FIITA Aprile 2014 - Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena

SUORE DOMENICANE
di S. Caterina da Siena
FOGLIO INFORMATIVO
n.1
1 - Febbraio - Aprile 2014
Redazione: Via S. Margherita, 23 – 33070 Tamai di Brugnera –PN
℡ 0434.606758
srconsuelo@quipo.it
CONSIGLIO GENERALE ALLARGATO AMPLIATO
Dopo il primo incontro avvenuto nell’ottobre 2012 a Rocca di Papa, la seconda sessione si è svolta a
“Villa Benedetta”, in Roma, dal 10 al 24 febbraio 2014.
Il tema, in continuità ed armonia con quello precedente, è stato:
ARTIGIANE PER IL CAMBIO NELLA COMPLESSITÀ DELLA VITA QUOTIDIANA.
Anche la Parola di Dio che ha illuminato il cammino era in continuità con quella precedente: “Come
ho fatto io, fate anche voi” (Gv 13,12-15).
Gli obiettivi, sintetizzati nel saluto di apertura della Priora generale, erano i seguenti:
- rivedere il cammino fatto, per riflettere, per comprenderne meglio il senso e i vari aspetti, per
prendere coscienza delle sfide che sono emerse, per individuare i nuovi punti critici,
- fare una revisione del Quadro teorico di riferimento che avevamo elaborato nel precedente incontro, sia nei suoi punti espliciti che impliciti, revisione fatta prendendo coscienza che la complessità della vita ci ha dato nuovi apporti,
- riprendere le Opzioni storiche e dare loro nuovo impulso,
- trovare insieme linee operative e nuove aperture da presentare al Capitolo generale del 2015,
cioè dare uno sguardo al futuro per elaborare proposte e suggerimenti, per continuare il cammino della Famiglia come suore e laici.
Eravamo 39 partecipanti (3 sorelle erano assenti per motivi di salute), con due accompagnatrici – Sr.
Ana Maria Donato e Sig.ra Adriana Escudero – e con tre traduttrici che si sono coinvolte con entusiasmo nello spirito dell’incontro.
Sono stati 15 giorni molto intensi, nei quali il tessuto denso della vita attuale è emerso chiaramente
nella sua complessità e nel servizio anch’esso complesso, richiesto dalla nostra animazione.
Dopo aver rivisto nella sua realtà, anche conflittuale, il cammino percorso finora, siamo state guidate
come Equipe di animazione generale, provinciale, di Delegazione, ad aprirci al cambiamento, a lasciarci illuminare per viverlo da artigiane protagoniste, e per questo rinnovare in modo adeguato all’
‘oggi della realtà in cui viviamo’ le opzioni storiche, le linee di animazione, i progetti per l’immediato
futuro e in vista del Capitolo generale dell’anno prossimo. Il clima e lo spirito con cui il “gruppo” ha
vissuto quei giorni, sono molto bene espressi in alcuni stralci del saluto di conclusione di Sr. M. Elvira:
«……Tante di voi hanno espresso ripetutamente gioia, entusiasmo, per essere qui e camminare insieme, hanno espresso la gioia per la fraternità sempre più consolidata, la soddisfazione del lavoro che
stiamo facendo, la gratitudine per questi preziosi tempi di formazione e di animazione.
…. In questi giorni è stato evidente che la Congregazione, come unica comunità allargata, è entrata
in una corrente di cammino costituita da una animazione che vuole essere nuova, che vuole accompagnare il reale cambiamento della società, della Chiesa, della persona umana.
