RIVISTA DI MECCANICA OGGI Dal mercato dell

RIVISTA DI MECCANICA OGGI
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182 - ottobre 2014 - Anno LXV - 4,50 E - www.meccanica-plus.it
11 dicembre 2014
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Editoriale
Dal 2000 ad oggi l’Italia ha perso qualcosa come 40 punti in termini di costo
del lavoro per unità di prodotto rispetto alla Germania. Se ci soffermiamo sulle
PMI del comparto metalmeccanico, i numeri sono ancora più crudi: la violenta
crisi di questi anni le ha ridotte di ben 5mila unità con 200mila posti di lavoro
letteralmente bruciati tra il 2008 e il 2011. I dati occupazionali italiani sono del
resto eloquenti: un tasso crollato al 55,6% e tornato ai livelli del 2000, una
quota di senza lavoro schizzata oltre il 13%. Anche in questo caso spingendo
l’Italia indietro di 13 anni. Una vera e propria ecatombe, al di là delle continue e
costanti sirene che spandono ottimismo, con un comparto industriale che fatica
a ridare vigore al mercato interno ed è costretto ad affidare le proprie ambizioni
di sopravvivenza all’export.
È chiaro che il Paese, ma anche l’Europa, non può certamente uscire da questa
impasse, che dura ormai da troppo, con una mera politica di austerity che ha
avuto finora solo la conseguenza di disincentivare i consumi ottenendo dunque
il contrario. Oggi, come indicano a gran voce anche tutte le associazioni di
categoria, è necessario restituire competitività al Paese e la strada maestra è
costellata da tre parametri: la riforma del mercato del lavoro, l’abbattimento dei
tempi della giustizia civile, la sburocratizzazione della Pubblica amministrazione.
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Servono riforme
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rmo ottobre 2014
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sommario m
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ottobre
2014
rmo@fieramilanomedia.it
www.meccanica-plus.it
Editoriale
11
Servono riforme non austerity
di Luca Rossi
26
Cover story
La piattaforma P2B e il codice etico
di Stefano Belviolandi
&
Imprese Mercato
32
32
27
Personaggio del mese:
Andrea Dametto
Un progetto chiamato persona
di Daniele Pascucci
38
Inchiesta
Fondi europei per l’innovazione
di Marco Zambelli
44
Inchiesta
Tecnologia e formazione
per essere competitivi
di Alessandra Fraschini
48
Strategie
Una joint venture per la stampa 3D
38
44
48
di Franco Astore
50
Strategie
Programmare, con successo,
le macchine utensili
di Roberto Grassi
55
in breve
66
Focus Energia
Un mercato globale con alti e bassi
di Tony Bosotti
68
Quando il CAM dà valore aggiunto
di Marco Tullio
70
Lo sviluppo dei cuscinetti per turbine eoliche
di Silvia Calabrese
74
L’utensile per le turbine eoliche
di Nora Tomlinson
78
Turbine con la simulazione
di Luca Casiraghi
82
Autocentranti per grandi diametri
di Elena Castello
50
rmo ottobre 2014
13
2014
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ottobre
182
rmo@fieramilanomedia.it
www.meccanica-plus.it
&
Tecnologia Produzione
Centri di lavoro
108
Per titanio e alluminio
di Franco Astore
Fresatura
110
Fresatrici CNC a scuola
108
di Matt Bausch
Rettificatura
112
110
Trattamento delle superfici
Sovrametallo addio
di Matthias Ostern
Rettificatura
114
Calato un nuovo asse
di Claudio Tacchella
Laser
118
Saldatura remota nell’automotive
di Alberto Marzetta e Roberto Menin
114
Fresatura
122
Polivalenza per frese e torni verticali
di Marco Passarello
Rassegna Utensili da taglio
128
In punta di taglio
a cura di Stefano Viviani
18
112
Finitura
a cura di Ucif
20
Barometro
a cura di Ubi Banca
22
Formazione
118
a cura di Assomec
132
Agenda
133
Contatti utili
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105
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II COPERTINA
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IV COPERTINA
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BATTENTE
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rmo ottobre 2014 17
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tecnico e normativo. I
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18 rmo ottobre 2014
Direttiva Ecodesign
per i motori elettrici
All’interno del Lot 30 della Direttiva Ecodesign sono in fase di studio i motori elettrici
non compresi nel Regolamento 640/2009 (e
relativo emendamento con Regolamento
4/2014).
Lo studio preparatorio è terminato prima
dell’estate e ha ora inizio il processo regolatorio all’interno della Commissione Europea,
che porterà alla pubblicazione di un nuovo
regolamento sui motori elettrici.
La Commissione ha analizzato lo studio
preparatorio e, sulla base delle proprie
considerazioni, ha redatto vari documenti
che rappresentano la prima bozza di regolamento e una relativa nota esplicativa di
accompagnamento (prevista dalle procedure). Passo successivo a questo lavoro è la
condivisione e la discussione della bozza in
occasione del consultation forum svoltosi
dalla Commissione il 29 settembre scorso a
Bruxelles.
A valle di una prima lettura della bozza sono
emersi alcuni aspetti che sarebbe bene approfondire in prima istanza. Tale bozza include nello scopo anche i ‘brake motors’ e
i motori per atmosfere ATEX, esclusi dal regolamento attualmente in vigore; la bozza
include nello scopo anche i ‘variable speed
drives’. La definizione di motori inclusi nel
campo di applicazione è estesa rispetto al
regolamento attualmente in vigore per includere motori anche single-phase, fino a 8
poli e con un range di potenza da 0,12 kW
fino a 1.000 kW.
I requisiti Ecodesign (e le relative tempistiche di implementazione) previste dal regolamento attualmente in vigore vengono
riconfermati (Art. 3 parti 1 e 3 nella bozza
di regolamento); vengono proposti nuovi
requisiti dal 1/1/2018: efficienza minima IE2
per tutti i motori da 0,12 a 0,75 kW; efficienza minima IE3 o IE2 con inverter per motori autofrenanti e ATEX da 0,75 a 375 kW;
efficienza minima IE3 per tutti i motori da
375 a 1.000 kW; efficienza minima IE1 per i
variable speed drives. A partire dal 1/1/2020
si propone l’efficienza minima IE3 per tutti
i motori da 0,75 a 1.000 kW (la bozza cita
anche le classi di efficienza IE4 e IE5). I requisiti informativi (Allegato I parte 3) sono analoghi a quelli già previsti dal regolamento
attualmente in vigore con l’aggiunta di requisiti informativi per i variable speed drives
(Allegato I parte 4).
Il nuovo benchmark, ovvero la definizione
della tecnologia migliore disponibile sul
mercato, diventa la classe di efficienza IE4
per i motori e viene definita nella classe di
efficienza IE2 per gli inverter. Alla data di
entrata in vigore, il nuovo regolamento sostituirà il regolamento 640/2009 che verrà
considerato abrogato. Naturalmente tali
documenti frutto dello studio preparatorio
saranno sottoposti a discussione e quindi potranno anche subire modifiche importanti.
L’associazione Ucif e la federazione Anima
monitorano i tavoli di lavoro inerenti i motori elettrici.
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20
rmo ottobre 2014
Il sentiero
è ancora in salita
La ripresa dell’economia italiana resta
debole: la produzione industriale ha registrato una crescita nulla nei primi sette
mesi dell’anno ed il suo livello è ancora
oltre il 25% sotto il livello pre-crisi (primavera 2008). In Germania, invece, l’indice
della produzione industriale è ormai tornata al livello registrato prima della Grande
Recessione. Questa diversa velocità di recupero (dopo che nel 2009 le due economie
si erano contratte nella stessa misura) è attribuibile sia alla componente delle esportazioni nette che a quella della domanda
interna.
Nel periodo 2008-2013 il PIL italiano è
sceso di ben l 8,5%, perdendo oltre 125
miliardi di euro in sei anni. A questo risultato le esportazioni nette hanno dato un
contributo positivo di +45 miliardi di euro.
Un analisi più dettagliata tuttavia, rivela
che il commercio estero netto ha registrato
il segno più solo perché le esportazioni italiane sono scese meno di quanto siano calate le importazioni: l export della nostra
industria è infatti diminuito di 13 miliardi
di euro negli ultimi sei anni, ma l import è
crollato di quasi 60 miliardi. Tuttavia è la
componente interna che mostra le maggiori difficoltà, con un calo dei consumi
privati di circa 66 miliardi ed una vera e
propria debacle degli investimenti (84 miliardi di euro persi dal 2008 al 2013).
Il nodo cruciale per il nostro Pil è costituito proprio dagli investimenti: nei primi sei
mesi di quest’anno quelli in macchinari ed
attrezzature sono scesi dell’1,6% rispetto
allo stesso periodo del 2013. Finché i con-
sumi privati non riprenderanno con maggior vigore, la produzione industriale nel
suo complesso non crescerà abbastanza
mentre solo le imprese prevalentemente
export-oriented avranno interesse ad investire.
La ripresa dell’economia italiana sta proseguendo a passo ridotto nel 2014 anche
a causa della debolezza della domanda interna: la crescita dei consumi è ostacolata
dalle perduranti difficoltà che il mercato
del lavoro incontra sia nel mantenere i
posti di lavoro a basso valore aggiunto, sia
nel produrne di nuovi nei settori a più alto
valore aggiunto. I ritardi che l economia
italiana sta accumulando in questi settori
rischiano di comprometterne stabilmente
le capacità di sviluppo nel medio e lungo
periodo. Questo declino rischia di essere
ancor più rapido se gli investimenti continueranno a ristagnare. Del resto, se essi
sono limitati ai settori tradizionali, è prevedibile che non aumenteranno in misura
significativa dato lo scarso utilizzo attuale
degli impianti e dei macchinari già presenti
nelle aziende (il tasso di utilizzo della capacità produttiva si trova ancora ben al di
sotto dei livelli pre-crisi).
Non si può certo pensare che la nostra economia possa uscire dal pantano puntando
unicamente sulle esportazioni perché non
può esserci crescita significativa senza che si
creino le condizioni interne per un rilancio
della domanda. Soprattutto in questo momento di difficili tensioni geopolitiche che
minacciano sempre di più la solidità della
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22
rmo ottobre 2014
L’importanza e la necessità del ‘Fare formazione
oggi’ per aumentare il vantaggio competitivo
aziendale è ormai una verità assodata nel mercato internazionale. Basti osservare i dati riportati
dallo studio dell’Ocse, che calcolano il numero di
mesi impegnati in attività formative dai lavoratori
durante tutto l’arco della loro vita professionale.
La Danimarca, la Norvegia, la Svezia e la Finlandia rappresentano il gruppo dei Paesi d’eccellenza in questo senso, avendo i propri lavoratori
che arrivano a dedicare
quasi un anno intero in
attività di formazione
durante l’età lavorativa. Da evidenziare è
la Germania che segue
questo gruppo virtuoso
avvicinandosi con la propria classe lavoratrice ai
nove mesi di attività formative. Quattro mesi invece, vengono dedicati
alla formazione dei propri lavoratori negli Stati
Uniti, in Gran Bretagna, in Polonia e in Sud
Corea. In questa classifica sul fanalino di coda ci
sono Italia, Grecia e Turchia in cui nell’intero ciclo
di vita professionale dei propri lavoratori la formazione supera per poco i trenta giorni. Non è da
considerarsi un caso che il motore dell’Economia
comunitaria, la Germania, reputi la formazione
continua come una delle leve strategiche con funzione anticiclica per il superamento del periodo
crisi, investendo non marginalmente tempo e denari in tale attività.
‘Fare formazione oggi’ quindi non significa solo
il dover adempiere a quanto previsto dalla Legge
per evitare di incorrere in sanzioni e sospensioni
delle attività produttive, ma diventa una condizione essenziale per vincere le sfide complesse
che un mercato sempre più competitivo pone
alle aziende, richiedendo un aggiornamento
continuo in termini di rispetto delle normative,
innovazione e dinamicità degli asset aziendali.
Inoltre, da non sottovalutare sono le attività di
innovazione e sviluppo di prodotto e di processo
che sono studiate, strutturate in percorsi d’eccellenza e possono avere anche il sostegno dei
finanziamenti pubblici. Per esempio, per quanto
riguarda la green economy, che rappresenta un
importante e concreto ambito di crescita su cui
hanno puntato molte piccole e medie industrie
manifatturiere. In Italia, nel 2010, tre piccole e
medie industrie manifatturiere su dieci investivano in prodotti e tecnologie green, a maggior
risparmio energetico o a minor impatto ambientale, intravedendo nella green economy un’opportunità prospettica e una leva per superare la
crisi. Una consapevolezza talmente lungimirante
e forte da diffondersi ampiamente nel giro di
poco tempo. Nel 2013 la proporzione è praticamente raddoppiata, con quasi sei PMI manifatturiere su dieci che investiranno in prodotti e
tecnologie green.
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COVER STORY
La
piattaforma
P2B e il codice etico
di Stefano Belviolandi
26
rmo ottobre 2014
U
na nuova piattaforma P2B (Pneumax to Business),
attraverso la quale sviluppare le strategie del futuro. Un codice etico che rappresenti una linea guida
fondamentale nei rapporti intra-aziendali e verso il
mercato. Sono questi, due dei cardini su cui Pneumax
orienta la produzione arrivando a definirne anche un
approccio olistico. In particolare, come spiega Andrea
Carluccio, direttore commerciale Italia e area mediterranea della società, “si tratta di definire le modalità, i
processi e le competenze per trasmettere al mercato
la stessa immagine dell’azienda ovunque nel mondo,
agendo sul metodo e sul comportamento delle persone
e sulle capacità dell’organizzazione di confrontarsi nel
contesto competitivo in cui opera quotidianamente”.
Il modello P2B è composto da sei iniziative tutte volte
a far maturare progressivamente la cultura e la difesa
del brand attraverso una strategia di comunicazione interna ed esterna, un nuovo approccio alla vendita, l’innovazione del prodotto e il confronto con il mercato.
pubbliredazionale
Andrea Carluccio, direttore commerciale
Italia e area Mediterranea di Pneumax,
spiega l’introduzione della nuova
piattaforma P2B composta da sei
iniziative volte a far maturare la cultura
e la difesa del brand attraverso una
strategia di comunicazione, un nuovo
approccio alla vendita, innovazione del
prodotto e il confronto con il mercato.
Parte importante del P2B è l’applicazione
del codice etico nei rapporti sia interni
all’azienda sia verso fornitori e clienti
Andrea Carluccio, direttore commerciale Italia e area
mediterranea di Pneumax.
I principi cardine del P2B. “I sei pilastri del P2B
sono: l’orientamento al mercato, la vendita, la strategia settoriale, l’innovazione di prodotto, il senso
di appartenenza e il Corporate Pneumax. Orientamento al mercato - spiega Carluccio - significa modificare il nostro approccio da Customer service a
Customer oriented. In passato la competizione era
basata sulla qualità e disponibilità dei prodotti, poi
si è passati a competere sui servizi, ma oggi si vince
solo se si ha un chiaro e condiviso orientamento al
cliente. In sintesi – continua - fidelizzare i clienti con
attività mirate e specifiche, monitorare i risultati per
migliorare le performance dell’organizzazione, adattarsi ai mutamenti dell’utilizzatore, essere proattivi
e anticipare i problemi dando feedback costruttivi”.
La vendita deve essere impostata in modo nuovo e
basata su approcci proattivi, con una base solida di
analisi e processi di follow up; la formazione tecnicocommerciale della forza vendita è l’unica chiave per
generare vantaggio competitivo nei confronti della
concorrenza; a parità di organizzazione interna e potenzialità produttive e di engineering, la differenza
viene fatta sul mercato. “Il modello P2B comprende
quindi nuovi strumenti per qualificare e classificare
le opportunità del proprio portafoglio clienti, generare sistematicamente l’acquisizione di nuovi clienti,
la capacità di convertire le opportunità in ordini
attraverso approcci tecnici e commerciali più competenti e qualificati e il raggiungimento dei target
obiettivo. Tutto questo può essere sintetizzato in una
sola espressione: raggiungere l’eccellenza operativa
nelle vendite”. Secondo Carluccio, una strategia settoriale è fondamentale per delineare quelle competenze tecniche e strategiche necessarie per penetrare
verticalmente i settori che più di altri rappresentano
l’eccellenza nella automazione industriale. “L’approccio P2B implementa la visibilità del brand Pneumax
attraverso attività di marketing dedicate, comunicazione verticale, benchmarking di prodotto”, spiega.
L’innovazione del prodotto è fondamentale per
la crescita dell’azienda. Gli investimenti in ricerca e
sviluppo saranno sempre più orientati all’implementazione delle potenzialità solutive nelle varie applicazioni industriali, con attenzione all’integrazione con
l’elettronica e ai più moderni e sofisticati sistemi di
gestione. Il programma P2B prevede un’attenzione
al prodotto, in tutte le fasi di ingegnerizzazione, produzione e qualità. Infine, senso di appartenenza e
Corporate Pneumax sono il collante degli altri punti
cardine. Secondo il manager della società, la capacità
di comunicare non è solo un problema di pubblicità
e immagine coordinata, ma trasmettere in tutte le
rmo ottobre 2014
27
COVER STORY
Sistema automatizzato per la produzione di elettrovalvole pneumatiche e progettazione CAD 3D.
Strategie
attività aziendali i valori e le regole nelle quali l’azienda si rispecchia. “Parte importante del P2B è stata
- racconta Carluccio - l’applicazione del codice etico
che rappresenta una linea guida fondamentale nei
rapporti all’interno dell’azienda e verso il mercato”.
Rapporto con i clienti e strategia di marketing.
Pneumax mette in atto una serie di attività volte a
dirigere le azioni di vendita e di sviluppo della clientela. “Il drive sulle vendite lo si ottiene con strumenti
di gestione e controllo, con la formazione tecnica e
commerciale del personale e con la maggiore attenzione sulle aspettative dei clienti. A livello di prodotto,
Pneumax opera per soddisfare le richieste attraverso
una spinta customizzazione e specializzazione dei
prodotti e delle soluzioni. A questo – precisa Carluccio
- si unisce la forza del network internazionale (diciassette filiali e oltre 60 distributori ufficiali nel mondo) e
linee guida condivise che permettono di ottimizzare
le azioni commerciali adattandole ai vari mercati e alle
varie situazioni”. Parlando di strategia di marketing,
per Pneumax significa comprensione del mercato e
sviluppo della capacità di anticipare le sue esigenze.
In quest’ottica l’azienda sta operando muovendo le
leve a disposizione: sviluppo di prodotto; prezzo, con
lo sviluppo di capacità e competenze atte a definire un
rapporto qualità/prezzo che garantisca competitività
e sostenibilità agli investimenti. Capillarità del servizio
28
rmo ottobre 2014
di assistenza pre-post vendita nel mondo. Competenza nello sviluppare la capacità dell’organizzazione
di comprendere le necessità dei clienti. Inoltre, flessibilità nel supporto logistico/distributivo al cliente in
funzione delle specifiche realtà industriali, territoriali,
culturali ecc. e, infine, affidabilità.
L’approccio verticale. È strategico e innovativo, secondo Carluccio, affrontare i vari mercati di sbocco in
un comparto, come quello della pneumatica, trasversale a molti altri. “Abbiamo definito quattro settori
sui quali sviluppare le nostre competenze: legno, dove
siamo leader di fornitura e applicazioni, packaging,
nella sua accezione più ampia, oil & gas, con sviluppo
tecnologico dedicato e l’automotive per essere più
presenti in uno dei settori primari a livello mondiale.
L’attività settoriale richiede una costante e dedicata
attenzione al livello prodotto oltre alla garanzia di
supporto e assistenza. Le attività di vendita - spiega
Carluccio - si muovono a un livello superiore, con contatti sistematici e strategici con i global end user e
le aziende decision maker in grado di introdurre un
brand con le sue soluzioni in un contesto produttivo
locale. La strategia settoriale quindi spinge l’intera
organizzazione a performance più elevate e standard
superiori in grado di competere a livello internazionale
con soluzioni tecniche e strutture operative adeguate”.
A questo proposito Carluccio spiega che il diparti-
mento di ricerca & sviluppo è impostato in modo tale
da disporre di tutte le risorse per attuare in autonomia
tutte le fasi di creazione di nuovi prodotti, sia che siano
destinati ad ampliamento della gamma, sia che siano
progettati specificatamente per determinati settori,
applicazioni, clienti. Ma non solo. Pneumax ha al suo
interno anche il dipartimento di elettronica, in modo
da poter gestire e utilizzare soluzioni e sistemi di integrazione proprietari con evidenti benefici prestazionali e tecnologici. “Le nuove generazioni di prodotto
rispettano le esigenze e le aspettative del mercato:
alta integrazione con l’elettronica di comando, gestione e diagnostica, compattezza e flessibilità nell’uso
e nella gestione dei lay-out macchina, rispetto delle
normative di sicurezza e standard internazionali, uso
di materiali innovativi. L’obiettivo - spiega Carluccio è ampliare sempre di più il portafoglio prodotti nel
settore dell’ automazione. Tra le novità: le nuove serie
di valvole Vdma con connessione elettriche integrate
e sistemi seriali, cilindri elettrici e con controllo di posizione, attuatori e prodotti per oil & gas in acciaio aisi
316L, nuove linee di manipolazione”.
La crisi economica e l’automazione. Pneumax
ha dovuto affrontare il periodo storico confuso e
difficile. “Abbiamo gestito con opportuni interventi
la crisi finanziaria che poi, dal 2009, è diventata crisi
industriale e che da allora, con alti e bassi, non è an-
cora finita. Esistono aree del mondo e della nostra
Europa - spiega Carluccio - dove ancora lo sviluppo
tecnologico e industriale tiene e dobbiamo essere attenti alle opportunità”. Il mercato dell’automazione
industriale è sempre in movimento, alla ricerca di
nuove soluzioni e sempre più attento alle caratteristiche dei componenti, alla loro affidabilità e alle
sinergie che i fornitori possono generare e mettere
in campo per assicurare una riduzione globale complessiva dei costi. “Pneumax si propone come partner strategico, in grado di interpretare le esigenze
del cliente, studiare con lui le applicazioni e selezionare la soluzione ad hoc, in grado di superare le
sue aspettative. Per Pneumax - continua - un servizio
dedicato e la capacità di interpretare comprendere
e riprodurre le condizioni di lavoro e gli obiettivi del
cliente, rappresentano caratteristiche imprescindibili
di un fornitore di componenti affidabile e vincente”.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’opinione del
manager Pneumax, il settore dell’automazione ancora resiste, mentre per altri non sarà facile trovare in
tempi brevi una soluzione. Tuttavia, “la conoscenza
di molte aziende nazionali mi porta a dire che tante
realtà hanno trovato nel rinnovamento organizzativo
e di prodotto, nuove spinte per competere in modo
da essere pronte quando l’economia mondiale invertirà la fase di stagnazione. Sono certo che l’Italia ha le
potenzialità per ritornare a competere nel mondo”.
rmo ottobre 2014
29
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Personaggio del mese
Imprese Mercato
Un progetto
chiamato persona
di Daniele Pascucci
Strategie
La ricorrenza dei trent’anni di
attività della Sinteco ci permette di
andare a vedere più da vicino questa
realtà produttiva, alla scoperta
di un’azienda che basa il proprio
sviluppo sulla piena attuazione di
concetti come efficienza, flessibilità,
affidabilità e altissima qualità.
Ma il vero segreto, ci dice Andrea
Dametto, responsabile dell’ufficio
dei progettisti meccanici, è il fattore
umano
S
inteco, fondata nel 1984, si occupa di progettazione e realizzazione di macchine e impianti
complessi per l’automazione e la robotica industriale. Forte di un team altamente specializzato, è
in grado di soddisfare le esigenze di automazione
espresse dai settori industriali più diversi: dall’automotive, al medicale, dall’elettronica al consumer.
Sinteco offre soluzioni che ‘coniugano tecnologia
all’avanguardia, efficienza, flessibilità, affidabilità
e altissima qualità’. La sfida è quella di continuare
a essere al passo con l’evoluzione del mercato
globale e mettendo in campo le tecnologie più
avanzate. Sinteco compie trent’anni e continua a
valutare nuove opportunità, anche all’estero, per
fare conoscere l’eccellenza delle proprie soluzioni
nel mondo.
Vuole spiegarci in che cosa consiste la sua carica in
azienda e di quali problematiche si deve occupare?
“Mi occupo di progettare macchine e impianti complessi per l’assemblaggio in automatico dei prodotti
industriali. Il mio lavoro consiste nel rendere reali
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rmo ottobre 2014
Un particolare di un impianto
realizzato da Sinteco e uno scorcio
della sede.
le esigenze e le aspettative del nostro cliente, creando la soluzione perfetta per il suo business, anche
se questo, a volte, comporta intraprendere un progetto solo con poche informazioni… ma è proprio
qui che inizia la sfida! Occorre semplicemente essere
flessibili, ovvero: avere l’orientamento al cliente.
Essere progettista meccanico significa, non solo redigere il progetto ma soprattutto essere dotati di
una vivida inventiva pronta a concepire prima ciò
che verrà costruito dopo. A volte il cliente ha necessità di costruire linee complete e interi stabilimenti
automatici, ma anche piccole automazioni, singole
stazioni automatiche o semiautomatiche. Il team
di Sinteco è pronto a rispondere in modo efficace
a ogni tipo di esigenza. Il nostro ufficio tecnico è
orientato a creare una prospettiva di stabilità e sicurezza, evitando tutti quei colli di bottiglia, che possano rallentare le attività successive. Sviluppiamo,
infatti, sistemi e soluzioni con la massima trasversalità e apertura mentale, necessaria per generare il
migliore impianto; la nostra customer satisfaction è
effettiva, non è un mezzo di promozione. Il cliente
si affida completamente a noi. Il nostro compito è:
rassicurarlo in tutte le fasi creando quelle sinergie
necessarie per risolvere e realizzare la commessa richiesta. Empatia, capacità dell’impresa e relazione
con il cliente sono i nostri punti di forza”.
le necessità del cliente per soddisfarle appieno.
L’ascolto è una delle chiavi per migliorare la comunicazione ed è uno dei nostri punti cardine.
Solitamente, il cliente conosce meglio di chiunque
altro il suo prodotto e può fornire informazioni
fondamentali per lo sviluppo del processo, a Sinteco
spetta poi il compito di studiare e proporre la soluzione più performante. La capacità di semplificare
il concetto è un fattore essenziale per facilitare la
progettazione e soddisfare le richieste. Di fronte a
clienti in difficoltà a illustrare, nell’effettivo, il loro
reale bisogno, entra in gioco la nostra sensibilità
ed esperienza trentennale finalizzata a tradurre
quelle necessità. Le esigenze della domanda sono
inderogabili sia sulle caratteristiche dei prodotti sia
nei controlli che li garantiscono; mentre sul metodo
di assemblaggio e la complessità dei sistemi è bene
cercare comunque soluzioni snelle, che diano un
buon ritorno dell’investimento. Inizia così un connubio di sinergie: un percorso e una cooperazione
tra noi e il cliente. Una miscela di idee ed esperienze
che permette di mettere in relazione le persone, di
appassionarle a progetti e invogliarle alla partecipazione”.
Progettare e realizzare soluzioni e impianti complessi
implica una grande capacità di vero ascolto di quelle che
sono le esigenze di un cliente. Questa capacità di ascolto
probabilmente deve aumentare di pari passo col livello
di complessità…
“Per quanto riguarda il settore in cui opera Sinteco
direi che in generale viene sempre di più richiesta
una ottimizzazione dei processi produttivi tale da
renderli semplici e veloci. Una razionalizzazione
delle attività di assemblaggio, sia per quanto riguarda il giusto utilizzo di manodopera sia per l’im-
“Il nostro compito è ascoltare e comprendere
Che tipo di automazione richiede oggi l’industria? Si
tratta meramente di una domanda di risparmio di tempo
e di risorse o c’è anche dell’altro?
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&
Personaggio del mese
Imprese Mercato
piego e l’efficienza delle attrezzature di montaggio
e di manipolazione. Nello specifico dobbiamo rispondere alle necessità di un mercato vivo in cui le
esigenze aumentano giorno dopo giorno. La tendenza del mercato attuale è sensibile verso l’automazione vista come miglioria delle prestazioni,
riduzione di sprechi e apertura a nuovi mercati. In
Europa, il mondo del manifatturiero è una fonte
fondamentale di innovazione e competitività. Tuttavia, aumentando la concorrenza ed essendo in
atto un vorticoso progresso dello sviluppo tecnologico, si crea un bisogno costante per le aziende di
evolvere e di adottare nuovi metodi di produzione.
Sinteco monitora e promuove la nuova tecnologia
come esportatore di know how, ad esempio, attraverso la realizzazione e la partecipazione ad eventi,
infatti, quest’anno saremo presenti alla 33° edizione della fiera internazionale dell’automazione:
Motek, a Stoccarda”.
In produzione, la richiesta di razionalizzazione dei
flussi e di una sempre maggiore velocità di attraversamento deve conciliarsi con livelli di affidabilità elevatissimi: voi come vi muovete in questo dualismo?
Strategie
“È diffusa l’idea che nel flusso produttivo quei materiali che non sono in movimento o che non stiano
subendo una qualsiasi lavorazione, rappresentino
un costo, tuttavia un impianto complesso senza
qualche zona di ‘parcheggio’ non lascia spazio
per gestire l’imprevisto. Il risultato in termini di
resa può talvolta deludere le aspettative dell’investitore. In realtà, l’inserzione mirata di qualche
buffer, automatico o a movimentazione manuale,
dà maggiore respiro alla produzione e agevola la
conduzione. Nel mondo dell’assemblaggio si gestiscono prodotti dalle piccole dimensioni assemblabili in un secondo, ma anche oggetti più grandi e
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rmo ottobre 2014
complessi ottenibili in trenta secondi; le problematiche sono quindi molto diverse e ogni impostazione va adattata alle caratteristiche del prodotto
e al flusso dei semilavorati. La professionalità e
la specializzazione di Sinteco nella robotica e automazione nasce da uno standard qualitativo rispondente a tutte le normative internazionali in
materia di certificazione e collaudo. L’affiancamento al cliente nelle fasi di validazione e qualificazione del processo ha permesso di realizzare
linee per prodotti complessi ed estremamente delicati. Le linee Sinteco sono progettate con grande
cura e alta tecnologia per una alta produttività che
duri nel tempo. Inoltre l’applicazione costante di
concetti quali la standardizzazione, la modularità
e l’utilizzo di apparecchiature che garantiscono
flessibilità e il controllo via software consentono
rapidi tempi di produzione e, successivamente,
agevoli modifiche, per permettere al produttore
di rispondere prontamente alle mutate esigenze
di mercato”.
La continua richiesta proveniente dal mercato di nuovi
prodotti e nuovi modelli impone un ritmo spinto alle
doti di flessibilità che si devono mettere in campo: come
rispondete a questa esigenza?
“Il nostro lavoro è creare impianti ‘customizzati’.
Vuol dire che ogni linea viene progettata su misura
per il cliente. Non si mette in dubbio che ci possano
essere delle scelte, ma per restare competitivi in
questo settore si deve dare la massima disponibilità nel diversificarsi. Questo, lo sappiamo, ha un
costo. Tra la flessibilità della domanda e l’essere
trasversali, la squadra Sinteco è in grado di soddisfare le esigenze di automazione espresse dai
settori industriali più diversi: dall’automotive, al
medicale, dall’elettronica al consumer. Offriamo
Andrea Dametto
Andrea Dametto
è nato a Belluno
nel 1968. Dopo
gli studi in
Ingegneria
meccanica a
Padova conclusi
a pieni voti, nel 1994 entra a
far parte del team di Sinteco. Nel ruolo
di progettista, da subito, dimostra
grandi doti e passione. Nel tempo ha
seguito e progettato brillanti soluzioni
di automazione industriale per aziende
di fama nazionale e internazionale.
