Speciale Speciale - Automazione Plus

www.automazione-plus.it
In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio- Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN:0392/8829
AO
Rassegna HMI e controllo
in Real Time
Panorama Industria
dell’elettronica
369 Gennaio-Febbraio 2014 Anno 31 7 4.50
Speciale
Le macchine parlano:
M2M e IoT
Internet delle cose
Inserto Soluzioni
Software per l’industria
MOTION CONTROL FOR
Vivi da protagonista il più importante evento italiano dedicato al mondo del motion control
Mostra
Convegno
1 DAY EVENT
40 A Z I E N D E ESPOSITRICI
25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE
PIÙ DI 800 VISITATORI
(dati riferiti all’edizione 2013)
LA MOSTRA
IL CONVEGNO
I CONTENUTI
In uno spazio specifico sarà allestita
un’esposizione a cura delle aziende
partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale.
Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende
espositrici della durata di 30 minuti ciascuno.
Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che
verranno confermati,
sul sito www.mostreconvegno.it/mc4
Non perdere la più importante occasione di aggiornamento
professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con
l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle
tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento.
Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti
interessano e completa la tua esperienza di visita entrando
in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro
proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati
settori applicativi: dal packaging al food & beverage,
dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al
mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la
comunicazione e il mondo dell’interfacciamento.
Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti
operanti in ambito industriale e nel settore energetico
(impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine
utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano:
- motori e motoriduttori
- servomotori
- azionamenti e regolatori di velocità
- controllo assi
- sistemi di posizionamento
- comandi e attuatori
- sensori e comunicazione
MARTEDÌ 18 MARZO 2014
Per aderire
on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4
Come arrivare
alla sede di Bologna Congressi
in auto: autostrada
La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli
• A13 Padova/ Venezia
• A14 Ancona/ Bari
• A15 La Spezia/ Genova
• A22 Verona/ Trento/ Brennero
Imboccando la tangenziale
si deve uscire allo svincolo n.7
(Via Stalingrado). In direzione “Centro Città”
e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi.
in treno: Il Palazzo
dei Congressi
si trova a 2 Km dalla Stazione
Centrale FS.
Palazzo dei Congressi di Bologna
dalle ore 9.00 alle ore 17.00
Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572
mc4@fieramilanomedia.it - www.mostreconvegno.it/mc4
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livello grafico, fanno la differenza tra una
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AO
IN QUESTO NUMERO
sommario
/ 17
IL PUNTO
RESTERÀ SOLO L’ECCELLENZA
26
di Antonella Cattaneo
/ 18
COPERTINA
VERSO LA VERA CONNECTED ENTERPRISE
di Patrizio Emilia
LINEA DIRETTA
/ 24
a cura della redazione
/ 26
PANORAMA
ELETTRONICA: LE RICETTE SCATURITE DALLA CRISI
di Polly McGallagher
Creare un’azienda
industriale interconnessa
è molto più che
collegare tra loro
sistemi eterogenei.
Un’azienda connessa è la
premessa per l’impianto
produttivo del
futuro - quello che
sostiene la collaborazione
tra una forza lavoro più
mobile e un accesso
sicuro per gli oggetti, che
prevede ambienti virtuali
e monitoraggio remoto.
Per soddisfare queste tre
componenti
fondamentali e aiutare le
aziende produttrici a
collegare in modo sicuro
le tecnologie
informatiche e le
operation in tutta
l’azienda, Rockwell
Automation collabora
con i leader mondiali, tra
i quali Cisco, Microsoft,
Panduit e altri.
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/ 32
ATTUALITÀ
L’IMPRESA CONNESSA SECONDO
ROCKWELL AUTOMATION
di Stefano Cazzani
QUANDO SI PARLA DI FORMAZIONE…
di Antonella Cattaneo
SEMPRE PRESENTI CON UBIQUITY
di Lù Corradini
/ 36
/ 38
CONNETTERE PRODOTTI… IDEE E PERSONE
di Ilaria De Poli
COME VA L’ITALIA ALL’ESTERO:
IL PUNTO A FIMI
/42
32
/ 46
di Ilaria De Poli
UNA QUESTIONE DI SICUREZZA
di Ilaria De Poli
INTERNET OF THINGS VIAGGIA CON NOI
/ 50
NEL MONDO DI SOLIDWORKS 2014
di Antonella Pellegrini
di Tiziano Modotti
/ 54
/ 68
RACCOLTA DIFFERENZIATA:
INDICE DEL GRADO DI CIVILTÀ DI UN PAESE
di Simone Recchia
/ 57
SPECIALE
LE MACCHINE PARLANO: M2M E IOT
INTERNET DELLE COSE
57
a cura di Antonella Cattaneo
UN SISTEMA DI LAVAGGIO MADE IN ITALY
di Martina Moretti
LA RIVOLUZIONE DELL’IOT
di Lucrezia Campbell
/ 58
/ 60
INFORMAZIONI, QUANDO L’ACQUISIZIONE
È INTELLIGENTE
/ 62
di Marco Fantoni
ADVANTECH INVESTE SULL’M2M
di Fabrizio Bozzarelli
6
/ 66
/ 64
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
AO
IN QUESTO NUMERO
sommario
/ 72
RASSEGNA
HMI E CONTROLLO IN REALTIME
72
di Mauro Galano, Alessandra Pelliconi
/ 88
· Speciale
Sistemi di automazione
per la captazione,
distribuzione, controllo,
potabilizzazione,
depurazione dell’acqua
· Rassegna
Motion control
· Panorama
Trasporti e logistica
· Tavola rotonda
Tecnologie ‘mobile’ per
l’automazione: dalle ‘App’
sviluppate per il controllo
industriale (monitoraggio
dell’energia, manutenzione
da remoto ecc.) all’uso di
smartphone e tablet come
strumenti per
l’identificazione, la misura
e il controllo
TUTORIAL
L’AUTOMAZIONE NEI SISTEMI DI TEST
di Stefano Cazzani
/ 116
EXPO MILANO 2015
LA ‘CABINA DI REGIA’ DELLA SMART
CITY DI EXPO
/ 118
AO VS SPS
L’AUTOMAZIONE È INTORNO A NOI
di Roberto Maietti
/ 120
AUTOMAZIONE DOMANI
TRENTUN MILIARDI DI DOLLARI. DUECENTODODICI
MILIARDI DI OGGETTI
Mail e web di Automazione Oggi
ao-fen@fieramilanomedia.it
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www.tech-plus.it
www.fieramilanomedia.it
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di Vitaliano Vitale
/ 122
AUTOMAZIONE USA
ETHERNET E SAFETY, TEMI ‘CALDI’
ALL’AUTOMATION FAIR
Gruppo Automazione Oggi su
di Gary Mintchell
/ 124
AVVOCATO
COLLABORAZIONI CON PARTITA IVA?
SÌ, MA CON CAUTELA
di Anna Mastroeni, Cristiano Cominotto
NEWS
/126
a cura della redazione
LE AZIENDE DI QUESTO NUMERO
INSERZIONISTI
95
/ 10
/ 12
Sotto la lente
Collaborazione e mobilità anche per
gli ERP
Antonella Cattaneo
96
In copertina
Real-time Operational Intelligence
Corrado Giussani, Enzo Maria Tieghi
100 In tempo reale
IN COPERTINA
GE Intelligent Platforms
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Milano
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20142 MILANO
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8
102 Esperienze
Una storia italiana
Dario Amadori
104 La supervisione secondo Smitec
Pier Giorgio Grassedi
106 Una piattaforma efficiente
Simona Runci
108 La logistica nel nuovo centro Thun
Gino Prampolini
110 Intervista
Big Data e Business Intelligence
(BDFBI)
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
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l’evoluzione da un controllo centralizzato. Con
Real-time Operational Intelligence, proposta di GE
Intelligent Platforms e ServiTecno, le aziende
possono utilizzare dispositivi mobili con app
certificate per ambienti industriali. RtOI utilizza le
tecnologie in ambito mobility, analisi e
localizzazione per offrire le giuste informazioni alle
persone indicate, al momento giusto e nel luogo
opportuno. Con notifiche preventive e allarmi
avanzati in un contesto geo-localizzato, le aziende
possono prendere decisioni velocemente,
diminuire i costi, proteggere il brand sapendo di
disporre di informazioni utili all’azione, ovunque e
in qualsiasi momento.
A cura di Lù Del Frate
Micaela Caserza Magro, Paolo Pinceti
AO Le aziende di questo numero
AZIENDE
TEL./HTTP
24 ORE SOFTWARE
ADVANTECH ITALY
AKAMAI
ASEM
AUTODESK
AUTOMATA
AXIOMTEK ITALIA
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
BARTEC
BOSCH REXROTH
CONTRADATA
CRICKETS AUTOMATION SOLUTIONS
CROUZET COMPONENTI
DASSAULT SYSTÈMES
EFA AUTOMAZIONE
ESA ELETTRONICA
EUROTECH
EXPO 2015
FAST
FIERA MILANO MEDIA
FIKE ITALIA
GE INTELLIGENT PLATFORMS
GEFRAN
GHISALBA
INNOVO TECH
INSPIRING SOFTWARE
INVENSYS
JDA SOFTWARE
KEB ITALIA
KONTRON ITALIA
LENZE ITALIA
LOCCIONI
MESSE FRANKFURT ITALIA
MITSUBISHI ELEC. EUROPE B.V.
NAONIS.COM
NCS COMPUTER ITALIA
PANASONIC ELECTRIC WORKS IT.
PARKER HANNIFIN ITALY
PCVUE
PHOENIX CONTACT ITALIA
PILZ ITALIA
PROCENTEC
PRO-FACE ITALIA
PROGEA
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ROCKWELL AUTOMATION
SCHNEIDER ELECTRIC
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SOFTING ITALIA
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101
64
101
38-72
101
62-73
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87
87
42
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AZIENDE
ASEM
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B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
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BAUMER ITALIA
BECKHOFF AUTOMATION
DEUTSCHE MESSE
29
ELETTROTEC
79
ESA ELETTRONICA
10
EUROTECH
25
FESTO
16
FLIR COMMERCIAL SYSTEMS
41
GARNET
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HANNOVER MESSE – TPA ITALIA 2014
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HMS INDUSTRIAL NETWORKS
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67
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macchine automatiche e applicazioni
militari
• versioni a riluttanza variabile
per alte velocità
• diametri esterni da 20 a 290 mm
• possibilità di versioni custom per
l’automazione e la robotica
65
CONTRADATA
IMAGE S
Resolver Brushless - Synchro
PAG.
III COPERTINA
117
II COPERTINA
115
IV COPERTINA/123
OMEGA ENGINEERING
35
OMRON ELECTRONICS
53
PANASONIC ELECTRIC WORKS
11
PARKER HANNIFIN
71
PILZ ITALIA
81
PIXSYS
105
PIZZATO ELETTRICA
45
PR ELECTRONICS
85
PRIMA ELECTRO
83
ROCKWELL AUTOMATION
I COPERTINA
RS COMPONENTS
15
SERVITECNO
94
SEW EURODRIVE
56
SICK
91
VIPA ITALIA
31
WAGO ELETTRONICA
13
XON ELECTRONICS
14
Real-Time con SERCOS
WAGO-SPEEDWAY 767
Accoppiatore
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t8 ingressi digitali high-speed
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tTempo di ciclo: 250 μs
tSincronizzato al fieldbus
tComunicazione ETHERNET real-time
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Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano
Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI)
tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573
Direzione
Giampietro Omati Presidente
Antonio Greco Amministratore Delegato
Comitato Tecnico
Evaldo Bartaloni (Clui-Exera), Micaela Caserza Magro (Università di Genova), Paolo Ferrari
(Università di Brescia), Alessandra Flammini (Università di Brescia), Alessandro Gasparetto
(Università di Udine), Stefano Maggi (Politecnico di Milano), Roberto Maietti
(Asso Automazione/Anie), Carlo Marchisio (Anipla), Oscar Milanese (AssoAutomazione),
Paolo Pinceti Università di Genova), Alberto Sibono (Genoa Fieldbus Comp.Centre),
Emiliano Sisinni (Università di Brescia), Vitaliano Vitale (DoubleVi)
Redazione
Antonio Greco Direttore Responsabile
Antonella Cattaneo Caporedattore
antonella.cattaneo@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.503
Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks
ilaria.depoli@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.504
Antonella Pellegrini
antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.508
Alessandra Pelliconi Segreteria
alessandra.pelliconi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.509
Modulo I/O di potenza
per PC/Stand Alone
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QUANDO PROGRAMMATO CON IL LINGUAGGIO
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Grafica e
produzione
Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione
mauro.spolaore@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.568
Franco Tedeschi Coordinamento grafici
franco.tedeschi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.569
Alberto Decari Coordinamento DTP
alberto.decari@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.561
Prontostampa srl Uninominale Zingonia (BG) - Stampa
Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.534
Pubblicità
Giuseppe De Gasperis Sales Manager
giuseppe.degasperis@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570
International Sales
U.K. – SCANDINAVIA – NETHERLAND – BELGIUM
Huson European Media
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SWITZERLAND - IFF Media ag
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GERMANY – AUSTRIA - Map Mediaagentur Adela Ploner
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USA - Huson International Media
Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com
TAIWAN - Worldwide Service Co. Ltd
Tel. +886 4 23251784 • Fax +886 4 23252967 • Website: www.acw.com.tw
Abbonamenti
N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti:
48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano
Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano.
Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it)
Tel. 02 252007200
Fax 02 49976.572
E-mail: abbonamenti@fieramilanomedia.it
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+10 Vdc (5-30 Volt)
Collaboratori: Dario Amadori, Fabrizio Bozzarelli, Lucrezia Campbell, Micaela Caserza
Magro, Stefano Cazzani, Cristiano Cominotto, Lù Corradini, Lù Del Frate, Patrizio Emilia, Marco
Fantoni, Mauro Galano, Corrado Giussani, Pier Giorgio Grasseni, Anna Mastroeni, Polly
McGallagher, Gary Mintchell, Tiziano Modotti, Martina Moretti, Paolo Pinceti, Gino Prampolini,
Simone Recchia, Simona Runci, Enzo Maria Tieghi, Vitaliano Vitale
12-30 Vdc
EV1
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Abbonamento annuale E 49,50
Abbonamento per l’estero E 99,00
Prezzo della rivista: E 4,50 - Arretrati: E 9,00
Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96
Testata associata • Associazione Nazionale Editoria Periodica
Specializzata
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AO
IL PUNTO
di Antonella Cattaneo
Resterà solo l’eccellenza
L
a parola più gettonata del 2013 per
l’automazione, e
non solo, è forse
stata ‘acquisizione’:
ci sono passate
sotto gli occhi le acquisizioni di parecchie grandi aziende.
Gli esempi sono veramente tanti e…
le motivazioni? Tante anche loro. Ma
soprattutto, come ci spiegano gli
economisti, strategiche, al fine di ottenere sinergie; economiche, e quindi
in termini anche di risparmi di costi
e incremento dell’efficienza produttiva; finanziarie, al fine di consentire
investimenti futuri; fiscali, legate soprattutto all’opportunità di adottare
specifiche politiche di ammortamento
e di iscrivere in bilancio perdite pregresse; e speculative. Sempre gli economisti sostengono che in periodi di
forti cambiamenti tecnologici, economici e di mercato le acquisizioni
aumentano proprio perché le aspettative dei venditori riguardo alla redditività futura delle proprie aziende
possono divergere da quelle dei potenziali acquirenti. Ma allora come
possiamo vedere il 2014? Senza scomodare i megatrend che richiedono
all’industria sempre più efficienza e automazione per essere competitiva, forse
saranno le ‘eccellenze’ di oggi a essere la base per la ripresa di domani. Se è vero
quanto sostiene l’analisi realizzata dall’Istituto Piepoli, e presentata da Federico
Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, sul posizionamento dell’Italia
nel mondo da qui al 2043, allora si vedrà un’economia italiana in crescita consistente in termini di prodotto interno lordo. Si vedrà un settore manifatturiero
trainante del made in Italy, e sempre più compenetrato tra industria e servizi per
far fronte alla richiesta di prodotti unici e personalizzati.
Cresceranno i prodotti durevoli in cui la componente di
servizio sarà prevalente. E la prossima rivoluzione industriale, per altro già iniziata, che va sotto il nome di Industry 4.0, assicurerà nuovi livelli di qualità, efficienza e
flessibilità grazie alla completa integrazione dei mondi
produttivi reali e digitali. Sempre secondo quest’analisi,
è realistico ipotizzare che i punti di forza del settore manifatturiero italiano manterranno una posizione di leadership nella produzione di macchine strumentali,
in particolare le macchine utensili, ma anche quelle realizzate per la lavorazione
della gomma, della plastica e del legno, quelle destinate al comparto tessile,
dell’abbigliamento ecc. Buone anche le prospettive per un’agricoltura ricca e
innovativa, con il settore agroalimentare che risulta uno degli ambiti a maggiore
potenziale di crescita. Sul fronte dell’offerta crescerà l’orientamento verso la
produzione di qualità con propensione verso l’esportazione. Sarà riconfermata
infine la performance nei settori forti della tradizione italiana come quelli della
moda, del lusso e del turismo. Sono sempre molte le notizie disarmanti che
leggiamo e sentiamo sul nostro Paese, ma l’Italia che lavora non è questo, è fatta
da molte eccellenze che la rendono grande, creativa e competitiva e in alcuni
casi assoluta, e a questo proposito ricordo con entusiasmo un’azienda lecchese,
ADS International, che lavora nel campo dei telescopi e risulta essere forse l’unica al mondo a realizzare dei prodotti per questo settore. A queste eccellenze,
come detto prima, nostro punto di forza, ci si appella a non fermarsi e a essere
gli ‘highlander’ che porteranno l’Italia alla ribalta nel mondo. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
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AO
Verso la vera Connect
COPERTINA
ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOM
La scelta di essere una connected enterprise offre oggi una serie di
vantaggi immediati e prepara le aziende a essere vincenti domani
know-how per trasformare questi dati in informazioni a valore aggiunto. Ma qual è la situazione attuale? Secondo una
survey condotta da IndustryWeek lo scorso settembre su 265
dirigenti e operatori di aziende industriali degli Stati Uniti pare
che, nonostante l’integrazione di base tra informazioni e infrastrutture stia raggiungendo una massa critica, la stragrande
maggioranza dei produttori abbia ancora molta strada da fare
prima di poter affermare di avere un’azienda interconnessa.
Solo il 14% degli intervistati ha affermato di disporre di dati
provenienti dalle linee di produzione completamente integrati con sistemi aziendali, mentre solo 1 su 10 interpellati ha
dichiarato che almeno l’80% delle macchine di produzione
(esclusi i computer) sono abilitate alla connessione Internet.
Inoltre, LNS Research ha recentemente chiesto ai produttori
quali siano per loro le maggiori sfide operative e ha scoperto
che la disparità di sistemi e dati è al secondo posto dopo la
mancanza di collegamento tra i diversi dipartimenti.
Una vera connected enterprise
Ci sono tre elementi essenziali da non sottovalutare per realizzare una vera connected enterprise:
1. Infrastruttura di rete - L’Ethernet industriale, utilizzando i
protocolli standard Internet ed Ethernet, collega i dati di produzione al resto dell’azienda. Essa fornisce anche una spina
dorsale per l’evoluzione futura della comunicazione che tiene
Una sfida complessa
Creare un’azienda industriale interconnessa è molto più che
collegare tra loro dei sistemi eterogenei. Innanzitutto si tratta
di sviluppare una connessione senza soluzioni di continuità
tra tutti i livelli IT e di controllo aziendali che abiliti l’accesso a
dati operativi, in tempo reale e storici, qualunque sia la fonte,
siano essi dati di business o transazionali, sia che impattino
sui diversi impianti che sulla globalità delle operazioni. Ma
non solo. È necessario anche disporre della tecnologia e del
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Indagini condotte da Manufacturing Enterprise
Communications Research Services mostrano che oltre
il 60% delle aziende consente ai dipendenti di portare
al lavoro i propri dispositivi mobili
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Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing
L
a convergenza di nuove tecnologie che collegano
in modo sicuro i dati della produzione con i sistemi
informativi aziendali porta di fatto ad aumentare
la produttività, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e
a migliorare globalmente il processo decisionale.
Rockwell Automation mostra come la creazione di questa
interconnessione permetta alle aziende di aumentare la propria agilità, produttività e sostenibilità ed essere in grado di
rispondere alle esigenze di un mercato sempre più dinamico e
variabile. Ogni anno oltre 70 milioni di persone, in particolare
nei mercati emergenti, entrano a far parte della classe media
e secondo l’Organizzazione per la Cooperazione Economica
e lo Sviluppo (Ocse), si passerà dagli 1,8 miliardi registrati nel
2009 a 3,2 miliardi nel 2020. Questa crescita comporta un aumento dei consumi e quindi della domanda per i produttori
con riflessi su risorse e infrastrutture. Alle aziende per essere
vincenti è quindi richiesto di essere più produttive, sostenibili, flessibili e in grado di tenere conto delle peculiarità dei
diversi mercati. La diversa capacità di spending delle nuove
classi di consumatori ad esempio può portare l’azienda a valutare di conformarsi e ridurre la complessità della propria
supply chain, di cercare di abbassare i costi di importazione e
trasporto delocalizzando parte della produzione in luoghi più
vicini alla domanda.
Ma questo scenario impone alle aziende di disporre di una
visione estesa dell’azienda e questo rende un fattore chiave
la connessione tra l’attività produttiva e sistemi aziendali, i
cui vantaggi immediati sono diversi. Un’integrazione delle
informazioni tra sistemi IT e quelli di controllo permette di
coordinare meglio le attività produttive e la comunicazione
con effetto immediato sull’agilità, sia a livello operativo che
decisionale, a beneficio di una supply chain demand-driven.
La possibilità di raccogliere e coordinare dati e condividerli,
sotto forma di informazioni contestualizzate, con tutti gli attori coinvolti migliora il processo decisionale a tutti i livelli e
garantisce una maggiore coerenza dei risultati.
UTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPER
cted Enterprise
conto della crescita pervasiva dei dispositivi abilitati a Internet.
2. Informazioni Working Capital - Dati derivanti dalla produzione e messi a disposizione del personale e contestualizzati
permettono loro di svolgere al meglio le proprie mansioni.
3. Sicurezza - Più che un tema da affrontare una tantum, la
sicurezza è una pratica costante per gestire le minacce, è una
policy aziendale e una cultura che deve raggiungere ogni livello ed estendersi anche ai fornitori.
Per soddisfare queste tre componenti fondamentali e aiutare
le aziende produttrici a collegare in modo sicuro le tecnologie informatiche e le operation in tutta l’azienda, Rockwell
Automation collabora con i leader mondiali, tra i quali Cisco,
Microsoft, Panduit e altri. Un’azienda connessa è la premessa
per l’impianto produttivo del futuro - quello che sostiene la
collaborazione tra una forza lavoro più mobile e un accesso
sicuro per gli oggetti, che prevede ambienti virtuali e monitoraggio remoto.
Se tutto viene progettato in modo corretto, i benefici di
un’azienda interconnessa si estendono anche alla sicurezza
Infrastruttura di rete
Secondo Gartner Research più del 50% delle connessioni Internet attualmente in uso sono verso dispositivi mobili, un
numero di interconnessioni tramite l’Internet Protocol (IP)
destinato a crescere in quanto parte integrante dell’Internet
delle cose.
Oggi, molti dei dispositivi in uso nelle linee produttive sono
abilitati all’IP, ma opportunità ancora maggiori sono attese
dall’introduzione dei cosiddetti dispositivi abilitati IP con
standard aperti che fanno leva su impostazioni non indu-
striali. Queste tecnologie come ad esempio i tablet, le video
camere e i lettori Rfid aprono la strada a nuove possibilità per
aumentare la produttività, l’innovazione e la collaborazione.
Ma per trarre un vero vantaggio, questi dispositivi devono comunicare tra loro e con le macchine attraverso un’infrastruttura standard di rete IP centrica non modificata. Ethernet/IP
(dove IP sta per Industrial Protocol) è stato creato proprio per
supportare questa interoperabilità a livello di linea produttiva
e garantire la connettività aziendale senza soluzione di conti-
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AO
COPERTINA
ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOM
nuità all’interno di una singola infrastruttura.
Ethernet/IP permette alle informazioni di fluire liberamente
verso la destinazione desiderata anche nelle operazioni di
produzione più complesse, consentendo una maggiore collaborazione tra persone, macchine e dispositivi. Inoltre Ethernet/IP può teoricamente supportare un numero illimitato di
nodi per una maggiore flessibilità nelle operazioni e nelle comunicazioni a tutti i livelli aziendali.
Informazioni Working Capital
Stiamo vivendo nell’era dei Big Data. Secondo McKinsey
& Company, la produzione industriale genera più dati di
qualsiasi altro settore; solo nel 2010 sono stati memorizzati
circa due exabyte (o due trilioni di byte) di dati.
Controllori, sensori e altri dispositivi generano dati relativi a
performance delle macchine, consumo di energia, variabili di
lavorazione, uso di materiali ecc. il tutto per ogni fase del processo produttivo.
Avendo tutti questi dati a disposizione diventa importante
capire come trarne il massimo vantaggio. L’acquisizione dei
dati è fondamentale, ma se non contestualizzati tali dati non
rappresentano un asset; trasformarli in un patrimonio di informazioni di lavoro e metterli a disposizione degli operatori in
modo adeguato richiede una guida esperta. Rockwell Automation ha compreso che la tecnologia operativa di una linea
produttiva è una base essenziale per colmare il divario tra i
tecnici di automazione e i loro colleghi IT. Essa rappresenta un
supporto per aiutare a identificare, raccogliere, interpretare e
condividere in modo sicuro i dati giusti con le persone giuste
nel contesto giusto per guidare i miglioramenti che hanno un
valore esponenziale per le aziende.
L’utilizzo del patrimonio delle informazioni di lavoro permette
ai produttori di fare quel salto che consente di passare dal
collegamento di semplici operazioni ad essere aziende intelligenti e interconnesse. Le tecnologie dirompenti supportano
sia la registrazione che la condivisione di dati ai fini di una
migliore collaborazione ed efficienza operativa e quelle più
rilevanti per i produttori sono:
Cloud Computing - Una recente indagine condotta da LNS
Research in ambito manufacturing ha messo in luce che il
numero di applicazioni cloud è raddoppiato. Passare ad applicazioni software in modalità on-premise o di gestione dati
all’esterno dell’azienda permette di alleggerire la struttura IT
di oneri e costi di manutenzione e consumo energetico.
Mobilità - Secondo Manufacturing Enterprise Communications Research Services oltre il 60% delle aziende consente
King’s Hawaiian: un caso di successo
King’s Hawaiian ha creato uno standard di conformità alla tecnologia Rockwell Automation per tutti i suoi costruttori di macchine. Vediamo in che modo. La caratteristica dolcezza del pane
King’s Hawaiian lo ha reso uno dei preferiti degli americani e ha
favorito la crescita dell’azienda. La ricetta per le tipiche pagnotte
tonde è stata creata 50 anni fa alle Hawaii da Robert Taira e da
King’s Bakery. Il punto vendita di Honolulu, è diventato una
meta per turisti che spesso acquistano il pane per portarlo a casa
come regalo per amici e parenti. La crescita della domanda ha
portato Taira a trasferirsi con la famiglia nel Sud della California e
a costruire un impianto di 30.000 m2 che ha continuato a espandersi mano a mano aumentava la popolarità del prodotto. Nel
1990 King’s Hawaiian ha aggiunto 40.000 m2 al suo panificio in
California e nel 2004 l’azienda ha inaugurato un impianto automatizzato per la panificazione di 150.000 m2 situato nei pressi
della nuova sede aziendale. Nel 2010 King’s Hawaiian aveva raggiunto ancora una volta la sua capacità produttiva. In California,
la sua linea di produzione del pane e i forni operavano sette
giorni su sette per 24 ore, e la domanda dei consumatori si stava
estendendo a tutto il Paese. L’azienda aveva inoltre ampliato
la propria offerta aggiungendo alle famose pagnotelle altre
forme di pane per sandwich e focacce. Ma il peso sul bilancio
aziendale dell’aumento di costi di gas e trasporti hanno portato
King’s Hawaiian a decidere la costruzione di un nuovo impianto
sulla costa orientale degli Stati Uniti. In questo modo, la società
avrebbe potuto portare in modo più rapido e conveniente sullo
scaffale dei negozi la sua estesa offerta di prodotti.
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UTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPER
di produzione da qualsiasi tablet o smartphone è un beneficio
chiave legato alla mobilità, la capacità del personale di essere
‘mobile’, di gestire l’informazione e accedere alle applicazioni
rappresenta un ulteriore beneficio.
Virtualizzazione – La pratica di slegare l’hardware dal sistema
operativo viene sempre più utilizzata nel settore manufacturing. Nei siti produttivi questo si traduce in una riduzione della
dipendenza da server fisici e da altro hardware – così come dei
costi energetici. La virtualizzazione aumenta anche l’affidabilità della macchina, offre soluzioni di back-up, di affidabilità
elevata e consente a più istanze di un sistema operativo di
girare su un unico pezzo di hardware.
La sicurezza
Internet of Things: oltre il 50% delle connessioni in un
impianto avviene tra i dispositivi e le macchine
ai dipendenti di portare al lavoro i propri dispositivi mobili.
La mobilità non è solo inevitabile, è già presente all’interno
dell’azienda. Nell’ultimo anno cinque terabyte di dati sono
stati visualizzati su dispositivi mobili. E mentre l’accesso ai dati
La sfida
King’s Hawaiian ha quindi avviato il progetto di costruzione
di uno stabilimento di 125.000 m2, altamente automatizzato a
Oakwood in Georgia,
con un obiettivo di
operatività in 10 mesi.
Questa scadenza rappresentava una sfida
soprattutto considerando la complessità
del progetto. L’intero
processo di panificazione richiedeva infatti
un totale di 11 macchine specializzate,
prodotte da diversi
fornitori (OEM), con
una piattaforma di
controllo e informazione che operasse
in un unico ambiente
di progettazione, con
un’unica interfaccia
utente e un modello
King’s Hawaiian ha
di supporto comune.
avviato il progetto di
Nonostante i tempi di
costruzione di uno
progettazione fossero
stabilimento di 125.000 m2,
stretti non lo erano
altamente
altrettanto quelli di
automatizzato a Oakwood
in Georgia
capacità di risposta ai
Con la convergenza di rete e il collegamento di sistemi che
in precedenza erano separati, aumentano di fatto i rischi per
la sicurezza. Ma se tutto viene progettato in modo corretto, i
benefici di un’azienda interconnessa si estendono anche alla
sicurezza e ciò implica poter gestire la sicurezza dell’automazione industriale, insieme a quella aziendale, in modo globale
dal primo all’ultimo dispositivo.
Affinché ciò avvenga, il programma di sicurezza deve essere
progettato in collaborazione e in maniera olistica su tutte le
bisogni da parte dell’infrastruttura informativa, che per King’s
Hawaiian dovevano invece essere a lungo termine. “Siamo nati
come piccola azienda a conduzione familiare e quindi la costruzione di un nuovo impianto in Georgia a 3.500 miglia di distanza
è stato per noi un passo enorme” dichiara Mike Williams, direttore tecnico di King’s Hawaiian. “Volevamo essere certi di poter
avere la visibilità sul processo in remoto, dalla California, per
essere certi che la produzione soddisfacesse le aspettative dei
nostri clienti”. King’s Hawaiian voleva disporre anche di funzionalità avanzate di raccolta dei dati a supporto di un processo di
panificazione conforme all’altissima qualità dei propri prodotti
oltre che ottimizzare l’efficienza operativa in tutta l’azienda.
“Fino a quel momento non avevamo speso troppo tempo nel
creare una reportistica e fare delle valutazioni formali, i dati che
avevamo ricavato nel tempo venivano trascritti manualmente”
continua Williams “ma ora che stavamo costruendo un nuovo
impianto volevamo anche disporre di un’infrastruttura in grado
di estrapolare informazioni su tutti i fronti”.
L’intera operazione ruota attorno
al processo di panificazione
Il primo passo per fare il pane hawaiano è la misura precisa e la
miscelazione degli ingredienti secchi. Questo composto viene
quindi trasferito in una macchina di miscelazione continua per
l’aggiunta degli ingredienti liquidi. Il risultato di questa operazione è un impasto che viene lavorato da una macchina situata
in una diversa stanza e che, dopo essere stato modellato in piccoli pezzi tondi, viene suddiviso e posto in teglie di alluminio
per la produzione dei diversi prodotti. Da qui l’impasto passa ad
un’altra macchina per la fase di lievitazione e quindi ai forni di
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COPERTINA
ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOM
operation piuttosto che sulla singola soluzione. La sicurezza
deve essere parte integrante dell’attività produttiva di fabbrica, e deve includere anche l’infrastruttura di rete, i nuovi
sistemi di controllo e quelli legacy, le macchine, gli apparecchi
e l’azienda nella sua globalità – incluse le singole persone, le
politiche e le procedure.
Infine, nel valutare il programma di sicurezza dell’azienda è
bene estendere le misure anche ai vari venditori o fornitori
valutando con attenzione i livelli di sicurezza applicati dalle
singole realtà con lo stesso metro con il quale si valutano
quelli della propria azienda, poiché dalla sicurezza della loro
rete potrebbe dipendere la sicurezza della propria. I vantaggi
di un’azienda interconnessa si estendono a tutta l’attività produttiva in termini di:
Supply Chain Integration - Maggiore visibilità su ordini e
consegne, miglioramento delle comunicazioni con i fornitori
per ciò che riguarda eventuali cambiamenti nella programmazione, aumento degli ordini e altre questioni che possono
aiutare a ottimizzare la gestione del magazzino e quindi a ridurre il time-to-market.
cottura. Una volta cotto, il pane viene raffreddato su un nastro
trasportatore e quindi inviato alla macchina per il confezionamento dove una volta controllato viene spedito. “Con più di 11
macchine coinvolte nel processo di produzione non era pensabile rivolgersi a ogni singolo OEM senza disporre di specifiche
chiare e di un’architettura di progettazione globale e integrata”
afferma Williams. “Se lo avessimo fatto, saremmo stati costretti
a confrontarci con diverse tipologie di PLC e HMI oltre che dover
tenere in magazzino tutti i rispettivi componenti per riparare
eventuali guasti”. Oltre a specifiche standardizzate King’s Hawaiian voleva che per il proprio personale fosse facile gestire e
risolvere eventuali problemi. “Sono un grande sostenitore della
possibilità di avere il massimo grado di autonomia nella gestione
e manutenzione degli impianti” continua Williams.
Nei prossimi cinque anni, le applicazioni cloud dovrebbero
essere sei volte tanto quelle attuali
Cooperazione proficua
In meno di un anno, l’azienda ha dovuto preparare le specifiche
ed effettuare acquisti da più di sette fornitori, testarne l’ affidabilità per soddisfare i volumi di produzione di circa 4.000 chili di
pane all’ora. Williams ha lavorato con il suo team e con Bachelor
Controls Inc. (BCI), un solution partner di Rockwell Automation,
per creare un’architettura che consentisse a King’s Hawaiian
di raggiungere gli obiettivi a breve termine, quelli di disporre
dell’attrezzatura e aprire l’impianto per tempo e nel contempo
porre le basi per la raccolta e condivisione delle informazioni in
tutta l’azienda. “BCI ha enfatizzato molto la progettazione frontend forzandoci a essere un cliente migliore” afferma Williams.
“Ci hanno fatto lavorare sodo nel fornire risposte schiette a una
serie di questioni importanti al fine di ottenere risultati che potessero rispondere alle nostre aspettative e far la differenza rispetto alla realtà attuale”. Come integratore del progetto, BCI ha
raccolto i requisiti dei controllori e dei sistemi HMI/MMI di ogni
singolo costruttore di macchine (OEM) e ha redatto una specifica globale standardizzata sull’architettura integrata di Rockwell
Automation, quindi ha lavorato direttamente con gli esperti di
Rockwell Automation per convalidare la progettazione del sistema. “Volevamo creare una configurazione comune a tutti gli
OEM in modo che tutto potesse interconnettersi agevolmente
e comunicare al meglio” sostiene Rusty Bailey, direttore di filiale
di BCI. “Abbiamo anche guardato al quadro generale: King’s Hawaiian doveva essere in grado di monitorare il processo di tutta
l’azienda e prendere decisioni intelligenti per aumentare l’efficienza produttiva”. BCI ha quindi chiesto agli OEM di utilizzare i
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controllori di automazione programmabili (PAC) ControlLogix di
Allen-Bradley con piattaforma integrata di movimento scalabile
e controllo macchina in un unico ambiente di programmazione.
Questa integrazione permette a King’s Hawaiian di gestire un
minor numero di parti di ricambio mentre l’integrabilità della
piattaforma contribuisce a garantire una facile integrazione con
componenti di terze parti.
La soluzione
Le specifiche inoltre richiedevano un approccio standardizzato
per il software di visualizzazione delle informazioni utilizzato su
ogni macchina. È stato scelto il software FactoryTalk View Site
Edition per semplificare lo sviluppo delle applicazioni e la formazione del personale - un altro elemento cruciale in un progetto a
veloce inversione di tendenza. BCI ha creato le specifiche per la
versione del software Site Edition, in modo da rendere semplice
per la squadra di King’s Hawaiian la gestione degli aggiornamenti nel tempo. Ogni versione del software di visualizzazione
gira sui computer industriali Allen-Bradley con un touchscreen
separato e un hard disk a stato solido per proteggere il sistema
e ridurre il numero di errori. Per le macchine di confezionamento
BCI ha inserito nelle specifiche i controllori CompactLogix e i sistemi HMI PanelView Plus di Allen Bradley. La scalabilità dell’architettura integrata ha permesso a BCI di scegliere il controller
più piccolo che, nonostante il suo formato ridotto, offre tutti i
vantaggi della piattaforma di controllo Logix. L’intero impianto
comunica tramite Ethernet/IP. La scelta di un’unica architettura
di rete ha aiutato l’azienda ad accelerare la messa in servizio
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Collaborative, Demand Driver - Collegare i sistemi produttivi e i sistemi informatici significa collegare tra loro tutti gli
attori, responsabili delle varie funzioni, e permettere loro di
collaborare meglio e operare in funzione di un unico obiettivo
condiviso la soddisfazione della domanda del cliente.
Rapid Value Creation - I dati possono essere estrapolati nel
corso di ogni fase di produzione per migliorare l’efficienza
delle macchine, la qualità, la gestione delle scorte e accelerare
il time-to-market.
La raccolta continuativa di dati e la distribuzione del patrimo-
nio di informazioni permette anche di elevare ulteriormente
il livello dei miglioramenti in atto e di stabilire le best practice
negli impianti distribuiti nel mondo.
Conformità e sostenibilità - La sincronizzazione tra processi
di business e flussi di lavoro consente di disporre dei dati, storici e realtime, necessari per garantire la conformità e migliorare le metriche di sostenibilità e ridurre il rischio aziendale
complessivo.
dell’impianto e a ridurre il costo totale di progettazione, sviluppo e consegna delle macchine. Ethernet/IP consente inoltre
ai tecnici di King’s Hawaiian di accedere in remoto per funzioni
di diagnostica e monitoraggio alle loro macchine tramite due
server VMware ridondanti situati in una sala di controllo cen-
dere ai dati tramite FactoryTalk ViewPoint, che permette loro di
monitorare le operazioni in remoto da qualsiasi luogo nel quale
ci sia un accesso a Internet.
Stiamo vivendo nell’era dei Big Data. Secondo McKinsey
& Company, la produzione industriale genera più dati di
qualsiasi altro settore: solo nel 2010 sono stati memorizzati
circa due exabyte (o due trilioni di byte) di dati
trale. “Grazie alla standardizzazione dell’architettura integrata, il
nostro personale è ora in grado di passare da un processo all’altro all’interno dello stabilimento, e utilizzare lo stesso software
di programmazione e la medesima competenza per affrontare
qualsiasi questione” afferma Williams. “L’architettura ci permette anche di raccogliere grandi quantità di dati, dalle temperature del forno ai tempi di cottura, dal ridimensionamento
dei pesi alla programmazione delle operazioni di manutenzione
- valori che in passato non era possibile gestire manualmente”.
Le informazioni di produzione vengono salvate, memorizzate e
gestite tramite il FactoryTalk Historian che raccoglie e archivia
serie temporali di dati provenienti da tutte le macchine e fonti
dislocate nello stabilimento. FactoryTalk VantagePoint correla e
aggrega le informazioni e produce dashboard in tempo reale e
report web-based, con un contesto situazionale unico e storico
per i diversi utenti. Williams e gli altri operatori possono acce-
Per saperne di più: http://www.rockwellautomation.com/con-
I risultati
Il nuovo impianto, inaugurato nell’ottobre 2011, con una settimana di anticipo sulla data prevista, ha permesso immediatamente di raddoppiare la produzione di pane. Al momento
l’impianto sta producendo i due prodotti più venduti: il famoso
pane rotondo e le confezioni da 12 panini, ma dato che è stato
progettato in un’ottica di crescita futura, è già predisposto per
l’aggiunta di un’altra linea. L’azienda prevede infatti, nel lungo
termine, di estendere anche nello stabilimento della Georgia la
produzione a tutti i tipi di pane del marchio.
“L’architettura di rete comune ci ha permesso di realizzare questo sito produttivo e renderlo operativo nel giro di settimane
anziché di mesi” afferma Williams. “E grazie alla continuità dei
materiali, siamo in grado di gestire il magazzino dei pezzi di ricambio che conosciamo, riducendo i tempi di mancata produzione durante un guasto. Questo sito produttivo offre a King’s
Hawaiian la capacità di cui ha bisogno per il prossimo futuro”.
La fase due del progetto ha previsto lo sviluppo del sistema
centralizzato di raccolta e controllo dei dati che è stato portato
a termine nei mesi successivi all’apertura dell’impianto. Per il
momento Williams e il suo team si stanno concentrando sullo
sfruttamento di queste nuove informazioni, al fine di stabilire
precisi standard di qualità e parametri dei prodotti. In seguito
focalizzeranno l’attenzione anche all’efficienza produttiva.
“Siamo ancora in una fase iniziale perché è la prima volta che
siamo in grado di raccogliere dati da tutti i computer e renderli
visibili a tutta l’azienda” dice Williams. “Analizzeremo a fondo i
parametri di produzione per determinare i reali KPI e i driver di
business per King’s Hawaiian”. Una squadra dedicata ci aiuterà a
capire quali sono i dati più preziosi per i vari reparti dello stabilimento, continua Williams. “Ogni responsabile, dalla manutenzione alla contabilità alla sanificazione, ha un interesse specifico
e quindi ci vorrà un po’ di tempo per scoprire quali sono le informazioni di cui hanno bisogno e quindi a determinarne l’effettiva utilità. Questo è un processo di apprendimento, anche se
conosciamo tutti l’obiettivo finale: trarre il massimo valore dalle
informazioni per lavorare al meglio” conclude Williams.
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di Patrizio Emilia
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AO LINEA DIRETTA
In breve
MC4 – Motion Control for 2014
Martedì 18 marzo 2014 ritorna Motion Control
for (www.mostreconvegno.it), la manifestazione
organizzata da Fiera Milano Media interamente
dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo
del movimento. Sede dell’evento è, come negli scorsi
anni, Bologna Congressi, in Piazza della Costituzione
4/a a Bologna. L’evento
si rivolge a ingegneri,
tecnici, progettisti, R&D
Manager, direttori di
stabilimento, responsabili ufficio acquisti, energy manager operanti in
ambito industriale che utilizzano motori e motoriduttori, azionamenti e regolatori di velocità, controllo assi, sistemi di posizionamento, comandi e
attuatori, sensori e comunicazione. Nel dettaglio, la
manifestazione prevede un ampio spazio nel quale
le aziende partecipanti esporranno prodotti e soluzioni. Qui i visitatori potranno interagire con tecnici
e commerciali di tutte le principali aziende del settore. La parte convegnistica è invece costituita da una
sessione plenaria, organizzata dalle riviste Automazione Oggi e Automazione e Strumentazione in collaborazione con Università e altre importanti realtà
di riferimento del settore, e da seminari e laboratori
tecnici tenuti dalle aziende espositrici. La partecipazione alla mostra-convegno è gratuita. È richiesta
la pre-registrazione on line sul sito della manifestazione (www.mostreconvegno.it).
Un robot italiano a Londra
Felix, il primo robot in grado di misurare in modo
automatico le condizioni dei deviatoi ferroviari,
sviluppato dal Gruppo Loccioni (www.loccioni.
com) in collaborazione con RFI, è stato selezionato
dallo European Rail Congress 2013 tra i finalisti della
categoria Excellence in Safety
and Security tra i
trecento candidati
ai diciannove prestigiosi riconoscimenti in palio per
le migliori pratiche
europee in ambito
ferroviario. Lo European Rail Congress ha l’obiettivo
di mettere in contatto tutto il network ferroviario
europeo parlando di efficienza, qualità, crescita,
ambiente, sicurezza e lavoro in Europa. Un’occasione
di confronto su sfide e opportunità. Felix porta flessibilità, modularità e oggettività nel mondo della diagnostica ferroviaria: analizza automaticamente più
scambi in serie con tempi ridotti, ottimizza e mette in
sicurezza il personale ferroviario, utilizza il controllo
a distanza con telecomando e palmare di controllo,
incrementa l’efficienza economica e del trasporto.
24
Siemens Italia ha archiviato i risultati dell’esercizio 2013 e guarda
alla ‘digital transformation’
La visione
di Siemens
di Lucrezia Campbell
F
ederico Golla, amministratore
delegato di Siemens Italia
(www.siemens.it) durante la
conferenza annuale che spiega
l’andamento della società ha
commentato “Nel mondo, come in
Italia, l’obiettivo per i prossimi anni è
focalizzare ulteriormente il portafoglio
e migliorare la performance di tutti i
nostri settori di business. Tre sono i driver di questa rifocalizzazione orientata
alla ‘digital transformation’: elettrificazione, digitalizzazione e automazione.
I dati sono l’oro del 21° secolo. Comprendere come usarli al meglio e
trasformarli in valore economico rappresenta quindi un fattore di successo
per i nostri clienti, per la società e per
l’economia. E intanto in Italia Siemens
archivia l’esercizio fiscale 2013 con un
fatturato di 1.907 milioni di Euro, in flessione rispetto allo scorso anno, e ordini
per 2.018 milioni di Euro (+1%). “Non
abbiamo perso mercato” continua Golla
“ma abbiamo dovuto registrare un allungamento dei tempi di consegna di
progetti che si sono rallentati”. Per l’ordinato i dati sono invece “un segnale
molto interessante considerate le condizioni macroeconomiche di contorno”.
L’auspicio di tutti, naturalmente, è che
anche il contesto macroeconomico sia
più favorevole, ma “Siemens non fa i
budget sulle speranze” spiega Golla,
“mi aspetto un 2014 in linea con il 2013.
Mancano ancora gli strumenti per ripartire, ma sono molto ottimista per
gli anni successivi, quando riusciremo a
concretizzare la nostra nuova strategia
Digital Transformation”. Una strategia
che prevede l’uso di soluzioni informatiche verticali dedicate al mondo che
cambia come smart factory, smart grid,
smart building, smart health. Così Siemens si focalizzerà sui mercati guidati
dall’innovazione e cavalcherà l’Industry
4.0 che disegna un futuro fatto di sistemi
cibernetici auto-ottimizzanti basati su
analisi di modelli virtuali. “La trasformazione digitale permea ogni aspetto
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Federico Golla, amministratore
delegato di Siemens Italia
del vivere quotidiano e delle attività di
business, manifestandosi sotto forma di
connettività illimitata, di penetrazione
di dispositivi intelligenti fino ad arrivare
alla convergenza di sistemi IT. Il trend,
inarrestabile, porterà nei prossimi anni a
uno scenario caratterizzato da automazione sempre più spinta e intelligente,
robotica, biotecnologie, processi di business integrati, web semantico, social
network, e così via. L’intelligenza applicata all’hardware giocherà un ruolo
cruciale: le soluzioni per la rete elettrica
smart sono un chiaro esempio di cosa
significa per noi evoluzione digitale del
portafoglio prodotti” aggiunge Golla.
Forte rimarrà anche l’impegno per l’ambiente e a questo proposito ricordiamo
l’obiettivo del 33% del fatturato Siemens realizzato in progetti legati alla
green economy.
Siemens ha anche implementato una
nuova organizzazione territoriale che
punta a rafforzare ulteriormente lo sviluppo del business a livello locale, favorendo una maggiore prossimità con i
clienti. A tale scopo 30 Paesi, i più rilevanti per Siemens in base a volume di
business e prospettive di crescita, riporteranno direttamente a quattro membri del Board della casa madre. Il nuovo
approccio organizzativo è funzionale
all’orientamento strategico basato sulla
trasformazione digitale.
