Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXV - N. 8 - 28 febbraio 2014 Primo piano Sanicoop, la sanità in cooperativa innova i servizi e risponde ai bisogni Pozzi: “Innovare il servizio pubblico è l’unico modo per difenderlo”. Le esperienze realizzate a pagina 2-4 Umbria Costituita l’Alleanza Cooperative della Regione L’Assemblea costituente dell’Alleanza delle Cooperative dell’Umbria tenutasi a Perugia, il 21 febbraio, si è aperta con il sentito omaggio promosso dal Presidente di Confcooperative Andrea Fora a Gualtiero Bassetti in procinto di essere creato Cardinale da Papa Francesco e si è chiusa con il colpo di scena. Quando il Presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini ha... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 27 febbraio 2014 alle ore 14,15 Legacoop Settori Imprese Sondaggio leggi Governo Soddisfazione per la nomina di Poletti a Ministro del Lavoro Turismo di Comunità Presentato al Congresso del Turismo Rurale Fondazione Unipolis Rapportosusicurezza e insicurezza sociale in Italia e in Europa Osservatorio SWG Negli ultimi vent’anni il miglior Premier si chiama “nessuno” Il mondo della cooperazione esprime soddisfazione e i migliori auguri pe la nomina a Ministro del Lavoro di Giuliano Poletti. Un incarico che – secondo il commento comune – costituisce un riconoscimento all’impegno quotidiano che il sistema cooperativo ed il terzo settore vivono nel nostro Paese, dando corpo a quella cultura del lavoro, dell’impegno e del protagonismo sociale che saprà sprigionare le energie... Maurizio Davolio, Responsabile di Legacoop Turismo e Presidente di AITR... E’ l’Italia alle prese con una pressoché eterna transizione, senza che però si intraveda verso dove, verso una meta, un approdo al quale agganciarsi per cercare di avviare una comunque faticosa e problematica risalita dal fondo della crisi. Crisi che non è solo economica e sociale, ma, per molti aspetti, ancor più culturale e politica, persino identitaria. E’ il Paese nel suo insieme, sono i cittadini che non riescono a intravedere... Non c’è stato premier che, negli ultimi due decenni, abbia davvero convinto gli italiani. All’alba del nuovo Governo Renzi si coglie un certo timore rispetto alla speranza che l’ex Sindaco di Firenze possa essere finalmente ‘quello giusto’ L’Italia ha un nuovo Premier. Ma questa, ormai, non è quasi più una novità. Stavolta tocca a Matteo Renzi provare a risollevare il Paese e gli italiani affrontano questa fase... Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Territori Parma Cooperazionesociale, protagonista del Welfare regionale Riconoscere il ruolo che le cooperative sociali hanno assunto nel sistema... Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Sanicoop, la sanità in cooperativa innova i servizi e risponde ai bisogni Pozzi: “Innovare il servizio pubblico è l’unico modo per difenderlo”. Le esperienze realizzate Le cooperative tra medici alla prova della ‘tempesta perfetta’. Un insieme di fattori che – dalla domanda sempre più complessa alle risorse sempre più scarse passando per un’organizzazione ormai superata – rendono incerto il panorama dei servizi sanitari nel nostro Paese. Una prova da giocare tutta all’attacco. Perché “le cooperative sanitarie – come spiega Maurizio Pozzi, presidente di Sanicoop – vogliono difendere il servizio pubblico e, proprio per questo, vogliono innovarlo: non possiamo accettare che si consumi, o che le difese corporative lo consumino”. Le cooperative alla sfida, dunque, dell’innovazione. In uno dei settori più delicati e importanti nella vita di ciascuno. In uno dei momenti più complessi della sua storia. Ovvio che o la si gioca in attacco o si fugge. “Chi capisce la sfida – spiega Pozzi – si attiva, può sbagliare, ma costruisce il nuovo”. Gli altri? BASILICATA “Si chiudono in una difesa tanto corporativa quanto inutile, saranno comunque travolti e porteranno a fondo con sé il sistema”. Su questa sfida la cooperazione sanitaria, che si riunisce oggi a Roma per il proprio congresso, gioca tutto il proprio peso. Un peso non indifferente, a giudicare innanzitutto dai numeri. Le cooperative sanitarie sono ormai 76 nel nostro Paese. La parte prevalente è composta da cooperative di servizi ai medici di medicina generale, i cosiddetti medici di famiglia. Sono, in tutto, 49 più due consorzi. Parliamo, complessivamente, di oltre 2.500 medici associati per circa 3 milioni di assistiti che ricevono servizi dalle coo- “La spesa farmaceutica? Con la cooperativa scende senza misure repressive” L’esperienza di Nuova Dimensione Medica in Basilicata La cooperazione di medicina generale è sempre più partner del sistema sanitario nazionale per il miglioramento delle cure nel territorio. Egidio Giordano, presidente Cooperativa Nuova Dimensione Medica di Lauria, racconta l’esperienza realizzata nel distretto Lauria-Senise in Basilicata dal 2010. “Grazie all’accordo integrativo regionale - spiega Giordano è stato concordato un intervento nel distretto finalizzato a ridurre le ospedalizzazioni e la spesa farmaceutica, non attraverso misure “repressive” verso i medici, ma sviluppando la clinical governance”. La cooperativa ha potuto sperimentare forme più evolute di aggregazione attraverso equipe di assistenza primaria ed “un patto della salute” con i direttori dei distretti pubblici per la gestione di malattie croniche. “Questa esperienza – sottolinea - ha prodotto importanti risultati. Un elemento cruciale sta nella possibilità di disporre di banche dati utilizzabili per avere dati epidemiologici e clinici, inoltre ha prodotto miglioramenti nella relazione medico paziente, nell’appropriatezza prescrittiva farmacologica e la conseguente diminuzione dei ricoveri ospedalieri”. Con l’unificazione delle aziende sanitarie nel 2010, l’esperienza cooperativa è stata assunta come buona pratica nella programmazione sanitaria regionale del Governo Clinico. Purtroppo - ha commentato - le aggregazioni funzionali dei medici non si sono costituite in tutto il territorio regionale perché dopo l’accordo nazionale è mancato quello regionale”. La forma cooperativa consente ai medici di avvalersi di una forma associativa di aggregazione. Un cruscotto gestionale utile per non disperdere le risorse.“È necessario diversificare i modelli - ha comunque sottolineato Giordano - A seconda della densità del territorio prevedere ambulatori specialistici mobili o strutture uniche per le realtà cittadine”. Continua>> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 perative. Le regioni più attive sono Toscana e Lombardia,Veneto dove sta nascendo un’ulteriore cooperativa a Verona proprio in questi giorni, ce ne sono 2-3 in Piemonte, 3-4 in Liguria, altrettante in Emilia-Romagna, ne è nata una in Umbria. Ma non sono tanto i numeri, quanto la capacità di essere innovativi, a giocare un ruolo importante in questa sfida. Una capacità che la cooperazione sta dimostrando sul campo. L’organizzazione dei servizi sanitari sta cambiando, grazie anche alla Legge Balduzzi, che ha fornito l’atto di indirizzo per l’organizzazione del territorio. La strada, insomma, è quella di una progressiva riduzione di ospedali e reparti, ‘salvando’ solo acuzie, eccellenza, alta tecnologia. Parallelamente si dovranno riorganizzare e potenziare sia i percorsi di Cure primarie sia quelli di Cure intermedie. Il tutto realizzato integrando i servizi e sburocratizzandone la gestione. “Dobbiamo sfidare le Regioni – ha spiegato oggi Pozzi nella sua relazione – ad assumere questa responsabilità: dare risorse ai servizi e sottrarle alla macchina inefficiente”. L’esperienza maturata con i medici di medi- cina generale ha permesso, infatti, alle cooperative di sviluppare idee e progetti: “Abbiamo individuato – racconta Pozzi – nuove situazioni determinate dai tagli e dai ritardi nell’effettuazione delle prestazioni necessari per la salute: criticità in alcuni settori ormai abbandonati dal pubblico; odontoiatria; cure psichiatriche; specialistica di primo livello”. Tutti ambiti nei quali la cooperazione può in- tervenire e, come raccontano anche le esperienze delle imprese, già sta operando. “Si tratta di passare da una medicina diciamo così ‘di attesa’ – spiega Pozzi – a una medicina d’iniziativa, soprattutto per i malati cronici che sono ormai il 30% della popolazione e da cui dipende l’80% della spesa sanitaria. Le cooperative possono organizzare l’insieme delle risposte, secondo la modalità ESPERIENZE Fiumicino, quella sperimentazione promossa dalla Bocconi ma ‘dimenticata’ da chi governa La cooperativa Medicina del Territorio aveva ottenuto ottimi risultati sull’ADI La cooperazione medica è una strategia efficace. “Consente ai medici di assolvere meglio i loro compiti - spiega Domenico Quadrelli, presidente della cooperativa Medicina del Territorio - A causa della crisi economica, ci viene chiesto di fare più cose con le stesse risorse e le cooperative tra medici possono rispondere migliorando le prestazioni, utilizzando le evidenze scientifiche e le reti umane e informatiche”. La cooperativa con sedi a Fiumicino e Frosinone, ha 60 soci medici a cui fornisce personale, formazione, servizi per la gestione degli studi e per gli acquisti dei beni di consumo. “La riduzione dei costi è notevole perché permette di integrare in maniera cumulativa gli acquisti ed offre forme nuove di assistenza sul territorio”. Nel 2007 la cooperativa ha sperimentato insieme alla Asl un progetto per il miglioramento dell’assistenza domiciliare integrata per le malattie croniche.“Abbiamo seguito più di 200 Primo piano ACI Legacoop pazienti, imparato a gestire le situazioni confrontandoci con gli altri attori dell’assistenza territoriale, in particolar modo osservando la bronchite cronica.Abbiamo raccolto nuove esperienze mediche e dati attraverso cartelle informatizzate, utili per valutare le necessità del paziente e le nostre performance. Dall’esperienza sono nate inoltre linee guide internazionali. La verifica dei costi da parte della Bocconi ha rilevato un aumento dell’efficienza e la diminuzione della spesa”. Purtroppo la sperimentazione non ha avuto seguito, ha raccontato Quadrelli: “Non c’e un confronto reale sulle esigenze del territorio e chi dovrebbe programmare questi interventi – sottolinea - Le soluzioni sono calate dall’alto e non sono tagliate sulle esigenze del territorio che è vasto e diversificato. Per migliorare serve un confronto vero affinché gli interventi siano sempre più vicini alla reale domanda di salute del territorio”. Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 del Chronic Care Model, che si sta sperimentando in particolare in Lombardia e in Toscana, anche espanso a prestazioni specialistiche e diagnostiche previste nei percorsi assistenziali, con presa in carico globale della persona e remunerazione in base al raggiungimento di indicatori”. Una strada lungo cui si risparmia anche, riducendo sia il ‘consumismo’ di chi tende a curarsi ‘troppo’, sia la degenerazione delle situazioni causata da chi si trascura. Un’altra frontiera fondamentale è quella dell’integrazione, tra territorio e ospedale e, sul territorio, tra i diversi soggetti che vi operano. La regione più avanzata è la Toscana, dove è ormai completa la rete delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), che riducono gli accessi impropri al Pronto soccorso e costituire il nucleo per le Unità complesse di cure primarie (Uccp), costituite da uno o più Aft, servizi di continuità assistenziale, di specialistica di primo livello, di assistenza domiciliare integrata. Primo piano ACI In Lombardia è stata fatta un’esperienza particolare sulla TAO, il servizio per controllare due o tre volte la settimana la fluidità del sangue in pazienti che hanno avuto, ad esempio, un ictus. Prima ognuno doveva raggiungere il centro più vicino, facendo anche 20-30 chilometri. Adesso basta andare dal medico della cooperativa nel proprio paese, lui fa le analisi, si collega via internet al centro specializzato e riceve le indicazioni sul conseguente dosaggio del farmaco. L’esperienza più avanzata potrebbe partire a Cavarzene, nel veneziano. Il tema è tra i più rilevanti, ovvero come garantire l’assistenza e la cura a chi viene dimesso dall’ospedale. Una soluzione potrebbe passare attraverso gli ospedali di comunità: pochi posti letto, senza alta specializzazione, capaci di coinvolgere i medici del territorio. Nel paese veneto una cooperativa di medici di medicina generale gestisce già una medicina di gruppo all’interno di un ex ospedale. L’idea è quella di riaprire posti letto, a fianco degli Legacoop Settori ambulatori. Servirebbe, tra l’altro, a frenare la migrazione sanitaria verso Rovigo, più vicina in linea d’aria. Motivo per cui alla fine l’Azienda Usl di Venezia potrebbe più facilmente dare il disco verde. Perché a volte anche le grandi scommesse si vincono anche così, grazie a un motivo ‘banale’. L’importante è innovare, cercare risposte nuove. Come le cooperative sanitarie hanno imparato a fare e continuano a fare. Sono inoltre intervenuti al congresso: Gianfranco Piseri, segretario generale di Federazione Sanicoop, Giorgio Gemelli, coordinatore del progetto Legacoop Salute, Antonio Di Malta, presidente Co.S., Egidio Giordano, presidente Cooperativa Nuova Dimensione Medica di Lauria, Alberto Aronica, presidente centro studi Co.s., Antonio Calicchia, Cooperativa Romamed, Andrea Tardiola, segretario generale Regione Lazio, Giacomo Milillo, presidente FIMMG, Barbara Moreschi, area promozione attiva Coopfond. Territori Imprese Sondaggio 5 >> Umbria UMBRIA >> Basilicata >>Alleanza Cooperative Imola Primo piano ACI Costituita l’Alleanza Cooperative della regione L’Assemblea costituente dell’Alleanza delle Cooperative dell’Umbria tenutasi a Perugia, il 21 febbraio, si è aperta con il sentito omaggio promosso dal Presidente di Confcooperative Andrea Fora a Gualtiero Bassetti in procinto di essere creato Cardinale da Papa Francesco e si è chiusa con il colpo di scena. Quando il Presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini ha reso ufficiale dal palco la nomina del Presidente dell’Alleanza delle Cooperative e di Legacoop Giuliano Poletti al ruolo di Ministro del Lavoro del governo Renzi, il popolo delle centinaia di cooperatori presenti si è sciolto in un commosso ed affettuoso applauso. La notizia della nomina era nell’aria e l’assenza ai lavori assembleari di Poletti, annunciata ad inizio assemblea come legata a impegni sopravvenuti, ha gonfiato di orgoglio tutti gli intervenuti rappresentando un gesto di riconoscimento alle sicure qualità umane e professionali dell’uomo ma anche al ruolo della cooperazione svolto in 150 anni di storia Italiana e proiettato verso le sfide future. Nel mezzo ci sono stati tanti contenuti. Quelli enunciati dal Presidente dell’Assemblea Andrea Fora nella sua apertura: il senso del percorso che la cooperazione intende avviare insieme, la storia ed i numeri importanti di quello che è stata ed è la cooperazione in Umbria, le sfide da affrontare e la visione futura che la cooperazione ha nella gestione dei servizi pubblici locali, nell’agroalimentare, nell’ambiente e nelle rinnovabili, nella filiera Culturale e Turistica, nell’attenzione alla comunità e alla generazione di un nuovo welfare più moderno, efficiente, innovativo e sostenibile e tanto altro”. Il Cammino è in salita ha sottolineato Dino Ricci nella sua relazione: “la crisi prolungata sta inesorabilmente segnando anche le imprese cooperative umbre. La questione dell’IRAP delle Cooperative Sociali, il riordino della disciplina degli appalti e lo stop alle gare al massimo ribasso, la crisi di mercato delle cooperative di logistica e servizi, il rilancio dell’Edilizia Cooperativa aperta al Legacoop Settori welfare, l’integrazione di filiera nel comparto cooperativo agroalimentare fino al consumatore finale, la riattivazione dei canali del credito bancario, il calmieramento dei prezzi dei prodotti di consumo, la fase di programmazione delle risorse comunitarie dei fondi strutturali sono solo alcuni dei temi sui quali ci batteremo insieme da subito” “Leale, serio, ricco di contenuti e spesso innovativo” così è stato definito il rapporto tra la Politica e il mondo delle cooperative nella nostra regione nel suo intervento da Wladimiro Boccali cui ha fatto eco la Governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini che ha rimarcato il ruolo assolutamente strategico della cooperazione per la tenuta del welfare regionale, nell’agroalimentare, nei servizi, consumo, credito e tanto altro. Importante è stato il richiamo del co-presidente nazionale dell’Alleanza Maurizio Gardini intervenuto ai lavori insieme al Presidenti di AGCI Rosario Altieri circa il ruolo della rappresentanza della cooperazione e all’ordine dei valori cui essa deve tendere: “il bene dei soci, quello delle cooperative, quello delle comunità e solo in ultima battuta delle stesse Associazioni. L’Assemblea ha eletto per acclamazione alla Presidenza Dino Ricci che sarà supportato dai Co-Presidenti Andrea Fora e Gabriele Nardini e dal Comitato di Presidenza cui prenderanno parte Marco Segoloni, Cesare Zucconi, Carlo Di Somma, Luca Raggi, Eugenio De Crescenzo, Andrea Meucci, Alessandro Meozzi e Lorenzo Mariani. Oltre al Comitato di Presidenza sono stati eletti i rappresentanti del Comitato Esecutivo e dell’Assemblea Generale. In Umbria i numeri della Cooperazione dell’Alleanza sono impressionanti: le tre centrali cooperative associano 450 imprese cooperative che sviluppano 5,5 miliardi di euro di fatturato ed occupano stabilmente 3 Territori Imprese Sondaggio 6 dei primi cinque posti per fatturato tra tutte le imprese della nostra regione. Tra le prime 100 imprese cooperative per fatturato operanti in Umbria, più del 95% aderiscono alle Centrali dell’Alleanza con oltre 21 mila addetti complessivi, circa 600.000 soci e 50 mila utenti assistiti quotidianamente dalle cooperative sociali. BASILICATA È nata l’Alleanza delle Cooperative «Abbiamo un’idea grande. E per portarla avanti ci vuole una nuova organizzazione che immagini una nuova società e una nuova economia, un’economia sociale e solidale. Una scommessa che insieme possiamo vincere». Con queste parole del presidente nazionale Giuliano Poletti, poche ore prima di essere nominato Ministro del Governo Renzi, si è chiusa il 20 febbraio, a Potenza, l’assemblea costitutiva dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di Basilicata. Le strutture regionali di Agci, Confcooperative e Legacoop hanno dato formalmente dato il via, dopo una gestazione triennale, al percorso comune di semplificazione e ottimizzazione della rappresentanza e dei servizi per le cooperative e per i soci, recependo l’ultimo documento sottoscritto dalle organizzazioni nazionali lo scorso 29 gennaio. L’assemblea, composta dalle direzioni o consigli generali delle rispettive associazioni, ha eletto all’unanimità gli organismi (ufficio di presidenza ed esecutivo). L’esecutivo, su proposta dell’ufficio di presidenza, ha quindi eletto presidente Paolo Laguardia, attuale presidente di Legacoop Basilicata. Sarà affiancato dai copresidenti Primo piano ACI Donato Semeraro (Agci) e Giuseppe Suanno (Confcooperative). «Vogliamo costruire la casa dei cooperatori lucani», ha dichiarato Laguardia, partendo dal dato che l’Alleanza rappresenta in regione cinquecento cooperative delle oltre mille iscritte alla Camera di Commercio. «L’Allenza delle cooperative di Basilicata, in virtù anche dei numeri che esprime, si assume oggi una forte responsabilità: deve pertanto essere sempre posizionata sulla proposta e sul progetto, mai sulla rivendicazione. Per restare sulla proposta – ha continuato il neopresidente – sarà opportuno lanciarne una sulla questione del credito coinvolgendo le Bcc territoriali, poiché i poteri decisionali delle stesse sono allocate in altri luoghi e talvolta nel trasferimento delle istanze si perde qualche passaggio e si snatura la qualità dell’interlocuzione». Laguardia ha poi annunciato per settembre la conferenza programmatica della cooperazione lucana, per affrontare i temi della ristrutturazione di alcuni settori, del rilancio di altri e dell’inquadramento della spesa pubblica. L’ufficializzazione dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di Basilicata va infatti a rafforzare il sistema cooperativo nelle relazioni istituzionali, forte della posizione di rilievo che occupa nella realtà imprenditoriale lucana. Il “rapporto su cooperazione, non profit ed imprenditoria sociale: economia e lavoro”, illustrato direttamente dal Alessandro Rinaldi di Unioncamere nel corso dell’iniziativa, ha mostrato come l’incidenza del valore aggiunto prodotto dalle imprese cooperative sul totale economia regionale sia del 5,4%, tra i più alti d’Italia. Un riconoscimento arrivato direttamente dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella: «Dimostrate maturità imprenditoriale e responsabilità umana, valori che creano i presupposti per ulteriori opportunità di crescita. In un momento di crisi, creare sintonie e sinergie nella partecipazione alle politiche attive del lavoro e al sostegno sociale è un messaggio che recupera le ansie e consegna una visione di fiducia per il futuro». Sono altresì intervenuti Gaetano Mancini, vicepresidente nazionale Confcooperative, e Gian Luigi De Gregorio, presidente Agci Campania. Presenti al battesimo dell’Alleanza delle cooperative di Basilicata l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo Raffaele Li- Legacoop Settori berali e il direttore generale Giandomenico Marchese, i rappresentanti dell’Ufficio regionale alla cooperazione, i segretari regionali delle associazioni sindacali, i presidenti delle Camere di commercio di Potenza e Matera, i rappresentanti di Confindustria e delle altre organizzazioni datoriali. ALLEANZA COOPERATIVE IMOLA Inaugurazione della casa della Cooperazione Imolese Il 19 settembre 2012 per volontà di Agci Bologna, Confcooperative Bologna – Circondario Imolese e Legacoop Imola, si è proceduto alla istituzione della Alleanza delle Cooperative Italiane Imola. L’Alleanza delle Cooperative Italiane Imola ha rappresentato una importante tappa di un nuovo percorso comune, che deve progredire quotidianamente, “con passo montanaro”, attraverso il funzionamento degli organi e l’operatività giornaliera, per supportare in modo maggiormente adeguato, qualificato ed innovativo le cooperative imolesi, fino ad arrivare, all’interno della cornice definita a livello nazionale, alla unica associazione di rappresentanza del movimento cooperativo. A distanza di un anno e mezzo il 5 marzo 2014 si procede all’inaugurazione della Casa della Cooperazione Imolese, sede operativa dell’Associazione a livello del Circondario Imolese. 17,30 Inaugurazione alla presenza di Don Ottorino Rizzi, Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro Elisabetta Marchetti, Assessore alla Cultura del Comune di Imola Saluti Sergio Prati, Presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Imola Daniele Manca, Sindaco di Imola e Presidente del Circondario Imolese Rosario Altieri, Copresidente Alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini, Copresidente Alleanza delle Cooperative Italiane Visita ai locali sede dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Imola. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Governo >> Pari Opportunità 7 GOVERNO Soddisfazione per la nomina di Giuliano Poletti a ministro del Lavoro cooperativa. Poletti sì è inoltre dimesso da consigliere della Fondazione Obiettivo Lavoro. Per ciò che riguarda Coopfond, in base allo statuto vigente, i compiti e le funzioni di presidente sono stati assunti dal vice presidente vicario Eleonora Vanni. Il Fondo mutualistico continua così pienamente la propria operatività a sostegno della promozione e dello sviluppo della cooperazione nel nostro Paese. La Presidenza di Legacoop, riunita giovedì 27 febbraio, ha dato mandato al vicepresidente vicario Giorgio Bertinelli di convocare l’11 marzo la Direzione nazionale con all’ordine del giorno le dimissioni di Giuliano Poletti e l’avvio delle procedure conseguenti. Il mondo della cooperazione esprime soddisfazione e i migliori auguri pe la nomina a Ministro del Lavoro di Giuliano Poletti. Un incarico che – secondo il commento comune – costituisce un riconoscimento all’impegno quotidiano che il sistema cooperativo ed il terzo settore vivono nel nostro Paese, dando corpo a quella cultura del lavoro, dell’impegno e del protagonismo sociale che saprà sprigionare le energie positive utili alla ripresa e lo sviluppo. A seguito della sua nomina a Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti si è dimesso da tutti gli incarichi finora ricoperti. Le dimissioni riguardano la presidenza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, di Legacoop e di Coopfond, il fondo di promozione dell’associazione PARI OPPORTUNITÀ Inaugurazione mostra “NOIDONNE cooperAttive” Oltre il 52%. Questa la percentuale di donne occupate nel comparto cooperativo in Italia, ben più della metà di quel milione e 200mila addetti nelle 43mila imprese attive. Un’economia, quella cooperativa, che nonostante le difficoltà degli ultimi anni, realizza un fatturato di 140 miliardi di euro e rappresenta l’8% del PIL nazionale. I cambiamenti del quadro socio-economico e della struttura del mondo del lavoro, che la crisi ha acuito, impongono una riconfigura- Save the date Si svolgerà il 27 e 28 marzo, a Ferrara il primo evento nazionale di Generazioni. Segna in agenda la data, a breve pubblicheremo nuovi dettagli Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Legacoop 8 zione dei tempi di vita e di lavoro e una profonda revisione del welfare. Le donne della cooperazione possono dare un significativo contributo attraverso idee e progetti anche grazie alle esperienze già in atto che hanno aperto strade innovative in risposta ai bisogni sociali emergenti. Con l’intento di valorizzare queste esperienze, la Commissione Pari Opportunità di Legacoop ha promosso il progetto “Lavoro, donne, cooperazione” con la collaborazione di NOIDONNE, storica rivista di politica delle donne, e della Fondazione Nilde Iotti, impegnata nella ricerca storico-socio-economica per valorizzare le donne come classe dirigente. Obiettivo del progetto è tracciare delle linee guida per nuovi modelli organizzativi e per un sistema di servizi sociali rispondente alle reali esigenze delle persone, oggi. Una mostra e una tavola rotonda offriranno elementi di rilettura e spunti di riflessione sui Primo piano ACI temi posti all’attenzione del progetto. MOSTRA “NOIDONNE cooperAttive” Martedì 4 marzo, a Roma, presso la casa dell’Architettura (Piazza Manfredo Fanti, 47) alle 15.30, Aldo Soldi, Direttore Generale Coopfond, e Tiziana Bartolini, Direttora di NOIDONNE, inaugurano la Mostra “NOIDONNE cooperAttive”: un progetto crossmediale che si propone una rilettura dei passaggi salienti delle conquiste delle donne per la parità nel lavoro, per la tutela dei diritti e per la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nella dimensione cooperativa. Una mostra fotografica e documentale che incrocia la storia con le questioni più stringenti dell’attualità dando la parola – anche attraverso video-testimonianze realizzate dalla giornalista Marina Caleffi – alle cooperatrici di oggi. La Mostra è visitabile fino al 12 marzo. Tavola Rotonda “Tempi di vita e tempi di la- Legacoop Settori voro in Italia e in Europa oggi” Alla tavola rotonda “Tempi di vita e tempi di lavoro in Italia e in Europa oggi”, prevista alle ore 16.30, interverranno Dora Iacobelli, Livia Turco, Laura Linda Sabbadini, Rita Ghedini, Donata Gottardi, Maria Luisa Mirabile e Costanza Fanelli e modererà la giornalista Luisa Grion. La tavola rotonda sarà il primo momento di un lavoro di approfondimento svolto con ricercatrici, donne delle istituzioni e del mondo imprenditoriale per arrivare alla formulazione di alcune linee di proposta per un welfare innovativo e sostenibile che saranno presentate in un convegno programmato per il prossimo autunno. Territori Imprese Sondaggio Settori >> Turismo 9 TURISMO Turismo di comunità al Congresso del Turismo Rurale Maurizio Davolio, Responsabile di Legacoop Turismo e Presidente di AITR, è stato relatore al V Congresso Internazionale di Turismo Rurale, che si è tenuto a Pamplona il 21 febbraio, in occasione della Fiera Internazionale di Turismo Reyno di Navarra. Davolio ha illustrato le esperienze delle cooperative Briganti di Cerreto e Valle dei Cavalieri, e la collaborazione avviata fra Legacoop e WWF per la valorizzazione dei prodotti agricoli e dell’offerta turistica nelle Oasi. L’intero congresso è stato dedicato ai temi dell’innovazione di prodotto nel turismo rurale e naturalistico, e sono state presentate esperienze maturate sia in Spagna che in Austria, Germania, Regno Unito e paesi dell’America Latina. Tutte le esperienza si connotano per il rispetto ambientale, l’adozione di pratiche di sostenibilità, l’individuazione di elementi di autenticità, la forte partecipazione popolare ai progetti locali. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Friuli Venezia Giulia 10 FRIULI VENEZIA GIULIA >> Veneto 154 idee per FVG Labor, bando per l’imprenditoria giovanile >> Emilia Romagna Chi sostiene che i giovani non abbiano idee, siano svogliati o peggio fannulloni sovente viene smentito dai fatti. In questo caso, anche dai numeri. Fvg Labor, il bando per l’imprenditoria giovanile che aveva preso le mosse dal modello di FAB della Cooperativa Itaca (l’incubatore sociale Faber Academy Box, presentato dalla Coop friulana in occasione del Ventennale di fondazione), lanciato qualche mese fa da Upi Friuli Venezia Giulia ha avuto molte risposte. I numeri di Fvg Labor sono arrivati e sono decisamente importanti. Il bando di Fvg Labor è rivolto a tutti i giovani 18-35 anni residenti o che si trovino in Friuli Venezia Giulia per altri motivi, che abbiano un’idea di impresa ad alto impatto sociale. Obiettivo principale di Fvg Labor è creare percorsi creativi e processi innovativi per la nascita di imprese giovanili con l’intento di rafforzare la reciproca conoscenza e consapevolezza sulle potenzialità, sui punti di forza e debolezza, sulle competenze e le capacità delle persone impegnate nel progetto attraverso la condivisione di un percorso comune. Fvg Labor vuole promuovere progetti e idee che dimostrino di avere possibilità di trasformarsi in impresa e creare una reale occupazione nel tempo. Il 10 febbraio si sono chiusi i termini per presentare le domanda e i numeri sono stati sorprendenti. Quante idee sono arrivate? Tante, per la precisione i progetti presentati sono stati ben 154. A fare la parte del leone la provincia di Udine con 63 progetti, seguono quella di Gorizia con 37, quella di Trieste con 36 e quella di Pordenone che ha registrato ben 18 progetti pervenuti, un numero decisamente eccellente se si considerano le due precedenti chiamate attivate autonomamente da FAB di Itaca nel 2013 e nel 2012. Sorprendenti anche i numeri relativi ai progettisti, sono infatti 263 gli aspiranti faber e sono così suddivisi: 109 dalla provincia di Udine, 65 da quella di Trieste, 63 da quella di Gorizia e 26 da quella di Pordenone. Altro dato significativo da registrare è quello che riguarda la suddivisione per genere e >> Liguria >> Romagna >> Romagna >> Parma >> Puglia Primo piano ACI Legacoop Settori che vede il genere femminile maggiormente rappresentato rispetto a quello maschile: 142 le progettiste donne, 121 i progettisti maschi. In tutte le province le ragazze che hanno presentato i progetti sono state numericamente maggiori dei ragazzi. Nel frattempo è già partita la fase 2 ovvero di selezione in entrata: i progetti pervenuti, che avranno soddisfatto i requisiti di ammissibilità, verranno valutati da quattro Commissioni di valutazione, una per Provincia, appositamente istituite e con competenze specifiche in campo imprenditoriale e dell’impresa, ma anche di tipo economico e giuridico. Successivamente verrà avviata la fase 3, quella di Academy: 4 percorsi formativi, uno per ciascuna Provincia del Friuli Venezia Giulia, ai quali potranno accedere un massimo di 28 idee o progetti di impresa (7 per Provincia), per un totale di circa 25 giornate formative distribuite nel periodo tra il 01 marzo e il 15 maggio 2014. La fase 4 sarà quella finale di selezione in uscita e incubazione dei progetti selezionati: al termine delle Academy i progetti verranno nuovamente valutati per la selezione di 4 progetti (uno per Provincia) ai quali verrà assegnato un contributo di 12 mila euro (48 mila euro complessivi messi a disposizione dal bando), e un ulteriore periodo di accompagnamento per l’incubazione e costituzione della start-up, con termine il 30 settembre 2014. Fvg Labor, promosso da Upi Fvg in stretta collaborazione con le Province di Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Cooperativa sociale Itaca, associazioni Arccs Arci Casa dello Studente, Banda Larga, Eureka, Gap Tricesimo e Lucide, rientra nel quadro di Azione ProvincEgiovani 2013 promossa da Upi e finanziata dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. VENETO Piccola pesca costiera: approvate graduatorie per il premio di arresto Approvate per il distretto di Pesca Alto Adriatico la graduatorie regionali delle domande per beneficiare del premio di arresto definitivo (mediante demolizione/rottama- Territori Imprese Sondaggio Territori 11 zione) delle imbarcazioni autorizzate all’esercizio della pesca con gli attrezzi ricompresi nel sistema strascico. Le richieste sono state presentate dagli armatori della cosiddetta piccola pesca costiera, ovvero che gestiscono barche di lunghezza fuori tutto pari o inferiori a 15 metri, e l’ok è arrivato rispettivamente per Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Decine e decine di armatori veneti e del distretto si sono infatti trovati nell’impossibilità di svolgere la propria attività, in seguito all’adeguamento alle disposizioni comunitarie in materia di licenze e in particolare al Reg. CE 1967/2006 che prevede le restrizioni della pesca a strascico entro le tre miglia. Inoltre, molti operatori veneti del settore non possedevano un mezzo di produzione adatto alla riconversione verso altre attività. Infine, le imbarcazioni della marineria veneta, più piccole della media, a causa del meccanismo premiale previsto dal regolamento comunitario n.1198 del Consiglio del 27 luglio 2006, sono state di fatto penalizzate e non hanno potuto beneficiare di questa opportunità. «Legacoop, assieme alle altre associazioni di categoria riunite al tavolo di crisi della pesca convocato dalla Regione Veneto, ha fortemente voluto un bando ad hoc per i natanti della piccola pesca costiera, che abbiamo finalmente ottenuto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali» spiega Antonio Gottardo responsabile del settore pesca di Legacoop Veneto. «Nel giugno 2012 la Regione Veneto ha fatto da apripista stabilendo per prima uno stanziamento di risorse per indennizzare i danni subiti dagli