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Cosa sappiamo su come migliorare
l’autovalutazione scolastica?
Roberto Trinchero
Università degli studi di Torino
roberto.trinchero@unito.it
1
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
«Valutazione»
Processo in cui una situazione osservata
viene messa a confronto con una situazione
attesa, allo scopo di assegnare significato e
valore alle due situazioni e agli esiti del
confronto tra di esse;
Significati e valori assegnati guideranno poi
la presa di opportune decisioni operative,
collegate agli scopi più generali dell’azione
valutativa.
2
Trinchero R. (2006), Valutare l’apprendimento nell’e-learning. Dalle abilità alle competenze, Trento, Erickson, pp. 195-229.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Due funzioni della valutazione
di sistema nella scuola
n 
n 
Funzione decisionale " avere strumenti
informativi attendibili per strutturare decisioni
congruenti con le reali necessità della scuola
e per il controllo democratico di esse da parte
della collettività (school accountability);
Funzione proattiva " fornire agli operatori gli
strumenti necessari per attivare processi di
autoriflessione e miglioramento delle
proprie pratiche progettuali ed operative
(school improvement).
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
La valutazione come
agente di cambiamento: il
Sistema Nazionale di
Valutazione 2014-2017
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Il Sistema Nazionale di
Valutazione 2014-2017
http://www.istruzione.it/valutazione
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Il compito fondamentale della
scuola…
«Il compito fondamentale della scuola è di far acquisire agli
studenti buoni esiti di apprendimento, […] la Direttiva 11/2014,
[…] precisa che “ …la valutazione è finalizzata al miglioramento
della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti e sarà
particolarmente indirizzata:
n alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso
scolastico;
n alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche
nei livelli di apprendimento degli studenti;
n al rafforzamento delle competenze di base degli studenti
rispetto alla situazione di partenza;
n alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti, con
attenzione all’Università e al lavoro “»
6
Miur (2014), Rapporto di Autovalutazione - Guida, http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/allegati/
RAV_24_11_2014_DEF.pdf
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
RAV → Migliorare gli esiti in
relazione a:
Risultati nelle prove
standardizzate nazionali
Risultati
scolastici
?
Risultati a
distanza
Competenze chiave e
di cittadinanza
Miur (2014), Rapporto di Autovalutazione - Guida, http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/allegati/
RAV_24_11_2014_DEF.pdf
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Come è possibile mettere in atto
un’autovalutazione realmente
proattiva?
6 principi evidence-informed
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Principio 1:
Definisci in modo non
ambiguo la situazione
attesa a cui vuoi tendere
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Cosa rilevano le prove Ocse-Pisa (e le prove
Invalsi)?
«Titoli di studio migliori non si traducono automaticamente in
capacità migliori, lavori migliori e livelli di vita migliori. Con il Pisa
cerchiamo di cambiare tutto questo […] e abbiamo trovato un punto
di vista molto particolare: eravamo meno interessati alla capacità
degli studenti di riprodurre quello che avevano imparato a
scuola ma volevamo verificare se erano in grado di estrapolare da
quello che sanno e applicare la loro conoscenza in situazioni
diverse […] e qualcuno dice che è ingiusto perché esaminiamo gli
studenti con problemi che non hanno mai visto prima. Ma se
seguite quella logica dovete considerare ingiusta la vita stessa
perché l’esame della vita vera non è nella nostra capacità di
ricordare quello che abbiamo imparato a scuola, ma se siamo
preparati per il cambiamento, se siete preparati a lavori che non
sono stati creati, a usare tecnologie che non sono state inventate, a
risolvere problemi che non possiamo anticipare oggi.»
10
Andreas Schleicher (coordinatore del progetto OCSE-PISA)(2012), Use data to build better schools,
www.ted.com/talks/andreas_schleicher_use_data_to_build_better_schools.html
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Finalità → mettere in grado gli
allievi di «agire con competenza»
n 
n 
“Competenza” indica la comprovata
capacità di usare conoscenze, abilità e
capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o
di studio e nello sviluppo professionale e/
o personale;
Le competenze sono descritte in termini
di responsabilità e autonomia.
DM 139/07 (Normativa sul nuovo Obbligo di Istruzione): www.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/obbligo_istruzione07.pdf
11
EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli): http://ec.europa.eu/education/policies/educ/eqf/eqf08_en.pdf
pag. 11
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Promuovere l’«agire con
competenza» degli studenti…
Risorse
Fornire informazione, sviluppare capacità di
base e atteggiamenti (disposizioni)
Strutture di Insegnare a leggere la realtà e le realtà:
Interpretazi cogliere, interpretare, decostruire
one
Strutture di
aZione
Fornire strumenti per avere un impatto sulla
realtà: costruire opinioni e artefatti, comunicare,
cambiare il proprio mondo
Strutture di Mettere in grado di riflettere sulle proprie
Autoregolaz interpretazioni ed azioni: instillare il dubbio,
ione
insegnare a mettersi in discussione, cambiare le
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proprie strategie, migliorare se stessi
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Certificazione degli esiti per la scuola primaria e
secondaria di primo grado: la CM 3 del 13 febbraio
2015
A–
Avanzato
L’alunno/a svolge compiti e risolve
problemi complessi, mostrando
padronanza nell’uso delle conoscenze
e delle abilità; propone e sostiene le
proprie opinioni e assume in modo
responsabile decisioni consapevoli.
