1 marzo 2014 - Golfo di Genova

ROTARY CLUB GOLFO DI GENOVA
DISTRETTO 2032 (ITALIA)
Notiziario n°8 – Marzo 2014
Riunione Conviviale
Mercoledì 5 marzo
Hotel Bristol Palace
Dott. Alberto Montani e Dott. Giorgio Schiappacasse
Alberto Montani, Vice Pres.te Fondazione Antiusura SM del Soccorso,
Giorgio Schiappacasse, Psichiatra, Primario SERT ASL3:
"Gioco d’azzardo e Ludopatie". La relazione sarà preceduta dalla
testimonianza di un esponente di “giocatori anonimi”.
Resoconto della conviviale di Serena Bagliano.
Scrivi gioco d’azzardo e leggi disperazione. Quella di chi non ce l’ha fatta a evitare il baratro della
dipendenza. E quella di chi assiste, impotente ma non immobile, alla tragedia di una barca che
affonda. Nonostante la mano tesa. A prescindere dallo sforzo quotidiano.
E’ stato questo il tema della conviviale che ha visto gli interventi del Dott. Alberto Montani, Vice
Pres.te Fondazione Antiusura SM del Soccorso, e del Dott. Giorgio Schiappacasse, Psichiatra,
Primario SERT ASL3.
“L’azzardo non è un vizio, è una malattia. Le slot hanno un potere ipnotico: schiacci i tasti, il
tempo vola, poi la macchina comincia a pagare e tu non riesci più a staccarti. Non mi importava di
niente e non riuscivo più nemmeno a lavorare. Avevo toccato il fondo. La dipendenza dal gioco è
così forte che neanche l’amore dei miei cari mi aiutava ad uscire dal tunnel”. La storia di
Gianmarco somiglia purtroppo a quelle di tante persone, a testimoniare come un passatempo,
apparentemente innocuo, possa trasformarsi in una vera e propria ossessione.
Le conseguenze sono drammatiche sia da un punto di vista economico che affettivo: chi è
dipendente dimentica la coppia e gli obblighi di genitorialità.
L'unica relazione possibile è quella con il gioco. Spesso i famigliari sono gli ultimi a sapere della
gravità della situazione, chi gioca mente sistematicamente e inventa scuse per giustificare la
diminuzione delle entrate. Situazioni di instabilità familiare, così come il disagio economico
possono muovere verso la dipendenza, ma in molti casi si tratta di famiglie del tutto ‘normali’
Spesso si parte dagli spiccioli e piano piano si scivola in un vortice senza controllo, in quella che
oggi è riconosciuta come una vera e propria patologia, la ludopatia, una dipendenza che non
implica l’uso di sostanze.
Segreteria: 3464167627
E-mail: golfodigenova@rotary2032.it
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Bollettino n°8– marzo 2014 – pag. 1
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DISTRETTO 2032 (ITALIA)
Si tratta di un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti nel nostro Paese.
Stando ai risultati di un’indagine, gli italiani che giocano d’azzardo sono più di 15 milioni
compresi nella fascia d’età tra i 15 ed i 64 anni e di questi ben il 20% sono giocatori compulsivi.
La situazione è estremamente drammatica ma viene sottovalutata nella vita di tutti i giorni.
Il popolo italiano è il primo in Europa nel gioco d’azzardo: 54 miliardi di euro spesi nel 2009
contro i 19 della Francia e i 17 della Spagna.
Nel nostro Paese siamo passati dai 14 miliardi di euro giocati nel 2000 ai 61,5 miliardi di euro del
2010. Questo significa che un italiano spende in media ogni anno oltre 1.300 euro per il gioco
d’azzardo. Cifre da capogiro, tanto che questa è stata definita la quinta “industria” italiana dopo
la Fiat, la Telecom, l’Enel e la Sfim. E’ l'unica con un bilancio sempre in attivo, anzi in crescita,
malgrado la crisi economica, con un fatturato ufficiale stimato in 76,1 miliardi di euro, a cui si
devono aggiungere i 10 miliardi di quello illegale.