armatori, pari a 4 milioni di euro. Dopo il ritardo legato alla farraginosa procedura amministrativa che si è resa necessaria per accorpare il bando veneto a quello della altre regioni, ora siamo giunti alla fine del percorso e mancano solo gli atti di concessione, misure che saranno attive sino all’esaurimento dei fondi. Abbiamo aggiunto un altro importante tassello non solo per la costruzione di un sistema organico di ammortizzatori sociali, ma anche per il processo di armonizzazione delle politiche di sviluppo e di rilancio della pesca nel distretto dell’Alto Adriatico». Primo piano ACI LIGURIA “Turismo di valore? Un’impresa possibile” Turismo di valore? Un’impresa possibile. I protagonisti del progetto promosso da Legacoop Liguria si sono confrontati il 25 febbraio con esperti, dirigenti regionali, responsabili del turismo locali e nazionali, analizzando anche problematiche e opportunità per le imprese cooperative riunite nel Consorzio “Due Riviere”. Negli ultimi mesi del 2013 è stato svolto infatti un sopralluogo individuale sulle cooperative che ha costituito la base della riflessione avviata. I dati parlano chiaro: le sette cooperative considerate sviluppano un giro d’affari riguardante il turismo che supera il milione e 300 mila euro; nessuna cooperativa è specificatamente rivolta al turismo ma tutte considerano il turismo come un campo economico in cui è possibile sviluppare il proprio business: il gruppo registra oltre 750 occupati delle quali alcune decine occupate specificatamente nel turismo; i margini operativi sono praticamente per tutti positivi a fronte di un problema di sottocapitalizzazione. “Le possibili piste da approfondire per essere più competitivi sul mercato – ha commentato, Mario Viviani, consulente del Gruppo Unipol, azienda che ha svolto un ruolo fondamentale in questa fase di approfondimento del progetto – sono il raggruppamento delle offerte del mercato, una strategia specifica di marketing mix delle cooperative, la necessità di un’idea imprenditoriale forte a monte che porti un soggetto a capo del progetto”. Una volta fare un Consorzio era più facile, le cooperative tendevano ad essere molto simili. Oggi le differenze di attività si sono moltiplicate, questo rende più difficile l’aggregazione. “Ma queste cooperative possiamo sostenerle Legacoop Settori come Legacoop assumendo alcuni compiti come comparto turistico che di fatto è ormai operativo da tempo – ha sottolineato Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria -. Concentrandoci sui temi della formazione rivolta al web, approfondendo le soluzioni che il mondo cooperativo può dare ai problemi di capitalizzazione anche delle cooperative più piccole, per arrivare alla capacità di essere pronti a cogliere le occasioni dei bandi nazionali ed europei”. L’esperienza di “Turismo di Valore” ha raccolto anche l’attenzione della Regione Liguria. “Nei prossimi anni dobbiamo intercettare una percentuale di quel miliardo di persone che si appresta a viaggiare – ha ricordato il direttore dell’assessorato al turismo della Regione Liguria, Luca Fontana -. Per far questo occorre capire i sogni di queste persone, dare a loro servizi web sempre più moderni, ritornare a supportare gli investimenti delle imprese, sfruttare le occasioni dell’agroalimentare anche in previsione dell’Expo 2015”. Il settore del turismo, d’altra parte, non deve essere considerato un settore marginale. “Ci sono margini di crescita – ha spiegato il direttore dell’Agenzia In Liguria, Enisio Franzosi. -. Occorre pensare a nuovi servizi in un territorio a vocazione turistica come la Liguria. In questo senso il ruolo di un Consorzio può essere importante perché rappresenta un soggetto giuridico che per le sue caratteristiche è in grado di favorire il trasferimento delle conoscenze. In questo modo possiamo valorizzare ulteriormente le caratteristiche del nostro prodotto”. La riflessione sull’esperienza ligure è stata anche l’occasione per capire il ruolo che i consorzi turistici possono avere a livello nazionale. “I consorzi devono essere ritenuti necessari dalle cooperative che lo costituiscono, un vero e proprio strumento per affrontare aspetti che da sole non riescono a risolvere – ha concluso il responsabile nazionale di Legacoop Turismo nazionale, Maurizio Davolio -. Il Consorzio può essere un soggetto decisivo per la creazione di una progettualità ad alto livello e per sviluppare un’azione commerciale efficace. Senza dimenticare che un consorzio ha una capacità di dialogo e di confronto con le istituzioni che il singolo non potrà mai avere”. Territori Imprese Sondaggio Territori 12 EMILIA-ROMAGNA Monti: “Bene le priorità indicate da Renzi” “Bene le priorità di Renzi: impresa, lavoro, PA. Servono concretezza, serietà, coraggio#GovernoRenzi”: con questo tweet il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti, ha commentato la fiducia ottenuta dal Senato e dalla Camera dal governo. «Condivido le priorità indicate da Renzi nel suo intervento al Senato e in quello alla Camera: aiuti alle imprese per il credito, sblocco dei debiti della Pubblica amministrazione, taglio del cuneo fiscale sul lavoro – spiega Monti –. Avanti, dunque, per garantire il lavoro, sostenere le imprese, promuovere una vera equità fiscale». Monti ha anche ribadito il sostegno al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: «Poletti ha come punto di riferimento l’economia sociale, ovvero la capacità dell’impresa di essere economicamente forte e competitiva basando forza e competizione sul rapporto con i territori, sulla sostenibilità ambientale e sociale, sul coinvolgimento delle persone e delle comunità per creare benessere, reddito, lavoro». Legacoop Servizi, Armuzzi: “Debiti della PA, bene Renzi, subito i fatti” Pubblichiamo, di seguito, una nota diffusa il 24 febbraio da Alberto Armuzzi, presidente di Legacoop Servizi Emilia Romagna. “Debiti della Pubblica amministrazione, bene Renzi, subito i fatti”. Alberto Armuzzi, presidente di Legacoop Servizi Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’associazione, ha commentato così il discorso di Matteo Renzi al Senato: «Bene gli impegni enunciati dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sui pagamenti dei debiti delle Pubbliche amministrazioni. Mi auguro che si passi rapidamente ai fatti così come già è stato fatto da parte della Regione Emilia-Romagna” Legacoop su Facebook, il presidente Monti è su Twitter E’ attivo, all’indirizzo https://www.facebook.com/legacoop.emiliaromagna.3, il proPrimo piano ACI filo Facebook di Legacoop Emilia-Romagna. Il trattino tra Emilia e Romagna, oltre che corretto, è necessario per non venire indirizzati a un profilo pre-esistente e da sempre inattivo che si sta cercando di fare rimuovere. Nel profilo Facebook convergono le attività di Legacoop Emilia-Romagna, dei settori, di associazioni collegate oltre ai richiami alle iniziative di altre realtà Legacoop. Ogni giorno vengono selezionate una o più notizie di attualità per proporle all’attenzione degli e delle utenti. Restando ai social network, il presidente di Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti, è da qualche giorno attivo su Twitter. E’ possibile cercarlo con il nickname MontiLegaccop (https://twitter.com/MontiLegacoop) o digitando nella finestra di ricerca nome e cognome (Giovanni Monti) e diventando un follower. Generazioni Emilia Romagna: incontro su “Giovani@lavoro (?)” La fabbrica della cooperativa Deco a Bagnacavallo (via Caduti del lavoro, 2) ospita il 7 marzo una giornata di studio di Generazioni, il network delle giovani cooperatrici e dei giovani cooperatori ‘under 40’ di Legacoop Emilia Romagna (www.generazioni.coop). Il titolo dell’incontro è Giovani@lavoro (?) verrà affrontato quindi il tema più importante con cui si stanno confrontando in questo momento le giovani generazioni del nostro Paese. E per approfondire l’argomento Generazioni ha pensato che non vi sia posto più adatto di un importante e moderno impianto produttivo, di una ‘fabbrica’ appunto. Il programma della giornata prevede alle 14.30 la registrazione partecipanti e alle 15 una visita allo stabilimento Deco. Alle 16 prenderà il via la tavola rotonda, introdotta dal coordinatore di Generazioni Romagna Rudy Gatta e moderata dal caporedattore di Ravenna del Corriere di Romagna Luca Pavarotti, a cui parteciperanno Giancarlo Legacoop Settori Ciaroni, presidente Legacoop Romagna, Giorgio Graziani, segretario Generale Cisl Emilia Romagna, Massimo Bucci, presidente Centuria-Agenzia per l’Innovazione della Romagna, Filippo Taddei, SAIS Johns Hopkins University. I lavori termineranno alle 18.30, dopo di che i partecipanti si sposteranno alla Maison Barcelona per il buffet. Lo spunto della giornata di studio viene dalla constatazione che le parole giovani e lavoro, che in una società moderna dovrebbero essere indissolubili, in quest’epoca appaiono distanti, a volte inconciliabili. L’iniziativa dei giovani cooperatori di Generazioni si propone di individuare spunti e, possibilmente, risposte sul problema dell’occupazione giovanile. A cominciare da quale può essere il ruolo dei giovani e come valorizzarli per la crescita e lo sviluppo economico e sociale dei territori e dello Stato. E ancora, quali strategie, innovazioni, opportunità è in grado di proporre la cooperazione, che è sempre stata in grado di gestire i momenti di difficoltà e trasformare le sfide in opportunità per il futuro. La domanda centrale, in sintesi, è questa: la cooperazione può permettersi di scommettere sui giovani e i giovani sulla cooperazione? (Iscrizione obbligatoria entro il 4 Marzo: ravenna@legacoopromagna.it) ROMAGNA Legacoop su Iter: “Massimo impegno, senza clamori” La drammatica situazione della cooperativa Iter, che Legacoop segue sin dall’inizio, conferma ancora una volta che siamo di fronte alla crisi più terribile mai vissuta in Italia dal Dopoguerra a oggi nel settore delle costruzioni. “Iter fa parte della storia della cooperazione e della storia di questo territorio. Preme alla cooperazione, come a tutti i soggetti responsabili, fare il possibile per affiancare l’impresa nella ricerca di soluzioni possibili per l’impresa stessa e per i lavoratori”, dice il Presidente di Legacoop Romagna, Giancarlo Ciaroni. “Legacoop, Federazione e in generale il sistema cooperativo lo stanno facendo sin dall’inizio, con i massimi sforzi e senza clamore, come è abitudine. Anche Territori Imprese Sondaggio Territori 13 perché le condizioni del mercato, purtroppo, non consentono facili illusioni”, dice. “C’è un fatto chiave, che stiamo ripetendo, inascoltati, da anni: senza le commesse è impossibile mantenere il lavoro. Nessun tipo di solidarietà può superare questo dato e lo denunciamo da tempo, insieme alle altre associazioni di categoria che rappresentano imprese edili”, prosegue il direttore di Legacoop Romagna, Monica Fantini. “Le responsabilità – dice il responsabile Lavoro, Valeriano Solaroli – sono precise: la mancanza di investimenti in infrastrutture; l’insostenibilità degli appalti al massimo ribasso che drogano il mercato e penalizzano le imprese che lavorano nella legalità; la mancanza di risorse per gli investimenti, causata anche dai ritardi cronici di pagamento; il conseguente peso degli aspetti finanziari e infine la necessità di politiche che promuovano un costruire diverso, sostenibile, volto al riqualificare e ricostruire”. “Cercare facili capri espiatori - prosegue Solaroli - è un esercizio che non fa onore a nessuno. Soprattutto non aiuta i lavoratori e le loro famiglie, che hanno esigenze ben precise. Negli ultimi anni abbiamo messo in campo ogni strumento in nostro possesso per ricollocare le persone che sono uscite dalle