M digit n i z a g a ale PUBBLIC Periodico sindacale della CISL Funzione Pubblica Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta n. 2 / 12 Febbraio 2014 Rimettersi in gioco I l recente accordo sulla rappresentanza è un buon motivo per riflettere sul’analoga intesa nel Pubblico Impiego. Alcuni punti, come la giusta decadenza da RSU, se eletti in una lista diversa da quella da dove si è ottenuto il seggio, sono questioni che “invidiamo”. E non poco. Ho citato quest’aspetto, ma ve ne sono altri anche più importanti, che il nostro accordo potrebbe recepire. La Pubblica Amministrazione ha fatto da apripista nella misurazione della rappresentanza più di un decennio fa. Peccato, però, che a pagarne le conseguenze siano stati i dipendenti pubblici e le organizzazioni sindacali che li rappresentano. Nel clima che stiamo vivendo sarebbe opportuno non sfuggisse ai più che una Pubblica Amministrazione non rappresentata dal Sindacato Confederale va incontro a un Saremo capaci di rimetterci in gioco? Sapremo mettere in discussione modelli organizzativi e sindacali che ci hanno fatto “comodo” per decenni, con qualcosa di nuovo che, in parte non conosciamo e in parte ci intimorisce? Mettersi in discussione è uno sport che piace a pochi. “Socializzare” le buone idee e le buone pratiche è una ricetta che ci può aiutare a superare il momento che la PA sta vivendo. pag. 3 Lieto fine per i 16 lavoratori in esubero dell’Opera Pia Lotteri pag. 5 Ospedale Gradenigo, manifestazione pag. 6 Schiarita sulle Comunità montane, firmati due accordi pag. 8 Il Piemonte torna al voto pag. 9 Dalla Base navale di La Spezia il nuovo assetto della Difesa pag. 11 Guanto di sfida al Governo pag. 12 Alle Entrate la solita solfa pag. 13 Sanità: la mancanza di risorse pag. 15 Quale futuro per la Croce Rossa? declino certo. È evidente che il populismo paga! Che il gridare forte porta a casa risultati di poca durata ed entità. Che il promettere e poi non mantenere, dando la colpa agli altri, è diventato uno degli sport preferiti. Se questa consapevolezza non ci sfugge, con altrettanta onestà dobbiamo capire che occorre modificare questo modus vivendi. Bisogna modificarlo, prima di tutto, in casa CISL, facendo capire che non siamo privilegiati ma lavoratori. Bisogna farlo capire alla politica perché non siamo merce di scambio. Dobbiamo farlo capire ai cittadini per non diventare il capro espiatorio di tutto un sistema di cui non siamo i soli attori. Un lavoro non facile perché anche nella PA abbiamo commesso errori e fatto valutazioni fuori dal tempo e non rispondenti alla realtà. Saremo capaci di rimetterci in gioco? Sapremo mettere in discussione modelli organizzativi e sindacali che ci hanno fatto “comodo” per decenni, con qualcosa di nuovo che, in parte non conosciamo e in parte ci intimorisce? Mettersi in discussione è uno sport che piace a pochi. Farlo su cose importanti come il lavoro, non va sottovalutato! Ma non farlo vuol dire consegnare il nostro futuro ad altri. Anche per questo abbiamo deciso di avviare un ciclo di momenti formativi indirizzati alle RSU della sanità. Lo facciamo su due temi: performance aziendale e art.16 del DL 98/2011 che avevamo dimenticato e accantonato, sperando che altri tirassero fuori dal cilindro soluzioni più facili come il rinnovo contrattuale, un bonus economico sul piano di rientro e altre fantasie. Non è così! Occorre tirarsi su le maniche e vedere che cosa siamo capaci di fare su due temi dove le controparti sono indisponibili al confronto e dove i colleghi di viaggio fanno orecchie da mercante. Ci sono, per fortuna, anche alcune luci e non soltanto ombre. I colleghi della Liguria, nel numero scorso di PUBBLICO, hanno presentato il loro accordo regionale che permette l’avvio di una contrattazione aziendale sull’art.16 in sanità e prevede un contribuito di non poco conto da parte delle ASL e delle loro Direzioni Generali per arrivare alla sua applicazione a livello aziendale. “Socializzare” le buone idee e le buone pratiche che ognuno di noi fa sul proprio territorio è una ricetta che ci può aiutare a superare il momento che la PA sta vivendo. Un momento che oramai dura da anni ma che non ci deve fare arrendere o arretrare. Cambiare, sì cambiare in qualcosa di diverso da oggi. Qualcosa che ci faccia essere “sul pezzo”, che ci appassioni e ci faccia ancora credere nel nostro modo di fare sindacato e di essere CISL. Gian Piero Porcheddu IL DIARIO DI PUBBLIC a cura di Roberta Potenza 2 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC RIMETTERSI IN GIOCO VITTORIA CISL FP V enerdi 24 gennaio, presso l’assessorato regionale all’Assistenza, alla presenza del dirigente responsabile, dottoressa Vitale, le organizzazioni sindacali CGIL FP, CISL FP e UIL FPL di Torino, il gruppo Villa Maria e il commissario liquidatore dell’Ipab “Opera Pia Lotteri”, è stato reso noto il piano operativo che porterà, nel mese di febbraio, alla PIENA ricollocazione dei 16 lavoratori di quell’ente, tramite mobilità intercompartimentale, presso il sistema sanitario regionale e il comune di Torino. Secondo l’intesa, i lavoratori in possesso della qualifica di OSS verrano assorbiti dalle ASL e dalle ASO di Torino e provincia, secondo la seguente ripartizione: 2 Asl 1; 2 Asl 2; 2 Asl 3; 1 Asl 4; 1 Asl 5; 1 Citta della Salute (Molinette); 2 Mauriziano; 2 San Luigi. Tre lavoratori, con qualifiche amministrative, verranno presi in carico dal Comune di Torino. Saranno assunti da ASL e Comune. Il ruolo fondamentale della nostra federazione è stato testimoniato da tutti i soggetti attori dell’intesa. I lavoratori hanno scelto, da tempo, di essere rappresentati, in larghissima maggioranza, dalla CISL FP, sia nel dato associativo, che in quello RSU. L’importanza del risultato, stante il sostanziale blocco delle assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni, riveste un carattere di particolare rilievo, in larga parte da ascrivere