www.automazione-plus.it In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio- Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN:0392/8829 AO Rassegna HMI e controllo in Real Time Panorama Industria dell’elettronica 369 Gennaio-Febbraio 2014 Anno 31 7 4.50 Speciale Le macchine parlano: M2M e IoT Internet delle cose Inserto Soluzioni Software per l’industria MOTION CONTROL FOR Vivi da protagonista il più importante evento italiano dedicato al mondo del motion control Mostra Convegno 1 DAY EVENT 40 A Z I E N D E ESPOSITRICI 25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI (dati riferiti all’edizione 2013) LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Non perdere la più importante occasione di aggiornamento professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti interessano e completa la tua esperienza di visita entrando in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati settori applicativi: dal packaging al food & beverage, dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la comunicazione e il mondo dell’interfacciamento. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione MARTEDÌ 18 MARZO 2014 Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: Il Palazzo dei Congressi si trova a 2 Km dalla Stazione Centrale FS. Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572 mc4@fieramilanomedia.it - www.mostreconvegno.it/mc4 PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: MOTION CONTROL FOR Vivi da protagonista il più importante evento italiano dedicato al mondo del motion control Mostra Convegno 1 DAY EVENT 40 A Z I E N D E ESPOSITRICI 25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI (dati riferiti all’edizione 2013) LA MOSTRA IL CONVEGNO I CONTENUTI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Il programma, l’agenda e i titoli dei seminari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4 Non perdere la più importante occasione di aggiornamento professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti interessano e completa la tua esperienza di visita entrando in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati settori applicativi: dal packaging al food & beverage, dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la comunicazione e il mondo dell’interfacciamento. Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico (impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano: - motori e motoriduttori - servomotori - azionamenti e regolatori di velocità - controllo assi - sistemi di posizionamento - comandi e attuatori - sensori e comunicazione MARTEDÌ 18 MARZO 2014 Per aderire on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4 Come arrivare alla sede di Bologna Congressi in auto: autostrada La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet • A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli • A13 Padova/ Venezia • A14 Ancona/ Bari • A15 La Spezia/ Genova • A22 Verona/ Trento/ Brennero Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi. in treno: Il Palazzo dei Congressi si trova a 2 Km dalla Stazione Centrale FS. Palazzo dei Congressi di Bologna dalle ore 9.00 alle ore 17.00 Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572 mc4@fieramilanomedia.it - www.mostreconvegno.it/mc4 PRESSO LA SEDE DI: OFFERTO DA: it_ADV_C6HMI_definitivo.pdf 1 22.11.2013 15:43:27 C6 HMI C M solution provider Visualizzazione total control Y CM MY CY CMY K La serie C6 HMI soddisfa le richieste più articolate e complesse di visualizzazione, comando e funzionalità. Un design accattivante, un display di elevato livello grafico, fanno la differenza tra una visualizzazione standard rispetto ad una di qualità. Con il tool di sviluppo COMBIVIS studio HMI è possibile realizzare un’interfaccia, uomo macchina, all’altezza delle aspettative dell’utilizzatore più esigente. Teleassistenza integrata C6 HMI solutions for automation www.keb.it KEB Italia S.r.l. Unipersonale Via Newton 2 I-20019 Settimo Milanese Tel. +39 02 3353531 E-Mail: info@keb.it AO IN QUESTO NUMERO sommario / 17 IL PUNTO RESTERÀ SOLO L’ECCELLENZA 26 di Antonella Cattaneo / 18 COPERTINA VERSO LA VERA CONNECTED ENTERPRISE di Patrizio Emilia LINEA DIRETTA / 24 a cura della redazione / 26 PANORAMA ELETTRONICA: LE RICETTE SCATURITE DALLA CRISI di Polly McGallagher Creare un’azienda industriale interconnessa è molto più che collegare tra loro sistemi eterogenei. Un’azienda connessa è la premessa per l’impianto produttivo del futuro - quello che sostiene la collaborazione tra una forza lavoro più mobile e un accesso sicuro per gli oggetti, che prevede ambienti virtuali e monitoraggio remoto. Per soddisfare queste tre componenti fondamentali e aiutare le aziende produttrici a collegare in modo sicuro le tecnologie informatiche e le operation in tutta l’azienda, Rockwell Automation collabora con i leader mondiali, tra i quali Cisco, Microsoft, Panduit e altri. Rockwell Automation Srl Via Gallarate, 215 20151 Milano Tel 02 334471 Fax 02 33447701 info.italy@ra.rockwell.com www.rockwellautomation.com / 32 ATTUALITÀ L’IMPRESA CONNESSA SECONDO ROCKWELL AUTOMATION di Stefano Cazzani QUANDO SI PARLA DI FORMAZIONE… di Antonella Cattaneo SEMPRE PRESENTI CON UBIQUITY di Lù Corradini / 36 / 38 CONNETTERE PRODOTTI… IDEE E PERSONE di Ilaria De Poli COME VA L’ITALIA ALL’ESTERO: IL PUNTO A FIMI /42 32 / 46 di Ilaria De Poli UNA QUESTIONE DI SICUREZZA di Ilaria De Poli INTERNET OF THINGS VIAGGIA CON NOI / 50 NEL MONDO DI SOLIDWORKS 2014 di Antonella Pellegrini di Tiziano Modotti / 54 / 68 RACCOLTA DIFFERENZIATA: INDICE DEL GRADO DI CIVILTÀ DI UN PAESE di Simone Recchia / 57 SPECIALE LE MACCHINE PARLANO: M2M E IOT INTERNET DELLE COSE 57 a cura di Antonella Cattaneo UN SISTEMA DI LAVAGGIO MADE IN ITALY di Martina Moretti LA RIVOLUZIONE DELL’IOT di Lucrezia Campbell / 58 / 60 INFORMAZIONI, QUANDO L’ACQUISIZIONE È INTELLIGENTE / 62 di Marco Fantoni ADVANTECH INVESTE SULL’M2M di Fabrizio Bozzarelli 6 / 66 / 64 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 AO IN QUESTO NUMERO sommario / 72 RASSEGNA HMI E CONTROLLO IN REALTIME 72 di Mauro Galano, Alessandra Pelliconi / 88 · Speciale Sistemi di automazione per la captazione, distribuzione, controllo, potabilizzazione, depurazione dell’acqua · Rassegna Motion control · Panorama Trasporti e logistica · Tavola rotonda Tecnologie ‘mobile’ per l’automazione: dalle ‘App’ sviluppate per il controllo industriale (monitoraggio dell’energia, manutenzione da remoto ecc.) all’uso di smartphone e tablet come strumenti per l’identificazione, la misura e il controllo TUTORIAL L’AUTOMAZIONE NEI SISTEMI DI TEST di Stefano Cazzani / 116 EXPO MILANO 2015 LA ‘CABINA DI REGIA’ DELLA SMART CITY DI EXPO / 118 AO VS SPS L’AUTOMAZIONE È INTORNO A NOI di Roberto Maietti / 120 AUTOMAZIONE DOMANI TRENTUN MILIARDI DI DOLLARI. DUECENTODODICI MILIARDI DI OGGETTI Mail e web di Automazione Oggi ao-fen@fieramilanomedia.it www.automazione-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it www.mostreconvegno.it di Vitaliano Vitale / 122 AUTOMAZIONE USA ETHERNET E SAFETY, TEMI ‘CALDI’ ALL’AUTOMATION FAIR Gruppo Automazione Oggi su di Gary Mintchell / 124 AVVOCATO COLLABORAZIONI CON PARTITA IVA? SÌ, MA CON CAUTELA di Anna Mastroeni, Cristiano Cominotto NEWS /126 a cura della redazione LE AZIENDE DI QUESTO NUMERO INSERZIONISTI 95 / 10 / 12 Sotto la lente Collaborazione e mobilità anche per gli ERP Antonella Cattaneo 96 In copertina Real-time Operational Intelligence Corrado Giussani, Enzo Maria Tieghi 100 In tempo reale IN COPERTINA GE Intelligent Platforms Via dei Missaglia, 97c/o Milano Business Park-Build. B2 20142 MILANO Tel 02 4888001 Fax 02 48880050 www.ge-ip.com 8 102 Esperienze Una storia italiana Dario Amadori 104 La supervisione secondo Smitec Pier Giorgio Grassedi 106 Una piattaforma efficiente Simona Runci 108 La logistica nel nuovo centro Thun Gino Prampolini 110 Intervista Big Data e Business Intelligence (BDFBI) € GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 > ServiTecno Via Raffaello Sanzio, 5 20090 Cesano Boscone (MI) Tel 02 486141 Fax 02 4861441 marketing@servitecno.it www.servitecno.it La tecnologia disponibile oggi rende possibile l’evoluzione da un controllo centralizzato. Con Real-time Operational Intelligence, proposta di GE Intelligent Platforms e ServiTecno, le aziende possono utilizzare dispositivi mobili con app certificate per ambienti industriali. RtOI utilizza le tecnologie in ambito mobility, analisi e localizzazione per offrire le giuste informazioni alle persone indicate, al momento giusto e nel luogo opportuno. Con notifiche preventive e allarmi avanzati in un contesto geo-localizzato, le aziende possono prendere decisioni velocemente, diminuire i costi, proteggere il brand sapendo di disporre di informazioni utili all’azione, ovunque e in qualsiasi momento. A cura di Lù Del Frate Micaela Caserza Magro, Paolo Pinceti AO Le aziende di questo numero AZIENDE TEL./HTTP 24 ORE SOFTWARE ADVANTECH ITALY AKAMAI ASEM AUTODESK AUTOMATA AXIOMTEK ITALIA B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE BARTEC BOSCH REXROTH CONTRADATA CRICKETS AUTOMATION SOLUTIONS CROUZET COMPONENTI DASSAULT SYSTÈMES EFA AUTOMAZIONE ESA ELETTRONICA EUROTECH EXPO 2015 FAST FIERA MILANO MEDIA FIKE ITALIA GE INTELLIGENT PLATFORMS GEFRAN GHISALBA INNOVO TECH INSPIRING SOFTWARE INVENSYS JDA SOFTWARE KEB ITALIA KONTRON ITALIA LENZE ITALIA LOCCIONI MESSE FRANKFURT ITALIA MITSUBISHI ELEC. EUROPE B.V. NAONIS.COM NCS COMPUTER ITALIA PANASONIC ELECTRIC WORKS IT. PARKER HANNIFIN ITALY PCVUE PHOENIX CONTACT ITALIA PILZ ITALIA PROCENTEC PRO-FACE ITALIA PROGEA RIELLO SISTEMI ROCKWELL AUTOMATION SCHNEIDER ELECTRIC SERVITECNO SIEMENS SIEMENS PLM SISTEMI AVANZATI ELETTR.-SISAV SMITEC SOCOMEC ELETTROTECNICA SOFTING ITALIA VIPA ITALIA WEIDMÜLLER WIND RIVER ITALIA www.24oresoftware.com www.advantech.it www.akamai.com www.asem.it www.autodesk.com www.cannon-automata.com www.axiomtek.it www.br-automation.com www.bartec.it www.boschrexroth.it www.contradata.it www.crickets-it.com www.crouzet.com www.3ds.com www.efa.it www.esahmi.com www.eurotech.com www.expo2015.org www.fastautomation.it www.mostreconvegno.it www.fike.com www.ge-ip.com www.gefran.com www.ghisalba.com www.innovotech.it www.inspiringsoftware.com iom.invensys.it www.jda.com www.keb.it www.kontron.com www.lenzeitalia.it www.loccioni.com www.messefrankfurt.com it3a.mitsubishielectric.com www.naonis.it www.ncs-computer.com www.panasonic-electric-works.it www.parker.com www.pcvuesolutions.com www.phoenixcontact.it www.pilz.it www.procentec.it www.proface.it www.progea.com www.riello.it it.rockwellautomation.com www.schneider-electric.it www.servitecno.it www.siemens.it www.plm.automation.siemens.com www.sisav.it www.smitec.it www.socomec.it www.softingitalia.it www.vipaitalia.it www.weidmuller.com www.windriver.com PAG. 101 64 101 38-72 101 62-73 73 73 74 74 75 75 75 54-102 58 75 66 116 76 24 50 76-96 76 78 100 106 78 100 78 78 80 24 46 36-80 58 80 68-82 82 82 82 126 126 84 84-86-108 102 18-32-86 86 86-96 24 100 86 87-104 126 87 87 42 60 Tu sei qui. Il Servizio Panasonic: persone vicine a te, per passione. Una Rete di specialisti Automazione che lavora per i tuoi risultati. Motion Control Tecnologia Servo Panasonic, La prestazione e La “compattezza” L’elettronica evoluta incontra la meccanica nella ricerca della massima efficienza e produttività: Alta dinamica, gestione delle inerzie, velocità, precisione, coppia. ¬ Real Time Autotuning per prestazioni garantite nel tempo, encoder incrementale a 20bit. ¬ Bus Motion Real Time Ethernet, integrazione con la tecnologia Plc-based Panasonic. ¬ Connettori IP67, funzioni di “service life prediction”, Safety Torque Off (SIL2). ¬ Design in “su misura” supportato dai nostri specialisti motion. Industrial Automation and More... Panasonic Electric Works Italia srl www.panasonic-electric-works.it AO Inserzionisti AZIENDE ASEM 9 B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE 7 BAUMER ITALIA BECKHOFF AUTOMATION DEUTSCHE MESSE 29 ELETTROTEC 79 ESA ELETTRONICA 10 EUROTECH 25 FESTO 16 FLIR COMMERCIAL SYSTEMS 41 GARNET 12 HANNOVER MESSE – TPA ITALIA 2014 92 HMS INDUSTRIAL NETWORKS 77 KEB ITALIA MESSE FRANKFURT – SPS ITALIA 2014 NATIONAL INSTRUMENTS Via Magellano, 14 20049 Concorezzo (MI) Tel. +39 039 6886158 Fax +39 039 6908081 garnet@garnetitalia.com www.garnetitalia.com 5 67 INNOVABILITY – M2M FORUM • versioni pancake per impiego su motori brushless • versioni con albero per impiego su macchine automatiche e applicazioni militari • versioni a riluttanza variabile per alte velocità • diametri esterni da 20 a 290 mm • possibilità di versioni custom per l’automazione e la robotica 65 CONTRADATA IMAGE S Resolver Brushless - Synchro PAG. III COPERTINA 117 II COPERTINA 115 IV COPERTINA/123 OMEGA ENGINEERING 35 OMRON ELECTRONICS 53 PANASONIC ELECTRIC WORKS 11 PARKER HANNIFIN 71 PILZ ITALIA 81 PIXSYS 105 PIZZATO ELETTRICA 45 PR ELECTRONICS 85 PRIMA ELECTRO 83 ROCKWELL AUTOMATION I COPERTINA RS COMPONENTS 15 SERVITECNO 94 SEW EURODRIVE 56 SICK 91 VIPA ITALIA 31 WAGO ELETTRONICA 13 XON ELECTRONICS 14 Real-Time con SERCOS WAGO-SPEEDWAY 767 Accoppiatore : t8 ingressi digitali high-speed tDelay:10 μs tCiclo sercos: 31.25 μs tTempo di ciclo: 250 μs tSincronizzato al fieldbus tComunicazione ETHERNET real-time tConforme a IEC 61158, 61784 e 61800-7 tConfigurazione canale per canale Moduli digitali I/O high-speed: tVersioni disponibili: 8DI, 8DO, 4DIO tDelay:10 μs tConfigurazione canale per canale www.wago.com LA SEMPLICITÀ... NON È DA TUTTI ! www.automazione-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Sede operativa ed amministrativa: SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI) tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976573 Direzione Giampietro Omati Presidente Antonio Greco Amministratore Delegato Comitato Tecnico Evaldo Bartaloni (Clui-Exera), Micaela Caserza Magro (Università di Genova), Paolo Ferrari (Università di Brescia), Alessandra Flammini (Università di Brescia), Alessandro Gasparetto (Università di Udine), Stefano Maggi (Politecnico di Milano), Roberto Maietti (Asso Automazione/Anie), Carlo Marchisio (Anipla), Oscar Milanese (AssoAutomazione), Paolo Pinceti Università di Genova), Alberto Sibono (Genoa Fieldbus Comp.Centre), Emiliano Sisinni (Università di Brescia), Vitaliano Vitale (DoubleVi) Redazione Antonio Greco Direttore Responsabile Antonella Cattaneo Caporedattore antonella.cattaneo@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.503 Ilaria De Poli Coordinamento Fieldbus & Networks ilaria.depoli@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.504 Antonella Pellegrini antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.508 Alessandra Pelliconi Segreteria alessandra.pelliconi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.509 Modulo I/O di potenza per PC/Stand Alone s 0ERILCONTROLLODIMACCHINEE APPARECCHIATURETRAMITE0#MODOONLINE s &UNZIONA ANCHE IN MODO STANDALONE QUANDO PROGRAMMATO CON IL LINGUAGGIO PROCEDURALEINDOTAZIONE s !LIMENTAZIONEVOLT$# s ,EDDIMONITORPERINGRESSIEUSCITE s -ORSETTIEREACARRELLOESTRAIBILI s $IMENSIONICOMPATTEMMXX s INGRESSIDIGITALIAVOLT s USCITE0.0DIPOTENZACARICHIINDUTTIVI! MAX!TOTALI s INGRESSI +HZ OPTOISOLATI INTERFACCIA ENCODER s INGRESSIANALOGICI6 s USCITEANALOGICHE6 s 5SCITAAUSILIARIA6STABILIZZATIM! s )NTERFACCIA53"ESOFTWARE7INDOWS s #OMPATIBILECON,AB6IEW s 7ATCHDOGINTERNOCONlGURABILE s 3ULLE USCITE 0OWER Ò POSSIBILE COLLEGARE DIRETTAMENTE RELÒ ELETTROVALVOLE MOTORINI ##ESIMILI Power module Power Power OUTPUTS Ana DC-IN + USB EZ-Red XON ELECTRONICS SRL www.xonelectronics.it info@xonelectronics.it 14 800 915790 Grafica e produzione Mauro Spolaore Progetto grafico - Impaginazione mauro.spolaore@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.568 Franco Tedeschi Coordinamento grafici franco.tedeschi@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.569 Alberto Decari Coordinamento DTP alberto.decari@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.561 Prontostampa srl Uninominale Zingonia (BG) - Stampa Nadia Zappa Ufficio Traffico - nadia.zappa@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.534 Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager giuseppe.degasperis@fieramilanomedia.it - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570 International Sales U.K. – SCANDINAVIA – NETHERLAND – BELGIUM Huson European Media Tel. +44 1932 564999 • Fax +44 1932 564998 • Website: www.husonmedia.com SWITZERLAND - IFF Media ag Tel. +41 52 6330884 • Fax +41 52 6330899 • Website: www.iff-media.com GERMANY – AUSTRIA - Map Mediaagentur Adela Ploner Tel. +49 8192 9337822 • Fax +49 8192 9337829 • Website: www.ploner.de USA - Huson International Media Tel. +1 408 8796666 • Fax +1 408 8796669 • Website: www.husonmedia.com TAIWAN - Worldwide Service Co. Ltd Tel. +886 4 23251784 • Fax +886 4 23252967 • Website: www.acw.com.tw Abbonamenti N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti: 48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano. Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard (www.ilb2b.it) Tel. 02 252007200 Fax 02 49976.572 E-mail: abbonamenti@fieramilanomedia.it M1 M FC1 +V Digital Fast Ana INPUTS 1 2 3 4 5 6 7 8 F1 F2 Digital 8 7 6 5 4 3 2 1 +10 Vdc (5-30 Volt) Collaboratori: Dario Amadori, Fabrizio Bozzarelli, Lucrezia Campbell, Micaela Caserza Magro, Stefano Cazzani, Cristiano Cominotto, Lù Corradini, Lù Del Frate, Patrizio Emilia, Marco Fantoni, Mauro Galano, Corrado Giussani, Pier Giorgio Grasseni, Anna Mastroeni, Polly McGallagher, Gary Mintchell, Tiziano Modotti, Martina Moretti, Paolo Pinceti, Gino Prampolini, Simone Recchia, Simona Runci, Enzo Maria Tieghi, Vitaliano Vitale 12-30 Vdc EV1 K1 Abbonamento annuale E 49,50 Abbonamento per l’estero E 99,00 Prezzo della rivista: E 4,50 - Arretrati: E 9,00 Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96 Testata associata • Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata Fiera Milano Media è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. Registrazione del tribunale di Milano n° 71 del 20/02/1982. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e non si restituiscono. Automazione Oggi ha frequenza mensile. Tiratura: 11.000 copie. Diffusione 10.630 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 QUALITA’ VELOCITA’ Quando velocità e qualità contano davvero, scegli i nostri migliori brand. rswww.it La regolazione è storia passata Il cilindro DSBC a norma si regola da solo. L’ammortizzazione integrata PPS imposta automaticamente la decelerazione ottimale e consente la messa in funzione rapida. E le regolazioni successive? Storia passata! www.festo.it AO IL PUNTO di Antonella Cattaneo Resterà solo l’eccellenza L a parola più gettonata del 2013 per l’automazione, e non solo, è forse stata ‘acquisizione’: ci sono passate sotto gli occhi le acquisizioni di parecchie grandi aziende. Gli esempi sono veramente tanti e… le motivazioni? Tante anche loro. Ma soprattutto, come ci spiegano gli economisti, strategiche, al fine di ottenere sinergie; economiche, e quindi in termini anche di risparmi di costi e incremento dell’efficienza produttiva; finanziarie, al fine di consentire investimenti futuri; fiscali, legate soprattutto all’opportunità di adottare specifiche politiche di ammortamento e di iscrivere in bilancio perdite pregresse; e speculative. Sempre gli economisti sostengono che in periodi di forti cambiamenti tecnologici, economici e di mercato le acquisizioni aumentano proprio perché le aspettative dei venditori riguardo alla redditività futura delle proprie aziende possono divergere da quelle dei potenziali acquirenti. Ma allora come possiamo vedere il 2014? Senza scomodare i megatrend che richiedono all’industria sempre più efficienza e automazione per essere competitiva, forse saranno le ‘eccellenze’ di oggi a essere la base per la ripresa di domani. Se è vero quanto sostiene l’analisi realizzata dall’Istituto Piepoli, e presentata da Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, sul posizionamento dell’Italia nel mondo da qui al 2043, allora si vedrà un’economia italiana in crescita consistente in termini di prodotto interno lordo. Si vedrà un settore manifatturiero trainante del made in Italy, e sempre più compenetrato tra industria e servizi per far fronte alla richiesta di prodotti unici e personalizzati. Cresceranno i prodotti durevoli in cui la componente di servizio sarà prevalente. E la prossima rivoluzione industriale, per altro già iniziata, che va sotto il nome di Industry 4.0, assicurerà nuovi livelli di qualità, efficienza e flessibilità grazie alla completa integrazione dei mondi produttivi reali e digitali. Sempre secondo quest’analisi, è realistico ipotizzare che i punti di forza del settore manifatturiero italiano manterranno una posizione di leadership nella produzione di macchine strumentali, in particolare le macchine utensili, ma anche quelle realizzate per la lavorazione della gomma, della plastica e del legno, quelle destinate al comparto tessile, dell’abbigliamento ecc. Buone anche le prospettive per un’agricoltura ricca e innovativa, con il settore agroalimentare che risulta uno degli ambiti a maggiore potenziale di crescita. Sul fronte dell’offerta crescerà l’orientamento verso la produzione di qualità con propensione verso l’esportazione. Sarà riconfermata infine la performance nei settori forti della tradizione italiana come quelli della moda, del lusso e del turismo. Sono sempre molte le notizie disarmanti che leggiamo e sentiamo sul nostro Paese, ma l’Italia che lavora non è questo, è fatta da molte eccellenze che la rendono grande, creativa e competitiva e in alcuni casi assoluta, e a questo proposito ricordo con entusiasmo un’azienda lecchese, ADS International, che lavora nel campo dei telescopi e risulta essere forse l’unica al mondo a realizzare dei prodotti per questo settore. A queste eccellenze, come detto prima, nostro punto di forza, ci si appella a non fermarsi e a essere gli ‘highlander’ che porteranno l’Italia alla ribalta nel mondo. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 17 AO Verso la vera Connect COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOM La scelta di essere una connected enterprise offre oggi una serie di vantaggi immediati e prepara le aziende a essere vincenti domani know-how per trasformare questi dati in informazioni a valore aggiunto. Ma qual è la situazione attuale? Secondo una survey condotta da IndustryWeek lo scorso settembre su 265 dirigenti e operatori di aziende industriali degli Stati Uniti pare che, nonostante l’integrazione di base tra informazioni e infrastrutture stia raggiungendo una massa critica, la stragrande maggioranza dei produttori abbia ancora molta strada da fare prima di poter affermare di avere un’azienda interconnessa. Solo il 14% degli intervistati ha affermato di disporre di dati provenienti dalle linee di produzione completamente integrati con sistemi aziendali, mentre solo 1 su 10 interpellati ha dichiarato che almeno l’80% delle macchine di produzione (esclusi i computer) sono abilitate alla connessione Internet. Inoltre, LNS Research ha recentemente chiesto ai produttori quali siano per loro le maggiori sfide operative e ha scoperto che la disparità di sistemi e dati è al secondo posto dopo la mancanza di collegamento tra i diversi dipartimenti. Una vera connected enterprise Ci sono tre elementi essenziali da non sottovalutare per realizzare una vera connected enterprise: 1. Infrastruttura di rete - L’Ethernet industriale, utilizzando i protocolli standard Internet ed Ethernet, collega i dati di produzione al resto dell’azienda. Essa fornisce anche una spina dorsale per l’evoluzione futura della comunicazione che tiene Una sfida complessa Creare un’azienda industriale interconnessa è molto più che collegare tra loro dei sistemi eterogenei. Innanzitutto si tratta di sviluppare una connessione senza soluzioni di continuità tra tutti i livelli IT e di controllo aziendali che abiliti l’accesso a dati operativi, in tempo reale e storici, qualunque sia la fonte, siano essi dati di business o transazionali, sia che impattino sui diversi impianti che sulla globalità delle operazioni. Ma non solo. È necessario anche disporre della tecnologia e del 18 Indagini condotte da Manufacturing Enterprise Communications Research Services mostrano che oltre il 60% delle aziende consente ai dipendenti di portare al lavoro i propri dispositivi mobili GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Iniziativa realizzata in collaborazione con la direzione marketing L a convergenza di nuove tecnologie che collegano in modo sicuro i dati della produzione con i sistemi informativi aziendali porta di fatto ad aumentare la produttività, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e a migliorare globalmente il processo decisionale. Rockwell Automation mostra come la creazione di questa interconnessione permetta alle aziende di aumentare la propria agilità, produttività e sostenibilità ed essere in grado di rispondere alle esigenze di un mercato sempre più dinamico e variabile. Ogni anno oltre 70 milioni di persone, in particolare nei mercati emergenti, entrano a far parte della classe media e secondo l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (Ocse), si passerà dagli 1,8 miliardi registrati nel 2009 a 3,2 miliardi nel 2020. Questa crescita comporta un aumento dei consumi e quindi della domanda per i produttori con riflessi su risorse e infrastrutture. Alle aziende per essere vincenti è quindi richiesto di essere più produttive, sostenibili, flessibili e in grado di tenere conto delle peculiarità dei diversi mercati. La diversa capacità di spending delle nuove classi di consumatori ad esempio può portare l’azienda a valutare di conformarsi e ridurre la complessità della propria supply chain, di cercare di abbassare i costi di importazione e trasporto delocalizzando parte della produzione in luoghi più vicini alla domanda. Ma questo scenario impone alle aziende di disporre di una visione estesa dell’azienda e questo rende un fattore chiave la connessione tra l’attività produttiva e sistemi aziendali, i cui vantaggi immediati sono diversi. Un’integrazione delle informazioni tra sistemi IT e quelli di controllo permette di coordinare meglio le attività produttive e la comunicazione con effetto immediato sull’agilità, sia a livello operativo che decisionale, a beneficio di una supply chain demand-driven. La possibilità di raccogliere e coordinare dati e condividerli, sotto forma di informazioni contestualizzate, con tutti gli attori coinvolti migliora il processo decisionale a tutti i livelli e garantisce una maggiore coerenza dei risultati. UTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPER cted Enterprise conto della crescita pervasiva dei dispositivi abilitati a Internet. 2. Informazioni Working Capital - Dati derivanti dalla produzione e messi a disposizione del personale e contestualizzati permettono loro di svolgere al meglio le proprie mansioni. 3. Sicurezza - Più che un tema da affrontare una tantum, la sicurezza è una pratica costante per gestire le minacce, è una policy aziendale e una cultura che deve raggiungere ogni livello ed estendersi anche ai fornitori. Per soddisfare queste tre componenti fondamentali e aiutare le aziende produttrici a collegare in modo sicuro le tecnologie informatiche e le operation in tutta l’azienda, Rockwell Automation collabora con i leader mondiali, tra i quali Cisco, Microsoft, Panduit e altri. Un’azienda connessa è la premessa per l’impianto produttivo del futuro - quello che sostiene la collaborazione tra una forza lavoro più mobile e un accesso sicuro per gli oggetti, che prevede ambienti virtuali e monitoraggio remoto. Se tutto viene progettato in modo corretto, i benefici di un’azienda interconnessa si estendono anche alla sicurezza Infrastruttura di rete Secondo Gartner Research più del 50% delle connessioni Internet attualmente in uso sono verso dispositivi mobili, un numero di interconnessioni tramite l’Internet Protocol (IP) destinato a crescere in quanto parte integrante dell’Internet delle cose. Oggi, molti dei dispositivi in uso nelle linee produttive sono abilitati all’IP, ma opportunità ancora maggiori sono attese dall’introduzione dei cosiddetti dispositivi abilitati IP con standard aperti che fanno leva su impostazioni non indu- striali. Queste tecnologie come ad esempio i tablet, le video camere e i lettori Rfid aprono la strada a nuove possibilità per aumentare la produttività, l’innovazione e la collaborazione. Ma per trarre un vero vantaggio, questi dispositivi devono comunicare tra loro e con le macchine attraverso un’infrastruttura standard di rete IP centrica non modificata. Ethernet/IP (dove IP sta per Industrial Protocol) è stato creato proprio per supportare questa interoperabilità a livello di linea produttiva e garantire la connettività aziendale senza soluzione di conti- GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 19 AO COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOM nuità all’interno di una singola infrastruttura. Ethernet/IP permette alle informazioni di fluire liberamente verso la destinazione desiderata anche nelle operazioni di produzione più complesse, consentendo una maggiore collaborazione tra persone, macchine e dispositivi. Inoltre Ethernet/IP può teoricamente supportare un numero illimitato di nodi per una maggiore flessibilità nelle operazioni e nelle comunicazioni a tutti i livelli aziendali. Informazioni Working Capital Stiamo vivendo nell’era dei Big Data. Secondo McKinsey & Company, la produzione industriale genera più dati di qualsiasi altro settore; solo nel 2010 sono stati memorizzati circa due exabyte (o due trilioni di byte) di dati. Controllori, sensori e altri dispositivi generano dati relativi a performance delle macchine, consumo di energia, variabili di lavorazione, uso di materiali ecc. il tutto per ogni fase del processo produttivo. Avendo tutti questi dati a disposizione diventa importante capire come trarne il massimo vantaggio. L’acquisizione dei dati è fondamentale, ma se non contestualizzati tali dati non rappresentano un asset; trasformarli in un patrimonio di informazioni di lavoro e metterli a disposizione degli operatori in modo adeguato richiede una guida esperta. Rockwell Automation ha compreso che la tecnologia operativa di una linea produttiva è una base essenziale per colmare il divario tra i tecnici di automazione e i loro colleghi IT. Essa rappresenta un supporto per aiutare a identificare, raccogliere, interpretare e condividere in modo sicuro i dati giusti con le persone giuste nel contesto giusto per guidare i miglioramenti che hanno un valore esponenziale per le aziende. L’utilizzo del patrimonio delle informazioni di lavoro permette ai produttori di fare quel salto che consente di passare dal collegamento di semplici operazioni ad essere aziende intelligenti e interconnesse. Le tecnologie dirompenti supportano sia la registrazione che la condivisione di dati ai fini di una migliore collaborazione ed efficienza operativa e quelle più rilevanti per i produttori sono: Cloud Computing - Una recente indagine condotta da LNS Research in ambito manufacturing ha messo in luce che il numero di applicazioni cloud è raddoppiato. Passare ad applicazioni software in modalità on-premise o di gestione dati all’esterno dell’azienda permette di alleggerire la struttura IT di oneri e costi di manutenzione e consumo energetico. Mobilità - Secondo Manufacturing Enterprise Communications Research Services oltre il 60% delle aziende consente King’s Hawaiian: un caso di successo King’s Hawaiian ha creato uno standard di conformità alla tecnologia Rockwell Automation per tutti i suoi costruttori di macchine. Vediamo in che modo. La caratteristica dolcezza del pane King’s Hawaiian lo ha reso uno dei preferiti degli americani e ha favorito la crescita dell’azienda. La ricetta per le tipiche pagnotte tonde è stata creata 50 anni fa alle Hawaii da Robert Taira e da King’s Bakery. Il punto vendita di Honolulu, è diventato una meta per turisti che spesso acquistano il pane per portarlo a casa come regalo per amici e parenti. La crescita della domanda ha portato Taira a trasferirsi con la famiglia nel Sud della California e a costruire un impianto di 30.000 m2 che ha continuato a espandersi mano a mano aumentava la popolarità del prodotto. Nel 1990 King’s Hawaiian ha aggiunto 40.000 m2 al suo panificio in California e nel 2004 l’azienda ha inaugurato un impianto automatizzato per la panificazione di 150.000 m2 situato nei pressi della nuova sede aziendale. Nel 2010 King’s Hawaiian aveva raggiunto ancora una volta la sua capacità produttiva. In California, la sua linea di produzione del pane e i forni operavano sette giorni su sette per 24 ore, e la domanda dei consumatori si stava estendendo a tutto il Paese. L’azienda aveva inoltre ampliato la propria offerta aggiungendo alle famose pagnotelle altre forme di pane per sandwich e focacce. Ma il peso sul bilancio aziendale dell’aumento di costi di gas e trasporti hanno portato King’s Hawaiian a decidere la costruzione di un nuovo impianto sulla costa orientale degli Stati Uniti. In questo modo, la società avrebbe potuto portare in modo più rapido e conveniente sullo scaffale dei negozi la sua estesa offerta di prodotti. 20 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 UTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPER di produzione da qualsiasi tablet o smartphone è un beneficio chiave legato alla mobilità, la capacità del personale di essere ‘mobile’, di gestire l’informazione e accedere alle applicazioni rappresenta un ulteriore beneficio. Virtualizzazione – La pratica di slegare l’hardware dal sistema operativo viene sempre più utilizzata nel settore manufacturing. Nei siti produttivi questo si traduce in una riduzione della dipendenza da server fisici e da altro hardware – così come dei costi energetici. La virtualizzazione aumenta anche l’affidabilità della macchina, offre soluzioni di back-up, di affidabilità elevata e consente a più istanze di un sistema operativo di girare su un unico pezzo di hardware. La sicurezza Internet of Things: oltre il 50% delle connessioni in un impianto avviene tra i dispositivi e le macchine ai dipendenti di portare al lavoro i propri dispositivi mobili. La mobilità non è solo inevitabile, è già presente all’interno dell’azienda. Nell’ultimo anno cinque terabyte di dati sono stati visualizzati su dispositivi mobili. E mentre l’accesso ai dati La sfida King’s Hawaiian ha quindi avviato il progetto di costruzione di uno stabilimento di 125.000 m2, altamente automatizzato a Oakwood in Georgia, con un obiettivo di operatività in 10 mesi. Questa scadenza rappresentava una sfida soprattutto considerando la complessità del progetto. L’intero processo di panificazione richiedeva infatti un totale di 11 macchine specializzate, prodotte da diversi fornitori (OEM), con una piattaforma di controllo e informazione che operasse in un unico ambiente di progettazione, con un’unica interfaccia utente e un modello King’s Hawaiian ha di supporto comune. avviato il progetto di Nonostante i tempi di costruzione di uno progettazione fossero stabilimento di 125.000 m2, stretti non lo erano altamente altrettanto quelli di automatizzato a Oakwood in Georgia capacità di risposta ai Con la convergenza di rete e il collegamento di sistemi che in precedenza erano separati, aumentano di fatto i rischi per la sicurezza. Ma se tutto viene progettato in modo corretto, i benefici di un’azienda interconnessa si estendono anche alla sicurezza e ciò implica poter gestire la sicurezza dell’automazione industriale, insieme a quella aziendale, in modo globale dal primo all’ultimo dispositivo. Affinché ciò avvenga, il programma di sicurezza deve essere progettato in collaborazione e in maniera olistica su tutte le bisogni da parte dell’infrastruttura informativa, che per King’s Hawaiian dovevano invece essere a lungo termine. “Siamo nati come piccola azienda a conduzione familiare e quindi la costruzione di un nuovo impianto in Georgia a 3.500 miglia di distanza è stato per noi un passo enorme” dichiara Mike Williams, direttore tecnico di King’s Hawaiian. “Volevamo essere certi di poter avere la visibilità sul processo in remoto, dalla California, per essere certi che la produzione soddisfacesse le aspettative dei nostri clienti”. King’s Hawaiian voleva disporre anche di funzionalità avanzate di raccolta dei dati a supporto di un processo di panificazione conforme all’altissima qualità dei propri prodotti oltre che ottimizzare l’efficienza operativa in tutta l’azienda. “Fino a quel momento non avevamo speso troppo tempo nel creare una reportistica e fare delle valutazioni formali, i dati che avevamo ricavato nel tempo venivano trascritti manualmente” continua Williams “ma ora che stavamo costruendo un nuovo impianto volevamo anche disporre di un’infrastruttura in grado di estrapolare informazioni su tutti i fronti”. L’intera operazione ruota attorno al processo di panificazione Il primo passo per fare il pane hawaiano è la misura precisa e la miscelazione degli ingredienti secchi. Questo composto viene quindi trasferito in una macchina di miscelazione continua per l’aggiunta degli ingredienti liquidi. Il risultato di questa operazione è un impasto che viene lavorato da una macchina situata in una diversa stanza e che, dopo essere stato modellato in piccoli pezzi tondi, viene suddiviso e posto in teglie di alluminio per la produzione dei diversi prodotti. Da qui l’impasto passa ad un’altra macchina per la fase di lievitazione e quindi ai forni di GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 21 AO COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOM operation piuttosto che sulla singola soluzione. La sicurezza deve essere parte integrante dell’attività produttiva di fabbrica, e deve includere anche l’infrastruttura di rete, i nuovi sistemi di controllo e quelli legacy, le macchine, gli apparecchi e l’azienda nella sua globalità – incluse le singole persone, le politiche e le procedure. Infine, nel valutare il programma di sicurezza dell’azienda è bene estendere le misure anche ai vari venditori o fornitori valutando con attenzione i livelli di sicurezza applicati dalle singole realtà con lo stesso metro con il quale si valutano quelli della propria azienda, poiché dalla sicurezza della loro rete potrebbe dipendere la sicurezza della propria. I vantaggi di un’azienda interconnessa si estendono a tutta l’attività produttiva in termini di: Supply Chain Integration - Maggiore visibilità su ordini e consegne, miglioramento delle comunicazioni con i fornitori per ciò che riguarda eventuali cambiamenti nella programmazione, aumento degli ordini e altre questioni che possono aiutare a ottimizzare la gestione del magazzino e quindi a ridurre il time-to-market. cottura. Una volta cotto, il pane viene raffreddato su un nastro trasportatore e quindi inviato alla macchina per il confezionamento dove una volta controllato viene spedito. “Con più di 11 macchine coinvolte nel processo di produzione non era pensabile rivolgersi a ogni singolo OEM senza disporre di specifiche chiare e di un’architettura di progettazione globale e integrata” afferma Williams. “Se lo avessimo fatto, saremmo stati costretti a confrontarci con diverse tipologie di PLC e HMI oltre che dover tenere in magazzino tutti i rispettivi componenti per riparare eventuali guasti”. Oltre a specifiche standardizzate King’s Hawaiian voleva che per il proprio personale fosse facile gestire e risolvere eventuali problemi. “Sono un grande sostenitore della possibilità di avere il massimo grado di autonomia nella gestione e manutenzione degli impianti” continua Williams. Nei prossimi cinque anni, le applicazioni cloud dovrebbero essere sei volte tanto quelle attuali Cooperazione proficua In meno di un anno, l’azienda ha dovuto preparare le specifiche ed effettuare acquisti da più di sette fornitori, testarne l’ affidabilità per soddisfare i volumi di produzione di circa 4.000 chili di pane all’ora. Williams ha lavorato con il suo team e con Bachelor Controls Inc. (BCI), un solution partner di Rockwell Automation, per creare un’architettura che consentisse a King’s Hawaiian di raggiungere gli obiettivi a breve termine, quelli di disporre dell’attrezzatura e aprire l’impianto per tempo e nel contempo porre le basi per la raccolta e condivisione delle informazioni in tutta l’azienda. “BCI ha enfatizzato molto la progettazione frontend forzandoci a essere un cliente migliore” afferma Williams. “Ci hanno fatto lavorare sodo nel fornire risposte schiette a una serie di questioni importanti al fine di ottenere risultati che potessero rispondere alle nostre aspettative e far la differenza rispetto alla realtà attuale”. Come integratore del progetto, BCI ha raccolto i requisiti dei controllori e dei sistemi HMI/MMI di ogni singolo costruttore di macchine (OEM) e ha redatto una specifica globale standardizzata sull’architettura integrata di Rockwell Automation, quindi ha lavorato direttamente con gli esperti di Rockwell Automation per convalidare la progettazione del sistema. “Volevamo creare una configurazione comune a tutti gli OEM in modo che tutto potesse interconnettersi agevolmente e comunicare al meglio” sostiene Rusty Bailey, direttore di filiale di BCI. “Abbiamo anche guardato al quadro generale: King’s Hawaiian doveva essere in grado di monitorare il processo di tutta l’azienda e prendere decisioni intelligenti per aumentare l’efficienza produttiva”. BCI ha quindi chiesto agli OEM di utilizzare i 22 controllori di automazione programmabili (PAC) ControlLogix di Allen-Bradley con piattaforma integrata di movimento scalabile e controllo macchina in un unico ambiente di programmazione. Questa integrazione permette a King’s Hawaiian di gestire un minor numero di parti di ricambio mentre l’integrabilità della piattaforma contribuisce a garantire una facile integrazione con componenti di terze parti. La soluzione Le specifiche inoltre richiedevano un approccio standardizzato per il software di visualizzazione delle informazioni utilizzato su ogni macchina. È stato scelto il software FactoryTalk View Site Edition per semplificare lo sviluppo delle applicazioni e la formazione del personale - un altro elemento cruciale in un progetto a veloce inversione di tendenza. BCI ha creato le specifiche per la versione del software Site Edition, in modo da rendere semplice per la squadra di King’s Hawaiian la gestione degli aggiornamenti nel tempo. Ogni versione del software di visualizzazione gira sui computer industriali Allen-Bradley con un touchscreen separato e un hard disk a stato solido per proteggere il sistema e ridurre il numero di errori. Per le macchine di confezionamento BCI ha inserito nelle specifiche i controllori CompactLogix e i sistemi HMI PanelView Plus di Allen Bradley. La scalabilità dell’architettura integrata ha permesso a BCI di scegliere il controller più piccolo che, nonostante il suo formato ridotto, offre tutti i vantaggi della piattaforma di controllo Logix. L’intero impianto comunica tramite Ethernet/IP. La scelta di un’unica architettura di rete ha aiutato l’azienda ad accelerare la messa in servizio GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 UTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPERTINA ROCKWELL AUTOMATION COPER Collaborative, Demand Driver - Collegare i sistemi produttivi e i sistemi informatici significa collegare tra loro tutti gli attori, responsabili delle varie funzioni, e permettere loro di collaborare meglio e operare in funzione di un unico obiettivo condiviso la soddisfazione della domanda del cliente. Rapid Value Creation - I dati possono essere estrapolati nel corso di ogni fase di produzione per migliorare l’efficienza delle macchine, la qualità, la gestione delle scorte e accelerare il time-to-market. La raccolta continuativa di dati e la distribuzione del patrimo- nio di informazioni permette anche di elevare ulteriormente il livello dei miglioramenti in atto e di stabilire le best practice negli impianti distribuiti nel mondo. Conformità e sostenibilità - La sincronizzazione tra processi di business e flussi di lavoro consente di disporre dei dati, storici e realtime, necessari per garantire la conformità e migliorare le metriche di sostenibilità e ridurre il rischio aziendale complessivo. dell’impianto e a ridurre il costo totale di progettazione, sviluppo e consegna delle macchine. Ethernet/IP consente inoltre ai tecnici di King’s Hawaiian di accedere in remoto per funzioni di diagnostica e monitoraggio alle loro macchine tramite due server VMware ridondanti situati in una sala di controllo cen- dere ai dati tramite FactoryTalk ViewPoint, che permette loro di monitorare le operazioni in remoto da qualsiasi luogo nel quale ci sia un accesso a Internet. Stiamo vivendo nell’era dei Big Data. Secondo McKinsey & Company, la produzione industriale genera più dati di qualsiasi altro settore: solo nel 2010 sono stati memorizzati circa due exabyte (o due trilioni di byte) di dati trale. “Grazie alla standardizzazione dell’architettura integrata, il nostro personale è ora in grado di passare da un processo all’altro all’interno dello stabilimento, e utilizzare lo stesso software di programmazione e la medesima competenza per affrontare qualsiasi questione” afferma Williams. “L’architettura ci permette anche di raccogliere grandi quantità di dati, dalle temperature del forno ai tempi di cottura, dal ridimensionamento dei pesi alla programmazione delle operazioni di manutenzione - valori che in passato non era possibile gestire manualmente”. Le informazioni di produzione vengono salvate, memorizzate e gestite tramite il FactoryTalk Historian che raccoglie e archivia serie temporali di dati provenienti da tutte le macchine e fonti dislocate nello stabilimento. FactoryTalk VantagePoint correla e aggrega le informazioni e produce dashboard in tempo reale e report web-based, con un contesto situazionale unico e storico per i diversi utenti. Williams e gli altri operatori possono acce- Per saperne di più: http://www.rockwellautomation.com/con- I risultati Il nuovo impianto, inaugurato nell’ottobre 2011, con una settimana di anticipo sulla data prevista, ha permesso immediatamente di raddoppiare la produzione di pane. Al momento l’impianto sta producendo i due prodotti più venduti: il famoso pane rotondo e le confezioni da 12 panini, ma dato che è stato progettato in un’ottica di crescita futura, è già predisposto per l’aggiunta di un’altra linea. L’azienda prevede infatti, nel lungo termine, di estendere anche nello stabilimento della Georgia la produzione a tutti i tipi di pane del marchio. “L’architettura di rete comune ci ha permesso di realizzare questo sito produttivo e renderlo operativo nel giro di settimane anziché di mesi” afferma Williams. “E grazie alla continuità dei materiali, siamo in grado di gestire il magazzino dei pezzi di ricambio che conosciamo, riducendo i tempi di mancata produzione durante un guasto. Questo sito produttivo offre a King’s Hawaiian la capacità di cui ha bisogno per il prossimo futuro”. La fase due del progetto ha previsto lo sviluppo del sistema centralizzato di raccolta e controllo dei dati che è stato portato a termine nei mesi successivi all’apertura dell’impianto. Per il momento Williams e il suo team si stanno concentrando sullo sfruttamento di queste nuove informazioni, al fine di stabilire precisi standard di qualità e parametri dei prodotti. In seguito focalizzeranno l’attenzione anche all’efficienza produttiva. “Siamo ancora in una fase iniziale perché è la prima volta che siamo in grado di raccogliere dati da tutti i computer e renderli visibili a tutta l’azienda” dice Williams. “Analizzeremo a fondo i parametri di produzione per determinare i reali KPI e i driver di business per King’s Hawaiian”. Una squadra dedicata ci aiuterà a capire quali sono i dati più preziosi per i vari reparti dello stabilimento, continua Williams. “Ogni responsabile, dalla manutenzione alla contabilità alla sanificazione, ha un interesse specifico e quindi ci vorrà un po’ di tempo per scoprire quali sono le informazioni di cui hanno bisogno e quindi a determinarne l’effettiva utilità. Questo è un processo di apprendimento, anche se conosciamo tutti l’obiettivo finale: trarre il massimo valore dalle informazioni per lavorare al meglio” conclude Williams. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 di Patrizio Emilia 23 AO LINEA DIRETTA In breve MC4 – Motion Control for 2014 Martedì 18 marzo 2014 ritorna Motion Control for (www.mostreconvegno.it), la manifestazione organizzata da Fiera Milano Media interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. Sede dell’evento è, come negli scorsi anni, Bologna Congressi, in Piazza della Costituzione 4/a a Bologna. L’evento si rivolge a ingegneri, tecnici, progettisti, R&D Manager, direttori di stabilimento, responsabili ufficio acquisti, energy manager operanti in ambito industriale che utilizzano motori e motoriduttori, azionamenti e regolatori di velocità, controllo assi, sistemi di posizionamento, comandi e attuatori, sensori e comunicazione. Nel dettaglio, la manifestazione prevede un ampio spazio nel quale le aziende partecipanti esporranno prodotti e soluzioni. Qui i visitatori potranno interagire con tecnici e commerciali di tutte le principali aziende del settore. La parte convegnistica è invece costituita da una sessione plenaria, organizzata dalle riviste Automazione Oggi e Automazione e Strumentazione in collaborazione con Università e altre importanti realtà di riferimento del settore, e da seminari e laboratori tecnici tenuti dalle aziende espositrici. La partecipazione alla mostra-convegno è gratuita. È richiesta la pre-registrazione on line sul sito della manifestazione (www.mostreconvegno.it). Un robot italiano a Londra Felix, il primo robot in grado di misurare in modo automatico le condizioni dei deviatoi ferroviari, sviluppato dal Gruppo Loccioni (www.loccioni. com) in collaborazione con RFI, è stato selezionato dallo European Rail Congress 2013 tra i finalisti della categoria Excellence in Safety and Security tra i trecento candidati ai diciannove prestigiosi riconoscimenti in palio per le migliori pratiche europee in ambito ferroviario. Lo European Rail Congress ha l’obiettivo di mettere in contatto tutto il network ferroviario europeo parlando di efficienza, qualità, crescita, ambiente, sicurezza e lavoro in Europa. Un’occasione di confronto su sfide e opportunità. Felix porta flessibilità, modularità e oggettività nel mondo della diagnostica ferroviaria: analizza automaticamente più scambi in serie con tempi ridotti, ottimizza e mette in sicurezza il personale ferroviario, utilizza il controllo a distanza con telecomando e palmare di controllo, incrementa l’efficienza economica e del trasporto. 