i Soci - Dipartimento di Diritto ed Economia delle Attività Produttive

8° BILANCIO SOCIALE - ANNO 2013
L’Associazione dei Giovani Soci
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL TUSCOLO ROCCA PRIORA
18 Marzo 2014
nasce
Presentazione del Presidente
Carissimi Soci, carissimi Clienti, Dipendenti, Stakeholder tutti,
sono orgoglioso di presenartarVi l’ottava edizione di questo prezioso strumento di rendicontazione.
Tale documento completa il sistema di comunicazione aziendale e consente di far meglio comprendere
come la strategia e la governance aziendale si connettano con la capacità e la volontà della Banca di
creare valore non solo economico ma anche sociale, sia esso nel breve che, nel medio e lungo periodo;
infine, la metodologia contabile utilizzata rappresenta la sintesi di ciò.
Lo scorso anno, il nostro Bilancio Sociale è stato molto apprezzato anche al di fuori del nostro contesto
territoriale. Infatti, un docente della facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma lo
ha reputato un valido lavoro dal punto di vista tecnico-scientifico, tanto che risulta materiale didattico
per la preparazione all’esame per gli insegnamenti di Ecomonia aziendale e di Economia dei Gruppi e
delle aggregazioni aziendali, direi non poca cosa.
Abbiamo inoltre partecipato alla manifestazione nazionale promossa e gestita da FERPI – Federazione
Relazioni Pubbliche Italiane per l’assegnazione dell’Oscar di Bilancio 2013, la cui cerimonia di premiazione, svoltasi il 2 dicembre 2013, presso la sede di Borsa Italiana, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ha visto vincitrice, per le medie e piccole imprese bancarie, finanziarie non
quotate, una nostra consorella della Puglia: la BCC di San Marzano di San Giuseppe.
Il nostro paese sta attraversando una fase di crisi economica molto profonda che ha colpito anche il
nostro territorio, nonostante ciò, la Banca ha continuato ad essere presente, a sostenere iniziative sociali, a sostenere il più possibile il credito nel rispetto dei limiti imposti dalle normative vigenti.
In tale contesto risulta fondamentale avere degli obiettivi ben definiti ed essere il più possibile flessibile,
tutte le situazioni possono essere affrontate, l’importante è non lasciarsi sopraffare, spesso è proprio
dalle situazioni più critiche che possono ottenersi dei progressi. Senza crisi non ci sono sfide, senza
sfide si tende all’appiattimento e soprattutto si tende a non considerare il merito. La soluzione sta nel
lavorare duro e nel sostenersi reciprocamente.
La BCC è al fianco della società civile tutta ma ha necessità
di avere il consenso oltre che la partecipazione di tutti,
senza tali requisiti viene meno la sua ragion d’essere e
peggio ancora, possono essere vanificati i suoi sforzi
nel raggiungimento degli obiettivi che si è posta.
Varie sono state le iniziative che la Banca ha intrapreso al
fine di essere ancor più al fianco dell’economia locale e di tutta
la Comunità in generale. Ricordo le più significative quali:
l’avvio della richiesta di finanziamenti al Fondo Europeo
per gli Investimenti (leggasi Banca Europea degli
Investimenti) fondi che, se concessi, saranno messi esclusivamente a disposizione dei giovani al di sotto dei 35 anni
1
a tassi agevolati e volti a sostenere la creazione, la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese.
Ed ancora, la BCC al fine di favorire il più possibile l’accesso al credito da parte delle Piccole e Medie
Imprese, ha stipulato apposita convenzione con Iccrea BancaImpresa, per la concessione, alle imprese
economicamente e finanziariamente sane, di finanziamenti assistiti dalla garanzia del “Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese” di cui all’art. 2, comma 100 lettera a) della legge 662/96 gestito
da MedioCredito Centrale S.p.A.
Da ultimo, ma non per ultimo e con grande soddisfazione da parte mia, in quanto si tratta di un progetto al quale da tempo pensavo e che ora in virtù di una serie di circostanze è stato avviato e spero
dia presto risultati concreti, parlo della neo costituita Associazione dei Giovani Soci della Banca.
I giovani rappresentano il futuro anche della Banca e per tale ragione ritengo che debbano essere
concesse loro occasioni, stimoli, sfide; la storia passata e recente dimostra che le innovazioni più considerevoli sono venute proprio dai giovani. Sono fiducioso nella realizzazione di qualcosa di tangibile.
In realtà, ma lo dico a bassa voce, dei piccoli successi la neo nata Associazione li ha già ottenuti. Nel
giorno della prima riunione, i ragazzi, una sessantina circa, sono riusciti a costituire l’Assemblea, a
dotarsi di un proprio Statuto, a nominare i componenti del Comitato di Gestione e delle Commissioni
utili a seguire la realizzazione dei progetti. Si sono inoltre dati una agenda c.d. del fare fissando delle
date entro cui realizzare delle attività.
La Banca è al loro fianco e metterà a loro completa disposizione le proprie risorse tecniche ed umane
ed anche economiche qualora gli obiettivi meritino tale sostegno. Vi invito pertanto a sosteneterli
e a fare in modo che il maggior numero di giovani possa avvicinarsi a tale progetto.
Infine, vorrei soffermarmi sulla veste grafica del documento quest’anno arricchita dalle foto dei Soci
della Banca che hanno raccolto l’invito dei Giovani Soci a promuovere la propria attività ovvero, a testimoniare che loro sono al fianco della BCC e che la stessa è al loro fianco.
Vi Auguro una buona ed attenta lettura.
Il Presidente
Claudio Ceccarelli
2
18 Marzo 2014
nasce
L’Associazione dei Giovani Soci
Non sappiamo se sarà un lieto fine
Articolo pubblicato su www.federlus.it
LA BCC DEL TUSCOLO – ROCCA PRIORA
LANCIA IL FUTURO COOPERATIVISTICO
ATTRAVERSO LA NUOVA ASSOCIAZIONE
GIOVANI SOCI
Con un incontro nella sala dell’auditorium presso la sede della Banca di Rocca Priora i giovani
della BCC del Tuscolo hanno dato vita all’Associazione dei Giovani Soci.
Martedì 18 l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai vertici aziendali. Il Presidente Claudio
Ceccarelli ha parlato di questa Associazione dei giovani soci come un volano di sviluppo perché
la banca vuole crescere e lo vuole fare con e per i giovani. Il direttore generale Amedeo Ianniccari
è entrano nel dettaglio della bella iniziativa aprendo le porte ai giovani. “Mettiamo la nostra
struttura a disposizione della vostra iniziativa per coinvolgere i giovani soci. Come diceva Walt
Disney se tu lo puoi sognare lo puoi fare”.
Roberto Carvelli di Federcasse giovani ha spiegato come queste associazioni di soci da una decina
di anni si stanno allargando a macchia d’olio. Oggi c’è ne sono 63 in Italia che studiano come far
partire in concreto le iniziative con la formazione e la cura della comunicazione oltre con degli
incontri sulle nuove opportunità di lavoro come il Crowdfunding o spazi per fare coworking.
Davide Bottoni ha raccontato la loro esperienza concreta del gruppo dei ragazzi della BCC Toniolo
di Genzano. “Noi siamo partiti dalla vita sociale della banca per poi allargarci alle attività vere e
proprie bancarie. Banca come mezzo per finanziare i prodotti e le iniziative dei giovani ad esempio
noi abbiamo finanziato un CD musicale. Abbiamo dato vita ad una cooperativa sociale che si
occupa di iniziative semplici come la gestione delle aree verde o di alcuni servizi sanitari”.
Gianluca Ricco ed Enrico Forti i veri promotori di questa iniziativa sono poi entrati nello specifico
delle attività che la neo nata associazione andrà a svolgere. “Essere soci della BCC del Tuscolo
significa appartenere e distinguersi. Noi abbiamo l’occasione di sviluppare una rete tutti insieme
per far emergere le eccellenze che abbiamo sul nostro territorio. Possiamo promuove dei gruppi
di acquisto o la qualificazione professionale. La banca come una sorta di incubatore di idee e di
programmi. La banca come volano di sviluppo delle imprese che vi fanno parte. Organizzare corsi
ed iniziative varie tramite un comitato di gestione e le commissioni di lavoro suddivise in quattro
macro settori: rapporti con il territorio, organizzazione di eventi, lavoro ed incentivi dei progetti,
comunicazione e marketing per dare valore aggiunto alle iniziative.
La mancanza di valori, il contesto socio economico non proprio brillante, il non adeguato supporto
delle Istituzioni, sono una cornice di un quadro critico. In tale ambito la Banca vuol essere uno
stimolo affinchè i giovani non si sentano abbandonati al loro destino, vuol investire nel loro futuro,
nelle loro idee. È naturale che più occasioni si creano e più valore aggiunto si rimette sul territorio
e più la Banca può supportare le persone, infatti qui i clienti non sono visti come numeri.
Nell’agenda è previsto a breve la creazione di un apposito sito internet che sarà il veicolo di
comunicazione principale. Un invito fotografico di promozione della propria attività ovvero del
proprio territorio, fotografie che saranno inserite nel prossimo bilancio sociale, una visita culturale
abbinata ad un corso di fotografia con assaggi di specialità locali. Si studieranno convenzioni con
esercenti locali per promozioni a favore dei Soci della Banca, insomma ci sono tutti i presupposti
per mettere in pratica quanto presentato all’incontro.
Se sei interessato ad essere protagonista di sviluppo e di valori cooperativi non esitare a unirti
al gruppo… esser Soci Premia!!!
ma di sicuro è un buon principio
Nasce un nuovo gruppo Giovani Soci, della BCC Tuscolo
Con un incontro nella sala dell’auditorium presso la sede della banca di Rocca Priora i giovani
della Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo hanno dato vita all’associazione dei giovani soci.
Martedì 18 marzo l’iniziativa è stata presentata dai vertici aziendali e accolta con entusiasmo dai
soci inviati a partecipare al primo incontro e intervenuti numerosi.
Il presidente della BCC laziale Claudio Ceccarelli ha parlato di questa Associazione dei giovani
soci come un volano di sviluppo perché la banca vuole crescere e lo vuole fare con e per i giovani.
Il direttore generale Amedeo Ianniccari è entrano nel dettaglio dell'iniziativa aprendo le porte ai
giovani e sfidandoli a prendere la parola e a candidarsi per essere protagonisti delle commissioni
che la comporranno. Gianluca Ricco ed Enrico Forti. i promotori di questa iniziativa. sono poi entrati
nello specifico delle attività che la neo nata associazione andrà a svolgere ed è stato varato anche
lo Statuto della stessa e disegnato un piano di migliore collaborazione con il territorio in cui opera
la BCC.
Prezioso il contributo della Associazione Giovani Soci della vicina Banca di Credito Cooperativo
Toniolo di Genzano che ha raccontato la propria esperienza e incoraggiato i coetanei.
Articolo pubblicato su www.giovanisocibcc.it di Federcasse
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Estratti dall’incontro del 18 Marzo 2014
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Prima iniziativa promossa
dall’Associazione dei Giovani Soci
CONCRETAMENTE: Un impegno costante ma che vuole partire oggi. Una
grande opportunità di visibilità e di sentirci comunità, un prontuario per
tutti i Soci e i Clienti della Banca. Chi cercherà un professionista,
un’impresa, un’attività commerciale o un artigiano saprà dove trovarlo con
professionalità, convenienza economica e vicinanza nel territorio aiutando
la nostra economia locale.
7
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L’Identità Aziendale
LA CARTA DEI VALORI
Questa Carta sancisce un vero e proprio
Patto tra Credito Cooperativo e Comunità
Locali.
Quindi un Patto con il Paese.
Esprime i valori sui quali si fonda l’azione
della nostra Banca, la sua strategia e la sua
prassi operativa. Racchiude le nostre regole
di comportamento e rappresenta i nostri impegni.
