sommario n. 6 luglio-agosto 2014 anno 54 Portavoce di san Leopoldo Mandic´ 3 Ai lettori Tre parole per vivere in famiglia di Giovanni Lazzara 4 Lettere a Portavoce di Aurelio Blasotti 6 La voce del santuario Padre Zeno, erede dello spirito di padre Leopoldo di Flaviano G. Gusella 10 Attualità ecclesiale Periscopio cattolico a cura di Giovanni Lazzara 13 Attualità ecclesiale Così patì e morì l’Uomo della Sindone di Matteo Bevilacqua Periodico di cultura religiosa dell’Associazione «Amici di San Leopoldo» 16 Formazione cristiana > la nostra fede > 12 Direzione, Redazione, Amministrazione Associazione «Amici di San Leopoldo» Santuario san Leopoldo Mandic´ Piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova Tel. 049 8802727 - Fax 049 8802465 Email Redazione direttore@leopoldomandic.it Email Santuario info@leopoldomandic.it Sito Internet www.leopoldomandic.it Salvezza in Cristo e «pluralismo religioso» di Anastasio Bonato 19 Speciale > festa di san Leopoldo «Nella carità, è stato un gigante» di S. Em. Card. Angelo Comastri Direttore e Redattore Giovanni Lazzara Dir. Responsabile Luciano Pastorello Hanno collaborato a questo numero Aurelio Blasotti, Flaviano G. Gusella, Anastasio Bonato, Jacov Bubalo, Matteo Bevilacqua, Paolo Costa, Sisto Zarpellon 26 Cultura leopoldiana > «Un povero d’inesauribile ricchezza» > 4 e inoltre Fabio Camillo, Mario Gelmo e Giosuè Battistin Un confessore dal cuore evangelicamente aperto di Jacov Bubalo Stampa Stampe Violato - Bagnoli di Sopra (PD) 28 Grazie, san Leopoldo Registrazione Tribunale di Padova n. 209 del 18.10.1961 a cura della Redazione Iscrizione al R.O.C. n. 13870 30 Vita del santuario Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini a cura della Redazione 33 Intitolata una via a Enrico Rubaltelli 34 Spiritualità quotidiana Obbedienza e vita di Paolo Costa 37 Calendario liturgico Luglio e agosto a cura di Sisto Zarpellon come sostenere «Portavoce» Quota associativa per il 2014 Italia € 18,00 - Estero € 28,00 o USD 38,00 - Sostenitore: a partire da € 50,00 Il versamento può essere effettuato: - alle poste, su conto corrente Banco Posta n. 68943901 intestato a: «Associazione Amici di San Leopoldo» - in banca, con bonifico bancario intestato a: «Associazione Amici di San Leopoldo» coordinate bancarie dello stesso conto: IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 BIC(SWIFT): BPPIITRRXXX solo per i Paesi che non usano Euro: IBAN: IT07 V076 0112 1000 0006 8943 901 BIC(SWIFT): POSOIT22XXX - con assegno bancario intestato a: «Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini Editore Associazione «Amici di san Leopoldo» Spedizione in abbonamento postale Nel rispetto del D.L. n. 196/2003 Portavoce di san Leopoldo Mandic´ garantisce che i dati personali relativi agli associati sono custoditi nel proprio archivio elettronico con le opportune misure di sicurezza. Tali dati sono trattati conformemente alla normativa vigente, non possono essere ceduti ad altri soggetti senza espresso consenso dell’interessato e sono utilizzati esclusivamente per l’invio della Rivista e iniziative connesse In copertina: il cardinale Angelo Comastri presso la tomba di san Leopoldo Foto: G. Basso, 20 (2), 22 (2), 23 (5), 24, 25; M. Bevilacqua 15; A. Bortolami 1, 19, 20 (1), 21, 22 (1, 3), 23 (4); A. Massari 31 (tavola); ASLM 5, 7, 8, 9, 10, 14, 18, 26, 27, 38; Altri 3, 4, 11, 12, 13, 17, 35, 36, 37 Le foto, ove non espressamente indicato, hanno valore puramente illustrativo Chiuso in prestampa il 20.5.2014 Consegnato alle poste tra il 16 e il 20.6.2014 Rettore del santuario Fra Flaviano Giovanni Gusella Santuario san Leopoldo Mandic´ Piazzale S. Croce, 44 - 35123 Padova Tel. 049 