N.3 september / settembre 2014 MARKETS OPEN UP OPPORTUNITIES N.3 september / settembre 2014 Trimestrale – Poste italiane S.p.A. – sped. A: P: - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1.c.1: CMP Bologna NEW EDITORIAL / EDITORIALE Italy always focused on food safety Italia sempre attenta alla sicurezza alimentare by/di Duccio Caccioni Head of marketing and quality control at Bologna’s Municipal Market / Direttore marketing e qualità del Centro AgroAlimentare di Bologna he new law regarding the processing, packaging and distribution of Freshcut produce in Italy is a milestone. It contains precise standards for the safety and quality of products that have become enormously popular in the domestic market in the last ten years and eliminate a gap in EU regulations, again demonstrating Italian awareness about food quality and safety. It is no accident that Italy has the lowest incidence of food poisoning among advanced economies. By contrast, emergencies are not infrequent in the US due to contamination of ready-to-use products by dangerous strains of Salmonella, Escherichia and Listeria bacteria. Fresh-cut products need good field practices and state-of-the-art processing technology. The trade in Italy has achieved technical mastery thanks in part to the efforts of high-tech line manufacturers who export throughout the world. The act is also notable for making eco-compatible packaging compulsory, bringing Italy into line with other developed countries. Marketing experts see many fresh-cut products as mature. Nearly 65% are now sold under private label. So the act moves the bar higher for the big chains and their co-packers. Relations between the two can often be contentious because of profit margins. Yet the new legislation is no substitute for common sense: cooperation between them will always be important for convenience foods need innovation and technological upgrading to meet consumer demands and market growth. T a legge sulla preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di IV gamma emanato dal governo italiano è un passo importante per il comparto. La normativa contiene disposizioni precise sulla sicurezza e la qualità di questi prodotti, che negli ultimi anni hanno avuto una larga diffusione in Italia e colma un vuoto nei regolamenti europei, sottolineando una volta di più la grande sensibilità degli italiani verso qualità e sicurezza alimentare. Non a caso l’Italia, tra i paesi sviluppati, è uno di quelli con il minor numero di intossicazioni alimentari. Oltre alle buone pratiche di produzione in campo, per i prodotti di IV gamma è necessario disporre di sofisticate tecnologie di lavaggio, taglio e confezionamento. Anche in questo l’Italia è all’avanguardia, grazie ad aziende leader nella produzione di macchinari tecnologicamente avanzati, che esportano in tutto il mondo. Un altro aspetto della legge riguarda l’obbligo dell’impiego di imballaggi eco-compatibili: qui l’Italia si allinea a una pratica già in voga nei paesi più sviluppati. I prodotti di IV gamma sono ormai di uso comune e perciò sono considerati in alcuni casi maturi dal punto di vista del marketing. Circa il 65% viene venduto dalle private label. Una normativa di carattere qualitativo mette allora dei paletti ben precisi nei rapporti fra le catene distributive e i copacker. Rapporti che spesso possono diventare tesi a ragione di conflitti sui margini economici. La legge però non deve supplire il buon senso: la cooperazione fra produttori e distributori al dettaglio rimane importante, perché per i prodotti convenience l’innovazione e l’aggiornamento tecnologico sono aspetti di fondamentale importanza per la soddisfazione delle sempre nuove esigenze del consumatore e quindi per lo sviluppo del mercato. L Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 3 www.freshpointmagazine.com FreshPoint @FreshPointItaly Year XVII - Issue N° 3 - settembre 2014 shopping at: www.edagricole.it Anno XVII - n° 3 - settembre 2014 shopping su: www.edagricole.it Executive editor/Direttore responsabile: Ivo Alfonso Nardella Contributors to this issue/Collaboratori: Duccio Caccioni, Mario Schiano Lo Moriello, Silvia Zucconi, Paolo Battistel, R. Manzini, R. Accorsi, M. Bortolini, F. Tampieri, F. Garbellini, F. Evangelisti, Carlo Bridi, Manuela Soressi, Simone Martarello, Daniela Utili, Davide Bernieri, Jessika Pini English version/Versione inglese: David Verzoni Russian version/Versione russa: Zhanna Antipova Editorial desk/Segreteria di redazione: Tel. +39 051/6575.847 Fax: +39 051/6575.856 Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 - Bologna redazione.edagricole@newbusinessmedia.it Graphic design and impagination/Progetto grafico e impaginazione: Lizart comunicazione visiva - Bologna Owner and publisher/Proprietario ed editore: New Business Media srl SUMMARY SOMMARIO 1 EDITORIAL / EDITORIALE Italy always focused on food safety Italia sempre attenta alla sicurezza alimentare Duccio Caccioni 4 DOSSIER RUSSIA Россия – рынок, нуждающийся в поддержке Russia, minding a market Russia, un mercato da tutelare by / di Mario Schiano lo Moriello 14 Head office/Sede legale: Via Eritrea, 21 20157 - Milano Editorial offices/Sede operativa: Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 - Bologna Advertising/Ufficio pubblicità: Tel. +39 051/6575.822 Fax: +39 051/6575.853 - pubblicità.agroindustria@newbusinessmedia.it Printed by/Stampa: Faenza Industrie Grafiche - Faenza (Ra) Customer service/Servizio clienti: servizioclienti.periodici@newbusinessmedia.it Tel: +39 02/3909.0440 - Fax: +39 02/3909.0335 Yearly subscription/Abbonamento annuo: €72.00 Priority annual foreign subscription/ Abbonamento estero annuo prioritaria: €119.00 Back issues (available for preceding six months)/ Arretrati (Disponibili i 6 mesi precedenti): €14.40 each Bank account in the name of/Bonifico bancario intestato a: Tecniche Nuove Spa, IBAN IT02 F055 8401 7130 0000 0019 323 Subscriptions will start with the next available issue/ L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile Registration with Tribunale of Bologna/ Registrazione Tribunale di Bologna no. 6776 del 04/03/1998 - ROC “Poste italiane Spa - sped. A.P. - DL 353/2003 - conv. L 46/2004, art. 1 c.1: DCB Milano” - ROC no. 6553 del 10 dicembre 2001- ISSN 1827-577X Associated to/Associato a: Liability: All rights riserved. The reproduction of any illustrations and of articles published in the magazine, as well as any translations thereof, are prohibited unless by prior permission of the Publisher. Typescripts and illustrations submitted to the editorial staff shall not be returned, even if not published, and the Publisher shall not be held liable for any such items that are one-of-a-kind. The Publisher shall not be held liable for any errors of content in published articles, nor for any errors arising in the course of their reproduction in the magazine. Responsabilità: la riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro traduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazine della Casa Editrice. 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Экономика на спаде, но фрукты в спросе Consumption braking, fruit accelerating Consumi a rilento: la frutta accelera by / di Silvia Zucconi 18 Москва делает ставку на аграрный сектор Moscow, more muscle in agriculture Mosca punta forte sull'agricoltura by / di Paolo Battistel 24 Бизнес на World Food Moscow WorldFood Moscow: the business is here WorldFood Moscow: il business è qui 52 BIG RETAIL / GDO Big retails, the future is for small Gdo, il futuro è dei piccoli by / di Simone Martarello 56 Produce shoppers turn back to bulk Spesa, per l’ortofrutta si torna allo sfuso by / di Daniela Utili 60 28 CONSUMPTION / CONSUMI Organic riding high Biologico senza freni by / di Duccio Caccioni 32 Fresh is served Il fresco è servito by / di Davide Bernieri 664 Fruit and vegetable sales keep sliding Frutta e verdura, vendite ancora giù As showcases o cases aspa asparagus agus and radicchio Una vetrina per asparagi e radicchio by / di Davide Bernieri by / di Duccio Caccioni 36 MARKETS / MERCATI Cool chain under x-ray Catena del freddo ai raggi X by / di R. Manzini, R. Accorsi, M. Bortolini, F. Tampieri, F. Garbellini, F. Evangelisti, M. Gamberi, S. Soli 68 Italy acts on Fresh-cut L’Italia ha una legge sulla IV Gamma by / di Jessika Pini 41 CROPS / PRODUZIONI Apple, Trentino a leader in world Mele, dal Trentino alla conquista del mondo 72 Organics, a winning hand Biologico, la carta è vincente by / di Daniela Utili by / di Carlo Bridi Kiwi, Italy’s gold Kiwi, l'oro italiano Cibus Tec - Food Pack 2014 fully booked Cibus Tec - Food pack 2014 ha già fatto il pieno by / di Manuela Soressi by / di Duccio Caccioni 76 48 Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 4 DOS DOSSIER OSS SSIE SS IER ER E RR RUS RUSSIA USSIA US USS SIA SIA A Россия – рынок, нуждающийся в поддержке Russia, minding a market Russia, un mercato da tutelare by / di Mario Schiano lo Moriello - Ismea Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 DOSSIER RUSSIA Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 5 6 DOSSIER RUSSIA RUSSIAN PRODUCE IMPORTS (1,000 TONS) IMPORTAZIONI DI ORTOFRUTTA DELLA RUSSIA (1.000 TONNELLATE) RUSSIAN PRODUCE IMPORTS (€ MILLION) IMPORTAZIONI DI ORTOFRUTTA DELLA RUSSIA (MILIONI DI EURO) 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 5.000 7.000 4.500 6.000 4.000 5.000 3.500 3.000 4.000 2.500 3.000 2.000 1.500 2.000 1.000 1.000 0 0 Vegetables/Ortaggi Fruit and citrus/Frutta e agrumi краинский кризис и как следствие напряженность между Россией и Европейским сообществом могут повлиять на коммерческие отношения между этими странами. Россия является основным поставщиком газа метана в Европу, и с другой стороны одним из самых важных рынков сбыта фруктов и овощей: в 2013 году 28 стран членов ЕС экспортировали в Россию примерно 2.6 миллионов тонн свежих фруктов и овощей на сумму более чем 2 миллиарда евро. Россия стоит на пятом месте в мире по количеству импортируемых в страну фруктов и овощей, после Америки, Германии, Англии и Нидерландов. Согласно данным таможенных служб за период 2013 года импорт Россией составил 6.1 миллион тонн фруктов и цитрусовых и 2.8 миллиона тонн овощей на сумму примерно 6.8 миллиардов евро (см. Рис. 1 и 2). Помидоры и бананы – вот основные импортируемые продукты Основными сельскохозяйственными продуктами, которые импортирует Россия, являются помидоры (791 млн евро), бананы (740 млн евро) и мелкие цитрусовые такие как мандарины, клементины и их разновидности (600 млн евро). Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Vegetables/Ortaggi Fruit and citrus/Frutta e agrumi he deepening of the crisis in Ukraine and its attendant tensions between Russia and the European Union could lead to serious repercussions on trade. While on the one hand Moscow is the EU’s biggest natural gas supplier, it constitutes on the other a key market for EU produce exports. Indeed, the 28 EU member states despatched nearly 2.6 million tons of produce to Russia in 2013, a spending spree totalling more than €2 billion. Russia is the world’s fifth-ranking importer of produce behind the US, Germany, the UK and the Netherlands. According to 2013 Customs figures, the country imported 6.1 million tons of fruit and citrus and 2.8 million tons of vegetables, with the overall bill coming to nearly €6.8 billion (figs. 1 and 2). T Tomato and banana top the charts Russia’s leading produce imports are tomato at €791 million, banana at €740 million, and small citrus like tangerine and mandarin at €600 million. These three categories combine to account for nearly a third, or 31%, of Russia’s produce imports. Behind these three in the top seven are apple, orange, pear, peach and nectarine (fig. 5). A look at these imports from 2009 to 2013 shows that volumes, ave- FRUIT AND CITRUS SUPPLIERS IN 2013 (% BY VALUE) RUSSIA I PRINCIPALI FORNITORI DI FRUTTA E AGRUMI NEL 2013 (% IN VALORE) 4% 4% 4% South Africa Sudafrica Egypt Egitto Marocco Marocco 4% 4% Argentina Argentina United States Stati Uniti 5% China Cina 6% Spain Spagna 32% Others Altri 8% Poland Polonia 14% 15% Turkey Turchia Ecuador Ecuador acuirsi della crisi ucraina e le conseguenti tensioni tra Russia e Unione europea potrebbero avere serie ripercussioni negli scambi commerciali. Se da un lato Mosca è il principale fornitore di gas metano per l’Ue, dall’altro costituisce un importante mercato di sbocco per i prodotti ortofrutticoli: nel 2013 i 28 Paesi Ue hanno esportato verso la federazione circa 2,6 milioni di tonnellate di ortofrutta, per un valore che ha superato i due miliardi di euro. La Russia è al quinto posto tra gli importatori mondiali di prodotti ortofrutticoli, alle spalle di Usa, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. Secondo i dati delle dogane, nel 2013 sono state importate 6,1 milioni di tonnellate di frutta e agrumi e 2,8 milioni di tonnellate di ortaggi, con un esborso economico di circa 6,8 miliardi di euro (fig. 1 e 2). L’ Pomodori e banane in testa I principali prodotti ortofrutticoli importati dalla Russia sono pomodori (791 milioni di euro), banane (740 milioni) e piccoli agrumi, ossia clementine, mandarini e simili (600 milioni). Questi prodotti coprono circa un terzo della spesa complessiva per le importazioni di ortofrutticoli della Russia (31%). Nella lista dei primi sette prodotti più importati, alle spalle di pomodori, banane e piccoli 8 DOSSIER RUSSIA Эти 3 продукта составляют 1/3 всех импортируемых Россией плодовощных продуктов (31%). В списке семи основных продуктов после помидор, банан и мандарин следуют : яблоки, апельсины, груши, персики и нектарины (см.рис.5). На графике рисунка номер 5 сравниваются годы 2009 и 2013 по количеству ввезенных в Россию фруктов и овощей. В особенности вырос импорт помидор с 687 тыс. тонн до 798 тыс.тонн (+16%). Объем закупок в денежном отношении вырос на 70%, чему поспособствовало увеличение средних закупочных цен на 46%. Бананы занимают второе место в списке ввозимых Россией фруктов. За период с 2009 по 2013 годы объем закупок банан увеличился на 342 тыс тонн (+35%), средняя цена выросла на 21%. Стоит отметить также рост закупок мелких цитрусовых с 525 тыс тонн до 831 тыс тонн (+58%), средняя цена выросла на 23%. Импорт яблок увеличился с 1.089.000 до 1.279.000 тонн (+17%), рост цены составил +24%. Импорт апельсин увеличился на 15%, средняя цена увеличилась на 11%. А также рост импорта груш замечен на уровне + 15%, рост цены составил +29%. Импорт персиков и нектарин вырос на 38% несмотря на очень высокий рост цены почти на 81%. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 rage prices and the accompanying bills all rose significantly. Tomato went from 687 to 798 thousand tons, up 16%. Up too are the bill, by 70%, and the average price, up a hefty 46%. Banana, Russia’s second-leading produce import, also rose by 342 thousand tons, or 35%, and the average price by 21%. Noteworthy too is the increase in citrus from 525 to 831 thousand tons, or 58%, along with its 23% rise in average price. Apple strode from 1,089,000 to 1,279,000 tons, up 17%, with the average price up 24%. Orange rose 15% by volume and 11% in average price, pear up 15% by volume and 29% in average price, and peach and nectarine rose a ‘mere’ 38% despite an 81% leap in average price. Global trade To ensure a supply of produce at once year-round and complete in assortment, Moscow has established trade ties with a hundred countries on all continents. Relations are particularly strong in Asia, China at the top, followed by Iran, Pakistan, the Philippines and Israel. Europe is another key trade bloc. Russia’s major partners here are Turkey, Lithuania, Poland and Spain. Important RUSSIA’S MAIN SUPPLIERS OF VEGETABLESAND TUBERS IN 2013 (% BY VALUE) RUSSIA I PRINCIPALI FORNITORI DI ORTAGGI E TUBERI NEL 2013 (% IN VALORE) 4% Egypt Egitto 3% Azerbaijan Azerbaijan 15% Others Altri 4% 20% Marocco Marocco Turkey Turchia 4% Iran Iran 8% Spain Spagna 14% 9% Israel Israele China Cina 9% 10% Poland Polonia Netherlands Paesi Bassi agrumi, si piazzano mele, arance, pere, pesche e nettarine (fig. 5). Relativamente a questi prodotti, il confronto tra le importazioni del 2009 e quelle del 2013 evidenzia come siano cresciute le quantità, i prezzi medi e la spesa. In particolare, le importazioni di pomodori sono cresciute da 687 a 798mila tonnellate (+16%). La spesa è aumentata del 70%, trainata dall’aumento del prezzo medio del 46%. Le banane sono il secondo prodotto più importato dai russi. Tra il 2009 e il 2013, gli ordini sono cresciuti di 342mila tonnellate (+35%) e il prezzo medio del 21%. Notevole anche l’incremento delle importazioni di piccoli agrumi da 525 a 831mila tonnellate (+58%), il cui prezzo medio è salito del 23%. Le importazioni di mele sono balzate da 1.089.000 a 1.279.000 tonnellate (+17%) il prezzo ha fatto registrare un +24%. Gli acquisti di arance della Russia sono cresciuti del 15% in volume e il prezzo medio è aumentato dell’11%. Bene anche le pere: +15% a volume, con prezzi in salita del 29%. Da sottolineare come le importazioni di pesche e nettarine, siano aumentate del 38%, nonostante una vera e propria impennata del prezzo medio: +81%. Un mercato globale Allo scopo di garantire un approvvigionamento di ortofrutta con- 10 DOSSIER RUSSIA RUSSIA: THE TOP SEVEN PRODUCE IMPORTS (BILL IN € MILLION) RUSSIA: I SETTE PRODOTTI PIÙ IMPORTATI (SPESA IN MILIONI DI EURO) 465 Tomatoes Pomodori 791 452 Bananas Banane 740 308 Small citrus Piccoli agrumi 600 392 Apples Mele 537 278 Oranges Arance 356 190 Pears Pere Source: data from various sources reworked by the author Fonte: elaborazioni dell’autore su dati di varie fonti Peaches Pesche Глобальные коммерческие связи С целью беспрерывного снабжения своих граждан свежей плодоовощной продукцией в течение всего года, Россия заключила коммерческие отношения с более, чем 100 странами , экспортерами этой продукции. Особенно интенсивны коммерческие связи с азиатскими странами, прежде всего с Китаем, а также с Ираном, Пакистаном, Филлиппинами и Израилем. Европа тоже является важным коммерческим партнером России. В особенности Турция, Литва, Польша и Испания. А также и африканский континент является немаловажным коммерческим партнером России (Марокко, Египет, Южная Африка), и южная Америка (Эквадор и Аргентина). Что касается Европы, то здесь надо отметить, что Литва играет важную роль в коммерческих связях между Россией и остальной Европой, являясь своего рода логистической платформой. В 2013 году импорт через Литву в сторону России достиг 650 млн евро, что составляет примерно одну треть прямого импорта из Европы. Участие Литвы в коммерческом обмене между Европой и Россией выросло с 20% в 2009 году до 32% в 2013 году. Польша тоже является важным партнером России в этом секторе. За 2013 год Польша экспортировала в Россию фруктов и овощей на сумму 512 млн евро, что составляет 25% от всего 282 94 235 partners are also in Africa, led by Morocco, Egypt and South Africa, and in South America with Ecuador and Argentina. A closer look at the EU trade zone shows a new wrinkle in the trade pattern Lithuania has now begun to play a very particular, and active, role in that it serves as a kind of staging area for Russian logistics. In effect, Russian imports from Lithuania amounted to some €650 million in 2013, accounting for nearly a third of all imports from the 28-member European Union. THus Lithuania’s relative market share of exports to Russia rose, unsurprisingly, from 20% in 2009 to 32% by 2013. Poland too is a pre-eminent commercial partner. Warsaw exported €512 million worth of produce to Russia in 2013, or 25% of the EU’s overall share. Here, once again, we see a share rise from 19% in 2009 to 25% by 2013. Poland is followed on the list by Spain, which registered a rise in its market share from 7% to 11% over the tinuo nell’arco nell’arc dell’anno e punto di vista delcompleto dal pu Mosca intrattiene la gamma, M scambi commerciali con co centinaio di paesi di un centi tutti i continenti. Partic colarmente colarme intensi sono con i paesi gli scambi sca asiatici, asiat Cina su tutti, ma anche Iran, Pakistan, Filippine e kista Israele. Isra L’Europa rappresenL’Eu un’altra importanta un te aarea di scambio. In particolare Turp chia, Lituania, Polonia e Lit Spagna ssono i principali partner ddella Russia. Altre importanti importa aree di approvvigionamento sono provvig l’Africa (Marocco, Egitto e Rep. Sudafricana) e il Sud America (Ecuador e Argentina). Per quanto riguarda i partner dell’Unione europea, la Lituania svolge un ruolo molto particolare, rappresentando una sorta di piattaforma logistica della Russia. Nel 2013 le importazioni russe dalla Lituania ammontavano a circa 650 milioni di euro, ossia quasi un terzo di quelle dell’Ue a 28. Il peso relativo della Lituania è cresciuto dal 20% del 2009 al 32% del 2013. Anche la Polonia costituisce un partner privilegiato. Nel 2013, Varsavia ha esportato ortofrutta per 512 milioni di euro: il 25% dell'export complessivo dell’Ue a 28. Anche in questo caso, si è passati dal 19% del 2009 al 25% del 2013. Alle spalle della Polonia si piazza la Spagna, con un incremento della quota di mercato nel periodo in esame dal 7% all’11% delle esportazioni Ue verso la Russia. Questi tre paesi rappresentano in valore il 69% delle esportazioni del Vecchio continente verso la Russia. Progressi delle performance esortative sono stati realizzati anche dalla Grecia, che, nonostante non muova grandi volumi, tra 2009 e 2013 ha addirittura raddoppiato la sua quota, passando dal 3 al 6%. Di contro, si è ridimensionato il ruolo di Belgio e Paesi Bassi che in precedenza svolgevano il ruolo di redistribuzione ora svolto da Lituania e Polonia. Si pensi che nel 2004 l’Olanda realizzava il 37% delle esportazioni Ue verso Mosca e che questa quota è scesa al 26% nel 2009 e addirittura al 7% nel 2013. In calo anche la fetta di torta dell’Italia, scesa dal 5,1% del 2009 al 3,6% del 2013. Trend simili si riscontrano anche per Germania e Francia. FIERE PARMA DOSSIER RUSSIA объема товарооборота Европы с Россией. В случае с Польшей тоже увеличился товарооборот с 19 до 25%. За Польшей следует Испания, товароборот которой в этом секторе с Россией увеличился за исследуемый период с 7 до 11% от всего европейского объема. Эти 3 страны вместе взятые имеют долю в экспорте в Россию из всей Европы 69%. Греция тоже сделала большие прогрессы по поставкам свежих фруктов и овощей в Россию: с 2009 по 2013 год объем увеличился в 2 раза, от трех до шести процентов от всего европейского объема. А вот доля Бельгии и Нидерландов, которые в свое время тоже являлись логистическими платформами для дистрибьюции фруктов и овощей в Россию, наоборот снизилась. Например в 2004 году на Голландию приходилось 37% всех европейских поставок в Россию, в 2009 году эта доля снизилась до 26%, а в 2013 году – до 7%. В процессе снижения также и доля Италии, в период с 2009 года по 2013 год она снизилась с 5.1% до 3.6%. Примерно такая же ситуация с Германией и Францией. same period. These three countries accounted for a combined 69% of EU export receipts to Russia during the period in question. There is one perfrormer who stands out above all the others and that is Greece: the country doubled its export share to Russia from 3 al 6% from 2009 to 2013. By contrast, the roles of Belgium and Holland, which once handled the reexporting that has now been taken over by Lithuania and Poland, have been notably pared down. Suffice it to note that Holland, which held 37% of total EU market share for exports to Russia in 2004, watched that figure sag to 26% by 2009 and then plunge in free fall to a mere 7% by 2013. The same downward trend is also evident for Italy, which saw its share slide from 5.1% in 2009 to 3.6% by 2013. Germany and France also posted a similar trend in the time frame under discussion. 