1. PRIMATO E
DELLA PERSONA
CENTRALITÀ
Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione della
persona. Il Credito Cooperativo è un sistema
di banche costituite da
persone che lavorano per
le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano – costituito dai
soci, dai clienti e dai collaboratori – per valorizzarlo
stabilmente.
2. L’IMPEGNO
L’impegno del Credito
Cooperativo si concentra, in particolare, nel
soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei
clienti, ricercando il miglioramento continuo
della qualità e della convenienza dei prodotti
e dei servizi offerti.
Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei
soci e della comunità locale e “fabbricare” fiducia.
Lo stile di servizio, la buona conoscenza del
territorio, l’eccellenza nella relazione con i
soci e clienti, l’approccio solidale, e la cura
della professionalità costituiscono lo stimolo
costante per chi amministra le aziende del
Credito Cooperativo e per chi vi presta la
propria attività professionale.
3. AUTONOMIA
L’autonomia è uno dei princìpi fondamentali
del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e
integrato nel “sistema” del Credito Cooperativo.
4. PROMOZIONE
DELLA PARTECIPAZIONE
Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare
quella dei soci alla vita della cooperativa.
Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica,
privilegiando le famiglie e le
piccole imprese; promuove l’accesso al credito, contribuisce
alla parificazione delle opportunità.
5. COOPERAZIONE
Lo stile cooperativo è il segreto
del successo. L’unione delle
forze, il lavoro di gruppo, la condivisione
leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le
banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è
condizione per conservarne l’autonomia e
migliorarne il servizio a soci e clienti.
6. UTILITÀ,
SERVIZIO
BENEFICI
Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro.
Il conseguimento di un equo risultato, e non
la distribuzione del profitto, è la meta che
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guida la gestione del Credito Cooperativo. Il
risultato utile della gestione è strumento per
perpetuare la promozione del benessere dei
soci e del territorio di riferimento, al servizio
dei quali si pone il Credito Cooperativo.
Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell’efficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile
per l’autofinanziamento e lo sviluppo della
singola banca cooperativa.
Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve
– in misura almeno pari a quella indicata
dalla legge – e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci.
Il patrimonio accumulato è un bene prezioso
da preservare e da difendere nel rispetto dei
fondatori e nell’interesse delle generazioni
future.
I soci del Credito Cooperativo possono, con
le modalità più opportune, ottenere benefici
in proporzione all’attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa.
7. PROMOZIONE DELLO
SVILUPPO SOCIALE
Il Credito Cooperativo è legato alla comunità
locale che lo esprime da un’alleanza durevole per lo sviluppo.
Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte
degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo
economico, sociale e culturale. Il Credito
Cooperativo esplica un’attività imprenditoriale “a responsabilità sociale”, non soltanto
finanziaria, ed al servizio dell’economia civile.
8. FORMAZIONE PERMANENTE
Il Credito Cooperativo si impegna a favorire
la crescita delle competenze e della profes-
12
sionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della
cultura economica, sociale, civile nei soci e
nelle comunità locali.
9. SOCI
I soci del Credito Cooperativo si impegnano
sul proprio onore a contribuire allo sviluppo
della banca lavorando intensamente con
essa, promuovendone lo spirito e l’adesione
presso la comunità locale e dando chiaro
esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i
componenti la base sociale.
Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono
ed aderiscono ad un codice etico fondato
sull’onestà, la trasparenza, la responsabilità
sociale, l’altruismo.
10. AMMINISTRATORI
Gli amministratori del Credito Cooperativo si
impegnano sul proprio onore a partecipare
alle decisioni in coscienza ed autonomia, a
creare valore economico e sociale per i soci e
la comunità, a dedicare il tempo necessario a
tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professionale e formazione permanente.
11. DIPENDENTI
I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al
riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente
e spirito cooperativo al raggiungimento
degli obiettivi economici e sociali della banca
per la quale lavorano.
Riva del Garda, dicembre 1999
12. GIOVANI
Il Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loro partecipazione attiva nel suo percorso di innovazione. Attraverso un confronto costante, si impegna a collaborare con loro,
sostenendoli nella diffusione e nella concretizzazione dei principi della cooperazione di credito.
Articolo approvato ed aggiunto dal XIV Congresso Nazionale a Roma, dicembre 2011
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LA CARTA DELLA
COESIONE
La Carta della Coesione del
Credito Cooperativo è lo strumento di riferimento per la gestione del rafforzamento del
sistema a rete. È la cornice valoriale che fissa i principi che
orientano gli accordi collaborativi tra ciascuna BCC - Cassa
Rurale e gli altri soggetti del sistema del Credito Cooperativo.
È dunque, in un certo senso la logica prosecuzione della Carta dei
Valori, in quanto declina i valori
cooperativi nelle relazioni interne al “sistema
BCC”. Perché le BCC possano continuare a
contribuire allo sviluppo durevole e partecipato delle comunità locali, infatti, è necessario che le stesse siano sempre più
incisivamente ed efficacemente un “sistema”
a garanzia della qualità dei servizi e dei prodotti offerti.
1. PRINCIPIO DI AUTONOMIA
L’autonomia della singola Banca di Credito
Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi
fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L’autonomia si esprime in modo
pieno e fecondo se si sviluppa nell’ambito del
“sistema”del Credito Cooperativo1. Tutti i soggetti del “sistema” propongono e gestiscono le
proprie iniziative nel rispetto dell’autonomia
della singola cooperativa. L’autonomia della
singola BCC-CR deve essere compatibile con la
stabilità della stessa e con l’interesse generale.
Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una
gestione sana, prudente e coerente con la pro-
pria missione. Esse sono accomunate da una
forte omogeneità statutaria e culturale. Il “sistema” considera un valore prezioso l’esistenza
del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo sviluppo nel segno
della stabilità, della coerenza
e della competitività.
2. PRINCIPIO DI
COOPERAZIONE
La cooperazione tra banche
cooperative mutualistiche
mediante le strutture locali,
regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l’autonomia e la stabilità e migliorare la loro
capacità di servizio ai soci e ai clienti. Il “sistema” del Credito Cooperativo costituisce un
fattore competitivo indispensabile per le BCCCR e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e
reputazionale altrimenti irraggiungibili.
3. PRINCIPIO DI MUTUALITÀ
La “mutualità” di sistema è condizione per
realizzare al meglio le forme di mutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e
verso il territorio) previste dalla normativa
bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR
è finalizzato al perseguimento di vantaggi
bancari e non-bancari a favore della base sociale, della clientela finale e del territorio2.
4. PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ
La solidarietà all’interno delle BCC-CR e fra
le BCC-CR è un principio irrinunciabile del
Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l’operatività e lo
2
1
14
Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo.
Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori
del Credito Cooperativo.
sviluppo durevole delle BCC-CR rappresenta
un valore prioritario e costituisce interesse
primario di ciascuna BCC-CR e dell’intero
“sistema” del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee, l’elaborazione e la
partecipazione a progetti e iniziative comuni,
l’aiuto vicendevole nei casi di necessità.
8. PRINCIPIO DI
5. PRINCIPIO DI LEGAME
COL TERRITORIO
9. PRINCIPIO DI EFFICIENZA
La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si
dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità
locale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio)3.
SUSSIDIARIETÀ
Il “sistema” del Credito Cooperativo si fonda
sul principio di sussidiarietà e si presenta
come un sistema coordinato di autonomie
basato su strutture operanti a vari livelli con
funzioni distinte ma tra loro complementari4.
Tutte le iniziative e le forme organizzative
del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza.
L’efficienza dovrà essere valutata in termini
economici, qualitativi, relazionali, di stabilità
e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria.
10. PRINCIPIO DI
6. PRINCIPIO DI UNITÀ
L’unità del “sistema” rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle
Federazioni Locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente,
pur nel rispetto della volontarietà delle
scelte.
7. PRINCIPIO DI
DEMOCRAZIA
Il principio di democrazia regola sia le relazioni
tra i soci della singola
BCC-CR sia le relazioni
tra le BCC-CR all’interno
delle strutture di natura
associativa-consortile
che nel tempo esse si
sono date e si danno.
3
Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto-tipo delle
BCC-CR del 2005.
TRASPARENZA E
RECIPROCITÀ
Le iniziative e le relazioni all’interno del “sistema” del Credito Cooperativo sono improntate al principio di trasparenza e di
reciprocità. Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l’accessibilità
e
la
circolazione
delle
informazioni a tutti i livelli. Reciprocità significa che ciascuna componente
si
impegna,
concordemente alle altre, a
contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza
della responsabilità congiunta
e nella prospettiva di un
mutuo beneficio.
Parma, dicembre 2005
4
Definizione di sistema a rete varata in occasione del 12° Convegno Nazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda 1999.
15
LA CARTA
DELLA
FINANZA
Il documento è stato
approvato al XIV Congresso Nazionale del
Credito Cooperativo
nel dicembre 2011 e ribadisce l’impegno delle
BCC-CR nell’agire economico, civile e sociale
per il rilancio del Paese Italia, esprimendo in
dieci punti la “finanza che vogliamo”.
rispetto della legalità e del bene
comune.
4. PLURALE
Lavoriamo per una finanza plurale, nella quale abbiano cittadinanza e uguali opportunità
soggetti diversi per dimensione,
forma giuridica, obiettivi d’impresa. La diversità è ricchezza,
consente di essere “complemento”
rispetto alle esigenze delle persone. Garantisce migliore stabilità e una
maggiore, effettiva concorrenza a beneficio
del mercato stesso e dei clienti.
1. RESPONSABILE
Lavoriamo per una finanza responsabile, gestita e orientata al bene comune. Attenta a
dove investe il risparmio. Governata da persone in grado di interpretare i valori nelle decisioni ed essere di esempio.
2. SOCIALE
Lavoriamo per una finanza attenta ai bisogni
delle famiglie, delle imprese, degli enti non
profit, delle Amministrazioni locali. Capace
di guardare oltre se stessa e di dare un senso
alle proprie scelte. La finanza che vogliamo è
una finanza di comunità, personalizzata e
personalizzante. Se fa crescere le comunità, i
territori e le economie locali, la finanza diventa essa stessa “attrice” di sviluppo.
3. EDUCANTE
Lavoriamo per una finanza che renda capaci
di gestire il denaro con discernimento e consapevolezza, nelle diverse fasi della vita. Che
accompagni con giusti consigli i processi di
risparmio, indebitamento, investimento,
spesa, protezione dai rischi, previdenza. Che
educhi a guadagnare e a gestire il denaro nel
5. INCLUSIVA
Lavoriamo per una finanza inclusiva, capace
di promuovere e abilitare, di integrare persone, famiglie e imprese nei circuiti economici, civili e partecipativi.
6. COMPRENSIBILE
Lavoriamo per una finanza che non abiti i
“templi”, ma le piazze. Che parli il linguaggio comune delle persone. Che sia trasparente e comprensibile, ponendo la propria
competenza al servizio delle esigenze di chi
ha di fronte, sinteticamente e con chiarezza.
7. UTILE
Lavoriamo per una finanza non autoreferenziale, ma al servizio. Non padrona, ma ancella. Non fine ultimo, ma strumento. Per
consentire alle persone di raggiungere i propri obiettivi di crescita individuale e collettiva
di affrancarsi da destini apparentemente segnati, di mettere a fattor comune le proprie
capacità di esperienze.
17
8. INCENTIVANTE
Lavoriamo per una finanza capace di riconoscere il merito, di valutarlo e di dargli fiducia. Anche oltre i numeri, le procedure
standard, gli automatismi. In grado di innescare processi virtuosi di sviluppo e di generare emulazione positiva.
9. EFFICIENTE
Lavoriamo per una finanza che si impegni a
migliorare la propria offerta ed i propri processi di lavoro con il fine di garantire sempre
maggiore convenienza ai propri clienti. Che
sia in grado di accompagnare e sostenere
progetti di vita, sfide imprenditoriali e processi di crescita complessi.
