Bashkia Periodico a cura dell’amministrazione Comunale di San Costantino Albanese Anno 5, numero 1 - Aprile 2015 A Sandro, padre di molte idee compreso il nostro giornale di Massimo Bonci Ho pensato a lungo prima di cominciare a scrivere. Cercavo qualcosa, le parole più adatte per parlare senza incensamenti, con onestà intellettuale, di Sandro Bernardone. Non sono tra coloro che l'hanno conosciuto da vicino e in maniera approfondita. Le occasioni d'incontro, le cose che abbiamo condiviso, risalgono a un periodo relativamente recente, e iniziano dopo il mio trasferimento in San Costantino Albanese. Di questa non lunghissima conoscenza conservo tuttavia alcuni ricordi nitidi, anche se è difficile dare ordine ai vissuti soggettivi. Il rapporto tra me e Sandro non si può dire che sia stato sempre idilliaco, anzi! Le divergenze sono state frequenti, vuoi a causa dei nostri caratteri poco propensi a cedere e, al contrario, sempre tesi a sostenere il proprio punto di vista, vuoi per quel suo modo di fare spiccio e sbrigativo, che sottendeva sempre a una sola conclusione: ” Si fa come dico io!” Credo che questo suo lato del carattere lo abbia reso inviso a una parte del paese. Ma è pur vero che il suo attivismo, la sua presenza, a volte pervasiva, lo faceva protagonista in tutte le iniziative, cui partecipava con entusiasmo, tanto da renderlo una figura imprescindibile per la nostra comunità. E questa sua peculiarità condizionava non poco l'ambiente! Ma i “cavalli di razza” sono fatti cosi! Non li tieni a freno, scalpitano e vogliono tagliare il traguardo. E Sandro di traguardi ne ha tagliati e come! A me non interessa fare l'elenco. Dirò solo che era un dirigente politico di lungo corso, formato alla scuola di partito, e per questo molti tratti del suo operare ne risentivano. Lui, nato a Castronuovo di Sant'Andrea, amava San Costantino Albanese e la sua comunità, che lo aveva accolto, apprezzato, e sospinto, tanti anni fa, a guidare il cambiamento oramai non più procrastinabile Bashkia dell'amministrazione comunale. Sandro era un leader indiscusso, politico fine, sapeva, al contrario di altri, rapportarsi con intelligenza. Ricordo la fase in cui mi trovai candidato in una lista avversa alla sua. Succede che, le dinamiche interpersonali in un paese piccolo come il nostro, portino persone che fino il giorno prima si frequentavano, a ignorarsi, a guardarsi in cagnesco. Molta gente mi tolse il saluto, lui no. Ci s'incontrava per strada e, guardandoci dritti negli occhi, partiva il saluto: «Ciao Sandro» e lui, «Ciao Bonci!» Con rispetto, con stima reciproca. Dicevo che non c'è stata tra noi una continuità di legami, alla di la della specifica occasione, siamo stati, come si usa dire “compagni di strada”. E la strada ci ha portato, in una sera di Primavera del 2008, davanti ad una birra, a parlare di politica, d'informazione. Sandro era reduce da una tornata elettorale a livello provinciale che non lo aveva premiato. C'era in lui l'esigenza di capire, di indagare i motivi dell'insuccesso. Uno apparve subito centrale: la difficoltà di comunicazione, l'informazione, un rapporto migliore con la gente. Ed è sull'onda di questi ragionamenti che nasce l'idea del giornale; ed egli, da politico navigato, colse subito l'importanza della mia proposta di aprire un nuovo canale di dialogo con la popolazione. Senza la sua volontà e autorevolezza il giornale non sarebbe mai nato. Seguirono mesi di lavoro progettuale, di studi di fattibilità, fu una gestazione lunga e laboriosa, e infine il numero zero di BASHKIA. Il resto è attualità. Insieme abbiamo fondato e voluto questa testata, noi così diversi, a volte perfino incompatibili, per metterla al servizio della nostra comunità. Speriamo di esserci riusciti. copia gratuita è disponibile anche in versione online su www.lasiritide.it e www.comunesancostantinoalbanese.it In ricordo di Sandro Berardone «Ha sempre lottato per la giustizia sociale» Riesce sempre più difficile accettare la prematura scomparsa di Sandro Berardone che lascia un vuoto incolmabile nelle comunità tutte, nelle istituzioni e nel mondo politico. Un pianto condiviso da più parti per la progettualità, Sandro non si fermava un attimo per la sua gente; quella che ha rappresentato in maniera esemplare in ogni momento istituzionale e politico della sua vita. E lo faceva avviando interlocuzioni; ogni sua proposta piccole comunità, sempre attento alle problematiche della gente e con l' impegno di una vita ha delineato una condotta politica di pregio, che si eleva a modello per le future classi dirigenti di questo territorio. Con il suo vissuto, consegna a tutti noi un patrimonio notevole, un' operato amministrativo in questa comunità