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www.gazzetta.it
sabato 3 gennaio 2015 anno 119 - numero 2 euro 1,40
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SBARCA PODOLSKI
Wesley
Sneijder,
30 anni,
al Galatasary
dopo l’Inter
Tablet gothic heavy cp 8 Regular
6
JUVE-SNEIJDER
ECCO PERCHÉ
IL MATRIMONIO
SI PUÒ FARE
INTER
E UNO!
«SUBITO IN CHAMPIONS»
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
L’INCHIESTA
La crisi del nostro calcio
Così Juve, Milan e Inter
hanno perso la sfida dei ricavi
Cesare Prandelli quando era allenatore della
Fiorentina spiegò a Diego e Andrea Della Valle
che la realizzazione di un centro sportivo avrebbe
garantito sei­sette punti in più alla squadra viola.
L’ex cittì aveva ragione. Nel calcio di oggi avere
una «casa» è una necessità.
ARTICOLO A PAGINA 21
LO SPUNTO
di Paolo Condò
21
Il tedesco è arrivato a Milano:
«Felice di essere qui».
Potrebbe già giocare contro la Juve.
Ora Mancini cerca il secondo esterno:
Shaqiri (in pole), Lavezzi o Januzaj
Pista aperta per Diarra
ARCHETTI, BREGA, CECERE, TAIDELLI ALLE PAGINE 2-3-5
GERRARD E L’ADDIO AL LIVERPOOL
SIMBOLO DI TUTTI I CAPITANI
La scorsa estate chiesero a Steven Gerrard se la
scivolata contro il Chelsea tornasse ogni notte a
turbarne il sonno. «Me la sono scrollata di dosso
molto in fretta ­ rispose il numero 8 del Liverpool
­ perché un capitano non può permettersi di farsi
vedere avvilito dai compagni».
ARTICOLO A PAGINA 21
w
IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI
Roma, l’83,5 per cento di vigili in malattia
a Capodanno. Lotito: «Anche Tavecchio
non è venuto a servirmi il cenone»
IARIA
A PAGINA 12
LE STORIE
DA NON PERDERE
1 Taçi il nuovo re di Parma
tra pallone, petrolio
e quel velo di mistero
SCHIANCHI A PAGINA 16
50 1 0 3>
G. MONTI A PAGINA 10
CARI PRESIDENTI, ADESSO È ORA
DI APRIRE LE VOSTRE «CASE»
FACCIA A FACCIA
12
Ma Benitez è tentato dal Liverpool
Gabbiadini: pronto per la Juventus
21
15
CECCHINI, PUGLIESE
A PAGINA 15
Delirio Napoli
In 25 mila
al San Paolo per
l’allenamento
IL COMMENTO
di Luca Calamai
BOCCI, GOZZINI, GRAZIANO, LAUDISA
ALLE PAGINE 6-7
«Con la Juventus ho avvertito un forte
senso di ingiustizia. Il gruppo attuale
mi sta bene. Totti? Mai avuto uno così»
FESTA SUPERCOPPA
Tablet gothic heavy cp 8 Regular rosa uno
Ieri summit società-Allegri
L’olandese aggiungerebbe
la qualità dell’ultimo passaggio
Garcia sempre all’attacco:
«Vinco con la Roma
ma non dimentico che...»
10
Shaqiri, 23 anni, del Bayern; Lavezzi (29) del Psg; Januzaj (19) del Manchester Utd, Diarra (29) svincolato;
9 771120 506000
2 Catania, a Librino
lo sport come speranza
contro lo spaccio
PASINI, REDAELLI A PAGINA 31
3 Ci siamo, parte la Dakar
Botturi lancia la sfida
«Pronto per la zampata»
IANIERI A PAGINA 23
BASKET: IL NOVGOROV DILAGA 79-59
IN EDICOLA
Milano crolla in casa
Top 16 già in salita
IL MITICO
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DI SCHIAVI ALLE PAGINE 24-25
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2
Primo piano R
Ecco Podolski: «Che acco
1Centinaia di tifosi hanno accolto
il tedesco sbarcato a Milano. «Voglio
entrare subito in Champions». Corsa
contro il tempo per schierarlo con
la Juve. Vestirà l’11 di Rummenigge?
Matteo Brega
Luca Taidelli
M
Lukas
Podolski, 29
anni, in azione
con la maglia
dell’Arsenal.
Era a Londra
dal 2012 AFP
ancano soltanto visite mediche e uffi­
cialità, ma Lukas Podolski è un giocato­
re dell’Inter. Il 29enne attaccante è sbar­
cato ieri sera a Linate. Questa mattina farà gli
esami di rito, quindi salirà ad Appiano Gentile
dove pranzerà con Roberto Mancini, per unirsi
ai compagni nell’allenamento del pomeriggio.
Poi sarà una corsa contro il tempo per depositare
il contratto in Lega calcio lunedì, primo giorno
di mercato, in modo di metterlo a disposizione
del tecnico già per il match del 6 in casa della
Juve. Anche perché il supposto problema mu­
scolare che aveva impedito a Poldi di partecipare
all’ultima trasferta dei Gunners
era di fatto diplomatico.
mente e poi via fax, la proposta dei nerazzurri
per un prestito oneroso di sei mesi che parte da
una base di 600mila euro, per salire a 850mila se
l’Inter andrà in Europa League e toccare il milio­
ne in caso di terzo posto che varrebbe i prelimi­
nari di Champions. Strada percorribile anche
vincendo l’attuale Europa League, competizione
cui Podolski potrà partecipare con l’Inter mal­
grado con la maglia dell’Arsenal abbia raccolto 5
presenze in CL.
AUTORIDUZIONE Pur di lasciare Londra e trova­
re una squadra che gli desse spazio, Podolski ha
accettato anche una riduzione dell’ingaggio. Al­
l’Arsenal prendeva 3,6 milioni, mentre in neraz­
zurro si fermerà a 1,5, anche qui con bonus lega­
ti a presenze, gol e risultati. Come detto, Ausilio
aveva gettato le basi sabato scor­
so a Londra, trovando l’accordo
con il giocatore e quello provviso­
rio con i Gunners. Tanto che ha
parecchio stupito il successivo
sfogo di Wenger, martedì: «L’In­
ter? Proposta poco seria». Anche
perché già allora tra domanda e
offerta ballavano appena
200mila euro. I contatti infatti so­
TEDESCHI ALL’INTER no ripresi e giovedì è stata trovata
HANNO SEMPRE l’intesa finale, poi ratificata ieri.
FESTA A LINATE Ad accogliere
Podolski in aeroporto c’erano un
centinaio di tifosi scatenati. Che
non hanno perso l’occasione di
insultare Balotelli. Stupito per
tanto calore, sciarpa nerazzurra
al collo, Podolski ha pronunciato
le prime parole da interista: «Ho
I
parlato con Mancini, lui è un otti­
mo allenatore. Mi ha voluto
FATTO BENISSIMO. SECONDO PALO E MAGLIA Dopo
qui e sono contento di esse­
LUKAS HA QUALITÀ aver giocato appena due gare da
re arrivato a Milano. Cono­
sco il campionato di Serie
ED ESPERIENZA titolare in tutta la stagione (ma
A, è un campionato for­
con una doppietta al Galatasaray,
te, voglio dare il mio ROBERTO MANCINI
in Champions), Podolski ha volu­
contributo per entra­ ALLENATORE INTER
to fortemente l’Inter perché Man­
re in Champions Lea­
cini gli ha fatto capire di volerlo
gue in questa stagione. E siamo an­ mettere al centro del nuovo 4­2­3­1 non a caso
che in Europa League per cui ve­ già sperimentato nell’amichevole di Marrakech
diamo cosa possiamo fare. Un contro il Psg. Podolski si muoverà soprattutto a
messaggio alla gente? Intanto sinistra. Vero che sulla fascia opposta potrebbe
non mi aspettavo questa ac­ sfruttare il mancino per accentrarsi e andare al
coglienza. Sono felice, man­ tiro, ma Poldi ha i tempi dell’inserimento e va
do un grande forza Inter ai alla conclusione soprattutto di prima, sbucando
tifosi e speriamo di avere una spesso sul secondo palo. Il 29enne di origini po­
buona stagione». Inevitabile un accenno lacche calcia chirurgicamente e vede bene, an­
anche al big match di martedì prossimo. che se non è certo un mastino in fase di non pos­
«Se ci sarò contro la Juve? Vediamo, ve­ sesso palla. Forse anche per questo Mancini già
diamo» ha detto il giocatore.
in Marocco ha provato Juan Jesus come terzino
di sinistra, inserendo Andreolli al centro. JJ in­
TRATTATIVA IN TRE FASI Lo sbarco a Mila­ fatti garantisce più copertura di Dodò e dovrà
no è avvenuto al termine di una trattativa in coprire le spalle a Poldi. Visto che i «suoi» 7 e 10
cui il direttore sportivo Piero Ausilio aveva sono già occupati rispettivamente da Osvaldo e
gettato basi importanti tra lo scorso Kovacic, Lukas potrebbe prendere la maglia nu­
weekend e giovedì. La svolta ieri, quando mero 11. Quella di un certo Kalle Rummenigge...
l’Arsenal ha accettato, prima telefonica­
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lukas Podolski, 29 anni, appena arrivato a Linate
da Londra. Nella foto in alto mostra la sciarpa
nerazzurra, nell’altra è in posa con alcuni tifosi.
L’attaccante arriva in prestito sino a giugno ANSA
IL 4-2-3-1 CHE HA IN MENTE MANCINI
Handanovic
Juan Jesus
Andreolli
Ranocchia
L. DIARRA
(LUCAS LEIVA)
Nagatomo
Medel
PODOLSKI
(Palacio)
Kovacic
SHAQIRI
(LAVEZZI)
Icardi
GDS
CORSI E RICORSI
Dal mito Kalle a Lothar-Andy-Jürgen
Il made in Germany nerazzurro funziona
1 Poldi è l’ottavo tedesco della storia interista: soltanto il primo e l’ultimo, Szymaniak e Sammer,
hanno fallito. Rummenigge ha infiammato San Siro, Matthaeus e Brehme sono stati i colpi di Pellegrini
Nicola Cecere
R
oberto Mancini, in una
chat con i tifosi nerazzur­
ri, si è detto contento del
colpo Podolski anche perché «i
tedeschi hanno sempre fatto
benissimo in Italia». Restrin­
gendo l’esame a quelli che han­
no militato nell’Inter è giusto
parlare di una tradizione favo­
revole, eccezion fatta per il pri­
mo e l’ultimo della serie, e cioè
Szymaniak e Sammer. Si tratta
di due centrocampisti di epo­
che assai diverse che però buca­
rono la loro unica stagione ne­
razzurra. Clamoroso il flop di
Matthias Sammer, attuale di­
rettore sportivo del Bayern,
nonché Pallone d’Oro 1996. Ar­
rivò a Milano nell’estate 1992 e
se ne andò, sbattendo la porta,
nel gennaio 1993. L’equivoco fu
probabilmente tattico. Osvaldo
Bagnoli, chiamato in panchina,
scoprì nel soldatino Manicone
l’uomo d’ordine e di fatica che
gli serviva. Sammer, nato a
Dresda (Germania Est) e prele­
vato dallo Stoccarda con cre­
denziali da mezzapunta, risul­
tava meno dinamico del russo
Shalimov e meno geometrico
del romano Desideri. Per giun­
ta non capiva una parola, non
essendosi preparato per tempo
all’Italia. Così Bagnoli diede il
via libera alla sua cessione in­
vernale e Matthias approdò al
Borussia Dortmund, dove, tra­
sformandosi in difensore cen­
trale (il vecchio libero) si impo­
se in breve come pedina essen­
HORST SZYMANIAK
centrocampista
ziale anche della nazionale con
la quale vinse l’Europeo 1996.
Da qui il prestigioso premio as­
segnatogli da France Football.
La Coppa Uefa vinta dall’Inter nel 1991: a destra Brehme e Klinsmann OMEGA
HORST Horst Szymaniak, na­
zionale ai Mondiali 1958 e
1962, arrivò all’Inter dal Cata­
nia nella stagione 1963­64. Pre­
se parte ad appena sei gare e fu
ceduto al Varese. Anche lui cen­
trocampista, anche lui mica
scarso. Ebbe la sfortuna di capi­
tare in una formazione «chiu­
sa», quella passata alla storia
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
oglienza... Forza Inter!»
fIL PERSONAGGIO
«POLDI», IL COCCO DELLA MERKEL E DI LÖW
Butta i giornalisti in piscina
E ha un conto aperto con Buffon
1Podolski ha l’Italia nel destino: da ragazzo tifava per la Juve di Del Piero e Zidane
All’Inter ha fatto il primo gol in Champions. E con Toni e Klose si divertiva nel Bayern
1
2
3
 Lukas Podolski, 29 anni, ha debuttato in Bundesliga il 18 novembre 2003 e in nazionale il 6 giugno 2004. Tre immagini che lo raccontano.
1 Il selfie con la Cancelliera Angela Merkel al Mondiale. 2 Il gol all’Inter nel settembre 2006. 3 Maschera del Carnevale di Colonia, la sua città
giornale, confessando anche il
suo tifo per la Juve: «Mi piaceva
da ragazzino, mi entusiasmava­
no Zidane e Del Piero». E’ passa­
to del tempo, adesso ci sarà uno
spazio tutto nerazzurro tra il
Colonia, il club della sua città
tedesca, e il Gornik Zabrze, la
squadra polacca seguita in fa­
miglia. Un gruppo molto unito,
tanto che la nonna gli dava con­
sigli sugli avversari o giudizi
sulle sue prestazioni. Pagelle
slesiane. Tanto che il papà Wal­
demar, ex calciatore, lo seguiva
dal vivo anche durante un Ger­
mania­Polonia in cui Lukas se­
gnò e poi alla fine scalò le tribu­
ne con la maglia delle sue origi­
ni addosso. Andò ad abbraccia­
re tutto il suo clan, che pure non
era felice di aver visto la Polonia
sconfitta (e un parlamentare a
Varsavia chiese di revocargli la
doppia nazionalità).
PRIMA DI RONALDO E MESSI
Punta vera da ragazzo, quando
Voeller lo fece debuttare in na­
zionale a 19 anni, insieme al
«gemello» Bastian Schweinstei­
ger; titolare al Mondiale 2006
quando si prese il titolo di mi­
glior giovane davanti ai vari Ro­
naldo, Messi, Fabregas. Poi le
difficoltà al Bayern – soltanto
15 gol in 71 presenze – la voglia
di tornare a Colonia. Per pagar­
lo si unirono due sponsor e mi­
gliaia di tifosi che acquistavano
uno scacco di una sua immagi­
ne digitale come sovvenzione:
25 euro a pixel, anche Michael
Schumacher ne prese 35, do­
nando 875 euro per far riunire il
suo amico e il club per cui tifa.
Con il Colonia è pure retroces­
so, ma all’Euro 2012 ha spinto
la Germania con una rete (di
destro) alla Danimarca nel
giorno in cui diventava il più
giovane d’Europa a raggiunge­
re le 100 gare in nazionale.
Wenger allora lo ha portato a
Londra, dopo due anni la cotta
è diventata un divorzio. Bunde­
sliga, Premier e Serie A: era un
percorso che si augurava e che
ora si è compiuto. Visti i pacchi
alla Torres/Cole arrivati ulti­
mamente dalla Manica, Poldi
può generare scetticismo. Che
non sia una prima scelta è chia­
ro: lui, Toni e Klose erano l’at­
tacco del Bayern del 2007, ora si
scontrano nel nostro torneo.
Ma Podolski ha un piacere in­
fantile ed istintivo per il calcio.
Se lo usa non sarà ricordato sol­
tanto per le battute e i bagni in
piscina.
o sapeva. «Ho firmato con
la Juve», sussurrò a chi po­
teva capire la sua lingua e
sperare in una notizia. «Ho fir­
mato con l’Inter», aggiunse un
attimo dopo smascherando lo
scherzo. E poi splash. Si girò
verso un altro cronista, stavolta
tedesco, lo buttò in piscina e
scappò ridendo. Con la spinta
di Lukas Podolski ai «nemici»
giornalisti cominciò l’idillio tra
la stampa e la nazionale, a mag­
gio, nel ritiro in Alto Adige. La
scena è entrata anche nel film
sul Mondiale azzannato dalla
Germania, i commenti di quel
giorno invece no. Portano Po­
dolski al Mondiale perché tiene
alto l’umore, perché vuole «un
selfie con Angie», intesa come
la Cancelliera che lo ha in sim­
patia (immigrato integrato) e
poi lo ottenne subito, alla parti­
ta d’esordio. Invece no. Joa­
chim Löw lo ha preteso perché
in nazionale, anche se non è più
titolare, rende sempre più che
nei club: 121 partite, terzo di
sempre dietro a Matthäus e Klo­
se; 47 gol come Rudi Voeller e
Jürgen Klinsmann, davanti al­
tra gente che ha già finito (Klo­
se, Gerd Müller, Streich). E’ pre­
sto per trasformare questa am­
biguità di rendimento in un
problema per l’Inter. «Quando è
con noi è una fonte di energia
inesauribile» ha detto lo psico­
logo della nazionale, Hans Die­
ter Hermann. A Milano è sbar­
cato ieri un giocatore con un
rabbioso entusiasmo e la voglia
di divertirsi. Podolski sa unire le
qualità tecniche conosciute in
un decennio di carriera interna­
zionale (partecipò da 19enne
all’Europeo portoghese), ossia
il sinistro secco e preciso, la ca­
pacità di togliersi dal traffico e
dalla marcatura per colpire in
corsa, alla voglia di tornare pro­
tagonista in un campionato che
lui considera ancora eccellente,
che ha cercato a lungo, forse
per i racconti di compagni pas­
sati dalle nostre parti.
GOL ALL’INTER DA JUVENTINO
Non deve imparare a mandare a
quel paese gli avversari nella
lingua del posto perché le fre­
quentazioni di spogliatoio gli
hanno rifornito il campionario
di improperi che usava anche in
pubblico — tanto i non italiani
non capivano — per un saluto
seguito da una risata. A San Si­
ro, proprio all’Inter di Mancini,
ha segnato il suo primo gol in
Champions, con il Bayern di
Magath nel settembre 2006. E a
Buffon, che potrebbe trovare
martedì, stava per infilare una
rete che avrebbe cambiato il de­
stino azzurro, nella semifinale
della Coppa del mondo 2006, a
Dortmund. «Minuto 112, sullo
0­0. Quel tiro l’ho visto dentro,
ma Gigi l’ha presa. Che super
parata», raccontò dopo a questo
HANSI MÜLLER
centrocampista
KARL-HEINZ RUMMENIGGE
attaccante
ANDREAS BREHME
difensore
LOTHAR MATTHAEUS
centrocampista
JÜRGEN KLINSMANN
attaccante
MATTHIAS SAMMER
centrocampista
come la Grande Inter del mago
Herrera. E quindi fu una com­
parsa nella conquista della pri­
ma Coppa Campioni.
mo nell’ultimo anno della pre­
sidenza Fraizzoli che era stato
costretto a mollare Platini alla
Juve: ragion di stato... Müller,
mezzapunta elegante e tecnica,
finì ben presto in rotta di colli­
sione con Evaristo Beccalossi e
durante un match a San Siro si
prese uno schiaffo da Altobelli,
al quale non aveva servito un
assist. L’anno successivo, Gigi
Radice provò a far coesistere i
talentuosi fantasisti piazzando
l’italiano sulla fascia mancina e
il tedesco su quella destra. Ri­
RMüller si beccò
sultati deludenti, Müller condi­
zionato pure da un ginocchio
ballerino. Intanto Fraizzoli ce­
de la società e Pellegrini decide
di cambiare gli stranieri: pren­
de Liam Brady e Rummenigge.
