Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXV - N. 25 - 4 luglio 2014 Primo piano Alleanza delle Cooperative e Ministero del Lavoro, insieme per nuove opportunità di lavoro ai giovani Firmato Protocollo sulla Garanzia Giovani: sportelli per i tirocini e corsi per l’autoimprenditorialità a pagina 2 Ritratti Radio Siani, la web radio della Legalità Una start up cooperativa, per raccontare storie di periferia, di disagio o emarginazione, ma anche esempi di positività, crescita ed impegno sociale. Radio Siani è nata grazie a un gruppo di giovani studenti quotidianamente impegnati in attività di volontariato. È intitolata alla memoria del giovane cronista e pubblicista... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 3 luglio 2014 alle ore 14,30 Legacoop Progetti Nasce Legacoop Emilia Ovest, fra Reggio,ParmaePiacenza Territori Toscana Presentataricercasui lavoratori delle cooperative di Legacoop Le tre Direzioni provinciali Lavorare in cooperativa? di Legacoop Reggio Emilia, Una scelta. Il tipo di lavoro? Parma e Piacenza... Buono. Queste alcune delle risposte fornite dagli intervistati ad una ricerca voluta da Legacoop Toscana e svolta assieme all’Università di Firenze per scoprire chi Lega Pesca sono e cosa fanno i lavoraFermo 2014, draghe, tori delle cooperative toferrettare e Feamp al scane, quali percezioni hanno della cooperativa, centro della Direzione quali aspettative, quali sono Si è svolta la Direzione na- quelli che considerano i zionale di Lega Pesca per punti di forza e di debolezza. Se ne è parlato oggi... esaminare i temi caldi... Settori Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Imprese Sondaggio leggi Co.Ve.Co Volta pagina, rinnovato l’intero Cda Osservatorio SWG La responsabilità dei magistrati: una legge con che effetti All’indomani del totale rinnovo del cda del CO.VE.CO, Consorzio Veneto Cooperativo (realtà che conta 60 anni di vita e riunisce oltre 80 cooperative socie), da parte dell’Assemblea dei soci svoltasi lo scorso venerdì 27 giugno, il Consiglio di amministrazione ha eletto lunedì 30 giugno, nella sua prima seduta, il nuovo presidente: è Devis Rizzo, già responsabile del settore produzione e lavoro e dell’area finanziaria... Il magistrato che commette un errore, che incrimina un innocente o che conduce in modo superficiale un’indagine, deve essere punito. L’opinione pubblica non fa sconti a nessuno. Il sentimento anti-privilegi e meritocratico che aleggia nel Paese coinvolge tutte le categorie, anche i magistrati. A fare da sfondo al tema e a rendere l’opinione pubblica poco avvezza ai distinguo, è il giudizio negativo sulla qualità... Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Alleanza delle Cooperative e Ministero del Lavoro, insieme per nuove opportunità di lavoro ai giovani Firmato Protocollo sulla Garanzia Giovani: sportelli per i tirocini e corsi per l’autoimprenditorialità Una rete di sportelli su tutto il territorio nazionale per raccogliere i curricula degli under 29 e metterli in contatto con le cooperative disposte ad attivare un contratto di lavoro o ad ospitare un tirocinio. Ma anche corsi di promozione dell’autoimprenditorialità e progetti pilota per promuovere la costituzione di cooperative. Sono queste alcune delle azioni che l’Alleanza delle Cooperative Italiane si impegna a realizzare grazie al Protocollo sottoscritto con il Ministero del Lavoronell’ambito del Piano nazionale Garanzia Giovani. La Garanzia Giovani è un programma europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Prevede che, entro 4 mesi dalla fine del ciclo formativo o dall’iscrizione ad una lista di collocamento, venga offerto ai giovani un’alternativa tra un lavoro, un tirocinio formativo, un apprendistato, una esperienza di servizio civile, un percorso di autoimpresa. Il Piano nazionale di attuazione, predisposto dal Ministero del Lavoro, viene attuato coinvolgendo le associazioni di categoria. La firma del Protocollo impegna le tre associazioni dell’Alleanza a svolgere una serie di azioni.Saranno, innanzitutto, incentivate le cooperative ad iscriversi sul sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it mettendo a disposizione offerte di tirocinio per i giovani. Saranno presi in carico gli under 29 atti- vando Youth Corner o Sportelli Giovani presso le sedi del movimento cooperativo, con personale qualificato, capace di informare sia sulle opportunità offerte dal mondo imprenditoriale cooperativo, sia sugli strumenti operanti nel sistema cooperativo per il supporto all’autoimprenditorialità giovanile e femminile. Saranno attivate convenzioni con soggetti formativi accreditati per azioni previste dal programma e per sostenere l’autoimprenditorialità. Le tre centrali si impegnano, inoltre, ad articolare percorsi di promozione del Servizio Civile favorendo l’accoglienza dei giovani nel movimento cooperativo, al termine dei quali potranno anche essere realizzati percorsi di orientamento per la costituzione di nuove cooperative ed offerti spazi di co-working. In questi spazi le startup giovanili potranno usufruire di un catalogo completo di servizi specifici di natura tecnica e imprenditoriale utili a supportare lo sviluppo della neo impresa. “Abbiamo già proposto, utilizzando il semestre della Presidenza europea – ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti – di rendere stabile il progetto della Garanzia Giovani, estendendolo anche ai giovani in alternanza scuola/lavoro. Anche per questo è Primo piano ACI Legacoop Settori fondamentale il coinvolgimento delle imprese: da settembre avvieremo un progetto per far crescere questa opportunità anche nel nostro Paese e riusciremo a farlo se le imprese saranno disponibili ad avviare relazioni positive anche con le scuole”. “Con la firma del Protocollo – ha commentato Mauro Lusetti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, a nome anche dei copresidenti Maurizio Gardini e Rosario Altieri – le nostre associazioni si impegnano a sensibilizzare le oltre 43mila imprese aderenti affinché aprano le porte ai tirocini previsti dalla Garanzia, ma anche alle opportunità di alternanza scuola/lavoro. A fianco di questo impegno metteremo a disposizione le nostre sedi per favorire l’autoimprenditorialità e sostenere i giovani che possono mettersi in gioco aprendo una cooperativa”. Nel corso dell'incontro é stato ampiamente affrontato il problema del dumping e della concorrenza sleale. Ministero del Lavoro e Alleanza delle Cooperative torneranno presto a confrontarsi in un incontro mirato a individuare misure più stringenti e volte a contrastare il fenomeno che crea danni economici e di immagine enormi al settore. Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 RITRATTI DI NUOVE COOPERATIVE Radio Siani, la web radio della Legalità Una start up cooperativa, per raccontare storie di periferia, di disagio o emarginazione, ma anche esempi di positività, crescita ed impegno sociale. Radio Siani è nata grazie a un gruppo di giovani studenti quotidianamente impegnati in attività di volontariato. È intitolata alla memoria del giovane cronista e pubblicista napoletano Giancarlo Siani, ucciso sotto casa all’età di 26 anni. I suoi articoli, pubblicati da “Il Mattino”, urlavano a voce alta contro la camorra. Come è nata l’idea della web Radio? “Nasce da giovani impegnati e radicati sul territorio, che hanno deciso di unirsi per dare un umile contributo alla rinascita della propria città. Universitari, attivisti di vari movimenti giovanili e appassionati di giornalismo, musica e arte - racconta Giuseppe Scognamiglio, presidente della Cooperativa – tutti impegnati da tempo come volontari in attività sociali e culturali nella città di Ercolano. Una realtà satura di camorra, illegalità, di carenza di servizi sociali, di assenza di centri di aggregazione giovanile. Finiti gli studi, - spiega – abbiamo pensato che tutto il nostro impegno quotidiano poteva diventare un progetto comune per migliorare la realtà in cui viviamo. A Marzo del 2012, lo abbiamo quindi trasformato in un vero e proprio lavoro. Radio Siani ha più di un valore simbolico, spiega Giuseppe - il ricordo di Radio out, la radio siciliana indipendente di Peppino Impastato, ammazzato dalla mafia. In opposizione a Radio Nuova Ercolano, che si scoprì essere una vera e propria radio della camorra da cui venivano lanciati messaggi in codice, criptati, agli appartenenti al clan e smantellata grazie all’operazione Reset del 2007. Da qui l’idea di una web radio - sottolinea Giuseppe -, un microfono aperto per tutte quelle voci che per troppo tempo sono state censurate e ignorate, per sensibilizzare la popolazione ai problemi che affliggono il territorio e per scardinare la cultura dell’arroganza, dell’indifferenza, dell’omertà”. Primo piano ACI Perché avete scelto di costituire una cooperativa? “Un bene confiscato e riutilizzato è patrimonio non dei singoli, ma dell’intera comunità. Attraverso un’impresa, quindi un ente giuridico - spiega Giuseppe - è possibile offrire lavoro, servizi ed opportunità a tutti i cittadini del territorio. Così nel 2012 - racconta - abbiamo costituito una cooperativa sociale di tipo B e dato alla radio una veste più istituzionale. Sono state tante le difficoltà pratiche e burocratiche per l’affidamento del bene sottolinea - è un luogo rischioso dove riunirsi. Ma noi abbiamo accolto la sfida con entusiasmo e determinazione e oggi siamo una realtà strutturata, conosciuta e riconosciuta, un punto di riferimento sul territorio. Anche la scelta di realizzare una cooperativa di tipo B non è casuale, - spiega Giuseppe - ma maturata dalla volontà di offrire opportunità di reinserimento sociale a soggetti svantaggiati o provenienti da percorsi di recupero”. attività d’impresa sociale e commercio equo e solidale. Il portale www.radiosiani.com oltre ad essere un veicolo comunicativo e d’informazione, - sottolinea - è anche uno strumento d’incontro per tante persone che condividono il nostro percorso, le nostre idee. La sede è aperta a tutti. È un centro di aggregazione sociale e culturale, collante fra le istituzioni e le associazioni del territorio, dove promuovere progetti e idee attinenti al percorso della legalità. Fondamentale è la forte relazione che abbiamo con Libera e con l’associazione antiracket di Ercolano, - spiega per l’innesco di meccanismi virtuosi di rete che garantiscono sostegno e appoggio reciproco, che speriamo sia così fruttuoso anche con altre realtà fuori dal nostro territorio”. Prospettive per il futuro? “Stiamo lavorando per ampliare la diffusione e creare altri punti radio, in territori interessati alle nostre stesse problematiche - racconta Giuseppe - da cui far partire contenuti e trasmissioni per dare un punto di vista diretto. Vogliamo inoltre proporre iniziative per la riqualificazione turistica del nostro territorio aggiunge - ed attrarre così nuovi visitatori. Proseguiamo l’impegno con i minori a rischio - sottolinea infine - che rappresentano la speranza di un reale cambiamento per il futuro e speriamo a breve di poter ampliare queste attività con la nascita di una fattoria didattica su un nuovo bene confiscato alla mafia”. http://www.radiosiani.com/ Non solo web Radio quindi. Di quali altre attività vi occupate? “Svolgiamo diversi tipi di attività: socio assistenziale, turistico culturale, formative e di comunicazione, spiega Giuseppe. Realizziamo produzioni radio-televisive, audio, video, editoriali, multimediali e di qualsiasi tipologia e genere, oltre alla promozione di eventi e piani di comunicazione, ricerche, studi e concessione di spazi pubblicitari per Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Alleanza Cooperative >> Editoria >> Reggio Emilia Primo piano 4 ALLEANZA COOPERATIVE Diventa realtà in Puglia In Puglia ci sono circa 7 mila cooperative. Una risorsa economica e sociale che rappresenta circa il 10% dell’intera cooperazione nazionale ed il 5% degli occupati. Una forza produttiva che merita una rappresentanza forte ed unitaria. “E, oggi, per la prima volta le tre principali Centrali Cooperative pugliesi, Agci, Confcooperative e Legacoop hanno stretto un patto associativo per dar vita ad unico coordinamento regionale, l’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI). Il 27 giugno nel Salone degli Affreschi dell’Università di Bari “anche in Puglia l’Alleanza delle Cooperative Italiane diventa realtà e le organizzazioni di rappresentanza pugliesi scrivono una straordinaria pagina di storia imprenditoriale e sociale, potendo, altresì, fare affidamento su un progetto di condivisione e aggregazione imprenditoriale”. Lo ha detto il presidente Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, co-firmatario del patto associativo, insieme al coordinatore Agci Puglia, Giovanni Schiavone, e al presidente Confcooperative Puglia, Marco Pagano, che, al termine dell’assemblea è stato designato, coordinatore regionale ACI. “L’Alleanza in Puglia, come in Italia, ci consentirà – ha spiegato Rollo – di coordinare ed elaborare posizioni comuni e proposte di pura politica cooperativa. Abbiamo già da tempo provato ad individuare un percorso comune e, con oggi, avviamo un programma concreto di lavoro condiviso che ci consentirà di promuovere ai tavoli istituzionali posizioni univoche per rafforzare la voce delle cooperatrici e dei cooperatori di Puglia”. La nascita dei coordinamenti regionali, come quello pugliese, è un percorso importante e per le imprese e le persone. “Il nostro obiettivo è quello di realizzare un unico organismo: Dobbiamo avere un’unica casa”, ha sottolineato il presidente nazionale ACI, Mauro Lusetti. “Uno dei primi obiettivi dell’ACI Puglia sarà quello di sviluppare – ha proseguito Rollo , in modo sempre più efficace, la gamma dei servizi da offrire alle cooperative esistenti e a coloro che intendono costituirne una nuova. Saremo impegnati a definire ACI Legacoop Settori servizi che sappiano dare maggiori risposte per gli aspetti fiscali e normativi, a promuovere un confronto continuo con il sistema bancario, favorendo, tra l’altro, la sottoscrizione di convenzioni riservate alle cooperative. Nonché stimolando una presenza più organica ai bisogni del territorio degli strumenti interni delle organizzazioni di appartenenza. Vogliamo, grazie all’ACI, esprimere con determinazione la voglia di fare di migliaia di persone che rischiano di rimanere nell’ombra”. L’Aci Puglia prosegue il percorso avviato a livello nazionale, nato con il fine di coordinare l’azione di rappresentanza nei confronti del Governo, del Parlamento, delle istituzioni europee e delle parti sociali, forte di una rappresentanza molto ampia del tessuto imprenditoriale nazionale. Oltre 43.000 le imprese associate, che rappresentano oltre il 90% dell’intero universo cooperativo nazionale e con oltre 1.200.000 persone occupate, 140 miliardi di euro di fatturato consolidato ed oltre 12 milioni di soci. Ai lavori dell’assemblea hanno partecipato, insieme al presidente nazionale dell’Alleanza Cooperative Italiane Mauro Lusetti, il coordinatore dell’Alleanza, Vincenzo Mannino e il Co-Presidente Rosario Altieri. EDITORIA Alleanza Cooperative chiede incontro urgente al Governo Un incontro urgente per esaminare la situazione drammatica che, nell’editoria, si è venuta a creare per le esperienze cooperative, non profit e di testimonianza. Lo ha chiesto il settore Comunicazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane al sottosegretario con delega all’Editoria Luca Lotti. “Nel corso dell’ultimo anno – spiega il presidente di Alleanza delle Cooperative Ita- Territori Imprese Sondaggio 5 liane Comunicazione Roberto Calari – oltre 40 testate hanno chiuso i battenti, altre si apprestano a farlo. Sono stati, così, persi più di 950 posti di lavoro, tra diretti e indiretti, nonché centinaia di migliaia di copie giornaliere”. “Trattandosi in gran parte di giornali dedicati all’informazione di prossimità – prosegue Calari - il risultato è quello di aver silenziato gran parte del territorio oltre ad aver assestato un colpo durissimo alla qualità, alla completezza ed al pluralismo dell’informazione”. “Poiché quanto previsto nel Regolamento, varato in queste ore sull’utilizzazione delle risorse stanziate nella Legge di Stabilità del corrente anno – conclude Calari - e quanto sembra emergere dal suo recente comunicato, sia in termini di contenuti che di tempo, non ci paiono risolutori, torniamo a sollecitare l’incontro richiesto nelle settimane passate”. REGGIO EMILIA Alleanza Cooperative: costituita Agrinsieme E’ un passaggio storico per il mondo agricolo, “con cinque organizzazioni che parleranno ad una sola voce sui grandi temi che interessano i produttori, rafforzando la loro funzione di rappresentanza di interessi diffusi e comuni e, al contempo, una capacità di proposta che si esprimerà, nei confronti delle istituzioni, su tutte le questioni attinenti lo sviluppo del nostro sistema agricolo ed agroalimentare”. Lorenzo Melioli, chiamato al ruolo di portavoce, sottolinea così il senso della costituzione di Agrinsieme, il nuovo strumento di coordinamento provinciale creato da Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) e ) e dai settori agroalimentari delle centrali che un mese fa hanno costiPrimo piano ACI tuito l’Alleanza Italiana delle Cooperative di Reggio Emilia (Agci, Confcooperative e Legacoop). Il ruolo di coordinamento di Agrinsieme sarà svolto, a rotazione, dai presidenti di tutte le associazioni costitutrici. Agrinsieme rappresenta la stragrande maggioranza del settore agricolo e agroalimentare reggiano. Dalle aziende e dalle cooperative agricole rappresentate da Agrinsieme viene infatti generato l’87% dell’occupazione agricola della nostra provincia, e ad esse si lega il 95% della produzione di vino e l’81% della produzione di Parmigiano Reggiano. “Sono valori particolarmente rilevanti – sottolinea Melioli, presidente di Confagricoltura e primo portavoce di Agrinsieme – che evidenziano a maggior ragione il significato della costituzione del nuovo coordinamento, perché questa grande forza economica ed imprenditoriale si traduce, ora, anche in una più incisiva rappresentanza, in un comune percorso strategico, che non annulla le storie e le identità delle singole associazioni ma, al contrario, ne rafforza l’azione sindacale di tutela degli interessi del mondo agricolo ed agroalimentare”. “La formale costituzione di Agrinsieme – conclude Melioli, imprenditore agricolo e vicepresidente di Confagricoltura Emilia-Romagna dal 2012 – porta peraltro a compimento una collaborazione che si è progressivamente rafforzata in questi anni tra le organizzazioni artefici del nuovo coordinamento, determinando bene e dando stabilità al lavoro comune, ai temi da affrontare, agli obiettivi e ai modi attraverso i quali sviluppare anche un’azione di proposta che punti alla tutela dei redditi e allo sviluppo di un comparto in cui anche l’occupazione ha retto bene in questi anni e che – con adeguate politiche incentivanti – può consentire ai giovani di inserirsi nel mondo del lavoro in termini imprenditoriali”. Alla presentazione di Agrinsieme Reggio Emilia avvenuta alle Fiere di Reggio Emilia – è intervenuto, insieme a tanti imprenditori agricoli reggiani, Antonio Dosi, presidente di CIA Emilia-Romagna e coordinatore di Agrinsieme regionale, affiancato dal presidente regionale di Confagriocoltura, Guglielmo Garagnani, e dai presidenti delle associazioni reggiane: Giuseppe Alai (Confcooperative), Mauro Veronesi (Agci), Simona Caselli (Legacoop), Antenore Cervi (CIA), Lorenzo Melioli Legacoop Settori (Confagricoltura). “Oggi – ha sottolineato Garagnani concludendo i lavori – si compie un deciso balzo in avanti rispetto a quella frammentazione della rappresentanza alla quale c’è ancora chi si ispira e che per decenni ha mantenuto troppo flebile la voce del mondo agricolo, giungendo finalmente ad una strategia unitaria fortemente orientata al futuro e basata sul principio di responsabilità”. Tra i primi temi di lavoro di Agrinsieme spiccano le aggregazioni imprenditoriali e le reti d’impresa orientate ai mercati internazionali, il ricambio generazionale, la ricerca e l’innovazione; gli strumenti di credito e la fiscalità nel settore agroalimentare. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Legacoop 6 LEGACOOP >> Coopfond Nasce Legacoop Emilia Ovest, fra Reggio Emilia, Parma e Piacenza >> Eco Courts Awards Le tre Direzioni provinciali di Legacoop Reggio Emilia, Parma e Piacenza hanno nei giorni scorsi ratificato il progetto di unificazione delle tre organizzazioni. Nascerà così in autunno, in concomitanza con il Congresso nazionale di Legacoop, una nuova struttura associativa: Legacoop Emilia Ovest. Questo percorso rientra nel progetto più ampio già avviato a livello di Legacoop Emilia-Romagna, che ha già visto nascere nei mesi scorsi la nuova struttura organizzativa nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini: Legacoop Romagna. Legacoop Emilia Ovest si è presentata con tre conferenze stampa che si sono svolte nelle sedi di Legacoop a Piacenza, Parma e Reggio Emilia con la partecipazione dei tre presidenti: Simona Caselli (Reggio Emilia), Andrea Volta (Parma), Maurizio.Molinelli (Piacenza). Il percorso di unificazione, che si è sviluppato a partire dal 2013, nasce da diverse motivazioni: innanzitutto quello rendere più forte, più utile e funzionale la struttura associativa e la propria rete di servizi in relazione ai nuovi bisogni ed alle mutate esigenze di tutela e rappresentanza delle cooperative associate e delle diversità esistenti al loro interno. La complessità del sistema economico e sociale e la complessità delle stesse cooperative impongono un innalzamento della qualità nei servizi erogati, delle competenze dell’organizzazione, e una capacità di capire tempestivamente le trasformazioni in atto. “C’è infatti l’esigenza – hanno spiegato Caselli, Volta e Molinelli – di conseguire un più elevato livello di efficacia ed efficienza delle strutture associative, adottando schemi organizzativi che superino le sovrapposizioni seriali su base provinciale e adottino invece uno schema di relazione a rete, soprattutto per quel che riguarda l’erogazione di servizi, la promozione dell’impresa e della cultura cooperative e altre forme di assistenza. Vogliamo – aggiungono i tre presidenti – una nuova struttura che punti a rafforzare e mettere in comune i nostri punti di eccellenza, aumentando così la qualità della rappresentanza territoriale, e che superi confini territo- >> CFI >> Archivio Disarmo Primo piano ACI Legacoop Settori riali che ormai in molte cooperative di Legacoop non hanno più senso. Si pensi a cooperative come Coop Consumatori Nordest, Conad, o altre che operano nel settore delle costruzioni, dei servizi, del sociale, dell’agroalimentare che hanno da tempo dimensione interprovinciale. Legacoop Emilia Ovest rappresenterà 389 cooperative, diverse delle quali leader nei rispettivi settori a livello nazionale, cooperative che associano oltre 745.000.soci, che esprimono complessivamente un valore della produzione di 7.794.789.232 euro, con 57.000 addetti. La sede legale sarà a Reggio Emilia, ma verranno mantenute le sedi operative di Parma e Piacenza. “Vale per Legacoop – concludono Caselli, Volta e Molinelli – quello che vale per le cooperative: dobbiamo introdurre con più forza la politica del fare delle cose assieme perché solo così possiamo rispondere meglio alle esigenze sempre più complesse ed articolate delle nostre imprese e contribuire ad elaborare strategie di innovazione economica e sociale per le nostre comunità. Ecco perché con la nuova Legacoop Emilia Ovest vogliamo superare confini nei fatti non più esistenti e rafforzare il ruolo della cooperazione, di cui oggi l’Emilia e il nostro paese ha sempre più bisogno.” COOPFOND Mauro Lusetti è il nuovo presidente del Fondo mutualistico Mauro Lusetti è stato nominato – nel corso dell’ultimo Consiglio d’amministrazione – presidente di Coopfond, il Fondo mutualistico di Legacoop. “Come rende ben evidente il Rendiconto che è stato presen- Territori Imprese Sondaggio Legacoop 7 tato recentemente – racconta il neo presidente – il Fondo è uno strumento fondamentale per la cooperazione, capace, tanto più in un momento di crisi per l’economia nazionale, di dimostrare come il valore della mutualità sia attuale e importante per disegnare percorsi di ripresa”. “Lo dico pensando ai workers buyout –prosegue Lusetti – ma anche alle tante operazioni di sostegno alla nascita di start up o di investimenti da parte di imprese più consolidate, e ancor più alle delibere che hanno favorito processi di aggregazione essenziali anche per l’universo cooperativo. Coopfond in questi anni ha saputo reagire alla crisi, individuando sempre nuove strade per essere a fianco delle cooperative nell’impegno quotidiano per l’occupazione e la ripresa”. CFI Workers buy out, interventi per 50 mln di euro in quattro anni Si è svolta il 26 giugno a Roma l’Assemblea di CFI Cooperazione Finanza Impresa, società finanziaria promossa dalle centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop, che sostiene l’imprenditorialità cooperativa investendo nel capitale delle imprese. Nel Piano Industriale 2012-2015 sono stati previsti investimenti per 50 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere complessivamente 160 progetti di imprese cooperative, promuovere e salvaguardare l’ occupazione di circa 7.000 unità. “Nel corso del 2013” –ha sottolineato l’amministratore delegato, Camillo De Berardinis-“CFI ha deliberato interventi per 10,2 milioni nel capitale sociale di 29 cooperative che occupano 1.400 lavoratori. L’obiettivo Primo piano ACI del biennio 2014-2015 è di sostenere 80 progetti , di cui 24 sono stati finanziati nei primi sei mesi del 2014, con un investimento complessivo di 30 milioni di euro”. Tra le priorità indicate: - l’aumento degli interventi nei workers buy out, la cui domanda è fortemente cresciuta nei primi mesi del 2014, per salvaguardare competenze e realtà industriali che altrimenti andrebbero perdute; - l’impegno crescente nel settore delle cooperative sociali, nel settore industriale e nell’attività di promozione in nuove aree di intervento: distribuzione moderna, turismo, servizi, gestione dei beni e delle attività culturali; - il sostegno alla nascita di cooperative promosse dai lavoratori di aziende confiscate alla criminalità organizzata; - un’azione selettiva mirata a salvaguardare il tessuto cooperativo del mezzogiorno, fortemente indebolitosi e penalizzato a livello di infrastrutture, accesso al credito e contesto istituzionale di riferimento, con particolare riguardo alla promozione dell’autoimprenditorialità giovanile. Intervenendo all’assemblea di CFI, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha sostenuto che “spendere sempre meno per i sussidi, investire sempre di più per promuovere lavoro. Una banalità? Sarà. Ma è quello che finora abbiamo fatto nel nostro Paese. Questo governo intende invertire la rotta puntando sulla partecipazione, sulla responsabilizzazione delle persone. E la cooperazione è uno, non certo l’unico, ma è uno degli strumenti che può aiutare a creare sviluppo, occupazione e coesione sociale. Dobbiamo uscire” -ha aggiunto il ministro- “dalla trappola che ha visto per troppo tempo contrapposti capitale e lavoro e utilizzare tutte le forme e le modalità organizzative per garantire opportunità di crescita e di sviluppo. Servono più strumenti in grado di valorizzare l’impegno e la partecipazione attiva e responsabile delle persone”. “Siamo consapevoli che le risorse sono sempre meno, e non possiamo che essere d’accordo sul fatto che vanno utilizzate meglio.” -ha sostenuto nel suo intervento Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative e copresidente dell’Alleanza delle Cooperative- “Se il governo intende ridurre gli incentivi alle imprese, siamo d’accordo. Gran parte degli incentivi, così come li conosciamo, non funzionano o funzionano male e hanno prodotto modesti risultati. Le Legacoop Settori cooperative sono consapevoli che per accrescere la competitività bisogna essere in grado di fare cose diverse con meno risorse. É necessario, però” -ha ribadito- “che queste poche risorse siano valorizzate al meglio. Dalla metà degli ’80 a oggi CFI ha investito 165 milioni creando e garantendo oltre 12 mila posti di lavoro, poco più di 13 mila euro a occupato, sfido chiunque a dimostrare di saper fare meglio. Questo” -ha aggiunto Gardini- “è un esempio di impiego intelligente oltre che efficace di risorse”. Il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, intervenendo alla tavola rotonda nel corso dell’assemblea, si è soffermato in particolare sulla necessità di rendere più rapidi i tempi per la ripresa dell’attività delle aziende confiscate e la salvaguardia dei posti di lavoro. “Occore sostenere i processi che puntano alla ricostruzione di un tessuto di imprese che operano nella responsabilità e nella legalità” -ha sottolineato Bubbico- “e potenziare gli strumenti che, come CFI, possono favorire con il loro intervento economico e le loro competenze questi processi, dotandoli di maggiori risorse finanziarie” . ECO COURTS AWARDS 16 progetti finalisti su 80 candidature C’è chi ha organizzato più di 700 cittadini in una “Magnalonga” per le vie e i quartieri periferici di Roma città, chi a Rovereto come in una sorta di candid camera ha accolto gli utenti dei tram con applausi e strette di mano solo perché hanno dimostrato così facendo di evitare l’uso dell’auto privata, chi vive sotto lo stesso tetto in una fattoria solidale nel Padovano dove l’orto è in comune, c’è il laghetto per innaffiare le piante e il compostaggio è una pratica quotidiana. E poi ancora tante storie “green” di ristrutturazioni di case fatte al massimo risparmio e tali da generare massima efficienza, storie Territori Imprese Sondaggio Legacoop 8 di famiglie-formiche dal cuore verde che nei condomini affollati metropolitani o nelle campagne solitarie hanno dimostrato straordinarie capacità di gestione sostenibile delle risorse. 80 candidature, sottoforma di video o racconti, si sono sfidate nella tappa finale del progetto “ECO Courts- Cortili Ecologici” uno dei progetti Life sostenuti dalla Commissione Europea e promosso da vari soggetti quali il Comune di Padova, in qualità di coordinatore, insieme a Coop, Finabita, Legacoop, Regione Toscana e Regione Emilia Romagna. Rivolto a comunità fisiche (come famiglie, gruppi di interesse e condomini) e virtuali (singoli o soggetti collettivi) unite per adottare buone abitudini e soluzioni intelligenti per risparmiare energia, acqua e rifiuti domestici riducendo le spese di casa, il progetto ha il suo punto di forza nel concetto e nella pratica dell’agire comune e dell’impegno collettivo (info su www.cortiliecologici.it ). Partito più di un anno fa e andato avanti per step progressivi ha consentito la compilazione di oltre 4600 piani di azione per miglirare le proprie pratiche ad opera di utenti della web community ECO Courts e utenti del portale Coop www.e-coop.it coinvolto nel progetto. Ora dalle 80 candidature si è arrivati ai 16 finalisti scelti dalla Giuria: è fra questi 16 finalisti che a novembre in un evento organizzato dal comune di Padova, capofila del progetto, si sceglieranno i vincitori e gli altri menzionati (tra i premi che aspettano i più virtuosi e innovativi biciclette, abbonamenti al car sharing e dispositivi per il risparmio energetico e la domotica). Possibile però già ora tracciare un primo bilancio. “ Direi che lo scopo che ci eravamo prefissi sostenendo il progetto .spiega Francesco Russo del settore Politiche Sociali di Coop – è stato raggiunto ovvero sensibilizzare i cittadini sui temi del risparmio non solo attraverso un’azione informativa (Coop ha diffuso negli oltre 1400 punti vendita 500.000 materiali informativi e attivato gruppi d’interesse fra soci Coop), ma soprattutto attraverso la concretizzazione di azioni virtuose. Chi si è registrato al sito ha scoperto come attuare un percorso possibile di miglioramento delle proprie abitudini a partire anche da piccoli accorgimenti. I 16 finalisti, ma direi il totale delle 80 candidature al Premio, sono la Primo piano ACI degna conclusione di questo percorso”. Percorso che non terminerà con la proclamazione del vincitore a novembre. Oltre al sito che rimarrà attivo ancora per 5 anni, è allo studio la progettazione di una piattaforma online che permetta di condividere le buone pratiche fin qui raccolte, di attivare procedure di scambio di esperienze e opinioni in una logica social. ARCHIVIO DISARMO Consegnati i premi Colombe d’Oro per la Pace 2013 Si è svolta giovedì 3 luglio a Roma, presso il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo – Maxxi, la cerimonia di consegna della XXX edizione del Premio giornalistico Archivio Disarmo-Colombe d’Oro per la Pace. Dei tanti teatri di crisi oggi aperti nel mondo, quest’anno le Colombe d’oro si concentrano sul Mediterraneo. Per la sezione giornalisti hanno ritirato il premio Maria Gianniti, di Radio Rai, per aver costantemente dato conto dei principali conflitti internazionali sino alla viva testimonianza della guerra civile in Siria; Alberto Negri, de Il Sole 24 Ore, la cui capacità interpretativa ha aiutato a conoscere e comprendere molti degli eventi bellici e politici in Medioriente e altrove; Gabriella Simoni, di Studio Aperto, che per oltre vent’anni è stata in prima linea sui fronti più caldi dei grandi conflitti internazionali. Il Premio Internazionale è stato assegnato ai pescatori di Lampedusa, da anni impegnati in un’opera di assistenza e soccorso ai migranti, adempiendo una legge non scritta, quella del mare, che prescrive di aiutare, in qualsiasi situazione, chi è in difficoltà. “Non siamo eroi – osserva Piero Billeci, Presidente dell’Associazione Pescatori di Lampedusa – siamo gente di mare che rispetta e all’occorrenza assiste e soccorre chiunque navighi per il Mediterraneo, senza distinzione del colore della pelle”. L’Archivio Disarmo organizza il Premio con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop. Mercoledì 25 giugno, nel corso dell’udienza generale in Piazza San Pietro, la Giuria del Premio Archivio Disarmo-Colombe d’oro Legacoop Settori per la pace ha consegnato nelle mani di Papa Francesco l’appello “Tre passi per la pace”. L’appello si rivolge al Santo Padre affinché risvegli la coscienza dell’opinione pubblica sui costi materiali degli strumenti della guerra, in particolare degli armamenti nucleari e di quelli convenzionali, e sui costi morali, in particolare le perdite umane e gli spostamenti delle popolazioni causati dai conflitti che imperversano nel mondo a cominciare dal Mediterraneo. In questo contesto l’attenzione del Santo Padre è stata sollecitata in ordine a quelli che Archivio Disarmo presenta come i Tre Passi per la Pace: 1 diffondere l’appello, lanciato da Croce Rossa e Mezza Luna Rossa Internazionali, per la prevenzione dell’impiego di armi nucleari;questo evento, anche nella misura ipoteticamente più “limitata”, avrebbe conseguenze climatiche, biologiche a ambientali catastrofiche, tali che neppure un’alleanza tra le maggiori potenze mondiali sarebbe in grado di arginare. 2 sensibilizzare i Governi degli Stati e il neo-eletto Parlamento d’Europa affinché rafforzino la legislazione mirata a controllare la produzione e vendita ai paesi terzi degli armamenti convenzionali. 3 sostenere il diritto/dovere dei Paesi europei a dare soccorso e legittima accoglienza a coloro che attraversano il Mediterraneo scacciati dai conflitti, dalle violazioni dei diritti umani e dalla fame. Territori Imprese Sondaggio Settori >> Lega Pesca >> Turismo responsabile 9 LEGA PESCA Fermo 2014, draghe, ferrettare e Feamp al centro della Direzione Si è svolta la Direzione nazionale di Lega Pesca per esaminare i temi caldi del fermo 2014, dell’ipotesi di bando delle piccole reti derivanti, dell’emergenza draghe idrauliche e del nuovo fondo europeo settoriale FEAMP 2014-2020. La complessità e la delicatezza dei problemi alla base della gravissima crisi che investe il comparto della pesca dei molluschi e l’attività dei Consorzi di gestione COGEMO, richiede un approfondimento specifico utile ad inquadrare possibili soluzioni all’interno di una forte strategia di rilancio del settore. Per questo la Direzione ha impegnato il Presidente a sollecitare il coordinamento pesca dell’Alleanza delle Cooperative per la tempestiva organizzazione di un seminario tecnico, ipotizzando le date del prossimo 8 o 10 luglio per un incontro a Roma con la partecipazione dell’Amministrazione nazionale. In attesa di definire una strategia vincente in grado di avviare a soluzione i numerosi problemi aperti, la direzione di Lega Pesca sollecita l’iniziativa del coordinamento per richiedere alla Direzione generale Pesca e Acquacoltura l’urgente provvedimento di rinnovo dell’affidamento della gestione per i Consorzi interessati da scadenza dei termini. Quanto al fermo, è stata esaminata la bozza di decreto predisposta dal Mipaaf sulla falsariga delle modalità dello scorso anno, ivi comprese le nuove proposte presentate dal Distretto di Pesca Nord Adriatico. Le principali richieste di modifica sollecitate saranno volte a prolungare l’areale da Trieste a Bari fino a Termoli e a stabilire un unico periodo di interruzione per tutti i compartimenti pugliesi. L’idea di avviare una sperimentazione sul monte ore per il fermo tecnico, dibattuta su posizioni diverse ma dialoganti, è un’idea che merita di essere approfondita senza pregiudizi, anche nel quadro di quel più generale ripensamento delle modalità attuative del fermo che sarà imposto dai nuovi vincoli della PCP e del FEAMP. Il vero nodo per l’attuazione del fermo 2014 rimane l’incognita sulla dotazione finanziaria, in particolare per la copertura della CIG in deroga per gli equipaggi. Il tavolo convocato il 3 luglio al ministero del Lavoro dovrà essere Primo piano ACI Legacoop Settori l’occasione non solo per definire le modalità di chiusura del fermo 2013 (che evidenzia ancora uno scoperto di 15 milioni di euro) ma anche per affrontare il problema della copertura della CIG in deroga per il 2014. Dare certezza di copertura alle integrazioni salariali per gli equipaggi è una condizione irrinunciabile per effettuare il fermo, per scongiurare conflittualità e tensioni all’interno di una categoria e di un settore già messo in ginocchio dalla crisi. Per questo si è pronti a valutare con i Sindacati ogni intervento si renda necessario per una soluzione positiva. Sono state illustrate nel dettaglio le principali novità e misure del nuovo FEAMP (criteri di ammissibilità, nuove condizioni per aiuti alla flotta, incentivi per giovani pescatori, fondi mutualistici e aiuti per la diversificazione, servizi ambientali, acquacoltura, GAC e OOPP). Le correzioni di rotta che hanno consentito di ottenere la reintroduzione degli aiuti alla flotta (sostituzione motori, fermo biologico e demolizioni) insieme ad una apprezzabile dotazione ( per l’Italia 537 milioni di euro nei prossimi 7 anni) rendono fondamentale garantire piena capacità di spesa a risorse vitali per il futuro della filiera, superando tutti i ritardi e le inefficienze che stanno portando oggi alla perdita di consistenti risorse FEP. Per garantire la spesa sarà necessario un maggiore coordinamento tra Stato e Regioni, massima semplificazione nella gestione dei fondi. Quanto alle ferrettare, la Direzione nazionale di Lega Pesca ha ribadito la più netta contrarietà all’ipotesi di bando totale. L’Associazione deplora il via libera dato dalla Commissione agricoltura del Senato a questo atto scriteriato, che non tiene minimamente conto della levata di scudi opposta all’unanimità da tutto l’arco di Associazioni di rappresentanza. Denuncia la forzatura compiuta dalla Commissione europea non solo con scarsa trasparenza circa l’esito della consultazione pubblica condotta lo scorso anno, ma soprattutto in aperto contrasto con i dati della ricerca scientifica (progetto UE DRIFMED), che ha dimostrato la piena sostenibilità delle piccole reti derivanti e il valore socioeconomico e occupazionale di queste attività, limitandosi a suggerire l’implementazione di misure di gestione specificamente orientate per consentirne il proseguimento. Territori Imprese Sondaggio Settori 10 TURISMO RESPONSABILE Una Guida alle microvacanze in Italia Mare e montagna, città e borghi per tutte le stagioni. 