8802727 - Fax 049 8802465 speciale festa di san Leopoldo Festosa celebrazione della ricorrenza annuale di san Leopoldo, lunedì 12 maggio, presso il suo santuario in Padova. Comitive organizzate di pellegrini, devoti giunti singolarmente o in gruppo e, come sempre, tanti padovani hanno dato testimonianza della devozione verso il frate dalmata. Le dieci parrocchie del vicariato padovano di Limena hanno animato la novena iniziata il 3 maggio. Una loro rappresentanza era presente, con i parroci e le autorità civili di Padova, alla principale celebrazione del giorno della festa, quella delle ore 19, presieduta dal card. Angelo Comastri, il quale ha portato un messaggio di papa Francesco «Nella carità, è stato un gigante» A imitazione di Gesù, padre Leopoldo si spese per gli altri fino all’ultima briciola delle sue forze: questa carità eroica, oggi è urgente recuperarla Omelia di S. Em. Card. Angelo Comastri* I l 16 ottobre 1983, nell’omelia della Canonizzazione, Giovanni Paolo II si espresse così: «San Leopoldo non ha lasciato opere teologiche o letterarie, non ha affascinato con la sua cultura, non ha fondato opere sociali. Per tutti quelli che lo conobbero, egli altro non fu che un povero frate: fragile, malaticcio. La sua granluglio-agosto 2014 Portavoce 19 t speciale festa di san Leopoldo 2 3 1 1 - Autorità civili e militari della città e della Provincia di Padova presenti alla celebrazione 2 e 3 - Il card. Angelo Comastri presiede la solenne eucaristia delle ore 19 4, 5 e 6 - Offerta dell’olio da parte dei rappresentanti del vicariato di Limena e riaccensione della Lampada della riconciliazione dezza è altrove: nell’immolarsi, nel donarsi, giorno dopo giorno, per tutto il tempo della sua vita sacerdotale (cioè per 52 anni), nel silenzio, nella riservatezza e nell’umiltà di una celletta-confessionale». LE ANIME SI CONQUISTANO COSÌ La sua statura fisica – come tutti sanno – non superava un metro e trentacinque centimetri, ma, davanti a Dio, la vera statura di una persona è la statura della carità: nella carità, padre Leopoldo è stato un gigante ed è per questo che noi lo ricordiamo con tanta ammirazione. Raccontano che, una volta, un uomo di Padova, che non si confessava da diversi anni, decise di andare a confessarsi da padre Leopoldo attratto dalla fama del frate cappuccino. L’uomo era timoroso e confuso ed era quasi tentato di ritornare indietro. Padre Leopoldo, appena lo vide, si alzò dalla sedia e gli andò incontro con il volto sorridente e, come era suo solito, gli disse: «Si accomodi! Si accomodi!». L’uomo, commosso e impacciato andò a sedersi nella 20 Portavoce luglio-agosto 2014 sedia del confessore. Padre Leopoldo, allora, senza la minima esitazione, si inginocchiò per terra e, in quella posizione, ascoltò la confessione del penitente. Quando l’uomo, alla fine, si rese conto di ciò che era accaduto, si commosse profondamente e nella sua anima rimase indelebile il ricordo della bontà e dell’umiltà di quello straordinario confessore. Le anime si conquistano così! Papa Francesco giustamente ha affermato: «La confessione è lo stupore di incontrare qualcuno che ti sta aspettando. Dio è Colui che ti anticipa. Lo stai cercando, ma Lui ti cerca per primo». Nella Chiesa e, soprattutto, nei sacerdoti, deve rendersi visibile questo straripante amore di Dio che instancabilmente cerca le pecore smarrite, incurante dei sacrifici e dei disagi che la ricerca comporta. Papa Francesco, nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, ha ricordato una densa e lucida affermazione di Benedetto XVI, che dice così: «La Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione» (EG 14). E che cos’è che attrae? Soltanto l’amore intensamente vissuto. Del resto, Gesù a chiare note ha affermato: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, affinché il mondo creda» (Gv 17,21). 