Dionisio I. - Collana EOTI

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DIONISIO I
IMMAGINE E STORIA DEL TIRANNO
DI SIRACUSA
Karl Friedrich Stroheker
traduzione di Alessandro Michelucci
collana eoti
Sezione storia antica - Anno I - N. 1 - 2014
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This Italian edition has been translated from the original German publication:
Karl Friedrich Stroheker, Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, (1958)
© Franz Steiner Verlag, Stuttgart (Germany)
All rights reserved
Translated by Alessandro Michelucci
Copyright 2014 by EOTI of Alessandro Michelucci.
All rights reserved
No portion of this translation may be reproduced in any form, or by any means, without
prior written permission from EOTI of Alessandro Michelucci.
Composition and typesetting: EOTI of Alessandro Michelucci.
Print: Union Printing S.p.A.
Printed in Viterbo - Italy
Original edition of Karl Friedrich Stroheker
Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus
Copyright 1957 by Franz Steiner Verlag GmbH-Wiesbaden.
Composition and typesetting: Wiesbadener Graphische Betriebe GmbH.
Reproduced with the assistance of the German Research Group.
Printed in Germany
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EOTI - European Organization of Translators and Interpreters®
Internet presence: www.eoti.eu
e-mail: eoti@eoti.eu
ISBN 978 8898430000
EOTI - Viale Guglielmo Marconi 28/A
01015 - Sutri - (VT)
Italy
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III
Collana Eoti
Al fine di preservare il senso ed il reale contenuto di un prototesto
questa collana si prefigge di accogliere testi nati da processi traduttivi altamente professionali che danno vita ad un metatesto fedele al prototesto
e redatto in stile rigorosamente scientifico. Come primo volume della collana si è scelta la traduzione della monografia di Karl Friedrich Stroheker
Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, presentata per la
prima volta come manoscritto nel 1956 in occasione del compimento del
sessantesimo anno di Joseph Vogt e pubblicato 2 anni più tardi (Wiesbaden 1958).
La scelta di questo testo è motivata dal fatto che in esso sono contenute
tutte quelle problematiche relative al concetto di Stato e democrazia in antitesi al concetto di tirannia, un argomento quanto mai attuale, nonostante
siano trascorsi più di duemila anni dalla morte di Dionisio I.
L’intero testo, il cui linguaggio forbito è ben compreso in ambito
universitario, trova la sua massima espressione in quei periodi così ben
strutturati e articolati contenuti nel prototesto. Essendo un testo di storia
antica altamente specialistico, e di certo non volto al grande pubblico, il
prototesto è strutturato dal punto di vista morfologico sintattico in maniera quanto mai complessa, adotta un lessico rigoroso e scientifico e da
un’analisi testuale più approfondita si evince uno stile narrativo, descrittivo
e molto spesso argomentativo. Caratterizzato da un linguaggio denotativo
e connotativo i capitoli di cui il libro si compone sono ricchi di perifrasi, di
arcaismi, di allitterazioni, di deittici spaziali e temporali, di rimandi intrate-
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stuali ed extratestuali.
I processi traduttivi che hanno reso possibile la realizzazione del metatesto sono da ricondurre in fase propedeutica alla traduzione letterale
e in fase conclusiva a strategie traduttive più complesse, quali la parafrasi, l’esplicitazione, l’arcaizzazione, la traslitterazione, l’adattamento e tutte
quelle strategie di cui un traduttore può disporre.
Un particolare ringraziamento va rivolto alla Prof.ssa Maria José Fontana,
la cui collaborazione ha reso possibile la traduzione del testo di Karl Friedrich Stroheker, Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, e a
Wikimedia Foundation Inc. per il generoso apporto offerto gratuitamente
attraverso l’enciclopedia multilingue Wikipedia.
Creare una collana di traduzioni, e permettere in tal modo la comprensione di testi redatti originariamente in lingua straniera, equivale a creare un ponte fra differenti culture e promuovere la ricerca scientifica, due
aspetti da cui non si può prescindere se si mira a sviluppare nuove risorse
e a mantenere un’Unione fondata sul rispetto dei popoli.
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DIONISIO I
IMMAGINE E STORIA DEL TIRANNO
DI SIRACUSA
Karl Friedrich Stroheker
traduzione di Alessandro Michelucci
collana eoti
Sezione storia antica - Anno I - N. 1 - 2014
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DEDICATO A:
Joseph Vogt
VIII
Prefazione
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Questa monografia su Dionisio I di Siracusa fu presentata come manoscritto due anni fa in occasione del compimento del sessantesimo anno
di Joseph Vogt.
La sua pubblicazione si è protratta nel tempo più del previsto a causa
di svariati motivi tecnici. L’autore deve riconoscere ampiamente il merito
dell’attuale veste tipografica del libro alla cortesia dell’editore e al generoso
apporto del gruppo di ricerca tedesco.
Unire in maniera appropriata i principi dell’esposizione e dell’analisi
sembrò essere il metodo adatto ai fini di una nuova interpretazione di questo tema. Il primo capitolo tratta le ipotesi critiche delle fonti, punto dal
quale deve partire ogni disciplina che si imbatte nei problemi della storia
greca e siciliana.
Riguardo alle parti espositive che seguono, le spiegazioni dell’opinione
riportata nel testo e del possibile risultato della ricerca vengono esaurientemente rimandate alla sezione delle annotazioni alla fine del libro1.
I singoli problemi della tradizione letteraria e della teoria della monarchia, che assumono valore per una più corretta interpretazione di Dionisio
I, furono già trattati dall’autore in precedenti studi, questi ultimi arricchiti
e completati dai soggiorni plurisettimanali nella grecità siciliana trascorsi
nella primavera del 1953.
L’autore porge particolari ringraziamenti agli amici della Sicilia per la
loro istruttiva visita guidata e a tutti i colleghi tedeschi che, grazie agli utili
consigli ed alla loro disponibilità, hanno reso possibile la realizzazione di
questo libro.
Tübingen
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Karl Friedrich Stroheker
L’edizione in italiano rimanda la sezione delle annotazioni a piè di pagina. EO
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Indice
Prefazione ..................................................................................................... VIII
Introduzione ...................................................................................................... 1
I. Sulle fonti e i loro problemi ........................................................................ 14
II. Gli inizi della seconda tirannide siracusana ........................................... 49
III. La grande guerra di Cartagine ................................................................ 87
IV. Potere ed intelletto .................................................................................. 129
V. Dionisio in Italia e ad Adria .................................................................... 165
VI. Nuove battaglie per l’epicrazia. La politica greca di Dionisio ......... 198
VII. Il dominio di Dionisio ......................................................................... 224
Indice .............................................................................................................. 281
Indice delle illustrazioni ............................................................................... 291
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Introduzione
Le sorti dei Greci occidentali in Sicilia e nell’Italia meridionale rappresentano nella storia della grecità un particolare capitolo.
Lontane dalla madrepatria, anche se in continuo contatto con essa, le
poleis si mossero per la loro strada, dall’era arcaica al periodo romano, ad
ovest del mondo greco, giungendo in molte regioni caratterizzate dall’esistenza di risorse in proprio che permisero alle poleis stesse di raggiungere
l’apice della loro grandezza.
Già nella storiografia greca, a partire da Antioco di Siracusa, le cui
opere appartengono al tardo V secolo, c’era un particolare ramo che si
concentrava e si occupava degli sviluppi politici in Occidente. Tuttavia
queste singole descrizioni non ci sono pervenute, inoltre, vista la natura
frammentaria della tradizione letteraria, non è possibile ricostruire la vita
storica della Grecità occidentale dal momento in cui trovò espressione la
magnificenza della propria forza; di solito tali accostamenti si considerano
solo attraverso i fatti storici meglio conosciuti.
Questi sono, per il momento, i grandi Stati della madrepatria: Corinto,
Sparta, Atene, dopo, Cartagine – che, con il suo dominio territoriale sulla
Sicilia occidentale, era direttamente attigua ai Sicelioti, i quali in essa vedevano sempre un nemico estremamente pericoloso – e infine Roma che sin
dall’inizio del terzo secolo sottomise l’intera Italia meridionale e la Sicilia e
quindi pose fine anche alla sovranità greca.
Tucidide asserisce nel suo breve profilo della tirannide arcaica che il
dominio tirannico in Sicilia assume una particolare caratterizzazione in
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quanto la capacità di sviluppo del potere dimostrata al di fuori dei propri
confini non ha trovato eguali1.
Infatti è fuor di dubbio che i tiranni greco occidentali, come il noto e famigerato e forse anche il primo, Falaride di Akragas2, avessero presto agito
all’interno della propria polis esercitando da essa un’ampia politica espansionistica. Agli inizi del quinto secolo dopo Ippocrate di Gela, Anassilao di Reggio, Terone di Akragas e soprattutto Gelone, il fondatore dello splendido
dominio dei Dinomenidi a Siracusa, crearono le strutture di potere più importanti che, per i successivi decenni, determinarono le relazioni politiche
nella parte greca dell’isola e dello stretto. La tendenza dei Sicelioti all’ultradimensionale, che trova sua espressione anche nelle maestose strutture
templari3, nell’ambito politico si manifestò in questa figura del sovrano.
La Siracusa dorica, così densamente popolata, che seppe estendere la
sua influenza in tempi ancor precedenti fino alle coste del sud, possedeva
il miglior porto dell’isola e venne consacrata, già ai tempi di Ecateo, la più
grande polis della Sicilia4. La città tuttavia ricoprì a pieno il suo ruolo storico
soltanto sotto il governo di Gelone e Ierone. Siracusa con la supremazia
sui Sicelioti sembrò determinare il futuro per l’intera grecità occidentale.