Siamo contente perché in questi giorni si è percepito tra tutte noi, sempre più, una relazione di fraternità
affettuosa e solidale, al di là dei confini, delle razze, delle situazioni. …. In noi tuttavia, forse in qualcuna
di noi un po’ di più, permangono alcune resistenze, alcuni dubbi, alcuni interrogativi, ma tutto questo è
normale, è il segno che stiamo veramente vivendo anche noi la transizione. Sento di poter dire che in tutto il gruppo, il desiderio e la volontà, mossi dallo Spirito, sono autentici, sento che vogliamo realmente
accompagnare la transizione in vista di un autentico cambiamento della nostra Famiglia. E questo è
bello, è dono di Dio, è frutto della nostra ricerca sincera, è quello che ha fatto dire a Sr. Ana Maria
Donato: “Guardatevi, che bella Congregazione siete!”
Per questo vogliamo, insieme, come parti di un unico corpo, con tutte noi stesse, correre nel labirinto
della società, della cultura, della Chiesa, della missione, del mondo di oggi, nella realtà diversa e concreta di ogni Provincia, Delegazione e delle comunità di Uganda. Vogliamo continuare a cercare in1
sieme come unico corpo in vista del Capitolo generale, che sarà spazio e tempo di discernimento per
tutta la Famiglia, sarà espressione dell’unità e della novità di tutta la Congregazione, suore e laici. »
Una partecipante
COMUNITÀ DI UGANDA
Voti Perpetui - Il 29 marzo 2014 a Namugongo, nella cattedrale intitolata ai Santi Martiri Ugandesi, Sr. M. Carolina Mwinganiza ha pronunciato il suo SÌ PER SEMPRE a Dio nella nostra Famiglia
Religiosa.
È stata per me una gioia oltre che un onore poter prendere parte a questo evento così importante per
la nostra Famiglia; è stato per me un onore poter essere presente -non solo a nome della comunità di
Genova di cui Carolina fa parte ormai da 4 anni - ma anche in rappresentanza di tutte le sorelle della
Provincia d’Italia; è stata una gioia grande poter conoscere finalmente la terra di Uganda, una terra
dove da ormai 20 anni viviamo la nostra missione.
La celebrazione dei voti perpetui di sr. M. Carolina è stata attesa da tutte e preparata con
molta semplicità e nello stesso tempo con cura; ogni sorella ha donato il suo piccolo e/o grande contribuito all’organizzazione, rendendo questo evento molto bello e partecipato.
La celebrazione ha avuto inizio alle 10 del mattino (ci si è attenuti rigorosamente al famoso
“african time”) con una solenne processione aperta dalla banda e dai membri del coro, a seguire sr.
Francesca e sr. Orestina in rappresentanza delle nostre due comunità, io e sr. Noelina in quanto testimoni della professa, il fratello e la mamma di sr. M. Carolina, sr. M. Carolina e la priora generale,
il vescovo e diversi presbiteri.
Erano presenti –ovviamente- tutte le nostre suore, della comunità di Namugongo e di Kakumiro, ma
anche sorelle di diverse altre Congregazioni che vivono a Namugongo, senza contare gli amici e i parenti della sorella, arrivati alla sera prima, insieme ai due fratelli e alla madre, dal villaggio dove vivono, distante circa 5 ore di viaggio.
La liturgia - su desiderio di sr. M. Carolina - era quella della solennità dell’Annunciazione, celebrata
il 25 marzo; ovviamente, non conoscendo l’inglese non ho ben capito il contenuto dell’omelia, ma sono sicura che il vescovo della diocesi ha speso parole significative riguardo l’evento che la nostra
Famiglia, ma tutta la chiesa d’Uganda, stava celebrando. Il canto delle litanie è stato un momento
solenne e toccante anche perché sono state cantate nella lingua locale.
Al termine della celebrazione ci siamo spostati nel nostro convento distante circa 5 minuti di
strada dalla cattedrale; è iniziata la festa, aperta a tutti, che è durata circa 4 ore, in cui i ringraziamenti ufficiali, le danze e i balli si sono alternati fino al momento del pranzo.
Un gruppo culturale locale ha presentato tre o quattro danze tipiche ugandesi e alcuni ragazzi
dell’oratorio salesiano si sono esibiti in salti acrobatici. Ad alcuni tra i presenti è stata data la parola
per esprimere i propri ringraziamenti e fare gli auguri alla festeggiata.
