di gennaio 2014 - Cuore Amico fraternità Onlus

Gennaio 2014
CUORE
MICO
A
Fraternità Onlus - Fondato da don Mario Pasini
Anno nuovo
Futuro di speranza
1
www.cuoreamico.org
Un nuovo anno
con le mani aperte
Possederemo
solo ciò che
abbiamo donato.
Che anno sarà il 2014?
Può dipendere da ciò che
ognuno si aspetta. Noi
di Cuore Amico abbiamo un’unica domanda a
cui dare risposta: «Cosa
si aspettano da noi, coloro che, su mandato di
Cristo, operano in terra
di missione?». «Le nostre
società stanno sperimentando», scrive Papa Francesco nel messaggio per
la Giornata mondiale del
migrante e del rifugiato
di quest’anno, «processi
di mutua interdipendenza e interazione a livello
globale che, se comprendono anche elementi
problematici, hanno l’obiettivo di migliorare le
condizioni di vita della
famiglia umana, non solo
negli aspetti economici,
ma anche in quelli politici e culturali. Ogni perso-
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Cuore Amico Gennaio 2014
na, del resto, appartiene
all’umanità e condivide
la speranza di un futuro migliore con l’intera
famiglia dei popoli». Rispondo alla domanda di
prima citando una lettera giunta in sede e inviata da una persona che si
trova da quarant’anni in
missione, di cui «trentadue spesi nel locale ospedale», che abbiamo già
aiutato per la realizzazione della clinica dell’infertilità e che ci scrive per
chiederci «un aiuto per
far fronte al costo dei
farmaci, in continuo e rapido aumento. Perfino le
strutture pubbliche sperano di trovare da noi il
sostegno necessario». Tre
le riflessioni che possiamo
trarre da questa richiesta:
lo sfruttamento dei poveri continua; anche la nostra economia è statica,
ma là non si riesce a tenere in piedi ciò che si è
realizzato; anche laggiù è
importante la sussidiarietà: le strutture missionarie devono aiutare quelle
pubbliche. E allora che
facciamo? Come sempre,
cari benefattori, ciò che
possiamo. Per i fratelli
poveri, noi siamo un’incarnazione della Provvidenza. «È importante sottolineare come la collaborazione inizi già con lo
sforzo che ogni Paese dovrebbe fare per creare migliori condizioni in patria,
di modo che l’emigrazione non sia l’unica opzione
per chi cerca pace, giustizia, sicurezza», scrive ancora il Papa. «Creare opportunità di lavoro nelle
economie locali eviterà
inoltre la separazione
delle famiglie e garantirà
condizioni di stabilità e di
serenità ai singoli e alle
collettività». Quindi cari
amici, buon anno, con le
maniche rimboccate e le
mani spalancate.
Don Angelo
Dalla fraternità
verso la pace
Il povero, l'emarginato,
il malato, l'orfano, l'anziano
sono nostri fratelli.
È la "fraternità" il tema scelto da Papa
Francesco per la 47esima Giornata
mondiale per la pace, che si celebra il
primo giorno di ogni anno.
Una ricorrenza istituita da Paolo VI
nel 1968 per dare vita a un momento
di riflessione e di preghiera su questo
tema. «Sarebbe nostro desiderio che
poi, ogni anno, questa celebrazione
si ripetesse come augurio e come promessa che sia la pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare
lo svolgimento della storia a venire»
(Paolo VI). Fin dall’inizio del suo ministero, Papa Francesco ha sottolineato
l’importanza di superare una «cultura
dello scarto», promuovendo una «cultura dell’incontro» e della solidarietà
tra i popoli. Ma cosa è la fraternità? È
innanzitutto un dono di Dio: ogni essere umano ne è parte in quanto figlio
di uno stesso Padre.
Ma è anche un impegno, che sollecita
ciascuno a uscire dal proprio egoismo
e a prendersi cura degli altri, soprattutto dei più piccoli e indifesi. Spesso
infatti accade che la cultura del benessere faccia perdere il senso della relazione rendendo il prossimo un estraneo, un nemico. Eppure è solo attraverso la fraternità, diffusa in tutti gli
aspetti della vita, dall’economia alla
società, dalla ricerca alla cultura, che è
possibile camminare insieme verso la
realizzazione di un mondo più giusto.
È sulla scia delle parole del Papa che
Cuore Amico si appresta a cominciare
un nuovo anno ricco di sfide.