100 piccoli viaggi e soggiorni all’insegna del turismo responsabile ed ecologico, per chi sceglie di vivere vacanze brevi ma intense, nel rispetto dell’ambiente e della legalità. La “Guida alle microvacanze in Italia, pubblicata dalla cooperativa Altreconomia, è scritta dal geoografo Eduardo Grottanelli de’ Santi. Propone 100 piccoli viaggi, 70 operatori di turismo responsabile e decine di strutture di accoglienza e ristorazione in Italia. Una guida, unica nel suo genere, che raccoglie il meglio dei viaggi brevi ed eco-sostenibili e consente di partire tutto l’anno per vacanze sorprendenti e mete poco conosciute. Visite alle grandi città d’arte da una prospettiva inedita; itinerari straordinari nella natura, in parchi e luoghi selvaggi. Cammini e percorsi in bici, treno, vela, con asini e cavalli. Cibo locale, autentico e bio, vini naturali, Primo piano ACI birre artigianali. Incontri emozionanti con “comunità ospitali” e solidali. Viaggi della legalità nelle strutture confiscate alla mafia. Percorsi dello spirito per chi ha fede e chi cerca la sua via. Soggiorni esperienziali dove si impara con le mani e la testa.Vacanze per tutti, famiglie e persone con bisogni speciali. Numerose le cooperative aderenti a Legacoop presenti: consorzio Le Mat,Albergo Diffuso Altopiano di Lauco, Briganti di Cerreto, Walden, Maditerraneo Libera Terra, Viaggi Solidali, Piccola Carovana, Centri Rousseau, Equotube, Il Ginepro, Torri Superiore, Villaggio Carovana, Il posto delle fragole, Addio Pizzo Travel,A.L.I., Ballarò, Consorzio CO.IN, Natura da vivere ARDEA,Atlantide,Terre Alte, Palma Nana, Ecoculture e viaggi, I viaggi del sogno. Eduardo Grottanelli de’Santi, geografo, studioso di storia del territorio, è autore di decine di guide turistiche per le principali case editrici del settore e di numerosi saggi e articoli su temi inerenti il turismo, l’enogastronomia, la storia del paesaggio e del territorio. Collabora con l’Università degli Studi di Milano Bicocca con laboratori online e in aula inerenti i diversi aspetti dell’editoria turistica. Legacoop Settori Con testi di Alberto Dragone, comitato scientifico dell’Associazione italiana turismo responsabile e di Stefano Landi, presidente SL&A. http://www.altreconomia.it/site/ec_articolo_dettaglio.php?intId=258 Territori Imprese Sondaggio Territori >> Alto Adige-Südtirol 11 ALTO ADIGE-SÜDTIROL >> Friuli Venezia Giulia Siglato l’accordo provinciale tra Legacoopbund e i sindacati >> Liguria Legare una quota di retribuzione variabile ai risultati del proprio lavoro fa da sempre parte della filosofia delle cooperative. I collaboratori sono così maggiormente coinvolti nell’attività imprenditoriale, aumenta la loro soddisfazione lavorativa e il conseguimento di buoni risultati può assicurare loro una migliore retribuzione. È per questo motivo che le cooperative hanno accolto con favore l’introduzione di modifiche alle leggi fiscali e previdenziali che favoriscono il cosiddetto salario di produttività, riducendone il carico fiscale e previdenziale. Per rendere operative queste leggi a favore di tutti i dipendenti delle cooperative, è stato firmato di recente a Bolzano un accordo provinciale con le organizzazioni sindacali. Stefano Ruele, Direttore Generale di Legacoopbund, si mostra soddisfatto: “Con questo accordo raggiunto grazie all’ottima collaborazione con tutti i sindacati abbiamo contribuito ad alleggerire il carico fiscale a favore dei nostri soci lavoratori e dipendenti e questo è un segnale importante per le nostre cooperative”. Tutte le cooperative associate a Legacoopbund possono prendere contatto su questo tema con Stefano Ruele: Stefano.Ruele@legacoopbund.coop >> Veneto >> Emilia Romagna >> Toscana >> Lazio >> Campania >> Generazioni Puglia >> Sicilia >> Sardegna >> Bolzano >> Palermo FRIULI VENEZIA GIULIA FVG Labor decretati i vincitori del bando Le quattro commissioni valutatrici provinciali (Pordenone, Gorizia, Udine e Trieste) hanno decretato i seguenti vincitori. Per la Provincia di Pordenone, il progetto “4Bit Animation Studio”, scritto a quattro mani da Lorenzo Giol e Alan Millo, che prevede la produzione di cortometraggi, serie web, serie tv e lungometraggi in animazione 3D, video informativi, educativi, spot e mascotte animate. Progetto molto forte in termini di impatto sociale che si prefigge di offrire possibilità occupazionali all’interno di un settore che in Italia è particolarmente colpito dal fenomeno della Primo piano ACI Legacoop Settori “fuga dei cervelli”. Per la Provincia di Gorizia il progetto “Lam - Look at me”, presentato da Anna De Vecchi, Giovanna Culot e Manuela Iob. Lam è un progetto d’impresa che si propone di promuovere la diffusione di strumenti e servizi ludici come supporto per la prevenzione e lo sviluppo della persona con disabilità nella società. Dunque giocattoli per bambini disabili, una scelta contro la logica del profitto, senza dimenticare però i bambini cosiddetti normodotati. Non solo toys, anche tecnologia, spazi, editoria. Per la Provincia di Udine, il progetto “Tred”, presentato da Stefania Pinat e Marco Savorgnani che prevede la realizzazione di complementi d’arredo tramite l’utilizzo della tecnologia della stampa 3D e, in particolare, la sinterizzazione laser selettiva con la bioplastica, un biopolimero di origine biologica e biodegradabile. L’obiettivo finale che si pone la neo impresa è di entrare nel mercato dell’arredamento con prodotti plastici eco-bio. Per la Provincia di Trieste, il progetto “Comunicazione integrata ed includente”, realizzato da Giordano Bianchi e Martina Marafatto, che propone la produzione di video mirati in particolare al sociale. La neo impresa intende realizzare dei video sonorizzati di qualità broadcast, video turistici ed informativi, fiabe, cortometraggi nella lingua dei segni per enti, cooperative, associazioni di categoria ed imprese. A consegnare il premio di 12 mila euro a ciascuno dei quattro vincitori saranno i presidenti delle quattro Province nella giornata di giovedì 10 luglio, in un apposito incontro che si terrà alle 11 nella sede dell’Unione delle Province di Udine in piazza XX Settembre. Fvg Labor ha visto la partecipazione di 154 progetti, presentanti da 263 giovani di età Territori Imprese Sondaggio Territori 12 compresa fra i 18 e i 35 anni. Superata la fase di selezione iniziale, 7 per ciascuna provincia hanno avuto accesso alla fase di Academy, della durata di tre mesi, che ha consentito di sviluppare l’idea progettuale. Fvg Labor, promosso da Upi Fvg in stretta collaborazione con le Province di Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Cooperativa sociale Itaca, associazioni Arccs Arci Casa dello Studente, Banda Larga, Eureka, Gap Tricesimo e Lucide, rientra nel quadro di Azione ProvincEgiovani 2013 promossa da Upi e finanziata dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. VENETO Rinnovata Cig in deroga, preoccupazione per risorse a disposizione Trovata l’intesa in Regione per la concessione di un’ulteriore proroga della Cassa integrazione in deroga per le cooperative che ne avessero bisogno, durante il periodo che va dal primo luglio al 31 agosto 2014. A comunicarlo Nicola Comunello, responsabile delle Relazioni industriali di Legacoop Veneto. Fermo restando il quadro giuridico in vigore, la possibilità di reperire le eventuali ulteriori risorse che permetterebbero di estendere la copertura sino alla fine dell’anno rimane ora nelle mani dell’Esecutivo. «Resta forte e condivisa la preoccupazione di tutte le parti sociali, sia datoriali che sindacali, in merito alla dotazione ad oggi messa in campo dal Governo per finanziare gli ammortizzatori» commenta Comunello precisando: «come purtroppo è tristemente noto, per ora i lavoratori in Cassa integrazione in deroga non hanno ancora percepito nemmeno un euro di quanto spetta loro per il 2014, e le risorse ad oggi disponibili per l’anno in corso sono carenti, parliamo di almeno un miliardo di euro mancante rispetto al fabbisogno attestato da imprese e lavoratori». Proprio per questo è bene puntualizzare come non sia garantito che l’accordo che imprese e organizzazioni sindacali andranno a stipulare si traduca nell’ottenimento di una copertura totale. Qualora le risorse non siano sufficienti dunque, poPrimo piano ACI trebbe verificarsi, da parte delle imprese cooperative, la mancata effettuazione dell’onere di pagamento delle ore non indennizzate. «L’auspicio – chiosa Comunello – è che il Governo faccia di tutto per reperire i fondi necessari: il rischio, altrimenti, è quello che le aziende si vedano costrette a licenziare molti lavoratori». La cooperazione sociale chiede al Governo strumenti e normative Rinnovare, in un panorama normativo nel quale sono stati introdotti nuovi strumenti (mercato elettronico, cosiddetto MePA), la validità e l’applicabilità di leggi nazionali e regionali sull’inserimento lavorativo e sull’esternalizzazione di servizi, che non sono e non possono essere messi in discussione da questi stessi strumenti. Questo il filo conduttore del seminario “Enti appaltanti e cooperative sociali di tipo B: riferimenti normativi e strumenti oggi e domani nel Veneto”, organizzato dal Consorzio Sociale Unitario G. Zorzetto, in collaborazione con Legacoop Veneto e Confcooperative/Federsolidarietà (con il contributo della Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo) che si è tenuto giovedì 26 giugno a Mestre. L’appuntamento ha visto la partecipazione di circa cento persone tra tecnici e amministratori delle stazioni appaltanti, enti pubblici (comuni, az. Ulss, municipalizzate, Ipab e altri enti di diritto pubblico), e cooperative sociali di tipo B, plurime e consorzi iscritti all’Albo regionale delle cooperative sociali, accumunati dall’interesse per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, configurandosi come un importante momento di formazione condivisa e di sintesi fra le parti che abitualmente si trovano a discutere di convenzionamenti diretti. L’amministrazione - è stato chiarito nel corso del seminario - non è obbligata a utilizzare il MePA: se lo desidera può continuare ad avvalersi della convenzione/accordo diretto. E ancora, è stata ribadita la necessità di rinnovare sia la centralità dell’inserimento lavorativo quale strumento di buon governo del territorio, sia la legittimità e la considerazione che la normativa nazionale ed europea pro- Legacoop Settori pone (anche in materia di appalti) alle clausole sociali che prevedono di subordinare l’aspetto economico ai principi e alle finalità sociali. Il calendario degli interventi ha coinvolto Marco Zamarchi e Alberto Cigana, rispettivamente vicepresidente e direttore del Consorzio Sociale Unitario G. Zorzetto, Riccardo Bond dello Studio legale Miniero di Bologna “Gli enti appaltanti e cooperative sociali di tipo B: riferimenti e strumenti normativi oggi” (convenzioni, Me.P.A., ecc.), Luigi Gili dell’Università Bocconi di Milano “Le nuove direttive europee sugli appalti e le principali novità in attesa del recepimento”. La conclusione dei lavori è stata affidata a Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto e a Simone Brunello, direttore di Federsolidarietà Veneto. Ricordando le parole del premier Renzi nel corso delle recenti consultazioni lanciate sul settore: «Lo chiamano terzo, ma in realtà è il primo», le conclusioni del seminario hanno ribadito le alte aspettative sul celere recepimento delle recenti direttive europee sugli appalti, che sembrerebbero accogliere molte delle istanze a supporto dello sviluppo e della tutela che la cooperazione sociale da tempo chiede. Strumenti e normative adeguati, che le permetterebbero finalmente di realizzare quello scatto verso l’innovazione dei modelli di coesione e inclusione sociale di cui il territorio sente un estremo bisogno, specie nel momento di forte difficoltà che sta attraversando. LIGURIA Legacoop e Legambiente insieme per le Cooperative di Comunità L’uscita dalla crisi passa anche dalle Cooperative di Comunità. E Legambiente e Legacoop Liguria lavoreranno insieme per favorirne la crescita sul territorio ligure. Per definire i contenuti di questa collaborazione i presidenti delle due organizzazioni hanno firmato oggi un Protocollo d’Intesa. “Molto di più di un semplice accordo – sottolinea Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria -. Con Legambiente abbiamo già collaborato con successo all’organizzazione dell’Alta Scuola di Turismo Territori Imprese Sondaggio Territori 13 venga condivisa la strategia per le aree interne sviluppata a livello regionale sugli indirizzi della strategia 2014-2020 a livello nazionale. EMILIA ROMAGNA Ambientale nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ora vogliamo coordinarci per creare un nuovo modello di sviluppo sul territorio. L’ambiente è una risorsa e non un vincolo. I cittadini organizzandosi in cooperative di comunità possono creare nuove opportunità per i territori anche in piccolissimi Comuni dell’entroterra” Le “Cooperative di Comunità” rappresentano infatti una rete di cooperative caratterizzate dall’essere diretta espressione delle comunità locali di riferimento e dall’avere come propria missione la salvaguardia e la valorizzazione delle comunità stesse, attraverso la creazione di posti di lavoro in particolare per i giovani, la tutela paesaggistica e ambientale, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, il recupero di produzioni e mestieri tradizionali. “Siamo felici della collaborazione con Legacoop e della firma del protocollo – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – perché dà valore alle pratiche che da anni stiamo sviluppando sul territorio regionale. Dalle esperienze sul turismo responsabile e sostenibile alla valorizzazione delle piccole comunità, soprattutto se residenti nei piccoli comuni, l’impegno della nostra associazione continua, affinché non si perdano importanti presidi di tutela e valorizzazione del territorio, di cui le cooperative di comunità possano essere un valido strumento per porre le basi a uno sviluppo locale sostenibile”. Tra gli elementi degni di nota dell’intesa, le due organizzazioni si impegnano a svolgere azioni congiunte verso le istituzioni e l’opinione pubblica per sostenere interventi di innovazione legislativa sulle tematiche indicate. E a sviluppare attività indirizzate verso i piccoli comuni, finalizzate a promuovere questi territori e a facilitare processi di buona amministrazione, crescita economica e culturale e tenuta sociale”. Il protocollo prevede in particolare che Primo piano ACI Monti, Legacoop “CIG ordinaria e straordinaria in deroga, è allarme” Allarme per il rinnovo della Cassa integrazione ordinaria e straordinaria in deroga: a lanciarlo è Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna. «Lunedì scade la cassa in deroga – ricorda Monti – e a tutt’oggi non si hanno notizie sul rinnovo. Oltretutto, sui lavoratori pende la spada di Damocle di una riforma che ridurrebbe a soli otto mesi la cassa in deroga pagata ogni anno, con la riduzione di un terzo di retribuzioni già basse. Questo non aiuterebbe i processi di ristrutturazione e di rilancio delle imprese che vanno realizzati in un contesto di tenuta e non di tensione sociale». Secondo il rapporto sull’occupazione nelle cooperative dell’Emilia-Romagna aderenti a Legacoop, il ricorso agli ammortizzatori sociali a fine maggio 2014 coinvolgeva 8.022 lavoratori, in crescita sui 7.329 rilevati a dicembre 2013.Tra questi, quelli in deroga sono 1.598, la gran parte dei quali concentrata nella provincia di Ferrara (1.109). «Aumenta il numero di lavoratori in cassa integrazione ordinaria e straordinaria – sottolinea Patrizia Pirazzoli di Legacoop Emilia-Romagna che ha curato il rapporto – , diminuisce il numero di quelli in deroga che resta, comunque, molto significativo». Per quanto riguarda un campione di 60 imprese cooperative emiliano-romagnole aderenti a Legacoop che costituisce il panel di riferimento anche per il sentiment aziendale, la previsione continua a essere di flessione in valori assoluti del dato occupazionale, anche se in alcuni contesti aziendali si registra una leggera variazione in positivo per quanto riguarda gli incrementi occupazionali. Inoltre, nel corso del 2014 scadranno gli ammortizzatori sociali utilizzati da molte delle imprese in difficoltà con parallelo incremento del ricorso ai contratti di solidarietà. «Chiediamo al Governo di confermare la cassa in deroga – chiude Monti –: siamo Legacoop Settori abituati al fatto che il rinnovo arrivi all’ultimo minuto, ma serve rispetto per persone che rischiano di perdere tutto, anche quel poco che viene loro garantito dagli ammortizzatori sociali, e che si trovano a vivere una condizione di grande incertezza». TOSCANA Presentata ricerca sui lavoratori delle cooperative di Legacoop Lavorare in cooperativa? Una scelta. Il tipo di lavoro? Buono. Queste alcune delle risposte fornite dagli intervistati ad una ricerca voluta da Legacoop Toscana e svolta assieme all’Università di Firenze per scoprire chi sono e cosa fanno i lavoratori delle cooperative toscane, quali percezioni hanno della cooperativa, quali aspettative, quali sono quelli che considerano i punti di forza e di debolezza. Se ne è parlato oggi nel corso di una tavola rotonda svoltasi al Palazzo degli Affari a Firenze a cui hanno partecipato Paolo Cantelli, Ufficio Studi Legacoop Toscana, Franca Maria Alacevich, docente sociologia dei processi economici e del lavoro Università di Firenze, Stefano Ciacci, presidente Coop Cellini, Elena Lattuada, segretaria nazionale Cgil, Eleonora Vanni, vicepresidente nazionale Legacoopsociali, e Stefano Bassi, Presidente Legacoop Toscana. La ricerca ha interessato 315 dipendenti (soci e non) delle cooperative toscane, rispetto ai quali è stato anche possibile scendere ad un livello micro-relazionale con 9 interviste in profondità svolte con attori privilegiati della cooperazione toscana. In particolare la volontà di entrare in cooperativa non sembra legata a una tradizione familiare, ma piuttosto alla volontà di far parte del mondo cooperativo. L’avvicinamento è avvenuto con maggior frequenza in modo autonomo tramite l’invio del curriculum vitae (34,9%); il 30,9% ha sfruttato canali familiari e amicali, e il 25,7% contatti professionali. L’ingresso è spesso avvenuto in modo diretto (97,2%) e in pochi hanno avuto esperienze di lavoro pregresse. Buona parte dei dipendenti svolge funzioni impiegatizie (73,6%) e il 14,4 sono operai. Il 97,6% ha un contratto a tempo indeterminato. Il 45,6% ha una retribuzione netta fino a 15 mila euro e il 47,4% tra il 16 e il 28 mila euro. Territori Imprese Sondaggio Territori 14 Cosa ha spinto a lavorare per una cooperativa? Nella scelta del lavoro la maggioranza degli intervistati, il 39%, si è fatto guidare dal desiderio di far parte del mondo cooperativo perché ne condivide pienamente i valori (“ho sempre creduto nei valori cooperativi”). Il 37% ha deciso di lavorare in cooperativa perché ritiene che sia “un buon lavoro”. Solo il 13% è stato spinto più dalla necessità di trovare un lavoro che da una scelta (“non ho trovato altri lavori”). Infine, una parte dei dipendenti (8%), ha scelto la cooperazione per la sua presenza sul territorio (“è un’attività importante per il mio quartiere”). Il 2%, ha seguito il percorso fatto da altri membri della sua famiglia (“è una tradizione di famiglia”). Come vengono declinati i principi identitari della cooperazione dai lavoratori? La maggior parte dei lavoratori afferma che la sua cooperativa “è una piccola comunità, collaboriamo insieme” (56%), il 21% sceglie l’affermazione “sul posto di lavoro mi sento come in famiglia”, il 16% vede la competizione tra colleghi come un valore funzionale al miglioramento dei risultati della cooperativa. Infine il 7% non riconosce le peculiarità del lavoro in cooperativa. Come i lavoratori percepiscono l’azione delle cooperative sul territorio? La maggior parte degli intervistati (63%) ritiene che le cooperative oggi “producono benessere e occupazione”, il 29% si allinea sull’item “sono attente e responsabili nei confronti delle comunità locali”, il 4% condivide l’idea che esse producano innovazione. Esprime un giudizio più critico soltanto il 3%, rispondendo che le cooperative “aumentano le diseguaglianze e il conflitto sociale”. Cosa pensano i dipendenti sulla collaborazione alla gestione delle cooperative Il 50,4% si è dichiarato pronto a partecipare alla gestione diretta della cooperativa, il 37,7% ha risposto “non so”, mentre il 12% ha dichiarato di non voler avere un ruolo nella gestione. Come sono le condizioni di lavoro nel mondo cooperativo rispetto al privato? L’idea che le condizioni di lavoro siano migliori in cooperativa rispetto al settore privato è condivisa dal 54% degli intervistati. Circa il 20% afferma di non saper valutare la differenza tra i due mondi o preferisce non rispondere. Il 6% tra i dipendenti delle Primo piano ACI cooperative pensa che nel settore privato potrebbe trovare condizioni migliori. Chi lavora nelle cooperative oggi ha mai avuto esperienze di politica attiva? L’80% dei lavoratori risponde di non aver mai avuto esperienze in campo politico, al contrario del restante 20% che ha avuto degli incarichi all’interno di partiti, sindacati o associazioni politicizzate. Come è cambiato il lavora in cooperativa negli anni della crisi? I dipendenti ritengono che le condizioni di lavoro siano rimaste inalterate. Nonostante il quadro positivo, emergono alcune note negative che riguardano il peggioramento di una serie di aspetti: fatica e stress (35%); stabilità del posto di lavoro (29%); possibilità di far carriera (18%); retribuzione (14%). Facendo lo stesso esercizio solo sui giudizi positivi, molti lavoratori ritengono migliorati: salute e sicurezza sul lavoro (45%); rapporto con i colleghi (33%); responsabilità, possibilità di prendere decisioni (32%); rapporto con i capi (29%). Quali sono i punti di forza e i punti di debolezza della cooperativa secondo i lavoratori? Tra i punti di forza troviamo: sostenibilità nei confronti dell’ambiente (86%); sicurezza del lavoro e investimento in formazione (84%); autonomia e indipendenza politico-ideologica, religiosa o etnica (79%); adesione libera, incondizionata e indiscriminante (71%). Fra i punti di debolezza: efficienza ed efficacia della gestione (39%); coinvolgimento delle persone (28%); qualificazione delle persone (27%). guro rafforzi la collaborazione tra mondo dell’impresa, università e istituzioni per rilanciare in chiave moderna e innovativa lo sviluppo coeso e solidale di Roma e provincia”. “E’ con grande soddisfazione che accogliamo la notizia dell’incarico ricevuto da Maurizio Marotta – eletto presidente dell’Osservatorio del non profit della Camera di Commercio di Roma. Cooperatore eccellente, appassionato, vice presidente di Legacoop Lazio e responsabile della più grande cooperativa sociale d’inserimento lavorativo- Marotta saprà elaborare proposte per il riconoscimento del settore non profit e dare un impulso alla coesione sociale”. Così, il presidente della Lega delle cooperative del Lazio, Stefano Venditti, commenta il riconoscimento che i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, del mondo del terzo settore e dell’Università di Roma hanno voluto conferire all’unanimità a Marotta.