche Matera e Montalbano Jonico. In una decina di esse si sono verificati degli incidenti. I più gravi a Bologna. Ma chi erano i violenti che hanno cercato di impedire queste manifestazioni? Erano organizzazioni LGBT (cioè di Lesbiche, Omosessuali, Transessuali e Bisessuali), alcuni gruppi dell’ultrasinistra e alcuni militanti di SEL. Ovviamente va ad onore di Matera, il fatto che non sia avvenuto alcun incidente e che la manifestazione sia stata autorizzata nella piazza principale senza alcun ostruzionismo. Va ad onore anche della stampa locale non aver censurato i comunicati di “Sentinelle in Piedi”, eccezion fatta per il TG3 Basilicata che ha completamente ignorato la notizia. Il punto su cui però voglio soffermare l’attenzione dei lettori è il seguente: si sta cercando di alimentare una nuova stagione di violenze. Da parte di alcuni organi di stampa nazionale si tenta di spacciare l’immagine delle “Sentinelle” per gruppu- scoli cattolico-tradizionalisti o di militanti di estrema destra, ignorando che la maggior parte dei partecipanti alle veglie è gente comune, famiglie intere di mamme, papà, nonni, nonne e figli. Basta scorrere su Internet le tante foto pubblicate. Ma proprio questo è il punto: se continueranno come sarebbe legittimo vi è il rischio di un salto di livello della contestazione finalizzato a far accadere ciò che non deve accadere; tutto per togliere legittimazione alla causa e squalificare questo movimento spontaneo di persone che, in Francia è sfociato in una grandiosa manifestazione popolare a Parigi di più di un milione di persone. Perché ciò sia evitato vi è bisogno che i media parlino del fenomeno, ne mostrino l’aspetto non violento e pacifico, se vogliamo anche singolare e simpatico (è la prima volta che si vede persone dimostrare leggendo un libro in silenzio) e riconoscano a carattere cubitali il principio volterriano secondo cui la si può pensare diversamente da un altro ma non gli si può impedire di pensarla a proprio modo e di dire la sua liberamente. *Dirigente Scolastico Liceo Scientifico “E.Fermi” Policoro I CAMPI DI ACCOGLIENZA NON SONO ZOO di PIO ABIUSI FINALMENTE QUESTO anno una task force ha messo un po' di ordine in quello che era il flusso migratorio stagionale interno composto di extracomunitari, nell'Alto Bradano. Alcuni di loro si trattengono anche oltre per la raccolta autunnale ed invernale quale quella delle olive. Negli scorsi anni si assisteva alle solite parate pubblicitarie di interventi non organici in cui quei poveracci erano accampati in luridi tuguri privi di acqua ed energia elettrica e manco a pensare a eventuale forme di riscaldamento qualora ce ne fosse stato bisogno. In questo marasma a trarne beneficio erano spesso soccorritori, semmai caporali che facevano i loro piccoli affari speculando sulla disgrazia altrui. Questo anno per la prima volta si è fatto chiarezza intervenendo in maniera organica, semmai con un certo ritardo. Sono state create due sistemazioni decorose una a Venosa e l'al- tra a Palazzo S. Gervasio dotate di servizi igienici, di servizio mensa, di radiatori per riscaldare i locali oltre a organizzare in maniera organica l'assistenza sanitaria e che negli ultimi anni era garantita da Emergency in maniera estemporanea e comunque generosa. Non solo la sistemazione logistica è stata assicurata ma anche l'avviamento al lavoro è garantito secondo termini legali e trasparenti. E' chiaro che se togli l'osso a qualcuno quello trova tutti i pretesti per risentirsi. Tutto ciò premesso diciamo che è encomiabile e genuino il desiderio degli amministratori pubblici di constatare “de visu” che quelle cose alle quali loro stessi hanno creduto si sono finalmente realizzate ma non possiamo non ricordare che quei campi non sono degli zoo da visitare a piacimento e senza pagare un biglietto. In quei campi ci sono persone che svolgono la loro vita di GIÀ CORRIERE - QUOTIDIANO DELL’IRPINIA fondato da Gianni Festa DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Festa CONDIRETTORE PER LA BASILICATA Lucia Serino CONDIRETTORE PER LA CALABRIA Rocco Valenti EDITORE: EDIZIONI PROPOSTA SUD S.R.L. SEDE LEGALE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino AMMINISTRATORE Simona Festa STAMPA: Finedit srl - Castrolibero (CS) - Via M. Preti Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 la tiratura di Martedì 7 ottobre 2014 è stata di copie 16.786 E' vietata la riproduzione anche parziale. Tutti i diritti sono riservati. concerto con l'attività lavorativa e vi sono volontari addetti a prestare la loro opera a che la giornata si svolga in maniera regolare e dignitosa. Non è complicato, crediamo, concertare le visite con la direzione dei campi sia per massimizzare il risultato della visita sia per non intralciare l'attività che in essi si svolge. Tutto quanto detto non ha nulla a che vedere con i CIE- Centri di Identificazione ed Espulsione- di triste memoria e che appartengono al passato e neppure con i i CARA- Centri Accoglienza Richiedenti Asilo-. Per chiudere è da dire che forze politiche, sindacali e sociali, sono impegnate a lottare contro il caporalato ormai da oltre 30 anni e che di volta in volta questa lotta assume connotazioni diverse da quando i movimenti erano interregionali per arrivare a toccare, oggi, una nuova forza lavoro che è extracomunitaria. *Associazione Ambiente e Legalità Pubblicità Campania: Strategie srl Sede: via Aldo Pini, 10 - 83100 Avellino Tel. 0825.1735224 - Fax 8025.1800154 Pubblicità Calabria e Basilicata: Publifast srl Sede: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (Cs) Tel. 0984-854042 - Fax 0984-851041 UFFICI: Reggio Calabria - Tel. 0965.23386 - Fax 0965.23386 Catanzaro, Tel. e fax 0961.701540 Vibo Valentia, Tel. e fax 0963.43006 Potenza, Tel. 0971.476470 - Fax 0971.476797 Matera, Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 Registrazione Tribunale di Avellino N. 381 DEL 18-05-2000 Registro degli operatori di comunicazione N. 7671 DEL 11/10/2000 Pubblicità nazionale: A. Manzoni & C S.p.a. 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Entreranno in vigore nel 2015 Attacco alle “specie aliene” Ci sono animali e piante che stanno distruggendo gli ecosistemi europei di CHIARA SPEGNI BRUXELLES - L’Unione europea “affila le armi” nella guerra contro le specie “aliene” invasive, animali e piante ospiti indesiderati degli ecosistemi europei. A compiere l'ultimo passo avanti per l’adozione del piano d’attacco il Consiglio Ue, che ha dato il via libera finale alle nuove regole, con entrata in vigore prevista il primo gennaio 2015. Intanto in Italia continuano a diffondersi le minacce. Come lo scoiattolo thailandese, tanto carino quanto dannoso per le nostre foreste, mentre si è riacceso l’allarme per la nutria a causa di un pericoloso vuoto normativo. L’arrivo della famigerata “lista nera” degli “eco-flagelli” europei, che sarà discussa l’anno prossimo, potrebbe obbligare l'Italia a correre ai ripari. Nell’attesa, l’approvazione finale della normativa europea rappresenta un risultato per il commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik, così come per la presidenza italiana dell’Ue. Secondo il ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, questa norma rappresenta una «tappa importante nell’affermare il valore della biodiversità in Europa, che costituisce un fattore chiave per lo sviluppo della nostra economia». «Questo nuovo regolamento colma un vuoto riconosciuto da tempo nella tutela della biodiversità dell’Unione europea» afferma il commissario europeo Janez Potocnik, secondo cui la norma «è attentamente mirata, in particolare sulle specie invasive che costituiscono le minacce più serie». Specie come lo scoiattolo grigio americano, presente in Italia soprattutto in Piemonte, ma anche in COMITATO REGIONI Lombardia, Liguria e di recente anche vicino Perugia e nel padovano, secondo fonti comunitarie nella 'lista nerà dell’Ue «ci sarà sicuramente». Per l’Italia significa che «scatterà un impegno formale a eradicare le sue colonie e renderà più forte il divieto di commercio e possesso, già introdotto con decreto» spiega Piero Genovesi, esperto dell’Ispra. Per il resto dell’elenco si può già immaginare uno scontro su poche specie di rilevanza commerciale come il visone americano, allevato in molti Paesi, fra cui Danimarca e Finlandia. Visto lo spirito del regolamento Ue, che è quello di “prevenire” i danni e concentrarsi su specie non ancora troppo diffuse ma localizzate, fra i candidati ad entrare nell’elenco non dovrebbe mancare anche un altro scoiattolo giunto dalla Thailandia fino in Piemonte e a Maratea, in Basilicata. E’ lo scoiattolo “variabile” o Callosciurus fynlaysonii. «Oltre a minacciare la sopravvivenza dello scoiattolo rosso europeo, questa specie devasta i boschi scortecciando gli alberi e mettendo a rischio gli ecosistemi forestali» racconta Genovesi. Un flagello condiviso da altri Paesi Ue è poi la nutria, che provoca danni per milioni di euro ogni anno. «Adesso a causa di un vuoto normativo provocato dall’ultimo decreto sulla pubblica amministrazione spiega l’esperto dell’Ispra - questo animale non è più sottoposto a controlli e il rischio è ad esempio che colpisca le risaie del vercellese e nel novarese». In assenza di modifiche, l’arrivo della norma Ue l’anno prossimo sarà provvidenziale almeno per ripristinarne il monitoraggio. Lebrun In prima linea per creare lavoro ADRIATICO-JONICA «I territori saranno il motore» TURISMO 36 milioni di stranieri arrivati in Italia nel primo semestre ‘14 ROMA - Nel primo semestre del 2014, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Federturismo-Pragma, sono arrivati nel nostro Paese 35,6 milioni di stranieri (+2% su base annua) che, con una spesa pro capite di 414 euro, hanno generato un giro di affari di 14,7 miliardi di euro. I viaggi per vacanza/svago costituiscono la metà degli arrivi e il 60% della spesa e alberghi e villaggi turistici si confermano la tipologia ricettiva privilegiata dal 53% degli stranieri con il 62% di spesa. Anche se provengono dal Centro Europa 23 milioni di turisti stranieri in visita nel nostro Paese, per una spesa di 7,9 miliardi di euro, il primato per spesa pro capite di 1100 euro rimane appannaggio di americani e asiatici. BRUXELLES- «L’Eusair (strategia Ue per la regione adriaticoionica, ndr) è una strategia voluta dalle Regioni, costruita con una forte consultazione dei territori attraverso le Regioni e le Regioni dovranno essere il motore che implementerà questa strategia e realizzerà i progetti che daranno concretezza». Così in un’intervista all’ANSA il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, presidente dell’intergruppo adriatico ionico del Comitato delle Regioni Ue, a Bruxelles per un evento sulla macroregione, nell’ambito degli Open Days. Una strategia, ha ricordato Spacca, che si basa sui quattro pilastri: crescita blu, connettività, infrastrutture e turismo. “Temi che con l’ambiente sono fondamentali per la coesione e lo sviluppo dei territori del nostro Paese - afferma il presidente della Regione ma anche di tutta l’area». Ma sono due i nodi che restano da sciogliere: «la connessione tra programma europeo 2014- Gian Mario Spacca (fot Ansa) 2020 con i progetti concreti dell’Eusair. Occorrerà utilizzare nella maniera più efficiente queste risorse, quindi occorrerà una progettualità interregionale. I territori dovranno sapersi integrare ed utilizzare insieme queste risorse dei fondi strutturali. La seconda è la governance. Una governance di difficile definizione vista la frammentazione di questo territorio, che dovrà avere sia un livello politico, che un livello operativo». Intanto il lancio di Eusair è previsto nell’ambito del prossimo vertice europeo, il 23-24 ottobre «poi - evidenzia Spacca - ci sarà un kick off il 18 novembre a Bruxelles, dove la strategia verrà presentata ufficialmente e poi si partirà». «Inoltre - conclude il presidente - abbiamo avuto la notizia che ci sarà un monitoraggio molto forte delle iniziative che implementeranno la strategia, e nel 2016 ci sarà la prima verifica. Quindi si parte davvero con grande energia». BRUXELLES - «Le regioni e le città sono in prima linea nella creazione di nuovi posti di lavoro. Esse devono essere sostenute dal bilancio dell’Ue e coinvolte nella definizione del piano di crescita annunciato da 300 miliardi di euro». Lo sostiene Michel Lebrun, presidente del Comitato delle Regioni (CdR). Durante gli Open Days, la settimana europea delle città e delle regioni in corso a Bruxelles, Lebrun ha anche chiesto che “siano messe a disposizione risorse finanziare sufficienti per rimborsare le spese degli enti locali e regionali per progetti della politica di coesione dell’Ue». Inoltre ha ribadito l’importanza di «escludere dal calcolo del debito i fondi nazionali e regionali investiti per accostare gli investimenti della politica regionale dell’Ue». L’evento degli Open Days rappresenta una piattaforma di dibattito e discussione sul modo in cui le strategie degli Stati membri per investire i finanziamenti regionali dell’Ue contribuiranno a realizzare gli obiettivi europei innescando nuevamente la crescita nelle regioni. Questa piattaforma, secondo il presidente del CDR, «offre alle parti interessate della politica di coesione l’opportunità di scambiare buone pratiche, consentendo loro di riferire agli organi decisionali. Ciò rientra nel nostro impegno di prevenire ogni ritardo nell’attuazione di misure estremamente importanti per le nostre comunità e di promuovere la condivisione delle soluzioni più efficaci in tutta Europa». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 21 Il Sappe chiede all’Amministrazione Penitenziaria interventi rapidi per le nostre strutture Carceri, un direttore a Melfi Dopo l’ispezione riscontrate grandi criticità anche a Potenza e Matera UN DIRETTORE per Melfi, interventi per sopperire alle criticità di Potenza e Matera. Sono le richieste che il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe ha elaborato al termine delle visite ispettive nelle carceri regionali. Donato Capece, segretario generale del Sappe spiega: «Ho già partecipato ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, nella persona del Vice Capo Luigi Pagano, quel che ho riscontrato nelle mie visite. Intanto ho chiesto di assegnare in pianta stabile un direttore al carcere di Melfi, visto che quello attuale è sempre in missione in altre sedi e un carcere non può andare avanti con una direzione ad intermittenza. Come se non ve ne fossero, di problemi, a Melfi, a cominciare dalla consistente presenza di detenuti ad Alta Sicurezza. Ma a Melfi non c’è neppure un funzionario Comandante di Reparto, e tutto ricade sulle spalle del vice, un Ispettore che davvero fa i Il carcere di Melfi miracoli perché si garantiscono adeguati livelli di sicurezza. La realtà è che senza direttore e comandante il carcere è abbandonato a sé stesso». Capece aggiunge di avere chiesto l’intervento dei vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria anche sulle carceri di Potenza e Matera, “dove mancano nell’organico del reparto di Polizia i quadri intermedi – Ispettori e Sovrintendenti – e di conseguenza si caricano di responsabilità i ruoli esecutivi, Assistenti Capo ed Assistenti. La mensa riservata ai poliziotti, poi, è da an- IN BREVE ni fatiscente. Ma a Potenza, come a Melfi e a Matera, mancano il vestiario per gli Agenti, non si è provveduto ancora a potenziare il parco automezzi della Regione nonostante i gravosi compiti che si svolgono anche fuori dagli istituti penitenziari, sul territorio, da anni non si fa una politica seria di formazione e aggiornamento professionale». Infine il capitolo accorpamento: il Sappe ritiene sbagliato accorpare con altre regioni il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Potenza: “Deve essere garantito un presidio di sicurezza e di Polizia Penitenziaria che assicuri, a livello regionale, tutti i servizi fondamentali, dal trasporto dei detenuti ai piantonamenti negli ospedali, dal coordinamento delle politiche di sicurezza dei penitenziari a tutte le attività che concorrono alla sicurezza sociale dei cittadini e della Basilicata tutta”. AGRICOLTURA Contributo per la “blue tongue” LA GIUNTA regionale ha deliberato 193 mila euro per interventi a favore degli allevatori partecipanti all’attuazione del Piano di sorveglianza sierologica per la febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) per l’anno 2014. Ne ha dato notizia l’assessore regionale all’agricoltura, Michele Ottati, specificando che «il contributo prevede 8 euro per il controllo mensile di ogni capo cosiddetto sentinella, per un importo massimo di 96 euro mensili. Mentre per il contributo riguardante la sorveglianza relativa all’insetto vettore della malattia sono previsti 400 euro ad azienda». ENERGIA La Sel alla Smart Energy di Verona LA SOCIETÀ Energetica Lucana parteciperà alla seconda edizione della rassegna internazionale sull’efficienza energetica, la Smart Energy Expo, che si terrà a Verona da oggi al 10 ottobre. La Sel domani terrà un workshop dal titolo “Attività di supporto e buone pratiche nell'attuazione dei PAES”. L’esperienza della SEL in termini di pianificazione energetica locale, già più volte premiata, viene così valorizzata al fine di costruire metodi e strumenti nazionali in linea con la recente normativa in tema di efficienza energetica. “La Sel - afferma il presidente Ignazio Petrone (nella foto) – ritiene strategico il tema dell’efficienza energetica e ha di fatto anticipato la pianificazione nazionale e regionale in materia creando le basi per i migliori investimenti pubblici e privati nel settore ”. AREA INDUSTRIALE DI TITO Ex Daramic, la bonifica riprenderà il 30 ottobre A PARTIRE DAL 30 ottobre riprenderanno le attività di bonifica del sito ex Daramic di Tito. Questo è quanto stabilito nell'incontro che si è tenuto ieri a Roma presso il Ministero dell'Ambiente al quale hanno partecipato il sindaco di Tito Graziano Scavone, Negrone dell'ASP di Potenza, Laura D'Aprile funzionaria del Ministero ed i rappresentanti della società Step One, responsabile delle procedure di bonifica in quel sito. Le attività ripartiranno seguendo il cronoprogramma degli interventi consegnato dalla società durante l'incontro e che vede già a partire dai prossimi giorni, la riattivazione della barriera idraulica, al fine di evitare ulteriori contaminazioni fuori sito, oltre che il ripristino completo dell'impianto di trattamento delle acque. Inoltre è stato depositato anche il piano di monitoraggio che riguarderà sia le acque della barriera profonda sia le acque superficiali. "Siamo soddisfatti per aver impedito che su temi delicati come la tutela dell'ambiente e della salute delle persone ci potessero essere arretramenti. Rafforzeremo ogni tipo di impegno e di controllo al fine di traguardare gli obiettivi di messa in sicurezza e di ripristino ambientale di un'area come quella di Tito Scalo che deve poter continuare a guardare al rilancio produttivo anche di tipo industriale", ha dichiarato il sindaco Scavone . Accordo tra Inps e Regione sull’iter dell’invalidità civile Il sindaco Scavone REGIONEBASILICATA-AZIENDASANITARIALOCALEDIPOTENZA ViaTorraca,2-85100Potenza-C.F./P.I01722360763 AisensidellaLegge25.02.1987,n.67,sipubblicanoiseguentidatirelativialBilanciodiEsercizio2013 DeliberadelDirettoreGeneralen.225DEL28/04/2014diadozionedelBilanciodiEsercizio2013edeliberan°303del19/06/2014di riadozioneBilancio2013approvatadallaGiuntaRegionaleconDGRn°990DEL8/08/2014 STATO PATRIMONIALE ATTIVO BILANCIO ESERCIZIO 2012 BILANCIO ESERCIZIO 2013 Immobilizzazioni nette 70.927.091 75.709.849 Scorte 7.580.952 7.779.415 Crediti 128.162.093 100.573.281 732.615 29.380.708 Disponibilità liquide regionale alla Salute, Flavia Franconi, e dal direttore regionale dell’Inps, Antonio D’Ago. L’accordo riguarderà le istanze presentante dopo il 1 novembre: «Si tratta ha detto D’Ago - di una buona pratica per consentire al cittadino di avere accertamenti rapidi, riducendo di molto l’iter di ogni pratica. Attualmente le visite di controllo sono in media 2.500 l’anno, con diecimila cittadini coinvolti: con il trasferimento delle competenze si annullano molti passaggi, con minori oneri e minor peso sui richiedenti». «Da questo progetto - ha invece spiegato l’assessore - deriveranno miglioramenti e vantaggi per i lucani, soprattutto per il numero di visite e per il periodo che intercorre tra la presentazione della domanda e l’eventuale accoglimento, senza dimenticare che si tratta di un’operazione a ‘costo zerò per la Regione». 79.696.060 Utile o perdita di esercizio Risconti attivi TOTALE 135.671 90.858 207.538.422 213.534.112 541.557 17.665.205 Conti d'Ordine dell'Attivo BILANCIO ESERCIZIO 2013 99.423.676 3.712.121 278.568 TOTALE PATRIMONIO NETTO 83.408.181 99.702.244 Fondi Rischi ed Oneri Pregressi 12.264.176 15.439.999 Premio operatori SUMAI Debiti Risconti Passivi TOTALE Conti d'Ordine del Passivo 3.189.306 3.327.796 108.646.286 95.044.559 30.473 19.514 207.538.422 213.534.112 541.557 17.665.205 CONTO ECONOMICO BILANCIO ESERCIZIO 2012 VALORE DELLA PRODUZIONE Contributi in Conto Esercizio POTENZA - Dal 1 novembre la Regione trasferirà all’Inps le competenze dell’Asp e dell’Asm per l’accertamento e la rivedibilità dei «requisiti sanitari di invalidità civile, cecità, sordità, handicap e disabilità», in via sperimentale e per un anno: le attività di controllo si svolgeranno nelle strutture Inps di Potenza, Matera, Lagonegro e Melfi. Il protocollo è stato firmato a Potenza, dall’assessore BILANCIO ESERCIZIO 2012 PASSIVO Patrimonio netto Rettifica contributi c/esercizio per destinazione ad investimenti Utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di eserc.prec. Proventi e ricavi diversi Concorsi, recuperi, rimborsi per attività tipiche Compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE BILANCIO ESERCIZIO 2013 611.901.900 622.317.946 0 0 172.268 0 97.634 25.772.375 28.146.000 33.547.725 3.799.427 3.033.000 2.573.480 5.371.407 Costi capitalizzati BILANCIO PREVENTIVO 2013 620.585.122 5.500.000 -726.672 4.681.260 5.713.751 6.500.000 4.671.357 661.414.349 655.080.900 667.162.730 COSTI DELLA PRODUZIONE Acquisti di Beni Acquisti di Servizi Manutenzioni e riparazioni Godimento beni di terzi Personale dipendente Oneri diversi di gestione Amm.ti ed altri accantonamenti 50.200.232 53.057.000 52.670.663 427.370.523 424.548.700 434.147.431 10.745.671 10.240.000 10.642.021 3.029.321 2.805.000 2.476.740 139.304.343 140.046.000 138.931.262 2.823.286 1.827.000 2.894.891 12.920.682 10.454.000 12.377.815 Svalutazione dei crediti 50.935 Variazione delle rimanenze TOTALI COSTI DELLA PRODUZIONE Differenza tra valori e costi della produzione Proventi ed oneri finanziari Proventi e oneri straordinari RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 43.441 0 -198.440 646.437.499 642.977.700 653.993.318 14.976.850 12.103.200 13.169.412 -20.592 -76.200 -7.511.381 0 -1.606.448 7.444.877 12.027.000 11.431.758 12.027.000 11.153.190 0 278.568 Imposte e tasse 11.156.998 UTILE / PERDITA D'ESERCIZIO -3.712.121 IL RESPONSABILE DELL'U.O. ECONOMICO-FINANZIARIA F.TO DR. FRANCESCO SAVINO IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO F.TO DSSA CRISTIANA MECCA IL DIRETTORE GENERALE F.TO DR. MARIO MARRA -131.206 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 22 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA potenza@quotidianodelsud.it Il sindaco De Luca: «La principale esigenza ora è quella di far chiarezza sui conti» Mense ferme fino a nuovo ordine Ma si profila una possibile “terza via” e ai genitori costerebbe anche meno UN ANNO fa, di questi tempi, il tema era lo stesso. Il Bilancio non permette e salta una delle principali voci della spesa corrente del Comune: le mense scolastiche. Così, dopo un’iniziale comunicazione di apertura il 1 ottobre - a cui i genitori, in realtà, poco avevano creduto - ecco ora il contrordine. «Per il momento e fino a diverso avviso - ha comunicato ieri mattina il sindaco De Luca - le mense scolastiche a Potenza, stante la situazione economica dell’Ente, non saranno attivate da parte del Comune». In passato il provvidenziale intervento della Regione riusciva poi a salvare il servizio, ma quest’anno - dice De Luca - «c’è l’esigenza di far prima chiarezza sui conti». Intanto, però, le attività scolastiche devono cominciare. Ci sono le Materne, ci sono le Elementari e le Medie con tempo pieno o prolungato. Parliamo di circa 1.600 pasti ogni giorno. Senza la mensa le attività pomerdiane non possono partire. Si mettono così a rischio anche posti di lavoro di docenti nominati ma che non possono prendere servizio. Ci sono ancora i posti di lavoro degli adetti della Multiservice, la ditta che finora si è occupata di questo servizio nel capoluogo. E come accontentare tutti? «C’è una soluzione - spiega De Luca - che sta studiando proprio la ditta che si occupa del servizio». Praticamente si sta valutando di “scavalcare” il Comune. I responsabili della Multiservice incontreranno in questi giorni i vari dirigenti scolastici, proponendo loro di avviare il servizio a un prezzo conveniente anche per i genitori. Il Comune resterebbe così soggetto esterno, la contrattazione sarebbe tra ditta, scuola e genitori. E se l’anno scorso la gran parte dei genitori sborsava 5 euro e 70 a pasto, quest’anno si propongono 2 euro e 50, prevedendo però solo un primo e un secondo. «Mi ha fatto molto riflettere - ha sottolineato De Luca - ciò che mi hanno raccontato proprio gli addetti della mensa: circa il 70% del cibo che viene dato ai bambini va poi buttato. Loro sono abituati a fare anche lo spuntino a metà mattina e, quindi, poi non mangiano il pasto completo. Prevedere solo un primo e un secondo permetterebbe così di arrivare a un prezzo conveniente per i genitori». E in questo modo si potrebbe partire in tempi celeri. E forse questa potrebbe essere la soluzione migliore. Antonella Giacummo IL BOTTA E RISPOSTA Ma il buco nel Bilancio c’è o non c’è? Una mensa scolastica LE ACCUSE Le mense e don Peppino Nolè E su Fb si contesta l’assegnazione MENTRE De Luca sembra guardare positivamente alla soluzione proposta dalla Multiservice, c’è nel centrodestra chi lancia accuse - anche piuttosto pesanti alla ditta. «I difensori della laicità dello Stato - scrive su Fb Canio Sinisi, di Fratelli d’Italia - fino a qualche mese fa a governo della città di Potenza, affidavano il servizio mensa a un esponente del clero». Anche se non si fa il nome, è chiaro il riferimento a don Peppino Nolè. SETTE giornate per dieci ‘grandi eventi’. La fondazione Leonardo Sinisgalli ha presentato ieri, nella sala Conferenze della biblioteca Nazionale di Potenza, la terza edizione di “Furor Sinisgalli – l’avventura delle due culture“, ormai rodata kermesse culturale dedicata al celebre poeta - ingegnere di Montemurro. «La manifestazione - ha spiegato il direttore della fondazione Sinisgalli, Biagio Russo - si snoderà tra il 10 ottobre e il 22 dicembre e sarà caratterizzata da tre lezioni sul Novecento dedicate agli studenti, da due convegni, da due presentazioni di libri e dall’inaugurazione di altrettante mostre, con ospiti d’eccezione provenienti dal mondo accademico, da quello artistico e dal