E enti Settimanale - Anno 7 TERRITORIO | ISTITUZIONI | N° 4 Lunedì 10 febbraio 2014 IMPRESE Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media © denphumi - Fotolia.com BANCHE & FINANZA N Consulenza e multicanalità I clienti bancari sono sempre più esigenti ell’epoca delle incertezze crescono le richieste dei cittadini italiani e in particolare dei clienti bancari. Esigenti e attenti a vagliare i singoli prodotti proposti dal mondo creditizio, per trovare quelli più vantaggiosi, utilizzano diversi canali di accesso ai servizi bancari, come lo sportello, Internet, l’home banking, nonché la possi- bilità di accedervi tramite telefono e call center. Soprattutto oggi il cliente bancario esige maggiore comunicazione e vuole essere informato, né lascia da parte le vie tradizionali e per approfondimenti, informazioni, consigli su prodotti, offerte e soluzioni di impiego del proprio denaro conta su una consulenza dedicata. ■ CREDITO / I dati del Rapporto mensile Abi di gennaio Le banche ai tempi della crisi Cambia il rapporto tra individui e istituti di credito, nascono nuovi servizi costruiti sulle nuove esigenze dei cittadini I l credito, senza dubbio è uno dei nodi principali nel grande scenario della crisi economica. Mutui, prestiti per le imprese, prestiti d’onore, nonché finanziamenti alle famiglie e ai giovani, continuano a fare le spese di uno stallo finanziario che ha messo a dura prova anche i colossi dell’economia mondiale. E, soprattutto, che continua a cambiare il rapporto fra banca e individuo, in costante evoluzione. A dicembre 2013 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, pari a 1.845,5 miliardi di euro, è nettamente superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, di 1.730,6 miliardi di euro. È quanto viene fuori dal Rapporto mensile Abi di gennaio, che sottolinea, sempre per effetto del perdurare della crisi e dei suoi effetti, un’ulteriore crescita della rischiosità dei prestiti in Italia. Altro dato interessante è quello sui prestiti. A dicembre dell’anno passato nello Stivale i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati su livelli storicamente molto bassi. In numeri, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è posizionato al 3,40 per cento, il valore più basso da luglio 2011 (dal 3,54% del mese precedente e 5,72% a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese al 3,54% (dal 3,44% di novembre 2013 e 5,48% a fine 2007) e il tasso medio sul totale dei prestiti pari al 3,83% (vale a dire 3 centesimi al di sopra del mese prima). In tutto questo, in un quadro in cui il settore del credito rappresenta un nodo nevralgico per il rilancio dell’economia del territorio, si fanno strada servizi, iniziative, prodotti diversi, con forte richiesta di personalizzazione. Ma non solo, nell’ottica di avviare un processo virtuoso di crescita, ecco che vengono alla luce le modernità e le innovazioni di un sistema bancario che cerca di essere vicino ai propri clienti cambiando pelle, evolvendosi, appunto. Non per nulla cresce pure il numero di chi ricorre all’internet banking e aumentano le operazioni via telefono con la banca; però non si rinuncia all’utilizzo del tradizionale sportello, da cui si passa almeno una volta mese, per chiedere informazioni, scegliere prodotti e consultare servizi. Senza trascurare che gli istituti bancari guardano in tutto e per tutto alla politica delle buone prassi e dell’efficienza, I prestiti alla clientela superano nettamente la raccolta con aperture delle filiali fino alle 20 dei giorni feriali e di sabato mattina. Insomma, nel pieno della crisi il mondo del credito di rinnova dalle fondamenta, per stare vicino al territorio, alle famiglie, ai giovani, alle imprese. 2 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 I migranti fanno impresa ■ PAGAMENTI ELETTRONICI / I dati del convegno Carte 2013 organizzato da Abi e Consorzio Bancomat C Carte di credito e online in aumento rescono le piccole imprese gestite da immigrati, che continuano a farsi strada e a crescere nel popolo degli imprenditori. Nel pieno di una crisi finanziaria che non dà tregua e di un aumento del tasso di disoccupazione, di precarietà lavorativa, di difficoltà diffusa, i cittadini immigrati si riorganizzano e danno vita a piccole attività imprenditoriali. A tirare le somme è l’osservatorio nazionale sull’Inclusione finanziaria dei migranti con un’indagine presentata al Forum Csr 2013 (lo scorso novembre), appuntamento organizzato da Abi sulla responsabilità sociale d’impresa (ottava edizione). Eloquenti i numeri. Presso le banche italiane, in un anno, sono aumentati del 13,5% (per un totale di 83.950 circa nel 2011, pari al 4,4% del numero complessivo di correntisti immigrati) i clienti immigrati titolari di conti correnti del segmento “small business”. La conferma arriva anche dai dati nazionali di Unioncamere: l’imprenditoria a titolarità immigrata fa segnare un saldo netto positivo di oltre 24.000 unità. Ancora più significativa questa crescita se se si guarda all’interno del panel di dati omogeneo (stessi gruppi bancari e stesse nazionalità). Nei tre anni considerati, l’area small business è cresciuta in termini assoluti del 47 per cento. Mentre, quanto a distribuzione geografica, in merito all’attività imprenditoriale, vi è una maggiore concentrazione di conti correnti nelle banche nel Nord Italia, pari al 63 per cento, in vece il 31% dei correntisti imprenditori sono concentrati nel Centro e il 6% al Sud. Cresce l’apprezzamento degli italiani per l’uso di carte e bancomat, anche in rete l “denaro di plastica” è sempre più il preferito degli italiani. Con carte, bancomat e bonifici, crescono i pagamenti elettronici. Ma non si rinuncia nemmeno al denaro contante tradizionale, il cui impiego è altrettanto in aumento. E lo stesso vale per i bonifici. A conti fatti, per le operazioni elettroniche, nel secondo trimestre del 2013 si parla di una crescita delle transazioni del 14% sullo stesso periodo del 2012, passando da 288 a 329 milioni, in sostanza con un incremento del 4,5% del totale transato. Il dato è stato diffuso nell’ambito del convegno Carte 2013, organizzato da Abi e Consorzio Bancomat lo scorso dicembre, con l’obiettivo di fare il punto sui sistemi di pagamento in Italia. Più nel dettaglio, secondo l’indagine, i E enti TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE DIN NEWSLETTER Settimanale Anno 7 - Numero 4 Lunedì 10 febbraio 2014 Direttore responsabile: Mattia Losi © thanatip - Fotolia.com I pagamenti con bancomat hanno registrato un incremento del 12% per quanto riguarda il numero di operazioni (da 227 a 254 milioni) e del 2% in termini di ammontare (da 15,7 a 16 miliardi di euro). È crescita anche per gli acquisti con car- Attività editoriale a cura de: Sede operativa: Via Carlo Pisacane, 1 20016 Pero Milano Agente: AREA MEDIA sas Via Nannetti, 2/e 40122 Bologna Tel.: 051 6492589 Fax: 051 5282079 Mail: info@areamedia.net Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005 Stampatori: ll Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano; Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq); Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone Medicina - (Bo); ta di credito. In questo caso, a giugno 2013 le transazioni sono salite del 23% (da 61 a oltre 75 milioni) e il totale transato è passato da 5,8 a 6,4 miliardi di euro (+11%). Non è solo questione di shopping o spese ordinarie: agli italiani il denaro di plastica “piace” anche per fare acquisti online. Pure qui sono i numeri a parlare. Nel secondo trimestre del 2013 i pagamenti con carta di credito su Internet sono più che raddoppiati, con un +118% rispetto a giugno 2012, da 6 a 13 milioni di operazioni. Lo stesso vale per il loro ammontare, cresciuto del 92% (da 494 a 949 milioni di euro). Tutto è in linea con la maggiore diffusione di smartphone e tablet, strumenti di accesso veloce al proprio conto corrente per contabilità, pagamenti in mobilità, semplici informazioni. Ma attenzione, l’home banking e l’uso delle card non hanno messo fuori gioco la circolazione del contante. Così, sempre nello stesso periodo, i prelievi allo sportello automatico hanno mostrato un aumento di circa il 2 per cento. E ancora, restando nel campo dei pagamenti elettronici, pu- re per il classico bonifico, nel secondo trimestre del 2013, si è ricorso a metodi non tradizionali. Il 73,8% di quelli bancari è stato disposto via Internet e telefono, mentre solo il 26,2% del totale, vale a dire circa 40 milioni di transazioni, è stato fatto allo sportello. Si tratta di nuovo di un aumento rispetto allo stesso periodo del 2012, quando rispettivamente le quote erano del 72,2% e del 27,8 per cento. Non manca un particolare: i bonifici online sono quelli che hanno fatto registrare un incremento significativo sia relativamente al numero di operazioni (+16,4% sul totale dei bonifici) che per l’ammontare complessivo del transato (+7,2%). Insomma, è un ulteriore conferma del fatto che i cittadini italiani, come già nel resto d’Europa e del mondo, continuano a essere attratti da tecnologia e innovazione. A testimonianza di come rapidità ed efficienza dei nuovi strumenti messi a disposizione dagli istituti di credito esercitino senza dubbio un forte appeal per la razionalità e a velocità del servizio. ■ CONFIDI REGIONE CAMPANIA / Il consorzio è in possesso dei requisiti richiesti dalla Banca d’Italia per l’iscrizione all’albo speciale degli intermediari vigilati Obiettivi: dinamismo, duttilità e consolidamento Le imprese consorziate sono tornate a chiedere risorse. Servono più presenza sul territorio, elasticità e maggiore capacità di garanzia I l patrimonio di vigilanza e i requisiti del Consorzio rispondono perfettamente alla normativa vigente: per questo, Confidi Regione Campania ha inoltrato alla Banca d’Italia la domanda d’iscrizione all’albo speciale degli intermediari vigilati. Una istanza corredata dal piano industriale 2014-2016 approvato di recente dal Consiglio di Amministrazione, che ha come obiettivi primi dinamismo, duttilità e consolidamento. La mission è, dunque, più che mai puntare all’equilibrio economico: strada percorribile attraverso il bilanciamento tra riduzione dei costi e incremento della produttività, al fine di fornire alle imprese servizi moderni e ancora più efficienti. “Siamo giunti a questo risultato - spiega Giuseppe Calcagni, presidente di Confidi Regione Campania e patron del Gruppo alimentare Besana - al termine di un lungo e laborioso percorso. Le nuove funzioni ci permetteranno di estendere la presenza sul territorio e di agevolare il dialogo con i soci. Il tutto, garantendo elasticità, capaci- Giuseppe Calcagni, presidente di Confidi Regione Campania tà di garanzia e velocità nella richiesta del credito”. La valorizzazione delle competenze acquisite, connessa alla potenzialità dei territori, rappresenta quindi una prio- rità nella realizzazione delle strategie operative del Confidi campano. Non a caso le imprese consorziate, dopo un periodo di prudenza, sono tornate a chiedere risorse: vogliono investire per crescere perché una delle grandi sfide è l’internazionalizzazione. Da qui la volontà di Confidi Regione Campania di strutturarsi in modo da cogliere tutte le opportunità. “Se il 2012 è stato l’anno del potenziamento della base associativa, culminato nella fusione per incorporazione con Confidi Salerno, il 2013 - precisa il presidente Calcagni - si è caratterizzato per il cambio di passo nel dialogo con i soci, finalizzato a migliorare l’affiancamento nel difficile rapporto con il sistema creditizio”. L’accesso al credito resta, infatti, un tema centrale in un sistema “bancocentrico” come quello italiano, ove il denaro passa tutto per le banche o per lo Stato, e dal mercato ne arriva poco. La sfida oggi è l’allentamento della stretta creditizia, in attesa di un cambiamento di clima sociale più attento alle istanze delle imprese. “Guardiamo con attenzione all’evolversi degli eventi - osserva Calcagni - e ci siamo mossi per dotare il Consorzio della migliore struttura possibile. Grazie all’impulso del consiglio direttivo, abbiamo concluso operazioni importanti per la nostra storia. Abbiamo investito su progetti mirati e funzionali: dalla creazione di una rete qualificata, in grado di sostenere le imprese, alla selezione delle loro esigenze di miglioramento, alla formazione. Per fronteggiare con maggiore consapevolezza la crescente rischiosità, inoltre, applicheremo una strategia di sostegno Andamento crescita soci Confidi Regione Campania - 2010-2013 2500 Crescita soci 2013: + 278 unità (+15%) Crescita soci 2012*: +1117 unità (+ 149%) 2000 1500 1000 Soci 2010 500 647 1869 Crescita soci 2011: +105 unità (+ 16%) 647 752 0 Nuovi soci Soci anno precedente *Anno della fusione con Confidi Salerno differenziata con tecniche di pricing in grado di adeguare la commissione per il rilascio della garanzia al rischio da assumere. Insisteremo con il sistema creditizio affinché ci sia consentito disporre con tempestività e affidabilità delle necessarie informazioni per monitorare l’andamento delle posizioni garantite”. Competitività innanzitutto, dunque: sia per l’intero Consorzio sia per le singole imprese associate sui mercati globali. E in questo contesto si inserisce anche l’impegno di Confidi Regione Campania nella predisposizione di un’offerta di nuove fonti di reddito in attività connesse e coerenti con il business svolto dalle imprese stesse. Gli esperti dicono che la recessione, almeno nei suoi aspetti più duri, è finita. Confidi Regione Campania - con le sue 2.000 aziende territoriali, 36 convenzioni bancarie attive, 14 milioni di euro di patrimonio e circa 105 milioni di euro di garanzie - è ora pronto ad affrontare i primi segnali di ripresa accompagnando anche le nuove realtà che si stanno associando. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza 3 ■ BCC TERRA D’OTRANTO / È presente in un territorio che comprende Lecce e 24 comuni della provincia Solidarietà, non solo business Appena costituita una Fondazione per la realizzazione di una Rsa destinata ai disabili C on filiali presenti a Carmiano, Melendugno, Lecce, Monteroni e Borgagne, la Bcc di Terra d’Otranto è presente in un territorio che comprende Lecce e 24 comuni della provincia, città di circa 100 mila abitanti. Operante da sempre all’insegna di una politica basata su solidarietà sociale e impegno nei confronti della collettività, la Bcc mantiene fede agli scopi statutari attraverso un’offerta creditizia alle più vantaggiose condizioni praticabili e un costante sostegno finanziario alle attività imprenditoriali e alle famiglie, nonché un continuo appoggio alle iniziative sociali e culturali attuate nella comunità dalle associazioni locali. Numerose, da sempre, sono anche le risorse destinate a iniziative di solidarietà, che si esprime quotidianamente nel territorio locale con finanziamenti per servizi sociosanitari, per la cooperazione internazionale, l’ambiente, la promozione culturale, sportiva, familiare. È in questo contesto che si inserisce la recente costituzione della “Fondazione della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto”, onlus finalizzata alla realizzazione di una Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) destinata ai disabili. “La banca ha a cuore questo progetto da molto tempo, ma è dal 2011 che, con l’insediarsi del nuovo Consiglio d’Amministrazione, il progetto è stato portato avanti con estrema determinazione” spiega il presidente del Cda, Dino Mazzotta. “La scelta di costituire la Fondazione nasce dall’esigenza di disporre di una struttura dotata di piena capacità e autonomia gestionale che persegua esclusivamente finalità di solidarietà sociale, svolgendo la sua attività nel settore dell’assistenza socio sanitaria” spiega Mazzotta. “In altre parole, la sua attività specifica riguarderà esclusivamente la creazione e la gestione della citata casa di riposo”. Il Patrimonio della Fondazione è costituito dalla dotazione iniziale che nasce dagli annuali accantonamenti destinati dalla Bcc alla predetta opera sociale, dai contributi, donazioni e lasciti effettuati da persone fisiche e giuridiche, sia pubbliche che private, dai beni mobili e immobili che perverranno a qualsiasi titolo alla fondazione, dalle elargizioni fatte da enti o da privati con espressa destinazione a incremento del patrimonio, nonché dai contributi attribuiti al patrimonio dall’Unione europea, dallo Stato, da enti territoriali o da altri enti pubblici. Al momento, la Fondazione è in attesa di ottenere il riconoscimento quale onlus da parte della Regione, per poi dare il via alla fase operativa vera e propria. La nuova Rsa - che non va ad aggiungersi ad altre strutture già esistenti ma a colmare un attuale vuoto - sorgerà nel comune di Carmiano e metterà a disposizione circa 20 camere Il Consiglio di amministrazione e Collegio sindacale I vertici aziendali per un totale di 50 degenti. I lavori dovrebbero essere portati a termine entro due anni. Tra le altre novità, nel 2014, la Bcc di Terra d’Otranto presenterà per la prima volta, insieme al bilancio d’esercizio 2013, anche il bilancio sociale. Si tratta di un documento che ha lo scopo di fornire notizie in merito agli interventi di sostegno effettuati a favore delle comunità, dei soci e dei collaboratori, dando visibilità a quanto in concreto la Bcc di Terra d’Otranto ha contribuito allo sviluppo del territorio locale. “Con l’esperienza della redazione del nostro primo bilancio sociale intendiamo sintetizzare il notevole impegno in questo ambito, così da rappresentare in forma dettagliata e analitica tutte le attività di beneficienza e soli- darietà svolte dalla banca sul territorio” afferma Mazzotta. Non da meno, l’esercizio 2013, nonostante una congiuntura fortemente negativa che si protrae ormai da molti anni e che non accenna a rallentare, si è chiuso con risultati complessivi molto soddisfacenti. La raccolta diretta è infatti cresciuta del 10% circa, mentre gli impieghi sono rimasti sostanzialmente stabili con una dinamica pertanto “controcorrente” rispetto a quella del sistema che ha registrato nel suo complesso un andamento negativo. “Il conto economico, nonostante robusti accantonamenti, chiude con un segno positivo, che conferma la capacità dell’azienda di generare utili anche in momenti difficili”, conclude Mazzotta. 