Per noi fraternità significa sostenere
i missionari che portano l’amore di
Gesù ai poveri di tutto il mondo.
Significa non sottrarsi, per quanto
possibile, alle richieste di aiuto che
provengono dai cinque Continenti.
Significa guardare sempre a chi sta
“indietro”, tendendogli la mano e dicendo: «Anche tu sei mio fratello».
Don Armando
Cuore Amico, viale Stazione, 63 - 25122 Brescia Tel. 030.3757396 - Fax 030.42047
e-mail: info@cuoreamico.org - skype: cuoreamico.onlus - sito: www.cuoreamico.org
Direttore responsabile: Gabriele Filippini
Redazione: Paola Arosio, A. Chiappa, A. Nolli, M. Nodari, A. Nascosto
Realizzazione grafica: Piero Andrea Lò
Gennaion.
2014
Stampa: Quattrocolori - Chiari (Bs) - Aut. Tribunale di Brescia del 2.2.1982
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Ciad
La forza
dello sviluppo
Il Ciad non è un Paese in emergenza, ma resta comunque
sotto la soglia della povertà. Per guardare avanti e costruire
un futuro migliore, serve anche il tuo aiuto. Non farlo mancare.
«L’urlo dei poveri non ci lascia dormire»: così racconta fratel Pietro Rusconi, missionario da molti anni in Ciad.
Un Paese, a cavallo fra il deserto e gli
altipiani dell’Africa centrale, che conta in totale circa 8 milioni di abitanti.
Il suo territorio, da sempre crocevia di
mondi diversi, è teatro di siccità e di
miseria. Il Ciad è uno degli stati più
poveri del mondo, con un alto tasso di
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mortalità infantile e di analfabetismo.
Soltanto il 10% della popolazione ha
accesso ai servizi sanitari di base, meno
del 30% all’acqua potabile e poco più
dell’1% all’elettricità. Rispetto ai decenni passati, tormentati dalle guerre,
emergono oggi nuovi problemi umanitari, molto più legati allo sviluppo che
all’emergenza. Si sogna l’integrazione,
l’educazione per tutti, la sicurezza di
avere ogni giorno qualcosa da mettere
nello stomaco, la possibilità di diventare autosufficienti. «Mi interessa che
queste persone imparino a lavorare e
che siano loro gli artefici del progresso della loro realtà», racconta fratel
Rusconi. «La crescita è lenta, ma c’è e
questo riaccende la speranza». Fratel
Rusconi ha ideato piccoli progetti (nella pagina a fianco), utili a migliorare le
condizioni di vita della popolazione locale. Se ciascuno di noi offre un piccolo contributo, si potranno raggiungere
insieme grandi traguardi.
UN FORNO PER CUCINARE
Nella cucina tradizionale il consumo di legna è enorme e ciò contribuisce alla già vasta
deforestazione del territorio. Ma basta un piccolo forno di ferro e argilla per produrre
calore tre volte maggiore e consumo di legname sei volte inferiore.
un forno 40 euro
UNA POMPA PER L’ACQUA
L’acqua si nasconde nel sottosuolo. Per estrarla servono pozzi
tradizionali a mano oppure motopompe. Solo così si renderà
possibile l’irrigazione degli ortaggi che servono a dare da mangiare a tante famiglie.
una motopompa 1.000 euro
UNA PRESSA PER I MATTONI
Per costruire case, scuole, ospedali, dispensari servono mattoni.
Composti da terra argillosa e da poco cemento, vengono preparati dagli operai e posti a essiccare al sole. Per renderli compatti, assicurando così costruzioni solide e durature, serve però
una pressa a mano.
una pressa 400 euro
UNA CARROZZELLA
PER I DISABILI
Spesso chi è privo dell’uso delle gambe è
costretto a restare immobile. Eppure basterebbe una tradizionale carrozzella per
consentire ai disabili di essere più autonomi. L’obiettivo è quello di raccogliere
e distribuire 450 carrozzelle.