Dal 2004 è responsabile dell’ufficio dei
progettisti meccanici di Sinteco.
le soluzioni che coniughino tecnologia all’avanguardia, efficienza, flessibilità, affidabilità e non
ultima l’altissima qualità. Fin dall’inizio della propria attività, Sinteco ha scelto di mettersi alla prova
con soluzioni di automazione molto complesse, al
di fuori degli standard, automazioni che innovano il
processo produttivo, elevandone significativamente
qualità e produttività. Il livello di complessità delle
operazioni da automatizzare deriva da molteplici
fattori generalmente interdipendenti tra di loro: il
grado di manipolabilità dei componenti, la velocità
di esecuzione, la precisione, la ripetibilità e la complessità intrinseca delle operazioni. Per esempio,
l’incremento della velocità trasforma una semplice
manipolazione in un’operazione ad alto contenuto
tecnologico. Quando è assolutamente necessario
raggiungere i limiti massimi di precisione, velocità e
ripetibilità, si esce completamente dagli standard.
Questo è il terreno preferito da Sinteco”.
In tempi di crisi economica, il fatto di avere un output
di alta qualità forse può diventare anche un limite. Si
devono fare compromessi ad esempio sul tema dell’ergonomia e sul versante della politica dei prezzi?
“Avere un output di alta qualità può comportare
dei limiti, come è vero che non esiste un mercato
senza compromessi, altrimenti sarebbe un monopolio. I nostri prototipi sono unici anche nel senso
delle soluzioni adottate, che in molti casi vengono
brevettate. Il mercato a cui Sinteco si propone è
trasversale, e oltre che essere domestico è sicuramente internazionale. In generale i mercati ideali sono quelli a industrializzazione avanzata, ma
non estrema. Definito il progetto e approvato
l’investimento, il cliente sostanzialmente chiede
che un impianto sia ai massimi livelli in termini
di affidabilità, produttività, qualità, versatilità e
facilità d’utilizzo; da sottolineare che l’esigenza
‘prezzo’ cade in secondo piano di fronte a un
impianto studiato e proposto all’insegna dell’estrema flessibilità. L’organizzazione aziendale è
tesa a massimizzare la soddisfazione del cliente
durante l’intero ciclo di progettazione, di costruzione, della messa a punto, dell’installazione e
dell’assistenza tecnica. Qualità molto apprezzate
dal cliente. In Sinteco non viene ammessa alcuna
discussione sulla sicurezza fisica delle persone intesa anche come ergonomia dei posti di lavoro.
L’attenzione dei progettisti è tesa a migliorare e
a rendere più confortevoli e sicure le condizioni
di lavoro”.
Ricerca, sviluppo, innovazione, sono oggi l’ABC delle
aziende moderne e chiunque oramai declina questi
concetti…allora forse la vera competizione sta nel
Alcuni momenti della fase di progettazione all’interno di Sinteco.
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&
Strategie
S
St
trra
ate
tegi
gie
Personaggio del mese
Imprese Mercato
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come si applicano davvero alla propria organizzazione
aziendale…che ne pensa?
“Sono belle parole che vanno sostenute con
buone idee, dal coraggio e dall’entusiasmo nel
portarle avanti e renderle reali. Essere attuali nel
settore in cui opera la Sinteco è anche la capacità di conoscere e sapersi muovere nello stato
dell’arte proponendo innovazione per caratterizzarsi. Il nostro punto centrale è il gruppo ricerca e sviluppo. Esso serve e sovrintende gli altri
gruppi di lavoro: progettazione, costruzione,
montaggio, collaudo. L’obiettivo è high tech-low
cost per unit: la continua ricerca di nuove tecnologie affidabili permette al contempo il contenimento del prezzo finale per unità di prodotto e
l’alto livello qualitativo. Nelle attività di design
e di realizzazione è importante avere l’ottimo
risultato, ‘ad hoc’. Sinteco propone nuove soluzioni di assemblaggio che nella maggior parte
dei casi mutua da esperienze precedenti e addirittura alcune volte da ambiti diversi; questo
semplifica molte volte la soluzione che magari il
cliente aveva ipotizzato, e in alcuni casi permette
al cliente stesso di non modificare il prodotto in
funzione di un processo di assemblaggio automatico. In ogni caso il cliente di Sinteco è già propenso a innovare dal momento in cui decide di
dotarsi di una automazione fortemente personalizzata. Da questo punto di vista, per noi la spinta
di innovazione dei nostri clienti diventa un punto
fondamentale e vitale”.
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Quali sono, dal suo punto di vista, i fattori che entrano
in gioco per garantire all’azienda una spinta dinamica
che non conosca soluzioni di continuità?
“La necessità da parte di tutti di fare del proprio
meglio, sempre. Parallelamente una buona organizzazione è comunque fondamentale per collegare al
meglio le attività interne. Nel nostro ufficio di progettazione meccanica si lavora a stretto contatto,
se pure in progetti diversi, ci trasmettiamo le reciproche esperienze. Non ci si limita solo agli aspetti
di meccanica ma anche ad aspetti gestionali, al rispetto delle tempistiche di consegna, alla capacità
di assorbire lo stress o la momentanea difficoltà da
superare nello sviluppo di un progetto. Il risultato
di un lavoro dipende sia dall’apporto del singolo sia
dall’affiatamento del gruppo. Per fare in modo che
i lavori procedano bene il contributo deve essere, in
modo responsabile, di tutti, ognuno per quello che
può dare in conoscenza ed esperienza”.
All’interno delle sue funzioni e per quanto le compete
come valuta l’apporto del fattore umano dei suoi collaboratori? In generale la valorizzazione delle persone
all’interno delle aziende è solo una ‘moda’ o è davvero
un fattore strategico?
“La capacità di sviluppo dei prototipi e di proporre
soluzioni è molto personale e, positivamente contagiosa. Ognuno è responsabile del lavoro che fa e
così porta motivazione. Penso che il concetto della
valorizzazione delle persone all’interno dell’azienda
sia improprio definirlo un aspetto strategico, perché
le persone sono il nostro vero patrimonio. Il nostro
sviluppo è orientato a creare una prospettiva di stabilità e sicurezza. Amiamo investire nelle persone, nella
loro crescita professionale e valorizzare le loro competenze nel rispetto degli individui e dei valori aziendali. L’importanza del fattore umano si sente molto
dal fatto che per formare un tecnico autonomo in
Sinteco servono diversi anni. Riconosciamo il valore
del lavoro. La collaborazione tra di noi è creativa:
questo metodo trionfa sulla concorrenza, perché due
teste sono, davvero, meglio di una. Talvolta all’inizio di un lavoro su un impianto nuovo, anche dopo
anni in azienda, ho comunque ancora la sensazione
di sfida come se fossi un neo assunto. In definitiva,
il fattore umano non è moda ma un fattore imprescindibile. Sia nella parte commerciale sia nel tecnico,
il contributo personale è ciò che maggiormente caratterizza la nostra principale attività di costruzione
dei prototipi. Ad esempio, i nostri clienti conoscono
nome e cognome delle persone che contribuiscono a
costruire e a mettere a punto le loro automazioni”.
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Mercato
e ca
er
cato
to
o
di Marco Zambelli
Fondi europei
per l’innovazione
Strategie
Focus su innovazione industriale e
progetti di forte impatto sul mercato,
semplificazione e PMI: sono i temi al centro
di Horizon 2020, il nuovo Programma
Quadro europeo che unifica gli strumenti
di finanziamento per la ricerca e per lo
sviluppo delle imprese. Grande attenzione
anche al comparto manifatturiero
H
orizon 2020 è il nuovo Programma quadro europeo sulla R&D che prosegue e migliora i precedenti
strumenti di sostegno quali il Settimo Programma Quadro: la nuova programmazione unifica i finanziamenti
disponibili, con un focus rinnovato su innovazione e progetti dal forte impatto industriale e di mercato, con modalità di accesso semplificate e più veloci per coinvolgere
maggiormente le industrie nello sviluppo di tecnologie
abilitanti capaci di rispondere anche a importanti sfide
della società. Con strumenti appositamente studiati anche
per le PMI, le call per il primo biennio sono già state presentate, tra cui quelle di Factories of the Future, uno dei
partenariati privato-pubblici che svolgono un ruolo essenziale di connessione tra le esigenze dell’industria e la
Commissione Europea, al fine di incrementare anche gli
investimenti privati.
Il nuovo Horizon 2020. La nuova programmazione europea Horizon 2020 riconosce l’innovazione come fattore
strategico per la competitività, stanziando per i prossimi
7 anni 70 miliardi di euro, un aumento rispetto ai 56
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rmo ottobre 2014
Bruno Maiocchi fa parte della
direzione tecnica Ucimu ed è
coordinatore del gruppo tecnico
di Federmacchine: “Horizon
2020 è un’importante fonte di
finanziamento, forse, grande
opportunità di cambiamento
che le imprese italiane hanno
finora sfruttato poco: l’Italia
ha infatti contribuito ai fondi
per il FP7 per il 14%, ricevendo
risorse per una cifra che varia
tra l’8,2 e l’8,7%. Occorre
impegnarsi per colmare il gap,
in quanto se non cogliamo noi
questa opportunità lo faranno i
nostri competitor”.
Secondo Gaia della Rocca
di Confindustria Bruxelles:
“L’integrazione tra ricerca e
innovazione è stata fortemente
voluta in quanto le attività
finanziate con il settimo
Programma Quadro difettavano
nel trasferire i risultati di ricerca
in prodotti, processi e servizi che
andassero sul mercato. Horizon
2020 finanzierà attività vicine al
mercato, per supportare tutto il
ciclo dell’innovazione, con progetti
che tendano al testing, al piloting
e alla dimostrazione di nuove
tecnologie, a sostegno di tutte le
forme di innovazione”.
complessivi dei precedenti strumenti che Horizon 2020
accorpa, ovvero il Settimo Programma Quadro (FP7), le
attività del CIP e quelle dell’Istituto Europeo di Tecnologia. Horizon 2020 definisce un quadro unificato di regole per tutti gli strumenti, proponendosi come il braccio
operativo della strategia Europa 2020 volta al rilancio
della crescita e della competitività del continente, per
farne una vera Unione dell’Innovazione con investimenti
globali in attività di R&D al 3% del PIL entro il 2020.
“L’innovazione come fattore strategico per la competitività - commenta Bruno Maiocchi della direzione tecnica
Ucimu e coordinatore del gruppo tecnico di Federmacchine -, è centrale nel nostro settore dei beni strumentali, caratterizzato da alta tecnologia, e dove innovare
consente di restare ancora ai primi posti mondiali di produzione, a dispetto della lunga crisi e dei competitor con
cui ci confrontiamo, europei ed extra europei che operano ormai su tutti i livelli tecnologici”. Innovazione che
si concretizza spesso anche nel modo di fare le cose, e su
cui le PMI italiane sono forse meno attrezzate, come sottolinea Maiocchi: “Cambiare il modo di fare le cose signi-
Maurizio Gattiglio, presidente
fino allo scorso 31 dicembre
di Effra, organizzazione alla
base di Factories of the Future,
conferma come Horizon 2020
pone un accento sul settore
manifatturiero europeo : “Le PPP
hanno contribuito a incrementare
la partecipazione industriale nelle
Call, e parlando dell’Italia, hanno
aumentato il ritorno in termini
di progetti finanziati: nelle 4 call
sui 4 anni di attività della FoF, su
un funding complessivo di 645
milioni di euro, l’Italia ha infatti
ricevuto fondi per circa 90 milioni,
corrispondenti circa al 14%”.
fica anche non fare i solisti dell’innovazione, facilitare
la conoscenza reciproca e individuare nuovi partner,
estendendo e rafforzando la catena dell’innovazione
all’interno e all’esterno dell’impresa, poiché nuove idee
scaturiscono anche dal confronto con esperienze nate in
settori a prima vista alieni al nostro”.
Innovazione e mercato.“Horizon 2020 è un’importante fonte di finanziamento, forse l’unica - continua
Maiocchi -, grande opportunità di cambiamento che le
imprese italiane hanno finora sfruttato poco: l’Italia ha
infatti contribuito ai fondi per il FP7 per il 14%, ricevendo risorse per una cifra che varia tra l’8,2 e l’8,7%.
Occorre impegnarsi per colmare il gap, in quanto se non
cogliamo noi questa opportunità lo faranno i nostri
competitor”. Tre sono le grandi priorità nella strategia
di Horizon 2020: eccellenza scientifica in primo luogo,
finanziare attività di ricerca pura per rafforzare la capacità dell’UE di attrarre ricercatori esterni, oltre che
per rafforzare le competenze dei propri. Il secondo pilastro rappresenta la grande novità, ovvero finanziare
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I
Inchiesta
&
Imprese Mercato
Strategie
investimenti per una ricerca applicata e industriale più
competitiva, con focus in progetti che sviluppino tecnologie abilitanti fondamentali, quali le nanotecnologie,
le biotecnologie, l’advanced manufacturing e le tecnologie ICT: “L’integrazione tra ricerca e innovazione
- spiega Gaia della Rocca di Confindustria Bruxelles - è
stata fortemente voluta in quanto le attività finanziate
con il FP7 difettavano nel trasferire i risultati di ricerca
in prodotti, processi e servizi che andassero sul mercato.
Horizon 2020 finanzierà attività vicine al mercato, per
supportare tutto il ciclo dell’innovazione, con progetti
che tendano al testing, al piloting e alla dimostrazione
di nuove tecnologie, a sostegno di tutte le forme di innovazione: innovazione tecnologica e non, di prodotto,
di processo, sviluppo di nuovi business model, combinazione di tecnologie innovative e applicazioni con focus
anche sulla social innovation”. Il terzo pilastro è infatti
rappresentato dalle grandi sfide della società, per trovare insieme all’industria soluzioni a temi quali la salute,
la sicurezza alimentare, l’energia e i trasporti.
Accesso semplificato. Horizon 2020 avrà programmazione biennale, non più annuale, per cui l’UE identificherà per tempo le proprie priorità, lasciando ampio
margine alle imprese per preparare proposte di qualità.
L’Europa ha inoltre voluto semplificare le procedure di
accesso, in quanto in passato l’eccessiva complicazione,
soprattuto per le PMI, ha determinato una partecipazione insufficiente al FP7, anche da parte dell’Italia.
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rmo ottobre 2014
“Il nuovo programma - spiega Della Rocca - semplifica
e accelera le procedure, in quanto spesso trascorreva
troppo tempo tra la presentazione del progetto e l’erogazione effettiva del finanziamento”. A tal fine, l’erogazione avverrà con un maggiore equilibrio tra fiducia
e controlli, basando l’attività progettuale sui risultati
effettivamente realizzati. “Grande elemento di semplificazione - continua Della Rocca - è stato poi proporre
un programma unico, con regole uniche e un unico modello di rimborso dei costi, senza più distinzioni relative al tipo di beneficiari”. Due infatti i tassi di rimborso
previsti: per i costi diretti, il 100% dei costi eligibili per
attività di ricerca, e il 70% in caso di attività close to the
market, e per i costi indiretti un unico tasso forfettario
pari al 25% dei costi ammissibili.
La preparazione delle proposte in Horizon 2020 prevede
un numero inferiore di certificati e controlli ex-post, e a
differenza del FP7 ora sono eligibili anche soggetti non
dotati di personalità giuridica, come le Associazioni di
Confindustria. “È stato anche rafforzato il peso delle
PPP - continua Della Rocca -, partenariati pubblico-privati che hanno portato la partecipazione industriale al
50% da una media del 20-30”. Oltre alla prosecuzione
delle esperienze già avviate delle PPP Factories of the
Future, Green Cars e Energy-efficient Buildings, ne verranno pertanto create altre cinque: Sustainable process
industry, Future Internet, Bio-based industry, Photonics
e Robotics, riconosciute come valido strumento per rafforzare la leadership industriale e definire le priorità di
ricerca e innovazione che la Commissione convertirà poi
in Call, allineando obiettivi politici e bisogni delle imprese, al fine di sfruttare al meglio le risorse dell’Unione
e stimolare gli investimenti privati. L’UE intende rafforzare infine la sinergia tra strumenti di finanziamento
europei e fondi strutturali, in particolare regionali, invitando le Regioni a definire le loro strategie di smart
specialisation e i programmi regionali tenendo conto
delle priorità definite a livello europeo, per fare massa
critica veicolando le risorse su pochi progetti.
Focus sulle PMI. Gli strumenti di Horizon 2020 sono
concepiti per coinvolgere il maggior numero possibile
di PMI, cui dovrà essere destinato il 20% del bilancio
relativo a leadership industriale e sfide della società,
circa 8,6 miliardi di euro sui 7 anni: il 13% di queste
risorse finanzierà progetti di ricerca tradizionali, basati
sulla creazione di consorzi a livello transnazionale, con
la collaborazione delle PMI a progetti cui partecipano
grandi imprese. “Una percentuale variabile tra il 5 e il
7% del budget, invece - dice Della Rocca -, finanzierà
un nuovo strumento studiato espressamente per le PMI,
per consentire loro di partecipare a Horizon 2020 anche
come singola impresa, fermo restando che la Commissione valuterà positivamente la collaborazione con
altre realtà”. Lo strumento PMI finanzierà progetti che
vanno verso il mercato, coprendo il 70% dei costi diretti,
e prevede una struttura in tre fasi: nella prima la PMI
può presentare in una Concept note di 10 pagine l’idea
progettuale e l’impatto economico atteso. Le proposte
accettate otterranno una somma di circa 50 mila euro
per realizzare uno studio di fattibilità, da svolgersi al
massimo in 6 mesi. La fase due prevede la dimostrazione
dell’idea, con attività di testing e piloting, per progetti
con budget compreso tra 500 mila euro e 2,5 milioni,
da realizzarsi in un massimo di 24 mesi. La terza fase è
infine quella dell’industrializzazione, con la possibilità
di accedere a finanziamenti a tasso agevolato gestiti
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Inchiesta
&
Imprese Mercato
Strategie
dal Fondo Europeo degli Investimenti. “Lo strumento
sarà gestito in maniera centralizzata dall’Agenzia esecutiva per le PMI - conclude Della Rocca -, e verrà implementato in modo bottom-up, con definizione da parte
della Commissione di aree d’intervento molto ampie,
lasciando alle PMI la libertà di presentare idee. Nei 7
anni è previsto un budget di circa 3 miliardi di euro, per
finanziare circa 5 mila progetti in fase 1, e 1.700 progetti in fase 2, con finanziamenti in media di 1,5 milioni
di euro. La Commissione ha inoltre disposto un servizio
di coaching, cui accedere tramite la rete della EEN, per
supportare le PMI nell’accesso alle risorse”.
Factories of the Future. Con il ruolo riconosciuto alle
PPP, Horizon 2020 pone un accento sul manifatturiero
europeo, come conferma Maurizio Gattiglio, presidente
con Massimo Mattucci fino allo scorso 31 dicembre di
Effra, organizzazione alla base di Factories of the Future: “Le PPP hanno contribuito a incrementare la partecipazione industriale nelle Call, e parlando dell’Italia,
hanno aumentato il ritorno in termini di progetti finanziati: nelle 4 call sui 4 anni di attività della FoF, su un
funding complessivo di 645 milioni di euro, l’Italia ha
infatti ricevuto fondi per circa 90 milioni, corrispondenti
circa al 14%, l’equivalente di quanto speso dal nostro
Paese”. Partendo dai risultati raggiunti, FoF ha pertanto
già definito una precisa road map per il manifatturiero
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rmo ottobre 2014
europeo
uropeeo basata
b sa su key enabling technologies come i
ba
processi avanzati nel manifatturiero, sistemi adattativi
e intelligenti, la digital factory, la collaborative-mobile
enterprise e la centralità della persona. Road map che
verrà sviluppata nelle Call sui 7 anni di Horizon 2020, già
presentate in dettaglio per i primi due anni, quelle 2014
con scadenza al 20 marzo e un budget di 116 milioni di
euro, e al 9 dicembre quelle relative al 2015, con budget
di 145 milioni. “Oltre alla FoF, ci sono call di fortissimo
interesse industriale anche su altri programmi - aggiunge Gattiglio -, ad esempio la NMP 23 su nuovi materiali, la sostituzione e il recupero dei materiali criptici,
le call Spire sulle tecnologie di recovery di metalli e altri
minerali, le call Biotech sull’uso di tecnologie bio nei
processi industriali. E ancora, l’ICT1 sull’impiego di cyber
physical systems, di cui le macchine utensili sono ricchissime, o le Call Photonics, di grande interesse in quanto
oggi moltissime macchine utensili impiegano la fotonica
come utensile, laser di potenza, di misura e sensoristica.
Si tratta di call che un’industria che lavora in ambito
macchine utensili deve sorvegliare opportunamente”.
E per supportare le imprese nell’individuare le diverse
opportunità, l’associazione ha creato sul proprio sito
un’apposita area dove poter segnalare i propri interessi
e disponibilità, approntando anche un database per
l’identificazione di potenziali partner e consentire nel
tempo di monitorare i risultati dei progetti.
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&
Inchiesta
Imprese Mercato
Tecnologia
e formazione
per essere competitivi
di Alessandra Fraschini
Un format didattico unisce una squadra di cinque prestigiose aziende: Makino Italia, Böhler Uddeholm,
Delcam, Marposs e Hitachi Tool, eccellenze nella lavorazione meccanica, per una partnership tecnologica
dove efficienza e competitività sono i driver assoluti
L
a cooperazione per il successo di una squadra. Questo è il cuore del workshop formativo di Makino Italia ‘La tecnologia a servizio delle lavorazioni’, un format
creato prevalentemente per gli operatori di attrezzerie e
per stampisti. Si parla molto di formazione, un termine
a volte abusato, che rischia di vuotarsi di significato, se
non corredato dalla trasmissione di contenuti che attingano e migliorino la quotidianità dei soggetti coinvolti.
L’innovazione, un driver essenziale in un contesto sempre
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rmo ottobre 2014
più competitivo, necessita di formazione per migliorare
efficienza e produttività. Una strada difficile che coinvolge un forte cambiamento nella cultura delle persone
e investimenti anche importanti con ritorni solo nel medio-lungo termine. “In questo caso - sottolinea Andrea
Romanini, head of tecnical consulting Italy di Makino Italia - il format didattico intende semplicemente mettere
la tecnologia insita nel prodotto e l’esperienza del personale delle stesse aziende a servizio, come recita il con-
“L’innovazione, un driver essenziale in
un contesto sempre più competitivo,
necessita di formazione per
migliorare efficienza e produttività.
Una strada difficile che coinvolge
un forte cambiamento nella cultura
delle persone e investimenti anche
importanti con ritorni solo nel
medio-lungo termine. In questo caso
- sottolinea Andrea Romanini,
head of tecnical consulting Italy di
Makino Italia -, il format didattico
intende semplicemente mettere la
tecnologia insita nel prodotto al
servizio delle quotidiane esigenze
degli utilizzatori”.
“Il format è nato dalla
volontà dei cinque partner
di evidenziare alcuni aspetti,
legati prevalentemente alla
costruzione di manufatti in
acciaio, che possono indicare
una strada ideale per migliorare
la produttività, ridurre i costi e
ottimizzare i cicli di lavoro in
un’officina meccanica - afferma
Marco De Sanctis, dell’ufficio
tecnico div.Uddeholm di Bohler
Uddeholm Italia - ed è rivolto
a tutte le figure professionali
che ruotano attorno alla
realizzazione di uno stampo”.
cept, delle quotidiane esigenze degli utilizzatori finali,
ovvero i nostri utenti consolidati e quelli potenziali. Gli
argomenti trattati sono principalmente rivolti alla preparazione del processo di lavorazione, principio guidato
dallo slogan degli organizzatori/relatori che recita ‘così
è come lo avremmo fatto noi’, rivolti a fornire suggerimenti che stimolino curiosità e punti di vista della medesima problematica che tuttavia, per ragioni di tempo
e pressione, i lavoratori di queste aziende, in particolare
le PMI, non hanno il tempo necessario per valutare resta
quindi prevalente l’adagio ‘l’ho sempre fatto così…’ La
finalità è chiara: fornire informazioni utili non vincolate
alle trattative e alle dinamiche commerciali”.
Un calendario di appuntamenti formativi Makino, già in
parte avvenuti, con workshop a giugno 2014, novembre
2014 e febbraio 2015 nella sede di Cavenago Brianza e
con tre roadshow ad aprile 2014, giugno 2014 e novembre 2014 che a seguito della Bi-Mu, avrà un tema molto
atteso come ‘La lavorazione 5 assi’ per la quale l’azienda
sta organizzando qualcosa di molto interessante. Abbiano chiesto, lo scorso giugno, alcune opinioni ai protagonisti di questo inedito format didattico. Vediamo
insieme che cosa ne pensano.
“Questo progetto afferma
la volontà di trasferire
concetti produttivi innovativi
come nuove strategie di
lavorazione con utensili
dedicati, nei processi
lavorativi di tutti i giorni.
Un workshop reso possibile
attraverso un inedito
‘pacchetto completo’ di
cinque aziende che operano
in sinergia per garantire
all’utilizzatore produttività
e affidabilità dei processi
produttivi”, dice Filippo
Ambrosi di Hitachi Tool
Senza logiche commerciali. Il progetto è nato dalla volontà di stabilire un rapporto trasversale con gli utilizzatori finali non pregiudicato dalla dinamica della compra/
vendita. Come sottolinea Romanini: “E’ rivolto a operatori, responsabili e titolari e a tutti coloro abbiano voglia
di confrontarsi apertamente come noi fornitore saremmo
in grado di affrontare una problematica produttiva tipica
della loro quotidianità; in considerazione di questo, non è
quindi richiesto alcun particolare background”.
“Il format è, infatti, nato dalla volontà dei cinque partner di
evidenziare alcuni aspetti, legati prevalentemente alla costruzione di manufatti in acciaio, che possono indicare una
strada ideale per migliorare la produttività, ridurre i costi e
ottimizzare i cicli di lavoro in un’officina meccanica – continua Marco De Sanctis, dell’ufficio tecnico div. Uddeholm
di Bohler Uddeholm Italia - ed è rivolto a tutte le figure
professionali che ruotano attorno alla realizzazione di uno
stampo, dal titolare dell’impresa a chi utilizza le macchine
utensili, fornendo approfondimenti e spunti di riflessione
per chi ha già competenze nell’ambito ma anche nozioni
di base per chi è nuovo del mestiere. La nostra filosofia è
sempre stata quella di cercare di cooperare con tutti gli attori della catena completa di fornitura di un manufatto,
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45
&
Inchiesta
Imprese Mercato
Enrico Togni, team leader Italy
di Hitachi Tool: “Utilizzare al
massimo delle proprie possibilità
ogni prodotto mettendo in
evidenza come solo grazie
all’integrazione di macchina,
CAM, utensili, selezione del
materiale più appropriato e
monitoraggio dei processi si
può ottenere il miglioramento
produttivo ricercato. Inoltre,
l’evento riscuote successo per la
sua volontà di non soffermarsi su
tematiche commerciali, ma dare
spunti di interesse applicativo”.
Christian Esposito,
application engineer di
Delcam: “La caratteristica
vincente di questo format è la
collaborazione tra le aziende
e quindi la condivisione del
know-how dei partecipanti.
Potenzialmente siamo
tutti fornitori dello stesso
utilizzatore e nel suo processo
di realizzazione dei manufatti.
Vogliamo dimostrare che anche
la collaborazione tra i fornitori
può dare un grosso vantaggio
all’utente finale”.
dalla sua progettazione alla sua messa in produzione. Abbiamo, per questo motivo, accolto positivamente l’invito
a partecipare a questo format”. “Il progetto afferma la
volontà di trasferire concetti produttivi innovativi come
nuove strategie di lavorazione con utensili dedicati, nei
processi giornalieri”, conclude Filippo Ambrosi di Hitachi
Tool .
La ricerca della migliore stabilità di processo. È questo
il concetto più corteggiato durante l’evento formativo
come afferma Romanini: “Il particolare che sappiamo
dare valore aggiunto e che ricerchiamo, là dove possibile,
è assicurare la migliore stabilità di processo che premia in
quanto il time to market consente di essere competitivi
e vincenti; solo attraverso un processo stabile, possiamo
essere competitivi sul mercato internazionale”. E come
conferma anche Enrico Togni, team leader Italy di Hitachi
Tool: “Utilizzare al massimo delle proprie possibilità ogni
prodotto mettendo in evidenza come solo grazie all’integrazione di macchina, CAM, utensili, selezione del materiale più appropriato e monitoraggio dei processi si può
ottenere il miglioramento produttivo ricercato”.
Quali plus offrono questi workshop formativi? “La loro
consistenza, l’informalità del format e l’assoluta vicinanza
e attinenza alle reali problematiche quotidiane - dichiara
con convinzione Romanini - niente show né effetti spe-
46
rmo ottobre 2014
“Solitamente - dice
Roberto Ricci, product
manager Marposs - si
tende a organizzare
eventi in cui le aziende
promuovono il proprio
prodotto mettendo in
risalto le prestazioni e i
punti di forza.
In questo caso, invece,
si è cercato di fornire ai
partecipanti uno spunto di
riflessione sulle possibili
innovazioni del proprio
metodo di lavoro”.
ciali”. Un altro aspetto è sicuramente la condivisone di
know-how di eccellenza come sottolinea Christian Esposito application engineer di Delcam: “La caratteristica vincente di questo format è la collaborazione tra le aziende
e quindi la condivisione del know-how dei partecipanti.
Potenzialmente siamo tutti fornitori dello stesso utilizzatore e nel suo processo di realizzazione dei manufatti.
Vogliamo dimostrare che anche la collaborazione tra i
fornitori può dare un grosso vantaggio all’utente finale,
riuscendo a generare un processo unico che parte dall’analisi del pezzo e arriva alla sua realizzazione, aumentando velocità di realizzazione, ripetibilità del processo,
affidabilità del processo. In una sola parola: competitività,
cioè quello che i fornitori che hanno competenze tecniche elevate, possono dare come servizio aggiuntivo ai loro
clienti, specialmente se avviene una collaborazione come
quella dimostrata in questo evento”.
Dello stesso avviso De Sanctis, che sottolinea: “Un punto
di forza è sicuramente la concretezza dell’approccio metodologico, calarci nei panni di un’officina e far vedere
e toccare con mano che quanto espresso in teoria può
essere messo in pratica nel lavoro di tutti i giorni. Anche la
continua interazione tra i relatori e i partecipanti ha giovato nel presentare i casi applicativi. Pensiamo non di aver
‘fatto scuola’, ma di aver proposto spunti che possono es-
Alcuni momenti dell’evento tenutosi a
Giugno nella sede di Makino Italia.
sere messi concretamente in opera”. Senza dimenticare
quanto dichiara Togni: “L’evento riscuote successo per
la sua volontà di non soffermarsi su tematiche commerciali, ma dare spunti di interesse tecnico e applicativo”.
“Solitamente, infatti, - prosegue Roberto Ricci, product
manager Marposs - si tende a organizzare eventi in cui
le aziende promuovono il proprio prodotto mettendo in
risalto le prestazioni e i punti di forza. In questo caso,
invece, si è cercato di fornire ai partecipanti uno spunto
di riflessione sulle possibili innovazioni del proprio metodo di lavoro. Spesso si ottengono risultati inaspettati,
introducendo piccoli miglioramenti che, a volte, non
necessitano neppure di nuovi investimenti, ma semplici
evoluzioni del processo produttivo. Tutto ciò contribuisce
a ottenere una riduzione dei costi di processo e, di conseguenza, una maggiore competitività delle imprese”. “Un
work hop reso possibile attraverso un inedito ‘pacchetto
completo’ di cinque aziende leader che operano in sinergia per garantire al cliente produttività ed affidabilità dei
processi produttivi”, conclude Ambrosi.
Sinergie operative per un unico risultato. La logistica è molto importante in quanto Makino Italia, in
queste occasioni, ha l’ambizione di trasformarsi in una
vera e propria officina. “Per quanto riguarda invece i roadshow - continua Romanini - cerchiamo di organizzarli
in showroom di nostri agenti e partner, o in alternativa,
in aziende che lavorano nell’orbita del settore stampi e
attrezzeria come il roadshow di fine giugno in Piemonte
che ha avuto luogo presso la sede di un noto e accreditato fornitore di soluzioni per saldatura per stampi.
Il roadshow è sicuramente più leggero in termini di informazioni e temi trattati, ma ha il grande vantaggio di
essere molto vicino fisicamente alle realtà locali e richia-
mando anche chi teme di dover partecipare ad eventi più
istituzionali (le più classiche open house) che mettono da
parte il contenuto a favore del prodotto”.
