Progetto di formazione di base sui disturbi di comportamento

Associazione Italiana per i Disturbi di Attenzione ed Iperattività e Patologie Correlate
Sezione Veneto
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Progetto di formazione di base sui disturbi di comportamento in età evolutiva
TITOLARE DEL PROGETTO
AIDAI Veneto
TITOLO DEL PROGETTO
“Progetto di formazione di base sui disturbi di comportamento in età evolutiva”
DURATA
A.S. 2014-2015
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
OBIETTIVO FINALE DEL PROGETTO
L’obiettivo del progetto è quello di migliorare la qualità della vita scolastica di insegnanti e alunni.
La scuola è il luogo principale in cui si sviluppano occasioni di crescita individuale e si
promuovono relazioni interpersonali. Essa come Istituzione nasce e si caratterizza per il
raggiungimento di obbiettivi formativi centrati sull’alunno, inteso come soggetto attivo della sua
educazione.
Proprio per la complessità e l’importanza di queste dinamiche evolutive, gli insegnanti possono
essere supportati nelle loro funzioni educative, attraverso strategie di intervento concrete sia in
situazioni di disagio, sia al fine di mantenere e valorizzare le situazioni di benessere e di agio. Così,
accanto alle attività didattiche, ai bambini ed ai ragazzi può essere fornito uno spazio che li doti di
strumenti e strategie capaci di sostenerli nell’affrontare eventuali difficoltà attentive e
comportamentali in classe.
MOTIVAZIONE DEL PROGETTO
La scuola per il bambino è una particolare esperienza culturale, che diventa uno spazio in cui
sperimentarsi, in cui saggiare le proprie competenze. Pertanto l’esperienza scolastica incide
profondamente sul suo sviluppo, sia nella direzione della sperimentazione di sé, sia in quella di
verifica delle proprie abilità cognitive e sociali. La scuola è però uno spazio in cui il bambino
spesso percepisce il pensare come un obbligo che può farlo sentire in pericolo, costringendolo ad
attuare delle difese che possono farlo optare per un evitamento dell’attività di pensiero o di
rappresentazione, o per un atteggiamento di apatia, di allontanamento, in cui vengono dimesse
creatività e curiosità, sostituite da forme di imitazione e adattamento passivo.
La scuola stessa deve porsi e proporsi anche da un punto di vista istituzionale come promotrice di
esperienze emancipative, non solo cognitivamente, ma più in generale, socialmente e culturalmente.
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Nel suo configurarsi e legittimarsi come istituzione formativa, la scuola deve diventare occasione di
risposta ai bisogni di apprendimento di strumenti di conoscenza e di strategie interpretative della
realtà: sono bisogni che emergono nella loro urgenza da parte di bambini sempre più accorti e
attenti al contesto culturale e multiculturale a cui appartengono e alla necessità di essere dotati di
strumenti adeguati per esserne parte integrante e attiva.
La scuola ha anche il difficile compito di far fronte a delle situazioni problematiche relative al
rendimento scolastico e spesso non è supportata da adeguate occasioni di formazione, rispetto ad un
ambito così complesso, ma d’altra parte strettamente connesso all’esperienza didattica. Nonostante
la scuola e la famiglia predispongano le normali opportunità pedagogiche, alcuni alunni presentano
alcune difficoltà nelle attività di apprendimento.
Gli obbiettivi specifici del Progetto sono pertanto di sensibilizzare il mondo scolastico sui Disturbi
dell’Attenzione ed Iperattività e, una volta riconosciuti, di fornire agli insegnanti concreti strumenti
di intervento pedagogico e ai bambini la possibilità di acquisire una maggiore conoscenza e
consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo, con la convinzione che questa
sensibilizzazione consenta un maggior controllo della stessa attività cognitiva e di quella
comportamentale.
I DISTURBI DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’
In ambito clinico è ormai ampiamente accettato che i Disturbi di Attenzione ed Iperattività non
siano causati da deficit cognitivo, ma da un disturbo neurobiologico che causa oggettive difficoltà
nell'autocontrollo e nella capacità di pianificazione.