Giocatori Anonimi è "un'associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza,
forza e speranza per risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dal gioco
compulsivo." Come nell'esperienza statunitense GA si basa sul metodo operativo dell'auto-aiuto ed
è interamente costituita da persone accomunate dal desiderio di smettere di giocare. Giocatori,
dunque, come essi stessi si definiscono anche dopo mesi o anni di astinenza dal gioco: "La parola
'ex giocatori' non esiste. Questa è una malattia da cui non si guarisce, perché, dal momento che la
persona torna a giocare anche una sola volta, rischia che torni viva la compulsione, l'ossessione.
E' però una malattia che può essere fermata.
In conclusione di serata il Dott. Schiappacasse ha letto la Carta dei valori sull’azzardo da lui
messa a fuoco invitando il nostro Club a collaborare alla diffusione. La Presidente si impegna a
inviare il documento ai Presidenti di tutti i RC genovesi.
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Bollettino n°8– marzo 2014 – pag. 2
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La serata conviviale ha visto presenti:
Presiede: Carla Viale
Presenti: Giampiero Barone, Pier Lorenzo Benedetti, Marco Bonini, Andrea Bruni, Carlo
Camisetti, Francesco Capone, Francesco Caso, Giovanni Cecconi, Giovanni Cereda, Teresa De
Toni, Edmondo Fresia, Nicoletta Garaventa, Paola Gazzano, Corrado Giglio, Giovanni Grimaldi,
Carlo Iachino, Andrea Lovisolo, Marco Malaspina, Donatella Mascia, Carlo Minuto, Rosanna
Muratori, Anna Maria Panfili, Adriana Parodi, Tiziana Traversa, Mario Viano.
Ospiti del Club: Dott. Alberto Montani, Dott. Giorgio Schiappacasse, Sig. Gianmarco, Alessandro
Torri. Presidente Rotaract, Stefano Lupo Incoming President Rotaract
Ospiti dei soci: Dott.ssa Liliana Balbi, Dott. Federico Rossi, Dott.ssa Ilenia Bartucca, Dott.ssa
Caterina Sommella e le Sigg.re Ester Minetti e Franca Fresia.
26 Soci effettivi presenti
11 ospiti
Percentuale di presenza: 41%
Riunione Conviviale
mercoledì 12 marzo
Hotel Bristol Palace
Prof.Tomaso Munari - Mottainai! Che spreco! Perché non possiamo più
permetterci di buttare via la spazzatura.
Resoconto di Tomaso Munari
"Mottainai" in giapponese è una affermazione che significa "che spreco!" ma è anche uno stato
dell'essere che indica il rincrescimento di sprecare qualcosa ancora buono.
Il titolo scelto dal nostro socio Prof. Munari sintetizza benissimo il contenuto della sua interessante
e documentata relazione.
Questo deve essere l'approccio verso i rifiuti, non sono un problema che si deve seppellire ma uno
spreco che si deve evitare.
Posto che i rifiuti li produciamo continuamente, ogni giorno della settimana, ogni settimana
dell'anno e ogni anno della nostra vita la prima strategia da perseguire, per la gestione corretta dei
rifiuti non è fare "la raccolta differenziata", che se non è vista come semplice strumento per il
recupero - ma come fine - non porta a nulla, ma “ produrre meno rifiuti”.
Questo si può fare votando programmi politici che vogliono favorire in maniera reale l'uso
sostenibile delle risorse ma anche "votando" al supermercato eliminando dal carrello prodotti con
imballi tanto inutili quanto appariscenti ed ingombranti.
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Bollettino n°8– marzo 2014 – pag. 3
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La criticità nella gestione dei rifiuti, oggi, non sono i rifiuti industriali, la gestione sostenibile di
questi ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, ma sono i rifiuti urbani dove alla mancata
riduzione nella produzione, si associa spesso una "non gestione" scellerata da parte dei politici che
si sono avvicendati alla guida del paese e di molte regioni e comuni.
