EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A DIONISIO I IMMAGINE E STORIA DEL TIRANNO DI SIRACUSA Karl Friedrich Stroheker traduzione di Alessandro Michelucci collana eoti Sezione storia antica - Anno I - N. 1 - 2014 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A This Italian edition has been translated from the original German publication: Karl Friedrich Stroheker, Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, (1958) © Franz Steiner Verlag, Stuttgart (Germany) All rights reserved Translated by Alessandro Michelucci Copyright 2014 by EOTI of Alessandro Michelucci. All rights reserved No portion of this translation may be reproduced in any form, or by any means, without prior written permission from EOTI of Alessandro Michelucci. Composition and typesetting: EOTI of Alessandro Michelucci. Print: Union Printing S.p.A. Printed in Viterbo - Italy Original edition of Karl Friedrich Stroheker Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus Copyright 1957 by Franz Steiner Verlag GmbH-Wiesbaden. Composition and typesetting: Wiesbadener Graphische Betriebe GmbH. Reproduced with the assistance of the German Research Group. Printed in Germany EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A EOTI - European Organization of Translators and Interpreters® Internet presence: www.eoti.eu e-mail: eoti@eoti.eu ISBN 978 8898430000 EOTI - Viale Guglielmo Marconi 28/A 01015 - Sutri - (VT) Italy EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A III Collana Eoti Al fine di preservare il senso ed il reale contenuto di un prototesto questa collana si prefigge di accogliere testi nati da processi traduttivi altamente professionali che danno vita ad un metatesto fedele al prototesto e redatto in stile rigorosamente scientifico. Come primo volume della collana si è scelta la traduzione della monografia di Karl Friedrich Stroheker Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, presentata per la prima volta come manoscritto nel 1956 in occasione del compimento del sessantesimo anno di Joseph Vogt e pubblicato 2 anni più tardi (Wiesbaden 1958). La scelta di questo testo è motivata dal fatto che in esso sono contenute tutte quelle problematiche relative al concetto di Stato e democrazia in antitesi al concetto di tirannia, un argomento quanto mai attuale, nonostante siano trascorsi più di duemila anni dalla morte di Dionisio I. L’intero testo, il cui linguaggio forbito è ben compreso in ambito universitario, trova la sua massima espressione in quei periodi così ben strutturati e articolati contenuti nel prototesto. Essendo un testo di storia antica altamente specialistico, e di certo non volto al grande pubblico, il prototesto è strutturato dal punto di vista morfologico sintattico in maniera quanto mai complessa, adotta un lessico rigoroso e scientifico e da un’analisi testuale più approfondita si evince uno stile narrativo, descrittivo e molto spesso argomentativo. Caratterizzato da un linguaggio denotativo e connotativo i capitoli di cui il libro si compone sono ricchi di perifrasi, di arcaismi, di allitterazioni, di deittici spaziali e temporali, di rimandi intrate- EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A stuali ed extratestuali. I processi traduttivi che hanno reso possibile la realizzazione del metatesto sono da ricondurre in fase propedeutica alla traduzione letterale e in fase conclusiva a strategie traduttive più complesse, quali la parafrasi, l’esplicitazione, l’arcaizzazione, la traslitterazione, l’adattamento e tutte quelle strategie di cui un traduttore può disporre. Un particolare ringraziamento va rivolto alla Prof.ssa Maria José Fontana, la cui collaborazione ha reso possibile la traduzione del testo di Karl Friedrich Stroheker, Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, e a Wikimedia Foundation Inc. per il generoso apporto offerto gratuitamente attraverso l’enciclopedia multilingue Wikipedia. Creare una collana di traduzioni, e permettere in tal modo la comprensione di testi redatti originariamente in lingua straniera, equivale a creare un ponte fra differenti culture e promuovere la ricerca scientifica, due aspetti da cui non si può prescindere se si mira a sviluppare nuove risorse e a mantenere un’Unione fondata sul rispetto dei popoli. EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A DIONISIO I IMMAGINE E STORIA DEL TIRANNO DI SIRACUSA Karl Friedrich Stroheker traduzione di Alessandro Michelucci collana eoti Sezione storia antica - Anno I - N. 1 - 2014 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A DEDICATO A: Joseph Vogt VIII Prefazione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Questa monografia su Dionisio I di Siracusa fu presentata come manoscritto due anni fa in occasione del compimento del sessantesimo anno di Joseph Vogt. La sua pubblicazione si è protratta nel tempo più del previsto a causa di svariati motivi tecnici. L’autore deve riconoscere ampiamente il merito dell’attuale veste tipografica del libro alla cortesia dell’editore e al generoso apporto del gruppo di ricerca tedesco. Unire in maniera appropriata i principi dell’esposizione e dell’analisi sembrò essere il metodo adatto ai fini di una nuova interpretazione di questo tema. Il primo capitolo tratta le ipotesi critiche delle fonti, punto dal quale deve partire ogni disciplina che si imbatte nei problemi della storia greca e siciliana. Riguardo alle parti espositive che seguono, le spiegazioni dell’opinione riportata nel testo e del possibile risultato della ricerca vengono esaurientemente rimandate alla sezione delle annotazioni alla fine del libro1. I singoli problemi della tradizione letteraria e della teoria della monarchia, che assumono valore per una più corretta interpretazione di Dionisio I, furono già trattati dall’autore in precedenti studi, questi ultimi arricchiti e completati dai soggiorni plurisettimanali nella grecità siciliana trascorsi nella primavera del 1953. L’autore porge particolari ringraziamenti agli amici della Sicilia per la loro istruttiva visita guidata e a tutti i colleghi tedeschi che, grazie agli utili consigli ed alla loro disponibilità, hanno reso possibile la realizzazione di questo libro. Tübingen 1 Karl Friedrich Stroheker L’edizione in italiano rimanda la sezione delle annotazioni a piè di pagina. EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Indice Prefazione ..................................................................................................... VIII Introduzione ...................................................................................................... 1 I. Sulle fonti e i loro problemi ........................................................................ 14 II. Gli inizi della seconda tirannide siracusana ........................................... 49 III. La grande guerra di Cartagine ................................................................ 87 IV. Potere ed intelletto .................................................................................. 129 V. Dionisio in Italia e ad Adria .................................................................... 165 VI. Nuove battaglie per l’epicrazia. La politica greca di Dionisio ......... 198 VII. Il dominio di Dionisio ......................................................................... 224 Indice .............................................................................................................. 281 Indice delle illustrazioni ............................................................................... 