Dopo il pranzo a base di matoke, riso, carne, sugo di noccioline e di legumi, è iniziato il “momento regali”; si è aperta un lunga processione di persone che ha portato a sr. M. Carolina il proprio
omaggio: pacchi, buste, ma anche frutta e persino un gallo!
Si è respirata tanta gioia, il desiderio profondo da parte di tutti di “esserci” e di condividere un momento
importante per la vita di sr. M. Carolina, della nostra Famiglia religiosa, ma della Chiesa intera.
È sicuramente difficile riuscire a dare parola a quello che ancora adesso mi porto dentro dopo
questo viaggio, in cui non mi è stato dato solo di partecipare ad una celebrazione e di poter essere accanto a sr. M. Carolina, ma mi è stato anche concesso di conoscere - per quanto ho potuto- questa
terra e la sua gente, di scoprire quello che le nostre sorelle a nome di tutte noi fanno, ma soprattutto
vivono e condividono in quei posti …..
Mi restano nel cuore e nella mente immagini, sensazioni, odori, volti, il ricordo di esperienze significative come quella di “aver raccolto” in un villaggio due bimbi abbandonati e di averli ospitati in casa
nostra …
Resta nel cuore quella “nostalgia inguaribile” che qualcuno chiama “mal d’Africa”…..Ma resta
nel cuore anche una parola, una delle tante che ho avuto modo di imparare tra la gente che mi ha accolto, una parola che più volte mi sono sentita ripetere …. è forse la parola più importante, che vale
la pena imparare in qualsiasi lingua e che in Uganda, stranamente, si respira nell’aria ….WEBALE
…. GRAZIE!
Sr. M. Lara Morelli
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DELEGAZIONE DI NIGERIA
DA GENNAIO A MARZO, 2014
.... COMUNITA’ DI IBADAN
Gli anni passano: i giorni, i mesi registrano svariate attività.
Ecco la nostra esperienza di
quest’anno nello scorrere dei
giorni.
La prima attività dell’anno è
stata la Celebrazione di fine
mandato di Mons. Alaba Odeosin J0b, Arcivescovo della
nostra Arcidiocesi di Ibadan.
Egli fu ordinato Sacerdote il
24 dicembre 1966 all’età di 28
anni. È sacerdote da 49 anni e
da 42 è Arcivescovo.
Il 29 ottobre 2013, avendo
raggiunto l’età di 75 anni, Papa Francesco ha accolto la sua
lettera di dimissione e il vescovo della diocesi di Oshogbo, Mons. Gabriel Leke Abegunrin, è stato consacrato a
succedergli come nuovo Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Ibadan.
L’Arcivescovo Alaba è un costruttore di pace e ama i rapporti umani sinceri. Non vuole
che il suo incontro con gli altri
sia una semplice felicitazione,
ma occasione di scambio fraterno. E’ un gioioso donatore
che ha influenzato positivamente la vita di molte persone, particolarmente negli orfanotrofi e con i bambini meno privilegiati della società. E’
in buone relazioni tanto con i
cristiani che con i Mussulmani.
Non nutre pretese, corregge
liberamente e con franchezza.
Vuole che ogni cosa sia fatta
bene.
Ammoniva la gente in questo
modo: “E’ importante ciò che
Dio fa di te. Ovunque tu vada a servire, servi il Signore lealmente, vai avanti con semplicità e fai tutto ciò per cui Dio ti ha chiamato. Dai e riceverai, non ritenere alcunché per te stesso”.