ineguagliabile negli anni sia in termini di crescita culturale che di realizzazione di opere. Dotato di una predisposizione innata, virtù di pochi, quella di amministrare con lungimiranza ed onestà per il bene comune. Per noi amministratori lascia la grande responsabilità di dare seguito ai suoi progetti e di continuare a credere con la sua stessa determinazione nella crescita di questa comunità. Uomo amato dal popolo, il suo ricordo sarà scolpito nei nostri cuori, nella memoria storica del paese, nel percorso politico di questo territorio che con Orgoglio ne rivendica l'appartenenza, mantenendo viva la sua presenza e la sua straordinaria personalità. Ciao Sandro!!! perdita di un uomo che si è donato agli altri con passione civile e senso di responsabilità politica. E' per me una profonda commozione parlare di Sandro, a lui mi legava un rapporto di affetto e di stima, guida preziosa, faro di luce in questa mia esperienza amministrativa; la sua assenza priva non solo me ma l'intera comunità di un autorevole rappresentanza nel panorama politico lucano. Ho sempre apprezzato in lui la singolare perspicacia; quella di prospettare soluzioni laddove sembrava che non c'è ne fossero, la naturalezza nel volgere lo sguardo oltre i “confini dell'ordinario” e nell'allargare l'orizzonte della discussione politica a nuove prospettive di sviluppo, tanto lo percepivo ascoltando i suoi discorsi quelli affrontati nei tavoli di confronto istituzionale e lo percepivo dai suoi tanti progetti pensati con entusiasmo per la crescita di un territorio che amava profondamente. Fonte di idee e p a s s ava s e m p r e a tt rave r s o i l coinvolgimento dei protagonisti del territorio dando voce in modo democratico alle parti sociali, associazioni, istituzioni, cittadini. Un uomo notoriamente dotato di una grande capacità di dialogo e di mediazione, nonché di un forte senso di lealtà nell' intrattenere relazioni istituzionali e sociali. Con i suoi valori di coerenza, di correttezza, con le sue battaglie per una maggiore giustizia sociale a sostegno delle istanze delle Il Sindaco Rosamaria Busicchio. Bashkia Il ricordo della rete Sono tantissimi i messaggi arrivati da ogni parte di Basilicata e d'Italia e dedicati a Sandro Berardone. Una grande commozione ha lasciato una scia di emotività condivisa che ancora non si spegne. Abbiamo scelto un messaggio su tutti: quello di Piero Di Siena, politico e giornalista. “Ho rivisto dopo più di venti anni Sandro a Castronuovo S. Andrea due anni fa in un'iniziativa organizzata da Mario Trufelli su Emilio Colombo. Ho avuto un momento di spaesamento perché lo ricordavo giovane dirigente del Pci a San Costantino, uno dei più brillanti esponenti dell'ultima generazione dei comunisti lucani. Non avrei mai pensato due anni fa che non avremmo mai più avuto occasione di rincontrarci”. Pagina 2 In ricordo di Sandro Berardone Il ricordo di Cantisani:“Ciao amico mio!» di Giuseppe CANTISANI Ho conosciuto Sandro a fine 1978 a Portici, cercava casa per frequentare la Facoltà di Agraria e si rivolse a me, sapendo che ero già a buon punto con gli studi. Per alcuni anni lo persi di vista, lo incontrai in paese e mi disse che aveva vinto il concorso alla C.M. di Senise ed aveva deciso di non proseguire l'Università. Nel 1986 si sposò stabilendosi a San Costantino Albanese ed iniziò la nostra amicizia, lui giovane segretario della sezione P.C.I., io assessore socialista nella Giunta Chiaffitella e lavorammo assieme alla redazione del Regolamento degli usi civici ed alla progettazione delle chiudende da utilizzare nei lavori di forestazione. Nel 1993 Sandro si arrabbiò con me in quanto, da consigliere di minoranza, mi dimisi non condividendo la dichiarazione, da parte dell'allora maggioranza, del dissesto finanziario, sostenendo che le “Istituzioni ed i cittadini non si abbandonano ma si aiutano”. Nel 1994 mi venne a trovare per convincermi ad affiancarlo nel la competizione elettorale, io ero molto restìo per le condizioni precarie in cui versava il Comune: i dipendenti che avanzavano diversi stipendi, le tariffe che erano ai massimi livelli, i creditori che si lamentavano e le casse comunali risultavano vuote. Sandro riuscì a convincermi con argomenti crudi: non pensi ai tuoi figli? Non devi vivere in Paese? Iniziò a spiegarmi le sue soluzioni per i moltissimi problemi ma quello che mi colpì furono i sani principi che emergevano, l'elevato senso civico e l'entusiasmo che evidenziava. Iniziava così una bellissima avventura con un infaticabile uomo ed un politico “ di altri tempi”. Alla base della sua azione amministrativa vi era lo sguardo verso le categorie deboli: anziani, bambini e ragazzi. Per gli anziani subito pensò al centro