N. 16 | ANNO XVII | 2 NOVEMBRE 2014 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.it DE CRISTOFARO: «ATTENTI ALL’INTERVENTO DI PIAZZETTA DON DIANA» Jommelli celebrato dal S. Pietro a Majella TUMORI, AL «MOSCATI» ARRIVA L’ALTA TECNOLOGIA Aversa, passa il Bilancio senza Tasi RISTAMPATE LE OPERE DI MAGLIOLA, L’AVVOCATO CHE STUDIO’ ATELLA ED AVERSA L’ex Sindaco tra i «saggi» di Forza Italia IL CASO Per la «Maddalena» cabina di regia regionale LA STORIA All’ospedale di Aversa ascensore a rischio infezioni IL GIORNO DOPO Ad Aversa finalmente si beve l’acqua e non si paga ECCELLENZE Fefè, un marchio aversano alla conquista del mondo DUE SQUADRE, FEMMINILE E MASCHILE, RIPORTANO IN ALTO LA PALLAVOLO Che Aversa con Corpora ed Exton! L’EDITORIALE STORIA NOSTRA SOMMARIO Galluccio e 14 Michele le strade pericolose Il bonus bebé, 22 un’idea di Giuliano Via Di Iasi come la 28 Salerno-Reggio? Abate a capo 42 Pina dell’AMI Rossi vince 54 Elisa il Premio d’Aponte La Fidapa 62 e il cyberbullismo PERIODICO DI CULTURA VARIA DELL’AGRO AVERSANO Anno XVII n° 16 - 2 Novembre 2014 Direttore Responsabile Giuseppe Lettieri Direttore Editoriale Nicola De Chiara Coordinamento Editoriale Vito Faenza Garante dei Lettori Franco Terracciano Fotografie Nicola Baldieri Editore Associazione Dimensione Cultura Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998 di Giuseppe Lettieri Politici sensibili e premurosi cercasi N on siamo di certo rimasti stupiti dall’approvazione del bilancio preventivo dell’Amministrazione Sagliocco. I numeri, per quanto risicati, sono ancora dalla parte del primo cittadino. Quello che, però, ci ha lasciati perplessi è il modo in cui si è svolto il Consiglio comunale, con il totale e vergognoso silenzio della maggioranza che, agli emendamenti proposti dall’opposizione, non motivava il voto contrario ma si limitava all’alzata di mano per bocciarli, tutti o quasi! Il buon presidente del consiglio comunale, Stabile, precisava anche che il silenzio è un’espressione di democrazia. Ciò potrebbe esser anche vero, ma noi riteniamo che il non argomentare le bocciature sia soltanto frutto di una mancanza di rispetto nei confronti della città e soprattutto di quei cittadini che quei consiglieri comunali hanno votati. Non ci siamo meravigliati di fronte alle affermazioni di qualche consigliere e di qualche assessore che, candidamente ,dichiaravano che i cittadini erano grati all’attuale Amministrazione per quanto stava facendo, a cominciare dalle tante opere realizzate. Pensandoci bene, men- tre ascoltavamo quelle parole, abbiamo capito che alla faccia tosta non c’è limite. Se qualche consigliere comunale è convinto che Aversa è come la Svizzera, di cosa vogliamo più meravigliarci? Uscendo fuori le mura, leggevamo una dichiarazione del sindaco di Casal di Principe, che ha paragonato la sua città a Firenze, la capitale mondiale dell’arte rinascimentale. Provocazione? Forse in quel caso sì, non nel caso aversano. Il problema è che i nostri amministratori pare vivano in un altro mondo. Hanno un distacco dalla realtà cittadina. Sempre più triste, sempre più brutta. Dov’è la sensibilità dei nostri Amministratori? Non vi era nessun consigliere o esponente della Giunta a rappresentare la città di Aversa all’inaugurazione delle giornate jommelliane presso organizzate dal prestigioso Conservatorio di San Pietro a Majella. Per fortuna c’era l’ottimo senatore Romano, che con un un brillante intervento, ha tenuto in alto il nome della città. La Vignetta di Alessio D’Elia OBAMA PROMUOVE RENZI Presidente Renzi per i suoi tanti «nei» tra poco la chiameremo Vespa! Redazione Via Michelangelo, 108 - Aversa (Ce) Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510 www.nerosubiancoaversa.it e-mail: nerosubianco2@gmail.com Stampa Printer Group Italia srl Castellammare di Stabia (Na) Sul sito la rivista in pdf scaricabile dal lunedì PERIODICO ASSOCIATO UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA (Con Tessera n. 15558) L’EDITORIALE Stai sereno, io a Vespa l‛ho già superato da un pezzo! 3 PRIMO PIANO Il già Sindaco di Aversa nominato coordinatore provinciale di Forza Italia Seniores Mimmo Ciaramella tra i «saggi» di Forza Italia La nomina, firmata dal coordinatore regionale, sen. Domenico De Siano, e dal responsabile regionale seniores, sen. Sergio Vetrella, è arrivata a conclusione dell’incontro di questi ultimi con il responsabile nazionale del Movimento Seniores di Forza Italia, sen. Enrico Pianetta Nicola De Chiara L’ 4 ex Sindaco di Aversa, Mimmo Ciaramella, il 28 ottobre scorso, è stato nominato coordinatore provinciale di Forza Italia Seniores. La nomina, firmata dal coordinatore regionale di Forza Italia, sen. Domenico De Siano, e dal responsabile regionale seniores degli azzurri, sen. Sergio Vetrella, è arrivata a conclusione dell’incontro di questi ultimi con il responsabile nazionale del Movimento Seniores di Forza Italia, sen. Enrico Pianetta. De Siano e Vetrella, nel ringraziare Ciaramella per la disponibilità dimostrata, hanno espresso “la certezza che il suo lavoro darà senz’altro un significativo impulso all’analisi ed alla identificazione di proposte operative a vantaggio dei seniores”. Piena soddisfazione è stata manifestata anche dal Commissario provinciale sen. Sarro per la nomina “dell’amico Mimmo Ciaramella che, Mimmo Ciaramella grazie alle sue competenze professionali e forte dell’ottima attività amministrativa messa in campo per un decennio alla guida della città di Aversa, sicuramente saprà fare bene alla guida del gruppo di saggi e degli azzurri e delle azzurre che possono vantare maggiore esperienza in termini di militanza, attività ed impegno nel percorso politico sin qui compiuto da Forza Italia”. Mimmo Ciaramella entra a pieno titolo nel coordinamento provinciale del partito. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per esprimergli gli auguri di buon lavoro e l’ex Sindaco non si è sottratto ad alcune nostre domande. “Dottore Ciaramella - gli abbiamo chiesto - noi abbiamo parlato sul numero scorso della sua eventuale nomina a coordinatore cittadino. E lei oggi ci sorprende addirittura con un incarico di livello provinciale. Cos’è successo?”. “Voglio ringraziare i miei ex “discepoli”, evidentemente hanno convinto De Siano e Sarro che una mia eventuale nomina a coordinatore cittadino sarebbe stata riduttiva rispetto alle mie capacità politiche e di mediazione. A parte gli scherzi, le dichiarazioni dei consiglieri comunali di Forza Italia non mi hanno meravigliato perché la lunga esperienza La nomina di Ciaramella primo passo per fare chiarezza in Forza Italia? L’armata Brancaleone ad un bivio I l problema politico serio di Aversa. Forza Italia con le sue diverse anime che alla fine non ha un’anima e i suoi diversi desideri, tanti quanti ne sono i componenti. Lo abbiamo scritto più volte, ma siamo costretti a tornarci sopra praticamente ad ogni episodio importante che avviene nello scenario politico cittadino. Siamo di fronte ad un partito che tra vecchi e nuovi adepti, conta dodici o tredici consiglieri comunali. Praticamente la maggioranza in Consiglio comunale, tenuto conto che Imma Lama, Paolo Galluccio e i due Udc Orlando de Cristofaro e Augusto Bisceglia sono più dentro che fuori. Siamo di fronte ad un soggetto politico che dovrebbe dettare l’agenda della città, che dovrebbe disegnare l’Aversa del futuro, che dovrebbe dire al sindaco: qui si fa quello che diciamo noi. Ci troviamo, invece, di fronte ad una vera e propria armata Brancaleone dove ognuno va avanti per cercare di raggiungere, di concretizzare i propri desiderata che, bisogna riconoscerlo, non sempre sono di natura collettiva. In gioco ci sono gli interessi più disparati, quasi sempre interessi spiccioli che fanno perdere di vista il perché si dovrebbe essere consiglieri comunali. E quando non ci sono gli interessi a guidare le decisioni, ci sono i rancori incrociati che, forse, anzi senza forse, sono peggiori e più bloccanti dei primi. Oggi Forza Italia non riesce ad avere una leadership unica e riconosciuta da tutti. La nomina di Mimmo Ciaramella è il primo passo per fare chiarezza, ma ne vedremo ancora delle belle. Nicola Rosselli PRIMO PIANO alla guida di Aversa mi ha convinto che in politica la gratitudine è merce rara”. “Forse farà a meno della gratitudine, ma l’esperienza è contata in questo incarico prestigioso e di forte responsabilità” - aggiungiamo. “Debbo ringraziare il coordinatore provinciale Carlo Sarro risponde Ciaramella - che è stato capace, nei vari incontri che ho avuto con lui, di convincermi a ridiscendere in campo per aiutare il partito ad uscire dall’impasse e non solo ad Aversa”. E quando gli chiediamo quale sarà la prima azione che realizzerà, Ciaramella aggiunge: “So che il partito mi ha affidato un compito non facile. I seniores, infatti, rappresentano nella nostra provincia una grandissima fetta dei nostri elettori. Ma vanno organizzati Comune per Comune. Perciò il mio primo atto sarà quello di nominare «So che il partito mi ha affidato un compito non facile. I seniores, infatti, rappresentano nella nostra provincia una grandissima fetta dei nostri elettori. Ma vanno organizzati» i responsabili locali”. L’obiettivo era ed è quello di risvegliare dal …torpore un partito che ha fatto cose grandi ad Aversa ma che ormai, da tempo, è in apnea. Mimmo Ciaramella, che nell’incontro di sabato 25 ottobre si era rammaricato di non essere mai stato invitato ad una riunione di partito negli ultimi due anni, si presenterà al bis di giovedì 30 ottobre, mentre saremo in stampa, con nuove motivazioni che arrivano dalla prestigiosa nomina. Nei fatti la riunione del partito ha sancito una vera e propria scissione in seno a Forza Italia normanna, sulla scia di quanto accaduto nel Pd a livello nazionale, con il partito diviso in due, minoranza con la Cgil in piazza e maggioranza alla “Leopolda” con Renzi. Solo che ad Aversa a governare è la minoranza, visto che Luciano, Tozzi e company arrivano a malapena al 25 per cento di quanto riscosso dal partito nelle Amministrative, mentre la vera maggioranza azzurra (con oltre il 75 per cento dei voti) sta all’opposizione. Magie nostrane alle quali metterà presto mano proprio Ciaramella? 5 IL CASO Il sindaco Peppe Sagliocco chiama in causa direttamente Caldoro e la Regione si mobilita Per la «Maddalena» cabina di regia a livello regionale L’obiettivo che avrebbe guidato Sagliocco verso questo approdo sarebbe, a quanto pare, soprattutto di natura finanziaria: nessuno, tanto meno i privati, ha la disponibilità economica necessaria per il completo recupero del complesso della Maddalena. Si punta così al piano regionale 2014-2018 Nicola Rosselli S 6 arà una cabina di regia a livello regionale a decidere il destino del complesso della Maddalena. Il tutto non prima di aver ascoltato rappresentanti degli altri enti locali (Provincia compresa), di associazioni, esponenti del mondo culturale e politico. A mettere questo punto fermo l’incontro, organizzato dal governatore della Regione Campania Stefano Caldoro al quale il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco si era direttamente rivolto all’indomani della notizia della pubblicazione dell’avviso pubblico con il quale l’Asl di Caserta, proprietaria del complesso che ospitava l’ospedale psichiatrico, intendeva verificare se vi fossero manifestazioni di interesse per il recupero. A rendere nota la circostanza lo stesso primo cittadino che ha sottolineato come sin dal primo momento abbia cercato di trasferire l’intera vicenda al giusto livello di attenzione non solo dando vita ad un interessante Consiglio comunale aperto sull’argomento, ma anche rivolgendosi direttamente a Caldoro. «Il mio intento - ha dichiarato Sagliocco - era ed è quello di coinvolgere direttamente la regione Campania nella vicenda. Questo percorso intrapreso, che ci vedrà nuovamente intorno al tavolo tra quindici giorni, è la migliore risposta anche alle polemiche strumentali sempre in agguato. L’amministrazione comunale da me presieduta non si sottrae all’impegno di disegnare il futuro di questo complesso e della città, anzi ne rivendichiamo il diritto a decidere nell’interesse della collettività aversana». Oltre al primo cittadino normanno, alla Aversa, la chiesa della Maddalena nelle attuali condizioni di abbandono «Il mio intento - ha dichiarato Sagliocco - era ed è quello di coinvolgere direttamente la regione Campania nella vicenda. La problematica della Maddalena va risolta» riunione erano presenti anche Paolo Menduni, Direttore generale dell’Asl Caserta, Ferdinando Romano, capo del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali presso Regione Campania, il Direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità, Mario Lasco, e il responsabile del Dipartimento e bilancio che ha anche la gestione del patrimonio, Salvatore Varriale. L’obiettivo che avrebbe guidato Sagliocco verso questo approdo sarebbe, a quanto pare, soprattutto di natura finanziaria: nessuno, tanto meno i privati, ha la disponibilità economica necessaria per il completo recupero del complesso della Maddalena. Da qui la necessità di dare vita ad una cabina di regia che partorisse un progetto complessivo di riutilizzo che tenga conto degli interessi pubblici rappresentati dagli enti locali interessati: Regione, Provincia e Comune in primo luogo, senza tralasciare le due facoltà universitarie cittadine. Primo passo verso questo obiettivo dichiarato l’inserimento di quanto dovrà essere realizzato nel piano regionale per il quinquennio 2014 – 2018. In questo primo incontro, i dirigenti regionali hanno anche sgomberato il campo dall’ostacolo rappresentato dalla previsione della Legge Basaglia (quella che ha chiuso i manicomi) di utilizzare il ricavato della vendita degli immobili che li ospitavano alla psichiatria. Per la Regione, infatti, non è necessario venderli, ma anche solo utilizzare, ad esempio, quanto risparmiato per fitto scuole, che andrebbero ospitate alla Maddalena, per la psichiatria. AVERSA Sagliocco supera lo scoglio del Bilancio. Con Guido Rossi vediamo le novità approvate Tasi? No, Imu seconde case L’Amministrazione non applica né ai proprietari di prima abitazione né a quelli di altri immobili né tantomeno agli inquilini la Tasi. Invariata, al valore minimo, anche l’addizionale comunale Irpef Nicola Rosselli milioni per l’IMU sulla prima abitazione che ha costretto, la nostra Amministrazione, ad applicare, in sostituzione della TASI, introdotta dal Governo Renzi, l’aumento dell’aliquota IMU sulle seconde abitazioni. B 8 ilancio 2014 approvato ad Aversa con 14 voti favorevoli e 11 contrari. Un chiaro segnale politico: il sindaco Giuseppe Sagliocco continua ad andare avanti per la sua strada e lo farà, a questo punto, sino alla fine del suo mandato. Ma, a proposito di bilancio, è anche importante spulciare, per quanto possibile l’importante atto di programmazione contabile. Noi tentiamo di farlo attraverso la relazione presentata in Consiglio dall’assessore al ramo Guido Rossi. “Il Bilancio – afferma l’assessore rispetta in via previsionale il Patto di Stabilità, rileva equilibrio tra le poste in Entrata e quelle in Uscita, ha parere favorevole dell’Organo di Revisione interno dell’Ente”. Rispettate “le politiche di contenimento della spesa Guido Rossi pubblica attraverso le quali si è riusciti a far fronte alla sempre più pressanti riduzioni delle rimesse statali, ulteriormente aggravate, per quest’anno, dal già noto mancato gettito per oltre € 3,150 LE ENTRATE L’Amministrazione Sagliocco non applica, né ai proprietari di I abitazione, né a quelli di altri Immobili, né tantomeno agli inquilini la TASI. Lascia invariata, al valore minimo, l’addizionale comunale IRPEF e non intacca i tributi minori (TOSAP e Pubblicità)”. Le principali Entrate previste per l’anno 2014, necessarie a finanziarie le spese di funzionamento dell’Ente e quelle necessarie ad assicurare i servizi ai cittadini AVERSA sono rappresentate principalmente da: previsione incasso IMU II abitazione, TOSAP, tassa sulla Pubblicità, pubbliche