14 DOSSIER RUSSIA Экономика на спаде но фрукты в спросе Spending braking fruit accelerating Consumi a rilento la frutta accelera by / di Silvia Zucconi - Nomisma кономика России находится в стадии снижения по сравнению с тремя годами раньше, когда был зафиксирован рост 4.3%. Эта тенденция отражается и на поведении потребителей: индекс доверия продолжает снижаться, что ведет к снижению уровня потребления. 65% покупателей считают, что данный момент не самый лучший для траты денег, а 34% опрошенных говорят о том, что концентрируют свое внимание на сохранении собственных сбережений более, чем когда либо. На фоне этого общего климата замедления потребления есть и секторы, которые продолжают расти. Например в секторе фруктов и овощей наблюдается следующая тенденция - продажи растут по двум причинам: с одной стороны стремление граждан к более здоровому образу жизни, а с другой стороны расширяется тенденция к предпочтению свежих фруктов и овощей, которые постепенно все больше вытесняют консервированные. Этой тенденции способствует и рост объема импорта из разных странпроизводителей. Все о яблоках, мандаринах и бананах Самыми популярными среди российских потребителей являются 5 видов фруктов, которые покрывают 74% Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 DOSSIER RUSSIA ussia’s economy is somewhat sluggish if compared to three years ago, a time when it was humming along at a 4.3% growth rate. It’s a trend that’s evident even when we look at how consumers are spending their money. The index of consumer confidence is declining, a fact that is translating into more caution, more thrifty shopping habits. A survey shows that some 65% of consumers feel this is not a good time to decide what to spend their money on and 34% say they are now more inclined to save it rather than spend it. Yet, despite this overall wait-and-see picture, there are still certain items that consumers are more than willing to spend for. And fruit appears to be one of them. Fruit sales keep rising because there is a more general tendency to lead healthy life styles and because Russian consumers are gradually turning away from tinned items and want more fresh fruit for their money, a trend that is being boosted by the greater variety on offer that importers keep supplying throughout the year. R It’s mostly about apples, tangerines and bananas There are 5 fruit categories that, when combined, accounted for some 74% of Russia’s 2013 fruit sales. Apple economia della Russia è in fase calante rispetto a tre anni fa, in cui vantava una crescita del 4,3%. Questo trend si riflette anche sul comportamento dei consumatori: l’indice di fiducia sta continuando a scendere e questo si trasforma in uno stile di acquisto più cauto. Il 65% dei compratori ritiene che questo non sia un buon momento per le decisioni di spesa tant’è vero che il 34% dichiara di essere più concentrato sul risparmio di denaro rispetto a prima. In questo clima generale di attesa ci sono comunque categorie di consumo che continuano a crescere. È il caso della frutta: le vendite sono in progressiva espansione sia perché c’è una generale tendenza ad adottare stili di vita sani, sia perché i russi privilegiano il consumo di frutta fresca che sta progressivamente sostituendo quella inscatolata, una tendenza favorita dalla maggior varietà disponibile grazie alle importazioni. L’ Quasi tutto su mele, mandarini e banane Il consumo attuale di frutta in Russia fa riferimento di fatto a 5 tipologie, che coprono il 74% delle vendite in quantità registrate nel 2013. I prodotti più popolari sono mele (1,7 milioni di tonnellate pari al 24% del totale delle vendite di frutta); seguono agrumi (18%), banane (16%) uva da tavola (8%) e pere (8%). Per quanto riguarda le mele, i consumatori russi apprezzano soprattutto varietà quali Semerenko, Beliy Naliv, Ranet, Slva Pobeditelya, Royal Gala, Golden Delicious, Red Delicious e Granny Smith. Per le mele, come Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 15 16 DOSSIER RUSSIA Var % Var CAGR 2013-2009 2013-2009 Peaches/Nectarines Pesche/Nettarine Cherries Ciliege Strawberries Pesche Pears/Quinces Pesche Pineapple Pesche Oranges, Tangerines and Mandarins Arance, mandarini Grapes Uva Other fruits Altri frutti Plums/Sloes Pesche Bananas Banane Cranberries/ Blueberries Mirtilli Apples Mele Grapefruit/Pomelo Pompelmo Lemon and Limes Limoni e Lime TOTAL FRUIT TOTALE FRUTTA 43% 9,3% 39% 8,6% 36% 8,1% 32% 7,3% 31% 7,0% 29% 6,6% 28% 6,4% 28% 6,3% 23% 5,4% 18% 4,3% 18% 4,3% 18% 4,1% 7% 1,6% 5% 1,2% 24% 5,5% Source: Data reworked by Euromonitor / Fonte: elaborazione dati Euromonitor Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 всех продаж за период 2013 года. А именно: яблоки (1.7 млн тонн, что составляет 24% от всего объема проданных фруктов), цитрусовые (18%), бананы (16%), виноград (8%) и груши (8%). Что касается яблок, то самыми популярными являются следующие сорта: семеринка, белый налив, ранет, слава победителю, ройал гала, голден делишиус, ред делишиус и гренни смит. Российские потребители предпочитают в первую очередь отечественные сорта яблок (это впрочем касается и всех других фруктов), которые покупают в сезон с августа по ноябрь. Все остальные месяцы года отечественные яблоки почти не предлагаются к продаже по причине прежде всего отсутствия в России технологии их хранения. Поэтому по окончанию отечественного сезона яблоки импортируются прежде всего гипер – и супермаркетами. В гипер- и супермаркетах продаются на сегодняшний день 41.2% всех яблок, ввезенных в Россию (для сравнения: в 2011 году этот процент был на уровне 34.7). Наиболее популярными в России сортами груш являются вильям и ред бартлет. Закупка груш не привязана к какому либо сезону, их покупают круглый год. Рост спроса на персики и черешню Как мы говорили выше, яблоки и груши являются пожалуй самыми популярными видами фруктов в России, но в последние годы наблюдается также рост спроса на другие фрукты. Прежде всего на персики: уровень продаж с 2009 по 2013 год вырос на 43%, рост в год составил примерно 9.3%, это почти в 2 раза больше, чем зарегистрированный рост спроса на другие фрукты (примерно 5.5% в год). Вырос спрос также и на черешню (+81.% в года) и на клубнику (+7.3% в год). Прогнозы на 2014 год тоже позитивные, ожидается рост спроса на 4%. Поэтому российский рынок остается очень важным рынком для Италии, рынком с большим потенциалом, где одним из самых важных критериев при выборе фруктов потребителями все-таки является цена. FRUIT SALES IN RUSSIA: MARKET SHARE IN VOLUME BY TYPE, 2013. RUSSIA I PRINCIPALI FORNITORI DI FRUTTA E AGRUMI NEL 2013 (% IN VALORE) 8% 8% Pears/ Quinces Pere Grapes Uva 26% Other fruit Altri frutti 16% registered the lion’s share at a 24% share, or 1.7 million tons, followed by citrus at 18%, banana at 16%, and both table grape and pear at a share of 8%. The most popular apple varieties among Russian consumers are Semerenko, Beliy Naliv, Ranet, Slva Pobeditelya, Royal Gala, Golden Delicious, Red Delicious and Granny Smith. As with other kinds of fruit, Russian shoppers clearly prefer locally grown apples they can buy in season, a marketing window which stretches from August to November. Yet there is practically no locally grown apple during the rest of the year largely because local growers lack the adequate storage faculties needed to keep supplies in the pipeline. This means that imported apples must take up the slack, and importers make sure they are available for sale at retail year round mainly in super- and hypermarkets. To see how important this sales channel is, all we need do is to look at its expanding market share, which is more often than not to the detriment of municipal markets. In fact, hyper- and supermarkets today account for 41.2% of apple sales by volume, a share that stood at only 34.7% in 2011. Which brings us to pear. While pear is available all year as it has no specific season in Russia, Russian consumers evince a clear preference for Williams and Red Bartlett. Bananas Banane 18% Orange/Tangerins Arance e mandarini 24% Apples Mele per altre tipologie di frutta, gli acquirenti russi hanno una forte preferenza per le mele di produzione locale che preferiscono acquistare in stagione (da agosto a novembre). Durante il resto dell'anno, le mele coltivate localmente sono pressoché assenti principalmente a causa della mancanza di adeguati impianti di stoccaggio dei produttori locali. Negli altri periodi sono quindi le mele importate, disponibili tutto l'anno, a essere acquistate soprattutto in iper e supermercati. L’importanza di tale canale per le mele è testimoniato dalla quota delle vendite sempre crescente (a discapito dei mercati rionali): in iper e super sono vendute oggi il 41,2% delle mele a volume (solo nel 2011 tale quota era pari al 34,7%). Per le pere, Williams e Red Bartlett sono invece le varietà su cui ricadono le preferenze dei russi. Il consumo di pere non è associato con una stagione definita e sono acquistate tutto l'anno. Peach and cherry are strong in demand Although apple and pear are among the favourites of Russian consumers, other kinds of fruit are showing notably strong emerging demand. Peach is the one that heads the list with a 43% rise from 2009 to 2013, for a yearly growth rate of 9.3%, or nearly double the 5.5% rate for fruit in general. Cherry at an 8.1% growth rate and strawberry at 7.3% are also putting in a good performance. The projections for 2014 are also looking up, with sales volumes expected top rise by 4%. Russia is thus a market of big potential and big opportunities for Italy’s produce trade. There is the usual proviso, however: price is the name of the game as it is always the only real determining factor when consumers have to reach into their pockets. Pesche e ciliegie a gonfie vele Nonostante mele e pere siano tra le varietà preferite dal consumatore russo, in termini di tendenze si osserva un incremento elevato soprattutto per le altre tipologie di frutta. Sono le pesche a registrare il maggior incremento delle vendite: +43% tra il 2009 e il 2013, con un tasso di crescita medio annuale del 9,3%, quasi doppio rispetto a quello registrato per la frutta in generale (+5,5%). Ottime performance anche per ciliegie (+8,1% l’anno) e fragole (+7,3%). Le previsioni per il 2014 sono ancora una volta positive (+4% le vendite a volume). Il mercato russo rimane così un mercato ad alto potenziale con grandi opportunità per le produzioni italiane, dove però la vera sfida è il prezzo, che rappresenta quasi sempre il vero e unico criterio di scelta del consumatore. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 18 DOS DOSSIER OSS SSIE SS IER ER E RR RUS RUSSIA USSIA US USS SIA SIA A by / di Paolo Battistel Ceres S.r.l. – Agricultural Consultants Ceres S.r.l. – Società di consulenza in agricoltura President Putin has called on national authorities, lawmakers and business operators to invest in agriculture. / Il presidente Putin ha sollecitato autorità politiche e operatori economici nazionali a investire nell'agricoltura. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 ри четверти национального богатства России зависят от экспорта газа, нефти и других полезных ископаемых, тогда как две трети потребляемых в России фруктов и овощей импортируются страной. Именно поэтому, а также на фоне последних событий между Россией, Украиной и Европой, в Кремле все больше призывают к инвестициям в области сельского хозяйства. Государственные организации и частные инвесторы все больше идут в направлении вкладывания денег в развитие продовольственной независимости, поэтому именно сектор сельского хозяйства в ближайшее десятилетие будет все больше развиваться. Государство в этом глубоко убеждено и поэтому поддерживает этот сектор введением новых благоприятствующих его развитию законов и экономических стимулов. Уровень жизни населения России ,несмотря на ослабление рубля в период 2013/2014 годов, продолжает улучшаться и DOSSIER RUSSIA Москва делает ставку на аграрный сектор Moscow more muscle in agriculture Mosca punta forte sull'agricoltura hile three-quarters of Russia’s national income comes from oil, gas and mineral exports, two-thirds of the fruit and vegetables it consumes come from imports. Thus, given the current political tensions hovering over Moscow and Kiev, as well as the spill-over with the European Union, it’s easy to see why the Kremlin is pushing investments in agriculture. With Russian lawmakers, government authorities and domestic investors striving for greater self-sufficiency in food supply, agriculture is poised to become the industry with the greatest potential for business development over the next decade. And the government is backing it with specific legislation and economic incentives. Despite a notable dampening between late 2013 and early 2014 due to devaluation of the rouble, the Russia’s standard of living keeps improving and the demand for fruit and vegetables of higher quality keeps increasing. Moscow W re quarti della ricchezza nazionale russa dipende dalle esportazioni di gas, petrolio e risorse minerarie, mentre due terzi della frutta e della verdura consumate in Russia arriva dall’estero. Ecco perché, anche a causa delle recenti tensioni politiche tra Mosca, Kiev e l’Europa, il Cremlino sta cominciando a investire sull’agricoltura. Autorità e investitori russi si stanno indirizzando sempre più verso una maggiore autonomia alimentare, per cui il settore agricolo sarà quello con le maggiori potenzialità di sviluppo in Russia nel prossimo decennio. Il governo ne è fortemente convinto, tanto da sostenerlo anche con leggi e incentivi economici specifici. Il tenore di vita della popolazione, nonostante una notevole flessione tra fine 2013 e inizio 2014, causa un’importante svalutazione del rublo, continua a migliorare e così c’è la tendenza a consumare più ortaggi e frutta e di miglior qualità: Mosca rappresenta ben l’8% dell’import mondiale di frutta fresca. Anche per l’Europa, quindi, è un mercato strategico: oggi il 60% T Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 19 20 DOS DOSSIER OSS SSIE SS IER ER R RUS RUSSIA USSIA US USS SIA SIA A Gum Department Store in Moscow’s Red Square; an Italian built 20-hectare tunnel of two-play sheeting in the Caucasus area. The short, prickly, aromatic cucumber is a cash crop in Russia: in winter it can command 120-160 roubles a kilo (€3-4/kg) for farmers. I magazzini Gum nella Piazza Rossa a Mosca; una serra di 20 ettari in doppio film, di costruzione italiana, nel Caucaso e il cetriolo aromatico corto spinoso che in Russia è una coltura da reddito: in inverno può arrivare a 120-160 Rubli/kg per il produttore (3-4 €/kg). в связи с этим растет тенденция не просто к увеличению объемов потребления фруктов и овощей, но и к стремлению потреблять сельскохозяйственную продукцию лучшего качества. Россия потребляет 8% от всего импорта фруктов в мире. Для Европы этот рынок остается стратегически очень важным: сегодня примерно 60% всех импортируемых Россией свежих фруктов и овощей приходятся на долю Китая, Турции, но также и из южной Европы (Испании, Франции, Италии). Цель – яблоки. По данным статистики в России употребляют меньше фруктов и овощей на душу населения, чем в Европе (45 кг в год на душу населения), самым употребляемым и импортируемым в наибольшем количестве фруктом остается тем не менее яблоко. Яблоки растут и на юге России и в Казахстане например, климатические условия позволяют выращивать их в южных широтах. Соответствующие структуры российского государства различными методами стимулируют инвестиции в этот сектор, всячески субсидируя его. В Краснодарском крае, на Поволжье, а также в кавказских республиках посадили новые и современные яблочные сады (некоторые достигают размеров 150-300 гектар). Некоторые инвесторы дабы обеспечить себя всем необходимым на месте уже начали довольно эффективную питомническую деятельность по прививанию растений, а также по приобретению таких необходимых для питомников средств как цементные столбы, стальные проводы, системы орошения и т.д. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Через 10 лет в авангарде тепличного хозяйства. Как известно, климат в России зимой холодный, даже в южных районах иногда температура понижается до -20 градусов, поэтому в России ориентируются на создание теплиц отапливаемых и высоко технологических. Сейчас в России имеются примерно 1800-2000 гектар теплиц, половине из которых более 30 лет, и еще есть теплицы семейного хозяйства на дачных участках, и все это для населения в почти 147 миллионов человек. Наиболее популярные культуры это – помидоры (80% приходится на сорт биф, 160-220 грамм каждый) и огурцы (80% сорта «короткие колючие» от 100 до 120 грамм весом каждый). За последние годы ассортимент прилавков супермаркетов расширился присутствием помидоров черри и готовых к употреблению Growing Dutch-type cucumber during the winter in northern Russia requires artificial lighting. Low gas costs and high retail prices ensure economic sustainability. / Per produrre cetriolo di tipologia olandese in inverno nel Nord della Russia, è necessaria l’illuminazione artificiale. La sostenibilità economica è garantita dal basso costo del gas e dagli alti prezzi di vendita. DOSSIER RUSSIA now accounts for 8% of the world’s fresh fruit imports. So Russia is a strategic market for the EU too. Today it relies for 60% of its produce imports on China, Turkey, neighbouring countries and on Spain, France and Italy in southern Europe. Target: apple Although per-capita produce consumption is only 45 kilos mand in Russia, lower than in the EU, the fruit most in demand g, the and most widely sold is apple. Botanically speaking, he clifact that apple is native to Kazakhstan, means that the mate in southern Russia is ideal for growing the crop.. nThe government is sparing no effort to stimulate inevestment in the apple industry with a variety of meern asures, including a range of subsidies. New, modern re orchards, even some as big as 150-300 hectares, are ey being planted in the Krasnodar area, the Volga valley p and the Caucasus. Some investors have already set up ks, modern local nurseries to supply dwarfing rootstocks, ssary while others have companies providing such necessary on symaterials as concrete trellising, steel wire and irrigation stems for the plantations. Tunnels to the top in 10 years Russia’s has very cold winters, and even in its southern areas the temperature can drop to -20°C. So high-tech heated greenhouse operations are clearly the way to go. A yawning tech gap in Russia’s protected vegetable industry has opened over the years and needs to be closed in a hurry. While the country’s population stands at nearly 147 million, the industry has only 1,800-2,000 covered hectares, with half of these being at least 30 years old and in dire need of repair, and an unknown number of small, very lowAn apple orchard in the Kabardino-Balkaria Republic. Intensive apple growing has expanded into southern Russia these past few years thanks in part to Italian technology and nurseries. / Meleto nella Repubblica Kabardino-Balcaria. Negli ultimi anni nel Sud della Russia si è molto sviluppata la melicoltura intensiva, anche grazie alla tecnologia e alla vivaistica italiana. dell’approvvigionamento di frutta e ortaggi della Russia dipende da Cina, Turchia, paesi confinanti, ma anche dal Sud Europa (Spagna, Francia e Italia). Obiettivo mela Anche se i russi mangiano meno frutta e verdura degli europei (45 Kg pro capite l’anno), il frutto più consumato e importato è in assoluto la mela, che tra l’altro nasce da queste parti, dal punto di vista botanico (in Kazakistan, per la precisione), quindi significa che le condizioni climatiche sono ideali per il suo sviluppo nel sud della Russia. Le autorità russe stanno stimolando in vari modi grandi investimenti in questo settore, con vari tipi di sussidi. Nuovi e moderni meleti, alcuni anche di grande estensione (150-300 ettari) stanno sorgendo sia nell’area di Krasnodar, che nella valle del Volga e nelle repubbliche caucasiche. Alcuni investitori hanno già avviato anche un’efficiente attività vivaistica locale, per auto approvvigionarsi di piante innestate su portainnesti nanizzanti, e di unità produttive per realizzare in loco tutti i materiali necessari all’impianto dei frutteti (pali in cemento, cavi d’acciaio, impianti d’irrigazione, etc.). Tra dieci anni al top con le serre Il clima russo è assai rigido d’inverno: anche nelle regioni meridionali la temperatura può scendere fino a -20°C, quindi è evidente che l’orientamento è quello di realizzare soprattutto serre riscaldate altamente tecnologiche. L’orticoltura protetta russa ha accumulato un gap enorme in questi anni, che va quindi recuperato velocemente: dispone oggi di solo 1.800-2.000 ettari di serre, di cui quasi metà vecchie di almeno 30 anni e in cattivo stato di manutenzione, più una quantità imprecisata di piccoli tunnel familiari in plastica, dalle rese bassissime, per una popolazione di circa 147 milioni di abitanti. Le due colture orticole più importanti sono il pomodoro, per l’80% di tipologia “beef” da circa 160-220 g/frutto, e il cetriolo, per l’80% rappresentato dalla tipologia “corto-spinosa” e molto aromatica, da circa 100-120 g/frutto. Negli ultimi due anni, tuttavia, si sono affacciate sugli scaffali dei supermercati anche molte specialità ad alto valore aggiunto, quali i pomodori cherry da snack o insalate pronte, di provenienza soprattutto olandese e italiana. La presa di coscienza della forte dipendenza dall’estero e le recenti Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 21 22 DOS DOSSIER OSS SSIE SS IER ER E RR RUS RUSSIA USSIA US USS SIA SIA A A wholesale municipal market in St Petersburg. It often stocks a larger assortment than elite stores. A big beef tomato and a modern supermarket in the centre of St Petersburg: produce prices here are 30-50% higher than elsewhere. Mercato cittadino all’ingrosso di San Pietroburgo, spesso ha a disposizione una maggior varietà rispetto ai negozi d'élite. Il pomodoro “beef” di grossa pezzatura e un moderno supermercato nel centro di San Pietroburgo: qui i prezzi dell’ortofrutta sono del 30-50% più alti che altrove. салатов, импортируемых в основном из Голландии или из Италии. Осознание того, что российский рынок пока еще очень зависит от импорта свежей фруктово-овощной продукции, а также последние события на международном политическом уровне, толкают российских предпринимателей инвестировать деньги на расширение местного производства. В России появляется все больше современных теплиц размером от 5 до 50 гектар, оснащенных газовым обогревом и распределением теплой воды. 90% этих теплиц оснащены компьютерным контролем атмосферы, орошения и интегрированной фитосанитарной защиты. В последующие 10-15 лет Россия станет лидером тепличного хозяйства в мире. Рост спроса на биопродукты В России растет также спрос на биопродукты. Предложение локальных био родуктов почти отсутствует, поэтому спрос на импорт биопродуктов в ближайшие годы может вырасти до 10% от всего импорта фруктов и овощей. Что касается этикетирования биопродуктов, то оно пока на уровне «автосертификации», поэтому государственные органы занимаются сейчас разработкой законов по нормам этикетирования для защиты прав потребителей. Выставка продуктов питания (World Food Moscow ), которая пройдет в Москве уже в 23-й раз, является важным местом для поиска новых поставщиков и для рекламы собственной продукции. Это без сомнения самая главная выставка продуктов питания в России. За последние годы число экспонентов достигло более чем 1600 из 70 стран мира на площади почти 60000 метров квадратных. И эти цифры будут еще расти. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 cropping family-run tunnels well below demand. The biggest vegetable crops are tomato, 80% being the beef type of 160-220 g/fruit, and cucumber, with 80% being the very aromatic ‘short-prickly’ kind of 100-120 g/ fruit. Yet supermarkets have lately begun stocking a number of value-added specialities like cherry and snack tomato and ready-to-eat salads that are mostly imported from Holland and Italy. Awareness of dependence on imports and the recent international political tensions are behind Russia’s drive to boost production. Blocs of tunnels from 5 to 50 hectares are rapidly being installed throughout the country. These structures are built either in glass or with doubly-ply plastic sheeting of high per-unit cubic capacity, are gas-heated and equipped with hot water. About 90% are soilless operations with computer-controlled climate and nutrient inputs and run under integrated pest management. There can be little doubt that world’s premier professional greenhouse farming will be found in Russia within the next 10-15 years. Organics expanding too Organic produce is a growth industry right now as domestic demand is growing at an exponential rate and supply, which is now practically nil, could easily climb to 10% of total produce sales in just a few years. Since ‘voluntary selfcertification’ is still the norm right now, the government’s priority is to enact regulations for clear and specific labelling to protect consumers and encourage their spending. Now in its 23rd year and the main food industry show in DOSSIER RUSSIA tensioni politiche internazionali spingono la produzione locale: stanno rapidamente sorgendo in tutta la Federazione blocchi di serre da 5 a 50 ettari, con strutture in vetro o doppio film di elevata cubatura unitaria, tutte dotate di impianto di riscaldamento a gas e distribuzione ad acqua calda. Al 90% si tratta di colture fuori suolo, con controllo computerizzato di clima e nutrizione e con difesa fitosanitaria integrata: nei prossimi 10-15 anni la serricoltura professionale mondiale sarà sicuramente in Russia. Cresce anche il biologico A hall of World Food Moscow, Russia’s major food industry show. It’s a must for anyone who wants to do business in the Russian market. Un padiglione del World Food Moscow, la principale fiera agroalimentare russa. È un appuntamento irrinunciabile per chi vuole conoscere il mercato russo. Russia, World Food Moscow (Wfm) is definitely the best place to meet the right business operators and promote one’s products. With nearly 60,000 square metres of exhibition space, WFM has welcomed over 1,600 exhibitors from 70 countries in the last few years and is bound to get bigger still. Anche il settore dell’ortofrutta biologica è di grande interesse, in quanto la domanda è in crescita esponenziale, contro un’offerta interna ancora quasi nulla, e potrebbe raggiungere facilmente in pochi anni fino al 10% del totale. Per ora siamo ancora a livello di “autocertificazione volontaria”, per cui l’obiettivo prioritario delle autorità è quello di regolamentare un’etichettatura chiara e specifica, che tuteli e incentivi il consumatore. Il World Food di Mosca (Wfm), giunto alla 23ma edizione, è sicuramente un luogo d’incontro importante per cercare i giusti referenti commerciali e per valorizzare al meglio i propri prodotti: è senza dubbio la principale fiera agroalimentare della Russia. Negli ultimi anni ha visto la presenza di oltre 1.600 espositori, provenienti da 70 paesi, distribuiti su quasi 60.000 metri quadrati di superficie, ed è destinato a crescere. 23 24 DOS DOSSIER OSS SSIE SS IER ER R RUS RUSSIA USSIA USSIA IA A Бизнес на World Food Moscow WorldFood Moscow: the business is here WorldFood Moscow: il business è qui краинский кризис и как следствие напряженность между Россией и Европейским сообществом могут повлиять на коммерческие отношения между этими странами. Россия является основным поставщиком газа метана в Европу, и с другой стороны одним из самых важных рынков сбыта фруктов и овощей: в 2013 году 28 стран членов ЕС экспортировали в Россию примерно 2.6 миллионов тонн свежих фруктов и овощей на сумму более чем 2 миллиарда евро. Россия стоит на пятом месте в мире по количеству им- Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 DOSSIER RUSSIA ome 1,600 businesses from more than 60 countries and regions will gather in the Russian capital from the 15 to 18 September 2014. Focus will shift to the food and beverage industry and the 23rd WorldFood Moscow trade exhibition. Consurfrut, Roveg, Ongkorn Special Foods, Yonatans Farm, AG Ankor and Pink Lady are just a few of the global fruit and vegetable labels that will be exhibiting at the international food and beverage show. WorldFood Moscow is a real must for the fresh produce trade as domestic fresh fruit and vegetable supplies S on 290 aziende provenienti da oltre 40 paesi, frutta e verdura saranno protagoniste alla 22esima edizione del WorldFood Moscow 2014, la fiera internazionale dedicata a cibo e bevande in programma dal 15 al 18 settembre nella capitale russa. Consurfrut, Roveg, Ongkorn Special Foods, Yonatans Fattoria e Pink Lady, sono solo alcuni dei marchi globali che partecipano all’expo moscovita. Un appuntamento ormai irrinunciabile per le imprese del fresco, in quanto questo comparto offre una serie di opportunità per chi vuole fare business, dato che solo una piccola quota del consu- C Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 25 26 DOSSIER RUSSIA портируемых в страну фруктов и овощей, после Америки, Германии, Англии и Нидерландов. Согласно данным таможенных служб за период 2013 года импорт Россией составил 6.1 миллион тонн фруктов и цитрусовых и 2.8 миллиона тонн овощей на сумму примерно 6.8 миллиардов евро (см. Рис. 1 и 2). Помидоры и бананы – вот основные импортируемые продукты Основными сельскохозяйственными продуктами, которые импортирует Россия, являются помидоры (791 млн евро), бананы (740 млн евро) и мелкие цитрусовые такие как мандарины, клементины и их разновидности (600 млн евро). Эти 3 продукта составляют 1/3 всех импортируемых Россией плодовощных продуктов (31%). В списке семи основных продуктов после помидор, банан и мандарин следуют : яблоки, апельсины, груши, персики и нектарины (см.рис.5). На графике рисунка номер 5 сравниваются годы 2009 и 2013 по количеству ввезенных в Россию фруктов и овощей. В особенности вырос импорт помидор с 687 тыс. тонн до 798 тыс.тонн (+16%). Объем закупок в денежном отношении вырос на 70%, чему поспособствовало увеличение средних закупочных цен на 46%. Бананы занимают второе место в списке ввозимых Россией фруктов. За период с 2009 по 2013 годы объем закупок банан увеличился на 342 тыс тонн (+35%), средняя цена выросла на 21%. Стоит отметить также рост закупок мелких цитрусовых с 525 тыс тонн до 831 тыс тонн (+58%), средняя цена Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Business operators involved in B2B meetings during the show. Operatori impegnati in incontri B2B durante la fiera. выросла на 23%. Импорт яблок увеличился с 1.089.000 до 1.279.000 тонн (+17%), рост цены составил +24%. Импорт апельсин увеличился на 15%, средняя цена увеличилась на 11%. А также рост импорта груш замечен на уровне + 15%, рост цены составил +29%. Импорт персиков и нектарин вырос на 38% несмотря на очень высокий рост цены почти на 81%. Глобальные коммерческие связи С целью беспрерывного снабжения своих граждан свежей плодоовощной продукцией в течение всего года, Россия заключила коммерческие отношения с более, чем 100 странами , экспортерами этой продукции. Особенно интенсивны коммерческие связи с азиатскими странами, прежде всего с Китаем, а также с Ираном, Пакистаном, Филлиппинами и Израилем.А вот доля Бельгии и Нидерландов, которые в свое время тоже являлись логистическими платформами для дистрибьюции фруктов и овощей в Россию, наоборот снизилась. Например в 2004 году на Голландию приходилось 37% всех европейских поставок в Россию, в 2009 году эта доля снизилась до 26%, а в 2013 году – до 7%. В процессе снижения также и доля Италии, в период с 2009 года по 2013 год она снизилась с 5.1% до 3.6%. Примерно такая же ситуация с Германией и Францией. DOSSIER RUSSIA cover only a small share of the Russian market. Almost 300 fruit and vegetable companies exhibit annually, congregating from around 40 countries. mo di frutta e verdura fresca in Russia è coperto dalla produzione nazionale. Un paese in crescita Growth marks the spot Russia’s GDP and income per-capita are strong forces driving the demand for fresh produce. Nor is it just a matter of volume, domestic consumers are now (more than ever) selecting food based on quality, and are wanting to experience new flavours and greater variety in their produce. Russia’s retail sector must cater to the needs of a country with 143 million inhabitants. According to figures released by Russia’s Federal Customs Service, the biggest selling produce imported are tomatoes with 28.6% share by volume, followed by potatoes with 15.3%. Estimates also point to expanding imports of massmarket fruit like apples, bananas and citrus over the coming years. Il prodotto interno lordo e la ricchezza pro capite stanno crescendo, questo fa aumentare le richieste di frutta e verdura fresca. Ma oltre alle quantità, i consumatori russi sono sempre più attenti alla qualità e chiedono nuovi sapori e varietà. Inoltre, si sta sviluppando sempre di più il canale della grande distribuzione moderna, che deve rifornire una popolazione di 143 milioni di abitanti. Secondo il servizio federale delle dogane russo, la più grande quota del mercato ortofrutticolo appartiene ai pomodori, che costituiscono il 28,6% del volume totale delle importazioni, al secondo posto le patate con il 15,3%. Inoltre, si prevede che le spedizioni di frutta per il mercato di massa, come mele, banane e agrumi, potrebbero aumentare nei prossimi anni. A World of opportunities WorldFood Moscow is an annual show and is especially suited to the players of the international produce trade and their business-to-business dealings. The events exhibitors showcase a great range of products and attract a spectrum of supply chain representatives’ from distributors, wholesalers, restaurateurs, retailers and Russian food producers. For visitors, WorldFood Moscow offers a focused platform for sourcing new products from national and international industry players, and for exhibitors the event is a place to estimate demand trends, strike new business deals and develop current commercial relations. One of this year’s debuts will be an area earmarked for promoting food products of the health and wellness sector, the emphasis clearly on organics and the producers and exporters of food and beverages. The idea is to capture Russian interest in health products and promote this trade. The ‘Russian Food Forum’ will take place alongside WorldFood Moscow. This is an opportunity for industry experts to gather, compare notes and discuss the latest developments in Russia’s produce marketplace. Those attending WordlFood Moscow will also be able to meet for direct talks with local representatives of Russia’s big retail chains, producers and suppliers during scheduled meetings at the events Retail Centre. Inaugurated in 1991, WorldFood Moscow is Russia’s oldest and most important produce trade show. This year it is anticipated that over 26,000 top visitors will attend. Una fiera piena di opportunità WorldFood Mosca è una mostra specializzata nel business-to-business per i professionisti del settore ortofrutticolo internazionale. La fiera annuale ospita aziende che propongono una vasta gamma di prodotti e attira tutti i componenti della filiera: dai supermercati leader ai distributori, fino ai grossisti, e poi ristoratori, dettaglianti e società di produzione di cibo russi e degli stati della federazione russa. La mostra offre una piattaforma focalizzata per gli operatori del settore nazionali e internazionali per lanciare nuovi prodotti, valutare la domanda, stringere nuove partnership commerciali e sviluppare rapporti commerciali esistenti. Tra le novità di quest’anno ci sarà un settore dedicato a promuovere l'interesse della Russia per i prodotti alimentari del comparto salute e benessere. Il nuovo settore è dedicato al cibo biologico e ai produttori e fornitori di bevande. Il forum “Cucina russa” si svolgerà in contemporanea alla mostra. Si tratta di una piattaforma in cui gli esperti del settore si riuniscono per condividere le conoscenze e discutere gli ultimi sviluppi nel mercato di frutta e verdura della Russia. I partecipanti al WorldFood Moscow saranno anche in grado di condurre negoziati diretti con i rappresentanti di catene di vendita al dettaglio, con produttori e fornitori russi in occasione degli eventi in programma al Reatail center. Attiva dal 1991, WorldFood Moscow è la più antica e importante manifestazione del settore in Russia. Saranno 1.600 le aziende presenti per presentare i loro prodotti a un pubblico che dovrebbe superare i 26.000 visitatori. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 27 28 CONSUMPTION / CONSUMI Organic riding high Biologico senza freni by / di Duccio Caccioni hat the world-wide organics trade is enjoying robust growth is not news. What is is that supply and demand drive on despite hard times. Organic Monitor estimates world organic acreage has grown four-fold in 15 years, standing now at some 40 million ha against 11 million in 1999. The world market shows the same trend, jumping from US $15.2 billion in 1999 to $63.8 by 2012. T Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 he il settore della produzione biologica nel mondo sia in forte crescita non è una novità. Ma i dati sorprendono comunque: l’incremento dell’offerta e della domanda non accenna a diminuire a dispetto della crisi economica. Secondo le stime di Organic monitor, nel mondo, gli ettari coltivati con metodi biologici si sono quasi quadruplicati in 15 anni: oggi sfiorano i 40 milioni contro gli 11 del 1999. Anche il valore del mercato mondiale del biologico conferma lo stesso trend: dai 15,2 miliardi di dollari del 1999 ai 63,8 del 2012. Il maggior sviluppo si è avuto nei paesi industrializzati, anche se segnali molto positivi arrivano da nazio- C 30 CONSUMPTION / CONSUMI GLOBAL MARKET: DISTRIBUTION OF RETAILS SALES VALUE BY COUNTRY MERCATO GLOBALE: DISTRIBUZIONE DEL VALORE DELLE VENDITE AL DETTAGLIO PER PAESE 8% 14% Germany Germania France Francia 4% Italy Italia 4% 44% Spain Spagna Usa Usa 4% Canada Canda 4% United Kingdom Gran Bretagna 3% 19% Switzerland Svizzera Others Altri Retail sales in million euro/Vendite al dettaglio in milioni di euro Source/Fonte: FiBL - AMI Organic Data Network survey 2014 + 420% 22,6 + 62% growth of world organics sales in 15 years l’incremento del valore del mercato bio in 15 anni billion US organics sales miliardi di euro il valore del bio negli Usa per-capita spending on organics in France l’aumento delle esportazioni di prodotti bio della Francia Most growth has come in advanced economies, although there are encouraging signs in emerging ones like China, Brazil and Russia. The US market is worth €22.6 billion, just shy of 50% of world sales a decade-long expansion due in part to chains like Whole Food. While upper income groups were once the main consumers, sales today run into Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 ni emergenti come Cina, Brasile e Russia. Negli Stati Uniti il mercato dei prodotti biologici ha raggiunto la considerevole cifra di 22,6 miliardi di euro (poco meno del 50% del totale del consumo mondiale). La crescita continua con ritmi notevoli da oltre dieci anni, anche per opera di catene di supermercati specializzate come Whol Food. Se fino a poco tempo fa erano i ceti più abbienti a mangiare bio, oggi il consumo si sta estendendo alla classe media come testimonia la presenza di vasti assortimenti bio anche in alcuni negozi delle insegne più popolari come Walmart. In Europa i maggiori consumatori di biologico sono i tedeschi, con un mercato valutato in circa sette miliardi di euro. Nonostante la produzione interna sia aumentata, la Germania rimane ancora un fortissimo importatore, soprattutto di frutta e ortaggi. Ma negli ultimi tempi le maggiori performance di crescita sono state fatte registrare dalla Francia, dove secondo i dati Agence Bio il mercato è più che raddoppiato a valore negli ultimi sei anni: dai 2 miliardi del 2007 ai 4,5 del 2013. Parigi è autosufficiente per il 75% del biologico che consuma e sta sviluppando le esportazioni, schiz- CONSUMPTION / CONSUMI 31 THE TEN COUNTRIES WITH THE LRGEST MARKETS FOR ORGANIC FOOD (2012) I DIECI PAESI CON I PIÙ GRANDI MERCATI PER GLI ALIMENTI BIOLOGICI (2012) Usa/Usa 22.590 Germany/Geramania 7.040 France/Francia 4.004 Canada/Canada 2.136 UK/Gran Bretagna 1.950 Italy/Italia 1.885 1.520 Switzerland/Svizzera lower groups, as the vast assortment of organics in popular chains like Walmart shows. Europe’s biggest consumer is Germany, a market of some €7 billion. While domestic production has grown, it is still a big importer, especially of fruit and vegetables. Yet the most robust growth is in France, where Agence Bio reports market value more than doubled in seven years from €2 billion in 2007 to €4.5 by 2013. It is 75% self-sufficient in organics and is expanding exports, which jumped 62% in a year from €192 to €309 million. Organics cost most in ‘small and rich’ countries: the Swiss spend €200 a year per capita and Denmark and Luxembourg €150, Lichtenstein €150. Austria (2011)/Austria 1.065 Japan/Giappone 1.000 998 Spain/Spagna 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 Source/Fonte: FiBL - AMI Organic Data Network survey 2014 zate in alto del 62% in un anno: da 192 a 309 milioni a valore. Gli stati dove si spende di più per acquisti bio sono “piccoli e ricchi”: la Svizzera sfiora i 200 euro l’anno a persona, Danimarca e Lussemburgo arrivano a 150 euro, il Lichtenstein a 129. 32 CONSUMPTION / CONSUMI Fruit and vegetable sales keep sliding Frutta e verdura vendite ancora giù by / di Duccio Caccioni roduce is finding fewer Italian consumers. As reported in early June by the CSO Centre for Produce Services at a conference in Bologna, the numbers for fruit and vegetable sales in Italy leave no room for doubt. While the average Italian household consumed 46 kilos of fruit and vegetables yearly at the dawn of the millennium, that figure fell to 323 kilos by 2013, a 30% drop in 13 years. The upshot is fewer apples, peaches, pears, tomatoes and salad greens on Italian tables, but the bill is more or less the same €549 a year in 2000 against €542 in 2013, a rise from €1.20 to €1.70 a kilo. According to the most basic laws of marketing, it’s not surprising if consumption is contracting. P 34% + increase in strawberry sales since 2000 l’aumento degli acquisti di fragole dal 2000 a oggi Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 li italiani sono sempre meno attratti dall’ortofrutta. Non lasciano spazio a interpretazioni dubbie i numeri del rapporto Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli), sui consumi di frutta e verdura in Italia, presentato ai primi di giugno a Bologna. Se a inizio millennio la famiglia italiana tipo consumava 461 kg di prodotti ortofrutticoli l’anno, nel 2013 la quantità è scesa a 323 kg: un calo del 30% in 13 anni. Dunque sempre meno mele, pesche, pere, pomodori e insalata, sulle tavole delle famiglie italiane, nonostante la spesa sia rimasta più o meno la stessa: 549 euro l’anno nel 2000 contro i 542 del 2013. Il che significa che i prezzi sono aumentati da 1,20 a 1,70 euro al chilo. Quindi, secondo le più elementari leggi del marketing, non ci si può meravigliare se il consumo è in contrazione. G Cambiano gli stili di vita L’aumento del prezzo unitario giustifica solo in piccola parte quello che è dovuto a una radicale modifica delle abitudini alimentari degli italiani. Nel secondo dopoguerra il grande scienziato statunitense Ancel Keys scoprì sulle coste del Cilento la dieta mediterranea: una specie di elisir di lunga vita basato sul consumo di frutta e verdura. Oggi le popolazioni del Sud Italia presentano (assieme a quelle di altri paesi dell’Europa mediterranea, Grecia e Malta in testa) i maggiori Body mass index (Indice di massa corporea) dell’Unione europea. Come dire che l’alimentazione mediterranea è diventata sempre più continentale e comprende una gran quantità di cibo spazzatura, alimenti di basso profilo alimentare (dalle merendine ai gelati industriali) che sostituiscono la frutta e la verdura. CONSUMPTION / CONSUMI 30% 58% -26% -30% +50% - decline in Italian household spending for produce since 2000 il calo dei consumi di ortofrutta delle famiglie italiane dal 2000 a oggi big retail market share of produce sales in 2013 against 37% in 2000 la quota di ortofrutta venduta nella gdo nel 2013: nel 2000 era il 37% ¯ decline of apple sales since 2000 il calo dei consumi di mele dal 2000 a oggi decline of pear sales since 2000 il calo dei consumi di pere dal 2000 a oggi increase in fresh-cut vegetable sales since 2000 l’aumento degli acquisti di verdure IV gamma dal 2000 a oggi Changed life-styles Il ruolo dei canali d’acquisto Yet the rise in unit price plays only a bit part in what is due to a radical change in the eating habits of Italians. Along the coasts of Cilento after WW II remowned US scientist Ancel Keys stumbled upon the Mediterranean diet a kind of elixir of longevity in a regime of fruit and vegetables. Today the inhabitants of southern Italy, along with those of Europe’s other Mediterranean countries, exhibit the highest Body Mass index in the European Union, along with Greece and Malta. In short, the Mediterranean diet has become increasingly continental, including a lot of junk food low in dietary profile like snacks and industrial ice cream substituting for fruit and vegetables. Cambiano le condizioni socio-economiche ma anche i canali di acquisto. Se nel 2000 il 37% dei prodotti ortofrutticoli veniva acquistato nella distribuzione moderna, l’anno scorso si è arrivati al 58%, un aumento di venti punti percentuali a discapito soprattutto dell’ambulantato e, in misura minore, dei negozi tradizionali e specializzati. Da notare che la maggior decrescita dei consumi si è avuta nelle regioni meridionali, dove la gdo si è sviluppata di più a partire dal 2000. È quindi tutta colpa delle grandi catene distributive? Sarebbe un’equazione troppo semplice (anche se un legittimo sospetto permane), di certo con i grandi retailer, responsabili oggi della maggior parte della distribuzione ortofrutticola al dettaglio, bisogna confrontarsi per trovare soluzioni al problema. Al convengo Cso era presente Francesco Pugliese, presidente di Adm, (Associazione distribuzione moderna), che ha evidenziato la negatività della pressione promozionale, che finisce Distribution channels As socio-economic conditions change, so too do retail channels. While the big chains sold 37% of all produce Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 33 CONSUMPTION / CONSUMI items in 2000, they rang up 58% last year, a rise of twenty percentage points mostly to the detriment of outdoor vendors and, to a lesser extent, traditional grocery and specialty shops. Worth noting is that most of this decline has occurred in southern regions where the big chains have seen most expansion since 2000. So is all this the fault of big retail? While that would be far too simplistic, even though there may be something to it, the big chains must be brought into the picture to deal with the issue since they handle most of today’s retail produce sales. One of those attending the Cso conference was Francesco Pugliese, President of Adm (Modern Distribution Association). He underscored the negative nature of promotional pressure as it often ends up sapping a product’s value. One response to the lingering consumer-spending crisis might come from quality. For, while it starts in the field, and growers often try very hard to attain it, it must also be maintained, and valuated, on supermarket shelves. 61% + increase in radicchio sales since 2006 l’aumento dei consumi di radicchio dal 2006 a oggi spesso per togliere valore al prodotto. posta all’annosa crisi dei consumi può venire dalla Una risposta qualità, che nasce già dal campo (e spesso i produttori fanno grandi sforzi per ottenerla) ma che deve essere mantenuta (e valorizzata) anche sugli scaffali dei supermercati. Easy riders & hard sells Penalizzati i prodotti “scomodi” Yet quality must also be seen as a response to consumer demand. It’s no accident that, practically speaking, the easiest to use and eat produce shows less of a slide or even higher sales. On the up side since 2000, for example, are tangerine and apricot at 9% and nectarine at 21%. Up too are items that consumers perceive either as health-enhancing like kiwi at 57% or of higher quality like strawberry at 34% and melon at 14%. On the downside, consumers are staying away in droves from less ‘practical’ items. Since 2000, apple, a fruit to be Ma per qualità si deve intendere anche una risposta alle esigenze dei consumatori. Non è un caso che i prodotti a maggiore praticità di uso e consumo segnino cali meno marcati o addirittura crescano: per la frutta le clementine (+9% dal 2000), le albicocche (+9%), le nettarine (+21%). Salgono anche prodotti ai quali viene attribuito un valore salutistico (kiwi +57%) ma soprattutto dove è percepita dai consumatori una maggior qualità: è il caso delle fragole (+34%) e dei meloni (+14%). All’opposto c’è una vera e propria fuga dei consumatori dai frutti meno “pratici”. Come le mele (-26% dal 2000), perché 300 fruit/frutta CONSUMER SPENDING FOR PRODUCE IN ITALY: YEARLY HOUSEHOLD SALES BY QUANTITY I CONSUMI DI FRUTTA E VERDURA IN ITALIA: GLI ACQUISTI ANNUI PER FAMIGLIA IN QUANTITÀ Source: GFK data reworked by CSO Fonte: elaborazioni dati CSO su dati GFK vegetable/verdura 250 200 Kg house-hoòd/kg famiglia 34 150 100 50 - Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 CONSUMPTION / CONSUMI 500.000 PRODUCT AND PROCESS INNOVATION STIMULATES SALES L'INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO STIMOLA GLI ACQUISTI 2000 2006 2013 800.000 700.000 - 32% 2013/00 600.000 - 5% 9% 2013/10 2013/12 500.000 tons/tonnellate - 400.000 300.000 200.000 19% + 100.000 Source: GFK data reworked by CSO Fonte: elaborazioni dati CSO su dati GFK 2013/10 0 total tomatoes/pomodori totali peeled, has fallen 26% and pear 30%, quite a contrast with strawberry. If Italians are supposedly dedicating less and less time to buying, coking and even eating food, vegetables are paying for it most of all. Sales here are down across the board except for fresh-cut items, up 50% since 2000, and ‘high-end’ items like asparagus, up 8%, and radicchio, up 61% since 2006. The Cso numbers also reflect the fact that price appears less of a factor when quality is perceived as falling. Banana is a good case in point. While they cost far less than fifteen years ago because of international deregulation, sales are off 20%. cvv traditional /cvv tradizionali from 2010 to 2013/ dal 2010 al 2013 cvv cherry/cvv ciliegino from 2010 to 2013/ dal 2010 al 2013 richiedono la sbucciatura: o le pere (-30%), mentre le fragole fanno segnare un +34%. Se è vero che gli italiani destinano sempre meno tempo per acquistare, cucinare e addirittura consumare il cibo, a farne le spese sono soprattutto le verdure: qui il calo di consumo è generalizzato e si salvano solo i prodotti della IV gamma (+50% dal 2000) o referenze di “alta gamma” come gli asparagi (+8%), o il radicchio (+61% dal 2006). L’analisi del centro ferrarese fa quindi riflettere sulla minor incidenza del prezzo quando la qualità percepita si abbassa: è il caso delle banane, che costano assai meno rispetto a quindici anni fa (per effetto della deregulation internazionale) eppure hanno fatto registrare una flessione dei consumi del 20%. Innovate for growth News that’s looming on the horizon was pointed out by MEP Paolo De Castro. He reminded the audience that autumn will bring the latest reform of the EU’s CMO for produce under the revisions already outlined in the White Paper. So work must begin immediately on the new regulatory codes for promotional programmes and for organics, areas worth nearly €200 million a year for the Italian produce industry. Promote yet innovate at the same time. And, as Emilia-Romagna Region’s Agricultural Commissioner Tiberio Rabboni noted, the new guidelines for the Rural Development Scheme will give priority to innovation of the supply chain, logistics and youth training. While reversing the trend won’t be easy, now is the time to start. Innovare per crescere Fra le novità all’orizzonte quelle segnalate dall’europarlamentare Paolo De Castro, che ha ricordato che in autunno ci sarà la riforma dell’Ocm ortofrutta con modifiche che fanno riferimento al Libro Bianco: è necessario quindi lavorare da subito al nuovo regolamento sui programmi di promozione e sul biologico, che per le imprese italiane significano circa 200 milioni di euro all’anno. Promuovere, quindi, ma anche innovare. Come ha ricordato l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Tiberio Rabboni, le nuove linee del piano di sviluppo rurale daranno priorità all’innovazione delle filiere, oltre che alla logistica e alla formazione dei giovani. Invertire la tendenza sarà difficile, l'importante è impegnarsi da subito. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 35 36 MARKETS / MERCATI The cool chain under x-ray Catena del freddo ai raggi X a logistica è la disciplina che più di ogni altra attività aziendale gioca un ruolo strategico nel controllare e tutelare la qualità di un frutto fresco o di un ortaggio, specialmente quando questo è costretto a viaggiare alcune migliaia di chilometri dal paese di origine al luogo di consumo. Spesso il consumatore non sa che un frutto consumato fuori stagione può impiegare alcune settimane per viaggiare via nave. Si pensi ad esempio a un grappolo d’uva dal Cile in Italia. Oppure un kiwi raccolto in Romagna può essere destinato al mercato americano dopo un lungo viaggio di 25 giorni. Allo ogistics plays the pre-eminent strategic role in scopo è necessario l’impiego di container refrigerati che ricora company’s managing and protecting the qual- dano “grossi frigoriferi” in grado, almeno sulla carta, di controlity of fresh produce, especially when markets lare temperatura e umidità al loro interno. are thousands Stiamo parlando di proof kilometres away dotti “vivi” il cui stato è from point of origin. molto variabile già all’oConsumers are often rigine in ragione del mounaware that out-ofmento scelto per la racseason fruit may have colta, delle condizioni to travel several weeks climatiche, dei macchinari by ship before reachutilizzati per la raccolta, ing them. A bunch of ecc. Ciò va a influire, unitable grapes from Chile tamente alle condizioni to Italy is one example. di temperatura e umidità Another is kiwi. It may mantenute durante il viagbe picked in Romagna gio, sullo stato di qualità for export to the US, a del prodotto nel luogo di 25-day sea voyage neconsumo. Se poi aggiuncessitating huge cold- A refrigerated container shipment at the port of Valparaiso, Chile. giamo che i container restore containers that, in Carico di un container refrigerato al porto di Val Paraiso, Chile. frigerati non sempre garanby / di Riccardo Manzini, Riccardo Accorsi, Marco Bortolini, Ferdinando Tampieri, Federica Garbellini, Filippo Evangelisti, Department of Industrial Engineering, Bologna University / Dipartimento di ingegneria Industriale dell'Università di Bologna Mauro Gamberi, DTG – Padua University / Dipartimento Dtg - Università di Padova; Stefano Soli, Ciao Srl L Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 L MARKETS / MERCATI Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 37 38 MARKETS / MERCATI Tests show that logistics plays a key role in protecting produce in storage and maintaining its shelf-life I test hanno mostrato come la logistica sia determinante nella conservazione del prodotto Detail of a postharvest kiwi handling line and a fruit undergoing a test for firmness. Particolare di un impianto di movimentazione di kiwi dopo la raccolta e test di durezza effettuato su un frutto. theory, can control inside temperature and moisture levels. Fruit and vegetables are ‘live’ products, a status subject to notable variations even in the field with picking date, weather conditions, any harvesting machinery, and so on. All of this, together with the temperature and moisture during transport, impinges on the quality of the produce at retail. Uncertainty grows stronger if we add the fact that refrigerated containers do not always ensure proper temperature and moisture control. Temperature swings A recent trial on fresh produce logistics run jointly by the Food Supply Chain Center of Bologna University (http:// foodsupplychain.diem.unibo.it/) and several Italian companies provides a precise gauge of this uncertainty. We’ll look at a few findings gleaned from the produce supply chain for kiwi that is exported by a Romagna-based company to North Europe and the US. While the nominal temperature is typically about 0°C, swings recorded under continuous monitoring during a few critical shipments ranged from -5°C to +20°C during loading and unload- Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 tiscono il controllo atteso di temperatura e umidità, l’incertezza cresce ulteriormente. Sbalzi di temperatura Una recente ricerca condotta sulla logistica del fresco dal Food Supply Chain Center dell’Università di Bologna (http:// foodsupplychain.diem.unibo.it/) in collaborazione con alcune aziende produttrici italiane ha misurato con precisione questa incertezza. A scopo esemplificativo riportiamo alcuni risultati ottenuti nella filiera del kiwi distribuito da un’azienda romagnola verso Stati Uniti e nord Europa. La temperatura di targa si attesta tipicamente intorno agli 0°C, ma si possono registrare fluttuazioni pure di -5°C e +20°C durante le attività di carico e scarico, come hanno dimostrato monitoraggi eseguiti in continuo lungo alcuni viaggi particolarmente critici. La tolleranza ammessa nel trasporto, pari a più o meno 2°C, è spesso violata compromettendo lo stato di salute e di maturazione del prodotto, specialmente al suo arrivo a destinazione. Il centro di ricerca che fa capo alla Scuola di Ingegneria e Architettura dell’ateneo bolognese è in grado di monitorare profili di temperatura, umidità e vibrazioni cui è sottoposto un prodotto deperibile. Il centro ha lavorato recentemente con vino, olio d’oliva, cous cous, cioccolato, prodotti da forno, prodotti caseari, frutta e verdura. Al monitoraggio condotto mediante l’impiego di una batteria di datalogger inseriti in posizioni diverse di un container segue la ricostruzione in laboratorio degli stress subiti MARKETS / MERCATI ing. The allowed transport tolerance of more or less 2°C is thus often breached, thereby compromising product integrity and ripening at destination. Affiliated with the University’s Engineering and Architecture School, the centre’s researchers can monitor the temperature, moisture and vibrations affecting perishable produce. They have also recently monitored wine, olive oil, cous cous, chocolate, baked goods, dairy products, fruit and vegetables. Performed using dataloggers positioned in various places within a container, monitoring is followed by reconstructing in laboratory the stresses a shipment undergoes using climate chambers to replicate the logger readings. Monitoring and simulation can even be followed by physical-chemical and sensory testing of the packaging and its contents to verify whether their integrity has been compromised in any way. It is, in