Bilancio Sociale 2013 - Le Vele - società cooperativa sociale onlus

Bilancio Sociale 2013
BILANCIO SOCIALE
2013
LE VELE
Società Cooperativa Sociale ONLUS
1
Bilancio Sociale 2013
Indice
1.
Premessa ................................................................................................................. 3
1.1
Lettera agli stakeholder ........................................................................................................ 3
1.2
Metodologia ......................................................................................................................... 5
1.3
Modalità di comunicazione ................................................................................................... 6
1.4
Riferimenti normativi ............................................................................................................ 6
Identità dell’organizzazione.................................................................................... 6
2.
2.1
Informazioni generali ............................................................................................................ 6
2.2
Attività svolte ....................................................................................................................... 9
2.3
Composizione base sociale ................................................................................................ 11
2.4
Territorio di riferimento ...................................................................................................... 12
2.5
Missione ............................................................................................................................ 13
2.6
Storia ................................................................................................................................. 23
3.
Governo e strategie .............................................................................................. 30
3.1
Tipologia di governo .......................................................................................................... 30
3.2
Organi di controllo ............................................................................................................. 31
3.3
Struttura di governo ........................................................................................................... 31
3.4
Processi decisionali e di controllo ...................................................................................... 32
3.4.1
Struttura organizzativa ............................................................................................... 32
3.4.2
Strategie e obiettivi..................................................................................................... 34
4.
Portatori di interessi ............................................................................................. 35
5
Relazione sociale .................................................................................................. 37
5.1
Lavoratori .......................................................................................................................... 37
5.3
Reti territoriali .................................................................................................................... 42
5.4
Clienti/committenti ............................................................................................................. 42
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Bilancio Sociale 2013
6.
Dimensione economica ........................................................................................ 43
6.1
Valore della produzione ...................................................................................................... 43
6.2
Distribuzione valore aggiunto ............................................................................................. 44
6.3
Produzione e distribuzione ricchezza patrimoniale .............................................................. 45
6.4
Ristorno ai soci .................................................................................................................. 46
6.5
Il patrimonio ....................................................................................................................... 46
7.
Prospettive future ................................................................................................. 47
7.1
Prospettive cooperativa ..................................................................................................... 47
7.2
Il futuro del bilancio sociale ................................................................................................ 47
1. P REMESSA
1.1
Lettera agli stakeholder
La realizzazione di questa edizione del bilancio sociale ha permesso a LE VELE
Società Cooperativa Sociale ONLUS di affiancare al “tradizionale” bilancio di
esercizio, un nuovo strumento di rendicontazione che fornisce una valutazione
pluridimensionale (non solo economica, ma anche sociale ed ambientale) del valore
creato dalla cooperativa.
Il bilancio sociale infatti tiene conto della complessità dello scenario all’interno del
quale si muove la cooperativa e rappresenta l’esito di un percorso attraverso il quale
l’organizzazione rende conto, ai diversi stakeholders, interni ed esterni, della propria
missione, degli obiettivi, delle strategie e delle attività.
Il bilancio sociale si propone infatti di rispondere alle esigenze informative e
conoscitive dei diversi stakeholders che non possono essere ricondotte alla sola
dimensione economica.
In particolare per questa edizione del bilancio sociale la Cooperativa LE VELE ha
deciso di evidenziare le valenze
 Di comunicazione
 Di governance
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Bilancio Sociale 2013
Proprio per questo motivo gli obiettivi che hanno portato alla realizzazione
dell’edizione 2013 del Bilancio Sociale sono prevalentemente i seguenti:
 Favorire la comunicazione interna
 Informare il territorio
 Misurare le prestazioni dell'organizzazione
 Rispondere all'adempimento della regione
 Utilizzarlo come strumento di analisi per la futura programmazione
 Verificare lo stato del processo evolutivo
INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE
L’attenzione costante all’evoluzione dei bisogni socio-sanitari del territorio e il
conseguente impegno nel proporre soluzioni organizzative adeguate hanno
caratterizzato fin dal principio l’attività della Cooperativa Sociale.
Oggi avvertiamo pressante l’esigenza di rendere maggiormente visibile il nostro
operato, sia per facilitare i processi di governo strategico dell’organizzazione che per
consentire ai nostri interlocutori di valutarci in base ai risultati ottenuti e
considerarci sempre più partner consolidati ed affidabili.
In tale prospettiva va letto il “Documento di presentazione”, la cui redazione ci ha
imposto di ripercorrere la nostra storia, ripensare la nostra identità, ridefinire le
finalità e le modalità operative con una ricaduta positiva in termini di partecipazione
attiva, consapevole e responsabile da parte di tutti gli operatori impegnati nei servizi.
Questo “Documento di presentazione”, dunque, assolve alla duplice funzione di
strumento di governance partecipata e di comunicazione con gli interlocutori (interni
ed esterni) della cooperativa.
Da questo documento emergono alcune importanti indicazioni per il futuro, di cui la
cooperativa farà tesoro per essere sempre di più legittimata e riconosciuta dagli
interlocutori interni ed esterni soprattutto attraverso gli esiti e i risultati delle
attività svolte che saranno presentati e rendicontati in modo serio e rigoroso di anno
in anno.
Auspicando infine che lo sforzo compiuto per la realizzazione di questo Bilancio
Sociale possa essere compreso ed apprezzato vi auguro buona lettura.
Il Presidente
Dario Donadoni
4
Bilancio Sociale 2013
1.2
M ETODOLOGI A
PRESENTAZIONE DEL NOSTRO BILANCIO SOCIALE
Il Gruppo di Redazione del Bilancio Sociale è costituito da persone appartenenti a varie
aree operative della cooperativa. In pratica coincide col Gruppo di Miglioramento della
Qualità, che a sua volta coincide col Gruppo di Direzione. Infatti è composto dal Direttore
Amministrativo, dalla Direttrice delle Risorse Umane, dal Direttore Sanitario, dal Direttore
Sociale, dalla Responsabile della Qualità e Sicurezza.
Nel lavoro sono confluite le competenze, i punti di vista di ognuno, le rispettive
conoscenze. Ma al di là dei dati, della storia e dei progetti della cooperativa, abbiamo
voluto intersecare e integrare il “linguaggio tecnico” dello strumento con la “voce delle
persone”, per rendere il nostro bilancio sociale più partecipe ed interattivo.
Ecco allora che accanto a tabelle, dati, grafici e relazioni, parlano in diverse forme e
rappresentazioni, anche alcuni tra i portatori d’interesse della cooperativa: - i fruitori dei
servizi che, attraverso la copertina di questo Bilancio Sociale, esprimono il senso che esso
ha: presentare la cooperativa, la sua progettualità futura, i servizi che essa offre; - gli
organi direttivi che tramite l’approvazione dello strumento bilancio sociale, riconoscono in
esso una scelta di valore, la motivazione all’agire, l’occasione per fare il punto sulla
situazione della cooperativa e progettare il futuro “possibile”; - i dipendenti, quelle risorse
umane che esprimono, attraverso il senso della loro motivazione, l’adesione al lavoro in
un’azienda no profit.
Pensiamo, attraverso ciò, di aver reso più caldo e più “abitato” questo spazio e questo
strumento di rendicontazione di dati di contabilità economica e sociale della Cooperativa.
Presentiamo questo percorso in continuità con il documento del Piano della Qualità, riferito
all’anno 2013. La cooperativa intende dare al presente elaborato la massima diffusione
possibile.
Buona lettura
Gruppo redazione
5
Bilancio Sociale 2013
1.3
Modalità di comunicazione
Il presente bilancio sociale viene esposto nel sito internet aziendale ed è a disposizione
di tutti, in particolare:
 a tutti i lavoratori soci e non soci e agli ospiti che fruiscono dei servizi comunitari;
 ai Servizi Amministrativi e Sanitari dell’Asl territoriale; alle Associazioni di utenti e di
familiari; ai Servizi Psichiatrici invianti; ai Comuni in cui sono presenti le Comunità;
1.4
Riferimenti normativi
Il presente bilancio sociale è stato redatto ispirandosi liberamente sia ai Principi di
Redazione del Bilancio Sociale elaborati dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS)
del 2001 sia agli Standard Internazionali del GRI (Global Reporting Initiative).
Dal punto di vista normativo i riferimenti sono:
 Decreto attuativo del Ministero della Solidarietà Sociale del 24/01/08 contenente le
Linee Guida per la redazione del bilancio sociale da parte delle organizzazioni che
esercitano l’impresa sociale;
 Delibera della giunta regionale della Lombardia n°5536/2007
Il presente bilancio sociale è stato presentato e condiviso nell’assemblea dei soci del
28.05.14 che ne ha deliberato l’approvazione.
2. IDENTITÀ DELL ’ ORGANIZZAZIONE
2.1
Informazioni generali
Di seguito viene presentata la carta d’identità dell’organizzazione al 31/12/2013
Denominazione
Indirizzo sede legale
LE VELE S.C.S. ONLUS
VIA FIUME 15/17
20056 TREZZO SULL'ADDA – MI-
Indirizzo sedi operative

Villa Gatta, Via XXV Aprile, 22/24
Trezzo sull’Adda – MI La nostra Locanda, Via Marconi 46/48
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Bilancio Sociale 2013
Forma giuridica e modello di riferimento
Eventuali trasformazioni avvenute nel
tempo
Tipologia
Data di costituzione
CF
p.iva
N° iscrizione Albo Nazionale società
cooperative
N° iscrizione Albo Regionale cooperative
sociali
Tel
Fax
Sito internet
Qualifica impresa sociale (ai sensi della
L.118/05 e succ. d.lgs. 155/06)
Appartenenza a consorzi di cooperative
Adesione a Appartenenza a reti associative
20069 Vaprio d’Adda – MI La Gabbianella, Via Cagnola, 25
20069 Vaprio d’Adda – MICooperativa Sociale - S.p.a.
Nessuna
Coop. A
04/10/1995
02215470135
03132910963
A164434
360
02-9091393
02-90939914
www.levelemilano.it
no
Consorzio Comunità Monza e Brianza
Anno di adesione
Altre partecipazioni e quote
Codice ateco
Dipartimento di Salute
Mentale
2004
Tavolo della Psichiatria (L.