di aggregazione, all'assistenza domiciliare, al telesoccorso e di ridurre al minimo le tariffe. Per i bambini erogò contributi all'asilo, comprò giochi ed aprì il centro ludico. Per i ragazzi realizzò l'edificio scolastico nuovo, il campetto ed il campo da calcio. Chiedeva a noi collaboratori la presenza Bashkia in Comune per “sentire” le esigenze dei cittadini e lui quasi sempre a Potenza, Roma, Parco, Partito . . ovunque, importante che trovava finanziamenti pubblici e privati(terremoto). Ogni mese andava a trovare i cittadini delle Contrade per renderli edotti delle novità e sapere le loro problematiche. L'unico cruccio era la carenza di posti di lavoro per i giovani, per non farli andare via. Pensò all'Ufficio Turistico per implementare tutta l'offerta: Museo, Chiesa, Santuario, Casa Parco, Sportello Linguistico, Laboratorio Erbe Officinali,Progetto Elisa. Dove si spese “piccolo è bello, ma è meglio se lo conoscono in tanti perché saranno, un domani, nostri alleati”. Chiedeva a tutti noi gentilezza ed ospitalità verso tutti! Quante battaglie, a livello provinciale e comunale, per trovare la soluzione della sede del Liceo di Senise: i lavori stanno procedendo ed io, guardandoli dalla mia aula, riesco a stare e parlare con Sandro oppure intravedo un cinghiale e penso le “lotte” coi cacciatori e con i selecontrollori nei molti paesi calabresi e lucani della Comunità Montana del Parco: quanti viaggi, quante riunioni, quante grida ed improperi. E' stato di più e ne andava orgoglioso, per l'effettiva e sicura possibilità di creare opportunità lavorative, era la realizzazione del Volo dell'Aquila e del Parco Avventura. Quello che mi meravigliava era la sua capacità di “sfornare” idee a getto continuo, chiamandomi in qualsiasi momento e rendendomi partecipe in tutto. Quante personalità mi ha fatto conoscere ed ha “portato” in paese, ricordo le giornate trascorse con l'allora Prefetto Profili, il Presidente e il Ministro dell'Istruzione dell'Albania, il sindaco di Tirana. Indimenticabile la giornata “Tutti a scuola” al Quirinale con il Presidente Napolitano ed i nostri ragazzi. Non dimentico ministri, senatori, deputati, presidente e assessori regionali, funzionari, sindaci….., una moltitudine di gente comune e subito mi vengono in mente i giorni del Giro ciclistico di Basilicata e di Arcobalonia. E mi diceva, riferito a San Costantino Albanese: “bello”…. perché ora è dinanzi e vicino a me ed ogni volta che passo mi saluta e mi dà il benvenuto dalla segnaletica “arbereshe” che ha fortemente voluto nei cinque Comuni della provincia. Stare con lui mi ha arricchito dal punto di vista amministrativo, sociale ma soprattutto umano: la capacità di immedesimarsi ai problemi della gente e vivere le giornate come una missione. Però la lezione che mi ha dato negli “ultimi” mesi è qualcosa di indescrivibile : a pensare con quale dignità li ha affrontati senza farsi accorgere che si stava spegnendo. Ritengo che la mia colpa più grave è questa e non mi capacito, ma era lui che parlava di me invece di pensare ai suoi problemi. "Il guaio, Sandro, è che la tua mancanza la avverto, ogni giorno che passa, sempre di più e chissà se saremo capaci di portare avanti la tua grande eredità". continua in ultima Pagina 3 In ricordo di Sandro Berardone Vivere non basta Sandro non si è limitato a vivere la sua vita, ma l'ha dedicata totalmente agli altri, alle persone che ha incontrato lungo il suo cammino, alle imprese e battaglie che ha abbracciato con coraggio, convinzione e tanta, tanta passione, alla sua gente ed alla sua bistrattata terra; ha speso tutta la sua vita per una manciata di ideali, sacrificando così sull'altare del momento che passa, ogni risorsa di vita ed emozione. Diceva spesso: "ciò che facciamo ci qualifica, ci caratterizza, dobbiamo fare in modo che resti una traccia, un segno del nostro operato, del nostro passaggio, nulla deve essere sprecato, ogni minuto della nostra vita deve essere speso per il bene della comunità e per le giuste cause”. Il suo modus vivendi, la sua generosità, solidarietà, pietas, fedeltà alla sua immagine interiore, la sua oggettiva pulizia morale, rappresentano una solida ed inconfutabile verità: Sandro era quello che faceva, non c'è mai stata alcuna contraddizione, distanza, gap tra quello che pensava, sentiva, affermava e ciò che faceva. Ci ha dimostrato che morale è rimanere immuni dalla contaminazione cronistica, dall'ammasso mentale, dalla stupidità di chi spinge nel vuoto le parole per poi ritrovarle invalide, morte. Morale è l'amore, il rispetto per se stessi e gli altri, anche e, soprattutto, nelle circostanze più difficili e dolorose; è cedere alle illusioni, è il dolore, il sentirsi deboli, abbracciare