18
10. PARTECIPATA
Lavoriamo per una finanza nella quale un
numero diffuso di persone abbia potere di
parola, di intervento, di decisione. Che sia
espressione di democrazia economica. Nel
rispetto della più elementare esigenza degli
individui: quella di immaginare il futuro e di
contribuire fattivamente a realizzarlo.
Roma, 10 dicembre 2011
Le origini delle
Cooperazioni di Credito
Franz Hermann Schulze-Delitzsch è considerato uno dei padri fondatori delle unioni
cooperative nel credito.
Nato a Delitzsch (Germania) il 29 agosto
1808 è stato politico,
economista e banchiere tedesco. Nei
suoi studi economici teorizzò le
associazioni
di
credito cooperativo per andare incontro
alle
esigenze di quei cittadini che incontravano difficoltà ad instaurare rapporti con
i “grossi” istituti bancari. Riuscì a fondarle realizzando per primo quella
forma associativa e cooperativa nella
quale si riunivano coloro che depositavano denaro e coloro che richiedevano
denaro con la eliminazione dell’intermediario imprenditore bancario, siamo intorno al
1850. Scopo primario della società era il miglioramento delle condizioni economiche dei
cittadini in genere, senza distinzione di
classe e di professione, infatti questi potevano entrare nella società partecipando alla
sua vita con operazioni attive o passive.
La società presentava la forma della responsabilità solidale ed illimitata dei soci per le
obbligazioni sociali e non poneva limitazioni circa il campo di azione e di intervento, erano ammesse anche operazioni di
tipo aleatorio ed il cui campo di azione era
rimesso all’esperienza/cautela degli amministratori. La quota di partecipazione e di
ingresso era piuttosto elevata; da ciò, ne
conseguì, che la stessa fosse adeguatamente
remunerata con l’applicazione di tassi di interesse nelle operazioni di prestito, pur se
comunque molto concorrenziali rispetto a
quelli praticati dagli altri istituti di credito.
Pertanto la compagine sociale era espressione di individui benestanti. A tale modello va il merito di aver arrestato il flusso
di denaro che dalle periferie e dalle campagne era diretto verso i grandi centri industrializzati ove venivano investiti dagli altri
istituti di credito secondo una logica di
maggiore remunerazione.
Il modello Schulze-Delitzsch non tardò ad
essere conosciuto anche in Italia ove presero
il nome di Banche Popolari. La nascita di
queste risale al 1863 ad
opera di Luigi Luzzati
nato a Venezia il primo
marzo 1841, professore
universitario di diritto
costituzionale, politico di
rilievo, ricoprì innumerevoli incarichi tra i quali
quello di Presidente del
Consiglio dei Ministri.
Energico
sostenitore
della cooperazione nel
campo del credito e con
notevole entusiasmo si dedicò a costituire
in Italia le Banche Popolari sul modello
delle associazioni Schulze con delle diversificazioni. Eliminò la responsabilità illimitata dei soci e fece assumere alle sue banche
la forma della società anonima per azioni,
nella quale le obbligazioni sociali venivano
garantite dal solo capitale sociale e nella
quale ciascun socio non era obbligato che
per la sua azione. Inoltre, al fine di limitare
l’incentivo al guadagno e di prevenire per
il futuro la speculazione nonché al fine di
porre in evidente risalto lo spirito della mutualità, oltre a vietare le operazioni aleatorie
(ammesse nel modello Schulze) stabilì che
non tutti gli utili venissero devoluti agli
azionisti: almeno il 25% di essi doveva infatti essere accantonata contabilmente a riserva ed un’altra parte, variabile, doveva
essere destinata ad opere di beneficienza.
Tali modelli sono anagraficamente precedenti alla nascita delle Casse Rurali che pur
prendendo molto da tali esperienze se ne distinsero in modo netto.
21
LA NASCITA DELLE
CASSE RURALI ED ARTIGIANE
L’origine delle Casse Rurali ed Artigiane è da attribuirsi a Friedrigh Wilhelm Raiffeinsen
nato ad Hamm (Germania) il 30 marzo 1818. Uomo parco, proveniente dalla campagna, squisitamente filantropo ed autenticamente cristiano.
Nominato Borgomastro (titolo
simile a quello Italiano di sindaco) di Weyerbusch nel 1845,
prendendo coscienza delle
difficoltà dei suoi amministrati, durante la crisi economica ed alimentare degli anni
1846-48, fondò una Commissione di assistenza per i poveri
attraverso un prestito richiesto
agli abitanti più agiati della regione introducendo, come copertura, il principio della
responsabilità illimitata dei
soci. Con i soldi raccolti acquistò il grano a Colonia e distribuì la farina fra i contadini indigenti che
l’acquistarono a credito.
Per vincere la fame di quel periodo, promosse la costruzione di un forno comunitario, frutto della collaborazione di tutta la
comunità, così che la Commissione di assistenza divenne una Società del pane, venduto
a credito a tutte le famiglie, anche le più povere, a bassissimo costo.
Trasferito per decreto imperiale a Flammersfeld en Westerwald, si trovò di fronte gli
stessi problemi. Il 1º dicembre 1849 fondò
la Società di mutuo soccorso di Flammersfeld
per l'assistenza degli agricoltori sprovvisti
di mezzi e vittime preferite della pratica
dell’usura. A tale associazione aderirono
piccoli proprietari di fondi non vincolati
che forti dei valori di solidarietà, misero a
disposizione i propri beni a garanzia di
prestiti da contrarre con banchieri o con
privati disposti a fornire denaro.
Il primo dicembre 1849 nacque la Lega di Soccorso.
22
Tale modello venne presto a
godere di buona reputazione
ed ottenne numerosi depositi.
Si sviluppò così un sistema di
depositi e prestiti a contadini
ed artigiani, che a fronte di un
saggio di interesse modesto e
secondo piani di rientro non
preordinati, ma concordati a
seconda dei casi, erano in
grado di acquistare sementi,
bestiame ed utensili e soprattutto non erano preda degli
usurari.
Tale sistema rappresenta una
primogenia di Cassa Rurale e
Artigiana fondata in un ambiente che viveva
secondo principi della dottrina cristiana.
Le esperienze di “credito” del Raiffensen
furono poi dallo stesso applicate in altri
territori sostenendo anche altre iniziative
quali la cura e l’educazione dei bambini
abbandonati, l’istruzione dei contadini,
l’istituzione di una biblioteca popolare, il
reinserimento nella società degli ex-carcerati e l’assistenza agli operai senza lavoro.
L’ampliamento delle iniziative però non
venne avvertito positivamente dai membri
della società in quanto vedevano poco remunerato il proprio denaro pertanto la Lega
tornò ad occuparsi esclusivamente di credito.
Ristretto il campo di azione il Raiffensen
intuì la necessità di stabilire i tipi di intervento e le norme regolamentari della vita sociale in un apposito Statuto a cui dette la
denominazione di Darlehenskassen-Verein
(Società per le Casse di prestiti). Correva
l’anno 1864.
Istituita la società e costituito il fondo di garanzia patrimoniale solidale5, la società chiedeva finanziamenti e depositi a istituzioni e
a risparmiatori che poi utilizzavano in impieghi agli associati.
Nel caso in cui il fondo di liquidità non
avesse consentito la concessione di prestiti, si
ricorreva al finanziamento con altre banche
site nell’ambito dello stesso distretto, essendo
stato convenuto tra esse una specie di mutuo
soccorso per i casi di necessità. Il bilancio si
presentava in termini piuttosto elementari:
da un lato c’era la somma degli interessi attivi
della cassa, dall’altro lato c’erano gli interessi
passivi per i finanziamenti ricevuti, gli interessi sui depositi e le spese di amministrazione. La differenza in positivo tra le due
somme andava a costituire o ad incrementare
il patrimonio sociale, senza alcuna distribuzione di utile per i soci. Nel caso in cui il patrimonio avesse raggiunto cifre consistenti,
erano previsti interventi a carattere sociale,
quali, ad esempio, la fondazione di scuole di
circoli cittadini ecc.
Contro le Casse Raiffeisen in conferenze locali e al Parlamento, elevò la voce SchulzeDelitzsch spinto dalla preoccupazione della
concorrenza delle stesse alle sue società. Ci
furono delle vere e proprie azioni legali ma
non si ebbe un vero e proprio vincitore. Entrambi i modelli avevano indubbia validità,
entrambe erano destinate a risolvere problemi sociali seppure con metodi diversi ed
in zone territoriali diverse.
Differenze caratteristiche
tra le istituzioni schulze
e le istituzioni raiffeisen
5
I soci erano per lo più contadini, fittaiuoli o proprietari di
fondi e per entrare nella società ed usufruire dei relativi servizi
non era necessario versare alcuna quota sociale o azione, bastava accettare e sottoscrivere la propria responsabilità patrimoniale in via solidale
Non possiamo pretendere che
le cose cambino, se continuiamo
a fare le stesse cose
23
LE CASSE RURALI
IN ITALIA
Leone
Wollemborg
nato a Padova il 4
marzo 1859 fonda in
Loreggia, provincia di
Padova, la prima Cassa
Rurale Italiana. Di famiglia ebrea padovana,
di origine tedesca era
particolarmente versato nelle scienze economiche tanto che nel
1898, venne chiamato a
ricoprire la carica di
sottosegretario alle Finanze e nel 1901 la carica di Ministro delle
Finanze.
Attento lettore di tutte le opere di Raiffeisen,
collaborò tra l’altro alla rivista del borgomastro tedesco la “Landeswirtschaftliches Genossenschafbtblatt” con lo
scopo di applicare nel suo Veneto il modello Raiffeisen. Il 20 giugno 1883 trendadue soci dettero vita alla prima Cassa
Rurale inizialmente dotata di capitale
sociale di appena 2.000 lire concesso alla
società da parte di un benestante locale,
con il quale si provvide a dar corso alle
richieste di affidamento avanzate dai
soci.
La base ideologica costituente era la
stessa di quella tedesca: aiutare i piccoli
proprietari coltivatori, fittavoli ed in genere
il mondo agricolo sollevandolo dalla miseria
ed aiutandolo a liberarsi dagli usurai. Alla
nascita collaborarono il medico condotto
Carlo De Portis ed il cappellano don Nicola
Condotta a testimonianza che la Chiesa considera d’interesse l’iniziativa.
Sull’esempio di Loreggia seguì la nascita di
altre Casse:
– Aprile 1884 Cassa Rurale Cambiano (fraz.
di Castelfiorentino);
24
– Aprile 1884 Cassa Rurale Trebaseleghe
(Padova);
– Giugno 1884 Cassa Rurale Fagnigola
(fraz. Azzano prov. Udine);
– Agosto 1884 Cassa Rurale Pravisdomini
(prov. Udine).
Nel 1890 don Luigi Cerruti e don Giuseppe
Resch danno vita alla prima Cassa Rurale
Cattolica a Gamberare le cui caratteristiche
sono comunque conformi ai principi Wollemborg, vale a dire con il fine di stimolare
l’economia ed eliminare lo strozzinaggio imperante, promuovendo l’ingresso nella società soltanto di persone oneste e stimate
dalla generalità dei cittadini e rispettosi dei
principi cristiano-cattolici, condizione
quest’ultima non necessaria per il modello
Wollemborg.
Proprio tale aspetto fece in modo che da
Gamberare si sviluppò
un ampio movimento diretto alla costituzione di
Casse cattoliche confessionali in contrapposizione
alle
Casse
Wollemborg che vennero
definite “neutre” in
quanto non legate a movimenti
confessionali
benché in quest’ultime
non erano meno le doti
morali che gli stessi soci
dovevano avere.
Nel 1891 con l’Enciclica Rerum Novarum di
Papa Leone XIII venne dato forte impulso
dei cattolici nella vita sociale del Paese incoraggiandoli alla collaborazione ed alla costituzione di società per offrire soccorsi ai
bisognosi e favorire l’aiuto reciproco, conteneva inoltre un espresso invito al risparmio.
Da questo momento in poi l’istituzione di
Casse Cattoliche crebbe in modo esponenziale.