Perché la gestione dei rifiuti è materia complessa che richiede impegno prima politico e di
programmazione e solo dopo economico.
I tempi biblici di approvazione di piani e progetti che, se non spiegati adeguatamente alla
popolazione, possono risultare politicamente svantaggiosi, hanno fatto si che piuttosto che
rischiare di perdere voti, con scelte necessarie ma che mostreranno i propri frutti dopo anni, si è
preferito rimandare le decisioni all'infinito portando a situazioni illegali nella forma e insostenibili
nella sostanza.
Non ci si deve chiedere solo quale è il migliore sistema per "differenziare" i rifiuti ma ci si deve
impegnare per riciclare e recuperare le frazioni che lo meritano e mandare a produzione di energia
le altre che lo permettono.
Mentre vetro, metalli hanno un mercato del riciclo sempre economicamente interessante, la carta
ma soprattutto la plastica richiedono spesso valutazioni e scelte più complesse.
La frazione umida dei rifiuti urbani invece è praticamente sempre un "non prodotto" che non ha
alcun mercato reale.
Senza una pianificazione del suo uso per funzioni pubbliche (ammendante in parchi boschi e
giardini) il suo riciclo è improponibile soprattutto in aree destinate alla coltivazione di prodotti
alimentari o mangimi per i rischi sanitari connessi.
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Bollettino n°8– marzo 2014 – pag. 4
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Ricordando che, dei prodotti petroliferi consumati ogni anno nel mondo, meno del 10% va a
produrre materia e tutto il resto produce energia (termica o elettrica) o combustibili per i trasporti,
non si deve vivere la combustione delle plastiche non idonee al riciclo come un "peccato", per lo
meno a differenza della benzina, gasolio o metano che mettiamo nelle nostre auto ha già assolto
una funzione come materiale prima che combustibile.
Il recupero di energia dai rifiuti, soprattutto dalla frazione umida (oltre che carta e cartone non
recuperabili) è inoltre una produzione "verde", in quanto questi rifiuti sono prodotti non fossili e
considerato che, a differenza del petrolio, "crescono" a tutti quanti in casa è una scelta
assolutamente imperdonabile, oltre che sostanzialmente illegale non impiegarli.
Non possiamo certamente pensare che seppellire la propria spazzatura, così come è, sia un bel
regalo che lasciamo ai nostri figli, infatti a differenza del vino buono, col tempo, la "rumenta" non
migliora!
La serata conviviale ha visto presenti:
Presiede: Carla Viale
Presenti: Marco Bonini, Andrea Bruni, Stefano Bruschetta, Carlo Camisetti, Francesco Caso,
Roberto Castanini, Giovanni Cereda, Nicoletta Garaventa, Paola Gazzano, Enrico Gotelli, Lorenzo
La Terra, Silvio Leonardi, Andrea Lovisolo, Donatella Mascia, Carlo Minuto, Tomaso Munari,
Rosanna Muratori, Anna Maria Panfili, Adriana Parodi, Anna Maria Parodi, Rosalba Romeo.
Ospiti del Club: Avv. Paolo Sommella
Ospiti dei Soci: Avv. Grazia Guazzi, Dott. Giorgio Primicerio, Dott. Emilio Munari, Dott.ssa
Marcella Pivi, Dott. Francesco Munari e la Sig.ra Ester Minetti.
22 Soci effettivi
7 ospiti
Percentuale di presenza: 34%38%
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Bollettino n°8– marzo 2014 – pag. 5
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Riunione Conviviale
Mercoledì 19 marzo
Hotel Bristol Palace
Maurizio Gattiglia Amministratore Delegato Gruppo Sogegross S.p.A. “Il mestiere più semplice del mondo:
Un viaggio nella grande distribuzione alimentare.”
Resoconto della conviviale di Marco Bonini.