all’azione della FP Torino-Canavese, da sempre in prima fila nel ricercare una soluzione, come quella appena raggiunta, che vedesse il passaggio dei lavoratori al sistema pubblico mantenendone lo status giuridico ed economico. Il riconoscimento del ruolo fondamentale della nostra federazione è stato testimoniato da tutti i soggetti attori dell’intesa e, elemento fondamentale, in primis dai lavoratori stessi, i quali hanno scelto, da tempo, di essere rappresentati, in larghissima maggioranza, dalla CISL FP, sia nel dato associativo che in quello RSU. Nei prossimi giorni, il protocollo d’intesa che garantirà le modalità del passaggio, verrà sottoscritto anche dagli assessori Cavallera (Regione Piemonte) e Passoni (Città di Torino), a testimonianza dell’intesa politica raggiunta. Il termine di questa complicatissima vicenda rende merito alle forze della FP Torino-Canavese che, in grande sinergia, hanno lavorato duramente per lo splendido risultato ottenuto. Massimiliano Mendolia Operatore Cisl Fp Terzo Settore 3 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC Lieto fine per i 16 lavoratori dell’Opera Pia Lotteri OPERA PIA LOTTERI U ospedaliere. Tre di loro entreranno a far parte degli organici del Comune di Torino. La soluzione individuata, rientra in un protocollo d’intesa stipulato nei giorni scorsi tra Comune, Regione Piemonte, ASL e mette fine alla preoccupazioni sorte nei mesi scorsi sul destino dei sedici dipendenti. Il commissario dell’IPAB Opera Pia Lotteri, Paolo Giunta, ha tra l’altro comunicato che l’ente dovrebbe essere definitivamente estinto entro il mese di marzo. A gestire la casa di riposo di via Villa della Regina è subentrato il Gruppo GVM. Soddisfazione per la positiva conclusione della vicenda è stata espressa dai presidenti delle due Commissioni consiliari, Gianni Ventura (Lavoro) e Lucia Centillo (Sanità). Il segretario Cisl Fp Torino-Canavese Caterina Messina na lotta che dura dal lontano 2008. In questa vicenda si sono impegnati innanzitutto i nostri operatori sindacali Massimiliano Mendolia e Marcello D’Aloiso che nel luglio del 2013 hanno richiesto l’intervento della segreteria provinciale Cisl Fp. Grazie alla collaborazione e alla determinazione del consigliere comunale Gianni Ventura, che è anche presidente della III Commissione Lavoro, e al nostro lavoro di squadra, siamo riusciti ad ottenere questa grande vittoria sindacale. Per i 16 dipendenti in esubero dell’“Opera Pia Lotteri” si tratta di uno sbocco lavorativo concreto e certo che li ripaga di tutte le preoccupazioni degli ultimi anni. Tra febbraio e marzo di quest’anno, con una procedura di mobilità, tredici lavoratori e lavoratrici saranno assunti da diverse ASL e Aziende Corso di formazione sulla Performance Aziendale e sull’art.16. DL 98/2011 C ome deciso in Segreteria Regionale, è stato definito un breve corso di formazione, diretto a tutte le nostre RSU e SAS aziendali, su seguenti temi: • Performance Aziendale • Applicazione art.16 del DL 98/201. Temi che saranno oggetto di confronto nei prossimi CIA e che si pongono come unici elementi di novità, capaci, di implementare i fondi economici del comparto. I corsi, tenuti dal Segretario regio- nale Cisl Fp Gian Piero Porcheddu, si terranno presso i territori per favorire la massima partecipazione dei nostri dirigenti sindacali, RSU e/o SAS, che partecipano alle trattative aziendali. Il modulo avrà la durata di 4 ore e le giornate individuate per i singoli territori, sono le seguenti: • Martedì 11 Febbraio 2014 FP di CUNEO • Mercoledì 12 Febbraio 2014 FP ALESSANDRIA /ASTI • Giovedì 13 Febbraio 2014 FP PIEMONTE ORIENTALE • Venerdì 14 Febbraio 2014 FP AM TORINO-CANAVESE. 4 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC Una vittoria targata Cisl Fp VERTENZE IN REGIONE I dipendenti regionali, come l’intero comparto pubblico, sono colpiti dal blocco contrattuale che perdura dall’anno 2010 e si trascinerà a tutto il 2015 e, come se non bastasse, il traguardo pensionistico per molti si è allontanato anche di 5 anni grazie alla nota “Legge Fornero”. In questo contesto apprendiamo da notizie stampa che i noti privilegi di cui godono i Consiglieri regionali, più volte denunciati dalle Organizzazioni sindacali vengono saldamente difesi e mantenuti. È sufficiente svolgere un mandato (anche solo figurativo, versando i contributi) per poter capitalizzare un assegno vitalizio, a partire dai 65 anni, che va da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 8.000 euro al mese e per tutta la restante vita! I dipendenti regionali che nella stragrande maggioranza vivono con 1.200-2.000 euro al mese, che con il blocco contrattuale hanno registrato una perdita secca del 10% del potere di acquisto, ritengono tutto ciò mortificante e vergognoso! Invece della rinuncia volontaria al vitalizio ecco arrivare la pensione lampo per tutti i consiglieri, “indagati compresi”. Chiediamo ora e subito (non dalla prossima legislatura) un tangibile segnale: l’abrogazione del vitalizio. Sas Cisl Fp Ente Regione Ospedale Gradenigo: sabato 15, manifestazione contro la chiusura L a rappresentanza sindacale unitaria del Gradenigo ha indetto per sabato 15 febbraio una manifestazione con presidio davanti all’ospedale alle 10 e corteo sino alla Regione Piemonte in piazza Castello. Il Gradenigo - ricorda in una nota i sindacati- è stato definito dalla Regione un ospedale ‘cardine accreditato in fascia A, con 45 mila passaggi di pronto soccorso Dea di primo livello, un servizio ospedaliero d’eccellenza, terzo polo oncologico del Piemonte, eccellenza regionale per la cura dei tumori al colon, insufficienza cardiaca, artroscopia del ginocchio. L’ospedale nel 2011 dichiarava una grave difficoltà economica dovuta ai tagli importanti dei finanziamenti da parte della Regione Piemonte e dai ritardi nella loro erogazione. La Congregazione Figlie della Carità di San Vincenzo ha gettato la spugna e ha deciso che la vendita è ormai l’unica soluzione per poter continuare l’attività dell’ospedale. Se il passaggio da un ente no-profit a una società privata comportasse la perdita dell’accreditamento e dello status di presidio sanitario, la sanità piemontese perderebbe il secondo ospedale dopo il Valdese. I lavoratori chiederanno alla Regione Piemonte “azioni concrete e urgenti per la salvaguardia dell’Ospedale”. 