IL
MOVIMENTO
COOPERATIVO
Nel 1905 viene fondata la Federazione
delle Casse Rurali che promuove la costituzione di numerose Federazioni Locali.
Nei primi quindici anni del XX secolo la
cooperazione continua a crescere, al pari
di tutta l’economia italiana, dimostrando di
essere fenomeno destinato a consolidarsi. Sopravvive sia alla crisi economica che segue
la prima guerra mondiale che alla politica
del regime fascista.
Il rilancio delle Casse Rurali avviene nel periodo repubblicano con l’emanazione della
Carta Costituzionale, che all’art. 45 riconosce
il ruolo della cooperazione con finalità mutualistiche.
Nel 1963 viene fondato l’Iccrea, l’Istituto di
Credito delle Casse Rurali e Artigiane, con il
compito di agevolare, coordinare e incrementare l’azione delle singole Casse attraverso lo svolgimento di funzioni creditizie,
di intermediazione bancaria e assistenza finanziaria.
Nel 1978 viene costituito il Fondo Centrale
di Garanzia, con una funzione di autotutela
delle banche e, di conseguenza, dei depositanti.
Fondo che successivamente
si chiamerà Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Il Testo
Unico Bancario del 1993
sancisce, in corrispondenza
con un cambiamento della
denominazione – da Casse
Rurali a Banche di Credito
Cooperativo – il venir meno
dei limiti di operatività: le
BCC possono offrire tutti i
servizi e i prodotti delle altre
banche e possono estendere
la compagine sociale a
tutti coloro che operano
o risiedono nel territorio di operatività, indipendentemente dalla
professione che svolgono.
Nel 1995 diventa operativa Iccrea Holding,
capogruppo del gruppo
Bancario Iccrea (cui fanno capo le “fabbriche”
di prodotti e servizi), insomma fermo restando l’identità ed i valori di solidarietà e di
mutualismo che caratterizzano l’operatività
delle singole BCC, il Credito Cooperativo è
sempre più un vero e proprio sistema a rete,
sempre più efficiente e sempre più presente
sul territorio e per il territorio.
Negli ultimi due decenni, il sistema creditizio italiano ha subito radicali trasformazioni
e alle Banche di Credito Cooperativo va il
merito di aver saputo coniugare spinta all’innovazione e valori tradizionali, senza aver
alterato i principi fondativi della mutualità e
del localismo. Tale coesione operativa sta risultando essere formula vincente e per la sopravvivenza delle Bcc stesse e per la
realizzazione di benessere comune.
25
Attualmente, il Credito Cooperativo è un Sistema strutturato su una rete composta da circa
400 Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali (Casse Raiffeisen in Alto Adige), da strutture associative e da imprese che garantiscono al Sistema, coerentemente con i suoi valori e
con la sua identità cooperativa, un’offerta di prodotti diversificata e completa.
La caratteristica principale delle BCC è quella di essere società cooperative per azioni, mutualistiche e locali.
Capillarmente diffuse nel nostro Paese, da oltre 130 anni svolgono il loro ruolo di banche del
territorio, assolvendo a una funzione specifica, quella di promuovere sviluppo e di rispondere alle necessità economiche e sociali delle comunità locali, così come espresso nell’art. 2
dello Statuto delle BCC.
Ieri come oggi, le BCC sono impegnate a essere:
• BUONE BANCHE, garantendo la solidità e l'efficienza dell'impresa, controllando e gestendo i rischi, realizzando un'organizzazione idonea, assicurando un'offerta competitiva.
• BUONE COOPERATIvE, con un'identità comune e condivisa, sostenendo la partecipazione reale dei soci, aiutando a sviluppare il territorio in cui hanno sede, creando fiducia
nella comunità.
• BUONE IMPRESE DI RETE, condividendo, in autonomia, valori, cultura, strategie, un
sistema organizzativo e una continuità operativa, per essere sempre più efficienti sul mercato.
26
TUTTI I NUMERI DELLE
BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO
385 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali
4.454 sportelli
imprese erogati dalle banche di secondo livello del
Credito Cooperativo, gli impieghi al settore produttivo approssimano i 98,6 miliardi di euro e
la quota di mercato della categoria approssima il
10,9%.
1.173.668 Soci
Patrimonio (capitale e riserve): 20 miliardi
di euro (+2,2%)
37.000 Dipendenti (compresi quelli
Il Tier 1 ratio ed il coefficiente patrimoniale
delle BCC sono pari, rispettivamente, al
14,3% ed al 15,2% (a settembre 2013 - ultima
data disponibile).
delle Società del sistema)
Provvista complessiva (raccolta da banche
+ da clientela + obbligazioni): 192 miliardi
di euro
Raccolta da clientela + obbligazioni: 159,5
miliardi di euro.
La quota di mercato della raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni è del 7,8%.
Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 22,8% del totale dei crediti alle imprese artigiane, l’8,7% alle Famiglie
consumatrici, il 17,7% alle Famiglie produttrici, l’8,9% delle Società non finanziarie, il
12,8% del totale dei crediti alle Istituzioni
senza scopo di lucro (Terzo Settore).
Impieghi economici: 136 miliardi di euro.
La quota di mercato degli impieghi delle
BCC-CR è del 7,2%.
dati al 31 dicembre 2013
Considerando anche i finanziamenti erogati dalle
banche di secondo livello del
Credito Cooperativo, gli impieghi ammontano complessivamente a 148,9 miliardi
di euro, per una quota mercato del 7,9%.
Di cui: Impieghi economici
erogati dalle BCC-CR alle
imprese: 88,8 miliardi di
euro (-2,9% contro il 5,5% del sistema bancario
complessivo). La quota di
mercato delle BCC-CR per
questa tipologia di prestito
è del 9,8%. Considerando
anche i finanziamenti alle
27
La Storia
della nostra Banca
SILVICOLTURA
VINCI
Rocca Priora 1918:
siamo nel periodo
immediatamente
successivo alla fine
della prima guerra
mondiale, il contesto storico è caratterizzato da uno stato di generale miseria, le
persone che abitano nel territorio di Rocca
Priora sono dedite all’agricoltura ed alla pastorizia, solo una piccola parte all’artigianato
del legno e all’edilizia. Le famiglie sono numerose e l’istruzione è pressocchè assente.
Le condizioni igienico sanitarie sono precarie
e l’economia del paese è chiusa. I collegamenti con gli altri paesi sono molto limitati
e prevale il baratto.
La comunità è profondamente cristiana, credente e praticante.
Proprio dalla volontà e
dallo spirito di iniziativa
di due sarcedoti don Giuseppe Fasolio e don
Guido vinci, supportati
dall’esperienza di vita dell’On. Pietro Campilli
viene alla luce la nostra
Banca.
Doveroso è ricordali.
L’On. Pietro Campilli nato a Frascati il 30 novembre 1891 è uno dei grandi personaggi del
secolo scorso, nella vita pubblica la sua attività è molteplice ed instancabile, con Don
Sturzo è tra i fondatori del Partito Popolare
Italiano ed è consigliere nazionale del PPI nei
Congressi di Napoli (1920), Venezia (1921) e
Torino (1923). Impegnato sulle questioni agricole, nella campagna elettorale per le elezioni
provinciali del 1920, rimane vittima di un attentato. Ciononostante viene eletto consigliere alla Provincia di Roma, dove svolge il
ruolo di leader dell’opposizione fino al 1923,
allorquando decade dalla carica per lo scioglimento del Consiglio. Nel 1943 partecipa
alla lotta per la Liberazione e successivamente al processo di formazione della Demo-
crazia Cristiana. Membro della Commissione
economica per la Costituente, il 2 giugno
1946 partecipa all’Assemblea Costituente
nella circoscrizione laziale, nella quale verrà
eletto deputato nel 1948.
Successivamente ricopre la
carica di Ministro del Commercio Estero, Ministro delle
Finanze e del Tesoro, dei Trasporti e dell’Industria e Commercio.
Dal 1953 al 1958 è ministro
per la Cassa del Mezzogiorno ed in alcuni casi ha
anche la delega a Presidente per il Comitato
dei Ministri per l’esecuzione di opere straordinarie nell’Italia centrale e meridionale.
Dal 1958 al 1959 è Presidente della neo nata
Banca Europea degli Investimenti in Lussemburgo (istituita con i trattati di Roma del
27 marzo 1957, con il compito di sviluppare
le attività economiche nei paesi della Comunità Europea).
Nel 1959 è nominato Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro
(organo previsto e regolato dall’art. 99 della
Costituzione, con funzioni di Consulenza
delle Camere e del Governo in materia di politica economica, finanziaria e sociale e con
potere autonomo per osservazioni e proposte legislative in materia economica e del lavoro).
Don Guido Vinci, è un sacerdote di Rocca
Priora (ivi nato il 3 marzo 1886): riceve l’ordine sacerdotale il 21 dicembre 1912, è Vice
Parroco in Rocca Priora e Canonico presso
la Cattedrale di Frascati; Papa Giovanni
XXIII nell’anno 1960 lo nomina Canonico
Trimicerio.
Uomo dal fisico esile, semplice ed umile di
spirito eppure di forte volontà tanto da riuscire a creare un forte interesse intorno alla
Cassa Rurale, a lui si deve il merito di aver
cresciuto e conservato nel tempo la stessa. La
popolazione, negli anni 20, 30 e 40, identifica
la Cassa in lui e nella sua valigetta ove con-
31
serva le scritture sociali, il denaro, le obbligazioni dei soci e della società.
La sua casa è la sede della Cassa: lì si va a depositare i soldi e a prenderli in prestito e lì si
discute con il Consiglio di Amministrazione
e con il Collegio Sindacale.
È cassiere e direttore, ed anche portavalori.
Cura inoltre i rapporti esterni, quelli cosiddetti interbancari, di depositi e di sconti di
portafoglio, recandosi con
la solita valigetta a Monte
Compatri e Frascati presso
gli altri Istituti di Credito.
La sua persona è sempre
accanto alla Cassa e la
segue sempre come un
padre, anche quando il
contesto economico e di
conseguenza l’operatività
della Banca richiede delle più accurate competenze tecniche e professionali.
È quindi giusto attribuire a don Guido
Vinci la paternità della nostra Banca.
La Banca di Credito Cooperativo del
Tuscolo – Rocca Priora viene fondata
il 28 settembre del 1918 con la denominazione di Cassa Rurale San Michele Arcangelo.
Nell’atto costitutivo figurano 12 soci
fondatori:
✔ Ulderico Cocchi fu Cesare
✔ Alfonso Vinci fu Melchiorre
✔ Francesco Vinci fu Vincenzo
✔ Angelo Carocci fu Carlo
✔ Luigi Luciani fu Francesco
✔ Gioacchino Mazzanti fu Giuseppe
✔ Arcangelo Zaratti fu Luigi
✔ Vincenzo Mazzanti fu Luigi
✔ Giuseppe Fasolio fu Pasquale
✔ Lorenzo Spagnoli di Giovanni
32
✔ Guido Vinci di Alfonso
✔ Alberto Cocchi fu Cesare
Nello statuto è detto che lo scopo è quello “di
migliorare le condizioni morali e materiali
dei suoi soci fornendo loro il denaro ed i
mezzi a ciò necessari”; la durata stabilita in
99 anni, con facoltà di proroga.
Come Presidente viene nominato il Sig. Ulderico Cocchi, il Sig. Francesco Vinci Vice
Presidente, ed i Sig.ri Mazzanti Gioacchino,
Lorenzo Spagnoli, Luigi Luciani, Angelo Carocci e Arcangelo Zaratti Consiglieri e Don
Giuseppe Fasolio, i Sig.ri Vito Bianchi e On.
Pietro Campilli Sindaci effettivi e i Sig.ri Anfonso Vinci e Vincenzo Mazzanti Sindaci
Supplenti.
La prima pagina del libro soci
Immagini di Rocca Priora nel passato
Tutti i soci sono obbligati a partecipare alle
riunioni assembleari della società e la mancata partecipazione senza giustificato motivo
viene sanzionata con il pagamento di una
lira di multa.