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AO PANORAMA
di Polly McGallagher (*)
Fra crisi e ribassi di mercato l’elettronica punta nuovamente su
qualità e innovazione, evolvendosi verso un outsourcing più
‘selettivo e raffinato’
I
l mercato dell’elettronica, anche in
tempi di crisi e nonostante molti ripensamenti, è caratterizzato da un
percorso evolutivo che non può prescindere da un punto fermo: quello
del ricorso ai produttori su commissione.
Si tratta però di un outsourcing molto più
selettivo e raffinato rispetto a quello meno
critico e per alcuni aspetti ‘selvaggio’ degli
ultimi decenni. Sia la committenza (gli OEM)
che i contrattisti (ECM-Electronics Contract
Manufacturer, EMS-fornitori di Electronics
Manufacturing Service, ODM-Original Design Manufacturer) hanno acquisito nuove
consapevolezze: cambiamento della catena
del valore e necessità di una sua rimodulazione accorta, politica di prezzo più aggressiva, problemi di qualità e affidabilità emersi
da un’attività produttiva spesso incontrollata, ridefinizione dei rapporti reciproci.
Per almeno tre decenni l’outsourcing nei
paesi occidentali e, specularmente, in Giappone ha avuto la funzione di ‘buffer’ nelle
fasi di picco della domanda, poi si è assistito
al progressivo smantellamento degli impianti degli OEM con il trasferimento delle
produzioni nelle aree orientali dell’Europa
e nella regione Asia-Pacifico, con il conseguente aumento del potere contrattuale
dei terzisti locali. Nell’ultimo decennio, poi,
si è intensificato il ricorso agli ODM per la
produzione di PC di fascia bassa, telefoni,
elettronica di consumo, server di fascia alta,
sistemi di rete, strumentazione e anche elettronica medicale; gli ODM si fanno carico
26
della supply chain e dell’identificazione di
eventuali problemi nelle varie fasi produttive, liberando di ulteriori incombenze la
committenza. Questo paradigma di catena
del valore, teoricamente perfetto e i cui
elementi fondanti sono stati in vigore per
alcune decadi, è andato in crisi nel periodo
2008-2009 con la caduta generalizzata della
domanda di beni elettronici e il successivo
crollo dei prezzi dei manufacturing service
esternalizzati: il vantaggio è stato afferrato al
volo dagli OEM, adesso però è in via di riduzione con il riassestamento degli equilibri. È
quindi il momento di un’analisi approfondita della situazione da entrambe le parti.
Basso costo ‘versus’
qualità
I committenti hanno verificato ‘sulla loro
pelle’ che l’assunto della simmetria tra
basso costo e qualità non funziona e si
stanno chiedendo se una delocalizzazione
tout court costituisca a priori un vantaggio
competitivo in spregio a indispensabili
standard di qualità. Il caso della contraffazione degli integrati è solo la punta dell’iceberg: il sostrato è la mancanza di visibilità
della supply chain nel suo complesso, il
problema del rispetto di leggi e regolamentazioni, la sicurezza della IP. In alcune
situazioni, più frequentemente fra gli ODM
che tra gli ECM, non sempre i supply chain
e quality manager degli OEM ricevono
informazioni affidabili sui punti critici,
spesso rigorosamente ‘blindati’ nei confronti dell’esterno; in particolare, non vi è
alcun controllo sulla subfornitura. Quanto
alla proprietà intellettuale, poi, ormai gli
OEM hanno praticamente rinunciato a tutelarla per l’hardware nelle produzioni ad
alto volume e si accontentano di limitarsi
a difendere quella sul software. Infine, le
I primi della classe tra gli EMS
M
anufacturing Market Insider ha compilato la classifica dei 50 EMS a livello
mondiale che nel 2012 hanno fatturato quasi 224 miliardi di dollari, quindi
oltre il 50% del fatturato complessivo del settore, con un aumento del 4,8%
rispetto all’anno precedente. La classifica per il 2012 vede ai primi posti
Foxconn, Flextronics, Jabil, New Kinpo Group, Celestica, Sanmina, Shenzehen Kaifa Technology, Benchmark Electronics, Plexus e Universal Scientific Industrial. Il
leader assoluto Foxconn detiene la quota maggioritaria tra gli appartenenti ai top 50, pari
a quasi il 50%. Per quanto riguarda l’Europa, Reed Electronics Research ha analizzato
le prestazioni dei primi dieci EMS operanti nel Vecchio Continente, che nel 2012 hanno
fatturato 14,7 miliardi di euro controllando il 57% del mercato: i primi tre detengono una
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Fonte: www.tasse-fisco.com
Elettronica:
le ricette scaturite
dalla crisi
Fonte: www.st.gdefon.com
imporre severe penali per deficienze nella
qualità del prodotto o del servizio offerti.
Se entrano in gioco variabili quali una
supply chain oculatamente organizzata,
servizi di consulenza, un PLM di alto livello,
è palese che l’aspetto meramente produttivo e il fattore costo non costituiscano più
il solo aspetto da considerare nella scelta
della località più idonea dove realizzare il
prodotto.
Reshoring ovvero
‘rightshoring’
Il tema è molto sentito nel mondo statunitense. Non mancano infatti coloro che,
anche per compensare la bilancia dei
pagamenti in deficit in molti segmenti
verticali dell’elettronica, invocano il rientro della produzione nelle aree rurali con
appropriati incentivi fiscali e la creazione
di nuovi modelli strutturali di ricerca a partecipazione mista privati/università. Ormai
il costo del lavoro non incide poi tanto da
inibire la creazione di impianti in tali aree,
quindi un OEM di media grandezza, che
impegna 50-100 milioni di dollari all’anno
in outsourcing, potrebbe rivoluzionare il
proprio approccio all’esternalizzazione.
Negli USA, dopo tanto insistere sulla delocalizzazione in termini di outshoring,
si parla ora di reshoring, ossia di rientro
Fonte: www.aup.it
Fonte: www.tasse-fisco.com
condizioni di lavoro: l’imposizione di orari
da prima rivoluzione industriale è sotto gli
occhi di tutto il mondo. Passando all’osservanza delle normative più recenti, in particolare quelle ambientali statunitensi ed
europee, bisogna fare presente che esse
sono vincolanti per l’OEM, ma non esiste
sempre la garanzia tangibile che i rapporti
di conformità relativi ai prodotti Designed
for Environment (quindi dotati di life-cycle
assessment) siano assolutamente veritieri.
I sistemi elettronici di fascia alta non sono
commercializzabili in mercati rigorosi in
fatto di normative e il rischio di richiamo
non è per nulla trascurabile.
Tra le soluzioni prospettate dagli addetti ai
lavori si avanza la necessità di una rigorosa
distinzione di ruolo tra OEM e contract manufacturer: ai primi spetterebbe delegare la
fase produttiva solamente oppure anche il
progetto, purché siano salvaguardati con
certezza gli elementi costitutivi del ciclo
vita, nonché le norme legislative e specificatamente i requisiti DfE. Queste prerogative, comunque. sembrano concordare con
una tendenza alla rivendicazione a sé, da
parte degli OEM occidentali, di un ruolo di
generatori di idee di progetto più incisivo
rispetto al passato e quindi a reintrodurre
nella parte di ciclo di loro competenza le
fasi di prototipazione, NPI, EOL. Questa opzione, pur non essendo sicuramente esente
da costi, non è più opinabile né strangola i
budget, se gli obiettivi finali sono alta qualità, apparecchiature ben manutenute, risorse umane di buon livello e soprattutto
mantenimento delle quote di mercato.
In sede di accordo, peraltro, gli OEM dovrebbero essere pedantescamente precisi
nell’indicare le condizioni regolatrici del
rapporto con la subfornitura e non negoziare deroghe sulla necessità di far eseguire
audit da parte di società indipendenti e
ai paesi di origine; alcuni, più accortamente, hanno formulato il concetto di
‘rightshoring’, ossia di una localizzazione
‘intelligente’, che preveda l’impiego strutturalmente ottimale delle risorse esterne.
Esempio riuscito di rightshoring è quello di
un committente americano che realizzava
il 100% della produzione in Asia: ha trasferito a un contract manufacturer tailandese
la prima fase della produzione, pari al 30%
del prodotto finito, in seguito inviata per
il 40% a un terzista di Hong Kong. La fase
conclusiva della realizzazione viene invece
gestita negli Stati Uniti. Questo approccio
modulare ha portato a una riduzione dei
costi non indifferente e a un controllo efficace dei costi di inventario.
Dall’altra parte, sul versante degli contract
manufacturer si sta assistendo a una ridefinizione delle attività. Con il crescente
consolidamento e l’assottigliamento dei
margini aumenta la concorrenza e fa gioco
la differenziazione: il marketing sposta il
focus dalla guerra sul prezzo ai benefici
proponibili alla committenza. Il progetto
resta il perno intorno al quale poter sviluppare un vantaggio competitivo: per poterlo
contendere agli OEM gli EMS devono stringere legami con gli specialisti (le pure-play
design company) oppure stabilire un piano
di accordi in cui entrino in gioco magari
quota del 46%. Al top si sono classificati, nell’ordine: Foxconn, Flextronics, Jabil,
Zollner, Celestica, Sanmina, Videoton, éolane, AsteelFlash, Enics. Compaiono in
classifica gruppi europei come la tedesca Zollner, l’ungherese Videoton, le francesi
éolane e AsteelFlash e la svizzera Enics. Da notare, tuttavia, che a eccezione di
Zollner i grandi gruppi internazionali che occupano i primi sei posti producono
in impianti ad alto volume localizzati nell’Europa centrale e occidentale, specificamente per i segmenti 3C. Tuttavia, mentre Foxconn ha applicato tale strategia
in modo esclusivo, gli altri gruppi dispongono di un reticolo di siti distribuiti nei
paesi occidentali dove realizzano prodotti per i settori automotive, medicale,
controllo&strumentazione, industriale, energia e informatica di fascia alta.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
27
AO PANORAMA
anche le divisioni strategiche degli OEM,
specie in Nord America ed Europa.
Il mercato nella sua
globalità
Per la nota società di analisi NVR-New
Venture Research il mercato mondiale che
abbina EMS e ODM, dopo una consistente
L’andamento per aree
geografiche
Nel settore ECM il mercato in Nord America dovrebbe aver fatturato 41,5 miliardi
di dollari nel 2013, con una previsione a 59
miliardi nel 2018. Una quota dominante,
del 50%, spetta agli USA, che dovrebbero
rimanere i leader anche tra cinque anni
Andamento del mercato mondiale dell’elettronica (fonte New Venture Research)
ripresa nel 2010 rispetto al 2009, con un
fatturato pari a 317 miliardi di dollari, sta
continuando a espandersi: 419 miliardi nel
2012, una chiusura stimata a 461 miliardi
nel 2013 e una previsione di 620 miliardi di
dollari nel 2017.
I valori globali ipotizzati da BCC Research
per la produzione su commissione, formulati a metà del 2012, sono leggermente
superiori rispetto a quelli di NVR ma sostanzialmente in linea, con una previsione
di chiusura a 435 miliardi nel 2013 e di 670
miliardi di dollari nel 2018. BCC ha anche
scomposto il mercato in settori verticali tra
i quali emergono, ovviamente, PC e TLC.
Da parte sua, IHS iSuppli parla di una chiusura in crescita della produzione su commissione nel 2013 rispetto al 2012 (404,5
rispetto a 387 miliardi), con proiezioni fino
al 2016 quando si arriverà a 452 miliardi di
dollari. Per quanto riguarda invece la fornitura di servizi di progettazione, per Frost
& Sullivan sono stati pari, in valore, a 13,6
miliardi di dollari nel 2011 con ipotesi di
un aumento a 29,6 miliardi nel 2018 sulla
spinta della domanda di DFM (Design For
Manufacturing), DFT (Design For Test) e
DSC (Design For Supply chain).
28
con il 47% del mercato. È significativo però
il caso del Messico, tipologicamente da
anni al traino degli USA ma forte produttore di PC, prodotti di consumo e telefonia
mobile; la location è risultata interessante
anche per cinesi e taiwanesi, che hanno
optato per una produzione in loco esclusivamente per ragioni di logistica grazie
alla contiguità con il ricco mercato statunitense. In Sud America il Brasile dovrebbe
aver fatturato intorno ai 5 miliardi di dollari
nel 2013 in servizi ECM, con una previsione
di crescita a 7,3 miliardi nel 2018. Anche se
si tratta di un’economia emergente, quella
brasiliana non è necessariamente a basso
costo per la produzione; più che altro ha
una logistica di supply chain complessa e
non domina ancora in toto i principi della
produzione snella, mentre la burocrazia
rappresenta un gravame per la quota di
produzione dominante rivolta all’estero.
Se gli Stati Uniti rappresentano il più vasto
mercato dell’elettronica nel mondo, nella
produzione sono stati ormai ampiamente
scavalcati dalla Cina (con il 30% globale e il
40% di quella su commissione); sebbene si
preveda una crescita inferiore ai tassi degli
anni passati, che hanno registrato un anda-
mento a doppia cifra, il sistema cinese continuerà ad attrarre investimenti e rimanere
al centro della produzione ad alto volume,
stimolata anche dalla domanda interna. Il
fatturato ECM dovrebbe essere ammontato a 182,7 miliardi di dollari nel 2013 con
una previsione di crescita a quota 286,2
miliardi nel 2018, tuttavia la vivace dinamica salariale e la crescente concorrenza
dei paesi asiatici a minore costo come il
Vietnam stanno creando qualche difficoltà
ai terzisti locali. Nell’area Asia-Pacifico si distinguono invece paesi che mantengono
una precisa connotazione di produttori
high tech, come il Giappone che da tempo
ha delocalizzato la produzione ad alto volume, rispetto a quelli come Taiwan, Corea
del Sud e Singapore, i quali presentano un
panorama diverso: dominio di semiconduttori e tendenza al trasferimento dei settori
meno remunerativi nelle aree limitrofe,
precisamente in Malaysia, Tailandia, Filippine e Indonesia. In questa regione le attività di contract manufacturing dovrebbero
aver fatturato 346 miliardi di dollari nel
2013 con una previsione a 544 miliardi nel
2018. Per quanto concerne l’India, sebbene
sia più stimata a livello mondiale per le proprie competenze nel software, negli ultimi
anni ha visto svilupparsi delle attività EMS
con la presenza di grandi gruppi internazionali e di operatori nazionali specializzati,
anche se il numero degli impianti è ancora
relativamente modesto. Il collo di bottiglia
del sistema è rappresentato dalla carenza
perdurante di infrastrutture, mentre i livelli
salariali sono particolarmente competitivi
nei confronti di quelli cinesi, anche tra i
lavoratori specializzati, che oltretutto usufruiscono di un sistema scolastico di buon
livello. I settori in cui operano i produttori
su commissione sono quelli tradizionali
dell’elettronica di consumo, ma anche
dell’automotive, delle telecomunicazioni,
del condizionamento d’aria, dell’illuminazione a LED, dell’automazione di processo,
dei controlli industriali e degli alimentatori.
Buona parte della produzione è destinata
al mercato interno, in costante crescita
negli ultimi anni.
Europa: migrazione a est
e sud, ma mirata
L’Europa mantiene un ruolo chiave nell’industria elettronica mondiale nonostante
la crescente importanza dei mercati emergenti, tuttavia la produzione a basso costo/
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
F
Valori globali della produzione su commissione (fonte BCC Research)
alto volume che non è migrata in Cina è
stata trasferita nei Paesi dell’Europa centrale e orientale appartenenti all’Unione
estesa, come Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria e
Stati Baltici (questi ultimi preferiti dai OEM
scandinavi per la loro vicinanza, ma in forte
concorrenza con l’Asia per l’assemblaggio
delle apparecchiature di telefonia mobile).
Convenzionalmente gli analisti includono
nelle statistiche europee anche Turchia,
Nord Africa (dove gli impianti hanno sede
in Marocco, Tunisia e Algeria) e Israele.
Nella tipologia di prodotto continuano
a dominare le classiche 3C (Computer,
Communication e Consumer) nelle aree
orientali, anche se hanno un peso notevole gli Amcit (Automotive, medical,
control&instrumentation, telecommunication, queste ultime di fascia alta), oltre che
i sistemi per aerospazio&difesa. Si tratta
del complesso di settori indicati nelle statistiche come elettronica industriale in
senso lato, quest’ultima più presente nella
regione occidentale, con tendenza allo
spostamento verso est nelle produzioni
meno strategiche e a volumi relativamente
maggiori.
Fanno sempre ‘da padrone’ nell’industria
europea i Global EMS di Gruppo 1 (si veda
box a pag. 26), che realizzano il 48% del
totale produttivo (i prime due, Foxconn e
Flextronics, da soli si spartiscono il 35%).
Di regola, hanno mantenuto una presenza
in Europa seppure ridotta rispetto ai livelli
pre-2009: unica eccezione di rilievo il gigante Foxcon, che ha delocalizzato totalmente in direzione Cina, mentre per contro
alcune imprese stanno riportando l’assemblaggio in Europa (negli stati orientali). Gli
EMS di Gruppo 1 hanno condiviso con le
aziende di Gruppo 2 la tendenza a rilevare
impianti dai precedenti proprietari (i mag-
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AO PANORAMA
giori OEM continentali) e a proseguire nella
produzione prevalentemente per i settori
industriali. Dalla loro hanno il vantaggio
di appartenere a gruppi internazionali con
bilanci robusti e possibilità di accesso alle
tecnologie più recenti; hanno ritenuto
comunque opportuno, per non recidere i
legami con gli OEM esistenti, mantenere
le sedi produttive e il nucleo di progetto,
sviluppo e ricerca nell’Europa occidentale.
Si tratta di un approccio mediato rispetto
alla delocalizzazione aprioristica che ha
caratterizzato i settori 3C, giustificata del
resto dalla tipologia e dalla complessità del
prodotto finale. Se la pressione sui prezzi
da parte degli OEM si riflette su tutta la tipologia di EMS, mostra però di gravare pesantemente sulla compagnie di Gruppo 3
e 4 (queste ultime piccole aziende operanti
su base nazionale e in genere in settori di
nicchia), che sono così a volte oggetto
di operazioni di cessione e fusione. Per
quanto riguarda i dati finanziari, nel corso
del 2012 gli EMS in Europa hanno messo a
bilancio 26 miliardi di euro di fatturato con
una perdita del 2% rispetto all’anno precedente (fonte New Venture Research), ma il
Percentuale fatturato EMS europei per regione (milioni di euro) - (fonte Reed
Electronics Research)
perdurare della crisi economica limita la visibilità degli analisti e rende difficile predire
il futuro nel medio termine (gli OEM hanno
preferito nel corso dell’anno differire gli
ordini all’anno successivo o addirittura
cancellarli a causa della contrazione della
domanda, sensibilissima nel settore 3C).
Per NVR la ripresa è arrivata a fine 2013 e
dovrebbe continuare nel 2014, seppure
con una percentuale modesta. Prosegue il
dominio dei segmenti 3C, ma recuperano
anche gli Amcit. A novembre 2013 Reed
Prima Electro
P
rima Electro (www.primaelectro.com) dispone al
suo interno di alcune linee di produzione di schede
elettroniche con una capacità produttiva massima di
150.000 schede all’anno e con tipologie di schede
relativamente complesse. Abbiamo posto alcuni quesiti a Livio Manissero, key account manager dell’azienda:
Domanda: Oltre ai Bric, come valuta il ruolo dei newcomer di
electronic manufacturing nel panorama mondiale?
Livio Manissero: “Non siamo presenti in campi massivi dell’electronic manufacturing quali il consumer, le telecomunicazioni o
l’automotive, ambiti sui quali, effettivamente, i ‘newcomer’ potranno avere un ruolo importante”.
D.: Unione Europea ed elettronica: l’ambito produttivo è ‘in fuga’
secondo lei? E verso quali destinazioni?
Livio Manissero, Key Account
Manager di Prima Electro
L.M.: “Fino a poco tempo fa vi era una vera ‘corsa’ ad andare a
produrre in Cina, ora però il panorama si è un po’ modificato e
la produzione elettronica cerca paesi con manodopera sì a basso costo ma in Europa (Croazia, Slovenia,
Polonia, Romania) o Africa (Marocco, Tunisia, Algeria). Proprio questi Paesi penso saranno gli attori principali per il manufacturing di elettronica nei prossimi anni”.
D.: Quali sono i punti di forza dell’elettronica italiana secondo lei?
L.M.: “I punti di forza rimangono certamente l’innovazione tecnologica, la capacità di progettare e produrre
elettronica dedicata su specifica del cliente, la qualità e la rispondenza alle normative internazionali dei
prodotti, l’affidabilità di aziende presenti sul mercato da molti anni e capaci di diventare partner e non solo
fornitori dei loro clienti. Aziende quindi che non solo sanno produrre elettronica, ma si prendono carico in
toto dei ‘bisogni’ dell’utente: dalla progettazione alla costruzione, all’assistenza post vendita, alla manutenzione del prodotto elettronico (gestione delle obsolescenze, innovazione, maggiori prestazioni funzionali)”.
30
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Electronics Research ha ipotizzato una
leggera discesa del mercato a fine anno,
pari a 25,5 miliardi di euro: in crescita dello
0,8% l’Europa occidentale, in diminuzione
dell’1,4% l’area centrale e orientale nella
quale i produttori hanno subito il contraccolpo del calo di domanda di PC e televisori
LCD. Tuttavia, nel 2017 l’output complessivo degli EMS è proiettato verso i 27,84
miliardi di euro, derivante dalla somma di
15,86 miliardi fatturati nell’area orientale e
centrale, dal Nord Africa e altri, e di 11,99
miliardi dell’Europa occidentale. BCC,
che elabora le statistiche in miliardi di
dollari, afferma che in tema di ECM il
mercato dell’area europea dovrebbe
aver raggiunto un valore di 36,1 miliardi di dollari nel 2012 e 38,5 miliardi
di dollari nel 2013, con proiezione a 54
miliardi nel 2018.
Se sul piano prospettico dell’andamento economico l’Europa centrale e
orientale diverrà il bacino industriale
di riferimento per il basso costo-alto
volume nel 2015, con il 60% di tutta la
produzione elettronica continentale,
su quello strategico la Commissione
Europea ha creato all’inizio del 2013
un gruppo per promuovere un piano
d’azione sulle ‘Key Enabling Technologies’, ossia nanotecnologie, micro
e nanoelettronica, fotonica, materiali
avanzati, da impiegare in ambiti quali
le infrastrutture per la fornitura di
energia, l’efficienza energetica degli
edifici, le reti di trasporto, la produzione industriale e lo sviluppo in generale.
(*) Fonti: www.newventureresearch.com,
www.rer.co.uk, www.bccresearch.com, www.
ihs.com, www.frost.com, www.mfgmkt.com
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AO ATTUALITÀ
di Stefano Cazzani
L’impresa connessa
secondo Rockwell
Automation
Dall’Automation Fair 2013 svoltasi a Houston le idee della
multinazionale americana sull’evoluzione dell’automazione industriale
K
eith Nosbusch, l’amministratore delegato di Rockwell
Automation, è sempre stato
un convinto sostenitore della
valenza strategica del settore
industriale per favorire la crescita e il benessere di un paese. Lo ha ricordato con
rinnovata convinzione nel suo discorso
introduttivo dell’Automation Fair 2013
svoltasi a Houston, la manifestazione annuale che raduna clienti e partner dell’ecosistema che ruota intono alle soluzioni
della multinazionale americana.
A furia di predicare, in casa propria gli
hanno dato ragione, visto che negli Stati
Uniti sta crescendo la tendenza a ‘riportare a casa’ la manifattura di alcuni prodotti industriali e di largo consumo, che
nei decenni scorsi era stata decentralizzata a favore dell’area orientale.
“Saper produrre in modo efficiente e
sostenibile è il miglior ingrediente per
sostenere la crescita” afferma Nosbusch
“e per riuscirci non si può far altro che
adottare le soluzioni tecnologiche più
efficaci. Il mondo cambia e bisogna saper
cambiare per cogliere le enormi opportunità di creare benessere che ancora
abbiamo davanti a noi. Basti pensare che
nel 2020 la popolazione mondiale supererà verosimilmente i 7,6 miliardi di individui, i quali andranno soddisfatti nello
loro esigenze di base e voluttuarie sfruttando nel migliore dei modi le risorse disponibili, necessariamente limitate. Nello
stesso lasso di tempo, circa 70 milioni di
persone all’anno entreranno a far parte
della ‘classe media’, richiedendo i beni di
32
consumo, la quantità di energia e il livello
di servizi già da tempo diffusi nei Paesi
storicamente più ricchi. La nostra risposta a questa domanda crescente di beni e
servizi sostenibili è l’adozione del modello
della ‘connected enterprise’. Il concetto di
impresa connessa implica la possibilità di
accedere nel modo più semplice possibile
a una grande massa di informazioni, per
trasformarle in azioni che ottimizzino l’efficienza, la sostenibilità e la redditività. Le
parole chiave per l’azienda manifatturiera
di successo sono: produttività, sostenibilità e agilità. La sfida che abbiamo di fronte
è quella di trasformare la tipica struttura
‘a blocchi’ di un’organizzazione produttiva in un sistema completamente inter-
Keith Nosbusch,
presidente e
amministratore delegato
di Rockwell Automation
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
connesso, dove le tecnologie di nuova
generazione, dal mobile al cloud, dai Big
Data ai sistemi di sicurezza, non siano dei
‘nemici da combattere’, bensì dei ‘preziosi
alleati’ per produrre ciò che serve, quanto
serve in base alle richieste dei consumatori, interagendo con gli altri attori della
catena di fornitura di materie prime e di
approvvigionamento di fonti energetiche. Rockwell Automation ci crede e ha
investito per mettere a disposizione dei
clienti, in collaborazione con i suoi partner
strategici, tutti gli elementi tecnologici
che servono per affrontare questa nuova
rivoluzione industriale: apparecchiature
di comunicazione in rete basate su standard che possano interagire con l’esterno
in modo integrato e sicuro, sistemi di
elaborazione e controllo dei dati a ogni
livello per estrarre informazioni rilevanti
dall’enorme massa di dati presente nelle
apparecchiature di fabbrica, architettura
di sicurezza che mantenga integrità e affidabilità di dati e comunicazioni tra persone e tra oggetti”.
Addio reti di fabbrica,
la comunicazione
va unificata
Uno dei cardini infrastrutturali dell’impresa connessa secondo Rockwell Automation è l’abbandono del tradizionale
modello di segregazione adottato sinora
tra la rete di comunicazione di fabbrica dedicata alla gestione degli aspetti produttivi e la rete di comunicazione d’impresa
dedicata alla gestione amministrativa e
finanziaria. La nuova proposta è passare a
una rete unica, basata sulle stesse tecnologie e protocolli, con una gestione della
sicurezza multilivello, dove il collante tecnologico è l’adozione delle stesse tecnologie di comunicazione sicure basate su
Ethernet e il protocollo IP.
Passare a una rete aziendale comune basata sullo stesso tipo di tecnologie consentirebbe di non disperdere risorse in
duplicazioni di sforzi per la gestione della
sicurezza e lo scambio dei dati e, soprattutto, consentirebbe di affrontare da una
posizione di forza un’evoluzione della
fruizione comunque inevitabile: la proliferazione dei dispositivi mobili e personali nell’ambiente di fabbrica, il crescente
ricorso a oggetti intelligenti capaci di comunicare tra loro mediante metodologie
tipicamente mutuate dalle applicazioni di
largo consumo e l’esplosione dell’Internet
of Things.
Con Industrial Ethernet
verso l’Internet
delle Cose
Rockwell Automation è stata tra le aziende
più attive nella promozione delle metodologie di comunicazione standard basate
sugli standard Ethernet e IP, a maggior
ragione da quando già alcuni anni fa siglò
un accordo di collaborazione strategica
con Cisco, il principale costruttore mon
monre
diale di apparecchiature
di rete Ethernet e IP
per il settore delle
telecomunicazioni e
delle imprese.
L’enfasi verso una rete
unificata basata sui
protocolli di rete IP industriali era manifestata-mente percepibile anchee
all’interno dell’area espositiva dell’Automation Fair. I bus di campo tradizionali
sono ormai relegati in angoli oscuri degli
stand, quasi un oggetto da ‘carbonari’ refrattari all’innovazione. In vetrina, invece,
uno splendore di switch, router e gateway
Ethernet per tutte le tasche e tutte le applicazioni, con una notevole enfasi sulle
buone pratiche per progettare e mettere
in opera reti non solo di prestazioni adeguate, ma che adottino anche metodologie di sicurezza e prevenzione del rischio
indispensabili per affrontare un mondo
sempre più interconnesso.
Secondo Frank Kulaszewicz, senior vice
president di Rockwell Automation, l’Internet of Things sarà una spinta ulteriore a
favore dell’impresa connessa e allo stesso
tempo costituirà un’enorme nuova opportunità.
Secondo i dati delle ricerche effettuata da
Cisco, ci si aspetta che nel 2020 saranno
attivi oltre 50 miliardi di oggetti intelligenti collegati in rete, che potranno essere
sfruttati per ottimizzare ulteriormente catene di fornitura, controllo e distribuzione
di materiali e prodotti finiti. Per affrontare
questo scenario non servono solo dei
prodotti, ma anche competenze specifiche e un approccio progettuale che non
perda di vista l’architettura generale e gli
ob
obiettivi di business di un’impr
presa connessa. In quest’ottica
Ro
Rockwell Automation ha invesstito e continua a investire per
a
arricchire
la propria offerta di
servizi a valore aggiunto destinati a settori merceologici
specifici e a fornire al cliente
tutte le competenze specialistiche necessarie a raggiungere i pr
propri obiettivi. Un esempio per
tutti è la sicurezza, tema centrale per ogni
impresa connessa. Nell’antichità si erigevano fossati e muri per difendersi dagli
invasori, che sono diventati obsoleti non
appena furono inventate catapulte e armi
da fuoco. Chi non ha colto per tempo l’arrivo di mezzi rivoluzionari non ha potuto
che soccombere. Oggi, analogamente, abbiamo imparato a costruire delle semplici
palizzate digitali, che però non bastano
certo a renderci sicuri se subiremo un attacco con dei cannoni. Bisogna attrezzarsi
per tempo e l’organizzazione Rockwell Automation, con la collaborazione di Cisco, è
pronta a fornire tutto quanto serve per affrontare il presente e il futuro. Nonostante
i rischi possano spaventare, ricordiamo
che abbiamo una miniera d’oro ancora
non sfruttata in molti dei nostri impianti e
organizzazioni. Una recente ricerca svolta
negli Stati Uniti ci ha confermato che solamente il 14% delle azienda ha collegati i
Made in Italy a Houston
N
ello spazio espositivo dell’Automation Fair era presente
anche una pattuglia di aziende italiane costruttrici di macchine e impianti impegnate ad ampliare la loro presenza
sul territorio americano, dove l’adozione di un sistema di
automazione basato sulle tecnologie di Rockwell Automation si conferma utile per semplificare l’accettazione da parte dei
clienti finali. La bolognese T.M.C. proponeva soluzioni delle aziende
del gruppo destinate prevalentemente al settore tissue, sottolineando
l’importanza strategica delle tecnologie di diagnostica avanzata inserite all’interno delle linee di produzione realizzate come strumento
fondamentale per ottenere vantaggi concreti nell’ottimizzazione delle
attività mediante la manutenzione predittiva. L’azienda parmigiana
Ocme illustrava le sue soluzioni destinate al trattamento e all’imballaggio dei prodotti liquidi, nonché i sistemi di movimentazione
autonomi a guida laser. Grande l’interesse per l’innovativo sistema
del trattamento di fine linea delle bottiglie DryBlock, che integra in
una soluzione compatta tutte le fasi di lavorazione, dal riempimento
alla logistica di magazzino. La marchigiana Loccioni, alla sua prima
partecipazione diretta all’Automation Fair, illustrava i suoi molteplici
successi ottenuti adottando un approccio multidisciplinare applicato
al controllo di qualità, che oggi sta garantendo risultati in termini di
efficienza complessiva in numerosi settori applicativi.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
33
AO ATTUALITÀ
propri impianti alla rete aziendale. C’è pertanto una grande opportunità da cogliere
per sfruttare la grande quantità di dati su
prodotti, materie prime, semilavorati, consumi energetici e processi che può essere
sfruttata per migliorare l’efficienza della
propria organizzazione; è giunto il momento di trarne beneficio.
La capitale del settore
petrolio e gas
Houston, capitale americana del settore
petrolifero, è al centro della rivoluzione
energetica che sta completamente trasformando il flusso delle materie prime
destinate al fabbisogno dell’umanità. La
conferma dell’economicità e delle potenzialità dei giacimenti non convenzionali di
idrocarburi, a partire dallo ‘shale gas’, sta
modificando la geografia mondiale dell’energia. Un dato per tutti: entro il 2030 gli
Stati Uniti diventeranno un esportatore
netto di energia, anziché un importatore.
“L’abbondanza di gas naturale a buon
mercato farà molto probabilmente rinascere un grande interesse nel territorio
americano per impianti chimici o per produzioni energivore come la plastica o alcune produzioni del settore farmaceutico”
spiega David Pruner, senior vice president
della società di analisi Wood Mackenzie,
intervenuto durante l’Automation Fair
per sintetizzare le tendenze future del
mercato dell’energia. “E non si pensi che
nonostante i grandi progressi ottenuti con
le nuove tecnologie applicate alle energie
rinnovabili si possa abbandonare una
struttura del mercato basata sugli idrocarburi. Al contrario, il futuro energetico
mondiale sarà ancora più di oggi basato
sui combustibili fossili, in primo luogo sul
carbone, che entro il 2019 prevediamo
supererà il petrolio quale principale fonte
energetica primaria nel mondo. Il motivo
è l’enorme aumento della domanda di
energia elettrica trainato dallo sviluppo
asiatico, in primis Cina e India, che assorbirà una quantità crescente di carbone”.
Continua Blake Moret, senior vice president di Rockwell Automation: “Gli
investimenti tecnologici effettuati prevalentemente nella regione nord americana per sfruttare le fonti di idrocarburi
non convenzionali sta ormai portando i
frutti sperati. Di fatto, nei prossimi anni
l’America andrà a metano, e ne avrà così
tanto a un costo conveniente da poterlo
34
Il modello di impresa connessa secondo Rockwell Automation
esportare, trasformando i terminali di rigassificazione in passato destinati all’importazione in impianti di liquefazione
destinati all’esportazione.
Gli Stati Uniti hanno probabilmente accumulato un decennio di vantaggio sullo
sviluppo e l’industrializzazione delle tecnologie più adatte ed efficaci per rendere
produttiva l’estrazione di idrocarburi non
convenzionali.
Anche Rockwell Automation, che in passato non era così nota nel settore dell’oil &
gas, nel corso degli ultimi anni ha messo a
frutto gli investimento fatti, che ci hanno
consentito di ottenere risultati notevolmente positivi, ottenuti sia per crescita
organica, sia tramite l’acquisizione di
aziende con competenze specialistiche
in questo campo. Disponiamo di tre elementi fondamentali che ci hanno fatto
guadagnare quote di mercato in questo
settore: la nostra architettura integrata
basata sulla piattaforma Logix per gestire al meglio, controllo, alimentazione
e sicurezza; i sistemi di controllo motore
intelligenti, che sono indispensabili per
ottenere efficienza in tutte le applicazioni
di potenza; i servizio a valore aggiunto,
che sono alla base di ogni realizzazione
di successo che deve affrontare con competenza e visione d’insieme gli intrinsecamente complessi progetti tipici del settore
Oil & Gas”.
Novità per tutti i gusti
L’Automation Fair rappresenta per
Rockwell Automation anche l’occasione
per presentare in anteprima le sue novità di prodotto, che spaziano sul suo intero catalogo: dal più semplice pulsante
alla più articolata offerta di servizi di
consulenza per realizzare sistemi di elaborazione con le tecniche del cloud com-
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
puting. Quest’anno grande attenzione alle
novità nel settore della connettività industriale, sia in partnership con Cisco, sia
come proposta di servizi per progettare e
gestire reti in piena sicurezza. Ad esempio,
il nuovo access point per reti wireless WiFi
di fabbrica Allen-Bradley Stratix 5100 rispetta tutte le più recenti specifiche per la
trasmissione ad alta velocità definite nello
standard Ieee 802.11n con trasmissione
su flussi paralleli tramite antenne multiple
ed è dotato sia di un involucro di classe
industriale resistente in ogni condizioni di
temperatura e umidità, sia di tutte le caratteristiche di configurazione e sicurezza
previste per l’integrazione degli accessi
radio nell’ambito di una rete aziendale.
Sempre nell’ambito delle infrastrutture
di rete, il dispositivo di sicurezza AllenBradley Stratix 5900 è un tipico esempio
di prodotto di nuova generazione, basato
internamente sul sistema operativo Cisco
IOS, che può servire per realizzare reti
integrate con controllo e gestione della
sicurezza a più livello, dove integrità e riservatezza delle informazioni, controllo e
documentazione degli accessi siano parte
integrante di ogni elemento dell’infrastruttura. Sempre più numerose anche le
novità dedicate alla proliferazione delle
applicazioni mobili, per facilitare l’accesso
alle informazioni, al telecontrollo e alla supervisione tramite tablet e altri dispositivi
portatili. Un esempio è la app nativa per
Windows 8.1 FactoryTalk VantagePoint,
che visualizza gli indicatori prestazionali
preferiti facilitandone la condivisione e
sfruttando le metodologie standard integrate nel sistema operativo e i servizi
cloud ad essi collegati.
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AO ATTUALITÀ
di Antonella Cattaneo
Quando si parla
di formazione…
… Mitsubishi Electric c’è. E in questo articolo ne parliamo
con l’application engineer & service manager Factory
Automation Division, Ivo Gloder
M
itsubishi Electric è sempre contributo allo sviluppo di una proficua restata attenta alla forma- lazione tra il mondo del lavoro e quello della
zione. Più volte abbiamo formazione. Per quanto riguarda la formaraccontato di incontri zione verso il cliente, dobbiamo sottolineare
dell’azienda con studenti che per noi è molto importante trasferire le
universitari di varie facoltà di ingegneria informazioni necessarie per far apprezzare la
per parlare di automazione e di percorsi semplicità, la compattezza e le performance
lavorativi o di stage offerti proprio perché delle soluzioni che offriamo. Nel contempo
Mitsubishi Electric ha sempre ritenuto
fondamentale instaurare un rapporto
diretto con coloro che in futuro si
troveranno a fronteggiare il mondo
del lavoro. Abbiamo anche raccontato a chi invece è già nel mondo del
lavoro che l’azienda ha intensificato
in quest’ultimo anno il proprio programma dedicato alla formazione
tecnica, teorico e pratica: di questo
se ne potranno avvalere tutti quegli
operatori del settore che si vogliono
affidare a Mitsubishi Electric per costruire il proprio percorso formativo
anche in ambiti normativi. Ma non è
tutto e quindi abbiamo voluto approfondire ulteriormente questo interessante aspetto a cui si dedica l’azienda
con Ivo Gloder, application engineer
manager & service manager Factory Ivo Gloder, application engineer & service
Automation Division di Mitsubishi manager Factory Automation Division
di Mitsubishi Electric Europe B.V.
Electric Europe B.V.
A.O: Quanto conta per Mitsubishi Electric
la formazione?
Ivo Gloder: Conta moltissimo. Da un lato
abbiamo un progetto di formazione molto
importante e articolato rivolto ai clienti,
dall’altro una serie di attività di responsabilità
sociale a livello corporate che coinvolge gli
atenei italiani con lo scopo di dare un forte
36
desideriamo trasmettere quelle che sono
le differenze rispetto alla concorrenza più
qualificata, con l’obiettivo di consentire
un corretto utilizzo delle nostre soluzioni a
tutti i livelli (dal più semplice inverter e PLC
al sistema multiprocessore più completo);
consideriamo inoltre necessario toccare
tutti gli aspetti relativi all’approccio di un
nuovo prodotto: dalle dimensioni fisiche al
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
cablaggio, dalla programmazione all’utilizzo
di strumenti di diagnosi per una facile messa
in servizio dell’impianto.
A.O: Iniziamo parlando di formazione rivolta ai clienti. Che tipo di corsi avete e
come si strutturano?
Gloder: Abbiamo iniziato questi corsi
ormai da 4 anni in maniera molto
strutturata e con un calendario fitto di
appuntamenti. I corsi sono suddivisi
per famiglie di prodotto (PLC compatti, PLC modulari e HMI, motion, inverter, robot) e per funzioni specifiche;
a questo scopo abbiamo introdotto
anche due corsi, uno denominato
‘Posizionamento con PLC compatti’
rivolto ai clienti che devono effettuare
operazioni di posizionamento utilizzando prodotti PLC e Servo e l’altro
chiamato ‘Dimensionamento e tuning
di servomotori’. Quest’ultimo è diretto
a fornire strumenti di progettazione
e metodi di calcolo per effettuare il
corretto dimensionamento dei servomotori in relazione alla meccanica
del cliente e a verificare e ottimizzare
le prestazioni dinamiche del sistema.
Tutti i corsi hanno una durata di un
giorno e si differenziano nei contenuti
tra corso base e avanzato. Si svolgono nelle
nostre tre sedi di Agrate, Torino e Padova
in modo da garantire un’ottima copertura
geografica e agevolare al massimo i clienti.
Il riscontro è sempre molto positivo con una
numerosa partecipazione, sia da parte di
clienti effettivi sia di potenziali. I nostri corsi
sono rivolti non solo a professionisti che intendono approfondire tematiche specifiche,
ma anche ai neoassunti, neodiplomati, neolaureati che approcciano per la prima volta
al mondo dell’automazione. Al termine di
ogni corso ogni partecipante riceve un attestato di partecipazione e un questionario
sul grado di soddisfazione, strumento per
noi fondamentale per apportare miglioramenti, avanzamenti, cambiamenti quando
necessari. Inoltre, su richiesta, l’azienda partecipante può richiederci un questionario di
verifica sul livello di apprendimento della
persona che ha fruito del corso.
A.O: Passiamo ora alle scuole professionali o università. Che tipo di iniziative
proponete?
Gloder: Da marzo di quest’anno abbiamo
iniziato un percorso di incontri sia in collaborazione con Anipla (Associazione Italiana
di Automazione) sia con Istituti Tecnici e
Università sul territorio nazionale, come il
Politecnico di Milano, al fine di avvicinare i
giovani diplomandi e laureandi al mondo
dell’automazione industriale. Nel primo caso,
con Anipla, partecipiamo a un programma
di incontri promosso dall’associazione tra
aziende e studenti universitari interessati, in
particolare, a una carriera nel settore dell’automazione. Il programma, articolato in 4
appuntamenti dal titolo ‘Automazione: la
figura professionale dell’ingegnere’ (Sesto
San Giovanni presso l’Istituto Opere Sociali
Don Bosco Salesiani, Università di Udine,
Università di Padova e Università de L’Aquila)
ha permesso a Mitsubishi Electric di illustrare
i percorsi lavorativi offerti e, più in generale,
le realtà professionali in cui i giovani si troveranno a operare una volta terminati gli studi.
Nel 2013 è iniziata la partnership con il Politecnico di Milano che ci ha visti sostenere
la Convention annuale AlumniPolimi che
riunisce laureati, diplomati Master e dottori
di ricerca dell’ateneo in una community attiva che promuove capacità e risultati degli
ex studenti del Politecnico.
Inoltre, collaboriamo con il
‘Career Service’ del Politecnico
per l’organizzazione di eventi
di Employer Branding dedicati
ai futuri laureati: la Tavola Rotonda ‘Progetta il tuo futuro:
i ruoli nel settore industriale’, Nel 2013 è iniziata la partnership con il Politecnico
svoltasi lo scorso 11 Novem- di Milano. Mitsubishi Electric ha sostenuto la Convention
bre, ha visto la partecipazione annuale AlumniPolimi
attiva di un rappresentante
dell’azienda, che ha raccontato il proprio Gloder: Siamo sempre più convinti che sia
ruolo all’interno della struttura e il percorso fondamentale l’applicazione concreta dei
fatto per raggiungere determinate posizioni concetti appresi nello studio delle varie
professionali, portando un contributo con- discipline tecniche attraverso il coinvolgicreto e utile a tutti gli studenti e laureati pre- mento di aziende come la nostra, che possenti. L’opportunità di incontrare e dialogare sono offrire sia prodotti e soluzioni sia corsi
direttamente con gli ‘addetti ai lavori’ aiuta di formazione.
sicuramente a meglio orientare le proprie Tra le nostre proposte, stiamo valutando
scelte sia durante gli studi sia nella fase di quella di offrire una formazione dedicata al
ingresso nel mondo del lavoro.
mondo insegnanti con il concetto di ‘Train
the Trainer’.
A.O: Come rispondono gli ‘studenti’ alla
vostra offerta di formazione?
A.O: Che tipo di corsi prediligete, applicativi, di approfondimento ecc.?
Gloder: In tutti gli incontri in cui siamo stati
presenti abbiamo riscontrato un interesse e Gloder: Organizziamo diverse tipologie di
una curiosità vivace da parte degli studenti corsi: nei corsi base prevediamo la realizche hanno interagito con noi in maniera zazione di esempi di programmazione che
attiva e stimolante. In particolar modo l’ap- possono essere utilizzati come spunto per
puntamento all’Università degli Studi di lo sviluppo di progetti complessi, mentre
Padova è stato significativo, gli studenti si nei corsi avanzati tocchiamo con mano
sono letteralmente ‘scatenati’ con domande temi specifici legati a determinate applie interventi da cui traspariva una necessità cazioni. In entrambi i casi l’azienda mette
molto forte da parte loro di entrare in con- a disposizione dei partecipanti strumenti
tatto con la realtà d’azienda in tutte le sue didattici quali materiale hardware in forma
sfaccettature. Questo ci ha confermato an- di demo funzionanti e software di procora di più quanto è importante continuare grammazione nonché presentazioni e doquesto percorso formativo e informativo che cumentazione degli esempi didattici. Ciò
ci vedrà protagonisti anche nel 2014 con consente al neofita di familiarizzare con i
altre iniziative.
principi base dell’automazione e di capire
l’utilizzo pratico e concreto dei prodotti.
A.O: Dalle sue parole si capisce che nelle
Mitsubishi Electric ‘scuole’ manca qualcosa. Cosa manca e
it3a.mitsubishielectric.com
cosa proporreste?
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
37
AO ATTUALITÀ
di Lù Corradini
Sempre presenti
con Ubiquity
Operare da remoto è come essere sul posto grazie alla soluzione
di teleassistenza Ubiquity di Asem, come ha dimostrato il
roadshow itinerante ‘Asem Ubiquity Days’
A
rtefice delle prime implementazioni di automazione industriale in Friuli, Asem (acronimo
per Automazione Sistemi Elettronici Microcomputer) nasce
nel 1979 per iniziativa dell’attuale presidente e AD Renzo Guerra. Si impone quindi
all’attenzione del mercato alla fine degli
anni ’80 progettando e producendo, unica
italiana oltre a Olivetti, PC MS-DOS compatibili: conquista il 6% del mercato italiano
dei PC, più di multinazionali come Apple e
Compaq. Nella prima metà degli anni ’90
è ancora una volta prima in Italia a progettare e produrre PC Industriali pensati per il
mercato dell’automazione, per i quali registra vendite quantitativamente superiori ai
competitor internazionali. Del 2006 è infine
l’ulteriore passo evolutivo: Asem decide di
spostare il focus del proprio business dalla
vendita di PC a quella di sistemi per l’automazione, introducendo applicativi software all’interno delle proprie piattaforme
hardware per fornire soluzioni complete.
Oggi l’azienda conta due filiali a Giussano e
38
La sede di Asem ad Artegna (Udine)
dove si trova anche tutta la produzione
illustrato Renato Forza, strategic marketing
manager di Asem in occasione dell’ultima
tappa della seconda edizione del roadshow
itinerante ‘Asem Ubiquity Days’, a Sesto
San Giovanni (Milano). “Nel 2012 abbiamo
anche completato gli investimenti per gestire ogni lavorazione del processo produttivo con l’acquisto di una saldatrice selettiva
per la saldatura automatica dei componenti
residui a tecnologia ‘Trough All’. La scelta
di assemblare in proprio le schede elettroniche è certamente in controtendenza
rispetto alla delocalizzazione delle attività
produttive del settore elettronico registrata
negli ultimi dieci anni. La scelta strategica
è stata però attentamente valutata e, a un
anno dall’iniziativa, siamo molto soddisfatti
Schema riassuntivo della connessione effettuata con la soluzione Ubiquity
Verona, che si occupano di R&S e supporto
tecnico, oltre alla sede principale di Artegna,
vicino Udine, dov’è anche la produzione:
“Recentemente abbiamo completato le
attività di miglioramento e adeguamento
della produzione con il nuovo stabilimento
di 3.250 m2 acquisito nel 2011 e nel quale
è operativa dal novembre 2011 una linea di
produzione in SMT (Surface Mount Technology) per assemblare in proprio le schede
elettroniche dei sistemi, precedentemente
assemblate in contract manufacturing” ha
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
per i risultati ottenuti in termini di qualità dei
processi, la qualità delle schede assemblate
e in termini di flessibilità” ha proseguito
Forza. “Possiamo dire di realizzare tutto
internamente, eseguendo ogni attività
dalla progettazione, all’industrializzazione,
all’assemblaggio. Ed è facile per noi intervenire sul prodotto in base alle esigenze del
cliente, sia perché abbiamo sotto controllo
l’intero processo produttivo, sia perché possediamo competenze a 360°, che spaziano
dall’elettronica alla meccanica, dal firmware
al software. Realizziamo circa 16.000 calcolatori all’anno, esclusivamente a nostro
marchio”. Del resto, nel mercato in cui
opera Asem, fatto di produttori di impianti
e macchine per l’automazione, flessibilità e
customizzazione rappresentano due aspetti
cruciali. Oltretutto, con l’avanzamento tecnologico e prestazionale delle tecnologie
ARM trainato dal mercato consumer di tablet e smartphone, Asem ha introdotto una
linea di sistemi embedded basati su processori ARM Cortex in cui la complessità del sistema cresce allontanandosi dagli standard
delle tecnologie x86, per cui dotarsi di tutte
le competenze necessarie per intervenire
tempestivamente su un prodotto risulta
fondamentale. “Sviluppiamo tutto ‘in casa’,
anche le interfacce verso i fieldbus per la
comunicazione industriale, e progettiamo
persino l’hardware e il software necessari
per i test di controllo qualità dei prodotti”
ha concluso Forza.