5 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC La vergogna dei vitalizi VERTENZE IN REGIONE V enerdì 24 gennaio 2014, si è tenuto un incontro con l’assessore Vignale per la definizione di alcuni aspetti relativi al personale delle Comunità Montane. Al termine dell’incontro sono stati sottoscritti due accordi che proviamo a sintetizzare qui di seguito: ressati. È utile ricordare che la somma finanziata è il 70% della somma totale e pertanto, gli enti dovranno provvedere a stanziare sui fondi l’intera somma. Si ricorda, così come ribadito nell’accordo sottoscritto, che la LR.11/12 prevede le deroghe per il rifinanziamento dei fondi in caso mine del processo di liquidazione il personale transiterà in una delle Unioni territorialmente costituite. - Per gli anni 2014 e 2015 verranno riproposti i bandi per la risoluzione anticipata di tutto il personale. - Nel caso in cui vi sia personale che, al termine degli avvalimenti previsti - il primo accordo è la definizione delle quote economiche da assegnare ai comuni che, nel corso dell’ultimo anno e successivamente, hanno assunto, tramite mobilità, personale proveniente dalle Comunità Montane. L’accordo prevede che, oltre al salario fondamentale, già garantito con precedente DGR, ad ogni Comune andrà la quota di 400,00 € per le categoria A e B, di 600,00 € per le categorie C e di 800,00 per le categorie D) al fine di implementare il fondo di produttività degli enti inte- di personale assunto dalle comunità montane. - Il secondo accordo riguarda, invece, la riallocazione del personale attualmente impiegato nelle comunità montane. L’intesa ribadisce che tutto il personale, al termine di processo di chiusura delle CM, dovrà essere ricollocato all’interno delle Unioni. - Con legge regionale l’Amministrazione regionale individuerà le funzioni obbligatorie che verranno svolte dalle future unioni di comuni montane. - Il trasferimento del personale avverrà ai sensi dell’art.31 del DLGS 165/01, ovvero senza soluzione di continuità. - Sino alla liquidazione delle CM rimarrà in carico alle CM il personale strettamente necessario all’attività connessa alla liquidazione. Al ter- dalla DDLR Montagna, non abbia trovato collocazione si applicheranno, per la ricollocazione nelle Unioni, i seguenti criteri: - Anzianità anagrafica, di servizio e contributiva; - Carichi familiari; - Situazione lavorativa del coniuge; - Stato civile; - Distanza lavoro - residenza; - Utilizzo della legge 104/92. Con questi accordi ci auguriamo non possano più esservi equivoci sulla possibilità di ricollocazione di tutto il personale. È stato un percorso lungo e faticoso durato più di due anni. Che ha visto il sindacato unitariamente impegnato, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori, per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Silvio Giordanengo Cisl Fp Enti Locali Piemonte 6 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC Schiarita sulle Comunità montane, firmati due accordi ACCORDO COMUNITÀ MONTANE I l giorno 24 gennaio 2014 presso la Regione Piemonte, Assessorato al Personale e organizzazione, modernizzazione e innovazione della P.A., parchi, aree protette, attività estrattive, economia montana, l’Amministrazione regionale, rappresentata dall’Assessore all’economia montana, Gian Luca Vignale, incontra Luca Quagliotii, per la Funzione Pubblica - CGIL Piemonte, Silvio Giordanengo, per la CISL Funzione Pubblica Piemonte, Antonio Di Capua, per la UIL -Federazione Poteri Locali. Il presente verbale di accordo è teso a definire le modalità di riallocazione del personale a seguito dell’attribuzione delle funzioni regionali, attualmente gestite dalle comunità montane, ai comuni montani destinatari di tali funzioni ai sensi dell’art..17 della legge regionale 11/2012. AI fine di garantire la piena occupazione dei dipendenti delle attuali comuni- tà montane si conviene quanto segue: a) Con legge regionale verranno individuate le funzioni obbligatorie che verranno svolte dalle future unioni dei comuni montani, di seguito definite unioni; b) Il trasferimento del personale dalle comunità montane alle unioni avverrà ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 165/2001 e s.m.i., ovvero in relazione alle funzioni svolte; c) Sino alla liquidazione delle esistenti comunità montane una parte del personale, strettamente necessaria all’attività connessa alla fase di liquidazione, continuerà ad operare presso le comunità montane per poi essere successivamente ricollocato - prima della liquidazione - presso un’unione; d) Le Unioni che necessitassero di ulteriore personale, in quanto con organici insufficienti per i trasferimenti avvenuti presso enti locali, devono prioritariamente ricorrere a personale operante presso le comunità montane; c) Verranno riproposti negli anni 2014 e 2015, come già avvenuto nel 2013, i bandi per la risoluzione anticipata previsti dall’art. 18 comma 9, della L.R.11/12; f) Nel caso in cui vi sia personale non ricollocato presso unioni o altri enti, verranno utilizzati per la rlcollocazione del medesimo personale alle unioni, i seguenti criteri, secondo i punteggi indicati nella tabella allegata al presente accordo (Criteri rlassegnazione personale CM a seguito trasferimento funzioni da Regione a Comuni): a. Anzianità anagrafica, di servizio e contributiva; b. Carichi familiari; c. Situazione lavorativa del coniuge; d. Stato civile; e. Distanza lavoro - residenza; f. Utilizzo della legge 104/92. Criteri riassegnazione personale CM a seguito trasferimento