24 Siemens Italia ha archiviato i risultati dell’esercizio 2013 e guarda alla ‘digital transformation’ La visione di Siemens di Lucrezia Campbell F ederico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia (www.siemens.it) durante la conferenza annuale che spiega l’andamento della società ha commentato “Nel mondo, come in Italia, l’obiettivo per i prossimi anni è focalizzare ulteriormente il portafoglio e migliorare la performance di tutti i nostri settori di business. Tre sono i driver di questa rifocalizzazione orientata alla ‘digital transformation’: elettrificazione, digitalizzazione e automazione. I dati sono l’oro del 21° secolo. Comprendere come usarli al meglio e trasformarli in valore economico rappresenta quindi un fattore di successo per i nostri clienti, per la società e per l’economia. E intanto in Italia Siemens archivia l’esercizio fiscale 2013 con un fatturato di 1.907 milioni di Euro, in flessione rispetto allo scorso anno, e ordini per 2.018 milioni di Euro (+1%). “Non abbiamo perso mercato” continua Golla “ma abbiamo dovuto registrare un allungamento dei tempi di consegna di progetti che si sono rallentati”. Per l’ordinato i dati sono invece “un segnale molto interessante considerate le condizioni macroeconomiche di contorno”. L’auspicio di tutti, naturalmente, è che anche il contesto macroeconomico sia più favorevole, ma “Siemens non fa i budget sulle speranze” spiega Golla, “mi aspetto un 2014 in linea con il 2013. Mancano ancora gli strumenti per ripartire, ma sono molto ottimista per gli anni successivi, quando riusciremo a concretizzare la nostra nuova strategia Digital Transformation”. Una strategia che prevede l’uso di soluzioni informatiche verticali dedicate al mondo che cambia come smart factory, smart grid, smart building, smart health. Così Siemens si focalizzerà sui mercati guidati dall’innovazione e cavalcherà l’Industry 4.0 che disegna un futuro fatto di sistemi cibernetici auto-ottimizzanti basati su analisi di modelli virtuali. “La trasformazione digitale permea ogni aspetto GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia del vivere quotidiano e delle attività di business, manifestandosi sotto forma di connettività illimitata, di penetrazione di dispositivi intelligenti fino ad arrivare alla convergenza di sistemi IT. Il trend, inarrestabile, porterà nei prossimi anni a uno scenario caratterizzato da automazione sempre più spinta e intelligente, robotica, biotecnologie, processi di business integrati, web semantico, social network, e così via. L’intelligenza applicata all’hardware giocherà un ruolo cruciale: le soluzioni per la rete elettrica smart sono un chiaro esempio di cosa significa per noi evoluzione digitale del portafoglio prodotti” aggiunge Golla. Forte rimarrà anche l’impegno per l’ambiente e a questo proposito ricordiamo l’obiettivo del 33% del fatturato Siemens realizzato in progetti legati alla green economy. Siemens ha anche implementato una nuova organizzazione territoriale che punta a rafforzare ulteriormente lo sviluppo del business a livello locale, favorendo una maggiore prossimità con i clienti. A tale scopo 30 Paesi, i più rilevanti per Siemens in base a volume di business e prospettive di crescita, riporteranno direttamente a quattro membri del Board della casa madre. Il nuovo approccio organizzativo è funzionale all’orientamento strategico basato sulla trasformazione digitale. Everyware Device Cloud: connecting the world Eurotech helps customers connect industrial • Data acquisition from industrial protocols equipment and sensors seamlessly and • Device status securely to Enterprise applications through • Device application upgrade a wide range of rugged multi-service • Connection monitoring gateways. These are fully integrated • Real-time data analysis with Eurotech’s Everyware Cloud, a M2M • Data storage integration platform offering out of the • Data visualization box functionalities like: • Data access Transportation Multi-service Gateway Industrial Multi-service Gateway Industrial computer North America sales.na@eurotech.com Europe, Middle East and Africa sales.emea@eurotech.com Asia Pacific sales.ap@eurotech.com Latin America sales.la@eurotech.com For your local contact please refer to: www.eurotech.com/contacts AO PANORAMA di Polly McGallagher (*) Fra crisi e ribassi di mercato l’elettronica punta nuovamente su qualità e innovazione, evolvendosi verso un outsourcing più ‘selettivo e raffinato’ I l mercato dell’elettronica, anche in tempi di crisi e nonostante molti ripensamenti, è caratterizzato da un percorso evolutivo che non può prescindere da un punto fermo: quello del ricorso ai produttori su commissione. Si tratta però di un outsourcing molto più selettivo e raffinato rispetto a quello meno critico e per alcuni aspetti ‘selvaggio’ degli ultimi decenni. Sia la committenza (gli OEM) che i contrattisti (ECM-Electronics Contract Manufacturer, EMS-fornitori di Electronics Manufacturing Service, ODM-Original Design Manufacturer) hanno acquisito nuove consapevolezze: cambiamento della catena del valore e necessità di una sua rimodulazione accorta, politica di prezzo più aggressiva, problemi di qualità e affidabilità emersi da un’attività produttiva spesso incontrollata, ridefinizione dei rapporti reciproci. Per almeno tre decenni l’outsourcing nei paesi occidentali e, specularmente, in Giappone ha avuto la funzione di ‘buffer’ nelle fasi di picco della domanda, poi si è assistito al progressivo smantellamento degli impianti degli OEM con il trasferimento delle produzioni nelle aree orientali dell’Europa e nella regione Asia-Pacifico, con il conseguente aumento del potere contrattuale dei terzisti locali. Nell’ultimo decennio, poi, si è intensificato il ricorso agli ODM per la produzione di PC di fascia bassa, telefoni, elettronica di consumo, server di fascia alta, sistemi di rete, strumentazione e anche elettronica medicale; gli ODM si fanno carico 26 della supply chain e dell’identificazione di eventuali problemi nelle varie fasi produttive, liberando di ulteriori incombenze la committenza. Questo paradigma di catena del valore, teoricamente perfetto e i cui elementi fondanti sono stati in vigore per alcune decadi, è andato in crisi nel periodo 2008-2009 con la caduta generalizzata della domanda di beni elettronici e il successivo crollo dei prezzi dei manufacturing service esternalizzati: il vantaggio è stato afferrato al volo dagli OEM, adesso però è in via di riduzione con il riassestamento degli equilibri. È quindi il momento di un’analisi approfondita della situazione da entrambe le parti. Basso costo ‘versus’ qualità I committenti hanno verificato ‘sulla loro pelle’ che l’assunto della simmetria tra basso costo e qualità non funziona e si stanno chiedendo se una delocalizzazione tout court costituisca a priori un vantaggio competitivo in spregio a indispensabili standard di qualità. Il caso della contraffazione degli integrati è solo la punta dell’iceberg: il sostrato è la mancanza di visibilità della supply chain nel suo complesso, il problema del rispetto di leggi e regolamentazioni, la sicurezza della IP. In alcune situazioni, più frequentemente fra gli ODM che tra gli ECM, non sempre i supply chain e quality manager degli OEM ricevono informazioni affidabili sui punti critici, spesso rigorosamente ‘blindati’ nei confronti dell’esterno; in particolare, non vi è alcun controllo sulla subfornitura. Quanto alla proprietà intellettuale, poi, ormai gli OEM hanno praticamente rinunciato a tutelarla per l’hardware nelle produzioni ad alto volume e si accontentano di limitarsi a difendere quella sul software. Infine, le I primi della classe tra gli EMS M anufacturing Market Insider ha compilato la classifica dei 50 EMS a livello mondiale che nel 2012 hanno fatturato quasi 224 miliardi di dollari, quindi oltre il 50% del fatturato complessivo del settore, con un aumento del 4,8% rispetto all’anno precedente. La classifica per il 2012 vede ai primi posti Foxconn, Flextronics, Jabil, New Kinpo Group, Celestica, Sanmina, Shenzehen Kaifa Technology, Benchmark Electronics, Plexus e Universal Scientific Industrial. Il leader assoluto Foxconn detiene la quota maggioritaria tra gli appartenenti ai top 50, pari a quasi il 50%. Per quanto riguarda l’Europa, Reed Electronics Research ha analizzato le prestazioni dei primi dieci EMS operanti nel Vecchio Continente, che nel 2012 hanno fatturato 14,7 miliardi di euro controllando il 57% del mercato: i primi tre detengono una GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Fonte: www.tasse-fisco.com Elettronica: le ricette scaturite dalla crisi Fonte: www.st.gdefon.com imporre severe penali per deficienze nella qualità del prodotto o del servizio offerti. Se entrano in gioco variabili quali una supply chain oculatamente organizzata, servizi di consulenza, un PLM di alto livello, è palese che l’aspetto meramente produttivo e il fattore costo non costituiscano più il solo aspetto da considerare nella scelta della località più idonea dove realizzare il prodotto. Reshoring ovvero ‘rightshoring’ Il tema è molto sentito nel mondo statunitense. Non mancano infatti coloro che, anche per compensare la bilancia dei pagamenti in deficit in molti segmenti verticali dell’elettronica, invocano il rientro della produzione nelle aree rurali con appropriati incentivi fiscali e la creazione di nuovi modelli strutturali di ricerca a partecipazione mista privati/università. Ormai il costo del lavoro non incide poi tanto da inibire la creazione di impianti in tali aree, quindi un OEM di media grandezza, che impegna 50-100 milioni di dollari all’anno in outsourcing, potrebbe rivoluzionare il proprio approccio all’esternalizzazione. Negli USA, dopo tanto insistere sulla delocalizzazione in termini di outshoring, si parla ora di reshoring, ossia di rientro Fonte: www.aup.it Fonte: www.tasse-fisco.com condizioni di lavoro: l’imposizione di orari da prima rivoluzione industriale è sotto gli occhi di tutto il mondo. Passando all’osservanza delle normative più recenti, in particolare quelle ambientali statunitensi ed europee, bisogna fare presente che esse sono vincolanti per l’OEM, ma non esiste sempre la garanzia tangibile che i rapporti di conformità relativi ai prodotti Designed for Environment (quindi dotati di life-cycle assessment) siano assolutamente veritieri. I sistemi elettronici di fascia alta non sono commercializzabili in mercati rigorosi in fatto di normative e il rischio di richiamo non è per nulla trascurabile. Tra le soluzioni prospettate dagli addetti ai lavori si avanza la necessità di una rigorosa distinzione di ruolo tra OEM e contract manufacturer: ai primi spetterebbe delegare la fase produttiva solamente oppure anche il progetto, purché siano salvaguardati con certezza gli elementi costitutivi del ciclo vita, nonché le norme legislative e specificatamente i requisiti DfE. Queste prerogative, comunque. sembrano concordare con una tendenza alla rivendicazione a sé, da parte degli OEM occidentali, di un ruolo di generatori di idee di progetto più incisivo rispetto al passato e quindi a reintrodurre nella parte di ciclo di loro competenza le fasi di prototipazione, NPI, EOL. Questa opzione, pur non essendo sicuramente esente da costi, non è più opinabile né strangola i budget, se gli obiettivi finali sono alta qualità, apparecchiature ben manutenute, risorse umane di buon livello e soprattutto mantenimento delle quote di mercato. In sede di accordo, peraltro, gli OEM dovrebbero essere pedantescamente precisi nell’indicare le condizioni regolatrici del rapporto con la subfornitura e non negoziare deroghe sulla necessità di far eseguire audit da parte di società indipendenti e ai paesi di origine; alcuni, più accortamente, hanno formulato il concetto di ‘rightshoring’, ossia di una localizzazione ‘intelligente’, che preveda l’impiego strutturalmente ottimale delle risorse esterne. Esempio riuscito di rightshoring è quello di un committente americano che realizzava il 100% della produzione in Asia: ha trasferito a un contract manufacturer tailandese la prima fase della produzione, pari al 30% del prodotto finito, in seguito inviata per il 40% a un terzista di Hong Kong. La fase conclusiva della realizzazione viene invece gestita negli Stati Uniti. Questo approccio modulare ha portato a una riduzione dei costi non indifferente e a un controllo efficace dei costi di inventario. Dall’altra parte, sul versante degli contract manufacturer si sta assistendo a una ridefinizione delle attività. Con il crescente consolidamento e l’assottigliamento dei margini aumenta la concorrenza e fa gioco la differenziazione: il marketing sposta il focus dalla guerra sul prezzo ai benefici proponibili alla committenza. Il progetto resta il perno intorno al quale poter sviluppare un vantaggio competitivo: per poterlo contendere agli OEM gli EMS devono stringere legami con gli specialisti (le pure-play design company) oppure stabilire un piano di accordi in cui entrino in gioco magari quota del 46%. Al top si sono classificati, nell’ordine: Foxconn, Flextronics, Jabil, Zollner, Celestica, Sanmina, Videoton, éolane, AsteelFlash, Enics. Compaiono in classifica gruppi europei come la tedesca Zollner, l’ungherese Videoton, le francesi éolane e AsteelFlash e la svizzera Enics. Da notare, tuttavia, che a eccezione di Zollner i grandi gruppi internazionali che occupano i primi sei posti producono in impianti ad alto volume localizzati nell’Europa centrale e occidentale, specificamente per i segmenti 3C. Tuttavia, mentre Foxconn ha applicato tale strategia in modo esclusivo, gli altri gruppi dispongono di un reticolo di siti distribuiti nei paesi occidentali dove realizzano prodotti per i settori automotive, medicale, controllo&strumentazione, industriale, energia e informatica di fascia alta. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 27 AO PANORAMA anche le divisioni strategiche degli OEM, specie in Nord America ed Europa. Il mercato nella sua globalità Per la nota società di analisi NVR-New Venture Research il mercato mondiale che abbina EMS e ODM, dopo una consistente L’andamento per aree geografiche Nel settore ECM il mercato in Nord America dovrebbe aver fatturato 41,5 miliardi di dollari nel 2013, con una previsione a 59 miliardi nel 2018. Una quota dominante, del 50%, spetta agli USA, che dovrebbero rimanere i leader anche tra cinque anni Andamento del mercato mondiale dell’elettronica (fonte New Venture Research) ripresa nel 2010 rispetto al 2009, con un fatturato pari a 317 miliardi di dollari, sta continuando a espandersi: 419 miliardi nel 2012, una chiusura stimata a 461 miliardi nel 2013 e una previsione di 620 miliardi di dollari nel 2017. I valori globali ipotizzati da BCC Research per la produzione su commissione, formulati a metà del 2012, sono leggermente superiori rispetto a quelli di NVR ma sostanzialmente in linea, con una previsione di chiusura a 435 miliardi nel 2013 e di 670 miliardi di dollari nel 2018. BCC ha anche scomposto il mercato in settori verticali tra i quali emergono, ovviamente, PC e TLC. Da parte sua, IHS iSuppli parla di una chiusura in crescita della produzione su commissione nel 2013 rispetto al 2012 (404,5 rispetto a 387 miliardi), con proiezioni fino al 2016 quando si arriverà a 452 miliardi di dollari. Per quanto riguarda invece la fornitura di servizi di progettazione, per Frost & Sullivan sono stati pari, in valore, a 13,6 miliardi di dollari nel 2011 con ipotesi di un aumento a 29,6 miliardi nel 2018 sulla spinta della domanda di DFM (Design For Manufacturing), DFT (Design For Test) e DSC (Design For Supply chain). 28 con il 47% del mercato. È significativo però il caso del Messico, tipologicamente da anni al traino degli USA ma forte produttore di PC, prodotti di consumo e telefonia mobile; la location è risultata interessante anche per cinesi e taiwanesi, che hanno optato per una produzione in loco esclusivamente per ragioni di logistica grazie alla contiguità con il ricco mercato statunitense. In Sud America il Brasile dovrebbe aver fatturato intorno ai 5 miliardi di dollari nel 2013 in servizi ECM, con una previsione di crescita a 7,3 miliardi nel 2018. Anche se si tratta di un’economia emergente, quella brasiliana non è necessariamente a basso costo per la produzione; più che altro ha una logistica di supply chain complessa e non domina ancora in toto i principi della produzione snella, mentre la burocrazia rappresenta un gravame per la quota di produzione dominante rivolta all’estero. Se gli Stati Uniti rappresentano il più vasto mercato dell’elettronica nel mondo, nella produzione sono stati ormai ampiamente scavalcati dalla Cina (con il 30% globale e il 40% di quella su commissione); sebbene si preveda una crescita inferiore ai tassi degli anni passati, che hanno registrato un anda- mento a doppia cifra, il sistema cinese continuerà ad attrarre investimenti e rimanere al centro della produzione ad alto volume, stimolata anche dalla domanda interna. Il fatturato ECM dovrebbe essere ammontato a 182,7 miliardi di dollari nel 2013 con una previsione di crescita a quota 286,2 miliardi nel 2018, tuttavia la vivace dinamica salariale e la crescente concorrenza dei paesi asiatici a minore costo come il Vietnam stanno creando qualche difficoltà ai terzisti locali. Nell’area Asia-Pacifico si distinguono invece paesi che mantengono una precisa connotazione di produttori high tech, come il Giappone che da tempo ha delocalizzato la produzione ad alto volume, rispetto a quelli come Taiwan, Corea del Sud e Singapore, i quali presentano un panorama diverso: dominio di semiconduttori e tendenza al trasferimento dei settori meno remunerativi nelle aree limitrofe, precisamente in Malaysia, Tailandia, Filippine e Indonesia. In questa regione le attività di contract manufacturing dovrebbero aver fatturato 346 miliardi di dollari nel 2013 con una previsione a 544 miliardi nel 2018. Per quanto concerne l’India, sebbene sia più stimata a livello mondiale per le proprie competenze nel software, negli ultimi anni ha visto svilupparsi delle attività EMS con la presenza di grandi gruppi internazionali e di operatori nazionali specializzati, anche se il numero degli impianti è ancora relativamente modesto. Il collo di bottiglia del sistema è rappresentato dalla carenza perdurante di infrastrutture, mentre i livelli salariali sono particolarmente competitivi nei confronti di quelli cinesi, anche tra i lavoratori specializzati, che oltretutto usufruiscono di un sistema scolastico di buon livello. I settori in cui operano i produttori su commissione sono quelli tradizionali dell’elettronica di consumo, ma anche dell’automotive, delle telecomunicazioni, del condizionamento d’aria, dell’illuminazione a LED, dell’automazione di processo, dei controlli industriali e degli alimentatori. Buona parte della produzione è destinata al mercato interno, in costante crescita negli ultimi anni. Europa: migrazione a est e sud, ma mirata L’Europa mantiene un ruolo chiave nell’industria elettronica mondiale nonostante la crescente importanza dei mercati emergenti, tuttavia la produzione a basso costo/ GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 F Valori globali della produzione su commissione (fonte BCC Research) alto volume che non è migrata in Cina è stata trasferita nei Paesi dell’Europa centrale e orientale appartenenti all’Unione estesa, come Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria e Stati Baltici (questi ultimi preferiti dai OEM scandinavi per la loro vicinanza, ma in forte concorrenza con l’Asia per l’assemblaggio delle apparecchiature di telefonia mobile). Convenzionalmente gli analisti includono nelle statistiche europee anche Turchia, Nord Africa (dove gli impianti hanno sede in Marocco, Tunisia e Algeria) e Israele. Nella tipologia di prodotto continuano a dominare le classiche 3C (Computer, Communication e Consumer) nelle aree orientali, anche se hanno un peso notevole gli Amcit (Automotive, medical, control&instrumentation, telecommunication, queste ultime di fascia alta), oltre che i sistemi per aerospazio&difesa. Si tratta del complesso di settori indicati nelle statistiche come elettronica industriale in senso lato, quest’ultima più presente nella regione occidentale, con tendenza allo spostamento verso est nelle produzioni meno strategiche e a volumi relativamente maggiori. Fanno sempre ‘da padrone’ nell’industria europea i Global EMS di Gruppo 1 (si veda box a pag. 26), che realizzano il 48% del totale produttivo (i prime due, Foxconn e Flextronics, da soli si spartiscono il 35%). Di regola, hanno mantenuto una presenza in Europa seppure ridotta rispetto ai livelli pre-2009: unica eccezione di rilievo il gigante Foxcon, che ha delocalizzato totalmente in direzione Cina, mentre per contro alcune imprese stanno riportando l’assemblaggio in Europa (negli stati orientali). Gli EMS di Gruppo 1 hanno condiviso con le aziende di Gruppo 2 la tendenza a rilevare impianti dai precedenti proprietari (i mag- HANNOVER MESSE 2014 L‘innovazione è fattore di successo ■ Procurarvi una panoramica globale del mercato ■ Toccare con mano le tecnologie più innovative ■ Trarre vantaggio dal transfer di know-how e scoprire le tendenze del futuro 7-11 aprile 2014 Hannover ▪ Germania hannovermesse.com Get new technology first Fiera di Hannover · Tel. +39 02 70 63 3 29 2 · info@hfitaly.com AO PANORAMA giori OEM continentali) e a proseguire nella produzione prevalentemente per i settori industriali. Dalla loro hanno il vantaggio di appartenere a gruppi internazionali con bilanci robusti e possibilità di accesso alle tecnologie più recenti; hanno ritenuto comunque opportuno, per non recidere i legami con gli OEM esistenti, mantenere le sedi produttive e il nucleo di progetto, sviluppo e ricerca nell’Europa occidentale. Si tratta di un approccio mediato rispetto alla delocalizzazione aprioristica che ha caratterizzato i settori 3C, giustificata del resto dalla tipologia e dalla complessità del prodotto finale. Se la pressione sui prezzi da parte degli OEM si riflette su tutta la tipologia di EMS, mostra però di gravare pesantemente sulla compagnie di Gruppo 3 e 4 (queste ultime piccole aziende operanti su base nazionale e in genere in settori di nicchia), che sono così a volte oggetto di operazioni di cessione e fusione. Per quanto riguarda i dati finanziari, nel corso del 2012 gli EMS in Europa hanno messo a bilancio 26 miliardi di euro di fatturato con una perdita del 2% rispetto all’anno precedente (fonte New Venture Research), ma il Percentuale fatturato EMS europei per regione (milioni di euro) - (fonte Reed Electronics Research) perdurare della crisi economica limita la visibilità degli analisti e rende difficile predire il futuro nel medio termine (gli OEM hanno preferito nel corso dell’anno differire gli ordini all’anno successivo o addirittura cancellarli a causa della contrazione della domanda, sensibilissima nel settore 3C). Per NVR la ripresa è arrivata a fine 2013 e dovrebbe continuare nel 2014, seppure con una percentuale modesta. Prosegue il dominio dei segmenti 3C, ma recuperano anche gli Amcit. A novembre 2013 Reed Prima Electro P rima Electro (www.primaelectro.com) dispone al suo interno di alcune linee di produzione di schede elettroniche con una capacità produttiva massima di 150.000 schede all’anno e con tipologie di schede relativamente complesse. Abbiamo posto alcuni quesiti a Livio Manissero, key account manager dell’azienda: Domanda: Oltre ai Bric, come valuta il ruolo dei newcomer di electronic manufacturing nel panorama mondiale? Livio Manissero: “Non siamo presenti in campi massivi dell’electronic manufacturing quali il consumer, le telecomunicazioni o l’automotive, ambiti sui quali, effettivamente, i ‘newcomer’ potranno avere un ruolo importante”. D.: Unione Europea ed elettronica: l’ambito produttivo è ‘in fuga’ secondo lei? E verso quali destinazioni? Livio Manissero, Key Account Manager di Prima Electro L.M.: “Fino a poco tempo fa vi era una vera ‘corsa’ ad andare a produrre in Cina, ora però il panorama si è un po’ modificato e la produzione elettronica cerca paesi con manodopera sì a basso costo ma in Europa (Croazia, Slovenia, Polonia, Romania) o Africa (Marocco, Tunisia, Algeria). Proprio questi Paesi penso saranno gli attori principali per il manufacturing di elettronica nei prossimi anni”. D.: Quali sono i punti di forza dell’elettronica italiana secondo lei? L.M.: “I punti di forza rimangono certamente l’innovazione tecnologica, la capacità di progettare e produrre elettronica dedicata su specifica del cliente, la qualità e la rispondenza alle normative internazionali dei prodotti, l’affidabilità di aziende presenti sul mercato da molti anni e capaci di diventare partner e non solo fornitori dei loro clienti. Aziende quindi che non solo sanno produrre elettronica, ma si prendono carico in toto dei ‘bisogni’ dell’utente: dalla progettazione alla costruzione, all’assistenza post vendita, alla manutenzione del prodotto elettronico (gestione delle obsolescenze, innovazione, maggiori prestazioni funzionali)”. 30 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Electronics Research ha ipotizzato una leggera discesa del mercato a fine anno, pari a 25,5 miliardi di euro: in crescita dello 0,8% l’Europa occidentale, in diminuzione dell’1,4% l’area centrale e orientale nella quale i produttori hanno subito il contraccolpo del calo di domanda di PC e televisori LCD. Tuttavia, nel 2017 l’output complessivo degli EMS è proiettato verso i 27,84 miliardi di euro, derivante dalla somma di 15,86 miliardi fatturati nell’area orientale e centrale, dal Nord Africa e altri, e di 11,99 miliardi dell’Europa occidentale. BCC, che elabora le statistiche in miliardi di dollari, afferma che in tema di ECM il mercato dell’area europea dovrebbe aver raggiunto un valore di 36,1 miliardi di dollari nel 2012 e 38,5 miliardi di dollari nel 2013, con proiezione a 54 miliardi nel 2018. Se sul piano prospettico dell’andamento economico l’Europa centrale e orientale diverrà il bacino industriale di riferimento per il basso costo-alto volume nel 2015, con il 60% di tutta la produzione elettronica continentale, su quello strategico la Commissione Europea ha creato all’inizio del 2013 un gruppo per promuovere un piano d’azione sulle ‘Key Enabling Technologies’, ossia nanotecnologie, micro e nanoelettronica, fotonica, materiali avanzati, da impiegare in ambiti quali le infrastrutture per la fornitura di energia, l’efficienza energetica degli edifici, le reti di trasporto, la produzione industriale e lo sviluppo in generale. (*) Fonti: www.newventureresearch.com, www.rer.co.uk, www.bccresearch.com, www. ihs.com, www.frost.com, www.mfgmkt.com Pole-Position? (Grazie al Run-time preinstallato) NEW 15“ “ EW 10 N 4,3“ 7“ 10“ 15“ Sempre Avanti con VIPA EcoPanels! Gli EcoPanels di VIPA sono Touch Panel robusti e performanti che possono risolvere un gran numero di esigenze. Dal piccolo pannello di controllo fino alla grande visualizzazione a 15” gli EcoPanel VIPA permettono sempre un notevole vantaggio nella visualizzazione, non solo per l’ottimo rapporto qualità prezzo. Caratteristica: Movicon Run-time preinstallato per un inizio immediato dello sviluppo dell’applicazione. • Display da 4,3” fino a 15” wide screen • Processori potenti, memoria estesa • Molteplici interfaccie: RS232, RS232/422/485, USB, Ethernet, MPI/DP opzionali • Già preinstallato Run-time Movicon Basic VIPA Italia s.r.l. 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A furia di predicare, in casa propria gli hanno dato ragione, visto che negli Stati Uniti sta crescendo la tendenza a ‘riportare a casa’ la manifattura di alcuni prodotti industriali e di largo consumo, che nei decenni scorsi era stata decentralizzata a favore dell’area orientale. “Saper produrre in modo efficiente e sostenibile è il miglior ingrediente per sostenere la crescita” afferma Nosbusch “e per riuscirci non si può far altro che adottare le soluzioni tecnologiche più efficaci. Il mondo cambia e bisogna saper cambiare per cogliere le enormi opportunità di creare benessere che ancora abbiamo davanti a noi. Basti pensare che nel 2020 la popolazione mondiale supererà verosimilmente i 7,6 miliardi di individui, i quali andranno soddisfatti nello loro esigenze di base e voluttuarie sfruttando nel migliore dei modi le risorse disponibili, necessariamente limitate. Nello stesso lasso di tempo, circa 70 milioni di persone all’anno entreranno a far parte della ‘classe media’, richiedendo i beni di 32 consumo, la quantità di energia e il livello di servizi già da tempo diffusi nei Paesi storicamente più ricchi. La nostra risposta a questa domanda crescente di beni e servizi sostenibili è l’adozione del modello della ‘connected enterprise’. Il concetto di impresa connessa implica la possibilità di accedere nel modo più semplice possibile a una grande massa di informazioni, per trasformarle in azioni che ottimizzino l’efficienza, la sostenibilità e la redditività. Le parole chiave per l’azienda manifatturiera di successo sono: produttività, sostenibilità e agilità. La sfida che abbiamo di fronte è quella di trasformare la tipica struttura ‘a blocchi’ di un’organizzazione produttiva in un sistema completamente inter- Keith Nosbusch, presidente e amministratore delegato di Rockwell Automation GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 connesso, dove le tecnologie di nuova generazione, dal mobile al cloud, dai Big Data ai sistemi di sicurezza, non siano dei ‘nemici da combattere’, bensì dei ‘preziosi alleati’ per produrre ciò che serve, quanto serve in base alle richieste dei consumatori, interagendo con gli altri attori della catena di fornitura di materie prime e di approvvigionamento di fonti energetiche. Rockwell Automation ci crede e ha investito per mettere a disposizione dei clienti, in collaborazione con i suoi partner strategici, tutti gli elementi tecnologici che servono per affrontare questa nuova rivoluzione industriale: apparecchiature di comunicazione in rete basate su standard che possano interagire con l’esterno in modo integrato e sicuro, sistemi di elaborazione e controllo dei dati a ogni livello per estrarre informazioni rilevanti dall’enorme massa di dati presente nelle apparecchiature di fabbrica, architettura di sicurezza che mantenga integrità e affidabilità di dati e comunicazioni tra persone e tra oggetti”. Addio reti di fabbrica, la comunicazione va unificata Uno dei cardini infrastrutturali dell’impresa connessa secondo Rockwell Automation è l’abbandono del tradizionale modello di segregazione adottato sinora tra la rete di comunicazione di fabbrica dedicata alla gestione degli aspetti produttivi e la rete di comunicazione d’impresa dedicata alla gestione amministrativa e finanziaria. La nuova proposta è passare a una rete unica, basata sulle stesse tecnologie e protocolli, con una gestione della sicurezza multilivello, dove il collante tecnologico è l’adozione delle stesse tecnologie di comunicazione sicure basate su Ethernet e il protocollo IP. Passare a una rete aziendale comune basata sullo stesso tipo di tecnologie consentirebbe di non disperdere risorse in duplicazioni di sforzi per la gestione della sicurezza e lo scambio dei dati e, soprattutto, consentirebbe di affrontare da una posizione di forza un’evoluzione della fruizione comunque inevitabile: la proliferazione dei dispositivi mobili e personali nell’ambiente di fabbrica, il crescente ricorso a oggetti intelligenti capaci di comunicare tra loro mediante metodologie tipicamente mutuate dalle applicazioni di largo consumo e l’esplosione dell’Internet of Things. Con Industrial Ethernet verso l’Internet delle Cose Rockwell Automation è stata tra le aziende più attive nella promozione delle metodologie di comunicazione standard basate sugli standard Ethernet e IP, a maggior ragione da quando già alcuni anni fa siglò un accordo di collaborazione strategica con Cisco, il principale costruttore mon monre diale di apparecchiature di rete Ethernet e IP per il settore delle telecomunicazioni e delle imprese. L’enfasi verso una rete unificata basata sui protocolli di rete IP industriali era manifestata-mente percepibile anchee all’interno dell’area espositiva dell’Automation Fair. I bus di campo tradizionali sono ormai relegati in angoli oscuri degli stand, quasi un oggetto da ‘carbonari’ refrattari all’innovazione. In vetrina, invece, uno splendore di switch, router e gateway Ethernet per tutte le tasche e tutte le applicazioni, con una notevole enfasi sulle buone pratiche per progettare e mettere in opera reti non solo di prestazioni adeguate, ma che adottino anche metodologie di sicurezza e prevenzione del rischio indispensabili per affrontare un mondo sempre più interconnesso. Secondo Frank Kulaszewicz, senior vice president di Rockwell Automation, l’Internet of Things sarà una spinta ulteriore a favore dell’impresa connessa e allo stesso tempo costituirà un’enorme nuova opportunità. Secondo i dati delle ricerche effettuata da Cisco, ci si aspetta che nel 2020 saranno attivi oltre 50 miliardi di oggetti intelligenti collegati in rete, che potranno essere sfruttati per ottimizzare ulteriormente catene di fornitura, controllo e distribuzione di materiali e prodotti finiti. Per affrontare questo scenario non servono solo dei prodotti, ma anche competenze specifiche e un approccio progettuale che non perda di vista l’architettura generale e gli ob obiettivi di business di un’impr presa connessa. In quest’ottica Ro Rockwell Automation ha invesstito e continua a investire per a arricchire la propria offerta di servizi a valore aggiunto destinati a settori merceologici specifici e a fornire al cliente tutte le competenze specialistiche necessarie a raggiungere i pr propri obiettivi. Un esempio per tutti è la sicurezza, tema centrale per ogni impresa connessa. Nell’antichità si erigevano fossati e muri per difendersi dagli invasori, che sono diventati obsoleti non appena furono inventate catapulte e armi da fuoco. Chi non ha colto per tempo l’arrivo di mezzi rivoluzionari non ha potuto che soccombere. Oggi, analogamente, abbiamo imparato a costruire delle semplici palizzate digitali, che però non bastano certo a renderci sicuri se subiremo un attacco con dei cannoni. Bisogna attrezzarsi per tempo e l’organizzazione Rockwell Automation, con la collaborazione di Cisco, è pronta a fornire tutto quanto serve per affrontare il presente e il futuro. Nonostante i rischi possano spaventare, ricordiamo che abbiamo una miniera d’oro ancora non sfruttata in molti dei nostri impianti e organizzazioni. Una recente ricerca svolta negli Stati Uniti ci ha confermato che solamente il 14% delle azienda ha collegati i Made in Italy a Houston N ello spazio espositivo dell’Automation Fair era presente anche una pattuglia di aziende italiane costruttrici di macchine e impianti impegnate ad ampliare la loro presenza sul territorio americano, dove l’adozione di un sistema di automazione basato sulle tecnologie di Rockwell Automation si conferma utile per semplificare l’accettazione da parte dei clienti finali. La bolognese T.M.C. proponeva soluzioni delle aziende del gruppo destinate prevalentemente al settore tissue, sottolineando l’importanza strategica delle tecnologie di diagnostica avanzata inserite all’interno delle linee di produzione realizzate come strumento fondamentale per ottenere vantaggi concreti nell’ottimizzazione delle attività mediante la manutenzione predittiva. L’azienda parmigiana Ocme illustrava le sue soluzioni destinate al trattamento e all’imballaggio dei prodotti liquidi, nonché i sistemi di movimentazione autonomi a guida laser. Grande l’interesse per l’innovativo sistema del trattamento di fine linea delle bottiglie DryBlock, che integra in una soluzione compatta tutte le fasi di lavorazione, dal riempimento alla logistica di magazzino. La marchigiana Loccioni, alla sua prima partecipazione diretta all’Automation Fair, illustrava i suoi molteplici successi ottenuti adottando un approccio multidisciplinare applicato al controllo di qualità, che oggi sta garantendo risultati in termini di efficienza complessiva in numerosi settori applicativi. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 33 AO ATTUALITÀ propri impianti alla rete aziendale. C’è pertanto una grande opportunità da cogliere per sfruttare la grande quantità di dati su prodotti, materie prime, semilavorati, consumi energetici e processi che può essere sfruttata per migliorare l’efficienza della propria organizzazione; è giunto il momento di trarne beneficio. La capitale del settore petrolio e gas Houston, capitale americana del settore petrolifero, è al centro della rivoluzione energetica che sta completamente trasformando il flusso delle materie prime destinate al fabbisogno dell’umanità. La conferma dell’economicità e delle potenzialità dei giacimenti non convenzionali di idrocarburi, a partire dallo ‘shale gas’, sta modificando la geografia mondiale dell’energia. Un dato per tutti: entro il 2030 gli Stati Uniti diventeranno un esportatore netto di energia, anziché un importatore. “L’abbondanza di gas naturale a buon mercato farà molto probabilmente rinascere un grande interesse nel territorio americano per impianti chimici o per produzioni energivore come la plastica o alcune produzioni del settore farmaceutico” spiega David Pruner, senior vice president della società di analisi Wood Mackenzie, intervenuto durante l’Automation Fair per sintetizzare le tendenze future del mercato dell’energia. “E non si pensi che nonostante i grandi progressi ottenuti con le nuove tecnologie applicate alle energie rinnovabili si possa abbandonare una struttura del mercato basata sugli idrocarburi. Al contrario, il futuro energetico mondiale sarà ancora più di oggi basato sui combustibili fossili, in primo luogo sul carbone, che entro il 2019 prevediamo supererà il petrolio quale principale fonte energetica primaria nel mondo. Il motivo è l’enorme aumento della domanda di energia elettrica trainato dallo sviluppo asiatico, in primis Cina e India, che assorbirà una quantità crescente di carbone”. Continua Blake Moret, senior vice president di Rockwell Automation: “Gli investimenti tecnologici effettuati prevalentemente nella regione nord americana per sfruttare le fonti di idrocarburi non convenzionali sta ormai portando i frutti sperati. Di fatto, nei prossimi anni l’America andrà a metano, e ne avrà così tanto a un costo conveniente da poterlo 34 Il modello di impresa connessa secondo Rockwell Automation esportare, trasformando i terminali di rigassificazione in passato destinati all’importazione in impianti di liquefazione destinati all’esportazione. Gli Stati Uniti hanno probabilmente accumulato un decennio di vantaggio sullo sviluppo e l’industrializzazione delle tecnologie più adatte ed efficaci per rendere produttiva l’estrazione di idrocarburi non convenzionali. Anche Rockwell Automation, che in passato non era così nota nel settore dell’oil & gas, nel corso degli ultimi anni ha messo a frutto gli investimento fatti, che ci hanno consentito di ottenere risultati notevolmente positivi, ottenuti sia per crescita organica, sia tramite l’acquisizione di aziende con competenze specialistiche in questo campo. Disponiamo di tre elementi fondamentali che ci hanno fatto guadagnare quote di mercato in questo settore: la nostra architettura integrata basata sulla piattaforma Logix per gestire al meglio, controllo, alimentazione e sicurezza; i sistemi di controllo motore intelligenti, che sono indispensabili per ottenere efficienza in tutte le applicazioni di potenza; i servizio a valore aggiunto, che sono alla base di ogni realizzazione di successo che deve affrontare con competenza e visione d’insieme gli intrinsecamente complessi progetti tipici del settore Oil & Gas”. Novità per tutti i gusti L’Automation Fair rappresenta per Rockwell Automation anche l’occasione per presentare in anteprima le sue novità di prodotto, che spaziano sul suo intero catalogo: dal più semplice pulsante alla più articolata offerta di servizi di consulenza per realizzare sistemi di elaborazione con le tecniche del cloud com- GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 puting. Quest’anno grande attenzione alle novità nel settore della connettività industriale, sia in partnership con Cisco, sia come proposta di servizi per progettare e gestire reti in piena sicurezza. Ad esempio, il nuovo access point per reti wireless WiFi di fabbrica Allen-Bradley Stratix 5100 rispetta tutte le più recenti specifiche per la trasmissione ad alta velocità definite nello standard Ieee 802.11n con trasmissione su flussi paralleli tramite antenne multiple ed è dotato sia di un involucro di classe industriale resistente in ogni condizioni di temperatura e umidità, sia di tutte le caratteristiche di configurazione e sicurezza previste per l’integrazione degli accessi radio nell’ambito di una rete aziendale. Sempre nell’ambito delle infrastrutture di rete, il dispositivo di sicurezza AllenBradley Stratix 5900 è un tipico esempio di prodotto di nuova generazione, basato internamente sul sistema operativo Cisco IOS, che può servire per realizzare reti integrate con controllo e gestione della sicurezza a più livello, dove integrità e riservatezza delle informazioni, controllo e documentazione degli accessi siano parte integrante di ogni elemento dell’infrastruttura. Sempre più numerose anche le novità dedicate alla proliferazione delle applicazioni mobili, per facilitare l’accesso alle informazioni, al telecontrollo e alla supervisione tramite tablet e altri dispositivi portatili. Un esempio è la app nativa per Windows 8.1 FactoryTalk VantagePoint, che visualizza gli indicatori prestazionali preferiti facilitandone la condivisione e sfruttando le metodologie standard integrate nel sistema operativo e i servizi cloud ad essi collegati. Rockwell Automation it.rockwellautomation.com Lo sapevate che.. abbiamo ridotto i nostri prezzi del % 20 > Migliori condizioni di vendita. > Catalogo con 100’000 prodotti. > Consegna il giorno successivo. Visitate il nostro sito it.omega.com Tutti i nostri settori di competenza. Temperatura Pressione & forza Automazione Flusso Nuovi prezzi. Acquisizione dati pH Riscaldatori 800 906 907 commerciale@it.omega.com © COPYRIGHT 2013 OMEGA ENGINEERING,LTD. ALL RIGHTS RESERVED AO ATTUALITÀ di Antonella Cattaneo Quando si parla di formazione… … Mitsubishi Electric c’è. E in questo articolo ne parliamo con l’application engineer & service manager Factory Automation Division, Ivo Gloder M itsubishi Electric è sempre contributo allo sviluppo di una proficua restata attenta alla forma- lazione tra il mondo del lavoro e quello della zione. Più volte abbiamo formazione. Per quanto riguarda la formaraccontato di incontri zione verso il cliente, dobbiamo sottolineare dell’azienda con studenti che per noi è molto importante trasferire le universitari di varie facoltà di ingegneria informazioni necessarie per far apprezzare la per parlare di automazione e di percorsi semplicità, la compattezza e le performance lavorativi o di stage offerti proprio perché delle soluzioni che offriamo. Nel contempo Mitsubishi Electric ha sempre ritenuto fondamentale instaurare un rapporto diretto con coloro che in futuro si troveranno a fronteggiare il mondo del lavoro. Abbiamo anche raccontato a chi invece è già nel mondo del lavoro che l’azienda ha intensificato in quest’ultimo anno il proprio programma dedicato alla formazione tecnica, teorico e pratica: di questo se ne potranno avvalere tutti quegli operatori del settore che si vogliono affidare a Mitsubishi Electric per costruire il proprio percorso formativo anche in ambiti normativi. Ma non è tutto e quindi abbiamo voluto approfondire ulteriormente questo interessante aspetto a cui si dedica l’azienda con Ivo Gloder, application engineer manager & service manager Factory Ivo Gloder, application engineer & service Automation Division di Mitsubishi manager Factory Automation Division di Mitsubishi Electric Europe B.V. Electric Europe B.V. A.O: Quanto conta per Mitsubishi Electric la formazione? Ivo Gloder: Conta moltissimo. Da un lato abbiamo un progetto di formazione molto importante e articolato rivolto ai clienti, dall’altro una serie di attività di responsabilità sociale a livello corporate che coinvolge gli atenei italiani con lo scopo di dare un forte 36 desideriamo trasmettere quelle che sono le differenze rispetto alla concorrenza più qualificata, con l’obiettivo di consentire un corretto utilizzo delle nostre soluzioni a tutti i livelli (dal più semplice inverter e PLC al sistema multiprocessore più completo); consideriamo inoltre necessario toccare tutti gli aspetti relativi all’approccio di un nuovo prodotto: dalle dimensioni fisiche al GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 cablaggio, dalla programmazione all’utilizzo di strumenti di diagnosi per una facile messa in servizio dell’impianto. A.O: Iniziamo parlando di formazione rivolta ai clienti. Che tipo di corsi avete e come si strutturano? Gloder: Abbiamo iniziato questi corsi ormai da 4 anni in maniera molto strutturata e con un calendario fitto di appuntamenti. I corsi sono suddivisi per famiglie di prodotto (PLC compatti, PLC modulari e HMI, motion, inverter, robot) e per funzioni specifiche; a questo scopo abbiamo introdotto anche due corsi, uno denominato ‘Posizionamento con PLC compatti’ rivolto ai clienti che devono effettuare operazioni di posizionamento utilizzando prodotti PLC e Servo e l’altro chiamato ‘Dimensionamento e tuning di servomotori’. Quest’ultimo è diretto a fornire strumenti di progettazione e metodi di calcolo per effettuare il corretto dimensionamento dei servomotori in relazione alla meccanica del cliente e a verificare e ottimizzare le prestazioni dinamiche del sistema. Tutti i corsi hanno una durata di un giorno e si differenziano nei contenuti tra corso base e avanzato. Si svolgono nelle nostre tre sedi di Agrate, Torino e Padova in modo da garantire un’ottima copertura geografica e agevolare al massimo i clienti. Il riscontro è sempre molto positivo con una numerosa partecipazione, sia da parte di clienti effettivi sia di potenziali. I nostri corsi sono rivolti non solo a professionisti che intendono approfondire tematiche specifiche, ma anche ai neoassunti, neodiplomati, neolaureati che approcciano per la prima volta al mondo dell’automazione. Al termine di ogni corso ogni partecipante riceve un attestato di partecipazione e un questionario sul grado di soddisfazione, strumento per noi fondamentale per apportare miglioramenti, avanzamenti, cambiamenti quando necessari. Inoltre, su richiesta, l’azienda partecipante può richiederci un questionario di verifica sul livello di apprendimento della persona che ha fruito del corso. A.O: Passiamo ora alle scuole professionali o università. Che tipo di iniziative proponete? Gloder: Da marzo di quest’anno abbiamo iniziato un percorso di incontri sia in collaborazione con Anipla (Associazione Italiana di Automazione) sia con Istituti Tecnici e Università sul territorio nazionale, come il Politecnico di Milano, al fine di avvicinare i giovani diplomandi e laureandi al mondo dell’automazione industriale. Nel primo caso, con Anipla, partecipiamo a un programma di incontri promosso dall’associazione tra aziende e studenti universitari interessati, in particolare, a una carriera nel settore dell’automazione. Il programma, articolato in 4 appuntamenti dal titolo ‘Automazione: la figura professionale dell’ingegnere’ (Sesto San Giovanni presso l’Istituto Opere Sociali Don Bosco Salesiani, Università di Udine, Università di Padova e Università de L’Aquila) ha permesso a Mitsubishi Electric di illustrare i percorsi lavorativi offerti e, più in generale, le realtà professionali in cui i giovani si troveranno a operare una volta terminati gli studi. Nel 2013 è iniziata la partnership con il Politecnico di Milano che ci ha visti sostenere la Convention annuale AlumniPolimi che riunisce laureati, diplomati Master e dottori di ricerca dell’ateneo in una community attiva che promuove capacità e risultati degli ex studenti del Politecnico. Inoltre, collaboriamo con il ‘Career Service’ del Politecnico per l’organizzazione di eventi di Employer Branding dedicati ai futuri laureati: la Tavola Rotonda ‘Progetta il tuo futuro: i ruoli nel settore industriale’, Nel 2013 è iniziata la partnership con il Politecnico svoltasi lo scorso 11 Novem- di Milano. Mitsubishi Electric ha sostenuto la Convention bre, ha visto la partecipazione annuale AlumniPolimi attiva di un rappresentante dell’azienda, che ha raccontato il proprio Gloder: Siamo sempre più convinti che sia ruolo all’interno della struttura e il percorso fondamentale l’applicazione concreta dei fatto per raggiungere determinate posizioni concetti appresi nello studio delle varie professionali, portando un contributo con- discipline tecniche attraverso il coinvolgicreto e utile a tutti gli studenti e laureati pre- mento di aziende come la nostra, che possenti. L’opportunità di incontrare e dialogare sono offrire sia prodotti e soluzioni sia corsi direttamente con gli ‘addetti ai lavori’ aiuta di formazione. sicuramente a meglio orientare le proprie Tra le nostre proposte, stiamo valutando scelte sia durante gli studi sia nella fase di quella di offrire una formazione dedicata al ingresso nel mondo del lavoro. mondo insegnanti con il concetto di ‘Train the Trainer’. A.O: Come rispondono gli ‘studenti’ alla vostra offerta di formazione? A.O: Che tipo di corsi prediligete, applicativi, di approfondimento ecc.? Gloder: In tutti gli incontri in cui siamo stati presenti abbiamo riscontrato un interesse e Gloder: Organizziamo diverse tipologie di una curiosità vivace da parte degli studenti corsi: nei corsi base prevediamo la realizche hanno interagito con noi in maniera zazione di esempi di programmazione che attiva e stimolante. In particolar modo l’ap- possono essere utilizzati come spunto per puntamento all’Università degli Studi di lo sviluppo di progetti complessi, mentre Padova è stato significativo, gli studenti si nei corsi avanzati tocchiamo con