4 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 ■ FEDERMANAGER / La Federazione nazionale rappresenta e assiste 160 mila figure apicali delle aziende industriali Manager per professione e volontari per scelta La classe dirigente essenziale per la rinascita M L’importante è favorire una cultura basata sul merito, la competenza e il senso di responsabilità A nzitutto cultura della responsabilità, con tanto di competenza, modernizzazione, fiducia nel sistema Italia. Perché lo Stivale nasconde positività spesso dimenticate o non considerate a dovere. E perché nella ritrovata coesione sociale risiedono i germogli di un Paese che può tornare a crescere. Federmanager, la Federazione nazionale dei dirigenti delle aziende industriali, ci crede con forza. L’associazione rappresenta e assiste 160 mila dirigenti industriali - in servizio e in pensione - ed è all’opera con Confindustria, con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con le scuole e tutti gli interlocutori interessati per promuovere la responsabilità collettiva, il ruolo dei manager nelle pmi, la cultura d’impresa nel contesto attuale. In qualità di rappresentante sindacale e sociale, essa è un punto di riferimento e aggregazione del mondo delle alte professionalità operanti nelle imprese. Obiettivo: favorire la diffusione di una cultura basata sui principi del merito, della competenza e della responsabilità, che ponga la Il presidente G. Ambrogioni “persona” come elemento centrale e stimoli i processi di modernizzazione e innovazione per la crescita dell’Italia, in un clima di coesione sociale. “Il nostro Paese - dice il presidente Giorgio Ambrogioni - ha tutte le potenzialità, risorse ed energie per recuperare in tempi brevi il ruolo che gli compete nello scenario politico, sociale ed economico a livello internazionale. È un messaggio che la dirigenza industriale italiana ritiene di dovere e poter dare al Paese”. Un messaggio chiaro: bisogna credere nelle potenzialità e nelle capacità degli imprenditori italiani, dei manager, dei lavoratori e nella ricchezza dei giovani. “Dobbiamo esserne convinti - sottolinea Ambrogioni -. Abbiamo una storia, una cultura, delle ricchezze ambientali, territoriali, artistiche su cui dobbiamo costruire una strategia di rinascita”. Vale a dire che l’eccesso di pessimismo va moderato. È la strada per riposizionarsi all’interno di un contesto competitivo globalizzato, con le scelte più coerenti e funzionali sul piano istituzionale, finanziario e industriale, traguardo raggiungibile se si punta sulla concretezza. “Per farlo serve una politica che la smetta di parlare e faccia in modo che tutte queste energie si rimettano in moto - continua il presidente -, che vengano incentivate e siano da stimolo a darci da fare, a intraprendere”. Affrontare con decisione e fattibilità temi come semplificazione burocratica e amministrativa, privatizzazioni, liberalizzazioni, riforma fiscale, mercato del lavoro, tagliando in maniera drastica e con intelligenza la spesa pubblica, con una politica di razionalizzazione ben concepita: si deve partire da qui. Determinante il ruolo delle classi dirigenti. Ma come, negli ultimi anni, è cambiata a questo punto la figura del manager? “Il tema su cui si discute - spiega il presidente - è quello di affermare una cultura d’impresa che esalti l’apporto dei manager, nella convinzione che l’Italia sarà messa in grado di creare nuova ricchezza da redistribuire”. Accadrà però solo se si riuscirà a fare crescere dal punto di visto competitivo e dimensionale il sistema produttivo. “È dimostrato - dice Ambrogioni - che l‘impresa cresce se al suo interno c’è un rapporto positivo tra ruolo imprenditoriale e ruolo manageriale. Ed è pure dimostrato che, nonostante la crisi, le imprese in cui opera una presenza manageriale diffusa e di qualità non solo sono rimaste sul mercato, bensì stanno conquistando maggiori quote sui mercati esteri”. Quasi un paradosso. Troppe pmi credono che il modo più giusto per abbattere i costi fissi sia quello di tagliare le risorse che costano di più. Al contrario, occorre che il piccolo e medio imprenditore possegga una visione strategica e la lungimiranza di comprendere che il futuro della propria impresa passa da una buona dirigenza. L’impegno di Federmanager è di convincere i piccoli imprenditori e chi sta in politica a porre in atto iniziative che incoraggino la presenza manageriale, tema centrale che si sta affrontando con il ministro del lavoro e con Confindustria. “Non solo - afferma Giorgio Ambrogioni -, chiediamo delle politiche intelligenti che incentivino sul piano fiscale e contributivo le pmi a mettersi in rete e ad affidare tali reti d’impresa a manager prepara- Le sedi Federmanager sul territorio ti a gestirle. In secondo luogo, siamo convinti che il futuro del nostro sistema industriale guardi al mondo, quindi dobbiamo internazionalizzare le pmi con manager preparati a fare internazionalizzazione, e stiamo definendo dei processi di certificazione per i manager di rete, gli export manager e i temporary manager”. Si punta a costruire figure manageriali certificate e di grande qualità da offrire al mercato delle Pmi: “Si chiede all’imprenditore di aprirsi in chiave collaborativa e Confindustria lo sta facendo - aggiunge il presidente -, mentre al governo di legare incentivi e contribuitivi all’inserimento di tali figure certificate”. È importante, nella sostanza, far percepire dal Paese e dal governo i manager per quelli che sono, come una risorsa La sede di Federmanager a Roma del Paese stesso. “Rappresentiamo competenze preziose e vogliamo metterle a disposizione appunto del Paese oltre che delle imprese, questo è il primo passaggio, culturale spiega Ambrogioni -. C’è poi il discorso sui nostri manager neopensionati, siamo disposti a impiegarli quali tutor a vantaggio delle pmi che vogliono inserire giovani ad alto potenziale attraverso l’apprendistato. E, ancora, stiamo andando con Confindustria e Fondirigenti nelle scuole e negli istituti tecnici professionali a parlare di come si approccia il lavoro, di come dev’essere un rapporto positivo scuolaimprese, tramite un dialogo continuo con chi rappresenta il mondo delle imprese, vale a dire Confindustria e Confapi, trovando tramite la bilateralità gli strumenti contrattuali e paracontrattuali per valorizzare e gestire al meglio la risorsa manageriale”. Si auspica oltretutto il ritorno di un modello moderno credibile di politica industriale. E qui il discorso cade sulle Una scuola creata dai manager per i manager Costituita nell’ottobre del 2010 da Federmanager, promuove la formazione di alta qualità e dai contenuti personalizzati C onoscenze, competenze, abilità: una sorta di assicurazione sulla vista professionale del dirigente. In estrema sintesi, la formazione come asset decisivo, in un’economia knowledge based. Pochi concetti, ma fondamentali, rendono la Federmanager Academy una Management School di indubbia eccellenza, poiché concepita dai manager per i manager. Viene costituita nell’ottobre 2010 da Federmanager per le figure direttive che operano nelle aziende fornitrici di beni e servizi. Formazione di elevata qualità e forte personalizzazione dei contenuti e delle metodologie gli indubbi punti di forza di questa struttura aperta a dirigenti e quadri apicali interessati ad acquisire nuove competenze manageriali e soft skill sempre più orientate alla qualità e all’efficacia del ruolo del leader, in un’ottica di life long learning. La pro- ettere la propria professionalità al servizio degli altri. È l’obiettivo che nel 1987 ha portato alla nascita di Vises onlus su iniziativa spontanea di dirigenti di aziende pubbliche e private a sostegno dello sviluppo economico, sociale e della promozione della qualità della vita delle popolazioni più bisognose, dunque in Italia e all’estero. Nel 2002 è diventata Ong di riferimento di Federmanager. “La mission è aiutare le categorie svantaggiate in un’ottica di fornire strumenti di sostegno a uno sviluppo personale - dice la presidente Rita Santarelli -. Si tratta di una formazione professionale di tipo medio-alto destinata a fornire non tanto e solo strumenti culturali in sé, bensì e soprattutto utili al fare, al creare professionalità. Strumenti da impiegare in situazioni in cui per via del disagio economico e sociale o di condizioni di privazioni occorre intervenire sul mercato del lavoro con percorsi adatti a essere reimpiegati”. Diverse le iniziative in Italia e nel mondo, come in Marocco, con corsi di formazione per pasticcere, parrucchiere, estetica, decorazione del ferro. Sono tutti orientati al lavoro, in stretta collaborazione con il territorio di pertinenza, nazionale o estero che sia, per creare nuova occupazione. Vises nel nuovo anno intende rafforzare la propria azione in Italia, pur continuando ad operare nei Paesi in cui oggi è presente (Marocco, Congo, Etiopia). In particolare saranno resi operativi in Italia i Progetti “Scuola, orientamento alla imprenditorialità” per studenti degli istituti Superiori e il Progetto “Il linguaggio dei mestieri”, corsi di formazione linguistica finalizzati alla specializzazione professionale dei migranti. privatizzazioni: “Non siamo contrari a processi di privatizzazione - conclude Ambrogioni -, se ispirati da un disegno di politica industriale seria e se si evita che queste aziende privatizzate vengano o svendute o vendute a gruppi stranieri che poi di fatto non sono interessati a svilupparle, ma a comprarne le quote di mercato”. A conferma della necessità di riacquistare una responsabilità sociale diffusa. posta riguarda la formazione interaziendale, tailor made, e-learning e finanziata con i fondi interprofessionali. Non mancano i progetti finanziati da Fondirigenti e quelli finanziati da Fondazione Idi e Fondo Dirigenti Pmi, nonché il progetto English Communication in collaborazione con Beuk, nato da un’idea di Federmanager e da essa finanziato. Inoltre ha organizzato numerosi eventi con personalità di livello internazionale, come Robert Kaplan, Edward De Bono, Victor Fey, Dominick Salvatore ed altri. Per il 2014 sta organizzando uno study tour in Giappone per imprese (visite alla Toyota, Honda e altre) e in una Università americana per dirigenti disoccupati, finanziabili da Fondirigenti. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza ■ BCC BATTIPAGLIA E MONTECORVINO / Da maggio a novembre 2014 festeggia i suoi 100 anni di attività Una banca radicata sul territorio, a favore dei giovani Tra le iniziative, il progetto Neet che offre tirocini retribuiti nelle aziende ai neo-laureati senza lavoro E sattamente 100 anni fa, quando ancora il comune di Battipaglia non esisteva (ed era inglobato in quello di Eboli), sul territorio era già presente la Cassa Agraria di Prestiti di Battipaglia, oggi diventata Cassa Rurale e Artigiana Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella. Il 2014 è dunque l’anno dei festeggiamenti, che si protrarranno dal mese di maggio sino a novembre. Per comprendere come la banca si sia radicata sul territorio, è sufficiente raccon- tare che le 19 filiali si sono sviluppate tutte attorno a Battipaglia. E che l’attenzione nei confronti dei soci è si è sempre mantenuta altissima, specie in questo periodo di crisi. Questo ha significato, per esempio, continuare a erogare mutui, o sospendere il pagamento delle rate ad aziende o famiglie in difficoltà, come previsto dalle moratorie nazionali cui la banca ha aderito. Per comprendere appieno il ruolo svolto dalla Cassa per il suo mondo di riferimento, Il presidente del Cda, Silvio Petrone La sede della banca a Battipaglia occorre indagarne il tessuto di riferimento. “Stiamo parlando - spiega il direttore generale, Fausto Salvati - dei comuni presenti sulla Piana del Sele. In questa area la vocazione è agricola, ma importante è anche la presenza dell’industria e del commercio”. Salvati, che dopo anni passati all’estero, a lavorare per un gruppo bancario multinazionale, ha scelto di avvicinarsi alla realtà produttiva italiana e in particolare a quella della cooperazione di credito, conferma che il 2013 è stato un anno complicato, nel quale però: “La Cassa Rurale è riuscita a mantenere le posizioni e, come visto, a rappresentare un riferimento utile per i suoi soci”. In questi 100 anni, la banca è sempre stata attraversata da valori importanti: il numero dei soci è andato crescendo, e il loro legame con la cooperativa si è fatto solido, grazie a “un’integrazione assoluta con il territorio - conferma il presidente del Cda, Silvio Petrone -. Possiamo affermare che davvero la banca ha vissuto questi 100 anni a tutto tondo, sviluppando la sua base sociale”. Oggi la Bcc vanta numeri importanti: 5.200 soci, 19 filiali, 122 dipendenti, 82 milioni di euro di patrimonio, 445 milioni di raccolta, 282 milioni di impieghi. La sua attenzione si rivolge a tutte le fasce della popolazione, e alcune di queste sono oggetto di specifiche proposte. Per esempio, data la forte presenza di comunità di stranieri - impiegati soprattutto nel settore agricolo - la Cassa Rurale ed Artigiana Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella è impegnata in un lavoro di integrazione, che consiste nell’offerta - in collaborazione con la onlus “Il mondo a colori” - di consulenza e condizioni particolari, con la presenza di un mediatore culturale per facilitare la relazione in filiale. Altro target che viene seguito con particolare interesse è quello dei giovani. “Vero è 5 che il periodo è complicato e le possibilità di lavoro sono poche, ma è necessario sostenere i giovani e fare in modo che allarghino i loro orizzonti, per creare opportunità e sfruttare le occasioni che le istituzioni mettono a disposizione o per portare avanti nuovi progetti”, precisa il direttore generale. Rientra in questa filosofia l’attività del Club Kairòs, che raggruppa i circa 900 soci della Cassa Rurale fino a 35 anni. Il club, nel corso del 2013, ha tra le altre cose collaborato con l’Agenzia del Ministero del Lavoro, Italia Lavoro, per portare avanti il progetto Neet, che permetterà ai giovani laureati senza occupazione (che hanno fatto domanda e avevano i requisiti) di effettuare tirocini retribuiti di sei mesi presso le aziende disponibili. In questo caso la banca ha assunto il ruolo di facilitatore, riuscendo a far incontrare domanda e offerta di lavoro. La collaborazione con Italia Lavoro vedrà in futuro l’organizzazione di iniziative rivolte ad altre categorie sociali. A riprova della serietà e della qualità dell’operato della Bcc è il risultato ottenuto dall’istituto nella classifica stilata a fine dicembre da una rivista del settore Finance, relativa alle migliori banche italiane. Nella categoria “piccole”, la Cassa Rurale e Artigiana Bcc di Battipaglia e Montecorvino Rovella si è classificata al secondo posto (su 155 realtà). La tua Banca pensa al Tuo Futuro! Il‘ fondo pensione e come un albero. Prima lo si‘ pianta, prima darà i suoi frutti! FILIALE DI CARMIANO – Tel 0832/604444 FILIALE DI MELENDUGNO – Tel 0832/835500 FILIALE DI MONTERONI DI LECCE – Tel 0832/323700 FILIALE DI LECCE – Tel 0832/375111 FILIALE DI BORGAGNE – Tel 0832/811350 FILIALE DI LECCE 2 - Tel 0832/232022 6 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Due scorci delle sedi della banca ■ BCC CILENTO E LUCANIA SUD / Bilanci e propositi per il futuro, dopo un biennio dalla fusione dei due istituti, che coprono un territorio vasto e variegato Solimeno: “In tempi di crisi, l’importante è osare” Il peggio sembra passato, ma è meglio non abbassare la guardia. Stimolando, nel contempo, gli investimenti di pmi e professionisti U n ulteriore anno difficile quello appena trascorso e segni della ripresa ancora lenti. In un periodo come questo è necessario concentrare le forze e osare, seppure il sistema economico generale sia ancora debole: questo l’appello del direttore generale della Banca del Cilento e Lucania Sud, Ciro Solimeno. “Come Bcc del Cilento e Lucania Sud arriviamo alla fine del 2013 con la convinzione che l’anno appena trascorso sia stato più difficile del 2012” afferma Solimeno. “Abbiamo avuto anche la verifica ispettiva della Banca di Italia, che ci ha impegnato molto. Il mercato di riferimento si è rivelato, parimenti, più difficile rispetto alle aspettative, con opportunità e risultati non consuetudinari per questo territorio. I venti di crisi sono stati e sono tuttora molto forti e, nel frattempo, abbiamo avuto anche il default di alcune grosse realtà imprenditoriali locali, che davano lavoro a centinaia di persone. Ciononostante, posso affermare che l’operazione di fusione con la Bcc Lucania Sud ha cominciato a mostrare i risultati positivi attesi