Quella del 19 marzo è stata una serata dedicata alla grande distribuzione alimentare, l'Ing.
Maurizio Gattiglia Amministratore delegato di Sogegross S.p.A. ha acceso un faro sul backstage
dei negozi che siamo abituati a frequentare.
Dopo aver ricordato che il mestiere del commerciante è un mestiere antico che ha avuto un ruolo
importante anche nella diffusione di cultura e che nel tempo si è adattato ai cambiamenti e si è
evoluto in realtà molto disomogenee fra di loro, a titolo esemplificativo ma non esaustivo si pensi
che sul mercato sono presenti: multinazionali di grandissime dimensioni come Walmart con i suoi
2.200.000 dipendenti ed un fatturato di 450 miliardi di dollari, numero uno al mondo nel retail;
catene nazionali come Mercadona operatore Spagnolo con 70.000 dipendenti e un fatturato di 18
miliardi di euro; catene multiregionali di proprietà famigliari come Esselunga o Sogegross.
Quando si parla di GD (grande distribuzione) ci si muove in un contesto competitivo molto
difforme le cui chiavi di successo sono i volumi transati ed un alta efficienza di sistema, si pensi
che il risultato dopo le tasse di un best in class può aggirarsi sul 3,5/4% e di un medio performer
attorno al 2,5/3%.
Per comprendere meglio il passaggio possiamo dire che le attività e le funzioni che sono dietro ad
ogni azienda retail sono di fatto le stesse e si esplicano in:
Costruzione assortimenti: decidere quali prodotti posizionare sui banchi di vendita.
Pricing: decidere il prezzo di vendita dei singoli prodotti, in gergo decidere il posizionamento
dell'insegna nel mercato.
Acquisti ed approvvigionamento deve sviluppare la capacità di acquistare il prodotto al miglior
prezzo garantendo nel contempo un corretto riordino di prodotto evitando le mancanze di
disponibilità ma senza eccedere per evitare immobilizzi antieconomici.
Logistica deve gestire l'ingresso e l'uscita delle merci dai magazzini verso i punti di vendita in
coerenza con i bisogni, garantendo nel contempo un corretto rapporto costo/livello di servizio
Risorse Umane: selezionare, formare, organizzare, controllare, motivare, incentivare i molti
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Bollettino n°8– marzo 2014 – pag. 6
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collaboratori avendo chiaro che nel commercio il dipendente non è uno "strumento di produzione"
ma una parte importante nel formato di negozio; è in grado di condizionare il successo di un
formato commerciale
Finanza: il business della GD non è più un attività ad alta resa finanziaria, con l'introduzione
dell'art. 62 (Ottobre 2013) i tempi di pagamento dei fornitori si sono accorciati e il circolante ha
oggi necessità di essere gestito con grande oculatezza per garantire la capacità di investimento che
è una delle chiavi per il mantenimento dell'efficienza del conto economico. Se non si sviluppa
fatturato attraverso nuove aperture o acquisizioni il conto economico è destinato a peggiorare per
il sistematico aumento dell'incidenza dei costi, le aziende della GD sono "condannate" a crescere.
Controllo di gestione: considerato il numero delle variabili in gioco, la bassa reddittività del
business e l'ampia distribuzione territoriale dei punti di vendita uno stretto monitoraggio delle
performance ed una puntigliosa indagine sulle anomalie sono necessari per garantire una sana
gestione del business
Marketing, nella distribuzione è l'insieme di tante attività che di volta in volta vengono declinate in
mass marketing (studio e definizione di strategie di distribuzione su mercati di massa); micro
marketing (studio dei piccoli segmenti di mercato per definire le politiche destinate ai prodotti di
nicchia); geo marketing (studio e definizione di politiche aggregate per territorio); web marketing
(studio e definizione di politiche di posizionamento che lavorano sul mercato e cliente del mondo
digitale attraverso la rete) e si potrebbe continuare con altre declinazioni per terminare nel
marketing operativo che è la parte finale dell'intero processo di analisi a monte del quale ci sono
le fasi di marketing analitico [1] e marketing strategico [2]. La componente operativa (o tattica)
del marketing ha il compito di realizzare concretamente le strategie definite nelle fasi precedenti.