I prestiti possono essere fatti esclusivamente
ai soci, mentre i non soci possono effettuare
depositi nella Cassa entro certi limiti di volta
in volta stabiliti dall’Assemblea Ordinaria
dei Soci.
Altra peculiarità che caratterizza la Cassa
Rurale San Michele Arcangelo è la veste cattolica che anima l’istituzione, tanto da farla
ritenere decisamente confessionale, non è un
caso che l’atto costitutivo viene redatto nella
sala del circolo “Gioventù nuova” sala di
pertinenza della Parrocchia e che ben tre dei
dodici soci fondatori sono sacerdoti: don
Giuseppe Fasolio, parroco del paese, don
Guido Vinci e don Alberto Cocchi.
Tra i requisiti per esser socio occorre essere
una persona profondamente onesta e chiaramente cattolica e cittadino di Rocca Priora, o
quanto meno avere in Rocca Priora rapporti
continui di lavoro.
Gli affidamenti sono limitati ai soli soci e ciò
restringe ampiamente il campo di rischio. I
prestiti non possono avere durata superiore
ai cinque anni. È prevista anche la possibilità
di interventi in agricoltura non
connessi direttamente al credito: si
tratta di acquisti collettivi di prodotti agricoli e di macchine agricole. I primi vengono fatti dietro
prenotazione dei soci in ordine ai
prodotti ed alla loro quantità. I secondi devono essere fatti in base
ad un rigoroso piano di ammortamento e sulla base di impegni da
parte dei soci a prendere in noleggio le macchine.
In forza del provvedimento del
Governatore della Banca d’Italia
datato 7 febbraio 1938 la Banca
assume la denominazione di
Cassa Rurale ed Artigiana di
Rocca Priora.
Il numero dei soci si incrementa in tempi abbastanza rapidi e la Cassa si afferma come
vera e propria entità di riferimento della comunità locale.
Gli anni ’60 sono anni di forte tensione per
la Cassa Rurale, una gestione poco attenta
provoca un’ascesa vertiginosa dei crediti non
solvibili.
Fortunatamente la gestione subisce una correzione di rotta grazie all’intervento dei dirigenti di Banca d’Italia e di quelli
dell’Istituto di Credito delle Casse Rurali ed
Artigiane che dispongono un nuovo direttore nella persona del rag. Giuseppe Marchetti che immediatamente entra in sintonia
con i membri del Consiglio e dà una svolta
al rilancio della Cassa stessa. Iniziano a fiorire idee di espansione ed ecco che nel 1968
viene autorizzato da Banca d’Italia l’apertura di un ufficio di corrispondenza presso
la frazione di Colle di Fuori.
Sempre nel 1968 viene realizzata la nuova
sede della società in Rocca Priora, Largo Pallotti, che costitusce un traguardo notevole ed
una valida garanzia di solidità della Cassa
Rurale che compie 50 anni. In occasione del
doppio evento che viene solennemente ricor-
33
dato, viene istituita una apposita Commissione di Consiglieri perché si rechi dall’On.
Giulio Andreotti per partecipagli le celebrazioni e per invitarlo a presenziarvi; si decide
la coniazione di una medaglia ricordo per i
soci benemeriti.
Segue l’apertura della succursale nel comune
di San Cesareo con inizio dell’attività a far
data dal 30 novembre 1970. Degno di nota
merita l’operatività del Sig. Svidercoschi, collaboratore dell’On. Andreotti, che è partecipe
alla vita della Cassa ed ha modo di intervenire a più di qualche riunione del Consiglio
di Amministrazione e all’Assemblea generale dei Soci.
On. Giulio Andreotti, al quale fu concessa la carica
onoraria di Presidente della Cassa
Inaugurazione succursale di San Cesareo (1970)
Il 6 maggio 1973 viene inaugurata la succursale di Colonna, altro successo ottenuto
dall’allora Consiglio di Amministrazione e
Direzione.
Nel 1978 la Banca aderisce al Fondo Centrale
di Garanzia delle Casse Rurali, primo strumento di tutela dell’industria bancaria
Una vecchia sede della Banca
Nel 1971 viene nuovamente modificata la
denominazione in “Cassa Rurale ed Artigiana del Tuscolo-Rocca Priora” a significare
la precisa volontà di porsi quale “Cassa Rurale” abbracciante l’intero comprensorio tuscolano1.
1
Il lavoro di ricostruzione storica è stato possibile anche grazie
all’opera dell'avv. Adolfo Roiati dal titolo: "Alle origini delle
Casse Rurali e la Cassa Rurale ed Artigiana del Tuscolo" del
1988 pubblicato a cura della Cassa stessa.
34
Inaugurazione succursale di Colonna (1973)
Italiana. Allora l’adesione era volontaria, non
prescritta da alcuna normativa.
Nel 1988 viene inaugurata la nuova sede in
Rocca Priora con vivo interessamento dell’allora Presidente del Consiglio di Amministrazione Angelo Zaratti.
Come ulteriore segnale di crescita economica nell’hinterland
tuscolano segue l’apertura di
una ulteriore succursale nel comune di Monte Porzio Catone in
data 13 luglio 1992.
Con l’emanazione del Testo
Unico Bancario nel 1993, la Cassa
assume la definitiva denominazione di Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo – Rocca Priora.
Nel 1995 viene nominato Direttore Generale il rag. Gianni Saccoccio
il
quale
percorre
all’interno della Banca l’intera
carriera e lascia la direzione, per
congedo pensionistico nel 2010, gli succede
il Dott. Amedeo Ianniccari.
Nel 1997 la Banca aderisce al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo con lo scopo di offrire una maggiore
tutela ai depositanti, anche secondo quanto
previsto dalle specifiche direttive dell’allora
Comunità Economica Europea. Lo scopo del
Fondo era, e lo è tuttora, l’intervento in eventuali situazioni di crisi o di difficoltà delle
banche consorziate, rimettendole in sesto
grazie ai mezzi finanziari messi a disposizione da tutti gli istituti di credito aderenti.
Nel 2003 viene nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione il rag. Claudio
Ceccarelli (già componente del Consiglio di
Amministrazione dal 1989) e lo stesso viene
riconfermato in seno alle elezioni del 2006,
2009, 2012 ed attualmente in carica.
Nel 2004 aderisce al Fondo di Garanzia degli
Obbligazionisti, strumento volontario esclusivo delle Banche di Credito Cooperativo a
tutela di coloro che hanno acquistato obbligazioni della Banca.
Il 25 aprile 2006 viene inaugurata la quinta
succursale nel Comune di Monte Compatri
a consolidamento sul proprio territorio e con
grande soddisfazione da parte degli abitanti
del luogo che hanno comunque sempre sentito attiva la presenza della Banca.
Inaugurazione succursale di Monte Compatri (2006)
Nel 2008 la Confcooperative di Roma assegna alla Banca un riconoscimento simbolico
per essere da più di mezzo secolo al servizio
della società civile e per aver tenuto un comportamento consono allo spirito cooperativistico.
Il 6 aprile 2008 viene inaugurata la sesta succursale nella zona artigiana – industriale di
San Cesareo a conferma del trend di crescita
della Banca.
Inaugurazione succursale San Cesareo zona artigiana-industriale (2008)
35
La Banca nel
2008 aderisce al
Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito
Cooperativo
avente lo scopo
di tutelare la
clientela delle
Banche di Credito Cooperativo-Casse
Rurali, salvaguardando la
“liquidità” e la
“solvibilità”
delle stesse intervenendo attraverso azioni
correttive ed interventi di sostegno e prevenzione delle crisi.
Il 22 dicembre u.s. è stata inaugurata la
nuova sede della succursale di Colonna
estremamente funzionale, infatti gli spazi si
presentano maggiormente accoglienti e luminosi, inoltre l’innovativa disposizione
degli arredi favorisce un approccio più libero e diretto tra cliente e operatore-consulente.
Inaugurazione della nuova succursale
di Colonna (2013)
36
Sono inoltre operativi sei punti Bancomat foranei alle succursali e siti rispettivamente:
sulla Via Tuscolana al Km 28,900 nel comune
di Rocca Priora, in Piazza Vittorio Emanuele
II nel comune di Colonna, in Via San Cesareo
nella frazione di Colle di Fuori del Comune
di Rocca Priora, in Via di Valle Martella nel
comune di Zagarolo, in Via della Stazione
presso la stazione ferroviaria di Zagarolo,
presso il Centro Commperciale “La Noce” di
San Cesareo inaugurato lo scorso 28 novembre.
Punto Bancomat presso Centro Commerciale
“La Noce” (2013)
L’ASSETTO ISTITUZIONALE DELLA BANCA
In base all’art. 23 dello Statuto Sociale, gli organi della società, ai quali è demandato secondo
le rispettive competenze, l’esercizio delle funzioni sociali sono:
a) L’Assemblea dei Soci
b) Il Consiglio di Amministrazione
c) Il Comitato Esecutivo
d) Il Collegio Sindacale
e) Il Collegio dei Probiviri
L’Assemblea rappresenta l’essenza della partecipazione alla vita della Banca. In base alla regola cooperativa del voto capitario (una testa, un voto), tutti i Soci hanno lo stesso peso a
prescindere dal numero di azioni possedute.
Si riunisce in seduta ordinaria per l’adempimento degli obblighi di legge e di Statuto ed
elegge con periodicità triennale i membri del:
– Consiglio di Amministrazione;
– Collegio Sindacale;
– Collegio dei Probiviri.
Il Consiglio di Amministrazione ha la responsabilità decisiva nel “governo” della
Banca e quindi nella costruzione del suo futuro sviluppo, della sua credibilità e della
sua affidabilità.
È impegnato a rispondere attivamente alla
crescente complessità del mercato e del contesto competitivo al fine di indirizzare correttamente la gestione aziendale.
È costituito da 11 Consiglieri eletti dall’Assemblea dei Soci il 29 aprile 2012, assemblea
che ha rinnovato per il triennio 2012-2015 il
mandato al Presidente Rag. Claudio Ceccarelli. Il Consiglio di Amministrazione provvede a nominare al proprio interno i membri
del Comitato Esecutivo.
COMPONENTI IL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE IN CARICA
Presidente
Ceccarelli Claudio
Vice Presidente Vicario Crocenzi Agostino Millo*
Vice Presidente
Ginepri Mauro
Consiglieri
Buglia Mauro*
Catervi Giampiero
Chiavacci Alessandra*
Fabi Antonella
Luzi Raffaella*
Porcari Daniele
Pucci Giovan Battista
Pucci Mauro*
(*) Componenti del Comitato Esecutivo
37
Il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza
della legge e dello statuto, sul rispetto dei
principi di corretta amministrazione ed in
particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile
adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento.
È composto da tre sindaci effettivi e da due
supplenti nominati dall’Assemblea dei Soci
il 29 aprile 2012
COMPONENTI IL COLLEGIO
SINDACALE IN CARICA
Presidente
Cavallari Cristiano
Sindaci effettivi
Troccoli Carlo
Vinci Claudio
Sindaci supplenti
Orlando Alfredo
Gatta Ercole
La Banca si è dotata, in merito alla responsabilità amministrativa degli Enti ex D.Lgs.
231/01, di un proprio modello di organizzazione gestione e controllo ed ha istituito un
38
Il Collegio dei Probiviri è un organo interno
della società ed ha la funzione di perseguire
la bonaria composizione delle liti che dovessero insorgere tra socio e società, il Presidente
è nominato dalla Federazione Lazio Umbria
Sardegna mentre gli altri membri sono nominati dall’Assemblea e vengono scelti fra candidati che non sono soci.
COMPONENTI IL COLLEGIO
DEI PROBIvIRI IN CARICA
Presidente
Scozzese Antonio
Probiviri effettivi
Anselmi Loredana
Rosi Franco
Probivir supplenti
Quagliarini Emanuela
Trinca Federica
“organismo di vigilanza dell’Ente” con il
compito di vigilare sul funzionamento, sull’efficacia e sull’osservanza del predetto modello, nonché di curarne l’aggiornamento.
