Quelli di macchina

ANNO XLVII - N. 11-12 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2013 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1. DCB Genova”
Novembre-Dicembre 2013
Messaggio del Presidente dei Capitani
Le luci augurali
della buona volontà
Un albero di Natale “vola” a bordo di una nave nel porto di Amburgo: un dono
per i marittimi che durante le Festività rimangono lontani da casa
Cari naviganti, soci del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M.,
in occasione del Natale vorrei
porgervi, come da tradizione,
i miei migliori auguri.
Un altro anno al vostro fianco
si sta concludendo e in occasione delle festività vi offro
qualche spunto su cui riflettere,
ripercorrendo alcune delle
problematiche su cui la nostra
Associazione è più impegnata.
Dall’osservatorio diretto del
Collegio, constatiamo che l’imbarco degli allievi è diventato
sempre più difficoltoso. Non
tutte le navi battenti bandiera
italiana, che dovrebbero accogliere almeno un allievo ufficiale
per ogni unità iscritta al Registro
internazionale, osservano tale
obbligo, salvo naturalmente
virtuose eccezioni, come ad
esempio le compagnie che
affiancano l’Accademia Italiana
della Marina Mercantile e, come
vedremo in questo numero
di Vita e Mare, l’ITS Sebastiano
Caboto di Gaeta.
Nonostante la flotta italiana
oggi goda di ottima salute,
le difficoltà per gli allievi crescono; gli armatori italiani,
secondo i comunicati ufficiali di
Confitarma, prosperano e continuano a competere sui mercati internazionali, mentre gli
imbarchi sono sempre meno.
La nostra flotta, pari a 19,1 milioni di tonnellate di stazza, si
posiziona al 12.mo posto nella
graduatoria mondiale.
Per risolvere il problema degli imbarchi il Collegio, tramite
Vita e Mare (5-6/2013), si è fatto
portavoce affinché le norme
che regolano la salita a bordo
dei giovani diplomati su navi
iscritte al Registro internazionale possano cambiare e la
legge faccia rispettare, senza
scappatoie, l’obbligo di tirocinio per gli allievi.
Siamo consci purtroppo che
i problemi non si fermano qui:
lo scarso successo degli esami
per il conseguimento delle
abilitazioni professionali, che
si svolgono periodicamente
presso le Direzioni marittime,
parlano chiaro. Le troppe bocciature degli aspiranti al titolo
di ufficiale alla navigazione e
1
VITA E MARe
ufficiale di macchina puntano
il dito anche sul periodo di imbarco. Questo dovrebbe servire
a costruire un valido bagaglio
professionale. A bordo invece
succede che non sempre ci sia
tempo materiale per seguire
l’allievo, oppure accade che il
libretto di addestramento venga compilato superficialmente.
Un barlume di speranza ci
arriva in questi giorni da Cagliari, dove si sono conclusi gli
esami per i titoli professionali:
gli ultimi incoraggianti risultati
ottenuti presso la Direzione
marittima sarda (vedi pagina
11) ci fanno ben sperare in
un’inversione di rotta.
Sono tanti infatti i ragazzi
meritevoli che in tutte le scuole
del nostro Paese dimostrano
di poter intraprendere con
successo la carriera sul mare.
Ricordo che a Genova da ben
46 anni il Collegio organizza
per loro il Premio San Giorgio
e con orgoglio vedo che anche
nelle altre sedi della nostra
associazione ci si muove nella
stessa direzione. Il compartimento di Napoli condivide
questa scelta e da quest’anno
ha deciso di indire una giornata di riconoscimento per gli
studenti meritevoli del Nautico,
intitolandola a S. Francesco da
Paola; la delegazione di Brindisi, una delle più importanti
del Collegio, prosegue con la
tradizionale cerimonia presso
l’Istituto Carnaro. Ma anche
altrove, ad esempio a Procida,
come testimonia il nostro affezionato cap. Salvatore Scotto
di Santillo, l’attenzione per i
giovani resta alta.
Non saranno le premiazioni a
risolvere i problemi, ma è giusto incoraggiare i meritevoli,
affiancarli nel loro cammino,
mettendo a disposizione la
nostra esperienza. Cominciamo
da loro: segnaliamo la loro presenza, gettiamo dei ponti tra il
mondo della scuola e quello
del lavoro. Questo può essere
il punto di partenza per aiutarli.
Ora vi saluto: un augurio
sincero di buon Natale e felice
anno nuovo a tutti i naviganti
e alle loro famiglie!
Giovanni Lettich
CONVEGNO A GENOVA - Più diritti e anche più formazione a bordo
Le nuove leggi del mare
Ma l’Italia è preparata?
La flotta mercantile italiana
di fronte alle nuove normative
è il titolo del convegno organizzato dal Collegio Nazionale
Capitani L.C. e M., in collaborazione con Rotary International,
il 29 novembre 2013, nella sala
del Capitano di palazzo San
Giorgio a Genova. L’incontro
ha riunito i principali attori del
comparto marittimo su temi
di grande attualità per la flotta
mercantile, ovvero le nuove
normative ILO-MLC 2006 (di
prossima entrata in vigore),
Manila 2010 (emendamenti a
STCW), oltre alle innovazioni
tecnologiche apportate in
plancia di comando dalla navigazione elettronica (ECDIS
- Electronic Chart Display and
Information System), obbligatoria per le navi sia da carico
Il Report
del convegno
a pagina 12”
sia passeggeri, superiori alle
10.000 GT.
Quali saranno i cambiamenti
immediati nel settore dello
shipping?
L’Italia è pronta ad accogliere
le novità?
Il Collegio Nazionale Capitani
L. C. e M. cerca di rispondere
a questi interrogativi; lo fa
rivolgendosi agli addetti ai
lavori del settore, coloro i quali
andranno a misurarsi con le
nuove norme di gestione, controllo e verifica della qualità del
trasporto marittimo.
La giornata è stata occasione
di confronto per armatori (Stefano Messina, Marco Novella),
società di certificazione (RINA,
ABS), sindacati (Filt CGIL), compagnie di manning (VShips),
Istituto Idrografico, Accademia
Marina mercantile, Stella Maris,
ufficiali della flotta battente
bandiera nazionale e diversi
addetti ai lavori.
La MLC 2006 –spiega il com.
te Domenico La Fauci del Collegio- ingloba 68 precedenti
convenzioni e raccomandazioni
adottate dall’ILO dal 1920 ai
giorni nostri: SOLAS (Salvaguardia della Vita umana in
Mare, 1974), STCW (Standard di
Addestramento, Certificazione e
Mantenimento Guardia, 1978),
MARPOL (Prevenzione dell’Inquinamento da Navi, 73/78).
In Italia entrerà in vigore tra un
anno esatto.
È quindi un passo importan-
È stata avviata una procedura di infrazione
Non si possono ignorare
i richiami Emsa
sulle carenze formative
Gli stati maggiori delle navi
della Marina mercantile, oggi
più che mai, necessitano di una
formazione culturale e teorica
adeguata ai tempi.
Questa esigenza è motivata
da evidenti ragioni: permettere
ai nostri ufficiali di dialogare
alla pari con i colleghi delle
altre marine mondiali, tutti
in possesso della laurea di
primo livello; essere in condizione di saper governare la
propria formazione continua
In gioco il futuro dei Capitani
I fumogeni nostrani
e la trasparenza Ue
“Non più titoli professionali ma certificati di abilitazione”
titolava nel 2008 un articolo di Vita e Mare (marzo-aprile) in cui
Lucio Terranova spiegava chiaramente le nuove qualifiche della
gente di Mare, in base alla normativa internazionale STCW e al
conseguente decreto ministeriale del 30-11-2007. Che il titolo
di capitano sia stato abolito i marittimi l’hanno ben capito,
ma forse sono i nostri politici a non avere afferrato la portata
rivoluzionaria di ciò che è stato da loro stessi controfirmato.
Perché a cambiare non è stato solamente l’involucro esterno,
ma la sostanza e in questa includiamo la formazione scolastica
di base, necessaria per poi intraprendere la professione sul
mare. E non solo.
Senza le competenze richieste dalla STCW, a partire dalla
scuola, non ci si può imbarcare, ma dopo la scuola in Italia
cosa succede? La STCW parla chiaro e prevede un percorso di
tracciabilità, basato su competenze, anche per primi ufficiali
e direttori di macchina, ma in Italia dell’istruzione e formazione a livello dirigenziale (STCW A-II/2 e A-III/2) ancora non si
parla. Chi si occuperà di questi ultimi punti? Qui non si tratta
tanto di avere delle lauree ma delle competenze specifiche.
La tracciabilità ormai non è più tanto problema dei Nautici
ma del dopo, ovvero come si diventa comandanti e come ci
(segue a pag. 2)
mantenendo la mente aperta
alle diuturne novità; sapere
gestire la nave sulla quale si
trovano imbarcati non soltanto
“manualmente” ma riuscendo a
comprenderne “tutti i segreti”
sul piano teorico.
A questa necessità negli anni
trascorsi, per la parte teorica,
provvedeva l’Istituto Tecnico
Nautico con due indirizzi: Capitani e Macchinisti. Per la parte
pratica ogni allievo doveva
arrangiarsi autonomamente.
In Italia gli Istituti preposti
alla formazione dei futuri ufficiali della Marina mercantile si
chiamano non più Nautici ma
Trasporti e Logistica, e gli studenti nautici studiano insieme
a studenti di altri indirizzi, per
es. aerei.
Nel contempo all’estero si
sono sviluppate molte iniziative volte ad una preparazione
più mirata negli stati maggiori
delle navi, anche tenendo conto della “sicurezza”, concetto
sempre esistito, ma spesso
disatteso.
È stata creata , sotto l’egida
dell’IMO, un’Agenzia preposta al controllo europeo della
formazione teorica e pratica
degli stati maggiori delle navi.
Si chiama E.M.S.A. (European
Maritime Safety Agency) con
sede centrale a Lisbona.
b.a.
cmYn
(segue a pag. 2)
mario gandolfi
tissimo per i diritti dei marittimi
di tutto il mondo, tuttavia
le novità non riguarderanno
tanto le navi battenti bandiera
italiana (o altre europee), dove
già la legge (Port State Control)
prevede obblighi stringenti,
quanto le navi di altri Paesi
meno avvezzi a regole e controlli severi. Le condizioni di lavoro a bordo saranno regolate
(segue a pag. 2)
NELL’INTERNO
Basta caos
sui programmi
per gli Allievi
Sono anni che viene denunciata la
confusione esistente tra i programmi ministeriali e la normativa internazionale, nelle linee formative
del personale marittimo. Polemiche a non finire, ma nessun intervento concreto, come se non fosse
a rischio il futuro delle nuove leve.
Ora finalmente c’è una proposta
precisa: uno studio approfondito,
dovuto a un gruppo di insegnanti
del Nautico San Giorgio di Genova,
mette a confronto le disposizioni
nazionali e quelle dell’Ue in materia. Nel testo in italiano e inglese,
non solo sono affiancate punto per
punto le diverse disposizioni, ma
vengono avanzate proposte per
una via di uscita percorribile. Un
lavoro prezioso.
A pag. 5 intervista con gli autori.
L’automazione
storia e futuro
È stato pubblicato da,
IMarEST il nuovo libro del
manager Alex Stefani sull’automazione navale: Ship automation and control System.
Si tratta di un’opera fondamentale per capire l’evoluzione storica e culturale
dell’automazione sulle navi,
un volume di 400 pagine in
inglese. Va a sostituire l’unico manuale sull’argomento
risalente agli anni ’70 e può
dirsi a ragione che dia dignità
di scienza alla materia.
(L’intervista con l’autore a pagina 2)
2
Novembre-Dicembre 2013
VITA E MARe
Intervista all’autore di un volume unico sui sistemi di controllo a bordo
Automazione significa sicurezza
non fantascienza da incubo
Ship automation and control
System è il nuovo manuale
pubblicato in Inghilterra da
IMarEST (Institute of Marine
Engineering, Science & Technology) sull’automazione navale.
Il testo ricostruisce in maniera
divulgativa l’avvicendarsi delle
innovazioni tecnologiche legate all’automazione, dagli anni
’60 ai giorni nostri. Si tratta di
un’opera diretta a operatori
dello shipping e naviganti,
scritta da Alex Stefani.
Ha un’autentica vocazione
per la scrittura questo capitano,
oggi manager, a suo tempo
premiato dal Collegio con la
Targa Traversa quale migliore
diplomato al Nautico San Giorgio nel 1969. Una passione che
lo ha portato all’edizione di altri
3 libri “gialli”, l’ultimo molto
avvincente, appena dato alle
stampe, dal titolo “Il mio mestiere sono i guai”.
Per capire il contenuto di questo suo primo apporto alla cultura tecnologica legata alle navi gli
rivolgiamo qualche domanda.
Che cosa è l’automazione
a bordo?
Sicuramente non è un con-
cetto banale: non si tratta di
un assemblaggio di computer,
come talvolta la si vuole fare
passare. Non si tratta solamente
di tecnologia, perché è una cultura. Alla base dell’automazione
c’è sempre il fattore umano, con
cui bisogna fare i conti. Al centro
c’è l’uomo e la nave va costruita
intorno all’automazione. Il problema rimane l’adattamento
dell’uomo al sistema, da cui non
può essere prevaricato.
Tecnologia è sempre sintomo di sicurezza?
Un recente studio americano dimostra che a un sempre
maggiore livello di automazione corrisponde una riduzione della capacità di reazione
all’emergenza. E’ un esempio
di “automazione maldestra”
quando l’uomo non riesce a go-
vernare la nave se non funziona. L’obiettivo comune rimane
la sicurezza della nave e delle
persone, quindi fin dall’inizio
a livello progettuale bisogna
lavorare in team: uffici tecnici,
ma anche operatori, cantieri,
registri di classifica, fornitori di
macchinari e in questo naturalmente non si può prescindere
dalla formazione degli uomini
che navigano.
Dove si insegnano questi
concetti?
L’automazione non è materia
di studio né al Nautico né a
Ingegneria; non ci sono ancora delle regole scritte. Il mio è
stato un lavoro molto faticoso,
perché ho ricostruito la storia
e l’evoluzione di una scienza.
Ha senso progettare una
nave senza equipaggio?
Dal punto di vista tecnico
sarebbe anche realizzabile,
ma da quello culturale, della
sicurezza, no. L’automazione
non deve essere vista come un
modo per ridurre il personale a
bordo, ma per condurre la nave
in sicurezza.
L’argomento è interessante
dal punto di vista storico: i
primi a credere nel dominio
dei computer a bordo furono
i giapponesi negli anni ’60,
quindi si tirarono indietro e
fu la volta dei nord europei. In
Italia abbiamo seguito un percorso nostro, con l’”Esquilino e
“Lloydiana”, navi modernissime
per i tempi. Una rivisitazione
del concetto di automazione si
è reso necessario da un eccesso
di allarmi; da qui la necessità di
razionalizzare il sistema e ridurlo al minimo indispensabile.
Non si sentirà più parlare di
navi telecomandate?
L’azienda per cui lavoro sta
collaborando a un progetto
di navi anti-pirati guidate a
distanza, senza equipaggio a
bordo. Mi viene in mente un
bellissimo romanzo, autore D.F.
Jones, pubblicato da Urania
nel 1977, dal titolo “AT-1 non
risponde”: la storia di una mega
petroliera che impazzisce, con
un milione di tonnellate di
crudo a bordo. Uno dei protagonisti esclama: “L’ho già detto
prima e torno a ripeterlo: l’automazione totale è una pazzia,
una pazzia e un pericolo”.
B.A.
dalla prima pagina - dalla prima pagina - dalla prima pagina- dalla prima pagina
Convegno
a Genova
da standard precisi, validi per
tutti, indipendentemente dalla
nazionalità e dalla nave su cui
i lavoratori saranno imbarcati.
Per quanto riguarda la “rivoluzione informatica” che
porterà al controllo della navigazione esclusivamente tramite display, l’istallazione del
sistema ECDIS (Electronic Chart
Display & Information System)
diventerà obbligatorio sulle
navi secondo una progressione
cronologica che è già scattata
dal luglio 2012. La normativa
internazionale sul tema è articolata per tipo e dimensioni
della nave e verrà applicata
entro il 2018 a tutte le grandi
unità da carico e passeggeri.