291 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A 1 Introduzione Le sorti dei Greci occidentali in Sicilia e nell’Italia meridionale rappresentano nella storia della grecità un particolare capitolo. Lontane dalla madrepatria, anche se in continuo contatto con essa, le poleis si mossero per la loro strada, dall’era arcaica al periodo romano, ad ovest del mondo greco, giungendo in molte regioni caratterizzate dall’esistenza di risorse in proprio che permisero alle poleis stesse di raggiungere l’apice della loro grandezza. Già nella storiografia greca, a partire da Antioco di Siracusa, le cui opere appartengono al tardo V secolo, c’era un particolare ramo che si concentrava e si occupava degli sviluppi politici in Occidente. Tuttavia queste singole descrizioni non ci sono pervenute, inoltre, vista la natura frammentaria della tradizione letteraria, non è possibile ricostruire la vita storica della Grecità occidentale dal momento in cui trovò espressione la magnificenza della propria forza; di solito tali accostamenti si considerano solo attraverso i fatti storici meglio conosciuti. Questi sono, per il momento, i grandi Stati della madrepatria: Corinto, Sparta, Atene, dopo, Cartagine – che, con il suo dominio territoriale sulla Sicilia occidentale, era direttamente attigua ai Sicelioti, i quali in essa vedevano sempre un nemico estremamente pericoloso – e infine Roma che sin dall’inizio del terzo secolo sottomise l’intera Italia meridionale e la Sicilia e quindi pose fine anche alla sovranità greca. Tucidide asserisce nel suo breve profilo della tirannide arcaica che il dominio tirannico in Sicilia assume una particolare caratterizzazione in 2 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A quanto la capacità di sviluppo del potere dimostrata al di fuori dei propri confini non ha trovato eguali1. Infatti è fuor di dubbio che i tiranni greco occidentali, come il noto e famigerato e forse anche il primo, Falaride di Akragas2, avessero presto agito all’interno della propria polis esercitando da essa un’ampia politica espansionistica. Agli inizi del quinto secolo dopo Ippocrate di Gela, Anassilao di Reggio, Terone di Akragas e soprattutto Gelone, il fondatore dello splendido dominio dei Dinomenidi a Siracusa, crearono le strutture di potere più importanti che, per i successivi decenni, determinarono le relazioni politiche nella parte greca dell’isola e dello stretto. La tendenza dei Sicelioti all’ultradimensionale, che trova sua espressione anche nelle maestose strutture templari3, nell’ambito politico si manifestò in questa figura del sovrano. La Siracusa dorica, così densamente popolata, che seppe estendere la sua influenza in tempi ancor precedenti fino alle coste del sud, possedeva il miglior porto dell’isola e venne consacrata, già ai tempi di Ecateo, la più grande polis della Sicilia4. La città tuttavia ricoprì a pieno il suo ruolo storico soltanto sotto il governo di Gelone e Ierone. Siracusa con la supremazia sui Sicelioti sembrò determinare il futuro per l’intera grecità occidentale. I Dinomenidi grazie alle vittorie riportate sui Cartaginesi ad Imera (480), sugli Etruschi a Cuma (474) e sui Barbari d’occidente, che videro protagonisti i gloriosi pionieri dell’Ellade, ingrandirono Siracusa a danno dei loro confinanti greci e, senza averne nessun riguardo, sottomisero le comunità sicule della Sicilia dell’Est e fecero sentire il peso del loro potere dalla Sicilia greca fino all’Italia meridionale5. Nonostante questo sviluppo così prorompente, la tirannide siracusana fu anche la prima ad essere stata abbattuta dalla legge interna e a tramontare di nuovo nel (466/65) dopo un breve periodo aureo. Tuttavia Siracusa con la politica della forza, instaurata dai Dinomenidi, ebbe presto a risollevarsi, anche se con minore coerenza e più scarsi successi; a renderne una memorabile testimonianza fu l’avanzata intrapresa nel (453) dalla flotta siracusana attraverso il mar Tirreno contro l’etrusca 1 Thuc. I, 17. sull’argomento A. W. Gomme, A Historical Commentary on Thucydides I2, Oxford 1950, 127 sg.. 2 Cfr. T. J. Dunbabin, The Western Greeks, Oxford 1948, 315 sgg.. 3 V. E. Langlotz, Antike und Abendland II, 1946, 114 sgg.. 4 Hekat., F., 74. 5 Cfr. in genarale H. Bengtson, Griechische Geschichte, München 1950, 168 sgg., 199; H. Berve, Grichische Geschichte I2, Freiburg i. Br. 1951, 248 sgg.. Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Aithàleia e Cirno6. Anche l’effimera ascesa dei Siculi sotto la guida del loro principe Ducezio, alla metà del V secolo – unico tentativo della popolazione pregreca per il conseguimento di una più grande e propria costituzione statale – finì per Siracusa con un rinnovato consolidamento della sua posizione egemonica sulla Sicilia7 meridionale. In seguito alla guerra del Peloponneso la città diventò incontestabilmente la più forte polis greca in Occidente; questa guerra rappresentò per la grecità classica, nel suo complesso, un punto di svolta nella sua esistenza storica. Ebbe inizio con il conflitto fra le simmachie spartane e l’archè d’Atene e da ciò ne derivò quello che, secondo gli storici, fu definito “il più grande sconvolgimento per i Greci e una parte dei Barbari, insomma per la gran parte delle popolazioni”8. A causa delle battaglie durate per decenni si ebbero ripercussioni non solo in Sicilia, i cui rapporti con l’ambiente greco e non greco, così come il proprio status politico, subirono un profondo cambiamento. A dominare i retroscena dell’espansione della guerra da parte della madrepatria nei confronti dell’Occidente fu Atene, la quale tramite queste vie traverse volle imporre la decisiva superiorità sulla sua rivale Sparta. L’Occidente con i suoi ricchi mezzi ebbe un suo ruolo probabilmente già nei progetti di Temistocle, creatore della potenza marittima ateniese9, e più tardi Pericle volse il suo sguardo anche sulla Magna Grecia. Degli ampi interessi d’Atene di allora così come della fondazione di Turi (444/43) parlano i trattati con l’Italia meridionale e le poleis10 siciliane. 6 Diod. II, 88, 4 sg.. La supposizione fatta da H. Wentker, Sizilien und Athen, Heidelberg 1956, 79 è infondata, si tratta di un’iniziativa personale; le notizie di Diodoro dimostrano in maniera piuttosto chiara che vi erano azioni ufficiali dello Stato siracusano. 7 Cfr. Diod. XII, 29, 2 sgg. (a. 440/39), dove tuttavia è esagerata l’affermazione, Siracusa ha sottomesso pásaj tàj tÏn SicelÏn póleij. Per le relazioni del periodo della guerra del Peloponneso cfr. Thuc. III, 103, I; VI, 34, I; 45; 88, 3, i Siculi che vivevano sulla piatta costa orientale dipendevano da Siracusa più di quanto non dipendessero quelli autonomi che vivevano nella parte interna della Sicilia. Il territorio siracusano allora si estendeva al nord fino al più alto Simeto e comprendeva Aitna/Inessa e anche Ibla Geleate, cfr. Thuc. VI, 62, 5. A Occidente Morgantina (424) fu ceduta dai Siracusani a Camarina, Thuc. IV, 65, I. 8 Thuc. I, I, 2 cfr. A.W. Gomme, op. cit. 91. 9 Cfr. i nomi delle sue figlie Italia e Sibari secondo Plut., Them. XXXII, 2, in merito T. J. Dunbabin, op.cit. 374 sg.. 10 La più antica testimonianza riguardo all’attività diplomatica d’Atene in Occidente è rappresentata dal trattato di Segesta 458/57; IG I² n. 19, cfr. SEG X n. 7; rinnovo del trattato con inclusione di Alicie (433/32 oppure 427/26?) IG I² n. 20, cfr. SEG X n. 68, in merito A. E. Raubitschek, 3 4 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Soltanto dopo la morte di Pericle gli Ateniesi optarono per un intervento militare in Sicilia, dove si presentarono come protettori delle città calcidesi minacciate dal predominio di Siracusa (427/24). Questi piani, che dovevano servire allo sviluppo di una posizione propria d’Atene in Occidente, vennero però in un primo tempo sventati grazie alla lungimiranza dello statista siracusano Ermocrate11 che, avvalendosi della comune avversione nei confronti della politica della forza straniera, riuscì a scagliarle contro i Sicelioti. Soltanto otto anni più tardi, per iniziativa di Alcibiade, quell’interesse si ripropose in maniera così imponente coinvolgendo in combinazioni politiche12, escludendo Cartagine, l’intero territorio greco occidentale. La spedizione di Sicilia intrapresa dagli Ateniesi si concluse, com’è noto, senza speranza in una tremenda catastrofe nell’anno 413; dopo enormi sforzi e sacrifici il tentativo di espandere il potere ateniese in Occidente fallì completamente. Alla fallita spedizione d’Atene ai danni della Sicilia seguì, dietro suggerimento d’Ermocrate, l’attiva partecipazione dei Siracusani alla guerra navale nell’Egeo13 