8° BILANCIO SOCIALE - ANNO 2013 L’Associazione dei Giovani Soci BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL TUSCOLO ROCCA PRIORA 18 Marzo 2014 nasce Presentazione del Presidente Carissimi Soci, carissimi Clienti, Dipendenti, Stakeholder tutti, sono orgoglioso di presenartarVi l’ottava edizione di questo prezioso strumento di rendicontazione. Tale documento completa il sistema di comunicazione aziendale e consente di far meglio comprendere come la strategia e la governance aziendale si connettano con la capacità e la volontà della Banca di creare valore non solo economico ma anche sociale, sia esso nel breve che, nel medio e lungo periodo; infine, la metodologia contabile utilizzata rappresenta la sintesi di ciò. Lo scorso anno, il nostro Bilancio Sociale è stato molto apprezzato anche al di fuori del nostro contesto territoriale. Infatti, un docente della facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma lo ha reputato un valido lavoro dal punto di vista tecnico-scientifico, tanto che risulta materiale didattico per la preparazione all’esame per gli insegnamenti di Ecomonia aziendale e di Economia dei Gruppi e delle aggregazioni aziendali, direi non poca cosa. Abbiamo inoltre partecipato alla manifestazione nazionale promossa e gestita da FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiane per l’assegnazione dell’Oscar di Bilancio 2013, la cui cerimonia di premiazione, svoltasi il 2 dicembre 2013, presso la sede di Borsa Italiana, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ha visto vincitrice, per le medie e piccole imprese bancarie, finanziarie non quotate, una nostra consorella della Puglia: la BCC di San Marzano di San Giuseppe. Il nostro paese sta attraversando una fase di crisi economica molto profonda che ha colpito anche il nostro territorio, nonostante ciò, la Banca ha continuato ad essere presente, a sostenere iniziative sociali, a sostenere il più possibile il credito nel rispetto dei limiti imposti dalle normative vigenti. In tale contesto risulta fondamentale avere degli obiettivi ben definiti ed essere il più possibile flessibile, tutte le situazioni possono essere affrontate, l’importante è non lasciarsi sopraffare, spesso è proprio dalle situazioni più critiche che possono ottenersi dei progressi. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide si tende all’appiattimento e soprattutto si tende a non considerare il merito. La soluzione sta nel lavorare duro e nel sostenersi reciprocamente. La BCC è al fianco della società civile tutta ma ha necessità di avere il consenso oltre che la partecipazione di tutti, senza tali requisiti viene meno la sua ragion d’essere e peggio ancora, possono essere vanificati i suoi sforzi nel raggiungimento degli obiettivi che si è posta. Varie sono state le iniziative che la Banca ha intrapreso al fine di essere ancor più al fianco dell’economia locale e di tutta la Comunità in generale. Ricordo le più significative quali: l’avvio della richiesta di finanziamenti al Fondo Europeo per gli Investimenti (leggasi Banca Europea degli Investimenti) fondi che, se concessi, saranno messi esclusivamente a disposizione dei giovani al di sotto dei 35 anni 1 a tassi agevolati e volti a sostenere la creazione, la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Ed ancora, la BCC al fine di favorire il più possibile l’accesso al credito da parte delle Piccole e Medie Imprese, ha stipulato apposita convenzione con Iccrea BancaImpresa, per la concessione, alle imprese economicamente e finanziariamente sane, di finanziamenti assistiti dalla garanzia del “Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese” di cui all’art. 2, comma 100 lettera a) della legge 662/96 gestito da MedioCredito Centrale S.p.A. Da ultimo, ma non per ultimo e con grande soddisfazione da parte mia, in quanto si tratta di un progetto al quale da tempo pensavo e che ora in virtù di una serie di circostanze è stato avviato e spero dia presto risultati concreti, parlo della neo costituita Associazione dei Giovani Soci della Banca. I giovani rappresentano il futuro anche della Banca e per tale ragione ritengo che debbano essere concesse loro occasioni, stimoli, sfide; la storia passata e recente dimostra che le innovazioni più considerevoli sono venute proprio dai giovani. Sono fiducioso nella realizzazione di qualcosa di tangibile. In realtà, ma lo dico a bassa voce, dei piccoli successi la neo nata Associazione li ha già ottenuti. Nel giorno della prima riunione, i ragazzi, una sessantina circa, sono riusciti a costituire l’Assemblea, a dotarsi di un proprio Statuto, a nominare i componenti del Comitato di Gestione e delle Commissioni utili a seguire la realizzazione dei progetti. Si sono inoltre dati una agenda c.d. del fare fissando delle date entro cui realizzare delle attività. La Banca è al loro fianco e metterà a loro completa disposizione le proprie risorse tecniche ed umane ed anche economiche qualora gli obiettivi meritino tale sostegno. Vi invito pertanto a sosteneterli e a fare in modo che il maggior numero di giovani possa avvicinarsi a tale progetto. Infine, vorrei soffermarmi sulla veste grafica del documento quest’anno arricchita dalle foto dei Soci della Banca che hanno raccolto l’invito dei Giovani Soci a promuovere la propria attività ovvero, a testimoniare che loro sono al fianco della BCC e che la stessa è al loro fianco. Vi Auguro una buona ed attenta lettura. Il Presidente Claudio Ceccarelli 2 18 Marzo 2014 nasce L’Associazione dei Giovani Soci Non sappiamo se sarà un lieto fine Articolo pubblicato su www.federlus.it LA BCC DEL TUSCOLO – ROCCA PRIORA LANCIA IL FUTURO COOPERATIVISTICO ATTRAVERSO LA NUOVA ASSOCIAZIONE GIOVANI SOCI Con un incontro nella sala dell’auditorium presso la sede della Banca di Rocca Priora i giovani della BCC del Tuscolo hanno dato vita all’Associazione dei Giovani Soci. Martedì 18 l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai vertici aziendali. Il Presidente Claudio Ceccarelli ha parlato di questa Associazione dei giovani soci come un volano di sviluppo perché la banca vuole crescere e lo vuole fare con e per i giovani. Il direttore generale Amedeo Ianniccari è entrano nel dettaglio della bella iniziativa aprendo le porte ai giovani. “Mettiamo la nostra struttura a disposizione della vostra iniziativa per coinvolgere i giovani soci. Come diceva Walt Disney se tu lo puoi sognare lo puoi fare”. Roberto Carvelli di Federcasse giovani ha spiegato come queste associazioni di soci da una decina di anni si stanno allargando a macchia d’olio. Oggi c’è ne sono 63 in Italia che studiano come far partire in concreto le iniziative con la formazione e la cura della comunicazione oltre con degli incontri sulle nuove opportunità di lavoro come il Crowdfunding o spazi per fare coworking. Davide Bottoni ha raccontato la loro esperienza concreta del gruppo dei ragazzi della BCC Toniolo di Genzano. “Noi siamo partiti dalla vita sociale della banca per poi allargarci alle attività vere e proprie bancarie. Banca come mezzo per finanziare i prodotti e le iniziative dei giovani ad esempio noi abbiamo finanziato un CD musicale. Abbiamo dato vita ad una cooperativa sociale che si occupa di iniziative semplici come la gestione delle aree verde o di alcuni servizi sanitari”. Gianluca Ricco ed Enrico Forti i veri promotori di questa iniziativa sono poi entrati nello specifico delle attività che la neo nata associazione andrà a svolgere. “Essere soci della BCC del Tuscolo significa appartenere e distinguersi. Noi abbiamo l’occasione di sviluppare una rete tutti insieme per far emergere le eccellenze che abbiamo sul nostro territorio. Possiamo promuove dei gruppi di acquisto o la qualificazione professionale. La banca come una sorta di incubatore di idee e di programmi. La banca come volano di sviluppo delle imprese che vi fanno parte. Organizzare corsi ed iniziative varie tramite un comitato di gestione e le commissioni di lavoro suddivise in quattro macro settori: rapporti con il territorio, organizzazione di eventi, lavoro ed incentivi dei progetti, comunicazione e marketing per dare valore aggiunto alle iniziative. La mancanza di valori, il contesto socio economico non proprio brillante, il non adeguato supporto delle Istituzioni, sono una cornice di un quadro critico. In tale ambito la Banca vuol essere uno stimolo affinchè i giovani non si sentano abbandonati al loro destino, vuol investire nel loro futuro, nelle loro idee. È naturale che più occasioni si creano e più valore aggiunto si rimette sul territorio e più la Banca può supportare le persone, infatti qui i clienti non sono visti come numeri. Nell’agenda è previsto a breve la creazione di un apposito sito internet che sarà il veicolo di comunicazione principale. Un invito fotografico di promozione della propria attività ovvero del proprio territorio, fotografie che saranno inserite nel prossimo bilancio sociale, una visita culturale abbinata ad un corso di fotografia con assaggi di specialità locali. Si studieranno convenzioni con esercenti locali per promozioni a favore dei Soci della Banca, insomma ci sono tutti i presupposti per mettere in pratica quanto presentato all’incontro. Se sei interessato ad essere protagonista di sviluppo e di valori cooperativi non esitare a unirti al gruppo… esser Soci Premia!!! ma di sicuro è un buon principio Nasce un nuovo gruppo Giovani Soci, della BCC Tuscolo Con un incontro nella sala dell’auditorium presso la sede della banca di Rocca Priora i giovani della Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo hanno dato vita all’associazione dei giovani soci. Martedì 18 marzo l’iniziativa è stata presentata dai vertici aziendali e accolta con entusiasmo dai soci inviati a partecipare al primo incontro e intervenuti numerosi. Il presidente della BCC laziale Claudio Ceccarelli ha parlato di questa Associazione dei giovani soci come un volano di sviluppo perché la banca vuole crescere e lo vuole fare con e per i giovani. Il direttore generale Amedeo Ianniccari è entrano nel dettaglio dell'iniziativa aprendo le porte ai giovani e sfidandoli a prendere la parola e a candidarsi per essere protagonisti delle commissioni che la comporranno. Gianluca Ricco ed Enrico Forti. i promotori di questa iniziativa. sono poi entrati nello specifico delle attività che la neo nata associazione andrà a svolgere ed è stato varato anche lo Statuto della stessa e disegnato un piano di migliore collaborazione con il territorio in cui opera la BCC. Prezioso il contributo della Associazione Giovani Soci della vicina Banca di Credito Cooperativo Toniolo di Genzano che ha raccontato la propria esperienza e incoraggiato i coetanei. Articolo pubblicato su www.giovanisocibcc.it di Federcasse 5 Estratti dall’incontro del 18 Marzo 2014 o di sviluppo n la o v n u e m o c i ne di Giovani Soc fare con e per i giovani. io z ia c o ss A a st e u “Q escere e lo vuole cr le o u v cesse occasioni, n ca co an B re la se es o an perché ss o di tutto affinché p valori della i rò fa a c te ti en ra p m al in n i so ss er e P purché vengano m i z z a g ra i a li o stim LLI utualità”. M la el d e e n o iz CLAUDIO CECCARE az Cooper Presidente Bcc Per un futuro Cooperativistico “Mettiamo la nost ra affinché le Vostre Struttura a disposizione della Vost ra idee, i Vostri pro considerazione”. getti possano ess iniziativa, ere presi in AMEDEO IANNICCA R Direttore Generale I Bcc Prima iniziativa promossa dall’Associazione dei Giovani Soci CONCRETAMENTE: Un impegno costante ma che vuole partire oggi. Una grande opportunità di visibilità e di sentirci comunità, un prontuario per tutti i Soci e i Clienti della Banca. Chi cercherà un professionista, un’impresa, un’attività commerciale o un artigiano saprà dove trovarlo con professionalità, convenienza economica e vicinanza nel territorio aiutando la nostra economia locale. 