I Dinomenidi grazie alle vittorie riportate sui Cartaginesi ad Imera
(480), sugli Etruschi a Cuma (474) e sui Barbari d’occidente, che videro
protagonisti i gloriosi pionieri dell’Ellade, ingrandirono Siracusa a danno
dei loro confinanti greci e, senza averne nessun riguardo, sottomisero le
comunità sicule della Sicilia dell’Est e fecero sentire il peso del loro potere
dalla Sicilia greca fino all’Italia meridionale5.
Nonostante questo sviluppo così prorompente, la tirannide siracusana
fu anche la prima ad essere stata abbattuta dalla legge interna e a tramontare di nuovo nel (466/65) dopo un breve periodo aureo.
Tuttavia Siracusa con la politica della forza, instaurata dai Dinomenidi,
ebbe presto a risollevarsi, anche se con minore coerenza e più scarsi successi; a renderne una memorabile testimonianza fu l’avanzata intrapresa
nel (453) dalla flotta siracusana attraverso il mar Tirreno contro l’etrusca
1
Thuc. I, 17. sull’argomento A. W. Gomme, A Historical Commentary on Thucydides I2, Oxford
1950, 127 sg..
2
Cfr. T. J. Dunbabin, The Western Greeks, Oxford 1948, 315 sgg..
3
V. E. Langlotz, Antike und Abendland II, 1946, 114 sgg..
4
Hekat., F., 74.
5
Cfr. in genarale H. Bengtson, Griechische Geschichte, München 1950, 168 sgg., 199; H. Berve,
Grichische Geschichte I2, Freiburg i. Br. 1951, 248 sgg..
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Aithàleia e Cirno6.
Anche l’effimera ascesa dei Siculi sotto la guida del loro principe Ducezio, alla metà del V secolo – unico tentativo della popolazione pregreca per
il conseguimento di una più grande e propria costituzione statale – finì per
Siracusa con un rinnovato consolidamento della sua posizione egemonica
sulla Sicilia7 meridionale.
In seguito alla guerra del Peloponneso la città diventò incontestabilmente
la più forte polis greca in Occidente; questa guerra rappresentò per la grecità classica, nel suo complesso, un punto di svolta nella sua esistenza storica. Ebbe inizio con il conflitto fra le simmachie spartane e l’archè d’Atene
e da ciò ne derivò quello che, secondo gli storici, fu definito “il più grande
sconvolgimento per i Greci e una parte dei Barbari, insomma per la gran
parte delle popolazioni”8.
A causa delle battaglie durate per decenni si ebbero ripercussioni non
solo in Sicilia, i cui rapporti con l’ambiente greco e non greco, così come il
proprio status politico, subirono un profondo cambiamento.
A dominare i retroscena dell’espansione della guerra da parte della madrepatria nei confronti dell’Occidente fu Atene, la quale tramite queste vie
traverse volle imporre la decisiva superiorità sulla sua rivale Sparta.
L’Occidente con i suoi ricchi mezzi ebbe un suo ruolo probabilmente
già nei progetti di Temistocle, creatore della potenza marittima ateniese9, e
più tardi Pericle volse il suo sguardo anche sulla Magna Grecia. Degli ampi
interessi d’Atene di allora così come della fondazione di Turi (444/43)
parlano i trattati con l’Italia meridionale e le poleis10 siciliane.
6
Diod. II, 88, 4 sg.. La supposizione fatta da H. Wentker, Sizilien und Athen, Heidelberg 1956,
79 è infondata, si tratta di un’iniziativa personale; le notizie di Diodoro dimostrano in maniera
piuttosto chiara che vi erano azioni ufficiali dello Stato siracusano.
7
Cfr. Diod. XII, 29, 2 sgg. (a. 440/39), dove tuttavia è esagerata l’affermazione, Siracusa ha
sottomesso pásaj tàj tÏn SicelÏn póleij. Per le relazioni del periodo della guerra del Peloponneso cfr. Thuc. III, 103, I; VI, 34, I; 45; 88, 3, i Siculi che vivevano sulla piatta costa orientale
dipendevano da Siracusa più di quanto non dipendessero quelli autonomi che vivevano nella parte
interna della Sicilia. Il territorio siracusano allora si estendeva al nord fino al più alto Simeto e comprendeva Aitna/Inessa e anche Ibla Geleate, cfr. Thuc. VI, 62, 5. A Occidente Morgantina (424) fu
ceduta dai Siracusani a Camarina, Thuc. IV, 65, I.
8
Thuc. I, I, 2 cfr. A.W. Gomme, op. cit. 91.
9
Cfr. i nomi delle sue figlie Italia e Sibari secondo Plut., Them. XXXII, 2, in merito T. J. Dunbabin,
op.cit. 374 sg..
10
La più antica testimonianza riguardo all’attività diplomatica d’Atene in Occidente è rappresentata dal trattato di Segesta 458/57; IG I² n. 19, cfr. SEG X n. 7; rinnovo del trattato con inclusione di Alicie (433/32 oppure 427/26?) IG I² n. 20, cfr. SEG X n. 68, in merito A. E. Raubitschek,
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Soltanto dopo la morte di Pericle gli Ateniesi optarono per un intervento militare in Sicilia, dove si presentarono come protettori delle città
calcidesi minacciate dal predominio di Siracusa (427/24).
Questi piani, che dovevano servire allo sviluppo di una posizione propria d’Atene in Occidente, vennero però in un primo tempo sventati grazie alla lungimiranza dello statista siracusano Ermocrate11 che, avvalendosi
della comune avversione nei confronti della politica della forza straniera,
riuscì a scagliarle contro i Sicelioti.
Soltanto otto anni più tardi, per iniziativa di Alcibiade, quell’interesse si
ripropose in maniera così imponente coinvolgendo in combinazioni politiche12, escludendo Cartagine, l’intero territorio greco occidentale. La spedizione di Sicilia intrapresa dagli Ateniesi si concluse, com’è noto, senza
speranza in una tremenda catastrofe nell’anno 413; dopo enormi sforzi e
sacrifici il tentativo di espandere il potere ateniese in Occidente fallì completamente.
Alla fallita spedizione d’Atene ai danni della Sicilia seguì, dietro suggerimento d’Ermocrate, l’attiva partecipazione dei Siracusani alla guerra
navale nell’Egeo13 a fianco dei loro alleati spartani.
Il fatto che la Sicilia fosse stata coinvolta nel tentativo d’espansione
ateniese non ebbe tuttavia implicazioni nello sviluppo politico ne grandi
ripercussioni nella madrepatria in quanto si stava avvicinando, con l’attacco di Cartagine (409), una nuova minaccia per i Sicelioti d’Occidente.
I Cartaginesi dopo la loro sconfitta ad opera di Gelone rimasero inoffensivi nei confronti della Sicilia per decenni. Fra loro e i Greci dell’isola
non si verificarono più grandi scontri.
Ma nonostante la pesante caduta ad Imera il quinto secolo rappresentò
per il mare e l’impero commerciale di Cartagine – la cui più limitata sfera
TAPhA 75, 1944, 10 sgg.. Anche le simmachie con Reggio e Leontini del 433/32 rinnovarono i
trattati più antichi la cui datazione fluttuava sia prima che dopo, IG I² n. 51 e 52, cfr. SEG X n.
48. cfr. S. Accame, Riv. di Filol. N. S. 13, 1935, 73 sgg. (454/53); Id., op.cit. 30, 1952, 127 sgg. (per
Reggio nel 460); S. Mazzarino, Mem. Accad. Bologna, Cl. di Scienze Mor. Ser. IV, 7, 1944/45, 14 sgg.
(nel 440, quindi, non “rifacendosi ad Accame” che come si dice trae in inganno in H. Wentker,
op. cit. 171 A. 329, bensì contro tale accenno) come anche Boll. Stor. Catan. 11/12, 1946/47, 12
A. 2; B. D. Meritt, Class. Quart. 40, 1946, 85 sgg. (dopo 448); A. W. Gomme, op. cit. I2 198; II 387
(tra il 446 e 440 e pure il 443, poco dopo la fondazione di Turi); H. Wentker, op. cit. 89 sgg. (439).
11
Thuc. IV, 59 segg. G. P. Landmann, interpretazione di un discorso di Tucidide, l’Esortazione
alla Pace di Ermocrate, diss. Basel 1932.
12
Cfr. M. Treu, Historia 3, 1954, 41 sgg..
13
Thuc. VIII, 26, I. Diod. XIII, 34, 4.
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d’interessi abbracciava già da molto tempo l’intera parte sud-occidentale
del mare Mediterraneo, dai confini della Cirenaica fino all’Atlantico – un
periodo di ulteriore sviluppo e di consolidamento; a tale proposito sembra
atipico soprattutto il fatto che per parecchio tempo si fosse trascurata la
creazione di un dominio territoriale in Nord-Africa14.
Quando Cartagine nel (409) al comando del generale Annibale, della
casa dei Magonidi e nipote di quell’Amilcare sconfitto da Gelone, intraprese un nuovo conflitto con i Greci della Sicilia, questo risultò più violento
rispetto alla volta precedente dell’anno 480; in questa occasione i Sicelioti
non si mostrarono capaci di riunire le loro forze di resistenza.
Questa decisione dei Cartaginesi introdusse un nuovo capitolo nella
storia della Sicilia che ebbe fine soltanto nel terzo secolo, con la conquista
dell’isola da parte dei Romani.
Inizialmente si trattò di un riassestamento dell’influsso territoriale cartaginese nella punta occidentale della Sicilia che si limitava, allora, ad una
ristretta cerchia di zone portuali, ad un chiuso dominio territoriale che i
Greci via via contrassegnarono come Epicrazia15.