Fratel Pietro e i suoi ragazzi
una carrozzella 60 euro
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costa d'avorio
Centro formativo
per le donne
La zona nord-ovest della Costa d’Avorio, confinante con la Liberia, è
stata messa in ginocchio dalla guerra civile. Razzie, vandalismi, violenze
hanno colpito soprattutto gli abitanti
dell’area di Zouan-Hounien. Qui i frati
minori cappuccini hanno dato vita al
centro di formazione Saintes Marthe
et Marie, puntando molto sull’educazione di giovani povere. «Attraverso
corsi triennali, vogliamo fornire loro
alfabetizzazione e formazione umana e spirituale, in modo che diventino
consapevoli del valore della donna in
famiglia e nella società», spiega il superiore, frate Oliviero Bergamaschi.
I frati cappuccini
promuovono la formazione
delle ragazze povere.
Per continuare a farlo
hanno bisogno
anche del tuo sostegno.
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per una ragazza
un anno 250 euro
Cuore Amico Gennaio 2014
Tra le discipline insegnate, economia
e gestione familiare, salute e igiene,
taglio e cucito, cucina, pasticceria. Il
problema è che il materiale costa e che
attualmente i cappuccini fanno fatica
a reggere le spese del Centro. Per questo hanno chiesto aiuto a Cuore Amico. «Dobbiamo portare a termine il lavoro iniziato, in modo da continuare
ad assicurare questa importante attività a tutte le donne», dice il frate.
La Costa d'Avorio è uno stato dell'Africa occidentale. Confina a ovest con la
Liberia e la Guinea, a nord con il Mali e il Burkina Faso, a est con il Ghana e
a sud con il Golfo di Guinea. È una repubblica presidenziale che ha capitale
amministrativa a Yamoussoukro e capitale economica e governativa ad
Abidjan. La lingua ufficiale è il francese, ma esistono varie lingue locali. Il
clima è caldo e umido, equatoriale sulla costa meridionale, tropicale nel centro
e arido nella parte settentrionale. La religione predominante è l'animismo,
poi il cristianesimo e l'Islam. Il Paese è il maggior produttore ed esportatore
mondiale di caffè, semi di cacao, olio di palma.
Speranza in rosa
A volte per rinascere può bastare una pasticceria. O un negozio
di parrucchiera. È da qui che le ragazze di Deukoue ripartiranno
per trovare la loro dignità. E per ricominciare a vivere.
Capita che la speranza abbia il profumo
di una torta appena sfornata. Succede
a Duékoué, in Costa d’Avorio, dove sorge il Centro professionale artigianale
rurale, che ha organizzato un corso di
pasticceria per le ragazze. «Le giovani
imparano a preparare brioches, biscotti, sciroppi, marmellate», spiega suor
Rosanna Gatto Monticone, missionaria
salesiana, «e questo serve a dare loro
un lavoro dignitoso, togliendole dalla
strada». Una bella iniziativa, che però
non basta perché coinvolge solo una
parte delle ragazze bisognose. In questi territori, i genitori non hanno soldi a
sufficienza per mandare a scuola tutti i
loro figli; così privilegiano i maschi, relegando le femmine ai lavori domestici.
Molte di loro sono a rischio prostituzione e di conseguenza le ragazze madri,
anche giovanissime, sono sempre più
numerose. Per questo urge creare ulteriori occasioni di formazione e di lavoro. Di rinascita e di riscatto. A questo
sono mirati i due progetti di cui è referente suor Rosanna. Il primo consiste
nella vendita al pubblico dei prodotti
dolciari realizzati dalle ragazze del corso di pasticceria; il secondo nell’apertura di un negozio di parrucchiera. «Per
commercializzare i prodotti dovremmo
assumere ragazze addette sia al confezionamento che alla vendita vera e propria», dice la suora, «mentre nel caso
del salone ci sarà un connubio di formazione e lavoro». I locali ci sono già,
ciò che manca sono gli arredi, come ad
esempio frigorifero, bancone, tavolini,
sedie oppure caschi, pettini, phon. Un
investimento nel presente che darà i
suoi frutti in futuro, rendendo le donne capaci di affrontare l’avvenire e di
inserirsi nella società.
vendita dolci
1.800 euro
negozio di parrucchiera
1.500 euro
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congo
Diamo
il giusto peso
Non tutte le madri riescono
ad allattare i neonati.
Il Centro nutrizionale di Isiro
fa fatica ad acquistare uno
speciale latte in polvere.
Bisogna aiutarli, affinché la
mortalità arrivi a quota zero.