ed è stato importante avere competenza su un territorio molto più vasto e variegato, da un punto di vista economico, che ci ha consentito di diversificare sia le nostre fonti di rac- “Ringrazio dipendenti e collaboratori, che hanno dimostrato un impegno encomiabile anche in quest’anno di difficoltà”, dice Ciro Solimeno colta che gli investimenti. Entriamo ora in una fase più delicata: “Il nuovo piano di rilancio economico patrimoniale si baserà su alcuni capisaldi: una profonda rivisitazione di tutti i costi, oltre che della presenza della banca nel territorio e la riqualificazione degli assetti patrimoniali, economici e finanziari. Abbiamo avviato i lavori della filiale di Lauria e c’è anche in corso una riallocazione di tutto il personale. Un particolare plauso voglio rivolgerlo al personale dipendente, a tutti i collaboratori, perché anche in questo anno appena trascorso, particolarmente difficile, la loro opera e l’impegno sono stati encomiabili. Devo ringraziare tutti: dal primo all’ultimo. Nessuno si è tirato indietro, mai, nemmeno nei momenti di maggiore necessità e di tensione, che pure ci sono stati. Anche il rapporto coi soci è diventato ancora più pregnante. Oggi, abbiamo la certezza che i soci condividono la politica di questa banca, anche da un punto di vista tecnico e in risposta a tale clima prossimamente il Cda provvederà alla nuova nomina dei membri dei comitati locali che saranno quattro e rappresenteranno territorialmente le zone di maggiore presenza e influenza della nostra compagine sociale”. La crisi è ancora insidiosa e, anche se si vedono i primi segnali di ripresa, le luci all’orizzonte restano fioche. “Sullo stato della crisi bisogna fare tuttavia chiarezza”, continua il direttore Solimeno. “Voglio segnalare due prese di posizione di illustri personalità che hanno parlato in questi ultimi tempi: la prima è quella molto prudenziale del presidente della Bce, Mario Draghi, il quale ha detto chiaramente di non farsi false illusioni. Non bisogna credere che le difficoltà sono state superate; siamo ancora in una fase di crisi, molto acuta, per cui dobbiamo ancora lavorare a piccoli passi, tassello su tassello, cercando di non sbagliare gli interventi. Ci sarà peraltro molta severità da parte della Bce nel valutare il sistema bancario nel suo insieme e le singole banche. Dall’altra parte c’è il discorso di fine anno del presidente delle Repubblica, Giorgio Napolitano che, invece, dichiara che in questa fase della crisi è importante non lesinare i possibili interventi di ciascuno di noi. Ogni imprenditore in que- sto momento, se ritiene di dover aspettare, provoca un ulteriore allungamento della crisi; se invece, lancia il cuore oltre l’ostacolo, osa, può agevolare il superamento di questa crisi. I cambiamenti di tipo economico-sociale in corso vanno proprio in questa direzione. In altri termini, come agenti di sviluppo dell’economia locale, vogliamo dimostrare che nel nostro piccolo ciascuno di noi può fare qualcosa. Noi mettiamo in campo la nostra strategia, altri si comportino in modo simile operando scelte analoghe. È questo anche il senso di un editoriale del Corsera del 10 gennaio scorso, a firma de- gli economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, che mettevano in evidenza quanto fosse necessario, in questa fase, un liberismo più accentuato nel nostro Paese. Bisogna peraltro considerare che l’economia di questo scorcio di territorio campano, lucano e calabrese da noi presidiato, è in gran parte condizionato da ciò che succede altrove. Temendo ovviamente la ciclicità che non è peraltro governabile a livello locale. E concordando pertanto con le parole del presidente Napolitano, bisogna tuttavia considerare anche un ulteriore effetto aggravante di questa crisi, che è stato, ed è, quello Da sinistra: Francesco Castiello e Ciro Solimeno, rispettivamente presidente e direttore generale di Bcc Cilento e Lucania Sud Un nuovo assetto interno per ricominciare Completata la riorganizzazione dell’istituto, che ha rinnovato gli organi di governo, nominando, tra gli altri, un nuovo vicedirettore generale P er uscire dal tunnel della crisi, bisogna essere pronti al rinnovamento. “Siamo impegnati nel piano di riorganizzazione complessiva dell’operatività della banca e nel rilancio dell’attività commerciale”, dichiara Ciro Solimeno, direttore generale della Banca del Cilento e Lucania Sud. “Questa riorganizzazione ha già riguardato il riassetto degli organi di governo, il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale, che hanno avuto una profonda rivisitazione: il Cda ha avuto la sostituzione di cinque membri, il collegio sindacale, invece, è stato completamente rieletto. Nell’ambito della direzione della banca, invece, ci siamo avvalsi della collaborazione del nuovo responsabile dei controlli interni e, dopo le dimissioni del precedente, di un nuovo vicedirettore generale, Antonino Scalcione, proveniente da una banca popolare, più grande, che opera tra Basilicata, Calabria e Sicilia. È una persona di grande esperienza ed equilibrio e inizierà a lavorare con noi nei prossimi giorni. Siamo sicuri che riusciremo a ricompattare e a ricreare un clima di direzione adeguato alle dimensioni di questa banca”. La banca ha lanciato, di recente, la campagna “Credito più” con lo stanziamento di 5 milioni di euro dell’attesa. In altre parole, gli imprenditori, anche potendo mettere in campo nuovi investimenti, temono la lontananza della ripresa e quindi rinunciano a mettersi in gioco, a osare. In questi giorni, proprio a sostegno di ciò che dico, abbiamo lanciato una nuova campagna “Credito Più”. La banca ha messo a disposizione un plafond di cinque milioni di euro per i professionisti, le piccole imprese e i privati, che avessero voglia o necessità di approvvigionarsi per un importo massimo di 50 mila euro, attraverso la formula di un mutuo chirografario a cinque e sette anni a un tasso agevolato. Con questa azione la banca ha voluto dare un segnale di fiducia, per dimostrare che non manca la liquidità, ma scarseggia la domanda, la voglia di intraprendere e di tentare fare cose nuove. Pensiamo a quanti professionisti in questo momento hanno crediti sospesi con la pubblica amministrazione, con i privati... Dare un piccolo respiro di 50 mila euro a un professionista, in questo momento, con un minimo di impegno mensile, può essere un ottimo viatico per riacquistare fiducia. Oggi è il momento per rimettersi in gioco. La crisi c’è, ed è ancora forte, ma ciascuno di noi deve fare la sua parte. In questo momento, ciascuno non può tirarsi indietro. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza 7 ■ CNPADC / Privatizzato nel 1995, l’Ente si fa responsabilmente promotore di nuove idee per il rilancio dell’economia La Cassa dei dottori commercialisti a sostegno del Paese Nel 2013 l’associazione ha visto crescere il suo patrimonio (+10%) e il numero di aderenti (+3%). Stabile il fatturato degli iscritti L e Casse di Previdenza privatizzate e private oltre a svolgere da sempre una funzione previdenziale ed assistenziale, costituzionalmente prevista e garantita, possono anche essere protagoniste di una funzione economica e sociale per il nostro paese? La risposta non può che essere affermativa, sia a livello di sistema, che di singola realtà. Il mondo delle Casse di previdenza professionali, a cui sono iscritti circa 2 milioni di professionisti, presenta un patrimonio che oggi supera i 60 miliardi di Euro, produce un flusso annuale positivo di circa 6 miliardi, paga imposte per circa 400 milioni, e nel 2014 svilupperà investimenti per oltre 5 miliardi. La parte prevalente è allocata in strumenti finanziari, tra cui figurano in abbondanza Renzo Guffanti, presidente della Cnpadc i titoli governativi, in una percentuale ben inferiore le azioni, mentre le risorse destinate ad impieghi “alternativi”, come i fondi chiusi e i private equity sono ad oggi trascurabili, questo rispettando un principio di massima prudenza, e la necessità di acquisire regolarmente un rendimento. In riferimento alla funzione economica è stato sostenuto più volte, nelle interlocuzioni con il governo e i ministeri vigilanti, che le Casse possono e vogliono contribuire alla crescita del Sistema Italia, ma per far ciò devono essere messe in condizione di disporre di strumenti adatti, in grado, cioè, di aumentare l’offerta di risorse alle imprese, fatto salva - sia chiaro - la natura previdenziale di tale risparmio. Come? Oggi il mercato finanziario ha sviluppato, accanto agli strumenti tradizionali, una serie di prodotti d’investimento alternativi che possono, tra l’altro, contribuire al rilancio dell’economia. Per esempio, in seguito a misure introdotte dal governo Monti (decreto sviluppo Dl 83/2012), oggi è possibile anche alle Pmi emettere obbligazioni. Si tratta di un mercato potenziale di oltre 35.000 aziende con un fatturato tra i 5 e i 250 milioni di euro. Sono molto spesso aziende sane, che avranno la possibilità di raccogliere denaro per supportare i loro progetti di crescita, migliorando le condizioni di finanziamento, con opportuni sistemi di garanzia e rigorosi processi di selezione. I “mini-bond” sono un’arma in più, alternativa al tradizionale mercato del credito bancario, per finanziare crescita e sviluppo e sono già numerosi gli intermediari specializzati che hanno costituito “Credit fund”, con una raccolta di capitale ripartito in quote, da collocare presso gli “investitori istituzionali”, tra cui anche le Casse. Il 2014 potrebbe essere l’anno della svolta. La partecipazione delle Casse in questi veicoli, che da un lato selezionano le realtà più interessanti, e dall’altro garantiscono profili di remunerazione in linea con il tasso di rendimento obiettivo come da bilancio tecnico attuariale, può fornire una formidabile spinta alla ripresa. Oltre a questi strumenti alternativi ai tradizionali canali bancari, il mercato presenta altre opportunità in rapido sviluppo e diffusione: si pensi al ruolo dei private equity, che si stanno via via specializzando in diversi settori, quali medicale, agroalimentare, nell’efficientamento energetico e nel controllo e risanamento di aree inquinate. Ancora, le Infrastrutture (strade, autostrade, aeroporti, reti, energia), attraverso le quali, similarmente al sostegno delle Pmi, le Casse possono partecipare allo sviluppo strutturale e alla modernizzazione del Paese, supplendo allo Stato in termini di capacità finanziaria e velocità di esecuzione; fino ad ottenere ricadute positive sulla cantieristica e l’indotto (professionisti, materiali, trasporti). Un altro tema sensibile per stimolare la ripresa dell’economia è quello immobiliare. Oggi le risorse nelle mani delle Casse, se orientate anche in minima parte verso l’immobiliare, potrebbero dare respiro al settore dell’edilizia in Italia. Nell’ambito dell’immobiliare, un impiego che riveste anche carattere assistenziale è quello relativo al Social Housing, che si traduce nelle politiche e negli interventi mirati alla realizzazione e gestione, da parte dello Stato e con la collaborazione di privati, di alloggi accessibili a fasce deboli della popolazione. La Cnpadc nel 2013 ha continuato a crescere nei numeri sia del patrimonio (stima +10%) che degli iscritti (stima +3%), mantenendo i livelli di fatturato e reddito rispetto all’esercizio precedente, meglio di altre realtà professionali; questo in considerazione del fatto che la nostra è una professione anticiclica e il Dottore Commercialista è figura indispensabile sia per le realtà in crescita che per quelle in crisi. La Cnpadc vuole essere portatrice di iniziative espressamente indirizzate al sostegno e al rilancio dell’economia e del lavoro; senza lavoro non esiste previdenza perché non c’è reddito, senza reddito non c’è contribuzione, senza contribuzione non si Trend iscritti attivi e pensionati (anni 1994-2013) A fianco: Evoluzione della demografia della Cassa dottori commercialisti *I dati per l’anno 2013 sono provvisori crea montante e senza montante non c’è pensione. La Cnpadc in linea con quanto detto, sta finalizzando gli impieghi per incrementare la componente immobiliare e quella alternativa. Il piano di impiego, programmato per l’anno 2014, prevede investimenti per circa 500 mln di euro, in parte nelle tradizionali asset class Equity/ bond, mentre una quota importante sarà allocata nell’immobiliare e un’altra sensibile nel mondo degli investimenti alternativi. In particolare, è stato deliberato l’incremento del peso di strumenti alternativi (140 milioni), tradizionalmente non correlati rispetto al mercato obbligazionario e azionario al fine di diversificare ulteriormente il portafoglio e garantire una performance il più possibile stabile nel tempo e in linea con le riflessioni sviluppate nelle premesse. Per quanto riguarda gli strumenti alternativi il fine è di incrementare l’esposizione sulle classi di investimento già presenti in portafoglio (private equity, infrastrutture, minibond, social housing) nonché di ricercare altre forme di in- vestimento che possano offrire un upside di rendimento. Ci aspettiamo risultati non solo finanziari, ma di utilità generale, da questo rinnovato impulso all’investimento, non dimenticando che il lato “tradizionale” del nostro portafoglio, nel corso dell’ultimo quinquennio, ha registrato i risultati di cui alla tabella sotto riportata. Per quanto riguarda il comparto immobiliare, l’obiettivo è di investire 200 milioni sia in acquisizioni dirette che indirette, in quanto è innegabile che i fondi immobiliari rendano più efficiente la gestione del mattone dal punto di vista dei costi di manutenzione e fiscalità. Nel 2014 sarà avviato il nostro fondo immobiliare riservato, “Primo Re”. Per quanto riguarda la funzione sociale, la Cassa si muoverà con sempre maggiore impegno sul fronte dell’assistenza ai propri iscritti, in considerazione del fatto che i liberi professionisti fanno parte di un mondo privo di tutta una serie di coperture e di salvaguardie tipiche del rapporto di lavoro dipendente, e svilupperà nuove iniziative per Il punto sull’Asset Allocation completare le coperture tipiche di un welfare sempre più avanzato, in ausilio alle prestazioni previdenziali. Riteniamo che le predette funzioni possano essere ben perseguite dalla nostra Cassa, e dal sistema della previdenza obbligatoria privata più in generale; per svolgere al meglio questo ruolo è necessario un maggiore livello di chiarezza e di equità sia in termini di trattamento fiscale che di rapportazione con tutti gli interlocutori. Chiarezza delle norme che definiscono la nostra natura privata, per programmare con serenità il futuro, confortati dai risultati raggiunti da quando siamo stati privatizzati. Equità, in quanto le Casse, caso unico nel mondo della previdenza, scontano una imposta del 20% sui frutti del patrimonio, come un normale investitore, mentre i fondi di secondo pilastro sono tassati dell’11% e sul netto realizzato, e sono assoggettate a un sistema che tassa sia la costruzione del montante, che la rendita derivante. Queste difformità devono essere rimosse per dare la possibilità di investire una Anno parte di quanto attualmente dobbiamo versare in fiscalità allo Stato in un welfare per le professioni, ovvero un fondo che possa garantire la tenuta delle Casse, dato che per patto fondante non possiamo contare in alcun aiuto dallo Stato. Vogliamo occuparci del destino dei giovani professionisti, e potremmo farlo meglio, eliminando la grande ingiustizia del regime di doppia imposizione alla quale siamo sottoposti, risorse che potrebbero essere destinate a creare un fondo interprofessionale da utilizzare per sostenere il libero professionista in tutto l’arco della vita lavorativa, nei momenti di difficoltà o di accesso alla professione o a tutela delle future pensioni. In sintesi nel mettere in campo quella forma di welfare integrato che aiuterebbe lo Stato stesso. Si può fare! Si può individuare una strada comune per affrontare problemi concreti, e in tal senso siamo pronti a rimboccarci le maniche e fare il nostro dovere, lo abbiamo dimostrato con i sacrifici messi in atto da più di un decennio, e dai risultati nel frattempo raggiunti. Patrimonio mobiliare Ren.to Tw a fine anno* 2009 2.784 9,77% 2010 3.219 4,19% 2011 3.428 -5,60% 2012 4.277 12,47% 2013** 4.709 5,70% Media * Valori di mercato in milioni di euro (inclusi ratei) ** Dati stimati La Cnpadc si aspetta risultati non solo finanziari, ma di utilità generale, da questo rinnovato impulso all’investimento, non dimenticando che il lato “tradizionale” del portafoglio, nel corso dell’ultimo quinquennio, ha registrato i risultati illustrati nella tabella 5,1% 8 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 ■ EUROFINANCE / Leader nazionale del settore ha, di recente, cominciato a collaborare con Ft Capital partner, Merchant Bank operativa da oltre 10 anni Soluzioni finanziarie a 360 gradi per le aziende italiane Tra le iniziative, la nascita di Eurofinance Capital Services per assicurare alle imprese del Sud crediti agevolati e finanziamenti strutturati S erietà, competenza, professionalità delle soluzioni adottate. Queste le qualità che nel corso degli anni hanno reso Eurofinance, società specializzata in finanziamenti agevolati alle imprese, leader nazionale nel settore. “Migliaia di imprese, centinaia di studi commerciali, associazioni di categoria, enti e istituzioni utilizzano con successo da Eurofinance per la richiesta e l’ottenimento di contributi a fondo perduto e per