7 8 L’Identità Aziendale LA CARTA DEI VALORI Questa Carta sancisce un vero e proprio Patto tra Credito Cooperativo e Comunità Locali. Quindi un Patto con il Paese. Esprime i valori sui quali si fonda l’azione della nostra Banca, la sua strategia e la sua prassi operativa. Racchiude le nostre regole di comportamento e rappresenta i nostri impegni. 1. PRIMATO E DELLA PERSONA CENTRALITÀ Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano – costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori – per valorizzarlo stabilmente. 2. L’IMPEGNO L’impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e “fabbricare” fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l’approccio solidale, e la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. 3. AUTONOMIA L’autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel “sistema” del Credito Cooperativo. 4. PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa. Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l’accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. 5. COOPERAZIONE Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L’unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l’autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. 6. UTILITÀ, SERVIZIO BENEFICI Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che 11 guida la gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuare la promozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo. Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell’efficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile per l’autofinanziamento e lo sviluppo della singola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve – in misura almeno pari a quella indicata dalla legge – e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fondatori e nell’interesse delle generazioni future. I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in proporzione all’attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa. 7. PROMOZIONE DELLO SVILUPPO SOCIALE Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un’alleanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un’attività imprenditoriale “a responsabilità sociale”, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell’economia civile. 8. FORMAZIONE PERMANENTE Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della profes- 12 sionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. 9. SOCI I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l’adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull’onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l’altruismo. 10. AMMINISTRATORI Gli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professionale e formazione permanente. 11. DIPENDENTI I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. Riva del Garda, dicembre 1999 12. GIOVANI Il Credito Cooperativo crede nei giovani e valorizza la loro partecipazione attiva nel suo percorso di innovazione. Attraverso un confronto costante, si impegna a collaborare con loro, sostenendoli nella diffusione e nella concretizzazione dei principi della cooperazione di credito. Articolo approvato ed aggiunto dal XIV Congresso Nazionale a Roma, dicembre 2011 13 LA CARTA DELLA COESIONE La Carta della Coesione del Credito Cooperativo è lo strumento di riferimento per la gestione del rafforzamento del sistema a rete. È la cornice valoriale che fissa i principi che orientano gli accordi collaborativi tra ciascuna BCC - Cassa Rurale e gli altri soggetti del sistema del Credito Cooperativo. È dunque, in un certo senso la logica prosecuzione della Carta dei Valori, in quanto declina i valori cooperativi nelle relazioni interne al “sistema BCC”. Perché le BCC possano continuare a contribuire allo sviluppo durevole e partecipato delle comunità locali, infatti, è necessario che le stesse siano sempre più incisivamente ed efficacemente un “sistema” a garanzia della qualità dei servizi e dei prodotti offerti. 1. PRINCIPIO DI AUTONOMIA L’autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L’autonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell’ambito del “sistema”del Credito Cooperativo1. Tutti i soggetti del “sistema” propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell’autonomia della singola cooperativa. L’autonomia della singola BCC-CR deve essere compatibile con la stabilità della stessa e con l’interesse generale. Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente e coerente con la pro- pria missione. Esse sono accomunate da una forte omogeneità statutaria e culturale. Il “sistema” considera un valore prezioso l’esistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività. 2. PRINCIPIO DI COOPERAZIONE La cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l’autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacità di servizio ai soci e ai clienti. Il “sistema” del Credito Cooperativo costituisce un fattore competitivo indispensabile per le BCCCR e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili. 3. PRINCIPIO DI MUTUALITÀ La “mutualità” di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e verso il territorio) previste dalla normativa bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al perseguimento di vantaggi bancari e non-bancari a favore della base sociale, della clientela finale e del territorio2. 4. PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ La solidarietà all’interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio irrinunciabile del Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l’operatività e lo 2 1 14 Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo. Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo. sviluppo durevole delle BCC-CR rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CR e dell’intero “sistema” del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee, l’elaborazione e la partecipazione a progetti e iniziative comuni, l’aiuto vicendevole nei casi di necessità. 8. PRINCIPIO DI 5. PRINCIPIO DI LEGAME COL TERRITORIO 9. PRINCIPIO DI EFFICIENZA La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio)3. SUSSIDIARIETÀ Il “sistema” del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta come un sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari4. Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L’efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. 10. PRINCIPIO DI 6. PRINCIPIO DI UNITÀ L’unità del “sistema” rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle Federazioni Locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente, pur nel rispetto della volontarietà delle scelte. 7. PRINCIPIO DI DEMOCRAZIA Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni tra le BCC-CR all’interno delle strutture di natura associativa-consortile che nel tempo esse si sono date e si danno. 3 Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto-tipo delle BCC-CR del 2005. TRASPARENZA E RECIPROCITÀ Le iniziative e le relazioni all’interno del “sistema” del Credito Cooperativo sono improntate al principio di trasparenza e di reciprocità. Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l’accessibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli. Reciprocità significa che ciascuna componente si impegna, concordemente alle altre, a contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza della responsabilità congiunta e nella prospettiva di un mutuo beneficio. Parma, dicembre 2005 4 Definizione di sistema a rete varata in occasione del 12° Convegno Nazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda 1999. 15 LA CARTA DELLA FINANZA Il documento è stato approvato al XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo nel dicembre 2011 e ribadisce l’impegno delle BCC-CR nell’agire economico, civile e sociale per il rilancio del Paese Italia, esprimendo in dieci punti la “finanza che vogliamo”. rispetto della legalità e del bene comune. 4. PLURALE Lavoriamo per una finanza plurale, nella quale abbiano cittadinanza e uguali opportunità soggetti diversi per dimensione, forma giuridica, obiettivi d’impresa. La diversità è ricchezza, consente di essere “complemento” rispetto alle esigenze delle persone. Garantisce migliore stabilità e una maggiore, effettiva concorrenza a beneficio del mercato stesso e dei clienti. 1. RESPONSABILE Lavoriamo per una finanza responsabile, gestita e orientata al bene comune. Attenta a dove investe il risparmio. Governata da persone in grado di interpretare i valori nelle decisioni ed essere di esempio. 2. SOCIALE Lavoriamo per una finanza attenta ai bisogni delle famiglie, delle imprese, degli enti non profit, delle Amministrazioni locali. Capace di guardare oltre se stessa e di dare un senso alle proprie scelte. La finanza che vogliamo è una finanza di comunità, personalizzata e personalizzante. Se fa crescere le comunità, i territori e le economie locali, la finanza diventa essa stessa “attrice” di sviluppo. 3. EDUCANTE Lavoriamo per una finanza che renda capaci di gestire il denaro con discernimento e consapevolezza, nelle diverse fasi della vita. Che accompagni con giusti consigli i processi di risparmio, indebitamento, investimento, spesa, protezione dai rischi, previdenza. Che educhi a guadagnare e a gestire il denaro nel 5. INCLUSIVA Lavoriamo per una finanza inclusiva, capace di promuovere e abilitare, di integrare persone, famiglie e imprese nei circuiti economici, civili e partecipativi. 6. COMPRENSIBILE Lavoriamo per una finanza che non abiti i “templi”, ma le piazze. Che parli il linguaggio comune delle persone. Che sia trasparente e comprensibile, ponendo la propria competenza al servizio delle esigenze di chi ha di fronte, sinteticamente e con chiarezza. 7. UTILE Lavoriamo per una finanza non autoreferenziale, ma al servizio. Non padrona, ma ancella. Non fine ultimo, ma strumento. Per consentire alle persone di raggiungere i propri obiettivi di crescita individuale e collettiva di affrancarsi da destini apparentemente segnati, di mettere a fattor comune le proprie capacità di esperienze. 17 8. INCENTIVANTE Lavoriamo per una finanza capace di riconoscere il merito, di valutarlo e di dargli fiducia. Anche oltre i numeri, le procedure standard, gli automatismi. In grado di innescare processi virtuosi di sviluppo e di generare emulazione positiva. 9. EFFICIENTE Lavoriamo per una finanza che si impegni a migliorare la propria offerta ed i propri processi di lavoro con il fine di garantire sempre maggiore convenienza ai propri clienti. Che sia in grado di accompagnare e sostenere progetti di vita, sfide imprenditoriali e processi di crescita complessi. 