In Africa Centrale, circa un bambino su
tre, di età inferiore ai 5 anni, è malnutrito. Questa condizione deriva da povertà e insufficienza alimentare e abbatte le difese immunitarie, impedendo la crescita e lo sviluppo. Nell’Alto
Congo, a Isiro, si trova un Centro nutrizionale, chiamato Gajen (Groupe d’appui aux jeunes et aux enfants nécessiteaux, ovvero Gruppo d’appoggio per
Fratel Domenico Bugatti
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Cuore Amico Gennaio 2014
giovani e bambini bisognosi). La struttura si occupa soprattutto dei più piccoli, portati al Centro in condizioni di
avanzato deperimento per mancanza
di proteine, carboidrati, sali minerali.
«Negli ultimi anni l’uso dei cibi terapeutici pronti all'uso ha migliorato il
trattamento della malnutrizione acuta grave», scrive fratel Domenico Bugatti, missionario della Consolata, in
una recente lettera indirizzata a Cuore
Amico. «Di solito questo cibo è costituito da un impasto di latte e burro
di arachidi, con l’aggiunta dei micronutrienti essenziali. Grazie al Centro,
aperto circa vent’anni fa, abbiamo potuto salvare moltissimi bambini, nonostante le difficoltà economiche, che in
questo periodo di crisi si fanno sentire
soprattutto nei Paesi poveri». Oggi l’emergenza è ancora più difficile perché
riguarda anche i bimbi di pochi mesi.
«Sono numerosi i neonati che necessitano di uno speciale latte in polvere,
poiché le mamme sono decedute o
ammalate, ma il Centro fa sempre più
fatica ad acquistare le quantità necessarie», dice fratel Domenico. «Con il vostro aiuto, speriamo di essere all’altezza del compito che ci è stato affidato».
latte in polvere speciale
per un neonato 9 euro
per 5 neonati 45 euro
per 10 neonati 90 euro
mozambico
Dalla parte
dei bambini
A Marara le suore
hanno aperto un Centro
per l’infanzia, garantendo
ai piccoli cibo, istruzione,
cure mediche. Aiutiamole
a portare avanti la loro opera.
Nella cassetta della posta di Cuore
Amico troviamo una lettera firmata da
suor Eugenia Calligaris, responsabile
delle missioni per la Congregazione
delle Suore Benedettine della Divina
Provvidenza di Voghera. La missiva
racconta che tre anni fa è stata aperta una nuova missione in Mozambico,
per la precisione a Marara, distretto di
Changara, diocesi di Tete. Si tratta di
una zona rurale poverissima, dove il
raccolto è sempre scarso a causa della siccità o delle violente piogge. Nel
villaggio ancora non è arrivata l’elettricità e l’acqua si attinge dal pozzo o
dal piccolo rio. La percentuale di analfabeti è molto elevata, dato che l’accesso alla scuola è difficile. Anche dal
punto di vista sanitario i problemi non
mancano: l’Aids sta sterminando gran
parte della popolazione e le possibilità
di cura sono quasi nulle. Qui le suore
hanno recuperato un piccolo edificio
fatiscente e lo hanno reso abitabile,
trasformandolo in un Centro per l’infanzia. «Offriamo ai bambini alimentazione, istruzione, cure mediche», racconta la suora, «tenendo in particolare
considerazione i piccoli che sono stati
abusati o che sono orfani. Un servizio
molto apprezzato dalla comunità locale, per il quale però ci serve un sostegno economico. Grazie fin d’ora per
quanto potrete fare».
“adotta” un bimbo
una settimana 20 euro
un mese 80 euro
un anno 1.000 euro
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colombia
Una cappella
per tanti Miguel
Nei sobborghi di Bogotà
regnano povertà e violenza.
C’è bisogno di un luogo
di incontro e di preghiera.
«Miguel, perché vivi per strada?».
«Mio padre mi ha buttato fuori di casa
e adesso sto qui con alcuni amici».
«Quanti anni hai, Miguel? E da quanto tempo vivi per strada?».
«Ho dodici anni e da un anno e mezzo
vivo qui».
«Cosa ti è successo alla spalla?».
«Una coltellata. Un ragazzo più grande ha cercato di rubarmi i vestiti…».
Un’istantanea di Ciudad Bolivar, una
delle zone più critiche di Bogotà, dove
la povertà dilaga e la violenza la fa da
padrona. Dove la vita ha spesso il gusto amaro dei soprusi e delle prevaricazioni. Qui sorge la parrocchia Pedro
Julian Eymar, costruita il
30 novembre del 2005,
attorno a cui si raccolgono circa 60mila abitanti.