Così nacque Ubiquity…
È il 2006 per Asem l’anno ‘della svolta’: “Abbiamo deciso di spostare la nostra attenzione dal PC al sistema, integrando soluzioni
software per la visualizzazione e il controllo;
abbiamo scelto di utilizzare il software di
HMI Movicon di Progea, il SoftPLC Codesys
di 3S e il controller di rete NetX di Hilscher
per l’interfacciamento master/slave verso
i fieldbus realizzando così sistemi per l’automazione easy-to-use” ha spiegato Forza.
Così nel 2010 è nato Premium HMI: “Dopo
una crescita costante del numero di licenze
di HMI vendute abbiamo acquisito da Progea la disponibilità del codice sorgente della
piattaforma, in modo da poter apportare
modifiche alla soluzione e specializzarla in
base alle necessità dei nostri clienti a livello
sia d’interfaccia grafica, sia di funzionalità,
migliorando per esempio la comunicazione
realtime. Da qui allo sviluppo della tecnologia Ubiquity il passo è stato breve”.
La piattaforma software Ubiquity nasce
quale tool per l’assistenza remota sicura da
effettuare su dispositivi di automazione industriale: è la risposta di Asem alle pressanti
richieste dei costruttori di macchine di poter
supportare i sistemi implementati presso gli
utenti finali lungo l’intero ciclo di vita. “Per
molti nostri clienti è diventato essenziale sia
poter fare assistenza da remoto sulle macchine installate, sia intervenire in sicurezza
per aggiornamenti e migliorie in modo da
tenere il parco installato al passo con le ul-
L’offerta Premium HMI di Asem
time evoluzioni tecnologiche, servendosi
di un link sempre attivo basato su una comune connessione Internet” ha esemplificato Forza. In principio Ubiquity nasce come
soluzione software per la teleassistenza da
installare su PC e sistemi embedded con
sistema operativo Win 32/64 e Win CE e richiede una semplice connessione a Internet
per garantire l’accesso ai sistemi di automazione remoti. “Ubiquity è compatibile con
tutti i PC industriali e nasce già integrato su
tutte le soluzioni HMI e PAC di Asem (piattaforme Win32/64 e WinCE), per cui non occorre acquistare altre componenti hardware
o software per garantirne il funzionamento.
Si installa on-site sulle macchine automatiche e ne consente la gestione completa,
da remoto, anche da parte di più operatori
contemporaneamente, tramite una normale connessione Internet. Soddisfa da solo
tutte le esigenze di teleassistenza e fornisce
l’accesso da remoto per assolvere a compiti
di programmazione, analisi funzionale, manutenzione preventiva, gestione delle emergenze, aggiornamento ed evoluzione delle
soluzioni. Infine, il prodotto nasce specificatamente per l’impiego industriale, presenta
quindi tutte le caratteristiche di robustezza,
affidabilità e continuità di servizio per operare negli ambienti produttivi” ha sottolineato Forza.
“In tale ottica, tutte le versioni sono retrocompatibili riducendo al minimo la necessità di intervenire sul campo e l’installazione
è di tipo plug&play”. Ubiquity offre strumenti intuitivi per organizzare al meglio
il parco macchine tramite il software di
gestione Ubiquity Control Center, differenziando i diritti di accesso ai sistemi in base
alle mansioni degli operatori e alle policy
aziendali. Infine, è previsto l’invio di report
di utilizzo nei quali viene registrata ogni
operazione compiuta tramite l’applicativo
con specifica dell’autore e dei tempi dell’intervento.
Nel dettaglio: i componenti
di Ubiquity
La piattaforma Ubiquity consta di quattro
componenti: Ubiquity Control Center è l’applicativo, scaricabile gratuitamente dal sito
Asem, da installare sul PC di teleassistenza;
Ubiquity Runtime è il software da installare sul dispositivo remoto; Ubiquity Server
Infrastructure è l’infrastruttura server necessaria per l’identificazione e l’inizio della
connessione; infine, il dominio Ubiquity è
l’account creato dall’azienda cliente, necessario per l’accesso ai servizi. Viene ospitato
dall’infrastruttura server che supporta Ubiquity: una volta effettuato il login, il server
restituisce all’utente la vista dei dispositivi
che l’azienda ha registrato nel suo dominio
in base ai permessi di accesso.
Quando Control Center e Runtime si connettono all’infrastruttura server Ubiquity
(connessione SSL/TLS), le connessioni
uscenti sono riconosciute come sicure e
quindi permesse dalle politiche del firewall
aziendale. È possibile utilizzare le porte 80,
443, 8888; le medesime porte UDP eventualmente disponibili vengono utilizzate automaticamente per migliorare le prestazioni
del servizio. L’infrastruttura Server Ubiquity
identifica l’utente del Control Center e lo
autorizza a effettuare il collegamento con
i runtime disponibili in base ai permessi di
autorizzazione configurati nel dominio Ubiquity dall’amministratore. Il runtime si autentica con l’infrastruttura server tramite un
certificato ricevuto al momento dell’associazione al dominio e valido per ogni singola
macchina, mentre il Control Center si autentica mediante certificato, nome del dominio,
nome utente e password. Quando il Control
Center desidera collegarsi al runtime si crea
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
39
AO ATTUALITÀ
tra i due interlocutori una connessione sicura end-to-end ‘diretta’, senza passare dal
server, oppure ‘assistita’ dai server ‘di rimbalzo’, che consegnano i messaggi crittografati senza poterli decodificare, in modo
da garantire comunque la riservatezza dei
dati. Quale accorgimento aggiuntivo per
la sicurezza, nel caso in cui il PC sia in rete
connesso ad altri PC ritenuti meno sicuri o
potenzialmente pericolosi, si può utilizzare,
oltre al firewall esterno, il firewall integrato
in Ubiquity per filtrare i protocolli di comunicazione passanti attraverso la VPN e impedire qualsiasi comunicazione non voluta.
La soluzione supporta due livelli di assistenza: interazione con il sistema HMI e connessione alla sottorete. Nel primo caso sono
disponibili le funzionalità di remote desktop,
file transfer, remote task manager, chat
(invio di messaggi all’operatore presente in
loco) e supporto multi sessione (per la connessione di più utenti in condivisione sulla
stessa macchina). Nel secondo caso viene
utilizzata una VPN, realizzata con tecnologia
proprietaria specificatamente pensata per
il mondo industriale, ottimizzata per supportare i protocolli di comunicazione più
diffusi. In particolare,
rare l’omogeneità delle
essa incapsula il layer
prestazioni. Sarebbe
data link della piramide
auspicabile servirsi del
ISO/OSI ponendosi al di
server più vicino, ma
sotto del livello IP delle
non è indispensabile:
VPN tradizionali. Tale
nel caso in cui un server
connessione supporta
sia momentaneamente
messaggi in broadcast,
non disponibile, il sernon richiede la configu- Renato Forza, strategic
vizio si orienta automarazione del gateway dei marketing manager di Asem
ticamente su un altro
dispositivi da raggiunserver tale da assicurare
gere, né l’introduzione di regole di routing. la migliore condizione possibile. Non vi sono
Il PC di assistenza ottiene un IP reale della limiti al numero dei dispositivi connessi, al
sottorete remota e ha accesso trasparente numero delle sessioni contemporanee o alla
alle distinte sottoreti remote. Il firewall tipologia dei dati in transito e le prestazioni
integrato è configurabile attraverso una dipendono solo dalla qualità delle conneslibreria di policy predefinita da Asem, appli- sioni locale e remota.
cabili a cartelle e dispositivi. La risoluzione L’infrastruttura garantisce scalabilità, contidei conflitti IP tra sottorete remota e rete nuità del servizio, sicurezza e controllo del
PC del Control Center è automatica. L’in- traffico sulla VPN. Infine, i server di Ubiquity
frastruttura server utilizzata da Ubiquity è mantengono un registro di tutte le connesridondata (load balancing e fault tolerant) e sioni effettuate su un determinato dominio
si avvale di server dislocati in sei farm distri- e tali informazioni possono essere consulbuite geograficamente a copertura globale tate dall’amministratore per effettuare audit
del servizio: due in Europa (ad Amsterdam e e per il monitoraggio.
Monaco), due in USA (sulle due coste) e due
Asem - www.asem.it
in Asia (Singapore e Hong Kong) per assicu-
…e da Artegna inizia l’espansione
L’
spiegando e illustrando al meglio l’utilizzo e i vantaggi di
intento di Automazione Oggi durante la
prodotti come Ubiquity. “Abbiamo parecchi clienti italiani che
giornata di Roadshow dedicata a Uniquity
passano da fornitori tedeschi ad Asem proprio per le funzioera però quello di ‘saperne di più’ su Asem.
nalità software che siamo in grado di offrire. Siamo quindi
Abbiamo intuito la voglia dell’azienda di far
fiduciosi che lo stesso possa succedere anche in Germania,
conoscere al meglio i suoi prodotti: “Da
dove però non siamo così conosciuti” ha sottolineato Guerra.
Artegna ci stiamo espandendo al mondo, iniziando dalla
Per questo l’azienda si sta attrezzando con attività di marGermania” ha affermato Elia Guerra, international marketing
keting ad hoc, con attività di relazione con tutti i distributori
& sales manager, intervistato sul posto. “Fino a oggi abbiamo
stranieri, europei e sudamericani, e con l’organizzazione
sempre gestito la Germania direttamente dall’Italia con un
degli Ubiquity Days tedeschi, le cui prime due tappe saranno
responsabile che risiedeva nel nostro Paese e diversi area
realizzate nel mese di marzo 2014. “Con gli Ubiquity Days
manager tedeschi. Ma abbiamo deciso di cambiare modalità
Elia Guerra,
entriamo nel dettaglio delle funzionalità tecniche dei nostri
e abbiamo assunto un country manager, abbiamo cercato
international
software. Questo può far capire ai clienti che Asem è una
nuovi area manager e un field application engineer, come
marketing & sales
delle poche aziende in Italia ma anche in Europa che ha
supporto per i commerciali, che fosse in grado di spiegare e
manager di Asem
un R&D hardware, software e firmware in grado di fornire
illustrare vantaggi e funzionalità dei nostri software e fosse
sistemi e soluzioni che possono risolvere gran parte dei loro problemi”.
capace di assistere direttamente i clienti tedeschi. Questo perché ci siamo
E la strategia di espansione di Asem non si ferma qui: “Stiamo cercando
resi conto che gestire questi ultimi dall’Italia è sempre più difficile, in
collaborazioni nell’area del Medio Oriente, dal Libano al Nord Africa fino a
quanto è necessario dare un supporto tecnico costante. Abbiamo poi,
Dubai. Poi, dal momento che sono Paesi vicini, abbiamo deciso di passare
nell’headquarter di Artegna, un’interfaccia in lingua tedesca per l’assia una presenza diretta anche in Svizzera, Austria e Slovenia, tre mercati
stenza post vendita e assistenti commerciali che possono comunque dare
molto vicini alla nostra sede di Artegna.
una mano agli area manager e country manager tedeschi nel supporto e
L’obiettivo è quindi penetrare i mercati direttamente e dal momento che ci
nella proposta commerciale”. La struttura tedesca per ora conta tre area
stiamo spostando sempre più verso il software e verso lo sviluppo di nuove
manager, un field application engineer e un country manager con l’obiettivo
soluzioni dobbiamo penetrarlo con personale altamente qualificato, convindi far crescere i risultati: del resto la Germania è al primo posto in Europa
cente, in grado di interfacciarsi con uffici tecnici molto competenti che chieper quanto riguarda l’automazione e la scelta di Asem è proprio quella di
dono risposte altrettanto competenti ai loro problemi” ha concluso Guerra.
aggredire questo mercato e farlo crescere agli stessi livelli di quello italiano,
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Adv A35_210x297 IT.indd 1
15/01/14 16:45
AO ATTUALITÀ
di Ilaria De Poli
Connettere
prodotti…
idee e persone
Con u-remote Weidmüller offre al mercato non un
semplice I/O remoto, bensì una vera e propria
soluzione di cablaggio
S
i chiama u-remote l’ultimo nato
di casa Weidmüller, un sistema
di I/O remoto distribuito in IP20
(il corrispettivo in IP67 si chiama
SAI Active), innovativo per il
portafoglio prodotti della nota casa tedesca tradizionalmente legata al concetto di
morsetto: “U-remote è una soluzione che
porta la nostra offerta più verso il mondo
degli I/O, ma non nasce ‘dal nulla’. È infatti
frutto di un percorso iniziato parecchi
mesi fa che ha coinvolto tutto il mondo
Weidmüller, sotto il segno di uno stretto
contatto fra addetti alla vendita e reparti
di ricerca e sviluppo, e che ha condotto
alla nascita della business unit Electronic
Interfaces della quale questo è il primo
prodotto a catalogo” ha spiegato Maurizio
Marola, country manager di Weidmüller
Italia, in occasione dell’incontro stampa
tenutosi nella sede aziendale di Cinisello
Balsamo (Milano), per la presentazione
ufficiale del sistema. “L’obiettivo era creare una soluzione distintiva per il mondo
u-remote è un sistema di I/O remoto distribuito in IP20 altamente innovativo
42
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
dell’industrial connectivity tale da incontrare appieno le esigenze dei clienti e di
un mercato trasversale. Nel progetto sono
stati coinvolti anche diversi utenti ‘top’ per
settori di riferimento, chiamati a fornire un
contributo concreto allo sviluppo del prodotto” ha proseguito Marola.
Siamo dunque di fronte a un prodotto strategico per Weidmüller e per il quale sono
stati fatti investimenti significativi, in linea
con la strategia di sviluppo del gruppo
per il 2020: offrire non solo componenti
bensì soluzioni di automazione complete. Per questo
u-remote è solo il primo di
una più ampia serie di sistemi
già in progetto: “Oggi il mercato chiede ai produttori di
aumentare le prestazioni degli
impianti e ciò spesso va di pari
passo con l’aumento della
complessità degli strumenti
che si utilizzano” ha sottolineato Andrea Borroni, regional
electronic manager della società. “Tutti però sono capaci
di migliorare le prestazioni di
una soluzione ‘complicandola’.
Noi di Weidmüller vogliamo
fare di più: il nostro motto è
‘more performance simplified’,
ossia maggiori prestazioni
dal punto di vista elettrico,
elettronico, elettromeccanico
e del software mantenendo
però la semplicità d’installa-
zione del prodotto, nonché la facilità di
utilizzo, di cablaggio e messa in opera”.
Un modo nuovo di
pensare il cablaggio
Ciò che cambia con u-remote è il concetto stesso di connessione: “Lo slogan
di Weidmüller, indicatore dei valori aziendali, è ‘Let’s connect’ e si riferisce non solo
alla connessione di prodotti, bensì anche
e soprattutto di idee e persone” ha affermato Luca Trifone marketing & business
le esigenze dei maggiori player del mondo
dell’automazione la necessità di accelerare
i tempi che intercorrono fra ordine e start
up effettivo di una macchina, l’esigenza
di semplificare le operazioni di manutenzione, ridurre i costi per essere più competitivi, contenere le dimensioni dei quadri
elettrici per avere ingombri minimi ed
essere più flessibili per avviare produzioni
non più di ‘serie’ bensì ‘custom’. “Abbiamo
risposto a queste esigenze sviluppando
i morsetti serie PRV e PPV, inizialmente
ad attiva e ‘intelligente’,
dando vita a u-remote e
mettendo a frutto il know
how già acquisito razionalizzando l’ingegnerizzazione. L’innovazione sta
nell’aver semplificato l’installazione e le operazioni
di cablaggio aumentando
al contempo la densità
dei segnali supportati e
riducendo le dimensioni
dell’I/O”. u-remote oltre
che veloce è modulare:
“Il sistema consta di tre
componenti: una scheda
d’appoggio che rimane
legata alla guida DIN sulla
quale l’I/O viene montato,
l’elettronica e i connettori.
Queste due ultime parti
sono entrambe estraibili, ossia si possono
staccare dal corpo del prodotto senza l’ausilio di utensili, per esempio per effettuare
il pre-cablaggio verso un sensore o un
altro dispositivo. In più, i tre pezzi hanno
un unico codice di ordinazione, il che semplifica le operazioni di gestione a livello di
magazzino e ricambistica”. Due elementi
posti all’inizio e alla fine del sistema I/O
servono a migliorare la connessione e
l’aggancio alla guida DIN, mentre un gateway consente il collegamento al bus della
Il sistema consta di tre componenti: una scheda d’appoggio, l’elettronica e i connettori estraibili
intelligence manager. “È nostra intenzione essere connessi prima di tutto con il
mercato e le sue esigenze e con le aziende
clienti, per creare la ‘scintilla’ da cui scaturisce l’innovazione, per proporre soluzioni
intelligenti che offrano agli utenti un reale
vantaggio competitivo”. E proprio ‘stando
connessa’ Weidmüller ha individuato fra
nati per il processo dove è richiesta un’alta
densità di punti di connessione a fronte
di tempi di cablaggio ridotti e dimensioni
contenute dei prodotti” ha spiegato Stefano Schiavella, field electronic specialist
della business unit Electronic Interfaces.
“Abbiamo quindi fatto evolvere questa
morsettiera trasformandola da passiva
macchina. “Ulteriore valore aggiunto del
prodotto è il sistema di codifica sviluppato
dalla business unit di Weidmüller che si occupa di siglatura” ha continuato Schiavella.
“Le etichette sono poste su ciascun elemento della soluzione; ogni segnale viene
individuato canale per canale e per punto
di connessione, in modo tale che chiun-
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
43
AO ATTUALITÀ
que debba intervenire sul sistema possa componenti tecnologiche di un sistema in campo tramite un cavo microUSB stanfarlo senza problemi anche senza disporre e lo studio sinergico delle soluzioni più dard, per eseguire delle prove off line.
di uno schema che indichi le funzioni dei adatte ai problemi che via via insorgono Infine, Weidmüller ha introdotto un sisingoli elementi. Il colore viene impie- durante il suo sviluppo. Perché questo sia stema di tracciabilità per cui, in caso si
gato per consentire l’immediato ricono- possibile, però, il softwarista, per esempio, evidenziasse un problema su un lotto di
scimento delle diverse parti: il nero viene deve essere messo in grado di agire sulle produzione, sarebbe possibile allertare
usato per indicare gli I/O standard, il grigio componenti del sistema prima che le fasi tutti i distributori ai quali il lotto è stato
per l’alimentazione, il rosso per i moduli di sviluppo della sua meccanica ed elettro- consegnato e ritirare i pezzi prima che venin grado di gestire tensioni non standard nica siano terminate. “A tale scopo è stato gano installati dall’utente finale. La marcatura di ogni connettore
(per esempio per i relè),
e modulo avviene con
il giallo per la safety SIL3,
tecnologia laser. “La
l’arancione per le leve di
tracciabilità è ‘integrata’,
aggancio e sgancio dei
in quanto la linea di ascomponenti”. Anche ogni
semblaggio utilizzata
punto di connessione è
da Weidmüller per procontraddistinto da un codurre il sistema è stata
lore: bianco per i segnali,
realizzata internamente
rosso per l’alimentazione
con l’apporto della dia 24 V, blu per la connesvisione che si occupa di
sione GND, verde per lo
siglatura” ha sottolineato
schermo. Le diverse parti
Schiavella. “La possibilità
del sistema sono poi redi identificare un lotto
alizzate in modo da indifettoso in anticipo è un
castrarsi fra loro durante
service importante che
il montaggio, per cui è
offriamo al cliente, che
impossibile sbagliare. La
può così evitare gli oneri
tecnologia di connessione
legati all’eventuale sostipush in, infine, consente
tuzione a posteriori dei
l’inserimento delle parti
pezzi sulla macchina”.
senza bisogno di utensili.
Weidmüller sta già pen“Così abbiamo realizzato
sando alle prossime
un modulo di 11,5 mm La soluzione è stata pensata per soddisfare alcune richieste dei
sfide, per esempio alla
di lunghezza che può clienti, in primis ridurre gli ingombri nei quadri elettrici
possibilità di integrare un
gestire correnti d’alimentazione superiori ai 20 A e supporta fino a integrato nativamente su ogni u-remote bus di comunicazione interno altamente
16 collegamenti a tre fili con un ingombro un web server per la configurazione e la performante per applicazioni spinte, ottitotale di soli 34,5 mm” ha esemplificato diagnostica, che consente al cablatore mizzato per gestire con un tempo di agSchiavella. “E siamo riusciti a integrare 16 di effettuare delle prove e verificare che giornamento di 20 microsecondi fino a 256
punti di connessione senza miniaturizzare, tutto sia connesso nel migliore dei modi, segnali digitali dei 1.024 totali disponibili
anzi semplificando il cablaggio, che oltre- forzando gli I/O del sistema, prima della considerando i 16 canali. “Sarà possibile
tutto è permanente: per effettuare degli messa a punto finale del prodotto. Ci si può sfruttare una sottorete con estensione
interventi basta sfilare l’elettronica e sosti- dunque collegare con un comune browser massima di 2 metri per distribuire il nodo
tuirla ‘a caldo’ senza spegnere l’I/O”.
e ‘fotografare’ lo stato del sistema visualiz- all’interno del quadro elettrico o per inseI vantaggi che derivano da questa solu- zando led, allarmi, firmware e software e si rire una soluzione IP67: per il futuro però
zione sono sintetizzabili in una riduzione può agire sul sistema attivo, per esempio Weidmüller intende permettere l’integradei tempi di cablaggio e degli ingombri, per eseguire la diagnostica dell’alimen- zione anche di componenti elettromecdalla prevenzione dagli errori e dall’eli- tazione, per parametrizzare un modulo, caniche diverse dagli I/O, da qui le alte
minazione dei tempi morti grazie alla ge- verificare lo stato dei canali delle schede o performance in vista delle quali si sta svistione semplificata.
scaricare del firmware, ovviamente dopo luppando la sottorete. Uno degli obiettivi,
essersi autenticati tramite password” ha in particolare, è l’integrazione delle offerte
IP20 e IP67 senza soluzione di continuità,
proseguito Schiavella.
Sfide presenti e future
Oggi si parla sempre più di meccatronica, “Con questo strumento il softwarista può per uscire da una soluzione IP20 diretossia di uno sviluppo non più sequenziale verificare il funzionamento dell’I/O prima tamente con moduli IP67” ha concluso
bensì in parallelo dell’elettronica, della di andare avanti con lo sviluppo dell’appli- Schiavella.
meccanica e del software di un prodotto. cazione”. Grazie alla presenza di una porta
La nuova progettazione meccatronica per- microUSB ‘nascosta’ è anche possibile
Weidmüller - www.u-remote.net
mette uno sviluppo integrato delle diverse collegare il PC direttamente alla stazione
www.weidmüller.com
44
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SIL 3 / PLe
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AO ATTUALITÀ
di Ilaria De Poli
Come va
l’Italia all’estero:
il punto a Fimi
Fimi, Forum internazionalizzazione made in Italy, ha puntato
i riflettori sul grado di internazionalizzazione e competitività del
nostro Paese che si conferma votato all’export
U
n fatturato estero migliore di
quello francese e il secondo
più alto in campo manifatturiero a livello europeo dopo
quello della Germania (62,8
miliardi di euro nel 2012 contro il 45,5 della
Francia, sotto i 218,1 tedeschi): l’Italia ha
da sempre una ‘vocazione’ all’export, oggi
soprattutto per le difficoltà economiche
persistenti sul fronte interno, storicamente
per la cronica inaffidabilità e volatilità del
nostro sistema-Paese che, se da un lato scoraggia gli investitori stranieri, dall’altro non
semplifica certo la vita a quelli nostrani. E
così nel 2012 il nostro Paese ha generato
113 miliardi di euro di surplus commerciale
(quinto nel mondo, secondo fra gli europei)
e secondo il Trade Performance Index 2011
(Unctad/WTO - G20), che registra le posizioni di primato dei diversi Paesi nell’export
in ben 14 settori di riferimento, è il secondo
produttore più competitivo dopo la Germania: l’Italia si è classificata prima in tre
segmenti, seconda in altrettanti e sesta in
un caso, mentre la Germania ha ‘vinto’ con
otto primi posti e un secondo posto. Queste
le cifre rese note da Marco Fortis, economista di Fondazione Edison, docente dell’Università Cattolica ed editorialista del Sole 24
Ore, in occasione della seconda edizione di
Fimi-Forum internazionalizzazione made in
Italy. L’evento, tenutosi nella sede milanese
del Sole 24 Ore e organizzato da Messe
Frankfurt quale momento di riflessione in
46
Paesi con più elevati
tassi di crescita
nell’export di meccanica
made in Italy (a) e la
meccanica italiana in
Russia, Australia,
Turchia, Arabia Saudita,
Cina (b) (elaborazione
Ufficio Studi Anima su
dati Export Istat giugno
2013 - Comparazione
dati I semestre di ogni
anno)
attesa dell’edizione 2014 di SPS/IPC/Drives
Italia, si è infatti concentrato sul tema ‘Competitività globale del settore manifatturiero
a
in Italia - sviluppo e internazionalizzazione’,
quanto mai attuale in un periodo come
quello che stiamo vivendo. “Mai come in
Internazionalizzare la produzione… in Italia
È
un’esperienza in controtendenza quella testimoniata da Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal. Si tratta infatti del caso di un’azienda tedesca che,
avendo individuato un’eccellenza italiana nel settore del condizionamento,
ha deciso di investire nel nostro Paese, nonostante tutto. “È stata per Rittal
una scelta strategica, il cui frutto è oggi ben visibile a Valeggio sul Mincio, in
provincia di Verona, dove si trova il sito produttivo primario di Rittal per il business del
condizionamento” ha commentato Porta.
Dopo l’acquisizione avvenuta nel 2000, Rittal ha avviato un piano di integrazione per
combinare l’eccellenza italiana di quell’azienda tecnologicamente evoluta con la metodica e la standardizzazione tedesche. Il primo investimento logistico è arrivato nel 2003
con l’ampliamento del sito, necessario per tenere il passo con i ritmi di produzione imposti dal mercato: in tre anni il livello produttivo è aumentato considerevolmente di pari
passo con una riduzione del 58% dei resi da parte dei clienti. Il sito di Valeggio si è così
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
questo momento è forte la dicotomia fra
crescita e competitività: a livello mondiale
i Paesi il cui PIL è cresciuto meno in questi
ultimi tre anni sono proprio Italia, Giappone
e Germania, quelli più ‘industrializzati’ al
mondo: il manifatturiero non basta per far
crescere il debito” ha svelato Fortis. “Da
circa 20 anni invece l’Italia sta perseguendo
una politica di riduzione del livello di indebitamento pubblico: abbiamo generato 554
miliardi di euro di surplus statale cumulato
primario, pagando tasse di ogni tipo, senza
b
crescere il PIL e spesso alcuni Paesi sono
cresciuti troppo in modo non virtuoso, facendo lievitare i loro PIL ma facendo anche
peraltro tagliare molto le spese, mentre altri
Paesi coprivano l’aumento del debito stampando ‘carta’ (è il caso di Stati Uniti e Regno
trasformato nell’undicesima unità produttiva del Gruppo Rittal. “Nel 2011-2012 sono arrivati altri investimenti, per un totale di 1,2-1,3 milioni di euro in sistemi di automatizzazione
per aumentare la capacità produttiva e tenere la produzione in Italia, senza delocalizzare:
in sei mesi è stato assunto nuovo personale e dal 2009 al 2012 l’azienda ha raddoppiato
il fatturato da 31 a 62 milioni di euro” ha affermato Porta.
Rittal produce sistemi di condizionamento anche in altre aree geografiche, ma solo per i
mercati locali; il sito italiano rimane il fiore all’occhiello del Gruppo per lo specifico segmento, che oggi rappresentano fra i principali elementi di differenziazione dell’offerta di
armadi Rittal per datacenter e automazione.
“Con l’avvento di soluzioni cloud e informatiche sempre più spinte è cresciuta la necessità
di adottare armadi di contenimento per datacenter allo stato dell’arte, dove il raffrescamento dei server è cruciale per mantenere un ottimo funzionamento degli apparati” ha
concluso Porta.
Unito - ndr)”. Ha quindi proseguito Fortis:
“Anche durante la crisi il nostro debito è aumentato meno che in altri Paesi. Oggi, i dati
ci dicono che il fatturato generato dall’export italiano ha già raggiunto i risultati precrisi e questo testimonia indiscutibilmente
che le aziende del nostro Paese sono competitive: il problema della competitività
semmai riguarda il sistema-Italia”. Ha quindi
sottolineato Giuliano Busetto, presidente di
Anie Automazione: “In questi ultimi cinque
anni abbiamo registrato un calo del fatturato generato all’estero da parte delle
aziende associate, nonostante il mondo
manifatturiero italiano faccia da sempre
conto sull’export e generi il 60% delle
esportazioni totali. Servirebbero interventi
a livello governativo per sostenere e valorizzare la nostra industria, perché un Paese
senza manifattura non può vivere”. Gli fa
eco Sandro Bonomi, presidente di Anima
(Federazione delle associazioni nazionali
dell’industria meccanica varia e affini):
“L’export è il fiore all’occhiello della meccanica italiana. Il fatturato del settore nel 2012
si è assestato sui 40 miliardi di euro di cui
il 57% generato dall’export e i dati raccolti
dall’Ufficio Studi Anima relativi a settembre
2013 fotografano una situazione fondamentalmente stabile, con un +1,1% nelle
esportazioni. In particolare, quelle verso i
Paesi Bric (Brasile, Russia, India, Cina) hanno
registrato un +18,4% (circa 1,3 miliardi di
euro relativamente ai primi sei mesi del
2013), mentre quelle rivolte ai Mikt (Messico, Indonesia, Corea, Turchia) un +135%
(822 milioni di euro circa). Poi c’è l’Australia, un mercato non nuovo che le aziende
italiane della meccanica hanno riscoperto
negli ultimi due anni e dove hanno registrato un +186% (poco meno di 400 milioni
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
47
AO ATTUALITÀ
di euro). In conclusione, oltre 2,1 miliardi di
euro di meccanica made in Italy è assorbita
da Russia, Arabia Saudita, Turchia, Australia
e Cina”. E in questo contesto, dove internazionalizzarsi è necessario per rimanere ‘vivi’,
le piattaforme fieristiche possono davvero
offrire molto.
Il ruolo delle fiere
“Le fiere sono una delle componenti imprescindibili del marketing mix aziendale, i
luoghi dove si possono toccare con mano
i prodotti e dove si creano le relazioni” ha
sottolineato Daniele Vacchi, direttore co-
momento il 98% del fatturato in Italia, dove
siamo riusciti a imporci nel settore delle
acque minerali, ma i margini sono sempre più ridotti e oggi, oltre a differenziare
l’offerta e a innovare, come abbiamo fatto
proponendo la bottiglia biodegradabile,
dobbiamo affrontare la sfida dell’estero.
In questo ritengo essenziale poter fare ‘sistema’ con altre aziende partner unendo le
competenze, per esempio per trattare con
i fornitori o per intraprendere iniziative comuni dal punto di vista commerciale, anche
se le reti logistiche e distributive rimangono
poi separate”.
a
parto della moda/abbigliamento l’estero
privilegia i brand italiani già affermati, a
sancire lo status sociale dell’acquirente,
penalizzando le marche meno note, in ambito tessile questo problema non si pone,
“anzi spesso i produttori cinesi compensano la minore qualità dei loro manufatti
utilizzando tessuti italiani, il cui nome viene
pubblicizzato sui capi più del nome dell’azienda confezionatrice” ha rivelato Claudio
Merenzi, presidente di Sistema Moda Italia:
reinterpretando il famoso slogan di un’azienda dell’informatica, dovremmo dire
‘Italy Inside’. “Molti prodotti che a prima
b
La crisi attuale dell’industria italiana trae origine da un crollo della domanda interna (a) non da una mancanza di competitività
sui mercati mondiali (b)
municazione corporate di IMA Group, nota
realtà del mondo del packaging e della
meccanica che ha nel proprio DNA la vocazione all’estero: “Nati come produttori
di macchine per il confezionamento di tè
ci siamo da subito rivolti primariamente a
una clientela internazionale, dato lo scarso
consumo di questa bevanda nel nostro
Paese. E oggi il nostro fatturato è realizzato per il 94% all’estero. L’imprenditoria
italiana ha tutte le carte in regola per competere sui mercati internazionali, ma per
essere più forti contro certi colossi stranieri
è utile fare rete e unire gli sforzi. In questo
le manifestazioni fieristiche possono dare
un notevole contributo, a patto di non limitarsi a essere luoghi di scambio, ma di
diventare momenti di cultura e sviluppo
del mercato. Oltretutto, per molte aziende
l’acquisto di una macchina è non solo strategico per il business ma anche un forte
investimento, per cui è essenziale visionare
prima di acquistare”. Con lui concorda Alberto Bertone, presidente e AD di Fonti di
Vinadio Acqua Sant’Anna: “Realizziamo al
48
È chiaro in questo senso l’esempio del settore tessile, tradizionalmente vessillo dell’Italia all’estero, che si è spesso affidato alle
fiere per migliorare la propria penetrazione
internazionale: “Nel 2015 Itma, la Fiera di
riferimento del settore, tornerà in Italia (in
concomitanza con Expo), costituendo una
piattaforma centrale per i nostri produttori
di macchine” ha dichiarato Sandro Salmoiraghi, past president di Acimit (Associazione dei costruttori italiani di macchinario
per l’industria tessile). “L’export è centrale
per i produttori di meccanica strumentale,
settore dove l’Italia primeggia detenendo
il secondo posto nel mondo in contesa a
volte con il Giappone, altre con la Germania, e dove in questi ultimi anni sta divenendo sempre più forte la presenza cinese.
Oggi le macchine di produzione asiatica
si mantengono su una fascia qualitativa
medio-bassa ma, come Giappone e Corea
ci hanno insegnato con l’informatica, i livelli miglioreranno presto per cui occorre
mantenersi ‘in corsa’ e tenere il passo con
l’evoluzione tecnologica”. E se nel com-
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
vista non si direbbero italiani hanno in realtà un’anima italiana, perché l’Italia è ‘dentro’” ha proseguito Detlef Braun, membro
del consiglio direttivo della tedesca Messe
Frankfurt. “E non solo in ambito tessile: il
responsabile di una nota casa automobilistica tedesca mi ha svelato che il 40% dei
componenti interni dei loro veicoli è di
provenienza italiana. Potremmo dire che
non esiste made in Germany senza made
in Italy”. Ha quindi proseguito Braun: “Le
aziende di piccole e medie dimensioni costituiscono la spina dorsale del Paese, creano lavoro e sono motore dell’innovazione,
spesso sono delle ‘eccellenze nascoste’ nei
rispettivi settori. Il sistema fieristico tedesco,
il più grande d’Europa, è partner di almeno
1.500 aziende italiane che vi si affidano per
presentarsi al mercato tedesco ed estero:
da 25 anni portiamo il nostro brand in varie
aree geografiche a elevate potenzialità di
crescita, offrendo nuove opportunità di
business ai nostri clienti”. E nel processo di
‘internazionalizzazione’ di Messe Frankfurt,
l’Italia costituisce un anello centrale…
Tante soddisfazioni
in Italia
La filiale italiana di Messe Frankfurt ha festeggiato proprio in questi giorni i suoi 15
anni di attività, regalando all’azienda un
2012 di successi: “E a dimostrazione dell’ottimo lavoro compiuto dal team tricolore
questo 2013 non sarà da meno: il meglio
deve ancora venire” ha concluso Braun.
“Abbiamo visto che ci sono ancora moltissime opportunità da cogliere”. Del resto, la
crisi del 2008-2009 ha cambiato i paradigmi
stessi con i quali le aziende devono competere sul mercato globale, proponendo
nuovi paradigmi e il modello di business
tedesco ben si adatta a una realtà come l’Italia. Lo ha sottolineato Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt
Italia, intervistato da Automazione Oggi:
“La Germania è un Paese che si fonda sul
manifatturiero, proprio come l’Italia, oltre
che sulla forza del suo sistema industriale di
cui l’apparato fieristico è parte integrante.
Dal punto di vista dell’internazionalizzazione siamo stati i primi fra gli operatori
fieristici tedeschi a puntare all’estero ben
25 anni fa con l’apertura del primo spin off
a Hong Kong e a esportare le nostre manifestazioni in varie aree, anche con acquisizioni. Prima è venuta la Cina, poi Dubai,
Mosca, gli Stati Uniti e il Sud America. Oggi
contiamo circa 2.000 dipendenti di cui almeno la metà lavora fuori Francoforte; in
Cina per esempio abbiamo circa 400 persone e cinque uffici. Utilizziamo personale
locale, anche a livello manageriale, come è
avvenuto in Italia dove io stesso sono stato
contattato per gestire la filiale italiana”.
Automazione Oggi: Le aziende si aspettano dagli enti fieristici pieno supporto
per sostenere le proprie strategie di internazionalizzazione. Voi cosa offrire?
Donald Wich: Alle aziende di automazione italiane siamo in grado di proporre
una piattaforma fieristica completa, prima
di tutto con la partecipazione alla nostra
fiera madre SPS/IPC/Drives di Norimberga,
dove registreremo quest’anno un record
di presenze italiane: ci saranno circa una
novantina di aziende, il contingente più
numeroso secondo solo a quello tedesco.
Per quanto concerne le manifestazioni nel
mondo, abbiamo stretto da alcuni anni
una joint venture con un operatore fieristico cinese, con il quale organizziamo una
manifestazione a Guangzhou, e ne stiamo entro il 1° maggio 2015, data di apertura
preparando un’altra a Shanghai per il 2014- della mostra. Expo non sarà un momento
2015; lo stesso stiamo facendo in India. ‘fieristico’ bensì piuttosto un evento busiSiamo inoltre presenti in America del Sud ness-to-consumer del tutto diverso e l’idea
con nostre filiali
è proporre quale organizziamo
cosa di nuovo,
eventi ma per
incentrato sul
il momento in
rafforzamento
ambiti diversi
del brand ‘made
dall’automazione.
in Germany’ al
Ai clienti offriamo
quale si associano
non solo supfattori positivi
porto durante
quali tecnologia,
l’evento, ma un
precisione, punpacchetto comtualità… Nel
pleto di servizi
padiglione presenteremo i proche possono
dotti tipici del
sfruttare per
nostro Paese,
organizzare al
anche culinarimeglio la loro
gastronomici, e
partecipazione.
Donald Wich, amministratore delegato
di Messe Frankfurt Italia
l’obiettivo è creare qualcosa di
A.O.: Qual è il
‘grado di internazionalizzazione’ di divertente e ludico, giocando sulla mulSPS/IPC/Drives Italia dal punto di vista timedialità, la digitalizzazione e l’utilizzo
delle nuove tecnologie per coinvolgere
di espositori e visitatori?
i visitatori più che le aziende. Oltretutto
Wich: SPS/IPC/Drives Italia nasce come ma- SPS/IPC/Drives Italia nel 2015 si terrà in
nifestazione pensata per il mercato italiano sovrapposizione all’apertura di Expo, in
e non vuole in nessun modo fare concor- maggio appunto, e questo ci aiuterà a svirenza a Norimberga. È focalizzata sull’Italia luppare tutte le possibili sinergie. Del resto,
ma, nonostante non fosse nei nostri obiet- come sappiamo, le aziende di automazione
tivi ha ricevuto anche la qualifica di manife- hanno nel settore alimentare, tema sul
stazione internazionale. Vi sono espositori, quale si incentrerà l’Expo, uno dei principali
per esempio, che arrivano direttamente mercati di sbocco.
dalla Germania senza l’appoggio di filiali
e fra i visitatori abbiamo delegazioni di A.O.: Nuovi mezzi di comunicazione e
buyer da Paesi esteri quali Polonia, Russia e fiere: come interagiscono questi due
Francia. Al momento non abbiamo invece elementi?
input da parte dei clienti per aprirci all’area
del Mediterraneo, anche per la difficile si- Wich: La digitalizzazione e l’utilizzo delle
tuazione economico-politica di questa re- nuove tecnologie di comunicazione ‘social’
gione che rimane commercialmente poco hanno profondamente modificato il modo
in cui le aziende si devono rapportare con
appetibile.
il pubblico e più in generale con i clienti: le
A.O.: State lavorando anche in vista di fiere costituiscono un elemento assolutaExpo 2015, che sarà un ottimo momento mente complementare all’impiego di queste nuove forme di comunicazione.
di internazionalizzazione…
Proprio per la maggiore ‘rarefazione’ e
Wich: Expo 2015 è un progetto impegna- virtualizzazione dei rapporti è essenziale
tivo. Abbiamo vinto il bando per l’assegna- proporre dei momenti di effettivo contatto
zione della gestione del padiglione tedesco e relazione, di incontro ‘fisico’, che si può
e siamo ormai in una fase avanzata dei la- realizzare solo in una cornice come quella
vori; a metà dicembre abbiamo un accordo delle fiere, che hanno ricevuto così nuovo
per la consegna del lotto sul quale sorgerà impulso.
il padiglione tedesco, i cui lavori inizieranno
a marzo 2014 per terminare i collaudi finali Messe Frankfurt - www.messefrankfurt.com
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
49
AO ATTUALITÀ
di Ilaria De Poli
Una questione di
sicurezza
Ricerca e innovazione sono le due
parole-chiave di Fike, in grado
di offrire prodotti per la sicurezza
attivi e passivi, efficaci e affidabili
E
ra il 16 luglio 2007 quanto l’esplosione di un silos di farina
nel Molino Cordero di Fossano,
in provincia di Cuneo, causava
la morte di cinque operai; il 21
aprile 2009 prendeva fuoco a Riese Pio X,
in provincia di Treviso, un’azienda produttrice di pedane in legno determinando
l’intervento di otto squadre dei Vigili del
Fuoco e dei tecnici dell’Arpav (Agenzia
regionale per la protezione ambientale)
per valutare l’eventuale grado d’inquinamento: quando si parla di sicurezza
le variabili in gioco sono molte. Spesso
purtroppo si parla di vite umane perse o
lese, ma non è raro che si causino danni a
livello ambientale, per non parlare della
perdita economica legata ai macchinari
e agli impianti coinvolti. È con tutto questo che Fike ha a che fare da oltre 60 anni:
“L’azienda è nata nel ‘solito’ garage americano a Blue Springs (Missouri) nel secondo
dopoguerra come realtà attiva nel campo
della meccanica. Poi si è evoluta nel tempo
focalizzandosi sul business della sicurezza”
ha raccontato Carlo Robino, branch office
manager di Fike Europe - Filiale di Milano,
in occasione della visita della stampa tecnica alla nuova sede milanese dell’azienda.
“Come filiale italiana siamo a tutti gli effetti
un branch della società belga, anima europea del Gruppo, e come tale dal 1991
commercializziamo e distribuiamo sistemi
per la protezione dalle esplosioni in ambito industriale e soluzioni per lo scarico
delle sovrappressioni, offrendo ai clienti
l’assistenza di un team di tecnici e ricercatori di comprovata esperienza”. Data la
50
materia particolarmente sensibile,
poiché è spesso in gioco la vita
degli operatori, e complessa, in
quanto oggetto della normativa a
livello internazionale, il personale
di Fike partecipa continuamente a
workshop di formazione in Belgio:
“Mensilmente ci rechiamo presso
la casa madre belga, vicino ad Anversa, per partecipare a corsi oltre
che per confrontarci con i colleghi,
acquisendo così una conoscenza
del quadro normativo e tecnico
più completa e di respiro europeo” ha rivelato Robino. “Quando
implementiamo una soluzione
dobbiamo assumerci tutte le responsabilità conseguenti; dobbiamo dunque garantire che offra
i requisiti di sicurezza richiesti e
per questo è fondamentale che
il montaggio dei componenti avvenga correttamente, che il prodotto sia scelto con cognizione
di causa, che tutte le possibili
fonti di rischio siano valutate al
meglio, che la soluzione sia consona al processo nel quale viene
inserita… i fattori da considerare
sono molteplici e non possiamo
permetterci di compiere errori.
Per questo Fike ha acquistato
negli Stati Uniti una cava dove è
in grado di ricostruire dei miniimpianti sui quali testare la tenuta
delle soluzioni che propone al
cliente, spesso ingegnerizzate ad
hoc, e nella quale compie prove
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
La valvola pneumatica attiva a manicotto I-Flex è costituita
da un robusto corpo valvola che contiene un manicotto
ed esperimenti per migliorare la qualità
dei propri prodotti”.
Il business di Fike si concentra su tre tipologie di soluzioni: elementi passivi di sfogo
delle sovrappressioni e contenimento
delle esplosioni, come i dischi di rottura;
soluzioni attive, ossia di protezione, che
rilevano l’eventuale esplosione e consentono di intervenire e soffocarla prima che
diventi incontrollabile; infine sistemi di
prevenzione. Quest’ultimo è un nuovo filone: “Si tratta di prodotti che consentono
di rilevare le condizioni che potrebbero
portare a un fenomeno esplosivo permettendo di intervenire in modo proattivo, impedendo che la situazione precipiti e che
l’evento si verifichi” ha spiegato il direttore.
Dischi di rottura
Apparentemente sembrano prodotti a
basso costo e di semplice fattura, sono infatti ‘semplici’ lamine metalliche o di altro
materiale, che vengono preincise e alloggiate in un contenitore: al raggiungimento
di una soglia di pressione prestabilita si
rompono in modo totale fungendo da valvola di sfogo per la pressione. I dischi di rottura di Fike si sono però evoluti nel tempo
per offrire ‘plus’ importanti rispetto ad altre
soluzioni standard e ‘low cost’ dei competitor: “Ricerca e innovazione costituiscono
per noi un elemento imprescindibile di
differenziazione rispetto alla concorrenza
e su di esse investiamo molto” ha sottolineato Amos Cavalera, outside sales engineer dell’azienda. “Nello specifico, per
i dischi di rottura abbiamo sviluppato un
sistema di produzione brevettato, grazie al
quale il disco si apre con maggiore velocità e in modo più completo assicurando
un migliore sfogo delle sovrappressioni e
senza rilasciare alcun frammento. Il tutto
a fronte di una mi- Le valvole di isolamento ValvEx sono nate a seguito di
gliore tenuta e durata una campagna di ricerca condotta da Fike sulla
del disco stesso nel propagazione delle esplosioni
tempo anche a fronte
La valvola
di un numero elevato
ValvEx si chiude
di sollecitazioni da
all’aumentare
parte di processi che
della pressione
arrivano a valori di
all’interno della
pressione vicini alle
tubazione
soglie di rottura” ha
proseguito Cavalera.