I Cartaginesi, in maniera più energica, si vollero assicurare il possesso
dell’opposta costa siciliana che era situata davanti alla loro Capitale e che
poteva essere controllata dal passaggio situato a sud attraverso il mare Mediterraneo. Per l’impero marittimo cartaginese, che si trovava in un punto
così delicato, il sistema base utilizzato sembrò non corrispondere più alle
loro esigenze e così, come spesso accadde nella storia di Cartagine, questo
dovrebbe essere stato il contesto dal quale nacque la determinante figura
del generale Annibale. Tuttavia non fu casuale il fatto che dopo così breve tempo dal fallimento dell’operazione militare in Sicilia intrapresa dagli
Ateniesi si ebbe il momento dello sviluppo. L’estenuante battaglia l’uno
contro l’altro degli Stati ellenici mutò la situazione politica globale a favore
delle grandi potenze delle sponde d’Oriente e d’Occidente, che furono
nuovamente in grado di intervenire nelle relazioni greche.
Per la prima volta dai grandi successi degli Elleni all’inizio dell’epoca
classica l’oppressione divenne notevolmente pressante.
La nuova guerra di Cartagine in Sicilia fu provocata a causa della città
elima di Segesta che, su disposizione d’Atene, agì influenzando in maniera
14
Cfr. Pomp. Trog. prol. B. 19; Justin. XIX, 2, 4. O. Meltzer, Geschichte der Karthager, Berlin
1879/96, I 225 sgg., II 85 sgg.; St. Gsell, Hist. anc. de l’Afrique du Nord I4, Paris 1920, 462 sgg..
15
Cfr. Thuc. VI, 2, 6 ancora per il periodo della spedizione ateniese in Sicilia.
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tanto nefasta già nell’anno 416, tuttavia fu determinante l’intenzione di
Cartagine di adire l’eredità della politica ateniese in Sicilia e di entrare in
azione con la sua intera forza contravvenendo a quella riservatezza durata
per decenni.
Già la prima campagna militare d’Annibale nel 409 portò alla rapida
distruzione di Selinunte e Imera, e un nuovo attacco che ebbe luogo nella
primavera del 406 si concluse allora, dopo un lungo assedio, con la caduta
d’Akragas che, dopo Siracusa, era la città greca più importante della Sicilia.
Era in gioco la supremazia dei Cartaginesi sull’intera isola; il pericolo
di una tale minaccia fu diretta contro tutti i Sicelioti e l’intera postazione
cartaginese fu rivolta soprattutto contro Siracusa.
Questo fu il momento del giovane Dionisio il quale riuscì in un clima
di paura paralizzante, dettata dalla minaccia cartaginese, a porsi al vertice
della sua polis e a diventare per quattro decenni la figura dominante nella
politica dell’Occidente greco.
La personalità e il carisma di questo siracusano suscitarono, già durante
il suo tempo, ampie divergenze d’opinioni. I suoi meriti riguardo alla lotta contro Cartagine non furono certamente messi in discussione se non
appena da qualcuno; tuttavia il prezzo che si dovette pagare per questa
duratura e opprimente tirannide greco-occidentale sembrò essere per tanti
troppo alto.
Nel corso del quarto secolo si impose ancora, in riferimento alla discussione sulla teoria dello Stato nella letteratura greca, quell’ampio ritratto di
tiranno che, esposto e sostenuto da numerosi aneddoti, dipinse Dionisio
come lo storico stereotipo del nemico della polis e crudele ammiratore
della forza, così rimase, soprattutto per influsso di Timeo, durante l’intera
successiva antichità16.
Le fonti letterarie a noi pervenute, che vedono Diodoro come il più
importante fra di esse, pongono quasi all’unanimità il sovrano siciliano
sotto questa luce.
In questa prospettiva si vide proiettata anche la storiografia più recente
quando iniziò ad occuparsi nuovamente del personaggio siracusano; comunque John Gillies già alla fine del XVIII secolo, quando, seguendo il pensiero del suo importante connazionale Edward Gibbon, scrisse una “Storia-
In merito K. F. Stroheker, Satura O. Weinreich, Baden-Baden 1952, 139 sgg., e anche p. 16
sgg. di questo lavoro.
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Greca”, reputò inattendibili17 le fondamentali tendenze di questa tradizione.
Al nascente classicismo, a dire il vero, dovette sembrare particolarmente strana una tale personalità, che in senso ellenico addirittura non volle
integrarsi, e in questo senso anche B. G. Niebuhr in Dionisio18 non trovò
“nulla d’avvincente, niente di bello”.
Ancora George Grote19 descrisse il siracusano dettagliatamente pur rimanendo aderente, con alcune sue osservazioni critiche, allo stile tipico di
Diodoro. Lo stesso vale per il corrispondente capitolo della grande opera
sulla tirannide greca di Hermann Gottlob Plass20; mentre Ernst Curtius
accennò solo di sfuggita, nella sua classica esposizione, al potente siciliano.
Ma Niebuhr aveva già osservato che Dionisio sarebbe stato un “uomo
singolare” e aveva richiamato l’attenzione sui suoi armamenti contro Cartagine “poiché fanno epoca nell’antica storia della guerra e sono uniti ad
un’epoca della tendenza dello spirito”21, tuttavia non approfondì tali osservazioni.
Che il giovane Droysen, dopo, desse rilievo ad un altro aspetto e difendesse le tendenze monarchiche22, nelle quali si è dovuto interpretare
il progressivo sviluppo della grecità dal periodo di Socrate al periodo di
Dionisio, contro le tradizionali frasi, può non sorprendere nello storico
di Alessandro Magno. Tuttavia ivi non si dedicò approfonditamente alla
figura di Dionisio. Soltanto nella riedizione della sua storia d’Alessandro
dell’anno 1877 si trova un passo, nel quale il sovrano siciliano ottiene apertamente un riconoscimento, anche se immediatamente dopo nuovamente
mitigato.
Droysen del siracusano elogiava l’attività di politica estera, il suo stabile
governo ed altro ancora, che richiamarono alla sua memoria il Principe del
Macchiavelli; tuttavia parlò anche della sua “ardita, perfida e cinica politica
contro amico e nemico”23.
In uno dei suoi ultimi lavori si occupò ancora dell’atteggiamento ri-
The History of Ancient Greece III, 1790, 319 sgg..
Vorträge über alte Geschichte III, Berlin 1851, 211.
19
History of Greece, London 1846/56, X 619 sgg.; XI i sgg. (cap. 82, 83).
20
Die Tyrannis in ihren beiden Perioden bei den alten Griechen, Bremen 1852, II 202 sgg.; 2. (ed. invariata) Leipzig 1859.
21
B. G. Niebuhr, op. cit. 211, 214.
22
Nella prefazione del secondo volume della “Geschichte des Hellenismus” (I. ed.) del 9 maggio
1843, nell’edizione di E. Bayer III, Tübingen 1953, XXI.
23
Geschichte des Hellenismus (ed. di E. Bayer) I, Tübingen 1952, 17.
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guardo alla politica monetaria di Dionisio24 pronunciandosi inizialmente
sulla base di fonti tramandate, fin qui non attribuibili alla smarrita opera
di Filisto, che, a suo giudizio, sembrarono essere di natura estremamente
inquietante.
Naturalmente non si comincia da tali testimonianze della dottrina dell’odio contro i tiranni per sviluppare il profilo psicologico e la storia di questo
importante statista e uomo di guerra; piuttosto si dovrebbe provare a cercare di conoscere ed interpretare ciò nel suo concreto, per quanto è ancora
possibile, dal punto di vista della nota e positiva opinione del più vecchio
Scipione25, tenendo conto della situazione della grecità occidentale d’allora.
Quando Droysen scrisse ciò lo studio della Sicilia greca e della storia di
Dionisio era già entrato in una nuova fase.
Dal 1870 fu pubblicata in grande stile “Geschichte Siziliens im Altertum”
di Adolf Holm, allo stesso tempo Julius Schubring si impegnava con successo sull’Antica Topografia dell’Isola.
Nel secondo volume (1874) Holm diede una particolareggiata descrizione della tirannide di Dionisio elaborata sulla base di una tradizione frammentaria e tratta fondamentalmente da Grote e da tutti gli altri predecessori26.
Ciononostante è sorprendente in che misura anch’egli, che in questo
contesto si era ripromesso di evitare di cadere nell’aneddoto, a causa di
questo problematico ramo delle fonti desse modo di discutere del suo
quadro caratteriale del sovrano siciliano27; ma Holm, il quale riuscì come
nessun altro prima di lui ad abbracciare nella sua interezza la storia della
Sicilia antica, giunse, riconoscendo il ruolo storico di Dionisio, a nuove e
considerevoli cognizioni.
Egli da un lato biasimò il siracusano, il quale lo spinse a proseguire
quegli sforzi che presero già forma nel più importante capitolo della storia
siciliana, d’altra parte, tuttavia, introdusse nuove ipotesi che lo indicavano
come il precursore dell’ellenismo.
“Questo precorrere il pensiero ellenistico che doveva diventare per
l’Oriente così fecondo, in Occidente, e precisamente ad opera del primo
Dionisio, fu un fatto singolare e fino ad allora non compreso”28.
Sitz. Ber. Akad. d. Wiss. Berlin 1882, 1013 sgg. = Kleine Schriften II Leipzig 1894, 306 sgg..
Polyb., XV, 35, 6.
26
Geschichte Siciliens im Altertum II. Leipzig 1874, 92 sgg..
27
A. Holm, op. cit. 147 sgg..
28
A. Holm, op. cit. 155.
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Soprattutto in vista dello scontro con i Cartaginesi ne conseguì per
Holm, “sebbene suo malgrado”, che questa tirannide sarebbe stata nel
modo più assoluto un essenziale momento di cambiamento per la storia
dell’antichità.
In questi anni furono poi sviluppati temi dagli aspetti più variegati che
in un modo o in un altro riguardavano la tirannide di Dionisio.
Si iniziò con l’occuparsi della tradizione storiografica, quindi anche di
Filisto, lo storiografo del sovrano29 siciliano, di cui Uhrlich Koehler studiò
la politica greca attraverso le iscrizioni ateniesi30.