4 5 Il prof. Ezio Franceschini che fu rettore del l’Università Cattolica del Sacro Cuore e fu anche penitente di padre Leopoldo, così lo ricorda: «Confessava da dieci a dodici ore al giorno, chiuso in una celletta di pochi metri quadrati, incurante della malattia, del freddo, del caldo, della stanchezza, di quell’interminabile succedersi di anime che venivano ai suoi piedi con il fardello delle loro colpe, delle loro pene, dei loro bisogni. Veniva avanti con passi affaticati, ma sempre solleciti, lungo lo stretto corridoio che portava alla cella; baciava devotamente la stola sacerdotale, si sprofondava in una specie di poltrona fino quasi a scomparirvi, così piccolo com’era e ascoltava paziente; faceva osservazioni quasi con l’aria di chiedere perdono come se il peccatore fosse lui e non il penitente; e nel pronunciare la formula dell’assoluzione, la sua parola perdeva ogni difetto e si scandiva in sillabe precise e chiare, come avveniva quando, nella santa messa, pronunciava la formula della consacrazione: pareva che non fosse più lui a parlare, ma Colui di cui era ministro». Padre Leopoldo era ben consapevole che il peccato è la disgrazia dell’umanità: infatti, quando l’uomo taglia il legame con Dio, taglia anche il legame con la gioia e con la pace e spe- 6 rimenta il vuoto e l’autopunizione dell’egoismo e dell’orgoglio. Il profeta Geremia, con parole impressionanti, descrive così il dinamismo punitivo del peccato: «Essi seguirono ciò che è vano e diventarono loro stessi vanità» (Ger 2,5). E aggiunge con evidente senso di sofferenza: «La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva e amara l’avere abbandonato il Signore tuo Dio» (Ger 2,19). Padre Leopoldo tutto questo lo sapeva e, per questo, «voleva portare tutti in paradiso», secondo la felice espressione di san Francesco luglio-agosto 2014 Portavoce 21 t speciale festa di san Leopoldo 1 2 3 d’Assisi. E la sua mano tesa verso i peccatori non si stancò neppure pochi minuti prima della sua morte. Infatti, a colui che lo assisteva nell’ultima notte tra il 29 e il 30 luglio 1942 e che ebbe l’ardire di chiedergli di confessarlo, padre Leopoldo prontamente rispose: «Eccomi! Eccomi!». A imitazione di Gesù, si spese per gli altri fino all’ultima briciola delle sue forze: questa carità eroica, purtroppo, oggi si è rarefatta ed è urgente recuperarla. IL SUO ORIENTE Ma nasce spontanea una domanda: che fine ha fatto la sua vocazione ecumenica? Come ha risposto alla voce di Dio che – secondo le sue testuali parole – lo chiamava a pregare e a promuovere il ritorno dei dissidenti orientali all’unità cattolica? Va sottolineato il fatto che padre Leopoldo ha sempre sentito nel cuore il desiderio ardente di ritornare nel suo «Oriente» per vivere, in mezzo ai suoi, la passione e l’immolazione per l’unità di tutti i discepoli di Gesù. 22 Portavoce luglio-agosto 2014 Questo desiderio lo metteva in perfetta sintonia con il Cuore di Gesù, che nell’ultima cena, con parole accorate, chiese al Padre l’unità di tutti coloro che avrebbero creduto in Lui. E ogni cristiano, nella misura in cui è vero cristiano, non può non sintonizzarsi con questo desiderio di Gesù. Padre Leopoldo, attraversato dall’eco viva della preghiera di Gesù, il 18 giugno 1887, quando aveva 21 anni ed era studente a Padova, si sentì personalmente chiamato a impetrare da Dio il ritorno del «suo popolo» all’unità della fede cattolica. Ma come? Il suo cuore sognava di potersi spendere tra la sua gente in terra d’Oriente, spargendo cari- 4 1 - Il card. Angelo