“Importante la scelta della Camera di Commercio di Roma che ha insediato l’Osservatorio sul non profit – settore determinante per la crescita economica e per lo sviluppo di politiche di coesione sociale- ha continuato Venditti-. Quotidianamente, l’impegno civile e solidale di coloro che operano senza scopo di lucro favorisce la crescita attraverso la sperimentazione di nuovi modelli sociali. E’ la solidarietà che fornisce spinte ed energie vitali all’economia: il settore lo ha dimostrato ampiamente anche in Italia e nel Lazio, fornendo risposte e offrendo alternative ai problemi sociali”. LAZIO CAMPANIA CCIAA Roma: Marotta presidente dell’Osservatorio del Non Profit Grande successo di Incoming Campania Piano Export Sud Maurizio Marotta, vice presidente di Legacoop Lazio e presidente della Cooperativa sociale Capodarco, è stato eletto presidente dell’Osservatorio del Non Profit della Camera di Commercio di Roma. L’elezione di Marotta, da parte dei rappresentanti delle associazioni imprenditoriali di Roma e provincia, del mondo del Terzo settore e dell’università è avvenuta a voto unanime, nella sede della CCIAA di Roma il 1° luglio. “La mia elezione - afferma Marotta - mi au- Dal 23 al 27 giugno, visite guidate presso le aziende partecipanti, attività di formazione in sede sui prodotti agricoli regionali, attività di marketing B2B e incontri istituzionali per il progetto nato dalla collaborazione tra ICE Agenzia e Legacoop Campania, con il contributo di Unioncamere Campania e la fattiva collaborazione di Indaco, nell’ambito del programma operativo I^ annualità del Piano Sud a sostegno delle Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori 15 Sicilia), rientrante nella linea di intervento B.2 Azioni di incoming presso distretti e aree produttive. “Obiettivo del progetto – dice Mario Catalano, Presidente di Legacoop Campania - la diffusione dell’offerta commerciale regionale e la promozione dell’immagine campana all’estero, attraverso la valorizzazione delle produzioni alimentari, enologiche e florovivaistiche, che vantano straordinarie eccellenze e tipicità”. 42 le aziende partecipanti, così suddivise: vino, 10 aziende; florovivaismo, 2 cooperative, per un totale di 100 produttori; prodotti caseari, 4 aziende; ortofrutta, 6 aziende, di cui 2 cooperative, per un totale di oltre 250 produttori; alimentare generale (olio, pasta e conserve vegetali), 20 aziende. Nutrita, altamente qualificata e professionale la delegazione estera, composta da 38 buyer e 7 giornalisti, provenienti da: Austria, Canada, Francia, Lettonia, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Polonia, Regno Unito, Russia, Spagna e Ungheria. “L’attività - spiega Catalano – è consistita in una missione incoming, con due giornate dedicate alle visite aziendali, divise per settori di appartenenza, ed una sessione plenaria presso la Camera di Commercio di Napoli dove, dopo i saluti istituzionali alle delegazioni e un primo bilancio del progetto, si sono avviati intensissimi incontri B2B”. Un bilancio assolutamente positivo, confermato dalle dichiarazioni entusiastiche del dott. Guido Magnoni, Ufficio Agroalimentare ICE Agenzia, che nel complimentarsi con lo staff di Legacoop Campania e di Indaco, ha auPrimo piano ACI spicato una ancor più stretta collaborazione con l’Associazione regionale per il futuro. Un format vincente ed originale, proposto da Legacoop Campania, che all’attività di B2B ha associato la novità della visita in azienda da parte di buyer e giornalisti.“I riscontri dalle aziende sono stati entusiastici – dice con soddisfazione Catalano - ed è la prima volta che si adotta questa modalità tutta ‘made in Campania’. La nostra è stata anche una scommessa culturale. Con un certo orgoglio, posso dire che l’ICE Agenzia stessa replicherà la modalità inedita organizzata da Legacoop Campania e, ad ottobre, porterà in Puglia la stessa manifestazione. Ma gli stessi buyer ed i giornalisti hanno apprezzato questa formula, che ha permesso non solo di entrare direttamente nelle aziende produttrici ma di conoscere territori della nostra regione come l’Irpinia, il Sannio e il Cilento, tanto belli quanto ancora troppo sconosciuti ai più, tanto belli da sentire i giornalisti affermare di non avere nulla da invidiare alle campagne toscane”. L’appuntamento per un primo bilancio con i dati commerciali di ICE Agenzia è tra un paio di mesi, ma già si comincia a parlare dell’edizione 2015 di Incoming Campania. Nella foto degustazione di prodotti della Coop Rivabianca con la presidente Rosa Wedding GENERAZIONI PUGLIA #seituilministro, il ministro Poletti incontra i giovani “Il lavoro, le imprese, le istanze dei giovani pugliesi attraverso le loro storie” raccontate ad un interlocutore d’eccezione, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Lunedì 7 luglio 2014, alle Officine Cantelmo di Lecce, dalle ore 9.30, tanti, tantissimi under 40, studenti, lavoratori, professionisti, giovani imprenditori, volontari, formuleranno domande, faranno istanze al Ministro Poletti, per dirgli “Così stanno le cose”, come recita il titolo dell’evento. L’incontro è organizzato da Generazioni Legacoop Puglia (coordinamento dei giovani cooperatori under 40), insieme alle associazioni “Terra del Fuoco”, “Obiettivo Studenti”, “Il formicaio” e la cooperativa Officine Cantelmo. Un incontro aperto a tutti, dove i protagonisti saranno i ragazzi e le ragazze, con le loro difficoltà, per esempio, ad entrare nel mondo Legacoop Settori del lavoro, con un modello di flessibilità d’impiego che spesso diventa drammatica precarietà, senza contare le tantissime giovani imprese che, a dispetto, della congiuntura economica, provano ad accogliere la sfida del cambiamento e creare nuove opportunità. Sul sito web www.generazionipuglia.it con l’hashtag #seituilministro gli organizzatori dell’evento stanno raccogliendo le domande da rivolgere al Ministro: “Cosa chiederesti al ministro del Lavoro se avessi la possibilità di andare a pranzo con lui? Il 7 Luglio abbiamo invitato a Lecce il Ministro del Lavoro per raccontargli come stanno le cose. Quali sono le questioni che gli sottoporresti?”. Sarà, dunque, un incontro aperto e partecipato. In rete, sui social network come facebook e twitter, sta circolando l’hashtag #seituilministro. “Perché è a lui che noi, ragazze e ragazzi, ci rivolgiamo – spiega in una nota il coordinamento Generazioni Legacoop Puglia -. Vogliamo provare a stimolare le numerosissime istanze del nostro territorio, offrire una sorta di assist perché emergano le difficoltà come anche le risorse e le proposte. Alle quali, siamo certi, il ministro Poletti saprà darci una risposta”. Per seguire l’evento: Facebook: pagina “Organizzazione” Generazioni Legacoop Puglia Twitter: @GenerazioniP hashtag: #seituilimistro SICILIA “Creare lavoro vero e sviluppo sano in Sicilia nella legalità” Un nuovo super store Conad a Castelvetrano, la città del superlatitante Matteo Messina Denaro. Una struttura con un’area vendite di 2000 metri quadri nata come sfida imprenditoriale e di legalità e, per questo, presentata alla stampa e alla città nel Territori Imprese Sondaggio Territori 16 corso di un incontro dal titolo “Creare lavoro vero e sviluppo sano in Sicilia nella legalità” alla presenza del sindaco Felice Errante, del vice presidente della Commissione antimafia, Fabrizio Ferrandelli, del presidente di Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo, del numero uno di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno e del consulente legale di Legacoop Sicilia, Nino Caleca. A fare gli onori di casa Felice Errante, sindaco di Castelvetrano che ha lanciato un messaggio di fiducia e di incoraggiamento a tutti coloro che scelgono di investire in città. “Vogliamo dimostrare – ha detto Francesco Messina, l’imprenditore di SicilConad che ha realizzato l’investimento e che è già titolare di altri supermercati Conad in Sicilia occidentale – che anche in territori difficili come Castelvetrano è possibile creare posti di lavoro nel pieno rispetto della legalità”. Cinquantadue i dipendenti assunti nella struttura collocata allo svincolo dell’autostrada a cui si aggiungono 5 stagisti. “Abbiamo chiesto ad ognuno - ha aggiunto -di firmare l’autocertificazione prevista dalle norme antimafia con casellario giudiziario e carichi pendenti”. Diciassette dei 52 dipendenti arrivano dal gruppo 6 Gdo confiscato all’imprenditore Grigoli, prestanome del boss latitante di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro. “Anche in questo caso il personale è stato selezionato dopo accurati controlli”, ha spiegato Messina. “Riuscire a garantire il lavoro a chi fa una scelta di legalità è importante per fare attecchire l’economia sana. Noi abbiamo detto subito - ha sottolineato Messina - da quale parte eravamo. E le nostre pratiche, a partire dalla sottoscrizione del protocollo di legalità e del codice etico, sono la dimostrazione che fare imprenditoria sana è possibile anche in territori difficili come questo”. “Un fatto nuovo e importante - ha aggiunto Nino Caleca, consulente giuridico Legacoop Sicilia - Si apre una struttura commerciale e si presenta alla città, chiedendo a tutti di fare rete in nome della legalità. Sceglie di diventare impresa etica, una realtà limpida che si oppone a quella della mafia e della sopraffazione, creando sviluppo sano per il territorio, è l’esempio che è la legalità che può offrire lavoro e ricchezza, non la mafia”. Per Gregory Bongiorno, imprenditore e presidente di Confindustria della provincia di Trapani, “chi fa scelte coraggiose e chiare deve essere sostenuto dalle istituzioni che devono rendere convenienti gli investimenti e creare un contesto sociale ed economico favorevole”. Fabrizio Ferrandelli, vice Presidente Commissione Regionale Antimafia, ha sottolineato invece che “la politica deve stare accanto a chi, senza retorica e senza parate antimafia, ci mette la faccia e inverte la marcia. Castelvetrano è una città che ha voglia di riscatto - ha aggiunto - e oggi, questo incontro, è il segnale di una comunità che vuole offrire un altro punto di vista. Perché è la legalità che fa mangiare. Nell’immaginario collettivo, per troppo tempo, si è detto tutto il contrario. Oggi dimostriamo che non è così. Con la legalità si mangia”. Le conclusioni sono state di Emanuele Sanfilippo: “Lanciamo un messaggio di fiducia e di incoraggiamento per dire a tutti che a Castelvetrano si può investire e lavorare nella sicurezza e nella legalità. Oggi parliamo di questa esperienza, ma parliamo innanzitutto del futuro della Sicilia. Perché la Sicilia decolla solo se ci sono buone amministrazioni, istituzioni efficienti e operative e imprenditori onesti che vogliono lavorare. Queste sono le condizioni per creare sviluppo e legalità e per far decollare la nostra terra”. SARDEGNA Convegno “Cooperare per cogliere i frutti del lavoro” Grande partecipazione e ottima riuscita del Convegno, organizzato da Legacoop Sardegna, “Cooperare per cogliere i frutti del lavoro” tenutosi al THotel di Cagliari nella giornata di Martedì 1 Luglio. Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e del Presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, i Primo piano ACI Legacoop Settori lavori, ben coordinati dal Direttore di Nova Tv Giorgio Mastino, sono stati aperti dal Presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, che ha sottolineato l’importanza della Cooperazione in questi anni di crisi, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia e l’aumento del lavoro, e il ruolo che essa può svolgere nell’economia del dopo crisi. Atzori ha fatto una panoramica di tutti i settori che la cooperazione abbraccia, dall’agroalimentare alle costruzioni, dal sociale alla produzione e lavoro, dalla cultura al turismo, indicando tre temi, quali ricette per una Cooperazione più forte e capace di andare oltre la crisi: Innovazione, aggregazione e rinnovo della Classe dirigente. I relatori, Giustino di Cecco, docente di Diritto commerciale dell’Università Roma Tre e Riccardo Barbieri, Responsabile Strumenti Finanziari Legacoop Sardegna, hanno trattato il tema dei Workers buyout, evidenziando i progetti avviati in Sardegna e facendo risaltare il ruolo degli strumenti finanziari e di garanzia, regionali e nazionali; Ignazio Leo, Consulente del Lavoro – Sistema Servizi Legacoop, ha analizzato gli effetti delle ultime riforme del lavoro sul sistema cooperativo, prima e dopo la legge142, indicando anche i passaggi non attuati ma previsti dalla stessa legge; Giuseppe Cuccurese, Presidente ABI Sardegna, e Direttore Generale del Banco di Sardegna, dopo un attenta e lucida analisi dei dati sul credito in Sardegna, ha dato la disponibilità a proseguire la discussione per individuare nuovi prodotti bancari in linea con le esigenze emerse dalla discussione e per le imprese. Nel suo intervento, l’Assessore al Lavoro, Virginia Mura, nel lodare il ruolo che la Cooperazione sarda ha svolto e svolge, nella salvaguardia e nell’aumento dell’occupazione, ha evidenziato anche il limitatissimo utilizzo degli ammortizzatori sociali. Ha proseguito il suo intervento descrivendo la stra- Territori Imprese Sondaggio Territori 17 tegia regionale che ha adottato per contrastare la disoccupazione soffermandosi anche sul Programma Garanzia Giovani. Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha partecipato ai lavori dell’intero Convegno, nel ringraziare Legacoop Sardegna e il suo Presidente Atzori per l’invito, ha salutato i tanti cooperatori presenti in sala, evidenziando che “si è dimesso da Presidente nazionale di Legacoop ma non da Cooperatore”. Nel suo intervento ha evidenziato la necessità di puntare sulle potenzialità del sistema Paese e di avere una visione di insieme, ponendo l’accento su equità, partecipazione responsabile dei cittadini, trasparenza delle decisioni ed efficacia delle stesse. Ignazio Angioni, Senatore XI Commissione Permanente – Lavoro e previdenza sociale, ha evidenziato l’importanza delle riforme che si stanno portando avanti per far ripartire l’economia di questo Paese, precisando però che nella crescita bisogna mettere al centro il Lavoro. Nel presentare in maniera puntuale tutti i dati del costo del lavoro nei diversi Paesi europei, ha concluso dicendo che l’elemento “costo del Lavoro” non è il fattore della mancata crescita come erroneamente oggi qualcuno afferma, ma che i fattori da aggredire sono altri, primo fra tutti l’esagerata burocrazia di questo Paese. Il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, complimentandosi per l’importanza dell’iniziativa e per il valore dei temi trattati dal Sistema Cooperativo Legacoop, dopo aver fatto la sintesi del lavoro fatto nei suoi primi 100 giorni di Governo ha evidenziato la necessità di proseguire nel lavoro di sburocratizzazione del sistema in Sardegna, per Primo piano ACI rendere più semplice gli investimenti, ponendo anche l’accento sull’importanza dell’istruzione e della flex security. Dopo aver condiviso i passaggi della relazione del Presidente Atzori, ha dato la sua disponibilità ad aprire quanto prima un tavolo per “cooperare e cogliere i frutti del lavoro” insieme con Legacoop. Enzo Porcu, Vice Presidente di Legacoop Sardegna, nel salutare e ringraziare tutti coloro che sono intervenuti come relatori al Convegno, giustificando, per impegni urgenti, l’assenza di Antonello Cabras, Presidente della Fondazione Banco di Sardegna, ha chiuso il Convegno, salutando e ringraziando anche i tanti cooperatori, i Consiglieri e gli Assessori regionali, i Sindaci, i Rappresentanti delle Organizzazioni Datoriali e Sindacali, i Rappresentanti del Sistema Creditizio e degli altri Enti regionali, presenti in sala. BOLZANO Aperitivo solidale con Emergency e Libera Terra La Bottega dei Sapori e dei Saperi di Libera Terra di Bolzano (Corso Libertà 16) in collaborazione con il gruppo Emergency Bolzano ha organizzato sabato 28 giugno un aperitivo solidale con i prodotti di Libera Terra per sostenere il centro pediatrico di Goderich in Sierra Leone che dal 2002 ad oggi ha curato gratuitamente più di 180.000 bambini. In molti hanno risposto all’invito partecipando all’aperitivo solidale. Oltre alla degu- Legacoop Settori stazione di prodotti di Libera Terra, durante la manifestazione, era presente anche un piccolo banchetto di Emergency con diversi gadget e la possibilità di diventare soci dell’associazione. PALERMO Formazione, Legacoop “Riforma governo,innovativaesustradagiusta” Pubblichiamo, di seguito, un comunicato stampa, diffuso il 1° luglio, da Legacoop Palermo, sulla riforma della formazione professionale del governo regionale. “Siamo certi che la strada intrapresa dal governo regionale è quella giusta”. È il commento di Legacoop Sicilia sulla riforma della formazione professionale presentata nei giorni scorsi dall’assessore Nelli Scilabra alle associazioni datoriali. “Da molti anni le associazioni di impresa - dice il presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino hanno sostenuto l’esigenza di una riforma del sistema della formazione professionale in Sicilia. Il ddl messo a punto dal governo ci convince perché introduce modifiche che vanno verso le esigenze del mondo delle imprese, creando un raccordo tra scuola, mondo universitario e realtà produttive e premiando la ricerca. Un impianto - continua Parrino - che recepisce quanto di innovativo e in fatto di buone pratiche è già stato introdotto e sperimentato in altre regioni. Adesso occorre fare presto con la speranza che la struttura della riforma regga alla verifica d’aula”. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Co.Ve.Co. 18 CO.VE.CO >> Cns Volta pagina, rinnovato l’intero Cda >> Coop Costruzioni All’indomani del totale rinnovo del cda del CO.VE.CO, Consorzio Veneto Cooperativo (realtà che conta 60 anni di vita e riunisce oltre 80 cooperative socie), da parte dell’Assemblea dei soci svoltasi lo scorso venerdì 27 giugno, il Consiglio di amministrazione ha eletto lunedì 30 giugno, nella sua prima seduta, il nuovo presidente: è Devis Rizzo, già responsabile del settore produzione e lavoro e dell’area finanziaria di Legacoop Veneto. Nato nel 1974 a Este (Padova), Rizzo è revisore cooperativo e ha operato a lungo nei confidi del movimento cooperativo regionale e nazionale. È consigliere di amministrazione di C.C.F.S (Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo), la struttura di intermediazione finanziaria cooperativa con sede a Reggio Emilia. Eletto anche il vicepresidente, Eugenio Stefani, 64enne: figlio di uno dei suoi soci fondatori, è entrato nella Cooperativa Meolese nel 1969 a soli 19 anni. Stefani, laureato in architettura, è direttore tecnico della cooperativa, una realtà che si occupa di costruzioni civili, principalmente di edifici residenziali e strutture ospedaliere e alberghiere. Il terzo nuovo consigliere del Co.Ve.Co. è Daniele Casotto, nato nel 1958 a Palazzolo dello Stella (Udine), da poco presidente della Celsa società cooperativa di Latisana (Udine) e con alle spalle una lunga esperienza di cooperatore maturata in particolare nella cooperazione di consumo e in quella edilizia di abitazione. «L’Assemblea ha fatto proprie le valutazioni che ho raccolto e condiviso in queste settimane in un serrato giro di consultazioni della base associativa, secondo quanto mi era stato richiesto dallo stesso consiglio di amministrazione dimissionario - dichiara il presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi -. Un rinnovamento del vertice e della direzione da noi fortemente auspicato dopo le dimissioni del Cda precedente, presentate due settimane fa: un atto indispensabile per favorire - a prescindere da quelli che saranno gli esiti finali delle inchieste - la necessaria distinzione tra le responsabilità personali e quelle del consorzio». «Questa fase di profondo cambiamento, che potrà contare anche su nuove competenze >> Coopservice >> Coopselios >> CIR food >> Coop Reno >> UniAbita >> Coopsette >> Unieco >> INDACO >> AICCON >> CADIAI >> Cooperativa Terra Orti >> Coop Camelot >> Officina Giotto >> Teatro Testoni Ragazzi di Bologna >> Itaca >> Itaca >> Open.co >> Cotabo >> Consorzio Abaco >> Coop Murri Primo piano ACI Legacoop Settori professionali - continua sempre Rizzi - contribuirà a garantire la tutela del patrimonio del consorzio e la sua crescita, oltre che le numerose attività nelle quali sono impegnate le cooperative consorziate che danno lavoro a numerosi soci e dipendenti». «Siamo pienamente consapevoli della delicatezza della fase in corso, aggravata dalla situazione del mercato che continua a essere critica - conclude il presidente -: ma il consorzio ha alle spalle storia, risultati e capacità che il movimento cooperativo non può e non vuole vedere disperse». In un messaggio inviato all’Assemblea dei soci, così commenta il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti: «Condivido pienamente il richiamo di Legacoop Veneto all’esigenza di rispettare le indagini in corso, sia per quanto riguarda il lavoro della Magistratura che per il diritto degli accusati alla difesa, e alla necessità che le imprese assumano comportamenti a tutela della continuità aziendale e dell’occupazione di soci e dipendenti». CNS Assemblea di Bilancio 2013 La svolta nella crescita Si potrebbe definire un appuntamento cruciale ed emotivamente carico quello vissuto dal Cns nel corso dell’Assemblea di Bilancio 2013 che si è svolta a Bologna, presso l’Hotel Savoia Regency, giovedì 26 giugno. Una scadenza canonica che non solo ha rappresentato l’occasione per ratificare un ulteriore anno di crescita sancito nei risultati dell’esercizio 2013, ma che ha visto la designazione dei nuovi vertici aziendali con la nomina del Consiglio di Sorveglianza, a capo del quale è stato eletto Brenno Peterlini, Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 che succede a Graziano Rinaldini, alla conclusione del mandato. Il Consiglio di Sorveglianza, riunitosi al termine dell’Assemblea ha indicato Ugo De Francesco come nuovo presidente del Consiglio di Gestione e Giuseppe Cinquanta come vice presidente. Un avvicendamento naturale, giunto al termine del mandato, che si traduce in una svolta nel segno, comunque, di una positiva continuità lungo un cammino contrassegnato dai progressi dell’attività economica e commerciale dell’ultimo esercizio. Progressi soddisfacenti ma su cui certamente non ci si può adagiare come sottolinea nel suo intervento Brenno Peterlini, rimarcando come il Consorzio: “sia abituato da sempre a celebrare con moderazione i successi, riflettere sugli errori per capirne le ragioni e pensare al futuro; pensare al futuro oggi significa comprendere come evolverà il mercato dei servizi e se siamo attrezzati per affrontarlo con successo. Un cammino che non può e non deve arrestarsi”. Una filosofia che si riflette nell’illustrazione di risultati 2013. L’entità del fatturato, ovvero 685.868.676 euro, +10,3% rispetto al 2012, del valore della produzione (712.040.939 euro) e del patrimonio netto (46.719.620 euro), sono il frutto, come ribadito nel corso dell’Assemblea, di una lungimirante strategia di diversificazione che ha condotto il Consorzio a sviluppare inedite e più innovative competenze soprattutto nel settore dell’Energia, dove ad un fatturato di 76.784.872 euro è corrisposto un progresso, rispetto al 2012, del 73%. Un avanzamento importante di fatturato (106,4 milioni di euro, +23% circa rispetto al 2012) si è registrato nel settore dell’Ecologia, anche se le Pulizie rimangono, in termini assoluti di fatturato, la punta di diamante del Consorzio, con una performance pari a 303.472.986 euro (+4,64 rispetto al 2012). Per Ugo De Francesco, neo presidente del Consiglio di Gestione: “I risultati del bilancio 2013 sono il frutto del lavoro di squadra di un gruppo dirigente che ha lavorato insieme per nove anni, di cui gli ultimi tre all’interno del Consiglio di Gestione.Anche solo per il semplice fatto che i componenti del Consiglio rimarranno sostanzialmente gli stessi parlerei di “discontinuità nella continuità”. Primo piano ACI COOPSERVICE 2013 positivo, ricavi a 382 mln di euro con un utile di 1,4 mln Coopservice ha chiuso un 2013 positivo, nonostante il perdurare della crisi e i tagli della spending review (-15 milioni di euro nel solo settore dei servizi di igiene e sanificazione prestati agli ospedali e alle strutture sanitarie). Il bilancio, portato all’approvazione dei soci nell’assemblea generale del 29 giugno al Teatro delle Muse di Ancona (appuntamento che è stato preceduto dalle assemblee territoriali che hanno già dato semaforo verde) si è chiuso con un fatturato di 382 milioni di euro, sostanzialmente in linea con i risultati del 2012. All’Assemblea ha partecipato il presidente di Legacoop nazionale e dell’Alleanza Cooperative Italiane, Mauro Lusetti. Il risultato finale dell’esercizio 2013 presenta un utile netto pari a 1,436 milioni di euro, superiore a quello conseguito nel 2012 e ottenuto dopo aver accantonato 5,8 milioni per imposte e tasse, 6,7 milioni per ammortamenti e dopo aver riconosciuto ai soci un ristorno di 800mila euro. Somma che si aggiunge a 1,706 milioni di euro che nel 2012 sono ritornati ai soci sotto forma di vantaggi sociali (interessi sul prestito, remunerazione e rivalutazione del capitale sociale, strenna natalizia e attività sociali), contribuendo a sostenere il reddito di migliaia di famiglie. «Si tratta – ha commentato il presidente di Coopservice, Roberto Olivi – di performance per nulla scontate e ancora più significative se lette alla luce della crisi economica. Se a questi risultati aggiungiamo la solidità finanziaria e patrimoniale (il patrimonio netto complessivo di Coopservice ha superato i 94mln di euro, 113 mln il patrimonio del Gruppo), si può sostenere che la cooperativa gode di buona salute e ha le carte in regola per affrontare le nuove sfide che l’attendono sulla strada dello sviluppo. Un percorso impegnativo che affrontiamo nel segno dell’innovazione, investendo risorse in nuove attività ad alto contenuto tecnologico come la logistica del farmaco e il facility management». Il capitale sociale nel 2013 ha toccato Legacoop Settori quota 14,118 milioni di euro; il prestito dei soci è ammontato a 5,745 milioni di euro, remunerato con tassi netti fino al 3,34%. Dei 289, 474 milioni di euro di valore aggiunto globale - la ricchezza creata da Coopservice nel 2013 - il 49% è andato ai soci (retribuzioni e vantaggi sociali); il 41% ai dipendenti non soci (retribuzioni); il 4% all’impresa (ammortamenti e accantonamenti); il 2% allo Stato (tasse e imposte); lo 0,6% alla cooperazione (contributi, promozione nuove cooperative); lo 0,4% alle comunità locali a sostegno di iniziative solidaristiche, culturali e sportive. Fra le società del Gruppo Coopservice, che nel 2013 ha generato ricavi per 614 milioni di euro (+4,5 milioni sul 2012), si segnalano gli ottimi risultati di Servizi Italia, società quotata sul segmento Star della Borsa Italiana e principale controllata di Coopservice, che ha chiuso lo scorso esercizio con 212 milioni 215 mila euro di ricavi e un utile netto di 9 milioni 66 mila euro, rafforzando la sua leadership nel mercato italiano dei servizi integrati di noleggio, lavaggio, sterilizzazione di materiale tessile e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere. Lo scorso anno Servizi Italia ha rafforzato la sua presenza in Brasile, attraverso l’acquisizione di due lavanderie industriali, la Maxlav S.a. e la Vida S.a., nello Stato di San Paolo. Una strategia di espansione all’estero che recentemente ha visto Servizi Italia affacciarsi sui mercati di Turchia e India. Buoni anche i risultati della controllata Archimede, l’agenzia per il lavoro che nel 2013 ha realizzato ricavi per 27 milioni 652 mila euro, in crescita del 3%, con un utile di oltre 470 mila euro, confermando la propria capacità di stare su un mercato, quello della somministrazione di lavoro, che ha pesantemente risentito della crisi economica. A fine 2013 il Gruppo Coopservice occupava 16.022 persone, in netta crescita rispetto ai 15.064 occupati del 2012. Coopservice conta 5.257 soci, 3.084 donne (il 59%) e 2.173 uomini (41%). Una parte significativa dei soci, 911, il 17% del totale, è di nazionalità non italiana e proviene da oltre 80 paesi diversi. L’età media dei soci è di poco inferiore ai 45 anni. «Ancora una volta abbiamo affrontato le sfide Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 e le difficoltà del mercato riuscendo a coniugare imprenditorialità e socialità, come si conviene a una cooperativa come la nostra – ha ricordato Olivi– Una cooperativa che della propensione a innovare ha fatto la più importante leva del suo sviluppo e che dell’ampia base sociale e territoriale ha fatto un punto di forza imprescindibile. Alle migliaia di donne e uomini, che ogni giorno con dedizione e professionalità prestano il loro lavoro in Coopservice determinandone i successi, va il nostro sincero ringraziamento». La presenza di Coopservice in Ancona Dal 1999 Coopservice presta i servizi di igiene e sanificazione all’Ospedale Torrette di Ancona. Recentemente si è aggiudicata l’appalto per la fornitura del servizio energia e manutenzioni all’ASUR 4 Marche (80 siti di cui 7 ospedali) sostenendo un investimento di tre milioni di euro in opere di riqualificazione finalizzate al risparmio energetico. Complessivamente, Coopservice occupa in Ancona 330 persone. COOP COSTRUZIONI 2013, anno molto duro, i ricavi crescono nel fuori sede Il 2013 di Coop Costruzioni si chiude positivamente, con alcuni settori che mantengono aspetti di criticità e altri che registrano risultati in crescita: è questo, in estrema sintesi, il bilancio consuntivo approvato il 28 giugno dall’assemblea dei soci della storica cooperativa bolognese dal presidente Luigi Passuti. «Il 2013 chiude con volumi della produzione pari a 182,5 milioni di euro contro i 176,7 milioni di euro dell’anno precedente – ha ricordato Passuti –. I’incremento è pari al 3,3%, dovuto per buona parte all’incremento della produzione generata dall’attività caratteristica, in particolare delle grandi opere infrastrutturali per buona parte acquisite nel Mezzogiorno d’Italia. L’utile netto rilevato al termine dell’esercizio (0,2 mln di euro) rappresenta un sostanziale risultato di pareggio di bilancio, realizzato in un anno di forte crisi del settore e condizionato da carenza di risorse fiPrimo piano ACI nanziarie, di commesse e di margini industriali». L’utile, pur modesto, consente di rafforzare il patrimonio aziendale. Le scelte compiute negli anni trascorsi, adottando politiche di bilancio prudenziali, oggi sono determinanti per consentire all’azienda di superare le criticità del mercato, prudenze che vengono mantenute anche nel bilancio 2013 con accantonamenti sia al Fondo Svalutazione Partecipazioni che ai fondi Rischi su crediti, per oltre 6,0 milioni di euro. Le acquisizioni 2013 ammontano a 151 milioni che diventano, comprese integrazioni e rettifiche 165 milioni. Il portafoglio lavori al 31 dicembre 2013, inteso come lavori residui a fine anno, risulta essere di 407milioni, in lieve incremento (+3%) rispetto all’anno precedente. L’analisi del portafoglio per settori e area mette in evidenza una diminuzione dei lavori dell’area sede (-14%), in particolare del settore edile (-19%), e un incremento di quelli del fuori sede (+16%) e dei grandi lavori (+16%). Diminuiscono i lavori privati, ma aumentano quelli pubblici, che raggiungono l’83% del portafoglio lavori, mentre il 45% dei lavori in portafoglio rimane ancora in Emilia Romagna. Occupazione in flessione: a fine 2013 Coop Costruzioni occupava 425 persone, a fronte delle 437 di fine 2012. «Anche attraverso l’accordo con i sindacati raggiunto quest’anno, che prevede l’utilizzo degli ammortizzatori sociali – ha osservato Passuti – continuiamo nell’opera di ristrutturazione e rilancio della cooperativa che ci vede sempre più impegnati nel Fuori Sede. Il territorio regionale resta comunque fondamentale per noi, anche perché è qui che si concentra la gran parte deglli addetti ed è innanzitutto a loro che vogliamo garantire reddito e lavoro». Per quanto riguarda il quadro economico di riferimento del budget 2014, viene stimata una produzione complessiva pari a 190 milioni di euro con una crescita stimata di circa il 5%. La crescita della produzione, pur in presenza di una importante crisi del mercato, è stata stimata in particolare nel settore delle grandi opere (+27%), e nel Fuori Sede (oltre 100%), mentre si prevede una riduzione della produzione di sede a seguito della riduzione di bandi pubblici e commesse private. Legacoop Settori COOPSELIOS Oltre i confini del welfare A conclusione del ciclo delle Assemblee territoriali dei soci, si è tenuta venerdì 27 giugno 2014 alle ore 18.30, presso il Park Hotel Italia a Castelnuovo del Garda (VR), l’Assemblea Generale dei Soci della Cooperativa Sociale Coopselios. Fra i punti all’ordine del giorno, l’approvazione del Bilancio Ordinario e Consolidato 2013, la presentazione del Bilancio Sociale 2013 e del Piano Strategico 2014/2018 che orienterà l’attività della cooperativa nei prossimi 4 anni. L’esercizio trascorso conferma il trend positivo di Coopselios che prosegue nel suo percorso di crescita. Il fatturato si attesta a oltre 110 milioni di Euro con un aumento nel triennio di oltre il 17%, mentre il patrimonio sfiora i 25 milioni di Euro, in aumento di oltre il 27% nell’ultimo triennio. Positivi anche i dati sull’occupazione con un aumento del 3%. Rispetto agli indici reddituali, il ROE, è in leggera flessione rispetto all’anno precedente attestandosi al valore medio del 7% dell’ultimo triennio; il ROI, che indica la redditività e l’efficienza economica della gestione caratteristica, si mantiene stabile per l’esercizio 2013. Rispetto agli indici finanziari, l’indice di liquidità secondaria si attesta nel 2013 a 1,29, confermando quindi nel triennio l’ottima solvibilità dell’azienda. Allo stesso tempo l’autonomia finanziaria cresce nel triennio 2011-2013, confermando l’equilibrio di Coopselios nel far fronte, con i mezzi propri, alle esigenze di finanziamento delle proprie attività. Grazie a una strutturata e capillare attività di recupero crediti, Coopselios è riuscita a diminuire sensibilmente il valore dei crediti, Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 garantendo una maggiore liquidità finanziaria. Allo stesso tempo, nell’ultimo triennio, nonostante un incremento della liquidità, Coopselios ha adottato una strategia prudenziale, nell’avviare nuovi investimenti, caratterizzata da una accurata selezione delle opportunità commerciali. Va inoltre segnalato un miglioramento significativo della gestione finanziaria. L’incidenza sul risultato economico è calata di circa il 40% rispetto all’esercizio precedente, con un’incidenza dello 0,25% sul fatturato della cooperativa. Dichiarazione del Direttore Generale, Raul Cavalli “È importante sottolineare come si consolidano territori quali il Lazio, con l’apertura del nuovo asilo nido di Aranova a Fiumicino, l’area Liguria-Toscana con la Comunità socio educativa per minori “La Casa di Bastian” a Villafranca Lunigiana, Massa Carrara; confermano il loro sviluppo l’area di Piacenza con l’apertura del Centro Socio Riabilitativo Diurno “Faro Rosso” di Cà Torricelle e l’area di Reggio Emilia con l’inaugurazione del nido “L’abete bianco” di Villa Minozzo. Nell’area Veneto si segnala l’apertura del centro di servizio per anziani non autosufficienti di Meolo, in provincia di Venezia. Nel 2013, è significativo rilevare che Coopselios è stata impegnata nella progettazione di un importante Programma Educativo di respiro internazionale, per lo sviluppo di un modello educativo negli Emirati Arabi Uniti. La collaborazione con la fondazione, Family Development Foundation, con sede ad Abu Dhabi, ha portato alla firma di un accordo quadro, per la realizzazione di un partenariato di lungo periodo.” Dichiarazione del Presidente Guido Saccardi “Coopselios è una cooperativa con una forte partecipazione sociale. Dei 2.888 lavoratori al 31 dicembre 2013, il 76% sono soci. Per i soci sono stati realizzati diversi progetti: - Si è concluso il percorso per la formalizzazione della Commissione Pari Opportunità, il cui obiettivo è la lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro; - per la conciliazione tempi di vita-tempi di lavoro è proseguita l’esperienza del progetto “Ri-generazioni”, in particolare con il Fattorino Sociale; Primo piano ACI - è stato attivato un percorso di formazione, per le lavoratrici e i lavoratori al rientro da periodi di assenza prolungati per facilitarne il reinserimento.” Un welfare quindi che, nel 2013, ha superato i confini, non solo tematici ma anche geografici, in una cooperativa, Coopselios, che attraverso il miglioramento continuo e percorsi di innovazione fa dell’ascolto e dell’orientamento al cliente il suo obiettivo principale. CIR FOOD La Cooperativa Italiana di Ristorazione cresce e tutela il lavoro Si è svolta il 28 giugno a Roma, l’Assemblea nazionale dei soci per l’approvazione del bilancio 2013 della Cooperativa Italiana di Ristorazione, ai primi posti in Italia nei servizi di ristorazione collettiva e leader nella scolastica. Soltanto a Roma CIR food serve dal 1998 circa 20mila pasti al giorno ai bambini di scuole materne, elementari e medie, nell’ultimo appalto per la zona di Ostia, i plessi della zona Tiburtina e per 8 circoli in autogestione. Circa l’80% delle materie prime proviene dal territorio laziale, il 50% dei prodotti è biologico e si contano circa 1.400 menu speciali per intolleranze alimentari o vincoli religiosi. Nel complesso CIR food presenta un esercizio 2013 con 76 milioni di pasti serviti in 15 Regioni italiane grazie a 10.700 dipendenti, di