24 GENNAIO: INSEDIAMENTO DELL’ARCIVESCOVO GABRIEL OJELEKE ABEGUNRIN
Lo Spirito Santo ha scelto l’Arcivescovo Gabriele Ojeleke Abegunrin e
non lo lascerà solo. L’installazione del nuovo Arcivescovo ebbe luogo nel
Seminario Maggiore di San Pietro e Paolo, Bodija, Ibadan, Stato di Oyo. I
presenti alla celebrazione erano: Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e
laici. La celebrazione è stato un memorabile evento che non sarà dimenticato.
Egli proviene da Orangun in Oshogbo. Fu il primo Vescovo di quella Diocesi e ora è l’Arcivescovo di Ibadan. Sembra accogliente, semplice. Sa
ascoltare ed ha zelo e passione per l’evangelizzazione. E’ un Vescovo
che ama la pace. È conosciuto il suo impegno nel ristabilire la pace tra gli
abitanti di Modakeke, una circostanza in cui ci fu tanto spargimento di
sangue e la morte di persone innocenti.
Dal nuovo Arcivescovo ci si aspetta che resti ciò che è: uomo di Dio e
uomo della Chiesa, popolo di Dio. Come uomo di Dio che ascolti la sua
voce e come uomo della Chiesa che sappia essere trasmettitore della
fede degli Apostoli al popolo, donando la sua stessa vita quotidianamente. Noi qui a Ibadan siamo pronte ad accogliere le sfide e migliorare
i nostri comportamenti, perciò lo aspettiamo con fede.
50° ANNIVERSARIO DELLA NCWR
Nel 1964 la Conferenza delle Religiose in Nigeria, fece un incontro in spirito di amore fraterno dal motto: “Unità per amore e servizio”, mirando
a promuovere l’opera di evangelizzazione e collaborando con i vari carismi e le diverse spiritualità nel rendere servizi umanitari ai fratelli e alle
sorelle.
In questo tempo speciale di grazia, durante il quale la Conferenza celebra i 50 anni della sua esistenza, i membri, nella luce del tema proposto
per la celebrazione, ‘’NCWR a 50 anni: CAMMINO DI FEDE CONDIVISO,”
hanno raccontato le loro storie, condividendo il cammino di fede dei loro rispettivi Istituti religiosi.
La celebrazione del 50° di fondazione della Conferenza ebbe luogo nella
Cattedrale “Santa Trinità” in Onitsha, Anambra State, ed ha offerto a
tutti i membri l’opportunità di rinnovare il loro impegno personale e di
gruppo per la Conferenza. Riflettendo sugli elementi essenziali del giubileo, che includono ringraziamenti, gioia, perdono, restituzione, liberazione, libertà, ecc., abbiamo chiesto la grazia di essere buoni ambasciatori di nostro Signore, al quale abbiamo consacrato la nostra vita.
La nostra Comunità è stata rappresentata da Sr. M. Ijeoma e Sr. M. Silvia, che hanno partecipato alla completa celebrazione.
TEMPO DI QUARESIMA
A imitazione del nostro Maestro, Gesù Cristo, abbiamo osservato la nostra realtà, abbiamo cercato di toccarla, di farla nostra e di fare passi concreti per raggiungere con amore i nostri fratelli e le nostre sorelle.
Ecco una delle nostre esperienze.
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E’ stata presa in cura presso il nostro ospedale una anziana donna mussulmana del nostro villaggio (Ogungbade): vedendo che aveva le gambe gonfie e la sua salute andava deteriorandosi per mancanza di cure, di
attenzione e di soldi la comunità si è preoccupata. Le novizie l’avevano incontrata l’anno precedente durante la loro opera di evangelizzazione lungo le strade di Ogungbade, l’avevano visitata nella sua casa, le
avevano portato del cibo e altre cose necessarie per sostenerla, per lavare la biancheria e mettere in ordine la casa. La donna era una brava cuoca e le piaceva prepararsi lei stessa i suoi cibi.
E’ stata portata all’ospedale col consenso di suo figlio e si è iniziato immediatamente una cura adeguata.