Se le carte digitali semplificano
il lavoro in plancia, come ha detto
al Convegno il T.V. Carlo Marchi
dell’Istituto Idrografico, questo
non significa che l’errore umano
sia eliminato e che i naviganti
debbano rinunciare alla normale
prudenza e buon senso, senza
i quali si possono commettere
grossolani errori; per questo resta
irrinunciabile il backgruond di
esperienza sul mare. Qualche
dubbio infine permane sulla
questione della formazione in
materia, ovvero su chi in Italia
possa controllare seriamente la
qualità dell’addestramento.
(A pagina 12 il report sull’assemblea)
Richiami
Emsa
Questa agenzia dopo aver
controllato i programmi scolastici per la formazione teorica
dei nostri futuri ufficiali mercantili, ha decretato che questi
sono inadeguati alle Regole
Internazionali (STCW).
Sembra che l’Italia sia sottoposta ad una procedura d’infrazione per inadempienze a
dette Regole, alle quali peraltro
ha aderito per legge.
In questi ultimi anni per sopperire a tali carenze sono stati
creati Istituti di Studi Superiori
come la Fondazione Accademia della Marina Mercantile
di Genova. Questi istituti non
sono supportati da una specifica legislazione che li tuteli,
inclusa la parte finanziaria, né
dalla necessità di imbarcare
obbligatoriamente gli allievi
su navi della flotta affinchè
compiano il prescritto periodo
di navigazione prima di poter
sostenere l’esame di stato, per
essere certificati come Ufficiali
di Navigazione o di Macchina,
secondo le richieste della STCW,
legge dello Stato Italiano.
Il Collegio Nazionale Capitani
di L.C. E M., costatando che apparentemente, nessuno si preoccupa del problema, incluso
il fatto di continuare ad essere
inadempienti alle Regole, ha
da tempo sollevato il problema
anche da queste pagine.
In occasione del Convegno
tenutosi a Genova il 29/ 12/
2013 dal titolo “La flotta mercantile Italiana di fronte alle
Nuove Normative”, la dott.ssa
Daniela Fara, direttore dell’Accademia Marina Mercantile,
ha risollevato con forza il problema.
Domanda: È possibile che la
nostra Nazione venga messa
in mora per una inadempienza
che può essere facilmente e in
tempi brevissimi corretta, in
quanto le strutture esistono e
sono operative?
Perché non adeguare negli
Istituti tecnici “Trasporti e Logistica” , negli ultimi tre anni,
i programmi di studio che
l’EMSA può approvare così
che lo studente possa essere
qualificato Allievo Ufficiale e
imbarcare con tale qualifica?
Perché non riconoscere legalmente le Accademie della Marina Mercantile atte a
completare sul piano teorico/
pratico la preparazione all’esame di Stato da Ufficiale come
richiesto dalla STCW- EMSA e
pertanto dalle Direzioni Marittime?
Perché non modificare le
leggi già esistenti obbligando
le società armatrici ad imbarcare uno o più allievi (secondo la stazza delle navi) con
emolumenti differenti dagli
attuali, con contratto di lavoro adeguato, in modo che le
Accademie abbiano sufficienti
possibilità di imbarcare gli
allievi senza dover sottostare
alle adesioni o meno delle
società armatrici?
Non c’è mai sembrato che
questi problemi fossero insormontabili.
Senza voler ricordare che
l’Italia è sempre stata maestra
nell’arte del navigare, ci sembra
fuori della realtà la situazione
attuale.
Confidiamo che l’autorità
preposta possa riprogrammare
al più presto quanto esposto, in
modo da rispondere positivamente alle richieste dell’EMSA.
Mario Gandolfi
Fumogeni nostrani
si mantiene tali… Chi andrà a gestire quest’ultimo spezzone
formativo?
La Commissione europea nel marzo 2013 ha avviato una
procedura di messa in mora nei confronti del nostro Paese,
con una lettera in cui dimostra alle istituzioni italiane come
non sia stata ancora implementata la Direttiva 2008/106/CE
concernente i requisiti minimi di formazione per la gente di
mare. Nessuna multa per ora, ma è stato avviato il primo passo
di una procedura di infrazione che porterà sicuramente a una
sanzione pecuniaria.
Ovvero, se la risposta dell’amministrazione italiana entro il
termine fissato (pochi mesi) non sarà soddisfacente, si potrebbe aprire la fase contenziosa del procedimento.
Da chi abbiamo avuto queste notizie? Certamente non nel
nostro Paese: qui non si sa niente di preciso e si gioca allo
scaricabarile da un ministero all’altro. La cortina fumogena
delle fonti, forse a difesa di interessi settoriali, sicuramente conferma l’assenza di una visione politica generale. E’
bastato invece telefonare agli uffici dell’EMSA di Lisbona:
sono disponibili a dare spiegazioni, a guidare i giornalisti
sul sito per ricostruire tutte le fasi dell’ispezione avvenuta
in Italia, dal 26-11-2007 al 7-12-2007; perché è tutto scritto, si tratta di documenti pubblici, si possono scaricare da
Internet. Così dagli uffici della Commissione Europea le
risposte sono immediate e chiare. A fronte della comunicazione trasparente degli uffici europei preposti ai destini
di noi tutti, ci chiediamo come si tradurrà tutto questo per i
marittimi nostrani… E’ molto semplice: un altro duro colpo
all’imbarco degli ufficiali italiani.
B.A.
(Nelle pagine interne sviluppiamo l’argomento
con un’interessante proposta del Nautico San Giorgio)
cmYn
Incontro tecnico
L’ormeggio
ieri e oggi
Promosso dalla società “Posidonia”, con la collaborazione
della Società Capitani e Macchinisti di Camogli e il patrocinio
di Atena, il 6 dicembre scorso si è svolto presso la Casa del
Marinaio di Camogli, sullo sfondo del fantastico panorama
del Golfo Paradiso, un incontro sul tema “L’ormeggio”. All’appuntamento è intervenuto anche il presidente del Collegio
Nazionale Capitani L.C. e M. Giovanni Lettich, in qualità di Capo
pilota del porto di Genova.
L’occasione ha visto riuniti tanti addetti ai lavori, provenienti
da diverse realtà, tra cui ingegneri, comandanti, marittimi, per
parlare di attracchi in banchina, sia dal punto di vista delle
nuove tecnologie, sia da quello della “memoria storica”, con
avvincenti testimonianze del passato.
In particolare l’ing. Ettore Ardito di “Posidonia” ha illustrato
i “parabordi intelligenti”, un sistema tecnologico denominato
BIMS (Berth impact monitoring system) che ha lo scopo di
monitorare in maniera telematica gli sforzi a cui è soggetto
un parabordo (o un insieme di essi) quando la nave è accostata in banchina. La registrazione in tempo reale dei dati di
manovra (tra cui velocità e distanza) permette di tenere sotto
controllo la manovra e di fare luce su molte responsabilità in
caso di incidente.
Sono intervenuti il com.te Giuseppe Casini Lemmi, la prof.
Laura Landò Rebaudengo dell’Università di lngegneria di Genova, e altri comandanti protagonisti di tante manovre, con
testimonianze di fatti vissuti.
In sala anche un folto gruppo di studenti dell’lst.Nautico
Cristoforo Colombo di Camogli.
Walter Bertocci
Uno scritto di Ugo Dodero
L’ultimo viaggio
del Liberty Ship
Alla Biblioteca G. Lercari di Genova Ugo Dodero ha presentato i suoi ricordi di navigante: “L’ultimo viaggio del Liberty
Ship Elena Parodi” il titolo del suo scritto, la storia di una nave
che apparteneva alla famosa classe con cui rinacque la flotta
italiana nel dopoguerra e del suo equipaggio. Il ritratto dei 33
uomini imbarcati è venato di affetto e lieve ironia; l’autore ai
tempi navigava come ufficiale R.T..
Alla presentazione è intervenuto Decio Lucano, soddisfatto
di vedere come la memoria storica si perpetui nel tempo,
grazie ai capitani scrittori. In sala anche Aldo Baffo, ex capo
pilota del porto di Genova, medaglia d’argento al valore civile
in occasione del salvataggio dell’equipaggio della “London
Valour” nel 1970. Nel suo intervento ha rievocato il suo primo
viaggio come mozzo, a bordo della nave Liberty “Emanuele
V. Parodi”: un’avventura rocambolesca narrata anche nel suo
avvincente libro “Navigando su mari lontani” (Fratelli Frilli Editori). Imbarcato a 15 anni come studente del Nautico in qualità
di mozzo senza paga, Aldo Baffo che non era mai uscito dal
quartiere natio di Sturla, si trovò a sbarcare in America , quindi
a navigare in mezzo a una tempesta ciclonica per 3 lunghi
giorni. Lo sbarco avvenne con tanto ritardo rispetto alla data
inizialmente prevista, che non riuscì a riparare le due materie
in cui era stato rimandato al Nautico e gli toccò ripetere l’anno.
Questo tuttavia fu l’inizio della sua fortunata carriera sul mare.
All’incontro ha parlato anche il cap. Oreste Del Conte, consigliere del Collegio, intervenendo con dovizia di particolari
sulla costruzione dei Liberty (vedi il suo interessante articolo
su Vita e Mare 5-6/2013).
Un libro di Barbazza
su “quelli di macchina”
Il 15 novembre scorso, presso la sede del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., è stato presentato “Uomini neri” di
Guido Barbazza, presente l’autore e il presidente del Collegio Giovanni Lettich. Nell’occasione sono intervenuti l’ing.
Francesco Boero e il cap. Roberto Penna; tra il pubblico tanti
ex naviganti.
Il riscatto di “quelli di macchina”, di solito passati sotto silenzio
in tutti i libri e opere cinematografiche, parte da questo libro,
che li assurge a ruolo di protagonisti. “Gli unici film dove si
vedono i macchinisti – ha detto Barbazza – sono Quelli della
San Paolo, Titanic e Il pianista sull’Oceano, ma tutto in pochi
minuti…”
Il libro è a disposizione dei soci al 40% del prezzo di copertina, presso il Collegio in vico dell’Agnello 2 a Genova.
Il Nautico dal 1868
Segnaliamo la seconda edizione della Storia dell’Istituto
Nautico San Giorgio di Genova a cura di Armando Fioravanti
e Virgilio Bozzo, Gammarò editore, € 15 . Nelle 390 pagine del
libro (aggiornato rispetto alla prima edizione) l’elenco di tutti i
diplomati e i docenti dal 1868 al 2012. Per richiederlo: armando.
fioravanti@gmail.com
Novembre-Dicembre 2013
3
VITA E MARe
Tutti i candidati e modalità di votazione
Elezioni per il direttivo
del compartimento di Napoli
Targhe San Francesco da Paola
Torre del Greco premia
i diplomati con 100/100
Il gruppo dei ragazzi meritevoli con la targa offerta dal Collegio – Compartimento di Napoli - A sinistra il com.te D’Agostino, il rev. Rivieccio, la preside Cimmino e il com.te Cacciatore - A destra: il com.te Giuseppe Minotauro consegna il premio
1) A votazione espressa piegare la scheda secondo le
linee
2)Il talloncino di riscontro limitato nella foratura
deve portare in alto, e in modo chiaro, il nome e il
cognome del votante e in calce la firma dello stesso. Il
talloncino sarà staccato prima dell’apertura dell’urna
e non inficerà la segretezza del voto.
3) Ogni scheda è convalidata con timbro e firma del
presidente e di almeno un componente del comitato
elettorale, e solo queste due firme la rendono valida.
4)Barrare sulla scheda elettorale quello indicato per
ciascuna sezione: presidente, vice presidente c.l.c.,
vice presidente c.d.m., nr. massimo una sola prefe-
renza; consiglieri c.l.c. nr. massimo otto preferenze;
consiglieri c.d.m. nr. massimo otto preferenze; sindaci
c.l.c. e sindaci c.d.m. nr. massimo due preferenze.
5) Né sulla busta, né sulla scheda vi devono essere
indicazioni relative all’elettore, né qualsiasi altro
segno.
6)La scheda deve essere chiusa in busta già affrancata per l’invio a mezzo posta ordinaria e pervenire al
Collegio entro e non oltre il 31 maggio 2014.
7)In alternativa la scheda, in busta chiusa può essere
imbucata dall’elettore nell’urna posta nella sede del
Collegio e non oltre il 31 maggio 2014.
Il sodalizio tra Cosulich e Procida
Il Comitato Elettorale
Il giorno 9 novembre 2013,
nell’Aula Magna dell’I.T.T.L.
“Cristoforo Colombo” di Torre
del Greco, si è svolta la prima
edizione del premio “San Francesco da Paola”, istituito dal
Collegio Nazionale Capitani L.C.
e M. Compartimento di Napoli.
“La rotta sia la guida per il vostro futuro” è il motto impresso
sulle targhe ricordo, consegnate dalla nostra associazione agli
studenti meritevoli dell’indirizzo nautico, che nel percorso
scolastico quinquennale si
sono particolarmente distinti
per profitto e diligenza.
In particolare i riconoscimenti sono stati conseguiti da
coloro che, nell’anno scolastico
2012/2013, hanno ottenuto il diploma con votazione
100/100: Carmine Pomposelli,
Giuseppe Scarpa, Maria Rosaria Vituperio (tutti allievi
cap.), Domenico Letterese e
Pasquale Impacciarelli (allievi
di macchina).
La cerimonia è stata molta
toccante ed ha entusiasmato
i ragazzi che si apprestano ad
entrare nel mondo del lavoro.
Per uno dei premiati, l’allievo
Carmine Pomposelli, ha ritirato
il premio il genitore, poiché il
ragazzo è già imbarcato con la
compagnia “Rizzi Bottiglieri De
Carlini” di Torre del Greco, presente alla cerimonia nella persona del cap. Michele Coppola.
Sono intervenuti alla manifestazione diversi rappresentanti
delle istituzioni civili, militari e
religiose, fra cui il sindaco Gennaro Malinconico, il dirigente
scolastico dell’I.T.T.L. “Cristoforo
Colombo” di Torre del Greco
Lucia Cimmino, il comandante
della Capitaneria di Porto di
Torre del Greco C.F.(CP) Antonio Cacciatore, il reverendo
Giuseppe Rivieccio della “Stella
Maris” locale.
In definitiva, l’evento ha suscitato l’interesse e il coinvolgimento non solo degli attori
dello shipping, ma anche di
coloro che sono sensibili ed
attenti alle tematiche della
scuola, del lavoro e della società, in un rapporto di interazione
e sinergie che può costituire
la base per un miglioramento
professionale; il fine è quello di
far entrare nel difficoltoso mondo del lavoro ragazzi preparati
e consapevoli.
Pietrantonio Cafiero
Presidente del Compartimento di Napoli
Lettera del presidente Cafiero e risposta dell’amm. Angrisano
Una cittadinanza onoraria Ma esiste ancora il titolo
e dodici borse di studio Capitano di lungo corso ?
Quest’anno la cerimonia
di premiazione degli allievi
meritevoli diplomati nel 2013
presso l’Istituto “Francesco Caracciolo-Giovanni da Procida” si
è svolta nell’aula consiliare del
Municipio cittadino.
La giornata è iniziata con
una seduta straordinaria del
Consiglio Comunale che ha
deliberato all’unanimità il conferimento della cittadinanza
onoraria all’ing. Andrea Cosulich, direttore generale della
Società omonima, con sede a
Genova. L’assessore del Comune Maria Capodanno, dopo
aver ricordato che anche lei è
una diplomata aspirante capitano di lungo corso, ha tracciato i legami della Società con la
marineria procidana da oltre
un cinquantennio. Sono circa
5.000 marittimi tra comandanti,
direttori di macchina, ufficiali
e comuni, imbarcati sulle navi
gestite dalla Cosulich.
Durante la cerimonia di premiazione degli studenti, sono
state assegnate le borse di studio dedicate ai Fratelli Cosulich,
Giuseppe Imbò e Vittorio Parascandola: tre nomi importanti
nella storia e nella cultura di
Procida, cui hanno dato tanto
in termini di prestigio, sviluppo
economico e sociale.