“Inoltre, grazie alla
particolare tecnica di
produzione che abbiamo sviluppato, i
nostri dischi di rottura
vengono incisi solo su un lato, in modo tale L’attuale gamma di dischi di rottura di Fike
che la superficie a contatto con il processo si compone delle tre linee Axius, Axius SC
rimanga liscia impedendo l’accumulo di e Atlas, in grado di resistere anche al vuoto
impurità o batteri, come richiede la norma- assoluto. Una delle applicazioni tipiche
tiva per produzioni igieniche in campo per è in combinazione con la valvola di sicuesempio alimentare o farmaceutico”. Le rezza ValvGuard: il disco viene applicato al
multinazionali di questi settori sono dispo- di sotto della valvola in modo da protegste a investire molto su questo non solo in gerla fungendo da schermo contro azioni
Europa, ma anche negli stabilimenti delo- meccaniche o chimiche dovute al processo
calizzati in Asia o in altri Paesi dove le nor- e impedendo che la valvola, più delicata e
mative sono meno stringenti, in quanto costosa, entri in contatto con sostanze che
non possono permettersi un danno d’im- potrebbero danneggiarla; in tal modo,
magine a prescindere dal luogo di con- poi, è possibile andare avanti con la lavofezionamento dei prodotti che vendono razione anche in caso di asportazione della
globalmente. “Abbiamo anche ridotto la valvola per le operazioni di pulizia o contolleranza del disco sul punto di rottura trollo (d’obbligo ogni due anni) in quanto a
da ±10 a ±5%. Realizziamo dischi di ogni contatto con la lavorazione rimane il disco.
tipologia e su misura delle esigenze del
cliente, idonei allo scarico di liquidi, gas e Sistemi attivi
vapore” ha sottolineato Cavalera. “Inoltre, e prevenzione
siamo in grado di assicurare la tracciabilità Oltre a soluzioni passive Fike offre sistemi
completa dei nostri prodotti, dalla materia attivi di isolamento che permettono di
prima al pezzo finito, tramite il numero di contenere un’eventuale esplosione: “Amserie. Del resto, lavorano in ambiti come mettiamo che si verifichi un evento esploquello aeronautico dove la tracciabilità è sivo nel filtro di un impianto, ebbene esso
coinvolgerà anche il silos collegato se non
d’obbligo”.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
51
AO ATTUALITÀ
si saranno adottati dei sistemi atti a impedire tale passaggio” ha spiegato Max
De Santis, customer service E.P. Specialist.
“Nei nostri laboratori abbiamo studiato
quali sono le modalità di propagazione
di pressione e fiamma e come evitarne la
diffusione verso i volumi limitrofi”. Pressione e fiamma non si propagano infatti
con gli stessi tempi ed è possibile intervenire sfruttando tale differenza temporale,
evitando che si inneschi una detonazione
incontrollabile che potrebbe causare la
rottura di parti dell’impianto con conseguente fuoriuscita di fiamme, frammenti
che potrebbero venire scagliati contro chi
si trova nelle vicinanze, o gas tossici.
Le valvole di isolamento ValvEx di Fike sono
proprio nate a seguito di una campagna di
ricerca condotta sulla propagazione delle
esplosioni da polveri in contenitori collegati tra loro da tubazioni e protetti con
membrane antiesplosione. Essa si chiude
all’aumentare della pressione all’interno
della tubazione. Grazie a un sistema brevettato, una volta chiusa la valvola rimane
bloccata per diversi minuti dopodiché si
riassetta autonomamente, quando il normale flusso di processo viene ripristinato.
La valvola pneumatica attiva a manicotto
I-Flex di ultima generazione, in particolare,
si integra perfettamente nelle tubazioni
di interconnessione o di raccordo verso
altre apparecchiature dell’impianto senza
interferire con il processo ed è costituita
da un robusto corpo valvola che contiene
un manicotto a sua volta costituito da
un elastomero resistente e flessibile. Fra i
due circuiti di attivazione indipendenti
la stessa valvola a manicotto può essere
utilizzata anche come valvola di processo,
dato che permette di regolare la portata
creando una limitata sezione di passaggio.
In caso di intervento la valvola può essere
riarmata direttamente
dall’operatore in pochi
secondi.
La rilevazione avviene in
un massimo di 50 ms; in
altri casi vengono impiegati altri tipi di sensori:
quelli di pressione registrano non soltanto lo
sforamento dalle soglie
predefinite oltre le quali
i sistemi si attivano, ma
l’intera curva di andamento della pressione,
Fike ha acquistato una cava negli Stati Uniti dove
avvertendo l’utente in
esegue esperimenti e test esplosivi
caso di avvicinamento
principali impieghi figura quello in combi- ai valori di soglia. I falsi allarmi vengono
nazione con il rilevatore ottico di fiamma e evitati grazie alla presenza di un modulo
scintilla Irex di Fike. Tale rilevatore ottico è di controllo che convalida il segnale di alin grado di individuare le eventuali scintille larme ricevuto dal sensore.
presenti all’interno della tubazione; poi, in- “Quello della prevenzione rappresenta
viando un segnale alla centralina, chiude per noi un nuovo ambito di business”
il manicotto della valvola impedendo la ha proseguito Robino. “Lavoriamo sulle
diffusione delle scintille che potrebbero fonti di innesco e su come intervenire
generare un’esplosione. Disponendo di per diminuire il rischio di esplosione. Per
esempio, in ambienti dove circolano delle
polveri, come i silos, una banale azione
Atlas: un ‘gigante’ fra i dischi di rottura
meccanica può causare un surriscaldamento o provocare delle scintille che ina linea di dischi di rottura Atlas di Fike, pur
nescano un’esplosione”. Vi sono poi casi di
mantenendo le caratteristiche principali e
auto-combustione o combustione senza
distintive della tecnologia G2 (rapporto opefiamma, in presenza di cariche elettrostatirativo del 95%, utilizzo con liquido o vapore,
che, superfici calde o sorgenti elettriche…
elevata resistenza al vuoto e ai cicli pulsati),
E se le scintille si possono rilevare tramite
estende le pressioni di taratura disponibili, rendendo la
detector ottici, in altri casi questo non
gamma G2 più ampia per rispondere al meglio alle nebasta. Fike ha realizzato soluzioni in grado
cessità del cliente. La serie utilizza la tecnologia brevetdi rilevare un’eccessiva concentrazione di
tata utilizzata per tutti i prodotti
polveri potenzialmente esplosive in amdella serie G2: il disco di rottura
bienti dove non dovrebbero essercene, la
viene fabbricato senza pre-incipresenza di gas o anidride carbonica quali
sioni tipiche dei dispositivi trapossibili cause di combustione, la presenza
dizionali, eliminando le possibili
di braci dove la fiamma è nascosta, che
zone di stress del materiale duun semplice detector ottico non sarebbe
rante le fasi operative e rendendo
capace di notare: “È questa la prossima
il disco più resistente e affidabile
frontiera della sicurezza, che consente di
nel tempo. Inoltre, l’automazione
rilevare uno stato anomalo in anticipo e
utilizzata nel processo produttivo dei prodotti G2 consente di produrre in economia, auquindi decidere il tipo di intervento da efmentando significativamente la velocità nei tempi di consegna. La gamma di dischi di rotfettuare in base alla tipologia del processo
tura Atlas è disponibile in Hastelloy C276 e 316/316L acciaio inox, nelle dimensioni da DN25
in essere”.
(1”) a DN100 (4”); la serie utilizza il porta-disco tipo Atlas-LO (basso profilo) disponibile in
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
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AO ATTUALITÀ
di Antonella Pellegrini
Nel mondo
di SolidWorks 2014
Dassault Systèmes presenta il portafoglio di prodotti
SolidWorks 2014, un’offerta completa del software 3D che
garantisce nuovi livelli di produttività in tutti i settori industriali.
Tra le novità, My-SolidWorks, una via d’accesso immediata
a tutte le informazioni
“S
olidWorks si sta sempre
Guido Porro managing
più integrando nella fadirector Euromed
miglia Dassault Systèmes,
(Italia, Grecia, Israele,
sia in termini di pratiche
Turchia e Balcani)
tecnologiche sia nelle pradi Dassault Systèmes
tiche di vendita”. Ci tiene a precisare Guido
Porro managing director Euromed (Italia,
Grecia, Israele, Turchia e Balcani) di Dassault Systèmes, nel corso della conferenza
stampa appositamente organizzata per presentare
tutte le novità di SolidWorks,
quest’anno alla 22esima edizione. “Oggi presentiamo
contenuti significativi” afferma con soddisfazione. “Vi
sono dei trend di business
che è necessario seguire per
Guidati
competere sul mercato. Il
dalla
primo megatrend è quello
community
della mobilità, che significa
Marco Gazzetto,
rendere disponibili ovunque
director sales Soe condividere con chiunque
lidWorks Balkans,
le idee di progettisti, ingeIsrael, Italy, Dassault
gneri e designer. Mobilità
Systèmes, ribadisce
significa stare al passo con la Marco Gazzetto,
quanto il focus sul
tecnologia moderna, dai ta- director sales SolidWorks
cliente sia sempre
blet al cloud, e questo anche Balkans, Israel, Italy,
al centro delle straper quanto riguarda tema- Dassault Systèmes
tegie della società.
tiche complesse. Il secondo
trend è il bisogno di semplicità e fluidità dei “Poniamo sempre la massima attenzione nei
processi. Il terzo è quello di offrire a chiun- confronti dei nostri clienti” afferma “e questo
que la possibilità di utilizzare i dati all’in- trova riscontro anche nelle nuove funzionaterno della simulazione, anche a coloro che lità di SolidWorks 2014: oltre il 90% delle
non sono ‘scienziati’ e non possono vantare migliorie portate sono guidate dalle richiecompetenze e conoscenze approfondite ste dei clienti. Il nostro obiettivo continua a
essere quello di fornire ai professionisti della
nella gestione di forme complesse”.
54
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
progettazione strumenti facili da usare che
permettano loro di creare prodotti innovativi”. La società attinge linfa vitale dalla vasta
comunità di SolidWorks, un mondo di appassionati che condivide la passione e la conoscenza della progettazione e lo sviluppo
di prodotti a livello mondiale. “Parliamo di 2
milioni di utenti nel mondo, 200 mila clienti
- 200 user group. Vi sono poi gli innumerevoli
fan attivi nei social network: circa 1.400.000
utenti su Facebook, 4.500.000 video caricati
su youtube… Dunque, una comunità vivace
a livello mondiale che continua a crescere e a
condividere informazioni”. E i numeri lo confermano: 2 miliardi di euro il fatturato di Dassault Systèmes lo scorso anno e 528 milioni
quello di SolidWorks. L’Italia mantiene lo
stesso trend a livello mondiale con una crescita costante e in linea con le previsioni. “Pe-
Migliorie e vantaggi
Style Spline: una delle nuove funzionalità di SolidWorks 2014
raltro, un’indagine recentemente condotta
sul livello di soddisfazione del prodotto ha
mostrato un trend in crescita proprio nel
tasso di gradimento: il 90% degli intervistati ha infatti dichiarato di voler proseguire
la propria partnership con SolidWorks e
lo suggerirebbe ad amici o conoscenti o a
chi desiderasse investire in tecnologia”. La
stessa attenzione per la comunità è riversata anche nell’ambito della formazione dei
distributori: “Investiamo grandi risorse nella
formazione dei nostri rivenditori e nella loro
certificazione” aggiunge Marco Gazzetto
“il nostro focus principale rimane legato al
canale professionale progettisti meccanici
ed elettrici che devono essere soddisfatti da
personale altamente qualificato, nel miglior
modo possibile”. Ma quali sono le novità più
significative? “La prima applicazione disponibile su cloud, una vera propria innovazione
e in fase di test presso una fascia selezionata
di aziende e che verrà presto portata sul
mercato. Da quest’anno abbiamo introdotto
il My-SolidWorks. Qui gli utenti che si registrano possono trovare tutte le informazioni
che gli servono: dal blog ai training sul Web.
È un accesso estremamente rapido a tutte le
informazioni senza dover passare dai social
network. Peraltro, uno strumento prezioso
che ci permette di conoscere al meglio i nostri utenti, capire quali sono le loro esigenze
o richieste, destinato a diventare il mezzo
per il miglioramento del prodotto attraverso
una maggiore conoscenza dell’utente finale
e delle loro necessità”.
La nuova release
SolidWorks 2014 consente ai progettisti di
trasformare le proprie idee creative da semplici schizzi di progetto e immagini a modelli
3D con rapidità, ampliando il set di strumenti
di progettazione per agevolare l’introduzione di prodotti innovativi per i nuovi mercati. La condivisione dei modelli 3D fin dalle
prime fasi della progettazione può essere
Tra i vantaggi che derivano dall’utilizzo
della nuova release, si segnala una gestione agevolata di una maggiore quantità
di dati grazie alla nuova integrazione con
Microsoft Office e al client web ottimizzato con anteprima grafica. L’integrazione
più stretta con SolidWorks Enterprise PDM
e con eDrawings permette agli utenti di
ottimizzare, condividere e tracciare i progetti elettrici in maniera più semplice, per
Le operazioni di disegno sono state ulteriormente automatizzate e velocizzate
favorita dalla realizzazione di prototipi fisici
realizzati con le tecnologie dei partner di
SolidWorks specializzati in stampa tridimensionale. Con eDrawings, le aziende possono
visualizzare i progetti in 3D e mostrare il
comportamento effettivo dei prodotti nel
mondo reale attraverso esperienze 3D di realtà aumentata su qualsiasi dispositivo iOS,
come iPad o iPhone.
La nuova funzionalità Style Spline, il ridimensionamento automatico degli schizzi (Sketch
Picture) e i nuovi controlli dei raccordi conici
permettono agli utenti di creare superfici
complesse e forme organiche in modo più
veloce, semplice e preciso.
Le operazioni di disegno dei particolari sono
state ulteriormente automatizzate e velocizzate. Le nuove funzioni per la progettazione
di parti in lamiera consentono di creare più
rapidamente le geometrie e generare dati
più precisi per la produzione. Agli utenti
viene garantito un controllo migliore delle
proprietà degli angoli, oltre alla capacità di
creare nervature di irrigidimento come le
indentature che consentono di aumentare
il peso e la forza applicati alle squadrette di
montaggio.
una migliore collaborazione sui progetti.
Inoltre, con il nuovo supporto per i dispositivi Android, gli utenti mobili possono estendere la visualizzazione oltre i dispositivi iOS.
Gli utenti possono preventivare il costo delle
parti più velocemente e impostando meno
parametri, quindi condividere i dati in maniera più efficiente con tutta la filiera. Ad
esempio, i dati essenziali di un assieme per
lo sviluppo di un prodotto possono essere
esportati in Microsoft Excel per una condivisione più semplice con altri reparti, come
la produzione e l’ufficio acquisti. Infine,
SolidWorks Simulation sfrutta automaticamente i dati per il riutilizzo nelle simulazioni,
evitando inutili duplicazioni e migliorando
la collaborazione nella progettazione. È poi
possibile la creazione più rapida di assiemi
grazie alla nuova barra contestuale degli
strumenti Quick Mate e Slot Mate (accoppiamento rapido e di gole). Nelle viste in
sezione degli assiemi, gli utenti possono
includere o escludere determinati componenti per creare velocemente viste in sezione di grande impatto.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
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rese possibili da SEW-EURODRIVE. Le esigenze di massima qualità, elevata efficienza energetica e riduzione
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Foto tratta da www.morguefile.com
AO
SPECIALE
Le macchine parlano:
M2M e IoT
Internet delle cose
a cura di Antonella Cattaneo
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
57
AO
SPECIALE
di Martina Moretti
Un sistema di lavaggio
made in Italy
D
al Friuli all’Australia il passo non è poi così lungo.
Naonis.com, una società di informatica di Pordenone che da più di dieci anni offre soluzioni di sicurezza, controllo e monitoraggio via Internet, ha
realizzato un sistema di auditing e datalogging da
remoto per cinque impianti di lavaggio di una società di distribuzione alimentare australiana. Per la trasmissione dei dati, dal PLC
che controlla ogni macchinario al sistema di supervisione centralizzato, collegato via Internet, è stata scelta la piattaforma di telecontrollo e teleassistenza eWON 500/4001, distribuita in esclusiva
in Italia da EFA Automazione. “Ci ha contattato un costruttore di
macchine friulano che realizza impianti per la pulitura di prodotti
nel settore alimentare” racconta Roberto Bastasin, ingegnere responsabile di progetto di Naonis. “È un’azienda con cui abbiamo
già collaborato in passato e che vende in tutto il mondo. E infatti
il progetto riguardava un’azienda di distribuzione australiana
che aveva bisogno di realizzare 5 impianti di pulitura e lavaggio
in altrettanti siti produttivi distribuiti sul continente australiano”.
Gli impianti di lavaggio e igienizzazione sono presenti sia nelle
aziende di produzione alimentare su scala industriale, sia in quelle
della grande distribuzione. A ogni tipo di lavaggio corrisponde infatti un macchinario specifico. Ci sono per esempio macchine per
la lavorazione delle carni, per il settore dolciario o quello farmaceutico. Ma ci sono poi anche sistemi robotizzati per il lavaggio
e l’asciugatura in continuo di elevate quantità di cassoni, stampi
e attrezzature particolari, che si occupano in modo automatico
anche degli stoccaggi. La società di distribuzione però aveva
anche precise esigenze in materia di monitoraggio e storicizzazione dei dati. Infatti la legislazione australiana ha una regolamentazione complessa in materia alimentare, che va sotto il nome di
‘Australia New Zealand Food Standards Code’, nota anche come
‘The Code’. Per rispettare questa normativa, occorreva un vero e
proprio sistema di auditing che non solo monitorasse costante-
58
Apertura www.morguefile.com
La società informatica
Naonis.com ha realizzato
un sistema di auditing
e datalogging per cinque
impianti di lavaggio
alimentare in Australia
utilizzando il gateway
eWON 500/4001
mente tutti i parametri impostati per rilevare immediatamente
malfunzionamenti o valori fuori norma, ma che registrasse tutti
i dati e li mantenesse a disposizione per tutto il tempo richiesto
dall’autorità competente.
La raccolta e il monitoraggio dei dati
Naonis.com ha realizzato il sistema informatico che raccoglie i
dati dai singoli siti e li pubblica su una rete Internet protetta. In
questo modo è sempre garantita una ridondanza delle informazioni: infatti i dati vengono registrati nel singolo sito e allo stesso
tempo nel sistema centrale. Il progetto aveva come obiettivo il
data logging e auditing dei dati di ciclo macchina e degli eventuali allarmi di alcune macchine per il lavaggio industriale. Questi
dati dovevano essere disponibili sia all’interno dell’azienda sia in
una stazione remota di
controllo generale di tutti
gli impianti che sarebbero
stati dislocati a grande
distanza l’uno dall’altro.
La replicazione dei dati
sull’unità generale di controllo avrebbe offerto,
inoltre, un’ulteriore garanzia che, nell’eventualità
che uno dei sistemi locali
si danneggiasse irreparabilmente, i dati in esso
memorizzati non sarebbero andati persi. I dati
eWON 500/4001 mette a
sarebbero dovuti essere disposizione svariati protocolli
disponibili a tutti gli utenti Internet e tecnologie
autorizzati mediante un informatiche consolidate come i
qualunque browser di database relazionali e i server web
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
L’archivio dei dati
permetterà di dimostrare
anche fra anni che un
determinato ciclo di
lavaggio si è svolto
rispettando tutti i vincoli
stabiliti dalla normativa
Apertura www.morguefile.com
navigazione Internet. La necessità di poter effettuare facilmente
successive analisi statistiche sui dati raccolti ha portato alla scelta
di raccogliere i dati su database relazionale. Per la realizzazione
Naonis.com ha realizzato il sistema informatico che
raccoglie i dati dai singoli siti e li pubblica su una rete
Internet protetta
del progetto si è scelto di utilizzare tecnologie innovative come
il dispositivo eWON 500/4001 che mette a disposizione svariati
protocolli Internet e tecnologie informatiche consolidate come
i database relazionali e i server web. “Il costruttore di macchine
aveva già utilizzato con soddisfazione eWON per progetti di monitoraggio remoto su PLC. Ci hanno chiesto se si poteva scegliere
un dispositivo della casa belga anche per questo progetto che
prevedeva un sistema di supervisione via rete Internet protetta.
Lo abbiamo messo alla prova: la comunicazione via posta elettronica o via rete Internet tramite ftp ha funzionato perfettamente.
Questa è una caratteristica davvero notevole, che apre anche per
noi nuove possibilità professionali” spiega Bastasin. Il sistema di
datalogging realizzato da Naonis.com prevede il collegamento
con un database relazionale, MySql, che raccoglie e archivia dati,
interrogazioni, interventi manutentivi ecc. I dati vengono inviati
dal gateway e grazie al programma software sono disponibili praticamente da qualsiasi punto della terra attraverso una connessione Internet protetta. Fra i dati che occorre monitorare ci sono
la temperatura dell’acqua, la densità del detergente, la capacità
dei liquidi, l’assorbimento di corrente e altri ancora. “Facciamo un
esempio” racconta ancora Bastasin. “Per garantire l’igienizzazione
di un contenitore, la regolamentazione ufficiale richiede una determinata temperatura dell’acqua e densità del detergente. Una
prima funzione del monitoraggio è quella di verificare la correttezza dei valori e di permettere un rapido intervento manutentivo
in caso di valori fuori norma. Inoltre l’archivio dei dati permetterà
di dimostrare, poniamo, anche fra cinque anni che quel determinato ciclo di lavaggio, quel giorno a quell’ora, si è svolto rispettando tutti i vincoli stabiliti dalla normativa”.
Gateway eWON
“Tutto è cominciato a fine 2007, quando abbiamo cominciato a
parlare di fattibilità del progetto. Nel luglio 2008 è stato realizzato
il primo impianto e nel giugno 2009 il quinto e ultimo. Anche la
messa in funzione del sistema di supervisione è stata fatta quasi
interamente da remoto, qui dalla nostra sede di Pordenone” conclude Bastasin. “È stato un progetto appassionante che ci ha dato
non poche soddisfazioni, non ultima quella di lavorare per la lontana Australia. E poi devo dire che abbiamo anche scoperto delle
nuove possibilità per l’attività della nostra azienda. Il telecontrollo
è da sempre il nostro core business, e un dispositivo gateway
come eWON 4001 che si connette ai PLC delle macchine e comunica via Internet ci ha dato delle nuove idee”.
I gateway della famiglia eWON 500/4001 sono dispositivi per la
manutenzione, la gestione e il controllo da remoto via Internet
dei PLC. Sono facili da configurare e da far funzionare, anche grazie alla configurazione guidata via Web. Garantiscono la massima
robustezza, perché rispondono a tutti gli standard richiesti da
ambienti industriali difficili. Massima sicurezza anche dal punto
di vista della connessione in rete e della protezione dei dati, per-
eWON può essere usato in combinazione con un PLC
utilizzando i protocolli Modbus RTU-TCP, UnitelWAY-XIP,
DF1-EIP, MPI e i protocolli che utilizzano le convenzioni Ascii
ché sono previsti più livelli di password per l’accesso. Tra le caratteristiche di eWON 500/4001 si ricordano quelle di router TCP/
IP, firewall embedded, controllo remoto, scripting, strumenti di
reporting, notifica di allarmi, I/O digitale, dalogging. eWON può
essere usato in combinazione con un PLC utilizzando i protocolli
Modbus RTU-TCP, UnitelWAY-XIP, DF1-EIP, MPI e i protocolli che
utilizzano le convenzioni Ascii.
Il gateway di eWON supporta i protocolli TCP/IP e PPP. Questo
permette di beneficiare degli standard di rete più universalmente
istallati. Permette anche di usare applicativi software standard ampiamente noti come Internet Explorer, FTP, Snmp Manager ecc. e
ridurre così in modo significativo i costi di installazione.
EFA Automazione - www.efa.it - Naonis.com - www.naonis.it
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
59
AO
SPECIALE
di Lucrezia Campbell
La rivoluzione dell’Iot
L’Internet of Things rende possibili linee di business
completamente nuove e servizi che altrimenti non potrebbero
esistere: è quanto spiega Jens Wiegand, vice president of strategic
marketing di Wind River
A
.O.: Quale approccio devono utilizzare le imprese nei confronti dell’Internet of Things (IoT)?
Jens Wiegand: L’Internet of Things
sta rivoluzionando i tradizionali modelli di business
in diversi settori. L’IoT infatti, non è solamente in
grado di trasformare le attività di un’azienda attraverso eccezionali incrementi di produttività ed economie di scala, ma rende possibili linee di business
completamente nuove e servizi che altrimenti non
potrebbero esistere. La tecnologia in sé costituisce
solo il punto di partenza ma saranno i nuovi modelli
di business a guidare il processo di trasformazione.
Per i settori ad alta densità di capitale si tratta di un
gere a un miglior processo
di decision-making? Come
può avvenire lo scambio
di informazioni tra realtà,
sistemi e applicazioni tra
loro isolate? Come aumentare l’efficienza operativa
dei sistemi che supportano
l’IoT per creare un maggiore
potenziale di profitto? E
come è possibile applicare
gli insegnamenti tratti e i
successi maturati ai diversi
mercati verticali? Gli operatori e i produttori di sistemi
o dispositivi hanno punti di
vista molto diversi rispetto
Jens Wiegand, vice president of
alle opportunità offerte
strategic marketing di Wind River
dall’IoT, tuttavia sono accomunati dalla ricerca di soluzioni in grado di adattarsi
in modo efficiente, incrementare il ricavo medio per dispositivo
e creare una differenziazione competitiva, rispondendo al contempo alle esigenze dei singoli mercati verticali.
A.O.: Come possono le imprese sfruttare l’IoT per ottimizzare i loro processi?
cambio di paradigma: dalla differenziazione dei sistemi di controllo alla differenziazione della gestione delle informazioni. Le
imprese coinvolte nell’IoT dovrebbero quindi porsi una serie di
domande. Quali sono le loro principali spese operative? Quali
sono quelle dei loro clienti? Qual è il modo migliore per mettere
in correlazione i vantaggi offerti dai nuovi sistemi, dispositivi
e applicazioni con reti complesse e spesso fragili? Com’è possibile sfruttare le informazioni fornite dai dispositivi per giun-
60
Wiegand: Il principale vantaggio che deriva dalla possibilità di
connettere dispositivi intelligenti è, come spesso succede, di
tipo economico. Per fare alcuni esempi, impiegare una persona
per la manutenzione di una macchina, la lettura di un contatore
o l’impostazione dei valori di riscaldamento e raffreddamento
nella gestione energetica di un edificio costa almeno tre volte di
più rispetto all’utilizzo di un dispositivo.
Un altro fattore-guida, altrettanto importante, è la domanda di
Big Data in tempo reale in modo da prendere decisioni più rapide e mirate. Nel momento in cui i dati diventano una nuova
forma di business, le architetture IoT possono fornire dati strutturati e non, insieme a sofisticate funzioni analitiche in tempo
reale che influenzano e determinano decisioni di business più
intelligenti. Le architetture IoT forniscono inoltre una via per accedere al cloud e un mezzo per sfruttarne il potenziale, offrendo
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
alle aziende la possibilità di sviluppare nuovi servizi business-tobusiness o business-to-consumer che creano nuove efficienze
ed economie di scala. L’IoT ha permesso ai più diversi settori la
possibilità di fruire di due benefici operativi, chiave in grado di
ottimizzare i processi di business: realtime analytics e adaptive
analytics. Grazie alle capacità di manutenzione predittiva e di
auto-diagnosi, nell’IoT l’analisi in tempo reale (realtime analytics)
viene effettuata autonomamente dai dispositivi e dalle macchine
intelligenti. Per esempio, i sistemi sono in grado di estendere la
durata dei componenti a rischio di possibili malfunzionamenti
riducendo il carico meccanico oppure richiedendo autonomamente un intervento. La manutenzione predittiva elimina il
tempo e i costi relativi ai controlli programmati e all’assistenza
preventiva, aumentando l’efficienza attraverso una gestione ottimizzata delle scorte di componenti, riducendo quindi i costi di
magazzino. Grazie invece alla possibilità di convertire gli enormi
set di dati generati dall’IoT in una fonte di informazioni ricche e
utilizzabili, l’analisi adattativa (adaptive analytics) aiuta a identificare i trend che determineranno la trasformazione del business. Permettendo lo sviluppo di processi decisionali in tempo
reale e su vasta scala in grado di migliorare il comportamento
di dispositivi e sistemi, l’analisi adattiva rende i sistemi intelligenti ancora più intelligenti, capaci quindi di diagnosticare con
maggiore precisione, e risolvere, i problemi nel momento in cui
questi si verificano.
A.O.: Cosa sono i gateway intelligenti e cosa devono sapere
le imprese a riguardo?
Wiegand: Le organizzazioni che operano nel commercio e nel
settore pubblico (che comprende tra gli altri energia, building
automation, trasporti, sanità) e che desiderano fare leva sull’IoT
si trovano ad affrontare due possibili scenari: connettere gli
asset già esistenti oppure costruire una nuova generazione di
dispositivi connessi. Per la maggior parte delle organizzazioni,
connettere le risorse esistenti ha la priorità in termini di tempi e
impatto. Le imprese vogliono infatti trovare modi efficienti per
connettere miliardi di risorse già installate, dal momento che
questo richiede costi inferiori rispetto allo sviluppo di nuovi dispositivi e alla loro successiva installazione. L’obiettivo è quindi
quello di essere in grado di gestire e controllare i dispositivi da
remoto e di utilizzare i dati già disponibili. Il software e l’hardware esistenti possono essere modificati in modo da poter essere connessi a Internet. Questo approccio risulta però oneroso
e, con ogni probabilità, poco realistico. Molti di questi dispositivi,
come i sensori, si basano
infatti su risorse limitate:
dispongono di capacità
di calcolo e networking
limitate alla connessione diretta a Internet e,
anche in presenza di dispositivi dotati di capacità sufficienti, sarebbe
comunque costoso
modificare software e
hardware esistenti, se
non addirittura impossibile a causa di problemi normativi e di
sicurezza. La soluzione è quella di creare un ‘bridge’ tra questi
dispositivi e Internet utilizzando ciò che viene definito gateway
o hub. Anche per la nuova generazione di dispositivi connessi a
Internet, il collegamento via gateway costituirà il modo più pratico per ottenere scalabilità e minimizzare i costi.
A.O.: Come state intervenendo per garantire la sicurezza
dell’IoT?
Wiegand: La sicurezza è il principale elemento differenziatore
per l’IoT e la potenziale vulnerabilità costituisce l’ostacolo maggiore all’adozione dell’IoT da parte del mercato industriale regolato da precise normative. La sicurezza sia a livello di dispositivo
sia di rete rappresenta un fattore critico per il funzionamento
dell’IoT: la stessa intelligenza che permette ai dispositivi di svolgere le loro attività deve anche consentire loro di riconoscere
e contrastarne le minacce. Per fortuna, questo non richiede un
approccio rivoluzionario, quanto piuttosto un’evoluzione delle
misure che si sono già dimostrate vincenti per le reti IT, adattandole alle sfide poste dall’IoT e ai vincoli dei dispositivi connessi.
La sicurezza non può essere considerata un semplice add-on
di un dispositivo, ma parte integrante di esso al fine di garantirne un funzionamento affidabile. I controlli di sicurezza sul
software devono essere applicati a livello di sistema operativo,
sfruttando le nuove funzioni di protezione hardware che stanno
facendo il loro ingresso sul mercato, estendendosi alla catena
di dispositivi per garantire una costante affidabilità della base
installata. Integrare la sicurezza a livello di sistema operativo
permette agli sviluppatori e ai designer di dispositivi di eliminare gli oneri legati alla configurazione dei sistemi per mitigare
le minacce e garantire la sicurezza delle loro piattaforme. Wind
River si trova nella posizione più adatta per implementare e fornire la sicurezza dell’IoT grazie alla presenza dei nostri prodotti
all’interno dello stack software dei dispositivi. Siamo focalizzati
sull’offerta di controlli di sicurezza IT all’avanguardia, ottimizzati
per le nuove ed estremamente complesse applicazioni embedded che costituiscono l’Internet of Things. I nostri prodotti e le
nostre soluzioni supportano capacità di secure boot con risorse
hardware che garantiscono la ‘root of trust’, meccanismi per il
controllo degli accessi, protezione nella gestione dei pacchetti e
degli aggiornamenti software, firewall e IPS e integrazione con
prodotti per la gestione delle reti e la correlazione degli eventi.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Wind River - www.windriver.com
61
AO
SPECIALE
di Marco Fantoni
Informazioni,
quando l’acquisizione
è intelligente
Parlare di acquisizione intelligente significa adottare un approccio
completo e flessibile per l’acquisizione dei dati dal campo
reportistica dettagliata per analisi,
valutazioni, ottimizzazione di risorse
e consumi. I sistemi di monitoraggio
da remoto sono sempre più presenti
nella realtà odierna, dalle applicazioni più semplici per segnalare un
qualsiasi allarme, ai controlli industriali più complessi, sfruttando la
possibilità di acquisire dati senza necessariamente essere presenti sul luogo d’interesse, inoltre permettono la successiva applicazione di politiche di controllo o la
semplice supervisione del sistema. La raccolta e centralizzazione
dei dati e la loro storicizzazione permette, inoltre, l’ottimizzazione
di politiche commerciali, lo sviluppo di nuove offerte e servizi,
un miglioramento complessivo dell’offerta. La determinazione e
l’impegno verso il rispetto dell’ambiente, la profonda esperienza
maturata in campo energetico nel controllo e monitoraggio di
grandi impianti industriali, la volontà di mettere a disposizione
a un ampio pubblico soluzioni tecnologicamente innovative,
sono le referenze di Automata, per proporre strumenti efficaci
alla tutela dell’investimento industriale e garantiti dalla professionalità di specialisti del settore. Le soluzioni Automata trovano
impiego in numerosi settori, tra i principali possiamo citare l’industria alimentare, farmaceutica, chimica, petrolchimica, cartiere,
industrie metallurgiche, applicazioni sviluppate per importanti
clienti industriali italiani ed esteri. Nell’ambito del monitoraggio
di parametri ambientali, quali temperature, CO, CO2, O2, tra le referenze Automata troviamo: Biraghi, Carapelli, Fratelli Carli, Galbani, Heineken, Saclà, ENI, Hera, Marcegaglia, Agusta Westland.
In tutti questi casi le soluzioni adottate permettono di rispettare
i limiti allo scarico più restrittivi e nel contempo di ottimizzare i
costi operativi per i fabbisogni del processo produttivo.
Questi sono alcuni dei possibili utilizzi di sistemi di monitoraggio applicati al settore ambientale, ma se poi ci avviciniamo al
settore industriale, si aprono moltissimi scenari, come il monitoraggio del flusso di produzione o di processo, del funzionamento dell’impianto o del semplice macchinario. Anche in
questi settori possiamo citare aziende dove le nostre soluzioni
innovative hanno trovato impiego: Ford, Whirpool Hisense, Lissant, Lear, Bonet Névé, Benteler, Ziehl-Abegg.
La mole di dati deve
essere raccolta e poi
trasformata in
‘contenuto
intelligente’,
utilizzabile dalle
applicazioni a livello
produttivo e aziendale
N
ella maggior parte delle applicazioni industriali, le
informazioni hanno un’importanza strategica. Le
caratteristiche intrinseche delle informazioni, vale
a dire quantità, tipologia e complessità dei dati
acquisiti, generano una quantità di informazioni
che, se non gestite in maniera efficiente, può provocare perdite
di tempo e di risorse e gravare sull’infrastruttura IT che si occupa
di supportarle. Che cosa fare dunque? Tutta questa mole di dati
deve essere prima di tutto raccolta e poi trasformata in ‘contenuto
intelligente’, utilizzabile dalle applicazioni a livello produttivo e
aziendale. Affinché l’informazione diventi contenuto intelligente,
è necessario partire con l’acquisizione intelligente dell’informazione stessa. L’esigenza di acquisire informazioni dal campo in
tempo reale per prevenire guasti o interruzioni di funzionamento
assume una rilevanza economica nell’ottica di migliorare i servizi
di assistenza e manutenzione e di ridurre i costi di intervento. Da
un lato usufruire di un servizio accurato e tempestivo vuol dire
aumentare la propria redditività. La riduzione dei guasti, dei fermi
macchina e le perdite per difettosità si traducono facilmente in
un vantaggio economico. Dall’altro lato chi fornisce un servizio, il
monitoraggio in continuo permette l’identificazione immediata
del problema prima del fermo macchina o del guasto definitivo.
In questo caso il vantaggio economico è quantificato nella riduzione delle visite di servizio e dei costi di manutenzione. Per entrambi i casi, un maggior numero di dati e informazioni vuole dire
62
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
F3Net è un sistema
di monitoraggio
ambientale e industriale,
totalmente integrato,
sempre connesso alla rete
via TCP/IP
Il ‘plus’ è: modularità
intelligente e integrazione
Analizziamo brevemente il principio di
funzionamento. Il monitoraggio da remoto prevede la suddivisione del sistema
in tre parti: sensoristica, dispositivo di elaborazione, modulo trasmissione dati. La
prima parte è essenzialmente legata al tipo e al numero di dati da
acquisire. Generalmente nel settore ambientale sono prevalenti
i sensori di temperatura, irraggiamento, umidità dell’aria o della
terra, CO2, O2, e altro, per settore civile si aggiungono quelli vibrazionali, accelerometri, inclinometri, estensimetri ecc. invece per il
settore industriale possiamo includere sensori di presenza, interruttori, potenziometri, pulsanti ecc. La seconda parte considera
tutte quelle funzionalità e politiche che il sistema di monitoraggio deve eseguire. Si intende quindi, la possibilità di comandare
il sistema tramite l’ausilio di un controllore programmabile embedded, perché poco ingombrante, modulare e flessibile con
caratteristiche intrinseche costruttive che lo rendono adatto
per impieghi in ambienti industriali o particolarmente severi da
un punto di vista ambientale. L’acquisizione dei dati, la loro memorizzazione, l’eventuale gestione ed elaborazione, così come la
parte di controllo e visualizzazione locale, è relegata a un unico
dispositivo embedded. F3Net di Automata è un sistema di monitoraggio ambientale e industriale, totalmente integrato, sempre
connesso alla rete via TCP/IP. Rileva a intervalli regolari di tempo
le informazioni desiderate dall’ambiente circostante e le trasmette
in remoto. La terza parte prende in considerazione il modo con cui
i dati possono essere inviati a una banca dati che generalmente
è molto lontana dal luogo di monitoraggio, in assenza di un’infrastruttura IT. La comunicazione può avvenire tramite reti Umts,
mediante l’invio di sms o e-mail che contengono i dati rilevati e
formattati secondo uno standard predefinito.
Acquisire senza fili
Negli ultimi anni lo sviluppo delle tecnologie hardware ha reso
possibile la realizzazione di dispositivi sempre più potenti e
miniaturizzati. Questo progresso tecnologico, insieme a quello
riguardante le comunicazioni senza fili, ha costituito la base per
una nuova prospettiva tecnologica di successo: le reti di sensore senza filo Wireless Sensor Networks ‘WSN’. La chiave del
successo delle WSN è da ricercare nella loro versatilità, nel basso
costo dei nodi sensore e nelle loro alte doti di auto-riconfigurabilità. Queste peculiarità hanno proiettato le WSN in diversi
scenari applicativi, basti pensare alle innumerevoli applicazioni
dove il monitoraggio di parametri e l’adozione di tecnologie
digitali apre a una sempre più ampia possibilità di gestione di
scenari a supporto dello sviluppo di soluzioni e applicazioni
digitali che, secondo il paradigma dell’Internet of Things, consentano uno scambio di informazioni tra oggetti e tra macchine
(machine to machine), per lo svolgimento di azioni complesse,
con l’obiettivo di realizzare l’automazione dei diversi processi
aziendali, migliorandone l’efficienza e creando nuovi prodotti
o smart things e servizi innovativi o smart service. Facendo una
panoramica sugli innumerevoli campi applicativi possiamo ben
comprendere le potenzialità che tali dispositivi possono mettere in campo per un inarrestabile, miglioramento qualitativo.
- Smart e digital
factories
Applicazione di tecnologie
IoT ai sistemi di produzione
per migliorarne la flessibilità, la capacità d’interazione con l’operatore umano, la qualità del processo produttivo
(es. linee di produzione intelligenti con auto-monitoraggio e correzione), la sicurezza e la sostenibilità (riduzione impatto ambientale,
riduzione utilizzo risorse, quali ad esempio energia e acqua).
- Smart asset management
Gestione in remoto di asset di valore (es. dispositivi elettrobiomedicali, vending machine) tramite soluzioni IoT a fini di rilevare guasti e
manomissioni, localizzazione, tracciabilità e gestione inventariale.
- Safety
Sviluppo di soluzioni IoT volte ad aumentare la sicurezza sul lavoro
o nella vita quotidiana, ad esempio il monitoraggio della salubrità
degli ambienti, la localizzazione di persone per prevedere possibili
situazioni di pericolo.
- Smart mobility
Tecnologie e servizi IoT per supportare la mobilità pubblica riducendone l’impatto ambientale e/o migliorando il servizio ai
cittadini (es. trasporto pubblico locale), progetti a supporto della
gestione del traffico privato e dei parcheggi, servizi volti a promuovere forme innovative/alternative di trasporto caratterizzate
da maggiore sostenibilità.
- Smart energy management
Tecnologie IoT per la riduzione dei consumi energetici in ambito
domestico o smart home, commerciale o industriale smart building (es. monitoraggio dei carichi, impostazione dinamica di scenari di risparmio energetico, integrazione di più dispositivi per il
controllo automatizzato e dinamico dei carichi, integrazione con
la smart grid), tecnologie e servizi volti a supportare l’implementazione di politiche di energy awareness nei confronti degli utilizzatori.
- Smart environment
Monitoraggio e gestione dell’ambiente e del territorio basati sul
monitoraggio di parametri ambientali, quali temperature, umidità,
pressione atmosferica, CO2, O2 ecc. in ambienti ostili quali i boschi o
le foreste per il controllo, stima e quindi prevenzione degli incendi,
monitoraggio e registrazione in continuo delle emissioni gassose
in atmosfera, oppure per monitorare sonde geotermiche distribuite su un vasto territorio, dove sarebbe improponibile l’idea di inviare tecnici per la raccolta di dati sul posto. Un occhio all’ambiente
e un occhio al portafoglio con l’obiettivo del miglioramento della
qualità della vita. Tecnologie IoT, per la gestione ottimale delle risorse ambientali (es. gestione integrata ciclo dell’acqua, ciclo dei
rifiuti), progetti per monitorare e ridurre l’impatto sull’ambiente
delle attività produttive.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Automata - www.cannon-automata.com
63
AO
SPECIALE
di Fabrizio Bozzarelli
Advantech
investe sull’m2m
Advantech è un player in grado di fornire i tre livelli di un’applicazione
completa m2m per diversi mercati verticali
O
ltre 10 anni fa, il film ‘Minority Report’ mostrava
un mondo futuro in cui il traffico veniva controllato automaticamente. Questa tecnologia poteva
sembrare incredibile allora, ma oggi non è così
lontana dalla realtà: Internet, cloud computing e
una pletora di sensori hanno reso possibile una diffusa gestione
dei dispositivi, sempre più familiare grazie alla tecnologia m2m
e al suo impatto sui nostri stili di vita. Naturalmente, restano da
gestire alcune sfide. Per comprenderle, occorre considerare i tre
livelli di cui si compone un’applicazione m2m: un livello sensori
sul field, incaricato della raccolta delle informazioni; un livello di
rete con dispositivi di comunicazione (come Gprs unit, punti di
accesso WiFi e dispositivi di rete quali switch e router); un livello
di gestione di servizi, applicazioni e processi di cloud computing e di analisi dei dati, per esempio attraverso Scada. I servizi al
terzo livello sono molto importanti e possono includere: protocol translation, memorizzazione e gestione dei dati dispositivo,
elaborazione di eventi complessi e servizi location-based con
avvisi e notifiche, data warehousing e reporting. Molti di questi
servizi sono e saranno cloud based.
La prima sfida da affrontare è quella
dell’integrazione dei tre livelli
Advantech è un player in grado di fornire i tre livelli di un’applicazione completa m2m per diversi mercati verticali: I/O distribuito
e controller sul field per l’acquisizione dati attraverso sensori (famiglie di prodotti Adam, UNO e ARK); soluzioni di networking
(famiglia EKI: switch, Gprs unit, punti di accesso WiFi per interni
ed esterni); software come ‘WebAccess’ per l’analisi e la gestione
dei dati. In secondo luogo occorre passare alla tecnologia IPv6
per fornire un’identità a tutti i dispositivi e sensori. È poi necessario coprire lunghe distanze e vaste aree, a volte con un alto
64
throughput, con dispositivi wireless e garantendo la sicurezza
della trasmissione dati con sistemi di crittografia efficienti: mesh
technology e fast roaming capability diventato due must. Se per
esempio pensiamo a un treno, è facile capire che l’efficienza della
trasmissione di dati debba essere garantita anche alla massima
velocità: i punti di accesso di Advantech sono in grado di gestire
velocità fino a 200 Km/h con consegna switchtime inferiore a 20
msec. Per garantire una rapida recovery in caso di communication fail, inoltre, Advantech garantisce un tempo di recupero di
10 msec per i suoi managed switch.
La gestione IT delle informazioni è un altro punto critico in applicazioni m2m perché occorre evitare perdite di informazioni o
‘colli di bottiglia’. La connettività costante è fondamentale per le
applicazioni m2m, perché i tempi di inattività possono causare
gravi problemi per le applicazioni. Altra importante questione
aperta è infine la necessità di uno standard m2m a livello mondiale almeno per ciascun mercato verticale specifico, per evitare
di rallentare i progressi del settore. D’altra parte, siamo di fronte
a una delle più importanti opportunità di business: secondo dati
di Nokia Siemens Networks, il potenziale del mercato m2m può
variare tra 50 miliardi e 1 trilione di dispositivi collegati entro il
2020. Anche se questa enorme variazione provoca scetticismo
sui numeri reali, nessuno può mettere in dubbio che la domanda
di collegamento di dispositivi alle reti stia crescendo in misura
massiccia. Si prevede che entro il 2015 gli abbonamenti GSM in
grado di supportare applicazioni m2m raggiungerà 1 miliardo
di unità.
Questo aumento nell’uso delle reti mobili per supportare le
comunicazioni automatiche tra i dispositivi e le applicazioni,
renderà la capacità di gestione del traffico e la Quality of Service (QoS) problemi significativi per i fornitori di servizi di comunicazione. Occorre poi considerare che le applicazioni m2m
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
creano sia ulteriori informazioni sia un carico
supplementare di segnali sulla rete. Ad esempio, in applicazioni di gestione flotta, la gestione
del payload di transazioni mensili associato al
tracking di un veicolo più volte al minuto, può
raggiungere circa 200 MB. Le questioni chiave
sono il numero enorme di piccole transazioni e
il volume complessivo di dati da più dispositivi.
La soluzione deve venire da fornitori di servizi
con un nuovo software in grado di ospitare più
utenti m2m nelle esistenti stazioni base e transceiver base. Le applicazioni m2m possono fornire enormi benefici, ma abbiamo bisogno che i
fornitori adottino le misure per ridurre il traffico
extra nelle reti. Ad esempio, assegnando risorse
radio secondo necessità anziché in base alle
caratteristiche del dispositivo. I vantaggi delle
applicazioni m2m nei sistemi di trasporto intelligenti sono enormi: una migliore gestione del
traffico e informazioni agli utenti delle strade
esatte e in tempo reale garantiscono riduzione di traffico e di
inquinamento, risparmio di tempo e denaro, aumento della
sicurezza. Tutto ciò significa miglioramento della nostra qualità della vita e incremento dell’efficienza delle comunicazioni
umane e dei trasporti. L’Automotive diventerà il più grande segmento verticale di mercato m2m grazie a diverse applicazioni
che riguardano la sicurezza, il monitoraggio e l’eCall nei veicoli
a motore nuovi. Vedremo un grande aumento di adozione della
tecnologia di gestione della flotta e applicazioni relative a servizi
finanziari quali assicurazione auto e leasing di veicoli. Ancora, le
tecnologie m2m rileveranno in tempo reale condizioni imprevedibili e aiuteranno a fornire una risposta istantanea, grazie a
sistemi di gestione automatica e a sistemi automatici di comunicazione. Già oggi diverse automobili di lusso offrono sistemi
che aiutano l’automobilista a evitare di addormentarsi al volante
o a reagire a un ostacolo imprevisto o ad affrontare altri eventi
imprevedibili.
Una grande
famiglia.
Ultrasuono U500 continua l’evoluzione della nuova
generazione di sensori NextGen.
Non solo m2m
Advantech sta investendo in soluzioni m2m e dell’Internet degli
oggetti da molti anni. I suoi prodotti di serie Adam sono stati
applicati nella gestione del pedaggio autostradale oltre 10 anni
fa e nella raccolta e trasmissione di informazioni sul traffico, ad
esempio grazie alla dislocazione, ogni 100 metri, di sensori per
acquisire la velocità delle auto e alla trasmissione dei relativi dati
ai sistemi di back-end. Ancora, a San Francisco un sistema di
monitoraggio Advantech aiuta il conducente a individuare parcheggi disponibili, raccogliendo i relativi dati e consentendone
la visualizzazione su grandi schermi. Advantech sta seguendo un
approccio in tre fasi allo sviluppo di soluzioni m2m: sviluppo di
una linea completa di m2m industriale e di prodotti di comunicazione mobile adatti a soluzioni m2m, anche Gprs, con dispositivi e soluzioni di monitoraggio e di manutenzione e diagnosi
remota; sviluppo di soluzioni integrate IoT; servizi cloud based.
Advantech - www.advantech.it
Sensori a ultrasuoni utilizzano il
razionale OneBox Design dei sensori
optoelettronici. Maggiore flessibilità e
risparmio di tempo nella progettazione
e nella messa in servizio. Il massimo
campo di lavoro per il suo formato e
il lobo acustico estremamente sottile
contraddistinguono l’U500.