LOTHAR Partito lui, Pellegrini
azzecca dopo un anno il colpo
vincente: Matthaeus & Brehme.
Il ricordo delle accelerazioni di
Lothar e delle geometrie sulla
fascia di Andy è ancora vivissi­
mo nella mente dei tifosi neraz­
zurri. Alla loro epopea è legato
lo scudetto dei record 1989 col
Trap in panca e la prima Coppa
Uefa (1991), vinta sulla Roma
all’Olimpico. Di quella doppia
finale fu protagonista un terzo
tedesco, Jurgen Klinsmann, che
confezionò il gol di Berti nel 2­0
dell’andata. Klinsi prese il posto
di Ramon Diaz nella formazio­
ne campione d’Italia ma ebbe
un rendimento altalenante.
Con Orrico al posto di Trapatto­
ni le cose non migliorarono e lui
se ne va al Monaco. Poi Tot­
tenham, Bayern, Samp, gli Usa.
Oggi, come sapete, allena. Jur­
gen, come Müller, avrebbe po­
tuto incidere di più, ma comun­
que diede tutto come impegno.
È il marchio del made in Ger­
many e all’interista piace.
L'IDENTIKIT
LUKAS
PODOLSKI
NATO IL 4 GIUGNO 1985
A GLIWICE (POLONIA)
RUOLO ATTACCANTE
ALTEZZA 182 CM PESO 83 KG
LE SUE SQUADRE
COLONIA
1995-2006
BAYERN MONACO
2006-2009
COLONIA
2009-2012
ARSENAL
luglio 2012-gen 2015
INTER
da gennaio 2015
HANS Altro centrocampista
bravo ma non fortunato, Hansi
Müller imparò l’italiano in bre­
vissimo tempo in quanto sape­
va di arrivare a Milano fin dal
febbraio del 1982, quando il
d.s. nerazzurro Giancarlo Bel­
trami piombò a casa sua con il
modellino di San Siro. In pan­
china siede Rino Marchesi, sia­
Pierfrancesco Archetti
L
uno schiaffo
da Altobelli per
non avergli
passato il pallone...
KALLE Ecco il primo tedesco ca­
pace di infiammare davvero
San Siro. Gol straordinari, se­
rietà e dedizione massime. Pec­
cato che Kalle avesse dei fastidi
muscolari piuttosto assidui, al­
trimenti sarebbe andato oltre le
tre buone stagioni (‘84­’87).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
X
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4.00
3.25
1.90
1
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2
9.00
4.50
1.33
Primo piano R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
IL TECNICO
L’IDENTIKIT
«Siamo pazzi...
adesso serve
più regolarità»
XHERDAN
SHAQIRI
NATO IL 10 OTTOBRE 1991
A GJILAN (KOSOVO)
RUOLO ATTACCANTE
ALTEZZA 169 CM PESO 72 KG
Capace di muoversi da esterno
d’attacco e da trequartista, ha
iniziato la carriera nel Basilea,
dove ha giocato tra il 2009 e il
2012, anno in cui è passato per
13,5 milioni al Bayern Monaco.
1Mancini risponde ai tifosi:
«Ricominciare vuol dire soffrire»
Palacio si allena con il gruppo
IN NAZIONALE
Di origini kosovaro-albanesi,
ha la cittadinanza svizzera e
gioca da titolare con la
nazionale elvetica, con la quale
ha esordito nel 2010.
LE SUE SQUADRE
BASILEA 2009-2012
BAYERN MONACO da agosto 2012
Xherdan Shaqiri, 23 anni, al Bayern Monaco dal 2012, può giocare da trequartista o da esterno d’attacco RAMELLA
Shaqiri: vertice pro Inter
Lavezzi resta l’alternativa
1Il fratello dello svizzero vede i dirigenti nerazzurri, ma è forte la concorrenza
del Liverpool. Per l’argentino tutto rinviato. A centrocampo Diarra è il favorito
Careelo Laudisa
twitter@claudisa
I
l summit per Shaqiri è la
prova che la campagna
d’inverno dell’Inter è solo
all’inizio. Portato a casa Podol­
ski, i dirigenti nerazzurri sono
al lavoro per accontentare Ro­
berto Mancini anche per un al­
tro esterno offensivo di qualità.
E in quest’ottica vanno conside­
rati anche i contatti tuttora
aperti con il Psg per Ezequiel
Lavezzi, autorevole alternativa
allo svizzero di origine kosova­
ra di proprietà del Bayern Mo­
naco. Né si dimentichi che nel­
l’agenda di lavoro del d.t. Piero
Ausilio è ben in evidenza anche
il nome di un centrocampista: il
francese Lassana Diarra, in
vantaggio sui concorrenti, vale
a dire Paulinho del Tottenham,
Camacho del Malaga e Lucas
Leiva del Liverpool.
IL SUMMIT Ieri pomeriggio a
Milano è arrivato per un impor­
tante appuntamento Ervin
Shaqiri, fratello­agente di
Xherdan. Il suo faccia a faccia
con Ausilio è servito a mettere
in chiaro che il giocatore in
uscita dal club bavarese gradi­
sce il corteggiamento nerazzur­
ro. È un passaggio incoraggian­
te, vista la concorrenza del po­
tente Liverpool vicino a soddi­
sfare la richiesta tedesca di 15
milioni di euro. Al contrario gli
uomini di Erik Thohir propon­
gono un prestito con obbligo di
riscatto. Messa così la partita
sembrerebbe difficile, ma
l’apertura dell’entourage di
Shaqiri sprona la dirigenza in­
terista a battere con convinzio­
ne questa strada.
L’INCROCIO Il caso vuole che lo
stesso Liverpool nei giorni
scorsi sia stato associato
a Lavezzi, che ieri è tor­
nato a Parigi con un ritar­
do «ingiustificato» a giudizio
del suo attuale club. Una multa
sembra scontata per l’argenti­
no, ma è il male minore. In re­
altà la rottura del 28 dicembre
sul rinnovo di contratto ha
portato a una conclusione
drastica: il Pocho è destina­
to a cambiar maglia già al
mercato di gennaio. E in
Ezequiel
Lavezzi, 29 anni,
ha un contratto
fino al 2016
con il Psg AFP
questo solco l’Inter si è inserita
con l’ormai consueta formula
del prestito. Il Psg sa bene che
la società milanese è pronta ad
investire su un trasferimento a
titolo temporaneo con obbligo
di riscatto per 7 milioni di euro.
Il presidente Nasser Al Khelaifi
ha dato mandato ai suoi colla­
boratori di prendere in esame
solo la cessione immediata a ti­
tolo definitivo. E su questa lun­
ghezza d’onda pare essere an­
che lo stesso Lavezzi. È il
motivo per cui questa trat­
tativa è ancora in stand­
by. Si aspetta il ritorno di
Al Khelaifi dal Qatar per il
vertice decisivo, anche alla
presenza del rappresen­
tante del giocatore:
Alejandro Mazzoni. Ora
come ora la pista parigina
è secondaria per l’Inter.
Ma se davvero il Liverpool
dovesse avere la meglio per
Shaqiri è chiaro che d’incan­
to le quotazioni per un ritor­
no in Italia dell’ex napole­
tano aumenterebbero in
maniera consistente.
Insomma, siamo in pie­
no ballottaggio. Consi­
derando la stellina Januzaj del
Manchester United.
CENTROCAMPO In attesa di ca­
pire se Susic può arrivare subi­
to, in mezzo Mancini ha espres­
so le sue idee alla società. E il
nome di Lassana Diarra, ora al­
la Lokomotiv Mosca, è stato
messo in bella evidenza. Tutta­
via Fassone e Ausilio stanno te­
nendo aperte altre porte. Cosa
farà il Liverpool con Lucas Lei­
va? Il brasiliano farebbe al ca­
so, ma il prezzo è ancora alto.
Intanto le notizie su Rabiot al
Tottenham mettono sempre più
ai margini il brasiliano Pau­
linho. E se il club londinese
concedesse condizioni vantag­
giose l’Inter entrerebbe volen­
tieri in azione. Rientra in que­
sto lotto di nomi anche lo spa­
gnolo Camacho, di proprietà
del Malaga e di recente entrato
anche nel giro della nazionale:
anche lui costa un bel po’. Al ti­
rar delle somme Diarra resta il
candidato più gettonato, sebbe­
ne in Russia ormai abbia perso
il ritmo­partita. Mancini, però,
conta di tirarlo su in fretta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Roberto Mancini, 50, all’Inter da novembre ANSA
Matteo Brega
«F
aremo l’impossibile per riportare
l’Inter dove merita. I ragazzi sono
sempre stati straordinari negli alle­
namenti e questo mi fa sperare bene per il
finale del campionato». Le parole che fanno
sorridere l’interista arrivano alla fine della
puntata di «Inter Nos» su Inter Channel. Ro­
berto Mancini ha chiuso così l’intervento di
ieri, a conclusione di un’ora durante la quale
i tifosi hanno posto via Twitter una serie di
domande al tecnico nerazzurro. È stata l’oc­
casione per affrontare diversi temi, dal pre­
sente, al calcio di una volta fino ai suoi gusti
personali. «Credo che la pazzia sia la bellezza
dell’Inter – ha detto Mancini ­. Ma cerchiamo
di essere più regolari. L’Inter ha nel Dna il fat­
to di dover sempre cercare di vincere a pre­
scindere dalla qualità della squadra. Deve es­
sere questa la mentalità». E quando ha rice­
vuto la chiamata per tornare all’Inter cosa ha
pensato? «Ci ho pensato un po’, poi hanno
continuato a chiamarmi e ho visto che era
una cosa seria (sorride, ndr). Se chiama l’In­
ter, è difficile per me dire no». Poi, però, c’è la
realtà da affrontare. «È un momento un po’
così, ma c’è tempo. Quando uno perde non è
bello, io non ero abituato, però quando si ri­
comincia a costruire un po’ di sofferenza ci
deve essere». Il 2015 parte subito con una sfi­
da di alto livello, allo Stadium: «Juve­Inter è
una classica, è normale che sia sentita. La Ju­
ve è la prima e ha vinto gli ultimi 3 scudetti,
ma può accadere di tutto».
PALACIO RIENTRA La squadra intanto prose­
gue la preparazione. Occhi puntati su Palacio
che ieri pomeriggio ha svolto tutto l’allena­
mento con il gruppo. L’argentino non ha an­
cora smaltito completamente i dolori alla ca­
viglia e per questo motivo non è dato sapere
come sarà il suo futuro. Verrà valutato giorno
dopo giorno in vista della Juventus, ma già
ora è chiaro che la sua condizione non potrà
essere ottimale. Il resto del gruppo ha rego­
larmente partecipato all’allenamento.
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6
Serie A R
COSÌ CON WES
BUFFON
LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI
VIDAL
PIRLO
EVRA
POGBA
SNEIJDER
LLORENTE
TEVEZ
CON IL 4-3-1-2
L’ipotesi di un rombo con Pirlo
basso, Vidal e Pogba intermedi
e Sneijder dietro due punte
riporterebbe Andrea ai tempi del
Milan: play con Kakà vertice alto
1L’olandese aggiungerebbe il genio dell’ultimo
BUFFON
LICHTSTEINER BONUCCI CHIELLINI
MARCHISIO
VIDAL
EVRA
passaggio a un centrocampo poderoso. In più modi
POGBA
SNEIJDER
TEVEZ
Mirko Graziano
MILANO
mgraziano@rcs.it
MORATA
CON IL 4-2-3-1
C’è poi la soluzione di Sneijder
nei tre dietro la punta centrale:
ruolo, questo, che l’olandese
ha già ricoperto alla grande
nell’Inter del Triplete
BUFFON
CACERES
Ciliegina Sneijder
sulla torta Juve
Ieri summit
società-Allegri
BONUCCI
LICHTSTEINER VIDAL PIRLO
CHIELLINI
POGBA PEREYRA
SNEIJDER
TEVEZ
CON IL 3-5-1-1
Se Allegri tornasse alla difesa
a tre, ci sarebbe anche una terza
opzione: centrocampo robusto,
a cinque, e Sneijder dietro
un’unica punta
GDS
PER PIRLO UN ALTRO KAKÀ...
Con l’eventuale arrivo di
Sneijder, tatticamente Pirlo si
potrebbe ritrovare a vivere una
situazione simile a quella dei
tempi rossoneri: giocava alle
spalle di Kakà (FOTO LAPRESSE) in
un rombo che si riproporrebbe
con l’olandese, in caso di 4-3-1-2
I
eri, a Vinovo, c’era l’intero
stato maggiore della Ju­
ventus. Dopo aver assistito
all’allenamento del mattino,
Andrea Agnelli, l’a.d. Beppe
Marotta e il d.s. Fabio Paratici
hanno incontrato Massimilia­
no Allegri. E in questi giorni è
normale parlare soprattutto di
mercato. All’ordine del giorno
la situazione di Wesley
Sneijder: i dirigenti bianconeri
hanno incassato, seppur infor­
malmente, il gradimento del
30enne olandese, e ora stanno
cercando la via migliore da
percorrere con il Galatasaray,
club mai facile da approcciare
in sede di trattative. Max bene­
direbbe eccome l’acquisto di
Wes.
DUTTILITÀ Già oggi il centro­
campo della Juventus non ha
nulla da invidiare alle mediane
delle varie corazzate interna­
zionali del momento, sia per
qualità sia numericamente. I
vari Pirlo, Vidal, Marchisio e
Pogba danno vita infatti a un
mix eccellente di tecnica, po­
tenza, esperienza e personali­
tà. Con uno Sneijder in più sa­
remmo ai limiti della perfezio­
ne. Il 30enne olandese è un
fuoriclasse, nel 2009­2010 fu
uno dei grandi protagonisti del
Triplete interista, sfiorò il Pal­
lone d’Oro e si impose di fatto
come uno dei giocatori più
completi e decisivi dalla
metà campo in avanti.
Nell’Olanda gioca spes­
so anche da interno di
centrocampo, il meglio
lo esibisce come trequartista
puro o come centrale nella li­
nea di tre mezzepunte a sup­
porto di una boa: è questa dut­
tilità tattica ad attrarre la Ju­
ventus e in particolare Massi­
miliano Allegri, che così
avrebbe davvero la possibilità
L'IDENTIKIT
WESLEY
SNEIJDER
NATO IL 9 GIUGNO 1984
A UTRECHT (OLANDA)
RUOLO CENTROCAMPISTA
ALTEZZA 170 CM PESO 67 KG
Uno dei talenti più puri del
prolifico vivaio dell’Ajax,
spicca il volo verso il Real
Madrid nell’estate del 2007 (terzo
olandese al Real in quell’anno, con
Robben e Drenthe), pagato 27
milioni. Due anni dopo passa
all’Inter, dove è tra i protagonisti
del Triplete (2010) con Mourinho:
in nerazzurro vince uno scudetto,
due Coppe Italia, una Supercoppa
italiana, una Champions e un
Mondiale per club. Dal gennaio
2013 è al Galatasaray. Ha vinto il
titolo nazionale in tutti i paesi in
cui ha giocato. Con l’Olanda è vice
campione del mondo nel 2010.
LE SUE SQUADRE
AJAX
REAL MADRID
INTER
GALATASARAY
2002-2007
2007-2009
2009-2013
da gennaio 2013
79
 Le presenze di Sneijder con la
maglia del Galatasaray, dove è
approdato dall’Inter nel gennaio
2013. Con la maglia del club
turco ha segnato finora 25 gol
5,5
 I milioni di euro a stagione
che Sneijder guadagna
attualmente al Galatasaray,
con cui ha firmato un contratto
fino al 30 giugno 2016
di modellare la squadra in base
alle necessità e alle caratteri­
stiche dell’avversario di turno.
UN «KAKÀ» PER PIRLO Parti­
colarmente intrigante la solu­
zione di un rombo con Pirlo in
regia, Vidal e Pogba interni e
appunto Sneijder a ridosso di
due attaccanti: nomi e poten­
ziale da Champions League,
classe e inventiva in abbondan­
za. E per Pirlo sarebbe un po’
come tornare ai primi tempi
ancelottiani, quando dettava i
ritmi di un Milan che poteva
schierare nel vertice alto del
rombo il miglior Rui Costa pri­
ma e il baby prodigio Kakà poi.
Tornando alla Juve, due raffi­
nati creatori di gioco (Pirlo e
Sneijder appunto) e due poten­
ti incursori dai piedi buoni e
dal gol facile (Vidal e Pogba):
insomma, roba da stropicciarsi
gli occhi, a maggior ragione se
si pensa alle due possibili alter­
native a disposizione di Alle­
gri, ovvero Marchisio e Pe­
reyra.
IL MIGLIOR SNEIJDER Nella
sua prima esperienza italiana,
Sneijder esordì il 29 agosto
2009, contro il Milan, venti­
quattro ore dopo essere atter­
rato a Milano: Mourinho lo
schierò trequartista nel rombo,
alle spalle di Milito ed Eto’o. Il
meglio, però, lo diede strada
facendo, quando il tecnico por­
toghese passò quasi definitiva­
mente al 4­2­3­1: immensa la
gara di Londra contro il Chel­
sea (assist da sogno per il gol
partita di Eto’o), schierato alle
spalle di Milito e affiancato da
Pandev (a destra) e da Eto’o (a
sinistra). Wes ha classe da
mezzapunta e gambe da corri­
dore, ecco perché in Nazionale
è poi stato spesso impiegato da
centrocampista puro: è succes­
so per esempio anche all’ulti­
mo Mondiale, in Brasile, in
particolare nel clamoroso 5­1
rifilato alla Spagna.