La giornata di festa ha registrato la presenza di numeroso
pubblico: studenti e familiari,
rappresentanti delle istituzioni
civili, militari e religiose, con la
gradita partecipazione dell’am-
miraglio (CP) Renato Ferraro già
comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto,
affezionato frequentatore della
nostra isola. Presenti anche i
cap. l.c. Antonio Migliaccio e
Salvatore Esposito, rappresentanti del Collegio Naz. Capitani- Compartimento di Napoli;
coordinatore dell’evento il prof.
Domenico Ambrosino. La prof.
ssa Maria Saletta Longobardo, ricordando che quest’anno l’Istituto ha festeggiato i
180 anni dalla fondazione, ha
espresso il proprio compiacimento e ha sottolineato come
la manifestazione sia “un segno
di speranza sul futuro della nostra gente, un motivo di fiducia
nel rapporto tra istituzioni e
territorio”.
Dopo i saluti del presidente
del Consiglio comunale, on.
Luigi Muro, del sindaco Vincenzo Capezzuto e dei consiglieri,
si è svolto un interessante
intervento dell’ing. Antonio
Usai, coordinatore didattico
dell’Accademia della Marina
Mercantile di Genova.
La presentazione dell’Annuario 2012/2013 da parte della
prof.ssa Maria Francesca Borgogna ha preceduto la cerimonia
di premiazione vera e propria:
quest’anno i premi sono stati
attribuiti a cinque ragazzi per
la Società Fratelli Cosulich,
due per il premio Imbò e 7 per
quello intitolato al dr. Vittorio
Parascandola.
Salvatore Scotto di Santillo
Il comandante
stati esclusi i legittimi
Pietrantonio Cafiero,
eredi di quegli altispresidente del Comsimi valori, per cui
partimento di Napoli
la Marina mercantile
del Collegio Nazionavenne insignita delle Capitani L.C. e M.,
la Medaglia d’oro al
alla fine di settembre
valor militare: le gescorso ha inviato una
sta degli equipaggi
lettera al ministro
delle navi addette ai
delle Infrastrutture
rifornimenti durante
e Trasporti, Maurizio
il secondo conflitto
Lupi, al comandante
mondiale sono ricorgenerale delle Cadate a stento dalle
pitanerie di porto,
statistiche, tramite
Felicio Angrisano, al
la fredda voce dei
dirigente del mininumeri.
stero Infrastrutture
Nel secondo punto
e Trasporti, Stefania Pietrantonio Cafiero della missiva, il presiMoltoni. Il contenudente Cafiero tratta
to della missiva riguarda due di un episodio accaduto a un
diverse problematiche.
comandante in servizio attivo
Nel primo punto si mette in che, presso la capitaneria di
evidenza una contraddizione porto di Catania, all’atto della
notata dopo avere partecipato presentazione di un’istanza al
il 9 settembre scorso alla ce- locale ufficio Gente di mare, si
rimonia di commemorazione è visto imporre la cancellazione
dei caduti in mare di tutte le della sigla C.L.C. messa in calce
guerre, presso il monumento alla stessa. Il titolo Capitano
a loro dedicato nella città di di Lungo Corso – scrive – oggi
Brindisi. Durante la solenne ma- sostituito dalla certificazione
nifestazione, come da protocol- IMO che abilita il marittimo alla
lo, erano presenti gonfaloni di conduzione del mezzo, è stato
varie associazioni, comprese rilasciato dallo Stato italiano.
le bandiere della Marina mili- Pur non essendo più operativo è
tare e della Marina mercantile. pur sempre valido.
Quest’ultima però era portata
Alla lettera viene allegato un
da un ufficiale della Capitane- bando di concorso della Capitaria di porto (quindi militare) e neria di porto di Cagliari dove si
non da un comandante o un fa riferimento allo stesso titolo.
ufficiale della Marina mercanL’unico ad avere risposto è
tile, come sarebbe stato più stato il comandante generaconsono... In questo modo, le delle Capitanerie di porto
secondo Cafiero, sarebbero ammiraglio Felicio Angrisano
che, con una missiva datata 9
ottobre 2013, affronta puntualmente entrambe le questioni.
Per quanto attiene alla bandiera della Marina mercantile
– scrive Angrisano – ereditata
e custodita oggi dal ministero
delle Infrastrutture e Trasporti,
non si esclude, come peraltro già
accaduto, che il vessillo, previa
autorizzazione del ministro,
in cerimonie non militari, sia
accompagnato da un “gruppo
di bandiera” non costituito da
personale delle Capitanerie di
porto.
Sulla questione dei titoli professionali, alla luce del vigente
quadro normativo, anche euro-
cmYn
peo, il comandante Angrisano
sottolinea come la formulazione originaria dell’art. 123 del
Codice della Navigazione che
prevedeva il titolo professionale di “capitano di lungo corso”
sia cambiata, e con essa i titoli
professionali, sostituiti dalle
abilitazioni; il nuovo regime
è mutato inderogabilmente.
Angrisano ricorda anche che
la rispondenza del percorso
formativo ai requisiti richiesti
dalla normativa internazionale
è presupposto essenziale per il
miglior inserimento nel mondo
del lavoro nautico di oggi, fortemente aperto al mercato globale
del trasporto.
L’Istituto Istruzione Secondaria Superiore
“Duca degli Abruzzi” di Napoli
( 0815703924 – fax 0812428569 - e-mail scuola: nais00300l@istruzione.it
HA PUBBLICATO sul proprio sito
www.itnipiaducabruzzi.it
Nell’ambito del PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2007-2013
“Ambienti per l’apprendimento “
– FESR2007IT161PO004 ASSE I Obiettivo B Azione 4.B –
L’Avviso DI GARA PUBBLICA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
“SPERIMENTARE PER NAVIGARE”
(cod. 10621- CUP C63J12001670007)
per l’implementazione delle attrezzature tecnologiche dei laboratori
NAVIGAZIONE (CIG: 5421445DEE)
Impianto ECDIS di simulazione della manovra navale con cartografia elettronica
MACCHINE (CIG: 5421804632)
Impianto di simulazione di centrale di macchine navali diesel elettrico ed Azipod
ELETTROTECNICA/ELETTRONICA (CIG: 5421867A2E)
Impianto per lo studio e l’analisi dei motori elettrici
4
Novembre-Dicembre 2013
VITA E MARE
GENOVA - lA 46mA EdiziONE dEl PrEmiO sAN GiOrGiO PEr i miGliOri AlliEVi dEl NAutiCO E dEll’ACCAdEmiA
I ragazzi destinati alla carriera sul mare
Ecco i migliori dell’itN san Giorgio
Siamo giunti quest’anno
alla 46.ma edizione del Premio
San Giorgio, la cerimonia che si
svolge a Genova, organizzata
da Collegio Nazionale Capitani
L.C. e M. insieme all’Associazione ex allievi e docenti dell’ITN
cittadino. Nella cornice elegantissima della Sala del Capitano,
sede dell’Autorità Portuale che
ospita l’incontro, l’appuntamento dello shipping con la
scuola si rinnova con la consueta puntualità organizzativa e
con quell’atmosfera di festa che
ogni anno la contraddistingue.
Nel corso della cerimonia, il
19 ottobre scorso, sono state
consegnate ai migliori diplomati
del Nautico cittadino nell’anno
scolastico 2012-2013 per le
sezioni di coperta, macchina e
costruttori, le targhe “Attilio Traversa”e“Guglielmo Levi”, nonché
alcune “borse” a sostegno degli
studenti meritevoli dell’ITN, in
ricordo di Pietro Giumarra e
Giuseppe Caso, con la partecipazione anche di Wartsila e ABS.
Fra i migliori: Simone Giorgi
(sez. Coperta), Chiara Salice
(sez. Macchina), Francesco
Castiglione (sez. Costruttori),
diplomati con 100/100.
Alla giornata hanno partecipano anche gli Allievi eccellenti dell’Accademia della
marina mercantile cui sono
Giovanni lettich e don luigi molinari
da sin: Causa, massolo, messina, Nicora, merlo, lettich, Gagliardi
in i piano denise dardani console britannico e il com.te Pascale
matteo e martina Pollastrini
le bandiere del Nautico e dell’Accademia
state consegnate “borse” ad
opera di ABS, del dott. Renato
Causa (GNV) in memoria di
Monsignor Costantino Stefanetti, del Comitato Nazionale
Welfare in memoria del cap. di
Vascello Antonino Munafò e
Confitarma-Rina.
Hanno ottenuto migliore
votazione: Giovanni Marangelli, Alberto Palmieri, Stefano
Stracuzzi.
Il Collegio quest’anno ha
consegnato la targa San Giorgio a Monsignor Luigi Molinari,
che guida a Genova i cappellani del lavoro, a riconoscimento
dell’impegno e la dedizione
costante nella difesa di tutte
le categorie di lavoratori, in
particolare quelli più sofferen-
cittadino e una targa ricordo ai
figli dell’Ammiraglio Raimondo
Pollastrini, Matteo e Martina.
La manifestazione si fregia
ogni anno del patrocinio di
Provincia di Genova, Autorità
portuale e Federazione del
Mare; si vale del sostegno
della Confederazione italiana
armatori, del Registro italiano
navale, oltre a non pochi operatori legati allo shipping, tra
cui figurano: Banca Intesa S.
Paolo, Ignazio Messina S.p.a,
Agenzia Le Navi, Rimorchiatori
Riuniti, Corpo Piloti del porto,
ti. Monsignor Molinari è stato
anche tra coloro che hanno
rifondato a Genova la Stella
Maris.
Una speciale targa di riconoscimento è andata al prof.
Wladimiro Iozzi, dirigente scolastico uscente del Nautico
Mantero Sistemi, ABS, Wartsila,
Grandi Navi Veloci, Fit-Cisl,
V.Ship Srl., AEM, cap. Pronzato,
Rochem, Oromare, Compagnia
Generale Telemar, Terminal S.
Giorgio, Oil&Bulk, Santoro Srl,
Ferrotank Srl, Guardia Costiera
Ausiliaria.
riCONOsCimENtO A WlAdimirO iOzzi
10 anni al comando
dell’Istituto Nautico
Nei dieci anni
sotto la sua guida, il Nautico
San Giorgio ha
proceduto sicuro più come un
bastimento che
come una scuola; per questo
posso dire che il
preside Iozzi più
che un dirigente scolastico sia
un vero comandante!
Con queste
parole il presidente del Collegio Nazionale
Capitani L.C. e M. Giovanni
Lettich ha consegnato una
speciale targa di riconoscimento a Wladimiro Iozzi,
preside uscente del Nautico di
Genova. Un modo per ringraziarlo di tutto il lavoro a favore
della scuola e l’investimento
anche in prima persona sui
temi della formazione nautica.
Grazie alla sua opera il Nau-
tico cittadino
(unito a quello
di Camogli) è
cresciuto triplicando gli
allievi, legandosi all’Accademia, in un
progetto congiunto che
accompagna
l’aspirante ufficiale al di là
del diploma,
f i n o a l co n seguimento
dell’abilitazione professionale di I ufficiale.
Su STCW, in base alla quale
oggi si ragiona per tracciabilità e competenze, la scuola
fornisce risposte al ministero
(vedi nella pagina seguente).
Il Collegio si unisce a Lettich
nel salutare e ringraziare Iozzi,
quindi porge il benvenuto al
nuovo dirigente scolastico
Angela Pastorino, augurando
buon lavoro.
La Federazione del Mare riunisce le principali organizzazioni del settore ed
è il maritime cluster dell’Italia: vuole dare rappresentanza unitaria al nostro
mondo del mare, per sottolinearne il rilievo come fattore di sviluppo ed affermarne la comunanza di valori, di cultura e di interessi, che nasce da una
medesima forte dimensione internazionale.
● 448 miliardi di Euro (il 4% del PIL) il valore di beni e servizi prodotti
nell’Unione europea dalle attività legate al mare, con 4,8 milioni di occupati
● l’Italia è il primo stato d’Europa per commercio estero marittimo, con oltre
230 milioni di tonnellate di merce importate ed esportate per mare
● le attività marittime italiane producono beni e servizi per 40 miliardi di
Euro, di cui 10 miliardi esportati, e dedicano 14 miliardi ad acquisti da
altri settori e investimenti, fornendo occupazione a 480mila addetti nelle
attività manifatturiere e terziarie
www.federazionedelmare.it
Aderente a
cmYn
Novembre-Dicembre 2013
5
VITA E MARe
Uno studio comparato del Nautico di Genova fa chiarezza su programmi ministeriali e norme internazionali
Come si diventa ufficiale L’Accademia: ancora
in Italia e nel resto dell’Ue troppa confusione
Nella visita dell’EMSA alle
strutture di formazione marittima in Italia e alle scuole di
addestramento dove si rilasciano
le certificazioni STCW, avvenuta
nel 2007, il nostro Paese non è
risultato in linea coi dettami europei. Negli altri Paesi d’Europa
si è seguito un sistema scolastico su modello anglosassone,
che ha avuto la meglio, basato
su competenze riconosciute e
tracciabilità; è molto diverso da
quello italiano, rimasto indietro,
almeno da questo punto di vista.
Le vertenze dell’EMSA sulla
formazione marittima hanno
fatto molto rumore, ma pochi i
risultati; a chi si sono rivolti per
dare le nuove indicazioni? Al
ministero dei Trasporti? A quello dell’Istruzione? Se la riforma
dei Tecnici c’è stata, stabilendo
che ci si debba muovere per
competenze, non è ancora
ben chiaro di cosa si tratti e
soprattutto manca un modello di riferimento per il nuovo
percorso di studi secondario.
Qualcuno però ha deciso di
muoversi tra le indicazioni del
ministero e i dettami internazionali, nel tentativo di costruire un modello per certificare
il percorso fino all’Ufficiale di
navigazione o di Macchina.
A Genova alcuni professori del
Nautico hanno lavorato per più
di due anni e finalmente hanno
elaborato una Programmazione
comparata per competenze,
dove hanno messo a confronto
IMO STCW aggiornata a Manila,
linee guida MIUR e piani di studio
ITS, disponibile sia in italiano che
in lingua inglese.
Il Nautico vecchio stampo non
aveva terminalità, ovvero si fermava all’Allievo, con il dpiloma – spiega il prof. Riccardo Antola, che
insegna Navigazione a Camogli,
laureato in Scienze Nautiche
a Napoli – Ora invece abbiamo
un programma completo fino al
momento di sostenere l’esame
di Ufficiale di Navigazione (III
Ufficiale); la programmazione
comparata infatti riguarda 3
anni di Nautico e due di Accademia. Così prescrive l’STCW, che
siano tracciabili le competenze
fino a questo punto. Ma a quale
modello fare riferimento? Il corso
di allineamento (500 ore) è stato
preso come minimo comune
denominatore , perché era l’unico
ufficialmente esistente, per capire
quali siano le competenze di base
di un Allievo Ufficiale (chi esce da
un Nautico naturalmente ha una
preparazione superiore).
La dott.ssa Paola Vidotto che
guida e aiuta i professori del
Nautico a orientarsi in questa
Babele burocratica, aggiunge:
Questo progetto è partito dal
Nautico ed è stato approvato dal
Comitato scientifico dell’Accademia marina mercantile. Riguarda
la programmazione degli ultimi
3 anni di scuola più 2; quello che
non si potrà fare qui verrà espletato nel percorso post-secondario,
anche a bordo. Si tratta di 200
pagine in tutto e rimane un documento aperto, ovvero soggetto a
cambiamenti nel tempo; l’importante era avere un modello su cui
cominciare a ragionare e lavorare
concretamente.
Le competenze richieste dalla
STCW sono17 e i programmi scolastici sono stati messi uno a fianco all’altro e riscritti: La difficoltà
principale – commenta Antola
Il prof. Riccardo Antola con gli allievi del Nautico San Giorgio in visita all’Accademia di Guang Zhou in Cina
– è stato rispettare gli equilibri, tenendo conto delle indicazioni del
ministero dell’Istruzione prima di
tutto; quindi l’obiettivo è diventato
razionalizzazione e tracciabilità
dei percorsi, compresa terminalità.