finanziamenti agevolati nazionali ed europei”, afferma l’amministratore P.Angelo Cicalese. Non solo. per via della crescente difficoltà delle imprese di ottenere finanziamenti di tipo bancario, Eurofinance ha deciso di muoversi anche in un’altra direzione: trovare soluzioni alle esigenze di credito ordinario e strutturato per le imprese italiane. “Dal momento che il sistema bancario e finanziario italiano è ormai al collasso e le previsioni 2014 sono pessime - spiega l’amministratore -, la soluzione non poteva che essere all’estero, ovvero nella ricerca di operatori finanziari internazionali solidi e disposti a investire in Italia e nelle imprese italiane”. È così che viene stretta la collaborazione con Ft Capital partner, una Merchant Bank operativa in Italia da oltre 10 anni e specializzata in operazioni di finanza strutturata attraverso l’utilizzo di istituti finanziari esteri. “Attraverso questa collaborazione - continua Cicalese - sarà quindi possibile offrire alle imprese italiane soluzioni finanziarie a 360 gradi, che vanno dal credito agevolato a quello strutturato, per affrontare e risolvere molti problemi finanziari altrimenti irrisolvibili per le aziende nazionali”. Per offrire un servizio territo- P.Angelo Cicalese, amministratore Eurofinance e presidente del Cda di Eurofinance Capital Services riale dedicato principalmente ai territori del Centro Sud Italia nasce dunque Eurofinance Capital Services, che è una società dedicata alle imprese appunto del Centro Sud Italia per tutte le esigenze finanziarie che vanno dal credito agevolato al finanziamento strutturato. “Tramite procedure semplici, chiare e trasparenti - dice l’amministratore di Eurofinance, che è pure presidente del consiglio di amministrazione della neosocietà -, ogni impresa interessata potrà verificare la propria possibilità di accesso al credito agevolato o strutturato, ricevendo una proposta finanziaria chiara e definita, in base alla quale potrà valutare e scegliere la migliore soluzione”. È evidente che solo le operazioni realmente finanziabili, saranno prese in considerazione e solo i progetti imprenditoriali realmente validi potranno effettivamente accedere ai finanziamenti. Insomma, una realtà creata per affiancare le imprese italiane nella contingenza economica e finanziaria di una crisi che continua a mettere a dura prova il tessuto produttivo nazionale, con specifico riguardo per il Centro e il Mezzogiorno Ester Pugliese, responsabile alta finanza Eurofinance e consigliere di amministrazione Eurofinance Capital Services Oltre che direttamente, la società opererà anche attraverso la mediazione di studi di commercialisti d’Italia. Eurofinance Capital Services opererà oltre che direttamente con le imprese anche attraverso studi commerciali, vale a dire i commer- cialisti. “Da sempre informati sulle criticità ed eccellenze aziendali - spiega Cicalese -, i commercialisti rappresentano dei preziosi alleati di ogni impresa in grado di valutare e proporre correttamente le opportunità finanziarie di mercato. Per questo motivo Eurofinance Capital Services rivolgerà particolare attenzione ai commercialisti, così da informarli e assisterli nella scelta delle migliori soluzioni finanziarie per le imprese loro clienti, garantendo in tal modo un servizio altamente personalizzato, efficiente ed efficace nella risoluzione dei problemi Accedere al credito estero a tassi competitivi Un passo necessario, data la criticità finanziaria ed economica del Paese, con le banche che nel 2014 erogheranno 8,5 miliardi in meno © ldprod - Fotolia.com “N ell’anno 2014 le banche in Italia erogheranno circa 8,5 miliardi in meno di crediti alle imprese italiane, determinando una situazione di ulteriore criticità finanziaria ed economica nel nostro Paese. Senza entrare nel merito della vicenda e senza contare sull’aiuto dello Stato italiano, la soluzione al problema può essere solo esogena al sistema creditizio stesso, ovvero all’Italia”. Non usa mezze parole P.Angelo Cicalese, amministratore di Eurofinance e presidente del cda di Eurofinance Capital Services nel parlare della situazione di crisi attualmente vissuta dalle imprese italiane. E nel considerare, in tale contesto, la possibilità di accedere a fonti di finanziamento estero, in pratica il finanziamento attraverso istituti finanziari non italiani disposti a investire in Italia, quale unica soluzione di accesso al credito per le imprese italiane. “Purtroppo - chiarisce ancora l’amministratore -, l’accesso a tali fonti di finanziamento non sempre è semplice, e tantomeno diretto. Molto spesso, se non sempre, nel rispetto di tutte le leggi italiane e internazionali, è necessaria la costruzione di un’operazione che consenta all’impresa italiana di accedere a fonti di finanziamento estero, peraltro a tassi di interesse impensabili in Italia, mediamente compresi tra il 2,5 e il 3,10%”. Tali operazioni, che possono assumere varie configurazioni e costruzioni in relazione alle criticità aziendali e alle connesse esigenze finanziarie, ricadono comunemente sotto la definizione di “finanza strutturata”. finanziari aziendali”. Naturalmente il campo d’azione di Eurofinance Capital Services è capillare nel fornire risposte adeguate a ogni esigenza imprenditoriale. Le operazioni proposte vanno da quelle di finanza agevolata, finalizzate a sostenere investimenti aziendali attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato, a quelle di finanza strutturata, in pratica cartolarizzazioni, private equity, alternative investiments, finanza aziendale, finanza immobiliare, consulenza finanziaria corporate, operazioni di quotazione e collocamento. In definitiva, un mix di soluzioni finanziarie reali e praticabili, in risposta alle più diverse esigenze finanziarie aziendali da cogliere al volo. “Il 2014 - sostiene il presidente - sarà un anno davvero critico, durante il quale, i primi segni di timida ripresa avranno un effetto di ulteriore tensione sul mercato, generando frizioni finanziarie tra imprese e banche. Purtroppo, a fronte della necessità di investimenti e liquidità crescente connessi alla ripresa, l’ulteriore irrigidimento nell’erogazione di finanziamenti bancari, determinerà inevitabilmente un’ulteriore rottura nei rapporti tra banche e imprese”. Ecco perché, in tale contesto, la ricerca e la proposizione di soluzioni finanziarie alternative al sistema finanziario italiano diviene per le imprese una necessità imprescindibile. “Attraverso Eurofinance Capital Services le aziende potranno trovare una piena e totale risposta, positiva e risolutiva”, conclude Cicalese, nell’ottica di soluzioni adeguate alle richieste e alle necessità stringenti delle imprese italiane. Per maggiori informazioni visitare il sito www.eurofinancesrl.com. A spiegare di che si tratta è ancora P.Angelo Cicalese, che dice: “Un’operazione di finanza strutturata è complessa, in quanto formata da più operazioni semplici, strategicamente concatenate e strutturate per il conseguimento di un obiettivo finanziario/imprenditoriale diversamente non conseguibile. La finanza strutturata, nel caso di specie, viene appunto utilizzata per consentire legittimamente a imprese italiane di poter accedere a fonti di finanziamento estero a tassi impensabili in Italia, attraverso operazioni semplici ma strategicamente strutturate per ottenere questo risultato altrimenti non possibile”. In tale ottica, Eurofinance Capital Services rappresenta la nuova struttura di riferimento per il Centro Sud Italia, specializzata nella valutazione, selezione, costruzione, attuazione e gestione di operazioni di finanza strutturata. Il tutto con l’obiettivo di consentire alle imprese italiane di poter accedere a finanziamenti esteri a tassi competitivi e a condizioni di accesso accettabili e ancora plausibili. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza FIDINDUSTRIA PUGLIA: LAVORA NEL PRESENTE PER UN FUTURO MIGLIORE Un sostegno per il credito alle piccole e medie imprese Uniti per aiutare le piccole e medie imprese del territorio a migliorare la propria situazione in un momento di grande difficoltà come quello che sta vivendo il mondo imprenditoriale attuale: Fidindustria Puglia è nato dalla fusione di tutti i consorzi fidi di matrice confindustriale operanti nella regione. Bari, Andria e Lecce sono le sedi operative. La possibilità di operare con grande elasticità e sicurezza è data dall’assegnazione di undici milioni di euro avuti dalla Regione Puglia: Fidindustria è risultato, infatti, assegnatario di nuovi contributi stanziati dal principale organo regionale per la dotazione di fondi rischi diretti al rafforzamento patrimoniale dei confidi. Una sicurezza in più, quindi, a vantaggio di tutte quelle aziende che hanno deciso di legarsi a Fidindustria Puglia. In questo modo infatti la realtà pugliese offre garanzie alle imprese consorziate che richiedono un affidamento bancario e aiuta le aziende nella consulenza necessaria in materia di credito e di finanza agevolata. Grazie al contributo specialistico di Fidindustria Puglia, le aziende socie sono riuscite ad effettuare un cam- bio radicale del loro stile di governo. Si tratta di aziende guidate da imprenditori “saggi” cha hanno abbandonato la consolidata formula dell’improvvisazione e del profitto a breve per dare vita a quella della pianificazione. E la pianificazione finanziaria è la pratica che consente di rinvigorire le possibilità di futuro. Ecco perché lo slogan utilizzato da Fidindustria Puglia rende in maniera perfetta la mission di questa importante realtà. “Investiamo nel vostro futuro” evidenzia l’azione determinata di un gruppo di professionisti in grado di sostenere, migliorare e risollevare l’azienda locale in questione. In questo particolare momento storico Fidindustria Puglia ha un ruolo importante nel territorio locale e nazionale. “In un momento in cui le banche chiudono le porte ai clienti per l’accesso al credito, dobbiamo porgere estrema attenzione alle piccole e medie imprese”. A parlare è il Presidente di Fidindustria Puglia, l’ingegner Andrea Leone, 54 anni, andriese, sposato e padre di tre figli, amministratore della Gecos Srl, azienda operante nel settore dell’edilizia, componente del Consiglio di Amministrazione di Fidindustria dal 2005, Consigliere delegato per la Bat nel Consiglio Generale di Confindustria Bari e Bat e consigliere nell’Ance Bari e Bat. “È un momento estremamente delicato. La crisi sta soffocando le imprese, il 60% hanno i bilanci in rosso e i segnali di ripresa sono timidi. È un momento in cui scarseggiano gli investimenti e spesso è necessario consolidare le posizioni e contenere i costi. Noi con Fidindustria facciamo la nostra parte” aggiunge il Presidente Leone. Fidindustria infatti fornisce alle aziende la più ampia assistenza in materia finanziaria e creditizia. Tali facilitazioni si traducono in migliori condizioni di costo del denaro, elemento imprescindibile per vedere un futuro roseo nella propria azienda. “Le banche hanno irrigidito i parametri per le concessioni di credito proprio perché le imprese non danno più le garanzie richieste. Per questo, grazie all’aiuto di Fidindustria Puglia, è importante riuscire a interrompere questo circolo vizioso” continua Leone. E ancora: “ Dovrebbe cambiare la mentalità di banche, enti e imprese. Bisogne- rebbe concedere il credito termine e all’adozione di un non solo in base al patrimopiano di rientro dall’indebitanio e al bilancio di un’azienmento. da ma scommettendo sulla A ciò si aggiunge l’effettuariuscita del progetto. Deve zione e il sostegno di proessere una scommessa che cessi di capitalizzazione conceda credito sulla valutaaziendale non superiori a zione del valore del progetto. 800.000,00 euro per impresa Così si libererebbero risorse, e a 400.000 euro per le imenergie e investimenti. “ prese attive nel settore dei Fidindustria Puglia può gatrasporti. rantire forme tecniche di Fidindustria garantisce anfinanziamento a breve e che prestiti finalizzati al somedio-lungo periodo per stegno del capitale circolanqualunque tipo di necessità. te (che comprende scorte Entriamo nello specifico: le di materie prime e prodotti garanzie a breve termine venfiniti, contratto di credito gono rilasciate per scoperto edilizio per costruzioni, andi conto corrente, finanziaticipo export-import, anticimenti import, factoring, anpo fatture, anticipo contratti ticipo di riba, di fatture, di salvo buon fine) non supecontratti e di credito export. riori a 400.000,00 euro per A medio termine, invece, per impresa e a 200.000 euro prestiti chirografari, mutui per le imprese attive nel setipotecari, mutui edilizi a sal e tore dei trasporti. I servizi prestiti partecipativi. di Fidindustria Puglia sono Queste garanzie possono fruibili da tutte le imprese essere concesse per opeassociate che rispettano il razioni di finanziamento serequisito di Piccola Media condo diverse finalità: si va Impresa secondo la definidai prestiti finalizzati agli inzione comunitaria. vestimenti non superiori ad 1.000.000,00 di euro per impresa (e a 500.000,00 euro per le imprese attive nel UNIONE EUROPEA REGIONE PUGLIA PO FESR 2007/2013 Area Politiche per lo sviluppo, settore dei traAsse VI il Lavoro e l’Innovazione Linea di intervento 6.1 Servizio di Ricerca sporti), fino ai Azione 6.1.6 e competività prestiti finalizzati al riequilibrio finanziario relativi all’estinzione delle linee di credito a breve e medio Sede legale: Bari c/o Confindustria Bari e BAT Via Amendola, 172/5 70126 Bari Tel. +39 080 9643694 Fax +39 080 9751681 info@fidindustria.it Sedi decentrate: Lecce - Parabita Zona P.I.P. lotto 36/37 73052 Parabita (Le) Tel. +39 0833 509886 lecce@fidindustria.it Andria C.so Cavour, 9 (Gall. Privata Tondolo) 76123 Andria (BT) Tel./Fax +39 0883 558051 +39 0883 250361 +39 0883 254651 andria@fidindustria.it www.fidindustria.it designed by Elettronica 2001 9 10 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 ■ INTRANET / Lo studio di Abi Lab e della School of Management di Milano ■ RAPPORTO / Il trend del sistema bancario 2014-15 secondo i dati dell’Abi L’efficienza corre sulla rete aziendale Segnali di ripresa, ma ancora deboli Un terzo delle banche italiane incrementerà gli investimenti Le banche italiane sono solide, nonostante la redditività in calo P C roduttività a tutto campo, per una questione di amministrazione interna e per una migliore interfaccia con i clienti. Efficienza, nel caso delle banche italiane, significa oggi anzitutto potenziare le intranet aziendali grazie alle nuove tecnologie e alla multicanalità, per rendere ancora più attiva l’operatività interna, la gestione integrata ed efficace dei processi e l’offerta di nuovi servizi, come si diceva anche a vantaggio dei clienti. A dimostrarlo è uno studio di Abi Lab, il Centro di ricerca e innovazione per la banca, e della School of management del Politecnico di Milano. Stando all’indagine, al di là della difficile congiuntura economica in atto, un terzo delle banche italiane intervistate ha previsto di incrementare gli investimenti per le intranet nei prossimi due anni (33% del campione) e più della metà intende mantenere inalterato il budget rispetto all’ultimo anno (53%). Dunque, potenziare nel segno dell’efficientamento. Già oggi, nel sistema bancario, le intranet supportano la comunicazione interna (per l’80% delle banche del campione), la compliance (54%), i servizi di customer service (60%), la gestione del portafoglio prodotti (53%), le operazioni di finanza (50%) e di credito (46%), i processi organizzativi (64%) e la gestione delle risorse umane (60%). Dalla ricerca viene fuori il ruolo giocato dalle intranet nella gestione dei processi delle banche sarà ancora più strategico nel 2014. Dati alla mano, oltre la metà dei gruppi intervistati, pensa di svilupparle ulteriormente a supporto delle attività commerciali, di marketing e nell’ambito del servizio clienti (56%), delle operazioni finanziarie e creditizie (53%), dell’organizzazione interna e della gestione delle risorse umane (50%). In termini di “mobilità”, le intranet delle banche sono accessibili ai dipendenti a ogni orario e da qualunque luogo e dispositivo, rispettivamente nel 79% e nel 43% dei gruppi del campione. Da qui l’attenzione del settore che punta a potenziare ancora di più l’accessibilità in mobilità all’intranet aziendale (oltre l’80% del campione). Sempre dall’indagine emerge che l’integrazione con gli ambienti “social” e di “collaborazione” aziendali passerà dall’attuale 14% al 36%, mentre quella con i dispositivi personali passerà dal 7% al 14 per cento. ontinuo confronto con le realtà del territorio, per coglierne i segnali più costruttivi. Ma, soprattutto disponibilità a partecipare alla sua crescita, sia in fatto di valore aggiunto che di proposta di prodotti e iniziative sempre più appropriate e innovative. Il sistema bancario ha le idee chiare e, nel Mezzogiorno in particolare, dove più forte è la relazione con le comunità © Dreaming Andy - Fotolia.com locali, con le imprese e i cittadini, si muove nell’ottica di tale legame, per sostenere quelli che sono i fattori critici di successo di questa parte del Bel Paese, come servizi turistici, beni culturali, agricoltura innovativa, sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e altro ancora. E senza dimenticare le giovani professionalità locali, la vera leva del futuro. Ma quale sarà il trend del sistema bancario nel prossimo futuro? A darne un’idea il Rapporto di previsione Afo per il biennio 2014-15, presentato da Abi lo scorso