18 10. PARTECIPATA Lavoriamo per una finanza nella quale un numero diffuso di persone abbia potere di parola, di intervento, di decisione. Che sia espressione di democrazia economica. Nel rispetto della più elementare esigenza degli individui: quella di immaginare il futuro e di contribuire fattivamente a realizzarlo. Roma, 10 dicembre 2011 Le origini delle Cooperazioni di Credito Franz Hermann Schulze-Delitzsch è considerato uno dei padri fondatori delle unioni cooperative nel credito. Nato a Delitzsch (Germania) il 29 agosto 1808 è stato politico, economista e banchiere tedesco. Nei suoi studi economici teorizzò le associazioni di credito cooperativo per andare incontro alle esigenze di quei cittadini che incontravano difficoltà ad instaurare rapporti con i “grossi” istituti bancari. Riuscì a fondarle realizzando per primo quella forma associativa e cooperativa nella quale si riunivano coloro che depositavano denaro e coloro che richiedevano denaro con la eliminazione dell’intermediario imprenditore bancario, siamo intorno al 1850. Scopo primario della società era il miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini in genere, senza distinzione di classe e di professione, infatti questi potevano entrare nella società partecipando alla sua vita con operazioni attive o passive. La società presentava la forma della responsabilità solidale ed illimitata dei soci per le obbligazioni sociali e non poneva limitazioni circa il campo di azione e di intervento, erano ammesse anche operazioni di tipo aleatorio ed il cui campo di azione era rimesso all’esperienza/cautela degli amministratori. La quota di partecipazione e di ingresso era piuttosto elevata; da ciò, ne conseguì, che la stessa fosse adeguatamente remunerata con l’applicazione di tassi di interesse nelle operazioni di prestito, pur se comunque molto concorrenziali rispetto a quelli praticati dagli altri istituti di credito. Pertanto la compagine sociale era espressione di individui benestanti. A tale modello va il merito di aver arrestato il flusso di denaro che dalle periferie e dalle campagne era diretto verso i grandi centri industrializzati ove venivano investiti dagli altri istituti di credito secondo una logica di maggiore remunerazione. Il modello Schulze-Delitzsch non tardò ad essere conosciuto anche in Italia ove presero il nome di Banche Popolari. La nascita di queste risale al 1863 ad opera di Luigi Luzzati nato a Venezia il primo marzo 1841, professore universitario di diritto costituzionale, politico di rilievo, ricoprì innumerevoli incarichi tra i quali quello di Presidente del Consiglio dei Ministri. Energico sostenitore della cooperazione nel campo del credito e con notevole entusiasmo si dedicò a costituire in Italia le Banche Popolari sul modello delle associazioni Schulze con delle diversificazioni. Eliminò la responsabilità illimitata dei soci e fece assumere alle sue banche la forma della società anonima per azioni, nella quale le obbligazioni sociali venivano garantite dal solo capitale sociale e nella quale ciascun socio non era obbligato che per la sua azione. Inoltre, al fine di limitare l’incentivo al guadagno e di prevenire per il futuro la speculazione nonché al fine di porre in evidente risalto lo spirito della mutualità, oltre a vietare le operazioni aleatorie (ammesse nel modello Schulze) stabilì che non tutti gli utili venissero devoluti agli azionisti: almeno il 25% di essi doveva infatti essere accantonata contabilmente a riserva ed un’altra parte, variabile, doveva essere destinata ad opere di beneficienza. Tali modelli sono anagraficamente precedenti alla nascita delle Casse Rurali che pur prendendo molto da tali esperienze se ne distinsero in modo netto. 21 LA NASCITA DELLE CASSE RURALI ED ARTIGIANE L’origine delle Casse Rurali ed Artigiane è da attribuirsi a Friedrigh Wilhelm Raiffeinsen nato ad Hamm (Germania) il 30 marzo 1818. Uomo parco, proveniente dalla campagna, squisitamente filantropo ed autenticamente cristiano. Nominato Borgomastro (titolo simile a quello Italiano di sindaco) di Weyerbusch nel 1845, prendendo coscienza delle difficoltà dei suoi amministrati, durante la crisi economica ed alimentare degli anni 1846-48, fondò una Commissione di assistenza per i poveri attraverso un prestito richiesto agli abitanti più agiati della regione introducendo, come copertura, il principio della responsabilità illimitata dei soci. Con i soldi raccolti acquistò il grano a Colonia e distribuì la farina fra i contadini indigenti che l’acquistarono a credito. Per vincere la fame di quel periodo, promosse la costruzione di un forno comunitario, frutto della collaborazione di tutta la comunità, così che la Commissione di assistenza divenne una Società del pane, venduto a credito a tutte le famiglie, anche le più povere, a bassissimo costo. Trasferito per decreto imperiale a Flammersfeld en Westerwald, si trovò di fronte gli stessi problemi. Il 1º dicembre 1849 fondò la Società di mutuo soccorso di Flammersfeld per l'assistenza degli agricoltori sprovvisti di mezzi e vittime preferite della pratica dell’usura. A tale associazione aderirono piccoli proprietari di fondi non vincolati che forti dei valori di solidarietà, misero a disposizione i propri beni a garanzia di prestiti da contrarre con banchieri o con privati disposti a fornire denaro. Il primo dicembre 1849 nacque la Lega di Soccorso. 22 Tale modello venne presto a godere di buona reputazione ed ottenne numerosi depositi. Si sviluppò così un sistema di depositi e prestiti a contadini ed artigiani, che a fronte di un saggio di interesse modesto e secondo piani di rientro non preordinati, ma concordati a seconda dei casi, erano in grado di acquistare sementi, bestiame ed utensili e soprattutto non erano preda degli usurari. Tale sistema rappresenta una primogenia di Cassa Rurale e Artigiana fondata in un ambiente che viveva secondo principi della dottrina cristiana. Le esperienze di “credito” del Raiffensen furono poi dallo stesso applicate in altri territori sostenendo anche altre iniziative quali la cura e l’educazione dei bambini abbandonati, l’istruzione dei contadini, l’istituzione di una biblioteca popolare, il reinserimento nella società degli ex-carcerati e l’assistenza agli operai senza lavoro. L’ampliamento delle iniziative però non venne avvertito positivamente dai membri della società in quanto vedevano poco remunerato il proprio denaro pertanto la Lega tornò ad occuparsi esclusivamente di credito. Ristretto il campo di azione il Raiffensen intuì la necessità di stabilire i tipi di intervento e le norme regolamentari della vita sociale in un apposito Statuto a cui dette la denominazione di Darlehenskassen-Verein (Società per le Casse di prestiti). Correva l’anno 1864. Istituita la società e costituito il fondo di garanzia patrimoniale solidale5, la società chiedeva finanziamenti e depositi a istituzioni e a risparmiatori che poi utilizzavano in impieghi agli associati. Nel caso in cui il fondo di liquidità non avesse consentito la concessione di prestiti, si ricorreva al finanziamento con altre banche site nell’ambito dello stesso distretto, essendo stato convenuto tra esse una specie di mutuo soccorso per i casi di necessità. Il bilancio si presentava in termini piuttosto elementari: da un lato c’era la somma degli interessi attivi della cassa, dall’altro lato c’erano gli interessi passivi per i finanziamenti ricevuti, gli interessi sui depositi e le spese di amministrazione. La differenza in positivo tra le due somme andava a costituire o ad incrementare il patrimonio sociale, senza alcuna distribuzione di utile per i soci. Nel caso in cui il patrimonio avesse raggiunto cifre consistenti, erano previsti interventi a carattere sociale, quali, ad esempio, la fondazione di scuole di circoli cittadini ecc. Contro le Casse Raiffeisen in conferenze locali e al Parlamento, elevò la voce SchulzeDelitzsch spinto dalla preoccupazione della concorrenza delle stesse alle sue società. Ci furono delle vere e proprie azioni legali ma non si ebbe un vero e proprio vincitore. Entrambi i modelli avevano indubbia validità, entrambe erano destinate a risolvere problemi sociali seppure con metodi diversi ed in zone territoriali diverse. Differenze caratteristiche tra le istituzioni schulze e le istituzioni raiffeisen 5 I soci erano per lo più contadini, fittaiuoli o proprietari di fondi e per entrare nella società ed usufruire dei relativi servizi non era necessario versare alcuna quota sociale o azione, bastava accettare e sottoscrivere la propria responsabilità patrimoniale in via solidale Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose 23 LE CASSE RURALI IN ITALIA Leone Wollemborg nato a Padova il 4 marzo 1859 fonda in Loreggia, provincia di Padova, la prima Cassa Rurale Italiana. Di famiglia ebrea padovana, di origine tedesca era particolarmente versato nelle scienze economiche tanto che nel 1898, venne chiamato a ricoprire la carica di sottosegretario alle Finanze e nel 1901 la carica di Ministro delle Finanze. Attento lettore di tutte le opere di Raiffeisen, collaborò tra l’altro alla rivista del borgomastro tedesco la “Landeswirtschaftliches Genossenschafbtblatt” con lo scopo di applicare nel suo Veneto il modello Raiffeisen. Il 20 giugno 1883 trendadue soci dettero vita alla prima Cassa Rurale inizialmente dotata di capitale sociale di appena 2.000 lire concesso alla società da parte di un benestante locale, con il quale si provvide a dar corso alle richieste di affidamento avanzate dai soci. La base ideologica costituente era la stessa di quella tedesca: aiutare i piccoli proprietari coltivatori, fittavoli ed in genere il mondo agricolo sollevandolo dalla miseria ed aiutandolo a liberarsi dagli usurai. Alla nascita collaborarono il medico condotto Carlo De Portis ed il cappellano don Nicola Condotta a testimonianza che la Chiesa considera d’interesse l’iniziativa. Sull’esempio di Loreggia seguì la nascita di altre Casse: – Aprile 1884 Cassa Rurale Cambiano (fraz. di Castelfiorentino); 24 – Aprile 1884 Cassa Rurale Trebaseleghe (Padova); – Giugno 1884 Cassa Rurale Fagnigola (fraz. Azzano prov. Udine); – Agosto 1884 Cassa Rurale Pravisdomini (prov. Udine). Nel 1890 don Luigi Cerruti e don Giuseppe Resch danno vita alla prima Cassa Rurale Cattolica a Gamberare le cui caratteristiche sono comunque conformi ai principi Wollemborg, vale a dire con il fine di stimolare l’economia ed eliminare lo strozzinaggio imperante, promuovendo l’ingresso nella società soltanto di persone oneste e stimate dalla generalità dei cittadini e rispettosi dei principi cristiano-cattolici, condizione quest’ultima non necessaria per il modello Wollemborg. Proprio tale aspetto fece in modo che da Gamberare si sviluppò un ampio movimento diretto alla costituzione di Casse cattoliche confessionali in contrapposizione alle Casse Wollemborg che vennero definite “neutre” in quanto non legate a movimenti confessionali benché in quest’ultime non erano meno le doti morali che gli stessi soci dovevano avere. Nel 1891 con l’Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII venne dato forte impulso dei cattolici nella vita sociale del Paese incoraggiandoli alla collaborazione ed alla costituzione di società per offrire soccorsi ai bisognosi e favorire l’aiuto reciproco, conteneva inoltre un espresso invito al risparmio. Da questo momento in poi l’istituzione di Casse Cattoliche crebbe in modo esponenziale. IL MOVIMENTO COOPERATIVO Nel 1905 viene fondata la Federazione delle Casse Rurali che promuove la costituzione di numerose Federazioni Locali. Nei primi quindici anni del XX secolo la cooperazione continua a crescere, al pari di tutta l’economia italiana, dimostrando di essere fenomeno destinato a consolidarsi. Sopravvive sia alla crisi economica che segue la prima guerra mondiale che alla politica del regime fascista. Il rilancio delle Casse