“Makino, Uddeholm, Delcam, Marposs, Hitachi Tool sono
diverse nel prodotto, spesso nella filosofia - continua Romanini - ma sono tutte mosse dalla volontà di mettere
in evidenza quanto la trasparenza, la condivisione delle
reali problematiche possa divenire la reale leva per la necessaria ristrutturazione e aggiornamento della tecnologia che i nostri clienti devono mettere a disposizione dei
loro clienti generando una spirale di competitività che
fondamentalmente dovrebbe generare ricchezza per un
Paese, l’Italia, che ha uno strato industriale fondato sulla
meccanica, sulla manifattura e sull’eccellenza ancora indiscutibile in alcuni settori. Abbiamo concordato di dare
corpo a questa iniziativa che oggi ha un volano che si autoalimenta grazie all’interesse che si è indiscutibilmente
creato”.
Gli fa eco De Sanctis: “Anche se le aziende sono decisamente differenti, il concetto è: siamo anelli indispensabili
della catena produttiva di un manufatto in acciaio. Siamo
lieti di poter collaborare con aziende di alto livello, con
le quali condividiamo l’idea di presentarci come partner affidabili per il cliente che cerca la migliore economia globale: la fiducia è qualcosa che si costruisce ogni
giorno, sempre”. “Ciascuna di queste aziende - conclude
Ricci - è leader nel proprio settore e ha una impareggiabile competenza specifica nel mercato in cui opera; allo
stesso tempo rappresenta ogni singolo aspetto da considerare durante la definizione del processo produttivo:
macchina, materiali, progettazione, misura e controllo
e utensili. Questo ha permesso di fornire ai partecipanti
una ineguagliabile visione generale degli aspetti tecnologici e produttivi”.
rmo ottobre 2014
47
&
Strategie
Imprese Mercato
Una joint venture
per la stampa 3D
di Franco Astore
Strategie
Trumpf unisce le forze con Sisma,
produttore di laser italiano. Nasce
così una joint venture finalizzata
allo sviluppo di una sofisticata
stampante 3D per mass production
e prototipazione di componenti in
metallo. L’azienda tedesca ha una
partecipazione del 55%
T
rumpf ha stipulato una joint venture nel settore
dell’additive manufacturing. Il partner scelto è
Sisma, principale produttore di laser in Italia. L’azienda tedesca ha una partecipazione del 55% nella
nuova impresa, mentre il restante 45% è detenuto
da Sisma. Entrambi i partner collaborano alla joint
venture con competenze, risorse umane e capitale. La
sede di Trumpf Sisma è situata a Piovene Rocchette
(VI). Qui, le due aziende hanno in programma di sviluppare insieme sistemi di ultima generazione per
la stampa 3D di componenti metallici. La tecnologia
nota come ‘additive manufacturing’, consente di costruire qualsiasi componente direttamente da un file
di disegno tridimensionale. I componenti sono creati
strato per strato attraverso la fusione selettiva laser di
poveri metalliche. Questa tecnologia ha il potenziale
per sostituire le conosciute applicazioni di fresatura e
fusione. I componenti ottenuti hanno le stesse caratteristiche di quelli prodotti con metodi tradizionali.
Un’alternativa alla produzione tradizionale. Oggi,
aziende dei settori più diversi stanno sviluppando
componenti e prodotti adatti all’additive manufacturing, abbandonando progressivamente i metodi
di produzione utilizzati fino a ora. Trumpf sta lavorando in partnership con Sisma per entrare al più presto nel mercato del selective laser melting, forte di un
prodotto dall’alto profilo tecnologico. I due partner
della joint venture, grazie a una vasta competenza
in materia di laser e ingegneria meccanica, sono intenzionati a scendere in campo con macchine di alta
qualità, efficienza e affidabilità,
adatte sia alla prototipazione che
alla produzione di massa. “Molte
macchine attualmente presenti
nel mercato sono dedicate
essenzialmente alla produzione di prototipi, - spiega
Peter Leibinger, presidente
del settore tecnologia
48
rmo luglio/agosto 2014
laser/elettronica di Trumpf -. In futuro, comunque, il
campo d’azione più importante per l’additive manufacturing sarà la produzione industriale”.
Diversi anni fa Sisma ha iniziato a sviluppare una
macchina per l’additive manufcturing in grado di
produrre piccole componenti metalliche: l’azienda
italiana porta questo prezioso know-how nella joint
venture. Forte di vendite per 33 milioni di euro e
circa mille sistemi laser all’anno, Sisma è uno dei
principali costruttori italiani del settore. L’azienda
ha circa 130 dipendenti e vanta una tradizione di
oltre cinquant’anni nella produzione di macchine ad
alta precisione e automazione industriale. I mercati
di riferimento per gli avanzati sistemi laser prodotti
da Sisma sono l’oreficeria, la moda, il dentale e l’industria. Trumpf, invece, è un pioniere nello sviluppo
dell’additive manufacturing. L’interesse dell’azienda
tedesca in questo campo risale infatti al lontano
2000, con la nascita del TrumaForm. Questo strumento universale per la fabbricazione generativa di
particolari metallici era in anticipo rispetto ai tempi:
il mercato non era ancora maturo per accogliere
questa tecnologia. All’inizio di quest’anno Trumpf
è tornata nel
business dell’additive
manufacturing,
riprendendo lo sviluppo di questa tecnologia sulla
base dei risultati ottenuti in passato e maturando
una crescente competenza nel processo di fusione
laser selettiva, già in uso oggi per diverse applicazioni.
Non è tutto. La società italiana Codatto International, specializzata nello sviluppo e nella produzione
di pannellatrici, è entrata a far parte del Gruppo
Trumpf. Il contratto di acquisto era già stato siglato
a luglio 2013, ora la transazione è completata e l’azienda appartiene alla società tedesca. “Con questa
nuova acquisizione ampliamo il nostro portafoglio
prodotti con un’importante tecnologia di piegatura,
che ci permette di rivolgerci a una nuova tipologia
di utenti e di offrire agli utilizzatori esistenti nuove
possibilità - afferma Mathias Kammüller, presidente
della divisione macchine utensili di Trumpf -. Attraverso l’integrazione di queste macchine nella nostra
gamma di tecnologie di piegatura e la nostra solida
presenza internazionale, ci aspettiamo nei prossimi
anni un significativo incremento del fatturato per
la nuova filiale”. Lo specialista di pannellatrici Codatto ha sede a Lonigo, in provincia di Vicenza e,
nel 2012, ha chiuso l’anno fiscale con un fatturato
di circa 5 milioni di euro, raggiunto con 40 dipendenti. Le pannellatrici affiancano in maniera ideale
le presse piegatrici Trumpf, offrendo vantaggi nella
movimentazione di pannelli di grosse
dimensioni e garantendo l’assenza
pressoché totale di segni di lavorazione sui materiali. Con questa
tecnologia la lamiera viene bloccata
tra il premilamiera e il tavolo
della macchina, lasciando libero
il lembo di lamiera da lavorare.
Tramite un movimento di oscillazione il pezzo è piegato verso
l’alto con l‘angolo desiderato.
La pannellatrice Codatto. L’azienda fa parte del Gruppo Trumpf International.
rmo ottobre 2014
49
&
Strategie
Imprese Mercato
Programmare,
con successo,
le macchine utensili
di Roberto Grassi
Lo scorso giugno, al centro congressi della
fondazione Sandretto Re Rebaudengo
di Torino, Siemens e Assocam Scuola
Camerana hanno siglato un accordo di
cooperazione che le porterà a realizzare
corsi di formazione nel settore delle
macchine utensili a controllo numerico
50
rmo ottobre 2014
L
a Scuola Camerana è una realtà molto conosciuta
nell’area industriale piemontese, situata a Torino
è nata da una iniziativa dell’Unione Industriali. Essa si
configura come un polo di interesse nella formazione
di personale specializzato a operare nel campo industriale. L’accordo di collaborazione con Siemens Italia,
e in special modo con la divisione macchine utensili
denominata Machine tool systems, è incentrato sulla
divulgazione, promozione e formazione dei controlli
numerici Sinumerik di Siemens. La società ha quindi
autorizzato Assocam all’organizzazione e alla realizzazione di corsi di formazione sulla programmazione dei
CNC Siemens per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Un momento della presentazione della collaborazione tra Siemens e Scuola Camerana di Torino.
Un allievo della Scuola Camerana impegnato in una saldatura. Fresatrice a
5 assi con elettromandrino da 8.000 giri/min.
La stipula di questo accordo di collaborazione conferma la particolare attenzione che la multinazionale
tedesca riserva alla formazione sul campo di studenti e
professionisti. Attraverso lo sviluppo di attività e competenze e il rafforzamento del legame tra le iniziative
industriali e quelle didattiche, Siemens dimostra ulteriormente il suo impegno nella continua integrazione
del processo formativo sulle macchine utensili, già
consolidato presso il suo Centro tecnologico macchine
utensili di Piacenza.
“Questo accordo è un grande riconoscimento alla professionalità della Scuola Camerana - afferma Sigfrido
Pilone, direttore di Scuola Camerana - il nostro obiettivo è, da sempre, essere vicini alle aziende, alle loro
esigenze formative, a tutti i livelli. Per questa ragione
i nostri docenti, i programmi e le attrezzature che uti-
lizziamo devono soddisfare elevati standard di qualità.
Quest’anno, grazie anche agli investimenti decisi dalla
compagine societaria, abbiamo aggiunto importanti attrezzature al nostro parco macchine. L’accordo con Siemens è poi una logica conseguenza”.
Imparare facendo. La scuola Camerana è un’agenzia
formativa promossa da Amma, Unione Industriale e Camera di Commercio di Torino, opera dal 1960 ed è accreditata dalla Regione Piemonte ai fini dello svolgimento
delle attività formative con finanziamento pubblico.
Alla Scuola Camerana si svolgono corsi che vanno dai
corsi di base in informatica fino alle abilitazioni professionali specifiche per segmento, particolare attenzione
è rivolta, stante il carattere prettamente industriale che
permea la Scuola fin dalla fondazione, a tutti i settori di
rmo ottobre 2014
51
&
Strategie
Imprese Mercato
Allievi impegnati in un
corso più ‘tradizionale’
per manutentori
meccanici che si
esercitano su torni
convenzionali.
interesse che vanno dall’automazione alla meccatronica
passando per i corsi specifici di manutentore e di programmatore PLC.
La Scuola Camerana eroga inoltre corsi certificati che
permettono agli allievi di conseguire particolari ‘brevetti’ che ne attestano la capacità, i corsi di questo tipo
prevedono esami finali svolti alla presenza di apposite
commissioni e sostenuti sul campo comprendendo prove
teoriche e pratiche. La Scuola è infatti sede d’esame per
il conseguimento delle abilitazioni professionali in saldatura (UNI EN 287), della patente europea per l’uso del
computer (Ecdl) e della patente europea della qualità
Siemens per la formazione
L’attenzione di Siemens per la formazione è ormai
consolidata e dal 2007 si è espressa anche nella
costituzione di centri tecnologici ovvero di strutture
volte a presentare direttamente la componentistica
Siemens inquadrandola in un ambiente di lavoro.
Nato a Erlangern, in Germania, il primo centro di
competenza Siemens ha permesso di avvicinare
il mondo dei controllori Sinumerik alla realtà
industriale raccogliendo in un ambiente applicativo
una panoramica di macchine che lavorando ne
dimostrano le funzionalità. In Italia dal 2011 è
operativo il centro di Piacenza, sul modello tedesco
riproduce una linea di produzione completa dove si
può fare formazione lavorando direttamente in un
ambiente di officina. La collaborazione con Scuola
Camerana mira a integrare queste realtà in un sistema
più radicato sul territorio collaborando con agenzie di
formazione già attive a livello regionale e avvalendosi
delle professionalità esistenti.
52
rmo ottobre 2014
(Eqdl). La Scuola guarda inoltre alla sicurezza con occhio
attento con corsi di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008)
abilitazioni professionali (gas tossici, generatori di vapore, e impianti termici).
In seguito a questo accordo la Scuola integrerà nel suo
programma di corsi una formazione specifica per la programmazione dei sistemi a controllo numerico che va
ad affiancarsi ai già citati corsi e in particolare modo va
a completare la formazione nel campo delle macchine
utensili affiancandosi ai corsi di operatore CNC, dedicati a chi deve gestire le macchine in azienda, e ai corsi
di manutentore meccatronico, che formano personale
in grado di operare azioni di manutenzione sulle macchine utensili e automatiche.
Potenza di calcolo per la precisione. I CNC Sinumerik offrono la soluzione ideale per qualsiasi sistema di
macchine, dalle semplici macchine CNC ai sistemi di macchine in catena di produzione fino a quelli modulari più
complessi ed evoluti.
La gamma Sinumerik parte dal semplice 808D, un hardware CNC per macchine standard compatto e userfriendly utilizzato per torni e fresatrici con limitato
numero di assi in gioco.
La punta di diamante è invece costituita dal sistema
840D, scalabile all’occorrenza e modulare che offre un
supporto ideale nella costruzione di macchine personalizzate su specifica richiesta dell’utente.
Siemens equipaggia le macchine utensili della Scuola
Camerana e in particolare la fresatrice a 5 assi e il tornio
CNC. Si tratta di macchine all’avanguardia che permettono di insegnare direttamente ‘sul campo’ i concetti
chiave della moderna automazione contribuendo a fornire agli allievi una serie di esperienze dirette con i sistemi che andranno a incontrare nella realtà lavorativa.
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&
Maus rilevata da un gruppo
di investitori italiani
Maus, azienda produttrice di macchine utensili di proprietà di Finaid (famiglia Carraro), è stata rilevata da
un gruppo di investitori italiani tra cui la finanziaria
Forever della famiglia Rossi Cairo, Injection Capital di
Leonardo Bruzzichesi e Italglobal Partners, holding
di investimento fondata da Ruggero Jenna e Francesco Sala, che ha coordinato l’operazione. Nel capitale sono intervenuti anche il management di Maus
e 11 collaboratori della società: un fatto innovativo a
garanzia dell’impegno di tutti dello sviluppo dell’azienda nei prossimi anni. Maus, con sede a Campodarsego (Padova), è leader mondiale nella sbavatura
automatica e nella tornitura verticale e da sempre
riconosce nella leadership tecnologica e nell’interna-
Comau School,
da Torino al mondo
È iniziata a fine febbraio la prima edizione del
Project & people management school 2014 nelle
aule di Comau a Grugliasco, organizzata in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano:
il percorso di formazione, per la prima volta
inbreve
Imprese Mercato
zionalizzazione dei mercati le due fonti strategiche di
sviluppo del proprio business. L’operazione è coerente
con la strategia di Maus basata sull’eccellenza dei prodotti da perseguire attraverso l’accelerazione dei programmi di ricerca e sul rafforzamento della presenza in
mercati caratterizzati da elevati tassi di crescita di consumo di macchine utensili quali il Brasile, la Cina e l’India.Giorgio Rossi Cairo ha assunto la carica di presidente
della società, Roberto Sammartin, che nella precedente
gestione ricopriva la carica di direttore generale, è stato
nominato amministratore delegato. Italglobal Partners
è stata assistita nell’operazione da Rödl & Partner per
la parte legale e da Grant Thornton per gli aspetti contabili e fiscali. Finaid è stata assistita da Chiomenti per
gli aspetti legali e da Ethica Corporate Finance per gli
aspetti finanziari. L’operazione è stata finanziata anche
tramite un finanziamento erogato da Unicredit.
torinese della PPM School, che offre il riconoscimento di crediti formativi a integrazione del
percorso di studi in atto, partecipano 16 studenti
provenienti da diverse università italiane, cui si
affiancheranno studenti provenienti da Pakistan,
Nigeria e Ucraina grazie alla collaborazione con
altri atenei internazionali.
tenuto l’anno scorso presso la Comau Management Academy di Detroit, si svolge completamente in lingua inglese per dare competenze
di gestione di progetti e persone in un contesto multinazionale, alternando formazione in
aula, vita in azienda, a stretto contatto con
manager provenienti da tutto il mondo, e il
lavoro su un progetto concreto. All’edizione
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55
&
carriere
Zappa per AssoAscensori
Roberto Zappa, ceo e presidente di Sematic, è il nuovo presidente di AssoAscensori, aderente Anie Confindustria.
Zappa da quest’anno è anche presidente
del Gruppo industriali Metalmeccanici
di Confindustria Bergamo. “Assumo con
orgoglio questo prestigioso incarico - ha
detto Zappa -: nei prossimi due anni, un
tema su cui profonderemo molto impegno sarà la sicurezza,
fronte ampio e cruciale non solo per noi del settore, ma anche
per utenti e decisori pubblici”.
Due nuove nomine in SAP
Carla Masperi è la nuova chief operating
officer di SAP Italia, con il compito di
sviluppare il business e le operazioni nel
nostro Paese riportando direttamente a
Manos Raptopoulos, coo South Europe
di SAP. Nel ruolo precedentemente
ricoperto da Masperi di innovation sales
director SAP Italia subentra Zoran Radumilo, con piena responsabilità di potenziare la strategia di SAP in ambito database, technology e
mobility riportando direttamente all’ad Luisa Arienti.
Ricarica veloce
per auto in Cina
ABB fornirà a Shenzhen BYD Daimler New Technology per i prossimi sei anni sistemi di ricarica veloce
per i veicoli Denza, tra le prime auto elettriche a
lungo raggio vendute in Cina, progettata per viaggi
di oltre 200 km. I sistemi in corrente continua da
parete offriranno agli utenti un’infrastruttura per la
ricarica veloce direttamente da casa, o in stazioni di
ricarica pubbliche, di prossimo lancio in Cina, supportando e stimolando l’impiego di veicoli elettrici,
anche grazie allo standard di ricarica veloce GBT già
introdotto dal governo cinese: quello della mobilità
sostenibile è uno dei sette settori strategici emergenti nel Paese. I sistemi di ricarica forniti da ABB,
che già dal 2010 è presente in Cina lavorando a progetti pilota con OEM locali e utility, e dal 2013 con
strutture di ricerca e sviluppo, produzione, logistica
e service, offrono anche innovazioni atte a dare sicurezza e comodità all’utente, come l’app per il controllo e monitoraggio da remoto dello stato delle fasi
di ricarica. Le prime consegne sono previste per metà
2014, e i sistemi di ricarica saranno venduti tramite i
concessionari Denza con i veicoli.
inbreve
Imprese Mercato
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rmo ottobre 2014
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Quintiq in Dassault Systèmes
Dassault Systèmes ha siglato un accordo per l’acquisizione delle
quote azionarie di Quintiq, fornitore di soluzioni per la pianificazione e l’ottimizzazione della supply chain, per un valore di
circa 250 milioni di euro. Le applicazioni per pianificazione della
produzione, della logistica e della forza lavoro di Quintiq sono
attualmente impiegate da 250 clienti presso mille sedi distribuite in 90 Paesi,
con referenze
quali Novelis e
Asml per la pianificazione della
supply chain,
DHL, Wallmart
e TNT per l’ottimizzazione di
attività logistiche di notevole
complessità, e per la pianificazione dell’aeroporto di Bruxelles,
del vettore KLM, delle ferrovie canadesi Canadian National e
della Federal Aviation Administration statunitense. Quintiq
arricchirà l’offerta Delmia di Dassault, con la nuova linea di
prodotti Operations planning & optimization che si aggiunge
al portafoglio di Digital manufacturing e Manufacturing & operations management, favorendo l’accesso a nuovi settori quali
l’industria metallurgica, l’estrazione mineraria, gas e petrolio,
ferroviario, trasporto e spedizioni.
Avviamenti record
per Air Liquide
Air Liquide ha completato lo start-up
commerciale di otto nuove unità produttive di grandi dimensioni nel mondo,
facendo seguito ai successi commerciali
conseguiti in diversi mercati in crescita:
si tratta in particolare di quattro unità
di separazione dell’aria di grandi dimensioni in Cina, con capacità complessiva
che raggiunge le 10.000 t al giorno, in
virtù delle quali il Gruppo aumenta quasi
del 50% la sua capacità di produzione di
ossigeno nel Paese. Altre quattro unità di
grandi dimensioni sono state poi avviate
in Messico, Sud Africa, Taiwan e Canada,
per servire clienti che operano nei settori dell’esplorazione di gas e petrolio,
dell’industria siderurgica e di quella petrolchimica. L’avviamento di tutte queste
unità rientra in un piano di investimenti
volto alla crescita del gruppo e partito
nel 2010, per un ammontare di 400 milioni di euro.
inbreve
Imprese Mercato
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59
&
inbreve
Imprese Mercato
60
Due nuovi stabilimenti per Pilz
Pilz, fornitore di soluzioni complete per l’automazione sicura rafforza le proprie capacità grazie a due
nuovi stabilimenti: uno in Germania e uno in Cina
(n ella foto). L’inaugurazione dei lavori del nuovo
centro di logistica e produzione Peter Pilz testimonia l’ampliamento della sede di Ostfildern, che è
ormai diventata Pilz Campus. I lavori di costruzione
dureranno circa 1 anno. L’edificio avrà una superficie utile di 15.000 m² e verrà realizzato secondo gli
standard più aggiornati e le conoscenze più recenti
in merito a efficienza energetica, inquinamento fonico e cicli logistici. La nuova costruzione ha l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’efficienza della
produzione e dei processi legati ad essa. Per poter
servire i clienti del mercato asiatico in tempi più rapidi, Pilz sta costruendo un proprio sito produttivo
nella città cinese di Jintan. “La Cina rappresenta un
mercato importante per noi all’interno del bacino
asiatico. La crescita dell’importanza della sicurezza e
l’avvicinamento agli standard europei rappresentano
delle prospettive straordinarie per Pilz”, afferma Renate Pilz, presidente della Direzione. Il nuovo sta-
rmo ottobre 2014
bilimento in Germania e il nuovo sito produttivo
in Cina rappresentano un investimento di circa 25
milioni di euro. Pilz occupa oltre 1.800 dipendenti,
registrando anche in questo settore una crescita superiore al 7%. “Vogliamo continuare a crescere e far
crescere anche il numero dei dipendenti”, afferma
Susanne Kunschert, socia dirigente. Nel 2014 intendiamo assumere circa 90 dipendenti, in particolar
modo nel settore dedicato allo sviluppo di hardware
e software. Grazie all’apertura di tre nuove filiali in
Canada, Taiwan e nella Repubblica Ceca, nel 2013
Pilz ha rafforzato la propria presenza in tutto il
mondo. Il gruppo Pilz comprende 31 filiali. Nel 2013
le esportazioni hanno rappresentato il 68,2% del
volume di affari di Pilz: un incremento dello 0,4%
rispetto al 2012. Anche il fatturato ha registrato
un incremento del 3% rispetto all’anno precedente,
raggiungendo 233 milioni di euro. Pilz ha iniziato il
2014 con ottimismo. “Siamo convinti che, se le previsioni relative alla congiuntura verranno rispettate,
saremo in grado di migliorare ulteriormente il risultato economico raggiunto l’anno scorso”, afferma
Susanne Kunschert.
In rappresentanza delle macchine Geminis, è possibile vedere in azione il nuovo tornio parallelo a due guide Geminis GT5, governato da un
CNC Fanuc 31i. Su questo tipo di macchina l’altezza punta è pari a 615 mm, mentre la distanza punte è di 3.000 mm. Il passaggio barra
previsto è di 230 mm. Geminis GT5 è azionato da un motore principale della potenza di 37 kW. È prevista di serie una torretta a disco Sauter
a 8 posizioni. Geminis GT5, disponibile a due oppure a quattro guide di scorrimento, ha un nuovo disegno del bancale macchina ed è stato
progettato con la tecnica del calcolo per elementi finiti. È di tipo monolitico (unico blocco), con appoggio a terra su tutta la lunghezza, interamente costruito in fusione di ghisa, stabilizzato termicamente e interamente rinforzato con ampie nervature per conferire al suo assieme
un’elevata rigidità strutturale. L’evacuazione dei trucioli avviene nella parte anteriore della macchina con una inclinazione di 38° per garantire
l’ottimale evacuazione del truciolo nonché garantire una maggiore stabilità termica.
Geminis GT5 G2 - CNC Fanuc 31i
Distanza tra le punte: 3000 mm
Diametro sulle guide: 1200 mm
Diametro sul carro: 850 mm
Passaggio barra: 230 mmm
Capacità: 6.000 Kg
Speed in 4 gamme: 1400 giri/min.
Coppia: 4900 Nm
Motore: 37 Kw in S1
Testa di fresatura LAGUN GHS
Cono Mandrino: ISO 50 DIN 69871
Velocità Mandrino: 6000 giri/min.
Motore Mandrino: 28 Kw in S1
Coppia: 1070 Nm
Coppia Costante: 250 Rpm
Indexaggio Hirt: 2,5° X 2,5°
Lubrificazione a ricircolo d’olio.
Raffreddamento dei due snodi tramite
circolazione forzata dell’olio costantemente
controlla da centrale termica.
Tecnologia a carter secco.
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&
inbreve
Imprese Mercato
Sito internet rinnovato
per echoRD
A distanza di 9 mesi dall’ultima release, echoRD
mette online la nuova versione del suo sito;
nuova grafica, ma soprattutto, contenuti rinnovati per una fruibilità e una interazione sempre
maggiori da parte degli utenti. In evidenza, i tre
marchi che identificano le aree di riferimento di
echoRD: echoENG (una gamma completa di macchine utensili, e soluzioni “chiavi in mano” per
l’officina); echoLAB (strumenti e apparecchiature per laboratori per test chimici, metallurgici
e per test fisici); echoControl (soluzioni complete
per
laboratori industriali.
Strumenti per
controllo di
processo, ispezione e prove
non distruttive).
Grazie a un
menù di navigazione snello e intuitivo, viene illustrata la
vasta gamma di macchine utensili e di strumenti
di laboratorio e di processo, oltre che dei servizi. E il tutto partendo dalla Home Page. Inoltre,
grazie a una serie di tool la possibilità di avere
informazioni specifiche su ogni singolo prodotto, partendo dalla pagina di interesse Il sito
è ottimizzato anche per le piattaforme mobili,
e nei prossimi mesi si arricchirà di ulteriori aggiornamenti (come schede tecniche e video), per
mostrarsi dunque ancora più ricco di contenuti
e servizi a tutti i suoi utenti.
Motion control in pochi minuti
Elmo presenta Easii, seconda generazione di Application Studio,
per lo sviluppo e l’implementazione veloce del motion control
con tool di configurazione, messa a punto e motion semplici da
usare, automatizzati, senza codifica manuale e accesso drag &
drop a centinaia di routine e script standard di programmazione.
Easii unifica tutta la comunicazione, il motion e la programmazione macchina, indipendentemente dai tipi di servoazionamento e retroazione, dal numero di assi in moto o dalla rete
impiegata. Tra i tool, Easii Quick Tuning Wizard esegue in pochi
62
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Boccole in tecnopolimeri on tour
Un’auto compatta che monta boccole in tecnopolimeri
plastici igus attraversa il mondo dallo scorso gennaio, per
dimostrare l’affidabilità delle soluzioni in tribopolimeri
dell’azienda: partito da Colonia, l’iglidur on tour ha già
coperto oltre 20.000 km tra India, Cina, Corea del Sud e
Taiwan, per proseguire poi tra Brasile e Stati Uniti, incontrando clienti e partecipando a fiere ed eventi, e rientrerà
a Colonia il 15 ottobre in tempo per celebrare i 50 anni
dell’azienda. Igus ad oggi ha realizzato 45 materiali iglidur per l’automotive, in forma di boccole prodotte in 200
milioni di pezzi l’anno, con miscele dai bassissimi valori
di attrito e usura e lunga durata, dalle caratteristiche di
autolubrificazione, senza contaminazione da oli e grassi,
flessibili e personalizzabili, essendo stampate a iniezione,
riducendo peso, rumorosità e costi rispetto alle boccole in
metallo. La piccola auto monta 56 boccole speciali e installate in molte parti, come il pedale del freno, il meccanismo
dei finestrini, la regolazione dei sedili e le valvole a farfalla,
e ha già superato brillantemente le difficili condizioni delle
strade dell’Asia.
minuti il test avanzato del motion, compiendo tutte le regolazioni necessarie del servoazionamento, richiedendo solo una conoscenza base della macchina. La rifinitura dell’intero processo
è poi semplificata mediante l’autoconfigurazione della rete, la
regolazione automatica del carico meccanico, la messa a punto
semplice a doppio anello e molte altre caratteristiche avanzate,
riducendo anche la programmazione custom nello sviluppo applicativo. I diversi tool di motion e messa a punto possono essere
provati accedendo a Easii remote practice system, dal sito www.
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EXPO SALE IN CARROZZA
Sarà ExpoExpress, un treno-mostra in viaggio attraverso l’Italia, a promuovere
l’Esposizione Universale. Saranno offerti al pubblico incontri, eventi, laboratori,
casting e show cooking gratuiti. Da settembre fino al 12 dicembre il treno toccherà 12 città italiane. Tre le carrozze in viaggio – Live Expo, Food Expo e Casa
Expo – ognuna delle quali dedicate ad attività specifiche. Nel suo viaggio ExpoExpress, partendo dalla stazione Santa Lucia di Venezia, in occasione della 71.
Mostra internazionale d’arte Cinematografica, farà tappa in altre 11 città, durante
manifestazioni di grande richiamo: 6 settembre a Verona, 12 settembre a Padova,
19 settembre a Milano Centrale, 1 ottobre a Genova, 11 ottobre a Trieste, 17
ottobre a Roma, 24 ottobre a Torino, 14 novembre a Bologna, 21 novembre a
Firenze, 28 novembre a Pisa Centrale, 7 dicembre a Milano Porta Garibaldi e 12
dicembre a Napoli.
La scelta di promuovere l’Esposizione Universale con un treno non è casuale. Lo
afferma l’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Michele Mario Elia, che
ricorda come il treno è occasione di incontro e scambio culturale tra persone,
proprio come avverrà per i Paesi che animeranno Expo Milano 2015. Il commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, sottolinea
i valori e i contenuti educativi espressi dal tema della imminente Esposizione
Universale ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’. Expo Milano 2015 coinvolgerà
20 milioni di visitatori da tutto il mondo e il treno rappresenterà uno dei mezzi di
trasporto ideali per raggiungere il sito espositivo.
64
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Supporto comunicativo all’intera iniziativa sarà dato anche dai media
del Gruppo FS Italiane (il quotidiano
on line fsnews.it, la web radio presente
in oltre 400 stazioni FSNews Radio, il
profilo Twitter @fsnews_it,) e dai canali
web e social creati per l’occasione dal
Gruppo Mondadori (expo-express.info,
i profili social Twitter e Instagram con
hashtag #expoexpress). L’iniziativa è comunicata e valorizzata anche dai canali
social media di #Expo2015: Facebook
Italia facebook.com/Expo2015Milano.it,
Facebook Global facebook.com/Expo2015Milano, Twitter @Expo2015Milano
con hashtag #Expo2015, Instagram Official, instagram.com/expo2015milano.
rmo
Focus Energia
Stando agli studi statistici
forniti da Terna, nel mese
di luglio 2014 la domanda di
energia elettrica richiesta
in Italia è calata dell’1,6%. I
dati forniti dall’Autorità per
l’energia elettrica e il gas per
l’Unione europea segnalano un
calo nei consumi di petrolio e
gas naturale. In altre aree del
pianeta i numeri si invertono.
La produzione di energia
necessita di macchine sempre
più efficienti in grado di
garantire energia a industrie e
consumatori. La realizzazione
di questi complessi macchinari
è demandato all’utilizzo
di macchine utensili dalle
dimensioni adeguate, dotate
di componentistica di ultima
generazione: dai cuscinetti
a sfera, agli utensili, fino alla
sensoristica che le equipaggia
e le singole attrezzature.