a fianco dei loro alleati spartani. Il fatto che la Sicilia fosse stata coinvolta nel tentativo d’espansione ateniese non ebbe tuttavia implicazioni nello sviluppo politico ne grandi ripercussioni nella madrepatria in quanto si stava avvicinando, con l’attacco di Cartagine (409), una nuova minaccia per i Sicelioti d’Occidente. I Cartaginesi dopo la loro sconfitta ad opera di Gelone rimasero inoffensivi nei confronti della Sicilia per decenni. Fra loro e i Greci dell’isola non si verificarono più grandi scontri. Ma nonostante la pesante caduta ad Imera il quinto secolo rappresentò per il mare e l’impero commerciale di Cartagine – la cui più limitata sfera TAPhA 75, 1944, 10 sgg.. Anche le simmachie con Reggio e Leontini del 433/32 rinnovarono i trattati più antichi la cui datazione fluttuava sia prima che dopo, IG I² n. 51 e 52, cfr. SEG X n. 48. cfr. S. Accame, Riv. di Filol. N. S. 13, 1935, 73 sgg. (454/53); Id., op.cit. 30, 1952, 127 sgg. (per Reggio nel 460); S. Mazzarino, Mem. Accad. Bologna, Cl. di Scienze Mor. Ser. IV, 7, 1944/45, 14 sgg. (nel 440, quindi, non “rifacendosi ad Accame” che come si dice trae in inganno in H. Wentker, op. cit. 171 A. 329, bensì contro tale accenno) come anche Boll. Stor. Catan. 11/12, 1946/47, 12 A. 2; B. D. Meritt, Class. Quart. 40, 1946, 85 sgg. (dopo 448); A. W. Gomme, op. cit. I2 198; II 387 (tra il 446 e 440 e pure il 443, poco dopo la fondazione di Turi); H. Wentker, op. cit. 89 sgg. (439). 11 Thuc. IV, 59 segg. G. P. Landmann, interpretazione di un discorso di Tucidide, l’Esortazione alla Pace di Ermocrate, diss. Basel 1932. 12 Cfr. M. Treu, Historia 3, 1954, 41 sgg.. 13 Thuc. VIII, 26, I. Diod. XIII, 34, 4. Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A d’interessi abbracciava già da molto tempo l’intera parte sud-occidentale del mare Mediterraneo, dai confini della Cirenaica fino all’Atlantico – un periodo di ulteriore sviluppo e di consolidamento; a tale proposito sembra atipico soprattutto il fatto che per parecchio tempo si fosse trascurata la creazione di un dominio territoriale in Nord-Africa14. Quando Cartagine nel (409) al comando del generale Annibale, della casa dei Magonidi e nipote di quell’Amilcare sconfitto da Gelone, intraprese un nuovo conflitto con i Greci della Sicilia, questo risultò più violento rispetto alla volta precedente dell’anno 480; in questa occasione i Sicelioti non si mostrarono capaci di riunire le loro forze di resistenza. Questa decisione dei Cartaginesi introdusse un nuovo capitolo nella storia della Sicilia che ebbe fine soltanto nel terzo secolo, con la conquista dell’isola da parte dei Romani. Inizialmente si trattò di un riassestamento dell’influsso territoriale cartaginese nella punta occidentale della Sicilia che si limitava, allora, ad una ristretta cerchia di zone portuali, ad un chiuso dominio territoriale che i Greci via via contrassegnarono come Epicrazia15. I Cartaginesi, in maniera più energica, si vollero assicurare il possesso dell’opposta costa siciliana che era situata davanti alla loro Capitale e che poteva essere controllata dal passaggio situato a sud attraverso il mare Mediterraneo. Per l’impero marittimo cartaginese, che si trovava in un punto così delicato, il sistema base utilizzato sembrò non corrispondere più alle loro esigenze e così, come spesso accadde nella storia di Cartagine, questo dovrebbe essere stato il contesto dal quale nacque la determinante figura del generale Annibale. Tuttavia non fu casuale il fatto che dopo così breve tempo dal fallimento dell’operazione militare in Sicilia intrapresa dagli Ateniesi si ebbe il momento dello sviluppo. L’estenuante battaglia l’uno contro l’altro degli Stati ellenici mutò la situazione politica globale a favore delle grandi potenze delle sponde d’Oriente e d’Occidente, che furono nuovamente in grado di intervenire nelle relazioni greche. Per la prima volta dai grandi successi degli Elleni all’inizio dell’epoca classica l’oppressione divenne notevolmente pressante. La nuova guerra di Cartagine in Sicilia fu provocata a causa della città elima di Segesta che, su disposizione d’Atene, agì influenzando in maniera 14 Cfr. Pomp. Trog. prol. B. 19; Justin. XIX, 2, 4. O. Meltzer, Geschichte der Karthager, Berlin 1879/96, I 225 sgg., II 85 sgg.; St. Gsell, Hist. anc. de l’Afrique du Nord I4, Paris 1920, 462 sgg.. 15 Cfr. Thuc. VI, 2, 6 ancora per il periodo della spedizione ateniese in Sicilia. 5 6 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A tanto nefasta già nell’anno 416, tuttavia fu determinante l’intenzione di Cartagine di adire l’eredità della politica ateniese in Sicilia e di entrare in azione con la sua intera forza contravvenendo a quella riservatezza durata per decenni. Già la prima campagna militare d’Annibale nel 409 portò alla rapida distruzione di Selinunte e Imera, e un nuovo attacco che ebbe luogo nella primavera del 406 si concluse allora, dopo un lungo assedio, con la caduta d’Akragas che, dopo Siracusa, era la città greca più importante della Sicilia. Era in gioco la supremazia dei Cartaginesi sull’intera isola; il pericolo di una tale minaccia fu diretta contro tutti i Sicelioti e l’intera postazione cartaginese fu rivolta soprattutto contro Siracusa. Questo fu il momento del giovane Dionisio il quale riuscì in un clima di paura paralizzante, dettata dalla minaccia cartaginese, a porsi al vertice della sua polis e a diventare per quattro decenni la figura dominante nella politica dell’Occidente greco. La personalità e il carisma di questo siracusano suscitarono, già durante il suo tempo, ampie divergenze d’opinioni. I suoi meriti riguardo alla lotta contro Cartagine non furono certamente messi in discussione se non appena da qualcuno; tuttavia il prezzo che si dovette pagare per questa duratura e opprimente tirannide greco-occidentale sembrò essere per tanti troppo alto. Nel corso del quarto secolo si impose ancora, in riferimento alla discussione sulla teoria dello Stato nella letteratura greca, quell’ampio ritratto di tiranno che, esposto e sostenuto da numerosi aneddoti, dipinse Dionisio come lo storico stereotipo del nemico della polis e crudele ammiratore della forza, così rimase, soprattutto per influsso di Timeo, durante l’intera successiva antichità16. Le fonti letterarie a noi pervenute, che vedono Diodoro come il più importante fra di esse, pongono quasi all’unanimità il sovrano siciliano sotto questa luce. In questa prospettiva si vide proiettata anche la storiografia più recente quando iniziò ad occuparsi nuovamente del personaggio siracusano; comunque John Gillies già alla fine del XVIII secolo, quando, seguendo il pensiero del suo importante connazionale Edward Gibbon, scrisse una “Storia- In merito K. F. Stroheker, Satura O. Weinreich, Baden-Baden 1952, 139 sgg., e anche p. 16 sgg. di questo lavoro. 16 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Greca”, reputò inattendibili17 le fondamentali tendenze di questa tradizione. Al nascente classicismo, a dire il vero, dovette sembrare particolarmente strana una tale personalità, che in senso ellenico addirittura non volle integrarsi, e in questo senso anche B. G. Niebuhr in Dionisio18 non trovò “nulla d’avvincente, niente di bello”. Ancora George Grote19 descrisse il siracusano dettagliatamente pur rimanendo aderente, con alcune sue osservazioni critiche, allo stile tipico di Diodoro. Lo stesso vale per il corrispondente capitolo della grande opera sulla tirannide greca di Hermann Gottlob Plass20; mentre Ernst Curtius accennò solo di sfuggita, nella sua classica esposizione, al potente siciliano. Ma Niebuhr aveva già osservato che Dionisio sarebbe stato un “uomo singolare” e aveva richiamato l’attenzione sui suoi armamenti contro Cartagine “poiché fanno epoca nell’antica storia della guerra e sono uniti ad un’epoca della tendenza dello spirito”21, tuttavia non approfondì tali osservazioni. Che il giovane Droysen, dopo, desse rilievo ad un altro aspetto e difendesse le tendenze monarchiche22, nelle quali si è dovuto interpretare il progressivo sviluppo della grecità dal periodo di Socrate al periodo di Dionisio, contro le tradizionali frasi, può non sorprendere nello storico di Alessandro Magno. Tuttavia ivi non si dedicò approfonditamente alla figura di Dionisio. Soltanto nella riedizione della sua storia d’Alessandro dell’anno 1877 si trova un passo, nel quale il sovrano siciliano ottiene apertamente un riconoscimento, anche se immediatamente dopo nuovamente mitigato. Droysen del siracusano elogiava l’attività di politica estera, il suo stabile governo ed altro ancora, che richiamarono alla sua memoria il Principe del Macchiavelli; tuttavia parlò anche della sua “ardita, perfida e cinica politica contro amico e nemico”23. In uno dei suoi ultimi lavori si occupò ancora dell’atteggiamento ri- The History of Ancient Greece III, 1790, 319 sgg.. Vorträge über alte Geschichte III, Berlin 1851, 211. 