· SETTEMBRE 2014 · 3,50 E In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN1125-1549 N°383 Per Camozzi e MP Filtri mezzo secolo di successi Il futuro del Co-Design è sempre più social SUPPLEMENTO FLUIDOTECNICA DOSSIER MACCHINE UTENSILI Progetto2_Layout 1 22/10/10 09.17 Pagina 1 ORGANIZZATO DA: FOC PACKA U S GING LA MOSTRA IL CONVEGNO I LABORATORI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una modalità semplice e in grado di dare un ritorno di immagine alle aziende che si metteranno in gioco proponendo il corso. CON IL PATROCINIO DI: Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli ‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine Automation 2014. A CHI SI RIVOLGE L’evento si rivolge a manager, tecnici, progettisti, specialisti e opinion leader che operano nel mondo produttivo in qualità di costruttori OEM, costruttori di impianti e linee di produzione, system integrator, utilizzatori finali (automotive, meccanica, elettronica/ elettrotecnica, alimentare, energia, farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori di servizi ad elevato valore (studi di progettazione, R&S ecc.). Per aderire Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita. Tutta la documentazione sarà disponibile on-line. GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 Come arrivare a IBM Client Center – Segrate MI Auto Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo CON LA COLLABORAZIONE DI: sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM. Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295 +45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00” Treno Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate, poi Navetta gratuita fino a IBM IBM Client Center – Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI Perr in P Pe inf informazioni f o rmaz form aziio i o nii Tel 02 49976533 – 335 276990 machineautomation@fieramilanomedia.it – ma.mostreconvegno.it ORGANIZZATO DA: FOC PACKA U S GING LA MOSTRA IL CONVEGNO I LABORATORI In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile confrontarsi con l’attuale offerta commerciale. Nel corso della giornata si susseguiranno seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. Nati con il proposito di offrire gratuitamente cultura e conoscenza in una modalità semplice e in grado di dare un ritorno di immagine alle aziende che si metteranno in gioco proponendo il corso. CON IL PATROCINIO DI: Quest’anno Machine Automation punterà i riflettori sul mondo del Packaging con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life Science. In questi ambiti l’utilizzo di sistemi di automazione smart, di controlli ‘embedded’ sempre più performanti, unitamente all’impiego di tecnologie per l’identificazione e la tracciabilità, si rivela un fattore competitivo a cui chi opera nel settore manifatturiero.Dal punto di vista tecnologico, il focus sarà su componenti e sistemi per l’identificazione e la tracciabilità in produzione quale chiave di volta per migliorare la qualità dei prodotti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. Le tecnologie per la visione artificiale giocano un ruolo importante al servizio di queste funzioni e saranno tra i protagonisti di MA – Machine Automation 2014. A CHI SI RIVOLGE L’evento si rivolge a manager, tecnici, progettisti, specialisti e opinion leader che operano nel mondo produttivo in qualità di costruttori OEM, costruttori di impianti e linee di produzione, system integrator, utilizzatori finali (automotive, meccanica, elettronica/ elettrotecnica, alimentare, energia, farmaceutico, chimico ecc.) e fornitori di servizi ad elevato valore (studi di progettazione, R&S ecc.). Per aderire Online all’indirizzo ma.mostreconvegno.it La partecipazione ai seminari, alla mostra e ai laboratori è gratuita. Tutta la documentazione sarà disponibile on-line. GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 Come arrivare a IBM Client Center – Segrate MI Auto Tangenziale Est – Linate uscita nr. 6. Seguire indicazioni Aeroporto. Al semaforo in prossimità dell’aeroporto girare verso sinistra procedendo CON LA COLLABORAZIONE DI: sulla S.S. Paullese. Alla terza rotonda girare verso destra seguendo le indicazioni per Paullo-Peschiera Borromeo. Percorrere l’intera circonvallazione e alla prima rotonda girare a sinistra per l’ingresso in IBM. Coordinate per uso del GPS: Lat. 45.466 – Long. 9.295 +45° 27’57.60”, + 9° 17’42.00” Treno Milano Centrale - Navetta gratuita da e per Lambrate Metropolitna Linea 2 (verde) fino alla stazione di Lambrate, poi Navetta gratuita fino a IBM IBM Client Center – Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI Perr in P Pe inf informazioni f o rmaz form aziio i o nii Tel 02 49976533 – 335 276990 machineautomation@fieramilanomedia.it – ma.mostreconvegno.it www.smcitalia.it SMC 2014 RICERCA 210x297 +5mm copia.pdf C M Y CM MY CY CMY K 1 05/05/14 14:26 pu ap ntamen to a 70.000 articoli 25.000 pallets a stock presenti in 80 Paesi nel mondo AFFIDABILITÀ À E QUALITÀ, À QUESTIONE DI NUMERI -7&rMPTEVXRIVGLIXMEWWMGYVEUYEPMXkIHEJ½HEFMPMXkTIVGLrGSRXVSPPEP´MRXIVE ½PMIVE HIP TVSGIWWS TVSHYXXMZS HEKPM WXEFMPMQIRXM HM TVSHY^MSRI EPPI WIHM HMWXVMFYXMZI KVE^MI EH YR GSPPEYHEXS±TIVGSVWS UYEPMXk² GLI JE HIPPE RSWXVE gamma la più completa e aggiornata del mercato. www.isb-bearing.com PRESSO I MIGLIORI DISTRIBUTORI CHE ESPONGONO IL MARCHIO ISB Dal 1956 soluzioni per ogni movimento Dal 1956, la Tecnologia e Qualità Made in Italy delle soluzioni Bonfiglioli muovono le più importanti applicazioni industriali, in tutto il mondo: dal packaging al lifting, dal mining ai trasporti, dal food & beverage al tessile. www.bonfiglioli.it Una gamma di cuscinetti per ogni esigenza Mondial distribuisce cuscinetti e accessori di importanti marchi internazionali come KOYO, NTN-SNR, TIMKEN. 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COMSOL, COMSOL Multiphysics, Capture the Concept, COMSOL Desktop, and LiveLink are either registered trademarks or trademarks of COMSOL AB. All other trademarks are the property of their respective owners, and COMSOL AB and MXWWYFWMHMEVMIWERHTVSHYGXWEVIRSXEJ½PMEXIH[MXLIRHSVWIHF]WTSRWSVIHF]SVWYTTSVXIHF]XLSWIXVEHIQEVOS[RIVW*SVEPMWXSJWYGLXVEHIQEVOS[RIVWWII[[[GSQWSPGSQXVEHIQEVOW Efficiency - as if carved in stone. Everything else matches your requirements exactly. Discover the new axial piston pump for the medium pressure range: the V40M from HAWE Hydraulik. With 45 ccm and an operating pressure of 250 bar, the pump meets the most exacting requirements in terms of efficiency, quality and technology, and it’s a perfect fit for your vehicle drive. See it for yourself at www.hawe.de. S O L U T I O N S F O R A WO R L D U N D E R P R E S S U R E . W W W. H AW E . D E 00_EN_D2-W_ANZEIGEV40M_QR.indd 2 03.05.2013 13:33:23 EDITORIALE LUCA ROSSI Il manifatturiero è il nostro futuro Il fenomeno di propagazione massiccia di finanza nell’economia italiana, avvenuto negli anni 90, ci aveva fatto pensare che nel nostro Paese il manifatturiero tramontasse lentamente a favore del terziario e dei servizi. A fronte di uno scenario internazionale estremamente mutato e di un clima recessivo, che dal 2009 ha cambiato irreversibilmente le dinamiche mondiali di domanda e offerta, le aziende italiane hanno dovuto resistere alla crisi. L’emergere dei Paesi in via di sviluppo come produttori di beni da immettere sul mercato internazionale ha portato a un aumento della competitività in termini di offerta ma anche di prezzi, con la conseguente delocalizzazione dei siti produttivi. Ma la storia economica dimostra che oggi solo ritornando alla fabbrica l’Italia può ripartire. Da un’indagine condotta UniClub MoRe Back Reshoring, nell’ambito delle dinamiche che stanno caratterizzando il manifatturiero stiamo assistendo ad un fenomeno nuovo, noto come back reshoring, ossia riportare in patria i siti produttivi precedentemente delocalizzati all’estero. Secondo recenti questi studi l’Italia è il secondo Paese nel mondo per rimpatri produttivi, alle spalle solo degli Stati Uniti e quindi primo in Europa. Per quanto riguarda gli interventi di politica industriale che il Governo dovrebbe approntare per favorire il ritorno del manifatturiero in Italia, il 30% delle aziende ritiene che la priorità sia la riduzione del cuneo fiscale, più di un quarto di esse la semplificazione della burocrazia e il 18% del campione la detassazione degli utili in ricerca e sviluppo. Un altro dato interessante che emerge in questa analisi è come siano maggiormente le aziende che hanno messo in atto politiche di back reshoring a dimostrarsi particolarmente aperte al cambiamento tecnologico, all’innovazione e ai nuovi modelli organizzativi. Sulla sensibilità nei confronti dell’innovazione, è significativo notare come secondo le aziende rientrate, i principali meccanismi di stimolo siano tutti rivolti al miglioramento del prodotto finale. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 11 Garantiamo la consegna in 24 ore. SÌ E’ FACILE TROVARE QUELLO CERCO? Sono NO Non rischio. SEMPRE PUNTUALI NELLE CONSEGNE? NO SÌ SÌ HANNO UN EFFICIENTE Aaargh! Garantiamo la disponibilità immediata per oltre 500.000 prodotti da più di 2.500 brand FKEWKVKƂFK Il nostro sito web rende la ricerca dei prodotti facile e veloce. NO SERVIZIO CLIENTI? Hanno una VASTA GAMMA di prodotti dai maggiori NO BRAND LEADER? Oh no ... così non va. NO AFFIDAMENTO SÌ MI OFFRONO Non proseguire. Su chi posso fare Ti basta una chiamata per ricevere una risposta veloce, puntuale e professionale. VALORE AGGIUNTO? Tutto ciò di cui hai bisogno da un unico fornitore che ti permette di risparmiare tempo e denaro, grazie ad un regolare aggiornamento di prezzi e sconti per grandi quantità. SÌ per quello di cui ho bisogno? Puoi fare affidamento su di noi per ciò di cui hai bisogno. Da oltre 20 anni, RS Components è al VWQƂCPEQHQTPGPFQVKWPUGTXK\KQEJG non ha prezzo. rswww.it Editoriale 11 Il manifatturiero è il nostro futuro Scenari 44 L’automazione corre a due cifre G. Peloso La divisione meccatronica MDS, di Bonfiglioli, ha iniziato a macinare successi. L. Rossi Scenari 28 Camozzi il successo di fare impresa L. Rossi Camozzi celebra quest’anno mezzo secolo del Gruppo leader a livello internazionale. Scenari 38 Più smart, più lean A. Pellegrini Rollon prosegue il suo percorso di crescita migliorando prodotti e servizi. Scenari 42 Dassault Systèmes presenta le strategie Inchiesta 58 Rivoluzione elettrica nell’automotive Scenari 48 Formare i professionisti del futuro M. Zambelli La tecnologia è pronta, gli incentivi statali sono allocati, le prestazioni sono superiori. A. Marzetta Realizzare un ponte tra scuola e lavoro, favorendo l’alternanza fra questi due mondi. Scenari 34 Il mercato della robotica L. Rossi MP Filtri festeggia cinquant’anni di storia. Oggi è una realtà di successo internazionale. Co-Design, progettazione collaborativa o social design sono sinonimi di sviuluppo prodotto. Economia 64 Un crescendo in controtendenza L. Rossi Il fatturato dell’industria italiana dei dii tr trasmissione movimento è sistemi mi d trasmissio in crescita. Inchiesta 52 I vantaggi (e i segreti) del Co-Design G. Peloso Economia 70 Segnali di ripresa DOSSIER D O SS S T. Bosotti Per le imprese italiane costruttrici di macchine ma acchine ne utensili si comincia a sperare. Ricerca Ricerc rca a 74 Le macchine utensili di domani Automazione 72 Lavorare l’albero motore efficacemente M. Scherer Comau progetta una nuova serie di equipaggiamenti per questo componente. L. Rossi Un successo il quinto 3DX Partners Forum: evento annuale di Dassault Systèmes. MACCHINE M A CCH H UTENSILI M. Leonesio Si basano su nuove tecnologie, materiali e strutture le macchine utensili del futuro. SOMMARIO PROGETTARE N. 383 SETTEMBRE 34 48 28 38 42 44 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 13 DOSSIER D O S SI MACCHINE M AC C CH UTENSILI Meccanica Mecc cca an Cuscinetti ad altissima 78 8 C i velocità E. Castello NSK ha sviluppato una nuova gamma di cuscinetti a sfere a contatto obliquo. Automazione 80 Tutto inizia da un buon progetto P. Ficetti Fanuc ha sviluppato nuovi e più avanzati controlli numerici per macchine utensili. Software 86 L’antenna c è ma non si ‘vede’ F. De Vita, S. Di Marco, F. Costa, P. Turchi Gli aeroplani e le navi ‘stealth’ hanno antenne che trasmettono in incognito. Automazione 90 Nuove soluzioni al lavoro M. Bausch Parker Hannifin estende la sua gamma di elettrocilindri con il nuovo ETH125. J. Di Blasio Celebrazioni e novità per i dieci anni dello stabilimento Lenze di Ruitz, centro logistico altamente automizzato Automazione 104 Navette LGV dal progetto alla produzione E. Biondini, C. Sinatra Nella produzione di veicoli automatici LGV, Ocme utilizza i sensori del produttore Sick . Automazione 92 Dedicati alla linea produttiva J. Di Blasio Le più recenti soluzioni per il movimento nelle proposte di Sew Eurodrive. Rassegna Bi-Mu 108 Componenti in fiera a cura di S. Viviani 29° Bi-Mu, vetrina biennale dedicata al mondo delle macchine utensili. Meccanica 94 Prodotti robusti per i minerali A. Alessandri Per trasportare minerale sullo Yangtze si usano motoriduttori Nord Drivesys Software 82 Soluzioni che illuminano la progettazione M. Bausch Osai utilizza Autodesk per automatizzare il ciclo di vita delle sue realizzazioni. Automazione 100 Meccatronica sotto i riflettori RUBRICHE Automazione 98 Efficienza al massimo stadio M. Busch La sicurezza nelle arene rimane anche dopo i campionati mondiali. 12 Elenco inserzionisti 21 News 114 Contatti utili SOMMARIO PROGETTARE N. 383 SETTEMBRE 100 92 86 98 90 14 progettare proge pro getta ge ttare tta re 38 383 3• 94 SETTEMBRE SET TTEMBRE TEM MBRE 2 2014 01 14 4 Disegnate il vostro futuro. Corsi SKF: un’occasione unica per far crescere la vostra professionalità. Un’offerta didattica costantemente aggiornata, per rispondere a un mercato in continuo movimento e un Training Center dotato di aule e laboratori didattici, dove si coniugano teoria e pratica. Inoltre il nostro è un centro accreditato per la formazione e il conseguimento della certificazione ISO18436, relativa all’analisi vibrazionale livello 1 e 2, rilasciata dal prestigioso BINDT (British Institute of Non-Destructive Testing). Per iscrizioni chiamare il numero verde 800 019711 oppure visitare il sito www.skf.it (sezione corsi) e compilare il modulo di adesione. Calendario corsi di formazione SKF luglio-dicembre 2014 Formazione Certificazione ISO 18436 Manutenzione Affidabilità e diagnostica Progettazione Ingegneria di manutenzione Nome del corso Durata Data Analisi Vibrazionale livello 1. 32 ore 20-24 Ott Analisi Vibrazionale livello 2. 40 ore 7-12 Lug, 10-15 Nov Bearing Basics. Corso base sui cuscinetti volventi. 1,5 giorni 3-4 Lug, 27-28 Ott Bearing Maintenance. Corso sul montaggio/smontaggio dei cuscinetti volventi e loro manutenzione. 1 giorno 4 Set, 19 Nov La trasmissione di potenza. 5 Set, 11 Dic 1 giorno Corso sulla conoscenza e l’utilizzo dei riduttori industriali. 2,5 giorni 6-8 Ott Tecniche di allineamento e bilanciamento. 1,5 giorni 17-18 Nov Corso sulla gestione della lubrifi cazione. 1,5 giorni 15-16 Set, 15-16 Dic Corso sulla conoscenza e sulla diagnostica dei motori elettrici. 2 giorni Analisi e classificazione dei danneggiamenti dei cuscinetti volventi. 1,5 giorni 1-2 Lug, 22-23 Set, 9-10 Dic 17-19 Set Corso sulle tecniche di diagnostica e analisi non distruttive su macchine rotanti. 2,5 giorni 14-16 Lug Corso base sull’analisi vibrazionale. 2 giorni 8-10 Set, 24-26 Nov Corso avanzato sull’analisi vibrazionale. 2 giorni 10-12 Set, 26-28 Nov Corso di specializzazione sull’analisi vibrazionale. 1,5 giorni 9-10 Ott Bearing Applications. Scelta e dimensionamento dei cuscinetti volventi. 3 giorni 13-16 Ott, 1-4 Dic Failure Mode, Effects and Criticality Analysis. 1 giorno 20 Nov Corso sulle strategie di manutenzione. 1,5 giorni 24-25 Set, 3-4 Nov Corso sulle metodologie per misurare l’efficacia di manutenzione. 1 giorno 26 Set, 5 Nov SKF Solution Factory – via Guido Rossa 2, Moncalieri, Torino www.skf.it The Power of Knowledge Engineering ® SKF è un marchio registrato del Gruppo SKF. | © Gruppo SKF 2013 PROGETTARE_Corsi2014_2sem_210x297.indd 1 03/07/14 15:35 INSERZIONISTI AZIENDA PAG. AIGNEP AZIENDA fluidotecnica 6 ALFAMATIC 63 API fluidotecnica III COPERTINA AVENTICS 19 AZ PNEUMATICA MAYR ITALIA 41 MESAGO MESSE 77 MESSE FRANKFURT METAL WORK fluidotecnica 21/97 fluidotecnica II COPERTINA fluidotecnica 5 MONDIAL 8 7 MP FILTRI 18 BOSCH OIL CONTROL 57 NADELLA 47 CIMSYSTEM 46 NORD MOTORIDUTTORI 27 BONFIGLIOLI RIDUTTORI COMSOL 9 COSTANTE SESINO fluidotecnica IV° COPERTINA OMT fluidotecnica 8 OP fluidotecnica 4 CPM 24 PNEUMAX III COPERTINA EFIM - EMO 2015 56 PRECISION MOTION INDUSTRIES IV COPERTINA ELESA 20 ROLLON 67 RS COMPONENTS 12 RW ITALIA 68 SALCA 89 SEW EURODRIVE 85 SKF INDUSTRIE 15 SMALLEY 21 ELETTROTEC fluidotecnica BATTENTE EURAL GNUTTI II COPERTINA FAI FILTRI fluidotecnica 3 FESTO I COPERTINA GAMAVUOTO 23 GIMATIC fluidotecnica 10 HAWE ITALIANA 10 HYDAC fluidotecnica 13 ITALCUSCINETTI SMC ITALIA VUOTOTECNICA 6 IN COPERTINA Presa versatile come la mano umana · SETTEMBRE 2014 · 3,50 3 50 E Proprio come il suo modello naturale, il MultiChoiceGripper combina la presa parallela e centrica - senza alcuna conversione. Le sue dita versatili si adattano in modo flessibile e lieve alla gamma più ampia di forme. Può quindi afferrare oggetti di diverse forme, anche molto delicati, senza un sensore o una tecnologia di controllo. In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN1125-1549 N°383 Festo S.p.A. Per Camozzi e MP Filtri mezzo secolo di successi 16 PAG. Il futuro del Co-Design è sempre più social SUPPLEMENTO FLUIDOTECNICA progettare 383 • Via Enrico Fermi, 36/38 20090 Assago (Milano) www.festo.it Tel 02 457881 Fax 02 4880620 Email: info_it@festo.com DOSSIER MACCHINE UTENSILI SETTEMBRE 2014 5 17 Your vacuum solutions cat cat Your vacuum solutions Your vacuum solutions catalo Your vacuum solutions catal Your vacuum solu Your Your vacuum solu You Your vacuum Your vas Your vacuum Your sol va Your vacuum sol Your vacuu Yo Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalog Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your catalogue vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalog Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catal Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogu Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalo Your vacuum solutions catalogue Yoursolutions vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Your solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue Yourvacuum vacuum solutions catalogue Your vacuum solutions catalogue solutions Sistemi di presa a depressione OCTOPUS Garantisce la presa, in sicurezza, di oggetti di qualsiasi forma e natura, senza continui cambi di posizione delle ventose ed è efficace in ogni condizione, anche quando la superficie degli oggetti occupa solo il 5% del piano aspirante. PaCKaGiNG RifP2_PACKAGING.indd 1 14/04/14 11:48 LA VOSTRA HOME PAGE PER TUTTE LE RICHIESTE DI PNEUMATICA: ENGINEERING-TOOLS.COM Ingegneri e responsabili tecnici si trovano ogni giorno di fronte a processi di business complessi, che richiedono lunghe consulenze. Ieri, il vostro contatto era Rexroth Pneumatics, oggi e in futuro è Aventics! I nostri Engineering Tools riuniscono in un unico portale internet l'intera gamma di prodotti Aventics, i software e la nostra vasta competenza. Questo pacchetto di strumenti versatile e in grado di farvi risparmiare tempo, è già utilizzato da molti clienti soddisfatti. Fidatevi della nostra consolidata esperienza e provate gratuitamente già da oggi i nostri Engineering Tools! 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Sempre di più... Volantini di manovra Elementi di serraggio Maniglie di serraggio Maniglie Impugnature Elementi di regolazione Elementi di posizionamento Catalogo 151 + Supplemento 151.1 Eles 27˙000 codici prodotto. Elesa. 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Autodesk porta oggi il suo contributo con queste due innovazioni: Spark sarà una piattaforma aperta e concessa in licenza gratuita ai produttori hardware e a chiunque fosse interessato, così come avverrà per la nostra stampante 3D, il cui progetto sarà disponibile pubblicamente per consentire sperimentazioni, essendo anche in grado di usare un’ampia gamma di materiali prodotti anche da altri, e ulteriori sviluppi, mentre lavoreremo anche all’integrazione di Spark in stampanti 3D già esistenti e future”. Gli interessati possono registrarsi su www.autodesk.com/spark. ABB ha ricevuto il Red Dot Design Award 2014 per il Sace Emax 2, interruttore aperto di bassa tensione che, primo sul mercato, integra in un solo dispositivo le funzioni di protezione e di misura e controllo dell’energia: vero e proprio Power Manager che trova piena compatibilità di applicazione in smart grid e nei programmi di demand response. Grazie a un algoritmo brevettato, il Sace Emax 2 monitora i consumi degli impianti e interviene gestendo i carichi al raggiungimento dei limiti impostati, a prevenzione di picchi, sovraccarichi e blackout, riducendo fino al 15% la quota potenza e fino al 4% il consumo di energia, con risparmi sulla bolletta elettrica mantenendo inalterata la produttività dell’impianto. Il premio è andato al dispositivo ABB come miglior proposta nella categoria Product design/Industrial devices, sia per la superiorità tecnologica, ergonomica e costruttiva sia per la sua sicurezza e facilità d’uso. Questo, tanto in fase di installazione, set-up e manutenzione, così come per l’utente finale, con interfaccia operatore touch-screen e connessione all’interruttore da tablet o smartphone iOS e Android. L’integrated industry che avanza LBP-005-B (IT 90 X 120).ai 1 4/30/2014 6:31:48 AM Bosch Rexroth sostiene la crescita dell’integrated industry, l’integrazione tra automazione e ambiente informatico con interfacce aperte e standard di programmazione che velocizza la realizzazione di piccoli lotti e prodotti personalizzati in modo economico e fl essibile. Un’evoluzione naturale dell’intelligenza decentralizzata nell’engineering meccanico, con soluzioni innovative come la tecnologia di interfaccia Open Core Engineering dell’azienda che porta la comodità d’uso di smartphone e tablet nell’utilizzo e diagnostica di sistemi di handling e macchine, con applicazioni native e filosofie di comando touch che facilitano estremamente anche il training degli operatori. “La capacità di operare con più linguaggi della soluzione consente inoltre di programmare le macchine senza bisogno di scrivere una riga di codice PLC - spiega Lucas Wintjes, senior vice president sales and industry sector management Bosch Rexroth -, anche grazie agli oltre 550 strumenti virtuali della nostra libreria, guardando già a nuove partnership con specialisti di automazione, costruttori di macchine e utenti finali per nuove sfide in ottica di connected industry”. NEWS Veicoli green, sinergia da premio Synergy Award for Innovation 2013 a Maplesoft, Toyota Manufacturing Canada e all’Università di Waterloo dall’Engineering research council canadese, per la ricerca congiunta nella progettazione di sistemi e controlli automotive model-based per migliorare sicurezza e comfort dei veicoli riducendo consumi di carburante ed emissioni. Il dr. John McPhee, professore presso l’ateneo e responsabile della congiunta Ricerca industriale sulla modellazione matematica e progettazione, Nuova sede Schneider a Milano Schneider Electric ha inaugurato la propria nuova sede milanese, situata nel Color Building di via Stephenson 73, nei pressi della zona dove sta sorgendo Expo2015, al fine di rafforzare la presenza commerciale in Italia: la nuova sede sarà una delle più importanti del Gruppo nel nostro Paese, e integra tre unità organizzative per aumentare la collaborazione tra loro, ovvero area commerciale Lombardia Ovest, business unit buildings e business unit IT, prima situate nelle due sedi di Baranzate e Desio. Il nuovo edificio consta di un moderno green building a elevato contenuto tecnologico, progettato e realizzato secondo criteri di sostenibilità ed efficienza energetica, con impianti a basso impatto ambientale e svariate soluzioni Schneider Electric per la distribuzione elettrica, l’automazione dell’edificio e la misurazione dei consumi elettrici. Tra queste, quadri elettrici in media e bassa tensione, impianti antintrusione, regolazione accessi, rivelazione incendi e sistema di supervisione, sistema di gestione illuminazione e Hvac, armadi di rete e cablaggio strutturato e pavimento flottante. Siemens acquisce Tesis PLMware ha sviluppato con il suo team la tecnologia core al centro di MapleSim, la piattaforma di modellazione e simulazione di Maplesoft, customizzando nella collaborazione con Toyota, utente finale della tecnologia, i modelli software per batterie, motori, sospensioni e altri componenti di veicoli elettrici ibridi, portando a cicli di progettazione più brevi, collaudi meno costosi e qualità superiore dei prodotti, con una migliore esperienza di guida. “Queste nuove metodologie e tecnologie di modellazione ci consentiranno di distinguerci dai nostri concorrenti nel significativo trend globale della green automotive”, ha commentato Jim Cooper, presidente e ceo Maplesoft. 22 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Siemens ha definito un accordo per l’acquisizione di Tesis PLMware, azienda specializzata nell’integrazione di software per la gestione del ciclo di vita, PLM, con altri applicativi per le imprese. Con questa acquisizione Siemens amplierà ulteriormente la propria offerta di software. Tesis aiuta le aziende utilizzatrici a migliorare i costi e l’efficienza dei sistemi IT grazie a una soluzione collaudata per l’integrazione del software Teamcenter di Siemens con i principali sistemi ERP e altri gestionali come MES, CRM e SCM. In seguito all’accordo, Tesis diventerà parte dell’offerta di Siemens PLM Software, business unit di Siemens Industry Automation Division. L’accordo prevede Chuck Grindstaff, presidente e CEO di Siemens anche l’acquisizione della società Tesis PLM Software. PLMware, con sede a Monaco, e della sua divisione negli Stati Uniti. L’integrazione di software aziendali, in particolare l’interoperabilità PLM/ERP, è fondamentale per ottenere un flusso di informazioni efficiente e continuo, necessario alle aziende per mantenere sotto controllo i costi e restare competitive. ventose gamavuoto: ne facciamo di tutti i colori VENTOSE PORTAVENTOSE GENERATORI DI VUOTO COMPONENTI DI CONTROLLO POMPE E SOFFIANTI FILTRI DEPRESSORI Disponibili in antiolo, para nera, para naturale, silicone, viton, neoprene, urepan, vinile e poliuretano, le ventose Gamavuoto garantiscono elevata resistenza, ottimo comportamento alle alte e alle basse temperature, perfetta aderenza ai più diversi materiali. 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Le bioplastiche sono oggi circa lo 0,1% delle materie plastiche prodotte nel mondo, e il loro impiego cresce al ritmo del 30% annuo, ideali per realizzare prodotti dal ciclo di vita relativamente breve o in applicazioni dal ridotto bilancio di CO2, come ad esempio costruzione di stand fieristici, in automobili e nei componenti per i trasporti, architettura da giardino e del paesaggio, tecnologia medicale, termoformatura e industria alimentare. In particolare, i primi processi di termoformatura dei singoli tipi di PLA hanno mostrato notevole lavorabilità. Simona sta inoltre realizzando un nuovo centro tecnologico a Kirn, con impianti di estrusione avanzati concepiti per ridurre i tempi di sviluppo progetti e aumentare il potenziale innovativo, oltre a poter testare nuovi processi e materiali in un contesto separato dalla produzione. Premio Customer Value a Victrex Victrex ha ricevuto il premio European customer value leadership conferito da Frost & Sullivan per la sua gamma di compound che migliorano le prestazioni nei contesti aggressivi dell’industria automobilistica aggiungendo valore ai clienti, unitamente al servizio eccellente. In particolare, i prodotti premium Victrex WG offrono leggerezza, affidabilità e maggior efficienza e durata, con coefficiente di frizione e indice di usura ridotti, fattori critici in applicazioni sotto cofano. La sostituzione dei metalli con i termoplastici in peek consente ai produttori automotive di ridurre le emissioni e i consumi, grazie a motori sempre più piccoli e potenti e trasmissioni più efficienti. I termoplastici in peek sono la soluzione ideale in grado di sopportare un vasto spettro termico e condizioni operative prolungate in contesti aggressivi, e la possibilità di sovrastamparli velocizza i tempi di produzione e assemblaggio, riducendo i costi di sistema. Victrex riceve il premio anche in virtù della capacità di fornire personalizzazioni e di assicurare prontezza e sicurezza delle forniture, con consegne di prodotti standard in max 5-7 giorni. Simulazione fondi per i Nobel La Fondazione Nobel ha scelto le soluzioni MatLab di MathWorks per supportare le strategie di assetliability management del proprio portafoglio da 500 milioni di dollari, tra azioni, proprietà, investimenti in hedge fund e obbligazioni, impiegando modelli a 30 anni per comprenderne l’evoluzione, considerando gli scenari di rischio e la redditività, in modo da poter garantire riconoscimenti monetari a lungo termine ai futuri premiati. Malgrado la Fondazione abbia infatti costi relativamente fissi, il motore di simulazione degli scenari di rischio di MatLab impiegherà modelli costruiti con metodi di simulazione Monte Carlo per analizzare, modellare e fare proiezioni della redditività stimata degli asset, delle correlazioni significative e delle deviazioni standard, con orizzonte a 30 anni inizialmente per poi potenziarsi con lo sviluppo dell’architettura del modello fino a 100, per poter definire in anticipo contromisure orientate alla solvibilità in caso di imprevisti, come i crolli delle banche del 2008. Convegno Stanimuc Appuntamento alla Bi-Mu con Stanimuc, la libera associazione a carattere tecnico che opera, al fianco di UNI, nell’ambito delle attività prenormative e normative per il settore delle macchine utensili e dei sistemi di produzione. Dando continuità al suo impegno convegnistico verso i costruttori e gli utilizzatori di macchine utensili, anche per la 29a edizione della Bi-Mu, Stanimuc ha organizzato, in collaborazione con Ucimu-Sistemi per produrre un incontro tecnico dal titolo: ‘Qualità, sicurezza e ambiente: le norme a supporto dell’innovazione e della sostenibilità delle macchine utensili’. Si tratta di tematiche attuali e di grande interesse su cui il mondo normativo si sta confrontando e che vedono l’industria nazionale protagonista, nella consapevolezza che qualità, sicurezza e attenzione all’ambiente e all’efficienza energetica sono fattori irrinunciabili di competitività. Il convegno si svolgerà il 3 ottobre, dalle 14.00 alle 17.00, presso il Centro Congressi Stella Polare all’interno del quartiere espositivo Fieramilano-Rho. Impatto ambientale ed efficienza energetica, distanze di sicurezza e tempi di arresto delle parti pericolose, collaudo dei centri di lavoro e teste accessorie, compensazione degli errori geometrici, collaudo delle fresatrici e alesatrici: sono questi i principali argomenti che verranno trattati dai relatori e dibattuti con progettisti, tecnici di produzione e collaudatori di macchine utensili presenti. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 25 NEWS Sinergie nei compositi Plasan Carbon Composites (PCC) ha stretto una partnership con Toray Industries, che prevede l’acquisizione da parte di quest’ultima del 20% di PCC, operazione che mira a potenziare l’offerta di materiali e tecnologie per i clienti dei settori commerciale e automotive. “Per espandere il mercato delle applicazioni in materiali compositi in fibra di carbonio (Cfrp) nell’automotive, sia per applicazioni di Classe A sia strutturali, è necessario realizzare sinergie e siamo per questo entusiasti della nostra nuova partnership con Toray - ha dichiarato Jim Staargaard, presidente e ceo di PCC -. Riteniamo che le nostre capacità combinate con le tecnologie di trasformazione dei materiali di Toray, già nostro principale fornitore, saranno a tal fine di grande aiuto. In un settore industriale e tecnologico tanto dinamico, continueremo a sviluppare il modo più conveniente per offrire tecnologie in fibra di carbonio, così come facciamo con l’Oak Ridge Lab Consortium, per sostenere la crescita futura”. Tra le altre cose, PCC commercializza un processo brevettato di stampaggio a pressione ad alta velocità per pannelli della carrozzeria di Classe A in Cfrp. PTC, crescono bilancio e previsioni Bilancio positivo per PTC nel secondo semestre fiscale 2014, con ricavi cresciuti su tutta la gamma di soluzioni, trainate dall’attività PLM estesa e dal SLM: 85 milioni di $ i ricavi da licenze, +8% anno su anno, con Americhe ed Europa cresciute del 14 e 6%, a compensare il calo di Giappone e Pacific Rim, -10 e -6%. I ricavi da licenze PLM sono saliti del 12%, quelli da licenze SLM dell’11%, rientrando qui anche quelle Enigma e ThingWorx, dedicata al segmento in forte crescita dell’Internet of things. Recupera anche il CAD, con +3% nelle licenze. Risultati che, insieme ai 35 grandi contratti e ai 3 mega contratti conclusi nel trimestre, portano PTC a rivedere in crescita il target ricavi per il 2014, a una cifra tra 1,335 e 1,350 miliardi di $. In Italia, PTC ha registrato forte crescita dei ricavi sia sul canale che nelle vendite dirette, spinte queste soprattutto dalla vendita di nuove licenze a tre grandi aziende, Luxottica, Marposs e Caleffi: quest’ultima in particolare ha scelto Windchill come piattaforma standard per la gestione strategica di tutti i processi di sviluppo prodotto, incluse integrazione ERP e gestione dati CAD. 26 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Tecnologie per cibi sostenibili Innovazione per Whirlpool è far collaborare competenze diverse per dare nuove esperienze al consumatore, come spiega Mauro Piloni, vice presidente ricerca e sviluppo Whirlpool Corporation, e si esprime nelle nuove tecnologie che l’azienda sta sviluppando nell’ambito di un programma di riduzione degli sprechi di cibo: frigoriferi che dialogano con gli alimenti grazie a transponder inseriti nel packaging, per una loro gestione ottimale, sia in termini sanitario-nutrizionali che sensoriali. Innovazione complessa che richiede competenze appannaggio di diverse aziende: a tal fine è nata la Whirlpool Research & Development, società che gestisce un ecosistema di università, aziende alimentari e non e soggetti normativi, coordinato da un ‘change agent’. La società ha dato vita a Sifood, associazione intesa allo sviluppo di soluzioni tecnologiche di sostenibilità alimentare, coinvolgendo tracciabilità e connettività, sensoristica e packaging, preparazione, distribuzione e conservazione del cibo, per rivoluzionare i modi di conservazione, preparazione e consumo dei cibi, con frigoriferi e congelatori dalle funzioni e applicazioni sempre più sofisticate. Volkswagen sceglie MSC Volkswagen ha scelto la soluzione di simulazione dinamica Adams/ Machinery di MSC Software per prevedere il comportamento dinamico dei propri sistemi meccanici: Adams/Machinery è una soluzione completamente integrata in ambiente Adams/View, studiata per la modellazione di componenti meccanici grazie a moduli di modellazione che consentono di costruire velocemente componenti comuni quali ingranaggi, cinghie, catene, cuscinetti, cavi e motori elettrici. I moduli contengono utili informazioni sui componenti e le loro connessioni, e permettono diverse metodologie di modellazione, con livelli diversi di difficoltà e completezza. Gli utenti sono guidati da specifici wizard nella configurazione del modello, che consentono di manipolare facilmente i parametri del modello e le opzioni di modellazione, senza dover ricorrere alla creazione della geometria e delle connessioni tra i sottosistemi, attività che vengono automatizzate con grande risparmio di tempo. NORD DRIVESYSTEMS | Intelligent Drivesystems, Worldwide Services Energy-efficient drive technology Decentralised frequency inverter Q Energy saving management Q Fully equipped Q Economic AS interface on board Q High quality motor inverter Q Up to IP 66 Gear Unit NORDBLOC.1 Q Lightweight Q Strong bearings Q Corrosion protection (Al) Q Easy to clean Q Quiet running Motors – IE2 / IE3 / IE4 Q +LJKHI¿FLHQFLHV Q Wide voltage range Q Low waste heat Q Large power reserves Q Long service life www.nord.com/106 NORD Motoriduttori srl Via I. Newton 22, 40017 - San Giovanni in Persiceto ( BO) Tel. +39 051 6870711, Fax +39 051 827749, italy@nord.com Member of the NORD DRIVESYSTEMS Group SCENARI Camozzi il successo di fare impresa LUCA ROSSI Camozzi celebra quest’anno mezzo secolo di storia. Dai sacrifici degli inizi adibendo la casa di famiglia in officina alla creazione di un Gruppo leader a livello internazionale. Camozzi rappresenta a pieno titolo un esempio di successo della classe imprenditoriale italiana: un mix fatto di passione, creatività e lungimiranza. Ripercorriamo le tappe con Marco Camozzi, direttore generale di Camozzi SpA Camozzi festeggia quest’anno mezzo secolo di storia. L’azienda bresciana rappresenta il prototipo dell’impresa di successo. Nata cinquant’anni fa in un angolo della casa di famiglia dalla passione e dal desiderio dei tre fratelli Camozzi, oggi è una delle aziende leader al mondo nel settore della pneumatica e parte del Gruppo omonimo. Un percorso segnato dalla lungimiranza nelle strategie di espansione e nelle scelte gestionali. Come l’ingresso della seconda generazione che oggi è entrata a pieno titolo alla guida delle aziende del Gruppo. Ripercorriamo le tappe salienti di questo crescendo con Marco Camozzi, direttore generale di Camozzi SpA. 28 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Camozzi celebra cinquant’anni di attività: ci racconta gli esordi del Gruppo? “La data ufficiale di nascita dell’azienda è il 1964. Aiutati dal proprietario dell’azienda in cui lavoravano, che aveva dato loro un piccolo lavoro conto terzi, tre fratelli avevano cominciato a costruire piccoli raccordi per acqua e manopole adibendo la casa a piccola fabbrica. Erano i fratelli Camozzi: Luigi, il più anziano, pensava alla produzione; Attilio si occupava della vendita, mentre il terzo fratello Geromino aveva mantenuto il proprio lavoro per assicurare alla famiglia uno stipendio fisso. Venuti poi a conoscenza di cosa fosse un raccordo pneumatico ad aria compressa, cominciarono a produrne per conto di un’azienda svizzera. I tre fratelli lavoravano come operai tornitori in un’azienda lumezzanese, ma spinti dalla volontà di fare qualcosa in proprio ipotecarono la casa di famiglia per acquistare un piccolo tornio. Ma le misure della macchina da installare in casa non erano state prese correttamente: per riuscire a caricare le Nella foto i tre fratelli Camozzi (da sinistra Geromino, Attilio e Luigi) nel 1958 e oggi. barre si dovette abbattere una parte di muro del bagno di casa, che quando si lavorava restava pertanto inagibile a causa della barra che ostruiva completamente il passaggio. Un episodio che ci è caro ricordare, in quanto testimonia la passione e i sacrifici che hanno animato fin dagli esordi i nostri fondatori”. Due generazioni al timone Uno dei segreti del successo di Camozzi è aver saputo gestire con grande oculatezza il passaggio generazionale. Nel 1964 l’azienda nasce dai tre fratelli: Luigi il più anziano che seguiva la produzione; Attilio che si occupava della vendita; Geromino che aveva mantenuto il proprio lavoro per assicurare alla famiglia uno stipendio fisso. Il 2002 è l’anno in cui in passaggio generazionale viene affrontato e brillantemente risolto: per una settimana tutta la famiglia Camozzi viene riunita dal presidente in un hotel per approfondire, con l’aiuto di un consulente, il percorso di cambio generazionale. Oggi in Camozzi lavora tutta la famiglia. Degli otto cugini ognuno ha un proprio compito e un ruolo ben definito nelle diverse società del Gruppo: da chi si occupa degli acquisti a chi segue la parte legale o di qualità, oltre ai direttori delle quattro Divisioni. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 29 SCENARI CAMOZZI IERI E...OGGI Tre immagini storiche degli anni 1975 e 1977 della sede di Polpenazze. E tre immagini di oggi della sede di Brescia e delle filiali di Cina e Crimea. Quali sono state le tappe più significative che hanno segnato questo mezzo secolo di crescendo rossiniano? “Lavorando per questa società svizzera che dava loro lavoro conto terzi, 30 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 tra il ’67 e il ’68 i tre fratelli Camozzi diedero vita al primo vero stabilimento a Lumezzane. Seppur piccolo, qui vennero aggiunti altri due torni. Nel 1972 i tre fratelli ebbero l’idea di ampliare la produzione, passando dai raccordi ai cilindri e alle valvole, a cui quelli andavano poi applicati. Risale al ’72 la prima acquisizione fatta, quella della milanese Anti & Casolo, che permise di avviare la Passione e lungimiranza Era il 1964 quando i tre fratelli Camozzi cominciano a costruire piccoli raccordi per acqua e manopole di lavorazioni meccaniche di precisione. Spinti dalla volontà di fare qualcosa in proprio ipotecarono la casa di famiglia per acquistare un piccolo tornio. Tra il ’67 e il ’68 nasce lo stabilimento di Lumezzane. Risale al ’72 la prima delle acquisizioni che verranno fatte negli anni: quella della milanese Anti & Casolo. L’internazionalizzazione di Camozzi coincide col 1981 con la costituzione della Camozzi Germania. Negli anni si sono poi succedute molte altre filiali nel mondo. Oggi Camozzi è un Gruppo globale che conta 1.300 dipendenti, dei quali circa 470 in Italia e 24 filiali nel mondo, tra cui quattro sedi produttive tra Cina, Crimea, India e Stati Uniti, che operano sul territorio vendendo localmente il loro prodotto. Negli anni il Gruppo è cresciuto anche attraverso diversificazioni, investimenti e acquisizioni di altre società, fino a diventare un nome leader nell’odierno comparto dell’automazione con Camozzi SpA. La società fa parte del Gruppo Camozzi, che comprende oggi 11 aziende facenti capo a quattro divisioni: automazione, macchine utensili, macchine tessili e manufacturing, che include sette aziende che si occupano di trasformazione di materie prime e della lavorazione di componenti. produzione delle valvole. Nel ’72 venne costruito un altro piccolo stabilimento a Polpenazze del Garda, dove si iniziarono a costruire i cilindri e sempre nello stesso anno venne acquisita la Walter-Bi di Milano (valvole). Contemporaneamente, in quegli stessi anni l’azienda aveva cominciato a lavorare anche con un distributore tedesco, un’organizzazione europea che cominciò a distribuire i prodotti Camozzi in Europa. Per ampliare ulteriormente la gamma nel 1985 venne quindi acquisita un’azienda bolognese, la ‘Mazzanti’ che produceva componenti per il trattamento dell’aria (FRL)”. In questo percorso di ricostruzione, arriviamo a un altro tassello fondamentale nella storia Camozzi: il suo percorso di internazionalizzazione. I mercati esteri sono pertanto da sempre nel DNA di Camozzi… “L’internazionalizzazione vera e propria è partita nel 1981, con la costituzione della Camozzi Germania. Alla nascita dell’azienda fece seguito anche la partecipazione alla prima fiera di Hannover, con cui si cominciò a far conoscere il brand in tutta Europa. Negli anni si sono poi succedute molte altre filiali nel mondo: già nel 1985 sbarcammo Oltreoceano, con la filiale negli Stati Uniti, e un importante passo successivo fu poi l’espansione in Unione Sovietica, nel 1991: erano anni difficili, la guerra fredda era ancora in corso, ma l’aver conosciuto una struttura governativa che operava in quello che oggi potremmo chiamare settore idraulico-pneumatico permise di entrare anche nel mercato russo. Fondamentale fu poi la costituzione di una joint-venture in Cina, nel 1992: quello fu un passo decisivo, in quanto già al tempo cominciammo a diffondere il nostro nome in quel mercato, dove all’epoca i costruttori europei erano praticamente sconosciuti”. Che tipo di attività svolgono le filiali estere del Gruppo? “Le nostre filiali all’estero sono nate per permetterci di essere più vicini ai mercati, proponendo non solamente lo stesso prodotto che facciamo in Italia ma anche lo stesso sistema di fare fabbrica che abbiamo qui. Gli stabilimenti in Cina, Stati Uniti, Crimea e India sono la fotocopia di quelli di Polpenazze del Garda e di Lumezzane: sono progettati e gestiti allo stesso modo, i macchinari acquistati sono esattamente gli stessi. Camozzi si fregia di essere un’azienda globale ma con un servizio locale: aprire sedi all’estero per noi significa essere presenti nei diversi Paesi non solo con un’unità che produce, assembla o esegue certe lavorazioni in loco, ma che porta localmente un certo modus operandi. Questo vale ad esempio anche per tutte le certificazioni che conseguiamo in Italia, che vengono tramandate anche nelle nostre attività all’estero: in quei Paesi serviamo infatti gli stessi clienti che seguiamo in Europa, per cui assicurare loro lo stesso livello di qualità e servizio diventa un’esigenza. Vi sono poi settori che richiedono specifici processi produttivi, dal controllo qualità alla tracciabilità totale. L’internazionalizzazione in Camozzi è sempre stata fatta con una precisa strategia alle spalle: questo lo dobbiamo alla lungimiranza del nostro presidente, che ha sempre visto lontano fin dagli inizi, investendo nei diversi Paesi e dove la presenza sul posto porta enormi vantaggi in termini di brand recognitioning. Questo ha portato oggi Camozzi ad avere una percentuale di export superiore all’80%”. E arriviamo ad oggi. Attualmente alla guida di Camozzi è presente la seconda generazione della famiglia. Quel processo di cambio generazionale, spesso critico nelle imprese, in Camozzi invece è stato brillantemente gestito. Come è avvenuto questo passaggio? “La prima generazione in azienda ha sempre puntato molto su questo, tanto che possiamo dire che il passaggio generazionale è stato il nostro punto forte. Oggi in Camozzi lavora tutta la famiglia: siamo 8 cugini, e ognuno ha un proprio compito e ruolo ben definiti progettare 383 • SETTEMBRE 2014 31 SCENARI Tutto nasce così La data ufficiale di nascita della Camozzi è il 1964. I tre fratelli lavorano come operai tornitori in un’azienda lumezzanese e, aiutati dal titolare dell’azienda, ottengono un piccolo lavoro conto terzi per costruire piccoli raccordi per acqua e manopole. Per fare questo adibiscono parte della casa in cui abitano a laboratorio. Spinti dalla volontà imprenditoriale i tre ipotecano la casa di famiglia per acquistare un piccolo tornio (nella foto). Ma le misure della macchina utensile da installare in casa non erano state prese correttamente e per riuscire a caricare le barre sul tornio i fratelli dovettero abbattere una parte di muro del bagno di casa con una piccola accortezza: quando il tornio lavorava la barra che lavorava ostruiva completamente il passaggio al locale di servizio rendendo così inagibile l’uso del bagno di casa. Un piccolo aneddoto che però testimonia la passione e la determinazione che sono state la scintilla che ha dato origine a una grande impresa. nelle diverse società del Gruppo, da chi si occupa degli acquisti a chi segue la parte legale o di qualità, oltre ai direttori delle quattro Divisioni. La prima generazione ci ha sempre insegnato il valore del denaro e che l’azienda è un bene al di sopra delle esigenze personali. Il passo fondamentale è stato fatto 32 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 nel 2002, quando il nostro presidente ci ha riuniti tutti per fare un percorso di passaggio generazionale: per una settimana ci siamo chiusi in un hotel con un consulente specializzato che con esercizi e prove ci ha aiutati a capire cosa questo significasse. Il percorso è servito anche alla prima generazione, in quanto spesso si fatica a delegare responsabilità nella ricerca di evitare ai figli di commettere errori. Noi siamo invece stati abituati a metterci alla prova fin da giovani: la seconda generazione è passata per tutti i processi aziendali, dalla lavorazione meccanica all’ufficio tecnico, qualità e via dicendo. Abbiamo anche ovviamente puntato sulla managerialità, arruolando manager e talenti in azienda, e abbiamo adottato sistemi di lean manufacturing oggi molto in voga ma che noi abbiamo cominciato a implementare già nel 2005. Un processo che naturalmente non termina mai: per questo abbiamo costituito un team di lavoro interno chiamato Camozzi Innovation System, che segue tutto quanto concerne l’innovazione, dal prodotto ai processi, anche per automatizzare il lavoro e aiutare le persone a operare con gli strumenti più moderni a disposizione”. Camozzi da molta centralità alla componente umana del fare impresa. Quanto hanno contato le risorse umane nel vostro successo? “La centralità delle maestranze è fondamentale in Camozzi: abbiamo costituito un codice etico, distribuito in copia a tutti i dipendenti, così come a tutti i fornitori e i clienti. Ma quello su cui puntiamo moltissimo è la comunicazione: il nostro sistema di formazione continua coinvolge attivamente tutte le 470 persone che lavorano in Italia, con moltissime ore di formazione interna sul prodotto ma anche sui processi, sulla sicurezza e sul perché chiediamo ai nostri dipendenti di operare in modo diverso rispetto al passato. Altro aspetto da non sottovalutare è l’impegno per creare quello che definiamo lo spirito aziendale Camozzi, condividendo con tutti i nostri collaboratori momenti anche extra aziendali. Come la giornata dello sportivo Camozzi, che coinvolge tutti i livelli aziendali in una lunga giornata di divertimento al di fuori del contesto lavorativo, un momento molto intenso e conviviale. E così per festeggiare questi 50 anni abbiamo in programma un evento in cui coinvolgeremo tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante traguardo, dai dipendenti, ai colleghi delle filiali esteri, ai partner e clienti di tutto il mondo. L’evento è in programma per il 12 settembre presso il Museo Mille Miglia di Brescia: sarà un’occasione per rivivere insieme questo cammino, che verrà poi raccontato in un libro dedicato interamente all’azienda”. Un altro aspetto di questa valenza etica del fare impresa è la sinergia col Tecnologia d’avanguardia Un altro dei segreti che ha contribuito al successo sso di Camozzi è l’innovazione tecnologica. Grazie al supporto del Centro Ricerche Camozzi, dedicato allo lo sviluppo delle nuove tecnologie, è stato possibile ile produrre la serie K8, una valvola miniaturizzata dal al diametro di 8 mm che rappresenta il cuore da cui sono stati realizzati numerosi prodotti caratterizzati ati da ingombri minimi, compatti e in grado di integrare re l’elettronica per realizzare vere e proprie soluzioni meccatroniche. catroniche. La serie K8 (in foto) è prodotta grazie ad una linea nea totalmente automatizzata ed equipaggiata completamente con componentistica ti ti Camozzi. territorio circostante e con le ricadute nel sociale. Quanto contano queste tematiche in Camozzi? “Attenzione al sociale e al territorio per noi sono valori centrali, in quanto il territorio ci ha dato tanto e noi facciamo del nostro meglio per contraccambiare facendolo crescere a nostra volta. Promuoviamo diverse attività rivolte al sociale e allo sport, con una particolare attenzione allo sport per i diversamente abili e lavoriamo molto con le scuole, gli istituti tecnici e le università, fornendo materiale didattico per insegnare agli studenti cosa significa automazione. Anche in un territorio prettamente industriale, come il nostro, non è infatti facile reperire persone e talenti: la scuola può dare molto in termini teorici ma spetta poi alle imprese dare una formazione pratica. Grazie ad accordi stretti con università e istituti tecnici, ci vengono segnalati i migliori talenti, che poi noi formiamo al nostro interno: lo scorso anno, a livello di Gruppo abbiamo erogato 8.600 ore di formazione, specialmente sui processi, e sui sistemi informatici di un certo livello, come la piattaforma SAP su cui oggi abbiamo centralizzato tutti i nostri sistemi”. Un altro aspetto caratterizzante un Gruppo come Camozzi è anche quello di essere un punto riferimento per l’eccellenza del livello di innovazione tecnologica. Come è strutturata la Ricerca in Camozzi? “L’innovazione per noi inizia dall’ascolto e dal dialogo con i clienti. Questo ci permette di individuare gli specifici driver di mercato nei vari settori: per ogni settore abbiamo identificato 2/3 clienti con i quali abbiamo un rapporto particolarmente stretto. Abbiamo quindi al nostro interno dei business development manager dedicati ai diversi settori, e un gruppo di product manager divisi per prodotto, che raccolgono informazioni sulle esigenze del mercato e le riportano in azienda. Inoltre, tutto il flusso di sviluppo prodotto in Camozzi è stato rivisto, applicando anche qui tecniche lean e sistemi di ultima generazione, che oggi ci consentono di avere un time-to-market molto più veloce rispetto al passato. Abbiamo tre Centri di sviluppo prodotto: quello principale è in Italia, e si concentra sullo sviluppo di prodotti molto complessi su ambiti molto richiesti dal mercato caratterizzati dalla miniaturizzazione dei componenti e dall’impiego di tec- nologie proporzionali. Uno nolog degli ambiti in cui è partideg colarmente impegnato in co questo periodo è inoltre q quello del controllo dei q fluidi, che trova impiego in numerosi settori tra cui il life science e medicu cale. In particolare sul fluid cal control una nuova divisione cont creata in azienda per il life science e il medicale. Il Centro CRC intrattiene strette colllaborazioni b i i con i Centri sviluppo nelle consociate in Cina e Russia, che seguono più i settori trasporti e automotive. Collaboriamo poi con numerosi Centri di ricerca italiani e stranieri, che ci aiutano a capire e approfondire certe tecnologie e nuovi materiali. Il tutto è coordinato dal Camozzi Research Center, una divisione distaccata che lavora trasversalmente al Gruppo per individuare le future innovazioni e mantenere i contatti con Centri di ricerca e università. Attività fondamentale per meglio mirare gli investimenti: oggi l’R&D è infatti molto complessa, in quanto non si tratta più di creare solo componenti ma vere e proprie soluzioni”. E il futuro? Guardando all’orizzonte cosa si vede per Camozzi? “Questo traguardo dei 50 anni per noi significa che il consolidamento è stato fatto. Quello che ora vogliamo è rafforzare alcuni Paesi, continuando a investire in quelli emergenti, i cosiddetti Brics, dove continuiamo a esplorare alla ricerca di opportunità per aprire nuove attività e filiali. Certamente un continente cui stiamo guardando è l’Africa, forse l’unico in cui non siamo ancora presenti. Ma sicuramente per il nostro futuro intendiamo lavorare molto per rafforzare laddove non siamo ancora presenti”. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 33 SCENARI Mezzo secolo di filtri LUCA ROSSI MP Filtri festeggia cinquant’anni di storia. Partita da un laboratorio artigiano oggi è una realtà di successo internazionale. Alla guida dell’azienda la seconda generazione, Giovanni e MP Filtri celebra 50 anni di attività. Mezzo secolo di storia che ripercorriamo con Giovanni Pasotto. Il figlio del fondatore Bruno e attuale amministratore delegato, porta avanti (insieme alla sorella Monica, direttore amministrativo e finanziario) e con lo stesso entusiasmo paterno l’azienda: dalla nascita a Milano in un piccolo laboratorio artigiano alla ribalta di oggi dei mercati internazionali. La scrupolosa attenzione alla qualità del prodotto unita alla ricerca di soluzioni tecniche innovative, in un continuo dialogo con gli uffici 34 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 tecnici dei clienti costruttori, fanno ancora oggi la forza del Gruppo. Così MP Filtri guarda ora con grande fiducia alle nuove opportunità di sviluppo, rafforzando la propria presenza storica in Canada, ma soprattutto con la prossima apertura di una nuova filiale commerciale a Singapore, punto strategico per servire al meglio i mercati in crescita dei Paesi in quella parte del mondo. Monica, figli del fondatore Bruno Pasotto. Il segreto della continua crescita è nella vocazione per la qualità e la continua partnership coi clienti. A Progettare ne parla Giovanni Cura per la qualità Pasotto, amministratore MP Filtri nasce nel 1964 dall’intuizione e dall’entusiasmo del fondatore delegato Bruno Pasotto, in un modesto laboratorio artigiano in una via poco centrale di Milano, dove quattro operai iniziano a produrre filtri per oleoidraulica, novità per il mercato del tempo. Da allora l’azienda ne ha fatta di strada, sempre ponendo meticolosa attenzione alla qualità del prodotto, conquistando dapprima il successo nazionale, e quindi allargandosi nei mercati internazionali già nei primi anni 70. Oggi MP Filtri è un Gruppo che dà lavoro solo in Italia a circa 250 persone, e a un altro centinaio di collaboratori nel mondo. “MP Filtri oggi è un grande Gruppo con un sito pro- Storia di successo MP Filtri nasce nel 1964 dall’intuito di Bruno Pasotto, che inizia a produrre filtri per oleoidraulica in un piccolo laboratorio in via Giacosa a Milano. Il successo del prodotto, nuovo per l’epoca, è immediato, tanto che già nel 1971 l’azienda si sposta in una sede più grande a Gorgonzola. Dai primi anni 70 la società aumenta il numero di dipendenti e inizia a esportare prodotti all’estero, forte di un’offerta già al tempo concorrenziale con i principali produttori internazionali. Nascono i primi punti vendita, e del 1981 è il trasferimento a Pessano con Bornago, alle porte di Milano (nella foto a sinistra). Nel corso degli anni 80 vengono aperte le prime filiali commerciali all’estero, Inghilterra, Germania, Stati Uniti e Canada. Proprio per incrementare l’attenzione a R&D e qualità nasce il Gruppo MP Filtri, costituito da tre imprese attive nel settore, con l’acquisizione di un’officina per le lavorazioni meccaniche e la costituzione di una fonderia, per consentire il controllo completo di tutto il processo produttivo. Il figlio Giovanni entra in azienda a fine anni 90, realizzando con il padre nuovi importanti obiettivi grazie alla passione condivisa e a una vincente sinergia di idee. MP Filtri diviene una realtà leader per l’oleoidraulica in Italia, e un nome riconosciuto e apprezzato nel mondo: nuovi uffici commerciali vengono aperti in Francia, Russia e Cina, e nel 2007 l’azienda si trasferisce in una nuova sede a Pessano con Bornago, costruita per raddoppiare la capacità produttiva. Oggi la società conta due siti produttivi in Italia, a Pessano e Lurano, e un terzo in Inghilterra, e una rete di filiali commerciali nel mondo, tra Inghilterra, Germania, Stati Uniti, Canada, Francia, Cina, India e Russia. Nella foto il fondatore, Bruno Pasotto, con la moglie e i figli Giovanni e Monica attualmente entrambi in azienda. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 35 SCENARI MP FILTRI IERI Un’immagine d’epoca della fonderia e uno scorcio dell’interno del capannone MP Filtri. duttivo a Pessano con Bornago racconta Giovanni Pasotto -, e un altro a Lurano, vicino a Treviglio, che ospita un’officina meccanica e una fonderia, create con il preciso obiettivo di poter seguire e controllare per intero il ciclo produttivo dei nostri prodotti, dal panetto di alluminio fino alle fasi di assemblaggio pezzi”. L’attenzione scrupolosa alla qualità, dalle primissime fasi di progettazione e produzione fino alle fasi finali di imballaggio e spedizione del prodotto finito, continua a caratterizzare la storia dell’azienda, trasmessa anche nel passaggio generazionale. “Ancora oggi l’elemento filtrante, 36 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 E...OGGI L’interno della modernissima sede MP Filtri e una postazione CAD. cuore dei nostri prodotti, è sottoposto a scrupolose analisi, prove e controlli, per verificare il potere filtrante, la capacità di accumulo dell’inquinante e la resistenza nel tempo - continua l’amministratore delegato -. Controlli dimensionali meticolosi sulle parti meccaniche assicurano invece l’assoluta conformità dei componenti ai disegni”. Elevata qualità del prodotto e prezzi fortemente competitivi sui mercati globali hanno consentito a MP Filtri di abbracciare con successo la via dell’internazionalizzazione già dagli anni 70: il Gruppo conta oggi una serie nutrita di filiali nel mondo, succedutesi nel tempo in Inghilterra, Germania, Nord America e Canada, Francia, Cina, India e Russia. Tutte le filiali sono aziende complete a 360°, fatta esclusione per la produzione, dotate di uffici commerciali e magazzini molto grandi per garantire ai clienti un supporto qualitativo e logistico di primo livello nelle nazioni servite, comprensivo di personale di manutenzione, assistenza tecnica, servizi pre e post vendita. Unica altra filiale estera che ospita una divisione produttiva importante è l’Inghilterra, dove viene prodotta tutta la parte di elettronica per la determinazione della contaminazione del fluido: “Un’apertura che è stata una scelta obbligata quando abbiamo deciso di cominciare questa nuova avventura - spiega Giovanni Pasotto -: l’Inghilterra è la patria di questo genere di componenti, e gli ingegneri elettronici che già li sviluppavano per aziende concorrenti erano tutti inglesi. Abbiamo pertanto deciso di sfruttare il know-how presente, e oggi questa tipologia di componenti viene prodotta completamente dalla nostra filiale inglese per tutto il mondo, Italia compresa”. Focus sulla filtrazione L’offerta MP Filtri si articola oggi su quattro linee di prodotto, filtri, lanterne, giunti e accessori, tracciando un’evoluzione di prodotto che concentra tutte le risorse nell’oleoidraulica, per offrire sempre il meglio in termini di performance e qualità. “Essenziale per il continuo miglioramento dei nostri prodotti è il dialogo con i clienti - spiega l’amministratore delegato -: siamo ben inseriti nei diversi uffici tecnici dei più importanti costruttori di macchine nel mercato mobile, e questo continuo dialogo ci aiuta molto a crescere”. Infatti, le mac- chine cambiano continuamente, e la tendenza del mercato è quella di avere macchine sempre più piccole e compatte, in grado però di offrire prestazioni sempre migliori. “Parlare con i costruttori è pertanto fondamentale - si addentra -, e ci permette di vedere quello che magari loro ancora non percepiscono come un possibile problema, ma che potrebbe diventarlo, per anticiparlo e lavorare insieme per risolverlo”. Motore del continuo lavoro di sviluppo prodotto in MP Filtri sono l’ufficio tecnico e di qualità, e le sezioni ricerca e sviluppo e progettazione del Gruppo, che occupano in tutto una ventina di persone. “Ogni serie di filtri che produciamo richiede dai sei ai nove mesi di sviluppo - illustra -, dal momento in cui viene approvato il progetto, con tutto il lavoro dei nostri tecnici a monte. Abbiamo alcuni prodotti speciali, ma quello che facciamo soprattutto è personalizzare lo standard sulle specifiche esigenze del cliente: attività per noi di primaria importanza, in quanto ci permette di offrire la soluzione ottimale alle problematiche dei costruttori, fidelizzando i clienti, e al contempo di sviluppare un know-how spendibile poi per risolvere problemi analoghi che altri possono avere”. Prospettive di crescita MP Filtri oggi realizza quasi il 70% del proprio giro d’affari sui mercati internazionali, mentre la restante quota del 30% di mercato interno porta l’azienda ad essere un fornitore leader sul mercato italiano. E grandi sono le prospettive di crescita per il futuro, soprattutto puntando a due regioni dove l’azienda vede ampi spazi di sviluppo: “Vogliamo penetrare maggiormente in quelle aree dove non siamo ancora presenti, o non quanto vorremmo per cogliere tutte le opportunità che i costruttori locali offrono - spiega Pasotto -. Innanzitutto il Canada, dove già operiamo da molti anni, ma dove vogliamo implementare e rafforzare la nostra forza vendita. Altra zona nevralgica dove intendiamo investire fortemente è quindi sicuramente Singapore, in quanto da qui potremo servire Paesi confinanti in grande sviluppo quali Malesia, Indonesia e Thailandia. Servendo questi mercati con un partner locale potremo rispondere molto più velocemente alla domanda, risparmiando quattro o cinque ore di volo, per la merce che viaggia per via aerea, e giorni per quella via mare, potendo così acquisire quote di mercato anche in quelle regioni”. Singapore rappresenterà poi un importante punto strategico per migliorare il servizio verso Nuova Zelanda e Australia, dimezzando al 50% i tempi di consegna. Al momento l’azienda è in fase conoscitiva e di esplorazione, alla ricerca di persone che abbiano la competenza e le conoscenze necessarie a vendere il prodotto MP Filtri apportando il giusto valore, fattore centrale nella strategia di internazionalizzazione del Gruppo. “La nostra grande forza consiste nel rapporto qualità/prezzo che oggi offriamo ai mercati globali, grazie a un bagaglio di 50 anni di storia e specializzazione sulle spalle - conclude Pasotto -: per noi è importante trovare persone che condividano questa nostra filosofia, perché riteniamo che una volta trovate il 95% del lavoro sia fatto. Il mercato odierno non sarà grande quanto lo era tra fine anni 90 e inizi 2000: ma di macchine se ne costruiscono ogni giorno, e ogni nuova macchina ha bisogno di filtri. Ci sono ancora tanti nomi e tanti costruttori presso i quali non siamo inseriti, e siamo molto fiduciosi che facendo bene la nostra parte abbiamo ancora grandi opportunità per crescere”. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 37 SCENARI Più smart, più lean ANTONELLA PELLEGRINI Rollon prosegue il suo percorso di crescita grazie a una strategia basata su investimenti in nuovi prodotti, miglioramenti nei servizi ai clienti e potenziamento della forza di vendita su tutto il territorio. Nasce Rollon Lab, fiore all’occhiello della tecnologia aziendale. Ne parliamo con Roberto Toniolo, marketing manager del Gruppo Rollon 38 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 La chiave del successo di ogni impresa è spesso un’attitudine al miglioramento costante e continuo su tutti i fronti, non solo sul prodotto, condizione comunque essenziale per affrontare le sfide dei mercati, ma anche sulle politiche commerciali e di marketing. È il caso del Gruppo Rollon, da quasi quarant’anni protagonista nel settore dei sistemi per la movimentazione lineare, che continua il suo percorso all’insegna dell’innovazione. Roberto Toniolo, marketing manager di Rollon, con entusiasmo e grande soddisfazione ci anticipa le caratteristiche del nuovo ‘gioiello’ di casa, la famiglia di attuatori R-Plus System: “Abbiamo fatto una macro analisi di quali fossero le richieste del mercato. Da qui lo sviluppo di questo nuovo sistema, con la combinazione cremagliera-pignone, che ci permetterà di servire ancora più efficacemente quei settori in cui sono presenti portali di grandi dimensioni e dove si richiedono tutta una serie di caratteristiche ag- giuntive: una su tutte, la rigidezza in presenza di corse importanti”. Questa è la novità più significativa per quanto riguarda l’offerta produttiva, ma non mancano cambiamenti di rilievo anche nell’ambito delle strategie aziendali. In Rollon, infatti, si continua a investire, nelle risorse umane e in ricerca e sviluppo, cuore pulsante dell’azienda. Inoltre, è stato da poco inaugurato un moderno ed efficiente laboratorio, Rollon Lab, realizzato con strumentazione e attrezzature all’avanguardia, in grado di effettuare i test più impegnativi. La crescita non si arresta “Rollon è una realtà in crescita sia a livello internazionale sia in Italia”, afferma Roberto Toniolo. La domanda, dunque, sorge spontanea: come si spiega questo processo di espansione anche nel nostro Paese, dove, nonostante i segnali di ripresa, il mercato sembra essere ancora un po’ assopito? “Ciò è dovuto al fatto che abbiamo una politica commerciale decisamente vivace - replica il manager -: abbiamo sviluppato nuovi prodotti, e possiamo contare su una forza vendita che stiamo via via rafforzando: una nuova figura professionale per coprire il centrosud, così come il Piemonte”. Peculiarità di Rollon è poi quella di fondare la propria politica commerciale su un servizio di assistenza al cliente di elevato livello, oltre che sullo sviluppo di applicazioni. “Abbiamo voluto migliorare questo aspetto, per essere più incisivi e vicini ai clienti in termini concreti, di supporto ai progetti”. Dall’acquisizione di El.More, nel 2011, l’area commerciale è stata strutturata in una doppia rete ciascuna destinata alle due macro-famiglie di prodotto: la guida lineare e telescopica, il prodotto core business di Rollon, seguita dalla forza vendite storica, mentre per quanto riguarda gli attuatori (El.More) è stata dedicata una rete commerciale al prodotto, proprio per conservare una forte specializzazione sull’attuatore. A tre anni dall’acquisizione il manager non ha dubbi: “Questa acquisizione è stata una mossa strategica per Rollon - spiega - che voleva rafforzare la propria gamma di prodotti, per proporsi al mercato sempre più come un fornitore globale di soluzioni per il moto lineare. La scelta è ricaduta su El.More, che secondo le nostre ricerche già al tempo era un protagonista primario nel mercato italiano. Si trattava di un’azienda piccola, snella e veloce. Dopo l’acquisizione, abbiamo integrato tutto il personale tecnico e di vendita”. Due organizzazioni commerciali specifiche, dedicate alle due macro linee di prodotti, perché le conoscenze e le competen- Investire nel prodotto Rollon completa la gamma di attuatori con la serie R-Plus System con azionamento a pignone e cremagliera. Il nuovo sistema, con la combinazione cremagliera-pignone, si esprime al meglio in portali che prevedono corse lunghe e nelle applicazioni verticali. La nuova proposta arricchisce e completa la linea di prodotti dedicata agli attuatori, per la quale il Gruppo Rollon è già un protagonista nel mercato in Italia con i suoi attuatori con trasmissione a vite e a cinghia. La serie R-Plus System si distingue per la capacità di mantenere invariate le sue caratteristiche di rigidezza ed elevate spinte assiali per tutta la lunghezza della corsa, con accelerazioni fino a 20 m/s2 e valori di ripetibilità di precisione di +/- 0,05 mm, senza presentare alcuna criticità. La lunghezza del sistema varia dagli 800 ai 5.700 mm e, grazie a speciali giunzioni Rollon, è potenzialmente illimitata. Inoltre, la particolarità di poter ospitare sullo stesso asse più carri indipendenti con relativo pignone consente di gestire più movimentazioni, a vantaggio di una notevole flessibilità nella lavorazione. Per questo il nuovo prodotto trova applicazione soprattutto in quegli ambiti in cui le linee di produzione sono molto lunghe (ad esempio il mondo del bianco e dell’automotive) e dove l’automazione è subordinata al processo di asservimento alla macchina con la necessità, in diversi casi, di gestire più attività contemporaneamente: dal pick & place alla palettizzazione. R-Plus System, nuova attuatore con azionamento a cremagliera e pignone e le tre serie di attuatori: a cinghia, a vite, e a cremagliera e pignone. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 39 SCENARI ze sono differenti, come spiega il marketing manager “L’attuatore è già una semi-macchina, il primo passo di un robot - spiega -, possiamo anche fornire un robot cartesiano già montato, completo. Il componente è invece parte di un sottosistema. Per queste ragioni, gli approcci sono differenti. Ecco perché abbiamo voluto mantenere una specializzazione diversificata”. Un interno del reparto produzione e un dettaglio delle lavorazioni. Verso i mercati esteri L’85% della produzione di Rollon è destinata all’export: “In primis Germania, Francia e Stati Uniti, dove abbiamo le nostre filiali, per proseguire nei Paesi emergenti dove abbiamo rafforzato la nostra presenza diretta con personale locale”. Sono state aperte una filiale in Cina a Shanghai, una filiale in India a Bangalore, un ufficio di rappresentanza in Russia, a Mosca, e un’organizzazione commerciale in Brasile”. Per meglio gestire l’ufficio vendite e il customer service dall’Italia, Rollon ha anche assunto personale madrelingua: “Questo per la lungimiranza di voler sviluppare il business con le persone locali, creando ponti di comunicazione più forti là dove ci sono culture di fatto diverse. Negli altri Paesi non coperti dall’organizzazione Rollon ci avvaliamo di una fitta rete di distributori, indipendenti ma capaci di promuovere il prodotto secondo la filosofia di Rollon. I nostri clienti beneficiano così di una presenza estesa e articolata di Rollon nel mondo, in grado di offrire loro assistenza, consulenza e tempi di consegna ridotti a livello globale.” Rollon Lab Recentemente inaugurato, il nuovo Rollon Lab si distingue per essere tecnologicamente all’avanguar- 40 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 dia: “In questo contesto si integra come un tool fondamentale, in quanto è un laboratorio che serve per la prova dei nuovi prodotti, che qui vengono tutti testati nelle condizioni più critiche. Ma la cosa forse ancora più interessante è che Rollon Lab viene messo a disposizione di prove specifiche che vengono fatte per simulare le applicazioni studiate con i clienti: questo in particolare quando ci sono prodotti che devono avere un’affidabilità spinta. Si tratta di un ulteriore supporto ai nostri clienti - aggiunge Toniolo -. Parliamo ad esempio dell’ambito transportation, come l’apertura delle porte dei treni, piuttosto che la movimentazione dei sedili degli aerei, che devono assicurare non solo un’affidabilità intrinseca in termini di performance e di durata, ma anche una sicurezza elevata per i passeggeri”. Il nuovo laboratorio, Rollon Lab, esisteva da anni, ma è stato rinnovato, ammodernato e ampliato. Le stazioni di prova sono organizzate in modo tale da fornire tutta una serie di dati che vengono raccolti da un programma, elaborati, archiviati, storicizzati e se necessario confrontati. Su un monitor vengono fissati tutti i parametri di prova, i target e di volta in volta le performance vengono registrate. Che tipologia di clientela può usufruirne? “I nostri clienti spaziano tra moltissimi settori: l’industriale per definizione dal quale veniamo, e dove Rollon ha fondato le proprie radici, il ferroviario, l’aeronautico i veicoli speciali in generale, la logistica”. Tempo di cambiamenti anche in fabbrica. “Siamo sotto totale ristrutturazione della fabbrica, e questo ci rende una mosca bianca nel tessuto industriale italiano. Ormai da anni, ogni anno investiamo oltre un milione di euro in nuovi macchinari. Per noi, fare innovazione significa anche riorganizzare in termini di processi produttivi lean, già da tempo iniziati”. Il vostro partner affidabile EAS®-smartic® L'airbag per la vostra macchina Giunti di sicurezza senza gioco per prevenire i danni da sovraccarico Mayr Italia S.r.l., Viale Veneto, 3 – 35020 SAONARA (PD) Telefono 049-8791020, Fax 049-8791022, E-Mail: info@mayr-italia.it www. .com SCENARI Dassault Systèmes presenta le strategie LUCA ROSSI le francese ha fatto Lo scorso luglio la capita izione del 3DX da cornice alla quinta ed aziende Partners Forum: oltre mille partecipato da tutto il mondo hanno sault all’evento annuale di Das e giorni è stato Systèmes. Ad aprire la du multinazionale il presidente e CEO della arlès transalpina, Bernard Ch “Noi amiamo i nostri partner”: con questa dichiarazione del presidente e CEO di Dassault Systèmes, Bernard Charlès, si è aperta la quinta edizione del 3DX Partners Forum. A ospitare l’evento - svoltosi lo scorso 9 e 10 luglio a Les Docks - è stata la cornice affascinante di Parigi. A partecipare sono state oltre mille aziende provenienti da tutto il mondo fra VAR, system integrator, società di consulenza, partner accademici e partner del canale SolidWorks. Accanto a loro erano schierati al gran completo il management e lo 42 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 staff della multinazionale francese, leader nelle tecnologie di progettazione e simulazione in 3D, realtà virtuale e gestione del ciclo di vita dei prodotti. La sessione plenaria Nella sessione plenaria della prima giornata, aperta anche alla stampa specializzata, Bernard Charlès ha presentato il proprio gruppo dirigente, i cui rappresentanti si sono avvicendati sul palco per illustrare concretamente le strategie di Dassault Systèmes. Monica Menghini, ria della prima Nella sessione plena il arlès ha presentato giornata, Bernard Ch sul to da en vic av è si gruppo dirigente, che strategie di Dassault le are str illu r pe palco Systèmes. execut executive exec utiv ive e vi vice ce pre president, sid ident nt, co corp corporate rpor orat ate e strategy, industry and marketing, ha dato una visione ad ampio spettro di tutti i mercati ai quali la corporation francese si rivolge, con un valore potenziale di ben 32 miliardi di dollari (attualmente Dassault Systèmes ha (att (a tt l un giro d’affari nell’ordine dei 2,2 miliardi di euro). Bruno Latchague, senior EVP, americas market and global sales operations, responsabile di tutte le attività di vendita e dell’intero ecosistema, ha poi spiegato come i partner possano trarre grande vantaggio dall’attuale posizione di Dassault Systèmes come leader del ‘mercato dell’esperienza’, grazie alla Piattaforma 3DExperience. René Lo Negro, vice president of sùervices di Dassault Systèmes, ha assicurato ai partner che “Dassault Systèmes è qui per prepararvi la strada”. Nel mondo iperconnesso, le dimensioni sono molto importanti e Dassault Systèmes ha creato un ecosistema che può contare complessivamente su oltre 3.500 partner. A loro era interamente riservata la seconda giornata, articolata in quattro sessioni parallele. La Academic Partner Session si è focalizzata sulle strategie di DS per il mondo dell’istruzione e della formazione, con particolare attenzione alla piattaforma 3DExperience in versione online e cloud. Nella sessione dedicata a società di consulenza e system integrator, DS ha illustrato tutte le strategie e le opportunità di alleanze e collaborazioni. Ai rivenditori di SolidWorks è stata riservata una sessione specifica per i partner del Professional Channel, mentre i VAR del canale Value Solutions sono stati coinvolti in una serie di sessioni plenarie alternate a sessioni su argomenti specifici gestite con un approccio più ‘provocatorio’, in forma di dibattiti animati da professori della Babson University. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 43 SCENARI GABRIELE PELOSO L’automazione corre a due cifre La divisione meccatronica MDS, di Bonfiglioli, ha iniziato a correre. La business unit della società emiliana ha macinato numeri da record sia nel fatturato sia negli ordinativi. Inoltre, l’andamento dei primi mesi del 2014 è di buon auspicio per il futuro: parola di Marco Bertoldi, responsabile commerciale della Mechatronic Drives & Solutions per il settore industriale “Innovare. La parola si è logorata con l’uso - ha esordito Marco Bertoldi, responsabile della divisione meccatronica italiana di Bonfiglioli -. La vera innovazione è l’integrazione dei prodotti e dei sistemi, magari anche maturi, ma in grado di migliorare le performance di una macchina industriale, di un sistema o di un processo”. Ecco allora che la missione della divisione MDS è quella di diventare un partner sul mercato della trasmissione di potenza ad alta efficienza energetica, con l’obiettivo a lungo termine di trasformare Bonfiglioli in una figura chiave nel 44 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 settore degli azionamenti e delle soluzioni meccatroniche. MDS, quindi, ha l’ambizione di concentrarsi sull’offerta ai propri utenti di soluzioni integrate complete che minimizzino il loro consumo di energia, riducano il loro costo totale di proprietà, recuperino energia dai loro processi e offrano soluzioni ad alta precisione per soddisfare le loro specifiche esigenze. Insomma, la divisione meccatronica non si occupa della fornitura di semplici prodotti, ma della fornitura di soluzioni complete e adatte alle singole esigenze. Questa strategia sembra aver dato ragione all’azienda emiliana: la business unit MDS italiana nel primo semestre 2014 ha avuto un incremento del fatturato di oltre il 20% (rispetto al 2013) con un risultato sul territorio italiano in termini assoluti intorno ai 12 milioni di euro. Gli ordini nel primo semestre 2014 sono in costante crescita. A livello mondiale, invece, la divisione meccatronica ha incrementato dell’8% il fatturato, pari a 30 milioni di euro. È importante sottolineare che la divisione meccatronica Bonfiglioli raggiunge circa il 14% del giro d’affari dell’impresa bolognese. La soluzione completa Bonfiglioli per il motion control. A destra i servomotori BMD e riduttori epicicloidali di precisione serie TQ di Bonfiglioli. Un esperimento riuscito La divisione meccatronica si basa su due centri di ricerca dedicati alle moderne tecnologie, uno a Krefeld in Germania che produce inverter e uno a Rovereto, in provincia di Trento, che realizza i progetti dei motori brushless e dei moderni servoriduttori. Naturalmente qui c’è anche la sede degli uffici commerciali e la logistica. “Questo tipo di organizzazione - ha detto Bertoldi - ‘azienda nell’azienda’ offre ai nostri utilizzatori di usufruire di personale qualificato per risolvere singole e specifiche problematiche. Insomma, i tecnici MDS lavorano gomito a gomito con il cliente”. Questo approccio, ha rimarcato il responsabile, avviene fin dalle prime fasi della progettazione di una macchina o di un sistema. Ma non è tutto. La divisione MDS va oltre la partnership con l’utente. Essa si impegna a seguirlo quando decide di delocalizzare la sua produzione all’estero. Secondo gli ultimi dati disponibili diffusi dall’Istat (maggio 2014), i primi mesi dell’anno in corso hanno visto un’inversione di tendenza del fatturato dell’industria manifatturiera. I costruttori italiani di macchine e sistemi, in questo periodo, hanno incrementato produzioni e vendite. Bonfiglioli ha colto questo trend di crescita approcciando nuovi comparti industriali, fornendo soluzioni complete di motori, azionamenti, servo drive, riduttori di precisione, ecc. I settori che hanno dato maggiore impulso alla divisione meccatronica sono quelli delle macchine per la lavorazione della lamiera e piegatura dei tubi, macchine alimentari, dell’imbottigliamento, della plastica e le applicazioni che coinvolgono i motori per elettromandrini. Questi ultimi componenti hanno caratteristiche molto particolari, poiché vengono prodotti secondo le esigenze dell’utilizzatore. I comparti di utilizzo sono differenti: dalle macchine utensili per il metallo, fino alle macchine per la lavorazione del vetro e del legno. Alcuni modelli raggiungono velocità di rotazione fino a 30.000 giri/min e frequenze di pilotaggio fino a 1.000 Hz. Bonfiglioli ha sviluppato queste soluzioni integrate tra loro e non solo il singolo prodotto. Ciò comporta la convergenza di competenze in ambito meccanico, elettrico, elettronico e applicativo. Soluzioni secondo le esigenze Le competenze tecniche del personale della sede di Rovereto sono il riferimento per gli utilizzatori. Si tratta di una struttura flessibile in grado di sviluppare sia prodotti innovativi sia di collaborare con il cliente per specifiche problematiche. Alcune applicazioni, se necessario, sono sviluppate in partnership con l’utente finale. Questa filosofia coinvolge non solo l’ufficio tecnico, ma anche la produzione e la logistica di MDS. “Grazie a questa organizzazione abbiamo incrementato fatturato e ordini con numeri importanti. In un mercato molto competitivo, non possiamo permetterci che il cliente non abbia delle risposte concrete ai suoi problemi produttivi”, ha spiegato Bertoldi. Ecco allora l’importanza del confronto tra gli application engineering di MDS con l’utilizzatore. Ciò si traduce non solo nell’adottare prodotti di ultima generazione targati Bonfiglioli, ma aspetto più importante, integrarli tra loro. Valutare nell’insieme tutto il progetto della catena cinematica. L’integrazione di prodotti e servizi sembra essere la sfida dell’industria manifatturiera occidentale, al fine di aumentare la catena del valore ed essere più competitivi sul mercato. Un mercato non solo domestico, ma internazionale. “La divisione MDS ha respiro internazionale - conclude il responsabile - e si è organizzata per la di- progettare 383 • SETTEMBRE 2014 45 SCENARI ano BI-MU Mil2014 30/9 - 4/10 d F41 Pad. 11 Stan Il primo CAM integrato in Solid Edge e in SolidWorks Volumill TM Fresatura ad alta velocità • Fresatura ad alta velocità con strategie di “sfogliatura” del materiale (Volumill) • Riduzione dell’usura utensile (Riduzione costi) Fresatura - Tornitura Multifunzionali • Gestione completa delle macchine multifunzionali, contro mandrini, torrette, asse C, Y e B • Ambiente unico per le lavorazioni di tornitura e fresatura Elettroerosione a filo • Lavorazioni automatiche a 2 e 4 assi di sgrossatura, taglio e ripresa • Creazione personalizzata delle librerie tecnologiche per qualsiasi macchina • Modulo specifico per la creazione di elettrodi Fresatura a 4 o 5 Assi • Ogni lavorazione a 5 assi è gestibile in continuo o in posizionamento • Controllo completo (incluse le attrezzature) delle collisioni sul file ISO generato • Sviluppo automatico delle forature nello spazio Via Monfalcone, 3 20092 Cinisello Balsamo (MI) - ITALY Tel. +39 02 87213185 - 02 66014863 Fax +39 02 61293016 info@cimsystem.com 46 www.cimsystem.com progettare 383 • SETTEMBRE 2014 stribuzione delle proprie soluzioni tramite filiali in alcuni Paesi significativi come: Spagna, Francia, Germania, Turchia, Cina, India e USA. Per il mercato europeo sono impiegati circa quaranta addetti. Invece, per il L’interfaccia uomo/macchina (HMI). mercato cinese e indiano sono circa tredici i tecnici/commerciali dedicati a queste due importanti nazioni”. Automazione industriale Vediamo qui di seguito alcune soluzioni tecnologiche presentate dalla divisione meccatronica di Bonfiglioli, alla scorsa fiera SPS Italia 2014. Per i singoli inverter, la gamma di potenza dei nuovi azionamenti è di 160 - 400 kW. Collegando in parallelo in modo facile e a basso costo fino a tre azionamenti, è possibile realizzare applicazioni con gamma di potenza fino a 1.200 kW consentendo uno spazio minimo sul quadro. Passando ai servomotori BMD sono disponibili con sei nuove grandezze nell’intervallo di coppie (da 1,7 a 50 Nm), velocità (1.500 - 6.000 giri/min) e multiple opzioni di feedback. Grazie alla possibilità di progettare avvolgimenti dedicati per le combinazioni velocità/coppia l’utente può ottimizzare la sua applicazione. Secondo le necessità applicative sono disponibili più configurazioni: controllo della velocità a basso costo in modalità open loop. In abbinamento agli inverter AgilE, il motore BMD con l’opzione sensorless consente una soluzione più economica ed efficiente sul mercato; per le applicazioni di posizionamento i motori BMD con opzioni resolver controllati dagli inverter Active Cube rappresentano una soluzione ottimale; il motore BMD può essere equipaggiato di serie con le versatili opzioni di feedback assoluto EnDat o Hiperface in versione single-turn o multi-turn. Segnaliamo anche la recente soluzione dell’interfaccia uomo/macchina (HMI), una soluzione completa e coerente. Sono disponibili tre taglie di HMI con pannello touch screen da 3,5, 7 o 10” all’interno di un involucro piatto e robusto con grado di protezione IP65. Significative le prestazioni del display da 800 x 480 pixel a 65.536 colori e retroilluminazione led, che può essere letto da un angolo laterale fino a 70 gradi. Per la comunicazione interna, Ethernet, RS232/485 e USB sono di serie. Per la configurazione è possibile utilizzare il Tool V+ universale di Bonfiglioli Drives. In abbinamento agli inverter Bonfiglioli, questa interfaccia rappresenta una soluzione potente e a costi ottimizzati per svariate applicazioni industriali anche ‘PLC less’. Infine, i riduttori epicicloidali di precisione serie TQ di Bonfiglioli sono adatti per tutte le esigenze di motion control e posizionamento. Entro la fine dell’anno saranno disponibili i nuovi azionamenti integrati sul motore brushless, compatti, performanti e versatili. briefinglab.com NADELLA TI SEGUE SU OGNI TRAIETTORIA LE GUIDE CURVE NADELLA DISPONIBILI A STOCK CON 7 RAGGI GGI DI CURVAT CURVATURA CURVA VAT ATURA ATUR A VE IN R U DE C NIBILI I U G ISPO OX IN D ORA CCIAIO A Vantaggi e caratteristiche delle guide curve FSR per carichi MEDIO-LEGGERI: tTFUUPSJDJSDPMBSJDJSDVJUJPWBMJFBEBOFMMPEJTQPOJCJMJ t TFUUPSJDJSDPMBSJDJSDVJUJPWBMJFBEBOFMMPEJTQPOJCJMJ BTUPDLJOUSFUBHMJF ttBMUBWFMPDJUËEJUSBTMB[JPOF BMUBWFMPDJUËEJUSBTMB[JPOF ttTVDDFTTJPOFEJUSBUUJDVSWJFSFUUJMJOFJ TVDDFTTJPOFEJUSBUUJDVSWJFSFUUJMJOFJ QFSMBTQFDJmDBBQQMJDB[JPOF ttJEFBMJQFSBQQMJDB[JPOJOFMQBDLBHJOH JEFBMJQFSBQQMJDB[JPOJOFMQBDLBHJOH BTTFNCMBHHJPFJNQJBOUJEJWFSOJDJBUVSB tJEPOFJUËEJJNQJFHPJOBNCJFOUJBHHSFTTJWJ tJEPOFJUËEJJNQJFHPJOBNCJFOUJBHHSFTTJWJ SVMMJEJ HVJEBMVCSJmDBUJBWJUB SVMMJEJHVJEBMVCSJmDBUJBWJUB ttEJTQPOJCJMJ BODIF JO BDDJBJP JOPTTJEBCJMF EJTQPOJCJMJBODIFJOBDDJBJPJOPTTJEBCJMF tGBDJMJUËEJNPOUBHHJPFNBOVUFO[JPOFTFNQMJmDBUB NADELLA S.r.l. Via Melette 16 - 20128 Milano - Italia Tel. +39 02 27 093 297 - Fax +39 02 25 51 768 customer.service@nadella.it - www.nadella.it SCENARI Formare i professionisti del futuro ALBERTO MARZETTA Realizzare un ponte tra scuola e lavoro, favorire l’alternanza fra il mondo dell’istruzione e il mondo della produzione, preparare gli studenti, nello specifico, al mondo della robotica e dell’automazione industriale. Queste le basi dei progetti formativi messi in campo da Comau per le nuove generazioni Creare un ponte tra il mondo dell’istruzione e il mondo del lavoro, favorire l’alternanza scuola/lavoro, preparare in maniera adeguata studenti degli istituti tecnici, e laureati, all’ambito produttivo e, nello specifico, al mondo della robotica e dell’automazione industriale. Queste le premesse alla base dei progetti formativi messi in campo da Comau per le nuove generazioni di professionisti. Un impegno a tutto campo che abbraccia la formazione della scuola secondaria, la formazione post universitaria, e anche la formazione post diploma per studenti neo diplomati o per tutti coloro che desiderano riprendere un percorso di studi applicati anche a distanza dal diploma. Un’offerta completa affinché siano intercettate le esigenze, e le speranze, di chi - subito dopo le scuole secondarie o dopo il percorso accademico - cerca un approdo 48 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 esperienza valorizzata da un vero e proprio contratto di apprendistato retribuito - per comprendere le dinamiche aziendali, conoscere il mondo del lavoro e costruire la propria base esperienziale utile per il lavoro che verrà. Un progetto specifico A sinistra, uso del ‘teach pendant’, l’interfaccia uomo robot per la programmazione. In basso, i partecipanti al master in automazione industriale anno 2014. al mondo del lavoro e si interessa di processi e di automazione industriale. Il percorso formativo per universitari si concretizza nel ‘master’ in automazione industriale realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino. Durata biennale e programma ricco di formazione, ma soprattutto di esperienze e applicazioni dirette; sono le caratteristiche di fondo dell’offerta formativa che, giunta alla terza edizione con quella iniziata nel gennaio 2014, mantiene la caratteristica di master internazionale. Le richieste di iscrizione, infatti, sono giunte da tutto il mondo per i 25 posti disponibili: un successo garantito proprio dall’offerta formativo/professionale: ogni studente, durante il percorso di studi, è inserito in una divisione aziendale per lavorare, da subito e concretamente, sui progetti e affrontare sfide e problematiche. Un training doppio, dunque: da un lato la formazione - in aula, nei reparti produttivi, con laboratori e applicazioni tecniche individuali e di gruppo - dall’altro negli uffici, Comau è anche partner, per il secondo anno consecutivo, di un progetto formativo dedicato a chi desidera continuare, o riprendere, il percorso di studi tecnici nell’ambito dei sistemi meccatronici per l’industria. Il progetto, denominato Its, istituto tecnico superiore, arricchito dalla presenza di altre aziende torinesi di rilievo, si rivolge a tutti i periti che intendono approfondire le conoscenze in tecnologie robotiche e in tecniche di progettazione e produzione industriale. Basato su lezioni in aula e su esperienze dirette in fabbrica, attraverso visite applicative e uno stage finale (esperienza che viene confermata secondo disponibilità anno per anno) i corsi affrontano i diversi ambiti dell’engineering progettazione meccanica, elettrica, fluidica – di diretta applicazione nelle ‘business unit’ Comau ovvero body welding, powertrain e robotics. Comau contribuisce al progetto con 90 ore di formazione complessiva, divise tra le 55 della divisone robotics, 25 di body welding e 15 di powertrain. Nell’ambito della formazione robotica il percorso prevede, inoltre, l’esperienza diretta di programmazione di un robot nella sede aziendale di Grugliasco. Nella prima edizione, a seguito di un processo di ‘assessment’, due partecipanti al corso hanno preso parte allo stage e oggi sono dipendenti assunti dall’azienda progettare 383 • SETTEMBRE 2014 49 SCENARI A sinistra, scuola di programmazione del robot per movimento utensile. In basso, laboratorio per la programmazione del robot. Comau è partner del progetto ‘Rete robotica a scuola’, dedicato agli studenti delle scuole secondarie superiori. Il progetto è coordinato dal professor Enzo Marvaso (nella pagina a fianco). con contratto di apprendistato. A conferma di quanto siano concreti, e misurabili, gli sforzi di Comau, non solo in ambito di ore messe a disposizione, ma anche di effettive opportunità di lavoro offerte. Comau inoltre è partner del progetto ‘Rete robotica a scuola’, dedicato agli studenti delle scuole secondarie superiori. Il progetto, coordinato a livello nazionale dal professor Enzo Marvaso, è iniziato nel 2011 con la firma del protocollo d’intesa inter-istituzionale per lo sviluppo della robotica e della meccatronica e, successivamente, con la firma, a Roma in Campidoglio, del protocollo sulla robotica ludica e competitiva. Aiuti concreti L’accordo di rete sulla robotica educativa, primo protocollo d’intesa inter-istituzionale a livello nazionale sull’uso della robotica a scuola, prevede la realizzazione di celle robotizzate per istituti tecnici professionali, al fine di trasferire concretamente agli studenti conoscenze e competenze strategiche per il mondo del lavoro. Comau, in seno all’accordo, diven- 50 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 ta fornitore ufficiale di: celle didattiche standard - idonee a essere installate in ambiente scolastico e personalizzabile in casi particolari - facilmente integrabile con altri sistemi di automazione; un ambiente di utilizzo e sviluppo del software di simulazione di celle robottizzate Sim 3D Lite; formazione adeguata a docenti e studenti dell’ultimo anno di corso. La cella didattica, progettata direttamente con le scuole aderenti al progetto ‘Rete robotica a scuola’ è composta da un Robot Smart5 NS 16 con carico al polso di 16 kg e sbraccio di 1,65 m, controllato da un Controllo C5G (il controllo Comau di ultima generazione) allestito per applicazioni di manipolazione attraverso diversi organi di presa. Viene inoltre fornito un ‘teach pendant’, la pulsantiera operatore per la programmazione del robot, i software specifici per la software collision detection e l’automatic payload identification oltre ai ripari antinfortunistici disposti sui 4 lati della stazione con porta di accesso con ‘micro’ di sicurezza. La formazione è articolata in due momenti: un corso introduttivo riguardante l’uso e la programmazione del sistema robotizzato con controllo C5G, in cui vengono fornite, nei 5 giorni di corso, informazioni generali sul sistema Comau, una descrizione delle principali parti componenti dove sono illustrate funzioni, comandi dell’unità di controllo e norme di sicurezza specifiche. A questa prima fase è possibile aggiungere un secondo corso avanzato dedicato alla struttura e alle caratteristiche del linguaggio PDL2 con particolare attenzione ai concetti fondamentali della programmazione del robot. Il corso avanzato consente ai partecipanti di sfruttare al massimo le potenzialità del controllo tramite il linguaggio stesso. A contatto con l’azienda I corsi sono supportati dal manuale ‘Uso dell’unità di controllo’ e dal manuale ‘Programmazione del movimento’. L’offerta formativa, dopo una prima fase teorica di applicazione a scuola, prevede ulteriori sbocchi a diretto contatto con l’azienda. È infatti previsto un ulteriore corso, presso la sede di Comau a Grugliasco (TO) organizzato nell’ambito dei progetti di alternanza scuola/ lavoro. Il corso, tenuto da professionisti nell’ambito della progettazione e dell’engineering, affronta temi legati alla meccanica (metodi e strumenti di calcolo e progettazione dei bracci robotizzati), all’hardware (struttura del controllo, architettura componenti del controllo e parte di potenza) e al software (algoritmi di controllo, struttura del software, interfacciamenti con reti, applicazioni alto livello). Al corso può succedere uno stage, da concordare con Comau in merito a partecipanti e argomentazioni, che può riguardare, a scelta, i diversi ambiti di studio e applicazione della robotica: programmazione, controllo, schemi elettrici, sistema 3D di simulazione celle, manutenzioni e interventi di assistenza. I numeri del progetto ‘Rete robotica a scuola’, diffusi direttamente dal professor Marvaso durante l’edizione 2014 di RomeCup, tenutasi a Roma lo scorso marzo, (evento dedicato proprio alle applicazioni di robotica da parte degli studenti delle scuole e che ha il proprio momento apicale nella cerimonia di premiazione dei migliori progetti) sono davvero lusinghieri. Sono 7 le Regioni che hanno firmato il protocollo ‘Accordo di rete sulla robotica educativa’, 6 le reti costituite sul territorio nazionale, ben 44 le scuole secondarie superiori che stanno sperimentando il progetto. Le tipologie di scuole che hanno attuato le ‘curvature’ sulla robotica nel blennio e nel triennio sono gli istituti tecnici e professionali che hanno anche approfittato degli stage formativi in Comau. Il lavoro del futuro A livello formativo questo significa oltre 110 docenti formati e 3.500 studenti coinvolti i quali, nel 75% dei casi, hanno ottenuto un lavoro a tempo indeterminato nell’arco dei 3/6 mesi successivi al termine degli studi potenziati dal corso di robotica concordato con Comau. Il dato sottolinea, sotto un altro punto di vista, come l’automazione e la robotica siano davvero il lavoro del futuro. A dimostrarlo ci sono sia i dati divulgati dall’International federation of robotics - guidata dal manager Comau, Arturo Baroncelli - con un incremento su scala mondiale del 15% circa delle vendite dei robot, sia dati prettamente ‘scolastici’: il numero degli iscritti alle scuole in cui si insegna robotica crescono, in controtendenza rispetto ad altri istituti tecnici, con percentuali a doppia cifra. Attualmente sono attivi o in via di attivazione, quasi 30 laboratori di robotica, suddivisi nei 9 del Piemonte, i 14 della Campania nell’ambito della ‘Rete robotica Campania’ - uno in Veneto, uno in Calabria e uno nelle Marche. Due ulteriori laboratori sono in avviamento in Veneto. Questi dati di successo hanno valso, inoltre, l’individuazione di Comau come azienda destinataria del progetto europeo su robotica e meccatronica deciso nel memorandum Italia-Germania dell’ottobre 2013 e la sperimentazione del modello duale tedesco con la Germania, tramite un accordo intergovernativo tra i due ministeri dell’Istruzione italiano e tedesco. “L’Italia - come asserito durante RomeCup dal professor Marvaso - non è seconda a nessuno nell’ambito della formazione in robotica per ogni livello scolastico. È necessario insistere sui progetti di rete e di sensibilizzazione affinché le potenzialità del settore siano completamente espresse, in termini di tecnici preparati e posti di lavoro assegnati”. Comau, dunque, si conferma azienda all’avanguardia non solo per l’offerta tecnologica innovativa, ma anche per una visione di insieme del mondo della robotica, attenta ai professionisti del futuro e stimolo per il mercato del lavoro, in difficoltà in questo momento storico, ma particolarmente promettente negli ambiti della robotica e dell’automazione industriale. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 51 INCHIESTA I vantaggi (e i segreti) del Co-Design GABRIELE PELOSO Co-Design, progettazione collaborativa o social design sono tutti termini che indicano un metodo per lo sviluppo prodotto. Oggi l’innovazione passa La progettazione più avanzata non si limita al calcolo strutturale, ai materiali e alla geometria del prodotto, ma investe tecnologie un tempo impensabili: il Web, l’elettronica, l’informatica, la possibilità di trasmettere e ricevere dati da un oggetto, possibilmente in modo semplice e immediato. Ecco allora la necessità che l’intero progetto sia portato avanti da professionisti dalle competenze tecniche differenti. La conoscenza è al centro dello sviluppo. Essa può arrivare da chi sviluppa, dai clienti, dagli utilizzatori. 