B–
L’alunno/a svolge compiti e risolve
Intermedio problemi in situazioni nuove, compie
scelte consapevoli, mostrando di
saper utilizzare le conoscenze e le
abilità acquisite.
Risolve in modo autonomo problemi che
richiedono scelte molteplici e non banali
(=originali, non convenzionali), in situazioni mai
viste prima nella didattica. Sa argomentare
efficacemente e consapevolmente le proprie
scelte ed opinioni.
Risolve in modo autonomo problemi che
richiedono di scegliere le risorse da utilizzare
nel bagaglio di quelle possedute, in situazioni
mai viste prima in quella forma nella
didattica.
Competente
con
originalità e
padronanza
C – Base
L’alunno/a svolge compiti semplici
anche in situazioni nuove, mostrando
di possedere conoscenze e abilità
fondamentali e di saper applicare
basilari regole e procedure apprese.
Risolve in modo autonomo problemi
puramente esecutivi (che richiedono solo di
applicare, non di scegliere), anche in situazioni
non perfettamente analoghe a quelle didattiche.
Esecutore
autonomo
D–
Iniziale
L’alunno/a, se opportunamente
guidato/a, svolge compiti semplici in
situazioni note.
Risolve problemi puramente esecutivi (che
richiedono solo di applicare, non di scegliere),
solo se guidato, anche se in situazioni note.
Non
autonomo
Competente
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Miur (2015), Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione, http://www.istruzione.it/
comunicati/focus170215.html
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Certificazione degli esiti per il biennio della
secondaria superiore: Il DM 9 del 27 gennaio 2010
→ Esecutore, in situazioni semplici (problemi chiusi)
→ Competente, in situazioni note e complesse (problemi aperti,
già affrontati in quella forma)
→ Competente, anche in situazioni non note e complesse (problemi
aperti, mai affrontati in quella forma)
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Consigli pratici
n 
n 
n 
n 
Cura l’acquisizione di contenuti ma anche delle
strutture mentali che servono per utilizzarli in
situazioni nuove (far transfer);
Definisci una programmazione che lavori su un
ventaglio ampio di processi cognitivi;
Formula obiettivi non ambigui e rendili chiari fin da
subito a studenti e famiglie (curricolo verticale);
Fai in modo che tutto il team docente assegni gli
stessi significati agli stessi termini (es. competenza,
successo formativo, comprensione, …).
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: chiarezza negli obiettivi e
focalizzazione dell’azione formativa
n 
n 
Chiarezza negli obiettivi e nei modi per
raggiungerli (ES=0,75, Hattie 2009);
Esplicitare gli obiettivi prima della lezione
(ES=0,97, Marzano et al. 2001).
Hattie J. (2009), Visible Learning: A synthesis of over 800 meta-analyses relating to achievement,
London, Routledge.
16
Marzano R. J., Pickering D. J., Pollock J. E. (2001), Classroom Instruction that Works: Research-based
Strategies for Increasing Student Achievement, Alexandria (Va), ASCD.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: uso di una pluralità di
processi cognitivi
n 
n 
Elaborazione profonda e significativa
(Anderson 2009);
Uso di processi cognitivi di ordine superiore
(Rosenshine 2009).
Anderson J. (2009), Cognitive Psychology and its Implications (7th edn.), New York, Worth.
Rosenshine B. (2009), The empirical support for direct instruction, in Tobias S., Duffy T. M. (eds.),
Constructivist instruction. Success or failure?, London, Routledge, pp. 201-220.
Clark R. C. (2010), Evidence-Based Training Methods. A Guide for Training Professionals, Alexandria
(Va), ASTD Press.
Clark R. C., Nguyen F., Sweller J. (2006), Efficiency in learning. Evidence-based guidelines to manage
cognitive load, San Francisco, Pfeiffer Wiley.
17
Mayer R. E., et al. (2009), Clickers in the classroom: Fostering learning with questioning methods in large
lecture classes, Contemporary Educational Psychology, 34, pp. 51-57.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: far transfer
n 
n 
n 
n 
Prevedere opportuni cues (spunti, indicazioni), da fornire al
momento stesso dell’apprendimento, che aiutino a
riconoscere le situazioni cui potranno essere applicati i
contenuti oggetto di apprendimento (Clark, 2010);
«Percepire» il problema in modi tali che ne facilitino la
soluzione (ossia riconoscerne gli elementi chiave per la sua
risoluzione, identificare le analogie con i problemi che già
conosce, cogliere la necessità di riformularli per trasformarli
in un qualcosa di già affrontato; Anderson, 2009);
Corretta rappresentazione mentale del problema (Anderson,
2009);
Uso di strategie metacognitive (ES=0,69, Hattie 2009; 18
ES=0,72; Marzano et al. 2001).