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Tattica in vista dell’Inter
Giocheranno i titolarissimi
 Ieri altra doppia seduta in
vista della sfida contro l’Inter
in programma martedì sera,
e si comincia a lavorare
seriamente anche dal punto
di vista tattico. Non ci
dovrebbero comunque
essere grosse sorprese a
livello di formazione, in
campo quasi certamente tutti
i titolarissimi: Buffon in porta;
Lichtsteiner ed Evra terzini;
Bonucci-Chiellini coppia
centrale; Pirlo in regia;
Marchisio e Pogba interni;
Vidal a supporto di Llorente e
Tevez. L’unico dubbio riguarda
l’attacco, con il solito possibile
ballottaggio fra Fernando
Llorente e Alvaro Morata.
Caceres e Marrone lavorano
in gruppo e potrebbero
anche andare in panchina. Oggi
un solo allenamento, nel
pomeriggio, per la banda Allegri.
«Dobbiamo arrivare sicuramente
carichi - ha detto Leonardo
Bonucci a Jtv -, anche perché va
immediatamente cancellata la
sconfitta in Supercoppa. Bisogna
ripartire forte, ci aspetta questo
derby d’Italia sentitissimo da
parte dei nostri tifosi, gara che
anche noi giocatori abbiamo nel
cuore. Andiamo a caccia di tre
punti fondamentali nella lunga
corsa scudetto con la Roma».
Così sul Borussia Dortmund,
prossimo avversario della Juve
in Champions: «Dico solo che fra
le prime otto noi ci possiamo
sicuramente stare».
m.gra.
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TELENOVELA CONCLUSA
Il Psg beffa i club italiani: Rabiot finisce al Tottenham
1Il centrocampista francese, a lungo
nel mirino di Roma, Juventus, Inter
e Milan, giocherà nel club londinese
Carlo Laudisa
Twitter @carlolaudisa
N
iente Italia per Adrien
Rabiot. Il Psg sta per de­
finire l’accordo che por­
terà a giorni il promettente cen­
trocampista francese al Tot­
tenham: prestito secco per 6
mesi. La svolta d’inizio anno do­
po un breve viaggio londinese
di Nasser Al Khelaifi, il presi­
dente del club parigino. La so­
luzione concordata con il gioca­
tore e con il suo entourage beffa
tutti i club italiani che dalla
scorsa estate hanno corteggiato
il talento dei parigini. Proprio la
Juve era stata la prima a muo­
versi, quando Rabiot era ancora
con il contratto in scadenza.
Poi, la contemporanea acquisi­
zione di Coman a fine contratto
ha fatto alzare la temperatura
nei rapporti con il Psg. Così Ma­
rotta e Paratici hanno mollato
la presa, mentre Inter, Milan
(ad agosto ci fu anche un blitz
rossonero a Parigi) e Roma han­
no provato invano i loro assalti.
IL RINNOVO La scorsa estate
Walter Sabatini, grazie anche
all’influenza di Rudi Garcia sul
giocatore, era stato sul punto di
chiudere un’intesa, facendo le­
va anche sulle buone relazioni
maturate con la società di pro­
prietà dello sceicco Al Thani. Il
manager della Roma offrì 5 mi­
lioni per acquisirlo subito, fa­
cendosi forte del consenso del
giocatore. Ma i campioni di
Francia tennero duro. Nono­
stante nella stagione preceden­
te il 19enne centrocampista
avesse disputato ben 34 partite,
non venne inserito nella lista di
Champions League. Fu il mo­
mento di massima frizione con
la sua rappresentante, mamma
Veronique, decisa a chiedere un
ruolo di primo piano per suo fi­
glio. Ma con il passare delle set­
timane le parti si avvicinarono,
tant’è vero che il 31 ottobre ven­
ne siglato il prolungamento di
contratto sino al 30 giugno
2019.
Adrien Rabiot, 19 anni LAPRESSE
LA SVOLTA La ritrovata intesa
con i vertici societari non aveva
portato, però, all’attesa consa­
crazione del ragazzo sul campo.
Così nelle scorse settimane era­
no ritornate le voci di un inte­
resse di Juve e Roma. Ancora
una volta, però, i fatti dimostra­
no che Rabiot alla fine preferi­
sce seguire la linea del club che
lo ha allevato. La soluzione del
prestito al Tottenham evidente­
mente sta bene sia ai parigini
che al ragazzo, nonostante il
club londinese fosse partito dal­
la richiesta per un acquisto a ti­
tolo definitivo. L’esperienza in
Premier League con la squadra
di Pochettino può permettergli
di trovare la continuità a cui
tanto ambisce. Nel contempo il
Psg si impegna a riportarlo a ca­
sa nella prossima stagione da
protagonista. Di sicuro questa
nuovo capitolo arricchisce il ro­
manzo di una carriera già ricca
di colpi di scena. Le sue qualità
tecniche sono riconosciute da
tutti. Non a caso la Juve ha pen­
sato a lui come a una sorta di
clone di Paul Pogba.
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SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fVISTO DA ISTANBUL
NELLA TESTA DELL’OLANDESE
Quell’addio mai digerito
e un’altra chance europea
Così Wes ripensa all’Italia
1Al Galatasaray si è trovato bene, però il calcio turco
è cambiato: la Serie A può rilanciarlo anche in nazionale
Alessandra Bocci
si deve trasferire da un club all’altro. Poi succe­
de e il passaggio è repentino come i suoi lanci
intelligenti.
I
l calcio turco è hard­boiled, sarà per questo
che si è trovato a suo agio. Wesley Sneijder DOMANDE Wesley è uno street boy e all’Ajax an­
ama le situazioni difficili, le partite estreme. dava d’accordo anche con Ibrahimovic. Ha gio­
Il successo sulla Juve in Champions League nel­ cato a pallone in un quartiere un po’ difficile di
la neve di Istanbul con quel suo diagonale no­ Utrecht ed è fiero delle sue origini. Mourinho
look, per esempio, o prima ancora il suo esordio moltiplicò le sue forze resuscitando l’indole da
nell’Inter contro il Milan, nel
lottatore che sembrava es­
2009: non aveva ancora aperto
sersi persa a Madrid in
i bagagli e Mourinho decise di
IL NUMERO
mezzo a tanti problemi
mandarlo in campo. Gara bel­
personali. In Italia
lissima, lotta, baruffa, una tra­
Wesley aveva trova­
versa colpita. Entrò dritto nel
to quello che cerca­
cuore dei tifosi e quando lasciò
va: la cultura del risul­
l’Inter nel gennaio 2013 dopo
tato. La mania per l’estetica del
mesi nervosi non era ancora le presenze di Sneijder
calcio olandese non gli bastava
uscito dal cuore di molti fan.
più. Wesley ama vincere, me­
con la maglia dell’Inter,
glio se giocando bene, però
CERCHIO L’Inter lo ha messo ai dall’agosto 2009 al
giocar bene e perdere non gli
margini, alla fine del 2012, per settembre 2012. In
interessa. Agli amici che gli
problemi di ingaggio e spen­ totale ha segnato 22 gol
chiedono in questi giorni
ding review. Lui e la nuova po­
della Juve risponde inva­
licy aziendale non erano molto parenti, così un riabilmente con lunghe perifrasi, ma anche
altro pezzo del Triplete sparì. In Turchia Wesley con una domanda: «La Juve è prima in clas­
ha vinto campionato, supercoppa e coppa di sifica, giusto?». Essere il numero uno è
Turchia. Ha esordito contro il Besiktas e domani quasi un’ossessione. «Gioco per divertirmi,
c’è proprio Besiktas­Galatasaray: la simmetria ma nessuno si diverte quando perde». E in
sarebbe perfetta, ma non è detto che l’affare con queste parole c’è tutta la sua visione del
la Juve si concluda così velocemente. E’ compli­ calcio. Aver passato del tempo con due
cato. Tutto sembra complicato quando Sneijder allenatori italiani potrebbe aver acuito
116
7
la sua nostalgia per un posto che non ha mai
dimenticato. Torino non è Milano, città alla qua­
le Wesley e sua moglie Yolanthe sono rimasti le­
gati, ma la Serie A è sempre Serie A e le sfide
sono sempre sfide. Sneijder ha patito quando
Van Gaal gli ha tolto la fascia da capitano del­
l’Olanda, ha patito persino quando Prandelli gli
ha tolto quella da vicecapitano del Galatasaray.
Gli piace essere il leader, gli piacciono le respon­
sabilità. Gli piacciono appunto le situazioni
hard­boiled, ed è stato lui al Mondiale a tirar giù
dall’aereo i suoi nel finale di Olanda­Messico.
Non è stato il suo Mondiale, ma in qualche modo
si è riscattato. Quando il gioco si fa duro, i duri
cominciano a giocare. E’ un luogo comune, ma
in questo caso è perfetto.
OBIETTIVO EUROPA Domani Sneijder scende in
campo in un derby che potrebbe essere l’ultimo
in Turchia. A Istanbul sta bene, però sa che la
situazione al Gala è complicata e che ci vorrebbe
un colpo di genio per far ripartire la sua carrie­
ra. A trent’anni non ha intenzione di abdicare:
vuole riprendersi un ruolo da primattore in na­
zionale, vuole riscattarsi nel 2016 all’Europeo,
perché il tonfo del 2012 ancora lo assilla, come
le occasioni perse al Mondiale. Il suo ingag­
gio è pesante e gli anni passano, eppure
par di capire che questa volta ci siano
cose più importanti. «Io non ho mai
giocato per soldi», ha ripetuto
Sneijder tante volte. I soldi non so­
no tutto, anche se aiutano. Ritro­
varsi in un campionato più nobile,
per quanto in disgrazia, avrebbe un
valore diverso. Perché Sneijder è ambizio­
so e gli piacciono le vendette: sistemare av­
versari spagnoli dopo la parentesi di Ma­
drid gli ha dato la carica nel periodo mouri­
niano, riprendersi la gloria in Italia dopo
l’uscita dall’Inter potrebbe essere una moti­
vazione molto forte. Certo, la sua posizione
è delicata: Sneijder è rimasto uno degli ulti­
mi divi e i tifosi del Gala non potrebbero tolle­
rare un tradimento. Ma la Turchia del calcio sta
vivendo un momento strano dopo aver tentato
di dare l’assalto all’Europa e Wesley resta alla
finestra. Domenica il derby a casa Besiktas, mar­
tedì Juve­Inter...fantascienza, certo. Chiudere
bene in Turchia e ripresentarsi in Serie A però
non è un progetto bislacco. Sneijder pareva un
giocatore perso già cinque anni fa, quando l’In­
ter andò a pescarlo nel Madrid di Pellegrini. Ri­
prendersi la sua identità calcistica è un’opera­
zione compiuta altre volte. Un’abitudine.
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MERCATO
Giovinco-Bologna, c’è il via libera. Ma Seba va convinto
1Ieri incontro Paratici-Corvino: la Juve
ha dato carta bianca al ds degli emiliani
Fronte Rolando: il Porto prende tempo
I
eri a Milano Fabio Paratici e
Pantaleo Corvino hanno di­
scusso per un’ora della si­
tuazione di Sebastian Giovinco.
E il direttore sportivo della Ju­
ventus ha dato carta bianca al
responsabile dell’area tecnica
del Bologna per trattare con il
27enne talento torinese, il cui
contratto scade a giugno. Al
momento, il ragazzo non sem­
bra convintissimo di sposare
l’ambizioso progetto degli emi­
liani, ma Corvino ha tempo per
mettere sul tavolo le sue carte
migliori.
TREQUARTISTI Intanto, la Ju­
ventus continua a sondare le
varie alternative a Sneijder.
Sempre vive le piste che porta­
no a Shaqiri e a Diamanti, an­
che se sul primo si è fatto fortis­
simo il pressing dell’Inter (sen­
za dimenticare Liverpool e Atle­
tico Madrid), mentre il secondo
è sì più facile da agganciare, pe­
rò non convince del tutto i diri­
genti bianconeri: pesano l’età
(l’ex azzurro va per i 32 anni) e
la stagione appena trascorsa in
Cina, campionato in netta cre­
scita, ma sicuramente non an­
cora all’altezza dei tornei euro­
pei. In più la Fiorentina, su ri­
chiesta di Montella, lo pressa.
Ancora defilata la candidatura
del 27enne francese Ben Arfa,
talento di proprietà Newcastle,
in rotta con l’Hull City.
ROLANDO... Nuovi contatti ieri
sul fronte Rolando. Non risolu­
tivi comunque: il Porto conti­
nua a prendere tempo, nono­
stante il giocatore abbia più vol­
te fatto capire di volere la A e la
Juve in particolare, con l’Inter
seconda scelta da tenere ancora
in considerazione. L’offerta di
Marotta è sul tavolo del club
portoghese e non subirà modifi­
che: 300mila euro per il prestito
e diritto di riscatto (non obbli­
gatorio) fissato intorno ai 4 mi­
lioni. Al Porto potrebbe bastare
così a livello di cifre, chiede pe­
rò l’obbligatorietà del diritto di
riscatto in favore dei nerazzur­
ri. Le parti si risentiranno già
questa mattina, intanto la Juve
guarda con ottimismo al rientro
in gruppo di Caceres, jolly di­
fensivo preziosissimo, a lungo
assente per infortunio in questa
prima fase della stagione.
Gozzini-Graziano
Sebastian Giovinco, 27 anni LAPRESSE
Il portoghese Rolando, 29 anni ANSA
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SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
IL NUOVO ARRIVO
Stop burocratico:
Cerci ritrova la A
contro il «suo» Toro
1Non ci sono i tempi per averlo a disposizione
contro il Sassuolo: debutterà nel vecchio stadio
Jeremy Menez, 27 anni, Stephan El Shaarawy, 22, e di spalle Jack Bonaventura, 25: per completare il quadrato magico ora c’è Cerci LAPRESSE
Ora il geometra Inzaghi
eleva il Milan al quadrato
1Cerci, Bonaventura,
Menez e El Shaarawy:
Pippo lavora per trovare
l’equilibrio migliore
Marco Pasotto
MILANO
P
er esserci, il quadrato c’è. A Inzaghi ora il
compito di farlo diventare magico, in modo
da ottenere sempre lo stesso risultato. In or­
dine alfabetico: Bonaventura, Cerci, El Shaa­
rawy, Menez. Qui per arrivare al prodotto finale
non serve una formula matematica, ma un tecni­
co in grado di gestirli nel modo migliore. Perché il
materiale a disposizione, oltre a essere abbon­
dante, presenta finiture pregiate e sarebbe uno
spreco utilizzarlo solo in parte. Come ordinare un
optional sulla macchina e poi non utilizzarlo.
SACRIFICIO E FANTASIA L’optional in questo ca­
so è Alessio Cerci. Il tocco in più per l’attacco,
chiamato per riempire la casella lasciata libera da
Honda. Perché, ricordiamolo, parte tutto da Kei­
suke emigrato un mese in Coppa d’Asia. Altri­
menti quel «giro largo» di cui ha parlato l’altra
sera Cerci a Linate sarebbe diventato larghissi­
mo. O forse Alessio avrebbe smarrito del tutto la
strada che porta da Madrid a Milanello. Inzaghi
sostiene da sempre che preferisce problemi di ab­
bondanza. Eppure sono problemi anche questi. A
volte di portata rilevante. Di certo il quadrato ma­
gico a disposizione di Pippo corrisponde a ciò che
lui predilige per il proprio gioco: attaccanti che
non diano punti di riferimento (Menez, Bonaven­
tura), che sappiano sacrificarsi (El Shaarawy) e
dotati di una fantasia sopra la media (Cerci).
EQUILIBRIO I tre sistemi di gioco utilizzati sin qui
non sono un problema. Tutti sono in grado di re­
citare nel proprio ruolo con profitto. Il problema
semmai nasce dal fatto che non in tutti i moduli si
potrà schierare la batteria al completo. Ma vedia­
mo caso per caso. Il 4­3­3, che era e sarà il sistema
di riferimento, per Cerci è perfetto. Alessio potrà
esibirsi sulla destra come faceva a Torino. Co­
munque, un tipo di gioco diverso da Honda: più
esplosivo e atletico, meno «disciplinato» e di aiu­
to in fase di non possesso (in questo dovrà senza
dubbio applicarsi e migliorare). A sinistra la sfida
è di altissimo fascino: l’imprescindibile Bonaven­
tura, garanzia di equilibrio più o meno in qualsia­
si zolla del campo, contro l’El Shaarawy visto a
Dubai è un dubbio che fa sembrare Amleto un
dilettante. Inzaghi, però, ha l’opzione – assoluta­
mente da non sottovalutare – di poter arretrare
Jack in mediana. Il quadrato è salvo.
TUTTI DENTRO? Più o meno lo stesso discorso nel
caso in cui Inzaghi si affidi all’albero di Natale.
Utile contro avversari di livello o che comunque
costruiscono il gioco nelle zone centrali della me­
diana. Anche stavolta fra Cerci, El Shaarawy e
Bonaventura, ne balla uno. Ma in questo caso,
con Jack troppo prezioso in termini di equilibrio,
il ballottaggio riguarderebbe Stephan e Alessio.
Altrimenti, solita opzione: Bonaventura dietro,
davanti tutti contenti e vai di quadrato. Formula
comunque rischiosa e applicabile con la massima
attenzione a chi si affronta. Infine c’è il 4­2­3­1:
all in, tutti dentro appassionatamente. Va bene se
c’è necessità di rimontare a gara in corso, oppure
con un avversario che non impensierisce sulle ri­
partenze. In questo caso l’unico a essere un tanti­
no «prestato» a una posizione poco abituale è Bo­
naventura, che andrebbe a sistemarsi da trequar­
tista centrale: zona del campo che peraltro qual­
che volta ha calpestato a Bergamo e che
comunque ha già avuto la benedizione di Inza­
ghi: «Senza Honda potrò variare – aveva detto
prima di Natale –. Potrò giocare con due punte e
un trequartista, Bonaventura o Saponara posso­
no farlo». Qui si tratterebbe di 4­3­1­2, e magari
vedrà la luce anche questo sistema. In tutto ciò
l’unico a godersela tranquillo al momento è Me­
nez, sicuro del posto da qualsiasi punto si osservi
il quadrato. Il suo lato è quello che non si tocca.
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Alessio Cerci, 27 anni, sorride al termine delle visite mediche BUZZI
MILANO
LE OPZIONI
IL CLASSICO
EL SHAARAWY
(Bonaventura)
MENEZ
(Bonaventura)
4-3-3
CERCI
(Bonaventura)
(Bonaventura)
L’ALBERELLO
4-3-2-1
MENEZ
L
a burocrazia, stavolta,
lavora per i sentimenti:
Cerci salterà il Sassuolo
e ritroverà la Serie A nello sta­
dio del Torino, il suo ultimo
stadio italiano. Alla ripresa,
nel giorno dell’Epifania, il
nuovo arrivato non potrà es­
serci per motivi amministrati­
vi: il 5 gennaio aprirà ufficial­
mente il mercato e il giorno
dopo, alle tre del pomeriggio,
il Milan sarà subito in campo.