Tali disturbi sono caratterizzati da due gruppi di dimensioni psicopatologiche, definibili come
inattenzione ed impulsività/iperattività. L’inattenzione si manifesta soprattutto come scarsa cura per
i dettagli ed incapacità a portare a termine le azioni intraprese; l’impulsività come difficoltà ad
organizzare azioni complesse, con tendenza al cambiamento rapido da un’attività ad un’altra e
difficoltà ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco e/o di gruppo. Tale impulsività è
generalmente associata ad iperattività: questi bambini vengono riferiti "come mossi da un
motorino", hanno difficoltà a rispettare le regole, i tempi e gli spazi dei coetanei, a scuola trovano
spesso difficile anche rimanere seduti.
L’incapacità a rimanere attenti ed a controllare gli impulsi fa sì che, spesso, i bambini con ADHD
abbiano una minore resa scolastica e sviluppino con maggiore difficoltà le proprie abilità cognitive.
Frequentemente questi bambini mostrano scarse abilità nell’utilizzazione delle norme di convivenza
sociale, in particolare in quelle capacità che consistono nel cogliere quegli indici sociali non verbali
che modulano le relazioni interpersonali. Questo determina una significativa interferenza nella
qualità delle relazioni tra questi bambini ed il mondo che li circonda. Il difficoltoso rapporto con gli
altri, le difficoltà scolastiche, i continui rimproveri da parte delle figure di autorità, il senso di
inadeguatezza a contrastare tutto ciò con le proprie capacità fanno sì che questi bambini sviluppino
un senso di demoralizzazione e di ansia, che accentua ulteriormente le loro difficoltà.
La presenza di classi problematiche e di bambini con ADHD può rendere utile, se non necessario,
l’intervento in ambito scolastico di uno o più specialisti che affianchino e supportino gli insegnanti,
favorendo sia un corretto approccio a tali problematiche, sia lo sviluppo positivo della didattica, i
rapporti interpersonali e l’integrazione degli alunni. Infatti, in certi momenti critici (ad esempio
quando un bambino reagisce in maniera provocatoria, non adeguandosi “spontaneamente” alle
regole condivise della classe), le risorse attivabili dal singolo insegnante possono risultare limitate.
La difficoltà dell’adulto sta, spesso, nell’identificare correttamente, nel complesso sistema-classe, i
motivi che determinano lo scatenarsi di queste “crisi”: di conseguenza la risposta dell’insegnante
stesso risente di un certo senso di inadeguatezza e di “impotenza”, visto che i tentativi di contenere
questi atteggiamenti possono risultare vani o, addirittura, sortire effetti contrari a quanto desiderato.
Avviene quindi che le più semplici regole nell'uso degli spazi e dei materiali si scardinano; dal
punto di vista relazionale si rilevano atteggiamenti aggressivi verso i compagni; scarsa è la
considerazione del ruolo dell'adulto. Tale contesto determina ripercussioni anche sul piano didattico
ed educativo, rendendo la proposta formativa molto frammentata e scarsamente proficua.
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IL MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO
E' quindi necessario procedere con un modello di formazione che vada oltre la lezione teorica,
frontale e monodirezionale degli usuali corsi per i docenti. Il modello di riferimento è quello della
ricerca sperimentale in situazione reale (Celi e Fontana, 2007), in cui gli insegnanti, dopo aver
acquisito le nozioni teoriche di base, posso fare esperienza in modo diretto nella loro pratica
quotidiana delle strategie fornite dagli specialisti, con metodi di osservazione, intervento e analisi
delle situazioni specifiche identificate. Fondamentale diventa quindi anche il momento del
monitoraggio e della supervisione, in cui si trovano spunti di riflessione e discussione, oltre che di
approfondimento per la formazione degli insegnanti.