La permanenza nell’ospedale ha migliorato la sua salute ed è ritornata a casa; nonostante ciò la donna è
morta pochi giorni dopo la sua uscita dall’ospedale.
Siamo però contente di aver condiviso i bisogni di questa donna mussulmana e della sua famiglia. La compassione, la tenerezza e la solidarietà dell’amore di Cristo ci danno la vera libertà, la vera salvezza e la vera
felicità.
Insieme al nostro Gesù possiamo coraggiosamente aprire nuovi sentieri di evangelizzazione e di promozione umana.
La Comunità si prende cura anche di un bambino la cui madre morì alcuni giorni fa. Suo padre avrebbe potuto fare ben poco per la sua crescita. Il bambino ora trascorre il week-end con le suore e si sente a casa
sua con loro.
21-24 MARZO: INCONTRO DELLE IUNIORES
Questi giorni sono stati riservati dalla Delegazione per le juniores perché riflettessero sul tema: “AUTORITA’ COME SERVIZIO”.
Le parole non possono esprimere la nostra esperienza, ma noi ringraziamo Dio per il dono della vocazione
e dell’opportunità che ci è stata offerta. Il Relatore, P. Domenico Mbomson OP, Priore dei Domenicani a
Samonda, Ibadan, ha messo tutto il suo impegno per parlarci dell’autorità come servizio. Abbiamo letto e riflettuto sui numeri delle Costituzioni 131-140 per comprendere sempre meglio cosa intendiamo per
“autorità” e il Vangelo di Giovanni, 13,1-17 la lavanda dei piedi. Questa è l’icona di Gesù per chi svolge un
ufficio di servizio nel regno di Dio: lavare i piedi. Come superiora o formatrice o pedagogo hai tutto il potere, nell’ambito della Chiesa o dell’Ordine, di aiutare le anime nel loro cammino, di fare ciò che la lavanda
dei piedi richiede. Aiutare gli altri ad andare avanti verso il loro traguardo: questa è l’autorità. Esercitare
questo servizio e avere la capacità di farlo in questo modo sono un dono di Dio.
Siamo state sfidate a favorire la partecipazione della Comunità: è meglio fare un passo tutte insieme che
farne due o più da sole, ad affrontare la diversità in spirito di comunione, a mantenere l’equilibrio nella
nostra vita apostolica, ad avere un cuore misericordioso per essere strumenti dell’amore di Dio che accoglie, corregge e dona sempre un’altra opportunità a chi sbaglia e cade nel peccato.
È stato un incontro davvero indimenticabile, anche perché abbiamo visitato le sorgenti di acqua calda e
fredda di Ikogosi, nello stato di Ekiti. La vista di questa meraviglia ci ha sorpreso e noi abbiamo ringraziato Dio per tutte le sue creature.
PRIMA PROFESSIONE DI SR. M. VERITAS MYARENRERE SOKOH
La Professione Religiosa della novizia Veritas ha avuto luogo nella casa di Noviziato, il 25 marzo 2014, alle
ore 10,00 del mattino.
Con gioia ella ha detto “MI HAI CHIAMATO, ECCOMI, SIGNORE” alla presenza di tutti in Cappella.
“ Grandi sono le tue opere, Signore, ora e sempre! Con la tua grazia mi hai fatta nuova: fammi vivere in Te
durante tutta la mia vita “. Questa è stata la preghiera della nostra sorella fatta con tutto il cuore. La Santa
Messa, presieduta dal Rev. do Padre Charles Uwakwe, affiancato dai Padri Domenicani, dai Sacerdoti Redentoristi e da alcuni religiosi di altre Congregazioni, con i loro parenti ed amici, è stata una vera gioia per
la mamma. Sua madre, che usa le stampelle fin dallo scorso anno a causa di un incidente fatale, non poté
fare a meno di esprimere la sua gioia durante la ricreazione in ringraziamento al Signore per avere chiamato la sua figlia.