e difendere le proprie idee, senza calpestare quelle altrui, credere sempre nei propri sogni, avere coscienza che il mondo finisca o si dilegui, la completa inutilità del perfetto. Credo sia questo il suo vero insegnamento e spero sinceramente che venga accolto, apprezzato dalle nuove generazioni. Comunque, qualsiasi cosa io dica o scriva, credo non possa esprimere appieno la bellezza e la grandezza della sua anima, che come le nuvole, ha sempre raccolto per VERSARE. Enza Berardone Guida e gregario, ci ha insegnato la ‘nostalgia del mare’ Nella semplicità che spesso rischia di essere banale della comunicazione veicolata attraverso i social network, c’è un principio, ripetuto più volte e in diverse salse, che in questi ultimi mesi più che mai mi fa ripensare al carattere di Sandro Berardone. Il messaggio spiega, con due sole immagini, la differenza tra essere un ‘capo’ ed essere un ‘leader’, un ‘trascinatore’. Il capo impartisce gli ordini; il trascinatore, prima di ordinare, esegue e offre l’esempio. E così mi è venuto in mente quello che diceva Antoine de Sant’Exupéry: “Se vuoi costruire una nave, non radunare uomini solo per raccogliere il legno e distribuire i compiti. Prima siediti e insegna loro la nostalgia del mare lontano e sconfinato”. Ecco. Queste parole sono un abito su misura del carattere di Sandro, che eseguiva prima di raccontare; agiva prima di chiedere. Per lui il mare sconfinato era un orizzonte al quale tendeva sempre, perché raramente ho avuto modo di conoscere uomini e amministratori così lungimiranti come Bashkia lui. Sandro, nella sua vita come nella sua opera amministrativa, ha fatto tante cose. Tante, tranne una. Sandro non si è mai scrollato di dosso le responsabilità, anche e soprattutto quelle che lui non aveva. Da perfetto e leale uomo di squadra, come pochi o forse come nessuno, non ha mai scaricato su altri eventuali sbagli politici commessi negli anni, anche quando tali sbagli erano palesemente figli di altri padri. Leader e gregario al tempo stesso, nella complessa e difficile corsa in cui in ballo c’era lo sviluppo del territorio, ha sempre lavorato con la testa bassa e con lo sguardo verso quell’orizzonte che, spesso, ha contribuito a costruire, illuminando un sentiero che pareva non tracciato anche a chi la politica la masticava da molti anni prima di lui, ma senza incidere poi più di tanto se non nella lunga lista di incarichi politici. Ed anche quando il suo lavoro non è stato capito e premiato in questa o in quella tornata elettorale, quando le dinamiche più privatistiche che programmatiche della politica spicciola lo hanno ostacolato, Sandro ha saputo conservare un sincero ma sempre privato rammarico, proseguendo come prima e più di prima, per l’amore non di un campanile, ma di un intero territorio. Mariapaola Vergallito Pagina 4 In ricordo di Sandro Berardone «Il nostro Sandro» Sandro Berardone vive nelle parole e nei ricordi di chi lo ha conosciuto. E di chi ha condiviso il proprio percorso di vita con lui. Perché la sua grande forza era quella di vivere in mezzo alle persone, dalle quali attingeva quella forza di idee e di bisogni, di stimoli e istanze, che gli consentivano di costruire i suoi programmi, la sua politica, la sua attività istituzionale e non solo. Giuseppe Di Napoli di mestiere fa il carrozziere. Appena viene contattato per farci raccontare qualcosa su S a n d r o, d i c e i m m e d i a t a m e n t e “abbiamo condiviso più di 18 anni di militanza politica”. E poi, non senza un groppo alla gola, continua, ricordando Sandro che passava dalla sua officina e lo chiamava sempre “Carrò!”: “Nel lontano 1994 ci siamo trovati insieme in sezione e fu allora che mettemmo su la lista che ha mantenuto una certa continuità fino ad oggi. C’eravamo io, Giuseppe Cantisani e Sandro. Ho appreso tanto da lui. Ci ha insegnato molte cose, prima di tutto l’umiltà. Per me era più di un amico, era un fratello. Era una persona molto altruista, faceva Bashkia tutto per gli altri. Si metteva intorno ad un tavolo e qualunque cosa programmasse insisteva nel dirci che si doveva fare per consentire agli altri di avere una opportunità, soprattutto per i p i ù g i ova n i . C i s t i m o l ava . E ’ sicuramente difficile continuare ora. Negli ultimi giorni prima che se ne andasse, durante una cena, ci ripeteva sempre che non dovevamo distruggere quello che era stato costruito. Ma oggi è davvero troppa la mancanza”. Nunzia Larocca è una “artigiana” dei prodotti da forno e la sua amicizia con Sandro affonda le radici ai tempi delle scuole superiori. “Ci siamo conosciuti nel 1979- dice- lui era 5 anni più grande di me e ci siamo ritrovati insieme in collegio a San Brancato. Ricordo che la