19 History of Greece, London 1846/56, X 619 sgg.; XI i sgg. (cap. 82, 83). 20 Die Tyrannis in ihren beiden Perioden bei den alten Griechen, Bremen 1852, II 202 sgg.; 2. (ed. invariata) Leipzig 1859. 21 B. G. Niebuhr, op. cit. 211, 214. 22 Nella prefazione del secondo volume della “Geschichte des Hellenismus” (I. ed.) del 9 maggio 1843, nell’edizione di E. Bayer III, Tübingen 1953, XXI. 23 Geschichte des Hellenismus (ed. di E. Bayer) I, Tübingen 1952, 17. 17 18 7 8 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A guardo alla politica monetaria di Dionisio24 pronunciandosi inizialmente sulla base di fonti tramandate, fin qui non attribuibili alla smarrita opera di Filisto, che, a suo giudizio, sembrarono essere di natura estremamente inquietante. Naturalmente non si comincia da tali testimonianze della dottrina dell’odio contro i tiranni per sviluppare il profilo psicologico e la storia di questo importante statista e uomo di guerra; piuttosto si dovrebbe provare a cercare di conoscere ed interpretare ciò nel suo concreto, per quanto è ancora possibile, dal punto di vista della nota e positiva opinione del più vecchio Scipione25, tenendo conto della situazione della grecità occidentale d’allora. Quando Droysen scrisse ciò lo studio della Sicilia greca e della storia di Dionisio era già entrato in una nuova fase. Dal 1870 fu pubblicata in grande stile “Geschichte Siziliens im Altertum” di Adolf Holm, allo stesso tempo Julius Schubring si impegnava con successo sull’Antica Topografia dell’Isola. Nel secondo volume (1874) Holm diede una particolareggiata descrizione della tirannide di Dionisio elaborata sulla base di una tradizione frammentaria e tratta fondamentalmente da Grote e da tutti gli altri predecessori26. Ciononostante è sorprendente in che misura anch’egli, che in questo contesto si era ripromesso di evitare di cadere nell’aneddoto, a causa di questo problematico ramo delle fonti desse modo di discutere del suo quadro caratteriale del sovrano siciliano27; ma Holm, il quale riuscì come nessun altro prima di lui ad abbracciare nella sua interezza la storia della Sicilia antica, giunse, riconoscendo il ruolo storico di Dionisio, a nuove e considerevoli cognizioni. Egli da un lato biasimò il siracusano, il quale lo spinse a proseguire quegli sforzi che presero già forma nel più importante capitolo della storia siciliana, d’altra parte, tuttavia, introdusse nuove ipotesi che lo indicavano come il precursore dell’ellenismo. “Questo precorrere il pensiero ellenistico che doveva diventare per l’Oriente così fecondo, in Occidente, e precisamente ad opera del primo Dionisio, fu un fatto singolare e fino ad allora non compreso”28. Sitz. Ber. Akad. d. Wiss. Berlin 1882, 1013 sgg. = Kleine Schriften II Leipzig 1894, 306 sgg.. Polyb., XV, 35, 6. 26 Geschichte Siciliens im Altertum II. Leipzig 1874, 92 sgg.. 27 A. Holm, op. cit. 147 sgg.. 28 A. Holm, op. cit. 155. 24 25 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Soprattutto in vista dello scontro con i Cartaginesi ne conseguì per Holm, “sebbene suo malgrado”, che questa tirannide sarebbe stata nel modo più assoluto un essenziale momento di cambiamento per la storia dell’antichità. In questi anni furono poi sviluppati temi dagli aspetti più variegati che in un modo o in un altro riguardavano la tirannide di Dionisio. Si iniziò con l’occuparsi della tradizione storiografica, quindi anche di Filisto, lo storiografo del sovrano29 siciliano, di cui Uhrlich Koehler studiò la politica greca attraverso le iscrizioni ateniesi30. Il conflitto di Dionisio e Cartagine, questo problema centrale della sua politica estera, venne trattato da Otto Meltzer nel primo volume della sua “Geschichte der Karthager” (Berlin 1879), fino ad oggi indispensabile e ricca di nozioni, che per la prima volta diede un’edotta esposizione di questa potente avversaria della grecità siciliana. Karl Julius Beloch nel suo studio, di importanza fondamentale, “L’impero siciliano di Dionisio”31 (1881) si occupava della struttura interna e dei rapporti giuridico statali di questa forma di potere, mentre la “Topografia archeologica di Siracusa” di Saverio Cavallari e Hadolf Holm (Palermo 1883) forniva un ampio quadro della formazione dell’antica città di Siracusa32. Agli inizi degli anni novanta apparve poi una nuova importante esposizione della storia greca di Sicilia “History of Sicily” di Edward A. Freeman, redatta con stile vivace e disinvolto. Arthur J. Evans alla fine del terzo volume integrato dal quarto, sebbene di minore interesse, (Oxford 1892, 1894) fornì una dettagliata descrizione della tirannide di Dionisio33, che egli, così come Holm, considerava come precursore dell’ellenismo in Occidente, “Il suo governo ha parecchio più in comune con il governo dei principi macedoni che non con quello di un sovrano greco di epoche precedenti. Egli sottomise la sua città natale e rese sudditi i suoi concittadini, tuttavia Siracusa sotto il suo comando divenne la più grande città del mondo europeo e ponendola a capo di un dominio le diede un’immagine che il mondo europeo fino ad allora non 29 Chr. A. Volquardsen, Untersuchungen über die Quellen der griech. und sicil. Geschichten bei Diodor, libro XI fino XVI, diss. Kiel 1868. W. Koerber, De Philisto rerum Sicularum scriptore, diss. Breslau 1874. 30 Athen., Mitt. I, 1876, I sgg.. 31 Atti Accad. dei Lincei, Memorie Cl. di Scienze Mor., Ser. III, 7, 1881, 211 sgg.. 32 Versione tedesca di B. Lupus, Die Stadt Syrakus im Altertum, Straßburg 1887. 33 La traduzione tedesca di B. Lupus, Leipzig 1895/1901, non comprende più il quarto volume contenente la parte principale della storia di Dionisio. 9 10 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A aveva mai visto”34. Karl Julius Beloch affrontò l’ulteriore soluzione di parecchi singoli e delicati problemi, derivati da una tradizione insoddisfacente, con sferzante e talvolta eccessiva e razionale critica nel secondo volume della sua “Griechische Geschichte” (Straßburg 1897)35, nel quale egli non volle negare, con la sua opinione conclusiva, l’ammirazione per la grandezza del generale e statista Dionisio; “fu merito suo, per quanto si trattasse soprattutto del merito di un uomo particolare, se gli Elleni d’Occidente si fusero in un unico Stato, lo sviluppo dei Cartaginesi, così come l’appoggio che era stato offerto ai Barbari d’Italia. Dionisio mostrò la via attraverso la quale fu possibile per la nazione ellenica non solo affermare la propria autarchia, bensì conseguire il dominio del mondo, via che più tardi fu battuta da Filippo e da Alessandro”36. Una visione più approfondita fu offerta da Eduard Meyer quando caratterizzò la figura del sovrano siracusano nel quinto volume annesso alla sua esposizione della “Geschichte des Altertums” (Stuttgart-Berlin 1902). Egli considerò Dionisio, per quello che era il suo tempo, “un uomo assolutamente moderno”, pieno d’ambizione politica e tanto capace quanto sicuro nella scelta dei suoi mezzi. Sebbene anche Edward Meyer gli conferisse una prodezza del tutto straordinaria, non riuscì ad inserirlo nel contesto di una reale grandezza nella storia universale, “a lui manca la più sublime e misteriosa consacrazione del genio che conduce solo alle più alte vette dell’umanità”37. Qui per la prima volta venne fatto notare chiaramente anche quel fatale dissidio che esisteva fra la costituzione di potere di Dionisio e la tradizionale coscienza della polis dei Greci, che, tenendo conto di tutte le giustificazioni politiche e storiche di questo percorso, non si è potuto negare. Il particolare interesse che la ricerca storica antica nell’ultimo terzo del secolo precedente ha nutrito per la storia della grecità siciliana, e quindi anche per Dionisio, giunse ad una temporanea stasi38 dopo Holm e Freeman e con l’opera di Beloch e Edward Meyer. E. A. Freeman, op. cit. IV 3 sg.. Essenzialmente ampliato grazie ad una particolare analisi nella II ed. vol. II e III. Straβburg o piuttosto Berlin-Leipzig 1914/23. 