Potete scoprire gli
altri vantaggi offerti al sito
www.baumer.com/nextgen
AO
SPECIALE
di Tiziano Modotti
foto tratta da www.morguefile.com
Si possono avere
bagni più intelligenti
sui nostri treni?
Secondo Eurotech sì.
Vediamo come
Internet of things
viaggia con noi
C
ome molti sanno per esperienza diretta, un bagno
fuori servizio su un treno è un problema per il viaggiatore. Ma sarebbe possibile prevenire questa
spiacevole situazione? C’è modo di rendere questo sistema intelligente? È possibile che nel caso di
malfunzionamento il sistema sia capace di avvisare la stazione
successiva in modo da attivare un
team di supporto che lo rimetta
in funzione velocemente? Oggi
la risposta è fortunatamente sì.
Attraverso l’uso di tecnologie
hardware e software, Eurotech
è stata capace di rendere intelligente il sistema ‘bagno’, inviando
le informazioni sul suo stato in
tempo reale al centro di controllo
della ferrovia in modo che eventuali guasti siano notificati prontamente a chi di dovere. Inoltre,
il sistema sa quando è ora di effettuare una manutenzione e lo
fa avvisando in anticipo il servizio
competente.
Everyware Cloud, è
una piattaforma m2m
L’applicazione
basata su tecnologia
Il sistema è costituito da alcuni
cloud che riceve i dati
elementi che spieghiamo qui
dal campo, li analizza
di seguito. Un gateway, cioè un in tempo reale, li
computer embedded intelli- memorizza e facilita
gente certificato per ambienti ad altre applicazioni
ferroviari, capace di acquisire le l’accesso a questi dati
66
informazioni direttamente dal sistema monitorato, compiere
elaborazioni su dati acquisti e mantenere una costante connessione con il centro di controllo attraverso connettività cellulare.
Il DynaCor 10-10 fa parte della famiglia di prodotti Eurotech
pensata per applicazioni di raccolta ed elaborazione dati in
ambito ferroviario. DynaCOR 10-10 offre un sistema molto capace, basato su Intel
Atom, a cui vengono
integrati vari tipi
di comunicazione,
quali seriali, Ethernet
e cellulari. Il sistema
è equipaggiato con
Wind River Linux che
offre l’affidabilità richiesta per questo
tipo di applicazioni
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
EC fornisce la
capacità di avere
controllo totale sui
dispositivi remoti
Touch panel PC
dal grande al piccolo
in ambito industriale, dove un guasto o un inceppamento del
sistema comporterebbe tempi e costi di manutenzione o intervento molto alti dato che il sistema è integrato nel treno. Inoltre,
DynaCOR 10-10 è un prodotto standard che presenta già la certificazione per il mercato ferroviario e che quindi riduce i tempi
e i costi per la realizzazione di un progetto.
Sul gateway è presente ESF, Everyware Software Framework,
uno strato software capace di ridurre drasticamente lo sviluppo
e la manutenzione di applicazioni su dispositivi embedded. ESF
fornisce un ambiente Java e OSGi corredato di funzioni base
configurabili graficamente, con l’unico scopo di rendere più veloce e migliore la scrittura di applicazioni embedded da parte
degli sviluppatori. Per ottenere questo risultato ESF introduce
un’astrazione software dei componenti hardware di cui il gateway è composto. Esemplificando, quando lo sviluppatore vorrà
accedere all’interfaccia specifica del gateway (tipo WiFi, 3G o
seriale) userà una chiamata di alto livello in Java invece di dover
conoscere nel dettaglio la periferica. La conseguenza di questa
astrazione hardware è la possibilità di scrivere un’applicazione
su un dispositivo e portarla su un altro senza la necessità di cambiare nemmeno una linea di codice. ESF inoltre rende semplici
operazioni quali l’aggiornamento remoto dell’applicazione.
I dati raccolti dal campo sono spediti a EC, Everyware Cloud,
una piattaforma m2m basata su tecnologia cloud che riceve i
dati dal campo, li analizza in tempo reale, li memorizza e facilita ad altre applicazioni l’accesso a questi dati. EC agisce come
una piattaforma di integrazione tra dispositivi di campo e applicazioni lato server. Inoltre EC fornisce anche la capacità di
avere controllo totale sui dispositivi remoti, che significa avere
la possibilità di riconfigurare remotamente l’applicazione sul
gateway (magari aumentando i campionamenti) o di aggiornarla facendo in modo che un sistema si mantenga al passo con
i tempi. Cruscotti che visualizzano i dati in tempo reale sono
stati creati per rendere fruibili i dati sulla popolazione di dispositivi installati, in modalità aggregate, al centro di controllo e con
notifiche su cellulari.
puoi scegliere!
AFOLUX Series
-
Espandibile
Display Touchscreen da 5.7” a 19”
Frontale IP-64
Gamma completa di CPU
Fino a 4 porte seriali e 6 USB
Fino a 2 porte Gigabit Ethernet
Wi-Fi, Bluetooth e 3G
PPC & WIDS Series
-
Dalla parte di Eurotech
Questi elementi hardware e software che parlano tra loro sono
chiamati tecnologie machine-to-machine, in quanto permettono alle macchine di parlare tra di loro e anche di parlarci.
Eurotech fornisce una piattaforma machine-to-machine composta da hardware e software estremamente flessibile e capace di connettersi al campo per raccoglierne i dati e fornirli
alle applicazioni residenti sui server. Questa offerta permette
ai clienti Eurotech di concentrarsi sul proprio business senza
defocalizzare risorse e allo stesso tempo permette di mettere
in campo una tecnologia innovativa per rivoluzionare la modalità di erogazione e la qualità dei trasporti. Queste sono solo
alcune delle potenzialità che Eurotech, attraverso i sui sistemi
machine-to-machine, sta offrendo al trasporto ferroviario per
incrementare il livello dei servizi offerti al viaggiatore. Le stesse
tecnologie che si inseriscono nel contesto dei trasporti intelligenti vengono utilizzate anche nelle smart city, ad esempio in
applicazioni di monitoraggio dei consumi o di asset distribuiti.
Display Touchscreen da 6.5” a 19”
Frontale in alluminio IP-65
Gamma completa di CPU
Fino a 4 porte seriali e 6 USB
Fino a 2 porte Gigabit Ethernet
Prese USB frontali IP-65 (serie WIDS)
Slot d’espansione MiniPCle, PCIe e PC
Serie UPC -12A Fanless
Interamente IP-65
-
LCD 12.1"
Processore Intel® Atom™ D525
4USB,1 RS-232 + 1 RS-422/485, CAN BUS
GB LAN, VGA Out
Audio, CompactFlash, Webcam, WI-FI
Espansione MiniPCIe
Opzione GPS, RFID, Bluetooth
PPC2/13
Eurotech - www.eurotech.com
www.contradata.com/pcembedded
info@contradata.com
tel: 039 2301492
IEI Technology Corp.
AO
SPECIALE
di Simone Recchia
Raccolta differenziata:
indice del grado di
civiltà di un paese
La soluzione di Panasonic utilizzata da Ecologia Soluzione Ambiente
vede l’integrazione di alcune tecnologie messe a disposizione
dall’abbinata PLC e web server alle esistenti tecnologie del mondo
consumer
L
a produzione e la gestione dei rifiuti all’interno di
uno stato viene considerato sempre più come parametro atto a misurare il grado di civiltà e benessere
di un paese. È abbastanza comprensibile come, la
gestione corretta ed efficiente dei rifiuti, aumenti il
livello di benessere di un cittadino soprattutto se tale servizio viene eseguito con costi contenuti. L’ideale, forse utopica,
situazione sarebbe quella che i proventi per la gestione della
raccolta dei rifiuti provenissero dal ciclo stesso di raccolta,
lasciando al cittadino l’unico compito di un conferimento attento e responsabile.
Il conferimento dei rifiuti dopo
accreditamento
Ecologia Soluzione Ambiente con la collaborazione di Panasonic ha sviluppato un sistema di conferimento in grado,
grazie a un’elevata automazione e un intensivo scambio di
informazioni con il centro di controllo delle Public Utility, di
mantenere un controllo sulla qualità del rifiuto anche nel caso
di una raccolta eseguita con un sistema non ‘porta a porta’.
Il principio alla base della nuova soluzione consiste nel conferimento del rifiuto solo dopo accreditamento dando quindi la
possibilità di associare il rifiuto stesso a un utente ben definito
e quindi essendo in grado di correggere in modo puntuale
eventuali abusi e usi impropri del metodo di smaltimento.
Va da sé che l’utente, che dopo l’accredito dovesse gettare
rifiuti non conformi, potrebbe essere richiamato a una più
solerte operazione di differenziazione o addirittura multato
nel caso l’infrazione fosse ripetuta. Per eseguire il controllo
sui rifiuti conferiti, il sistema prevede una fotografia del rifiuto
stesso, in questo modo il controllo visivo che fa l’operatore
al momento della raccolta nel sistema ‘porta a porta’ rimane
attivo con il benefico effetto dissuasore che tale controllo apporta sulla qualità della differenziazione adottata. Inoltre, il
sistema, prevede anche la pesatura del rifiuto e rilascia all’u-
68
tente uno scontrino fiscale che attesta il tipo e la quantità del
conferimento eseguito, in questo modo la Public Utility ha
gli strumenti per attivare una serie di azioni premianti verso
l’utente stesso. In questo modo la raccolta differenziata ben
eseguita non va solo a vantaggio dell’ambiente in cui viviamo
ma potrebbe trasformarsi in un effettivo rendiconto personale certamente incentivante visti i continui aumenti e rivoluzioni sulla tassa sui rifiuti.
Descrizione del sistema
di conferimento
Come descritto nei paragrafi precedenti il sistema di raccolta
progettato consiste in un container automatizzato che permette di interagire in modo intensivo con il centro di controllo della Public Utility. Ogni container prevede la possibilità
di conferire due tipologie di rifiuti Bi-Comp, mediante delle
apposite finestre avvolgibili che si aprono dopo l’accreditamento e dopo aver selezionato sul touchscreen il rifiuto che
si vuole eliminare. All’occorrenza i tipi di rifiuti che possono
essere conferiti possono cambiare fornendo per esempio servizi diversi per ogni settimana.
Il PLC all’interno del container controlla tutta l’automazione
del container, dalla lettura del bar code per l’accreditamento
al sollevamento degli avvolgibili sulla base del rifiuto selezionato alla lettura del peso con relativa stampa dello scontrino.
Ovviamente il controllore avrà anche in carico la gestione
meccanica del rifiuto una volta che l’avvolgibile si è richiuso
scegliendo una modalità di stoccaggio opportuna sulla base
del rifiuto. Per esempio, qualora fosse stata portata della plastica, prima di procedere allo stoccaggio il rifiuto verrebbe
prima pressato in modo da ridurre lo spazio occupato dall’aria, se invece il conferimento fosse di un rifiuto organico
successivamente allo stoccaggio verrebbe pulito il piano di
raccolta in modo da togliere anche i cattivi odori che l’organico inevitabilmente produce.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
La gestione meccanica del rifiuto che viene
eseguita solo ad avvolgibile chiuso rende il
sistema sicuro per l’utente che non si trova
mai a contatto con le parti meccaniche interne.
La soluzione outdoor ha il vantaggio di poter
essere resa indipendente dal punto di vista
energetico grazie a un sistema di batterie e
pannelli fotovoltaici che vengono posizionati
sulla parte superiore della struttura.
L’indipendenza energetica rende la soluzione
flessibile e mobile. Si possono così soddisfare
esigenze di aumento della domanda di conferimento circoscritto in un limitato periodo
temporale quali per esempio: feste di paese,
luoghi turistici stagionali, mercati ecc.
I dati registrati dal sistema vengono inviati a
un centro di controllo che li elabora al fine
di definire un profilo dettagliato delle abitudini di conferimento per zona e orario. Sulla
base di queste elaborazioni si potrà arrivare
a un’ottimizzazione dei percorsi dei mezzi di
raccolta in modo da garantire un flusso ordinato ed efficiente verso i centri di smaltimento.
Container per esterni che permette il conferimento
dopo conferimento di due tipologie di rifiuti
namenti possono
essere inviati messaggi via email
o via sms agli
operatori ecologici che possono
tempestivamente
intervenire per
ripristinare
il
corretto funzionamento. All’approssimarsi del
riempimento del
container per uno
o entrambi i rifiuti
gestiti, l’isola invia
un sms all’opera-
La tecnologia impiegata
Il cuore tecnologico dell’isola ecologica
come detto nel paragrafo precedente sono
il PLC e il web server. Il PLC si occupa dell’automazione dell’isola ecologica: avvolgibili,
compattatori se necessari, conferimento del
rifiuto nell’apposito cassonetto interno assicurandone il riempimento in modo omogeneo, controllo pulizia e profumazione vano
conferimento, controllo del livello di riempimento, attivazione chiamata operatore
per svuotamento. Il web server gestisce la Layout tecnologia impiegata
comunicazione verso il centro di controllo,
data logging, interfaccia web dell’isola ecologica, gestione tore ecologico addetto allo svuotamento. Eventuali momenti
allarmi e chiamate. Altro elemento importante è il panel PC di mancanza di servizio per riempimento del container ventouchscreen che oltre alla funzione di interfaccia verso l’u- gono segnalati all’utente specificando anche il tempo entro
tente ha il compito di mantenere registrate nella memoria in- il quale è presumibile che il servizio torni attivo. Il servizio
terna tutte le foto fatte, tramite l’IP camera, sui rifiuti conferiti. Sntp permette di sincronizzazione il realtime clock del PLC
Nel layout sotto riportato si vede come la comunicazione tra i via Internet con i servizi di orologio atomico disponibili sulla
tre device su diversi bus di comunicazione (Ethernet, RS232 e
rete garantendo quindi una buona precisione alle date e ora
RS485) permette di gestire tutte le periferie di campo.
associate alle registrazioni dei rifiuti conferiti.
Tutte le operazioni possono essere eseguite da programma
Dall’isola attrezzata al centro di controllo del PLC mediante l’utilizzo di una FB per ogni funzione utiL’isola attrezzata è sempre connessa a Internet mediante lizzata, lato web server basta invece una configurazione per
modem Umts ed è in grado di aprire una connessione Open l’abilitazione delle diverse funzioni.
VPN verso il centro di controllo (CdC). L’apertura della connessione Open VPN viene lanciata dal PLC e può essere eseguita Dal centro di controllo
all’accensione dell’isola attrezzata, qualora si volesse avere all’isola attrezzata
un controllo da remoto continuo dell’isola stessa oppure con Una volta aperta la connessione da parte della stazione reuna periodicità impostabile per permettere al CdC di acce- mota è possibile eseguire contemporaneamente diverse
dere all’isola. Qualora si verificassero anomalie o malfunzio- operazioni di manutenzione e controllo. Tramite l’ambiente
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
69
AO
SPECIALE
di programmazione è, infatti, possibile programmare il PLC
da remoto e impostare eventuale settaggi e adattare l’isola
attrezzata sulla base dei riferimenti avvenuti.
La parte di controllo può essere fatta a tre diversi livelli. Tra-
Esempio di programma per l’invio dell’sms
Conclusioni
La soluzione utilizzata da Ecologia Soluzione Ambiente con
la collaborazione di Panasonic ha integrato alcune delle tecnologie messe a disposizione dall’abbinata PLC e web server
alle esistenti tecnologie del mondo
consumer.
La possibilità di accedere all’isola
via tablet o smart phone ha dato al
sistema di controllo un approccio
user friendly.
L’utilizzo di accesso wireless criptato per il controllo locale e di una
connessione Open VPN anch’essa
criptata verso il centro di controllo
ha dato alla stazione di stoccaggio
un’elevata connettività mantenendo comunque un grado
di sicurezza elevato. Ulteriore vantaggio si è avuto dalla
gestione del dato secondo diversi protocolli: protocollo
proprietario e Modbus TCP per lo scambio dati in realtime,
IEC60870-104 per lo scambio dati con buffer per la storiciz-
mite Scada utilizzando il protocollo standard del PLC o il
Modbus TCP, oppure sfruttando il protocollo IEC60870-104
che permette una raccolta dati in grado di gestire eventuali
malfunzionamenti dovuti al vettore di comunicazione, l’utilizzo del tipo di Scada e dell’eventuale protocollo da impiegare dipende da come è strutturato il
CdC. Mediante pagine html residenti sul
modulo web server, tali pagine sono state
sviluppate in tecnologia Ajax che è un’estensione del linguaggio Java Script. Tale
tecnologia permette l’aggiornamento dei
soli dati presenti sulla pagina secondo i
tempi di refresh impostabili per ogni singolo dato e senza l’utilizzo di software
preventivamente installati sul device
di comunicazione, sia esso PC, tablet o
smart phone, quali per esempio JVM. Con
l’accesso via FTP è possibile aggiornare
periodicamente l’elenco degli utenti che
si possono accreditare, tale elenco sarà
residente sull’SD card del modulo web Tipi di connettività disponibili dall’operatore ecologico all’isola attrezzata
server e verrà poi successivamente trasferito sulla memoria dati aggiuntiva del PLC
per un accesso più rapido e immediato al dato al momento zazione integrato ed FTP per la gestione dei file, tutti integrati nella soluzione e disponibili contemporaneamente. Sul
dell’accreditamento da parte dell’utente.
campo, l’utilizzo di diversi mezzi fisici per lo scambio dati
Dall’operatore ecologico all’isola
con i device ha garantito un’elevata flessibilità di interfacattrezzata
ciamento.
Come già detto l’operatore ecologico viene avvertito della La tecnologia messa in campo ha dato risposta alle esigenze
necessità di svuotare l’isola ecologica via sms. In questo del gestore aprendo quindi nuove opportunità nella gemodo la raccolta non viene eseguita secondo un calendario stione dei rifiuti. Starà poi ai gestori dei servizi e al cittadino
predefinito ma sulla base delle effettive necessità di svuota- saperle sfruttare a pieno nel reciproco interesse. Inoltre ha
mento, eliminando le raccolte non necessarie, e garantendo evidenziato come il telecontrollo sia strumento sempre più
sempre il massimo servizio, ossia evitando che il container efficace per la soluzione di diverse tipologie di richieste e
risulti pieno e non più utilizzabile. A regime, quindi, tale si- non solo applicato ai settori storici quali energia e acqua.
stema può permettere anche una consistente riduzione della Così facendo ogni elemento è sempre più vicino a un’elevata
flotta necessaria al servizio, e una riduzione degli spostamenti integrazione e grazie ai protocolli TCP è in grado di essere
dei mezzi di raccolta con un immediato beneficio per l’in- parte attiva nello scambio dati, creando così le premesse per
quinamento e il traffico. Giunto a destinazione l’operatore, una nuova generazione di oggetti e servizi in grado di coa bordo del mezzo di raccolta, potrà gestire l’operazione di municare tra di loro attraverso l’IoE (Internet of Everything).
svuotamento mediante tablet o smart phone accedendo via
Panasonic Electric Works Italia - www.panasonic-electric-works.it
wireless alle pagine Html residenti a bordo del web server.
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
AO
HMI e controllo
in realtime
RASSEGNA
di Mauro Galano*, Alessandra Pelliconi
L’HMI, con l’accesso diretto ai dati realtime, permette all’operatore di avere un
quadro completo del sistema e dell’impianto e non solo della singola macchina
La Human Machine Interface (HMI) ha subito un’evoluzione molto rapida
negli ultimi decenni: il passaggio dai pulsanti come interfaccia uomomacchina (MMI) ai pannelli operatori (HMI) ha contribuito a plasmare il
processo industriale e continua a influenzare profondamente il mondo
della produzione. Le maggiori potenzialità dell’hardware e lo sviluppo di
nuove funzionalità software permettono di monitorare e comprendere
i processi produttivi, rendendo l’operatore intimamente coinvolto nelle
operazioni dell’impianto.
La connettività attraverso la rete Ethernet e l’accessibilità da remoto via
web permettono di raggiungere facilmente stazioni remote e prendere
decisioni più consapevoli. Grazie alla connettività, le informazioni sono
disponibili ora in tempo reale, abbattendo tutte le barriere presenti negli
stabilimenti produttivi: non ci sono più isole dell’automazione, ma un
ambiente distribuito dove più persone vengono coinvolte nel processo
decisionale. L’HMI, con l’accesso diretto ai dati realtime, permette all’operatore di avere un quadro completo del sistema e dell’impianto e non
solo della singola macchina. L’infrastruttura di rete e il web hanno avuto
un impatto importante perché il controllo è stato reso disponibile anche
fuori dall’impianto: sempre di più gli utenti finali chiedono funzionalità di
accesso remoto, attraverso dispositivi portatili, anche se contemporaneamente si aprono problemi di vulnerabilità e sicurezza. Di conseguenza,
anche la terminologia sta cambiando. La convergenza delle nuove tecnologie HMI ha permesso la raccolta di funzionalità e capacità che meglio si
identificano con il termine ‘sistema di visualizzazione’: le informazioni relative al monitoraggio, al controllo e alla reportistica devono infatti essere
disponibili su dispositivi diversi come un pannello dedicato, un PC server,
uno smartphone o un altro dispositivo.
La tecnologia ha contribuito a dare ai sistemi HMI la possibilità di andare
quasi ovunque e fare quasi tutto. Ma rimarrà compito del sistema di visualizzazione accedere alle informazioni in tempo reale per fornire il contenuto giusto alla persona giusta.
*Presidente Gruppo HMI-IPC-Scada di Anie Automazione
72
ASEM
Con le famiglie di panel PAC LP30/31 ed LP700 Asem amplia la propria
offerta di soluzioni per il controllo arricchendo ulteriormente le funzionalità delle proprie piattaforme HMI con il soft PLC Codesys in grado di
supportare il controllo dei dati in tempo reale e di gestire I/O remoti basati su fieldbus master Ethercat, Modbus TCP/IP, Modbus RTU, CAN (LP31
ed LP700), Profibus (LP700), Profinet (LP700) ed Ethernet IP (LP700).
Basati su processori ARM Cortex-A8 (a 1 GHz o 800 MHz, LP30/31) o Intel
Atom E6X0 (a 1,6 GHz o 1 GHz, LP700) con sistema operativo Windows
Embedded Compact 7 PRO, disponibili con LCD LED backlight da 5,7”
a 18,5”, i panel PAC LP30/31 ed LP700 integrano tutte le funzionalità di
Premium HMI, Codesys Soft PLC e Ubiquity offrendo ricchezza di funzionalità senza paragoni per un’unica piattaforma hardware integrata e
ottimo rapporto prezzo prestazioni, in grado di dare enormi vantaggi in
termini di spazio e costi rispetto alla soluzione tradizionale PLC + pannello operatore. La versione 3.5 di Codesys, attualmente in uso sui panel
PAC, offre il massimo delle prestazioni in termini di funzionalità e flessibilità e dal punto di vista applicativo anche su piattaforme ARM Cortex. La
funzione di controllo è accompagnata da quella di visualizzazione grazie
all’integrazione di Premium HMI, il software di HMI che prevede una serie
di funzioni quali una grafica di alto livello, la capacità di storicizzare i dati,
il web server integrato e la mobile app per collegarsi da smartphone e
tablet che lo rendono unico nel panorama di software per HMI.
Sia Premium HMI che Codesys possiedono inoltre una serie di caratteristiche ineguagliate di portabilità e scalabilità, che consentono di migrare
i progetti applicativi su piattaforme hardware diverse senza bisogno di
riscrivere o modificare il codice. Infine, la presenza del software per la teleassistenza e il controllo remoto Ubiquity, rappresenta uno dei vantaggi
chiave dei panel PAC LP30/31 ed LP700 poiché permette di fare il debug
e la manutenzione da remoto sia del progetto di HMI che del progetto di
controllo soft PLC, oltre ad abilitare l’accesso a tutti i dispositivi programmabili Ethernet e seriali della sottorete del pannello.
www.asem.it
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Fonte: www.123rf
AUTOMATA
AXIOMTEK ITALIA
Nelle moderne applicazioni di automazione il comando e la supervisione richiedono prodotti altamente performanti e integrabili. Automata
risponde a queste esigenze con una famiglia completa di prodotti per
l’interfacciamento uomo-macchina, comprensiva sia di pannelli operatore che di PC industriali, programmabili con un unico software Scada,
WinMachLite (WML). La serie S3 sono pannelli operatore intelligenti,
le dimensioni video vanno dai 5,7” ai 15” con possibilità di montaggio
fronte quadro in posizione ‘landscape’ o ‘portrait’. Un grado di protezione
IP65 sul frontale ne permette l’impiego in ambienti industriali. Il grande
vantaggio di questo prodotto è la flessibilità di connessione verso il
campo: dotato di porte seriali configurabili RS232/422/485, porte USB
e porte Ethernet per un facile aggiornamento di progetto e lo scambio
di dati in rete. I pannelli S3 possono essere impiegati in abbinamento
ai moduli I/O Automata, con i quali s’interfacciano tramite una connessione Modbus, offrendo una soluzione modulare e quindi flessibile per
l’automazione industriale di macchine di produzione fino a controlli di
processo complessi. L’alimentazione è a 24 Vc.c..
La serie A2 equipaggiata con processori Intel Atom Dual Core fanless
offre prestazioni elevate e potenza di calcolo. Tra le caratteristiche principali dei nuovi A2 spiccano il supporto alle più comuni interfacce di
bus di campo quali i protocolli Sercos III, Canopen, Ethercat o Modbus
TCP. Completa la dotazione, la presenza di serie della porta Ethernet,
2 porte seriali configurabili, 2 porte USB, una porta video e una Hdmi;
inoltre sono presenti 4 ingressi e 4 uscite digitali tutti con LED di stato.
Tutti i sistemi sono programmati nello stesso ambiente di sviluppo, la
suite software Automata Compas, che si distingue per la completezza e
semplicità di utilizzo e comprende i seguenti pacchetti: ASM Automata
System Manager per la gestione di progetti, WML WinMachLite lo Scada
Automata e il soft PLC Codesys conforme allo standard di programmazione IEC 61131-3.
www.cannon-automata.com
Axiomtek presenta il nuovo panel computer con LCD 15” XGA e CPU Intel
Core i7/i5/i3 LGA1155. Oltre al nuovo design accattivante, il prodotto ha il
frontale in alluminio con protezione IP65 e permette una facile rimozione
della parte posteriore (con solo 3 viti) per facilitare qualsiasi operazione
di assemblaggio/aggiornamento componenti. La nuova serie dotata di
interfaccia DVI e Hdmi utilizzabili simultaneamente, connessione WiFi
(optional), audio, altoparlanti interni, 2 Gigalan, 4 COM e 4 USB 3.0 + 2
USB 2.0 è profonda 72 mm; ha 2 Socket DDR3 Sodimm e supporta fino a
16 MB di RAM, 1x3,5” HDD bay o 2x2,5” HDD bay. Il prodotto può essere
installato a pannello o a muro, oltre a essere predisposto di attacco Vesa
o desktop Stand, adattandosi a qualsiasi tipo di ambiente e/o utilizzo. La
nuova serie P1000 di Axiomtek (disponibile da 12”, 15” e 17”) è caratterizzata dalla leggerezza del prodotto, dalla varietà di CPU supportate (Intel
Core Famiglia i, Pentium e Celeron) adatte a qualsiasi tipo di budget (la
mainboard installata è una Mini-ITX), dalla possibilità di espansione PCI
o PCIe, dal frontale anti corrosione, dalla resistenza alle vibrazioni fino a 1
Grms e dal design completamente rinnovato.
www.axiomtek.it
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
B&R aggiunge due nuove serie alla famiglia di HMI power panel: i pannelli operatori power panel serie-T e i controllori power panel serie-C,
entrambi caratterizzati da display touch. Equipaggiato con un browser
embedded browser, il terminale power panel T30 è completamente web
compatibile e può essere usato anche come client VNC. Le serie di terminali sono offerte con display TFT nelle dimensioni da 4,3” fino a 10,1”
e con dotazione di due interfacce Ethernet, due porte USB e una estesa
tipologia di configurazioni opzionali.
Il controllore power panel C70 è equipaggiato con una CPU a 333 MHz
Intel Atom, 256 MB di Ddram, 16 kB di Fram e con 2 GB di memoria flash
Eeprom a bordo. Questo controllore prevede un touchscreen incorpo-
AXIOMTEK ITALIA
ASEM
B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
AUTOMATA
73
AO
RASSEGNA
rato e viene offerto con display in tre dimensioni che vanno da 5,7” fino
a 10,1”. In aggiunta, per raggiungere tempi di ciclo a partire da 1 ms, il
power panel C70 è offerto con un’interfaccia Powerlink e una Ethernet
standard, 2 porte USB 2.0 e dalla tecnologia di comunicazione X2X Link
oltre a connessioni opzionali RS232, RS485 e CAN per offrire una vasta
gamma di possibilità per dispositivi periferici.
www.br-automation.com
e tastiera alfanumerica, e le versioni da 15”, 19,1” e 24” anche in formato
widescreen. Di straordinario interesse una versione a 15” Sunlight antiriflesso, che permette l’utilizzo in condizione critiche di luce, predisposta
anche per l’utilizzo in zone con la presenza di basse temperature. Particolare attenzione è stata fatta per quanto riguarda la temperatura d’esercizio per basse e alte temperature, in quanto parte delle applicazioni
vengono realizzate all’aperto in paesi con condizioni climatiche estreme.
www.bartec.it
BARTEC
Bartec mette a disposizione dei propri clienti, i nuovi Polaris a tecnologia LED ad alta risoluzione, certificati Atex per uso in aree classificate
zona 1 e 2 così come 21 e 22. I Polaris touchpanel sono la piattaforma
hardware ottimale per i sistemi di controllo distribuito DCS o di supervisione tipo Scada da utilizzare negli impianti chimici, offshore, farmaceutici o petroliferi, sia in produzioni a ciclo continuo sia per produzioni
di tipo batch che per un controllo in realtime. L’alto grado di protezione
IP65 e la robustezza del dispositivo, rendono i Polaris indispensabili
per applicazioni in ambienti particolarmente gravosi o per installazioni
all’aperto con angolo di visualizzazione perfetto da qualsiasi posizione,
anche lateralmente. Inoltre i touchpanel PC possono essere forniti con
un potente processore Intel Atom 1.6 GH con 1 o 2 GB di memoria RAM;
come sistema operativo si può scegliere tra la versione Windows XP Embedded (preinstallato) oppure Windows XP Professional o Windows 7.
Un’ampia gamma di interfacce cablate come USB, RS422/485, Profibus
DP ed Ethernet, forniscono a ogni periferica il corretto collegamento con
PLC/DCS o con lettori di codice a barre certificati Atex e mouse/trackball/
touch pad e joystick. Sono supportati tutti i principali protocolli di comunicazione, ad esempio MPI, Modbus RTU, Hostlink, TCP/IP. Tramite
lo standard Ethernet TCP/IP si può utilizzare questa serie di touchpanel
PC come monitor remoto: questo è reso possibile andando a sfruttare il
protocollo di trasferimento dati RDP (Remote Desktop Protocol) che è un
protocollo parte integrante dei sistemi operativi Microsoft. Così facendo
il Polaris PC diventa un client sulla rete Ethernet e viene così consentito
l’accesso ai programmi e applicazioni che risiedono sul server PC situato
in zona sicura, quali Scada, applicazioni MES o visualizzazione di pagine
html con Internet Explorer. Restano sempre validi i Polaris Remote, che
permettono la remotizzazione del segnale video, tastiera e mouse da un
PC posto in zona sicura attraverso un ‘extender’: così facendo si possono
coprire distanze fino a 300 m, oppure utilizzando collegamenti a fibra
ottica si può arrivare a chilometri di distanze. Una delle ultime novità è
rappresentata dalla possibilità di visualizzare sul Polaris Remote le immagini provenienti da videocamere. Attualmente sono disponibili versioni
da 5.7”, 10.4” e 12.1” (anche nella versione widescreen), con tasti funzione
BOSCH REXROTH
Bosch Rexroth introduce anche nell’automazione i vantaggi del comando touchscreen, importando tale funzione da smartphone e tablet:
con il solo tocco del dito si può navigare nel programma, grazie a una
nuova generazione di pannelli di comando Rexroth IndraControl V. Questa famiglia di computer industriali, concepita per l’impiego negli ambienti di produzione, è disponibile con display di varie misure e con un
unico tool software che agevola l’implementazione.
Per cambiare pagina basta scorrere un dito sopra il display e i particolari delle immagini si possono ingrandire con due dita. Il comando touchscreen si è affermato in pochi anni nella vita di tutti i giorni attraverso
smartphone e tablet, ora, con questa nuova generazione di pannelli
multitouch Rexroth, i costruttori di macchine possono impiegare tale
filosofia di comando anche nell’automazione industriale. Da oggi Bosch
Rexroth agevola la progettazione delle interfacce di comando mediante
un unico software valido per tutte le famiglie dei propri HMI. WinStudio
consente una progettazione efficiente grazie al riutilizzo di moduli software, tutto ciò sull’intera gamma: dalle HMI compatte su base controller
con Windows CE fino ai grandi display per PC industriali. I nuovi pannelli
di comando compatti vengono offerti con display da 4” a 9” e controller dedicato, per comando singletouch o multitouch. La comunicazione
con il controllo avviene di norma mediante connessione veloce EthernetTCP-IP. Per la sicurezza dati, i computer offrono un modulo di memoria
per scheda SD e due porte USB per il collegamento di periferiche. Nuovi
display widescreen per PC industriali, da 15”, 18” e 21”, offrono lo spazio
adeguato per una grande profondità d’informazione e una moderna visualizzazione multitouch, necessaria per le applicazioni di automazione
CONTRADATA
BOSCH REXROTH
BARTEC
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
su base PC. La parte frontale in alluminio, con schermo in vetro antigraffio incorporato, adempie al grado di protezione IP65 che grazie all’elevata
resistenza a urti e vibrazioni, rende questi pannelli di comando particolarmente adatti anche per gli ambienti di produzione più difficili.
www.boschrexroth.it
CONTRADATA
Contradata presenta la serie di panel PC Risc based Iovu di IEI, partner
della società. Il panel PC 4.3” Iovu-430S è un PC compatto risc based che
offre elevate computing performance, design fanless, basso consumo
energetico, estesa temperatura di funzionamento e ampia gamma di
voltaggi d’alimentazione per applicazioni di automazione. Spinto da
una CPU ARM 9 Samsung S3C2416 a 400 MHz, che garantisce prestazioni
elevate e basso consumo energetico, Iovu-430S è stato progettato per
operatività in ambienti difficili. Viene fornito con una serie di connessioni
esterne, tra cui porta Ethernet, Canbus, Gpio (General purpose Input/
Output), slot per miniSD card e porte seriali. È dotato, inoltre, di frontale
con protezione IP65, modulo WiFi integrato e flat bezel per un aspetto
elegante e per una facile pulizia del frontale. Fornito di serie con Windows CE 6.0, questo panel PC è adatto per applicazioni HMI in realtime,
automazione di fabbrica, automazione macchine, chioschi informativi e
mezzi di trasporto.
www.contradata.it
CRICKETS AUTOMATION
La piattaforma di supervisione XVision di Crickets Automation si arricchisce di una rivoluzionaria interfaccia web completamente vettoriale
e basata sulle ultime tecnologie Internet quali Html5, SVG, WebSocket,
aderenti agli standard di W3C, il Consorzio che norma la rete. Grazie a
queste tecnologie, XVision estende la supervisione praticamente a qualsiasi dispositivo mobile o fisso dotato di un moderno browser, senza dovere installare nessuna app, software o richiedere uno specifico sistema
operativo. XVision garantisce solide fondamenta Scada e HMI, che ne
consentono un utilizzo a tutto campo, dalla supervisione di macchina
a quella di impianto, dalle applicazioni di domotica a quelle di building
management. XVision assicura uno sviluppo agile delle applicazioni di
supervisione, grazie a strumenti che ne rendono l’uso piacevole e rapido,
quali ad esempio lo sviluppo e runtime contemporanei sullo stesso PC,
oppure One Button Project Check (controllo del progetto con la pressione di un solo bottone) che è solo una delle straordinarie funzionalità
di diagnostica attiva di XVision.
www.crickets-it.com
dei tre modelli permette la visualizzazione di testi, dati, grafici e animazioni con una programmazione intuitiva e l’uso di una ricca libreria di
oggetti grafici personalizzabile tramite il software fornito gratuitamente.
È inoltre possibile gestire allarmi, ricette e archiviare dati nella memoria
interna o su memorie esterne (chiavetta USB o scheda SD su MTP8/70).
Le porte seriali RS232/RS485 e la porta Ethernet (a seconda dei modelli)
permettono un’ampia connettività. Tramite la connessione RS232 i pannelli sono interfacciabili al Millenium 3 con un collegamento diretto sulla
porta di programmazione del controllore logico, mentre con RS485 possono comunicare utilizzando il protocollo Modbus (anche su Ethernet
nei modelli MTP8/50 e MTP8/70). I modelli dotati di porta Ethernet sono
equipaggiati con un server VNC che permette la supervisione da remoto,
attraverso la rete, utilizzando un computer, tablet o smartphone con un
client VNC. Il collegamento in rete permette anche di sfruttare il server
FTP integrato nel pannello, per accedere ai dati archiviati, e la funzione
‘pass-through’ che consente l’utilizzo del pannello come ‘ponte’ verso un
Millenium 3 collegato tramite RS232. Con questa funzionalità è possibile
da remoto riprogrammare un Millenium 3 attraverso la rete Ethernet.
www.crouzet.com
ESA ELETTRONICA
Esaware rappresenta una nuova generazione di HMI che unisce una potente architettura a un design moderno. Con Esaware si ha il comando in
tempo reale dell’applicazione, grazie alla tecnologia soft PLC integrata e
a dispositivi I/O, una soluzione di automazione completa, perfetta unione
tra controllo e comando dell’applicazione. Grazie all’interfaccia Ethercat,
è possibile comandare e controllare in tempo reale qualsiasi tipo di dispositivo che adotta questo standard. Esaware integra Everyware, la teleassistenza da remoto, senza la necessità di hardware aggiuntivo, che
permette di controllare in tempo reale i dati delle applicazioni. La gamma
Esaware EW1 si compone di 4 modelli, 4,3” (480x272), 7” (800x480), 12,1”
(1.280x800) e 15,6” (1.366x768), tutti equipaggiati con display widescreen
a LED bianchi, innovativo design con Bezel in alluminio teflonato, RAM
DDR3 da 512 MB e memoria flash da 3 GB. Tutti i modelli sono equipaggiati con doppia porta seriale RS232/485-MPI, porta Ethernet, USB Host
e Device e slot Sdhc/MMC.
www.esahmi.com
CROUZET COMPONENTI
Crouzet Componenti allarga la propria famiglia di pannelli touchscreen
con i tre modelli a colori MTP6/50, MTP8/50 ed MTP8/70 ottimizzati per
l’ uso con il controllore logico Millenium 3 e disponibili con display LCD a
65536 colori da 4,3” o da 7” con luminosità e risoluzione elevate. Ciascuno
CROUZET COMPONENTI
CRICKETS AUTOMATION
ESA ELETTRONICA
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
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RASSEGNA
FAST AUTOMATION
GEFRAN
Starbox De Visu è lo strumento realizzato da Fast per gestire il processo
in modo semplice e intuitivo. Grazie all’interfaccia grafica fornita è possibile monitorare l’evolversi della situazione presente sull’impianto modificando all’occorrenza parametri di funzionamento e controllando il
processo tramite l’invio di comandi. Starbox De Visu evidenzia il processo
sottolineandone le fasi più importanti e segnalando all’operatore eventuali anomalie e allarmi.
Starbox De Visu è dotato di un browser che presenta le informazioni in
modalità web adeguandosi ai più moderni standard di comunicazione.
Ha la capacità di gestire fino a 5 segnali digitali e 8 segnali analogici ed è
in grado di eseguire funzioni di automazione per mezzo del Logic Ladder
Language installato a bordo. Grazie all’ampia gamma di porte e di protocolli disponibili, Starbox De Visu può connettersi a diversi dispositivi locali
e/o remoti ed è facilmente integrabile in qualsiasi rete pubblica o privata.
Le principali funzionalità consentite sono: visualizzazione di sinottici grafici dinamici, segnalazione di allarmi, grafici realtime, invio di messaggi
email/sms e invio di comandi al processo.
www.fastautomation.it
Gefran propone GCube, nuove soluzioni di automazione integrate che
garantiscono all’utente una elevata flessibilità progettuale. Con GCube
si riducono i tempi di sviluppo degli applicativi e della manutenzione, diminuiscono i rischi di errore e si ottimizzano gli ingombri nella macchina,
rispondendo così alle specifiche esigenze del cliente per la gestione delle
isole di automazione. Le piattaforme GCube integrano HMI, PLC e software scalate e con un rapporto prezzo/prestazioni estremamente attento alle esigenze del costruttore.
Quattro le versioni disponibili: GCube Modula e GCube Advanced per la
gestione di isole di automazione evolute che richiedono elevati standard
di perfomance. A queste si aggiungono le ultime nate GCube Compact
per macchine medio–piccole, e GCube Fit ideale per rispondere a necessità di tipo custom. In termini di scalabilità le soluzioni GCube offrono
display da 3,5”, 6,5”, 7”, 10”, 12,1” e 15” nelle versioni sia orizzontali sia verticali. Gli elevati standard di performance sono garantiti da potenti processori quali ARM e x86 core di differenti frequenze e da unità di massa
di diverse capacità. Tutti i sistemi sono realtime assicurando un controllo
ottimale del processo. La porta Ethernet disponibile in tutte le soluzioni
GCube offre un ulteriore vantaggio all’utilizzatore facilitando la comunicazione verso sistemi superiori nonché l’esportazione dei dati. Inoltre,
grazie alle porte USB, viene agevolata l’esportazione/importazione dati
anche nei contesti dove il collegamento su base Ethernet non è fisicamente realizzabile o richiesto. La possibilità di collegare in LAN le isole
di automazione è una caratteristica fondamentale nelle moderne automazioni, dove la produttività e la diagnostica centralizzata è un aspetto
consolidato: verso il campo sono stati standardizzati due fieldbus, Canopen aperto e standard e GDnet Ethernet high-speed proprietario Gefran.
Inoltre sono disponibili canali di comunicazione dati quali Modbus RTU
e TCP. Dal punto di vista software, GCube installa GF_Project, un solo
ambiente di sviluppo che comprende librerie di funzioni tecnologiche
estremamente intuitive per la creazione di applicazioni per la registrazione dati, trend, storici allarmi, gestione PID temperature, gestione
seriali, criptazione dati. Gcube è in grado di comunicare con differenti
prodotti dell’isola di automazione quali sensori, drive, unità di potenza,
termoregolatori PID, I/O remoti e controllori. Tutti disponibili in un solo
catalogo a portata di click.
www.gefran.com
GE INTELLIGENT PLATFORMS
La nuova versione di Proficy Workflow, il più recente software di GE specifico per agevolare e guidare gli operatori nei processi di lavorazione, si
integra perfettamente con i sistemi di automazione e controllo esistenti,
riducendo al minimo rischi ed errori per migliorare la qualità e consentendo di compiere l’azione giusta al momento giusto.
Il nuovo software offre livelli più elevati di prestazioni e scalabilità e un
maggior numero di strumenti che agevolano il compito di rispettare la
conformità e soddisfare i requisiti dei settori regolamentati. Gli utenti
possono ottenere una riduzione del 40% degli sprechi, un aumento del
70% della produttività e un incremento del 20% della capacità produttiva. Proficy Workflow permette di implementare grandi sistemi consentendo di replicare più facilmente i processi produttivi all’interno di
aziende con un’organizzazione globale, garantendo qualità e riducendo
al tempo stesso i costi.
www.ge.com
FAST AUTOMATION
GE INTELLIGENT PLATFORMS
GEFRAN
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Connettetevi!
Integrate Anybus® CompactCom™ nel vostro
dispositivo ed avrete l’immediato accesso a qualsiasi
rete di comunicazione industriale.
Scegliete la vostra soluzione CompactCom:
CHIP
Se desiderate la soluzione
Anybus CompactCom
totalmente integrata.
BRICK
MODULE
Se volete avere libera
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aggiungere a Anybus brick
“all inclusive”.
Se desiderate integrare
il modulo “plug in” di
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Anybus.
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2012-09-11 08:28:47
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RASSEGNA
GHISALBA
KEB ITALIA
La società Ghisalba ha introdotto un nuovo pannello operatore Ghdop
da 4,3”, touchscreen a colori che integra la porta Ethernet assieme a 2
porte seriali. Grazie a questa architettura ora è possibile con una soluzione economica interfacciare un dispositivo di potenza utilizzato anche
in un singolo pozzo (inverter, soft starter o PLC) e farlo comunicare con
la stazione remota. La comunicazione, che avviene utilizzando il nuovo
dispositivo Remote control che utilizza la rete Internet, è basata sulla rete
locale Ethernet e utilizza il Ghdop come gateway d’impianto. Sarà possibile pertanto utilizzare la rete Internet per accedere facilmente al sito
ottenendo velocità di connessioni adeguate, possibilità di interagire con
l’impianto in tempo reale utilizzando il software eRemote, effettuare la
teleassistenza (verifica e modifica dei software installati), archiviare i dati
di sistema. La gamma Ghdop è fornibile con video LCD a colori fino a 10”
e i software sono tutti gratuiti e scaricabili dal sito Ghisalba.
www.ghisalba.com
INVENSYS ITALIA
InTouch Access Anywhere è l’ultima e più innovativa soluzione targata
Wonderware che permette di accedere ai dati d’impianto da remoto e
in qualsiasi momento, riducendo i tempi decisionali e i costi di manutenzione. Attraverso un browser web, infatti, è sempre possibile collegarsi in
modo sicuro ad altre applicazioni InTouch, utilizzando qualsiasi dispositivo, inclusi Microsoft Surface, iPad, iPhone, Android e altri tablet. Il software è compatibile con tutti i sistemi operativi più diffusi, da Macintosh a
Linux, oltre che PC e laptop Microsoft Windows. La soluzione, funzionale
per ridurre i costi di manutenzione, è particolarmente semplice da implementare, gestire e manutenere dal momento che non è necessario
installare alcun software sui dispositivi mobile. Le caratteristiche di InTouch Access Anywhere, quindi, oltre a essere altamente customizzabili,
con una grafica indipendente dalla risoluzione e simboli intelligenti per
riprodurre fedelmente l’impianto su qualsiasi dispositivo, aiutano anche
a migliorare i processi decisionali in tempo reale. Il software InTouch Access Anywhere amplia le capacità di Invensys nell’ambito di soluzioni
mobile e web based: l’accesso sicuro e totale alle informazioni d’impianto
in tempo reale - senza comprometterne la funzionalità - consente al personale d’impianto di minimizzare i costi, migliorare l’efficienza operativa
e guidare l’ottimizzazione del business in tempo reale.
iom.invensys.it
La piattaforma HMI offerta da KEB è capace di rappresentare l’automazione con librerie grafiche, basate sulle ultimissime tecnologie Microsoft
e un potente runtime in grado di scambiare dati in realtime con quattro
tipologie di driver di comunicazione in parallelo. La potente piattaforma
scalabile ha in comune un repository di variabili illimitato sia per i sistemi
operativi Embedded (Windows Compact 7 edition) sia per architetture
x86, che può essere utilizzato per visualizzare trend di variabili lette in
realtime oppure variabili storicizzate in database la cui rappresentazione
può essere di tipo ‘time based’ piuttosto che ‘XY’. I datalogger sono flessibilmente adattabili a qualsiasi sistema gestionale, grazie alla ‘Open Database Connettivity’ la quale permette a qualsiasi utilizzatore di salvare
dati in plain text, formato XML oppure criptati (anche su versione embedded). Dallo stesso database delle variabili importate si possono ricavare
gli oggetti da utilizzare come elementi delle ricette (senza limitazioni nel
numero di ricette); a ognuna di essa viene associato un ID univoco per
evitare la sovrascrittura accidentale. Le ricette possono essere create attingendo i valori dal database delle variabili storicizzate.
Il concetto di ‘padre figlio’, adottabile nella strutturazione delle ricette, è
parallelamente utilizzabile nell’ingegnerizzazione della supervisione di
macchine modulari. La sicurezza nella gestione dei dati, in abbinamento
alla flessibilità nella gestione delle variabili, rendono il prodotto conforme
alla CFR21 parte 11. Un runtime evoluto, come quello che KEB mette a
disposizione dei propri clienti, oltre alle funzionalità appena descritte,
offre una moderna gestione degli allarmi, cambio lingua, scheduler e
un potente script editor per soddisfare anche l’utilizzatore più esigente.
www.keb.it
KONTRON
Progettati per garantire una lunga durata, i monitor della linea OmniView
di Kontron supportano la funzionalità multitouch. Questi monitor permettono di ampliare la scalabilità della gamma di Panel PC OmniClient
esistente con l’aggiunta di soluzioni adatte all’uso in sistemi dotati di più
schermi o con schermi distribuiti. Come i Panel PC, essi supportano funzionalità multitouch implementate tramite la tecnologia Pcap (Projective
capacitive) e sono disponibili in formato widescreen (16:9) con superfici
in vetro lisce e prive di bordi. Con questo ampliamento del portafoglio
prodotti gli utenti possono realizzare soluzioni multiscreen con funzionalità multitouch molto efficienti sfruttando la disponibilità da un unico
GHISALBA
INVENSYS ITALIA
KONTRON
KEB ITALIA
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Erre&Pi
L’eccellenza
dell’evoluzione
Tecnologia italiana sempre in movimento.