sua passione politica traspariva già da allora, durante le accese discussioni delle assemblee studentesche. Si vedeva che era un leader e accompagnava noi più giovani nella comprensione delle tematiche delicate e dei nostri diritti. E’ stato sempre un esempio di vita. Dopo qualche anno, con grande piacere, ci siamo ritrovati a San Costantino e abbiamo ricominciato a seguire un comune percorso politico, perché io sono stata la prima donna tesserata nel Partito Comunista. Non voglio ricordare Sandro parlando al passato, non ci riesco. Lui è sempre stato dieci passi avanti agli altri e ricordo ancora quando abbiamo sentito da lui, per la prima volta, parlare di opportunità legate al turismo, alla valorizzazione d e l l a n o s t ra c u l t u ra , s e m p r e c o n l a testardaggine che lo contraddistingueva. Grazie a lui e ad un’altra persona cara a tutti, Beppe Scutari, il nostro paese andò per la prima volta alla Bit di Milano. Fu una conquista. E, grazie a lui, capimmo che non eravamo secondi a nessuno e che tutto era possibile. Oggi mi manca la sua voce. E mi manca il suo essere sempre felice ma mai pago e quando un progetto andava a buon fine diceva sempre: “abbiamo vinto una battaglia ma la guerra continua”. Lina Larocca è un’insegnante e si occupa di orienteering con i bambini. “Sandro era molto dolce con i più piccoli- ci racconta- li allenava e loro lo cercavano e gli volevano bene. Ha sempre fatto tanto per il mondo della scuola, è sempre stato in prima linea nelle battaglie per salvaguardare il diritto allo studio. Ricordo quando, qualche anno fa, fu chiusa una classe delle scuole medie e lui, all’inizio dell’anno scolastico, organizzò una manifestazione mobilitando genitori, docenti e giornalisti. Sandro è sempre stato aperto alle cose nuove, era una persona molto lungimirante. E’ stato lui a credere per primo nell’orienteering, quando ancora tutti noi non sapevamo neanche cosa fosse. Un promotore, un pioniere in tutto, insomma”. Antonio Buccolo, già capitano della squadra della Valsarmento, ci racconta il rapporto che Sandro Berardone aveva con lo sport, in particolare con il calcio. “Sandro ci ha aiutato tantissimo quando abbiamo vinto il campionatoracconta- lavorava tanto ma anche quando gli impegni erano pressanti e arrivava in ritardo, si metteva subito le scarpette e correva nel campo con noi. Metteva sempre una buona parola su tutto e non ci risparmiava le famose tirate d’orecchie, anche con ironia ma sempre con l’obiettivo di farci crescere. Da quando era diventato sindaco di Castronuovo di Sant’Andrea si era allontanato un po’ per via del suo lavoro, ma era sempre viva la sua passione per lo sport, per il calcio, che conosceva molto bene. Con lui ho anche condiviso la sua fede calcistica per il Milan. Spesso entrava in campo e giocava con noi e se vedeva che non giocavamo bene, in maniera scherzosa ci rimproverava dicendo: “magari giocaste bene come mangiate e b e v e t e ! ”. I n d i m e n t i c a b i l e e insostituibile”. MpVerg Pagina 5 In ricordo di Sandro Berardone «Per tanti anni sullo stesso fronte» di Annibale Formica A due mesi dalla sua scomparsa, con un sentimento ancora segnato dal dolore per la grave perdita di un prezioso compagno di viaggi in Val Sarmento e sul Pollino, voglio anch'io ricordare Sandro Berardone. Lo voglio fare attraverso il richiamo ad alcuni degli impegni più significativi, che abbiamo sviluppato e condiviso nell'ultimo decennio, di cui Sandro è stato importante protagonista. Più anziano di lui di quindici anni, io l'ho conosciuto ed incominciato a frequentare nei primi anni '90 in occasione di incontri istituzionali e politici zonali. Agli inizi, sebbene avessimo sicuramente una reciproca considerazione e rispetto, ci siamo in più occasioni confrontati anche aspramente, vittime entrambi delle militanze partitiche distinte e contrapposte di quegli anni e degli steccati e dei pregiudizi, che ci c o n t ra d d i s t i n g u e va n o . E ra n o distinzioni, cioè, che nulla avevano a che fare con le visioni di ciascuno sui reali problemi degli abitanti e del territorio del Sarmento e del Pollino e sulle soluzioni possibili, che condividevamo e che ci vedevano, invece, impegnati sullo stesso fronte. Insieme, nel 2007, abbiamo sottoscritto un documento per un “Nuovo approccio politico” e l'impegno programmatico per la definizione di un progetto di Sviluppo Locale della Val Sarmento. Sandro aveva volontà, competenza ed esperienza; sapeva assumersi la responsabilità di vera classe dirigente, con capacità di vedere l'insieme e il contesto di riferimento, l'orizzonte attuale e futuro. Era dotato di grande sensibilità verso i temi ambientali, sociali, politici e culturali. Aveva