funzioni da Regione a Comuni Anzianità 25 Anagrafica -40 -50 -60 60 10 1 3 5 10 Servizio Pubblica Amministrazione 15 Contributiva solo in caso di parità di punteggi 10 Carichi familiari 30 Figli a carico minori 5 Figli a carico 3 Familiari a carico da stato di famiglia 2 Situazione lavorativa coniuge 15 Cassa integrato/mobilità 10 Occupato 0 Disoccupato 15 Pensionato 5 Stato civile x1 Single x1 Separata/separato x1 Divorziata x1 Vedova x1 Coniugata x0,5 Distanza lavoro/casa 15 sino a 10 km 0 da 11 a 20 km 5 da 21 a 30 km 10 oltre 30 km 15 nel caso di utilizzo dei benefici della I. 104/1992 si utlizzano i seguenti criteri: nel caso in cui si utilizzino i benefici della 1.104/1992 per se, per i figli o per il coniuge si ha diritto di prelazione; nel caso si utilizzino i benefici 7 per altro parente si da un punteggio di 5 p.ti PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC Modalità di ricollocazione del personale SENTENZA CONSIGLIO DI STATO Il Piemonte torna al voto “Il Consiglio di Stato accogliendo le nostre richieste per il rigetto del ricorso di Cota, ha definitivamente ristabilito la democrazia in Piemonte che era stata incredibilmente ferita ingannando gli elettori con una lista farlocca dove nemmeno i candidati avevano mai accettato di essere candidati a sostegno del centrodestra”. Questo il commento dell’avvocato Gianluigi Pellegrino, legale che ha presentato il controricorso al Consiglio di Stato per conto di Mercedes Bresso nella vicenda relativa alle regionali 2010 del Piemonte. Una querelle lunga 4 anni L a sentenza del Consiglio di Stato mette fine ad una vicenda iniziata poche settimane dopo il voto del 2010. Una querelle legata alla legittimità dei risultati delle elezioni regionali in Piemonte che ruota intorno alla lista ‘Pensionati per Cota’. Il suo numero uno, Michele Giovine, ottenne un seggio a Palazzo Lascaris ma in seguito venne condannato a due anni e otto mesi di carcere (in via definitiva) per irregolarità nella presentazione delle candidature. Contro il risultato del voto Mercedes Bresso, candidata alla presidenza per il centrosinistra, presentò un ricorso al Tar insieme a Luigina Staunovo Polacco, pasionaria dei “Pensionati e Invalidi”, che l’aveva sostenuta. Il 16 luglio 2010 arrivò la risposta interlocutoria del Tar che, di fatto, fu all’origine dell’allungamento dei tempi della vicenda: prima di decidere bisognava capire se la lista ‘Pensionati per Cota’ fosse illegittima, e per questo era necessaria una causa civile che Bresso doveva attivare con una “querela di falso”. Fra intoppi e rinvii, quella causa è, ad oggi, ancora sospesa in Corte d’Appello (in teoria deve riprendere il 29 aprile). Nel frattempo l’iter amministrativo è andato avanti a forza di ricorsi: sono stati investiti del caso il Consiglio di Stato e persino la Corte Costituzionale, che hanno preso decisioni interpretate di volta in volta come a favore dell’uno o dell’altro concorrente. Poi, nel 2012, il momento chiave: il Consiglio di Stato sancirà che “al Tar spetta ogni approfondimento” sulla falsità della lista dei Pensionati. In pratica, i giudici di Torino non devono aspettare la “querela di falso” per decidere. E i giudici di Torino, lo scorso 10 gennaio, hanno deciso: il ricorso Bresso è accolto, il voto è annullato. Una tesi confermata dal Consiglio di Stato. Ventura (Cisl): “Tornare alle urne per ricostruire rapporto con i cittadini” “T ornare alle urne, dando la possibilità ai piemontesi di scegliersi, nel rispetto della legge, il proprio presidente, serve a riavvicinare i cittadini alle istituzioni locali e a ricostruire un rapporto fortemente compromesso dagli scandali degli ultimi tempi”. È il commento della segretaria Cisl Piemonte, Giovanna Ventura, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato sull’annullamento delle elezioni regionali del 2010. “Vista la situazione - aggiunge Ventura - siamo preoccupati anche per l’approvazione dei Fondi Europei. La scadenza per il completamento dell’iter burocratico è imminente e chiediamo pertanto al presidente Cota di continuare il confronto politico con le parti sociali, convocando quanto prima il Tavolo generale per verificare lo stato dell’arte. Non possiamo lasciare decisioni politiche così importanti alla discrezionalità di dirigenti e funzionari per quanto competenti ed esperti. Occorre un’assunzione di responsabilità collegiale (Giunta e parti sociali) che aiuti la nostra regione a progettare il proprio futuro, utilizzando al meglio le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea”. 8 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC I l Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal governatore del Piemonte Cota contro la sentenza del Tar che ha annullato le regionali 2010 e confermato la sentenza di primo grado. L’esito delle consultazioni per rinnovare gli organi della Regione resta quindi annullato e si devono indire nuove elezioni. Il pronunciamento del Consiglio di Stato è una sentenza definitiva, che tiene conto anche dell’esame nel merito della causa. Seguiranno nel giro di 8-9 giorni le motivazioni più estese. La sentenza del Consiglio di Stato che manda il Piemonte al voto con un anno di anticipo è la “morte della democrazia”. Ha affermato il governatore Roberto Cota. La “sinistra vuole il Piemonte - aggiunge - pur avendo perso le elezioni”. “È un affronto ai piemontesi, che hanno espresso il loro voto chiaramente”. “Un sistema che fa questo dopo quattro anni, - ha prosegueguito quando non è mai stato in discussione il risultato delle elezioni, non è credibile”. PROGETTO RIFORMA MINISTERO I l Piano industriale della Difesa è, per noi della Cisl FP, lo strumento attraverso cui progettare davvero un nuovo Ministero Difesa più vantaggioso per lo Stato e, di conseguenza, in grado di liberare risorse fresche da destinare al salario dei lavoratori della Difesa e al miglioramento dei nostri servizi. Questo