mondo istituzionale». Entrando nello specifico del Cartellone, l’edizione 2014 di “Furor Sinisgalli” aprirà i battenti venerdì 10 ottobre, alle 6 del pomeriggio, pres- «Qualcuno la parabola del Buon Samaritano l’ha fraintesa», continua, facendo riferimento al nome della ditta che si occupava di questo settore e della quale don Peppino era rappresentante. Tra i commenti c’è chi parla di assunzioni in cambio di favori sessuali e di un “feudo” a rione Lucania. Il sasso sembra essere stato lanciato: se mai le mense ripartiranno non saranno gli stessi a gestire il servizio. DOPO un breve periodo conti della città quindi di tregua, in cui sembra- non c’è, secondo Sileo: il va esserci la volontà di bilancio sarebbe in pacollaborare, è di nuovo ri- reggio. Il consigliere partita la guerra in con- Carretta, più prudente, siglio comunale. in risposta alle critiche L’annuncio della non dei consiglieri Giuzio e partenza delle mense è, Galella, ha affermato che stavolta, il fattore scate- il disavanzo c’è (14 milionante. Un fatni di euro), to questo che ma non c’è secondo Lunessun buco. cia Sileo, conQuindi il disigliere cosavanzo c’è, munale del ma non è un Pd - rapprebuco. Dinanzi senta una noa queste ditizia molto nechiarazioni, è gativa per la comprensibinostra comu- Sileo e Vigilante le che ai cittanità. Si manidini giunga festa una paun messaglese incapacigio contradtà amminidittorio: il distrativa sosavanzo, o prattutto buco che dir quando si si voglia, c’è o cerca di adnon c’è? Indossare la resomma, alsponsabilità l’appello quead inesistenti sti soldi manbuchi lasciati cano o no? dalla precedente ammiQuesta sinistra con la nistrazione. L’unico vero bava alla bocca, che avvimotivo per cui non si lisce il voto dei cittadini aprono le mense è la piegandolo ai suoi intemancata presentazione ressi di bottega, non fa ed approvazione di un bi- onore ai giovani che, di lancio e continua a preoc- recente, ne hanno rinfrecuparci l’azione tendente scato l’immagine, né alla a delegittimare dirigenti sua storia passata, naziodi grande responsabilità nale e regionale. Negare che hanno sempre sapu- il disavanzo del Comune to governare al meglio la è l’ultimo, ridicolo, delifinanza del nostro Comu- rio di una lobby in stato ne». confusionale, atterrita Ed è quella espressione dalla paura di perdere «inesistenti buchi» che fa per sempre il potere d’inscatenare i consiglieri di fluenzare appalti e di gecentrodestra. stire milioni, avvelenata A replicarle Antonio e incarognita dalla rabVigilante (Lista civica bia di perdere la faccia e per la città): «Il buco nei gli elettori». Presentato il programma della kermesse che parte venerdì Il “Furor Sinisgalli”: dieci grandi eventi dedicati a un grande lucano so la sede dell’ex convento di San Domenico, in piazza Albini, a Montemurro. Nell’occasione verrà presentato il volume di Vittorio Marchis “150 anni di invenzioni italiane” edito dalla Codice. La seconda giornata della manifestazione, prevista per il 12 ottobre alle 10, vedrà protagonisti Alessandro Quasimodo, figlio del grande poeta siciliano Salvatore, che terrà a cento studenti lucani la prima delle tre lezioni sul Novecento italiano; nel pomeriggio ancora la presentazione di un libro, “La civiltà del miracolo” edito da Egea, rappresenterà lo spunto per un convegno dal titolo “Bellezza e creatività, le voci di un riscatto”. Il 13 ottobre si chiuderà la prima fase di “Furor 3” con la seconda lezione sul Novecento italiano tenuta da Mario Trufelli e avente per protagonista “Rocco Scotellaro e il neorealismo meridionale.” Ancora una lezione sul Novecento, questa volta a più voci, sarà tenuta il 20 ottobre presso l’ex convento di san Domenico, da Gaetano Cappelli, Andrea Di Consoli, Raffaele Nigro, Giuseppe Lupo, Mariolina Venezia e Mimo Sammartino. Titolo della ‘lectio’: “Dopo Sinisgalli. Mutamenti nella scrittura meridionale e lucana.” Il 26 ottobre invece, questa volta nella Casa delle Muse alle 18.30, si terrà il convegno “Il fondo Sinisgal- li nel sistema bibliotecario nazionale.” Un’occasione per presentare pubblicamente il lavoro svolto dai giovani catalogatori della Fondazione che hanno partecipato al progetto “Liber Sinisgalli”, dedicato alla catalogazione del patrimonio librario del poeta – ingegnere montemurrese. Fiore all’occhiello di questa terza edizione di “Furor Sinisgalli” sono però le due mostre che chiuderanno il cartellone 2014. La prima sarà aperta da un convegno intitolato “Intimo Sinisgalli. Il fondo Agnese De Donato”. Lunedì 22 dicembre, infine, un’altro convegno aprirà la seconda mostra di ‘Furor 3’ dedicata alle “Carte assorbenti di Leonardo Sinisgalli.” L’esposizione, che il il 2 febbraio prossimo lascerà Montemurro per Macerata, nasce dalla ‘passione’ di Sinisgalli per l’astrattismo di Pollock. Michele Russomanno © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 23 Presentato ieri il progetto che ha portato la dottoressa Zengmo nell’ospedale potentino Il San Carlo è amico del Bhutan Sprechi, l’azienda tra le più virtuose . Maruggi: «E’ la nostra politica dell’efficienza» CULTURA dell’accoglienza e confronto. Così Giampiero Maruggi, direttore generale dell’Aor “San Carlo”, ha commentato, in sintesi, l’intesa con l’associazione “Amici del Bhutan” grazie alla quale la dottoressa Cheni Zengmo entrerà a far parte, per uno stage di sei settimane, dell’equipe del dottor Sergio Schettini, direttore dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio lucano. La dottoressa Zengmo, ginecologa presso l’ospedale di Thimphu, approfitterà di questo tirocinio per apprendere le più innovative tecniche di chirurgia endoscopica, normalmente eseguite nel reparto del dottor Schettini, e trasferire ai suoi colleghi il know how acquisito. «Il progetto nasce da un contatto con l’associazione durante un viaggio in Bhutan, uno piccolo stato dell'Asia che si trova ai piedi dell’Himalaya, tra il Tibet l'India - ha raccontato il dottor Sergio Schettini - uno stato con un alto tasso di povertà ma con un bassissimo tasso di infelicità». Secondo i parametri occidentali basati sul prodotto Il direttore Maruggi e la dottoressa Zengmo interno lordo, infatti, il tutte le società scientifiche Bhutan risulterebbe essere dell’area clinica – ha diuna delle nazioni più pove- chiarato il dottor Sergio re della terra. Ma nel picco- Schettini - soltanto io, in lo staterello asiatico il Pil è qualità di presidente della stato sostituito con il Fil, società italiana di Endoscol’indice di felicità interna pia ginecologica, e grazie lorda, concetto che trae soprattutto alla disponibiispirazione dalla filosofia lità prontamente assicurabuddhista e che pone la tami dalla direzione stratepersona al centro dello svi- gica del San Carlo, ho potuluppo. Ragion per cui, no- to aderire alla richiesta». A nostante l’elevato tasso di questo primo ciclo di sei povertà, in Bhutan nessu- settimane, seguirà, in inno muore di fame, non esi- verno, un secondo stage, stono mendicanti né crimi- per un totale di quattro menalità e il 90 per cento della si, un percorso strutturato popolazione ha accesso che consentirà alla dottogratis alla sanità e all’i- ressa Cheni Zengmo di apstruzione pubblica. prendere a pieno le tecni«L’associazione Amici che laparoscopiche appredel Bhutan ha contattato se in Italia e metterle a di- sposizione delle quasi 4000 pazienti che ogni anno accedono al suo reparto. Le spese dello stage sono tutte a carico dell’associazione. Gli altri due argomenti affrontati ieri, durante l’incontro con la direzione strategica del San Carlo, hanno riguardato, invece, il rapporto tra l’azienda e i sindacati e la buona notizia, riportata dal Corriere della Sera di lunedì scorso, che vedrebbe il San Carlo come l’unica struttura ospedaliera sotto la media dei costi e della durata delle degenze, tra le 21 esaminate dal ministero della Salute. A riguardo del primo punto il direttore generale, Giampiero Maruggi, ha tenuto a precisare che in vista delle possibili riforme organizzative che riguarderanno soprattutto l’area chirurgica e quella radiologica, è disponibile a un dialogo costruttivo e positivo con le sigle sindacali ed ha dichiarato che ogni intervento o modifica su turni e orari avrà il solo obiettivo di assicurare ai cittadini un servizio migliore, liste d’attesa più brevi e un modello organiz- zativo il più efficace ed efficiente possibile. «Ci aspettiamo che dall’incontro della settimana prossima con i sindacati possano emergere proposte utili che valuteremo con attenzione – ha dichiarato Maruggi – siamo disposti a un dialogo costruttivo tenendo sempre presente che il nostro impegno sarà sempre a favore dei cittadini». Nella sanità degli sprechi per efficienza e controllo dei costi brilla il San Carlo di Potenza. Questa la notizia del Corriere della Sera che Maruggi, Pedota e Mandarino hanno voluto porre all’attenzione della stampa locale. Secondo il quotidiano milanese, dall’analisi dei dati del ministero della Sanità sui costi del 2011, l’ospedale lucano risulterebbe l’unica struttura a stare sotto la media dei costi e della durata delle degenze in tutte e quattro le classificazioni considerate. Per quanto riguarda i costi di produzione in base ai posti letto utilizzati, infatti, l’Azienda lucana si piazza al secondo posto con un -23 per cento e al quarto per i costi di personale con un -15 per cento. Quanto ai costi per la pulizia il San Carlo vanta un -20 per cento sulla media nazionale. Ottimo anche l’unico dato clinico monitorato riguardante i giorni medi di degenza in chirurgia che vede il nosocomio potentino al secondo posto dopo il Careggi (che però ha risultati negativi sul fronte dei costi) e a pari merito con Cagliari e Parma. L’inchiesta del Corriere della Sera è stata ieri anche al centro della trasmissione di Radio Rai 1 condotta da Stefano Mensurati durante la quale è stato intervistato anche Giampiero Maruggi il quale ha sottolineato che «al San Carlo la ricerca dell’efficienza passa attraverso due precise direttrici: da una parte si promuovono interventi programmati che producono risultati certi e misurabili, dall’altra si stimola, in tutto il personale, una cultura della responsabilità e dello spirito di condivisione». Maruggi ha anche affermato, però, che «queste classifiche vanno sempre prese con le pinze», perché, lo sa bene, che se anche i dati sono positivi sono sempre i cittadini ad avere l’ultima parola. Francesco Cutro RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza provincia Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 27 Un camion è andato a sbattere contro le barriere, finendo sulla strada opposta Tragedia evitata sul Raccordo Venti metri cubi di sabbia riversati sulla carreggiata e mezzo distrutto VIETRI DI POTENZA Brutto incidente ieri mattina sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza, tra i territori comunali di Vietri di Potenza-Balvano e Picerno. Un camion, poco prima delle undici, in direzione Potenza, è andato a sbattere contro le barriere, finendo poi la sua corsa sulla carreggiata opposta del raccordo, quella in direzione Vietri-Balvano. Per fortuna in quel momento non passava nessuno, e si è evitata la tragedia. Alla guida un uomo di Balvano, rimasto ferito in maniera lieve: trasportato subito in ospedale gli sono stati applicati 6 punti di sutura sotto l’ascella. Viene però tenuto in osservazione perché ha sbattuto con la testa all’interno della cabina. Il mezzo, con rimorchio (vasca) adibito al trasporto di sabbia, aveva caricato venti minuti prima in una cava a Balvano. Poi ha proseguito il suo viaggio fino allo svincolo Vietri di Potenza-Balvano, imboccando il raccordo in direzione Potenza. Ma ha fatto solo un paio di chilometri, visto che ad un solo chilometro dall’uscita della galleria “Del Marmo”, dopo due semicurve, è andato a schiantarsi contro le barriere di protezione. Il mezzo pesante, dopo aver distrutto le barriere, è andato a finire prima nel terreno spartitraffico e poi sulla carreggiata opposta del raccordo. In quel momento, come detto in apertura, non passava nessuno. Un miracolo, visto che sul raccordo passano, in media, circa quattromila mezzo ogni giorno. Venti metri cubi di sabbia riversati sulla carreggiata e mezzo pesante praticamente distrutto. Il mezzo era diretto a Taranto. Per fortuna solo qualche graffio e tanta paura per l’autista. L’inci- LA NOVITA’ Miss chef sbarca negli Usa Un premio che cresce Il camion che si è ribaltato dente è avvenuto al chilometro 26,500, a poche decine di metri dal viadotto “Petruzzella II”. Prontamente sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Stradale e le squadre dell’Anas, i primi per le attività di accertamento della dinamica del- l’incidente e i secondi per la gestione della viabilità. Sconosciute le cause del sinistro. Inizialmente il traffico ha continuato a percorrere, su una sola corsia, il raccordo. Poi si è resa necessaria la chiusura del raccordo all’altezza dello svincolo di Pi- cerno, per la deviazione sulle strade locali, con rientro allo svincolo di Vietri di Potenza-Balvano. Sono poi intervenute anche due squadre dei Vigili del Fuoco, con autobotte e una gru, poi anche un’altra gru privata per raddrizzare il mezzo, il cui rimorchio è stato poi collegato ad un altro mezzo nel primo pomeriggio. Il raccordo è rimasto chiuso fino al tardo pomeriggio, quando è stata rimossa la sabbia sul raccordo e messo il tutto in sicurezza. Claudio Buono Dal 10 al 19 ottobre nell’area Sarnelli di Avigliano. Circa 250 gli stand Al via la Fiera di Lagopesole Tre spazi distinti: campionaria, enogastronomia e salone sposi La presentazione LAGOPESOLE - Si svolgerà dal 10 al 19 ottobre la 21/a edizione della «Fiera regionale di Lagopesole - Città di Avigliano», nell’area Sarnelli di Avigliano, con tre spazi distinti: la fiera campionaria, un padiglione dedicato all’enogastronomia e il salone per gli sposi “Nozzexpo - wedding Basilicata”. La fiera sarà aperta la domenica dalle ore 10.30 alle ore 13, e dalle ore 16.30 alle ore 22.30 (nei giorni feriali solo di pomeriggio, fino alle ore 22). Gli stand presenti, quasi tutti assegna- ti ad aziende lucane, saranno circa 250, su un’area espositiva di diecimila metri quadrati. Nel 2013 le presenze furono circa 40 mila, in prevalenza dal Potentino. «La Fiera - ha detto il presidente Giovanni Possidente - non si rivolge più solo al mercato interno regionale, e una delle novità di questa edizione riguarda un piccolo salone del turismo con spazi dedicati al settore agrituristico e con guide sui percorsi turistici in Basilicata». Tra impianti sportivi e fondi che mancano L’importanza dello sport nel capoluogo Incontro del Panathlon con De Luca IMPIANTI che non funzionano e fondi che diventano sempre più scarsi, ma anche società ed atleti che compiono grandi sforzi per far crescere le loro attività. Sono i due aspetti dello sport nel capoluogo. Temi che sono stati al centro di una riunione organizzata dal Panathlon club di Potenza con il sindaco della città. Dario De Luca e il presidente del Coni, Leopoldo Desiderio. Un incontro importante per il club che - da sempre in prima linea per promuovere la pratica sportiva - ha annunciato al primo cittadino, dopo la sua articolata ed interessante relazione sullo stato degli impianti sportivi in città, la costituzione di una commissione di soci che si occuperà della verifica sul fronte della sicurezza degli impianti sportivi del capoluogo. «La commissione, composta da medici e ingegneri soci del club - evidenzia il presidente Francesco Cafarelli - vuole essere l’occasione per collaborare con l’amministrazione comunale e favorire la pratica sportiva, tutelando anche i minori che in quelle strutture svolgono le loro attività. Non intendiamo sovrapporci a nessuno ma essere semplicemente al servizio della città». Per questo il club ha chiesto espressamente al sindaco la possibilità di interagire con i funzionari comunali che si occupano del settore. E se la commissione vuole essere la concretizzazione dello spirito collaborativo che anima il club, la stessa interazione è stata sollecitata anche al presidente del Coni Desiderio che, a sua volta, ha garantito il fattivo Il riconoscimento in ricordo di Marella, Paciello e Vulterini contributo del Coni nelle di- pegno nel club ma sopratverse iniziative che il club tutto per l'attenzione dediintende portare avanti nel cata alla promozione delle corso dell'anno sociale. Su attività sportive nel capoquesto percorso, ad esem- luogo il Panathlon ed il Coni pio, si inserisce la consegna hanno voluto ricordarli di una targa in ricordo di tre consegnando alle loro mosoci del club: il presidente gli, Barbara, Rosalba e Isa, della Commissione premi un riconoscimento, simbolo del club, Benedetto Marella, del lavoro che i tre soci hanil presidente del collegio dei no, in passato, svolto per revisori dei conti, Donato promuovere lo sport come Paciello, ed il tesoriere Etto- veicolo di crescita e di prore Vulterini. Per il loro im- mozione IL premio Miss Chef sbarca in America. A New York dal 9 al 15 ottobre il premio voluto fermamente dalla giornalista lucana Mariangela Petruzzelli. La presentazione si è tenuta al Black Pepper, alla presenza di Mariangela Petruzzelli, Fortunato Massimiliano Lo Franco, assessore al Patrimonio della Provincia di Napoli, Corrado Giardina, presidente dell’associazione Terra Nostra e di Maria Antonietta Santoro, chef executive del Ristorante Il Becco della Civetta di Castelmezzano. Dopo la tappa newyorkese il premio sarà ancora in Italia, precisamente in Campania, Emilia Romagna e Veneto. Tra i tanti appassionati di questo premio il sindaco di New York, originario di Grassano, Bill De Blasio che sin dal primo momento ha deciso di appoggiare l’iniziativa. Partner del progetto sono l’Ufficio della Consigliera di Parità, il Comitato Matera Capitale Europea della Cultura 2019, la Boscolo Academym e Lady Chef, sezione femminile della Federazione Italiana Cuochi e il Laboratorio Permanente Arte Pubblica. Quattro al momento le miss chef in gara a New York, tra le quali l’oriunda lucana, di Rionero in Vulture, Filomena Fasano. L’iniziativa si svolge in occasione del Columbus Day in programma lunedì 13 ottobre e verrà proposta a New York, sulla Fifth Avenue. Sarà presente il console italiano Natalia Quintavalle e il sindaco Bill De Blasio. Verranno realizzate video cartoline delle città. La chef executive Maria Antonietta Santoro preparerà per l’occasione dei cavatellini con farina elaborati in un letto di cicorie e un piatto di salsa con zafferano. Alla conferenza stampa hanno preso parte tra gli altri il direttore della Sede Rai di Basilicata, Fausto Taverniti e la responsabile dell’ufficio di parità della Regione Basilicata, Maria Anna Fanelli. f. menonna RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 29 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE potenza@quotidianodelsud.it LAGONEGRO Non si placa la guerra fratricida tra l’area De Filippo e i pittelliani Pd, l’ultimatum della segreteria Il partito invita il primo cittadino a partecipare al direttivo «altrimenti sarà cambio di rotta» LAGONEGRO -Dopo la concitata settimana scorsa, dopo l’approvazione del bilancio previsionale, non si sono sopite in paese le polemiche trasversali ai due principali schieramenti politici sulla situazione finanziaria dell’ente comunale e, più in generale, sulla conduzione amministrativa dei vari uffici. Aveva suscitato molta sorpresa - e in alcuni esponenti di primo piano del Pd locale, sindaco in testa, grande perplessità - la presa di distanza di Pasquale Mitidieri, l’ex capogruppo in consiglio e punto di riferimento dell’area che fa capo al governatore Pittella, il quale si era astenuto dalla votazione sulla relazione per l’esercizio 2014 auspicando un deciso cambio di rotta da parte della giunta, pur al netto della conferma della fiducia agli assessori in carica. Il primo cittadino Domenico Mitidieri non aveva gradito l’affondo, inatteso palese e formale, e addirittura il segretario regionale dei democratici Antonio Luongo si era interessato della vicenda richiamando tutti all’ordine e ciascuno al suo dovere e al rispetto dei propri Il sindaco Domenico Mitidieri e la segretaria Pd Assunta Mitidieri compiti e delle proprie prerogative istituzionali. La segretaria della sezione di Lagonegro Assunta Mitidieri aveva perciò convocato una riunione urgente del consiglio direttivo giovedì 2 ottobre, rimandata poi a sabato 4, per discutere sia delle questioni politiche che di quelle amministrative, e soprattutto del problema del mancato dialogo interno tra partito e membri della giunta, fermo al palo dalle passate consultazioni primarie regionali e ormai quasi inesistente, tanto da scadere in atteggiamenti di reciproca delegittimazione. E così constatata per l’ennesima volta l’assenza degli assessori e del sindaco, che pure erano stati personalmente invitati e pregati di intervenire, la stessa segretaria ha sottoposto al consiglio direttivo un documento durissimo – sottoscritto all’unanimità, già protocollato ed indirizzato in forma di missiva ai diretti interessati – nel quale indica il prossimo appuntamento di mercoledì 15 ottobre alle ore 20,00 come termine «ultimo ed indefettibile per trovare, attraverso un confronto serio e costruttivo, una soluzione alla questione del Partito Democratico di Lagonegro. Un partito al quale dite di appartenere e che vi ha consegnato la vittoria e la fiducia dei cittadini – continua la Mitidieri rivolgendosi a sindaco e assessori – nel quale le cose che ci uniscono sono molte di più di quelle che ci dividono, che dovrebbe essere l’ambito di una competizione sana da ricondurre poi a sintesi unitaria con pragmatismo e sobrietà, senza fare inutili battagli di appartenenze e sventolio di bandiere a tutti i costi. Purtroppo a distanza della mia elezione e del mio primo invito in tal senso di molti mesi orsono, devo registrare con rammarico solo tutta una serie di eventi e comportamenti discutibili e degni delle dicerie da bar, ma nessuno scatto di orgoglio e nessuna volontà concreta di impegno al quale pure vi avevo richiamato in qualità di iscritti. La mancata partecipazione alla riunione del 15 – si legge nella parte finale della lettera – sancirà la declaratoria di quel cambio di rotta troppe volte solo annunciato e darà il via ad una nuova fase di tesseramento per aprire il partito a tutti coloro vorranno iscriversi e partecipare alla vita politica di Lagonegro». E con un saluto democratico Mitidieri rilancia la palla agli altri – che poi dovrebbero essere della stessa squadra – lasciando intendere di poter arrivare anche a rimedi estremi, quali la sospensione o l’espulsione dal partito, ma l’esito della contesa non è affatto scontato perché i notabili in sella – vicini alla corrente di De Filippo - non si faranno scalzare tanto facilmente, in quella che ha tutta l’aria di essere una lotta fratricida per la gestione del potere politico e l’occupazione dei prossimi incarichi amministrativi. E intanto l’opposizione si sfrega le mani e i cittadini aspettano di sapere come finirà. Fabio Falabella LAURIA Documento consegnato in occasione del Consiglio aperto Agenzia delle entrate, il sindaco presenta una road map per salvare il presidio LAURIA - Si è svolto nella città del Beato Lentini il consiglio comunale aperto avente come unico punto all’ordine del giorno la soppressione dell’ufficio decentrato di Lauria dell’Agenzia delle Entrate. Presenti quasi tutti i consiglieri. In prima analisi la relazione del Sindaco Mitidieri che ha richiamato al documento registrato e ufficializzato nel consiglio comunale del 2 luglio scorso nel quale si esprimevano forti preoccupazioni circa la chiusura dell’ufficio. «Sappiamo che la scelta – dichiara durante l’intervento il Sindaco Mitidieri - non contempla solo l’agenzia entrate, ma una riorganizzazione generale di diverse uffici. Il problema dei servizi pubblici esiste, ma esiste anche nella spesa indotta. Volendo dire che con la nuova logistica gli uffici dislocati non rispondono alle esigenze dei cittadini e non rispondono a esigenze di economicità». Si snocciolano le analisi a partire dalla superficie territoriale al numero di abitanti, fino alla baricentricità di Lauria nella Valle del Noce. «La chiusura degli uffici - continua il sindaco - ora Agenzia Entrate e poi la Corte di Appello di Potenza costituiscono un importante impoverimento regionale che bisogna scongiurare». Vista anche la sordità del direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate si è proceduto d’ufficio a inviare via raccomandata le precedenti missive, alle quali però il Comune di Lauria non ha mai ricevuto risposte in merito. Si sono succeduti gli interventi dei capogruppi di maggioranza e Mariano Labanca di minoranza i quali, anche differenziandosi, hanno sostenuto la forte proposta del Sindaco che è intenzionato a rivendicare la sede centrale a Lauria per equità e giustezza rispetto a quella di Lagonegro. Si è dedotto che non serve un atto di forza politico in quanto numeri e presenze pesano il ragionamento di un territorio come quello lauriota e, se indispensabile, come già fatto attraverso sopralluoghi si possono mettere a disposizione altri uffici. «Non vogliamo perdere di un ulteriore servizio – l’intervento della minoranza da parte di Mariano Labanca – e mi rendo disponibile anche ad andare insieme al sindaco agli uffici regionali ed esser pronti anche a spostare la sede dell’ufficio odierno. L’opposizione è pronta a dare battaglia». Molti anche gli interventi del pubblico, che hanno contribuito ad una più attenda analisi strategica da intraprendere e con molta determinazione ha chiesto che l’ufficio non si deve muovere da Lauria considerato l’u- Il consiglio comunale di Lauria tenza e la peculiarità del territorio. Prima di concludere il consiglio aperto, il Sindaco Mitidieri ha tracciato la road map che intende perseguire con la maggioranza a partire da subito e che consiste in prima analisi chie- dere i dati di utenza e produttività oltre che la verifica del peso ponderato dell’ufficio lauriota rispetto alle altre sedi e redigere un documento politico ai gruppi politici che compongono l’assise cittadina. Spariti due furgoni carichi di materiale da un’impresa dell’indotto Eni Furto all’area industriale di Viggiano L’area industriale di Viggiano VIGGIANO – Il cuore dell’attività estrattiva, l’area industriale di Viggiano – Grumento Nova, al cui interno operano circa cento imprese, molte legate all’attività petrolifera, è stato “teatro” di un furto ai danni di due imprese insediatesi. Il sito industriale, localizzato a pochi metri dalla SS 598 Fondovalle dell’Agri, è stato preso di mira da malviventi che nella notte di lunedì sono penetrati indisturbati in un deposito aziendale portando via due furgoni con all'interno diverso materiale e attrezzature. Attualmente non si conosce il danno economico, comunque si stima un bel tesoretto. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Viggiano che stanno indagando e facendo le dovute verifiche sulle finalità di tale furto. E’ di solo pochi giorni fa l’incontro tenutosi in Regione con l’assessore alle Politiche di Sviluppo Lavoro Formazione e Ricerca, Raffaele Liberali, i sindaci, di Viggiano, Amedeo Cicala, e Grumento Nova, Antonio Imperatrice, i rappresentanti dell’Asi, imprenditori locali, dirigenti e tecnici regionali, per discutere dell’assenza di molti servizi come Internet, gas e rete idrica. Mancava solo la sicurezza e video sorveglianza, quindi dopo questo episodio di criminalità, un altro punto da aggiungere sul cosiddetto “tappeto”, oltre naturalmente a strade ed illuminazione. Angela Pepe RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 30 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE potenza@quotidianodelsud.it LAGONEGRO L’appello di Libera ai sindaci del lagonegrese: «Fare pressing sulla Regione» «Agire contro lo “Sblocca Italia”» «Necessario impugnare alla Corte Costituzionale l’articolo 38 del decreto» LAGONEGRO – Il vice presidente regionale di Libera e coordinatore dell’area del Lagonegrese lo aveva anticipato sulle pagine de il Quotidiano che la sua associazione avrebbe tenuto alta la guardia sulle tante emergenze ambientali che stanno affliggendo la Basilicata. L’occasione si è presentata - passando dall’oro blu all’oro nero, entrambe risorse indispensabili di cui la nostra terra è ricchissima e forse non per sua fortuna – con il decreto “Sblocca Italia” proposto dal governo per dare una scossa all’economia del paese: peccato che nel documento, già aspramente contrastato a differenti livelli istituzionali, più volte emendato, contestato in parte anche dal governatore Pittella e da tanti politici lucani di centrodestra e centrosinistra, si preveda la quasi totale avocazione da parte dello Stato a scapito delle regioni e degli enti locali di tutti i poteri in alcune materie con- Il presidente di Libera Lagonegrese Gerardo Melchionda e il presidente Marcello Pittella correnti come la proprietà e la gestione delle fonti di energia e degli idrocarburi. Nel testo licenziato dall’esecutivo Renzi le estrazioni vengono triplicate con certezza, le perforazioni e i carotaggi per sondare il terreno alla ricerca d nuovi giacimenti da coltivare aumenta- no a dismisura, mentre risultano meno chiari i meccanismi di concessione delle royalty e i potenziali futuri benefici per i comuni interessati in termini di ricadute occupazionali e indotto economico. E così, con una lettera indirizzata a tutti i sindaci del Lagonegrese e ai ri- spettivi consigli comunali, Libera lancia un appello perché si adotti una deliberazione – di cui allega format precompilato per facilitare il compito - che richieda con urgenza «al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata di impugnare presso la Corte Costituzionale l’artico- LAURIA La segnalazione dal comando cittadino dei carabinieri Rifiuti abbandonati a contrada Cavallo Ordinanza comunale per la rimozione LAURIA – Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti sulle strade da parte di ignoti è all’ordine del giorno. Nei giorni scorsi il Comando stazione carabinieri di Lauria, agli ordini del luogotenente Angelo Caputo, ha segnalato al Comune di Lauria l’emissione di un apposito provvedimento per la rimozione di rifiuti abbandonati in particolar modo di un abbandono incontrollato di cumuli di cassette di frutta usurate, materiale e rifiuti vari, in Contrada Cavallo, intersezione strada comunale Sirino in agro del Comune di Lauria. Il degrado ambientale esiste ma a volte non se parla abbastanza e non si rendono note quali sono, dal punto di vista normativo, le possibili strade percorribili. L’articolo 192 del decreto legislativo 3 aprile 2006, numero 152 vieta l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e l’immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali o sotterranee. Così immediatamente è arrivata l’ordinanza a firma del sindaco, Gaetano Mitidieri, che ordina la messa in sicurezza, bonifica e rispristino ambientale, mediante la rimozione, il trasporto e lo smaltimento in impianto autorizzato del materiale rinvenuto e segnalato dai militari dell’Arma di Lauria. Purtroppo l’abbandono abusivo di rifiuti a margine delle strade extraurbane è un fenomeno ben noto e generalizzato dovuto all’inciviltà e all’incuria di sempre più cittadini. Il materiale depositato è stato rimosso dal personale della ditta Geo. Attualmente, dato l’aumento del fenomeno, si sta valutando il ricorso ad altre soluzioni che possano consentire di mantenere un maggiore decoro, anche perché queste rimozioni straordinarie comportano dei costi notevoli per l’amministrazione comunale. Emilia Manco Rifiuti abbandonati in strada, problema annoso in contrada Cavallo Fondovalle del Racanello Pronti all’aggiudicazione dei lavori CASTELSARACENO - Saranno aggiudicati il prossimo 13 Novembre 2014, i lavori relativi al progetto di consolidamento e messa in sicurezza della strada “Fondovalle del Racanello-Centro abitato Castelsaraceno-Fosso Reale”, per un importo di 980.000 Euro. Una buona notizia per la viabilità e le infrastrutture provinciali che arriva grazie all'utilizzo di importanti risorse rinvenienti dalla rimodulazione dell'estinto patto territoriale “Area Sud”. «In un momento difficile - scrive in un comunicato la Provincia di Potenza - per le finanze del sistema degli enti locali e per la gestione della infrastrutturazione primaria, con questi provvedimenti, ha evidenziato la Presidenza della Provincia di Potenza, si rimettono in circolo risorse provenienti da vecchi programmi di investimento non completati per la realizzazione di opere infrastrutturali a servizio delle attività produttive nei medesimi ambiti territoriali destinatari delle risorse degli originari patti, fornendo in tal modo una risposta concreta agli interessi di imprese e cittadini. lo 38 del D.L. n. 133/2014 per ragioni di conclamata incostituzionalità». Una misura da prendere entro e non oltre il termine ultimo del 12 novembre prossimo, consentito dalla legge. «Riteniamo che il Presidente della Regione – si legge ancora nella missiva – in quanto legittimato a produrre ricorso presso la Consulta, debba far valere le prerogative delle istituzioni lucane, pena la mortificazione delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di programmazione, difesa dell’ambiente e salvaguardia della salute». Secondo Melchionda si corre «il rischio di affidare tutto il territorio alle compagnie minerarie, con i Ministeri unici a concedere autorizzazioni dal 1 gennaio 2015, i comuni completamente esautorati da ogni decisione futura e le regioni limitate ad esprimere pareri non vincolanti nelle Conferenze di servizio. Il nostro vuole essere un gesto che funga da stimolo alle varie amministrazioni per rimarcare la centralità della salvaguardia dei beni comuni e delle peculiarità del territorio e dei suoi valori, che vanno difesi con tutti i mezzi legali possibili concessi dalla democrazia». fab. fa. Il Cai di Potenza in visita al parco della Murgia materana LAURIA – Domenica prossima 12 ottobre al Parco della Murgia Materana, il club alpino italiano - Sezione di Potenza in visita al Parco archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri, chiamato anche Parco della Murgia Materana. Si tratta di un parco regionale della Basilicata, istituito con la Legge Regionale n. 11 del 3 aprile 1990. Dal 2007 la definizione Sassi di Matera nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco è stata ampliata comprendendo i Sassi ed il Parco delle Chiese rupestri di Matera. Il percorso avrà inizio dalla stazione abbandonata di Montescaglioso, attraversando il vallone della Loe, nel Parco della Murgia, che presenta un numero considerevole di chiese rupestri. Nella Selva Venusio si rintraccia una scalinata che porta alla chiesa rupestre della Madonna della Loe, venerata dagli abitanti di Montescaglioso la prima domenica di maggio con gran concorso di fedeli. All’esterno una facciata Il parco della Murgia in muratura, chiusa da Materana una porta di legno, all’interno un ambiente quadrato scavato nella roccia con due altari, uno del crocifisso e l’altro della madonna della Loe. Ai lati della chiesa si aprono due ambienti sepolcrali con numerosi arcosoli e tombe pavimentali. Sull’altra sponda del vallone si trovano la cripta della Scaletta con un coro caratteristico per la presenza di una balaustra bassa e ingresso ad arco ribassato, e la chiesa rupestre di Sant’Andrea cui si accede da un’aula laterale. All’interno, un grosso pilastro posto in posizione centrale divide la chiesa in parti uguali. L’ultima chiesa rupestre che si può visitare è la cripta del Canarino. Emilia Manco RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 31 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA matera@quotidianodelsud.it Presentato il progetto degli “Attrattori” nei comuni di Irsina, Grottole e Montescaglioso Le nuove chance del turismo Oltre 150 buyer riuniti a Nova Siri per conoscere le potenzialità della Basilicata UN evento che è stato in grado di mettere a sistema tutte le potenzialità dell’area jonica; un appuntamento che ha costituito un solido elemento sinergico per la sempre più stretta integrazione fra la costa e le aree interne del territorio jonico. A Nova Siri ha, difatti, avuto luogo la giornata conclusiva di un appuntamento in grado di richimare sul territorio oltre 150 buyer, operatori del turismo interessati alla Basilicata. «Con questi eventi siamo riusciti a mettere al centro della nostra azione il Metapontino –ha dichiarato l’ingegner Antonello De Santis, presidente della rete Italia Jonica- questo braccio di terra, che nel tempo è stato luogo centrale dei grandi avvenimenti della nostra civiltà, e che oggi porta il lascito del mondo e delle bellezze magno-greche». L’evento è stato voluto proprio dal Rete Italia Jonica, sistema che vanta 40 imprese turistiche aderenti, con più di 20mila posti letto disponibili, a cui si aggiungono imprese di servizi nel settore dei trasporti, dell'agroalimentare e di altri settori, e realizzato da Consorzio Mediterraneo. Presso la sala convegni “Giardini d’Oriente”, ha così avuto luogo “Anteprima Basilicata 2015”, con la presentazione degli itinerari del gusto in Val D'Agri, con il progetto “Life&Food”, e “Btl Esperienze”, una serie di iniziative che hanno avuto impatto nella fascia costiera, come nella Collina materana, che vanno da “E-motion”, caccia al tesoro virtuale nell'area del Basso Sinni, patrocinata da Gal Cosvel”, alla realizzazione del portale www.visitbasilicata.it. Alla presentazione dell’offerta relativa al turismo balneare, che ha potuto far perno su ben 40 villaggi turistici, cuore della rete Italia Jonica, e base di un zoccolo imprenditoriale che ha saputo fare sistema nella definizione di un proposta “Mar Jonio”, si è affiancata la illustrazione dei grandi Attrattori turistici lucani realizzati dal Gal Bradanica, ovvero Lucus in Fabula e La Meraviglia di Dio. Con la ferma intenzione di creare una forte sinergia fra la costa e la Collina, l’offerta del Gal ha mostrato infatti come nei comuni di Grottole, Montescaglioso e Irsina si andranno ad innestare percorsi turistici di grande fascino, dove al visitatore sarà data la possibilità di prendere parte a percorsi sonoro-descrittivi e filmici che avranno al centro della narrazione il sacro, la natura, la storia. «Oggi siamo in grado di guardare a nuovi segmenti IL CASO La denuncia di Giovanni Caserta Busto di Pascoli ancora buttato L’incontro con i buyer ai Giardini d’Oriente di Nova Siri del turismo, attraverso la prossima realizzazione degli Attrattori turistici, nei comuni di Irsina, Grottole e Montescaglioso; si tratta –ha proseguito– di azioni che ad un tempo valorizzano il territorio, proponendone una diversa fruizione, fatta di suggestioni, fascino e partecipazione. Abbiamo predisposto percorsi che vanno dalla cultura all’ambiente, passando attraverso il sacro e la storia. In questo modo crediamo di poter contribuire alla definizione di una sempre migliore fruizione di un territorio che si candida al centro dello scenario internazionale, guardando al 2019. Inoltre – a proseguito Braico– stiamo procedendo a creare un ponte fra la collina materana e New York, attraverso la valorizzazione del rapporto che lega questa città al nostro territorio, cha ha dato i natali al sindaco americano». La sfida, ha quindi evidenziato il presidente della rete Italia Ionica Antonello De Santis, «risiede nel- la capacità di lavorare insieme per diversificare l'offerta turistica del nostro territorio, al fine di renderla più appetibile e capace di intercettare nuovi e specifici target di turisti. Consorzio Mediterraneo e la rete d'imprese si pongono nell’ottica della promo-commercializzazione del territorio, con il chiaro intento di andare a valorizzare il patrimonio ricettivo e naturale di cui questa regione già dispone». Enzo Scalcione UN busto dell’indimenti- trovare alla commissionecato poeta Giovanni Pa- per Matera 2019, in modo scoli, legato a filo doppio da giudicare il livello culcon Matera. turale della città. OccasioE’ stato eretto a Viggia- ne mancata! -secondo Cano ed è lo stesso fatto per serta- Vero è che la cultuMatera. Pascoli fu com- ra è diventata concetto comissario di Stato a Vig- sì elastico, che ognuno se giano, mentre era docente la tira dove vuole; ma non di Latino e Greco a Mate- credo ci siano dubbi sul ra. I due Pascoli busti soe la sua no legati opera. da una In defistoria nitiva, e che è anuna che di volta Matera e per Viggiasemno. pre, do«Non capo due pisco anni, perché il può sabusto di pere la Pascoli, città quello di chi non Matera vuole il spiega busto a lo storiPascoli co Gioe si opIl busto di Pascoli a Viggiano vanni pone? CasertaE le si giaccia ancora per terra può dire che è costato (lì l’ho visto l’ultima vol- 15.000 euro? Se ci sono ta), nel laboratorio dell’ar- delle ragioni in contrario, tista Raffaele Pentasu- che le si dicano; se c’è un glia, in via delle Becche- progetto, che lo si dica. E rie. Possibile che Matera per cortesia, in forma non riesca a trovare il mo- pubblica e ufficiale. Alla do di sistemare il busto al fin fine, questa è una città più grande poeta del No- della cultura. E sa capire! vecento italiano? Non sa- O no?». matera@luedi.it rebbe stato sbagliato farlo © RIPRODUZIONE RISERVATA Scutari (Thalia): «La città attrae visitatori da fuori Italia» Matera unica meta dall’estero Piero Scutari del Centro studi turistici Thalia GLI stranieri che arrivano in Italia sono14.733 milioni, in Basilicata gli arrivi degli stranieri sono, secondo i dati Unioncamere, circa 70.000ovvero 0,4%, di questo 0,4% più di 40.000 arrivano a Matera; il rimanente, ovvero solo 30.000(poco oltre il 0,1%,) va nel resto della Basilicata; molto probabilmente anche parte di questi arrivano a Matera e poi proseguono per altre destinazioni lucane. «Questi dati dimostrano -commenta Piero Scutari, presidente Centro Studi Turistici Thalia- che senza Matera non arriverebbero stranieri in Basilicata. Ciò nonperché la Basilicata non merita, ma per errori di marketing, di promo-commercializzazione, di costruzione ed offerta dei prodotti, di logistica. Matera come prodotto turistico internazionale, non è un brand che i mercati associano automaticamente alla Basilicata; Matera è un brand dissociato, un prodotto insé. Motivo in più per sostenere la candidatura che rafforze- rebbe il brand Matera-Sassi-culturaenogastronomia. Nel Metapontino in un anno arrivano solo 8.600 stranieri, un calo negli ultimi 7 anni di oltre il 20%. Certo mare sporco e nessuna Bandiera blu, non aiuta -prosegue Scutari- ma è anche l’indicazione che la politica dei grandi villaggi non èsufficiente, e che sicuramente il prodotto mare Basilicata non ha un brand, e non si è fattonulla per far diventare il Metapontino una riviera; nonostante la crisi del Medio Oriente, che da anni ha chiuso le porte a milioni di turisti europei che andavano in Egitto e Tunisia, come mai il Metapontino che più si avvicina a quel tipo di target turistico e di destinazione non è stato capace di crescere come arrivi dall’estero? Il resto della Basilicata è irrisorio, come arrivi stranieri siamo allo 0 e qualcosa a confronto della immensa massa di turisti che arriva in Italia. E mai stata fatta alcuna riflessione approfondita in proposito? La crescita continua di Matera non può essere usata come tappeto dove nascondere i dati impietosi e affermare che la Basilicata turisticamente cresce. Abbiamo bisogno di incrementare gli arrivi dei turisti stranieri, perché quello è vero aumento del Pil, per fare questo, bisogna iniziare a fare una cosa molto semplice, iniziare a pensare e progettare. Matera è e sarà la principale porta di accesso per la Basilicata, il che vuol dire pianificare con quest’ottica, Matera ha tutti i numeri per poter diventare una vera meta turistica di rilievo internazionale, bisogna fare in modo che cresca sempre di più, che aumenti e migliori la ricettività, i servizi, e le offerte con il territorio in modo da aumentare la durata di permanenza e allargare l’interesse dei visitatori. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 33 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 PISTICCI matera@quotidianodelsud.it Lacicerchia: «Il territorio va salvaguardato dall’assalto delle compagnie petrolifere» Sindaci uniti contro lo Sblocca Italia Vertice promosso dal Comune di Craco per opporsi agli orientamenti del Governo I SINDACI lucani si incontrano per discutere del decreto “Sblocca Italia”. L’appuntamento, che vede in cabina di regia il Comune di Craco, è per il prossimo sabato nella sala consiliare del piccolo centro materano. Alle ore 10 avrà inizio un incontro pubblico con una linea che in buona sostanza è contraria al decreto legge D.L. n. 133 del 12 settembre 2014 definito sblocca Italia. La convinzione, per dirla con le parole del sindaco di Craco, Pino Lacicerchia, è che il «territorio lucano vada tutelato dall’assalto delle compagnie petrolifere e debba contare nelle scelte di pianificazione e gestione del territorio e delle risorse naturali e difendere la salute e i diritti ad uno sviluppo ecosostenibile delle popolazioni lucane». L’incontro è stato promosso dallo stesso Comune di Craco, che ha deliberato lo scorso 7 ottobre la richiesta al presidente Pittella di impugnare davanti alla corte costituzionale il decreto legge sblocca Italia per i contenuti degli articoli 36-37-38 e ha dato mandato al sindaco di concertare e partecipare attivamente con gli altri comuni lucani e delle altre regioni interessate per svolgere un ruolo attivo in tale procedimento. «Avevamo ipotizzato come sede dell’incontro –spiega Lacicerchia- il nostro monastero a Craco vecchia, ma anche per ragioni logistiche e di servizi per i partecipanti abbiamo deciso di ospitare l’incontro presso la sala consiliare in Craco Peschiera, viale Monsignor Mastronardi.L’iniziativa insieme ai sindaci e ai consiglieri comunali ospiterà i rappresentanti delle associazioni ecologiste che hanno promosso l’incontro di Villa D’APino Lacicerchia gri. Particolare invito è rivolto ai candidati presidenti delle due Province e ai candidati consiglieri provinciali, che ritengo abbiano il dovere di dire come intendono intervenire su tale problematica che rappresenta sicuramente un punto di non ritorno per la nostra regione, una questione strategica». L’appuntamento conferma il fermento dei lucani al cospetto di una legge che sembra aprire ulteriormente alle trivellazioni indiscriminate su una fetta del territorio regionale troppo ampia per ritenere che possano davvero essere condotte nel solco della sostenibilità ambientale. Anche la società civile ha ribadito la sua forte preoccupazione per gli sviluppi connessi con lo Sblocca Italia. In questo senso ha fatto registrare una importante partecipazione dai territori, l’incontro tenutosi domenica scorsa al centro “Tilt” di Marconia, in cui semplici cittadini, associazioni, movimenti ed organizzazioni civiche hanno condiviso la loro contrarietà alle prospettive di aumento delle estrazioni petrolifere in Lucania e provato a ragionare su un percorso comune, maggiormente sinergico e più ampio, nel tentativo di scongiurare un futuro che non piace per i rischi connessi all’ambiente ed alla salute umana, nella consapevolezza, peraltro, che anche le promesse di natura economica ed occupazionale, quando si parla di petrolio, siano soltanto fumo negli occhi. Gli indicatori, peraltro, sono sotto gli occhi di tutti. Roberto D’Alessandro «Invitiamo i candidati presidente alle prossime Provinciali» © RIPRODUZIONE RISERVATA STIGLIANO Assise senza maggioranza sul bilancio di previsione STIGLIANO - Consiglio comunale deserto per la seconda volta sul bilancio di previsione. Un dato allarmente, sotto il profilo della tenuta della maggioranza, secondo i consiglieri di minoranza Rocco Simone e Luigi De Lorenzo, che evidenziano «una probabile crisi all’interno della maggioranza -si legge in una nota- che fa mancare per la seconda volta il numero legale per l’approvazione del Bilancio di previsione. Dopo l’incontro tenutosi in Regione, presso il Dipartimento Sanità, per discutere della riorganizzazione dell’ospedale di Stigliano, gli stessi si erano dati appuntamento per l’approvazione del bilancio di previsione in seconda convocazione, nel pomeriggio di ieri. Stranamente e inspiegabilmente, il consigliere di minoranza, Nunzio Pasciucco, stante l’assenza degli altri 2 semplicemente per discutere la linea politica da tenere in Consiglio, constatava la mancanza del numero legale, che veniva formalizzata dopo la mezz’ora di rito, per mancanza determinata anche dai consiglieri di maggioranza. Tutto ciò richiede un’attenta riflessione politica, considerato che sarà il Prefetto a dare il termine di 30 giorni per l’approvazione definitiva del Bilancio di previsione. Un momento di frizione nella maggioranza del sindaco Barisano». provinciamt@luedi.it Craco Peschiera POMARICO Dopo dieci anni di centrodestra al governo Mancini deve fare i conti Attesa per il prossimo Consiglio POMARICO – E’ tempo di fare i primi conti. La nuova Amministrazione comunale, di segno centrosinistra dopo dieci anni di centrodestra, guidata dal sindaco Francesco Mancini, il 14 ottobre è chiamata alla prima importante sfida da superare: la riunione della massima assise cittadina, dove tra le altre cose si discuterà infatti il Bilancio di previsione per l’anno 2014. La maggioranza dovrebbe, di conseguenza, segnare una discontinuità rispetto alla gestione passata delle casse comunali, delle finanze dell’Ente, delle risorse complessive e degli investimenti del Municipio. L’attesa c’è tutta. E le minoranze s’augurano, di certo, di poter riuscire a mettere in difficoltà chi da poco è arrivato a governare. Compito non dif- ficle, volendo. Data la mole di debiti pregressi, che Mancini e i suoi collaboratori hanno trovato in corso Garibaldi. Un po’ come successe per l’ex sindaco Giuseppe Casolaro, ben dieci anni fa (prima che durante le sue due legislature la questione diventasse anche più grande). O specialmente come successe al primo sindaco progressista dell’era Seconda Repubblica, Nicola Raucci, una ventina di anni fa oramai: il legale di professione che vedeva arrivare sul suo conto di gestione della cosa pubblica soprattutto l’ingrassarsi di debiti del sindaco storico pomaricano, il dc Mario Mancini. E Mancini Francesco, di quel Mancini è per giunta nipote. Insomma adesso, la questione è sempre più seria. Complice il taglio costante e crescente per entità dei trasferimenti statali ai comuni. Insieme alla fine di cause datate che vedono continuamente soccombere corso Garibaldi nei confronti di tanti terzi. Specie ditte ma pure privati cittadini che sono e saranno titolate dai giudici a riscuotere dal Comune di Pomarico. Il Consiglio discuterà il Bilancio annuale 2014, pluriennale 2014-2016, relazione previsionale e programmatica; poi dovrà ragionare sulle varie tasse rimaste (per esempio la Tasi) ecc. I numeri politici evidentemente ci sono. I numeri per approvare sono facili da far quadrare. Nunzio Festa Il sindaco del Comune di Pomarico Francesco Mancini MARCONIA Due giornate dell’Asm per ottenere il patentino obbligatorio Corsi per raccoglitori di funghi MARCONIA - Anche quest’anno continua l’azione preventiva del Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute Umana dell'Azienda Sanitaria di Matera nel promuovere incontri formativi rivolti ai raccoglitori di funghi epigei spontanei. A ottobre, in collaborazione con l’assessorato Agricoltura e Tutela degli Animali & Ambiente e Politiche Giovanili dell’amministrazione comunale di Pisticci, verrà attivato il 23° corso. Il corso è rivolto ai raccogliFunghi tori che ne faranno richiesta utilizzando lo specifico modello disponibile anche sul sito internet della Asm, nello spazio destinato al Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute Umana e con un versamento di 30,99 euro sul C/C n. 95747671 intestato alla Tesoreria Asm di Matera - Sian via Montescaglioso - Matera. E’ utile ricordare che per il mancato possesso del previsto tesserino è prevista per legge una multa ai raccoglitori. Le lezioni, che si terranno presso la sala consiliare della Delegazione comunale di Marconia, saranno articolate in due giornate fissate per il 24 ottobre 2014 dalle ore 14 alle 20 e per il 25 ottobre 2013 dalle ore 8 alle 14. Il programma delle lezioni, svolto dagli Ispettori micologi del Servizio degli Alimenti e della Nutrizione di cui è direttore il dr. Antonio Martemucci, prevede nozioni sulla generalità, morfologia, classificazione, valore nutritivo dei funghi. Inoltre saranno impartite nozioni di biologia e della catena alimentare. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute Umana - Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – Ispettorato Micologico dell’Asm di Matera Tel. 0835-253602, fax 0835/253651- 329/5832680 (sito internet www.asmbasilicata.it.) oppure presso l’Ufficio Ambiente del Comune di Pisticci tel. 0835-587343 (sito internet www.comune.pisticci.mt.it. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. BERNALDA Mercoledì 8 ottobre 2014 info@quotidianodelsud.it 34 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 matera@quotidianodelsud.it BERNALDA Grazie all’imprenditore Gallitelli ci sono di nuovo i campi sportivi Fosso San Rocco restituito alla città Conclusa l’opera di ristrutturazione dello storico spazio urbano nel degrado BERNALDA – Oltre due mesi di lavoro, per far ritornare Fosso San Rocco al suo splendore. E’ il tempo che l’imprenditore Giuliano Gallitelli, insieme al suo staff, ha messo in campo per riportare a fruibilità questo pezzo di terra, per troppo tempo è stato abbandonato a se stesso. Oggi gran parte della struttura è tornata a essere utilizzata dai cittadini. Parlando con Gallitelli, l’emozione per questo posto che ha segnato il passaggio di tanti giovani con il vecchio campetto da calcetto, che oggi invece vede l’erbetta e il campo da tennis ritornato a vivere per gli amanti delle racchette. Oltre ai giovani e meno giovani calciatori che iniziano a calpestare l’erbetta di Fosso San Rocco, abbiamo registrato la felicità dei cittadini che a spasso con i propri piccini iniziano, o meglio dire, ritornano a riprendersi questo spazio del centro storico di Bernalda. Quindi, un in bocca al lupo a Gallitelli e alla nuova gestione di Fosso San Rocco. «Oggi –spiega Gallitelli al Quotidiano– dopo circa due mesi di grande lavoro e di enormi sacrifici, possiamo dire di aver ridato Fosso San Rocco alla città. Dopo essermi aggiudicato la gara d’appalto con la società “Poseidon” –continua l’imprenditore bernaldese– sembrava tutto difficile, poi pian piano, tra i ricordi del passato vissuti in questo posto e l’aiuto dello staff, siamo riusciti a ridare luce a questo pezzo di terra. Oggi c’è un viale ripulito e al servizio della gente, che con i propri bambini ha libero accesso; inoltre, abbiamo riportato le voci dei ragazzini sul campetto, che abbiamo provveduto a ripristinare con l’erbetta. Poi il ripristino di quello da tennis, che da subito è stato frequentato dagli appassionati delle racchette che in questi anni non avevano un posto dove poter coltivare la loro passione o dove allenarsi a livello più agonistico. Ora l’invito che rivolgo a tutti è quello del rispetto di questo posto perché per riqualificarlo ci sono voluti due mesi e anche perché la gente del posto, che ringrazio per le tante frasi di affetto, oggi affacciandosi su questa piazza non vedono più il degrado ma un posto più vivibile. La nostra è stata una grande sfida e possiamo dire che siamo ad un buon punto, infatti il prossimo passo sarà quello di recuperare la struttura da adibire a spogliatoi e la parte sottostante per completare il percorso pedonale. Un ringraziamento, oltre alla gente che qui ci abita, va alla ditta “Angelo Fuina”, che mi ha dato una grande mano per il completamento di questo primo step. Oggi abbiamo già tre categorie per il calcio, tutti ragazzini che vanno dai 6 anni in su. Mentre per il campetto da tennis sono già iniziati i corsi il martedì e il giovedì con il maestro Piero Losenno, un professionista che cura sia i bambini che gli adulti. Oggi il mio sogno, il sogno di questo quartiere e dei tanti ragazzini possiamo dire che sta pian piano concretizzandosi; come detto prima entro la primavera punto a terminare sia gli spogliatoi che la parte pedonale per dare la possibilità alla città di prendersi questo posto e di farlo proprio». Fabio Sirago © RIPRODUZIONE RISERVATA Il nuovo campo a Fosso San Rocco di Bernalda MONTALBANO «Per scegliere insieme a tutti i cittadini il candidato» Convention del centrodestra L’iniziativa del sindaco Devincenzis in vista delle Comunali «MONTALBANO JONICO è rimasta l’ultimo baluardo del centrodesttra nel Metapontino». Lo afferma con orgoglio il sindaco Enzo Devicenzis, secondo cui «con l’approssimarsi delle elezioni amministrative della primavera prossima mi sento in dovere di trasmettere ai miei cittadini un messaggio, anche alla luce della già avvenuta candidatura a sindaco del centrosinistra e del M5S. Visto che amministriamo da circa dieci anni ed in questi anni, oltre a due sindaci, il centrodestra ha eletto un consigliere regionale ed uno provinciale, al popolo di centrodestra al fine di mantenere salda la coesione dei nostri elettori i quali non capirebbero divisioni, dopo aver eletto in questi anni, oltre al sindaco anche un consigliere regionale e un consigliere provinciale, comunico che è in programma per fine novembre una convention della libertà, da tenersi nella struttura coperta del campo sportivo “Puccio Dellorusso”, al fine di definire un percorso condiviso per le prossime elezioni ammini- strative di primavera. Saranno invitati a dare un contributo costruttivo, oltre i cittadini, tutti quelli che in questi anni si sono cimentati come candidati, in coalizioni di centrodestra. La convention -conclude Devincenzis- è programmata per fine novembre, allo scopo di metabolizzare senza fretta, le migliori soluzioni possibili per una nuova vittoria alle Comunali. Potranno intervenire tutti i simpatizzanti che lo riterranno opportuno in modo costruttivo». provinciamt@luedi.it NOVA SIRI La coop “Senis Hospes” impegnata in un’opera di integrazione territoriale Rifugiati ospiti nei rioni Sassi Bella visita guidata del centro Sprar tra i vicoli della città antica di Matera NOVA SIRI - Matera 2019 incontra i beneficiari dello Sprar di Nova Siri. Nei giorni scorsi, il centro “Sprar” (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Nova Siri, gestito dalla “Senis Hospes”, ha portato i suoi beneficiari in visita guidata alla città dei Sassi, incentivando la conoscenza del territorio, della sua storia e creando un momento di formazione e confronto fra la loro cultura di origine e la nostra. La realtà di Senis Hospes è presente sul territorio e gestisce un numero considerevole di centri Sprar, avvalendosi di diverse figure professionali che quotidianamente assistono i beneficiari e che organizzano momenti di conoscenza reciproca e del territorio, avendo cura di trasmettere anche gli aspetti culturali delle comunità ospitanti. «Di qui nasce la volontà di portarli in visita a Matera -si legge in una nota della Sprar- una città che Un giorno a spasso tra i vicoli e la storia La visita a Matera si pone all’avanguardia nel processo di sviluppo culturale, una città che vuole essere nota, conosciuta, ammirata...in una fidelizzazione alla nostra terra che non può che portare benefici. Un territorio che offre bellezza autentica e primordiale; un territorio che è pronto ad investire e migliorare la sua idea di futuro, un territorio alla ricerca di una multi- culturalità che accolga il cambiamento e predisponga una sapiente gestione dei cambiamenti e dei flussi migratori in entrata». Una sfida colta dai beneficiari del centro Sprar, che hanno potuto ammirare il tipico paesaggio materano, in una benefica passeggiata che li ha visti perdersi nei vicoli della città antica, ammirarne gli scorci, interessarsi ad una storia estranea eppure adesso molto vicina. «Matera 2019 -proseguono da Sprar- pone all'attenzione del dibattito europeo e nazionale anche un superamento del sentimento di inferiorità che ha veicolato la storia del mezzogiorno, un tentativo di riscattarsi, di dare una nuova immagine di sé, che inevitabilmente richiede anche un dibattito che dia seguito a un contenuto, a una riflessione su ciò che deve essere tutelato e ciò che deve essere ripensato, guardando alle nuove dinamiche culturali e sociali già in atto e a cui i centri Sprar forniscono una risposta nella gestione dei flussi migratori. Le dinamiche migratorie sono un processo che esi- ste da sempre ed ha caratterizzato la storia umana come atto inevitabile e che non può essere fermato, piuttosto gestito e indirizzato a favore di entrambe le parti. La storia della nostra terra, una storia che ci ha visto protagonisti marginali del processo di sviluppo, una storia che inaspettatamente ci accomuna ai destini di quanti vivono sulla propria pelle un disagio e un tentativo di riscatto tipico anche dei migranti che arrivano in territorio nazionale dal. La coop Senis Hospes ha dato la possibilità ai beneficiari, di conoscere la storia della nostra terra, di condividerne gli intenti, le conquiste e le difficoltà che il normale dispiegarsi della storia porta con sé, ed offre al contempo uno stimolo al dibattito interrazziale ad una candidatura che certo saprà investire in un futuro avulso da modelli obsoleti che indubbiamente andranno adattati ad una società dinamica ed aperta, tipica di una città che si pone all' avanguardia del dibattito culturale entro e fuori i confini nazionali». provinciamt@luedi.it POLICORO Suicida salvato dalla polizia POLICORO - In fuga dal reparto psichiatrico, minacciava di gettarsi da un palazzo. E’ accaduto nella tarda serata di lunedì a Policoro, dove intorno alle ore 22.30, personale della Polizia di Stato ha salvato un giovane di 28 anni, gravemente malato, da poco fuggito dal reparto psichiatrico dell’ospedale di Policoro, dove aveva eluso la vigilanza del personale infermieristico. Armato di una spranga di ferro, aveva scaraventato per terra tutto quello che aveva incontrato sul suo cammino. Gli operatori della Volante, allertati dalla Sala Operativa del Commissariato, si sono immediatamente attivati alla ricerca del fuggitivo, cercandolo sia nelle vie adiacenti all’ospedale che nel vicino Distretto sanitario, dove era stato visto l’ultima volta. Lo hanno trovato mentre si introduceva nel portone di un palazzo di via Mazzitelli. I poliziotti lo hanno inseguito per le scale, ma l’uomo è riuscito a salire sul cornicione privo di protezione, a un’altezza di circa 20 metri, dal quale minacciava di buttarsi giù, se qualcuno avesse cercato di fermarlo. Gli operatori hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, che sono arrivati con un supporto gonfiabile collocato sotto il palazzo. Grazie all’opera di convincimento, durata ben venti minuti, gli agenti lo hanno dissuaso. RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO MATERA 2018 LA VISITA DEI DELEGATI UE Mercoledì 8 ottobre 2014 IL RACCONTO DELLA CITTÀ Le sette ore più lunghe della storia cittadina vissute in un clima di grande partecipazione, che ha contagiato la giuria PIAZZA PASCOLI «Li abbiamo inondati di bellezza e passione» L’incanto dei Sassi dalla Murgia e il mare di folla in via Ridola Il sindaco ha consegnato agli ospiti un rametto di timo, esempio della ricchezza di biodiversità EMILIO OLIVA l MATERA. Prima di mezzogiorno due anziani di via La Croce, una strada non interessata al percorso della visita, hanno esposto dal balcone la bandiera con il logo di Matera 2019. E due ore dopo la casa famiglia di via Laura Battista, una delle prime create in Italia negli anni ‘70 precorrendo la legge Basaglia, ha servito ugualmente il pranzo che avrebbe voluto condividere con uno dei cinque delegati della Commissione europea e ha avuto come ospite il sindaco Salvatore Adduce. Infine una via Ridola stracolma di gente, in uno sventolio di bandierine, tra cori, canti, salti e balli, nei quali i «camminatori» giunti dai vari angoli della Basilicata hanno trascinato decine di presenti davanti alle fasce tricolori di decine di sindaci della regione e della vicina Puglia. Queste tre immagini racchiudono il clima di partecipazione con la quale Matera ha vissuto le sette ore più lunghe della sua storia, legate alla durata della visita della giuria di tre commissari europei e due funzionari, uno del Ministero dei Beni culturali e uno della Ue, impegnata a valutare la candidatura di sei città a capitale europea per il 2019. Matera è stata la terza tappa del viaggio cominciato venerdì scorso a Cagliari e proseguito lunedì a Lecce, seguendo l’ordine alfabetico delle candidate. Sette ore nelle quali Matera ha rilanciato la sua scommessa sul futuro, fondata sulla cultura come occasione di sviluppo e di crescita in ambito europeo. Sette ore intense, ricche di immagini, che hanno evocato i contenuti del dossier di candidatura, di emozioni, di testimonianze. «Li abbiamo inondati di bellezza, di passione, di partecipazione», conferma Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019, soddisfatto dello svolgimento della giornata, nonostante i capricci del tempo. «Abbiamo dimostrato di saper reagire anche ad un imprevisto come il temporale», commenta Joseph Grima, direttore artistico del Comitato. La visita dei cinque delegati ha avuto inizio dal belvedere della Murgia, uno spettacolare palcoscenico naturale sui Sassi e sulla città nuova che ha trasmesso agli ospiti il «magnetismo» e l’«energia» di Matera. Accompagnato dal presidente della Regione, Marcello Pittella, il sindaco ha incontrato gli ospiti in un pullmino che li ha trasportati da Lecce consegnando loro un rametto di timo e invitandoli a strofinarlo tra le dita e annusarlo. «È un esempio della ricchezza del grande serbatoio di biodiversità che è accolto dalla Murgia», ha spiegato. Subito dopo ha lasciato che a parlare fosse Matera, con il suo paesaggio, la sua storia millenaria, i silenzi, i suoni, i colori, i profumi. «Sono molto contento della vostra presenza a Matera, perché la nostra città – ha aggiunto il sindaco – per essere davvero scoperta ha bisogno di essere vissuta e non solo raccontata. Mi auguro che questa breve permanenza possa servire a dare un assaggio di quello che la città può ancora raccontare e mostrare perché possiate avere la voglia di tornare qui da abitanti temporanei e viverla insieme a noi». E i cinque delegati hanno cominciato a viverla ieri, scoprendo i segreti del pane e l’arte dell’impasto in uno dei 15 panifici materani, dopo che la sosta nel Parco della scultura della Palomba, nella cava di tufo di Antonio Paradiso, sul sottofondo di musiche di Vito Paternoster, è stata annullata per ragioni di tempo. Quindi a tavola, dove ognuno di loro ha pranzato in casa di una famiglia materana. Uno dei commissari, lo spagnolo Jordi Pardo, si è lasciato anche contagiare in una jam session suonando al pianoforte prima di proseguire la visita a Palazzo Lanfranchi, dove è allestita la mostra per i 50 anni del film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini. Ultime tappe della visita, conclusa puntualmente alle 19, il palombaro, la grande cisterna negli ipogei di piazza Vittorio Veneto, l’ex ospedale di San Rocco che ha accolto la mostra degli alunni sul progetto “Portalatuascuolanel2019”, il Palazzotto del Casale, sede della Fondazione Matera-Basilicata 2019, e la Casa di Ortega, l’ultimo gioiello di famiglia aggiuntosi al già consistente patrimonio culturale della città. Il messaggio alla vigilia Pittella: «Rispetto per le altre candidate, ma noi sosteniamo con consapevolezza Matera» «Rispetto. Consapevolezza. Futuro. Opportunità. Sono le quattro parole che mi vengono in mente, in questa giornata straordinaria e speciale». Il messaggio del presidente della Regione, Marcello Pittella, alla vigilia della visita della giuria che dovrà scegliere la città capitale europea della cultura 2019. «Rispetto per le altre città italiane candidate, Ravenna, Siena, Perugia, Cagliari e Lecce – ha spiegato Pittella –, sono magnifiche, affermate città della cultura e della bellezza, conosciute e apprezzate in tutto il mondo, che meritano di rappresentare l’Italia. Ma la nostra determinata consapevolezza è di rappresentare, con Matera, una città unica, irripetibile e straordinaria. Incastonata, con i suoi strati di geologia, archeologia, architettura, paesaggi, storia dell’umanità e cultura della civiltà contadina, come un gioiello prezioso in Basilicata e nel Mediterraneo, circondata dalla storia e dalla cultura millenaria dei 130 comuni lucani, dalla Magna Grecia, dalla bellezza dei due mari, delle foreste e delle vette dei monti, dalla Murgia e dalle sue splendide città pugliesi del Barese e del Tarantino. Matera però con il suo splendido passato volge lo sguardo indubbiamente al futuro, proponendosi con i suoi paradigmi di buone pratiche, Smart City e Smart Community, dimensioni urbanistiche ideali, innovazione tecnologica, centri di ricerca, campus universitari e scuole di alta formazione, interconnessi armonicamente con i rioni Sassi». Pittella ha richiamato quindi le opportunità «che Matera già offre al circuito turistico nazionale ed internazionale» ma soprattutto quelle lavorative e di sviluppo economico legate al patrimonio culturale che potrebbero ricevere una spinta maggiore «dal successo e dalla vittoria nella quale crediamo fortemente e convintamente. Ci crede tutta la Basilicata – ha concluso Pittella – che in tal senso ha sviluppato e continua a sviluppare, con un forte senso unitario e solidale di appartenenza, innumerevoli iniziative di sostegno». I CAMMINATORI CIRCA SETTANTA I VIANDANTI. TRA DI ESSI ANCHE «U RUMIT» DI SATRIANO L’uomo albero porta in città le radici della Basilicata DONATO MASTRANGELO l MATERA. «U Rumit», l’uomo albero del Carnevale di Satriano, è una maschera che non parla. L’uomo vegetale completamente vestito di edera, l’ultima domenica prima del martedì grasso vaga tra le strade del paese portando il buon auspicio a tutte le case che incrocia, bussando alle porte con un bastone che ha all’apice un pungitopo. Ora l’augurio è per Matera e la Basilicata in cammino verso il 2019. È la metafora che la maschera del paese potentino ha voluto portare anche a Matera in occasione della visita della Commissione che valuta le città candidate a diventare capitale europea della cultura per il 2019. Una settantina i viandanti provenienti da tutte le aree della regione. Un pellegrinaggio di sette giorni lungo ben 156 chilometri quello che è partito il primo ottobre, ideato dalla rivista Al Parco in collaborazione con il Carnevale di Satriano. Una carovana che dalle località lucane come Melfi, Lauria, Tramutola, Irsina, vuol portare la Basilicata nel cuore dell’Europa. Non parla l’uo- mo albero impersonato da Rocco Perrone, ma è come se lo facesse. È come se volesse raccontare del riscatto di una terra che si vuole affrancare dai soliti stereotipi e guardare al futuro con una visione inedita che parli di cultura e turismo, pur preservando la sua matrice originaria, la sua storia, la sua identità. Il tratto distintivo del faticoso ma entusiasmante viaggio a piedi durato giorni è stata l’accoglienza del popolo lucano come evidenzia Rocco Sileo. «Da Satriano - afferma siamo giunti a Pignola - dove abbiamo assaporato “U cutturied”, un piatto tipico lucano preparato con la carne di pecora. Siamo stati ospiti in un agriturismo. Poi è stata la volta di Anzi dove abbiamo fatto sosta all’Osservatorio astronomico, quindi ci siamo incamminati per Castelmezzano ospiti in una struttura del paese grazie all’Amministrazione comunale. Una tappa non priva di suggestione quella tra il Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane. «Abbiamo ripercorso il cosiddetto Sentiero delle sette pietre, in pratica la vecchia strada che collega Castelmezzano a Pie- LA MASCHERA «U RUMIT» L’uomo albero di Satriano di Lucania, figura tipica del Carnevale [foto Genovese] trapertosa». Lasciate le Dolomiti Lucane i camminatori partiti da Satriano si sono successivamente diretti ad Accettura attraversando il rigoglioso bosco di Montepiano. In questo caso l’itinerario ha richiamato ad uno dei riti arborei tra i più conosciuti dell’intera Basilicata: il sentiero del Maggio che rievoca il matrimonio tra l’imponente arbusto e la Cima, l’agrifoglio più lussureggiante. Dopo la fermata ad Accettura, la prima nella provincia di Matera, la carovana si è rimessa in marcia attraversando Garaguso per giunge a Grassano. Dopo la tappa nel paese dove fu confinato qualche giorno Carlo Levi prima di essere trasferito ad Aliano, i camminatori sono quindi arrivati nella città dei Sassi, fermandosi prima nella frazione di La Martella». Al seguito della carovana da Pignola c’era anche Donatello Racina con la sua cavalla Susi. «È stata una bella avventura - dice l’operaio - che speriamo porti bene a Matera e alla Basilicata. Abbiamo sposato appieno questo evento per la candidatura di Matera Capitale Europea. Sarebbe per tutti una ghiotta occasione di crescita». Da Satriano anche i fichi nella cesta in vimini e la naca, la culla dei nostri avi, trasportata in testa da Anna Capozza e Maria Michelina Palermo. Quest’ultima racconta che «nella naca viene condotto il figlio illegittimo che Quaresima ha avuto con Carnevale». RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Mercoledì 8 ottobre 2014 IL BELVEDERE LE TAPPE DELLA VISITA DEI CINQUE DELEGATI Il mare di folla in via Ridola che testimonia la grande partecipazione popolare all’evento. Sopra, la sosta al belvedere della Murgia, prima meta della giornata. A lato, il laboratorio in un panificio di via Nazionale dove gli ospiti si sono sporcati le mani con la farina impastando e infornando il pane. Sotto, un altro panorama dalla terrazza di Palazzo Lanfranchi e, a lato, Jordi Pardo partecipa alle attività con gli alunni [foto Genovese] IL PANIFICIO PALAZZO LANFRANCHI PIAZZA SAN GIOVANNI . IL PERCORSO GUIDATA DA UN’ARTISTA BULGARA SI SONO SPORCATI LE MANI CREANDO FIGURE ANIMALESCHE O FANTASIOSE E INFORNANDO IL PANE In un panificio i commissari imparano a impastare Tiziana Perrone [foto Genovese] I SINDACI ANCHE DALLA PUGLIA IL SOSTEGNO A MATERA 2019 «Un progetto che connette l’habitat e il rupestre con le avanguardie d’arte» l MATERA. Un progetto assolutamente condiviso dal territorio. Numerosi i sindaci o amministratori, con tanto di fascia tricolore, che hanno voluto testimoniare la presenza in un giorno importante per la città di Matera. Non ci sono soltanto i rappresentanti dei Municipi del Materano e del Potentino. Un segnale significativo ed incoraggiante è costituito dalla presenza di alcuni loro colleghi pugliesi. Tra questi c’è anche l’assessora alla Cultura del Comune di Gravina in Puglia, Laura Marchetti che ha portato il saluto del sindaco Alesio Valente. «C’è uno stretto rapporto di amicizia con Matera - afferma - Marchetti - riscontrabile anche mediante tre delibere da noi adottate: una di Consiglio comunale per l’Area metropolitana e due di Giunta concernenti rispettivamente l’estensione del sito Unesco anche a Gravina e il sostegno a Matera Capitale Europea della Cultura. Crediamo molto in questa idea di cultura, in un percorso di condivisione che esalta l’habitat rupestre e lavora nel recupero degli elementi arcaici, del patrimonio demoetnoantrologico che si connette però in maniera innovativa al futuro, con esperienze artistiche assolutamente d’avanguardia». A Matera 2019 guardano anche le aree interne lucane. «È una opportunità di crescita economica e culturale per l’intera regione - dichiara il sindaco di Ruvo del Monte - Donato Carmine Romano. Con il percorso di candidatura finalmente si è creata una rete sul territorio. È ora di mettere a valore le nostre risorse». Piena fiducia anche da un paese, Miglionico, a due passi da Matera e ricco di monumenti e scrigni d’arte. «È un cammino che stiamo costruendo insieme - dice il sindaco Angelo Buono un modello di buona pratica che investe sulla cultura e sul turismo che apre uno spaccato del inedito e ricco di prospettive rispetto al [donato mastrangelo] passato». l MATERA. Si sono «sporcati» le mani creando figure animalesche o fantasiose, scoprendo le innumerevoli possibilità di trasformazione della materia e impastando il pane per metterlo in forno. Per i cinque delegati della giuria europea l’esperienza in uno dei 15 panifici della città, uno dei sei con forno a legna, seconda tappa della visita, sarà stata probabilmente memorabile, a giudicare dall’entusiasmo con il quale hanno accettato di essere coinvolti in questo incontro con una delle più nobili tradizioni cittadine, in un luogo di saperi e di sapori. Era previsto che fosse soltanto uno dei commissari a dover improvvisarsi panificatore e invece la sosta nel panificio è diventata un gioco che ha contagiato tutti e tutti e cinque, divertiti, hanno voluto infornare la loro forma di pane, una produzione di eccellenza che può raccontare non solo l’economia, ma anche la storia di Matera. A guidarli in questo originale laboratorio, fra «teatro e poesia», ha detto, con al centro il pane «come metafora della vita», è stata Nadezhda Savova, artista bulgara, che lavora ad uno dei progetti del dossier di candidatura, quello delle «vie del pane», per la creazione di un museo sul pane e sulla tradizione dei timbri di legno che marcavano il pane. La Savova ha radunato allo stesso banco di lavoro i commissari, entusiasti, e una decina di persone di diversa estrazione inserite in un progetto di inclusione sociale. La visita è avvenuta nel panificio di Patrizia Perrone, 43 anni, subentrata al padre, Gennaro, scomparso nel 2010. Un forno originale, perché con una conduzione al femminile. «Sembra strano perché i forni – ricorda Patrizia perrone – solitamente si associano all’immagine del lavoro di uo- mini. Ma una volta era la donna a preparare il pane, in ogni casa. Dopo la lievitazione veniva segnato con un timbro che recava le iniziali del capofamiglia e portato al forno per la cottura». Oggi il pane di Matera viene fatto come allora. «Potevamo intervenire per riprodurre tutti i segmenti del processo, sui forni, ma non avevamo l’anima, cioè ci mancavano le materie prime del territorio. Grazie all’attività del Consorzio del pane e all’azione di filiera che si è creata con gli agricoltori noi oggi abbiamo le materie al cento per cento del territorio. In particolare, abbiamo recuperato l’antica varietà del grano senatore Cappelli, un grano di grande pregio, capostipite del grano duro, che è quello da sicuramente un quid in più al pane. Da noi non si coltivava più perché soppiantato da grani che avevano una maggiore resa e venivano coltivati più facilmente. Noi oggi abbiamo il grano Cappelli, abbiamo le materie prime del territorio, abbiamo un processo che abbiamo conservato sempre e che prevede l’utilizzo del lievito madre, che si può considerare l’altra anima profonda del nostro pane. Otteniamo questo lievito dalla macerazione di frutta fresca, come uva e albicocche, che conferisce proprietà organolettiche uniche, oltre alla conservabilità e alla digeribilità. I tempi di riposo sono fondamentali nel processo, così come la cottura, alla quale il forno a legna assicura una maggiore profumazione, ma tecnicamente legata alla conduzione del forno, alla temperatura. Dipende, come si usa dire in gergo, da come viene portato il forno. Poche regole, quindi, che devono essere però rispettate rigorosamente». Rispetto al passato cosa è cambiato? Non ci sono più le grandi UN’ARTE ANTICA Tiziana Perrone, titolare dell’attività, racconta i «segreti» del suo lavoro forme? «Si preparavano le grandi forme, mediamente di quattro-cinque o sei chili, perché una volta il pane era l’alimento unico, spesso, delle famiglie, che erano molto numerose. Oggi il consumo quotidiano, le leggi della dieta e la possibilità di comprare pane fresco tutti i giorni limitano la produzione a pezzature da mezzo chilo o addirittura il pezzo da un quarto per le nuove famiglie, quelle dei single. La nostra società è cambiata per cui anche il pane ha seguito il corso di questi cambia- menti sociali. Oggi noi continuiamo a fare anche grandi forme perché ci sono molto richieste nel Nord Italia. Sembrerà strano, ma è un pane che viene molto apprezzato da Firenze in su. Esportiamo piccole quantità. Si tratta di mercati di nicchia, che sono sostenuti soprattutto dalla richiesta dei ristoranti. Noi speriamo che anche i ristoratori materani prendano l’abitudine di mettere sui loro taglieri le grandi forme di pane tagliate al momento così come do[em.ol.] vrebbe essere fatto». RASSEGNASTAMPA IV I BASILICATA PRIMO PIANO Mercoledì 8 ottobre 2014 MATERA 2019 IL TEMPO TIRANNO In ogni casa hanno potuto fermarsi soltanto per sessanta minuti affinché potessero «assaggiare» lo spirito più schietto della città LA VISITA DEI DELEGATI UE Uno spaccato di quotidianità con il pranzo in famiglia La commissione esaminatrice si è immersa nella vita reale dei materani ENZO FONTANAROSA l MATERA. La sfida più rischiosa. Quella su cui ci si giocava la faccia. E non solo. L’idea del sindaco Salvatore Adduce di fare ospitare per il pranzo la commissione esaminatrice celava tante insidie. Tutto è andato per il meglio. Di sicuro, è stata una mossa strategica, in quanto ha permesso di evidenziare uno spaccato di quotidianità. Ha mostrato la dimensione più intima dei materani, facendo conoscere la vita reale di alcuni di loro. Che non hanno fatto altro che essere