affissioni, Sanzioni per Infrazioni codice della strada, incasso da condoni vari, Canoni Fiere settimanale e Mercato ortofrutticolo, utilizzo rete del metano. “L’Amministrazione comunale – ha affermato l’assessore Guido Rossi - è molto attenta alle opportunità offerte dal POR regionale, monitora i Bandi regionali, statali e finanche europei per attingere fondi che arrivino a consentire attività che oggi, a seguito della riduzione delle rimesse statali, non sono più possibili”. IL SOCIALE: I PROGETTI Il Comune di Aversa è soggetto capofila dell’Accordo di partenariato per la costituzione di una Rete territoriale per le politiche di genere, che prevede l’erogazione di servizi di assistenza ai lavoratori dipendenti, autonomi e/o imprenditori con figli minori di anni tre e/o con familiari bisognosi di cura ed assistenza alla persona; attività di sensibilizzazione sulle tematiche delle pari opportunità e, ancora, la realizzazione, sul territorio, di interventi volti a favorire la creazione di impresa al femminile. IL PATRIMONIO: LE SCELTE Si è avviato un attento processo di analisi, censimento e valorizzazione dell’intero patrimonio. Bisogna risaltare le potenzialità strutturali e funzionali degli edifici e delle aree comunali presenti sul territorio fino ad arrivare, se necessario, anche a scelte coraggiose, che potrebbero prevedere la creazione di un apposito fondo immobiliare (o l’eventuale parte- Avviato anche un attento processo di censimento e valorizzazione dell’intero patrimonio comunale. Si valuta anche la «dismissione» degli immobili cipazione ad uno preesistente) forme di P.P.P. per la gestione di uno o più beni o anche l’eventuale dismissione”. Relativamente agli Immobili di San Lorenzo, problema atavico, spina nel fianco di tutte le amministrazioni, si è avviato un attento monitoraggio sui soggetti occupanti gli stessi immobili. Si è censiti i titolari di contratto e coloro i quali non hanno ancora regolarizzato la loro occupazione. Si è provveduto a notificare ai morosi l’invito a regolarizzare la loro posizione. L’amministrazione comunale ha già colto, e continuerà a farlo anche in futuro, l’opportunità prevista in tema di federalismo demaniale, dal così detto Decreto del fare, acquisendo a patrimonio comunale, a costo zero, dell’area, al confine con il Comune di Carinaro, da destinarsi a pista di atletica e di un ulteriore appartamento, di pregio, persistente in Via Roma. TASSA RIFIUTI La TARI si diversifica tra utenze domestiche ed utenze non domestiche. Entrambe le categorie dovranno farsi carico della copertura dell’intero costo di gestione dei rifiuti sul territorio aversano in maniera proporzionata alla quantità di rifiuti prodotta e certificata dall’Ufficio Igiene del Comune di Aversa. Una politica di contenimento dei costi e di razionalizzazione della spesa pubblica, applicata anche al settore dei rifiuti, determina per il terzo anno consecutivo una riduzione delle tariffe TARI applicate agli aversani. 9 SANITA’ Centro di Salute Mentale nel caos e il Direttore del Dipartimento, Carizzone, ha un’idea «Fuori il Consultorio dentro la Salute Mentale» Antonio Arduino F 10 uori il Consultorio materno infantile, dentro il Centro di salute mentale. Potrebbe essere questa la soluzione al problema nato per il Centro di salute mentale trasferito, per ragioni di riduzione degli affitti sostenuti all’Asl Caserta, da Palazzo Orabona di piazza Fuori Sant’Anna uno stabile in locazione, in una sede provvisoria realizzata in un corridoio dell’edificio di viale Europa di proprietà dell’azienda che ospita il Consultorio materno infantile, la Dietologia e la Psichiatria infantile. Una sistemazione provvisoria, inadeguata a garantire all’utenza i servizi offerti dal Csm, come verificato da un controllo dei Nas che ne dispose la chiusura, obbligando l’azienda all’esecuzione di alcuni lavori considerati sufficienti a metterla in funzione come ambulatorio, in attesa della ristruttu- L’ex sede del Centro di Salute Mentale razione dell’edificio confinante, sede dismessa da anni dell’ufficio sanitario di Aversa, da realizzare con una spesa di circa 600 mila euro, già nelle cassa dell’Asl Caserta quale parte della vendita al Comune di Aversa del padiglione “Leonardo Bianchi” dell’ex ospedale psichiatrico. Malgrado la gara sia stata bandita da mesi, ancora non sarebbe stata espletata per una presunta carenza di personale tecnico deputato all’incombenza, creando un problema di assistenza a migliaia di pazienti che afferiscono al Csm sia da Aversa che dai comuni dell’agro e da quelli del nord napoletano per l’impossibilità di garantire assistenza 24 ore su 24 e terapie occupazionali-riabilitative. Una situazione insostenibile che potrebbe avere soluzione in brevissimo tempo se venisse realizzato il cosiddetto piano B avviato dal direttore del dipartimento di salute mentale aziendale Luigi Carizzone che con una nota trasmessa ai Direttore generale e sanitario dell’Asl Caserta e al direttore sanitario del distretto di Aversa ha chiesto che venga ridato alla salute mentale quello che era stato realizzato per la salute mentale cioè la struttura polifunzionale che oggi ospita il Consultorio materno infantile, trasferendo quegli ambulatori nei locali vuoti presenti nei due edifici direzionali dell’ex Asl Caserta 2 di via Santa Lucia che sono disponibili immediatamente. «De Curtis», stalli di sosta per diversamente abili e carenze di controlli Ci affidiamo alla sensibilità di Olga Iorio P rotestano le mamme dei ragazzi diversamente abili affetti da difficoltà motorie che frequentano la sede di viale Kennedy dell’istituto comprensivo “Antonio de Curtis”. Lamentano l’insufficienza dei controlli da parte della polizia municipale che dovrebbe garantire il rispetto del divieto ad occupare gli spazi di sosta destinati alle autovetture dei diversamente abili predisposti ai due ingressi della scuola. Sei stalli di sosta che, con qualche rarissima eccezione, vengono regolarmente occupati dalle autovetture di cittadini non aventi diritto. Un problema creato certamente dalla carenza di senso civico da parte di chi per lasciare l’auto il più vicino possibile all’ingresso dell’istituto, non si preoccupa di ledere il diritto ad una vita meno complicata di chi ha seri problemi quotidiani di disabilità. Cosicché ragazzi che avrebbero necessità di raggiungere l’ingresso della scuola senza dover superare gli ostacoli rappresentati da un attraversamento stradale, dalla presenza di auto in transito o, semplicemente, dalla calca creata da studenti e accompagnatori che si affollano al cancello d’ingresso aspettandone l’apertura, sono costretti a percorrere tratti di strada brevi ma lunghissimi, per chi ha problemi di mobilità, per raggiungere l’entrata della scuola. Un problema per le mamme costrette a sollecitare accompagnatori, talvolta poco amichevoli, perché liberino gli spazi dedicati a chi purtroppo è affetto da disabilità, sostenendo spesso una vera battaglia che, però, altrettanto spesso è senza successo. Cosicché sono costrette a rivolgersi alla polizia municipale, quando presente perché, per carenza di personale, non sempre i vigili urbani sono in grado di assicurare il servizio presso questa scuola. Il problema potrebbero essere risolto semplicemente se la dirigente scolastica della “de Curtis” le autorizzasse ad entrare con le autovetture nell’ampio spazio interno dell’istituto per il tempo necessario ad accompagnare e prelevare i figli, così come accade nei giorni di pioggia. Una speranza che trasmettiamo alla dirigente confidando nella sua sensibilità di donna. Antonio Arduino L’INTERVISTA Abbiamo incontrato il presidente provinciale dell’Ordine degli Architetti, Enrico De Cristofaro «Attenti all’intervento in piazzetta don Diana» Lavori pubblici in corso e progettati ad Aversa, programmazione urbanistica, un’intervista senza peli sulla lingua al professionista aversano che boccia gli interventi messi in atto dall’Amministrazione: «Sono tutti da rivedere, ma mi lasciano sconcertato le dichiarazioni di Barbato su via Di Iasi» Nicola De Chiara N 12 erosubianco ha incontrato il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Caserta, Enrico De Cristofaro, per una riflessione sulla politica urbanistica dell’Amministrazione comunale e sui lavori pubblici che si stanno realizzando ad Aversa. Architetto, un suo giudizio complessivo sui lavori in corso ad Aversa. Rimango sconcertato rispetto alle dichiarazioni rese dall’assessore ai Lavori Pubblici, Elia Barbato, in riferimento ai lavori di via Vito Di Iasi. Mi sembra assurdo che l’assessore possa parlare di riprogettare l’intervento dopo che i lavori sono stati progettati da un ufficio tecnico comunale, andati in appalto ed esaminati da un’apposita Commissione e validati dal responsabile del procedimento. L’assessore è stato chiamato in causa dalla Consulta dei disabili che ha fatto rilevare che i cosiddetti “scivoli” non sono stati realizzati a norma. In particolare, preciso che, avendo personalmente fatto un sopralluogo, invitato da molti cittadini e da diversi professionisti, ho notato che non solo le rampe non sono a norma per la pendenza molto ripida ma alcune di esse terminano negli spazi destinati a parcheggio, cosa tra l’altro vietata dal Codice della Strada. A proposito di via Di Iasi, sembra che ci sia qualche problema anche sul versante pista ciclabile. Non è così? Sicuramente anche la pista ciclabile non è a norma sia per l’uso dei materiali sia per il suo posizionamento. Ma dico di più: è inaccettabile l’intervento complessivo sia per quanto attiene i materiali usati sia per la progettazione. Sarebbe stato meglio, a questo punto, sistemare la pavimentazione esistente investendo solo in panchine, cestini get- Enrico De Cristofaro tacarta e curando il verde preesistente. Almeno si sarebbe evitato un enorme spreco di risorse economiche a favore di altre esigenze della collettività. Secondo lei come si ripara a tutto questo? Certamente non con la riprogettazione come sembra sostenere l’ing. Barbato, anche perché è vietata dalle normative vigenti. Secondo me bisogna, invece, procedere, prima dell’ultimazione dei lavori, ad eliminare i disagi rappresentati sia dai disabili sia dai cittadini. Di chi sono, secondo lei, le responsabilità? Sicuramente di chi ha redatto il progetto e di tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nella validazione e nell’assegnazione della gara. Oltretutto l’Amministrazione, per garantire l’efficienza dei lavori, ha provveduto a sostituire i direttori dei lavori con altri professionisti scelti a sua assoluta discrezione. Per quanto concerne l’attività urbanistica, il Comune ha sempre parlato di condivisione e di confronto. Ma lei si sente coinvolto? Purtroppo bisogna stigmatizzare con forza il comportamento del Comune che, mentre professa principi di “democrazia urbana” e di “urbanistica partecipata”, nei fatti evita il confronto con la città e con le categorie professionali, ma tutto ciò sta producendo danni dal punto di vista urbanistico, di decoro urbano ed economico le cui conseguenze saranno subite dalle generazioni future. Ci faccia degli esempi. Ce ne sono molti: piazzetta don Diana, piazza Marconi, piazza Crispi, via Castello, piazza Normanna, cimitero, P.U.C., via Roma, via Olimpico, Sagrati delle cento chiese, gazebo e standard comunali; tutti interventi da rivedere, che meritavano e meritano l’attenzione e la condivisione. A quali di questi si può ancora porre rimedio? A mio avviso a tutti. In particolare, però, mi preoccuperei dell’intervento in piazzetta don Diana che sconvolge l’assetto urbanistico del centro storico, interrompe l’attraversamento da est ad ovest della città ed elimina parcheggi preziosi. All’assessore all’Urbanistica, arch. Migliaccio, ci siamo rivolti più volte per chiedere interventi partecipati. Ma gli impegni assunti dall’assessore e dall’Amministrazione sono stati disattesi, vedi il P.U.C. La sua redazione, mentre si propendeva per un bando pubblico, che sarebbe stato attrattore anche di professionalità internazionali, è stata affidata al responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Non si capisce come un ufficio, a detta dell’Assessore, oberato di lavoro che non riesce neanche a smaltire l’attività ordinaria, vedi la mancanza di controlli, possa redigere uno strumento urbanistico programmatico così importante e impegnativo che muterà l’assetto urbanistico e socio-economico della città di Aversa, in maniera profonda, almeno per i prossimi dieci anni. SOCIETA’ Sicurezza urbana, le reazioni di Vescovo, Sindaco e politica agli ultimi espisodi di violenza Un malessere sociale difficile da debellare La scorsa settimana, in un solo giorno, tre casi: l’aggressione a due impiegati dell’Inps da parte di un 60enne di Lusciano e ad una 15enne da parte di un balordo, oltre che l’ennesima zuffa in piazza Municipio tra giovanissimi. Spinillo: «E’ necessaria una maggiore attenzione all’Uomo» Nicola Rosselli «C’ 14 è da rilevare con tristezza la nostra incapacità di essere civili, di essere partecipi della realtà in maniera serena». Il vescovo di Aversa Angelo Spinillo commenta gli episodi di violenza continua che si stanno verificando nella città normanna. Episodi non circoscritti, oramai, alla sola movida, ma da far risalire ad un malessere sociale che si sta sempre più acuendo. La scorsa settimana in un solo giorno, tre casi: l’aggressione a due impiegati dell’Inps da parte di un 60enne di Lusciano e ad una 15enne da parte di un balordo, oltre che l’ennesima zuffa in Anche ad Aversa i giovani sono fuori controllo Michele Galluccio ha individuato le strade più pericolose di Aversa «La sicurezza stradale non è un optional» «L a sicurezza stradale non è un optional». Era questo il messaggio di alcuni emendamenti presentati dalle opposizioni al Bilancio comunale e sonoramente bocciati dalla maggioranza ad Aversa. Abbiamo incontrato il consigliere comunale Michele Galluccio (nella foto) che, nei giorni scorsi, ha redatto una vera e propria “lista della vergogna”, individuando le strade di Aversa più pericolose. Consigliere, come le è venuta l’idea di mettere «nero su bianco» un elenco tanto grave quanto importante? Il mio obiettivo era quello di dare una mano all’Amministrazione, peccato che non sia stato recepito, come sempre, e di conseguenza gli emendamenti, che invitavano la maggioranza a destinare gran parte di quel milione e ottocentomila euro, destinato alla manutenzione delle strade cittadine, a mettere in sicurezza le strade più pericolose, sono stati respinti. Come ha individuato le strade più pericolose? Il lavoro è partito in Commissione Contenzioso: studiando le centinaia di richieste di risarcimento danni degli ultimi tre anni, sono state individuate le strade nelle quali maggiormente gli automobilisti possono essere coinvolti o provocare degli incidenti e i cittadini subire dei danni. Poi i dati emersi in Commissione sono stati incrociati con quelli della polizia municipale. Da tutto ciò è risultato che le strade più pericolose sono via Atellana, via dell’Archeologia, via Pastore, via Nobel, via Cirigliano, via ex Alifana che collega via Belvedere con via Pastore Allora, consigliere, è d’accordo con l’Associazione Vittime della Strada e cioè che ad Aversa si fa poco o niente per la sicurezza stradale? E come potrei non esserlo. Il Comune paga i danni provocati dagli incidenti stradali che avvengono sulle arterie cittadine senza investire in sicurezza che significa sia mettere in sicurezza quelle strade sia sensibilizzare i cittadini, in particolare i giovani, al rispetto delle norme del Codice della Strada. Geppino De Angelis SOCIETA’ piazza Municipio tra giovanissimi. «E’ chiaro - ha continuato il pastore aversano - che non possiamo non stigmatizzare questo fenomeno ed essere propositivi di rapporti nuovi. E’ necessaria una maggiore attenzione all’Uomo. Questa violenza è il sintomo di chi cerca l’affermazione di se stesso non attraverso il rispetto dell’altro, ma solo con prepotenza negando il diritto degli altri di vivere, anzi, convivere in