52 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Quali sono allora gli strumenti per il Co-Design? È difficile fare Co-Design? Cosa ha di nuovo questa metodologia di sviluppo? A queste e ad altre domande hanno risposto alcuni progettisti e designer italiani. La parola a: Luca Bedon, engineering technologies leader di Avio Aero; Luciano Galimberti, presidente di ADI-Associazione per il design industriale; Ernesto Carretta, responsabile Metra Consulting; Flavio Manzoni, direzione design Ferrari, incontrato alla XXIII edizione del Compasso d’Oro; Luigi Pascali, application attraverso la creazione di nuovi oggetti sempre più complessi, funzionali e con uno stile in grado di conquistare il gusto dei consumatori. Pena l’esclusione dal mercato. Come fare? I PROTAGONISTI “Questo approccio - sottolinea LUCA BEDON, engineering technologies leader di Avio Aero- consente di ridurre significativamente il tempo necessario a finalizzare il prodotto minimizzando inoltre i rischi di ricircoli dovuti alla non condivisione a monte delle scelte di progettazione. Anche nel mondo aeronautico non si può più prescindere da concetti di time to market e ‘buono subito’. Dopo diversi anni di lavoro secondo questo approccio, per i nostri ingegneri è naturale pensare e progettare pensando alle possibili implicazioni derivanti dalle loro scelte in termini di industrializzazione e impatto sul costo del prodotto”. “È nel DNA delle aziende appartenenti al Gruppo Metra - ha detto ERNESTO CARRETTA, responsabile Metra Consulting- l’attitudine a sviluppare, in collaborazione con il cliente, l’applicazione che preveda l’impiego dell’estruso in alluminio, mettendo in campo la propria esperienza sulle tecnologie di competenza lungo tutta la filiera di riferimento: fonderia di riciclo, estrusione, finiture superficiali, lavorazioni meccaniche. Più nello specifico, Metra Consulting, supporta il cliente nell’ottimizzazione del disegno della sezione estrusa in relazione a tutti gli aspetti che la caratterizzano”. “Il Co-Design, - commenta LUCIANO GALIMBERTI, presidente di ADI-Associazione per il design industriale - unisce in un unico tavolo le competenze multidisciplinari necessarie alla definizione del percorso progettuale, l’utente finale, coinvolto come elemento attivo, è determinante nella contribuzione all’esito positivo del progetto. L’adozione sistematica del Co-Design può permettere di ridurre il time to market in maniera sensibile ed è in grado di rispondere in modo mirato ai desideri inespressi dell’utente comune”. engineer food&beverage and PA di Festo. Collaborazione, ricerca e innovazione sono argomenti importanti non solo a livello aziendale o di singolo Paese, ma coinvolgono anche le Istituzioni UE (programma Horizon 2020) e le imprese di tutto il mondo. Ecco come i team di progettazione applicano questa metodologia di progettazione. fornitori. Dallo studio delle forme, ai materiali, la produzione degli stampi, la prototipazione rapida, i controlli della qualità e i collaudi. L’approccio è davvero a 360°. I vantaggi sono tangibili, sia nel risultato finale sia dal punto di vista economico e dalla riduzione del time to market. “Il Co-Design - esordisce Galimberti -, unisce in un unico tavolo le competenze multidisciplinari necessarie alla definizione del percorso progettuale, l’utente finale, coinvolto come elemento attivo, è determinante nella contribuzione all’esito positivo del progetto, l’adozione sistematica del Co-Design può permettere di ridurre il time to market in maniera sensibile ed è in grado di rispondere in modo mirato ai desideri inespressi dell’utente comune. È una pratica strategica nella definizione del processo di industrial design, le interconnessioni e i contributi concettuali dei diversi attori del progetto, e non ultima la partecipazione attiva degli utenti finali quali stakeholder, arricchiscono il magma tecnico culturale che la sapiente regia del designer può plasmare in tempi contenuti nel prodotto/ servizio che l’industria andrà a offrire”. “Questo approccio - dice Bedon - consente di ridurre significativamente il tempo necessario a finalizzare il prodotto minimizzando inoltre i rischi di ricircoli dovuti alla non condivisione a monte delle scelte di progettazione. Anche nel mondo aeronautico non si può più prescindere da concetti di time to market e ‘buono subito’. Un prodotto migliore La progettazione tramite Co-Design investe molte aree aziendali, clienti e progettare 383 • SETTEMBRE 2014 53 I PROTAGONISTI INCHIESTA “Il Co-Design - interviene FLAVIO MANZONI della Direzione design Ferrari - è un aspetto sicuramente importante per lo sviluppo di nuovi prodotti. Esso permette la collaborazione con altri soggetti capaci esterni al committente, generalmente sono professionisti molto preparati. È un arricchimento di professionalità per entrambi. Si tratta di super esperti di determinate tecnologie e il confronto di idee rappresenta un momento di crescita per tutti i soggetti coinvolti. Infatti, alcune aziende del comparto automobilistico si affidano a veri e propri strategic partner, anche internazionali, utilizzando le loro specifiche conoscenze”. “L’attività di Co-Design - risponde LUIGI PASCALI, application engineer food&beverage and PA di Festo - è spesso necessaria in quanto non sempre i prodotti a catalogo sono adatti all’applicazione del cliente. In questo modo nascono dei prodotti completamente nuovi o delle varianti di prodotti già esistenti. Nel settore food & beverage, per esempio, abbiamo sviluppato diversi prodotti in Co-Design lavorando fianco a fianco con i tecnici di grandi aziende utilizzatrici che sono leader di mercato nel loro settore. È da queste importanti realtà, infatti, che nascono esigenze sempre nuove, che ci spingono a realizzare prodotti vincenti”. Dopo diversi anni di lavoro secondo questo approccio, per i nostri ingegneri è naturale pensare e progettare pensando alle possibili implicazioni derivanti dalle loro scelte in termini di industrializzazione e impatto sul costo del prodotto”. “L’attività di Co-Design - risponde Pascali - è spesso necessaria in quanto non sempre i prodotti a catalogo sono adatti all’applicazione del cliente. In questo modo nascono dei prodotti completamente nuovi o delle varianti di prodotti già esistenti. Nel settore food & beverage, per esempio, abbiamo sviluppato diversi prodotti in CoDesign lavorando fianco a fianco con i tecnici di grandi aziende utilizzatrici che sono leader di mercato nel loro settore. È da queste importanti realtà, infatti, che nascono esigenze sempre 54 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 nuove, che ci spingono a realizzare prodotti vincenti. I sistemi che si sviluppano in queste circostanze sono quelli che successivamente saranno richiesti anche da tutti gli altri utenti. Per questo motivo investiamo molto tempo e risorse in questa attività”. “Il Co-Design - ha esordito Manzoni - è un aspetto oggigiorno importante per lo sviluppo di nuovi prodotti. Esso permette la collaborazione con altri esperti di progettazione esterni al committente, generalmente sono professionisti con forte know-how in un settore specifico. È un arricchimento di professionalità per entrambi. Si tratta si super esperti di determinate tecnologie e il confronto di idee rappresenta un momento di crescita per tutti i soggetti coinvolti. Infatti, alcune aziende del comparto automobilistico si affidano a veri e propri strategic partner anche internazionali; grazie al loro expertise sono varie le componenti dell’auto che vengono sviluppate in Co-Design: dall’impianto frenante, all’elettronica di bordo, dai pneumatici all’interfaccia uomo-macchina”. “È nel DNA delle aziende appartenenti al Gruppo Metra - ha detto Carretta l’attitudine a sviluppare, in collaborazione con il cliente, l’applicazione che preveda l’impiego dell’estruso in alluminio, mettendo in campo la propria esperienza sulle tecnologie di competenza lungo tutta la filiera di riferimento: fonderia di riciclo, estrusione, finiture superficiali, lavorazioni meccaniche. Più nello specifico, Metra Consulting, supporta il cliente nell’ottimizzazione del disegno della sezione estrusa in relazione a tutti gli aspetti che la caratterizzano. Sicuramente - ha continuato - l’approccio integrato tra produttore e fornitori per la migliore definizione di un nuovo prodotto, risulta la via ottimale per arrivare ad un buon esito del progetto. Per centrare al meglio gli obiettivi ricercati è necessario un pieno coinvolgimento di tutti i detentori delle tecnologie che concorrono alla realizzazione dei vari componenti. È importante un dialogo su tutti i tavoli di discussione, e una piena comunicazione delle eventuali criticità da superare, in modo da procedere in maniera coordinata all’avanzamento degli sviluppi richiesti”. Gli strumenti per il Co-Design Lo scambio di idee e progetti condivisi sono un aspetto della progettazione collaborativa. Ma non è tutto. Quali moderni strumenti tecnici sono messi in campo per affrontare metodi di Co-Design? Studio dei materiali, immagini da utilizzare, disegni, relazioni di fattibilità, analisi dei risultati emersi, social network ecc. “Per portare avanti queste attività commenta Pascali - ci incontriamo periodicamente con i tecnici delle aziende clienti discutendo l’applicazione specifica in cui verrà utilizzato il prodotto, successivamente viene illustrata la proposta avvalendosi di modelli CAD e disegni tecnici. In una fase più avanzata si analizzano i risultati dei test a cui sono stati sottoposti i prototipi e infine il prodotto è validato direttamente sulla macchina del cliente con specifici field test a cui siamo chiamati a partecipare attivamente dando suggerimenti e supporto. In ognuna di queste fasi possono scaturire input per apportare delle modifiche al progetto del prodotto”. “I prodotti, sempre più chiaramente proposti a una determinata fascia di mercato - prosegue Manzoni - possono essere sviluppati secondo i bisogni degli utenti finali, ma vanno progettati soprattutto anticipando i loro desideri inespressi, precorrendo per così dire la naturale evoluzione delle cose. Ecco allora la necessità di utilizzare le nuove tecnologie in ‘ottica user-centered’. Chi investe in innovazione tecnologica generalmente ne ha un beneficio e un ritorno economico. L’integrazione dei processi è una delle strategie aziendali più coinvolgenti. Prima su tutte posso segnalare l’utilizzo del PLM, un approccio integrato, basato su metodologie di organizzazione del lavoro collaborati- vo, che permette anche di apportare innovazioni di prodotto durante tutto il ciclo di vita. La progettazione crea oggi una mole di dati decisamente utili per una serie di aree aziendali che vanno anche oltre la fase di disegno progettuale. Infine, l’utilizzo della rete e lo scambio di informazioni via Web è un metodo interessante che sta emergendo in questi ultimi anni”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Bedon: “Il PLM, per la condivisione dei modelli 3D dei nostri componenti, strumenti di analisi integrati con le macchine usate in produzione, condivisione di process capability sono solo alcuni degli strumenti fondamentali del co-design. Ingegneri e tecnologi condividono costantemente queste informazioni per giungere a una definizione del prodotto in grado di soddisfare la specifica tecnica tenendo in conto degli aspetti realizzativi. Tutto questo proiettato sempre più su una scala globale con siti localizzati in Paesi diversi”. “Calando il Co-Design nel processo di invenzione-produzione del prodotto - interviene Galimberti -, il product lifecycle management è senza dubbio uno degli strumenti più utilizzati per connettere le risorse interne ed esterne a un’azienda e il cloud computing è la fonte comune alla quale poter attingere i dati necessari allo svilup- po. L’uso dei social network, ha un carattere decisamente più esplorativo, il coinvolgimento di social media user può sostituire in modo più diretto i focus group”. “Il supporto di Metra Consulting - dice Carretta -, oltre alle indicazioni progettuali basate sul know-how delle leghe alluminio e dell’estrusione, utilizza anche strumenti evoluti per le verifiche di dettaglio. Nell’ambito della rappresentazione grafica sono impiegati CAD 2 e 3D, con tool di ausilio specifici per la progettazione meccanica, per dettagliare i componenti che insieme all’estruso realizzano un sotto-assieme funzionale. A completare l’offerta software vi è un programma di calcolo FEM su piattaforma MSC Nastran che permette la simulazione strutturale lineare e non lineare sia statica sia dinamica, l’analisi di contatto, l’analisi termica stazionaria o di transitorio. In aggiunta all’attività di simulazione virtuale, è possibile realizzare dei prototipi in grado di replicare la morfologia del componente tramite stampanti 3D per le verifiche di idoneità geometrica. In questo modo il lancio delle attrezzature d’estrusione è effettuato quando sono state verificate, con ragionevole certezza, tutte le condizioni di eventuale criticità funzionale”. Difficoltà e soluzioni Il Co-Design è un metodo organizzativo che sempre più sta interessando le attività di sviluppo di nuovi prodotti e che, in ambiti di tecnologia spinta, aerospazio, difesa e automotive è ormai consolidato da tempo. Quali sono le difficoltà, se esistono, e le relative soluzioni? La risposta arriva dalle aziende. “Il Co-Design richiede una guida abile e sensibile alle istanze di ciascuno degli interlocutori raccolti attorno al tavolo progettare 383 • SETTEMBRE 2014 55 INCHIESTA della discussione di indirizzo lavori afferma Carretta -, ma al contempo determinata nel rispetto degli obiettivi di prestazione, costo e tempo di sviluppo. Non è un esercizio semplice, ma, oggi, in un mondo sempre più competitivo, è la strada obbligata per l’ottimizzazione dell’attività nella quale si è impegnati e dalla quale dipende buona parte del successo del progetto o prodotto che si vuole realizzare, con vantaggi reciproci per tutti coloro che sono chiamati al suo sviluppo”. “Direi che di per sé non è un’attività difficile - conclude Pascali - ma è molto complessa in quanto occorre interfacciarsi con molte persone all’interno dell’azienda cliente, dai tecnici progettisti ai manutentori, ai responsabili del progetto, ognuno con le proprie necessità. Spesso emergono degli input molto diversi, a volte anche in contrasto tra loro, e bisogna essere in grado di discernere cosa sia più utile per realizzare 56 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 il prodotto più adeguato a soddisfare l’applicazione del cliente”. Bedon aggiunge che: “Può non essere immediato e richiede uno sforzo da parte di tutti per andare aldilà delle funzioni e saper lavorare nella matrice. È l’espressione più completa del concetto di lavoro in team interfunzionale in cui tutti condividono il medesimo obiettivo finale e non si è più responsabili solo della propria parte. Quando ciò accade, i risultati sono eccezionali”. “Non è un metodo difficile da applicare - commenta Manzoni - anche perché il Co-Design esiste ormai da decenni. Oggi, il vantaggio è quello di poter utilizzare nuove tecnologie che facilitano la progettazione collaborativa. Ciò avviene anche per periodi relativamente brevi, ma molto intensi, in stretta sinergia. Gli strumenti utilizzati dal team di progettisti che coordino sono la realtà virtuale e il rapid prototiping. Queste tecnologie non solo permettono una più facile collaborazione nello sviluppo in tempo reale dell’idea, ma anche di modificare in itinere prodotti esistenti”. “Calare il processo di Co-Design - conclude Galimberti - nella realtà produttiva italiana, come dice il mio collega designer Massimo Farinatti, che mi affianca nel Comitato direttivo ADI, può incontrare ancora degli ostacoli, legati in egual misura a una scarsa definizione del tavolo di regia, che dovrebbe essere affidato al designer, come anche alla scarsa attitudine alla cooperazione fra le parti. L’analisi dei desideri inespressi degli utenti finali è utilizzata ancora in modo marginale, l’uso dei social è visto più come un possibile mezzo di pubblicità virale piuttosto che come uno strumento di conoscenza. L’auspicio è che il co-design, strumento strategico focalizzato a quello che viene definito human centered design possa diventare pratica comune del processo creativo-produttivo”. Soluzioni intelligenti avvicinano il nostro futuro } Perfetto ovarci a Venite a tr 14 EIMA 26 0 2014 novembre -1 Bologna 12 nd B1 Pad 18, Sta Ogni macchina mobile per movimentare carichi ha bisogno di funzionalità specifiche per il tipo di lavoro che è chiamata a svolgere: sollevare, ruotare, depositare o semplicemente spostarsi nell’area di lavoro. Di questo si occupano gli specialisti Rexroth, che, grazie agli azionamenti ed ai controlli elettroidraulici dei sistemi Rexroth, garantiscono l’accuratezza dei movimenti macchina, l’ottimizzazione dei consumi e l’assistenza in tutto il mondo. Rexroth offre una tecnologia innovativa, prodotti affidabili e soluzioni sviluppate per soddisfare le esigenze dei costruttori di macchine e utilizzatori delle stesse. Bosch Rexroth Oil Control S.p.A. Via Leonardo da Vinci, 5 - 41015 Nonantola - Modena www.boschrexroth.com/compacthydraulics Bosch Rexroth S.p.A. S.S. Padana Superiore 11, n. 41 - 20063 Cernusco s/N - Milano www.boschrexroth.it/mobilehydraulics BOSCH_REXROTH-Agricultural-PROGETTARE-210x297-201407.indd 1 The Drive & Control Company 31/07/14 12:16 INCHIESTA Rivoluzione e lettrica nell’automotive MARCO ZAMBELLI La tecnologia è pronta, gli incentivi statali sono allocati, le prestazioni sono superiori alla tipologia tradizionale ed è caratterizzata da un modello industriale più leggero: le e opportunità della nuova mobilità elettrica sono davvero molteplici. Vediamo ono davver quali sono anche he in Italia I veicoli elettrici sono un fenomeno destinato ormai a prendere piede, con molte case automobilistiche che già presidiano questo nuovo paradigma della mobilità, che offre vantaggi in termini di costi energetici e sociali congiuntamente a prestazioni del motore superiori, a fronte di una maggiore semplicità costruttiva. Un’opportunità anche cos l’Italia, dove sono già diversi i per l’I costruttori attivi nel comparto eletcostrutto dove molto si deve ancora trico, ma do un’infrastruttura ffare, fa re, sia per creare c dii postazi postazioni di ricarica, sia per d quanto concerne i fondi a suppordell’acquisto di veicoli elettrici, to d pure previsti dal nuovo Decreto crep scita che pone però ancora attenzione maggiore al termico a basse emissioni. Fattore che lascia l’Italia indietro rispetto alle esperienze già sorte in altri Paesi europei. Semplicità costruttiva Veicoli ibridi plug-in con motore elettrico e termico in parallelo, veicoli extended range, con un picco- 58 progettare 383 • SETTEMBRE EMBRE 2014 GIAMPIERO CAMILLI, membro Anie Gruppo E-Mobility: “La mobilità elettrica è già una realtà, e rappresenta una grande opportunità per l’industria italiana, in quanto la maggiore semplicità costruttiva del veicolo permette di entrare nel mercato senza grossi investimenti: un veicolo elettrico non ha infatti cambio, né frizione, né olio. Offre inoltre superiori prestazioni, a partire dalla silenziosità di guida, ma anche in fase di accelerazione, in quanto un motore elettrico ha coppia massima a qualsiasi numero di giri, deve anzi intervenire l’elettronica a limitare l’accelerazione, che altrimenti sarebbe pari a quella di un missile”. I PROTAGONISTI lo motore termico che ricarica un motore elettrico posto in serie, e infine veicoli elettrici a batteria veri e propri con completa autonomia in elettrico. Sono le tipologie di veicoli elettrici stradali e di tecnologie oggi già disponibili, un nuovo paradigma pronto a rivoluzionare il mondo automotive, grazie a prestazioni superiori e modalità costruttive semplificate rispetto alle vetture con power train tradizionale, come spiega Giampiero Camilli, membro Anie Gruppo E-Mobility: “La mobilità elettrica è già una realtà, e rappresenta una grande opportunità per l’industria italiana, in quanto la maggiore semplicità costruttiva del veicolo permette di entrare nel mercato senza grossi investimenti: un veicolo elettrico non ha infatti cambio, né frizione, né olio. Offre inoltre superiori prestazioni, a partire dalla silenziosità di guida, ma anche in fase di accelerazione, in quanto un motore elettrico ha coppia massima a qualsiasi numero di giri, deve anzi intervenire l’elettronica a limitare l’accelerazione, che altrimenti sarebbe pari a quella di un missile”. Diversi sono i vantaggi offerti dalle auto elettriche, ovvero veicoli con produzione di CO2 inferiore ai 50 g/ km. I vantaggi possono essere considerati su tre parametri: innanzitutto, a livello di bolletta energetica, per cui dati del Cives (Commissione italiana veicoli elettrici stradali) mostrano un milione di veicoli in Italia farebbero risparmiare 3 miliardi in petrolio, risorsa il cui costo è previsto in aumento nel prossimo futuro. Ma vi sono anche risparmi legati ai costi sociali nella sanità, dal momento che la diffusione dei veicoli elettrici porterebbe a eliminare le polveri sottili, dovute per il 74% al traffico urbano. Non da ultimo, le Direttive europee impongono la GIANLUCA DONATO, membro Anie Gruppo E-Mobility: “Guidare un’auto elettrica è un’esperienza completamente nuova, che offre emozioni uniche e totale affidabilità: in un anno e mezzo da che la utilizzo, non ha mai richiesto manutenzione. Altro discorso ancora è quello dell’autonomia. Guidare un’auto elettrica comporta un cambio di prospettiva, non più pensare di uscire per fare il pieno di carburante, ma pensare di uscire con l’auto carica a sufficienza per coprire il percorso da fare, tornando quindi a casa ancora con un poco di carica residua, e oggi l’autonomia che le auto elettriche offrono è di almeno 100 km, più che sufficiente a coprire le esigenze di tutti i giorni”. riduzione di CO2, possibile con i veicoli elettrici: “Nel complesso spiega Camilli - sommando questi tre parametri è possibile valutare il costo per il Paese dei veicoli tradizionali a combustione interna in 6 centesimi di euro al km, contro 1,8 centesimi degli elettrici o ibridi”. Rinnovabili e smart grid Il veicolo elettrico si presta molto bene anche allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili: è possibile infatti immaginare postazioni di ricarica integrate dove bastano 20 m2 di pannelli solari che forniscono 3 kW di energia per ricaricare in 7-8 ore il veicolo, consentendo di percorrere gratuitamente 150 km al giorno. “E viaggiando con il sole c’è anche da aspettarsi agevolazioni fiscali - spiega ancora Camilli -. Il discorso vale anche per l’eolico, una grande turbina da 3 MW potrebbe far funzionare 750 veicoli elettrici per un anno. Su questo fronte, anche il discorso dello storage energetico sta avanzando: vi sono turbine a vento che stanno ferme quando non c’è richiesta, mentre progettare 383 • SETTEMBRE 2014 59 INCHIESTA Un esempio di infrastruttura integrata con un sistema fotovoltaico. avendo in rete le auto collegate con le batterie, sarebbe possibile immagazzinare l’energia quando disponibile, per poi utilizzarla nei momenti di picco, anche per alimentare le utenze domestiche, implementando il concetto di smart grid e smart city”. A fronte di superiori prestazioni e maggiore semplicità costruttiva, il problema dei veicoli elettrici restano ancora le batterie: oggi ci sono diverse tecnologie disponibili, batterie ai sali fusi, usate su grossi mezzi come bus, e batterie a ioni di litio per le auto, che forniscono 24-25 kWh per un’autonomia di circa 150 km. “Studi in corso che ipotizzano la possibilità di aumentare di 10 o anche 20 volte la densità energetica - illustra Camilli -: batterie a ioni di litio aria, con catodo di ossigeno, o a ioni litio alluminio o zolfo. Servono però ancora alcuni anni per l’industrializzazione, ma vi si sta lavorando molto, e il giorno in cui il problema verrà risolto, l’auto elettrica sarà del tutto sostituibile all’auto a benzina”. Inoltre, le 60 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 batterie agli ioni di litio devono lavorare in range di temperatura idealmente compreso tra i -5 e i 40/50 °C, richiedendo pertanto un sistema di condizionamento dedicato che, insieme all’elettronica a bordo che gestisce la ricarica, fa lievitare il costo del pacco batterie, oggi nell’ordine dei 10-12 mila euro, tenendo alto il prezzo di questa tipologia di veicoli. Per quanto riguarda il problema dell’autonomia, chi già impiega un’auto elettrica sostiene trattarsi più che altro di un problema psicologico, come spiega Gianluca Donato, membro Anie Gruppo EMobility: “Guidare un’auto elettrica è un’esperienza completamente nuova, che offre emozioni uniche e totale affidabilità: in un anno e mezzo da che la utilizzo, non ha mai richiesto manutenzione. Altro discorso ancora è quello dell’autonomia. Guidare un’auto elettrica comporta un cambio di prospettiva, non più pensare di uscire per fare il pieno di carburante, ma pensare di uscire con l’auto carica a sufficien- za per coprire il percorso da fare, tornando quindi a casa ancora con un poco di carica residua, e oggi l’autonomia che le auto elettriche offrono è di almeno 100 km, più che sufficiente a coprire le esigenze di tutti i giorni”. Con al limite la possibilità di ricorrere alla cosiddetta tecnica del biberonaggio, ovvero fare un piccolo rabbocco in modalità di ricarica rapida fuori casa, per avere un poco di autonomia aggiuntiva. Panorama normativo La normativa europea in tema di mobilità elettrica in Europa è già molto avanzata, e anche per l’Italia la proposta di direttiva uscita a gennaio 2013 prevede 150 mila punti di ricarica pubblici entro il 2017, ma nel nostro Paese ne sono previsti dieci volte di più privati, con previsione pertanto di circa 1.200 mila punti di ricarica, una grande opportunità per installatori e per l’industria collegata. “Il panorama normativo è però complesso - spiega Camilli - per cui occorre che gli installatori siano a conoscenza delle norme impianti, delle tipologie di ricarica e di connessione possibili per sapere come muoversi”. Innanzitutto, la ricarica può infatti essere privata, nel garage di casa, oppure semi-pubblica, ad esempio nei parcheggi di grandi centri commerciali, o ancora pubblica, con colonnine di ricarica in giro per la città, con modalità di ricarica lenta (da casa con disponibilità di 3 kW che richiede circa 8 ore per la ricarica completa), oppure semi-veloce, magari nel parcheggio aziendale dove dispongo di una potenza maggiore e posso ricaricare in un’ora, e infine rapida o ultra-rapida, con possibilità di ricaricare in 10-15 minuti. Vi sono poi 4 tipi di connettori, tra cui il tipo 3A impiegato per i veicoli leggeri in Italia, e un tipo universale 3C proposto dai tedeschi con speciali schermi di protezione che impediscono di toccare spinotti e alveoli. Vi sono poi diverse tipologie di collegamento del cavo e quattro modalità di connessione ammesse: il modo 1, tramite semplice prolunga, è ancora permesso in ambienti privati sotto stretta sorveglianza del proprietario. Il modo 3 prevede invece un sistema di comunicazione di sicurezza tra colonnina e veicolo, detto PWM, pulse width modulation, onde quadre a frequenza variabile con cui veicolo e colonnina dialogano, trasferendo tutta una serie di informazioni intese a ottimizzare la ricarica, per non stressare il pacco batterie e garantirne la durata (ad oggi garantita in circa dieci anni dai costruttori, con mantenimento delle prestazioni di carica del 70%), ad adattare la potenza erogata al tipo di caricabatterie, alla dimensione del cavo di connessione, alla disponibilità di energia e al costo corrente, oltre progettare 383 • SETTEMBRE 2014 61 INCHIESTA che a raccogliere dati per tracciare l’impiego a livello di rete, tutte funzioni al momento ancora allo stato progettuale. Esistono poi un modo 2, che prevede una in-cable Control box, un generatore di segnali che svolge tutte le funzioni della colonnina, e infine un modo 4 per la ricarica rapida in corrente continua con sistema chiamato ChadeMo. “Attualmente la Comunità europea sta lavorando per giungere a una unificazione - spiega Camilli -, ma ci vorrà ancora forse un anno prima che vi si giunga, anche se ciò 62 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 non rappresenta un problema in quanto i costruttori possono garantire piena interoperabilità fornendo tutti i cavi, le prolunghe e le prese necessari”. Incentivi all’elettrico Intanto, anche il panorama legislativo italiano si muove nel senso della mobilità elettrica: fino al 2015 il Decreto crescita stanzia 120 milioni di euro per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, comprese però anche le altre categorie a basso impatto, gas, metano e GPL. Nello specifico, dei 50 milioni di fondi statali per il 2013, 35 sono destinati alle aziende, nella forma di un incentivo pari a un massimo di 5mila euro, per accedere al quale l’azienda deve però rottamare un veicolo che abbia 10 anni, appesantimento che il Cives si sta impegnando a far togliere. Altri 15 sono destinati a privati che acquistano un veicolo ecologico, dei quali 5 milioni nello specifico per elettrici (veicoli con emissioni fino a 50 gr di Co2), con 2.500 euro dal venditore e 2.500 dal Ministero, per un totale di 2.000 veicoli nel 2013, già tutti venduti. Il Decreto nel 2012 ha inoltre stanziato 20 milioni per la messa in atto di un piano infrastrutturale di colonnine di ricarica da parte delle amministrazioni pubbliche, mentre dal 1° giugno 2014 un’altra disposizione prevede l’obbligo di un punto di ricarica per auto elettrica per ogni posto auto in edifici non residenziali superiori ai 500 m2. “Rispetto alle esperienze in altri Paesi europei, c’è ancora molto da fare - conclude Camilli -: pensiamo all’Estonia, che ha inaugurato una infrastruttura di ricarica con postazioni ogni 50 km, o alla Danimarca, dove è nato un gestore dedicato alla mobilità elettrica. Con il Cives stiamo cercando di lavorare con le commissioni ministeriali perché l’anno prossimo si dia un incentivo superiore all’industria dell’elettrico e ibrido, e meno al termico ecologico, le cui economie di scala industriali sono già state ottenute. Così come ci stiamo impegnando per far sì che il prossimo anno i fondi per l’infrastruttura vengano dati anche ai privati, affinché la mobilità elettrica possa finalmente decollare anche nel nostro Paese”. “Una Grande Spinta alla Qualità” Presse ed Unità elettriche Serie SA t4 modelli con forza da 10 a 100kN I cilindri della Serie SA sono strumenti ideali quando si voglia eseguire e controllare con precisione il processo di pressatura. Sono disponibili come attuatore singolo o come pressa completa e certificata. Vite con tecnologia a rulli satelliti. Precisione ed affidabilità anche nelle condizioni più gravose. tDPOUSPMMPDPTUBOUF della velocita della forza e della posizione tBSSFTUPQSFDJTPBWBMPSFEJGPS[B o di corsa raggiunto tVUJMJ[[BCJMJJOUSB[JPOFF in spinta La qualità è garantita dai sistemi di controllo Alfamatic. Alcuni esempi applicativi: G&B COMUNICAZIONE ASSEMBLARE PRESSARE CLINCIARE RADDRIZZARE CALIBRARE CLASSIFICARE VALORI DI ROTTURA VALORI DI FLESSIONE 20010 S. 