Interventi psicologici di tipo cognitivo comportamentale nella scuola, specie per quanto riguarda
casi di difficoltà di gestione della classe e di bambini con disturbi del comportamento, sono
affrontati in modo approfondito in letteratura (Celi e Fontana, 2005; Di Pietro, 2001; Ianes e
Cramerotti, 2002): sembra che tali esperienze confermino la possibilità di un positivo riscontro non
solo sul comportamento delle classi e dei bambini problematici, sulle prestazioni scolastiche degli
alunni stessi e sull’intero “sistema relazionale” di classe, ma evidenzino la possibilità di identificare
con precisione l'effettiva e tangibile diminuzione delle situazioni problema a favore dei
comportamenti funzionali dei soggetti. La valutazione finale dell'intervento non sarà infatti affidata
solamente a criteri qualitativi, ma prenderà in considerazione dati oggettivi riferiti agli obiettivi
concordati per il caso-classe preso in considerazione.
MODALITÀ DI ESECUZIONE DEL PROGETTO
L’AIDAI Veneto propone l’attivazione di progetti di formazione nelle scuole dell’Infanzia, Primarie
e Secondarie di primo grado sui disturbi del comportamento, in particolare sul Disturbo di
Attenzione/Iperattività (ADHD).
Lo scopo è di presentare informazioni su come riconoscere ed intervenire concretamente in classe
con un alunno con disturbi del comportamento, oltre che di favorire un più stretto collegamento tra
scuola, famiglie e centri clinici pubblici e privati preposti alla diagnosi e cura dei disturbi evolutivi
(vedi registro nazionale per l’ADHD e centri ambulatoriali affiliati all’AIDAI Nazionale).
PROFESSIONISTI COINVOLTI
I formatori sono psicologi specificatamente formati, soci ordinari e referenti provinciali
dell’AIDAI.
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MODULI
MODULO A. FORMAZIONE
DENOMINAZIONE
ATTIVITA'
Formazione agli insegnanti
OBIETTIVI
METODOLOGIE
-N°2 incontri teorici, in plenaria,
della durata di ore 3 ciascuno
- Introduzione teorica: cos’è il
(totale di ore 6) rivolti a tutti i
Disturbo da Deficit di
docenti di ogni ordine e grado
Attenzione/Iperattività
(Scuola dell’infanzia, Scuola
(ADHD), strumenti per
Primaria, Scuola Secondaria di
riconoscerlo
primo grado)
- La normativa: aspetti
legislativi nella gestione del
-N°1 incontro teorico, in plenaria,
Disturbo ADHD nella scuola
della durata di ore 3 rivolto ai
- Le strategie per gli
docenti suddivisi per ordine e
insegnanti: strategie
grado di scuola (totale N°3
comportamentali, antecedenti
Incontri, uno per la Scuola
e conseguenze, i sistemi di
dell’Infanzia, uno per la Scuola
rinforzo, i contratti
Primaria, uno per la Scuola
comportamentali, etc.
Secondaria di primo grado, per un
totale di 9 ore di formazione)
MODULO B. SUPERVISIONE
DENOMINAZIONE
ATTIVITA'
OBIETTIVI
Supervisione agli insegnanti -Presa in carico di un caso o
di un gruppo classe
-In seguito ad attuazione delle
tecniche educative
sperimentate in classe analisi
dei punti di forza e delle
problematicità delle
metodologie adottate e
riaggiustamento della tecnica
METODOLOGIE
-N°4 incontri di consulenza
psicoeducativa della durata di ore 2
ciascuno rivolti ai docenti di ogni
classe, a cadenza
mensile/bimensile
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MODULO C. INTERVENTO PSICOEDUCATIVO IN CLASSE
DENOMINAZIONE
ATTIVITA'
OBIETTIVI
- Diminuzione dei
comportamenti disadattivi in
classe ed aumento dei
comportamenti adattivi
- Miglioramento dei rapporti
interpersonali tra coetanei nel
Intervento psicoeducativo in sistema classe
classe
Gli obiettivi specifici
dell’intervento psicoeducativo
in classe saranno definiti
dopo un’osservazione e
un’analisi dei comportamenti
adattivi e disadattivi presenti.
ORE PRESENZA
PSICOLOGO IN
CLASSE (tempi
intervento)
1 ora
(a inizio percorso)
METODOLOGIE
- Primo incontro informativo/formativo con gli insegnanti: condivisione del
progetto e delle informazioni riguardo il bambino e la classe, per arricchire il
bagaglio di informazioni a disposizione e per confronti con eventuali followup.