pace». Sulla stessa falsariga il primo cittadino di Aversa Giuseppe Sagliocco che ha dichiarato: «C’è nel Paese un malessere sociale diffuso, dal quale anche Aversa non si sottrae. L’Agro Aversano e l’hinterland settentrionale della provincia di Napoli gravitano, per una serie di servizi, sulla nostra città. I mali di queste zone, la crisi economica e la perdita dei valori, tutto questo e altro ancora si riverbera in questo grande contenitore che è Aversa. Martedì abbiamo avuto gesti inconsulti, drammi come quello del giovane suicida, l’aggressione ai dipendenti dell’Inps e quella in via di Jasi ai danni di una ragazzina. Siamo di fronte alla diverse sfaccettature di un malessere globale che si riversa, inevitabilmente, nelle strade della città. Nel caso dell’Inps, ad esempio, si registrano reazioni di persone che si aspettano la definizione di pratiche per cercare di avere un po’ di ossigeno finanziario e qualsiasi tipo di ritardo, anche legittimo, a causa dell’esasperazione, anche se non dovuta al comportamento degli impiegati dell’ente previdenziale, genera reazioni violente». «Gli ultimi fatti di cronaca, che hanno interessato varie zone della città - ha dichiarato da parte sua il consigliere comunale del Partito Democratico Marco Villano - dimostrano come sia necessario un cambio di passo nell’approccio alla sicurezza urbana. Quando si parla di questa problematica la classe politica non può più limitarsi ai proclami e ai provvedimenti spot. Troppe volte via Seggio è stato il capro espiatorio per distogliere l’attenzione da un fenomeno complesso che interessa tutta la città. E’ ora di studiare di concerto con autorità e forze dell’ordine un serio programma per garantire il pattugliamento costante del territorio, al di fuori cioè di quello che viene comunemente chiamato fenomeno movida». cioccolato extravergine di OLIVA 15 OLIVA pura passione puro cioccolato Aversa Viale Kennedy 82 Via del Seggio 108 tel. 0818901003 www.olivacioccolato.it LA NOTIZIA In arrivo all’ospedale di Aversa un acceleratore lineare per combattere i tumori Tumori, in arrivo la radioterapia più avanzata Per i malati oncologici dell’intero territorio, tristemente noto come «Terra dei Fuochi», si aprono prospettive di guarigione fino a oggi impensabili senza i cosiddetti «viaggi della speranza» o ricorrendo a costosissime cure a pagamento. Molte le forme tumorali che si potranno distruggere Giuseppe Cristiano L 16 tumori cerebrali, cancro del polmone e vari tumori addominali. Consentirà la somministrazione di radiazioni d’intensità nettamente superiore rispetto a quelle convenzionali. Il LINAC (LIN-ear AC-celerator) del «Moscati» sarà un acceleratore lineare per radioterapia in grado di produrre fasci di elettroni e di fotoni (generati da una sorta di “cannone” chiamato “electron gun”) che, opportunamente collimati meiante un sistema di tracking ottico, saranno “sparati”, in modo super preciso e da angolazioni diverse, solo o scorso dieci settembre l’Azienda Sanitaria Locale di Caserta ha pubblicato sul suo sito Aziendale un avviso pubblico avente per oggetto: “Manifestazione d’interesse per l’individuazione di soggetti interessati all’espletamento del servizio full risk di diagnosi e radioterapia con LINAC presso i locali dell’Ospedale Moscati di Aversa”. In pratica l’ASL Caserta con tale atto intende individuare le imprese interessate a fornire un servizio di diagnosi e radioterapia, mediante l’utilizzo di un acceleratore lineare, in base ad un contratto che garantisca una regolare manutenzione, fornendo un livello di efficienza costante nel tempo. Trattandosi, infatti, di una macchina ad altissima tecnologia, in grado di salvare Un moderno acceleratore lineare centinaia di vite umane, assicurare un’operatività senza interruzioni vuol di natura vascolare del cervello come, dire salvare molte più persone. ad esempio, le malformazioni arteroIl LINAC è un gioiello della tecnologia, Chi, purtroppo, è ammalato venose. Purtroppo non potranno curare del costo di circa due milioni di euro, in di tumore al cervello avrà tutti i tipi di tumori del cervello. La ditta grado di portare a termine trattamenti di finalmente a disposizione un che si aggiudicherà il servizio dovrà terapia stereotassica e tradizionale. centro pubblico, ad altissima fornire le attrezzature, le apparecchiature Per i malati oncologici dell’intero tecnologia, in grado di elettromedicali, il personale sanitario e territorio, tristemente noto come “Terra erogare le cure più avanzate tecnico specialistico. All’Asl Caserta, dei fuochi”, si aprono prospettive di invece, spetterà la messa a disposizione guarigione fino a oggi impensabili senza di locali adeguati e di ulteriore i cosiddetti “viaggi della speranza” personale sanitario, come pure l’attività o ricorrendo a costosissime cure a sulle cellule tumorali, lasciando intatte di controllo, verifica, valutazione pagamento. le cellule sane. e consulenza degli specialisti Chi, purtroppo, è ammalato di tumore al I vantaggi per i pazienti saranno subito oncologici e dei tecnici. Le entrate cervello avrà finalmente a disposizione evidenti. In diversi casi sarà sufficiente per la ditta saranno rappresentate da nel nostro territorio un centro pubblico, una sola seduta di trattamento, della una percentuale sulle tariffe vigenti ad altissima tecnologia, in grado di durata di quattro o cinque ore, per riconosciute dalla Regione Campania. I erogare le cure più avanzate nel campo distruggere alcune delle più diffuse vantaggi per l’Asl, oltre a quelli di tipo della radioterapia. tipologie di tumore cerebrale. sanitario, consisteranno nel risparmio La radiochirurgia stereotassica del La macchina sarà utilizzata anche per dei due milioni di euro necessari per P.O. di Aversa sarà in grado di trattare: un certo numero di patologie benigne l’acquisto della macchina. LA STORIA «Striscia la Notizia» potrebbe tornare a fare visita all’ospedale «Moscati» di Aversa Ascensori a rischio infezioni. Il personale ha paura Uno dei due ascensori utilizzati dagli operatori sanitari è fermo da mesi. Dell’altro si continua a fare un uso «promiscuo» che per il personale favorirebbe la trasmissione di malattie: si impiega sia per trasportare i malati nei reparti sia i morti in sala mortuaria e anche per vitto, rifiuti e panni sporchi Antonio Arduino D 18 opo aver aperto la strada all’arrivo dei Nas che nel 2008 disposero la chiusura delle sale operatorie, inaugurate il 9 ottobre scorso, “Striscia la Notizia” potrebbe tornare a fare visita all’ospedale Moscati. Il motivo è una segnalazione trasmessa alla redazione del telegiornale satirico di Canale 5 dal personale del nosocomio relativa al cattivo funzionamento degli ascensori utilizzati dagli operatori sanitari provvisti di apposita chiave. Due ascensori impiegati per trasportare di tutto: dagli ammalati trasferiti dal Pronto Soccorso alle stanze di degenza o da queste ai diversi servizi del presidio per essere sottoposti ad interventi o controlli, agli ammalati deceduti che vanno trasportati dal posto letto occupato alla sala mortuaria, al vitto, alla biancheria sia sporca che pulita, ai rifiuti. Un uso promiscuo che, per il personale sanitario, favorirebbe la trasmissione di malattie o l’aggravamento di quelle già in atto. Una promiscuità già segnalata nel servizio di “Striscia la Notizia” andato in onda nel 2008 in cui si evidenziava l’uso di quegli ascensori per trasportare i neonati dal nido, posto al quarto piano dell’ospedale, alle mamme ricoverate al secondo piano in ginecologia. Dopo sei anni il problema dell’uso promiscuo non solo rimane ma si complica perché, come segnalato dagli operatori sanitari, dei due ascensori ce n’è solo uno in funzione. Cosicché non sarebbe nemmeno possibile dedicarne uno esclusivamente al trasporto degli ammalati, come era stato promesso all’inviato di “Striscia” dall’allora direttore sanitario del nosocomio. “Ascensore fermo per manutenzione” recita così il Il cartello per ...l’infinita manutenzione e sotto la difficoltà per le barelle di entrare Una mano ha aggiunto al cartello la frase «Ma quanto dura questa manutenzione?». Una domanda che esprime il pensiero del personale, stanco di ...arrangiarsi! cartello attaccato con del cerotto sulla porta dell’ascensore fuori servizio, una manutenzione iniziata da mesi, come affermano gli operatori sanitari. Tanti mesi che una mano anonima ha aggiunto al cartello la frase “ma quanto dura questa manutenzione?”. Una domanda che esprime il pensiero del personale che, stanco di doversi arrangiare sperando che non succeda nulla di irreparabile, desidererebbe fossero installati degli ascensori nuovi, rispondenti alle norme di sicurezza, particolarmente a quelle relative alle dimensioni, che prevedono la possibilità di trasportare l’ammalato servendosi del letto, senza essere costretti a trasbordarlo da questo alla barella. Un passaggio che può creare traumi e problemi sia ai pazienti, per la possibilità di cadute, come sarebbe avvenuto in passato, sia agli operatori, in particolare a quelli più provvisti di ciccia, che avrebbero difficoltà ad entrare nell’ascensore insieme ai pazienti barellati. Da qui la richiesta di aiuto indirizzata all’Sos Gabibbo che sarebbe già stata raccolta da “Striscia”. INCHIESTA La proposta di Stefania Giannini già fa discutere: bambini a scuola a cinque anni? «L’importanza del perdere tempo» Abbiamo sentito Cecilia Amodio, dirigente del Comprensivo «Cimarosa» e Milly Tornincasa alla guida del Secondo Circolo Didattico. Più ombre che luci nella proposta del Ministro Geppino De Angelis I 20 l ministro Stefania Giannini sta pensando di anticipare a cinque anni di età l’iscrizione dei bambini alla scuola elementare. Una proposta che già ha acceso un dibattito tra addetti ai lavori di vario genere. Una proposta che noi personalmente abbiamo sperimentato oltre settanta anni fa, atteso che i nostri genitori ci mandarono a scuola a quattro anni e mezzo, col risultato che, avendo conseguito la licenza elementare senza avere ancora i dieci anni di età, previsti dalla legge allora vigente, fummo costretti a studiare un altro anno privatamente per sostenere l’esame di ammissione alla scuola media. Sulla proposta Giannini riportiamo il parere di due ottime presidi, una della “vecchia guardia”, l’altra della “nouvelle vague” ovvero Cecilia Amodio, dirigente scolastico del compensivo “Cimarosa-Quarto Circolo”, e Milly Tornincasa, dirigente scolastico del Secondo Circolo. “La questione dell’anticipo scolastico alla prima classe della Scuola Primaria - ci ha dichiarato Cecilia Amodio - riguarda i bambini nati da maggio a dicembre in quanto la norma prevede già l’anticipo, non obbligatorio ma a discrezione dei genitori, per i bambini nati da gennaio ad aprile. Difatti succede che il “possono” è diventato “devono” per cui non c’è alunno nato entro il 30 aprile che non diventi ‘anticipatario’. L’anticipo scolastico non è un problema normativo quanto piuttosto problema di ordine psicologico. Che i bambini della società della comunicazione siano a 5 anni già in grado di riconoscere e riprodurre simboli, di utilizzare iphone, iPad, videogiochi, computer è un dato di fatto; sono “la finger generation” (generazione del dito) così definita perché in grado di utilizzare tastiere. Ma questo non fa, o meglio, non basta a fare di un bambino di 5 anni un alunno che, al suo ingresso in prima elementare, già viene assunto e percepito come persona con le sue aspirazioni, capacità e fragilità per cui diventa strategico per i docenti tener conto non solo della sua età cronologica, ma anche, e soprattutto, di quella psi- INCHIESTA cologica. Tradotto, vuol dire che gli si chiede di compiere lo sforzo di passare dal “sapere comune” (le sue esperienze) al “sapere scientifico”. A cinque anni si può avviare questo processo? Ancora una volta il problema si mostra nella sua peculiarità e non generalità. Ogni bambino è diverso da un altro, ha ritmi di maturazione e di apprendimento strettamente personali e, per tutelare la sua integrità psicologica, avrebbe diritto a genitori attenti e consapevoli e a una Scuola Primaria diversamente strutturata che si dovrebbe inserire, a sua volta, in un sistema scolastico rivisto e adeguato alle diverse età dei suoi fruitori”. Questo, invece, il parere di Milly Tornincasa: “L’obiettivo è quello di ridurre di dodici mesi la durata complessiva degli studi scolastici, uscendo dalla scuola a 18 anni e non più a 19, in linea con la media europea. Questo nella convinzione che avvicinandosi, quanto più possibile, al sistema europeo, gli studenti, iniziando prima la scuola, riescono poi a essere maggiormente competitivi sul mercato del lavoro. Il tentativo di “accorciare” i tempi non è nuovo. iL tutto nella logica del “far presto”, come se bastasse “accorciare” i tempi per assicurare ai giovani un futuro. Una logica che lascia perplessi soprattutto se l’opera di “restringimento” riguarda i nostri piccoli. Un bambino di 5 anni è molto diverso da un bambino di 6 anni e il forzato ingresso in aula può essere facilmente causa dell’insorgenza di quei disagi e di quei malesseri che troppo spesso si risolvono in insuccesso e in abbandono. Il sesto anno di vita lo si chiama a pieno diritto l’anno del re. Nel corso di esso il bambino si sviluppa enormemente, tanto nel capo, quanto nella vita di sentimento ha acquisito la capacità di padroneggiare qualcosa, capacità, questa, che i bambini di 4-5 anni ancora non possiedono, neppure per quanto riguarda l’aspetto motorio. È vero anche che molti bambini oggi a cinque anni hanno già un apprendimento molto sviluppato ma non sono tutti uguali. L’attuale smania di guadagnar tempo può farci perdere di vista ciò che già raccomandava IL Rousseau quando sottolineava “l’importanza del perdere tempo”, poiché il tempo che il bambino ha a disposizione per giocare e muoversi liberamente è un tempo utile e necessario per crescere e apprendere”. 