spontaneamente se stessi, mettendo a proprio agio i rappresentanti della giuria. Come Ennio Di Cuia che, in via della Croce, ha accolto la giurata Rita Sassu e Rossella Tarantino del Comitato Matera 2019. «Col suo permesso, ci siamo dati del tu – racconta –. “Sentiti come a casa tua”, le ho detto. Mi spiace solo che ha mangiato pochissimo, ma solo per rispettare i tempi stretti». Sua moglie Anna Gemma Gallo con l’amica Lina Ramundo si erano sfiziate ai fornelli per un menù materano “doc”. I piatti forti? «Pancotto con cime di rapa, crapiata e pasta al forno come da tradizione», evidenza Di Cuia. Una consuetudine locale che “impone” la lasagna riccia. «Riccia e larga. E poi polpettine e salame», spiega Anna Maria Colangelo Montemurro, che nella sua casa del rione Serra Rifusa ha avuto al suo tavolo Paolo Della Sega accompagnato dalla sovrintendente Marta Ragozzino e Simonetta Guarini. «Il mio ospite ha molto gradito la pasta al forno tradizionale – spiega la signora Anna Maria – e a stento ha assaporato le cartellate, prima di andare via». Ha però fatto in tempo a confessare «la sua meraviglia nell’aver visto il coinvolgimento del territorio lucano e dei limitrofi comuni pugliesi nella sfida per il 2019, e ha ammirato l’amore che proviamo per i nostri luoghi». Ma sono solo i materani e i lucani ad amare questa nostra terra? Dalla sua Londra ha scelto di vivere nei Sassi, la signora Rebecca Riches. Nella sua abitazione di via Casalnuovo ha ospitato il francese Sylvain Pasqua, accompagnato dal prof. Emanuele Curti. «Vivo qui da sette anni – spiega – ma conosco questa terra da almeno venti. Perché? Mio marito Gino Mascolo è di Irsina e abbiamo avuto il desiderio di vivere qui e lavorato sodo per raggiungere questo obiettivo». Ma in quella casa sul limitare degli antichi rioni c’erano altri stranieri che hanno scelto di vivere qui: «Una mia connazionale, una sudafricana e una svedese. Non a caso, quando mi sono proposta per ospitare uno dei commissari, pensavo proprio al voler fare comprendere perchè abbiamo scelto di venire a Matera e come ci siamo integrati bene. Pasqua, non a caso, ci ha fatto tante domande su questo aspetto». E che integrazione c’è, lo si è visto anche a tavola. Un piatto su tutti «il primo con capundi al sugo cucinato con carne di cinghiale, cacciato da mio suocero detto “u cacciator’”, e salsa che ho fatto in casa all’uso lucano», dice con orgoglio la signora Rebecca. E alle tradizioni e riti di un tempo hanno preso spunto pure in casa di Maria Bruna Malcangi, in via Marconi, per l’ospite spagnolo Jordi Pardo, accompagnato dal direttore di Matera 2019 Paolo Verri , Ilaria D'Auria e Katalin Hausel (“UnMonastery”). «Mio padre ha rispolverato la ricetta della “carne del monacello”, che veniva preparata per ingraziarsi il folletto dispettoso delle leggende – racconta Maria Bruna –. Non sono però mancati i tipici “gnumm’ridd”, gustati parlando del quartiere Piccianello». E poi, una sorpresa: «Pardo, adocchiato il pianoforte, ha improvvisato un duetto con mio fratello Alessandro alla chitarra ed è stato simpatico vedere ballare nel soggiorno Verri con Katalin. E pensare che mia madre, quando mandai la mail per metterci a disposizione, mi disse: “Fallo. Tanto non ci prenderanno mai!”». Altro luogo, altra mamma. In via Ridola c’è Silvia Padula che ha fatto da cuoca «in nome e per conto dei miei figli Mauro e Laura che hanno invitato altri giovani per offrire il loro punto di vista alla commis- PRANZO IN FAMIGLIA Nelle immagini, tre dei cinque momenti con protagoniste le famiglie materane che hanno imbadito le loro tavole per ospitare a pranzo i componenti della giuria . sione». Hanno pranzato con l’estone Anu Kivilo, accompagnata dal direttore artistico di “Matera 2019” Joseph Grima. Il menù proposto, in un certo senso, è stato “ispirato” dal video ironico di Antonio Andrisani e Donato Mola “L’ispettore si fermò a mangiare”. «Per questo ho proposto delle fave e cicorie da urlo – dice tra il serio e il faceto la signora Silvia – ma anche delle orecchiette, fatte dalla mamma di una ospite, nella versione con con rape e mollica fritta. Quelle orecchiette avevano un che di poetico, tanto che ne abbiamo usate alcune crude come segnaposto insieme al simbolo di “Matera 2019”». Con il commissario, quello vero ovvio, i liceali Camilla Moliterni e Raffaele Blasone, le universitarie Laura Acito e Gabriella Gemma, i laureandi Mauro Acito e Luca Tamburrino, con i laureati Antonello Loforesa e Anna Martino hanno spiegato «la nostra idea e la speranza di poter tornare a Matera e contribuire alla sua crescita una volta completati gli studi – spiega Mauro –. Due di noi l’hanno già fatto». Dove non si è fermato nessuno della commissione a pranzare, però c’è stata una sorta di festa popolare, è stato a La Martella, in casa di Antonietta Lapacciana Fiore , con ospiti i giornalisti di Trm. «Siamo un gruppo di persone che amano la città e il Borgo – spiega per tutti Erminia D’Adamo –. Ci eravamo proposti per ospitare qualcuno, ma comprendiamo che era distante come luogo. Così si è pensato di fare festa comunque, come un fosse una sorta di rito beneaugurante per gli esiti della candidatura». NEL MUSEO LA SOPRINTENDENTE MARTA RAGOZZINO HA ILLUSTRATO IL PERCORSO ESPOSITIVO ALLA COMMISSIONE CHE HA AMMIRATO PURE IL PANORAMA DALLA TERRAZZA «Abitanti culturali, qui lo scrigno» La visita a Palazzo Lanfranchi tra la mostra su Pasolini e la Lucania di Carlo Levi DONATO MASTRANGELO l MATERA. Se il DEA, il Museo demoetnoantropologico rappresenta nel Dossier di Matera 2019 il futuro remoto, con l’ambizione di offrire ai visitatori dei Sassi una esperienza unica per conoscere la civiltà rupestre e la storia della relazione tra l’uomo e l’ambiente nel singolare ecosistema degli antichi rioni in tufo, Palazzo Lanfranchi, con il suo monumentale Museo, rappresenta non soltanto la massima espressione dell’architettura del Seicento in città ma anche il cuore della cultura e della produzione culturale e “crocevia” privilegiato prima della visita al rione Caveoso. La Commissione è stata accolta da Marta Ragozzino, soprintendente per i beni storico, artistici e etnoantropologici della Basilicata, che ha illustrato con dovizia di particolari agli ospiti gli innumerevoli scrigni della struttura. Un percorso espositivo all’interno del Museo, strutturato in quattro sezioni: Arte Sacra, Collezione d'Errico, Arte Contemporanea, e la sezione Etnoantropologica. Di grande richiamo, inoltre, la mostra "Pasolini a Matera. Il vangelo secondo Matteo cinquant'anni dopo", curata dalla stessa Ragozzino e da Peppino Appella, direttore del Musma, con lo storico Ermanno Taviani e Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission. Film, interviste, documenti e tante fotografie che indagano il rapporto privilegiato tra il grande regista e il paesaggio arcaico di Matera. La Commissione ha quindi avuto modo di ammirare nella Sala Levi al piano terra il grande pannello “Lucania ‘61” che Carlo Levi dipinse, in omaggio alla terra e alla gente lucana, per rappresentare la Basilicata alla mostra delle Regioni allestita a Torino in occasione del centenario dell'Unità d'Italia. CINQUANT'ANNI DOPO La mostra sul film di Pasolini «Il vangelo secondo Matteo [foto Genovese] Oltre all’imponente opera dedicata al poeta Rocco Scotellaro, a volerne sancirne il legame di fratellanza con l’intellettuale di Tricarico, anche la serie di dipinti realizzati sempre dallo scrittore torinese durante il confino in Basilicata. Quindi non poteva mancare la visita alla terrazza dell’ex Seminario diocesano con il suggestivo affaccio sul panorama che domina i Sassi e l’altopiano della Murgia. «Nel mio intervento nel corso del quale ho illustrato le molteplici bellezze che si trovano all’interno del Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata - ha affermato la dottoressa Ragozzino - ho voluto far comprendere alla Commissione cosa rappresenti e racchiuda questo luogo, che si propone non soltanto come luogo espositivo di assoluto rilevo e riferimento per la città e la regione piuttosto come luogo aperto, “open future” come recita appunto il dossier di candidatura di Matera 2019. Quindi un luogo che si schiude alla partecipazione inclusiva, che si apre al coinvolgimento, al coinvolgimento ed essere attraversato da persone, idee, sentimenti, passioni. Il bene culturale più importante in una struttura museale oltre ai dipinti, alle sculture ed alle attività che vengono promosse al suo interno, è rappresentato dalle persone che vengono in questo luogo, vi ritornano e producono nuova cultura. È uno degli elementi chiave - conclude la soprintendente Ragozzino - evidenziati all’interno del Dossier di Matera 2019». RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I V Mercoledì 8 ottobre 2014 NELL’EX OSPEDALE L’originale esposizione di quindici scuole lucane impegnate nei linguaggi dell’arte e della creatività LA PIOGGIA NEL POMERIGGIO Alle 16 discesa nel palombaro di piazza Vittorio Veneto e poi al centro culturale ipogeo Casa Cava Studenti protagonisti negli spazi di S. Rocco Ospiti alle prese con «Racconta il buono di Matera 2019» LA CASA DI ORTEGA È stata qui l’ultima tappa della visita. In basso, il particolare del carro della Bruna all’ingresso nell’edificio aperto al pubblico da meno di un mese [foto Genovese] . L’ULTIMA TAPPA NEL SASSO BARISANO NELL’IMMOBILE RESTAURATO ANCHE GRAZIE AI CITTADINI Casa Ortega, rivive la storia che è racconto di un popolo l MATERA. È l’ultimo gioiello, in ordine di tempo, restituito allo splendore ed è stata anche l’ultima tappa in città della Commissione di valutazione. Stiamo parlando della Casa di Ortega, il progetto frutto di un’azione culturale finalizzata a testimoniare la presenza del grande artista spagnolo Josè Ortega e a favorire la riscoperta e la valorizzazione della tradizione artigiana locale. L’immobile situato in via San Nicola del Sole è stato restaurato e recentemente inaugurato dalla Fondazione Zetema. A fare gli onori di casa il presidente Raffaello De Ruggieri, con una significativa rappresentanza del mondo delle istituzioni e delle imprese. Una illustrazione racchiusa in pochi minuti ma che è bastata ad offrire uno spaccato dell’intervento di recupero eseguito. «La Commissione - afferma De Ruggieri ha avuto modo di apprezzare non soltanto il luogo museale ma il modello di militanza civile che esprime, ovvero la capacità di realizzare un intervento con lo straordinario coinvolgimento delle persone che hanno concorso quindi alla realizzazione dell’opera. Il 98 per cento dell’intervento per un importo di 930 mila euro, infatti, è stato eseguito dai privati e di questa quota il 68 per cento va ascritto ai contributi dei singoli cittadini che hanno partecipato a questa azione pregevole. È la dimostrazione - continuail presidente della fondazione Zetema - di un luogo di valore locale che diventa modello e azione di valore globale che è possibile esportare grazie alla piattaforma di crowdfunding, un innovativo strumento di finanziamento per soggetti che operano senza fini di lucro, sollecitando privati, associazioni e imprese a effettuare prestiti e donazioni destinate alla realizzazione di opere e progetti di utilità sociale. Noi abbiamo realizzato tutto ciò nel Mezzogiorno, un Mezzogiorno che non si piange addosso ma che progetta, è modello di buone pratiche e realizza concretamente. Oserei aggiungere che la Commissione è rimasta favorevolmente impressionata dalla visioni della città e del territorio. Stiamo portando a compimento un lungo percorso emblema di una grande rivoluzione culturale. I componenti della commissione sono rimasti stupiti dall’aver ammirato cose insolite. Hanno potuto osservare con i loro occhi e toccare con mano non la muscolatura aristocratica di città gloriose ma quella popolare di una città costruita nella sua storia millenaria dal popolo e che si ispira a principi di compatibilità ed unicità». [d.mas.] l MATERA. Nel palombaro grande degli ipogei di Piazza Vittorio Veneto, la giuria è andata a rendersi conto dell’antico sistema cittadino di approvvigionamento e raccolta delle acque, illustrato da Giovanni Ricciardi. La giuria è rimasta impressionata dai segni lasciati sulla volta dal livello dell’acqua, che una volta raggiungeva i 16 metri, livello massimo della cisterna. Nell’ex ospedale di San Rocco, intorno alle 17, l’impatto con la mostra “Racconta il buono di Matera 2019”, collettiva di opere delle scuole della Basilicata. Gli studenti protagonisti hanno partecipato al concorso “Porta la tua scuola nel 2019”, in collaborazione con il biscottificio Di Leo e il Comitato Cresco. L’esposizione ha dato la possibilità ai ragazzi di quindici scuole lucane di impegnarsi nei linguaggi dell’arte e della creatività, coordinati da associazioni, cooperative e gruppi di artisti. La terza A ex Torraca, scuola secondaria di primo grado in collaborazione con la Fondazione Le Monacelle e l'associazione culturale MapArt, ha realizzato un'opera che sembra una sorta di albero. La circolarità dell'allineamento richiama la morfologia dei Sassi, le pedane danno l'idea della solidità della roccia, le trecce rappresentano lo spirito di unità e la convivenza tra gli abitanti dei Sassi, i colori delle stoffe la metafora della storia del nostro popolo dal neolitico ad oggi che si è evoluto preservando le tradizioni in uno spirito di rinnovamento ma con solide radici. Bella l’iniziativa dell’Associazione «Mom», Mamme materane all'opera. Anche se la pioggia ha parzialmente modificato il programma di ciò che avrebbero dovuto proporre i bambini nel cortile dell’ex ospedale, dicono per il sodalizio Renata Duni e Stefania Mele, «i bambini hanno creato composizioni con i sassolini, ad esempio con cuoricini e rappresentazioni floreali». Le mamme hanno sulle maglie lo slogan «Qui batte il cuore di una mamma» e un’altra delle frasi più pubblicizzate è «Cresciamo i bambini a pane e cultura». «La cultura è il futuro dei nostri bambini che hanno intrapreso un percorso per riscoprire i saperi e la storia della città – dicono le mamme – e la cosa più bella è stata la loro spontaneità. Ovviamente i sassolini vogliono richiamare un elemento caratterizzante di Matera, cioè i Sassi». La giuria ha dato uno sguardo anche alla collettiva fotografica, a cura di Marcella Gravela, dal titolo “Radici e percorsi su Matera e dintorni”, con le foto dedicate a Matera, realizzate tra il 1958 e il 1980, da Gianni Berengo Gardin dedicate. Un nucleo di scatti del Maestro Gardin evidenzia il paesaggio antropologico della città, i ritmi e le architetture della natura ancestrale. Insieme alle foto di Berengo Gardin, anche gli scatti di fotografi professionisti e amatori lucani e italiani. “Nutrimento di cultura”, sempre negli spazi di San Rocco, è il racconto del Lap, Laboratorio per- NELLA CAVA DI TUFO DEI SASSI La giuria, nel pomeriggio, nell’atrio dell’ex ospedale San Rocco e mentre si dirige verso l’unico centro culturale ipogeo del mondo, la Casa Cava, simbolo della parabola storica e della rinascita di Matera [foto Genovese ] . manente di arte pubblica, che propone la storia dei cittadini lucani. Nella Casa Cava un veloce giro da parte della giuria. Dopo una breve pausa in uno degli spazi dell’unico centro culturale ipogeo del mondo, qualche fotografia agli ambienti. Poi pochi minuti davanti all’orchestra che suonava del Collettivo Casa Cava. «Un progetto di Onyx e Casa Cava – dice Gigi Esposito, dell’Onyx Jazz Club – che noi produciamo. Ci sono musicisti lucani e pugliesi che si ispirano al jazz e alla musica popolare». Nella Casa Cava sono in corso i laboratori musicali dell’Onyx, ma anche corsi di coderdojo per insegnare ai bambini la programmazione al computer. Poi l’open future, tema del dossier: nel complesso del casale, la giuria ha trovato alcuni “non-monaci” che hanno partecipato al progetto UnMonastery e la web community. Protagonista di questo spazio è stato Joseph Grima, direttore artistico del Comitato Matera 2019, che ha raccontato la visione di futuro che si sta provando a costruire. La delegazione ha anche trovato una mongolfiera appena gonfia e all’interno della quale uno degli organizzatori del Matera Balloon Festival ha spiegato l’iniziativa che sta per partire a Matera a sostegno della mobilità sostenibile. Tra gli incontri della delegazione, quello con il maestro Antonio La Cava e il suo Bibliomotocarro. [e.s.] Comunità alloggio L’opera realizzata da chi vuole essere incluso MATERA. Un cesto intrecciato con all’interno una tegola in terracotta raffigurante i Sassi. È l’opera che gli ospiti della Comunità Alloggio “Gino Masciullo”, hanno donato alla Commissione in visita a Matera. La struttura residenziale terapeutico-riabilitativa si occupa di assistenza continuativa ai soggetti portatori di bisogni prevalenti di esclusiva competenza psichiatrica. «La nostra presenza qui con i pazienti - afferma la psicologa Giovanna Casamassima del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asm - è la testimonianza di una città che è sempre stata aperta all’accoglienza e all’inclusione. Matera del resto - ha proseguito la dott.ssa Casamassima - è stato un modello negli anni Settanta per la costruzione di percorsi e strutture alternative ai manico[d.mas.] mi». RASSEGNASTAMPA VI I BASILICATA PRIMO PIANO Mercoledì 8 ottobre 2014 giovani di Melfi arrestati dalla LA MALA DEL VULTURE Quattro polizia di Stato ieri mattina. In cinque OPERAZIONE «OSCAR» Intercettazioni telefoniche e dichiarazioni di collaboratori di finiscono ai domiciliari. C’è un ricercato giustizia alla base dell’inchiesta Sgominata la gang di Cassotta junior Pusher gestiti da due cugini, figli dei boss del clan di Melfi FABIO AMENDOLARA l Ha lo sguardo fiero mentre fissa cameramen e fotografi all’uscita dalla Questura di Potenza. Come se quella scena l’avesse vissuta sulla sua pelle già tante altre volte. Antonio Cassotta, 21 anni, studente, figlio del boss Marco Ugo (assassinato nella faida di mafia che ha insanguinato il Vulture), è considerato dalla Procura antimafia «il promotore», insieme a Giuseppe Caggiano, 25 anni, figliastro di Massimo Aldo Cassotta (condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso e attualmente detenuto), di una gang di pu- persone vicine al clan Riviezzi di Pignola sono poi emersi dalle intercettazioni telefoniche. Anche il sostegno economico delle famiglie del clan Cassotta e dei detenuti è venuto alla luce - secondo gli investigatori - grazie alle telefonate intercettate. «Una parte dei proventi dello spaccio di droga - secondo la Procura antimafia - veniva destinato alle famiglie». E su questo punto non sono mancati gli screzi. Gli incassi? «Le quantità spiegano gli investigatori erano piuttosto importanti, soprattutto di cocaina». Gli uomini della gang la reperivano da Lorenzo Sapio, oppure a Pignola, grazie ai canali di rifornimento del clan Riviezzi. «Ma anche a Foggia, dove il clan Cassotta - secondo il procuratore di Potenza Luigi Gay - da tempo gode di solidi accordi commerciali. Si tratta ha detto il procuratore Gay nel corso della conferenza stampa convocata ieri mattina in Procura - di una rete consolidata, con proventi economici elevati che servivano poi ad alimentare altre attività con i metodi classici dell’organizzazione mafiosa». ARRESTO In alto Antonio Cassotta, 24 anni, figlio del boss Marco Ugo, e, qui a fianco, Giuseppe Caggiano, 25 anni, figliastro di Massimo Aldo Cassotta nelle auto della polizia di Stato [foto Tony Vece] AIUTI AI DETENUTI Parte dei proventi del mercato della droga venivano inviati ai detenuti sher. Ieri mattina gli agenti della Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile di Potenza e quelli del commissariato di Melfi, oltre ai due organizzatori del «traffico di sostanze stupefacenti», hanno arrestato anche Fabio Irenze, 21 anni, di Melfi, e Lorenzo Sapio, 27 anni, commerciante d’auto di Melfi. Ai domiciliari - così come disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza Luigi Spina su richiesta del pm antimafia Francesco Basentini - sono finiti Vincenzo Donadio, detto «Vincenzone», 24 anni, di Rapolla, Antonio Cardone, 24 anni, di Lavello, Giovanni Battista Ardoino, detto «Nino», 33 anni, di Melfi, cognato di Massimo Aldo Cassotta, Sabino UN CANALE FOGGIANO Confermato il canale di approvvigionamento che porta verso Foggia Sapio, 35 anni, di Melfi, e Teodoro Gabriele Barbetta, 37 anni, di Melfi. Abdelkebir Moukthari, detto «Kebir», 24 anni, di Pignola, non è stato trovato nella sua abitazione ed è ricercato. L’accusa: «Associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti». «Operazione Oscar», l’hanno denominata. «Le indagini - hanno spiegato gli investigatori - si sono sviluppate anche a seguito della valutazione delle indicazioni offerte dai collaboratori di giustizia Saverio Loconsolo, Alessandro D’Amato e Giuseppe Cacalano, tutti ex esponenti del clan Cassotta». I legami intercorsi tra esponenti della famiglia Cassotta e Gli indagati Indagate 15 persone nel giro di droga scoperto da Sco e commissariato Sono 15 gli indagati per il giro di droga nell’area del Vulture-Melfese scoperto dagli investigatori della Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile di Potenza e dagli agenti del commissariato di Melfi. Antonio Cassotta, 21 anni, di Melfi Alessandro Cassotta, 27, di Melfi Giuseppe Caggiano, 25 anni, di Melfi Fabio Irenze, 21 anni, di Melfi Lorenzo Sapio, 27 anni, di Melfi Claudio Caggiano, 40, di Ravenna Vincenzo Donadio, 24 anni, di Rapolla Antonio Cardone, 24 anni, di Lavello Miguel Pastore, 50 anni, di Melfi Abdelkebir Moukthari, 24, di Pignola Antonio Gaudiosi, 33 anni, di Melfi Giovanbattista Ardoino, 33, di Melfi Sabino Sapio, 35 anni, di Melfi Guerino Garofalo, 23 anni, di Rionero Teodoro Barbetta, 37 anni, di Melfi A scuola di criminalità «È questo il business» «Pignolesi pagliacci» Problemi in «famiglia» giorni prima, del resto, Cassotta, l «Quello era un compare ed era probabilmente impaurito dalla posforte, teneva le palle». Il pentimento sibilità di essere arrestato per le di Elio Loconsolo preoccupava Andichiarazioni che Loconsolo avrebbe tonio Cassotta. potuto rendere coinvolgendolo, deSolo qualche settimana prima l’ex legava a Irenze il compito di reesponente del clan Cassotta aveva cuperare i crediti «da tutti questi che deciso di parlare con il pm antimafia devono dare i soldi». Francesco Basentini. I nominativi L’8 agosto del 2013 vengono riportati gli investigatori dello su «un bigliettino» Sco ascoltano una consegnato a Irenconversazione tra ze. Antonio Cassotta e Cassotta, seconSaverio Amedeo Lodo gli investigatoconsolo, cugino del ri, dettava anche le pentito. regole per entrare La notizia appresa e gestire il traffico da Loconsolo viene di droga e ottenere commentata a teleforispetto. no con Sapio e con In una telefonata Irenze (nonostante a PM Basentini [foto Tony Vece] intercettata gli intelefono usassero vestigatori sentono la sua «lezione» cautela e linguaggio criptico qualdi criminalità: «A me ora servono, io che telefonata dal contenuto esplimi sto servendo di loro e loro si cito gli investigatori l’hanno regiservono di me... impara! questo è strata). business... questo qua è business... A loro Cassotta non nasconde il non c’è amicizia... non c’è niente, timore di «fare una brutta fine», questi qua ti vogliono bene perché perché «quello», ovvero Loconsolo, gli porti i soldi... ma se questi ti «era un compare», cioè un affiliato, possono vedere a terra ti passano ed «era forte, teneva le palle». sopra». Annotano gli investigatori: «Dieci l «Dobbiamo affrancarci dai pi- fatti «importanti riferimenti» a una gnolesi: sono dei pagliacci». Secondo serie di episodi accaduti: il pestagla Procura i Cassotta ritenevano gio fatto da Gioacchino Sergio Casalcuni uomini vicini al clan Riviezzi sotta al nipote Alessandro, accusato di essere avvezzo all’uso di alcol e «inaffidabili». E per questo, hanno accertato gli cocaina. Cassotta: «Zio Sergio lo sai investigatori dello Sco, Kebir «viene che ha massacrato Alessandro... ma inviato a Melfi da Vito Riviezzi per come... sei un cristiano? che si ubriaca e tira coaffrontare una secaina». Ma ci sono rie di problematilamentele anche su che insorte all’inGiuseppe Caggiaterno del clan Casno. A parlare è Kesotta». In particobir: «Giuseppe si lare, ricostruiscodeve dare una reno gli investigatogolata... che è queri, «Anna Maria sta cosa che beve? Ardoino, compaChe si accoppia ingna di Massimo Alsieme a quegli aldo Cassotta, si dotri? Qui già di guai leva di non essere ce ne sono assai... assistita economi- OPERAZIONE Gli investigatori ieri dice che ha fatcamente dagli altri sodali e contestava ai melfitani e to discussione con la madre... che soprattutto al figlio Giuseppe Cag- senza soldi è venuto a casa... lo giano comportamenti non consoni dobbiamo far ragionare... deve metalle regole criminali». E ancora: tere un po’ la testa sopra le spalle... e «Più grave - si legge nell’ordinanza quell’altro... Alessandro?». Cassotta del gip - era ritenuta la sua assidua risponde: «Quello è un drogato perso frequentazione con i rivali del clan ormai... Si è fregato 300mila euro... Di Muro-Delli Gatti». In una con- zio Sergio a quello l’ha mandato versazione a cui prendono parte all’ospedale, quante mazzate gli ha Antonio Cassotta e Kebir vengono dato». RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I VII Mercoledì 8 ottobre 2014 PIANETA SCUOLA IL CONSIGLIERE SILEO DIFENDE L’EX AMMINISTRAZIONE Incerto il costo di ogni pasto legato alle nuove tariffe agevolate DIDATTICA A TAVOLA, MA MANCANO I SOLDI MENSA Il servizio comunale nelle scuole potentine non partirà a causa di problemi di bilancio [foto Tony Vece] l Con il mancato avvio delle mense, dopo l’annuncio del dindaco che sarebbero state aperte ad ottobre, «si manifesta - ha sottolineato Lucia Sileo, consigliere comunale, una palese incapacità amministrativa soprattutto quando si cerca di addossare la responsabilità ad inesistenti buchi lasciati dalla precedente Amministrazione. L’unico vero motivo per cui non si aprono le mense è la mancata presentazione ed approvazione di un bilancio e continua a preoccuparci l’azione tendente a delegittimare dirigenti di grande responsabilità che hanno sempre saputo governare al meglio la finanza del nostro Comune». Un servizio che non parte, ma per il quale è anche difficile fare una previsione di spesa. Se lo scorso anno erano 5 le fasce Isee di esenzione, con un costo a pasto che oscillava da 0 per i non abbienti ai circa 6 euro euro, ora sarà il consiglio comunale a det- MENSA Incerto anche il costo del pasto e l’ammontare del servizio [foto Tony Vece] . tare le nuove tariffe agevolate in funzione delle nuove norme sull’Isee, ma solo dopo aver aggiornato il regolamento comunale relativo ai servizi sociali. L’orientamento dei Comuni italiani è di diminuire le fasce, riconoscendo agevolazioni agli utenti seguiti dai servizi sociali o in casi di grave bisogno. In tempo di crisi, meno costi per i [l.ier.] Comuni e maggiori per le famiglie. «Il servizio mensa scolastica per ora non sarà attivato» Il sindaco De Luca: «La situazione economica del Comune non lo consente» LUIGIA IERACE l La mensa non aprirà. Secco il comunicato di ieri mattina del sindaco