Focus Energia
Un mercato globale
con alti e bassi
di Tony Bosotti
Stando agli studi statistici forniti da Terna, nel mese di luglio 2014 la domanda di energia elettrica richiesta
in Italia è calata dell’1,6%. I dati forniti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per l’Unione Europea
segnalano un calo nei consumi di petrolio e gas naturale. In altre aree del pianeta i numeri si invertono
I
l settore aerospaziale è riconosciuto tra i principali
comparti in Italia nei quali lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie acquista un ruolo determinante, sia in un’ottica di miglioramento delle
capacità di progettazione sia per la potenzialità che
offre nella realizzazione e progettazione di prodotti
hi-tech. L’investimento in ricerca e sviluppo, pari al
14-15% del fatturato totale, ha permesso di raggiungere considerevoli traguardi nell’aggiudicarsi importanti commesse. Per esempio il Gruppo Finmeccanica
(attraverso le società controllate Alenia-Aermacchi,
Thales Alenia Space, Selex ES) unitamente a Avio
Aero e Piaggio Aero sono le maggiori aziende italiane del settore e agiscono come prime contractor
nei segmenti più elevati del mercato, in termini di
volumi d’affari e di contenuti tecnologici espressi,
partecipando ai più importanti programmi europei
e internazionali. In Italia il settore industriale dell’aerospazio è sesto al mondo e quarto a livello europeo, con un fatturato di circa 6,9 miliardi di euro, nel
2011, e una forza lavoro altamente specializzata di
32.124 addetti. Le aziende impegnate nel comparto
aeronautico sono principalmente identificabili in distretti industriali in: Piemonte, Puglia, Lombardia,
Lazio e Campania. Queste aree geografiche vantano
importanti insediamenti produttivi, centri di ricerca
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e industrie interessate al programma dell’Unione Europea, Horizon 2020, che finanzierà con 70 miliardi
di euro, nei prossimi sei anni, la ricerca e l’innovazione nei vari settori industriali e che vede l’industria
dell’aerospazio tra i destinatari.
Le aziende, il mercato. Secondo i dati forniti dalla
relazione di esercizio 2012 di Aiad (Federazione
aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), per Alenia Aermacchi gli ordini sono cresciuti
dell’8,6%, i ricavi dell’11,4%, il fatturato del 12,5 %
(superando il livello di 3 miliardi di euro). Il portafoglio ordini avanza dell’1,9% garantendo carichi di
lavoro per circa tre anni. Il Mol passa da quota 4,1 a
10,7, mentre l’Ebita passa dal dato negativo del 2011
(-3,8%) a un positivo +3,5%. Gli investimenti complessivi sono passati da 314 milioni nell’anno precedente a 388 milioni. In particolare, gli investimenti
in innovazione e sviluppo raggiungono i 200 milioni,
rispetto all’impegno da 168 milioni del piano 2011.
L’area della motoristica aeronautica è saldamente
presidiata da Avio, partner da oltre cinquant’anni
dei maggiori motoristi mondiali (General Electric,
Rolls-Royce, Pratt & Whitney e Snecma) nei principali programmi di motori per velivoli civili, nonché
membro dei consorzi internazionali di progettazione
e produzione di sistemi propulsivi per velivoli militari.
Avio è inoltre attiva nella manutenzione, riparazione
e revisione di motori aeronautici militari per le Forze
Armate italiane, olandesi e brasiliane. I ricavi di Avio
sono in costante crescita e nel 2012 hanno raggiunto
i 2,3 miliardi di euro, registrando un +15% rispetto
all’anno precedente. Nel segmento civile, Avio è partner di General Electric nel motore GEnx, che equipaggia nelle sue due versioni 1B e 2B rispettivamente il
nuovo Boeing 787 Dreamliner e la variante 747-8 del
celebre velivolo, con la responsabilità della progettazione, sviluppo, produzione e supporto post vendita
della trasmissione comando accessori, incluso il sistema
di lubrificazione, e della parte statorica completa della
turbina di bassa pressione, per una quota del programma pari al 12%. Nel corso del 2012 Avio ha investito circa 130 milioni di euro in ricerca e sviluppo, pari
a circa il 6% dei ricavi, allo scopo di mantenere e ove
possibile incrementare il proprio livello di competitività
tecnologica. Intense sono le collaborazioni di Avio con
le università italiane e gli enti pubblici di ricerca articolate anche sottoforma di laboratori pubblico-privati e
distretti tecnologici. Nell’area dell’ala rotante, invece,
AgustaWestland continua a competere a livello globale con altri quattro player mondiali, tre statunitensi
e uno europeo, in funzione della propria competiti-
vità rafforzata da un costante flusso di investimenti
nella ricerca e sviluppo tesi sia a migliorare i prodotti
esistenti sia allo sviluppo di nuovi e più avanzati elicotteri. La società, impegnata in un settore a elevata
tecnologia in cui i prodotti finali costituiscono gli
indicatori di performance, deve la sua competitività
anche a un insieme di competenze d’alto livello grazie alle quali è in grado di gestire la progettazione
dell’intero ciclo del sistema elicotteristico. Possiede
infatti le competenze necessarie per procedere autonomamente alla definizione e all’integrazione dei sistemi avionici, dei sistemi computerizzati di controllo
del volo e di gestione della missione, nonché di tutte
le tecnologie legate alle attività di training. Nel 2012
AgustaWestland ha registrato ricavi pari a 4.243 milioni di euro, in aumento del 7,7% rispetto al 2011.
Cosa dire. Progetti eccezionali come la costruzione
di un aeromobile richiedono tecnologie di elevata
qualità. Per produrre telai, componenti, strutture giganti, destinati a supportare l’involucro in alluminio
dell’aeromobile, sono necessarie enormi macchine
utensili personalizzate e standard. Le macchine devono poter garantire un’ottima qualità di superficie
e contemporaneamente produrre componenti strutturali per l’aereo di estrema precisione.
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Focus Energia
Quando il CAM
dà valore aggiunto
di Marco Tullio
Imprenditoria italiana vincente: piccole dimensioni, grande flessibilità e focus sull’innovazione tecnologica. Per
CPS questo è stato il segreto del successo, fin dal 1993. L’azienda CPS di Fisciano da oltre 20 anni è specializzata
nelle lavorazioni di componenti per energia e per le sue lavorazioni utilizza il CAM di Open Mind
C
PS ha costruito il proprio successo basandosi sulla
costante evoluzione delle proprie attrezzature tecnologiche per far fronte alle richieste dei clienti alle prese
con complessi problemi di ingegnerizzazione soprattutto
nel settore dell’energia. Il 1998 è stato l’anno della svolta,
grazie alla costruzione del nuovo stabilimento di 1.200
m2, la CPS ha potenziato il parco machine con la possibilità di lavorare pezzi fino a 4 m di lunghezza, anticipando
la necessità di aprirsi a nuovi mercati, i Paesi emergenti
come Cina e Corea.
In questo modo alla crisi economica è stato possibile rispondere in modo attivo con una riorganizzazione e
ancora una volta con un massiccio investimento in macchinari e strumenti di produzione, con l’idea di incrementare
la propria presenza nel mercato dell’industria energetica.
Gli effetti delle nuove scelte strategiche furono immediati
e assolutamente positivi. Oggi CPS esercita la propria attività su oltre 22.000 m2 di coperto, con una capacità di
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lavorare in fresatura pezzi fino a 30 m di lunghezza, torni
verticali per pezzi fino 7 m di diametro e 5 m di altezza, e
torni orizzontali per pezzi di lunghezza fino a 16 m. Infine,
coerentemente con le recenti politiche di sostenibilità ambientale, CPS si è dotata di in un impianto di produzione di
energia elettrica con tecnologia fotovoltaica che soddisfa
circa il 50% del fabbisogno dell’azienda.
Specializzazione tecnologica. CPS è un terzista specializzato nella lavorazione meccanica di componenti per la
produzione energetica, comprendendo i settori oli & gas,
idroelettrico, turbine a vapore e compressori centrifughi.
La produzione avviene esclusivamente su disegni del
cliente, cioè senza ricorrere a qualsivoglia fase di co-ingegnerizzazione. L’azienda, quindi, sviluppa essenzialmente
soluzioni in termini di ingegneria della lavorazione, in un
modo sfacciatamente aperto ad ogni sfida di complessità.
Il reparto di produzione è caratterizzato da attrezzature
hyperMill di Open Mind è versatile ed è in grado di sfruttare al massimo le caratteristiche della macchina utensile adattando la lavorazione alle sue specificità.
ad alto contenuto tecnologico, che inglobano tutto ciò che
di innovativo il mercato propone. L’innovazione, di fatto,
rappresenta la chiave del successo per un mercato come
quello dell’energia, che esige lavorazioni di materiali sempre più tenaci, a fronte di un lead time in continua diminuzione. Nel tempo, infatti, la produzione di CPS si è spostata
dalle leghe leggere ad acciai fortemente legati, Inconel e
titanio (questi ultimi utilizzati tipicamente per parti di turbina).
Dal punto di vista geometrico, la complessità delle forme
è per l’azienda una questione fondamentale: in passato
il pezzo tipico era ottenuto assemblando sottoassiemi
piuttosto semplici, mentre ora la richiesta di prestazioni
meccaniche sempre più elevate porta a richiedere parti
integrali che necessitano un’alta capacità di asportazione,
unitamente ad elevate precisioni, il tutto interpolando 4
o 5 assi.
Per gestire al meglio queste sfide, CPS impiega personale
altamente qualificato. Tuttavia, poiché il notevole turnover
tecnologico premia più la ‘freschezza mentale’ che la mera
esperienza, l’azienda si rivolge soprattutto a valenti neolaureati, prontamente sottoposti ad un training on the job che
normalmente dura un anno e mezzo. Non c’è dubbio che
fiducia nei giovani e dinamismo costituiscono il nerbo del
successo di CPS. Un accurato controllo della qualità e certificazione di prodotto completano il quadro di una produzione d’avanguardia.
Rapporto con Open Mind. Laddove l’ingegneria di lavorazione è tutto, il CAM diventa lo strumento principale per
creare valore. In relazione a ciò, CPS ha trovato in Open
Mind un partner in grado di soddisfare due esigenze
importanti: versatilità del prodotto e un adeguato supporto tecnico. Dal punto di vista della versatilità, dovendo unire forme complesse a produttività, il sistema
CAM deve essere in grado di sfruttare al massimo le
caratteristiche della macchina utensile adattando la
lavorazione alle sue specificità. hyperMill di Open
Mind ha da sempre questa caratteristica, mettendo
a disposizione una serie di funzioni per vincolare l’ottimizzazione del percorso e dei parametri alla rigidità
statica e dinamica della macchina che, muovendosi in 5
assi, può presentare un comportamento disomogeneo.
hyperMill, per la produzione di componenti utilizzati
nella generazione di energie, offre uno speciale pacchetto impeller/blisk per pale di turbina, che consente
di programmare queste complesse applicazioni speciali senza disporre di competenze particolari.
Il pacchetto consente la programmazione e la fresatura di impeller e blisk e le funzioni automatizzate
integrate consentono di ridurre al minimo il numero di parametri da inserire. Inoltre, l‘affidabilità
della funzione di controllo e prevenzione delle collisioni garantisce la massima sicurezza dei processi in
ogni fase di lavorazione. CPS dispone di 5 licenze tra
hyperMill, hyperCAD-S e pacchetto di simulazione,
recentemente aggiunto per conoscere in anticipo
errori, collisioni possibili o aree di inefficienze e
correggerle prima di andare in macchina. CPS ha
scelto hyperMill e nel tempo ha confermato la decisione sia per la continua evoluzione degli strumenti sia per la facilità di uso, grazie all’interfaccia
semplice e l’integrazione con i sistemi CAD, senza
dimenticare la grande disponibilità di post processor per le diverse macchine automatiche presenti in
azienda. Venendo ai vantaggi, grazie a hyperMill
CPS ha ridotto i tempi di ingegnerizzazione del 25%
e i tempi di produzione del 18% (grazie alla riduzione del taglio in aria). Meno tempo e meno costi,
quindi, competitività.
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Focus Energia
Lo sviluppo dei
cuscinetti per
turbine eoliche
di Silvia Calabrese
Aspettative sempre più elevate in termini
di durata di esercizio e affidabilità e forte
pressione sui costi: questa è la situazione attuale
che caratterizza il comparto dei cuscinetti
per il settore eolico. Alcune soluzioni NSK
consentono di aumentare la durata di esercizio e
l’affidabilità di alcuni componenti
A
prima vista, le notizie che arrivano dal settore eolico possono sembrare contraddittorie.
L’anno scorso sono state installate turbine con una
capacità di 40 GW in tutto il mondo e, in futuro, si
prevede una crescita ulteriore per il settore. Di fatto,
l’introduzione di tecnologie offshore ha dato vita
a un mercato completamente nuovo. Tuttavia, allo
stesso tempo, i principali fornitori e produttori di
turbine specializzati in energia eolica stanno annunciando programmi rigidi per la riduzione dei costi. Gli
esperti si aspettano di assistere a un ulteriore consolidamento tra i fornitori.
La spiegazione di questa evidente contraddizione è
che, nonostante il settore sia in crescita, ci si aspet-
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rmo ottobre 2014
tava un incremento ancora maggiore. Di conseguenza ora la capacità è sostanzialmente in eccesso.
Questo genera una forte pressione sui prezzi che sta
coinvolgendo anche i fornitori. Per uno dei principali produttori di cuscinetti per turbine eoliche ciò
significa che i progetti di ricerca e sviluppo devono
continuare a soddisfare le aspettative estremamente
elevate del settore in termini di durata di esercizio dei
cuscinetti in condizioni operative avverse con significative sollecitazioni dinamiche. Allo stesso tempo,
i team di ricerca e sviluppo devono tenere conto dei
costi legati a ogni progetto e devono produrre un’analisi chiara dei vantaggi in termini di costi.
Sicuramente le aziende che operano nel settore eo-
Cuscinetti a rulli conici NSK per planetari e riduttori eolici.
lico accolgono le innovazioni che possono abbattere i
costi senza compromettere l’affidabilità dei cuscinetti.
Questo è particolarmente importante dato che gli
esperti concordano sul fatto che la concorrenza globale tra i produttori di turbine è destinata a diventare
ancora più intensa in futuro.
Tenendo conto di questo, i fornitori devono capire subito quali aree hanno il potenziale maggiore di mercato per sviluppare le nuove generazioni di cuscinetti.
NSK ha identificato una di queste aree nelle turbine
multi-megawatt con resa da 2 a 4 MW. Il Gruppo è
già ben posizionato in questo segmento: negli ultimi
mesi, i principali produttori hanno già presentato le
loro nuove turbine equipaggiate con suoi cuscinetti.
Progetti di sviluppo. NSK ha già ottimizzato i cuscinetti radiali a rulli cilindrici per i pignoni satelliti delle
turbine della classe 3 MW, portando avanti contemporaneamente due progetti di sviluppo in questo
campo. Il primo progetto aveva l’obiettivo di migliorare il design interno. Senza modificare il diametro del
cuscinetto o il numero di rulli, il team ha ottimizzato
la geometria interna del cuscinetto e l’ingegnerizzazione della produzione mantenendo la stessa macrogeometria e questo ha garantito un aumento del 15%
del coefficiente di carico dinamico. Inoltre, è stato possibile aumentare la durata di esercizio del 70%. Oltre a
essere indicati per un utilizzo sui pignoni satelliti, questi cuscinetti sono ideali per altre applicazioni sul lato
‘rapido’ del riduttore delle turbine eoliche.
Il secondo progetto è stato dedicato alla riproget-
tazione del design interno del cuscinetto. È stato
aumentato il numero di rulli in modo da ridurre la
sezione trasversale della gabbia. Il cuscinetto, tuttavia, doveva garantire la stessa capacità di carico. Il
team di progetto è riuscito a ottenere tali prestazioni
ottimizzando la geometria della gabbia senza comprometterne la rigidità. È stata effettuata un’analisi
FEM e sono stati condotti test di prova approfonditi
per supportare il lavoro di ottimizzazione. Oltre a
un elevato coefficiente di carico dinamico, questi cuscinetti offrono un maggiore coefficiente di carico
statico. Gli utilizzatori potranno presto scegliere tra
le due opzioni descritte sopra.
I cuscinetti a rulli conici NSK vengono spesso utilizzati per i planetari porta-satelliti nell’area d’ingresso
dei riduttori eolici e per l’albero del rotore. Possono
anche essere utilizzati nei cuscinetti integrati nel rotore, che movimentano sia l’ingranaggio sia il mozzo.
In passato, NSK utilizzava cuscinetti con gabbie in
acciaio stampato, di ampio spessore. Tuttavia, con
l’aumentare costante dei diametri dei cuscinetti, l’azienda ha dovuto cercare soluzioni alternative, perciò ha sviluppato una gabbia saldata per diametri di
1.000 mm o superiori. La gabbia soddisfa i requisiti
tecnici più elevati, ma è molto complessa da produrre
e richiede capacità di saldatura avanzate. Per questo
motivo NSK sta testando una gabbia in plastica, più
economica da produrre e che può essere realizzata
con un elevato livello di riproducibilità.
Alla ricerca di soluzioni. Le piste di rotolamento
dei cuscinetti sono soggette a sollecitazioni molto
elevate, specialmente per gli alberi che effettuano
movimenti rapidi. Ad esempio, se la turbina viene
accesa per girare a folle a piena velocità, si possono
verificare fenomeni di slittamento che danneggiano
la superficie dei cuscinetti. I danni dovuti a slittamento sono ben noti nel settore, ma le cause non
sono state ancora identificate nonostante le ricerche
approfondite. Sebbene NSK produca un elevato numero di cuscinetti, è difficile che i suoi componenti
riscontrino tali problematiche, fanno sapere i tecnici
aziendali. Questo grazie allo speciale trattamento di
finitura superficiale e alla sede della gabbia. Ciononostante il reparto di ricerca e sviluppo del Gruppo
sta continuando a lavorare per ottimizzare ulteriormente la struttura superficiale.
I cuscinetti per generatori devono soddisfare una
serie di requisiti specifici legati alle applicazioni, oltre
a essere isolanti. L’idea è di evitare che l’elettricità
passi attraverso la trasmissione, riducendo al minimo
i danni prodotti, ad esempio, da picchi di tensione
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Focus Energia
A sinistra, cuscinetti a contatto obliquo e a rulli cilindrici NSK per applicazioni nel
settore eolico; a destra, cuscinetti a rulli conici NSK per il settore eolico.
o da correnti di circolazione (corrosione elettrica).
NSK offre cuscinetti isolati elettricamente con anelli
esterni rivestiti in ceramica progettati appositamente
per soddisfare tali requisiti. Ora la tecnologia è stata
ulteriormente potenziata.
I cuscinetti utilizzati in precedenza erano dotati di un
rivestimento permanente in ceramica, applicato alla
superficie dell’acciaio attraverso il metodo a spruzzo
mediante scarica elettrica stabilizzata (plasma). In
alternativa, il Gruppo propone cuscinetti ibridi con
sfere in ceramica con diametro esterno fino a 340
mm. Essi garantiscono prestazioni eccellenti, tra cui
ottima resistenza termica, maggiore durata di esercizio, design leggero ed espansione termica limitata. Il
design ottimizzato consente di aumentare la durata
di esercizio e l’affidabilità dei componenti. Il processo
di produzione delle sfere di NSK può contare sull’esperienza consolidata dell’azienda nella produzione
di cuscinetti ibridi ad alte prestazioni per macchine
utensili.
Esperienze pratiche. I test condotti sulla durata
hanno dimostrato che la fatica da rotolamento
dell’acciaio al cromo ad alto contenuto di carbonio
(SAE52100, SUJ2) utilizzato per i cuscinetti volventi è
fortemente influenzata dalle inclusioni non metalliche. NSK ha sviluppato un nuovo materiale in collaborazione con un produttore di acciaio - l’acciaio Z
– che contiene una quantità notevolmente inferiore
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di inclusioni non metalliche, come zolfo e ossidi. I test
hanno dimostrato che la durata operativa dei cuscinetti in acciaio Z è fino a 1,8 volte superiore rispetto
ai cuscinetti standard realizzati in acciaio degasato
sotto vuoto.
Molti cuscinetti per turbine eoliche - cuscinetti radiali
a rulli cilindrici, cuscinetti a rulli conici, cuscinetti radiali orientabili a rulli, cuscinetti radiali rigidi a sfere e
cuscinetti a sfere a contatto obliquo - utilizzano l’acciaio Super Tough sviluppato da NSK (Super-TF). Grazie all’uso di un acciaio differente e al trattamento
termico progettato per ottimizzare il contenuto di
austenite residua e di martensite, i cuscinetti Super-TF
durano fino a dieci volte di più rispetto ai componenti
in acciaio standard.
NSK dispone di svariati banchi di prova allo stato
dell’arte per condurre ricerche. Questo permette di
simulare i carichi dinamici sui cuscinetti di turbine eoliche. I banchi di prova vengono usati per calcolare i
parametri per i cuscinetti di nuova generazione, per
simulare i guasti e generare i profili dei danni. Attualmente gli sviluppatori stanno testando cuscinetti
radiali a rulli cilindrici e cuscinetti a rulli conici per il
lato ‘rapido’ di un riduttore di una turbina da 2 MW
con simulazione della fase di avvio e di arresto. L’obiettivo di questi test è di sviluppare progetti migliori
con l’utilizzo di materiali dalle prestazioni superiori.
Il progetto di sviluppo è mirato anche alla riduzione
dei costi.
Focus Energia
L’utensile per le
turbine eoliche
di Nora Tomlinson
I recenti progressi nella tecnologia degli utensili da taglio sono il vento in poppa per
l’industria delle energie rinnovabili. Alcune soluzioni Sandvik Coromant permettono una
maggiore produttività in questo specifico comparto industriale
A
prescindere da quali componenti vengono prodotti nel settore dell’energia eolica, in un mercato globale fortemente competitivo la produttività
elevata è un elemento vitale. Di conseguenza, le richieste in questo senso sono in continuo aumento, e ciò
fa crescere di giorno in giorno la pressione sull’utilizzo
delle macchine e la necessità di massimizzare la produzione. I componenti per le turbine eoliche variano
moltissimo in termini di dimensioni, design, materiali
e negli elementi che richiedono lavorazione. Questo significa che i produttori possono trarre grandi vantaggi
dagli ultimi sviluppi nelle macchine utensili e nei metodi di lavorazione.
Inserti multitaglienti. Prendiamo l’esempio del substrato dell’inserto. I materiali del substrato sono la base
di tutti gli utensili da taglio, e da essi dipendono non soltanto la durata e l’affidabilità del processo, ma anche la
produttività. I dati di taglio e il ciclo di vita potenziale di
un utensile (basati sulla resistenza all’usura e la forza) determinano i tempi di ciclo e i tempi di fermo dei macchinari, e di conseguenza la capacità produttiva e la capacità
di consegna delle lavorazioni meccaniche.
Oggi la maggioranza degli inserti multitaglienti è rivestita, e ciò significa che gli sviluppi in quest’area hanno
una grande influenza sulla performance. Per esempio,
le qualità PVD più recenti utilizzano il processo di rivestimento per diminuire lo stress da trazione nel materiale
contrastandolo con la compressione. Questo avviene
mediante un nuovo processo di trattamento a impatto
elevato che produce una linea del tagliente affilata, resistente e sicura. Tra le operazioni che ne beneficiano vi è
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La fresa per ingranaggi per alte prestazioni CoroMill
170 e la punta a inserti multitaglienti CoroDrill 880.
quella di fresatura frontale, dove
e l’entrata-uscita da
dal
al taglio
è spesso impegnativa.
In modo analogo, i rivestimenti MT CVD e un trattamento
post-rivestimento risultano l’impiego di rivestimenti più
spessi e con maggiore resistenza all’usura. Ma di tutto questo beneficiano soprattutto le operazioni che presentano
rischi elevati di guasto per via del calore e degli agenti chimici, quali la fresatura preliminare, o di sgrossatura, e la
tornitura.
Velocità, avanzamento, profondità. Per esaminare
in che modo la più recente tecnologia degli inserti multitagliente può migliorare in maniera diretta i componenti
delle turbine eoliche, possiamo prendere in considerazione
l’esempio seguente. Quando si produce un riduttore per
turbine eoliche, un modo efficace in termini di costi per realizzare il profilo dell’ingranaggio su una ruota planetaria
è procedere alla fresatura impiegando soluzioni di inserti
multitaglienti in metallo duro piuttosto che convenzionali
frese a creatore in acciaio super rapido (HSS). Questo per via
di numerosi vantaggi chiave quali dati di taglio superiori,
tempi di ciclo ridotti e un’economia di lavorazione migliorata.
In termini di strategia di lavorazione, allorché si fresano
ruote planetarie, ci sono chiari vantaggi nell’utilizzare la
fresatura concorde rispetto a quella convenzionale. Un
problema importante legato alle tecniche convenzionali è
la vita più breve dell’utensile dovuta alla generazione di trucioli di grande spessore in uscita dal taglio. Al contrario, la
fresatura concorde produce un truciolo più sottile in uscita,
che comporta un minore stress sulla linea del tagliente
dell’inserto, prevenendo rotture premature. La fresatura
concorde garantisce una spoglia maggiore durante il processo di taglio, e dunque, minore sfregamento e minore
generazione di calore. La vita dell’utensile ne risulta estesa
in maniera significativa.
Questo è solo un esempio di come le innovazioni più
recenti negli utensili da taglio possono aiutare la produzione di componenti per le turbine eoliche, ma ce ne sono
molti altri. Prendiamo allora la sede del cuscinetto, una
parte in ghisa che tiene stabilmente in posizione l’albero
principale sul telaio base. Qui ci sono numerose differenti
operazioni di sgrossatura come la spianatura e la fresatura di spallamenti. L’impiego di un utensile da taglio
versatile come la CoroMill 490 di Sandvik Coromant permette di soddisfare tutte queste richieste, anche allorché
sia necessaria una lavorazione in ambiente secco. I dati di
taglio ottenibili utilizzando questa fresa utensile recitano:
velocità di taglio di 300 m/min, avanzamento di 0,3 mm/
giro e profondità di taglio tra i 5 e i 10 mm.
Lo stesso utensile può essere impiegato nella spianatura e
fresatura di spallamenti sul telaio base e il convertitore di
coppia, un componente in ghisa nodulare che fissa la scatola ingranaggi alla piattaforma, riducendo infine i costi
e gli inventari degli utensili, garantendo al tempo stesso
elevata precisione e tolleranze minime. Anche CoroMill
390 può essere utilizzata con risultati estremamente positivi sulla sede del cuscinetto, tipicamente per operazioni
di sgrossatura in rampa circolare con profondità di taglio fino a 14 mm. Questa fresa viene impiegata anche
per la fresatura elicoidale e la contornatura su alloggiamento di scatola ingranaggi, telaio base e mozzo riduttore. Quest’ultimo ospita il meccanismo di regolazione
del passo e i cuscinetti, e connette l’assieme di rotore e
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Focuss Energia
a
I recenti sviluppi degli utensili da taglio promossi da Sandvik Coromant garantiscono grandi vantaggi nella produzione.
pala all’albero principale. L’interpolazione elicoidale è una
tecnica di lavorazione flessibile in rampa a tre assi, e con
CoroMill 390 diventa un’alternativa molto efficace alla barenatura di sgrossatura.
Rimozione in quantità. La produttività è d’importanza
vitale allorché si lavorano componenti di turbine eoliche,
attività che nel caso di alcune parti richiede una rimozione
di metallo davvero cospicua. Nel caso, per esempio, dell’alloggiamento della scatola degli ingranaggi, si arriva a una
rimozione di materiale nell’ordine di 50-150 kg, mentre i
mozzi sono spesso soggetti a una produzione di truciolo
sbalorditiva, pari a 1 t.
Un altro utensile di casa Sandvik Coromant molto usato
nella lavorazione di componenti per le turbine eoliche
è la fresa a disco multitagliente CoroMill 331. Per esempio, sull’alloggiamento della scatola ingranaggi, questo
utensile viene spesso impiegato a secco in operazioni di
spianatura in tirata, garantendo una soluzione economicamente vantaggiosa. I dati di taglio tipici sono: velocità
di taglio intorno ai 240 m/min, velocità di avanzamento
di 0,35 mm/dente e profondità di taglio di 2,5 mm. Altre
operazioni di spianatura in tirata hanno luogo sul telaio
base, il mozzo e la scatola ingranaggi portaplanetario,
componente in ghisa nodulare che collega scatola ingranaggi e albero principale. Nell’ambito del taglio degli ingranaggi, molti componenti di turbine richiedono questa
difficile disciplina. Un caso di specie è la scatola ingranaggi
corona dentata che contiene gli ingranaggi planetari. Qui,
un utensile come la fresa a disco ad alte prestazioni per
ingranaggi di grandi dimensioni CoroMill 170, è equipaggiata con inserti multitaglienti, che garantiscono al processo sicurezza e un’accresciuta produttività. Le velocità di
taglio sono tra i 120 e i 160 m/min a seconda della natura
dell’operazione (sgrossatura o finitura). Anche queste ralle
di rotazione in acciaio temprato - utilizzate per collegare la
torre alla gondola - impegnate nella lavorazione possono
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trarre vantaggio dell’utilizzo della CoroMill 170. Svariate
sono le operazioni di tornitura sui componenti delle turbine eoliche, che includono gli anelli di connessione necessari per tenere insieme le sezioni della torre tubolare, la
scatola ingranaggi corona dentata e le ralle di rotazione.
Tutti questi elementi sono realizzati in acciaio temprato
e beneficiano dell’uso delle geometrie Sandvik Coromant
T-Max P, progettate per una frantumazione del truciolo
controllata e per facilitare l’evacuazione del metallo a
velocità elevata in ambiente secco. Per esempio, quando
gli anelli di connessione sono lavorati su un tornio verticale, è possibile procedere alla sgrossatura impiegando
la nuova qualità GC4325 con velocità di taglio di 150 m/
min, velocità di avanzamento di 1,33 mm/giro e profondità di taglio di 10 mm. Le geometrie T-Max P possono
tornire senza problemi componenti di turbine eoliche
in acciaio temprato come l’albero principale, che trasferisce energia dal mozzo del rotore nella scatola ingranaggi e nelle scatole ingranaggi dei vari alberi.
Foratura raddoppiata. La lavorazione di componenti
di turbine eoliche attive richiede l’applicazione di numerosi altre operazioni di taglio. La foratura, per esempio,
viene applicata su svariati componenti, comprese le pale
rotore, per le quali l’utensile ideale è CoroDrill 880. Semplicemente scambiando un trapano convenzionale con una
punta multitagliente CoroDrill 880, è possibile raddoppiare il numero di fori praticati nello stesso tempo. La foratura che si avvale della ‘step technology’ offre un elevato
bilanciamento delle forze di taglio, garantendo significativi incrementi nella produttività che tuttavia rispettano
la qualità del componente. Altre operazioni, giusto per
citarne alcune, includono foratura, smussatura, fresatura
di filetti, tornitura di cpezzi temprati e foratura profonda.
Per ciascuna di esse esiste una soluzione testata e ottimizzata basata sulle innovazioni più recenti della tecnologia
del taglio.
Torque 8661
stato dell’arte: 16 bit 0,09°
esempio
applicativo
D-K-15141-01-00
www.burster.it
Focus Energia
Turbine con la
simulazione
Luca Casiraghi
Per la valutazione del ciclo di vita di un rotore di turbina a vapore è stato utilizzato il software
di simulazione Marc di MSC Software. Numerosi i parametri verificati e simulati: dalle
temperature d’esercizio fino al calcolo a fatica, sforzi e deformazioni
I
recenti sviluppi verso la liberalizzazione del mercato dell’energia impongono agli esercenti di utilizzare le caldaie e le turbine per la produzione di
energia in regime di carico variabile, a seconda della
richiesta del mercato: ciò conduce a cicli di avviamento/spegnimento anche quotidiani e tempi di salita a carico nominale sempre più ridotti, inasprendo
gli effetti della fatica oligociclica sui componenti
della turbina. Per quelle turbine più datate, progettate e costruite quando questi regimi di esercizio ancora non erano applicati, si tratta tecnicamente di
esercire al di fuori delle condizioni di progetto, in
quanto il progetto a fatica è stato fatto ipotizzando
un numero molto minore di cicli annui, e tempi di
avviamento molto più lunghi. Un’approfondita valutazione delle sollecitazioni che conseguono da tale
tipologia di esercizio non originariamente prevista
dalle condizioni di progetto diventa quindi necessaria per poter valutare in primo luogo l’esercibilità
della macchina e, secondariamente, per pianificare
opportunamente gli intervalli di ispezione e ma-
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nutenzione. Lo schema del rotore della turbina in
esame (nella foto di apertura), consta delle sezioni
di alta, di media e di bassa pressione. Il vapore fluisce nella direzione indicata dalla freccia, entrando
nella turbina a temperatura elevata nella zona ad
alta pressione e uscendo a bassa temperatura nella
zona a bassa pressione. Tradizionalmente, la classificazione della tipologia di avviamento (a freddo, a
tiepido, a caldo) dipende dalla temperatura a cui si
trova la turbina all’atto dell’avviamento: le sollecitazioni massime che agiscono sulla turbina avvengono
tipicamente durante i transitori, e dipendono dai
gradienti termici; di conseguenza, dalla temperatura del rotore all’inizio del transitorio dipende una
minore o maggiore cautela nell’avviamento. Se la
turbina è fredda deve essere avviata lentamente e
con cautela, in modo da limitare i gradienti di temperatura nel metallo e le sollecitazioni conseguenti.