21 AVERSA Il bonus bebè tanto declamato dal premier Matteo Renzi ha natali aversani Giuliano: «Arriva con sei anni di ritardo» Silvio Berlusconi, per sottolineare come l’ex sindaco di Firenze stesse attuando quanto pianificato dai suoi governi, ha ricordato che il bonus in questione era stato proposto dal più volte parlamentare e già sottosegretario alla giustizia Pasquale Giuliano Nicola Rosselli I 22 l bonus bebè tanto declamato dal premier Matteo Renzi ha natali aversani. A rivelarlo Silvio Berlusconi che, per sottolineare come l’ex Sindaco di Firenze stesse attuando quanto pianificato dai suoi governi, ha ricordato che il bonus in questione era stato proposto dal più volte parlamentare e già sottosegretario alla giustizia Pasquale Giuliano, aversano doc, attraverso un disegno di legge presentato nell’ormai lontano 21 maggio 2008 che, come lo stesso esponente azzurro ricorda - prevede molto di più di quanto annunziato dal premier - segretario Pd a proposito di contributo alle neomamme. «Rispetto a me - ha dichiarato Giuliano - arriva in ritardo di più di sei anni e con una elemosina rispetto a quanto prevedevo io all’epoca grazie alla Pasquale Giuliano istituzione di un libretto di risparmio per i nuovi nati». In effetti, il disegno prevedeva la nascita di uno speciale «libretto di natalità», con una specifica contribuzione a favore dei nuovi nati in nuclei familiari con reddito non superiore a 45mila euro. In particolare, ad ogni nuovo nato da genitore italiano (o adottato da un genitore italiano) sarebbe stata attribuita una somma pari a 2.500 euro, versata su di uno speciale libretto di risparmio, amministrato da Poste italiane Spa. Sul libretto avrebbero potuto essere operati ulteriori versamenti. Sul libretto sarebbero maturati interessi a tasso allineato a quello netto dei Buoni del tesoro poliennali (BTP) a cinque anni, ulteriormente incrementati sulla parte capitale fino a 20.000 euro. «La logica della dotazione finanziaria capitalizzata sul libretto era - conclude Giuliano - quella di aggiungere alle misure di sostegno già in essere e connesse al «presente» della famiglia (assegni, detrazioni per i figli, e così via) uno strumento nuovo che si proietta sul «futuro» della famiglia». Quattro Aversani partecipano oggi alla maratona delle maratone Paolo Galluccio a New York Q uattro normanni presenti alla Maratona di New York. Oggi, 2 novembre alla 45a edizione della Maratona delle Maratone saranno presenti quattro cittadini aversani: i fratelli Ester e Paolo Galluccio, Antonio Goglia ed Annalisa Tirozzi. Uno sport che in questi ultimi anni si sta diffondendo in maniera sempre maggiore e che non a caso ha portato alcune associazioni a rendersi promotrici della prima edizione della maratona ad Aversa. I runner nella nostra città iniziano ad essere in numero sempre maggiore ed ecco che alcuni di essi, in maniera amatoriale, si affacciano a manifestazioni importanti. Antonio Goglia e Paolo Galluccio, peraltro, non sono nuovi a questa esperienza che hanno già vissuto nell’anno 2011. Paolo Galluccio ci ha dichiarato: “Come amministratore e presidente della Commissione sport non posso esimermi dal dire che l’Amministrazione dovrebbe essere particolarmente sensibile ed attenta allo sport in generale tra cui anche alle crescenti passioni dei runner. In questi anni sono aumentate le associazioni, gli appassionati ed i praticanti ma la città non si è adeguata alle nuove e crescenti esigenze e a livello programmatico e strutturale è rimasta ferma non dando molte possibilità ai nuovi appassionati. In merito alla maratona di New York non Antonio Golia e Paolo Galluccio posso che dire che ti lascia qualcosa dentro. Una forte sensazione di come intorno allo sport il mondo si unisca, di come le diversità si annullino e di come un evento sportivo sia una festa del mondo”. Lello Ponticelli ! ! ! E L A N O I Z A S N E S da Ottobre a Dicembre a t s e F a u la t ive” s “all inc0lu bambini) (fino a 2 SERVIZI 2 Animatori MENU Pizza • • Teatrino • • Patatine • Spettacolo di Magia • Coca Cola Baby Dance • • Zucchero Filato • Sparacoriandoli • Torta Con Personaggio Bolle di Sapone • • Castello gonfiabile • Personaggio Fantastico • Regalo per tutti i bambini Segreteria: • Blocchetto Inviti 10.00/12.00 - 17,00/20,00 • CD Fotografico 081.502.01.92 Info e prenotazioni: 338.72.01.631 IL GIORNO DOPO Il Comune di Aversa finanzia la «Casa dell’Acqua»: la libreria «Il Dono» esulta Ad Aversa finalmente si beve e non si paga! Il centro di distribuzione sarà realizzato in piazzetta Don Diana. L’acqua erogata sarà la stessa che proviene dal rubinetto di casa ma costantemente monitorata e «filtrata» da apposati erogatori per garantirne la purezza. Un grande risparmio per tante famiglie ma Allegro invita a fare presto Salvatore de Chiara A versa avrà presto la sua “Casa dell’acqua”, grazie all’approvazione di un emendamento all’ultimo bilancio comunale, presentato dall’opposizione, che ha reperito le risorse finanziarie necessarie. L’iniziativa, in realtà, parte da molto lontano: era il 2011 quando l’associazione “Convergenze”, che gestisce la Libreria “Il Dono” in piazzetta Don Diana, iniziò a studiare la fattibilità del progetto ispi24 randosi alle promettenti realizzazioni che già avvenivano in altri Comuni d’Italia. I ragazzi dell’associazione, spronati dal prof. Fortunato Allegro, hanno curato in prima persona la stesura del progetto che è stato portato all’attenzione dell’Amministrazione comunale, trovando, poi, sponda in vari soggetti della minoranza che se ne sono fatti portavoce in Consiglio. Il progetto prevede la realizzazione di un chiosco di distribuzione dell’acqua potabile collegato direttamente alla rete idrica che sarà accessibile a costi assai contenuti ai cittadini che potranno rifornirsi d’acqua con le proprie bottiglie in alternativa all’uso dell’acqua minerale imbottigliata. L’acqua erogata sarà la stessa che proviene dal rubinetto di casa ma costantemente monitorata e “filtrata”da apposati erogatori per garantirne la purezza. L’iniziativa avrà una ricaduta immediata sul piano economico ed ambientale. Si calcolano, infatti, risparmi medi di circa 250 euro annui per famiglia oltre a ridurre sensibilmente il consumo di plastica con tutti i conseguenti problemi di smaltimento. Il centro di distribuzione diverrà un luogo di incontro e socializzazione oltre a rivitalizzare lo spazio urbano nel quale sarà collocato. Sono previste a breve iniziative di dimostrazione pratica del funzionamento della “Casa dell’acqua” per mostrare alle famiglie aversane le modalità di attuazione del progetto. Il professor Allegro evidenzia, però, qualche preoccupazione sulla tempistica di di avvio del progetto: “Bisogna fare presto ad avviare l’iter poiché le somme sono vincolate al bilancio 2014 e, se non saranno spese entro dicembre, si rischia di dover iniziare tutto da capo”. Una preoccupazione fondata sulla ormai consolidata tradizione aversana di questi ultimi anni di approvare il bilancio di previsione annuale nei mesi di settembre e ottobre, quando in pratica l’anno è quasi finito e buona parte delle somme sono state in realtà già spese o non ci sarà più il tempo di spenderle. Ci si augura che le lungaggini amministrative non facciano sfumare questo importante successo per Aversa nella gara al risparmio e al rispetto dell’ambiente, raggiunto con un inedito contributo di varie realtà e di tutte le forze politiche della città. LA LETTERA / Rosselli in merito all’articolo di Chiatto sul numero scorso «Non crocifiggiamo Equitalia» C aro Direttore, come collaboratore di NeroSuBianco e “persona informata sui fatti”, non posso non intervenire in merito all’articolo della rubrica A Modo Mio di Giuseppe Chiatto pubblicato sullo scorso numero. Vorrei ricordare ai lettori che Equitalia agisce su input degli Enti Impositori (Agenzia Entrate, Inps, Comuni, Regioni, Inail, Consorzi, Casse previdenziali e così via). Per intenderci, nel caso ipotizzato da Chiatto, ad indicare quale responsabile l’amministratore di condominio è stato il Comune. Equitalia non conosce né l’amministratore né il condominio, per cui è qualche altro che lo ha detto ad Equitalia attraverso un atto che si chiama “iscrizione a ruolo”. Da questo considerazione, ovviamente, ne discendono tante altre. E’ a questi enti, ad esempio, che spesso dovrebbero essere richieste una serie di spiegazioni come la prescrizione avvenuta prima dell’iscrizione a ruolo, il pagamento effettuato all’ente in maniera diretta. Comunque, Equitalia si fa portavoce, in questi casi, presso gli enti imposi- tori, una volta che il contribuente ha presentato idonea documentazione ad Equitalia stessa. Solo per completezza di informazione, si vuole, infine, evidenziare che tutta l’attività di Equitalia è regolata da normative che, ovviamente, non si è data Equitalia. Normative il cui mancato rispetto può portare i dipendenti dell’Agenzia di riscossione ad essere accusati di omissione di atti di ufficio o di abuso di potere. Invito i lettori che hanno perplessità a scrivere in Redazione per fornire loro spiegazioni. Nicola Rosselli di Geppino De Angelis Il Parlamento discute di ...calcio N on sappiamo cosa ne possano pensare i nostri (pochi) lettori ma, seguendo i vari organi d’informazione, molto spesso il giudizio sui nostri parlamentari (fortunatamente non tutti) finisce con l’essere negativo tenendo conto delle loro risse in aula, del loro assenteismo ai lavori parlamentari, del loro linguaggio che, non di rado, non si discosta molto dal triviale, con inevitabile, progressivo calo di fiducia verso le istituzioni. Premesso che non abbiamo mai avuto simpatia per la Juventus e pur ricordando quel che affermava Giulio Andreotti ovvero che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci s’azzecca”, nel presentare 26 un’interrogazione parlamentare (non ricordiamo nemmeno il nome ed il partito d’appartenenza dell’autore) dopo il putiferio venuto fuori dalla partita IuventusRoma, ci sembra sia stato sfiorato il ridicolo. Con problemi così importanti che, da lustri, travagliano questa nostra povera Italia (recessione, pressione fiscale, disoccupazione, corruzione, depauperamento del potere d’acquisto dell’euro, intere città e regioni devastate ogni qualvolta Giove Pluvio si scatena), cosa volete che possa interessare agli italiani (tranne, forse, ai romanisti ed agli antiuventini viscerali) se i rigori c’erano o non c’erano, se Vidal era o meno in fuorigioco, se l’arbitro Rocchi è competente o meno, anche se lo stesso poi alcuni giorni scorsi ha praticamente ammesso di non essere stato in serata felice. Non sono sufficienti le polemiche giornalistiche, in netta contrapposizione tra loro a seconda del sostegno dato dalla “testata” a questa o quella squadra? Sarebbe veramente opportuno che molti nostri parlamentari soffermassero la loro attenzione su problemi molto più seri, tenendo presente che si tratta pur sempre di una partita di calcio ovvero di un gioco, anche se intorno ad esso “ballano” fior di miliardi tra scommesse La rissa tra romanisti e juventini lecite e clandestine. Da anni si invoca la moviola in campo, anche se il vecchio “padre-padrone” della Fifa, Blatter, è di parere favorevole, mentre il giovane “padre-padrone” dell’Uefa Platini, è di parere contrario per il “bene del calcio”, , opinione condivisa dal nostro amico, il prof. Enzo Caianiello, ottimo ex arbitro. Moviola sì o no ma, scusate, tutti quegli arbitri in campo a che servono se non passa una giornata di campionato senza le immancabili polemiche? Una mail dei residenti ci segnala che il Parco è quasi tutto al buio Parco «Grassia», simbolo di abbandono P arco Grassia è sempre più il simbolo dell’abbandono e del fallimento dell’amministrazione Sagliocco sulle politiche di recupero delle periferie. La pensano così i residenti della zona che sottolineano come non basti pubblicizzare una visita guidata fatta con esponenti della stampa per far passare sotto silenzio la mancanza degli impegni assunti il 27 dicembre 2012 al taglio del nastro della struttura realizzata dalla passata Amministrazione ma lasciata inutilizzata da ben cinque anni. Nell’occasione il Sindaco affermò anche che il parco sarebbe stato dotato di tutto quanto necessario a consentirne l’uso quotidiano tant’è che nei mesi successivi furono messi in sede otto- cento alberelli, forniti dalla forestale, e fu realizzato un allacciamento idrico per alimentare le tre fontanelle presenti e l’impianto d’irrigazione. Per i residenti, che con una mail trasmessa in Redazione ci invitano a controllare, il parco à abbandonato a se stesso, tant’è che gli 800 alberelli sarebbero morti quasi tutti, l’illuminazione sarebbe sempre più carente e il custode esisterebbe solo sulla carta. Abbiamo controllato portandoci nel parco intorno alle ore 18 ed abbiamo contato ben 21 lampade fuori uso all’interno e due all’esterno, di cui una destinata ad illuminare il cancello d’ingresso della struttura, l’altra ad illuminare l’area parcheggio antistante. Un fuori servi- zio, quello interno al parco, distribuito in maniera tale da renderne praticamente buia tutta la parte posteriore, dove è stata realizzata una zona che dovrebbe essere usata per portare a passeggio i cani, affinché provvedano ai loro bisogni in una zona non calpestata da chi vorrebbe usare il parco per fare jogging, andare in bicicletta o portare a spasso i bambini. Antonio Arduino di VITO FAENZA Via Di Iasi come la Salerno-Reggio? A 28 ll’improvviso sono spariti gli operai. E’ tutto fermo. Il cantiere di via Vito d’Iasi ad Aversa è stato sospeso. Mi ha ricordato la Salerno-Reggio Calabria non tanto per i lavori infiniti, ma per il fatto che il progetto di ammodernamento veniva cambiato “ad horas” senza sapere il come e il perché. All’inizio dell’estate, poco prima che iniziassero i lavori, nei pressi dell’arco dell’Annunziata c’era un bel cartello nel quale era riportato il progetto, i progettisti, la ditta che doveva eseguire i lavori, il direttore dei lavori. Il cartello, poi a lavori iniziati, è sparito ed è sopravvissuto solo una parte dello stesso: oggi visibile ed è affisso a una rete all’ingresso del parco Coppola. Del progetto iniziale s’è perso il cartello. Mi spiace di non averlo fotografato all’epoca. Ma, nonostante l’età, ricordo bene cosa prevedeva. Oggi vedo che i lavori vengono fatti con cambiamenti che lasciano perplessi. Volete un esempio? Le aiuole previste davanti al cinema Metropolitan: le hanno fatte e poi, di fronte alla incongruenza di una simile scelta, sono state eliminate. Anche i parcheggi erano previsti in maniera diversa, poi sono diventati degli spazi a servizio di qualche privato. Io non conosco chi è stato il progettista (e non ho alcuna voglia di conoscerlo o di conoscerli) come non conosco chi è il direttore dei lavori (e neanche lo voglio conoscere). So solo che qualche mattina ho visto il nostro Sindaco che parlava con qualche persona che, presuppongo, fosse legate ai lavori che si stavano facendo. Ora vorrei chiedere al nostro primo cittadino: 1 – Perché è sparito il cartello dove erano descritti i lavori che si dovevano fare? 2 – Come mai sono stati sospesi i lavori? 3 – Visto che si tratta di lavori pubblici ( e quindi pagati coi nostri soldi) qual è il reale importo dei lavori? E quale il computo metrico? Aversa, i lavori di via Vito Di Iasi fermi al palo Dal giorno del manifesto di incoraggiamento del Comune l’Aversa Normanna non ha più vinto né pareggiato. All’amico Spezzaferri e a Di Meo regalerò un corno di corallo per Natale 4 - Il direttore dei lavori cosa controlla? E basta. Dal pezzo di cartello superstite ho appreso che la progettazione è di uno studio, ma io gradirei (e con me credo tantissimi cittadini) conoscere le persone fisiche che hanno stilato il primo progetto, coloro che hanno modificato quello che era stato pubblicizzato tre mesi fa, E quanto il tutto ci viene a costare. Chiariamo: io vorrei solo capire, in nome della trasparenza, cosa sta avvenendo, visto che fra meno di un mese, come recitava il cartello originario, i lavori dovrebbero essere terminati e consegnati. Sono sicuro che sarò colpito da un assordante silenzio. Di palo in frasca. Nelle scorse settimane è stato affisso un manifesto del nostro primo cittadino di incoraggiamento alla Aversa Normanna. Ebbene dall’affissione di quel manifesto l’Aversa Normanna non solo non ha più vinto, ma non ha neanche più pareggiato. Gli sportivi sono molto superstizioni e, quindi, spero vivamente, visto il risultato, che per l’Exon non si pensi a una simile iniziativa, visto che ha vinto la prima e perso, a Gela, la seconda, con la presenza di tantissime persone al Palazzetto. Per Natale all’amico Spezzaferri, comprensibilmente deluso da questo andamento del campionato, regalerò un corno di corallo. Lo stesso regalo lo farò a Sergio di Meo affinché i suoi sogni possano avverarsi e, coi suoi sogni, anche i nostri che quarant’anni fa cominciavamo la scalata che ci ha portato in Serie A1. Il 21 novembre, a chi interessa, presenterò il mio nuovo romanzo alla libreria Quarto Stato. Ci ho tenuto molto a incontrare i miei amici nella città nella quale abito dal 1953 e che è diventata la mia città. I miei dieci lettori di questa rubrica sono caldamente invitati a partecipare. Vi auguro buona domenica. LA VISITA L’associazione AversaDonna in visita alla Farmacia degli Incurabili a Napoli Aversa tra i tesori della settecentesca «Farmacia» Il sito, adiacente l’antico ospedale degli Incurabili, che sino a qualche anno fa era in pieno degrado ed abbandono, grazie all’impegno del primario chirurgo Gennaro Rispoli e di alcuni volontari è ritornato all’antico splendore. Agli Aversani si è aggiunto il sindaco di Verona Flavio Tosi Giuseppe Lettieri A 30 versadonna visita un pezzo storico di Napoli, un monumento fuori dagli schemi classici: la Farmacia degli Incurabili. La struttura che conserva intatto il patrimonio settecentesco, con i suntuosi mobili, i preziosi vasi che accoglievano i rimedi medicinali e lo splendido pavimento settecentesco maiolicato dei fratelli Massa, gli stessi autori di Santa Chiara e anche dell’aversana Santa Maria del Popolo, ha fatto da scenario ad una visita guidata particolare. Il