dicembre. Si parla di segnali di ripresa ancora troppo deboli e necessità di nuovi sforzi della politica economica per dare vigore alla crescita e per confermare le prospettive di uscita dalla fase recessiva. Quella che viene presentata è la fotografia di una realtà costituita da banche italiane solide, benché con la redditività ancora in calo. Nel dettaglio, dalle stime dell’Ufficio analisi economiche dell’Associazione bancaria e dei centri studi delle maggiori banche italiane, le Nel 2013 Pil in calo: area euro -0,4%, Italia -1,8% incertezze congiunturali si traducono in poco brillanti prospettive di crescita per l’area dell’euro. Il report ha indicato per fine 2013 una contrazione dello 0,4% del Pil e per l’Italia una chiusura d’anno con una riduzione dell’1,8 per cento. Vale a dire un contesto non facile, che vede gli istituti di credito italiani a fare i conti con l’ulteriore peggioramento del conto economico, con la caduta strutturale della capacità di risparmio delle famiglie, con un’architettura regolamentare sempre più pervasiva. Comunque, il segno di un momento significativo di svolta, in cui si inizia ad avvertire un’apertura sulla recessione, benché per la ripresa ci sia tanto da fare, da ogni parte. ■ BPPB / Forte di un radicamento sul territorio di Puglia e Basilicata, che dura da 130 anni, si è estesa anche nel resto della Penisola con oltre 140 sportelli Una banca ricca di valori applicati alla finanza Con le sue vantaggiose offerte e condizioni economiche, il portale “Suite 1883” diventa rete cibernetica di un business siglato dall’etica D a 130 anni dalla parte del territorio - in Altamura, Puglia - e della sua gente. Da queste parti, sull’altopiano della Murgia, proprio per questo la chiamano la “Banca nostra”. Perché è come se fosse davvero loro la Banca Popolare di Puglia e Basilicata: non c’è famiglia, in questo lembo di terra fatto di colline sinuose che scendono verso l’Adriatico con i loro carichi di ulivo e grano, che dell’istituto bancario non abbia una quota. E quando si trova la “mosca bianca” che in porta- foglio non ha azioni, quella candida confessa: “Sono un correntista e il mutuo ce l’ho alla Popolare”. Banca del territorio per vocazione, coi suoi oltre 140 sportelli sparsi ormai in tutta Italia la Bppb non ha mai voluto rinunciare alla sua identità: il rapporto con le città e i paesi in cui, nel 1883, nacque. E questo attaccamento alla terra s’è tradotto, in un sistema solitamente arido di sentimenti come quello bancario, in un rigoglioso patrimonio di valori e ideali applicati alla finanza. La direzione generale della Bppb ad Altamura Una ricetta che s’è rivelata vincente, specie di fronte a una crisi che non ha mancato di toccare anche la Bppb. La quale, sotto i venti di bufera delle difficoltà che negli ultimi anni hanno scosso l’intero sistema creditizio, ha visto magari piegarsi i suoi rami, con il moltiplicarsi delle sofferenze e gli utili sacrificati sull’altare della stabilità e dell’equilibrio, ma sostenuta dalle sue solide radici non s’è piegata e ha anzi rilanciato la sua sfida. Giocando la carta di sempre, quella del costante rapporto con le famiglie e piccole e medie aziende, da sostenere nei loro percorsi di crescita e sviluppo. Non è stato perciò un caso che la Bppb abbia accolto le numerose richieste di sospensione e rinegoziazione del debito pervenute da famiglie ed imprese in momentanea difficoltà , con l’intento di supportarle ed accompagnarle oltre la crisi. Varie sono state, altresì, le convenzioni siglate con le società di garanzia Cofidi in favore delle imprese locali. Insomma, “popolare” per Michele Stacca, presidente Banca Popolare di Puglia e Basilicata scelta, continuando a rimanere accanto ai suoi clienti e garantendo loro un ruolo di supporto e di guida nell’orientare i bisogni e le esigenze verso progetti concreti e importanti per superare insieme l’onda lunga della crisi. Insieme ai suoi soci, la Bppb ha festeggiato il 130esimo compleanno creando il portale “Suite 1883”, luogo privilegiato in cui vantaggiose condizioni economiche si affiancano a offerte extrabancarie, viaggiando su una piattaforma pensata per unire le aziende e metterle in contatto con l’utenza, in una sorta di rete cibernetica delle relazioni umane e del business con l’impronta dell’etica 2.0. E per tutti gli altri l’offerta non è da meno, con prodot- ti nuovi, proposte semplici declinabili a seconda delle esigenze. In un parola, “Tutto”, la linea creata per offrire a chiunque servizi sicuri e sostenibili anche tramite internet, il mobile e il phone banking: da TuttoXte a TuttoImpresa, nelle tre differenti versioni legate all’operatività dell’azienda, con un canone già conveniente in partenza che può ridursi in base al possesso di determinati prodotti e servizi. C’è poi, ultima arrivata, TuttoTondo, la polizza Rc Auto di Arca Assicurazioni targata Bppb che consente ai soci di beneficiare di uno sconto del 10% sul preventivo, con possibilità di pagamento rateale a tasso zero. E non è tutto: la Bppb, dal cui passato ritrova slancio per il futuro, pone lo sguardo verso le nuove tendenze, senza rinunciare alla familiarità dei rapporti e alla fiducia consolidata. Sarà per questo che sulla Murgia, e sempre più ormai anche nel resto d’Italia, la chiamano “la Banca nostra”? Chi la cerca la trova, perché lei c’è. Sempre Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza 11 ■ CLOUDFINANCE.IT / Il progetto parte a Benevento grazie a un gruppo di esperti con competenze in diverse materie e ampia esperienza in campo consulenziale Nasce la piattaforma in cloud per l’analisi economico-finanziaria Mette a disposizione di professionisti e attori aziendali direzionali, software “intelligenti”, in grado di interagire con gli utenti R ivoluzionare l’approccio all’analisi economico-finanziaria attraverso l’utilizzo di differenti software che integrano innovativi strumenti di business intelligence e restituiscono complessi report finanziari consuntivi e previsionali. È quanto si propone Cloudfinance.it, una piattaforma di cloud computing online dal 2013, che mette a disposizione dell’utente diversi software orientati a professionisti e attori aziendali direzionali, che hanno esigenze di analisi complesse e richiedono strumenti in grado di realizzare elaborazioni e reportistica in modo semplice e in tempi rapidi. Il progetto nasce in Campania, a Benevento, dalla fusione di competenze tecnicospecialistiche che spaziano dall’analisi economico-finanziaria fino al mondo informatico. Il team di Coudfinance.it è infatti formato da un gruppo di professionisti esperti in diverse materie (commercialisti, ingegneri, esperti di strategia aziendale e marketing ed esponenti del mondo accademico) con una Cloudfinance rivoluziona l’approccio all’analisi economicofinanziaria con l’utilizzo di strumenti di business intelligence grande esperienza nel campo consulenziale in particolare rivolto al vasto mondo delle piccole e medie imprese. Dato l’aspetto molto tecnologico e innovativo dei prodotti, l’azienda si è dotata della forma giuridica di start up innovativa che impone il divieto di distribuire utili per i primi quattro anni di attività che saranno destinati in grossa parte a una costante attività di ricerca e sviluppo soprattutto nel campo della business intelligence. Cloudfinance.it propone un concetto completamente nuovo del software di analisi finanziaria: da strumento passivo e statico il sistema diventa intelligente e permette di interagire con l’utente non solo guidandolo nella corretta analisi dei risultati, ma anche evidenziando eventuali anomalie e suggerendo interventi da porre in essere e scelte da adottare per migliorare la performance aziendale. Ciascuno dei software, oltre a rating, bilanci previsionali, indicatori sintetici, fornisce report articolati, ricchi di note, grafici e commenti Cloudfinance.it prevede due tipi di programmi, easy e professional, a seconda che vengano utilizzati da utenti esperti o meno di analisi finanziarie personalizzati in base ai dati inseriti, come piani industriali previsionali o analisi di bilancio commentate. Ogni commento sull’analisi, semplice o complesso, viene automaticamente realizzato in modo intelligente grazie a specifici algoritmi di business intelligence ed è liberamente modificabile nel report finale che, comunque, appare da subito immediatamente autoconsistente e finito. Il tutto seguendo i dettami di una comunicazione finanziaria semplice ed efficace. L’innovativa architettura cloud computing rende la piattaforma estremamente modulabile e adattabile a ogni esigenza operativa: il software è immediatamente utilizzabile on-line, nella sua versione ottimizzata e più recente, senza necessità di installazione o aggiornamenti sul proprio pc e con la possibilità di utilizzo ovunque ci si trovi attraverso tutte le tipologie di device (pc, portatili, tablet) e sistemi operativi (Windows, Mac Os, Linux). Il servizio non prevede costi fissi visto che si paga solo il reale utilizzo del software. ■ CESYNT AS / Da 18 anni è una società di consulenza bancaria, per il recupero di somme incassate illecitamente con anatocismo e usura Milioni di euro restituiti dalle banche alle imprese Tra le novità messe a punto dall’azienda, il nuovo software “Mela” finalizzato all’analisi di mutui e leasing C on diciotto anni di attività alle spalle, Cesynt Advanced Solution è una società di consulenza bancaria che ha sviluppato grande competenza su tutte le problematiche connesse ai rapporti bancari, alla contrattualistica, all’anatocismo e all’usura. La consulenza, rivolta principalmente alle aziende, si pone l’obiettivo di razionalizzare e ridurre i costi relativi ai rapporti bancari e recuperare le somme illegittimamente incassate dagli istituti di credito con l’applicazione dell’anatocismo e dell’usura sui conti correnti, mutui, finanziamenti, leasing e contratti derivati. La società, costituita da professionisti specializzati nei propri settori di intervento, vanta una esperienza consolidata, maturata negli anni a fronte di una casistica molto vasta, e opera su tutto il territorio nazionale. Ha contatti con numerosi studi legali, così da poter recepire immediatamente eventuali indirizzi giurisprudenziali innovativi ed essere sempre all’avanguardia nel trovare soluzioni adeguate. “L’attività della nostra azienda si svolge effettuando una pri- Armando Miele, amministratore delegato di Cesynt AS ma analisi, senza costi a carico del cliente, complessiva di tutti i rapporti bancari e identificando eventuali elementi di illegittimità presenti sui contratti bancari in corso o già chiusi da meno di dieci anni” spiega l’amministratore delegato Armando Miele, autore tra l’altro di numerose pubblicazioni sull’argomento. “Successivamente si definisce, insieme al cliente, una strategia operativa in funzione degli obiettivi da raggiungere e poi, se neces- sario, si intraprende un’azione legale nei confronti della banca, finalizzata a recuperare le somme indebitamente versate. Tutta l’attività di consulenza viene svolta in stretta relazione con gli avvocati che collaborano con la nostra azienda o supportati da studi legali di fiducia con consolidata esperienza nella materia. Abbiamo seguito moltissime cause e tutte con risultati positivi. Fino a oggi i clienti di Cesynt AS sono riusciti a recuperare decine di milioni di euro vincendo cause nei confronti delle banche”. Da qualche tempo la società offre i propri servizi anche ai privati, in particolar modo nel segmento dei mutui. “Chi ha sottoscritto un mutuo ci sottopone il contratto per verificare se ci sono elementi di illegittimità o clausole nulle” spiega Miele. “Svolgiamo lo stesso servizio anche per le aziende laddove sia richiesta un’analisi preliminare su mutui, leasing, finanziamenti e contratti derivati, prima ancora che subentri uno stato di necessità”. Cesynt AS rappresenta un va- lido supporto consulenziale anche per commercialisti, studi legali e studi di consulenza aziendale, che affianca in tutte le fasi della consulenza supportandoli dall’analisi preliminare, alla identificazione delle soluzioni e per tutta la eventuale fase di contenzioso. A tali professionisti l’azienda fornisce da sempre anche software sviluppati internamente quali strumenti atti a svolgere al meglio il lavoro. “Rebank”, per esempio, è il software progettato per l’analisi dei conti correnti bancari e il ricalcolo degli interessi anatocistici indebitamen- L’utente decide il periodo e i software che intende includere nell’abbonamento, a seconda delle proprie esigenze e minimizzando i costi. In questo modo si risparmia per la gestione dei software, degli aggiornamenti e dei back up. I software presentano interfacce intuitive per l’inserimento dei dati: semplici fogli di calcolo, con indiscutibili vantaggi in termini di praticità e familiarità d’uso che permettono di realizzare analisi finanziarie estremamente complesse con la massima precisione e velocità. Ogni software, oltre a essere costantemente aggiornato, può essere personalizzato in base alle esigenze e le specifiche richieste dei clienti. Coudfinance.it prevede due tipi di programmi, easy e professional a seconda che vengano utilizzati da utenti esperti o meno di analisi finanziarie. Tutte le versioni sono legate dalla filosofia di una nuova concezione di software che faciliti il lavoro in un mercato sempre più complesso e competitivo. te riscossi dalle banche. Tra le novità, l’azienda ha di recente rilasciato un nuovo software, “Mela”, finalizzato all’analisi dei mutui e dei leasing. “Mela è un software rivoluzionario nella sua filosofia operativa. Si tratta infatti di un prodotto web-based, utilizzabile in qualsiasi momento dal singolo professionista” spiega Miele. “Il software non si limita, come quelli attualmente presenti, alla generazione di un piano di ammortamento o al calcolo della rata, ma esegue tutta una serie di verifiche automatiche sui tassi effettivamente applicati, il superamento della soglia usura, l’importo della rata. Inoltre sviluppa automaticamente tutte le ipotesi di ricalcolo. È anche in grado di produrre automaticamente sia una relazione di analisi descrittiva dei risultati ottenuti che la vera e propria relazione peritale di parte da utilizzare nel giudizio contro la banca”. Alcuni componenti del team di Cesynt al lavoro 12 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Il paese di San Biagio Platani si trova in provincia di Agrigento Uno scorcio di San Biagio Platani ■ BCC SAN BIAGIO PLATANI / Dal 1902 nella provincia di Agrigento, conta 527 soci, 6 sportelli, 26 dipendenti e una struttura solida La banca che promuove l’economia virtuosa I valori: forte vocazione all’espansione, professionalità e scelta attenta e lungimirante dei progetti da sostenere U na banca del territorio, fortemente radicata nell’area che le ha dato i natali, capace di un rapporto personale con gli interlocutori. Una banca “differente”, che negli anni ha avuto la soddisfazione di vedere tale differenza premiata da una costante crescita e fidelizzazione della clientela. Si presenta così la Banca di Credito Cooperativo di San Biagio Platani, 527 soci a fine 2013, sei sportelli nell’area occidentale della provincia di Agrigento, 26 dipendenti e una spiccata vocazione all’espansione. “Una banca in salute, con un’ottima struttura organizzativa, una realtà viva, forte, in crescita e che ha all’attivo rapporti molto buoni con le consorelle”, sintetizza il presidente Salvatore Caldara, alla guida della Bcc di San Biagio Platani dal 2000, quando da semplice socio fu chiamato alla presidenza in virtù della sua esperienza manageriale maturata in altre aziende. “Siamo partiti in un contesto di difficoltà che non riguardava solo la nostra banca, ma tutto il sistema delle Bcc. Scontavano l’impegnativa trasformazione da casse rurali, a seguito dell’emanazione del Testo unico bancario e alle conseguenze che ne derivarono in termini di vigilanza e di confronto con il mercato”. Solo in Sicilia, in quegli anni le casse rurali passarono da sessanta a una trentina, una drastica riduzione, percentualmente in linea con quella che contestualmente si era registrata a livello italiano. Dall’inizio del nuovo Millennio, però, la Bcc di San Biagio “ha innescato un processo di rinnovamento, iniziando a investire sul capitale umano, avendo cura di avere al proprio interno professio- La nuova sede dell’istituto di credito di San Biagio Platani (Ag) nalità adeguate e affinando la struttura organizzativa”, prosegue il presidente. Tra i risultati di tale processo, un bacino d’utenza triplicato e un’ulteriore volontà di crescita. “Saremo pronti a cogliere le eventuali richieste di consorelle in difficoltà - assicura il presidente Caldara - e a verificare le strade per diventare più grandi, anche se naturalmente il momento attuale consiglia prudenza”. Un momento in cui la Bcc di San Biagio Platani, tuttavia, sul fronte investimenti “non ha stretto i cordini della borsa, ma ha proceduto a un’attenta valutazione dei progetti da sostenere”, spiega il direttore generale dell’istituto di credito, Alfonso Ferrara. “Stiamo molto attenti ad analizzare la fattibilità dei progetti - prosegue - decidendo di accompagnare quelli che hanno una valenza di accrescimento”. Difficile invece l’impegno della Bcc, per esempio, nel consolidamento di posizioni debitorie assunte dal potenziale cliente nei confronti di altre banche. Dunque, una “politica” a favore di quell’economia che è in grado di innescare processi virtuosi di crescita. I