Ogni suora della Comunità contribuì alla riuscita e alla bellezza della celebrazione che si è conclusa con una
distensiva ricreazione dopo la celebrazione dei Vespri.
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PROVINCIA D’ITALIA
VENEZIA: Riportiamo quanto un giornalista ha pubblicato sul giornale locale “La Nuova Venezia”
dopo aver intervistato Sr. M. Lucia Vettor ultracentenaria.
30 Marzo - Centosette! Suor Lucia, al secolo Pasqua Vettor, è la suora più longeva del Veneto. La seconda in Italia, “mi ha battuto una suora romana -dice ridendo- ma solo per pochi giorni” un miracolo della natura, forse aiutato dall’amore con cui viene seguita e curata da anni.
Nel convento delle Suore Domenicane dei Santi Apostoli, suor Lucia è la sorella maggiore, curata
con grande affetto dalle consorelle.
Nata di venerdì santo del 1907 (“per quello mi han chiamato Pasqua”, dice), Sr Lucia ha vissuto due
guerre mondiali e gli avvenimenti dell’intero Novecento. Tempra forte, non deve nemmeno eccedere
in medicine e cure e vive con serenità la sua vita da record. Preghiera, sveglia all’alba e ancora qualche passeggiatina nel giardino delle suore in questi giorni fiorito con glicini e rose.
“L’altro giorno sono venuti i parenti a festeggiarla” racconta suor Maddalena, la superiora che coordina l’attività del convento, molti davvero anziani, non ce l’hanno fatta ad affrontare il viaggio. Lei
invecchia con molta calma. “Sono ancora qui”, scherza con grande ironia suor Lucia, “ogni volta dico
a chi mi viene a trovare: credevate di non trovarmi più, eh?”
Una vita per la preghiera e il servizio agli anziani e ai più deboli. Fino a dopo i 90 anni Suor Lucia
macinava chilometri ogni giorno per andare nelle case degli anziani e degli ammalati a fare le iniezioni, ad assisterli, a vegliare i morti. Adesso passa le sue giornate in un ambiente sereno, dove le
consorelle la assistono con l’aiuto della dottoressa. “Controlli, ma pochi farmaci, non ne ha bisogno”.
Suor Lucia non era mai stata ricoverata in ospedale fino all’incidente di qualche anno fa, a causa della
rottura del femore. Qualche settimana di girello ed è tornata a camminare… e a sorridere: “Davvero
mi mette sul giornale? Dai che lo voglio leggere!”
ROMA-MONTEMARIO - Il 22 marzo a Montemario si è tenuto l’incontro delle comunità religiose presenti in parrocchia. E’ stato il secondo appuntamento, ci eravamo già incontrati lo scorso anno nella comunità di Don Orione e lì ogni comunità aveva presentato il suo carisma. Il convenire è stato voluto dal nostro parroco Don Paolo che ha convocato tutte le comunità religiose presenti sul territorio. Prima della S.
Messa Sr. M. Viviana, a nome della comunità, ha dato il benvenuto a tutti sottolineando l’importanza di
questo incontro di comunione e di valorizzazione della ricchezza dei carismi, di cui la Chiesa è custode. La
celebrazione è stata organizzata con molta attenzione, ad ogni comunità era stata affidata una parte. Una
sorella domenicana dell’Unione Romana di S. Domenico ha suonato il violino. Le giovani della dottrina
cristiana hanno danzato durante l’offertorio etc... ognuno ha posto al servizio degli altri il suo dono. La liturgia del giorno ci ha offerto il bellissimo testo evangelico del padre misericordioso. Don Paolo
nell’omelia ha evidenziato il fatto che: ”Il Signore, esce sempre per venirci incontro, per lui siamo importanti. Quella cors, quell’abbraccio, quel bacio di Dio si rinnovano per noi nell’Eucaristia ogni volta che la
celebriamo. Ci siamo consacrati per il fascino dell’amore che ci ha toccato e ci sostiene per alcuni da pochi
anni e per alcune sorelle ormai da tanti anni. E’ bello essere insieme …. Con la nostra presenza qui siamo
una profezia dell’umanità nuova nella comunione di Dio dove le distinzioni diventano ricchezza. La Chiesa di Roma vive in modo speciale questo convenire di diversi popoli. Gioiamo insieme e benediciamo il
Signore”.