sito, adiacente l’antico ospedale degli Incurabili, che sino a qualche anno fa era in pieno degrado ed abbandono, grazie all’impegno del primario chirurgo Gennaro Rispoli e di alcuni volontari è ritornato all’antico splendore. Oltre al nutrito gruppo di aversani, c’era anche tra i visitatori il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che non ha mancato di fare elogi alla città parte- La visita alla Farmacia degli Incurabili nopea. Presso il museo delle professioni sanitarie si è ripercorsa la storia della medicina in Campania, dal passaggio dai cerusici (i barbieri) ai veri chirurghi, dalla Scuola Medica Salernitana all’Università Federico II. All’antico ospedale degli Incurabili va ascritta anche l’uso della prima anestesia. Quello però che più ci ha colpiti è stato di sicuro vedere come unica città rappresentata nel museo oltre alle citate Napoli e Salerno, la nostra Aversa a cui erano dedicati alcuni pannelli. “Avete una grande storia - ha detto Rispoli - che in alcuni periodi è stata più importante della stessa Napoli. Inoltre per quanto concerne la psichiatria Aversa è stata davvero la prima capitale mondiale”. Soddisfatta Nunzia Orabona, presidente di “AversaDonna”: “Nel visitare il museo non ci saremmo mai aspettati di ritrovare più che citata la città di Aversa, quando il suo ospedale psichiatrico era di esempio a tutta l’Europa, tanto da spingere sovrani e grandi funzionari delle corti straniere a visitarlo”. Per visitare la farmacia degli Incurabili, che contiene anche una bella pinacoteca con opere di Marco Pino da Siena, Cardisco, De Mura, Solimena, bisogna prenotarsi via web. Si rompe il cartello unitario dell’avvocatura aversana Nasce «Avvocatura futura: coraggio, innovazione e tradizione» S i rompe il cartello unitario che stava traghettando l’avvocatura del circondario del Tribunale di Aversa-Napoli Nord verso la composizione del suo primo Consiglio dell’Ordine e nasce “Avvocatura futura: coraggio, innovazione e tradizione”. Il gruppo è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, presso il Caffè Tribunali, sito proprio di fronte al Tribunale. Dopo la manifestazione unitaria tenutasi ad Aversa il 25 settembre scorso, una minoranza ha deciso di «uscire» dal gruppo - portando con se il nome del movimento «Rinnovamento forense» - non avendo più accettato il metodo di condivisione e progettualità che rappresentava l’identità del movimento e ritenendo alcuni di poter, arbitrariamente e senza confronto - mentre i più erano impegnati nella fattiva tenuta del congresso nazionale forense - autoproclamarsi alle cariche di maggiore responsabilità. Di qui la necessità, dopo numerosi tentativi di trovare una sintesi, di portare avanti quelle idee e quei progetti che hanno unito gli Avvocati di tutti i territori rientranti nel nuovo circondario e che sono sintetizzati nel manifesto elettorale. Di seguito, i nomi degli avvocati che sin dall’inizio hanno portato avanti il progetto: Raffaele Boccagna, Rina Brunitto, Francesco Caianiello, Nunzia Caterino, Raffaele Chirollo, Vincenzo Cirillo, Angela Coronella, Gaetano Di Bernardo, Nicola Di Foggia, Raffaele Di Tella, Mario Gramegna, Annamaria Maisto, Francesco Palumbo, Lucia Pavone, Angelo Perrino, Flora Pirozzi, Raffaele Quaranta, Alfonso Quarto. (Nic. Ros.) LA SENTENZA La Cassazione concede le attenuanti ad un uomo che, ubriaco, aveva violentato la compagna Trofino spiega i termini della sentenza apparentemente choc «Non si è in presenza né di giudici indulgenti né di innovatori oltranzisti ma di una decisione perfettamente in linea con i principi normativi e giurisprudenziali. A Piazza Cavour imperano ancora la logica, il diritto e quasi sempre il buon senso» Geppino De Angelis C 34 erte sentenze della suprema Corte di Cassazione sono considerate choccanti, tanto da suscitare tra i cittadini l’interrogativo: com’è possibile? A Vicenza una donna aveva denunciato il compagno per ripetuta violenza sessuale e questi era stato condannato sia in primo grado che in appello. Di qui il ricorso dell’uomo in Cassazione per chiedere le attenuanti perché ubriaco nei momenti di violenza con conseguente sentenza della suprema Corte. Abbiamo chiesto il parere al nostro amico avvocato Filippo Trofino che, con la sua competenza professionale, fa chiarezza sulla clamorosa Filippo Trofino vicenda. Questo il suo intervento. “La Cassazione insinua che l’ubriachezza possa essere considerata un’attenuante alla violenza”. “Possibili attenuanti se c’è un rapporto completo”. I riferiti lanci di agenzia ci hanno fatto dubitare della correttezza interpretativa della norma da parte dei Supremi Giudici. Allarme immediatamente rientrato non appena, in settembre, è stato possibile leggere la motivazione della sentenza 39445 della III Sezione Penale. Non si era in presenza né di giudici indulgenti né di innovatori oltranzisti ma di una decisione perfettamente in linea con i principi normativi e giurisprudenziali. Il tutto nasceva a seguito di una norma lacunosa varata da qualche decennio dai soliti legislatori superficiali che LA SENTENZA fanno quotidianamente rimpiangere la chiarezza e la intellegibilità delle norme scritte da legislatori illuminati ed eletti e non da inetti e nominati legulei. La questione devoluta alla Corte Suprema era di stabilire se, per escludere l’ipotesi attenuata, prevista per il reato di violenza sessuale, all’ultimo comma, bastasse motivare che un rapporto sessuale completo non consentiva la concessione dell’attenuante. La Corte di Appello di Venezia, per negare l’attenuante, aveva infatti limitato la indagine alla sola considerazione che vi era stato un rapporto sessuale completo. La Corte di merito territoriale aveva omesso di considerare che il testo della norma impone al Giudice, se vuole negare l’attenuante, di valutare indici di assoluto rilievo quali grado di coartazione esercitato sulla vittima, condizioni fisiche e mentali della stessa, caratteristiche psicologiche valutate in relazione all’età, l’entità della compressione della libertà sessuale e il danno arrecato anche in termini psichici. L’omesso esame del complesso di tali elementi valutativi aveva determinato i Giudici veneziani ad escludere l’attenuante e, pertanto, la Cassazione, nonostante il parere contrario del Procuratore Generale, nell’annullare e rimettere alla Corte di Appello per una nuova valutazione, ha imposto agli stessi di esaminare compiutamente tutti gli elementi sopra richiamati. La polemica giornalistica si è alimentata perché, nel caso di specie, l’imputato, che rispondeva di maltrattamenti e violenza sessuale in danno della compagna, aveva commesso i fatti mentre era sotto gli effetti dell’alcool. Di qui la semplicistica considerazione che la Cassazione riconosceva per la ubriachezza la concedibilità dell’attenuante”. “Per vero - continua Trofino - la sentenza fa riferimento ad altri canoni interpretativi per riconoscere l’attenuante; va precisato che il nostro codice non considera l’ubriachezza nel novero delle attenuanti comuni se non in una situazione cronica di intossicazione alcolica, mentre nell’ipotesi di ubriachezza volontaria, preordinata o abituale, la stessa comporta, anzi, una aggravamento della pena da infliggere. A Piazza Cavour imperano ancora la logica, il diritto e quasi sempre il buon senso”. 35 ECCELLENZE Abbiamo incontrato l’avv. Francesco Fossari, diventato un imprenditore di successo nel campo tessile Fefè, un marchio aversano alla conquista del mondo Parte da Aversa, nel 2010, la storia sorprendente del marchio «FeFè Glamour», che si sta affermando a livello internazionale nella produzione di pochette, fazzoletti da taschino, papillon, cravatte e molto altro. «Il nostro maggiore investimento sono i ...viaggi!» Mirko Rambone P 36 arte da Aversa, nel 2010, la storia sorprendente del marchio «FeFè Glamour», che si sta affermando a livello internazionale nella produzione di pochette, fazzoletti da taschino, papillon, cravatte e molto altro. Il marchio è stato ideato dall’avvocato aversano Francesco Fossari, che abbiamo incontrato in esclusiva. Avvocato, ha avuto un bel coraggio ad investire in Italia. In un’epoca in cui tutti parlano di scappare, in un periodo in cui si contano più giovani disoccupati che occupati abbiamo deciso di investire tutto sul made in Italy, restando ad Aversa nella nostra città, tra le nostre radici e con le nostre famiglie; al sud dove l’atmosfera creativa, la passionalità delle persone, la vivibilità della città hanno portato un contributo fondamentale alla nostra crescita. Oggi, pur restando in una piccola città di provincia esportiamo in circa cinquanta paesi nel mondo e con un ecommerce che ogni giorno ci consente di raggiungere amanti dei nostri prodotti in tutto il globo. Come è nata l’idea di creare una linea di accessori? Come tutti gli avvocati sono sempre stato un pò per lavoro e un pò per passione molto attento alla sartoria da uomo e agli accessori in generale così essendo un grandissimo utilizzatore di pochette da giacca mi sono reso conto che sul mercato non c’era nulla di particolarmente interessante e creativo, inoltre non esisteva un’azienda che desse realmente importanza e linfa ad un accessorio di tradizione antichissima e nobiliare come il fazzoletto da taschino. Sicuramente in questa fase è stato fon- Serena Femiano e Francesco Fossari damentale il ruolo della mia fidanzata e socia fondatrice dell’azienda Serena Femiano che, essendo un’architetto e designer, è riuscita a trasportare in concreto quelli che altrimenti sarebbero rimasti unicamente dei progetti e delle valutazioni.Le idee sono inutili senza l’effettiva capacità di renderle realtà. Da cosa dipende il vostro successo? Il nostro successo dipende unicamente dal rispetto costante dei tre valori fondamentali che ci siamo prefissati dal primo giorno di lavoro. Qualità: i nostri prodotti sono interamente relizzati in Italia con metodo artigianale e con l’utilizzo unicamente di fibre naturali e delle tecniche di stampa e di tinteggiatura più all’avanguardia in assolutoUnicità: tutte le nostre creazioni sono assolutamente uniche nel loro genere, abbiamo voluto dal principio contraddistinguere le nostre collezioni con una marcata riconoscibilità e inimitabilità. Tradizione: le radici sono sempre state il nostro punto di partenza e di approdo, la napoletanità della nostra azienda deve essere un punto cardine da esportare in tutto il mondo mediante un continuo connubio tra tradizione e innovazione, sartorialità e tendenze. Che tipo di abbigliamento fate? Il nostro stile è un po’ sui generis; dalla prima volta che abbiamo messo una matita su un foglio abbiamo deciso di focalizzarci su un concetto di sartoria napoletana ma con un DNA più giovane maggiormente rivoluzionario in termini di colorazioni, grafiche, spunti e che nello stesso tempo non avesse perso di vista valori come l’artigianato e la qualità delle sete più rare. Da napoletani abbiamo sempre voluto inserire dei forti raggi di sole in un ingrigimento generale del fashion system. E le vostre fonti d’ispirazione? I continui viaggi nei nostri mercati. Siamo in continuo movimento tra Giappone, Cina, Korea, Francia, Olanda, Usa, Russia e questo ci consente di assaporare continuamente migliaia di sensazioni, sfumature, tendenze ed esigenze. Il mix giusto è sempre quello di riuscire a dosare in maniera adeguata le diversità. Oggi la voce viaggi occupa un ruolo fondamentale tra le voci dei nostri investimenti. ANNIVERSARIO AUGURI Potete scriverci alla nostra e-mail: nerosubianco2@gmail.com Gli annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti LAUREA Hanno festeggiato nell’intimità familiare i loro primi …quarant’anni di matrimonio i coniugi Giovanni Galluccio e Giuseppina Belluomo. Per loro gli auguri dei figli Carmela e Michele, con la moglie Francesca, e della nipotina Giulia. Ai quali si associano quelli della nostra Redazione. AUGURI 38 Con grande orgoglio partecipiamo alla gioia per il conseguimento della laurea di Arianna Vitale in Psicologia presso la SUN discutendo una tesi su “Orientamento al futuro, impulsività e alessitimia in un campione di giocatori abituali adulti”. Ora non ci resta che augurarti di saper affrontare, con la stessa forza e determinazione mostrata, le altre prove che la vita ti riserverà. I tuoi genitori Marina ed Enzo Vitale, tua sorella Rosalba e i tuoi cari nonni. Il 22 ottobre Gino Nerone e Maria Coppola festeggiano il 55° anniversario del loro matrimonio. Tanti affettuosi auguri anche al figlio Giuseppe per i suoi 46 anni nella stessa data e alla figlia Marica che li compie il 31 ottobre. Auguri da tutta la famiglia. AUGURI I più sinceri, affettuosi auguri per Francesco Golia che, nei giorni scorsi, ha festeggiato il suo quarantanovesimo compleanno nell’intimità familiare. Il giorno 16 ottobre, il Prefetto di Caserta Pagano, ha conferito al Primo Maresciallo Luogotenente Michele Dell’Aversana il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, giusta decreto del Presidente della Repubblica del 2 giugno 2014. Fabio e Loredana fanno i migliori auguri al padre per l’importante riconoscimento ricevuto, meritatissimo perché frutto di un vita dedicata alla famiglia e al lavoro. LAUREA A conclusione di un brillante ciclo di studi, ha conseguito la laurea specialistica in Economia e Manegement, presso la facoltà della Sun di Capua, Davide Ciaramella, primogenito dell’arch. Tullio e della prof. Rosa Marrella. Relatore il prof. Mario Sorrentino, il neo dottore ha discusso un’interessante tesi su “La figura del business-angel nel mercato dell’Early Stage Financing”. Al carissimo Davide gli auguri dell’intera Redazione. mio di Giuseppe Chiatto Il tempo dà ancora ragione a Cusin H 40 o una soverchia ammirazione per lo stile di questo giornale: è libero nel vero senso della parola, è ricco di significati, ma soprattutto non è servile con nessuno, neanche con il “potente” di turno. Ecco il motivo per cui ho scelto di scrivere su queste pagine, il giornale non ha “padroni” e non lo dico per piaggeria, chi mi conosce sa bene che non soffro di questa diffusa tendenza, lo affermo perché è la verità; quando non sarò più convinto di ciò, cari lettori, sarete i primi ad accorgervi, la mia firma sparirà. Ho però da sollevare una piccola critica verso la Redazione. Dovete sapere, illustri lettori, che ci sono un’infinità di articoli che in passato ho inviato alla redazione senza che però venissero pubblicati. Non ho mai chiesto il perché, talvolta ho pensato che non li pubblicassero per ragioni di spazio, altre volte ho invece pensato che le mie affermazioni fossero troppo malevoli, quindi deleterie per il giornale e per me, che avrei potuto sorbirmi qualche reazione da parte dalle persone da me citate e bistrattate. Sono però Peppe Sagliocco e Mimmo Ciaramella deluso quando leggo sulle pagine di questo quindicinale, in forma diversa, e, con firme differenti (sicuramente più eccellenti della mia), gli stessi miei concetti, magari ingentiliti, ma comunque dell’identico significato. Chiaramente credo che chi redige gli articoli per Nero su Bianco abbia le mie stesse idee, non mi ritengo infatti la sola mente pensante ed è sicuramente per puro caso che il suo articolo venga pubblicato ed il mio no. Vorrei solamente che il giornale prendesse in considerazione questa mia richiesta: semplicemente integrare l’articolo del 19 ottobre scorso di Nicola De Chiara a pagina 6, non perché non scritto bene, anzi di gran lunga superiore al mio, ma semplicemente perché il caro Nicola, nel citare i vari Di Grazia e Luciano quali prima “discepoli” e poi “nemici” di Ciaramella, ha dimenticato di riportare ciò che pensava Fabio Cusin, l’anti storico d’Italia, il quale considerava che l’eterno modello di governo italiano fosse la signoria quattrocentesca. Non idee, ma clientele. Una volta insediato il nuovo signore al posto del vecchio, nulla cambiava. La corte si adattava a servire il nuovo padrone. Leggo che Fabio Cusin nacque a Triste nel 1904 e morì nella stessa città nel 1955, avrei giurato che fosse nato ad Aversa ed ancora