risultati parlano di 55 milioni di impieghi a fronte di 90 milioni di raccolta diretta e di 26 milioni di indiretta. Un ragionato “frazionamento del rischio di credito, unito a una valutazione attenta dei rischi operativi e a controlli serrati e continui sui deterioramenti e sulle partite anomale, hanno fatto sì che le sofferenze per la Bcc oggi non rappresentino un problema”, sottolinea il presidente. Infatti, dettaglia il direttore, “abbiamo 1,3 milioni di sofferenze nette a fronte di 17,5 milioni Famiglie, giovani, imprese: prodotti su misura Sempre più ampia l’offerta di servizi in risposta alle più attuali esigenze del territorio, sostenuto anche con le sponsorizzazioni U na gamma di prodotti e servizi per soddisfare al meglio i bisogni di famiglie, giovani, imprese, liberi professionisti e soci: la Bcc di San Biagio Platani con un’ampia offerta risponde oggi in termini moderni alle esigenze del territorio con le sue filiali di Cammarata, Casteltermini, Raffadali, San Biagio Platani, Sant’Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina. Il suo Consiglio di amministrazione, presieduto da Salvatore Caldara, è costituito dal vicepresidente Carmelo Sabella e dai consiglieri Giuseppe Sciarrotta, Enzo Savarino, Alfonso Palumbo, Vincenzo Modica e Maria Concetta Tirrito. Sempre al passo con i tempi, l’istituto di credito non ha mai dimenticato lo spirito che ha connotato le sue origini, che risalgono al 1902 quando il 15 settembre fu costituita la “Cassa rurale cattolica di prestiti” di San Biagio Platini. Un atto costitutivo che ebbe 10 firmatari, primo dei quali don Alfonso Roccaforte. Egli fu l’“anima di questa impresa sociale”, si legge nella storia della Banca, la quale conserva il suo quaderno di appunti, in cui sono riportate anche notizie curiose sulla prima gestione della cassa rurale. Infatti, il sacerdote ne fu presidente e contabile, e lavorò per dare vita all’istituto di credito con un obiettivo ben preciso: creare un circuito locale dei capitali, in contesti che difficilmente avrebbero beneficiato dei servizi di altre banche e rompendo così quelle catene del bisogno economico che opprimevano anche la dignità delle persone, contrastando il dilagante fenomeno dell’usura. Nel 1995 la cassa rurale e artigiana si è trasformata in Bcc. Per le famiglie oggi la Bcc - oltre al conto corrente, alle carte e all’home banking - mette a disposizione una vasta gamma di strumenti finanziari, dal credito al consumo a quello per l’acquisto della prima casa, fino alla liquidità per esigenze familiari. In questi anni ha anche creato prodotti su misura per l’installazione degli impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni. Accanto a ciò, vi sono le numerose opportunità di investimento e, in virtù di di patrimonio di vigilanza, con un rapporto percentuale quindi estremamente basso”. Tale che potrebbe essere compensato con il solo utile del 2013, che si attesta su un milione circa di euro. Una Bcc efficiente e sana che il presidente considera il frutto “di un esecutivo all’altezza, di una struttura interna capace e di una perfetta suddivisione delle aree operative: credito, controllo di gestione, rete di vendita efficace nella valutazione della qualità del credito”. Dietro ai numeri e all’operatività che li sostiene, vi è una generale filosofia di impresa che contribuisce alla fidelizzazione dei soci e dei clienti. “Siamo competitivi sia per i tassi di interesse che applichiamo, sia per le commissioni, che cerchiamo di ridurre al minimo indispensabile per coprire le spese - elenca il direttore Ferrara, che conclude - perseguiamo sempre la trasparenza ed è costante l’impegno a mantenere ciò che promettiamo”. convenzioni sottoscritte con importanti realtà del settore, la banca risponde anche a qualunque esigenza assicurativa o pensionistica. Servizi analogamente mirati poi per giovani, imprese e soci. La vocazione allo sviluppo del territorio passa anche attraverso il sostegno e la promozione a una molteplicità di iniziative di carattere socio-economico e culturale, che fioriscono grazie all’iniziativa delle diverse comunità dove l’istituto opera. Dalla parte dei ragazzi e dei giovani, la Bcc ha sostenuto per esempio il progetto delle Olimpiadi della matematica che si sono svolte coinvolgendo le scuole medie locali; ha partecipato al progetto “L’arte salva l’arte”, grazie al quale a Casteletermini è stato realizzato un concerto con un pianista di statura internazionale e i proventi della serata sono stati investiti nel restauro di opere d’arte locali. Targato sempre Bcc anche il convegno sul femminicidio organizzato dalla Confranternita Madunnara a San Biagio Platani nel dicembre scorso, e la banca ha dato il proprio contributo per la realizzazione della prima fiera agricola, industriale e agroalimentare svoltasi a Sant’Angelo Muxaro a settembre 2013. L’anno scorso, inoltre, ha sostenuto la realizzazione del Grest a San Biagio e della sagra d’estate a Raffadali. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza 13 ■ BANCO DI NAPOLI / Sono oltre 60 le filiali con orario 8-20 e apertura il sabato secondo il modello “banca estesa” della capogruppo Intesa Sanpaolo. La banca del Sud per le imprese, i giovani e le famiglie Attenzione all’economia del territorio con soluzioni mirate e impieghi per 31 miliardi di euro a fronte dei 25 miliardi raccolti L a banca deve allinearsi ai tempi che cambiano. Deve evolversi e “ingegnarsi” per sostenere le famiglie, supportare le imprese, agevolare i giovani. Questa la politica messa in atto, in piena regola, da un colosso come il Banco di Napoli, in sostanza la banca del Sud. Radicato al territorio, alla sua bella Napoli e al Mezzogiorno, forte di essere parte di un gruppo importante come Intesa Sanpaolo, primo per solidità in Europa, l’istituto di credito non si smentisce e si conferma deciso più che mai nell’essere attento alle esigenze dei propri clienti. Le aziende si lamentano della poca liquidità, le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, i giovani hanno poche credenziali in banca. In generale il sistema bancario ha chiuso i rubinetti del credito. Il Banco di Napoli no. “Siamo una banca che non ha detto no al credito e che non ha fatto mancare l’ossigeno, l’assistenza, il supporto e l’aiuto alle imprese - afferma Franco Gallia, direttore regionale sud di Intesa Sanpaolo e direttore generale del Banco di Napoli -. A parlare sono i numeri che dicono che nelle regioni dove operiamo come Banco di Napoli ( Basilicata, Calabria, Campania e Puglia) e in Sicilia, dove abbiamo la rete Intesa Sanpaolo, abbiamo impiegato 31 miliardi di euro, a fronte di una raccolta di 25. In pratica prestiamo più di quello che raccogliamo. Altrettanto eloquente è che, oltre a questi 25 miliardi, amministriamo altri 35 miliardi del cosiddetto mondo titoli e che il 50% degli impieghi è per le aziende e le società non finanziarie”. Non solo, in un contesto come quello degli ultimi anni, in cui il fatturato delle aziende è sceso drasticamente, anche con quote del 20-30 per cento, comunque questa banca ha sostenuto le imprese clienti. “Nonostante il forte calo di fatturato delle imprese la contrazione del credito è stata del 2-3%, quindi di gran lunga inferiore al meno 20% dei fatturati delle imprese. È senza dubbio un momento in cui le aziende sono assai prudenti nell’investire, e ciò spiega la contrazione di richiesta finanziaria. È giusto dire che anche nelle banche c’è maggiore attenzione nell’erogazione del credito, in quanto il costo delle sofferenze, la cui percentuale al Sud è maggiore che nel resto d’Italia, è una voce importante che fa male ai bilanci delle banche. Continuiamo dunque a privilegiare il sostegno al territorio, ma lo facciamo con criteri di selezione più rigorosi. È indispensabile presidiare la qualità del credito per evitare riflessi negativi”. Come si diceva, il sostegno del Banco di Napoli è concreto. Tant’è che, oltre al supporto a quelle aziende che hanno risentito meno della crisi e a quelle filiere del Sud che godono di buona salute, come l’agroalimentare, l’automotive, l’aeronautica, il turismo, la moda, l’istituto di credito ha voluto essere vicino anche a quelle realtà che vanno meno bene. “Non vale solo per le imprese, ma pure per le famiglie - dice il direttore generale -, alle quali abbiamo offerto la possibilità di sospendere le rate dei mutui. Del resto, l’idea della sospensione delle rate è stata in origine proprio di Intesa Sanpaolo, con la moratoria per le Pmi del 2009, poi ripresa ed estesa alle altre banche con l’accordo Abi”. Ci sono settori che preoccupano più di altri, ad esempio l’immobiliare, per il quale sono state avviate iniziative da parte del Banco di Napoli e di Intesa Sanpaolo. “Assolutamente - commenta Gallia -. L’immobiliare è un settore fondamentale per l’economia nazionale e locale e certamente preoccupa la forte crisi che lo colpisce. Noi ci stiamo proponendo come tramite tra alcuni cantieri e quei nostri clienti interessati all’acquisto di una casa per agevolare il processo di compravendita degli immobili. In sintesi, garantiamo la solidità dell’operazione e la possibilità di finanziare il mutuo. L’obiettivo è risolvere il problema dell’invenduto immobiliare e al tempo stesso agevolare chi desidera comprare casa”. È un’iniziativa che interessa molto i giovani, più in difficoltà nel pensare a un mutuo per acquistare casa, potendo contare sempre meno su un contratto di lavoro a tempo indeterminato. “A loro abbiamo dedicato specifici servizi e filiali che sono presenti nelle principali città italiane, quali ad esempio Napoli e Palermo. Ma vogliamo altresì appoggiare l’autoimprenditorialità e favorire i giovani che hanno idee originali e interessanti, però fanno fatica a trovare il necessario sostegno per svilupparle. È questo l’obiettivo dell’accordo tra Banco di Napoli, l’Università Federico II di Napoli e la Camera di Commercio di Napoli per l’avvio di start-up”. Prodotti insomma per esigenze differenti e specifiche, senza chiaramente dimenticare le famiglie. “Rimanendo nell’ottica dell’attenzione al cliente e di non creare dispersione, si punta su efficienza e servizio - afferma il direttore generale -. Stiamo razionalizzando la rete delle filiali e stiamo portando avanti il progetto di ‘banca estesa’ che vede già 80 filiali aperte dalle 8 alle 20 da lunedì a venerdì e Il Pil del Meridione: comparabile a quello di Belgio, Polonia e Austria I l Pil meridionale a prezzi correnti è pari a 363.945,9 milioni di euro (23% dell’Italia). Le stime del Pil al 2013 nel Sud prevedono un calo del 2,7% (contro il -1,8% dell’Italia) e un timido +0,2% nel 2014 (contro il +0,5% dell’Italia). In termini di valore il Pil meridionale, oltre a dare un contributo significativo al Paese, essendo pari a quasi ¼ del totale, è in linea col Pil di interi stati come Belgio, Polonia e Austria. Il Pil del Mezzogiorno nel contesto europeo La sede della banca in Via Toledo a Napoli Il direttore generale del Banco di Napoli, Franco Gallia dalle 9 alle 13 il sabato. È un cambio di mentalità sia dei nostri colleghi che dei clienti, che hanno apprezzato i nuovi orari di apertura. Si tratta di un progetto che fa della filiale sempre più un luogo di consulenza per le necessità finanziarie di un’ampia fascia di clientela, che da noi trova Fonte: elaborazioni Srm (Studi Ricerche Mezzogiorno) su dati Eurostat tempo, spazio e informazioni”. “Banca estesa”, offrendo la possibilità di recarsi in filiale fino alle 8 di sera, per consulenza specifica e personalizzata sulle esigenze di risparmio e di gestione del patrimonio, piccolo o grande che sia, in maniera molto più agevolata e dettagliata, va incontro a questa esigenza. In definitiva, con il Banco di Napoli siamo di fronte alla testimonianza reale di un approccio dell’istituto di credito del tutto diverso rispetto al passato. Di un approccio in cui l’essere al fianco delle aziende, delle famiglie e dei giovani vuol dire anche studiare e mettere in campo strumenti di sostegno economico efficaci e credibili. Non a caso, la scommessa per la banca è quella di sostenere e aiutare le imprese ad agganciare la ripresa, che non coinvolgerà tutti allo stesso modo. In questo senso vanno le iniziative, i progetti, gli impegni. Il peso del Mezzogiorno: aeronautica, automotive, agroalimentare e turismo Ecco le cifre e il valore in percentuale di ciascuna industria L a filiera aeronautica genera nel Mezzogiorno circa il 31,5% del valore aggiunto nazionale e, con circa 2,4 miliardi di euro di fatturato, rappresenta un terzo della filiera italiana. Contribuisce al 27% circa dell’export del settore in Italia e occupa circa 13.000 addetti (40% del dato nazionale). La filiera automotive rappresenta il 25% del Pil settoriale nazionale, genera un fatturato valutabile in 13 miliardi di euro e contribuisce a circa il 17% dell’export nazionale. Gli addetti nella filiera sono oltre 27.000. La filiera agroalimentare nel Mezzogiorno ha un valore aggiunto di circa 16 miliardi di euro, pari al 30% del dato nazionale. Fattura 21 miliardi di euro e rappresenta circa il 18% dell’export nazionale. Occupa oltre 140 mila addetti. Valore aggiunto (mln euro) Fatturato (mln euro) Export (mln euro) N. addetti Mezzogiorno 852,4 2.372 1.423 13.000 Peso su Italia 31,40% 33% 26,9% 40% Mezzogiorno 1.885 13.361 4.280 27.084 Peso su Italia 25% 24,80% 17,10% 16,10% Mezzogiorno 15.938 21.000 5.674 143.254 Peso su Italia 30% 16,50% 17,80% 29,50% Aeronautico Automotive Agroindustria Turismo: peso % del Mezzogiorno sull’Italia La filiera Turistica è un altro settore a forte valenza e potenzialità economica del Mezzogiorno. Le presenze turistiche sono 74,8 milioni (il 20% delle presenze registrate in Italia). Il valore aggiunto turistico diretto è di circa 17,4 miliardi di euro (circa il 21% dell’Italia) e il 5,4% del valore aggiunto totale meridionale. Fonte: elaborazioni Srm (Studi Ricerche Mezzogiorno) 14 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 ■ SCUOLA NAZIONALE DELL’AMMINISTRAZIONE / Tra le nuove iniziative formative spiccano i corsi di alta formazione sulle società pubbliche e la School of Procurement Pa attenta alle esigenze del mondo produttivo e delle imprese Dipendenti pubblici più preparati per sostenere la crescita economica e favorire gli “investimenti diretti esteri” I corsi di alta formazione sul tema delle società pubbliche Il convegno del novembre scorso a Milano sul tema “Investimenti in Italia: La Pubblica Amministrazione dialoga con le imprese” N ell’ambito delle molteplici attività di formazione organizzate dalla Sna (Scuola Nazionale dell’Amministrazione), varie iniziative sviluppano tematiche che hanno uno spazio limitato nei programmi accademici del nostro Paese e che riflettono un modo diverso rispetto al passato di affrontare le questioni relative al settore pubblico. Tra queste iniziative rientrano le attività formative riguardanti una Pa attenta alle esigenze del mondo produttivo e capace di dialogare con le imprese, sostenendole e anticipandone le esigenze (anche al fine di attrarre investimenti esteri), i corsi di alta formazione sul tema delle società pubbliche e l’istituzione di una School of Procurement. Mentre la prima iniziativa investe trasversalmente buona parte dei corsi di formazione offerti dalla Sna, la seconda e la terza, invece, si riferiscono a programmi specifici, i cui obiettivi immediati riguardano il binomio efficacia-efficienza dell’azione della Pa e il controllo della spesa pubblica. Per produrre ricchezza e favorire il processo di accumulazione, un’economia di mercato ha bisogno, tra le altre cose, di una Pa moderna, dinamica ed efficiente. Il legame tra la Pa e il sistema imprenditoriale, oltre alla committenza pubblica relativa alla produzione/erogazione dei servizi pubblici, riguarda anche la qualità dei servizi offerti. Rapporti con le scuole della Pa di Shangai e Pechino e creazione del Mena Oecd Centre Infatti, quest’ultima e l’efficienza con cui essi vengono prodotti impattano in misura consistente sui costi delle imprese e sulla competitività del sistema Italia. Una Pa siffatta però non è sufficiente a svolgere un ruolo di propulsione del sistema economico. Per tale fine, infatti, è anche richiesto che la Pa sappia dialogare con le imprese per comprenderne le necessità e facilitare le opportunità d’investimento, semplificando opportunamente gli adempimenti amministravi a cui esse sono sottoposte. Una Pa efficiente e attenta al mondo imprenditoriale deve acquisire consapevolezza del ruolo che può svolgere, a diversi livelli di governo, nel favorire il sistema produttivo. Le imprese, che dal loro canto devono imparare a rapportarsi in maniera adeguata con la Pa, hanno bisogno di dipendenti pubblici capaci di relazionarsi con loro, in grado di utilizzare linguaggi e logiche comprensibili, attenti alla sostanza delle questioni e non solo alla forma. Per questo, nella Pa serve un capitale umano adeguatamente preparato, che sia all’altezza delle sfide e che sappia svolgere il ruolo di sostegno alla crescita economica nel Paese. Oggi, la Pa italiana viene prevalentemente gestita da funzionari/ dirigenti pubblici secondo un’impostazione giuridica, attenta fondamentalmente alle questioni del diritto amministrativo. Le altre prospettive di analisi dei problemi sono in molti casi tralasciate. I dipendenti pubblici, invece, devono adottare logiche economico-manageriali nell’amministrazione dei fondi pubblici, prestando attenzione all’uso efficiente delle risorse e tenendo