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla formulazione di obiettivi →
Strutture di interpretazione
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Cogliere … (elementi chiave, collegamenti e relazioni, …)
Identificare … (dati e incognite, obiettivi, punti non chiari,
…)
Individuare … (elementi chiave, collegamenti e relazioni,
risorse necessarie, …)
Localizzare … (informazioni, concetti, …)
Riconoscere …(situazioni problematiche, informazioni date
e informazioni mancanti, …)
Scegliere … (le risorse più opportune, …)
Selezionare … (le risorse più opportune, …)
19
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla formulazione di obiettivi →
Strutture di azione (1/2)
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Analizzare … (contenuti, processi, …)
Attribuire … (punti di vista, posizioni di autori differenti, …)
Calcolare … (applicando algoritmi, …)
Classificare … (contenuti, processi, soluzioni, …)
Confrontare … (contenuti, processi, soluzioni, strategie, …)
Costruire … (prodotti, …)
Descrivere … (oggetti, processi, soluzioni, …)
Dimostrare … (soluzioni, …)
Eseguire … (procedure, …)
Formulare … (piani di azione, strategie, soluzioni, …)
Ideare … (soluzioni, strategie, …)
Ipotizzare … (soluzioni, strategie, …)
Organizzare … (contenuti, processi, eventi, …)
Pianificare … (sequenze di azioni, processi, strategie, …)
20
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla formulazione di obiettivi →
Strutture di azione (2/2)
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Produrre … (prodotti, …)
Progettare … (soluzioni, strategie, …)
Rappresentare graficamente … (contenuti, processi, problemi, soluzioni,
strategie, …)
Realizzare … (prodotti, elaborati, …)
Riassumere … (contenuti, processi, …)
Ricavare … (implicazioni, conclusioni, sintesi, …)
Riformulare … (problemi, soluzioni, strategie, …)
Spiegare … (fenomeni, processi, …)
Tradurre da un formalismo ad un altro … (contenuti, processi, …)
Trovare esempi di … (contenuti, processi, …)
Trovare similarità e differenze in … (contenuti, processi, …)
Utilizzare un modello per … (risolvere un problema, …)
Utilizzare una procedura per … (risolvere un problema, …)
21
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla formulazione di obiettivi →
Strutture di autoregolazione
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Argomentare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate
nella risoluzione di un problema, …)
Chiarificare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate
nella risoluzione di un problema, …)
Criticare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Difendere … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Giudicare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Giustificare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate
nella risoluzione di un problema, …)
Motivare … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Trovare errori … (nelle proprie proposte, nelle proprie soluzioni, nelle strategie
applicate nella risoluzione di un problema, …)
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Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Principio 2:
Rileva in modo affidabile la
situazione osservata da
cui devi partire
23
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Rilevare la preparazione
attuale dello studente:
n 
n 
n 
Osservare lo studente mentre agisce in
situazione (es. svolgimento di compiti,
interazioni tra pari, relazione con i docenti,
problem solving informale, …);
Dialogare con lo studente (interazioni formali
e non-formali);
Sottoporre allo studente momenti di
valutazione formale (es. test standardizzati,
prove tradizionali, prove autentiche, …).
24
Calvani A., Vivanet G. (2014), Evidence Based Education e modelli di valutazione formativa per le scuole,
ECPS Journal – 9/2014, pp. 127-146.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Luciano Gallino
L’importanza di osservare la realtà
secondo modelli espliciti e condivisi
«Osservare, descrivere, classificare fenomeni sociali e culturali senza
preoccuparsi di rapportarli esplicitamente ad alcun modello di comportamento (né
di istituzione, di società, o di altro) è il compito che ha svolto fin dalle origini un
filone particolarmente nutrito della ricerca sociologica e antropologica, cui sono
stati alternamente applicati i nomi di descrittivismo o sociografia o etnografia nessuno dei quali ha fatto estesamente presa in questo senso nella storia delle
rispettive discipline. [...]. Questa enorme accumulazione di fatti senza teoria,
portato inevitabile dell'aver compiuto e raccolto osservazioni non governate da
un modello esplicito - che vuol dire governate da incontrollabili modelli
impliciti - è stata certo preziosa per documentare la varietà inesauribile non meno
che la tenace reiteratività dei comportamenti umani, [...]; ma è risultata di utilità
minima per procedere a spiegarli in un quadro teorico unitario, al peggio non
spezzettato in segmenti irreparabilmente contraddittori. [...]. Nessun modello, si è
dovuto ammettere, e nessuna teoria, si possono costruire a posteriori e fondare in
modo indipendente dall'osservazione; e ogni osservazione, comunque, già
contiene teoria e modelli di una teoria.»