328)
2004
87900
Secondo quanto riportato nello statuto, l'oggetto sociale della cooperativa è il seguente:
Articolo 4 (Oggetto sociale)
La Cooperativa, nel perseguimento dello scopo mutualistico, ha per oggetto lo svolgimento
di servizi nel campo assistenziale, socio-sanitario, sanitario, rieducativo, riabilitativo e
ricreativo, con particolare riguardo all’indagine, allo studio, all’organizzazione e alla
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Bilancio Sociale 2013
gestione di servizi qualificati da prestare a favore di persone singole e/o riunite in gruppi, e
con la prioritaria sensibilità ai problemi dei più deboli e dei meno socialmente integrati,
quali i minori, gli adolescenti, i giovani, gli anziani.
La cooperativa inoltre ha per oggetto l’attività di prevenzione, assistenza, cura e
riabilitazione di persone con patologie sanitarie, con problemi di dipendenza, di handicap
psico-fisico, di sofferenza psichiatrica, di emarginazione civile, sociale e sanitaria.
A questo scopo la cooperativa organizza e gestisce, direttamente o in convenzione o in
regime di accreditamento, servizi psichiatrici con particolare riguardo alle strutture
intermedie (comunità protette, appartamenti, ecc. ), servizi domiciliari e progetti innovativi
secondo le direttive previste dalle leggi nazionali e regionali.
Infine la cooperativa favorisce, organizza e gestisce iniziative per il tempo libero e per
l’intrattenimento, attività formative, associative, culturali e di promozione editoriale nelle
aree sopra descritte.
Infine la cooperativa potrà svolgere in misura secondaria anche attività a scopo
riabilitativo, purchè non abbiano fini esclusivamente produttivi.
Sono previste pertanto attività per conto terzi, quali l'assemblaggio di piccoli oggetti e altro,
e la vendita di oggetti confezionati a scopo riabilitativo.
Nei limiti e secondo le modalità previste dalle vigenti norme di legge la Cooperativa potrà
svolgere qualunque altra attività connessa o affine agli scopi sopraelencati, nonché potrà
compiere tutti gli atti e concludere tutte le operazioni di natura immobiliare, mobiliare,
commerciale, industriale e finanziaria necessarie od utili alla realizzazione degli scopi
sociali o comunque, sia direttamente che indirettamente, attinenti ai medesimi, compresa
l’istituzione, costruzione, acquisto di magazzini, attrezzature ed impianti atti al
raggiungimento degli scopi sociali.
Le attività di cui al presente oggetto sociale saranno svolte nel rispetto delle vigenti norme
in materia di esercizio di professioni riservate per il cui esercizio è richiesta l’iscrizione in
appositi albi o elenchi.
Essa può altresì assumere, in via non prevalente, interessenze e partecipazioni, sotto
qualsiasi forma, in imprese, specie se svolgono attività analoghe e comunque accessorie
all’attività sociale, con esclusione assoluta della possibilità di svolgere attività di
assunzione di partecipazione riservata dalla legge a cooperativa in possesso di
determinati requisiti, appositamente autorizzate e/o iscritte in appositi albi.
La Cooperativa inoltre, per stimolare e favorire lo spirito di previdenza e di risparmio dei
soci, potrà istituire una sezione di attività, disciplinata da apposito regolamento, per la
raccolta di prestiti limitata ai soli soci ed effettuata esclusivamente ai fini dell’oggetto
sociale. È in ogni caso esclusa ogni attività di raccolta di risparmio tra il pubblico.
La cooperativa potrà costituire fondi per lo sviluppo tecnologico o per la ristrutturazione o
per il potenziamento aziendale nonché adottare procedure di programmazione pluriennale
finalizzate allo sviluppo o all’ammodernamento aziendale, ai sensi della Legge 31.1.1992
n. 59 ed eventuali norme modificative ed integrative.
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Bilancio Sociale 2013
2.2
Attività svolte
Di seguito viene presentata un elenco delle attività svolte dalla LE VELE S.C.S. ONLUS:
Lo scopo della cura comunitaria è di ottimizzare le risorse degli ospiti finalizzate al maggior
adattamento possibile alla vita civile e sociale attraverso un lavoro terapeutico efficace,
una vita comunitaria e sociale rassicurante, partecipando a iniziative di intrattenimento
gradevoli e ad attività riabilitative proficue.
Il programma terapeutico-riabilitativo prevede l’organizzazione di diverse attività strutturate
e non strutturate, sia di tipo strettamente clinico (interventi psicoterapici e
psicofarmacologici) sia di tipo socio-riabilitativo (interventi psicoeducazionali individuali e di
gruppo, interventi assistenziali e riabilitativi). Il programma individuale e riabilitativo di
ciascun ospite prevede anche una regolare collaborazione con gli operatori invianti, i
servizi del proprio territorio di provenienza e i familiari.
ATTIVITA’ SANITARIE E PSICOLOGICHE
-
Gruppi di socioterapia
Psicoterapia Individuale
ATTIVITA’ PSICOSOCIALI
ATTIVITA' RIABILITATIVE STRUTTURATE
-
Arterapia
Partecipanti: 33
-
Danzaterapia
Partecipanti: 10
-
Progetto Innovativo: Circolo Sociale e Escursionismo Terapeutico
Partecipanti:
ATTIVITA' LUDICHE STRUTTURATE
-
Palestra
Partecipanti: 28
-
Piscina
Partecipanti: 25
9
Bilancio Sociale 2013
-
Fit-box
Partecipanti: 18
-
Fotografia creativa
Partecipanti: 21
-
Laboratorio musicale
Partecipanti: 22
-
Gruppo cucina
ATTIVITA' NON STRUTTURATE / TEMPO LIBERO
-
Cinema
Gite
Bowling
Visite culturali
Discoteca
Tornei da tavolo
Calcio a cinque
Teatro/spettacoli/feste
ATTIVITA' DI TIROCINIO RISOCIALIZZANTE
Ospiti coinvolti: 36
Progetti di tirocinio in sede: 34
Progetti di tirocinio in convenzione con altri enti: 7 di cui 5 organizzati e gestiti direttamente
dal servizio sociale della cooperativa.
Tirocinanti inviati alle Vele da enti esterni: 6
Attività manuali
Tra parentesi il numero degli ospiti coinvolti:
-
Lavanderia/Stireria (2)
Manutenzione (4)
Magazzino (2)
Giardinaggio (4)
Pulizie (8)
Assemblaggio (10)
10
Bilancio Sociale 2013
-
Commissioni per la comunità (1)
Attività culturali
-
Biblioteca (3)
Attività amministrativa (1)
Redazione (11)
TIROCINI ESTERNI
-
Lavanderia comunale di Vaprio d’Adda (2)
Scuderia Valfregia di Concesa (1)
Clinica veterinaria di Treviglio (1)
Associazione Arci il Germoglio di Vaprio d’Adda
Tecnico informatico – redazione web (1)
Bar (3)
PROGETTO INNOVATIVO: Creazione e sviluppo di reti sociali terapeutiche in contesti
non istituzionali - Focus sul Circolo Sociale e sull’Escursionismo Terapeutico.
Enti coinvolti:
8
Pazienti coinvolti: 53
Altre persone:
47
2.3
C OMPOSIZIONE
B ASE SOC I ALE
Di seguito vengono riportate alcune informazioni sulla composizione della base sociale.
Base sociale anno 2013:
Tipologia soci
0%
0%
Altri soci
42%
Fruitori
Lavoratori
Persone giuridiche
58%
Sovventori
Volontari
0%
0%
11
Bilancio Sociale 2013
La base sociale nel tempo
7
7
6 6
6
5 5 5
5
4
2013
2012
3
2011
2
1
0
0 0 0
0 0 0
Altri soci
Fruitori
Lavoratori
0 0 0
0 0 0
Persone
giuridiche
Sovventori
Volontari
La perdita di bilancio del 2004 ha indotto i soci lavoratori (il 95% dei lavoratori) a recedere
da soci. Si sta lentamente cercando di ricomporre una nuova base sociale più
consapevole e responsabile.
Soci ammessi ed esclusi
Soci al 31/12/2012 Soci
2013
Numero
2.4
11
ammessi Recesso
2013
6
5
soci Decadenza
esclusione
2013
Soci al 31/12/2013
soci
0
12
Territorio di riferimento : Regione Lombardia
ANNO
2013
Disponibilità:
Richieste di ammissione:
Ammissioni:
Dimissioni:
50 posti letto
112
27
26
12
Bilancio Sociale 2013
Presi in cura nel 2013
In proroga
82
7
Maschi
Femmine
52
30
Diagnosi: disturbi psicotici
disturbi di personalità
disturbi affettivi
2.5
46
29
7
Missione
La cooperativa LE VELE, in linea con la legge 381/91, si propone le seguenti finalità
istituzionali:
 La gestione di servizi socio-sanitari ed educativi
La cooperativa attua le sue finalità istituzionali attraverso l'attività di assistenza e
riabilitazione psichiatrica in strutture comunitarie. In altre parole si occupa di cura
comunitaria. Ulteriori precisazioni verranno descritte più avanti nella Storia
dell’organizzazione.
 Politiche di impresa sociale:
Nel 2013 la politica, i programmi, gli obiettivi e la pianificazione è stata la seguente:
POLITICA, PROGRAMMI, OBIETTIVI, PIANIFICAZIONE 2013
INCONTRO CON I LAVORATORI
31 MAGGIO 2013
INTRODUZIONE a cura del Presidente
La mission della cooperativa Le Vele è sempre stata quella di occuparsi dell'assistenza e della
riabilitazione psichiatrica attraverso la gestione di comunità terapeutiche.
13
Bilancio Sociale 2013
Si può discutere sulle varie tipologie e metodologie di assistenza e di riabilitazione psichiatrica. Per
noi è importante il luogo nel quale si crea e si sviluppa l'assistenza e la riabilitazione: la
comunità.
La comunità ha un duplice compito: quello di proteggere e rassicurare sia gli ospiti che gli
operatori, e quello di essere di per sè un ambiente terapeutico, senz'altro per gli ospiti e, perchè
no, anche per gli operatori. Tutti i componenti della comunità sono chiamati ad assumere un ruolo
terapeutico in una strana forma di reciprocità. Tutti danno qualcosa e tutti ricevono qualche altra
cosa.