Il conflitto di Dionisio e Cartagine, questo problema centrale della sua
politica estera, venne trattato da Otto Meltzer nel primo volume della sua
“Geschichte der Karthager” (Berlin 1879), fino ad oggi indispensabile e ricca
di nozioni, che per la prima volta diede un’edotta esposizione di questa
potente avversaria della grecità siciliana.
Karl Julius Beloch nel suo studio, di importanza fondamentale, “L’impero siciliano di Dionisio”31 (1881) si occupava della struttura interna e dei
rapporti giuridico statali di questa forma di potere, mentre la “Topografia
archeologica di Siracusa” di Saverio Cavallari e Hadolf Holm (Palermo 1883)
forniva un ampio quadro della formazione dell’antica città di Siracusa32.
Agli inizi degli anni novanta apparve poi una nuova importante esposizione della storia greca di Sicilia “History of Sicily” di Edward A. Freeman,
redatta con stile vivace e disinvolto.
Arthur J. Evans alla fine del terzo volume integrato dal quarto, sebbene
di minore interesse, (Oxford 1892, 1894) fornì una dettagliata descrizione
della tirannide di Dionisio33, che egli, così come Holm, considerava come
precursore dell’ellenismo in Occidente, “Il suo governo ha parecchio più
in comune con il governo dei principi macedoni che non con quello di
un sovrano greco di epoche precedenti. Egli sottomise la sua città natale
e rese sudditi i suoi concittadini, tuttavia Siracusa sotto il suo comando
divenne la più grande città del mondo europeo e ponendola a capo di un
dominio le diede un’immagine che il mondo europeo fino ad allora non
29
Chr. A. Volquardsen, Untersuchungen über die Quellen der griech. und sicil. Geschichten bei Diodor,
libro XI fino XVI, diss. Kiel 1868. W. Koerber, De Philisto rerum Sicularum scriptore, diss. Breslau 1874.
30
Athen., Mitt. I, 1876, I sgg..
31
Atti Accad. dei Lincei, Memorie Cl. di Scienze Mor., Ser. III, 7, 1881, 211 sgg..
32
Versione tedesca di B. Lupus, Die Stadt Syrakus im Altertum, Straßburg 1887.
33
La traduzione tedesca di B. Lupus, Leipzig 1895/1901, non comprende più il quarto volume
contenente la parte principale della storia di Dionisio.
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aveva mai visto”34.
Karl Julius Beloch affrontò l’ulteriore soluzione di parecchi singoli e
delicati problemi, derivati da una tradizione insoddisfacente, con sferzante
e talvolta eccessiva e razionale critica nel secondo volume della sua “Griechische Geschichte” (Straßburg 1897)35, nel quale egli non volle negare, con
la sua opinione conclusiva, l’ammirazione per la grandezza del generale
e statista Dionisio; “fu merito suo, per quanto si trattasse soprattutto del
merito di un uomo particolare, se gli Elleni d’Occidente si fusero in un
unico Stato, lo sviluppo dei Cartaginesi, così come l’appoggio che era stato
offerto ai Barbari d’Italia. Dionisio mostrò la via attraverso la quale fu possibile per la nazione ellenica non solo affermare la propria autarchia, bensì
conseguire il dominio del mondo, via che più tardi fu battuta da Filippo e
da Alessandro”36.
Una visione più approfondita fu offerta da Eduard Meyer quando
caratterizzò la figura del sovrano siracusano nel quinto volume annesso
alla sua esposizione della “Geschichte des Altertums” (Stuttgart-Berlin 1902).
Egli considerò Dionisio, per quello che era il suo tempo, “un uomo assolutamente moderno”, pieno d’ambizione politica e tanto capace quanto
sicuro nella scelta dei suoi mezzi.
Sebbene anche Edward Meyer gli conferisse una prodezza del tutto
straordinaria, non riuscì ad inserirlo nel contesto di una reale grandezza
nella storia universale, “a lui manca la più sublime e misteriosa consacrazione del genio che conduce solo alle più alte vette dell’umanità”37.
Qui per la prima volta venne fatto notare chiaramente anche quel fatale
dissidio che esisteva fra la costituzione di potere di Dionisio e la tradizionale coscienza della polis dei Greci, che, tenendo conto di tutte le giustificazioni politiche e storiche di questo percorso, non si è potuto negare.
Il particolare interesse che la ricerca storica antica nell’ultimo terzo del
secolo precedente ha nutrito per la storia della grecità siciliana, e quindi anche per Dionisio, giunse ad una temporanea stasi38 dopo Holm e Freeman
e con l’opera di Beloch e Edward Meyer.
E. A. Freeman, op. cit. IV 3 sg..
Essenzialmente ampliato grazie ad una particolare analisi nella II ed. vol. II e III. Straβburg
o piuttosto Berlin-Leipzig 1914/23.
36
K. J. Beloch, op. cit. II 176 = III² 1, 127.
37
Ed. Meyer, op. cit. v. 174 nelle sue brillanti caratterizzazioni di Dionisio.
38
Riguardo a Dionisio ivi è ancora da menzionare l’Articolo di B. Niese nella RE V, 1903, 882
sgg., s. v..
34
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Da allora sono apparsi ad intervalli più lunghi solamente singoli studi
dei quali si deve almeno menzionare il lavoro di Willy Hüttl “Verfassungsgeschichte von Syrakus” (Prag 1929); il capitolo siciliano in Martin Scheele,
Strathgòj a÷tocrátwr (Diss. Leipzig 1932); Richard Laqueur nel ritrattare la critica delle fonti di Timeo (RE VI A, 1936) e la recente monografia di Helmut Berve sul “Die Herrschaft des Agathokles” (München 1953)
e “Dion” (Mainz-Wiesbaden).
Riguardo alla storia di Dionisio – eccetto la continua attività di ricerca
di parziali problemi39 molto particolari e le descrizioni sintetiche di (J. B.
Bury nella Cambridge Ancient History VI, 1927; G. Glotz nell’ambito della
Histoire générale nella Histoire greque III, 1936; H. Bengtson, Griechische Geschichte, 1950; H. Berve, Griechische Geschichte II², 1952) – è rimasta la breve
monografia di Paolo Enrico Arias (Dionigi il Vecchio, Catania 1957).
Al contrario l’archeologia e gli studiosi italiani più importanti iniziarono
ad occuparsene già alla fine dell’ultimo secolo analizzando approfonditamente le rovine della Sicilia antica.
Il produttivo lavoro di una vita di Paolo Orsi (1859-1935), i lavori dei
suoi allievi e dei successori hanno creato gradualmente un chiaro quadro
degli elementi pregreci dell’isola, che nella letteratura antica si menzionavano soltanto in maniera marginale.
Dal 1906, grazie a Joseph Whitaker, a nord est dell’odierna Marsala fu
rinvenuta Mozia40, la città cartaginese conquistata e distrutta da Dionisio
nel 398. Nel 1910 apparve la magnifica pubblicazione su Selinunte di Jean
Hulot e Gustave Fougères41.
Dell’imponente costruzione della fortezza di Eurialo parla Luigi Mauceri, mentre Knud Fabricius studiò nuovamente l’espansione dell’antica
città di Siracusa42.
39
Dei nuovi e singoli studi andrebbero citati: A. P. McKinlay, The “Indulgent” Dionysius, TAPhA
70, 1939, 51 sgg.; G. Novak, Die kolonisatorische Tätigkeit des älteren Dionysios in der Adria (croato con
riassunto in lingua tedesca), Serta Hoffilleriana, Zagreb 1940, III sgg.; P. Meloni, Il contributo di
Dionisio I alle operazioni di Antalcida del 387 av. Cr., Atti Accad. dei Lincei, Rend, Cl. di Scienze Mor., Ser.
VIII, 4, 1949, 190 sgg.; A. Gitti, Ricerche sulla vita di Filisto, Adria e il luogo dell’esilio, Atti Accad. dei
Lincei, Mem. Cl. di Scienze Mor., Ser. VIII, 4, 1952, 225 sgg.; Id., Sulla colonizzazione greca nell’alto e medio
Adriatico, Parola del Passato 24, 1952, 161 sgg.; Id., Studi su Filisto, Bari 1953; K. F. Stroheker, Platon
und Dionysios I. von Syracus, Hist. Zeitschr. 173, 1952, 225 sgg.; Id , Timaios und Philistos (come fonte su
Dionisio), Satura O. Weinreich, Baden-Baden 1952, 139 sgg..
40
A tale riguardo J. Whitaker, Motya, a Phoenician Colony in Sicily, London 1921.
41
J. Hulot-G. Fougères, Sélinonte, Paris 1910.
42
L. Mauceri, Il castello Eurialo, Roma 1928; 19392. K. Fabricius, Das antike Syrakus (Klio Beih.
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Il magnifico conio dei Greci siciliani venne considerato dal punto di
vista tanto numismatico quanto archeologico43.
L’ampia opera di Biagio Pace sull’arte e la cultura della Sicilia44 antica
infine non si basa solo sul ricco patrimonio della ricerca archeologica degli
ultimi decenni; dopo la guerra gli scavi nell’isola ripresero nuovamente e a
Gela, sulla strada verso Leontini ed altri luoghi, si ottennero già notevoli
risultati45, importanti anche per la storia di Dionisio.
Occuparsi nuovamente della figura e dell’operato del sovrano siciliano,
nel suo complesso, necessita di una spiegazione appena più particolareggiata. Non si tratta tuttavia di inserire l’uno o l’altro dettaglio nell’ambito
creato da Holm, che comprende anche le singole conoscenze conquistate
di recente dai suoi successori, e di correggere le loro esposizioni, ma piuttosto di penetrare in maniera più approfondita in quei problemi particolarmente difficili e nelle caratteristiche problematiche di quell’importante
epoca della storia greca che si collega all’esistenza di Dionisio.