aziende in crisi, in un mercato del lavoro che purtroppo è del tutto saturo”. “Il movimento cooperativo – conclude Monica Fantini - ha sempre messo al centro le esigenze della persona e dal 2008 ad oggi è riuscito a difendere i posti di lavoro con ogni mezzo possibile, anche con scelte difficili. Continueremo a farlo, ma serve un impegno straordinario a ogni livello. Ci auguriamo che il nuovo Governo prenda atto della situazione e realizzi davvero il cambio di passo promesso”. ROMAGNA Il saluto dei cooperatori a Romeo Lombardi È con immensa commozione che il movimento cooperativo dà l’addio a Romeo Lombardi, riconosciuto come uno dei padri fondatori della cooperazione agroalimentare italiana ed europea dal Dopoguerra ad oggi Primo piano ACI e tra i fondatori di Legacoop Romagna. Romeo si è spento all’IRST di Meldola oggi pomeriggio, combattendo con il coraggio che lo contraddistingueva contro la temibile malattia che l’aveva colpito da tempo. «Romeo Lombardi – lo ricorda il direttore generale di Legacoop Romagna, Monica Fantini – è stato per me un maestro e un riferimento di cosa significa essere cooperatori. Romeo era un cooperatore di quelli tenaci e curiosi, per cui il tempo era l’opportunità irrinunciabile per lasciare un segno al servizio della Comunità, a partire dai più deboli. In un percorso senza specchietti retrovisori, ma capace di un rinnovamento coerente verso ciò che la cooperazione deve, prima di tutto, essere: equa, altruista e giusta». «È stato un esempio per tutti – sottolinea il vicepresidente di Legacoop Romagna, Mauro Pasolini – non solo per quello che aveva realizzato nella sua lunga carriera, ma per la capacità di continuare a progettare il futuro con una spinta intellettuale, morale e culturale che non si spegnerà mai. Non possiamo che ringraziarlo per il grande patrimonio ideale che ci ha lasciato». Biografia di Romeo Lombardi Nato nel 1940 in piena Seconda Guerra Mondiale da una famiglia di produttori agricoli mezzadri, già all’età di 16 anni Romeo Lombardi aveva iniziato a lavorare con il padre e dopo il diploma da perito agrario era stato assunto dalla Lega Cooperative provinciale, dove negli anni Cinquanta e Sessanta ebbe un ruolo fondamentale nell’organizzare i piccoli produttori agricoli nelle prime cooperative agroalimentari. Fu tra i primi, insieme al professor Giorgio Celli, a introdurre in Italia la lotta guidata e la lotta integrata per ridurre drasticamente l’uso della chimica in agricoltura a difesa della salute del territorio, dell’ambiente e degli insetti utili all’agricoltura. Memorabili le sue campagne contro le multinazionali che producevano gli antiparassitari e i docenti universitari che – come diceva lui – venivano “foraggiati” dalle grandi aziende. È stato un pioniere assoluto della produzione biologica con la costituzione a Cesena della prima biofabbrica in Italia per la produzione di insetti utili in sostituzione dei pesticidi. Negli anni Settanta e Ottanta fu ancora pro- Legacoop Settori tagonista nello sviluppo verso i mercati esteri, sempre tenendo al centro il bene dei soci produttori agricoli. Divenne presidente dell’Associazione Provinciale delle Cooperative Agricole, quindi tra gli anni Ottanta e Novanta fu protagonista attivo della laboriosa attività per l’unificazione delle cooperative ortofrutticole in un’unica azienda di cui divenne Amministratore Delegato. Era nata Apofruit, oggi tra i principali soggetti dell’agroalimentare italiano ed europeo, alla base del successo di marchi come Almaverde Bio. Dal 1995 al 2005 era quindi stato responsabile nazionale Ortofrutta di Legacoop Agroalimentare nazionale. Negli ultimi anni Lombardi si era dedicato con passione alla promozione della sana alimentazione rivolta soprattutto ai bambini delle scuole primarie e attraverso moderni e innovativi modelli didattici, divenendo presidente della cooperativa educativa Alimos. PARMA Cooperazione sociale, protagonista del Welfare regionale Riconoscere il ruolo che le cooperative sociali hanno assunto nel sistema di welfare regionale, sia come erogatrici di servizi che nel collocamento protetto, affermarne l’operato in nuovi ambiti e sottolineare la rilevanza del sistema cooperativo nell’economia regionale. È quanto propone il progetto di legge presentato il 27 febbraio presso Palazzo Giordani della Provincia di Parma, in un incontro promosso da Legacoop e Confcooperative con il patrocinio della Provincia, tenuto dal consigliere Pd Marco Carini (primo firmata- Territori Imprese Sondaggio Territori 14 rio e relatore). La proposta “Norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale” abroga l’attuale norma regionale in materia per l’attuazione della legge 381/1991 (L.r. 7/1994). In Emilia-Romagna operano 920 cooperative sociali per un totale di 37.646 dipendenti. Più del 77% degli addetti è assunto con contratto a tempo indeterminato e il 76% del totale è costituito da donne, mentre l’8% appartiene a categorie svantaggiate. “Oggi - si legge nella relazione che accompagna il testo - le cooperative sociali sono soggetti imprenditoriali a tutti gli effetti, uguali nei valori fondanti a quelle di un tempo, ma profondamente diverse nelle loro relazioni col territorio, nel rapporto con la Pubblica Amministrazione, nella capacità di fare impresa portando benefici tanto a se stesse quanto alla collettività”. Composta di 26 articoli, la proposta in sintesi prevede “l’istituzione dell’Albo regionale delle cooperative sociali con ampliamento della gamma dei servizi; la determinazione delle forme di partecipazione della cooperazione sociale alla programmazione, progettazione, gestione, realizzazione e valutazione dei risultati del sistema integrato di interventi e servizi alla persona; l’individuazione dei criteri di affidamento e conferimento dei servizi; la definizione di un calendario massimo dei pagamenti alle coop; la costituzione di un fondo rischi consortile per il sostegno a varie misure creditizie; altre misure di promozione, sostegno e sviluppo della cooperazione sociale”. Il percorso molto complesso e articolato è stato intrapreso da un paio d'anni, e ora il testo è stato iscritto ai lavori dell'Assemblea Primo piano ACI regionale; seguiranno le parti dibattimentali, le votazioni articolo per articolo e l'approdo in aula dove sarà oggetto di un altro iter. Ma il lavoro è in corso e il sostegno del movimento cooperativo e di tanti altri soggetti coinvolti non manca. Parlare di cooperazione sociale significa infatti parlare di comunità e di diritti. PUGLIA Coopfond a sostegno delle cooperative della regione Per far ripartire l’economia servono idee e progettualità. C’è bisogno di nuove imprese, giovani e innovative, come anche il rilancio di aziende a rischio chiusura, con reali sostegni agli investimenti. Il ruolo di Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop, è stato ed è, in tal senso, fondamentale anche in Puglia. Soprattutto per incentivare l’adozione della tipologia d’impresa cooperativa e sostenere quelle già esistenti e a rischio collasso. Nella sede della Lega delle cooperative pugliesi, a Bari, il direttore generale di Coopfond, Aldo Soldi, ha incontrato, mercoledì 19 febbraio, una folta rappresentanza di cooperative pugliesi, insieme ai responsabili delle organizzazioni settoriali Legacoop Puglia e al presidente, Carmelo Rollo. Un incontro importante per illustrare il tenore degli interventi attuati, ad oggi, da Coopfond e le prospettive future in Puglia. “Ad oggi sono 27 i progetti di investimento attuati in Puglia, per un totale di 17 milioni di euro e un ritorno di 2 milioni dal 3% ver- Legacoop Settori sato da ciascuna cooperativa pugliese aderente al fondo”. Un dato quest’ultimo, come ha sottolineato Soldi, strettamente legato alla crisi attuale, che ha “evidentemente fatto calare le entrate del 3%, attestato come il più basso di sempre, ovvero dalla nascita di Coopfond (ndr 1992 ). Gli impieghi di Coopfond, come ha illustrato il direttore generale, sono di tre tipi, ovvero sostegno alle nuove imprese, aiuti alla capitalizzazione, cioè al finanziamento, dei soci di un’impresa cooperativa e, per ultimo, potenziamento delle relazioni con le strutture finanziarie territoriali. Legacoop Puglia, come ha sostenuto Soldi, sta giocando ruolo decisivo nell’accompagnamento progettuale di giovani start-upper per accedere agli investimenti di CoopFond. “I nostri – ha specificato- il direttore Soldi non sono interventi a pioggia. Accogliamo le proposte dai territori e dalla organizzazioni territoriali Legacoop, ma manteniamo, comunque, l’autonomia decisionale, come responsabile della gestione del fondo”. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Fondazione Unipolis >> CMB >> CPL Concordia 15 FONDAZIONE UNIPOLIS Rapportosusicurezzaeinsicurezza sociale in Italia e in Europa >> Il Bettolino >> Coop Comunità Oltrevalle >> Cooperativa Quid >> Cooperativa Sociale Cooperarci >> Ortofrutta E’ l’Italia alle prese con una pressoché eterna transizione, senza che però si intraveda verso dove, verso una meta, un approdo al quale agganciarsi per cercare di avviare una comunque faticosa e problematica risalita dal fondo della crisi. Crisi che non è solo economica e sociale, ma, per molti aspetti, ancor più culturale e politica, persino identitaria. E’ il Paese nel suo insieme, sono i cittadini che non riescono a intravedere il proprio futuro, considerato – appunto – meta e approdo sempre più confuso e smarrito, in una nebbia che tutto rende uniforme e impalpabile. Ma, proprio per questo, inafferrabile. Una situazione che risalta ancor di più se messa a confronto con i principali paesi europei – Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna, anch’essi oggetto di indagine – i quali sono pure loro alle prese con la più lunga e prolungata crisi dal secondo Dopoguerra, ma – anche considerando la specifica situazione tedesca – che sembrano disporre di qualche sicurezza in più. È il ritratto impietoso, ma non per questo meno realistico, del nostro Paese che emerge dal settimo “Rapporto sulla sicurezza e l’insicurezza sociale in Italia e in Europa”, realizzato per conto di Fondazione Unipolis da Demos&Pi e Osservatorio di Pavia, e presentato oggi, 24 febbraio 2014, a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. All’incontro sono intervenuti Ilvo Diamanti, docente a Urbino e direttore scientifico di Demos&Pi, Antonio Nizzoli, direttore Osservatorio di Pavia, Fabio Bordignon, responsabile ricerca Demos&Pi, Don Virginio Colmegna, presidente Fondazione Casa della carità, Primo piano ACI Legacoop Settori Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale di Milano, Pierluigi Stefanini, presidente Gruppo Unipol e Fondazione Unipolis. Ha coordinato Luca Sofri, direttore de Il Post. E’ l’Italia della “Grande Incertezza”, come la definisce il prof. Ilvo Diamanti nel suo commento ai dati emersi dal Rapporto, che indaga sulla relazione tra “percezione, rappresentazione sociale e mediatica della sicurezza”. La società italiana, quale essa emerge dall’analisi di opinione come dalle immagini che ne danno i media sia televisivi che cartacei, è caratterizzata, sottolinea Diamanti, dalla “perdita dei riferimenti di valore, istituzionali, normativi che fornisce la politica. Rende il clima d’opinione deluso, ma ancor di più: disorientato”. Così, se la stessa crisi economica ha in qualche modo “perduto centralità” e gli “attori criminali hanno perduto visibilità”, il “risentimento sociale si è rivolto in direzione diversa e inversa”, rispetto a chi in passato era ritenuto responsabile delle difficoltà e dei problemi. Per Diamanti, “lo schema narrativo si è quasi rovesciato: crisi politica -> crisi economica -> insicurezza sul