La reciprocità, secondo me, è un presupposto fondamentale nella cura della mente, perchè, pur
riconoscendo il ruolo diverso fra chi cura e chi è curato, tutti ricevono qualcosa di buono.
La comunità deve essere un ambiente che favorisce la terapeuticità.
Un ambiente di persone adulte, competenti, comunicative, accoglienti, collaboranti, che sappiano
dirimere i problemi anzicchè crearli, che sappiano assumere una funzione direttiva o collaborativa
nei momenti appropriati, che siano rispettosi dell'intelligenza e della sensibilità degli altri, e anche
della propria, che siano di esempio e coerenti nel dire e nel fare, ecc...
La comunità deve essere organizzata con regole semplici, comprensibili, realistiche e gestibili;
regole indiscutibili e regole contrattabili. Ricordandosi che fra qualche decennio buona parte delle
nostre certezze sarà sostituita da altre certezze. La relatività di quello che diciamo e facciamo e
una codina di dubbio forse ci possono guidare con maggiore serenità nel nostro lavoro.
L'ambiente è terapeutico quando gli operatori vengono volentieri al lavoro perchè sono contenti
di ingegnarsi a trovare soluzioni nuove per far stare meglio chi sta male; quando trovano colleghi
onesti e collaboranti, pur con tutti i limiti che ognuno ha; quando si sentono sostenuti sia dalla
propria professionalità sia dalla professionalità di chi ha un po' di esperienza in più.
L'ambiente è terapeutico quando gli ospiti si sentono compresi, cioè quando sentono che gli
operatori sanno distinguere gli elementi patologici da quelli che fanno parte del loro carattere
umano; quando si sentono protetti nei loro bisogni e contenuti nei momenti di impulsività, propri
e degli altri. In sostanza quando un paziente nella sua mente pensa “…però, ha capito quello che
intendevo dire (o fare). Sono contento”.
Un obiettivo importante della cura attraverso un ambiente terapeutico è l'educazione alla
responsabilità. La comunità offre buone possibilità di imparare a prendere decisioni proprie e a
destreggiarsi in un contesto di gruppo. E' il luogo ideale per sperimentare l'autonomia e la
dipendenza nei suoi aspetti di vantaggio e di svantaggio.
In questo ambito la comunità ha la possibilità di operare cambiamenti strutturali nel
comportamento. Tre sono, a mio parere, gli elementi per offrire l'opportunità di un cambiamento
strutturale: la comprensione e il trattamento dei bisogni specifici; il riconoscimento delle
resistenze al cambiamento senza lasciarsi trasportare nè dall'accanimento terapeutico nè
14
Bilancio Sociale 2013
dall'apatia; la gradualità degli obiettivi da raggiungere secondo la reale capacità e disponibilità
degli ospiti a sperimentare questa fatica.
Un altro obiettivo della terapia d'ambiente è quello di abituare i pazienti a separare la loro vita
malata da quella sana. Ci sono contesti in cui un paziente può e deve esprimere la sua malattia
fino in fondo, ci sono altri contesti in cui il paziente può esprimere la sua parte sana. Ad esempio
nello studio del medico o nella comunità il paziente fa il paziente, nelle attività ludiche e lavorative
il paziente può imparare a mostrare la sua parte sana e a tenere "nascosta" la sua parte malata.
Questa si chiama guarigione sociale (Pao).
E questo è il risultato finale e il fiore all'occhiello che tutti, operatori e ospiti, possono portare con
orgoglio nel segreto della loro mente e apertamente negli eventi culturali e scientifici.
Il Presidente
A.S. Dario Donadoni
AREA SOCIETARIA
1. Entro il 2013 si intende completare la messa a norma obbligatoria della legge 231 che
riguarda la responsabilità degli amministratori. Questa legge prevede l’istituzione di un
codice etico, una procedura che definisca i compiti e le responsabilità degli amministratori,
dei direttori, e di tutti gli operatori nei processi di lavoro. Infine prevede l’istituzione di una
commissione di verifica dei processi e quindi in grado di dichiarare l’eticità e la corretta
gestione della società.
2. Si intende completare il processo di implementazione del programma gestionale My
Care. Dal primo gennaio 2014 si dovrebbe gestire la cartella clinica e le prestazioni in modo
completamente informatizzato.
3. Si intende continuare efficacemente nell’adeguamento al contratto nazionale di lavoro
4. Si prevede di valorizzare l’appartamento di Cornate d’Adda come Housing Sociale o
come Residenzialità Leggera, se possibile.
5. Si prevede di organizzare una vacanza per gli ospiti. Una settimana al mare e una
settimana in montagna. Il costo di questa vacanza ammonta a circa 30.000 euro: 15.000 per
le spese alberghiere e 15.000 per il costo del personale.
15
Bilancio Sociale 2013
6. Si prosegue per il secondo anno la continuazione del progetto innovativo. Alla fine del
triennio è difficile ipotizzare una continuazione stabile di questo progetto per le spese che
impone.
7. Nel 2013 si ritiene di poter dare stabilità alla distribuzione e gestione del budget per centri
di costo.
8. Si è deciso, per motivi culturali e di collaborazione, di iscrivere Le Vele come socie del
Nodo Group e dell’Associazione Mito e Realtà.
AREA CLINICA E SCIENTIFICA – Dr. Luca Gaburri
1) Introduzione di una o due semplici scale standardizzate all’ingresso e alla dimissione del
paziente per la valutazione della qualità del processo terapeutico/riabilitativo.
2) Sperimentazione della psicoterapia individuale focale integrata secondo il modello del Prof.
Zapparoli all’interno delle nostre Comunità. Abbiamo individuato la dr.ssa Bernardo quale
consulente per la attuazione di questo progetto. La collega somministrerà all’inizio e alla
fine del proprio intervento di psicoterapia i test CORE-OM per la valutazione degli esiti.
3) Monitoraggio del carico psicofarmacologico in ingresso e in uscita per studio/ricerca.
L’ipotesi da confermare è che sul numero complessivo dei pazienti dimessi si possa
confermare una sensibile e complessiva riduzione della terapie psicofarmacologica. Tale
dato “numerico” potrebbe utilmente essere considerato segno di un buon lavoro psicoriabilitativo. La dimostrazione della funzione di decronicizzazione psicofarmacologica del
trattamento Comunitario ci permetterebbe di sostenere non solo il miglioramento della
psicopatologia dei pazienti affidati alle nostre cure ma anche una riduzione della spesa
sanitaria a carico del SSn alla dimissione).
4) Monitoraggio del peso corporeo in ingresso e in uscita per studio/ricerca. Questo elemento
si connette almeno in parte col punto discusso sopra. La eventuale conferma di una
sensibile e complessiva e riduzione del peso corporeo potrebbe indicare un maggior grado
di “attivazione” complessivo del paziente oltre che costituire un buon intervento di
medicina preventiva sulle malattie degenerative di tipo metabolico e cardiocircolatorio).
5) Pubblicazione di almeno un articolo scientifico sul tema della terapia di comunità su una
rivista scientifica di rilievo nazionale.
Il Direttore Clinico
Dr. Luca Gaburri
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Bilancio Sociale 2013
SERVIZIO SOCIALE
PIANIFICAZIONE ATTIVITÀ 2013
Nel 2012
Il servizio sociale si occupa di tre aree: diritti civili, attività socio-riabilitative e ludiche, tirocini
lavorativi.
1. Complessivamente sono state contattate 65 persone (su 71 transitate alle Vele) e abbiamo
effettuato 605 prestazioni. secondo i dati richiesti dalla 46/san.
Vedi il resoconto degli interventi sociali per una valutazione più approfondita.
2. Diritti civili: hanno ricevuto un intervento in quest’ambito 42 persone.
3. Attività Socio-riabilitative: alle 7 attività strutturate hanno partecipato 50 persone per
complessivi 386 incontri e 2405 presenze.
Vedi i dati sintetici e analitici delle attività.
4. Area tirocini: su 71 pazienti transitati alle Vele, 37 hanno frequentato un tirocinio. A questi
si aggiungono altri 4 provenienti dai Cps e dal SIL. Totale 41. In particolare 5 pazienti hanno
svolto un tirocinio esterno.
Per altri dati vedi la rilevazione specifica.
5. Riguardo al progetto innovativo sono state coinvolte 95 persone di cui 54 pazienti che
hanno partecipato a 76 incontri di gruppo.
6. Sono state definite alcune linee guida riguardanti le attività ludiche e socio-riabilitative.
Vedi lettera ai referenti.
Per il 2013 si prevedono le seguenti azioni:
1. Proseguire nella mappatura dei diritti civili e previdenziali, con particolare attenzione
all’amministrazione di sostegno per una migliore gestione del patrimonio e delle spese.
2. Proseguire nella stesura dei programmi individuali di intervento sociale e delle relative
verifiche per dare e avere un supporto più specifico nel programma terapeutico
comunitario.
3. Proseguire il progetto innovativo allargando la rete istituzionale e non.
4. E’ stata avviato il Laboratorio musicale.
5. Avviare una rilevazione riguardante il processo di intervento sociale per predisporre in
seguito una valutazione degli esiti delle iniziative intraprese per e con il paziente. Vedi
scheda provvisoria.
6. Delineare i principi che sottendono alle attività che si svolgono.
7. Predisporre una procedura del servizio sociale, già prevista dalla precedente
pianificazione.
17
Bilancio Sociale 2013
8. Trovare una soluzione per l’appartamento di Cornate, utilizzandolo verosimilmente come
housing sociale.
9. Conciliare e integrare l’attività descritta nella cartella clinica con le attività sociali, in
particolare riguardo ai programmi individuali e alle verifiche degli stessi.
10. Proseguire nell’intento di verifica dell’entità e l’utilizzo del budget sociale.
Il Direttore Sociale
A.S. Dario Donadoni
POLITICA DELL’AREA FINANZA-LOGISTICA
IMPEGNI PER IL 2013 – preventivo
Nell’area amministrazione e bilancio si terrà conto di dettagliare meglio i diversi tipi di spesa che
fanno riferimento a più strutture (spese generali) con l’intento di avere un maggior dettaglio di
spesa e una migliore analisi dei costi.