Nel corridoio, ornati di fiori, erano stati allestiti i tavoli per porre il cibo che ogni comunità era incaricata
di portare: carne, torte salate, dolci, frutta… mentre Sr. M. Rita aveva preparato la pasta asciutta che i giovani studenti di don Orione hanno gradito in modo particolare. Ognuno ha messo qualcosa di materiale oltre a mettere se stesso, il proprio servizio, la propria gioia, l’accoglienza e…..è stato un bel momento di
comunione ecclesiale e di gioia di cui ringraziamo tutti ma in primis il Signore Gesù, che ci ha fatto questo
dono. Tutto è stato vissuto in armoniosa condivisone, dalla liturgia della Parola alla liturgia della vita.
Le suore di Montemario
SAINT JEAN DE LUZ (Francia) - Ogni anno, per la Festa di San Tommaso d'Aquino (28 gennaio), tutto il corpo
insegnante, gli studenti e i loro genitori sono invitati a celebrare il santo Patrono del Liceo, fondato dalle Suore
Dominicane e accompagnato ancor oggi da alcune di loro. Questa celebrazione favorisce sempre un inter5
scambio interessante tra le Suore Domenicane e il Direttore. La lettera che segue permette di scoprire la vitalità dell' Istituto.
Cara Sr. Suzanne,
La ringrazio per il suo messaggio. Credo proprio che la preghiera ci ha sostenuti durante tutta
la giornata !
Abbiamo iniziato la mattina con una riflessione, in tutte le classi, sull’Eucaristia o sul tema
dell’anno (l’umiltà), per prepararci alla Messa. Già da diverse settimane avevamo sensibilizzato gli alunni al senso del sacro (e a ciò che è sacrilego), successivamente al significato dell’Eucaristia per noi
cristiani, in modo da permettere loro di vivere la Messa e la Comunione con il rispetto dovuto.
La Messa, preparata da decine di persone, con gli alunni musicisti e cantori, è stata molto forte,
molto bella. Il celebrante mi ha detto che si è sentito portato da questa grande assemblea di giovani, e
dal suo dinamismo. Il Canto della creazione cantato in basco dai professori, la danza in onore della
presenza reale eseguita da alcuni alunni accompagnati da una giovane insegnante al txistu (flauto basco, a 3 fori), l’omelia sulla vera umiltà, su Gesù che lava i piedi degli apostoli, e certamente la preghiera di San Tommaso recitata a voce alta, tutto questo ha permesso a un’assemblea di 1200 persone
di lodare Dio: insegnanti e ragazzi, il personale e gli ex-alunni, gli amici e i parenti.
Dopo il tradizionale aperitivo offerto al personale e agli amici, ci siamo recati tutti al Jai Alai,
sala di pelota basca, per un pomeriggio di festa, tra danze, arti marziali, dimostrazioni di pelota basca
(uno sport); tutto orchestrato da un professore e da alcuni alunni, ma anche da adulti che hanno sacrificato il pomeriggio per partecipare alla nostra festa. Un momento di autentica condivisione.
Questa giornata si è conclusa con l’assemblea generale e il Consiglio di amministrazione
dell’OGEC (organismo di gestione), seguiti da una cena al ristorante. Una giornata laboriosa, lunga e
bella … portata dal desiderio di essere insieme nella celebrazione e nella condivisione, nella festa e nel
lavoro. Portata anche dalla preghiera e dalla benevolenza della nostra Congregazione, nonostante
l’assenza di sorelle, per la prima volta probabilmente dai tempi di fondazione. Che ricchezza, avere la
preghiera per restare in contatto e uniti!