Rurali avviene nel periodo repubblicano con l’emanazione della Carta Costituzionale, che all’art. 45 riconosce il ruolo della cooperazione con finalità mutualistiche. Nel 1963 viene fondato l’Iccrea, l’Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane, con il compito di agevolare, coordinare e incrementare l’azione delle singole Casse attraverso lo svolgimento di funzioni creditizie, di intermediazione bancaria e assistenza finanziaria. Nel 1978 viene costituito il Fondo Centrale di Garanzia, con una funzione di autotutela delle banche e, di conseguenza, dei depositanti. Fondo che successivamente si chiamerà Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Il Testo Unico Bancario del 1993 sancisce, in corrispondenza con un cambiamento della denominazione – da Casse Rurali a Banche di Credito Cooperativo – il venir meno dei limiti di operatività: le BCC possono offrire tutti i servizi e i prodotti delle altre banche e possono estendere la compagine sociale a tutti coloro che operano o risiedono nel territorio di operatività, indipendentemente dalla professione che svolgono. Nel 1995 diventa operativa Iccrea Holding, capogruppo del gruppo Bancario Iccrea (cui fanno capo le “fabbriche” di prodotti e servizi), insomma fermo restando l’identità ed i valori di solidarietà e di mutualismo che caratterizzano l’operatività delle singole BCC, il Credito Cooperativo è sempre più un vero e proprio sistema a rete, sempre più efficiente e sempre più presente sul territorio e per il territorio. Negli ultimi due decenni, il sistema creditizio italiano ha subito radicali trasformazioni e alle Banche di Credito Cooperativo va il merito di aver saputo coniugare spinta all’innovazione e valori tradizionali, senza aver alterato i principi fondativi della mutualità e del localismo. Tale coesione operativa sta risultando essere formula vincente e per la sopravvivenza delle Bcc stesse e per la realizzazione di benessere comune. 25 Attualmente, il Credito Cooperativo è un Sistema strutturato su una rete composta da circa 400 Banche di Credito Cooperativo - Casse Rurali (Casse Raiffeisen in Alto Adige), da strutture associative e da imprese che garantiscono al Sistema, coerentemente con i suoi valori e con la sua identità cooperativa, un’offerta di prodotti diversificata e completa. La caratteristica principale delle BCC è quella di essere società cooperative per azioni, mutualistiche e locali. Capillarmente diffuse nel nostro Paese, da oltre 130 anni svolgono il loro ruolo di banche del territorio, assolvendo a una funzione specifica, quella di promuovere sviluppo e di rispondere alle necessità economiche e sociali delle comunità locali, così come espresso nell’art. 2 dello Statuto delle BCC. Ieri come oggi, le BCC sono impegnate a essere: • BUONE BANCHE, garantendo la solidità e l'efficienza dell'impresa, controllando e gestendo i rischi, realizzando un'organizzazione idonea, assicurando un'offerta competitiva. • BUONE COOPERATIvE, con un'identità comune e condivisa, sostenendo la partecipazione reale dei soci, aiutando a sviluppare il territorio in cui hanno sede, creando fiducia nella comunità. • BUONE IMPRESE DI RETE, condividendo, in autonomia, valori, cultura, strategie, un sistema organizzativo e una continuità operativa, per essere sempre più efficienti sul mercato. 26 TUTTI I NUMERI DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO 385 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali 4.454 sportelli imprese erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi al settore produttivo approssimano i 98,6 miliardi di euro e la quota di mercato della categoria approssima il 10,9%. 1.173.668 Soci Patrimonio (capitale e riserve): 20 miliardi di euro (+2,2%) 37.000 Dipendenti (compresi quelli Il Tier 1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle BCC sono pari, rispettivamente, al 14,3% ed al 15,2% (a settembre 2013 - ultima data disponibile). delle Società del sistema) Provvista complessiva (raccolta da banche + da clientela + obbligazioni): 192 miliardi di euro Raccolta da clientela + obbligazioni: 159,5 miliardi di euro. La quota di mercato della raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni è del 7,8%. Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 22,8% del totale dei crediti alle imprese artigiane, l’8,7% alle Famiglie consumatrici, il 17,7% alle Famiglie produttrici, l’8,9% delle Società non finanziarie, il 12,8% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore). Impieghi economici: 136 miliardi di euro. La quota di mercato degli impieghi delle BCC-CR è del 7,2%. dati al 31 dicembre 2013 Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo livello del Credito Cooperativo, gli impieghi ammontano complessivamente a 148,9 miliardi di euro, per una quota mercato del 7,9%. Di cui: Impieghi economici erogati dalle BCC-CR alle imprese: 88,8 miliardi di euro (-2,9% contro il 5,5% del sistema bancario complessivo). La quota di mercato delle BCC-CR per questa tipologia di prestito è del 9,8%. Considerando anche i finanziamenti alle 27 La Storia della nostra Banca SILVICOLTURA VINCI Rocca Priora 1918: siamo nel periodo immediatamente successivo alla fine della prima guerra mondiale, il contesto storico è caratterizzato da uno stato di generale miseria, le persone che abitano nel territorio di Rocca Priora sono dedite all’agricoltura ed alla pastorizia, solo una piccola parte all’artigianato del legno e all’edilizia. Le famiglie sono numerose e l’istruzione è pressocchè assente. Le condizioni igienico sanitarie sono precarie e l’economia del paese è chiusa. I collegamenti con gli altri paesi sono molto limitati e prevale il baratto. La comunità è profondamente cristiana, credente e praticante. Proprio dalla volontà e dallo spirito di iniziativa di due sarcedoti don Giuseppe Fasolio e don Guido vinci, supportati dall’esperienza di vita dell’On. Pietro Campilli viene alla luce la nostra Banca. Doveroso è ricordali. L’On. Pietro Campilli nato a Frascati il 30 novembre 1891 è uno dei grandi personaggi del secolo scorso, nella vita pubblica la sua attività è molteplice ed instancabile, con Don Sturzo è tra i fondatori del Partito Popolare Italiano ed è consigliere nazionale del PPI nei Congressi di Napoli (1920), Venezia (1921) e Torino (1923). Impegnato sulle questioni agricole, nella campagna elettorale per le elezioni provinciali del 1920, rimane vittima di un attentato. Ciononostante viene eletto consigliere alla Provincia di Roma, dove svolge il ruolo di leader dell’opposizione fino al 1923, allorquando decade dalla carica per lo scioglimento del Consiglio. Nel 1943 partecipa alla lotta per la Liberazione e successivamente al processo di formazione della Demo- crazia Cristiana. Membro della Commissione economica per la Costituente, il 2 giugno 1946 partecipa all’Assemblea Costituente nella circoscrizione laziale, nella quale verrà eletto deputato nel 1948. Successivamente ricopre la carica di Ministro del Commercio Estero, Ministro delle Finanze e del Tesoro, dei Trasporti e dell’Industria e Commercio. Dal 1953 al 1958 è ministro per la Cassa del Mezzogiorno ed in alcuni casi ha anche la delega a Presidente per il Comitato dei Ministri per l’esecuzione di opere straordinarie nell’Italia centrale e meridionale. Dal 1958 al 1959 è Presidente della neo nata Banca Europea degli Investimenti in Lussemburgo (istituita con i trattati di Roma del 27 marzo 1957, con il compito di sviluppare le attività economiche nei paesi della Comunità Europea). Nel 1959 è nominato Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (organo previsto e regolato dall’art. 99 della Costituzione, con funzioni di Consulenza delle Camere e del Governo in materia di politica economica, finanziaria e sociale e con potere autonomo per osservazioni e proposte legislative in materia economica e del lavoro). Don Guido Vinci, è un sacerdote di Rocca Priora (ivi nato il 3 marzo 1886): riceve l’ordine sacerdotale il 21 dicembre 1912, è Vice Parroco in Rocca Priora e Canonico presso la Cattedrale di Frascati; Papa Giovanni XXIII nell’anno 1960 lo nomina Canonico Trimicerio. Uomo dal fisico esile, semplice ed umile di spirito eppure di forte volontà tanto da riuscire a creare un forte interesse intorno alla Cassa Rurale, a lui si deve il merito di aver cresciuto e conservato nel tempo la stessa. La popolazione, negli anni 20, 30 e 40, identifica la Cassa in lui e nella sua valigetta ove con- 31 serva le scritture sociali, il denaro, le obbligazioni dei soci e della società. La sua casa è la sede della Cassa: lì si va a depositare i soldi e a prenderli in prestito e lì si discute con il Consiglio di Amministrazione e con il Collegio Sindacale. È cassiere e direttore, ed anche portavalori. Cura inoltre i rapporti esterni, quelli cosiddetti interbancari, di depositi e di sconti di portafoglio, recandosi con la solita valigetta a Monte Compatri e Frascati presso gli altri Istituti di Credito. La sua persona è sempre accanto alla Cassa e la segue sempre come un padre, anche quando il contesto economico e di conseguenza l’operatività della Banca richiede delle più accurate competenze tecniche e professionali. È quindi giusto attribuire a don Guido Vinci la paternità della nostra Banca. La Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo – Rocca Priora viene fondata il 28 settembre del 1918 con la denominazione di Cassa Rurale San Michele Arcangelo. Nell’atto costitutivo figurano 12 soci fondatori: ✔ Ulderico Cocchi fu Cesare ✔ Alfonso Vinci fu Melchiorre ✔ Francesco Vinci fu Vincenzo ✔ Angelo Carocci fu Carlo ✔ Luigi Luciani fu Francesco ✔ Gioacchino Mazzanti fu Giuseppe ✔ Arcangelo Zaratti fu Luigi ✔ Vincenzo Mazzanti fu Luigi ✔ Giuseppe Fasolio fu Pasquale ✔ Lorenzo Spagnoli di Giovanni 32 ✔ Guido Vinci di Alfonso ✔ Alberto Cocchi fu Cesare Nello statuto è detto che lo scopo è quello “di migliorare le condizioni morali e materiali dei suoi soci fornendo loro il denaro ed i mezzi a ciò necessari”; la durata stabilita in 99 anni, con facoltà di proroga. Come Presidente viene nominato il Sig. Ulderico Cocchi, il Sig. Francesco Vinci Vice Presidente, ed i Sig.ri Mazzanti Gioacchino, Lorenzo Spagnoli, Luigi Luciani, Angelo Carocci e Arcangelo Zaratti Consiglieri e Don Giuseppe Fasolio, i Sig.ri Vito Bianchi e On. Pietro Campilli Sindaci effettivi e i Sig.ri Anfonso Vinci e Vincenzo Mazzanti Sindaci Supplenti. La prima pagina del libro soci Immagini di Rocca Priora nel passato Tutti i soci sono obbligati a partecipare alle riunioni assembleari della società e la mancata partecipazione senza giustificato motivo viene sanzionata con il pagamento di una lira di multa. I prestiti possono essere fatti esclusivamente ai soci, mentre i non soci possono effettuare depositi nella Cassa entro certi limiti di volta in volta stabiliti dall’Assemblea Ordinaria dei Soci. Altra peculiarità che caratterizza la Cassa Rurale San Michele Arcangelo è la veste cattolica che anima l’istituzione, tanto da farla ritenere decisamente confessionale, non è un caso che l’atto costitutivo viene redatto nella sala del circolo “Gioventù nuova” sala di pertinenza della Parrocchia e che ben tre dei dodici soci fondatori sono sacerdoti: don Giuseppe Fasolio, parroco del paese, don Guido Vinci e don Alberto Cocchi. Tra i requisiti per esser socio occorre essere una persona profondamente onesta e chiaramente cattolica e cittadino di Rocca Priora, o quanto meno avere in Rocca