Per pianificazione e controllo si predisporrà anche per il 2013 il budget finanziario l’intento è di
poter ottenere bilanci trimestrali cosi come oggi già avviene ma anche di poterli interpretare e
analizzare trimestralmente. Il CDA è invitato a verificare i bilanci trimestrali e prendere le decisioni
più opportune.
Per l’area finanza si continua a monitorare la tesoreria per i rapporti con le banche.
Per l’area logistica provvederemo ad integrare la gestione con un migliore utilizzo del gestionale
My care, inserendo anche la gestione dei servizi di manutenzione.
Per le risorse tecnologiche provvederemo a monitorare tutti i pc ed i software attualmente in
dotazione, si provvederà ad aggiornare eventualmente quanti non risulteranno più idonei ad una
corretta gestione dei processi. Si è provveduto all’acquisto di 2 PC che verranno collocati, uno
nello studio medico de La Ns. Locanda e l’altro nel nuovo studio operatori a Villa Gatta. Inoltre
abbiamo attivato una convenzione con il Banco Informatico Tecnologico che ci permette di
acquistare a prezzo scontato anche del 90% materiali di Microsoft e Cisco.
Per il sistema informativo verrà incrementato il processo di de materializzazione dei documenti, si
provvederà a modificare alcuni documenti di comunicazione interna ed esterna. Si è ristrutturato
il sito che era ormai obsoleto e fuori norma (www.levelemilano.it). Si rende necessario l’utilizzo di
un CRM per l’ufficio. Per My Care si attiverà, verso metà giugno 2013, la firma digitale con relative
giornate di formazione in modo da renderla operativa dal 1/7/2013, registrando i nuovi pazienti in
ingresso con la doppia registrazione sia in psiche sia cartacea.
Per l’area alberghiera aggiorneremo le procedure di acquisto uniformandole al processo ISO
9001, per il gestionale.
Il Direttore Amministrativo
Nicola Petrignano
18
Bilancio Sociale 2013
AREA DELLE RISORSE UMANE
ANALISI 2012 ED OBIETTIVI 2013
Facendo un’analisi dei dati relativi all’area lavoro possiamo evidenziare che al 31 Dicembre 2012 la
Cooperativa ha 45 persone assunte, 35 donne e 10 uomini.
Dei 45 lavoratori 43 sono a tempo indeterminato e solo 2 a tempo determinato.
Abbiamo ben 16 part time. In quasi tutti i casi le persone con questo contratto sono state assunte
a tempo parziale su richiesta del lavoratore stesso, 12 donne e 4 uomini, per personali esigenze
familiari.
Si rileva un piccolo aumento di spesa rispetto al 2011 con uno spostamento dalle collaborazioni
precarie alle assunzioni. Rileviamo che nel 2012 nr 5 donne lavoratrici hanno usufruito del
congedo per maternità.
Nel 2013 proseguiremo con lo sviluppo di alcune tematiche aperte lo scorso anno, con ulteriori
approfondimenti. La novità sarà l’attivazione di un nuovo strumento informatico per l’area Risorse
Umane:
 Nuovo sistema di raccolta dei curriculum vitae: Tramite il Consorzio Comunità Brianza, di
cui siamo soci, abbiamo sottoscritto una convenzione con la società “Coopmatch” che
gestisce un portale per enti no profit con lo scopo di raccogliere, aggiornare e mettere a
disposizione i curricula in maniera automatica e aggiornata. In questo portale le
cooperative inseriscono offerte di lavoro, i candidati presentano i propri cv e, attraverso un
sistema di incroci, sia i candidati che le cooperative hanno accesso ad una banca dati molto
ampia per mezzo della quale si possono attivare i contatti. La registrazione avviene tramite
l’area “lavoro con noi” del nostro nuovo sito internet. L’iscrizione è annuale, con scadenza
Dicembre 2013.
 Nuovo sistema gestionale RU “My Zucchetti”: Per quanto riguarda l’area amministrativa
della gestione del personale abbiamo sottoscritto con la società “Zucchetti spa” un
contratto di fornitura di un sistema gestionale finalizzato alla raccolta dati dei lavoratori.
Sarà un software importante che raccoglierà tutti i dati dei lavoratori sia anagrafici sia
amministrativi e contabili. Il sistema si dovrà interfacciare con il sistema delle timbrature e
con il programma paghe in modo da creare un fascicolo “virtuale” per ogni lavoratore al
quale, in futuro, il lavoratore stesso potrebbe avere accesso per visionare il proprio profilo
professionale nonché inviare/ricevere comunicazioni/informazioni. Presumo che nei
prossimi mesi io e Cristina dovremo seguire un intenso percorso di formazione….. In un
secondo momento questo “fascicolo individuale” sarà anche a disposizione di Maria
Antonietta per l’area Sicurezza per monitorare i dati relativi a questa importante area (es.
calendario visite sanitarie obbligatorie). Ciò sarà un fondamentale supporto per la
rilevazione dei dati non solo relativi al costo del personale ma anche per la visione
d’insieme del percorso lavorativo di ognuno. Il sofware sarà operativo da Gennaio 2014.
19
Bilancio Sociale 2013
 Modifica del sistema di valutazione: Su suggerimento ricevuto in sede di ispezione SA8000
si propone di attivare concretamente la rilevazione delle valutazioni dei lavoratori. Si
prevede una differenziazione delle griglie di valutazione per ogni profilo professionale
richiesto. L’attuale schema in uso sarà modificato e somministrato (in via sperimentale)
con le seguenti modalità:
1) per le comunità la coordinatrice compilerà autonomamente la griglia di valutazione
dell’operatore (il medico per gli ip); in un secondo momento la coordinatrice (o il medico)
ed il lavoratore si confronteranno e registreranno eventuali discordanze emerse.
2)Ogni direttore di area somministrerà il questionario ai lavoratori rispondenti alla propria
area di lavoro: (es. Petrignano: Liana, Michele, addette ai servizi alberghieri; Donadoni:
Alice; Gaburri: Milena; Roncalli: coordinatrici)
3) Le valutazioni emerse dovranno poi essere discusse tra il lavoratore, il direttore di area
(le coord, i medici) e il Direttore Risorse Umane in un colloquio durante il quale si
definiranno insieme gli obiettivi di miglioramento annuali.
4)Il presidente infine procederà alla compilazione dei questionari con i 3 direttori di area e
con la
responsabile Gestione Qualità. Scadenza Dicembre 2013.
 Definizione dei criteri premianti anche ai fini della valutazione “stress lavoro correlato”:
Relativamente all’analisi dello stress-lavoro correlato è stato individuato un rischio “medio”
dei lavoratori in comunità. Un’area critica rilevata è quella dell’evoluzione della carriera e
la definizione dei criteri premianti che, anche in questo caso, dovrà essere oggetto di
revisione per tutte le categorie di lavoratori. Poiché il tema in oggetto è evidentemente
collegato alle procedure di selezione e valutazione del personale sarà importante attivare il
processo di valutazione sopra proposto. Scadenza Dicembre 2013.
 Continuano la collaborazione ed il confronto con le Organizzazioni Sindacali. Nel 2012
sono stati fatti 4 incontri con i Rappresentanti Sindacali con la finalità di avvicinarsi sempre
più al contratto collettivo delle Coop. Sociali.
 Da Aprile 2013 è stato attivato un contratto con la società “Nuovidea” per le sostituzioni
del personale addetto ai servizi alberghieri. Al proposito abbiamo chiuso due prestazioni
occasionali.
 Continuiamo a lavorare per migliorare il clima di comunità per pazienti e lavoratori.
Per questo motivo è sempre vivo in me il desiderio di supportare le coordinatrici e i gruppi
di lavoro a mantenere basso il conflitto ed elevata la condivisione della mission. Invito tutti
i lavoratori a pensare al valore che si vuole dare all’impegno quotidiano per garantire al
paziente, ai familiari, agli invianti il fondamentale riconoscimento e rispetto della malattia
di cui i pazienti sono portatori.
Il Direttore Risorse Umane
Marinella Roncalli
20
Bilancio Sociale 2013
GESTIONE QUALITA’ E SICUREZZA
POLITICA, PROGRAMMI, OBIETTIVI, PIANIFICAZIONE 2013
Nel 2012 nell’area della Sicurezza e dell’ attività di Sorveglianza Sanitaria sono state effettuate le
seguenti
attività:
1. Nr 2 sopralluoghi da parte del Dr. Massironi quale monitoraggio per il controllo
dell’applicazione del D.Lgs 81/2008
2. Relazione Sanitaria relativa all’anno 2012 in merito alla Sorveglianza Sanitaria
dove vengono esplicitati :
 l’elenco degli accertamenti eseguiti - elenco idoneità rilasciate - indagine
della Mantoux e la formulazione del piano sanitario per il 2013;
 sono state effettuate 2 sessioni di formazione nell’arco dell’anno per i
lavoratori;
 sono state attivate 3 riunioni dall’ Rspp in merito alla Valutazione dello
stress Lavoro correlato e 1 riunione periodica per la Prevenzione e
protezione dei Rischi quale momento di sintesi del lavoro attivato
nell’arco dell’anno;
 Consultazione e valutazione del DVR con le relative note per la revisione del
documento con il Medico Competente e il consulente;
 2 prove di Simulazione per l’Evacuazione in caso di Emergenza incendio per
ogni struttura ( Villa Gatta- La nostra Locanda- Gabbianella)
 Controllo annuale dell’acqua per prevenzione Legionellosi, come da
mandato ASL,
utilizzando la società O2service che ha effettuato prelievi dell’acqua nelle
varie Strutture analizzandone le proprietà chimiche/fisiche e facendo anche
un trattamento di disinfezione degli impianti idrici di tutte le strutture
chiamato “trattamento shock ( ACS ) “ .
4 interventi relativi ai servizi di disinfestazione da blatte e
derattizzazione per ogni Struttura di cui 2 pianificati a scopo preventivo e 2 come
interventi su richiesta.