mano sono letteralmente ‘scatenati’ con domande temi specifici legati a determinate applie interventi da cui traspariva una necessità cazioni. In entrambi i casi l’azienda mette molto forte da parte loro di entrare in con- a disposizione dei partecipanti strumenti tatto con la realtà d’azienda in tutte le sue didattici quali materiale hardware in forma sfaccettature. Questo ci ha confermato an- di demo funzionanti e software di procora di più quanto è importante continuare grammazione nonché presentazioni e doquesto percorso formativo e informativo che cumentazione degli esempi didattici. Ciò ci vedrà protagonisti anche nel 2014 con consente al neofita di familiarizzare con i altre iniziative. principi base dell’automazione e di capire l’utilizzo pratico e concreto dei prodotti. A.O: Dalle sue parole si capisce che nelle Mitsubishi Electric ‘scuole’ manca qualcosa. Cosa manca e it3a.mitsubishielectric.com cosa proporreste? GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 37 AO ATTUALITÀ di Lù Corradini Sempre presenti con Ubiquity Operare da remoto è come essere sul posto grazie alla soluzione di teleassistenza Ubiquity di Asem, come ha dimostrato il roadshow itinerante ‘Asem Ubiquity Days’ A rtefice delle prime implementazioni di automazione industriale in Friuli, Asem (acronimo per Automazione Sistemi Elettronici Microcomputer) nasce nel 1979 per iniziativa dell’attuale presidente e AD Renzo Guerra. Si impone quindi all’attenzione del mercato alla fine degli anni ’80 progettando e producendo, unica italiana oltre a Olivetti, PC MS-DOS compatibili: conquista il 6% del mercato italiano dei PC, più di multinazionali come Apple e Compaq. Nella prima metà degli anni ’90 è ancora una volta prima in Italia a progettare e produrre PC Industriali pensati per il mercato dell’automazione, per i quali registra vendite quantitativamente superiori ai competitor internazionali. Del 2006 è infine l’ulteriore passo evolutivo: Asem decide di spostare il focus del proprio business dalla vendita di PC a quella di sistemi per l’automazione, introducendo applicativi software all’interno delle proprie piattaforme hardware per fornire soluzioni complete. Oggi l’azienda conta due filiali a Giussano e 38 La sede di Asem ad Artegna (Udine) dove si trova anche tutta la produzione illustrato Renato Forza, strategic marketing manager di Asem in occasione dell’ultima tappa della seconda edizione del roadshow itinerante ‘Asem Ubiquity Days’, a Sesto San Giovanni (Milano). “Nel 2012 abbiamo anche completato gli investimenti per gestire ogni lavorazione del processo produttivo con l’acquisto di una saldatrice selettiva per la saldatura automatica dei componenti residui a tecnologia ‘Trough All’. La scelta di assemblare in proprio le schede elettroniche è certamente in controtendenza rispetto alla delocalizzazione delle attività produttive del settore elettronico registrata negli ultimi dieci anni. La scelta strategica è stata però attentamente valutata e, a un anno dall’iniziativa, siamo molto soddisfatti Schema riassuntivo della connessione effettuata con la soluzione Ubiquity Verona, che si occupano di R&S e supporto tecnico, oltre alla sede principale di Artegna, vicino Udine, dov’è anche la produzione: “Recentemente abbiamo completato le attività di miglioramento e adeguamento della produzione con il nuovo stabilimento di 3.250 m2 acquisito nel 2011 e nel quale è operativa dal novembre 2011 una linea di produzione in SMT (Surface Mount Technology) per assemblare in proprio le schede elettroniche dei sistemi, precedentemente assemblate in contract manufacturing” ha GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 per i risultati ottenuti in termini di qualità dei processi, la qualità delle schede assemblate e in termini di flessibilità” ha proseguito Forza. “Possiamo dire di realizzare tutto internamente, eseguendo ogni attività dalla progettazione, all’industrializzazione, all’assemblaggio. Ed è facile per noi intervenire sul prodotto in base alle esigenze del cliente, sia perché abbiamo sotto controllo l’intero processo produttivo, sia perché possediamo competenze a 360°, che spaziano dall’elettronica alla meccanica, dal firmware al software. Realizziamo circa 16.000 calcolatori all’anno, esclusivamente a nostro marchio”. Del resto, nel mercato in cui opera Asem, fatto di produttori di impianti e macchine per l’automazione, flessibilità e customizzazione rappresentano due aspetti cruciali. Oltretutto, con l’avanzamento tecnologico e prestazionale delle tecnologie ARM trainato dal mercato consumer di tablet e smartphone, Asem ha introdotto una linea di sistemi embedded basati su processori ARM Cortex in cui la complessità del sistema cresce allontanandosi dagli standard delle tecnologie x86, per cui dotarsi di tutte le competenze necessarie per intervenire tempestivamente su un prodotto risulta fondamentale. “Sviluppiamo tutto ‘in casa’, anche le interfacce verso i fieldbus per la comunicazione industriale, e progettiamo persino l’hardware e il software necessari per i test di controllo qualità dei prodotti” ha concluso Forza. Così nacque Ubiquity… È il 2006 per Asem l’anno ‘della svolta’: “Abbiamo deciso di spostare la nostra attenzione dal PC al sistema, integrando soluzioni software per la visualizzazione e il controllo; abbiamo scelto di utilizzare il software di HMI Movicon di Progea, il SoftPLC Codesys di 3S e il controller di rete NetX di Hilscher per l’interfacciamento master/slave verso i fieldbus realizzando così sistemi per l’automazione easy-to-use” ha spiegato Forza. Così nel 2010 è nato Premium HMI: “Dopo una crescita costante del numero di licenze di HMI vendute abbiamo acquisito da Progea la disponibilità del codice sorgente della piattaforma, in modo da poter apportare modifiche alla soluzione e specializzarla in base alle necessità dei nostri clienti a livello sia d’interfaccia grafica, sia di funzionalità, migliorando per esempio la comunicazione realtime. Da qui allo sviluppo della tecnologia Ubiquity il passo è stato breve”. La piattaforma software Ubiquity nasce quale tool per l’assistenza remota sicura da effettuare su dispositivi di automazione industriale: è la risposta di Asem alle pressanti richieste dei costruttori di macchine di poter supportare i sistemi implementati presso gli utenti finali lungo l’intero ciclo di vita. “Per molti nostri clienti è diventato essenziale sia poter fare assistenza da remoto sulle macchine installate, sia intervenire in sicurezza per aggiornamenti e migliorie in modo da tenere il parco installato al passo con le ul- L’offerta Premium HMI di Asem time evoluzioni tecnologiche, servendosi di un link sempre attivo basato su una comune connessione Internet” ha esemplificato Forza. In principio Ubiquity nasce come soluzione software per la teleassistenza da installare su PC e sistemi embedded con sistema operativo Win 32/64 e Win CE e richiede una semplice connessione a Internet per garantire l’accesso ai sistemi di automazione remoti. “Ubiquity è compatibile con tutti i PC industriali e nasce già integrato su tutte le soluzioni HMI e PAC di Asem (piattaforme Win32/64 e WinCE), per cui non occorre acquistare altre componenti hardware o software per garantirne il funzionamento. Si installa on-site sulle macchine automatiche e ne consente la gestione completa, da remoto, anche da parte di più operatori contemporaneamente, tramite una normale connessione Internet. Soddisfa da solo tutte le esigenze di teleassistenza e fornisce l’accesso da remoto per assolvere a compiti di programmazione, analisi funzionale, manutenzione preventiva, gestione delle emergenze, aggiornamento ed evoluzione delle soluzioni. Infine, il prodotto nasce specificatamente per l’impiego industriale, presenta quindi tutte le caratteristiche di robustezza, affidabilità e continuità di servizio per operare negli ambienti produttivi” ha sottolineato Forza. “In tale ottica, tutte le versioni sono retrocompatibili riducendo al minimo la necessità di intervenire sul campo e l’installazione è di tipo plug&play”. Ubiquity offre strumenti intuitivi per organizzare al meglio il parco macchine tramite il software di gestione Ubiquity Control Center, differenziando i diritti di accesso ai sistemi in base alle mansioni degli operatori e alle policy aziendali. Infine, è previsto l’invio di report di utilizzo nei quali viene registrata ogni operazione compiuta tramite l’applicativo con specifica dell’autore e dei tempi dell’intervento. Nel dettaglio: i componenti di Ubiquity La piattaforma Ubiquity consta di quattro componenti: Ubiquity Control Center è l’applicativo, scaricabile gratuitamente dal sito Asem, da installare sul PC di teleassistenza; Ubiquity Runtime è il software da installare sul dispositivo remoto; Ubiquity Server Infrastructure è l’infrastruttura server necessaria per l’identificazione e l’inizio della connessione; infine, il dominio Ubiquity è l’account creato dall’azienda cliente, necessario per l’accesso ai servizi. Viene ospitato dall’infrastruttura server che supporta Ubiquity: una volta effettuato il login, il server restituisce all’utente la vista dei dispositivi che l’azienda ha registrato nel suo dominio in base ai permessi di accesso. Quando Control Center e Runtime si connettono all’infrastruttura server Ubiquity (connessione SSL/TLS), le connessioni uscenti sono riconosciute come sicure e quindi permesse dalle politiche del firewall aziendale. È possibile utilizzare le porte 80, 443, 8888; le medesime porte UDP eventualmente disponibili vengono utilizzate automaticamente per migliorare le prestazioni del servizio. L’infrastruttura Server Ubiquity identifica l’utente del Control Center e lo autorizza a effettuare il collegamento con i runtime disponibili in base ai permessi di autorizzazione configurati nel dominio Ubiquity dall’amministratore. Il runtime si autentica con l’infrastruttura server tramite un certificato ricevuto al momento dell’associazione al dominio e valido per ogni singola macchina, mentre il Control Center si autentica mediante certificato, nome del dominio, nome utente e password. Quando il Control Center desidera collegarsi al runtime si crea GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 39 AO ATTUALITÀ tra i due interlocutori una connessione sicura end-to-end ‘diretta’, senza passare dal server, oppure ‘assistita’ dai server ‘di rimbalzo’, che consegnano i messaggi crittografati senza poterli decodificare, in modo da garantire comunque la riservatezza dei dati. Quale accorgimento aggiuntivo per la sicurezza, nel caso in cui il PC sia in rete connesso ad altri PC ritenuti meno sicuri o potenzialmente pericolosi, si può utilizzare, oltre al firewall esterno, il firewall integrato in Ubiquity per filtrare i protocolli di comunicazione passanti attraverso la VPN e impedire qualsiasi comunicazione non voluta. La soluzione supporta due livelli di assistenza: interazione con il sistema HMI e connessione alla sottorete. Nel primo caso sono disponibili le funzionalità di remote desktop, file transfer, remote task manager, chat (invio di messaggi all’operatore presente in loco) e supporto multi sessione (per la connessione di più utenti in condivisione sulla stessa macchina). Nel secondo caso viene utilizzata una VPN, realizzata con tecnologia proprietaria specificatamente pensata per il mondo industriale, ottimizzata per supportare i protocolli di comunicazione più diffusi. In particolare, rare l’omogeneità delle essa incapsula il layer prestazioni. Sarebbe data link della piramide auspicabile servirsi del ISO/OSI ponendosi al di server più vicino, ma sotto del livello IP delle non è indispensabile: VPN tradizionali. Tale nel caso in cui un server connessione supporta sia momentaneamente messaggi in broadcast, non disponibile, il sernon richiede la configu- Renato Forza, strategic vizio si orienta automarazione del gateway dei marketing manager di Asem ticamente su un altro dispositivi da raggiunserver tale da assicurare gere, né l’introduzione di regole di routing. la migliore condizione possibile. Non vi sono Il PC di assistenza ottiene un IP reale della limiti al numero dei dispositivi connessi, al sottorete remota e ha accesso trasparente numero delle sessioni contemporanee o alla alle distinte sottoreti remote. Il firewall tipologia dei dati in transito e le prestazioni integrato è configurabile attraverso una dipendono solo dalla qualità delle conneslibreria di policy predefinita da Asem, appli- sioni locale e remota. cabili a cartelle e dispositivi. La risoluzione L’infrastruttura garantisce scalabilità, contidei conflitti IP tra sottorete remota e rete nuità del servizio, sicurezza e controllo del PC del Control Center è automatica. L’in- traffico sulla VPN. Infine, i server di Ubiquity frastruttura server utilizzata da Ubiquity è mantengono un registro di tutte le connesridondata (load balancing e fault tolerant) e sioni effettuate su un determinato dominio si avvale di server dislocati in sei farm distri- e tali informazioni possono essere consulbuite geograficamente a copertura globale tate dall’amministratore per effettuare audit del servizio: due in Europa (ad Amsterdam e e per il monitoraggio. Monaco), due in USA (sulle due coste) e due Asem - www.asem.it in Asia (Singapore e Hong Kong) per assicu- …e da Artegna inizia l’espansione L’ spiegando e illustrando al meglio l’utilizzo e i vantaggi di intento di Automazione Oggi durante la prodotti come Ubiquity. “Abbiamo parecchi clienti italiani che giornata di Roadshow dedicata a Uniquity passano da fornitori tedeschi ad Asem proprio per le funzioera però quello di ‘saperne di più’ su Asem. nalità software che siamo in grado di offrire. Siamo quindi Abbiamo intuito la voglia dell’azienda di far fiduciosi che lo stesso possa succedere anche in Germania, conoscere al meglio i suoi prodotti: “Da dove però non siamo così conosciuti” ha sottolineato Guerra. Artegna ci stiamo espandendo al mondo, iniziando dalla Per questo l’azienda si sta attrezzando con attività di marGermania” ha affermato Elia Guerra, international marketing keting ad hoc, con attività di relazione con tutti i distributori & sales manager, intervistato sul posto. “Fino a oggi abbiamo stranieri, europei e sudamericani, e con l’organizzazione sempre gestito la Germania direttamente dall’Italia con un degli Ubiquity Days tedeschi, le cui prime due tappe saranno responsabile che risiedeva nel nostro Paese e diversi area realizzate nel mese di marzo 2014. “Con gli Ubiquity Days manager tedeschi. Ma abbiamo deciso di cambiare modalità Elia Guerra, entriamo nel dettaglio delle funzionalità tecniche dei nostri e abbiamo assunto un country manager, abbiamo cercato international software. Questo può far capire ai clienti che Asem è una nuovi area manager e un field application engineer, come marketing & sales delle poche aziende in Italia ma anche in Europa che ha supporto per i commerciali, che fosse in grado di spiegare e manager di Asem un R&D hardware, software e firmware in grado di fornire illustrare vantaggi e funzionalità dei nostri software e fosse sistemi e soluzioni che possono risolvere gran parte dei loro problemi”. capace di assistere direttamente i clienti tedeschi. Questo perché ci siamo E la strategia di espansione di Asem non si ferma qui: “Stiamo cercando resi conto che gestire questi ultimi dall’Italia è sempre più difficile, in collaborazioni nell’area del Medio Oriente, dal Libano al Nord Africa fino a quanto è necessario dare un supporto tecnico costante. Abbiamo poi, Dubai. Poi, dal momento che sono Paesi vicini, abbiamo deciso di passare nell’headquarter di Artegna, un’interfaccia in lingua tedesca per l’assia una presenza diretta anche in Svizzera, Austria e Slovenia, tre mercati stenza post vendita e assistenti commerciali che possono comunque dare molto vicini alla nostra sede di Artegna. una mano agli area manager e country manager tedeschi nel supporto e L’obiettivo è quindi penetrare i mercati direttamente e dal momento che ci nella proposta commerciale”. La struttura tedesca per ora conta tre area stiamo spostando sempre più verso il software e verso lo sviluppo di nuove manager, un field application engineer e un country manager con l’obiettivo soluzioni dobbiamo penetrarlo con personale altamente qualificato, convindi far crescere i risultati: del resto la Germania è al primo posto in Europa cente, in grado di interfacciarsi con uffici tecnici molto competenti che chieper quanto riguarda l’automazione e la scelta di Asem è proprio quella di dono risposte altrettanto competenti ai loro problemi” ha concluso Guerra. aggredire questo mercato e farlo crescere agli stessi livelli di quello italiano, 40 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Adv A35_210x297 IT.indd 1 15/01/14 16:45 AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli Connettere prodotti… idee e persone Con u-remote Weidmüller offre al mercato non un semplice I/O remoto, bensì una vera e propria soluzione di cablaggio S i chiama u-remote l’ultimo nato di casa Weidmüller, un sistema di I/O remoto distribuito in IP20 (il corrispettivo in IP67 si chiama SAI Active), innovativo per il portafoglio prodotti della nota casa tedesca tradizionalmente legata al concetto di morsetto: “U-remote è una soluzione che porta la nostra offerta più verso il mondo degli I/O, ma non nasce ‘dal nulla’. È infatti frutto di un percorso iniziato parecchi mesi fa che ha coinvolto tutto il mondo Weidmüller, sotto il segno di uno stretto contatto fra addetti alla vendita e reparti di ricerca e sviluppo, e che ha condotto alla nascita della business unit Electronic Interfaces della quale questo è il primo prodotto a catalogo” ha spiegato Maurizio Marola, country manager di Weidmüller Italia, in occasione dell’incontro stampa tenutosi nella sede aziendale di Cinisello Balsamo (Milano), per la presentazione ufficiale del sistema. “L’obiettivo era creare una soluzione distintiva per il mondo u-remote è un sistema di I/O remoto distribuito in IP20 altamente innovativo 42 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 dell’industrial connectivity tale da incontrare appieno le esigenze dei clienti e di un mercato trasversale. Nel progetto sono stati coinvolti anche diversi utenti ‘top’ per settori di riferimento, chiamati a fornire un contributo concreto allo sviluppo del prodotto” ha proseguito Marola. Siamo dunque di fronte a un prodotto strategico per Weidmüller e per il quale sono stati fatti investimenti significativi, in linea con la strategia di sviluppo del gruppo per il 2020: offrire non solo componenti bensì soluzioni di automazione complete. Per questo u-remote è solo il primo di una più ampia serie di sistemi già in progetto: “Oggi il mercato chiede ai produttori di aumentare le prestazioni degli impianti e ciò spesso va di pari passo con l’aumento della complessità degli strumenti che si utilizzano” ha sottolineato Andrea Borroni, regional electronic manager della società. “Tutti però sono capaci di migliorare le prestazioni di una soluzione ‘complicandola’. Noi di Weidmüller vogliamo fare di più: il nostro motto è ‘more performance simplified’, ossia maggiori prestazioni dal punto di vista elettrico, elettronico, elettromeccanico e del software mantenendo però la semplicità d’installa- zione del prodotto, nonché la facilità di utilizzo, di cablaggio e messa in opera”. Un modo nuovo di pensare il cablaggio Ciò che cambia con u-remote è il concetto stesso di connessione: “Lo slogan di Weidmüller, indicatore dei valori aziendali, è ‘Let’s connect’ e si riferisce non solo alla connessione di prodotti, bensì anche e soprattutto di idee e persone” ha affermato Luca Trifone marketing & business le esigenze dei maggiori player del mondo dell’automazione la necessità di accelerare i tempi che intercorrono fra ordine e start up effettivo di una macchina, l’esigenza di semplificare le operazioni di manutenzione, ridurre i costi per essere più competitivi, contenere le dimensioni dei quadri elettrici per avere ingombri minimi ed essere più flessibili per avviare produzioni non più di ‘serie’ bensì ‘custom’. “Abbiamo risposto a queste esigenze sviluppando i morsetti serie PRV e PPV, inizialmente ad attiva e ‘intelligente’, dando vita a u-remote e mettendo a frutto il know how già acquisito razionalizzando l’ingegnerizzazione. L’innovazione sta nell’aver semplificato l’installazione e le operazioni di cablaggio aumentando al contempo la densità dei segnali supportati e riducendo le dimensioni dell’I/O”. u-remote oltre che veloce è modulare: “Il sistema consta di tre componenti: una scheda d’appoggio che rimane legata alla guida DIN sulla quale l’I/O viene montato, l’elettronica e i connettori. Queste due ultime parti sono entrambe estraibili, ossia si possono staccare dal corpo del prodotto senza l’ausilio di utensili, per esempio per effettuare il pre-cablaggio verso un sensore o un altro dispositivo. In più, i tre pezzi hanno un unico codice di ordinazione, il che semplifica le operazioni di gestione a livello di magazzino e ricambistica”. Due elementi posti all’inizio e alla fine del sistema I/O servono a migliorare la connessione e l’aggancio alla guida DIN, mentre un gateway consente il collegamento al bus della Il sistema consta di tre componenti: una scheda d’appoggio, l’elettronica e i connettori estraibili intelligence manager. “È nostra intenzione essere connessi prima di tutto con il mercato e le sue esigenze e con le aziende clienti, per creare la ‘scintilla’ da cui scaturisce l’innovazione, per proporre soluzioni intelligenti che offrano agli utenti un reale vantaggio competitivo”. E proprio ‘stando connessa’ Weidmüller ha individuato fra nati per il processo dove è richiesta un’alta densità di punti di connessione a fronte di tempi di cablaggio ridotti e dimensioni contenute dei prodotti” ha spiegato Stefano Schiavella, field electronic specialist della business unit Electronic Interfaces. “Abbiamo quindi fatto evolvere questa morsettiera trasformandola da passiva macchina. “Ulteriore valore aggiunto del prodotto è il sistema di codifica sviluppato dalla business unit di Weidmüller che si occupa di siglatura” ha continuato Schiavella. “Le etichette sono poste su ciascun elemento della soluzione; ogni segnale viene individuato canale per canale e per punto di connessione, in modo tale che chiun- GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 43 AO ATTUALITÀ que debba intervenire sul sistema possa componenti tecnologiche di un sistema in campo tramite un cavo microUSB stanfarlo senza problemi anche senza disporre e lo studio sinergico delle soluzioni più dard, per eseguire delle prove off line. di uno schema che indichi le funzioni dei adatte ai problemi che via via insorgono Infine, Weidmüller ha introdotto un sisingoli elementi. Il colore viene impie- durante il suo sviluppo. Perché questo sia stema di tracciabilità per cui, in caso si gato per consentire l’immediato ricono- possibile, però, il softwarista, per esempio, evidenziasse un problema su un lotto di scimento delle diverse parti: il nero viene deve essere messo in grado di agire sulle produzione, sarebbe possibile allertare usato per indicare gli I/O standard, il grigio componenti del sistema prima che le fasi tutti i distributori ai quali il lotto è stato per l’alimentazione, il rosso per i moduli di sviluppo della sua meccanica ed elettro- consegnato e ritirare i pezzi prima che venin grado di gestire tensioni non standard nica siano terminate. “A tale scopo è stato gano installati dall’utente finale. La marcatura di ogni connettore (per esempio per i relè), e modulo avviene con il giallo per la safety SIL3, tecnologia laser. “La l’arancione per le leve di tracciabilità è ‘integrata’, aggancio e sgancio dei in quanto la linea di ascomponenti”. Anche ogni semblaggio utilizzata punto di connessione è da Weidmüller per procontraddistinto da un codurre il sistema è stata lore: bianco per i segnali, realizzata internamente rosso per l’alimentazione con l’apporto della dia 24 V, blu per la connesvisione che si occupa di sione GND, verde per lo siglatura” ha sottolineato schermo. Le diverse parti Schiavella. “La possibilità del sistema sono poi redi identificare un lotto alizzate in modo da indifettoso in anticipo è un castrarsi fra loro durante service importante che il montaggio, per cui è offriamo al cliente, che impossibile sbagliare. La può così evitare gli oneri tecnologia di connessione legati all’eventuale sostipush in, infine, consente tuzione a posteriori dei l’inserimento delle parti pezzi sulla macchina”. senza bisogno di utensili. Weidmüller sta già pen“Così abbiamo realizzato sando alle prossime un modulo di 11,5 mm La soluzione è stata pensata per soddisfare alcune richieste dei sfide, per esempio alla di lunghezza che può clienti, in primis ridurre gli ingombri nei quadri elettrici possibilità di integrare un gestire correnti d’alimentazione superiori ai 20 A e supporta fino a integrato nativamente su ogni u-remote bus di comunicazione interno altamente 16 collegamenti a tre fili con un ingombro un web server per la configurazione e la performante per applicazioni spinte, ottitotale di soli 34,5 mm” ha esemplificato diagnostica, che consente al cablatore mizzato per gestire con un tempo di agSchiavella. “E siamo riusciti a integrare 16 di effettuare delle prove e verificare che giornamento di 20 microsecondi fino a 256 punti di connessione senza miniaturizzare, tutto sia connesso nel migliore dei modi, segnali digitali dei 1.024 totali disponibili anzi semplificando il cablaggio, che oltre- forzando gli I/O del sistema, prima della considerando i 16 canali. “Sarà possibile tutto è permanente: per effettuare degli messa a punto finale del prodotto. Ci si può sfruttare una sottorete con estensione interventi basta sfilare l’elettronica e sosti- dunque collegare con un comune browser massima di 2 metri per distribuire il nodo tuirla ‘a caldo’ senza spegnere l’I/O”. e ‘fotografare’ lo stato del sistema visualiz- all’interno del quadro elettrico o per inseI vantaggi che derivano da questa solu- zando led, allarmi, firmware e software e si rire una soluzione IP67: per il futuro però zione sono sintetizzabili in una riduzione può agire sul sistema attivo, per esempio Weidmüller intende permettere l’integradei tempi di cablaggio e degli ingombri, per eseguire la diagnostica dell’alimen- zione anche di componenti elettromecdalla prevenzione dagli errori e dall’eli- tazione, per parametrizzare un modulo, caniche diverse dagli I/O, da qui le alte minazione dei tempi morti grazie alla ge- verificare lo stato dei canali delle schede o performance in vista delle quali si sta svistione semplificata. scaricare del firmware, ovviamente dopo luppando la sottorete. Uno degli obiettivi, essersi autenticati tramite password” ha in particolare, è l’integrazione delle offerte IP20 e IP67 senza soluzione di continuità, proseguito Schiavella. Sfide presenti e future Oggi si parla sempre più di meccatronica, “Con questo strumento il softwarista può per uscire da una soluzione IP20 diretossia di uno sviluppo non più sequenziale verificare il funzionamento dell’I/O prima tamente con moduli IP67” ha concluso bensì in parallelo dell’elettronica, della di andare avanti con lo sviluppo dell’appli- Schiavella. meccanica e del software di un prodotto. cazione”. Grazie alla presenza di una porta La nuova progettazione meccatronica per- microUSB ‘nascosta’ è anche possibile Weidmüller - www.u-remote.net mette uno sviluppo integrato delle diverse collegare il PC direttamente alla stazione www.weidmüller.com 44 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 SIL 3 / PLe PIZZATO ELETTRICA s.r.l. VIA TORINO, 1 / 36063 MAROSTICA (VI) ITALY / PH +39 0424 470930 / FAX +39 0424 470955 / info@pizzato.com / www.pizzato.com AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli Come va l’Italia all’estero: il punto a Fimi Fimi, Forum internazionalizzazione made in Italy, ha puntato i riflettori sul grado di internazionalizzazione e competitività del nostro Paese che si conferma votato all’export U n fatturato estero migliore di quello francese e il secondo più alto in campo manifatturiero a livello europeo dopo quello della Germania (62,8 miliardi di euro nel 2012 contro il 45,5 della Francia, sotto i 218,1 tedeschi): l’Italia ha da sempre una ‘vocazione’ all’export, oggi soprattutto per le difficoltà economiche persistenti sul fronte interno, storicamente per la cronica inaffidabilità e volatilità del nostro sistema-Paese che, se da un lato scoraggia gli investitori stranieri, dall’altro non semplifica certo la vita a quelli nostrani. E così nel 2012 il nostro Paese ha generato 113 miliardi di euro di surplus commerciale (quinto nel mondo, secondo fra gli europei) e secondo il Trade Performance Index 2011 (Unctad/WTO - G20), che registra le posizioni di primato dei diversi Paesi nell’export in ben 14 settori di riferimento, è il secondo produttore più competitivo dopo la Germania: l’Italia si è classificata prima in tre segmenti, seconda in altrettanti e sesta in un caso, mentre la Germania ha ‘vinto’ con otto primi posti e un secondo posto. Queste le cifre rese note da Marco Fortis, economista di Fondazione Edison, docente dell’Università Cattolica ed editorialista del Sole 24 Ore, in occasione della seconda edizione di Fimi-Forum internazionalizzazione made in Italy. L’evento, tenutosi nella sede milanese del Sole 24 Ore e organizzato da Messe Frankfurt quale momento di riflessione in 46 Paesi con più elevati tassi di crescita nell’export di meccanica made in Italy (a) e la meccanica italiana in Russia, Australia, Turchia, Arabia Saudita, Cina (b) (elaborazione Ufficio Studi Anima su dati Export Istat giugno 2013 - Comparazione dati I semestre di ogni anno) attesa dell’edizione 2014 di SPS/IPC/Drives Italia, si è infatti concentrato sul tema ‘Competitività globale del settore manifatturiero a in Italia - sviluppo e internazionalizzazione’, quanto mai attuale in un periodo come quello che stiamo vivendo. “Mai come in Internazionalizzare la produzione… in Italia È un’esperienza in controtendenza quella testimoniata da Edgardo Porta, direttore marketing di Rittal. Si tratta infatti del caso di un’azienda tedesca che, avendo individuato un’eccellenza italiana nel settore del condizionamento, ha deciso di investire nel nostro Paese, nonostante tutto. “È stata per Rittal una scelta strategica, il cui frutto è oggi ben visibile a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, dove si trova il sito produttivo primario di Rittal per il business del condizionamento” ha commentato Porta. Dopo l’acquisizione avvenuta nel 2000, Rittal ha avviato un piano di integrazione per combinare l’eccellenza italiana di quell’azienda tecnologicamente evoluta con la metodica e la standardizzazione tedesche. Il primo investimento logistico è arrivato nel 2003 con l’ampliamento del sito, necessario per tenere il passo con i ritmi di produzione imposti dal mercato: in tre anni il livello produttivo è aumentato considerevolmente di pari passo con una riduzione del 58% dei resi da parte dei clienti. Il sito di Valeggio si è così GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 questo momento è forte la dicotomia fra crescita e competitività: a livello mondiale i Paesi il cui PIL è cresciuto meno in questi ultimi tre anni sono proprio Italia, Giappone e Germania, quelli più ‘industrializzati’ al mondo: il manifatturiero non basta per far crescere il debito” ha svelato Fortis. “Da circa 20 anni invece l’Italia sta perseguendo una politica di riduzione del livello di indebitamento pubblico: abbiamo generato 554 miliardi di euro di surplus statale cumulato primario, pagando tasse di ogni tipo, senza b crescere il PIL e spesso alcuni Paesi sono cresciuti troppo in modo non virtuoso, facendo lievitare i loro PIL ma facendo anche peraltro tagliare molto le spese, mentre altri Paesi coprivano l’aumento del debito stampando ‘carta’ (è il caso di Stati Uniti e Regno trasformato nell’undicesima unità produttiva del Gruppo Rittal. “Nel 2011-2012 sono arrivati altri investimenti, per un totale di 1,2-1,3 milioni di euro in sistemi di automatizzazione per aumentare la capacità produttiva e tenere la produzione in Italia, senza delocalizzare: in sei mesi è stato assunto nuovo personale e dal 2009 al 2012 l’azienda ha raddoppiato il fatturato da 31 a 62 milioni di euro” ha affermato Porta. Rittal produce sistemi di condizionamento anche in altre aree geografiche, ma solo per i mercati locali; il sito italiano rimane il fiore all’occhiello del Gruppo per lo specifico segmento, che oggi rappresentano fra i principali elementi di differenziazione dell’offerta di armadi Rittal per datacenter e automazione. “Con l’avvento di soluzioni cloud e informatiche sempre più spinte è cresciuta la necessità di adottare armadi di contenimento per datacenter allo stato dell’arte, dove il raffrescamento dei server è cruciale per mantenere un ottimo funzionamento degli apparati” ha concluso Porta. Unito - ndr)”. Ha quindi proseguito Fortis: “Anche durante la crisi il nostro debito è aumentato meno che in altri Paesi. Oggi, i dati ci dicono che il fatturato generato dall’export italiano ha già raggiunto i risultati precrisi e questo testimonia indiscutibilmente che le aziende del nostro Paese sono competitive: il problema della competitività semmai riguarda il sistema-Italia”. Ha quindi sottolineato Giuliano Busetto, presidente di Anie Automazione: “In questi ultimi cinque anni abbiamo registrato un calo del fatturato generato all’estero da parte delle aziende associate, nonostante il mondo manifatturiero italiano faccia da sempre conto sull’export e generi il 60% delle esportazioni totali. Servirebbero interventi a livello governativo per sostenere e valorizzare la nostra industria, perché un Paese senza manifattura non può vivere”. Gli fa eco Sandro Bonomi, presidente di Anima (Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varia e affini): “L’export è il fiore all’occhiello della meccanica italiana. Il fatturato del settore nel 2012 si è assestato sui 40 miliardi di euro di cui il 57% generato dall’export e i dati raccolti dall’Ufficio Studi Anima relativi a settembre 2013 fotografano una situazione fondamentalmente stabile, con un +1,1% nelle esportazioni. In particolare, quelle verso i Paesi Bric (Brasile, Russia, India, Cina) hanno registrato un +18,4% (circa 1,3 miliardi di euro relativamente ai primi sei mesi del 2013), mentre quelle rivolte ai Mikt (Messico, Indonesia, Corea, Turchia) un +135% (822 milioni di euro circa). Poi c’è l’Australia, un mercato non nuovo che le aziende italiane della meccanica hanno riscoperto negli ultimi due anni e dove hanno registrato un +186% (poco meno di 400 milioni GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 47 AO ATTUALITÀ di euro). In conclusione, oltre 2,1 miliardi di euro di meccanica made in Italy è assorbita da Russia, Arabia Saudita, Turchia, Australia e Cina”. E in questo contesto, dove internazionalizzarsi è necessario per rimanere ‘vivi’, le piattaforme fieristiche possono davvero offrire molto. Il ruolo delle fiere “Le fiere sono una delle componenti imprescindibili del marketing mix aziendale, i luoghi dove si possono toccare con mano i prodotti e dove si creano le relazioni” ha sottolineato Daniele Vacchi, direttore co- momento il 98% del fatturato in Italia, dove siamo riusciti a imporci nel settore delle acque minerali, ma i margini sono sempre più ridotti e oggi, oltre a differenziare l’offerta e a innovare, come abbiamo fatto proponendo la bottiglia biodegradabile, dobbiamo affrontare la sfida dell’estero. In questo ritengo essenziale poter fare ‘sistema’ con altre aziende partner unendo le competenze, per esempio per trattare con i fornitori o per intraprendere iniziative comuni dal punto di vista commerciale, anche se le reti logistiche e distributive rimangono poi separate”. a parto della moda/abbigliamento l’estero privilegia i brand italiani già affermati, a sancire lo status sociale dell’acquirente, penalizzando le marche meno note, in ambito tessile questo problema non si pone, “anzi spesso i produttori cinesi compensano la minore qualità dei loro manufatti utilizzando tessuti italiani, il cui nome viene pubblicizzato sui capi più del nome dell’azienda confezionatrice” ha rivelato Claudio Merenzi, presidente di Sistema Moda Italia: reinterpretando il famoso slogan di un’azienda dell’informatica, dovremmo dire ‘Italy Inside’. “Molti prodotti che a prima b La crisi attuale dell’industria italiana trae origine da un crollo della domanda interna (a) non da una mancanza di competitività sui mercati mondiali (b) municazione corporate di IMA Group, nota realtà del mondo del packaging e della meccanica che ha nel proprio DNA la vocazione all’estero: “Nati come produttori di macchine per il confezionamento di tè ci siamo da subito rivolti primariamente a una clientela internazionale, dato lo scarso consumo di questa bevanda nel nostro Paese. E oggi il nostro fatturato è realizzato per il 94% all’estero. L’imprenditoria italiana ha tutte le carte in regola per competere sui mercati internazionali, ma per essere più forti contro certi colossi stranieri è utile fare rete e unire gli sforzi. In questo le manifestazioni fieristiche possono dare un notevole contributo, a patto di non limitarsi a essere luoghi di scambio, ma di diventare momenti di cultura e sviluppo del mercato. Oltretutto, per molte aziende l’acquisto di una macchina è non solo strategico per il business ma anche un forte investimento, per cui è essenziale visionare prima di acquistare”. Con lui concorda Alberto Bertone, presidente e AD di Fonti di Vinadio Acqua Sant’Anna: “Realizziamo al 48 È chiaro in questo senso l’esempio del settore tessile, tradizionalmente vessillo dell’Italia all’estero, che si è spesso affidato alle fiere per migliorare la propria penetrazione internazionale: “Nel 2015 Itma, la Fiera di riferimento del settore, tornerà in Italia (in concomitanza con Expo), costituendo una piattaforma centrale per i nostri produttori di macchine” ha dichiarato Sandro Salmoiraghi, past president di Acimit (Associazione dei costruttori italiani di macchinario per l’industria tessile). “L’export è centrale per i produttori di meccanica strumentale, settore dove l’Italia primeggia detenendo il secondo posto nel mondo in contesa a volte con il Giappone, altre con la Germania, e dove in questi ultimi anni sta divenendo sempre più forte la presenza cinese. Oggi le macchine di produzione asiatica si mantengono su una fascia qualitativa medio-bassa ma, come Giappone e Corea ci hanno insegnato con l’informatica, i livelli miglioreranno presto per cui occorre mantenersi ‘in corsa’ e tenere il passo con l’evoluzione tecnologica”. E se nel com- GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 vista non si direbbero italiani hanno in realtà un’anima italiana, perché l’Italia è ‘dentro’” ha proseguito Detlef Braun, membro del consiglio direttivo della tedesca Messe Frankfurt. “E non solo in ambito tessile: il responsabile di una nota casa automobilistica tedesca mi ha svelato che il 40% dei componenti interni dei loro veicoli è di provenienza italiana. Potremmo dire che non esiste made in Germany senza made in Italy”. Ha quindi proseguito Braun: “Le aziende di piccole e medie dimensioni costituiscono la spina dorsale del Paese, creano lavoro e sono motore dell’innovazione, spesso sono delle ‘eccellenze nascoste’ nei rispettivi settori. Il sistema fieristico tedesco, il più grande d’Europa, è partner di almeno 1.500 aziende italiane che vi si affidano per presentarsi al mercato tedesco ed estero: da 25 anni portiamo il nostro brand in varie aree geografiche a elevate potenzialità di crescita, offrendo nuove opportunità di business ai nostri clienti”. E nel processo di ‘internazionalizzazione’ di Messe Frankfurt, l’Italia costituisce un anello centrale… Tante soddisfazioni in Italia La filiale italiana di Messe Frankfurt ha festeggiato proprio in questi giorni i suoi 15 anni di attività, regalando all’azienda un 2012 di successi: “E a dimostrazione dell’ottimo lavoro compiuto dal team tricolore questo 2013 non sarà da meno: il meglio deve ancora venire” ha concluso Braun. “Abbiamo visto che ci sono ancora moltissime opportunità da cogliere”. Del resto, la crisi del 2008-2009 ha cambiato i paradigmi stessi con i quali le aziende devono competere sul mercato globale, proponendo nuovi paradigmi e il modello di business tedesco ben si adatta a una realtà come l’Italia. Lo ha sottolineato Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, intervistato da Automazione Oggi: “La Germania è un Paese che si fonda sul manifatturiero, proprio come l’Italia, oltre che sulla forza del suo sistema industriale di cui l’apparato fieristico è parte integrante. Dal punto di vista dell’internazionalizzazione siamo stati i primi fra gli operatori fieristici tedeschi a puntare all’estero ben 25 anni fa con l’apertura del primo spin off a Hong Kong e a esportare le nostre manifestazioni in varie aree, anche con acquisizioni. Prima è venuta la Cina, poi Dubai, Mosca, gli Stati Uniti e il Sud America. Oggi contiamo circa 2.000 dipendenti di cui almeno la metà lavora fuori Francoforte; in Cina per esempio abbiamo circa 400 persone e cinque uffici. Utilizziamo personale locale, anche a livello manageriale, come è avvenuto in Italia dove io stesso sono stato contattato per gestire la filiale italiana”. Automazione Oggi: Le aziende si aspettano dagli enti fieristici pieno supporto per sostenere le proprie strategie di internazionalizzazione. Voi cosa offrire? Donald Wich: Alle aziende di automazione italiane siamo in grado di proporre una piattaforma fieristica completa, prima di tutto con la partecipazione alla nostra fiera madre SPS/IPC/Drives di Norimberga, dove registreremo quest’anno un record di presenze italiane: ci saranno circa una novantina di aziende, il contingente più numeroso secondo solo a quello tedesco. Per quanto concerne le manifestazioni nel mondo, abbiamo stretto da alcuni anni una joint venture con un operatore fieristico cinese, con il quale organizziamo una manifestazione a Guangzhou, e ne stiamo entro il 1° maggio 2015, data di apertura preparando un’altra a Shanghai per il 2014- della mostra. Expo non sarà un momento 2015; lo stesso stiamo facendo in India. ‘fieristico’ bensì piuttosto un evento busiSiamo inoltre presenti in America del Sud ness-to-consumer del tutto diverso e l’idea con nostre filiali è proporre quale organizziamo cosa di nuovo, eventi ma per incentrato sul il momento in rafforzamento ambiti diversi del brand ‘made dall’automazione. in Germany’ al Ai clienti offriamo quale si associano non solo supfattori positivi porto durante quali tecnologia, l’evento, ma un precisione, punpacchetto comtualità… Nel pleto di servizi padiglione presenteremo i proche possono dotti tipici del sfruttare per nostro Paese, organizzare al anche culinarimeglio la loro gastronomici, e partecipazione. Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia l’obiettivo è creare qualcosa di A.O.: Qual è il ‘grado di internazionalizzazione’ di divertente e ludico, giocando sulla mulSPS/IPC/Drives Italia dal punto di vista timedialità, la digitalizzazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie per coinvolgere di espositori e visitatori? i visitatori più che le aziende. Oltretutto Wich: SPS/IPC/Drives Italia nasce come ma- SPS/IPC/Drives Italia nel 2015 si terrà in nifestazione pensata per il mercato italiano sovrapposizione all’apertura di Expo, in e non vuole in nessun modo fare concor- maggio appunto, e questo ci aiuterà a svirenza a Norimberga. È focalizzata sull’Italia luppare tutte le possibili sinergie. Del resto, ma, nonostante non fosse nei nostri obiet- come sappiamo, le aziende di automazione tivi ha ricevuto anche la qualifica di manife- hanno nel settore alimentare, tema sul stazione internazionale. Vi sono espositori, quale si incentrerà l’Expo, uno dei principali per esempio, che arrivano direttamente mercati di sbocco. dalla Germania senza l’appoggio di filiali e fra i visitatori abbiamo delegazioni di A.O.: Nuovi mezzi di comunicazione e buyer da Paesi esteri quali Polonia, Russia e fiere: come interagiscono questi due Francia. Al momento non abbiamo invece elementi? input da parte dei clienti per aprirci all’area del Mediterraneo, anche per la difficile si- Wich: La digitalizzazione e l’utilizzo delle tuazione economico-politica di questa re- nuove tecnologie di comunicazione ‘social’ gione che rimane commercialmente poco hanno profondamente modificato il modo in cui le aziende si devono rapportare con appetibile. il pubblico e più in generale con i clienti: le A.O.: State lavorando anche in vista di fiere costituiscono un elemento assolutaExpo 2015, che sarà un ottimo momento mente complementare all’impiego di queste nuove forme di comunicazione. di internazionalizzazione… Proprio per la maggiore ‘rarefazione’ e Wich: Expo 2015 è un progetto impegna- virtualizzazione dei rapporti è essenziale tivo. Abbiamo vinto il bando per l’assegna- proporre dei momenti di effettivo contatto zione della gestione del padiglione tedesco e relazione, di incontro ‘fisico’, che si può e siamo ormai in una fase avanzata dei la- realizzare solo in una cornice come quella vori; a metà dicembre abbiamo un accordo delle fiere, che hanno ricevuto così nuovo per la consegna del lotto sul quale sorgerà impulso. il padiglione tedesco, i cui lavori inizieranno a marzo 2014 per terminare i collaudi finali Messe Frankfurt - www.messefrankfurt.com GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 49 AO ATTUALITÀ di Ilaria De Poli Una questione di sicurezza Ricerca e innovazione sono le due parole-chiave di Fike, in grado di offrire prodotti per la sicurezza attivi e passivi, efficaci e affidabili E ra il 16 luglio 2007 quanto l’esplosione di un silos di farina nel Molino Cordero di Fossano, in provincia di Cuneo, causava la morte di cinque operai; il 21 aprile 2009 prendeva fuoco a Riese Pio X, in provincia di Treviso, un’azienda produttrice di pedane in legno determinando l’intervento di otto squadre dei Vigili del Fuoco e dei tecnici dell’Arpav (Agenzia regionale per la protezione ambientale) per valutare l’eventuale grado d’inquinamento: quando si parla di sicurezza le variabili in gioco sono molte. Spesso purtroppo si parla di vite umane perse o lese, ma non è raro che si causino danni a livello ambientale, per non parlare della perdita economica legata ai macchinari e agli impianti coinvolti. È con tutto questo che Fike ha a che fare da oltre 60 anni: “L’azienda è nata nel ‘solito’ garage americano a Blue Springs (Missouri) nel secondo dopoguerra come realtà attiva nel campo della meccanica. Poi si è evoluta nel tempo focalizzandosi sul business della sicurezza” ha raccontato Carlo Robino, branch office manager di Fike Europe - Filiale di Milano, in occasione della visita della stampa tecnica alla nuova sede milanese dell’azienda. “Come filiale italiana siamo a tutti gli effetti un branch della società belga, anima europea del Gruppo, e come tale dal 1991 commercializziamo e distribuiamo sistemi per la protezione dalle esplosioni in ambito industriale e soluzioni per lo scarico delle sovrappressioni, offrendo ai clienti l’assistenza di un team di tecnici e ricercatori di comprovata esperienza”. Data la 50 materia particolarmente sensibile, poiché è spesso in gioco la vita degli operatori, e complessa, in quanto oggetto della normativa a livello internazionale, il personale di Fike partecipa continuamente a workshop di formazione in Belgio: “Mensilmente ci rechiamo presso la casa madre belga, vicino ad Anversa, per partecipare a corsi oltre che per confrontarci con i colleghi, acquisendo così una conoscenza del quadro normativo e tecnico più completa e di respiro europeo” ha rivelato Robino. “Quando implementiamo una soluzione dobbiamo assumerci tutte le responsabilità conseguenti; dobbiamo dunque garantire che offra i requisiti di sicurezza richiesti e per questo è fondamentale che il montaggio dei componenti avvenga correttamente, che il prodotto sia scelto con cognizione di causa, che tutte le possibili fonti di rischio siano valutate al meglio, che la soluzione sia consona al processo nel quale viene inserita… i fattori da considerare sono molteplici e non possiamo permetterci di compiere errori. Per questo Fike ha acquistato negli Stati Uniti una cava dove è in grado di ricostruire dei miniimpianti sui quali testare la tenuta delle soluzioni che propone al cliente, spesso ingegnerizzate ad hoc, e nella quale compie prove GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 La valvola pneumatica attiva a manicotto I-Flex è costituita da un robusto corpo valvola che contiene un manicotto ed esperimenti per migliorare la qualità dei propri prodotti”. Il business di Fike si concentra su tre tipologie di soluzioni: elementi passivi di sfogo delle sovrappressioni e contenimento delle esplosioni, come i dischi di rottura; soluzioni attive, ossia di protezione, che rilevano l’eventuale esplosione e consentono di intervenire e soffocarla prima che diventi incontrollabile; infine sistemi di prevenzione. Quest’ultimo è un nuovo filone: “Si tratta di prodotti che consentono di rilevare le condizioni che potrebbero portare a un fenomeno esplosivo permettendo di intervenire in modo proattivo, impedendo che la situazione precipiti e che l’evento si verifichi” ha spiegato il direttore. Dischi di rottura Apparentemente sembrano prodotti a basso costo e di semplice fattura, sono infatti ‘semplici’ lamine metalliche o di altro materiale, che vengono preincise e alloggiate in un contenitore: al raggiungimento di una soglia di pressione prestabilita si rompono in modo totale fungendo da valvola di sfogo per la pressione. I dischi di rottura di Fike si sono però evoluti nel tempo per offrire ‘plus’ importanti rispetto ad altre soluzioni standard e ‘low cost’ dei competitor: “Ricerca e innovazione costituiscono per noi un elemento imprescindibile di differenziazione rispetto alla concorrenza e su di esse investiamo molto” ha sottolineato Amos Cavalera, outside sales engineer dell’azienda. “Nello specifico, per i dischi di rottura abbiamo sviluppato un sistema di produzione brevettato, grazie al quale il disco si apre con maggiore velocità e in modo più completo assicurando un migliore sfogo delle sovrappressioni e senza rilasciare alcun frammento. Il tutto a fronte di una mi- Le valvole di isolamento ValvEx sono nate a seguito di gliore tenuta e durata una campagna di ricerca condotta da Fike sulla del disco stesso nel propagazione delle esplosioni tempo anche a fronte La valvola di un numero elevato ValvEx si chiude di sollecitazioni da all’aumentare parte di processi che della pressione arrivano a valori di all’interno della pressione vicini alle tubazione soglie di rottura” ha proseguito Cavalera. “Inoltre, grazie alla particolare tecnica di produzione che abbiamo sviluppato, i nostri dischi di rottura vengono incisi solo su un lato, in modo tale L’attuale gamma di dischi di rottura di Fike che la superficie a contatto con il processo si compone delle tre linee Axius, Axius SC rimanga liscia impedendo l’accumulo di e Atlas, in grado di resistere anche al vuoto impurità o batteri, come richiede la norma- assoluto. Una delle applicazioni tipiche tiva per produzioni igieniche in campo per è in combinazione con la valvola di sicuesempio alimentare o farmaceutico”. Le rezza ValvGuard: il disco viene applicato al multinazionali di questi settori sono dispo- di sotto della valvola in modo da protegste a investire molto su questo non solo in gerla fungendo da schermo contro azioni Europa, ma anche negli stabilimenti delo- meccaniche o chimiche dovute al processo calizzati in Asia o in altri Paesi dove le nor- e impedendo che la valvola, più delicata e mative sono meno stringenti, in quanto costosa, entri in contatto con sostanze che non possono permettersi un danno d’im- potrebbero danneggiarla; in tal modo, magine a prescindere dal luogo di con- poi, è possibile andare avanti con la lavofezionamento dei prodotti che vendono razione anche in caso di asportazione della globalmente. “Abbiamo anche ridotto la valvola per le operazioni di pulizia o contolleranza del disco sul punto di rottura trollo (d’obbligo ogni due anni) in quanto a da ±10 a ±5%. Realizziamo dischi di ogni contatto con la lavorazione rimane il disco. tipologia e su misura delle esigenze del cliente, idonei allo scarico di liquidi, gas e Sistemi attivi vapore” ha sottolineato Cavalera. “Inoltre, e prevenzione siamo in grado di assicurare la tracciabilità Oltre a soluzioni passive Fike offre sistemi completa dei nostri prodotti, dalla materia attivi di isolamento che permettono di prima al pezzo finito, tramite il numero di contenere un’eventuale esplosione: “Amserie. Del resto, lavorano in ambiti come mettiamo che si verifichi un evento esploquello aeronautico dove la tracciabilità è sivo nel filtro di un impianto, ebbene esso coinvolgerà anche il silos collegato se non d’obbligo”. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 51 AO ATTUALITÀ si saranno adottati dei sistemi atti a impedire tale passaggio” ha spiegato Max De Santis, customer service E.P. Specialist. “Nei nostri laboratori abbiamo studiato quali sono le modalità di propagazione di pressione e fiamma e come evitarne la diffusione verso i volumi limitrofi”. Pressione e fiamma non si propagano infatti con gli stessi tempi ed è possibile intervenire sfruttando tale differenza temporale, evitando che si inneschi una detonazione incontrollabile che potrebbe causare la rottura di parti dell’impianto con conseguente fuoriuscita di fiamme, frammenti che potrebbero venire scagliati contro chi si trova nelle vicinanze, o gas tossici. Le valvole di isolamento ValvEx di Fike sono proprio nate a seguito di una campagna di ricerca condotta sulla propagazione delle esplosioni da polveri in contenitori collegati tra loro da tubazioni e protetti con membrane antiesplosione. Essa si chiude all’aumentare della pressione all’interno della tubazione. Grazie a un sistema brevettato, una volta chiusa la valvola rimane bloccata per diversi minuti dopodiché si riassetta autonomamente, quando il normale flusso di processo viene ripristinato. La valvola pneumatica attiva a manicotto I-Flex di ultima generazione, in particolare, si integra perfettamente nelle tubazioni di interconnessione o di raccordo verso altre apparecchiature dell’impianto senza interferire con il processo ed è costituita da un robusto corpo valvola che contiene un manicotto a sua volta costituito da un elastomero resistente e flessibile. Fra i due circuiti di attivazione indipendenti la stessa valvola a manicotto può essere utilizzata anche come valvola di processo, dato che permette di regolare la portata creando una limitata sezione di passaggio. In caso di intervento la valvola può essere riarmata direttamente dall’operatore in pochi secondi. La rilevazione avviene in un massimo di 50 ms; in altri casi vengono impiegati altri tipi di sensori: quelli di pressione registrano non soltanto lo sforamento dalle soglie predefinite oltre le quali i sistemi si attivano, ma l’intera curva di andamento della pressione, Fike ha acquistato una cava negli Stati Uniti dove avvertendo l’utente in esegue esperimenti e test esplosivi caso di avvicinamento principali impieghi figura quello in combi- ai valori di soglia. I falsi allarmi vengono nazione con il rilevatore ottico di fiamma e evitati grazie alla presenza di un modulo scintilla Irex di Fike. Tale rilevatore ottico è di controllo che convalida il segnale di alin grado di individuare le eventuali scintille larme ricevuto dal sensore. presenti all’interno della tubazione; poi, in- “Quello della prevenzione rappresenta viando un segnale alla centralina, chiude per noi un nuovo ambito di business” il manicotto della valvola impedendo la ha proseguito Robino. “Lavoriamo sulle diffusione delle scintille che potrebbero fonti di innesco e su come intervenire generare un’esplosione. Disponendo di per diminuire il rischio di esplosione. Per esempio, in ambienti dove circolano delle polveri, come i silos, una banale azione Atlas: un ‘gigante’ fra i dischi di rottura meccanica può causare un surriscaldamento o provocare delle scintille che ina linea di dischi di rottura Atlas di Fike, pur nescano un’esplosione”. Vi sono poi casi di mantenendo le caratteristiche principali e auto-combustione o combustione senza distintive della tecnologia G2 (rapporto opefiamma, in presenza di cariche elettrostatirativo del 95%, utilizzo con liquido o vapore, che, superfici calde o sorgenti elettriche… elevata resistenza al vuoto e ai cicli pulsati), E se le scintille si possono rilevare tramite estende le pressioni di taratura disponibili, rendendo la detector ottici, in altri casi questo non gamma G2 più ampia per rispondere al meglio alle nebasta. Fike ha realizzato soluzioni in grado cessità del cliente. La serie utilizza la tecnologia brevetdi rilevare un’eccessiva concentrazione di tata utilizzata per tutti i prodotti polveri potenzialmente esplosive in amdella serie G2: il disco di rottura bienti dove non dovrebbero essercene, la viene fabbricato senza pre-incipresenza di gas o anidride carbonica quali sioni tipiche dei dispositivi trapossibili cause di combustione, la presenza dizionali, eliminando le possibili di braci dove la fiamma è nascosta, che zone di stress del materiale duun semplice detector ottico non sarebbe rante le fasi operative e rendendo capace di notare: “È questa la prossima il disco più resistente e affidabile frontiera della sicurezza, che consente di nel tempo. Inoltre, l’automazione rilevare uno stato anomalo in anticipo e utilizzata nel processo produttivo dei prodotti G2 consente di produrre in economia, auquindi decidere il tipo di intervento da efmentando significativamente la velocità nei tempi di consegna. La gamma di dischi di rotfettuare in base alla tipologia del processo tura Atlas è disponibile in Hastelloy C276 e 316/316L acciaio inox, nelle dimensioni da DN25 in essere”. (1”) a DN100 (4”); la serie utilizza il porta-disco tipo Atlas-LO (basso profilo) disponibile in Fike Italia - www.fike.com molteplici materiali e configurazioni. L 52 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Insieme per la tua soluzione ideale Soluzioni a 361° corrispondenti alle tue esigenze L’approccio 361° offre prodotti su misura per le tue necessità. Già molti sensori e componenti Omron seguono questo concetto. Innovazione continua e sviluppo dei prodotti seguono lo stesso principio. Sempre con un grado in più di fiducia. Termoregolatori Alimentatori Relé di monitoraggio Temporizzatori Sensori fotoelettrici Relé Sensori di prossimità Sensori a fibra ottica I prodotti LITE sono convenienti ma senza alcun compromesso in qualità. I prodotti PRO rappresentano l’opzione “installa e dimentica”, offrono maggiore durata e più funzionalità. I prodotti PROplus sono studiati per risolvere specifiche applicazioni con funzionalità dedicate. Chiamaci subito per un preventivo! Omron Electronics SpA Tel. 02 32681 Info.it@eu.omron.com industrial.omron.it AO ATTUALITÀ di Antonella Pellegrini Nel mondo di SolidWorks 2014 Dassault Systèmes presenta il portafoglio di prodotti SolidWorks 2014, un’offerta completa del software 3D che garantisce nuovi livelli di produttività in tutti i settori industriali. Tra le novità, My-SolidWorks, una via d’accesso immediata a tutte le informazioni “S olidWorks si sta sempre Guido Porro managing più integrando nella fadirector Euromed miglia Dassault Systèmes, (Italia, Grecia, Israele, sia in termini di pratiche Turchia e Balcani) tecnologiche sia nelle pradi Dassault Systèmes tiche di vendita”. Ci tiene a precisare Guido Porro managing director Euromed (Italia, Grecia, Israele, Turchia e Balcani) di Dassault Systèmes, nel corso della conferenza stampa appositamente organizzata per presentare tutte le novità di SolidWorks, quest’anno alla 22esima edizione. “Oggi presentiamo contenuti significativi” afferma con soddisfazione. “Vi sono dei trend di business che è necessario seguire per Guidati competere sul mercato. Il dalla primo megatrend è quello community della mobilità, che significa Marco Gazzetto, rendere disponibili ovunque director sales Soe condividere con chiunque lidWorks Balkans, le idee di progettisti, ingeIsrael, Italy, Dassault gneri e designer. Mobilità Systèmes, ribadisce significa stare al passo con la Marco Gazzetto, quanto il focus sul tecnologia moderna, dai ta- director sales SolidWorks cliente sia sempre blet al cloud, e questo anche Balkans, Israel, Italy, al centro delle straper quanto riguarda tema- Dassault Systèmes tegie della società. tiche complesse. Il secondo trend è il bisogno di semplicità e fluidità dei “Poniamo sempre la massima attenzione nei processi. Il terzo è quello di offrire a chiun- confronti dei nostri clienti” afferma “e questo que la possibilità di utilizzare i dati all’in- trova riscontro anche nelle nuove funzionaterno della simulazione, anche a coloro che lità di SolidWorks 2014: oltre il 90% delle non sono ‘scienziati’ e non possono vantare migliorie portate sono guidate dalle richiecompetenze e conoscenze approfondite ste dei clienti. Il nostro obiettivo continua a essere quello di fornire ai professionisti della nella gestione di forme complesse”. 54 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 progettazione strumenti facili da usare che permettano loro di creare prodotti innovativi”. La società attinge linfa vitale dalla vasta comunità di SolidWorks, un mondo di appassionati che condivide la passione e la conoscenza della progettazione e lo sviluppo di prodotti a livello mondiale. “Parliamo di 2 milioni di utenti nel mondo, 200 mila clienti - 200 user group. Vi sono poi gli innumerevoli fan attivi nei social network: circa 1.400.000 utenti su Facebook, 4.500.000 video caricati su youtube… Dunque, una comunità vivace a livello mondiale che continua a crescere e a condividere informazioni”. E i numeri lo confermano: 2 miliardi di euro il fatturato di Dassault Systèmes lo scorso anno e 528 milioni quello di SolidWorks. L’Italia mantiene lo stesso trend a livello mondiale con una crescita costante e in linea con le previsioni. “Pe- Migliorie e vantaggi Style Spline: una delle nuove funzionalità di SolidWorks 2014 raltro, un’indagine recentemente condotta sul livello di soddisfazione del prodotto ha mostrato un trend in crescita proprio nel tasso di gradimento: il 90% degli intervistati ha infatti dichiarato di voler proseguire la propria partnership con SolidWorks e lo suggerirebbe ad amici o conoscenti o a chi desiderasse investire in tecnologia”. La stessa attenzione per la comunità è riversata anche nell’ambito della formazione dei distributori: “Investiamo grandi risorse nella formazione dei nostri rivenditori e nella loro certificazione” aggiunge Marco Gazzetto “il nostro focus principale rimane legato al canale professionale progettisti meccanici ed elettrici che devono essere soddisfatti da personale altamente qualificato, nel miglior modo possibile”. Ma quali sono le novità più significative? “La prima applicazione disponibile su cloud, una vera propria innovazione e in fase di test presso una fascia selezionata di aziende e che verrà presto portata sul mercato. Da quest’anno abbiamo introdotto il My-SolidWorks. Qui gli utenti che si registrano possono trovare tutte le informazioni che gli servono: dal blog ai training sul Web. È un accesso estremamente rapido a tutte le informazioni senza dover passare dai social network. Peraltro, uno strumento prezioso che ci permette di conoscere al meglio i nostri utenti, capire quali sono le loro esigenze o richieste, destinato a diventare il mezzo per il miglioramento del prodotto attraverso una maggiore conoscenza dell’utente finale e delle loro necessità”. La nuova release SolidWorks 2014 consente ai progettisti di trasformare le proprie idee creative da semplici schizzi di progetto e immagini a modelli 3D con rapidità, ampliando il set di strumenti di progettazione per agevolare l’introduzione di prodotti innovativi per i nuovi mercati. La condivisione dei modelli 3D fin dalle prime fasi della progettazione può essere Tra i vantaggi che derivano dall’utilizzo della nuova release, si segnala una gestione agevolata di una maggiore quantità di dati grazie alla nuova integrazione con Microsoft Office e al client web ottimizzato con anteprima grafica. L’integrazione più stretta con SolidWorks Enterprise PDM e con eDrawings permette agli utenti di ottimizzare, condividere e tracciare i progetti elettrici in maniera più semplice, per Le operazioni di disegno sono state ulteriormente automatizzate e velocizzate favorita dalla realizzazione di prototipi fisici realizzati con le tecnologie dei partner di SolidWorks specializzati in stampa tridimensionale. Con eDrawings, le aziende possono visualizzare i progetti in 3D e mostrare il comportamento effettivo dei prodotti nel mondo reale attraverso esperienze 3D di realtà aumentata su qualsiasi dispositivo iOS, come iPad o iPhone. La nuova funzionalità Style Spline, il ridimensionamento automatico degli schizzi (Sketch Picture) e i nuovi controlli dei raccordi conici permettono agli utenti di creare superfici complesse e forme organiche in modo più veloce, semplice e preciso. Le operazioni di disegno dei particolari sono state ulteriormente automatizzate e velocizzate. Le nuove funzioni per la progettazione di parti in lamiera consentono di creare più rapidamente le geometrie e generare dati più precisi per la produzione. Agli utenti viene garantito un controllo migliore delle proprietà degli angoli, oltre alla capacità di creare nervature di irrigidimento come le indentature che consentono di aumentare il peso e la forza applicati alle squadrette di montaggio. una migliore collaborazione sui progetti. Inoltre, con il nuovo supporto per i dispositivi Android, gli utenti mobili possono estendere la visualizzazione oltre i dispositivi iOS. Gli utenti possono preventivare il costo delle parti più velocemente e impostando meno parametri, quindi condividere i dati in maniera più efficiente con tutta la filiera. Ad esempio, i dati essenziali di un assieme per lo sviluppo di un prodotto possono essere esportati in Microsoft Excel per una condivisione più semplice con altri reparti, come la produzione e l’ufficio acquisti. Infine, SolidWorks Simulation sfrutta automaticamente i dati per il riutilizzo nelle simulazioni, evitando inutili duplicazioni e migliorando la collaborazione nella progettazione. È poi possibile la creazione più rapida di assiemi grazie alla nuova barra contestuale degli strumenti Quick Mate e Slot Mate (accoppiamento rapido e di gole). Nelle viste in sezione degli assiemi, gli utenti possono includere o escludere determinati componenti per creare velocemente viste in sezione di grande impatto. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Dassault Systèmes - www.3ds.com 55 SEW-EURODRIVE–Driving the world SEW-EURODRIVE muove il mondo. La tecnica innovativa degli azionamenti di SEW-EURODRIVE è presente in tutto il mondo in svariati campi di applicazione e con numerose opzioni disponibili. Che stiate guidando un'automobile, bevendo una bottiglia d’acqua o ritirando i bagagli all'aeroporto, sareste sorpresi di sapere quante azioni nel vostro quotidiano sono rese possibili da SEW-EURODRIVE. Le esigenze di massima qualità, elevata efficienza energetica e riduzione dei costi di impianto non hanno confini. Così come le nostre soluzioni di azionamento. www.sew-eurodrive.it SEW_Multipicture_210x297_IT.indd 1 14.01.14 10:20 Foto tratta da www.morguefile.com AO SPECIALE Le macchine parlano: M2M e IoT Internet delle cose a cura di Antonella Cattaneo GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 57 AO SPECIALE di Martina Moretti Un sistema di lavaggio made in Italy D al Friuli all’Australia il passo non è poi così lungo. Naonis.com, una società di informatica di Pordenone che da più di dieci anni offre soluzioni di sicurezza, controllo e monitoraggio via Internet, ha realizzato un sistema di auditing e datalogging da remoto per cinque impianti di lavaggio di una società di distribuzione alimentare australiana. Per la trasmissione dei dati, dal PLC che controlla ogni macchinario al sistema di supervisione centralizzato, collegato via Internet, è stata scelta la piattaforma di telecontrollo e teleassistenza eWON 500/4001, distribuita in esclusiva in Italia da EFA Automazione. “Ci ha contattato un costruttore di macchine friulano che realizza impianti per la pulitura di prodotti nel settore alimentare” racconta Roberto Bastasin, ingegnere responsabile di progetto di Naonis. “È un’azienda con cui abbiamo già collaborato in passato e che vende in tutto il mondo. E infatti il progetto riguardava un’azienda di distribuzione australiana che aveva bisogno di realizzare 5 impianti di pulitura e lavaggio in altrettanti siti produttivi distribuiti sul continente australiano”. Gli impianti di lavaggio e igienizzazione sono presenti sia nelle aziende di produzione alimentare su scala industriale, sia in quelle della grande distribuzione. A ogni tipo di lavaggio corrisponde infatti un macchinario specifico. Ci sono per esempio macchine per la lavorazione delle carni, per il settore dolciario o quello farmaceutico. Ma ci sono poi anche sistemi robotizzati per il lavaggio e l’asciugatura in continuo di elevate quantità di cassoni, stampi e attrezzature particolari, che si occupano in modo automatico anche degli stoccaggi. La società di distribuzione però aveva anche precise esigenze in materia di monitoraggio e storicizzazione dei dati. Infatti la legislazione australiana ha una regolamentazione complessa in materia alimentare, che va sotto il nome di ‘Australia New Zealand Food Standards Code’, nota anche come ‘The Code’. Per rispettare questa normativa, occorreva un vero e proprio sistema di auditing che non solo monitorasse costante- 58 Apertura www.morguefile.com La società informatica Naonis.com ha realizzato un sistema di auditing e datalogging per cinque impianti di lavaggio alimentare in Australia utilizzando il gateway eWON 500/4001 mente tutti i parametri impostati per rilevare immediatamente malfunzionamenti o valori fuori norma, ma che registrasse tutti i dati e li mantenesse a disposizione per tutto il tempo richiesto dall’autorità competente. La raccolta e il monitoraggio dei dati Naonis.com ha realizzato il sistema informatico che raccoglie i dati dai singoli siti e li pubblica su una rete Internet protetta. In questo modo è sempre garantita una ridondanza delle informazioni: infatti i dati vengono registrati nel singolo sito e allo stesso tempo nel sistema centrale. Il progetto aveva come obiettivo il data logging e auditing dei dati di ciclo macchina e degli eventuali allarmi di alcune macchine per il lavaggio industriale. Questi dati dovevano essere disponibili sia all’interno dell’azienda sia in una stazione remota di controllo generale di tutti gli impianti che sarebbero stati dislocati a grande distanza l’uno dall’altro. La replicazione dei dati sull’unità generale di controllo avrebbe offerto, inoltre, un’ulteriore garanzia che, nell’eventualità che uno dei sistemi locali si danneggiasse irreparabilmente, i dati in esso memorizzati non sarebbero andati persi. I dati eWON 500/4001 mette a sarebbero dovuti essere disposizione svariati protocolli disponibili a tutti gli utenti Internet e tecnologie autorizzati mediante un informatiche consolidate come i qualunque browser di database relazionali e i server web GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 L’archivio dei dati permetterà di dimostrare anche fra anni che un determinato ciclo di lavaggio si è svolto rispettando tutti i vincoli stabiliti dalla normativa Apertura www.morguefile.com navigazione Internet. La necessità di poter effettuare facilmente successive analisi statistiche sui dati raccolti ha portato alla scelta di raccogliere i dati su database relazionale. Per la realizzazione Naonis.com ha realizzato il sistema informatico che raccoglie i dati dai singoli siti e li pubblica su una rete Internet protetta del progetto si è scelto di utilizzare tecnologie innovative come il dispositivo eWON 500/4001 che mette a disposizione svariati protocolli Internet e tecnologie informatiche consolidate come i database relazionali e i server web. “Il costruttore di macchine aveva già utilizzato con soddisfazione eWON per progetti di monitoraggio remoto su PLC. Ci hanno chiesto se si poteva scegliere un dispositivo della casa belga anche per questo progetto che prevedeva un sistema di supervisione via rete Internet protetta. Lo abbiamo messo alla prova: la comunicazione via posta elettronica o via rete Internet tramite ftp ha funzionato perfettamente. Questa è una caratteristica davvero notevole, che apre anche per noi nuove possibilità professionali” spiega Bastasin. Il sistema di datalogging realizzato da Naonis.com prevede il collegamento con un database relazionale, MySql, che raccoglie e archivia dati, interrogazioni, interventi manutentivi ecc. I dati vengono inviati dal gateway e grazie al programma software sono disponibili praticamente da qualsiasi punto della terra attraverso una connessione Internet protetta. Fra i dati che occorre monitorare ci sono la temperatura dell’acqua, la densità del detergente, la capacità dei liquidi, l’assorbimento di corrente e altri ancora. “Facciamo un esempio” racconta ancora Bastasin. “Per garantire l’igienizzazione di un contenitore, la regolamentazione ufficiale richiede una determinata temperatura dell’acqua e densità del detergente. Una prima funzione del monitoraggio è quella di verificare la correttezza dei valori e di permettere un rapido intervento manutentivo in caso di valori fuori norma. Inoltre l’archivio dei dati permetterà di dimostrare, poniamo, anche fra cinque anni che quel determinato ciclo di lavaggio, quel giorno a quell’ora, si è svolto rispettando tutti i vincoli stabiliti dalla normativa”. Gateway eWON “Tutto è cominciato a fine 2007, quando abbiamo cominciato a parlare di fattibilità del progetto. Nel luglio 2008 è stato realizzato il primo impianto e nel giugno 2009 il quinto e ultimo. Anche la messa in funzione del sistema di supervisione è stata fatta quasi interamente da remoto, qui dalla nostra sede di Pordenone” conclude Bastasin. “È stato un progetto appassionante che ci ha dato non poche soddisfazioni, non ultima quella di lavorare per la lontana Australia. E poi devo dire che abbiamo anche scoperto delle nuove possibilità per l’attività della nostra azienda. Il telecontrollo è da sempre il nostro core business, e un dispositivo gateway come eWON 4001 che si connette ai PLC delle macchine e comunica via Internet ci ha dato delle nuove idee”. I gateway della famiglia eWON 500/4001 sono dispositivi per la manutenzione, la gestione e il controllo da remoto via Internet dei PLC. Sono facili da configurare e da far funzionare, anche grazie alla configurazione guidata via Web. Garantiscono la massima robustezza, perché rispondono a tutti gli standard richiesti da ambienti industriali difficili. Massima sicurezza anche dal punto di vista della connessione in rete e della protezione dei dati, per- eWON può essere usato in combinazione con un PLC utilizzando i protocolli Modbus RTU-TCP, UnitelWAY-XIP, DF1-EIP, MPI e i protocolli che utilizzano le convenzioni Ascii ché sono previsti più livelli di password per l’accesso. Tra le caratteristiche di eWON 500/4001 si ricordano quelle di router TCP/ IP, firewall embedded, controllo remoto, scripting, strumenti di reporting, notifica di allarmi, I/O digitale, dalogging. eWON può essere usato in combinazione con un PLC utilizzando i protocolli Modbus RTU-TCP, UnitelWAY-XIP, DF1-EIP, MPI e i protocolli che utilizzano le convenzioni Ascii. Il gateway di eWON supporta i protocolli TCP/IP e PPP. Questo permette di beneficiare degli standard di rete più universalmente istallati. Permette anche di usare applicativi software standard ampiamente noti come Internet Explorer, FTP, Snmp Manager ecc. e ridurre così in modo significativo i costi di installazione. EFA Automazione - www.efa.it - Naonis.com - www.naonis.it GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 59 AO SPECIALE di Lucrezia Campbell La rivoluzione dell’Iot L’Internet of Things rende possibili linee di business completamente nuove e servizi che altrimenti non potrebbero esistere: è quanto spiega Jens Wiegand, vice president of strategic marketing di Wind River A .O.: Quale approccio devono utilizzare le imprese nei confronti dell’Internet of Things (IoT)? Jens Wiegand: L’Internet of Things sta rivoluzionando i tradizionali modelli di business in diversi settori. L’IoT infatti, non è solamente in grado di trasformare le attività di un’azienda attraverso eccezionali incrementi di produttività ed economie di scala, ma rende possibili linee di business completamente nuove e servizi che altrimenti non potrebbero esistere. La tecnologia in sé costituisce solo il punto di partenza ma saranno i nuovi modelli di business a guidare il processo di trasformazione. Per i settori ad alta densità di capitale si tratta di un gere a un miglior processo di decision-making? Come può avvenire lo scambio di informazioni tra realtà, sistemi e applicazioni tra loro isolate? Come aumentare l’efficienza operativa dei sistemi che supportano l’IoT per creare un maggiore potenziale di profitto? E come è possibile applicare gli insegnamenti tratti e i successi maturati ai diversi mercati verticali? Gli operatori e i produttori di sistemi o dispositivi hanno punti di vista molto diversi rispetto Jens Wiegand, vice president of alle opportunità offerte strategic marketing di Wind River dall’IoT, tuttavia sono accomunati dalla ricerca di soluzioni in grado di adattarsi in modo efficiente, incrementare il ricavo medio per dispositivo e creare una differenziazione competitiva, rispondendo al contempo alle esigenze dei singoli mercati verticali. A.O.: Come possono le imprese sfruttare l’IoT per ottimizzare i loro processi? cambio di paradigma: dalla differenziazione dei sistemi di controllo alla differenziazione della gestione delle informazioni. Le imprese coinvolte nell’IoT dovrebbero quindi porsi una serie di domande. Quali sono le loro principali spese operative? Quali sono quelle dei loro clienti? Qual è il modo migliore per mettere in correlazione i vantaggi offerti dai nuovi sistemi, dispositivi e applicazioni con reti complesse e spesso fragili? Com’è possibile sfruttare le informazioni fornite dai dispositivi per giun- 60 Wiegand: Il principale vantaggio che deriva dalla possibilità di connettere dispositivi intelligenti è, come spesso succede, di tipo economico. Per fare alcuni esempi, impiegare una persona per la manutenzione di una macchina, la lettura di un contatore o l’impostazione dei valori di riscaldamento e raffreddamento nella gestione energetica di un edificio costa almeno tre volte di più rispetto all’utilizzo di un dispositivo. Un altro fattore-guida, altrettanto importante, è la domanda di Big Data in tempo reale in modo da prendere decisioni più rapide e mirate. Nel momento in cui i dati diventano una nuova forma di business, le architetture IoT possono fornire dati strutturati e non, insieme a sofisticate funzioni analitiche in tempo reale che influenzano e determinano decisioni di business più intelligenti. Le architetture IoT forniscono inoltre una via per accedere al cloud e un mezzo per sfruttarne il potenziale, offrendo GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 alle aziende la possibilità di sviluppare nuovi servizi business-tobusiness o business-to-consumer che creano nuove efficienze ed economie di scala. L’IoT ha permesso ai più diversi settori la possibilità di fruire di due benefici operativi, chiave in grado di ottimizzare i processi di business: realtime analytics e adaptive analytics. Grazie alle capacità di manutenzione predittiva e di auto-diagnosi, nell’IoT l’analisi in tempo reale (realtime analytics) viene effettuata autonomamente dai dispositivi e dalle macchine intelligenti. Per esempio, i sistemi sono in grado di estendere la durata dei componenti a rischio di possibili malfunzionamenti riducendo il carico meccanico oppure richiedendo autonomamente un intervento. La manutenzione predittiva elimina il tempo e i costi relativi ai controlli programmati e all’assistenza preventiva, aumentando l’efficienza attraverso una gestione ottimizzata delle scorte di componenti, riducendo quindi i costi di magazzino. Grazie invece alla possibilità di convertire gli enormi set di dati generati dall’IoT in una fonte di informazioni ricche e utilizzabili, l’analisi adattativa (adaptive analytics) aiuta a identificare i trend che determineranno la trasformazione del business. Permettendo lo sviluppo di processi decisionali in tempo reale e su vasta scala in grado di migliorare il comportamento di dispositivi e sistemi, l’analisi adattiva rende i sistemi intelligenti ancora più intelligenti, capaci quindi di diagnosticare con maggiore precisione, e risolvere, i problemi nel momento in cui questi si verificano. A.O.: Cosa sono i gateway intelligenti e cosa devono sapere le imprese a riguardo? Wiegand: Le organizzazioni che operano nel commercio e nel settore pubblico (che comprende tra gli altri energia, building automation, trasporti, sanità) e che desiderano fare leva sull’IoT si trovano ad affrontare due possibili scenari: connettere gli asset già esistenti oppure costruire una nuova generazione di dispositivi connessi. Per la maggior parte delle organizzazioni, connettere le risorse esistenti ha la priorità in termini di tempi e impatto. Le imprese vogliono infatti trovare modi efficienti per connettere miliardi di risorse già installate, dal momento che questo richiede costi inferiori rispetto allo sviluppo di nuovi dispositivi e alla loro successiva installazione. L’obiettivo è quindi quello di essere in grado di gestire e controllare i dispositivi da remoto e di utilizzare i dati già disponibili. Il software e l’hardware esistenti possono essere modificati in modo da poter essere connessi a Internet. Questo approccio risulta però oneroso e, con ogni probabilità, poco realistico. Molti di questi dispositivi, come i sensori, si basano infatti su risorse limitate: dispongono di capacità di calcolo e networking limitate alla connessione diretta a Internet e, anche in presenza di dispositivi dotati di capacità sufficienti, sarebbe comunque costoso modificare software e hardware esistenti, se non addirittura impossibile a causa di problemi normativi e di sicurezza. La soluzione è quella di creare un ‘bridge’ tra questi dispositivi e Internet utilizzando ciò che viene definito gateway o hub. Anche per la nuova generazione di dispositivi connessi a Internet, il collegamento via gateway costituirà il modo più pratico per ottenere scalabilità e minimizzare i costi. A.O.: Come state intervenendo per garantire la sicurezza dell’IoT? Wiegand: La sicurezza è il principale elemento differenziatore per l’IoT e la potenziale vulnerabilità costituisce l’ostacolo maggiore all’adozione dell’IoT da parte del mercato industriale regolato da precise normative. La sicurezza sia a livello di dispositivo sia di rete rappresenta un fattore critico per il funzionamento dell’IoT: la stessa intelligenza che permette ai dispositivi di svolgere le loro attività deve anche consentire loro di riconoscere e contrastarne le minacce. Per fortuna, questo non richiede un approccio rivoluzionario, quanto piuttosto un’evoluzione delle misure che si sono già dimostrate vincenti per le reti IT, adattandole alle sfide poste dall’IoT e ai vincoli dei dispositivi connessi. La sicurezza non può essere considerata un semplice add-on di un dispositivo, ma parte integrante di esso al fine di garantirne un funzionamento affidabile. I controlli di sicurezza sul software devono essere applicati a livello di sistema operativo, sfruttando le nuove funzioni di protezione hardware che stanno facendo il loro ingresso sul mercato, estendendosi alla catena di dispositivi per garantire una costante affidabilità della base installata. Integrare la sicurezza a livello di sistema operativo permette agli sviluppatori e ai designer di dispositivi di eliminare gli oneri legati alla configurazione dei sistemi per mitigare le minacce e garantire la sicurezza delle loro piattaforme. Wind River si trova nella posizione più adatta per implementare e fornire la sicurezza dell’IoT grazie alla presenza dei nostri prodotti all’interno dello stack software dei dispositivi. Siamo focalizzati sull’offerta di controlli di sicurezza IT all’avanguardia, ottimizzati per le nuove ed estremamente complesse applicazioni embedded che costituiscono l’Internet of Things. I nostri prodotti e le nostre soluzioni supportano capacità di secure boot con risorse hardware che garantiscono la ‘root of trust’, meccanismi per il controllo degli accessi, protezione nella gestione dei pacchetti e degli aggiornamenti software, firewall e IPS e integrazione con prodotti per la gestione delle reti e la correlazione degli eventi. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Wind River - www.windriver.com 61 AO SPECIALE di Marco Fantoni Informazioni, quando l’acquisizione è intelligente Parlare di acquisizione intelligente significa adottare un approccio completo e flessibile per l’acquisizione dei dati dal campo reportistica dettagliata per analisi, valutazioni, ottimizzazione di risorse e consumi. I sistemi di monitoraggio da remoto sono sempre più presenti nella realtà odierna, dalle applicazioni più semplici per segnalare un qualsiasi allarme, ai controlli industriali più complessi, sfruttando la possibilità di acquisire dati senza necessariamente essere presenti sul luogo d’interesse, inoltre permettono la successiva applicazione di politiche di controllo o la semplice supervisione del sistema. La raccolta e centralizzazione dei dati e la loro storicizzazione permette, inoltre, l’ottimizzazione di politiche commerciali, lo sviluppo di nuove offerte e servizi, un miglioramento complessivo dell’offerta. La determinazione e l’impegno verso il rispetto dell’ambiente, la profonda esperienza maturata in campo energetico nel controllo e monitoraggio di grandi impianti industriali, la volontà di mettere a disposizione a un ampio pubblico soluzioni tecnologicamente innovative, sono le referenze di Automata, per proporre strumenti efficaci alla tutela dell’investimento industriale e garantiti dalla professionalità di specialisti del settore. Le soluzioni Automata trovano impiego in numerosi settori, tra i principali possiamo citare l’industria alimentare, farmaceutica, chimica, petrolchimica, cartiere, industrie metallurgiche, applicazioni sviluppate per importanti clienti industriali italiani ed esteri. Nell’ambito del monitoraggio di parametri ambientali, quali temperature, CO, CO2, O2, tra le referenze Automata troviamo: Biraghi, Carapelli, Fratelli Carli, Galbani, Heineken, Saclà, ENI, Hera, Marcegaglia, Agusta Westland. In tutti questi casi le soluzioni adottate permettono di rispettare i limiti allo scarico più restrittivi e nel contempo di ottimizzare i costi operativi per i fabbisogni del processo produttivo. Questi sono alcuni dei possibili utilizzi di sistemi di monitoraggio applicati al settore ambientale, ma se poi ci avviciniamo al settore industriale, si aprono moltissimi scenari, come il monitoraggio del flusso di produzione o di processo, del funzionamento dell’impianto o del semplice macchinario. Anche in questi settori possiamo citare aziende dove le nostre soluzioni innovative hanno trovato impiego: Ford, Whirpool Hisense, Lissant, Lear, Bonet Névé, Benteler, Ziehl-Abegg. La mole di dati deve essere raccolta e poi trasformata in ‘contenuto intelligente’, utilizzabile dalle applicazioni a livello produttivo e aziendale N ella maggior parte delle applicazioni industriali, le informazioni hanno un’importanza strategica. Le caratteristiche intrinseche delle informazioni, vale a dire quantità, tipologia e complessità dei dati acquisiti, generano una quantità di informazioni che, se non gestite in maniera efficiente, può provocare perdite di tempo e di risorse e gravare sull’infrastruttura IT che si occupa di supportarle. Che cosa fare dunque? Tutta questa mole di dati deve essere prima di tutto raccolta e poi trasformata in ‘contenuto intelligente’, utilizzabile dalle applicazioni a livello produttivo e aziendale. Affinché l’informazione diventi contenuto intelligente, è necessario partire con l’acquisizione intelligente dell’informazione stessa. L’esigenza di acquisire informazioni dal campo in tempo reale per prevenire guasti o interruzioni di funzionamento assume una rilevanza economica nell’ottica di migliorare i servizi di assistenza e manutenzione e di ridurre i costi di intervento. Da un lato usufruire di un servizio accurato e tempestivo vuol dire aumentare la propria redditività. La riduzione dei guasti, dei fermi macchina e le perdite per difettosità si traducono facilmente in un vantaggio economico. Dall’altro lato chi fornisce un servizio, il monitoraggio in continuo permette l’identificazione immediata del problema prima del fermo macchina o del guasto definitivo. In questo caso il vantaggio economico è quantificato nella riduzione delle visite di servizio e dei costi di manutenzione. Per entrambi i casi, un maggior numero di dati e informazioni vuole dire 62 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 F3Net è un sistema di monitoraggio ambientale e industriale, totalmente integrato, sempre connesso alla rete via TCP/IP Il ‘plus’ è: modularità intelligente e integrazione Analizziamo brevemente il principio di funzionamento. Il monitoraggio da remoto prevede la suddivisione del sistema in tre parti: sensoristica, dispositivo di elaborazione, modulo trasmissione dati. La prima parte è essenzialmente legata al tipo e al numero di dati da acquisire. Generalmente nel settore ambientale sono prevalenti i sensori di temperatura, irraggiamento, umidità dell’aria o della terra, CO2, O2, e altro, per settore civile si aggiungono quelli vibrazionali, accelerometri, inclinometri, estensimetri ecc. invece per il settore industriale possiamo includere sensori di presenza, interruttori, potenziometri, pulsanti ecc. La seconda parte considera tutte quelle funzionalità e politiche che il sistema di monitoraggio deve eseguire. Si intende quindi, la possibilità di comandare il sistema tramite l’ausilio di un controllore programmabile embedded, perché poco ingombrante, modulare e flessibile con caratteristiche intrinseche costruttive che lo rendono adatto per impieghi in ambienti industriali o particolarmente severi da un punto di vista ambientale. L’acquisizione dei dati, la loro memorizzazione, l’eventuale gestione ed elaborazione, così come la parte di controllo e visualizzazione locale, è relegata a un unico dispositivo embedded. F3Net di Automata è un sistema di monitoraggio ambientale e industriale, totalmente integrato, sempre connesso alla rete via TCP/IP. Rileva a intervalli regolari di tempo le informazioni desiderate dall’ambiente circostante e le trasmette in remoto. La terza parte prende in considerazione il modo con cui i dati possono essere inviati a una banca dati che generalmente è molto lontana dal luogo di monitoraggio, in assenza di un’infrastruttura IT. La comunicazione può avvenire tramite reti Umts, mediante l’invio di sms o e-mail che contengono i dati rilevati e formattati secondo uno standard predefinito. Acquisire senza fili Negli ultimi anni lo sviluppo delle tecnologie hardware ha reso possibile la realizzazione di dispositivi sempre più potenti e miniaturizzati. Questo progresso tecnologico, insieme a quello riguardante le comunicazioni senza fili, ha costituito la base per una nuova prospettiva tecnologica di successo: le reti di sensore senza filo Wireless Sensor Networks ‘WSN’. La chiave del successo delle WSN è da ricercare nella loro versatilità, nel basso costo dei nodi sensore e nelle loro alte doti di auto-riconfigurabilità. Queste peculiarità hanno proiettato le WSN in diversi scenari applicativi, basti pensare alle innumerevoli applicazioni dove il monitoraggio di parametri e l’adozione di tecnologie digitali apre a una sempre più ampia possibilità di gestione di scenari a supporto dello sviluppo di soluzioni e applicazioni digitali che, secondo il paradigma dell’Internet of Things, consentano uno scambio di informazioni tra oggetti e tra macchine (machine to machine), per lo svolgimento di azioni complesse, con l’obiettivo di realizzare l’automazione dei diversi processi aziendali, migliorandone l’efficienza e creando nuovi prodotti o smart things e servizi innovativi o smart service. Facendo una panoramica sugli innumerevoli campi applicativi possiamo ben comprendere le potenzialità che tali dispositivi possono mettere in campo per un inarrestabile, miglioramento qualitativo. - Smart e digital factories Applicazione di tecnologie IoT ai sistemi di produzione per migliorarne la flessibilità, la capacità d’interazione con l’operatore umano, la qualità del processo produttivo (es. linee di produzione intelligenti con auto-monitoraggio e correzione), la sicurezza e la sostenibilità (riduzione impatto ambientale, riduzione utilizzo risorse, quali ad esempio energia e acqua). - Smart asset management Gestione in remoto di asset di valore (es. dispositivi elettrobiomedicali, vending machine) tramite soluzioni IoT a fini di rilevare guasti e manomissioni, localizzazione, tracciabilità e gestione inventariale. - Safety Sviluppo di soluzioni IoT volte ad aumentare la sicurezza sul lavoro o nella vita quotidiana, ad esempio il monitoraggio della salubrità degli ambienti, la localizzazione di persone per prevedere possibili situazioni di pericolo. - Smart mobility Tecnologie e servizi IoT per supportare la mobilità pubblica riducendone l’impatto ambientale e/o migliorando il servizio ai cittadini (es. trasporto pubblico locale), progetti a supporto della gestione del traffico privato e dei parcheggi, servizi volti a promuovere forme innovative/alternative di trasporto caratterizzate da maggiore sostenibilità. - Smart energy management Tecnologie IoT per la riduzione dei consumi energetici in ambito domestico o smart home, commerciale o industriale smart building (es. monitoraggio dei carichi, impostazione dinamica di scenari di risparmio energetico, integrazione di più dispositivi per il controllo automatizzato e dinamico dei carichi, integrazione con la smart grid), tecnologie e servizi volti a supportare l’implementazione di politiche di energy awareness nei confronti degli utilizzatori. - Smart environment Monitoraggio e gestione dell’ambiente e del territorio basati sul monitoraggio di parametri ambientali, quali temperature, umidità, pressione atmosferica, CO2, O2 ecc. in ambienti ostili quali i boschi o le foreste per il controllo, stima e quindi prevenzione degli incendi, monitoraggio e registrazione in continuo delle emissioni gassose in atmosfera, oppure per monitorare sonde geotermiche distribuite su un vasto territorio, dove sarebbe improponibile l’idea di inviare tecnici per la raccolta di dati sul posto. Un occhio all’ambiente e un occhio al portafoglio con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita. Tecnologie IoT, per la gestione ottimale delle risorse ambientali (es. gestione integrata ciclo dell’acqua, ciclo dei rifiuti), progetti per monitorare e ridurre l’impatto sull’ambiente delle attività produttive. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Automata - www.cannon-automata.com 63 AO SPECIALE di Fabrizio Bozzarelli Advantech investe sull’m2m Advantech è un player in grado di fornire i tre livelli di un’applicazione completa m2m per diversi mercati verticali O ltre 10 anni fa, il film ‘Minority Report’ mostrava un mondo futuro in cui il traffico veniva controllato automaticamente. Questa tecnologia poteva sembrare incredibile allora, ma oggi non è così lontana dalla realtà: Internet, cloud computing e una pletora di sensori hanno reso possibile una diffusa gestione dei dispositivi, sempre più familiare grazie alla tecnologia m2m e al suo impatto sui nostri stili di vita. Naturalmente, restano da gestire alcune sfide. Per comprenderle, occorre considerare i tre livelli di cui si compone un’applicazione m2m: un livello sensori sul field, incaricato della raccolta delle informazioni; un livello di rete con dispositivi di comunicazione (come Gprs unit, punti di accesso WiFi e dispositivi di rete quali switch e router); un livello di gestione di servizi, applicazioni e processi di cloud computing e di analisi dei dati, per esempio attraverso Scada. I servizi al terzo livello sono molto importanti e possono includere: protocol translation, memorizzazione e gestione dei dati dispositivo, elaborazione di eventi complessi e servizi location-based con avvisi e notifiche, data warehousing e reporting. Molti di questi servizi sono e saranno cloud based. La prima sfida da affrontare è quella dell’integrazione dei tre livelli Advantech è un player in grado di fornire i tre livelli di un’applicazione completa m2m per diversi mercati verticali: I/O distribuito e controller sul field per l’acquisizione dati attraverso sensori (famiglie di prodotti Adam, UNO e ARK); soluzioni di networking (famiglia EKI: switch, Gprs unit, punti di accesso WiFi per interni ed esterni); software come ‘WebAccess’ per l’analisi e la gestione dei dati. In secondo luogo occorre passare alla tecnologia IPv6 per fornire un’identità a tutti i dispositivi e sensori. È poi necessario coprire lunghe distanze e vaste aree, a volte con un alto 64 throughput, con dispositivi wireless e garantendo la sicurezza della trasmissione dati con sistemi di crittografia efficienti: mesh technology e fast roaming capability diventato due must. Se per esempio pensiamo a un treno, è facile capire che l’efficienza della trasmissione di dati debba essere garantita anche alla massima velocità: i punti di accesso di Advantech sono in grado di gestire velocità fino a 200 Km/h con consegna switchtime inferiore a 20 msec. Per garantire una rapida recovery in caso di communication fail, inoltre, Advantech garantisce un tempo di recupero di 10 msec per i suoi managed switch. La gestione IT delle informazioni è un altro punto critico in applicazioni m2m perché occorre evitare perdite di informazioni o ‘colli di bottiglia’. La connettività costante è fondamentale per le applicazioni m2m, perché i tempi di inattività possono causare gravi problemi per le applicazioni. Altra importante questione aperta è infine la necessità di uno standard m2m a livello mondiale almeno per ciascun mercato verticale specifico, per evitare di rallentare i progressi del settore. D’altra parte, siamo di fronte a una delle più importanti opportunità di business: secondo dati di Nokia Siemens Networks, il potenziale del mercato m2m può variare tra 50 miliardi e 1 trilione di dispositivi collegati entro il 2020. Anche se questa enorme variazione provoca scetticismo sui numeri reali, nessuno può mettere in dubbio che la domanda di collegamento di dispositivi alle reti stia crescendo in misura massiccia. Si prevede che entro il 2015 gli abbonamenti GSM in grado di supportare applicazioni m2m raggiungerà 1 miliardo di unità. Questo aumento nell’uso delle reti mobili per supportare le comunicazioni automatiche tra i dispositivi e le applicazioni, renderà la capacità di gestione del traffico e la Quality of Service (QoS) problemi significativi per i fornitori di servizi di comunicazione. Occorre poi considerare che le applicazioni m2m GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 creano sia ulteriori informazioni sia un carico supplementare di segnali sulla rete. Ad esempio, in applicazioni di gestione flotta, la gestione del payload di transazioni mensili associato al tracking di un veicolo più volte al minuto, può raggiungere circa 200 MB. Le questioni chiave sono il numero enorme di piccole transazioni e il volume complessivo di dati da più dispositivi. La soluzione deve venire da fornitori di servizi con un nuovo software in grado di ospitare più utenti m2m nelle esistenti stazioni base e transceiver base. Le applicazioni m2m possono fornire enormi benefici, ma abbiamo bisogno che i fornitori adottino le misure per ridurre il traffico extra nelle reti. Ad esempio, assegnando risorse radio secondo necessità anziché in base alle caratteristiche del dispositivo. I vantaggi delle applicazioni m2m nei sistemi di trasporto intelligenti sono enormi: una migliore gestione del traffico e informazioni agli utenti delle strade esatte e in tempo reale garantiscono riduzione di traffico e di inquinamento, risparmio di tempo e denaro, aumento della sicurezza. Tutto ciò significa miglioramento della nostra qualità della vita e incremento dell’efficienza delle comunicazioni umane e dei trasporti. L’Automotive diventerà il più grande segmento verticale di mercato m2m grazie a diverse applicazioni che riguardano la sicurezza, il monitoraggio e l’eCall nei veicoli a motore nuovi. Vedremo un grande aumento di adozione della tecnologia di gestione della flotta e applicazioni relative a servizi finanziari quali assicurazione auto e leasing di veicoli. Ancora, le tecnologie m2m rileveranno in tempo reale condizioni imprevedibili e aiuteranno a fornire una risposta istantanea, grazie a sistemi di gestione automatica e a sistemi automatici di comunicazione. Già oggi diverse automobili di lusso offrono sistemi che aiutano l’automobilista a evitare di addormentarsi al volante o a reagire a un ostacolo imprevisto o ad affrontare altri eventi imprevedibili. Una grande famiglia. Ultrasuono U500 continua l’evoluzione della nuova generazione di sensori NextGen. Non solo m2m Advantech sta investendo in soluzioni m2m e dell’Internet degli oggetti da molti anni. I suoi prodotti di serie Adam sono stati applicati nella gestione del pedaggio autostradale oltre 10 anni fa e nella raccolta e trasmissione di informazioni sul traffico, ad esempio grazie alla dislocazione, ogni 100 metri, di sensori per acquisire la velocità delle auto e alla trasmissione dei relativi dati ai sistemi di back-end. Ancora, a San Francisco un sistema di monitoraggio Advantech aiuta il conducente a individuare parcheggi disponibili, raccogliendo i relativi dati e consentendone la visualizzazione su grandi schermi. Advantech sta seguendo un approccio in tre fasi allo sviluppo di soluzioni m2m: sviluppo di una linea completa di m2m industriale e di prodotti di comunicazione mobile adatti a soluzioni m2m, anche Gprs, con dispositivi e soluzioni di monitoraggio e di manutenzione e diagnosi remota; sviluppo di soluzioni integrate IoT; servizi cloud based. Advantech - www.advantech.it Sensori a ultrasuoni utilizzano il razionale OneBox Design dei sensori optoelettronici. Maggiore flessibilità e risparmio di tempo nella progettazione e nella messa in servizio. Il massimo campo di lavoro per il suo formato e il lobo acustico estremamente sottile contraddistinguono l’U500. Potete scoprire gli altri vantaggi offerti al sito www.baumer.com/nextgen AO SPECIALE di Tiziano Modotti foto tratta da www.morguefile.com Si possono avere bagni più intelligenti sui nostri treni? Secondo Eurotech sì. Vediamo come Internet of things viaggia con noi C ome molti sanno per esperienza diretta, un bagno fuori servizio su un treno è un problema per il viaggiatore. Ma sarebbe possibile prevenire questa spiacevole situazione? C’è modo di rendere questo sistema intelligente? È possibile che nel caso di malfunzionamento il sistema sia capace di avvisare la stazione successiva in modo da attivare un team di supporto che lo rimetta in funzione velocemente? Oggi la risposta è fortunatamente sì. Attraverso l’uso di tecnologie hardware e software, Eurotech è stata capace di rendere intelligente il sistema ‘bagno’, inviando le informazioni sul suo stato in tempo reale al centro di controllo della ferrovia in modo che eventuali guasti siano notificati prontamente a chi di dovere. Inoltre, il sistema sa quando è ora di effettuare una manutenzione e lo fa avvisando in anticipo il servizio competente. Everyware Cloud, è una piattaforma m2m L’applicazione basata su tecnologia Il sistema è costituito da alcuni cloud che riceve i dati elementi che spieghiamo qui dal campo, li analizza di seguito. Un gateway, cioè un in tempo reale, li computer embedded intelli- memorizza e facilita gente certificato per ambienti ad altre applicazioni ferroviari, capace di acquisire le l’accesso a questi dati 66 informazioni direttamente dal sistema monitorato, compiere elaborazioni su dati acquisti e mantenere una costante connessione con il centro di controllo attraverso connettività cellulare. Il DynaCor 10-10 fa parte della famiglia di prodotti Eurotech pensata per applicazioni di raccolta ed elaborazione dati in ambito ferroviario. DynaCOR 10-10 offre un sistema molto capace, basato su Intel Atom, a cui vengono integrati vari tipi di comunicazione, quali seriali, Ethernet e cellulari. Il sistema è equipaggiato con Wind River Linux che offre l’affidabilità richiesta per questo tipo di applicazioni GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 EC fornisce la capacità di avere controllo totale sui dispositivi remoti Touch panel PC dal grande al piccolo in ambito industriale, dove un guasto o un inceppamento del sistema comporterebbe tempi e costi di manutenzione o intervento molto alti dato che il sistema è integrato nel treno. Inoltre, DynaCOR 10-10 è un prodotto standard che presenta già la certificazione per il mercato ferroviario e che quindi riduce i tempi e i costi per la realizzazione di un progetto. Sul gateway è presente ESF, Everyware Software Framework, uno strato software capace di ridurre drasticamente lo sviluppo e la manutenzione di applicazioni su dispositivi embedded. ESF fornisce un ambiente Java e OSGi corredato di funzioni base configurabili graficamente, con l’unico scopo di rendere più veloce e migliore la scrittura di applicazioni embedded da parte degli sviluppatori. Per ottenere questo risultato ESF introduce un’astrazione software dei componenti hardware di cui il gateway è composto. Esemplificando, quando lo sviluppatore vorrà accedere all’interfaccia specifica del gateway (tipo WiFi, 3G o seriale) userà una chiamata di alto livello in Java invece di dover conoscere nel dettaglio la periferica. La conseguenza di questa astrazione hardware è la possibilità di scrivere un’applicazione su un dispositivo e portarla su un altro senza la necessità di cambiare nemmeno una linea di codice. ESF inoltre rende semplici operazioni quali l’aggiornamento remoto dell’applicazione. I dati raccolti dal campo sono spediti a EC, Everyware Cloud, una piattaforma m2m basata su tecnologia cloud che riceve i dati dal campo, li analizza in tempo reale, li memorizza e facilita ad altre applicazioni l’accesso a questi dati. EC agisce come una piattaforma di integrazione tra dispositivi di campo e applicazioni lato server. Inoltre EC fornisce anche la capacità di avere controllo totale sui dispositivi remoti, che significa avere la possibilità di riconfigurare remotamente l’applicazione sul gateway (magari aumentando i campionamenti) o di aggiornarla facendo in modo che un sistema si mantenga al passo con i tempi. Cruscotti che visualizzano i dati in tempo reale sono stati creati per rendere fruibili i dati sulla popolazione di dispositivi installati, in modalità aggregate, al centro di controllo e con notifiche su cellulari. puoi scegliere! AFOLUX Series - Espandibile Display Touchscreen da 5.7” a 19” Frontale IP-64 Gamma completa di CPU Fino a 4 porte seriali e 6 USB Fino a 2 porte Gigabit Ethernet Wi-Fi, Bluetooth e 3G PPC & WIDS Series - Dalla parte di Eurotech Questi elementi hardware e software che parlano tra loro sono chiamati tecnologie machine-to-machine, in quanto permettono alle macchine di parlare tra di loro e anche di parlarci. Eurotech fornisce una piattaforma machine-to-machine composta da hardware e software estremamente flessibile e capace di connettersi al campo per raccoglierne i dati e fornirli alle applicazioni residenti sui server. Questa offerta permette ai clienti Eurotech di concentrarsi sul proprio business senza defocalizzare risorse e allo stesso tempo permette di mettere in campo una tecnologia innovativa per rivoluzionare la modalità di erogazione e la qualità dei trasporti. Queste sono solo alcune delle potenzialità che Eurotech, attraverso i sui sistemi machine-to-machine, sta offrendo al trasporto ferroviario per incrementare il livello dei servizi offerti al viaggiatore. Le stesse tecnologie che si inseriscono nel contesto dei trasporti intelligenti vengono utilizzate anche nelle smart city, ad esempio in applicazioni di monitoraggio dei consumi o di asset distribuiti. Display Touchscreen da 6.5” a 19” Frontale in alluminio IP-65 Gamma completa di CPU Fino a 4 porte seriali e 6 USB Fino a 2 porte Gigabit Ethernet Prese USB frontali IP-65 (serie WIDS) Slot d’espansione MiniPCle, PCIe e PC Serie UPC -12A Fanless Interamente IP-65 - LCD 12.1" Processore Intel® Atom™ D525 4USB,1 RS-232 + 1 RS-422/485, CAN BUS GB LAN, VGA Out Audio, CompactFlash, Webcam, WI-FI Espansione MiniPCIe Opzione GPS, RFID, Bluetooth PPC2/13 Eurotech - www.eurotech.com www.contradata.com/pcembedded info@contradata.com tel: 039 2301492 IEI Technology Corp. AO SPECIALE di Simone Recchia Raccolta differenziata: indice del grado di civiltà di un paese La soluzione di Panasonic utilizzata da Ecologia Soluzione Ambiente vede l’integrazione di alcune tecnologie messe a disposizione dall’abbinata PLC e web server alle esistenti tecnologie del mondo consumer L a produzione e la gestione dei rifiuti all’interno di uno stato viene considerato sempre più come parametro atto a misurare il grado di civiltà e benessere di un paese. È abbastanza comprensibile come, la gestione corretta ed efficiente dei rifiuti, aumenti il livello di benessere di un cittadino soprattutto se tale servizio viene eseguito con costi contenuti. L’ideale, forse utopica, situazione sarebbe quella che i proventi per la gestione della raccolta dei rifiuti provenissero dal ciclo stesso di raccolta, lasciando al cittadino l’unico compito di un conferimento attento e responsabile. Il conferimento dei rifiuti dopo accreditamento Ecologia Soluzione Ambiente con la collaborazione di Panasonic ha sviluppato un sistema di conferimento in grado, grazie a un’elevata automazione e un intensivo scambio di informazioni con il centro di controllo delle Public Utility, di mantenere un controllo sulla qualità del rifiuto anche nel caso di una raccolta eseguita con un sistema non ‘porta a porta’. Il principio alla base della nuova soluzione consiste nel conferimento del rifiuto solo dopo accreditamento dando quindi la possibilità di associare il rifiuto stesso a un utente ben definito e quindi essendo in grado di correggere in modo puntuale eventuali abusi e usi impropri del metodo di smaltimento. Va da sé che l’utente, che dopo l’accredito dovesse gettare rifiuti non conformi, potrebbe essere richiamato a una più solerte operazione di differenziazione o addirittura multato nel caso l’infrazione fosse ripetuta. Per eseguire il controllo sui rifiuti conferiti, il sistema prevede una fotografia del rifiuto stesso, in questo modo il controllo visivo che fa l’operatore al momento della raccolta nel sistema ‘porta a porta’ rimane attivo con il benefico effetto dissuasore che tale controllo apporta sulla qualità della differenziazione adottata. Inoltre, il sistema, prevede anche la pesatura del rifiuto e rilascia all’u- 68 tente uno scontrino fiscale che attesta il tipo e la quantità del conferimento eseguito, in questo modo la Public Utility ha gli strumenti per attivare una serie di azioni premianti verso l’utente stesso. In questo modo la raccolta differenziata ben eseguita non va solo a vantaggio dell’ambiente in cui viviamo ma potrebbe trasformarsi in un effettivo rendiconto personale certamente incentivante visti i continui aumenti e rivoluzioni sulla tassa sui rifiuti. Descrizione del sistema di conferimento Come descritto nei paragrafi precedenti il sistema di raccolta progettato consiste in un container automatizzato che permette di interagire in modo intensivo con il centro di controllo della Public Utility. Ogni container prevede la possibilità di conferire due tipologie di rifiuti Bi-Comp, mediante delle apposite finestre avvolgibili che si aprono dopo l’accreditamento e dopo aver selezionato sul touchscreen il rifiuto che si vuole eliminare. All’occorrenza i tipi di rifiuti che possono essere conferiti possono cambiare fornendo per esempio servizi diversi per ogni settimana. Il PLC all’interno del container controlla tutta l’automazione del container, dalla lettura del bar code per l’accreditamento al sollevamento degli avvolgibili sulla base del rifiuto selezionato alla lettura del peso con relativa stampa dello scontrino. Ovviamente il controllore avrà anche in carico la gestione meccanica del rifiuto una volta che l’avvolgibile si è richiuso scegliendo una modalità di stoccaggio opportuna sulla base del rifiuto. Per esempio, qualora fosse stata portata della plastica, prima di procedere allo stoccaggio il rifiuto verrebbe prima pressato in modo da ridurre lo spazio occupato dall’aria, se invece il conferimento fosse di un rifiuto organico successivamente allo stoccaggio verrebbe pulito il piano di raccolta in modo da togliere anche i cattivi odori che l’organico inevitabilmente produce. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 La gestione meccanica del rifiuto che viene eseguita solo ad avvolgibile chiuso rende il sistema sicuro per l’utente che non si trova mai a contatto con le parti meccaniche interne. La soluzione outdoor ha il vantaggio di poter essere resa indipendente dal punto di vista energetico grazie a un sistema di batterie e pannelli fotovoltaici che vengono posizionati sulla parte superiore della struttura. L’indipendenza energetica rende la soluzione flessibile e mobile. Si possono così soddisfare esigenze di aumento della domanda di conferimento circoscritto in un limitato periodo temporale quali per esempio: feste di paese, luoghi turistici stagionali, mercati ecc. I dati registrati dal sistema vengono inviati a un centro di controllo che li elabora al fine di definire un profilo dettagliato delle abitudini di conferimento per zona e orario. Sulla base di queste elaborazioni si potrà arrivare a un’ottimizzazione dei percorsi dei mezzi di raccolta in modo da garantire un flusso ordinato ed efficiente verso i centri di smaltimento. Container per esterni che permette il conferimento dopo conferimento di due tipologie di rifiuti namenti possono essere inviati messaggi via email o via sms agli operatori ecologici che possono tempestivamente intervenire per ripristinare il corretto funzionamento. All’approssimarsi del riempimento del container per uno o entrambi i rifiuti gestiti, l’isola invia un sms all’opera- La tecnologia impiegata Il cuore tecnologico dell’isola ecologica come detto nel paragrafo precedente sono il PLC e il web server. Il PLC si occupa dell’automazione dell’isola ecologica: avvolgibili, compattatori se necessari, conferimento del rifiuto nell’apposito cassonetto interno assicurandone il riempimento in modo omogeneo, controllo pulizia e profumazione vano conferimento, controllo del livello di riempimento, attivazione chiamata operatore per svuotamento. Il web server gestisce la Layout tecnologia impiegata comunicazione verso il centro di controllo, data logging, interfaccia web dell’isola ecologica, gestione tore ecologico addetto allo svuotamento. Eventuali momenti allarmi e chiamate. Altro elemento importante è il panel PC di mancanza di servizio per riempimento del container ventouchscreen che oltre alla funzione di interfaccia verso l’u- gono segnalati all’utente specificando anche il tempo entro tente ha il compito di mantenere registrate nella memoria in- il quale è presumibile che il servizio torni attivo. Il servizio terna tutte le foto fatte, tramite l’IP camera, sui rifiuti conferiti. Sntp permette di sincronizzazione il realtime clock del PLC Nel layout sotto riportato si vede come la comunicazione tra i via Internet con i servizi di orologio atomico disponibili sulla tre device su diversi bus di comunicazione (Ethernet, RS232 e rete garantendo quindi una buona precisione alle date e ora RS485) permette di gestire tutte le periferie di campo. associate alle registrazioni dei rifiuti conferiti. Tutte le operazioni possono essere eseguite da programma Dall’isola attrezzata al centro di controllo del PLC mediante l’utilizzo di una FB per ogni funzione utiL’isola attrezzata è sempre connessa a Internet mediante lizzata, lato web server basta invece una configurazione per modem Umts ed è in grado di aprire una connessione Open l’abilitazione delle diverse funzioni. VPN verso il centro di controllo (CdC). L’apertura della connessione Open VPN viene lanciata dal PLC e può essere eseguita Dal centro di controllo all’accensione dell’isola attrezzata, qualora si volesse avere all’isola attrezzata un controllo da remoto continuo dell’isola stessa oppure con Una volta aperta la connessione da parte della stazione reuna periodicità impostabile per permettere al CdC di acce- mota è possibile eseguire contemporaneamente diverse dere all’isola. Qualora si verificassero anomalie o malfunzio- operazioni di manutenzione e controllo. Tramite l’ambiente GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 69 AO SPECIALE di programmazione è, infatti, possibile programmare il PLC da remoto e impostare eventuale settaggi e adattare l’isola attrezzata sulla base dei riferimenti avvenuti. La parte di controllo può essere fatta a tre diversi livelli. Tra- Esempio di programma per l’invio dell’sms Conclusioni La soluzione utilizzata da Ecologia Soluzione Ambiente con la collaborazione di Panasonic ha integrato alcune delle tecnologie messe a disposizione dall’abbinata PLC e web server alle esistenti tecnologie del mondo consumer. La possibilità di accedere all’isola via tablet o smart phone ha dato al sistema di controllo un approccio user friendly. L’utilizzo di accesso wireless criptato per il controllo locale e di una connessione Open VPN anch’essa criptata verso il centro di controllo ha dato alla stazione di stoccaggio un’elevata connettività mantenendo comunque un grado di sicurezza elevato. Ulteriore vantaggio si è avuto dalla gestione del dato secondo diversi protocolli: protocollo proprietario e Modbus TCP per lo scambio dati in realtime, IEC60870-104 per lo scambio dati con buffer per la storiciz- mite Scada utilizzando il protocollo standard del PLC o il Modbus TCP, oppure sfruttando il protocollo IEC60870-104 che permette una raccolta dati in grado di gestire eventuali malfunzionamenti dovuti al vettore di comunicazione, l’utilizzo del tipo di Scada e dell’eventuale protocollo da impiegare dipende da come è strutturato il CdC. Mediante pagine html residenti sul modulo web server, tali pagine sono state sviluppate in tecnologia Ajax che è un’estensione del linguaggio Java Script. Tale tecnologia permette l’aggiornamento dei soli dati presenti sulla pagina secondo i tempi di refresh impostabili per ogni singolo dato e senza l’utilizzo di software preventivamente installati sul device di comunicazione, sia esso PC, tablet o smart phone, quali per esempio JVM. Con l’accesso via FTP è possibile aggiornare periodicamente l’elenco degli utenti che si possono accreditare, tale elenco sarà residente sull’SD card del modulo web Tipi di connettività disponibili dall’operatore ecologico all’isola attrezzata server e verrà poi successivamente trasferito sulla memoria dati aggiuntiva del PLC per un accesso più rapido e immediato al dato al momento zazione integrato ed FTP per la gestione dei file, tutti integrati nella soluzione e disponibili contemporaneamente. Sul dell’accreditamento da parte dell’utente. campo, l’utilizzo di diversi mezzi fisici per lo scambio dati Dall’operatore ecologico all’isola con i device ha garantito un’elevata flessibilità di interfacattrezzata ciamento. Come già detto l’operatore ecologico viene avvertito della La tecnologia messa in campo ha dato risposta alle esigenze necessità di svuotare l’isola ecologica via sms. In questo del gestore aprendo quindi nuove opportunità nella gemodo la raccolta non viene eseguita secondo un calendario stione dei rifiuti. Starà poi ai gestori dei servizi e al cittadino predefinito ma sulla base delle effettive necessità di svuota- saperle sfruttare a pieno nel reciproco interesse. Inoltre ha mento, eliminando le raccolte non necessarie, e garantendo evidenziato come il telecontrollo sia strumento sempre più sempre il massimo servizio, ossia evitando che il container efficace per la soluzione di diverse tipologie di richieste e risulti pieno e non più utilizzabile. A regime, quindi, tale si- non solo applicato ai settori storici quali energia e acqua. stema può permettere anche una consistente riduzione della Così facendo ogni elemento è sempre più vicino a un’elevata flotta necessaria al servizio, e una riduzione degli spostamenti integrazione e grazie ai protocolli TCP è in grado di essere dei mezzi di raccolta con un immediato beneficio per l’in- parte attiva nello scambio dati, creando così le premesse per quinamento e il traffico. Giunto a destinazione l’operatore, una nuova generazione di oggetti e servizi in grado di coa bordo del mezzo di raccolta, potrà gestire l’operazione di municare tra di loro attraverso l’IoE (Internet of Everything). svuotamento mediante tablet o smart phone accedendo via Panasonic Electric Works Italia - www.panasonic-electric-works.it wireless alle pagine Html residenti a bordo del web server. 70 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 AO HMI e controllo in realtime RASSEGNA di Mauro Galano*, Alessandra Pelliconi L’HMI, con l’accesso diretto ai dati realtime, permette all’operatore di avere un quadro completo del sistema e dell’impianto e non solo della singola macchina La Human Machine Interface (HMI) ha subito un’evoluzione molto rapida negli ultimi decenni: il passaggio dai pulsanti come interfaccia uomomacchina (MMI) ai pannelli operatori (HMI) ha contribuito a plasmare il processo industriale e continua a influenzare profondamente il mondo della produzione. Le maggiori potenzialità dell’hardware e lo sviluppo di nuove funzionalità software permettono di monitorare e comprendere i processi produttivi, rendendo l’operatore intimamente coinvolto nelle operazioni dell’impianto. La connettività attraverso la rete Ethernet e l’accessibilità da remoto via web permettono di raggiungere facilmente stazioni remote e prendere decisioni più consapevoli. Grazie alla connettività, le informazioni sono disponibili ora in tempo reale, abbattendo tutte le barriere presenti negli stabilimenti produttivi: non ci sono più isole dell’automazione, ma un ambiente distribuito dove più persone vengono coinvolte nel processo decisionale. L’HMI, con l’accesso diretto ai dati realtime, permette all’operatore di avere un quadro completo del sistema e dell’impianto e non solo della singola macchina. L’infrastruttura di rete e il web hanno avuto un impatto importante perché il controllo è stato reso disponibile anche fuori dall’impianto: sempre di più gli utenti finali chiedono funzionalità di accesso remoto, attraverso dispositivi portatili, anche se contemporaneamente si aprono problemi di vulnerabilità e sicurezza. Di conseguenza, anche la terminologia sta cambiando. La convergenza delle nuove tecnologie HMI ha permesso la raccolta di funzionalità e capacità che meglio si identificano con il termine ‘sistema di visualizzazione’: le informazioni relative al monitoraggio, al controllo e alla reportistica devono infatti essere disponibili su dispositivi diversi come un pannello dedicato, un PC server, uno smartphone o un altro dispositivo. La tecnologia ha contribuito a dare ai sistemi HMI la possibilità di andare quasi ovunque e fare quasi tutto. Ma rimarrà compito del sistema di visualizzazione accedere alle informazioni in tempo reale per fornire il contenuto giusto alla persona giusta. *Presidente Gruppo HMI-IPC-Scada di Anie Automazione 72 ASEM Con le famiglie di panel PAC LP30/31 ed LP700 Asem amplia la propria offerta di soluzioni per il controllo arricchendo ulteriormente le funzionalità delle proprie piattaforme HMI con il soft PLC Codesys in grado di supportare il controllo dei dati in tempo reale e di gestire I/O remoti basati su fieldbus master Ethercat, Modbus TCP/IP, Modbus RTU, CAN (LP31 ed LP700), Profibus (LP700), Profinet (LP700) ed Ethernet IP (LP700). Basati su processori ARM Cortex-A8 (a 1 GHz o 800 MHz, LP30/31) o Intel Atom E6X0 (a 1,6 GHz o 1 GHz, LP700) con sistema operativo Windows Embedded Compact 7 PRO, disponibili con LCD LED backlight da 5,7” a 18,5”, i panel PAC LP30/31 ed LP700 integrano tutte le funzionalità di Premium HMI, Codesys Soft PLC e Ubiquity offrendo ricchezza di funzionalità senza paragoni per un’unica piattaforma hardware integrata e ottimo rapporto prezzo prestazioni, in grado di dare enormi vantaggi in termini di spazio e costi rispetto alla soluzione tradizionale PLC + pannello operatore. La versione 3.5 di Codesys, attualmente in uso sui panel PAC, offre il massimo delle prestazioni in termini di funzionalità e flessibilità e dal punto di vista applicativo anche su piattaforme ARM Cortex. La funzione di controllo è accompagnata da quella di visualizzazione grazie all’integrazione di Premium HMI, il software di HMI che prevede una serie di funzioni quali una grafica di alto livello, la capacità di storicizzare i dati, il web server integrato e la mobile app per collegarsi da smartphone e tablet che lo rendono unico nel panorama di software per HMI. Sia Premium HMI che Codesys possiedono inoltre una serie di caratteristiche ineguagliate di portabilità e scalabilità, che consentono di migrare i progetti applicativi su piattaforme hardware diverse senza bisogno di riscrivere o modificare il codice. Infine, la presenza del software per la teleassistenza e il controllo remoto Ubiquity, rappresenta uno dei vantaggi chiave dei panel PAC LP30/31 ed LP700 poiché permette di fare il debug e la manutenzione da remoto sia del progetto di HMI che del progetto di controllo soft PLC, oltre ad abilitare l’accesso a tutti i dispositivi programmabili Ethernet e seriali della sottorete del pannello. www.asem.it GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Fonte: www.123rf AUTOMATA AXIOMTEK ITALIA Nelle moderne applicazioni di automazione il comando e la supervisione richiedono prodotti altamente performanti e integrabili. Automata risponde a queste esigenze con una famiglia completa di prodotti per l’interfacciamento uomo-macchina, comprensiva sia di pannelli operatore che di PC industriali, programmabili con un unico software Scada, WinMachLite (WML). La serie S3 sono pannelli operatore intelligenti, le dimensioni video vanno dai 5,7” ai 15” con possibilità di montaggio fronte quadro in posizione ‘landscape’ o ‘portrait’. Un grado di protezione IP65 sul frontale ne permette l’impiego in ambienti industriali. Il grande vantaggio di questo prodotto è la flessibilità di connessione verso il campo: dotato di porte seriali configurabili RS232/422/485, porte USB e porte Ethernet per un facile aggiornamento di progetto e lo scambio di dati in rete. I pannelli S3 possono essere impiegati in abbinamento ai moduli I/O Automata, con i quali s’interfacciano tramite una connessione Modbus, offrendo una soluzione modulare e quindi flessibile per l’automazione industriale di macchine di produzione fino a controlli di processo complessi. L’alimentazione è a 24 Vc.c.. La serie A2 equipaggiata con processori Intel Atom Dual Core fanless offre prestazioni elevate e potenza di calcolo. Tra le caratteristiche principali dei nuovi A2 spiccano il supporto alle più comuni interfacce di bus di campo quali i protocolli Sercos III, Canopen, Ethercat o Modbus TCP. Completa la dotazione, la presenza di serie della porta Ethernet, 2 porte seriali configurabili, 2 porte USB, una porta video e una Hdmi; inoltre sono presenti 4 ingressi e 4 uscite digitali tutti con LED di stato. Tutti i sistemi sono programmati nello stesso ambiente di sviluppo, la suite software Automata Compas, che si distingue per la completezza e semplicità di utilizzo e comprende i seguenti pacchetti: ASM Automata System Manager per la gestione di progetti, WML WinMachLite lo Scada Automata e il soft PLC Codesys conforme allo standard di programmazione IEC 61131-3. www.cannon-automata.com Axiomtek presenta il nuovo panel computer con LCD 15” XGA e CPU Intel Core i7/i5/i3 LGA1155. Oltre al nuovo design accattivante, il prodotto ha il frontale in alluminio con protezione IP65 e permette una facile rimozione della parte posteriore (con solo 3 viti) per facilitare qualsiasi operazione di assemblaggio/aggiornamento componenti. La nuova serie dotata di interfaccia DVI e Hdmi utilizzabili simultaneamente, connessione WiFi (optional), audio, altoparlanti interni, 2 Gigalan, 4 COM e 4 USB 3.0 + 2 USB 2.0 è profonda 72 mm; ha 2 Socket DDR3 Sodimm e supporta fino a 16 MB di RAM, 1x3,5” HDD bay o 2x2,5” HDD bay. Il prodotto può essere installato a pannello o a muro, oltre a essere predisposto di attacco Vesa o desktop Stand, adattandosi a qualsiasi tipo di ambiente e/o utilizzo. La nuova serie P1000 di Axiomtek (disponibile da 12”, 15” e 17”) è caratterizzata dalla leggerezza del prodotto, dalla varietà di CPU supportate (Intel Core Famiglia i, Pentium e Celeron) adatte a qualsiasi tipo di budget (la mainboard installata è una Mini-ITX), dalla possibilità di espansione PCI o PCIe, dal frontale anti corrosione, dalla resistenza alle vibrazioni fino a 1 Grms e dal design completamente rinnovato. www.axiomtek.it B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE B&R aggiunge due nuove serie alla famiglia di HMI power panel: i pannelli operatori power panel serie-T e i controllori power panel serie-C, entrambi caratterizzati da display touch. Equipaggiato con un browser embedded browser, il terminale power panel T30 è completamente web compatibile e può essere usato anche come client VNC. Le serie di terminali sono offerte con display TFT nelle dimensioni da 4,3” fino a 10,1” e con dotazione di due interfacce Ethernet, due porte USB e una estesa tipologia di configurazioni opzionali. Il controllore power panel C70 è equipaggiato con una CPU a 333 MHz Intel Atom, 256 MB di Ddram, 16 kB di Fram e con 2 GB di memoria flash Eeprom a bordo. Questo controllore prevede un touchscreen incorpo- AXIOMTEK ITALIA ASEM B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 AUTOMATA 73 AO RASSEGNA rato e viene offerto con display in tre dimensioni che vanno da 5,7” fino a 10,1”. In aggiunta, per raggiungere tempi di ciclo a partire da 1 ms, il power panel C70 è offerto con un’interfaccia Powerlink e una Ethernet standard, 2 porte USB 2.0 e dalla tecnologia di comunicazione X2X Link oltre a connessioni opzionali RS232, RS485 e CAN per offrire una vasta gamma di possibilità per dispositivi periferici. www.br-automation.com e tastiera alfanumerica, e le versioni da 15”, 19,1” e 24” anche in formato widescreen. Di straordinario interesse una versione a 15” Sunlight antiriflesso, che permette l’utilizzo in condizione critiche di luce, predisposta anche per l’utilizzo in zone con la presenza di basse temperature. Particolare attenzione è stata fatta per quanto riguarda la temperatura d’esercizio per basse e alte temperature, in quanto parte delle applicazioni vengono realizzate all’aperto in paesi con condizioni climatiche estreme. www.bartec.it BARTEC Bartec mette a disposizione dei propri clienti, i nuovi Polaris a tecnologia LED ad alta risoluzione, certificati Atex per uso in aree classificate zona 1 e 2 così come 21 e 22. I Polaris touchpanel sono la piattaforma hardware ottimale per i sistemi di controllo distribuito DCS o di supervisione tipo Scada da utilizzare negli impianti chimici, offshore, farmaceutici o petroliferi, sia in produzioni a ciclo continuo sia per produzioni di tipo batch che per un controllo in realtime. L’alto grado di protezione IP65 e la robustezza del dispositivo, rendono i Polaris indispensabili per applicazioni in ambienti particolarmente gravosi o per installazioni all’aperto con angolo di visualizzazione perfetto da qualsiasi posizione, anche lateralmente. Inoltre i touchpanel PC possono essere forniti con un potente processore Intel Atom 1.6 GH con 1 o 2 GB di memoria RAM; come sistema operativo si può scegliere tra la versione Windows XP Embedded (preinstallato) oppure Windows XP Professional o Windows 7. Un’ampia gamma di interfacce cablate come USB, RS422/485, Profibus DP ed Ethernet, forniscono a ogni periferica il corretto collegamento con PLC/DCS o con lettori di codice a barre certificati Atex e mouse/trackball/ touch pad e joystick. Sono supportati tutti i principali protocolli di comunicazione, ad esempio MPI, Modbus RTU, Hostlink, TCP/IP. Tramite lo standard Ethernet TCP/IP si può utilizzare questa serie di touchpanel PC come monitor remoto: questo è reso possibile andando a sfruttare il protocollo di trasferimento dati RDP (Remote Desktop Protocol) che è un protocollo parte integrante dei sistemi operativi Microsoft. Così facendo il Polaris PC diventa un client sulla rete Ethernet e viene così consentito l’accesso ai programmi e applicazioni che risiedono sul server PC situato in zona sicura, quali Scada, applicazioni MES o visualizzazione di pagine html con Internet Explorer. Restano sempre validi i Polaris Remote, che permettono la remotizzazione del segnale video, tastiera e mouse da un PC posto in zona sicura attraverso un ‘extender’: così facendo si possono coprire distanze fino a 300 m, oppure utilizzando collegamenti a fibra ottica si può arrivare a chilometri di distanze. Una delle ultime novità è rappresentata dalla possibilità di visualizzare sul Polaris Remote le immagini provenienti da videocamere. Attualmente sono disponibili versioni da 5.7”, 10.4” e 12.1” (anche nella versione widescreen), con tasti funzione BOSCH REXROTH Bosch Rexroth introduce anche nell’automazione i vantaggi del comando touchscreen, importando tale funzione da smartphone e tablet: con il solo tocco del dito si può navigare nel programma, grazie a una nuova generazione di pannelli di comando Rexroth IndraControl V. Questa famiglia di computer industriali, concepita per l’impiego negli ambienti di produzione, è disponibile con display di varie misure e con un unico tool software che agevola l’implementazione. Per cambiare pagina basta scorrere un dito sopra il display e i particolari delle immagini si possono ingrandire con due dita. Il comando touchscreen si è affermato in pochi anni nella vita di tutti i giorni attraverso smartphone e tablet, ora, con questa nuova generazione di pannelli multitouch Rexroth, i costruttori di macchine possono impiegare tale filosofia di comando anche nell’automazione industriale. Da oggi Bosch Rexroth agevola la progettazione delle interfacce di comando mediante un unico software valido per tutte le famiglie dei propri HMI. WinStudio consente una progettazione efficiente grazie al riutilizzo di moduli software, tutto ciò sull’intera gamma: dalle HMI compatte su base controller con Windows CE fino ai grandi display per PC industriali. I nuovi pannelli di comando compatti vengono offerti con display da 4” a 9” e controller dedicato, per comando singletouch o multitouch. La comunicazione con il controllo avviene di norma mediante connessione veloce EthernetTCP-IP. Per la sicurezza dati, i computer offrono un modulo di memoria per scheda SD e due porte USB per il collegamento di periferiche. Nuovi display widescreen per PC industriali, da 15”, 18” e 21”, offrono lo spazio adeguato per una grande profondità d’informazione e una moderna visualizzazione multitouch, necessaria per le applicazioni di automazione CONTRADATA BOSCH REXROTH BARTEC 74 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 su base PC. La parte frontale in alluminio, con schermo in vetro antigraffio incorporato, adempie al grado di protezione IP65 che grazie all’elevata resistenza a urti e vibrazioni, rende questi pannelli di comando particolarmente adatti anche per gli ambienti di produzione più difficili. www.boschrexroth.it CONTRADATA Contradata presenta la serie di panel PC Risc based Iovu di IEI, partner della società. Il panel PC 4.3” Iovu-430S è un PC compatto risc based che offre elevate computing performance, design fanless, basso consumo energetico, estesa temperatura di funzionamento e ampia gamma di voltaggi d’alimentazione per applicazioni di automazione. Spinto da una CPU ARM 9 Samsung S3C2416 a 400 MHz, che garantisce prestazioni elevate e basso consumo energetico, Iovu-430S è stato progettato per operatività in ambienti difficili. Viene fornito con una serie di connessioni esterne, tra cui porta Ethernet, Canbus, Gpio (General purpose Input/ Output), slot per miniSD card e porte seriali. È dotato, inoltre, di frontale con protezione IP65, modulo WiFi integrato e flat bezel per un aspetto elegante e per una facile pulizia del frontale. Fornito di serie con Windows CE 6.0, questo panel PC è adatto per applicazioni HMI in realtime, automazione di fabbrica, automazione macchine, chioschi informativi e mezzi di trasporto. www.contradata.it CRICKETS AUTOMATION La piattaforma di supervisione XVision di Crickets Automation si arricchisce di una rivoluzionaria interfaccia web completamente vettoriale e basata sulle ultime tecnologie Internet quali Html5, SVG, WebSocket, aderenti agli standard di W3C, il Consorzio che norma la rete. Grazie a queste tecnologie, XVision estende la supervisione praticamente a qualsiasi dispositivo mobile o fisso dotato di un moderno browser, senza dovere installare nessuna app, software o richiedere uno specifico sistema operativo. XVision garantisce solide fondamenta Scada e HMI, che ne consentono un utilizzo a tutto campo, dalla supervisione di macchina a quella di impianto, dalle applicazioni di domotica a quelle di building management. XVision assicura uno sviluppo agile delle applicazioni di supervisione, grazie a strumenti che ne rendono l’uso piacevole e rapido, quali ad esempio lo sviluppo e runtime contemporanei sullo stesso PC, oppure One Button Project Check (controllo del progetto con la pressione di un solo bottone) che è solo una delle straordinarie funzionalità di diagnostica attiva di XVision. www.crickets-it.com dei tre modelli permette la visualizzazione di testi, dati, grafici e animazioni con una programmazione intuitiva e l’uso di una ricca libreria di oggetti grafici personalizzabile tramite il software fornito gratuitamente. È inoltre possibile gestire allarmi, ricette e archiviare dati nella memoria interna o su memorie esterne (chiavetta USB o scheda SD su MTP8/70). Le porte seriali RS232/RS485 e la porta Ethernet (a seconda dei modelli) permettono un’ampia connettività. Tramite la connessione RS232 i pannelli sono interfacciabili al Millenium 3 con un collegamento diretto sulla porta di programmazione del controllore logico, mentre con RS485 possono comunicare utilizzando il protocollo Modbus (anche su Ethernet nei modelli MTP8/50 e MTP8/70). I modelli dotati di porta Ethernet sono equipaggiati con un server VNC che permette la supervisione da remoto, attraverso la rete, utilizzando un computer, tablet o smartphone con un client VNC. Il collegamento in rete permette anche di sfruttare il server FTP integrato nel pannello, per accedere ai dati archiviati, e la funzione ‘pass-through’ che consente l’utilizzo del pannello come ‘ponte’ verso un Millenium 3 collegato tramite RS232. Con questa funzionalità è possibile da remoto riprogrammare un Millenium 3 attraverso la rete Ethernet. www.crouzet.com ESA ELETTRONICA Esaware rappresenta una nuova generazione di HMI che unisce una potente architettura a un design moderno. Con Esaware si ha il comando in tempo reale dell’applicazione, grazie alla tecnologia soft PLC integrata e a dispositivi I/O, una soluzione di automazione completa, perfetta unione tra controllo e comando dell’applicazione. Grazie all’interfaccia Ethercat, è possibile comandare e controllare in tempo reale qualsiasi tipo di dispositivo che adotta questo standard. Esaware integra Everyware, la teleassistenza da remoto, senza la necessità di hardware aggiuntivo, che permette di controllare in tempo reale i dati delle applicazioni. La gamma Esaware EW1 si compone di 4 modelli, 4,3” (480x272), 7” (800x480), 12,1” (1.280x800) e 15,6” (1.366x768), tutti equipaggiati con display widescreen a LED bianchi, innovativo design con Bezel in alluminio teflonato, RAM DDR3 da 512 MB e memoria flash da 3 GB. Tutti i modelli sono equipaggiati con doppia porta seriale RS232/485-MPI, porta Ethernet, USB Host e Device e slot Sdhc/MMC. www.esahmi.com CROUZET COMPONENTI Crouzet Componenti allarga la propria famiglia di pannelli touchscreen con i tre modelli a colori MTP6/50, MTP8/50 ed MTP8/70 ottimizzati per l’ uso con il controllore logico Millenium 3 e disponibili con display LCD a 65536 colori da 4,3” o da 7” con luminosità e risoluzione elevate. Ciascuno CROUZET COMPONENTI CRICKETS AUTOMATION ESA ELETTRONICA GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 75 AO RASSEGNA FAST AUTOMATION GEFRAN Starbox De Visu è lo strumento realizzato da Fast per gestire il processo in modo semplice e intuitivo. Grazie all’interfaccia grafica fornita è possibile monitorare l’evolversi della situazione presente sull’impianto modificando all’occorrenza parametri di funzionamento e controllando il processo tramite l’invio di comandi. Starbox De Visu evidenzia il processo sottolineandone le fasi più importanti e segnalando all’operatore eventuali anomalie e allarmi. Starbox De Visu è dotato di un browser che presenta le informazioni in modalità web adeguandosi ai più moderni standard di comunicazione. Ha la capacità di gestire fino a 5 segnali digitali e 8 segnali analogici ed è in grado di eseguire funzioni di automazione per mezzo del Logic Ladder Language installato a bordo. Grazie all’ampia gamma di porte e di protocolli disponibili, Starbox De Visu può connettersi a diversi dispositivi locali e/o remoti ed è facilmente integrabile in qualsiasi rete pubblica o privata. Le principali funzionalità consentite sono: visualizzazione di sinottici grafici dinamici, segnalazione di allarmi, grafici realtime, invio di messaggi email/sms e invio di comandi al processo. www.fastautomation.it Gefran propone GCube, nuove soluzioni di automazione integrate che garantiscono all’utente una elevata flessibilità progettuale. Con GCube si riducono i tempi di sviluppo degli applicativi e della manutenzione, diminuiscono i rischi di errore e si ottimizzano gli ingombri nella macchina, rispondendo così alle specifiche esigenze del cliente per la gestione delle isole di automazione. Le piattaforme GCube integrano HMI, PLC e software scalate e con un rapporto prezzo/prestazioni estremamente attento alle esigenze del costruttore. Quattro le versioni disponibili: GCube Modula e GCube Advanced per la gestione di isole di automazione evolute che richiedono elevati standard di perfomance. A queste si aggiungono le ultime nate GCube Compact per macchine medio–piccole, e GCube Fit ideale per rispondere a necessità di tipo custom. In termini di scalabilità le soluzioni GCube offrono display da 3,5”, 6,5”, 7”, 10”, 12,1” e 15” nelle versioni sia orizzontali sia verticali. Gli elevati standard di performance sono garantiti da potenti processori quali ARM e x86 core di differenti frequenze e da unità di massa di diverse capacità. Tutti i sistemi sono realtime assicurando un controllo ottimale del processo. La porta Ethernet disponibile in tutte le soluzioni GCube offre un ulteriore vantaggio all’utilizzatore facilitando la comunicazione verso sistemi superiori nonché l’esportazione dei dati. Inoltre, grazie alle porte USB, viene agevolata l’esportazione/importazione dati anche nei contesti dove il collegamento su base Ethernet non è fisicamente realizzabile o richiesto. La possibilità di collegare in LAN le isole di automazione è una caratteristica fondamentale nelle moderne automazioni, dove la produttività e la diagnostica centralizzata è un aspetto consolidato: verso il campo sono stati standardizzati due fieldbus, Canopen aperto e standard e GDnet Ethernet high-speed proprietario Gefran. Inoltre sono disponibili canali di comunicazione dati quali Modbus RTU e TCP. Dal punto di vista software, GCube installa GF_Project, un solo ambiente di sviluppo che comprende librerie di funzioni tecnologiche estremamente intuitive per la creazione di applicazioni per la registrazione dati, trend, storici allarmi, gestione PID temperature, gestione seriali, criptazione dati. Gcube è in grado di comunicare con differenti prodotti dell’isola di automazione quali sensori, drive, unità di potenza, termoregolatori PID, I/O remoti e controllori. Tutti disponibili in un solo catalogo a portata di click. www.gefran.com GE INTELLIGENT PLATFORMS La nuova versione di Proficy Workflow, il più recente software di GE specifico per agevolare e guidare gli operatori nei processi di lavorazione, si integra perfettamente con i sistemi di automazione e controllo esistenti, riducendo al minimo rischi ed errori per migliorare la qualità e consentendo di compiere l’azione giusta al momento giusto. Il nuovo software offre livelli più elevati di prestazioni e scalabilità e un maggior numero di strumenti che agevolano il compito di rispettare la conformità e soddisfare i requisiti dei settori regolamentati. Gli utenti possono ottenere una riduzione del 40% degli sprechi, un aumento del 70% della produttività e un incremento del 20% della capacità produttiva. Proficy Workflow permette di implementare grandi sistemi consentendo di replicare più facilmente i processi produttivi all’interno di aziende con un’organizzazione globale, garantendo qualità e riducendo al tempo stesso i costi. www.ge.com FAST AUTOMATION GE INTELLIGENT PLATFORMS GEFRAN 76 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Connettetevi! Integrate Anybus® CompactCom™ nel vostro dispositivo ed avrete l’immediato accesso a qualsiasi rete di comunicazione industriale. Scegliete la vostra soluzione CompactCom: CHIP Se desiderate la soluzione Anybus CompactCom totalmente integrata. BRICK MODULE Se volete avere libera ƐĐĞůƚĂŶĞŝĐŽŶŶĞƩŽƌŝĚĂ aggiungere a Anybus brick “all inclusive”. Se desiderate integrare il modulo “plug in” di ĐŽŶŶĞƫǀŝƚăĐŽŵƉůĞƚĂ Anybus. /ůŶƵŽǀŽĐŽŶĐĞƩŽĚŝŶLJďƵƐŽŵƉĂĐƚŽŵ͗ ͻ ŽŶƵŶ͛ƵŶŝĐĂŝŶƚĞŐƌĂnjŝŽŶĞͶĂĐĐĞƐƐŽĂƚƵƩĞůĞƌĞƟ͊ ͻĐĐĞƐƐŽĂƚƵƩĞůĞƌĞƟĐŽŶŝǀĂƌŝĨŽƌŵĂƟĚŝŶLJďƵƐŽŵƉĂĐƚŽŵ ͻŽŶŶĞƫǀŝƚăŝŶĚƵƐƚƌŝĂůĞĚŝĞůĞǀĂƚĞƉƌĞƐƚĂnjŝŽŶŝŝŶŐƌĂĚŽĚŝƐƵƉƉŽƌƚĂƌĞĂƉƉůŝĐĂnjŝŽŶŝƐLJŶĐĞŵŽƟŽŶ ͻŽŶŶĞƫǀŝƚăĂůůĞƌĞƟĚŝƐŝĐƵƌĞnjnjĂĐŽŶŝŵŽĚƵůŝŶLJďƵƐ^ĂĨĞƚLJ ͻ/ŶŽƉnjŝŽŶĞ͕ŝůŵŽĚƵůŽĐŽŶĐŽŶŶĞƩŽƌŝDϭϮƉĞƌŵĞƩĞĚŝƌĂŐŐŝƵŶŐĞƌĞŐƌĂĚŝĚŝƉƌŽƚĞnjŝŽŶĞ/Wϲϳ WŝƶĚŝĚƵĞŵŝůŝŽŶŝĚŝĚŝƐƉŽƐŝƟǀŝĚ͛ĂƵƚŽŵĂnjŝŽŶĞƵƟůŝnjnjĂŶŽŐŝăůĞƐŽůƵnjŝŽŶŝ ŶLJďƵƐƉĞƌĐŽŶŶĞƩĞƌƐŝĂůůĞƌĞƟĮĞůĚďƵƐĞĚƚŚĞƌŶĞƚŝŶĚƵƐƚƌŝĂůŝ͘ WĞƌŵĂŐŐŝŽƌŝŝŶĨŽƌŵĂnjŝŽŶŝƐƵůŶƵŽǀŽĐŽŶĐĞƩŽŶLJďƵƐ͗ǁǁǁ͘ĂŶLJďƵƐ͘ŝƚ D®½½®ÊÄÝÊ¥ò®Ý Ä͛ãóÙÊĦ ǁǁǁ͘ĂŶLJďƵƐ͘ŝƚ CBM Ad_Automazione Oggi_210x297.indd 1 2012-09-11 08:28:47 AO RASSEGNA GHISALBA KEB ITALIA La società Ghisalba ha introdotto un nuovo pannello operatore Ghdop da 4,3”, touchscreen a colori che integra la porta Ethernet assieme a 2 porte seriali. Grazie a questa architettura ora è possibile con una soluzione economica interfacciare un dispositivo di potenza utilizzato anche in un singolo pozzo (inverter, soft starter o PLC) e farlo comunicare con la stazione remota. La comunicazione, che avviene utilizzando il nuovo dispositivo Remote control che utilizza la rete Internet, è basata sulla rete locale Ethernet e utilizza il Ghdop come gateway d’impianto. Sarà possibile pertanto utilizzare la rete Internet per accedere facilmente al sito ottenendo velocità di connessioni adeguate, possibilità di interagire con l’impianto in tempo reale utilizzando il software eRemote, effettuare la teleassistenza (verifica e modifica dei software installati), archiviare i dati di sistema. La gamma Ghdop è fornibile con video LCD a colori fino a 10” e i software sono tutti gratuiti e scaricabili dal sito Ghisalba. www.ghisalba.com INVENSYS ITALIA InTouch Access Anywhere è l’ultima e più innovativa soluzione targata Wonderware che permette di accedere ai dati d’impianto da remoto e in qualsiasi momento, riducendo i tempi decisionali e i costi di manutenzione. Attraverso un browser web, infatti, è sempre possibile collegarsi in modo sicuro ad altre applicazioni InTouch, utilizzando qualsiasi dispositivo, inclusi Microsoft Surface, iPad, iPhone, Android e altri tablet. Il software è compatibile con tutti i sistemi operativi più diffusi, da Macintosh a Linux, oltre che PC e laptop Microsoft Windows. La soluzione, funzionale per ridurre i costi di manutenzione, è particolarmente semplice da implementare, gestire e manutenere dal momento che non è necessario installare alcun software sui dispositivi mobile. Le caratteristiche di InTouch Access Anywhere, quindi, oltre a essere altamente customizzabili, con una grafica indipendente dalla risoluzione e simboli intelligenti per riprodurre fedelmente l’impianto su qualsiasi dispositivo, aiutano anche a migliorare i processi decisionali in tempo reale. Il software InTouch Access Anywhere amplia le capacità di Invensys nell’ambito di soluzioni mobile e web based: l’accesso sicuro e totale alle informazioni d’impianto in tempo reale - senza comprometterne la funzionalità - consente al personale d’impianto di minimizzare i costi, migliorare l’efficienza operativa e guidare l’ottimizzazione del business in tempo reale. iom.invensys.it La piattaforma HMI offerta da KEB è capace di rappresentare l’automazione con librerie grafiche, basate sulle ultimissime tecnologie Microsoft e un potente runtime in grado di scambiare dati in realtime con quattro tipologie di driver di comunicazione in parallelo. La potente piattaforma scalabile ha in comune un repository di variabili illimitato sia per i sistemi operativi Embedded (Windows Compact 7 edition) sia per architetture x86, che può essere utilizzato per visualizzare trend di variabili lette in realtime oppure variabili storicizzate in database la cui rappresentazione può essere di tipo ‘time based’ piuttosto che ‘XY’. I datalogger sono flessibilmente adattabili a qualsiasi sistema gestionale, grazie alla ‘Open Database Connettivity’ la quale permette a qualsiasi utilizzatore di salvare dati in plain text, formato XML oppure criptati (anche su versione embedded). Dallo stesso database delle variabili importate si possono ricavare gli oggetti da utilizzare come elementi delle ricette (senza limitazioni nel numero di ricette); a ognuna di essa viene associato un ID univoco per evitare la sovrascrittura accidentale. Le ricette possono essere create attingendo i valori dal database delle variabili storicizzate. Il concetto di ‘padre figlio’, adottabile nella strutturazione delle ricette, è parallelamente utilizzabile nell’ingegnerizzazione della supervisione di macchine modulari. La sicurezza nella gestione dei dati, in abbinamento alla flessibilità nella gestione delle variabili, rendono