Il risultato è che i programmi
ne escono aggiornati: tutto ciò
che riguarda ad esempio la mo-
derna navigazione, tra cui ECDIS,
navigazione integrata e codici
ISM, ISPS per la sicurezza, Intact
stability code (SOLAS), che prima
non venivano trattati.
Ne scaturisce anche una
nuova metodologia didattica
(CLIL), in lingua inlgese, per
cui non c’è lezione tradizionale,
frontale. L’inglese in terza sarà
materia tecnica.
Dal prossimo anno –aggiunge Vidotto – Geografia verrà di
nuovo introdotta in prima, arti
marinaresche probabilmente recuperata; non esistono più i vecchi
programmi; ogni anno si verificherà quello che funziona o meno.
Eugenio Massolo al Premio S.Giorgio 2013
La normativa italiana relativa agli Allievi ufficiali – spiega
Eugenio Massolo presidente
dell’Accademia Italiana Marina
Mercantile – appare confusa e
ridondante; ci sono molte problematiche da risolvere connesse al sistema di Istruzione
marittima. Il Decreto ministe-
ITS- Concreta collaborazione tra scuola e armamento
A Gaeta corso formativo
con imbarco assicurato
Il modello di collaborazione
tra scuole e imprese trova coronamento negli ITS di indirizzo
Mobilità sostenibile: dal 2010
a Gaeta esiste una realtà molto
valida, nata in stretta collaborazione con l’Istituto Nautico
Caboto. Si tratta dell’ITS - Fondazione “Giovanni Caboto”, la
Scuola Superiore di Tecnologia
per il Mare, un’istituzione in
grado di attirare giovani da
altre regioni, grazie all’effettiva assunzione da parte delle
compagnie di navigazione che
da subito hanno creduto nel
progetto.
Alle ultime selezioni (terza edizione valida per i corsi
2013/2015), hanno partecipato
oltre 300 candidati per 50 posti
messi a bando.
In tempi di crisi degli imbarchi, fa piacere parlare di realtà
formative che funzionano e ancor più constatare che il mondo
armatoriale presenti realtà
virtuose come quelle che operano intorno a Gaeta. Queste
aziende si chiamano: D’Amico
Società di Navigazione (Roma),
FINAVAL (Padova), Amoretti
(Padova), Carboflotta (Genova)
e Italia Marittima (Trieste), a
testimonianza che in Italia, al
di là degli obblighi imposti dal
Registro Internazionale, ci sono
compagnie che investono nei
ragazzi. Per questo ci interessa
capire come funziona questa
scuola e quanti giovani è in
grado di accogliere.
La ragione del nostro successo -spiega il presidente della
Fondazione Caboto, Cesare
d’Amico- è da ascrivere ad una
caratteristica principale: quella
di aver posto al centro della
nostra azione non l’occupabilità
(cioè la possibilità di accesso alle
professioni di un settore) ma il
legame stretto tra posti messi
a bando per la formazione e i
posti di lavoro disponibili. Infatti,
a differenza dei “corsi di forma-
I ragazzi dell’ITS Caboto con Cesare D’Amico e il sottosegretario all’Istruzione
Gabriele Toccafondi
zione” comunemente erogati,
i corsi ITS della Fondazione “G.
Caboto” sono svolti interamente
in regime di alternanza con il
mondo del lavoro e le fasi d’aula
erogate quasi esclusivamente
da personale proveniente dalle
aziende che partecipano ai piani
formativi. Oggi sulle navi e nelle
strutture portuali è imprescindibile una preparazione professionale altamente specializzata, ed
è perciò necessario puntare sulla
formazione tecnica superiore.
Offrire direttamente opportunità
concrete ai giovani è un dovere
delle aziende più sane del nostro
Paese; significa investire nel proprio futuro.
Oggi l’ITS articola la sua offerta didattica su tre corsi:
Tecnico per la conduzione di
navi (ufficiali di navigazione),
Tecnico per la gestione degli
impianti e apparati di bordo
(ufficiali di macchina) e Tecnico
per la gestione del porto e dei
servizi turistici.
I primi due percorsi sono
articolati su circa 4.600 ore di
formazione, di cui solamente
1.600 in aula e il resto a bordo
delle navi per un totale di 12
mesi previsti come tirocinio
formativo, che per la specificità
del settore viene svolto attraverso un’assunzione secondo
i vigenti contratti del lavoro.
La durata complessiva è
biennale, distribuita su circa
32 mesi, al fine di gestire i
diversi tempi di imbarco che
le Compagnie garantiscono,
permettendo anche il dovuto
riposo agli allievi allo sbarco,
prima del rientro in aula. (Per
il corso di gestione di porti
turistici, unico esempio in Italia,
vedi colonna qui a fianco).
La provenienza dei candidati vede sempre una forte
presenza laziale con molti ex
allievi dell’ITN Caboto diplomati nell’ultimo anno, ma nell’ultima selezione è cresciuta la presenza di candidati provenienti
dalla Sicilia, dalla Puglia, dalla
Liguria e dalla Campania.
Una nota particolare è anche
quella della presenza (per la
prima volta) di un numero
consistente di candidati che,
già in possesso di un diploma
di maturità diverso da quello
del nautico, hanno allineato le
proprie competenze a quelle
nautiche frequentando i c.d.
Moduli di Allineamento erogati
in diversi Istituti Italiani ai sensi
dell’Art. 3 del DM 30/11/2007.
I 50 candidati ammessi ai
nuovi corsi riceveranno da subito (come è accaduto per 4 dei 5
corsi precedentemente attivati
dall’ITS) un vero contratto di
lavoro da parte delle aziende
che aderiscono al progetto,
secondo i parametri contrattuali
in vigore nel settore che prevedono (secondo le tipologie di
navi) stipendi che oscillano tra
i 1.500 ed i 1.850 €/mese.
Specialisti
di gestione
portuale
I primi ragazzi diplomati all’ITS di
Gaeta saranno i 17 allievi del corso
di Tecnico per la Gestione del porto
e dei servizi turistici: un esperimento
unico in Italia, iniziato nel 2012 e che
terminerà a gennaio 2014. I ragazzi
hanno seguito 1.800 ore di lezione, di
cui 1.200 in aula e 600 spesi in stage
da 3 mesi presso le dieci strutture portuali italiane coinvolte nel progetto.
Il disegno formativo è stato realizzato in collaborazione con ASSONAT
e si è posto come obiettivo quello di
formare una figura professionale già
presente nei porti turistici ma priva di
un percorso di crescita riconosciuto.
Le aziende hanno bisogno di questi
tecnici, ma tenuto conto il particolare
momento che caratterizza il settore e
le imprese dell’indotto, non si hanno
certezze sugli esiti occupazionali.
I ragazzi comunque verranno accompagnati all’ingresso del lavoro,
sensibilizzando le aziende e cercando
di promuovere i profili formati.
I ruoli ricoperti possono essere diversi all’interno dei porti; durante gli
stage, gli allievi hanno svolto diverse
attività: ormeggiatori, intesa come
figura complessa addetta all’accoglienza, all’adempimento delle
pratiche di approdo, alla gestione
operative dell’ormeggio etc; attività
amministrativa d’ufficio, con la
gestione di software aziendali, delle
prenotazioni, degli adempimenti
amministrativi etc. È evidente che
l’obiettivo è quello di offrire all’allievo
una preparazione spendibile al fine
di raggiungere ruoli di direzione,
attraverso un percorso di crescita
fatto anche di esperienza e pratica
sul campo.
Le materie di studio: Servizi tecnici
di porto, Organizzazione logistica del
traffico, Marketing portuale, Sistemi
di gestione qualità, Amministrazione, Inglese e Francese, Diritto della
Navigazione e dei Trasporti, Diritto
del Lavoro, Organizzazione turistica,
Cultura Nautica etc. Molte di queste
discipline sono state svolte direttamente presso strutture portuali e con
il contributo di formatori provenienti
dal settore specifico.
cmYn
riale del 30-11-2007 (Titolo II
su qualifiche e abilitazioni per
gli iscritti alla gente di mare)
potrebbe essere modificato
alla luce di quanto intervenuto
successivamente in ordine alla
riforma dell’istruzione tecnica
e all’introduzione del sistema
terziario ITS (Istruzione Tecnica Superiore). Non esistono
più i Nautici e i professionali
marittimi, allora sarebbe necessario recepire nel suddetto
decreto il nuovo percorso di
studi secondario (Istituti per i
trasporti e logistica- opzione
marittima).
Inoltre il diploma di tecnico
superiore ITS di settore, recentemente istituito nell’ambito
della formazione terziaria, livello europeo EQ 5, non ha
attualmente alcuna validità
ai fini professionali, in quanto
anch’esso assente nel D.M.
30/11/2007.
Relativamente all’allievo
ufficiale sia l’Imo che l’EMSA
non dettano alcun requisito
minimo obbligatorio in quanto demandano alle autorità
marittime nazionali il compito
di normare autonomamente
questo settore. A livello internazionale vengono invece
dettati gli standard minimi
obbligatori di competenza
per il conseguimento dell’abilitazione a ufficiale responsabile della guardia (cop.
e macch.) e l’età minima di
accesso.
Oggi nel nostro Paese si possono individuare tre canali, tra
i quali gli ITS non compaiono:
un modulo di 500 ore dopo un
qualsiasi diploma secondario,
un diploma di istruzione secondaria a indirizzo marittimo,
un diploma di laurea in scienze
nautiche.
Tali percorsi sono finalizzati
a fornire la sola qualifica di allievo ufficiale o anche a fornire
le competenze per sostenere
l’abilitazione a ufficiale di navigazione?
Ritengo che non essendo
stati forniti due livelli di istruzione distinti (allievi ufficiali e
ufficiali) l’EMSA abbia assunto
il sistema di istruzione secondario nautico italiano come
atto alla formazione degli
ufficiali e su quello insista per
verificare la congruità con le
linee di indirizzo europee, in
termini di standard minimi
di competenze e certificazione delle stesse. Per uscire
dall’impasse sarebbe auspicabile articolare l’istruzione e la
formazione marittima italiana
su due livelli, come tutti i Paesi
europei, uno preparatorio e
l’altro di alta formazione professionalizzante.
6
Novembre-Dicembre 2013
VITA E MARe
Favorire, non ostacolare, il sistema GMDSS nel diporto
Gli allievi francesi
restaurano
yacht sequestrato
Se la burocrazia prevarica
la sicurezza e il buon senso
La finalità del sistema GMDSS
è quella di poter efficacemente,
rapidamente rilevare e prestare
aiuto alle unità in difficoltà che
richiedono soccorso. Strumento
che quindi parrebbe vitale per
quella miriade di diportisti che
hanno installato un apparato
VHF e sono in possesso di un
semplice certificato RTF acquisito pagando un bollettino
postale.
Il diportista è poco avvezzo
a gestire l’emotività nell’emergenza e tanto meno a utilizzare
correttamente le apparecchiature elettroniche di bordo. In
caso di necessità richiede soccorso esprimendosi con frasi
generiche “Siamo al largo della
Sardegna” o fornendo errate
coordinate di posizione GPS indicando talvolta quelle della
posizione del cursore sul plotter
(Crs Pos) cartografico e non quelle effettive della nave (Ves Pos).
I programmi d’esame per la
patente nautica non prevedono
una adeguata preparazione
all’uso del GPS o sul corretto
utilizzo degli apparati radio di
bordo, tantomeno riferimenti
al GMDSS.
Per la navigazione entro le 12
miglia non c’è obbligo di avere
a bordo le carte nautiche o un
apparato GPS, quando proprio
sotto costa ci sono i maggiori
pericoli. (n.b. oggi in commercio
ci sono GPS cartografici economici, stagni e dalle dimensioni
contenute, utilizzabili anche a
bordo di un piccolo gommone).
Il diporto è una realtà che non
può essere relegata in secondo
piano, in considerazione del
numero di unità circolanti e del
suo fattivo apporto all’economia del Paese.
Il legislatore dovrebbe prendere atto di ciò e comprendere
che la sicurezza non è fatta solo
di norme, ma va perseguita con
un organico e metodico processo di formazione alla cultura
della prevenzione.
Veniamo quindi al GMDSS –
Global Maritime Distress and
Safety System.
Nocciolo del sistema è quello
di poter in modo rapido, preciso ed efficace, inoltrare una
richiesta di soccorso (Distress),
attivando in modo semplice
uno strumento quale che sia
l’EPIRB o una radio con DSC.
Ricordiamo che la norma prevede, per la navigazione oltre
le 6 miglia dalla costa, di avere
a bordo un apparato radio VHF.
Per la navigazione oltre le 50 miglia dalla costa è fatto obbligo
di avere a bordo un EPIRB e un
apparato radio SSB. Tutti questi
strumenti sono utilizzabili con il
semplice certificato RTF, senza
cioè richiedere alcuna preparazione in merito.
Se il diportista desidera munirsi di un apparato DSC, o peggio di un apparato AIS, allora le
cose cambiano e scopriamo che
la macchina della burocrazia fa
di tutto per dissuaderlo a tale
impresa.
Lanciare indebitamente una
richiesta di soccorso, causa
l’allertamento e l’intervento
di un complesso e costosissimo meccanismo e per gli
incauti sono giustamente previste pene severissime. Non si
comprende quindi quale sia il
motivo per cui si debbano creare ostacoli per l’acquisizione
del certificato GMDSS-SRC e
l’istallazione di un VHF-DSC
o di un AIS in classe B attivo
quando, con il “disorientante”
certificato RTF, è comunque
possibile lanciare un Distress
con l’EPIRB, o allertare i soccorsi con un MEDE con un VHF
o SSB. In caso di dolo non c’è
possibilità di individuare chi
trasmette in semplice fonia,
mentre ciò è possibile se il
Distress è inviato in DSC (sono
trasmessi MMSI e posizione).
Quale è il motivo per cui si
deve avere un certificato GMDSS per esercire un apparato
AIS attivo, in classe B, se questo
non può produrre una chiamata
di Distress, ma consente invece
di essere “Visti” con certezza
dalle altre unità, a tutto favore
della sicurezza? Sembrerebbe
programma d’esame (vedi DM
214 del 25 luglio 2002).
In quest’ottica sembrerebbe funzionale fare il possibile
affinché tutti i diportisti siano
incentivati a seguire un corso e
acquisire il certificato minimale
SRC, rendendo però il percorso
adeguato, semplice, a costi
contenuti. Se di Sicurezza vogliamo parlare, allora sarebbe
utile suggerire al diportista
che è basilare poter utilizzare il
VHF dal pozzetto di una barca
a vela (e non solo dall’interno
dell’unità): come sarà possibile
diversamente comunicare o
lanciare un Distress in caso di
incendio o di condizioni meteo
che impediscano di lasciare la
timoneria?
Spesso le antenne istallate
non sono idonee, posizionate in
SW di Ponza, Veduta di Chiaia di Luna
più efficace stimolare il diporto
ad una navigazione più consapevole, incentivando l’utenza a
investimenti utili alla Sicurezza,
semplificando la parte burocratica.
Ben venga quindi un esame
per l’acquisizione dei certificati
GMDSS SRC o LRC (che finalmente fornisca le basi fondamentali per le comunicazioni
radio), ma sulla base di un
programma che sia allineato
con la realtà e non prevedendo
argomenti quali il Giornale
radioelettrico di bordo, il SART,
il VHF-GMDSS portatile in dotazione alle scialuppe di salvataggio, o quanto poco inerente il
diporto, così come elencato nel
in più zone di mare l’efficace
comunicazione in DSC. Per fare
un esempio un’imbarcazione
ormeggiata a Ponza-Chiaia di
Luna, in caso di necessità ben
difficilmente riuscirà a comunicare in DSC con una stazione di
terra, vuoi per l’ostacolo costituito dall’orografia del posto, ma
anche dalla distanza (circa 37
NM) con la più vicina stazione
di Formia. L’invio di un distress
in DSC potrebbe in questo caso
rappresentare un’azione inutile,
giacché probabilmente non sarebbe captato né dalle stazioni
radio di terra, né dalle unità
circostanti sprovviste di DSC.
L’utente dovrebbe essere
informato che in questa, come
in altre zone d’ombra, sarà più
efficace chiamare un MEDE in
fonia, sperando venga raccolto
da un’unità che si trovi nelle
vicinanze, per un intervento
diretto o un rilancio.