 Monitoraggio,controllo e ritiro rifiuti speciali utilizzando l’apposito registro
come stabilito dal SISTRI .
 2 controlli annuali di tutti i nostri estintori su tutte le nostre strutture.
Per quanto riguarda l’area Qualità e SA 8000 sono state effettuate:
 1 sessione di formazione sui Sistemi Qualità ed SA8000
 2 visite ispettive interne condotte dalla responsabile del Sistema qualità e un
riesame della Direzione
 2 visite ispettive esterne fatte dall’Ente Rina quale momento di verifica per la
Ricertificazione sia del Sistema Iso 9001: 2008 che per la SA 8000.
21
Bilancio Sociale 2013
Naturalmente tutte queste attività saranno riproposte per il 2013, per il semplice fatto che
sono attività fondamentali per il mantenimento dei requisiti dell’Accreditamento Regionale e dei
Sistemi, ma gli obiettivi che vorrei realizzare per il 2013, nell’ottica del miglioramento sono i
seguenti:
1. Partecipazione agli incontri del CO.ME e del RI.DI. come “Gruppo di Miglioramento”
della Qualità, quale spazio di condivisione di problematiche riferite alla varie aree della
Cooperativa e relative eventuali proposte di soluzioni.
2. In collaborazione con i direttori di area: analisi dei processi e della loro evoluzione,
misurazione con relativa lettura dei dati e valutazione per obiettivi futuri.
Aggiornamento delle procedure in coerenza con il sistema e condivisione e collaborazione
dei responsabili per l’applicazione delle stesse, in modo tale che il lavoro svolto sia in
conformità con quello scritto in procedura con la relativa modulistica a sistema.
3. Dare maggiore importanza al Riesame della Direzione come momento di lettura e
rielaborazione dei dati emersi dalle verifiche ispettive interne.
4. Attivazione di Gruppi di lavoro per un approfondimento in merito alla valutazione da stress
correlato al lavoro.
5. Previste anche per il 2013 sezioni di formazione e aggiornamento sulla sicurezza sia per i
lavoratori che per i preposti. Lo scopo è quello di fornire ai lavoratori strumenti adeguati in
materia di sicurezza, ma anche acquisire maggiore consapevolezza sui doveri e
responsabilità.
6. Analisi statistiche e indici di prestazione delle varie attività e restituzione ai lavoratori quale
momento sia di informazione e formazione, che di elaborazione di nuovi obiettivi per il
miglioramento continuo .
7. Riattivazione della customer satisfaction sia pei i lavoratori che per gli ospiti.
8. Migliorare l’attività di Sorveglianza Sanitaria rendendola sempre più adeguata e vicina alla
funzione di mantenimento e di prevenzione rispetto alla salute del lavoratore.
9. Sono previste per il 2013, da parte della responsabile dei sistemi, più visite ispettive
interne, in modo da avere una situazione monitorata e più adeguata alla realtà della
Cooperativa.
10. Per quanto riguarda la formazione sui sistemi e sulla responsabilità etica, è stato effettuato
un incontro di formazione in data 5 Aprile 2013. I lavoratori assenti saranno convocati a
breve per recuperare la mancata formazione obbligatoria.
Responsabile G.Q.
Maria Antonietta Ciminiera
22
Bilancio Sociale 2013
La cooperativa nel perseguimento della missione per il proprio agire si ispira ai seguenti
valori:
 L’utilità sociale è il valore intorno al quale è stata costruita la Cooperativa. Significa
lavorare senza avere come scopo principale il lucro e con l’intento di raggiungere
un obiettivo realizzabile: un’ effettiva cura comunitaria che porti vantaggi e una
migliore qualità di vita a tutti coloro gravitano intorno alla cooperativa.
 L’attenzione alla persona è intesa come attenzione al singolo e condivisione dei
suoi bisogni; in particolare le persone a cui rivolgiamo maggiore attenzione sono le
persone che soffrono di disturbi psichiatrici.
Le priorità che teniamo in considerazione sono le seguenti:
 L’integrazione fra le esigenze specifiche dei pazienti con le esigenze specifiche
dell’organizzazione comunitaria. Le regole sono continuamente pensate e
aggiornate con gli operatori e gli ospiti che, in certe aree, partecipano attivamente e
democraticamente alle iniziative comunitarie.
 I rapporti con i servizi pubblici sono fondati sulla reciproca stima e rispetto e la
collaborazione viene vissuta con spirito di mutualità e sussidiarietà. Non c’è posto
per la rivalità, le rivendicazioni, l’ostilità: il concetto di integrazione delle reciproche
funzioni e dei programmi terapeutici sono alla base dei nostri rapporti.
 Infine, all’interno delle comunità, l’attività svolta è basata sulla parità tra l’efficacia
degli interventi sanitari (psicologici e farmacologici) e l’efficacia degli interventi
sociali (assistenziali e riabilitativi).
 La parola chiave che è fissa nella mente di tutti gli operatori è quella della ricerca
ostinata dell’integrazione con tutti gli enti, servizi e persone sia all’interno che
all’esterno della cooperativa.
2.6
Storia.
LO SVILUPPO DELL'ORG ANIZZAZIONE: DALLE ORIGINI A OGGI.
ORIGINE.
Le Vele è stata costituita nel 1994 come Srl e nasce per iniziativa di un
assistente sociale. L'anno dopo, nel 1995, il gruppo dei primi operatori si
associano in cooperativa sociale. Fin dall'inizio l'idea era quella di gestire degli
23
Bilancio Sociale 2013
appartamenti che ospitassero poche persone e che un tipo di gestione familiare
facilitasse i processi terapeutici. Infatti le prime comunità non erano altro che
appartamenti e villette piccole. Con l'istituzione del sistema di accreditamento
abbiamo dovuto avviare un processo di trasformazione delle villette in edifici più
grandi che ospitassere 20 persone mentre gli appartamenti sono rimasti tali.
Il nome "Le Vele" è stato suggerito da un infermiere al quale è stato chiesto di
proporre un nome di fantasia da assegnare a questo progetto di realizzare delle
comunità protette per persone che soffrono di disturbi psichiatrici. Essendo da poco
passate le vacanze estive, la fantasia ha suggerito l'idea di una flottiglia di barche a
vela che si preparava ad affrontare il mare aperto.
CARATTERISTICHE.
Una prima caratteristica è data dal fatto che l'iniziativa è stata intrapresa da una
figura professionale che appartiene all'area sociale. Di conseguenza l'imprinting
sociale ha avuto un peso non indifferente a tutti i livelli: politico, amministrativo,
operativo. Di solito la struttura mentale di un Assistente Sociale è improntata alla
concretezza, alle esigenze primarie delle persone, alle sicurezze di base come il
lavoro, la pensione, ecc. e al lavoro di rete.
Una seconda caratteristica molto importante riguarda il fatto che il promotore
della cooperativa ha lavorato per molti anni nella psichiatria pubblica, e
precisamente in un Centro psicosociale, con passione e soddisfazione. Ha
svolto la sua funzione in una équipe molto creativa ed efficace, apprendendo dalla
pratica quotidiana e dalle conoscenze teoriche. La formazione ricevuta lo ha
addestrato alla relazione con le persone malate e, ancora più difficile, con le
persone "sane". Si è occupato dei diritti civili e sociali dei pazienti; si è dedicato alle
attività ludiche e socio-riabilitative, in particolare al lavoro; ha coordinato il Centro
Diurno; era incaricato di inviare e monitorare i pazienti che erano inseriti nelle
Comunità; ecc. Ciò ha determinato in lui un atteggiamento di gratitudine e
riconoscenza nei confronti del servizio pubblico sia sanitario che sociale. Per questa
ragione la cooperativa ha due anime: una pubblica e una privata. Lo spirito di
fondo è caratterizzato quindi dall'assenza di rivalità e di rivendicazioni nei
confronti delle istituzioni pubbliche e di chiunque abbia rapporti con la
cooperativa. Questa esperienza di forte collaborazione e integrazione fra privato
sociale e servizi pubblici ha permeato la linea politica, i rapporti con i lavoratori, e le
relazioni con i pazienti.
Un'altra caratteristica è stata determinata dalla formazione specifica ricevuta e
svolta per molti anni durante i quali egli ha appreso un modello di lavoro che ben
si adattava alla sua mentalità, al suo modo di vedere e di sentire la realtà psicotica.
Questo modello fa ancora oggi da guida e riferimento nel lavoro quotidiano. La
formazione specifica che ha prima ricevuto e poi svolto per molti anni gli ha dato
l'esperienza e la competenza necessaria per compredere alcune linee guida per la
cura dei pazienti e il tipo di organizzazione pià consono alla gestione delle
dinamiche individuali e di gruppo nella relazione terapeutica qutidiana con i pazienti
e con i colleghi. Pur riconoscendo altri modelli utili nel lavoro psichiatrico, si può dire
24
Bilancio Sociale 2013
che abbia acquisito un'esperienza sufficiente per sentirsi, senza falsa
modestia, competente in questo campo. Certamente sarebbe stata molto diversa
la gestione e l'organizzazione delle comunità se il promotore fosse stato un medico
o uno psicologo o un ragioniere.
ASPETTO POLITICO/GESTIONALE.
L'impronta iniziale è stata caratterizzata da una stretta vicinanza tra i ruoli politici,
gestionali e operativi dei primi operatori e in particolare del promotore. Così anche il
processo terapeutico era improntato a un clima molto familiare e concreto.
Lo sviluppo politico/organizzativo si è trasformato nel tempo, a causa dell'aumento
degli operatori e delle strutture comunitarie, passando da una gestione "familiare"
all'attuale gestione che si potrebbe definire di tipo "artiganale".
Infatti nel Consiglio di Amministrazione sono compresenti sia una componente
politica che una componente operativa: la vicepresidente è un'educatrice con
esperienza e competenza. Non solo, il C.d.A. è composto da soci lavoratori attivi
che hanno anche la funzione di Direttori nei settori strategici della cooperativa. Non
c'è quindi separazione netta tra gestione politica e gestione operativa.