25
Gallino L. (1987), L'attore sociale: biologia, cultura e intelligenza artificiale, Torino, Einaudi, p. 26.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Consigli pratici
n 
n 
n 
n 
Definisci situazioni-problema tipiche e relative
rubriche esplicite di valutazione (da rendere note
agli studenti all’inizio del percorso) su cui farai
convergere tutte le informazioni valutative raccolte;
Offri all’allievo la possibilità di sperimentarsi con un
insieme variegato di situazioni-problema;
Usa buone situazioni problema, in grado di far
emergere un ampio ventaglio di capacità dell’allievo
→ situazioni paradigmatiche e sfide possibili;
Usa in modo strategico la capacità degli allievi di
autovalutarsi.
26
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: porre buone situazioniproblema
n 
n 
n 
Porre obiettivi sfidanti (ES=0,56, Hattie
2009);
Proporre agli studenti attività in cui devono
generare ipotesi risolutive per un problema e
testarle (ES=1,14, Marzano et al. 2001);
Proporre attività di problem solving che
richiedano agli studenti di utilizzare le proprie
conoscenze ed abilità per superare un
ostacolo (ES=0,54, Marzano et al. 2001).
27
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: autovalutazione degli
studenti
n 
Capacità degli studenti di prevedere la
propria prestazione (ES=1,44, Hattie 2009).
28
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (1/8)
Processi Rievocare Consegne valutative Qual è il nome di questo/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, situazione, oggetto)?
Recita la filastrocca/canzone (che hai già imparato) dal nome …
Ricostruisci la situazione (che hai vissuto) …
Dimmi la definizione (che hai già incontrato) di …
Trova un sinonimo per … Riconoscere Guarda questa figura. Dove si trova questo/a … (testo, immagine, situazione, oggetto)?
Da quali elementi l’hai riconosciuto?
Quale tra questi nomi … è quello corretto per questo/a … (testo, problema, formula,
procedura, sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, situazione,
oggetto)? Interpretare Descrivi con parole tue questo/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza,
schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale,
situazione, oggetto).
Trasforma questo/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione,
oggetto) in un/una … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema, immagine,
suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione, oggetto). 29
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (2/8)
Processi
Consegne valutative
Esemplificare Trova gli esempi possibili di … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione,
oggetto) che rientrano nella seguente categoria: …
Classificare
Riassumere
Inferire
Dato il/la seguente … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema, immagine,
suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione, oggetto)
classificalo nella categoria corretta tra quelle proposte.
Riassumi con una sola parola il/la seguente … (testo, problema, formula, procedura,
sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione
teatrale, situazione, oggetto).
Trova un titolo per il/la seguente … (testo, problema, formula, procedura, sequenza,
schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale,
situazione, oggetto).
Trova gli elementi comuni tra questo/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza,
schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale,
situazione, oggetto) e questo/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione,
oggetto).
Trova il/la concetto/principio/caratteristica/regola che accomuna questi/e tre … (testi,
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problemi, formule, procedure, sequenze, schemi, immagini, suoni, filastrocche/canzoni,
video, recite/rappresentazioni teatrali, situazioni, oggetti).
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (3/8)
Processi
Confrontare
Spiegare
Eseguire
Consegne valutative
Trova tutte le differenze tra questo/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza,
schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale,
situazione, oggetto) e questo/a… (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione,
oggetto).
Identifica le corrispondenze tra questi/e … (testi, problemi, formule, procedure, sequenze,
schemi, immagini, suoni, filastrocche/canzoni, video, recite, situazioni, oggetti).
Identifica le analogie (es. coltello-forchetta) tra questi/e … (testi, problemi, formule,
procedure, sequenze, schemi, immagini, suoni, filastrocche/canzoni, video, recite, situazioni,
oggetti).
Identifica i nessi causa-effetto presenti in questo/a … (testo, problema, procedura, sequenza,
schema, immagine, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione).
Spiega perché è successo l’evento … in questo/a … (testo, problema, procedura, sequenza,
schema, immagine, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione).
Esegui la seguente … (procedura, sequenza, filastrocca/canzone, recita/rappresentazione
teatrale).
Applica il/la seguente … (formula, procedura, sequenza, schema) sui dati che ti vengono
forniti.
31
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (4/8)
Processi
Implementare
Consegne valutative
Costruisci un/una … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale,
situazione, oggetto) sulla base degli elementi che ti vengono forniti.
Differenziare
Identifica gli elementi principali e quelli secondari in questo/a … (testo, problema,
formula, procedura, sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video,
recita/rappresentazione teatrale, situazione, oggetto).
Trova ciò che manca in questo/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza,
schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione
teatrale, situazione, oggetto).