oggi non c’è e non smettiamo di rivendicarlo, proponendo la nostra esperienza e le competenze che abbiamo a tutti i livelli (centrale e periferico). Solo così potremo avere una VERA RIFORMA del Ministero e dei suoi Enti. Questo è il tema che sta all’origine della nostra vertenza sindacale e che pretendiamo essere obiettivo strategico condiviso da noi, Amministrazione e Governo! La trattativa nazionale ha consentito la separazione delle competenze tecnico/ amministrative da riservare ai ruoli civili del personale da quelle strettamente operative, appannaggio dei militari; il Per La Spezia la sfida sindacale è coraggiosa ed entusiasmante poiché la nostra Base è stata individuata quale sede di sperimentazione per l’avvio dei nuovi assetti del ministero. La riforma ha previsto la riduzione dei civili a 20.000 unità e dei militari a 150.000 trasferimento forzoso (ove necessario) tra gli enti della Difesa limitato in ambito provinciale; la revisione della tabella di equiparazione tra ruoli militari e civili, nel rispetto della disciplina sui titoli di studio; il prolungamento del trattamento di mobilità (nel caso eccezionale e improbabile di esuberi strutturali) ampliato dagli originari 24 a 60 mesi; la riserva del 15% dei posti vacanti delle altre amministrazioni a favore del personale della Difesa. Per La Spezia la sfida sindacale è coraggiosa ed entusiasmante poiché la nostra Base è stata individuata quale sede di sperimentazione per l’avvio dei nuovi assetti del ministero. La partita della contrattazione locale è avviata, noi siamo pronti! Non dimentichiamo che in questa Amministrazione la responsabilità gestionale è in capo a una dirigenza con visione Militare, la componente civile della Difesa è oggi di circa 27.000 unità contro le circa 180.000 militari. La riforma, precorrendo i tagli della spending, ha previsto la riduzione dei civili a 20.000 unità e dei militari a 150.000; nonostante ciò, in un contesto sfavorevole sul piano numerico tra civili 9 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC Dalla Base navale di La Spezia il nuovo assetto della Difesa e militari, la Cisl FP, unitariamente alle altre sigle, ha comunque giocato un ruolo di rilievo nel correggere energicamente le distorsioni che si prospettavano in applicazione di quella legge. La tenacia della Segreteria nazionale e il grado di coinvolgimento e partecipazione verso il territorio e i lavoratori, hanno avuto la meglio rispetto alla logica fredda e miope dei numeri inizialmente tenuta dall’amministrazione Difesa. Sul piano locale il confronto costante e la nostra presenza incisiva e responsabile hanno prodotto la costituzione del nuovo ente Maristanav. Infatti, dopo aver “inchiodato” la controparte sull’esigenza di analizzare non solo le dotazioni organiche (tra posti occupati e vacanti) ma soprattutto la mission e le funzioni concrete attese dal nuovo ente, siamo giunti alla definizione di organigrammi ed organici che non solo scongiurano qualsiasi possibile eccedenza di personale, ma delineano un modello nel quale si recuperano ben 49 posti vacanti ulteriori. Questa opportunità potrebbe aprire interessanti prospettive sia per garantire spazi di mobilità del personale impiegato negli altri Enti della Base che per eventuali assunzioni e/o mobilità nel momento in cui la stagione dei blocchi delle assunzioni dovesse finalmente terminare. Inoltre, nella definizione delle funzioni, l’organigramma condiviso prevede 5 ruoli di vertice in strutture tecniche riservate al personale civile (ingegneri, tecnici altamente specializzati ecc.) introducendo un freno alle spinte militarizzartici dell’ultimo decennio. Tutto ciò condividendo la visione della Cisl FP che ha preteso e ottenuto il primato della funzionalità e della mission di Maristanav (ente operativo più prossimo al naviglio) rispetto alla visione burocratica dell’amministrazione, preoccupata di adempiere alla normativa e di limitarsi a fotografare e replicare l’esistente. Molte sono le difficoltà che incontriamo in questa trattativa: ad esempio il tavolo relativo all’Ente Marinanord, oppure il procrastinare al 2015 quello relativo a Comlog (nuovo ente che prevede l’assorbimento dell’odierno Arsenale). Siamo però convinti che la Cisl FP, tramite le proprie articolazioni nazionali e territoriali, i propri RSU e responsabili di Sezione Aziendale, stia contribuendo concretamente a disegnare un orizzonte credibile e dinamico per tutti i lavoratori della nostra Base navale, quelli di oggi e quelli che auspichiamo un domani con noi! Nicola Cecchini Franco Volpi Segreteria Fp La Spezia 10 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC PROGETTO RIFORMA MINISTERO cgil-cisl-uil funzione pubblica V enerdì 31 Gennaio 2014, si è riunito a Genova, presso la sede della Regione Liguria, il Direttivo unitario, su convocazione delle segreterie regionali liguri, al fine di dare avvio ad un confronto fra quadri sindacali di tutte le Organizzazioni: Cgil, Cisl e Uil allo scopo di raccogliere proposte e considerazioni per la costruzione di un documento da presentare alle segreterie nazionali. “Non c’è più spazio per temporeggiamenti!” ribadisce Gabriele Bertocchi - segretario regionale Cisl Funzione Pubblica Liguria - “I lavoratori non possono più aspettare!” Quindi la necessità di costruire una piattaforma unitaria per il rinnovo contrattuale sia sugli aspetti economici che normativi di tutti i comparti del lavoro pubblico. L’incontro di Genova è stato molto partecipato, così come il dibattito. Tante sono state le proposte e le considerazioni pervenute dall’assemblea, dove è tra l’altro emerso in modo uniforme che per gestire il complesso ma necessario cambiamento di tutte le Amministrazioni Pubbliche, con l’obiettivo di valorizzare le professionalità e migliorare i servizi all’utenza, economizzando le sempre più esigue risorse finanziarie, è indispensabile pervenire ad un rinnovo del contratto