Se si cominciasse nuovamente tale studio ne potrebbe derivare soltanto
un nuovo esame della particolare tradizione letteraria, del suo contenuto e
della sua attendibilità.
Da qui nasce, quindi, l’ulteriore e determinante questione riguardo alla
classificazione della seconda tirannide siracusana e del suo fondatore nel
quadro politico e nello spirito storico del suo tempo.
A differenza di quanto attesti il parere, che prevale sulla tradizione antica – viene sempre più chiaramente alla luce che Dionisio e il suo dominio non rappresentassero affatto un enorme fenomeno ai margini del
mondo greco – nella specifica realtà di Sicilia forza e sviluppo, che più o
28) Leipzig 1932.
43
Cfr. in particolare G. F. Hill, Coins of Ancient Sicily, Westminster 1903; L. Tudeer, Die Tetradrachmenprägung von Syrakus in der Periode der signierenden Künstler, Berlin 1913; W. Giesecke, Sicilia
numismatica, Leipzig 1923; E. Boehringer, Die Münzen von Syrakus, Berlin-Leipzig 1929; J. Liegle,
Euainetos (101. Winkelmannsprogr.), Berlin 1941; H. A. Cahn, Die Münzen der sizilischen Stadt Naxos,
Basel 1944; G. E. Rizzo, Monete greche della Sicilia, Roma 1945/46; K. Christ, Historisce Probleme der
griechischsizilischen Numismatik, Historia 3, 1954/55, 385 sgg.; S. Mazzarino, Documentazione numismatica e storia syrakousana del V secolo a.C., in: Anthemon (scritti in onore di Carlo Anti), Firenze 1955, 41
sgg. e anche l’eccellente Literaturüberblick di K. Christ, Jahrb. f. Numismatik und Geldgeschichte 5/6,
1954/55, 181 sgg..
44
Arte e Civiltà della Sicilia Antica, Roma 1935/49.
45
In merito la panoramica di P. Mingazzini, Archäol. Anz. 1950/51, 255 sgg., B. Neutsch, Id.
ibid. 1954, 465 sgg.; A. D. Trendall, Archaeol. Reports 1955 (Journ. Hell. Stud. 76, 1956, Suppl.), 47
sgg. ( con bibliografia propria).
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meno intensamente toccarono l’intera grecità d’allora, trovarono particolare espressione.
Una riflessione sulla storia di Dionisio sotto questo punto di vista è
però possibile solo se in continuo contrasto con il deturpante effetto dello
stereotipo di tiranno che interferisce ampiamente con l’originaria tradizione.
Ma quest’ultima nonostante la carenza, così spesso fastidiosa, delle nostre fonti accanto alla loro tendenziosa colorazione, che rappresenta il secondo grande ostacolo, riesce a vincere grazie alla vicinanza del tempo e
alla propria attendibilità.
L’unico obiettivo da porsi è quello di rendere un quadro pregnante del
comportamento e dei motivi del sovrano siracusano. Ciò non può che
portare ad una maggiore comprensione e non al tentativo di trovare una
giustificazione di massima di questo grande uomo di potere del tardo periodo classico greco.
Dionisio divenne, nel contesto dei cambiamenti interni, verificatisi in
maniera così radicale a causa della guerra del Peloponneso, più di chiunque altro dei suoi contemporanei, il protagonista di un nuovo assolutismo
greco sostenuto da idee moderne.
Soprattutto su questo si basa il lato interessante della storia di questa
figura esemplare, che sotto certi aspetti si ritrova nel percorso di posteriori
forme e concetti della politica del mondo greco-ellenistico.
A ciò appunto si collegavano inevitabilmente anche le profonde tensioni nelle quali il siracusano, con il suo governo e con tutto ciò che ne
conseguì, si vide coinvolto sin dai suoi inizi.
Tali tensioni erano radicate all’interno dell’insormontabile contrasto fra
il dominio del singolo sorto da una polis, che vide un’ampia e progressiva
espansione, e il tradizionale pensiero dello Stato dei Greci, il quale era fuso
in maniera insolubile con il suo tratto caratteristico e la sua grandezza.
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Indice
Abakainon 121, 123
Accademia 36, 155
Achei 166, 169
Acradina v. Siracusa
Acropoli di D., v. Siracusa
Adikia 146 sg.
Adrano 91, 121, 264
Adria 11, 16, 38, 165, 178 sgg., 196 sgg., 200,
204, 213, 258, 260, 273, 275
Adriano, imperatore 188
Adrios, eroe 188
Africa 5, 38, 54, 66, 74, 92, 104, 106, 110 sg.,
120, 177, 201, 206
Agamennone 143
Agatocle 22 sg., 66, 96, 199, 204, 252, 276
Ager Gallicus 190
Agorà, v. Siracusa
Agylla, (Caere) 193, 196
Agirio 22, 76, 123, 262, 264
Agiri 123, 262
Aithàleia, (Elba) 3
Aitna, (Inessa) 3, 73, 82 sg., 85, 88, 93, 121, 264
Akragas 2, 6, 22, 24, 30, 38, 55 sg., 59, 61 sg.,
66 sgg., 73, 75, 98, 122, 125 sg., 167, 225,
232, 263, 275
Alalia 192 sg.
Albania 183
Alceta I (principe molosso); 181 sg., 189, 215,
Alceta II (figlio di Leptine) 181, 215
Alcibiade 4, 67, 93, 139, 269
Alcistene 202
Alesa 76, 88
Alessandro I (figlio di Aminta); 229, II (Alessandro Magno) 7, 10, 17, 22, 39, 66, 99,
102, 109, 245, 271, 279
Alessia (arcontato di) 65
Alicie 3, 110 sg., 201
Alico (Patani) 206
Alpi 178, 189, 192
“Amici” (fíloi) di D. 37, 60, 70, 72, 79, 82, 93,
172, 240 sg., 243
Amilcare 5, 54, 110
Aminta III di Macedonia 229, 278
Aminziano 45
Anapo, v. Siracusa
Anassandrida 103
Anassilao di Reggio 2, 93, 165 sg.
Anchiale 183
Ancona 190
Andocide 131
Andromaco 23
Annibale 5 sg., 50, 54 sg., 76, 107, 110
Anniceris 151
Annone 220 sg.
Anonymous Iamblichi 250
Antalcida 11, 175 sg., 178, 212 sg., cfr. Pace
del Re
Antifane 148
Antifonte I (tragico) 27, 149; II (oratore aten.)
149; III (sofista) 271
Antigene, arcontato 65
Antioco di Siracusa 1, 167, 196
Antistene 143
Apollo 29, 66, 176, 215, 254, v. anche Siracusa,
tempio d’Apollo
Apollodoro, cronaca di 65
282
Indice
Atena
Atenagora 67, 269
Atene, Ateniesi 1, 3 sgg., 15, 23, 26, 31, 34 sgg.,
42 sg., 49 sg., 55, 61, 65 sg., 75, 84, 90,
118, 127, 130, 140, 142, 145, 149 sg.,
155 sg., 161 sg., 166, 178, 180, 182, 208
sgg., 222 sg., 228 sg., 251, 257 sgg, 265,
267, 270
Atlantico 5
Attività edilizia di D. 79 sg., 235, 247 v. anche
costruzione del muro
Augusto, imperatore 17
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Apollonia 179, 187
Appennini 165, 178
Apulia 178, 180, 187, 192, 196, 260
Arcadia 217, 218
Arcesilao 89
Arché di D. 127, 177, 192, 223 sg., 257 sgg.,
262 sg., 268
Archeanactidi 267
Archelao di Macedonia 26, 50, 140 sgg., 148,
211, 266
Archidamo 99, 218
Archilo 241
Archimede 96
Archita 99, 207
Arconide di Erbita 88, 266
Arconte di Sicilia 128, 208 sg., 218, 265 sgg.
Ardiaei 183
Aretas v. Aristos 84
Areté I (filos.) 42, 139, 152, 157, 160, II (figlia di
D.) 143, 147, 242
Argeadi 141
Ariobarzane 217
Aristide I (locrese) 103, II (eleate) 172
Aristippo 150
Aristocratici, v. oligarchi
Aristofane I (commediografo) 34, 131, 145 II
(inviato Aten.) 208 sg.
Aristomache 60, 103, 240 sgg., 244
Aristo (Aretas) 84 sg.
Aristosseno 27, 211
Aristotele I (filosof.) 17, 29, 36, 101, 137 sg.,
149, 196, 240 sg., 247, 250 sgg., II (retore
sicil.) 144, 160 III (comandante dei mercenari spart.) 240
Aristrato, v. Sicione 148
Arpalo 39, 279
Artaserse II 214 sg.
Asia minore 53, 78, 140, 150, 213, 278 sg.