il prodotto conforme alla CFR21 parte 11. Un runtime evoluto, come quello che KEB mette a disposizione dei propri clienti, oltre alle funzionalità appena descritte, offre una moderna gestione degli allarmi, cambio lingua, scheduler e un potente script editor per soddisfare anche l’utilizzatore più esigente. www.keb.it KONTRON Progettati per garantire una lunga durata, i monitor della linea OmniView di Kontron supportano la funzionalità multitouch. Questi monitor permettono di ampliare la scalabilità della gamma di Panel PC OmniClient esistente con l’aggiunta di soluzioni adatte all’uso in sistemi dotati di più schermi o con schermi distribuiti. Come i Panel PC, essi supportano funzionalità multitouch implementate tramite la tecnologia Pcap (Projective capacitive) e sono disponibili in formato widescreen (16:9) con superfici in vetro lisce e prive di bordi. Con questo ampliamento del portafoglio prodotti gli utenti possono realizzare soluzioni multiscreen con funzionalità multitouch molto efficienti sfruttando la disponibilità da un unico GHISALBA INVENSYS ITALIA KONTRON KEB ITALIA 78 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Erre&Pi L’eccellenza dell’evoluzione Tecnologia italiana sempre in movimento. MS/PS AISI 316 PSM AISI 316 NEW Connettore M12 MPS ottone MPS AISI 316 con connettore DIN 43650 tondo TBF EVO ottone “Il modo migliore per predire il futuro è inventarlo” Alan Kay (informatico statunitense) Da oltre 35 anni Elettrotec mette la sua esperienza al servizio dell’innovazione. La sua storia dimostra un’eccellente abilità nel coniugare la tecnologia italiana con le richieste del nuovo mercato internazionale. Grazie alle sue competenze è in grado di offrire una gamma di soluzioni personalizzate in costante espansione, arricchita recentemente con nuovi prodotti. Pressostati s Vuotostati s Termostati s Flussostati s Flussimetri s Livellostati s Sensori di livello s Pressostati elettronici s Trasmettitori di pressione s Indicatori digitali APPARECCHI DI CONTROLLO PER FLUIDI 20125 Milano - Via Jean Jaurés, 12 Tel. +39 0228851811 - Fax +39 0228851854 marketing@elettrotec.it - www.elettrotec.com AO RASSEGNA fornitore di monitor e Panel PC caratterizzati da un look&feel comune. I nuovi monitor industriali, la cui parte frontale vanta un grado di protezione IP67, possono funzionare con qualsiasi PC industriale. Kontron ha progettato i panel PC della serie OmniClient in maniera modulare, così da poter separare completamente le funzioni dell’IPC dal monitor: in un prodotto sono state associate le funzionalità di un panel PC, un monitor industriale e un’interfaccia su lunga distanza per connettere installazioni di sistemi remoti a una distanza massima di 30 metri. Grazie all’interfaccia su lunga distanza per DVI-D e USB, i monitor industriali OmniView possono essere installati fino a una distanza di 30 metri dall’host, garantendo così la massima flessibilità di installazione della GUI su macchinari e all’interno di uno stabilimento. Grazie all’elevata luminosità (fino a 300 cd) e al frontale in vetro opaco, questi monitor garantiscono un’eccellente decifrabilità anche in condizioni di scarsa illuminazione. In funzione dello chassis del monitor, le opzioni di montaggio per i nuovi monitor disponibili nei formati 21.5”, 18.5” e 15.6” sono le seguenti: a pannello (installazione) o Vesa (autonomo). Completa la dotazione in termini di opzioni di connettività. I monitor sono infatti equipaggiati con interfacce USB per il controllo del touchscreen, DisplayPort, DVI-I e VGA, in modo da consentire la possibilità di connessione sia con sistemi di ultima generazione sia con prodotti legacy. Per l’alimentazione è disponibile un collegamento a 24 Vc.c. I nuovi monitor industriali della linea OmniView, già disponibili, possono operare nell’intervallo di temperatura compreso tra 0 e 50 °C. www.kontron.com programmazione G-ISO. Molto semplice anche la teleassistenza remota, grazie all’integrazione delle porte Ethernet on board. www.lenzeitalia.it MITSUBISHI ELECTRIC L’innovativa serie GOT2000 di Mitsubishi Electric è caratterizzata da una miglior facilità d’uso, un notevole incremento delle funzionalità, un’alta efficienza nella gestione dei costi, un’ottima integrazione con le soluzioni di automazione offerte dall’azienda e la gestione di innumerevoli protocolli di comunicazione. Serie progettata per soddisfare ‘alla lettera’ le richieste dei clienti sia dal punto di vista hardware sia software: funzioni migliorate per ottimizzare il livello di prestazioni ed efficienza dell’impianto, un nuovo processore più veloce per i pannelli operatore GT27 che garantisce il doppio della velocità e una maggior fluidità grafica rispetto alla serie precedente, una memoria interna incrementata di ben quattro volte e un nuovo sistema di controllo intuitivo grazie alla funzione multitouch e il gesture control. La serie GOT2000 si colloca quindi al top dell’attuale mercato HMI. Mitsubishi Electric ha ampliato la gamma di opzioni di comunicazione offerte sulla nuova serie GOT2000, integrando una porta Ethernet, due interfacce seriali (RS232 e RS22/485), lo slot per SD card, porte USB sul fronte e/o sul retro per consentire una maggiore flessibilità e funzionalità aggiuntive come la funzione di backup e restore dei parametri e programma PLC direttamente dal pannello. Inoltre, un’interfaccia Wlan opzionale consente all’operatore di accedere da remoto tramite PC, tablet o smartphone sfruttando la comunicazione WiFi. it3a.mitsubishielectric.com/fa/it LENZE ITALIA Lenze presenta i nuovi panel motion controller della serie L-Force ispirati al concetto ‘Motion Centric Solution’ e ideali per soluzioni di controllo del motion centralizzato, nei settori applicativi del packaging, handling & robotic e food & beverage. La nuova serie di HMI motion controller per montaggio su porta quadro in IP65, serie p500 con display da 7”, 10,4” e 15” è studiata appositamente per compiti di automazione che richiedono alte prestazioni, flessibilità a livello hardware e capacità di gestione di funzionalità di motion control centralizzato con profilo DS 402 su Canopen o Ethercat, e sono basati sui nuovi microprocessori Intel Atom da 1,6 GHz. Il bus di campo Ethercat è integrato, uno slot permette al controllore di utilizzare un diverso bus di campo fra Profibus DP (master e slave) e Profinet oppure una doppia porta master Canopen. Il sistema operativo utilizzato è Windows CE 6.0 realtime che garantisce un comportamento deterministico, per le funzioni di automazione cui il controllore è chiamato ad assolvere. L’ambiente di sviluppo per la logica PLC è il nuovo e diffuso Codesys versione 3.5, mentre quello di sviluppo grafico è l’ormai noto VisiWinNet V. 6.5. Tutti i dispositivi possono assolvere compiti di controllo (logica) e di motion control, per esempio assi elettrici, camme elettroniche e interpolazioni secondo lo standard di NCS COMPUTER GROUP Per soddisfare la fortissima richiesta del mercato di sistemi affidabili e veloci, nel 2013 NCS ha completato con grande successo diversi nuovi progetti, tra i quali il sistema mICRON-II/i7. Questo sistema è stato progettato e viene prodotto per operare in ambienti molto ostili (temperatura operativa da –20 a 70 °C ), in grado di garantire un elevato standard di affidabilità. Esso si basa sulle CPU i3/i5/i7, una gestione di memoria Dimm fino a 8 GB. Con sistema operativo Windows 2000/2003, XP PRO, XPe, Linux, QNX e alimentazione dei sistemi AC/DC 85-264 Va.c., o DC/ DC + 12 Vc.c./ +24 Vc.c./ -48 Vc.c. il sistema supporta CPU per Socket G2 Celeron, Intel 2° generazione Core i7/i5/i3 e 3° generazione Intel Core i7-3612QM/ 2,1 GHz Tray S988, (22 nm – 35 W - 4 core), Ivy Bridge, Chip Set HM65, VGA/Hdmi, 2 Lvds, 2 PCIe GbE, 8 USB 2.0, 2 Sata 6Gb/s, 3 COM NCS COMPUTER GROUP LENZE ITALIA MITSUBISHI ELECTRIC 80 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 automation PSS4000 – Simplify your Automation™ Immaginate un sistema di automazione con componenti combinabili in maniera flessibile ed espandibile a seconda delle singole esigenze. Immaginate un controllo standard che comanda l‘intero impianto. Immaginate un dispositivo che garantisce la sicurezza in ogni momento e reagisce immediatamente quando necessario. Immaginate un Motion Control che assicura tutti i movimenti in tempo reale. Immaginate un’interfaccia di visualizzazione che consente di controllare tutti i processi. Immaginate una diagnostica che in caso di anomalie è in grado di facilitare il ripristino al corretto funzionamento. Nuovo sistema di automazione PSS4000 – Simplify your Automation ™ Una semplicità che conquista – Da Pilz, naturalmente. Pilz Italia Srl - Società con unico socio, Via Gran Sasso n. 1, 20823 Lentate sul Seveso (MB), Telefono 0362 1826711, Fax 0362 1826755, info@pilz.it, www.pilz.it AZ-PSS4000-210x297-IT_13_09.indd 1 03.09.13 11:25 AO RASSEGNA (RS232 e 1 RS422/485), 2 LAN RTL8111E, PCI-104, HD Audio, PS2 KB/ Mouse, 8 I/O digitali, TPM e RoHS. La versione mICRON-II è disponibile anche in versione Fanless con CPU Atom N270 e Atom N2600 (64 bit). Sono disponibili modelli in versione box o con TFT 8.4”, 10.4”, 12.1”, 15”, 17”, 19”, 23” e TFT 10, 12, 15, 17”/19” con luminosità fino a 1.600 cd/m² per il settore marino. I pannelli frontali sono a tenuta IP65 e sono disponibili in alluminio, legno e acciaio inox. www.ncs-computer.com Internet e un qualsiasi web browser. Grazie al software, alla disposizione di tag illimitati, a più di 40 dispositivi di comunicazione e all’impiego dei template precaricati per la gestione degli allarmi, i tempi di sviluppo e messa in servizio vengono drasticamente ridotti. Incluse nel pacchetto di fornitura del terminale operatore vi sono alcune caratteristiche addizionali quali accesso controllato, trend realtime, gestione ricette, supporto multilingue e video oltre alla capacità di visualizzare i documenti in pdf. www.parker.com PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA PCVUE Con l’introduzione del nuovo GT03 si rafforza la proposta Panasonic di soluzioni HMI Tough per ambienti outdoor. Due sono i modelli disponibili con case silver da 3.5” e display TFT con backlight LED, uno nella versione a 4.096 colori, l’altro in quella monocromatica a 16 tonalità di grigio. Come per il GT32 Tough, si contraddistinguono per la capacità di operare in ambienti con temperature da -20° a 60° e umidità relativa dal 10% al 90%. Il frontale ha grado di protezione IP67 e uno speciale strato protettivo contro l’invecchiamento dall’esposizione ai raggi UV. Il display antiriflesso, l’elevato contrasto e luminosità lo rendono adatto per l’impiego non solo nelle condizioni industriali standard, ma anche negli ambienti più gravosi con forte presenza di luce ambientale/solare. Grazie a una risoluzione del display da 320x240 pixel comune ai GT32/GT05/ GT21 le applicazioni sono scalabili fra i modelli senza alcun adattamento dell’utente. Come tutti i pannelli operatore Serie GT, il nuovo modello presenta un formato di eccezionale compattezza 98x86x30 mm (LxHxP) il top nella sua categoria, e un bassissimo consumo di energia (1,9 W per la versione monocromatica e 3,1 W per la versione a colori). Si configura con il Terminal Gtwin versione 2.E1, che presenta inoltre nuove interessanti funzioni come la possibilità di importare/salvare nel PC i file contenuti nell’SD Card del pannello, collegandosi direttamente sulla porta di programmazione e di gestire applicazioni multilingua anche nelle lingue vietnamita e russa. www.panasonic-electric-works.it PcVue è lo Scada sviluppato dalla società francese ARC Informatique, presente in Italia con la filiale PcVue. In PcVue sono state integrate diverse funzionalità tra cui l’ambiente di sviluppo con un impatto grafico molto intuitivo e nuovi driver di comunicazione IEC-60870-5-104 e IEC61850, specifici per il settore del power management. PcVue è noto per la sua facilità d’uso e la presenza di tool che permettono di ridurre e ottimizzare i tempi di sviluppo di un’applicazione. Pcvue soddisfa gli standard industriali di affidabilità e prestazioni per coprire tutte le esigenze, dalle applicazioni single-station a quelle client-server complesse con ridondanza per ambienti mission critical. Il tool Smart Generator permette di creare applicazioni PcVue da Autocad, Codesys, Isagraf, Siemens Step7, FactoryLink, Wago-Dali. PcVue può essere eseguito sui sistemi operativi Microsoft più recenti, su architetture a 32 bit e a 64 bit, pur rimanendo compatibile con i precedenti sistemi operativi. Grazie alla nuova interfaccia Bacnet nativa è possibile realizzare un sistema completo di gestione centralizzata di un edificio. Dal punto di vista dell’interfaccia utente sono stati introdotti due nuovi tool per velocizzare ulteriormente lo sviluppo delle applicazioni: il primo, l’Application Explorer, raduna in una sola vista ad albero tutte le caratteristiche e funzionalità del progetto sviluppato. Il secondo riguarda l’Application Architect, che migliora ulteriormente la facilità e velocità di sviluppo nelle applicazioni ripetitive. www.pcvuesolutions.com PARKER HANNIFIN ITALY La gamma di prodotti Phoenix Contact destinata all’interfacciamento con tutti i PLC più diffusi sul mercato è composta dai client della serie touchpanel TP 3000 e TP 5000. I pannelli operatore con touchscreen della PHOENIX CONTACT La serie di pannelli operatore XPR2 (Interact Xpress) di Parker offre una soluzione hardware/software che semplifica e riduce i costi delle applicazioni HMI distribuite. I pannelli sono disponibili nella versione senza display oppure touchscreen con display TFT da 6”, 8”, 10” e 15”. Sono stati progettati per permettere la memorizzazione dei dati e la connettività con il mondo esterno. Grazie al software Interact Xpress e al web server disponibile come standard, si possono sviluppare applicazioni in grado di dialogare con qualsiasi dispositivo dotato di porta TCP/IP anche remotato purché accessibile via Internet. Le applicazioni create con Interact Xpress vengono sviluppate, editate, stampate e fatte girare sul web server dell’HMI dando la possibilità a chi le utilizza di condividere applicazioni e aggiornamenti in qualsiasi luogo: è sufficiente una connessione PARKER HANNIFIN ITALY PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA PC VUE 82 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 DOTS UNISCE I PUNTI FORTI DELL’ELETTRONICA CUSTOM E COTS. Nei sistemi embedded l’elettronica DOTS - Dedicated Off-The-Shelf ® offre soluzioni tecnologicamente evolute, progettate e realizzate VXVSHFLÀFKHGHOFOLHQWHHGHOOHVXHDSSOLFD]LRQLGRWDWHGHOORVWHVVR livello di industrializzazione di un prodotto commerciale. Prima Electro nel DOTS è pioniere e leader da oltre 30 anni. AO RASSEGNA famiglia TP 3000, equipaggiati con processori XScale PXA320 (con frequenza 806 MHz), sono provvisti di due porte USB e di una porta Ethernet (con supporto dei protocolli Modbus TCP, Ethernet/IP e Siemens S7 TCP). Come opzione è possibile avere una porta MPI, Profibus, Canopen o RS232 (con supporto protocollo Modbus RTU) aggiuntiva. Disponibili con display touchscreen in diverse taglie (da 5,7” monocromatico e colori fino a 12” a colori), i pannelli operatore della serie TP 3000 sono realizzati con il pannello frontale in alluminio, che li rende particolarmente robusti ed eleganti. Inoltre, i display da 5,7” e 7” widescreen sono provvisti di retroilluminazione a LED, una tecnologia innovativa che garantisce consumi minori. Per applicazioni in cui siano richieste prestazioni maggiori, Phoenix Contact propone i pannelli operatore della serie TP 5000 basati su processore Intel Atom 1.6 GHz o processore Intel Celeron M 1.01 GHz, dedicato ad applicazioni più esigenti dal punto di vista grafico. La gamma è composta da tre modelli che si differenziano per le dimensioni del display: da 30.73 cm (12,1”) fino a 43.2 cm (17”), passando per 38.1 cm (15”). In aggiunta alle interfacce standard (2 porte Ethernet Gigabit, 4 porte USB e 1 porta RS232), i TP 5000 dispongono anche di un’interfaccia VGA per il collegamento di un monitor esterno aggiuntivo. Oltre ai PLC di Phoenix Contact, i pannelli operatore della serie TP 3000 si interfacciano a PLC Siemens, Schneider Electric, Rockwell Automation o con supporto dei protocolli Modbus TCP e Modbus RTU. Il sistema operativo Microsoft Windows CE 6, il software di visualizzazione Scada Visu+ e l’OPC server sono preinstallati. La programmazione delle applicazioni di supervisione viene realizzata tramite interfaccia Ethernet con il software Scada Visu+ che, oltre a funzioni di comando e supervisione, offre funzioni di rappresentazione di trend e gestione di allarmi, di rilevamento dei dati di funzionamento e storicizzazione e di gestione degli accessi mediante password. Grazie al software Visu+ è inoltre possibile, tramite nuove variabili di sistema, monitorare la temperatura interna e la tensione di alimentazione del pannello, regolare la luminosità e il contrasto e gestire il funzionamento del buzzer integrato. www.phoenixcontact.it PRO-FACE ITALIA Il nuovo touchplc LT4000M di Pro-face è costituito da due distinte unità (display e unità centrale) che garantiscono semplicità di montaggio attraverso un foro di diametro di 22 mm praticato nella carpenteria. Dotato di due display da 3.5” o da 5.7” entrambi TFT a 65K colori, l’unità centrale, che ospita l’intelligenza, le morsettiere I/O e il resto della connettività, può anche essere montato su guida DIN all’interno del quadro grazie al cavo di remotazione da 3/5 metri che viene messo opzionalmente a disposizione. Ricca la dotazione di I/O on board che include digitali, analogiche e ingressi temperatura oltre che 2 ingressi veloci e 2 uscite a impulsi. La porta Canopen integrata consente la gestione di I/O distribuiti e il dialogo con dispositivi diversi. Una porta seriale 232/422/485, oltre a una seconda opzionale, e una porta Ethernet 10/100 BaseT, consentono la gestione simultanea fino a 4 protocolli di comunicazione con altri PLC e dispositivi in genere. La porta Ethernet permette anche la programmazione del dispositivo, oltre che l’instradamento dei dati di processo verso applicazioni su PC. Offre inoltre la remotazione/duplicazione attiva dell’interfaccia grafica su di un PC, tablet o smartphone e i servizi di FTP e web server. www.proface.it PROGEA L’esperienza e la tecnologia di Progea nel software di supervisione oggi è disponibile in Movicon HMI, il software HMI potente, aperto, flessibile e indipendente che dispone di ineguagliate soluzioni per offrire la potenza della tecnologia Scada nei dispositivi ‘low-end’ basati su Windows Embedded, Windows CE e Windows Mobile. La proposta di Progea in campo SoftLogic è Logicon, il frutto della collaborazione attiva con la tedesca KW-Software. Progea ha selezionato un’azienda all’avanguardia per l’integrazione del prodotto SoftPLC in Movicon 11, con soluzioni già ampiamente collaudate dal partner comune Phoenix Contact. Grazie alla collaborazione tra le due aziende, Movicon 11 oggi integra il potente ambiente di programmazione MultiProg, editor di programmi PLC che supporta tutti i 5 linguaggi standard IEC 61131. È possibile programmare indifferentemente tra i linguaggi FBD, IL, Ladder, ST e SFC, anche con programmazione mista. Grazie all’integrazione dei due ambienti di programmazione e alla sincronizzazione automatica dei tag, realizzare progetti completi d’automazione PC-based diventa facile e sicuro. I progetti SoftLogic possono utilizzare i benefici di Movicon, ad esempio è possibile importare i database dei PLC esistenti oppure gli item di qualsiasi OPC Server, e disporre automaticamente della lista dei tag nei due ambienti Scada e SoftLogic. www.progea.com PROGEA PRO-FACE ITALIA PHOENIX CONTACT 84 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Ottieni la piena valutazione SIL con il tuo partner I.S. preferito T E M P E R AT U R A | INTERFACCE I.S | COMUNIC AZIONE | M U LT I F U N Z I O N A L E PERFORMANCE MADE SMARTER | Quando si tratta di sicurezza nelle aree pericolose, alla PR electronics non prendiamo alcuna scorciatoia. PR è stata la prima a essere conforme agli standard IEC 61508 e, con la serie flessibile 9000 di interfacce I.S. con approvazione SIL, il cliente è sicuro di soddisfare facilmente gli standard onsite IEC 61511. L’ultimo prodotto aggiunto alla nostra gamma di interfacce I.S. è il backplane altamente innovativo e resistente. Il backplane di PR è stato testato contro le vibrazioni e gli urti in conformità alla normativa IEC 61132-2 ed è stato approvato per le applicazioni nella zona 2. Esso semplifica notevolmente il montaggio e il cablaggio nelle installazioni di grandi dimensioni, offre compatibilità con tutti i prodotti PR serie 9000 e si integra completamente con i sistemi DCS standard. Il design innovativo offre una funzione di apertura e chiusura rapida a scatto per la facile sostituzione dei dispositivi mentre le configurazioni a 8, 16 e 32 slot del modulo I/O introducono un nuovo standard di flessibilità per i backplane. Visita prelectronics.com e scopri i vantaggi delle PERFORMANCE MADE SMARTER. ISOL AMENTO | D I S P L AY AO RASSEGNA ROCKWELL AUTOMATION SERVITECNO I nuovi terminali operatore PanelView Plus 6 di Rockwell Automation sono stati recentemente aggiornati per rispondere alle richieste delle aziende di migliorare le prestazioni e la facilità d’uso in fase di esercizio, riducendo i tempi e i costi di implementazione. I PanelView Plus 6, parte integrante dell’Integrated Architecture, offrono agli operatori di livello macchina un’interfaccia con il sistema di controllo per il monitoraggio, il controllo e la visualizzazione delle informazioni. Gli aggiornamenti hardware, con un processore più veloce (650 MHz), memoria espansa (512 MB di Flash e RAM) e il nuovo sistema operativo Microsoft Windows CE 6.0 consentono di avere una maggiore flessibilità nella realizzazione delle applicazioni mentre l’accresciuta velocità del processore migliora l’esperienza dell’operatore con un maggiore controllo e una risposta più rapida del terminale. Il software integrato FactoryTalk View Machine Edition 7.0 supporta nuove funzionalità: nuova libreria in grafica vettoriale Symbol Factory, visualizzatore integrato di file pdf, gestione ricette e acquisizione dati anche in formato .csv, server FTP, visualizzazione di filmati, funzione Last-KnownGood (LKG) and Factory Default Reset per il ripristino del terminale, utility di backup&restore della configurazione via SD card, accesso remoto via web attraverso il software integrato FactoryTalk ViewPoint o attraverso i Remote Desktop Service. I PanelView Plus 6 sono disponibili con display 4”, 6”, 7”, 10”, 12” e 15” con opzioni keypad, touchscreen o keypad e touchscreen. it.rockwellautomation.com Proficy HMI/Scada iFIX 5.5 di GE Intelligent Platforms, commercializzato in Italia da ServiTecno, consente di offrire eccellenti capacità di visualizzazione dei processi e di acquisizione dei dati, di analisi, supervisione e controllo in realtime. Dispone di un robusto motore Scada e di numerosi strumenti di connettività, di un’architettura aperta e di modalità di collegamento in rete altamente scalabili e distribuite. L’ultima versione potenzia sempre più le funzionalità di analisi dei dati per consentire agli operatori di prendere decisioni in tempo reale per correggere/modificare la produzione on the fly. In questo modo lo Scada non riveste solamente il ruolo di supervisione, ma diventa sempre più il nucleo decisionale dell’azienda per ottimizzare e rendere più efficiente e snella la produzione. Con Proficy iFIX 5.5 è possibile disporre delle potenti caratteristiche della soluzione, visualizzare e analizzare dati tramite tablet e iPAD grazie a una app dedicata. Con iFIX per tablet è possibile non solo vedere videate dello Scada, ma anche allarmi, storici, trend e interagire al 100% con il vostro impianto. Inoltre, permette di estendere le applicazioni in maniera sicura, completa ed efficiente su Internet/Intranet tramite iFIX WebSpace, un client web che consente di disporre di ‘dati in tempo reale ovunque e per tutti’ e abilita tutte le funzioni di controllo e supervisione sulla rete Intranet aziendale o sulla quella Internet messa in sicurezza, senza dover modificare in alcun modo l’applicazione di iFIX. www.servitecno.it SCHNEIDER ELECTRIC SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI - PROGEA I controller HMI compatti Magelis SCU offrono una soluzione per gestire piccoli macchinari e processi semplici: hanno un design integrato che permette di ridurre al minimo i tempi di installazione e consentono un risparmio fino al 15% sui costi di installazione e proprietà. I display sono TFT 65.000 colori in taglia 3,5” o 5,7”, un ingresso I/O digitale con GSC; PTO/ PWM, un ingresso I/O analogico e ingressi dedicati alla temperatura; la comunicazione avviene con porta USB, seriale, Ethernet e Canopen. Il prodotto è facilmente configurabile grazie al montaggio rapido del modulo controller, posizionabile direttamente in un foro con diametro 22 mm o su una guida DIN con cavo remoto (3 o 5 m) collegato attraverso una morsettiera a molla. Il modulo display si monta in foro standard senza particolari operazioni di predisposizione. Il monitoraggio remoto dei processi è gestibile via webgate, tramite PC con browser internet e a breve sarà possibile anche con la app mobile Vijeo Design’Air di Schneider Electric. www.schneider-electric.it Sistemi Avanzati Elettronici e Progea presentano una soluzione innovativa per il controllo e la supervisione: una serie di pannelli operatore fanless, robusti e affidabili con integrato a bordo una licenza runtime Movicon 11, il potente e versatile software Scada di Progea che ora dispone anche del supporto multitouch. Esso è un ambiente di sviluppo e di lavoro che consente l’esecuzione di potenti sinottici che possono essere implementati rapidamente. Questi HMI hanno uno chassis in alluminio pressofuso con a bordo il processore Intel Atom N2600 Dual Core. Integrano 2 USB, 2 Gigalan e 2 interfacce seriali, touchscreen di tipo resistivo o capacitivo per lo storage oltre a offrire la possibilità di impiegare un HDD Sata2 da 1,8”. Sono certificati IP65 sul lato frontale con temperatura operativa compresa tra gli 0 e i 50 °C e dispongono di monitor in tagli che vanno da 7 fino a 15 pollici. A bordo è possibile installare come S.O.: Win XP pro, Win XP Embedded, Win Embedded CE 6.0, Win7 pro Embedded, Win Embedded 7 standard. Di fatto le applicazioni in cui trovano utilizzo SCHNEIDER ELECTRIC SERVITECNO ROCKWELL AUTOMATION 86 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 queste soluzioni spaziano dalla supervisione e controllo di natura puramente industriale alla building automation, offrendo di fatto soluzioni HMI potenti e compatte che soddisfano ogni esigenza di visualizzazione e controllo, senza rinunciare alle potenzialità tipiche degli Scada. www.sisav.it – www.progea.com SMITEC Il Posyc 42XX è un panel PC industriale basato su architettura Intel x86 dual core e completo di un display 15” a colori (24 bit) e di uno schermo touch altamente affidabile. Caratterizzato da design ergonomico all’avanguardia e tecnologia iconstyle dall’operatività intuitiva, è progettato per facilitare l’interfacciamento uomo-macchina in ambito industriale. Un processore potente e numerose opzioni disponibili lo rendono ideale per svariate applicazioni. Disponibile in versione a pannello o per montaggio su braccio di sostegno in linea con gli standard Vesa, è disponibile anche una variante con pulsanti a tastiera. Principali caratteristiche tecniche sono: architettura x86; sistemi operativi disponibili MS Windows/Linux Suse; custodia in aluminum; grado di protezione IP65; processore Intel Atom dual core D2550 (1,86 GHz); memoria 2 GB DDR3 1.066 MHz RAM; display 15” a colori LED TFT, 1.024x768, 16,2 M colori; touchscreen 5 wires - HD – elevata resistenza, 35 milioni di tocchi in un punto; connessioni: 2 x USB esterne (frontali), 4 x USB, 2 x Gigabit LAN, 1 x VGA, 1 x COM RS485, 2 x COM RS232, 1 x Hdmi; connettore audio; 2 x prese CF; 1 x webcam 2 Mpx (solo per modelli Posyc 4201/4203); 1 x WiFi 802.11b/g/n (solo per modelli Posyc 4202/4203); temperatura stoccaggio da -20 a +60 ºC; umidità relativa da 0% a 90% (senza condensa). Specifiche elettriche: alimentazione 24 Vc.c.; specifiche ambientali: temperatura funzionamento da +0 a +50 ºC. www.smitec.it SOFTING ITALIA Softing Italia propone la nuova gamma di HMI evolute, serie Graphite della Red Lion. I nuovi pannelli si caratterizzano per un case robusto in alluminio con la possibilità di ospitare sul retro moduli I/O. Il range di moduli include ingressi e uscite isolate sia analogiche sia digitali, termocoppie e regolazioni PID per un controllo locale realtime altamente performante. La gamma include otto differenti modelli da 7” a 15”, visibili anche alla luce diretta del sole con range di temperatura di funzionamento esteso (-20 +60 °C), certificati IP66/Nema 4X. Rimangono inoltre tutte le funzionalità classiche di conversione protocolli, data logging e web server, comuni a tutte le HMI Red Lion: comunicazione multiprotocollo verso PLC, dispositivi anche con protocolli legacy; web server per supervisione e input dati anche da remoto; data logging su scheda SD o direttamente su database SQL Server; comunicazione FTP, email, sms, OPC. Tutte le HMI sono dotate di porte Ethernet e seriali che supportano circa 250 protocolli. La programmazione e la comunicazione avviene tramite l’intuitivo e gratuito software Crimson. L’applicativo permette di configurare protocolli, definire tag, implementare applicazioni anche evolute e offre una gradevole interfaccia grafica. www.softingitalia.it VIPA ITALIA Vipa Italia presenta i touch ecoPanel 604LC e 607LC, una gamma di pannelli operatore touchscreen che uniscono le potenzialità di Movicon HMI, con un’interfaccia semplificata e user-friendly, a un’elevata convenienza economica, senza rinunciare alla qualità. Si tratta di un prodotto versatile, con case in speciale materiale plastico IP65 con interfacce di comunicazione Ethernet, seriali (RS232/485/422), USB, MPI/DP. La memoria di 128 MB consente l’utilizzo degli ecoPanel in applicazioni in cui la CPU può essere della serie di PLC S100/200, una Speed7 di Vipa, o un altro PLC di mercato. Movicon è un ambiente di sviluppo per progetti la cui piattaforma di destinazione va da Windows CE fino a Windows 7 e permette l’utilizzo di variabili illimitate, con la possibilità di importare automaticamente le variabili dal PLC grazie alle preinstallate librerie di driver per i PLC Vipa. Altre caratteristiche importanti dei touch ecoPanel, con runtime Basic installato, sono: datalogging, gestione eventi a tempo, logica IL integrata (soft PLC), editor con grafica vettoriale completo di librerie oggetti e simboli, funzioni avanzate di animazione grafica, completa gestione allarmi ed eventi, gestione di import/export delle ricette, networking TCP-IP integrato, gestione integrata dei trend con funzioni avanzate di data analysis, gestione completa di utenti e password. www.vipaitalia.it SOFTING ITALIA SISTEMI AVANZATI ELETTRONICI-PROGEA SMITEC VIPA ITALIA 87 GE ENNAI ENNAI NAI A O-F O-F FE EBB BB BRAI AIIO 2 2014 0 4 AU 014 AUT A AUTOMAZIONE UT TOMA OMAZIO ZIO IO ONE EO OG OGG OGGI GG GGI GI 3 369 69 69 GENNAIO-FEBBRAIO 87 AO Tutorial di Stefano Cazzani L’automazione nei sistemi di test Le soluzioni basate su bus standard quali USB e PXI hanno ottenuto un notevole successo grazie alla loro flessibilità. Scopriamo il perché L a crescente complessità degli oggetti da collaudare e il progressivo accorciamento della vita commerciale della maggior parte dei prodotti di largo consumo e industriali ha costretto a rivoluzionare i sistemi di collaudo utilizzati per eseguire i test automatici utilizzati al termine della linea di produzione. Infatti, sempre più spesso, è molto difficile giustificare economicamente lo sviluppo, la costruzione, la messa a punto e la manutenzione di sistemi di collaudo ottimizzati per le specifiche esigenze di un singolo prodotto o famiglia di prodotti. Al contrario, la spinta a minimizzare i costi complessivi delle attività di collaudo ha favorito la sempre più frequente adozione di sistemi di prova modulari, basati su piattaforme aperte intorno alla quali è proliferato un ricco ecosistema di accessori hardware e software, che di volta in volta vengono sfruttati per ottimizzare il sistema di collaudo in funzione delle esigenze del momento senza essere costretti a ‘reinventare la ruota’. In un tipico sistema di collaudo automatico modulare, le varie schede sono ospitate all’interno di un cestello che ospita il bus di comunicazione, ad esempio PCI/PCI Express, che connette la strumentazione modulare al controller embedded Dagli strumenti ad hoc a quelli modulari Una struttura modulare permette a un sistema di collaudo di essere più facilmente riutilizzabile una volta terminata la produzione del bene per il quale era stato originariamente assemblato, ma anche di essere più rapidamente adattato per eseguire nuovi o differenti test su prodotti che durante la loro vita utile vengono modificati con nuove versioni e funzionalità a seconda del gradimento riscontrato sul mercato. Si tratta di un’esigenza sempre più diffusa, in quanto i prodotti finali vengono sempre più spesso modificati in funzione del loro successo o mancato successo riscontrato sul mercato. La modularità del sistema di collaudo è pertanto frequentemente uno dei requisiti fondamentali di un progetto e può abbracciare diversi aspetti, quali la struttura fisica dell’hardware, l’architettura del software di misura, la sensoristica o l’interfaccia utente per l’operatore. Gli strumenti di collaudo autonomi tradizionali e quelli modulari non sono poi così diversi a livello funzionale. Hanno entrambi un sistema di alimentazione, un sistema di elaborazione dei segnali dai sensori, un sistema di misura, un sistema di controllo e un’interfaccia utente. Ciò che cambia radicalmente è la loro realizzazione pratica. Ad esempio, nei sistemi modulari, tipicamente il sistema di alimentazione è comune a tutti i moduli, ognuno dei quali attinge dal 88 In un sistema di collaudo automatico tradizionale, ogni strumento è collegato a un sistema di controllo, ad esempio un PC, tramite un bus di dati esterno come GPIB, USB, LXI, LAN sistema centralizzato la potenza di cui ha bisogno. Analogamente, la struttura di trattamento del segnale, che in un sistema tradizionale è un sistema creato ad hoc, in un sistema modulare viene realizzata affiancando schede standard, ognuna di esse specializzata per un certo tipi di segnali, analogici, digitali, lenti, veloci e così via. In un sistema modulare assume un ruolo centrale il bus di interconnessione e comunicazione, che serve a scambiare dati e comandi tra unità di controllo, interfaccia utente e hardware di misura e acquisizione. Mentre i sistemi autonomi utilizzano spesso internamente architetture di bus create appositamente, i sistemi modulari usano sempre soluzioni standard, come i bus seriali USB o una delle varianti del bus originariamente sviluppati nel mondo dei personal computer. In particolare nel settore del collaudo automatico, ha avuto un notevole successo commerciale il bus PXI (PCI eXtensions for GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Un potente sistema di collaudo automatico di apparecchiature a radiofrequenza realizzato con i moduli PXI di National Instruments, le cui funzioni sono definite dal software di controllo basato sul sistema di programmazione grafica LabView La modularità del software consente infatti di separare ancora meglio le varie funzioni tipiche di un sistema di collaudo automatico, affinché si possano concentrare i propri investimenti di sviluppo solo sulle specificità del proprio sistema, riutilizzando invece quelle più comuni attingendo a quanto già sviluppato nei progetti precedenti o da moduli di facile ed economica reperibilità sul mercato. Il prerequisito per lo sviluppo di software modulare è la diffusione di interfacce, driver e linguaggi standard oppure, meglio ancora, di interi ambienti software concepiti per favorire lo sviluppo di software modulare. Nel linguaggio delle misure e del collaudo automatico, quando il sistema è basato su un software modulare si adotta spesso la dizione di ‘strumento virtuale’. In sostanza si sottolinea l’importanza del software, che contiene il ‘cuore pensante’ dell’applicativo di misura, la Instrumentation), una soluzione che sostanzialmente adotta gli stessi segnali elettrici del bus PCI utilizzato all’interno dei PC, che successivamente si è evoluto nella variante PXIe (PXI Express), a sua volta derivata dal bus PCI Express utilizzato nel mondo dei PC. La definizione di un bus di interconnessione standard porta con sé anche una serie di specifiche legate alle dimensioni fisiche delle apparecchiature e schede a cui si collega, ad esempio in termini di formato delle schede, tensioni di alimentazione, vincoli di assorbimento energetico, capacità di dissipazione termica, numero e topologia dei segnali di trigger e così via. Modularità del software Realizzare un sistema con hardware modulare offre certamente il vantaggio di poter attingere a un vasto catalogo di schede, alimentatori, sistemi di controllo, alimentatori e accessori, anche di Sistemi di acquisizione dati in formato modulare proposti da National fornitori diversi, che possono essere facilmente Instruments e compatibili con vari bus, tra cui USB, PCI, PCI Express, PXI, riutilizzati nei progetti successivi. Viene quindi PXI Express, wireless ed Ethernet naturale cercare di ottenere gli stessi vantaggi anche per quanto riguarda il software. Per quanto possa sem- cui realizzazione pratica è demandata un hardware generico in brare paradossale, è molto più semplice cambiare o aggiungere forma modulare. Tanto per fare un esempio pratico, si pensi a una scheda hardware a un sistema di collaudo automatico che un comune digitalizzatore di segnale affiancato a un algoritmo aggiungere o modificare un modulo software di un applicativo. di elaborazione del segnale, supponiamo progettato per veriInfatti, mentre l’hardware dei sistemi modulari è stato specifi- ficare che un dispositivo trasmettitore (come un telecomando) catamente progettato per coesistere con altro hardware sco- non emetta segnali al di fuori della sua banda di funzionanosciuto, ciò non sempre è vero per il software. Non è raro il mento. Uno strumento classico potrebbe inglobare l’algoritmo caso di sistemi di collaudo automatico realizzati con hardware di elaborazione del segnale che misura lo spettro di frequenza modulare che utilizzano software sviluppato ad hoc, da un pro- del segnale emesso dal trasmettitore all’interno del firmware grammatore singolo o da un gruppo di lavoro che segue le pro- della scheda di acquisizione. Uno strumento modulare, invece, prie metodologie specifiche. Niente di male in tutto ciò, ma se si utilizzerebbe un digitalizzatore generico di adeguata frequenza vogliono cogliere appieno tutti i benefici potenzialmente offerti di campionamento e un software di analisi, eseguito su un PC da un hardware modulare, è opportuno scegliere di sviluppare esterno o di un PC integrato nello stesso cestello hardware che anche il software in un ambiente modulare. ospita il digitalizzatore, il quale estrae le informazioni utili dal GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 89 AO Tutorial Strumenti modulari in diversi formati proposti da Agilent: moduli per bus PXI, moduli per bus in AXIe e moduli con interfaccia USB utilizzabili autonomamente o inseriti in un cestello segnale eseguendo via software l’algoritmo di analisi. Modularizzando anche il software, si possono ad esempio separare le funzioni di analisi del segnale vere e proprie da quelle di presentazione dei risultati del collaudo per l’operatore. Se il prodotto da collaudare cambia, magari perché si passa a uno standard di ricetrasmissione differente, è possibile sostituire il ‘modulo software’ dell’elaborazione del segnale senza modificare tutto il resto. Di fatto, lo strumento di misura e collaudo è definito via software, l’hardware rimane il medesimo, così come la sua interfaccia operatore. A livello commerciale, una delle soluzioni di maggior successo per lo sviluppo di sistemi di collaudo modulari definiti dal software è senza dubbio LabView, un linguaggio di programmazione grafico. LabView chiama specificatamente ‘virtual instrument’ o VI, i suoi sottoblocchi di elaborazione modulari, proprio a sottolineare come sia un blocco software a determinare il funzionamento dell’hardware standard dello strumento reale. Evoluzione dell’hardware modulare Negli ultimi anni l’hardware per realizzare sistemi di collaudo modulare si è evoluto favorendo la diffusione di soluzioni che sfruttino sempre di più le economie di scala e il conveniente rapporto prezzo/prestazioni garantito dagli standard sviluppati per l’informatica generale. Ciò spiega lo sviluppo di numerose soluzioni adatte all’ambiente industriale basate sull’interfaccia USB, che permette di collegare istantaneamente qualunque modulo a un qualunque PC senza alcuna difficoltà. L’ubiquità e l’economicità delle soluzioni USB ha dato vita a numerose soluzioni commerciali, soprattutto per l’acquisizione dati, ma anche adatte al collaudo in tempo reale, che abbinano buone prestazioni e dimensioni estremamente compatte e grande robustezza. In alcuni casi, le soluzioni modulari USB possono essere utilizzate sia in maniera autonoma, collegando direttamente il singolo strumento a una qualunque PC, sia come parte di un sistema più ampio, sovrapponendo più moduli USB o inserendoli all’interno di un cestello adatto al montaggio su rack o ambienti industriali. Per sistemi di collaudo più potenti e che necessitano di elaborazioni in tempo reale più pesanti, la soluzione architetturale 90 più diffusa è quella del bus PXI o del suo erede PXIe. All’interno di un cestello PXI risiede un controllore di sistema, tipicamente con architettura PC, che comunica ad alta velocità con le varie schede presenti. In questo campo è di recente stata proposta da National Instruments un’altra evoluzione innovativa: l’integrazione di un componente elettronico riprogrammabile (Fpga) dall’utente che permette di svolgere l’elaborazione dei segnali secondo algoritmi personalizzati ad altissima velocità. In sostanza, con l’integrazione della Fpga all’interno di una scheda modulare, il concetto di modularizzazione si spinge fino al firmware della singola scheda, che può essere adattata alle esigenze della singola applicazione, ma poi essere riutilizzata in altri ambiti semplicemente riprogrammando la Fpga stessa. Così facendo, potenzialmente si può ottenere il meglio dei due mondi: le massime prestazioni ottenibili con una soluzione hardware personalizzate per una specifica applicazione tipiche delle soluzioni dedicate e la flessibilità di poter riutilizzare lo stesso hardware in più applicazioni tipica delle soluzioni modulari. Per affrontare soluzioni ad altissime prestazioni, in particolare nel settore del collaudo di apparecchiature a radiofrequenza e microonde utilizzate nel settore aerospaziale e della difesa, ma anche nel campo della ricerca avanzata, è stato proposto il nuovo bus standard AXIe, in particolare dalla ex Agilent Technologies, per consentire l’adozione di soluzioni modulari compatte e potenti superando alcuni dei vincoli prestazionali presenti nelle classiche soluzioni PXI e PXIe. Per il futuro ci si aspetta un continuo miglioramento delle prestazioni e un abbattimento dei consumi dei sistemi di controllo ed elaborazione dei sistemi di collaudo modulari, che possono ancora a lungo trarre vantaggio del progresso tecnologico della microelettronica offerto dalla legge di Moore, ma la vera chiave di volta per gli utilizzatori rimarrà la disponibilità di software e di un ecosistema di contorno alla piattaforma che si intende utilizzare. Un sistema di collaudo automatico, infatti, per sua natura tende a essere un progetto multidisciplinare nel quale sono importanti le capacità dell’hardware, ma anche la facilità e la flessibilità di integrazione dei vari ‘pezzi’ che devono comporre un sistema completo. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE È ANCORA PIÙ IMPORTANTE. 4XDQGRO·RELHWWLYRqODSURGXWWLYLWjGHJOLLPSLDQWLLQGXVWULDOLLWHFQLFLQRQVLDIÀGDQRDOSURSULRLVWLQWRPDULFRUURQR alle soluzioni offerte dai sensori SICK, che garantiscono processi senza intoppi, evitano costose avarie e fermi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore GHOO·DXWRPD]LRQHLQGXVWULDOH*UD]LHDEDUULHUHIRWRHOHWWULFKHVHQVRULGLSURVVLPLWjSHULÁXLGLGLGLVWDQ]DRWWLFL scanner, dispositivi di protezione optoelettronici e ai servizi SICK, quando si tratta della sicurezza della produzione, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente. %LHQQDOH ,QWHUQD]LRQDOH SHUL6LVWHPL GL$]LRQDPHQWR )OXLGRWHFQLFD H$XWRPD]LRQH La nuova piattaforma B2B per L’innovazione tecnologica applicata. 