Alcuni momenti
dell’Assemblea Sociale
del 28 Aprile 2013
LA NOSTRA
MISSIONE
Il sistema creditizio Italiano, negli ultimi venti
anni, ha avuto una radicale
trasformazione e alle Banche di Credito Cooperativo va il merito di aver saputo coniu-
gare la spinta all’innovazione ai valori tradizionali, tenendo fede ai principi fondativi
della mutualità e del localismo. Tale coesione
operativa sta risultando essere una formula
vincente e per la sopravvivenza del modello
Bcc e per la realizzazione di benessere comune.
La missione della nostra Banca è scritta nel-
39
l’articolo 2 dello Statuto che così recita:
“NELL’ESERCIzIO DELLA SUA ATTIVITà, LA SOCIETà
SI ISPIRA AI PRINCIPI DELL’INSEGNAMENTO SOCIALE
CRISTIANO E AI PRINCIPI COOPERATIVI DELLA MUTUALITà SENzA FINI DI SPECULAzIONE PRIVATA. LA
SOCIETà hA LO SCOPO DI FAVORIRE I SOCI E GLI APPARTENENTI ALLE COMUNITà LOCALI NELLE OPERAzIONI E NEI SERVIzI DI BANCA, PERSEGUENDO IL
MIGLIORAMENTO DELLE CONDIzIONI MORALI, CULTURALI ED ECONOMIChE DEGLI STESSI E PROMUOVENDO LO SVILUPPO DELLA COOPERAzIONE,
L’EDUCAzIONE AL RISPARMIO E ALLA PREVIDENzA,
NONChé LA COESIONE SOCIALE E LA CRESCITA RESPONSABILE E SOSTENIBILE DEL TERRITORIO NEL
QUALE OPERA.
LA SOCIETà
SI DISTINGUE PER IL
PROPRIO ORIENTAMENTO SOCIALE E PER LA SCELTA
DI COSTRUIRE IL BENE COMUNE.
È
ALTRESì IMPE-
GNATA AD AGIRE IN COERENzA CON LA
CARTA DEI
VALORI DEL CREDITO COOPERATIVO E A RENDERE
EFFETTIVI FORME ADEGUATE DI DEMOCRAzIA ECONOMICO-FINANzIARIA E LO SCAMBIO MUTUALISTICO TRA I SOCI NONChé LA PARTECIPAzIONE
DEGLI STESSI ALLA VITA SOCIALE”.
Principi e Valori ben specifici costituiscono
le fondamenta del nostro essere e del nostro
operare.
“UT UNUM SINT: che tutti siamo una cosa
sola”, antico motto della Cooperazione è più
che mai rappresentativo del nostro sentirsi
differenti, del nostro cooperare senza fini di
speculazione privata. Il nostro intento è
40
quello di creare vantaggi di natura morale,
culturale ed economica ai Soci ed alle Comunità Locali coinvolgendoli nell’educazione al
risparmio, nell’impegno per la promozione
della coesione sociale e della crescita responsabile del territorio. È inoltre incentivo ad
una democrazia economica e di partecipazione intesa come stimolo al raggiungimento
di uno stato di benessere comune.
Chiudersi in se stessi, lavorare per se stessi e
vivere solo di se stessi non conduce da nessuna parte, cooperare, partecipare e condividere sono la forza del nostro agire e
stimoli necessari per dare concretezza alla
nostra missione.
Il codice genetico del nostro fare impresa è
costituito da tre molecole fortemente interrelate: quella della cooperazione, quella della
mutualità e quella del localismo che si traducono in:
– operare insieme per realizzare prodotti e
servizi a condizioni vantaggiose rispettando i canoni dell’efficacia operativa e
dell’efficienza economica e volti a garantire la continuità nel tempo della cooperativa;
– operare avendo a riferimento la centralità
della persona;
– operare nel territorio e per il territorio.
In sintesi la nostra attività è volta all’affermazione di una finanza responsabile, solidale e
al servizio della Comunità.
Misurare la differenza…
in attesa della metrica mutualistica
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e
socio-
Misurare è una necessità. Dare una misura ai fenomeni del reale consente di comprenderli
meglio, di compararli e di controllarli. I dati devono esser diffusi nelle giuste dosi, occorre
quindi evitare che siano sovrabbondanti.
La BCC è entità aziendale, è un centro di produzione di beni e servizi dotato di una propria
struttura organizzativa, il suo fine è quello di perdurare nel tempo. Tale definizione, fondamento degli studi aziendali, non è completamente esaustiva e non fa “differente” una BCC.
Le relazioni con i Soci, il loro grado di adesione e coinvolgimento, il grado di penetrazione
e radicamento nel territorio, la capacità di fare rete a livello locale e di “sistema”, la motivazione dei collaboratori, sono fattori che la contraddistinguono e che necessitano di una misurazione.
Fondamentale però non sono i numeri in sé, ma lo sono in funzione di ciò che sottendono.
Un primo obiettivo da perseguire, quello aziendalista, è realizzabile attraverso una sana e
prudente gestione e l’impiego in modo ottimale delle risorse a disposizione sia esse umane,
economiche e tecniche.
Parlare di sana e prudente gestione equivale a dire che il valore delle risorse impiegate è inferiore al valore delle risorse ottenute e, se il differenziale conseguito tra i due valori risulta
essere il massimo ottenibile, significa che la Banca ha impiegato efficacemente ed efficientemente le risorse umane, economiche e tecniche. Lo spreco è dannoso.
“Sprecare” è pertanto fenomeno degenerativo che allontana dalla pura razionalità economica
dell’agire ed è dannoso per il conseguimento dei benefici sociali che da essa ne derivano.
La quantificazione monetaria dei benefici socio-economici deve quindi determinarsi partendo dalla valutazione della capacità di non sprecare ovvero, cambiando angolazione, dalla
valutazione della capacità dell’azienda di risparmiare. Il risparmio rafforza le potenzialità
economiche e conseguentemente quelle sociali insite nel fine aziendale. Entrambe poi, si autoalimentano determinando una sorta di vero e proprio circolo virtuoso.
Nel punto n. 6 (Utilità, Servizio e Benefici) della Carta dei Valori è detto:
“IL RISULTATO UTILE DELLA GESTIONE è strumento per perpetuare la promozione del benessere
dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo”
ed ancora:
“IL RISULTATO UTILE DELLA GESTIONE è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e
misura dell’efficienza organizzativa, NONChé CONDIzIONE INDISPENSABILE PER L’AUTOFINANzIAMENTO e lo sviluppo della singola banca cooperativa”.
43
Facendo tesoro da tale enunciato è evidente che il risparmio dell’azienda è dato contabilmente dall’autofinanziamento il quale rappresenta la fonte interna di finanziamento o, più
specificatamente, la fonte generata dal positivo processo economico della gestione. Il processo di creazione di tale fenomeno ha origine dalla razionalità economica che genera conseguentemente benefici sociali.
L’Autofinanziamento
misura l’Ef ficacia
dell’Azione Sociale
ESTRATTO DALLO STATUTO DELLE BCC
Art. 50 - Utili
L’Utile netto risultante dal bilancio è ripartito come
segue:
a) una quota non inferiore al settanta per cento
alla formazione o all’incremento della riserva
legale;
b) una quota ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione...
L’autofinanziamento rappresenta un vero e proprio strumento di valutazione dell’agire stesso, in
quanto, essendo la risultante della razionale gestione, ha in sé i germi dell’avvenire, costituendo una vera e propria risorsa sociale-aziendale.
Nel nostro modello di rappresentazione quantitativo di bilancio sociale è dimostrazione della
volontà interna, della coscienza aziendale che viene messa a disposizione per il conseguimento di veri e propri obiettivi sociali che vanno oltre le normali considerazioni o attenzioni
che una qualsiasi azienda possa porre. È qualcosa che meglio rappresenta la composizione
cromosomica della Bcc.
Autofinanziamento = Crescita Sociale + Sviuppo dell’Azienda
(ovvero arricchimento della collettività Interna ed Esterna all’Azienda)
A tale quantificazione contabile deve aggiungersi il valore economico, ovvero il beneficio sociale concesso ai Soci in particolare ed, indirettamente a tutta la collettività, generato dal fatto che i
costi per servizi e per interessi applicati dalla Banca risultano essere più bassi rispetto a quelli offerti
dalle altre Banche.
Quindi, tirando le fila del discorso, l’ammontare complessivo delle risorse che hanno concorso alla creazione di vantaggi sociali è dato dalla somma del valore dell’autofinanziamento
e dell’ammontare del beneficio prodotto e dovuto alle politiche dei costi sui servizi e a quella
dei tassi d’interesse offerti o concessi dalla Banca che salvaguardano a loro volta obiettivi
economici.
L’applicazione di determinati tassi oppure di condizioni economiche su servizi e prodotti
particolarmente vantaggiose sono sicuramente azioni di strategia commerciale ma nella logica operativa di una Bcc sono ordinarie azioni operative e ciò fa essere differenti perché differente è lo spirito che anima le scelte aziendali.
44
DETERMINAZIONE DELLE RISORSE
RISORSE
€ in migliaia
1. Autofinanziamento
da Bilancio
UTILIZZI
€ in migliaia
3. Sociale Interno
– risultato dell’esercizio
precedente
(quota parte ritenuta)
521
– formazione
29
– ammort.ti dell’anno al
netto degli utilizzi
355
– sicurezza sul lavoro e
riconoscimenti vari
122
– accant.ti dell’anno al
netto degli utilizzi
57
2. Benefici SocioEconomici generali
– per politiche dei prezzi
su servizi a favore della
clientela
– per politiche dei tassi
su raccolta e impieghi
a favore dei Soci
a favore di non Soci
TOTALE RISORSE
4. Sociale Esterno
112
257
242
1.544
4.1. Interventi a favore
dei Soci e del territorio
152
4.2. Interventi a favore
della Comunità territoriale
ed extra territoriale
(sponsorizzazioni)
154
4.3 Rafforzamento
potenzialità socio-economiche
1.087
TOTALE UTILIZZI
1.544
L’AUTOFINANZIAMENTO
L’esercizio sociale 2012 si è chiuso con un risultato positivo di esercizio pari ad € 713.955 di
cui ben € 499.768 sono stati destinati a riserva legale (pari al 70% degli utili netti annuali), €
21.419 ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (pari al 3%
degli utili netti annuali) ed € 192.768 al ripianamento parziale della perdita pregressa (pari
al restante 27% degli utili netti annuali).
Gli ammortamenti netti dell’esercizio 2013 ammontano ad € 355.000
Gli accantonamenti netti dell’esercizio 2013 ammontano ad € 57.000
L’autofinanziamento complessivo da bilancio d’esercizio risulta pari ad € 933.000
Per comodità di analisi, è bene suddividere gli utilizzi in due macro-categorie, la prima inerente
l’impiego delle risorse a favore del personale dipendente (sociale interno) e la seconda a favore
di tutte le altre entità che hanno beneficiato degli interventi della Banca (sociale esterno).
Per la disamina è bene partire dal prospetto già avvalorato e da questo effettuare i dovuti
commenti.
45
POLITICHE DEI PREZZI
SU SERVIZI
A FAVORE DELLA CLIENTELA
La responsabilità sociale nel fare finanza si concretizza nell’applicazione da parte della Banca di
condizioni favorevoli sui servizi offerti a beneficio di tutti i propri clienti.
Da verifiche comparative con le tariffe applicate
da altri Istituti di Credito presenti nel territorio
di competenza, è emerso che la nostra Banca ha
applicato condizioni economiche inferiori, in
media pari al 3%.