Se è invece prossima alla temperatura nominale, l’effetto dei gradienti sarà più contenuto e potrà essere
avviata più rapidamente.
Modello MSC Marc
del rotore.
Il modello per la simulazione. Il modello ad elementi finiti è stato realizzato in ambiente MSC Marc.
Le condizioni a contorno del modello comprendono
la combinazione di carichi meccanici (carico inerziale
equivalente delle palette, non incluse direttamente
nel modello, e il carico inerziale proprio del rotore)
e carichi termici derivanti dallo scambio termico convettivo con il vapore-rotore e da uno scambio condut-
tivo paletta-rotore. A questo proposito, si è tenuto
conto della variabilità dei coefficienti di convezione
a seconda della superficie con cui il vapore entra in
contatto, differenziando il coefficiente di scambio
tra zone in cui sono presenti le tenute del vapore e
i compensatori e zone libere. Per tenere conto della
risposta molto veloce della paletta alle variazioni di
temperatura del vapore, e dello scambio per conduzione tra paletta e rotore, nelle porzioni di rotore in cui si ha il contatto
paletta-rotore è stato applicato un coefficiente di scambio termico superiore
di un ordine di grandezza rispetto a
quello convettivo delle superfici adiacenti. I coefficienti di convezione sono
stati calcolati utilizzando formulazioni
C
Determinazione delle caratteristiche del
materiale tramite ‘small punch test’.
rmo ottobre 2014
79
Focus Energia
Risultati di temperatura dell’analisi termostrutturale con MSC Marc.
analitiche reperite nella letteratura tecnica dedicata
alle turbine a vapore. Il coefficiente di scambio è stato
calcolato in ogni stadio del rotore, in funzione della
coordinata longitudinale e del tempo. Avendo a disposizione un rotore dismesso dal servizio, di identica geometria, composizione chimica e condizioni di
esercizio comparabili, è stata eseguita una caratterizzazione meccanica del materiale con una serie di
prove di trazione e fatica oligociclica su alcuni provini
a diverse temperature (ambiente e a caldo), in modo
da definire il comportamento elastoplastico del materiale anche in condizioni di fatica. I dati ottenuti dai
test tradizionali sono stati integrati con i risultati ottenuti dallo ‘small punch test’, una particolare prova
mini invasiva e semi distruttiva elaborata per caratterizzare il materiale di componenti eserciti.
La prova consiste nell’estrarre dal rotore con l’ausilio
di una macchina prelevatrice una porzione di materiale delle dimensioni di una moneta, da cui si ricava
una serie di mini provini di dimensione 8 mm x 0,5
mm che vengono sottoposti a una prova di imbutitura. Durante tale prova il dischetto (1) viene vincolato all’interno di due flange e spinto dal punzone (2),
mentre il punzone più piccolo (5) acquisisce lo spostamento. La curva forza/spostamento così ottenuta
consente di ricavare (tramite leggi di correlazione)
i carichi di snervamento e rottura, resilienza, e resistenza a frattura. È importante notare che i risultati
delle prove sperimentali di small punch, molto sensibili alle variazioni geometriche del provino - spessore
o parallelismo delle facce - sono stati valutati anche
in base a leggi di sensibilità ricavate con simulazioni
di prova condotte con un modello apposito in MSC
Marc. La correlazione tra le caratteristiche del materiale ottenute testando il rotore dismesso (con prove
80
rmo ottobre 2014
Evoluzione della temperatura nel rotore durante il transitorio.
Risultati di stress dell’analisi termostrutturale con MSC Marc.
tradizionali e small punch test) e quello operativo
(con small punch test) ha condotto a una determinazione accurata delle caratteristiche del materiale
utilizzabili per la simulazione e la successiva analisi a
fatica del rotore operativo.
I risultati. I risultati dell’analisi con MSC Marc del
transitorio di avviamento con partenza da freddo, e
vi sono rappresentati i contour-plot della temperatura durante il transitorio, dall’istante iniziale al raggiungimento del carico nominale. Il grafico riporta le
curve di temperatura in diverse posizioni del rotore:
Risultati del calcolo a fatica.
le posizioni indicate rappresentano le zone più sollecitate. In particolare, nelle zone 2 e 3 la sollecitazione è legata principalmente ai gradienti termici
(sono infatti le zone dove entra il vapore ad elevata
temperatura) mentre nella zona 9 il contributo maggiore è quello meccanico, per via della presenza delle
palette più grandi.
Oltre all’andamento delle temperature si ottiene
dalla simulazione anche l’andamento temporale
delle sollecitazioni, che vengono valutate sia come
sollecitazioni equivalenti (per esempio lo sforzo di
VonMises) che componente per componente in sede
di calcolo a fatica, per il quale dalla storia complessiva di sforzi e deformazioni (grandezze tensoriali)
vengono elaborati degli equivalenti scalari di sforzo,
deformazione e componente media di sollecitazione del ciclo di carico, grandezze tramite le quali
sarà svolto il calcolo a fatica vero e proprio. L‘applicazione del metodo rainflow consente infine di ridurre la complessa storia di carico di ciascun punto in
esame a uno spettro di carico più maneggevole che
viene utilizzato per il calcolo a fatica.
Le curve ammissibili (deformazione alternata in funzione dei cicli di carico) tengono conto dell’effetto
della temperatura e della sollecitazione media, introdotto tramite i modelli applicabili (in questo caso
è stato usato il modello di Morrow).
Il consumo di vita di ciascuna posizione analizzata
è stato infine calcolato tramite la legge di Miner
dell’accumulo lineare del danno, definendo così i
punti più critici del rotore. Il grafico esprime i cicli
ammissibili per ogni tipo di avviamento.
Anche se lo stato di deformazione e sforzi risulta
sempre essere molto vario poiché l’effetto del gradiente termico e del carico meccanico non sono le-
gati tra loro, è possibile constatare che generalmente
i punti identificati (relativi ai primi stadi di palettatura) sono tendenzialmente sempre i più critici.
L’istogramma riporta infine il consumo di vita per
tre modalità di avviamento diverse nel punto più
critico del rotore (che è di fatto limitante per tutta
la macchina). In generale i risultati confermano che,
singolarmente, l’avviamento da freddo del rotore
consuma molta più vita di un avviamento da caldo.
Cosa dire. Le simulazioni termomeccaniche transitorie effettuate con MSC Marc QUI FIG 8 hanno
permesso di definire il ciclo di sollecitazione e deformazione a cui il rotore in esame è soggetto durante
i transitori di avviamento.
Gli sforzi e deformazioni (elastiche e plastiche) calcolati con la simulazione sono stati rielaborati e
utilizzati secondo un approccio tipo Coffin-MansonBasquin per definire il danneggiamento da fatica oligociclica dovuto a ciascun transitorio. I risultati della
verifica a fatica oligociclica hanno quindi permesso di
identificare i punti più critici del rotore, ottimizzare
le manovre di avviamento e definire gli intervalli di
ispezione di integrità della turbina.
Il lavoro ha permesso di ottimizzare le curve di salita
che caratterizzano i transitori di avvio della turbina
a vapore in esame. In particolare si sono ottimizzati i
gradienti di temperatura e i periodi di sosta e si sono
investigate a fondo le influenze della temperatura
iniziale del rotore su stress e deformazioni effettuando diverse analisi di sensibilità volte alla determinazione delle curve di carico ottimali da utilizzare
caso per caso.
L. Casiraghi, RTM Breda.
rmo ottobre 2014
81
Focus Energia
Autocentranti
per grandi diametri
di Elena Castello
Tra le soluzioni progettate e realizzate da Rotomors, c’è l’autocentrante a sei griffe bilanciate. Il funzionamento
è realizzato da tre pendoli interni: ciascuno bilancia due griffe creando sei forze convergenti al centro e
garantendo la rotondità del pezzo. Per pezzi di grandi diametri è stato migliorato il sistema GD-EL a sei griffe
e bilanciate a due a due per la lavorazione integrale di anelli di grandi dimensioni
I
l settore aerospaziale è riconosciuto tra i principali
comparti in Italia nei quali lo sviluppo e l’applicazione
di nuove tecnologie acquista un ruolo determinante, sia
in un’ottica di miglioramento delle capacità di progettazione sia per la potenzialità che offre nella realizzazione
e progettazione di prodotti hi-tech. L’investimento in ricerca e sviluppo, pari al 14-15% del fatturato totale, ha
permesso di raggiungere considerevoli traguardi nell’aggiudicarsi importanti commesse. Per esempio il Gruppo
Finmeccanica (attraverso le società controllate Alenia-Aermacchi, Thales Alenia Space, Selex ES) unitamente a Avio
Aero e Piaggio Aero sono le maggiori aziende italiane del
settore e agiscono come prime contractor nei segmenti
più elevati del mercato, in termini di volumi d’affari e di
82
rmo ottobre 2014
contenuti tecnologici espressi, partecipando ai più importanti programmi europei e internazionali. In Italia il settore industriale dell’aerospazio è sesto al mondo e quarto
a livello europeo, con un fatturato di circa 6,9 miliardi di
euro, nel 2011, e una forza lavoro altamente specializzata
di 32.124 addetti. Le aziende impegnate nel comparto
aeronautico sono principalmente identificabili in distretti
industriali in: Piemonte, Puglia, Lombardia, Lazio e Campania. Queste aree geografiche vantano importanti insediamenti produttivi e centri di ricerca. Industrie interessate
al programma dell’Unione Europea, Horizon 2020, che
finanzierà con 70 miliardi di euro, nei prossimi sei anni,
la ricerca e l’innovazione nei vari settori industriali e che
vede l’industria dell’aerospazio tra i destinatari.
Un’immagine dell’autocentrante GD-EL DIA 3900 MM e il presidente di Rotomors, Mario Bertorello.
Le aziende, il mercato. Secondo i dati forniti dalla relazione di esercizio 2012 di Aiad (Federazione aziende
italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), per Alenia Aermacchi gli ordini sono cresciuti dell’8,6%, i ricavi
dell’11,4%, il fatturato del 12,5 % (superando il livello di
3 miliardi di euro). Il portafoglio ordini avanza dell’1,9%
garantendo carichi di lavoro per circa tre anni. Il Mol passa
da quota 4,1 a 10,7, mentre l’Ebita passa dal dato negativo
del 2011 (-3,8%) a un positivo +3,5%. Gli investimenti complessivi sono passati da 314 milioni nell’anno precedente a
388 milioni. In particolare, gli investimenti in innovazione e
sviluppo raggiungono i 200 milioni, rispetto all’impegno da
168 milioni del piano 2011.
L’area della motoristica aeronautica è saldamente presidiata da Avio, partner da oltre cinquant’anni dei maggiori
motoristi mondiali (General Electric, Rolls-Royce, Pratt &
Whitney e Snecma) nei principali programmi di motori per
velivoli civili, nonché membro dei consorzi internazionali di
progettazione e produzione di sistemi propulsivi per velivoli
militari. Avio è inoltre attiva nella manutenzione, riparazione e revisione di motori aeronautici militari per le Forze
Armate italiane, olandesi e brasiliane. I ricavi di Avio sono in
costante crescita e nel 2012 hanno raggiunto i 2,3 miliardi
di euro, registrando un +15% rispetto all’anno precedente.
Nel segmento civile, Avio è partner di General Electric nel
motore GEnx, che equipaggia nelle sue due versioni 1B e
2B rispettivamente il nuovo Boeing 787 Dreamliner e la variante 747-8 del celebre velivolo, con la responsabilità della
progettazione, sviluppo, produzione e supporto post vendita della trasmissione comando accessori, incluso il sistema
di lubrificazione, e della parte statorica completa della
turbina di bassa pressione, per una quota del programma
pari al 12%. Nel corso del 2012 Avio ha investito circa 130
milioni di euro in ricerca e sviluppo, pari a circa il 6% dei
ricavi, allo scopo di mantenere e ove possibile incrementare il proprio livello di competitività tecnologica. Intense
sono le collaborazioni di Avio con le università italiane e
gli enti pubblici di ricerca articolate anche sottoforma di
laboratori pubblico-privati e distretti tecnologici. Nell’area
dell’ala rotante, invece, AgustaWestland continua a competere a livello globale con altri quattro player mondiali,
tre statunitensi e uno europeo, in funzione della propria
competitività rafforzata da un costante flusso di investimenti nella ricerca e sviluppo tesi sia a migliorare i prodotti
esistenti sia allo sviluppo di nuovi e più avanzati elicotteri.
La società, impegnata in un settore a elevata tecnologia
in cui i prodotti finali costituiscono gli indicatori di performance, deve la sua competitività anche a un insieme
di competenze d’alto livello grazie alle quali è in grado
di gestire la progettazione dell’intero ciclo del sistema
elicotteristico. Possiede infatti le competenze necessarie
per procedere autonomamente alla definizione e all’integrazione dei sistemi avionici, dei sistemi computerizzati di
controllo del volo e di gestione della missione, nonché di
tutte le tecnologie legate alle attività di training. Nel 2012
AgustaWestland ha registrato ricavi pari a 4.243 milioni di
euro, in aumento del 7,7% rispetto al 2011.
Cosa dire. Progetti eccezionali come la costruzione di
un aeromobile richiedono tecnologie di elevata qualità.
Per produrre telai, componenti, strutture giganti, destinati a supportare l’involucro in alluminio dell’aeromobile,
sono necessarie enormi macchine utensili personalizzate e
standard. Le macchine devono poter garantire un’ottima
qualità di superficie e contemporaneamente produrre
componenti strutturali per l’aereo di estrema precisione.
rmo ottobre 2013
83
RMO SPECIALE FINITURA
Poliefun è l’associazione che riunisce le aziende del settore del Trattamento
delle Superfici e il Politecnico di Milano. L’attività di Poliefun si focalizza
sulla FORMAZIONE degli studenti che un domani saranno il futuro delle
aziende e sull’aggiornamento di chi in azienda già lavora, sulla RICERCA e
INNOVAZIONE consentendo e agevolando l’accesso a programmi nazionali
e internazionali, sulla divulgazione della CULTURA D’IMPRESA attraverso
seminari ad alto contenuto tecnico e scientifico.
Tutto in modo concreto e diretto: entrate a fare parte della nostra rete!
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ASSOCIAZIONI
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AZIENDE ASSOCIATE
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AKZO NOBEL COATINGS
CHEMETALL
DÜRR SYSTEMS
ERNESTO MALVESTITI
GAMMASTAMP
GEICO
IMF ENGINEERING
PRAXAIR
ROLLWASCH ITALIANA
RÖSLER ITALIANA
TECNOFIRMA
TRAFIME
QUAKER CHEMICAL
MEDIA PARTNER
IPCM
www.poliefun.org /segreteria@poliefun.org
Poliefun
Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica
“Giulio Natta” Dipartimento di Meccanica
Politecnico di Milano / Piazza Leonardo da Vinci 32
20133 Milano
Segreteria organizzativa
smooth / via bono cairoli 30 / 20127 Milano
segreteria@poliefun.org / telefono 02 89054867
RMO SPECIALE FINITURA
88
Profili
98
Ucif riconferma al vertice
di Marco Zambelli
102 L’automotive del futuro
di Marcello Zinno
106 La finitura dell’automobile
di Marcello Zinno
rmo ottobre 2014
87
RMO SPECIALE FINITURA
Dürr
Dürr ha rivoluzionato il campo della
in tutta comodità in container situati in una
verniciatura grazie all’EcoDryScrubber: un
stazione di preparazione adeguatamente
innovativo sistema di abbattimento a secco
ventilata e un nuovo carrello di sostituzione va
dell’overspray di vernice, in grado di garantire
a sostituire il precedente con nuovi filtri. Grazie
un processo che non necessita di acqua, di
a EcoDry X, anche l’industria automotive può
prodotti chimici e di trattamento dei fanghi di
utilizzare questo sistema semplice ma efficace,
vernice, con un risparmio sui costi energetici
che è già ampliamente utilizzato nella
fino al 60%, una riduzione di oltre il 90% nelle
verniciatura della componentistica. EcoDry B
emissioni di particolato e una riduzione del
è, invece, un sistema di separazione a secco
materiale di prerivestimento.
adatto anche per quantità normali
Dürr amplia la sua famiglia di prodotti per la
di overspray. L’overspray viene catturato
separazione a secco dell’overspray di vernice
tramite spazzole rotanti e, una volta
e presenta i sistemi EcoDry X ed EcoDry B.
essiccato, viene rimosso da queste mediante
EcoDry X è la soluzione ideale per impianti
raschiamento. Il risultato è l’eliminazione
a cui è associata una ridotta quantità di
quasi completa della vernice. EcoDry
overspray: un sistema di filtraggio multistadio
B, non necessitando né di acqua né di
con filtri estremamente semplici da sostituire.
sostanze chimiche, può essere alimentato
Mediante carrelli per la sostituzione dei filtri,
prevalentemente con aria di ricircolo, come
anche operatori ‘non qualificati’ sono in grado
l’EcoDryScrubber. Sia EcoDry X che EcoDry B
di sostituire i filtri in modo semplice, senza che
sono caratterizzati da una tecnologia facile da
sia necessario interrompere la produzione. Gli
utilizzare sia per nuove installazioni che per
elementi filtranti sostituiti vengono disposti
rifacimenti di impianti esistenti.
OLPIDÜRR SpA
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Dürr amplia la famiglia di prodotti per la separazione a secco dell’overspray di vernice con i sistemi EcoDry X
ed EcoDry B (da sinistra). EcoDryScrubber è un sistema di abbattimento a secco dell’overspray di vernice.
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vantaggi al cliente. La nostra efficienza
ha come risultato la sostenibilità: meno
energia, meno acqua, meno vernice e
meno CO 2.
RMO SPECIALE FINITURA
Imel
Imel Spa, player mondiale specializzato in
omogeneità del rivestimento e grande adattabilità
progettazione e realizzazione di impianti per il
per dimensioni e forme. La nuova frontiera del
trattamento e la verniciatura di superfici, nel 2014
trattamento delle superfici prevede un sistema di
festeggia il mezzo secolo di vita. Alla base di tutto c’è
pretrattamento e applicazione di uno strato protettivo
un sogno imprenditoriale, rafforzato da una profonda
di cataforesi sulle minuterie metalliche (bulloni,
amicizia, quella tra Fulvio D’Angela ed Elio Salvadori. È
dadi, boccole e altri elementi tecnici). Alla base di
il 1964 e a Codroipo nasce Industria Meccanica e Legno,
tutto c’è l’applicazione elettroforetica su tutti quei
ovvero Imel. Oggi il Gruppo Imel può contare su una
componenti metallici tecnici che costituiscono parti
sessantina di collaboratori e su un fatturato superiore ai
differenti dalla carrozzeria e dalla componentistica
15 milioni di euro. Merito anche della lungimiranza dei
principale del sottoscocca. Elementi che, fino a oggi,
suoi dirigenti, che già negli anni ’70 hanno compreso
per le loro dimensioni (da 3 a 100 mm) e per le loro
come l’export fosse la strada migliore da intraprendere:
forme complesse, non hanno potuto essere rivestiti
quasi il 95% del fatturato è dato dall’estero. L’azienda
con un ciclo analogo, omogeneo e automatico. Il
dispone di un buon livello tecnologico e di innovazione
processo è nuovo ed innovativo perché le “minuterie”
e si pone il costante obiettivo di fornire sempre un
vengono per la prima volta trattate in massa (cioè non
servizio di qualità a tutti i clienti, anche in termini di
utilizzando telai). Inoltre, è un sistema che tiene conto
assistenza. Nata come realtà specializzata nel settore
dell’ambiente, essendo completamente a ciclo chiuso
degli elettrodomestici, negli anni Imel è stata in grado
e a base acquosa. Tale innovazione, risultato di anni di
di diversificare la propria offerta, indirizzandosi, ad
ricerca e sperimentazione, è coperta da brevetto ed è
esempio, verso l’Automotive.
un’esclusiva dell’azienda di Codroipo.
Basso impatto ambientale, totale automazione,
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RMO SPECIALE FINITURA
Mevis
Con oltre 30 anni di esperienza nel settore della
alle tradizionali vernici a base solvente, risultano più
verniciatura industriale, Mevis si propone come partner
convenienti, flessibili, resistenti a graffi, duraturi e hanno
per la realizzazione di impianti focalizzati sulle specificità
capacità di ridurre le emissioni di componenti organici
del cliente. I sistemi di verniciatura che Mevis è in grado di
volatili.
proporre riguardano numerosi ambiti, dalla realizzazione
Da segnalare poi, gli impianti centralizzati di distribuzione/
chiavi in mano di centrali adibite alla preparazione e
applicazione sigillanti in grado di ridurre l’uso dei materiali
agitazione vernici, con gruppi pompe per il carico e ricircolo
in eccesso, rendere gli incollaggi più uniformi e migliorare
del prodotto, alle linee di trasferimento del prodotto
la gestione dei materiali. Per quanto concerne i sistemi
dalla centrale di preparazione vernici alle stazioni di
di misurazione e controllo della qualità di applicazione,
applicazione in cabina di verniciatura.
l’azienda popone apparecchiature specifiche, integrate
Per quanto riguarda il condizionamento delle vernici,
su robot, per il rilevamento dei parametri qualitativi
l’azienda propone impianti di termoregolazione delle
dell’applicazione (spessori, brillantezza e livellamento).
vernici in grado di mantenere una temperatura costante
Nell’ambito automazione, l’offerta Mevis comprende
del prodotto con tolleranza di +/- 1 °C.
sistemi robotizzati di verniciatura, applicazioni di PVC
Mevis realizza poi stazioni di applicazione del prodotto sia
e sigillanti, attivazione e pulizia delle superfici con
manuali che automatiche con utilizzo di componenti Hosco
trattamenti al plasma e di fiammatura.
specifici per i processi di verniciatura in grado di ridurre i
Oggi Mevis può offrire un portafoglio completo di soluzioni
difetti sul prodotto verniciato e le manutenzioni necessarie
in grado di rispondere ai requisiti di qualità e precisione più
sui componenti installati.
restrittivi. La continua e stretta collaborazione con partner
I sistemi bicomponente, proposti dall’azienda, sono sistemi
tecnologici nel campo sia automobilistico che industriale
elettronici di dosaggio e miscelazione bicomponenti per
assicura un costante sviluppo e la rispondenza tempestiva
la verniciatura o l’incollaggio. Questi materiali, rispetto
alle esigenze del mercato presenti e future.
Mevis Srl
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La centrale vernici, la cella robotizzata per operazioni di fiammatura e i sistemi robotizzati di verniciatura.
RMO SPECIALE FINITURA
Rösler Italiana
Recentemente Rösler ha avuto richiesta di
in rotazione mediante motoriduttore dotato di
sviluppare una tecnologia capace di eseguire
inverter per la regolazione del numero di giri. Il
sbavature e finiture superficiali di parti complesse,
pezzo viene immerso nel flusso di abrasivi creato
in tempi molto brevi, con automazione completa
dal movimento continuo di rotazione, ottenendo
del carico e scarico e grande flessibilità di impiego,
così un effetto di abrasione sulla superficie del
soprattutto in relazione alla particolare geometria
pezzo. La presenza del robot permette di effettuare
delle superfici da trattare.
piccoli spostamenti del pezzo investito dal flusso di
Queste richieste riguardano principalmente pezzi
abrasivi, così da modulare l’effetto di asportazione
di particolare pregio e caratterizzazione, come le
e seguire la geometria del pezzo, soprattutto in
turbine per il settore delle costruzioni aeronautiche,
presenza di profili particolari, come ad esempio le
i compressori per l’automotive, le protesi
pale di una turbina.
estremamente specifiche (spalla, bacino e caviglia)
La macchina è costruita in modo da permettere
per l’implantologia e altre tipologie di componenti
cicli a secco, dove si richiede un intervento blando,
strutturali complessi e delicati con aree di finitura
oppure a umido con media ceramici o plastici,
localizzate o limitate. Rösler ha sviluppato un
dove si richiedono asportazioni più importanti.
nuovo tipo di macchina, combinando la conoscenza
Quest’ultimo si rivela un altro importante elemento
dei propri abrasivi con la capacità di gestire
di vantaggio, data la varietà di forme e qualità
l’automazione di robot a sei assi, impiegati non solo
disponibili da Rösler.
per il carico e scarico, ma anche per i movimenti
Si può prevedere anche l’uso di più robot
richiesti durante la lavorazione.
contemporaneamente e sono possibili collegamenti
La macchina è costituita da una vasca che contiene
con altre automazioni di trasporto dei pezzi a monte
una adeguata quantità di abrasivi e che viene posta
e a valle del nostro processo.
Rösler Italiana
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Rösler ha sviluppato il SurÄng Finishing, un sistema composto da una vasca con abrasivi che viene portata in
rotazione. Il robot permette di effettuare piccoli spostamenti del pezzo.
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in moto il mondo!
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Tecnofirma
Monza, viale Elvezia 35. Dagli uffici dell’edificio
di opzioni in grado di soddisfare qualsiasi
industriale che si affaccia sulla SS36, realizzato
necessità, Tecnofirma è particolarmente
agli inizi degli anni 60 dall’architetto Angelo
apprezzata per la capacità di sviluppare su
Mangiarotti, si progettano ogni giorno impianti
misura e spesso in co-design con la clientela
e macchine per il trattamento delle superfici. Da
impianti di lavaggio innovativi e al contempo
più di 60 anni dagli uffici tecnici escono soluzioni
affidabili, concepiti in modo da poter evolvere
che hanno fatto e continuano a fare la storia del
nel tempo per adattarsi alle nuove esigenze.
settore. Lavaggio, verniciatura, impregnazione:
Nella verniciatura Tecnofirma è in grado di
trattamenti industriali integrati nel processo
raggiungere finiture che soddisfano anche
produttivo dei clienti, trattamenti spesso
i designer più esigenti con linee e impianti
invisibili e nascosti all’utente finale che sempre
che aumentano la produttività grazie
più concorrono non solo alla funzionalità di
ad avanzati sistemi di automazione. Dal
ciascun prodotto trattato ma anche alla sua
pretrattamento alla verniciatura a liquido,
qualità estetica. Tecnofirma lavora ogni giorno
a polvere, all’elettroforesi, agli impianti
per ottenere la massima armonia nei prodotti
speciali per plastica che integrano il massimo
dei suoi clienti: armonia di linee, forme e colore
della tecnologia clean room, infrarosso e
in tutte le superfici. L’automazione e lo sviluppo
ultravioletto. Anche nell’impregnazione degli
tecnologico permettono oggi all’azienda di
avvolgimenti elettrici Tecnofirma è conosciuta
lavorare sul dettaglio richiesto dal cliente,
per i suoi impianti che ottimizzano le prestazioni
raggiungendo risultati qualitativi impensabili
globali dei motori, con le diverse soluzioni che
solo dieci anni fa. Accanto alle soluzioni
utilizzano le tecnologie trickling, dipping e roll
standard, componibili con una completezza
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al vertice
di Marco Zambelli
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acquisita grazie all’efficace piano di
comunicazione consolidato nell’ultimo
biennio, Manuela Casali si riconferma
alla guida di Ucif avviando nuovi
ambiziosi progetti commerciali
A
nche per il prossimo biennio
Manuela Casali sarà il presidente di Ucif, l’unione dei costruttori
di impianti di finitura. La riconferma
al vertice della prima donna a ricoprire la carica in questi 40 anni di
vita associativa è anche l’occasione
per tratteggiare i prossimi due anni
ma anche ripercorrere a ritroso lo
scorso biennio, un periodo dedicato
a strutturare e rafforzare la presenza
comunicativa e potenziare l’apertura
dell’associazione al mercato. Questa
strategia è propedeutica all’imprimere un maggiore approccio commerciale a Ucif e segnerà i prossimi
due anni di mandato con l’obiettivo
di aiutare l’espansione dell’eccellenza italiana del settore nei mercati
più ambiziosi, anche quelli esteri.
Prima donna presidente. Un progetto molto chiaro anima Manuela
Casali alla guida di Ucif: primo pre-
98
rmo ottobre 2014
sidente donna con la cui elezione
l’associazione ha celebrato i primi
40 anni di vita, ma anche già prima
donna eletta a suo tempo nel consiglio direttivo. Manuela Casali ha
dato nei primi due anni di mandato
un’impronta forte e molto personale
alla comunicazione dell’associazione,
portando a piena maturazione progetti che erano già partiti con la precedente presidenza di Minelli: “Ucif è
sempre stata un’associazione atipica
- esordisce Casali -, fatta e fondata da
aziende amiche, i cui titolari si sono
sempre conosciuti tra loro, vedendosi
in fiere o in occasione di meeting ed
eventi, prima ancora che in associazione. Un’associazione che, pur caratterizzata da un’impronta molto
maschile, ha però dimostrato di stare
al passo con i tempi: il fatto di essere
stata il primo presidente donna è cosa
che mi ha fortemente gratificato, ma
già con il mio arrivo alla presidenza,
la presenza femminile era molto
forte anche in consiglio direttivo, con
quattro donne su nove consiglieri totali”. Evoluzione che in Ucif è andata
di pari passo con i grossi cambiamenti
avvenuti negli ultimi quattro anni:
newsletter agli associati, consigli direttivi itineranti ed eventi a tema dei
‘mercoledì degli associati’, tutte iniziative che Casali include nel cerchio
della comunicazione, mirate all’intento di aprire l’associazione all’esterno e portare una consapevolezza
nuova tra gli associati, preparando
le nuove, ambiziose sfide di sviluppo
commerciale ora in avvio.
La comunicazione. “Ricordo bene
che il giorno in cui venni eletta consigliere - racconta -, una donna in
sala mi disse: ‘Mi raccomando, fateci
sapere cosa fa l’associazione’, facendomi capire che l’associazione non
poteva stare all’interno delle mura di
Il nuovo consiglio direttivo
Dopo l’Assemblea generale ordinaria dei soci del 5 marzo scorso, Ucif ha indicato le nuove cariche
sociali che guideranno l’Unione dei costruttori degli impianti di finitura per il biennio 2014/2016.
Non è stato solo riconfermato il presidente Manuela Casali (Rösler Italiana) ma pure riconfermato
anche il vicepresidente Marco Leva (IMF Engineering). Nuovo tesoriere è Ambra Redaelli (Rollwasch
Italiana). Consiglieri: Paolo Colombaroli (Geico), Renzo Boarino (Pangborn Europe), Claudio Minelli
(Verind). Inoltre, sono stati definiti i Gruppi di lavoro che svilupperanno i numerosi progetti di Ucif. I Gruppi
di lavoro rappresentano un’introduzione del precedente biennio, costituiti per coinvolgere tutti gli associati
nella definizione delle iniziative di Ucif. Il nuovo Consiglio direttivo intende sensibilizzare l’estensione dei
Gruppi di lavoro a tutti gli associati che desiderano contribuire con competenze ai numerosi progetti di Ucif.
Anima, o del consiglio direttivo: bisognava portar fuori tutte le comunicazioni, facendo vivere l’associazione
agli associati pur lasciandoli nelle loro
realtà”. Da qui il grande impegno profuso nei due anni passati in progetti di
comunicazione volti a far capire chi è
Ucif all’esterno, e non solo all’interno:
primo passo è stato Ucif Informa, strumento evolutosi poi nella newsletter
che oggi una volta al mese raggiunge
gli associati veicolando tutte le informazioni sulle attività svolte e sui
progetti in fieri, dando altresì spazio
agli associati stessi per pubblicare loro
notizie da diffondere nel settore, così
come è stato strutturato un piano
redazionale di collaborazioni con importanti riviste per toccare la maggior
parte del pubblico possibile, associati
o meno.