cui il 90% donne. Inoltre, annuncia due operazioni di rafforzamento della compagine societaria. Si tratta della fusione per incorporazione della società cooperativa 8 Marzo, con sede a Livorno e 200 persone impiegate, attiva nei servizi di ristorazione collettiva prevalentemente nelle province di Livorno e Pisa. Inoltre, CIR food ha acquisito il 100% delle quote di Alisea Srl, impresa fiorentina specializzata nella ristorazione ospedaliera in Toscana. L’impresa cooperativa assicura dunque continuità e tutela del lavoro, beneficiando del radicamento sul territorio di queste realtà in settori strategici. L’andamento dei ricavi 2013, pari a 491 milioni di euro (+2% rispetto al 2012), rispecchia una maggiore presenza di CIR Legacoop Settori food nel settore della ristorazione collettiva, che incide sul totale per il 72,8% con 357 milioni di euro, seguito dalla ristorazione commerciale con 68 milioni e dai buoni pasto: 12 milioni di ticket venduti, pari a 66 milioni di euro. In aumento il margine operativo lordo, che passa da 34 a 37 milioni di euro. Migliorato del 13% l’utile netto che raggiunge i 12,7 milioni di euro. “È un risultato storico per CIR food – commenta la neopresidente Chiara Nasi nel presentare il suo primo bilancio d’esercizio – che diventa estremamente significativo alla luce di un anno ancora difficile per l’economia e la stabilità del nostro paese, dove critiche sono rimaste anche le condizioni del mercato della ristorazione segnato dal calo della domanda e dalla spending review in atto negli enti pubblici. Vogliamo ricordare – continua Nasi - in tale contesto economico gli investimenti, pari a 13,8 milioni di euro, destinati innanzitutto alla creazione di nuovi centri produttivi e all’efficienza delle strutture operative, oltre che alla sicurezza e alla formazione costante del personale”. Solido come sempre il quadro patrimoniale di CIR food, che registra una crescita del13% del capitale sociale, pari a 20 milioni di euro, e un patrimonio netto di oltre 90 milioni di euro. Confermata dunque la fiducia dei 6.052 soci lavoratori, in aumento del 2% rispetto all’esercizio precedente, ai quali sarà versato un ristorno di 2,2 milioni di euro. “Dopo aver ricevuto un’eredità così importante dallo storico Presidente Ivan Lusetti – continua Chiara Nasi - sono fiera e orgogliosa di presentare un bilancio positivo e in continuità con il passato: abbiamo consolidato l’occupazione, migliorato la redditività ed incrementato il ristorno ai soci cooperatori.” Di segno positivo anche il bilancio consolidato 2013: 495,5 milioni di euro con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente e un utile netto di 13,9 milioni di euro. In questo esercizio sono incluse le società partecipate, fra cui realtà internazionali che proiettano il gruppo sui mercati esteri: CIR Golden Rest Bulgaria, Esedra Belgio e CIR food USA e in Italia Desio Food Spa, Risto4 Srl e Circostanza Srl. “Operiamo in un settore fra i più delicati, la ristorazione per bambini e degenti, in cui la revisione della spesa pubblica purtroppo si Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 basa su aspetti economici e non qualitativi – conclude Nasi – Siamo fortemente convinti che nella ristorazione collettiva appaltata sia invece indispensabile proporre un nuovo servizio di ristorazione sostenibile che integri e rispetti la dimensione ambientale, economica e sociale, senza rinunce qualitative.” COOP RENO Eletti il nuovo Consiglio di Sorveglianza e di Gestione Sabato 28 giugno, presso il Zanhotel di Bentivoglio (BO), si è conclusa l’annuale Assemblea dei Delegati, nell’ambito della quale sono stati eletti i nuovi componenti del Consiglio di Sorveglianza. L’organismo di vertice della Cooperativa composto da 15 Consiglieri, tra cui 7 donne, risulta essere così composto: Mario Cifiello Presidente e i Consiglieri Doriana Ballotti, Chiara Bertelli, Gianluca Capellari, Paolo Ceccardi, Maura Felicani, Daniele Fioresi, Chiara Gambetti, Massimo Mota, Mara Neri, Celestina Rossi, Savio Sangiorgi, Gabriella Sapori, Guido Toletti, Guido Turrini. L’annuale Assemblea dei Delegati di quest’anno ha rappresentato per Coop Reno una svolta epocale: Paolo Bedeschi socio fondatore e Presidente di Sorveglianza ha lasciato i vertici della Cooperativa dopo ben 26 anni, chiudendo un altro bilancio positivo e salutando i Soci con queste parole “questa è l’eredità che posso lasciare ai miei successori, insieme all’augurio di potere avere nel prossimo futuro tante altre soddisfazioni”. L’Assemblea Generale dei Soci, accogliendo la proposta del Consiglio di Sorveglianza, ha acclamato Paolo Bedeschi Presidente Onorario della Cooperativa. Tale carica è onoraria e non ha implicazioni formali o operative nella governance della Cooperativa. Il Consiglio di Sorveglianza ha poi provveduto alla nomina del nuovo Consiglio di Gestione, in questo modo: Andrea Mascherini Presidente, Marco Manzoli Direttore Commerciale e Vice Presidente, Marica Minozzi Responsabile del personale, Monica Marchioni Responsabile amministrazione e Cristina Galliera Responsabile direzione soci. Il nuovo Presidente del Consiglio di Gestione, Primo piano ACI Andrea Mascherini, 41 anni, il più giovane Presidente delle cooperative di consumo, laurea in economia e commercio, ha iniziato il proprio percorso in Coop 25 anni fa, come addetto alle vendite nel supermercato di Monghidoro, proseguendo negli anni come referente della sezione soci, poi nel Consiglio di Amministrazione successivamente, responsabile della Direzione Soci e Comunicazione del Consiglio di Gestione di Coop Reno. Nel suo primo discorso in veste di neo-Presidente, ha esordito con un saluto particolare dedicato a tutte le persone che credono e partecipano con passione alla vita della cooperativa: lavoratori e soci volontari. A tutti i collaboratori ha rivolto una richiesta di impegno e condivisione, che ha tradotto così “ereditiamo un testimone importante, ma dobbiamo lavorare con la convinzione che …. il meglio deve ancora venire”. UNIABITA In crescita patrimonio netto, valore della produzione e prestito sociale UniAbita, cooperativa di abitanti fra le più grandi in Italia con circa 20.000 soci, ha presentato il 28 giugno, nel corso dell’Assemblea Generale dei Soci Delegati, il proprio Bilancio d’Esercizio e Consolidato e il Bilancio di Responsabilità Sociale 2013. Indicatori economici Nel 2013 il valore della produzione si è attestato a oltre 36,5 mln di euro, a fronte dei 31,1 mln del 2012, con un utile di 173.000 euro, un patrimonio netto di oltre 298,8 mln di euro e un valore aggiunto globale netto (che indica l’entità della ricchezza prodotta dalla cooperativa) di 8,4 mln di euro (+1,5 mln rispetto al 2012). trimonio immobiliare Il patrimonio immobiliare a proprietà indivisa di UniAbita è costituito da 2.808 appartamenti, 2140 box, 106 negozi, mentre, per quanto riguarda la proprietà divisa, sono 380 gli alloggi in costruzione e 330 quelli in programma. L’housing sociale UniAbita attua una politica di housing sociale basata sulla collaborazione pubblicoprivato e rivolta a quelle fasce di popolazione particolarmente esposte al- Legacoop Settori l’emergenza abitativa, quali giovani coppie, famiglie monoreddito e soggetti con specifiche esigenze come studenti fuori sede e persone diversamente abili. Proprio a queste ultime, ad esempio, sono stati riservati 5 dei 32 alloggi recentemente realizzati a Cinisello Balsamo attraverso il recupero dei piani piloty (porticati). In convenzione con Regione Lombardia e Comune di Milano, inoltre, UniAbita ha realizzato 89 alloggi in viale Sarca a Milano: un intervento di housing sociale di qualità, a canone moderato e concordato. In totale, sono 121 gli alloggi in housing sociale realizzati da UniAbita nel 2013. I canoni UniAbita applica per le nuove assegnazioni due fasce di canoni, stabilite in base all’anno di costruzione dell’immobile; gli alloggi negli stabili più datati hanno un canone inferiore (64 euro/mq annuo) rispetto a quelli degli stabili più recenti (70 euro/mq annuo). Il confronto fra i canoni applicati da UniAbita e quelli di mercato fa emergere la convenienza dei canoni applicati dalla cooperativa: per quanto riguarda le nuove assegnazioni, il canone mensile di UniAbita consente un risparmio medio che va dal 25 al 50%; per le assegnazioni storiche, il risparmio per i soci UniAbita è di 71,5 euro annui al mq (i raffronti sono stati effettuati sulla base delle rilevazioni dei prezzi degli immobili “Borsa Immobiliare di Milano, n.44/2° semestre 2013”). UniAbita per le pari opportunità Alla fine del 2012 il Ministero per le Politiche per la famiglia ha finanziato “UniAbita per le pari opportunità”: un progetto della durata di due anni, a partire dal 1 gennaio 2013, volto alla conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi dedicati alla cura della famiglia per i 68 dipendenti (la maggior parte dei quali donne) di UniAbita. Nell’ambito di questo progetto sono state intraprese iniziative quali il part time reversibile, il telelavoro, la banca delle ore (che consente di convertire le ore di straordinario in recupero di ore di astensione dal lavoro), la convenzione con un asilo nido e servizi a tariffe agevolate e fringe benfit in busta paga a dipendenti con familiari non autosufficienti. Il prestito sociale Il prestito sociale è lo strumento principale Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 con il quale la cooperativa reperisce le risorse finanziare utili a perseguire la propria missione sociale ed è inoltre un importante indicatore del grado di fiducia che i soci accordano alla cooperativa. Nel 2013 il prestito sociale è stato di 143.639.358 euro, +6.891.000 euro rispetto al 2012: un risultato straordinario, che premia le proposte di nuovi prodotti di risparmio particolarmente apprezzati dai soci giovani. La tutela dell’ambiente Dal 2004 UniAbita ha intrapreso un percorso nell’ambito delle energie alternative e rinnovabili, volto a ridurre le emissioni di anidride carbonica e ottenere un risparmio energetico ed economico. I principali interventi del 2013 vanno dall’installazione di un impianto fotovoltaico nel caseggiato di via Mazzocotelli a Monza (32 moduli pari a una superficie di 122 mq) all’illuminazione delle parti comuni di 4 caseggiati con LED di ultima generazione (con un risparmio energetico del 6,5% e l’azzeramento dei costi di manutenzione), fino alla partecipazione del caseggiato di via Mozart al progetto sperimentale EcoCourts, che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei cittadini verso un consumo consapevole e la riduzione dei consumi di acqua e di energia elettrica e della produzione di rifiuti. In totale, nel 2013, sono stati risparmiati 197.989 kg di anidride carbonica. “Con questo Bilancio, ha dichiarato Gian Matteo Marangoni, presidente di UniAbita, documentiamo l’impegno costante della nostra cooperativa, che non si piega alla crisi ma che reagisce, per salvaguardare e difendere il diritto dei propri soci a un’abitazione e a una vita sostenibile e dignitosa”. COOPSETTE Un difficile 2013 quale punto di partenza per il rilancio aziendale Si è tenuta lunedì 30 giugno a Reggio Emilia, presso il Centro “Loris Malaguzzi”, l’Assemblea Generale dei soci per l’approvazione del Bilancio relativo all’esercizio 2013. Un anno molto impegnativo per la Cooperativa, che porta i segni di un percorso di risanamento economico e finanziario reso Primo piano ACI possibile dall’omologazione del piano di ristrutturazione che ha visto quali principali protagonisti i vari creditori sociali, che hanno sostenuto il piano di rilancio dell’impresa. Il valore della produzione si è attestato a 281 milioni di euro, in calo di circa 23 milioni rispetto all’esercizio precedente. Il reddito netto segna una perdita, a livello di bilancio consolidato, di 70,7 milioni di euro. Su tale risultato hanno inciso rilevanti svalutazioni ed accantonamenti relativi ad assets e partecipazioni societarie riferibili al mercato immobiliare, oltre a diseconomie e perdite di natura non ricorrente, causate dalla difficile situazione vissuta dalla Cooperativa durante gran parte dell’esercizio. Sotto il profilo patrimoniale, pur dopo le pesanti perdite del biennio 2012-2013, il patrimonio netto della Cooperativa si attesta a 137 milioni di euro. La posizione finanziaria netta passa da 236 a 291 milioni di euro, con un’incidenza del medio-lungo termine di circa l’80%. I debiti commerciali calano di 74 milioni di euro rispetto all’esercizio 2012. Il portafoglio lavori a fine esercizio si attestava a circa 1,2 miliardi di euro. “E’ sulla tenuta sociale dimostrata in una fase particolarmente difficile, sulla relazione positiva con i nostri stakeholder, sulla nostra capacità di fare che vogliamo puntare per il rilancio della Cooperativa” ha dichiarato il Presidente Fabrizio Davoli. “I dati di preconsuntivo 2014 ci proiettano ad un fatturato vicino ai 400 milioni di euro e a un risultato economico di sostanziale pareggio. In parallelo continueremo a lavorare per dar vita, insieme ad Unieco, a un soggetto imprenditoriale competitivo e all’altezza delle sfide del mercato. Siamo pienamente consapevoli di essere solo all’inizio del percorso e delle difficoltà che dovremo quotidianamente affrontare, ma abbiamo tutte le carte in regola per farcela”. Coopsette è attiva su importanti commesse infrastrutturali del nostro Paese, per citarne solo alcune ricordiamo: la Tangenziale Est Esterna di Milano, infrastruttura in concessione, in fase avanzata dei lavori, del valore di oltre 1 miliardo e 500 milioni di Euro; la nuova sede della Regione Piemonte - la Torre di circa 205 metri, progetto firmato dall’architetto Massimiliano Fuksas, destinata a diventare l’edificio più alto d’Italia, i lavori relativi alla Tangenziale di Ferrara e all’ampliamento Legacoop Settori della Statale Porrettana, di cui un nuovo tratto è stato inaugurato nel mese di giugno; come anche il Termovalorizzatore di Torino, opera che costituisce un esempio di impianto tecnologico all’avanguardia in Europa ed esempio di un “costruire evoluto” rivolto ai temi dello sviluppo energetico ed ambientale. L’ampliamento di banchine e piazzali portuali, come quelli che interessano i Moli Ronco Canepa e Calata Bengasi a Genova, sono opere nelle quali la Cooperativa sta impiegando know how e professionalità specialistiche di primo livello. La Cooperativa per l’anno 2014 si è inoltre posta l’obiettivo di acquisire sui mercati esteri un portafoglio lavori pari a 50 milioni di Euro. UNIECO “Cambiare per costruire il futuro” l’assemblea approva bilancio 2013 Le nuova fondamenta di Unieco sono un punto di partenza ed il bilancio 2013 approvato dai soci riuniti venerdì 20 giugno al Centro Loris Malaguzzi è la conferma che il processo che è avviato va nella direzione giusta. Il fatturato della capogruppo nell’anno appena concluso si è attestato a 450 mln di euro (402 mln nel 2012) con un reddito operativo (prima degli oneri finanziari e delle imposte) tornato in terreno positivo (+0.35 mln) segnando uno stacco netto rispetto alla perdita (- 35 mln) registrata nel 2012. A livello di bilancio consolidato il totale delle attività raggiunge i 525 mln (contro i 595 del 2012) ma è cambiato il perimetro: nel 2013 è uscita dall’area di consolidamento la CLF di Bologna che con le attività nei lavori ferroviari vale oltre 109 mln di volume d’affari (la quota di partecipazione di Unieco è scesa dal 60% al 40%). Il conto economico della capogruppo ha poi risentito delle svalutazioni, prevalentemente legate agli asset immobiliari, tese a riallineare i valori alle attuali indicazioni del mercato. Svalutazioni, accantonamenti, e la componente finanziaria pesano per circa 60 mln sul 2013. Il risultato d’esercizio rimane quindi negativo ( – 60,7 milioni di euro) ma il patrimonio netto si attesta a 145 mln di euro, quindi su una dimensione ancora im- Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 portante. Gli stessi parametri che trovano conferma anche nel bilancio consolidato. “Unieco ha scelto la strada del rigore e ha adottato criteri rigidi di valutazione, ma era una scelta necessaria per garantire massima trasparenza ed avere certezza circa le basi su cui contare per ripartire. La crisi del settore costruzioni rimane grave ma Unieco rimane un player di primo livello” commenta il presidente Mauro Casoli. Il settore costruzioni ha infatti recentemente terminato due lotti all’interno di Porta Nuova a Milano, intervento di riqualificazione dell’area Varesine, sta completando i lavori della autostrada Brebemi ed è impegnata su altre grandi opere. Il settore ambiente, anche e soprattutto attraverso la controllata Unirecuperi, ha chiuso un 2013 positivo e sono in crescita anche le prospettive per il 2014 grazie all’acquisizione di commesse importanti. Il settore ferroviario attraverso CLF ormai da anni esprime una forte vocazione verso l’estero che potrà rivelarsi sinergica con le attività di Unieco. Il settore laterizi, particolarmente colpito dalla crisi dell’edilizia, ha allo studio piani di riposizionamento innovativi. I soci di Unieco hanno approvato il bilancio e condiviso le scelte di sviluppo proposte dal Presidente e anche le azioni intraprese al fine di contenere i costi e innestare il cambiamento ivi compreso i pesanti impegni che questi comportano. Unieco è una società di persone e sul mantenimento dei livelli occupazionali è in atto un lavoro complesso ma produttivo. Ad oggi l’occupazione rimane sostenuta anche se si è dovuto ricorrere all’utilizzo di ammortizzatori sociali. Nel corso della relazione Mauro Casoli ha affrontato il tema delle integrazioni tra cooperative e di alcune possibili alleanze industriali di cui si è parlato nei mesi scorsi affermando “in relazione ai processi di integrazione e alle possibili alleanze industriali rimane confermata e valida l’indicazione presentata ed approvata in sede di budget” stiamo lavorando per la creazione in un arco di tempo limitato di un player cooperativo nel settore delle costruzioni che sia in grado di proporsi in modo importante nella sfida dell’internazionalizzazione dando così una giusta dimensione e valore all’intera cooperazione reggiana. Un nuovo protagoPrimo piano ACI nista capace di aprire la strada verso nuovi orizzonti come accadde in passato con la creazione di cooperative capaci di affrontare il mercato nazionale partendo da realtà locali. Un player che potrà rappresentare anche un riferimento importante per recuperare le diffuse esperienze di saper fare presenti nella nostra realtà e che la crisi epocale del settore delle costruzioni rischierebbe di disperdere”. All’assemblea di bilancio di Unieco ha portato un contributo Mauro Lusetti presidente di Legacoop nazionale e della Alleanza delle Cooperative Italiane che ha espresso apprezzamento per lo sforzo che hanno fatto e stanno compiendo i soci di Unieco ed il suo gruppo dirigente per reagire alle difficoltà che ha colpito la cooperativa e l’impegno al cambiamento in atto che si basa sulla solidarietà fra soci, sui valori cooperativi ed è finalizzato a recuperare competitività per riproporre la cooperativa Unieco nel posto che ha conquistato nel panorama imprenditoriale italiano. INDACO INDACO: il consorzio organizza “China Food Week” Indaco, in collaborazione con Flower of Italy e l’ufficio cinese hanno organizzato la “China Food Week”, una settimana di eventi dedicati al food italiano che si terrà tra Chongqing e Chengdu. Aperte le iscrizioni che scadranno il 31 luglio 2014. Dal 2013 Indaco ha avviato un progetto di selezione e distribuzione Made in Italy nelle province del Sichuan, Yunnan e Chongqing. La distribuzione è stata avviata attraverso la partnership con un importatore locale, che funge da vera e propria piattaforma distributiva. China Food & Wine Fair a Chongqing 12 - 15 ottobre 2014 I Una importante fiera per l’alimentare italiano. L’azienda agroalimentare italiana che desidera affacciarsi sul mercato cinese può trovare in questa fiera un importante e utile momento di promozione. Partecipare alla fiera comprende: • Presentazione dei propri prodotti in uno Legacoop Settori stand collettivo del Made in Italy alimentare. • Degustazione e B2B con operatori e buyer locali. Sapori Italiani a Chengdu 15 - 16 ottobre 2014 I Degustazioni food & wine. Indaco