futuro”. Futuro che “è pressoché scomparso. Si è perso, anch’esso, nella nebbia della Grande Incertezza in cui siamo scomparsi”. L’insicurezza nella percezione dei cittadini Questa settima edizione del Rapporto è basata, come in passato, su una estesa indagine svolta su un campione rappresentativo della popolazione italiana e dei principali paesi europei, e su una accurata rilevazione dell’informazione di tutti i telegiornali italiani e dei maggiori TG di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, nonché – per la prima volta da quando il Rapporto viene realizzato – su due dei più diffusi quotidiani di ciascuno dei Paesi considerati, cui si è aggiunta una sperimentazione relativa a come in Italia il tema sicurezza è stato affrontato su Twitter. Per quanto riguarda l’Italia, l’insicurezza economica continua ad essere in cima alle preoccupazioni dei cittadini: ben il 73% degli intervistati la considera come emergenza principale, anche come somma dei diversi elementi, come disoccupazione – il 50% ha come paura principale quella di Territori Imprese Sondaggio Imprese 16 perdere il lavoro – tasse, costo della vita. Una percentuale complessiva inferiore di sei punti percentuali rispetto all’anno scorso, ma di 15 più alta che nel 2009. Solo gli spagnoli e in parte i francesi esprimono dati paragonabili, mentre britannici e, soprattutto, tedeschi, con il loro poco più che 30%, sembrano considerarsi fuori dalla crisi. Ad una verifica più accurata, gli italiani si percepiscono impoveriti, al punto che l’85% ritiene che le distanze tra “chi ha poco” e “chi ha molto” sia parecchio aumentata negli ultimi dieci anni. Così che, per la prima volta, la maggioranza degli interpellati (52%) colloca la propria famiglia nella classe sociale “bassa e medio bassa”. Appena otto anni fa, invece, il 60% degli italiani si considerava appartenente al ceto medio e soli il 28% tra i ceti medio – bassi. Insomma, come sottolinea Diamanti, siamo di fronte ad una “società che scivola verso il basso”. A farne le spese sono soprattutto i giovani – quasi il 60% degli italiani ha come sua principale “paura” il futuro dei figli; il che porta la maggior parte delle persone (67%) a considerare l’emigrazione all’estero la sola speranza possibile per i ragazzi. Ad alimentare ulteriore preoccupazione e sfiducia c’è poi la politica. Considerata incapace di risolvere la crisi e i problemi economici del Paese, la politica è essa stessa diventata un fattore di insicurezza: il 68% degli italiani intervistati, infatti, si dichiara “frequentemente” preoccupato per “l’instabilità politica”. Peraltro, come si può vedere dai dati relativi a come i mezzi di informazione affrontano i temi dell’insicurezza, l’”instabilità politica” è nei TG la seconda voce in termini di spazio dedicato alle notizie aventi natura “ansiogena” (facendo registrare, in questo caso, una certa coincidenza tra percezione e rappresentazione mediatica dell’insicurezza). Si determina così una sorta di circuito vizioso nel quale la crisi economica determina una forte insicurezza nelle persone, ma la difficoltà o l’incapacità della politica di trovare assetti stabili e di creare opportunità di lavoro, reddito e sviluppo, produce maggiore disillusione, accrescendo ancor più la percezione di insicurezza nelle persone. Il che contribuisce a spiegare in gran parte l’auPrimo piano ACI mento dell’antipolitica, la crisi di fiducia nelle istituzioni, nazionali – stato, comuni e regioni – ma anche nell’Unione Europea, che ha appena un 27% di espressioni di fiducia da parte degli italiani (da sempre tra i più europeisti), stessa percentuale dei britannici (che invece la Ue l’hanno sempre bistrattata), segnando invece oggi come più europeisti i tedeschi (55% di fiducia) e gli spagnoli (39%). In questo quadro, l’insicurezza personale, determinata dalla criminalità comune, conserva una sua valenza importante tra le preoccupazione e le “paure” degli italiani, che indicano nelle interviste un “aumento” anche rilevante della criminalità, sia a livello nazionale (lo dice l’84%), che nella zona di residenza (aumentata per il 43% negli ultimi cinque anni), ma comunque molto lontano dai picchi registrati nel biennio 2007/2008. A colpire maggiormente l’opinione pubblica più che i reati più gravi – mentre l’andamento complessivo, sulla base dei dati ufficiali è stabile se non in leggera diminuzione – sono quelli che invadono la sfera privata, segnatamente i furti in casa, che generano maggiore allarme e inquietudine tra i cittadini. Merita di essere evidenziato come sia andata riducendosi la “paura” nei confronti degli immigrati: per il 56% la loro presenza in Italia “favorisce la nostra apertura”, mentre ben l’80% si dichiara favorevole a concedere la cittadinanza ai figli di stranieri nati nel nostro Paese. Anche se circa un italiano su tre percepisce gli immigrati “come un pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone” e una quota analoga li valuta come “minaccia per l’occupazione”. La rappresentazione mediatica Se questa è, in estrema sintesi, la percezione dell’insicurezza da parte dei cittadini, qual è invece la rappresentazione che viene offerta dal sistema dei media dei temi connessi alla sicurezza, nei suoi diversi aspetti? L’Italia si conferma come una sorta di “anomalia” rispetto al resto d’Europa, perché continua a mettere la criminalità in testa all’agenda dell’insicurezza, pur modificandone la composizione. Se negli anni 2007-2008 prevaleva una modalità comunicativa che teneva insieme il binomio “criminalità-immigrazione”, tra il 2010-11 ha Legacoop Settori prevalso la serializzazione dei fatti criminosi, nell’ultima fase a dominare sono state le notizie e le informazioni relative ai crimini più violenti ed efferati. Nonostante il 2013 sia stato l’anno in cui si è avuto il minore tasso di omicidi dall’Unità d’Italia. In nessun altro paese i TG danno tanto spazio ai fatti di cronaca nera, con la parziale eccezione della Spagna. Ma soprattutto, ciò che colpisce è la discrasia, la distanza tra la realtà e ciò che percepiscono i cittadini, in termini di crisi economica, preoccupazione per il lavoro, impoverimento e lo spazio che i media, segnatamente i TG, dedicano a questi temi. In Italia un peso assai rilevante ce l’ha l’informazione politica, mentre il principale TG nazionale, nel periodo 16 dicembre 2013 e 5 gennaio 2014, ha dedicato oltre il 58% delle notizie che hanno che fare con tematiche cosiddette “ansiogene” a fatti legati alla criminalità e soltanto il 4,4% a informazione su crisi, impoverimento e perdita di lavoro. Percentuali esattamente rovesciate per il TG britannico, mentre in Germania il 33% ha riguardato i temi della crisi economica e solo il 16% quelli criminosi, in Francia 19% e 13%, in Spagna 19% e 51%. Se invece si valutano le testate quotidiane cartacee, in Italia è in assoluto la politica a farla da padrona, con un 32% di notizie complessive. Uno spazio molto maggiore rispetto ai giornali degli altri paesi europei, che si occupano maggiormente di crisi economica e soprattutto di politica estera. Il che conferma una ulteriore “anomalia” dell’informazione italiana nel contesto europeo, la scarsa attenzione ai fatti del mondo a vantaggio di una impostazione il più delle volte autoreferenziale. CMB Presentato il budget per il 2014: previsioni di tenuta Negli ultimi anni il panorama del settore costruzioni è andato profondamente ridefinendosi: dal 2008 al 2013 il mercato interno è calato del 30% con grandi ripercussioni su imprese di tutte le dimensioni. In questo quadro, CMB è stata in grado di dimostrare la sua capacità di affrontare la Territori Imprese Sondaggio Imprese 17 linea con le aspettative. Il Bilancio preventivo 2014 e le proiezioni 2015 sono state presentate sabato 22 febbraio ai Soci di CMB riuniti in Assemblea presso la sede della Cooperativa a Carpi. Per l’occasione, oltre ad autorità e rappresentanti del mondo cooperativo e bancario, è intervenuto Lauro Lugli, Presidente di Legacoop Modena, che ha sostituito Giuliano Poletti chiamato a ricoprire la carica di Ministro del Lavoro nel Governo Renzi. crisi e mantenere la sua posizione nonostante la recessione del settore e la perdurante carenza di investimenti pubblici. Anche per il 2014, CMB prevede la sostanziale tenuta del giro d’affari che si collocherà intorno ai 510 milioni di euro con un’utile netto che supera i 5 milioni, in linea con gli andamenti registrati negli ultimi esercizi, e un patrimonio di Gruppo che arriverà a sfiorare i 226 milioni. Per il 2015, la Cooperativa prevede una crescita del fatturato che si posizionerà sui 550 milioni anche grazie alla fase di piena produzione in cui si troveranno alcuni importanti opere in Italia, tra le quali il 3° Macrolotto della Salerno – Reggio Calabria e la Torre di Citylife a Milano progettata dall’archistar Zaha Hadid, oltre i lavori all’Estero. Le acquisizioni lavori attraversano una fase di rallentamento sul mercato domestico per l’assenza di investimenti, mentre all’Estero si prevede una crescita del portafoglio puntando sui Paesi dell’Europa dell’Est e del Nord Africa. La forte concorrenza delle imprese dei Paesi emergenti impone di focalizzarsi su commesse specialistiche e di medio-grandi dimensioni: in particolare operando in quegli ambiti in cui CMB è in grado di esprimere maggior valore aggiunto ed esperienza come le grandi infrastrutture, l’edilizia ospedaliera e direzionale a elevata complessità. CMB, del resto, negli ultimi anni si è collocata fra le imprese più performanti nella realizzazione di grattacieli, grazie soprattutto alla Torre Unipol di Bologna e al comparto Porta Nuova Varesine a Milano, sul quale svetta il “Diamantone”. Il mercato del project finance e della gestione dei servizi conferma la previsione di costante crescita, alimentando la redditività netta e mantenendo il portafoglio servizi in Primo piano ACI CPL CONCORDIA Incontro con il Presidente di Sace per sostenere l’export modenese CPL Concordia, gruppo cooperativo dell’energia con forte propensione export, ha ospitato il 25 febbraio un importante appuntamento sull’internazionalizzazione dedicato alle imprese modenesi interessate a rafforzare la loro presenza sui mercati esteri. Protagonista del convegno, dal titolo “Incontro all’Impresa”, è stato il Presidente di SACE Giovanni Castellaneta, già ambasciatore a Washington e Teheran, intervenuto all’evento organizzato dal gruppo cooperativo concordiese in collaborazione con WAM Group, multinazionale di Cavezzo (MO). All’incontro hanno preso parte numerose realtà produttive della Bassa Modenese compresi imprenditori, artigiani, istituti di Credito e rappresentanti delle istituzioni locali interessati a scoprire le opportunità di sostegno offerte da SACE per l’internazionalizzazione. “In un momento così delicato, a poca distanza dalle drammatiche vicende del terremoto e delle alluvioni, la presenza del Presidente Castellaneta, rappresenta un forte segnale di vicinanza da parte di SACE Legacoop Settori alle aziende del territorio della bassa modenese, storicamente a forte vocazione export” - ha sottolineato Roberto Casari, Presidente di CPL CONCORDIA. “Anche per una realtà come CPL, che in questi ultimi 5 anni di crisi ha raddoppiato fatturato e dipendenti, la crescita oltre i confini nazionali richiede un mix di ingredienti per nulla scontati, fra i quali una solida leva finanziaria e conoscenza delle dinamiche economiche dei vari paesi». Vainer Marchesini, imprenditore a capo di Wam Group, multinazionale manifatturiera di Cavezzo (MO), distinguendo opportunamente fra internazionalizzazione e globalizzazione, attività di export e produzione all’estero, ha ripercorso il cammino faticoso