di lavoro, fermo da cinque anni. È necessario adeguare in tempi brevissimi l’aspetto normativo, recuperando il potere di acquisto delle retribuzioni! Una rotta che dovrà incrociare l’azione del Ministro della PA Giampiero D’Alia e quella del nuovo Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, con un quadro di relazioni sindacali più avanzate, più trasparenti e più aperte alla partecipazione, provando a cambiare il modello, a partire da ogni singolo Ente, permettendo ai lavoratori di intervenire nel processo decisionale su materie strategiche come: l’organizzazione del lavoro, la semplificazione, l’integrazione tra Amministrazioni, la reinternalizzazione dei servizi, la valutazione e la qualificazione professionale. Dalla riunione dei direttivi unitari di Cgil-Cisl-Uil Funzione Pubblica Liguria emerge la volontà di gestire il complesso ma necessario cambiamento di tutte le Amministrazioni Pubbliche. L’obiettivo è valorizzare le professionalità e migliorare i servizi all’utenza. è indispensabile pervenire ad un rinnovo del contratto di lavoro, fermo da cinque anni, adeguando in tempi brevissimi l’aspetto normativo e recuperando il potere di acquisto delle retribuzioni. PUBBLIC Guanto di sfida al Governo Serve un contratto nazionale che sia garanzia di trattamenti normativi ed economici omogenei su tutto il territorio, che consenta il recupero inflattivo degli ultimi anni e che, soprattutto, definisca il ruolo fondamentale della contrattazione di 2° livello, che dovrà quindi uscirne rafforzata. Questo è il vero obiettivo! Un 2° livello di contrattazione, quindi, che, agendo a monte sull’organizzazione, possa produrre risparmi, parte dei quali dovranno essere reinseriti nei Fondi dei Salari Accessori. Questi, per parte loro, dovranno godere della stessa detassazione già prevista per i dipendenti privati. La priorità è puntare sul capitale umano, una cabina di regia su mobilità e tutela dell’occupazione nei processi di riordino delle Amministrazioni Pubbliche, con un sistema di carriere più flessibile, di formazione permanente, di certificazione delle competenze, con l’individuazione di nuovi profili professionali e percorsi di stabilizzazione del precariato. La sfida al Governo è stata lanciata per una vera stagione di cambiamento per i lavoratori pubblici e per l’intero Paese! Paola Famà 11 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 AGENZIE FISCALI L a conferma di gran parte degli incarichi organizzativi ex artt. 17 e 18 CCNI da parte dell’Agenzia delle Entrate ha generato, in Liguria, non pochi interrogativi sui criteri seguiti e sulle dinamiche di avvicendamento. In questi giorni negli Uffici dell’Agenzia delle Entrate si sta perpetrando l’ennesimo caso di scelte unilaterali da parte di un’amministrazione che, emanando linee guida per una “migliore organizzazione”, supera accordi e travalica il buon senso. Forse non è chiaro ai vertici organizzativi che il benessere lavorativo non si costruisce con parole e false promesse, ma con azioni concrete e credibili, fondate su pari opportunità di crescita professionale e sul rispetto dei colleghi e del loro impegno quotidiano. Nello specifico, in questi giorni i dipendenti delle Entrate hanno assistito alla conferma di alcune posizioni organizzative ex artt. 17 e 18 del CCNI, sulla base di un documento - le Linee Guida per il conferimento degli incarichi e delle posizioni di responsabilità - emanato dalla direzione centrale lo scorso dicembre. Diciamo subito che nel merito le modalità indicate ci sembrano quanto meno arbitrarie e discutibili. La Cisl FP Nazionale ha preso sull’argomento una posizione chiara, non solo a tutela delle corrette relazioni sindacali che sono venute meno proprio a causa di una mancata condivisione e/o informativa a riguardo - ma anche dei reali diritti di tutto il personale che, a fronte di una già grave situazione vessatoria esterna si trova, ora, a lavorare in un clima animato da forti tensioni interne. Un incontro urgente chiesto al Direttore dell’Agenzia servirà, forse, a fare chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto l’amministrazione a modificare unilateralmente le vigenti norme contrattuali, reclamando anche un’illegittima autonomia rispetto al profilo del finanziamento di tali incarichi, finanziati attingendo dal In questi giorni i dipendenti delle Entrate hanno assistito alla conferma di alcune posizioni organizzative ex artt. 17 e 18 del CCNI, sulla base di un documento - le Linee Guida per il conferimento degli incarichi e delle posizioni di responsabilità - emanato dalla direzione centrale lo scorso dicembre. Nel merito le modalità indicate ci sembrano quanto meno arbitrarie e discutibili. fondo del salario accessorio destinato a tutto il personale. La Cisl chiederà conto anche di questo! Quantificare i costi di copertura dei vecchi e dei nuovi incarichi di responsabilità a fronte di un’incalzante politica di Spending Review di cui, oltretutto, possiamo sinceramente dire di non aver ancora visto alcun effetto concreto. All’interno della stessa Regione, o comunque in realtà limitrofe, si effettuano scelte completamente diverse, un vero “caos organizzativo”: i contenuti delle linee guida vengono interpretati ed attuati in modo differente dai vari direttori regionali e/o provinciali, a discapito delle pari opportunità e della trasparenza. L’attribuzione degli incarichi dovrebbe essere, oltre ad uno strumento di organizzazione dei livelli di responsabilità, anche uno strumento di valorizzazione delle professionalità, fattore su cui puntare anche per sviluppare la lotta alla corruzione, a cui l’Agenzia sembra tenere tanto. Il rinnovo di alcuni incarichi ha trovato la motivazione formale nella positiva valutazione del lavoro svolto, ma cosa è cambiato, invece, per quelli che, nonostante abbiano avuto una valutazione positiva, vedranno il proprio incarico messo a interpello? I criteri delle linee