Per i medesimi servizi i nostri clienti (Soci e Non
Soci) se si fossero rivolti altrove avrebbero sostenuto maggiori oneri pari ad € 111.624, come indicato in tabella:
TOTALI COMMISSIONI RISCOSSE
PER SERvIZI BANCARI
NEL 2013
RISPARMIO %
PER CONDIZIONI
FAvOREvOLI
BENEFICIO
SOCIO-ECONOMICO
GENERALE
€ 3.720.811
- 3%
€ 111.624
POLITICHE DEI TASSI
SU RACCOLTA
E IMPIEGHI
A FAVORE DEI SOCI
La Banca ha corrisposto sulle forme tecniche di
raccolta, siano essi conti correnti, conti deposito,
prestiti obbligazionali, un tasso superiore rispetto
alla clientela ordinaria a fronte di un beneficio
socio economico pari ad € 68.582, come indicato
nella tabella di seguito riportata:
CAPITALE MEDIO
DEPOSITATO
vANTAGGIO %PER TASSI
MEDI SUPERIORI
CORRISPOSTI
AI SOCI
BENEFICIO
SOCIO-ECONOMICO
GENERALE
Conti correnti
€ 17.503.480
+ 0,36%
€ 63.013
Conti deposito
€ 1.061.470
+ 0,09%
€
Prestiti obbligazionari
€ 2.714.050
+ 0,17%
€ 4.614
FORME TECNICHE
TOTALE
46
955
€ 68.582
Per quanto riguarda gli impieghi la Banca ha concesso
a favore dei Soci tassi in media inferiori alla clientela ordinaria determinando un Beneficio socio economico generale pari ad € 188.310, come indicato nella tabella di
seguito riportata:
FORME TECNICHE
CAPITALE MEDIO
IMPIEGATO
vANTAGGIO %PER TASSI
MEDI INFERIORI
RISCOSSI
DAI SOCI
BENEFICIO
SOCIO-ECONOMICO
GENERALE
Mutui e altre sovvenzioni
€ 43.895.950
+ 0,24%
€ 105.350
Anticipi fatture
€ 3.514.190
+ 2,34%
€ 82.232
Portafoglio commerciale
€
115.580
+ 0,63%
€
TOTALE
728
€ 188.310
POLITICHE DEI TASSI
SU RACCOLTA
E IMPIEGHI
A FAVORE DI CLIENTI
NON SOCI
La Banca ha corrisposto sulle forme tecniche di
raccolta, siano essi conti correnti, conti deposito,
depositi a risparmio, certificati di deposito, un
tasso superiore rispetto alle locali Banche presenti sul territorio di competenza della nostra
Banca generando un beneficio socio economico
pari ad € 214.240, come indicato nella tabella di
seguito riportata:
La seguente tabella è da chiarimento
CAPITALE MEDIO
DEPOSITATO
vANTAGGIO %PER TASSI
MEDI SUPERIORI
CORRISPOSTI AI CLIENTI
NON SOCI
Conti correnti
€ 83.384.370
+ 0,06%
€
50.031
Conti deposito
€ 6.525.430
+ 0,14%
€
9.136
Depositi a risparmio
€ 45.118.150
+ 0,23%
€ 103.772
Certificati di deposito
€ 21.400.220
+ 0,24%
€
FORME TECNICHE
TOTALE
BENEFICIO
SOCIO-ECONOMICO
GENERALE
51.361
€ 214.300
47
I Clienti non Soci hanno inoltre beneficiato sui prestiti, di tassi leggermente più
bassi rispetto a quelli applicati da altri
Istituti di Credito presenti nella zona di
competenza della nostra Banca determinando un Beneficio socio economico generale pari ad € 27.711, come indicato
nella tabella di seguito riportata.
FORME TECNICHE
CAPITALE MEDIO
IMPIEGATO
vANTAGGIO %PER TASSI
MEDI INFERIORI
RISCOSSI
DAI SOCI
BENEFICIO
SOCIO-ECONOMICO
GENERALE
Mutui e altre sovvenzioni
€ 63.805.050
+ 0,04%
€ 25.522
Anticipi fatture
€ 1.666.200
+ 0,11%
€ 1.833
Portafoglio commerciale
€
115.580
+ 0,63%
€
TOTALE
728
€ 28.083
Noi Banche differenti
perché guardiamo
alle Persone
48
UTILIZZI A FAVORE
DEL SOCIALE INTERNO
Il Capitale umano rappresenta uno dei principali elementi di successo, la Banca riserva
ai dipendenti grande attenzione. La valorizzazione dello stesso è tra gli obiettivi primari
della Mission della Banca. Solo una squadra
motivata riesce a raggiungere determinati
obiettivi, solo un’adeguata preparazione
consente il rispetto delle linee strategiche delineate dal Consiglio di Amministrazione.
Aggiornare e sviluppare le competenze distintive di ciascun dipendente equivale peraltro ad investire nel
futuro della Banca.
La creazione del valore
economico passa attraverso la motivazione del
personale dipendente che
è portatore delle necessarie competenze tecnico
professionali e comportamentali necessarie a mantenere
attiva
la
propulsione verso la realizzazione della missione
nonchè del vantaggio
competitivo dell’organizzazione nel suo complesso.
La formazione riveste per
la Banca un’importanza strategica, al fine di
fornire competenze tecniche e di relazione ai
dipendenti per generare valore e offrire un
servizio effettivamente orientato ai clienti.
Nel 2013 il pacchetto formativo è stato vario
sia per contenuti che per forma. I contenuti
diversificati a seconda del ruolo aziendale ricoperto della risorsa coinvolta, hanno ricoperto tutti gli aspetti che caratterizzano
l’attività bancaria sia essa dal punto di vista
operativo che più strettamente normativo.
Per quanto riguarda la forma, ai corsi in aula
sono stati affiancati dei percorsi formativi di
autoistruzione in modalità e-learning che
hanno comportato tra l’altro una riduzione
dell’onere a carico della banca la quale ha
usufruito di economie di scala ed il personale non ha subito particolari disagi dovuti
a trasferimenti per raggiungere le sedi formative. La Banca si è inoltre dotata di apposita apparecchiatura per videoconferenze
con l’intento di incrementare la produttività
consentendo risparmi di denaro e di tempo
a tutto il personale.
L’investimento effettuato nello sviluppo
delle risorse umane della Banca nel 2013 ammonta a circa € 29.000.
Gli argomenti di formazione hanno riguardato varie tematiche: aspetti legali alle ope-
La Sala Consiliare della Banca dotata di
apparecchiature tecnologiche all’avanguardia
razioni bancarie, la gestione del rischio di
credito, l’antiriciclaggio, la trasparenza e la
gestione di alcuni servizi interni, la montetica, la sicurezza, basilea 3, la compliance,
l’IVASS, i prodotti bancari e assicurativi e le
tecniche di vendita.
L’attenzione al proprio personale si manifesta altresì nella continua ricerca di miglioramento delle condizioni lavorative che
permettano lo svolgimento delle proprie
mansioni nel modo non solo più consono o
ergonomico che sia, ma anche più efficiente
e sicuro possibile.
49
In tema di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, la Banca pone in essere tutte le iniziative
necessarie, nel pieno rispetto delle disposizioni legislative.
Ben oltre 122.000 euro sono stati spesi per riconoscimenti al personale e per aumentare la sicurezza sul posto di lavoro.
Le relazioni industriali sono improntate al pieno rispetto della normativa nazionale e del
contratto collettivo.
Il personale in forza al 31.12.2013 è pari a 45 unità ed è diretto dal Direttore Generale Dott.
Amedeo Ianniccari.
SUDDIvISIONE DEL PERSONALE
PER qUALIFICA CONTRATTUALE
Dirigenti
Quadri direttivi 3⁰ e 4⁰ livello
Quadri direttivi 1⁰ e 2⁰ livello
3ª area 4⁰ livello (ex capi ufficio)
3ª area 3⁰ livello (ex vice capi ufficio)
3ª area 2⁰ livello (ex capi reparto)
3ª area 1⁰ livello (ex impiegati di 1ª cat.)
Uomini
Donne
Totale
1
2
5
5
5
1
11
0
0
0
6
2
2
5
1
2
5
11
7
3
16
Per quanto riguarda il titolo di studio, il 26,66% possiede una laurea prevalentemente in materie economiche.
La quota rosa è rappresentata dal 33,33% del totale.
SUDDIvISIONE DEL PERSONALE
PER FASCE DI ETà E SESSO
Fino a 30 anni
Da 31 a 40 anni
Da 41 a 45 anni
Oltre 46 anni
Totale
Uomini
Donne
1
14
0
15
30
0
6
3
6
15
Il 53,3% ha un’età anagrafica al di sotto dei 46 anni.
Nel 2013 è cessato un solo rapporto di lavoro, il collega Claudio Di Giovambattista per congedo pensionistico ed al quale va un vivo ringraziamento per aver contribuito all’affermazione della Banca.
Nel 2013 sono stati attivati ben 3 stage formativi e ben 4 contratti di somministrazione.
SUDDIvISIONE DEL PERSONALE
PER TITOLO DI STUDIO
Diploma di maturità
Laurea
Uomini
Donne
20
10
13
2
L’82,22% del personale è inquadrato a livello impiegatizio.
50
UTILIZZI A FAVORE DEL SOCIALE ESTERNO
INTERVENTI A FAVORE DEI SOCI E DEL TERRITORIO
Governare una cooperativa di credito equivale a porre le esigenze dei Soci al primo posto
nelle politiche aziendali. Instaurare solidi rapporti tra Banca e Soci e farsi veicolo dell’istituzione di sane relazioni tra i Soci sono fattori determinanti e da ciò derivano vantaggi concorrenziali e benefici sociali.
Per la Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo i Soci sono il patrimonio più importante,
sono l’essenza, l’energia vitale della propria operatività e per tale ragione la Banca è il più
possibile attenta alle loro esigenze, attenzione manifestata:
– con l’applicazione di condizioni bancarie di particolare favore, i costi dei servizi e dei prodotti bancari sono volutamente tenuti più bassi rispetto alle altre Banche;
– la concessione dei prestiti è frutto di valutazione della capacità di rimborso, basata non
solo sulla solidità delle garanzie a supporto ma valutata anche analizzando lo spirito della
richiesta. Per la Banca il Valore del Socio è dato dalla persona e non dal capitale che detiene.
Al 31 dicembre 2013 la compagine sociale è
composta da 2.307 Soci di cui 222 persone giuridiche (società o enti): infatti possono sottoscrivere la quota sociale oltre che le persone
fisiche, anche le imprese, le istituzioni e le organizzazioni della società civile. Attualmente
la quota sociale ha valore nominale di 2,58
euro oltre ad 1.097,42 euro di sovrapprezzo,
quindi un’azione sociale attualmente ha un valore complessivo di 1.100 euro.
Negli ultimi 5 anni il numero dei soci è cresciuto complessivamente del 14,44%
51
Esser Socio non vuol dire soltanto
usufruire di vantaggi economici,
ma anche sposare i seguenti principi:
1
condividere i valori che differenziano la Banca quali il mutualismo, la
cooperazione, il localismo e diffonderli nella comunità;
2
sentirsi parte di un’istituzione creditizia diversa per la quale il fine
ultimo non è il risultato economico, ma lo sviluppo economico e
sociale del proprio territorio in cui è profondamente radicata;
3
partecipare alla vita della Banca, alle delibere dell’Assemblea dei Soci
ed alle elezioni del Consiglio di Amministrazione contribuendo così
alla formazione delle strategie e delle politiche aziendali.
4
contribuire alla sviluppo della Banca ed insieme ad essa a quella del
territorio;
5
garantire il legame con il territorio.
volendo dare contezza monetaria, complessivamente sono stati ben 152.000 euro all’incirca i benefici diretti esclusivamente a favore dei Soci.
Nel 2013 la Banca ha organizzato gratuitamente a favore di tutti i
soci ben tre visite culturali, la prima, ad Orvieto, visitando anche
la città sotterranea, a favore di tutti coloro che sono da oltre 25 anni
soci della Banca.