I Padri Somaschi ne hanno assunto la reggenza,
con il proposito di svol-
costruire
una piccola
cappella
3.960 euro
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Cuore Amico Gennaio 2014
gere un’azione pastorale di promozione della famiglia, con particolare
attenzione ai bambini e ai giovani
più vulnerabili. Ora il loro intento è
quello di costruire una cappella dedicata al fondatore Girolamo Emiliani (1486-1537), laico di grande fede,
proclamato santo nel 1767. «In queste
terre, occorre un luogo di ritrovo che
possa essere un punto di riferimento
per la comunità», spiega padre Jesus
Antonio Bautista, «e che ci aiuti a divulgare il Vangelo e a creare occasioni
di incontro e di condivisione. Stiamo
cercando di portare a tutti l’amore di
Gesù, ma questo è molto difficile in
mancanza di una chiesa». In questa
zona, non occorrono permessi di costruzione; ora i Padri si stanno dando
da fare nella raccolta fondi, assicurando che «una volta ottenuta la cifra necessaria, la cappella sarà ultimata in
sei mesi».
ecuador
Rinascere
con il legno
La Scuola di falegnameria
di San Nicolas offre
formazione a tanti ragazzi.
Ma adesso per gravi
difficoltà economiche
gli studenti rischiano di non
poter raggiungere il diploma.
Sulla carta geografica dell’Ecuador,
San Nicolas non si trova. Dev’essere un
puntino microscopico vicino a Pujili,
una cittadina delle Ande sopra i 3200
metri, nella regione del Cotopaxi. Un
posto sperduto, a un centinaio di chilometri a sud della capitale, Quito.
I coniugi Giuseppe Piovanelli e Adriana
Tiziano (da tutti conosciuti come Peppo e Adriana) arrivano qui nel 1977;
nel 1988 fondano la missione San Nicolas con il sostegno dell’Operazione
Mato Grosso. Compiono una radicale
scelta evangelica, prendono sul serio
la Buona Novella, vivendo sull'altopiano in semplicità, umiltà, povertà.
Uno dei loro principali progetti è la
Scuola professionale di falegnameria,
intaglio, scultura, che offre formazione a tanti ragazzi poveri e orfani, costituendo una grande opportunità di
riscatto umano e sociale. Le giornate
degli allievi sono intensissime: cominciano alle 7.30 e terminano alle 18, tra
lezioni e laboratori. Purtroppo la crisi
ha causato una diminuzione dei sostegni a quest’opera e Peppo e Adriana
sono costretti a stringere il cordone
della borsa su tutto; hanno «le gomme
sgonfie», come dicono loro e non ce
la fanno più. Anche la scuola ha accusato il colpo: attualmente si trova in
gravi difficoltà economiche che non
consentono di pagare lo stipendio agli
insegnanti, di acquistare materiale didattico, di fornire attrezzature per i laboratori. Il peggio è che i ragazzi al secondo e al terzo anno rischiano di non
poter concludere il percorso formativo
raggiungendo il diploma. Facciamo in
modo che questo non accada, aiutiamoli a terminare gli studi.
uno studente
per un anno scolastico
400 euro
Peppo e Adriana
fai anche tu
una piccola offerta
Gennaio 2014 Cuore Amico
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brasile
Ripartire
dalla terra
Nella regione Bragantina la sostenibilità del sistema agricolo
è a rischio. Occorre puntare sulla formazione, come quella fornita
dal Cediam, un centro che necessita di una ristrutturazione.
Il Brasile è un Paese caratterizzato
da forti disuguaglianze economiche
e sociali. Le regioni del Nord sono
le più povere. Tra queste, la zona
Bragantina soffre di indigenza diffusa
e di alti tassi di disoccupazione. Qui
non ci sono fabbriche né uffici, e
tutta la manodopera viene impiegata
nell’agricoltura. La struttura fondiaria
ha messo a rischio la sostenibilità del
sistema che è molto vulnerabile a
livello economico, ambientale, sociale.
In questo contesto, nel 2003 è nato il
"Centro di educazione per lo sviluppo
integrato in Amazzonia" (Cediam), di
cui fanno parte: una scuola agricola;
corsi di formazione in ambito agricolo,
amministrativo, gestionale; laboratori.