guida ci appaiono poco esaustivi, ma soprattutto rileviamo un’eccessiva discrezionalità concessa ai dirigenti provinciali sia nell’assegnazione degli incarichi, sia nella possibilità di decidere modifiche interne alle aree organizzative; ci sembra uno strumento pericoloso, con un forte rischio di generare legami patologici di sottomissione dei prescelti alla leadership dell’Agenzia, anziché a regole derivanti da criteri oggettivi, unico elemento a cui si dovrebbe far riferimento per il buon funzionamento della cosa pubblica. Domenico Mafera Segretario Cisl Fp Liguria Enti Centralizzati Gabriele Bertocchi Segretario Generale Cisl Fp Liguria 12 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC Alle Entrate la solita solfa! focus sanità L a sanità è costantemente sotto i riflettori economici e politici per via dell’imponente spesa che genera. La progressiva riduzione negli anni delle risorse economiche a disposizione della nostra regione impone alcune riflessioni, soprattutto di carattere organizzativo che non possono prescindere dalla responsabilità politica di fare una scelta. Inoltre, in un quadro più concreto si dovrà, prima di tutto, scegliere quale sanità ci potremo permettere. Il punto focale, al di là delle scelte politiche, è proprio questo. La scelta di avere un’unica azienda è già stata fatta, perseguendo, ai fini del finanziamento, la logica del territorio e della sua popolazio- Dal 1994 la Valle d’Aosta finanzia la Sanità con risorse proprie, avendo rinunciato ai trasferimenti del sistema sanitario nazionale, opportunità che ha consentito anche alcune licenze nell’organizzazione che oggi rischiano di diventare criticità. Quindi, la sfida a cui dovremo abituarci sarà quella di fronteggiare la carenza di risorse salvaguardando l’accesso ai servizi sanitari. In concreto, stiamo parlando di fare i conti con un taglio di 20 milioni di euro, destinati alla Sanità regionale, che si sommano a 10 milioni di euro in meno per il settore socio-sanitario. ne a scapito delle prestazioni rese. Ma la domanda da porsi è: quali sono i bisogni della nostra regione? La risposta banale, che piace a tutti e a nessuno, è “un po’ tutti ”. Invece, a questo punto, bisogna che si decida quali settori privilegiare e una volta scelta la strada siamo solo all’inizio, perché gli interrogativi sono tanti. Sanità, sociale e assistenza possono fare economie di scala? Quale il confine tra assistenza e sanità nella cura degli anziani? Le risposte non possono di nuovo prescindere dalle scelte, anche da quelle già fatte. Per esempio una maggiore valorizzazione dei ruoli degli infermieri ed oss sul territorio potrebbe fornire servizi migliori agli utenti. Dal 1994 la Valle d’Aosta finanzia la Sanità con risorse proprie, avendo rinunciato ai trasferimenti del sistema sanitario nazionale opportunità che ha consentito anche alcune licenze nell’organizzazione che oggi rischiano di diventare criticità. La filosofia sicuramente nobile di adeguare sistemi e normative nazionali alla nostra regione è sicuramente un aspetto positivo, che và però costantemente monitorato, avendo perseguito la strada dell’autonomia, alle risorse di cui disponiamo. Quindi la sfida a cui dovremo abituarci sarà quella di fronteggiare la carenza di risorse salvaguardando l’accesso ai 13 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC La mancanza di risorse rischia di far crollare il sistema servizi sanitari. In concreto stiamo parlando di fare i conti con un taglio di 20 milioni di euro, destinati alla Sanità regionale, che si sommano a 10 milioni di euro in meno per il settore socio-sanitario. Dati che in altri luoghi sarebbero assolutamente gestibili nella nostra realtà rischiano di far tracollare l’intero sistema. Come è noto il bilancio regionale ha subito nel corso del tempo fortissime contrazioni che inevitabilmente si sono riflesse sul sistema sanitario e socio sanitario. Sappiamo tutti che i tagli possono essere selettivi o lineari è scontato rimarcare che quelli lineari riequilibrano nell’immediato il bilancio tralasciando l’organizzazione a medio termine che nel caso della sanità assume un’importanza strategica per l’accesso ai servizi da erogare. Particolare attenzione va quindi posta al costo del personale che troppo spesso viene posto sotto analisi a prescindere dalle linee di indirizzo che gli amministratori si danno, ovvero dal numero di ser- rapportata al nostro di abitanti restituisce un profilo di costi di gran lunga più importante di altre realtà che non necessitano di elicotteri o altri mezzi speciali. Ad analisi fatta, dobbiamo rilevare che il costo del personale debba essere valutato in altra maniera, o accordandogli una tolleranza, o non considerandolo passibile di economie di scala tout court. Se la riorganizzazione deve passare attraverso una rivisitazione delle responsabilità e delle strutture, l’analisi deve passare necessariamente sull’esistenza di presidi che per vizi e dalla qualità che apportano al nostro sistema regionale. Tanto per scendere nel concreto, va rilevato che morfologia del territorio e vocazione turistica fanno si che in Valle l’utilizzo di mezzi speciali volti all’emergenza sia di gran lunga superiore alle altre regioni. In questo caso, una precisa scelta politica prestazioni rese non hanno senso di esistere. In questa logica è bene pensare che è arrivato il momento della misurazione, beninteso ponderata, di servizi alla persona e quindi molto delicati in una regione di montagna. Jan Dondeynaz Segretario generale Cisl Fp Valle D’Aosta 14 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC focus sanità NUOVI SCENARI C iò che sta alla base di ogni cambiamento, che preferiamo chiamare razionalizzazione, dovrebbe essere maggiore funzionalità ed efficienza seppure nel rispetto del principio dell’economicità. Questo concetto è evidentemente contrapposto alla sostanza dei tagli lineari che si manifestano con la