Elenca quello che ti serve per costruire un/una … (testo, problema, formula,
procedura, sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/
rappresentazione teatrale, situazione, oggetto) che rispetti le seguenti caratteristiche:
…
Esamina il seguente testo … e distingui i fatti dalle opinioni.
Identifica i dati utili e non utili per risolvere questo problema …
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Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (5/8)
Processi
Organizzare
Consegne valutative
Riorganizza gli elementi principali presenti in questo/a … (testo, problema, formula,
procedura, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione
teatrale, situazione, oggetto) e costruisci un/una … (procedura, sequenza, schema,
mappa concettuale, filastrocca/canzone, video).
Costruisci un/una … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema, immagine,
suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione, oggetto) a
partire dai seguenti elementi dati: …
Usa questo modello per costruire un/una … (testo, problema, formula, procedura,
sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione
teatrale, situazione, oggetto).
Costruisci un sistema di categorie (classificazione mono e bidimensionale, tassonomia)
per classificare questi/e … (testi, problemi, formule, procedure, sequenze, schemi,
immagini, suoni, filastrocche/canzoni, video, recite/rappresentazioni teatrali, situazioni,
oggetti).
Spiega a cosa serve questo elemento … all’interno di questo/a … (testo, problema,
formula, procedura, sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video,
recita/rappresentazione teatrale, situazione, oggetto).
33
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (6/8)
Processi
Attribuire
Controllare
Consegne valutative
Descrivi il punto di vista del … (personaggio, autore) a partire dal/dalla seguente … (testo,
procedura, sequenza, schema, immagine, filastrocca/canzone, video, recita/
rappresentazione teatrale, situazione, oggetto).
Spiega cosa ci vuol dire, secondo te, l’autore del/della seguente … (testo, procedura,
schema, sequenza, immagine, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione
teatrale, situazione, oggetto).
Trova gli errori e le incongruenze nel/nella seguente … (testo, problema, formula,
procedura, sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/
rappresentazione teatrale, situazione, oggetto).
Spiega se secondo te il/la seguente … (testo, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, oggetto) è
adeguato per questi scopi: …
34
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (7/8)
Processi
Criticare
Consegne valutative
Assegna un punteggio da 0 a 5 al/alla seguente … (testo, problema, formula, procedura,
sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione
teatrale, situazione, oggetto) sulla base di questo sistema di criteri: …
Stabilisci quale tra queste soluzioni … è la migliore per questo problema … e spiega il
perché.
Stabilisci una priorità nelle seguenti cose da fare … quando devi …
Trova tra questi/e … (testi, problemi, formule, procedure, sequenze, schemi, immagini,
suoni, filastrocche/canzoni, video, recite/rappresentazioni teatrali, situazioni, oggetti)
quello che soddisfa tutti questi criteri: …
Dopo aver visto i risultati ottenuti dall’applicazione del/della seguente … (formula,
procedura, sequenza, schema, strumento), stabilisci se i seguenti scopi sono stati
raggiunti: …
35
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di consegne
valutative con i processi di Anderson &
Krathwohl (2001) (8/8)
Processi
Generare
Pianificare
Produrre
Consegne valutative
Costruisci un’immagine mentale per poter ricordare il/la seguente … (testo, problema,
formula, procedura, sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/
rappresentazione teatrale, situazione, oggetto).
Costruisci un/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema, immagine,
suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione, oggetto) che
dia il seguente messaggio: …
Osserva il/la seguente … (testo, problema, formula, procedura, sequenza, schema,
immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione,
oggetto) ed inventane uno migliore che soddisfi gli stessi scopi.
Inventa dei possibili campi di applicazione per il/la seguente … (testo, formula, procedura,
sequenza, schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione
teatrale, oggetto).
Formula un’ipotesi per spiegare il seguente … (evento, situazione).
Scrivi un progetto per costruire un/a … (testo, problema, formula, procedura, sequenza,
schema, immagine, suono, filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale,
situazione, oggetto).
Spiega come potrebbe evolvere, secondo te, la seguente situazione …
Costruisci un/una … (testo, formula, procedura, sequenza, schema, immagine, suono,
filastrocca/canzone, video, recita/rappresentazione teatrale, situazione, oggetto)36per
risolvere il seguente problema … (che non hai mai affrontato prima).