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“Il modo migliore per predire il futuro è inventarlo”
Alan Kay (informatico statunitense)
Da oltre 35 anni Elettrotec mette la sua esperienza al servizio dell’innovazione. La sua storia
dimostra un’eccellente abilità nel coniugare la tecnologia italiana con le richieste del nuovo
mercato internazionale. Grazie alle sue competenze è in grado di offrire una gamma di
soluzioni personalizzate in costante espansione, arricchita recentemente con nuovi prodotti.
Pressostati s Vuotostati s Termostati s Flussostati s Flussimetri s Livellostati s Sensori di livello s Pressostati elettronici s
Trasmettitori di pressione s Indicatori digitali
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AO
RASSEGNA
fornitore di monitor e Panel PC caratterizzati da un look&feel comune. I
nuovi monitor industriali, la cui parte frontale vanta un grado di protezione IP67, possono funzionare con qualsiasi PC industriale.
Kontron ha progettato i panel PC della serie OmniClient in maniera modulare, così da poter separare completamente le funzioni dell’IPC dal monitor: in un prodotto sono state associate le funzionalità di un panel PC,
un monitor industriale e un’interfaccia su lunga distanza per connettere
installazioni di sistemi remoti a una distanza massima di 30 metri. Grazie
all’interfaccia su lunga distanza per DVI-D e USB, i monitor industriali OmniView possono essere installati fino a una distanza di 30 metri dall’host,
garantendo così la massima flessibilità di installazione della GUI su macchinari e all’interno di uno stabilimento. Grazie all’elevata luminosità
(fino a 300 cd) e al frontale in vetro opaco, questi monitor garantiscono
un’eccellente decifrabilità anche in condizioni di scarsa illuminazione. In
funzione dello chassis del monitor, le opzioni di montaggio per i nuovi
monitor disponibili nei formati 21.5”, 18.5” e 15.6” sono le seguenti: a pannello (installazione) o Vesa (autonomo). Completa la dotazione in termini
di opzioni di connettività. I monitor sono infatti equipaggiati con interfacce USB per il controllo del touchscreen, DisplayPort, DVI-I e VGA, in
modo da consentire la possibilità di connessione sia con sistemi di ultima
generazione sia con prodotti legacy. Per l’alimentazione è disponibile un
collegamento a 24 Vc.c. I nuovi monitor industriali della linea OmniView,
già disponibili, possono operare nell’intervallo di temperatura compreso
tra 0 e 50 °C.
www.kontron.com
programmazione G-ISO. Molto semplice anche la teleassistenza remota,
grazie all’integrazione delle porte Ethernet on board.
www.lenzeitalia.it
MITSUBISHI ELECTRIC
L’innovativa serie GOT2000 di Mitsubishi Electric è caratterizzata da una
miglior facilità d’uso, un notevole incremento delle funzionalità, un’alta
efficienza nella gestione dei costi, un’ottima integrazione con le soluzioni
di automazione offerte dall’azienda e la gestione di innumerevoli protocolli di comunicazione. Serie progettata per soddisfare ‘alla lettera’ le
richieste dei clienti sia dal punto di vista hardware sia software: funzioni
migliorate per ottimizzare il livello di prestazioni ed efficienza dell’impianto, un nuovo processore più veloce per i pannelli operatore GT27 che
garantisce il doppio della velocità e una maggior fluidità grafica rispetto
alla serie precedente, una memoria interna incrementata di ben quattro volte e un nuovo sistema di controllo intuitivo grazie alla funzione
multitouch e il gesture control. La serie GOT2000 si colloca quindi al top
dell’attuale mercato HMI. Mitsubishi Electric ha ampliato la gamma di
opzioni di comunicazione offerte sulla nuova serie GOT2000, integrando
una porta Ethernet, due interfacce seriali (RS232 e RS22/485), lo slot per
SD card, porte USB sul fronte e/o sul retro per consentire una maggiore
flessibilità e funzionalità aggiuntive come la funzione di backup e restore
dei parametri e programma PLC direttamente dal pannello. Inoltre, un’interfaccia Wlan opzionale consente all’operatore di accedere da remoto
tramite PC, tablet o smartphone sfruttando la comunicazione WiFi.
it3a.mitsubishielectric.com/fa/it
LENZE ITALIA
Lenze presenta i nuovi panel motion controller della serie L-Force ispirati
al concetto ‘Motion Centric Solution’ e ideali per soluzioni di controllo
del motion centralizzato, nei settori applicativi del packaging, handling
& robotic e food & beverage. La nuova serie di HMI motion controller per
montaggio su porta quadro in IP65, serie p500 con display da 7”, 10,4” e
15” è studiata appositamente per compiti di automazione che richiedono
alte prestazioni, flessibilità a livello hardware e capacità di gestione di
funzionalità di motion control centralizzato con profilo DS 402 su Canopen o Ethercat, e sono basati sui nuovi microprocessori Intel Atom da 1,6
GHz. Il bus di campo Ethercat è integrato, uno slot permette al controllore
di utilizzare un diverso bus di campo fra Profibus DP (master e slave) e
Profinet oppure una doppia porta master Canopen.
Il sistema operativo utilizzato è Windows CE 6.0 realtime che garantisce
un comportamento deterministico, per le funzioni di automazione cui il
controllore è chiamato ad assolvere. L’ambiente di sviluppo per la logica
PLC è il nuovo e diffuso Codesys versione 3.5, mentre quello di sviluppo
grafico è l’ormai noto VisiWinNet V. 6.5. Tutti i dispositivi possono assolvere compiti di controllo (logica) e di motion control, per esempio assi
elettrici, camme elettroniche e interpolazioni secondo lo standard di
NCS COMPUTER GROUP
Per soddisfare la fortissima richiesta del mercato di sistemi affidabili e
veloci, nel 2013 NCS ha completato con grande successo diversi nuovi
progetti, tra i quali il sistema mICRON-II/i7. Questo sistema è stato progettato e viene prodotto per operare in ambienti molto ostili (temperatura operativa da –20 a 70 °C ), in grado di garantire un elevato standard
di affidabilità. Esso si basa sulle CPU i3/i5/i7, una gestione di memoria
Dimm fino a 8 GB. Con sistema operativo Windows 2000/2003, XP PRO,
XPe, Linux, QNX e alimentazione dei sistemi AC/DC 85-264 Va.c., o DC/
DC + 12 Vc.c./ +24 Vc.c./ -48 Vc.c. il sistema supporta CPU per Socket G2
Celeron, Intel 2° generazione Core i7/i5/i3 e 3° generazione Intel Core
i7-3612QM/ 2,1 GHz Tray S988, (22 nm – 35 W - 4 core), Ivy Bridge, Chip
Set HM65, VGA/Hdmi, 2 Lvds, 2 PCIe GbE, 8 USB 2.0, 2 Sata 6Gb/s, 3 COM
NCS COMPUTER GROUP
LENZE ITALIA
MITSUBISHI ELECTRIC
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
automation
PSS4000 –
Simplify your Automation™
Immaginate un sistema di automazione con componenti combinabili in maniera
flessibile ed espandibile a seconda delle singole esigenze. Immaginate un controllo standard che comanda l‘intero impianto. Immaginate un dispositivo che
garantisce la sicurezza in ogni momento e reagisce immediatamente quando
necessario. Immaginate un Motion Control che assicura tutti i movimenti in tempo
reale. Immaginate un’interfaccia di visualizzazione che consente di controllare
tutti i processi. Immaginate una diagnostica che in caso di anomalie è in grado
di facilitare il ripristino al corretto funzionamento.
Nuovo sistema di automazione PSS4000 – Simplify your Automation ™
Una semplicità che conquista – Da Pilz, naturalmente.
Pilz Italia Srl - Società con unico socio,
Via Gran Sasso n. 1, 20823 Lentate sul Seveso (MB),
Telefono 0362 1826711, Fax 0362 1826755, info@pilz.it, www.pilz.it
AZ-PSS4000-210x297-IT_13_09.indd 1
03.09.13 11:25
AO
RASSEGNA
(RS232 e 1 RS422/485), 2 LAN RTL8111E, PCI-104, HD Audio, PS2 KB/
Mouse, 8 I/O digitali, TPM e RoHS. La versione mICRON-II è disponibile
anche in versione Fanless con CPU Atom N270 e Atom N2600 (64 bit).
Sono disponibili modelli in versione box o con TFT 8.4”, 10.4”, 12.1”, 15”,
17”, 19”, 23” e TFT 10, 12, 15, 17”/19” con luminosità fino a 1.600 cd/m² per
il settore marino. I pannelli frontali sono a tenuta IP65 e sono disponibili
in alluminio, legno e acciaio inox.
www.ncs-computer.com
Internet e un qualsiasi web browser. Grazie al software, alla disposizione
di tag illimitati, a più di 40 dispositivi di comunicazione e all’impiego dei
template precaricati per la gestione degli allarmi, i tempi di sviluppo e
messa in servizio vengono drasticamente ridotti. Incluse nel pacchetto di
fornitura del terminale operatore vi sono alcune caratteristiche addizionali quali accesso controllato, trend realtime, gestione ricette, supporto
multilingue e video oltre alla capacità di visualizzare i documenti in pdf.
www.parker.com
PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA
PCVUE
Con l’introduzione del nuovo GT03 si rafforza la proposta Panasonic di
soluzioni HMI Tough per ambienti outdoor. Due sono i modelli disponibili con case silver da 3.5” e display TFT con backlight LED, uno nella
versione a 4.096 colori, l’altro in quella monocromatica a 16 tonalità di
grigio. Come per il GT32 Tough, si contraddistinguono per la capacità
di operare in ambienti con temperature da -20° a 60° e umidità relativa
dal 10% al 90%. Il frontale ha grado di protezione IP67 e uno speciale
strato protettivo contro l’invecchiamento dall’esposizione ai raggi UV. Il
display antiriflesso, l’elevato contrasto e luminosità lo rendono adatto per
l’impiego non solo nelle condizioni industriali standard, ma anche negli
ambienti più gravosi con forte presenza di luce ambientale/solare. Grazie
a una risoluzione del display da 320x240 pixel comune ai GT32/GT05/
GT21 le applicazioni sono scalabili fra i modelli senza alcun adattamento
dell’utente. Come tutti i pannelli operatore Serie GT, il nuovo modello
presenta un formato di eccezionale compattezza 98x86x30 mm (LxHxP)
il top nella sua categoria, e un bassissimo consumo di energia (1,9 W per
la versione monocromatica e 3,1 W per la versione a colori). Si configura
con il Terminal Gtwin versione 2.E1, che presenta inoltre nuove interessanti funzioni come la possibilità di importare/salvare nel PC i file contenuti nell’SD Card del pannello, collegandosi direttamente sulla porta di
programmazione e di gestire applicazioni multilingua anche nelle lingue
vietnamita e russa.
www.panasonic-electric-works.it
PcVue è lo Scada sviluppato dalla società francese ARC Informatique, presente in Italia con la filiale PcVue. In PcVue sono state integrate diverse
funzionalità tra cui l’ambiente di sviluppo con un impatto grafico molto
intuitivo e nuovi driver di comunicazione IEC-60870-5-104 e IEC61850,
specifici per il settore del power management. PcVue è noto per la sua
facilità d’uso e la presenza di tool che permettono di ridurre e ottimizzare i tempi di sviluppo di un’applicazione. Pcvue soddisfa gli standard
industriali di affidabilità e prestazioni per coprire tutte le esigenze, dalle
applicazioni single-station a quelle client-server complesse con ridondanza per ambienti mission critical. Il tool Smart Generator permette di
creare applicazioni PcVue da Autocad, Codesys, Isagraf, Siemens Step7,
FactoryLink, Wago-Dali. PcVue può essere eseguito sui sistemi operativi
Microsoft più recenti, su architetture a 32 bit e a 64 bit, pur rimanendo
compatibile con i precedenti sistemi operativi. Grazie alla nuova interfaccia Bacnet nativa è possibile realizzare un sistema completo di gestione
centralizzata di un edificio. Dal punto di vista dell’interfaccia utente sono
stati introdotti due nuovi tool per velocizzare ulteriormente lo sviluppo
delle applicazioni: il primo, l’Application Explorer, raduna in una sola vista
ad albero tutte le caratteristiche e funzionalità del progetto sviluppato.
Il secondo riguarda l’Application Architect, che migliora ulteriormente la
facilità e velocità di sviluppo nelle applicazioni ripetitive.
www.pcvuesolutions.com
PARKER HANNIFIN ITALY
La gamma di prodotti Phoenix Contact destinata all’interfacciamento
con tutti i PLC più diffusi sul mercato è composta dai client della serie
touchpanel TP 3000 e TP 5000. I pannelli operatore con touchscreen della
PHOENIX CONTACT
La serie di pannelli operatore XPR2 (Interact Xpress) di Parker offre una
soluzione hardware/software che semplifica e riduce i costi delle applicazioni HMI distribuite. I pannelli sono disponibili nella versione senza
display oppure touchscreen con display TFT da 6”, 8”, 10” e 15”. Sono stati
progettati per permettere la memorizzazione dei dati e la connettività
con il mondo esterno. Grazie al software Interact Xpress e al web server
disponibile come standard, si possono sviluppare applicazioni in grado
di dialogare con qualsiasi dispositivo dotato di porta TCP/IP anche remotato purché accessibile via Internet. Le applicazioni create con Interact
Xpress vengono sviluppate, editate, stampate e fatte girare sul web server dell’HMI dando la possibilità a chi le utilizza di condividere applicazioni e aggiornamenti in qualsiasi luogo: è sufficiente una connessione
PARKER HANNIFIN ITALY
PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA
PC VUE
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DOTS UNISCE I PUNTI FORTI
DELL’ELETTRONICA CUSTOM E COTS.
Nei sistemi embedded l’elettronica DOTS - Dedicated Off-The-Shelf ® offre soluzioni tecnologicamente evolute, progettate e realizzate
VXVSHFLÀFKHGHOFOLHQWHHGHOOHVXHDSSOLFD]LRQLGRWDWHGHOORVWHVVR
livello di industrializzazione di un prodotto commerciale. Prima Electro
nel DOTS è pioniere e leader da oltre 30 anni.
AO
RASSEGNA
famiglia TP 3000, equipaggiati con processori XScale PXA320 (con frequenza 806 MHz), sono provvisti di due porte USB e di una porta Ethernet (con supporto dei protocolli Modbus TCP, Ethernet/IP e Siemens S7
TCP). Come opzione è possibile avere una porta MPI, Profibus, Canopen
o RS232 (con supporto protocollo Modbus RTU) aggiuntiva. Disponibili
con display touchscreen in diverse taglie (da 5,7” monocromatico e colori
fino a 12” a colori), i pannelli operatore della serie TP 3000 sono realizzati
con il pannello frontale in alluminio, che li rende particolarmente robusti ed eleganti. Inoltre, i display da 5,7” e 7” widescreen sono provvisti
di retroilluminazione a LED, una tecnologia innovativa che garantisce
consumi minori. Per applicazioni in cui siano richieste prestazioni maggiori, Phoenix Contact propone i pannelli operatore della serie TP 5000
basati su processore Intel Atom 1.6 GHz o processore Intel Celeron M 1.01
GHz, dedicato ad applicazioni più esigenti dal punto di vista grafico. La
gamma è composta da tre modelli che si differenziano per le dimensioni
del display: da 30.73 cm (12,1”) fino a 43.2 cm (17”), passando per 38.1
cm (15”). In aggiunta alle interfacce standard (2 porte Ethernet Gigabit, 4
porte USB e 1 porta RS232), i TP 5000 dispongono anche di un’interfaccia
VGA per il collegamento di un monitor esterno aggiuntivo. Oltre ai PLC di
Phoenix Contact, i pannelli operatore della serie TP 3000 si interfacciano
a PLC Siemens, Schneider Electric, Rockwell Automation o con supporto
dei protocolli Modbus TCP e Modbus RTU. Il sistema operativo Microsoft
Windows CE 6, il software di visualizzazione Scada Visu+ e l’OPC server
sono preinstallati. La programmazione delle applicazioni di supervisione viene realizzata tramite interfaccia Ethernet con il software Scada
Visu+ che, oltre a funzioni di comando e supervisione, offre funzioni di
rappresentazione di trend e gestione di allarmi, di rilevamento dei dati
di funzionamento e storicizzazione e di gestione degli accessi mediante
password. Grazie al software Visu+ è inoltre possibile, tramite nuove
variabili di sistema, monitorare la temperatura interna e la tensione di
alimentazione del pannello, regolare la luminosità e il contrasto e gestire
il funzionamento del buzzer integrato.
www.phoenixcontact.it
PRO-FACE ITALIA
Il nuovo touchplc LT4000M di Pro-face è costituito da due distinte unità
(display e unità centrale) che garantiscono semplicità di montaggio attraverso un foro di diametro di 22 mm praticato nella carpenteria. Dotato
di due display da 3.5” o da 5.7” entrambi TFT a 65K colori, l’unità centrale,
che ospita l’intelligenza, le morsettiere I/O e il resto della connettività,
può anche essere montato su guida DIN all’interno del quadro grazie
al cavo di remotazione da 3/5 metri che viene messo opzionalmente a
disposizione. Ricca la dotazione di I/O on board che include digitali, analogiche e ingressi temperatura oltre che 2 ingressi veloci e 2 uscite a impulsi. La porta Canopen integrata consente la gestione di I/O distribuiti
e il dialogo con dispositivi diversi. Una porta seriale 232/422/485, oltre a
una seconda opzionale, e una porta Ethernet 10/100 BaseT, consentono
la gestione simultanea fino a 4 protocolli di comunicazione con altri PLC
e dispositivi in genere. La porta Ethernet permette anche la programmazione del dispositivo, oltre che l’instradamento dei dati di processo
verso applicazioni su PC. Offre inoltre la remotazione/duplicazione attiva
dell’interfaccia grafica su di un PC, tablet o smartphone e i servizi di FTP
e web server.
www.proface.it
PROGEA
L’esperienza e la tecnologia di Progea nel software di supervisione oggi
è disponibile in Movicon HMI, il software HMI potente, aperto, flessibile
e indipendente che dispone di ineguagliate soluzioni per offrire la potenza della tecnologia Scada nei dispositivi ‘low-end’ basati su Windows
Embedded, Windows CE e Windows Mobile.
La proposta di Progea in campo SoftLogic è Logicon, il frutto della collaborazione attiva con la tedesca KW-Software. Progea ha selezionato
un’azienda all’avanguardia per l’integrazione del prodotto SoftPLC in
Movicon 11, con soluzioni già ampiamente collaudate dal partner comune Phoenix Contact. Grazie alla collaborazione tra le due aziende,
Movicon 11 oggi integra il potente ambiente di programmazione
MultiProg, editor di programmi PLC che supporta tutti i 5 linguaggi
standard IEC 61131. È possibile programmare indifferentemente tra i
linguaggi FBD, IL, Ladder, ST e SFC, anche con programmazione mista.
Grazie all’integrazione dei due ambienti di programmazione e alla sincronizzazione automatica dei tag, realizzare progetti completi d’automazione PC-based diventa facile e sicuro. I progetti SoftLogic possono
utilizzare i benefici di Movicon, ad esempio è possibile importare i database dei PLC esistenti oppure gli item di qualsiasi OPC Server, e disporre
automaticamente della lista dei tag nei due ambienti Scada e SoftLogic. www.progea.com
PROGEA
PRO-FACE ITALIA
PHOENIX CONTACT
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Quando si tratta di sicurezza nelle aree pericolose, alla PR electronics non prendiamo alcuna scorciatoia. PR
è stata la prima a essere conforme agli standard IEC 61508 e, con la serie flessibile 9000 di interfacce I.S.
con approvazione SIL, il cliente è sicuro di soddisfare facilmente gli standard onsite IEC 61511.
L’ultimo prodotto aggiunto alla nostra gamma di interfacce I.S. è il backplane altamente innovativo e
resistente. Il backplane di PR è stato testato contro le vibrazioni e gli urti in conformità alla normativa IEC
61132-2 ed è stato approvato per le applicazioni nella zona 2. Esso semplifica notevolmente il montaggio
e il cablaggio nelle installazioni di grandi dimensioni, offre compatibilità con tutti i prodotti PR serie 9000 e
si integra completamente con i sistemi DCS standard. Il design innovativo offre una funzione di apertura e
chiusura rapida a scatto per la facile sostituzione dei dispositivi mentre le configurazioni a 8, 16 e 32 slot
del modulo I/O introducono un nuovo standard di flessibilità per i backplane.
Visita prelectronics.com e scopri i vantaggi delle PERFORMANCE MADE SMARTER.
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D I S P L AY
AO
RASSEGNA
ROCKWELL AUTOMATION
SERVITECNO
I nuovi terminali operatore PanelView Plus 6 di Rockwell Automation sono
stati recentemente aggiornati per rispondere alle richieste delle aziende
di migliorare le prestazioni e la facilità d’uso in fase di esercizio, riducendo
i tempi e i costi di implementazione. I PanelView Plus 6, parte integrante
dell’Integrated Architecture, offrono agli operatori di livello macchina
un’interfaccia con il sistema di controllo per il monitoraggio, il controllo
e la visualizzazione delle informazioni. Gli aggiornamenti hardware, con
un processore più veloce (650 MHz), memoria espansa (512 MB di Flash
e RAM) e il nuovo sistema operativo Microsoft Windows CE 6.0 consentono di avere una maggiore flessibilità nella realizzazione delle applicazioni
mentre l’accresciuta velocità del processore migliora l’esperienza dell’operatore con un maggiore controllo e una risposta più rapida del terminale.
Il software integrato FactoryTalk View Machine Edition 7.0 supporta nuove
funzionalità: nuova libreria in grafica vettoriale Symbol Factory, visualizzatore integrato di file pdf, gestione ricette e acquisizione dati anche in
formato .csv, server FTP, visualizzazione di filmati, funzione Last-KnownGood (LKG) and Factory Default Reset per il ripristino del terminale, utility
di backup&restore della configurazione via SD card, accesso remoto via
web attraverso il software integrato FactoryTalk ViewPoint o attraverso i Remote Desktop Service. I PanelView Plus 6 sono disponibili con display 4”, 6”,
7”, 10”, 12” e 15” con opzioni keypad, touchscreen o keypad e touchscreen.
it.rockwellautomation.com
Proficy HMI/Scada iFIX 5.5 di GE Intelligent Platforms, commercializzato
in Italia da ServiTecno, consente di offrire eccellenti capacità di visualizzazione dei processi e di acquisizione dei dati, di analisi, supervisione e
controllo in realtime. Dispone di un robusto motore Scada e di numerosi
strumenti di connettività, di un’architettura aperta e di modalità di collegamento in rete altamente scalabili e distribuite.
L’ultima versione potenzia sempre più le funzionalità di analisi dei dati
per consentire agli operatori di prendere decisioni in tempo reale per
correggere/modificare la produzione on the fly. In questo modo lo Scada
non riveste solamente il ruolo di supervisione, ma diventa sempre più il
nucleo decisionale dell’azienda per ottimizzare e rendere più efficiente
e snella la produzione. Con Proficy iFIX 5.5 è possibile disporre delle potenti caratteristiche della soluzione, visualizzare e analizzare dati tramite
tablet e iPAD grazie a una app dedicata. Con iFIX per tablet è possibile
non solo vedere videate dello Scada, ma anche allarmi, storici, trend e
interagire al 100% con il vostro impianto. Inoltre, permette di estendere
le applicazioni in maniera sicura, completa ed efficiente su Internet/Intranet tramite iFIX WebSpace, un client web che consente di disporre di ‘dati
in tempo reale ovunque e per tutti’ e abilita tutte le funzioni di controllo
e supervisione sulla rete Intranet aziendale o sulla quella Internet messa
in sicurezza, senza dover modificare in alcun modo l’applicazione di iFIX.
www.servitecno.it
SCHNEIDER ELECTRIC
SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI - PROGEA
I controller HMI compatti Magelis SCU offrono una soluzione per gestire
piccoli macchinari e processi semplici: hanno un design integrato che
permette di ridurre al minimo i tempi di installazione e consentono un
risparmio fino al 15% sui costi di installazione e proprietà. I display sono
TFT 65.000 colori in taglia 3,5” o 5,7”, un ingresso I/O digitale con GSC; PTO/
PWM, un ingresso I/O analogico e ingressi dedicati alla temperatura; la
comunicazione avviene con porta USB, seriale, Ethernet e Canopen. Il prodotto è facilmente configurabile grazie al montaggio rapido del modulo
controller, posizionabile direttamente in un foro con diametro 22 mm o su
una guida DIN con cavo remoto (3 o 5 m) collegato attraverso una morsettiera a molla. Il modulo display si monta in foro standard senza particolari
operazioni di predisposizione. Il monitoraggio remoto dei processi è gestibile via webgate, tramite PC con browser internet e a breve sarà possibile
anche con la app mobile Vijeo Design’Air di Schneider Electric.
www.schneider-electric.it
Sistemi Avanzati Elettronici e Progea presentano una soluzione innovativa per il controllo e la supervisione: una serie di pannelli operatore
fanless, robusti e affidabili con integrato a bordo una licenza runtime Movicon 11, il potente e versatile software Scada di Progea che ora dispone
anche del supporto multitouch. Esso è un ambiente di sviluppo e di lavoro che consente l’esecuzione di potenti sinottici che possono essere
implementati rapidamente. Questi HMI hanno uno chassis in alluminio
pressofuso con a bordo il processore Intel Atom N2600 Dual Core. Integrano 2 USB, 2 Gigalan e 2 interfacce seriali, touchscreen di tipo resistivo
o capacitivo per lo storage oltre a offrire la possibilità di impiegare un
HDD Sata2 da 1,8”. Sono certificati IP65 sul lato frontale con temperatura
operativa compresa tra gli 0 e i 50 °C e dispongono di monitor in tagli che
vanno da 7 fino a 15 pollici. A bordo è possibile installare come S.O.: Win
XP pro, Win XP Embedded, Win Embedded CE 6.0, Win7 pro Embedded,
Win Embedded 7 standard. Di fatto le applicazioni in cui trovano utilizzo
SCHNEIDER ELECTRIC
SERVITECNO
ROCKWELL AUTOMATION
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queste soluzioni spaziano dalla supervisione e controllo di natura puramente industriale alla building automation, offrendo di fatto soluzioni
HMI potenti e compatte che soddisfano ogni esigenza di visualizzazione
e controllo, senza rinunciare alle potenzialità tipiche degli Scada.
www.sisav.it – www.progea.com
SMITEC
Il Posyc 42XX è un panel PC industriale basato su architettura Intel x86
dual core e completo di un display 15” a colori (24 bit) e di uno schermo
touch altamente affidabile. Caratterizzato da design ergonomico all’avanguardia e tecnologia iconstyle dall’operatività intuitiva, è progettato
per facilitare l’interfacciamento uomo-macchina in ambito industriale.
Un processore potente e numerose opzioni disponibili lo rendono ideale
per svariate applicazioni. Disponibile in versione a pannello o per montaggio su braccio di sostegno in linea con gli standard Vesa, è disponibile
anche una variante con pulsanti a tastiera.
Principali caratteristiche tecniche sono: architettura x86; sistemi operativi disponibili MS Windows/Linux Suse; custodia in aluminum; grado di
protezione IP65; processore Intel Atom dual core D2550 (1,86 GHz); memoria 2 GB DDR3 1.066 MHz RAM; display 15” a colori LED TFT, 1.024x768,
16,2 M colori; touchscreen 5 wires - HD – elevata resistenza, 35 milioni
di tocchi in un punto; connessioni: 2 x USB esterne (frontali), 4 x USB, 2
x Gigabit LAN, 1 x VGA, 1 x COM RS485, 2 x COM RS232, 1 x Hdmi; connettore audio; 2 x prese CF; 1 x webcam 2 Mpx (solo per modelli Posyc
4201/4203); 1 x WiFi 802.11b/g/n (solo per modelli Posyc 4202/4203);
temperatura stoccaggio da -20 a +60 ºC; umidità relativa da 0% a 90%
(senza condensa). Specifiche elettriche: alimentazione 24 Vc.c.; specifiche
ambientali: temperatura funzionamento da +0 a +50 ºC.
www.smitec.it
SOFTING ITALIA
Softing Italia propone la nuova gamma di HMI evolute, serie Graphite
della Red Lion. I nuovi pannelli si caratterizzano per un case robusto in
alluminio con la possibilità di ospitare sul retro moduli I/O. Il range di
moduli include ingressi e uscite isolate sia analogiche sia digitali, termocoppie e regolazioni PID per un controllo locale realtime altamente
performante. La gamma include otto differenti modelli da 7” a 15”, visibili
anche alla luce diretta del sole con range di temperatura di funzionamento esteso (-20 +60 °C), certificati IP66/Nema 4X. Rimangono inoltre
tutte le funzionalità classiche di conversione protocolli, data logging e
web server, comuni a tutte le HMI Red Lion: comunicazione multiprotocollo verso PLC, dispositivi anche con protocolli legacy; web server per
supervisione e input dati anche da remoto; data logging su scheda SD
o direttamente su database SQL Server; comunicazione FTP, email, sms,
OPC. Tutte le HMI sono dotate di porte Ethernet e seriali che supportano
circa 250 protocolli. La programmazione e la comunicazione avviene
tramite l’intuitivo e gratuito software Crimson. L’applicativo permette
di configurare protocolli, definire tag, implementare applicazioni anche
evolute e offre una gradevole interfaccia grafica.
www.softingitalia.it
VIPA ITALIA
Vipa Italia presenta i touch ecoPanel 604LC e 607LC, una gamma di pannelli operatore touchscreen che uniscono le potenzialità di Movicon
HMI, con un’interfaccia semplificata e user-friendly, a un’elevata convenienza economica, senza rinunciare alla qualità. Si tratta di un prodotto
versatile, con case in speciale materiale plastico IP65 con interfacce di
comunicazione Ethernet, seriali (RS232/485/422), USB, MPI/DP. La memoria di 128 MB consente l’utilizzo degli ecoPanel in applicazioni in cui
la CPU può essere della serie di PLC S100/200, una Speed7 di Vipa, o un
altro PLC di mercato. Movicon è un ambiente di sviluppo per progetti
la cui piattaforma di destinazione va da Windows CE fino a Windows 7
e permette l’utilizzo di variabili illimitate, con la possibilità di importare
automaticamente le variabili dal PLC grazie alle preinstallate librerie di
driver per i PLC Vipa. Altre caratteristiche importanti dei touch ecoPanel,
con runtime Basic installato, sono: datalogging, gestione eventi a tempo,
logica IL integrata (soft PLC), editor con grafica vettoriale completo di
librerie oggetti e simboli, funzioni avanzate di animazione grafica, completa gestione allarmi ed eventi, gestione di import/export delle ricette,
networking TCP-IP integrato, gestione integrata dei trend con funzioni
avanzate di data analysis, gestione completa di utenti e password.
www.vipaitalia.it
SOFTING ITALIA
SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI-PROGEA
SMITEC
VIPA ITALIA
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ENNAI
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GENNAIO-FEBBRAIO
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AO Tutorial
di Stefano Cazzani
L’automazione nei
sistemi di test
Le soluzioni basate su bus standard quali USB e PXI hanno
ottenuto un notevole successo grazie alla loro flessibilità.
Scopriamo il perché
L
a crescente complessità degli oggetti da collaudare e
il progressivo accorciamento della vita commerciale
della maggior parte dei prodotti di largo consumo e
industriali ha costretto a rivoluzionare i sistemi di collaudo utilizzati per eseguire i test automatici utilizzati
al termine della linea di produzione. Infatti, sempre più spesso,
è molto difficile giustificare economicamente lo sviluppo, la
costruzione, la messa a punto e la manutenzione di sistemi di
collaudo ottimizzati per le specifiche esigenze di un singolo
prodotto o famiglia di prodotti. Al contrario, la spinta a minimizzare i costi complessivi delle attività di collaudo ha favorito
la sempre più frequente adozione di sistemi di prova modulari,
basati su piattaforme aperte intorno alla quali è proliferato un
ricco ecosistema di accessori hardware e software, che di volta
in volta vengono sfruttati per ottimizzare il sistema di collaudo
in funzione delle esigenze del momento senza essere costretti
a ‘reinventare la ruota’.
In un tipico sistema di collaudo automatico modulare, le varie
schede sono ospitate all’interno di un cestello che ospita il bus
di comunicazione, ad esempio PCI/PCI Express, che connette
la strumentazione modulare al controller embedded
Dagli strumenti ad hoc a quelli modulari
Una struttura modulare permette a un sistema di collaudo
di essere più facilmente riutilizzabile una volta terminata la
produzione del bene per il quale era stato originariamente assemblato, ma anche di essere più rapidamente adattato per
eseguire nuovi o differenti test su prodotti che durante la loro
vita utile vengono modificati con nuove versioni e funzionalità
a seconda del gradimento riscontrato sul mercato. Si tratta di
un’esigenza sempre più diffusa, in quanto i prodotti finali vengono sempre più spesso modificati in funzione del loro successo o mancato successo riscontrato sul mercato.
La modularità del sistema di collaudo è pertanto frequentemente uno dei requisiti fondamentali di un progetto e può abbracciare diversi aspetti, quali la struttura fisica dell’hardware,
l’architettura del software di misura, la sensoristica o l’interfaccia utente per l’operatore. Gli strumenti di collaudo autonomi
tradizionali e quelli modulari non sono poi così diversi a livello
funzionale. Hanno entrambi un sistema di alimentazione, un
sistema di elaborazione dei segnali dai sensori, un sistema di
misura, un sistema di controllo e un’interfaccia utente. Ciò che
cambia radicalmente è la loro realizzazione pratica. Ad esempio, nei sistemi modulari, tipicamente il sistema di alimentazione è comune a tutti i moduli, ognuno dei quali attinge dal
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In un sistema di collaudo automatico tradizionale, ogni
strumento è collegato a un sistema di controllo, ad esempio
un PC, tramite un bus di dati esterno come GPIB, USB, LXI, LAN
sistema centralizzato la potenza di cui ha bisogno. Analogamente, la struttura di trattamento del segnale, che in un sistema
tradizionale è un sistema creato ad hoc, in un sistema modulare viene realizzata affiancando schede standard, ognuna di
esse specializzata per un certo tipi di segnali, analogici, digitali,
lenti, veloci e così via. In un sistema modulare assume un ruolo
centrale il bus di interconnessione e comunicazione, che serve
a scambiare dati e comandi tra unità di controllo, interfaccia
utente e hardware di misura e acquisizione. Mentre i sistemi
autonomi utilizzano spesso internamente architetture di bus
create appositamente, i sistemi modulari usano sempre soluzioni standard, come i bus seriali USB o una delle varianti del
bus originariamente sviluppati nel mondo dei personal computer. In particolare nel settore del collaudo automatico, ha avuto
un notevole successo commerciale il bus PXI (PCI eXtensions for
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Un potente sistema di collaudo automatico di apparecchiature a
radiofrequenza realizzato con i moduli PXI di National Instruments, le cui
funzioni sono definite dal software di controllo basato sul sistema di
programmazione grafica LabView
La modularità del software consente infatti
di separare ancora meglio le varie funzioni
tipiche di un sistema di collaudo automatico,
affinché si possano concentrare i propri investimenti di sviluppo solo sulle specificità del
proprio sistema, riutilizzando invece quelle
più comuni attingendo a quanto già sviluppato nei progetti precedenti o da moduli di
facile ed economica reperibilità sul mercato.
Il prerequisito per lo sviluppo di software
modulare è la diffusione di interfacce, driver
e linguaggi standard oppure, meglio ancora,
di interi ambienti software concepiti per favorire lo sviluppo di software modulare. Nel
linguaggio delle misure e del collaudo automatico, quando il sistema è basato su un software modulare si adotta spesso la dizione di
‘strumento virtuale’. In sostanza si sottolinea
l’importanza del software, che contiene il
‘cuore pensante’ dell’applicativo di misura, la
Instrumentation), una soluzione che sostanzialmente adotta gli stessi segnali elettrici del bus PCI
utilizzato all’interno dei PC, che successivamente
si è evoluto nella variante PXIe (PXI Express), a
sua volta derivata dal bus PCI Express utilizzato
nel mondo dei PC. La definizione di un bus di interconnessione standard porta con sé anche una
serie di specifiche legate alle dimensioni fisiche
delle apparecchiature e schede a cui si collega, ad
esempio in termini di formato delle schede, tensioni di alimentazione, vincoli di assorbimento
energetico, capacità di dissipazione termica, numero e topologia dei segnali di trigger e così via.
Modularità del software
Realizzare un sistema con hardware modulare
offre certamente il vantaggio di poter attingere a
un vasto catalogo di schede, alimentatori, sistemi
di controllo, alimentatori e accessori, anche di Sistemi di acquisizione dati in formato modulare proposti da National
fornitori diversi, che possono essere facilmente Instruments e compatibili con vari bus, tra cui USB, PCI, PCI Express, PXI,
riutilizzati nei progetti successivi. Viene quindi PXI Express, wireless ed Ethernet
naturale cercare di ottenere gli stessi vantaggi
anche per quanto riguarda il software. Per quanto possa sem- cui realizzazione pratica è demandata un hardware generico in
brare paradossale, è molto più semplice cambiare o aggiungere forma modulare. Tanto per fare un esempio pratico, si pensi a
una scheda hardware a un sistema di collaudo automatico che un comune digitalizzatore di segnale affiancato a un algoritmo
aggiungere o modificare un modulo software di un applicativo. di elaborazione del segnale, supponiamo progettato per veriInfatti, mentre l’hardware dei sistemi modulari è stato specifi- ficare che un dispositivo trasmettitore (come un telecomando)
catamente progettato per coesistere con altro hardware sco- non emetta segnali al di fuori della sua banda di funzionanosciuto, ciò non sempre è vero per il software. Non è raro il mento. Uno strumento classico potrebbe inglobare l’algoritmo
caso di sistemi di collaudo automatico realizzati con hardware di elaborazione del segnale che misura lo spettro di frequenza
modulare che utilizzano software sviluppato ad hoc, da un pro- del segnale emesso dal trasmettitore all’interno del firmware
grammatore singolo o da un gruppo di lavoro che segue le pro- della scheda di acquisizione. Uno strumento modulare, invece,
prie metodologie specifiche. Niente di male in tutto ciò, ma se si utilizzerebbe un digitalizzatore generico di adeguata frequenza
vogliono cogliere appieno tutti i benefici potenzialmente offerti di campionamento e un software di analisi, eseguito su un PC
da un hardware modulare, è opportuno scegliere di sviluppare esterno o di un PC integrato nello stesso cestello hardware che
anche il software in un ambiente modulare.
ospita il digitalizzatore, il quale estrae le informazioni utili dal
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AO Tutorial
Strumenti modulari in diversi formati proposti da Agilent: moduli per bus PXI, moduli per bus in AXIe e moduli con
interfaccia USB utilizzabili autonomamente o inseriti in un cestello
segnale eseguendo via software l’algoritmo di analisi. Modularizzando anche il software, si possono ad esempio separare
le funzioni di analisi del segnale vere e proprie da quelle di
presentazione dei risultati del collaudo per l’operatore. Se il
prodotto da collaudare cambia, magari perché si passa a uno
standard di ricetrasmissione differente, è possibile sostituire il
‘modulo software’ dell’elaborazione del segnale senza modificare tutto il resto. Di fatto, lo strumento di misura e collaudo è
definito via software, l’hardware rimane il medesimo, così come
la sua interfaccia operatore. A livello commerciale, una delle soluzioni di maggior successo per lo sviluppo di sistemi di collaudo modulari definiti dal software è senza dubbio LabView,
un linguaggio di programmazione grafico. LabView chiama
specificatamente ‘virtual instrument’ o VI, i suoi sottoblocchi
di elaborazione modulari, proprio a sottolineare come sia un
blocco software a determinare il funzionamento dell’hardware
standard dello strumento reale.
Evoluzione dell’hardware modulare
Negli ultimi anni l’hardware per realizzare sistemi di collaudo
modulare si è evoluto favorendo la diffusione di soluzioni che
sfruttino sempre di più le economie di scala e il conveniente
rapporto prezzo/prestazioni garantito dagli standard sviluppati
per l’informatica generale. Ciò spiega lo sviluppo di numerose
soluzioni adatte all’ambiente industriale basate sull’interfaccia
USB, che permette di collegare istantaneamente qualunque
modulo a un qualunque PC senza alcuna difficoltà. L’ubiquità
e l’economicità delle soluzioni USB ha dato vita a numerose
soluzioni commerciali, soprattutto per l’acquisizione dati, ma
anche adatte al collaudo in tempo reale, che abbinano buone
prestazioni e dimensioni estremamente compatte e grande
robustezza. In alcuni casi, le soluzioni modulari USB possono
essere utilizzate sia in maniera autonoma, collegando direttamente il singolo strumento a una qualunque PC, sia come parte
di un sistema più ampio, sovrapponendo più moduli USB o inserendoli all’interno di un cestello adatto al montaggio su rack
o ambienti industriali.
Per sistemi di collaudo più potenti e che necessitano di elaborazioni in tempo reale più pesanti, la soluzione architetturale
90
più diffusa è quella del bus PXI o del suo erede PXIe. All’interno
di un cestello PXI risiede un controllore di sistema, tipicamente
con architettura PC, che comunica ad alta velocità con le varie
schede presenti. In questo campo è di recente stata proposta
da National Instruments un’altra evoluzione innovativa: l’integrazione di un componente elettronico riprogrammabile
(Fpga) dall’utente che permette di svolgere l’elaborazione dei
segnali secondo algoritmi personalizzati ad altissima velocità.
In sostanza, con l’integrazione della Fpga all’interno di una
scheda modulare, il concetto di modularizzazione si spinge
fino al firmware della singola scheda, che può essere adattata
alle esigenze della singola applicazione, ma poi essere riutilizzata in altri ambiti semplicemente riprogrammando la Fpga
stessa. Così facendo, potenzialmente si può ottenere il meglio
dei due mondi: le massime prestazioni ottenibili con una soluzione hardware personalizzate per una specifica applicazione
tipiche delle soluzioni dedicate e la flessibilità di poter riutilizzare lo stesso hardware in più applicazioni tipica delle soluzioni
modulari.
Per affrontare soluzioni ad altissime prestazioni, in particolare
nel settore del collaudo di apparecchiature a radiofrequenza
e microonde utilizzate nel settore aerospaziale e della difesa,
ma anche nel campo della ricerca avanzata, è stato proposto il nuovo bus standard AXIe, in particolare dalla ex Agilent
Technologies, per consentire l’adozione di soluzioni modulari
compatte e potenti superando alcuni dei vincoli prestazionali
presenti nelle classiche soluzioni PXI e PXIe.
Per il futuro ci si aspetta un continuo miglioramento delle prestazioni e un abbattimento dei consumi dei sistemi di controllo
ed elaborazione dei sistemi di collaudo modulari, che possono
ancora a lungo trarre vantaggio del progresso tecnologico della
microelettronica offerto dalla legge di Moore, ma la vera chiave
di volta per gli utilizzatori rimarrà la disponibilità di software e
di un ecosistema di contorno alla piattaforma che si intende
utilizzare. Un sistema di collaudo automatico, infatti, per sua
natura tende a essere un progetto multidisciplinare nel quale
sono importanti le capacità dell’hardware, ma anche la facilità
e la flessibilità di integrazione dei vari ‘pezzi’ che devono comporre un sistema completo.
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IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE
È ANCORA PIÙ IMPORTANTE.
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alle soluzioni offerte dai sensori SICK, che garantiscono processi senza intoppi, evitano costose avarie e fermi
macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore
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scanner, dispositivi di protezione optoelettronici e ai servizi SICK, quando si tratta della sicurezza della produzione, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente.
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La nuova piattaforma B2B
per L’innovazione
tecnologica applicata.
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19/07/2013 08:07:15
SSI
Gennaio
Febbraio
2014
• GE Intelligent Platforms e ServiTecno spiegano come le aziende possono prendere
decisioni velocemente, diminuire i costi, e proteggere il brand • In tempo reale si trovano
soluzioni per supply chain più efficienti e gestionali di nuova generazione • Le esperienze
ci portano a conoscere come gestire tutti i dati tecnici e la documentazione e promuovere
la collaborazione fra le diversi sedi aziendali; supervisionare gli impianti e allo stesso
tempo semplificarne il controllo, la conduzione e la gestione; abbattere i costi e i consumi
energetici di stabilimento, ottimizzando i processi; gestire la logistica dei prodotti
PROFICY DIVENTA MOBILE
Proficy Mobile è utlizzabile su qualunque
dispositivo mobile e fornisce un accesso facile e
veloce ai dati di produzione, KPI, trend e allarmi.
Proficy Mobile è un modulo della famiglia Proficy
di GE Intelligent Platforms (iFIX, Historian, ...) per
tablet e smartphone compatibile con tutti i sistemi
HMI, SCADA e DCS di mercato
PROFICY MOBILE
Da oggi è attivo il nostro nuovo Servitecno Web Store
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SSI
sotto la lente
Collaborazione e mobilità
anche per gli ERP
di Antonella Cattaneo
SSI
I PROCESSI DI
BUSINESS SONO
SEMP PIÙ
SEMPRE
DINAMICI E GLI ERP
TRA
TRADIZION
NALI
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ALI NON
TRADIZIONALI
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BASTANO PIÙ:
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RISCHIO
DI PERDE
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PERDERSI
ASPETTI IIMPORTANTI CO
TANT
COME
OME
O
ME LA
COLLABORAZIONE
MERGENTE E IIL
EMERGENTE
SUPPORTO IN
MOBILITÀ
Secondo quanto riportato dall’Osservato-
perdita di tempo nel cercare o ricreare le in-
rio Cloud & ICT as a Service realizzato dalla
formazioni già presenti con un conseguente
School of Management del Politecnico di
allungamento dei tempi decisionali e dei
Milano i sistemi ERP oggi si trovano di fronte
tempi di esecuzione. Un tema sentito ma
a un cambiamento: sta nascendo una nuova
che si scontra in molte aziende, come al so-
generazione più ‘collaborativa’. Come è
lito, con il fatidico ‘budget’: grosso ostacolo
stato sottolineato da Mariano Corso, re-
all’adozione di sistemi performanti. Soddi-
sponsabile scientifico dell’Osservatorio
sfazione invece per tutte quelle aziende che
Cloud & ICT as a Service del Politecnico di
hanno in corso progetti per l’utilizzo di tali
Milano, se fino ad oggi, le aziende hanno
sistemi soprattutto perché hanno avuto mi-
concepito i sistemi gestionali come solu-
glioramenti dell’efficienza e della produtti-
zioni per rendere solida e sicura la gestione
vità. Sono proprio questi miglioramenti che
gi gli ERP diventano ancor
aziendale, da oggi
gene
generano
una trasformazione importante
tegici a seguito della crescente nepiù strategici
de sistemi gestionali, un camdell’offerta dei
essità di gestire le informazioni con la mascessità
biamento di stato ch
che è ormai già in corso,
sima flessibilità, fruendo in ogni momento
ca
abilitato da due forti catalizzatori
del mo-
informazioni
azioni esatte, anche in mobilità, con
mento: il cloud, che ha perme
permesso e abilitato
la possibilità di poterle condividere e attia
ancor per certi
nuovi modelli di delivery, ancora
laborativo. Questa estensione del supporto
vare collaborazioni.
aspetti complessi, ma innovativi e che por-
applicativo è avvenuta per aggiunte suc-
Le priorità che hanno caratterizzato l’e
evol’evo-
tano un potenziale forte di trasformaz
trasformazione;
cessive e ha determinato una configura-
luzion
a
luzione di tali sistemi negli ultimi 20 anni,
nu
la consumerizzazione, l’emergere di nuovi
zione ‘ad isole’, ovvero con strumenti non
come la prescrittività, la scalabilità e laa ga-
log
stili di vita e di interazione con le tecno
tecnologie
integrati tra loro. Si tratta però di una con-
ranzia di sicurezza, ora non sono più
più così
sì
rcato
e le informazioni, che arrivano dal mer
mercato
figurazione che è destinata a tramontare se
rilevanti per
pe i decisori. Nella ‘top ten’ iinvece
nvvece
ece
mente
consumer ma penetrano dirompentem
dirompentemente
guardiamo ai trend tecnologici attuali, quali
sono saliti l’accesso in mobilità, la pred
disspopredispo-
he di
in impresa, determinando nuove logic
logiche
ad esempio framework di ‘collaboration in
sizione all’integrazione co
con altri siste
em
mi, la
m
sistemi,
a
interazione e di scambio informativo all’in-
context’ o il ricorso a strumenti di workflow
flessibilità
ssibilità nella configurazione d
dei pro
occessi
essi
processi
terno della rete professionale.
accessibili da parte dell’utente finale.
e la disponibilità
nibilità di strumenti di com
comu
un
nicacacomunica-
s
“Fino ad oggi, infatti, le aziende si sono
Trend che stanno di fatto accelerando l’u-
zione/collaborazione.
one. Si nota quindi co
ccome
ome
in
nforattrezzate con differenti strumenti infor-
nione di queste tre tipologie di supporto in-
la scala dei bisogni sia cambiata pr
roprio
proprio
tivi come gli strumenti di produttività
produtttività
mativi
formativo, determinando l’emergere di una
perché le aziende si trovano
no a operar
re con
operare
c
individuale e i sistemi transazionali, come
nuova categoria di business application: le
modalità di lavoro diverse e si scon
ntrrano
scontrano
mi gestionali. Inoltre, g
guarappunto i sistemi
Collaborative Business Application” afferma
con problematiche di scarsa
carsa condiv
is one
isi
condivisione
nni, lo scenario applicativo
appliccativo
dando agli ultimi anni,
Stefano Mainetti, responsabile Osservatorio
e comunicazione fra unità organizz
zattive,
tive
organizzative,
nche di strumenti di tipo
o ccolsi è arricchito anche
Cloud & ICT as a Service.