riduzione, tout court, delle funzioni, con la contrazioni degli organici e l’eventuale trasformazione della natura dell’ente, da pubblica a privata. In tale contesto è inserito il cambiamento voluto dal D.Lgs.178/2012 a proposito della Croce Rossa Italiana. Alla fine del 2013 il comitato regionale Cri Valle d’Aosta ha rinnovato la convenzione con l’Azienda USL locale per il servizio a pagamento di trasporto degli infermi sul territorio tramite autoambulanze. Il servizio è garantito 24 ore su 24 e comprende il trasporto degli utenti dializzati ai centri dialisi di Aosta e Saint Vincent. La novità positiva consiste nel fatto che per la prima volta la convenzione è stata rinnovata per un periodo di tre anni anziché uno. I dipendenti CRI a tempo determinato sono legati alla convenzione a doppio filo poiché da un lato la durata dei loro contratti è strettamente connessa alla stessa, dall’altra i fondi derivanti dalla convenzione coprono buona parte dei costi sostenuti dall’Ente per il suo funzionamento. Appare chiaro, quindi, come tale servizio sia di vitale importanza per i lavoratori e per l’utenza. Sono coinvolti 8 autisti barellieri, più un numero variabile (a seconda delle assenze-malattie) di 3 - 5 lavoratori somministrati da un’agenzia interinale. Al servizio contribuiscono anche un dipendente a tempo indeterminato e un dipendente amministrativo a tempo indeterminato, mentre il personale volontario garantisce i servizi notturni e nei fine settimana. È bene non dimenticare l’importante ruolo del volontariato che potrebbe essere determinante al fine di trovare il giusto equilibrio all’interno del Comitato CRI Valle d’Aosta, per continuare ad essere al centro dell’attività sociale, punto cardine della propria identità, pubblica o privata che sia. Il D.Lgs. 178/2012 prevede la riforma dell’Ente CRI ed ha già iniziato a modificare lo status giuridico dei Comitati CRI provinciali e locali sul ter- ritorio italiano. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, trattandosi di un comitato regionale, tale riforma verrà applicata dal gennaio 2015. Si assiste in questo momento ad una discussione politica nella quale vengono sollevate perplessità sulla corretta applicazione della riforma e viene valutato il rapporto costi/benefici. Presumiamo quindi che si arriverà ad una scelta tra due ipotesi: a) applicazione di quanto previsto dal D. lgs 178/2012. In questo caso l’Ente CRI nazionale insieme alle sue emanazioni regionali, verrà soppresso e sostituito da organi giuridicamente inquadrabili come “Associazione privata di promozione sociale”; b) conferma della natura pubblica dell’Ente Croce Rossa Italiana con conseguente costituzione di comitati locali che subentreranno nella gestione delle attività. Quale che sia lo scenario futuro, il ruolo del sindacato è vigilare affinché, in questo delicato processo di trasformazione, siano rispettati i contenuti delle linee guida della CRI che prevedono il mantenimento degli attuali livelli di occupazione, soprattutto in presenza di convenzioni attive. Inoltre i nuovi CCNL che potranno essere applicati non dovranno avere condizioni giuridico-economiche penalizzanti per i lavoratori. Si dovrà inoltre vigilare che non vengano messe in atto azioni unilaterali volte alla sospensione di indennità previste dal CCNI vigente e sarà necessario gestire le eventuali mobilità dei lavoratori a tempo indeterminato verso altre pubbliche amministrazioni. La segreteria regionale Cisl Fp 15 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014 PUBBLIC Quale futuro per la Croce Rossa? VERTENZA ENTI LOCALI Comuni, è emergenza salari “C Cgil, Cisl, Uil: è il caos, così si impoveriscono stipendi già troppo magri. messa in mora dei lavoratori. Parliamo pur sempre di stipendi fermi dal 2010 e di un lavoro necessario per mantenere la coesione nelle nostre comunità locali, offrire servizi e far funzionare la macchina pubblica. Sottovalutare la situazione può portare a criticità ben più gravi”. Dal Veneto alla Campania la situazione precipita, mentre il Governo sta a guardare. “Dal Veneto alla Campania la situazione precipita, mentre il Governo sta a guardare. Già a fine gennaio abbiamo chiesto ai Ministri D’alia e Delrio di convocarci per affrontare la situazione. È evidente - concludono Dettori, Faverin e Torluccio - che in assenza di una soluzione tempestiva, le tante vertenze locali aperte troveranno una dimensione nazionale e verranno ricondotte a una mobilitazione in difesa del salario e dei servizi offerti dai Comuni, oggi a rischio a causa di un’intollerabile indifferenza”. PUBBLIC i preoccupa la grave sottovalutazione del caos generatosi in molti Comuni italiani con il proliferare di vertenze sul salario accessorio dei dipendenti. In seguito alle ispezioni del Ministero dell’Economia, alcune amministrazioni, o perché sollecitate o per tutelarsi, hanno addirittura pensato di decurtare parte del salario accessorio o rivisto unilateralmente alcuni istituti contrattuali, penalizzando così i già magri salari di lavoratrici e lavoratori pesantemente colpiti da blocco pluriennale della contrattazione. Crediamo che il Governo debba intervenire e in fretta per evitare che le gravi difficoltà di bilancio degli enti vengano scaricate sui dipendenti”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Gianni Faverin e Giovanni Torluccio rispettivamente Segretari Generali di FpCgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl - lanciano l’allarme sul salario di lavoratrici e lavoratori dei Comuni italiani. “È gravissimo - continuano i tre sindacalisti - che il costo della crisi dei bilanci comunali venga pagato dai lavoratori, in alcuni casi persino con la restituzione delle somme percepite o, come ad esempio è avvenuto nel Comune di Vicenza, con la 16 PUBBLICO CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d’Aosta / n. 2 12 Febbraio 2014
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