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di rubriche
valutative → Strutture di interpretazione
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Coglie … (elementi chiave, collegamenti e relazioni, …)
Identifica … (dati e incognite, obiettivi, punti non chiari, …)
Individua … (elementi chiave, collegamenti e relazioni,
risorse necessarie, …)
Localizza … (informazioni, concetti, …)
Riconosce …(situazioni problematiche, informazioni date e
informazioni mancanti, …)
Sceglie … (le risorse più opportune, …)
Seleziona … (le risorse più opportune, …)
37
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di rubriche
valutative → Strutture di azione (1/2)
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Analizza … (contenuti, processi, …)
Attribuisce … (punti di vista, posizioni di autori differenti, …)
Calcola … (applicando algoritmi, …)
Classifica … (contenuti, processi, soluzioni, …)
Confronta … (contenuti, processi, soluzioni, strategie, …)
Costruisce … (prodotti, …)
Descrive … (oggetti, processi, soluzioni, …)
Dimostra … (soluzioni, …)
Esegue … (procedure, …)
Formula … (piani di azione, strategie, soluzioni, …)
Inventa … (soluzioni, strategie, …)
Ipotizza … (soluzioni, strategie, …)
Organizza … (contenuti, processi, eventi, …)
Pianifica … (sequenze di azioni, processi, strategie, …)
38
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di rubriche
valutative → Strutture di azione (2/2)
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Produce … (prodotti, …)
Progetta … (soluzioni, strategie, …)
Rappresenta graficamente … (contenuti, processi, problemi, soluzioni,
strategie, …)
Realizza … (prodotti, elaborati, …)
Riassume … (contenuti, processi, …)
Ricava … (implicazioni, conclusioni, sintesi, …)
Riformula … (problemi, soluzioni, strategie, …)
Spiega … (fenomeni, processi, …)
Traduce da un formalismo ad un altro … (contenuti, processi, …)
Trova esempi di … (contenuti, processi, …)
Trova similarità e differenze in … (contenuti, processi, …)
Utilizza un modello per … (risolvere un problema, …)
Utilizza una procedura per … (risolvere un problema, …)
39
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Guida alla costruzione di rubriche
valutative → Strutture di autoregolazione
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Argomenta … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate
nella risoluzione di un problema, …)
Chiarifica … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Critica … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Difende … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Giudica … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Giustifica … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Motiva … (le proprie proposte, le proprie soluzioni, le strategie applicate nella
risoluzione di un problema, …)
Trova errori … (nelle proprie proposte, nelle proprie soluzioni, nelle strategie
applicate nella risoluzione di un problema, …)
40
Trinchero R. (2012), Costruire, valutare, certificare competenze. Proposte di attività per la scuola, Milano, FrancoAngeli.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Principio 3:
Non limitarti a rilevare
discrepanze tra la situazione
osservata e attesa, ma
formula ipotesi esplicative sul
perché si sono verificate
41
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Individuare punti di forza e lacune degli
studenti: un modello tratto dall’esperienza
neozelandese e-asTTle
Obiettivi già
perseguiti nel
curricolo
Obiettivi non
ancora perseguiti
nel curricolo*
Risposte corrette
nelle prove
Risposte errate
nelle prove
Obiettivi
raggiunti
Punti di
forza
Lacune
Obiettivi da
raggiungere
* Corollario: se deve far emergere i punti di forza degli allievi la prova deve
sempre chiedere «qualcosa in più» rispetto a quanto è stato fatto in classe.
42
Calvani A., Vivanet G. (2014), Evidence Based Education e modelli di valutazione formativa per le scuole,
ECPS Journal – 9/2014, pp. 127-146.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Consigli pratici
n 
n 
n 
Non osservare solo discrepanze in negativo, ma
anche in positivo (prestazioni che non ti aspetti…);
Ricostruisci i percorsi che docente e studente
hanno fatto per giungere a quei punti di forza o a
quelle lacune;
Confrontati con esperienze di altri istituti o con
ricerche che hanno già affrontato il problema in
questione.
43
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: percorsi lato docente
n 
n 
n 
n 
n 
Valutazione formativa (ES=0,90, Hattie
2009);
Micro-teaching (ES=0,88, Hattie 2009);
Strategie di insegnamento (ES=0,60, Hattie
2009);
Sviluppo professionale dell’insegnante
(ES=0,62, Hattie 2009);
Non etichettare gli studenti, mantenere alte
aspettative (ES=0,61, Hattie 2009).
44
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: percorsi lato studente
n 
n 
n 
n 
n 
Risultati precedenti (ES=0,67, Hattie 2009);
Ambiente famigliare (ES=0,57, Hattie 2009);
Status socio-economico (ES=0,57, Hattie
2009);
Influenze dei pari (ES=0,53, Hattie 2009);
Coinvolgimento dei genitori (ES=0,51, Hattie
2009).