vivente, perché non è possibile che, a distanza di anni, il suo pensiero fotografa perfettamente la squallida situazione politica nazionale e soprattutto aversana. Complimenti a Cusin, il tempo a quasi sessant’anni dalla sua scomparsa gli dà ancora ragione. Antonio Corbo di «Repubblica» stregato da «Il Menalino» di Carlo Menale «L’anima dell’osteria antica» A ntonio Corbo, firma storica del giornalismo napoletano, ha dedicato a “Il Menalino” di Aversa, sulle pagine de “La Repubblica”, la rubrica “Il posto insolito” di giovedì 23 ottobre. Un mix di storia e tradizioni della famiglia menale. “Menalino” è tante cose insieme. Le ha riunite Carlo Menale nel ricordo del padre, “Mimì il cantiniere”. Restituisce ad Aversa in chiave moderna l’anima dell’osteria antica: “Qui mangi tutto quello che ti piace e trovi pronto”. Raffinata semplicità: molto bianco e legno crudo, gioco di angoli e sale per 200 posti, allegro stile californiano. L’allegria dei giovani incrocia lo charme delle signore, accolte da Mariella con la sua piccante cortesia. Raffaele guida la scelta dei vini, gli universitari Mimmo e Vittorio curano impasto e mix di farine per una pizza senza ombre, zio Luigi architetto vigila ovunque. Qualità totale. Carlo fa la spesa come l’oste di una volta: mozzarella di “Arcobaleno”, a Trentola da “Rosotta” e a Greve in Chianti da “Falorni” i salumi per un tagliere da applausi, baccalà di “Magone”, extravergine “Le Cesine” e “Monte della Torre” anche sulla pizza, «Il Menalino» ad Aversa carni dalla Chianina all’Angus. Polacca “Mungiguerra”, vini stratosferici, fascia in stampa, sta tenendo una serata di media a 8 euro. L’osteria è per tutti”. E degustazione con i vini dell’azienda proprio “Il Menalino”, mentre andiamo cilentana “San Salvatore 1988”. MOZZARELLA DI BUF FA ALA CAMP PA ANA DOP buona, sempre. Da oltre trent’anni il Caseificio Caputo produce mozzarella di bufala campana DOP lavorando a poche ore dalla mungitura solo il latte di bufale accuratamente selezionate e controllate. Il sapere della tradizione e le moderne tecnologie garantiscono una qualità costante e un gusto unico che rendono la Mozzarella Caputo buona, sempre. iche Garantita dal Ministero delle Polit stali Fore e ri enta Alim ole Agric PRODOTTO NAZIONALE TEVEROLA AVERSA ORTA DI ATELLA tel. 081 8119478 tel. 081 8113312 tel. 081 8910595 via Roma 90 viale Olimpico 182 via dei Martiri Atellani 184 www.caseificiocaputo.it L’INIZIATIVA L’Associazione fortemente radicata in Italia apre una sezione ad Aversa. A guidarla l’avv. Pina Abate AMI, arrivano gli Avvocati Matrimonialisti Italiani Si svolgerà venerdì 14 novembre, alle ore 18, presso la prestigiosa sede di Palazzo Parente di Aversa, la presentazione della Sezione Territoriale “Napoli Nord” dell’AMI. Con l’avv. Abate, la Presidente AMI di Napoli, avv. de Giovanni, e il Presidente nazionale, avv. Gian Ettore Gassani Filomena Di Sarno S 42 i svolgerà venerdì 14 novembre, alle ore 18, presso la prestigiosa sede di Palazzo Parente di Aversa, la presentazione della Sezione Territoriale “Napoli Nord” dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani – Per la tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia). A fare gli onori di casa sarà l’avv. Giuseppina Abate, Responsabile Territoriale dell’AMI “Napoli Nord” che, unitamente alla Presidente AMI di Napoli, avv. Valentina de Giovanni, ed al Presidente Nazionale AMI, avv. Gian Ettore Gassani, illustrerà i programmi, gli obiettivi e le collaborazioni che l’associazione, da anni attiva su tutto il territorio nazionale, si prefigge di attuare anche sul territorio di Napoli nord. All’evento parteciperanno il Presidente del Tribunale di Napoli Nord, dott.ssa Elisabetta Garzo; il Sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco; il Vescovo di Aver- Pina Abate sa mons. Angelo Spinillo; il Presidente della Camera Civile del Tribunale di Napoli Nord; il Presidente della Camera Penale del Tribunale di Napoli Nord, avv. Paolo Trofino; il Vice Presidente Nazionale dell’AIGA, avv. Alfonso Quarto; il Presidente Comitato Provinciale Unicef Caserta, dott.ssa Emilia Narciso; il Presidente dell’Associazione “La forza del silenzio onlus”, Vincenzo Abate; il referente provinciale “Libera” di Caserta, Gianni Solino. L’iniziativa si avvale, inoltre, della collaborazione delle principali associazioni nazionali impegnate nelle politiche sociali e già da tempo attive sul territorio di Napoli Nord. L’AMI, associazione fortemente radicata su tutto il territorio nazionale, si occupa del diritto di famiglia, dei minori e delle persone sia in ambito civile sia in ambito penale. Particolare attenzione viene rivolta alle problematiche della famiglia in generale, della maternità e della paternità, delle famiglie legittime e di fatto, di procreazione assistita, di legame tra persone dello stesso sesso, di matrimoni misti, di istruzione scolastica, di diversamente abili, di adozioni, di terza età, di infanzia e adolescenza. «La cooperazione con enti ed associazioni aventi finalità analoghe - dichiara Pina Abate - il dialogo ed il confronto con magistrati, cultori delle scienze umane, associazioni e operatori sociali, avranno come obiettivo la ricerca di un linguaggio comune, nell’esclusivo interesse del cittadino». Il senatore Lucio Romano ha aperto le celebrazioni al «S. Pietro a Majella» Aversani a Napoli per Jommelli E’ stato il senatore aversano Lucio Romano la più alta istituzione presente all’apertura delle celebrazioni jommelliane tenute dal Conservatorio di Napoli «S. Pietro a Majella». Lunedì 27 ottobre, dopo l’inaugurazione della mostra dedicata a Jommelli e alla scuola napoletana di musica del Settecento, Romano ha portato i saluti del Senato al convegno aperto dal direttore del Conservatorio Elsa Evangelista. Nel suo intervento, Romano non ha dimenticato di ringraziare la rappresentanza aversana presente e al nostro musicista, composta dal nostro un dipinto ed alcune direttore Giuseppe stampe. Ma anche i Lettieri, dagli studiosi registri dell’antico di Jommelli Nicola conservatorio della De Chiara ed Enzo Pietà dei Turchini D’Agostino, dalla past che attestano l’inpresidente del club gresso del Nostro Lions di Aversa, Tea Lucio Romano ed Elsa Evangelista in Conservatorio Caputo, e dal pianista nel 1728. La due Luigi Marzano. Particolarmente interessante è stata giorni napoletana si è conclusa con una la mostra che espone alcuni cimeli di giornata di studio che ha analizzato Niccolò Jommelli, tra i quali alcuni ma- le caratteristiche formali e stilistiche noscritti, il calamaio appartenuto anche dell’opera jommelliana. IL CASO La scarsa attenzione dell’Amministrazione provinciale per le scuole di Aversa e dell’Agro aversano E noi che speravamo nella nuova sede per il «Mattei»! Il Presidente inaugura il nuovo plesso dell’Alberghiero di Caserta. Notizie che certamente fanno piacere ma altrettanto certamente viene da chiedersi se alunni, docenti e colleghi presidi casertani abbiano meriti maggiori rispetto a quelli di alcuni istituti aversani e dell’Agro Geppino De Angelis S 44 e ci fosse stato ancora qualche dubbio sulla scarsa attenzione che l’amministrazione provinciale di Caserta (fortunatamente fra poco sarà ridimensionata come quelle dell’intera Italia) rivolge da lustri alle scuola aversane e dell’agro aversano di propria competenza, la conferma si è avuta leggendo nei giorni scorsi la notizia relativa alla inaugurazione del nuovo plesso dell’istituto Alberghiero di Caserta, alla presenza del presidente Mimì Zinzi, dell’assessore provinciale D’Ambrosio e di altre a autorità politico-amministrative. A chi come Mimì Zinzi noi ha vissuto per quarantadue anni nel mondo scolastico, come docente e come preside, certamente fanno piacere notizie del genere ma altrettanto certamente viene da chiedersi se alunni, docenti e colleghi presidi casertani abbiano meriti maggiori rispetto a quelli di alcuni istituti aversani e dell’agro. Andando indietro nel tempo, se la memoria non ci falla, in città ed in altri centri limitrofi, sono trascorsi molti lustri dall’ultima inaugurazione di un edificio scolastico per accogliere degnamente istituti che sono tuttora costretti ad essere ospitati in costruzioni che solo eufemisticamente possono essere definite scuole. Per ristrutturare il fatiscente edificio che attualmente ospita il “Mattei”, IL CASO dopo aver ospitato nei lustri scorsi altre scuole superiori, pare che la proprietà Grumetto, che dal 1975 riscuote il canone di locazione dalla Provincia (fate voi il conto di quanti soldi, prima in lire e poi in euro!) pare abbia speso all’incirca un milione di euro con conseguente rinnovo del contratto e probabile aumento del canone di locazione. Il tutto per un edificio senza palestra, con un sottoscala, talvolta utilizzato come palestra coperta, allagato ogni qualvolta piove in abbondanza. Si è parlato per decenni della costruzione di un apposito edificio per il “Mattei” ma probabilmente resterà un sogno nel cassetto almeno fino a quando i proprietari Da decenni la Provincia paga rilevanti canoni di locazione che potevano essere utilizzati per costruire edifici scolastici degni di tal nome 45 non saranno rientrati in toto dei soldi spesi per la ristrutturazione dell’edificio (e ci sembra giusto). Situazione più o meno analoga quella del confinante edificio dell’Alberghiero, dove mancano le indispensabili aule per evitare le negative rotazioni col rigetto di tante iscrizioni, con conseguente violazione del diritto allo studio. Due istituti, il “Mattei” e l’Alberghiero, di competenza della Provincia come il “Siani” da anni costretto alla men peggio in abitazioni private sulla Variante, in perenne attesa di una sistemazione più idonea e più sicura mentre, stando a dichiarazioni del presidente Zinzi, sembra che le classi (e non aule!) del “Siani” dovrebbero essere ospitate dallo “Andreozzi” che evidentemente ha spazi disponibili. Anche il “Fermi” (per mancanza di due, tre aule) sembra esposto alle rotazioni, mentre problemi esistono in tutte le sedi staccate e succursali di istituti nei vari centri dell’Agro. Non possiamo, perciò, chiudere queste note senza porre un interrogativo: con i soldi che, da decenni, la Provincia paga per canoni di locazione di edifici privati, quanti edifici si sarebbe potuto costruire, restando di proprietà pubblica? SPORT Pallavolo maschile, i ragazzi di Di Meo aspirano alla serie A Exton Aversa, si ripArte Dopo la sconfitta con il Gela il Presidente corre ai ripari: acquistato Enrico Libraro, grande schiacciatore napoletano premiato come migliore giocatore della A2 Giuseppe Lettieri R 46 ipArte il cammino della Exton Volleyball Aversa, la squadra maschile di pallavolo presieduta da Sergio Di Meo che lo scorso anno ha fatto sognare, centrando la promozione in serie B1, riportando gli aversani, tifosi di questo nobile sport che ad Aversa vanta grandi tradizioni, ad affollare le gradinate del PalaJacazzi. Nella conferenza stampa di presentazione, tenutasi nell’amena cornice di Villa Lussani, il presidente Sergio Di Meo rompe subito gli indugi e, nel presentare la squadra e la dirigenza, dichiara subito gli obiettivi della società: “L’anno scorso abbiamo mantenuto le promesse, centrando la promozione annunciata. Quest’anno il campionato si presenta più difficile ed equilibrato. Ci sono almeno quattro squadre, oltre la nostra, che possono centrare la promozione. Ma noi non ci nascondiamo e per quanto sarà difficile profonderemo tutto Sergio Di Meo con l’allenatore Draganov l’impegno e le energie per raggiungere il primato finale, che consentirà alla squadra maschile di Aversa di ritornare in serie A dopo oltre trent’anni di assenza”. Le buone intenzioni si sono viste sia dalla campagna acquisti sia dalla scelta dell’allenatore, Giorgio Draganov. All’incontro con i giornalisti anche Ernesto Boccia, presidente regionale della FIPAV. “Aversa è stata la culla della pallavolo non soltanto campana. Insieme a Catania, ha rappresentato nel Mezzogiorno per anni questo sport ai massimi livelli. Sono convinto che proprio dalla vostra città potranno ripartire i fasti campani nel volley”. Alla prima di campionato oltre 500 persone hanno assistito al match inaugurale contro CinqueFrondi, squadra calabrese, battuta per tre ad uno. Nella seconda, invece, è arrivato il primo stop, con la sconfitta dalla Exton a Gela, dove gli aversani sono stati sconfitti per tre ad uno. Ma la battuta di arresto ha subito sortito una reazione del Presidente che è corso sul mercato per un acquisto di grande effetto. Mentre andiamo in stampa, infatti, si sta per concludere la trattativa con un giocatore di prestigio come Enrico Libraro, lo schiacciatore napoletano, classe 1983, che vanta tantissimi campionati di serie A e che, negli ultimi anni, è stato premiato come miglior giocatore della serie A2. L’Aversa Normanna cambia registro ma non ...risultati! Le speranze granata affidate a Marra L’ Aversa Normanna, dopo i pessimi risultati che l’hanno relegata all’ultimo posto in classifica nel campionato di serie C unica, corre ai ripari ingaggiando un nuovo allenatore ed un nuovo direttore sportivo, dopo aver mandato a casa i fratelli Novelli, che in casa granata non hanno portato i risultati auspicati. Arriva così sulla panchina Marra, che l’anno scorso fu protagonista del quasi miracolo Arzanese, ma l’esordio è amaro, anche perché alla prima del neo allenatore, è arrivato al “Bisceglia” il Benevento, squadra con ben altre ambizioni rispetto alla Normanna e che al momento è al vertice della classifica di serie C unica. La squadra sannita non ha fatto molto, anzi diciamola tutta, con solo due azioni di gioco, ha incassato il massimo uscendo vittoriosa per due reti a zero con un secondo tempo granata che ha visto qualche nota positiva. Quello che, invece, è negativo è sicuramente il sito internet dell’Aversa Normanna. Nonostante la nostra segnalazione, la classifica e il tabellino del campionato restano ancora fermi alla terza giornata: l’ultimo aggiornamento risale al 12 settembre, mica male! Il prossimo appuntamento è per domenica nove novembre: al “Bisceglia” arriverà il Lecce, squadra che sino a qualche anno fa militava nel campionato di serie A. Da segnalare l’ennesimo sfogo del La presentazione di Marra presidente Spezzaferri che sottolineava il fatto che la Normanna non gioca mai in casa, vista la scarsa attenzione della città. I Sanniti, infatti, sono arrivati con 400 tifosi al seguito, mentre gli aversani non arrivavano a trecento. Il manifesto del sindaco Sagliocco non ha sortito l’effetto auspicato. SPORT Inizia oggi l’avventura della pallavolo femminile: il sogno è la A1 La Corpora Aversa crede al grande salto Il titolo è stato spostato da Gricignano ad Aversa. E quest’anno la squadra sarà più aversana che mai: aversano il tecnico, aversana la dirigenza, aversano il PalaJacazzi dove giocherà Giuseppe Chiatto E’ 48 stata presentata la squadra di pallavolo femminile Corpora Aversa, punta di diamante sportiva e unica squadra semi-professionistica in serie A della città. Dopo tanti anni di tentativi la Corpora New Volley Libertas è riuscita a portare la serie A ad Aversa. Già l’anno scorso il club era in serie A2 ma il titolo è stato spostato da Gricignano alla città normanna solo quest’anno. E quest’anno la squadra sarà più aversana che mai: aversano il tecnico (Luciano Della Volpe), aversana la dirigenza (dal Direttore Generale Lello Della Volpe al Direttore Sportivo Federico Santulli), aversana la casa nelle partite casalinghe della squadra: il PalaJacazzi. La presentazione, svoltasi presso la Casa della Cultura “Vincenzo Caianiello” il 25 ottobre scorso, ha visto gli “in bocca al lupo” alla squadra da parte del sindaco Giuseppe Sagliocco e dell’onorevole Paolo Santulli, ai quali si sono affiancati i vertici pallavolistici territoriali, presidente regionale FIPAV Ernesto Boccia e il presidente provinciale Lino Toscano. Alla presentazione, di fronte a un auditorium gremito, hanno partecipato anche Alfonso Schiavone (Corpora) e Gino Pellegrino (Foof) in rappresentanza dei rispettivi