Considerata l’indubbia utilità ad incentivare i diportisti
alle funzionalità del sistema
GMDSS nel diporto, è auspicabile una rapida rivisitazione
dei programmi d’esame attualmente in vigore, oltre ad una
imprescindibile semplificazione
burocratica.
Giuseppe Accardi
Gli allievi dell’ENSM (Ecole
Nationale Superieure Maritime) partecipano nei cantieri
Sud Moteurs di Marsiglia al
riordino del super yacht “Le
Ponant” una delle tre unità
gestite dalla società armatrice CMA-CGM, per crociere di
lusso nella regione del Golfo,
tra l’Egitto e la giordana Aqaba
e lungo la costa dell’Oman. Si
tratta di un trialbero lungo 88
metri, con 32 cabine in grado
di ospitare 64 passeggeri.
Vi ricordate la disavventura
di questa magnifica nave?
Nell’aprile del 2008 al largo
delle coste somale era stata
sequestrata dai pirati, con
30 persone di equipaggio a
bordo. Dopo una settimana
le forze speciali francesi con
un blitz avevano liberato i
concittadini prigionieri e recuperato una parte del riscatto
già pagato (850 mila dollari).
Nel conflitto a fuoco erano
stati uccisi 12 pirati e altri sei
erano stati arrestati.
Dopo il processo avvenuto
nel 2012, solo uno dei pirati
è stato condannato a 10 anni
di prigione, gli altri hanno
sempre negato di avere partecipato al sequestro dello
yacht.
modo errato o con collegamenti
elettrici instabili o inadeguati,
Finalmente pronto il decreto
sarebbe il caso di dare qualche
suggerimento in proposito.
È utile evidenziare che le aree
di mare A1 e A2 vengono individuate a distanza da una stazione radio costiera che effettui
ascolto in DSC 24 ore su 24, ma
non c’è alcuna documentazione
che riporti in modo chiaro, consultabile e aggiornato l’effettiva
area di copertura. Sarebbe utile Sintesi decreto patente nautica a quiz per imbarcazioni da diporto
poter disporre di una carta nau- PROVA TEORICA
tica che ne dia evidenza con le
Quiz di
Quiz
Quiz
Quiz
Prova
precise delimitazioni.
carteggio nautico
BASE
VELA
INTEGRAZIONE
CARTEGGIO
Non è inoltre facile trovare gli
Prove
(entro)
(entro/oltre)
(entro/oltre)
(oltre)
(oltre)
indirizzi MMSI delle CS, sarebbe
5 quesiti
20 quesiti a risposta multipla
5 quesiti a risposta
5 quesiti a risposta multipla
4 quesiti
utile venissero pubblicati e difQuesiti a risposta singola
60 risposte
singola
15 risposte
ndipendenti
fusi, al fine di poter verificare
Arrivano gli esami a quiz
per le patenti nautiche
Battesimo del mare a Savona
Rinasce il “Grillo”
nave per disabili
Errori
Non più
di un errore
Non più
di 12 errori complessivi
Non più
di un errore
Non più
di 3 errori complessivi
Almeno
3 quesiti corretti
Tempi
15 minuti
50 minuti
15 minuti
15 minuti
60 minuti
Entro
MOTORE
65’
15’
50’
Entro VELA/
MOTORE
80’
15’
50’
Senza imiti
MOTORE
125’
50’
15’
60’
Senza imiti
vela/MOTORE 140’
50’
15’
60’
15’
PROVA PRATICA – LE UNITA UTILIZZATE DEVONO AVERE LA COPERTURA ASSICURATIVA PER RISCHI DA ATTIVITA DI ESAME
ENTRO MOTORE:
su unità di almeno metri 5,90 di lunghezza (a prescindere dalla potenza del motore).
ENTRO VELA:
su unità di almeno metri 9 di lunghezza, con motore ausiliario.
OLTRE VELA/MOTORE:
su unità iscritte nel RID.
In tutti i casi la prova verrà effettuata a varie andature e manovre su un percorso di ¼ di miglio
Battesimo del mare con un
equipaggio di giovanissimi per
il “Grillo”, alla fine di settembre
scorso a Savona. La lancia di
salvataggio, messa a disposizione dal La Spezia Continer
Terminal Gruppo Contship Italia, è stata allestita dai soci della
L.N.I. Savona con 4.000 ore di
lavoro volontario. Operazione
resa possibile grazie anche alla
collaborazione dell’Autorità
Portuale, della Capitaneria di
Porto e della Navalmeccanica
di Savona, Regione Liguria e
ai contributi della Fondazione
De Mari e della Presidenza
Nazionale L.N.I.
La nuova barca continuerà
la missione della precedente
unità, risalente al 1966, demolita un anno e mezzo fa: potrà
trasportare 20 passeggeri e
opererà nel campo della promozione sociale e ambientale,
a favore dei disabili.
Il decreto legge che istituisce
i quiz per le patenti nautiche
è stato finalmente pubblicato
sulla G.U. Serie Generale n. 271
del 19/11/2013. Quindi dopo sei
mesi diventerà esecutivo. A parte
la novità dei quiz, non ci sono
sostanziali modifiche rispetto ai
precedenti programmi, mentre per
le modalità di svolgimento delle
prove, che saranno identiche su
tutto il territorio nazionale, ci sono
molti cambiamenti. Per le imbarcazioni non c’è più l’esame orale.
E’ prevista una prova di carteggio
semplificato anche per l’esame
entro 12 miglia. Per la prova pratica
“entro” sarà sufficiente un’unità
di metri 6,5 a prescindere dalla
potenza del motore; per la prova
cmYn
“oltre” l’unità dovrà essere iscritta
e di almeno 9 metri di lunghezza.
Una grossa innovazione, che
sicuramente farà discutere, è la
richiesta che le unità utilizzate per
la prova pratica siano assicurate
contro i rischi di attività di esame.
Qui di seguito si riporta una
sintesi che riassume le nuove modalità di esame.
Per le navi da diporto al momento il decreto non prevede
modifiche rispetto alla vigente
normativa. Un piccolo mutamento
è stata apportato al programma
nel quale è stata aggiunta la voce
“Cinematica anticollisione” per
differenziarla dalla “Cinematica
Navale” già prevista per l’esame
“oltre”. Per il prossimo futuro si
prevede che anche la prova di carteggio nell’esame per “navi” venga
standardizzata a livello nazionale,
e che il Collegio Capitani venga
incaricato della preparazione di un
certo numero di quesiti, adeguato
al tipo di navigazione per la quale
una nave da diporto potrebbe
essere impiegata.
Comunque il MIT è pronto a considerare eventuali suggerimenti
correttivi che potranno venire
dall’Autorità Marittima che gestisce gli esami o anche dall’utenza ,
nei sei mesi previsti dalla pubblicazione del Decreto sulla G.U. alla sua
esecutività. Sono, inoltre, previste
modifiche ed aggiornamenti con
cadenza biennale.
Roberto Esposito Sansone
Novembre-Dicembre 2013
Genova 16124 (GE) – Vico dell’agnello 2- 3° piano
tel: 010.2472746 – fax: 010.2472630 – cell: 380.1237121
e-mail: info@collegionazionalecapitani.it
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Catania 95126 (CT) – Com.te Alfredo Cucinotta
c/o Istituto Tec. Nautico – Via Artale Alagona 99
cell: 348.5118712
e-mail: alcuci@inwind.it
Napoli 80133 (NA) – Piazzale Immacolatella Vecchia
Palazzina Ormeggiatori - 80133 NAPOLI - porto NA
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Civitavecchia – Fiumicino Com.te Pietro Martucci
Via Achemenide 67 – 00133 Roma (RM)
tel: 0773.511062 – cell: 338.2083196/ 348.7324850
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Ancona 60121 (AN) – Com.te Mauro Menghini
C/o Istituto Nautico – Lungo Mare L. Vanvitelli 76
cell: 3331295798/392.8148630
e-mail: capopilotancona@virgilio.it
Augusta 96011 (SR) – Bartolomeo Trovato
c/o Stella maris – Via Principe Umberto 129
tel: 0931983597 – cell: 3382298959
e-mail: csbart@libero.it
Bari 70126 (BA) – Prof. Gaetano Scattarelli
Via Caldarola 26/B
tel: 080.5531389 – cell: 338.3267465
Brindisi 72100 (BR) – Cap. Freg. Cafaro. Comm. Vincenzo
Via Spalato 12
tel: 0831. 590198 – cell: 347.4877176
e-mail: abelecarruezzo@libero.it
Cagliari 09123 (CA)
coordinatore per la Sardegna e capo delegazione di Cagliari
C.A. (C.P.) r. Nicola Silenti
Via Carbonazzi 10
tel: 070667602 - cell: 368.605983
e-mail: collegiocapitani.ca@tiscali.it
Carloforte 09014 (CA) – Com.te Cosimo Cesarale
Via Aldo Moro 3
tel: 0781.854183
ABBONATI A
7
VITA E MARe
Riposto 95018 (CT) – Com.te Giuseppe Bellalba
c/o Istituto Comprensivo “Giovanni Verga“ - Via Cialdini, 122
tel/fax: 095.934010
cell: 349.1236433
e-mail: giuseppebellalba@gmail.com
Roma 00146 (RM) – Cap. Enrico G. Giraudo
c/o Istituto Tec. Nautico – Via Pingherle 201
cell: 347.4536095
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COMUNI VESUVIANI - C.L.C. Pignalosa Paolo
presso Hotel PuntaQuattroVenti
Via Marittima, n.53
80056 - ERCOLANO (NA)
Tel.e Fax : 081.777.51.16
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Molo Manfredi, n.33 interno porto
84100 - SALERNO
tel. 338.266.11.49
e-mail: collegio.salerno@gmail.com
Gaeta - terracina – Club Nautico - Piazza Carlo III – 04024 Gaeta
C.L.C. Salvatore Cienzo
cell: 328.3133656
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Giulianova– Ortona e Regione Abruzzo – Com.te Nedo Ranalli
Via Alessandrini 3 – 64021 Giulianova (TE)
tel/fax: 085.8007466 – cell: 328.4040484
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Imperia 18100 (IM) – Com.te Flavio Serafini
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Capo delegazione com.te Alberto Genovese
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91100 Trapani
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La Spezia – cap. Valerio Marchini c/o Accademia del Mare
Viale Italia 83 – 19124 La Spezia (SP)
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Manfredonia – Cap. Matteo Riccardi c/o Ag. Mar. GALLI
c.so Manfredi 6 – 71043 Manfredonia
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Via Montramito 116/4
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MARSALA - MAZARA DEL VALLO – Cap. Gregorio Saladino
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Villa San Giovanni 89018 (RC) – Com.te Rocco Luppino
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Martinsicuro – Com.te Nicola Spina
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Netherlands
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Messina 98122 – (ME) – Cap. Edoardo Ardizzone
Via Romagnosi 14
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Monte di Procida 80070 (NA) - Sede: Via Pedecone IV TR 80
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diffusione che il giornale del Collegio Capitani L.C. e M.
va acquistando nell’ambito marittimo ma anche in spazi
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Stazione Marittima
San Basilio PAL. 26
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CIRCOLO CAPITANI PROCIDA
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web: www.circolocapitani.it
A.MA.DI
Calata Porto 1
16038 S. Margherita Ligure (GE)
tel: 0185.64620
e-mail: segreteria@amadi.org
CESMA
– Confederation of European shipmasters’ Associations
MUNTPLEIN 10
NL-1012 WR AMSTERDAM
THE NEDERLANDS
cmYn
8
Novembre-Dicembre 2013
VITA E MARe
Torna la “Stokholm”
nellate di stazza lorda, in prevalenza bulkcarrier, cisterne, gasiere,
chimichiere, portacontainer. La recente fusione tra Det Norske
Veritas e Germanischer Lloyd gli ha sottratto la leadership in tema
di tonnellaggio classificato. Nel novembre scorso l’ufficio italiano
del Nippon Kaijij Kyokai ha compiuto 30 anni e ha festeggiato
l’anniversario a Genova, dove trova sede dal 1995, dopo essersi
trasferito da Milano.
La nave che affondò il mitico transatlantico italiano “Andrea
Doria”, il 26 luglio 1956, sembra avere 10 vite: è ormeggiata a
Marsiglia, per rifarsi il look. Quella che fu la “Stokholm” oggi si
chiama “Azores”; varata nel 1946 è la nave da crociera più vecchia
ancora in servizio. Della nave svedese che decretò la fine del
sogno italiano rimane ancora forse qualche lamiera, ma di fatto
la “Stokholm”, se pure rifatta e cambiando nomi e padroni, ha
continuato a viaggiare sui mari. Col nome di “Völkerfreundschaft”
Potrebbe essere un’alternativa all’impiego dell’Lng a bordo
(Amicizia tra le nazioni) per la Ddr, quindi “Volker”; nel 1989 è
stata interamente ricostruita nei cantieri genovesi col nome di delle navi o quanto meno una soluzione provvisoria, in attesa
che il gas naturale liquefatto venga usato più diffusamente. Per
“Italia Prima”; ripartirà con il nome “Athena”.
ridurre le emissioni inquinanti potrebbero essere installati sulle
navi gli impianti di depurazione del carburante. L’idea è piaciuta
a Bimco, che valuterà le offerte in proposito. Il limite dello zolfo
“Marmaray” è il nome del tunnel ferroviario che collega sott’ac- consentito scenderà ancora all’inizio del 2015 e gli armatori
qua Europa e Asia: lungo 15 chilometri, a 62 metri di profondità, sono preoccupati; nel Mare del Nord la Lang Ship ha già testato
in 4 minuti di percorrenza collega la parte asiatica di Istanbul a questa soluzione. Tuttavia rimangono dubbi per gli alti costi, a
quella europea. Ogni giorno 2 milioni di abitanti (Istanbul ne carico dell’armatore e per gli spazi che tali impianti andrebbero
conta 16) attraversano il Bosforo; i nuovi treni saranno capaci a occupare a bordo.
di trasportare 75mila persone all’ora in entrambe le direzioni.
L’opera faraonica, costata 2,17 miliardi di Euro, è stata costruita
con una struttura antisismica flessibile e inaugurata dal premier
Lo scorso ottobre il governo giapponese ha completato il
Erdogan il 29 ottobre scorso, 90mo anniversario della Repubblica.
disegno di legge per accogliere guardie private armate a bordo
di navi mercantili battenti bandiera nipponica. Le nuove misure
prevedono la responsabilità degli operatori nel vagliare le impre“Rosneft” compagnia petrolifera russa di maggioranza statale, se di sicurezza e non impongono limiti in base alla nazionalità
punta all’Artico Occidentale, con un programma iniziale che delle security companies estere, dato che gli enti privati giappoprevede la costruzione di 15 piattaforme offshore e 20 navi da nesi non sono autorizzati a possedere armi da fuoco. L’utilizzo
ricerca. Se il progetto si rivelasse fruttuoso, si aggiungeranno di uomini armati è limitato alle aree più esposte: Mare Arabico
altre 106 piattaforme di vario tipo e 400 navi di supporto. La e Oceano Indiano,
compagnia calcola di trivellare 880 mila chilometri quadrati di
mare, ricoperto dai ghiacci.
Depuratori a bordo
Tunnel sottomarino tra Europa e Asia
Il Giappone sulle guardie armate
Corsa all’oro nero al Polo
Sentenza sulla “Kenza”
Nippon Kaijij Kiokai
La società proprietaria della “Kenza”, la nave di bandiera marocchina abbandonata nel porto di Cagliari, è stata condannata
Il registro navale giapponese è uno dei più importanti istituti
a pagare 180mila dollari di stipendi arretrati ai 15 marittimi che
di classificazione al mondo, con una flotta di 200 milioni di tonda novembre 2012 non ricevono stipendio. Ci eravamo occupati
del caso in Vita e Mare 7-8/2013. Ora il giudice del lavoro ha imposto all’IMTC il risarcimento. Quindi la causa passerà al Tribunale
L’eco della stampa®
civile; se il recupero del credito non avverrà, la nave potrà finire
all’asta. Altri 11 equipaggi della stessa società protestano per i
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DA GIORNALI E RIVISTE Direttore I. Frugiuele
mancati pagamenti, ormeggiati nei porti marocchini (7 navi) e
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polacchi (4 navi).