Queste caratteristiche, se da un lato sono positive, dall'altro possono rivelarsi
un limite: sono positive quando c'è una buona collaborazione e integrazione fra le
reciproche esigenze; possono diventare un problema quando si verifica una
"invasione" nei rispettivi ruoli creando confusione e a volte irritazione.
Inevitabilmente la presenza dei vertici (i "gestori" o loro delegati) nell'operatività
dell'azienda crea il vantaggio che tutto funziona secondo un certo indirizzo, giusto o
sbagliato che sia, dall'altra si creano problemi, e a volte conflitti, fra l'autonomia e la
dipendenza di chi lavora, e in particolare delle figure investite di responsabilità.
Periodicamente ci si chiede se questo tipo di organizzazione "artigianale" sia
ancora funzionale alla attuale gestione, e sia quindi preferibile passare a un
modello più aziendale. In pratica ci si chiede se è preferibile un modello che
mantenga la vicinanza fra gestione politico-amministrativa e la gestione
dell'operatività quotidiana, oppure sia preferibile un modello che tenga a giusta
distanza i due tipi di gestione in modo che il Consiglio di Amministrazione determini
le linee generali mentre le Direzioni dei vari settori abbiano l'autonomia progettuale
e operativa.
Forse una gestione e organizzazione più aziendale, tra l'altro già fin troppo
articolata, potrebbe tendere a spersonalizzare i rapporti, per esempio affidando i
compiti più alle procedure e alle regole che non alla parola e alla discussione dei
problemi, con evidente influenza anche nell'area terapeutica. Ci si domanda
quindi se questo modello sia funzionale alla cura dei pazienti, in quanto
necessariamente anche i rapporti con loro diventano meno terapeutici e più formali.
Infatti è probabile che il modello aziendale, "mentalizzato" dagli operatori venga poi
trasferito nelle relazioni con gli ospiti. E' facile immaginare che l'importanza
25
Bilancio Sociale 2013
computer, delle procedure e delle regole di gestione prevalgano pian piano sulla
importanza del processo di identificazione e di coinvolgimento emotivo degli
operatori nella relazione con i pazienti e lentamente, ma forse inesorabilmente, gli
operatori rinuncerebbero sempre di più alla relazione terapeutica a vantaggio degli
aspetti formali e non sostanziali. In altre parole si tratta di scegliere tra una
situazione più confusa e ambigua ma fortemente improntata al confronto anche
conflittuale tra i vari livelli di responsabilità, e una situazione che evidenzi compiti e
funzioni più chiari e precisi, ma che determinano maggiore distacco relazionale e
minore coinvolgimento emotivo così necessario per comprendere meglio le
esigenze specifiche dei pazienti. Personalmente, avendo già vissuto in passato
questi due tipi di gestione, quello "artigianale" e quello aziendale, preferisco di gran
lunga il primo. Cioè preferisco gli svantaggi del primo tipo piuttosto che gli svantaggi
del secondo tipo. Un compito arduo, ma non impossibile, potrebbe essere
quello di studiare un'organizzazione ad hoc per tenere vicini e far convivere i
due tipi di gestione.
STRUTTURA DELL'ORGANIZZAZIONE
Il passaggio dall'iniziale organizzazione "familiare" a quella "artigianale" ha
comportato un cambiamento di organigramma: si è passati da una gestione
molto accentrata a una gestione ricca di deleghe. Va considerato però che, pur
aumentando le deleghe, i punti strategici della cooperativa sono diretti da pochi
soci-lavoratori. Infatti il Consiglio di Amministrazione è composto da sei soci
lavoratori (Presidente, Vecepresidente, Consigliere e altri tre soci) che sono
contemporaneamente Direttore Amministrativo (consigliere, ragioniere), Risorse
Umane (Vicepresidente, Educatrice Prof.), Sociale (Presidente, Ass. Sociale). Il
Direttore Clinico e Scientifico è un Medico Psichiatra non socio.
Al Direttore Amministrativo fanno capo i seguenti servizi:






Amministrazione e Bilancio;
Pianificazioe e controllo;
Finanza;
Fiscalità;
Manutenzioni;
Risorse tecnologiche
Al Direttore Clinico e Scientifico fanno capo i seguenti servizi:








Direzione e coordinamento delle attività cliniche;
Responsabilità del progetto clinico;
Supervisione e organizzazione dello staff;
Selezione dei pazienti in ingresso;
Responsabilità della cartella clinica;
Responsabilità delle terpie psicofarmacologiche;
Pubbliche relazioni con altri Enti;
Scelta e sviluppo del modello scientifico di riferimento;
26
Bilancio Sociale 2013


Propone e organizza, in accord con la Direzione delle Risorse Umane, la
formazione in ambito clinic-scientifico;
Favorire la ricerca.
Alla Direttrice delle Risorse Umane fanno capo i seguenti servizi:








Pianificazione del personale;
Selezione del personale;
Inserimento del personale;
Amministrazione del personale;
Organizzazione del personale;
Gestione dei gruppi;
Formazione del personale;
Valutazione del personale.
Al Direttore dell'Area Sociale e della progettazione e sviluppo fanno capo i seguenti
servizi:






Attività Sociali;
Attività Socio-riabilitative;
Tirocini risocializzanti;
Progettazione e Sviluppo;
Accreditamento Regionale;
Valutazione della Qualità;
Ognuna delle due Comunità Protette (C.P.A.) è gestita da una coppia di
operatori: un Medico Psichiatra, responsabile clinico, e una Coordinatrice,
responsabile organizzativa. I tre appartamenti di Residenzialità Leggera sono gestiti
da una Coordinatrice responsabile sia della parte clinica che di quella organizzativa,
con la supervisione di un medico psichiatra. La scelta di individuare una coppia di
responsabili viene dall'esigenza di non concentrare tutte le responsabilità in
un'unica persona per evitare il pericolo di "super potere". Inoltre due figure
professionali permettono sia una maggiore garanzia ed esempio di integrazione
sia per gli operatori che per gli ospiti, sia una possibilità per gli ospiti di
identificarsi in una coppia genitoriale che permetta di recuperare rapporti e
comportamenti frantumati.
MODELLO SCIENTIFICO DI RIFERIMENTO
27
Bilancio Sociale 2013
Ci riferiamo al Modello Integrato Funzionale proposto dal Prof. G.C. Zapparoli,
in particolare ai seguenti concetti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
La centralità della relazione col paziente: l'empatia e l'identificazione;
Riconoscere, comprendere e considerare di più la parte malata che quella sana;
La ricerca di alleanza terapeutica e le resistenze al cambiamento;
L'operatore "ridefinito" e "l'oggetto inanimato apparentemente non qualificato";
Il bisogno onnipotente di non avere bisogni;
Il bisogno di sicurezza emotiva;
La decodificazione delle "richieste impossibili";
La cura comunitaria: la funzione di accudimento e di "tenere per mano";
L'integrazione delle funzioni e dei bisogni: la funzione di intermediario.
LA CURA COMUNITARIA
L'utenza è rappresentata da persone adulte (dai 18 ai 65 anni) con disturbi
psicotici, disturbi di personalità, disturbi affettivi, disturbi psichiatrici correlati
ad abuso di sostanze.
Lo scopo generale è quello di fornire, attraverso la gestione di Comunità
Terapeutiche residenziali, un percorso di cura che permetta un cambiamento e una
"ripartenza" nella propria vita affettiva, relazionale, familiare e sociale.
La cura comunitaria che offriamo ha queste caratteristiche:
1. è un libero luogo di cura e riabilitazione ove volontariamente si decide (o si
accetta) di vivere insieme ad altre persone che hanno le stesse difficoltà e insieme
agli operatori che vi lavorano;
2. è un ambiente protetto, nel senso che gli operatori cercano di proteggere sia i
singoli pazienti sia il gruppo di fenomeni, dinamiche ed avvenimenti che potrebbero
provocare una eccessiva ed evitabile sofferenza, pur mantenendo i naturali disagi
che la vita comunitaria comporta, anzi trasformando questi disagi in occasioni per
imparare a difendersi meglio nella vita civile e sociale;
3. è un luogo adatto per osservare e valurate sia i bisogni che le risorse di
ciascun paziente per poterle integrare attraverso il lavoro di équipe e restituirle ai
pazienti in modo più unitario;
4. è un luogo che permette di soddisfare in misura sufficiente il bisogno
primario e irrinunciabile di sicurezza attraverso la specifica e attenta
cura/protezione, l'accoglimento e la difesa della sua filosofia di vita nei suoi aspetti
adattativi;
5. se la comunità saprà offrire sufficiente protezione/sicurezza, sarà anche possibile
avventurarsi nell'area del "piacere", dimensione della vita che sovente viene
vissuta come pericolosa e impossibile dai malati, proprio perchè minacciosa rispetto
al proprio sentimento di sicurezza;
6. la comunità, come il lavoro degli operatori, è un luogo che ha la funzione di
intermediario tra le richieste del mondo esterno e le esigenze dei pazienti;
28
Bilancio Sociale 2013
7. è un ambiente che favorisce il paziente nello stringere relazioni con gli altri malati e
questo può diminuire il sentimento di solitudine esistenziale e di stigma rispetto alla
malattia;
8. l'impegno di chiunque vive e lavora nella comunità è di tenere al di sopra di tutto il
rispetto dell'intelligenza e della sensibilità di ciascuno;
9. è in fine un ambiente ove è possibile una attenta valutazione clinica della terapia
psicofarmacologica, in quanto tale contesto offre una particolare stabilità e
continuità terapeutica, individuando la terapia essenziale che potrebbe essere
intesa come la minima e più efficace terapia farmacologica che aiuti il paziente nel
suo equilibrio psichico e nei compiti della quotidianità.
Per ulterioti caratteristiche e approfondimenti di tali punti si rimanda al sito internet
(www.levelemilano.it) e alla Carta dei Servizi.
LE STRUTTURE COMUNITARIE
Attualmente la rete dei servizi che gestiamo direttamente consiste in:





una Comunità Protetta (CPA) a Vaprio d'Adda che ospita 20 persone;
una Comunità Protetta (CPA) a Trezzo sull'Adda che ospita 20 persone;
un Appartamento di bassa protezione (CPB) a Vaprio d’Adda per 3 persone;
due Appartamenti di Residenzialità Leggera che ospitano complessivamente 7
persone;
Due appartamenti per l’’Housing Sociale per complessive 5 persone.