Chiude questa lista lo Sviluppo che è stato semplificato, nella presentazione, con una chart
contenente una singola parola LOCATION; nel commercio la location è tutto se la location di un
esercizio commerciale è "giusta" il negozio funzionerà benissimo anche in presenza di carenze
organizzative a monte, se la location è "sbagliata" il risultato sarà negativo anche in presenza di
un format commerciale particolarmente efficace. Va da se che molte risorse e molta attenzione
viene dedicata alla ricerca e alla validazione delle posizioni commerciali.
Tutto quanto espresso sino a questo momento non può funzionare se alla base non è presente un
sistema informativo strutturato, efficiente, affidabile che garantisca la gestione di una mole di dati
importanti, con continuità e con tempi di risposta adeguati, si può tranquillamente affermare che
un IT forte sia un fattore abilitante e pervasivo nel business del retail.
Dopo che un azienda ha studiato bene la sua formula commerciale, le sue ubicazioni corrette e la
sua campagna di comunicazione non dimentichiamoci che opera su territori e debba fare i conti
con la realtà che è fatta non solo di clienti e competitors ma anche di burocrazia, norme ed Enti.
Quando si parla di vendita alimentare la legislazione Italiana è particolarmente complessa e
articolata e costringe le aziende che operano in questo campo ad investire tempo e risorse nel
contatto con Enti che difficilmente hanno un rapporto consulenziale con l'impresa ma che il più
delle volte sono impegnati ad applicare pedissequamente ed in modo acritico norme e regolamenti
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Bollettino n°8– marzo 2014 – pag. 7
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diversi da regione a regione, da comune a comune.Viste le premesse il nostro relatore ha concluso
la presentazione con una frase che rende l'idea delle difficoltà ad operare in questo mondo:
"Il nostro mestiere si può fare solo male: l'obiettivo è farlo meno male degli altri".
Oggi il Gruppo Sogegross rappresenta un'importante realtà nel mondo della Grande Distribuzione
alimentare, conta 118 punti di vendita (Cash & Carry - Basko - Ekom) di proprietà, 2.229
dipendenti, opera in 5 regioni italiane (Liguria - Val d'Aosta - Piemonte - Emilia - Toscana) e
sviluppa un fatturato di 683 milioni di euro.
Links:
[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Marketing_analitico
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Marketing_strategico
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La serata conviviale ha visto presenti:
Presiede: Carla Viale
Presenti: Gian Piero Barone, Pier Lorenzo Benedetti, Marco Bonini, Andrea Bruni, Carlo
Camisetti, Giovanni Cecconi, Giovanni Cereda, Teresa De Toni, Giorgio Fuselli, Nicoletta
Garaventa, Paola Gazzano, Corrado Gazzerro, Massimo Giordano, Giovanni Grimaldi, Lorenzo
La Terra, Silvio Leonardi, Andrea Lovisolo, Marco Malaspina, Carlo Minuto, Rosanna Muratori,
Anna Maria Panfili, Adriana Parodi, Anna Maria Parodi, Rosalba Romeo, Alfredo Sanguinetto,
Emma Tomaselli, Flavio Tonelli, Tiziana Traversa, Michele Troilo, Mario Viano.
Visitatori Rotariani: Prof.ssa Grazia Tagliafierro (RC Genova Nord), Anna Miele (RC Genova Est)
Ospiti del Club: Ing. Maurizio Gattiglia
Ospiti dei soci: Dott. Massimo Baldi, Dott. Giovanni D'Alessandro, Dott. Emilio Munari, Dott.ssa
Alessandra Scaliti, Arch. Mauro Cavallero, Dott.ssa Renata Inverardi, Dott. Ercole Gattoglia e
Dott.ssa Laura Polero, Dott.ssa Marjorie Lindao e la Sig.ra Alberta Gazzerro.