Assemblea popolare in Siracusa 24, 56 sgg.,
60, 63 sgg., 102, 104 sg., 224, 226, 228,
230 sgg., 252
Assoro 262
Asteio, arcontato di 215
Atanide 16, 145
Atena 57, 79, 208 v. anche Siracusa, tempio di
B
Bacchilide 130
Batone di Sinope 244
Bitone 110, 237, 241
Bolcone 56
Bosforo 267
C
Cabala 202 sgg., 254
Cabria 214
Calabria 166, 177
Calcidesi, 4, 50, 55, 77, 82, 88 sgg., 102, 127,
165 sgg., 259, 261, v. anche Catane, Leontini, Nasso, Reggio
Callia, arcontato di 65
Callicle 136, 139
Camarina 3, 38, 51, 67 sg., 72, 74 sg., 77, 82, 125
sg., 167, 236
Campania, Campani 165, 168, 192, 196
Capo Bon 206
Capo Lacinio 202, 255
Capo Pachino 92
Capo Peloro 112, 122
Carcino 150
Caria 117
Cartagine, Cartaginesi passim
Catane 11, 55, 74 sg., 77, 89 sgg., 93, 113 sgg.,
117, 121 sg., 128, 231, 234, 239, 254,
261, 264, 278
Catanzaro, istmo di 174
Indice
Corte di D. 26 sg., 130 sg., 148 sgg., 156, 244
sgg., 270
Costruzione del muro di D. 20, 40, 42, 45, 79,
104, 147, 248, 260, 272, (in Calabria), 94
sgg. 177, (Calabria) 235
Creazione della flotta di D. 100 sg., 248, 251,
272
Chrysas(Dittaino) 123
Crisotemide 143
Crizia 144
Cronio 30, 189, 202, 205
Crotone 166, 169 sg., 172 sg.g, 176, 178, 190,
195, 197, 202, 206 sg., 220, 258, 260, 278
Culto del sovrano 246
Cuma 2, 66, 165 sg., 168, 192
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Catapulta 96, 99, 109, 272
Cavalleria (ëppeîj) in Siracusa 69 sgg., 73, 80,
82, 98, 119, 225, 232, 238; cfr. oligarchi
Cefalenia 121
Cefalo 211
Cefaloidion 112, 262
Celti 175 sg., 178, 180, 188 sgg., 193, 196, 217
sg., 237, 239
Centuripe 88, 262, 264
Caere, v. Agylla
Cerimoniale 138, 245
Cesare 17
Cetripori 266
Ciane, tempio di, v. Siracusa
Cicerone 18, 25, 45, 57 sg., 146, 148, 182, 234
“Ciclope” di Filosseno 34, 209
Cilliri 230 sg.
Cinesia 208
Cipro, v. Ciprioti
Cirenaica 5
Cirno, v. Corsica
Ciro, I (Grande Re) 134; II (principe persiano) 84
Cittadinanza, v. Siracusa 80 sgg., 89, 137, 230
sgg., 234
Clazomene 253
Cleandrida 168
Clearco di Eraclea 278
Cnido, Cnidi 180, 208
Lega Italiota 169 sgg., 190, 194 sg., 199, 206 sg.,
259, 274, 278
Colonie mercenarie di D. 89, 91, 120 sg., 128,
237, 239, 254, 261 sg., 264, 273
Commedia 31, 34 sg., 144 sg.
Commercio 80, 177, 179 sgg., 186 sgg., 274 sg.
Conone 208, 212
Consiglio (boulá) in Siracusa 228 sg.
Contrafforti degli Iapigi 167, 182
Corcira 180, 182, 187, 214 sg, 241
Corcira Melaina 180, 185
Core, tempio di, v. Siracusa
Corinto 1, 27, 75, 82, 100, 117, 130, 180, 207,
217, 242
Cornelio Nepote 151, 224, 269
Corona d’oro di D. 161, 217 sg. 245
Corsica, (Cirno) 3, 192, 194, 200
283
D
Dafneo 55, 66, 69
Dalmazia 183, 188
Damocle 27
Damone I (music.) 148; II (di Centuripe) 88; III
(pitagorico) 27, 195
Danubio 187
Dario I (D. I) 132, 134, 157; (D. II) 66
Decima, (decáth) 256
Delfi 29, 180 sgg., 196, 215, 217 sg., 246
Demarco 66
Demarete 83
Demetra 115, 208, 246, 251, 255 v. anche Siracusa,
tempio di Demetra
Demetrio Poliorcete 101, 245
Democrazia 50 sg., 59, 66, 84, 132, 137, 153 (in
Atene) 53, 159, 214, 219, 226, 232, 264
Demos 53, 59, 61 sg., (in Gela) 84, 93, (in Messina) 88, 104, 226, 232 sg. (in Enna ed
Erbita) 161, (in Atene) 231, 263 sg., (in
Gela)
Demostene 36
Dexippo 55, 61 sg., 236
Diadema 244 sg.
Dikaiosyne I (filos.) 134, 153, 155, 160; II (figlia
di D.) 131, 143, 146, 242
Dikon 174
Dike 147
284
Indice
Elba v. Aithàleia
Elea 169, 172
Eliano 18, 30, 257
Elimi 5, 75 sg. 107, 110, 126, 128, 201, 262 sg.
Elladio 57, 131, 145
Ellenismo 8, 48, 96, 101 sg., 200 sg., 225, 235,
245, 257, 273, 279
Elleporo 41, 171 sgg., 194 sg., 202, 210
Ellesponto 15, 178, 212 sg.
Ellopide 83
Eloro 57, 83, 172 sg., 240, 243
Eloro 231
Elpia 192
Enea 33, 125, 199 sg.
Enna 88, 92, 262
Entella 108, 110, 201, 221
Epaminonda 216 sg.
Epetion 185
Epicarmo 130, 277
Epicrazia 5, 51, 54 sg. 75 sgg., 83, 92, 98, 102,
105 sgg., 110 sgg., 120 sgg., 126 sgg., 168,
197 sg. 200, 203 sg. 206, 220 sgg., 238,
257, 262 sg., 275 sg.
Epidamno 179 sg., 187
Epidauro 29
Epipole v. Siracusa
Epiro 181 sgg., 187 sg.
Era Lacinia 169, 202, 206, 255
Eracle 138, 170, 196, 254
Eraclea I (Minoa) 206, 223, ; II (Italia meridionale) 206 sg.; III (Asia minore) 278
Eracleide I (siracusano) 241; II (Pontico)
34, 196
Eratostene 184
Erbesso 81 sg., 85 sgg., 261
Erbita 88, 262, 266
Erice 107, 111, 201, 221 sg.
Ermia 15 sg., 205
Ermocrate I (statista siracusano) 4, 50 sgg., 59,
61, 63, 65, 73, 81, 90 sg., 103, 105, 125
sgg., 166 sg., 198 sg., 203, 234, 242, 266,
276 ; II (oppure Ermocrito, padre di D.)
57
Ermocrito I (cfr. Ermocrate II) 57; II (figlio di
D.) 218, 229, 244
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Dinomenidi 2, 62 sg., 90 sg., 93, 130 sg., 157,
164, 166, 225, 231, 236, 259 cfr. Gelone,
Ierone I
Diocle 50 sg., 53, 61, 66, 232
Diodoro 3, 6 sg., 17, 19, 22 40 sgg., 45 sgg., 52,
55 sg., 60, 62, 66 sgg., 74 sgg., 80 sgg.,
84, 87 sgg., 93 sgg., 100, 103 sgg., 106,
113, 116 sgg., 120, 123 sgg., 130 sg., 151,
168, 171, 174 sg, 179, 181 sgg, 192 sgg.,
201 sg., 204 sgg., 209 sg, 220 sg., 225, 230,
232 sg., 249, 258, 261, 265, 271, 276
Diogene 149 sg.
Dione 11, 60, 151 sg., 154, 156 sgg., 240 sgg., 277
Dionisio di Alicarnasso 18, 209
Dionisio di Eraclea 278
Dionisio II 16, 27 sg., 33, 37 sgg., 47, 150, 154,
156 sg., 187, 189, 192, 195 sg., 205, 207,
214, 218, 222 sgg., 229, 235, 238, 240
sgg. 244, 247, 254 sg., 257, 259, 268, 270,
272, 277 sg.
Dioniso 246
Dirillo 67 sg.
Diritto naturale della forza 136, 140, 144, 155
Ditirambica 148
Dodona 182
Domiziano, imperatore 46
Doppie nozze di D. 103 sg., 235 sg., 241, 244 sg.
Dori 2, 51, 90, 231
Doride 103 sg., 244, 259
Drina 183, 187
Ducezio 3, 56, 105, 209, 261, 266
Duride 245
E
Ecateo 2
Echecrate 195
Efesto 91
Eforo 16, 20 sg.g., 38, 43, 46, 65, 68 sg., 110 sg.,
151, 163, 185, 224, 265, 270
Egeo 4, 34, 50, 52, 66, 75, 84, 130, 166, 175 sg.,
178, 208 sg., 212 sgg., 242, 275
Egina 32, 151, 156
Egospotami 75, 208
Eisforà 251, 256
Indice
F
Finzia 27, 195
Flegonte di Tralle 188
Fleo 195
Focesi 180, 192
Fossa Filistina 189
Fossato dei Cartaginesi 177
Frontino 18
G
Galatea 149, 191, 270
Galeotai 58, 92, 246
Gamoroi 231
Gela 2, 12, 15, 38, 51, 55, 61 sg., 65 sgg., 75 sg.,
82, 90, 111, 118, 125 sg., 167, 203, 236,
266, 272
Gela 68 sg.
Gellio 196
Gelone 2, 4 sg., 52, 62, 91, 100, 115, 120, 157,
165, 196, 231, 251 sg., 256, 266
Geronimo 244, 278
Giasone di Fere 140, 182, 203, 216
Gilippo 168
Giochi olimpici 25, 145, 151, 174 sg., 189, 209,
212, 271
Giustino 18, 173 sgg., 178, 220 sgg.
Gorgia 105, 138, 142 sg., 155 sg., 159, 211
Grabo 266
Grande porto, v. Siracusa
Grande Re, 16, 35, 163, 210 sgg., 217 v. anche
Artaserse II, Dario I e II, Ciro, Persia
Guardia del corpo di D. 64, 226 sg., 231 sg., 234,
238 sg., 244, 247
Guerra dei Corinzi 212
Guerra del Peloponneso 3, 13, 43, 49 sg., 55, 75,
77, 84, 90 sg., 101, 105, 129, 135 sg.,139,
152, 166 sg., 175 sg., 180, 183, 207,
211, 213, 232 sg., 236, 251, 261, 279
Guerre persiane 155
Gyarotos 255
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Ita 01 ar Mic rial
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Eroda 207
Erodoto 44, 58, 100, 110, 132 sgg., 135, 138,
266
Eschilo 130, 145
Eschine 34, 36, 150
Etruria, Etruschi 2, 166, 178, 180, 188 sgg., 192
sgg. 196, 200, 255
Eubulo 34
Euclide 253
Eucrito 27
Euctemone, arcontato di 65
Eudosso di Rodi 188
Eufeno 27, 195
Eunoia 160, 235
Eunomo 131, 208
Eurialo, v. Siracusa
Eurimene 240
Euripide 23 sg., 65, 138, 142, 144 sg.