36 K. J. Beloch, op. cit. II 176 = III² 1, 127. 37 Ed. Meyer, op. cit. v. 174 nelle sue brillanti caratterizzazioni di Dionisio. 38 Riguardo a Dionisio ivi è ancora da menzionare l’Articolo di B. Niese nella RE V, 1903, 882 sgg., s. v.. 34 35 Introduzione 11 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Da allora sono apparsi ad intervalli più lunghi solamente singoli studi dei quali si deve almeno menzionare il lavoro di Willy Hüttl “Verfassungsgeschichte von Syrakus” (Prag 1929); il capitolo siciliano in Martin Scheele, Strathgòj a÷tocrátwr (Diss. Leipzig 1932); Richard Laqueur nel ritrattare la critica delle fonti di Timeo (RE VI A, 1936) e la recente monografia di Helmut Berve sul “Die Herrschaft des Agathokles” (München 1953) e “Dion” (Mainz-Wiesbaden). Riguardo alla storia di Dionisio – eccetto la continua attività di ricerca di parziali problemi39 molto particolari e le descrizioni sintetiche di (J. B. Bury nella Cambridge Ancient History VI, 1927; G. Glotz nell’ambito della Histoire générale nella Histoire greque III, 1936; H. Bengtson, Griechische Geschichte, 1950; H. Berve, Griechische Geschichte II², 1952) – è rimasta la breve monografia di Paolo Enrico Arias (Dionigi il Vecchio, Catania 1957). Al contrario l’archeologia e gli studiosi italiani più importanti iniziarono ad occuparsene già alla fine dell’ultimo secolo analizzando approfonditamente le rovine della Sicilia antica. Il produttivo lavoro di una vita di Paolo Orsi (1859-1935), i lavori dei suoi allievi e dei successori hanno creato gradualmente un chiaro quadro degli elementi pregreci dell’isola, che nella letteratura antica si menzionavano soltanto in maniera marginale. Dal 1906, grazie a Joseph Whitaker, a nord est dell’odierna Marsala fu rinvenuta Mozia40, la città cartaginese conquistata e distrutta da Dionisio nel 398. Nel 1910 apparve la magnifica pubblicazione su Selinunte di Jean Hulot e Gustave Fougères41. Dell’imponente costruzione della fortezza di Eurialo parla Luigi Mauceri, mentre Knud Fabricius studiò nuovamente l’espansione dell’antica città di Siracusa42. 39 Dei nuovi e singoli studi andrebbero citati: A. P. McKinlay, The “Indulgent” Dionysius, TAPhA 70, 1939, 51 sgg.; G. Novak, Die kolonisatorische Tätigkeit des älteren Dionysios in der Adria (croato con riassunto in lingua tedesca), Serta Hoffilleriana, Zagreb 1940, III sgg.; P. Meloni, Il contributo di Dionisio I alle operazioni di Antalcida del 387 av. Cr., Atti Accad. dei Lincei, Rend, Cl. di Scienze Mor., Ser. VIII, 4, 1949, 190 sgg.; A. Gitti, Ricerche sulla vita di Filisto, Adria e il luogo dell’esilio, Atti Accad. dei Lincei, Mem. Cl. di Scienze Mor., Ser. VIII, 4, 1952, 225 sgg.; Id., Sulla colonizzazione greca nell’alto e medio Adriatico, Parola del Passato 24, 1952, 161 sgg.; Id., Studi su Filisto, Bari 1953; K. F. Stroheker, Platon und Dionysios I. von Syracus, Hist. Zeitschr. 173, 1952, 225 sgg.; Id , Timaios und Philistos (come fonte su Dionisio), Satura O. Weinreich, Baden-Baden 1952, 139 sgg.. 40 A tale riguardo J. Whitaker, Motya, a Phoenician Colony in Sicily, London 1921. 41 J. Hulot-G. Fougères, Sélinonte, Paris 1910. 42 L. Mauceri, Il castello Eurialo, Roma 1928; 19392. K. Fabricius, Das antike Syrakus (Klio Beih. 12 Introduzione EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Il magnifico conio dei Greci siciliani venne considerato dal punto di vista tanto numismatico quanto archeologico43. L’ampia opera di Biagio Pace sull’arte e la cultura della Sicilia44 antica infine non si basa solo sul ricco patrimonio della ricerca archeologica degli ultimi decenni; dopo la guerra gli scavi nell’isola ripresero nuovamente e a Gela, sulla strada verso Leontini ed altri luoghi, si ottennero già notevoli risultati45, importanti anche per la storia di Dionisio. Occuparsi nuovamente della figura e dell’operato del sovrano siciliano, nel suo complesso, necessita di una spiegazione appena più particolareggiata. Non si tratta tuttavia di inserire l’uno o l’altro dettaglio nell’ambito creato da Holm, che comprende anche le singole conoscenze conquistate di recente dai suoi successori, e di correggere le loro esposizioni, ma piuttosto di penetrare in maniera più approfondita in quei problemi particolarmente difficili e nelle caratteristiche problematiche di quell’importante epoca della storia greca che si collega all’esistenza di Dionisio. Se si cominciasse nuovamente tale studio ne potrebbe derivare soltanto un nuovo esame della particolare tradizione letteraria, del suo contenuto e della sua attendibilità. Da qui nasce, quindi, l’ulteriore e determinante questione riguardo alla classificazione della seconda tirannide siracusana e del suo fondatore nel quadro politico e nello spirito storico del suo tempo. A differenza di quanto attesti il parere, che prevale sulla tradizione antica – viene sempre più chiaramente alla luce che Dionisio e il suo dominio non rappresentassero affatto un enorme fenomeno ai margini del mondo greco – nella specifica realtà di Sicilia forza e sviluppo, che più o 28) Leipzig 1932. 43 Cfr. in particolare G. F. Hill, Coins of Ancient Sicily, Westminster 1903; L. Tudeer, Die Tetradrachmenprägung von Syrakus in der Periode der signierenden Künstler, Berlin 1913; W. Giesecke, Sicilia numismatica, Leipzig 1923; E. Boehringer, Die Münzen von Syrakus, Berlin-Leipzig 1929; J. Liegle, Euainetos (101. Winkelmannsprogr.), Berlin 1941; H. A. Cahn, Die Münzen der sizilischen Stadt Naxos, Basel 1944; G. E. Rizzo, Monete greche della Sicilia, Roma 1945/46; K. Christ, Historisce Probleme der griechischsizilischen Numismatik, Historia 3, 1954/55, 385 sgg.; S. Mazzarino, Documentazione numismatica e storia syrakousana del V secolo a.C., in: Anthemon (scritti in onore di Carlo Anti), Firenze 1955, 41 sgg. e anche l’eccellente Literaturüberblick di K. Christ, Jahrb. f. Numismatik und Geldgeschichte 5/6, 1954/55, 181 sgg.. 44 Arte e Civiltà della Sicilia Antica, Roma 1935/49. 45 In merito la panoramica di P. Mingazzini, Archäol. Anz. 1950/51, 255 sgg., B. Neutsch, Id. ibid. 1954, 465 sgg.; A. D. Trendall, Archaeol. Reports 1955 (Journ. Hell. Stud. 76, 1956, Suppl.), 47 sgg. ( con bibliografia propria). Introduzione 13 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A meno intensamente toccarono l’intera grecità d’allora, trovarono particolare espressione. Una riflessione sulla storia di Dionisio sotto questo punto di vista è però possibile solo se in continuo contrasto con il deturpante effetto dello stereotipo di tiranno che interferisce ampiamente con l’originaria tradizione. Ma quest’ultima nonostante la carenza, così spesso fastidiosa, delle nostre fonti accanto alla loro tendenziosa colorazione, che rappresenta il secondo grande ostacolo, riesce a vincere grazie alla vicinanza del tempo e alla propria attendibilità. L’unico obiettivo da porsi è quello di rendere un quadro pregnante del comportamento e dei motivi del sovrano siracusano. Ciò non può che portare ad una maggiore comprensione e non al tentativo di trovare una giustificazione di massima di questo grande uomo di potere del tardo periodo classico greco. Dionisio divenne, nel contesto dei cambiamenti interni, verificatisi in maniera così radicale a causa della guerra del Peloponneso, più di chiunque altro dei suoi contemporanei, il protagonista di un nuovo assolutismo greco sostenuto da idee moderne. Soprattutto su questo si basa il lato interessante della storia di questa figura esemplare, che sotto certi aspetti si ritrova nel percorso di posteriori forme e concetti della politica del mondo greco-ellenistico. A ciò appunto si collegavano inevitabilmente anche le profonde tensioni nelle quali il siracusano, con il suo governo e con tutto ciò che ne conseguì, si vide coinvolto sin dai suoi inizi. Tali tensioni erano radicate all’interno dell’insormontabile contrasto fra il dominio del singolo sorto da una polis, che vide un’ampia e progressiva espansione, e il tradizionale pensiero dello Stato dei Greci, il quale era fuso in maniera insolubile con il suo tratto caratteristico e la sua grandezza. 