45
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Indicatori tratti dagli studi sulle
«scuole efficaci» (1/7)
n 
n 
Formazione scolastica orientata al
successo degli allievi (obiettivi chiari e
attenzione al loro raggiungimento,
proposizione di sfide possibili);
Leadership educativa (dirigente con
visione chiara ed esplicita degli obiettivi
della scuola, che cura gli aspetti educativi
e la crescita dell’equipe);
46
Scheerens J., Glas C., Thomas S. M. (2003), Educational Evaluation, Assessment and Monitoring. A Systemic
Approach, Lisse, Swets and Zeitlinger Publishers.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Indicatori tratti dagli studi sulle
«scuole efficaci» (2/7)
n 
n 
Consenso e coesione dell’équipe
(insegnanti che si consultano tra di loro e
cooperano per il raggiungimento degli
obiettivi);
Qualità del curricolo e opportunità di
apprendimento (sforzi concentrati sul
curricolo programmato, sulle conoscenze
ed abilità di base, sulle capacità di studio,
usando strategie di comprovata efficacia);
47
Scheerens J., Glas C., Thomas S. M. (2003), Educational Evaluation, Assessment and Monitoring. A Systemic
Approach, Lisse, Swets and Zeitlinger Publishers.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Indicatori tratti dagli studi sulle
«scuole efficaci» (3/7)
n 
n 
Clima scolastico (clima ordinato,
disciplina e sicurezza degli allievi, relazioni
positive, contrasto all’assenteismo e
all’abbandono);
Potenziale valutativo (i progressi degli
allievi vengono monitorati ed utilizzati
come elemento diagnostico, per migliorare
il funzionamento organizzativo);
48
Scheerens J., Glas C., Thomas S. M. (2003), Educational Evaluation, Assessment and Monitoring. A Systemic
Approach, Lisse, Swets and Zeitlinger Publishers.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Indicatori tratti dagli studi sulle
«scuole efficaci» (4/7)
n 
n 
Coinvolgimento del genitori (i genitori
vengono coinvolti nelle decisioni
importanti e nelle attività scolastiche,
genitori e scuola comunicano in modo
efficace);
Clima di classe (relazioni positive in
classe, tra allievi e tra insegnanti e allievi,
attenzione al «piacere di imparare» e di
stare in classe con i compagni);
49
Scheerens J., Glas C., Thomas S. M. (2003), Educational Evaluation, Assessment and Monitoring. A Systemic
Approach, Lisse, Swets and Zeitlinger Publishers.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Indicatori tratti dagli studi sulle
«scuole efficaci» (5/7)
n 
n 
Tempo effettivo dedicato
all’apprendimento (si dedica un tempo
congruo agli apprendimenti, con lezioni,
attività pratiche, compiti, correzione,
valutazione formativa);
Istruzione strutturata (lezioni preparate e
con strategie sistematiche, momenti
sistematici di monitoraggio di quanto
appreso e feedback);
50
Scheerens J., Glas C., Thomas S. M. (2003), Educational Evaluation, Assessment and Monitoring. A Systemic
Approach, Lisse, Swets and Zeitlinger Publishers.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Indicatori tratti dagli studi sulle
«scuole efficaci» (6/7)
n 
n 
Apprendimento autonomo (momenti di
apprendimento autonomo, esercizio di
capacità metacognitive e di problem
solving autonomo, pianificazione dello
studio);
Differenziazione delle strategie e degli
obiettivi (strategie ed obiettivi differenti
per allievi con necessità differenti,
diagnosi dei bisogni, tutoraggio, recupero);
51
Scheerens J., Glas C., Thomas S. M. (2003), Educational Evaluation, Assessment and Monitoring. A Systemic
Approach, Lisse, Swets and Zeitlinger Publishers.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Indicatori tratti dagli studi sulle
«scuole efficaci» (7/7)
n 
Uso sistematico del feedback e del
rinforzo dell’apprendimento (far
emergere in modo sistematico le
miscomprensioni degli allievi e fornire
feedback per correggerle; tornare più volte
sugli stessi argomenti con attività cognitive
differenziate, dare alle attività cognitive
anche una valenza motivazionale).
52
Scheerens J., Glas C., Thomas S. M. (2003), Educational Evaluation, Assessment and Monitoring. A Systemic
Approach, Lisse, Swets and Zeitlinger Publishers.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Principio 4:
A partire dal perché si sono
verificate le discrepanze progetta
azioni migliorative, secondo
metodi/tecniche/strumenti di
comprovata efficacia
53
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Consigli pratici
n 
n 
n 
n 
n 
Scegli un singolo ambito di intervento e lavora in
modo focalizzato su quello;
Usa le migliori evidenze disponibili e trasportale in
modo ragionato nel tuo contesto;
Poni gli insegnanti di fronte ad innovazioni possibili;
Usa il peer tutoring e il lavoro a coppie tra
insegnanti per promuovere innovazione;
Quando hai individuato una strategia efficace per
risolvere il problema, portala a regime
(individuando forze trainanti e forze frenanti).
54
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: feedback in classe
n 
n 
Feedback studenti"docente e
docente"studenti (ES=0,73, Hattie 2009);
Fornire feedback agli studenti su processi e
strategie messe da loro in atto (ES=0,74;
Marzano et al. 2001).