Complessivamente disponiamo di 50 posti letto e nel 2013 sono state prese in
cura 80 persone.
Le Comunità Protette sono servizi accreditati dalla Regione Lombardia con
contratto sottoscritto con l'Asl di Milano 2, ovvero parificate al Servizio Sanitario
Nazionale: per questo motivo l'ingresso in comunità non comporta spese a carico
dei familiari ma tutto è a carico del servizio pubblico.
Per l'ingresso negli Appartamenti Protetti invece, che sono amministrativamente
inseriti nel progetto della Regione Lombardia denominato "Residenzialità
Leggera", la quota di spesa sanitaria è integralmente a carico del servizio
sanitario nazionale, mentre le spese alberghiere rimangono a carico del paziente o
dei familiari o dei Comuni. Il senso di questi appartamenti è quello di offrire agli
ospiti dell'alta protezione una ulteriore possibilità di sparimentare le loro capacità di
autogestione che permetterebbe di distaccarsi definitivamente dalla protezione
comunitaria.
Il personale è composto da circa 46 operatori, in particolare medici psichiatri,
educatori, infermieri, assistenti sociali e animatori che, in accordo con gli operatori
invianti e i familiari, predispongono e realizzano il programma terapeutico
personalizzato. In questo caso è evidente la scelta di impiegare figure professionali
differenti e con compiti tendenzialmente legati alla gestione quotidiana delle
29
Bilancio Sociale 2013
relazioni individuali e di gruppo. Infatti l'aspetto psicologico e psichiatrico è affidato
solo al medico.
Il programma di cura prevede momenti strettamente psichiatrici (colloqui
terapeutici, farmaci, ecc), momenti socioterapeutici (incontri di gruppo) e
momenti di attività ludiche e riabilitative, alcune strutturate e altre libere. La
tendenza è quella di svolgere attività attinenti il più possibile alla vita quotidiana e
che si possano mantenere anche dopo le dimissioni dalla comunità. Riteniamo che
la vita di comunità, e cioè di gruppo, già di per sè comporti una attività relazionale
non facile e certamente faticosa. Ogni giornata è ricca di interventi e attività
terapeutico-riabilitative per mantenere o migliorare la qualità della propria vita
personale e sociale.
Le iniziative strutturate consistono in attività espressive (arteterapia, fotografia
creativa, laboratorio delle idee, ecc); in attività nell'area del "benessere" (piscina,
palestra, fitness-dance, calcetto, massaggi/riflessologia, ecc.); attività che
favoriscono la "ripartenza" (la gestione del bar, il funzionamento della biblioteca,
il gruppo di redazione per la scelta e la produzione di documenti da pubblicare sul
sito, il laboratorio di assemblaggio e altri lavori in forma di tirocinio e in forma di
lavoro vero e proprio). Per la realizzazione di alcune delle attività sopra elencate
usufruiamo dell'ottima collaborazione con l'Associazione "Il Germoglio" di Vaprio
d'Adda, composta principalmente da pazienti in cura.
Le iniziative libere consistono nell'andare al cinema, in discoteca, al bowling, in
pizzeria, gite in bicicletta, ecc. Gli ospiti a volte sono accompagnati dagli operatori,
ma spesso vanno da soli o in compagnia di altri ospiti o amici.
3. G OVERNO E STRATEGIE
3.1
Tipologia di governo
Nella tabella sono schematizzate alcune informazioni rispetto agli amministratori della
cooperativa:
Nome e cognome
Carica
Altri dati
Dario Donadoni
Presidente
29/05/2014
Marinella Roncalli
Vice Presidente dal
29/05/2014
Nicola Petrignano
Consigliere
dal
dal
29/05/2011
al socio Lavoratore dal
residente a Busnago
04/10/1995
29/05/2011 al socio Lavoratore dal 04/10/1995
residente a Trezzo sull'Adda
29/05/2011
al socio
Lavoratore
dal
03/05/2007
30
Bilancio Sociale 2013
29/05/2014
residente a Seriate
Al Presidente Donadoni Dario è stato affidato l'incarico di Direttore dell’Area Sociale e
dell’area Progettazione e Sviluppo.
Alla Vice Presidente Roncalli Marinella è stato affidato l'incarico di Direttore delle Risorse
Umane e della Formazione del Personale.
Al Consigliere Petrignano Nicola è stato affidato l'incarico di Direttore Amministrativo e
Finanziario, Responsabile delle Manutenzioni e delle Risorse Tecnologiche.
3.2
Organi di controllo
Di seguito vengono fornite alcune indicazioni circa gli organi di controllo della cooperativa
Revisori legali/società di revisione
Nome e cognome
Carica
Piero Busnach
presidente
29/05/2014
3.3
Altri dati
dal
29/05/2011
al data prima nomina 30/11/2006
Struttura di governo
Rispetto alla struttura di governo, si riportano alcuni dati che mostrano i processi di
gestione democratica e di partecipazione della nostra organizzazione.
Il CdA della cooperativa LE VELE nell’anno 2013 si è riunito 10 volte e la partecipazione
media è stata del 100%.
Per quanto riguarda l’assemblea, invece, il tema della partecipazione dell’ultimo anno è
meglio visualizzato dalla tabella sottostante:
31
Bilancio Sociale 2013
Anno
Data
perc
partecipazione
per deleghe
Odg
2013
29/05/2013
40%
0%
Approvazione
Bilancio Sociale
2012
Esame e
approvazione
bilancio 2012.
Percentuale partecipazione assemblea nel tempo
62,5
70
60
50
40
30
20
10
0
2013
3.4
3.4.1
Processi decisionali e di controllo
Struttura organizzativa
La struttura organizzativa della cooperativa al 31/12/2013, come già anticipato, è la
seguente:
Consiglio di Amministrazione:
Presidente
Assistente Sociale Dario Donadoni
dario.donadoni@levelemilano.it
Vice presidente
Educatrice Prof. Marinella Roncalli
marinella.roncalli@levelemilano.it
32
Bilancio Sociale 2013
Consigliere
Rag. Nicola Petrignano
nicola.petrignano@levelemilano.it
Direzioni:
Direttore Sanitario
Legale rappresentante – pro tempore
Direttore delle Risorse Umane
Educatrice Prof. Marinella Roncalli
marinella.roncalli@levelemilano.it
Direttore Amministrativo
Rag. Nicola Petrignano
nicola.petrignano@levelemilano.it
Direttore Sociale
Ass. Soc. Dario Donadoni
dario.donadoni@levelemilano.it
Sedi operative:
La nostra Locanda
Responsabile medico: Dr.ssa Laura Colasuonno
Coordinatrice: Dott.ssa Lucia Viscardi
lanostralocanda@levelemilano.it
tel. 02.9095334
20069 Vaprio d’Adda (Mi), Via Marconi 46/48
Villa Gatta
Responsabile medico: Dr.ssa Alessandra Pozzi
Coordinatrice: Dott.ssa Susanna Strepponi
villagatta@levelemilano.it
tel. 02.9091857
20056 Trezzo sull’Adda (Mi), Via XXV Aprile 22/24
Residenza La Gabbianella ( Appartamenti di Residenzialità Leggera)
Coordinatrice: Dott.ssa: Silvia Pizzigoni
colibri@levelemilano.it
tel. 02.9091473
20069 Vaprio d’Adda (Mi), Via Cagnola 25
Servizi generali:
Valutazione inserimenti in Comunità
Legale rappresentante – pro tempore
Dott.ssa Milena Carzaniga
milena.carzaniga@levelemilano.it
33
Bilancio Sociale 2013
Servizio Sociale
Assistente Sociale Alice Giovannelli
alice.giovannelli@levelemilano.it
Sistemi Qualità e Sicurezza
Dr.ssa M. Antonietta Ciminiera
antonietta.ciminiera@levelemilano.it
Progettazione e Sviluppo
Assistente Sociale Dario Donadoni
dario.donadoni@levelemilano.it
Formazione e Tirocini professionali
Educatrice Prof. Marinella Roncalli
marinella.roncalli@levelemilano.it
Amministrazione
Sig.ra Liana Riva
liana.riva@levelemilano.it
Segreteria
Giulia Passoni
segreteria@levelemilano.it
Attività di animazione corporea
Prof.ssa Lara Salvatore
villagatta@levelemilano.it
Attività di tirocini lavorativi
Sig.ra Luisa D’Adda
ragazzi.assemblaggio@levelemilano.it
3.4.2
Strategie e obiettivi
Strategia
Obiettivi operativi
Struttura organizzativa
Acquisizione di un sistema gestionale
informatico.
Controllo e gestione delle attività e delle
prestazioni.
I soci e le modalità di partecipazione
Ricerca di modalità e requisiti per nuove Aumento della compagine sociale.
ammissioni soci.
Ambiti di attività
Acquisizione di nuove strutture per
nuove unità di offerta.
L'integrazione con il territorio
Partecipare alle riunioni su tutti i tavoli di Conoscere e collaborare con i servizi
competenza presenti nel nuovo
dell'Asl 2 di Melegnano e continuare a
territorio.
partecipare all’ Ufficio di Piano di
Vimercate.
La produzione ,le caratteristiche o la
Si mantengono le comunità attuali,
Predisporre nuovi appartamenti per la
residenzialità leggera e per l’housing
sociale
Vengono consolidati i servizi di
34
Bilancio Sociale 2013
gestione dei servizi
aumentando solo la residenzialità
leggera e l’housing sociale,
eventualmente con diverse
caratteristiche organizzative utilizzate
finora.
assistenza e riabilitazione psichiatrica.
Il mercato
La lista d'attesa è sempre alta rispetto
Tenere in equilibrio la domanda e le
alle risorse. E’ in atto il riesame continuo risorse che sono a disposizione.
del sistema di cura per migliorare
l'appropriatezza dei ricoveri.
I bisogni
Siamo vincolati a proseguire
sull’organizzazione sanitaria regionale
pur ritenendo ancora forte l'esigenza di
cura comunitaria in alta protezione e
con tempi adeguati alla patologia.