281 A EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Indice Abakainon 121, 123 Accademia 36, 155 Achei 166, 169 Acradina v. Siracusa Acropoli di D., v. Siracusa Adikia 146 sg. Adrano 91, 121, 264 Adria 11, 16, 38, 165, 178 sgg., 196 sgg., 200, 204, 213, 258, 260, 273, 275 Adriano, imperatore 188 Adrios, eroe 188 Africa 5, 38, 54, 66, 74, 92, 104, 106, 110 sg., 120, 177, 201, 206 Agamennone 143 Agatocle 22 sg., 66, 96, 199, 204, 252, 276 Ager Gallicus 190 Agorà, v. Siracusa Agylla, (Caere) 193, 196 Agirio 22, 76, 123, 262, 264 Agiri 123, 262 Aithàleia, (Elba) 3 Aitna, (Inessa) 3, 73, 82 sg., 85, 88, 93, 121, 264 Akragas 2, 6, 22, 24, 30, 38, 55 sg., 59, 61 sg., 66 sgg., 73, 75, 98, 122, 125 sg., 167, 225, 232, 263, 275 Alalia 192 sg. Albania 183 Alceta I (principe molosso); 181 sg., 189, 215, Alceta II (figlio di Leptine) 181, 215 Alcibiade 4, 67, 93, 139, 269 Alcistene 202 Alesa 76, 88 Alessandro I (figlio di Aminta); 229, II (Alessandro Magno) 7, 10, 17, 22, 39, 66, 99, 102, 109, 245, 271, 279 Alessia (arcontato di) 65 Alicie 3, 110 sg., 201 Alico (Patani) 206 Alpi 178, 189, 192 “Amici” (fíloi) di D. 37, 60, 70, 72, 79, 82, 93, 172, 240 sg., 243 Amilcare 5, 54, 110 Aminta III di Macedonia 229, 278 Aminziano 45 Anapo, v. Siracusa Anassandrida 103 Anassilao di Reggio 2, 93, 165 sg. Anchiale 183 Ancona 190 Andocide 131 Andromaco 23 Annibale 5 sg., 50, 54 sg., 76, 107, 110 Anniceris 151 Annone 220 sg. Anonymous Iamblichi 250 Antalcida 11, 175 sg., 178, 212 sg., cfr. Pace del Re Antifane 148 Antifonte I (tragico) 27, 149; II (oratore aten.) 149; III (sofista) 271 Antigene, arcontato 65 Antioco di Siracusa 1, 167, 196 Antistene 143 Apollo 29, 66, 176, 215, 254, v. anche Siracusa, tempio d’Apollo Apollodoro, cronaca di 65 282 Indice Atena Atenagora 67, 269 Atene, Ateniesi 1, 3 sgg., 15, 23, 26, 31, 34 sgg., 42 sg., 49 sg., 55, 61, 65 sg., 75, 84, 90, 118, 127, 130, 140, 142, 145, 149 sg., 155 sg., 161 sg., 166, 178, 180, 182, 208 sgg., 222 sg., 228 sg., 251, 257 sgg, 265, 267, 270 Atlantico 5 Attività edilizia di D. 79 sg., 235, 247 v. anche costruzione del muro Augusto, imperatore 17 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Apollonia 179, 187 Appennini 165, 178 Apulia 178, 180, 187, 192, 196, 260 Arcadia 217, 218 Arcesilao 89 Arché di D. 127, 177, 192, 223 sg., 257 sgg., 262 sg., 268 Archeanactidi 267 Archelao di Macedonia 26, 50, 140 sgg., 148, 211, 266 Archidamo 99, 218 Archilo 241 Archimede 96 Archita 99, 207 Arconide di Erbita 88, 266 Arconte di Sicilia 128, 208 sg., 218, 265 sgg. Ardiaei 183 Aretas v. Aristos 84 Areté I (filos.) 42, 139, 152, 157, 160, II (figlia di D.) 143, 147, 242 Argeadi 141 Ariobarzane 217 Aristide I (locrese) 103, II (eleate) 172 Aristippo 150 Aristocratici, v. oligarchi Aristofane I (commediografo) 34, 131, 145 II (inviato Aten.) 208 sg. Aristomache 60, 103, 240 sgg., 244 Aristo (Aretas) 84 sg. Aristosseno 27, 211 Aristotele I (filosof.) 17, 29, 36, 101, 137 sg., 149, 196, 240 sg., 247, 250 sgg., II (retore sicil.) 144, 160 III (comandante dei mercenari spart.) 240 Aristrato, v. Sicione 148 Arpalo 39, 279 Artaserse II 214 sg. Asia minore 53, 78, 140, 150, 213, 278 sg. Assemblea popolare in Siracusa 24, 56 sgg., 60, 63 sgg., 102, 104 sg., 224, 226, 228, 230 sgg., 252 Assoro 262 Asteio, arcontato di 215 Atanide 16, 145 Atena 57, 79, 208 v. anche Siracusa, tempio di B Bacchilide 130 Batone di Sinope 244 Bitone 110, 237, 241 Bolcone 56 Bosforo 267 C Cabala 202 sgg., 254 Cabria 214 Calabria 166, 177 Calcidesi, 4, 50, 55, 77, 82, 88 sgg., 102, 127, 165 sgg., 259, 261, v. anche Catane, Leontini, Nasso, Reggio Callia, arcontato di 65 Callicle 136, 139 Camarina 3, 38, 51, 67 sg., 72, 74 sg., 77, 82, 125 sg., 167, 236 Campania, Campani 165, 168, 192, 196 Capo Bon 206 Capo Lacinio 202, 255 Capo Pachino 92 Capo Peloro 112, 122 Carcino 150 Caria 117 Cartagine, Cartaginesi passim Catane 11, 55, 74 sg., 77, 89 sgg., 93, 113 sgg., 117, 121 sg., 128, 231, 234, 239, 254, 261, 264, 278 Catanzaro, istmo di 174 Indice Corte di D. 26 sg., 130 sg., 148 sgg., 156, 244 sgg., 270 Costruzione del muro di D. 20, 40, 42, 45, 79, 104, 147, 248, 260, 272, (in Calabria), 94 sgg. 177, (Calabria) 235 Creazione della flotta di D. 100 sg., 248, 251, 272 Chrysas(Dittaino) 123 Crisotemide 143 Crizia 144 Cronio 30, 189, 202, 205 Crotone 166, 169 sg., 172 sg.g, 176, 178, 190, 195, 197, 202, 206 sg., 220, 258, 260, 278 Culto del sovrano 246 Cuma 2, 66, 165 sg., 168, 192 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Catapulta 96, 99, 109, 272 Cavalleria (ëppeîj) in Siracusa 69 sgg., 73, 80, 82, 98, 119, 225, 232, 238; cfr. oligarchi Cefalenia 121 Cefalo 211 Cefaloidion 112, 262 Celti 175 sg., 178, 180, 188 sgg., 193, 196, 217 sg., 237, 239 Centuripe 88, 262, 264 Caere, v. Agylla Cerimoniale 138, 245 Cesare 17 Cetripori 266 Ciane, tempio di, v. Siracusa Cicerone 18, 25, 45, 57 sg., 146, 148, 182, 234 “Ciclope” di Filosseno 34, 209 Cilliri 230 sg. Cinesia 208 Cipro, v. Ciprioti Cirenaica 5 Cirno, v. Corsica Ciro, I (Grande Re) 134; II (principe persiano) 84 Cittadinanza, v. Siracusa 80 sgg., 89, 137, 230 sgg., 234 Clazomene 253 Cleandrida 168 Clearco di Eraclea 278 Cnido, Cnidi 180, 208 Lega Italiota 169 sgg., 190, 194 sg., 199, 206 sg., 259, 274, 278 Colonie mercenarie di D. 89, 91, 120 sg., 128, 237, 239, 254, 261 sg., 264, 273 Commedia 31, 34 sg., 144 sg. Commercio 80, 177, 179 sgg., 186 sgg., 274 sg. Conone 208, 212 Consiglio (boulá) in Siracusa 228 sg. Contrafforti degli Iapigi 167, 182 Corcira 180, 182, 187, 214 sg, 241 Corcira Melaina 180, 185 Core, tempio di, v. Siracusa Corinto 1, 27, 75, 82, 100, 117, 130, 180, 207, 217, 242 Cornelio Nepote 151, 224, 269 Corona d’oro di D. 161, 217 sg. 245 Corsica, (Cirno) 3, 192, 194, 200 283 D Dafneo 55, 66, 69 Dalmazia 183, 188 Damocle 27 Damone I (music.) 148; II (di Centuripe) 88; III (pitagorico) 27, 195 Danubio 187 Dario I (D. I) 132, 134, 157; (D. II) 66 Decima, (decáth) 256 Delfi 29, 180 sgg., 196, 215, 217 sg., 246 Demarco 66 Demarete 83 Demetra 115, 208, 246, 251, 255 v. anche Siracusa, tempio di Demetra Demetrio Poliorcete 101, 245 Democrazia 50 sg., 59, 66, 84, 132, 137, 153 (in Atene) 53, 159, 214, 219, 226, 232, 264 Demos 53, 59, 61 sg., (in Gela) 84, 93, (in Messina) 88, 104, 226, 232 sg. (in Enna ed Erbita) 161, (in Atene) 231, 263 sg., (in Gela) Demostene 36 Dexippo 55, 61 sg., 236 Diadema 244 sg. Dikaiosyne I (filos.) 