Tempi ristretti per infilarci
dentro lo scambio della docu­
mentazione con l’Atletico Ma­
drid (gli incartamenti riguar­
dano Cerci, ma pure Torres) e
soprattutto per ottenere il
transfer dalla federazione
spagnola, vincolo necessario
per chiudere l’iter burocrati­
co per Cerci in rossonero.
CERCI
BONAVENTURA
(El Shaarawy)
(Bonaventura)
(Bonaventura)
ALL IN
4-2-3-1
MENEZ
EL SHAARAWY BONAVENTURA
CERCI
GDS
ESORDIO La tempistica sarà
invece favorevole all’esordio
nel vecchio stadio: dopo aver
ospitato il Sassuolo, il Milan
giocherà in anticipo a Torino,
il 10 gennaio. Sotto le luci dei
riflettori, e proprio nel luogo
dei saluti, Cerci farà ritorno
in Serie A. In granata l’ester­
no aveva chiuso la sua espe­
rienza italiana, prima di vola­
re «nel calcio che conta». Tor­
nato dalla Spagna esordirà
contro Ventura: nelle due sta­
gioni al Torino aveva segnato
ventuno gol complessivi, bot­
tino che per due anni di fila
l’aveva eletto vice capocanno­
niere della squadra (una vol­
ta dietro Bianchi, un’altra die­
tro al leader di classifica ge­
nerale Immobile). Potevano es­
sere 22 non avesse fallito il
rigore sul campo di Firenze, che
all’ultima giornata avrebbe con­
segnato l’accesso diretto all’Eu­
ropa, senza dover aspettare lo
stop poi imposto al Parma.
A MILANELLO Il primo debutto
rossonero c’è in realtà già stato,
se si considera il primo ingresso
ufficiale a Milanello, registrato
nel primo pomeriggio di ieri.
Cerci è stato accolto dai cori dei
tifosi fuori dai cancelli, e dentro
dall’abbraccio di Poli e dal saluto
degli altri nuovi compagni. So­
prattutto ha ricevuto il personale
benvenuto di Inzaghi, dopo che i
due si erano incrociati solo per
telefono: Pippo lo ha poi presen­
tato al gruppo presente negli
spogliatoi. Sul campo il nuovo
arrivato si è limitato a una corsa
leggera: domani i test atletici e
poi l’inserimento in squadra. In
mattinata Cerci aveva superato
le visite mediche, con doppia so­
sta davanti alle telecamere. Pri­
ma: «Sono molto felice, non ve­
do l’ora di iniziare, darò tutto me
stesso e ho sensazioni ottime».
Dopo: «Arrivo al Milan pronto a
sacrificarmi, voglio giocare e so­
prattutto cercare di fare il meglio
per contribuire alle vittorie della
squadra. Mi sono sempre allena­
to con l’Atletico, mi manca solo il
ritmo partita. Vero, c’erano altre
società interessate a me, tra cui
l’Inter, ma io volevo il Milan e ba­
sta, sono felice che sia andata co­
sì. E non parlo in questo modo
solo perché ora sono qui ma per­
ché è la verità».
a.g.
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Abate c’è, Mexes no: fuori almeno due settimane
1Distorsione per il francese: riposo e nuovi esami, forse torna a metà gennaio. Ok anche De Sciglio e Rami, Bonera oggi in gruppo
Alessandra Gozzini
MILANO
D
el reparto si è quasi sem­
pre parlato in termini
negativi: a inizio stagio­
ne i discorsi riguardavano il
numero di gol incassati (tanti),
la discussione si è poi spostata
sul numero di difensori finiti
k.o. (altrettanti). Nelle chiac­
chiere sono entrati tutti, titola­
ri e riserve: dell’infortunio di
Diego Lopez si era detto a ini­
zio stagione, durante la tra­
sferta di Parma, in seguito si è
poi raccontato degli stop di
Abate e De Sciglio (che hanno
privato Inzaghi degli uomini di
fascia nello stesso periodo), di
Alex e Rami (problemi musco­
lari), infine di Mexes e Bonera.
Oggi si riparte da loro: nella
vittoria galattica con il Real il
francese ha riportato un trau­
ma distorsivo al ginocchio, per
cui saranno necessari almeno
3­4 giorni di riposo, prima di
poter stabilire con certezza i
tempi di recupero. Philippe
avrebbe già saltato il Sassuolo
per squalifica, nel posticipo
contro il Torino non ci sarà per
indisponibilità: dipenderà poi
dai prossimi step e dalla tenuta
del ginocchio, verificata gior­
nalmente sul campo. L’ipotesi
più ottimistica riguarda un
rientro tra gli arruolabili per la
partita contro l’Atalanta, il 18
gennaio. Su questo caso c’è an­
che altro da dire: al ritorno da­
gli Emirati si temeva per Mexes
la rottura del crociato, evento
escluso dai successivi accerta­
menti. Per Bonera il quadro è
ancora meno grave: un fastidio
all’adduttore che ieri l’ha fer­
mato in palestra, senza allena­
mento sul campo. Oggi verrà
nuovamente valutato: possibi­
le si unisca subito al gruppo.
Da sinistra: Philippe Mexes, 32 anni e Ignazio Abate, 28 FORTE/LAPRESSE
RECUPERI Quello che confor­
tava Pippo era un paradosso:
più la difesa perdeva pezzi, più
il muro teneva. Senza il blocco
titolare il Milan ha subito un
gol (su calcio d’angolo) in
quattro uscite. Realisticamen­
te, lo conforterà di più la noti­
zia di tre recuperi: Abate e Ra­
mi, oltre a De Sciglio, ieri si so­
no allenati con la squadra, di
mattina (per la parte atletica)
e pure nel pomeriggio (per
quella tattica, dunque più indi­
cativa). Alla ripresa contro il
Sassuolo dovrebbero essere
tutti quanti nella lista dei con­
vocati, complicando (con pia­
cere) i piani di Inzaghi, che
aveva chiuso il 2014 con un
lunghissimo elenco di difenso­
ri fuori uso. Per la prima del
nuovo anno, oltre a Mexes,
mancherà solo lo squalificato
Armero.
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10
Serie A R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Foto di gruppo con la
Supercoppa: ieri al San
Paolo cancelli aperti per
festeggiare il trofeo
e vedere l’allenamento
della squadra. Ventimila
i tifosi sulle tribune ANSA
Delirio a Napoli, ora Benitez tentenna
1In 25mila al S. Paolo ringraziano la squadra per la Supercoppa ma il futuro di Rafa è incerto: il Liverpool lo tenta
Gianluca Monti
NAPOLI
L’
entusiasmo per lui, se
possibile, è superiore a
quello del primo giorno.
Rafa Benitez ha sempre goduto
di grande credito da parte dei
tifosi del Napoli sin da quando
ha accettato di sedere sulla
panchina azzurra e i due trofei
conquistati nel 2014 hanno
contribuito a cementare ulte­
riormente il rapporto tra la
gente ed il tecnico spagnolo.
Quando ieri ha fatto il suo in­
gresso in campo con la Super­
coppa in mano, i 25.000 del
San Paolo sono andati letteral­
mente in estasi. Per Benitez si è
trattato della decima coppa
della sua carriera. Era venuto a
Napoli per vincere e ci è riusci­
to in fretta. Ora, però, c’è da
completare l’opera. Da tempo,
il coro «abbiamo un sogno nel
cuore, vincere il tricolore» è in
cima alla hit parade del San Pa­
olo. Ieri è stato intonato ripetu­
tamente. Una invocazione ri­
volta a De Laurentiis, ma che
investe anche l’allenatore visto
che Benitez è il valore aggiunto
nella rincorsa allo scudetto.
II GARANTE Se la lotteria dei
rigori di Doha fosse finita in al­
tro modo, i giudizi sull’operato
di Benitez sarebbero stati di­
È STATO BELLO
VEDERE IN FESTA
UNA CITTÀ
INTERA
BISOGNA PORRE
LE BASI PER NON
VINCERE SOLO
OGNI 25 ANNI
RAFA BENITEZ
ALLENATORE NAPOLI
versi. Però, i tifosi del Napoli
non hanno mai mancato di far
sentire il loro calore a Rafa, ri­
tenendolo il garante del pro­
getto che De Laurentiis ha ri­
modulato dopo l’addio di Maz­
zarri. Ecco perché da queste
parti c’è preoccupazione per il
futuro di Benitez. Perderlo rap­
presenterebbe una sconfitta
per gran parte della tifoseria e
poi sarebbe quasi impossibile
sostituirlo con un allenatore al­
trettanto vincente. Eppure, ad
oggi le possibilità che Benitez
continui la sua avventura a Na­
poli non sono tante.
FATTORE GERRARD È forte il ri­
chiamo della famiglia, che in
questi giorni lo ha accompa­
gnato a Napoli (per la prima
volta sono venute qui anche le
due figlie di Rafa oltre alla si­
gnora Maria Montserrat). Li­
verpool è rimasta nel cuore di
Benitez e lui è nel cuore della
tifoseria di Anfield. La decisio­
ne di Gerrard di chiudere la sua
avventura con i Reds rende me­
no stabile anche Rodgers e po­
trebbe avvicinare Rafa alla sua
vecchia panchina visto che no­
nostante le belle parole spese
ieri dal tecnico nei suoi con­
fronti, i rapporti con Gerrard
non sono esattamente idilliaci.
Congetture, voci. Come quelle
che lo accostano ad altre squa­
dre importanti quali il Valencia
(dove ha già lavorato e vinto)
ed il Psg, qualora Blanc conti­
nui a stentare. Ecco perché Be­
nitez prende tempo: vuole va­
lutare cosa gli offre il mercato e
capire il progetto Napoli fin do­
ve può spingersi. De Laurentiis
non derogherà dal fair play fi­
nanziario, Benitez non glielo
chiederebbe perché, come ha
dimostrato in estate, in fondo è
anche lui un aziendalista. Però
Rafa si aspettava qualcosa in
più per quanto concerne la vo­
lontà di gettare basi solide per
il futuro: costruire un centro
sportivo di proprietà e svilup­
pare il settore giovanile resta­
no priorità imprescindibili per
garantire al Napoli di «non vin­
1
2
3
 1 Rafa Benitez, 54 anni, mostra ai tifosi azzurri la Supercoppa, il
secondo trofeo che vince a Napoli dopo la Coppa Italia 2014 2 Gonzalo
Higuain con la coppa 3 Tanti bambini alla festa del San Paolo ANSA
cere una volta ogni 25 anni»,
come ripete in continuazione.
RAFA E LO STADIO La passione
è forte e merita altre ricompen­
se. Ieri al San Paolo erano in
25.000: più spettatori di quanti
hanno assistito a Napoli­Parma
e alle tre gare interne di Europa
League, gli stessi di Napoli­Pa­
lermo e Napoli­Verona. Tutti lì
solo perché a Fuorigrotta c’era
la Supercoppa in bella mostra
ed un allenamento a porte
aperte. Questo entusiasmo Be­
nitez non lo ritroverebbe altro­
ve ed è per lui motivo di rifles­
sione. Il paradosso di Napoli è
tutto qui: il San Paolo che si è
visto ieri può spingere la squa­
dra oltre i limiti del fatturato,
ma nel contempo è uno stadio
vetusto e al centro d polemiche
tra De Laurentiis ed il sindaco
De Magistris. Quest’ultimo ieri
parlando a Crc è stato deciso:
«Non si può tirare avanti così,
attendiamo il piano di fattibili­
tà per la ristrutturazione dello
stadio da parte della società
entro il 31 marzo. Se il Napoli
non lo presenterà, cercheremo
di trovare alternative per inter­
venire sul San Paolo». La con­
venzione scade il 30 giugno,
come il contratto di Benitez. È
un caso, ma anche l’emblema
di come sia difficile da queste
parti programmare il futuro.
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TRA CAMPO E MERCATO
Arriva Gabbiadini, sarà pronto per la Juve
1Per la rivincita contro i bianconeri
al San Paolo già venduti 15 mila biglietti
Strinic, probabile panchina già a Cesena
NAPOLI
L’
allenamento di ieri è sta­
to effettuato ad uso e con­
sumo di telecamere e tifo­
si, da oggi il Napoli inizierà a
pensare alla sfida di martedì a
Cesena. Sono rientrati tutti gli
elementi della rosa, compreso il
neo papà Albiol che sarà in
campo contro la squadra di
Mimmo Di Carlo. Per Benitez
soliti dubbi a centrocampo, con
Gargano e Lopez che sembrano
favoriti su Inler e Jorginho, e
consueto ballottaggio tra De
Guzman e Mertens sulla tre­
quarti. A sinistra agirà Britos,
anche se Strinic (che ha scelto
la maglia numero 3) ha fatto ve­
dere al pubblico del San Paolo
di avere un buon mancino e ieri
si è guadagnato i primi applausi
per alcuni cross che non sono
passati inosservati. Il croato do­
vrebbe essere presentato alla
stampa lunedì, alla vigilia dalla
sfida di Cesena, e potrebbe an­
dare in panchina al Manuzzi.
Manolo Gabbiadini, 23 anni AFP
ARRIVA MANOLO Invece, il se­
condo acquisto della sessione
invernale di mercato, Manolo
Gabbiadini, è segnalato in arri­
vo a Napoli tra domani e lunedì.
In via di risoluzione gli ultimi
dettagli del contratto (sono sta­
ti superati i problemi relativi ai
diritti di immagine), con l’agen­
te del giocatore impegnato a
chiudere i rapporti con Juve e
Sampdoria che hanno ceduto
Gabbiadini al Napoli. L’ufficia­
lità dell’affare è imminente.
Gabbiadini, squalificato alla ri­
presa del campionato, prepare­
rà con i nuovi compagni la sfida
alla Juventus di domenica 11. A
proposito, già venduti 15.000
biglietti per la gara con la Vec­
chia Signora. Al San Paolo sono
previsti 50.000 spettatori.
Niente tutto esaurito perché re­
sta inagibile l’anello inferiore
della curva A (capienza 5.000
posti). In uscita, invece, da se­
gnalare l’interesse del Bari per
Radosevic mentre, come antici­
pato, Uvini tornerà in Brasile
(forse al Palmeiras). Da siste­
mare anche Rosati, per il quale
c’è stato un timido sondaggio
del Bologna. Tra i giovani in
prestito, Roberto Insigne lasce­
rà la Reggina. Il fratello minore
di Lorenzo, che Mazzarri fece
esordire in prima squadra e Be­
nitez tiene sempre d’occhio, po­
trebbe trasferirsi al Lecce.
g.m.
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IL GEMELLO
DI CALLEJON:
«NOI INSIEME»
 Josè Callejon (a destra)
ha ricevuto la visita del
gemello Juanmi, che dopo
aver vinto il campionato
boliviano con il Bolivar ieri
era al San Paolo: «Sogno
di giocare insieme un
giorno», ha detto Juanmi
Serie A R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Lazio, aria di festa
E Pioli si lancia:
«È l’anno giusto»
OGGI IL SORTEGGIO
Il Viareggio
perde i pezzi:
i biancocelesti
rinunciano
Marco Calabresi
L
1Formello invasa: 5 mila tifosi per l’allenamento
Il tecnico: «Il 2015 sia una stagione di successi»
Stefano Cieri
INVIATO A FORMELLO (ROMA)
I
n 5 mila a vedere la Lazio.
Un anno fa, più o meno di
questi tempi, era la cifra di
spettatori che si presentava al­
l’Olimpico ad assistere alle par­
tite interne dei biancocelesti.
Era il momento più basso (e
più teso) dei rapporti tra la ti­
foseria laziale e la proprietà
del club. Dodici mesi dopo il
clima è completamente cam­
biato. E così ieri quella stessa
cifra, 5 mila, è diventata il ter­
mometro del ritrovato amore
tra la Lazio e il suo popolo. Per­
ché in tanti, 5 mila appunto,
sono arrivati nel primo pome­
riggio a Formello per assistere
alla partita di allenamento tra
la squadra di Pioli e il Real Car­
soli, formazione dilettantistica
che gioca nella Promozione
abruzzese.
STRADE INTASATE Il centro
sportivo biancoceleste è stato
letteralmente preso d’assalto
già dall’ora di pranzo. Compli­
ce anche una temperatura più
mite rispetto a quelle rigide dei
giorni scorsi, i fan biancocele­
sti si sono riversati in massa
nella «casa» laziale. Non è in­
somma caduto nel vuoto l’invi­
to del club che, dopo parecchio
tempo, ha deciso di aprire le
porte del proprio centro sporti­
vo. Ma il bagno di folla è anda­
to oltre le più rosee aspettative.
Il modo migliore, per la forma­
zione biancoceleste, di avvici­
narsi al ciclo terribile che l’at­
tende in questo mese di genna­
io. Si comincia lunedì sera con
la Samp, si prosegue col derby
dell’11 gennaio, poi le sfide
con Napoli e Milan. E, come se
non bastasse, in mezzo c’è pure
l’ottavo di finale di Coppa Ita­
lia col Torino.
MARCHETTI E I BAMBINI Il
prologo a questo ciclo di ferro è
stato più che confortante. I
RIl terzo posto fa
bene: 12 mesi fa
tanta gente non si
vedeva nemmeno
all’Olimpico
biancocelesti hanno infatti
sommerso di gol (alla fine sono
stati 15) i dilettanti del Carsoli.
In evidenza, ancora una volta,
Felipe Anderson, autore di una
tripletta (molto bello il terzo
gol, di tacco). A segno pure
Mauri e Novaretti (doppietta
per entrambi) e poi Klose
(osannato dal pubblico), Ca­
vanda, Basta, Cataldi, Keita,
Candreva, Djordjevic e Lulic.
Candreva e Biglia hanno gioca­
to l’intero secondo tempo, mo­
strando di essere pienamente
recuperati. Si è invece bloccato
Gonzalez. La cosa più bella è
avvenuta a partita finita. Un
paio di bambini sono riusciti a
infilarsi sul campo ed hanno
proposto a Marchetti una sfida
a rigori: il portiere ha accettato
per la gioia dei due baby­tifosi.
Alla fine tutti contenti, quindi,
a cominciare da Stefano Pioli.
«Siamo molto soddisfatti del­
l’allenamento – ha detto il tec­
nico a Lazio Style –. La presen­
za dei tifosi ci fa piacere. Sap­
piamo che siamo in una buona
posizione di classifica, per
mantenerla dovremo vincere
più partite possibili. Il 2015 de­
ve essere un anno di successi».
11
Federico Marchetti, 31 anni, saluta i baby tifosi della Lazio D’ANNIBALE
azio­Juventus, il 14
gennaio, sarà una delle
semifinali della Coppa
Italia Primavera. Impossibi­
le che la sfida si ripeta alla
Viareggio Cup (2­16 febbra­
io, oggi il sorteggio dei giro­
ni): dopo il no dei biancone­
ri, è arrivato pure quello del­
la Lazio che, considerando il
primo posto nel ranking ita­
liano, rischia di impoverire
ulteriormente quella che –
prima dell’avvento della
Youth League – veniva defi­
nita «la Champions dei gio­
vani». Lazio che non avrebbe
gradito il trattamento riser­
vatole negli ultimi anni:
campi in pessime condizioni
e in località lontane dal riti­
ro e mancati «bonus» econo­
mici. Ad alcuni club invitati,
infatti, sarebbe risparmiata
la quota di iscrizione, lo
scorso anno di 5.250 euro.