Dario De Luca. «Per il momento e fino a diverso avviso, le mense scolastiche a Potenza, stante la situazione economica dell’Ente, non saranno attivate da parte del Comune». Il servizio delle mense scolastiche riguarda circa duemila potenziali utenti , con un’erogazione di circa 1.500-1.600 pasti al giorno. Una notizia che lascia sorpresi, sindaco l’avvio della mensa ad ottobre, infatti, era stato più volte annunciato? «L‘apertura delle mense scolastiche era condizionata all’approvazione del bilancio di previsione, che, invece, non è stato ancora approvato. Ma che dalle analisi già condotte, comporta un rilevante disavanzo del Comune di Potenza. Per cui ad oggi non siamo in grado di garantire il servizio nelle scuole». Ma era davvero tanto imprevedibile la situazione dei conti comunale da spingere ad annunciare che le mense sarebbero partite regolarmente? «Certamente no. Tanto è vero che ho preso provvedimenti nei confronti del SERVIZI Per il momento bambini senza mensa nelle scuole del capoluogo [foto Tony Vece] mio ufficio, quello Bilancio e nei confronti dell’assessore». I suoi uffici le avrebbero indotto a credere che il bilancio di previsione sarebbe stato approvato? «Abbiamo detto che le mense avrebbero aperto dopo l’ok sul bilancio pensando che questo potesse essere approvato. Così non è stato. Per questo ho voluto l’immediata istituzione di una task force finalizzata a chiarire tutti i profili del bilancio». Ma la reale situazione delle casse comunali a lei non era a nota? «La sorpresa è stata sul bilancio di previsione che ci ha dovuto necessariamente indurre al blocco di tutte le spese. Ma qualcuno doveva avvertire sindaco e giunta in merito, che c’era questa situazione così grave? Invece i conti non c’erano e neppure l’ufficio mi ha messo in condi- zione di conoscere questa realtà». Ed ora cosa succederà nelle scuole della città? «Ho incontrato la Ditta che si occupa del servizio e che sta operando in regime di proroga in attesa della nuova gara. La sua intenzione è di proporre alle scuole una gestione diretta della mensa con un accordo tra le scuole interessate e la ditta stessa». E i costi? «Sarebbero a carico dei genitori dei bambini. Anche se la ditta, consapevole della grave situazione in cui versa il Comune di Potenza, sarebbe disponibile ad erogare un piatto unico (un primo o un secondo) a condizioni agevolate, un prezzo molto contenuto da concordare anche con le stesse scuole». Un risparmio, quindi, anche tagliando il cibo in tavola? «Non è proprio così. Sono infatti rimasto scandalizzato nell’apprendere ieri dai gestori del servizio mensa che il 70% dei pasti che forniscono finisce in discarica». Pensa di incontrare le scuole e le famiglie? «Non per il momento. Ora il problema del bilancio è prioritario». SPRECHI «UN SERVIZIO LOW-COST IN TERMINI DI QUANTITÀ E NON DI QUALITÀ». LA PROPOSTA DEL GESTORE DELLE MENSE «Il 70% del cibo servito in classe non consumato va in discarica» l Il settanta per cento del cibo servito nelle mense scolastiche finisce in discarica. «Lo spreco raggiunge livelli così alti nelle scuole materne, ma il dato è diffuso anche negli altri ordini scolastici con riferimento soprattutto ad alcune pietanze, in particolar modo i contorni». A parlare è Mario Bonavoglia, presidente della cooperativa sociale Multiservice Sud che gestisce il servizio di mensa scolastica del Comune di Potenza. «Non perché i bambini non mangino o non gradiscano il pasto, ma soprattutto per un fatto di orari. Con la merenda alle 11, arrivano al pranzo, che solitamente è tra le 12 e le 13, già sazi. Tutto colpa di merendine ipercaloriche, patatine e altri cibi che - ammette Bonavoglia - noi genitori diamo ai nostri figli e che danno un senso di sa- zietà». E così i pasti non si consumano del tutto, si lasciano contorni e tanto pane. Il panino da 100 grammi, confezionato nelle bustine traforate si lascia dopo averne preso solo un boccone o poco più. E il resto finisce nella spazzatura. «Partendo da questo dato e comprendendo il difficile momento storico, ci siamo messi a disposizione del Comune per offrire una sorta di serviziomensa low cost in termini di quantità e non di qualità per rispondere alle reali esigenze dei bambini e dei ragazzi. Un servizio - spiega Bonavoglia - improntato al buon senso senza alcuna pretesa di volerci sostituire a dietologi e nutrizionisti. Questo consentirebbe un abbassamento del costo del servizio sfrondando il pasto alla luce della nostra esperienza di ristorazione collet- tiva: un piatto unico: un ricco primo piatto o un secondo, eliminando i contorni. Quanto al pane, si potrebbe servire un panino più piccolo o la tradizionale panella servita a fette secondo il bisogno. Insomma, l’idea di base è quella di cercare di trovare un sistema che consenta un risparmio per l’utente, ma anche una mensa più consapevole, senza nulla togliere a dietologi e nutrizionisti, ma calibrando i vari cibi». È questa la proposta fatta al sindaco in questo momento di emergenza optando per un rapporto diretto con gli utenti che sia più agile e gestibile rispetto ai vincoli cui è sottoposto il Comune. «Per questo - spiega Bonavoglia stiamo ipotizzando una gestione più flessibile per recuperare economie che consentano di abbattere il costo per i cittadini. L’obiettivo è di offrire un ser- vizio al minore prezzo possibile che potrebbe essere quello della fascia media: circa 3,50 euro a pasto, ma è ancora tutto da valutare. Per il momento cerchiamo di acquisire la disponibilità e poi vediamo quale sarà la soluzione migliore. Rispetto al Comune, tenuto ad attenersi al capitolato, il privato è più libero e una soluzione di questo tipo potrebbe essere subito praticabile. Non si deve dimenticare comunque che il servizio mensa non è mai partito prima di novembre e in alcuni casi anche a gennaio. Quest’anno si erano create aspettative diverse. Nessuno si aspettava che il buco si allargasse a tal [l.ier.] punto». SPRECHI A TAVOLA Un piatto caldo rifiutato nelle mense scolastiche. Non è di gradimento o mangiano troppe merendine? [foto Tony Vece] le altre notizie LA DENUNCIA DELLA CGIL Bando assunzioni poco pubblicizzato n Bando regionale per l'assunzione e la stabilizzazione a tempo indeterminato, rivolto a tutti i datori di lavoro operanti in Basilicata (fondi per 5 milioni di euro). Sono previsti, in particolare, dieci mila euro l'anno, per massimo due anni, per ogni lavoratore assunto o stabilizzato, che potrebbero aiutare i tanti lavoratori a termine o a progetto ad avere un posto di lavoro stabile, senza di fatto nessun aggravio per le imprese che aderiscono all’iniziativa. Il problema, secondo la Cgil, è la scarsa informazione su questa opportunità. «È mai possibile però che né le associazioni dei datori di lavoro né e soprattutto la Regione, magari anche attraverso un'azione sinergica con l'ordine dei consulenti del lavoro, pubblicizzino tale positivo intervento?». UNIVERSITÀ Scienze Motorie verso la riapertura n Una buona notizia per chi, dopo la scuola superiore, decide di intraprendere un percorso di studi che focalizza il proprio piano sullo sport. È prossima, infatti, la riapertura di una sede del Corso di Laurea in Scienze Motorie a Potenza (era stata chiusa nel 2011, dopo oltre 30 anni). Nel corso dell'anno 2015 saranno istituite borse di studio in base al merito e al reddito, fino a 3 mila euro per ogni studente. Le attività inizieranno nel prossimo mese di novembre. Sono già aperte le iscrizioni presso una struttura di appoggio a Potenza. Non sono previsti test d'ingresso e non c’è l’obbligo di frequenza. Gli esami si terranno a Bari o a Roma. Didattica telematica, esercitazioni pratiche e tutor qualificati, invece, resteranno a Potenza. Il corso ha una regolare autorizzazione ministeriale. Con le stesse modalità è possibile iscriversi anche a psicologia, giurisprudenza e altre facoltà. Per informazioni gli interessati possono contattare il numero 0971.283967. RASSEGNASTAMPA VIII I POTENZA CITTÀ Mercoledì 8 ottobre 2014 INCUBO DEFAULT COMMISSARIO IN ARRIVO Salta la proroga al 30 novembre che il governo Renzi stava valutando di dare. A giorni l’arrivo del commissario IL BILANCIO DEL COMUNE SI STUDIANO I CONTRIBUTI Nel mondo politico - nella speranza di trovare la convergenza - c’è chi studia i fondi da assegnare agli altri Comuni Energia e Sel le buone pratiche dei Comuni Il particolare Venosa batte cassa «La Regione ci dia i soldi che avanziano» Come prevedibile. L’assalto alle casse della Regione è iniziato. Dopo il Comune di Potenza a battere cassa è quello di Venosa. O meglio i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle che hanno inviato al governatore lucano una nota con cui chiedono il pagamento di un debito di 300mila euro che il Comune avanza dalla Regione. «Il Comune di Venosa ha aumentato la leva fiscale - precisa il capogruppo grillino, Arturo Covella - perchè ha chiuso il bilancio con un disavanzo di un milione e 500mila euro. Nello stesso tempo avanza dei crediti sia dal Comune di Potenza sia dalla Regione. Soldi che una volta ottenuti consentirebbero di chiudere il bilancio se non in pareggio almeno con meno spese». E forse con meno tasse per i cittadini. Di qui la richiesta di pagamento alla Regione dei crediti che l’Amministrazione del Vultu[a.i.] re avanza. SEDE Il Municipio di Potenza in piazza Matteotti, nel centro storico Caccia al tesoro regionale Per Potenza trovati altri soldi Disponibili subito 5 milioni di euro, fondi individuati senza tagliare altre voci ANTONELLA INCISO l Una caccia al tesoro. Per trovare voci di spesa da tagliare, indicazioni di bilancio da cancellare, partite finanziarie da dirottare. Mentre Dario De Luca segue, passo passo, il lavoro che la task force di tecnici sta portando avanti sui conti del comune di Potenza, negli uffici regionali l’operazione «Salva Potenza» è già in corso. Senza annunci ufficiali, senza prese di posizioni definite perchè l’ultima parola spetta al Consiglio regionale. Semplicemente con la «caccia ai fondi», quelli da trovare, quelli da individuare in tempi brevissimi per consentire - in caso di via libera del mondo politico - all’Amministrazione del capoluogo di fronteggiare il rischio default. E se il «tesoro» di 25 milioni di euro richiesto dal governo TEMPO Resta l’incognita del tempo. Perché altri soldi si potranno trovare solo nella legge di bilancio cittadino è ancora lontano, nella caccia piccoli passi in avanti sono stati fatti. La Regione, infatti, ha trovato 5 milioni di euro da spendere subito. Una somma proveniente da voci non spese che, anche in caso di utilizzazione, consentirebbe di non intaccare il fondo per le emergenze che il governo regionale ha accantonato per fronteggiare eventuali crisi di fine anno. Certo, 5 milioni sono solo un quinto della cifra necessaria al capoluogo ma è pur sempre un inizio. A patto, ovviamente, che sullo stanziamento tutti si trovino d’accordo. Unica incognita resta il tempo. Perchè la gran parte dello stanziamento finanziario per il Comune può arrivare solo con la legge di bilancio che deve essere approvata a dicembre. Troppo tempo per un bi- lancio da approvare a scadenza avvenuta. Troppo tempo anche per il commissario ad acta che il prefetto di Potenza, Rosaria Cicala, deve nominare in casi come quello del capoluogo (con lo schema di bilancio che non è stato approvato neanche in Giunta). Già perchè il «giallo» sul commissario è stato chiarito. La proroga per l’approvazione ventilata per il 30 novembre non ci sarà. Il Governo Renzi come prevede la normativa - nonostante le sollecitazioni di Anci ed Upi, a scadenza già avvenuta non ha potuto disporre alcun rinvio. Così - tempi tecnici permettendo - in Comune a Potenza il commissario ad acta arriverà. E - conti alla mano - dovrà redigere lo schema del documento contabile e successivamente portarlo in Consiglio comunale per l’approvazione. POTENZA NELL’INCIDENTE SPETTACOLARE COINVOLTO UN ALTRO VEICOLO. UNA PERSONA FERITA INCIDENTE SUL RACCORDO Il sinistro in direzione Nord tra i comuni di Picerno e Balvano. Un tir finito sull’altra corsia [foto T. Vece ] Tir si ribalta sul raccordo e finisce sull’altra corsia Altro sinistro in città. In via Appia auto sbanda e quella che segue le finisce addosso l Due incidenti stradali, con due persone ferite per fortuna non in maniera grave, hanno caratterizzato la giornata di ieri. Il primo sul raccordo autostradale «Sicignano-Potenza». Il secondo in città. Cominciamo dal sinistro molto spettacolare sul raccordo all’altezza del km 26,500 in direzione Nord tra i comuni di Balvano e Picerno. L’incidente le cui cause sono in corso di accertamento, ha coinvolto un veicolo e un mezzo pesante e una persona è rimasta ferita. Il mezzo pesante, si tratta di un Tir, si è ribaltato finendo la sua corsa sulla corsia opposta. Sul posto sono subito intervenute le squadre dell’Anas e le Forze dell’Ordine, per le attività di accertamento della dinamica e la gestione della viabilità. Il ferito è stato trasportato dopo l’intervento del «118» all’ospedale San Carlo. Il raccordo autostradale è rimasto chiuso per il tempo necessario al ripristino del transito dei veicoli. Il traffico in direzione Sicignano nel tempo di chiusura è stato deviato all’uscita di Picerno, con rientro sul raccordo allo svincolo di Balvano. Come detto il secondo incidente della giornata è successo ieri pomeriggio attorno l La Società energetica lucana parteciperà alla seconda edizione della rassegna internazionale sull’efficienza energetica, la Smart Energy Expo, che si terrà a Verona dall’8 al 10 ottobre 2014. Nell’ambito di un vasto programma di eventi, la Sel terrà un workshop dal titolo «Attività di supporto e buone pratiche nell'attuazione dei Paes». La Sel,infatti, nell’ambito della propria attività di assistenza tecnico-specialistica ai Comuni lucani, oltre ad aver elaborato un sistema di raccolta e stima dei dati di consumo energetico che consente disaggregazioni per utenza a livello di utenze pubbliche e aggregazioni per settore e vettore energetici per le utenze private, ha condotto uno studio dettagliato sui potenziali interventi di efficientamento energetico su edifici pubblici e privati nei Comuni della Valle del Sauro (Corleto Perticara, Gorgoglione e Guardia Perticara). Tale progetto, condotto grazie al contributo economico della Total, è considerato una buona pratica nazionale. «La Società energetica lucana - afferma il presidente Ignazio Petrone – ritiene strategico il tema dell’efficienza energetica che nei prossimi anni rivestirà un ruolo fondamentale in termini di competitività, sostenibilità e sicurezza degli approvvigionamenti e, pertanto, ha di fatto anticipato la pianificazione nazionale e regionale in materia creando le basi per i migliori investimenti pubblici e privati nel settore. Quello della Valle del Sauro rappresenta un progetto pilota in materia, che può diventare un modello da replicare sull’intero territorio regionale. A seguito dell’approvazione degli audit energetici e dei Paes da parte delle tre amministrazioni comunali, che hanno collaborato attivamente all’iniziativa, si procederà a realizzare gli interventi, oltre che con le migliori tecniche possibili già individuate negli studi, anche con le migliori soluzioni economico-finanziarie, a partire dall’utilizzo delle royalties petrolifere dirette. Nella stessa direzione, la Regione Basilicata ha elaborato il bando per di interventi di risparmio energetico su unità abitative private, di cui la Sel sarà il soggetto gestore» alle ore 17 in città. Coinvolte due auto, una persona è rimasta ferita in maniera leggera. Ma veniamo ai fatti. Un’auto viaggia su via Appia, ma all’altezza del ponticello dei binari prima di rione Lucania sbanda forse anche a causa del fondo scivoloso del- la strada. In quel momento stava piovendo. La macchina che segue, guidata da una donna, secondo i primi accertamenti della polizia locale intervenuta sul posto, nel tentativo di sorpassare la vettura sbandata va da impattare contro lo sportello che il conducente stava aprendo. Nell’impatto l’uomo ha rimediato una leggera ferita ad una gamba. In ogni caso per motivi precauzionali è stato trasportato dai mezzi di soccorso presso l’ospedale cittadino «San Carlo». RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I IX Mercoledì 8 ottobre 2014 POLITICA VERSO LE NOMINE REGIONALI PROVE TECNICHE DI ALLEANZA Il garante ceduto alla minoranza e ai Popolari per l’Italia, partito con cui i democrat trattano per la città capoluogo ALLEATI LASCIATI A MANI VUOTE E sul difensore civico socialisti e Realtà Italia restano a mani vuote. Il Pd vuole prendere la casella con Antonia Fiordalisi Comodo Difensore civico e garante, intesa con passo indietro di Pittella I pittelliani rinunciano alla nomina di Amodio e spalancano la strada a Giuliano ANTONELLA INCISO si spalanca per Vincenzo Giuliano, segretario regionale dei Popolari per l’Italia, indicato da tutta la minoranza in Consiglio. Fatta la sintesi sui nomi, trovare i due terzi della maggioranza per il voto, quindi, sarà piuttosto semplice. Anche se non mancheranno i malumori. Compresi quelli degli alleati l Un passo indietro. In nome dell’unità del partito, in nome del rispetto del ruolo della minoranza, in nome della collaborazione. È sulle nomine del difensore civico e del garante per l’infanzia che Marcello Pittella segna il nuovo corso del Pd e del rapporto dei dem con la LA SEDUTA MAGGIORANZA Le nomine fissate per il 14 ottobre prossimo, dopo il voto alle Province minoranza in Consiglio regionale. La tessitura di Antonio Luongo, segretario mediatore di grande esperienza, ha portato ancora una volta i frutti e dopo una lunga attesa, martedì, il difensore civico ed il garante dell’infanzia saranno nominati. Grazie al passo indietro che l’area pittelliana ha fatto in nome dell’unità del partito e soprattutto grazie al nuo- Per l’elezione servono i voti dei due terzi del Consiglio regionale 26 16 Dopo la verifica dei requisiti sono rimasti in ventisei i candidati alla carica di difensore civico È il numero dei nominativi che la commissione consiliare regionale ha ritenuto idonei per la carica di garante i candidati come difensore i candidati come garante CORTE DEI CONTI DANNO ALL’ERARIO PER 2.045 EURO NEL QUINTO CIRCOLO DIDATTICO DI POTENZA vo rapporto (collegato alla città di Potenza) che i dem hanno stretto con i Popolari per l’Italia. Con l’intesa trovata, quindi, per il difensore civico scontata la nomina di Antonia Fiordelisi, moglie di Egidio Comodo uomo da sempre vicino a Roberto Speranza. Per il garante per l’infanzia, invece, esclusa da parte dei pittelliani la scelta di Antonella Amodio, la strada del Centrosinistra, in particolare socialisti e Realtà Italia, rimasti ancora una volta «a bocca asciutta». A differenza dei Popolari per l’Italia che spiegano i ben informati - potranno capitalizzare il successo grazie al nuovo rapporto instaurato con una parte dei democrat sul caso Potenza. Un rapporto che, però, di fatto li allontana dal resto della minoranza. Il particolare Spulciano tra gli aspiranti molti «trombati» C’è il marito e c’è la moglie. C’è l’ex consigliere regionale e ci sono diversi candidati «trombati». Ma ci sono anche pensionati e dirigenti di partito che nella scorsa legislatura un incarico negli enti e nelle commissioni della Regione lo avevano già avuto. Insomma, le sorprese non mancano. Spulciano tra i nomi dei candidati alla carica di difensore civico e garante per l’infanzia le sorprese non mancano. Ventisei, ad esempio, gli aspiranti candidati alla carica di difensore civico tra cui spiccano i nomi di di un ex consigliere regionale (la cui domanda è stata respinta perchè mancava la laurea in discipline giuridiche), di un prefetto in pensione, di un ex dirigente della Asl, di un ex colonnello dei carabinieri e di un direttore generale di un ente sub regionale il cui incarico deve essere rinnovato. C’è, poi, un sindaco in carica (ma non dei due capoluoghi perchè in questo caso l’incarico sarebbe incompatibile) e numerosi avvocati. Sedici i candidati per la carica di garante per l’infanzia tra cui spiccano numerosi candidati consiglieri comunali a Potenza «trombati» e - come per il difensore civico - la candidatura di marito e moglie entrambi avvocati.[a.i.] SANITÀ TEMPI PIÙ BREVI E OMOGENEITÀ NEGLI ACCERTAMENTI DEI REQUISITI Ammanchi nella scuola Visite per invalidità civile condannata a risarcire accordo Regione-Inps FILIPPO MELE l Dovrà risarcire all’erario 2.045,86 euro, più spese di giudizio, a titolo di responsabilità amministrativo - contabile per ammanchi di beni mobili a lei affidati in qualità di consegnatario del Quinto circolo didattico di Potenza. Lo ha deciso la Corte dei conti, Sezione seconda centrale d’appello, nella sentenza emessa a carico di Maria Verrastro sul ricorso da lei presentato contro la decisione n. 153 / 2007 della Sezione giurisdizionale per la Basilicata della Corte contabile notificata il 10 ottobre 2007. Sentenza con cui la citata Sezione giurisdizionale l’aveva condannata al risarcimento all’Erario di 2.045,86 più spese per 206,60 riportando il contenuto della citazione che, però, aveva indicato come danno 7.789,24 euro. Era il valore dei beni avuti in carico ma non reperiti all’inventario del 6 marzo 2004 effettuato da una commissione a causa del rifiuto della Verrastro a provvedere. Nell’atto n. 153 /2007 era stato anche riportato il contenuto delle controdeduzioni della dipendente del Circolo didattico secondo cui la sottrazione di beni era avvenuta dopo che ella era cessata dall’incarico di consegnatario, ricoperto dal luglio 2002 al marzo 2004, ma di fatto svolto dal nuovo consegnatario dal settembre 2003. La sentenza, inoltre, aveva riportato le considerazioni del pm sulla responsabilità contabile della consegnataria per tutti i beni avuti in carico (non avendo ella fornito prova certa sulla responsabilità di terzi o di una causa di forza maggiore della loro scomparsa). Aveva riferito, altresì, della memoria difensiva in primo grado in cui era stato chiesto il rigetto della domanda della Procura contabile. E la Se- zione della Basilicata accolse in parte le richieste della Verrastro ritenendo di escludere la sussistenza di dolo o colpa grave per la sparizione dei beni mobili dei quali fosse provata l’esistenza negli uffici anche dopo il passaggio di consegne del settembre 2003 e di condannarla solo per la sparizione dei beni dei quali mancasse tale prova. Per cui la condanna venne limitata a 2.045,86 euro pari al valore dei beni mancanti dall’inventario meno il valore di quelli di cui si ritenne provata l’esistenza dal settembre 2003 al marzo 2004. Avverso tale sentenza la Verrastro propose appello. Ma, al termine del relativo dibattimento, la Corte dei conti, Sezione seconda centrale d’appello, ha respinto il ricorso confermando la sentenza n. 153 / 2007 emessa dalla Sezione giurisdizionale per la Basilicata della Corte contabile. INDAGINI Nella foto in alto il procuratore della Corte dei Conti Michele Oricchio . l Regione e Inps di Basilicata hanno sottoscritto ieri un protocollo che prevede tempi più brevi e omogeneità nelle viste di accertamento dei requisiti sanitari di invalidità civile per cecità, sordità, handicap e disabilità. L’accordo è stato firmato dall’assessore regionale alle politiche per la persona, Flavia Franconi, e dal direttore regionale dell’Inps, Antonio D’Ago. Con l’intesa, che apre una fase sperimentale della durata di un anno a partire dal prossimo primo novembre, la Regione affida all’Inps le funzioni di accertamento dei requisiti sanitari di invalidità civile ed avvia, prima in Italia, la sperimentazione di nuove modalità di accertamento dell’invalidità, grazie all’integrazione, nelle Commissioni mediche delle Aziende sanitarie locali, di un medico Inps in qualità di componente effettivo. «Vogliamo ridurre al massimo i tempi tra domanda e risposta – ha detto l’assessore Franconi – e conseguire al contempo l’ottimizzazione del personale medico impegnato nelle Commissioni». «I nuovi incarichi – ha annunciato con soddisfazione il direttore regionale Inps Antonio D’Ago – saranno affidati a giovani medici, grazie alla prevista incompatibilità per medici pensionati e con contratto di lavoro dipendente». Gli accertamenti sanitari si svolgeranno nelle strutture Inps di Potenza (Via Pretoria), Matera (Via Cappelluti), Melfi (Via Aldo Moro) e Lagonegro (Via Colombo). La Regione si farà carico di tutti gli accertamenti specialistici, diagnostici e terapeutici presso ospedali e strutture sanitarie pubbliche, relativi a tutte le attività medico legali dell’Istituto. Contestualmente sarà anche avviata un’attività di monitoraggio e verifica delle attività al fine di valutare la tempestività del servizio erogato. L’iniziativa rientra tra le attività previste dall’Accordo Quadro tra il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e prende anche le mosse da recenti provvedimenti legislativi dello Stato che rafforzano il ruolo dell’lnps in tali procedimenti. INCONTRO Nella foto in alto un momento della firma ieri alla Regione . RASSEGNASTAMPA X I POTENZA E PROVINCIA RIFIUTI SOLIDI URBANI RACCOLTA DIFFERENZIATA Mercoledì 8 ottobre 2014 PROGETTO CONAI In fase di pubblicazione un ulteriore bando di gara per l’acquisto delle attrezzature necessarie POLEMICHE Botta e risposta a distanza sulla questione rifiuti tra i consiglieri Carretta (Pd) e Galella e Giuzio (Fratelli d’Italia - An) Porta a porta, in arrivo i nuovi automezzi L’assessore Pepe: «In assegnazione la gara per l’acquisto» GIOVANNA LAGUARDIA l Che fine ha fatto la raccolta differenziata nella città di Potenza? Già da alcuni anni si parla di una intesa tra Conai e Comune per avviare il porta a porta. Fino a questo momento, però, si continua con i cassonetti multimateriale. La questione recentemente è stata anche oggetto di polemiche tra il consigiere Comunale del Pd Giampaolo Carretta e i consiglieri di Fratelli d’Italia- An Alessandro Galella e Giuseppe Giuzio. Ma i cittadini di Potenza quanto dovranno aspettare ancora per l’avvio della differenziata spinta? Lo abbiamo chiesto all’assessore all’ambiente del Comune di Potenza, Pasquale Pepe, che ha indicato come data realistica per l’inizio del porta a porta, la prossima estate. «Il protocollo d’intesa con il Conai - ha spiegato Pepe - era scaduto, ma è stato riapprovato dal consorzio il 25 settembre scorso e sarà sottoscritto dal Comune presumibilmente nella prossima seduta di Giunta. I fondi per la realizzazione del servizio, comunque, non sono in pericolo e dopo la sottoscrizione del protocollo potremo passare immediatamente alla fase di start up». Il protocollo, lo ricordiamo, divide il servizio in due sub ambiti, uno che riguarda la città di Potenza ed uno che riguarda l’area metropolitana, con Avigliano come Comune capofila. «Come sub ambito di Potenza - dice Pepe siamo già molto avanti infatti stiamo già chiudendo la fase di aggiudicazione della gara per l’acquisto degli automezzi e siamo in fase di pubblicazione per quanto riguarda il bando di gara per l’acquisto delle attrezzature. È stato scongiurato, dunque, qualsiasi rischio di perdere i finanziamenti che, per la città di Potenza, ammontano ad oltre cinque milioni di euro. Abbiamo perso, se così