sponsor. Oltre al saluto alle atlete la presentazione ha dato spazio anche alla campagna abbonamenti 2014/2015, che vedrà prezzi popolarissimi per seguire la squadra per tutto l’anno: 10 euro l’ingresso per tutte le partite per una persona, 25 euro per due persone con Coppa Italia inclusa. Il campionato di A2, con quattordici squadre e tante corazzate del centronord, partirà proprio oggi al PalaJacazzi, ore 18,00, contro la Saugella Team Monza, una delle squadre più attrezzate per il salto di categoria verso la A1. Il salto di categoria è un obiettivo sognato dalla nuova Corpora. Dopo un anno di assestamento, con la salvezza conqui- L’agguerrita squadra normanna La presentazione della Corpora stata alla penultima giornata, quest’anno il club presieduto da Tina Musto ha fatto le cose in grande: confermata Elena Drozina, capitano e fuoriclasse indiscussa della squadra, accanto a lei ci saranno Vendula Merkova, prelevata dai play-off di Bundesliga, Melissa Donà, schiacciatrice l’anno scorso a Conegliano in A1, la nazionale ungherese Bernadette Dekani e altre giocatrici di grande affidabilità come le centrali Nardini, Lapi e Veglia e il libero Minervini. Nella magnifica Villa Lussani presentato il «Bermudez», rum prestigioso Dalla Repubblica Dominicana ad Aversa D alla Repubblica Dominicana il rum, o ron come si definisce nelle terre di lingua spagnola, sbarca nelle nostre zone. Con una splendida serata tenutasi nella magnifica cornice di Villa Lussani, una struttura da poco inaugurata ai confini tra Aversa e Lusciano su viale Olimpico, immersa in uno stupendo parco verde, il Bermudez, definito il rum più prestigioso della Repubblica Dominicana, prodotto dal lontano 1852, è stato presentato, nelle diverse varianti aromatizzate e nelle diverse confezioni con invecchiamento sino a 12 anni, ai numerosi intervenuti, attraverso un percorso di degustazione. L’evento promosso dalla Soami srl distribuzione, è stato fortemente voluto dal titolare di Villa Lussani, il giovane imprenditore Raffaele Verolla. “Immaginavo una serata di classe - ci dice Verolla - ma siamo riusciti ad andare oltre”. Oltre alle degustazioni, eccezionale è stata l’esibizione musicale del maestro Eduardo Amirante, violinista di grande talento, accompagnato al pianoforte dal bravissimo Marco Fiorenzano. Gli aversani amanti di questo particolare liquore lo potranno trovare presso gli amici della pasticceria La Fauna, ma anche presso la rinomata Cioccolateria Oliva, senza d i m e n t i c a r e Amirante con i titolari che esistono luoghi dove questi prodotti sono di casa, come ovviamente le completissime cantine Menale. CULTURA La seconda tappa tra le realtà culturali dell’Agro Aversano ci porta a Casaluce Il primo Castello normanno d’Italia Sul sito esistono diverse pubblicazioni, tra cui quella dell’ottimo professore Claudio Del Villano, attento studioso che nel 1991 licenziò alle stampe, grazie all’ausilio della gloriosa Pro Loco di Aversa (quella che fu!), il testo «Casaluce-Storia e Civiltà nella penombra» Giuseppe Lettieri D 50 opo esser “entrati” nel museo Archeologico dell’antica Atella, un piccolo gioiellino di arte e cultura ubicato a Succivo, che pochi conoscono e in pochissimi l’hanno visitato, questa volta ci spostiamo a Casaluce. Tutti gli aversani conoscono la Madonna di Casaluce, in moltissimi la venerano, viste anche le folle che escono ad accompagnarla nelle tradizionali processioni, nei quattro mesi in cui (15 Giugno – 15 Ottobre) la sacra effige sosta ad Aversa. Ma quanti sono gli aversani che conoscono il Santuario e l’intero “castrum” in cui l’icona sosta per gli altri otto mesi dell’anno? E quanti l’hanno visitato, visitando anche il castello? Crediamo pochissimi. Eppure a meno di quattro chilometri dalle porte di Aversa, esiste un Castello ed un Santuario che, se collocati altrove, ne attirerebbero turisti e pellegrini! Prima di parlare del Santuario, essendo l’argomento vasto, dobbiamo soffermarci sul Castello che, del resto, fu la prima vocazione del sito e che ancora oggi emerge nella sua vetusta fierezza, nonostante l’incuria dell’uomo e l’abbandono degli ultimi secoli: appare legato agli schemi originali. Sul sito esistono diverse pubblicazioni, tra cui quella dell’ottimo professore Claudio Del Villano, attento studioso che nel 1991 licenziò alle stampe, grazie all’ausilio della gloriosa Pro Loco di Aversa (quella che fu!) “Casaluce-Storia e Civiltà nella penombra”. Noi in questa rubrica alla riscoperta di alcuni luoghi dimenticati del nostro Agro vogliamo soltanto offrire degli spunti ai nostri lettori, cercando di carpire la loro attenzione e la loro curiosità. la fondazione del maniero difensivo. Ma un dato emerge incontrovertibile da tutto questo: quello di Casaluce è il più antico castello fondato dai Normanni in Italia. Lo stesso sito passò in epoca angioina ad una delle famiglie nobili più importanti del Regno di Casaluce, veduta aerea del Castello e, sotto, l’ingresso Napoli, i de Balzo, che poi lo donarono ai frati celestini, che riconvertirono il plesso in convento con la cappella paMolti Aversani venerano la latina dedicata a Santa Maria ad Nives. oggi, della struttura difensiva è Madonna di Casaluce ma Ancora visibile il fossato che circondava l’intera non conoscono il santuario di costruzione, mentre il ponte levatoio è «S. Maria ad Nives» ed il stato sostituito da uno fisso, in muraCastello attiguo fatto tura, che però ancora rende l’idea. Nel edificare dai nostri fondatori prossimo numero l’oltrepasseremo per voi, portandovi all’interno di una millenaria storia, fatta di nobili, nobildonne, soldati e soprattutto di frati celestini, Tornando al nostro Castello, diciamo la sede storica di quella icona che tutti che non vi sono notizie precise sulla gli aversani venerano, la Madonna di fondazione, e ci sono anche diverse tesi Casaluce. contrastanti, come quella che vuole che il sito sia stato fondato dal normanno Roberto il Guiscardo. Improbabile che il rampollo degli Altavilla, ardimentoso eroe di mille imprese, come direbbe il grande Totò, abbia voluto costruire un Castello a pochi passi da quello dei “cugini” che vivevano nella contea di Aversa e che in quegli anni erano al culmine della loro potenza sotto il conte-principe Riccardo. Allora è molto più condivisibile la tesi di Del Villano, che attribuisce a Gilberto, fratello del nostro fondatore Rainulfo Drengot, IL PERSONAGGIO Romeo Gallucci corona il sogno di una vita: è campione di trotto Quando la passione ti fa vincere Roberta Ruffo D 52 a giovanissimo, Romeo Gallucci abbandona gli studi per seguire la sua grande passione per i cavalli che è stata tramandata da generazione in generazione nella famiglia. Gallucci, che vive a Parete, segue passo passo le orme del padre, imparando i trucchi per diventare un buon allenatore di cavalli per il trotto. Insieme a lui, il fratello Nicola, uniti non solo da un legame di sangue, ma anche dalla stessa passione. I due fratelli, con costanza e amore per i cavalli, percorrono lo stesso cammino, fino a quando Romeo decide di continuare da solo la propria carriera. Dopo 30 anni di dura gavetta, affrontando diversi ostacoli, Romeo anche dopo qualche brutta caduta si è rialzato sempre più forte. Nel 1983, infatti, diventa primo allievo guidatore della Campania, rienpodromo San Paolo di Montegiorgio. trando, in seguito, nella Finalmente Romeo categoria dei profesGallucci sale sul sionisti. La svolta nel 2004, quando Romeo podio della vittoria, diventa coach driver e anche se la sua non è stata una semplice viene ingaggiato dalla corsa, ma una conquiscuderia “Cirigliana” sta, che grazie anche di Aversa. Fantino ormai richiestissimo a al suo cavallo Pacific Model è riuscita ad livello regionale e con ottenere. “Un padre ottimi piazzamenti, moderno e sempre Romeo Gallucci, detto presente, dicono i anche il “ragioniere”, tre figli Angela, Tea per le sue spiccate doti Romeo Gallucci alza la coppa e Mario, mentre la di precisione e calcolo, riesce ad ottenere tanti riconoscimenti e moglie Ata gli è sempre stata vicino, nei soddisfazioni, senza però quel tocco di momenti belli e difficili della sua vita”. fortuna in più che potesse dargli un tito- La famiglia ha sempre creduto in lui e lo; raggiunto e meritato poi, il 24 agosto nelle sue capacità. Romeo è riuscito a di quest’anno, viene così proclamato ripagarli, vincendo la gara più grande. Campione italiano del trotto presso l’ip- E’ campione e orgoglio campano. Il condominio ...in forma! dell’avv. Maurizio Golia Posti auto e millesimi di proprietà T izio è proprietario di un appartamento molto grande, al quarto piano di un condominio. La sua unità immobiliare esprime 100 millesimi. Caio abita al secondo piano dell’edificio e la sua unità immobiliare è tra le più piccole ed esprime un valore pari ad 70 millesimi. L’assemblea del condominio nel quale abitano i due decide di regolamentare il posteggio degli autoveicoli in alcune parti comuni: ogni condomino ha diritto ad un posto auto. Tizio non ci sta e impugna quella decisione: «sostiene: com’è possibile che sono proprietario dell’unità immobiliare che esprime maggiori millesimi, debba soggiacere ad un uso così penalizzante delle parti comuni?». Questa nella sostanza, la storia che ha portato la Cas- sazione, con la sentenza n. 820 del 2014, ad esprimersi, ribadendo il proprio consolidato orientamento, sulla differenza che corre tra misura del diritto sulle parti comuni e diritto d’uso delle medesime. E’ bene specificare che tanto in primo, quanto in secondo grado le doglianze del condomino impugnante erano state respinte, ossia i giudici avevano ritenuto legittima la decisione assembleare di assegnazione di un posto auto per ogni unità immobiliare. Se ci sono più condomini che parcheggi è legittimo deliberare l’uso turnario. Da qui il ricorso per Cassazione del condomino. Si legge in sentenza: «occorre in linea generale puntualizzare, quanto alla questione della misura di utilizzazione della cosa comune, che nell’attuale regolamentazione giuridica del condominio, la stessa non è certamente in rapporto con la quota maggiore o minore di proprietà del singolo condominio ed è totalmente sganciata dalle «tabelle millesimali» utilizzate per il calcolo delle spese relative alla gestione del bene stesso. Occorre sul punto fare invece riferimento a quanto prevede l’art. 1102 c.c. secondo il quale, ciascun partecipante al condominio può servirsi della cosa comune, «purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso, secondo il loro diritto» (Cass. 16 gennaio 2014, n. 820). In buona sostanza: il diritto sulle parti comuni, ai fini della ripartizione delle spese e del funzionamento dell’assemblea, è legato ai millesimi di proprietà - ma il diritto d’uso delle medesime è paritario e rispetto ad esso i millesimi non hanno alcun valore, cosicché mentre per l’assunzione della decisione, se presa in assemblea, i 53 millesimi sono fondamentali, per la sua attuazione non bisogna tenerne conto ma è necessario garantire il pari diritto d’uso di tutti i comproprietari. L’EVENTO La riminese Elisa Rossi vince la decima edizione del Premio Bianca D’Aponte Aversa ritorna palcoscenico della canzone d’autore Giuseppe Chiatto E 54 lisa Rossi con il brano “Pensi sia possibile”, è la vincitrice del Premio Bianca d’Aponte Città di Aversa 2014 giunto alla X edizione – il più importante festival nazionale che valorizza il cantautorato femminile ed organizzato dall’Associazione Musicale Bianca d’Aponte onlus con la direzione artistica di Fausto Mesolella. La cantautrice riminese, ma romana di adozione si aggiudica così la borsa di studio messa in palio dall’organizzazione e anche la targa offerta dall’Associazione “MuoviLaMusica” diretta da Alberto Salerno e dalla moglie Mara Maionchi. Nel 2007 Elisa Rossi partecipa al Musicultura Festival vincendo il premio SIAE per la migliore musica e il premio Sisme per la migliore interpretazione con il brano «Calmapparente», scritta in collaborazione con Bungaro e contenuta nella compilation del Festival. Nel 2008 con la canzone «Imparo l’amore» si aggiudica ancora il premio Sisme. Sempre nello stesso anno vince il premio migliore arrangiamento al Mantova Music Festival con i brani «Collane di perle» e «Ostinatamente». Nel 2010 esce il suo primo album dal titolo «Viola Selise», che vede come produttore artistico J.D.Foster (Capossela, Calexico). Il secondo album «Il dubbio» è uscito a Novembre del 2013 sui più importanti digital store. La due giorni di musica del Premio Bianca d’Aponte-Città di Aversa “Sono un’isola: io, donna per una canzone d’autore”, con la partecipazione di numerosi ospiti big spalmati per ovvi motivi di tempo nell’arco delle due serate – tra questi Andrea Mirò, Enzo Avitabile, Petra Magoni, Bungaro, Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus) e tanti altri -, ha riunito anche le cantautrici emergenti vincitrici di tutte le nove edizioni precedenti che Elisa Rossi A Barcellona il prossimo 8 marzo 2015 il via al «Bianca d’Aponte Internazionale», nel corso del quale verranno eseguiti esclusivamente brani di Bianca d’Aponte tradotti in varie lingue a distanza di anni sono ritornate ad Aversa a testimonianza del legame di affetto che perdura con questo concorso e con gli organizzatori: Veronica Marchi e Germana Grano (ex aequo 2005), Chiara Morucci (2006), Eleonora Beddini (Mama’s Gan, 2007), Erica Boschiero (2008), Momo (2009), Claudia Angelucci (2011), Marta Charlotte Ferradini (2012) e Federica Abbate (2013). Non erano invece presenti perché all’estero, ma è giusto ricordarle, Laura Montanari (voce delle Mama’s Gan) e Laura Campisi (2010) che vive attualmente a New York. Altri premi e riconoscimenti sono stati consegnati nel corso della serata finale. Il Premio della Critica è andato alla friulana Elsa Martin, di Udine, con “Cjante”; il premio per il Miglior Testo, è stata assegnata a Flo al secolo Floriana Cangiano di Napoli con “Quale amore”; il premio per la Migliore Interpretazione è andato ad Anita Vitale di Messina per il brano “Quanto Custa”. Ad Alfina Scorza di Salerno che ha presentato il brano “Suona forte” è andato il premio per la Migliore Composizione ed, inoltre, è stata scelta da Mariella Nava che le ha proposto un contratto con la sua nuova etichetta discografica “Suoni dall’Italia–Produzioni Musicali” che le permetterà di intraprendere l’attività lavorativa musicale a livello professionale. Fuori gara, fuori concorso e fuori programma, inoltre Mariella Nava ha proposto un secondo contratto discografico ad un’altra cantautrice, già conosciuta nel mondo dello star system e che ha vinto il Premio Bianca d’Aponte nel 2009, Simona Cipollone in arte Momo. Il Premio Bianca d’Aponte è già al lavoro per la nuova edizione che avrà un’apertura alla musica internazionale (le cui specifiche saranno disponibili nel prossimo bando di prossima pubblicazione) e del quale si avrà un’anteprima a Barcellona il prossimo 8 marzo 2015 al “Bianca d’Aponte Internazionale”, (presentato al recente Premio Tenco), nel corso del quale verranno eseguiti esclusivamente brani di Bianca d’Aponte tradotti in varie lingue (evento ideato e voluto da Sergio Sacchi, grande esperto di cantautori e tra i fondatori del Club Tenco). La manifestazione aversana è stata patrocinata dalla Regione Campania, dal Comune di Aversa, dalla SIAE. Il Premio Bianca d’Aponte annovera tra i propri partner “Suoni dall’Italia – Produzioni Musicali”, “MuoviLaMusica”, Top1 Communication, M.A.U. ed Emergency. STORIA NOSTRA La seconda parte dell’intervento di della Volpe sulle vere fonti di Gaetano Parente Lucarelli e Calefati la fortuna dello storico che sarà Sindaco Alfonso Gallo nella sua «Aversa Normanna» ringrazia don Roberto Vitale per avergli fornito notizie storiche tratte dal manoscritto del Calefati, cronista del 1514, il testo manoscritto consultato da Parente e mai più ritrovato. Ma Parente attingerà molto anche dalla biblioteca di Raffaele Lucarelli Enzo della Volpe N 56 on solo il de Luca rappresentò la fortuna di Parente. Il futuro Sindaco di Aversa, scrive