31 Soci effettivi
13 ospiti
Percentuale di presenza: 48%
Riunione Interclub con il RC Portofino
Giovedì 27 marzo
YCI Rapallo
Dott.ssa Gloria Manzelli, Direttore del Carcere di San Vittore.
Dott. Stefano Giaime Guizzi, Magistrato della Corte di Cassazione.
“Le nuove prospettive del sistema penitenziario italiano alla luce della
Corte Europea dei Diritti dell'Uomo”.
Resoconto della conviviale di Carla Viale.
La Dott.ssa Manzelli, la prima donna al vertice di una realtà complessa come San Vittore, ha
illustrato la realtà che dirige dal 2004. Un carcere dove i detenuti sono in attesa di giudizio, quindi
di passaggio, e dove ogni anno ci sono 1500 nuovi ingressi. Il 63% dei quali è rappresentato da
persone extracomunitarie.
Le carenze sono infinite, di personale, di strutture e di fondi: a titolo di esempio emblematico la
Dott. Manzelli ha detto che mancano i soldi per sostituire i rubinetti e talvolta persino i materassi
da assegnare ai nuovi arrivati.
Un problema particolarmente grave è quello degli anziani, spesso infermi o non autosufficienti che
si acutizza ogni anno in estate.
La Dott Manzelli così descrive il suo lavoro: aperto, costruttivo e fantasioso. Aggettivi che
sembrano poco applicabili al lavoro in carcere ma che per lei rappresentano valori ai quali
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improntare la sua azione riformatrice. Il suo impegno oggi è volto principalmente in due direzioni.
La prima è quella di mettere in essere provvedimenti che consentano di non incorrere nelle sanzioni
europee per trattamento antiumanitario: a questo proposito le celle del carcere di San Vittore
restano aperte dalle 8 del mattino alle 20 consentendo ai detenuti di circolare liberamente negli
spazi del carcere non essendo costretti negli spazi angusti delle celle sovraffollate. Il che comporta
un indubbio aggravio dei compiti di sorveglianza.
L’altro tema sottolineato da Gloria Manzelli è stato quello del significato e dell’importanza del
“trattamento”, cioè di quell’insieme di opportunità offerte all’ospite di fare in carcere esperienze
di tipo riabilitativo (frequenza di laboratori, attività sportive e ricreative). Un dato positivo emerso
dalla relazione è il fatto che tra i detenuti coinvolti in un percorso di trattamento la recidività
scende all’80%.
Rispondendo alle numerose domande la Dott. Manzelli ha sottolineato l'urgenza di una Riforma
del Codice Penale che depenalizzi una serie di reati minori che affollano inutilmente le carceri.
Ha focalizzato l’attenzione sul ruolo cruciale che dovrebbe avere una attività formativa di
prevenzione nelle scuole soprattutto nelle zone più a rischio.
La serata conviviale ha visto presenti:
Presiede: Carla Viale
Presenti: Gian Piero Barone, Marco Bonini, Carlo Camisetti, Giovanni Cecconi, Corrado
Gazzerro, Corrado Giglio, Lorenzo La Terra, Rosanna Muratori, Adriana Parodi, Emma Tomaselli,
Pietro Vassallo.
Ospiti del Club: Dott.ssa Gloria Manzelli.
Ospiti dei soci: Dott.ssa Patrizia Gambaro e Le Sigg.re Simonetta Giglio, Ester Minetti, Alberta
Gazzerro, Antonella Vassallo.
12 Soci effettivi presenti
6 ospiti
Percentuale di presenza: 18%
News del Club:
- Il Club tutto, da il suo benvenuto all'Avv. Paolo Sommella, categoria attività libere e professioni,
diritto penale, presentato dal Past Presidente Ing. Lorenzo La Terra.
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