compiuto “nel lontano 1984 per far nascere il primo stabilimento produttivo negli Stati Uniti: lo Stato non era presente, non ci ha aiutato”. Il Presidente Castellaneta ha esordito spiegando il ruolo di Sace, che offre prodotti assicurativi e finanziari finalizzati a promuovere l’internazionalizzazione delle imprese attraverso la copertura dei rischi di carattere politico e commerciale ai quali sono esposti gli operatori nazionali (imprese e banche) nelle loro attività con l’estero. “L’export è stato la chiave di successo per le 25.000 aziende italiane, soprattutto Pmi, che si sono affidate a SACE in questi anni. Sono orgoglioso di poter incontrare di persona le imprese dell’Emilia Romagna, regione dal carattere straordinario, che hanno saputo reagire con forza alle difficoltà di questi anni e che in SACE, presente a Modena con un proprio ufficio, possono trovare il partner ideale per cogliere le opportunità offerte dai mercati esteri”. Coadiuvato dalla Dott.ssa Simonetta Acri, direttore Rete domestica di SACE Spa, Castellaneta ha passato in rassegna i servizi offerti da SACE “la quale - ha sottolineato l’Ambasciatore - più che aiutare intende accompagnare le aziende nel loro percorso di crescita”. SACE, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, offre servizi di export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti, garanzie finanziarie, cauzioni, protezione dai rischi della costruzione e factoring. Con 70 miliardi di Euro di operazioni assicurate in 189 paesi, il gruppo SACE sostiene la competi- Territori Imprese Sondaggio Imprese 18 tività delle imprese in Italia e all’estero, garantendo flussi di cassa più stabili e trasformando i rischi di insolvenza delle imprese in opportunità di sviluppo. Nel corso della sua permanenza nella sede di CPL la delegazione di SACE ha potuto visitare le strutture produttive di CPL ricostruite dopo il sisma, fra le quali la nuovissima Control Room attraverso la quale gli operatori e tecnici della cooperativa sorvegliano e telecontrollano gli impianti sul territorio nazionale direttamente da Concordia. IL BETTOLINO Inaugurate a Reggiolo le nuove serre Sono state inaugurate il 24 febbraio, con una cerimonia molto partecipata, le nuove serre della cooperativa sociale Il Bettolino, alla presenza di Patrizio Bianchi, assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna, di Barbara Bernardelli, sindaco di Reggiolo e della presidente della Provincia Sonia Masini. Dopo la benedizione da parte del parroco di Reggiolo don Dino Bolognesi e il taglio del nastro, ha portato il suo saluto il sindaco Bernardelli, che ha sottolineato il ruolo positivo sia dal punto di vista sociale che economico del Bettolino. Presenti all’iniziativa le autorità locali, i rappresentanti dell’Asl, il maresciallo dei Carabinieri Sandro De Monaco, dirigenti cooperativi e soci della Coop. E’ seguita una conversazione molto interes- Primo piano ACI sante sul tema “Solidarietà, impresa, inserimento lavorativo: dall’esperienza del Bettolino ad un patto con il territorio”. Il presidente del Bettolino, Eber Bianchi, ha illustrato la realtà sociale ed economica della cooperativa, una delle più importanti cooperative sociali reggiane che operano per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. E’ attiva nella della produzione, trasformazione e commercializzazione di fiori, e piante aromatiche (in particolare basilico), nella gestione di aree verdi pubbliche e private, nella gestione di isole ecologiche e servizi ambientali, in attività di assemblaggio. Per quanto riguarda la produzione di piante aromatiche (in particolare basilico) e fiori, la parte prevalente è destinata alla GDO (Coop, Conad, Realco). Il Bettolino è una cooperativa in continuo sviluppo. Dal 2007 al 2013 i soci lavoratori sono passati da 37, di cui 17 svantaggiati, a 46, di cui 25 svantaggiati. Il fatturato è passato da 1.774.197 a 3.039.550 euro: più del 70% in 8 anni, con una ricchezza distribuita sul territorio nel 2013, in termini di salari e compensi, di quasi un milione di euro. “L’obiettivo dell’iniziativa di oggi – ha spiegato il presidente del Bettolino – è quello di raccogliere idee, suggerimenti, per progettare il futuro di questa nostra originale impresa che ha saputo coniugare la risposta sociale con la valenza economica, e per sensibilizzare il territorio, rappresentato in questa iniziativa, dalle istituzioni pubbliche, dalle imprese della grande distribuzione, da Legacoop, dalla Regione, dal sindacato, sulle problematiche legate all’inserimento nel mondo dei lavoro delle persone in difficoltà”. La vicepresidente Francesca Benelli ha affrontato gli aspetti sociali del lavoro svolto dalla cooperativa. “Riteniamo che l’esperienza lavorativa – ha spiegato la vicepresidente – sia un mezzo per portare un cambiamento nelle persone inserite, per favorire recupero della dignità sociale. In questi ultimi anni abbiamo cercato di combinare al meglio le risorse e le opportunità di lavoro con le abilità dei ragazzi, facendo investimenti e modifiche negli ambienti di lavoro attraverso tutti gli strumenti possibili. Questi strumenti, che andrò poi a spiegare, sono stati presi in considerazione anno dopo anno cercando di mantenere sempre quell’equilibri che ci permette di lavorare, monitorare,condividere sempre al meglio tutti i Legacoop Settori progetti”. Sull’importanza dell’inserimento lavorativo, del rapporto con i servizi, e sulle problematiche introdotte dalla recente legge regionale sui tirocini lavorativi, è intervenuto Gennaro Antonello, della Direzione Attività Socio Sanitarie dell’Asl Reggio Emilia. Si sono poi succeduti gli interventi di Patrizio Bianchi, assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna, che ha evidenziato come l’esperienza del Bettolino sia in grado di dare l’idea di una comunità, di Giammaria Manghi, sindaco di Poviglio e presidente dell’Unione Bassa Reggiana, Paolo Cattabiani, presidente di Coop Consumatori Nordest, Marzio Ferrari, presidente di Ancd, Associazione Nazionale Cooperative fra Detteglianti, e di Conad Centro Nord, Simonetta Ponzi, della Segreteria Cgil EmiliaRomagna, Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia. Ha coordinato la discussione Carlo Possa, responsabile cooperative sociali Legacoop Reggio Emilia. L’iniziativa è stata organizzata dal Bettolino in collaborazione con Legacoop Reggio Emilia e il Consorzio Quarantacinque. COOP COMUNITÀ OLTREVALLE Nel nome di Dante la cooperativa porta a Cambridge il made in Italy Cambridge incontra Brisighella. Un’alleanza nata, nel nome di Dante Alighieri, grazie alla cooperativa di comunità Oltrevalle, che porterà al territorio nuove occasioni di promozione e sviluppo. Un’alleanza che ha conosciuto lunedì 24 febbraio un nuovo passo avanti, con l’incontro tra il sindaco Davide Missiroli e la professoressa Valbruna Magnani della Cooperativa Oltrevalle e Giulia Portuese Williams, fondatrice e direttrice della associazione inglese “Dante in Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 Cambridge” che nella città inglese organizza eventi, seminari di approfondimento culturale e corsi di italiano. L’associazione inglese fa parte della prestigiosa organizzazione internazionale Società Dante Alighieri, nata nel 1889 con lo scopo di diffondere la lingua la cultura italiana all’estero, che oggi conta 500 sedi in tutto il mondo. L’alleanza apre la porta a soluzioni di studio, incontro e valorizzazione dei prodotti locali. In estate sono previste iniziative per ragazzi e adulti verso il Regno Unito in base ad un programma di approfondimento della lingua inglese e di partecipazione ad eventi culturali organizzati per la comunità brisighellese. Brisighella è una località termale in provincia di Ravenna, con poco meno di 7.700 abitanti. Una realtà che rappresenta in pieno i piccoli Comuni, che rappresentano più della metà del territorio. L’importanza del ruolo che essi assumono per lo sviluppo economico della comunità, con i loro patrimoni culturali, artistici, e paesaggistici è considerevole e rappresenta un valore inestimabile per il nostro Paese. Da una recente ricerca dell’Anci “in Italia i comuni con meno di 5.000 abitanti sono oltre 5.800; si tratta del 72% del totale delle amministrazioni comunali, localizzati perlopiù nelle zone collinari o montane (con percentuali pari, rispettivamente, al 41% e 32,2%).Vi risiedono oltre 10,5 milioni di persone, un quinto circa della popolazione nazionale”. Una spina dorsale fondamentale che attraverso i prodotti tipici, l’artigianato, l’archeologia, i paesaggi può diventare la chiave di volta per lo sviluppo economico culturale e sociale di una intera comunità, e anche tutelare il Made in Italy. COOPERATIVA QUID Fra i semifinalisti dell’European Social Innovation Competition Commissione Europea per stimolare lo sviluppo di soluzioni innovative, con le quali rispondere alla crisi occupazionale. E “QUID”, in latino “qualcosa in più”, è anche il nome del progetto con cui si sono classificati, che come core business ha la rivalorizzazione dei capi di abbigliamento (giacenze di magazzino o stoffe destinate al macero) attraverso modifiche sartoriali artigianali realizzate da persone svantaggiate, in particolare donne. Il valore aggiunto dei prodotti Quid sta dunque nel coinvolgimento di lavoratori socialmente emarginati in un’attività produttiva che rispetta i criteri della sostenibilità ambientale e sociale e che è caratterizzata da un alto contenuto creativo. Quid è anche un nuovo brand di T-shirt (fra le realizzazioni più recenti quella delle magliette per TEDX Verona ). Il team è attualmente composto da nove persone fra soci lavoratori e volontari. «La nostra esperienza dimostra che è possibile realizzare un business inclusivo lungo la filiera della moda, trasferendo nella cooperazione competenze del mondo del profit e del no profit e integrandole fra loro con successo. Non a caso il nostro logo è una molletta, proprio a rappresentare l’unione di questi valori e obiettivi» spiega la presidente Anna Fiscale. Aggiunge l’amministratore delegato e vicepresidente Ludovico Mantoan: «Siamo felici e orgogliosi che l’Europa abbia riconosciuto la portata innovativa del nostro progetto. Durante la tre giorni spagnola di marzo avremo modo, grazie all’affiancamento di esperti e professionisti, di specificare ulteriormente obiettivi economici e occupazionali». I vincitori verranno premiati con un supporto finanziario di 30mila euro e saranno annunciati intorno alla metà di maggio. Una storia appena cominciata e già costel- Saranno a Bilbao dal 3 al 5 marzo, ospiti dell’Accademia dell’Innovazione Sociale: sono i ragazzi di “QUID”, cooperativa sociale di tipo B di Verona nata nell’aprile 2013 e arrivata fra i semifinalisti della seconda edizione dell’European Social Innovation Competition, lanciata dalla Primo piano ACI Legacoop Settori lata di successi: dopo neppure un anno di attività, la cooperativa ha chiuso il 2013 con oltre 90mila euro di fatturato, quasi 2000 clienti e 4mila pezzi venduti (commercializzati nei negozi del Nord Italia ma in prevalenza nei temporary store di Verona e Forte dei Marmi): numeri grazie ai quali sette donne che vivono situazioni di difficoltà oggi ricevono uno stipendio o un’integrazione salariale (l’obiettivo per il 2014 è di arrivare a dieci ragazze impiegate, sviluppare almeno altri due temporary store nel Nord e Centro Italia e assumere full time due persone nello staff) . Risultati importanti ottenuti grazie alle sinergie sviluppate con Cooperativa Vita, Santa Maddalena di Canossa e Comunità dei Giovani, e alle collaborazioni in essere con l’istituto di moda La Grand Chic (network della cooperativa sociale Cultura e Valori), con