Una classe di alunni (16-17 anni) ha fondato una associazione, dipendente dalla scuola, per organizzare e portare avanti azioni di sostegno a una scuola del Pakistan. Teniamo duro, come ci eravamo impegnati, e siamo felici di vedere i giovani esprimere il desiderio di impegnarsi e di agire per questa finalità.
Le auguro di poter vivere una festa bella come la nostra, e la ringrazio, così come la Congregazione attraverso di lei, per il sostegno fedele, attento e caloroso.
Jacques Hourcaillou
ECHI DI MISSIONE…
9-16 marzo - Settimana di Esercizi spirituali nelle parrocchie di una Unità pastorale di Milano, tenuta da Padri, Suore e Laici domenicani. Tema “La gioia del Vangelo”.
Ho condiviso la missione con una suora e una postulante della Congregazione Romana di Ganghereto e una suora di S. Sisto Vecchio. Abbiamo lavorato su due parrocchie con una popolazione totale di 20.000 abitanti sul territorio dell'hinterland milanese, una chiesa vivace: due oratori
ben organizzati, 5 sacerdoti, una suora ausiliaria, un buon numero di volontari che fanno funzionare tutto, livello economico medio-alto. Siamo arrivate sabato sera quando il carnevale ambrosiano era ancora nel pieno della festa ma la domenica mattina ci siamo immerse subito nel rito ambrosiano con i suoi tanti “Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison”. Durante le S. Messe
abbiamo salutato la gente e annunciato l'avvio degli Esercizi. La settimana è stata pienissima:
prima delle lezioni scolastiche, i ragazzi delle medie con gli zaini sulle spalle, arrivavano in chiesa, per un breve momento di preghiera, subito dopo i bambini accompagnati dai nonni e dai genitori. Di questi momenti è stato bello vedere nonni, genitori e catechisti coinvolti nel canto, nei
gesti, nella preghiera e nei compiti da svolgere a casa, un entusiasmo trascinante che ha creato in
paese un clima di gioia e di festa e un passa-parola per dire a tutti “Gesù, ti aspetta”. Tutte le
mattinate erano occupate nella visita agli ammalati. Nel pomeriggio gli adulti venivano incontrati con una catechesi sul testo “la gioia del vangelo” e i ragazzi, gli adolescenti e i giovani sul tema
delle beatitudini. Le celebrazioni liturgiche, tutti i giorni erano molto partecipate. In tarda serata
eravamo impegnate nei centri di ascolto nelle case. L'esperienza è stata impegnativa e faticosa,
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ma molto bella, molto forte, sicuramente la fraternità creata tra di noi è stata la prima predicazione.
Sr. M. Nicoletta Sottana
Calendario della Curia generalizia
Le prossime sedute di Consiglio generale saranno:
dal 9 al 13 maggio 2014;
dal 9 al 12 giugno 2014;
il 30 e 31 luglio 2014.
La Priora generale compie la visita canonica alla Delegazione delle Frontiere dal 22 aprile al 7 maggio
2014; in essa è inclusa l’Assemblea dal 30 al 4 maggio 2014.
Dal 15 maggio al 6 giugno 2014 compie la visita canonica alla Delegazione di Francia/Spagna.
Dal 19 al 25 maggio l’Assistente Sr. M. Juana partecipa con la comunità di Jerez de la Frontera (Spagna) alla settimana vocazionale parrocchiale.
Dal 17 al 24 luglio 2014 avrà luogo il III° Capitolo provinciale elettivo della Provincia di America Latina a cui sarà presente l’Assistente generale Sr. M. Juana Segura.
Cristo, mia speranza, è risorto! Alleluja!
(Sequenza di Pasqua)
"Non siate mai
uomini e donne tristi:
un cristiano
non può mai esserlo!"
Papa Francesco
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