SSII
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
95
SSISI
in copertina
Real-time
Operational Intelligence
Corrado Giussani,
Enzo Maria Tieghi
La proposta di GE Intelligent Platforms
e ServiTecno per ottimizzare le operazioni in
ambito industriale, che unisce mobilità, analisi
e geo-localizzazione
Per decenni, le aziende hanno
utilizzato i centri di controllo
e comando come parte di un
modello di automazione standard. Erano, e sono ancora in
molti casi, un luogo da dove
controllare tutti i sistemi industriali aziendali, con molti monitor atti a supervisionare le
operazioni. Limitato dalla tecnologia del tempo, il concetto di
un controllo centralizzato non
corrispondeva al reale modo di
operare delle aziende. L’attività
avviene a livello di fabbrica e le
persone hanno bisogno di controllare e ottenere informazioni
ovunque, in ogni momento.
Fortunatamente, la tecnologia si
è evoluta al punto da corrispondere in maniera più precisa ed
efficace a come si opera a livello
di impianto, in qualsiasi settore
industriale. Oggi, Real-time Operational Intelligence (RtOI),
utilizzando tecnologie mobile e app industriali, facilita il funzionamento degli impianti e consente di gestirli al meglio.
Controllo centralizzato, accesso ai dati in
qualunque luogo
In passato, i centri operativi potevano essere centralizzati,
ma i dati sono ovunque. Ogni sistema che alimenta la control room crea dati significativi. Prendiamo l’esempio di un
centro di controllo in un piccolo impianto operante in ambito alimentare. Questo centro operativo può avere 13 sottosistemi, inclusi sistemi Scada, di work process management,
historian, di visione e molto altro ancora. Il sistema di visione
fotografa la situazione di una singola linea ogni secondo,
96
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
Real-time Operational Intelligence
mentre gli altri sistemi determinano condizioni anomale o
situazioni di allarme. I dati si trovano ovunque in questi 13
sistemi e risiedono principalmente in maniera indipendente
uno dall’altro. Il problema non è disporre di un numero limitato di informazioni: abbiamo un grande volume di dati, ma
è difficile filtrarli e renderli operativi.
Reagire ai dati
Tradizionalmente, le aziende hanno reagito sulla base dei
dati mostrati sugli schermi. Un operatore vede un elenco
di allarmi sugli schermi della stanza di controllo, identifica
l’allarme critico e reagisce con determinate azioni. In molti
casi, la sala controllo è un luogo di reazione piuttosto che
di prevenzione, causando in questo modo fermi impianto e
SSI
in copertina
inefficienze. Inoltre, reagendo agli allarmi, gli operatori devono spesso abbandonare la sala di controllo per raggiungere l’impianto. In alcuni casi, non è possibile completare
un’azione critica a livello di impianto in quanto l’operatore
deve risiedere nella stanza di controllo. Oppure quest’ultima
viene abbandonata senza alcun controllo in quanto l’azione
che deve essere intrapresa non può essere rimandata e l’elenco di allarmi cresce in questo lasso di tempo.
Real-time Operational Intelligence
Con le nuove tecnologie mobile e le app innovative di cui
disponiamo oggi, le aziende possono avvalersi di ciò che
definiamo Real-time Operational Intelligence – ossia la capacità di prendere i dati dai diversi sistemi dell’impianto e
fornirli a operatori, ingegneri e manager in un modo intelligente. Gli operatori non devono più guardare lo schermo
seduti in una sala di controllo, ma ricevono le giuste
informazioni ovunque e al
momento opportuno. Può
sembrare idealistico, eppure
oggi è possibile grazie ai dispositivi mobili e ai software
industriali presenti sul mercato. Allo stesso modo in cui
tali dispositivi e la possibilità
di disporre di informazioni
in tempo reale hanno cambiato la nostra vita privata,
i dispositivi mobili e RtOI
stanno cambiando il mondo
industriale.
utenti possono accedere a informazioni sensate piuttosto
che ritrovarsi di fronte centinaia di dati grezzi relativi a una
particolare pompa o macchina.
Molto di più della semplice mobilità
Le aziende possono utilizzare questa tecnologia per incanalare i dati in trend e KPI. Le informazioni sono accessibili
facilmente e semplici da capire. Questa è una differenza significativa tra la semplice mobilizzazione dello Scada e RtOI.
Il valore non è solo la mobilità, ma è dato dal prendere la
grande quantità di dati grezzi, trasformarli in informazioni
più accurate e renderli disponibili in KPI su dispositivi mobili.
Inoltre, RtOI si avvale delle informazioni geografiche. La
tecnologia di geo-localizzazione è intrinseca nei dispositivi
mobile e questo aggiunge un grandissimo valore non solo
in applicazioni legate al trattamento delle acque o in ambito
energia, ma anche in piccole
realtà produttive. Sia che il
segnale venga da un sistema
GPS, WiFi o sia triangolato attraverso le reti dei cellulari,
RtOI offre le giuste informazioni a seconda della localizzazione dell’utente.
Tecnologia di
geo-intelligence
GE dispone di una tecnologia proprietaria di geointelligence che prende
tutti i dati dai sotto-sistemi
e assegna loro asset particolari, li contestualizza e
L’informazione giusta
applica una geo-localizzaL’utilizzo del mobile, tutzione a quell’asset. Quando
tavia, non significa repligli operatori raggiungono
care il centro operativo su
un dispositivo, non devono
un dispositivo mobile. Per
navigare attraverso tutti gli
alcune applicazioni, un’aasset dell’impianto per idenzienda potrebbe volere
tificarlo. Grazie a questa tecogni dato e tutte le tag su
nologia, il dispositivo mobile
iPad, iPhone o dispositivi
riconosce che lo strumento
Android, ma in generale la
è la Pompa 2 nella Stazione
tecnologia ci consente di
di South River e automatiessere più accorti sul modo Filter and Serve the Right Information
camente mostra lo schermo
in cui filtriamo e forniamo
appropriato, evidenziando
le informazioni. È possibile inviare al dispositivo dati signi- istantaneamente dati quali KPI. Inoltre, il dispositivo sa quali
ficativi, identificando quelle informazioni che significano altri asset sono vicini all’operatore, secondo un raggio di
qualcosa per quell’utente in particolare. In alcuni casi, que- azione modificabile, e può, ad esempio, mostrare tutte le
sto potrebbe dire mostrare tutte le tag del sistema Scada. In pompe che si trovano in un raggio di 3 km. In un ambiente
molti casi, invece, l’ideale potrebbe essere fornire indicatori produttivo, i segnali geo sono più accurati utilizzando WiFi
di performance significativi per un asset, quali ad esempio piuttosto che la tecnologia GPS o la triangolazione dei celluil voltaggio o la temperatura. Selezionando i dati giusti, gli lari. Gli operatori possono essere in una fabbrica rumorosa e
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
97
SSISI
in copertina
utilizzare geo-intelligence e navigazione per disporre delle
giuste informazioni sulla base della loro specifica localizzazione. Oltre alla navigazione e alle schermate automatiche,
i benefici dati dalla geo-intelligence si moltiplicano quando
viene applicata a tecnologie di analisi e allarmistica.
Notificare un allarme alla persona indicata
Grazie alle tecnologie di geo-intelligence è possibile inviare
un allarme a operatori, ingegneri o manager sulla base della
loro localizzazione.
Ad esempio, un ingegnere si trova al quarto piano di fronte
a un mixer e scatta un allarme relativo a un
macchinario situato al primo piano, situato
a 25 minuti di distanza. Ha senso notificare
l’allarme a quell’ingegnere? Il sistema di geointelligence determinerà il collega più vicino
al macchinario in allarme e invierà la notifica
a quella persona così da ottenere un’azione
di risposta più veloce ed efficace. Integrando
geo-localizzazione e allarmistica, le aziende
possono avvalersi di notifiche di allarme intelligenti. L’informazione trova la persona giusta
nel luogo indicato, a differenza di quanto accade tradizionalmente con i sistemi Scada e va
decisamente oltre la semplice mobilizzazione
dei dati e il taggare nomi.
Ridurre il rumore degli allarmi
Automatically Display Equipment Screen Based on Location
Real-time Operational Intelligence consente
anche di filtrare gli allarmi per aumentarne
l’efficienza. Secondo diversi studi, il 75%
degli allarmi è considerato rumoroso, e molte
Proficy Mobile
Proficy Mobile di GE Intelligent Platforms, distribuito e supportato in Italia da ServiTecno, è un set di software avanzato che
consente di spostare la gestione delle operation da una postazione fissa in control room a una gestione mobile. Rappresenta una soluzione di Real Time Operational Intelligence che
utilizza nuovi strumenti per la visualizzazione, la mobilità e l’analisi pensati per prendere decisioni veloci in ogni momento e
in qualunque luogo. Risponde alle esigenze della nuova generazione di operatori che devono effettuare un monitoraggio e
un controllo in tempo reale, utilizzando dispositivi quali tablet
e smartphone, dotati di nuove e intelligenti applicazioni, in
grado di fornire le corrette informazioni per operare al meglio.
Proficy Mobile unisce la più moderna tecnologia di mobilità
con le capacità di geo-intelligence di GE Intelligent Platforms,
eleva a un livello superiore le operation e consente all’azienda
di adottare tablet e telefoni, propri o degli utenti, e di sfruttarne la potenza in modo rapido, semplice e sicuro. In questo
modo è possibile ottenere informazioni sempre e ovunque.
Le capacità di geo-intelligence permettono di visualizzare le
informazioni ai vari utenti non solo in funzione del loro ruolo,
ma anche della loro posizione geografica. Il sistema permette
anche di modellizzare l’impianto, per una navigazione tra i vari
98
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
asset semplice e intuitiva, e consente di utilizzare interfacce
comuni per tutti i ruoli utenti e controlli comuni per l’accesso
all’origine dati. Basandosi sulla flessibilità di iFIX WebSpace,
gli operatori possono passare dal display del loro dispositivo
mobile ai monitor Scada con un semplice click, visualizzando
gli indicatori KPI e accedendo alle capacità di controllo dei sistemi Scada. Grazie ai display di Mobile KPI è possibile ridurre
la quantità di informazioni esposte all’operatore, aumentando
così la sua produttività ed efficienza. Tali display forniscono,
infatti, una rappresentazione più intelligente e accurata delle
informazioni, consentendo di adottare rapide decisioni.
L’utilizzo di Proficy Mobile offre numerosi benefici in quanto
consente di ridurre il tempo necessario alla risoluzione dei
problemi, aumentare la produttività, migliorare i processi
decisionali, ridurre i costi operativi e migliorare l’efficienza
operativa. Le principali caratteristiche della soluzione includono: navigazione strutturata e viste senza richiesta di sviluppo di software; interfaccia mobile, standard, semplice da
utilizzare e interattiva, senza necessità di sviluppo; KPI per
asset e processo; tecnologia di geo-intelligence brevettata;
accesso sicuro alle informazioni; integrazione ProficyScada
per iFIX WebSpace
SSI
in copertina
aziende vogliono esaminare i propri sistemi e ridurre il numero di
allarmi. Tuttavia, questo è spesso
un circolo vizioso, con più allarmi
aggiunti da integratori e ingegneri
interni prima che un progetto sia
addirittura completato per ridurre
il numero di allarmi e flag nel sistema. Troppo spesso le aziende
sono obbligate ad accettare che ci
sia un livello di rumore derivante
dagli allarmi e gli operatori devono
sapere a cosa prestare attenzione e
a cosa no. Problemi si verificano in
caso di staff temporaneo o in presenza di nuovi operatori,
che non hanno l’esperienza necessaria.
Analisi degli allarmi
Con Real-time Operational Intelligence, le aziende possono
prendere tutti gli allarmi nei sotto-sistemi e applicare ad essi
tecnologie analitiche. Il sistema fornirà il giusto allarme, se
vogliamo un allarme intelligente, al dispositivo mobile piuttosto che dati grezzi confusi. Inoltre, Real-time Operational
Intelligence può aggiungere un livello di analisi proattiva per
offrire un sistema di allarme intelligente preventivo. La tecnologia oggi non permette solo di fornire la giusta informa-
RtOI – Actionable Knowledge, Anytime, Anywhere
a questo allarme. Le tecnologie analitiche hanno oggi reso
possibile evolvere da una situazione di reazione al problema
a una situazione dove è possibile prevenire l’evento e prendere decisioni anticipatamente. Ad esempio, un produttore
in ambito alimentare può monitorare i dati relativi alle temperature, analizzarli e prevedere l’andamento della temperatura sulla base di un modello statistico. Può avvisare un
operatore tramite un allarme e assicurarsi che vengano prese
delle azioni utili a riguardo più velocemente, prima che un
batch sia rovinato. Questo si applica a tutti gli ambiti industriali; l’applicazione di una conoscenza
preventiva, fornita tramite una notifica di
allarme intelligente in un contesto geolocalizzato offre nuove possibilità per
ottimizzare in maniera consistente le
operazioni.
In conclusione
RtOI Helps Predict
Events and Drive
Preventive Action
zione dopo che si è verificato un determinato evento, ma
anche di prevenirlo sulla base di determinate informazioni.
Conoscenza preventiva e azione
Consideriamo il caso di un impianto che monitora una temperatura, che supera il limite consentito e provoca quindi
un allarme. Tradizionalmente, l’operatore dovrebbe reagire
La tecnologia disponibile oggi rende possibile l’evoluzione da un controllo centralizzato, con grandi quantità di dati grezzi
presenti in sistemi disparati, che dovevano essere interpretati dagli operatori.
Con Real-time Operational Intelligence
le aziende possono utilizzare dispositivi
mobili con app certificate per ambienti
industriali. RtOI utilizza le tecnologie in
ambito mobility, analisi e localizzazione
per offrire le giuste informazioni alle persone indicate, al momento giusto e nel
luogo opportuno. Con notifiche preventive e allarmi avanzati
in un contesto geo-localizzato, le aziende possono prendere
decisioni velocemente, diminuire i costi, proteggere il brand
sapendo di disporre di informazioni utili all’azione, ovunque
e in qualsiasi momento.
GE Intelligent Platforms - ServiTecno
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
99
SSI
in tempo reale
Risultati reali
SSI
JDA SI PONE
L’OBIETTIVO DI
TRASFORMARE IL
MONDO DELLA
PRODUZIONE E DELLA
DISTRIBUZIONE
ATTRAVERSO SUPPLY
CHAIN PIÙ
EFFICIENTI
JDA Software Group è un’azienda che opera nel mondo della supply
chain da oltre 25 anni e le sue soluzioni sono in grado di migliorare reattività ed efficienza in chi le usa: normalmente, realtà che
hanno bisogno di rispondere rapidamente ai cambiamenti imposti
dal mercato. In pratica aiuta le aziende a realizzare le loro strategie
di ottimizzazione dell’intera filiera della supply chain grazie a un
fornitissimo portafoglio, competenze specifiche dei processi ed
esperienze maturate in migliaia di progetti. L’azienda ha oltre 3.000
dipendenti sparsi in più di 20 paesi al mondo ed è riuscita a espandersi così grazie all’acquisizione di marchi del calibro di i2, Manugistics, E3, Intactix, Arthur ma soprattutto grazie alle competenze
e alle soluzioni realizzate in tutti questi anni di lavoro. Dedita al
mondo del retail e della distribuzione sta cercando di entrare a testa
alta anche nel mondo del manufacturing dove in Italia ha già come
clienti una trentina di aziende dai nomi importanti: Luxottica, STmicroelectronics, Bticino, Sogefi… Una sfida ma anche un’opportunità
che JDA vuole cogliere proprio ora che la supply chain sta cambiando poiché sta cambiando il mercato che da locale diventa sempre più globale, sta cambiando il modo di comperare, sempre più
online e personalizzato secondo i desideri dei navigatori, e diventa
quindi sempre più complicato fornire al cliente quello che vuole,
quando vuole. Se quindi il ritmo del cambiamento sta accelerando
ed è difficile predire e influenzare l’evoluzione della domanda è necessario pensare, pianificare e agire in modo differente, in modo
da rispondere rapidamente a cambiamenti frequenti nel comportamento dei clienti, nella domanda e nell’approvvigionamento. Le
soluzioni di JDA Software sono in grado di assicurare alle aziende la
flessibilità necessaria per rispondere rapidamente a una domanda
esigente, modificare le previsioni in tempo reale e implementare
piani tempestivi, strettamente connessi alla reale domanda dei consumatori: vale a dire assicurare il successo del progetto sempre e
comunque anche in aziende prive di un’infrastruttura adeguata. A
tal proposito JDA ha sviluppato una piattaforma cloud in grado di
offrire tre elementi chiave: tecnologia, supporto, gestione. Il tutto
in poco tempo, con pochi rischi e a costi competitivi. Un mix ben
calibrato di competenze e conoscenze che mira a portare l’azienda
a raggiungere i suoi obiettivi: diventare leader indiscusso, crescere
in organico, incrementare il successo al fine di creare valore non
solo per se stessa ma soprattutto per i propri clienti.
Pensare, agire, innovare
zioni all’interno di impianti virtuali. L’implementazione di questo
strumento offre a Ford numerosi benefici, tra i quali una maggiore comunicazione, efficienza e standardizzazione. “Siamo continuamente alla ricerca di nuove soluzioni per migliorare il processo
Innovo Tech nasce per volontà di un team di esperti di Selesta Ingegneria, proprio per soddisfare le esigenze di tutte le aziende che
producono o che distribuiscono e che necessitano quindi di pianificare, ridurre i tempi di consegna e i costi di produzione, aumentare
l’efficienza, gestire al meglio le scorte e le giacenze di prodotti finiti,
rilevare e controllare le attività del personale e delle risorse produttive in regime di qualità, rilevare e pianificare la manutenzione degli
impianti, rilevare e consuntivare i consumi, rilevare e confrontare le
presenze, garantire la sicurezza all’esterno e all’interno degli stabili
e uffici. L’azienda si rivolge a tutte quelle società e imprenditori che
vogliono ancora competere e vincere le proprie sfide con strumenti
adeguati ai tempi, informatizzando con intelligenza per ridurre i
costi e migliorare la produzione
http://www.innovotech.it
Siemens PLM in Ford
Ford Motor Company ha deciso di sperimentare il nuovo software di Siemens PLM che permette di navigare virtualmente all’interno degli impianti produttivi dell’azienda, migliorare la
collaborazione tra i reparti e la condivisione delle best practice.
IntoSite, che sfrutta l’infrastruttura di Google Earth, è un’applicazione web cloud che consente agli utenti di condividere le informa-
100
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
www.jda.com
di standardizzazione a livello globale. Il software di Siemens ci permette di esplorare l’insieme delle possibilità offerte dalla comunicazione aziendale” afferma John Fleming, executive vice president
of global manufacturing di Ford. In questo spazio virtuale, gli ingegneri e gli altri membri del team possono aggiungere ‘pin’, tipici
delle mappe di Google, e caricare contenuti quali video, documenti
e immagini, incentivando e favorendo la comunicazione aziendale
e degli impianti a livello globale.
www.plm.automation.siemens.com
SSI
in tempo reale
Pronto intervento
minacce informatiche
Akamai Technologies ha inaugurato un
portale (http://www.akamai.com/konasolutions/it) di emergenza a supporto
di tutte le aziende vittime di attacchi informatici. L’azienda ha infatti deciso di
mettere a disposizione di tutte le aziende
sotto attacco il supporto e il consiglio del
proprio team Security, affinché ogni business sia posto nelle condizioni di poter limitare l’impatto delle minacce, qualunque
esse siano (DDoS, SYN Flood, UPD Flood,
attacchi SQL, XSS, FRD, avvelenamenti del
DNS e attacchi mirati vari). Strutturato su
4 sezioni, il sito offre informazioni circa
le principali tipologie di minacce: attacchi
DDoS, attacchi al DNS, all’origine e applicativi, e la possibilità di scaricare una documentazione approfondita per ciascuna
di esse. Per le emergenze, c’è anche un
pulsante di allarme: dopo una brevissima
registrazione e descrizione dell’attacco,
l’azienda colpita verrà immediatamente
contattata dal team Akamai (disponibile
24 ore su 24, sette giorni su sette), che
provvederà ad analizzare le criticità e a determinare le misure difensive adeguate.
www.akamai.com
Notizie da Autodesk
Autodesk ha completato l’acquisizione di
determinati asset tecnologici della tedesca Virtual Shape Research (VSR), sviluppatore di software per la modellazione e
progettazione concettuale di superfici di
Classe A per il settore automobilistico.
Come parte della transazione, i 10 dipendenti di VSR entreranno a far parte di
Autodesk. L’acquisizione del team e della
tecnologia di VSR permetterà ad Autodesk
di ampliare la propria offerta per il settore
automobilistico, incluse innovazioni alla
linea di prodotto Alias, e di confermare
la propria leadership nell’ambito delle
tecnologie per la creazione di superfici
tecniche. Autodesk ha anche annunciato
l’intenzione di acquistare Delcam, fornitore di software CAM. La transazione dovrebbe concludersi nel primo trimestre
dell’anno fiscale 2015 di Autodesk.
http://www.autodesk.com/
Gestionale
per la media impresa
VENTIQUATTRO È IL GESTIONALE
PER LA MEDIA IMPRESA REALIZZATO
DA 24 ORE SOFTWARE
La nuova soluzione Ventiquattro realizzata da 24 ORE Software, studiata per le
esigenze della media impresa italiana manifatturiera, di servizi e commerciale,
coniuga tecnologia e user experience mettendo il ‘ruolo’ aziendale al centro
dell’operatività. Ventiquattro nasce per sfruttare al meglio le potenzialità offerte
dalle nuove tecnologie, in quanto permette di raccogliere, gestire e condividere
informazioni sia da parte di interlocutori interni sia esterni all’azienda, anche attraverso strumenti di uso quotidiano quali smartphone e tablet. Ventiquattro è
dotato di un motore workflow che traccia le azioni che gli operatori eseguono
nel gestionale: le potenzialità di uno strumento che organizza, regola e gestisce
i processi aziendali (Business Process Management Inside), unitamente alla modalità d’uso e distribuzione delle funzioni, trasformano il sistema informativo
aziendale da passivo dove l’operatore ricerca ciò che ha da fare, ad attivo dove
la soluzione notifica ciò che occorre fare e mette a disposizione la funzione giusta per farlo. La possibilità di estendere l’utilizzo del gestionale ad altri ambiti
aziendali, senza interrompere l’attività, è un ulteriore vantaggio offerto da Ventiquattro, che è completamente scalabile e in grado di evolvere con l’organizzazione. Ventiquattro memorizza tutti i dati in un sistema di database integrati per
garantire una maggiore efficienza dell’organizzazione aziendale rendendo più
semplice eseguire analisi.
Al momento stesso del caricamento a sistema, i dati vengono distribuiti e resi
disponibili agli operatori coinvolti; ad esempio, evadendo un ordine cliente, l’informazione può essere condivisa dall’agente che segue il cliente, dal magazzino
che deve preparare la merce e da tutti gli utenti a cui è utile essere a conoscenza
dell’evento, sino all’amministrazione. Ventiquattro è dotato di un engine documentale che, oltre a prevedere l’archiviazione dei documenti prodotti dagli applicativi, è alla base della gestione e distribuzione di qualunque tipo di documento
e permette anche di adempiere alle normative sulla conservazione sostitutiva.
Particolare attenzione è stata dedicata al disegno dell’interfaccia e all’ergonomia,
grazie alla collaborazione con esperti di user experience. “Ventiquattro è il primo
prodotto che esce a marchio 24 ORE Software che coniuga una vista molto tecnologica con una di stampo più organizzativo e funzionale” dichiara Clara Covini,
direttore generale di 24 ORE Software. “I classici processi aziendali, dalla contabilità alla tesoreria, dalla gestione del credito al Crm, dal documentale alle risorse
umane, sono visti in un’ottica di ruolo e di obiettivi di lavoro, come componenti
di una visione unitaria dell’azienda. Questo significa uscire dalla logica dei silo e
favorire la collaborazione” completa Covini.
www.24oresoftware.com
AUTOMAZIONE OGGI 368 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
101
SSI
esperienze
Una storia italiana
Gruppo Riello aveva la necessità di condividere i dati fra diverse
sedi, migliorare la collaborazione, eliminare sistemi obsoleti di
sviluppo dei prodotti. Ci è riuscita grazie a 3DExperience
di Dassault Systèmes
Dario Amadori
Quando Pilade Riello fondò ‘OFR Officine Fratelli Riello’ a Legnago nel 1922,
non poteva immaginare che un giorno
sarebbe stato considerato uno dei più
grandi imprenditori italiani. Nella sua
lunga carriera, infatti, ha contribuito
allo sviluppo economico e tecnologico
del Paese, trasformando la sua officina
artigianale da una piccola fabbrica di
bruciatori per forni da panificazione
a un gruppo di livello internazionale
nella produzione di bruciatori. Nei
suoi 90 anni di storia, il Gruppo Riello
ha ampliato costantemente la capacità produttiva e l’offerta di prodotti
per rispondere alle crescenti esigenze
della clientela in ambito residenziale e
industriale. Inoltre, l’azienda ha esteso
la gamma ai condizionatori d’aria. La
richiesta di fonti energetiche più efficienti ed ecologiche da parte della clientela ha spinto il
Gruppo Riello a rifocalizzare la propria attività dal petrolio a
soluzioni alternative basate sull’energia solare.
Accento sulle rinnovabili
Il Gruppo Riello persegue un’innovazione costante nel
settore delle energie rinnovabili, come dimostrano gli investimenti in tecnologie avanzate che contribuiscono alla
realizzazione dei sistemi di riscaldamento e condizionamento più sofisticati.
“I nostri prodotti sono concepiti per migliorare la qualità
della vita” dice Gionata Berna, CIO, Gruppo Riello. “Definiscono nuovi standard in termini di efficienza, riduzione dei
consumi energetici e salvaguardia ambientale. Sono questi
i tratti caratterizzanti della nostra politica aziendale e della
nostra strategia di ricerca e sviluppo”.
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AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
Ridurre tempi e costi di sviluppo
Per sviluppare prodotti allo stato dell’arte, il Gruppo Riello
doveva risolvere alcune problematiche specifiche. I dati di
progetto erano frammentati e distribuiti fra diversi sistemi,
cosicché risultava difficile raccogliere e rintracciare le informazioni. La produzione della documentazione commerciale
e tecnica era complicata e costosa. Dal punto di vista produttivo, le fabbriche di Riello in Italia, Polonia, Cina e Canada
dovevano essere in grado di collaborare con la struttura di
ricerca e sviluppo in Italia. Per affrontare queste sfide, il
Gruppo Riello ha adottato la Piattaforma 3DExperience di
Dassault Systèmes, in particolare l’esperienza Single Source
for Speed, per gestire tutti i dati tecnici e la documentazione
e per promuovere la collaborazione fra le diverse sedi nel
mondo. “Single Source for Speed contribuisce a ridurre i
tempi di sviluppo complessivi, poiché tutti i siti sono con-
SSI
esperienze
nessi e condividono le stesse informazioni; tutti gli utenti
possono scaricare disegni, distinte e documentazione tecnica e di marketing” dice Berna. “Single Source for Speed
mette a disposizione una soluzione unificata che velocizza
la progettazione, gli approvvigionamenti, la produzione e
l’assistenza presso tutte le nostre sedi”. Marco Colombo,
PLM manager, Gruppo Riello, aggiunge: “Grazie alla piattaforma unificata abbiamo sviluppato un catalogo virtuale
di ricambi e componenti e un sistema di gestione dei contenuti per i dati tecnici e commerciali dei nostri prodotti,
che possono ora essere condivisi sia con i nostri uffici sia
con i nostri fornitori in tutto il mondo. Stiamo inoltre pianificando l’implementazione dell’applicativo Exalead di
3DS come motore di ricerca per accedere a tutto il nostro
patrimonio di informazioni”. Il Gruppo Riello si è liberato di
tutti i sistemi obsoleti per lo sviluppo del prodotto, ormai
superflui dopo l’adozione della piattaforma 3DExperience.
“Possiamo gestire tutti i dati CAD e di ingegneria, oltre a
tutta la documentazione, e sostituire i vecchi software con
un’unica soluzione integrata” afferma Colombo. Il Gruppo
Riello punta inoltre ad agevolare la collaborazione; a questo
scopo ha scelto Single Source for Speed, basato sull’applicativo Enovia della piattaforma 3DExperience. Ogni centro di
ricerca e sviluppo è specializzato in una famiglia di prodotti,
ma tutti sono chiamati a collaborare per portare sul mercato
il prodotto finito. Con Single Source for Speed, i responsabili di progetto possono facilmente revisionare i progetti
durante lo sviluppo e condividere le informazioni con tutti i
team coinvolti. Per supportare le attività post-vendita di fornitura dei ricambi o manutenzione e installazione dei prodotti nelle fabbriche, ad esempio, l’azienda usa l’applicativo
3DVIA Composer per semplificare il processo di creazione
della documentazione. “Intendiamo sfruttare 3DVIA per
sviluppare strumenti che i nostri clienti possano utilizzare
sui loro dispositivi mobili” anticipa Berna. “I nostri clienti si
aspettano un servizio di qualità; l’utilizzo della tecnologia
per migliorare la nostra risposta consentirà di rinsaldare la
relazione con il consumatore e offrire un’esperienza completamente nuova”.
Partner da oltre dieci anni
Il cammino di Gruppo Riello con Dassault Systèmes (3DS)
è cominciato oltre dieci anni fa, quando l’azienda adottò la
prima soluzione PLM basata su Catia per la progettazione
e MatrixOne per la gestione della documentazione. In seguito all’implementazione di questi applicativi in tutte le
divisioni, il Gruppo Riello ottenne benefici concreti e misurabili in tempi rapidi. “Abbiamo ridotto la quantità di carta
e il numero di ore-uomo per la creazione e la consegna dei
progetti a fornitori e fabbriche, con risparmi fino a 100.000
euro all’anno” ricorda Colombo. Nella scia di questa esperienza positiva, nel 2006 il Gruppo Riello decise di collegare la soluzione PLM al sistema ERP. “Abbiamo avviato un
vero e proprio progetto PLM che coinvolgeva tutte le fasi
Bruciatori Riello
di ultima generazione
di sviluppo dei prodotti, inclusi i processi di gestione delle
distinte base e delle modifiche” racconta Berna. “Abbiamo
inoltre revisionato e standardizzato i processi delle nostri
divisioni di ingegneria e sviluppo prodotto. Così, quando è
uscita la versione 6, eravamo già predisposti all’adozione
Interfaccia Catia
di questa piattaforma potente e integrata per consolidare
la nostra crescita su scala mondiale e per integrare tutte le
nostre diverse competenze e tecnologie che ci avrebbero
aiutato a sviluppare prodotti innovativi e competitivi. La
nostra collaborazione con 3DS Industry Services è stato
uno dei fattori chiave di successo. I 3DS Industry Services
ci ha permesso di implementare e distribuire la piattaforma
Single Source for Speed in meno di un anno”. Il cammino
intrapreso molti anni fa da Gruppo Riello e 3DS prosegue
ancora oggi. “La nostra relazione con Dassault Systèmes è
eccellente“ dice Berna. “Siamo veri e propri partner: la nostra collaborazione ha prodotto grandi risultati ed è nostra
intenzione continuare questa avventura insieme”.
Dassault Systèmes - www.3ds.com/it
Gruppo Riello - www.riellogroup.com
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
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SSI
esperienze
La supervisione
secondo Smitec
SWM è la soluzione di Smitec per la supervisione di impianto
che unisce alla funzione della raccolta e reporting dei dati di
produzione alcuni strumenti in grado di semplificarne il
controllo, la conduzione e la gestione
Pier Giorgio Grasseni
La supervisione di impianto
SWM di Smitec è una soluzione IT modulare e flessibile
che abbina alla tipica funzione
della raccolta e reporting dei
dati produzione, una serie di
strumenti che permettono di
semplificarne il controllo, la
conduzione e la gestione, al
fine di migliorarne la produttività e la sicurezza e ridurre
i costi. I componenti fondamentali sono una piattaforma
Scada-controller ottimizzata,
in grado di comunicare e scambiare i dati con le macchine
dell’impianto (anche secondo
standard come Omac e Weihenstephan, contemplando diversi protocolli di comunicazione), un database aperto per
la registrazione dei dati e un portale web di classe enter-
SWM
SWM è disponibile sia per MS-Windows sia per Linux.
Smitec è in grado di fornire soluzioni complete chiavi
in mano, a partire dall’hardware necessario alla connessione con le macchine dell’impianto e il relativo impianto di rete fino al PC server e la personalizzazione del
software secondo le esigenze del cliente.
104
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
prise anch’esso aperto e modulare, per accedere a tutte le
tecnologie oggi disponibili a livello web. A questi componenti fondamentali è poi liberamente abbinabile tutta una
serie di moduli software (con eventuale hardware a corredo) più o meno specializzati e verticali, ciascuno dedicato
a risolvere particolari esigenze: integrazione della videosorveglianza, sinottici remotati di monitoraggio e controllo,
gestione ricette centralizzata, procedure automatizzate di
controllo, controllo accessi, gestione manutenzione programmata, monitoraggio e contabilizzazione consumi.
Modularità e flessibilità
Teoricamente non esiste un particolare ambito di utilizzo:
SWM è impiegabile per qualsiasi impianto o applicazione
di domotica industriale. La modularità e la flessibilita di
SSI
esperienze
ter
Il Panel Me r
tagliato pe go!
ogni impie
SWM ha permesso di risolvere diverse esigenze di applicazioni. Tra esse, quella di recente installazione presso lo
stabilimento di imbottigliamento di Oishi in Thailandia. La
richiesta era per una soluzione flessibile e configurabile per
la concentrazione dei dati di produzione della linea da fornire poi al sistema informativo dello stabilimento. In questo caso è stato possibile soddisfare le esigenze del cliente
assicurandogli un sistema ‘tagliato su misura’ con un ottimo rapporto costo/prestazioni mirato all’applicazione. La
versione più aggiornata di SWM è prevista in installazione a
gennaio 2014 presso lo stabilimento di imbottigliamento
delle acque minerali Stella Alpina.
In questo caso si tratta di un’applicazione completa, dato
che sono richieste le seguenti funzionalità: integrazione
con il sistema di video sorveglianza della linea, HMI di monitoraggio e controllo remoto della linea anche da tablet e
smartphone, controllo automatico delle condizioni di funzionamento della linea e dei livelli delle riserve dei materiali
di lavorazione, cambio ricetta centralizzato con aggiornamento automatico delle etichette dei codificatori, contabilizzazione e monitoraggio consumi elettrici e di materiali e
la remotazione dei pannelli operatore delle macchine via
web. Nel caso di questa applicazione SWM è poi integrato
con i controllori delle due linee di nastri convogliatori presenti in linea: per il trasporto del prodotto sfuso e per il
trasporto dei pallet con il prodotto finito dal piano linea a
quello superiore di stoccaggio e per il rifornimento del materiale di lavorazione (preforme, tappi, bancali), prelevati
dal piano superiore.
STR550
Semplice
Flessibile
Potente.
Per schede elettroniche
Tra le applicazioni in corso di studio, oltre a diverse in ambito packaging, c’è quella per la supervisione della recente
linea di montaggio SMD installata presso Smitec, dedicata
alla realizzazione delle schede elettroniche per i nuovi drive
per motori sincroni e asincroni Cosmos3000 sia Sercos3/
Ethercat sia Modbus/TCP.
Qui l’applicazione integrerà la videosorveglianza della linea,
il sinottico remotato dello stato delle macchine e l’archiviazione dei dati di produzione, con l’obiettivo di supportare i
processi di miglioramento continuo propri di un approccio
produttivo lean.
Quale sia l’applicazione, l’impiego di SWM permette di
trarre beneficio dai dati di funzionamento dell’impianto
stesso. Questi sono gli elementi propulsivi del suo miglioramento continuo e conseguentemente dell’aumento della
sua produttività e profittabilità.
A questo SWM permette di abbinare, come visto con
estrema flessibilità, una serie di strumenti (dalla videosorveglianza, al controllo automatico delle condizioni di funzionamento della linea) che ulteriormente permettono di
incrementare produttività e ridurre costi.
Smitec – www.smitec.it
SEMPLICE come l’interfaccia multilingua
con menù testuali.
FLESSIBILE come il display LCD
programmabile a 7 colori per la
visualizzazione di Trend e Bargraph, in
orizzontale e verticale.
POTENTE come il convertitore analogico
digitale 16 bit (242Hz / 4ms).
L’evoluzione del Panel-Meter.
Pixsys srl
Via Po 16, I - 30030 Mellaredo di Pianiga VE
Ph. +39 041 519 0518 • Fax +39 041 519 0027
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AUTOMAZIONE
OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
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SSI
esperienze
Una piattaforma efficiente
Abbattere significativamente i costi e i consumi energetici di
stabilimento, ottimizzando i processi, riducendo gli sprechi e
aumentando i profitti: tutto questo grazie alla piattaforma di
Inspiring Software
Simona Runci
Inspiring Software è un’azienda che propone
soluzioni software per la gestione degli asset
fisici dal punto di vista energetico e manutentivo con un portafoglio prodotti organizzato nelle piattaforme software Energy
& Efficiency e Maintenance & Reliability. La
piattaforma Energy & Efficiency è composta
da moduli di efficienza energetica che permettono di effettuare analisi energetiche,
monitoraggio dei consumi, ottimizzazione
e analisi predittiva dei malfunzionamenti.
Energy & Efficiency è stata fornita da Inspiring Software a una grande azienda alimentare che si è progressivamente sviluppata in
tutto il mondo e che oggi produce e commercializza differenti prodotti in più di 200
paesi: ketchup, condimenti, salse, piatti
pronti, zuppe, snack e alimenti per l’infanzia
di alta qualità. Tutte le società appartenenti al
gruppo dispongono di uno staff di persone
che si aggiorna costantemente e lavora per
sviluppare nuovi prodotti che rispondano a
specifiche esigenze nutrizionali nel più completo rispetto delle abitudini alimentari.
capogruppo, è stato quello
di valutare l’implementazione di un software che
gestisse il controllo e l’ottimizzazione dei consumi.
La scelta della piattaforma
Energy & Efficiency è stata
dettata dalla conoscenza
che Inspiring Software già
possedeva rispetto alle
problematiche produttive
e organizzative dell’azienda e alle opportunità
che la soluzione informatica offriva rispetto alle soluzioni concorrenti.
Naturalmente il pensiero
di gestire tutti i dati in
modo ‘artigianale’ e senza
uno strumento dedicato,
non era efficiente: troppe
le informazioni da rielaborare e analizzare per avere
un’indicazione corretta
della strada da seguire per
La scelta della piattaforma
abbattere i costi, ridurre
L’impianto produttivo nel quale la piattagli sprechi e ottimizzare i
forma Energy & Efficiency è stata installata
profitti. Era assolutamente
ha ottenuto le certificazioni di qualità ISO
necessario avvalersi di una
9001, 2000 e ISO 14001, 2004. Il totale dell’asoluzione già strutturata,
rea produttiva è pari a 471.050 m2 per una L’impianto produttivo nel quale la piattaforma
semplice e in grado di reproduzione totale che si attesta a 25.967
stituire
feedback in tempi
Energy & Efficiency è stata installata ha ottenuto
tonnellate. Il cliente ha deciso di attivarsi e le certificazioni di qualità
molto veloci. Sono quindi
pianificare attività di controllo e miglioraapparsi subito molto chiari
mento al fine di contenere i costi energetici, creando un team alcuni punti focali su cui indirizzare gli sforzi, soprattutto per
composto dal finance factory controller e dal responsabile del avere dati di ritorno che potessero essere fruibili e adeguati a
team engineering di fabbrica. Il primo passo, suggerito dalla fare considerazioni proficue.
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AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
SSI
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INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA
DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
Grazie alla
piattaforma
Energy &
Efficiency si è
creato un ciclo
virtuoso di
riduzione dei
costi e dei
consumi
energetici
La fase delle personalizzazioni
La prima necessità è stata quella di conoscere in modo puntuale l’anagrafica dello stabilimento produttivo, identificando
per ogni fase produttiva il meccanismo di output, i dati in
ingresso, in uscita e tutto ciò che succedeva durante la lavorazione. Inoltre l’altra esigenza fondamentale è stata quella
di pianificare l’implementazione dei contatori nei punti realmente significativi dell’impianto. Questo ha significato identificare i veri energy driver in grado di condizionare i consumi.
Il primo energy driver che è stato preso in considerazione è
stato il tipo di prodotto realizzato, questo per valutare l’impatto sui consumi totali consuntivati. I contatori sono stati
posizionati in alcuni passaggi fondamentali, ma a regime se
ne aumenterà il numero. L’implementazione del software
ha richiesto poi attenzioni particolari in quanto si sono rese
necessarie personalizzazioni più o meno gravose alle funzionalità della soluzione. La fase di monitoraggio dei consumi è
stata completata dal controllo degli stessi così da intervenire
nel momento in cui si presentano deviazioni dai consumi precedentemente definiti ‘normali’. In questa fase, in accordo alla
teoria sul controllo statistico di processo, le carte di controllo
CuSum del software si sono rivelate uno strumento efficace.
Ad esempio se si stanno monitorando macchinari in cui alcuni
modi di guasto possono essere legati ad aumenti di consumo,
una deviazione nella carta di controllo può essere una condizione su cui far scattare manutenzioni preventive. E questo
si ripercuote a cascata anche sulla riduzione dei costi di manutenzione e su una migliore affidabilità dell’intero sistema.
Infine è stato utile simulare e confrontarsi con diversi scenari
di produzione di energia per determinare la configurazione
più idonea di produzione dell’energia ad esempio mediante
cogenerazione o fonti rinnovabili. È stato quindi interessante
riuscire a integrare i nuovi impianti nell’assetto esistente sostituendone i sistemi. Grazie alla piattaforma Energy & Efficiency
si è creato un ciclo virtuoso di riduzione dei costi e dei consumi
energetici (Comprehensive Energy Management). L’obiettivo
raggiunto è stato quello di abbattere significativamente i costi
e i consumi energetici di stabilimento, ottimizzando i processi, riducendo gli sprechi e aumentando i profitti.
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Inspiring Software - www.inspiringsoftware.com
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
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SSI
esperienze
La logistica
nel nuovo centro Thun
Un investimento di oltre 50 milioni di Euro con tecnologie e
sistemi automatici all’avanguardia: così Thun ha realizzato uno
snodo fondamentale per la gestione logistica dei suoi prodotti
distribuiti in tutto il mondo
Gino Prampolini
Ovunque nel mondo sono amate e apprezzate le creazioni
artistiche di Thun. La costante espansione e crescita dell’azienda, che oggi vanta centinaia di esclusivi negozi collocati
nei punti strategici di ogni città, ha portato alla realizzazione di
un nuovo e innovativo centro logistico a Valdaro, in provincia
di Mantova. L’intera struttura, che ha comportato un investimento complessivo per l’azienda di oltre 50 milioni di euro, è
composta da un innovativo centro logistico che si estende su
un lotto di 150.000 m2, una superficie coperta di 35.600 m2,
uno store aperto al pubblico di 1.650 m2 e da quattro piani di
uffici di 750 m2 ciascuno. Oggi il centro logistico impegna circa
80 collaboratori e si stima che a regime si arriverà al numero
di 200. “Ogni scelta aziendale di Thun è dettata dalla volontà
di trasmettere un’immagine coerente con il marchio” afferma
Paolo Denti amministratore delegato. “Sia i nostri prodotti che
i nostri clienti hanno esigenze logistiche molto specifiche: da
qui la necessità di implementare una soluzione individuale e
tecnologicamente avanzata, garantendo l’efficienza e il servizio per i quali siamo conosciuti”.
macchinari si nota il Sorter, un sistema di automazione all’avanguardia del valore di 10 milioni di euro, uno dei più grandi mai
realizzati in Italia per estensione, complessità e integrazione
fra i diversi sottoinsiemi che costituiscono l’impianto. Il sistema
completamente automatizzato gestisce il prelievo, il raggruppamento, la pesatura, l’etichettatura, lo smistamento e il carico
dei prodotti sui vettori. Il Sorter è in grado di smistare 19.500
articoli all’ora per un totale di 156.000 oggetti al giorno, riuscendo altresì a gestire picchi di flusso eccezionali. La capacità
di stoccaggio prevede oggi 26.000 pallet, estendibili a 75.000,
con espansione del magazzino tradizionale e autoportante
servito da trasloelevatori. Tutte le attività sono governate da
un software che provvede anche ad effettuare simulazioni di
prelievo, di bilanciamento dei carichi, di orari di consegna e di
altri parametri. Proprio grazie alla sua capacità di lavorazione,
il centro logistico ha permesso di migliorare ulteriormente la
qualità del servizio al cliente ed è la ‘testa di ponte’ verso lo sviluppo commerciale nei nuovi mercati quali: Spagna, Portogallo
e Far East in cui l’azienda sta ampliando il proprio giro d’affari.
Il centro logistico
La struttura e la sua tecnologia
Il centro logistico di Thun si nota con evidenza percorrendo
l’autostrada A22 del Brennero, all’altezza di Mantova. Uno
degli aspetti che lo contraddistingue è la particolare costruzione, progettata dall’architetto Matteo Thun, con l’attenzione
dedicata ai giochi cromatici delle pareti. La parte centrale,
che richiama la terra, il centro di tutto, è stata dipinta nei toni
del giallo e del marrone per poi accendersi nei caldi colori del
rosso e dell’arancio nella zona spedizione, cuore nevralgico
della struttura, fino a sfumare nel blu e nell’azzurro ghiaccio
dei magazzini. La logica del Feng Shui è stata applicata anche
ai macchinari che in fase di realizzazione sono stati dipinti
appositamente nei colori che l’antica arte geomantica taoista
suggeriva come i più adatti per funzione e ubicazione. Tra i
Una struttura così importante non poteva non prevedere un
sistema integrato di supervisione generale, in grado di connettere nella loro intera complessità i vari sottosistemi di gestione
dell’intera struttura. Il progetto è stato affidato ad HAS, una società di ingegneria del gruppo Riese Energy Group. Fondata nel
1999, l’azienda è composta da specialisti che da oltre dieci anni
lavorano nel settore dell’impiantistica e dei servizi alle imprese
e che in essa hanno trasferito un know-how d’insieme praticamente unico, ed è in grado di gestire le nuove tecnologie
applicando procedure e servizi integrati e proponendo soluzioni su misura per le specifiche esigenze della clientela.
HAS ha adottato Movicon quale piattaforma software per l’integrazione e la supervisione degli impianti progettati, e nel corso
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AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
SSI
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degli anni è diventata un’azienda Movicon Solution Provider.
Per il centro logistico di Thun occorrevano soluzione aperte e
flessibili, in grado di gestire con efficacia la complessa struttura
del sistema e Movicon ancora una volta si è dimostrato lo strumento ideale per questo genere di applicazioni, consentendo
di raggiungere l’obiettivo con efficacia.
La supervisione
Il sistema di supervisione del centro, definito SGE, è il punto di
riferimento e di visualizzazione di tutti i sottosistemi installati,
scelti dalla committenza in funzione dei requisiti tecnici e funzionali richiesti. Dal sistema SGE, basato su tecnologia Movicon
11, gli utenti controllano e gestiscono i circa 3.000 punti dei
vari sottosistemi che gestiscono e controllano l’intera struttura, con l’evidente vantaggio di centralizzare tutte le informazioni in un unico sistema di supervisione integrato, unificando
la gestione utenti, gli allarmi, i consumi e le informazioni di
impianto, con grande razionalizzazione nella gestione, semplicità d’uso e migliore efficienza generale, sia nella gestione che
nella manutenzione. Il grande vantaggio del sistema è quello
di utilizzare tutti gli appositi driver di comunicazione nativi di
Movicon, senza ricorso a strumenti esterni per la raccolta delle
informazioni. Il supervisore Movicon è connesso alla centrale
PX500 Guardall su protocollo RS485 per la gestione della supervisione del sistema di anti intrusione dei 143 uffici del centro.