Priora rapporti continui di lavoro. Gli affidamenti sono limitati ai soli soci e ciò restringe ampiamente il campo di rischio. I prestiti non possono avere durata superiore ai cinque anni. È prevista anche la possibilità di interventi in agricoltura non connessi direttamente al credito: si tratta di acquisti collettivi di prodotti agricoli e di macchine agricole. I primi vengono fatti dietro prenotazione dei soci in ordine ai prodotti ed alla loro quantità. I secondi devono essere fatti in base ad un rigoroso piano di ammortamento e sulla base di impegni da parte dei soci a prendere in noleggio le macchine. In forza del provvedimento del Governatore della Banca d’Italia datato 7 febbraio 1938 la Banca assume la denominazione di Cassa Rurale ed Artigiana di Rocca Priora. Il numero dei soci si incrementa in tempi abbastanza rapidi e la Cassa si afferma come vera e propria entità di riferimento della comunità locale. Gli anni ’60 sono anni di forte tensione per la Cassa Rurale, una gestione poco attenta provoca un’ascesa vertiginosa dei crediti non solvibili. Fortunatamente la gestione subisce una correzione di rotta grazie all’intervento dei dirigenti di Banca d’Italia e di quelli dell’Istituto di Credito delle Casse Rurali ed Artigiane che dispongono un nuovo direttore nella persona del rag. Giuseppe Marchetti che immediatamente entra in sintonia con i membri del Consiglio e dà una svolta al rilancio della Cassa stessa. Iniziano a fiorire idee di espansione ed ecco che nel 1968 viene autorizzato da Banca d’Italia l’apertura di un ufficio di corrispondenza presso la frazione di Colle di Fuori. Sempre nel 1968 viene realizzata la nuova sede della società in Rocca Priora, Largo Pallotti, che costitusce un traguardo notevole ed una valida garanzia di solidità della Cassa Rurale che compie 50 anni. In occasione del doppio evento che viene solennemente ricor- 33 dato, viene istituita una apposita Commissione di Consiglieri perché si rechi dall’On. Giulio Andreotti per partecipagli le celebrazioni e per invitarlo a presenziarvi; si decide la coniazione di una medaglia ricordo per i soci benemeriti. Segue l’apertura della succursale nel comune di San Cesareo con inizio dell’attività a far data dal 30 novembre 1970. Degno di nota merita l’operatività del Sig. Svidercoschi, collaboratore dell’On. Andreotti, che è partecipe alla vita della Cassa ed ha modo di intervenire a più di qualche riunione del Consiglio di Amministrazione e all’Assemblea generale dei Soci. On. Giulio Andreotti, al quale fu concessa la carica onoraria di Presidente della Cassa Inaugurazione succursale di San Cesareo (1970) Il 6 maggio 1973 viene inaugurata la succursale di Colonna, altro successo ottenuto dall’allora Consiglio di Amministrazione e Direzione. Nel 1978 la Banca aderisce al Fondo Centrale di Garanzia delle Casse Rurali, primo strumento di tutela dell’industria bancaria Una vecchia sede della Banca Nel 1971 viene nuovamente modificata la denominazione in “Cassa Rurale ed Artigiana del Tuscolo-Rocca Priora” a significare la precisa volontà di porsi quale “Cassa Rurale” abbracciante l’intero comprensorio tuscolano1. 1 Il lavoro di ricostruzione storica è stato possibile anche grazie all’opera dell'avv. Adolfo Roiati dal titolo: "Alle origini delle Casse Rurali e la Cassa Rurale ed Artigiana del Tuscolo" del 1988 pubblicato a cura della Cassa stessa. 34 Inaugurazione succursale di Colonna (1973) Italiana. Allora l’adesione era volontaria, non prescritta da alcuna normativa. Nel 1988 viene inaugurata la nuova sede in Rocca Priora con vivo interessamento dell’allora Presidente del Consiglio di Amministrazione Angelo Zaratti. Come ulteriore segnale di crescita economica nell’hinterland tuscolano segue l’apertura di una ulteriore succursale nel comune di Monte Porzio Catone in data 13 luglio 1992. Con l’emanazione del Testo Unico Bancario nel 1993, la Cassa assume la definitiva denominazione di Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo – Rocca Priora. Nel 1995 viene nominato Direttore Generale il rag. Gianni Saccoccio il quale percorre all’interno della Banca l’intera carriera e lascia la direzione, per congedo pensionistico nel 2010, gli succede il Dott. Amedeo Ianniccari. Nel 1997 la Banca aderisce al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo con lo scopo di offrire una maggiore tutela ai depositanti, anche secondo quanto previsto dalle specifiche direttive dell’allora Comunità Economica Europea. Lo scopo del Fondo era, e lo è tuttora, l’intervento in eventuali situazioni di crisi o di difficoltà delle banche consorziate, rimettendole in sesto grazie ai mezzi finanziari messi a disposizione da tutti gli istituti di credito aderenti. Nel 2003 viene nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione il rag. Claudio Ceccarelli (già componente del Consiglio di Amministrazione dal 1989) e lo stesso viene riconfermato in seno alle elezioni del 2006, 2009, 2012 ed attualmente in carica. Nel 2004 aderisce al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti, strumento volontario esclusivo delle Banche di Credito Cooperativo a tutela di coloro che hanno acquistato obbligazioni della Banca. Il 25 aprile 2006 viene inaugurata la quinta succursale nel Comune di Monte Compatri a consolidamento sul proprio territorio e con grande soddisfazione da parte degli abitanti del luogo che hanno comunque sempre sentito attiva la presenza della Banca. Inaugurazione succursale di Monte Compatri (2006) Nel 2008 la Confcooperative di Roma assegna alla Banca un riconoscimento simbolico per essere da più di mezzo secolo al servizio della società civile e per aver tenuto un comportamento consono allo spirito cooperativistico. Il 6 aprile 2008 viene inaugurata la sesta succursale nella zona artigiana – industriale di San Cesareo a conferma del trend di crescita della Banca. Inaugurazione succursale San Cesareo zona artigiana-industriale (2008) 35 La Banca nel 2008 aderisce al Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo avente lo scopo di tutelare la clientela delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali, salvaguardando la “liquidità” e la “solvibilità” delle stesse intervenendo attraverso azioni correttive ed interventi di sostegno e prevenzione delle crisi. Il 22 dicembre u.s. è stata inaugurata la nuova sede della succursale di Colonna estremamente funzionale, infatti gli spazi si presentano maggiormente accoglienti e luminosi, inoltre l’innovativa disposizione degli arredi favorisce un approccio più libero e diretto tra cliente e operatore-consulente. Inaugurazione della nuova succursale di Colonna (2013) 36 Sono inoltre operativi sei punti Bancomat foranei alle succursali e siti rispettivamente: sulla Via Tuscolana al Km 28,900 nel comune di Rocca Priora, in Piazza Vittorio Emanuele II nel comune di Colonna, in Via San Cesareo nella frazione di Colle di Fuori del Comune di Rocca Priora, in Via di Valle Martella nel comune di Zagarolo, in Via della Stazione presso la stazione ferroviaria di Zagarolo, presso il Centro Commperciale “La Noce” di San Cesareo inaugurato lo scorso 28 novembre. Punto Bancomat presso Centro Commerciale “La Noce” (2013) L’ASSETTO ISTITUZIONALE DELLA BANCA In base all’art. 23 dello Statuto Sociale, gli organi della società, ai quali è demandato secondo le rispettive competenze, l’esercizio delle funzioni sociali sono: a) L’Assemblea dei Soci b) Il Consiglio di Amministrazione c) Il Comitato Esecutivo d) Il Collegio Sindacale e) Il Collegio dei Probiviri L’Assemblea rappresenta l’essenza della partecipazione alla vita della Banca. In base alla regola cooperativa del voto capitario (una testa, un voto), tutti i Soci hanno lo stesso peso a prescindere dal numero di azioni possedute. Si riunisce in seduta ordinaria per l’adempimento degli obblighi di legge e di Statuto ed elegge con periodicità triennale i membri del: – Consiglio di Amministrazione; – Collegio Sindacale; – Collegio dei Probiviri. Il Consiglio di Amministrazione ha la responsabilità decisiva nel “governo” della Banca e quindi nella costruzione del suo futuro sviluppo, della sua credibilità e della sua affidabilità. È impegnato a rispondere attivamente alla crescente complessità del mercato e del contesto competitivo al fine di indirizzare correttamente la gestione aziendale. È costituito da 11 Consiglieri eletti dall’Assemblea dei Soci il 29 aprile 2012, assemblea che ha rinnovato per il triennio 2012-2015 il mandato al Presidente Rag. Claudio Ceccarelli. Il Consiglio di Amministrazione provvede a nominare al proprio interno i membri del Comitato Esecutivo. COMPONENTI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE IN CARICA Presidente Ceccarelli Claudio Vice Presidente Vicario Crocenzi Agostino Millo* Vice Presidente Ginepri Mauro Consiglieri Buglia Mauro* Catervi Giampiero Chiavacci Alessandra* Fabi Antonella Luzi Raffaella* Porcari Daniele Pucci Giovan Battista Pucci Mauro* (*) Componenti del Comitato Esecutivo 37 Il Collegio Sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento. È composto da tre sindaci effettivi e da due supplenti nominati dall’Assemblea dei Soci il 29 aprile 2012 COMPONENTI IL COLLEGIO SINDACALE IN CARICA Presidente Cavallari Cristiano Sindaci effettivi Troccoli Carlo Vinci Claudio Sindaci supplenti Orlando Alfredo Gatta Ercole La Banca si è dotata, in merito alla responsabilità amministrativa degli Enti ex D.Lgs. 231/01, di un proprio modello di organizzazione gestione e controllo ed ha istituito un 38 Il Collegio dei Probiviri è un organo interno della società ed ha la funzione di perseguire la bonaria composizione delle liti che dovessero insorgere tra socio e società, il Presidente è nominato dalla Federazione Lazio Umbria Sardegna mentre gli altri membri sono nominati dall’Assemblea e vengono scelti fra candidati che non sono soci. COMPONENTI IL COLLEGIO DEI PROBIvIRI IN CARICA Presidente Scozzese Antonio Probiviri effettivi Anselmi Loredana Rosi Franco Probivir supplenti Quagliarini Emanuela Trinca Federica “organismo di vigilanza dell’Ente” con il compito di vigilare sul funzionamento, sull’efficacia e sull’osservanza del predetto modello, nonché di curarne l’aggiornamento. Alcuni momenti dell’Assemblea Sociale del 28 Aprile 2013 LA NOSTRA MISSIONE Il sistema creditizio Italiano, negli ultimi venti anni, ha avuto una radicale trasformazione e alle Banche di Credito Cooperativo va il merito di aver saputo coniu- gare la spinta all’innovazione ai valori tradizionali, tenendo fede ai principi fondativi della mutualità e del localismo. Tale coesione operativa sta risultando essere una formula vincente e per la sopravvivenza del modello Bcc e per la realizzazione di benessere comune. La missione della nostra Banca è scritta nel- 39 l’articolo 2 dello Statuto che così recita: “NELL’ESERCIzIO DELLA SUA ATTIVITà, LA SOCIETà SI ISPIRA AI PRINCIPI DELL’INSEGNAMENTO SOCIALE CRISTIANO E AI PRINCIPI COOPERATIVI DELLA MUTUALITà SENzA FINI DI SPECULAzIONE PRIVATA. LA SOCIETà hA LO SCOPO DI FAVORIRE I SOCI E GLI APPARTENENTI ALLE COMUNITà LOCALI NELLE OPERAzIONI E NEI SERVIzI DI BANCA, PERSEGUENDO IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIzIONI MORALI, CULTURALI ED ECONOMIChE DEGLI STESSI E PROMUOVENDO LO SVILUPPO DELLA COOPERAzIONE, L’EDUCAzIONE AL RISPARMIO E ALLA PREVIDENzA, NONChé LA COESIONE SOCIALE E LA CRESCITA RESPONSABILE E SOSTENIBILE DEL TERRITORIO NEL QUALE OPERA. LA SOCIETà SI DISTINGUE PER