una ottima capacità dialettica, accompagnata dalla rapidità, con cui sapeva inquadrare i temi ed esporli, rendendoli facilmente accessibili alla comprensione di qualsiasi interlocutore. L'ho visto sempre presente, nelle sedi che gli consentivano di rendere un utile servizio al bisogno delle popolazioni della Basilicata più debole, dell'area sud, del Lagonegrese, del Pollino, del Sarmento. Svolgeva un lavoro i n f a t i c a b i l e d i ra c c o r d o d e l l e Bashkia problematiche più diverse e lontane tra loro, della cui interazione e sintesi intuiva il valore e l'opportunità e si batteva per dare soluzioni.Con questo carattere, con questa visione, con questo spirito di servizio l'ho visto impegnato a promuovere, a rendere attuabili, a collaborare in modo rilevante e decisivo nella realizzazione di iniziative, quali l'approvazione del Piano per il Parco Nazionale del Pollino, il cui parere positivo la Comunità del Parco, da lui presieduta, ha votato all'unanimità. Di primaria utilità sono anche iniziative di ordine più operativo, svolte da Sandro, come la costituzione di un “Tavolo Verde” per il Parco del Pollino, che mirava a creare le condizioni per migliorare e ristrutturare le aziende agricole e di trasformazione, per recuperare e rivitalizzare produzioni di nicchia e riscoprire peculiarità e valori proprie delle aree rurali, diversificando e integrando le attività agricole con altri settori produttivi e realizzando sinergie tra agricoltura, mondo rurale, turismo. Sono obiettivi questi del Documento c a n d i d a t o, a s u o t e m p o, a finanziamento regionale con i Progetti Integrati di Filiera. Una sua personale felicissima intuizione è stata la proposta della “Carta di Matera”, che mi chiese di predisporre, a conclusione degli eventi di “NaturArte Basilicata 2013”, in un incontro, promosso dall'Ente Parco Nazionale del Pollino, sul tema: “Il patrimonio naturale e culturale, i servizi ecosistemici e il valore economico dei parchi”. Il Documento, condiviso e sottoscritto a Matera, il 7 settembre 2013, dai Presidenti delle aree naturali protette della Basilicata, della Calabria e della Puglia, esprimeva l'esigenza dei rappresentanti istituzionali delle aree protette di un vastissimo ambito territoriale dell'Appennino Meridionale di rilanciare i parchi nel loro ruolo di protezione, tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e dei beni e dei servizi ecosistemici e di promozione socio-economica dei territori e delle popolazioni che vi abitano. Sandro, fin dai primi tempi in cui l'ho conosciuto e frequentato, ha lottato con tenacia, costanza e coerenza per l'affermazione del Parco Nazionale del Pollino, convinto, come pochi, che la natura e i servizi ecosistemici costituiscono valori inestimabili ed irrinunciabili per la vita umana e che il Parco svolge una preziosa funzione di tutela e di salvaguardia del territorio e della qualità dell'aria, dell'acqua, del suolo, della biodiversità. Le occasioni più recenti, nelle quali abbiamo collaborato per realizzare iniziative a favore delle popolazioni e del territorio del Sarmento e del Pollino, sono del maggio 2014, quando abbiamo definito l'accordo di collaborazione tra l'Ente Parco Nazionale del Pollino e l'Area Programma Lagonegrese-Pollino per un comune piano coordinato di interventi, da realizzare nell'ambito dei progetti di sistemazione del territorio e di manutenzione del patrimonio forestale e della sentieristica, che i due enti stavano avviando nel l'area Parco con l'impiego di manodopera stagionale. Sebbene fosse duramente provato dal male, il 13 settembre 2014, a San Costantino, ha accettato ugualmente di incontrarci a casa sua per fare il punto della situazione su alcune questioni aperte del parco. continua in ultima Pagina 6 In ricordo di Sandro Berardone «Una visione lungimirante» Più di una volta, in questi ultimi due mesi, abbiamo avuto testimonianza da tutto il mondo politico ed istituzionale di come Sandro fosse stimato e del suo impegno da sempre profuso a favore della nostra area, perorando cause per il bene di tutti, chiedendo sforzi ed interventi non per interessi di pochi ma per il bene della collettività. Sandro era un vulcano di idee. Era convinto che lo sviluppo del nostro paese e della nostra area passasse attraverso l'attività turistica i cui punti di forza sono la natura, l'enogastronomia, la cultura, le tradizioni e tutte le altre peculiarità presenti nella nostra comunità di origine albanese. Lui, che non era arbëresh, si impegnò appena diventato Sindaco, alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale di minoranza etnico-linguistica, promuovendo iniziative di valenza internazionale. Numerose sono state le attività