A partire da 3 ore
(1° settimana)
- Osservazione occasionale e individuazione comportamenti problema:
lo psicologo, all’interno della classe, raccoglie informazioni di natura
qualitativa (sottoforma di “diario”) sui comportamenti (positivi e negativi)
messi in atto dal/dai bambino/i e sugli obiettivi su cui si potrebbe andare a
lavorare.
A partire da 3 ore
(1° settimana)
- Operazionalizzazione dei comportamenti e osservazione sistematica:
Misurazione sistematica dei “comportamenti problema“ e dei
“comportamenti positivi” associati alle medesime situazioni, attraverso un
parametro di misura (frequenza o durata) e uno strumento (tavola di
osservazione costruita ad hoc).
Verrà effettuata (su tavole di osservazione) una Analisi Funzionale (ABC)
dei Comportamenti, mettendo in relazione ogni comportamento con le
situazioni antecedenti che lo hanno provocato e le conseguenze (che lo
mantengono o lo mandano in estinzione).
2 ore
(dopo
- Secondo incontro informativo/formativo con gli insegnanti: Prima
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l’osservazione)
A partire da 2
ore/settimana o
quindicinalmente,
previo accordo
(per 8 settimane *)
2 ore
(Al termine del
primo percorso)
Per i due mesi
successivi
1 ora
Dopo il periodo di
generalizzazione
supervisione con gli insegnanti, per mettere a fuoco gli obiettivi
comportamentali emersi dall’osservazione dello specialista e per strutturare
la successiva fase di intervento (Token economy in classe).
- Intervento sui comportamenti (Token economy singola o di gruppo):
Una volta analizzata la situazione e identificati i comportamenti-obiettivo, si
utilizza un Intervento di Rinforzo Sistematico attraverso una Token
Economy, singola o di gruppo.
Saranno stabilite delle modalità di rinforzo simbolico erogato
dall’insegnante, attraverso cui il bambino (responsabilizzato attraverso la
stipulazione di un “contratto”) dovrà raggiungere gradualmente un
obiettivo/premio.
Gli obiettivi potranno essere variati in base alle esigenze, eventualmente
proseguendo l’osservazione sistematica, seguendo delle baseline multiple.
Nel caso di una Token di gruppo si potrà attingere dai principi
dell’Apprendimento cooperativo.
In questo tipo di apprendimento il concetto fondamentale è
l’interdipendenza. I membri del gruppo devono percepirsi come elementi
legati da una condizione di forte dipendenza l’uno dall’altro.
Si parla quindi di interdipendenza di identità (dare un nome, un motto, un
simbolo al gruppo), interdipendenza di materiale (utilizzare lo stesso
materiale, ad esempio cartelloni per la token), interdipendenza di scopo
(seguire lo sviluppo di una storia, scoprire dei personaggi lungo un percorso
di gruppo) e interdipendenza di obiettivo (il gruppo sa che deve raggiungere
un obiettivo con tutti i suoi membri, senza eccezioni).
Sarà quindi l’intera classe a doversi impegnare allo scopo di totalizzare un
numero di Token (rinforzi simbolici) sufficienti per arrivare
all’obiettivo/premio prefissato.
- Ri-monitoraggio dei comportamenti al fine di verificare il raggiungimento o
meno dei micro-obiettivi (2 settimane).
-Incontro di Verifica e Valutazione dell’efficacia dell’intervento: gli
insegnanti e gli specialisti fanno il punto della situazione, discutendo le
modalità con cui cercare di generalizzare i risultati ottenuti, anche nei mesi
successivi.
- Periodo di generalizzazione, in cui si cerca di far utilizzare al bambino le
abilità che egli ha appreso durante il percorso specifico, ma senza rinforzatori
simbolici.
- Incontro con gli insegnanti per verifica di efficacia ed efficienza del
progetto e aggiornamento sull’andamento della classe.
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*
La presenza dello psicologo in classe varia in base alle specifiche fasi dell’intervento (vedi sopra).
Il tempo totale (stimato) dell’intero intervento psicoeducativo varia dai due ai tre mesi
(osservazione-analisi-implementazione strategie in classe).