Tramite apposite pagine di supervisione, si dispone della esatta
situazione e gestione dei sensori di intrusione, con una maggiore efficienza nella diagnostica.
Schema del supervisore Movicon
stabilimento quali: illuminazione, forza motrice, quadri elettrici, motorizzazione varchi e shed, Power Center, cabine FM
e gruppi elettrogeni, orologi digitali. Ogni utenza è rappresentata e gestita tramite le relative pagine sinottico di impianto,
la cui navigazione è facilitata tramite menu e pulsanti di navigazioni estremamente intuitivi. Il Power Center è collegato al
supervisore Movicon tramite rete Konnex, attraverso la quale
vengono forniti tutti i dati in tempo reale della contabilizzazione dei consumi di energia. Tutti i dati di contabilizzazione
vengono registrati su appositi DB relazionali attraverso i quali
il supervisore permette di analizzare i consumi effettivi, eseguendo opportune analisi attraverso gli strumenti di rappresentazione grafica temporale (Trends) e report statistici. Oltre
al Power Center, il supervisore è collegato anche al quadro della
cabina di trasformazione, il quale fornisce tutte le informazioni
contenute nel PLC di gestione Siemens S7 su protocollo TCP-IP.
Sistema di termoregolazione
Anti incendio, allarmi e sicurezza
Il supervisore Movicon è connesso alla centrale AM2000 Notifier su protocollo RS485 per la gestione della supervisione dei
sensori di rilevazione fumi e incendio all’interno degli uffici del
centro. Anche in questo caso si dispone di tutte le informazioni
visive e diagnostiche del sistema anti incendio. All’interno del
centro sul SGE realizzato con Movicon è attivo un sistema semplificato di identificazione degli allarmi di sicurezza e della loro
provenienza che consente di individuare immediatamente e a
colpo d’occhio, mediante icone grafiche lampeggianti, le aree
di provenienza degli allarmi. Tale sistema è utilizzato dall’Istituto di Vigilanza che si collega da remoto tramite un semplice
browser web e riesce a identificare in due/tre click al massimo,
il sensore in allarme navigando dalla planimetria generale a
quella particolareggiata in modo guidato e intuitivo tramite
icone grafiche. La gestione dei varchi di accesso alle aree della
struttura avviene tramite il supervisore Movicon, al quale è affidato il controllo delle porte dei varchi esterni e delle aree comuni, mediante un sistema a tessere di prossimità e dispositivi
di lettura connessi sulla rete Ethernet di stabilimento.
Supervisione impianti tecnici
Tutte le utenze tecniche di stabilimento sono collegate al supervisore Movicon su rete Konnex (EiBus) tutte le utenze di
Al supervisore Movicon è collegato il sistema di termoregolazione in campo. La centrale termofrigorifera è governata da un
sistema Landis PXG80N connesso su rete BacNet su LON. Tutte
le utenze dislocate nei 143 uffici e nelle aree comuni sono connesse su bus Konnex. Tramite le opportune pagine sinottico è
possibile impostare i parametri di esercizio per la regolazione
del clima e per ottenere il massimo comfort. Oltre a ciò, tutte le
informazioni confluiscono nel sistema per la gestione della registrazione storica, sia degli eventi che dei parametri impostati
e rilevati, per potere quindi eseguire le analisi relative e migliorare con l’esperienza il processo di regolazione e ottenere la
migliore efficienza possibile monitorando i consumi. L’applicativo SGE ha un’interfaccia grafica intuitiva e amichevole, basandosi generalmente sulle planimetrie dell’edificio, suddivise
a zone, sulle quali sono presenti aree sensibili al click mouse
per l’esecuzione dei comandi operativi o di navigazione. Particolare attenzione è stata posta all’usabilità dell’interfaccia
grafica, gestendo sempre l’accesso ai comandi in modo tale
da ottenere sempre un chiaro riferimento al punto in cui ci si
trova e una facile navigazione nelle numerose pagine di cui
sono composte le varie sezioni di impianto (area spedizioni,
area ricevimento, area magazzini scorte…).
Progea - www.progea.com
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
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SSI
Big Data e Business Intelligence
>
(BDFBI)
€
Cosa significa il titolo di questo lavoro? In che lingua è scritto?
È vero quello che dice?
Micaela Caserza Magro, Paolo Pinceti
Una traduzione in italiano corrente del titolo potrebbe
suonare come ‘Big Data insieme a Business Intelligence
implicano minori costi’. Il linguaggio usato è un gramelot
tra logica matematica, mania degli acronimi che stiamo importando dagli americani, XML, fantasia pura. La domanda
fondamentale (e seria) è la terza: è vero che le tecnologie
‘Big Data’ e la ‘Business Intelligence’ possono portare benefici all’automazione industriale? Ma prima di rispondere
a questa fondamentale domanda, cerchiamo di chiarire
cosa significhi realmente Big Data, al di là dei discorsi ‘un
po’ da bar’ che spesso si fanno sul tema. Si parla di Big Data
quando i dati da gestire - nel senso di acquisire, immagazzinare, elaborare, ricercare… - superano la capacità dei
normali database. In questo senso la soglia dei Big Data si
muove giorno per giorno, alzandosi insieme all’aumento di
capacità dei database: a seconda dell’interlocutore si può
passare dalle centinaia di gigabyte (1011) alle migliaia di
terabyte (1015). Chiariamo quindi sin da subito che nessun sistema industriale può generare moli di dati di queste
dimensioni, a meno che il progettista del sistema di automazione non abbia commesso qualche madornale errore
di programmazione.
Allo stesso modo, la Business Intelligence è un insieme di
tecniche statistico-matematiche utili a trasformare insiemi
di dati grezzi in informazioni utili alla gestione dell’azienda.
Le tecniche di BI nascono, come dice il nome, nel settore
economico-finanziario, con applicazioni oggi prevalentemente di marketing, e hanno nomi evocativi come: benchmarking, data mining, business performance management,
ecc.
Appare evidente che BD e BI non sono ‘sic et simpliciter’
strumenti idonei ad applicazioni nell’ambito dell’automazione dei processi industriali e delle macchine, ma è altrettanto evidente che possono essere mutuate da questi
ambiti alcune delle metodologie utilizzabili proficuamente
in tale contesto. Questo lavoro ha proprio lo scopo di identificare che tecniche e approcci possono essere impiegate
per analizzare la massa di dati (non Big) che i sistemi di automazione integrati rendono oggi disponibili.
110
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
Fig. 1 - Tipica architettura hardware per la gestione di Big Data
Tecniche Big Data e Business Intelligence
I cosiddetti Big Data sono associati alle tre ‘V’: Volume quantitativi di dati non gestibili con i database tradizionali;
Velocità - dati che fluiscono e devono essere processati in
tempo reale; Varietà - dati eterogenei tra loro sia come tipologia (video, testi, audio,…) sia come sorgente di provenienza.
C’è chi aggiunge una quarta ‘V’ per Visualizzazione, cioè
le modalità di presentazione dei risultati dell’analisi all’utente. Altri aggiungono un’altra ‘V’ ancora: Veridicità o Validazione. Se le 3V (o quattro o cinque che siano) sono il
marcatore dei Big Data, è chiaro che non si deve parlare di
Big Data nel mondo dell’automazione industriale. Infatti
Big Data nasce nei settori legati a Internet, in particolare nel
mondo consumer, ed è bene che lì resti. Proprio l’esigenza
di operare su enormi quantità di dati ha fatto sì che BD sviluppasse piattaforme hardware e pacchetti middleware
propri e specifici. La figura 1 mostra un esempio (di IBM)
di architettura idonea alla gestione di BD, basata su processori massivamente paralleli (tecnologia blade), e grandi
banchi di dischi [1]. Gli SMP Host (Simmetric Multi Process-
SSI
Big Data e Business Intelligence
Fig. 2 - Tipica struttura di un’applicazione di BI
ing) rappresentano l’interfaccia verso l’esterno e il cervello
di gestione dei processori blade. L’automazione industriale
costituisce un ambiente informatico volutamente e fortemente omogeneo, caratterizzato da flussi di dati perfettamente gestibili dai database tradizionali. Le analisi dei dati
del processo sono inoltre legate a funzionalità dove i vincoli
di realtime sono molto limitati o assenti: la diagnostica, la
manutenzione, la gestione degli asset…
La Business Intelligence può essere definita come l’insieme
delle metodologie, modelli, tecnologie e applicazioni rivolte
alla raccolta sistematica del patrimonio di informazioni ge-
vengono raccolti da sorgenti eterogenee e immagazzinati in un database relazione tradizionale;
è la fase di Extraction, Transformation, and Loading (ETL) dei dati. Per velocizzare la fase di analisi vengono spesso utilizzate tecniche di On-Line
Analytical Processing (Olap) che prevedono la ridefinizione del database in una struttura multidimensionale più rapidamente accessibile del database
relazionale di partenza. In breve, partendo dai dati
non aggregati del database vengono predefinite le
loro possibili aggregazioni e i dati sono ri-immagazzinati secondo queste. Ad esempio, il DB ha
dati su impianti, apparati, e strumenti, e ognuna
di queste categorie contiene parametri di funzionamento. Con l’Olap i dati di funzionamento sono
raggruppati sulla base di qualsiasi combinazione
(impianti, apparati, strumenti), o meglio sulla base
di qualsiasi combinazione ritenuta interessante. La struttura più comune per l’organizzazione dei dati è quella a
stella (figura 3). La ‘tabella dei fatti’ rappresenta il database
relazionale di partenza che contiene, ad esempio, le misure
effettuate. Questa è associata a N tabelle dimensionali ciascuna delle quali mantiene le relazioni gerarchiche originarie (ad esempio anno/mese/giorno). Perché il sistema
funzioni, il database deve essere riportato su almeno due
dimensioni, ma non su troppe. È necessario scegliere le dimensioni con attenzione, sulla base delle future analisi che
saranno condotte sui dati. Dalla struttura a stella si costruisce un cubo multidimensionale che contiene i dati (‘fatti’
nel linguaggio del mondo Olap) già organizzati secondo le
dimensioni scelte. È sul cubo che vengono fatte le query
per l’estrazione dei dati.
I dati dell’automazione industriale
Fig. 3 - Struttura a stella di un database OLAP
nerate e acquisite da un’azienda, alla loro aggregazione,
analisi, presentazione e utilizzo [2][3]. Esistono numerose
piattaforme informatiche sulle quali implementare sistemi
di BI, alcune proprietarie, altre open source (ad esempio la
BI Suite di Jaspersoft). Un’applicazione di BI ha tipicamente
una struttura del tipo di quella riportata in figura 2. I dati
Nei sistemi di automazione integrati, che utilizzano cioè
Intelligent Field Device (IFD) o Intelligent Electrical Device
(IED) e connessioni su fieldbus, abbiamo a disposizione per
ciascun dispositivo in campo e per ciascun sottosistema una
serie di dati che vanno ben oltre i soli parametri di processo
[4]. Ed è proprio questa disponibilità di dati che permette di
applicare tecniche di analisi matematico-statistiche in grado
di ottenere informazioni utili alla diagnostica e al monitoraggio del processo. Il punto di partenza è rappresentato
dalla struttura dati che rende disponibile ciascun oggetto
o ciascun sottosistema. Ogni elemento presente sulla rete
di comunicazione viene virtualizzato e visto come un contenitore di dati, organizzati secondo attributi particolari o
funzionalità. Un buon esempio di struttura dati è offerto
dalla tecnologia Gomsfe del protocollo IEC 61850 (Generic
Object Model for Substation and Feeder Equipment), specifico per il mondo elettrico, per il quale ogni apparato fisico
è un server che rende disponibile ai client che vi si connettono i dati raggruppati in ‘nodi logici’ specifici per ciascuna
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
111
SSI
Big Data e Business Intelligence
un’analisi orizzontale che compari la stessa proprietà tra macchine/impianti diversi. Per questo può
essere utile definire indici di prestazione (come il
consumo specifico per unità di prodotto, la producibilità della macchina, il numero di fermate ecc.) che
diano un’immediata visione dello stato di funzionamento della macchina/impianto. La comparazione
orizzontale identifica immediatamente comportamenti anomali (figura 6) di una macchina/impianto
rispetto ai valori tipici, ma può offrire anche spunto
al progettista per analisi di tipo misto per cercare di
comprendere se un’anomalia di un parametro potrebbe essere correlata ad altre caratteristiche. La
semplice analisi statistica di varianza aiuta questo
tipo di analisi: la figura 6 mostra il valore di un paraFig. 4 - Struttura dati secondo IEC61850
funzione (misura, protezione, controllo ecc.).
Ogni nodo logico contiene a sua volta classi di
dati che al loro interno hanno i valori atomici
di informazione (attributi). Questa struttura ad
albero è del tutto identica alla struttura a cartelle cui siamo abituati nella gestione dei file
immagazzinati in un disco del PC (figura 4). Un
sistema composto da molti Intelligent Device
è quindi costituito da analoghe strutture dati
che si ripetono. IED diversi conterranno dati diFig. 5 - Esempio di base dati per ‘m’ macchine monitorate su ‘n’ parametri
versi, ma la struttura è comunque analoga. Nel
mondo del processo la struttura dati è diversa
da quella prevista dalla IEC 61850, ma anche qui si trovano metro su dieci macchine o impianti diversi. Evidenziando
profili tipici dei diversi apparati che contengono dati all’in- la banda di varianza su ciascun valore è immediato identifiterno di classi [5]. I contenitori di dati possono essere sia care possibili anomalie da investigare (macchina 4 e 9) o da
singoli apparati, come sin qui visto, sia sottosistemi o mac- monitorare (macchina 6);
chine. Quel che conta è costruire una base dati con una nu- - impianti o macchine singoli o comunque non riconducimerosità sufficiente a identificare trend e comportamenti.
bili a un progetto unitario non traggono benefici da un’analisi orizzontale (per troppo bassa numerosità dei campioni),
Le analisi matematico-statistiche dei dati
ma possono utilizzare l’analisi di tipo verticale. Questa è
Partendo da una base dati distribuita o concentrata ma orientata allo studio dei dati della singola macchina/imcaratterizzata comunque da una struttura a matrice dove pianto attraverso tecniche di: analisi del trend temporale di
le colonne sono gli apparati e le righe le classi di dati che un parametro o di un indice di prestazione (figura 7.a). Uno
contengono (vedi figura 5), è possibile identificare tre tipo- scostamento eccessivo dal trend può indicare; analisi della
logie di analisi: Orizzontale - analisi di proprietà
uguali di apparati diversi; Verticale - analisi
dell’andamento di una o più proprietà di un
singolo apparato; Mista - analisi incrociata di
proprietà diverse dello stesso apparato o di apparati diversi. La scelta del tipo di analisi deve
essere compiuta dal progettista sulla base
della specificità del suo impianto/sistema. In
generale è vero che:
- aziende che costruiscono macchine o im- Fig. 6 - Esempio di analisi di varianza di un parametro su dieci macchine/
pianti ripetitivi potranno trarre vantaggio da impianti
112
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
SSI
Big Data e Business Intelligence
Fig. 7 - Esempio di analisi verticale
firma di un apparato (per firma si intende l’andamento di
un determinato parametro al ripetersi di un’operazione
nota, ad esempio l’andamento della coppia di un posizionatore di una valvola on/off al comando di apertura/chiusura in figura 7.b). Scostamento della firma dalla sua forma
solita sono indice di insorgenza di una modifica funzionale
che deve essere investigata; analisi delle anomalie, anche
in questo caso operando su un orizzonte temporale il più
lungo possibile, per evidenziare aumenti repentini o lenti
di eventi o parametri riconducibili ad anomalie.
- l’analisi mista del database è applicabile a tutte le macchine/sistemi ed è più che altro rivolta al progettista della
macchina/impianto o a chi ne utilizza o gestisce più di
che esprima la relazione tra le variabili scelte,
dopo un’analisi di ragionevolezza del loro
presunto legame (l’analisi di regressione tra
variabili eterogenee può portare a risultati
assurdi. Si ricordi il legame trovato, in epoca
vittoriana, tra l’incidenza della tisi e l’uso del
cappello a tuba).
La funzione di regressione è il più delle volte
ottenuta utilizzando il metodo dei minimi
quadrati. Correlazione: la correlazione tra
due (o più) variabili si misura mediante indici
che esprimono l’intensità del loro legame,
solitamente normalizzati nel range da -1
(correlazione perfetta negativa) a +1 (correlazione perfetta positiva). L’indice più comunemente utilizzato è il coefficiente di correlazione di Pearson, espresso
con la lettera ‘r’ o ‘r’. Come mostra la figura 8, nel caso di
due variabili, già la semplice rappresentazione nel piano
cartesiano può mostrare l’esistenza di correlazioni.
Nella ricerca di correlazioni tra variabili diverse occorre
prestare molta attenzione al fenomeno delle ‘correlazioni
indirette’, dove cioè due variabili sono correlate attraverso
una terza non esplicita (tipico esempio: il numero delle vittime in un incendio - variabile X1 - è correlato direttamente
al numero di pompieri impiegati per spegnerlo - variabile
X2 -, da cui sembrerebbe logico mandare pochi pompieri a
spegnere gli incendi. In realtà X1 e X2 dipendono entrambe
dalla terza variabile nascosta ‘dimensione dell’incendio’).
Un esempio applicativo
Fig. 8 - Esempio di correlazione d due variabili (X, Y)
uno. L’analisi mista può essere condotta su parametri diversi della stessa macchina/impianto (misto-verticale)
o anche di macchine diverse (misto-incrociato). Scopo
fondamentale dell’analisi mista è quello di evidenziare
correlazioni tra parametri o eventi diversi, identificando
comportamenti non immediatamente o preventivamente
noti. Le tecniche statistiche adottate in prevalenza per
queste analisi sono regressione e correlazione. Regressione: si tratta di determinare una funzione matematica
Alcune delle semplici tecniche di analisi statistica viste
sono state implementate nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Liguria (PO CRO FSE 20072013, Asse IV) per analizzare i dati diagnostici raccolti dai
locomotori E483 della Bombardier operanti in Europa. Ogni
secondo ciascun veicolo raccoglie circa 5.000 parametri di
funzionamento tra variabili di stato, allarmi e misure analogiche. Per ridurre la mole di dati immagazzinata, le variabili
digitali vengono memorizzate solo in caso di variazione, e
le variabili analogiche solo quando escono da una banda
di insensibilità attorno al valore precedente (exception report). I dati di ciascun locomotore sono trasmessi via satellite o attraverso la rete di telefonia mobile a un centro
di raccolta a Vado Ligure (SV) dove sono immagazzinati in
un database Oracle. Poiché la flotta si compone di circa 700
locomotori, anche con queste tecniche di compressione
dei dati, si tratta di una mole di informazioni imponente.
Non siamo nel campo dei Big Data, ma certamente si tratta
di una delle applicazioni industriali dalle maggiori dimensioni.
È stato sviluppato in ambiente Matlab uno strumento per
l’analisi dei dati, il cosiddetto data mining, che funziona
off-line, ed è finalizzato, per il momento, all’analisi verti-
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
113
SSI
Big Data e Business Intelligence
cale dei dati, con i seguenti obiettivi: ricostruire eventi di
guasto analizzando quali variabili hanno avuto occorrenza
nell’intorno di periodi in cui si è manifestata un’anomalia;
contare occorrenze selezionando parametri specifici in
orizzonti temporali assegnati; calcolo di contatori per monitorare funzioni ripetitive che portano a usura elettrica
o meccanica dei componenti (ad esempio apertura degli
interruttori di linea); analisi dati ambientali identificando
i dati anomali nelle misure dei parametri analogici di funzionamento del locomotore; identificazione marker CBM,
sulla base delle schede di manutenzione e dei contatori
implementati si possono definire delle soglie per cui è possibile anticipare o rimandare alcuni interventi manutentivi
durante le fermate programmate.
Fig. 9 - Esempio di videata dello strumento di analisi statistica
In un prossimo futuro saranno implementate funzioni di
analisi orizzontale dei dati per generare allarmi automatici in caso di scostamento dei parametri di una data macchina rispetto ai valori medi. Lo scopo ultimo di questo
strumento è il miglioramento del processo manutentivo,
passando dall’attuale manutenzione preventiva a una manutenzione preventiva (Condition Based Maintenance).
Attualmente la manutenzione della flotta è basata sui fogli
manutentivi, stilati sulla base di un’analisi FMEA (Failure
Mode and Effect Analysis) e sui dati dei costruttori dei singoli componenti. Nei fogli manutentivi vengono indicate le
fermate periodiche della singola macchina e le operazioni
che devono essere fatte per ogni richiamo in officina. Ovviamente la locomotiva può aver circolato e manovrato in
modo differente rispetto a quanto pianificato e definito in
fase di progettazione.
L’idea, pertanto, è quella di identificare dei marker che permettano di identificare il reale consumo dei componenti
sottoposti a usura e che necessitano di interventi durante
le fermate. Una volta validati questi marker, è possibile
stimare il reale funzionamento e stato del dispositivo e
pertanto programmare la sua manutenzione durante una
delle fermate stabilite. Questo significa avere attività ma-
114
AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA
nutentive per ciascuna fermata programmata, differenti e
in accordo a quello che è lo stato di usura effettivo del veicolo e/o del dispositivo. Questo incide molto sulla manutenzione che passa, così, da un modello di tipo ciclico a un
modello su evento o meglio su condizione (CBM). Questo
comporta da un lato un minore costo della manutenzione
e dall’altro una migliore e più efficace gestione della flotta
e della componentistica di bordo, traducendosi in una migliore disponibilità della flotta.
Conclusioni
Pur essendo certamente vero che i sistemi di automazione
integrati, basati cioè su reti di Intelligent Device, possono
rendere disponibili grandi quantità di dati, non sembra
proprio necessario scomodare i Big
Data. I normali database relazionali,
magari accoppiati a tecniche di gestione dei dati mutuate dalla Business
Intelligence, possono sicuramente
essere utilizzati per implementare
analisi di tipo statistico/funzionale
utili a identificare anomalie di funzionamento, difettosità, incipienti guasti, in macchine o impianti. A seconda
della numerosità possono essere utilizzate tecniche di analisi di tipo verticale (sui dati storicizzati di una singola
macchina/impianto), orizzontali (tra
macchine/impianti diverse), o miste.
Queste ultime analisi possono portare
all’identificazione di correlazioni funzionali non immediatamente evidenti o note a priori.
I primi risultati ottenuti applicando questi semplici criteri
ai parametri funzionali di una flotta di locomotori sono
estremamente positivi e consentono di definire una roadmap per la transizione dei processi manutentivi verso
tecniche di Condition Based Maintenance.
Diten – Università degli Studi di Genova
Bibliografia
[1] Paul C. Zikopolous, et al., “Harness the Power of Big data – The IBM Big
Data Platform”, Mc Graw Hill, ISBN: 978-0-07180818-7
[2] Osservatorio Business Intelligence, “BI governance: il BI Maturity Model
nel settore delle utility e dei servizi di pubblica utilità”, SDA Bocconi, dicembre 2010
[3] Osservatorio Business Intelligence, “BI: creare vantaggio competitivo
con l’analisi dei dati”, Politecnico di Milano, novembre 2008
[4] M. Caserza Magro, P. Pinceti, A. Sinatra, “Diagnostica per strumenti intelligenti da campo: dati e metodi”, Automazione e Strumentazione, aprile
2012, pp.88-93
[5] Yingyi Liang, R.H. Campbell, “Understanding and simulating the IEC
61850 Standard”, https://www.ideals.illinois.edu/handle/2142/11457
La ‘cabina di regia’
della smart city di Expo
In occasione della terza tappa di Expovisions, è stata annunciata
la realizzazione del Centro di Comando e Controllo
Prosegue all’insegna dell’innovazione
tecnologica il percorso di Expovisions,
la serie di appuntamenti organizzati
da Expo 2015 e Telecom Italia in vista
dell’Esposizione Universale. ‘Cloud City’
e ‘Digital Security’ sono state le parole
d’ordine della terza edizione dell’iniziativa tenutasi al Museo della Scienza e
della Tecnologia Leonardo Da Vinci. In
questa occasione, è stata annunciata la
realizzazione del Centro di Comando e
Controllo dell’Esposizione Universale
di Milano: sarà la ‘cabina di regia’ della
Smart City, in grado di gestire, attraverso
l’uso delle tecnologie più avanzate, le
attività di coordinamento e monitoraggio di tutti i processi operativi, logistici e
di pubblica sicurezza durante i sei mesi
dell’evento.
Il progetto alla base del Centro di Comando e Controllo di Expo Milano
2015, situato in via Drago, in prossimità
dell’area espositiva, è incentrato sulla
soluzione tecnologica resa disponibile
da Telecom Italia che prevede la gestione operativa dei servizi di supporto,
comprensivi dell’Help Desk tecnico
unico per tutti i partner dell’Esposizione
Universale, e della Control Room per la
supervisione di eventi critici, integrate
con le strutture operative centralizzate
dei partner.
Inoltre, attraverso la piattaforma cloud
della nuvola italiana di Telecom Italia
sarà disponibile la soluzione di Logbook
(diario di bordo) che consentirà a Expo
Milano 2015 la gestione della regia,
il coordinamento e il tracciamento di
tutti i processi tecnologici, logistici e di
pubblica sicurezza durante l’evento. La
soluzione, operativa 24 ore su 24 e utilizzabile dagli 850 operatori in forza alla
manifestazione, prevede un sistema di
gestione delle segnalazioni relative sia a
116
eventi programmati sia imprevisti. Il personale potrà effettuare in tempo reale, attraverso il collegamento dati via smartphone, la segnalazione relativa a situazioni che
necessitano di intervento consentendo al Centro di Comando e Controllo di procedere tempestivamente alla verifica della segnalazione e al dispacciamento delle attività necessarie ai team di competenza, tracciando l’intervento fino alla risoluzione.
Nel corso di Expovisions è stato presentato inoltre il progetto fotografico ‘The Cloud
Shelter’ realizzato in collaborazione con l’agenzia internazionale Magnum Photos.
Si tratta di un viaggio nel mondo del Cloud Computing e della Digital Smart City di
Expo Milano 2015, realizzato da tre dei più importanti fotografi dell’agenzia. L’iniziativa nasce dalla volontà di mostrare la tecnologia e le persone che lavorano nel
Data Center Telecom Italia di Rozzano, che ospiterà tutta l’infrastruttura tecnologica
di Expo Milano 2015. La prossima edizione dell’Esposizione Universale sarà infatti la
prima fruibile dai cittadini di tutto il mondo proprio tramite la tecnologia del Cloud
Computing.
La galleria fotografica web www.expodatacenter.it cerca di rendere concreti e visibili tre asset immateriali del cloud: building, security & room e human. Le immagini
puntano a valorizzare la valenza intangibile del cloud computing con l’obiettivo di
dare visibilità e dignità estetica al ‘sistema nervoso centrale’ di tutta la Digital Smart
City di Expo Milano 2015.
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
AO
VS SPS
L’automazione
è intorno a noi
mezzo è in ritardo. Perché allora non fare un breve tratto di strada a piedi e prendere la metropolitana? Una metropolitana, come quella di Torino, o come la linea
5 di Milano, dove non ci sono conducenti e dove l’accesso ai vagoni, apertura e
chiusura delle porte avviene automaticamente grazie ad efficaci sistemi di controllo
e di sicurezza. Arrivati in ufficio basta avvicinare il nostro badge Rfid al lettore per
comunicare il nostro arrivo, permettere la memorizzazione dell’ora e abilitare l’ingresso. Finalmente seduti alla scrivania troviamo, ancora incelofanata, l’ultima copia
di Automazione Oggi. L’apriamo, la sfogliamo e non possiamo non soffermarci sulla
doppia pagina di SPS/IPC/Drives Italia che ci ricorda che la fiera dell’automazione si
svolgerà dal 20 al 22 maggio a Parma: un appuntamento che non possiamo perdere
perché sarà in bella vista tutta l’automazione che ci circonda, ormai parte della nostra vita quotidiana che ci aiuta a vivere meglio e con maggior piacere.
Foto tratta da www.sxc.hu
F
orse non ne siamo completamente coscienti,
ma l’automazione influenza la nostra vita
molto più di quanto pensiamo. Vediamo qualche
piccolo e semplice esempio di vita quotidiana. Al
risveglio nessuno di noi si fa mancare un
caffè e sempre di più capsule o cialde
sono diventate di uso comune. Si tratta
di una grande rivoluzione che, come
quarant’anni fa con il the in bustine, è
stata possibile grazie alla messa a punto
di macchine automatiche dalle ottime
prestazioni. In molti preferiscono il cappuccino, ed ecco allora che ci troviamo
a parlare di latte che sembrerebbe
proprio non avere nulla a che fare con
l’automazione e invece la mungitura è
ormai diffusamente attuata con robot
di servizio. Ma è tempo di uscire ed è
d’obbligo la sosta in edicola per acquistare il nostro quotidiano preferito. Il
settore delle printing machine è uno dei
più avanzati dal punto di vista tecnico,
sia per garantire una perfetta qualità di
stampa sia per la velocità richiesta: in
poche ore i quotidiani devono essere
prodotti e distribuiti. Ora procediamo
verso la fermata dell’autobus e grazie al
sistema di controllo e monitoraggio del
traffico magari scopriamo che il nostro
Roberto Maietti - Comitato tecnico Automazione Oggi - Consulente strategico SPS Italia
118
GENNAIO-FEBBRAIO 2013 AUTOMAZIONE OGGI 369
mostre convegno 2014_mostre 5 soggetti 20/01/14 14.31 Pagina 1
2014
CONVEGNO
Martedì 18 marzo 2014
26 Giugno 2014
MC4 MOTION CONTROL FOR
INDUSTRIAL TECHNOLOGY EFFICIENCY DAY
E’ la mostra - convegno interamente dedicata
alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento.
L’evento si rivolge a tecnici e progettisti
operanti in ambito industriale e nel settore energetico
che utilizzanomotori e motoriduttori, servomotori,
azionamenti e regolatori di velocità,
controllo assi, sistemi di posizionamento, comandi
a attuatori, sensori e comunicazione.
Industrial Technology Efficiency day,
la mostra convegno nata per offrire
un quadro quanto più completo
possibile per la realizzazione
di soluzioni ad elevata
efficienza in ambito di impiantistica
e automazione industriale.
25 Settembre 2014
11 Dicembre 2014
SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION
MACHINE AUTOMATION
E’ la mostra - convegno dedicata alla sensoristica
e alla strumentazione di processo.
Rappresenta un’esclusiva vetrina di prodotti, sistemi
e soluzioni che trovano applicazione negli impianti
e macchine per l’industria manifatturiera e di processo.
Accanto alle soluzioni per le misure di processo uno spazio
speciale è dedicato alla strumentazione
per l’analisi e il laboratorio.
Machine Automation è la mostra - convegno dedicata
a tecnici, progettisti e specialisti che operano
nel mondo delle macchine automatiche.
Spazio espositivo e sessioni tecniche
consentiranno agli utenti di scoprire
in anteprima le tendenze tecnologiche
del settore.
Per informazioni:
Elena Brusadelli Tel. 335 276990
www.mostreconvegno.it
elena.brusadelli@fieramilanomedia.it
AO
AUTOMAZIONE DOMANI
di Vitaliano Vitale
I
niziare l’anno con numeri così potrebbe essere ben augurante. 31
miliardi di dollari nel 2017 dai 15
miliardi di dollari del 2012, questo
è il fatturato del mercato M2M secondo Infonetics Research. Mercato che sarà costituito da circa
212 miliardi di oggetti connessi
entro il 2020 secondo Idc. E fin qui
tutto bene. È una previsione di rapida
crescita per il mercato m2m, che costituisce uno dei settori più promettenti
del mercato ICT e dell’automazione. La
comunicazione reciproca e automatica tra macchine forma un segmento
del più ampio settore IoT (Internet
degli oggetti) e rientra a buon diritto
in quello che oggi tendiamo a definire
‘smart’. La parola inglese smart si presta però a varie interpretazioni. Intelligente, ma anche furbo, e la furbizia
spesso si lega al concetto di risparmio.
Abbiamo ad esempio le smart grid, la
rete elettrica intelligente perché ideata
per il risparmio, lo smart monitoring, le
smart enterprise, tutte intelligenze indirizzate al vantaggio economico, non
disgiunto dall’efficienza e dalla funzionalità, naturalmente.
Ma l’intelligenza tout court, l’essere
smart, ha un’interpretazione più vicina
alla funzionalità sostitutiva di quella umana: la casa intelligente, le città intelligenti, le fabbriche intelligenti, ambienti modificati tecnologicamente per migliorare la qualità della vita dei loro fruitori. Il sogno degli oggetti che comunicano
tra loro. Quante volte siamo rimasti chiusi nella carlinga di un aereo in attesa
della scaletta che ci consente di scendere a terra. Immaginiamo quanto sarebbe
più veloce un sistema di scalette che comunicassero tra di loro autonomamente
collegate a una centrale che coordina i loro spostamenti. Un’innovazione tecnologica che porta il sistema aeroportuale a essere ‘smart’. Per mettere in comunicazione gli oggetti tra di loro bisogna dotarli di un chip telefonico, ovvero
renderli capaci alla comunicazione. Si dovrà quindi assegnare agli oggetti una
sim-card attraverso la quale potranno comunicare. La comunicazione via Internet
prevede l’assegnazione di un indirizzo IP a ogni utenza e se immaginiamo che già
nel 2009 avevamo circa 150 milioni di PC, 170 milioni di smartphone e addirittura 1,1 miliardo di telefoni cellulari potremmo domandarci: di quanti indirizzi IP
avremmo bisogno dovendo far parlare tra loro anche gli oggetti? Per fortuna la
versione 6 dell’Internet Protocol (IP), quando la rete è oggi basata (ancora ma non
solo) sulla versione 4, è cosa fatta. Una gestione intelligente (smart) della capacità
comunicativa della rete renderà possibile la diffusione senza limiti degli indirizzi
IP per la comunicazione efficiente degli oggetti tra di loro. Anche la Pubblica Amministrazione guarda con interesse agli sviluppi tecnologici portati dagli innovatori in questo campo. La necessità di sviluppare sistemi automatizzati capaci di
migliorare la qualità della vita rendendo servizi avanzati a costi più bassi avvicina
le due interpretazioni della parola smart. Le città del futuro saranno al servizio
del cittadino grazie al dialogo tra gli oggetti. Già oggi la domotica consente di
governare chiusure e aperture, accensione e spegnimenti da remoto attraverso
comandi gestiti automaticamente o telefonicamente. Il concetto si estende e si
amplia entro confini strutturali molto più grandi, aeroporti, stadi, campus universitari, fabbriche, città. La città del futuro sarà un insieme di strutture che comunicano tra di loro attraverso la rete, in totale sicurezza e affidabilità. Ma m2m
significa anche gestione di Big Data e Sicurezza. Ma questo è un’altra storia che
conferma come un’innovazione non sia quasi mai disgiunta da altre.
Comitato tecnico Automazione Oggi
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
Foto tratta da www.morguefile.com
Trentun miliardi di
dollari. Duecentododici
miliardi di oggetti
AO
AUTOMAZIONE USA
Ethernet e safety, temi
‘caldi’ all’Automation Fair
P
rima di scrivere questa
mia rubrica sull’automazione in America
ho voluto attendere
la fine del congressoevento principe di
Rockwell Automation,
tenutosi a Houston a
metà novembre. Questo appuntamento
annuale è diventato nel tempo un punto
di riferimento per l’automazione in Nord
America: quest’ultima edizione ha raccolto oltre 12.000 partecipanti fra i quali
almeno 7.000 utenti finali. Rockwell è
cresciuta talmente tanto che quella che
una volta era una due-giorni fieristica
dove i visitatori potevano solo passare
da uno stand all’altro, è diventato oggi
una quattro giorni ‘da non perdere’ per
gli addetti ai lavori; si parte con il Process
Solutions User Group (Psug) di lunedì e
martedì e si prosegue gli altri giorni fra
forum e iniziative di formazione.
Non appena mi sono messo a riflettere
sull’andamento della settimana e le diverse interviste condotte, i temi della
connettività e della sicurezza mi sono
subito saltati all’occhio quali punti centrali. Il CEO Keith Nosbuschsi si è rivolto
esplicitamente ai giornalisti durante un
incontro dedicato alla stampa spiegando
in dettaglio la visione di Rockwell relativamente alla Connected Manufacturing
Enterprise (Azienda Manifatturiera Connessa). E ‘connettività’ dal punto di vista
di Rockwell vuole dire Ethernet, in particolare Ethernet/IP nella versione basata
sul protocollo CIP e lo standard IP (Internet Protocol). In questo senso, la partnership di Rockwell con Cisco Systems e
Panduit per la connettività Ethernet sembra si stia rafforzando sempre più. Le tre
società hanno unito le forze dando vita a
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un sito Web (www.industrial-ip.org) che promuove la connettività IP. Il sito ospita un
forum e offre formazione con l’aggiunta continua di appositi moduli formativi. Un’altra azienda che ha deciso di supportare la proposta Ethernet/IP per la connettività è
Endress+Hauser, una realtà attiva nel mondo dell’automazione di processo che sta
massicciamente integrando la connettività Ethernet/IP sulla propria strumentazione.
Insieme E+H e Rockwell stanno promuovendo con forza lo standard Ethernet nell’automazione di processo. Da alcuni anni ormai Rockwell sta seriamente lavorando per
espandere il proprio business nel campo del processo e quest’anno Psug ha mostrato
a tutti quanto in là si sia spinta perseguendo tale progetto. Passiamo ora al tema della
sicurezza intesa come Safety, Charles Duhigg ha voluto raccontare la storia di come
Paul O’Neil abbia trasformato un colosso come Alcoa partendo proprio dalla sicurezza
vista come abitudine, come narra il libro ‘The Power of Habit’. Gli analisti di Wall Street
erano scettici: quale impatto poteva avere su quel gigante dell’industria dell’alluminio
la focalizzazione su una strategia apparentemente così semplice? Eppure, costruendo
l’abitudine alla sicurezza a tutti i livelli dell’azienda O’Neil ha realmente trasformato
l’intera organizzazione, promuovendone la crescita e la profittabilità. I miei contatti
per la safety in Rockwell non avevano ancora letto il libro, ma ‘suonavano’ un po’ la
stessa musica… Come il responsabile marketing mi ha riferito (e… chi fa marketing
ama l’allitterazione), la ‘filosofia’ di Rockwell riguardo alla sicurezza per l’automazione
di fabbrica (in primo luogo) suona così: ‘Culture, Compliance and Capital’ (Cultura,
Conformità e Risorse). La parola ‘Cultura’ si riferisce agli aspetti comportamentali inerenti alla sicurezza: se le persone non adottano uno stile di vita sicuro, in casa come
al lavoro, non sarà mai possibile arrivare a un’organizzazione basata sulla sicurezza.
Il termine ‘Conformità’ considera invece gli aspetti procedurali legati alla sicurezza.
Tutti i lavoratori devono conoscere le regole alle quali devono uniformarsi, a livello
sia di obblighi legali che di policy aziendali. Infine, le macchine devono essere progettate fin dall’inizio tenendo conto degli aspetti relativi alla safety: la sicurezza non
deve arrivare ‘a posteriori’, al termine del processo di progettazione o produzione.
Infine, per ‘Risorse’ si intendono le tecnologie e l’equipaggiamento a disposizione.
Tutte le tecnologie scelte per essere impiegate su macchine e dispositivi devono essere appropriate al livello di sicurezza che ci si è prefissi di raggiungere e devono essere
progettate internamente alle macchine, fin dall’origine. Devono essere poi installate,
rese operative e mantenute come nelle intenzioni. Un annuncio sulla sicurezza ha poi
riguardato l’automazione di processo: Rockwell, grazie all’acquisizione di ICS/Triplex,
ha sviluppato e reso disponibili nuovi strumenti per progettare e implementare i sistemi di sicurezza nelle applicazioni di produzione, tali da supportare le iniziative di
Rockwell nell’ambito oil&gas, in particolare per applicazioni upstream.
Gary Mintchell gary@TheManufacturingConnection.com, fondatore ed editore di The Manufacturing Connection, fondatore di Automation World e blogger su www.themanufacturingconnection.com
GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
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5 marzo 2014
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AO
AVVOCATO
di Anna Mastroeni, Cristiano Cominotto
Collaborazioni con partita
IVA? Sì, ma con cautela
L
a collaborazione con professionisti dotati di partita IVA
se da un lato può comportare notevoli vantaggi in termini economici, d’altra parte
richiede una particolare attenzione per evitare, specialmente dopo la recente Legge
n. 92/2012, che insorgano contenziosi di
lavoro. L’attività prestata dal collaboratore dotato di partita IVA è
autonoma e senza vincolo
di subordinazione e trova il
suo fondamento giuridico
nell’art. 2222 c.c., rubricato
‘prestazione d’opera’.
Più specificatamente sono
titolari di partita IVA secondo
l’art. 35 D.P.R. n. 633/1972 “i
soggetti che intraprendono
l’esercizio di un’impresa, arte
o professione nel territorio di stato, o vi
istituiscono una stabile organizzazione”.
Il committente è, in tal caso, esonerato
da qualsiasi prestazione di carattere contributivo e previdenziale, previsto invece
per il lavoratore subordinato. Molto frequentemente, però, la collaborazione
con un soggetto titolare di partita Iva
è uno strumento usato dal datore al
fine di eludere le norme poste a tutela
del lavoro subordinato e forme di collaborazioni a progetto disciplinate dal
D.Lgs. n. 276/2003. La Riforma Fornero,
nell’ottica di sanzionare tali abusi, ha
introdotto delle modifiche rispetto alla
preesistente disciplina. Il nuovo art. 69 bis del D.Lgs. 276/2003 dispone infatti che le
prestazioni di lavoro rese da soggetti titolari di partita IVA, al ricorrere di determinate
condizioni, non siano considerate collaborazioni professionali da lavoro autonomo
ma collaborazioni coordinate continuative con conseguente applicazione di tutta la
disciplina legale del lavoro a progetto, compreso il prelievo contributivo e la disciplina sanzionatoria in caso di contratto a progetto non conforme al modello legale. In
particolare, affinché si possa riqualificare un contratto di collaborazione professionale
come contratto co.co.co. devono sussistere almeno 2 delle 3 presunzioni, salvo prova
contraria del committente, al quale fa riferimento l’art. 69 bis D.Lgs 276/2003, ovvero:
1) che la collaborazione per uno stesso committente sia durata 8 mesi annui per 2
anni consecutivi (ovvero che nel corso di un anno l’attività sia prestata
almeno per 241 giorni, anche non consecutivi);
2) che oltre l’80% del fatturato del collaboratore, nell’arco di 8 mesi annui
per 2 anni consecutivi, derivi da uno stesso committente (la legge precisa
tuttavia che questa regola vale anche se il corrispettivo è fatturato a più
soggetti, purché riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi);
3) che il collaboratore abbia la disponibilità di una postazione fissa presso
il committente (la postazione può anche non essere a uso esclusivo).
È il caso però di specificare che queste presunzioni non operano quando
la prestazione presenta i seguenti requisiti:
- sia qualificata per competenze teoriche di grado elevato o per rilevanti esperienze;
- sia svolta da un soggetto con un reddito minimo annuo da lavoro autonomo pari a
circa Euro 18.000;
- sia resa nell’esercizio di attività professionali per le quali l’ordinamento richiede l’iscrizione a un ordine professionale ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi
professionali.
Si chiarisce, infine, che la presunzione legale di cui trattasi si applica ai rapporti instaurati successivamente alla data di entrata in vigore della L.92/2012 (18 luglio 2012).
Per i rapporti in corso a tale data, al fine di consentire gli opportuni adeguamenti,
la presunzione opera solo dopo dodici mesi dall’entrata in vigore della citata legge.
In conclusione, si consiglia al datore di lavoro, che intenda instaurare un rapporto di
collaborazione con un soggetto dotato di partita IVA, oltre a prestare attenzione al
rispetto dei limiti previsti dalla normativa, di farsi assistere da un legale per la redazione di un contratto che specifichi la forma di collaborazione, per evitare ogni tipo
di futuro contenzioso.
Risponde alla nostra rubrica l’Avv. Cristiano Cominotto di Milano specializzato nelle
problematiche legali in campo elettronico, informatico e dei sistemi di produzione.
Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti legali su queste pagine
può telefonare al n. 02/5450823 o scrivere a: ao-fen@fieramilanomedia.it
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
AO
NEWS
a cura della redazione
Socomec
U
no strumento innovativo e affidabile per ottenere l’efficienza energetica negli
impianti industriali è Vertelis Vision di Socomec. Il software, installato in un PCbox industriale, permette di rilevare le informazioni provenienti dalle centraline
di misura o dai contatori di energia. Le sue funzioni principali sono acquisire e
analizzare i dati provenienti dal campo, gestire l’andamento storico e rilevare gli
allarmi. È possibile usufruire del servizio da postazioni fisse, attraverso un normale browser
Internet (Internet Explorer, Firefox, Google Chrome) oppure comodamente sul proprio tablet o smartphone. La comunicazione tra il box e le apparecchiature avviene tramite rete
Ethernet o porta seriale RS485. Attraverso interrogazioni, si accede facilmente a rapporti
istantanei o storici, consentendo così di monitorare i consumi di varie utenze (torni, catene
di produzione, palazzi amministrativi). Vertelis Vision consente inoltre di rilevare le informazioni provenienti dai misuratori Diris A, Diris N, Countis E e Countis ECI. Più nel dettaglio, la soluzione permette di monitorare molteplici punti di misura, tenere
sotto controllo i contatori di energia, le grandezze elettriche (U, I, FP, armoniche ecc.) e gli allarmi. È possibile inoltre analizzare i dati storici sotto forma di
statistiche visualizzando, per gli apparecchi Diris A40/A60, Countis E e Countis EC, la curva di carico sia in formato numerico sia grafico, fino all’estrazione
dei rapporti con invio programmato per email. Socomec fornisce, insieme al prodotto Vertelis Vision, anche il servizio di messa in opera del sistema a cura
del proprio personale tecnico.
www.socomec.it
Pilz Italia
U
na buona visualizzazione e una buona diagnostica sono sinonimi di ridotti tempi di fermo macchina e di maggiore convenienza. Per Pilz, tutto
questo si riassume in una parola: Pvis. Pvis rappresenta infatti una soluzione di diagnostica versatile, per macchine di piccole dimensioni così
come per grandi impianti. Grazie alla soluzione di diagnostica Pvis, i dispositivi PMIvisu garantiscono funzioni di diagnostica semplici e rapide per
i prodotti Pilz. E non solo: con PMIvisu è possibile risparmiare in termini di tempo e denaro per quanto riguarda la diagnostica del fermo
macchina. Il display fornisce messaggi di testo sulle anomalie relative ai PLC
di sicurezza PSS, e ai sistemi di sicurezza configurabili PNOZmulti. Sul display
appare la causa dell’evento che si è verificato, in modo che l’operatore possa
prima prenderne atto e poi tramite menu possa visualizzare facilmente i dettagli
e i suggerimenti per la risoluzione del problema. L’utilizzatore della macchina
grazie a PMIvisu può risparmiare fino al 50% di tempo nella ricerca e nell’eliminazione dei guasti ed è quindi in grado di riavviare rapidamente la produzione.
www.pilz.it
Procentec
I
l nuovo link/coupler Profibus PA di Procentec rende disponibile, in modo trasparente, l’integrazione tra reti Profibus DP ad alta velocità (12 Mb) e reti Profibus PA.
Il link/coupler alimenta i device PA collegati e riporta completamente tutti i device
PA come device DP dal lato del master Profibus DP. Non richiede aggiustamenti di
parametri del bus ed è perciò utilizzabile da tutti i sistemi DCS e PLC, anche quelli
su a 12 Mbps. La combinazione con il ProfiTrace e la funzionalità oscilloscopio integrata, fanno questo prodotto estremamente utile per la manutenzione remota su Ethernet.
Jitter, disturbi, corrente DC, tensione DC, bargraph e oscilloscopio, è tutto incluso e facilmente accessibile. Il CommDTM gratuito permette l’accesso ad applicazioni di asset
management su Ethernet (FDT/DTM). Il link PA è un modulo che rientra nella soluzione
COMbricks che può gestire fino a 9 links PA e un modulo RS 485 o fibra ottica. Si può
anche avere un mix di moduli PA e altri moduli di comunicazione. Il link PA può fornire
500 mA di corrente di segmento su una tensione di bus customizzabile.
www.procentec.it
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GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369
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Fare ingegneria in un mondo complesso porta ogni giorno nuove sfide. Cambia
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©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. National Instruments, NI e ni.com sono marchi commerciali di National Instruments.
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