Luciano Orabona, «fu assistito dalla fortuna nella sua importante opera, potendo usufruire dei materiali di studio esistenti in casa Lucarelli … manoscritti che gli vennero grandemente utili, anche se egli ne dà citazioni eccessivamente parche, e dai tre volumi manoscritti redatti dal vescovo de Luca, ancora oggi consultabili presso L’Archivio Storico Diocesano di Aversa …». La biblioteca del dotto Raffaele Lucarelli sarà l’altra importante fonte di studio (e di documenti) per Parente. Ma non è tutto. Alfonso Gallo nella sua “Aversa Normanna” ringrazia don Roberto Vitale per avergli fornito notizie storiche tratte dal manoscritto del Calefati, cronista del 1514, il testo manoscritto consultato da Gaetano Parente e mai più ritrovato. Il Vitale, dice Gallo, «ha consultato il predetto manoscritto presso la signora Santoli Parenti» (forse si riferiva alla signora Santi Parente). Michele Calefati è da considerare, dunque, il padre della storia di Aversa, anche essendo nativo di Bari? Sembra che il Calefati si sia rifugiato ad Aversa per un certo periodo di tempo. Non sappiamo i vari passaggi di mano del manoscritto, Parente lo ricevette dall’amico Michele de Rosa. De Luca, nominato arcivescovo di Tarso, il 22 dicembre 1853 lascia la diocesi di Aversa. Probabilmente Ferdinando II non gradì la partecipazione del Vescovo al “Te Deum” che si tenne all’indomani della concessione della Costituzione Gaetano Parente nel suo Regno: il 20 febbraio 1848 nella cattedrale di Aversa e il 27 nella chiesa dell’Annunziata di Aversa. Parente nel suo “Calendario Storico Aversano” include il congedo del vescovo de Luca: «27 dicembre 1883. Partì d’Aversa il vescovo de Luca già proclamato in concistoro (nel 22 detto mese) arcivescovo di Tarso, e nunzio apostolico di Baviera». Presso l’Archivio di Stato di Caserta si conservono i rapporti di polizia datati 24 novembre e 10 dicembre 1860, inviati dal comandante della Guardia Nazionale di Aversa don Giuseppe Palumbo al governatore della provincia di Terra di Lavoro: «Aversa, 10 dicembre 1860, Al Sig. Governatore della provincia di Caserta, Signor … fu allora volgendo il 1855 che mandava vescovo in questa diocesi Domenico Zelo il quale doveva succedere a mons. de Luca fatto rimuovere per patriottiche aspirazioni nel 1848. Il fine della nomina episcopale abbastanza definisce l’individuo prescelto veppiù ricordando che Aversa era ritenuta centro di repubblicana aspirazione ma la definizione stesse è più marcata da opuscoli pubblicati a nome di esso Zelo, …». Argomento trattato ampiamente da Olindo Isernia in un suo articolo, «L’Episcopato di Terra di Lavoro», apparso su la Rivista Storica di Terra di Lavoro, anno V, nn. 1-2, 1980, pp. 223265. La conoscenza delle materie giuridiche e la grande cultura valsero al de Luca una prestigiosa carriera ecclesiastica, ma per le sue idee repubblicane rimaneva un soggetto da tenere imbrigliato. Pio IX lo tiene, perciò, lontano dall’Italia, gli affiderà delicati incarichi presso le corti di Monaco e di Vienna; in quest’ultima città ricoprirà la carica di Nunzio Apostolico, stilerà nuovi concordati tra questi paesi e la Santa Sede; riceverà prestigiose onorificenze. Il Cavaliere Tommaso De Vivo morirà a distanza di un anno dalla scomparsa del Cardinale, il 7 ottobre 1884 in uno stato di grande indigenza. Gaetano Parente attinse a piene mani dai manoscritti del de Luca, dal manoscritto del Calefati e dalla ricchissima biblioteca di Raffaele Lucarelli. Fonti e documenti preziosi ed in massima parte scomparsi proprio dai tempi del Parente. 2 - fine TRADIZIONI Il 2 novembre i defunti tornerebbero tra i familiari, rimanendoci fino all’Epifania La lezione di nonna Niculina «a’ luscianese» Tra le credenze dei «Mazzoni» ce n’è una che riguarda i defunti, secondo la quale i morti non «passerebbero» subito ma aspetterebbero ancora un giorno. L’amico Marino mi ha raccontato della credenza che c’era anche ad Aversa e quello che accadde un 2 novembre. Non è uno scherzo... Salvatore di Grazia C 58 he i morti ritornano tra i vivi ne è piena la tradizione popolare mondiale, non c’è luogo sulla terra, di qualsiasi religione, etnia, latitudine dove non si creda a questo evento e la festa di Halloween non è altro che la versione moderna di questa millenaria credenza. Anche da noi, città delle cento chiese, profondamente religiosa, si credeva atutto questo. Il tutto è nato quando, incontrato l’amico Luigi Marino, gli ho parlato di una «strana» tradizione dei «Mazzoni» praticata da mia suocera quando le morì il marito. Ebbene, lei lasciò accesi i “lumini” in casa per tre giorni, perché disse che Fantasmi, una storia aversana l’anima del marito non era ancora «passata», e senza quelle luci non avrebbe trovato la strada. E Luigi mi ha confermato che anche ad Aversa, da come raccontava sua nonna, Niculina “à luscianese”, c’era la credenza che i morti non «passassero» subito, ma rimanevano ancora un giorno tra noi. Nonna Niculina gli raccontava che quando l’agonia del morituro si prolungava molto, «tardavano a murì» come diceva lei, per aiutarli gli si recitava all’orecchio una “Gloria al Padre” e tre “Credo”, e alla fine morivano serenamente. Dopo le preghiere si raccomandava al morituro, una volta tornato dalla visita purificatrice a S. Giacomo l’eremita «in Libia», di lasciare un TRADIZIONI segnale del suo ritorno: un tintinnio di vetri, un lenzuolo che si agitava... Dunque, secondo la nostra tradizione, rimanevano ancora tra noi non perché non trovavano subito la strada, ma per visitare un Santo eremita. Cosa c’entra S. Giacomo l’eremita? Semplice. Dopo aver esalato l’ultimo respiro, le anime dei morti rimangono ancora ventiquattr’ore sulla terra perché devono andarlo a visitare in «Libia». Il termine «Libia» era inteso come terra lontana, generica, intendendo S. Giacomo di Compostela, il viaggio purificatore che le anime dovevano fare prima di passare oltre. Questo perché S. Giacomo l’eremita si era lamentato con Gesù che nessuno andava mai a trovarlo, e Gesù gli aveva promesso che lo avrebbero visitato da morti, visto che non lo facevano da vivi. E così è. Il defunto lo va a trovare, poi entro ventiquattr’ore torna, e passa altrove. Il 2 novembre tornano tra i familiari, e ci rimangono fino alla epifania, la prima Pasqua dell’anno. Ovviamente non vorrebbero rientrare ed ecco perché li si sente mormorare «Tutt’è feste/jessero e venessero/ma pasqua é l’epifania/nun venessero maje..». Attenzione a non confondere la Pasqua di Resurrezione letto per le anime dei propri cari defunti che ritornavano in famiglia. E guai a sgarrare. Questa tradizione nonna Niculina “à luscianese” l’applicava rigorosamente, e Luigi mi ha assicurato che quello che leggerete adesso è realmente accaduto, lui c’era. Ebbene, un 2 novembre suo fratello Enzuccio non volle alzarsi presto, se la Il 2 novembre c’è la tradizione di credere nel ritorno prese comoda, insomma. Nonna Niculina già non c’era più, quello sarebbe stato il primo Era usanza, la mattina giorno che sarebbe “tornata” tra i suoi, Enzuccio preferì poltrire a letto, che del 2 Novembre, alzarsi ma ovviamente non fu rifatto in onore della presto per rifare il letto nonna. per le anime dei propri cari Quel giorno non accadde nulla, ma la defunti che ritornavano mattina dopo Enzuccio si svegliò troin famiglia. E guai a sgarrare. vandosi senza lenzuola e coperte. Tutti Ecco cosa accadde ad Aversa assicurarono che non era stato un loro scherzo, e pur frugando dappertutto, lenzuola e coperte non si trovarono. con la Pasqua dell’Epifania, che in Furono ritrovate casualmente quattro termini religiosi è detta anche “la prima giorni dopo, ben piegate in un nascosto Pasqua”! Era usanza, la mattina del 2 ripostiglio: nonna Niculina aveva voluNovembre alzarsi presto per rifare il to dare una lezione al nipote... 59 LA PRESENTAZIONE Presentata a Sant’Arpino la ristampa delle opere dell’illustre avvocato del Settecento La storia di Atella e di Aversa nelle pagine di Carlo Magliola La prefazione del prezioso testo curata dal nostro Nicola De Chiara. Alla presentazione gli interventi di Elpidio Iorio, Giuseppe Dell’Aversana, Pasquale Fedele e Giuseppe Limone. Per vincere la celebre causa contro Aversa, Magliola scrive due dissertazioni ricche di spunti storici Italia Mauriello E’ 60 stato presentato a Sant’Arpino il 26 ottobre il testo «Ristampa delle opere dell’avvocato Carlo Magliola, edite nel 1755 e 1757». Il nostro direttore editoriale nonché studioso di storia locale, Nicola De Chiara, ne ha curato la prefazione L’iniziativa è stata organizzata dalla Pro Loco di Sant’Arpino, presieduta da Aldo Pezzella, che grazie al contributo economico della signora Amalia Panettieri, offerto in memoria del marito Alfonso Magliola, ultimo discendente della famiglia, riedita uno dei testi più antichi e autorevoli di storia aversana. L’avvocato Carlo Magliola (1695-1760) difese Sant’Arpino e gli altri Casali atellani nella celebre causa contro Napoli (e Aversa) per la tassa di bonatenenza e nell’occasione redasse due memorie difensive, «Difesa della terra di Sant’Arpino e di altri casali atellani contro la città di Napoli» (1755) e «Continuazione della difesa...» (1757). Ad intervenire alla presentazione, coordinati dal giornalista Elpidio Iorio, sono stati, dopo i saluti del presidente Aldo Pezzella, il presidente onorario della Pro Loco, Giuseppe Dell’Aversana, Nicola De Chiara, l’avv. Pasquale Fedele, presidente dell’Associazione Forense Normanna, e Giuseppe Limone, docente della Seconda Università degli Studi di Napoli. A spiegare le motivazioni della preziosa ristampa è stato Giuseppe Dell’Aversana, già Sindaco di Sant’Ar- LA PRESENTAZIONE pino e grande cultore delle memorie patrie. Nel merito del libro è poi entrato Nicola De Chiara che ne ha sottolineato l’importanza, “Magliola ha una grande cultura. Per perusadere i giudici ricerca, studia e dimostra, diventando in questo un vero storico, per questo i sue due scritti sono molto importanti”. Particolarmente apprezzati gli interventi di Pasquale Fedele per il quale bisogna partire “dal recupero della nostra storia per preparare al meglio il nostro futuro” anche perché siamo “in un momento storico cruciale per il nostro territorio che sta recuperando quella leadership che ha perso negli ultimi duecento anni” 61 Il convegno di presentazione del libro e di Giuseppe Limone che, da par suo, ha tenuto una vera e propria lectio magistralis: “Nella vita noi non possiamo mai separare il passato, il presente e il futuro perché la vita continua nel tempo. E Magliola attinge alla storia allo scopo di farla camminare in avanti”. «Se le due dissertazioni di Magliola sono state celebratissime nel tempo i motivi ci sono - ci ha dichiarato Nicola De Chiara. Magliola non è solo l’avvocato dei Casali atellani ma è anche il difensore delle origini, della storia e dell’integrità del nostro territorio. Egli è lo strenuo difensore della sua Sant’Arpino e delle terre atellane ma anche il difensore delle origini di Aversa, dimostrando che Rainulfo Drengot conquistò «da se stesso» il territorio in cui sorse Aversa, «colla sola forza delle armi» e non per mera concessione del territorio da parte di Sergio IV, Duca di Napoli. Le sue difese sono non congetture e tesi ma autentici libri di storia che si rifanno all’autorità degli storici. Indispensabili per ricostruire con una fonte certa le vicissitudini dell’antica Atella e le origini normanne di Aversa». Per avere una copia del testo si può contattare la Pro Loco di Sant’Arpino. Caffetteria - Pasticceria State per regalare al vostro palato una sensazione mai provata... la nuova delizia della nostra pasticceria Soffice babà farcito con crema al latte e cioccolato avvolto in una deliziosa vellutata al croccantino Via Giotto, 5 - Aversa (CE) - 081 502 08 58 - Via Boito (Angolo Pastore) Lusciano (CE) - 081 814 89 30 Dopo il Convegno, Motti ha organizzato un corso di formazione La Fidapa e il cyberbullismo La relatrice Anna Sorrentino la raccontato la storia di Amanda Todd, giovane canadese, che è stata una delle tante vittime del cyberbullismo, togliendosi la vita ad appena 15 anni Giuseppe Lettieri L’ 62 impegno della FIDAPA sezione di Aversa, presieduta da Luisa Diana Motti, sul tema Cyber Bullismo Tabby Tripp in EU continua. Dopo il convegno tenutosi nella scorsa primavera con la professoressa Anna Costanza Baldry (responsabile scientifica del progetto che coinvolge vari stati europei), in collaborazione con la Seconda Università degli Studi di Napoli, si è dato l’avvio ad un vero e proprio corso di formazione, il cui primo appuntamento si è tenuto il giorno 23 ottobre, presso l’Auditorium dell’ex Macello, da qualche tempo dedicato alla memoria del giurista aversano Vincenzo Caianiello. L’incontro su “Raccogliere la sfida del Cyberbullismo” ha visto come protagonista la dottoressa Anna Sorrentino, del dipartimento di psicologia della SUN, la quale ha anche mostrato nel suo intervento la storia di Amanda Todd giovane canadese, che è stata una delle tante vittime del cyberbullismo togliendosi la vita ad appena 15 anni. Al termine è seguito un lungo dibattito, in cui sono emerse non solo la novità di questa che potremmo definire una nuova piaga sociale, ma anche il vuoto legislativo che esiste nel nostro Paese per affrontare una tematica così complessa. “Dalla triste storia della Todd, e di tutto ciò che ci siamo detti - ci dice Luisa Diana Motti - emergono molteplici I vertici Fidapa di Aversa con la Sorrentino aspetti, tra cui da insegnante, mi preme sottolineare il ruolo che ha e che può avere la scuola. Insomma, bisogna esser preparati a questo tipo di nuovi fenomeni, che talvolta possono avere degli sviluppi devastanti, portando addirittura alla morte delle persone coinvolte. Quello che all’inizio può sembrare un semplice sfottò non va assolutamente sottovalutato perché può aprire ad una serie di violenze piscologiche e verbali che poi possono avere drammatiche conseguenze” Il prossimo appuntamento sempre al Caianiello è per il sei novembre ore 15.00 “Bullismo e Cyber bullismo: due facce della stessa medaglia”. In sala presenti alcuni dirigenti scolastici e molti professori provenienti dalle scuole secondarie di primo e secondo grado. Grande festa al Medì il 19 ottobre con il famoso cantante rap La Ck Street Dance balla con Clementino L a scuola di danza aversana, la Ck Street Dance del maestro Alfredo Ruffo, continua a collezionare successi e a far parlare di se in positivo, tanto che uno dei cantanti emergenti di hip hop, Clementino, li ha voluti come ballerini di un suo concerto che si è svolto a Teverola, al centro Medì il 19 ottobre. Il cantante Clementino ha presentato, per l’occasione, il suo ultimo lavoro discografico, “Mia Culpa”, scegliendo la Ck Street Dance come sfondo danzante. I ballerini hanno, infatti, coreografato il brano musicale ormai conosciutissimo “O Vient”, che ha contribuito al successo del cantante. I ballerini della Ck, insieme a quelli della scuola di danza la Rosa Negra, dei maestri Diego e Danila di Matteo campioni di danza standard d’Italia e concorrenti nel programma ballando con le stelle, hanno dato inizio allo spettacolo e riscaldato il pubblico. All’arrivo di Clementino, il pubblico lo ha accolto con grande entusiasmo e, al termine della serata, ha richiesto il bis di una delle sue canzoni. Clementino ha, poi, salutato tutto il pubblico, regalato foto e autografi ai suoi fan e ringraziato il maestro Alfredo Ruffo per la grande performance dei suoi ballerini. Protagonista anche questa volta, la CK Street Dance non delude mai le aspettative degli aversani. L’agenda della scuola, infatti, è piena di appuntamenti: il prossimo sarà infatti l’8 dicembre a Napoli nella strada più IN della città, Via Chiaia, dove si svolgerà la famosa notte bianca. A seguire vedremo la partecipazione della CK al programma La Ck Street Dance con Clementino “Go to dance 2” e alcuni degli allievi della scuola verranno provinati per il programma “Amici” di Maria de Filippi e “Italia’s got talent”. Roberta Ruffo
© Copyright 2025 Paperzz