Gli incontri di supervisione possono proseguire anche oltre l’intervento in classe, durante il
periodo di generalizzazione dell’intervento.
Il ri-monitoraggio dei comportamenti può essere effettuato o meno a seconda delle esigenze: in
alternativa può essere effettuata un’analisi qualitativa dell’efficacia ed efficienza dell’intervento
durante l’Incontro di Verifica e Valutazione previsto.
MODULO D. POTENZIAMENTO ATTENTIVO DEL GRUPPO-CLASSE
DENOMINAZIONE
ATTIVITA'
METODOLOGIE
Training meta-attentivo condotto in classe (minimo 10 ore di
intervento, suddivisibili in 5 incontri della durata di due ore
ciascuno), attraverso materiali d’intervento costruiti per i livelli di
istruzione, centrati su quegli aspetti dell’attenzione che la ricerca
sperimentale e lo studio sul disturbo hanno evidenziato come
essenziali.
Le aree di intervento sono pertanto:
- Attenzione Selettiva;
- Attenzione Focalizzata;
- Attenzione Mantenuta;
Potenziamento attentivo del
- Attenzione Divisa;
gruppo-classe
- Shift (Rapido spostamento dell’attenzione);
- Segnali di distrazione.
Ogni area di trattamento sviluppa un itinerario specifico, che
persegue obbiettivi di conoscenza del meccanismo dell’attenzione
e di riflessione sulle modalità di funzionamento, per passare alla
esemplificazione di strategie adeguate alla gestione e al controllo
del proprio funzionamento cognitivo.
La maggior parte delle attività prevede una fase di lavoro
individuale, che sfoci poi in una fase di confronto e discussione
con i compagni.
BIBLIOGRAFIA
Celi F. e Fontana D. (2007), Formazione, ricerca interventi psicoeducativi a scuola, Milano:
McGraw-Hill.
Celi F., Fontana D. e Trubini (2005), Interventi complessi a scuola in Rovetto F. e Moderato P.,
Progetti di intervento psicologico, Milano : McGraw-Hill.
Celi F. (2002), Psicopatologia dello sviluppo, Milano: McGraw-Hill.
Cornoldi C. et al. (1996), Impulsività e Autocontrollo, Trento: Erikson.
Di Pietro et al. (2001), L’alunno iperattivo in classe, Trento: Erikson.
Ianes D. e Cramerotti S. (2002), Comportamenti problema e alleanze psicoeducative, Trento:
Erikson.
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PREVENTIVO DI SPESA
L’esperto o gli esperti indicati dall’AIDAI Veneto prenderanno contatto con la scuola e saranno gli
intestatari diretti della formazione: incarico e pagamento del corso verranno effettuati direttamente a
lui o a loro dalla scuola.
Il compenso richiesto può variare a seconda dell’accordo tra docente-scuola, a partire da un minimo
di €70,00 orarie + contributi previdenziali (2%) in caso di libero professionista + rimborso spese
viaggio.
Il Corso può essere esente Iva in base alla L. 537 del 24.12.1993 art. 14 c.10 (che recita “i
versamenti eseguiti dagli Enti pubblici per l’esecuzione di corsi di formazione, riqualificazione e
riconversione del personale costituiscono in ogni caso corrispettivo di prestazioni di servizi esenti
dall’imposta sul valore aggiunto, ai sensi dell’art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 26
ottobre 1972 n° 633).
VARIAZIONI SUI PROGETTI
Le proposte possono esser modificate a seconda delle esigenze dei richiedenti e delle disponibilità
dei formatori Aidai-Veneto, sia nei contenuti che nelle ore totali di formazione.
ACCREDITAMENTO
L’AIDAI ha ottenuto l’accreditamento per la formazione presso il MIUR; pertanto è possibile
coinvolgere più Scuole o Istituti Comprensivi per organizzare dei corsi unificati che verranno
pubblicizzati direttamente tramite il sito del MIUR.
A disposizione per chiarimenti ed approfondimenti, Saluto Cordialmente
Per Direttivo AIDAI Veneto
Dott.ssa Donatella Benetti
Psicologa Psicoterapeuta
Presidente AIDAI Veneto
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