si può dire, un po’ di tempo per verificare la compatibilità dei mezzi per la raccolta con la larghezza delle strade cittadine e dei cassonetti stradali che verranno utilizzati in periferia». Il progetto per la differenziata a Potenza prevede la raccolta spinta porta a porta in tutto il perimetro urbano, mentre nelle contrade verranno realizzate delle mini isole ecologiche dove i cittadini potranno conferire i rifiuti nei bidoni differenziati. «Concorderemo con il Conai - spiega Pepe - la fase di start up FINANZIAMENTO Oltre cinque milioni di euro per un sistema misto tra raccolta spinta e isole ecologiche START UP La fase di start up del progetto dovrebbe iniziare presumibilmente la prossima estate RACCOLTA Cassonetti a Potenza [foto Tony Vece] CASSONETTI I cassonetti destinati a sparire POTENZA ASSEMBLEA INDETTA DA FIALS, FSI E USB PROVINCIALI RIFIUTI Avviate le prime gare per il porta a porta [foto Tony Vece] del servizio, che non partirà di colpo in tutta la città, ma con gradualità. Durante la fase di rodaggio ci potranno essere degli aggiustamenti, a seconda delle esigenze che verranno fuori nei singoli quartieri e contrade. L’importante, in ogni caso, sarà dare una buona informazione ai cittadini. Proprio per questo abbiamo pensato di aumentare le somme previste nel progetto Conai da destinare alla comunicazione, Il progetto attuale, infatti, prevede risorse per la comunicazione per 30mila euro, ovvero circa un euro ad utenza, che come Comune pensiamo di incrementare candidandoci all’utilizzo dei fondi regionali per la comunicazione ambientale». Sulla questione rifiuti era intervenuto il consigliere del Pd Carretta, che aveva detto che il «finanziamento di 5 milioni e 500 mila euro ottenuto dalla Regione Basilicata del progetto ACTA Conai messo in campo durante l’Amministrazione di centro sinistra porteranno ad una gestione del ciclo combinato dei rifiuti più efficiente ed economico per l’intera comunità. Al contrario il governo attuale di destra a partire dalla TARI invece di affrontare per tempo la problematica delle tariffe e mettere in campo una strategia di equità fiscale veramente basata sul principio di chi più consuma più paga, ha proceduto ad un innalzamento indiscriminato delle tariffe». All affermazioni di Carretta avevano subito POTENZA SANITÀ FUTURA INCONTRA IL PRESIDENTE BRADASCIO risposto Alessandro Galella e Giuseppe Giuzio: «Sulla raccolta differenziata - hanno detto rispondendo a Carretta - si dovrebbe fare uno dei tanti mea culpa: è vero o non è vero che per circa tre anni l’amministrazione di centrosinistra ha avuto in mano oltre 5 milioni di euro, non solo senza avviare la raccolta differenziata, ma addirittura senza spendere un centesimo di quei soldi per l’avvio di indispensabili procedure? È vero o non è vero che, talmente tanto è stato il lassismo della precedente Amministrazione comunale, che ha fatto scadere finanche il protocollo d’intesa sottoscritto con il Conai?». Sulla questione rifiuti, ed in particolare sulle tariffe della Tari, è intervenuto anche il consigliere del Cd Pietro Campagna. «Non mi pare - ha detto Campagna - che l'impianto tariffario, portato in extremis in Consiglio Comunale, sia coerente con il prinicpio che chi più inquina paga nel momento in cui comunque si determinano incrementi tariffari che vanno dal 57% all'88% per ristoranti, pizzerie, pub, bar, pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, etc. (con una incidenza che va da 19,39 a 33,53 euro/mq!!!), nel mentre si determina, ad esempio, un sostanziale decremento tariffario del 19% per le “attività industriali con capannoni di produzione” (con una incidenza tariffaria di soli euro 6,86/mq.)». POTENZA L’INVITO AI CITTADINI DA FEDERCONSUMATORI S. Carlo, aria di sciopero Sanità privata, in 139 Black out Enel del 2003 per la riorganizzazione rischiano il dimezzamento «Informarsi bene delle sale operatorie del proprio orario di lavoro prima di andare a pagare» l L’assemblea del prsonale dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza, indetta dalle segreterie provinciali di Fials Fsi e Usb, ha bocciato la riorganizzazione delle sale operatorie e della rediologia. Nel corso dell’assemblea, alla quale ha presenziato il componente nazionale della Fials Saverio Andreula e nella quale hanno preso la parola molti lavoratori, è stato evidenziato il grave disagio vissuto dagli operatori sanitari a causa delle precarie condizioni di lavoro a cui sono costretti e sono state chieste alle organizzazioni sindacali azioni idonee alla soluzione delle lamentate problematiche. L’assemblea all’unanimità ha deliberato il totale rigetto dei progetti di riorganizzazione delle Sale Operatorie e della Radiologia. Non solo. Lavoratorio e sindacalisti hanno annunbciato di voler richiedere alla Direzione l’immediata sospensione di ogni eventuale modifica apportata. Il sindacato ha inoltre proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale dell’azienda. Per discutere la ririganizzazione delle sale operatorie e di Radiologia saranno convocate una serie di assemblee, alla prima della quali iverrà invitata anche l’Assessore alla Salute e Sicurezza, Flavia Franconi, «affinché si renda conto di persona del grave disagio vissuto dagli operatori del San Carlo. I rappresentanti di Fials, Fsi e Usb, G. Costanzo, G. Mecca e T. Maiorino hanno infine annunciato l’avvio delle cosiddette «procedure di raffreddamento» in vista della proclamazione di una giornata di sciopero da tenersi entro la prima settimana di dicembre in caso di mancata risoluzione delle problematiche riguardanti la riorganizzazione delle sale operatorie e del reparto radiologia. l Sono 139 i lavoratori del settore sanità privata che rischiano di vedersi dimezzare l’orario di lavoro. Questo è quanto emerso ieri, dall'assemblea di Sanità Futura, convocata d'urgenza per deliberare sulla «messa in sicurezza» delle strutture attraverso i licenziamenti e il dimezzamento delle ore lavorative per 139 unità. «Nell'assemblea le strutture hanno dovuto confrontarsi su di una scelta drammatica e per certi versi devastante: mettere in mezzo alla strada 70 persone oppure dimezzare il lavoro ed il reddito per tutti. Si è scelto quello che è apparso essere il male minore». L’assemblea è stata ricevuta dal Presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale Luigi Bradascio. La delegazione dei titolari di strutture sanitarie che ha accompagnato il presidente Michele Cataldi - nel corso dell’incontro ha ribadito l’emergenza e la drammaticità della situazione, determinata innanzitutto dalla inadeguata program- mazione regionale e dalla sottrazione di risorse per le prestazioni specialistiche ambulatoriali. Bradascio ha quindi chiesto ed ottenuto dalla delegazione, il tempo necessario ad attivare una concertazione istituzionale e politica, con il coinvolgimento diretto del Presidente Pittella e dell’assessore Franconi. Futura ha congelato le iniziative di mobilitazione definite dall’assemblea straordinaria in attesa di sviluppi e ribadendo però che il tempo non è una variabile gestibile in assenza di risorse e che il suo trascorrere in modo improduttivo pone a rischio 60 strutture lucane con circa 600 dipendenti, oltre a decine e decine di liberi professionisti. In sintesi, l’impegno per la revisione dell’attuale sistema di determinazione del fabbisogno delle prestazioni e dei tetti di spesa delle strutture sanitarie private accreditate «non può protrarsi ulteriormente senza incorrere nel rischio di una tragedia già annunciata». l Black out Enel del 2003: la Federconsumatori Basilicata invita i consumatori che dovessero vedersi recapitare lettere sul relativo contenzioso, ad informarsi bene prima di pagare. Alcuni cittadini, anche lucani, infatti, furono indotti da alcuni avvocati a fare causa all’Enel per i danni subiti a causa del black out. La sentenza di primo grado, presso i Giudici di Pace fu a favore dei cittadini, ma in molti casi gli assegni furono incassati dall’avvocato stesso, in palese violazione della legge. Succesivamente l’Enel decise di ricorrere in Appello e ottenne un ribaltamento delle sentenze emesse dai Giudici di Pace, con conseguente addebito delle spese di giudizio ai cittadini. Pertanto, in caso di notifica di una lettera di una società di recupero crediti recante in oggetto: “contenzioso blackout del 28/09/2003 – Richiesta di pagamento, il consiglio di Federconsumatori è quello di non generalizzare per non alimentare false speranze, mantenendosi sempre bene ancorati alla possibile ricostruzione dei fatti, ammesso e non concesso che si scelga di adire le vie legali. In altre parole, è possibile che il presunto rimborso per il disservizio subito dal consumatore sia stato incassato non dall’utente ma dagli avvocati, ma non sempre è possibile dimostrare il torto subito quando esiste un giudicato. L’Ufficio Legale di Federconsumatori Basilicata informa che sono i titoli esecutivi (cioè le sentenze) ritualmente notificati (tecnicamente - spedite in formula esecutiva) a legittimare valide pretese creditorie. Pertanto, l’invito è di non costituirsi in alcun giudizio, fintantoché sono recapitate soltanto lettere di recupero credito inviate da società incaricate dall’Enel, e di mettere in conto l’esecuzione di una sentenza, a determinate condizioni. RASSEGNASTAMPA POTENZA E PROVINCIA I XI Mercoledì 8 ottobre 2014 CASTELSARACENO SECONDO GLI INVESTIGATORI ANTONIO BELMONTE ERA DEFINITO DALLA 35ENNE UN PREPOTENTE La donna aveva già denunciato il «pistolero» di Accettura L’episodio in primavera quando si seppe che l’uomo era sposato LA SCENA A sinistra il posto dove Belmonte (foto a destra), ha ferito a colpi di pistola il fratello della donna e un altro uomo PINO PERCIANTE l LAGONEGRO. E. G. aveva già denunciato Antonio Belmonte perché, a suo dire, era prepotente. Questo è uno dei particolari che emergono dalla vicenda sfociata nella sparatoria di domenica sera in cui il 35enne di Accettura, ha ferito a colpi di pistola, Antonio Golisciano, 36 anni, di Castelsaraceno, fratello di E. G., e Paolo Costantino, 46enne di Tursi, amico dei Golisciano. Belmonte nella tarda mattinata di lunedì è stato arrestato con l’accusa di duplice tentato omicidio e porto abusivo di pistola. La donna lo aveva denunciato nella primavera scorsa, in seguito ad un episodio accaduto in quel periodo. L’uomo, poco dopo aver avviato la relazione sentimentale, le aveva regalato un telefono cellulare. In un primo momento la 35enne aveva accettato il regalo ma poi voleva restituirglielo perché aveva saputo che era sposato. Un giorno i due si incontrano, E. G. vuole troncare quella che per lei è una storia senza futuro. Belmonte non ci sta e gli strappa brutalmente di mano il cellulare che le aveva regalato. Qualche giorno dopo la donna si reca dai carabinieri raccontando l’atteggiamento prepotente dell’uomo. Passa un po’ di tempo e i due riprendono a sentirsi. Lei forse pensa che prima o poi lui l’avrebbe lasciata in pace. E’ stato il suo errore, l’errore di molte donne che non credono che le insistenze di un corteggiatore respinto possano diventare pericolose. Si arriva così a domenica. Belmonte vuole incontrarla. La donna accetta, forse per dirgli basta per sempre. E. G. è in macchina a Sant’Arcangelo. Lui la raggiunge: i due non si vedono mai, parlano solo a telefono. Le vetture si dirigono verso San Brancato. Si forma un piccolo corteo: lei davanti nella sua auto, lui dietro in un altra auto e dietro ancora ci sono il fratello della donna, sua moglie e l’amico Paolo Costantino. Improvvisamente, Belmonte inverte la marcia, si accosta alla vettura di Golisciano, esce dall’auto armato (con una calibro 9) e spara (almeno due colpi): prima contro Golisciano, anch’ egli sceso dalla sua vettura, e poi contro Costantino. Golisciano viene colpito al collo, Costantino al torace e all’addome. Belmonte scappa, i carabinieri lo cercano ma a casa non c’è. L’uomo nella tarda mattinata di lunedì si presenta ai militari di Accettura dicendo di essere estraneo ai fatti, ma viene comunque arrestato sulla base delle risultanze delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Lagonegro e del reparto operativo di Potenza. Oggi è prevista l’udienza di convalida nel carcere di Matera. . VILLA D’AGRI L’AUSPICIO DELLA CGIL FP POTENZA IN UN INCONTRO SU «SALVIAMO LA SALUTE» LA LETTERA Ospedale, «un centro d’eccellenza sulla medicina ambientale» «Gesso sbagliato io preso in giro dall’ospedale di Villa d’Agri» l «L’ospedale di Villa d’Agri non solo come un progetto pilota di rafforzamento di servizi sanitari, ma potrebbe diventare un centro di eccellenza per quanto riguarda la medicina ambientale connessa ai rischi sanitari delle estrazioni petrolifere». È quanto è stato detto ieri sera nel centro sociale di Villa d’Agri nell’incontro pubblico sul tema «Ospedale di Villa d’Agri-salviamo la salute», promosso dalla Cgil e dalla Funzione pubblica di Potenza. «E evidente - è stato detto ad inizio lavori - che la chiusura del punto nascita a causa del mancato raggiungimento dei 500 parti previsti quale target minimo fissato nell'accordo stato regioni del 2010, è un campanello di allarme molto importante che ci deve far riflettere su come, più in generale, affrontiamo la riorganizzazione della intera rete ospedaliera lucana coniugando da un lato il diritto alla salute dei cittadini e dall'altro la necessità di i scrivo da Bologna per un caso personale di disservizio sanitario. Quest'estate ci siamo recati a Moliterno. A Ferragosto mio figlio Luca si frattura l'avambraccio sinistro e ci siamo recati all'ospedale di Villa d'Agri. A seguito di controllo radiografico che evidenziava la frattura di ulna e radio siamo stati accompagnati all'ambulatorio di ortopedia, dove il medico ortopedico dr Novelli non riscontrava frattura del radio ma solo dell'ulna. Dopo essere stato «steccato» siamo tornati la mattina dopo per confezionare il gesso: sempre Novelli si è occupato della cosa. Rientrati a Bologna siamo andati il 28 agosto all'ospedale Rizzoli dove sono state riscontrate la radiografia soprattutto la laterale, non era ben interpretabile, motivo per cui Novelli ha chiamato il tecnico radiologo in nostra presenza e hanno a lungo parlato dell'entità della frattura (ulna? ulna e radio?) ; il gesso è risultato troppo largo, per cui è stato detto che mio figlio nel tenere quel gesso avrebbe favorito il saldarsi delle ossa ma anche un evidente inestetismo dovuto alla curvatura accentuata dell'avambraccio. Si è proceduto alla rimozione del gesso ed al confezionamento di un altro gesso. I primi 12 giorni di ingessatura non sono serviti a niente: siamo tornati al Rizzoli e pare sia scongiurato l'intervento chirurgico e che il tutto stia andando benino anche se dovremo attendere fino al 21 ottobre Ho inviato all'Urp di Potenza - dr Bavusi - nostra rimostranza alla quale è seguita istruttoria. Il risultato è che ci è stato inviato un documento in cui si attesta che noi, di nostra spontanea volontà, non ci siamo recati il giorno 16 all'ospedale di Villa d'Agri per il confezionamento del gesso e che ogni problema, quindi, è stato cagionato dal nostro non osservare l'indicazione del medico di ritornare il 16. Quindi, oltre all'incapacità, anche la codardia. Ovviamente ho tutta la documentazione che prova il contrario. Mi sono rivolto ad un avvocato e mi è stato riferito che conviene procedere giuridicamente solo in presenza di un danno evidente. Grazie a Dio il danno evidente è stato evitato. Mi sarebbero bastate delle scuse. La presa in giro non piace a nessuno. Marco Giacobino [lettore] non disperdere, ma semmai di rafforzare anche riqualificando, il patrimonio di offerta sanitaria presente sul territorio tra cui rientra a pieno titolo l'ospedale di Villa D'Agri e il fabbisogno di salute del suo territorio». I relatori sul quesito quale futuro per l’ospedale di Villa d’Agri hanno risposto che «come sede anche di PSA, deve innanzitutto essere messo nelle condizioni di poter meglio operare, a pieno ritmo aggiungerei dopo la riflessione fatta pocanzi, su quelle che sono le attività proprie, diventando ancora di più centro di riferimento per il suo territorio, catalizzando tutta la domanda di salute che arriva dalla popolazione che serve contribuendo, al pari di quello che dovranno fare gli altri presidi ospedalieri, a decongestionare l'afflusso di domanda che si riversa sul capoluogo». È stato pure detto che «sarebbe utile, inoltre, pensare anche ad un re- LAGOPESOLE LA PIÙ LONGEVA DELLA PROVINCIA DAL 10 AL 19 OTTOBRE La Fiera regionale «vetrina» per favorire gli scambi nel Sud ANTONIO PACE l LAGOPESOLE. -E’ tutto pronto per la XXI edizione della Fiera Regionale di Lagopesole. La fiera più longeva della provincia di Potenza è anche la più importante della regione, difatti, si svolge su una superficie di circa 10 mila mq ed ospita 250 stand. Per questa edizione la manifestazione ospiterà tre eventi importanti: la campionaria classica, il padiglione per l’enogastronomia ed infine il padiglioni riservato agli sposi. Si svolgerà dal 10 al 19 ottobre e resterà aperta tutti i giorni feriali dalle 16.30 fino alle 22, mentre la domenica aprirà alle 10,30 fino alle 13 e dalle 16.30 fino alle 22. «La manifestazione- ha detto il presidente Giovanni Possidente, durante la conferenza stampa di presentazione – ha l’obiettivo primario di favorire l’incremento degli scambi commerciali e quindi di favorire lo sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno». Quest’anno sono in programma tante offerte e novità che riguarderanno il settore del riscaldamento, del risparmio energetico e degli arredi. Anche il settore dell’agricoltura presenterà molte novità in tema di mezzi agricoli. Ma, la parte del leone la faranno Nozzexpò- wedding Basilicata, il settore dell’enogastronomia e quello dedicato alla moda con sfilate di pret-a-porter, abiti da sposa, da sera e pellicceria varia. In programma anche due concorsi per emergenti: «Fashion-Hair Syjle and make Up» e Mister e Miss Fiera di Lagopesole, riservati a giovani aspiranti modelli. Alla conferenza stampa erano presenti anche i presidenti di Confesercenti, Prospero Cassino e Antonio Miele presidente della Confartigianato i quali hanno aderito alla manifestazione unitamente alla Camera di Commercio di Potenza. Il presidente Cassino ha ribadito il grande interesse intorno al mercato locale di prossimità ed ha auspicato, che l’imminete legge sul commercio faccia giustizia delle fiere regionali. Antonio Miele ha detto che la fiera di Lagopesole rappresenta una vetrina made in Basilicata ed è un trampolino di lancio verso Expò 2015 dove parteciperanno molte piccole e medie aziende lucane. Vito Luca, assessore del comune di Avigliano, ha espresso grande soddisfazione per la manifestazione fieristica ed ha aggiunto che bisogna raddoppiare gli sforzi perché la Fiera ha una enorme possibilità di sviluppo specialmente nel settore turistico e enogastronomico. parto geriatrico o ad un'unità di cure intermedie. Così come sarebbe importante avere una Unità di Cure Palliative Ospedaliere per l’assistenza ai pazienti terminali che sono costretti a rivolgersi al San Carlo di Potenza o al CROB di Rionero con grave disagio per le famiglie che assistono i loro cari. Bisognerebbe anche pensare di attivare servizi di day hospital e prestazioni specialistiche (come ad esempio quelle geriatriche) ed infermieristiche a domicilio, con lo scopo di evitare le costose re-ospedalizzazioni e soprattutto i ricoveri inappropriati». Il tutto perchè «si tratta di interventi che, perfettamente in linea con quanto previsto dal patto per la salute, rientrano nell’ottica di un efficientamento del settore delle cure primarie che garantisce anche una omogenea risposta assistenziale territoriale, e meglio ridefinisce il ruolo di quello che deve essere un ospedale territoriale». MELFI OGGI PER LA CELEBRAZIONE DEL BICENTENARIO DELL’ARMA Il liceo artistico premiato a Roma presso la scuola ufficiali La scuola lucana in finale con ben due elaborati l Oggi a Roma, presso la Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, si terrà le cerimonia di premiazione del Concorso Artistico Nazionale per la celebrazione del Bicentenario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, riservato agli studenti dei Licei Artistici Italiani. Il concorso, organizzato dall’Arma dei Carabinieri, dal Miur, e dal Ministero dei Beni Culturali prevedeva 5 tipologie di intervento (Pittura, Scultura, Grafica, Design-Progetto e Multimedia) e si è svolto in due fasi. Il Liceo Artistico di Melfi (unico in Italia) è stato ammesso alla fase finale con ben due elaborati realizzati dal corso di Laboratorio e Discipline Multimediali del prof. Vincenzo Camardelli ed uno di questi si è aggiudicato il primo premio assoluto nella sezione Multimedia. I due lavori, un cortometraggio e una serie di spot, sono stati realizzati dalle classi III e IV. La commissione giudicatrice ha decretato la vittoria del cortometraggio “L’orologio” e sarà Antonella Ferrieri, responsabile del lavoro, a ritirare il prestigioso riconoscimento anche a nome degli altri compagni di classe. Il cortometraggio, dalla durata di 10 minuti, racconta la storia di un bambino e del suo legame particolare con un orologio ed è ambientato a Melfi. Da sottolineare il fatto che tutta la produzione è stata curata coinvolgendo quasi un centinaio di persone ed è stata possibile grazie anche alla fattiva collaborazione dei Comprensivi «Nitti-Berardi» e «Marottoli-Ferrara» di Melfi. I ruoli dei protagonisti e delle comparse sono stati ricoperti da insegnanti, alunni del Liceo e loro familiari oltre che da un gruppo di bambini della scuola elementare «Nitti». Anche il dirigente scolastico, Michele Corbo, non ha voluto far mancare un suo coinvolgimento nel progetto comparendo in un breve cammeo all’interno del film. Alla cerimonia di premiazione saranno presenti 40 alunni. Ci sarà anche il Generale di Brigata Vincenzo Procacci, comandante Legione Carabinieri Basilicata il col. Nazzareno Zolli del comando Potenza, e il cap. Giovanni Diglio, comandante della Caserma Melfi. V RASSEGNASTAMPA XII I MATERA PROVINCIA Mercoledì 8 ottobre 2014 DENTRO LA CITTÀ PAGINE DI STORIA DIMENTICATE UN VIAGGIO NEL TEMPO La città fu una fedele piazzaforte dei Saraceni negli anni in cui a Bari fu istituito un emirato musulmano CAMMELLI IN TRANSITO Immagini particolari legate al set del film di ispirazione biblica che ha visto impegnati nella parte più antica della città comparse in compagnia di autentici cammelli [foto Bernardi] Nuova produzione cinematografica Sul cammello con «Christ the Lord» Si girava fino a qualche giorno fa in pieno centro storico. Si tratta del film intitolato “Christ the Lord”, nuovo lavoro d’ispirazione biblica la cui regia è stata affidata a Cyrus Nowrasteh, mentre la produzione è di Ctl Films e da Cinecittà Studios. Riprese sono state effettuate nel Parco della murgia, precisamente tra tra Murgia Timone e Murgecchia, mentre qualche mattina fa, è stato una sorpresa vedere sfilare gruppi di figuranti per le vie del centro storico. Si stavano recando a piedi le zone del set allestito in via Madonna delle Virtù. In questa parte dei rioni Sassi è stato ricostruito un villaggio tipico della Palestina ed è in queste vie che si sono visti sfilare anche i cammelli. Non si poteva non notarli per le loro gobbe ondeggianti e perchè da dove sono passati hanno provveduto a consegnare i loro ricordini più imbarazzanti profumando, si fa per dire, tutta la zona. Non si è girato solo a Matera, ma anche a Craco e Scanzano Jonico, a Terzo Cavone. Di questa produzione se ne parlava giù nel 2012. L’anno successivo partirono perfino le prenotazioni negli alberghi cittadini, circa trecento, poi disdette. Infine, lo scorso settembre sono partite le riprese di un film, è liberamente tratto da “Christ the lord: Out of Egypt”, best seller della scrittrice Anne Rice, che ripercorre i primi anni della vita di Gesù, il suo viaggio con i genitori dall’Egitto a Nazareth e il momento in cui scopre di essere il figlio di Dio. Quando i cammelli erano di casa nella città dei Sassi e nei dintorni PASQUALE DORIA l Ogni buona narrazione di Matera non può che partire dalla fenditura della crosta terrestre che qui usiamo chiamare Gravina. Una sorta di vuoto sospeso tra cielo e viscere della terra che lambisce la parte costruita e da cui tutto sembra essersi generato nel tempo, a iniziare dai rioni Sassi. È facile cedere al dubbio, pensare di essere vittima di chissà quali allucinazioni se, di colpo, nel cuore antico della città capita d’imbattersi nel lento incedere di una teoria di cammelli. Molti si sono stropicciati gli occhi, quasi increduli, specialmente nei giorni scorsi, quando le temperature erano alte, tipicamente estive. Il quieto passo di quei ruminanti lungo il ciglio della Gravina, ben presto, si è tramutato in una potente macchina del tempo che ha riportato molto indietro le vicende di una comunità in cui incrociare cammelli sulla propria strada, nell’alto medioevo, era normale. Ai giorni nostri, si tratta dell’ennesimo set cinematografico. Ieri, questa specie che viene considerata in via d’estinzione, era un classico mezzo di locomozione e fece la sua comparsa nei Sassi insieme ai Saraceni. La loro incursione nel paesaggio semidesertico della Murgia avvenne quando l'Emirato di Bari (in arabo Baru) si costituì come regolare entità politico-militare musulmana. Fu retta da tre emiri tra l’847 e l’871 e divenne il più rilevante insediamento islamico della Penisola. Da qui, poi, partì l’espansione a nord, fino al Gargano e ai territori longobardi del Ducato di Benevento. Prima di Bari, i Saraceni erano già arrivati a Taranto nell’840, dove non formarono un vero e proprio emirato. Il porto divenne uno scalo marittimo strategico, non- CAMMELLI Come nel Medioevo chè luogo di partenza per scorrerie in tutto il Mediterraneo. Taranto resistette come insediamento arabo fino all’anno 883. Ben presto, tra Taranto e Bari, ovvero Jonio e Adriatico, si formò un corridoio di collegamento attraverso vari centri che si schierarono con i Saraceni, tra cui Matera. Non dimentichiamo che la nostra Gravina, una sorta di autostrada del passato, si collega a quella di Laterza, dove si scorge già chiaramente il mare. Insomma, gli arabi s’insediarono in città e sarebbe davvero interessante scoprire da che parte edificarono il loro minareti. Cosa che non deve meravigliare più di tanto se si considera che esistono documenti dell’epoca, è il caso della cronaca ebraica di Ahimaaz, piena di giudizi positivi sull’emiro di Bari Sawdan, considerato un governante illuminato. A Longobardi e Franchi questa presenza, con tutta evidenza, non poteva che dare fastidio. Con il sostegno di una flotta croata iniziò la riconquista per mare e per terra. Ed è in questo tragico frangente che Matera, nonostante una strenua difesa, fu distrutta dalle truppe di Ludovico II, imperatore dei Franchi. Nell’entroterra fu la prima città ad essere attaccata nella primavera dell’867, in quanto strategica e fedele all’emiro. Se ne è occupata la storica statunitense Barbara Kreutz, in un studio del 1996 intitolato Prima dei Normanni: il Sud Italia tra Nono e Decimo secolo. Ma precedentemente, nel 1971, ne aveva