99LVLWDWRULTXDOL¿FDWL GDWXWWLJOLDPELWLDSSOLFDWLYL 0DJJLR )LHUD0LODQR_5KR 98QQXRYRFRQFHWWRGL¿HUD SHULSURWDJRQLVWLGHOPHUFDWR 9 &RQLOVXSSRUWRGHOQHWZRUNJOREDOH 'HXWVFKH0HVVH TPA ITALIA. UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE! ZZZWSDLWDOLDFRP_LQIR#WSDLWDOLDFRP Z TPA_ITALIA_Automazione_e_Strumentazione_210x297.indd 1 19/07/2013 08:07:15 SSI Gennaio Febbraio 2014 • GE Intelligent Platforms e ServiTecno spiegano come le aziende possono prendere decisioni velocemente, diminuire i costi, e proteggere il brand • In tempo reale si trovano soluzioni per supply chain più efficienti e gestionali di nuova generazione • Le esperienze ci portano a conoscere come gestire tutti i dati tecnici e la documentazione e promuovere la collaborazione fra le diversi sedi aziendali; supervisionare gli impianti e allo stesso tempo semplificarne il controllo, la conduzione e la gestione; abbattere i costi e i consumi energetici di stabilimento, ottimizzando i processi; gestire la logistica dei prodotti PROFICY DIVENTA MOBILE Proficy Mobile è utlizzabile su qualunque dispositivo mobile e fornisce un accesso facile e veloce ai dati di produzione, KPI, trend e allarmi. Proficy Mobile è un modulo della famiglia Proficy di GE Intelligent Platforms (iFIX, Historian, ...) per tablet e smartphone compatibile con tutti i sistemi HMI, SCADA e DCS di mercato PROFICY MOBILE Da oggi è attivo il nostro nuovo Servitecno Web Store www.ebizzers.net/commerce/servitecno/ SSI sotto la lente Collaborazione e mobilità anche per gli ERP di Antonella Cattaneo SSI I PROCESSI DI BUSINESS SONO SEMP PIÙ SEMPRE DINAMICI E GLI ERP TRA TRADIZION NALI N ALI NON TRADIZIONALI P CORCOR BASTANO PIÙ: RONO IL R RISCHIO DI PERDE RDER RSI DUE PERDERSI ASPETTI IIMPORTANTI CO TANT COME OME O ME LA COLLABORAZIONE MERGENTE E IIL EMERGENTE SUPPORTO IN MOBILITÀ Secondo quanto riportato dall’Osservato- perdita di tempo nel cercare o ricreare le in- rio Cloud & ICT as a Service realizzato dalla formazioni già presenti con un conseguente School of Management del Politecnico di allungamento dei tempi decisionali e dei Milano i sistemi ERP oggi si trovano di fronte tempi di esecuzione. Un tema sentito ma a un cambiamento: sta nascendo una nuova che si scontra in molte aziende, come al so- generazione più ‘collaborativa’. Come è lito, con il fatidico ‘budget’: grosso ostacolo stato sottolineato da Mariano Corso, re- all’adozione di sistemi performanti. Soddi- sponsabile scientifico dell’Osservatorio sfazione invece per tutte quelle aziende che Cloud & ICT as a Service del Politecnico di hanno in corso progetti per l’utilizzo di tali Milano, se fino ad oggi, le aziende hanno sistemi soprattutto perché hanno avuto mi- concepito i sistemi gestionali come solu- glioramenti dell’efficienza e della produtti- zioni per rendere solida e sicura la gestione vità. Sono proprio questi miglioramenti che gi gli ERP diventano ancor aziendale, da oggi gene generano una trasformazione importante tegici a seguito della crescente nepiù strategici de sistemi gestionali, un camdell’offerta dei essità di gestire le informazioni con la mascessità biamento di stato ch che è ormai già in corso, sima flessibilità, fruendo in ogni momento ca abilitato da due forti catalizzatori del mo- informazioni azioni esatte, anche in mobilità, con mento: il cloud, che ha perme permesso e abilitato la possibilità di poterle condividere e attia ancor per certi nuovi modelli di delivery, ancora laborativo. Questa estensione del supporto vare collaborazioni. aspetti complessi, ma innovativi e che por- applicativo è avvenuta per aggiunte suc- Le priorità che hanno caratterizzato l’e evol’evo- tano un potenziale forte di trasformaz trasformazione; cessive e ha determinato una configura- luzion a luzione di tali sistemi negli ultimi 20 anni, nu la consumerizzazione, l’emergere di nuovi zione ‘ad isole’, ovvero con strumenti non come la prescrittività, la scalabilità e laa ga- log stili di vita e di interazione con le tecno tecnologie integrati tra loro. Si tratta però di una con- ranzia di sicurezza, ora non sono più più così sì rcato e le informazioni, che arrivano dal mer mercato figurazione che è destinata a tramontare se rilevanti per pe i decisori. Nella ‘top ten’ iinvece nvvece ece mente consumer ma penetrano dirompentem dirompentemente guardiamo ai trend tecnologici attuali, quali sono saliti l’accesso in mobilità, la pred disspopredispo- he di in impresa, determinando nuove logic logiche ad esempio framework di ‘collaboration in sizione all’integrazione co con altri siste em mi, la m sistemi, a interazione e di scambio informativo all’in- context’ o il ricorso a strumenti di workflow flessibilità ssibilità nella configurazione d dei pro occessi essi processi terno della rete professionale. accessibili da parte dell’utente finale. e la disponibilità nibilità di strumenti di com comu un nicacacomunica- s “Fino ad oggi, infatti, le aziende si sono Trend che stanno di fatto accelerando l’u- zione/collaborazione. one. Si nota quindi co ccome ome in nforattrezzate con differenti strumenti infor- nione di queste tre tipologie di supporto in- la scala dei bisogni sia cambiata pr roprio proprio tivi come gli strumenti di produttività produtttività mativi formativo, determinando l’emergere di una perché le aziende si trovano no a operar re con operare c individuale e i sistemi transazionali, come nuova categoria di business application: le modalità di lavoro diverse e si scon ntrrano scontrano mi gestionali. Inoltre, g guarappunto i sistemi Collaborative Business Application” afferma con problematiche di scarsa carsa condiv is one isi condivisione nni, lo scenario applicativo appliccativo dando agli ultimi anni, Stefano Mainetti, responsabile Osservatorio e comunicazione fra unità organizz zattive, tive organizzative, nche di strumenti di tipo o ccolsi è arricchito anche Cloud & ICT as a Service. SSII AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 95 SSISI in copertina Real-time Operational Intelligence Corrado Giussani, Enzo Maria Tieghi La proposta di GE Intelligent Platforms e ServiTecno per ottimizzare le operazioni in ambito industriale, che unisce mobilità, analisi e geo-localizzazione Per decenni, le aziende hanno utilizzato i centri di controllo e comando come parte di un modello di automazione standard. Erano, e sono ancora in molti casi, un luogo da dove controllare tutti i sistemi industriali aziendali, con molti monitor atti a supervisionare le operazioni. Limitato dalla tecnologia del tempo, il concetto di un controllo centralizzato non corrispondeva al reale modo di operare delle aziende. L’attività avviene a livello di fabbrica e le persone hanno bisogno di controllare e ottenere informazioni ovunque, in ogni momento. Fortunatamente, la tecnologia si è evoluta al punto da corrispondere in maniera più precisa ed efficace a come si opera a livello di impianto, in qualsiasi settore industriale. Oggi, Real-time Operational Intelligence (RtOI), utilizzando tecnologie mobile e app industriali, facilita il funzionamento degli impianti e consente di gestirli al meglio. Controllo centralizzato, accesso ai dati in qualunque luogo In passato, i centri operativi potevano essere centralizzati, ma i dati sono ovunque. Ogni sistema che alimenta la control room crea dati significativi. Prendiamo l’esempio di un centro di controllo in un piccolo impianto operante in ambito alimentare. Questo centro operativo può avere 13 sottosistemi, inclusi sistemi Scada, di work process management, historian, di visione e molto altro ancora. Il sistema di visione fotografa la situazione di una singola linea ogni secondo, 96 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA Real-time Operational Intelligence mentre gli altri sistemi determinano condizioni anomale o situazioni di allarme. I dati si trovano ovunque in questi 13 sistemi e risiedono principalmente in maniera indipendente uno dall’altro. Il problema non è disporre di un numero limitato di informazioni: abbiamo un grande volume di dati, ma è difficile filtrarli e renderli operativi. Reagire ai dati Tradizionalmente, le aziende hanno reagito sulla base dei dati mostrati sugli schermi. Un operatore vede un elenco di allarmi sugli schermi della stanza di controllo, identifica l’allarme critico e reagisce con determinate azioni. In molti casi, la sala controllo è un luogo di reazione piuttosto che di prevenzione, causando in questo modo fermi impianto e SSI in copertina inefficienze. Inoltre, reagendo agli allarmi, gli operatori devono spesso abbandonare la sala di controllo per raggiungere l’impianto. In alcuni casi, non è possibile completare un’azione critica a livello di impianto in quanto l’operatore deve risiedere nella stanza di controllo. Oppure quest’ultima viene abbandonata senza alcun controllo in quanto l’azione che deve essere intrapresa non può essere rimandata e l’elenco di allarmi cresce in questo lasso di tempo. Real-time Operational Intelligence Con le nuove tecnologie mobile e le app innovative di cui disponiamo oggi, le aziende possono avvalersi di ciò che definiamo Real-time Operational Intelligence – ossia la capacità di prendere i dati dai diversi sistemi dell’impianto e fornirli a operatori, ingegneri e manager in un modo intelligente. Gli operatori non devono più guardare lo schermo seduti in una sala di controllo, ma ricevono le giuste informazioni ovunque e al momento opportuno. Può sembrare idealistico, eppure oggi è possibile grazie ai dispositivi mobili e ai software industriali presenti sul mercato. Allo stesso modo in cui tali dispositivi e la possibilità di disporre di informazioni in tempo reale hanno cambiato la nostra vita privata, i dispositivi mobili e RtOI stanno cambiando il mondo industriale. utenti possono accedere a informazioni sensate piuttosto che ritrovarsi di fronte centinaia di dati grezzi relativi a una particolare pompa o macchina. Molto di più della semplice mobilità Le aziende possono utilizzare questa tecnologia per incanalare i dati in trend e KPI. Le informazioni sono accessibili facilmente e semplici da capire. Questa è una differenza significativa tra la semplice mobilizzazione dello Scada e RtOI. Il valore non è solo la mobilità, ma è dato dal prendere la grande quantità di dati grezzi, trasformarli in informazioni più accurate e renderli disponibili in KPI su dispositivi mobili. Inoltre, RtOI si avvale delle informazioni geografiche. La tecnologia di geo-localizzazione è intrinseca nei dispositivi mobile e questo aggiunge un grandissimo valore non solo in applicazioni legate al trattamento delle acque o in ambito energia, ma anche in piccole realtà produttive. Sia che il segnale venga da un sistema GPS, WiFi o sia triangolato attraverso le reti dei cellulari, RtOI offre le giuste informazioni a seconda della localizzazione dell’utente. Tecnologia di geo-intelligence GE dispone di una tecnologia proprietaria di geointelligence che prende tutti i dati dai sotto-sistemi e assegna loro asset particolari, li contestualizza e L’informazione giusta applica una geo-localizzaL’utilizzo del mobile, tutzione a quell’asset. Quando tavia, non significa repligli operatori raggiungono care il centro operativo su un dispositivo, non devono un dispositivo mobile. Per navigare attraverso tutti gli alcune applicazioni, un’aasset dell’impianto per idenzienda potrebbe volere tificarlo. Grazie a questa tecogni dato e tutte le tag su nologia, il dispositivo mobile iPad, iPhone o dispositivi riconosce che lo strumento Android, ma in generale la è la Pompa 2 nella Stazione tecnologia ci consente di di South River e automatiessere più accorti sul modo Filter and Serve the Right Information camente mostra lo schermo in cui filtriamo e forniamo appropriato, evidenziando le informazioni. È possibile inviare al dispositivo dati signi- istantaneamente dati quali KPI. Inoltre, il dispositivo sa quali ficativi, identificando quelle informazioni che significano altri asset sono vicini all’operatore, secondo un raggio di qualcosa per quell’utente in particolare. In alcuni casi, que- azione modificabile, e può, ad esempio, mostrare tutte le sto potrebbe dire mostrare tutte le tag del sistema Scada. In pompe che si trovano in un raggio di 3 km. In un ambiente molti casi, invece, l’ideale potrebbe essere fornire indicatori produttivo, i segnali geo sono più accurati utilizzando WiFi di performance significativi per un asset, quali ad esempio piuttosto che la tecnologia GPS o la triangolazione dei celluil voltaggio o la temperatura. Selezionando i dati giusti, gli lari. Gli operatori possono essere in una fabbrica rumorosa e AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 97 SSISI in copertina utilizzare geo-intelligence e navigazione per disporre delle giuste informazioni sulla base della loro specifica localizzazione. Oltre alla navigazione e alle schermate automatiche, i benefici dati dalla geo-intelligence si moltiplicano quando viene applicata a tecnologie di analisi e allarmistica. Notificare un allarme alla persona indicata Grazie alle tecnologie di geo-intelligence è possibile inviare un allarme a operatori, ingegneri o manager sulla base della loro localizzazione. Ad esempio, un ingegnere si trova al quarto piano di fronte a un mixer e scatta un allarme relativo a un macchinario situato al primo piano, situato a 25 minuti di distanza. Ha senso notificare l’allarme a quell’ingegnere? Il sistema di geointelligence determinerà il collega più vicino al macchinario in allarme e invierà la notifica a quella persona così da ottenere un’azione di risposta più veloce ed efficace. Integrando geo-localizzazione e allarmistica, le aziende possono avvalersi di notifiche di allarme intelligenti. L’informazione trova la persona giusta nel luogo indicato, a differenza di quanto accade tradizionalmente con i sistemi Scada e va decisamente oltre la semplice mobilizzazione dei dati e il taggare nomi. Ridurre il rumore degli allarmi Automatically Display Equipment Screen Based on Location Real-time Operational Intelligence consente anche di filtrare gli allarmi per aumentarne l’efficienza. Secondo diversi studi, il 75% degli allarmi è considerato rumoroso, e molte Proficy Mobile Proficy Mobile di GE Intelligent Platforms, distribuito e supportato in Italia da ServiTecno, è un set di software avanzato che consente di spostare la gestione delle operation da una postazione fissa in control room a una gestione mobile. Rappresenta una soluzione di Real Time Operational Intelligence che utilizza nuovi strumenti per la visualizzazione, la mobilità e l’analisi pensati per prendere decisioni veloci in ogni momento e in qualunque luogo. Risponde alle esigenze della nuova generazione di operatori che devono effettuare un monitoraggio e un controllo in tempo reale, utilizzando dispositivi quali tablet e smartphone, dotati di nuove e intelligenti applicazioni, in grado di fornire le corrette informazioni per operare al meglio. Proficy Mobile unisce la più moderna tecnologia di mobilità con le capacità di geo-intelligence di GE Intelligent Platforms, eleva a un livello superiore le operation e consente all’azienda di adottare tablet e telefoni, propri o degli utenti, e di sfruttarne la potenza in modo rapido, semplice e sicuro. In questo modo è possibile ottenere informazioni sempre e ovunque. Le capacità di geo-intelligence permettono di visualizzare le informazioni ai vari utenti non solo in funzione del loro ruolo, ma anche della loro posizione geografica. Il sistema permette anche di modellizzare l’impianto, per una navigazione tra i vari 98 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA asset semplice e intuitiva, e consente di utilizzare interfacce comuni per tutti i ruoli utenti e controlli comuni per l’accesso all’origine dati. Basandosi sulla flessibilità di iFIX WebSpace, gli operatori possono passare dal display del loro dispositivo mobile ai monitor Scada con un semplice click, visualizzando gli indicatori KPI e accedendo alle capacità di controllo dei sistemi Scada. Grazie ai display di Mobile KPI è possibile ridurre la quantità di informazioni esposte all’operatore, aumentando così la sua produttività ed efficienza. Tali display forniscono, infatti, una rappresentazione più intelligente e accurata delle informazioni, consentendo di adottare rapide decisioni. L’utilizzo di Proficy Mobile offre numerosi benefici in quanto consente di ridurre il tempo necessario alla risoluzione dei problemi, aumentare la produttività, migliorare i processi decisionali, ridurre i costi operativi e migliorare l’efficienza operativa. Le principali caratteristiche della soluzione includono: navigazione strutturata e viste senza richiesta di sviluppo di software; interfaccia mobile, standard, semplice da utilizzare e interattiva, senza necessità di sviluppo; KPI per asset e processo; tecnologia di geo-intelligence brevettata; accesso sicuro alle informazioni; integrazione ProficyScada per iFIX WebSpace SSI in copertina aziende vogliono esaminare i propri sistemi e ridurre il numero di allarmi. Tuttavia, questo è spesso un circolo vizioso, con più allarmi aggiunti da integratori e ingegneri interni prima che un progetto sia addirittura completato per ridurre il numero di allarmi e flag nel sistema. Troppo spesso le aziende sono obbligate ad accettare che ci sia un livello di rumore derivante dagli allarmi e gli operatori devono sapere a cosa prestare attenzione e a cosa no. Problemi si verificano in caso di staff temporaneo o in presenza di nuovi operatori, che non hanno l’esperienza necessaria. Analisi degli allarmi Con Real-time Operational Intelligence, le aziende possono prendere tutti gli allarmi nei sotto-sistemi e applicare ad essi tecnologie analitiche. Il sistema fornirà il giusto allarme, se vogliamo un allarme intelligente, al dispositivo mobile piuttosto che dati grezzi confusi. Inoltre, Real-time Operational Intelligence può aggiungere un livello di analisi proattiva per offrire un sistema di allarme intelligente preventivo. La tecnologia oggi non permette solo di fornire la giusta informa- RtOI – Actionable Knowledge, Anytime, Anywhere a questo allarme. Le tecnologie analitiche hanno oggi reso possibile evolvere da una situazione di reazione al problema a una situazione dove è possibile prevenire l’evento e prendere decisioni anticipatamente. Ad esempio, un produttore in ambito alimentare può monitorare i dati relativi alle temperature, analizzarli e prevedere l’andamento della temperatura sulla base di un modello statistico. Può avvisare un operatore tramite un allarme e assicurarsi che vengano prese delle azioni utili a riguardo più velocemente, prima che un batch sia rovinato. Questo si applica a tutti gli ambiti industriali; l’applicazione di una conoscenza preventiva, fornita tramite una notifica di allarme intelligente in un contesto geolocalizzato offre nuove possibilità per ottimizzare in maniera consistente le operazioni. In conclusione RtOI Helps Predict Events and Drive Preventive Action zione dopo che si è verificato un determinato evento, ma anche di prevenirlo sulla base di determinate informazioni. Conoscenza preventiva e azione Consideriamo il caso di un impianto che monitora una temperatura, che supera il limite consentito e provoca quindi un allarme. Tradizionalmente, l’operatore dovrebbe reagire La tecnologia disponibile oggi rende possibile l’evoluzione da un controllo centralizzato, con grandi quantità di dati grezzi presenti in sistemi disparati, che dovevano essere interpretati dagli operatori. Con Real-time Operational Intelligence le aziende possono utilizzare dispositivi mobili con app certificate per ambienti industriali. RtOI utilizza le tecnologie in ambito mobility, analisi e localizzazione per offrire le giuste informazioni alle persone indicate, al momento giusto e nel luogo opportuno. Con notifiche preventive e allarmi avanzati in un contesto geo-localizzato, le aziende possono prendere decisioni velocemente, diminuire i costi, proteggere il brand sapendo di disporre di informazioni utili all’azione, ovunque e in qualsiasi momento. GE Intelligent Platforms - ServiTecno AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 99 SSI in tempo reale Risultati reali SSI JDA SI PONE L’OBIETTIVO DI TRASFORMARE IL MONDO DELLA PRODUZIONE E DELLA DISTRIBUZIONE ATTRAVERSO SUPPLY CHAIN PIÙ EFFICIENTI JDA Software Group è un’azienda che opera nel mondo della supply chain da oltre 25 anni e le sue soluzioni sono in grado di migliorare reattività ed efficienza in chi le usa: normalmente, realtà che hanno bisogno di rispondere rapidamente ai cambiamenti imposti dal mercato. In pratica aiuta le aziende a realizzare le loro strategie di ottimizzazione dell’intera filiera della supply chain grazie a un fornitissimo portafoglio, competenze specifiche dei processi ed esperienze maturate in migliaia di progetti. L’azienda ha oltre 3.000 dipendenti sparsi in più di 20 paesi al mondo ed è riuscita a espandersi così grazie all’acquisizione di marchi del calibro di i2, Manugistics, E3, Intactix, Arthur ma soprattutto grazie alle competenze e alle soluzioni realizzate in tutti questi anni di lavoro. Dedita al mondo del retail e della distribuzione sta cercando di entrare a testa alta anche nel mondo del manufacturing dove in Italia ha già come clienti una trentina di aziende dai nomi importanti: Luxottica, STmicroelectronics, Bticino, Sogefi… Una sfida ma anche un’opportunità che JDA vuole cogliere proprio ora che la supply chain sta cambiando poiché sta cambiando il mercato che da locale diventa sempre più globale, sta cambiando il modo di comperare, sempre più online e personalizzato secondo i desideri dei navigatori, e diventa quindi sempre più complicato fornire al cliente quello che vuole, quando vuole. Se quindi il ritmo del cambiamento sta accelerando ed è difficile predire e influenzare l’evoluzione della domanda è necessario pensare, pianificare e agire in modo differente, in modo da rispondere rapidamente a cambiamenti frequenti nel comportamento dei clienti, nella domanda e nell’approvvigionamento. Le soluzioni di JDA Software sono in grado di assicurare alle aziende la flessibilità necessaria per rispondere rapidamente a una domanda esigente, modificare le previsioni in tempo reale e implementare piani tempestivi, strettamente connessi alla reale domanda dei consumatori: vale a dire assicurare il successo del progetto sempre e comunque anche in aziende prive di un’infrastruttura adeguata. A tal proposito JDA ha sviluppato una piattaforma cloud in grado di offrire tre elementi chiave: tecnologia, supporto, gestione. Il tutto in poco tempo, con pochi rischi e a costi competitivi. Un mix ben calibrato di competenze e conoscenze che mira a portare l’azienda a raggiungere i suoi obiettivi: diventare leader indiscusso, crescere in organico, incrementare il successo al fine di creare valore non solo per se stessa ma soprattutto per i propri clienti. Pensare, agire, innovare zioni all’interno di impianti virtuali. L’implementazione di questo strumento offre a Ford numerosi benefici, tra i quali una maggiore comunicazione, efficienza e standardizzazione. “Siamo continuamente alla ricerca di nuove soluzioni per migliorare il processo Innovo Tech nasce per volontà di un team di esperti di Selesta Ingegneria, proprio per soddisfare le esigenze di tutte le aziende che producono o che distribuiscono e che necessitano quindi di pianificare, ridurre i tempi di consegna e i costi di produzione, aumentare l’efficienza, gestire al meglio le scorte e le giacenze di prodotti finiti, rilevare e controllare le attività del personale e delle risorse produttive in regime di qualità, rilevare e pianificare la manutenzione degli impianti, rilevare e consuntivare i consumi, rilevare e confrontare le presenze, garantire la sicurezza all’esterno e all’interno degli stabili e uffici. L’azienda si rivolge a tutte quelle società e imprenditori che vogliono ancora competere e vincere le proprie sfide con strumenti adeguati ai tempi, informatizzando con intelligenza per ridurre i costi e migliorare la produzione http://www.innovotech.it Siemens PLM in Ford Ford Motor Company ha deciso di sperimentare il nuovo software di Siemens PLM che permette di navigare virtualmente all’interno degli impianti produttivi dell’azienda, migliorare la collaborazione tra i reparti e la condivisione delle best practice. IntoSite, che sfrutta l’infrastruttura di Google Earth, è un’applicazione web cloud che consente agli utenti di condividere le informa- 100 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA www.jda.com di standardizzazione a livello globale. Il software di Siemens ci permette di esplorare l’insieme delle possibilità offerte dalla comunicazione aziendale” afferma John Fleming, executive vice president of global manufacturing di Ford. In questo spazio virtuale, gli ingegneri e gli altri membri del team possono aggiungere ‘pin’, tipici delle mappe di Google, e caricare contenuti quali video, documenti e immagini, incentivando e favorendo la comunicazione aziendale e degli impianti a livello globale. www.plm.automation.siemens.com SSI in tempo reale Pronto intervento minacce informatiche Akamai Technologies ha inaugurato un portale (http://www.akamai.com/konasolutions/it) di emergenza a supporto di tutte le aziende vittime di attacchi informatici. L’azienda ha infatti deciso di mettere a disposizione di tutte le aziende sotto attacco il supporto e il consiglio del proprio team Security, affinché ogni business sia posto nelle condizioni di poter limitare l’impatto delle minacce, qualunque esse siano (DDoS, SYN Flood, UPD Flood, attacchi SQL, XSS, FRD, avvelenamenti del DNS e attacchi mirati vari). Strutturato su 4 sezioni, il sito offre informazioni circa le principali tipologie di minacce: attacchi DDoS, attacchi al DNS, all’origine e applicativi, e la possibilità di scaricare una documentazione approfondita per ciascuna di esse. Per le emergenze, c’è anche un pulsante di allarme: dopo una brevissima registrazione e descrizione dell’attacco, l’azienda colpita verrà immediatamente contattata dal team Akamai (disponibile 24 ore su 24, sette giorni su sette), che provvederà ad analizzare le criticità e a determinare le misure difensive adeguate. www.akamai.com Notizie da Autodesk Autodesk ha completato l’acquisizione di determinati asset tecnologici della tedesca Virtual Shape Research (VSR), sviluppatore di software per la modellazione e progettazione concettuale di superfici di Classe A per il settore automobilistico. Come parte della transazione, i 10 dipendenti di VSR entreranno a far parte di Autodesk. L’acquisizione del team e della tecnologia di VSR permetterà ad Autodesk di ampliare la propria offerta per il settore automobilistico, incluse innovazioni alla linea di prodotto Alias, e di confermare la propria leadership nell’ambito delle tecnologie per la creazione di superfici tecniche. Autodesk ha anche annunciato l’intenzione di acquistare Delcam, fornitore di software CAM. La transazione dovrebbe concludersi nel primo trimestre dell’anno fiscale 2015 di Autodesk. http://www.autodesk.com/ Gestionale per la media impresa VENTIQUATTRO È IL GESTIONALE PER LA MEDIA IMPRESA REALIZZATO DA 24 ORE SOFTWARE La nuova soluzione Ventiquattro realizzata da 24 ORE Software, studiata per le esigenze della media impresa italiana manifatturiera, di servizi e commerciale, coniuga tecnologia e user experience mettendo il ‘ruolo’ aziendale al centro dell’operatività. Ventiquattro nasce per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, in quanto permette di raccogliere, gestire e condividere informazioni sia da parte di interlocutori interni sia esterni all’azienda, anche attraverso strumenti di uso quotidiano quali smartphone e tablet. Ventiquattro è dotato di un motore workflow che traccia le azioni che gli operatori eseguono nel gestionale: le potenzialità di uno strumento che organizza, regola e gestisce i processi aziendali (Business Process Management Inside), unitamente alla modalità d’uso e distribuzione delle funzioni, trasformano il sistema informativo aziendale da passivo dove l’operatore ricerca ciò che ha da fare, ad attivo dove la soluzione notifica ciò che occorre fare e mette a disposizione la funzione giusta per farlo. La possibilità di estendere l’utilizzo del gestionale ad altri ambiti aziendali, senza interrompere l’attività, è un ulteriore vantaggio offerto da Ventiquattro, che è completamente scalabile e in grado di evolvere con l’organizzazione. Ventiquattro memorizza tutti i dati in un sistema di database integrati per garantire una maggiore efficienza dell’organizzazione aziendale rendendo più semplice eseguire analisi. Al momento stesso del caricamento a sistema, i dati vengono distribuiti e resi disponibili agli operatori coinvolti; ad esempio, evadendo un ordine cliente, l’informazione può essere condivisa dall’agente che segue il cliente, dal magazzino che deve preparare la merce e da tutti gli utenti a cui è utile essere a conoscenza dell’evento, sino all’amministrazione. Ventiquattro è dotato di un engine documentale che, oltre a prevedere l’archiviazione dei documenti prodotti dagli applicativi, è alla base della gestione e distribuzione di qualunque tipo di documento e permette anche di adempiere alle normative sulla conservazione sostitutiva. Particolare attenzione è stata dedicata al disegno dell’interfaccia e all’ergonomia, grazie alla collaborazione con esperti di user experience. “Ventiquattro è il primo prodotto che esce a marchio 24 ORE Software che coniuga una vista molto tecnologica con una di stampo più organizzativo e funzionale” dichiara Clara Covini, direttore generale di 24 ORE Software. “I classici processi aziendali, dalla contabilità alla tesoreria, dalla gestione del credito al Crm, dal documentale alle risorse umane, sono visti in un’ottica di ruolo e di obiettivi di lavoro, come componenti di una visione unitaria dell’azienda. Questo significa uscire dalla logica dei silo e favorire la collaborazione” completa Covini. www.24oresoftware.com AUTOMAZIONE OGGI 368 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 101 SSI esperienze Una storia italiana Gruppo Riello aveva la necessità di condividere i dati fra diverse sedi, migliorare la collaborazione, eliminare sistemi obsoleti di sviluppo dei prodotti. Ci è riuscita grazie a 3DExperience di Dassault Systèmes Dario Amadori Quando Pilade Riello fondò ‘OFR Officine Fratelli Riello’ a Legnago nel 1922, non poteva immaginare che un giorno sarebbe stato considerato uno dei più grandi imprenditori italiani. Nella sua lunga carriera, infatti, ha contribuito allo sviluppo economico e tecnologico del Paese, trasformando la sua officina artigianale da una piccola fabbrica di bruciatori per forni da panificazione a un gruppo di livello internazionale nella produzione di bruciatori. Nei suoi 90 anni di storia, il Gruppo Riello ha ampliato costantemente la capacità produttiva e l’offerta di prodotti per rispondere alle crescenti esigenze della clientela in ambito residenziale e industriale. Inoltre, l’azienda ha esteso la gamma ai condizionatori d’aria. La richiesta di fonti energetiche più efficienti ed ecologiche da parte della clientela ha spinto il Gruppo Riello a rifocalizzare la propria attività dal petrolio a soluzioni alternative basate sull’energia solare. Accento sulle rinnovabili Il Gruppo Riello persegue un’innovazione costante nel settore delle energie rinnovabili, come dimostrano gli investimenti in tecnologie avanzate che contribuiscono alla realizzazione dei sistemi di riscaldamento e condizionamento più sofisticati. “I nostri prodotti sono concepiti per migliorare la qualità della vita” dice Gionata Berna, CIO, Gruppo Riello. “Definiscono nuovi standard in termini di efficienza, riduzione dei consumi energetici e salvaguardia ambientale. Sono questi i tratti caratterizzanti della nostra politica aziendale e della nostra strategia di ricerca e sviluppo”. 102 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA Ridurre tempi e costi di sviluppo Per sviluppare prodotti allo stato dell’arte, il Gruppo Riello doveva risolvere alcune problematiche specifiche. I dati di progetto erano frammentati e distribuiti fra diversi sistemi, cosicché risultava difficile raccogliere e rintracciare le informazioni. La produzione della documentazione commerciale e tecnica era complicata e costosa. Dal punto di vista produttivo, le fabbriche di Riello in Italia, Polonia, Cina e Canada dovevano essere in grado di collaborare con la struttura di ricerca e sviluppo in Italia. Per affrontare queste sfide, il Gruppo Riello ha adottato la Piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes, in particolare l’esperienza Single Source for Speed, per gestire tutti i dati tecnici e la documentazione e per promuovere la collaborazione fra le diverse sedi nel mondo. “Single Source for Speed contribuisce a ridurre i tempi di sviluppo complessivi, poiché tutti i siti sono con- SSI esperienze nessi e condividono le stesse informazioni; tutti gli utenti possono scaricare disegni, distinte e documentazione tecnica e di marketing” dice Berna. “Single Source for Speed mette a disposizione una soluzione unificata che velocizza la progettazione, gli approvvigionamenti, la produzione e l’assistenza presso tutte le nostre sedi”. Marco Colombo, PLM manager, Gruppo Riello, aggiunge: “Grazie alla piattaforma unificata abbiamo sviluppato un catalogo virtuale di ricambi e componenti e un sistema di gestione dei contenuti per i dati tecnici e commerciali dei nostri prodotti, che possono ora essere condivisi sia con i nostri uffici sia con i nostri fornitori in tutto il mondo. Stiamo inoltre pianificando l’implementazione dell’applicativo Exalead di 3DS come motore di ricerca per accedere a tutto il nostro patrimonio di informazioni”. Il Gruppo Riello si è liberato di tutti i sistemi obsoleti per lo sviluppo del prodotto, ormai superflui dopo l’adozione della piattaforma 3DExperience. “Possiamo gestire tutti i dati CAD e di ingegneria, oltre a tutta la documentazione, e sostituire i vecchi software con un’unica soluzione integrata” afferma Colombo. Il Gruppo Riello punta inoltre ad agevolare la collaborazione; a questo scopo ha scelto Single Source for Speed, basato sull’applicativo Enovia della piattaforma 3DExperience. Ogni centro di ricerca e sviluppo è specializzato in una famiglia di prodotti, ma tutti sono chiamati a collaborare per portare sul mercato il prodotto finito. Con Single Source for Speed, i responsabili di progetto possono facilmente revisionare i progetti durante lo sviluppo e condividere le informazioni con tutti i team coinvolti. Per supportare le attività post-vendita di fornitura dei ricambi o manutenzione e installazione dei prodotti nelle fabbriche, ad esempio, l’azienda usa l’applicativo 3DVIA Composer per semplificare il processo di creazione della documentazione. “Intendiamo sfruttare 3DVIA per sviluppare strumenti che i nostri clienti possano utilizzare sui loro dispositivi mobili” anticipa Berna. “I nostri clienti si aspettano un servizio di qualità; l’utilizzo della tecnologia per migliorare la nostra risposta consentirà di rinsaldare la relazione con il consumatore e offrire un’esperienza completamente nuova”. Partner da oltre dieci anni Il cammino di Gruppo Riello con Dassault Systèmes (3DS) è cominciato oltre dieci anni fa, quando l’azienda adottò la prima soluzione PLM basata su Catia per la progettazione e MatrixOne per la gestione della documentazione. In seguito all’implementazione di questi applicativi in tutte le divisioni, il Gruppo Riello ottenne benefici concreti e misurabili in tempi rapidi. “Abbiamo ridotto la quantità di carta e il numero di ore-uomo per la creazione e la consegna dei progetti a fornitori e fabbriche, con risparmi fino a 100.000 euro all’anno” ricorda Colombo. Nella scia di questa esperienza positiva, nel 2006 il Gruppo Riello decise di collegare la soluzione PLM al sistema ERP. “Abbiamo avviato un vero e proprio progetto PLM che coinvolgeva tutte le fasi Bruciatori Riello di ultima generazione di sviluppo dei prodotti, inclusi i processi di gestione delle distinte base e delle modifiche” racconta Berna. “Abbiamo inoltre revisionato e standardizzato i processi delle nostri divisioni di ingegneria e sviluppo prodotto. Così, quando è uscita la versione 6, eravamo già predisposti all’adozione Interfaccia Catia di questa piattaforma potente e integrata per consolidare la nostra crescita su scala mondiale e per integrare tutte le nostre diverse competenze e tecnologie che ci avrebbero aiutato a sviluppare prodotti innovativi e competitivi. La nostra collaborazione con 3DS Industry Services è stato uno dei fattori chiave di successo. I 3DS Industry Services ci ha permesso di implementare e distribuire la piattaforma Single Source for Speed in meno di un anno”. Il cammino intrapreso molti anni fa da Gruppo Riello e 3DS prosegue ancora oggi. “La nostra relazione con Dassault Systèmes è eccellente“ dice Berna. “Siamo veri e propri partner: la nostra collaborazione ha prodotto grandi risultati ed è nostra intenzione continuare questa avventura insieme”. Dassault Systèmes - www.3ds.com/it Gruppo Riello - www.riellogroup.com AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 103 SSI esperienze La supervisione secondo Smitec SWM è la soluzione di Smitec per la supervisione di impianto che unisce alla funzione della raccolta e reporting dei dati di produzione alcuni strumenti in grado di semplificarne il controllo, la conduzione e la gestione Pier Giorgio Grasseni La supervisione di impianto SWM di Smitec è una soluzione IT modulare e flessibile che abbina alla tipica funzione della raccolta e reporting dei dati produzione, una serie di strumenti che permettono di semplificarne il controllo, la conduzione e la gestione, al fine di migliorarne la produttività e la sicurezza e ridurre i costi. I componenti fondamentali sono una piattaforma Scada-controller ottimizzata, in grado di comunicare e scambiare i dati con le macchine dell’impianto (anche secondo standard come Omac e Weihenstephan, contemplando diversi protocolli di comunicazione), un database aperto per la registrazione dei dati e un portale web di classe enter- SWM SWM è disponibile sia per MS-Windows sia per Linux. Smitec è in grado di fornire soluzioni complete chiavi in mano, a partire dall’hardware necessario alla connessione con le macchine dell’impianto e il relativo impianto di rete fino al PC server e la personalizzazione del software secondo le esigenze del cliente. 104 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA prise anch’esso aperto e modulare, per accedere a tutte le tecnologie oggi disponibili a livello web. A questi componenti fondamentali è poi liberamente abbinabile tutta una serie di moduli software (con eventuale hardware a corredo) più o meno specializzati e verticali, ciascuno dedicato a risolvere particolari esigenze: integrazione della videosorveglianza, sinottici remotati di monitoraggio e controllo, gestione ricette centralizzata, procedure automatizzate di controllo, controllo accessi, gestione manutenzione programmata, monitoraggio e contabilizzazione consumi. Modularità e flessibilità Teoricamente non esiste un particolare ambito di utilizzo: SWM è impiegabile per qualsiasi impianto o applicazione di domotica industriale. La modularità e la flessibilita di SSI esperienze ter Il Panel Me r tagliato pe go! ogni impie SWM ha permesso di risolvere diverse esigenze di applicazioni. Tra esse, quella di recente installazione presso lo stabilimento di imbottigliamento di Oishi in Thailandia. La richiesta era per una soluzione flessibile e configurabile per la concentrazione dei dati di produzione della linea da fornire poi al sistema informativo dello stabilimento. In questo caso è stato possibile soddisfare le esigenze del cliente assicurandogli un sistema ‘tagliato su misura’ con un ottimo rapporto costo/prestazioni mirato all’applicazione. La versione più aggiornata di SWM è prevista in installazione a gennaio 2014 presso lo stabilimento di imbottigliamento delle acque minerali Stella Alpina. In questo caso si tratta di un’applicazione completa, dato che sono richieste le seguenti funzionalità: integrazione con il sistema di video sorveglianza della linea, HMI di monitoraggio e controllo remoto della linea anche da tablet e smartphone, controllo automatico delle condizioni di funzionamento della linea e dei livelli delle riserve dei materiali di lavorazione, cambio ricetta centralizzato con aggiornamento automatico delle etichette dei codificatori, contabilizzazione e monitoraggio consumi elettrici e di materiali e la remotazione dei pannelli operatore delle macchine via web. Nel caso di questa applicazione SWM è poi integrato con i controllori delle due linee di nastri convogliatori presenti in linea: per il trasporto del prodotto sfuso e per il trasporto dei pallet con il prodotto finito dal piano linea a quello superiore di stoccaggio e per il rifornimento del materiale di lavorazione (preforme, tappi, bancali), prelevati dal piano superiore. STR550 Semplice Flessibile Potente. Per schede elettroniche Tra le applicazioni in corso di studio, oltre a diverse in ambito packaging, c’è quella per la supervisione della recente linea di montaggio SMD installata presso Smitec, dedicata alla realizzazione delle schede elettroniche per i nuovi drive per motori sincroni e asincroni Cosmos3000 sia Sercos3/ Ethercat sia Modbus/TCP. Qui l’applicazione integrerà la videosorveglianza della linea, il sinottico remotato dello stato delle macchine e l’archiviazione dei dati di produzione, con l’obiettivo di supportare i processi di miglioramento continuo propri di un approccio produttivo lean. Quale sia l’applicazione, l’impiego di SWM permette di trarre beneficio dai dati di funzionamento dell’impianto stesso. Questi sono gli elementi propulsivi del suo miglioramento continuo e conseguentemente dell’aumento della sua produttività e profittabilità. A questo SWM permette di abbinare, come visto con estrema flessibilità, una serie di strumenti (dalla videosorveglianza, al controllo automatico delle condizioni di funzionamento della linea) che ulteriormente permettono di incrementare produttività e ridurre costi. Smitec – www.smitec.it SEMPLICE come l’interfaccia multilingua con menù testuali. FLESSIBILE come il display LCD programmabile a 7 colori per la visualizzazione di Trend e Bargraph, in orizzontale e verticale. POTENTE come il convertitore analogico digitale 16 bit (242Hz / 4ms). L’evoluzione del Panel-Meter. Pixsys srl Via Po 16, I - 30030 Mellaredo di Pianiga VE Ph. +39 041 519 0518 • Fax +39 041 519 0027 www.pixsys.net - sales@pixsys.net AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 105 SSI esperienze Una piattaforma efficiente Abbattere significativamente i costi e i consumi energetici di stabilimento, ottimizzando i processi, riducendo gli sprechi e aumentando i profitti: tutto questo grazie alla piattaforma di Inspiring Software Simona Runci Inspiring Software è un’azienda che propone soluzioni software per la gestione degli asset fisici dal punto di vista energetico e manutentivo con un portafoglio prodotti organizzato nelle piattaforme software Energy & Efficiency e Maintenance & Reliability. La piattaforma Energy & Efficiency è composta da moduli di efficienza energetica che permettono di effettuare analisi energetiche, monitoraggio dei consumi, ottimizzazione e analisi predittiva dei malfunzionamenti. Energy & Efficiency è stata fornita da Inspiring Software a una grande azienda alimentare che si è progressivamente sviluppata in tutto il mondo e che oggi produce e commercializza differenti prodotti in più di 200 paesi: ketchup, condimenti, salse, piatti pronti, zuppe, snack e alimenti per l’infanzia di alta qualità. Tutte le società appartenenti al gruppo dispongono di uno staff di persone che si aggiorna costantemente e lavora per sviluppare nuovi prodotti che rispondano a specifiche esigenze nutrizionali nel più completo rispetto delle abitudini alimentari. capogruppo, è stato quello di valutare l’implementazione di un software che gestisse il controllo e l’ottimizzazione dei consumi. La scelta della piattaforma Energy & Efficiency è stata dettata dalla conoscenza che Inspiring Software già possedeva rispetto alle problematiche produttive e organizzative dell’azienda e alle opportunità che la soluzione informatica offriva rispetto alle soluzioni concorrenti. Naturalmente il pensiero di gestire tutti i dati in modo ‘artigianale’ e senza uno strumento dedicato, non era efficiente: troppe le informazioni da rielaborare e analizzare per avere un’indicazione corretta della strada da seguire per La scelta della piattaforma abbattere i costi, ridurre L’impianto produttivo nel quale la piattagli sprechi e ottimizzare i forma Energy & Efficiency è stata installata profitti. Era assolutamente ha ottenuto le certificazioni di qualità ISO necessario avvalersi di una 9001, 2000 e ISO 14001, 2004. Il totale dell’asoluzione già strutturata, rea produttiva è pari a 471.050 m2 per una L’impianto produttivo nel quale la piattaforma semplice e in grado di reproduzione totale che si attesta a 25.967 stituire feedback in tempi Energy & Efficiency è stata installata ha ottenuto tonnellate. Il cliente ha deciso di attivarsi e le certificazioni di qualità molto veloci. Sono quindi pianificare attività di controllo e miglioraapparsi subito molto chiari mento al fine di contenere i costi energetici, creando un team alcuni punti focali su cui indirizzare gli sforzi, soprattutto per composto dal finance factory controller e dal responsabile del avere dati di ritorno che potessero essere fruibili e adeguati a team engineering di fabbrica. Il primo passo, suggerito dalla fare considerazioni proficue. 106 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA SSI esperienze INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Grazie alla piattaforma Energy & Efficiency si è creato un ciclo virtuoso di riduzione dei costi e dei consumi energetici La fase delle personalizzazioni La prima necessità è stata quella di conoscere in modo puntuale l’anagrafica dello stabilimento produttivo, identificando per ogni fase produttiva il meccanismo di output, i dati in ingresso, in uscita e tutto ciò che succedeva durante la lavorazione. Inoltre l’altra esigenza fondamentale è stata quella di pianificare l’implementazione dei contatori nei punti realmente significativi dell’impianto. Questo ha significato identificare i veri energy driver in grado di condizionare i consumi. Il primo energy driver che è stato preso in considerazione è stato il tipo di prodotto realizzato, questo per valutare l’impatto sui consumi totali consuntivati. I contatori sono stati posizionati in alcuni passaggi fondamentali, ma a regime se ne aumenterà il numero. L’implementazione del software ha richiesto poi attenzioni particolari in quanto si sono rese necessarie personalizzazioni più o meno gravose alle funzionalità della soluzione. La fase di monitoraggio dei consumi è stata completata dal controllo degli stessi così da intervenire nel momento in cui si presentano deviazioni dai consumi precedentemente definiti ‘normali’. In questa fase, in accordo alla teoria sul controllo statistico di processo, le carte di controllo CuSum del software si sono rivelate uno strumento efficace. Ad esempio se si stanno monitorando macchinari in cui alcuni modi di guasto possono essere legati ad aumenti di consumo, una deviazione nella carta di controllo può essere una condizione su cui far scattare manutenzioni preventive. E questo si ripercuote a cascata anche sulla riduzione dei costi di manutenzione e su una migliore affidabilità dell’intero sistema. Infine è stato utile simulare e confrontarsi con diversi scenari di produzione di energia per determinare la configurazione più idonea di produzione dell’energia ad esempio mediante cogenerazione o fonti rinnovabili. È stato quindi interessante riuscire a integrare i nuovi impianti nell’assetto esistente sostituendone i sistemi. Grazie alla piattaforma Energy & Efficiency si è creato un ciclo virtuoso di riduzione dei costi e dei consumi energetici (Comprehensive Energy Management). L’obiettivo raggiunto è stato quello di abbattere significativamente i costi e i consumi energetici di stabilimento, ottimizzando i processi, riducendo gli sprechi e aumentando i profitti. Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 I dati degli abbonati sono trattati, manualmente ed elettronicamente, da Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento – Piazzale Carlo Magno, 1 Milano - per l’invio della rivista richiesta in abbonamento, attività amministrative ed altre operazioni a ciò strumentali, e per ottemperare a norme di legge o regolamento. Inoltre, solo se è stato espresso il proprio consenso all’atto della sottoscrizione dell’abbonamento, Fiera Milano Media SpA potrà utilizzare i dati per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, analisi statistiche e ricerche di mercato. Alle medesime condizioni, i dati potranno, altresì, essere comunicati ad aziende terze (elenco disponibile a richiesta a Fiera Milano Media SpA) per loro autonomi utilizzi aventi le medesime finalità. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla gestione amministrativa degli abbonamenti ed alle transazioni e pagamenti connessi, alla confezione e spedizione del materiale editoriale, al servizio di call center, ai servizi informativi. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo per fini di comunicazione commerciale interattiva rivolgendosi a Fiera Milano Media SpA – Servizio Abbonamenti – all’indirizzo sopra indicato. Presso il titolare è disponibile elenco completo ed aggiornato dei responsabili. Informativa resa ai sensi dell’art. 2, Codice Deontologico Giornalisti Ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003 e dell’art. 2 del Codice Deontologico dei Giornalisti, Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rho SS. del Sempione, 28, vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti e pubblicisti che collaborano con le testate edite dal predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale delle testate. I dati personali presenti negli articoli editoriali e tratti dai predetti archivi sono diffusi al pubblico. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al titolare al predetto indirizzo. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138, d. lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia. Presso il titolare è disponibile l’elenco completo ed aggiornato dei responsabili. Inspiring Software - www.inspiringsoftware.com AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 107 SSI esperienze La logistica nel nuovo centro Thun Un investimento di oltre 50 milioni di Euro con tecnologie e sistemi automatici all’avanguardia: così Thun ha realizzato uno snodo fondamentale per la gestione logistica dei suoi prodotti distribuiti in tutto il mondo Gino Prampolini Ovunque nel mondo sono amate e apprezzate le creazioni artistiche di Thun. La costante espansione e crescita dell’azienda, che oggi vanta centinaia di esclusivi negozi collocati nei punti strategici di ogni città, ha portato alla realizzazione di un nuovo e innovativo centro logistico a Valdaro, in provincia di Mantova. L’intera struttura, che ha comportato un investimento complessivo per l’azienda di oltre 50 milioni di euro, è composta da un innovativo centro logistico che si estende su un lotto di 150.000 m2, una superficie coperta di 35.600 m2, uno store aperto al pubblico di 1.650 m2 e da quattro piani di uffici di 750 m2 ciascuno. Oggi il centro logistico impegna circa 80 collaboratori e si stima che a regime si arriverà al numero di 200. “Ogni scelta aziendale di Thun è dettata dalla volontà di trasmettere un’immagine coerente con il marchio” afferma Paolo Denti amministratore delegato. “Sia i nostri prodotti che i nostri clienti hanno esigenze logistiche molto specifiche: da qui la necessità di implementare una soluzione individuale e tecnologicamente avanzata, garantendo l’efficienza e il servizio per i quali siamo conosciuti”. macchinari si nota il Sorter, un sistema di automazione all’avanguardia del valore di 10 milioni di euro, uno dei più grandi mai realizzati in Italia per estensione, complessità e integrazione fra i diversi sottoinsiemi che costituiscono l’impianto. Il sistema completamente automatizzato gestisce il prelievo, il raggruppamento, la pesatura, l’etichettatura, lo smistamento e il carico dei prodotti sui vettori. Il Sorter è in grado di smistare 19.500 articoli all’ora per un totale di 156.000 oggetti al giorno, riuscendo altresì a gestire picchi di flusso eccezionali. La capacità di stoccaggio prevede oggi 26.000 pallet, estendibili a 75.000, con espansione del magazzino tradizionale e autoportante servito da trasloelevatori. Tutte le attività sono governate da un software che provvede anche ad effettuare simulazioni di prelievo, di bilanciamento dei carichi, di orari di consegna e di altri parametri. Proprio grazie alla sua capacità di lavorazione, il centro logistico ha permesso di migliorare ulteriormente la qualità del servizio al cliente ed è la ‘testa di ponte’ verso lo sviluppo commerciale nei nuovi mercati quali: Spagna, Portogallo e Far East in cui l’azienda sta ampliando il proprio giro d’affari. Il centro logistico La struttura e la sua tecnologia Il centro logistico di Thun si nota con evidenza percorrendo l’autostrada A22 del Brennero, all’altezza di Mantova. Uno degli aspetti che lo contraddistingue è la particolare costruzione, progettata dall’architetto Matteo Thun, con l’attenzione dedicata ai giochi cromatici delle pareti. La parte centrale, che richiama la terra, il centro di tutto, è stata dipinta nei toni del giallo e del marrone per poi accendersi nei caldi colori del rosso e dell’arancio nella zona spedizione, cuore nevralgico della struttura, fino a sfumare nel blu e nell’azzurro ghiaccio dei magazzini. La logica del Feng Shui è stata applicata anche ai macchinari che in fase di realizzazione sono stati dipinti appositamente nei colori che l’antica arte geomantica taoista suggeriva come i più adatti per funzione e ubicazione. Tra i Una struttura così importante non poteva non prevedere un sistema integrato di supervisione generale, in grado di connettere nella loro intera complessità i vari sottosistemi di gestione dell’intera struttura. Il progetto è stato affidato ad HAS, una società di ingegneria del gruppo Riese Energy Group. Fondata nel 1999, l’azienda è composta da specialisti che da oltre dieci anni lavorano nel settore dell’impiantistica e dei servizi alle imprese e che in essa hanno trasferito un know-how d’insieme praticamente unico, ed è in grado di gestire le nuove tecnologie applicando procedure e servizi integrati e proponendo soluzioni su misura per le specifiche esigenze della clientela. HAS ha adottato Movicon quale piattaforma software per l’integrazione e la supervisione degli impianti progettati, e nel corso 108 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA SSI esperienze degli anni è diventata un’azienda Movicon Solution Provider. Per il centro logistico di Thun occorrevano soluzione aperte e flessibili, in grado di gestire con efficacia la complessa struttura del sistema e Movicon ancora una volta si è dimostrato lo strumento ideale per questo genere di applicazioni, consentendo di raggiungere l’obiettivo con efficacia. La supervisione Il sistema di supervisione del centro, definito SGE, è il punto di riferimento e di visualizzazione di tutti i sottosistemi installati, scelti dalla committenza in funzione dei requisiti tecnici e funzionali richiesti. Dal sistema SGE, basato su tecnologia Movicon 11, gli utenti controllano e gestiscono i circa 3.000 punti dei vari sottosistemi che gestiscono e controllano l’intera struttura, con l’evidente vantaggio di centralizzare tutte le informazioni in un unico sistema di supervisione integrato, unificando la gestione utenti, gli allarmi, i consumi e le informazioni di impianto, con grande razionalizzazione nella gestione, semplicità d’uso e migliore efficienza generale, sia nella gestione che nella manutenzione. Il grande vantaggio del sistema è quello di utilizzare tutti gli appositi driver di comunicazione nativi di Movicon, senza ricorso a strumenti esterni per la raccolta delle informazioni. Il supervisore Movicon è connesso alla centrale PX500 Guardall su protocollo RS485 per la gestione della supervisione del sistema di anti intrusione dei 143 uffici del centro. Tramite apposite pagine di supervisione, si dispone della esatta situazione e gestione dei sensori di intrusione, con una maggiore efficienza nella diagnostica. Schema del supervisore Movicon stabilimento quali: illuminazione, forza motrice, quadri elettrici, motorizzazione varchi e shed, Power Center, cabine FM e gruppi elettrogeni, orologi digitali. Ogni utenza è rappresentata e gestita tramite le relative pagine sinottico di impianto, la cui navigazione è facilitata tramite menu e pulsanti di navigazioni estremamente intuitivi. Il Power Center è collegato al supervisore Movicon tramite rete Konnex, attraverso la quale vengono forniti tutti i dati in tempo reale della contabilizzazione dei consumi di energia. Tutti i dati di contabilizzazione vengono registrati su appositi DB relazionali attraverso i quali il supervisore permette di analizzare i consumi effettivi, eseguendo opportune analisi attraverso gli strumenti di rappresentazione grafica temporale (Trends) e report statistici. Oltre al Power Center, il supervisore è collegato anche al quadro della cabina di trasformazione, il quale fornisce tutte le informazioni contenute nel PLC di gestione Siemens S7 su protocollo TCP-IP. Sistema di termoregolazione Anti incendio, allarmi e sicurezza Il supervisore Movicon è connesso alla centrale AM2000 Notifier su protocollo RS485 per la gestione della supervisione dei sensori di rilevazione fumi e incendio all’interno degli uffici del centro. Anche in questo caso si dispone di tutte le informazioni visive e diagnostiche del sistema anti incendio. All’interno del centro sul SGE realizzato con Movicon è attivo un sistema semplificato di identificazione degli allarmi di sicurezza e della loro provenienza che consente di individuare immediatamente e a colpo d’occhio, mediante icone grafiche lampeggianti, le aree di provenienza degli allarmi. Tale sistema è utilizzato dall’Istituto di Vigilanza che si collega da remoto tramite un semplice browser web e riesce a identificare in due/tre click al massimo, il sensore in allarme navigando dalla planimetria generale a quella particolareggiata in modo guidato e intuitivo tramite icone grafiche. La gestione dei varchi di accesso alle aree della struttura avviene tramite il supervisore Movicon, al quale è affidato il controllo delle porte dei varchi esterni e delle aree comuni, mediante un sistema a tessere di prossimità e dispositivi di lettura connessi sulla rete Ethernet di stabilimento. Supervisione impianti tecnici Tutte le utenze tecniche di stabilimento sono collegate al supervisore Movicon su rete Konnex (EiBus) tutte le utenze di Al supervisore Movicon è collegato il sistema di termoregolazione in campo. La centrale termofrigorifera è governata da un sistema Landis PXG80N connesso su rete BacNet su LON. Tutte le utenze dislocate nei 143 uffici e nelle aree comuni sono connesse su bus Konnex. Tramite le opportune pagine sinottico è possibile impostare i parametri di esercizio per la regolazione del clima e per ottenere il massimo comfort. Oltre a ciò, tutte le informazioni confluiscono nel sistema per la gestione della registrazione storica, sia degli eventi che dei parametri impostati e rilevati, per potere quindi eseguire le analisi relative e migliorare con l’esperienza il processo di regolazione e ottenere la migliore efficienza possibile monitorando i consumi. L’applicativo SGE ha un’interfaccia grafica intuitiva e amichevole, basandosi generalmente sulle planimetrie dell’edificio, suddivise a zone, sulle quali sono presenti aree sensibili al click mouse per l’esecuzione dei comandi operativi o di navigazione. Particolare attenzione è stata posta all’usabilità dell’interfaccia grafica, gestendo sempre l’accesso ai comandi in modo tale da ottenere sempre un chiaro riferimento al punto in cui ci si trova e una facile navigazione nelle numerose pagine di cui sono composte le varie sezioni di impianto (area spedizioni, area ricevimento, area magazzini scorte…). Progea - www.progea.com AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 109 SSI Big Data e Business Intelligence > (BDFBI) € Cosa significa il titolo di questo lavoro? In che lingua è scritto? È vero quello che dice? Micaela Caserza Magro, Paolo Pinceti Una traduzione in italiano corrente del titolo potrebbe suonare come ‘Big Data insieme a Business Intelligence implicano minori costi’. Il linguaggio usato è un gramelot tra logica matematica, mania degli acronimi che stiamo importando dagli americani, XML, fantasia pura. La domanda fondamentale (e seria) è la terza: è vero che le tecnologie ‘Big Data’ e la ‘Business Intelligence’ possono portare benefici all’automazione industriale? Ma prima di rispondere a questa fondamentale domanda, cerchiamo di chiarire cosa significhi realmente Big Data, al di là dei discorsi ‘un po’ da bar’ che spesso si fanno sul tema. Si parla di Big Data quando i dati da gestire - nel senso di acquisire, immagazzinare, elaborare, ricercare… - superano la capacità dei normali database. In questo senso la soglia dei Big Data si muove giorno per giorno, alzandosi insieme all’aumento di capacità dei database: a seconda dell’interlocutore si può passare dalle centinaia di gigabyte (1011) alle migliaia di terabyte (1015). Chiariamo quindi sin da subito che nessun sistema industriale può generare moli di dati di queste dimensioni, a meno che il progettista del sistema di automazione non abbia commesso qualche madornale errore di programmazione. Allo stesso modo, la Business Intelligence è un insieme di tecniche statistico-matematiche utili a trasformare insiemi di dati grezzi in informazioni utili alla gestione dell’azienda. Le tecniche di BI nascono, come dice il nome, nel settore economico-finanziario, con applicazioni oggi prevalentemente di marketing, e hanno nomi evocativi come: benchmarking, data mining, business performance management, ecc. Appare evidente che BD e BI non sono ‘sic et simpliciter’ strumenti idonei ad applicazioni nell’ambito dell’automazione dei processi industriali e delle macchine, ma è altrettanto evidente che possono essere mutuate da questi ambiti alcune delle metodologie utilizzabili proficuamente in tale contesto. Questo lavoro ha proprio lo scopo di identificare che tecniche e approcci possono essere impiegate per analizzare la massa di dati (non Big) che i sistemi di automazione integrati rendono oggi disponibili. 110 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA Fig. 1 - Tipica architettura hardware per la gestione di Big Data Tecniche Big Data e Business Intelligence I cosiddetti Big Data sono associati alle tre ‘V’: Volume quantitativi di dati non gestibili con i database tradizionali; Velocità - dati che fluiscono e devono essere processati in tempo reale; Varietà - dati eterogenei tra loro sia come tipologia (video, testi, audio,…) sia come sorgente di provenienza. C’è chi aggiunge una quarta ‘V’ per Visualizzazione, cioè le modalità di presentazione dei risultati dell’analisi all’utente. Altri aggiungono un’altra ‘V’ ancora: Veridicità o Validazione. Se le 3V (o quattro o cinque che siano) sono il marcatore dei Big Data, è chiaro che non si deve parlare di Big Data nel mondo dell’automazione industriale. Infatti Big Data nasce nei settori legati a Internet, in particolare nel mondo consumer, ed è bene che lì resti. Proprio l’esigenza di operare su enormi quantità di dati ha fatto sì che BD sviluppasse piattaforme hardware e pacchetti middleware propri e specifici. La figura 1 mostra un esempio (di IBM) di architettura idonea alla gestione di BD, basata su processori massivamente paralleli (tecnologia blade), e grandi banchi di dischi [1]. Gli SMP Host (Simmetric Multi Process- SSI Big Data e Business Intelligence Fig. 2 - Tipica struttura di un’applicazione di BI ing) rappresentano l’interfaccia verso l’esterno e il cervello di gestione dei processori blade. L’automazione industriale costituisce un ambiente informatico volutamente e fortemente omogeneo, caratterizzato da flussi di dati perfettamente gestibili dai database tradizionali. Le analisi dei dati del processo sono inoltre legate a funzionalità dove i vincoli di realtime sono molto limitati o assenti: la diagnostica, la manutenzione, la gestione degli asset… La Business Intelligence può essere definita come l’insieme delle metodologie, modelli, tecnologie e applicazioni rivolte alla raccolta sistematica del patrimonio di informazioni ge- vengono raccolti da sorgenti eterogenee e immagazzinati in un database relazione tradizionale; è la fase di Extraction, Transformation, and Loading (ETL) dei dati. Per velocizzare la fase di analisi vengono spesso utilizzate tecniche di On-Line Analytical Processing (Olap) che prevedono la ridefinizione del database in una struttura multidimensionale più rapidamente accessibile del database relazionale di partenza. In breve, partendo dai dati non aggregati del database vengono predefinite le loro possibili aggregazioni e i dati sono ri-immagazzinati secondo queste. Ad esempio, il DB ha dati su impianti, apparati, e strumenti, e ognuna di queste categorie contiene parametri di funzionamento. Con l’Olap i dati di funzionamento sono raggruppati sulla base di qualsiasi combinazione (impianti, apparati, strumenti), o meglio sulla base di qualsiasi combinazione ritenuta interessante. La struttura più comune per l’organizzazione dei dati è quella a stella (figura 3). La ‘tabella dei fatti’ rappresenta il database relazionale di partenza che contiene, ad esempio, le misure effettuate. Questa è associata a N tabelle dimensionali ciascuna delle quali mantiene le relazioni gerarchiche originarie (ad esempio anno/mese/giorno). Perché il sistema funzioni, il database deve essere riportato su almeno due dimensioni, ma non su troppe. È necessario scegliere le dimensioni con attenzione, sulla base delle future analisi che saranno condotte sui dati. Dalla struttura a stella si costruisce un cubo multidimensionale che contiene i dati (‘fatti’ nel linguaggio del mondo Olap) già organizzati secondo le dimensioni scelte. È sul cubo che vengono fatte le query per l’estrazione dei dati. I dati dell’automazione industriale Fig. 3 - Struttura a stella di un database OLAP nerate e acquisite da un’azienda, alla loro aggregazione, analisi, presentazione e utilizzo [2][3]. Esistono numerose piattaforme informatiche sulle quali implementare sistemi di BI, alcune proprietarie, altre open source (ad esempio la BI Suite di Jaspersoft). Un’applicazione di BI ha tipicamente una struttura del tipo di quella riportata in figura 2. I dati Nei sistemi di automazione integrati, che utilizzano cioè Intelligent Field Device (IFD) o Intelligent Electrical Device (IED) e connessioni su fieldbus, abbiamo a disposizione per ciascun dispositivo in campo e per ciascun sottosistema una serie di dati che vanno ben oltre i soli parametri di processo [4]. Ed è proprio questa disponibilità di dati che permette di applicare tecniche di analisi matematico-statistiche in grado di ottenere informazioni utili alla diagnostica e al monitoraggio del processo. Il punto di partenza è rappresentato dalla struttura dati che rende disponibile ciascun oggetto o ciascun sottosistema. Ogni elemento presente sulla rete di comunicazione viene virtualizzato e visto come un contenitore di dati, organizzati secondo attributi particolari o funzionalità. Un buon esempio di struttura dati è offerto dalla tecnologia Gomsfe del protocollo IEC 61850 (Generic Object Model for Substation and Feeder Equipment), specifico per il mondo elettrico, per il quale ogni apparato fisico è un server che rende disponibile ai client che vi si connettono i dati raggruppati in ‘nodi logici’ specifici per ciascuna AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 111 SSI Big Data e Business Intelligence un’analisi orizzontale che compari la stessa proprietà tra macchine/impianti diversi. Per questo può essere utile definire indici di prestazione (come il consumo specifico per unità di prodotto, la producibilità della macchina, il numero di fermate ecc.) che diano un’immediata visione dello stato di funzionamento della macchina/impianto. La comparazione orizzontale identifica immediatamente comportamenti anomali (figura 6) di una macchina/impianto rispetto ai valori tipici, ma può offrire anche spunto al progettista per analisi di tipo misto per cercare di comprendere se un’anomalia di un parametro potrebbe essere correlata ad altre caratteristiche. La semplice analisi statistica di varianza aiuta questo tipo di analisi: la figura 6 mostra il valore di un paraFig. 4 - Struttura dati secondo IEC61850 funzione (misura, protezione, controllo ecc.). Ogni nodo logico contiene a sua volta classi di dati che al loro interno hanno i valori atomici di informazione (attributi). Questa struttura ad albero è del tutto identica alla struttura a cartelle cui siamo abituati nella gestione dei file immagazzinati in un disco del PC (figura 4). Un sistema composto da molti Intelligent Device è quindi costituito da analoghe strutture dati che si ripetono. IED diversi conterranno dati diFig. 5 - Esempio di base dati per ‘m’ macchine monitorate su ‘n’ parametri versi, ma la struttura è comunque analoga. Nel mondo del processo la struttura dati è diversa da quella prevista dalla IEC 61850, ma anche qui si trovano metro su dieci macchine o impianti diversi. Evidenziando profili tipici dei diversi apparati che contengono dati all’in- la banda di varianza su ciascun valore è immediato identifiterno di classi [5]. I contenitori di dati possono essere sia care possibili anomalie da investigare (macchina 4 e 9) o da singoli apparati, come sin qui visto, sia sottosistemi o mac- monitorare (macchina 6); chine. Quel che conta è costruire una base dati con una nu- - impianti o macchine singoli o comunque non riconducimerosità sufficiente a identificare trend e comportamenti. bili a un progetto unitario non traggono benefici da un’analisi orizzontale (per troppo bassa numerosità dei campioni), Le analisi matematico-statistiche dei dati ma possono utilizzare l’analisi di tipo verticale. Questa è Partendo da una base dati distribuita o concentrata ma orientata allo studio dei dati della singola macchina/imcaratterizzata comunque da una struttura a matrice dove pianto attraverso tecniche di: analisi del trend temporale di le colonne sono gli apparati e le righe le classi di dati che un parametro o di un indice di prestazione (figura 7.a). Uno contengono (vedi figura 5), è possibile identificare tre tipo- scostamento eccessivo dal trend può indicare; analisi della logie di analisi: Orizzontale - analisi di proprietà uguali di apparati diversi; Verticale - analisi dell’andamento di una o più proprietà di un singolo apparato; Mista - analisi incrociata di proprietà diverse dello stesso apparato o di apparati diversi. La scelta del tipo di analisi deve essere compiuta dal progettista sulla base della specificità del suo impianto/sistema. In generale è vero che: - aziende che costruiscono macchine o im- Fig. 6 - Esempio di analisi di varianza di un parametro su dieci macchine/ pianti ripetitivi potranno trarre vantaggio da impianti 112 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA SSI Big Data e Business Intelligence Fig. 7 - Esempio di analisi verticale firma di un apparato (per firma si intende l’andamento di un determinato parametro al ripetersi di un’operazione nota, ad esempio l’andamento della coppia di un posizionatore di una valvola on/off al comando di apertura/chiusura in figura 7.b). Scostamento della firma dalla sua forma solita sono indice di insorgenza di una modifica funzionale che deve essere investigata; analisi delle anomalie, anche in questo caso operando su un orizzonte temporale il più lungo possibile, per evidenziare aumenti repentini o lenti di eventi o parametri riconducibili ad anomalie. - l’analisi mista del database è applicabile a tutte le macchine/sistemi ed è più che altro rivolta al progettista della macchina/impianto o a chi ne utilizza o gestisce più di che esprima la relazione tra le variabili scelte, dopo un’analisi di ragionevolezza del loro presunto legame (l’analisi di regressione tra variabili eterogenee può portare a risultati assurdi. Si ricordi il legame trovato, in epoca vittoriana, tra l’incidenza della tisi e l’uso del cappello a tuba). La funzione di regressione è il più delle volte ottenuta utilizzando il metodo dei minimi quadrati. Correlazione: la correlazione tra due (o più) variabili si misura mediante indici che esprimono l’intensità del loro legame, solitamente normalizzati nel range da -1 (correlazione perfetta negativa) a +1 (correlazione perfetta positiva). L’indice più comunemente utilizzato è il coefficiente di correlazione di Pearson, espresso con la lettera ‘r’ o ‘r’. Come mostra la figura 8, nel caso di due variabili, già la semplice rappresentazione nel piano cartesiano può mostrare l’esistenza di correlazioni. Nella ricerca di correlazioni tra variabili diverse occorre prestare molta attenzione al fenomeno delle ‘correlazioni indirette’, dove cioè due variabili sono correlate attraverso una terza non esplicita (tipico esempio: il numero delle vittime in un incendio - variabile X1 - è correlato direttamente al numero di pompieri impiegati per spegnerlo - variabile X2 -, da cui sembrerebbe logico mandare pochi pompieri a spegnere gli incendi. In realtà X1 e X2 dipendono entrambe dalla terza variabile nascosta ‘dimensione dell’incendio’). Un esempio applicativo Fig. 8 - Esempio di correlazione d due variabili (X, Y) uno. L’analisi mista può essere condotta su parametri diversi della stessa macchina/impianto (misto-verticale) o anche di macchine diverse (misto-incrociato). Scopo fondamentale dell’analisi mista è quello di evidenziare correlazioni tra parametri o eventi diversi, identificando comportamenti non immediatamente o preventivamente noti. Le tecniche statistiche adottate in prevalenza per queste analisi sono regressione e correlazione. Regressione: si tratta di determinare una funzione matematica Alcune delle semplici tecniche di analisi statistica viste sono state implementate nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Liguria (PO CRO FSE 20072013, Asse IV) per analizzare i dati diagnostici raccolti dai locomotori E483 della Bombardier operanti in Europa. Ogni secondo ciascun veicolo raccoglie circa 5.000 parametri di funzionamento tra variabili di stato, allarmi e misure analogiche. Per ridurre la mole di dati immagazzinata, le variabili digitali vengono memorizzate solo in caso di variazione, e le variabili analogiche solo quando escono da una banda di insensibilità attorno al valore precedente (exception report). I dati di ciascun locomotore sono trasmessi via satellite o attraverso la rete di telefonia mobile a un centro di raccolta a Vado Ligure (SV) dove sono immagazzinati in un database Oracle. Poiché la flotta si compone di circa 700 locomotori, anche con queste tecniche di compressione dei dati, si tratta di una mole di informazioni imponente. Non siamo nel campo dei Big Data, ma certamente si tratta di una delle applicazioni industriali dalle maggiori dimensioni. È stato sviluppato in ambiente Matlab uno strumento per l’analisi dei dati, il cosiddetto data mining, che funziona off-line, ed è finalizzato, per il momento, all’analisi verti- AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA 113 SSI Big Data e Business Intelligence cale dei dati, con i seguenti obiettivi: ricostruire eventi di guasto analizzando quali variabili hanno avuto occorrenza nell’intorno di periodi in cui si è manifestata un’anomalia; contare occorrenze selezionando parametri specifici in orizzonti temporali assegnati; calcolo di contatori per monitorare funzioni ripetitive che portano a usura elettrica o meccanica dei componenti (ad esempio apertura degli interruttori di linea); analisi dati ambientali identificando i dati anomali nelle misure dei parametri analogici di funzionamento del locomotore; identificazione marker CBM, sulla base delle schede di manutenzione e dei contatori implementati si possono definire delle soglie per cui è possibile anticipare o rimandare alcuni interventi manutentivi durante le fermate programmate. Fig. 9 - Esempio di videata dello strumento di analisi statistica In un prossimo futuro saranno implementate funzioni di analisi orizzontale dei dati per generare allarmi automatici in caso di scostamento dei parametri di una data macchina rispetto ai valori medi. Lo scopo ultimo di questo strumento è il miglioramento del processo manutentivo, passando dall’attuale manutenzione preventiva a una manutenzione preventiva (Condition Based Maintenance). Attualmente la manutenzione della flotta è basata sui fogli manutentivi, stilati sulla base di un’analisi FMEA (Failure Mode and Effect Analysis) e sui dati dei costruttori dei singoli componenti. Nei fogli manutentivi vengono indicate le fermate periodiche della singola macchina e le operazioni che devono essere fatte per ogni richiamo in officina. Ovviamente la locomotiva può aver circolato e manovrato in modo differente rispetto a quanto pianificato e definito in fase di progettazione. L’idea, pertanto, è quella di identificare dei marker che permettano di identificare il reale consumo dei componenti sottoposti a usura e che necessitano di interventi durante le fermate. Una volta validati questi marker, è possibile stimare il reale funzionamento e stato del dispositivo e pertanto programmare la sua manutenzione durante una delle fermate stabilite. Questo significa avere attività ma- 114 AUTOMAZIONE OGGI 369 SOLUZIONI SOFTWARE PER L’INDUSTRIA nutentive per ciascuna fermata programmata, differenti e in accordo a quello che è lo stato di usura effettivo del veicolo e/o del dispositivo. Questo incide molto sulla manutenzione che passa, così, da un modello di tipo ciclico a un modello su evento o meglio su condizione (CBM). Questo comporta da un lato un minore costo della manutenzione e dall’altro una migliore e più efficace gestione della flotta e della componentistica di bordo, traducendosi in una migliore disponibilità della flotta. Conclusioni Pur essendo certamente vero che i sistemi di automazione integrati, basati cioè su reti di Intelligent Device, possono rendere disponibili grandi quantità di dati, non sembra proprio necessario scomodare i Big Data. I normali database relazionali, magari accoppiati a tecniche di gestione dei dati mutuate dalla Business Intelligence, possono sicuramente essere utilizzati per implementare analisi di tipo statistico/funzionale utili a identificare anomalie di funzionamento, difettosità, incipienti guasti, in macchine o impianti. A seconda della numerosità possono essere utilizzate tecniche di analisi di tipo verticale (sui dati storicizzati di una singola macchina/impianto), orizzontali (tra macchine/impianti diverse), o miste. Queste ultime analisi possono portare all’identificazione di correlazioni funzionali non immediatamente evidenti o note a priori. I primi risultati ottenuti applicando questi semplici criteri ai parametri funzionali di una flotta di locomotori sono estremamente positivi e consentono di definire una roadmap per la transizione dei processi manutentivi verso tecniche di Condition Based Maintenance. Diten – Università degli Studi di Genova Bibliografia [1] Paul C. Zikopolous, et al., “Harness the Power of Big data – The IBM Big Data Platform”, Mc Graw Hill, ISBN: 978-0-07180818-7 [2] Osservatorio Business Intelligence, “BI governance: il BI Maturity Model nel settore delle utility e dei servizi di pubblica utilità”, SDA Bocconi, dicembre 2010 [3] Osservatorio Business Intelligence, “BI: creare vantaggio competitivo con l’analisi dei dati”, Politecnico di Milano, novembre 2008 [4] M. Caserza Magro, P. Pinceti, A. Sinatra, “Diagnostica per strumenti intelligenti da campo: dati e metodi”, Automazione e Strumentazione, aprile 2012, pp.88-93 [5] Yingyi Liang, R.H. Campbell, “Understanding and simulating the IEC 61850 Standard”, https://www.ideals.illinois.edu/handle/2142/11457 La ‘cabina di regia’ della smart city di Expo In occasione della terza tappa di Expovisions, è stata annunciata la realizzazione del Centro di Comando e Controllo Prosegue all’insegna dell’innovazione tecnologica il percorso di Expovisions, la serie di appuntamenti organizzati da Expo 2015 e Telecom Italia in vista dell’Esposizione Universale. ‘Cloud City’ e ‘Digital Security’ sono state le parole d’ordine della terza edizione dell’iniziativa tenutasi al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci. In questa occasione, è stata annunciata la realizzazione del Centro di Comando e Controllo dell’Esposizione Universale di Milano: sarà la ‘cabina di regia’ della Smart City, in grado di gestire, attraverso l’uso delle tecnologie più avanzate, le attività di coordinamento e monitoraggio di tutti i processi operativi, logistici e di pubblica sicurezza durante i sei mesi dell’evento. Il progetto alla base del Centro di Comando e Controllo di Expo Milano 2015, situato in via Drago, in prossimità dell’area espositiva, è incentrato sulla soluzione tecnologica resa disponibile da Telecom Italia che prevede la gestione operativa dei servizi di supporto, comprensivi dell’Help Desk tecnico unico per tutti i partner dell’Esposizione Universale, e della Control Room per la supervisione di eventi critici, integrate con le strutture operative centralizzate dei partner. Inoltre, attraverso la piattaforma cloud della nuvola italiana di Telecom Italia sarà disponibile la soluzione di Logbook (diario di bordo) che consentirà a Expo Milano 2015 la gestione della regia, il coordinamento e il tracciamento di tutti i processi tecnologici, logistici e di pubblica sicurezza durante l’evento. La soluzione, operativa 24 ore su 24 e utilizzabile dagli 850 operatori in forza alla manifestazione, prevede un sistema di gestione delle segnalazioni relative sia a 116 eventi programmati sia imprevisti. Il personale potrà effettuare in tempo reale, attraverso il collegamento dati via smartphone, la segnalazione relativa a situazioni che necessitano di intervento consentendo al Centro di Comando e Controllo di procedere tempestivamente alla verifica della segnalazione e al dispacciamento delle attività necessarie ai team di competenza, tracciando l’intervento fino alla risoluzione. Nel corso di Expovisions è stato presentato inoltre il progetto fotografico ‘The Cloud Shelter’ realizzato in collaborazione con l’agenzia internazionale Magnum Photos. Si tratta di un viaggio nel mondo del Cloud Computing e della Digital Smart City di Expo Milano 2015, realizzato da tre dei più importanti fotografi dell’agenzia. L’iniziativa nasce dalla volontà di mostrare la tecnologia e le persone che lavorano nel Data Center Telecom Italia di Rozzano, che ospiterà tutta l’infrastruttura tecnologica di Expo Milano 2015. La prossima edizione dell’Esposizione Universale sarà infatti la prima fruibile dai cittadini di tutto il mondo proprio tramite la tecnologia del Cloud Computing. La galleria fotografica web www.expodatacenter.it cerca di rendere concreti e visibili tre asset immateriali del cloud: building, security & room e human. Le immagini puntano a valorizzare la valenza intangibile del cloud computing con l’obiettivo di dare visibilità e dignità estetica al ‘sistema nervoso centrale’ di tutta la Digital Smart City di Expo Milano 2015. GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 AO VS SPS L’automazione è intorno a noi mezzo è in ritardo. Perché allora non fare un breve tratto di strada a piedi e prendere la metropolitana? Una metropolitana, come quella di Torino, o come la linea 5 di Milano, dove non ci sono conducenti e dove l’accesso ai vagoni, apertura e chiusura delle porte avviene automaticamente grazie ad efficaci sistemi di controllo e di sicurezza. Arrivati in ufficio basta avvicinare il nostro badge Rfid al lettore per comunicare il nostro arrivo, permettere la memorizzazione dell’ora e abilitare l’ingresso. Finalmente seduti alla scrivania troviamo, ancora incelofanata, l’ultima copia di Automazione Oggi. L’apriamo, la sfogliamo e non possiamo non soffermarci sulla doppia pagina di SPS/IPC/Drives Italia che ci ricorda che la fiera dell’automazione si svolgerà dal 20 al 22 maggio a Parma: un appuntamento che non possiamo perdere perché sarà in bella vista tutta l’automazione che ci circonda, ormai parte della nostra vita quotidiana che ci aiuta a vivere meglio e con maggior piacere. Foto tratta da www.sxc.hu F orse non ne siamo completamente coscienti, ma l’automazione influenza la nostra vita molto più di quanto pensiamo. Vediamo qualche piccolo e semplice esempio di vita quotidiana. Al risveglio nessuno di noi si fa mancare un caffè e sempre di più capsule o cialde sono diventate di uso comune. Si tratta di una grande rivoluzione che, come quarant’anni fa con il the in bustine, è stata possibile grazie alla messa a punto di macchine automatiche dalle ottime prestazioni. In molti preferiscono il cappuccino, ed ecco allora che ci troviamo a parlare di latte che sembrerebbe proprio non avere nulla a che fare con l’automazione e invece la mungitura è ormai diffusamente attuata con robot di servizio. Ma è tempo di uscire ed è d’obbligo la sosta in edicola per acquistare il nostro quotidiano preferito. Il settore delle printing machine è uno dei più avanzati dal punto di vista tecnico, sia per garantire una perfetta qualità di stampa sia per la velocità richiesta: in poche ore i quotidiani devono essere prodotti e distribuiti. Ora procediamo verso la fermata dell’autobus e grazie al sistema di controllo e monitoraggio del traffico magari scopriamo che il nostro Roberto Maietti - Comitato tecnico Automazione Oggi - Consulente strategico SPS Italia 118 GENNAIO-FEBBRAIO 2013 AUTOMAZIONE OGGI 369 mostre convegno 2014_mostre 5 soggetti 20/01/14 14.31 Pagina 1 2014 CONVEGNO Martedì 18 marzo 2014 26 Giugno 2014 MC4 MOTION CONTROL FOR INDUSTRIAL TECHNOLOGY EFFICIENCY DAY E’ la mostra - convegno interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento. L’evento si rivolge a tecnici e progettisti operanti in ambito industriale e nel settore energetico che utilizzanomotori e motoriduttori, servomotori, azionamenti e regolatori di velocità, controllo assi, sistemi di posizionamento, comandi a attuatori, sensori e comunicazione. Industrial Technology Efficiency day, la mostra convegno nata per offrire un quadro quanto più completo possibile per la realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza in ambito di impiantistica e automazione industriale. 25 Settembre 2014 11 Dicembre 2014 SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION MACHINE AUTOMATION E’ la mostra - convegno dedicata alla sensoristica e alla strumentazione di processo. Rappresenta un’esclusiva vetrina di prodotti, sistemi e soluzioni che trovano applicazione negli impianti e macchine per l’industria manifatturiera e di processo. Accanto alle soluzioni per le misure di processo uno spazio speciale è dedicato alla strumentazione per l’analisi e il laboratorio. Machine Automation è la mostra - convegno dedicata a tecnici, progettisti e specialisti che operano nel mondo delle macchine automatiche. Spazio espositivo e sessioni tecniche consentiranno agli utenti di scoprire in anteprima le tendenze tecnologiche del settore. Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990 www.mostreconvegno.it elena.brusadelli@fieramilanomedia.it AO AUTOMAZIONE DOMANI di Vitaliano Vitale I niziare l’anno con numeri così potrebbe essere ben augurante. 31 miliardi di dollari nel 2017 dai 15 miliardi di dollari del 2012, questo è il fatturato del mercato M2M secondo Infonetics Research. Mercato che sarà costituito da circa 212 miliardi di oggetti connessi entro il 2020 secondo Idc. E fin qui tutto bene. È una previsione di rapida crescita per il mercato m2m, che costituisce uno dei settori più promettenti del mercato ICT e dell’automazione. La comunicazione reciproca e automatica tra macchine forma un segmento del più ampio settore IoT (Internet degli oggetti) e rientra a buon diritto in quello che oggi tendiamo a definire ‘smart’. La parola inglese smart si presta però a varie interpretazioni. Intelligente, ma anche furbo, e la furbizia spesso si lega al concetto di risparmio. Abbiamo ad esempio le smart grid, la rete elettrica intelligente perché ideata per il risparmio, lo smart monitoring, le smart enterprise, tutte intelligenze indirizzate al vantaggio economico, non disgiunto dall’efficienza e dalla funzionalità, naturalmente. Ma l’intelligenza tout court, l’essere smart, ha un’interpretazione più vicina alla funzionalità sostitutiva di quella umana: la casa intelligente, le città intelligenti, le fabbriche intelligenti, ambienti modificati tecnologicamente per migliorare la qualità della vita dei loro fruitori. Il sogno degli oggetti che comunicano tra loro. Quante volte siamo rimasti chiusi nella carlinga di un aereo in attesa della scaletta che ci consente di scendere a terra. Immaginiamo quanto sarebbe più veloce un sistema di scalette che comunicassero tra di loro autonomamente collegate a una centrale che coordina i loro spostamenti. Un’innovazione tecnologica che porta il sistema aeroportuale a essere ‘smart’. Per mettere in comunicazione gli oggetti tra di loro bisogna dotarli di un chip telefonico, ovvero renderli capaci alla comunicazione. Si dovrà quindi assegnare agli oggetti una sim-card attraverso la quale potranno comunicare. La comunicazione via Internet prevede l’assegnazione di un indirizzo IP a ogni utenza e se immaginiamo che già nel 2009 avevamo circa 150 milioni di PC, 170 milioni di smartphone e addirittura 1,1 miliardo di telefoni cellulari potremmo domandarci: di quanti indirizzi IP avremmo bisogno dovendo far parlare tra loro anche gli oggetti? Per fortuna la versione 6 dell’Internet Protocol (IP), quando la rete è oggi basata (ancora ma non solo) sulla versione 4, è cosa fatta. Una gestione intelligente (smart) della capacità comunicativa della rete renderà possibile la diffusione senza limiti degli indirizzi IP per la comunicazione efficiente degli oggetti tra di loro. Anche la Pubblica Amministrazione guarda con interesse agli sviluppi tecnologici portati dagli innovatori in questo campo. La necessità di sviluppare sistemi automatizzati capaci di migliorare la qualità della vita rendendo servizi avanzati a costi più bassi avvicina le due interpretazioni della parola smart. Le città del futuro saranno al servizio del cittadino grazie al dialogo tra gli oggetti. Già oggi la domotica consente di governare chiusure e aperture, accensione e spegnimenti da remoto attraverso comandi gestiti automaticamente o telefonicamente. Il concetto si estende e si amplia entro confini strutturali molto più grandi, aeroporti, stadi, campus universitari, fabbriche, città. La città del futuro sarà un insieme di strutture che comunicano tra di loro attraverso la rete, in totale sicurezza e affidabilità. Ma m2m significa anche gestione di Big Data e Sicurezza. Ma questo è un’altra storia che conferma come un’innovazione non sia quasi mai disgiunta da altre. Comitato tecnico Automazione Oggi 120 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Foto tratta da www.morguefile.com Trentun miliardi di dollari. Duecentododici miliardi di oggetti AO AUTOMAZIONE USA Ethernet e safety, temi ‘caldi’ all’Automation Fair P rima di scrivere questa mia rubrica sull’automazione in America ho voluto attendere la fine del congressoevento principe di Rockwell Automation, tenutosi a Houston a metà novembre. Questo appuntamento annuale è diventato nel tempo un punto di riferimento per l’automazione in Nord America: quest’ultima edizione ha raccolto oltre 12.000 partecipanti fra i quali almeno 7.000 utenti finali. Rockwell è cresciuta talmente tanto che quella che una volta era una due-giorni fieristica dove i visitatori potevano solo passare da uno stand all’altro, è diventato oggi una quattro giorni ‘da non perdere’ per gli addetti ai lavori; si parte con il Process Solutions User Group (Psug) di lunedì e martedì e si prosegue gli altri giorni fra forum e iniziative di formazione. Non appena mi sono messo a riflettere sull’andamento della settimana e le diverse interviste condotte, i temi della connettività e della sicurezza mi sono subito saltati all’occhio quali punti centrali. Il CEO Keith Nosbuschsi si è rivolto esplicitamente ai giornalisti durante un incontro dedicato alla stampa spiegando in dettaglio la visione di Rockwell relativamente alla Connected Manufacturing Enterprise (Azienda Manifatturiera Connessa). E ‘connettività’ dal punto di vista di Rockwell vuole dire Ethernet, in particolare Ethernet/IP nella versione basata sul protocollo CIP e lo standard IP (Internet Protocol). In questo senso, la partnership di Rockwell con Cisco Systems e Panduit per la connettività Ethernet sembra si stia rafforzando sempre più. Le tre società hanno unito le forze dando vita a 122 un sito Web (www.industrial-ip.org) che promuove la connettività IP. Il sito ospita un forum e offre formazione con l’aggiunta continua di appositi moduli formativi. Un’altra azienda che ha deciso di supportare la proposta Ethernet/IP per la connettività è Endress+Hauser, una realtà attiva nel mondo dell’automazione di processo che sta massicciamente integrando la connettività Ethernet/IP sulla propria strumentazione. Insieme E+H e Rockwell stanno promuovendo con forza lo standard Ethernet nell’automazione di processo. Da alcuni anni ormai Rockwell sta seriamente lavorando per espandere il proprio business nel campo del processo e quest’anno Psug ha mostrato a tutti quanto in là si sia spinta perseguendo tale progetto. Passiamo ora al tema della sicurezza intesa come Safety, Charles Duhigg ha voluto raccontare la storia di come Paul O’Neil abbia trasformato un colosso come Alcoa partendo proprio dalla sicurezza vista come abitudine, come narra il libro ‘The Power of Habit’. Gli analisti di Wall Street erano scettici: quale impatto poteva avere su quel gigante dell’industria dell’alluminio la focalizzazione su una strategia apparentemente così semplice? Eppure, costruendo l’abitudine alla sicurezza a tutti i livelli dell’azienda O’Neil ha realmente trasformato l’intera organizzazione, promuovendone la crescita e la profittabilità. I miei contatti per la safety in Rockwell non avevano ancora letto il libro, ma ‘suonavano’ un po’ la stessa musica… Come il responsabile marketing mi ha riferito (e… chi fa marketing ama l’allitterazione), la ‘filosofia’ di Rockwell riguardo alla sicurezza per l’automazione di fabbrica (in primo luogo) suona così: ‘Culture, Compliance and Capital’ (Cultura, Conformità e Risorse). La parola ‘Cultura’ si riferisce agli aspetti comportamentali inerenti alla sicurezza: se le persone non adottano uno stile di vita sicuro, in casa come al lavoro, non sarà mai possibile arrivare a un’organizzazione basata sulla sicurezza. Il termine ‘Conformità’ considera invece gli aspetti procedurali legati alla sicurezza. Tutti i lavoratori devono conoscere le regole alle quali devono uniformarsi, a livello sia di obblighi legali che di policy aziendali. Infine, le macchine devono essere progettate fin dall’inizio tenendo conto degli aspetti relativi alla safety: la sicurezza non deve arrivare ‘a posteriori’, al termine del processo di progettazione o produzione. Infine, per ‘Risorse’ si intendono le tecnologie e l’equipaggiamento a disposizione. Tutte le tecnologie scelte per essere impiegate su macchine e dispositivi devono essere appropriate al livello di sicurezza che ci si è prefissi di raggiungere e devono essere progettate internamente alle macchine, fin dall’origine. Devono essere poi installate, rese operative e mantenute come nelle intenzioni. Un annuncio sulla sicurezza ha poi riguardato l’automazione di processo: Rockwell, grazie all’acquisizione di ICS/Triplex, ha sviluppato e reso disponibili nuovi strumenti per progettare e implementare i sistemi di sicurezza nelle applicazioni di produzione, tali da supportare le iniziative di Rockwell nell’ambito oil&gas, in particolare per applicazioni upstream. Gary Mintchell gary@TheManufacturingConnection.com, fondatore ed editore di The Manufacturing Connection, fondatore di Automation World e blogger su www.themanufacturingconnection.com GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Ergife Palace Hotel–Roma 5 marzo 2014 Riprogramma il mondo per una nuova era dell’ingegneria. NIDays è un evento a posti limitati riservato a innovatori, tecnici, ingegneri e ricercatori del panorama italiano e internazionale. Partecipa a NIDays 2014 – Iscriviti gratuitamente su nidays.it ©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. National Instruments, NI, ni.com, e NIWeek sono marchi commerciali di National Instruments. Altri prodotti e nomi aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 14593 14593_NIDays_Ad_ITA_A4.indd 1 11/18/13 9:22 AM AO AVVOCATO di Anna Mastroeni, Cristiano Cominotto Collaborazioni con partita IVA? Sì, ma con cautela L a collaborazione con professionisti dotati di partita IVA se da un lato può comportare notevoli vantaggi in termini economici, d’altra parte richiede una particolare attenzione per evitare, specialmente dopo la recente Legge n. 92/2012, che insorgano contenziosi di lavoro. L’attività prestata dal collaboratore dotato di partita IVA è autonoma e senza vincolo di subordinazione e trova il suo fondamento giuridico nell’art. 2222 c.c., rubricato ‘prestazione d’opera’. Più specificatamente sono titolari di partita IVA secondo l’art. 35 D.P.R. n. 633/1972 “i soggetti che intraprendono l’esercizio di un’impresa, arte o professione nel territorio di stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione”. Il committente è, in tal caso, esonerato da qualsiasi prestazione di carattere contributivo e previdenziale, previsto invece per il lavoratore subordinato. Molto frequentemente, però, la collaborazione con un soggetto titolare di partita Iva è uno strumento usato dal datore al fine di eludere le norme poste a tutela del lavoro subordinato e forme di collaborazioni a progetto disciplinate dal D.Lgs. n. 276/2003. La Riforma Fornero, nell’ottica di sanzionare tali abusi, ha introdotto delle modifiche rispetto alla preesistente disciplina. Il nuovo art. 69 bis del D.Lgs. 276/2003 dispone infatti che le prestazioni di lavoro rese da soggetti titolari di partita IVA, al ricorrere di determinate condizioni, non siano considerate collaborazioni professionali da lavoro autonomo ma collaborazioni coordinate continuative con conseguente applicazione di tutta la disciplina legale del lavoro a progetto, compreso il prelievo contributivo e la disciplina sanzionatoria in caso di contratto a progetto non conforme al modello legale. In particolare, affinché si possa riqualificare un contratto di collaborazione professionale come contratto co.co.co. devono sussistere almeno 2 delle 3 presunzioni, salvo prova contraria del committente, al quale fa riferimento l’art. 69 bis D.Lgs 276/2003, ovvero: 1) che la collaborazione per uno stesso committente sia durata 8 mesi annui per 2 anni consecutivi (ovvero che nel corso di un anno l’attività sia prestata almeno per 241 giorni, anche non consecutivi); 2) che oltre l’80% del fatturato del collaboratore, nell’arco di 8 mesi annui per 2 anni consecutivi, derivi da uno stesso committente (la legge precisa tuttavia che questa regola vale anche se il corrispettivo è fatturato a più soggetti, purché riconducibili al medesimo centro d’imputazione di interessi); 3) che il collaboratore abbia la disponibilità di una postazione fissa presso il committente (la postazione può anche non essere a uso esclusivo). È il caso però di specificare che queste presunzioni non operano quando la prestazione presenta i seguenti requisiti: - sia qualificata per competenze teoriche di grado elevato o per rilevanti esperienze; - sia svolta da un soggetto con un reddito minimo annuo da lavoro autonomo pari a circa Euro 18.000; - sia resa nell’esercizio di attività professionali per le quali l’ordinamento richiede l’iscrizione a un ordine professionale ovvero ad appositi registri, albi, ruoli o elenchi professionali. Si chiarisce, infine, che la presunzione legale di cui trattasi si applica ai rapporti instaurati successivamente alla data di entrata in vigore della L.92/2012 (18 luglio 2012). Per i rapporti in corso a tale data, al fine di consentire gli opportuni adeguamenti, la presunzione opera solo dopo dodici mesi dall’entrata in vigore della citata legge. In conclusione, si consiglia al datore di lavoro, che intenda instaurare un rapporto di collaborazione con un soggetto dotato di partita IVA, oltre a prestare attenzione al rispetto dei limiti previsti dalla normativa, di farsi assistere da un legale per la redazione di un contratto che specifichi la forma di collaborazione, per evitare ogni tipo di futuro contenzioso. Risponde alla nostra rubrica l’Avv. Cristiano Cominotto di Milano specializzato nelle problematiche legali in campo elettronico, informatico e dei sistemi di produzione. Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti legali su queste pagine può telefonare al n. 02/5450823 o scrivere a: ao-fen@fieramilanomedia.it 124 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 AO NEWS a cura della redazione Socomec U no strumento innovativo e affidabile per ottenere l’efficienza energetica negli impianti industriali è Vertelis Vision di Socomec. Il software, installato in un PCbox industriale, permette di rilevare le informazioni provenienti dalle centraline di misura o dai contatori di energia. Le sue funzioni principali sono acquisire e analizzare i dati provenienti dal campo, gestire l’andamento storico e rilevare gli allarmi. È possibile usufruire del servizio da postazioni fisse, attraverso un normale browser Internet (Internet Explorer, Firefox, Google Chrome) oppure comodamente sul proprio tablet o smartphone. La comunicazione tra il box e le apparecchiature avviene tramite rete Ethernet o porta seriale RS485. Attraverso interrogazioni, si accede facilmente a rapporti istantanei o storici, consentendo così di monitorare i consumi di varie utenze (torni, catene di produzione, palazzi amministrativi). Vertelis Vision consente inoltre di rilevare le informazioni provenienti dai misuratori Diris A, Diris N, Countis E e Countis ECI. Più nel dettaglio, la soluzione permette di monitorare molteplici punti di misura, tenere sotto controllo i contatori di energia, le grandezze elettriche (U, I, FP, armoniche ecc.) e gli allarmi. È possibile inoltre analizzare i dati storici sotto forma di statistiche visualizzando, per gli apparecchi Diris A40/A60, Countis E e Countis EC, la curva di carico sia in formato numerico sia grafico, fino all’estrazione dei rapporti con invio programmato per email. Socomec fornisce, insieme al prodotto Vertelis Vision, anche il servizio di messa in opera del sistema a cura del proprio personale tecnico. www.socomec.it Pilz Italia U na buona visualizzazione e una buona diagnostica sono sinonimi di ridotti tempi di fermo macchina e di maggiore convenienza. Per Pilz, tutto questo si riassume in una parola: Pvis. Pvis rappresenta infatti una soluzione di diagnostica versatile, per macchine di piccole dimensioni così come per grandi impianti. Grazie alla soluzione di diagnostica Pvis, i dispositivi PMIvisu garantiscono funzioni di diagnostica semplici e rapide per i prodotti Pilz. E non solo: con PMIvisu è possibile risparmiare in termini di tempo e denaro per quanto riguarda la diagnostica del fermo macchina. Il display fornisce messaggi di testo sulle anomalie relative ai PLC di sicurezza PSS, e ai sistemi di sicurezza configurabili PNOZmulti. Sul display appare la causa dell’evento che si è verificato, in modo che l’operatore possa prima prenderne atto e poi tramite menu possa visualizzare facilmente i dettagli e i suggerimenti per la risoluzione del problema. L’utilizzatore della macchina grazie a PMIvisu può risparmiare fino al 50% di tempo nella ricerca e nell’eliminazione dei guasti ed è quindi in grado di riavviare rapidamente la produzione. www.pilz.it Procentec I l nuovo link/coupler Profibus PA di Procentec rende disponibile, in modo trasparente, l’integrazione tra reti Profibus DP ad alta velocità (12 Mb) e reti Profibus PA. Il link/coupler alimenta i device PA collegati e riporta completamente tutti i device PA come device DP dal lato del master Profibus DP. Non richiede aggiustamenti di parametri del bus ed è perciò utilizzabile da tutti i sistemi DCS e PLC, anche quelli su a 12 Mbps. La combinazione con il ProfiTrace e la funzionalità oscilloscopio integrata, fanno questo prodotto estremamente utile per la manutenzione remota su Ethernet. Jitter, disturbi, corrente DC, tensione DC, bargraph e oscilloscopio, è tutto incluso e facilmente accessibile. Il CommDTM gratuito permette l’accesso ad applicazioni di asset management su Ethernet (FDT/DTM). Il link PA è un modulo che rientra nella soluzione COMbricks che può gestire fino a 9 links PA e un modulo RS 485 o fibra ottica. Si può anche avere un mix di moduli PA e altri moduli di comunicazione. Il link PA può fornire 500 mA di corrente di segmento su una tensione di bus customizzabile. www.procentec.it 126 GENNAIO-FEBBRAIO 2014 AUTOMAZIONE OGGI 369 Riprogramma il mondo. Fare ingegneria in un mondo complesso porta ogni giorno nuove sfide. Cambia approccio per affrontarle al meglio. Riprogramma il tuo mondo ingegneristico con la piattaforma integrata hardware e software di National Instruments. Supera la complessità dei sistemi di misura e controllo. >> A te l’idea, a noi gli strumenti. Visita italy.ni.com 02.413091 ©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. National Instruments, NI e ni.com sono marchi commerciali di National Instruments. Altri prodotti e nomi aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 14487 14487_NI_Phase.2_Windmill_Ad_210x297.indd 1 10/29/13 1:17 PM
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