La tribuna piena del campo di Formello intitolato a Mirko Fersini D’ANNIBALE
Marco Parolo ha aggiunto:
«Ora arrivano una serie di par­
tite importanti, dobbiamo farci
trovare pronti. Vogliamo resta­
re dove ci troviamo, in zona
Champions».
HOEDT ORE DECISIVE Intanto
sul mercato sono ore decisive
per l’acquisto di un nuovo di­
fensore. In pole position c’è il
ventenne olandese Wesley Ho­
edt (Az Alkmaar). Col giocato­
re c’è già un accordo di massi­
ma, va trovato quello con il
club che chiede circa 2 milioni
mentre la Lazio non vuole an­
dare oltre il milione (Hoedt ha
il contratto in scadenza a giu­
gno). Le alternative sono il ser­
bo Nastasic (Manchester City)
e il bulgaro Terziev (Ludogo­
rets), mentre pare tramontata
la pista che porta al brasiliano
Doria (Marsiglia).
QUEL NO DI SABATINI La La­
zio non saltava il Viareggio
dal 2007: l’allora d.s. Walter
Sabatini, non contento del
rendimento, rinunciò per
provare a scuotere il gruppo.
L’unico a essere arrivato in
Serie A di quella squadra
(con Diakite) è Lorenzo De
Silvestri che lunedì, la Lazio,
proverà a batterla con la sua
Sampdoria. Altra società ad
aver detto no al Viareggio.
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12
Serie A R
UNA CRISI ITALIANA
I 10 anni del declino
INCASSAVAMO
PIÙ DEL BAYERN
POI TANTI ERRORI
DAGLI STADI ALLA GLOBALIZZAZIONE: ECCO DOVE
LE NOSTRE BIG HANNO PERSO LA SFIDA DEI RICAVI
L’INCHIESTA di MARCO IARIA
Twitter @marcoiaria1
C’
è stato un tempo in cui eravamo re e pen­
savamo che durasse all’infinito. Stupidi,
miopi, anche sfortunati (chi poteva im­
maginare che la crisi dell’economia avrebbe az­
zoppato il mecenatismo pallonaro?). C’è stato un
tempo in cui la Juventus aveva lo stesso fatturato
del Real Madrid, l’Inter del Bayern. Sembrano
trascorse due ere geologiche, è passato un decen­
nio, quello che ha visto la trasformazione del cal­
cio in fenomeno globale, perfettamente inserito
nell’industria dell’intrattenimento. Gli altri han­
no colto l’attimo, noi no. Per una serie di motivi,
non dipendenti solo dalla nostra incapacità o ne­
gligenza. Ma è successo. È successo che le big ita­
liane non abbiano saputo capitalizzare l’etichetta
del «campionato più bello del mondo» proprio
mentre le concorrenti straniere hanno mutato
pelle. Sorpasso, fuga, doppiaggio. La serie storica
dei ricavi dà esattamente il senso del declino del
calcio italiano. Le battistrada sono lontanissime
ma fino a dieci anni fa eravamo lì, nell’élite. Ecco
com’è cambiato il rapporto di forza fra la tradizio­
nale triade Juventus­Milan­Inter e le quattro
squadre che incassano di più al mondo. 2003­04:
Manchester United primo con 259 milioni di en­
trate, poi Real 236, Milan 222, Juve 215, Barcel­
lona 169, Bayern e Inter 166. Un decennio dopo,
la voragine. 2013­14: Real 548 milioni, Man Utd
541, Bayern 487, Barcellona 485, Juve 280, Milan
250, Inter 161. Spagnole, inglesi, tedesche sono
cresciute a ritmi stupefacenti, con blancos e Red
Devils a raddoppiare il giro d’affari e bavaresi e
blaugrana addirittura a triplicarlo. E le italiane?
Andamento lento: +30% per i bianconeri, +13%
per i rossoneri, i nerazzurri hanno perso il 3%.
NON BASTA Piccolo alibi. Dal 2010 in Italia i dirit­
ti tv non sono più venduti individualmente e nella
ripartizione collettiva le grandi ci hanno rimesso.
Vero, ma vale il rovescio della medaglia: l’eccessi­
va teledipendenza ha impigrito i dirigenti italia­
ni, li ha illusi di poter vivere di rendita senza
sfruttare le altre fonti di ricavo. Nel commercio la
chiamano product extension: dilati il prodotto, ti
inventi nuovi modi di far soldi. Non è che non si
sia fatto nulla. La Juve, peraltro stoppata da Cal­
ciopoli nella crescita, si è dotata di un impianto­
gioiello e i benefici si sono visti: nel 2003­04 in­
cassava dal botteghino 18 milioni, scesi a 12 nel­
l’ultima stagione all’Olimpico per quadruplicarsi
fino a 49 milioni con le attività collaterali. Il Mi­
lan ha lavorato proficuamente in campo commer­
ciale passando in 10 anni da 53 a 80 milioni, con
operazioni ritagliate su misura per i partner. Tut­
to questo non è bastato perché il resto del mondo
ha viaggiato a velocità supersonica. La diffusione
della lingua inglese per il Manchester, i favori del­
le banche per le spagnole, l’aiuto dell’economia
tedesca per il Bayern. Fattori non trascurabili. Ma
vogliamo liquidare così il fenomeno? Le differen­
ze sono troppo ampie per non assegnare respon­
sabilità a chi, in questi anni, a livello di club, di
Lega, di Federazione ha gestito il calcio italiano.
IL VOLANO DEGLI STADI Nel 2003­04 il Bayern
percepiva dallo stadio 22 milioni, meno delle mi­
lanesi. Nel 2005 ha inaugurato l’Allianz Arena,
che rappresenta uno dei massimi esempi di utiliz­
zo polifunzionale di uno stadio. Tanto che la so­
cietà che lo gestisce, controllata al 100% dal club,
fattura 49 milioni. Non dalla biglietteria ma dal
resto: affitto per eventi, area vip, ristoranti, par­
cheggi, ecc. Così il Bayern può permettersi di
mantenere la sua vocazione popolare – bastano
15 euro per assistere in piedi alle partite – e di
aderire mirabilmente alle logiche degli affari.
Mentre Milan e Inter incassano dal Meazza più o
meno gli stessi quattrini di un decennio fa (ci sa­
rebbero da conteggiare 6 milioni a testa dalla col­
legata MI­Stadio, che non figura nei bilanci con­
solidati), il Bayern è volato a 145 e si appresta a
portare la capienza dell’Allianz a 75mila posti.
Non adagiarsi sugli allori, far frullare sempre il
cervello: le società­modello agiscono così. In
Spagna sono pronti progetti faraonici per il Ber­
nabeu e il Camp Nou, che già hanno raggiunto
entrate da record. Da 62 a 140 milioni per il Real,
da 58 a 147 per il Barça negli ultimi 10 anni alla
voce stadi (compresi una ventina di milioni cia­
scuno dalle quote dei soci). I madrileni intascano
MAGLIE VENDUTE
Media stagionale tra il 2009-10 e il 2013-14
1.580.000
Real Madrid
1.490.000
Manchester United
Barcellona
945.000
Bayern
375.000
Juventus
300.000
FONTE: PR MARKETING
L’ARTE DEL COMMERCIO È nello sfruttamento del
marchio, dentro e fuori i confini nazionali, che si
enfatizza la differenza tra noi e loro. Il Manche­
ster United, leader dei ricavi commerciali con
236 milioni, è stato il primo a internazionalizzar­
si. Un processo molto lungo, certo facilitato dal­
l’espansione della Premier League che a partire
dalla scissione del 1992 ha esportato il calcio in­
glese come format, ma ovviamente alimentato da
strategie commerciali individuali: a Londra c’è
un ufficio con 80 persone, impegnate a mettere in
pratica la distribuzione capillare del brand. Nel
frattempo è stato aperto un distaccamento a
Hong Kong e presto uno a New York: un passag­
gio obbligato cui non si sono sottratte neppure le
spagnole e il Bayern, che nei prossimi mesi sbar­
cherà anche a Shanghai. Lo United ha però una
peculiarità: penetra il mercato in modo «vertica­
le», stringendo accordi con aziende regionali (il
costruttore cinese, la banca turca, il colorificio
giapponese, la birra thailandese). Una strada che
adesso stanno tentando di seguire le italiane. Allo
stesso tempo il management assunto dai Glazer
ha sottoscritto contratti da favola con i colossi
mondiali: lo sponsor di maglia Chevrolet, dopo
aver pagato un premio d’ingresso da 46 milioni,
in questa prima stagione sborsa 56 milioni con un
+2,1% che scatta ogni dodici mesi; il precedente,
Aon, è rimasto in famiglia griffando i campi di
Carrington e il materiale d’allenamento per 20
milioni annui; dal 2015­16 Adidas sostituirà Nike
con un minimo garantito di 95 milioni più le ro­
yalties.
GLOBETROTTER Proprio il merchandising è una
leva incredibile, visto che lo United può contare
su oltre 200 licenziatari in 120 Paesi: si produce
di tutto, dalle tazze alla biancheria, per 5 milioni
di pezzi venduti ogni anno (di cui 1,5 milioni di
maglie da gara). È tutto un circolo virtuoso: più ti
riconoscono, più ti vogliono, più ti pagano. Nel
2013­14 i tour e le partite amichevoli hanno rega­
lato ai Red Devils 14 milioni contro i 3 dell’Inter.
Un’anima da globetrotter come per il Real che fat­
tura all’estero 114 milioni su 548 sopperendo alle
difficoltà del mercato spagnolo: proprio qualche
giorno fa Ronaldo e compagni hanno fatto festa
al caffè merengue di Dubai. Se il Barcellona, do­
po aver profanato la maglia coi qatarioti, ora si fa
sponsorizzare pure l’interno (4 milioni da Intel),
in questo calcio senza confini nessuna squadra
riesce a succhiare dalla terra d’origine quanto il
Bayern che arriva a ben 223 milioni di ricavi com­
merciali. Grazie a soci­sponsor del calibro di Adi­
das, Audi e Allianz. Ma grazie anche a un legame
indissolubile con la propria comunità: la regola
anti­scalate del 50%+1 resiste al tempo. Ognuno
ha saputo trovare la sua strada. Tranne noi.
1.190.000
Milan
42 milioni dall’area premium, grazie a 245 palchi
e 4.696 posti dotati di ogni comfort. D’altronde,
sotto la presidenza di Perez non sono stati spesi
soldi solo per Zidane e Bale ma anche per ammo­
dernare (200 milioni) l’impianto. Il tifoso che si
reca a Barcellona fa un’esperienza unica: i cimeli
del museo, il luccichio dello store da 2.100 metri
quadrati. In un anno il museo del Camp Nou regi­
stra 1,5 milioni di visitatori, quello della Juve
200mila. Risultato? Il Barça incassa dai tour 30
milioni, i bianconeri (esempio in Italia) 4.
Inter
GDS
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Barcellona
107,4 milioni
Real Madrid
101,5 milioni
Manchester Utd
68,1 milioni
Bayern
28 milioni
Milan
26,3 milioni
Juventus
17,6 milioni
Inter
5,4 milioni
RICAVI
HOSPITALITY
STADIO
Real Madrid
42 milioni
Manchester Utd
42 milioni
Bayern
25 milioni
Barcellona
12 milioni
Juventus
10 milioni
Milan
6 milioni
Inter
4 milioni
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
CONTENUTO
PREMIUM
FATTURATI A CONFRONTO TRA LE GRANDI D’EUROPA E QUELLE ITALIANE
RIPARTIZIONE DEI RICAVI:
Stadio
TV
Commerciale
+132%
STAGIONI
+109%
2003-04
236
2004-05
+193%
MANCHESTER UTD
REAL MADRID
86
Dati in milioni di euro
Altro
62
72
88
95
92
+187%
BAYERN
105
+30%
BARCELLONA
22
45
39
66
58
JUVENTUS
13
MILAN
18
7
130
53
28
4
134
31
29
276
246
189
208
229
234
177
2005-06
292
243
205
259
251
239
207
2006-07
351
315
223
290
141
229
179
2007-08
366
325
295
309
167
209
176
2008-09
401
327
289
366
203
196
202
2009-10
439
350
323
398
205
236
233
2010-11
479
367
321
451
154
235
222
2011-12
513
396
368
483
195
257
201
2012-13
519
424
431
483
272
263
172
140
135
548
2013-14
204
541
200
236
170
20
223
145
487
99
8
148
147
485
182
20
60
49
280
151
20
222
INTER
166
54
215
-3%
259
4
169
+13%
30
250
80
120
11
47
166
102
19
161
84
LEGENDA I fatturati si riferiscono ai bilanci consolidati e sono al netto delle plusvalenze. Per una questione di uniformità sono stati esclusi i ricavi dai prestiti e, nel caso di Inter e Milan, la capitalizzazione dei costi del vivaio. I dati del Milan, che chiude gli esercizi il 31 dicembre, sono relativi alla stagione
sportiva così come calcolati da Deloitte nella Football Money League; per il 2013-14 è stata effettuata una stima da Gazzetta. Nelle scomposizioni dei fatturati alcune avvertenze: la voce “stadio” di Barcellona e Real comprende le quote dei soci; la voce “tv” di tutte le società include i proventi da Champions/EL;
per Inter e Milan non sono compresi i proventi di MI-Stadio (6 milioni netti a testa nel 2013-14) perché la società che gestisce le attività del Meazza, non essendo controllata ma collegata, non fa parte dei bilanci consolidati dei due club - Fonti: elaborazioni Gazzetta dei bilanci societari - Deloitte
GDS
L’INTERVISTA
«I mecenati hanno frenato la crescita aziendale dei club»
1L’a.d. del Bologna Fenucci: «La colpa è
anche del sistema Paese. Vanno fatte le
riforme per attrarre investitori esteri»
C
laudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, perché il calcio italiano è così indietro?
«Per fattori macro e per re­
sponsabilità dei club. Non si
può dimenticare che l’Italia ha
perso punti di Pil rispetto agli
altri Paesi. Il sistema Paese non
ha aiutato. Si pensi alla manca­
ta tutela dei marchi, agli stadi:
in Inghilterra e in Germania
l’intervento pubblico è stato
decisivo, persino negli Usa le
autorità locali supportano al­
cuni investimenti. Certo, non
c’è stata da parte dei club la vo­
lontà di destinare una parte
delle risorse crescenti dei dirit­
ti tv sul progetto industriale».
E veniamo al punto. Le responsabilità del movimento stesso.
«In questi anni Lega e Figc non
hanno espresso unità di obiet­
tivi faticando a proporsi come
interlocutori affidabili, tutta­
via le scelte sono soggettive. La
riprova sta nella svolta adotta­
ta dalla Juve prima e dalla Ro­
ma adesso. Gli errori sono di­
pesi dalla peculiarità della go­
vernance delle nostre società,
detenute da grandi imprendi­
tori che hanno dato molto ai
club ma impedendo la loro cre­
scita come aziende. Non ci si è
focalizzati sullo sviluppo stra­
tegico, sulla diversificazione
dei ricavi ma solo sulla ricerca
Claudio Fenucci, 54 anni ANSA
del risultato. Questo ha fatto la
fortuna della Serie A negli anni
90 ma l’ha frenata nel lungo
periodo. Tra l’altro, abbiamo
perso il treno dei mercati fi­
nanziari che fino al 2008 han­
no immesso risorse negli inve­
stimenti immobiliari. Con la
crisi tutto si è complicato».
Come se ne esce?
«Servono riforme che riescano
ad attrarre investitori dall’este­
ro, in grado di far nascere una
nuova generazione di impianti
con la loro esperienza e capaci­
tà nel reperimento di fondi.
Penso a Pallotta, Thohir, al no­
stro azionista Saputo. Servono
dirigenti capaci di operare in li­
nea con le esigenze dei tifosi di
oggi. Infine, serve una discon­
tinuità anche nei rapporti con i
diversi stakeholder: i tifosi, che
in Inghilterra e Germania han­
no un approccio differente, e i
calciatori. Bene la norma sui
vivai, anche a tutela della Na­
zionale, ma si aprano le fron­
tiere per gli extracomunitari:
alzeremo la qualità delle rose
cercando calciatori su mercati
dove possiamo essere ancora
economicamente competitivi».
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14
Serie A R Verso Udinese-Roma
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
DA FLORENZI A PETRUCCI
I SUOI BAMBINI D’ORO
 La squadra Allievi Nazionali 2007-08, classe
'91, con vari elementi sotto età. Da Florenzi a
Bertolacci e D'Alessandro, 10 giocano tra i
professionisti, In piedi, da sinistra. Catini
(allenatore in seconda), Contarini (fisioterapista),
Ursano, Di Stefano, Brosco (Latina, B), Sini (Pisa,
LP), Malomo (Prato, LP), Petrucci (Cluj, A
romena), Frascatore (Pistoiese, LP), Giansante,
Frasca, Santolini (dirigente accompagnatore),
Stramaccioni. Accosciati, da sinistra. Palma,
D’Alessandro (Atalanta, A), Florenzi (Roma, A),
Bertolacci (Genoa, A), Crescenzi (Perugia, B),
D’Orazio, Zara, Conti, Pettinari (Latina, B)
Sor Strama, ti ricordi
di quel cappello magico?
L’IDENTIKIT
ANDREA
STRAMACCIONI
NATO IL 9 GENNAIO 1976
A ROMA
Il tecnico
romano Andrea
Stramaccioni,
38 anni,
da questa
stagione
alla guida
dell’Udinese
LAPRESSE
Francesco Oddi
L'
allenatore che proverà a fermare la Roma nel­
la prima gara dopo le feste era entrato a Trigo­
ria con la Yaris, la pancetta e la tuta, ed è uscito
con l'Audi, giacca scura, camicia chiara e fisico
asciutto, e sul navigatore Via Camillo Sbarbaro 5, Mi­
lano, in una parola Interello. Tra tuta e abito scuro,
un cappellino con visiera, fondamentale come tutte
le scaramanzie di Andrea Stramaccioni: nel 2007 do­
veva andare a giocare un torneo a Pescara, e quando
si accorse di averlo dimenticato a Roma costrinse la
fidanzata di allora a farsi 250 chilometri per porta­
glielo. Funzionò: quel torneo lo vinse, dopo una sof­
fertissima semifinale col Napoli ai rigori che vide se­
duto sul pallone, da solo, in disparte. Non gli riuscì la
missione successiva, convincere la dirigenza a com­
prargli il più forte della squadra battuta in finale, il
Pescara di Marco Verratti. Tre mesi dopo, vinse pure
lo scudetto Giovanissimi, facendo alzare dalla pan­
china Federico Viviani, fuori per scelta tecnica. Le
possibilità che scendesse in campo in quella gara era­
no talmente basse che il padre neppure andò a veder­
la, scoprendo al telefono che il figlio era entrato, con
la Sampdoria avanti di un gol, aveva portato la parti­
ta ai supplementari procurandosi il rigore dell'1­1, e
poi non li aveva giocati, perché «aveva fatto benissi­
mo quello che gli avevo chiesto, ma a quel punto mi
serviva un altro tipo di giocatore». L'attuale regista
dell'Under 21, quando gli venne detto «bravissimo,
ma ora entra un altro» aveva una faccia quantomeno
stralunata.