134, 153, 155, 160; II (figlia di D.) 131, 143, 146, 242 Dikon 174 Dike 147 284 Indice Elba v. Aithàleia Elea 169, 172 Eliano 18, 30, 257 Elimi 5, 75 sg. 107, 110, 126, 128, 201, 262 sg. Elladio 57, 131, 145 Ellenismo 8, 48, 96, 101 sg., 200 sg., 225, 235, 245, 257, 273, 279 Elleporo 41, 171 sgg., 194 sg., 202, 210 Ellesponto 15, 178, 212 sg. Ellopide 83 Eloro 57, 83, 172 sg., 240, 243 Eloro 231 Elpia 192 Enea 33, 125, 199 sg. Enna 88, 92, 262 Entella 108, 110, 201, 221 Epaminonda 216 sg. Epetion 185 Epicarmo 130, 277 Epicrazia 5, 51, 54 sg. 75 sgg., 83, 92, 98, 102, 105 sgg., 110 sgg., 120 sgg., 126 sgg., 168, 197 sg. 200, 203 sg. 206, 220 sgg., 238, 257, 262 sg., 275 sg. Epidamno 179 sg., 187 Epidauro 29 Epipole v. Siracusa Epiro 181 sgg., 187 sg. Era Lacinia 169, 202, 206, 255 Eracle 138, 170, 196, 254 Eraclea I (Minoa) 206, 223, ; II (Italia meridionale) 206 sg.; III (Asia minore) 278 Eracleide I (siracusano) 241; II (Pontico) 34, 196 Eratostene 184 Erbesso 81 sg., 85 sgg., 261 Erbita 88, 262, 266 Erice 107, 111, 201, 221 sg. Ermia 15 sg., 205 Ermocrate I (statista siracusano) 4, 50 sgg., 59, 61, 63, 65, 73, 81, 90 sg., 103, 105, 125 sgg., 166 sg., 198 sg., 203, 234, 242, 266, 276 ; II (oppure Ermocrito, padre di D.) 57 Ermocrito I (cfr. Ermocrate II) 57; II (figlio di D.) 218, 229, 244 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Dinomenidi 2, 62 sg., 90 sg., 93, 130 sg., 157, 164, 166, 225, 231, 236, 259 cfr. Gelone, Ierone I Diocle 50 sg., 53, 61, 66, 232 Diodoro 3, 6 sg., 17, 19, 22 40 sgg., 45 sgg., 52, 55 sg., 60, 62, 66 sgg., 74 sgg., 80 sgg., 84, 87 sgg., 93 sgg., 100, 103 sgg., 106, 113, 116 sgg., 120, 123 sgg., 130 sg., 151, 168, 171, 174 sg, 179, 181 sgg, 192 sgg., 201 sg., 204 sgg., 209 sg, 220 sg., 225, 230, 232 sg., 249, 258, 261, 265, 271, 276 Diogene 149 sg. Dione 11, 60, 151 sg., 154, 156 sgg., 240 sgg., 277 Dionisio di Alicarnasso 18, 209 Dionisio di Eraclea 278 Dionisio II 16, 27 sg., 33, 37 sgg., 47, 150, 154, 156 sg., 187, 189, 192, 195 sg., 205, 207, 214, 218, 222 sgg., 229, 235, 238, 240 sgg. 244, 247, 254 sg., 257, 259, 268, 270, 272, 277 sg. Dioniso 246 Dirillo 67 sg. Diritto naturale della forza 136, 140, 144, 155 Ditirambica 148 Dodona 182 Domiziano, imperatore 46 Doppie nozze di D. 103 sg., 235 sg., 241, 244 sg. Dori 2, 51, 90, 231 Doride 103 sg., 244, 259 Drina 183, 187 Ducezio 3, 56, 105, 209, 261, 266 Duride 245 E Ecateo 2 Echecrate 195 Efesto 91 Eforo 16, 20 sg.g., 38, 43, 46, 65, 68 sg., 110 sg., 151, 163, 185, 224, 265, 270 Egeo 4, 34, 50, 52, 66, 75, 84, 130, 166, 175 sg., 178, 208 sg., 212 sgg., 242, 275 Egina 32, 151, 156 Egospotami 75, 208 Eisforà 251, 256 Indice F Finzia 27, 195 Flegonte di Tralle 188 Fleo 195 Focesi 180, 192 Fossa Filistina 189 Fossato dei Cartaginesi 177 Frontino 18 G Galatea 149, 191, 270 Galeotai 58, 92, 246 Gamoroi 231 Gela 2, 12, 15, 38, 51, 55, 61 sg., 65 sgg., 75 sg., 82, 90, 111, 118, 125 sg., 167, 203, 236, 266, 272 Gela 68 sg. Gellio 196 Gelone 2, 4 sg., 52, 62, 91, 100, 115, 120, 157, 165, 196, 231, 251 sg., 256, 266 Geronimo 244, 278 Giasone di Fere 140, 182, 203, 216 Gilippo 168 Giochi olimpici 25, 145, 151, 174 sg., 189, 209, 212, 271 Giustino 18, 173 sgg., 178, 220 sgg. Gorgia 105, 138, 142 sg., 155 sg., 159, 211 Grabo 266 Grande porto, v. Siracusa Grande Re, 16, 35, 163, 210 sgg., 217 v. anche Artaserse II, Dario I e II, Ciro, Persia Guardia del corpo di D. 64, 226 sg., 231 sg., 234, 238 sg., 244, 247 Guerra dei Corinzi 212 Guerra del Peloponneso 3, 13, 43, 49 sg., 55, 75, 77, 84, 90 sg., 101, 105, 129, 135 sg.,139, 152, 166 sg., 175 sg., 180, 183, 207, 211, 213, 232 sg., 236, 251, 261, 279 Guerre persiane 155 Gyarotos 255 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Eroda 207 Erodoto 44, 58, 100, 110, 132 sgg., 135, 138, 266 Eschilo 130, 145 Eschine 34, 36, 150 Etruria, Etruschi 2, 166, 178, 180, 188 sgg., 192 sgg. 196, 200, 255 Eubulo 34 Euclide 253 Eucrito 27 Euctemone, arcontato di 65 Eudosso di Rodi 188 Eufeno 27, 195 Eunoia 160, 235 Eunomo 131, 208 Eurialo, v. Siracusa Eurimene 240 Euripide 23 sg., 65, 138, 142, 144 sg. Eusebio, cronaca di 65 Evagora 140, 159, 204, 208, 212 Eveneto 252 Eveno di Paro 42 Evergete 174 Faillo 56 Falaride di Akragas 2, 30 Faracida (Farace) 117, 119, 208, 258 Farnabazo 53 Faro 183 sgg., 260 Fenicia, Fenici 100, 105, 204, 207 Filippo II di Macedonia 10, 21, 99, 211, 269, 271, 278 sg. Filisco I (inviato persiano) 217; II (retore) 42 Filisto 8 sg., 16 sg., 23, 29 sg., 36 sgg., 53, 56 sgg., 60, 64 sg., 70, 76, 83, 92 sgg., 104 sg., 109 sg., 116, 118, 147 sg., 155, 157, 179, 188 sgg., 196, 199, 202, 210, 224, 235, 240 sg., 243 sgg., 268, 270 sg., 273, 275 sgg. 279 Filodemo 151 Filone 29 Filosseno 19 sg., 25, 34, 145, 148 sgg., 209 sg., 270 285 H Hexapylon (scala greca), v. Siracusa 286 Indice I 274 Iberi 54, 71, 110, 119, 178, 217 sg., 237, 239 Ibla Geleate 3 Ierone (Ie. I) 2, 90 sg., 93, 102, 130, 164 sgg., 192 (Ie. II) 83, 96, 244, 256, 265, 278 Ifianassa 143 Ificrate 215 Ilizia 194 Illiria, Illiri 179 sgg., 187, 191 sg., 260 Iloti 230 Imera 6, 23 sg., 34, 50 sg., 54, 75, 98, 105, 276 Imera 2, 115, 120 Imilcone I (generale cartaginese 406/396) 23, 38, 54 sg., 65, 67 sgg., 72, 74, 106, 108 sgg., 119 sgg., 168, 207, 234, 255, 262; II (figlio di Magone) 205 Imposte 255 sgg. Ionio 188 Ionia, Ionici 51, 90, 212 Ipparino I (partigiano di D., padre di Aristoma che) 59 sg., 103, 157, 240 sg.; II (figlio di D. e di Aristomache) 244 Ippia 130 Ippoboto 195 Ippocrate di Gela 2, 90 Ipponio 166, 174 sg., 201 sg., 231, 259 sg. Isocrate 15, 35 sg., 43, 67, 131, 137, 144, 147, 159 sgg., 204, 211, 217, 235, 245, 250, 269, 275 sg., 278 Isole Lipari, (Eolie) 172 Isonomia 132, 137 Issa 181, 184 sgg., 188, 260, 268 Italia meridionale (Magna Grecia) 1 sgg., 35, 38, 49, 55, 61, 77, 90, 92 sg., 98 sgg., 106, 112, 117, 121, 151 sg., 160 sgg., 165 sg., 170 , 172 sg., 176, 190, 194 sg. 197 sg., 201 sg., 204 sgg., 213 sg., 220, 225, 255, 258, 260 sg., 264, 273 sg. 278 Italia, figlia di Temistocle 3 Italici 89, 101, 123, 178, 274, v. anche Campani, Lucani, Opici, Osci, Sanniti Italioti 38, 41, 55, 61, 69, 71, 73, 77, 104, 120 sg., 167 sgg., 172 sgg., 177 sg., 180, 194 sg., 201 sg., 206, 209 sg., 220, 238, 243, K Kaulonia 166, 169, 172 sgg., 177, 201, 231, 255, 259 sg. L EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Laconia, Laconi 151, 218 Laodice 143 Laos 169, 171 Larissa 142 Latomie, v. Siracusa Lazio 192 Lega marittima attica, (prima lega marittima) 138, 157, 257; (seconda lega marittima) 182, 214 Lenee 145, 219, 222 Leon 27, 270 Leontini 4, 12, 64 sgg., 74 sg., 77, 81, 88 sgg., 113, 121, 125, 166, 226, 231, 237, 239, 254, 260 sg., 264 Leptine 28, 30, 33, 47, 57, 108, 110 sg., 114, 119, 125, 157, 170 sg., 181, 189, 199, 205, 208, 210, 236, 242 sg., 268 Leucaspide 92 Leucone 253 Leucotea 193 sg. Leuttra 161, 216, 218 sg. Lex Ieronica 256 Libici 71, 202, 220, 256 Licinio Macro 196 Lilibeo 108, 112, 204, 221 Lipari 112, 172, 196 Lippeo 266 Lisandro 84, 207 sg., 246, 269 Lisia 15, 35, 131, 163, 208 sgg., 215 Lissa 184, 186 Lisso 180 sg., 183 sgg., 186 sg. Livio 18, 244 Locri 93, 102 sg., 121, 166 sgg., 169 sg., 172, 174 sgg., 195, 220, 259 sgg., 263 Lucani 168 sgg., 172, 177, 194, 201, 207, 243 Indice M Monti Peloritani 165 Morgantina 3, 123, 262 Mozia 11, 22 sg., 41, 75, 99, 102, 106 sgg., 110 sgg., 221, 237, 241, 268 N Narenta 180, 183, 186 Nasso I (Sicilia) 23, 55, 77, 88 sgg., 92 sg., 102, 113, 122, 254, 261; II (Cicladica) 214 Naupatto 121, 237 Nausigene, arcontato di 219, 222 Navarchia, navarchi in Siracusa 241 sg. Neante di Cizico 195 Neapolis I, v. Siracusa; II (Campania) 169, 196; III (Apulia)192, 196 Nicocle di Salamina 44, 137 sg., 159, 163, 245 Nicotele 16, 82, 84 Niseo 244 Nomos e Physis 136, 143 Noukria 202 Numana 190 Nuovi cittadini 80, 230, 233 sg. EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Macchiavelli 7 Macedonia 9, 26, 50, 140 sgg., 211, 269, 271, 278 sg., v. anche Aminta III, Filippo II Magna Grecia, v. Italia meridionale Magone, I (famiglia di) 5; II (generale cartaginese 397/75) 113 sgg., 122 sgg., 168, 199, 201 sg., 205, 209, 220, 234, 238, 262 Mamerco 278 Mar Ionio 177, 182 sg., 187, 214 sg. Mar Nero 213, 278 Mar Tirreno 120, 166, 169, 171, 174, 177, 194, 199 sg. Medimna 121, 166, 168 Megacle 60, 83, 240 Melanippo 241 Mene 262 Mercenari 24 sgg., 28, 51, 55, 61, 66, 69 sgg., 73, 76, 79 sgg., 98 sgg., 104, 113, 117, 119 sgg., 157, 167, 178, 190, 196, 201, 205, 207 sg., 217 sg., 221, 229, 233, 235 sgg., 238 sg., 247, 249, 253 sg., 261, 272 sg., 279 Messana I (città) 75, 77, 82, 92 sg., 102, 112 sgg., 115, 121 sgg., 125, 150, 165, 167 sg., 172 sg., 190, 208, 234, 237, 239, 261, 264; II (stretto di) 165, 167 sg. 177, 196, 199, 204, 274 Messanico 190 Messeni 121, 208, 217, 237, 121 sg., 237 Metaponto 169, 195 Mile 89, 122 Myllias 195 Mystia 201 Mnesippo 215 Molossi 181 sg., 215 Monarchia, oppure teoria sulla 129, 132, 134 sgg., 137 sgg., 140 sg., 154 sgg., 159, 225, 227, 230, 269 Monete, conio della moneta 12, 15, 22, 89, 92, 121, 127, 169 sg., 185, 187 sg., 