promosse per la valorizzazione e diffusione della nostra cultura. Iniziative importanti come il Museo della Cultura Arbëreshe , il contenitore museale Casa Parco con le sue mostre, tra cui il Museo dell'Etnobotanica, il Museo dell'Arte Sacra, sono attualmente presidi turistici e culturali rilevanti così come importante è stata l'azione mirata al definitivo completamento della Chiesa Madre e del Santuario della Madonna della Stella. Al fine di promuovere la lingua, la letteratura e il patrimonio bibliografico della nostra comunità si è prodigato per la pubblicazione e le ristampe di testi legati alla nostra cultura, testi che oggi rappresentano un patrimonio di notevole valore scientifico e Il Maggio l e t t e ra r i o . Arbëresh, la Festa d'Autunno, Estate Arbëresh, Natale Arbëresh sono iniziative ideate da Sandro per attrarre flussi turistici durante tutto il periodo dell'anno. Importanti sono anche le azioni rivolte al sociale come l'istituzione del confrontato». «Se c'è un modo per andare oltre dolorosi eventi quali quello che lo hanno interessato,è proprio il seme delle molteplici opere che lo renderanno sempre presente nelle sue Castronuovo e San Costantino, nell'area della Basilicata dove ha operato e in tutta la Basilicata. Ma questo non basta a fermare il dolore di chi gli è amico.» Gianni Pittella "Sandro Berardone è stato uno dei protagonisti più intelligenti e stimati della sinistra riformista lucana, un grande amministratore pubblico, un tenace e creativo sostenitore della giusta causa delle aree interne e della grande risorsa del parco del Pollino. Nonostante la sua giovane I ricordi istituzionali Nicola Valluzzi "Non posso esimermi dal menzionare l'incessante impegno profuso negli anni, nella qualità di Sindaco e di Consigliere Provinciale per lo sviluppo dell'area del Pollino e per la qualificazione infrastrutturale di quel territori. Il ricordo personale va alle tante telefonate fra noi intercorse negli ultimi anni per la realizzazione degli interventi di ammodernamento della SP 63 del Rubbio e alla comune convinzione di uno sviluppo economico possibile per i nostri territori d'origine, distanti ma accomunati da una medesima vocazione turistica ed ambientale.”. Vito De Filippo «Sandro Berardone vive nei progetti che ha realizzato, nell'amore di un territorio in cui è stato fermento, nelle opere in favore dei tanti con cui si è Bashkia Centro Sociale ad Uso Plurimo, la realizzazione di strutture sportive e le varie iniziative rivolte alle attività dei più piccoli nonché al mondo della scuola che lui considerava un “bene” di fondamentale importanza per il futuro della comunità. Negli ultimi anni, sempre consapevole che il turismo è l'unica opportunità di sviluppo per la nostra comunità, si è adoperato affinché si realizzassero due importanti attrattori quali “Il Volo dell'Aquila” e il “Parco Avventura”. Ci diceva “è più importante realizzare opere che portano ricchezza che infrastrutture fine a se stesse”. Settimane, mesi passati a pianificare i progetti e la loro realizzazione. Come non ricordarsi delle difficoltà che bisognava man mano superare trattandosi di strutture complesse e lui era sempre presente, pronto ad aiutarci e a consigliarci in ogni decisione. Di Sandro, oltre alla sua incolmabile assenza, ci mancheranno le sue idee, la sua progettualità, il suo guardare oltre. Faremo tesoro dei suoi consigli e cercheremo di portare avanti i suoi progetti e i suoi ideali consapevoli della grande perdita che la nostra comunità e l'intera Basilicata hanno subito. di Renato Iannibelli età aveva accumulato esperienza, competenza, considerazione tra i cittadini meridionali e in tutto il mezzogiorno. Per me Sandro è stato e sarà un amico e un riferimento ideale fortissimo...la sua perdita drammatica per tutti noi, per i suoi affetti più cari, non attenuerà il valore inestimabile del suo esempio di vita". Pagina 7 «Ciao amico mio!» Chiudo questo articolo con uno degli ultimi ricordi: era prima di Natale '14 e siamo andati a Castronuovo, decidemmo di passare sotto l'ulivo dove si riposò Sant'Andrea e Sandro mi chiese cosa era per me la felicità, risposi prendendo spunto da Oscar Wilde : “La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha”. Pensavo e ridevo convinto di averlo messo in difficoltà, ma lui con un sorriso mi fulminò con Victor Hugo : “la suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è o, meglio, di essere amati a dispetto di quello che si è”. Per tutto il viaggio discutemmo e ridemmo sulla felicità, sembravamo due ragazzini. Questa è l'immagine che conservo gelosamente dentro di me!!!! Ciao amico mio! Sullo stesso fronte L'ho poi rivisto al suo paese natio, il 7 dicembre 2014 in occasione