IL PROPRIO ORIENTAMENTO SOCIALE E PER LA SCELTA DI COSTRUIRE IL BENE COMUNE. È ALTRESì IMPE- GNATA AD AGIRE IN COERENzA CON LA CARTA DEI VALORI DEL CREDITO COOPERATIVO E A RENDERE EFFETTIVI FORME ADEGUATE DI DEMOCRAzIA ECONOMICO-FINANzIARIA E LO SCAMBIO MUTUALISTICO TRA I SOCI NONChé LA PARTECIPAzIONE DEGLI STESSI ALLA VITA SOCIALE”. Principi e Valori ben specifici costituiscono le fondamenta del nostro essere e del nostro operare. “UT UNUM SINT: che tutti siamo una cosa sola”, antico motto della Cooperazione è più che mai rappresentativo del nostro sentirsi differenti, del nostro cooperare senza fini di speculazione privata. Il nostro intento è 40 quello di creare vantaggi di natura morale, culturale ed economica ai Soci ed alle Comunità Locali coinvolgendoli nell’educazione al risparmio, nell’impegno per la promozione della coesione sociale e della crescita responsabile del territorio. È inoltre incentivo ad una democrazia economica e di partecipazione intesa come stimolo al raggiungimento di uno stato di benessere comune. Chiudersi in se stessi, lavorare per se stessi e vivere solo di se stessi non conduce da nessuna parte, cooperare, partecipare e condividere sono la forza del nostro agire e stimoli necessari per dare concretezza alla nostra missione. Il codice genetico del nostro fare impresa è costituito da tre molecole fortemente interrelate: quella della cooperazione, quella della mutualità e quella del localismo che si traducono in: – operare insieme per realizzare prodotti e servizi a condizioni vantaggiose rispettando i canoni dell’efficacia operativa e dell’efficienza economica e volti a garantire la continuità nel tempo della cooperativa; – operare avendo a riferimento la centralità della persona; – operare nel territorio e per il territorio. In sintesi la nostra attività è volta all’affermazione di una finanza responsabile, solidale e al servizio della Comunità. Misurare la differenza… in attesa della metrica mutualistica o e dai r ie s n e p l a d scaturisce e ir g a o r t s o “il n amente ic t a m g a r p , e portano e ch p u s lo e h c i r valo serio di a m m a r g o r p nea con un li in e r e s s e e dev imolare il t s a s s o p e h c lgimento, o v in o c e e n io az ntà di lo o v la , a partenenz p a ’ ll e d o s n se i sviluppo d a t is n o g a t o r di sentirsi p e i s r e u g in t is d rritoriale”. e t o ic m o n o c e socio- Misurare è una necessità. Dare una misura ai fenomeni del reale consente di comprenderli meglio, di compararli e di controllarli. I dati devono esser diffusi nelle giuste dosi, occorre quindi evitare che siano sovrabbondanti. La BCC è entità aziendale, è un centro di produzione di beni e servizi dotato di una propria struttura organizzativa, il suo fine è quello di perdurare nel tempo. Tale definizione, fondamento degli studi aziendali, non è completamente esaustiva e non fa “differente” una BCC. Le relazioni con i Soci, il loro grado di adesione e coinvolgimento, il grado di penetrazione e radicamento nel territorio, la capacità di fare rete a livello locale e di “sistema”, la motivazione dei collaboratori, sono fattori che la contraddistinguono e che necessitano di una misurazione. Fondamentale però non sono i numeri in sé, ma lo sono in funzione di ciò che sottendono. Un primo obiettivo da perseguire, quello aziendalista, è realizzabile attraverso una sana e prudente gestione e l’impiego in modo ottimale delle risorse a disposizione sia esse umane, economiche e tecniche. Parlare di sana e prudente gestione equivale a dire che il valore delle risorse impiegate è inferiore al valore delle risorse ottenute e, se il differenziale conseguito tra i due valori risulta essere il massimo ottenibile, significa che la Banca ha impiegato efficacemente ed efficientemente le risorse umane, economiche e tecniche. Lo spreco è dannoso. “Sprecare” è pertanto fenomeno degenerativo che allontana dalla pura razionalità economica dell’agire ed è dannoso per il conseguimento dei benefici sociali che da essa ne derivano. La quantificazione monetaria dei benefici socio-economici deve quindi determinarsi partendo dalla valutazione della capacità di non sprecare ovvero, cambiando angolazione, dalla valutazione della capacità dell’azienda di risparmiare. Il risparmio rafforza le potenzialità economiche e conseguentemente quelle sociali insite nel fine aziendale. Entrambe poi, si autoalimentano determinando una sorta di vero e proprio circolo virtuoso. Nel punto n. 6 (Utilità, Servizio e Benefici) della Carta dei Valori è detto: “IL RISULTATO UTILE DELLA GESTIONE è strumento per perpetuare la promozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo” ed ancora: “IL RISULTATO UTILE DELLA GESTIONE è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell’efficienza organizzativa, NONChé CONDIzIONE INDISPENSABILE PER L’AUTOFINANzIAMENTO e lo sviluppo della singola banca cooperativa”. 43 Facendo tesoro da tale enunciato è evidente che il risparmio dell’azienda è dato contabilmente dall’autofinanziamento il quale rappresenta la fonte interna di finanziamento o, più specificatamente, la fonte generata dal positivo processo economico della gestione. Il processo di creazione di tale fenomeno ha origine dalla razionalità economica che genera conseguentemente benefici sociali. L’Autofinanziamento misura l’Ef ficacia dell’Azione Sociale ESTRATTO DALLO STATUTO DELLE BCC Art. 50 - Utili L’Utile netto risultante dal bilancio è ripartito come segue: a) una quota non inferiore al settanta per cento alla formazione o all’incremento della riserva legale; b) una quota ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione... L’autofinanziamento rappresenta un vero e proprio strumento di valutazione dell’agire stesso, in quanto, essendo la risultante della razionale gestione, ha in sé i germi dell’avvenire, costituendo una vera e propria risorsa sociale-aziendale. Nel nostro modello di rappresentazione quantitativo di bilancio sociale è dimostrazione della volontà interna, della coscienza aziendale che viene messa a disposizione per il conseguimento di veri e propri obiettivi sociali che vanno oltre le normali considerazioni o attenzioni che una qualsiasi azienda possa porre. È qualcosa che meglio rappresenta la composizione cromosomica della Bcc. Autofinanziamento = Crescita Sociale + Sviuppo dell’Azienda (ovvero arricchimento della collettività Interna ed Esterna all’Azienda) A tale quantificazione contabile deve aggiungersi il valore economico, ovvero il beneficio sociale concesso ai Soci in particolare ed, indirettamente a tutta la collettività, generato dal fatto che i costi per servizi e per interessi applicati dalla Banca risultano essere più bassi rispetto a quelli offerti dalle altre Banche. Quindi, tirando le fila del discorso, l’ammontare complessivo delle risorse che hanno concorso alla creazione di vantaggi sociali è dato dalla somma del valore dell’autofinanziamento e dell’ammontare del beneficio prodotto e dovuto alle politiche dei costi sui servizi e a quella dei tassi d’interesse offerti o concessi dalla Banca che salvaguardano a loro volta obiettivi economici. L’applicazione di determinati tassi oppure di condizioni economiche su servizi e prodotti particolarmente vantaggiose sono sicuramente azioni di strategia commerciale ma nella logica operativa di una Bcc sono ordinarie azioni operative e ciò fa essere differenti perché differente è lo spirito che anima le scelte aziendali. 44 DETERMINAZIONE DELLE RISORSE RISORSE € in migliaia 1. Autofinanziamento da Bilancio UTILIZZI € in migliaia 3. Sociale Interno – risultato dell’esercizio precedente (quota parte ritenuta) 521 – formazione 29 – ammort.ti dell’anno al netto degli utilizzi 355 – sicurezza sul lavoro e riconoscimenti vari 122 – accant.ti dell’anno al netto degli utilizzi 57 2. Benefici SocioEconomici generali – per politiche dei prezzi su servizi a favore della clientela – per politiche dei tassi su raccolta e impieghi a favore dei Soci a favore di non Soci TOTALE RISORSE 4. Sociale Esterno 112 257 242 1.544 4.1. Interventi a favore dei Soci e del territorio 152 4.2. Interventi a favore della Comunità territoriale ed extra territoriale (sponsorizzazioni) 154 4.3 Rafforzamento potenzialità socio-economiche 1.087 TOTALE UTILIZZI 1.544 L’AUTOFINANZIAMENTO L’esercizio sociale 2012 si è chiuso con un risultato positivo di esercizio pari ad € 713.955 di cui ben € 499.768 sono stati destinati a riserva legale (pari al 70% degli utili netti annuali), € 21.419 ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione (pari al 3% degli utili netti annuali) ed € 192.768 al ripianamento parziale della perdita pregressa (pari al restante 27% degli utili netti annuali). Gli ammortamenti netti dell’esercizio 2013 ammontano ad € 355.000 Gli accantonamenti netti dell’esercizio 2013 ammontano ad € 57.000 L’autofinanziamento complessivo da bilancio d’esercizio risulta pari ad € 933.000 Per comodità di analisi, è bene suddividere gli utilizzi in due macro-categorie, la prima inerente l’impiego delle risorse a favore del personale dipendente (sociale interno) e la seconda a favore di tutte le altre entità che hanno beneficiato degli interventi della Banca (sociale esterno). Per la disamina è bene partire dal prospetto già avvalorato e da questo effettuare i dovuti commenti. 45 POLITICHE DEI PREZZI SU SERVIZI A FAVORE DELLA CLIENTELA La responsabilità sociale nel fare finanza si concretizza nell’applicazione da parte della Banca di condizioni favorevoli sui servizi offerti a beneficio di tutti i propri clienti. Da verifiche comparative con le tariffe applicate da altri Istituti di Credito presenti nel territorio di competenza, è emerso che la nostra Banca ha applicato condizioni economiche inferiori, in media pari al 3%. Per i medesimi servizi i nostri clienti (Soci e Non Soci) se si fossero rivolti altrove avrebbero sostenuto maggiori oneri pari ad € 111.624, come indicato in tabella: TOTALI COMMISSIONI RISCOSSE PER SERvIZI BANCARI NEL 2013 RISPARMIO % PER CONDIZIONI FAvOREvOLI BENEFICIO SOCIO-ECONOMICO GENERALE € 3.720.811 - 3% € 111.624 POLITICHE DEI TASSI SU RACCOLTA E IMPIEGHI A FAVORE DEI SOCI La Banca ha corrisposto sulle forme tecniche di raccolta, siano essi conti correnti, conti deposito, prestiti obbligazionali, un tasso superiore rispetto alla clientela ordinaria a fronte di un beneficio socio economico pari ad € 68.582, come indicato nella tabella di seguito riportata: CAPITALE MEDIO DEPOSITATO vANTAGGIO %PER TASSI MEDI SUPERIORI CORRISPOSTI AI SOCI BENEFICIO SOCIO-ECONOMICO GENERALE Conti correnti € 17.503.480 + 0,36% € 63.013 Conti deposito € 1.061.470 + 0,09% € Prestiti obbligazionari € 2.714.050 + 0,17% € 4.614 FORME TECNICHE TOTALE 46 955 € 68.582 Per quanto riguarda gli impieghi la Banca ha concesso a favore dei Soci tassi in media inferiori alla clientela ordinaria determinando un Beneficio socio economico generale pari ad € 188.310, come indicato nella tabella di seguito riportata: FORME TECNICHE CAPITALE MEDIO IMPIEGATO vANTAGGIO %PER TASSI MEDI INFERIORI RISCOSSI DAI SOCI BENEFICIO SOCIO-ECONOMICO GENERALE Mutui e altre sovvenzioni € 43.895.950 + 0,24% € 105.350 Anticipi fatture € 3.514.190 + 2,34% € 82.232 Portafoglio commerciale € 115.580 + 0,63% € TOTALE 728 € 188.310 POLITICHE DEI TASSI SU RACCOLTA E IMPIEGHI A FAVORE DI CLIENTI NON SOCI La Banca ha corrisposto sulle forme tecniche di raccolta, siano essi conti correnti, conti deposito, depositi