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È questo quanto emerge dall’analisi elaborata dall’ufficio studi di Assiot, l’associazione italiana dei costruttori di organi di trasmissione, movimento e potenza. Rispetto alla flessione del fatturato complessivo del 2012 (-5,2%), che si confrontava con il sostenuto recupero del biennio precedente 2011-2010 caratterizzato da tassi di crescita elevatissimi, per l’industria italiana di settore il 2013 si è chiuso con un fatturato complessivo che supera i 6,2 miliardi di euro e con un leggero incremento (+0,7%) rispetto all’anno precedente. La prima parte di quest’anno evidenzia un trend di sostanziale stabilità rispetto al 2013, con un andamento molto diverso a seconda dei mercati di sbocco: in particolare risultano stabili i comparti automobilistico e agricolo, positivi quello dei veicoli industriali e oil&gas mentre soffrono eolico e siderurgico. Una sostanziale tenuta è stimata anche per i restanti mesi del 2014, nonostante il perdurare di un clima incerto e un quadro generale debole. Nel panorama mondiale delle trasmissioni di movimento e potenza l’Italia continua a giocare un ruolo di primissimo piano mentre in Europa segue a ruota la Germania. Carraro confermato presidente Anche per il prossimo biennio è stato riconfermato presidente di Assiot Tomaso Carraro (Carraro Group), che verrà affiancato da Paolo Ramadori (Oerlikon Graziano) e da Assunta Galbiati (Galbiati Group) nel ruolo di vicepresidenti (nella foto). Rinnovato il Comitato esecutivo e il Consiglio direttivo. Alla riconferma a capo di Assiot si aggiunge per Tomaso Carraro anche la nomina a nuovo presidente di Eurotrans, il comitato europeo dei produttori di sistemi per la trasmissione di potenza che rappresenta gli interessi di 600 aziende con un fatturato aggregato pari a oltre 37 miliardi di euro e 160.000 collaboratori. Il neo presidente europeo ha lanciato la proposta di creare un tavolo di lavoro con le varie associazioni nazionali che dovrà sfociare in breve tempo nella condivisione da parte di tutti di alcuni principi. “A questo seguirà una fase di lavoro per costruire una nuova Eurotrans che rappresenti al meglio le nostre industrie partendo dall’assioma che ogni singola azienda, ma direi di più ogni singola nazione, nel lungo termine non sarà in grado di affrontare da sola la sfida dei mercati globali - aggiunge - e che al contrario come settore industriale europeo unito saremo in grado di mantenere la leadership delle nostre imprese”. “Dopo le forti perdite del 2009 e il rimbalzo del 2010, possiamo affermare di essere ritornati ad una situazione di cosidetta normalità nonostante la crisi abbia negativamente impattato in termini di erosione del margini e riduzione della capacità di programmazione - ha commentato Tomaso Carraro -. Dopo la crisi del 2009 è evidente che le nostre aziende hanno dovuto cambiare pelle, diventare più flessibili, con tempi di risposta più rapidi e sempre più reattive anche nella diversificazione dei propri prodotti”. Analisi nel dettaglio Analizzando le singole voci commerciali le consegne su mercato interno presentano un dato sostanzialmente positivo (+0,4% 2013 rispetto al 2012) dovuto principalmente a due fenomeni: il primo, più strutturale, legato alle ‘esporta- zioni indirette’ ovvero la vendita di componenti a clienti nazionali che esportano prodotto finito all’estero e il secondo, che sta prendendo piede nell’ultimo anno, del cosiddetto reshoring ovvero la rilocalizzazione di alcune produzione in Italia a seguito di una prima fase di internazionalizzazione. Passando invece ad analizzare le importazioni si evidenzia una buona tenuta dell’Europa, anche in parte ricollegabile all’effetto reshoring all’interno dello stesso continente europeo, e un buon trend dell’America settentrionale. In calo le importazioni dall’America centromeridionale. Si registra un dato ancora più negativo per l’Asia, che pesa oltre il 25% del totale, in particolare dovuto al crollo del Giappone (-42,0% che perde circa 1,7% punti percentuali). A questo proposito il forte calo può essere imputabile non solo all’avvento di nuovi, agguerriti concorrenti (in primis la Corea) ma anche a nuove politiche commerciali da parte di diverse multinazionali giapponesi non più concentrate sul mercato europeo e su paesi con bassi tassi di crescita quali l’Italia. A livello di export tiene l’Europa, in particolare grazie all’ottimo trend dei Paesi fuori dall’Unione monetaria (+9,8%), che presentano tassi di crescita particolarmente vivaci, mentre si evidenzia un calo dell’esportazioni verso l’America settentrionale, dovuta al calo degli Stati uniti (-6,9%); questo dato negativo potrebbe essere dovuto a un sempre minore ricorso a produzioni estere da parte degli Stati Uniti, a fronte comunque di tassi di crescita positivi e ad un ritorno al manifatturiero inteso come asset importante per una concreta ripresa economica. Il primo Paese a cui vengono destinate le nostre esportazioni resta la Germania, storico partner commerciale, positivi anche i trend del Belgio (+6,8%), importante centro logistico che attrae investimenti di multinazionali e della Cina (+16,1%), in ripresa dopo il calo del 2012. Da evidenziare un dato particolarmente significativo, ovvero che i primi 10 Paesi in termini di export (70% circa del totale giro d’affari) presentino una performance globale sotto media (0,4% di variazione dal 2013 al 2012 vs il dato globale pari a +0,9% 2013 vs 2012) mentre il restante 30% dei Paesi verso cui si esporta registri un trend molto più vivace (+2,1% di variazione dal 2013 rispetto al 2012). progettare 383 • SETTEMBRE 2014 65 NEWS È LA VOLTA DI USA E REPUBBLICA CECA Continuano i lavori di realizzazioni dei padiglioni per ospitare i Paesi che hanno aderito a Expo. È la volta di USA e Repubblica Ceca. Il Padiglione USA a Expo Milano 2015 agirà da catalizzatore per stimolare il dibattito e le conversazioni per affrontare le sfide globali sull’alimentazione. Il segretario di Stato degli Stati Uniti, John Kerry, ha partecipato all’evento di inaugurazione in collegamento simultaneo via satellite tra Washington e Milano per celebrare l’inizio dei lavori del Padiglione USA. Nel corso dell’evento si è tenuta la posa della prima pietra del Padiglione USA che, con il tema ‘American Food 2.0: United to Feed the Planet’, presenterà il ruolo chiave degli Stati Uniti per il futuro 66 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 dell’alimentazione in tutto il mondo. Il Padiglione, progettato da James Biber architetto di fama mondiale, avrà al suo interno una fattoria verticale completamente funzionante e celebrerà la storia dell’agricoltura degli Stati Uniti e il suo successo guidato dall’innovazione con numerosi programmi ed eventi, da esibizioni interattive a esperienze di tasting, da esposizioni e workshop a acceleratori di innovazione, creati con contributi di donatori privati e partner. L’acqua diventa il fulcro con cui la Repubblica Ceca si presenta all’Esposizione Universale in un progetto ambizioso e altamente tecnologico. Il concept con cui il Paese si presenta a Expo Milano 2015 si richiama al Laboratory of Life, ovvero all’esperienza nell’innovazione nella gestione delle risorse idriche e del loro uso, ai risultati degli istituti di ricerca biochimica e nanotecnologici di ricerca applicata nella cura dell’ambiente, nella salute umana e animale e nella produzione di alimenti sicuri. Le regioni del Paese verranno presentate nello spazio Fantasy and Fairy Tale, il sistema multimediale nasce da un progetto patrocinato dal Ministero dell’Industria e del Commercio su proposta degli studenti dell’Università tecnica di Praga Cvut. Nuovi attuatori Rollon: ora con cremagliera R-Plus System Precision System Azionamento a vite Azionamento con pignone e cremagliera Corse lunghe con trasmissione rigida e carri multipli indipendenti. Milano (Italy) 30/09 - 04/10, 2014 Padiglione 9, Stand C19 Plus System Azionamento a cinghia GLI INDISTRUTTIBILI SICURI E COMPATTI: I NOSTRI GIUNTI LAMELLARI RW-ITALIA.IT IL GIUNTO DOSSIER Foto United Grinding Group MACCHINE UTENSILI Tecniche di produzione Materiali leggeri, strutture composite, schiume di smorzamento delle vibrazioni, alta velocità. Si basano su questi aspetti tecnologici le macchine utensili del futuro. I progettisti del comparto hanno davanti a loro immense possibilità di creare, innovare e inventare nuovi sistemi per produrre ECONOMIA Segnali di ripresa TONY BOSOTTI Per le imprese italiane costruttrici di macchine utensili si stanno concretizzando alcuni elementi che fanno ben sperare. Come emerge dai dati di previsione elaborati dal Centro studi e cultura di impresa di Ucimu, nel 2014 l’industria italiana di settore tornerà a numeri positivi ma una vera svolta è ancora lontana 70 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, il 2013 si è rivelato sotto le aspettative; in deciso calo: produzione, export, consumo e consegne dei costruttori sul mercato italiano. Nonostante ciò, l’industria italiana di settore ha riconquistato la quarta posizione nella graduatoria mondiale dei produttori, superando al fotofinish la Corea del Sud, e si è confermata terza nella classifica degli esportatori. In particolare, la produzione, in calo del 7%, si è attestata a 4.487 milioni di euro. Sul risultato ha pesato sia il calo delle esportazioni, scese del 6,5%, a 3.385 milioni di euro, sia l’ulteriore riduzione del consumo, sceso, a 2.047 milioni di euro, il 2% in meno rispetto al valore dell’anno precedente. L’indebolimento della domanda interna ha penalizzato, infatti, le consegne dei costruttori che sono arretrate, dell’8,5%, a 1.103 milioni di euro. Le importazioni, in crescita del 6,8%, si sono attestate a 944 milioni di euro. Il rapporto export su produzione è cresciuto al 75,4%. La quota di consumo coperta dalle importazioni ha registrato un incremento di quattro punti percentuali, passando dal 42,3% (del 2012) al 46,1% del 2013. Questo in sintesi il quadro 2013 illustrato dal presidente Luigi Galdabini, nel luglio scorso, in occasione dell’annuale assemblea dei soci Ucimu. Archiviato l’anno trascorso, come emerge dai dati di previsione elaborati dal Centro studi e cultura di DOSSIER SSII E R MACCHINE M ACCHI HINE E U UTENSILI TE E NS NSII LI Luigi Galdabini, presidente di Ucimu. impresa di Ucimu, nel 2014, l’industria italiana di settore tornerà a crescere. Nel dettaglio, nell’anno in corso, la produzione salirà, del 4,4%, a 4.685 milioni di euro. Le esportazioni cresceranno, del 4,7%, a 3.545 milioni. Anche il consumo italiano tornerà di segno positivo, registrando un incremento, del 3,3%, a 2.115 milioni di euro, dando nuovo impulso alle consegne dei costruttori italiani attese in aumento, del 3,4%, a 1.140 milioni di euro. Cresceranno anche le importazioni (+3,3%) ma rimarrà stabile la quota import su consumo. Salirà ulteriormente il rapporto export su produzione al 75,7%. Con riferimento all’export, nel 2013, la Cina si è confermata primo mercato di destinazione del Made in Italy di settore, seguita da Stati Uniti, Germania, Russia, Francia, Brasile. Aumenta l’export L’ultima rilevazione disponibile, relativa al periodo gennaio-marzo 2014, evidenzia una ripresa delle vendite oltreconfine che si è concretizzata in un incremento del 2,1% rispetto al primo trimestre del 2013. La Germania torna a guidare la graduatoria dei Paesi di sbocco, in virtù di un incremento del 17,6% degli acquisti di macchine utensili italiane, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Seguono Cina (-16,3%) e Stati Uniti (-11%) in forte rallentamento. Bene la Francia (+30,2%). A chiudere le posizioni di vertice della graduatoria: Russia (-5,8%) e India (-35,3%). “Inserita in un panorama europeo già poco brillante, l’Italia sta vivendo una fase particolarmente complessa che non pare ancora completamente archiviata - ha commentato Luigi Galdabini -. Il sistema Italia, ancora troppo statico e ingessato, rischia di compromettere ulteriormente l’industria manifatturiera del Paese che, dal 2008, ha praticamente smesso di investire in macchinari di produzione”. La crisi generalizzata ha infatti completamente bloccato gli acquisti in tecnologie di produzione. La mancata sostituzione dei macchinari obsoleti (nel 2005, anno dell’ultima rilevazione, un quarto del parco macchine utensili installato in Italia aveva più di 20 anni) sommata all’incremento, in tempi recenti, di acquisizione di nuovi sistemi da parte degli utilizzatori dei mercati emergenti, fa temere, un pericoloso arretramento della nostra industria rispetto ai concorrenti stranieri. “Abbiamo accolto con favore l’entrata in vigore della nuova ‘legge Sabatini’ che, in questi primi tre mesi effettivi di operatività, ha dato impulso ai consumi italiani di macchine che restano però ancora deboli. Allo stesso modo non possiamo che essere favorevoli all’attuazione del provvedimento, inserito nel decreto legge 91, che permette il credito di imposta pari al 15% dell’ammontare degli investimenti in macchinari, effettuati dalle imprese, consegnati entro il 30 giugno 2015. Si tratta di due strumenti utili per facilitare la ripresa dei consumi ma purtroppo insufficienti a sostenere il necessario processo di rinnovamento dei sistemi di produzione di cui ha forte bisogno l’industria italiana”, ha dichiarato Galdabini. Il presidente ha sollecitato l’intervento delle autorità di governo, perché lavorino all’attuazione di una misura volta a stimolare il processo di rinnovamento del parco macchine installato nelle fabbriche italiane, in modo che i sistemi di produzione possano rispondere alle nuove esigenze di produttività, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro che l’Europa oggi impone. “Dobbiamo avere ansia di manifatturiero perché, per progredire, si deve produrre - ha aggiunto Luigi Galdabini - occorre una scossa per la manifattura e per chi investe in tecnologia”. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 71 AUTOMAZIONE Lavorare l’albero motore efficacemente Comau ha progettato una nuova serie di equipaggiamenti per la produzione di questo componente fondamentale per l’automotive. Si tratta di sistemi più flessibili, economici e produttivi che si adattano facilmente a tutte le esigenze. Tutto inizia dal progetto Conosciuto per le soluzioni all’avanguardia, Comau persegue da quarant’anni lo sviluppo di sistemi per la lavorazione dell’albero motore, un componente complesso da produrre. “Attualmente ci sono più di 500 macchine Comau per la lavorazione dell’albero motore, installate negli stabilimenti automobilistici di tutto il mondo”, dichiara Denis Marty, product manager presso Comau France. Come Responsabile dello sviluppo di una nuova generazione di macchine, Marty ha seguito l’evoluzione straordinaria di questi sistemi. “Negli anni Sessanta gli utenti cercavano dei sistemi che potessero garantire una produzione di massa”, ci spiega l’esperto. “Trent’anni dopo, verso la fine degli anni Novanta, sono comparse le prime macchine multifunzione, ovvero sistemi in grado di assicurare operazioni di tornitura, tornitura e 72 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 fresatura e fresatura. Partiva così la ricerca di flessibilità e di un sistema di produzione che si adattasse alle necessità dell’utilizzatore”. In primo piano la flessibilità L’obiettivo della massima flessibilità resta comunque estremanente attuale, dal momento che i costruttori di automobili devono considerare l’andamento della domanda di mercato e l’allineamento della produzione di motori alla domanda stessa. Bisogna quindi adattare i sistemi a una domanda fortemente variabile, cosa che rende ancora più complicato il compito dei costruttori di macchine. Il centro R&S Metalcutting di Comau, situato nello stabilimento di Castres nel Tarn, ha quindi l’obiettivo di progettare nuove macchine che si adattino ai nuovi modelli di albero motore. “I motori hanno ridotto le MIREL SCHERER proprie dimensioni, di conseguenza anche gli alberi motore hanno dovuto seguire questa tendenza”, sottolinea Marty. È stato quindi necessario ridimensionare i sistemi, rispettando però il principio di ‘versatilità’ imposto dagli utenti e proponendo loro, più specificatamente, una macchina di base, ma evolutiva, che possa cioè adattarsi, grazie all’aggiunta di moduli, a una domanda in continua evoluzione. In altre parole, le linee di produzione devono essere in grado di fabbricare diversi tipi di prodotto, ovvero alberi a gomito per motori a 2, 3, 4 o 6 cilindri, in maniera semplice e senza mettere in difficoltà l’utente, la cui esigenza d’investimento diventa così progressiva. Il messaggio ricevuto da tutti gli ingegneri Comau è chiaro: bisogna sviluppare un altro tipo di macchina, adattata a un alto livello di flessibilità, insom- DOSSIER SSIE ER MACCHINE M ACCHI HINE E U UTENSILI TE E NS NSII LI ma una macchina camaleontica, in grado di adattarsi agilmente alle variazioni della domanda. “È quindi necessario poter ‘clonare’ le linee di produzione in un batter d’occhio”, spiega Marty, tenendo sempre conto delle esigenze particolari dei vari utenti che Comau annovera in tutti gli angoli del mondo. Europa, Stati Uniti o Asia con i volumi maggiori rappresentati dalla Cina. La domanda e le esigenze tecniche non sono ovunque le stesse. Le soluzioni progettuali Gli ingegneri Comau hanno messo a punto delle soluzioni adatte alle diverse esigenze. Sviluppate conformemente agli standard qualitativi richiesti e con strumenti CAD (progettazione assistita da calcolatore) e di calcolo a elementi finiti, come SolidWorks o SolidWorks Simulation, le macchine sono state progettate seguendo vincoli rigorosi. Sono più rigide per garantire maggiore precisione e consumano inoltre meno energia, grazie a una struttura innovativa e all’utilizzo di componenti pensati per essere eco-sostenibili, come ad esempio i motori. I diversi studi e simulazioni, nonché di analisi Amdec (analisi dei modi di debolezza, dei loro effetti e criticità) hanno soddisfatto i criteri di economicità, affidabilità e sicurezza degli utenti futuri. Di fatto, una volta provate in condizioni reali, le macchine soddisfano i severi requisiti di fabbricazione dei componenti con standard di tolleranza sfidanti. Il primo modulo di macchina multifunzione è pronto per essere sottoposto ai test negli stabilimenti di produzione degli alberi motore. Tornitura, tornitura-fresatura, fresatura, le operazioni si susseguono sulla macchina, al fine di ultimare un componente di difficile fabbricazione. Una soluzione originale, pensata come una sorta di ‘lego’, che può essere equipaggiato di uno o due utensili per la tornitura, in base alla richiesta dell’utente. La stessa configurazione è disponibile per la fresatura, un’operazione che utilizza un utensile con una potenza di 20 o 30 kW. In questo modo, quando l’utensile di destra esegue la tornitura, quello di sinistra si occupa della fresatura offrendo un risparmio di tempo non indifferente. La macchina è ergonomica e presenta anche un controllo numerico Siemens o Fanuc. Componenti e accessori Estremamente dinamico, il sistema è dotato di motori lineari e di elettromandrini. Sono state considerate anche le soluzioni di carico e scarico dei pezzi, le quali, secondo il principio della flessibilità, si adattano facilmente alle esigenze dei clienti e sono quindi manuali, in caso di produzione più contenuta, o automatiche (con robot o trasportatore) per le grandi serie. L’impianto è in grado di produrre alberi motore con lunghezza da 250 a 600 mm e si adatta facilmente a tutte le situazioni. Tuttavia, prima della lavorazione, l’albero motore deve passare su un sistema di centraggio. Al momento gli ingegneri Comau stanno mettendo a punto una nuova macchina per il bilanciamento (Mass Centering Machine) a controllo numerico (Siemens o Fanuc) che offrirà all’utente un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il bilanciamento è un’operazione altamente tecnica che influenza tutto il processo produttivo, poiché, se al termine della produzione, l’albero motore risulta perfettamente equilibrato, ciò comporta un enorme risparmio di tempo e quindi di denaro. “L’utente non è costretto a eseguire ulteriori operazioni per equilibrare il pezzo e di conseguenza riduce il ciclo di produzione”, ci spiega il progettista. Comau è inoltre uno dei pochi fornitori di sistemi che possono offrire soluzioni complete, dotate cioè di una macchina per il bilanciamento e per la lavorazione e di un’unità di equilibratura finale, con in più tutti i vantaggi di un unico interlocutore, che riesce ad aggiungere alle linee di produzione centri di lavorazione a gran velocità come Urane. Al momento il sistema di bilanciamento è ancora in fase di sviluppo, ma sarà introdotto sul mercato alla fine dell’anno. M. Scherer, caporedattore Micronora Informations Fabrication Mécanique. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 73 RICERCA Le macchine utensili di domani MARCO LEONESIO Materiali leggeri, strutture composite, schiume di smorzamento delle vibrazioni, alta velocità. Si basano su questi aspetti tecnologici le macchine utensili del futuro. I progettisti del comparto hanno davanti a loro immense possibilità di creare, innovare e inventare nuovi sistemi per produrre La progettazione delle macchine utensili è sempre stato un compito estremamente difficile ed articolato. Esso implica, infatti, l’analisi e il soddisfacimento di numerose esigenze quali il controllo delle forze e delle vibrazioni scambiate durante la lavorazione, il comportamento termoplastico dell’intera struttura, la precisione di posizionamento ecc., tutti aspetti interdipendenti che devono essere considerati secondo un approccio ‘olistico’, cioè alla luce delle loro interazioni. Come aumentare le prestazioni? Un elemento centrale dal punto di vista delle prestazioni è indubbiamente la struttura meccanica. L’impiego dei materiali finora utilizzati nella produzione di macchinari, essenzialmente materiali 74 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 DOSSIER SSIE ER MACCHINE M ACCHI HINE E U UTENSILI TE E NS NSII LI metallici ferrosi (acciai e ghise), limita notevolmente l’incremento di prestazioni, a causa dell’elevata massa specifica, cui non corrispondono valori di rigidezza altrettanto elevati. Inoltre, accanto ad un’intrinseca limitazione delle caratteristiche meccaniche, le elevate masse in gioco portano a una penalizzazione dell’efficienza energetica, aspetto che oggigiorno è divenuto imprescindibile. Ma l’importanza di limitare le masse è legata soprattutto alle prestazioni dinamiche. La competizione sempre crescente sui mercati internazionali spinge i produttori verso cicli di progettazione più brevi e diminuendo i tempi di produzione e dei costi per la loro costruzione. Questa tendenza genera una domanda di sistemi intelligenti e più veloci di lavorazione che sono in grado di ridurre drasticamente i tempi di lavorazione, pur migliorando la precisione finale. L’obiettivo più probabile per i prossimi dieci anni sarà l’ottenimento di accelerazioni due a tre volte Nella pagina a sinistra: uso di schiuma metallica come elemento smorzante nelle guide, (cortesia Fraunhofer – IWU). Sotto: semilavorati in Cfrp. superiore rispetto a quelli convenzionali, con una precisione di posizionamento micrometrica. Oltre ad una riduzione delle masse in gioco e un aumento della rigidità, anche smorzamento e stabilità termica sono elementi necessari per garantire un traguardo tecnologico così ambizioso. Per fortuna oggigiorno l’ingegneria dei materiali ha affiancato alle soluzioni tradizionali (ghisa, acciaio saldato e, in alcuni casi, leghe di alluminio) nuovi paradigmi che hanno notevolmente ampliato lo spettro di possibilità dei progettisti. Tali gradi di libertà, tuttavia, vanno sfruttati con cognizione di causa. La selezione dei materiali si può basare sulla valutazione di due indici di merito principali: un indice di rigidezza, definito come il modulo di Young del materiale (elevato alla 1/3) diviso per la sua densità (E 1/3/ȡ) e un coefficiente di smorzamento relativo (Ș). Più il primo indice è alto, più la struttura è leggera a parità di rigidezza. Il fattore di smorzamento, invece, rappresenta l’atteggiamento dei materiali rispetto alle vibrazioni, ovvero la loro capacità intrinseca di dissiparle. La tabella riporta il valore degli indici di merito per i seguenti materiali: ghisa; acciaio; leghe di alluminio; leghe di magnesio; schiume di alluminio; Cfrp (Carbon Fibre Reinforced Polymer, polimeri rinforzati con fibra di carbonio), considerando tre tipi di fibre di carbonio: HS (High Strength, ad alta resistenza); HM (High Module, ad alto modulo di Young); UHM (Ultra High Module), cioè con modulo di Young maggiore di 700 Gpa. I materiali Come si può vedere dalla tabella, il materiale caratterizzato dai valori più elevati dell’indice strutturale è l’UHM Cfrp. D’altra parte, la schiuma di alluminio mostra sia un buon valore dell’indice strutturale (benché inferiore rispetto a quello della fibra di carbonio) sia un ottimo indice di smorzamento. In realtà, anche le leghe al magne- Macchina Dynapod con portali in sandwich di schiuma di alluminio (cortesia Fraunhofer – IWU). progettare 383 • SETTEMBRE 2014 75 RICERCA Esempio di applicazione di strutture in Cfrp (Demat), (cortesia Tecnalia). sio vantano un alto valore di smorzamento, ma questo materiale è estremamente costoso, soprattutto a causa del processo produttivo non banale. La schiuma d’alluminio, quindi, si candida a essere una delle armi più promettenti di cui il progettista di macchine utensili si può E1/3/ l d Ghisa 0.63 1.2e-3 ÷ 1.7e-3 Acciaio 0.77 6e-4 ÷ 1e-3 Leghe Alluminio 1.5 2e-4 ÷ 4e-4 Leghe Magnesio 1.9 1e-3 ÷ 1e-2 HS Cfrp 3.3 1.5e-3 ÷ 3e-3 HM CFRP 4.0 1.5e-3 ÷ 3e-3 UHM Cfrp 4.4 1.5e-3 ÷ 3e-3 Schiume di alluminio 2.9 4e-3 ÷ 1e-2 avvalere. In generale, più schiuma viene inserita in un sottoassieme di macchina, maggiore è il potenziale di smorzamento. In particolare, le schiume metalliche possono essere collocate laddove vi è eccitazione della struttura - o comunque in punti soggetti a importanti flussi di forza - agendo come elemento isolante. Per esempio, risultano particolar- 76 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 mente efficaci sotto le guide, cioè tra l’elemento portante e la struttura che deve essere mossa. Oppure, un più leggero sandwich di acciaio riempito di schiuma d’alluminio può convenientemente sostituire una parete di acciaio elettrosaldato particolarmente soggetta a vibrazioni. Il componente in questione, idealmente, dovrebbe essere costituito da una struttura estremamente snella di materiale ad alto modulo di Young (per esempio, acciaio), riempito di schiuma in alcuni punti specifici; inoltre, la massa e il volume della schiuma deve essere significativamente maggiore di quello della struttura ‘contenitore’. Un buon esempio di connubio tra dimensionamento leggero e smorzamento realizzato mediante l’impiego di schiume d’alluminio è costituito dalle traverse della macchina Mikromat 30V 5D (Dynapod), sviluppata nell’ambito del progetto europeo ISF-Light Cornet, che ha coinvolto tra gli altri l’istituto Fraunhofer IWU di Chemnitz (Germania). I due portali di questa macchi- na utensile (fresatrice per stampi) sono stati progettati e realizzati utilizzando componenti saldati costituiti principalmente da sandwich di acciaio e schiuma di alluminio, che si estendono per una superficie di 1.200 mm × 1.200 mm e 35 mm di spessore. La figura mostra la macchina nel suo complesso e un portale in fase di setup, dove si è ottenuta una deflessione dovuta al peso proprio del 53% inferiore rispetto alla soluzione convenzionale. La massa della soluzione con schiuma di alluminio è pari a 6.6 t, solo di poco superiore a quella della soluzione in acciaio che vale 6.3 t. Le frequenze dei primi modi flessionali della traversa in X e Z sono pari a 37.9 e 75.5 Hz rispettivamente, mentre lo smorzamento relativo oscilla tra il 2.3% e il 2.9%, valori superiori a quelli normalmente presenti in strutture saldate di questo tipo. Pesi piuma Per quanto riguarda l’uso di Cfrp, un esempio significativo è rappresentato dai risultati di un lavoro portato avanti nell’ambito del progetto europeo Demat, terminato in dicembre 2013. Accanto a tanti altri aspetti che esulano dal tipo di materiale impiegato, il cuore delle attività era focalizzato sulla progettazione di macchine utensili molto leggere la cui struttura è ottenuta assemblando una serie di moduli predefiniti la cui rigidezza è garantita attraverso l’applicazione del principio delle travature reticolari. Ogni modulo è costituito da un parallelepipedo i cui 8 vertici sono uniti tra di loro da barre in fibra di carbonio; unendo tra di loro questi moduli è possibile ottenere un componente strutturale della DOSSIER SSIE ER MACCHINE M ACCHI HINE E U UTENSILI TE E NS NSII LI dimensione desiderata, secondo un approccio che ricorda molto le costruzioni fatte col ‘Lego’. La struttura a travatura reticolare fa sì che ciascuna barra in Cfrp sia caricata soprattutto in direzione assiale, ossia quella di maggior rigidezza: in tal modo, oltre alle qualità intrinseche della fibra di carbonio, abbiamo un incremento di rigidezza determinato dalla topologia di distribuzione del materiale, dimodoché anche la quantità di Cfrp impiegata risulta essere contenuta. È sufficiente guardare il blocco stesso per rendersi conto di quanto questo possa essere più leggero rispetto a una classica soluzione in acciaio saldato: infatti, la riduzione di massa può raggiungere il 70%. L’utilizzo della fibra di carbonio, inoltre, si limita a semilavorati standard (tubi) i cui costi risultano essere piuttosto contenuti. I costi Quando si parla di nuovi materiali, un aspetto da non sottovalutare (e che, infatti, non viene mai sottovalutato) è quello legato al costo. Se da un lato i materiali innovativi sono indubbiamente più costosi di quelli tradizionali, è pur vero che una seria analisi costi/benefici può essere fatta solo attraverso un approccio LCA (Life Cycle Analysis) che non si fermi ai meri costi di produzione. Ad esempio, una macchina caratterizzata da una struttura più leggera consumerà meno energia elettrica e avrà prestazioni dinamiche migliori con cicli di lavoro più rapidi, due aspetti che si riverberano immediatamente in un abbattimento di costi per il cliente. Un ultimo aspetto importante da considerare è legato ai criteri di progettazione e alle metodologie di calcolo. Infatti, l’utilizzo di materiali specia- li spesso non può essere affrontato con metodologie di progettazione tradizionali. Basti pensare al comportamento anisotropo di molti compositi in fibra di carbonio, che implica la possibilità ottimizzare le proprietà meccaniche del materiale in funzione dello specifico stato di carico. Tale ottimizzazione deve essere ben presente nella mente del progettista e deve essere supportata da adeguati codici di calcolo. Come detto in precedenza, i ‘gradi di libertà’ messi a disposizione dai nuovi materiali per la progettazione meccanica vanno sfruttati con cognizione di causa. Di sicuro non può essere un atteggiamento pregiudizialmente entusiastico o negativo a determinarne, rispettivamente, il successo o l’insuccesso. M. Leonesio, ricercatore CNR Itia. Tecnologie per l’automazione industriale Sistemi e componenti Fiera settoriale internazionale e congresso Norimberga, Germania, 25 – 27 novembre 2014 Answers for automation La mostra leader per l'automazione industriale in Europa offre: • una panoramica globale del mercato • 1.600 espositori, compresi tutti i principali attori • prodotti e soluzioni • innovazioni e tendenze o in fiera so gratuit s e c c a l’ r pe Registrati s/tickets go.com/sp a s e .m www progettare 383 • Per ulteriori informazioni: +49 711 61946-828 o sps@mesago.com SETTEMBRE 2014 77 MECCANICA Cuscinetti ad altissima velocità ELENA CASTELLO Grazie alla collaborazione con diversi produttori di macchine utensili e di mandrini, NSK ha sviluppato una gamma di cuscinetti a sfere a contatto obliquo adatta per le applicazioni sui mandrini delle macchine utensili con un ampio range di velocità di esercizio. Col beneficio di un aumento delle prestazioni delle macchine utensili Per offrire una velocità di taglio superiore e una maggiore precisione, i mandrini devono raggiungere velocità molto elevate, per questo i cuscinetti per mandrino rappresentano la condizione indispensabile per garantire la precisione di una macchina. Sono questi cuscinetti che definiscono, molto di più rispetto ad altri componenti, il limite massimo di velocità del mandrino. Per assicurare velocità elevate NSK ha investito nello sviluppo di nuovi materiali e di tecniche di produzione per fornire un’ampia gamma di cuscinetti di super precisione, che permette alle macchine utensili di operare ad alte velocità e di garan- 78 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 tire livelli elevati di prestazione e di precisione. Per consentire ai mandrini di macchine utensili di raggiungere velocità di taglio superiori mantenendo livelli elevati di precisione si utilizzano cuscinetti di super precisione, di cui i cuscinetti a sfere a contatto obliquo rappresentano la tipologia più diffusa per tali applicazioni. Grazie alla collaborazione con produttori di macchine utensili e mandrini, NSK ha sviluppato una gamma di cuscinetti a sfere a contatto obliquo adatta per applicazioni su mandrini di macchine utensili con un ampio range di velocità di esercizio. DOSSIER SSIE ER MACCHINE M ACCHI HINE E U UTENSILI TE E NS NSII LI Cuscinetti garantiti Il range garantito è il più completo tra quelli forniti da un singolo produttore ed è stato ottenuto grazie all’attività di Ricerca e Sviluppo del Centro Tecnologico Europeo (ETC) di NSK, tra le strutture più avanzate di questo tipo in Europa. L’ETC effettua test approfonditi sui cuscinetti a sfere a contatto obliquo con nuovi tipi di grasso e con lubrificazione aria-olio. Lo scopo di questi test è quello di stabilire come le proprietà fisiche dei lubrificanti possano influire sulle prestazioni del cuscinetto. La necessità di effettuare frequenti cambi utensile sui macchinari moderni, come nei centri di lavoro, richiede l’ottimizzazione dei tempi di produzione che si può ottenere non solo attraverso l’aumento della velocità del mandrino ma anche attraverso accelerazioni e decelerazioni più rapide. Tuttavia, durante le fasi di accelerazione e decelerazione rapida, i cuscinetti per mandrini sono soggetti a condizioni severe di carico. Queste sono generate dai cambiamenti drastici nell’ambiente di esercizio dovuti al calore del motore, al raffreddamento dell’alloggiamento e ad altri fattori. La soluzione di NSK a questi problemi è rappresentata dai cuscinetti della serie Robust, progettati per mandrini ad altissima velocità. La serie Robust di cuscinetti ad altissima velocità utilizza un numero maggiore di sfere di diametro inferiore come elementi volventi, questo garantisce velocità di rotazione del 20% più elevate rispetto ai design standard. La serie Robust ha dimensioni esterne identiche rispetto ai cuscinetti a sfere a contatto obliquo standard e, di conseguenza, garantisce la massima interscambiabilità. Tuttavia, la massa ridotta degli elementi volventi genera una minore forza centrifuga delle sfere e, quindi, l’attrito e la produzione di calore vengono limitati. La forza centrifuga delle sfere è ridotta in caso di velocità elevate e le sollecitazioni interne sono inferiori, perciò è possibile raggiungere velocità di 3 milioni dmN con lubrificazione aria/olio. Condizioni per le performance Prestazioni di questo livello sono possibili grazie al sostanziale contributo delle migliori condizioni di contatto degli elementi volventi all’interno del cuscinetto. Queste garantiscono una minore produzione di calore e riducono le temperature di esercizio che si possono ottenere con la versione standard di un cuscinetto a sfere a contatto obliquo. Sicuramente, la riduzione dell’attrito e il raffreddamento più efficiente aumentano l’affidabilità di un cuscinetto, un vantaggio ancora più importante grazie all’integrazione di un singolo spallamento per garantire una migliore distribuzione del lubrificante nel cuscinetto. La serie Robust offre agli utilizzatori un’ampia gamma di opzioni per migliorare la configurazione standard. Questi cuscinetti possono essere dotati di sfere in ceramica (nitruro di silicio) oppure possono essere realizzati con anelli in acciaio SHX, un nuovo materiale sviluppato da NSK. SHX è stato realizzato grazie a materiali speciali di proprietà esclusiva e ad un innovativo trattamento termico. Questo materiale garantisce prestazioni ad altissime velocità e una durata a fatica estesa, per questo è particolarmente indicato per i mandrini delle macchine utensili, che raggiungono velocità molto elevate con un apporto minimo di lubrificante. La sua resistenza termica è quasi uguale a quella dell’acciaio M50, un materiale ampiamente utilizzato per i cuscinetti dei motori a reazione, mentre la resistenza all’usura e al grippaggio e la durata definiscono nuovi standard per il settore. Per lo sviluppo di materiali per cuscinetti ad altissima velocità sono state utilizzate anche alternative per la costruzione di gabbie. La versione standard prevede l’uso di una gabbia in resina fenolica, mentre in caso di specifiche particolari si consiglia l’utilizzo di una gabbia in poliammide. Per prestazioni elevate, dove si richiedono velocità superiori a 2,5 milioni dmN, è disponibile la gabbia Peek che garantisce un’eccellente resistenza termica. Il design del cuscinetto per applicazioni caratterizzate da velocità così elevate deve garantire una lubrificazione adatta per offrire livelli elevati in termini di prestazioni e durata. Alcune applicazioni richiedono una lubrificazione a getto d’olio e ciò significa che il design della macchina utensile deve integrare tale sistema, oltre alla quantità di olio necessaria, garantendo un’adeguata capacità di filtraggio. Un’alternativa è rappresentata dalla lubrificazione aria-olio, un metodo che permette di applicare olio lubrificante sotto forma di spray nebulizzato da aria compressa. Questo metodo richiede una macchina utensile dal design meno complesso, utilizzando una minore quantità di olio. Inoltre, il design del cuscinetto è semplificato dato che non vi è la necessità di integrare fori di lubrificazione all’interno degli anelli. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 79 AUTOMAZIONE Tutto inizia da un buon progetto PIETRO FICETTI Fanuc ha sviluppato controlli numerici per macchine utensili caratterizzati da una maggiore affidabilità, integrazione, riduzione del tempo di programmazione e facilità d’uso. Anche i motori e gli azionamenti rientrano nel programma di miglioramento continuo introdotto dall’azienda giapponese 80 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Fanuc è una multinazionale giapponese specializzata nell’automazione industriale, con oltre tre milioni di CNC e 330.000 robot industriali installati in tutto il mondo. Con tre divisioni di prodotti l’impresa sviluppa e produce internamente tutti i componenti principali. La filosofia di Fanuc riguardo all’innovazione tecnologica si basa su tre pilastri fondamentali, che da sempre guidano lo sviluppo dei prodotti quali essi siano dai CNC ai robot fino ai robot machine. Vediamo di che cosa si tratta: incremento delle prestazioni di lavorazione velocità, precisione, finitura; facilità d’uso e massima semplificazione dell’utilizzo del CNC; incremento dell’affidabilità per ridurre quasi a zero i fermi macchina dovuti a guasti. La società durante l’ultima open house, che si è tenuta lo scorso aprile in Giappone, ha annunciato una serie di novità che riguardano i controlli numerici. Il controllo numerico Il CNC serie 0i, è un dispositivo dall’ottimo rapporto prezzo/prestazioni particolarmente adatto a costruttori di macchine utensili sia di fascia entry level sia avanzata è stato ulteriormente migliorato e arricchito: aumentato il numero di assi e di canali; nuove funzioni G per il con- trollo dei caricatori; nuove funzioni per la riduzione del tempo ciclo; connessione in fibra ottica (Fssb) per gli assi e per il mandrino. Il modello 0i, alla pari dei suoi fratelli maggiori, è dotato della funzionalità Nano Interpolation, ulteriormente migliorata grazie all’introduzione di nuovi algoritmi e all’implementazione delle funzioni HRV, che soddisfa le richieste più esigenti in termini di lavorazioni complesse, ad alta velocità e avanzamento rapido. L’interpolazione nanometrica consente la realizzazione rapida di superfici lisce grazie al controllo degli assi ad alta velocità ed elevata precisione. Sono, inoltre, state implementate alcuni componenti hardware come il monitor a 15” e I/O link i. Per quanto riguarda il software, invece, sono disponibili funzioni dedicate per caricatori a portale; assegnazione flessibile dei canali di lavorazione; PLC multicanale; vasta libreria di function block; assegnazione arbitraria nomi assi; maschiatura rigida ad alta velocità; integrazione robot e CNC. I bus di campo disponibili sono: Field Bus Profinet sia master sia slave; Field Bus Ethernet/IP. L’introduzione del Profinet e di Ethernet/IP rende il CNC completamente aperto all’integrazione in sistemi complessi e permette di utilizzare DOSSIER L’innovazione tecnologica per Fanuc. MACCHINE UTENSILI Realizzazione rapida di superfici lisce grazie al controllo degli assi. Funzione di integrazione tra robot e CNC e riduzione del tempo di programmazione. componentistica standard di mercato. Sul fronte della sicurezza anche la Dual check safety, che monitorizza le componenti più delicate della macchina, in osservanza agli standard riconosciuti a livello internazionale per la sicurezza degli operatori e delle macchine è stata migliorata introducendo il nuovo protocollo I/O link i che grazie a una maggiore velocità consente di gestire la sicurezza delle macchine in modo più semplice utilizzando un solo canale I/O e riducendo il numero di componenti hardware. Integrazione robot-CNC In osservanza alla filosofia Fanuc sono state introdotte nuove funzioni per migliorare la facilità d’uso del CNC che si rivolgono sia all’operatore della macchina per un uso più confortevole della stessa, sia al costruttore per facilitare lo sviluppo del software che gestisce l’ambiente operativo della macchina utensile. A questo proposito è nata una nuova funzione che permette di gestire in modo semplice e intuitivo l’integrazione di un robot e della macchina utensile: trasferire i segnali, compresi quelli di sicurezza da robot a CNC e viceversa con un solo cavo I/O link i; i segnali di interfaccia tra robot e CNC vengono assegnati automaticamente; la visualizzazione dello stato di robot e il funzionamento manuale del robot sono possono essere gestiti dallo schermo del CNC oppure da quello portatile del robot. Il software Manual Guide i, per la programmazione facilitata, è stato ulteriormente migliorato e arricchito di nuove funzioni per permettere all’operatore di programmare la macchina utensile in maniera sempre più facile ed intuitiva. Questo software combina in un unico strumento due metodi di programmazione: tradizionale Iso o assistito. Tra le nuove funzioni che sono state aggiunte segnaliamo: un nuovo help in linea più ricco e completo; simulazione dei programmi CNC con visualizzazione step by step; miglioramento programmazione del piano inclinato; possibilità di ridurre/ ingrandire/ruotare le animazioni; nuovi cicli di lavorazione; nuovi e migliorati cicli di misura. Ridurre gli errori Il terzo pilastro su cui si basa l’innovazione tecnologica secondo Fanuc è il miglioramento continuo dell’affidabilità dei suoi prodotti. I CNC e ancora di più i motori e gli azionamenti sono usati in condizioni gravose che mettono a dura prova i vari componenti, la produzione per sua natura richiede l’utilizzo continuativo delle macchine spesso senza seguire gli interventi di manutenzione programmata. Fanuc a sua volta produttrice all’interno delle proprie fabbriche testa ogni giorno i propri prodotti e mette a frutto l’esperienza maturata nel produrre a grandi cadenze introducendo continuamente dei miglioramenti nell’hardware, nell’ergonomia e nei processi software che governano le macchine di produzione. L’introduzione della tecnologia per il controllo degli errori ECC fa parte di questa filosofia di miglioramento continuo. La ECC in modo completamente automatico corregge gli errori durante il trasferimento dei dati. Questa tecnologia brevettata da Fanuc è presente in tutti i componenti chiave. L’intero sistema è protetto da ECC per ottenere un’elevata affidabilità. In questo modo la frequenza degli errori si riduce, e il tempo di fermo macchina è ridotto al minimo. L’innovazione tecnologica vera è quella che permette di costruire oggetti migliori sempre più rapidamente e facilmente grazie a sistemi di affidabili. P. Ficetti, FA sales executive. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 81 SOFTWARE Soluzioni che illuminano la progettazione MATT BAUSCH Specializzata nella costruzione di macchine speciali per l’assemblaggio e il collaudo di componenti per l’industria, Osai Automation Systems utilizza Autodesk Vault per automatizzare il ciclo di vita delle realizzazioni e ottimizzare la condivisione e la ricerca di informazioni e materiali utilizzati da tutti i settori produttivi Osai Automation Systems è una realtà à italiana attiva dal 1991 nel settore della a costruzione di macchine speciali perr l’assemblaggio e il collaudo di compo-nenti per l’industria dell’automobile,, degli elettrodomestici e per l’elettro-tecnica. Nel corso della sua storia a l’azienda si è focalizzata anche nella a produzione di dispositivi nell’ambito o dell’automazione di processi e della a tecnologia laser. Osai ha la sua sede e in un’antica cartiera ubicata a Parella a (TO), presso la quale operano 80 per-sone tra tecnici, progettisti e personale e vario. L’azienda oggi esporta il 50% % della sua produzione oltre i confinii europei e può contare su filiali in Ger-- 82 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 mania, Cina, Stati Uniti e Messico. L’azienda realizza soluzioni per il mondo dell’automazione, con una vision completamente diversa da chi costruisce solo macchine: “Puntare su soluzioni custom fa la differenza e ci consente di ottenere commesse da realtà importanti a livello internazionale - sostiene Fabio Benetti, quality safety and environment manager di Osai - le nostre macchine sono infatti progettate per rispondere all’esigenza del cliente e vengono realizzate su specifici requisiti di funzionalità, forma e dimensione”. Tutte le fasi della produzione vengono seguite in stretto contatto con i clienti, un ulteriore punto a favore di Osai: “Vendiamo soluzioni frutto della collaborazione con il cliente in fase di realizzazione e dell’affiancamento nello sviluppo del prodotto - continua Benetti - il che ci avvicina più al ruolo di partner e di consulenza che a quelli di semplici fornitori”. Non solo: le soluzioni Osai sono riconoscibili anche per il lato estetico, oltre che per la funzionalità, un fattore davvero non comune. Strumenti avanzati L’azienda utilizza strumenti di progettazione tridimensionale da oltre dieci anni, Osai infatti si avvale di Autodesk DOSSIER SSIE ER MACCHINE M ACCHI HINE E U UTENSILI TE E NS NSII LI Product Design Suite in molte delle fasi di lavorazione, a cui negli ultimi tempi si è aggiunta l’integrazione della componente di gestione dati Autodesk Vault per automatizzare il ciclo di vita delle soluzioni e ottimizzare la condivisione e la ricerca di informazioni e materiali utilizzati da tutti i settori produttivi. Grazie alla standardizzazione dei processi consentita da Autodesk Vault e dalla sua integrazione con Microsoft Sharepoint, Osai ha a disposizione un ambiente operativo ‘efficace per ridurre i tempi, migliorare la collaborazione e aumentare l’efficienza operativa’. Autodesk Vault mette infatti a disposizione una piattaforma dedicata a dati e materiali condivisa, che consente di lavorare meglio grazie a una più efficace funzionalità di ricerca e riutilizzo delle informazioni relative alla gestione delle revisioni, il tutto per ridurre il rischio di errori e automatizzare il ciclo di vita del prodotto o del progetto. “Stiamo puntando molto su Vault per ottimizzare la gestione dei disegni e dei dati e per superare una gestione manuale macchinosa - sottolinea Franco Cresto, responsabile progettazione meccanica presso Osai - la possibilità di utilizzare un contenitore unico tale da consentire l’accesso a tutte le informazioni con qualunque dispositivo attraverso il web è una risposta efficace alle nostre esigenze”. Per l’ufficio tecnico di Osai era fondamentale infatti dotarsi di un archivio virtuale unico per tutte le informazioni in cui fosse presente sempre la versione più aggiornata, tale da evitare la compresenza di più copie degli elaborati nelle stazioni in uso presso i progettisti o altri server. In un’ottica - tipica delle realtà come Osai - di semplificare la progettazione e di lavorare di più sugli standard, uno strumento di PDM come Vault è molto utile. Senza contare che l’introduzione di un sistema centralizzato per la gestione delle informazioni non può prescindere da un’attività di sensibilizzazione sulle persone circa l’importanza di confluire verso un metodo comune di lavoro, in modo da avere a disposizione moduli già pronti da adattare volta per volta ai nuovi progetti e dipendenti sempre aggiornati sullo stato dei lavori, per un risparmio di tempi e risorse. Una partnership importante Nella fase di analisi della migliore soluzione da integrare, Osai si è avvalsa di Man and Machine, azienda di livello europeo per la rivendita e la consulenza su soluzioni software CAD Autodesk 2D, 3D e PLM. Essa ha optato per un sistema di gestione e condivisione dati come Autodesk Vault, da integrare con Microsoft Sharepoint per mettere a disposizione di tutti i settori dell’azienda un completo ambiente collaborativo e ottenere il massimo dall’automatizzazione dei processi. “Avevamo sviluppato un software di business intelligence per il monito- raggio in tempo reale degli obiettivi di commessa su piattaforma web dice Benetti - sull’onda del successo di questa iniziativa, abbiamo pensato di dotarci di un sistema analogo di riferimento per tutto: progettisti, commerciali che hanno bisogno di reperire informazioni su un ordine o altri: chiunque nella ricerca di documentazione doveva poter utilizzare lo stesso strumento”. Come in tutte le organizzazioni che seguono internamente l’intero ciclo della produzione, la principale criticità era costituita proprio dalla compresenza di fonti di informazione eterogenee. “A seconda della funzione ricoperta occorrono informazioni diverse - chiarisce Cresto - i progettisti hanno bisogno di accedere a un ambiente di PLM per tutte le risorse, mentre chi cura la documentazione è interessato solo alla componente di manualistica o all’archivio delle distinte dei materiali”. Ma, per tutti, in caso di modifiche effettuate su un documento, è fondamentale che il sistema ne aggiorni immediatamente la release e che informi gli utenti che in quel momento stanno operando sullo stesso file. Attraverso un lavoro di personalizzazione portato a termine in collaborazione tra l’ufficio tecnico di Osai e i consulenti di Man and Machine è stato sviluppato così un sistema di pubblicazione e riconoscimento dei disegni e della documentazione da Vault direttamente in ambiente Sharepoint. “Un punto di partenza che Due schermate di Autodesk Inventor. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 83 SOFTWARE Osai Automation Systems opera nel settore della costruzione di macchine speciali per l’assemblaggio e il collaudo di componenti per l’industria dell’automobile, degli elettrodomestici e per l’elettrotecnica. cercheremo di migliorare in futuro per ottenere sempre più efficienza”, afferma Cresto. Risparmio di tempo L’impiego di Autodesk Vault consente a Osai di impiegare più risorse contemporaneamente sullo stesso progetto, una funzionalità che riduce i tempi di lavorazione e fa anticipare le consegne. “Prima dell’impiego di Vault occorreva almeno un anno per portare a termine l’intero processo di lavorazione di una commessa - prosegue Cresto - ora siamo in grado di ultimare un impianto in circa 6 mesi, dimezzando i tempi di consegna e, di conseguenza, raddoppiando la produzione”. Presto ogni progettista acquisirà lo stesso modello operativo consentendo a Osai di sviluppare una metodologia di lavoro in team e incrementare la collaborazione tra colleghi. Ciò renderà il personale dell’ufficio tecnico in grado di intervenire su ogni componente del progetto anche se sviluppata precedentemente da altri. “Grazie all’integrazione di Vault potremo migliorare la comunicazione tra coloro che operano al montaggio e i progettisti meccanici - continua Cresto - i progettisti forniscono agli addetti al montaggio i disegni complessivi sui 84 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 quali devono essere prodotte informazioni di ritorno. Si tratta di note che prima venivano riportate su disegni cartacei o in forma di appunti provvisori con il rischio di essere equivocate, senza contare i ripetuti confronti tra i due reparti e le conseguenti perdite di tempo”. Oggi gli appunti delle revisioni vengono registrati tramite l’utilizzo del viewer di Autodesk Inventor, sul quale si possono appuntare note e tenerne traccia. “Grazie all’integrazione con Sharepoint - dice Cresto - oltre a rendere disponibili i file al montaggio, condividiamo anche i progetti comprensivi di queste indicazioni dettagliate, il tutto con un sistema di avvisi ai progettisti sulle nuove release dei disegni pubblicati”. Meno margini di errore Oggi Osai ha ridotto i tempi di chiusura dei progetti, non corre più il rischio di disperdere informazioni abbattendo così i margini di errore, ha una maggiore visibilità sullo status delle attività che necessitano di intervento, è in grado di verificare priorità e urgenze per un miglioramento generale dei processi. Il tutto a vantaggio della collaborazione. “A volte la semplice comunicazione tra colleghi è difficile in quanto lo scambio a due preclude la visibilità sulla trasmissione delle infor- mazioni - afferma Benetti - utilizzando una piattaforma di collaborazione in modo tale che vi sia tracciabilità delle informazioni e delle decisioni prese e che siano sempre disponibili, si ottengono numerosi vantaggi dal punto di vista della produttività e del metodo operativo”. L’integrazione tra Vault e Sharepoint ha portato benefici anche a chi gestisce la qualità, che ora ha un pannello di controllo delle attività che vengono svolte in azienda dall’arrivo dell’ordine fino alla consegna e alla fase di assistenza post-vendita. Il modello vincente messo a frutto da Osai si può riassumere nella capacità di investire in innovazione e tecnologia: “La nostra strategia è quella di sovradimensionare laddove possibile, per essere pronti quando si presentano le esigenze - conclude Benetti - un’azienda di 80 persone che nel 2012 è cresciuta di 15 unità, circa il 20%, è un elemento non trascurabile. Al momento della crescita eravamo tecnologicamente pronti e siamo stati in grado di cogliere la sfida. Se fossimo stati presi alla sprovvista avremmo perso un’occasione. Per questo cerchiamo sempre di proiettarci in avanti. Le soluzioni Autodesk che abbiamo scelto riflettono questa mentalità”. SEW-EURODRIVE–Driving the world SEW-EURODRIVE muove il mondo. La tecnica innovativa degli azionamenti di SEW-EURODRIVE è presente in tutto il mondo in svariati campi di applicazione e con numerose opzioni disponibili. Che stiate guidando un'automobile, bevendo una bottiglia d’acqua o ritirando i bagagli all'aeroporto, sareste sorpresi di sapere quante azioni nel vostro quotidiano sono rese possibili da SEW-EURODRIVE. Le esigenze di massima qualità, elevata efficienza energetica e riduzione dei costi di impianto non hanno confini. Così come le nostre soluzioni di azionamento. www.sew-eurodrive.it SEW_Multipicture_210x297_IT.indd 1 14.01.14 10:20 SOFTWARE L’antenna c’è ma non si ‘vede’ FRANCESCA DE VITA, SIMONE DI MARCO, FABIO COSTA, PAOLO TURCHI Gli aeroplani e le navi ‘stealth’ non devono rivelarsi ai radar ma le loro antenne, normalmente rilevabili, hanno bisogno di trasmettere e ricevere senza farsi scoprire. Un team del Gruppo Altran studia soluzioni ottimali avvalendosi della grande capacità di simulazione di Comsol Multiphysics Da quasi 30 anni il Gruppo Altran è leader mondiale nella consulenza e nello sviluppo di soluzioni ingegneristiche innovative e dall’elevato contenuto tecnologico. L’azienda fornisce i propri servizi alle maggiori compagnie attive nei settori aerospaziale, ferroviario, automotive, energetico, finanziario, sanitario e delle telecomunicazioni, ed è in grado di intervenire su ogni fase dello sviluppo di un prodotto, dalla pianificazione strategica alla produzione. 86 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Il nostro team lavora prevalentemente nel settore aerospaziale e in quello della difesa e ha sviluppato progetti relativi allo studio del posizionamento delle antenne, come anche al controllo e alla previsione della sezione radar equivalente. Uno di questi studi riguarda uno dei maggiori passi avanti nelle tecnologie di difesa sviluppate negli ultimi anni: gli aeroplani e le navi ‘stealth’ in grado di sottrarsi al rilevamento radar. Generalmente questo è reso possibile grazie alla combinazione di diverse tecnologie, tra cui l’uso di materiali radar-assorbenti e la progettazione di superfici che, grazie alla loro forma, possono riflettere e respingere l’energia che arriva dalla sorgente (radar). In ogni caso, se l’antenna di una nave o di un dispositivo aereo deve funzionare correttamente, essa non può essere completamente mascherata. L’antenna rimane così un compo- Dall’alto: un esempio di superficie selettiva in frequenza (FSS) costituita da una serie di strisce metalliche; la funzionalità PBC di Comsol accelera in modo significativo la risoluzione dello studio sulla FSS, simulando una sola cella unitaria; un esempio semplice di FSS basato sull’allineamento di una striscia metallica, con la sua mesh (a destra) e la curva della risposta in frequenza (in basso a sinistra). nente dotato di un’ampia sezione radar equivalente (RCS), che può sostanzialmente annullare l’invisibilità ai radar dell’intero sistema. L’RCS dipende dalla polarizzazione e dalla frequenza dell’onda incidente. Quando un’onda elettromagnetica colpisce un oggetto, su questo vengono indotte delle correnti elettriche e dall’oggetto si propaga una radiazione secondaria che produce un’onda diffusa. Il campo diffuso viene parzialmen- te riflesso in modo diretto verso la sorgente dell’onda incidente e questo è il principio su cui il radar si basa. Il picco dell’onda riflessa è correlato al guadagno standard di ricezione di un’antenna e alla superficie effettiva della zona di picco. L’antenna come punto debole In questo caso si verifica quindi una singolare contraddizione: i progettisti delle antenne normalmente cercano di massimizzarne la ricezione, ma per ridurre l’RCS devono fare l’opposto, ovvero cercare di ridurla. Un modo per aggirare il problema è quello di impiegare una superficie selettiva in frequenza (FSS). Essa consiste in una combinazione di fori o superfici sagomati su un substrato ed essenzialmente crea un filtro passa-banda (bandpass filter). Nella gamma di frequenza voluta, per esempio quella in cui gli operatori radio trasmettono o ricevono, l’antenna agisce normalmente; ad altre frequenze, la FSS assorbe la radiazione incidente invece di rifrangerla. Le antenne sono generalmente alloggiate in una struttura protettiva chiamata radome; nei dispositivi aerei, questa è spesso situata nel muso. Se questa struttura è fatta di una superficie selettiva in frequenza, la sua sezione radar equivalente può essere ridotta per tutte le frequenze tranne quelle operative. Le superfici selettive in frequenza sono generalmente costituite da strutture metalliche dalla forma geometrica arbitraria, disposte in sequenza periodica. Possono essere costituite da aperture su di uno schermo metallico o da strutture metalliche su substrato dielettrico. La prestazione di una superficie selettiva in frequenza è correlata alla sua forma, al suo spessore, alla scelta del substrato e alla fasatura tra i singoli elementi. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 87 SOFTWARE Il team di Altran che si occupa di simulazione, da sinistra a destra: Fabio Costa, Simone Di Marco, Francesca De Vita e Paolo Turchi. Noi ci siamo focalizzati sulle configurazioni fisiche e sulle frequenze di risonanza per determinate ampiezze d’onda e Comsol Multiphysics è stato uno strumento di fondamentale importanza per i nostri studi. Una superficie selettiva in frequenza è costituita da una serie di elementi geometrici. Le FSS possono avere dimensioni elettriche molto ampie, in termini di lunghezza d’onda, con un numero elevatissimo di elementi. Simulare l’intera superficie sarebbe quindi estremamente scomodo e dispendioso in termini di tempo e potenza di calcolo. Una risposta efficace Fortunatamente, Comsol Multiphysics ha fornito una risposta molto efficace a questo problema grazie alla funzionalità periodic boundary condition (PBC). Essa consente di simulare una singola cella e, quindi, di riprodurre un processo che richiede meno tempo. 88 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Questa funzionalità dà continuità ai campi elettrici e magnetici, permettendoci di ottenere risultati equivalenti a quelli che avremmo simulando l’intera struttura. Siamo rimasti impressionati dalla quantità di tempo e di memoria che è stato possibile risparmiare grazie al PBC, pur mantenendo il grado di accuratezza di cui avevamo bisogno per studiare il comportamento di una data geometria. Per una struttura semplice, senza un substrato dielettrico, stimiamo che i tempi di simulazione subiscano una riduzione nell’ordine di 100; per una struttura elettrica molto ampia, potrebbe persino trattarsi di una riduzione pari a 1.000 volte o più. Per validare la nostra simulazione, abbiamo prima analizzato un caso già affrontato in letteratura e abbiamo replicato in Comsol Multiphysics i risultati noti, con l’intento di mettere a punto la procedura di simulazione. In un secondo passaggio, abbiamo ripreso questa stessa simulazione già validata e abbiamo modellato altri tipi di superficie selettiva in frequenza, cambiando geometrie e materiali e valutando l’impatto di questi cambiamenti sulle prestazioni delle FSS. Abbiamo utilizzato il software per studiare le risposte in frequenza di una varietà di dimensioni e forme semplici e la loro distribuzione su una superficie. È anche possibile rendere il progetto più complesso, usando due strutture con un comportamento complementare. In questo modo possiamo, per esempio, creare una struttura con frequenze di risonanza multiple. La possibilità di prendere in considerazione un qualsiasi numero di forme evidenzia la capacità del software di supportarci in modo efficace nella ricerca di una soluzione soddisfacente. Molto lavoro in meno L’alternativa sarebbe in realtà quella di fabbricare e testare sperimentalmente varie forme per la superficie selettiva in frequenza e ciò richiederebbe un dispendio di tempo e denaro di gran lunga superiore. Grazie alla modellazione, in pochi minuti possiamo determinare se vale la pena proseguire più dettagliatamente l’analisi di un determinato pattern. Ora stiamo iniziando ad ampliare il nostro modello per includervi gli effetti del substrato dielettrico. In aggiunta, ci auguriamo di iniziare presto a lavorare con gli algoritmi di ottimizzazione: di aiuto nei casi in cui ci troviamo a dover tener conto di vincoli, come una dimensione massima della cella unitaria. F. De Vita, S. Di Marco, F. Costa, P. Turchi - Altran Italia Rivista di meccanica oggi 27-01-2004 16*52 Pagina 1 IL MIGLIOR PUNTO DI VISTA SU PRODOTTI DI FISSAGGIO E TECNICHE DI ASSEMBLAGGIO Bussole autofilettanti Filetti riportati elicoidali Prigionieri autoaggancianti Inserti filettati trilobati Spine e chiodi intagliati SALCA srl Via Jacopo della Quercia, 7/9 20149 Milano www.salca-srl.com Tel. 02 48000881 • Fax 02 4981955 ISO 9001:2000 cert. n°1626/1 AUTOMAZIONE Nuove soluzioni al lavoro MATT BAUSCH Parker Hannifin estende la sua gamma di elettrocilindri con il nuovo ETH125 con forze di spinta fino a 11.400 N. Le applicazioni tipiche di questo prodotto includono il material forming e le lavorazioni con presse, le macchine per l’alimentare e del packaging, l’automazione industriale. Prevista anche una versione Atex e nuovi motori tubolari ETT Parker Hannifin ha nuovamente ampliato la sua gamma di elettrocilindri ETH. Il nuovo ETH125 che combina i vantaggi dell’idraulica con quelli dell’elettronica, ha un design robusto e di conseguenza anche una vita di servizio elevata. Le applicazioni tipiche includono il material forming e le applicazioni con presse, le macchine per l’alimentare e del packaging, l’automazione industriale e quelle applicazioni che richiedono risparmio energetico, posizionamento preciso e controllo di forza. Come già per gli ETH032, ETH050, ETH080 e ETH100, anche lo sviluppo dell’ETH125 si è focalizzato sull’eccezionale densità di forza (paragonata alla taglia del cilindro). La vite di precisione a ricircolo di sfere è il componente centrale del prodotto. Il cilindro ETH offre basso attrito, ef- 90 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 ficienza fino al 90%, operatività regolare all’interno dell’intera gamma di velocità e durata di funzionamento elevata. Grazie alla disponibilità della vite a ricircolo di sfere, è possibile garantire tempi di consegna brevi e prezzi interessanti. Come per i suoi fratelli minori, l’ETH125 dispone di serie del meccanismo antirotazione dell’asta che consente di integrare semplicemente il cilindro nel sistema dell’utilizzatore. Il foro centrale per la lubrificazione, collocato nel corpo del cilindro, permette di ri- durre al minimo i costi di manutenzione e i tempi di fermo macchina. L’ETH125 è disponibile con passo vite da 10 mm e 20 mm. Può raggiungere forze di spinta fino a 11.4000 N, velocità fino a 635 mm/s e accelerazioni fino a 10 m/ s2. L’elettrocilindro è disponibile con lunghezze standard tra i 100 mm e i 2.000 mm e può anche essere personalizzato in passi da 1 mm. Con una ripetibilità fino a 0,05 mm, l’ETH125 ha tutto quello che serve per movimenti, posizionamenti e installazioni precise. Come per tutti i cilindri della serie ETH, l’ETH125 è disponibile per il montaggio del motore in linea oppure in parallelo. Grazie a una varietà di opzioni di montaggio, da scegliere in base alle esigenze dell’utilizzatore, è possibile abbinare al cilindro molteplici motori e riduttori. L’elevato numero di configurazioni per il fine asta e le opzioni di montaggio, offrono flessibilità di integrazione dell’elettrocilindro nell’applicazione. Sensori e cavi possono essere inseriti direttamente nel profilo dell’ETH e protetti da una copertura per ottenere un design più pulito e sicuro da maneggiare. Diverse versioni Gli ETH sono disponibili di serie in IP54 con viti galvanizzate. È disponibile anche nella versione con viti in acciaio inossidabile o con classe di protezione IP65. In questo ultimo caso, il cilindro dispone di una protezione addizionale per le applicazioni più esigenti. Per semplificare la selezione e il montaggio del cilindro, Parker offre un pacchetto completo che comprende servoazionamento, controllore, motore e riduttore. Tutti questi componenti vengono selezionati e programmati in modo semplice con l’ausilio del tool software per l’azionamento Compax3. Parker Hannifin ha presentato anche una nuova versione ETH Atex mettendo a disposizione le capacità di movimentazione e posizionamento preciso di questo prodotto anche a quelle applicazioni in ambienti a rischio di esplosione. Un’atmosfera esplosiva è una miscela con aria e sostanze infiammabili come gas, vapori, liquidi, piccole fibre, nebbie o polveri che, in determinate condizioni, può generare un’esplosione. In questi ambienti è necessario operare con apparecchiature che dispongano della certificazione Atex. A beneficiare della nuova versione ETH Atex saranno i settori dell’oil & gas, petrolchimico, farmaceutico, automotive (paint shops), generazione di biogas, costruzione di turbine a gas, stampa e distillazione. Tutte le richieste applicative passeranno al vaglio del team R&D di Parker Hannifin che si occuperà di testare l’ETH Atex selezionato, utilizzando i dati (carico, velocità, ciclo di lavoro) forniti dal cliente. In questo modo si garantisce la conformità Atex per ciascuna applicazione. Oltre ai settori dell’handling, packaging e automazione industriale, le grosse taglie dell’elettrocilindro ETH Atex possono trovare posto in applicazioni normalmente gestite con cilindri idraulici. L’ETH Atex ha una densità di potenza eccezionale e la serie è disponibile nelle taglie 032, 050, 080 e 100. La gamma di elettrocilindri fornisce forze di spinta fino a 56.000 N con corse fino a 2.000 mm, ripetibilità pari a ±0,03 mm e accelerazioni fino a 10 m/s². Qualità certificata La nuova serie ETH Atex dispone della certificazione per apparecchiature gruppo II, categoria 2 in atmosfere esplosive con gas. L’abbinamento degli ETH ai servomotori EX (anch’essi certificati Atex), consente a Parker Hannifin di completare l’offerta con un pacchetto dedicato a questo tipo di applicazioni. La divisione Electromechanical Europe di Parker, specializzata nella fornitura di tecnologie per il motion control, sta per lanciare il suo nuovo motore tubolare ETT ad ampliamento della sua offerta nel campo dei motori lineari. La serie di motori tubolari ETT, disponibile in tre lunghezze e tre taglie, è capace di fornire valori di coppia di picco fino a 474 N, velocità fino a 4 m/s e accelerazioni fino a 200 m/s2. Con una ripetibilità pari a ±0,05 mm, ETT è la soluzione ideale per quelle applicazioni di handling e pick & place che richiedono elevate forze dinamiche. Controllo e posizionamento precisi sono garantiti dall’impiego di un encoder 1 Vpp Seno/Coseno. ETT è un attuatore economico ad alta efficienza energetica, dicono in azienda, pertanto il suo impiego costituisce un’alternativa molto vantaggiosa ai cilindri pneumatici in applicazioni dove sono richieste maggior flessibilità e controllo. La piena compatibilità con lo standard DIN ISO 15552:2005-12 semplifica l’integrazione meccanica dell’ETT nel sistema e consente la riduzione dei costi di progettazione. ETT è un attuatore ‘direct drive’ dove il movimento viene generato senza l’impiego di elementi di trasmissione meccanica come viti a sfere, cinghie dentate e riduttori che richiedono costi elevati per l’ installazione, l’operatività e la manutenzione. Una delle caratteristiche importanti dell’ETT è che il motore può sopportare cicli di lavoro elevati senza l’ausilio di sistemi di raffreddamento addizionali. Per questa ragione e per l’elevata efficienza termica del motore, affidabilità e vita meccanica dell’ETT risultano estremamente elevate. ETT è stato progettato per il controllo tramite un servoazionamento a 230 V, senza la necessità di impiegare un azionamento speciale in bassa tensione. Parker dispone inoltre di un’ampia gamma di servoazionamenti e opzioni per l’impiego con ETT, offrendo agli utilizzatori una soluzione motion completa acquistabile da un unico fornitore. Il montaggio è reso semplice grazie a una vasta scelta di accessori disponibili a corredo del nuovo motore tubolare. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 91 AUTOMAZIONE Dedicati alla linea produttiva JACOPO DI BLASIO Tra le più recenti soluzioni per il movimento nella linea produttiva sono da contare le proposte di Sew Eurodrive, che comprendono i motoriduttori Movigear, per realizzare macchine e sistemi di produzione, e le navette autonome Movitrans per la movimentazione in magazzini e linee produttive In un recente incontro con la stampa specializzata, Sew Eurodrive ha illustrato le scelte strategiche che hanno portato ad alcune delle più interessanti novità nell’offerta dell’azienda. L’attività di Sew Eurodrive può essere esemplificata dal suo slogan ‘dal prodotto alla soluzione’, che sintetizza la volontà dell’azienda, in risposta alle istanze che ha raccolto provenienti dal mercato, di fornire soluzioni sempre più specializzate dal punto di vista tecnologico, 92 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 sempre più flessibili e con un forte orientamento ai servizi, che vada oltre la semplice sostituzione del pezzo di ricambio in tempi brevi. In termini pratici, la specializzazione per Sew Eurodrive ha comportato l’identificazione di richieste precise che gli utilizzatori si aspettano che siano soddisfatte dalle soluzioni proposte dall’azienda, queste si possono riassumere in richieste di risparmio energetico e riduzione degli spazi di lavoro per ottenere lo stesso risultato finale. Efficienza energetica Dal punto di vista dell’efficienza energetica la risposta di Sew Eurodrive è nei nuovi Movigear, delle unità meccatroniche complete in classe energetica IE4, mentre la risposta per quanto concerne la riduzione degli spazi è costituita dalle navette automatiche per la movimentazione del materiale (AGV). Si tratta di due tecnologie molto differenti, indirizzate a mercati industriali profondamente diversi, che rispondono però all’esigenza comune di gestire il movimento di materiali A sinistra una delle unità meccatroniche Movigear di Sew Eurodrive.Navetta AGV con sistema induttivo per il trasferimento dell’energia. e componenti nella linea produttiva in modo efficiente. Infatti, Movigear incorpora un motore elettrico particolarmente adatto, per esempio, per realizzare i convogliatori utilizzati nel settore del beverage. Infatti, anche le più recenti realizzazioni meccatroniche di Sew Eurodrive sono particolarmente adatte ai settori industriali che costituiscono tradizionalmente quelli di riferimento per l’azienda, come beverage, food, logistica e packaging. Complessivamente, la proposta di Sew Eurodrive prevede dei pacchetti per uso specifico, con una particolare attenzione per la modularità, che l’azienda ha sottolineato come suo punto di forza. Per i servizi offerti in congiunzione con le soluzioni meccatroniche, come motori e riduttori, l’azienda propone un’offerta che prevede una vera e propria ottimizzazione del magazzino ricambi, che deve essere ridotto al minimo per ottimizzare l’investimento degli utilizzatori finali, e la stesura di piani di manutenzione preventiva. Infatti, per un utilizzatore finale, prevenire l’attivazione di un servizio di manutenzione ha un costo più basso che richiederne uno. I servizi offerti comprendono anche procedure di manutenzione predittiva e di gestione avanzata che comprende la mappa- tura dello stabilimento con dati che possono riguardare, per esempio, anche la temperatura e consumo di energia. Inoltre, le soluzioni meccatroniche sono progettate in modo da essere semplici e, di conseguenza, affidabili, conciliando diverse esigenze come, per esempio, quelle del produttore della macchina (OEM), che vuole minimizzare l’impegno finanziario richiesto dalle fasi di montaggio e start up, con le esigenze dell’utilizzatore finale che chiede di facilitare la manutenzione e la gestione del magazzino. Movimentazione robotica Per una gestione ottimizzata degli spazi, con tecnologie in grado di integrarsi e sfruttare quelle di movimentazione della produzione e di gestione intelligente del magazzino, Sew Eurodrive ha messo a punto delle navette AGV, dove ha applicato la sua tecnologia Movitrans. Questi AGV sono sistemi che permettono il trasporto e la movimentazione di materiali senza l’ingombro di una struttura fissa, contrariamente a quanto succede, per esempio, con un sistema di trasporto a rulli. Le navette realizzate da Sew Eurodrive, che trovano un ampio utilizzo nell’industria automobilistica, sono dotate di un sistema di trasmissione dell’energia senza contatti striscianti basato sull’induzione. Una rete di cavi conduttori posta sotto il pavimento dello stabilimento permette di generare, direttamente a bordo delle navette per induzione magnetica, la potenza necessaria al funzionamento dei sistemi. A bordo, l’energia è accumulata in un banco di super-condensatori che tollerano bene le correnti elevate, permettendo così dei tempi estremamente ridotti per la carica. Oltre ai sistemi di bordo, i super-condensatori alimentano anche la trazione che si avvale di inverter gestiti dalla centralina di bordo. Queste navette AGV, che comunicano via wireless e operano tra il magazzino automatico e l’area di picking, dispongono di una potenza installata di 82 kW che permette loro di spostare carichi fino a 1.500 kg e raggiungere velocità di 50 m/min. Per queste navette, che sono in grado di seguire in modo autonomo un percorso articolato e di interfacciarsi con i PLC di produzione, la precisione nel posizionamento è nell’ordine dei 5 mm. Il sistema di guida si basa sulla rilevazione del campo magnetico generato dai cavi di alimentazione interrati e le navette hanno la possibilità di deviare dal percorso in prossimità di incroci e diramazioni, in base alla programmazione. Manutenzione Per gli interventi di manutenzione, è previsto un percorso supplementare in sicurezza e, grazie al sistema di super-condensatori che accumula l’energia elettrica in forma fisica invece che chimica, queste navette non necessitano dell’attività di manutenzione, ricarica e smaltimento delle batterie che è tipica dei sistemi basati su accumulatori chimici. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 93 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 MECCANICA Prodotti robusti per i minerali ATTILIO ALESSANDRI Per trasportare più minerale sullo Yangtze sono utilizzati motoriduttori Nord Drivesystems per i macchinari di movimentazione sfusa in un porto di trasbordo. Tutti i componenti lavorano in condizioni ambientali estreme Il Wuhan Iron and Steel Group (Wisco), una delle maggiori aziende che operano nel settore dell’acciaio cinese, ha costruito un nuovo porto di trasbordo per movimentare in modo più efficiente le crescenti quantità di minerale importato in arrivo dal Mare Orientale Cinese. Il porto consiste in numerosi banchine e depositi, dove è possibile scaricare fino a 15 milioni di t di minerale all’anno da enormi navi oceaniche. I vari macchinari di movimentazione sfusa installati nel porto da tre OEM differenti hanno una cosa in comune: su tutti questi caricatori, scaricatori e impilatorirecuperatori super dimensionati, 94 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 un totale di oltre 170 motoriduttori forniti dal produttore tedesco Nord Drivesystems assicurano che tutto rimanga affidabilmente in movimento. Spesso considerato, oggi, un paradiso insulare, l’arcipelago di Zhoushan comprende oltre 1.300 isole e isolette sceniche al largo della costa orientale cinese. I porti di Zhoushan sono i principali magazzini della regione per tutti i tipi di beni. Essi includono merci industriali, come il minerale ferroso, prevalentemente destinato al Wuhan Iron and Steel Group, il più vecchio gigante della Cina, che ha sede a circa 400 miglia all’interno, lungo lo Yangtze. Tutta- via, Wisco ha in Cina una serie di miniere. Di conseguenza, l’azienda deve acquistare all’estero la maggior parte del suo ferro. Il trasporto fluviale sullo Yangtze è stata la scelta più ovvia, efficiente ed economica, ma le importazioni del gruppo industriale arrivano normalmente nel Mare Orientale Cinese su enormi navi oceaniche. Inevitabilmente, queste devono attraccare in un porto costiero, dove i cargo possono essere scaricati e trasferiti su navi più piccole, già nella parte inferiore dello Yangtze, le grosse navi mercantili sarebbero bloccate dal ponte fluviale di Nanjing. Le navi da 10.000 dwt Wisco ha installato motoriduttori Nord Drivesystems per carichi elevati, ma a bassa manutenzione. Grossi impilatori-recuperatori assistono i depositi di minerale ferroso nel porto. arrivare navi enormi che trasportano fino a 300.000 dwt. Tre banchine di scarico hanno una profondità di 15 m e possono accogliere navi più piccole - una è adatta per navi classe 50.000 dwt, due sono ritagliate per navi da 10.000 dwt. Progettati per movimentare fino a 5.000 t di minerale all’ora, i caricatori delle navi, gli scaricatori e gli impilatori a ruota a secchielli installati lungo le banchine e i depositi nel porto di Wugang Port sono le apparecchiature più grandi del loro tipo per l’uso civile in Cina. Soluzioni di azionamento affidabili (tonnellaggio di portata lorda), possono invece passare sotto il ponte e procedere verso Wuhan. La domanda di prodotti Wisco è cresciuta nettamente nel corso dell’ultimo decennio. Poiché Wuhan richiede materie prime in quantità continuamente crescenti, stabilire delle basi addizionali di scarico e carico lungo la costa - preferibilmente sotto la direzione della stessa Wisco - è diventato qualche tempo fa una questione pressante. Creando una partner con due cofinanziatori, Wisco è finalmente giunta a ottenere una quota nel progetto di costruzione di un nuovo porto nella città insulare di Wugang, nella parte meridionale dell’arcipelago Zhoushan. Tutti gli impianti del porto di Wugang sono stati costruiti nel 2010 e 2011. Il produttore tedesco di soluzioni di azionamento complete Nord Drivesystems, ha fornito oltre 170 motoriduttori per carichi pesanti. Poiché le ispezioni, i cicli di test e le approvazioni per il funzionamento a pieno regime si sono conclusi a metà del 2012, Wugang serve ora come terminal di trasbordo principale per Wisco, con una capacità cargo massima di 30 milioni di t di minerale all’anno. Il porto include una banchina di scarico con una profondità dell’acqua di 27 m, dove possono I requisiti chiave di Wisco per tutti i macchinari pesanti erano un’affidabilità estremamente elevata e caratteristiche di bassa manutenzione. Una squadra di manutenzione proveniente dalla costa o dall’aeroporto di Zhoushan Zhujiajian impiega almeno un’ora per raggiungere Wugang tramite nave, oltre a possibili ritardi dovuti al cattivo tempo, cosa che potrebbe escludere anche l’alternativa degli elicotteri. In ogni caso, seri problemi con i macchinari provocherebbero molto probabilmente costi eccessivi per le riparazioni e, naturalmente, disturbi dei processi di scarico e carico dovuti alle apparecchiature in disfunzione. Pertanto, erano richieste soluzioni di azionamento altamente affidabili per fare in modo che le grandi gru a portale, i convogliatori e così via continuassero a funzionare regolarmente. Nord Drivesystems è stata incaricata di fornire motoriduttori per carichi pesanti. Benché Nord abbia ora una considerevole presenza in Cina, che include numerosi stabilimenti di produzione e assemblaggio e una serie di uffici regionali, l’azienda tedesca ha messo piede nel Paese solo pochi anni fa. Tuttavia, la qualità superiore e la durevolezza dei prodotti di azionamento, nonché i servizi di pre progettare 383 • SETTEMBRE 2014 95 MECCANICA Tutti i riduttori sono prodotti da un singolo blocco carcassa. e postvendita offerti dallo specialista degli azionamenti hanno spinto Wisco a equipaggiare i macchinari di movimentazione sfusa del porto di Wugang con motoriduttori forniti dalle filiali cinesi dell’azienda tedesca. Oltre 170 unità sono state integrate nelle gru e nei sistemi di convogliamento, fornite da più OEM cinesi differenti. Tutti i partner hanno collaborato molto bene, e il team Nord è stato prontamente disponibile per il supporto agli OEM durante tutto il progetto. Dal giorno dell’inaugurazione del porto di Wugang, tutte le macchine sono state utilizzate quasi sempre alla massima capacità e gli azionamenti hanno compiuto in modo affidabile il loro dovere. Motoriduttori per condizioni impegnative Tre grandissimi scaricatori a conchiglia (da 2.500 t/h) servono la banchina da 300.000 dwt. Queste macchine incorporano complessivamente 72 unità ad assi ortogonali a tre stadi Nord. Due imponenti caricatori mobili per navi (da 5.000 t/h) sono equipaggiati ciascuno con 16 motoriduttori ad assi ortogonali a tre stadi e un riduttore elicoidale a due stadi. Tali azionamenti sono 96 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 in grado di muovere questi grossi sistemi su binari lungo la banchina per posizionarli come richiesto per accedere alle varie aree operative. Altri 72 motoriduttori ad assi ortogonali a tre stadi sono stati installati in tre impilatori-recuperatori a ruota a secchielli (da 500 t/h) per i depositi di minerale nel porto. Tutti i motoriduttori di Wugang sono caratterizzati da una carcassa per carichi pesanti che li rende adatti per l’uso in esterni e condizioni atmosferiche severe. Ben sigillati contro l’ingresso di umidità e dotati di componenti resistenti alla corrosione e all’umidità, essi offrono un elevato grado di protezione contro i tipici problemi degli ambienti marittimi. Rivestimenti di vernice speciale sono stati applicati contro l’atmosfera salina. Queste unità sono anche abbastanza robuste da resistere a considerevoli urti meccanici. La maggior parte delle unità è dotata di parti opzionali specifiche all’applicazione, inclusi per es. freni con protezione contro la polvere e la corrosione, microinterruttori per il monitoraggio continuo dei freni o doppie calotte utilizzate come coperchi antigocciolamento sui ventilatori dei motori. Tali caratteristiche rendono questi motoriduttori ancora più affidabili. Questo progetto assicura una resistenza ottimale alle forze assiali e radiali, oltre a elevata efficienza, elevate coppie d’uscita, bassa rumorosità e operazioni di manutenzione minime nel corso di una lunga vita di servizio. Le soluzioni per gru e carrelli sono caratterizzate da un’ampia scelta di rapporti di riduzione. Il produttore offre progetti a due o tre stadi con albero cavo o pieno come richiesto. Gli utenti possono scegliere fra modelli con montaggio con piedi, a flangia e pendolare. Tutti i tipi sono dotati della stessa carcassa salvaspazio, che permette la facile integrazione. Benché i motori utilizzati nelle gru e nei carrelli funzionino spesso 24 ore su 24, alcuni impianti di carico possono anche rimanere fermi per determinati periodi di tempo. Lo standard di costruzione degli azionamenti assicura la possibilità di riprendere il normale funzionamento direttamente dopo fasi anche prolungate di questo tipo, senza alcun requisito di manutenzione particolare. Se richiesto, inoltre, tutti i modelli sono disponibili anche nelle versioni protette contro le esplosioni (Atex). 1ma edizione 24 settembre 2014 - BERGAMO, Kilometro Rosso LE AZIENDE PARTECIPANTI ABB B&R AUTOMAZIONE INDUSTRIALE BECKHOFF AUTOMATION BONFIGLIOLI MECHATRONIC RESEARCH BOSCH REXROTH 24 settembre 2014 EMERSON INDUSTRIAL AUTOMATION EPLAN SOFTWARE & SERVICE ESA ELETTRONICA BERGAMO, Kilometro Rosso FESTO HEIDENHAIN ITALIANA LAPP ITALIA LENZE ITALIA INNOVARE E COMPETERE CON LE TECNOLOGIE DELL’AUTOMAZIONE OMRON ELECTRONICS PANASONIC ELECTRIC WORKS ITALIA PHOENIX CONTACT RITTAL ROCKWELL AUTOMATION SEW-EURODRIVE SIEMENS WITTENSTEIN PROGRAMMA DELLA GIORNATA 9.45-10.30 10.30-13.00 14.00-16.30 Apertura lavori “Innovare e competere con le tecnologie dell’automazione” Tavola rotonda - FOCUS OEM “Progettazione meccatronica i vantaggi per la filiera: integrazione e innovazione” Tavola rotonda - FOCUS END USER “Essere più efficienti grazie alla meccatronica: consumi, flessibilità e manutenzione” LA PARTECIPAZIONE È GRATUITA registrati online e consulta gli aggiornamenti www.forumeccatronica.it AUTOMAZIONE Efficienza al massimo stadio MATT BAUSCH I campionati mondiali passano ma le attrezzature sportive rimangono e devono garantire sempre la maggiore funzionalità e sicurezza. Grazie alla tecnologia Schneider Electric, la sala di controllo del Maracanã fa di quest’icona brasiliana una delle arene più moderne, sicure ed efficienti al mondo Il controllo di tremila impianti luce che costituiscono il monumentale sistema di illuminazione, 17 ascensori, 12 scale mobili, 292 bagni, 60 bar e oltre 500 contatori d’energia e dispositivi per la protezione elettrica dello stadio Jornalista Mário Filho, meglio noto come Maracanã, avviene da un’unica postazione, la sala di controllo e monitoraggio. Al di 98 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 là del monitoraggio del consumo elettrico dello stadio in tempo reale, nella sala di controllo vengono gestite anche altre sezioni come le aree di illuminazione comuni, l’aerazione, gli scarichi e il sistema di condizionamento, i generatori, i gruppi di continuità (UPS), il controllo degli accessi, il sistema antincendio, le TV a circuito chiuso e i sistemi idraulici. Rispettando gli standard internazionali imposti dalla FIFA, Schneider Electric, lo specialista globale nella gestione dell’energia, e i suoi partner, hanno sviluppato un progetto di automazione con una rete intelligente che integra diversi sistemi che tengono conto di oltre 36.000 variabili differenti. “Il Maracanã si aggiunge all’elenco esclusivo di stadi intelligenti nel mondo con un’architettura tecnologica che permette di gestire diverse informazioni in tempo reale per velocizzare e rendere più efficiente il processo decisionale”, ha affermato João Carro Aderaldo, vice president of partner business di Schneider Electric Brazil. L’illuminazione dello stadio è controllata da una serie di sistemi che utilizzano i protocolli DMX e KNX che, unitamente all’integrazione con la rete, permettono combinazioni di illuminazione pre-programmate come i colori e la creazione di scenari differenti. Inoltre, elabora in tempo reale i messaggi zione di tutti i sistemi e processi, è possibile conseguire risparmi in termini di energia che raggiungono il 36%. Il sistema di gestione dell’acqua dello stadio è stato progettato per controllare e ridurre la quantità utilizzata nei bagni. Per prevenire odori sgradevoli, le valvole rilasciano l’acqua a intervalli meno frequenti quando lo stadio non è in uso; al contrario gli intervalli si accorciano durante le partite di calcio. Schneider Electric ha inoltre for- i dati della sorveglianza vengono analizzati e contrassegnati in automatico; gli allarmi vengono inviati agli operatori solo quando si rileva un’attività sospetta. Tramite i dati dinamici e in tempo reale, gli incidenti possono essere facilmente identificati e risolti, fornendo un ambiente più sicuro. Schneider Electric si è inoltre occupata della fornitura di tutte le attrezzature per la distribuzione elettrica, incluso l’elettricità in ingresso a medio voltaggio, trasformatori, bus blindati per i pannelli di distribuzione e i centralini nonché di soluzioni per le varie di guasto sui sistemi monitorati, mostrando i valori attuali per ogni situazione e i messaggi di avviso quando vengono superati i limiti prestabiliti, rendendo così lo stadio più sicuro ed efficiente. Distribuiti all’interno dell’impianto sportivo vi sono oltre 300 moderni pannelli di automazione che utilizzano protocolli di comunicazione aperti. Al di là dell’integra- nito allo stadio il sistema di sicurezza, composto da videocamere ad alta definizione, sistemi di monitoraggio intelligenti e archiviazione delle immagini. Il sistema di monitoraggio integrato offre un’unica interfaccia per l’acquisizione video, adeguamenti per le aree e il controllo degli accessi. Il sistema di archiviazione delle immagini svolge il lavoro pesante: aree a basso voltaggio. La portata complessiva delle soluzioni fornite da Schneider Electric assicura una maggior efficienza elettrica e operativa all’ente che amministra lo stadio e, più importante, la sicurezza dei visitatori. Quando le attrezzature utilizzate sono prive di sostanze nocive, l’azienda garantisce la certificazione Leed. Monitoraggio intelligente progettare 383 • SETTEMBRE 2014 99 AUTOMAZIONE Meccatronica sotto i riflettori i JACOPO DI BLASIO Nel corso delle celebrazioni per il decennale dello stabilimento francese di Ruitz e anche nell’ambito della Fiera di Hannover, Lenze ha presentato una serie di novità di prodotto. Le nuove proposte dell’azienda sono mirate alle esigenze dei costruttori di macchine e alle applicazioni nelle linee di produzione Due eventi, di recente, hanno portato Lenze al centro dell’attenzione del mondo dell’automazione elettrica e della meccanica: tanto la celebrazione per il decennale del suo stabilimento francese di Ruitz, quanto i lanci di prodotto in occasione della Fiera di Hannover 2014 sono stati l’occasione per Lenze di presentare diverse novità. Questi e- venti hanno costituito una sorta di palcoscenico internazionale grazie al quale Lenze ha potuto diffondere informazioni e dettagli sulle sue più recenti proposte in ambito meccatronico, presentando un insieme di prodotti che ha esteso e profondamente rinnovato la sua offerta per gli utilizzatori di sistemi e dispositivi d’automazione industriale, cominciando dai costruttori di macchine. Oltre agli aspetti che riguardano le novità di prodotto, certamente rilevanti, nel corso delle celebrazioni per il decennale dello stabilimento nel Nord della Francia, è stato anche possibile avere una panoramica e una conferma delle strategie produttive di una realtà manifatturiera come quella di Lenze, che ha saputo valorizzare in modo razionale le risorse e le possibilità offerte dall’economia comune europea. Dal punto di vista manifatturiero, Lenze prevede che i suoi prodotti basati sulle più recenti tecnologie, che sono quelli più impegnativi anche da un punto di vista economico, siano introdotti a partire dai suoi siti produttivi in Germania, dove il costo del lavoro è più alto e giustifica un impegno di questo tipo, mentre in Italia le realtà manifatturiere di Lenze, come per esempio lo stabilimento di Verona, sono impegnate nella produzione delle soluzioni più consolidate Lenze Fast comprende dei moduli software per implementare velocemente le funzioni di controllo degli azionamenti di macchine e linee produttive. 100 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 dell’azienda, che costituiscono una parte importante dell’offerta Lenze e possono comunque contare su una manodopera caratterizzata da un elevato livello di formazione. Lo stabilimento Lenze di Ruitz è un centro logistico altamente automatizzato che non si limita ad avere una gestione evoluta dei magazzini, ma ha un ruolo attivo nel supporto post vendita e nella produzione. Qui infatti, vicino al confine con il Belgio, è effettuata la manutenzione dei motori e dei motoriduttori per i diversi Paesi dell’area e gli azionamenti vengono personalizzati, per esempio, accoppiando i motori con i relativi riduttori e convertitori. In questo stabilimento sono anche assemblati dei motori, con parti prodotte in Germania e Italia, e dei convertitori, per i quali viene anche effettuato il collaudo elettrico su linee completamente automatizzate. Competenza italiana Il valore e il grado di competenza dei siti produttivi di Lenze in Italia è testimoniato anche dal fatto che nel nostro Paese si è svolta la formazione di parte dei tecnici impegnati nelle attività a Ruitz. In pratica, Lenze può essere considerata una realtà manifatturiera europea che implica benefiche ricadute occupazionali in tutta Europa pur mantenendo, come è giusto per un’impresa efficiente, un approccio razionale alla produzione e un solido assetto economico. Naturalmente, un aspetto rilevante delle strategie produttive di Lenze comprende le attività di ricerca e sviluppo del prodotto, che hanno portato alle più recenti novità hardware (riduttori, motori, convertitori ecc.) e software. Anche in ambito meccanico, infatti, lo sviluppo del software di controllo degli azionamenti è una parte fondamentale nella realizzazione di una macchina e può assorbire risorse rilevanti per un costruttore, per questo Lenze ha sviluppato delle librerie software che permettono di semplificare lo sviluppo di applicazioni meccatroniche, ricorrendo a moduli software specifici e già pronti. Si tratta di una proposta software che si inquadra in un’offerta incentrata attorno al concetto di ‘motion centric automation’ di Lenze, che prevede di semplificare e velocizzare, attraverso un approc- cio modulare, tutti gli aspetti più importanti dell’attività di integrazione degli azionamenti in macchine e linee produttive, con strumenti evoluti per lo sviluppo del sistema di controllo del movimento e per la progettazione del sistema di attuatori (con scelta e dimensionamento dei motori). I produttori di macchine, quando si trovano di fronte alla necessità di progettare e realizzare delle applicazioni software, possono quindi avvalersi di Lenze Fast che è un pacchetto espressamente pensato per offrire tutti gli strumenti di sviluppo di cui hanno bisogno. In pratica, i moduli tecnologici di Lenze, insieme all’Application Template, consentono agli sviluppatori di implementare progetti software senza dover scrivere del codice per una funzione specifica e in maniera modulare. Un modulo software specifico Per esempio, in base alla filosofia del ‘motion centric automation’, Lenze ha recentemente offerto un modulo software specifico per macchine con sistemi di svolgitura e avvolgitura, che incorpora tutto il know-how necessario all’impiego di azionamenti in applicazioni di questo tipo. In pratica, il programmatore non ha più la ne- Sopra, i riduttori epicicloidali g700 di Lenze sono pensati per applicazioni servo a elevata dinamica e in grado di gestire sovraccarichi meccanici. A destra, Smart Motor di Lenze abbinati al riduttore g500. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 101 AUTOMAZIONE cessità di inserire manualmente i moduli PLCopen nel codice del programma, ma deve solamente integrare il modulo tecnologico, che è costituito da un blocco funzione standard IEC 61131, che può essere istantaneamente incorporato nel sistema di controllo degli azionamenti. I moduli base preconfigurati Lenze Fast sono disponibili per un’ampia gamma di funzioni di controllo delle macchine e comprendono la possibilità di gestire l’alimentazione, lo svolgimento, la saldatura, il convogliamento ecc. Di ogni modulo tecnologico sono disponibili versioni differenti, in modo da permettere al costruttore di realizzare strategie di azionamento diverse, con tutte le funzioni necessarie per i diversi motori della macchina. In ogni modulo base sono già incluse numerose funzioni di azionamento standard, come: jogging manuale, ritorno al punto zero, homing, posizionamento ecc. Una volta che il modulo è stato integrato dal programmatore nel sistema di controllo, l’azionamento può essere subito utilizzato. Le novità di Lenze, naturalmente, non si limitano al software. A dimostrazione di questo, Lenze ha recentemente esteso il proprio portafoglio di soluzioni orientato alle applicazioni meccatroniche introducendo i nuovi g700, una famiglia di riduttori a struttura epicicloidale adatta a essere accoppiata con i motori intelligenti di più recente produzione. Prodotti mirati L’ingranaggio che mancava L’informazione in movimento: precisa e continua Il nuovo sito di Fiera Milano Media interamente dedicato alla meccanica e alla progettazione industriale www.meccanica-plus.it lead your business A pochi mesi dal lancio della serie g500, composta da riduttori per applicazioni standard, Lenze ha presentato i nuovi g700, che costituiscono un insieme di prodotti appositamente pensati per applicazioni servo di fascia media, ma con esigenze stringenti in materia di sovraccarico e dinamica. I nuovi riduttori rappresentano un tipo di prodotto capace di incrementare la flessibilità operativa dei motori di Lenze, rendendoli particolarmente appetibili per il mercato italiano dei costruttori di macchine. I riduttori della serie g700 sono progettati per essere utilizzati sia con i motori Lenze sincroni, sia con quelli asincroni. Per esempio, i riduttori g700 possono essere accoppiati con motori sincroni, gestiti dai servo controller Lenze i700, in applicazioni di tipo multi-asse, come quelle di material handling. I nuovi riduttori epicicloidali g700, disponibili in cinque diverse taglie, sono costituiti da una struttura compatta che può comprendere da uno a tre stadi meccanici di riduzione dei giri, coprendo valori di coppia da 20 a 800 Nm. Gli ingranaggi che compongono questi riduttori sono rettificati e sottoposti a un trattamento di indurimento superficiale, in modo da incrementare la resistenza, l’efficienza e le prestazioni in termini di rigidità e di dinamica. La filosofia con cui Lenze si presenta ai costruttori di macchine è bene riassunta da Giuseppe Testa, direttore commerciale di Lenze Italia, che ha così commentato l’introduzione dei g700: “Il nostro portafoglio è scalabile e offre soluzioni su misura per qualsiasi specifica applicazione. L’obiettivo principale è semplificare le attività di progettazione e per questo mettiamo a disposizione del cliente una gamma di prodotti per tutta la catena cinematica, dalle macchine più semplici a quelle più complesse, consentendogli di trovare facilmente la soluzione più adatta per le sue applicazioni”. & Gllili uomini Gli mini i i che h fanno ffann fa lle iimpres imp imprese impr STRATEGIE ƕ MACROECONOMIA ƕ NUOVI MERCATI ƕ INTERNAZIONALIZZAZIONE ƕ FINANZA ƕ FORMAZIONE ƕ INNOVAZIONE La rivista per il management AUTOMAZIONE Navette LGV, dal progetto allaproduzione Nella produzione di veicoli automatici LGV, Ocme utilizza i sensori Sick che contribuiscono a consolidare l’affidabilità e la sicurezza delle macchine. La collaborazione tra questi due protagonisti del mercato globale è garanzia di un risultato finale a elevato standard qualitativo 104 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 ENRICA BIONDINI, CLAUDIO SINATRA Ocme, fondata a Parma nel 1954, è una società italiana che si colloca tra i protagonisti di spicco nell’ambito dell’imballaggio a livello internazionale con più di 10.000 macchine installate. È presente con le sue filiali in cinque Paesi (Gran Bretagna, Stati Uniti, Messico, Francia e Cina) e vanta una rete di circa 40 agenti distribuiti in tutto il mondo. Questa realtà, attiva principalmente nei settori del food and beverage, detergenza, petrolchimico e tessile, conta circa 400 dipendenti e nel 2011 ha registrato un fatturato di 97 milioni di euro. Il suo piano di produzione comprende macchine per l’imbottigliamento, macchine per il confezionamento primario, macchine per il confezionamento secondario, macchine per il fine linea e la logistica. Già nel mercato con le sue macchine per il confezionamento e per il fine linea, nel 2003 ha dato inizio al suo nuovo progetto, la realizzazione di veicoli automatici LGV. Ocme, infatti, ha investito molto nella R&D, soprattutto nel primo anno, e partendo con un piccolo gruppo formato da tre ingegneri, quali Paolo Miceli (LGV System Designing), Marcello Martinucci e Roland Guglielmetti, con alle spalle un’esperienza decennale nella progettazione di veicoli a guida laser, ha sviluppato un sistema che è il padre di quello correntemente in uso, il cui software è stato interamente Navetta Ocme modello Auriga. progettato da Ocme: un CAD per disegnare i percorsi della navetta, un gestore del traffico per disporre di più veicoli LGV nell’impianto, un sistema di supervisione dell’impianto e il software del veicolo stesso. Nel mondo dei costruttori di navette laser-guidate LGV si possono perseguire due strade: ci si rivolge a un fornitore che offre un pacchetto completo, comprensivo di tutti gli strumenti di sviluppo (hardware e software), ossia pronto per l’installazione e la produzione, oppure si deve realizzare un software che gestisca le informazioni provenienti da diversi sensori per la navigazione del veicolo. Ocme ha scelto la seconda opzione per diverse ragioni, tra le più importanti quella di mantenere il know-how all’interno della sua società. Questa soluzione ha sicuramente comportato un notevole impegno iniziale, ma ha altresì consentito di avere il pieno controllo della soluzione sviluppata. La realizzazione Dopo quasi più di sette mesi di lavoro, nel 2004 Ocme ha realizzato il primo prototipo, dandolo in conto visione per qualche mese a una nota azienda produttrice di beni a largo consumo e di servizi. Grazie ai riscontri positivi ottenuti dal suo primo prototipo, Ocme ha così iniziato a produrre e vendere navette LGV in serie, completando l’intero ciclo dall’imballaggio al fine linea. L’obiettivo, però, era quello di soddisfare le esigenze dei clienti che richiedevano non solo il fine linea, ma anche le navette, e questo sia per un discorso di automazione, vale a dire ottimizzazione e risparmio di tempo, sia per garantire una maggiore sicurezza sul posto di lavoro, evitando così spiacevoli incidenti. Infatti, i carrelli elevatori sono una tra le maggiori cause d’incidenti sul posto di lavoro, spesso gravi o addirittura mortali. Proprio per garantire la massima affidabilità e sicurezza, Ocme ha puntato a realizzare una macchina in cui fossero curati tutti gli aspetti nel dettaglio ed è per questo motivo che si è rivolta a Sick. “Abbiamo cercato un fornitore che fosse al top, riconosciuto dai nostri clienti, e che fosse in grado di garantire i nostri stessi valori; a volte quasi imposto dai nostri clienti internazionali” ci spiega Paolo Miceli. “Ocme fornisce prodotti medio alti distribuiti in tutto il mondo, quasi più di15.000 pezzi, quindi anche lo standard qualitativo dei componenti installati deve essere necessariamente di alto livello”. Automazione e sicurezza Nel dettaglio su alcuni modelli LGV Ocme, oltre ai 4 laser scanner di sicurezza di Sick (serie S300 posti sui lati e serie S3000 posti sui due fronti di marcia) che coprono interamente il veicolo per la sicurezza delle persone, sono montati anche 3 laser scanner anticollisione S100 che hanno la funzione di rilevare la presenza di eventuali ostacoli sul tragitto dei veicoli, come ad esempio un carroponte sospeso oppure un muletto parcheggiato erroneamente in un’area vietata. I tre sensori S100 vengono utilizzati per rilevare carichi sospesi su tre piani diversi in funzione della velocità della navetta: uno per distanze elevate, quando è richiesto un movimento molto rapido, uno per distanze intermedie, quando la velocità è moderata e l’ultimo per distanze molto ravvicinate, quando lo spostamento è molto lento. In questo modo viene attivato un sensore piuttosto che un altro in base alle necessità del momento. Il veicolo automatico è stato completamente rinnovato sia dal punto vista meccanico, con un nuovo disegno del telaio che ridistribuisce i pesi ottimizzando il baricentro della macchina in modo da trasportare, a parità d’ingombro, carichi maggiori, e sia del punto di vista elettrico, passando da una tecnologia classica, quindi da un pc industriale con delle schede I/O che andavano a governare tutti i sensori della macchina, a una tecnologia più avanzata in cui viene utilizzata una sola scheda di rete CANOpen che gestisce, tramite questo bus di campo, tutti i sensori del veicolo. La navetta e l’isola robotizzata realizzate da Ocme fanno sì che non siano necessari i trasportatori di pallet. Un esempio tipico è quello dell’operatore che vede che sta finendo la bobina nella macchina fardellatrice e con un palmare chiama la missione cosicché la navetta vada a prendere il pallet con la bobina in magazzino e la porti alla destinazione richiesta. Grazie agli scanner di sicurezza Sick S300, installati sui veicoli LGV, gli incidenti al personale presente all’interno dell’impianto sono scongiurati. I veicoli prodotti da Ocme, volutamente, si inseriscono nella fascia progettare 383 • SETTEMBRE 2014 105 AUTOMAZIONE alta del mercato; anche il più piccolo dei particolari, installato nelle sue macchine, deve essere di ottima qualità per garantire un prodotto finale sicuro e performante sotto tutti gli aspetti. L’obiettivo di Ocme è stato raggiunto: un rinnovo totale del veicolo, dal design più snello e compatto che le ha consentito di ridurre i costi di produzione, con particolare attenzione alla sicurezza e all’affidabilità. Sick è in grado di realizzare nuovi prodotti in base alle esigenze dei clienti. Cambio batteria automatico Inizialmente il cambio batteria delle navette avveniva in modo manuale, cioè la navetta si affiancava verso una rulliera in cui c’erano altre batterie sottocarica e l’operatore doveva manualmente rimuovere la batteria scarica fuori e inserire quella carica. Con la nuova direttiva macchine è richiesta una maggiore attenzione all’ergonomia. Questo ha spinto Ocme a studiare una nuova soluzione che si muovesse in tal senso. Infatti, grazie anche alla richiesta del mercato, è stata sviluppata la macchina CBA, acronimo di cambio batteria automatico, che assomiglia molto ad un magazzino automatico di batterie. La CBA ha sotto carica un determinato numero di batterie a servizio della navetta. Durante il ciclo di funzionamento, la navetta, quando ha la batteria in esaurimento, si dirige in completa autonomia verso la macchina, con la quale è in continuo dialogo, affiancandosi. A questo punto, il CBA pone sulla bocca d’uscita la rulliera libera e la navetta deposita la batteria scarica su di essa. I vantaggi sono svariati: dall’ergono- 106 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 mia all’ottimizzazione del processo; diversamente, invece, sarebbero necessari degli operatori destinati solo a questo tipo di operazione, tenendo in considerazione che possono esserci in circolo dieci/quindici navette e che la durata di una batteria può variare mediamente dalle 7 alle 10 ore. Inoltre, è da tenere in considerazione l’ottimizzazione del tempo ricavata dal non dover più compiere il cambio manualmente della batteria e, quindi, evitare il fermo del veicolo LGV. Naturalmente in un sistema automatico di cambio batteria, come il CBA, vengono associate batterie senza manutenzione (al GEI o Xfcflex). La scelta del partner Nel veicolo LGV sono collegati alla centralina di sicurezza Sick della serie Flexi Soft due scanner di Sicurezza Sick della serie S3000, due della serie S300 e tutte le parti di sicurezza. La centralina Flexi Soft funge da PLC di sicurezza, consentendo di passare da una logica del quadro cablata a una logica programmata, e permettendo così a Ocme di abbassare i costi nella realizzazione di un quadro elettrico più semplificato. La navetta Ocme, quindi, è più semplice, più affidabile e soprattutto più sicura. Inoltre, è montato un sensore di distanza Sick, della serie DT50, accanto al sistema di navigazione laser della serie LMS200 che viene utilizzato come anticollisione negli attraversamenti di porte automatiche; questo per evitare che, nell’eventualità di un mal funzionamento della porta che rimane socchiusa, la navetta continui a procedere, andando di conseguenza a sbattere e danneggiando il sistema di navigazione. Questo comporterebbe un grave danno a livello economico, sia per il fermo macchina sia per il danno, a volte irreversibile, del sistema di navigazione laser. Qualche cliente ha anche richiesto di equipaggiare le macchine di fotocellule proiettore e ricevitore per fare muting, in modo da migliorare l’aspetto di sicurezza tra baia di carico e la stessa navetta. Mostre Convegno 2015 10 marzo m 2015 MC4-Motion Control for 2015 MC4-M 18 giugno 2015 ITE Day – Industrial Technology Efficiency Day 2015 INDUSTRIAL D TECHNOLOGY A EFFICIENCY Y Data da segnare in agenda! Impossibile mancare all’edizione 2015 di d MC4-Motion Control for che in questi anni si è sempre confermata essere l’appuntamento di riferimento per chi vuole conoscere in modo approfondito tutte le tecnologie per il controllo del movimento al servizio di macchine e impianti. Un solo giorno, una vera full immersion. 