«Dopo una prima fase sperimentale
l’azione educativa si è consolidata»,
spiega monsignor Luigi Ferrando,
vescovo della diocesi di Bragança del
Parà in Amazzonia, «permettendo
ai giovani provenienti dai campi di
concludere la scuola elementare e
di acquisire conoscenze basilari di
agricoltura e zootecnia. In questa
struttura viene svolto un lavoro
formativo ampio, mirato a instaurare
un processo produttivo sostenibile».
Monsignor Luigi Ferrando
Oggi la struttura necessita di
ammodernamento. In particolare,
serve un ampliamento, dato che
le richieste da parte dei giovani
continuano ad aumentare, e un
adeguamento, per conformarsi alle
normative in materia di accessibilità ai
disabili. Tra le modifiche da realizzare:
due aule in più, una sala di informatica,
una biblioteca, una rampa, un bagno a
norma per i disabili.
per la ristrutturazione servono 45mila euro
anche un piccolo contributo è utile
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Cuore Amico Gennaio 2014
palestina
Betlemme
La scuola
è un diritto
I giovani vittime di violenza, rifugiati, disabili devono poter
accedere all’istruzione. Come quella offerta dal Centro salesiano
che, a causa della mancanza di fondi, è ora a rischio di chiusura.
Questa pagina è dedicata alla Palestina. In particolare a Betlemme, dove
sorge il "Centro salesiano di formazione". Aperto come orfanotrofio,
oggi offre agli studenti due percorsi
di studio: la scuola tecnica e la formazione professionale. Quest’ultimo
propone tanti corsi, tutti della durata
di un anno, tra cui falegnameria, meccanica, tornitura e fresatura, elettricità, ceramica, lavorazione del legno. A
frequentare queste scuole sono i giovani cristiani e musulmani provenienti
da tutto il sud della Palestina, fino a
Hebron e dintorni. «La nostra scuola è
l’unica che accoglie le categorie svantaggiate, come ragazzi vittime di violenza, rifugiati, disabili», racconta don
Mario Murru, direttore della Comunità salesiana di Betlemme, «purtroppo
però la situazione economica sta peggiorando sempre di più e noi non ce la
facciamo a fare fronte a tutte le spese. Sta diventando sempre più difficile
sostenere i costi per la struttura, per
i materiali didattici e di consumo, per
i kit di lavoro, per i macchinari. Se la
nostra scuola fosse costretta a chiudere i battenti, priveremmo la gioventù
di un diritto fondamentale. Affinché
questo non avvenga, ci rivolgiamo con
fiducia ai benefattori di Cuore Amico,
confidando nella loro generosità».
una borsa di studio
per un giovane
per un anno
costa 400 euro
Gennaio 2014 Cuore Amico
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india
A Cuore Amico è arrivata la lettera
di suor Adalgisa Fiume, della Congregazione Figlie della Carità del
Preziosissimo Sangue, che scrive:
«Nell’India del Nord abbiamo tre
grandi ostelli che accolgono bambine e ragazze abbandonate per
dare loro istruzione e formazione.
Molte hanno frequentato il corso
di taglio e cucito, conseguendo un
attestato, ma non possono lavorare
perché non hanno la macchina per
cucire. Potete darci una mano?».
una macchina
per cucire 35 euro
etiopia: grazie carissimi fratelli!
Fare del bene è utile e in più regala tanta gioia. Soprattutto quando arrivano
lettere come quella di suor Luciana Adhanom, missionaria in Etiopia a Teticha, vicino ad Addis Abeba, colme di riconoscenza e gratitudine.
Etiopia, 3 novembre 2013
Carissimi fratelli,
vi scrivo queste poche righe
per comunicarvi che ci è giunta
la vostra offerta. La useremo bene,
a favore degli orfani e dei bambini
bisognosi. Nel ringraziarvi per
quanto avete fatto, pregherò
sempre per voi e per le vostre
famiglie, sperando che la vostra
opera generosa possa continuare.
Buon Natale e felice anno nuovo,
con affetto.
Suor Luciana
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Cuore Amico Gennaio 2014
Santa Messa 2014
al santuario di Czestochowa
È iniziata, dal primo di gennaio
alle ore 7, la celebrazione quotidiana
per i benefattori vivi e defunti
di Cuore Amico.