La tendenza della politica sanitaria
regionale è quella di spendere meno e
di sviluppare la cosiddetta
"Residenzialità leggera".
La rete
Aumentare e potenziare la
collaborazione e l'integrazione con i
servizi sanitari e sociali del nostro
territorio.
Radicare continuamente la rete sul
proprio territorio.
La pianificazione economico-finanziaria Si lavora solo con le banche e si
Rendere i flussi finanziari regolari e
procede con la pianificazione finanziaria prevedibili..
anche per centri di costo/ricavo.
L'assetto patrimoniale
Verifiche mediante analisi degli indici di Solidità verificata e visibile dal rating
solidità e di liquidità
delle banche.
4. P ORTATORI DI INTERESSI
35
Bilancio Sociale 2013
Altre
cooperative
Stagisti,
Altre
sociali
Ambiente
servizio
organizzazioni
100
Soci civile,
(consumo
di
volontariborse
critico,
Associazione
terzo
Soci
80
energie
di
sovventori
Soci
rappresentanza
60
persone
BCC
giuridiche
Soci
40
Committenti/clienti
lavoratori
Soci
20
Comunità
lavoratori
locale
svantaggiati
0
Soci
Consorzi
fruitori
territoriali
Lavoratori
Cooperative
svantaggiati
non
non
sociali
Lavoratori
soci
non
Donatori
Finanziatori
soci
di
Fruitori
Assemblea
altra
Mass
Finanziatori
dei
natura
media
ordinari
Fornitori
soci
e
Istituzioni
comunicazione
locali
Riportiamo nella tabella la natura della relazione di ogni portatore di interessi individuato:
Portatori di interesse interni
Tipologia di relazione
Assemblea dei soci
assemblea
Soci lavoratori
consigli di amministrazione
Soci volontari
personale
Lavoratori non soci
rapporto gerarchico e professionale
Lavoratori svantaggiati non soci
gerarchico, professionale, terapeutico
Stagisti, servizio civile, borse lavoro ecc.
tutoraggio
Fruitori
terapeutico e organizzativo
36
Bilancio Sociale 2013
Portatori di interesse esterni
Tipologia di relazione
Altre cooperative sociali
collaborazione di lavoro
Consorzi territoriali
riunioni di lavoro
Banche
professionale
Associazione di rappresentanza
riunioni informative
Altre organizzazioni di terzo settore
riunioni di collaborazione
Istituzioni locali
riunioni informative
Comunità locale
riunioni informative
Committenti/clienti
coinvolgimento personale e professionale
Fornitori
rapporto professionale
Mass media e comunicazione
Sito internet e documenti cartacei (Carta dei Servizi)
Ambiente (consumo critico, energie rinnovabili, ecc.)
professionale
5 R ELAZIONE SOCIALE
Vengono di seguito riportati alcuni indicatori relativi ai portatori di interessi interni ed
esterni ritenuti fondamentali almeno per quanto riguarda l’attuale edizione del bilancio
sociale.
5.1 Lavoratori
Soci e non soci al 31/12/2013:
soci lavoratori: 7
lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, collaboratori non soci: 51
37
Bilancio Sociale 2013
Il totale dei lavoratori è:
3
4
Soci uomini
Soci donne
Lavoratori
Non soci uomini
13
Non soci donne
38
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Il 72% dei lavoratori complessivi sono donne.
Lavoratori svantaggiati
Anzianità
17%
24%
< 2 anni
> 5 anni
2-5 anni
59%
lavorativa
38
Bilancio Sociale 2013
Classi di età
30
28
25
20
>55
18-25
15
26-35
12
36-45
9
10
46-55
8
5
1
0
Lavoratori
Rapporto lavoro
44
45
40
35
30
Lav. autonomi
25
Lav. parasubordinati
Tempo determinato
20
Tempo indeterminato
15
10
7
5
5
2
0
Lavoratori
39
Bilancio Sociale 2013
Titolo di studio
0%
2%
14%
12%
Nessun titolo di studio
15%
Licenza elementare
Medie inferiori
Medie superiori
Laurea di primo livello
Laurea specialistica
57%
Livello contrattuale
Lavoratori
A
B
C
D
E
F
4
2
2
34
1
3
4%
4%
74 %
2%
7%
Perc. sul tot. dei 9 %
lavoratori
Cittadinanza
58
60
50
40
Italiani
30
Stranieri
20
3
10
0
N° lavoratori
40
Bilancio Sociale 2013
Formazione
Nell’anno 2013 si sono rilevate 446 presenze a corsi di formazione o attività di
aggiornamento su un totale di 58 lavoratori.
Attività formazione e aggiornamento
Tot. ore erogate
N°
lavoratori Di cui soci
partecipanti
Di cui non soci
12
3
9
108
12
96
3
14
1
13
Rischio biologico e 3
24
4
20
3
22
4
18
Compiti e funzioni 6
33
4
29
e 2
16
4
12
105
10
95
dl 3
11
4
7
Decreto Legislativo 5
27
4
23
Visiting 16
Progetto
“Mito e Realtà”
di 18
Incontri
superfvisione
clinica
Seminario:principi
di psicopatologia
fumo da sigaretta
Politiche aziendali
Sistemi
qualità
SA 8000
MY CARE: Pratica
25
sul sistema
gestionale
Inquadramento
231/2008
81/2008:
adempimenti
41
Bilancio Sociale 2013
Mutualità
La cooperativa adotta il criterio della mutualità attraverso l'erogazione dei ristorni ai soci. I
criteri adottati sono quelli indicati nel regolamento, ovvero legati alla qualità e alla quantità
del rapporto associativo ( anzianità, e ruoli di responsabilità).
5.3 Reti territoriali
Forme di collaborazione
Fondazione Monza Brianza
Progetto "Asca”
Piani di Zona
partecipazione alla elaborazione di nuovi progetti
Singoli Comuni
Convenzioni su progetti specifici
Associazione Il Germoglio
Partner nel progetto innovativo regionale
C.P.S. dell’ASL
Partner nel progetto innovativo regionale
CAI di Vaprio d’Adda
Partner nel progetto innovativo regionale
Dipartimento di Salute Mentale
Partecipazione alla elaborazione di progetti
5.4 Clienti/committenti
Tipologia clienti
Pubblico
100%
Pubblico
N° assoluto clienti
Fatturato complessivo
1
2550168
42
Bilancio Sociale 2013
6. D IMENSIONE ECONOMICA
6.1
Valore della produzione
2011
2012
2013
2.697.421
2.669.956
Contributi pubblici
Enti pubblici
sanitarie
e
aziende 2624838
Imprese private
35380
24.389
5.390
Totale
2660218
2.721.810
2.675.346
Produzione ricchezza 2013
1%
0%
Contributi pubblici
Enti pubblici e aziende sanitarie
Imprese private
99%
43
Bilancio Sociale 2013
6.2
Distribuzione valore aggiunto
Nella tabella sotto riportata viene messa in evidenza la distribuzione della ricchezza
economica prodotta:
2011
2012
2013
Utile di esercizio/perdita
11927
-6.089
15.516
Totale
11927
-6.089
15.516
Finanziatori ordinari
90765
82.049
74.962
Totale
90765
82.089
74.962
Ristorni ai soci lavoratori
7000
0
0
Totale
7000
0
0
Cooperativa
Finanziatori
Lavoratori
Distribuzione valore aggiunto 2013
0%
1%
4%
Cooperativa
Finanziatori
Lavoratori
Soci
95%
44
Bilancio Sociale 2013
Distribuzione valore aggiunto nel tempo
100%
80%
60%
Soci
Lavoratori
40%
Finanziatori
Cooperativa
20%
0%
-20%
2011
6.3
2012
2013
Produzione e distribuzione ricchezza patrimoniale
Patrimonio netto
350000
300000
272795
284364
300.422
250000
200000
Capitale sociale
150000
Riserve
Utile d'esercizio/perdita
100000
50000
0
1700
11927
1700
1.600
15.516
-6089
-50000
2011
2012
2013
45
Bilancio Sociale 2013
6.4
Ristorno ai soci
Ristorni
2012
2013
0
0
Ristorni
1
0,9
0,8
0,7
0,6
2012
0,5
2013
0,4
0,3
0,2
0
0
0,1
0
Ristorni
6.5
Il patrimonio
Investimenti
4000000
3648248
3.666.485
3500000
3000000
2598910
2685952
2500000
Immobilizzazioni finanziarie
2000000
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
1500000
1000000
500000
455197
94377
526863
125692
567943
577.398
155732
0
2009
2011
2012
2013
46
Bilancio Sociale 2013
7. PROSPETTIVE FUTURE
7.1
Prospettive cooperativa
Gli obiettivi a medio-breve termine della cooperativa possono essere brevemente riassunti
nei punti seguenti:
 Completare il processo di implementazione di un sistema gestionale informatizzato
per migliorare l'efficienza e l'efficacia delle prestazioni e per elaborare i dati in modo
più realistico su cui impostare la programmazione futura.
 Ampliare e diversificare l’offerta residenziale con l’avvio di appartamenti per
l’housing sociale ed eventualmente altri appartamenti di Residenzialità Leggera,
così come proposto dalla politica regionale attuale.
 Tentare di diversificare l'attività promuovendo nuovi servizi affini a quelli di cui ci si
occupa attualmente.
7.2
Il futuro del bilancio sociale
Rispetto alla prossima edizione del bilancio sociale la cooperativa si propone alcune azioni
specifiche:
 Completare il riesame dell’organigramma e l’albero delle responsabilità sulla base
di un aggiornamento dei compiti e responsabilità, in particolare rivedendo i compiti
del nuovo Direttore Sanitario e Clinico;
 Ridefinire le aree di competenza assegnando un budget specifico e una specifica
autonomia di controllo e di integrazione degli obiettivi;
 Considerare la legge 231 sulla responsabilità degli amministratori un nuovo
impegno da assolvere diligentemente integrandolo con gli altri sistemi di gestione
(Accreditamento regionale, Sistemi qualità, Sicurezza, ecc…);
 Procedere nell’intento di identificare e attuare le azioni di delega laddove è utile o
necessario.
47