effect, a form of pro-active and ex-post traceability as it provides input in formulating guidelines for consumer protection and in making decisions that will have an impact on product quality, food safety, cost efficiency and, not least, environmental sustainability. These decisions can range from the best suited packaging, means of transport air, sea, road the temperature durante il viaggio, mediante l’impiego di camere climatiche in grado di replicare quanto è stato monitorato. Al monitoraggio e alla simulazione possono seguire l’analisi chimico-fisica e sensoriale del packaging e del contenuto, per poter verificare se hanno subito processi di deperimento e/o peggioramento delle proprie prestazioni. In questo senso si può parlare di tracciabilità ex-post e proattiva perché a supporto nella stesura di linee guida a tutela del consumatore finale e di supporto alle decisioni che impattano oltre che sulla qualità del prodotto, sulla sicurezza alimentare, l’efficienza di costo e non da ultimo la sostenibilità ambientale. Queste decisioni possono spaziare dal packaging adottato, alla modalità di trasporto (aerea, via mare, gomma, etc.), passando attraverso i livelli di temperatura e umidità scelti per lo stoccaggio e/o il trasporto della merce. L’esperimento Vediamo ora come è stata eseguita una prova di laboratorio condotta nel centro bolognese con lo scopo di conoscere più da vicino il processo di maturazione di un kiwi lungo il tragitto di un viaggio intercontinentale. A scopo esemplificativo viene illustrata sinteticamente una prova che ha interessato un viaggio della durata di 25 giorni con un container refrigerato. Nell’arco 39 MARKETS / MERCATI 16 °BRIX TREND CONFRONTO GRADI BRIX 15 14 13 The graph shows the °Brix trend with lidded (red curve) and unlidded (green curve) boxes. Il grafico mostra l’andamento nel tempo dei gradi Brix nei trasporti con (curva rossa) e senza copertura (curva verde). °Brix/Gradi Brix 40 12 11 10 9 8 7 6 5 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Measurement/Rilevazioni Lidded packaging Packaging con copertura Lidless packaging Packaging senza copertura It’s interesting to measure upstream of transport the combined effects of (1) mechanical shocks and vibrations, (2) moisture and (3) temperature (3) through the supply chain from field to fork. Bologna University has a special equipment system for closed-loop simulation for measuring these effects so as to propose pro-actively solutions supporting food quality control and safety. Interessante è misurare l’effetto combinato di shock meccanici e vibrazioni (1), umidità (2) e temperatura (3) a valle di un trasporto multimodale lungo la filiera dal campo alla tavola del consumatore. L’Università di Bologna si è dotata di un complesso sistema di simulazione in close-loop, cioè in catena chiusa, utile per misurare tale effetto e proattivamente proporre soluzioni di supporto al controllo della qualità e della sicurezza alimentare. and moisture levels for storage and/or transport. temporale di prova sono stati svolti a intervalli costanti di una settimana due tipi di prove: una prova di durezza e il test di Brix indirizzato alla misura del contenuto di zuccheri. La temperatura impostata all’interno della camera climatica utilizzata era nel range di 0,4 °C per simulare le condizioni ambientali mantenute entro il container. I kiwi sono stati conservati all’interno di differenti configurazioni di imballo per misurare l’effetto del packaging a tutela del prodotto al consumatore. Ad esempio sono state utilizzate cassette di cartone “aperte”, cioè senza copertura, e cassette di cartone chiuse. Per eseguire i test sui campioni di kiwi sotto stress sono stati utilizzati: t un penetrometro manuale per valutare la durezza del frutto, ovvero la resistenza alla penetrazione per compressione; t un rifrattometro per valutare la quantità di zucchero presente nel frutto (valutata in gradi brix). Con l’andamento del tempo ci si aspettava che la durezza del kiwi diminuisse e che aumentasse il contenuto di zucchero. Così è avvenuto. Ma la simulazione ha permesso di misurare gli andamenti con precisione lungo il percorso. L’obiettivo è stabilire linee guida utili a preservare il prodotto in ragione della lunghezza del viaggio, del sistema di packaging utilizzato e di altre condizioni non sempre controllabili ex ante da produttori o distributori. Testing Let’s take a look at lab tests carried out at the Bologna centre so we can get a better grasp of how kiwifruit ripens in a refrigerated container during a 25-day intercontinental sea voyage. Two trials were run at timed intervals over a week: one on fruit firmness and the other on sugar content measured as °Brix. The climate chamber’s temperature was set in a 0.4°C range to simulate the ambient conditions inside the container. The kiwifruits were placed in different kinds of packing, i.e. open, or lidless, cartons and those closed with a lid. The stress tests on kiwi samples employed: tBNBOVBMQFOFUSPNFUFSUPNFBTVSFmSNOFTTJFSFTJTUance to pressure penetration; t B SFGSBDUPNFUFS UP NFBTVSF TVHBS DPOUFOU BT ¡#SJY. While, as expected, firmness diminished and sugar content increased over time, the simulation made it possible to measure these changes precisely as they occurred. The idea is to establish guidelines for product storage in relation to voyage duration, packaging and certain other conditions that are not always verifiable beforehand by the producer or distributor. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 CROPS / PRODUZIONI Apple, Trentino a leader in world Mele, dal Trentino alla conquista del mondo by / di Carlo Bridi he 2014 apple season is nearing its end with fairly good results for Trent’s growers, the area’s biggest cash crop. In the last six years production here has ranged from a minimum of 420,658 tons in 2009 to a maximum of 504,801 in 2012, with a slight 1.9% dip in 2013 on the year. With the crop from South Tyrol, the average yield of the two areas is a million and a half tons against a national production ranging from 1,900,000 to 2,200,000 tons. Increasing in importance too are exports, which now exceed 50% of total sales volumes. Yet the industry is not resting on its laurels. Growers are focusing even more on new varieties and field practices while reducing environmental impact and increasing their organic crop. We’ve asked three of the industry’s major players here for their views: Michele Odorizzi of Melinda, Armando Paoli of the Valli del Trentino producer organisation (PO) and La Trentina CEO Simone Pilati. T a campagna melicola 2014 si avvia alla conclusione con risultati abbastanza soddisfacenti per i produttori del Trentino, dove il comparto mele ha una grande importanza, essendo quello che assicura la maggior produzione lorda vendibile del settore agricolo. Il raccolto negli ultimi sei anni è oscillato fra il minimo di 420.658 tonnellate del 2009, al massimo delle 504.801 del 2012. Nel 2013 si è riscontrato un lieve calo nell’ordine dell’1,9% sull’anno precedente. Mediamente, il Trentino produce assieme all’Alto Adige un milione e mezzo di tonnellate sul totale italiano che va dal milione e 900mila ai 2 milioni e 200mila. L’esportazione sta assumendo un’importanza sempre maggiore con punte che superano il 50% dei volumi totali. Ma il comparto non può restare a guardare, ecco allora che innovazioni varietali e di processi produttivi, una sempre maggior attenzione all’ambiente e alle coltivazioni biologiche sono aspetti su cui tutti i produttori si stanno concentrando. Nelle pagine seguenti ecco cosa ne pensano tre dei maggiori player del settore: Michele Odorizzi di Melinda, Armando Paoli della Op Consorzio Valli del Trentino e il direttore di La Trentina Simone Pilati. L Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 41 42 CROPS / PRODUZIONI Melinda looks to innovation and sustainability Melinda punta tutto su innovazione e sostenibilità Michele Odorizzi, President of Melinda Michele Odorizzi, presidente Op Melinda elinda, li d with i h an average crop off 350,000 350 000 tons, is one of the most important POs in the fruit trade. We asked Michele Odorizzi, PO president since 2003, why exports and sustainable management practices are key factors for his consortium. Exports play an increasingly important role for Melinda today. What are your key foreign markets and how much of crop do you export? «We usually export 20 to 25% depending on market conditions from year to year. In fact, we’ve been delivering to far more countries in the last few years, going from about a dozen a decade ago to some 40 today. Then too there’s been a shift in share as volumes going to traditional partners like Germany have dipped while those to Scandinavia and North Africa have been rising on strong demand». I What about trade with Russia, seeing that it’s one of the export countries handled by FROM, the sales and marketing cooperative you and the Bolzano POs have put together? «Russia is still the world’s biggest apple importer. So producers and exporters everywhere have their eyes on it. Yet M Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 aO Op Melinda M li d con lle sue 350mila tonnellate di produzione media è una delle più importanti realtà associative del mondo frutticolo. Dal 2003 è presieduta da Michele Odorizzi, frutticoltore di Rallo, che spiega come oggi lo sguardo sia rivolto soprattutto all’estero e a un’agricoltura sempre più sostenibile. L’esportazione sta giocando un ruolo sempre più importante per la vostra Op, quali sono le piazze estere più importanti e qual è la percentuale di prodotto esportato sul totale della produzione? «In base alle condizioni che si verificano sul mercato nei diversi anni, esportiamo tra il 20 e il 25% della nostra produzione. Negli ultimi anni sono aumentati i paesi nei quali esportiamo, passati da una decina di inizio secolo ai 40 di oggi. È anche variato il peso delle destinazioni: in calo quelle storiche come la Germania, in forte aumento le spedizioni verso Scandinavia e Nord Africa». E invece quali rapporti avete con la Russia, considerando che è uno dei Paesi coperti da From la società cooperativa costituita fra le Op di Trento e Bolzano? «La Russia continua a essere il principale importatore di L CROPS / PRODUZIONI you have to be realistic in this business with sales targets since Moscow has close ties to big apple producers like Poland and China and its domestic crop is on the rise». You’ve emphasised innovation under a multi-year financial plan involving handling and warehouse facilities. Where are you now in these operations and cutting down on overhead? «We’re right in the midst of our 2012-2020 industrial investment campaign. The last of our big new packing houses is on to schedule and will be operational by October 2014. It will have a yearly handling capacity of 90,000 tons and all the lines are state-of-the-art high technology for fruit sorting and packaging. Meanwhile, we’re also right on track with regard to new cold-store facilities and in overhauling our existing warehouses and packing lines». When it comes to innovative varieties, it seems that your new Evelina apple is becoming a big hit with your PO’s growers. When is the first crop expected to be marketed? «Melinda Evelina should be ready by early 2015, and all our warehouses, staff and lines are getting ready to handle it». Health is a subject that your PO has always had a focus on. What are the latest innovations in orchard management practices that you’re employing to boost what’s environmentally friendly? «True, this has always been and will continue to be one of our top priorities. As a matter of fact, it’s thanks to our constant commitment in this regard that today I can proudly say without the slightest doubt that no other apple producer mele del mondo e quindi è logico che sia oggetto di grande interesse per tutti i produttori. Tuttavia dobbiamo anche tenere ben presente sia la vicinanza di Mosca a Paesi grandi produttori di mele come Polonia e Cina, sia un tendenziale incremento della produzione interna e quindi darci obiettivi realistici». Innovazioni di processo sono state portate avanti con un progetto pluriennale dalla vostra Op. A che punto siamo con la razionalizzazione delle sale di lavorazione che ha portato a ridurre i costi generali? «Siamo nel pieno dell’esecuzione del piano industriale 2012 – 2020. Per ottobre 2014 è prevista l’entrata in attività del nostro ultimo nuovo grande centro di confezionamento che avrà una capacità di 90.000 tonnellate l’anno e che rappresenterà lo stato dell’arte della tecnologia applicata alla selezione e confezionamento della frutta. Nel frattempo, proseguono come previsto anche tutti gli altri investimenti nel settore della frigo-conservazione e per il rinnovamento dei centri di confezionamento già esistenti». Fra le innovazioni di prodotto più interessanti c’è l’introduzione della varietà Evelina che sta avendo una rapida diffusione, quando porterete sul mercato le prime partite? «Il lancio di Melinda Evelina è previsto per l’inizio del 2015 e tutti i diversi reparti del nostro consorzio stanno già da tempo lavorando anche in questa direzione». Il tema della salubrità è da sempre all’attenzione della vostra Op. Quali sono le più recenti novità per la realizzazione di una frutticoltura sempre più compatibile con l’ambiente? «È vero questo tema è sempre stato, è tuttora e continuerà per sempre a essere una delle nostre priorità. Ed è proprio grazie a questo impegno continuo che sono oggi particolarmente orgoglioso di poter affermare con assoluta certezza che non esistono a livello planetario organizzazioni di produttori di mele di dimensioni paragonabili a Melinda che possano vantare standard di compatibilità ambientale superiori ai nostri. Ciò ovviamente non ci basta e quindi continuiamo a im- Apple orchards in bloom Meleti in fiore Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 43 44 CROPS / PRODUZIONI organisation in the world comparable to Melinda in size can boast of higher environmental standards than ours. It’s still a work in progress, though, and we’ll keep or hands to the task ahead by developing and immediately implementing all the new techniques we can that will help us set the bar of those standards ever higher. The two latest developments in this regard are probably the use of pheromone traps which are now used in 80%, or more than 5,000 hectares, of our orchards thanks to the new puffer releasers and our rapid introduction of anti-drift sprayer units». pegnarci con tenacia nello sviluppo e nella rapida diffusione di tutte le soluzioni tecniche che potenzialmente possano aiutarci a migliorare ulteriormente i nostri standard in tale ambito. Direi che i due più recenti e rilevanti esempi concreti che posso citare sono la diffusione della tecnica della confusione sessuale – che ormai interessa più dell’80% del nostro catasto frutticolo (oltre 5mila ettari ndr), grazie anche alla disponibilità dei nuovi diffusori denominati “puffers” – e il programma per l’introduzione accelerata di atomizzatori dotati di equipaggiamenti antideriva». La Trentina, teamwork makes for export success La Trentina fa squadra per vincere all'estero Simone Pilati, La Trentina CEO Simone Pilati, direttore di La Trentina he country’s fourth-leading apple producer with a crop of 67 thousand tons a year, La Trentina is a consortium ff 1,300 family farms. Nearly half its production is earmarked for export. CEO Simone Pilati spoke about the season’s results and the future. How did the 2013-2014 season go? «We’re pretty pleased with the results. Supply volumes managed to stay in line with market demand, and everything was despatched to customers on time without any T Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 uarto polo a livello nazionale nella produzione di mele con 67mila tonnellate di raccolto, il consorzio La Trentina rappresenta 1.300 aziende familiari. Circa la metà della produzione è destinata ai mercati esteri. Il direttore Simone Pilati spiega risultati e obiettivi. Com’è andata la campagna melicola 2013-2014? «Siamo moderatamente soddisfatti dei risultati ottenuti. Le quantità di prodotto sono riuscite a far fronte alle richieste del mercato segnando un equilibrio tra la domanda e l’offerta Q CROPS / PRODUZIONI hiccups to speak of». How important are e exports for La Trentina and what countries are your bestt customers? «We send 50% of our crop to 40 countries,, including Germany, those in eastern Europe and Scandinavia, avia, as well as to Libya, Egypt and nd those in the Middle East. We’ve managed to put this network togetherr over the years by strategically pursuing g market diversification by selling different types ypes of apple to different customers». What’s your trade with Russia like since it’s one of the countries FROM handles and yours is one of the founder member POs? «Like our partners Melinda, Vip-Val Venosta and Vog Terlano, we’re pursuing common marketing strategies for Russia, India and the United States. With this joint effort, we’ve got the critical marketing muscle needed to succeed in these key countries». You’ve also got a critical issue regarding a surplus of Golden Delicious in the South Tyrol valleys. How are you addressing it? «We drew up plans in 2010 to come up with a new cultivar assortment that best fits the soil and micro-climate of our districts. We need to concentrate our Goldens in highland areas and grow Gala, Granny Smith, Red Delicious and Fuji in the lowlands. We also want to develop new apple varieties. In fact, several years ago we bought stakes in Cif and Novamela, two firms intent on breeding novel cultivars for different growing areas. I future, novel varieties will have to meet such basic criteria as having distinctive colouring, taste, nutritional properties and even being easier to eat». How much of your acreage is under organic regime? And what’s the market like for this crop? «Organic production stands at 5% of our overall crop and is expected to reach and level off at 7/8% in the next few years. We’re firm believers in organic apples at La Trentina. In fact, we’ve been active these past few years in meeting the needs of our members who grow them and in successfully promoting their apples in distribution channels under our TrentinaBio label. Northern European consumers are very receptive and even those in Italy now are becoming more and more so». con fornitura regolare rego verso tutti i canali commerciali». Quale ruolo gioca l’esportazione per la vostra Op e quas li sono i Paesi nei quali spedite la maggior parte della merce? «Il 50% del nostro prodotto viene esportato i 40 paesi tra cui Gerin E mania, Est Europa, Scandinavia, Libia, Egitto e Medio Oriente. Questa rete è diversific stata creata grazie alla diversificazione delle destinazioni che la Trentina ha strategicamente perseguito in questi anni per le varie tipologie di prodotto». Che rapporti avete con il mercato rrusso, avendo presente che è uno dei Paesi coperti da From, la società cooperativa costituita fra le Op di Trento e Bolzano della quale anche voi siete soci fondatori? «Per Russia, India e Stati Uniti continuano le strategia condivise con le nostre consorelle regionali (Melinda, Vip-Val Venosta, Vog Terlano), attraverso From, per arrivare uniti e compatti, quindi con maggior forza, su queste importanti piazze commerciali». Uno dei maggiori problemi per la Valle dell’Adige è quello dell’eccessiva presenza della varietà Golden. Come procede il piano rinnovi? «La Trentina ha dato vita dal 2010 a un processo di ricerca di un nuovo assetto varietale, puntando a sfruttare la diversa vocazione e il microclima delle nostre valli di produzione concentrando Golden nelle zone collinari, in fondo valle Gala, Granny, Red Delicious e Fuji. Contemporaneamente continua lo sviluppo per nuove varietà di mele. Negli ultimi anni la Trentina è entrata a far parte di due società – Cif e Novamela – che in ambiti distinti, sono alla ricerca di nuove varietà. La mela del futuro dovrà soddisfare le nuove esigenze provenienti dal mercato e dai consumatori, rispettando alcune caratteristiche fondamentali: essere distintiva per colore, per gusto o per qualità nutrizionali o ancora per facilità di consumo». Quanto spazio dedicano i vostri soci produttori alle coltivazioni biologiche? E come va il mercato per questo tipo di prodotto? «A oggi la produzione biologica rappresenta il 5% della nostra raccolta e nei prossimi anni si stabilizzerà sul 7/8%. La Trentina crede nel biologico, da alcuni anni è attenta alle esigenze dei soci che la producono e tramite il marchio TrentinaBio la valorizza al meglio sui canali distributivi. Il Nord Europa è molto ricettivo, ma anche in Italia c’è un interesse crescente». Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 45 46 CROPS / PRODUZIONI Valli Trentine: «A good year» Valli Trentine: «Un'annata positiva» Mauro Coser and Armando Paoli, President and M Executive Director of PO Valli Trentine. Mauro Coser e Armando Paoli presidente e direttore della OP Valili Trentine. ata di recente da una costola de La Trentina, la Op Consorzio Valli Trentine è presieduta da Mauro Coser, presidente della Società frutticoltori colto Trento (SFT) e vera anima della nuova Op. Alla direzione è stato nominato Armando Ar Paoli, direttore di Sft. Il prodotto conferito alla Op è mediamente di 40mila to tonnellate e proviene in larga parte dalla Valle Va dell’Adige e dalla Vallagarina. La vostra Op O vista anche la conformazione del vostro p portafoglio prodotti è molto imver pegnata verso l’esportazione di una consistente quota di prodotto. Quali sono i vostri mercati princip principali e quali le cultivar più richieste all’estero? rifer «I nostri mercati di riferimento sono Nord Africa e Medio Oriente in generale, oltre a Est e Nord Europa e Russia». In che percentuale la vostra produzione viene esportata? «Siamo ormai arrivati al 60% di prodotto che prende la strada dell’estero. La Russia in particolare ci chiede una pezzatura 75 e le varietà maggiormente richieste sono la Golden Delicious e la Granny Smith. Questo per noi è molto importante perché abbiamo ancora una consistente percentuale di Golden Delicious». Ci stiamo avvicinando alla conclusione della campagna N n off-shoot of La Trentina, the Valli Trentine is a consorr tium headed by Mauro Coser, President of Società Frutticoltori Trento (SFT) and soul of the new PO, and Sft director Armando Paoli has been appointed as Executive Director. The 40 thousand average tons of apple Valli Trentine handles come mostly from Valle dell’Adige and Vallagarina. A look at your portfolio shows you earmark a lot of crop for export. What are your major markets and best selling cultivars? «Our main markets are North Africa and the Middle East in addition to Russia, eastern and northern Europe. As for…». How much of your overall crop goes to export? A Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 CROPS / PRODUZIONI «We now send 60%. Russia is a particular market because the demand there is for size 75. As I was saying, our most popular varieties are Golden Delicious and Granny Smith, a demand we’re pleased about because we still grow a lot of Golden». As the end of the season nears, how are farmgate prices shaping up for your growers? «It’s fair to say that we’re more or less satisfied. The main reason is the fact that crop quality was hard hit at season outset by scab outbreaks of unrecorded which infected nearly half of our crop». How do you expect things to turn out given the fruit set data from your growers and the fruit drop you’re experiencing now? «Compared to early projections, fruit set was very good and, hail permitting, we should see a bumper crop, although that’s expected throughout Europe this year as well». What are your plans for organic apple? «Organic apple is a sector that keeps expanding in orchards and at retail. But it comes with a proviso. Growing a crop under organic regimes is no simple matter. Indeed, we advise our growers that only those who are experts in managing these orchards should go ahead so that what appear to be good market prospects don’t end up as farm income casualties because of yields that are far too low and of poor quality». What about variety assortment, at what point are your plans here? «While Golden Delicious is till are biggest cultivar, we’re implementing a policy that will give us a portfolio containing no more than 30% Golden Delicious through an increase of Gala and Fuji while keeping to our current production numbers for Pink Lady, Red Delicious and Granny Smith». 2013-2014, a grandi linee quali saranno i prezzi che riuscirete a liquidare ai vostri associati per le principali varietà? «Possiamo ritenere l’annata che si sta concludendo sufficientemente soddisfacente, anche in virtù della qualità della produzione che avevamo a disposizione che era fortemente compromessa già all’inizio della campagna produttiva da attacchi di ticchiolatura mai registrati prima d’ora che avevano contaminato metà della nostra produzione». Quali prospettive si presentano per la stagione attuale dai primi dati dopo l’allegagione nelle varie zone produttive e la cascola in corso? «Rispetto alle previsioni per l’annata in corso, si può confermare che l’allegagione è stata ottima e si prevede una produzione record, grandinate permettendo, come peraltro si presume lo sia in generale per tutta l’Europa». Quali saranno le vostre strategie future per le mele biologiche? «La produzione delle mele biologiche è in costate crescita e si nota una tendenza all’aumento del consumo. Deve essere però chiaro che produrre con il metodo biologico non è affatto semplice, per questo consigliamo questa scelta solamente a imprenditori agricoli specializzati per evitare che le buone prospettive di mercato si traducano in scarsi bilanci aziendali a causa di produzioni inadeguate sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo». Il progetto sul fronte del rinnovo varietale a che stadio si trova? «Considerato che la nostra varietà principale è ancora la Golden Delicious sosteniamo una politica di rinnovi che ci porti ad avere in portafoglio non più del 30% di Golden Delicious aumentando la produzione di Gala e Fuji, mentre puntiamo a mantenere intatta la produzione di Pink lady, Red Delicious e Granny Smith». Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 47 48 CROPS / PRODUZIONI Kiwi, Italy’s gold Kiwi, l'oro italiano by / di Manuela Soressi rop volumes are stable, quality is up, prices are higher, exports strong, and profits in for the entire supply chain it’s one of those golden moments for Italy’s kiwifruit. This upbeat profile is backed on the one hand by the bad weather that’s hit Chile’s crop and the Psa bacteria attacks devastating New Zealand’s, and on the other by the marketsavvy investments of Italian growers that have produced better yields, are driving new cultivar plantings and put C Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 olumi stabili, qualità in crescita, prezzi più alti, export a gonfie vele, redditività garantita per tutta la filiera. Il kiwi italiano sta vivendo un periodo d’oro, favorito dai guai causati dal maltempo alle coltivazioni cilene e dalla batteriosi Psa a quelle neozelandesi, ma soprattutto dagli investimenti fatti nel corso degli anni dai produttori, sia per migliorare le rese, sia sul fronte dell’innovazione varietale che della promozione. Tanto che oggi l’offerta spazia da frutti a polpa gialla, rossa e verde, di calibro grande, medio e piccolo, fino a quelli con buccia liscia o pelosa, quindi in grado di accontentare le più diverse esigenze dei consumatori. L’ultimo arrivato nell’ormai affollata famiglia dei kiwi italiani è Dorelì, un frutto a polpa gialla prodotto dall’azien- V CROPS / PRODUZIONI more muscle into promootional efforts. Today, in fact,, the country’s supply range e includes fruit of yellow, red d and green flesh, of small all medium and large sizes, and of both smooth and fuzzy skin, an assortment array capable of meeting the preferences of the he most demanding consumers. The latest member of the already large ge Italian Italia i n kiwi family is Dorelì, a yellow-flesh fruit grown by Gullino Farms in Piedmont. As EU’s biggest kiwi producer and second in world rankings only to New Zealand, Italy posted a 2013 crop of 420 thousand tons, up 6% over 2012. Kiwi, produce of Italy symbol More than 70% of Italy’s kiwi crop is earmarked for export to more than eighty countries around the world. These are numbers that make kiwi a veritable global ambassador of the finest produce of Italy and one of its leading exports. And the trade balance reflects it, showing a healthy surplus. Although demand is sluggish among Italy’s traditional EU trading partners, new markets of enormous potential like North America, the United Arab Emirates, China, Russia and South Korea are more than taking up the slack. It’s a marketplace that’s also driving growers to increase acreage. For example, those in Lombardy alone have raised their acreage a solid 35% in just seven years. Another example fuelling kiwi’s success is the recent promotional and marketing campaign carried out by Apofruit in Far Eastern markets for its new “Solemio” brand. Plans initially called for seventy containers but demand pushed it to ninety, so next year’s goal is to market more than a hundred. Now, too, there’s even linkage of kiwi to the Mediterranean diet. The Rustichella d’Abruzzo firm has just introduced durum-wheat pasta with a fruit base, including kiwi, for children under the label Rigoletti Zerotre Bio. da piemontese piem Gullino. L’Italia è il primo produttore europeo di actinidia e il secondo mondiale dopo europ Zelanda: nel 2013 il raccolto è stato di la Nuova Nu 420mila tonnellate, +6% rispetto al 2012. 420m Il kiwi simbolo del made in Italy O Oltre il 70% dei kiwi raccolti in Italia finiscono all’estero, in più di ottanta stati diversi. n Numeri che rendono il frutto verde un vero N e proprio ambasciatore del Made in Italy nel mondo e anche uno dei prodotti più esportati. Il trend commerciale è positivo: ai tradizionali mercati europei con domanda in flessione, si aggiungono nuove piazze con un notevole potenziale come Nord America, Emirati Arabi, Cina, Russia e Corea del Sud. Questo spinge gli agricoltori ad aumentare le coltivazioni, tanto che la sola Lombardia ha fatto registrare un +35% di superficie dedicata nel giro di sette anni. Un altro esempio del successo del kiwi italiano in Asia è l’esperimento di Apofruit, che nei mesi scorsi ha compiuto un’articolata operazione di promozione e commercializzazione del proprio prodotto nei mercati del Far East con il marchio “Solemio”. L’obiettivo era di piazzare settanta container di kiwi, ma le richieste sono state superiori e i container sono diventati novanta e per il prossimo anno l’obiettivo è superare quota cento. E per rimarcare il legame tra kiwi e dieta mediterranea l’azienda Rustichella d’Abruzzo ha appena lanciato sul mercato una pasta di grano duro alla frutta, Kiwifruit under the "Solemio" label bound for the Far East I kiwi a marchio "Solemio" spediti in Estremo Oriente A concentrate of quality A powerful anti-oxidant concentrate of vitamins A, C and K, kiwi scavenges free radicals, slows Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 49 50 CROPS / PRODUZIONI cell-tissue ageing and increases the defences of our immune system. Thanks to its high fibre content, it also quiets your appetite and sates hunger so it’s an ideal food for anyone on a diet. Then too its high vitamin content and low sugar count make it just the thing for athletes. Kiwi is even a versatile fruit: for not only is it easy to eat fresh since it is readily peeled and all you need is a spoon once you’ve sliced it in half, it is also a wonderful ingredient in fruit salads and smoothies, as well as a garnish for desserts and flavour enhancer for yogurt. It seems that Italians too have come round to the same realisation as domestic sales keep rising and rising. In point of fact, they have jumped 57% in the fourteen years since the turn of the millennium. tra cui il kiwi, pensata apposta per i bambini: sono i Rigoletti Zerotre bio. Un concentrato di qualità Italian kiwifruit are very prized all over the world for their taste and flavour I kiwi italiani sono molto apprezzati in tutto il mondo per le loro caratteristiche organolettiche Vero e proprio concentrato di vitamina A, C e K dal potente effetto antiossidante, il kiwi contrasta l’azione dei radicali liberi, rallenta l’invecchiamento cellulare dei tessuti e aumenta le difese immunitarie. Grazie al suo elevato contenuto di fibre, garantisce un appagante senso di sazietà diventando un alimento ideale per chi è a dieta, mentre il basso apporto di zuccheri e l’alta carica vitaminica lo rendono un frutto adatto anche agli sportivi. E poi il kiwi è un frutto versatile: facile da mangiare fresco, basta sbucciarlo o raccoglierlo con un cucchiaino dopo averlo tagliato a metà, si presta a diventare ingrediente per macedonie e frullati, per guarnire dolci o dare più gusto allo yogurt. A quanto pare anche gli italiani se ne sono accorti, dato che i consumi interni sono cresciuti moltissimo nel giro di poco più di un decennio, con un incremento del 57% dal Duemila a oggi. Kiwi in Italy Il kiwi italiano Large-scale production of kiwifruit began in the early 1980s in Italy. The most widely grown cultivars are Hayward and Greenlight, and the leading producer is Lazio with nearly 8,000 hectares, or 30% of the national acreage, followed by Piedmont’s 20% at over 5,000 ha, Emilia-Romagna with 16% and Veneto with 15%. Most of the crop is grown by big holdings that have more market muscle. And, given kiwi’s continuing commercial success, acreage is expected to increase. The quality of Italian kiwi is guaranteed by organisations like Kiwifruit of Italy which inspect orchards to determine the proper picking date. Growers today are leaning towards more yellow-flesh kiwi, which is very popular in Asia. The crop in the upcoming season is expected to be higher than in 2013 as growers have reported an earlier than usual bloom. This is one more sign that gaining new markets, especially countries beyond Europe, is increasingly important. In Italia la produzione su larga scala di kiwi è iniziata negli anni Ottanta. Le varietà più coltivate sono Hayward e Greenlight. La principale regione produttiva è il Lazio, con quasi 8.000 ettari (30% della superficie nazionale), seguita dal Piemonte con oltre 5.000 (20%), Emilia-Romagna con il 16% e Veneto con il 15%. La gran parte della produzione è in mano ad aziende grandi, che possono agire in maniera efficace sul mercato. Dato il successo commerciale che il kiwi sta avendo, si prevede un’espansione delle superfici. La qualità dei kiwi italiani è garantita da organizzazioni come Kiwifruit of Italy che esegue controlli nei frutteti per decidere l’esatto momento per la raccolta. Per il futuro i produttori sono orientati a incrementare le quantità di kiwi giallo, apprezzato soprattutto in Asia. La campagna 2014 si annuncia con volumi in aumento rispetto al 2013, per via di una fioritura precoce che fa ben sperare i produttori. Anche per questo è sempre più strategico conquistare nuovi mercati, soprattutto extra-europei. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 52 BIG RETAIL / GDO Big reteilers, the future is for small Gdo, il futuro è dei piccoli I B by / di Simone Martarello ig retail’s future? Rewrite the script says Belgium’s Dirk De Brabander, retail & food service innovator, world famous consultant to the trade and founder of Afc, the international agency that serves up new ideas for Dirk De Brabander fresh-food retail. «For decades the big chains have bet the store on high-volume sales and low prices, often pushing seasonality to the limit – said De Brabander. – Now they’re back to quality products and a short supply chain at lower energy inputs to meet consumer demands. It’s a changed mind-set: more and more physicians are recommending natural foods for health, and the economic crisis has changed the perceptions of shoppers. Waste less is the imperative». The winner wastes less Energy to start with. De Brabander sees the cost of energy doubling over the next five years from 2% of a chain’s overhead today to 4% too high. The survival of the big chains will thus mean downsizing to Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 l futuro della gdo? Tutto da riscrivere secondo Dirk De Brabander, retail & foodservice innovator, consulente di fama mondiale nel dettaglio alimentare e fondatore di Afc, agenzia internazionale che fornisce nuove soluzioni per i retailer del fresco. «Dopo decenni nei quali le grandi catene hanno puntato tutto su quantità e prezzi bassi spesso anche forzando i ritmi della natura – spiega De Brabander – oggi si assiste a un ritorno ai prodotti di qualità, alle filiere corte con ridotti consumi di energia. Perché è questo che i consumatori chiedono. È cambiata la sensibilità: i medici propongono sempre di più prodotti naturali per la salute e la lunga crisi economica ha modificato la visione del mondo dei clienti. Sprecare meno è diventato un imperativo». Chi spreca meno vince A partire dall’energia: l’esperto belga prevede che nei prossimi cinque anni il costo dell’energia raddoppierà. Se oggi vale il 2% nel conto economico di una catena di gdo, tra un lustro sarà il 4%: troppo. Per sopravvivere la distribuzione moderna dovrà quindi organizzarsi in punti vendita singoli o piccole catene di negozi, magari saltando una catena della filiera come i mercati, per offrire un prodotto più fresco. «In Belgio, per esempio, i macellai hanno stipulato contratti con gli allevatori locali o gestiscono loro stessi degli allevamenti: le carni costano il 20% in meno che sui banchi della gdo». Un altro modo per ridurre gli sprechi e creare valore è quello di proporre ai clienti confezioni con prodotti tagliati e lavati, oppure cotti o pronti da cuocere, recuperando i freschi non più vendibili a scaffale. «In Italia la grande distribuzione è in grossa difficoltà perché nel corso degli anni c’è stata una saturazione 53 Fresh Point Magazine n.1 february / febbraio 2014 54 BIG RETAIL / GDO 4% 20% cost of energy in chain budgets gets five years from now l’incidenza dell’energia sul conto nto economico delle imprese tra 5 anni savings at butcher shops under nder zero Km in Belgium il risparmio nelle macellerie a Km zero in Belgio individual stores or small-outlet chains, even to the point of skipping a link in the pipeline like municiunicipal markets so as to offer fresher food. «In Belgium elgium butchers have contracts with local livestock farmers or even begun managing their own stables. s. The e meat costs 20% less than at the supermarket». a ke ar et» t . Another way to cut waste and add value is to recoup ecoup fresh foods after the best-by date and offer customers packaged produce that’s washed and sliced, cooked or ready to cook.The big chains in Italy have serious problems. Outlet numbers have reached saturation and rival price wars are killing profits.» De Brabander has some tips, even radical ones. «Small retailers in France have joined forces so now you can find greengrocer, butcher and baker in the same outlet. It’s one way to best big retail». Afc’s founder took a dig at big retail over service. «As profits fell, the chains tried to save money by cutting staff. But service suffers when you do so. Shoppers demand service and will get it at small outlets». dei punti vendita e un’eccessiva competizione tra catene sui prezzi. Questo ha portato a un crollo degli utili». Per restare sul mercato De Brabander propone soluzioni anche radicali: «In Francia i piccoli negozi si sono messi insieme, così nello stesso punto vendita trovi il fruttivendolo, il macellaio e il panettiere. In questo modo hanno vinto la sfida con la gdo». Il fondatore di Afc non risparmia un altro affondo alle grandi catene quando si parla di servizio: «Quando i fatturati hanno iniziato a calare, i grandi marchi hanno ridotto il personale per risparmiare, ma diminuendo il numero di addetti peggiora il servizio. Invece il cliente pretende il servizio e può trovarlo solo nel piccolo negozio». Adding value with restaurants La ristorazione per creare valore Carrefour Asia’s former fresh-food head thinks big retail can best survive with restaurant service in retail outlets. «The space is there and so’s the raw material as they can use foods beyond best-by date that would otherwise be wastage. If you sell produce, you can offer freshly squeezed juices, smoothies, even individual portions of washed and sliced fruit». Note too that food service is a trade worth billions in Italy. It’s a profitspinner. Look at Market Cafè in the US and Lidl Garden in Belgium to see what can be done.And if you ask him about Amazon’s selling produce on-line, De Brabander wastes no words. «It won’t fly. You can’t buy fruit and vegetables without sensory input. You have to see, smell and touch things you can’t do in front of a PC». L’ex responsabile del fresco per Carrefour in Asia ritiene che per sopravvivere la gdo deve mettersi a fare ristorazione all’interno dei punti vendita: «Gli spazi ci sono e anche la materia prima: quella non più vendibile, che altrimenti andrebbe buttata. Chi vende ortofrutta può proporre spremute e frullati o preparare frutta lavata e tagliata in porzioni singole». Del resto il mercato della ristorazione veloce vale miliardi in Italia, bisogna sfruttarlo, come hanno fatto molti marchi in diversi paesi: Market Cafè negli Usa o L’orto Lidl in Belgio. E se gli si chiede delle vendite on line di frutta e verdura messe in piedi da Amazon, De Brabander risponde secco: «Non funzionerà. L’acquisto di frutta e verdura non può prescindere dall’aspetto sensoriale: bisogna guardare, annusare e toccare, tutte cose impossibili da fare davanti a un pc». Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 56 BIG RETAIL / GDO Produce shoppers turn back to bulk Spesa, per l’ortofrutta si torna allo sfuso i risparmia e si dà una mano all’ambiente. Fino a qualche anno fa era una sorta di esperimento da molti tacciatto di ideologismo. Oggi è una tendenza a rapida diffusione. Lo L shopping alla spina si sta diffondendo in tutta Europa. L’ultimo esempio di supermercato senza packaging è a Berlino, e il suo nome, Original Unverpackt (spacchettato), non lascia spazio a errate interpretazioni. Anche in Italia questo tipo di vendita al dettaglio sta trovando terreno fertile, soprattutto per i freschi. A Torino e Roma ci sono negozi targati col franchising “Negozio leggero”; poi c’è “Fcorta” (dove F sta per filiera). Aperture sono previste anche al sud. Chiari i vantaggi: i prodotti sfusi costano meno e senza imballaggi, calano i rifiuti. S by / di Daniela Utili ou save money and do the environment a favour. Just a few years ago it was a kind of experiment many saw as ideologically tainted. But today it’s a rapidly spreading trend. ‘Zero-package shopping’ is alive and well in Europe. The latest example is the Original Unverpackt (unpackaged) supermarket in Berlin, a name that leaves no room for mistaken identity. This retail format is also finding fertile terrain in Italy, especially for fresh foods. For instance, there are several shops in Turin and Rome under the “Negozio leggero” (light-weight shop) franchising logo and the sign “Fcorta” Y Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Un modello unico Unica nel suo genere è L’Ape Bianca, nata nel maggio 2012 a Forlì, con un’impostazione che è andata oltre la spesa alla spina. Sul modello del piccolo centro commerciale, propone un’offerta integrata di prodotti e servizi (alimentari e non) basata su un minimo comune denominatore: l’ecosostenibilità. Tutto quello che BIG RETAIL / GDO 49% + (short pipeline). Openings in the south are coming. The advantages are easy to see: unpackaged bulk products cost less and make for less waste. One of a kind Ape Bianca (White Bee) is truly one-off. Opened at Forlì in Emilia-Romagna in 2012, it has a format that goes well beyond bulk dispensers. Using a boutique mall model, it combines food and non-food items and services under the minimum common denominator of eco-sustainability. Everything you see inside its 1,100 square metres, including the nearly 200 of the ‘biobottega’ shop selling unpackaged, 0-km, ecological, organic foods and detergents from dispensers, comes from recycling from the building materials of the shops themselves to the few packaging containers allowed. There you’ll find the fashion and green design shop, natural cosmetics in the Bella Bio shop, the “Ben Essere” (Wellness) area and, if you’re rise in receipts of the Ape Bianca shops in the last 9 months l’incremento del fatturato del negozio gestito dall’Ape Bianca negli ultimi nove mesi si trova all’interno dei 1.100 metri quadrati dello store, di cui circa 200 dedicati alla biobottega, con prodotti alimentari e detersivi biologici, ecologici, alla spina, e a km zero, proviene da riciclo: dai materiali con cui sono stati realizzati i diversi negozi ai pochi imballaggi consentiti. Si può trovare la bottega di moda e design green, la cosmesi naturale nel negozio Bella Bio, l’area “Ben Essere” e, se si è affamati, il bistrot Verdepaglia. La scelta sembra essere stata vincente: «Il fatturato è aumentato del 49% circa negli ultimi 9 mesi» afferma Alice Cubeddu, vicepresidente di Ecoliving, la cooperativa sociale che ha ideato e gestisce l’Ape Bianca. Il bello di servirsi da soli Il fiore all’occhiello è la biobottega, dove salta agli occhi lo schieramento di dispenser e barattoli da cui ognuno può servirsi nella quantità desiderata: diverse qualità di riso e cereali, pasta, legumi, farine e sale, semi, frutta secca, spezie e una vasta scelta di vini, birre artigianali, olio e aceto, tutti da mescere direttamente. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 57 58 BIG RETAIL / GDO hungry, the Verdepaglia bistro. Given the way it’s been going since it first opened, Ape Bianca appears to be a real success story. «Our growth curve gets stronger month after month and receipts have risen about 49% over the last three quarters» said Alice Cubeddu, Vice-president of Ecoliving, the social cooperative that devised and manages Ape Bianca. The beauty of self-service The centre-piece here is obviously the organics ‘biobottega’, where your eye is immediately attracted to the shop’s array of dispensers and jars that let you choose what you want in the amount desired various kinds of rice and grains, pasta, beans, flours, salt, seeds, nuts, spices and a vast selection of white and red wines, artisanal beer, oil and vinegar, all to be mixed on the spot. Every product is strictly organic, including the fresh and extra-fresh foods that local producers deliver for sale every day in vans of low environmental impact whenever possible. So the supply chain is short and transport costs are low. And twice a week eight producer-suppliers sell their items directly under the pergola produce, meat, cheese, dairy products, honey. Ogni prodotto è rigorosamente biologico, compresi i freschi e freschissimi che si possono trovare ogni giorno, portati dai produttori del territorio. Filiera corta, quindi, e riduzione dei costi di trasporto che, quando è possibile, viene realizzato con mezzi a basso impatto ambientale. Due volte alla settimana, poi, sotto il pergolato, otto produttori-fornitori vendono direttamente la loro merce: ortofrutta, carni, formaggi e latticini, miele. Rule no. 1: common sense While “low environmental impact bulk” shopping has its advantages, how can it meet the demands of a life-style that places a lot of added value on ‘ready-to-eat’ foods? Well, things are not just black or white even for those who choose this kind of shop. «We can’t be extremists – noted Cubeddu. – You must be able to meet people’s needs. For instance, you can’t pretend that celiac disease doesn’t exist, and our organic line of these foods is packaged because the law requires it. Or take mozzarella. You can’t sell it unpackaged. To be sure, you’ll never find in our biobottega shop products in plastic bags or containers. We package some of them ourselves: we hire disadvantaged persons to shell peas, green beans and broad beans. Our ready-to-eat foods are in recyclable paper or mater-bi bags». In short, there’s more than one way to package and packaging too can be environmentally friendly. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Prima regola: il buon senso Se lo “sfuso e a basso impatto ambientale” ha i suoi vantaggi, come si concilia con le esigenze dettate da uno stile di vita che attribuisce al “pronto da mangiare” un enorme valore aggiunto? L’alternativa non è così rigida, anche per chi fa scelte come questa. «Non possiamo essere integralisti – afferma Cubeddu – bisogna fare i conti con le esigenze delle persone. Ad esempio, c'è il problema della celiachia e la nostra linea bio per celiaci è confezionata, perché la legge lo impone. Oppure, se vogliamo offrire ai nostri clienti la mozzarella, non possiamo venderla sfusa. Certo è che alla biobottega non si troveranno mai prodotti in sacchetti o contenitori di plastica. Alcuni li confezioniamo noi: facciamo inserimento per persone disagiate che sgranano piselli, fagioli e fave. I prodotti pronti sono in sacchetti di carta o di mater-bi, quindi riciclabili». Insomma, c’è modo e modo di confezionare e anche il packaging può essere amico dell’ambiente. 60 BIG RETAIL / GDO Fresh is served Il fresco è servito by / di Davide Bernieri ooking for a fast-food eatery offering wholesome, fresh and natural food for every eating occasion? Viva is it. A pret a manger salad-bar chain that’s just opened its third outlet in Milan, Viva gives the US-bred model a fresh twist by tweaking it with salads and other dishes featuring grains, whole-wheat pasta, cold and hot soups, and fruit-filled yogurt, all incorporating fresh ingredients in season. Customers can mix the salads they want choosing from the ingredients on offer L Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 n fast food che offe cibo buono, fresco e naturale per tutte le occasioni di consumo: è Viva, catena di insalaterie pret a manger che ha aperto il suo terzo punto vendita a Milano, ricalcando la tradizionale formula del cibo veloce made in Usa, ma declinandola su insalate e altre pietanze a base di cereali, pasta integrale, zuppe calde o fredde e yogurt con frutta, partendo solo da ingredienti freschi e di stagione. Il cliente può comporre a piacimento la propria insalatona scegliendo tra diversi ingredienti e poi consumarla al tavolo oppure portarla in ufficio o a casa, secondo un format pensato non solo per i vegetariani, ma per tutti coloro che vogliono un pasto leggero, fresco e di alta qualità a un prezzo abbordabile. U 62 BIG RETAIL / GDO and eat it at a table or take it home or to the office. It’s a formula designed as much for vegetarians as for anyone who wants a light meal of fresh, high-quality food at affordable prices. Flavour and health «Viva – said Corrado Menozzi, who hit on the idea with Giuseppe Parolini – came about almost as a joke. The two of us started brainstorming and knocking ideas back and forth. Both of us have a passion for cooking and wanted to bring something new to the city of Milan. We started from the idea that healthy meals all too often mean tasteless ones, no colour, no creativity, and paying sky-high prices for them. We took our cue from convenience eateries that do well in other countries but have a hard time taking off in ours. What we saw in cities like London, Paris and New York taught us that a good take-away establishment offering genuinely fresh foods can be a winner if you’re organised and manage it properly. The challenge is to put together a package that blends high-profile efficiency, creativity, style and especially primary ingredients that you find only in our country». But you can also have sandwiches and tramezzini, all made with quality fillings, including the bread. Anoth- Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Gusto e salute «Viva – dichiara Corrado Menozzi, ideatore del format insieme a Giuseppe Parolini – nasce quasi per gioco, dai discorsi e dagli scambi di idee di due ex colleghi uniti dalla passione per la cucina e dal sogno di realizzare qualcosa di nuovo nella metropoli milanese. Siamo partiti dalla constatazione che mangiare sano, in troppi casi significa rinunciare a gusto, colore e creatività o rassegnarsi a pagare prezzi improponibili. Ci siamo ispirati a locali di somministrazione che all’estero funzionano bene ma che nel nostro paese faticano ad affermarsi. Proprio le esperienze in città come Londra, Parigi e New York ci hanno insegnato che locali con una proposta prettamente take away, che partono da prodotti freschi, possono essere replicati, se organizzati e gestiti in maniera efficiente. La sfida sta nel coniugare questi livelli di efficienza con la creatività, lo stile e soprattutto materie prime che solo nel nostro paese possiamo trovare». Non mancano panini e tramezzini, tutti realizzati partendo da ingredienti di qualità, pane compreso, mentre un altro punto di forza dei locali sono frullati e centrifugati di frutta, rigorosamente di stagione. Lo yogurt arriva da un’azienda agricola della provincia di Milano (Passoni BIG RETAIL / GDO er forte of Viva’s eateries is smoothies and fruit shakes with in-season ingredients only. The yogurt comes from the Passoni di Bellinzago dairy farm in Milan Province, and home-made deserts and a coffee bar round out the meals. Everything is freshly made daily and preservative-free. Naturally, there is a delivery service bringing Viva foods in low environmental impact packaging to home or office that covers all of Milan. Entrance to the establishment in Largo Porta Lodovica in Milan L'ingresso del locale in largo di Porta Lodovica a Milano Layout, simple and green Viva eateries feature a layout underscoring the chain’s “green” credentials: simple and linear, natural materials everywhere to emphasise their proximity to nature, including dried-grass panelling of the counter and recycled wood from old hilltop farms for the furnishings. A model for export: «We wouldn’t mind – concluded Menozzi – replicating viva in other cities, whether in Italy or abroad, so long as we can keep top quality in the foods on offer». di Bellinzago), completano l’offerta caffetteria e dolci di produzione casalinga. Tutto rigorosamente “di giornata” e senza conservanti. Naturalmente è attivo anche un servizio di delivery che copre tutta Milano, per ricevere direttamente a casa o in ufficio i prodotti Viva confezionati in pack a basso impatto ambientale. Layout semplice e green Il layout del locale rispecchia il posizionamento “green” della catena e punta sulla massima semplicità e linearità, con l’uso di materiali naturali a sottolineare la vicinanza alla natura: pannelli d’erba essiccata utilizzati per rivestire il bancone o il legname recuperato da vecchie cascine di montagna per comporre gli elementi di arredo. Un format da esportare: «Non nascondiamo – conclude Menozzi – che ci piacerebbe replicare Viva in altre città, in Italia o all’estero, a patto di poter mantenere il presidio costante sulla qualità dei prodotti offerti». 63 64 BIG RETAIL / GDO A showcases asparagus and radicchio Una vetrina per asparagi e radicchio by / di Davide Bernieri romoting local produce via prompt priming of the supply pump to the big chains is the idea behind Dai Nostri Dintorni (From around here). Thought up by Iper La Grande I supermarkets, it is intended to recoup forgotten rural traditions and meet the increasing demand for environmentally sustainable P Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 romuovere i prodotti ortofrutticoli del territorio attraverso una presenza più puntuale anche sul canale moderno, fino a qualche tempo fa sinonimo di basso prezzo e qualità mediocre. Questo lo scopo dell’iniziativa “Dai Nostri Dintorni” lanciata dalla catena di supermercati “Iper, la grande I”, per sostenere il recupero delle tradizioni rurali perdute e dare risposta alla richiesta di maggior sostenibilità nei confronti dell’ambiente anche nei consumi, riducendo gli sprechi, per ritrovare un rapporto più diretto con l’origine di quello che mangiamo. Non si tratta di un’operazione nostalgica, oggi la gdo è ritenu- P 66 BIG RETAIL / GDO LOCAL GOES GLOBAL VIA TECHNOLOGY CON LA TECNOLOGIA IL LOCALE DIVENTA GLOBALE Trial runs of EcoOrt, a system for transporting fresh produce throughout the world are at a crucial stage. Using an ionisation-based technology of passive refrigeration, it is designed to keep produce appearance, firmness and flavour properties intact over long hauls. EcoOrt will make it possible to export Veneto radicchio to far-off key markets like Russia, China, Australia and Japan, thereby increasing business while cutting transport costs. Entra nel vivo la sperimentazione del sistema EcoOrt che permette il trasporto di ortaggi freschi in tutto il mondo, attraverso una tecnologia di refrigerazione passiva basata sulla ionizzazione che permette una lunga conservazione dei prodotti, dall’aspetto alla consistenza e le caratteristiche organolettiche. Ad esempio EcoOrt permetterà di spedire il radicchio veneto tipico in importanti mercati lontani come Russia, Cina, Australia e Giappone, permettendo un abbattimento dei costi di trasporto e un incremento del business. consumption, for reduction of food wastage and for a more direct rapport with the land our food comes from. This is no nod to nostalgia. Today the big retail chains, seen not so long ago as purveyors of food at low prices and of mediocre quality, are now the key sales vector for local foods at home and even a driving force for their success in export markets. Consumers also perceive local products as safer, another important factor when making choices about what to put in their trolleys. ta uno dei veicoli più importanti per diffondere le produzioni a forte connotato locale, che rappresentano una delle possibili chiavi di successo dell’agroalimentare tipico italiano. Anche per l’export. E poi i prodotti locali sono percepiti dai consumatori come più sicuri, un'altra caratteristica sempre più importante nel determinare le scelte d’acquisto. Niche items beside best sellers One example of the ties between big retail and local producers can be seen at the Iper La Grande I’s outlet in Castelfranco Veneto. Here, in Treviso Province, the spotlight shines on PGI Badoere asparagus and PGI Treviso radicchio. These mutually inclusive ties set up a double feedback loop. On the one hand selling local produce boosts the image of the outlet, its produce department and its reputation with consumers who are looking for flavour and what’s fresh for their supermarket trolleys while encouraging a more educated, seasonally orientated kind of shopping. On the other, they bring growers closer to and raise their visibility in the marketplace. White and green PGI Badoere asparagus, which are really small Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Prodotti di nicchia in grandi reparti Un esempio di questa connessione sempre più stretta tra distribuzione moderna e produttori locali di specialità si può vedere all’Iper la grande I di Castelfranco Veneto (TV), nel quale l’iniziativa ha tra i prodotti di punta gli asparagi di Badoere Igp e il radicchio di Treviso Igp. Questa collaborazione ha una duplice ricaduta: da un lato la presenza di ortaggi e frutta locali valorizza il punto di vendita, impreziosisce il reparto ortofrutta e funge da richiamo nei confronti dei consumatori, che ricercano gusto e freschezza anche nei prodotti acquistati in gdo, educandoli a un consumo più consapevole e orientato dalla stagionalità. Dall’altro la collaborazione con la distribuzione moderna innalza la connessione degli agricoltori con il mercato, aumentandone la visibilità. Come nel caso degli asparagi bianchi e verdi di Badoere Igp, una piccola produzione di nicchia, circa 150 tonnellate il raccolto del 2013. Il radicchio di Treviso è forse BIG RETAIL / GDO niche items as only 150 thousand tons were marketed in 2013, are a good case in point. Another one, although it is perhaps more widely known, is Treviso radicchio. «Our results – said Iper’s produce sales manager Gianluca Ciccarelli – are always good, always solid. Sales keep rising because local produce items attract consumers and arouse their curiosity. In the end, they have the power to convince consumers to give them a try. Then, too, we also provide all the essential details about produce provenance, quality and intrinsic properties». More information and ideas, more sales If information is important in encouraging consumers to buy local items, which may cost a little more, so are cooking tips as these foods are not very familiar fare outside their native environs. This viewpoint can change the way you display produce by looking to category management. For example, placing next to a local item being promoted others like ‘ingredients’ helpful in cooking it boost its value. «In fact – concluded Ciccarelli – that’s how we advertise our produce items, their quality and freshness. The message to consumers is that what they see is good, it comes from the soil, and they may even know the farm where it grew». più conosciuto, ma resta un prodotto locale che ha bisogno di essere valorizzato. «I risultati sono sempre positivi – spiega il responsabile vendite ortofrutta dell’Iper Gianluca Ciccarelli – lievitano gli acquisti perché il prodotto in esposizione attira, incuriosisce, fa venire voglia di provarlo, tanto più che sono fornite informazioni essenziali su origine, qualità e proprietà». Più informazioni e idee per vendere Per convincere i consumatori ad acquistare i prodotti tipici, che magari costano un po’ di più degli altri, è importante fornire informazioni, ma anche spunti di utilizzo in cucina, perché si tratta di cibi difficilmente conosciuti al di fuori dei propri territori d’origine. In questo modo anche l’esposizione degli ortofrutticoli tipici può essere influenzata in un’ottica di category management, per esempio accostando al prodotto oggetto della promozione anche altri “ingredienti” necessari per cucinarlo e valorizzarlo. «Così – conclude Ciccarelli – noi comunichiamo i nostri prodotti, la loro qualità, la loro freschezza e diamo un messaggio al consumatore per dirgli che quello che vede è buono, viene dalla terra, può persino conoscere l’azienda dove è stato coltivato». 