Dalla Polonia arriva la lettera di padre Miroslaw
Gorkiewicz. Dice che la nostra offerta per la
Santa Messa quotidiana per tutto il 2014 è
arrivata a destinazione. La celebrazione si terrà
nella Cappella della Madonna di Czestochowa
e ricorderà tutti i benefattori di Cuore Amico.
Il santuario mariano è uno dei più importanti
centri di culto cattolico del Paese. Ogni anno
giungono fin qui oltre quattro milioni di
pellegrini per pregare e per partecipare alle
funzioni religiose.
Bomboniere solidali
Partecipa a una festa più grande!
Cuore Amico propone un modo semplice per arricchire
i tuoi momenti di gioia e condividerli con chi è più
lontano: con le bomboniere solidali aiuti i missionari del
mondo a costruire pozzi, scuole, ospedali, acquistare
cibo e medicine. Sulle pergamene troverai lo spazio per
personalizzarle.
Come procedere
1.Invia la richiesta un mese prima della cerimonia.
2.Comunica a Cuore Amico (per lettera, fax 03042047,
email info@cuoreamico.org):
• la ricorrenza e il numero delle bomboniere;
• Il nome, telefono e indirizzo per la spedizione.
3.Effettua, dopo la festa, un versamento delle offerte
raccolte. Per questo seguire le modalità delle
donazioni riportate a pag. 16 specificando nella
causale: Bomboniere battesimo, prima comunione,
cresima o matrimonio.
Attenzione Le ricevute bancarie e postali possono essere utilizzate
per la detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Lasciti e donazioni
Queste le formule:
se si tratta di un legato
Amico Fraternità Onlus è
a) di beni mobili:
eretta Ente Morale dallo
“...lascio all’Associazione
Stato Italiano con decreto
Cuore Amico Fraternità
Onlus, con sede a Brescia,
del Ministero dell’Interno
a titolo di legato la somma
in data 15.10.1996 e
di e ... o titoli, ecc. per i fini
pertanto può ricevere legati istituzionali dell’Ente”.
ed eredità.
b) di beni immobili:
“...lascio all’Associazione
Lasciti o donazioni
Cuore Amico Fraternità
testamentarie aiutano i
Onlus, con sede a Brescia,
missionari a promuovere
l’immobile sito in... per i fini
istituzionali dell’Ente”.
progetti in ambito sociale,
Se si tratta invece di
sanitario e scolastico nei
nominare erede di ogni
sostanza l’Associazione
Paesi più poveri.
L’associazione Cuore
Cuore Amico:
“Io sottoscritto... nato a...
nel pieno possesso delle
mie facoltà mentali, annullo
ogni mia precedente nomina
testamentaria. Nomino
mio erede universale
l’Associazione Cuore Amico
Fraternità Onlus, con sede a
Brescia, lasciandole quanto
mi appartiene a qualsiasi
titolo, per fini istituzionali
dell’Ente” (luogo e data)
(firma per esteso).
N.B. Il testamento deve
essere scritto per intero di
mano propria dal testatore.
Per informazioni
Sede: Viale Stazione, 63 - 25122 Brescia
Telefono: 030.3757396 - Fax: 030.42047 - E-mail: info@cuoreamico.org
Per le vostre donazioni
Gennaio 2014
CUORE
MICO
A
1
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Fraternità Onlus - Fondato da don Mario Pasini
Intestare all’Associazione “Cuore Amico - Fraternità Onlus” utilizzando:
•Conto Corrente postale N. 64405897 allegato alla rivista
•Conto Corrente postale N. 10855252 da compilare
•Conto Corrente postale IBAN IT 56F 07601 11200 000010855252
•Assegno bancario non trasferibile
•Carta di credito collegandosi al sito www.cuoreamico.org
•Bonifico Bancario (inserire il codice IBAN per esteso):
Anno nuovo
Futuro di speranza
Cassa Padana Coordinate Bancarie:
IBAN
BIC
Paese CD
CIN
ABI
CAB
IT
27
K
08340 11200
ICRAITRR9G0
N. CONTO CORRENTE
000 000 952 288
UniCredit Coordinate Bancarie:
IBAN
BIC
Paese CD
CIN
ABI
CAB
IT
02
Z
02008 11233
UNCRITM1038
N. CONTO CORRENTE
000 102 236 035
Per destinare il 5 x 1000 indicate sul modello
di dichiarazione dei redditi il nostro
codice fiscale: 98 05 73 40 170
Ente Morale
Dec. Min. Interni 15.10.96,
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