“Ovviamente la nostra newsletter non
viene letta solo dai nostri associati ma
anche da un database di potenziali
associati, gente comunque all’interno
del nostro settore. Con quello noi facciamo un riassunto di tutto ciò che accade in Ucif, ricordando cosa abbiamo
appena fatto e anticipando ciò che faremo, in modo che le aziende possano
anche prepararsi allocando le risorse
che hanno a disposizione, umane ed
economiche, per seguire le nostre iniziative.
Modello che ha avuto un grande successo: parlando ad esempio di formazione, con mia grande soddisfazione
quest’anno abbiamo già il programma
dettagliato delle quattro giornate che
faremo da qui a fine anno”.
Consigli itineranti. Altro strumento partecipativo e di apertura
adottato in Ucif è rappresentato
dai consigli itineranti, con cui Ucif
va direttamente presso le aziende
invitando l’incaricato nell’impresa
alla riunione del consiglio direttivo,
che si tiene presso l’azienda stessa:
“Questo strumento è fondamentale
non solo per far capire agli associati
cosa si fa all’interno di un consiglio
direttivo - spiega il presidente -, ma
è anche occasione per coinvolgere le
persone in gruppi di lavoro, progetti
a base volontaria con una durata predefinita nel tempo, su iniziative sia a
carattere commerciale che tecnico,
lasciando liberi i soggetti di aderire a
progetti per i quali si sentono più indicati. I consigli itineranti sono inoltre
una preziosa occasione anche per noi
per conoscere le aziende, in quanto
visitando gli stabilimenti abbiamo
la possibilità di vedere come si sviluppa la produzione e vedere quello
che fanno anche gli altri, il che ci fa
capire come davvero in Ucif ci siano
molti settori diversi fra loro”. Andare direttamente presso le aziende
permette infine anche di raccogliere
argomenti interessanti da sviluppare,
rmo ottobre 2014
99
RMO SPECIALE FINITURA
come avviene nei cosiddetti ‘mercoledì degli associati’, in cui temi di comune interesse vengono trattati da
ospiti invitati presso la federazione,
dando vita a occasioni in cui gli associati possono conoscersi, parlare tra
di loro e fare business: “Questo è un
valore fondamentale - spiega Casali
-, in quanto spesso i nostri associati
sono aziende insieme da quando
Ucif è nata 40 anni fa, che magari
non si conoscono tra loro e potrebbe
nascere una partnership. Questo è
il primo motivo per cui vale la pena
associarsi, perché fortunatamente
anche all’interno dell’associazione si
riesce a fare business, trovando fornitori, clienti e anche lo spazio per
andare all’estero”.
Progetti commerciali. Proprio a
sviluppare opportunità di fare business si concentreranno ora i lavori
nel prossimo biennio, come illustra
Casali: “Il grande lavoro di comunicazione fatto finora, che ha delineato una strada consolidata che
continuerà a lavorare da sé, è stato
propedeutico a un nuovo ambizioso
progetto commerciale, con cui vogliamo dare l’opportunità a tutte le
nostre associate di esserci là dove è
opportuno essere presenti per crescere, sia sul mercato interno che in
ottica di internazionalizzazione”. Il
nuovo progetto commerciale pre-
100
rmo ottobre 2014
vede tre fasi: la prima consiste in
un’indagine conoscitiva sul settore di
riferimento di Ucif, che fino a pochi
anni fa rappresentava il 70% della
produzione italiana del comparto,
ma che oggi si muove in uno scenario
profondamente mutato, in seguito
alla chiusura di molte realtà a partire
dalla crisi del 2008, rappresentando
probabilmente oggi una quota più
vicina al 60% dello spaccato produttivo italiano. “Dobbiamo sapere chi
siamo, quanti siamo, cosa facciamo
e dove vogliamo andare, e per questo in collaborazione con Poliefun
abbiamo avviato un sondaggio, con
tassi di partecipazione del 100% del
campione, che presenteremo entro
fine di quest’anno. Con dati e statistiche alla mano, potremo procedere con gli step successivi, ovvero
proporci al mercato organizzando
incontri tra associati e grandi player,
ad esempio appartenenti al mondo
automotive di trasversale interesse
per tutti gli associati, ma anche far
sentire la nostra voce in sede istituzionale, forti della consapevolezza
costruita in questi anni passati”. Questo per presentarsi non solo attraverso Anima, ma proprio come Ucif
là dove si fanno le norme e le leggi,
in Italia e in Europa, approfittando
anche della presidenza di Orgalime
che Anima ricoprirà nei prossimi due
anni, facendo azione di lobbying por-
tando le istanze e le esigenze delle
associate per far crescere il settore.
Insieme sui mercati. Il progetto
commerciale già avviato avrà in tal
modo anche l’intento di intercettare grosse committenze, sfruttando
tutte le potenzialità offerte dallo
strumento aggregativo, presentando
Ucif come un insieme di aziende e
come fosse un unico impianto, un’unica catena dalla sbavatura alla verniciatura finale in grado di prendere
un grosso ordine tramite le proprie
aziende, un insieme forte e strutturato capace di dare al cliente tutto
quanto. E questo sia in Italia sia all’estero. “Si tratta di un progetto commerciale che oggi vale due anni di
lavoro - spiega in conclusione Casali
-, ma avrà bisogno di almeno 5 anni
per essere completamente operativo
e dare i suoi frutti: chi verrà dopo
avrà il compito di portarlo avanti, ma
le linee guida saranno già tracciate
per continuare a far crescere Ucif e
i nostri associati in questa direzione.
Un progetto rivoluzionario, che è
stato possibile anche grazie al contributo straordinario dato dagli associati a copertura dei costi di queste
operazioni, a dimostrazione ancora
del loro grande coinvolgimento e
sostegno, che oggi in Ucif fa la differenza e sempre più continuerà a farla
in futuro”.
Foto: eeegeetee
Non sprechiamo l’Energia.
Con noi lo Sviluppo è sostenibile.
Ucif Unione Costruttori Impianti di Finitura
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Federata
FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI
DELL'INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE
RMO SPECIALE FINITURA
L’automotive
del futuro
di Marcello Zinno
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Il futuro dell’automobile sarà al centro di un convegno
organizzato da Ucif per il 14 ottobre. La location che
ospiterà l’evento sarà quella del Politecnico di Milano. Nel corso del convegno
verranno condivise le linee strategiche e le principali innovazioni del futuro del comparto
I
l principale evento del 2014 per
Ucif, Unione Costruttori Impianti
di Finitura, è sicuramente il convegno che avrà luogo il 14 ottobre
presso la sede del Politecnico di
Milano. Un appuntamento di un
pomeriggio interamente dedicato
al comparto automotive dove si
condivideranno le linee strategiche
e le principali innovazioni del futuro
dell’autovettura. Ucif ha fortemente
voluto organizzare un evento del
genere per l’intera filiera che si oc-
102
rmo ottobre 2014
cupa dell’autovettura italiana (e
non solo) in modo da porre le basi
per quella reale collaborazione tra
tutte le realtà aziendali coinvolte
in questo settore. Ucif, anche sulla
base dell’esperienza dei propri associati, ritiene che la vera innovazione
capace di far compiere un vero salto
all’autovettura, anche in termini di
mercato, provenga dalla collaborazione tra più aziende, il ‘fare rete’
ed eventualmente rivedere intere
fasi di progettazione o produzione
Politecni
co di Mila
ore 14.0
0/18.00 no
al fine di migliorare radicalmente
il prodotto finito. È indubbio che
l’automobile italiana stia vivendo
un periodo difficile, probabilmente
può essere definito un periodo di
passaggio che si spera giunga ad
una nuova crescita in termini di diffusione in tutto il mondo. Non va
dimenticato che da sempre l’automobile italiana è simbolo per tutti
dell’italianità e allo stesso tempo il
Made in Italy è intrinsecamente connesso all’automobile italiana.
Automotive in Italia. L’indotto
del comparto automotive nel nostro
Paese è forte e si concretizza in una
fetta importante del PIL, nonostante
negli ultimi anni la produzione di autovetture sia calata a vantaggio delle
importazioni. Allora come far riconquistare terreno ad uno dei prodotti
che ha contribuito maggiormente alla
storia economica italiana degli ultimi
cinquant’anni? Per questo Ucif ha
invitato relatori di spicco del settore
per comprendere con loro come le
aziende possono collaborare e intervenire al fine di disegnare un’auto del
futuro più accattivante, moderna e innovativa. Non a caso parteciperanno
a questo confronto anche docenti
del Politecnico di Milano per portare
la loro sapienza e la loro ricerca scientifica al servizio del settore e guidare
per le strade che condurranno a futuri
risultati industriali, si spera, importanti.
Non si tralascerà il discorso relativo agli
interventi per incentivare il settore: si
parlerà anche di politiche industriali
che andrebbero create per oliare tutti
i meccanismi che negli ultimi anni non
hanno funzionato a dovere, tramite
azioni mirate, incentivi specifici e non
generalisti, richieste e indicazioni che il
nostro Paese deve porre in essere per
dare una spinta al comparto.
Il convegno, a partecipazione gratuita, sarà anche l’occasione per conoscersi, perché non c’è avanzamento
tecnologico se non c’è collaborazione.
Quindi le varie realtà aziendali che
parteciperanno al convegno, anche in
veste di semplice pubblico, potranno
conoscersi tramite una sessione appositamente programmata e scambiarsi
informazioni finalizzate ad una cooperazione che vada oltre la giornata
del convegno.
Quindi appuntamento al 14 ottobre
prossimo presso il Politecnico di Milano per scoprire insieme ad Ucif che
cosa ci riserva il futuro dell’autovettura
e decidere se essere dalla parte dei
protagonisti.
La relazione di Anafia. L’intervento
di Roberto Vavassori, presidente di
Anfia, avrà come titolo ‘Know how italiano per l’automotive globale - Scelte
strategiche per una filiera automotive
italiana proiettata al futuro’. Nonostante le forti ripercussioni della crisi
economica ancora in atto, l’automotive - con oltre 1,2 milioni di addetti, 3
miliardi di euro di investimenti annui
in R&D e 70,5 miliardi di euro di entrate tributarie per lo Stato nel 2013,
pari al 4,5% del PIL nazionale - rimane
un settore strategico per l’economia
italiana.
Guardando allo scenario globale, ai
numeri positivi di produzione (84,7
milioni di autoveicoli leggeri nel
2013) e mercato (83,3 milioni di autoveicoli leggeri nel 2013) mondiali,
si contrappongono i risultati deboli
dell’Europa e quelli molto critici dell’Italia. Nel nostro Paese, si è infranta la
soglia di volumi produttivi minimi di
veicoli per la ‘tenuta’ del settore (nel
2012, si sono prodotte in Italia meno
di 400.000 vetture, il 56% in meno
del 2007, e nel 2013 la produzione è
ulteriormente calata del 2,1% rispetto
all’anno precedente). Il mercato auto
‘normalizzato’, per l’Italia, è analogo a
quello di Francia e Regno Unito (circa
2 milioni di autovetture/anno). Nel
nostro Paese, tuttavia, esiste uno squilibrio nel rapporto prodotto/immatricolato che sta diventando insostenibile
per il settore: mentre in Germania le
immatricolazioni di vetture di marca
nazionale sono il 72% del mercato e
in Francia il 53,4%, in Italia sono appena il 29%. La componentistica ha
tenuto grazie alle esportazioni, compensando il calo di fatturato in Italia
(il 20% in meno nel 2012 rispetto al
rmo ottobre 2014
103
RMO SPECIALE FINITURA
2008). Sappiamo, infatti, che dietro
l’autoveicolo c’è un’intera filiera produttiva che continua a distinguersi
per l’eccellenza, a volte quasi l’unicità,
dei suoi distretti, per la flessibilità e la
capacità di innovazione, oltre che per
la vocazione all’export. Ma non solo:
ci sono anche altre filiere collegate (es.
macchine utensili e fonderie), dotate
di un elevatissimo know how, che va
difeso. Promuovere una legislazione
competitiva per il settore, a partire
da un benchmark con le best practice europee e da una valutazione
preventiva degli effetti ex-post delle
norme da adottare è una delle principali finalità della Consulta automotive, organo di governo del settore
voluto da Anfia e insediato in forma
permanente presso il ministero dello
Sviluppo Economico. La Consulta si
propone anche come luogo di sintesi
delle proposte di politica industriale
provenienti dai diversi attori competenti - pubblici e privati, europei e internazionali - a cui è necessario dare
centralità, anche per superare il gap
di competitività che ancora separa il
nostro Sistema Paese dai suoi maggiori competitor europei.
Sul fronte della ricerca e innovazione,
l’Unione Europea offre importanti
opportunità di sviluppo alle nostre
imprese attraverso gli strumenti finanziari di Horizon 2020. Lo scorso
22 luglio, la Commissione Europea ha
adottato il primo update dei Work
Programmes di Horizon 2020 2014-
104
rmo ottobre 2014
2015, con il quale conferma gli importi per le azioni da implementare
attraverso il budget del prossimo
anno. Alcuni dei topic su cui si concentrano le prossime call del 2015 riguardano, a livello di prodotto, l’impiego
di materiali avanzati, l’alleggerimento
dei pesi e le tecnologie ibride.
Intervento del Centro Ricerche
Fiat. Nevio Di Giusto, amministratore delegato del Centro Ricerche
Fiat, presenterà una relazione dal titolo ‘L’innovazione nell’automotive:
pragmatismo o creatività?’. La tradizione automobilistica italiana nasce
alla fine dell’Ottocento e, attraversando tutto il secolo breve, sviluppa
competenze di eccellenza nell’ingegneria e nel design dei veicoli e dei
loro componenti e nella progettazione dei processi industriali del
settore automobilistico. Dopo oltre
cento anni di sviluppo, il veicolo può
essere considerato un prodotto maturo o, invece, c’è ancora spazio per
l’innovazione?
La Fiat sta attraversando una fase
importante della propria storia.
L’acquisizione di Chrysler ha proiettato il costruttore nazionale in una
dimensione globale aggiungendo
una sfida culturale a quelle industriali. Una sfida che poche aziende
italiane hanno tentato e che altri
concorrenti, in un recente passato,
non sono riusciti a concludere: creare
un’unica squadra partendo da due
organizzazioni con storie consolidate, fortemente permeate dalla cultura del territorio di origine e quindi
con modi di pensare e di agire molto
diversi. L’incontro tra il pragmatismo
e la schematicità delle organizzazioni americane con la flessibilità e la
creatività nazionali è un’intersezione
occasionale o determinerà la nascita
di una multinazionale con processi
gestionali e organizzativi innovativi?
La capacità di innovare di un’azienda
è un prerequisito per la sua sopravvivenza sui mercati internazionali e
l’innovazione è la risultante dell’interazione tra le attività di Ricerca
e Sviluppo e tutti gli altri processi
aziendali. In aggiunta è necessario
avere una rete estesa di collaborazioni esterne all’impresa per condividere rischi e investimenti durante la
fase precompetitiva. L’innovazione
del veicolo è uno dei semi per i sistemi di mobilità del futuro. Il nostro
Paese sta coltivando questo seme?
Utilizzando il caso Fiat come paradigma, la relazione evidenzia il ruolo
strategico delle attività di innovazione per garantire la competitività
nel lungo periodo di un’impresa, e di
un intero sistema industriale, che si
confronta su scala mondiale.
In chiusura, con l’intenzione di stimolare una discussione tra gli interessati
a questo tema, sono presentate delle
proposte per valorizzare, proteggere
e incentivare l’innovazione italiana
nella filiera dell’automotive.
INNOVA
per avere più successo
Partecipa alla nona edizione della
manifestazione internazionale
per l’industria competitiva
Torino,
Lingotto Fiere
22-23 Aprile 2015
AFFIDABILITÀ
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DEDICATA A DECISORI E RESPONSABILI TECNICI DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE, OEMS, SYSTEM INTEGRATORS
La manifestazione
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L’area espositiva consentirà
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tecnologie per la Fabbrica
Intelligente, un nuovo
modello per produrre in
ottica HORIZON 2020
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RMO SPECIALE FINITURA
La finitura
nell’automobile
di Marcello Zinno
Le lavorazioni di finitura alle quali può essere sottoposta un’automobile sono molteplici ma
rappresentano anche dei passaggi cruciali per arrivare a un prodotto finito di qualità. La verniciatura, e
più in generale il trattamento di una superfice, che può essere la carrozzeria o i cerchi di un’autovettura,
rappresenta infatti un momento imprescindibile per un prodotto
L’
associazione Ucif, dall’alto dei
suoi quarant’anni di storia appena festeggiati, vanta un importante
legame con l’autovettura, italiana e
non solo. Rappresentando i costruttori
di impianti di finitura in Italia, ha contribuito negli anni alla realizzazione di
veicoli di altissima qualità. Quando si
parla di finitura si pensa direttamente
alla verniciatura, una delle principali
106
rmo ottobre 2014
(ma non la sola) famiglie merceologiche nel mondo di Ucif. La verniciatura,
e più in generale il trattamento di
una superfice, che può essere la carrozzeria o i cerchi di un’autovettura,
rappresenta un momento imprescindibile per un prodotto. Acquisteremmo
un’auto se percepissimo una qualità
bassa in termine di estetica o di superfice? Molto probabilmente no, perché
è anche (e in alcuni casi soprattutto)
l’aspetto esteriore che appaga i nostri
gusti, la nostra scelta più emotiva.
Prodotto critico. Allo stesso tempo
però l’autovettura è anche un prodotto critico per il nostro settore. Un
prodotto qualsiasi, come una porta
o un paio di occhiali può essere soggetto ad usura nel tempo e spesso
accade che, oltre i fattori più sensibili
all’uso (come le maniglie o le cerniere
per le porte), anche la superfice perda
smalto, o veda il colore staccarsi in alcune zone troppo stressate dall’uso
quotidiano. Le carrozzerie delle auto
sono lavorate per durare negli anni
e attualmente potremo dire nei decenni. Qualcuno ricorderà lo spot
pubblicitario che promuoveva un’autovettura con sette anni di garanzia.
Eppure le scocche, trovandosi all’esterno, sono probabilmente quelle più
a rischio di usura. Pensando solo a ciò
che devono sopportare le nostre auto
(sbalzi termici tra estate e inverno di
circa 40°, pioggia, neve, grandine,
sole…) e il loro colore, ci rendiamo
conto di quanto sia fondamentale
per la buona resa dell’autovettura
la lavorazione delle sue componenti
esterne.
Varie aziende di Ucif realizzano questi impianti con tecnologie differenti,
impianti che sono attualmente scelti
da numerose case produttrici di auto
per realizzare l’attività più importante
per loro: la cura della parte estetica
del prodotto, il primo elemento che
risalta agli occhi dei loro clienti. Ma
le aziende di Ucif si occupano anche
di altri trattamenti industriali come
la granigliatura e la vibrofinitura per
la lavorazione di blocchi motore o
comunque usati nelle fonderie dell’industria automobilistica per pulire le
nuove fusioni.
Una visione a 360°. L’autovettura
è quindi anche un insieme di parti e
dietro ognuna di essere c’è un mondo
e una storia industriale notevoli, impegnati nel miglioramento continuo e
nell’innovazione specifica che produca
effetti sul prodotto finito. Per questo
Ucif non è solo attenta alla singola tipologia di impianto o alla singola lavorazione bensì al prodotto completo e
per tale ragione ha voluto organizzare
il convegno del prossimo 14 ottobre
dedicato al comparto dell’automotive
che raccoglie all’interno di un’unica
prestigiosa sede, quella del Politecnico di Milano, tutti gli operatori nel
mondo delle quattro ruote.
Non a caso, proprio nell’anno in cui
Ucif spegneva la quarantesima candelina, è stata ideata una campagna
pubblicitaria dedicata ai settori di applicazione degli impianti di finitura
con quattro pagine differenti per
altrettanti soggetti: l’aereo, la nave,
la moto e ovviamente l’auto. La campagna esaltava anche i successi delle
aziende appartenenti al settore e i
passi compiuti nei singoli mercati che
oggi hanno un importante peso nei
rispettivi PIL nazionali. Proprio per tale
motivo l’iniziativa culturale che Ucif ha
voluto organizzare quest’anno sarà il
primo passo verso una serie di azioni
rivolte sempre di più verso la promozione del settore anche nei confronti
di mercati esteri. Perché Ucif è convinta che è sempre più importante
guardare all’estero con ammirazione
ed intraprendenza e non con preoccupazione.
rmo ottobre 2014
107
&
Centri di lavoro
Tecnologia Produzione
di Franco Astore
Per titanio
e alluminio
T1, modello atteso e disponibile in Europa, è la denominazione che Makino ha dato
al potente e versatile centro di lavoro orizzontale a 5 assi. Progettato e sviluppato
per la lavorazione di particolari complessi in lega di titanio e alluminio è adatto
alla lavorazione di componenti che trovano applicazione, in particolare, nei settori
aerospaziale, automotive ed energia
L
’impegno e lo sviluppo che Makino, costruttore di
macchine utensili giapponese, ha profuso per il modello T1, trovano ispirazione in primo luogo dalle esigenze
dei settori sopra citati e in secondo luogo dalla capacità
dell’azienda di combinare l’esperienza dei suoi tecnici e la
tecnologia di modelli decisamente importanti all’interno
del portafoglio prodotto. Risultato di questa alchimia sono
l’elevata rigidità strutturale, la velocità assicurata dalla competitiva dinamica macchina, la drastica riduzione dell’usura
utensile, pur adottando strategie di lavorazione innovative
108
rmo sottobre 2014
ed estremamente vantaggiose, e la possibilità di vantare
un elevato livello di precisione per una macchina di queste
dimensioni.
Presentato in anteprima europea lo scorso mese di luglio
avendo come sfondo il Tech Center Makino, sito nei pressi
di Stoccarda, T1, è una combinazione di soluzioni innovative, che soddisfa i diversi e opposti requisiti di titanio e
leghe di alluminio che meritano qualche dato significativo
per essere comprese: in termini di velocità/volume di asportazione (MRR) per esempio 202 cm³/min sul titanio e 4.636
T1 è stato sviluppato per lavorare particolari complessi
in lega di titanio e alluminio
Le caratteristiche di T1
Corsa degli assi
Mandrino
Velocità di avanzamento
Dimensioni pallet
Carico utile
Dimensioni di lavoro
cm³/min su alluminio. La versatilità della macchina assicura
prestazioni di assoluto livello anche su materiali come la
ghisa, inconel, acciaio inossidabile offrendo un ampio spettro di applicazioni per la T1.
Un mix di competenze. A caratterizzare il modello T1
non sono solo le performance ma anche l’equipaggiamento. Il mandrino, completamente nuovo e versatile,
offre una prestazione a potenza costante (12.000 giri/min
e 56 kW) su tutto il range di utilizzo.
Gli assi rotativi, B per la tavola rotante e A per il tilting della
testa, sono anch’essi ad alte prestazioni e in grado di sprigionare una coppia picco rispettivamente di 29.000 Nm per
l’asse B e di 20.000 Nm per l’asse A. Doveroso evidenziare
che avendo Makino perseguito la scelta di avere l’asse rotativo A sulla testa, assicura grande accessibilità a favore di
pezzi di grandi dimensioni e peso senza compromettere il
rischio di interferenze e pericolose collisioni, potendo tuttavia avere il vantaggio del mandrino più vicino possibile alla
zona di lavoro, che insieme all’eliminazione della flessione
X, Y, Z rispettivamente di 11.500,
500,
50
0, 11.300
.300
.3
0 e 2.000 mm
A +45 ~ -110°
B 360° continuo
12.000 giri/min
X, Y, Z 25 m/min
A, B 3.600 gradi/min
1.000 x 1.000 mm
massimo 3.000 kg (opzione 5.000 kg)
Ø 1.500 x H 1.500 mm
causata dal peso del particolare posizionato su una tipica
soluzione con tavola Trunion sono garanzia di elevata precisione.
Il design accurato della struttura macchina e degli assi
(guide integrali combinate con guide lineari) associato alla
soluzione di smorzamento attivo delle vibrazioni direttamente sugli assi di scorrimento, al sistema di controllo della
stabilizzazione termica (Thermal Stabilizer), alla soluzione
SGI che consente di utilizzare la macchine al meglio della
velocità (High Efficency Mode) oppure della precisione
(Super High Accuracy Mode) e non ultime le soluzioni software sviluppate da Makino, su tutte la AST3 che adatta
automaticamente il feedrate in funzione delle condizioni
di taglio, non previste, nelle zone più gravose, evidenziano
la scrupolosità con la quale il progetto T1 è stato sviluppato.
Principio fondamentale di Makino stabilisce che a determinare l’innovazione siano le esigenze dei mercati ai quali
il prodotto è destinato assicurando la stabilità di processo
dalla quale deriva il livello di competitività degli utilizzatori.
rmo ottobre 2014
109
&
Fresatura
Tecnologia Produzione
Fresatrici CNC
di Matt Bausch
a scuola
L’istituto per la produzione di strumenti di Leida (LiS) nei Paesi Bassi, una scuola professionale di alto
profilo per la tecnologia di precisione, ha di recente installato tre fresatrici di Haas per potenziare la
formazione degli alunni che prevede lavorazioni sia manuali sia con macchine automatiche
L
a tecnologia di lavorazione CNC migliora anno dopo
anno. Per garantire che le generazioni future abbiano dimestichezza con tale tecnologia al momento di
accedere al mercato del lavoro, gli istituti di formazione
devono restare al passo. Un esempio può essere il LiS con
sede a Leida, che si trova circa a metà strada tra Amsterdam e Rotterdam.
Il LiS è un istituto professionale che forma i cosiddetti creatori di strumenti per le organizzazioni di ricerca, in particolare in relazione al settore aerospaziale. Stando alle
informazioni fornite dal LiS, gran parte della ricerca che
si sta svolgendo nei Paesi Bassi sarebbe impossibile senza
le conoscenze tecniche, la creatività e i dispositivi prodotti
da questi creatori di strumenti.
Dato tutto quello che c’è in gioco con l’istruzione di questi giovani, una recente raccomandazione da parte di un
comitato di visita è stata l’inserimento di più tecniche di
lavorazione CNC da parte del LiS nel suo piano di studi.
Di conseguenza, nel novembre 2013, il dipartimento di
110
rmo ottobre 2014
ingegneria del LiS ha installato tre nuove fresatrici CNC
Haas: due Super Mini Mill e una VF1.
Il finanziamento dell’investimento si è rivelato essere
una sfida ma non un ostacolo che questo istituto professionale lungimirante non potesse superare. Oltre ad
alcuni fondi di donazioni di singoli privati e di fondazioni,
LiS ha raccolto il capitale necessario accettando un contratto per lavori ad alta precisione per organizzazioni
come Estec, lo European Space Research and Technology
Centre, che si trova appena a 5 km da Noordwijk. LiS ha
sottoscritto anche contratti per l’azienda Dutch Space
con sede a Leida (un’azienda Eads Astrium), fornitrice di
sottosistemi per il settore aerospaziale europeo.
“Queste organizzazioni da un lato forniscono le risorse
finanziarie fondamentali, mentre dall’altro restano in
stretto contatto con l’aspetto della formazione dato che
assumono poi gli studenti - spiega il direttore del LiS, Dick
Harms - in cambio, gli studenti possono eseguire lavori
su progetti reali, naturalmente sotto una guida esperta”.
I nipoti del fondatore: da
sinistra a destra: Roberto, 42
anni; Luciano Giovanni,
45; Luigi, 49; Marco 39.
Nella foto d’apertura,
Piera, quarta generazione
della famiglia Gilberti, anche
lei lavora nell’azienda.
Sotto,Gilberti utilizza la
Haas VF-2 per lavorare
molte parti da billette solide
e un tornio Haas CNC
modello SL20 per tornire
mozzi per le ruote. Sono
svariati i pezzi realizzati sulle
diverse macchine utensili
CNC di Haas.
Alcuni aspetti delle
lezioni con le fresatrici
Haas presso il LiS.
Il direttore del LiS, Dick Harms.
Corsi di alto livello. Come conseguenza al suo investimento nelle macchine utensili Haas fornite dall’Haas Factory Outlet gestito da Landré nei pressi di Utrecht (Paesi
Bassi), il LiS è ora uno dei pochi istituti in cui gli studenti
possono seguire corsi di lavorazione di alto livello, sia con
il metodo tradizionale sia con una macchina CNC, come
confermato da Harms: “Ci stiamo differenziando dagli
altri istituti di formazione perché gli studenti imparano
tramite l’esperienza pratica. La nostra convinzione è che
gli studenti prima debbano apprendere la materia a livello manuale e quindi con la tecnologia CNC. Di conseguenza, possono trarre vantaggio immediatamente dalle
loro conoscenze pratiche una volta entrati nel mondo del
lavoro”.
La scelta di Haas è stata dettata in parte dal rapporto qualità/prezzo favorevole delle macchine e dalla buona esperienza che LiS ha avuto con una macchina Haas installata
in precedenza, dicono alla scuola.
“Una volta che si investe in utensili e software, non ha
senso acquistare macchine con cui non funzionano più spiega Harms - inoltre, Haas, con la Super Mini Mill, è uno
dei pochi produttori a offrire una macchina CNC vantaggiosa per piccoli lavori e che dispone delle stesse funzionalità di una macchina di grandi dimensioni. Il mandrino
principale SK40 è perfetto per operazioni di fresatura e
finitura medie e leggere - e gli studenti acquisiscono in
tal modo delle competenze basilari”.
Oltre alle due Super Mini Mill, LiS ora dispone anche di
una Haas VF-1 con corse di 508 x 406 x 508 mm. Si tratta
di un centro di lavoro verticale robusto e di dimensioni ridotte che garantisce affidabilità e precisione grazie al suo
mandrino con cartuccia cono 40. Gli studenti del quarto
livello di ingegneria al LiS ora imparano i principi della
fresatura CNC usando la VF-1.
“Tutti i nostri studenti imparano a dettagliare i progetti
lavorando sui disegni e a creare il prodotto da soli - spiega
Harms - facendo così, gli studenti sviluppano un’esperienza di lavoro che consente di accedere a un’istruzione
professionale superiore o universitaria e al settore manifatturiero. Oltre al settore aerospaziale, gli studenti che
portano a termine i corsi di studio al LiS possono accedere
a carriere in settori che includono le scienze della vita e la
salute”. Attualmente, circa 50 studenti del dipartimento
di ingegneria di LiS si diplomano ogni anno, parte dei
quali proseguono verso una formazione universitaria o
professionale. La buona notizia è che le iscrizioni sono in
aumento, il che fa auspicare un aumento nel numero di
diplomati in futuro.
rmo ottobre 2014 111
&
Trattament0 delle superfici
Tecnologia Produzione
di Matthias Ostern
Sovrametallo addio
Tyrolit amplia e rinnova la propria gamma di abrasivi flessibili con due ulteriori soluzioni.
Il disco abrasivo semiflessibile Pioneer Premium promette una smerigliatura particolarmente
aggressiva e un elevato comfort operativo. I nuovi abrasivi flessibili in carta e tela per la
smerigliatura a mano o per l’utilizzo con smerigliatrice orbitale puntano a più avanzati
standard produttivi
T
yrolit, uno dei maggiori produttori mondiali di utensili per la troncatura, l’affilatura, il carotaggio e la ravvivatura, amplia e rinnova la propria gamma di abrasivi
flessibili con due ulteriori soluzioni. Questi prodotti secondo l’azienda, ‘confermano, portandola a livelli ancor
più avanzati, la propria leadership tecnologica’.
Dicono infatti i tecnici aziendali:”Innovazione e unicità
sono proprio le caratteristiche distintive del nuovo disco
abrasivo semiflessibile Tyrolit Pioneer Premium, soluzione
che definisce nuovi standard qualitativi e prestazionali dei
112
rmo ottobre 2014
dischi abrasivi, unendo una smerigliatura particolarmente
aggressiva a un elevato comfort operativo”.