15 ot ottobre 2015 S&PI – Sensors a and Process Instrumentation 2015 S PI & Dopo il riscontro positivo registrato da parte delle aziende espositrici e dei partecipanti, Fiera Milano Media propone in linea con la scorsa edizione una sessione plenaria realizzata con l’autorevole contributo di Business International, le sessioni di presentazione dei prodotti ad opera delle aziende espositrici e i laboratori organizzati dalle Redazioni in collaborazione con primarie aziende del settore durante i quali i visitatori potranno imparare veramente qualcosa sui prodotti, come utilizzarli, e come realizzare vere e proprie applicazioni sotto la guida di esperti. 10 dicembre 2015 Machine Automation SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION Unica mostra convegno convegn dedicata all’automazione, alla sensoristica e alla strumentazione di processo, quest’anno con una formula rinnovata S&PI si presenta ques e ricca. Due le sessioni session importanti: “Tech”, nella quale di rilevazione e misura si parlerà delle metodologie metodo nell’attuale scenario tecnologico, più promettenti nell’att bus di campo e wireless, di comunicazione, di b e “Industry” in cui ci si focalizzerà su alcuni tra i più applicativi per le soluzioni rilevanti settori applica strumentazione di processo: di automazione e strum Oil & Gas,Acqua e Life Science. O L’evento quest’anno si focalizzerà sul tema del packaging con particolare attenzione ai settori applicativi del food&beverage e del life science: focus principale saranno la tracciabilità dei prodotti e l’identificazione, con interessanti excursus nel mondo della visione artificiale quale chiave di volta per migliorare la qualità dei manufatti e ottimizzare i processi in linea e a fine linea. La formula proposta è teorico-pratica: in una sola giornata si potrà partecipare alla sessione convegnistica ‘tecnologica’, alla parte espositiva e ai tanto attesi laboratori. Una modalità in grado di fare davvero ‘cultura’. Per informazioni: Elena Brusadelli Tel. 335 276990 www.mostreconvegno.it elena.brusadelli@fieramilanomedia.it RASSEGNA A CURA DI STEFANO VIVIANI Componenti in fiera I mille volti dell’industr dell’industria ria ma manifatturiera, gli sforzi di suoi protagonisti, in questa ricerca e innovazione d dei su spettro dedicata alla 29° Bipanoramica ad ampio spett Mu, dedicata a macchine utensili a M u, vetrina biennale d dedica asportazione, deformazione e aspor rttazion robot, automazione e componenti R Roemheld, h ld azienda i d di cuii C Camar è concessionaria i i esclusiva l i per l’It l’Italia, li presenta il sistema di controllo della pressione senza fili il quale, grazie allo scambio di informazioni in tempo reale, permette di visualizzare immediatamente le cadute di pressione evitando così la rottura delle attrezzature. Sono disponibili tre differenti modelli per pressioni fino a 16, 250 e 500 bar. Il trasmettitore è in classe di protezione IP 67, quindi non teme la presenza di refrigeranti o trucioli. Oltre alle interfacce analogiche e digitali RS485, è disponibile anche un profilo Profibus Gateway. L’unità ricevente può rilevare 16 trasmettitori montati su differenti attrezzature, ognuno dei quali può rilevare i valori della pressione in intervalli tra 0,5 e 3.600 s. Il trasmettitore viene azionato con una batteria al litio che ha una durata di 12 mesi, con funziona di avviso non appena viene raggiunto un livello di carica più basso. CAMWorks è il software di ultima generazione per fresatura, tornitura e EDM proposto da CIMsystem che, grazie alla partnership con Geometric Technologies, azienda americana che sviluppa il software, può fornire anche in Italia un CAM efficiente, adattabile e completamente automatico. CAMWorks è uno strumento potente, intuitivo e facile da utilizzare, in grado di eliminare gli aspetti più ostici della programmazione di CNC grazie all’automazione delle ‘Lavorazioni intelligenti’. CAMWorks utilizza le interfacce conosciute di SolidWorks e Solid Edge, per cui l’apprendimento e l’utilizzo risultano molto semplici. Il software è in grado di riconoscere e sfruttare tutte le feature geometriche disegnate a CAD in modo da associare le lavorazioni stabilite dall’operatore e guadagnare così tutto il tempo che bisognerebbe spendere per creare manualmente le strategie di lavoro. 108 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 Ma g g i o ri a p p ro f o n d i me n t i s u : w w w . me c ca nica - plus.it Il sistema modulare Easybarrier, proposto da Della Casa Reti, delimita zone di accesso riservato, dando completa soluzione a ogni esigenza con una razionale suddivisione degli spazi-lavoro. I vari elementi che lo costituiscono permettono grande versatilità di configurazione, in modo da ottenere una struttura conforme a qualsiasi richiesta. Le porte sono dotate di maniglie di sicurezza, con un chiavistello speciale che ne impedisce la chiusura senza un gesto volontario da parte dell’operatore. La continua evoluzione tecnica ha consentito di realizzare e brevettare il nuovo piastrino di fissaggio Skatto che rende ancora più facile, comodo e veloce il montaggio della struttura. Il posizionamento in opera di Easybarrier alla corretta distanza dalle zone pericolose consente di rispettare i parametri di sicurezza previsti dalle norme armonizzate. Forte della sua nuova app per la consultazione dei prodotti, disponibile su Apple Store, Dropsa presenta, ultima arrivata nella famiglia dei dosatori progressivi, la nuova linea nP (nano Progressive). Si tratta di dosatori di ultima generazione dalle piccole dimensioni, soluzione ideale per le applicazioni di lubrificazione a grasso che richiedono un dosaggio minimo ma accurato di lubrificante in uno spazio ridotto. Vantaggi dei dosatori nP sono: l’innovativo meccanismo ‘Rigidlock’, che permette il fissaggio rigido fra gli elementi, tipico dei dosatori monoblocco, mantenendo però la flessibilità dei dosatori modulari; la combinazione fra le dimensioni ridotte e la modularità in un singolo blocco che collocano il dosatore nP allo stesso livello di performance dei dosatori progressivi di alta gamma, ma con una riduzione di costi. Il dosatore nP è disponibile anche nella innovativa versione nPR (nano-Progressive Replaceable) che utilizza un sistema ‘rail & lock’ che permette agli elementi di essere sostituiti o spostati senza dover smantellare completamente il blocco dosatore e senza l’aggiunta del costo di una base separata. La presenza di GOM Italia a Bi-Mu 2014 ha coinciso con la presentazione dei sensori Atos Core, Pontos e della nuova versione software V8.0. Atos Core è uno scanner ottico 3D compatto e versatile, indicato per la digitalizzazione di oggetti di piccole-medie dimensioni, che può essere usato come stand-alone, ma anche come volume di misura aggiuntivo per ulteriori applicazioni. Pontos è un sistema di analisi di deformazione dinamica, innovativo rispetto ai convenzionali sistemi di misura dello spostamento, con il quale è possibile una migliore comprensione del comportamento dinamico dei componenti, agevolata da una rappresentazione animata dei risultati misurati. La versione V8.o del software è la nuova piattaforma di gestione universale dei sistemi GOM, che racchiude in sé tutte le funzionalità relative sia alla scansione 3D sia all’analisi di deformazione. Nella recente versione software 4 il controllo numerico TNC 640 Heidenhain offre un’intera serie di funzioni inedite ed evolute. La simulazione grafica 3D, estremamente dettagliata, supporta l’operatore nell’identificazione di dati mancanti o incongruenze nel programma senza pericolo per pezzo, utensile e macchina appena prima della lavorazione. È così possibile rilevare in anticipo situazioni critiche, apportare rapidamente le modifiche necessarie ed evitare scarti e danni. La funzione standard ADP (Advanced Dynamic Prediction) di TNC 640 consente l’ottimizzazione del controllo degli assi di avanzamento nella fresatura a 3 e 5 assi. ADP calcola in anticipo il profilo in modo dinamico e può così adattare tempestivamente le velocità degli assi al fine di gestire opportunamente i valori di accelerazione e jerk ottenendo un percorso utensile ottimale che generi un profilo fedele a quanto programmato e privo di discontinuità. ADP permette così maggiori velocità di traiettoria e inferiori tempi di lavorazione, assicurando allo stesso tempo superfici impeccabili e profili perfetti. TNC 640 offre la possibilità di combinare le lavorazioni di fresatura e tornitura in una sequenza qualsiasi sulla stessa macchina. Obiettivo della gamma readychain igus è rendere il montaggio in macchina dei sistemi per catene portacavi il più semplice possibile. Una nuova idea dell’azienda di Colonia promette di rivoluzionare il campo delle catene portacavi con cavi connettorati, ‘readychain speed’. I progettisti hanno combinato connettori e attacco della catena in un unico pezzo collegabile direttamente al quadro di comando, mediante un’operazione semplice di pochi secondi, che non richiede l’uso di alcun utensile. In generale i moduli premontati sono vantaggiosi perché testati in tutti i componenti per la loro compatibilità reciproca. Questo è particolarmente importante nelle catene di montaggio, dove consentono di ridurre i tempi di processo. L’uso dei sistemi readychain speed igus permette di ridurli ulteriormente, il che si traduce in un aumento nella produzione di macchine senza la necessità di aumentare la produttività del lavoro o l’ingombro della linea. readychain speed può essere utilizzato con successo sia in linee di produzione di pezzi ad alto valore aggiunto sia in quelle ad alta velocità per grossi volumi. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 109 RASSEGNA Kabelschlepp, propone la sua guaina portacavi TKA 55, che solo un anno fa si è aggiudicata l’iF design award. Le guaine portacavi con la loro particolare struttura a tenuta IP54, proteggono i cavi da polvere, trucioli e schizzi, fino alla zona di connessione. La struttura completamente chiusa previene efficacemente la penetrazione di corpi estranei. La struttura ottimizzata della banda laterale e dei coperchi previene efficacemente problemi funzionali causati dall’adesione o penetrazione di trucioli e sporcizia. I coperchi completamente chiusi s’incastrano a tenuta uno con l‘altro, e fungono da barriera protettiva contro la penetrazione di corpi estranei. Tutti i tipi di TKA sono disponibili, a richiesta, anche in esecuzione con materiale estremamente resistente alle alte temperature: un materiale speciale, che resiste sino a 850 °C, protegge i cavi in modo sicuro dall’azione, ad esempio di trucioli roventi. La serie IM-6120 a campo ampio di Keyence è un dispositivo di misura che può competere con proiettori di profilo, microscopi di misura o macchine di misura CNC automatiche. Keyence di fatto semplifica la misurazione con un solo pulsante. Sono sufficienti 3 secondi per misurare fino a 99 caratteristiche con documentazione completa inclusa e senza che sia necessario un training specifico per gli operatori. IM-6120 è dotato di un piatto di alta precisione per misurazioni immediate con dimensioni pezzo fino a 200 mm. La messa a fuoco viene regolata automaticamente in funzione della forma dei target. Anche quando non è possibile eseguirla in un’unica operazione, viene regolata rilevando l’altezza in ciascun punto di misurazione. Il corpo particolarmente rigido e il sensore di temperatura integrato consentono l’installazione ovunque. È possibile limitare le deformazioni e la compensazione della temperatura garantisce misurazioni accurate sul campo. L’unita può essere installata ovunque siano disponibili uno spazio sufficiente per distendere un foglio di carta formato A3 circa e una normale presa di corrente CA. Le tastiere a membrana InduKey, distribuite in Italia da KeyPlus, sono ideali per l’impiego nell’industria poiché sono una perfetta sintesi di robustezza (hanno un’alta resistenza agli urti e ai graffi), protezione (sono IP65, completamente protette dalle polveri e resistono ai getti d’acqua) e comodità di manutenzione (grazie alla assenza di interstizi fra i tasti, possono essere pulite con uno straccio e una soluzione detergente, in una comoda passata). Sono disponibili diversi sistemi di montaggio nella versione da scrivania, da montaggio a pannello con viti posteriori, da montaggio su struttura rack con fori frontali, o in cassetto. Per quanto riguarda il sistema di puntamento, sono disponibili versioni con trackball, con touchpad o con joystick integrato. Su richiesta specifica, le tastiere possono essere anche personalizzate con l’aggiunta di pulsanti speciali, porte USB integrate, loghi aziendali. Il giunto rotante KT sviluppato da Maier Heidenheim, impegnata da oltre 80 anni nella costruzione di giunti rotanti, può lavorare con diversi tipi di fluidi: lubrorefrigeranti tradizionali, lubrificazione minimale e aria secca. La tecnologia brevettata Tess a ‘scarico termico’ della tenuta meccanica consente la rotazione del giunto in qualsiasi condizione di lavoro e di poter ruotare a secco in pressione e alla massima velocità contemporaneamente fino a 42.000 giri/min. Maier Italia progetta e realizza inoltre soluzioni personalizzate di giunti rotanti MP multipassaggio per diversi fluidi combinati anche con collettori elettrici rotanti per la trasmissione di potenza e segnali. Con V-Lock, Metal Work presenta un sistema modulare per realizzare movimentazione automatizzata. V-Lock collega tutto con tutto: pinze con slitte, rotanti, unità di guida, ma anche con strutture di profilati in alluminio di qualsiasi marca; collega inoltre ogni orientamento spaziale. Il collegamento, rigido e ripetibile, è semplice, veloce da serrare, accessibile da ogni lato. Non sono necessarie piastre di adattamento tra un componente e l’altro. Tutti i componenti della serie V-Lock presentano una coda di rondine larga 40 mm ed estesa per tutta la lunghezza del componente. Trasversalmente vi sono delle scanalature precise, larghe 6H7, con passo di 20 mm, in cui s’inserisce una speciale chiavetta forata. Per collegare tra loro due componenti è sufficiente accostarli l’uno all’altro e stringere le viti M5 del fissaggio universale, chiamato K. Il catalogo V-Lock, in continuo ampliamento, comprende slitte di precisione, unità di guida accoppiate con cilindri ISO 15552 e 6432, cilindri senza stelo, attuatori rotanti, pinze, attuatori lineari elettrici, pinze elettriche e numerosi accessori. 110 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 M aggi or i appr of ond i me n t i s u : w w w . me c c a n i c a - p l u s . i t Microsystem, filiale italiana di Cimatron, ha presentato a Bi-Mu le ultime versioni dei sistemi CAD/CAM CimatronE, la suite di applicazioni dedicate all’industria degli stampi e delle attrezzature, e di GibbsCAM, il completo e avanzato pacchetto applicativo per la programmazione delle macchine utensili CNC, dai semplici torni tradizionali alle più complesse macchine multitask pluriasse e plurimandino. La nuova versione CimatronE 12 comprende un’ampia gamma di nuovi strumenti e funzionalità in ogni ambiente operativo, costruiti e basati su potenti algoritmi allo stato dell’arte. Risulta potenziata nel suo complesso e a livello delle singole applicazioni verticali. Le novità interessano tutti i moduli, offrendo importanti benefici sia ai progettisti CAD sia ai programmatori CAM. Si distingue come un sistema completamente integrato, ideale per risparmiare tempo prezioso e aumentare la produttività in ogni fase del ciclo di sviluppo, in ufficio tecnico e in officina. La nuova versione mette a disposizione degli utenti nuove funzionalità e perfezionamenti per garantire maggiori vantaggi attraverso tutto il processo di realizzazione di uno stampo. NSK ha ampliato la gamma di cuscinetti ad alte prestazioni della serie NSK HPS, introducendo anche le tipologie di cuscinetti radiali rigidi a sfere, radiali a rulli cilindrici, a sfere a contatto obliquo, sia nella versione industriale sia di Super Precisione, e i cuscinetti assiali a sfere a contatto obliquo per supporto vite sia in versione aperta sia schermata. Tali tipologie si affiancano ai cuscinetti radiali orientabili a rulli della serie NSK HPS già disponibili sul mercato sia con gabbia stampata in acciaio sia massiccia in ottone. La prerogativa di queste nuove versioni è quella di offrire, a seconda delle tipologie, capacità di carico e precisione più elevata, tolleranze ridotte, disegni interni ottimizzati. Questo si tramuta per gli utilizzatori finali in possibili ‘downsizing’, maggiore durata (fino al doppio rispetto alla serie standard) e una più alta affidabilità, maggiore velocità (fino a +20%), generazione di calore ridotta, maggiore flessibilità di impiego (accoppiamenti universali per i cuscinetti accoppiabili). Bi-Mu 2014 ha coinciso con i vent’anni di attività di Open Mind, che festeggia rilasciando due versioni dei suoi due prodotti principali hyperMILL e hyperCAD-S. Dopo il rilascio della versione hyperMILL 2014.1, software CAM per lavorazioni fino a 5 assi e hyperCAD -S 2014.1 il CAD per l’officina meccanica, alla 29° edizione del salone della macchina utensile ha presentato le nuove evoluzioni di entrambe le soluzioni. In particolare il nuovo hyperMILL 2014 offre alle aziende che l’hanno adottato maggiore visione d’insieme per ridurre gli errori, verificare il progetto e i dati CAM/CAD prima di avviare la produzione. Finora gli utenti delle macchine utensili ricevevano dall’ufficio programmazione CAM solo i programmi NC, con il nuovo modulo hyperMIL Shop Viewer i dati di hyperCAD-S e hyperMILL possono essere visualizzati direttamente accanto alla macchina. In questo modo ogni operazione in fase di produzione può essere verificata in dettaglio sullo schermo prima della preparazione della macchina. La soluzione CAD CAM di Open Mind, continua a essere completata dal modulo hyperMAXX, la strategia High-Performance-Cutting (HPC) per hyperMILL, basata su VoluMill di Celeritive Technologies. KrpxNg è la gamma di azionamenti a pignone e cremagliera di Redex, specificamente progettata per le macchine utensili a portale o a colonna mobile. Il riduttore Krpx è uno degli esempi della stretta collaborazione fra Redex e i suoi partner OEM nel campo delle macchine utensili. Composta da due riduttori planetari, la soluzione Krpx - TwinDrive è stata progettata per adattarsi su entrambi i lati del carro o della colonna della macchina. Il precarico elettrico garantisce la completa eliminazione dei giochi meccanici sull’azionamento pignone e cremagliera. I valori di rigidità radiale sono considerevoli.Questa versione è già disponibile in tutte le taglie e include la nuova tecnologia di finitura degli ingranaggi HQ-GF, che aiuta a ridurre il consumo di energia grazie a un miglioramento del rendimento fino al 15% grazie a ingranaggi conformi allo standard di qualità DIN 6, permettendo di risparmiare migliaia di kWh durante la vita di servizio della macchina. progettare 383 • SETTEMBRE 2014 111 RASSEGNA Sacemi, specializzata in elettropompe per applicazioni industriali, vanta un programma di produzione che comprende un’ampia gamma di elettropompe centrifughe a stelo immerso con un elevato numero di varianti. Queste sono progettate per essere utilizzate sulle machine utensili e principalmente per l’impiego su sistemi di lubrificazione e refrigerazione, macchine per lavaggio, evacuatori di truciolo e dovunque serva una efficace circolazione di emulsioni acqua-olio, olio da taglio puri, con portate che arrivano fino a 1.200 l/min e prevalenza fino a 16 bar. Le guide Minirail di Schneeberger sono la soluzione ideale in grado di garantire sempre movimenti lineari ultraveloci e precisi. Per questo sono utilizzate soprattutto nel campo della tecnologia laser, di quella medica e dei sistemi di misurazione, nel settore delle nanotecnologie, della microelettronica e dell’industria dei semiconduttori. Le dimensioni delle guide includono otto misure per la larghezza e quattro misure per la lunghezza del carrello. Inoltre il cliente può scegliere tra due classi di precisione e due categorie di precarico. Un fattore importante per qualsiasi tipo di applicazione è la produttività ottenibile, un’esigenza che le guide Minirail non trascurano, grazie alla loro capacità di accelerazione che raggiunge valori fino a 300 m/s2 e alla loro velocità di 5 m/s. I sistemi di ricircolo delle sfere inseriti nel carrello, capaci di rispondere a requisiti elevati, sono un elemento fondamentale per raggiungere questi risultati. Da diciotto anni il core business di Visual ruota attorno allo sviluppo e alla personalizzazione di prodotti CAD/CAM interni all’azienda, che garantiscono duttilità e adattabilità a situazioni differenti (fresatura fino a 5 assi, tornitura, tornitura motorizzata, applicazioni robot). Visual è proprietaria e depositaria dei codici sorgenti dei suoi applicativi, le sue soluzioni personalizzate sono state impiegate per sviluppi speciali per gli stampi dei pneumatici, l’occhialeria, gli stampi per calzature, l’arte orafa, la creazione di coclee di movimentazione materiali, gli strumenti musicali, la tecnologia laser e le applicazioni con impiego di robot antropomorfi (pick’n’place e fresatura). L’azienda lavora con diverse tipologie di clienti, dalle multinazionali (seguendo progetti specifici di sviluppo CAD/CAM) ai costruttori di macchine utensili e controlli numerici e terzisti di varia grandezza. ‘Potenti, silenziosi, precisi’: Wittenstein alpha presenta così la nuova serie di riduttori a coppia conica, ideali per impiego nel settore delle macchine utensili, sia su assi principali sia ausiliari. I nuovi riduttori a coppia conica sono una valida soluzione per applicazioni che devono raggiungere performance notevoli con bassi rapporti di riduzione, vale a dire 1:1 e 1:2, offrendo coppie di accelerazione massima da 10 a 315 Nm, con un gioco torsionale che non supera i 4 arcmin. L’esecuzione con stadio epicicloidale integrato, con uscita ad albero (SPC+) o flangia (TPC+) presenta coppie di accelerazione comprese tra i 42 e i 1.600 Nm. L’ottimizzazione geometrica della dentatura si riflette in una miglior uniformità di funzionamento e una capacità di carico maggiore, che assicurano estrema affidabilità e massima silenziosità anche con dinamiche molto sostenute. I rendimenti sono compresi tra il 95% e il 97% la lubrificazione è a vita e i riduttori si possono montare in qualsiasi posizione. L’ampio portfolio Wittenstein consente anche l’abbinamento di varie tipologie di cremagliere e pignoni per differenti esigenze applicative. 112 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 CONTATTI UTILI ABB PROCESS Tel. 02 24151170 Fax 02 24143096 21 FERRARI Tel. 0536 949111 Fax 0536 949049 52 ADI ASS. DISEGNO IND.LE Tel. 02 33100241 Fax 02 33100878 info@adi-design.org 52 FESTO Tel. 02 457881 Fax 02 4880620 info_it@festo.com 52 ANIE Tel. 02 3264214 Fax 02 3264395 comunicazione@anie.it 58 ASSIOT Tel. 02 3264241 Fax 02 3264308 assiot@assiot.it 64 AUTODESK Tel. 02 575511 Fax 02 57510105 infoita@autodesk.com 21/82 AVIO Tel. 011 0084031 Fax 011 0084163 52 BONFIGLIOLI Tel. 051 6473111 Fax 051 6473126 bonfiglioli@bonfiglioli.com 44 BOSCH REXROTH Tel. 02 923651 Fax 02 92365500 marketing@boschrexroth.it 21 CAMAR Tel. 011 9591626 Fax 011 9594101 108 CAMOZZI Tel. 030 37921 Fax 030 2400464 info@camozzi.com 28 CIMSYSTEM Tel. 02 87213185 Fax 02 61293016 marketing@cimsystem.com 108 CNR ITIA Tel. 02 23699926 74 COMAU Tel. 011 6849111 Fax 011 6849692 info@comau.com 114 48/72 GOM ITALIA Tel. 02 457.01.564 Fax 02 457.12.801 info-italia@gom.com HEIDENHAIN ITALIANA Tel. 02 270751 Fax 02 27075210 info@heidenhain.it 109 109/110 PARKER HANNIFIN Tel. 02 451921 Fax 02 4479340 parker.italy@parker.com 90 PTC Tel. 039 65651 Fax 039 6565680 web-commenti@ptc.com 26 REDEX-ANDANTEX Tel. 0033 238944200 Fax 0033 238944299 ROLLON Tel. 039 62591 Fax 039 6259205 infocom.it@rollon.com 112 SCHNEEBERGER ITALIANA Tel. 0331 932010 Fax 0331 931655 info-i@schneeberger.com 112 109 KABELSCHLEPP ITALIA Tel. 0331 350962 Fax 0331 341996 infoksi@kabelschlepp.it 110 KEYENCE ITALIA Tel. 02 6688220 Fax 02 66825099 info@keyence.it 110 SCHNEIDER ELECTRIC Tel. 035 4153118 Fax 035 4152221 comunicazione@it.schneider-electric.com KEYPLUS Tel. 02 66504927 Fax 02 66505754 info@keyplus.it 110 SEW EURODRIVE Tel. 02 96980294 Fax 02 96799781 sewit@sew-eurodrive.it LENZE ITALIA Tel. 02 270981 Fax 02 27098290 mail@lenzeitalia.it 100 SICK Tel. 02 274341 Fax 02 27409087 marketing@sick.it MATHWORKS Tel. 011 2274700 Fax 011 2309093 info@mathworks.it 25 METRA Tel. 030 68191 Fax 030 6810363 metra@metra.it 110 52 MICROSYSTEM Tel. 051 4145611 Fax 051 725314 info@microsystem.it 111 38 SACEMI ELETTROPOMPE Tel. 0421 307389 Fax 0421 65428 IGUS Tel. 039 59061 Fax 039 5906222 igusitalia@igus.it METAL WORK Tel. 030 218711 Fax 030 2180569 metalwork@metalwork.it 111 22/98 92 104 SIEMENS ITALIA Tel. 02 24361 Fax 02 24364333 ufficiostampa@siemens.it 22 SIEMENS PLM SOFTWARE Tel. 02 21057.1 Fax 02 2640618 22 SIMONA Tel. 02 250851 Fax 02 2508520 mail@simona-it.com 25 STANIMUC - ENTE FEDERATO UNI. Tel. 02 262551 Fax 02 26255892 segreteria.amministrativa@stanimuc.it 25 TEORESI Tel. 011 2408000 Fax 011 2408024 r.romano@teoresi.it 22 COMSOL Tel. 030 3793800 Fax 030 3793899 info@comsol.it 86 34 UCIMU SISTEMI PER PRODURRE Tel. 02 262551 Fax 02 26255884 ucimu@ucimu.it 70 MP FILTRI Tel. 02 957031 Fax 02 95740188 sales@mpfiltri.com 42 MSC SOFTWARE Tel. 011 5151811 Fax 011 549082 info.it@mscsoftware.com 26 VICTREX PLC Tel. 035 925071 Fax 035 926882 eurosales@victrex.com 25 DASSAULT SISTEMÈS ITALIA Tel. 02 3343061 Fax 02 33430645 94 VISUAL INSPECTION SYSTEMS Tel. 02 48205197 Fax 02 48205199 visual@visualinspections.it 112 NORD MOTORIDUTTORI Tel. 051 6870711 Fax 051 827749 info@nord-it.com VOLKSWAGEN GROUP ITALIA Tel. 045 8091111 26 WHIRLPOOL EUROPE Tel. 0332 758907 Fax 0332 759635 Chiara_Zanzi@email.whirlpool.com 26 DELLA CASA RETI Tel. 059 283390 Fax 059 280975 d_casa@tin.it 109 DROPSA Tel. 02 250791 Fax 02 25079767 vendite@dropsa.it 109 FANUC FA ITALIA Tel. 02 45795444 Fax 02 45795323 info@fanuc.it 80 progettare 383 • SETTEMBRE 2014 NSK ITALIA Tel. 02 995191 Fax 02 99025778 info-it@nsk.com OPEN MIND TECHNOLOGIES ITALIA Tel. 02 93162503 Fax 02 93184429 sales.italy@openmind-tech.com 78/111 111 WITTENSTEIN - ALPHA Tel. 02 2413571 Fax 02 24135730 info@wittenstein.it 112 AGENDA AMB lavorazione della lamiera 72° Esposizione mondiale del motociclismo Stoccarda (Germania) 16-20 settembre 2014 Mack Brooks Exhibitions Ltd Eicma Tel. +44 1727 814400 Tel. 02 6773511 Salone internazionale sulla lavorazione del Fax +44 1727 814401 eicma@eicma.it metallo info@euroblech.com Landesmesse Stuttgart Tel +49 711 18560-0 Fax +49 711 18560-2440 PTC ASIA info@messe-stuttgart.de Shanghai 27-30 ottobre 2014 The World Power Transmission and Control Central Asia Machine World Almaty (Kazakistan) 12-14 novembre 2014 Salone internazionale sulle macchine BI-MU Deutsche Messe utensili per asportazione e lavorazione Rho (Italia) 30 settembre – 4 ottobre 2014 Tel. +49 511 890 lamiera Fax: +49 511 8932626 go lite - agenzia per Italia & Europa Esposizione di utensili a deformazione iris.frick@messe.de Tel. 339 3829681 marinella.croci@gmail.com e asportazione, robot, automazione, tecnologie ausiliarie CEU-Centro Esposizioni Ucimu Tel. 02 26255225 Fax 02 26255890 promotion.adv@ucimu.it VISION Stoccarda (Germania) 4-6 novembre 2014 The Heart of Vision Technology Bologna (Italia) 12-16 novembre 2014 Landesmesse Stuttgart Esposizione internazionale di macchine per Tel +49 711 18560-0 SFORTEC Rho (Italia) 30 settembre – 4 ottobre 2014 Esposizione sulla subfornitura tecnica & servizi per l’industria CEU-Centro Esposizioni Ucimu Tel. 02 26255225 Fax 02 26255890 promotion.adv@ucimu.it Fax +49 711 18560-2440 info@messe-stuttgart.de JIMTOF Tel. 06 432981 eima@federunacoma.it METALEX Fiera internazionale sulle macchine utensili JIMTOF Fair Management Bangkok (Tailandia) 19-22 novembre 2014 Tel. 03 55301333 Fiera internazionale sulle macchine utensili Fax 03 5530122 e lavorazione lamiera go lite - agenzia per Italia & Europa Tel. 339 3829681 TMTS Fiera internazionale sull’automazione P. E. Schall GmbH & Co. KG Biennale internazionale di macchine utensili, Tel. +49 7025 9206-0 asportazione, lamiera, automazione, utensili Fax +49 7025 9206-620 go lite - agenzia per Italia & Europa www.schall-messen.de Tel. 339 3829681 marinella.croci@gmail.com marinella.croci@gmail.com DMP Dongguan, Guangdong (Cina) 19-22 novembre 2014 Salone internazionale sulla lavorazione stampi, stampaggio, pressofusione, materie prime EUROBLECH Manifestazione internazionale sulla FederUnacoma Tokio (Giappone) 5-9 novembre 2014 Taichung (Taiwan) 5-9 novembre 2014 Hannover (Germania) 21-25 ottobre 2014 l’agricoltura e il giardinaggio Fax 06 4076370 MOTEK Stoccarda (Germania) 6-9 ottobre 2014 EIMA EICMA go lite - agenzia per Italia & Europa Rho (Italia) 6-9 novembre 2014 Tel. 339 3829681 marinella.croci@gmail.com progettare 383 • SETTEMBRE 2014 115 INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 I dati degli abbonati sono trattati, manualmente ed elettronicamente, da Fiera Milano Media SpA – titolare del trattamento – Piazzale Carlo Magno, 1 Milano - per l’invio della rivista richiesta www.meccanica-plus.it www.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it Sede legale • Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 - Milano Sede operativa ed amministrativa • SS. del Sempione, 28 - 20017 Rho (MI) tel. +39 02 4997.1 fax +39 02 49976573 - www.tech-plus.it Direzione Giampietro Omati • Presidente Antonio Greco • Amministratore Delegato Redazione Antonio Greco • Direttore Responsabile Luca Rossi • Coordinamento Editoriale Area Meccanica luca.rossi@fieramilanomedia.it - tel. 02 49976513 Gabriele Peloso • Caposervizio gabriele.peloso@fieramilanomedia.it - tel. 02 49976510 Daniele Pascucci daniele.pascucci@fieramilanomedia.it - tel. 02 49976507 Antonella Pellegrini antonella.pellegrini@fieramilanomedia.it - tel. 02 49976508 Deborah Tessari • Segreteria deborah.tessari@fieramilanomedia.it - tel. 02 49976514 Collaboratori • Attilio Alessandri, Matt Bausch, Enrica Biondini, Tony Bosotti, Silvia Calabrese, Elena Castello, Fabio Costa, Francesca De Vita, Jacopo De Blasio, Simone Di Marco, Pietro Ficetti, Marco Leonesio, Alberto Marzetta, Mirel Scherer, Claudio Sinatra, Paolo Turchi, Stefano Viviani, Marco Zambelli Aldo Garosi (disegni) Grafica e produzione Franco Tedeschi • Coordinamento grafici franco.tedeschi@fieramilanomedia.it • tel: 02 49976569 Paola Queirolo • Progetto grafico e impaginazione paola.queirolo@fieramilanomedia.it - tel. 02 49976564 Alberto Decari • Coordinamento DTP alberto.decari@fieramilanomedia.it • tel: 02 49976561 Prontostampa Srl uninominale - Zingonia BG • Stampa Nadia Zappa • Ufficio Traffico nadia.zappa@fieramilanomedia.it • tel: 02 49976534 Pubblicità Giuseppe De Gasperis • Sales Manager giuseppe.degasperis@fieramilanomedia.it tel: 02 49976527 • fax: 02 49976570-1 in abbonamento, attività amministrative ed altre operazioni a ciò strumentali, e per ottemperare a norme di legge o regolamento. 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