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Messina – Nuovo servizio di linea
L’ECO DELLA STAMPA Reg. Stampa Trib. Milano n. 6660 del 30.9.1964
Quote del Collegio
Per i versamenti delle quote associative e assicurative servirsi del C/C P. 391169
intestato al Collegio Capitani L.C. e M. - Vico dell’Agnello, 2 - 3° piano 16124 Genova oppure contattare il Compartimento di Napoli e le
Delegazioni.
Ci pregiamo comunicarvi qui di seguito le quote associative per l’ANNO
2013 quote che sono state già concordate con i Compartimenti:
•
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•
•
“Una tantum” Aspiranti e Capitani
Allievi
Allievi Nautici
Pensionati
Soci Aderenti
Soci Sostenitori
€ 10,00
€ 90,00
€ 40,00
€ 20,00
€ 40,00
€ 70,00
€120,00
Il Gruppo Ignazio Messina & C. SpA dal 21 divembre avvierà
un nuovo servizio di linea da/per il Nord Europa e il Portogallo,
scalando i porti di Anversa e Setubal, per contenitori e rotabili,
con particolare attenzione al project cargo. Su questa nuova
tratta, con frequenza quindicinale, saranno impegnate 3 ro-ro
portacontainer gemelle di proprietà (Jolly Bianco, Jolly Marrone e
Jolly Rosso), battenti bandiera italiana, provenienti dal West Africa, con una rotazione per il carico in export dall’Africa Occidentale
all’Europa che consentirà un servizio diretto, competitivo e con
un ottimo transit time. Attraverso l’hub di Genova, dove il Gruppo
Messina controlla il terminal specializzato, verranno serviti tutto
il bacino del Mediterraneo, Mar Rosso, Arabia Saudita, Medio
Oriente, Iran, Africa Orientale, Mozambico e Sud Africa, mentre
le destinazioni del West Africa saranno collegate direttamente.
Si festeggia una laurea a Brindisi
La delegazione di Brindisi, una delle più importanti del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., è guidata con sapienza dal
com.te Vincenzo Cafaro; la nipote Laura Gabrieli si è appena
laureata a pieni voti in Medicina e Chirurgia. Vogliamo porgere
i nostri complimenti alla giovane dottoressa e augurarle buona
navigazione futura!
NOTE TRISTI
È scomparso il com.te Antinori
È mancato un prezioso e stimato
collaboratore del Collegio Nazionale
Capitani L.C. e M.: il com.te Stefano
Antinori, capo delegazione di Ancona.
In questa città affacciata sul mare
nacque l’8/8/1941 e iniziò il cammino
che lo portò ad essere Comandante
di Marina Mercantile. Diplomatosi
all’Istituto Nautico “ A. Elia “ di Ancona nel 1961, iniziò la navigazione di
Lungo Corso, toccando i porti di tutto
mondo e avanzando di grado imbarco
dopo imbarco.
Ad inizio anni ’70 entrava in ruolo organico con le “Linee Marittime
dell’Adriatico”, per poi passare all’”Adriatica di Navigazione” società per
la quale ha ricoperto negli ultimi anni di servizio il ruolo di Owner Representative in Albania. In questo periodo riceveva anche l’onorificenza
di Ufficiale dell’ “Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.
Nell’ultima fase della sua vita, prima della scomparsa avvenuta il
14/11/2013, si occupava delle relazioni con l’Albania per conto dell’”Adria
Ferries” S.p.A.; ricoprendo inoltre per alcuni anni il ruolo di Capo Delegazione di Ancona per il Collegio Nazionale dei Capitani L.C. e M.
La nostra Associazione, unita al presidente Giovanni Lettich e alla redazione di “Vita e Mare”, porge le più sentite condoglianze alla famiglia del
com.te Stefano Antinori, rimpiangendo la sua professionalità e dedizione
alla causa degli Ufficiali della Marina Mercantile italiana.
Addio al com.te Roberto Andry
Si è spento a Genova Roberto
Andry, com.te gentiluomo, sindaco e
soprattutto amico del Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. Nato a Carrara,
da famiglia di origini svizzere, cui era
legatissimo, aveva trascorso tutta la
vita in mare: si era imbarcato giovanissimo come mozzo e a 36 anni era
diventato comandante della marina
mercantile elvetica. Aveva lavorato
su petroliere e navi per il trasporto di
legname e merci varie e aveva smesso
di navigare solo con la pensione. La
nave che ricordava più volentieri era la Helvetia, poi aveva comandato la
Champex, Anzene e Villar. Lascia la moglie Maria Franca e la figlia Lucia,
entrambe amatissime. I modi molto signorili, la naturale riservatezza con
cui si approcciava alle persone, denotavano un carattere schivo, ma comunque socievole e sempre disponibile ad aiutare chi gli stava vicino. Per
questo era molto apprezzato e benvoluto, non solo in famiglia, ma anche
presso la nostra Associazione. Colto e ricco di interessi, si presentava in
punta di piedi ovunque, ma riusciva a conquistare amicizia e rispetto.
La moglie lo ricorda negli ultimi anni sempre coi binocoli a scrutare il
mare, dalla sua casa affacciata sul Golfo di Genova.
Il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M., il presidente Giovanni Lettich
e la redazione di “Vita e Mare” salutano mestamente il com.te Roberto
Andry, porgendo le più sentite condoglianze alla moglie e alla figlia.
Condoglianze
È mancato improvvisamente all’affetto della sua famiglia Lino Carbone, padre di Ferruccio, vicepresidente di Macchina del Collegio Nazionale
Capitani L.C. e M.
Il presidente Giovanni Lettich, i Consiglieri e la redazione di “Vita e
Mare” partecipano con profondo cordoglio al dolore del cap. Ferruccio
Carbone e porgono le più sentite condoglianze.
I TESTI EDITI DAL COLLEGIO NAZIONALE CAPITANI DI L.C. E M.
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Edizione Luglio 2010
in consultazione
nel portale del Compatimenti di Napoli
in formato PDF
Traduzione, non ufficiale, curata dal
C.S.L.C. com.te Italo De Angelis
Novembre-Dicembre 2013
Una vicenda umana e imprenditoriale irripetibile nel
racconto di un testimone d’eccezione. È questo l’originale
contributo alla storia della
marineria italiana e insieme
il lascito più prezioso consegnato ai lettori dal volume di
imminente uscita intitolato
“La flotta che visse due volte.
Storia delle navi di Achille Lauro” a cura di Tobia Costagliola
(pagg. 852 - Collana Scaffale
aperto - Armando Editore).
Un’opera monumentale con
cui l’autore, grazie a una ricca e dettagliata raccolta di
immagini (ben 400), dati e
testimonianze, ricostruisce
nel dettaglio e insieme rende
possibile ripercorrere anche visivamente l’epopea di uno dei
più brillanti esempi dell’estro
e dell’ingegnosità industriale
italiana: l’impero navale fondato da Achille Lauro.
Collaboratore tra i più stretti
di Ercole Lauro (l’ultimo dei tre
figli del “Comandante”, che ha
firmato la prefazione dell’opera qualche mese prima della
scomparsa) e in seguito professionista apprezzato presso
altri importanti gruppi italiani
del comparto, il capitano Costagliola si è formato professionalmente nell’azienda armatoriale dei Lauro, prima a bordo
e poi in qualità di responsabile
dell’Ufficio noleggi della Compagnia: un’esperienza esclusiva
che ha consentito all’autore
di vivere in prima persona e
osservare da una posizione
privilegiata la gran parte degli
eventi narrati nel libro.
Una storia avvincente, quella
della compagnia Lauro, che si
dipana per la gran parte del
secolo scorso lungo un arco di
oltre 60 anni, scandita da una
serie sorprendente di trionfi
e rovesci repentini che hanno
origine negli anni ‘20 con la
fondazione della “Società di
Ricostruita in un grande volume illustrato la storia del “Comandante”
Rovesci e trionfi della Lauro
la flotta che visse due volte
Il Liberty “Laura Lauro”, in partenza da Trieste il 21/3/1959, inaugura la linea per il Golfo Persico
navigazione a vapore della
Penisola Sorrentina” e della
relativa flotta con l’acquisto
della prima nave, il piroscafo
Iris, il primo a recare sul fumaiolo quello che sarà l’emblema
sociale del sodalizio: una stella
bianca a cinque punte su sfondo azzurro. La storia della flotta
Lauro prosegue, nell’emozionante racconto del capitano
Costagliola, con i primi floridi
e fortunati anni dell’adesione
ai programmi di trasporto verso
le colonie durante il regime
fascista (con i servizi regolari
di rifornimento verso Libia, Eritrea, Somalia italiana e Gibuti) e
con i traffici petroliferi del Mar
Nero. Una scalata impetuosa
interrotta bruscamente dai boati delle bombe della seconda
guerra mondiale, capace di
cancellare quasi per intero la
prima iniziale flotta di 58 unità.
Un evento funesto, che tuttavia
non poté impedire la veemente
resurrezione del dopoguerra
con la ricostruzione della flotta
(avviata dall’acquisto di cinque navi liberty statunitensi,
A costi altissimi
Ispezioni
selvagge
sulle tank
Le richieste di vetting ovvero ispezioni sulle navi cisterna
da parte delle società petrolifere stanno aumentando nel
numero, facendo lievitare i
costi: nel mondo si spendono
oltre 300 milioni di dollari
all’anno per fare effettuare
i controlli sulle petroliere. A
lanciare l’allarme è Intertanko, che nell’ultimo Consiglio
di autunno a Hong Kong ha
voluto affrontare il problema
della sostenibilità di tali spese.
Evidentemente il sistema
Ship Inspection Report (SIRE),
nato 20 anni fa e sviluppato
dall’Oil Companies International Marine Forum (OCIMF)
non ha funzionato, sebbene
fosse stato pattuito che tutti
i rapporti di ispezione venissero condivisi dai membri
dell’associazione. Il data base,
sempre aggiornato e accessibile ai soci, non è stato fruito
come previsto, così come la
figura di un ispettore accreditato. Eppure il numero delle
navi iscritte al progetto SIRE
è aumentato a 7.590, con un
incremento del 42% dal 2005
ad oggi.
La corsa al rialzo dei prezzi è
dovuta al fatto che gli armatori di altissima qualità vogliono
distinguersi da quelli di standard inferiori, accettando per
questo di pagare un “biglietto”
molto caro…
9
VITA E MARe
Il costo del vetting è diventata una tassa extra per l’armatore e le visite superflue
sono una moltitudine, dando
vita a un vero e proprio mercato, privo di trasparenza. Il
prezzo di un vetting si aggira
mediamente sui 5.000 Euro,
da moltiplicare per due, a
causa delle spese di viaggio
degli ispettori. Il presidente
di Intertanko, Graham Westgarth ha denunciato con
forza questa situazione, dove
mancano regole chiare e
condivise: “Le spese per fare
spostare l’ispettore non possono essere pari a quelle della
visita! Cercheremo di mettere
a punto un Codice di condotta che stabilisca costi proporzionati delle ispezioni e che
queste siano giustificate dalla
sicurezza dei trasporti, non da
un mercato con regole fuori
controllo.”
Per risolvere il problema
sarebbe sufficiente incrementare la fruizione del programma SIRE: i vetting delle navi
cisterna potrebbero essere effettuati ogni sei mesi, meglio
se da un ispettore accreditato,
la cui relazione possa essere
utilizzata da ogni membro
OCIMF, per essere condivisa e
confrontata. In questo modo
calerebbe il numero di richieste e anche i prezzi sarebbero
finalmente ragionevoli.
seguite a stretto giro di posta
dalle unità della classe “Artisti”) e l’adozione di due scelte
imprenditoriali che si rivelarono determinanti per la storia
successiva della compagnia:
l’avvio del servizio di collegamento con l’Australia (partito
nel 1947 con la nave Ravello),
che permise di intercettare e
dare risposta adeguata alla
massiccia ondata migratoria
del periodo, e l’ancora più felice
intuizione dei viaggi di crociera.
Scelte coraggiose e in grado
di precorrere i tempi, figlie
dell’indiscusso intuito imprenditoriale di Achille Lauro: un
talento capace di dare vita in
pochi anni a una flotta al vertice
delle graduatorie mondiali con
le sue 164 unità, così versatile
e sapientemente diversificata
da annoverare nelle sue file
pressoché tutte le tipologie
più note di mezzi adibiti al trasporto (carico secco, petrolio,
rotabili, contenitori, rimorchio),
tutti descritti nel volume fin nel
minimo dettaglio e col corredo
delle immagini fotografiche.
Un’offerta industriale d’eccezione, forte di una flotta capace
di rispondere alle esigenze del
mercato non soltanto con la
modernità dei mezzi ma anche
grazie alla preparazione e alla
professionalità della sua classe
dirigente e dei suoi marittimi,
incitati e motivati dall’attenzione costante dell’armatore
per le condizioni di lavoro dei
suoi uomini.
Al centro della narrazione
di Tobia Costagliola si impone la figura dell’Achille Lauro
imprenditore, relegandone a
lato la discussa e controversa
vicenda politica al vaglio degli
storici. Il perno del libro è la
vicenda umana e l’impresa
economica di un uomo che fu
soprattutto un imprenditore di
successo, al punto da assommare su di sé l’ammirazione e
l’invidia di coloro che animavano il panorama marittimo
Angelo Costa e Achille Lauro, icone dell’armamento italiano, in una storica
foto del 28/4/1957, in occasione del varo della Tc “Aretusa” a Genova. Alle
loro spalle i fratelli Gioacchino ed Ercole Lauro
internazionale, per almeno tre
generazioni. Un’impresa edificata per intero e in via esclusiva
sulla figura del capostipite, tanto che la sua creatura non riuscì
a sopravvivergli: una vicenda
ineguagliata ma dal finale tragico, che rimane impressa nella
storia marittima d’Italia anche
a dispetto di situazioni che, per
usare le parole di Ercole Lauro,
trasformarono “una gloriosa
epopea in una tragedia”. Un
romanzo appassionante di vite
vere, spezzato dalle amare pagine del commissariamento e
del fallimento finale a corollario
di un dissesto che, nell’inerzia
del sistema e delle istituzioni,
pose fine al sogno e insieme
al vanto di una moderna e
vincente idea imprenditoriale
del Meridione d’Italia.
“La flotta che visse due volte” è il risultato ben riuscito di
un lavoro di ricerca e di recupero della memoria storica. Un
lavoro puntuale, meticoloso e
imponente, cominciato negli
anni ’70 e proseguito a fasi
alterne sino alla stesura definitiva, nonostante il fardello
degli impegni professionali
e delle circostanze della vita,
talvolta più ingiuste del lecito.
Un lavoro immane che consente all’autore di restituire
la giusta e meritata ribalta a
un’esperienza umana di prestigio, ma che sa anche offrire
un’affascinante epitome della
storia navale italiana più o
meno recente e una testimonianza della vitalità del settore:
un successo testimoniato dalle
introduzioni all’opera curate
dai cavalieri del lavoro Ugo
Salerno, presidente e amministratore delegato del gruppo
RINA spa e di Paolo D’Amico,
past president della Confederazione italiana armatori, alla
guida della omonima società
di navigazione.