FACCIA DA C... «”Mister, lo sai che c'hai veramente
una faccia da c...? Da fuori risulti molto meno simpa­
tico di come sei”. Ci rimase, mi disse che nessuno era
mai stato così sincero con lui. Eravamo in macchina,
andavamo a un'amichevole: era un mese che lavora­
vamo insieme, ma il nostro rapporto possiamo dire
che nacque lì». Il rapporto in questione è quello tra
Stramaccioni e Massimiliano Catini, capo e vice per 6
anni alla Roma. Interrotto, con tanti auguri, nel feb­
braio del 2011, quando Montella andò in prima squa­
dra e a Catini fu chiesto di prendere i suoi Giovanissi­
mi, e ripreso all'Inter. «Quando gli affidarono la Pri­
mavera, non me la sentii di lasciare Roma, stava per
nascere mia figlia. E mi trovò un ruolo da osservato­
re. Quando vinse la Next Gen, poche ore prima che
Moratti lo promuovesse, mi chiamò: “Domani alle 11
a Milano”. Dovevamo presentarci a uno spogliatoio
con gente come Maicon, Cambiasso, Sneijder, erava­
Dopo essersi messo in luce con i
dilettanti della Romulea, nel 2005
è passato alla Roma: due scudetti,
Giovanissimi (2007) e Allievi ('10).
Nel 2011 è passato alla Primavera
dell’Inter, dove ha vinto la Next
Generation Series (2012), sorta di
Champions League Under 19.
IN SERIE A
Nel marzo 2012 è subentrato a
Ranieri alla guida della prima
squadra nerazzurra e ha chiuso
al 6° posto. La stagione
successiva è arrivato 9°, e a fine
anno non è stato confermato.
Dopo una stagione di pausa, da
questa estate allena l'Udinese: il
suo vice è Dejan Stankovic.
LE SUE SQUADRE
ROMA (GIOVANILI)
2005-2011
PRIMAVERA INTER 2011-mar. 2012
INTER
mar. 2012-2013
UDINESE
da settembre 2014
1Alle radici del tecnico romano dell’Udinese: la play, le ore
al telefono, una porta che non si apre e un talismano in testa
mo tutti un po' tesi. Lui fa “Andiamo”, ma non riesce
ad aprire la porta, spinge, rischia di buttarla giù, poi
si accorge che era a scrigno, bastava farla scorrere.
Quando siamo entrati, i giocatori sorridevano invece
di sghignazzare: un segno di rispetto, di fronte a una
scenetta come quella».
CENE E CALCETTO Ora Catini allena gli Allievi Elite
della Romulea, proprio la società che lanciò Stra­
maccioni, fino a quel momento nota per i primi passi
dei vari Baldieri, Liverani, Moscardelli, De Silvestri e
Verre. Una proposta accettata a metà della scorsa
stagione, il capo era fermo, il vice si era stufato di
aspettare. «Molti pensano che lavoro ancora con lui,
invece sono rimasto qui, per ora. Con Strama, ci ve­
devamo anche fuori dal campo, cene, vacanze insie­
me, partite di calcetto. Giocavamo all'Airone, Roma
Sud, vicino casa sua, sotto un acquedotto romano, o
all'Olimpia, a Villa Doria Pamphili. C'era quello che
pesava 100 chili, quello che non sapeva neanche cosa
fosse il pallone, il mister rompeva pure lì. Ogni tanto
gli strillavo: “Sarò pure il tuo vice, ma la partita l’ho
organizzata io, almeno qui stai zitto un attimo”. Era
il più forte, una tecnica spaventosa, dopo un po’ gli si
riacutizzava il dolore al ginocchio che gli aveva im­
pedito di fare il calciatore e andava in porta. Ed era
difficile anche fargli gol. Poi mio cugino Alessandro
Tersigni, che giocava a calcetto con noi, l’hanno pre­
so al Grande Fratello 7, e tutti i giovedì cena a buffet
a casa di qualcuno, a vederlo». Ma il piatto forte ri­
maneva il calcio. «Parlavamo per ore, ci allenavamo
per ore. A Trigoria, entravamo col sole e uscivamo
con la luna, ogni tanto qualcuno da fuori ci urlava
"Golden gol”, come a dire fate questo e andatevene.
Bei tempi a Trigoria, con Totti, per cui Strama, roma­
nista da sempre, aveva una sorta di venerazione, e
Montella, forse la persona più bella che ho incontra­
to nel calcio».
LIBRI E PLAYSTATION La leggenda racconta di ce­
ne mensili con i giovani allenatori del calcio dilettan­
tistico romano, interminabili discussioni a tavola,
lunghe quanto le telefonate di Strama con colleghi e
osservatori. «Non so quanti amici avesse in giro per
l'Italia, tanti. Aveva relazioni dettagliatissime su ogni
partita e su ogni giocatore, che movimenti facesse,
dopo quanti passi calciasse: anche se giocavamo con­
tro il Borgorosso motivava i ragazzi come se dovesse­
ro affrontare Cristiano Ronaldo, e poi facilitava loro
il compito con dettagli che non riuscivamo neppure
noi a capire come conoscesse. Ma lui è competitivo in
tutto, persino coi videogiochi. Era snervante: a quelli
di calcio ci metteva talmente tanto a cambiare la for­
mazione che mi stufavo ancor prima di iniziare. Però
era imbattibile. In trasferta, libri e playstation: si è
laureato in legge, studiando anche in ritiro, altre vol­
te videogiochi. Qualche volta i ragazzi provavano a
sfidarlo, vincendo il timore reverenziale per il ruolo:
li batteva sempre, 4 o 5­0, tra lo scherno degli altri».
Ai limiti dell'agiografia: ma difetti, ne aveva? «È un
amico, non devo essere io a dirlo. Di certo aveva dei
nemici: quando uno è così bravo, qualcuno invidioso
prima o poi lo trova».
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Serie A R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
#
Un Garcia da Oscar
«Roma, io vinco
ma non dimentico»
Rudi Garcia, 50
anni, è alla sua
2a stagione nella
Roma RAMELLA
1«L’allenatore è anche un po’ attore. La Juventus?
Il sentimento d’ingiustizia è duro da cancellare.
Pure nella vita ai più ricchi capitano cose favorevoli»
Massimo Cecchini
ROMA
D
iciamolo subito: la paro­
la scritta corre il rischio
di inquinare intelligenti
pensieri in libertà. Rudi Garcia
è sereno e disponibile. Le sue
frasi non hanno mai il tono del­
le lamentazioni o della saccen­
za. Si racconta come se noi
giornalisti fossimo avventori di
un bar sport allargato. Il volto
della Roma adesso è il suo.
«JUVE, UN’INGIUSTIZIA» «I
miei primi 18 mesi d’Italia non
mi hanno cambiato. Certo, l’al­
lenatore è anche un po’ attore:
deve essere in un modo con i
giocatori, in un altro con la
stampa. Dopo il k.o. con la Ju­
ve, quando ho detto che vince­
remo lo scudetto, ero allenato­
re perché ci credevo, e attore
perché era il momento giusto
per farlo. Poi il campionato di­
rà la sua verità e accetterò il
verdetto. Certo, perdere così è
difficile da accettare, forse non
ci riuscirò per tutta la stagione
o per tutta la vita. Non ho un
rammarico per i 3 gol irregola­
ri: è il sentimento di ingiustizia
che è difficile da cancellare.
Succede anche nella vita, ai
più ricchi capitano situazioni
favorevoli, ma non credo alla
sudditanza. Gli arbitri sono uo­
mini e devono decidere in una
frazione di secondo. Da quan­
do ci sono i 6 arbitri non ho vi­
sto miglioramenti. Così non
funziona: o leviamo i replay o
aiutiamo gli arbitri. E comun­
que non credo alla compensa­
zione finale, il torto va valutato
nel momento».
«IO SUPERO LE ATTESE» «Sono
soddisfatto della nostra stagio­
ne. Abbiamo avuto tanti infor­
tuni e la Champions ruba ener­
gie. La Roma è un grande club,
ma non ha mai avuto continui­
tà. Io sono ambizioso e abitua­
to ad offrire performance su­
periori alle attese. È stato così a
Lilla e a Roma. Non piango per
avere Messi o Ronaldo, poi pe­
rò spero che il prossimo anno
miglioreremo la rosa. Abbiamo
bisogno di giocatori più forti,
ma dipende dalle disponibilità,
anche se il budget non è tutto.
MERCATO
Emanuelson, Cole e Jedvaj
È il tesoretto per Chiriches
Vlad Chiriches, 25 anni, difensore romeno del Tottenham
1Roma in attesa per il difensore romeno
Dalle tre cessioni i soldi per l’operazione
Andrea Pugliese
ROMA
S
tranezze del mercato. In
una Roma che cerca di
puntellare la difesa, è
proprio dalla difesa che potreb­
be arrivare un tesoretto da rein­
vestire. Nei prossimi giorni, in­
fatti, il d.s. Walter Sabatini avrà
dei colloqui personali con i gio­
catori che potrebbero lasciare
la Roma a gennaio, tra cui Cole
ed Emanuelson. Considerando
che — da qui a giugno — può
andare in porto anche la cessio­
ne di Jedvaj al Bayer Leverku­
sen, ecco che la Roma potrebbe
ritrovarsi con circa dieci milioni
da porter reinvestire: 6­7 milio­
ni dalla cessione di Jedvaj, 3­4
15
milioni dal risparmio sull’in­
gaggio di Cole (2,3 netti a sta­
gione) ed Emanuelson (1,1).
OBIETTIVI E RISCATTI Quei
soldi potrebbero essere utiliz­
zati per trovare un quarto di­
fensore centrale, anche se la
Roma va a caccia di un prestito
con diritto di riscatto. Il mirino
è sempre sul romeno Chiriches
(Tottenham), anche se la trat­
tativa è in una fase di stallo ora­
mai da un po’. Chiriches ha da­
to la disponibilità a venire, ma
ha fatto sapere di volere un po­
sto da titolare. Cosa che i giallo­
rossi non possono offrirgli, con­
siderando anche le prestazioni
in continuo crescendo di Yan­
ga­Mbiwa. Che, tra l’altro, tra
tre presenze (e quindi alla so­
glia delle 20 gare in gialloros­
so) verrà riscattato obbligato­
riamente a 7 milioni dal Newca­
stle. Sempre in questo andiri­
vieni di difensori, Emanuelson
potrebbe trovare sistemazione
in Turchia o all’Atalanta, dove a
sinistra Colantuono si trova
senza Raimondi ed Estigarri­
bia. In nerazzurro, poi, potreb­
be finire anche Salih Uçan (al
posto di Baselli, molto ricerca­
to), il centrocampista turco che
ha giocato finora solo 3 minuti.
A sinistra, invece, la Roma con­
tinua a monitorare Baba (Aug­
sburg), su cui però ha messo gli
occhi anche il Borussia Dort­
mund. Occhio anche a Pasqual,
potrebbe lasciare la Fiorentina.
CAPITOLO RADJA Volendo,
quei soldi la Roma potrebbe uti­
lizzarli anche per altro, per an­
dare a chiudere subito la que­
stione Nainggolan. Il Cagliari
sta cercando di alzare la posta,
vuole 12­13 milioni di euro per
la seconda metà del giocatore.
Con i sardi c’era una mezza pro­
messa verbale di riaggiornarsi
in questa sessione di mercato
per sistemare le cose. I due club
si parleranno, ma alla Roma
serve liquidità per arrivare a
dama. In caso contrario ci si ag­
giornerà a giugno, quando però
il valore del Ninja potrebbe es­
sere salito ancora (difficile che
scenda). Ad oggi le possibilità
che Nainggolan lasci la Roma
sono poche, a giugno bisognerà
vedere. Anche se la volontà del
giocatore in questi casi fa sem­
pre la differenza e Nainggolan a
Roma sta come un re.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il modello è l’Atletico Madrid».
«MERCATO, ORA È INUTILE» «Il
gruppo attuale mi sta bene, sa­
pevo della Coppa d’Africa e
non chiedo nulla. Se non ha
cambiato idea a Natale, Destro
resterà.Sneijder? È un grande,
ma è raro che il mercato inver­
nale cambi le cose. Serve solo
ai ricchi che possono modifica­
re la squadra. Nainggolan è
stata un’eccezione. Noi siamo
sulla strada giusta. Vogliamo
almeno un titolo».
«BABY? NON HO HAZARD»
«Uso poco i giovani? Se biso­
gna avere risultati subito oc­
corre un giusto mix. So che dei
talenti alla Roma hanno frutta­
to delle grandi plusvalenze. È
TOTTI? MAI
AVUTO UNO COSÌ.
DEVE RITIRARSI
VINCENDO
IN ITALIA CLUB
E TIFOSI
NON SEGUONO
LA NAZIONALE
RUDI GARCIA
ALLENATORE DELLA ROMA
giusto così, non è che non pen­
si al futuro del club, però ri­
spondo dei risultati immediati.
Quando ero al Lilla non ho la­
sciato Hazard in panchina a 17
anni: era forte e giocava, ma se
ho dei giocatori di esperienza
più forti dei giovani, giocano
loro».
«TOTTI, SMETTI VINCENDO»
«Non ho rimpianti per non ave­
re Totti con 10 anni di meno. Il
più bel complimento l’ho rice­
vuto da Guardiola: “Francesco
ha un gioco intorno che gli
consente di divertirsi”. Non
posso chiedergli 15 gol a sta­
gione, ma finché non si ferme­
rà non mi pongo domande sul­
la Roma senza di lui. Mi augu­
ro che l’addio sia all’altezza del
suo talento. Vinciamo que­
st’anno e i prossimi e consen­
tiamogli di fermarsi come me­
rita. È intelligente e sa gestirsi,
saprà lui quando si dovrà fer­
mare. Non ho mai avuto un
giocatore con un tale talento e
una tale esperienza. De Rossi?
Ha avuto qualche difficoltà a
dicembre per cose fuori dal
campo, ma è un grande gioca­
tore e un grande uomo. Non ho
mai visto uno che sappia fare
tutto come lui».
«STUPORE NAZIONALE» «Il vo­
stro rapporto con la Nazionale
mi ha sorpreso. Pensavo che
club e tifosi le stessero dietro,
ma qui non è così. In Francia
invece se funziona la Naziona­
le sono tutti contenti. Conte è
bravo, ma non è facile trovare
spazi. Se fossi c.t. mi lamente­
rei anche io. Comunque mi ha
stupito che il campionato inizi
solo a fine agosto. La prossima
stagione però dovremmo ini­
ziare prima e questa è una cosa
che aiuterà sia gli azzurri, sia le
squadre impegnate in Cham­
pions». Proprio vero. Sempre
che la Lega non faccia scherzi.
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16
Serie A R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VOLTI NUOVI
IL PERSONAGGIO
di ANDREA SCHIANCHI
U
n’ombra si aggira per le strade di Par­
ma. Leggera e misteriosa, percorre i
viali avvolti dalla nebbia e arriva da­
vanti a quella che, presto, dovrebbe
diventare la sua nuova casa: lo stadio
Tardini. Si sofferma, riflette e poi fugge via, sen­
za lasciare tracce. Dietro quell’ombra si nascon­
de Rezart Taçi, il petroliere albanese che, attra­
verso la Dastraso Holdings Limited, ha acquista­
to il Parma Football Club. Ufficialmente il suo
nome non compare in alcun atto burocratico, ma
il segreto ha le gambe corte come le bugie: persi­
no il centrocampista Andi Lila, guarda caso alba­
nese, appena sbarcato a Parma, si è sentito in
obbligo di ringraziare la famiglia Taçi per l’op­
portunità che gli è stata concessa. Martedì po­
meriggio, sempre nell’ombra perché poco di ciò
che fa avviene sotto i riflettori, il petroliere de­
butterà nel campionato italiano: al Tardini è at­
tesa la Fiorentina, un battesimo con acqua gela­
ta. Lui non ci sarà, ma è come se... Guarderà la
partita in televisione, forse in Italia.
ANDATA E RITORNO Il pallone è nel dna di que­
sto imprenditore classe 1971 che, a vent’anni, sa­
le su un barcone della speranza per costruirsi
una vita. Dall’Albania all’Italia, dal piccolo paesi­
no di Erseke (quattromila anime) al Piemonte:
prima Alessandria e Novi Ligure e poi Torino, la
facoltà di ingegneria del Politecnico, la laurea.
Per mantenersi lavora la sera come cameriere in
una pizzeria, questo raccontano le cronache: lui
non conferma e non smentisce, secondo il per­
fetto stile Politburo. In fondo il piccolo Rezart
cresce nell’Albania comunista e impara presto la
regola aurea del regime: del silenzio nessuno ti
può accusare. Il padre Mustafa era un funziona­
rio statale e nell’ascesa del figlio sembra non ab­
bia avuto un ruolo secondario. Se alla fine degli
anni Novanta, dopo il periodo che oggi si chia­
merebbe di «apprendimento all’estero», Taçi
percorre il viaggio al contrario, cioè dall’Italia
all’Albania, e in breve tempo mette su un impero
economico, significa che qualche soldo e qual­
che conoscenza facoltosa non gli mancano. Alla
favola del cameriere che si fa da sé e diventa mi­
lionario pochi credono, e difatti dopo i primi
passi nel mondo imprenditoriale si scopre che a
sostenerlo c’è l’allora presidente albanese Sali
Berisha, non uno qualsiasi. Scala la piramide so­
ciale alla velocità di uno shuttle lanciato nello
spazio e, come tutte le storie di brucianti ascese,
anche la sua viene offuscata da intrighi, inter­
venti della magistratura, accuse per frode fisca­
le, condanne. D’altronde il petroliere si è pure
fatto nominare presidente della federazione al­
banese di scacchi: il gioco lo appassiona, le stra­
tegie lo contagiano, passa intere giornate a stu­
diare mosse, valutare i pro e i contro, cercare le
debolezze degli avversari per colpirli al momen­
to giusto. Il mercato, per lui, altro non è che
un’enorme scacchiera.