67 68 Italy acts on Fresh-cut L’Italia ha una legge sulla IV Gamma by / di Jessika Pini taly is the first EU member to enact legislation for the Fresh-cut trade. Act no. 77/2011 regulating the processing, packaging and retail distribution of Freshcut produce took effect in late June, and businesses have a year to comply. It specifies sanitary-hygiene standards for processing and distribution and introduces new labelling criteria so consumers know what product they’re buying and what’s in it, as well as how to eat and store it once open, whether it’s ready-to-eat or needs cooking, and sell-by date. It also covers the cool chain, I Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Italia è il primo paese europeo a dotarsi di una legge sulla IV gamma. A fine giugno è stato emanato il decreto attuativo della legge n° 77/2011 sulla preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di IV gamma. Le aziende hanno un anno per adeguarsi. Il decreto chiarisce i parametri igienico sanitari da rispettare nel ciclo produttivo e nella distribuzione, introduce nuove informazioni in etichetta che rendono immediatamente evidenti al consumatore le caratteristiche del prodotto, come diciture obbligatorie e omogenee che esplicitano le modalità d’impiego e di conservazione dopo l’apertura della confezione, la caratteristica di pronto utilizzo tal quale o cucinato e la data di scadenza. Stabilisce, inoltre, che deve essere rispettata la catena del freddo, mantenendo il prodotto a una temperatura inferiore a 8 °C a partire dalle celle frigorifere degli stabilimenti di L’ 69 stipulating that products must be kept below 8°C from processors’ premises to retail shelves, and makes ecopackaging compulsory. produzione, fino agli scaffali della distribuzione e introduce l’obbligo di usare imballi ecocompatibili. Più informazioni e sicurezza More information and safety The Act clarifies the difference between unwashed packaged vegetables and their washed, packaged and readyto-eat Fresh-cut counterparts: no compulsory sell-bydate for the former but there is for the latter. Fresh-cut packaging must also indicate storage temperature and that products are to be consumed within two days of opening. The Act’s details include product type, minimum standards defining who is and is not a Fresh-cut processor, one example being the need for two washing tubs. «The associated businesses of Aiipa Fresh-cut – said the La normativa contribuisce a fare chiarezza sulla distinzione tra verdura imbustata di I gamma (da lavare) e quella di IV gamma (già lavata e pronta per il consumo). Nel primo caso non è obbligatoria l’indicazione della data di scadenza, mentre lo è sulla referenza di IV gamma. Sulla busta fresh cut dovranno inoltre essere date indicazioni sulla temperatura di conservazione e sulle modalità di gestione del prodotto, da consumare entro due giorni dall’apertura. Vengono date indicazioni di tipo produttivo, sui requisiti minimi degli stabilimenti per essere considerati trasformatori di IV gamma, come per esempio la presenza di almeno due vasche di lavaggio. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 70 group’s chair Domenico Stirparo – account for 85% of Italy’s production and will not have to bear the costs of compliance because ten years ago we adopted as compulsory for our members everything contained in the new Act». Before the enactment, Italy and the other EU countries complied with the general standards for fresh produce. «The fresh-cut trade – added Stirparo – is very particular in that the ingredients it uses like baby-leaf greens have variety traits that differ from those of fresh bulk produce». «Gli associati di Aiipa IV gamma – afferma il responsabile del gruppo Domenico Stirparo – equivalenti all’85% della produzione italiana, non dovranno sostenere particolari costi di adeguamento poiché da dieci anni abbiamo adottato linee obbligatorie per gli associati, che comprendono già quanto indicato dalla legge 77/2011». In Italia, prima della legge e negli altri paesi europei si seguono le norme generali sui prodotti freschi. «Ma la IV gamma – aggiunge Stirparo – è un settore molto specifico a partire dalla materia prima che ha caratteristiche varietali (baby leaf) diverse da quella destinata alla I gamma». Shelf-life standards next Ora serve la shelf life minima garantita Italy is the EU’s leading exporter of produce for the freshcut trade. One of the best suited growing districts is Piana del Sele in Campania, and the UK, Austria and Germany are leading markets. L’Italia è il principale esportatore di ortofrutta destinata al fresh cut in Europa. Tra le aree più vocate la Piana del Sele in Campania, e tra i principali mercati Gran Bretagna, Austria e Germania. «Le nuove regole – commenta Gianfranco D'Amico, presidente More safety: product packaging must include sell-by date and storage instructions Più sicurezza: sulle buste dei prodotti dovranno essere riportati la data di scadenza e le modalità di conservazione «The new rules – noted Gianfranco D'Amico, President of Aiipa Fresh-cut – promote the role and position Italy has earned in the EU market». To further streamline the supply chain, Aiipa has been lobbying for a minimum guaranteed shelf-life for a while now, a proposal based on estimated market demand that, in Stirparo’s view, would be a perfect fit with the new law a sit would strengthen producer-distributor relations. «The idea is to convince big retail so as to get the entire supply chain to comply with the cool chain standards. A minimum guaranteed shelf-life means processors will no longer have to handle unscheduled orders and so will always be able to supply products that have been handled at their best quality conditions, including stabilising time. We hope to see everyone complying with the new law and that the big chains see the benefits of Aiipa’s proposal». Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 di Aiipa IV gamma – valorizzano il ruolo e le dimensioni acquisite dall'Italia nell’ambito del mercato unico europeo». Per migliorare l’efficienza della filiera, Aiipa ha proposto da tempo l’applicazione della shelf life minima garantita, un modello basato su valutazioni previsionali della domanda che, a detta di Stirparo, sarebbe un’integrazione perfetta al decreto, perché contribuirebbe a migliorare il rapporto tra produzione e distribuzione: «È lo strumento che proponiamo alla gdo per garantire a tutta la filiera la conformità della norma della catena del freddo. Con la shelf life minima garantita le aziende di lavorazione non dovranno più affrontare richieste impreviste di maggior prodotto e saranno quindi capaci di offrire sempre una materia prima lavorata al massimo della sua condizione qualitativa perché in grado di poter rispettare sempre i tempi di stabilizzazione. Auspichiamo che ci sia una sostanziale adesione al decreto e alla strategia commerciale proposta da Aiipa da parte della distribuzione moderna». 72 Almaverde’s ready-to-eat organics line La linea ready to eat di Amaverde bio Organics a winning hand Biologico, la carta è vincente by / di Daniela Utili ashed, sliced, ready-to-eat and residuefree organics may hold the winning card to revitalise the fortunes of a fresh-cut trade that has slumped in the last three years. It is a gambit that finds support in the positive trend of organic produce and of certified foods in general, despite their higher prices and an economic crisis that has significantly curtailed consumer spending. W As Coop sees it At the Cibus trade show, Coop Italia emphasised this window of opportunity by suggesting that the Fresh-cut sector should also take advantage of the success of organics. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 avata, tagliata, pronta da mangiare e senza residui. Potrebbe essere il biologico la carta vincente da giocare per risollevare le sorti della IV gamma che, negli ultimi tre anni, ha segnato una flessione. L’ipotesi trova fondamento nel trend positivo di frutta e verdura bio e in generale degli alimenti certificati, nonostante i prezzi più alti e, soprattutto, in un quadro di crisi economica che ha ridotto significativamente i consumi. L Il punto di vista di Coop Così, in occasione di Cibus, Coop Italia ha messo sul piatto della bilancia tutto il peso di questa opportunità suggerendo di cavalcare anche in IV gamma il successo del biologico. «Il totale delle vendite a volume di IV gamma verdure – spiega Marco Malferrari, responsabile freschi della direzione prodotto a marchio – sono state negli ultimi due anni in leggera flessione (-2,5%). Quelle del marchio Coop sono state stabili (+1/2%), mentre quelle del Vivi Verde sono cresciute del 6,5%». Attualmente le referenze Vivi Verde sono 4 su un totale di 31 74 «Total sales by volume of Fresh-cut organic vegetables – noted Marco Malferrari, the company’s private label fresh-food manager – have sipped a slight 2.5% over the last two years. While our Coop brand sales have held steady at 1/2% up, those of Vivi Verde grew 6.5%». There are 4 Vivi Verde items out of a total 31 under the Coop label and the potential room for expansion is clearly there. «For example, while most of our Vivi Verde line is of the single-variety type, the mixed ones (46% share) are the best performing segment. It’s a profile that shows pretty good growth potential for organics». Almaverde, innovation first Almaverde took this opportunity to heart. A pioneer of organics in many sales categories, the company’s Freshcut items are registering growth in Italy and abroad. «I think we’re the only company selling Fresh-cut organics nation-wide – said CEO Paolo Pari. – So we’re convinced that a product here must be innovative, conceptually advanced and of high service content. Clearly, while this kind of approach can help boost sales, it won’t overcome the trade’s overall slump. There are many other factors to contend with, from quality to innovation. Another segment where organics appears to have growth potential is premium bulk produce. Tender leafy greens that are chopped but not washed are an example. We’ve already started selling 4-5 such items in tubs under promotion and they’re doing well». Yet there is much work still to do even where innovation is concerned since even the increase in Fresh-cut organics sales is not comparable to the increase their Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 Plastic packaging is not for organics consumers: more ecological solutions are needed Il packaging plastico non piace ai consumatori di biologico: occorrono soluzioni più eco a marchio Coop ed è evidente quanto possa essere ampia la possibilità di sviluppo. «Ad esempio, con Vivi Verde siamo presenti soprattutto nelle “monovarietà”, mentre il segmento più significativo è quello delle “miste” (incide per il 46%). In questo quadro, il biologico ha un discreto potenziale di crescita». Almaverde, serve innovazione Un’opportunità accolta a braccia aperte da Almaverde, azienda pioniera del bio in tante categorie commerciali, che anche per la IV gamma registra un trend di crescita non solo in Italia, ma anche all’estero. «Penso che siamo gli unici a distribuire la IV gamma bio su tutto il territorio nazionale – afferma il direttore Paolo Pari – quindi siamo convinti che occorra puntare su un prodotto innovativo, evoluto e ad alto servizio come questo. Certo è che una scelta del genere può aiutare ad aumentare le vendite del comparto, ma non risolve lo stallo in cui si trova. Bisogna fare attenzione anche a tanti altri aspetti, dalla qualità, all’innovazione. C’è un altro comparto dove il bio può offrire molte possibilità di crescita: la I gamma evoluta bio. Ad esempio, le insalate tenere, sfalciate e non lavate; noi abbiamo già messo in commercio 4-5 referenze di questo genere in bauletto e con valore promozionale: stanno funzionando». E, a proposito di innovazione, occorre rimboccarsi le maniche perché se è vero che c’è stato un incremento nelle vendite della IV gamma bio, non è paragonabile a quello del convenzionale di qualche anno fa. 75 conventional counterparts rang up a few years ago. Packaging pitfall «This may be due to a certain ideological divide that often attaches to industrially processed products – said Roberto Maresca, of Ccpb’s office of inspection and certification. – Even the idea of plastic packaging is anathema to regular consumers of organics. Many companies are trying to overcome this hurdle using bags and punnets of Pla, a polymer of renewable plant origin that is 100% biodegradable and compostable. This kind of upgrading coupled with greater consumer awareness that Fresh-cuts can also help to reduce wastage from initial handling to discard management should help Fresh-cut organics to increase their market share». Federbio (Italian Federation for organic and biodynamic agriculture) is of the same idea. «Fresh-cut organics have yet to develop to their full potential, although growth will not likely be exponential. They still suffer from being generally perceived as more of a processed product and so still seen as somewhat less natural than uncut fresh produce». Penalizzati dal packaging «Forse ciò è dovuto alle reticenze di carattere ideologico che spesso riguardano i prodotti processati industrialmente – afferma Roberto Maresca, dell’ufficio attività di controllo e certificazione del Ccpb –. Anche il concetto di packaging plastico risulta indigesto agli abituali consumatori del biologico: per superare questo ostacolo molte aziende stanno realizzando buste e vassoi in Pla, un polimero di origine vegetale ricavato da materie prime rinnovabili, biodegradabile al 100% e compostabile. Con questi accorgimenti e una maggior consapevolezza dei consumatori che la IV gamma possa aiutare a ottimizzare gli sprechi (da quelli collegati alla lavorazione dell’ortofrutta, fino ad arrivare alla gestione degli scarti), anche il biologico di IV gamma potrà incrementare il proprio mercato». Una tesi condivisa da Federbio (Federazione italiana per l’agricoltura biologica e biodinamica) secondo cui «la IV gamma bio non ha ancora sviluppato tutte le potenzialità, ma probabilmente non aumenterà in modo esponenziale. Sconta il fatto che è ancora generalmente percepita un po' come prodotto più processato e quindi, in qualche maniera meno naturale di un prodotto fresco uncut». FOTO CIBUS YOUEXPO 76 Cibus Tec-Food pack 2014 fully booked Cibus Tec-Food pack 2014 ha già fatto il pieno by / di Duccio Caccioni lthough it will run from 28-31 October in Parma, the Cibus Tec-Food Pack 2014 show is a success even before it opens. All the exhibition space had been booked by June. And, thanks to the new Food Pack and Tecno Meat sections, all the new high-tech food processing and packaging lines will be on display. The show’s agenda is also full A Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 ibus Tec – Food Pack 2014 la manifestazione che si terrà a Parma dal 28 al 31 ottobre 2014 è già un successo ancor prima di cominciare. A giugno gli spazi espositivi erano già esauriti. In più grazie alle nuove sezioni Food Pack e Tecno Meat, quest’anno alla grande fiera si potranno vedere tutte le tecnologie del food processing e del packaging. L’agenda è ricchissima, con una lunga serie di convegni arricchiti da letture serali, in totale oltre 30 appuntamenti. Molte le sezioni che interessano il comparto del fresco ortofrutta: dal packaging alle bio plastiche fino a tutto il settore della IV gamma (Fresh Point Magazine coordinerà un grande meeting tecnico internazionale). Il cuore della C FOTO CIBUS YOUEXPO 78 to the brim with an array of more than 30 conferences garnished with evening readings. Many sections too will be showcasing fresh produce: from packaging with bioplastics to everything that’s Fresh-cut (Fresh Point Magazine will chair a big international trade meeting). The show’s core is still its profusion of business meetings that attract operators from all over the world, a core that this year will see more than 500 experts from every continent focusing on key areas of potential industry growth. Italy in the high-tech front row Cibus Tec-Food Pack is changing the geography of food industry high-tech shows thanks to the deal between the Fiere di Parma and Cologne’s Koelnmesse convention centres. The deal will provide the high-tech industry linked to the food & beverage trade an extraordinary public: the vast reservoir of food companies that exhibit at Anuga and Cibus, the first and second-ranking food trade shows in the world. Nor has it come about by accident since Italy is the world’s second leading exporter of food handling lines with a market share of 25.5% behind Germany with 28.2%, and Italy’s industry has posted an annual 7.9% growth rate since 2009. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014 manifestazione rimangono gli incontri business tra operatori di tutto il mondo, che sarà focalizzato sulle principali aree di sviluppo potenziale, cui hanno già aderito oltre 500 addetti provenienti da ogni continente. Italia in prima fila sulla tecnologia Cibus Tec - Food Pack sta già cambiando la geografia delle fiere dedicate alle tecnologie del settore agroalimentare - grazie all’accordo strategico siglato tra Fiere di Parma e Koelnmesse (Fira di Colonia) che offrirà all’industria delle tecnologie legate alla filiera del food & beverage una audience straordinaria: l’enorme platea delle aziende alimentari che partecipano ad Anuga e Cibus, rispettivamente prima e terza nello score delle fiere dedicate al food nel mondo. Una strategia non casuale, se è vero che l’Italia è il secondo paese esportatore al mondo di macchinari per il cibo (25,5% del mercato mondiale) dopo la Germania (28,2%) e l’industria italiana specializzata nei macchinari dal 2009 ha un tasso di crescita medio annuo del 7,9%. Un calendario ricco di appuntamenti Non solo esposizione fieristica, ma piattaforma completa al servizio di tutti gli operatori del settore, Cibus Tec-Food Pack offrirà un ricco calendario di convegni che metteranno al centro 79 A strong events calendar Trade show-cum-full service business platform, Cibus Tec-Food Pack is a cornucopia of conferences spotlighting industry challenges: food safety and wastage, sustainability, logistics and the new packaging frontiers. Important here will be the international congress of the European Hygienic Engineering & Design Group, 30-31 October, and “TechAgrifood: Euromediterranean Business Meetings”, for the produce, wine-viticulture, grain and oilseed trades and innovations in processing and packaging. Cibus Tec will also host the World Food Forum. A project of the Emilia-Romagna regional authorities for Expo 2015, it seeks to set up an international R&D think tank-cum-hub to boost the competitive edge of Italian and EU businesses in the global marketplace. The WFF meeting will take up food safety and quality. Also with a nod to Expo 2015 is “Looking forward to Expo 2015 – Leftovers, Bio products and food waste: new industry and growth opportunities for agri-businesses”. Slotted on 29 October and held jointly with Parma University, the conference will seek to chart emerging market trends, and the opportunities they offer, driven by new food processing ideas. le future sfide del comparto agroalimentare: sicurezza e sprechi, sostenibilità, logistica, e le nuove frontiere del packaging. Importanti contributi arriveranno dal congresso internazionale dell’Ehedg (European Hygienic Engineering & Design Group) del 30 e 31 ottobre e dal “TechAgrifood: Euromediterranean Business Meetings”, corposo programma di incontri B2B rivolti alle imprese della filiera ortofrutticola, vitivinicola, cerealicola e olearia che offrono e ricercano tecnologie innovative nell’ambito della trasformazione e del confezionamento. Cibus Tec sarà poi la terza tappa del World Food Forum, il progetto realizzato dalla Regione Emilia-Romagna in occasione di Expo 2015, con l’obiettivo di costruire una think tank e un hub internazionali che partendo dalla ricerca nel settore alimentare, rappresenti un asset strategico per la competitività delle imprese e delle filiere produttive per l’Italia e l’Ue, sui mercati mondiali. Il focus di Parma sarà dedicato alla sicurezza e qualità alimentare. Sempre in vista di Expo 2015, il 29 ottobre, in programma anche “Looking forward to Expo 2015 – Left over, Bio products e food waste: nuove opportunità di business e di sviluppo per le produzioni agroalimentari”, convegno organizzato in collaborazione con l’Università di Parma per identificare le possibili evoluzioni di mercato offerte alle aziende alimentari dai nuovi processi produttivi in ambito food processing. Fresh Point Magazine n.3 september / settembre 2014
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