Smerigliatura efficace. Tyrolit Pioneer garantisce la
rimozione completa del sovrametallo grazie alle caratteristiche aggressive di un disco in fibra vulcanizzata
che non necessita di un platorello di sostegno in quanto
esso fa parte integrante del prodotto. Questa particolare soluzione offre nuove opportunità nel campo della
smerigliatura con macchine portatili, e rappresenta
Oltre ai nuovi dischi semiflessibili Pioneer, Tyrolit ha messo a punto una innovativa gamma di abrasivi flessibili in
carta e tela per la smerigliatura a mano o per l’utilizzo con smerigliatrice orbitale.
un’importante alternativa alle lavorazioni sino a ora
compiute con fibrodischi e/o lamellari, rispetto ai quali
elimina inoltre alla radice il problema del surriscaldamento del platorello.
Grazie ai vantaggi garantiti dalla sua grande durata,
il cambio utensili è ridotto al minimo, l’efficienza del
lavoro è superiore e i tempi di lavorazione si riducono
significativamente grazie all’ottimo grado di asportazione (48,30 gr/min). Inoltre, grazie alla sua flessibilità,
Pioneer ‘assicura le stesse eccezionali prestazioni per
tutta la sua durata, anche su superfici non uniformi’.
Anima ecologica. Tyrolit Pioneer ha anche un’anima
ecologica: la sua struttura è infatti in fibra di iuta naturale, scelta che contribuisce alla conservazione delle
risorse naturali senza rinunciare ad affidabilità e prestazioni in quanto è resistente all’umidità e garantisce una
struttura forte ma al tempo stesso flessibile. Tyrolit Pioneer è aggressivo come un disco di fibra vulcanizzata,
ma offre una percentuale di rimozione del sovrametallo
molto superiore. Questo nuovo sistema, grazie alla sua
struttura innovativa, resiste alle alte temperature e ‘garantisce eccezionali prestazioni per tutta la sua durata’.
Il disco Pioneer viene offerto in varie specifiche progettate appositamente per materiali diversi, quali acciaio
inossidabile, acciaio dolce e acciaio temperato.
Altre novità. Oltre ai nuovi dischi semiflessibili Pioneer,
Tyrolit ha messo a punto una innovativa gamma di abra-
sivi flessibili in carta e tela per la smerigliatura a mano
o per l’utilizzo con smerigliatrice orbitale. Poiché gran
parte delle smerigliature a mano vengono eseguite su
materiali come legno, vernice e laccati, il nuovo catalogo ‘Abrasivi flessibili Tyrolit’ prevede un’offerta ampia
e specifica per ogni tipologia di materiale, che permette
di ottenere una smerigliatura e una pulitura precise ed
efficaci, anche su metalli e materiali compositi.
I rotoli in tela sono disponibili nelle serie Basic, i rotoli in
carta nelle versioni Premium e Basic, i fogli in tela nella
serie Basic, i fogli in carta nelle versioni Premium e Basic.
Con questi prodotti è possibile operare ‘su qualsiasi tipo
di supporto con eccellenti risultati in termini di resa e di
qualità della smerigliatura’.
Lavoro di Gruppo. Tyrolit è uno dei principali produttori di utensili per la molatura, il taglio, la perforazione
e la rettifica, oltre che di macchinari per l’edilizia. La
società, facente parte del Gruppo Swarovski, ha sede
centrale a Schwaz, in Austria e conta a oggi oltre 4.500
dipendenti impiegati in 27 stabilimenti dislocati in tutto
il mondo. Le divisioni Tyrolit per la costruzione, la pietra naturale, il vetro, la lavorazione di metalli e la lavorazione di precisione producono oltre 80.000 prodotti
diversi. In Tyrolit la ‘divisione trade’ è specializzata nella
commercializzazione e fornitura di servizi per le migliori
rivendite in edilizia e meccanica. La ‘divisione construction’ è specializzata nella fornitura di sistemi, macchine
e utensili per la demolizione controllata.
rmo ottobre 2014
113
&
Rettificatura
Tecnologia Produzione
Kellenberger aggiunge
un’altra importante
funzione alla sua serie
di macchine universali
denominate Kel-Vita,
colmando il vuoto tra la
variante idrostatica che
fu presentata con successo
due anni fa - disponibile
sulle linee Kel-Vera e KelVaria - e le attuali versioni
con asse indexato su
dentatura Hirth
di Claudio Tacchella
Calato
un nuovo asse
L’
azienda svizzera L. Kellenberger (Hardinge Grinding Group), importante costruttore di rettificatrici
cilindriche, presenta un nuovo modulo ‘asse B’ ad azionamento diretto (direct drive) che si aggiunge alla famosa e
apprezzata serie di macchine universali denominate KelVita.
La realizzazione di questo innovativo progetto, colma
il vuoto tra la variante idrostatica che fu presentata con
114
rmo ottobre 2014
successo due anni fa - disponibile sulle linee Kel-Vera e
Kel-Varia - e le attuali versioni con asse indexato su dentatura Hirth con passo 2,5° a orientamento manuale o
automatico con Hirth a passo 1°, consentendo oggi la configurazione della rettificatrice universale verso il segmento
di proposte più economiche, senza per questo rinunciare
alla qualità e alla precisione tipica dell’azienda.
Grazie al know-how Kellenberger basato su anni di espe-
Il nuovo Asse B
Kellenberger:
compatto nelle
dimensioni ma
estrememente rigido
nella struttura, con
guide a basso attrito
e coppia elevata in
lavoro.
Con il nuovo ‘asse B’ ad azionamento diretto si aggiungono nuove
configurazioni possibili della testa portamola alle rettificatrici cilindriche
universali Kel-Vita.
rienze in ricerca e sviluppo costante dei progetti assi B presenti in tutto il mondo presso prestigiosi clienti, il nuovo
modello è stato industrializzato nei minimi dettagli tecnici
per renderlo modulare e standard a un costo ottimizzato
e molto competitivo sul mercato.
Ora con questo modulo ‘asse B’, alle rettificatrici universali
Kel-Vita si aggiungono nuove configurazioni possibili della
testa portamola alle già numerose disponibili a catalogo.
Il nuovo ‘asse B’ è ad azionamento diretto con controllo di
posizione mediante un encoder assoluto rotante ad alta
risoluzione che è integrato nel gruppo.
Questa soluzione con motore torque, permette il posizionamento angolare libero della testa portamola fino a 240°
di rotazione con velocità fino a 15 giri/min.
Questo permette per esempio, di eseguire una rotazione
di 180° dell’asse B in soli 2 secondi per cambiare il tipo di
lavorazione da esterni a interni garantendo una grande
produttività.
Posizionamento angolare perfetto. Inoltre, la risoluzione elevata del sistema di 0,00002° con un encoder assoluto senza necessità di essere referenziato, garantisce la
massima accuratezza e ripetibilità di posizionamento angolare durante le fasi di lavorazione.
Il vantaggio è evidente soprattutto quando vengono impiegate mole diamantate o CBN dove non è possibile ef-
fettuare profilature dopo il loro orientamento.
Il nuovo ‘asse B’ è stato ottimizzato nel progetto anche per
minimizzare tutti i tempi per gli eventuali interventi di manutenzione ordinaria, facilitando l’accessibilità dell’operatore al gruppo, in totale sicurezza ed ergonomia.
Oltre alle elevate velocità di rotazione che permettono
di ridurre i tempi non produttivi, l’azionamento diretto è
esente da usura non essendoci trasmissioni convenzionali
e il motore, che è stato scelto tra marche rinomate sul mercato, è a coppia elevata.
Il nuovo ‘asse B’ Kellenberger risulta quindi compatto nelle
dimensioni ma estremamente rigido nella struttura, con
guide a basso attrito, coppia elevata in lavoro per offrire
un’alta dinamica macchina.
Il bloccaggio nella posizione di lavoro scelta è programmabile liberamente da CN su qualsiasi posizione angolare ed è
privo di distorsioni grazie alla accurata progettazione della
coppia di serraggio necessaria, che in questo caso utilizza
un sistema passivo ad alta efficienza energetica.
Con asse B ad azionamento diretto, le rettificatrici cilindriche universali Kel-Vita possono configurarsi nella testa
portamola in varie combinazioni per eseguire operazioni
sequenziali di rettificatura diritta in esterni, obliqua in
esterni, facce e interni consentendo quindi all’operatore la
scelta più vantaggiosa del ciclo macchina da eseguire.
Infatti, l’esecuzione di più operazioni possibili di rettifica-
rmo ottobre 2014
115
&
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Lavora qualsiasi cosa con
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È vero. Proprio qualsiasi cosa.
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116 rmo ottobre 2014
tura con un unico piazzamento del pezzo, garantiscono
qualità geometriche finali superiori.
È importante ricordare che la gamma delle rettificatrici cilindriche universali Kel-Vita permette di montare mole per
rettifica da esterni di diamentro fino a 500 mm con sistema
di bilanciatura mola integrato Kel-Balance e potenza al mandrino di 10 kW, velocità periferica mola fino a 45 m/s e varie
tipologie di unità da interni, anche con mandrini in alta frequenza HF, con corpo mandrino da 80 a 120mm, 3 o 8 kW
di potenza per una gamma di velocità variabile da 6.000 a
28.000 giri/min e con un sistema di raffreddamento ad acqua.
Diverse configurazioni. Il nuovo ‘asse B’ ad azionamento diretto si unisce ai due moduli indexati già presenti
a catalogo per proporre un totale di 12 differenti configurazioni che si generano dalle 4 versioni della testa portamola. Troviamo quindi testa portamola in versione RS - con
mola destra per rettifica da esterni obliqua, versione URS
- mola per rettifica da esterni sinistra + mola destra per rettifica obliqua e facce + unità da interni, versione R - mola
sinistra per rettifica da esterni e versione UR - mola sinistra
per rettifica da esterni + mola destra per rettifica di facce
+ unità da interni.
Completano le caratteristiche tecniche essenziali della rettificatrice cilindrica universale Kel-Vita, la testa portapezzo
dotabile di asse C per la rettifica di profili non tondi e filetti, diversi dispositivi autocentranti di bloccaggio pezzo
con forze da 5.000 a 20.000 N, sistemi autonomi ad alta
frequenza per la diamantatura mola mediante dischi diamantati, equipaggiamenti per il sostegno di pezzi lunghi
con lunette autocentranti, soluzioni per l’alimentazione
macchina automatica mediante robot o caricatori Kellenberger integrati come i sistemi Kel-Portal.
Inoltre sono proposti dispositivi di posizionamento assiale e di calibratura diametrale in-process Movomatic o
Marposs e CNC Fanuc 31i con ampio display sul quale è
installato il sistema software Kellenberger Kel-Prog per la
programmazione dei cicli tecnologici delle macchina, KelGraph per l’importazione di file DXF utile per la programmazione grafica del pezzo da eseguire e Kel-Tool per la
gestione degli utensili impiegati incluso il database delle
librerie mole e profili per la diamantatura.
La rettificatrice universale ha ingombri contenuti al suolo
e la distanza tra i centri di 1.000 mm per una altezza punte
di 175 mm permette la lavorazione di pezzi fino a 150 kg
di peso. Per caratteristiche tecniche riportate e grazie a
questo nuovo asse B ad azionamento diretto, sviluppato
a un costo ottimizzato, Kellenberger è in grado di offrire
una soluzione competitiva e affidabile per processi produttivi di alta qualità e precisione finale, a tutto vantaggio dei
clienti.
&
Laser
Tecnologia Produzione
Saldatura remota
nell’automotive
di Alberto Marzetta e Roberto Menin
La tecnologia Comau Smart Laser al vertice per performance nella saldatura laser remota nel
comparto auto. L’azienda torinese da anni ha sviluppato una tecnologia proprietaria e integrata, in
grado di sfruttare al massimo le performance del laser e l’elevata flessibilità e velocità dei movimenti e
delle traiettorie del robot. L’esempio del plant di Cassino
I
l tema della saldatura laser delle scocche auto è al centro di applicazioni, ricerche e interesse delle aziende
automotive e di robotica per molti motivi, a cominciare
dalla redditività che è in grado di garantire attraverso
un’elevata produttività rispetto al tempo ciclo. Inoltre
questa tecnologia consente l’azzeramento dei tempi
morti ed è tra le più veloci disponibili sul mercato. Tutti
vantaggi che si sommano, infine, a questioni più tecni-
118
rmo ottobre 2014
che: a differenza di un punto di saldatura, infatti, che,
per la sua geometria, è una giunzione asimettrica tra le
lamiere accoppiate e non presenta una direzione preferenziale di resistenza, un tratto lineare di saldatura
laser di 25 mm di lunghezza, largo 8 decimi di millimetro, risulta essere, in misura variabile dal tipo di acciaio
da accoppiare, più resistente di almeno il 30%, a parità
di tratto fuso. Il laser rappresenta dunque, per tutte le
Comau Smart Laser, progetto rivoluzionario
Comau Smart Laser è un sistema costituito dall’integrazione di un modulo di
focalizzazione e riposizionamento laser remoto con un robot antropomorfo.
Il risultato è un sistema di saldatura che somma alla versatilità del movimento
del robot la potenza della tecnologia laser, il tutto gestito da un’unica unità di
controllo, il nuovo controllo Comau C5G. Nello Smart Laser la sorgente a elevata
qualità del fascio è posizionata in prossimità della cella di saldatura e il fascio laser
viene trasmesso da una fibra ottica che si accoppia al robot in corrispondenza
dell’asse 4. Questa soluzione permette l’annullamento delle sollecitazioni alla
fibra e l’eliminazione di tutte le problematiche legate alla presenza di allestimento
esterno. Una soluzione che unisce la riduzione della sollecitazione meccanica
alla maggiore semplicità di programmazione off-line. Smart Laser, inoltre,
presenza elevatissime doti di dinamica all’interno
di tutto il volume di lavoro, con accelerazioni sui
motori lineari che arrivano a 8G. La velocità di
riposizionamento sull’asse Z, inoltre, è
pari a 10 volte quella di un normale robot
antropomorfo.
produzioni che richiedono alte cadenze, non solo quindi
per la produzione di parti mobili e di tutte le aree che
devono essere saldate per dare la geometria alla scocca
(fase di framing) una risorsa insostituibile che, grazie alle
performance che offre, compensa i costi della tecnologia tuttora elevati legati, esclusivamente, ai costi della
sorgente che genera il fascio. Ecco perché la saldatura
laser riveste un ruolo così importante ed ecco perché la
soluzione proposta da Comau, ormai da diversi anni,
si presenta come innovativa e, per molti versi, irrinunciabile. L’azienda torinese, infatti, già da molti anni ha
sviluppato una tecnologia proprietaria, e integrata, in
grado di sfruttare al massimo le performance del laser
e l’elevata flessibilità e velocità dei movimenti e delle
traiettorie del robot: il suo nome è Comau Smart Laser.
La saldatura remota. Quando si effettua una saldatura laser si possono percorrere due strade: si può
muovere il pezzo da saldare, come nel caso degli ingranaggi - ove però è sufficiente che si muovano su un
unico asse - oppure deve spostarsi il fascio luminoso o
meglio il focalizzatore che, nel caso dello Smart Laser, è
integrato al robot. È questo il caso della saldatura delle
scocche che, lungi dal poter ruotare su un asse solo, necessitano di uno spostamento del fascio per procedere
con la saldatura dei diversi tratti. Tuttavia il mero spostamento del robot da un punto all’altro da saldare darebbe vita ad una produzione con una resa molto bassa
e dei costi molto alti: considerando infatti la velocità del
laser nella saldatura e gli spessori ridotti delle lamiere
da accoppiare, la sorgente sarebbe utilizzata solo per il
15/20% del ciclo di lavoro, mentre il rimanente 80/85%
del tempo sarebbe dedicato allo spostamento da un
punto all’altro. È il caso, in particolare, delle saldature
che danno origine alla geometria della scocca, la fase già
citata di framing. In questa stazione di lavorazione vengono saldate tra loro le parti superiori, inferiori e laterali
che, appunto, originano la geometria. Per procedere al
framing molti utensili di bloccaggio vengono attivati,
quindi si dovrebbe procedere a diversi passaggi da un
punto all’altro della scocca per effettuare la saldatura.
La sorgente, come detto in principio, è l’elemento che
influisce maggiormente sui costi, pertanto è opportuno
che lavori il maggior tempo possibile. La stessa necessità c’è anche nelle fasi succcessive di saldatura, dette
di completazione, anche se i tempi dei sistemi di bloccaggio sono inferiori e i tempi di ‘circumnavigazione’ si
riducono automaticamente di almeno il 35%. È proprio
la saldatura remota proposta da Comau che consente
di ridurre i momenti di trasferimento e aumentare le
rmo ottobre 2014 119
&
Laser
Tecnologia Produzione
Il know-how Comau
Il laser, per come opera in termini di generazione del bagno di saldatura, prevede che i due lembi
da saldare siano adiacenti e sovrapposti uno sull’altro. Questa modalità è tuttora funzionale per
saldature di leghe ferro-carbonio. Meno per la saldature delle scocche, in quanto oggi le lamiere
sono elettrozincate o zincate a caldo. Lo zinco rappresenta un problema perché è un elemento
‘basso fondente’ e ‘basso bollente’, ovvero va in ebollizione a 900 gradi circa, mentre la fusione
dell’acciaio avviene a 1.200. Ciò significa che quando si fonde l’acciaio lo zinco va in ebollizione
e, di conseguenza, in pressione. La pressione fa si che venga spruzzato via il bagno di saldatura,
impedendo, di fatto, la saldatura medesima. Comau, forte del proprio know-how in ambito laser,
potenziato dalla partecipazione a progetti di ricerca internazionali, ha trovato una soluzione
vincente per consentire alle lamiere di ‘sfiatare’ lo zinco in ebollizione. L’unica soluzione
possibile passa dal creare uno spazio, compreso tra 7m centesimi e due decimi di millimetro.
Per far questo l’unica soluzione è creare degli spessori, delle
bugne (da cui il nome di fase di bugnatura) o dimpling che,
come dei piccoli menischi, sono in grado di tenere separati i
fogli di lamiera per lo spazio e il tempo necessario affinché lo
zinco sfiati e possano essere riassorbiti nel bagno di saldatura.
Comau, a differenza di ogni altro operatore, utilizza sempre il
proprio Smart Laser per questa fase. Il fascio laser genera le bugnature (in
un tempo di 70 millisecondi e della dimensione di 0,15 centesimi con
n
una variazione del 5%) e nella fase successiva avviene la saldatura
sfruttando lo spazio che le bugnature consentono di lasciare per lo
sfogo dello zinco.
fasi ‘calde’, quelle in cui il laser è attivo e effettua la
saldatura. Da remoto, nel caso dello Smart Laser anche
oltre un metro per ottenere un diametro di saldatura
di 6 mm, è possibile indirizzare il fascio compiendo
un numero infinitamente inferiori di movimenti e aumentando, contemporaneamente, le fasi di caldo. La
soluzione Comau prevede, attraverso un movimento velocissimo degli specchi della focale che indirizzano il fascio
laser nei diversi punti da saldare, abbinati alla velocità del
robot nei movimenti di trasferimento, di rimanere nella
posizione di saldatura solo il tempo esatto necessario e di
muoversi, con velocità elevatissime, al punto successivo,
mascherando, grazie proprio al movimento degli specchi
e del fascio, i tempi medesimi di trasferimento.
La soluzione è attualmente applicata tuttora in diversi
stabilimenti del gruppo Fiat e presso Tier One di livello
internazionale. La prima applicazione è stata avviata
nello stabilimento di Cassino (FR) per la produzione delle
porte di Fiat Bravo, Lancia Delta e Giulietta Alfa Romeo.
120
rmo ottobre 2014
Le ultime applicazioni sono invece state avviate negli stabilimenti Fiat di Pernambuco, in Brasile, passando dagli
stabilimenti di Melfi, Changsha, nella Cina centrale per la
produzione di Jeep e in Serbia per la realizzazione della
500L.
Il plant di Cassino. A Cassino sono installate e in funzione 4 stazioni laser: 2 dedicate alla preparazione della
lamiera che svolgono la fase di bugnatura - determinante
per la riuscita della saldatura, come vedremo tra poco e 2 dedicate alla saldatura vera e propria. Le stazioni di
bugnatura, inoltre, possono fungere da back-up per la
saldatura in caso di qualsiasi problema.
L’impianto dedicato al laser effettua la saldatura sia sulle
porte destre sia su quelle sinistre. Si compone di 4 postazioni con due tavole girevoli e una slitta. Le celle sono
controllate dal nuovo controllo di quinta generazione
C5G, in grado di aumentare ulteriormente il grado di integrazione tra le componenti.
Vant
Va
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nt
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angi
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Vantaggi
numeri
evidenze
co
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nffortare la scelta della tecnologia di saldatura laser.
confortare
A lilivello
ivello di p
erformance la saldatur
ura
a re
remo
mota
ta llaser
aser
as
er cconon-on
performance
saldatura
remota
sente la realizzazione di 100/120 tratti di saldatura in
un tempo ciclo di un minuto. Paragonati ai 12/13 punti
di saldatura effettuati, nel medesimo tempo ciclo, da
un fase classica di spot welding, si è in grado di cogliere,
immediatamente, la bontà e l’elevata potenzialità tecnologica della saldatura remota proposta da Comau.
A questa elevata produttività si aggiunge un altro fattore: potenzialmente, grazie alla saldatura remota, si
potrebbero saldare tutti i pezzi senza una successiva
fase di completazione. Inoltre la resistenza elevata
del tratto saldato, come detto maggiore di almeno
il 30% rispetto ad un punto di saldatura, consente di
distribuire in maniera più efficace ed efficiente i tratti
saldati rispetto ai punti, andando a ridurre il numero
dei tratti stessi e riducendo la larghezza dell’aletta –
risparmiando così materiale – aggiungendo capacità di
torsione. Sulle parti mobili, come nel caso di porte e
cruscotti, la riduzione della larghezza dell’aletta consente una diminuzione di materiale impiegato pari ad
almemo un chilo e mezzo. Comau, nello specifico, ha
maturato una notevole capacità di modellare e dimensionare i tratti di saldatura, in termini di posizione e numero, che consente il raggiungimento delle medesime
performance in termini di punti di saldatura.
Roberto Menin è Comau laser technologies manager.
Alberto Marzetta è Pr & content curation specialist.
rmo ottobre 2014
121
&
Fresatura
Tecnologia Produzione
Polivalenza per
frese e torni verticali
di Marco Passarello
Una soluzione innovativa proposta da Redex permette di costruire macchine in grado di assicurare
operazioni di lavorazione diverse e concatenate, senza smontaggio del pezzo, con la precisione e
rigidità volute e facilitando la messa in opera
I
l gruppo Redex, specializzato nella meccatronica
di precisione per macchine utensili e per l’industria
dell acciaio, ha di recente annunciato la disponibilità
di una nuova soluzione per il comando delle tavole rotanti di fresatrici multiasse. Essa semplifica considerevolmente la progettazione del sistema di trasmissione
meccanica delle tavole rotanti, migliorando anche la
precisione e rendendo la macchina più compatta.
Per i costruttori di frese multiasse e di torni verticali è
importante assicurare la polivalenza: la stessa macchina
deve poter assicurare operazioni di tornitura e di fresatura diverse, in modo da permettere di concatenare
le operazioni di lavorazione con la massima precisione
(senza smontaggio del pezzo) e la migliore produttività. Finora questi forti vincoli avevano imposto ai
costruttori soluzioni di comando complesse. Redex
propone invece due concetti integrati complementari
per il comando delle tavole di fresatura e delle tavole
di tornitura verticale, la cui messa in opera è notevolmente facilitata. Soprattutto, i progettisti possono sce-
122
rmo ottobre 2014
gliere i loro comandi in funzione dell’applicazione e
delle loro priorità in termini di velocità, potenza, precisione o rigidità.
Due riduttori sulla catena di comando. La nuova
gamma DRP, KRP e Krpx nelle versioni High Speed va a
completare la soluzione già offerta dalla gamma MSR.
Queste due soluzioni si propongono di apportare un valore aggiunto maggiore rispetto alle soluzioni più convenzionali come l’associazione di tavole d’indexaggio e
di comando diretto, dato che semplificano considerevolmente la progettazione del sistema di trasmissione meccanica delle tavole rotanti, sia che si tratti di tavole per torni
verticali di grandi dimensioni (oltre 2.000 mm), sia di tavole
di fresatura di dimensioni più ridotte. Tutto questo migliorando la precisione e rendendo la macchina più compatta.
Offrendo la complementarietà delle due soluzioni ai costruttori per la progettazione dei loro comandi di tavole
rotanti, Redex permette agli ingegneri di ottimizzare la
scelta dei sistemi di comando direttamente in funzione
Le soluzioni DRP, KRP e Krpx di Redex garantiscono la migliore precisione di
posizionamento nel comparto delle macchine utensili.
delle loro applicazioni specifiche e quindi delle loro priorità
in termini di velocità, potenza, precisione o rigidità. Soluzioni chiavi in mano avanzate, di utilizzo più intuitivo e di
manutenzione più agevole. Secondo l’azienda, le sue sono
le sole e uniche soluzioni integrate per il comando di tavole
rotanti dei torni verticali.
Accoppiando due riduttori sulla corona di comando, le soluzioni Redex di tipo TwinDrive o DualDrive permettono di
sopprimere totalmente i giochi di accoppiamento. Questo
tipo di utilizzo garantisce le caratteristiche di precisione e
di dinamica dei comandi Redex largamente provate da
molti anni sui sistemi pignone-cremagliera lineari. Tuttavia, per rispondere alle esigenze specifiche delle tavole
rotanti, questi riduttori in versione High Speed sono stati
irrobustiti (sfruttando in particolare il know-how di Redex
nei cambi per mandrini), in modo da permettere cicli di
funzionamento in rotazione continua. Questa gamma
permette inoltre di raggiungere velocità di rotazione fino
a 28 giri/min. Anche se non permette di raggiungere le velocità di rotazione più elevate proposte dalla gamma MSR,
la soluzione DRP, KRP e Krpx nelle versioni High Speed la
completa, offrendo caratteristiche molto superiori in termini di precisione, rigidità e dinamica. Le versioni ad alta
velocità di questi riduttori planetari possono offrire una capacità superiore anche del 20%, pur mantenendo le loro
capacità eccezionali in termini di precisione e rigidità del
posizionamento. La massima accuratezza viene mantenuta
dal sistema di precarico (elettrico o meccanico) che gestisce
in modo continuo il contro-momento tra i due pignoni.
Massima precisione nel posizionamento. Grazie
alle caratteristiche esclusive offerte dai loro riduttori a
elevate prestazioni e dall’associazione di questi nel modo
TwinDrive o DualDrive, le soluzioni Redex garantiscono la
migliore precisione di posizionamento, dell’ordine di qualche minuto d’arco. Inoltre permettono di gestire funzioni
supplementari sull’asse C senza dispositivi meccanici supplementari e senza sistemi di blocco in posizione. Questa
massima precisione viene mantenuta in particolare durante
le operazioni di fresatura e/o di posizionamento, grazie al
sistema di precarico con il quale una coppia antagonista fra
i due pignoni può essere gestita in modo continuo meccanicamente o elettricamente. Per ottenere questi risultati si
è fatto uso di soluzioni ottimizzate di lubrificazione e raffreddamento e di speciali trattamenti superficiali.
Si noterà inoltre che una soluzione basata su due riduttori,
quindi su due motori, è nella maggior parte dei casi più
economica e più facile da gestire. Nel caso di una tavola
rotante a elevata potenza di configurazione classica con
motore da 160 kW, la soluzione TwinDrive utilizza solo motori da 80 kW, quindi di una taglia molto più standard di
un motore da 160 kW. Un motore di grossa taglia si rivela
nella maggior parte dei casi più costoso della somma di
due motori di taglia più piccola. Anche la gestione della
manutenzione preventiva e dei componenti da tenere
eventualmente a stock è molto più facile da organizzare
grazie alla taglia ridotta e standard dei motori. Inoltre la
fase di progettazione della tavola rotante è considerevolmente semplificata, perché diventa inutile per i costruttori
disegnare e produrre direttamente il cambio di velocità
corrispondente con tutti i suoi componenti.
Il gruppo Redex è un azienda europea, costruttrice di organi di trasmissione di qualità e macchine speciali. Possiede
tre stabilimenti industriali e due centri di ricerca e sviluppo
(in Francia e Germania). Con un giro d affari consolidato
di quasi 50 milioni di euro (il 90% è esportato dalla Francia, verso più di 50 Paesi del mondo), impiega oltre 320
persone in tutto il mondo. L’attività globale è supportata
da un ampia rete di filiali e agenti, inclusi tre centri servizi
situati in USA, Cina e Francia. Del gruppo Redex fa parte
anche Andantex di Cernusco sul Naviglio (MI), che distribuisce i prodotti Redex in Italia.
rmo ottobre 2014 123
&
inbreve
Tecnologia Produzione
Nuove frese ‘dure’
I nuovi modelli di frese, della nuova linea ‘Walter Supreme’, MC326 (fresa per spallamenti e scanalature con angolo elica a 50°) e MC726 (fresa
forante per scanalature con angolo elica a 50°),
si propongono per prestazioni elevate quanto a
parametri di taglio e durata. Il nuovo materiale
da taglio impiegato, WK40TF, abbina un più tenace substrato in metallo duro a un rivestimento
in TiAlN di nuova concezione. Unitamente a uno
speciale pretrattamento dei taglienti, le prestazioni risultano così raddoppiate, fa sapere il
costruttore, fino al 100% di
durata in più a
parità di prestazioni,
oppure fino
al 100% di incremento nella
velocità di
taglio.
Le
frese
della
linea
Walter Supreme
MC326 e MC726 sono già
disponibili come assortimento
completo, incluse varianti con raggio a colletto rastremato e raggio al vertice, nonché con codolo Weldon e cilindrico.
Il catalogo Walter 2014 riporta in totale 250 varianti delle due frese universali, che si caratterizzano per durezza nel ‘guscio’ e nel nocciolo:
la parte posteriore del tagliente si distingue per
il nocciolo rinforzato, che conferisce all’utensile
grande stabilità. Il substrato in metallo duro, ulteriormente evoluto e a elevata percentuale di
cobalto, risulta molto tenace, è meno soggetto
alle vibrazioni e previene le scheggiature del tagliente.
Controllo robot
e cinematiche
TwinCAT 3.1 di Beckhoff include Kinematic Transformation Level4, che consente di controllare
robot e costruzioni cinematiche direttamente dal
software TwinCAT, anche realizzando cinematiche di estrema complessità. TwinCAT Kinematic
Transformation offre diverse cinematiche divise
in tre livelli, incluse cinematiche 2-D, a cesoia, 3-D
delta e Scara, e un nuovo livello 4 che ne estende
la gamma di funzioni per realizzarne anche di più
complesse, come la cinematica seriale a 6 assi e
la piattaforma Steward. Il software genera i valori nominali e le
necessarie trasformazioni cinematiche, trasferendo
ciclicamente i valori
nominali per gli assi
tramite EtherCAT
all’amplificatore
di trasmissione. Il
movimento robot
può essere programmato direttamente da PLC, con movimenti
di percorso realizzabili anche con TwinCAT NC I
secondo DIN 66025. La soluzione non richiede più
il ricorso a un controllo robot supplementare, e
consente di far funzionare l’intera macchina solo
con una CPU di controllo.
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Utensili affidabili per ridurre i costi ivacatrop rep drawa ngiseD
Brammer annovera nella propria gamma di brand distribuiti gli utensili manuali
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per gli utenti industriali, eliminando i costi aggiuntivi dovuti ai canali di vendita al
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chiesto all’indirizzo it@brammer.biz, o consultato online all’indirizzo http://hosting.
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124
rmo ottobre 2014
Quando si devono acquisire, memorizzare e visualizzare milioni di dati al secondo,
l’acquisizione dei dati di misura deve assolvere a compiti davvero speciali. Il registratore di dati GEN3i della famiglia Genesis HighSpeed di HBM offre un ampio
spettro di applicazioni, ad esempio per generatori, turbine o motori, che vanno
dalla ricerca di errori alla manutenzione e messa in servizio, fino ad arrivare al controllo distruttivo dei materiali. I dati vengono trasmessi direttamente al supporto
di memoria, a velocità massime di 200 MB/s. A seconda dei requisiti, si possono
configurare fino a 96 canali di ingresso, offrendo la possibilità di effettuare una trasmissione continua di dati su disco
rigido oppure un’acquisizione transitoria veloce. Sono inoltre disponibili 21 diverse schede di acquisizione dati: ad
esempio, con tensione d‘ingresso diretta di 1.000 V, oppure con velocità di scansione di 100 MS/s. GEN3i, grazie alla
sua compattezza, è perfetto per l’utilizzo mobile.