55
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: favorire l’elaborazione
profonda e significativa in classe
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
Costruzione di mappe concettuali da parte degli studenti (ES=0,57,
Hattie 2009);
Identificare similarità e differenze tra concetti famigliari e concetti
oggetto di studio (ES=1,32; Marzano et al. 2001);
Prendere appunti creando rappresentazioni personali dei contenuti da
apprendere (ES=0,99; Marzano et al. 2001);
Creare rappresentazioni grafiche di ciò che si sta studiando (ES=1,24;
Marzano et al. 2001);
Manipolazione (mentale e fisica) di oggetti e/o simboli che
rappresentano i concetti oggetto di studio (ES=0,99; Marzano et al.
2001);
Domande inframmezzate alla lettura di un testo (Mayer et al., 2009;
Anderson, 2009);
56
Self-explanations (Clark et al., 2006).
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: apprendimento
cooperativo strutturato
n 
n 
n 
n 
n 
Reciprocal teaching (ES=0,74, Hattie 2009);
Peer tutoring (ES=0,55, Hattie 2009);
Small group learning (ES=0,49, Hattie 2009);
Jigsaw (ES=0,73, Marzano et al. 2001);
Peer explaining (ES=0,63, Marzano et al.
2001).
57
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: strategie didattiche
strutturate
n 
n 
n 
n 
Keller’s PIS (ES=0,53, Hattie 2009);
Mastery learning (ES=0,58, Hattie 2009);
Direct instruction (ES=0,59, Hattie 2009);
Programmi piagetiani (ES=1,28, Hattie
2009).
58
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: interventi di
potenziamento
n 
n 
n 
n 
Interventi volti a migliorare il vocabolario
degli studenti (ES=0,67, Hattie 2009);
Interventi volti a migliorare la comprensione
del testo (ES=0,58, Hattie 2009);
Interventi volti a migliorare la creatività
(ES=0,65, Hattie 2009);
Interventi volti a migliorare le strategie di
studio (ES=0,59, Hattie 2009).
59
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: miglioramento del clima
di classe
n 
n 
n 
Classroom behavioral tecniques (ES=0,80,
Hattie 2009);
Relazione docente-studente (ES=0,72,
Hattie 2009);
Coesione di classe (ES=0,53, Hattie 2009).
60
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Principio 5:
Metti in atto azioni di
monitoraggio dei tuoi interventi,
raccogli dati in itinere e usali per
«cambiamenti di rotta» dove
necessario
61
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Consigli pratici
n 
n 
n 
Non considerare il momento
dell’innovazione come «la fine della
ricerca»;
Raccogli dati di impatto
dell’innovazione, su effetti attesi ed
inattesi;
Ragiona sul «valore aggiunto»
promosso dall’innovazione.
62
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Valore aggiunto della
formazione scolastica
1. 
2. 
3. 
4. 
Comparazione sincronica tra il punteggio della scuola e
il punteggio medio del territorio;
Comparazione diacronica tra una situazione «prima» e
una situazione «dopo»;
Comparazione sincronica tra il punteggio del singolo
allievo e il punteggio del gruppo di riferimento a cui
appartiene;
Comparazione diacronica tra livello dell’allievo prima e
dopo l’intervento e sincronica tra il progresso
dell’allievo e il progresso del gruppo di riferimento.
63
Grisay A. (1999). Comment mesurer l'effet des systèmes scolaires sur les inégalités entre élèves?, in Meuret
Denis (1999) (dir.). La justice du système éducatif, Bruxelles: De Boeck.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Evidenze: monitoraggio
dell’azione docente
n 
Valutazione formativa (ES=0,90, Hattie
2009).
64
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Principio 6:
Metti in evidenza i tuoi punti di
forza, ma soprattutto non
nascondere i tuoi punti di
debolezza.
65
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Far emergere i punti di forza
della scuola…
Abbiamo bisogno di politiche che rendano le scuole
unità di valutazione e di aiutare ogni scuola a
lavorare collaborativamente per definire i risultati che
intende valutare. Bisogna aiutare le scuole a
raccogliere evidenze affidabili dei livelli correnti e di
quelli desiderati e monitorare criticamente i progressi.
Ancora più importante che ci sia riconoscimento e
stima quando questi progressi sono compiuti e i
successi devono essere resi pubblici nella
comunità scolastica (Hattie 2012, p. 168).
66
Calvani A., Vivanet G. (2014), Evidence Based Education e modelli di valutazione formativa per le scuole,
ECPS Journal – 9/2014, pp. 127-146.
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Consigli pratici
n 
n 
n 
n 
Usa l’autovalutazione come strumento per aprire la
scuola al mondo l’esterno (territorio, famiglie, fonti
di finanziamento, ecc.);
Usa l’autovalutazione come occasione di migliorare
la cultura valutativa di tutti gli stakeholders;
Non barare: il cheating è facilissimo da
smascherare e ti fa perdere occasioni;
Poni l’accento sull’elemento dinamico: fai vedere
come i risultati stanno migliorando in relazione agli
interventi.
67
Roberto Trinchero – Dip. di Scienze dell’Educazione e della Formazione – Università degli studi di Torino
Grazie …
roberto.trinchero@unito.it
68