organizza a Chengdu la II edizione di “Sapori italiani a Chengdu”, durante la quale, nella cornice di uno dei più prestigiosi hotel della città, l’Howard Johnson Hotel, verranno proposte le migliori referenze del Made in Italy agroalimentare. L’evento comprende: • Presentazione della tradizione culinaria italiana e dei prodotti presenti. • Sessioni degustative con operatori e buyer locali. • Cena con menù basati sui prodotti delle aziende partecipanti all’evento. • Gli operatori cinesi partecipanti, verranno selezionati nella vasta platea di addetti ai lavori fra ristoratori, cuochi, buyer, importatori, ecc PROGRAMMA Sabato 11 Ottobre Arrivo della delegazione Domenica 12 Ottobre Fiera “China Food & Wine” Lunedì 13 Ottobre Fiera “China Food & Wine” Evento promozionale fuori-fiera Martedì 14 Ottobre Fiera “China Food & Wine” Conoscere la distribuzione cinese:Visite a negozi, store e punti distributivi. Mercoledì 15 Ottobre Trasferimento Chongqing - Chengdu e sistemazione Giovedì 16 Ottobre Evento di apertura con conferenza Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 stampa “L’agroalimentare italiano a Chengdu” Presentazione del sistema Italia. Evento degustativo c/o Howard Johnson Hotel per buyer e operatori del settore agroalimentare B2b con gli operatori cinesi. Venerdì 17 Ottobre Partenza della delegazione COSTI DI PARTECIPAZIONE €2.800 + Iva Il costo comprende: Partecipazione a China Food & Wine Fair Evento de gustativo - B2B buyer - Cena Made in Italy - Visite a punti distributivi cinesi di agroalimentare - Materiale promozionale Coordinamento invio prodotti - Ufficio stampa - Pick-up (aeroporto + hotel) Il costo non comprende: Interpretariato - Invio e sdoganamento prodotto - Logistica Italia – Cina (voli, vitto, alloggio) Organizzatori e Partner Indaco. Azienda italiana per l’internazionalizzazione on sedi a Pesaro, Bologna, Milano. Le sedi estere di Indaco sono in Cina (Kunming, Chengdu), Russia (Mosca), Africa (Johannesburg, Cape Town), Brasile (san Paolo), Argentina (Rosario). Flavors Of Italy. È un consorzio italiano di imprese agroalimentari, che svolge attività di promozione dei prodotti della dieta mediterranea. Indaco Cina. La struttura operativa di Indaco in Cina è articolata nell’area Sud occidentale del paese, con sedi a Chengdu e a Kunming. Howard Johnson Hotel. Una delle più importanti catene di hotel presenti a Chengdu, collocato nel centro della città, da anni partner di Indaco nella promozione del Made in Italy agroalimentare. AICCON “Se la scuola va a lezione di fundraising” Iniziare a investire in professionalità dedicate alla raccolta fondi e capire come valorizzare l’immenso patrimonio relazionale di cui ogni scuola dispone apre nuove possibilità per realizzare progetti, interventi di adeguamento delle strutture, acquisto di nuove attrezzature e miglioramento della didattica. Il drastico calo dei finanziamenti pone oggi Primo piano ACI più che mai l’esigenza anche per le scuole di trovare nuovi sostenitori. Sono sempre di più le scuole che stanno diventando centri di riferimento per il territorio e la comunità, oltre che luoghi di formazione per i ragazzi, anche grazie all’attivazione di processi di raccolta fondi. Il dibattito su come e perché anche il mondo della scuola debba fare fundraising si è acceso negli ultimi tempi e in Italia si registrano già le prime esperienze di successo non solo di scuole pubbliche ma anche private. Secondo gli ultimi dati dell’ultimo Censimento dell’Istat, è in aumento la presenza della cooperazione sociale in campo educativo, soprattutto nell’erogazione di servizi in area prescolare (asili nido e scuole dell’infanzia). Le cooperative sociali attive nell’ambito dell’istruzione e della ricerca sono 899 per un totale di quasi 16mila addetti, in particolare quelle che operano esclusivamente nell’ambito dell’istruzione primaria e secondaria sono 748 e coinvolgono più di 13mila addetti. Come sottolinea Paolo Venturi, Direttore di AICCON: “Nel settore educativo la qualità si sostiene attraverso dei processi di co-produzione con la comunità e gli stakeholder, in questo senso fare fundraising rappresenta non solo una necessità ma anche un’opportunità per la scuola.” Per questo, The Fund Raising School, prima scuola italiana dedicata alla formazione sulla raccolta fondi promossa dall’area Alta Formazione di AICCON, promuove il corso SCUOLA E FUNDRAISING che si terrà il 21 e 22 luglio 2014 all’Università di Bologna, sede di Forlì. Il corso sarà coordinato da Marianna Martinoni e Martina Bacigalupi con la partecipazione di Natascia Astolfi e Guglielmo Apolloni di School Raising (la prima piattaforma di crowdfunding per la scuola). Il corso è rivolto a scuole pubbliche, cooperative sociali ed enti ecclesiastici che gestiscono scuole private, a dirigenti scolastici, insegnanti e associazioni di genitori. L’obiettivo è fornire gli strumenti per il reperimento di risorse finanziarie alternative ai finanziamenti pubblici al fine di creare, anche nella scuola, un maggior spirito imprenditoriale, in grado di raccogliere risorse e investirle adeguatamente per un forte impatto sulla formazione dei propri alunni. Il programma e la scheda di iscrizione sono pubblicati sul sito www.fundraisingschool.it Legacoop Settori CADIAI Progetto Europeo Leonardo “AGID”, presentata piattaforma e-learning Sei moduli disponibili online per formare a distanza professionisti, operatori, care giver che si occupano di persone anziane con disabilità. Sono il frutto del Progetto Europeo Leonardo “AGID” portato avanti dal lavoro di sette partner di sei Paesi Europei, tra cui la cooperativa sociale CADIAI di Bologna che ha rappresentato l’Italia in Europa. La piattaforma di e-learning, messa a punto attraverso un percorso durato circa due anni, è stata presentata ai professionisti e operatori del settore, ai rappresentanti della pubblica amministrazione, ai volontari e ai famigliari di persone con disabilità nel corso di una Conferenza dal titolo “Accompagnare le persone disabili alla terza età – Uno strumento da condividere”. Organizzato da CADIAI a Bologna, l’incontro è stato l’occasione non solo per presentare i moduli formativi “AGID”, ma anche per fare il punto su un tema che se non affrontato adeguatamente potrebbe diventare un’emergenza nei prossimi anni. “L’aumento delle aspettative di vita delle persone disabili, passato dai 20 anni del 1930 ai 75 anni del 2010, richiede soluzioni nuove e adeguate. In primis per rispondere agli interrogativi che si pongono i genitori – ha affermato Raymond Ceccotto, Presidente ARFIE (Association for Research and Training on Integration in Europe) e coordinatore del progetto AGID -. Per questo motivo, negli ultimi anni, il tema dell’invecchiamento dei disabili si è diffuso rapidamente fino a diventare un argomento di primo piano che ha richiesto il lavoro in partnership di diversi Paesi Europei. Con questa prospettiva hanno preso il via prima il Progetto Grundtiving “E-Dignities” che ha messo a confronto le buone pratiche dei diversi partner e poi il Progetto Leonardo “AGID” con lo scopo pratico di formare a distanza chi si occupa di disabili in età avanzata”. Molteplici gli obiettivi di entrambi i progetti: dal garantire l’inclusione sociale e la dignità a migliorare la qualità della vita e l’accesso ai servizi sanitari, senza dimenticare l’importanza del ruolo che gli accompagnatori rivestono. Non a caso il percorso dei due progetti ha coinvolto gli operatori, ma anche Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 gli utenti e i famigliari in modo da individuare bisogni reali e prevenire quelli che potranno essere i futuri. I sei moduli affrontano altrettanti macro argomenti che vanno dal più generale ai più specifici consentendo all’utente di scegliere anche solo uno o più moduli secondo il livello di specializzazione o anche una parte di modulo. Gli argomenti proposti, tutti disponibili in cinque lingue, sono: “Che cos’è l’invecchiamento”, “La pianificazione centrata sulla persona”, “Le reti sociali e la comunicazione con persone anziane con difficoltà intellettive”, “La Regolazione emotiva per lo staff assistenziale”; “L’invecchiamento patologico delle persone con disabilità intellettiva”; Un atteggiamento professionale complesso”. “Per mettere a punto i moduli – ha spiegato Lara Furieri, Responsabile Progetti Internazionali CADIAI - è stato utilizzato un percorso partecipato che, attraverso diversi focus, ha coinvolto utenti, familiari, pubblica amministrazione, professionisti e operatori. Sulla base delle priorità individuate nei focus sono stati identificati sei temi sui quali sono stati costruiti sei moduli, uno per ogni Paese, che hanno poi ricevuto una validazione scientifica grazie all’intervento in tre round di un panel di esperti. Infine è stata verificata la usabilità della piattaforma attraverso incontri face to face con potenziali fruitori che hanno sperimentato i moduli attraverso una simulazione alla compilazione”. “Il valore aggiunto di questo nuovo strumento – ha aggiunto Franca Guglielmetti, presidente CADIAI - è di poterlo utilizzare facilmente e in qualsiasi luogo, ma non è escluso che la compilazione possa avvenire in gruppo, né che si possa pensare alla costruzione di stanze virtuali per far dialogare gli utenti della piattaforma tra di loro. Il nostro obiettivo è quello di diffondere la formazione su un tema che consideriamo di primaria importanza e che va affrontato attraverso il coinvolgimento di tutti i possibili attori, nel tentativo di costituire una rete pubblico privato in grado di far fronte alla esigenze attuali e future”. Della stessa idea anche Alberto Alberani, Responsabile Cooperative Sociali Legacoop Emilia Romagna che ha sottolineato come la realizzazione dei modelli AGID siano un’occasione per poter pensare e ragionare sul futuro oltre ad essere “la dimostrazione Primo piano ACI che ci stiamo impegnando – CADIAI in primis – a pensare a che cosa accadrà ai nostri ex ragazzi tra 10/15 anni”. Sull’importanza della pianificazione e di politiche proattive è intervenuto anche Eno Quargnolo, Direttore del Settore Servizi Sociali del Comune di Bologna, che ha sottolineato come in questo settore sia fondamentale la costituzione di una rete in cui i diversi attori coinvolti riescano a comunicare in maniera trasversale e ad aiutarsi in funzione del benessere dell’assistito. I partner del progetto Leonardo “AGID”: APEMH (Association Parents d’Enfants Mentalement Handicapés) – Lussemburgo; North Umbria University Newcastle – Regno Unito; Università di Vienna (Clinical psychology department) – Austria; CADIAI (Cooperativa sociale) – Italia; Les Genêts d’Or (Association intellectual disability in Brittany) – Francia; ARFIE (Association for Research and Training on Integration in Europe) e Zonnelied asbl (NGO – intellectual disability and dual diagnosis) – Belgio. COOPERATIVA TERRE ORTI IV edizione della campagna Fruit & Salad on the beach 2014 Mangiare frutta e verdura in abbondanza fa bene alla salute. È proprio per sottolineare i benefici che derivano da una dieta ricca di ortofrutta che, anche quest’estate, viene organizzata la campagna “Fruit & salad on the beach”, giunta ormai alla sua IV edizione, promossa dalle Organizzazioni di Produttori Alma Seges e Terra Orti e realizzata con il cofinanziamento della Comunità Europea. Dal 4 luglio al 1 agosto nelle strutture balneari campane e laziali verranno distribuite a bambini e non frutta e verdura fresche pronte per l’uso, accompagnate da momenti di approfondimento sulle loro proprietà nutrizionali, tenuti da esperti dell’alimentazione. L’intento è quello di porre in evidenza i benefici derivanti dal consumo di frutta e verdura che grazie al loro contenuto di acqua, zuccheri, vitamine, sali minerali, ci nutrono e proteggono dalle patologie più diffuse. Il progetto è stato presentato alla stampa mercoledì 2 luglio, presso il Museo della Dieta Mediterranea a Pioppi (Pollica-SA), nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, storica bandiera blu di Legambiente e patria Legacoop Settori della Dieta Mediterranea, luogo in cui Ancel Keys, il famoso fisiologo americano scopritore di questo modello di alimentazione, trascorse quasi trent’anni a studiarne gli effetti salutari sulla popolazione locale. All’importante appuntamento hanno preso parte, tra gli altri, Daniela Nugnes, Assessore all’Agricoltura Regione Campania); Ambrogio Deponti, Presidente Unaproa; Saadeh Ibrahim, Presidente Italia Ortofrutta; Michele Buonomo, Presidente Legambiente Campania; Stefano Pisani, Sindaco di Pollica; Aristide Valente, Presidente Alma Seges; Emilio Ferrara e Alfonso Esposito, rispettivamente Direttore e Presidente Terra Orti. L’incontro è stato moderato da Donato Ciociola responsabile comunicazione e organizzatore del progetto. A seguire una colorata e nutriente degustazione delle macedonie di frutta Alma Seges e Terra Orti. Il percorso di Fruit&Salad on The Beach, che lo scorso anno è stato seguito dalle più importanti testate giornalistiche e da diversi programmi televisivi nazionali, come Linea Verde Rai, proseguirà venerdì 4 Luglio al Lido Miramare di Battipaglia. Le altre giornate si terranno venerdì 11 luglio al Lido Giamaica di Eboli, mercoledì 16 luglio al Lido Arturo di Portici (Napoli), venerdì 18 luglio a Rive di Traiano di Terracina (Latina), mercoledì 23 luglio al Lido Eureka di Salerno, venerdì 25 luglio alla Isla Bonita di Pontecagnano, per finire con la grande finale che, come nelle scorse edizioni si terrà al Lido Nettuno di Paestum l’1 Agosto 2014. Territori Imprese Sondaggio Imprese 27 COOP CAMELOT Evento FEI Azioni Integrate per l’EmpowermentComunitarioPostSisma “Ieri. Oggi. Domani? Prevenzione sociale e gestione delle calamità naturali nelle società complesse” è il nome dell’iniziativa di divulgazione e partecipazione che si è svolta giovedì 26 giugno presso la Sala Consigliare del Comune di Mirandola (MO),luogo simbolo del terremoto emiliano-romagnolo del 2012. Si tratta dell’evento conclusivo del progetto “Azioni Integrate per l’Empowerment Comunitario Post Sisma”, sostenuto dal Fondo Europeo per l’Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi insieme al Ministero dell’Interno e realizzato nel periodo settembre 2013 - giugno 2014 da una partnership composta da Enti Pubblici e soggetti del Terzo Settore appartenenti ai territori colpiti dal terremoto del 2012 nelle province di Bologna, Modena e Ferrara. Con il coordinamento della Cooperativa Sociale Camelot Officine Cooperative, in questi mesi sono stati realizzati percorsi di mediazione socio-culturale e ricerca-azione che hanno portato a una specifica pubblicazione, che è stata presentata dalla cooperativa Laimomo in occasione dell’evento, contenente criticità, buone prassi, indicazioni e linee guida relative alla gestione dell’emergenza post-sisma, anche in relazione alle dinamiche complesse di carattere interculturale che si sono sviluppate. Il lavoro si è reso possibile grazie al coinvolgimento – tramite appositi focus group realizzati su tutti i territori provinciali coinvolti – di molti importanti interlocutori che hanno avuto un ruolo nella gestione dell’emergenza terremoto: addetti ai Servizi pubblici e privati, associazioni, volontari, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, etc. Partendo da quanto realizzato fino ad oggi, l’iniziativa del 26 giugno ha inteso produrre spunti e riflessioni di carattere strategico e operativo insieme ad Antonio Genovese – Docente di Pedagogia Interculturale – e Alessandro Tolomelli – Ricercatore in Pedagogia Generale e Sociale – entrambi dell’Università di Bologna. A tale proposito, durante la giornata si è svolto un laboratorio partecipato in modalità future lab – che ha visto protagonisti tutti i presenti all’iniziativa – finalizzato a Primo piano ACI condividere strategie di prevenzione sociale rispetto a situazioni emergenziali generate da calamità naturali in contesti territoriali caratterizzati da elementi di complessità sul piano socio-culturale. Si è passati così dal tema della gestione post sisma a quello della prevenzione che le Istituzioni, i Servizi e la società civile possono attuare rispetto al verificarsi di effetti catastrofici sul piano sociale e delle relazioni interculturali. In tal senso, l’iniziativa ha voluto rappresentare un utile strumento di condivisione, elaborazione e diffusione di buone prassi. All’evento ha portato i saluti Maino Benatti, Sindaco di Mirandola; ha introdotto i lavori Daniela Mazzali, Ufficio di Piano, Unione Comuni Modenesi Area Nord. Ha moderato Eris Gianella, Responsabile di Progetto Coop Sociale Camelot Officine Cooperative. OFFICINE GIOTTO Prima classificata come miglior pasticceria italiana Si è svolta il 2 luglio negli stabilimenti dei Molini Agugiaro e Figna a Curtarolo (PD) la premiazione della miglior pasticceria italiana del 2013, secondo il sondaggio realizzato dal gastronauta Davide Paolini sul proprio sito. Il vincitore del concorso è la pasticceria Giotto del carcere di Padova, al secondo posto la pasticceria Golosi di Salute di Alba (CN), guidata da Luca Montersino, e al terzo posto Mulas Pasticceria Artigiana di Dorgali (NU). All’evento erano presenti alcuni rappresentanti delle 10 migliori pasticcerie italiane, Pasticceria Caputo Dioniso di Altamura, Bottega Bocca di Dama e Attilio Servi di Roma, Dolci Intuizioni di Marco Vacchieri di Rivalta di Torino, Pasticceria Pansa di Andrea Pansa di Amalfi. Era presente in via straordinaria anche una rappresentanza dei detenuti pasticceri del carcere di Padova, dipendenti di Officina Giotto, in permesso premio per alcune ore. L’esperienza di Officina Giotto presso il carcere di Padova è nota in Italia perché costituisce un esempio di rieducazione dei condannati attraverso esperienze di lavoro professionalizzanti secondo regole di mer- Legacoop Settori cato, che restituiscono ai detenuti dignità umana e sociale consentendo significativi abbattimenti della recidiva. Di recente l’esperienza di Officina Giotto e di altre imprese sociali operanti nelle carceri italiane è stata oggetto di studio e scambio di “best practice” con il Brasile, dove è diventata politica sociale del Governo, del Portogallo e di Chicago negli Stati Uniti. La premiazione si è svolta alla presenza del Prefetto di Padova dott.ssa Patrizia Impresa, del Provveditore alle Carceri del Triveneto Enrico Sbriglia, del Direttore della Casa di Reclusione di Padova Salvatore Pirruccio e del Sindaco di Curtarolo Fernando Zaramella. Anche il comune di Padova non ha fatto mancare la sua vicinanza e il suo sostegno attraverso il saluto del neo assessore ai Servizi sociali Alessandra Brunetti. «Questo premio – ha dichiarato il presidente di Officina Giotto Nicola Boscoletto – è il riconoscimento al sistema Padova fatto di realtà profit e non profit, di pubblico e privato, che ha saputo in questi anni lavorare assieme. Da soli non si va da nessuna parte. Siamo felici che il sistema Padova sia un modello e un punto di riferimento per il contesto nazionale da una parte e che il sistema Italia con in testa le cooperative sociali sia preso ad esempio in tutto il mondo». Il concorso è stato realizzato con la collaborazione di Le Sinfonie di Agugiaro e Figna Molini. La premiazione è stata preceduta dalla visita agli stabilimenti dei Molini, che da più di 150 anni producono farine di qualità superiore grazie all’attenta selezione dei grani più pregiati, provenienti dalle migliori coltivazioni comunitarie ed extra UE, e li trasformano con tecnologie modernissime trasportandoli in tutto il mondo. Territori Imprese Sondaggio Imprese 28 compagnia La Baracca, che oggi gestisce il Teatro Testoni Ragazzi. Così ASSITEJ International, che nel 2008 aveva premiato La Baracca con l’Assitej Award for Artistic Excellence, ha voluto trasferire la propria sede proprio al Teatro Testoni Ragazzi, da quest’anno sede anche di Assitej Italia, l’Associazione nazionale che ha lo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo del Teatro ragazzi in Italia. TEATRO TESTONI RAGAZZI DI BOLOGNA Ospiterà la nuova sede di Assitej International ITACA Bologna come città di riferimento. Per i prossimi 3 anni, sarà il Teatro Testoni Ragazzi di Bologna ad ospitare l’organizzazione mondiale che dal 1965 raggruppa artisti e compagnie