della inaugurazione del Museo Internazionale del Presepio "V. Scheiwiller", organizzata nell'ambito delle iniziative del “MIG. Museo Internazionale della Grafica”, la cui realizzazione è stata fortemente sostenuta da Sandro, sia come Sindaco del Comune di Castronuovo sia come Presidente della Comunità del Parco. Ricordare e testimoniare questi fatti vissuti e condivisi vogliono essere per me, fuori da ogni retorica, il modo non solo più sincero e più autentico ma anche più tangibile di rendere omaggio a Sandro Berardone e di portare rispetto al dolore della sua famiglia. BASHKIA Registrato al registro periodici del Tribunale di Lagonegro anno 2011 Direttore responsabile Massimo Bonci Redazione Renato Iannibelli Pasquale Scutari Mariapaola Vergallito Maddalena Scutari Progetto grafico Giuseppe Panaino Editore Sindaco Pro Tempore Rosa Maria Busicchio Stampa Arti Grafiche Latronico Senise PZ Coordinamento comunicazione Associazione AGORAUT lettere alla redazione: Email: max.bonci@libero.it I ricordi istituzionali Roberto Speranza "Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Sandro Berardone e sentita vicinanza alla famiglia perché affronti con forza questa grave e prematura perdita". È il commosso pensiero del Presidente dei deputati del Pd Roberto Speranza che ricorda il sindaco di Castronuovo e di San Costantino come uomo dal rigore istituzionale che con dedizione si occupava quotidianamente dei suoi concittadini. "Passione e impegno lo hanno sempre accompagnato nelle battaglie politiche a sostegno delle comunità lucane". Marcello Pittella “Esprimo alla famiglia di Sandro Berardone, personalmente e a nome della Regione Basilicata, il profondo cordoglio per la scomparsa prematura di un bravo amministratore, che ha mostrato le sue grandi capacità nel corso del suo costante impegno politico e istituzionale da primo cittadino di Castronuovo Sant'Andrea e di San Costantino Albanese, da consigliere provinciale e, infine, da presidente della Comunità del Parco Nazionale del Pollino. Voglio anche ricordare la sua passione politica e il suo impegno nella s i n i s t ra l u c a n a e n e l Pa r t i t o Democratico. Perdiamo, nel pieno degli anni e della maturità, una importante risorsa di idee, iniziative ed impegno al Bashkia servizio dell'area Sud della Basilicata. Anche per onorare la memoria di Sandro raccoglieremo e rilanceremo, nella nostra azione di governo e di impegno politico, le idee che egli aveva elaborato e che erano alla base del suo impegno politico per lo sviluppo per della comunità regionale”. Domenico Pappaterra Quando si dice un'amicizia, leale e sincera, che va al di là della comunione o meno di idee e dell'essere impegnati, insieme, nell'amministrazione di un territorio tanto bello quanto complesso come il Parco nazionale del Pollino. Sandro Berardone, questo territorio, lo amava più di se stesso e lo portava con sé in ogni sacrosanta rivendicazione che da sindaco del suo paese, San Costantino Albanese, prima e di Castronuovo Sant'Andrea, poi, perorava con passione politica e civile propria di chi aveva tratto dalla lunga militanza nella sinistra uno stile di vita.» «Non c'era riunione della Comunità del Parco, da lui presieduta, in cui Sandro non portasse le giuste, legittime ed anche spesso esasperate istanze dei cittadini della sua Basilicata ed anche della Calabria, di quella Calabria in cui lui si era fatto conoscere ed apprezzare per l'immediatezza con cui era capace di improntare le relazioni personali.» «Con lui – prosegue Pappaterra – se ne va un pezzo di Parco. Non c'è dubbio. Ma anche e soprattutto un amico con cui confrontarsi sugli incessanti e pressanti problemi delle popolazioni, che erano l'unico suo riferimento. Antonio Luongo Sandro Berardone ha speso l'intera sua esistenza impegnandosi per la salvaguardia e la tutela della montagna, in particolare del Pollino, e per la rivitalizzazione dei piccoli comuni. Le comunità di Castronuovo Sant'Andrea, di San Costantino Albanese e dell'intero Pollino perdono un esemplare amministratore ed un protagonista di primo piano delle battaglie per il riscatto ed il rilancio delle aree montane. Vincenzo Folino “Con la scomparsa di Sandro Berardone la Basilicata perde un infaticabile amministratore pubblico, una persona che ha speso ogni energia per la comunità del Pollino e per le aree interne, difendendo orgogliosamente le ragioni dei piccoli Comuni. Ma per molti di noi Sandro è stato innanzitutto un amico e un compagno con cui abbiamo condiviso battaglie importanti per il futuro della Basilicata. è disponibile anche in versione online su www.lasiritide.it e www.comunesancostantinoalbanese.it
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