Filiera a inserti intercambiabili
L’innovativa filiera a inserti in metallo duro per filettatura
di tubi di Horn è costituita da un sistema intercambiabile
composto da portautensile e da cinque inserti da taglio,
per consentire la sostituzione dei soli inserti in caso di
usura, evitando i problemi dovuti alla rifilettatura della
filiera monoblocco. La nuova filiera presenta così un
notevole risparmio di metallo duro, dal momento che la
precedente filiera integrale utilizzata pesa circa 275 g, in
misura R 1/2”, mentre il peso dei cinque inserti è di soli 23
g, oltre a garantire lo stesso attacco in macchina, mantenendo le dimensioni di quella integrale. La sede inserto
in acciaio e il corrispettivo tipo di serraggio permettono
notevole rigidità e assicurano vita utensile alquanto superiore, sfruttando la peculiare capacità di smorzamento
vibrazionale. La possibilità di sostituire solo l’inserto a fine
vita, invece dell’intero blocco, offre infine grandi risparmi
in termini di costi all’utilizzatore, oltre a un notevole aumento della produttività e al risparmio delle risorse.
inbreve
Registratore per acquisizione dati
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rmo ottobre 2014
125
&
inbreve
Tecnologia Produzione
Foratura a pacco per Cfrp
Kennametal presenta la punta B55_DAL per foratura a pacco di materiali con
rinforzo in fibra di carbonio, Cfrp-Ti-Al, Cfrp-Ti, Cfrp-Al ma anche Ti e Al, con
diametri da 3/16 a 5/8”. I polimeri compositi rinforzati in fibra sono sempre
più impiegati nell’aerospaziale, grazie alle superiori leggerezza e forza, per realizzare ali, fusoliere, abitacoli e altri componenti, ma per le diverse proprietà
meccaniche delle fibre di carbonio e dei metalli mettono a dura prova gli
utensili nell’esecuzione dei fori di aggancio. La punta a doppio angolo della
B55_DAL offre eccellente capacità di autocentratura del tagliente, affilato
per taglio netto dei Cfrp nello strato superiore dei compositi, e nelle forature
passanti sul lato di Ti o Al senza bave in uscita. Il metallo duro a grana fine
Beyond KN15 usato è altamente lucidato per evacuazione superiore del truciolo anche con soluzioni MQL o senza refrigerante, e la punta è disponibile
in ampia gamma di diametri e lunghezze per diverse operazioni di foratura,
anche con robot o unità automatizzate. Le punte possono infine essere riaffilate per essere riportate alle specifiche originali di processo.
Panni di pulizia
per macchine
Nati da un’idea del fondatore di Mewa nel 1908, i
panni tecnici riutilizzabili Mewatex sono oggi una
soluzione sostenibile per la pulizia dei macchinari,
proposti nel full service che include la fornitura, il
ritiro dei panni sporchi, il lavaggio, possibile fino a
50 volte, e la restituzione ai clienti, prendendosi in
carico tutti gli oneri di trasporto, grazie all’apposito
contenitore di sicurezza SaCon che soddisfa tutte
le normative ambientali, sollevando le aziende
dall’obbligo di produrre
la documentazione ambientale. Il servizio consente inoltre significativi
risparmi sull’acquisto di
materiali usa e getta di
pulizia, tagliando anche
i costi di logistica e immagazzinamento, oltre
a tutelare l’ambiente riducendo drasticamente
la quantità di materiale
di scarto e risparmiando sulle materie prime. La sostenibilità in Mewa è infine garantita da processi di
produzione rispettosi dell’ambiente, con recupero
di calore, valorizzazione termica dei rifiuti, depurazione delle acque di scarico e riciclo delle materie
prime, anche grazie a un innovativo sistema a cascata che riduce il consumo di acqua.
126
rmo ottobre 2014
Crogioli a efficienza energetica
Morgan ha ampliato la gamma di crogioli Syncarb Z2 col
nuovo crogiolo Z2 e2, progettato per offrire superiore
durata di servizio e maggiori risparmi energetici in applicazioni di fusione e attesa dell’alluminio. La linea Syncarb Z2 consta di crogioli in legante
ceramico pressati ipostaticamente,
con elevato contenuto di carburo di
silicio e grafite, e presenta maggiore
resistenza meccanica grazie al processo di granulazione migliorato, con
superiore resistenza al danneggiamento e a stress più elevati durante
l’uso. Il nuovo Z2 e2 aumenta la resistenza alla rottura trasversale del
56%, e mantiene la propria integrità
a valori relativamente più elevati, grazie alla granulazione
della miscela, ai parametri di processo e ai materiali avanzati usati. La tecnologia di vetrificazione impiegata incrementa inoltre del 10% la resistenza all’ossidazione in test
condotti rispetto a prodotti concorrenti, fattore che ne
riduce la degradazione nel tempo per una maggiore efficienza energetica, ottenuta anche grazie unitamente alla
conduttività termica superiore in tutti i range di lavoro,
mantenendo lo spessore standard delle pareti.
Utensili da taglio
Rassegna
a cura di Stefano Viviani
In punta di taglio
Uno sguardo al mondo degli utensili da taglio, con notizie fresche e conferme su frese,
inserti e taglienti progettati e prodotti per la lavorazione di metalli e materiali più o
meno duri, più o meno spessi. Ci sono anche punte contrassegnate da una matrice di
punti per l’identificazione e la tracciabilità del prodotto
ARNO
Sistema di raffreddamento
Arno-Werkzeuge ha introdotto il sistema brevettato Arno-Cooling-system (ACS) che permette di incrementare considerevolmente la vita inserto grazie a un’innovativa tecnologia
di adduzione del refrigerante. Il tagliente viene refrigerato sino al filo di taglio e il truciolo
lubrificato ed evacuato anche dalle più profonde troncature. Innumerevoli test sul campo
hanno permesso grazie al sistema ACS di ridurre notevolmente i costi di produzione. Il
mercato offre oggi innumerevoli sistemi di adduzione che tuttavia perdono la loro efficienza con la distanza dal punto di taglio o per la bassa precisione di getto. Nei casi di
gole molto profonde questo ha un significato importante anche per una migliore evacuazione truciolo. Arno-Werkzeuge ha identificato queste problematiche, focalizzando su
queste la ricerca e sviluppo che il sistema di refrigerazione Arno ACS elimina. Il sistema
innovativo consente un raffreddamento ottimale del materiale lavorato, degli utensili e
degli inserti durante la lavorazione. Due sono le opzioni di raffreddamento disponibili:
ACS1 con un solo canale liquido refrigerante e ACS2 con due canali di refrigerazione.
128
rmo ottobre 2014
CENTRO UTENSILI
Frese in metallo duro ricoperte
All’interno della vasta offerta di utensili e di frese in metallo duro WSG
Cutting Tools, diventa disponibile un’intera nuova linea di frese in metallo
duro con ricopertura AlCrN che si aggiunge all’estesa gamma di utensili e
di frese in metallo duro a marchio WSG. Questa nuova linea annovera attualmente sei tipologie di frese: a due, a tre, a quattro taglienti, semisferiche
e toroidali. Tutta la linea si caratterizza per l’elevato standard qualitativo
e costruttivo presentando taglienti utili alla lavorazione con lunghezze superiori a quelle delle frese standard in metallo duro, mentre il rivestimento
AlCrN di elevata qualità rende queste frese adatte alle lavorazioni a secco
e ad alta velocità, in particolare sugli acciai inossidabili a basso contenuto
di carbonio. Questa linea si distingue ulteriormente per un ‘eccellente rapporto tra qualità offerta e prezzo, che diventa ancora più accentuato con le
apposite promozioni rivolte ai rivenditori’ per l’introduzione di questa linea
nei canali della distribuzione industriale.
DELFER
Inserto di finitura RCM
La Delfer, azienda con più di 55 anni di esperienza nell’asportazione
truciolo, presenta il nuovo inserto di copiatura per lavorazione di stampi
di finitura e super-finitura. La nuova affilatura permette all’inserto di dare
ottimi risultati su materiali temprati e su lavorazioni ad alta velocità. La
geometria positiva consente un taglio più dolce e una finitura superficiale
decisamente superiore alle vecchie affilature. L’inserto e disponibile nel
grado RK03E(K05) sub-micrograno ricoperto in TiALN e nei diametri 1216-20-25-32.
FEBAMETAL
Inserti per lavorazione di materiali duri
Febametal propone il sistema a inserti intercambiabili 105 Supermini di
Horn che permette ogni tipo di lavorazione, anche la più sofisticata, all’interno di piccoli diametri compresi tra 0,2 mm e 6 mm. Questo con un
programma di oltre mille diversi tipi di inserti. Il sistema Supermini dimostra
la propria efficacia in un vasto spettro di lavorazioni: tornitura, troncatura,
smussatura, esecuzione di filetti, esecuzione di gole radiali e assiali e di
brocciature all’interno di diametri piccoli e piccolissimi. La gamma degli inserti 105 esistente a tutt’oggi, adatta a lavorare acciai, ghise, leghe leggere
e materiali esotici, viene incrementata con l’introduzione di nuovi inserti
adatti a lavorare materiali con durezza fino a 66 HRC. Gli inserti 105
Supermini, sono disponibili per la lavorazione all’interno dei diametri 4 e
5 mm, con profondità dei fori fino a 20 mm, nonché nelle versioni destre
e sinistre. Un rivestimento particolarmente resistente alle alte temperature si
unisce alla perfezione con il metallo duro di base impiegato e con la microgeometria con cui è realizzato il tagliente. Questi inserti 105 si possono
montare sugli stessi porta-inserti standard della gamma Supermini.
HOFFMANN GROUP
Evoluzione di Garant HiPerDrill
All’ultima Bi-Mu, Hoffmann Group ha lanciato l’evoluzione di Garant HiPerDrill nella lunghezza 12xD. La serie di punte a testine intercambiabili
è ora predisposta per le applicazioni con diametri di 13 - 32 millimetri
nei rapporti di lunghezza 1,5xD, 3xD, 5xD, 8xD e 12xD. Come i modelli
precedenti, anche il nuovo Garant HiPerDrill si distingue per la precisione
di concentricità, l’elevata capacità di asportazione e la precisione durante
la perforazione di acciaio e materiali inossidabili. Inoltre, i substrati e le
geometrie opportunamente combinati consentono di ottenere elevati avanzamenti e velocità di taglio. La sede prismatica garantisce il posizionamento
preciso dell’inserto per ottenere un foro centrale e un serraggio sicuro. Grazie a sistemi lubrorefrigeranti ottimizzati e all’ampliamento della gamma a
cui è stata aggiunta un’ulteriore lunghezza, il versatile assortimento di punte
a testina intercambiabile apre nuovi campi di applicazione per i suoi clienti.
rmo ottobre 2014
129
Utensili da taglio
Rassegna
ISCAR
Inserti triangolari di spessore elevato
Iscar ha ampliato la gamma della famiglia HeliiqMill 390 con i nuovi inserti
triangolari HM 390 Tckt 0703 Pctr. I nuovi inserti di minori dimensioni, con
lato 07, hanno le stesse caratteristiche e assicurano i medesimi vantaggi dei
precedenti inserti HM 390 da 15 e 10 mm. La geometria elicoidale positiva
e i 3 taglienti utili rendono le frese HM 390 una soluzione efficace ed economica per spallamenti a 90°. I nuovi inserti permettono una profondità di
taglio fino a 5 mm, assicurando un diametro della fresa più piccolo: 16 mm
per frese a candela, 32 mm per frese a manicotto, con maggior densità.
Gli inserti triangolari di elevato spessore hanno spoglia assiale positiva e
tratto raschiante sul tagliente per ridurre le forze di taglio e migliorare la
finitura superficiale. Questo permette un taglio dolce e pulito in spallamenti
a 90° per un’elevata vita utensile. La robustezza della fresa è assicurata dal
rivestimento ‘hard touch’, che garantisce un ottimo scorrimento del truciolo
nei vani di evacuazione, proteggendo il corpo fresa dalla corrosione e
dalle usure. Tutte le frese sono dotate di fori per la refrigerazione diretta a
ogni singolo tagliente.
KRINO
Famiglia di frese frontali in metallo duro
Il catalogo Krino, edizione 2013, amplia notevolmente la gamma di utensili in metallo duro per le lavorazioni industriali di materiali duri e abrasivi, come acciai duri al manganese, ghise, polimeri rinforzati con fibre.
In particolare, viene dato largo spazio alle frese frontali in metallo duro,
contemplando frese con e senza rivestimento TiAlN, e dotate per lo più
di codolo cilindrico, anche se, per alcune tipologie, è previsto il classico
attacco Weldon. Il numero di taglienti è variabile da 2, 3, 4 fino ai 6 e
più taglienti delle frese dedicate alla superfinitura. L’elica dei taglienti ha la
classica inclinazione a 30°, ma sono disponibili tutta una serie di utensili
con eliche variabili, dedicate a specifiche applicazioni, che garantiscono
una notevole limitazione delle vibrazioni durante la fresatura. Sono disponibili altresì frese specifiche per lavorazioni di alluminio e leghe, con angoli
dell’elica di 45°.
NUOVA CUMET
Catalogo completo per ogni necessità
Da oltre trent’anni Nuova Cumet produce utensili in metallo duro integrale
standard e speciali. Grazie al nuovo catalogo 11 e alla creazione di un
sito dinamico sul quale è possibile cercare l’utensile più idoneo, l’azienda
offre una gamma estesa in grado di rispondere a qualunque necessità.
Tra le novità, la Y703, adatta per la fresatura dal pieno, ad alta velocità
e avanzamento dell’alluminio e la Y303 per la lavorazione degli acciai
temperati. La particolare geometria frontale assiale di 15° e la lappatura
dei taglienti permette di lavorare in assenza di vibrazione con avanzamenti
molto elevati. La gamma di produzione è stata ampliata con due nuovi
programmi: porta inserti di tornitura, barenatura e foratura (molti dei quali
brevettati) e di fresatura.
SANDVIK COROMANT
Foratura intelligente
Sandvik Coromant presenta una soluzione per l’esecuzione di fori profondi
con il sistema STS - CoroDrill 808. Tra le caratteristiche principali: il design
ottimizzato del pattino per una buona finitura del foro, la preparazione del
tagliente per una migliore truciolabilità e l’angolo rinforzato dell’inserto periferico per maggiore sicurezza e affidabilità. CoroDrill 808, adatta a diametri
da 15.60 a 65.00 mm (0.614−2.559 poll.) e tolleranze IT 9, permette di
realizzare fori perfetti indipendentemente dal materiale del componente. I
materiali rivestiti tipici di queste applicazioni, come l’acciaio a basso tenore
di carbonio con Inconel, sono difficili da lavorare a causa dei problemi di
truciolabilità e durata tagliente. Grazie alla speciale tecnologia alla base di
geometria e qualità, CoroDrill 808 esegue fori con tolleranze strette di livello
superiore, anche nelle condizioni più difficili. Le punte CoroDrill 808 sono
130
rmo ottobre 2014
contrassegnate da una matrice di punti per tracciabilità: uno schema bidimensionale
utilizzato per memorizzare e visualizzare vari tipi d’informazioni, tra cui il protocollo
di misura, che include dati sul diametro e sul run-out della punta e rende la matrice di
punti uno strumento molto efficace per l’identificazione e la tracciabilità del prodotto.
SECO TOOLS
Linea di frese integrali
Utilizzabile in una più ampia gamma di applicazioni rispetto alla generazione
precedente, l’ultima linea di frese integrali Seco Jabro-Solid2 comprende oltre
470 prodotti universali applicabili a tutti i materiali comunemente lavorati,
dall’acciaio alle leghe di titanio. Queste frese sono rivestite con un nuovo processo di rivestimento NXT e dispongono di geometrie ottimizzate e taglienti
specifici per offrire una maggiore durata e velocità di taglio superiori rispetto
ai prodotti precedentemente utilizzati. Il rivestimento NXT è a base di TiAIN
(nitrito di alluminio e titanio), ma il modo in cui Seco applica questo rivestimento
è un significativo passo in avanti nello sviluppo degli utensili. Il processo di
applicazione genera uno strato singolo mediante tre fasi che controllano e ottimizzano la crescita del rivestimento a livello atomico. Le proprietà così ottenute
consentono una maggiore asportazione e resistenza al calore e all’usura rispetto
alle versioni di prodotto precedenti, permettendo anche di stimare in maniera
affidabile la durata. Ampia la scelta di geometrie, tipologie e dimensioni in tre
diverse famiglie. Le frese Jabro-Solid2 sono disponibili con lunghezze totali DIN
e con diametri compresi tra 1 e 25 mm e tra 3/64” e 1”.
SORMA
Maschio per alluminio
Si chiama AXE-HT il nuovo maschio Yamawa, distribuita in Italia e in Europa da
Sorma, per la filettatura delle leghe di alluminio da fusione e da pressofusione.
L’obiettivo è quello di eliminare eventuali problemi di scheggiatura, che possono
compromettere la costanza qualitativa nella filettatura dell’alluminio. Per questo
AXE-HT ha una geometria con angolo negativo che ne aumenta la robustezza e
genera un truciolo corto - con una sezione più spessa - più semplice da evacuare.
Il risultato è una vita utensile più lunga e una lavorazione più stabile, sia per foro
cieco sia passante. Il campo di applicazione degli AXE-HT investe tutti i settori
industriali in cui vengono impiegate le leghe di alluminio. In particolare l’automotive, nel quale aumenta costantemente l’utilizzo di questi materiali.
UBIEMME GÜHRING ITALIA
39°
Frese per la lavorazione dell’alluminio
Le RF 100 A sono una generazione di frese ad alte prestazioni per la lavorazione dell’alluminio. Grazie all’innovativo processo di nano-lucidatura Gühring
RF 100 A possiede una finitura superficiale estremamente liscia. Questo permette
‘velocità di avanzamento più elevate fino all’80%’ e allo stesso tempo migliora
notevolmente la durata dell’utensile. Ottimale è l’evacuazione del truciolo priva
di vibrazioni. La geometria frontale con taglio a croce centrale, di nuova concezione, permette di forare, fresare a tuffo o in rampa, con una velocità di
avanzamento costante. L’innovativa scanalatura e l’angolo dell’elica a 39°, 40°
e 41° consente l’evacuazione del truciolo anche su materiali a truciolo lungo,
materie plastiche e materiali non ferrosi. Inoltre, si ottengono lavorazioni con
basse vibrazioni grazie a taglienti nano-lucidi con microspigoli di protezione.
40°
affilatura a croce con smuso
di rinforzo e aumento della
scanalatura dell‘elica per
operazioni di foratura e
rampa
con rettifica
della spoglia
del collarino
39°
40°
41°
WALTER
Programma di foratura arricchito
Con la famiglia DC150, disponibile da settembre scorso, Walter arricchisce
il programma di foratura introducendo una nuova linea di prodotti: ‘Perform,
sinonimo di precisione, sicurezza di processo ed efficienza dei costi’. La famiglia
DC150 Walter Titex offre utensili di foratura per il gravoso lavoro quotidiano
nell’asportazione del truciolo, dove non tutto si esaurisce in parametri di taglio
teorici: ridotti numeri di pezzi, macchine datate, frequenti cambi dall’uno all’altro
materiale... La famiglia di punte DC150, primo atto della nuova linea di prodotti
Perform, rappresenta la risposta di Walter AG alla domanda di utensili che sappiano unire elevati parametri qualitativi ed efficienza dei costi. La linea DC150
offre un impiego universale, con tutti i materiali e in tutti i settori, in particolare
rmo ottobre 2014
131
Agenda
AMB
Stoccarda (Germania)
16-20 SETTEMBRE 2014
Salone internazionale sulla lavorazione del
metallo
LANDESMESSE STUTTGART
Tel +49 711 18560-0
Fax +49 711 18560-2440
info@messe-stuttgart.de
BI-MU
Rho (Italia)
30 SETTEMBRE – 4 OTTOBRE 2014
Esposizione di utensili a deformazione e
asportazione, robot, automazione, tecnologie
ausiliarie
CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU
Tel. 02 26255225
Fax 02 26255890
promotion.adv@ucimu.it
SFORTEC
Rho (Italia)
30 SETTEMBRE – 4 OTTOBRE 2014
Esposizione sulla subfornitura tecnica
& servizi per l’industria
CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU
Tel. 02 26255225
Fax 02 26255890
promotion.adv@ucimu.it
MOTEK
Stoccarda (Germania)
6-9 OTTOBRE 2014
Fiera internazionale sull’automazione
P. E. SCHALL GMBH & CO. KG
Tel. +49 7025 9206-0
Fax +49 7025 9206-620
www.schall-messen.de
EUROBLECH
Hannover (Germania)
21-25 OTTOBRE 2014
Manifestazione internazionale sulla lavorazione
della lamiera
MACK BROOKS EXHIBITIONS LTD
Tel. +44 1727 814400
Fax +44 1727 814401
info@euroblech.com
PTC ASIA
Shanghai
27-30 OTTOBRE 2014
The World Power Transmission and Control
DEUTSCHE MESSE
Tel. +49 511 890
Fax: +49 511 8932626
iris.frick@messe.de
VISION
Stoccarda (Germania)
4-6 NOVEMBRE 2014
The Heart of Vision Technology
LANDESMESSE STUTTGART
Tel +49 711 18560-0
Fax +49 711 18560-2440
info@messe-stuttgart.de
JIMTOF
Tokio (Giappone)
5-9 NOVEMBRE 2014
Fiera internazionale sulle macchine utensili
JIMTOF FAIR MANAGEMENT
Tel. 03 55301333
Fax 03 5530122
132
rmo ottobre 2014
TMTS
Taichung (Taiwan)
5-9 NOVEMBRE 2014
Biennale internazionale di macchine utensili,
asportazione, lamiera, automazione, utensili
GO LITE
- AGENZIA PER ITALIA & EUROPA
Tel. 339 3829681
marinella.croci@gmail.com
EICMA
Rho (Italia)
6-9 NOVEMBRE 2014
72° Esposizione mondiale del motociclismo
EICMA
Tel. 02 6773511
eicma@eicma.it
CENTRAL ASIA MACHINE WORLD
Almaty (Kazakistan)
12-14 NOVEMBRE 2014
Salone internazionale sulle macchine utensili
per asportazione e lavorazione lamiera
GO LITE
- AGENZIA PER ITALIA & EUROPA
Tel. 339 3829681
marinella.croci@gmail.com
EIMA
Bologna (Italia)
12-16 NOVEMBRE 2014
Esposizione internazionale di macchine per
l’agricoltura e il giardinaggio
FEDERUNACOMA
Tel. 06 432981
Fax 06 4076370
eima@federunacoma.it
METALEX
Bangkok (Tailandia)
19-22 NOVEMBRE 2014
Fiera internazionale sulle macchine utensili e
lavorazione lamiera
GO LITE
- AGENZIA PER ITALIA & EUROPA
Tel. 339 3829681
marinella.croci@gmail.com
DMP
Dongguan, Guangdong (Cina)
19-22 NOVEMBRE 2014
Salone internazionale sulla lavorazione stampi,
stampaggio, pressofusione, materie prime
GO LITE
- AGENZIA PER ITALIA & EUROPA
Tel. 339 3829681
marinella.croci@gmail.com
SEATEC
Carrara (Italia)
4-6 FEBBRAIO 2015
Rassegna internazionale sulle tecnologie,
subfornitura e design per imbarcazioni, yacht
e navi
FASTENER FAIR
Stoccarda (Germania)
10-12 MARZO 2015
Fiera internazionale per l’industria
della viteria, bulloneria e sistemi
di fissaggio
MACK BROOKS EXHIBITIONS
Tel. +44 1727814400
Fax +44 1727814501
info@fastenerfair.com
JEC
Parigi (Francia)
10-12 MARZO 2015
Manifestazione dei compositi
e nuovi materiali
JEC
Tel. +33 158361502
Fax +33 158361515
www.jeccomposites.com
MC4 MOTION CONTROL
Bologna (Italia)
24 MARZO 2015
Mostra comvegno dedicata
alle tecnologie e ai prodotti
per il controllo del movimento
FIERA MILANO MEDIA
Tel. 02 49976533
Fax 02 49976572
mc4@fieramilanomedia.it
MOTEK ITALY
Parma (Italia)
26-28 MARZO 2015
Motek Italy è un salone specializzato in
trasmissioni di potenza, motion control,
montaggio, assemblaggio
e manipolazione
SENAF
Tel. 02 3320391
Fax 02 39005289
info@senaf.it
MEC-SPE
Parma (Italia)
26-28 MARZO 2015
Salone dedicato alle tecnologie
per l’innovazione
SENAF
Tel. 02 3320391
Fax 02 39005289
info@senaf.it
TIMTOS
Taipei (Taiwan)
3-8 MARZO 2015
Salone internazionale dedicato
alle macchine utensili
CARRARA FIERE
TAIWAN EXTERNAL TRADE DEVELOPMENT COUNCIL
(TAITRA)
COMPOTEC
Carrara (Italia)
4-6 FEBBRAIO 2015
Rassegna internazionale sui compositi,
tecnologie e materiali avanzati
EUROBLECH
S. Pietroburgo (Russia)
24-26 marzo 2015
Fiera dedicata all’industria della lavorazione
della lamiera
Tel. 0585 787963
Fax 0585 787602
info@sea-tec.it
Tel. +44 1727 814 400
Fax +44 1727 814 501
info@blechrussia.com
Tel. 0585 787963
Fax 0585 787602
info@sea-tec.it
CARRARA FIERE
Tel. +886 2 2725-5200
Fax +886 2 2757-6245
timtos@taitra.org.tw
MACK BROOKS EXHIBITIONS
ELMO MOTION CONTROL ITALY . . . . 62
Tel. 02 36714244
Fax 02 36714249
Info-it@elmomc.com
AIR LIQUIDE ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . 59
Tel. 02 40261
Fax 02 48705895
FEBAMETAL . . . . . . . . . . . . . . . . .125/129
Tel. 011 7701412
Fax 011 7701524
febametal@febametal.com
ALENIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Tel. 011 71801
Fax 011 7180900
ANIE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
Tel. 02 32641
Fax 02 3264212
ARNO ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
Tel. 039 6852101
Fax 039 6083724
info@arno-italia.it
ASSOMEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Tel. 02 43513210
Fax 02 43513167
info@assomec.eu
BECKHOFF AUTOMATION . . . . . . . . 124
Tel. 02 9945311
Fax 02 99682082
info@beckhoff.it
BOHLER UDDEHOLM ITALIA . . . . . . . 44
Tel. 02 357971
Fax 02 3575719
BRAMMER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
Tel. 0735 76171
info@brammer.biz
CENTRO UTENSILI . . . . . . . . . . . . . . . 129
Tel. 02 2481241
Fax 02 2409885
info@centroutensili.it
COMAU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55/118
Tel. 011 0049111
Fax 011 0049694
info@comau.com
FEDERMACCHINE . . . . . . . . . . . . . . . . 38
Tel. 02 26255288
Fax 02 26255880
federmacchine@federmacchine.it
HAAS AUTOMATION . . . . . . . . . . . . 110
Tel. 0032 25229905
Fax 0032 25230855
Europe@HaasCNC.com
HBM ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
Tel. 02 45471616
Fax 02 45471672
info@it.hbm.com
HITACHI TOOL ENGINEERING. . . . . . . 44
Tel. 02 12267800
Fax 02 122678030
HOFFMANN ITALIA . . . . . . . . . . . . . . 129
Tel. 049 7960211
Fax 049 7960255
IGUS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
Tel. 039 59061
Fax 039 5906222
igusitalia@igus.it
IMEL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
Tel. 0432 908578
Fax 0432 905053
imel@imelspa.com
ISCAR ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . .125/130
Tel. 02 935281
Fax 02 93528213
marketing@iscaritalia.it
KELLENBERGER L. + CO. AG . . . . . . . 114
Tel. 71263545
MAUS ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
Tel. 0373 237001
Fax 0373 237039
SANDVIK COROMANT . . . . . . . . .74/130
Tel. 0046 26266000
Fax 0046 26266180
info.coromant@sandvick.com
MEVIS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
Tel. 011 8957002
Fax 011 8957035
mevis@mevis.info
SAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
Tel. 039 65741
Fax 039 6574220
MEWA ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
Tel. 0331 896001
Fax 0331 871909
turbigo@mewa.it
SCUOLA CAMERANA . . . . . . . . . . . . . 50
Tel. 011 3853475
Fax 011 386139
info@scuolacamerana.it
MORGAN MOLTEN METAL . . . . . . . 126
Tel. 0049 56577010
Sales.EU@morganplc.com
SECO TOOLS ITALIA. . . . . . . . . . . . . . 131
Tel. 031 978111
Fax 031 977524
MSC SOFTWARE. . . . . . . . . . . . . . . . . . 78
Tel. 0432 576711
Fax 0432 576727
info.it@mscsoftware.com
NSK ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
Tel. 02 995191
Fax 02 99025778
precision-it@nsk.com
NUOVA CUMET . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
Tel. 011 9179515
Fax 011 9179555
marco.padalino@nuovacumet.it
OLPIDURR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
Tel. 02 702121
Fax 02 70200353
sales@olpidurr.it
OPEN MIND . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
Tel. 02 93162503
Fax 02 93184429
sales.italy@openmindtech.com
PILZ ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Tel. 0362 1826711
Fax 0362 1826755
marketing@pilz.it
PNEUMAX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Tel. 035 4192777
Fax 035 4192740
pneumax@pneumaxspa.com
DASSAULT SISTEMÈS ITALIA. . . . . . . . 59
Tel. 02 3343061
Fax 02 33430645
KENNAMETAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
Tel. 02 895961
Fax 02 89501745
milano.vendite@kennamental.com
DELCAM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Tel. 0044 1217665544
Fax 0044 1217665511
marketing@delcam.com
KRINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
Tel. 039 9900605
Fax 039 9930527
info@krino.it
DELFER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
Tel. 011 3971620
Fax 011 3499779
delfer@delfer.it
MAKINO ITALIA . . . . . . . . . . . . . . .44/108
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Fax 02 95948240
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ROSLER ITALIANA . . . . . . . . . . . . . . . . 94
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Fax 039 6115232
info@rosler.it
ECHO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
Tel. 02 66306709
Fax 02 66306714
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MARPOSS ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Tel. 051 899111
Fax 051 899950
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ROTOMORS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
Tel. 011 785757
Fax 011 789238
info@rotomors.com
REDEX-ANDANTEX . . . . . . . . . . . . . . 122
Tel. 02 92170920
Fax 02 92100455
sales@andantex.it
Contatti
ABB PS&S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
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Fax 02 2414531
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SIEMENS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48/50
Tel. 02 24361
Fax 02 24364260
infodesk@siemens.it
SINTECO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Tel. 0437 772146
Fax 0437 573411
sinteco@sintecorobotics.com
SISMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Tel. 0445 595511
Fax 0445 595595
info@sisma.com
SORMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
Tel. 041 959179
Fax 041 952071
info@sorma.net
TECNOFIRMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
Tel. 039 23601
Fax 039 324283
tecnofirma@tecnofirma.com
TRUMPF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Tel. 02 484891
Fax 02 48489500
info@it.trumpf.com
TYROLIT VINCENT VERONA . . . . . . . 112
Tel. 045 8204222
Fax 045 8204348
UBI BANCA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Tel. 02 77811
Fax 02 784372
UBIEMME GUHRING ITALIA . . . . . . . 131
Tel. 02 3267061
Fax 02 93560208
info@ubiemme.it
UCIF. . . . . . . . . . . . . . . . . . .18/98/102/106
Tel. 02 45418563
info@ucif.net
WALTER ITALIA . . . . . . . . . . . . . .124/131
Tel. 031 926111
Fax 031 926271
service.it@walter-tools.com
rmo ottobre 2014
133
mo
RIVISTA DI MECCANICA OGGI
INFORMATIVA AI SENSI DEL
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