CONTATTI IMPORTANTI È il calcio, tuttavia, il
suo grande sogno. Di giocarci non se ne parla,
data l’età e dato che, da bambino, non era pro­
prio un fenomeno quando palleggiava nei prati
di Erseke. Però, con i soldi accumulati, può com­
prarsi una società e farne il suo divertimento.
Inizia con la squadra del suo paese, il Gramozi
Erseke: dai dilettanti alla Lega Pro d’Albania. A
capo del club, come del resto in tutte le altre atti­
vità, mette il padre. Il signor Mustafa gestisce e il
figlio raccoglie gli applausi del popolo. Ma Er­
seke è un granello di sabbia in mezzo al deserto,
CONTENUTO
PREMIUM
Taçi
L'IDENTIKIT
REZART
TAÇI
NATO IL 7 GIUGN0 1971
A ERSEKË (ALBANIA)
PROFESSIONE PETROLIERE
CARICA PATRON DEL PARMA
GLI INIZI
Rezart Taçi dopo aver studiato
in Italia (laurea in Ingegneria
conseguita a Torino) ritorna
in Albania dove suo padre,
funzionario statale,
lo aiuta nella scalata.
Rezart Taçi,
43 anni, nuovo
patron del Parma
1,5
 miliardi di euro il fatturato delle
società che fanno capo a Taçi
CALCIO E PETROLIO
MA IL RE DI PARMA
RESTA NEL MISTERO
IL MILIONARIO ALBANESE
È PRONTO AL DEBUTTO.
DOPO L’UNIVERSITÀ
A TORINO E IL LAVORO
IN PIZZERIA, ORA C’È LA
A DA SALVARE: LA SUA
PRIMA PARTITA ITALIANA,
PERÒ, LA GUARDERÀ IN TV
l’ingegner Rezart vuole di più: la gloria, il suc­
cesso.
SCALATA FALLITA Nell’ottobre del 2009, sfrut­
tando i contatti del presidente Berisha, arriva
nelle stanze del potere. Conosce Silvio Berlusco­
ni e Adriano Galliani, offre 700 milioni per l’ac­
quisto del Milan: gli rispondono che il club non è
in vendita, ma lui mantiene buoni rapporti e ne
diventa sponsor. Poi, siccome sa che il calcio è un
perfetto strumento di «distrazione di massa»,
porta in Albania prima il Milan e poi il Real Ma­
drid per disputare la Taçi Oil Cup. E ora che il suo
Gramozi Erseke zoppica (quattro sconfitte con­
secutive nel dicembre 2014), l’ingegner Taçi ci
prova con il Parma. L’ultimo posto in classifica,
per lui, non è un handicap, ma un’opportunità:
si può solo migliorare. Ma non dite che il Parma
è suo, sennò smentisce e torna subito nell’om­
bra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL PETROLIO
Fonda la Taçi Oil, diventando
presidente. In poco tempo il
suo patrimonio economico
tocca livelli importanti. È
anche un importante socio
della Vetro Energy principale
investitore dell’Albpetrol. Nel
novembre del 2008 acquista
la raffineria statale Armo.
La sua passione per il calcio
lo porta ad acquistare la
squadra della sua città,
portata in pochi anni nella
Lega Pro albanese. Prova
anche la scalata al Milan
(fallita, nonostante una
offerta milionaria). Oltre al
calcio è pure un appassionato
di scacchi tanto da ricoprire
la carica di presidente
della federazione albanese.
L’ASSALTO
FALLITO
AL MILAN
 Nel 2009 Taçi, dopo
aver conosciuto Silvio
Berlusconi e Adriano
Galliani, offre 700
milioni di euro per
l’acquisto del Milan.
«Il club non si vende», è
la risposta. Il petroliere
albanese cambia
obiettivo: nel settembre
2011 firma una
partnership annuale
come premium sponsor
dei rossoneri.
Serie A R
17
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL BLOG DELLA SERIE A
1Ieri per il Torino doppia seduta di allenamento: lavoro atletico al mattino,
più tecnico-tattico durante il pomeriggio. Ventura ha tutti i giocatori a disposizione.
Da oggi test specifici in preparazione della partita di martedì contro il Chievo
IE’ IL NETO-DAY:
OGGI SI DECIDEI
IE MONTELLA
VUOLE DIAMANTII
1Il portiere
dovrebbe rifiutare
il rinnovo. Mutu
ha chiesto di potersi
allenare con i viola
FIORENTINA
Giovanni Sardelli
FIRENZE
E
Il portiere brasiliano Neto, 25 anni, è a Firenze dal gennaio 2011: è arrivato dall’Atletico Paranaense LAPRESSE
ccolo l’N­Day. Dove N sta
per Neto. Giornata impor­
tante quella di oggi per ri­
solvere la questione relativa al
portiere brasiliano. O almeno
capire se nel suo futuro ci può
essere ancora un po’ di viola.
Ipotesi, giusto ricordarlo, che al
momento rasenta lo zero per­
cento. Salvo miracoli o imprevi­
sti colpi di scena, nel summit
odierno l’entourage del calcia­
tore comunicherà alla Fiorenti­
na il rifiuto dell’ultima proposta
ISANSONE VUOLE I
IESORCIZZARE S. SIRO:I
I«CARICHI A MILLE, I
IE NON TIFO PIÙ MILAN»I
contrattuale recapitata qualche
settimana fa (quadriennale da
1,4 milioni). L’unico slittamen­
to possibile porta a domani:
giorno in cui scadrà il termine
consegnato dalla società al por­
tiere. Lunedì infatti, a Firenze
arriva la proprietà.
DECISIONI Giorni intensi in ri­
va all’Arno. Da una parte il mer­
cato, una rosa da sfoltire, alcu­
ne decisioni importanti da
prendere. Dall’altra il campo: la
partita col Parma di martedì
non deve essere presa alla leg­
gera nonostante la classifica
della squadra di Donadoni. Lu­
nedì, è deciso, piomberanno a
Firenze il patron Andrea Della
Valle ed il presidente esecutivo
Mario Cognigni: a loro l’incari­
co di vagliare quanto emerso tra
oggi e domani sul fronte Neto.
Sarà loro, ovviamente, anche il
compito di decidere la strategia
da adottare con il portiere bra­
siliano. Tentativo di cessione
immediata, braccio di ferro, te­
nerlo in scadenza fino ai saluti
di giugno. Questioni aperte.
Che presto verranno chiuse.
IMURIEL, LA TRATTATIVAI
IENTRA NEL VIVOI
IOFFERTA PER BERGESSIOI
IDAL SAN LORENZOI
SASSUOLO
SAMPDORIA
Nicola Sansone, 23 anni GETTY
IPER FERREYRA
MANCA SOLOI
IIL PASSO FINALE I
IBOCCHETTI: E’ DURAI
Luis Muriel, 23 anni, colombiano FORTE
Facundo Ferreyra, 23 anni, attaccante argentino del Newcastle GETTY
Andrea Tosi
I
l Sassuolo inizia il 2015 sul luogo del
delitto, ovvero San Siro dove 4 mesi fa
ha subìto una dura umiliazione dall’In­
ter, quel 7­0 che brucia ancora nei ricordi
dei neroverdi. Inoltre il fine anno non è sta­
to fortunato perché la squadra emiliana ha
lasciato 5 punti nei recuperi finali delle
partite con Roma, Palermo e Cesena. Ce n’è
abbastanza per tornare a Milano motivati e
concentrati. Lo sa bene Nicola Sansone,
l’attaccante che salta l’uomo negli schemi
del tecnico Di Francesco, cresciuto in una
famiglia interista ma diventato nel tempo
milanista. «Ma non faccio più il tifo per i
rossoneri ­ avverte subito il 23enne cresciu­
to in Germania ­, oggi tifo solo Sassuolo. È
vero, veniamo da un momento opaco, ci
siamo lasciati sfuggire l’opportunità di sali­
re più in alto in classifica ma non dobbiamo
pensarci troppo. Andiamo ad affrontare il
Milan carichi a mille. Loro vengono da un
bel test, la netta vittoria sul Real Madrid.
Hanno giocatori in crescita, ma anche noi
stiamo bene».
UN GOL Sansone non è mai stato un bombe­
rissimo, finora ha segnato solo un gol in 16
partite dentro un reparto offensivo che ha
ottimizzato bene le 17 reti totali producen­
do 20 punti senza però confermare la forza
d’urto dell’anno passato e che al momento
è solo il sestultimo attacco della A. «Vero, il
mio bilancio finora non è esaltante sotto
l’aspetto realizzativo, ho fatto molto lavoro
sporco per la squadra ­ chiosa l’ex parmi­
giano ­. Ma non dispero perché di solito mi
scaldo nel ritorno. Al 2015 chiedo più gol
per me e più punti per il Sassuolo. Sono ot­
timista. Possiamo crescere ancora tanto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1Accordo con lo
Shakhtar: prestito
e riscatto fissato a 8
milioni. Da rompere
gli ultimi indugi
GENOA
Alessio Da Ronch
GENOVA
L
e novità arriveranno, ma
Gasperini preferisce con­
centrarsi sul presente e
sulla sfida contro l’Atalanta.
Con Tino Costa bloccato da un
attacco influenzale il tecnico
rossoblù si è ritrovato ieri a di­
sposizione il solito Genoa, con
qualche alternativa in difesa e
in attacco (dove mancheranno
sicuramente Marchese per in­
fortunio e Perotti per squalifi­
ca), ma con molte possibilità di
scelta a centrocampo. L’abbon­
danza nel settore più impor­
tante non è certo un problema
e Gasperini, nell’allenamento
pomeridiano a porte aperte, ha
subito mostrato una strada
percorribile, schierando Berto­
lacci e Rincon in mezzo e spo­
stando Sturaro sulla corsia di
destra.
Filippo Grimaldi
ATTESA Esperimenti sul pre­
sente. Attesa, come detto, per
il futuro. Quello di Facundo
Ferreyra resta il nome del mo­
mento. In attacco serve una pe­
dina e l’argentino può essere
l’uomo ideale per far contento
Gasperini. Tutto è apparec­
chiato: l’accordo con lo
Shakhtar è praticamente scrit­
to, anche se il Genoa cerca di
limare qualcosa dal punto di
vista del prestito di fronte alla
richiesta di 1 milione . Tutto
definito, invece, per quanto ri­
guarda l’eventuale riscatto fi­
nale: se Preziosi a fine stagione
vorrà confermare il centravan­
ti dovrà sborsare una cifra im­
portante, vicina agli 8 milioni
di euro.
DUBBIO Resta da compiere, in­
somma, solo il passo finale,
con il Genoa che deve rompere
gli ultimi indugi (non tutti i di­
rigenti sarebbero convinti del­
l’operazione sponsorizzata da
Fabrizio Preziosi e Omar Mila­
netto) e il Newcastle che deve
dare l’ok alla partenza di un
giocatore mai utilizzato fino ad
ora, ma sul quale manca la pa­
rola definitiva del nuovo tecni­
co. Sembra più difficile invece,
arrivare a Bocchetti. Il jolly di­
fensivo, tra l’altro al momento
infortunato, infatti, percepisce
un ingaggio vicino ai 3 milioni
a stagione. Troppo.
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IDEA ALINO La priorità di que­
sta sessione di mercato, è bene
ricordarlo, porta alla cessione
di molti elementi a libro paga
ma fuori dal progetto viola. Ol­
tre ad accontentare le richieste
di Montella («Ci serve un gioca­
tore là davanti con il guizzo in
grado di risolvere partite bloc­
cate» spiegò l’Aeroplanino).
Identikit perfetto di Alessandro
Diamanti (sul quale rimane vi­
vo l’interesse dell’Atalanta). Sa­
rebbe lui la prima scelta del tec­
nico ed i contatti con il Guang­
zhou sono stati avviati sulla ba­
se del prestito. La differenza
economica sul contributo per
l’ingaggio non è alta, sta alla
Fiorentina decidere se affonda­
re e provare a bruciare la con­
correnza. Capitolo Mutu. L’ex
fenomeno viola, è noto, spinge
per potersi allenare agli ordini
di Montella, certo di poter con­
vincere lo staff tecnico a tenerlo
poi fino a fine stagione. La Viola
ci sta pensando e non ha escluso
l’ipotesi a priori. Le priorità, pe­
rò, sono altre. Una decisione
verrà presa più avanti.
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Cagliari: oggi test
E sono in arrivo
Brkic e Faraoni
 CAGLIARI (m.f.) Oggi alle
10.30 la partitella con la
Primavera di Pusceddu per
testare il Cagliari anti
Palermo. Gianfranco Zola
accelara. Dopo la sgambata
dell’ultimo dell’anno con il
Lanusei (Eccellenza), il tecnico
affina movimenti e posizioni in
campo. Per il match con il
Palermo si riparte con il 4-33. Probabile che nel tridente,
con Cossu e Ibarbo, Longo
trovi spazio dal 1’. Il
centravanti scuola Inter si
gioca la maglia con Farias.
Intanto, notizie altalenanti
dall’infermeria. Il recupero di
Sau procede al meglio, ma è
difficile il rientro già in Sicilia.
Intanto, il d.s. Marroccu
stringe i tempi per il portiere:
Brkic (Udinese) dovrebbe
essere il prescelto. E si muove
qualcosa anche per la
mediana: Faraoni (ex Udinese
e Watford) potrebbe
aggregarsi a breve alla
squadra.
GENOVA
O
re calde per l’arrivo di Muriel dal­
l’Udinese. La trattativa fra il diesse
blucerchiato Osti e la famiglia Poz­
zo è entrata nel vivo, allo scopo di trovare
l’intesa economica per l’acquisto. Fasi de­
cisive anche per la conclusione burocrati­
ca della vicenda­Gabbiadini, destinato al
Napoli, ed ovviamente le due operazioni
vanno a incastrarsi. Arrivederci (a breve)
su entrambi i fronti. L’attaccante sampdo­
riano atteso da Benitez deve sistemare gli
ultimi dettagli legati ai diritti per lo sfrut­
tamento dell’immagine, poi bisognerà riu­
nire a un tavolo i tre club interessati (Na­
poli, Samp e Juve), insieme ai manager
del giocatore. Serve, insomma, ancora un
po’ di pazienza. La speranza della Samp è
che tutti i tasselli possano andare in porto
a breve. Per Correa si attende che il gioca­
tore metta a posto in patria il complesso
iter burocratico legato all’ottenimento
dello status da comunitario, così da con­
sentire alla Samp di mantenere libero un
posto da extracomunitario. La società
vuole evitare così il rischio di nuovi blitz in
Sudamerica del giocatore.
SAN LORENZO (ZENEIZE) Sempre in usci­
ta, il San Lorenzo (oltre al genoano Mus­
sis) ha manifestato ieri il suo interesse an­
che per Bergessio, con un’offerta di due
milioni e mezzo di dollari. La trattativa
con il club di Corte Lambruschini deve an­
cora decollare. Fedato, inoltre, è richiesto
dal Modena, mentre De Vitis piace al Co­
mo. Per Sansone al Bologna siamo ai titoli
di coda: manca solo la stesura dei contrat­
ti (prestito con diritto di riscatto).
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CLASSIFICA
SQUADRE
JUVENTUS
ROMA
LAZIO
NAPOLI
SAMPDORIA
GENOA
MILAN
FIORENTINA
UDINESE
PALERMO
INTER
SASSUOLO
EMPOLI
TORINO
VERONA
CHIEVO
ATALANTA
CAGLIARI
CESENA
PARMA (-1)
PT
39
36
27
27
27
26
25
24
22
22
21
20
17
17
17
16
15
12
9
6
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
16
12
11
8
7
6
7
6
6
6
5
5
4
3
4
4
4
3
2
1
2
3
3
3
6
9
5
7
6
4
7
6
8
8
5
5
4
6
6
6
1
1
2
5
3
1
4
3
4
6
4
5
4
5
7
7
8
7
8
9
13
34
28
28
28
22
21
25
21
20
22
25
17
17
12
18
12
11
21
13
16
7
11
19
20
14
15
18
13
22
26
23
21
22
18
27
19
21
29
30
36
* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
17a GIORNATA
Lunedì 5 gennaio
LAZIO-SAMPDORIA
ore 20.45
Martedì 6 gennaio ore 15
UDINESE-ROMA
ore 12.30
CHIEVO-TORINO
EMPOLI-VERONA
GENOA-ATALANTA
MILAN-SASSUOLO
PALERMO-CAGLIARI
PARMA-FIORENTINA
CESENA-NAPOLI
ore 18
JUVENTUS-INTER
ore 21
18
Mondo R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
DA 17 ANNI
È IL SIMBOLO
DEI ROSSI
2
3
NEL NUOVO STAFF
Gascoigne
al Newcastle?
Sì, se arriva
Beardsley
 1 Gerrard contrasta Ciccio
Baiano del Derby County: è una delle
sue prime partite con i Reds, nel
1999, persa 3-2 in FA Cup 2 La
Champions vinta a Istanbul sul Milan
nel 2005  3 L’errore con il Chelsea
che a maggio probabilmente è
costato la Premier ai suoi Reds
Gerrard, abdica il re di Liverpool
E giura: mai contro i miei Reds
1Dopo 695 partite e 11 trofei, il capitano lascia a fine stagione: nel futuro forse gli Usa,
Paul Gascoigne, 47 anni IPP
di sicuro nessuna avversaria del suo club. Balotelli: «Straordinario, proprio come Pirlo»
Davide Longo
Stefano Boldrini
CORRISPONDENTE DA LONDRA
S
e ne vanno sempre i mi­
gliori e nel caso di Steven
Gerrard non c’è il rischio
di sbagliare: il capitano del Li­
verpool lascerà i Reds a fine
stagione. La sua carriera prose­
guirà all’estero: l’approdo più
reclamizzato è il campionato
statunitense, con i Los Angeles
Galaxy favoriti, ma si parla an­
che di Emirati Arabi, Australia
e persino Italia: secondo il Mir­
ror potrebbe interessare alla
Roma. Gerrard se ne va perché
la proprietà americana del Li­
verpool non crede più in lui,
considerandolo ormai al tra­
monto. Gli è stato offerto sol­
tanto un anno per il prolunga­
mento del contratto: quello at­
tuale scade infatti il 30 giugno
2015. L’annuncio dell’addio è
arrivato ieri mattina: prima un
tweet del Liverpool, poi il lun­
go comunicato di Gerrard. A
ruota, un diluvio di reazioni.