a risparmio, certificati di deposito, un tasso superiore rispetto alle locali Banche presenti sul territorio di competenza della nostra Banca generando un beneficio socio economico pari ad € 214.240, come indicato nella tabella di seguito riportata: La seguente tabella è da chiarimento CAPITALE MEDIO DEPOSITATO vANTAGGIO %PER TASSI MEDI SUPERIORI CORRISPOSTI AI CLIENTI NON SOCI Conti correnti € 83.384.370 + 0,06% € 50.031 Conti deposito € 6.525.430 + 0,14% € 9.136 Depositi a risparmio € 45.118.150 + 0,23% € 103.772 Certificati di deposito € 21.400.220 + 0,24% € FORME TECNICHE TOTALE BENEFICIO SOCIO-ECONOMICO GENERALE 51.361 € 214.300 47 I Clienti non Soci hanno inoltre beneficiato sui prestiti, di tassi leggermente più bassi rispetto a quelli applicati da altri Istituti di Credito presenti nella zona di competenza della nostra Banca determinando un Beneficio socio economico generale pari ad € 27.711, come indicato nella tabella di seguito riportata. FORME TECNICHE CAPITALE MEDIO IMPIEGATO vANTAGGIO %PER TASSI MEDI INFERIORI RISCOSSI DAI SOCI BENEFICIO SOCIO-ECONOMICO GENERALE Mutui e altre sovvenzioni € 63.805.050 + 0,04% € 25.522 Anticipi fatture € 1.666.200 + 0,11% € 1.833 Portafoglio commerciale € 115.580 + 0,63% € TOTALE 728 € 28.083 Noi Banche differenti perché guardiamo alle Persone 48 UTILIZZI A FAVORE DEL SOCIALE INTERNO Il Capitale umano rappresenta uno dei principali elementi di successo, la Banca riserva ai dipendenti grande attenzione. La valorizzazione dello stesso è tra gli obiettivi primari della Mission della Banca. Solo una squadra motivata riesce a raggiungere determinati obiettivi, solo un’adeguata preparazione consente il rispetto delle linee strategiche delineate dal Consiglio di Amministrazione. Aggiornare e sviluppare le competenze distintive di ciascun dipendente equivale peraltro ad investire nel futuro della Banca. La creazione del valore economico passa attraverso la motivazione del personale dipendente che è portatore delle necessarie competenze tecnico professionali e comportamentali necessarie a mantenere attiva la propulsione verso la realizzazione della missione nonchè del vantaggio competitivo dell’organizzazione nel suo complesso. La formazione riveste per la Banca un’importanza strategica, al fine di fornire competenze tecniche e di relazione ai dipendenti per generare valore e offrire un servizio effettivamente orientato ai clienti. Nel 2013 il pacchetto formativo è stato vario sia per contenuti che per forma. I contenuti diversificati a seconda del ruolo aziendale ricoperto della risorsa coinvolta, hanno ricoperto tutti gli aspetti che caratterizzano l’attività bancaria sia essa dal punto di vista operativo che più strettamente normativo. Per quanto riguarda la forma, ai corsi in aula sono stati affiancati dei percorsi formativi di autoistruzione in modalità e-learning che hanno comportato tra l’altro una riduzione dell’onere a carico della banca la quale ha usufruito di economie di scala ed il personale non ha subito particolari disagi dovuti a trasferimenti per raggiungere le sedi formative. La Banca si è inoltre dotata di apposita apparecchiatura per videoconferenze con l’intento di incrementare la produttività consentendo risparmi di denaro e di tempo a tutto il personale. L’investimento effettuato nello sviluppo delle risorse umane della Banca nel 2013 ammonta a circa € 29.000. Gli argomenti di formazione hanno riguardato varie tematiche: aspetti legali alle ope- La Sala Consiliare della Banca dotata di apparecchiature tecnologiche all’avanguardia razioni bancarie, la gestione del rischio di credito, l’antiriciclaggio, la trasparenza e la gestione di alcuni servizi interni, la montetica, la sicurezza, basilea 3, la compliance, l’IVASS, i prodotti bancari e assicurativi e le tecniche di vendita. L’attenzione al proprio personale si manifesta altresì nella continua ricerca di miglioramento delle condizioni lavorative che permettano lo svolgimento delle proprie mansioni nel modo non solo più consono o ergonomico che sia, ma anche più efficiente e sicuro possibile. 49 In tema di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, la Banca pone in essere tutte le iniziative necessarie, nel pieno rispetto delle disposizioni legislative. Ben oltre 122.000 euro sono stati spesi per riconoscimenti al personale e per aumentare la sicurezza sul posto di lavoro. Le relazioni industriali sono improntate al pieno rispetto della normativa nazionale e del contratto collettivo. Il personale in forza al 31.12.2013 è pari a 45 unità ed è diretto dal Direttore Generale Dott. Amedeo Ianniccari. SUDDIvISIONE DEL PERSONALE PER qUALIFICA CONTRATTUALE Dirigenti Quadri direttivi 3⁰ e 4⁰ livello Quadri direttivi 1⁰ e 2⁰ livello 3ª area 4⁰ livello (ex capi ufficio) 3ª area 3⁰ livello (ex vice capi ufficio) 3ª area 2⁰ livello (ex capi reparto) 3ª area 1⁰ livello (ex impiegati di 1ª cat.) Uomini Donne Totale 1 2 5 5 5 1 11 0 0 0 6 2 2 5 1 2 5 11 7 3 16 Per quanto riguarda il titolo di studio, il 26,66% possiede una laurea prevalentemente in materie economiche. La quota rosa è rappresentata dal 33,33% del totale. SUDDIvISIONE DEL PERSONALE PER FASCE DI ETà E SESSO Fino a 30 anni Da 31 a 40 anni Da 41 a 45 anni Oltre 46 anni Totale Uomini Donne 1 14 0 15 30 0 6 3 6 15 Il 53,3% ha un’età anagrafica al di sotto dei 46 anni. Nel 2013 è cessato un solo rapporto di lavoro, il collega Claudio Di Giovambattista per congedo pensionistico ed al quale va un vivo ringraziamento per aver contribuito all’affermazione della Banca. Nel 2013 sono stati attivati ben 3 stage formativi e ben 4 contratti di somministrazione. SUDDIvISIONE DEL PERSONALE PER TITOLO DI STUDIO Diploma di maturità Laurea Uomini Donne 20 10 13 2 L’82,22% del personale è inquadrato a livello impiegatizio. 50 UTILIZZI A FAVORE DEL SOCIALE ESTERNO INTERVENTI A FAVORE DEI SOCI E DEL TERRITORIO Governare una cooperativa di credito equivale a porre le esigenze dei Soci al primo posto nelle politiche aziendali. Instaurare solidi rapporti tra Banca e Soci e farsi veicolo dell’istituzione di sane relazioni tra i Soci sono fattori determinanti e da ciò derivano vantaggi concorrenziali e benefici sociali. Per la Banca di Credito Cooperativo del Tuscolo i Soci sono il patrimonio più importante, sono l’essenza, l’energia vitale della propria operatività e per tale ragione la Banca è il più possibile attenta alle loro esigenze, attenzione manifestata: – con l’applicazione di condizioni bancarie di particolare favore, i costi dei servizi e dei prodotti bancari sono volutamente tenuti più bassi rispetto alle altre Banche; – la concessione dei prestiti è frutto di valutazione della capacità di rimborso, basata non solo sulla solidità delle garanzie a supporto ma valutata anche analizzando lo spirito della richiesta. Per la Banca il Valore del Socio è dato dalla persona e non dal capitale che detiene. Al 31 dicembre 2013 la compagine sociale è composta da 2.307 Soci di cui 222 persone giuridiche (società o enti): infatti possono sottoscrivere la quota sociale oltre che le persone fisiche, anche le imprese, le istituzioni e le organizzazioni della società civile. Attualmente la quota sociale ha valore nominale di 2,58 euro oltre ad 1.097,42 euro di sovrapprezzo, quindi un’azione sociale attualmente ha un valore complessivo di 1.100 euro. Negli ultimi 5 anni il numero dei soci è cresciuto complessivamente del 14,44% 51 Esser Socio non vuol dire soltanto usufruire di vantaggi economici, ma anche sposare i seguenti principi: 1 condividere i valori che differenziano la Banca quali il mutualismo, la cooperazione, il localismo e diffonderli nella comunità; 2 sentirsi parte di un’istituzione creditizia diversa per la quale il fine ultimo non è il risultato economico, ma lo sviluppo economico e sociale del proprio territorio in cui è profondamente radicata; 3 partecipare alla vita della Banca, alle delibere dell’Assemblea dei Soci ed alle elezioni del Consiglio di Amministrazione contribuendo così alla formazione delle strategie e delle politiche aziendali. 4 contribuire alla sviluppo della Banca ed insieme ad essa a quella del territorio; 5 garantire il legame con il territorio. volendo dare contezza monetaria, complessivamente sono stati ben 152.000 euro all’incirca i benefici diretti esclusivamente a favore dei Soci. Nel 2013 la Banca ha organizzato gratuitamente a favore di tutti i soci ben tre visite culturali, la prima, ad Orvieto, visitando anche la città sotterranea, a favore di tutti coloro che sono da oltre 25 anni soci della Banca. 52 Soci in visita ad Orvieto 53 La seconda presso gli Scavi di Pompei e la terza presso il santuario della Madonna del Rosario di Pompei. Per tutte le iniziative diffuso è stato l’apprezzamento e varie le manifestazioni di entusiasmo. 54 La Banca ha stipulato a favore di tutti i propri Soci e senza alcun corrispettivo versato da parte loro, una Polizza “assicurazione della responsabilità civile della famiglia per fatti della vita privata dei soci – clienti – correntisti e/o depositanti della Banca”; La Banca ha indetto, riscuotendo molta partecipazione, la sesta edizione per l’assegnazione di borse di studio a favore dei Soci e dei figli dei Soci più meritevoli, organizzato al fine di trasmettere i valori come la cultura del risparmio e la meritocrazia, la premiazione è stata rinviata in seno alla presente Assemblea. BCC TUSCOLO ROCCA PRIORA CREDITO COOPERATIVO Iniziative per i Soci - AVVISO + #" #%& '( # “DON GUIDO VINCI” % " " " " LE BORSE #%& '( # , $ % & %) '# DI STUDIO IN # # CONCORSO N° 5 borse di studio da € 150,00 Promozione alla 2° Classe scuola secondaria I° grado N° 5 borse di studio da € 150,00 Promozione alla 3° Classe scuola secondaria I° grado N° 5 borse di studio da € 200,00 Conseguimento Diploma di Licenza Media N° 5 borse di studio da € 200,00 Promozione alla 2° Classe scuola secondaria II° grado N° 5 borse di studio da € 200,00 Promozione alla 3° Classe scuola secondaria II° grado N° 5 borse di studio da € 200,00 Promozione alla 4° Classe scuola secondaria II° grado N° 5 borse di studio da € 200,00 Promozione alla 5° Classe scuola secondaria II° grado N° 5 borse di studio da € 250,00 Conseguimento Diploma di Maturità N° 5 borse di studio da € 350,00 Conseguimento Laurea Triennale N° 5 borse di studio da € 500,00 Conseguimento Laurea Specialistica #! " " "'%# #% % #)% ""# $ %) " % ! % ! "'%# $% ! + #" !! # " #%&# . && ! % " #%! + #" % )# ' $ %&#" #) & ' "' %" ' *** " '(& # # ' ! "'% "" # # "#&'%# & '# Il Presidente Claudio Ceccarelli 55 ! ! *,8/,$1,&$5/277$ " # # !$ # # # !$ # *,8/,$1,&$5/2 %! )(/,&(77,/(21$5'2 6&$&&2*,25*,$ 3203,/,(0,/,$12 6(//,0$5&2 0217$*1(6(0$77,$ 5266,5$&+(/( 0$1&,1,'$0,$12 & ,&&2/211$ " )(/,&(77,52%(572 6&$&&20$5&2 3203,/,0$852 6(//,$/(66$1'52 )('(5,&,5,7$ 5266,0$66,02 ),25(17,1,(/,6$%(77$ # ,&'21/25(1=20,/$1, ,7&*,$1&$5/29$//$85, ,&'8,/,2&$0%(//277, ,&0217(&203$75, ,&9,$0$5(//, ,&0217(&203$75, ,&'8,/,2&$0%(//277, # 0$5&+(6,1,)5$1&(6&$ 0$5&+(6,1,$/(66$1'52 ,&'8,/,2&$0%(//277, *,8/,$1,6$5$ *,8/,$1,)$8672 9,//$625$ &(77,&,/8,*, &(77,&,',(*2 ,&6$1&(6$5(2 %5,1$7,$1'5($ %5,1$7,&/$8',2 ,&)5$6&$7, )(55$5,'$1,(/( =$5$77,6,021$ ,&)5$6&$7, /8&,$1,6,021( /8&,$1,$8*8672 ,&'8,/,2&$0%(//277, &(1&,$5,1,&+,$5$ &(1&,$5,1,*,$03,(52 ,&'8,/,2&$0%(//277, *,$1121,/8&,//$ 52//,3$75,=,$ ! ,&6$1&(6$5(2 " # # !