la scuola di moda Fashion Ground, e con il marchio di moda Carrera. Quid ha inoltre vinto il concorso Rena - “A caccia di pionieri”, il bando “Culturability, fare insieme in cooperativa” della Fondazione Unipolis, ed è stato premiato come progetto di valore all’interno del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa di Verona. Tra i sostenitori di Quid anche Fondazione San Zeno e Fondazione Cattolica. COOPERATIVA SOCIALE COOPERARCI Seconda e terza tappa del progetto “3 x 30” Nel corso del mese di giugno 2013 è stato avviato il gruppo di supporto rivolto ai familiari dei bambini in età di nido e scuola d’infanzia: a Pietra Ligure presso l’Asilo nido Comunale Interazienda L’ape Birichina, il gruppo ha avuto molto successo e prosegue la sua attività riunendosi una volta al mese con regolarità. Ora è la volta del “ Centro Diurno L’albero della Vita” di Savona - che prende avvio mercoledì 26 febbraio dalle 14,30 alle 16,30 - e del Centro Ragazzi di Carcare che si avvierà il giorno mercoledì 05 marzo 2014 dalle ore 17 nei locali del centro a Carcare in Via del Collegio. Il progetto “ 3 per 30” che prende avvio al Centro Diurno L’albero della Vita di Savona ( Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 via Stalingrado 94 A, info tel 3666040840) è aperto ai familiari di anziani assistiti al Centro Diurno oppure a domicilio o in struttura. Il gruppo condotto dallo psicologo Luca Buffa dà uno spazio alla possibilità confrontarsi sulle tematiche del sostegno ai propri familiari con diversi gradi di difficoltà e patologie. Il Centro Diurno L’Albero della Vita di Savona è un servizio strutturato come un servizio rivolto agli anziani con vario grado di declino funzionale e/o cognitivo. Si tratta di una risorsa significativa sotto diversi aspetti: consente il mantenimento della qualità della vita dell’anziano che al Centro diurno può valorizzare le proprie funzioni residue attraverso attività occupazionali e di animazione ritrovando, però, ogni sera, il conforto del ritorno a casa e, contemporaneamente, concede sostegno e sollievo ai familiari dell’anziano. Nasce da un protocollo di intesa firmato nel 2002 da Comune di Savona, Zona sociale n° 7, A.S.L. 2, Opere Sociali di N. S. di Misericordia, Auser provinciale Centro Alzheimer. Il Centro Ragazzi di Carcare, servizio storico del Comune di Carcare gestito da 30 anni da Cooperarci, ospiterà la terza edizione del progetto 3 per 30, offerto questa volta ai familiari dei bambini e ragazzi in età di Scuola Primaria e Scuola Media. Il gruppo in avvio a Carcare è aperto ai genitori e familiari impegnati attivamente al sostegno ed alla crescita dei ragazzi: alla guida della psicologa Gaia Guastamacchia nel gruppo si potranno scambiare liberamente esperienze e consigli legati a tematiche educative. La scuola, il rapporto con le figure di autorità, le relazioni dei ragazzi con gli amici, le difficoltà dei genitori, tutti questi sono validi esempi di argomenti che potranno essere discussi insieme. Gli incontri sono gratuiti e aperti alle famiglie del territorio che potranno partecipare liberamente secondo le proprie esigenze e disponibilità. “La cura rappresenta una delle funzioni chiave della famiglia – spiega Laura Gengo, presidente di Cooperarci -. Riconoscere, promuovere e valorizzare la cura significa quindi progettare gli interventi necessari partendo dalle esigenze delle persone e del contesto relazionale in cui esse sono inserite. I servizi pertanto devono essere organizzati non solo pensando alle perPrimo piano ACI sone da curare, ma anche a chi se ne occupa tutti i giorni. Con queste premesse nasce il progetto “ 3 x 30” con la realizzazione di azioni di sostegno alla famiglia”. Il progetto “ 3 x 30” , avviato a giugno, è finanziato dalla Fondazione De Mari a Savona. ORTOFRUTTA Al via la terza edizione di “Magic Code” Prende il via il 3 marzo 2014 con importanti novità Magic Code3, la 3° annualità dell’iniziativa basata sulla raccolta di punti premio da parte dei fruttivendoli Specialisti attraverso la lettura dei codici QR presenti sulle confezioni di Almaverde Bio, F.lli Orsero, Melinda e Solarelli, le 4 Grandi Marche italiane dell’ortofrutta di Alta Qualità. Infatti Magic Code3, oltre a garantire come sempre il meglio dell’ortofrutta italiana grazie alla preziosa collaborazione degli Specialisti (fruttivendoli di fiducia riconoscibili grazie al marchio “Il tuo fruttivendolo di fiducia” ben visibile all’ingresso dei negozi e grazie ad altro materiale divulgativo esposto all’interno degli esercizi stessi), da oggi mette a disposizione utili informazioni ed importanti premi oltre che per i dettaglianti stessi anche per le persone che decideranno di effettuare i loro acquisti di frutta e/o verdura presso i negozi “Il tuo fruttivendolo di fiducia”. Sorsi di Natura da spremere con comodità e tante utili informazioni per Legacoop Settori nutrirsi meglio. All’interno dei negozi “Il tuo fruttivendolo di fiducia” i consumatori troveranno un pratico leaflet che conterrà la ricetta per preparare un salutare centrifugato di frutta e/o verdura ed un codice univoco da utilizzare nel sito dedicato www.magic-code.it. I visitatori del sito potranno trovare molte altre ricette per la preparazione di centrifugati di frutta proposte dai migliori food-bloggers vegani del momento e complete di tutte le più rilevanti informazioni nutrizionali, ma – dopo aver inserito i dati richiesti e risposto ad alcune semplici domande di cultura alimentare - potranno anche verificare istantaneamente se avranno vinto una delle magnifiche e praticissime centrifughe BRAUN MultiQuick* – concepite dalla nota azienda tedesca proprio per la comoda e rapida preparazione di centrifugati di frutta e/o verdura - messe in palio dall’ 8 marzo 2014 al 3 maggio 2014, periodo di validità del concorso “Sorsi di Natura”. Insieme il Meglio. Tra le novità di Magic Code3 il nuovo payoff dell’iniziativa:“Insieme il Meglio”, che sottolinea sia il forte legame Agricoltore – Fruttivendolo di Fiducia – Consumatore che l’immagine di garanzia di elevata qualità dei prodotti, il ruolo di leader di settore delle 4 Grandi Marche protagoniste dell’iniziativa e l’incessante attenzione che esse dedicano ai propri clienti Fruttivendoli ed ai Consumatori. Ma “Insieme il Meglio” significa pure che oltre ai fortunati Consumatori saranno anche i Fruttivendoli di Fiducia ad essere premiati. I Fruttivendoli di Fiducia che partecipano all’iniziativa Magic Code3 saranno infatti pre- Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 miati – oltre che con i premi ottenibili con i punti Magic Code raccolti (il ricchissimo catalogo dei preziosi premi riservati agli Specialisti contiene tra l’altro crociere, viaggi, computer, tablet, televisori, elettrodomestici, attrezzi ginnici etc) – anche con un numero di centrifughe BRAUN MultiQuick* identico a quello che sarà vinto dai loro fortunati clienti. Il tuo fruttivendolo di fiducia. Sono 300 circa i Dettaglianti Specialisti del- Primo piano ACI l’ortofrutta, situati in 21 aree distribuite su tutto il territorio nazionale, che affiancheranno Almaverde Bio, F.lli Orsero, Melinda e Solarelli nella realizzazione di Magic Code3 e sono proprio questi 300 imprenditori che consentiranno a questa iniziativa di arrivare nelle case e sulle tavole di milioni di famiglie italiane. Infatti è proprio “Il tuo fruttivendolo di fiducia” - che con molta competenza, co- Legacoop Settori stante impegno, tantissima passione, grande attenzione ai rapporti umani con i propri clienti e profonda conoscenza diretta dei propri fornitori – ad essere un fondamentale anello della catena agro alimentare ed è il primo promotore della Frutta e della Verdura di reale Alta Qualità. * 32 centrifughe BRAUN MultiQuick complessivamente in palio durante il periodo di validità del concorso “Sorsi di natura”. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 22 OSSERVATORIO SWG Negli ultimi vent’anni il miglior Premier si chiama “nessuno” Non c’è stato premier che, negli ultimi due decenni, abbia davvero convinto gli italiani. All’alba del nuovo Governo Renzi si coglie un certo timore rispetto alla speranza che l’ex Sindaco di Firenze possa essere finalmente ‘quello giusto’. L’Italia ha un nuovo Premier. Ma questa, ormai, non è quasi più una novità. Stavolta tocca a Matteo Renzi provare a risollevare il Paese e gli italiani affrontano questa fase, che potrebbe essere molto diversa dalle precedenti, con un ottimismo piuttosto con- Primo piano ACI Legacoop Settori tenuto. E nel bel mezzo di una pesante crisi economica e una marcata instabilità politica, la sensazione più forte dell’opinione pubblica nazionale è che, negli ultimi vent’anni, nessun Premier sia stato davvero capace. Questo il quadro poco confortante che emerge dall’Osservatorio SWG in questa nuova fase politica. L’ex Sindaco di Firenze, dopo aver vinto nettamente le primarie del centro sinistra ed essere diventato segretario nazionale del Pd, ha preso il posto di Enrico Letta con incarico diretta da parte del Presidente della Repubblica. È iniziata dunque una nuova fase, con un Premier che si mostra diverso dagli altri – e lo è quanto meno per l’età – ma gli italiani appaiono comunque scettici. Dopo 4 Presidenti del Consiglio in 4 anni, di cui solo uno (Silvio Berlusconi) ha rispecchiato il risultato elettorale, gli italiani guardano al presente – e al futuro – con contenuto ottimismo. Per il 27% dell’opinione pubblica nazionale Matteo Renzi risulta il leader politico con maggiori possibilità di dare un futuro al Paese, ma la maggioranza relativa (30%) pensa che nessuno tra gli esponenti dell’attuale panorama politico sia concretamente in grado di fare la differenza. Tra i nomi più appetibili, ma a cui gli italiani pensano con un ottimismo decisamente più contenuto rispetto a Renzi, ci sono il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, con il 12% e il ‘tre volte premier’ Silvio Berlusconi con l’11%. Gli altri leader politici, compreso il neo-uscente Capo del Governo Letta, danno invece l’idea di essere ben lontani dall’avere la capacità di dare un futuro al Paese. Un periodo davvero difficile quello che sta attraversando l’Italia e ciò che più colpisce e allo stesso tempo più sconforta è la convinzione espressa da ben oltre 4 italiani su 10 che, negli ultimi due decenni, non ci sia stato nessun premier davvero capace alla guida del Paese. Una situazione che si ripercuote sul presente e non fa guardare con ottimismo al domani. Una quota troppo alta di cittadini racconta di avere questa sgradevole sensazione e il fatto di avere questo consistente turnover di Presidenti del Consiglio probabilmente non aiuta ad aumentare le speranze per il futuro e quindi il livello di serenità. In ogni caso però, assodato che il 44% del Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 23 Paese nutre la convinzione che nell’ultimo ventennio nessun Capo di Governo sia stato più capace dei suoi colleghi, è Silvio Berlusconi quello che ne esce meglio con poco più di 2 italiani su 10 che lo ritengono il migliore degli ultimi 20 anni. Segue Romano Prodi con il 16%. Primo piano ACI Gli altri premier hanno invece lasciato un segno assai tenue. Mario Monti, il primo della tornata dei Presidenti ‘sostitutivi’ ha convinto appena il 5% dell’opinione pubblica nazionale, Enrico Letta il 3%, Giuliano Amato il 2%, mentre Massimo D’Alema è in fondo alla classifica con l’1%. Legacoop Settori NOTA INFORMATIVA: Dati Archivio SWG. Periodo di esecuzione: 10-11 febbraio 2014. Metodo di rilevazione: sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1000 soggetti maggiorenni. Territori Imprese Sondaggio
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