in considerazione le esigenze dei destinatari dei servizi pubblici. Per tali ragioni, la Sna offre nei propri programmi formativi un bilanciamento di Anche una School of Procurement per minimizzare la spesa e garantire la qualità dei servizi pubblici competenze che considera diverse impostazioni e le prospettive di analisi anzidette. Ciò risulta molto utile anche ai fini di una corretta interpretazione e applicazione delle norme esistenti. Un impegno formativo in tale direzione è utile anche per attrarre “investimenti diretti esteri”. Una formazione adeguata dei dipendenti pubblici permetterebbe allo Stato di migliorare il dialogo con le imprese straniere e di instaurare con esse un rapporto diretto. Unitarietà degli interlocutori, semplificazione e chiarezza delle procedure sono elementi indispensabili a tal fine. Anche sul piano dei rapporti internazionali, la Sna è attenta a soddisfare queste esigenze. Ciò vale sia per i rapporti istituiti con le Scuole della Pa di Pechino e Shanghai sia per il Mena Oecd Government Training Centre (un Centro costituito dalla Sna e dall’Ocse con l’obiettivo di promuovere iniziative di capacity building e di supporto alle amministrazioni pubbliche dei Paesi del Mediterraneo, e di sviluppare attività di formazione). Di recente, la Sna ha organizzato su tali temi due conferenze, emblematiche dell’attenzione posta ai rapporti tra la Pa e il mondo delle imprese: il convegno tenutosi a Roma a giugno 2013 dal titolo “The role of Public Administration in facilitating ‘foreign direct investment’: The case of China and Italy”, e quello tenutosi a Milano a novembre 2013 (organizzato insieme alla Promos e alla Camera di Commercio di Milano) sul tema “Investimenti in Italia: La Pubblica Amministrazione dialoga con le imprese”. L’ attività di formazione della Sna in tema di società pubbliche risponde a un’esigenza sentita da tempo e negli ultimi anni amplificata dalla crescita del numero e delle tipologie delle società controllate da soggetti pubblici e dai molteplici interventi normativi. Interventi che hanno in molti casi accentuato le incertezze interpretative che caratterizzano il tema. In particolare, la tensione tra ciò che compete al diritto pubblico e ciò che è soggetto alle regole di diritto privato si ripresenta oggi sotto vesti nuove, toccando non soltanto il diritto societario, ma anche il diritto della concorrenza, il diritto dei mercati finanziari, quello delle procedure concorsuali, il diritto del lavoro. La Sna organizza un corso di alta formazione sul tema delle società partecipate dagli enti pubblici rivolto a funzionari e dirigenti della Pa, e a soggetti privati con lo scopo di fornire conoscenze idonee nel campo. Nell’ambito di tale iniziativa, si è voluto porre attenzione anche all’attuazione delle norme sulle quote di genere negli organi di amministrazione delle società pubbliche, organizzando un programma formativo apposito. Convegno di Roma della SNA dello scorso maggio sul tema “Le società pubbliche tra regole di diritto speciale e prospettive funzionali: quale disciplina?” Diventare professionisti delle gare pubbliche La School of Procurement forma dirigenti e funzionari in grado di operare al meglio nell’acquisto di beni e servizi L a School of Procurement, organizzata dalla Sna in collaborazione con la Consip, si pone l’obiettivo di formare funzionari e dirigenti in materia di gare pubbliche, migliorando la capacità dell’Amministrazione di creare valore, di minimizzare la spesa, di garantire la qualità dei beni e servizi acquistati e di migliorare la dotazione infrastrutturale del Paese. La qualificazione del personale responsabile degli acquisti pubblici è funzionale al raggiungimento dell’obiettivo ancora più ambizioso della certificazione delle stazioni appaltanti, volta a creare una gerarchia piramidale delle Amministrazioni in fun- zione della complessità degli appalti che esse sono autorizzate a gestire. Il sistema degli acquisti pubblici italiano è infatti polverizzato, incapace di creare e promuovere le necessarie professionalità. Ci sono in Italia più di 20mila stazioni appaltanti (peraltro il loro numero preciso è ignoto), spesso di minime dimensioni e prive di competenze specialistiche. Molte di esse sono incapaci di svolgere un’adeguata attività progettuale e programmatica che è invece indispensabile per trasformare la spesa in valore per i nostri cittadini e utenti. La riqualificazione delle stazioni appaltanti, soprattutto se effettuata in una logica basata sulle classi di importo, è un obiettivo necessario per favorire l’efficienza e la qualità della spesa. Il punto di partenza è la formazione e la certificazione tecnica del personale. La Sna si impegna attivamente in questo processo, organizzando stabilmente corsi di formazione in materia di appalti pubblici, consapevole che esso non soltanto contribuisca al risanamento del bilancio pubblico, ma anche promuova la crescita dimensionale e qualitativa delle imprese fornitrici. Al riguardo è necessaria una ancor più stretta cooperazione tra la School of Procurement e le stazioni appaltanti, e in particolare con le Regioni e con gli enti locali. La formazione delle professionalità più rilevanti (giuristi, economisti, esperti nel controllo della qualità, esperti dei diversi mercati, esperti di negoziazione) consente di modificare le prassi prevalenti, contribuendo a realizzare cospicui risparmi e a promuovere un’amministrazione più efficace e più efficiente. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza 15 ■ CIPAG / La Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti conta più di 95 mila aderenti in Italia Nuove opportunità di credito agevolato per gli iscritti Fino a 30 mila euro dilazionati. Merito dell’accordo con la Banca Popolare di Sondrio. Possibili anche richieste di finanziamento on line L a Cipag, Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti oggi conta più di 95 mila iscritti in Italia e, oltre a erogare 30 mila pensioni (tra vecchiaia, anzianità, invalidità e inabilità), ha all’attivo una molteplicità di servizi a favore della categoria. Determinante il suo ruolo anche nello stipulare accordi con diverse realtà al fine di rispondere a specifiche esigenze dei geometri italiani. Rientra proprio in questa attenzione per l’esercizio della professione, anche in considerazione della particolare congiuntura economico-sociale, l’aver realizzato un accordo con la Banca Popolare di Sondrio. Esso introduce nuove opportunità di credito a condizioni agevolate per lo sviluppo dell’attività professionale degli associati i quali, - ulteriore novità - dal primo agosto del 2013 possono inoltrare online la richiesta di finanziamento. Una modalità operativa che è stata particolarmente apprezzata dai professionisti, poiché gli interessati al servizio possono compilare direttamente la domanda inserendo i dati necessari in un form presente all’interno dell’area riservata del sito internet istituzionale della Cassa (www. cassageometri.it). Tre le finalità per le quali è possibile accedere al prestito agevolato Cipag: l’avvio Tra le finalità del prestito agevolato, l’avvio di uno studio professionale o l’esigenza di liquidità Il presidente della Cipag, Fausto Amadasi Le condizioni per mutui ipotecari Fino a 250 mila euro per ristrutturazione, acquisto e costruzioni di unità immobiliari S La sede della Cipag dello studio professionale, inteso come acquisto di immobilizzazioni materiali e immateriali necessarie allo sviluppo dell’attività professionale (fino a un massimo di 30 mila euro); l’anticipazione dei costi da sostenere a fronte di committenza pubblica e privata di uno o più incarichi professionali (anticipazione non superiore al 70% dell’incarico e fino a un massimo di 30 mila euro) e, infine, l’esigenza di liquidità (15 mila euro come tetto massimo). Il finanziamento è concesso con durata 19, 24 e 36 mesi per tutte le tre tipologie previste e fino a 48-60 mesi in caso di avvio di studio professionale. Il rimborso è previsto in rate mensili posticipate consecutive e senza interruzione, comprensive di capitale e interessi e con 2 euro di spese d’incasso per ciascuna. Gli interessi sono a tasso fisso: tasso Bce vigente tempo per tempo maggiorato di 3,75 punti per le durate da 19 a 36 mesi; tasso Irs di periodo maggiorato di 3,75 punti per le durate 48-60 mesi. Per poter accedere a tali finanziamenti agevolati, occorre che il richiedente sia iscritto alla Cipag da almeno 2 anni e abbia una regolarità contributiva, con un volume d’affari superiore ai 15 mila euro l’anno nell’ultimo biennio. Inoltre non deve avere più di 70 anni, essere titolare di partita Iva, svolgere l’attività professionale individual- mente e avere accesso all’area riservata del sito web della Cassa. Le spese d’istruttoria per l’avvio del finanziamento ammontano a 30 euro per importi fino a 8 mila euro e a 50 euro per cifre superiori (spese dimezzate nel caso di addebito su conto trattenuto presso la Banca Popolare di Sondrio). Non è applicata alcuna com- ono in vigore le nuove condizioni per l’erogazione dei mutui ipotecari applicate dalla Banca popolare di Sondrio agli iscritti e ai dipendenti della Cipag. Il mutuo può essere concesso per l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione di unità immobiliari, comprese pertinenze accessorie, destinate a propria abitazione o studio. Per finanziamenti finalizzati alla ristrutturazione o alla costruzione di immobili la banca si riserva la facoltà di erogare le somme mutuate a stato avanzamento lavori. Qualora il mutuo venga richiesto da un’associazione professionale, ciascun membro della stessa dovrà possedere i requisiti necessari. Per quanto riguarda l’importo finanziabile, esso è non superiore a 250 mila euro se la richiesta è di un singolo iscritto; sale fino a un massimo di 400 mila euro se i richiedenti sono due o più iscritti. In ogni caso, l’importo non potrà essere superiore al limiti dell’80% del valore cauzionale di perizia dell’immobili in caso d’acquisto e dell’80% del costo di costruzione o di riqualificazione. La durata del mutuo può essere di 5, 10, 15 o 19 anni e 6 mesi, oltre il periodo di preammortamento compreso tra la data di erogazione del mutuo e del relativo semestre. Il rimborso avverrà in rate semestrali posticipate, costanti, comprensive di capitale e interesse con scadenza il 30 aprile e il 31 ottobre di ciascun anno. Il tasso può essere variabile o fisso. L’estinzione anticipata o parziale è possibile senza applicazioni di penali per abitazione e studio nel caso di persone fisiche. Negli altri casi, sul debito anticipatamente rimborsato, sarà conteggiata una commissione dell’1% omnicomprensiva. Particolare condizioni anche per il finanziamento per la sostituzione di mutui in essere con altre banche e per ottenere liquidità che non potrà essere superiore al 15% dell’importo utilizzato per estinguere la precedente passività. In questo i finanziamenti possibili vanno da 80 mila a 200mila euro per un singolo richiedente; da 80 mila a 300 mila nel caso di richiesta da due o più iscritti. In ogni caso l’importo non potrà superare il 70% del valore cauzionale di perizia dell’immobile ipotecato. missione nel caso di estinzione anticipata del prestito ed è possibile aderire alla polizza assicurativa Arc@professione che garantisce al titolare del finanziamento il pagamento del debito residuo in caso di morte o invalidità totale o permanente. La concessione del finanziamento, naturalmente, è soggetta all’approvazione della banca. Banche, convenzione con il Confidi professionisti La Cipag ha messo a disposizione dell’ente un plafond per permettere agli iscritti di fruire di operazioni bancarie a condizioni vantaggiose L a Cipag ha colto per prima l’interessante opportunità offerta dalla legge 27/2012 che consente anche alle Casse di previdenza di far parte del patrimonio dei Consorzi di Garanzia Fidi e di accedere così a uno strumento finora a beneficio di altre categorie. Tale novità normativa rappresenta per le Casse previdenziali una nuova opportunità per il raggiungimento degli scopi statutari, che prevedono di agevolare l’accesso al credito che ha assunto in questi anni un’ulteriore valenza, a seguito di una crisi economica che non pare di facile superamento. La Cipag, che conta più di 95 mila iscritti, ha inteso cogliere subito questa interessan- Il Comitato dei Delegati te opportunità, stipulando una convenzione di valore nazionale con il Confidi professionisti (www.confidiprofessionisti. it) e ha messo a disposizione a favore di tale ente un plafond. In questo modo, gli iscritti alla Cassa geometri fruiscono di una vasta gamma di operazioni bancarie alle condizioni particolarmente vantaggiose riservate al Confidi professionisti e la garanzia del Consorzio evita il ricorso a familiari per garantire la linea di credito richiesta dall’iscritto alla Cassa. Tra le operazioni che beneficiano di condizioni vantaggiose vi sono le aperture e anticipazioni in conto corrente, i mutui chirografari e ipotecari, le operazioni di leasing, I finanziamenti sono riservati ai richiedenti iscritti alla Cipag da almeno due anni e un business di oltre 15 mila euro l’anno sovvenzioni, finanziamenti con rimborso contro la cessione del quinto della pensione e altre ancora. La legge di conversione del cosiddetto “Decreto del fare”, in vigore dal 21 agosto 2013, ha consentito anche ai Confidi costituiti da liberi professionisti di usufruire della controgaranzia statale. Infatti, il Confidi professionisti ha aderito al Mediocredito Centrale nonché a un organismo di controgaranzia privata proprio al fine di non intaccare il patrimonio per le linee di credito richieste dai professionisti che dovessero essere contabilizzate in sofferenza. Essendosi mossa per prima, la Cipag auspica che le Casse di previdenza collaborino con i Consorzi di garanzia fidi e in specie con i Consorzi fidi costituiti dai professionisti, i quali hanno potuto accedere a questo tipo di strumento - da tempo a beneficio di industriali, commercianti e artigiani - in epoca recente, cioè grazie alla legge 106/2011. 16 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 ■ NEMESI LEGAL / La giovane società di consulenza legale ha uffici a Novara e a Salerno e può coprire l’intero territorio nazionale Aiuta le aziende a trattare con gli istituti di credito Errori contabili, tassi usurai, capitalizzazione degli interessi debitori: la banca non ha sempre ragione I n tempo di crisi le aziende sentono sempre più pressantemente l’esigenza di tagliare i costi. Purtroppo, però, tali costi sono spesso imputati più alla forza lavoro che a una gestione finanziaria scorretta. Molte volte, infatti, il costo preponderante nei bilanci è l’interesse passivo che le aziende pagano alle banche per avere un affidamento. A pensarla così è l’avvocato Carlo Scorza, titolare di Nemesi Legal, giovane società di consulenza legale con sedi a Novara e a Salerno e in grado di coprire l’intero territorio nazionale. Lo studio si avvale delle competenze di professionisti specializzati in diritto commerciale, societario, fallimentare e bancario, nonché di giuristi d’impresa di pluriennale esperienza. Nella ragione sociale (Nemesi è la dea greca della giustizia che ripara i torti mediante la punizione dei colpevoli) è già racchiusa la mission della società: affiancare le aziende nell’analisi dei rapporti bancari al fine di recuperare le somme illecitamente addebitate dagli istituti di credito. “È vero che c’è crisi, ma le cause di un default aziendale sono sempre molteplici”, afferma Scorza. “Tali cause possono essere soggettive, direttamente dipendenti cioè da una cattiva gestione o dall’incapacità dell’imprenditore di adeguarsi alle richieste del mercato, ma anche oggettive, legate agli squilibri del rapporto tra banca e impresa L’avvocato Carlo Scorza Gli uffici Nemesi Legal a Salerno laddove l’istituto di credito spesso genera interessi anatocistici”. L’anatocismo, per le imprese, è la piaga del secolo. Con anatocismo si intende la capitalizzazione degli interessi debitori, in modo tale che producano, a loro volta, altri interessi che, talvolta, hanno un tasso superiore a quello dell’usura. “L’imprenditore - spiega Scorza - non sempre è in grado di contrastare le modalità di erogazione del credito, sia perché considerate consuetudinarie sia perché ha timore di non avere più accesso al sistema creditizio. Finisce così per subire vere e proprie vessazioni economiche, e non comprende che alla lunga queste incidono sul conto economico della propria azienda fino a determinarne il collasso, che può però essere evitato con una attenta analisi di gestione”. In questo contesto, Nemesi Legal propone alle aziende che lo richiedono un progetto di consulenza personalizzato, finalizzato a ottenere migliori condizioni contrattuali con gli istituti di credito, recuperare somme indebitamente percepite dagli istituti stessi anche a causa della scarsa trasparenza del sistema bancario, nonché accertare e verificare eventuali errori esattoriali. “Attraverso una perizia econometrica l’imprenditore potrebbe scoprire di essere addirittura creditore delle banche - continua Scorza -. Dunque, con un ricalcolo dei conti correnti si verifica l’ammontare di quanto la banca deve all’azienda, e si dà l’avvio a un’azione extragiudiziale o a un’azione legale vera e propria, per richiedere la restituzione di queste somme”. Problematiche similari si riscontrano pure nel campo dei mutui, anche se due sentenze dell’anno scorso hanno introdotto due figure giuridicamente molto importanti, l’usura pattuita e l’usura sopravvenuta. Sul primo fronte, con la sentenza n. 350 del 9 gennaio 2013 della Suprema Corte di Cassazione in materia di mutui e in tema di interessi, è stata introdotta una importante novità, ovvero l’impossibilità che il cumulo tra interessi negoziati e interessi di mora comporti il superamento del tasso soglia previsto dalla Banca d’Italia all’epoca del perfezionamento del contratto di mutuo. “Nel caso in cui un mutuo diventi usuraio, il cliente è tenuto a corrispondere alla banca solo la sorte capitale locata senza gli interessi”, spiega Scorza. “La novità importante è che di fronte a un tasso usuraio concordato, se il cliente fa causa alla banca, ha diritto di pagare il mutuo con le stesse rate in vigore al momento della sottoscrizione imputate in conto capitale”. Parimenti, con la sentenza 602/2013 si attesta che, di fronte a un’usura sopravvenuta, i tassi di interesse superiori alle soglie fissate dalla legge devono essere sostituiti con tassi nei limiti della soglia. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza ■ UNICZ / L’offerta formativa del dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali a Catanzaro L’istruzione contro il clientelismo Mira a formare una classe dirigente meritevole, nelle istituzioni pubbliche e private I l dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro propone una ricca scelta di corsi di laurea triennali, magistrali, specialistici, nonché master, ospita una scuola di specializzazione per le Professioni Legali e il dottorato di ricerca in Teoria del Diritto e Ordine Giuridico ed Economico europeo, per chi desideri compiere i propri studi in Calabria. Si tratta di un’offerta formativa rinnovata, innovativa e in linea con le tendenze del mercato del lavoro e, soprattutto, con le esigenze del territorio. Negli anni 2000, oltre al già istituito corso di laurea in Giurisprudenza, si sono aggiunti i corsi di laurea in Scienza dell’Amministrazione, Economia aziendale (triennale) e di Economia Aziendale e Management (magistrale), i quali hanno sempre immatricolato il massimo degli studenti concesso dal ministero. Nel corso di Economia Aziendale, in particolare, si registra circa il 60% di laureate. Si tratta di un dato estremamente positivo in una regione in cui la disoccupazione, specialmente quella femminile, è molto alta: la laurea incrementa notevolmente le possibilità di assunzione. “Ai recenti esiti dell’abilitazione scientifica nazionale - spiega Nicola Ostuni, coordinatore del corso di laurea in Economia aziendale - i ricercatori dell’Area 13 (Scienze Economiche e Statistiche) dell’Ateneo hanno ottenuto tutti l’idoneità e, alcuni di loro, anche più di una. Si tratta di un dato straordinario, poiché la maggioranza dei corsi di laurea di tutte le università italiane ha visto meno della metà dei loro partecipanti conseguire lo stesso risultato. Anche i livelli di soddisfazione degli studenti sono molto alti, in relazione sia alla didattica, sia alle condizioni occupazionali: secondo le statiche di Almalaurea, a un anno dalla laurea, il 69,5% dei laureati triennali nel 2012 si è iscritto a un corso specialistico e il 34% ha partecipato a un corso di formazione post-laurea. Si tratta di una quota analoga a quella nazionale. Sempre a un anno dalla laurea, il 34% dei laureati ha già un’occupazione. È un risultato molto positivo, specialmente se visto in relazione alla debolezza del sistema produttivo regionale. Il dato nazionale, infatti, si attesta sul 38%. Anche le statistiche per la laurea magistrale sono in linea con i valori medi della laurea triennale. L’impostazione del corso di studio di Giurisprudenza (laurea magistrale) coniuga due esigenze: la preparazione alle professioni legali in senso stretto (avvocatura, magistratura, notariato e così via) e la cura in Sociologia: già 300 gli iscritti L’ anno accademico 2013/2014 ha visto la nascita del corso di laurea in Sociologia (limitato per ora al 1° livello, ma non si esclude l’avvio della relativa laurea magistrale), che può aprire diversi sbocchi occupazionali nelle organizzazioni che curino lo sviluppo territoriale (come i tecnici di politiche territoriali) e le politiche socio-culturali (mediatori culturali, esperti in politiche di prevenzione, esperti nelle politiche sociali). Altre occupazioni sono individuabili nelle amministrazioni pubbliche e dell’imprenditoria privata, dove il sociologo può curare la gestione delle risorse umane o delle ricerche di mercato. Da segnalare anche i campi dell’informazione, del terzo settore e dei sondaggi di opinione. Nonostante la sua recente istituzione, il corso ha il maggior numero di immatricolati tra gli atenei del Sud. “La nuova offerta formativa - afferma Cleto Corposanto, coordinatore del corso - è stata recepita molto bene e abbiamo subito raggiunto i 300 iscritti, il massimo consentito dal ministero. Tutto ciò in un anno in cui, mediamente, le iscrizioni sono calate in tutti gli atenei italiani e in particolare in quelli del Sud”. La sede del dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche. Economiche e Sociali a Catanzaro. vista di una formazione funzionale all’impiego in attività con elevata responsabilità in ambito sociale, socio-economico e politico nonché nelle istituzioni, nelle pubbliche amministrazioni, nelle imprese private, nei sindacati, nel settore del diritto dell’informatica e nelle organizzazioni internazionali. L’obiettivo è laureare giovani le cui capacità di analisi, valutazione e decisione proprie del giurista si rivelino feconde anche al di fuori degli ambiti di rigorosa competenza. Il corso di laurea triennale in Organizzazione delle Amministrazioni Pubbliche e Private rappresenta uno dei percorsi storici dell’offerta didattica dell’Università, il cui obiettivo è formare professionalità tecniche, competenti e consapevoli dei principali processi operativi presenti nei sistemi pubblici e privati. I laureati sono pertanto in grado di assistere le istituzioni pubbliche, le organizzazioni d’impresa e quelle del terzo settore nelle attività di progettazione e implementazione di iniziative finalizzate a promuovere lo sviluppo economico, sociale e civile delle comunità e del territorio. Ma possono fornire un valido contributo anche nella gestione delle risorse umane e delle relazioni sindacali. Il corso di laurea specialistica in Organizzazione dei Servizi della Pubblica Amministrazione, che rappresenta il naturale completamento della laurea triennale in Organizzazione, mira a formare figure manageriali che, all’interno delle amministrazioni pubbliche (ma anche di strutture private), si occupino della progettazione e della gestione dei servizi da erogare al cittadino oppure, come esperti e analisti di organizzazione, si collochino in staff delle direzioni centrali e periferiche, fornendo assistenza e consulenza qualificata, disponendo anche di competenze linguistiche e nelle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Di durata annuale, il master di 2° livello in Diritto Civile, “Il Diritto privato della Pubblica Amministrazione”, è finalizzato all’acquisizione, da parte dei laureati in materie giuridiche ed economiche, di una competenza specifica inerente al diritto privato della pubblica amministrazione. Il suo obiettivo formativo è l’analisi e l’approfondimento delle trasformazioni impresse all’attività della Pubblica Amministrazione e della sua evoluzione normativa: in tal senso, il master intende far acquisire competenze professionali specialistiche attraverso la disamina degli strumenti di diritto privato utilizzati per il perseguimento dell’interesse pubblico. Nell’ambito delle attività didattiche vengono anche organizzate tavole rotonde su temi di viva attualità. Numerosi e prestigiosi sono i relatori coinvolti in qualità di docenti del master, tra cui, oltre a professori universitari, magistrati ordinari e amministrativi, consiglieri di stato, alti funzionari delle autorità indipendenti e della pubblica amministrazione e altri esperti della materia. Il master di 1° livello in Management dell’Innovazione Turistica rappresenta un percorso di alta qualificazione dedicata a quanti, già laureati, vogliono acquisire professionalità nello specifico settore. Lo sviluppo del corso, part-time e di durata annuale, prevede 1.500 ore di attività, divise tra didattica frontale, studio individuale e in e-learning, stage e project work. Le aree di approfondimento riguardano la legislazione, l’economia, il management, la sociologia e l’Ict. Ma anche quelle tipiche del destination management, dell’hotel management, del web marketing, dell’eno-gastronomia e così via. Il master, nella tipologia innovativa di master spin-off, vuole 17 inoltre essere un’opportunità aggiuntiva per i partecipanti che, alla fine del percorso e al conseguimento del titolo, possono progettare in maniera competitiva un’iniziativa imprenditoriale. Presso il dipartimento è attivo anche il dottorato di ricerca in “Teoria del diritto e ordine giuridico ed economico europeo”. Il corso è prevalentemente strutturato in seminari, tenuti spesso da professori stranieri afferenti a prestigiose università estere, e fornisce competenze multidisciplinari, in ambito europeo, nella teoria del diritto, del diritto civile, commerciale, del lavoro, dell’economia, della finanza e delle organizzazioni pubbliche. Sul fronte degli sbocchi occupazionali e professionali, il dottorato fornisce competenze giuridiche ed economiche per chi intenda ricoprire posizioni di responsabilità, sia nelle aziende pubbliche e private, sia nel mondo della ricerca scientifica. Degna di menzione è la collana per i tipi delle Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli “L’Europa del diritto”, nella quale si pubblicano lezioni e seminari dei docenti stranieri più prestigiosi impegnati nel dottorato (tra cui Martti Koskenniemi di Helsinki, Robert Alexy di Kiel, Patrick Glenn di Montreal, Michel Troper di Parigi, e José Juan Moreso, rettore dell’Università “Pompeu Fabra” di Barcellona). “Siamo in grado di offrire una formazione di elevata qualità afferma Luigi Ventura, direttore del dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali -, con il vantaggio che, essendo un Ateneo di dimensioni medio-piccole, possiamo instaurare un rapporto più personale, più diretto con gli studenti. Il nostro obiettivo è creare nella nostra regione una classe dirigente immune dal clientelismo, antico male italiano. Per questo motivo siamo molto attenti a premiare gli studenti veramente meritevoli e ad allevare ricercatori-docenti con criteri soltanto strettamente meritocratici. I risultati sono già visibili. Alta è la percentuale di nostri laureati vincitori di concorso in magistratura, straordinario, addirittura, il numero dei ricercatori-docenti del nostro dipartimento idonei all’abilitazione scientifica nazionale a professore associato”. Il top per le attività di ricerca I l dipartimento di Scienze Giuridiche, Economiche e Sociali dell’Università Magna Græcia in sede di valutazione della qualità della ricerca da parte dell’Anvur, ha conseguito un importante risultato che ha premiato in particolar modo l’impegno e l’attività scientifica dei docenti e dei ricercatori dell’area giuridica. Nei risultati relativi al periodo 20042010, il gruppo di ricerca composto da Roberto Amagliani, Fulvio Gigliotti, Valerio Donato, Geremia Romano, Aquila Villella, Giuseppe Colacino, Giusy Cosco e Maddalena Semeraro si è, infatti, posizionato al primo posto a livello nazionale per il settore disciplinare Ius/01 (Diritto privato). Il 95 % circa dei prodotti di ricerca è stato valutato eccellente-buono. Positiva anche la collocazione del gruppo giuslavoristico (Antonio Viscomi, Umberto Gargiulo, Anna Troisi e Maura Ranieri), che ha occupato il quarto posto per il settore scientifico disciplinare Ius/07 (Diritto del lavoro). I risultati sono particolarmente significativi, considerata l’ampiezza della valutazione, che ha riguardato numerosissime ricerche, vagliate in base a rilevanza, originalità e grado d’internazionalizzazione. 18 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 ■ BCC FLUMERI / È stata fondata nel 1982 da Amedeo Iorillo con l’intento di prestare aiuto economico a famiglie, aziende, artigiani e agricoltori nel territorio di Avellino All’insegna della sinergia tra obiettivi economici e sociali I valori del credito cooperativo tradotti in iniziative a favore di giovani e imprese. Sono 6 le agenzie, con la sede staccata di Lioni L a Banca di Credito Cooperativo di Flumeri nasce all’interno della grande famiglia Bcc e, al pari degli altri istituti di credito cooperativo, si caratterizza non solo per la capacità di esercitare una funzione creditizia a tutto tondo, ma anche per quella di creare una sinergia tra obiettivi economici e obiettivi sociali, con particolare attenzione alle persone e alla promozione dello sviluppo locale. Se i capisaldi del credito cooperativo sono proprio cooperazione, mutualità e localismo, Banca di Credito Coope- Messaggio pubblicitario. Per le condizioni economiche consultare i Fogli Informativi disponibili presso i nostri sportelli e sul sito www.bancasantangelo.com Al 31/12/2013: 209 milioni di euro la raccolta diretta totale, 156 milioni di euro gli impieghi; 36 milioni di euro il patrimonio; 1.281 i soci; 45 dipendenti rativo di Flumeri raduna in sé questi valori, che si concretizzano in un impegno costante nel soddisfare i bisogni finanziari dei propri soci e clienti e nel creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale. Ecco alcuni numeri riferiti al 31 dicembre 2013: 210 milioni di euro di raccolta diretta totale; 155 milioni di impieghi. 36 milioni il patrimonio; 1.281 soci e 45 dipendenti. Il forte radicamento nel territorio, l’attenzione al localismo e allo sviluppo delle piccole e medie imprese fanno di questa banca nel cuore della Valle Ufita un patrimonio di tutte le sei comunità che ne ospitano le agenzie. Fondata nel 1982 da Amedeo Iorillo con l’intento di prestare aiuto economico alle famiglie, agli agricoltori e ai piccoli artigiani della zona di Flumeri (Av), sottraendoli all’indifferenza delle grandi banche, la Bcc è cresciuta nel tempo in modo significativo e rappresenta oggi un punto di riferimento per l’economia del territorio. Conta oggi 5 agenzie, alle quali, nel 2009, si è aggiunta la sede distaccata in una piazza importante come quella La sede della Banca di Credito Cooperativo di Flumeri di Lioni (Av). “L’apertura della filiale di Lioni costituisce un importante tassello del nostro progetto di sviluppo e di espansione territoriale - afferma il direttore generale Vito Antonio Granauro - e stiamo lavorando per ampliare ulteriormente la nostra zona di operatività”. Da anni ormai, l’Istituto di Credito rappresenta non solo il punto di riferimento finanziario ed economico del territorio, ma anche un punto di riferimento sociale e culturale, attraverso diverse attività di promozione di iniziative, tutte volte alla valorizzazione e allo sviluppo socio- culturale delle comunità locali. In questo contesto, è giunto alla undicesima edizione il bando di concorso per l’assegnazione di borse di studio “Amedeo Iorillo” - iniziativa in memoria del fondatore - finalizzato a premiare tutti gli studenti meritevoli che abbiano conseguito il diploma di scuola media superiore, nonché coloro che hanno meritevolmente conseguito la laurea. Allo stesso modo, per i più piccoli, la Bcc ha avviato, lo scorso anno, in occasione della “Giornata Mondiale del Risparmio”, un’iniziativa rivolta a tutti gli alunni delle classi quinte delle scuole primarie situate nel territorio di competenza della banca. “In considerazione della difficile congiuntura economica, e sempre nel rispetto dei valori della cooperazione, abbiamo voluto realizzare un progetto avente l’obiettivo di educare i giovani a una conoscenza ludico-didattica delle tematiche del risparmio, all’uso consapevole del denaro, non solo come meccanismo di accumulo, ma come fattore di sviluppo ambientale e di progresso economico, nel rispetto della partecipazione e della solidarietà” commenta il presidente Maria Rosaria Di Paola. Non da meno, la banca svol- ge un ruolo di consulenza nei confronti delle micro-imprese presenti sul territorio. “Ogni singola richiesta di nuova imprenditoria viene valutata attentamente - spiega il direttore Granauro -. Se l’azienda è meritevole va sostenuta. Viene dato credito al singolo imprenditore che apre il negozietto così come ad aziende di maggiori dimensioni”. In particolare, la Bcc promuove un “pacchetto commercianti”, costituito da diversi servizi appositamente ideati per chi è titolare di un negozio, oltre che da finanziamenti agevolati.Allo stesso modo, la “formula agricoltori” è pensata per chi è già titolare di un’azienda agricola o per chi vuole intraprendere questo tipo di attività. “Infine, sul fronte dei privati, abbiamo aderito a tutte le convenzioni proposte dall’Abi conclude il presidente Di Paola - dal ‘Fondo Nuovi Nati’ finalizzato a fornire dei piccoli prestiti a tutte le famiglie che entro il 2011 hanno avuto un bambino, alla convenzione Cassa Depositi e Prestiti nata per garantire finanziamenti prima casa a condizioni di favore”. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.bccflumeri.it. Dalle radici, i valori. Eventi Lunedì 10 febbraio 2014 Banche & Finanza 19 20 Banche & Finanza Eventi Lunedì 10 febbraio 2014
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