Eusebio, cronaca di 65
Evagora 140, 159, 204, 208, 212
Eveneto 252
Eveno di Paro 42
Evergete 174
Faillo 56
Falaride di Akragas 2, 30
Faracida (Farace) 117, 119, 208, 258
Farnabazo 53
Faro 183 sgg., 260
Fenicia, Fenici 100, 105, 204, 207
Filippo II di Macedonia 10, 21, 99, 211, 269,
271, 278 sg.
Filisco I (inviato persiano) 217; II (retore) 42
Filisto 8 sg., 16 sg., 23, 29 sg., 36 sgg., 53, 56
sgg., 60, 64 sg., 70, 76, 83, 92 sgg., 104
sg., 109 sg., 116, 118, 147 sg., 155, 157, 179,
188 sgg., 196, 199, 202, 210, 224, 235,
240 sg., 243 sgg., 268, 270 sg., 273, 275
sgg. 279
Filodemo 151
Filone 29
Filosseno 19 sg., 25, 34, 145, 148 sgg., 209 sg.,
270
285
H
Hexapylon (scala greca), v. Siracusa
286
Indice
I
274
Iberi 54, 71, 110, 119, 178, 217 sg., 237, 239
Ibla Geleate 3
Ierone (Ie. I) 2, 90 sg., 93, 102, 130, 164 sgg.,
192 (Ie. II) 83, 96, 244, 256, 265, 278
Ifianassa 143
Ificrate 215
Ilizia 194
Illiria, Illiri 179 sgg., 187, 191 sg., 260
Iloti 230
Imera 6, 23 sg., 34, 50 sg., 54, 75, 98, 105, 276
Imera 2, 115, 120
Imilcone I (generale cartaginese 406/396) 23,
38, 54 sg., 65, 67 sgg., 72, 74, 106, 108
sgg., 119 sgg., 168, 207, 234, 255, 262; II
(figlio di Magone) 205
Imposte 255 sgg.
Ionio 188
Ionia, Ionici 51, 90, 212
Ipparino I (partigiano di D., padre di Aristoma
che) 59 sg., 103, 157, 240 sg.; II (figlio di
D. e di Aristomache) 244
Ippia 130
Ippoboto 195
Ippocrate di Gela 2, 90
Ipponio 166, 174 sg., 201 sg., 231, 259 sg.
Isocrate 15, 35 sg., 43, 67, 131, 137, 144, 147,
159 sgg., 204, 211, 217, 235, 245, 250,
269, 275 sg., 278
Isole Lipari, (Eolie) 172
Isonomia 132, 137
Issa 181, 184 sgg., 188, 260, 268
Italia meridionale (Magna Grecia) 1 sgg., 35,
38, 49, 55, 61, 77, 90, 92 sg., 98 sgg., 106,
112, 117, 121, 151 sg., 160 sgg., 165 sg.,
170 , 172 sg., 176, 190, 194 sg. 197 sg., 201
sg., 204 sgg., 213 sg., 220, 225, 255, 258,
260 sg., 264, 273 sg. 278
Italia, figlia di Temistocle 3
Italici 89, 101, 123, 178, 274, v. anche Campani,
Lucani, Opici, Osci, Sanniti
Italioti 38, 41, 55, 61, 69, 71, 73, 77, 104, 120
sg., 167 sgg., 172 sgg., 177 sg., 180, 194
sg., 201 sg., 206, 209 sg., 220, 238, 243,
K
Kaulonia 166, 169, 172 sgg., 177, 201, 231, 255,
259 sg.
L
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Laconia, Laconi 151, 218
Laodice 143
Laos 169, 171
Larissa 142
Latomie, v. Siracusa
Lazio 192
Lega marittima attica, (prima lega marittima)
138, 157, 257; (seconda lega marittima)
182, 214
Lenee 145, 219, 222
Leon 27, 270
Leontini 4, 12, 64 sgg., 74 sg., 77, 81, 88 sgg.,
113, 121, 125, 166, 226, 231, 237, 239,
254, 260 sg., 264
Leptine 28, 30, 33, 47, 57, 108, 110 sg., 114, 119,
125, 157, 170 sg., 181, 189, 199, 205, 208,
210, 236, 242 sg., 268
Leucaspide 92
Leucone 253
Leucotea 193 sg.
Leuttra 161, 216, 218 sg.
Lex Ieronica 256
Libici 71, 202, 220, 256
Licinio Macro 196
Lilibeo 108, 112, 204, 221
Lipari 112, 172, 196
Lippeo 266
Lisandro 84, 207 sg., 246, 269
Lisia 15, 35, 131, 163, 208 sgg., 215
Lissa 184, 186
Lisso 180 sg., 183 sgg., 186 sg.
Livio 18, 244
Locri 93, 102 sg., 121, 166 sgg., 169 sg., 172, 174
sgg., 195, 220, 259 sgg., 263
Lucani 168 sgg., 172, 177, 194, 201, 207, 243
Indice
M
Monti Peloritani 165
Morgantina 3, 123, 262
Mozia 11, 22 sg., 41, 75, 99, 102, 106 sgg., 110 sgg.,
221, 237, 241, 268
N
Narenta 180, 183, 186
Nasso I (Sicilia) 23, 55, 77, 88 sgg., 92 sg., 102,
113, 122, 254, 261; II (Cicladica) 214
Naupatto 121, 237
Nausigene, arcontato di 219, 222
Navarchia, navarchi in Siracusa 241 sg.
Neante di Cizico 195
Neapolis I, v. Siracusa; II (Campania) 169, 196;
III (Apulia)192, 196
Nicocle di Salamina 44, 137 sg., 159, 163, 245
Nicotele 16, 82, 84
Niseo 244
Nomos e Physis 136, 143
Noukria 202
Numana 190
Nuovi cittadini 80, 230, 233 sg.
EO
Vi TI Co
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Macchiavelli 7
Macedonia 9, 26, 50, 140 sgg., 211, 269, 271,
278 sg., v. anche Aminta III, Filippo II
Magna Grecia, v. Italia meridionale
Magone, I (famiglia di) 5; II (generale cartaginese 397/75) 113 sgg., 122 sgg., 168, 199,
201 sg., 205, 209, 220, 234, 238, 262
Mamerco 278
Mar Ionio 177, 182 sg., 187, 214 sg.
Mar Nero 213, 278
Mar Tirreno 120, 166, 169, 171, 174, 177, 194,
199 sg.
Medimna 121, 166, 168
Megacle 60, 83, 240
Melanippo 241
Mene 262
Mercenari 24 sgg., 28, 51, 55, 61, 66, 69 sgg.,
73, 76, 79 sgg., 98 sgg., 104, 113, 117, 119
sgg., 157, 167, 178, 190, 196, 201, 205, 207
sg., 217 sg., 221, 229, 233, 235 sgg., 238
sg., 247, 249, 253 sg., 261, 272 sg., 279
Messana I (città) 75, 77, 82, 92 sg., 102, 112 sgg.,
115, 121 sgg., 125, 150, 165, 167 sg., 172
sg., 190, 208, 234, 237, 239, 261, 264; II
(stretto di) 165, 167 sg. 177, 196, 199,
204, 274
Messanico 190
Messeni 121, 208, 217, 237, 121 sg., 237
Metaponto 169, 195
Mile 89, 122
Myllias 195
Mystia 201
Mnesippo 215
Molossi 181 sg., 215
Monarchia, oppure teoria sulla 129, 132, 134
sgg., 137 sgg., 140 sg., 154 sgg., 159, 225,
227, 230, 269
Monete, conio della moneta 12, 15, 22, 89, 92,
121, 127, 169 sg., 185, 187 sg., 192, 196,
207, 227, 252 sgg., 259, 263
Monte Conero 190
Monti della Sila 177
Monte Tauro 113 sg.
287
O
Ofèlla 66
Oligarchi 53, 56, 61, 66, 69, 73 sg., 80, 82 sg.,
85, 88, 93, 103, 152 sg., 230 sgg., 233 sg.,
236, 240, 254 sg.
Oligarchia 53, 129, 133, 153, 263 sg.
Olimpia 29, 35, 96, 182, 209 sg., 215, 246
Olympieion, v. Siracusa
Olimpiodoro 32
Olinto 253
Opici 274
Opposizione in Siracusa contro D. 16, 25, 28,
66, 73, 79, 81, 104, 117, 156 sg., 232 sg.,
273 sg.
Ortigia, v. Siracusa
Osci 169, 196
Otane 132, 138
P
288
Indice
Porta del Re, v. Siracusa
Porto vecchio 194
Poseidonia 169
Procle 89
Propaganda politica 109, 141, 144
Prostate 43, 60, 226, 135, 137
Protagora 131 sg., 134 sg., 140, 144, 147
Ps. Arist. Mechanica 149; Oekonomika 17,
36, 247, 256
Ps. Plutarc. Apophthegmata 18, 249
Ps. Scimno 184
Punica, seconda guerra 276
Punico 193
Pyxus (Busento) 169
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Pace del Re 78, 178, 182, 210, 212 sgg., 216 v.
anche Antalcida
Padusa 190
Palamede 138
Panellenismo 105, 109, 162 sg., 203, 210, 218,
246
Panormos 75, 108, 110 sg., 120, 205
Pansiciliana, concezione 51 sg., 59, 90, 203, 268
Panticapeo 267
Parii 183, 185 sg., 260
Pausania 245
Pella 142
Peloponneso 113, 117, 216 sgg., 221, 236
Penesti 230 sg.