Comastri in un momento di deferenza e preghiera all’interno del luogo dove confessava padre Leopoldo 2 e 4 - Al termine dell’eucaristia, preghiera davanti alla tomba del santo 3 - Il cardinale intervistato dall’emittente televisiva Telepace, che ha trasmesso in diretta la celebrazione 5 - Giovedì 8 maggio, omaggio musicale offerto dall’Orchestra di Padova e del Veneto 5 tà, bontà e preghiera come semente di unità. Ma le circostanze, le condizioni di salute e, di conseguenza, l’obbedienza aprirono una via inattesa al compimento del voto. Il grande pensatore ebreo Martin Buber (†1965) un giorno ebbe a dire: «Tutto si trova dove ci si trova». Padre Leopoldo, con la luce dell’umiltà, lo capì e il suo Oriente divennero il confessionale e l’altare; e attraverso l’incontro della confessione e attraverso la celebrazione eucaristica il fuoco di amore che aveva nel cuore, preparava il terreno per il futuro abbraccio del «suo popolo» in un unico popolo di Dio: e così il voto pronunciato nel lontano 1887 si realizzò pienamente. Ma come andarono esattamente le cose? Negli Annali dei Cappuccini Veneti dell’anno 1923 testualmente leggiamo: «Il Rev. Padre Leopoldo da Castelnuovo nell’insegnamento e nella predicazione non riesce, essendo fortemente balbuziente, di debole costituzione e nano. Nella confessione, però, esercita un fascino straordinario e questo per la sua forte cultura e per il fine intuito e, specialmente, per la santità della vita». E così, i superiori lo destinarono definitivamente a Padova: dovette essere un autentico terremoto interiore per Padre Leopoldo, ma i santi fanno esplodere l’obbedienza e la trasformano in un più forte amore. Infatti, Padre Leopoldo più volte dichiarerà: «Ogni anima che chiederà il mio ministero sarà il mio Oriente». Santa Teresa di Lisieux, che è vissuta come padre Leopoldo nell’angusto spazio del Carmelo, ha raccontato come è riuscita, attraverso la preghiera intrisa di amore, a uscire dal Carmelo e a realizzare l’ideale missionario che le bolliva nel cuore. Ella così scrive nell’ultima parte del Manoscritto C, che compilò pochi mesi prima di morire: «Alle anime semplici non occorrono mezluglio-agosto 2014 Portavoce 23 t speciale festa di san Leopoldo 1 2 zi complicati. Poiché io sono tra queste, un mattino, durante il ringraziamento, Gesù mi ha dato un mezzo semplice per capire la mia missione. Mi ha fatto capire queste parole del Cantico dei Cantici: “Attirami e correremo”». E conclude: «A somiglianza di un torrente che si getta impetuoso nell’oceano, e travolge dietro di sé tutte le cose che ha trovato sul suo passaggio, così, Gesù mio, l’anima che si sprofonda nell’oceano del tuo amore, attira con sé tutti i tesori che possiede», cioè le anime. Così è accaduto per santa Teresa, e così è accaduto per padre Leopoldo. Permettetemi un’esclamazione: potessimo avere una briciola della loro fede! Potessimo avere una briciola del fuoco di amore che avevano nel cuore: attorno a noi, tante situazioni si scioglierebbero come neve al sole e tante anime verrebbero attratte verso il Signore insieme a noi! Non perdiamo altro tempo: seguiamo l’esempio dei santi! P * Vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano - Arciprete della basilica papale di San Pietro 12 24 Portavoce luglio-agosto 2014 3 PARROCCHIE DEL VICARIATO DI LIMENA CHE HANNO PARTECIPATO ALLA NOVENA IN ONORE DI SAN LEOPOLDO 1 e 2 - Ronchi di Campanile 3 - Taggì di Sopra 4 - Villafranca Padovana 5 - Taggì di Sotto 6 e 7 - Campo San Martino 8 e 9 - Pieve di Curtarolo 10 - Limena 11 - Santa Maria di Non 12 - Marsango Messaggio di papa Francesco in occasione della festa
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