$ # &$17$5,1,)$%,$1$ &$17$5,1,*,$1/8&$ /,&(26&,(17,),&23/,1,26(1,25( &$03,6,)5$1&(6&2 &$03,6,,112&(1=2$1721,2 ,7&*,$1&$5/29$//$85, )(/,&(77,5,&&$5'2 )(/,&(77,52%(572 ,,63$2/2%256(//,12(*,29$11,)$/&21( (0,/,(/(1$ (0,/,0$5&2 /,&(2&/$66,&207&,&(521( *,8/,$1,&$0,//$ *,8/,$1,&$5/2 9,//$625$ )25*,21(5(%(&&$ 35,*1$125$))$(//$/$85$ %! " # /,&(2&/$66,&207&,&(521( # !$ # ,$11,&&$5,)('(5,&2$9,,50$ /,&(2*,11$6,2(49,6&217, 3203,/,&+,$5$ 3203,/,*,86(33( /,&(2&/$66,&2-$0(6-2<&( 9,1&,'$9,'( 9,1&,)5$1&2 ,,63$2/2%256(//,12(*,29$11,)$/&21( 3$1(//$&5,67,$12 *(17,/,*,8/,$1$ *! " ,,63$2/2%256(//,12(*,29$11,)$/&21( # # !$ # $1&21$$1'5($ $1&21$'20(1,&2 ,,63$2/2%256(//,12(*,29$11,)$/&21( ' ,112&(17,',(*2 ' ,112&(17,*,$03,(52 ,7,6&$11,==$52 6$%(//,*,$1/8&$ 6$%(//,6,/9,2 ,7&/8,*,/8==$7, 6$1785520$57$ 6$178552&/$8',2 /,&(2&/$66,&2-$0(6-2<&( %5,$725($5,$11$ %5,$725(3$2/2 ,67352)3(//(*5,12$5786, %5,1$7,67()$1,$ %5,1$7,&/$8',2 (! 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RIBADITO IL SIGNIFICATO ED IL VALORE DEL CREDITO MUTUALISTICO IN UNA NUOVA FASE DI SVILUPPO PARTECIPATO DELL’ITALIA E DELL’EUROPA (articolo pubblicato su www.federcasse.it del 26 marzo 2014) Napolitano: le BCC sono una componente originale ed essenziale dell'economia italiana. Una delegazione del Credito Cooperativo italiano, guidata dal Presidente di Federcasse Alessandro Azzi è stata ricevuta questa mattina al Palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a conclusione delle celebrazioni del 130mo anniversario della costituzione della prima Cassa Rurale italiana, avvenuta a Loreggia (Padova) nel 1883. Nel rivolgere il proprio saluto ai partecipanti, il Presidente Giorgio Napolitano ha ribadito la sua vicinanza al mondo della cooperazione, incoraggiando il Credito Cooperativo a “coltivare” la differenza di banche locali, mutualistiche al servizio dei territori. "Le BCC sono una componente originale ed essenziale dell'economia italiana e vivono un rapporto speciale con l’opinione pubblica e con i cittadini” ha poi affermato. "Le Banche di Credito Cooperativo - ha aggiunto il Presidente della Repubblica - hanno la vocazione ad essere più vicine alle PMI, soprattutto in anni di crisi e possono favorire la crescita delle piccole imprese, aiutandole a lavorare in rete". “È inoltre importante - ha concluso – che le BCC abbiano, nel rispetto delle regole prudenziali, un proprio «merito di credito»”. INTERVENTI A FAVORE DELLA COMUNITÀ TERRITORIALE ED EXTRATERRITORALE La Banca ha proseguito nella sua attività di sostegno allo sviluppo ed alla crescita del territorio in cui opera. Ha avviato nuovi progetti e rinforzato gli impegni assunti a conferma che la “responsabilità sociale” non è soltanto un dettato statutario ma è un impegno che scaturisce dal suo patrimonio genetico. Tale impegno è una connotazione trasversale che alimenta le strategie, lo stile di gestione e quindi l’operatività quotidiana. L’obiettivo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale, alimentando un clima di costante e condivisa fiducia. La Banca ritiene il proprio territorio terreno di coltivazione e non di sola raccolta, investe nello stesso con lo scopo di promuovere lo sviluppo dell’economia locale. La ricchezza prodotta in termini economici viene investita a favore dei soci e della comunità territoriale innestando un circolo virtuoso che conduce ad un crescendo di benefici economici e sociali che si alternano convivendo senza elidersi l’uno con l’altro. Volendo dare contezza monetaria, la Banca nel 2013 ha destinato ben 154.000 euro per interventi a favore della comunità territoriale e contribuendo alla realizzazione di manifestazioni culturali, ricreative al fine di creare integrazione sociale e benessere collettivo. 59 La Banca è sensibile all’opera di prevenzione dell’usura e pone in essere sistematicamente azioni di sostegno privilegiando nella politica creditizia le famiglie e le micro imprese. Collabora attivamente con lo sportello intercomunale Antiusura della Provincia di Roma per il sostegno delle famiglie a rischio usura. 60 L’Istituto è sensibile alle problematiche ambientali, tra le varie inizitive si ricorda il “mutuo per le fonti alternative di energia” a tasso particolarmente vantaggioso a favore di persone e/o enti che hanno provveduto ad installare impianti fotovoltaici. La Banca collabora inoltre con le più importanti istituzioni statali, attraverso l’attività di antiriciclaggio e di prevenzione del crimine, assumendosi rilevanti oneri per l’applicazione di tutti gli adempimenti richiesti. Offre, a favore di alcuni Comuni del territorio, dell’XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini e di varie Istituzioni scolastiche territoriali, il servizio di tesoreria e di cassa a conferma che anche gli Enti Territoriali apprezzano l’attività della Banca e la valutano efficientemente. Vario è inoltre il materiale informativo messo a disposizione per diffondere la cultura del risparmio ed il rispetto delle normative inerenti il credito. La Banca è il riferimento per la propria comunità: per questo si impegna costantemente a favorirne la crescita e lo sviluppo morale, sociale e culturale dando la propria disponibilità a tutti coloro che hanno gli stessi obiettivi mettendo ad esempio a disposizione la propria sala auditorium dotata tra l’altro di impianto audio per concerti, rappresentazioni, eventi. 61 una Banca differente è una Banca differente La BCC ha partecipato all’iniziativa, promossa dalla Federazione Lazio, Umbria e Sardegna e da Federcasse, per la raccolta di fondi in seguito alla tragica alluvione che ha colpito la Sardegna lo scorso anno. Il sistema a rete è un sistema vincente La Banca è attenta da sempre alla valorizzazione delle tradizioni locali e sostiene da anni la realizzazione di varie opere letterarie molto interessanti. BCC TUSCOLO CREDITO COOPERATIVO ROCCA PRIORA Infine, la voce contabile “rafforzamento potenzialità socio-economico” pari a 1.087 euro rappresenta la quantificazione economica di benefici economico/sociali determinati e riferiti ad utilizzi non identificabili nell’oggetto di spesa e che consentono di tenere attivo il circolo virtuoso: + potenzialità economiche = + potenzialità sociali 62 INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE .............................................................................................................................. 1 L’IDENTITÀ AZIENDALE .................................................................................................................................................................................. 9 ............................................................................................................................................................................................................ 11 • La Carta della Coesione ........................................................................................................................................................................................... 14 • La Carta della Finanza ............................................................................................................................................................................................... 17 LE ORIGINI DELLE COOPERAZIONI DI CREDITO .......................................................... 19 • La Carta dei Valori ............................................................................................................................ 22 ........................................................................................................................................................................................... 24 • La nascita delle Casse Rurali ed Artigiane • Le Casse Rurali in Italia • Il movimento Cooperativo ................................................................................................................................................................................. 25 ........................................................................................... 27 LA STORIA DELLA NOSTRA BANCA ............................................................................................................................ 29 • Tutti i numeri delle Banche di Credito Cooperativo ........................................................................................................................................................ 37 ............................................................................................................................................................................................................ 39 • L’assetto istituzionale della Banca • La nostra missione MISURARE LA DIFFERENZA… in attesa della metrica mutualistica • Determinazione delle risorse ................................................................................................................................................................ 41 ......................................................................................................................................................................... 45 .................................................................................................................................................... 49 • Utilizzi a favore del sociale esterno .................................................................................................................................................... 51 LA BANCA PER UN FUTURO SOSTENIBILE E RESPONSABILE ..... 57 • Utilizzi a favore del sociale interno • Interventi a favore della Comunità Territoriale ed Extraterritoriale ...................................... 59 63 ENTI, ASSOCIAZIONI O INIZIATIVE SOCIO-TERRITORIALI CHE HANNO BENEFICIATO DEL CONTRIBUTO DELLA BANCA NEL 2013: MAI SOLI ONLUS – SAN CESAREO; COMUNE DI SAN CESAREO PER SAGRA DELL’UVA E DEI PRODOTTI TIPICI LOCALI; SPORTELLO ANTIUSURA INTERCOMUNALE DELLA PROVINCIA DI ROMA; ASSOCIAZIONE NOBILE BORGO SAN MICHELE DI MONTE COMPATRI; ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARTIGLIERI D’ITALIA SEZ. DI ROCCA PRIORA; FESTA VETRICIANA DI SAN CESAREO; S.S.D. COLONNA PER XIX MEMORIAL TOZZI; PRO LOCO COLONNA PER 53° SAGRA DELL’UVA E PREMIO LETTERARIO; ISTITUTO COMPRENSIVO DI SAN CESAREO PER PROGETTI: INGLESE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E ACQUISTO DI STRUMENTI MUSICALI; TORNEO CALCIO MADONNA DELLA NEVE DI ROCCA PRIORA; FESTA MADONNA DELLA NEVE E MANIFESTAZIONE BIMBINCANTO DI ROCCA PRIORA; X° SAGRA DELLA BRUSCHETTA DI ROCCA PRIORA; PRO LOCO COLONNA PER V° TORNEO CICLISTICO CITTÀ DI COLONNA; SPONSORIZZAZIONE DEL LIBRO “RIECCO COLONNA”; A.S.D. OLIMPIQUE DI MONTE COMPATRI; PRROCCHIA DI SAN GIUSEPPE DI SAN CESAREO; A.S.D. BASKET SAN CESAREO; A.S.D. ATLETICO ROCCA PRIORA; LAVORO LIBERO COOPERATIVA SOCIALE ONLUS DI ROCCA PRIORA; PROVINCIA ROMANA CARMELITANI SCALZI DI MONTE COMPATRI; CORPO FOLKLORISTICO MUSICALE “COMPATRUM” DI MONTE COMPATRI; 2° FESTIVAL DELLO SPORT DI ROCCA PRIORA; ASSOCIAZIONE PIETRO PERICOLI COLLE DI FUORI DI ROCCA PRIORA; VI EDIZIONE DEL PREMIO “LA NOTIZIA PER L’ARTE E LA CULTURA”. "Documento redatto a cura del Dott. Gianluca Ricco" Finito di stampare nel mese di Aprile 2014 Grafica&Stampa EMMEZETA snc 00040 Rocca Priora (RM) - Via San Sebastiano, 15 - Tel. 06.94073184 - 06.9470150 - Fax 06.9471061 emmezeta.stampa@virgilio.it 8° BILANCIO SOCIALE - ANNO 2013 L’Associazione dei Giovani Soci BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DEL TUSCOLO ROCCA PRIORA 18 Marzo 2014 nasce
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