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10
Novembre-Dicembre 2013
VITA E MARe
LETTERE E VOCI DAL MARE
Sollecitati da un Ufficiale di Messina
VERSI E ALTRI RITMI
Chiarimenti del Ministero
sul rinnovo dei certificati
Ricordi lontani
dall’Oceano Indiano
Qui di seguito un interesSono affacciato alla finestra costellazioni tropicali sperdute piacevoli le loro esibizioni,
l’entrata in vigore del suddetto
sante carteggio tra Marcello
decreto legislativo, è inserito della mia stanza, prospiciente nel remoto cielo. Ora sto ricor- mentre i suonatori sottolineaPuglisi, I ufficiale della flotta
nell’allegato VII e si rinnova a me, vedo il Golfo Paradiso. dando lo scalo a Singapore, no i loro ancheggiamenti con
RFI di Messina e il ministero
grandissimo porto meridionale ritmi movimentati e cadenzati.
dopo a condizione che il marit- Bellissimo.
delle Infrastrutture e TraL’estasi di questo momento al di sotto della penisola di
timo abbia effettuati i prescritti
I ricordi di questo viaggio
sporti. La lettera è diretta
12 mesi di navigazione nei 60 mi porta a sognare la bianca Malacca, città dinamica, densa non sono nitidi, sono sbiaditi
alla Direzione generale per
mesi precedenti la scadenza nave che avanza sull’Oceano di traffici marittimi e dove l’ar- forse dal troppo tempo trail Trasporto marittimo e vie
del certificato adeguato. Tale Indiano costeggiando l’India, la chitettura da spettacolo di se scorso, ma forse anche perché
d’acqua interne. La dott.ssa
modello ha la stessa data di Birmania, la Tailandia e le isole con una affascinante, mesco- a quel tempo avevo altri inteMoltoni è dirigente della 2011, n. 136 hanno modificato emissione e scadenza del cer- dell’Arcipelago della Malaysia. lanza di antico e moderno, che ressi, altri pensieri dominanti.
le modalità di rinnovo degli tificato adeguato.
Divisione 1.
Stormi di bianchi gabbiani, balza agli occhi soprattutto nel Comunque alcuni flash si ristessi infatti:
In relazione a quanto sopra sfruttando il vento favorevole, quartiere Marina Bay. La nave affacciano nei ricordi e tra le
l’articolo 6 del DM 141/2008 esposto è evidente che tutto volteggiano nella scia della sosta per due giorni in questa musiche, i sorrisi, i colori, torno
Preg.ma Dott.ssa Moltoni,
come lei ben saprà nel 2014 al comma 2 dispone che: “gli l’addestramento, contenuto nave alla ricerca di cibo. Gruppi splendida città permettendo di ad udire il rumore delle onde
scadranno di validità buona attestati di addestramento nel modello riepilogativo degli di delfini saltano davanti alla visitarla con calma.
fruscianti che scorrono sotto
parte dei certificati MAMS E conseguito rilasciati prima addestramenti conseguiti dal prora e lungo i fianchi della
Durante la sosta, per intrat- la chiglia, memorie che cerco
MABEV e occorrerà provvedere della pubblicazione del pre- marittimo, si rinnova alle stesse carena, mostrando l’eleganza tenere i passeggeri rimasti a di rubare al tempo che scorre
al loro rinnovo; poiché il Decre- sente decreto sono sostituiti condizioni del certificato IMO sinuosa dei loro balzi gioiosi bordo e far assaporare anche inesorabile, memorie che certo in oggetto richiede di “dimo- dal modello di cui all’allegato ovvero con 12 mesi di naviga- e la loro abilità di eccellenti a loro un po di colore locale, co di trattenere strappandole
strare di aver mantenuto il livel- A cura dell’autorità marittima. zione negli ultimi 5 anni e che nuotatori. In queste regioni viene a trovarci un gruppo for- dall’anima mia e dando loro
lo di addestramento richiesto Il comma 3 stabilisce che tale le esercitazioni richieste per asiatiche vive e prospera un mato da ballerine e suonatori consistenza trasformandole
mediante la frequenza, negli modello ha la stessa data di il MAMS e per il MABEV sono popolo ospitale, culla di una per presentarci uno spettacolo da semplici sogni astratti in
ultimi cinque anni, di almeno emissione e di scadenza del previste solo ed esclusivamen- civiltà raffinata dove la bellezza, in stile “indigeno” di musica e concrete parole.
Primo Conoscenti
un ciclo di addestramento di certificato adeguato”.
te per il rilascio delle stesse non il sorriso e il rispetto sono una balli. Le danzatrici, dalla pelle
Il punto 6 dell’allegato IV per il loro rinnovo.
cui all’art. 1, comma 3”, intuirà
filosofia di vita.
color olivastra e dalle forme
Apre questa nuova rubrica il
che tale condizione comporta al decreto Legislativo 7 luglio
Mare, ora sto sognando le tue giunoniche, tutt’altro che silfi- letterato
Catia De Gennaro
poeta Primo Conoscenti,
una ulteriore burocratizzazione 2011 n. 136 stabilisce che l’adonde increspate sferzate dalla di, mettono con fervore tutto anima culturale della Casa dei MaFunzionario amministrativo per
del già affollatissimo sistema destramento, conseguito dopo conto della dr.ssa Stefania Moltoni
luce lunare e punteggiate da il loro impegno per rendere rinai di Camogli
cartaceo di bordo (dovendo
emettere estratti giornale nautico parte II, farli vidimare e
rilasciare il relativo l’allegato A
del decreto in parola per ogni
singolo marittimo) specie nello
Il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. dal 1960 offre ai propri Soci l’opportunità di assicurare il titolo professionale (certificazione di
Stretto di Messina dove viene
utilizzato un numero esagerato
abilitazione) dal rischio di sospensione e/o ritiro da parte dell’Autorità Marittima.
di marittimi che imbarcano con
Possono assicurarsi:
contratto a tempo determinato
“Tutti gli associati al Collegio nazionale Capitani di lungo corso e macchina, quali Comandanti, Direttori di Macchina, I Ufficiali di
della durata di 78 giorni.
coperta/macchina, Ufficiali di navigazione/ macchina in possesso di certificazione di abilitazione in base al quale sono imbarcati. Si precisa
Il problema maggiore è coche possono essere associati al Collegio e quindi assicurati, anche i padroni Marittimi e i Meccanici navali e tutti gli associati al Collegio
stituito dal fatto che molti di
Nazionale Capitani di lungo corso e macchina in possesso della Patente nautica vela/ motore senza limiti e della patente nautica per navi
loro, a causa della contrazione
dell’offerta di lavoro hanno
da diporto imbarcati quali Comandanti, Direttori di Macchina, Ufficiali di Coperta, Ufficiali di Macchina, su imbarcazioni/navi a motore/ vela
ultimato l’ultimo imbarco (vedi
immatricolati in Italia o all’Estero, pari o superiori a dieci metri di lunghezza e munite di ruolo equipaggio, inclusi gli associati imbarcati
marinai) qualche anno fa e non
su imbarcazioni adibite alla navigazione su acque interne italiane e svizzere”.
hanno speranza di riaverlo nel
breve tempo, quindi si trovano
nella condizione di non potere
nnL’indennizzo per la sospensione della patente è di € 4.500,00 per un mese di sospensione per un massimo di dodici mesi.
esibire la documentazione
ooL’indennizzo per il ritiro della patente è di € 54.000,00.
richiesta e impossibilitati a
ppSe sostenute sono rimborsabili le spese per la difesa sino a € 75.000.
rinnovare l’abilitazione di cui
all’oggetto.
Il socio prima di assicurarsi deve firmare i documenti di rito che dimostrano la sua conoscenza delle condizioni della polizza di assicurazione.
Per questi motivi, mi viene
La polizza può essere visionata presso le sedi di Genova e Napoli e in tutte le delegazioni sparse su tutto il. territorio nazionale
spontaneo chiederle se ci fosse
PERIODO
la possibilità di modificare le
condizioni di rinnovo equiIl periodo assicurativo è inteso a partire dal 19 Luglio 2013 al 18 Luglio 2014.
parandole per esempio alla
La somma dovuta, comprensiva di quota associativa annuale più quota assicurativa annuale è di Euro 190,00.
certificazione IMO STCW 78/95
Sia il rinnovo che la prima volta può essere perfezionato presso le sedi compartimentali o le sedi delle delegazioni.
e cioè aver compiuto 12 mesi
Questo vale, ovviamente, in qualunque parte del mondo la nave si trovi.
di navigazione negli ultimi 60
con buona pace dei marittimi
I nuovi iscritti e i ritardatari si possono assicurare come segue:
e dei Comandi di bordo, che tra
dal 18 luglio 2013 al 18 luglio 2014 quota assicurativa più quota associativa € 190,00
l’altro si trovano nella contraddal 19 novembre 2013 al 18 luglio 2014 quota assicurativa più quota associativa € 130,00
dizione di dovere certificare
a giornale parte II l’avvenuto
dal 19 marzo 2014 al 18 luglio 2014 quota assicurativa più quota associativa € 70,00
addestramento anche di loro
Desideriamo ricordare ai Colleghi assicurati che:
stessi, dopo essere stati gli
«L’assicurato è tenuto a comunicare tempestivamente al Collegio Capitani, per l’immediato inoltro alla Società assicuratrice, qualsiasi evento dal quale
addestratori di chissà quanti
possa derivare un procedimento contemplato da questa polizza ...omissis...».
marittimi (cioè da professori
ad alunni…)!
Pertanto deve essere considerato essenziale, la notifica al Collegio per iscritto del sinistro, incluso l’invio dell’estratto del giornale nautico riguardante
Conoscendo le sue sensibilità
il fatto, dell’eventuale altro materiale pertinente, del nome del P&I ed eventualmente quello dell’avvocato che ha seguito la pratica sul nascere.
verso l’ottimizzazione dei proQuesto vale, ovviamente, in qualunque parte del mondo la nave si trovi.
cessi del personale marittimo,
Si propone il seguente documento dal titolo “Attivazione di denuncia di sinistro marittimo” da inviare alla segreteria del Collegio di Genova subito dopo un
sono certo del suo autorevole
incidente, o presunto tale, a bordo:
interessamento.
2013-2014 Assicurazione del titolo professionale
Marcello Puglisi
Egregio Sig. Puglisi, in relazione alla sua mail di seguito
riportata si fa presente quanto
segue.
La materia dell’addestramento della gente di mare non è
di competenza della scrivente
Divisione ma del Comando
generale.
In relazione al rinnovo degli
attestati di addestramento si
fa presente che, prima il DM
141/2008 e successivamente
il Decreto Legislativo 7 luglio
Pro forma di “Attivazione di denuncia di sinistro marittimo”
Denuncia cautelativa, denuncia di sinistro marittimo; assicurato: cognome, nome, nato a, il, compartimento marittimo, matricola, titolo professionale,
certificato IMO, funzioni a bordo, nome della nave, bandiera, nome dell’armatore, nome e dati P&I (Protecting and Imdemnity Club) della nave; nome
e tutti i dati dell’avvocato che difende i comandanti per conto dell’armatore; dichiarazioni dell’assicurato.
Allegati: estratto giornale nautico parte II, documenti inchiesta preliminare, citazioni, altre notizie o dichiarazioni dell’assicurato, fotocopia primo
interrogatorio, eventuali altri documenti autorità, verbali dei giudici, foto, filmati; data e firma.
ATTENZIONE
Rammentiamo ai Colleghi Assicurati e a tutti gli altri interessati che la validità della polizza scade il 18 luglio 2014.
Il pagamento può essere eseguito per Genova e Delegazioni sul c/c postale n. 00391169 intestato al Collegio.
Per Napoli e Delegazioni contattando i rispettivi numeri telefonici (vedi pagina 7 di Vita e Mare).
Gli interessati possono ottenere copia della polizza presso i suddetti indirizzi/numeri telefonici.
cmYn
Novembre-Dicembre 2013
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VITA E MARe
delegazione di BRINDISI - 29ma edizione della cerimonia al Nautico Carnaro
Premiati lupi di mare
e nuove leve promettenti
Il 5 ottobre 2013 presso
l’Istituto Nautico Statale “Carnaro” di Brindisi si è svolta la
tradizionale cerimonia di premiazione degli studenti più
brillanti, che si sono diplomati
col massimo dei voti nell’anno
scolastico 2012-2013. Al loro
fianco sono stati insigniti
delle Medaglie d’oro di lunga
navigazione (concesse dal
Presidente della Repubblica) i
marittimi iscritti presso la Capitaneria di porto di Brindisi,
con oltre 20 anni di carriera.
L’appuntamento, giunto
quest’anno alla 29ma edizione, è stato organizzato dal
Collegio Nazionale Capitani
L.C. e M. – delegazione di
Brindisi, d’intesa con l’Istituto
Nautico.
Ecco i nomi dei giovani
premiati: Maria Grazia Cinieri,
Michele De Filippis, Tommaso
Maria Lo Palco (periti per il
Trasporto marittimo); Luigi
Pugliese, Oronzo Olive (periti
per gli Apparati e Impianti
marittimi); accanto ai ragaz-
zi i seguenti “lupi di
mare”: Franco Mormile
e Salvatore
Giannuzzi.
La manife s t a z i o n e
rappresenta
un’occasione
di incontro
unica per la
città: al Nautico si ritrovano studenti e famiglie, L’alunno meritevole Olive riceve il premio
rappresentanti delle istituzioni civili, gnato un omaggio floreale
religiose e militari, operatori alla prof.ssa Clelia Iozzi, socio
marittimi e protagonisti dello onorario del Collegio Capitani,
shipping. Conduttore della ce- ha parlato al folto pubblico.
rimonia il prof. Abele Carruez- Come ogni anno Cafaro ha prezo, direttore scientifico della sentato il Collegio, illustrando
rivista tecnica di mare, porti, gli scopi dell’ente, impegnato
trasporti e nautica da diporto nell’assistenza morale e cultu“Il Nautilus”, affiancato dal rale dei propri soci, presente
dirigente scolastico prof.ssa in tutti i più importanti centri
Clara Bianco. Il com.te Cafaro, marittimi, grazie alla rete cacapo delegazione del Collegio pillare di delegazioni.
a Brindisi, dopo avere conseCafaro ha ribadito forte-
Gli esami per i titoli professionali
Buone notizie da Cagliari
i promossi salgono al 73%
Si è conclusa presso la Direzione marittima di Cagliari la
seconda sessione ordinaria estiva dell’anno 2013 degli esami
per il conseguimento delle abilitazioni di coperta e di macchina: iniziati nella seconda metà di settembre, gli esami si sono
conclusi a novembre.
La consueta efficienza da parte del personale marittimo,
unita a una buona preparazione da parte dei candidati ha
portato a risultati soddisfacenti: il 73% degli esaminati sono
risultati idonei (su 167 sono stati promossi in 122).
In totale, le domande accolte presso la Direzione marittima
sono state 214, in crescita rispetto alla prima sessione dell’anno: i candidati presenti all’esame scritto 96, di cui il 65% è
risultato idoneo; gli esaminati all’orale sono stati 99, di cui il
77% risultato idoneo.
Le prove svoltesi a Cagliari rappresentano un segnale di
speranza per la categoria, che in questo momento ha molto
bisogno di riscontri positivi.
Vediamo nei dettagli i dati statistici: tra gli aspiranti al titolo
di Ufficiale di navigazione il 67% è risultato idoneo allo scritto
e il 70% promosso all’orale.
Così tra gli aspiranti a I Ufficiale di Coperta l’80% è risultato
idoneo allo scritto e l’85% all’orale.
Tra gli aspiranti a Ufficiale di Macchina il 41% ha passato lo
scritto e il 73% l’orale. Tra gli aspiranti a I Ufficiale di Macchina
il 60% è risultato idoneo allo scritto e il 90% all’orale.
Cambio al vertice della Capitaneria
mente la necessità di proiettarsi nel futuro senza timori,
al fianco degli allievi ufficiali
che saranno i comandanti
e i direttori di macchina di
domani. Un ringraziamento
particolare ha rivolto a tutto il
personale docente, tecnico ed
ausiliario del Nautico che ha
reso possibile l’organizzazione
dell’evento: senza la loro passione, dedizione e professionalità, la comunità marittima
di Brindisi non avrebbe potuto
riunirsi in questa occasione di
festa, impregnata di un autentico spirito marinaro.
I premi, offerti dal cap. l.c.
Nicola Di Cosmo, general manager della Società Peyrani di
Brindisi, sono segno tangibile
dell’incoraggiamento verso
i giovani diplomati a proseguire sulla rotta dell’impegno,
sostenuti da
quei valori
che da sempre contraddistinguono i
marinai italiani. Le targhe
ricordo sono
state offerte
dall’ammin i s t ra z i o n e
comunale e
dall’Autorità
por tuale di
Brindisi.