52
Soci in visita ad Orvieto
53
La seconda presso gli Scavi di Pompei e la terza
presso il santuario della Madonna del Rosario di
Pompei.
Per tutte le iniziative diffuso è stato l’apprezzamento e varie le manifestazioni di entusiasmo.
54
La Banca ha stipulato a favore di tutti i propri Soci e senza alcun corrispettivo versato da
parte loro, una Polizza “assicurazione della responsabilità civile della famiglia per fatti
della vita privata dei soci – clienti – correntisti e/o depositanti della Banca”;
La Banca ha indetto, riscuotendo molta partecipazione, la sesta edizione per l’assegnazione
di borse di studio a favore dei Soci e dei figli dei Soci più meritevoli, organizzato al fine
di trasmettere i valori come la cultura del risparmio e la meritocrazia, la premiazione è
stata rinviata in seno alla presente Assemblea.
BCC TUSCOLO
ROCCA PRIORA
CREDITO COOPERATIVO
Iniziative per i Soci - AVVISO
+ #"
#%&
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“DON GUIDO VINCI”
%
"
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"
LE BORSE
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DI
STUDIO
IN
#
#
CONCORSO
N° 5 borse di studio da € 150,00
Promozione alla 2° Classe scuola secondaria I° grado
N° 5 borse di studio da € 150,00
Promozione alla 3° Classe scuola secondaria I° grado
N° 5 borse di studio da € 200,00
Conseguimento Diploma di Licenza Media
N° 5 borse di studio da € 200,00
Promozione alla 2° Classe scuola secondaria II° grado
N° 5 borse di studio da € 200,00
Promozione alla 3° Classe scuola secondaria II° grado
N° 5 borse di studio da € 200,00
Promozione alla 4° Classe scuola secondaria II° grado
N° 5 borse di studio da € 200,00
Promozione alla 5° Classe scuola secondaria II° grado
N° 5 borse di studio da € 250,00
Conseguimento Diploma di Maturità
N° 5 borse di studio da € 350,00
Conseguimento Laurea Triennale
N° 5 borse di studio da € 500,00
Conseguimento Laurea Specialistica
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Il Presidente
Claudio Ceccarelli
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La Banca per un futuro
sostenibile e responsabile
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
HA RICEVUTO AL QUIRINALE
UNA DELEGAZIONE
DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO.
RIBADITO IL SIGNIFICATO ED IL VALORE
DEL CREDITO MUTUALISTICO
IN UNA NUOVA FASE DI SVILUPPO
PARTECIPATO DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
(articolo pubblicato su www.federcasse.it del 26 marzo 2014)
Napolitano: le BCC sono una componente originale ed essenziale dell'economia italiana.
Una delegazione del Credito Cooperativo italiano, guidata dal Presidente di Federcasse Alessandro Azzi è stata ricevuta questa mattina al Palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a conclusione delle celebrazioni del 130mo anniversario della
costituzione della prima Cassa Rurale italiana, avvenuta a Loreggia (Padova) nel 1883.
Nel rivolgere il proprio saluto ai partecipanti, il Presidente Giorgio Napolitano ha ribadito
la sua vicinanza al mondo della cooperazione, incoraggiando il Credito Cooperativo a “coltivare” la differenza di banche locali, mutualistiche al servizio dei territori. "Le BCC sono
una componente originale ed essenziale dell'economia italiana e vivono un rapporto speciale
con l’opinione pubblica e con i cittadini” ha poi affermato. "Le Banche di Credito Cooperativo - ha aggiunto il Presidente della Repubblica - hanno la vocazione ad essere più vicine
alle PMI, soprattutto in anni di crisi e possono favorire la crescita delle piccole imprese, aiutandole a lavorare in rete". “È inoltre importante - ha concluso – che le BCC abbiano, nel rispetto delle regole prudenziali, un proprio «merito di credito»”.
INTERVENTI A FAVORE DELLA COMUNITÀ
TERRITORIALE ED EXTRATERRITORALE
La Banca ha proseguito nella sua attività di sostegno allo sviluppo ed alla crescita del territorio in cui opera. Ha avviato nuovi progetti e rinforzato gli impegni assunti a conferma che
la “responsabilità sociale” non è soltanto un dettato statutario ma è un impegno che scaturisce dal suo patrimonio genetico. Tale impegno è una connotazione trasversale che alimenta
le strategie, lo stile di gestione e quindi l’operatività quotidiana.
L’obiettivo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale, alimentando un clima di costante e condivisa fiducia.
La Banca ritiene il proprio territorio terreno di
coltivazione e non di sola raccolta, investe nello
stesso con lo scopo di promuovere lo sviluppo
dell’economia locale.
La ricchezza prodotta in termini economici
viene investita a favore dei soci e della comunità territoriale innestando un circolo virtuoso
che conduce ad un crescendo di benefici economici e sociali che si alternano convivendo senza
elidersi l’uno con l’altro.
Volendo dare contezza monetaria, la
Banca nel 2013 ha destinato ben 154.000
euro per interventi a favore della comunità territoriale e contribuendo alla
realizzazione di manifestazioni culturali, ricreative al fine di creare integrazione sociale e benessere collettivo.
59
La Banca è sensibile all’opera di prevenzione dell’usura e pone
in essere sistematicamente azioni di sostegno privilegiando
nella politica creditizia le famiglie e le micro imprese.
Collabora attivamente con lo sportello intercomunale Antiusura della Provincia di Roma per il sostegno delle famiglie a
rischio usura.
60
L’Istituto è sensibile alle problematiche ambientali, tra le varie
inizitive si ricorda il “mutuo per
le fonti alternative di energia” a
tasso particolarmente vantaggioso a favore di persone e/o
enti che hanno provveduto ad
installare impianti fotovoltaici.
La Banca collabora inoltre con le più importanti istituzioni statali, attraverso l’attività di
antiriciclaggio e di prevenzione del crimine,
assumendosi rilevanti oneri per l’applicazione di tutti gli adempimenti richiesti.
Offre, a favore di alcuni Comuni del territorio, dell’XI Comunità Montana dei Castelli
Romani e Prenestini e di varie Istituzioni scolastiche territoriali, il servizio di tesoreria e
di cassa a conferma che anche gli Enti Territoriali apprezzano l’attività della Banca e la
valutano efficientemente.
Vario è inoltre il materiale informativo messo a
disposizione per diffondere la cultura del risparmio
ed il rispetto delle normative inerenti il credito.
La Banca è il riferimento per la propria comunità: per questo si impegna costantemente a favorirne la crescita e lo sviluppo morale, sociale e
culturale dando la propria
disponibilità a tutti coloro
che hanno gli stessi obiettivi
mettendo ad esempio a disposizione la propria sala
auditorium dotata tra l’altro
di impianto audio per concerti,
rappresentazioni,
eventi.
61
una Banca differente è una Banca differente
La BCC ha partecipato all’iniziativa, promossa dalla Federazione Lazio, Umbria e Sardegna e da Federcasse, per la raccolta di fondi in seguito alla tragica alluvione che ha colpito
la Sardegna lo scorso anno.
Il sistema a rete è un sistema vincente
La Banca è attenta da sempre alla valorizzazione delle tradizioni locali e sostiene da anni la
realizzazione di varie opere letterarie molto interessanti.
BCC TUSCOLO
CREDITO COOPERATIVO
ROCCA PRIORA
Infine, la voce contabile “rafforzamento potenzialità socio-economico” pari a 1.087 euro
rappresenta la quantificazione economica di benefici economico/sociali determinati e riferiti
ad utilizzi non identificabili nell’oggetto di spesa e che consentono di tenere attivo il circolo
virtuoso:
+ potenzialità economiche = + potenzialità sociali
62
INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE
..............................................................................................................................
1
L’IDENTITÀ AZIENDALE ..................................................................................................................................................................................
9
............................................................................................................................................................................................................
11
• La Carta della Coesione ...........................................................................................................................................................................................
14
• La Carta della Finanza
...............................................................................................................................................................................................
17
LE ORIGINI DELLE COOPERAZIONI DI CREDITO ..........................................................
19
• La Carta dei Valori
............................................................................................................................
22
...........................................................................................................................................................................................
24
• La nascita delle Casse Rurali ed Artigiane
• Le Casse Rurali in Italia
• Il movimento Cooperativo
.................................................................................................................................................................................
25
...........................................................................................
27
LA STORIA DELLA NOSTRA BANCA ............................................................................................................................
29
• Tutti i numeri delle Banche di Credito Cooperativo
........................................................................................................................................................
37
............................................................................................................................................................................................................
39
• L’assetto istituzionale della Banca
• La nostra missione
MISURARE LA DIFFERENZA…
in attesa della metrica mutualistica
• Determinazione delle risorse
................................................................................................................................................................
41
.........................................................................................................................................................................
45
....................................................................................................................................................
49
• Utilizzi a favore del sociale esterno ....................................................................................................................................................
51
LA BANCA PER UN FUTURO SOSTENIBILE E RESPONSABILE .....
57
• Utilizzi a favore del sociale interno
• Interventi a favore della Comunità Territoriale ed Extraterritoriale
......................................
59
63
ENTI, ASSOCIAZIONI O INIZIATIVE SOCIO-TERRITORIALI
CHE HANNO BENEFICIATO DEL CONTRIBUTO DELLA BANCA NEL 2013:
MAI SOLI ONLUS – SAN CESAREO; COMUNE DI SAN CESAREO PER SAGRA DELL’UVA E DEI PRODOTTI
TIPICI LOCALI; SPORTELLO ANTIUSURA INTERCOMUNALE DELLA PROVINCIA DI ROMA; ASSOCIAZIONE
NOBILE BORGO SAN MICHELE DI MONTE COMPATRI; ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARTIGLIERI D’ITALIA
SEZ. DI ROCCA PRIORA; FESTA VETRICIANA DI SAN CESAREO; S.S.D. COLONNA PER XIX MEMORIAL
TOZZI; PRO LOCO COLONNA PER 53° SAGRA DELL’UVA E PREMIO LETTERARIO; ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SAN CESAREO PER PROGETTI: INGLESE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E ACQUISTO DI STRUMENTI
MUSICALI; TORNEO CALCIO MADONNA DELLA NEVE DI ROCCA PRIORA; FESTA MADONNA DELLA
NEVE E MANIFESTAZIONE BIMBINCANTO DI ROCCA PRIORA; X° SAGRA DELLA BRUSCHETTA DI ROCCA
PRIORA; PRO LOCO COLONNA PER V° TORNEO CICLISTICO CITTÀ DI COLONNA; SPONSORIZZAZIONE
DEL LIBRO “RIECCO COLONNA”; A.S.D. OLIMPIQUE DI MONTE COMPATRI; PRROCCHIA DI SAN GIUSEPPE
DI SAN CESAREO; A.S.D. BASKET SAN CESAREO; A.S.D. ATLETICO ROCCA PRIORA; LAVORO LIBERO
COOPERATIVA SOCIALE ONLUS DI ROCCA PRIORA; PROVINCIA ROMANA CARMELITANI SCALZI DI
MONTE COMPATRI; CORPO FOLKLORISTICO MUSICALE “COMPATRUM” DI MONTE COMPATRI; 2°
FESTIVAL DELLO SPORT DI ROCCA PRIORA; ASSOCIAZIONE PIETRO PERICOLI COLLE DI FUORI DI ROCCA
PRIORA; VI EDIZIONE DEL PREMIO “LA NOTIZIA PER L’ARTE E LA CULTURA”.
"Documento redatto a cura del Dott. Gianluca Ricco"
Finito di stampare nel mese di Aprile 2014
Grafica&Stampa EMMEZETA snc
00040 Rocca Priora (RM) - Via San Sebastiano, 15 - Tel. 06.94073184 - 06.9470150 - Fax 06.9471061
emmezeta.stampa@virgilio.it
8° BILANCIO SOCIALE - ANNO 2013
L’Associazione dei Giovani Soci
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL TUSCOLO ROCCA PRIORA
18 Marzo 2014
nasce