parlato lo storico materano Marcello Morelli in Storia di Matera. Ludovico, per assicurarsi le spalle contro Bari, scrive Morelli, attaccò Matera «e, come si esprime l’Ostiense “Matheram munitissimam illorum urbem capiens igno ferroque vastavit”. Illorum urbem, la loro città; ciò rivela che la tenevano da parecchi anni. Ludovico la devastò e incendiò, perchè non tornasse loro piazzaforte inespugnabile. Così, la nostra città cadde dalla padella nella brace». MUSICA IERI MATTINA LA SUA ELEZIONE POLICORO DECISIVO IL DIALOGO CON LA POLIZIA PISTICCI C’È L’AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE Il nuovo direttore del Conservatorio è Piero Romano Ha minacciato Via alla bonifica di lanciarsi nel vuoto nelle pinete ma poi rinuncia del Metapontino l Sarà Piero Romano il nuovo direttore del Conservatorio statale “Egidio Romualdo Duni” di Matera. Un prestigioso incarico che guiderà per il triennio 2014-2017. Subentra a Saverio Vizziello, maestro che ha caratterizzato con piglio dinamico le attività della prestigiosa istituzione musicale della città dei Sassi. Il maestro Piero Romano è stato eletto ieri mattina dal Collegio dei Docenti; l’incarico assume un particolare significato rispetto alla Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019. Attivissimo da artista e da organizzatore sin dalla sua giovane età si è distinto vincendo concorsi nazionali ed internazionali. Si è esibito da pianista e da direttore d'orchestra in tante città italiane ed estere e ha collaborato con molte orchestre in tutto il mondo. È docente del Conservatorio di Musica di Matera in reper- DIRETTORE Piero Romano torio orchestrale, Pratica e lettura pianisitica e Diritto, Legislazione e Organizzazione dello Spettacolo. Ha ricoperto l’incarico di direttore artistico della stagione lirica del Comune di Taranto ed è stato consulente musicale per molteplici associazioni e festival italiani. Dal 1993 è il direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia. l POLICORO. – Un giovane, in fuga dal reparto psichiatrico dell’ospedale Giovanni Paolo II, ha minacciato di uccidersi gettandosi dal tetto di un palazzo di tre piani. Ma è stato salvato dall’intervento di agenti della Polizia di Stato del locale Commissariato. Il fatto è avvenuto alle 22.30 di lunedì scorso. L’uomo, 28 anni, gravemente malato, era da poco fuggito dal nosocomio del centro jonico dopo aver eluso la vigilanza del personale infermieristico. Armato di una spranga di ferro, altresì, aveva scaraventato per terra tutto quello che aveva incontrato sul suo cammino. Gli operatori della Squadra volante, allertati dalla Sala operativa del Commissariato, si sono attivati alla ricerca del fuggitivo. Le accurate ricerche hanno consentito agli uomini in divisa di intercettare il giovane nel mentre si introduceva nel portone di un palazzo della centrale via Mazzitelli. I poliziotti lo hanno inseguito per le scale ma il paziente è riuscito a salire sul tetto e a portarsi sul cornicione privo di protezione, ad un’altezza di circa 20 metri dal suolo, dal quale ha minacciato di buttarsi giù se qualcuno avesse cercato di fermarlo. Vista la situazione di grave pericolo per il giovane, gli agenti hanno richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco del locale Distaccamento, che sono arrivati con un supporto gonfiabile che hanno collocato sotto al palazzo. I poliziotti, nel frattempo, avevano cominciato a dialogare con il 28enne e ad ascoltare le sue ragioni per cercare di guadagnarne la fiducia. Così, grazie all’opera di convincimento messa in atto, durata 20 minuti e utilizzando le strategie psicologiche del caso, bagaglio della formazione professionale di ogni operatore di polizia, gli agenti sono riusciti a dissuaderlo dall’insano intento e ad aiutarlo [fi.me.] a scendere dal tetto. l PISTICCI. Autorizzazione pronta per i lavori del Piano di Forestazione nella pineta metapontina interessante i comuni di Pisticci e Policoro. La richiesta l’avanzò nello scorso giugno il responsabile dell’Area Programma Metapontino Collina Materana, ing. Nicola Castronuovo. Si chiese l’autorizzazione agli interventi di bonifica delle aree percorse da incendi, diradamenti e manutenzione staccionature all’interno della pineta metapontina, nei territori comunali di Pisticci e Policoro, appartenenti al demanio dello Stato Marina Mercantile. Il riscontro, solo pochi giorni fa, da parte del Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca - Ufficio del Demanio Marittimo della Regione, che ha autorizzato, per quanto di propria competenza e ai soli fini dell’utilizzo delle aree del demanio marittimo ad eseguire le opere di bonifica. Nell’autorizzazione è specificato che la stessa viene rilasciata solo ai fini degli interessi demaniali marittimi e che comunque non riguarda aspetti derivanti da competenze e funzioni pubbliche in materia ambientale e paesaggistica, di sicurezza, igiene pubblica e altri aspetti a questi connessi per i quali dovranno essere acquisite le autorizzazioni ove prescritte. Altre precise prescrizioni riguardano la garanzia di sicurezza e incolumità degli addetti ai lavori e agli utenti delle spiagge libere, inoltre, quello di evitare l’utilizzo di aree demaniali già in concessione ad altri soggetti e, infine, di utilizzare le aree e i mezzi strettamente necessari ai lavori da eseguire. Positivo il commento dell’assessore comunale, Lino Grieco, secondo cui «l’intervento della Regione è oltremodo necessario dal momento che siamo di fronte alla esecuzione di importanti opere di bonifica, finanziate da fondi regionali e finalizzate al recupero sotto l’aspetto ambientale dei beni demaniali marittimi della costa, che già in passato erano state penalizzate in quanto interessati da incendi e [mi.sel.] altri guasti». le altre notizie LA CGIL E IL LAVORO «Tu togli, io estendo» insieme verso la piazza n Appuntamento in Mediataca, alle 9,30, in piazza Vittorio Veneto con la Cgil che presenta l’attivo provinciale di quadri e delegati sul tema “Tu togli, io estendo. Lavoro giovani diritti”. Partecipa Serena Sorrentino, segretario confederale Cgil Nazionale. La Cgil sarà in piazza il 25 ottobre per una grande manifestazione nazionale contro l’attacco al lavoro e ai diritti (statuto dei lavoratori, art. 18 in particolare, precarietà, assenza universalità ammortizzatori sociali, blocco dei rinnovi contrattuali etc) e per richiedere con forza “uguaglianza delle tutele e dei diritti”. L’attivo provinciale di Materalancia la mobilitazione nel territorio da parte di tutte le categorie: all’attivo, seguiranno infatti assemblee nei posti di lavoro, volantinaggi e tutta un’attività volta a rendere note le ragioni della ns protesta e a raccogliere adesioni per i pullman che partiranno il 25 ottobre per Roma da Matera e dai ns comuni della provincia. NELLE NOSTRE SCUOLE Giornata mondiale della vista, ecco dove n In occasione della “Gior nata mondiale della vista” organizzata dall'Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità (Iapb Italia Onlus), la sezione U.i.c.i. Onlus di Matera, in collaborazione con il Centro Regionale per la Prevenzione della cecità e della riabilitazione visiva, comunica che domani effettuerà un'azione di sensibilizzazione e di prevenzione negli Istituti di Istruzione secondaria, di seguito elencati: I.t.a.s. Marconia - Istituto di istruzione superiore Tecnico Agrario Statale - Via Olimpia - Marconia di Pisticci; I.p.s.a.r. Marconia - via S. Giovanni Bosco - Marconia; Istituto Tecnico Industriale - via B. Lanzillotti - Ferrandina; Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato Via Mazzini - Ferrandina (sede provvisoria in via Lanzillotti c/o I.t.i.s.); Liceo Scientifico Statale “Enrico Fer mi” – Via Puglia – Policoro; I.s.i.s. “Pitagora” – Via Puglia n. 24 - Policoro . Domani, inoltre, salle 09 alle 13, nel piazzale dello scientifico di Policoro, una unità mobile oftalmica, effettuerà gratuitamente visite oculistiche. RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI I XIII Mercoledì 8 ottobre 2014 PIERO SCUTARI * MIKO SOMMA Senza Matera niente stranieri L’aiuto impossibile Comitato No Oil Lucania >> CONTINUA DA PAGINA I BASILICATA G li stranieri che arrivano in Italia sono14.733 milioni (come dadati sulla bilancia dei pagamenti turistici appena diffusi da Bankitalia) ed in Basilicata gli arrivi degli stranieri sono secondo i dati Unioncamere circa 70.000ovvero 0,4% , di questo 0,4% , più di 40.000 arrivano a Matera, il rimanente, ovvero solo 30.000(poco oltre il 0,1%,) va nel resto della Basilicata; molto probabilmente anche parte di questi arrivano a Matera e poi proseguono per altre destinazioni lucane. Questi dati dimostrano, nella giornata della visita a Matera dei commissari per la scelta della Capitale Europea della Cultura, che senza Matera non arriverebbero stranieri in Basilicata. Ciò nonperché la Basilicata non merita, ma per errori di marketing, di promo-commercializzazione, di costruzione ed offerta dei prodotti, di logistica. Va evidenziato inoltre che Matera come prodotto turistico internazionale, non è un brand che i mercati associano automaticamente alla Basilicata , Matera è un Brand dissociato, un prodotto insé. Motivo in più per sostenere la candidatura che rafforzerebbe il brand Matera-Sassi-cultura-enogastronomia. A Maratea, invece, in un anno arrivano solo 7000 stranieri ( da 7 anni in calo ) parallelamente ad una politica di marketing che ha progressivamente dimenticato Maratea una volta“perla del mediterraneo”. Nel Metapontino in un anno arrivano solo 8600 stranieri, un calo negli ultimi 7 anni di oltre il 20%. Certo mare sporco e nessuna bandiera blu, non aiuta, ma è anche l’indicazione che la politica dei grandi villaggi non èsufficiente, e che sicuramente il prodotto mare Basilicata non ha un brand, e non si è fattonulla per far diventare il metapontino una riviera; nonostante la crisi del medio oriente che da anni ha chiuso le porte a milioni di turisti europei che andavano in Egitto e Tunisia, come mai il Metapontino che più si avvicina a quel tipo di target turistico e di destinazione non è stato capace di crescere come arrivi dall’estero ? Il resto della Basilicata è irrisorio come arrivi stranieri siamo allo 0,00 e qualcosa a confronto della immensa massa di turisti che arriva in Italia. E mai stata fatta alcuna riflessione approfondita in proposito ? La crescita continua di Matera non può essere usata come tappeto dove nascondere i dati impietosi e affermare che la Basilicata turisticamente cresce. Abbiamo bisogno di incrementare gli arrivi dei turisti stranieri, perché quello è vero aumento del Pil, per fare questo, bisogna iniziare a fare una cosa molto semplice, iniziare a pensare e progettare. Matera è e sarà la principale porta di accesso per la Basilicata, il che vuol dire pianificare con quest’ottica, Matera ha tutti i numeri per poter diventare una vera meta turistica di rilievo internazionale, bisogna fare in modo che cresca sempre di più, che aumenti e migliori la ricettività, i servizi, e le offerte con il territorio in modo da aumentare la durata di permanenza e allargare l’interesse dei visitatori alle altre aree limitrofe. Per il Metapontino se non si crea un prodotto da riviera, non si riuscirà mai a cogliere quel significativo flusso di stranieri che non va più in medio oriente e non andrà negli anni a venire sino a quando non saranno ristabilite in quei luoghi condizioni di sicurezza. Se la Basilicata non riuscirà in questi anni a conquistare questo segmento, non ci riuscirà mai più, ma deve far diventare lo Jonio una riviera, con tutto ciò che richiede. Per il versante ovest, invece abbiamo una significativa distrazione nel marketing , che ci si porta dietro da sempre sia verso i mercati più immediati che verso l’estero, la miopia nel saper promuovere Maratea all’estero è storia che riguarda anche le incapacità di tanti operatori. Mentre possiamo dire, finalmente, bene a fatto il Presidente della Regione Pittella a esporsi e voler puntare su Pontecagnano, perché è una infrastruttura es- senziale, sempre se, la Basilicata potrà avere un peso decisionale e l’aeroporto un management capace. Bisogna evitare certi errori degli ultimi dieci anni, le risorse vanno concentrate, su servizi, su nuova ospitalità innovativa, diffusa, e su concrete attività di animazione culturale, ogni progettualità deve essere sostenibile, non si può più essere tolleranti verso progetti che possiamo affermare essere campati in aria come lo sbarco dei greci, dove si spendono milioni di euro per una infrastruttura di animazione, in un posto dove esistono a mala pena 100 posti letto, senza servizi, senza trasporti e principalmente senza una utenza e senza accessibilità di mercato. [* presidente Centro Studi Thalia] e improponibile P CENTRO STORICO Matera ha accolto così la commissione che deciderà chi diventerà capitale della cultura TOMMASO MARCANTONIO * Riabilitazione al Don Uva G entilissimo direttore, chiusa la scellerata parentesi estiva della tragica teatralità del nostro eccellente Ospedale Regionale San Carlo di Potenza per il complotto ordito e tramato per screditare con la dirigenza l’intera struttura e danneggiare di riflesso l’economia e l’intera collettività lucana, è ora di chiedere al nostro eclettico governatore Marcello Pittella una particolare attenzione alla imponente e specialistica struttura del Don Uva di Potenza. Tale nosocomio ausiliare, soppresso per la fruizione dei servizi mentali a seguito della legge 180, ha visto la riconversione per alcune gravi patologie croniche non più curabili presso gli ordinari ospedali. Il don Uva – così denominato dal sac. don Pasquale Uva fondatore e gestore delle tre importanti e complesse sedi di Bisceglie, Trani e Potenza – ebbe l’idea geniale della cura dei cronicari e dei lungo degenti. Tali presidi ospedalieri particolari e specialistici – a seguito della ripetuta legge Bisaglia – hanno visto riconvertire le funzioni consentendo agli Ospedali ordinari un pronto intervento e offrire successivamente particolare assistenza e per la cura e la riabilitazione con la fisioterapia (terapia per le ossa), la demenza, la cura dell’Alzheimer etc. Il Don Uva ha assunto perciò una funzione operativa sul territorio potentino e regionale evitando ulteriori disagi ai pazienti e ai familiari per lunghi viaggi in altri distanti centri di accoglienza e sprechi di danaro pubblico previsto come rimborso dalle Regioni. Le delucidazioni, caro Marcello Pitttella, sono pleonastiche per te come medico e figlio di un grande medico che ebbe delle ingiuste traversie per aver voluto tener fede al giuramento di Ippocrate. Ma è la collettività che spesso ignora e parla a sproposito. Qualcuno si chiederà: qual è il motivo di questo accurato intervento. Intanto è notorio che il Don Uva è da anni sotto gli occhi dei riflettori per la situazione debitoria che ha portato al fallimento per la qualcosa sembra che per la sede di questo capoluogo recentemente si sia parlato di un bando per la cessione a privati della casa di cura. In particolare sarebbero interessati il Don Gnocchi e anche privati imprenditori locali. Difatti, tale situazione di dissesto finanziario ha visto negli ultimi tempi agitare – con le sigle sindacali – i lavoratori di ogni ordine e grado e gli stessi medici specializzati e primari per l’ottenimento delle retribuzioni arretrate. Il Governo nazionale con la legge di stabilità – per effetto della lunga crisi – tra spending review e sconti fiscale intende ridurre ulteriormente la spesa per la Sanità, anche se non concordano lo stesso ministro Beatrice Lorenzini e i Governatori. Nella fattispecie, gentilissimo Presidente Marcello Pittella, il commissario straordinario ad acta avv. Bartolo Cozzoli di Bisceglie, nominato per l’amministrazione straordinaria, ricorre sempre vieppiù all’aspetto economico senza tener minimamente conto degli interessi primari di assistenza dei fruitori. Si trascura che qualcuno ha inteso recentemente sempre parlare del licenziamento di alcuni dipendenti delle pulizie. È senza dubbio il problema igienico sanitario importante e occorre che altrettanto venga prestata la dovuta attenzione. Ma quello che è grave, in ultima analisi, è che non sia utilizzabile l’ascensore centrale dei tre reparti. Raggiungere il reparto di fisioterapia per la riabilitazione ossea al III° piano del relativo padiglione senza il trasporto verticale rende «non» fruibile la struttura. Il dislivello tra i tre diversi piani è di oltre 5 metri di altezza cadauna con rampe dalla alzata scomodissima. Immaginarsi che con le stampelle e o bastone canadese un disabile senza arti debba raggiungere quel piano!!! È impossibile per gli stessi barellisti. Per questo – non sarà di certo necessario effettuare una colletta. Occorre sollecitare l’avv. Bartolo Cozzoli a trovare le risorse per la riabilitazione del suddetto ascensore gravemente invalido. Mentre non è ipotizzabile l’uso di una corda o di un cesto per la risalita e la discesa dei pazienti disabili negli arti con un verricello e una carrucola. È per caso sabottaggio per costringere l’utenza a recarsi fuori regione. Suvvia sollecitiamo l’avvocato Cozzoli a rimediare. I pazienti, i loro familiari e il personale medico, paramedico, tecnico e infiermeristico gliene saranno grati. [* lettore] ur essendomi riproposto di non intervenire nel dibattito cittadino, non posso non constatare il pericolo di quel “buco” di bilancio incombente sul futuro della città capoluogo, tanto da pregiudicarne persino la continuità democratica nel rischio dissesto e commissariamento, buco però su cui non abbiamo merito della consistenza, dovendo il sindaco De Luca nominare suoi “esperti di fiducia” (e non lo era anche il suo assessore?) al fine di contabilizzarlo e portarlo alla missione di ripiano che il presidente Pittella, se prima condiziona ad una discussione consiliare – forse memore di troppe incongruenze sulla faccenda degli idrocarburi – poi però, nel suo stile, si “allunga” ad assicurare nella generica formula “la regione non sia un bancomat”. Ora che la regione non debba o possa essere il bancomat per i dissesti dei comuni è argomento a cui immagino siano in primis gli altri 130 comuni lucani ad esser sensibili, maturandone in caso contrario, un senso di palese ingiustizia nei loro confronti, anche per via delle ripetute dazioni finanziarie che, in ordine sparso, si sono riversate finora sulle disastrate casse comunali del capoluogo, argomento questo non di secondo piano in un momento in cui quasi tutti i comuni lucani sono in difficoltà, ma il problema reale forse è di ben altra natura. Ammesso che pur si riesca a stabilire in maniera contabilmente evidente il buco di bilancio e che sia in qualche modo oggetto di ripianamento da parte della regione, da dove mai verranno queste risorse, se solo fino a qualche settimana fa si lamentava della probabile bancarotta dell’ente regionale se non si fosse intervenuti sul patto di stabilità interno? E tali dazioni non metterebbero la regione di fronte a sforamenti dei parametri del proprio bilancio tali da essere ancor più pericolosi, se possibile, di un dissesto finanziario del capoluogo? Risorse che o coprono subito e per intero un disavanzo dai 10 ai 24 milioni di euro (vedremo quando e quanto il funzionario, nel frattempo divenuto dirigente, farà i conti) o a poco servono, vista la fase di chiusura del bilancio comunale che non ammette tempi troppo lunghi. Che poi al comune di Potenza nessuno abbia ancora pensato ad esperire ogni possibilità di accesso a quel fondo rotativo per la stabilità degli enti locali, al decreto dell’11 gennaio 2013, approvando il piano di riequilibrio finanziario decennale che se ne possa avvalere, soprattutto considerandone sia la entità ammissibile (approssimativamente 18 milioni di euro), sia la mutualizzazione a tasso 0 che per dieci anni comporterebbe oneri finanziari aggiuntivi al bilancio del comune di meno di 2 milioni di euro, sia infine considerando che la regione Basilicata ha stanziato già 1,5 milioni di euro di risorse proprie da erogarsi agli enti con piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti, tutto ciò fa comprendere che la vera natura del problema è politica e non esclusivamente finanziaria. Politica perché il problema pare essere più chi si ritroverà la patata bollente dei tagli di spesa corrente in caso di un accesso al fondo di rotazione (5% strutturale), cosa che non mancherebbe di avere delle più che prevedibili conseguenze sul consenso dell’amministrazione in carica, o degli inevitabili rincari sui servizi a domanda individuale o dei tagli degli stessi nel caso di un dissesto finanziario che porti in seguito al commissariamento del comune ed a inevitabili seguenti provvedimenti di risanamento, cosa questa che avrebbe un peso politico non indifferente nel momento di nuove elezioni. Ed ecco il vero punto sul quale si gioca la partita politica, consapevole la giunta un carica di non avere agibilità politica sui numeri consiliari e non volere pregiudicare la propria azione in larghe intese difficili da spiegarsi ai propri elettori, consapevole il centrosinistra che ogni scivolamento nel dissesto sarebbe un atto di accusa conclamato verso le proprie passate gestioni. Una situazione complessa, ma nella quale pare entrare a gamba tesa il presidente Pittella con una ingiustificabile disponibilità al salvataggio di un bilancio consolidato strutturalmente deficitario e di una giunta che, non colpevole della situazione attuale, non dispone però di agibilità numerica in consiglio comunale e non ha alcuna possibilità di gestire l’amministrazione, pure in un ipotetico salvataggio che sono i numeri della finanza regionale stessa a non consentire. Verrebbe da chiedersi perché Pittella offre impossibili aiuti a De Luca, per salvare Potenza o per continuare la sua guerra interna al Pd? Condizioni politiche che suggerirebbero quindi come vie obbligate o tentare extrema ratio di salvare il bilancio affidandosi al fondo di rotazione (suicidio politico per De Luca e il suo peculiare centrodestra) o, considerando impossibile in quantità finanziaria, improponibile politicamente verso la intera regione, indecente perché segue logiche celate di equilibri tra le fazioni pd in lotta, tali importi di aiuti regionali, la rassegnazione operosa al dissesto e al commissariamento che, se pure porterà ad aggravi di spesa notevoli per i cittadini, allo stesso tempo libererà la città sia dalla melassa di un bilancio impossibile a sanarsi nella continuità politico-contabile con cui si è formato finora, sia dal peso amministrativo della “leggerezza” mediocre con cui la città è stata finora divorata da interessi intrecciati privati e clientelari, ma soprattutto libererà Potenza dalla condizione democratica insostenibile palesatasi in primavera per giochi, controgiochi e doppigiochi, condizione che serve sanare con un nuovo voto, quando serviranno uomini e pratiche politiche nuove, non inciuci o trame o politicismi di dubbio gusto. RASSEGNASTAMPA corriere.it Lavoro, si vota senza articolo 18 Tutte le nuove misure del Jobs Act Rinviata alle norme attuative la parte sui licenziamenti. Limite ai demansionamenti. Spuntano incentivi per il contratto unico con l’obiettivo di superare i rapporti precari di LORENZO SALVIA 31 shadow ROMA - Quello a tempo indeterminato e a tutele crescenti sarà il tipo di contratto «privilegiato in termini di oneri diretti e indiretti». Per questo sarà possibile incentivarlo, sotto forma di taglio dei contributi o dell’Irap da quantificare successivamente con le norme attuative, in modo da renderlo più vantaggioso rispetto ai contratti a termine che altrimenti non avrebbero rivali, specie dopo la liberalizzazione di pochi mesi fa. E con l’obiettivo finale di arrivare al «superamento delle tipologie contrattuali più precarizzanti». Nell’emendamento al Jobs act , il disegno di legge delega per la riforma del lavoro sul quale oggi il Senato dovrà votare la fiducia, il governo fa qualche altro passo verso la minoranza del Pd, che però resta critica. Licenziamenti Dal pacchetto, otto pagine che ieri sera hanno avuto la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato e stamattina saranno depositate formalmente in Senato, resta però fuori ogni riferimento alle nuove regole sui licenziamenti e all’articolo 18. La questione sarà confinata ad un semplice discorso che il ministro del Lavoro Giuliano Poletti farà in Aula. Dichiarazioni spontanee, nessuna votazione a seguire. Come indicato nel documento votato nella direzione del Pd, il ministro si impegnerà a mantenere il reintegro nel posto di lavoro per i licenziamenti disciplinari, quelli addebitati al comportamento del dipendente, che dovessero essere giudicati ingiustificati dalla magistratura. Ma solo in alcuni casi limite e comunque rimandando i dettagli al 2015, quando il Jobs act sarà stato approvato anche alla Camera e il governo scriverà i decreti attuativi. La tipizzazione A quel punto, ma solo a quel punto, il governo procederà ad una tipizzazione più stretta dei licenziamenti disciplinari ingiustificati, in modo da ridurre il margine di discrezionalità dei magistrati. E lascerà aperta la possibilità per l’azienda di scegliere comunque l’indennizzo, ma più caro, anche quando il magistrato dispone il reintegro. I decreti attuativi passeranno in Parlamento solo per un parere non vincolante, e il governo avrà gioco più facile rispetto al difficile compromesso che deve cercare adesso. Una semplice dichiarazione del ministro non è una garanzia sufficiente per la minoranza Pd, che con Cesare Damiano avverte: «La battaglia per migliorare la delega continuerà alla Camera». Ma potrebbe funzionare da scudo in futuro, se le norme attuative dovessero essere impugnate davanti alla Corte costituzionale perché vanno al di là della delega, visto che nel Jobs act manca un riferimento proprio all’articolo 18. Mansioni e voucher Nell’emendamento ci sono altri due passi verso la minoranza Pd. Il primo è sul demansionamento, cioè la possibilità di assegnare al lavoratore mansioni inferiori a quelle della categoria di appartenenza. L’operazione sarà possibile rispettando le «condizioni di vita ed economiche del lavoratore», il che non vuol dire necessariamente conservando lo stesso salario ma quasi. Mentre sui voucher, i buoni lavoro utilizzati per le prestazioni occasionali, resta fermo il principio di un tetto massimo al loro utilizzo, che però sarà definito sempre con le norme attuative. Scioperi e referendum Non ci saranno invece, salvo sorprese, le norme sulla rappresentanza, sulla contrattazione aziendale e sul salario minimo, delle quali aveva parlato lo stesso Matteo Renzi nel corso dell’incontro con i sindacati avuto in mattinata. L’obiettivo è quello di impedire scioperi e referendum quando un accordo viene firmato dal 50% RASSEGNASTAMPA più uno dei rappresentanti sindacali, limitando il diritto di veto delle sigle più piccole (leggi Fiom). Mentre il salario minimo potrebbe sostituire in parte i contratti nazionali, indebolendo anche i sindacati più grandi. Il progetto resta in piedi ma con tempi più lunghi. 8 ottobre 2014 | 06:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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