Perdicca 266
Pericle 3 sg., 43, 47, 135, 137, 139, 155, 211, 279
Persia, Persiani 50, 53, 78, 84, 102, 105, 117,
132, 134, 160 sgg., 163, 207 sg., 210 sgg.,
213 sg. 216 sgg., 243, 245, 277
Phoibia 176, 254
Pianura di Leontini 123
Piccolo porto, v. Siracusa
Pirateria 187, 192 sg., 196, 260
Pirgi 193 sg., 255 sg.
Pirro 204, 265, 276
Pisistrato 64, 256
Pitagorici 27, 99, 151, 195
Platone 15, 20, 25 sgg., 29, 31 sg., 35 sg., 42 sg.,
60, 103, 136, 138 sg., 141 sg., 148 sgg.,
151 sgg., 154 sgg., 157 sgg., 163, 195, 207,
210, 212, 226 sg., 247, 251, 259, 272 sgg.,
275, sgg., 278 sg.,
Pleraei 183
Plinio 189
Plutarco 18, 25 sg., 30 sg., 45 sg., 146, 151, 277
Po 178, 180, 183, 188, 190, 192 sg.
Poesia di D. 130, 144 sgg., 147 sg., 210, 219
Polibio 23, 25, 175, 178
Polieno 18, 88, 240
Polifemo 191
Polisseno 57, 66, 83, 106, 117, 178, 207 sg., 213,
242
Pollis 32, 152, 212
Pompeo Trogo 18
Populonia 194
Q
Quadriga di D. 104, 245
R
Reggio 2, 4, 17, 20, 25, 29, 38, 46, 82, 88 sg.,
92 sg., 102 sg., 121 sgg., 144, 150, 165
sgg., 168 sgg., 172 sgg., 175 sgg., 178 sg.,
181, 190, 194 sg., 199, 202, 220, 243, 254,
258 sgg., 264, 271, 274
Roccaforte di D. v. costruzione del muro
Rodii 180, 242
Roma, Romani 1, 5, 17, 39, 96, 175 sgg., 187 sg.,
192 sg., 196, 256, 276, 278
S
Salamina, I (Attica) 61; II (Cipro) 204
Samo 84, 130
Sanniti 168
Sardegna 194, 200, 202
Schiavi, schiavitù 25, 80, 89, 109, 113, 124, 151,
156, 176, 230 sg., 233 sg., 258
Scillezio 174, 177, 201, 260 sg.
Scipione l’Africano 8, 277
Segesta 3, 5 sg., 50, 76, 108, 110 sg.
Selinunte 6, 11, 50 sgg., 55, 75 sg., 81, 105, 125,
198 sgg., 206, 221, 263, 276
Senarco 144, 150
Indice
Sofrone 150
Sophrosyne I. (filos.) 134 sg., 155, 160; II (figlia
di D.) 143, 242
Solone 133
Solunto 75, 108, 110, 120
Sosistrato 234
Sparta, Spartani 1, 3 sg., 15, 34, 49 sg., 55, 61 sg.,
75, 78, 84, 101, 117, 121, 140, 160 sgg.,
163, 166, 175, 178, 181 sgg., 205, 207 sgg.,
210, 212 sgg., 215 sgg. 218 sg., 222, 230,
236 sg., 241 sg., 275
Spartocidi 266 sg.
Speusippo 36, 162
Spina 180
Stefano Biz. 39
Strabone 18, 45, 180, 190, 194
Strategia con poteri illimitati (strathgòj
a÷tocrátwr) 10 sg., 60, 63, 65, 85, 226,
229, 232, 235
Strattis 34
Struta 212
Suda 42, 144
Suniato 221 sg.
Susa 212
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Senofonte 15, 43, 52, 147, 203
Sibari, I (sul Traente) 169; II (fiume) 171; III
(figlia di Temistocle) 3
Sicani 75 sg., 92, 108, 112, 126, 128, 201
Sicelioti 1 sgg., 25, 38, 51 sg., 55, 69 sgg., 75
sgg., 78, 90 sgg., 98, 104 sg., 124, 126 sgg.,
130, 153, 167, 203, 205, 239, 263, 274 sgg.
Sicione 217
Siculi 3, 75, 77, 81, 87 sgg., 91 sg., 110, 113, 120,
122 sgg., 125 sg., 128, 165, 237, 239, 257,
260 sgg., 263 sg., 266, 274
Simeto 3, 91
Simonide 130
Simos 248
Siracusa:
Acradina 73, 115
Acropoli di D. 79, 81, 224, 244
Agorà 73, 79, 98, 232
Anapo 80 sg., 98, 114 sgg., 116, 118 sg.
Daskon 115 sg., 119
Epipole 20, 82, 94 sgg., 114, 118
Eurialo 11, 94 sgg., 97 sg., 125, 199
Hexapylon (scala greca) 94
Grande porto 79, 114 sgg., 117, 119
Latomie 28, 148 sg.
Neapolis 85
Olympieion 28, 115 sg. 118, 251
Ortigia 20, 37, 57, 79 sg., 82 sg., 85, 232, 240
sg., 244, 268
Pentapila 79
Piccolo porto 79
Plemmirio 115 sgg., 119
Policna 116
Porta del Re 224
Tempio delle muse 145
Tempio di Asclepio 28
Tempio di Atena 57, 79
Tempio di Ciane 118
Tempio di Demetra 115, 255
Sistema finanziario di D. 8, 17, 28, 227, 247 sgg.,
252, 257
Socrate 7, 143, 153,
Sofistica 26, 42 sgg., 53, 58, 131 sgg., 134 sgg.,
137 sgg., 140 sg., 143 sg., 147 sgg., 159,
164, 226, 249, 272
289
T
Taranto 99, 167 sgg., 170, 195 sgg., 206 sg., 278
Tháryps 181
Tauromenio 23, 90, 113, 122, 124, 128, 239, 262
sgg., 271
Tearida 53 sg., 57, 171 sg., 208 sg., 242, 271
Tebe 161, 214 sgg., 217
Teleste 148
Temeno 142
Temistocle 3, 61
Templi, saccheggio di D. 28 sg., 251, 255
Teodora, imperatrice 83
Teodoro 20, 22, 24 sg., 37, 67, 78, 90, 117, 230
Teodosia 267
Teopompo 16, 20 sg., 33, 46, 151, 184, 188, 196,
224 sg., 244 sg.
Teoria dello Stato 37, 129, 131, 133 sgg., 140,
143 sg., 147, 153 sgg. 164, 226 sg., 270,
272 sg., v. anche democrazia, monarchia
290
Indice
Z
Zacinto 214
Zancle 165
Zeus, I (Homarios) 169; II (Olympios) 182, 215,
251
Zopiro 99
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ed oligarchia
Teoria sofistica dell’economia 249
Terillo di Imera 93
Terina 202
Thermae Himerae 54 sg., 76, 112, 125, 199 sg.,
206, 223, 263, 268
Terone di Akragas 2
Tessaglia 140, 203, 215 sg., 230, 279
Teste 57, 66, 242
Timasiteo 196
Timeo 6, 11, 16 sg., 19 sgg., 22 sgg., 25 sg., 33
sgg., 36 sg., 39 sgg., 43, 45 sgg., 53, 55
sgg., 60, 62, 65 sgg., 68 sgg., 74, 76, 78, 83
sg., 88 sgg., 93 sgg., 105, 110 sg., 116 sgg.,
151, 157, 171, 174 sgg., 182, 184, 188 sgg.,
195, 222, 224, 230 sgg., 265, 270, 273
sg., 276
Timoleonte 23, 69, 84, 229, 233
Timoteo, I (stratega ateniese) 253; II (ditirambico) 148
Timycha 195
Tindari 121 sgg., 208, 239, 264
Tiribazo 212
Tiro 66, 109
Tracia 187
Tragedie di D. 144 sg., 147, 150
Tragurion 185
Trasibulo 34
Trasimaco 142
Tributi 248, 257, 261
Tryphé 157, 245 sg., 270
Tucidide 1 sg., 37, 42 sgg., 45 sgg., 118, 126 sg.,
137 sg., 142, 203
Tunisi 120
Turi 3 sg., 168 sg., 171, 189, 202, 211, 243
Tyche 24, 58, 246
V
Valerio Massimo 18
Veio 196
Veneti 188 sg.
Verre 57, 257
Veste del sovrano 245 sg.
Via ionica 181, 188, 214 sg.
291
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Indice delle illustrazioni
1. Carta geografica del dominio territoriale di Dionisio I in Sicilia e Italia meridionale
2. Tavola I:
3. Tavola II:
4. Tavola III:
5. Tavola IV:
6. Tavola V:
7. Tavola VI:
8. Tavola VII:
9. Tavola VIII:
testa leonina (doccione) dell’Eurialo (fot. Gabinetto Fotografico Nazionale, Roma)
muro nord dell’Epipole (fot. F. G. Maier)
Eurialo, batteria principale ad est (fot. F. G. Maier)
Eurialo, veduta della batteria principale di sud-est (fot. F.
G. Maier)
decreto onorifico della Bulè ateniese per Dionisio ed altri
membri della sua famiglia del gen./febr. 393 (fot. Deutsches Archäologisches Institut Athen)
stretto di Messina, Capo Peloro (fot. Ministero della Difesa
Aeronautica, Roma
Selinunte, galleria sul fronte nord dell’acropoli (fot. F. G.
Meier)
conii del 400 delle città greche della Sicilia e dell’Italia meridionale (fot. Staatl. Münzsammlung München, secondo i
propri modelli)
* Poichè irreperibili le illustrazioni originali possono essere visionate in Karl Friedrich Stroheker,
Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, Wiesbaden 1958.
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Gennaio 2014
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