teatrali che si dedicano professionalmente alla creazione di un teatro per ragazzi. Al 18° Congresso di Assitej International, Associazione mondiale di teatro per l’infanzia e la gioventù, che si è da poco concluso a Varsavia, l’Assemblea Generale si è riunita per individuare la prima sede ufficiale dell’Associazione. Il 93% dei votanti ha scelto l’Italia, indicando Bologna come città di riferimento. Così, per i prossimi 3 anni, sarà il Teatro Testoni Ragazzi di Bologna ad ospitare l’organizzazione mondiale che dal 1965 raggruppa artisti e compagnie teatrali che si dedicano professionalmente alla creazione di un teatro per ragazzi, promuovendo la qualità e il valore culturale del teatro per l’infanzia e la gioventù. Ad oggi ASSITEJ riunisce centinaia di teatri e organizzazioni artistiche e culturali nei Centri nazionali di oltre 80 Paesi, dislocati in tutti i Continenti. Il fatto che la scelta sia ricaduta su Bologna rappresenta un grande riconoscimento dell’esperienza che la città ha maturato negli anni sul Teatro Ragazzi e che l’ha resa un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca teatrale dedicata ai bambini e giovani. Un’esperienza che si è sempre basata su un rapporto molto forte tra le Istituzioni e le realtà artistiche del territorio, e che agli inizi degli anni 80 si è consolidata attraverso la sottoscrizione della prima convenzione in Italia tra un ente pubblico e una compagnia di Teatro Ragazzi per la gestione di un teatro stabile per l’infanzia e la gioventù: quella tra il Comune di Bologna e la Primo piano ACI Festeggiati i 22 anni di attività con inaugurazione di “Casa e Piazza” E’ stato un sabato di festa quello appena trascorso per “Casa e Piazza”, la comunità della Cooperativa sociale Itaca situata a Virco di Bertiolo (Ud). Grazie alle persone che la abitano e che hanno aperto con entusiasmo le porte di casa propria, lo scorso 28 giugno si è svolta la festa di inaugurazione della struttura. Una festa che ha visto al centro le persone, come hanno sottolineato nei diversi interventi tutte le autorità intervenute, a partire dalla presidente di Itaca, Orietta Antonini. Ma c’erano anche per la Regione Friuli Venezia Giulia, Franco Iacop - presidente del Consiglio regionale e Vittorino Boem - consigliere regionale, per la Provincia di Udine Elisa Battaglia assessore alle politiche sociali, per il Comune di Bertiolo il sindaco Mario Battistuta, Gianfranco Napolitano responsabile del Distretto sanitario di Codroipo per l’Azienda sanitaria n.4 “Medio Friuli”, e poi il parroco don Gino e Franco Turrin di Tpstudio Pordenone che ha progettato assieme a Itaca la realizzazione ex novo della casa. A fare da cerimoniere la vice presidente di Itaca, Enrichetta Zamò. “Abbiamo concluso bene questo primo semestre. Il bilancio del primo quadrimestre come da previsioni – spiega la presidente di Itaca, Orietta Antonini -, ci restituisce una situazione di equilibrio sia nel fatturato sia nelle marginalità. Abbiamo continuato a lavorare per consolidare i risultati realizzati sia con nuove progettualità che con nuovi investimenti”. In questa prospettiva si è svolta la festa di inaugurazione della Comunità Casa e Piazza. “Festeggiando a Virco di Bertiolo abbiamo celebrato anche il 22° compleanno Legacoop Settori di Itaca, nata il 29 giugno 1992 a Pordenone. Due avvenimenti molto intrecciati, perché la storia della Comunità nasce moltissimi anni fa ed è stata il nostro primo investimento”. L’anno che ha segnato l’inizio degli investimenti di Itaca fu il 1995, con l’acquisto dell’immobile a Ronchis di Latisana che divenne sede della Comunità Casa e Piazza. Oltre 400 milioni di lire dell’epoca, a fronte dell’aggiudicazione di una gara d’appalto indetta dalla locale Azienda sanitaria, che prevedeva anche la messa a disposizione di strutture. “Perdemmo la gara successiva e, alla fine del 1998, riaprimmo la Comunità sul libero mercato. Non fu una scelta simbolica – sottolinea Antonini - ma una risposta ad un pessimo sistema di gestione delle gare d’appalto di servizi pubblici essenziali che, purtroppo, è più che mai attuale”. Nel 2009 la struttura ebbe poi bisogno di interventi manutentivi importanti e per questo si trasferì temporaneamente a Cordenons in una struttura in affitto, ma la lentezza burocratica costrinse Itaca ad altre scelte. “Così siamo approdati a Bertiolo – prosegue Antonini - dove, alla fine del 2011, abbiamo acquistato un terreno, abbiamo progettato e costruito una nuova struttura in circa un anno e mezzo, che alla fine del 2013 era pronta per essere abitata e dove si sono trasferiti utenti, operatrici e operatori”. Un investimento complessivo di circa un milione di euro, di cui metà assistito da un mutuo bancario. Oggi a Bertiolo la comunità Casa e Piazza ospita 8 persone (ne potrà ospitare al massimo 10) con un’equipe, presente sulle 24 ore, composta da 11 persone. “Non abbiamo chiesto sostegni pubblici per Territori Imprese Sondaggio Imprese 29 la realizzazione di questo ultimo investimento perché, come sempre, abbiamo cercato di inserirlo all’interno dei nostri piani di sostenibilità. Il problema comune a molte cooperative sociali anche di inclusione lavorativa – conclude Orietta Antonini - non è tanto e solo riferito all’investimento iniziale, quanto alla successiva gestione e valorizzazione di tali investimenti”. “Oggi certamente possiamo già affermare che, rispetto al nostro primo investimento, a Bertiolo abbiamo già “contabilizzato” in pochi mesi molte ricchezze, fatte di relazioni con il territorio e la comunità di riferimento. E’ una gran bella ragione per festeggiare e un bel vantaggio per iniziare”. Un ringraziamento particolare ai rappresentanti dei Comuni limitrofi presenti, al Coro dei ragazzi di Virco diretto da Eleonora Pituello, ai volontari della protezione civile, alla Polizia municipale e a tutte le associazioni del Comune di Bertiolo. ITACA A Folkest per la salute mentale Musica e diritti con una riflessione aperta sui temi del sociale. Da 14 anni, Cooperativa sociale Itaca e Folkest sono impegnati fianco a fianco in un’ottica di sensibilizzazione sulla salute mentale, per superare lo stigma e il pregiudizio. Una collaborazione nata nel 2001, in concomitanza con il tentativo (fallito allora, come in seguito) a livello politico nazionale di annullare la Legge 180. Per dare maggiore forza al proprio impegno per la salute mentale, Itaca quest’anno sarà presente al festival Folkest con i Capitano tutte a noi, gruppo musicale nato nel 2013 a Pordenone, e attualmente formato da sette componenti, all’interno di un progetto nato in collaborazione con il Dipartimento di salute mentale dell’Azienda sanitaria n.6 Friuli Occidentale e ovviamente Coop Itaca. I Capitano tutte a noi apriranno sabato 5 luglio alle 21.15 ad Aviano (Pn), presso il parco di Palazzina Ferro, il concerto di Domenico Castaldo e Figurelle Orkestar, e venerdì 18 luglio a Tolmezzo (Ud), sempre alle 21.15 in piazza Mazzini, introdurranno il duo proveniente dal Texas formato da Ginger Leigh & Patrice Pike. Quella prevista domenica 27 luglio a Spilimbergo sarà invece Primo piano ACI un’esibizione del tutto speciale: i Capitano tutte a noi avranno infatti, grazie a Edit Eventi Spilimbergo e a Folkest, la possibilità di esibirsi alle 11 in uno spazio dedicato nella centralissima piazza Garibaldi, all’interno del gran finale di “Folkest in festa”. Denominatore comune della collaborazione tra Itaca e Folkest l’epocale rivoluzione partita nel 1978 da Gorizia e Trieste grazie allo psichiatra veneziano Franco Basaglia, che abolì i manicomi e restituì il diritto ad avere diritti e ad essere persone, prima di tutto, ai “matti” che vi erano stati vergognosamente rinchiusi. Quello della salute mentale è un tema sempre attuale: mentre la Legge Basaglia è divenuta nel tempo un modello universale, l’Italia resta in attesa dell’abbattimento degli ultimi lager manicomiali, gli Ospedali psichiatrici giudiziari, la cui chiusura di recente è stata rinviata ulteriormente dal Governo, che ha approvato un decreto di proroga per un altro anno. Tutela delle persone con sofferenza mentale e delle loro famiglie significa anche accoglienza e rispetto di tutte le individualità. Salvaguardia del diritto di cittadinanza è sinonimo anche di potenziamento dell’autonomia della persona e valorizzazione di tutte le abilità. Caratteristica del progetto Capitano tutte a noi è il suo essere aperto costantemente all’ingresso di altri componenti, anche solo per condividere un’esperienza musicale di ascolto dell’altro, in cui il gruppo, oltre che musicale, diventa una famiglia, gruppo di amici, luogo di confronto. Il disagio viene superato grazie alla forza del gruppo e alla condivisione di una passione comune, la musica, che diventa sorella, amica ed è di casa. Sono trascorsi oramai 14 anni da quel primo incontro con Folkest avvenuto forse un po’ per caso, 14 estati di sinergia per la salute mentale, più della metà della vita di Itaca, che di anni oggi ne conta 22. L’impegno è quello di continuare a condividere un cammino ed un progetto comune per promuovere il lavoro di rete e di incontri. Per contrastare le derive della democrazia, per sostenere diritti e valori come la vicinanza, la fratellanza, l’aiuto reciproco al di là di ogni confine etnico, stigmatico, religioso, fisico, sociale, sessuale, culturale o di qualsiasi altro genere. Come ci ha insegnato Franco Basaglia, padre della Legge 180 che chiuse i manicomi tracciando la strada di un’esperienza Legacoop Settori poi esportata in tutto il mondo e che ancora oggi fa scuola, è solo partendo da questi principi che è possibile migliorare la qualità della vita delle persone con sofferenza mentale e di chi sta loro attorno, famiglia e società. Una strada che Itaca e Folkest percorrono insieme dal 2001: Concordia Sagittaria (2001 e 2002), Latisana (2003), Venzone (2004), Pordenone (2005), Maniago e Pordenone (2006), Pordenone e Portogruaro (2007), San Donà di Piave e Pordenone (2008), San Donà di Piave e Pordenone (2009), Pordenone, Udine e Maniago (2010), Pordenone e Spilimbergo (2011), Pordenone (2012), Pordenone (2013). OPEN.CO Nuova azienda e nuovo showroom Sabato 5 luglio a San Martino in Rio, in via Magnanini 40, inaugura il nuovo showroom di Open.co: 300 mq di esposizione che presentano il meglio della produzione del gruppo, con porte e finestre di alta qualità ed estetica proposte al pubblico a prezzi di fabbrica. Il nuovo showroom è il primo passo ufficiale sul mercato di Open.co, il gruppo nato dalla recente fusione tra CoopLegno di Castelvetro (MO) e Cormo di San Martino in Rio (RE). Open.co nasce con l’intento di rendere maggiormente competitive sul mercato globale le due cooperative, già leader in Italia nella produzione di porte e finestre. Open.co prosegue una storia centenaria di artigianato e falegnameria. CoopLegno (fondata nel 1948) e Cormo (1890) sono due aziende ricche di tradizione e di sapere, che sono cresciute nel corso dei decenni arrivando a numeri di assoluta rilevanza. Oggi Open.co ha una capacità produttiva di oltre 400.000 tra porte, finestre e portoncini, che ne fanno il primo produttore in Italia. Occupa oltre 500 dipendenti, di cui circa la metà sono soci. Possiede società in Francia e Croazia, attraverso le quali rafforza la propria presenza sui mercati internazionali. Territori Imprese Sondaggio Imprese 30 Il mercato di riferimento è costituito dai cantieri edili e dalle rivendite specializzate. Negli ultimi anni si sono aggiunte nuove aree di mercato a partire dalla Grande distribuzione (Leroy Merlin, Obi, Castorama). Inoltre, i due showroom aziendali di Castelvetro e San Martino in Rio offrono ai privati il nuovissimo servizio di manutenzione e rigenerazione dei serramenti esistenti. Telefonando al numero verde 800 192 300 è possibile prendere un appuntamento per un preventivo gratuito. Il servizio prevede la manutenzione degli infissi (smontaggio, rimessa a nuovo, rimontaggio con gru a cestello senza impalcature) oppure il restauro delle finestre in base alle normative energetiche con incentivi fiscali del 65%. Per chi invece decide di sostituire gli infissi, Open.co propone finanziamenti a tassi agevolati con una durata massima di 8 anni. www.open-co.it COTABO Tassisti e POS.: «Da settembre tutte le auto saranno attrezzate» Anche per i tassisti da oggi scatta l’obbligo di accettare pagamenti attraverso POS: «Una possibilità che noi abbiamo offerto da anni – spiega Riccardo Carboni, presidente di Cotabo, la cooperativa alla quale aderiscono 556 tassisti bolognesi –, esattamente dal 2009». Da cinque anni, infatti, su tutte le auto associate alla cooperativa gli utenti del servizio hanno la possibilità di pagare la corsa con carte di credito VISA e MasterCard; da settembre terminerà l’aggiornamento di tutti i mezzi, avviato a gennaio di quest’anno, che consentirà di utilizzare anche il bancomat. «Fa parte del processo di continuo ammodernamento del servizio – precisa il direttore di Cotabo, Marco Benni –. Una strada intrapresa da tempo, anche sperimentando soluzioni innovative, che ha lo scopo di soddisfare sempre al meglio le esigenze del cliente garantendo contemporaneamente ai nostri soci più efficienza e meno costi». Primo piano ACI CONSORZIO ABACO Fatturato a nove milioni e mezzo e nuovi appalti per il 2014 Nove milioni e mezzo di fatturato. Tra l’area multiservizi ( oltre 5 milioni) e quella dell’area logistica integrata ( 3 milioni e mezzo). Salvaguardia degli occupati. Fatturato dei prossimi anni in crescita. L’assemblea del Consorzio Abaco ha presentato i dati di bilancio consuntivi del 2013 e previsionali per il 2014, confermando il rilancio dell’attività in nuovi settori. Tra le ulteriori notizie positive l’ingresso di nuovi soci: TC Logistic Fresche Ideas e Italia Logistica, società di autotrasporto che collaborano nell’appalto presso il gruppo TUO; Exit e Autotrasporto Cecchini che collaborano nell’appalto di post – vendite presso il gruppo Coop Liguria. “Nonostante le difficoltà nel territorio ligure siamo riusciti a crescere grazie a nuovi appalti in Liguria e in Lombardia – spiega Roberto Nason, presidente Consorzio Abaco -. Gestione dei magazzini, facchinaggio e autotrasporto merci: sul fronte della logistica integrata abbiamo ormai un ruolo di primo piano. Le potenzialità di Genova e della Liguria sono enormi. Ci vogliono però decisioni politiche importanti perché altrimenti tutto si ferma e si tagliano le gambe alle imprese come le nostre che non possono più dare servizi alle grande imprese”. L’obiettivo è quello di crescere in un’area più vasta che guarda al triangolo regionale di nord ovest come l’area più congeniale al Consorzio. L’avvio di una linea di autotrasporto merci alimentari con il gruppo TUO da e per i magazzini di Stradella è la conferma di questa strategia. “L’attività di autotrasporto raggiungerà il milione e mezzo di fatturato nel 2014 e supererà i tre milioni nel 2015 - sottolinea l’amministratore delegato di Abaco, Bruno Chiappini -. Se a questo si aggiungono le attività storiche come la movimentazione merci presso il Mercato di Genova e nuovi servizi come lo smaltimento degli imballi da cartone di Coop Liguria e le attività di post vendita sempre per Coop Liguria, possiamo dire di Legacoop Settori aver gettato le basi per un biennio di crescita. Noi offriamo ai nostri clienti garanzie sulle società consorziate che operano con noi. Facciamo controlli amministrativi, contabili e questo rappresenta una garanzia per i nostri clienti. Però sugli appalti ci sono ribassi che non hanno nessun senso, questa impostazione penalizza i lavoratori e determina un impoverimento dell’economia della regione”. COOP MURRI La scomparsa del presidente Adolfo Soldati Adolfo Soldati, è scomparso il 30 giugno all’età di 60 anni. E’ stato sindaco di Castel Guelfo (Bo) dal 1981 al 1987 Presidente della Coop Murri dal 1995. Membro della Direzione Nazionale di Legacoop Abitanti dal 2003 nonché membro della Presidenza Nazionale dal 2005. Da sempre impegnato nel campo della Sostenibilità edilizia ed urbana, è stato responsabile della Commissione Nazionale di Legacoop Abitanti sui temi della Bioedilizia e della Bioarchitettura, dando un contributo determinante alla realizzazione del “Codice Concordato delle cooperative di Abitanti” che è stato il punto di riferimento di tutte le cooperative del settore nella realizzazione dei nuovi interventi.” Così lo ricordano la Presidenza nazionale e regionale Emilia Romagna di Legacoopabitanti: “Con la scomparsa di Adolfo Soldati, Presidente della Cooperativa Murri viene a mancare uno dei dirigenti più prestigiosi della cooperazione di abitanti ed una delle persone dalle straordinarie doti di umanità. Il persistente impegno per la comunità e per l’innovazione a favore dei soci hanno contribuito a costruire un modello di cooperativa, apprezzato a livello locale, regionale, nazionale, che postula altrettanto impegno per le future generazioni”. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 31 OSSERVATORIO SWG La responsabilità dei magistrati: legge preveda effetti sulla carriera Il magistrato che commette un errore, che incrimina un innocente o che conduce in modo superficiale un’indagine, deve essere punito. L’opinione pubblica non fa sconti a nessuno. Il sentimento anti-privilegi e meritocratico che aleggia nel Paese coinvolge tutte le categorie, anche i magistrati. A fare da sfondo al tema e a rendere l’opinione pubblica poco avvezza ai distinguo, è il giudizio negativo sulla qualità della giustizia italiana, valutato insoddisfacente da quasi il 70% delle persone. L’indagine realizzata da SWG, su un campione di 1.000 soggetti maggiorenni (dal 23 al 25 giugno), ha portato alla luce un quadro nitido: per l’81% dei cittadini il magistrato che sbaglia deve essere responsabile della propria azione. Una posizione che accomuna tutti gli elettorati, da chi ha votato per Grillo (78%) a quanti hanno scelto Forza Italia (90%), Leganord (94%) o Pd (85%). Il tema su cui l’opinione pubblica appare un po’ più perplessa è quello sul “come” agire contro il magistrato che sbaglia. Le posizioni sul punto evidenziano sensibilità differenti, ma il barometro punta l’ago sulla chiara e netta punibilità. Il 64% degli inter- Primo piano ACI Legacoop Settori vistati ritiene indispensabile l’azione diretta contro i magistrati. Il 71% sottolinea la necessità di norme che, pur punendo chi sbaglia, non sottopongano i magistrati a ricatti o freni. L’intervento legislativo auspicato, infatti, punta a rendere più forte l’attuale legge sulla responsabilità civile, prevedendo effetti diretti e immediati sulla carriera del magistrato. Oggetto della responsabilità, inoltre, non deve essere solo il dolo e la colpa grave, ma anche la negligenza o l’aver agito in base a una personale visione ideologica. Su questa impostazione sono schierati sia gli elettori di Forza Italia (84%) e della LegaNord (93%), sia quelli del Pd (72%) e del Movimento 5 Stelle (74%). Una quota minoritaria di italiani (34%) appare meno astiosa verso la magistratura e, pur ritenendo adeguata l’attuale normativa sulla responsabilità civile dei magistrati, auspica un’applicazione meno restrittiva delle regole. Un altro segmento dell’opinione pubblica (35%), invece, punta il dito sui rischi che si annidano dietro l’ipotesi del procedimento diretto contro i magistrati. La preoccupazione è quella di costringere i magistrati a una sequela di contenziosi, con il rischio di produrre una giurisdizione timida, difensiva e spaventata. Particolarmente sensibili al tema risultano gli elettori del Pd e di Grillo, mentre molto meno preoccupati sono quelli di Forza Italia (48% i primi, 50% i secondi Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 32 e 28% i berlusconiani). Complessivamente, in ogni caso, l’opinione pubblica appare schierata. I dubbi e le cautele non riducono la portata della richiesta di azioni chiare e nette contro chi sbaglia, ma evidenziano l’attenzione e la preoccupazione della gente affinché le norme sulla responsabilità dei magistrati non frenino o limitino le inchieste (specie quelle contro i potenti). NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 23 e il 25 giugno 2014 tramite sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio
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