La delegazione del Collegio
ha consegnato infine le “targhe del mare” al com.te Angelo Gigante, medaglia d’oro
di lunga navigazione, al cap.
di macchina Antonio Balsamo,
manager del cantiere Naval
Balsamo, alla prof.ssa Rossella
Sion docente del Nautico. Si
tratta di un riconoscimento per il rapporto di umana
solidarietà mantenuto da
queste persone col Collegio,
sin dall’ottobre 1983, quando
nacque la Delegazione di
Brindisi, rapporto fecondo che
continua tutt’oggi.
Abele Carruezzo
Interessante esempio dalla Sardegna
Venti allievi formati
da scuola e shipping
Navi, cantieri e porti, ma
soprattutto gli uomini. La
chiave del rilancio dell’economia del mare nella sfida della
competizione globale dello
shipping comincia dall’elemento umano. E’ questo lo
spirito e il motivo ispiratore
del corso di istruzione e formazione tecnica superiore
(IFTS) per la figura di “tecnico
superiore per la conduzione
di navi mercantili”, attivato lo
scorso anno a Cagliari presso
l’istituto nautico Buccari in
partnership con l’Agenzia
regionale per il lavoro, che è
servito a formare venti giovani
diplomati provenienti da tutta
l’Isola equamente divisi tra
Allievi ufficiali di navigazione
e Allievi ufficiali di macchina.
Un corso di formazione teorica in aula e una seconda fase
partecipato all’evento: oltre
ai rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose,
le maestranze portuali, piloti,
barcaioli, ormeggiatori, pescatori, diportisti, hanno voluto
salutare il comandante Sancilio ed augurargli un bocca a
lupo per il suo nuovo incarico
al ministero e porgere il benvenuto al neo comandante La
Tella, in vista del rilancio del
compartimento marittimo di
Siracusa.
A presiedere la cerimonia
del cambio guardia è giunto
il direttore marittimo della
Sicilia Orientale, ammiraglio
De Michelis.
Il Collegio Capitani L. C. e
Rosario Reale e il com.te Domenico La Tella
M. e la Stella Maris Siracusa
In un impareggiabile scena- neria. Il cap. di v. Luca Sancilio augurano al neo Comandanrio, al Porto Grande di Siracusa ha lasciato il comando al suo te tanto buon vento e mari
si è svolta la cerimonia per il parigrado Domenico La Tella. calmi.
cambio al vertice della CapitaCentinaia di persone hanno
Rosario Reale.
Nuovo comandante
al porto di Siracusa
Da sin: Abele Carruezzo, Vincenzo Cafaro, Clara Bianco,
amm. Guerra
Lo staff
dell’Agenzia
Italmar
Sardinia
con imbarchi coperti per intero
da un regolare contratto di lavoro. Un percorso di studi e di
esperienza pratica finalizzato al
sostenimento dell’esame finale
per l’abilitazione professionale
di Ufficiale di Navigazione e
Ufficiale di Macchine.
Il progetto è stato reso possibile anche grazie alle compagnie che hanno imbarcato
gli allievi e soprattutto alle
agenzie specializzate nel settore dei servizi marittimi, come la
giovane Italmar Sardinia, capace di affermarsi in pochi anni,
brillante esempio di eccellenza
nel complesso e articolato
comparto dello shipping.
Nata cinque anni fa come
costola della casa madre di
Barcellona, grazie a una felice
intuizione dell’imprenditore
siciliano Piero Stracquadanio,
la Italmar Sardinia è un’agenzia
attiva a Cagliari, Assemini e
Sarroch e in tutti gli scali italiani nei settori petrolchimico
e crocieristico, con la propria
offerta di servizi nell’ambito
dell’assistenza marittima e
portuale. Divenuta in breve
tempo una realtà dinamica
e un punto di riferimento
per l’intero settore, l’agenzia
costituisce un esempio fattivo e operoso di una nuova
generazione di professionisti
del mare: un gruppo di professionisti guidato con successo
da Fausto Saba, che di Italmar
Sardinia è il procuratore generale e responsabile operativo e
amministrativo.
«La nostra adesione all’iniziativa dell’istituto Buccari», spiega
Saba, «nasce dall’insegnamento
che ci deriva dall’impegno quotidiano sul campo e dal proposito di collegare il mondo della
scuola con quello del lavoro. Un
proposito» prosegue il responsabile di Italmar Sardinia «che
è figlio della nostra volontà di
consolidare quanto fatto fin’ora
ma anche dell’ambizione di
aprirci a nuovi mercati e a nuove
prospettive.»
cmYn
«Il nostro obiettivo principale» prosegue il responsabile di
Italmar Sardinia «è sempre stato
quello di massimizzare le sinergie, ridurre i costi per il cliente, la
flessibilità nella comunicazione
e nelle operazioni con armatori,
proprietari di navi, noleggiatori,
terminals e capitani, il tutto
per creare risparmio di tempo
e, quindi, di denaro. Questo è
stato possibile grazie alla costante evoluzione nel rapporto
con il cliente, gli investimenti
in tecnologia e in particolare
l’attenzione alla qualità nella
gestione del personale ed in
particolare quello marittimo».
Una vocazione strategica e
una scelta, quella di una adeguata formazione della gente
di mare, che ha il sapore di un
sentiero obbligato: la sola e unica
strada che può consentire un
rilancio della economia del mare,
motore necessario per contribuire a tirarci fuori dalla crisi.
Nicola Silenti
ORGANO UFFICIALE DEL COLLEGIO NAZIONALE CAPITANI L.C. E M.
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Capitanerie di Porto, Enti portuali, Registri navali, Cantieristica,
Marina Militare, Scuole Nautiche.
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VITA E MARe
Novembre-Dicembre 2013
convegno di GENOVA - L’Italia tra i 53 Stati aderenti all’LMC, ma non sempre riesce a stare al passo
Stesse regole
per una flotta
di 50.000 navi
L’ing. Diego Beltratti di ABS durante l’intervento
Con la recente adesione
dell’Italia, l’80% del tonnellaggio mondiale delle navi sarà
vincolato alle disposizioni della
Convenzione ILO sul lavoro marittimo del 2006. La normativa
coinvolgerà globalmente più di
un milione di persone operanti
nell’industria marittima e circa
50.000 navi, una flotta enorme
che dovrà essere certificata.
Sulle novità introdotte in
tema di controlli, la Capitaneria
di Porto italiana è intervenuta
al convegno organizzato da
Collegio Nazionale Capitani
L.C. e M., il 29 novembre a
Genova. Nel nostro Paese le
norme di Port State Control –
è stato assicurato – sono già
molto avanzate, ma con questa
convenzione i poteri di chi controlla aumentano.
Per quanto riguarda l’allineamento della flotta battente
bandiera italiana alla MLC, ovvero l’adeguamento della certificazione a bordo, per un anno
le navi avranno un attestato di
conformità; sono previsti infatti
12 mesi per l’implementazione.
La vera novità introdotta –
come ha spiegato al Convegno
la Capitaneria di porto– è che
l’ispettore, mosso da una denuncia di un marittimo, dopo
avere riscontrato la fondatezza
della segnalazione, dovrà rilasciare un piano di intervento
controfirmato dall’armatore e
approvato dallo stesso ufficiale
come idoneo per eliminare
l’inconveniente. Per la prima
volta in Italia varrà l’obbligo di
prevedere anche il mezzo per
eliminare un potenziale rischio.
Vediamo come funziona
tecnicamente la procedura di
reclamo, che è ufficialmente riconosciuta e tutelata: anzitutto
il marittimo deve sapere dov’è
il suo rappresentante sia a
bordo che a terra, cui rivolgersi
per ogni problema; a sua volta
l’armatore deve approvare e
mettere a disposizione dei propri marittimi questa procedura.
Il “complaint” consente al marittimo di rappresentare attraverso i canali ufficiali eventuali
difformità rispetto alle norme
contrattuali, senza che questo
comporti ritorsioni nei suoi
confronti. Si offre la possibilità
di esperire una sorta di accordo
interno, ovvero la trattazione
del reclamo tra marittimo ed
armatore, fino a raggiungere
- in caso di insoddisfazione - le
autorità competenti (sia dello
Stato di approdo che di quello
del marittimo).
Nel caso in cui si volesse dare
seguito a questa procedura,
l’autorità locale potrebbe effettuare una visita a bordo verificando il rispetto dei requisiti
della convenzione MLC. Sempre
in tale circostanza e solo qualora
l’ispettore contestasse nel sistema di sicurezza deficienze, gravi
a tal punto da determinare il
fermo nave, entrerebbe in gioco
il discorso del RAP (rectification
action plan), ovvero di un documento risolutivo che l’armatore
dovrebbe redigere e presentare
all’ispettore, indicando nello
stesso le azioni correttive proposte e i termini per realizzaele.
In ultima analisi sarà quindi
l’ispettore a doversi ritenere
soddisfatto di quanto proposto
controfirmandolo, chiedendo
eventualmente soluzioni e tempi di rettifica differenti.
Questo sistema attualmente
è in fase di implementazione
in Italia.
L’ing. Diego Beltratti di ABS
(American Bureau of Shipping)
ha esposto l’esperienza della
società di classifica su bandiera
estera; a differenza dell’Italia
infatti, dove è stata preposto
il Corpo delle Capitanerie di
Porto, altri Paesi hanno delegato agli enti di classifica tutto
il lavoro di certificazione delle
navi. Su 53 nazioni contraenti
la MLC, 40 di questi hanno
autorizzato ABS quale membro
IACS (International Association of Classification Societies)
all’emissione dei certificati;
gli stati deleganti non hanno
avuto difficoltà a implementare
tale convenzione.
Il titolare del certificato MLC
è lo Stato di bandiera che qualora non abbia organi tecnici
o personale ispettivo proprio,
delega; quindi l’ispettore ABS
sale a bordo per effettuare
la visita e se tutto è in regola
emette un certificato per conto
del governo dello Stato.
In Italia non funziona così,
nemmeno se la nave è all’estero, dove si reca il corpo tecnico
delle capitanerie, così anche
per il certificato ISPS.
Le nazioni interessate facenti parte dell’ILO –come ha
spiegato Beltratti– sono 170,
che hanno deciso per un unico
strumento normativo; si tenga
presente che le precedenti
convenzioni non erano state
ratificate con vaste adesioni.
Essere giunti oggi alla ratifica
da parte dell’80% del tonnellaggio mondiale rappresenta
un ottimo traguardo.
La complessità dell’impianto
della MLC è dovuta al fatto che
è costituita da 68 strumenti
normativi già esistenti (37 convenzioni e 31 raccomandazioni). La MLC si divide in 5 titoli.
ABS affianca le compagnie nel
percorso per ottenere la certificazione e offre supporto ai
Paesi contraenti.
Investire nella formazione
per salvaguardare il futuro
Il convegno di Genova sulle
nuove leggi del mare si è misurato realisticamente anche
col nodo della formazione
professionale. Più si va avanti
con le tecnologie più gli uomini
devono essere preparati. A tale
proposito il cap. Nello Mazzella
crew manager di V-Ships Italy
si è posto la domanda di come
si prepara l’Italia di fronte alle
nuove normative: siamo la 7ma
flotta nel mondo ma non solo
non siamo un po’ più avanti
degli altri come ci si potrebbe
aspettare, ma non riusciamo
nemmeno a stare al passo!
Infatti non abbiamo ancora
stabilito come affrontare gli
emendamenti di Manila, in
vigore dal I gennaio 2013; i
nostri marittimi non sono ancora certificati, mentre quelli
filippini ad esempio lo sono
già. Così anche la riflessione su
MLC è amara, perché siamo in
ritardo rispetto agli altri paesi.
Giacomo Santoro segretario
generale Filt-CGIL di Genova
ha posto l’attenzione sulla carenza di imbarchi per gli allievi:
in questo modo non si può
pensare al futuro della flotta.
Se la penale che gli armatori
iscritti al registro internazionale
devono pagare è inferiore al
costo affrontato per imbarcarli,
bisogna cambiare le regole. Occorre soprattutto pensare –ha
lanciato la proposta Santoro- a
un tavolo di lavoro cui invitare
i politici e iniziare a ragionare.
Anche Massimo Franzi (Stella
Maris) ha detto di avere difficol-
tà ad avere contatti coi politici.
In Italia i comitati di welfare
prescritti dalla MLC esistono già
da tempo, grazie alla volontà
della Capitaneria di Porto, in
particolare dell’ammiraglio
Raimondo Pollastrini e don
Giacomo Martino. Quello che
manca è una legge che permetta di vendere dopo pochi
mesi una nave abbandonata
dal proprio armatore, cosa di
cui in Italia non si parla ancora.
Il direttore generale di Accademia Italiana Marina Mercantile Daniela Fara ha ricordato
che nella MLC è previsto anche
il diritto alla formazione e qualificazione: la STCW dice che i
nostri marittimi devono avere
formazione certificata e tracciabile a partire dalla scuola. L’Italia anche in questo è in ritardo:
siamo in situazione di infrazione perché il sistema formativo
non risponde ai criteri stabiliti.
La soluzione ci sarebbe, ma se
non c’è volontà di affrontare
la questione, rischiamo di perdere gli ufficiali italiani. Al pari
degli imbarchi, cui è collegato,
il tema della formazione non
è secondario, quindi non può
essere sottovalutato.
Il tema della cartografia elettronica è stato introdotto dal
T.V. Carlo Marchi dell’Istituto
Idrografico.
Di seguito il cap. Manuel
Tavilla in qualità di presidente
Associazione Italiana Formatori
si è detto preoccupato a proposito dei centri di formazione
in Italia: Noi vorremmo dare
cmYn
dignità al nostro lavoro, perché si
tratta di trasmettere competenze. Lavoriamo con personale già
formato e suggeriamo soluzioni.
In Italia ci sono 5 centri di formazione su ECDIS, con 5 metodi e
risultati diversi. Nessuno valuta
la nostra capacità, ma solo se
abbiamo le attrezzature giuste.
Nessuno ha mai partecipato ai
nostri corsi per vedere che cosa
insegniamo. Vorremmo regole
più severe.
È stata poi la volta del com.te
Giorgio De Sciora (Rina), intervenuto sugli emendamenti alla
STCW adottati dalla Conferenza
diplomatica di Manila 2010.
L’entrata in vigore di questi
aggiornamenti è stata stabilita
al 1° gennaio 2012. La revisione
della STCW si è resa necessaria
fin dal 2006 e ha introdotto novità negli standards di competenza dei marittimi, in maniera
da adattare la situazione attuale dei nuovi equipaggiamenti
(ad es. l’ECDIS) alle nuove figure
professionali, introdurre nuovi
training e anche differenti
tipologie di training (ad es. il
web learning).
L’argomento affrontato è
particolarmente interessante
per alcuni aspetti centrati sul
fattore umano: in particolare al
capitolo 1 sono previsti alcuni
obblighi precisi per la compagnia e le amministrazioni dello
stato di bandiera, là dove si
prevede l’obbligo (1/2) che le
amministrazioni, autorizzate a
rilasciare i certificati di competenza ai marittimi, abbiano un
data-base aggiornato, al fine
di verificare l’autenticità dei
documenti.
Sempre al capitolo 1 si stabilisce che il medico dei marittimi
(1/9) debba essere riconosciuto
dall’amministrazione dello
Stato di bandiera della nave, il
che comporta qualche problema, ad esempio sulle navi da
crociera dove convivono anche
60 nazionalità diverse.
Viene deciso altresì che la
compagnia è responsabile dei
corsi di refreshing dei marittimi sulla propria nave (1/14),
ovvero di tutti quei corsi da
effettuare periodicamente
come incendio avanzato e sicurezza base, medical training,
fast rescue boat, certificato
di perizia in survival craft and
rescue boats… Questo è uno
degli elementi chiave delle
modifiche all’STCW, con cui si
eliminano le scappatoie rispetto ai corsi di aggiornamento,
giudicati irrinunciabili per la
sicurezza dell’equipaggio e dei
passeggeri.
Gli emendamenti prevedono
nuove figure professionali al
cap. II, tra cui il marittimo qualificato di coperta e di macchina.
Al capitolo III viene introdotta
accanto alla figura dell’ufficiale
radioelettronico anche il rating
elettronico.
Nel cap. VII sugli standards
per il servizio di guardia sono
stati modificati i periodi di riposo del personale che effettua
servizio di guardia, security e
lotta antinquinamento.