192, 196, 207, 227, 252 sgg., 259, 263 Monte Conero 190 Monti della Sila 177 Monte Tauro 113 sg. 287 O Ofèlla 66 Oligarchi 53, 56, 61, 66, 69, 73 sg., 80, 82 sg., 85, 88, 93, 103, 152 sg., 230 sgg., 233 sg., 236, 240, 254 sg. Oligarchia 53, 129, 133, 153, 263 sg. Olimpia 29, 35, 96, 182, 209 sg., 215, 246 Olympieion, v. Siracusa Olimpiodoro 32 Olinto 253 Opici 274 Opposizione in Siracusa contro D. 16, 25, 28, 66, 73, 79, 81, 104, 117, 156 sg., 232 sg., 273 sg. Ortigia, v. Siracusa Osci 169, 196 Otane 132, 138 P 288 Indice Porta del Re, v. Siracusa Porto vecchio 194 Poseidonia 169 Procle 89 Propaganda politica 109, 141, 144 Prostate 43, 60, 226, 135, 137 Protagora 131 sg., 134 sg., 140, 144, 147 Ps. Arist. Mechanica 149; Oekonomika 17, 36, 247, 256 Ps. Plutarc. Apophthegmata 18, 249 Ps. Scimno 184 Punica, seconda guerra 276 Punico 193 Pyxus (Busento) 169 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Pace del Re 78, 178, 182, 210, 212 sgg., 216 v. anche Antalcida Padusa 190 Palamede 138 Panellenismo 105, 109, 162 sg., 203, 210, 218, 246 Panormos 75, 108, 110 sg., 120, 205 Pansiciliana, concezione 51 sg., 59, 90, 203, 268 Panticapeo 267 Parii 183, 185 sg., 260 Pausania 245 Pella 142 Peloponneso 113, 117, 216 sgg., 221, 236 Penesti 230 sg. Perdicca 266 Pericle 3 sg., 43, 47, 135, 137, 139, 155, 211, 279 Persia, Persiani 50, 53, 78, 84, 102, 105, 117, 132, 134, 160 sgg., 163, 207 sg., 210 sgg., 213 sg. 216 sgg., 243, 245, 277 Phoibia 176, 254 Pianura di Leontini 123 Piccolo porto, v. Siracusa Pirateria 187, 192 sg., 196, 260 Pirgi 193 sg., 255 sg. Pirro 204, 265, 276 Pisistrato 64, 256 Pitagorici 27, 99, 151, 195 Platone 15, 20, 25 sgg., 29, 31 sg., 35 sg., 42 sg., 60, 103, 136, 138 sg., 141 sg., 148 sgg., 151 sgg., 154 sgg., 157 sgg., 163, 195, 207, 210, 212, 226 sg., 247, 251, 259, 272 sgg., 275, sgg., 278 sg., Pleraei 183 Plinio 189 Plutarco 18, 25 sg., 30 sg., 45 sg., 146, 151, 277 Po 178, 180, 183, 188, 190, 192 sg. Poesia di D. 130, 144 sgg., 147 sg., 210, 219 Polibio 23, 25, 175, 178 Polieno 18, 88, 240 Polifemo 191 Polisseno 57, 66, 83, 106, 117, 178, 207 sg., 213, 242 Pollis 32, 152, 212 Pompeo Trogo 18 Populonia 194 Q Quadriga di D. 104, 245 R Reggio 2, 4, 17, 20, 25, 29, 38, 46, 82, 88 sg., 92 sg., 102 sg., 121 sgg., 144, 150, 165 sgg., 168 sgg., 172 sgg., 175 sgg., 178 sg., 181, 190, 194 sg., 199, 202, 220, 243, 254, 258 sgg., 264, 271, 274 Roccaforte di D. v. costruzione del muro Rodii 180, 242 Roma, Romani 1, 5, 17, 39, 96, 175 sgg., 187 sg., 192 sg., 196, 256, 276, 278 S Salamina, I (Attica) 61; II (Cipro) 204 Samo 84, 130 Sanniti 168 Sardegna 194, 200, 202 Schiavi, schiavitù 25, 80, 89, 109, 113, 124, 151, 156, 176, 230 sg., 233 sg., 258 Scillezio 174, 177, 201, 260 sg. Scipione l’Africano 8, 277 Segesta 3, 5 sg., 50, 76, 108, 110 sg. Selinunte 6, 11, 50 sgg., 55, 75 sg., 81, 105, 125, 198 sgg., 206, 221, 263, 276 Senarco 144, 150 Indice Sofrone 150 Sophrosyne I. (filos.) 134 sg., 155, 160; II (figlia di D.) 143, 242 Solone 133 Solunto 75, 108, 110, 120 Sosistrato 234 Sparta, Spartani 1, 3 sg., 15, 34, 49 sg., 55, 61 sg., 75, 78, 84, 101, 117, 121, 140, 160 sgg., 163, 166, 175, 178, 181 sgg., 205, 207 sgg., 210, 212 sgg., 215 sgg. 218 sg., 222, 230, 236 sg., 241 sg., 275 Spartocidi 266 sg. Speusippo 36, 162 Spina 180 Stefano Biz. 39 Strabone 18, 45, 180, 190, 194 Strategia con poteri illimitati (strathgòj a÷tocrátwr) 10 sg., 60, 63, 65, 85, 226, 229, 232, 235 Strattis 34 Struta 212 Suda 42, 144 Suniato 221 sg. Susa 212 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Senofonte 15, 43, 52, 147, 203 Sibari, I (sul Traente) 169; II (fiume) 171; III (figlia di Temistocle) 3 Sicani 75 sg., 92, 108, 112, 126, 128, 201 Sicelioti 1 sgg., 25, 38, 51 sg., 55, 69 sgg., 75 sgg., 78, 90 sgg., 98, 104 sg., 124, 126 sgg., 130, 153, 167, 203, 205, 239, 263, 274 sgg. Sicione 217 Siculi 3, 75, 77, 81, 87 sgg., 91 sg., 110, 113, 120, 122 sgg., 125 sg., 128, 165, 237, 239, 257, 260 sgg., 263 sg., 266, 274 Simeto 3, 91 Simonide 130 Simos 248 Siracusa: Acradina 73, 115 Acropoli di D. 79, 81, 224, 244 Agorà 73, 79, 98, 232 Anapo 80 sg., 98, 114 sgg., 116, 118 sg. Daskon 115 sg., 119 Epipole 20, 82, 94 sgg., 114, 118 Eurialo 11, 94 sgg., 97 sg., 125, 199 Hexapylon (scala greca) 94 Grande porto 79, 114 sgg., 117, 119 Latomie 28, 148 sg. Neapolis 85 Olympieion 28, 115 sg. 118, 251 Ortigia 20, 37, 57, 79 sg., 82 sg., 85, 232, 240 sg., 244, 268 Pentapila 79 Piccolo porto 79 Plemmirio 115 sgg., 119 Policna 116 Porta del Re 224 Tempio delle muse 145 Tempio di Asclepio 28 Tempio di Atena 57, 79 Tempio di Ciane 118 Tempio di Demetra 115, 255 Sistema finanziario di D. 8, 17, 28, 227, 247 sgg., 252, 257 Socrate 7, 143, 153, Sofistica 26, 42 sgg., 53, 58, 131 sgg., 134 sgg., 137 sgg., 140 sg., 143 sg., 147 sgg., 159, 164, 226, 249, 272 289 T Taranto 99, 167 sgg., 170, 195 sgg., 206 sg., 278 Tháryps 181 Tauromenio 23, 90, 113, 122, 124, 128, 239, 262 sgg., 271 Tearida 53 sg., 57, 171 sg., 208 sg., 242, 271 Tebe 161, 214 sgg., 217 Teleste 148 Temeno 142 Temistocle 3, 61 Templi, saccheggio di D. 28 sg., 251, 255 Teodora, imperatrice 83 Teodoro 20, 22, 24 sg., 37, 67, 78, 90, 117, 230 Teodosia 267 Teopompo 16, 20 sg., 33, 46, 151, 184, 188, 196, 224 sg., 244 sg. Teoria dello Stato 37, 129, 131, 133 sgg., 140, 143 sg., 147, 153 sgg. 164, 226 sg., 270, 272 sg., v. anche democrazia, monarchia 290 Indice Z Zacinto 214 Zancle 165 Zeus, I (Homarios) 169; II (Olympios) 182, 215, 251 Zopiro 99 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A ed oligarchia Teoria sofistica dell’economia 249 Terillo di Imera 93 Terina 202 Thermae Himerae 54 sg., 76, 112, 125, 199 sg., 206, 223, 263, 268 Terone di Akragas 2 Tessaglia 140, 203, 215 sg., 230, 279 Teste 57, 66, 242 Timasiteo 196 Timeo 6, 11, 16 sg., 19 sgg., 22 sgg., 25 sg., 33 sgg., 36 sg., 39 sgg., 43, 45 sgg., 53, 55 sgg., 60, 62, 65 sgg., 68 sgg., 74, 76, 78, 83 sg., 88 sgg., 93 sgg., 105, 110 sg., 116 sgg., 151, 157, 171, 174 sgg., 182, 184, 188 sgg., 195, 222, 224, 230 sgg., 265, 270, 273 sg., 276 Timoleonte 23, 69, 84, 229, 233 Timoteo, I (stratega ateniese) 253; II (ditirambico) 148 Timycha 195 Tindari 121 sgg., 208, 239, 264 Tiribazo 212 Tiro 66, 109 Tracia 187 Tragedie di D. 144 sg., 147, 150 Tragurion 185 Trasibulo 34 Trasimaco 142 Tributi 248, 257, 261 Tryphé 157, 245 sg., 270 Tucidide 1 sg., 37, 42 sgg., 45 sgg., 118, 126 sg., 137 sg., 142, 203 Tunisi 120 Turi 3 sg., 168 sg., 171, 189, 202, 211, 243 Tyche 24, 58, 246 V Valerio Massimo 18 Veio 196 Veneti 188 sg. Verre 57, 257 Veste del sovrano 245 sg. Via ionica 181, 188, 214 sg. 291 EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Indice delle illustrazioni 1. Carta geografica del dominio territoriale di Dionisio I in Sicilia e Italia meridionale 2. Tavola I: 3. Tavola II: 4. Tavola III: 5. Tavola IV: 6. Tavola V: 7. Tavola VI: 8. Tavola VII: 9. Tavola VIII: testa leonina (doccione) dell’Eurialo (fot. Gabinetto Fotografico Nazionale, Roma) muro nord dell’Epipole (fot. F. G. Maier) Eurialo, batteria principale ad est (fot. F. G. Maier) Eurialo, veduta della batteria principale di sud-est (fot. F. G. Maier) decreto onorifico della Bulè ateniese per Dionisio ed altri membri della sua famiglia del gen./febr. 393 (fot. Deutsches Archäologisches Institut Athen) stretto di Messina, Capo Peloro (fot. Ministero della Difesa Aeronautica, Roma Selinunte, galleria sul fronte nord dell’acropoli (fot. F. G. Meier) conii del 400 delle città greche della Sicilia e dell’Italia meridionale (fot. Staatl. Münzsammlung München, secondo i propri modelli) * Poichè irreperibili le illustrazioni originali possono essere visionate in Karl Friedrich Stroheker, Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, Wiesbaden 1958. EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A Stampa UNION PRINTING S.p.A. - Viterbo Gennaio 2014 ECF (Elemental Chlorine Free) (100% Recyclable) EO Vi TI Co al d py e i A ri G le gh Su ugl ss ted tri ielm an m - 0 o dro at e 1 M Ita 01 ar Mic rial ly 5 ( co he VT ni lu ) 28 cci /A
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