RETROSCENA Steven Gerrard è
la storia moderna del Liverpo­
ol: 695 presenze e 180 gol di
cui 41 in Europa, 92 assist in
Premier League, la fascia da
capitano dall’ottobre 2003, 11
trofei, almeno una rete nelle fi­
nali di Champions League,
Coppa Uefa, Coppa d’Inghil­
terra e Coppa di Lega. Un curri­
culum da campionissimo del
calcio, con un solo vuoto: non
ha mai conquistato il titolo in­
glese. Ci è andato vicino la
scorsa stagione, ma proprio
lui, con lo scivolone durante la
partita decisiva contro il Chel­
P
sea, è stato il protagonista ne­
gativo della resa dei Reds. I ti­
fosi lo hanno subito perdonato
ed è a loro che si rivolge per ul­
timi Gerrard nel suo saluto. Pa­
role non banali, quelle scritte
dal capitano dei Reds, magari
con l’aiuto della moglie Alex
Curran, ex modella e giornali­
sta. Un commiato in linea con
la grandezza del giocatore, co­
stretto a prendere la decisione
«più dura della mia vita». Per­
ché costretto? Perché la propo­
sta di rinnovo di un anno da
parte della proprietà è stata
una provocazione. Un invito a
togliere il disturbo. Negli Stati
Uniti, l’unica bandiera che con­
ta è quella a stelle e strisce. Le
altre, a cominciare dagli uomi­
ni, sono sacrificate in nome del
business. I boss del Liverpool
hanno pesato i 34 anni di Ger­
rard e hanno preferito dare un
taglio a una storia leggendaria.
L’immagine di Steven Gerrard, 34 anni, con la bandiera dei Reds sulle finestre di Anfield AFP
LE PAROLE Ecco la lettera dello
skipper dei Reds: «Lasciare il
Liverpool rappresenta la deci­
sione più dura della mia vita.
Ho voluto annunciarlo ora per
evitare che allenatore e squa­
dra possano essere distratti da
questa vicenda. Il Liverpool è
una parte importante della mia
vita e per questa ragione non
giocherò in un club che possa
essere avversario del mio pas­
sato. Ringrazio Rodgers e la
proprietà. Spero di poter tor­
nare un giorno ed essere utile
al Liverpool. Posso garantire
che fino all’ultimo tocco al pal­
lone darò il massimo per il Li­
verpool. Il mio ultimo messag­
gio è rivolto alle persone che
fanno del Liverpool il club più
grande al mondo. È stato un
onore rappresentarvi».
REAZIONI Gerrard è sbarcato a
Melwood, centro tecnico dei
Reds, di buon mattino. Il capi­
tano, alla guida della sua auto,
è stato salutato dai quattro ti­
fosi che stazionavano poco pri­
ma delle dieci di fronte al can­
cello d’entrata. La sarabanda
delle reazioni, su social forum
e siti internet, era già comin­
ciata. Gary Lineker su Twitter è
stato uno dei primi: «Buona
fortuna. Semplicemente, il mio
giocatore preferito di una ge­
nerazione». Il compagno Jor­
dan Henderson non ci crede:
«Siamo scioccati», Gerard
GERMANIA
Hoeness semilibero
ritrova il Bayern
Pierfrancesco Archetti
D
ue nuovi acquisti ieri per
il Bayern: il campione
d’Europa Under 19 Jo­
shua Kimmich, centrocampista
difensivo di proprietà dello
Stoccarda, ma ora al Lipsia, è
stato messo sotto contratto da
giugno fino al 2020. La cifra
d’acquisto non è pubblica ma i
bene informati scrivono 7 mi­
lioni. Non è poco. A scrutarlo e
a valutarne la crescita un nuo­
vo dirigente «assistente del di­
partimento delle prestazioni
del settore giovanile», formula
burocratica tutta teutonica. Si
chiama Uli Hoeness e per te­
nersi in forma l’altro ieri ha
passeggiato con la divisa spor­
Uli Hoeness, 62 anni AFP
tiva del Bayern e la moglie Su­
si. Pur dimagrito di 20 chili, la
camminata è terminata senza
risentimenti fisici. Da ieri, co­
me ha confermato la procura
di Monaco, il condannato più
celebre del 2014 è a piede libe­
ro, in quasi tutti i sensi. L’ex at­
taccante, manager e presiden­
te del Bayern, mandato in gale­
ra il due giugno per tre anni e
sei mesi (buona condotta a
parte) per frode fiscale, scon­
terà il resto della pena ai lavori
sociali, cioè come assunto dal
club. Di sera tornerà a dormire
in un istituto di pena più mite,
non il carcere di Landsberg do­
ve Hoeness è stato detenuto fi­
nora — con vari permessi tra
cui Natale e Capodanno —
bensì un ex convento a Rothen­
feld. Il dirigente ha restituito i
28,5 milioni nascosti al fisco e
ha pagato una multa ulteriore
di circa 10 milioni. La velocità
della semilibertà ha però indi­
gnato una parte dell’opinione
pubblica in Germania, ma le
autorità giudiziarie hanno ri­
cordato che la legge bavarese è
più severa che in altre regioni
riguardo alle attenuanti per
crimini fiscali. E Kimmich avrà
un superiore molto qualificato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Houllier, che lo fece esordire in
Premier League contro il
Blackburn nel 1998, lo ha defi­
nito «un gigante». Il compagno
di squadra Rickie Lambert è
stato sintetico: «Mr Liverpool».
Mario Balotelli lo ha paragona­
to a Pirlo: «Wow. Penso che sia
allo stesso livello di Pirlo. Vi­
sione, tecnica e potenza. Stevie
può fare qualsiasi cosa, è un
giocatore straordinari. Sarà
molto difficile per il Liverpool
trovare uno come lui in futu­
ro». E Moyes, ex allenatore del­
lo United e ora alla Real Socie­
dad, butta lì un: «Se vuole ve­
nire a giocare in Spagna, basta
che mi chiami».
«ALLE PERSONE CHE
FANNO DI QUESTO
CLUB IL PIÙ GRANDE
AL MONDO: UN ONORE
RAPPRESENTARVI»
«NON GIOCHERÒ MAI
IN NESSUN CLUB
CHE POSSA ESSERE
AVVERSARIO
DEL MIO PASSATO»
STEVEN GERRARD
CAPITANO DEL LIVERPOOL
er Paul Gascoigne si
aprono le porte di un
clamoroso ritorno al
Newcastle. L’ex centrocam­
pista di Lazio, Tottenham e
della Nazionale inglese sem­
bra aver superato – almeno
momentaneamente – i pro­
blemi di alcolismo che lo
hanno tormentato negli ulti­
mi anni grazie anche a un
periodo di riabilitazione tra­
scorso in una clinica spagno­
la. Gazza punta ora a torna­
re con un ruolo attivo nel
mondo del calcio e secondo
il Daily Star l’offerta giusta
sembra poter arrivare dalla
sua prima squadra, quel
Newcastle nel quale si è mes­
so in luce a inizio carriera. In
due dei tre anni trascorsi ai
Magpies (1985­1988) prima
del trasferimento al Tot­
tenham, infatti, Gazza ebbe
come compagno di squadra
Peter Beardsley, cioè il can­
didato numero uno alla pan­
china dei bianconeri, affida­
ta ad interim a John Carver
dopo il divorzio consensuale
da Alan Pardew. Gascoigne
in questi giorni ha scritto su
Twitter numerosi messaggi
di sostegno all’ipotesi Beard­
sley (tra i più accreditati do­
po la rinuncia di Steve Bru­
ce) perché l’arrivo dell’ex
compagno nel ruolo di ma­
nager gli riaprirebbe le porte
del club bianconero. «Mi
piacerebbe lavorare con Be­
ardsley manager e Carver
suo braccio destro», ha twit­
tato Gascoigne. un’ipotesi
che i tifosi dei Toon sui social
network hanno accolto con
grande entusiasmo.
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Riparte la Liga
L’Atletico Madrid
ospita il Levante
 Primo turno del nuovo
anno per la Liga che tra oggi
e lunedì ha in programma la
17ª giornata. Apre l’Atletico
Madrid che ospita il Levante,
mentre Real e Barcellona
saranno impegnate domani
sui campi di Valencia e Real
Sociedad. Fuori casa anche
l’Athletic Bilbao, prossimo
rivale in Europa League del
Torino che gioca questa sera
al Riazor di La Coruna.
17ª GIORNATA
OGGI Atletico Madrid-Levante
(ore 16); Siviglia-Celta (18);
Elche-Villarreal (20);
Deportivo La Coruna-Athletic
Bilbao (22); Malaga-Almeria
(22). DOMANI Getafe-Rajo
Vallecano (12); Valencia-Real
Madrid (17); Espanyol-Eibar
(19); Real SociedadBarcellona (21). LUNEDÌ
Cordoba-Granada (20.45).
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TACCUINO
TURCHIA
Torna Roberto Carlos
Allenerà l’Akhisar
 Roberto Carlos torna in
Turchia. L'ex difensore di Inter
e Real Madrid sarà l’allenatore
dell’Akhisar squadra all’11°
posto del campionato turco.
Carlos ha giocato in Turchia
dal 2007 al 2009 con il
Fenerbahce mentre nel 20132014 ha allenato il Sivasspor,
club dal quale si era dimesso
all’inizio di questa stagione.
COPPA D’AFRICA
Guinea, via il c.t.
a 2 settimane dal via
 La Guinea si ritrova senza
commissario tecnico a due
settimane dalla partenza della
Coppa d’Africa che ospiterà
dal prossimo 17 gennaio. La
federazione del piccolo stato
dell’Africa centrale ha infatti
annunciato che lo spagnolo
Andoni Goikoetxea ha lasciato la
capitale Malabo. In pole position
per la sostituzione ci sarebbe il
nigeriano Stephen Keshi, 52 anni,
che in passato ha guidato Togo,
Mali e Nigeria.
FA CUP
Tra domani e lunedì
in campo tutte le big
 Al via da oggi i 32esimi di
finale di FA Cup che segnano
l’ingresso nel torneo delle big,
tutte in campo tra domani e
lunedì. Gara unica, replay a
campo invertito in caso di parità
al 90’. Domani: Manchester CitySheffield Wednesday (ore 16);
Yeovil Town-Manchester United
(16.30); Chelsea-Watford (17);
Arsenal-Hull City (18.30, replay
della finale dello scorso maggio).
Lunedì, ore 20.45; BurnleyTottenham; WimbledonLiverpool.
Serie B R Panchine calde
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Catania, Marcolin dice sì
C’è Delli Carri come d.s.
MERCATO
Bari, si punta
a K. Boateng
C’è Olivera
per l’Avellino
1Scelto il nuovo tecnico: era già stato vice di Mihajlovic nel 2009-10
Prende il posto dell’esonerato Pellegrino, domani la presentazione
Francesco Caruso
CATANIA
D
ue volti nuovi a Catania:
Dario Marcolin è il nuovo
allenatore e Daniele Delli
Carri il direttore sportivo. Mar­
colin sostituisce Pellegrino che
a sua volta aveva rimpiazzato
Sannino, ma solo per 3 giorna­
te. Quello di Marcolin in realtà
è un ritorno: il 43enne brescia­
no era stato a Catania nella sta­
gione 2009­10 come secondo
di Mihajlovic, da dicembre a
maggio. L’ex giocatore di Lazio
e Samp seguì da vice il tecnico
serbo anche a Firenze. Poi le av­
venture in solitario a Modena e
a Padova, arrivando sempre in
corsa, per sostituire Bergodi e
Pea, ma in entrambe le circo­
stanze Marcolin fu sollevato
dall’incarico. Così come era ac­
caduto a Monza, al suo esordio
da «primo», un anno prima di
sbarcare in Sicilia. E di lui a Ca­
tania si era parlato pure dopo
l’annata in rossazzurra culmi­
nata con una brillante salvezza,
al fianco di Mihahjlovic: si dice­
va fosse lui il tattico che studia­
va le partite a tavolino, ma poi
il club etneo gli preferì Giampa­
olo (sostituito con Simeone).
Marcolin, che ha lasciato il ruo­
lo di commentatore per Sky,
oggi sarà a Catania e domani
verrà presentato. Porta come
secondo Enrico Annoni.
SITUAZIONE
SI RIPARTE IL 17
Dario Marcolin, 42 anni, ha allenato Monza, Modena e Padova LIVERANI
clic
È IL TERZO ALLENATORE
PESCATO TRA I LAZIALI
DELLO SCUDETTO 2000
 Dario Marcolin è il terzo
giocatore della Lazio
campione d’Italia del 2000
ad allenare il Catania del
presidente Antonino
Pulvirenti dopo Sinisa
Mihajlovic (nel 2009-10) e
Diego Simeone (nel 2011).
Lega, grave lutto
per Abodi: è morta
la mamma Giuliana
 ROMA Un gravissimo lutto
ha colpito nella giornata di ieri
il presidente della Lega Serie B,
Andrea Abodi: è morta la cara
mamma Giuliana Emiliozzi.
I funerali saranno celebrati oggi,
alle ore 11, nella chiesa di San
Gioacchino in Prati, in piazza dei
Quiriti a Roma. Le 22 società e i
collaboratori della Lega hanno
espresso le loro condoglianze
con una nota sul sito.
Il prossimo turno
COSI’ LA PRIMA DI RITORNO
Sabato 17 gennaio, ore 15 Bari-Entella (2-0); BresciaFrosinone (0-1); Cittadella-Modena (1-1); Lanciano-Catania (33); Latina-Vicenza (0-0); Pro Vercelli-Avellino (0-1); SpeziaVarese (1-2); Ternana-Crotone (2-0); Trapani-Pescara (0-0).
Domenica 18, ore 18 Carpi-Livorno (1-1). Lunedì 19, ore
20.30 Bologna-Perugia (1-2).
DIRETTORE SPORTIVO A Mar­
colin la società di Torre del Gri­
fo chiede di rimettere il Catania
in corsa per la promozione, an­
che se al momento sembra più
imminente la necessità di scon­
giurare una retrocessione che il
terzultimo posto in classifica
rende meno fantomatica di
quanto si possa immaginare.
Con l’imminenza del mercato
di riparazione da affrontare al
meglio, il club etneo ha pensato
di mettersi in casa anche un di­
rettore sportivo. La scelta in un
primo momento era caduta su
Guido Angelozzi, catanese e
profondo conoscitore della ca­
tegoria, che negli ultimi anni
ha lavorato in Puglia, prima a
Lecce e poi a Bari, sfiorando
nella scorsa stagione la promo­
zione in A nonostante una si­
tuazione societaria fallimenta­
re e attualmente impegnato
con lo Spezia. Angelozzi, che
giocò in rossazzurro negli anni
Settanta e fece il diesse ai tempi
di Gaucci, guidando poi il pas­
saggio del Catania nelle mani
di Pulvirenti, ha chiesto garan­
zie che non gli sarebbero state
accordate. Motivo per cui l’a.d.
Cosentino ha spostato il mirino
su Daniele Delli Carri (della
scuderia di Alessandro Moggi),
ex di Pescara e Genoa, che sarà
presentato domani alla stampa
insieme a Marcolin.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La classifica
IL CARPI VOLA: +9 SUGLI INSEGUITORI
Così la classifica dopo 21 giornate: Carpi p. 43; Frosinone
e Bologna 34; Spezia 33; Avellino 32; Livorno 31; Lanciano,
Pro Vercelli e Trapani 30; Perugia 29; Pescara 28; Modena
e Vicenza 27; Ternana e Bari 25; Entella 24; Brescia 23;
Varese (-3) 22; Catania e Crotone 21; Latina 20; Cittadella
19.
19
Abbruzzino-Aruta-Cirici
Ezio Gelain, 53 anni LAPRESSE
Livorno, Gautieri
ha le ore contate
Promosso Gelain
 LIVORNO Lunedì verrà
presa la decisione finale, ma
tutto lascia prevedere che
l’avventura di Carmine
Gautieri sulla panchina del
Livorno sia finita. Soltanto un
ripensamento nelle ultime
ore potrebbe cambiare lo
scenario disegnato dal
presidente Aldo Spinelli al
termine della gara con il
Pescara. E Spinelli ha già
pronto il sostituto: si tratta di
Ezio Gelain, 54 anni, attuale
tecnico della Primavera
amaranto. Un tecnico
portato a Livorno nel 2012
come secondo, da Attilio
Perotti, e che ha lavorato con
Davide Nicola nell’anno della
promozione in A e fino al
primo esonero della passata
stagione. Gelain è un tecnico
molto stimato per la
professionalità e competenza
e il presidente Spinelli
sembra deciso a dargli
la possibilità di guidare il
Livorno. Gelain ha stracciato
la concorrenza: da Torrente
a Cagni, da Aglietti a Panucci.
La scelta presidenziale pare
definitiva a meno che in
queste ultime ore non ci sia
un ripensamento su Gautieri
(e sempre che il tecnico
accetti di modificare le scelte
tecniche). Lunedì, dopo il
ritorno dalle vacanze, Spinelli
deciderà. La Primavera sarà
affidata a Luciano Bruni.
Francesco Foresi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A
l Bari piace Kingsley
Boateng (Nac Breda, ex
Milan). Paparesta sta
monitorando il mercato este­
ro: potrebbe arrivare un cen­
trocampista con esperienze in
Champions League. Sono cal­
de le trattative per Belingheri
(Livorno), Di Cesare (Brescia,
chiede un triennale) e Cani
(Catania). Sarà il centrocam­
pista Olivera a lasciare il Bre­
scia per andare all’Avellino.
Bologna: dopo Sansone, il d.s.
Corvino punta ancora la Samp
per il centrocampista serbo Kr­
sticic offrendo in cambio Gari­
cs (o prelevandolo in prestito);
nella lista dei portieri la new
entry è Kapino, nazionale gre­
co del Mainz. In attesa di deci­
dere su Breda, il Latina farà
rientrare Petagna al Milan
(l’attaccante potrebbe finire a
Varese) e cercherà di riprende­
re Figliomeni dal Vicenza. Il
d.s. Giuntoli sta per legarsi al
Carpi fino al 2019; piace Moli­
na dell’Atalanta.
LEGA PRO Il Pordenone cede il
difensore Possenti al Santar­
cangelo e prende Salvatori. Il
Pisa prende l’attaccante Floria­
no (Barletta) e ora punta a Ga­
bionetta (Salernitana). Altri
due rinforzi per la Lucchese:
l’attaccante Forte (Forlì) e il
centrocampista Pizza (Torres).
L’infortunio di Chiricò costrin­
ge l’Ascoli ad accelerare le ope­
razioni: nel mirino Pacilli e La­
padula; per l’attacco resta cal­
da la pista Sforzini. L’Aversa
Normanna prende l’esterno si­
nistro Amelio (Melfi) e sta per
chiudere con Agresta (Caiva­
nese) e Giannatasio (Tuttocuo­
io). Chiavazzo (Casertana) e
Massimo (Grosseto) all’Ischia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lega Pro R L’intervista
Rosetti: «Che talenti i miei arbitri
Da qui usciranno i nuovi Rizzoli»
1Il designatore:
«Gruppo giovane,
di qualità: qualcuno
in futuro dirigerà
una grande finale»
Francesco Ceniti
«I
l ricambio generazio­
nale? Gli arbitri italiani
sono da sempre al ver­
tice. Ho un gruppo di giovani ta­
lenti: i nuovi Rizzoli usciranno
da qui. E con un po’ fortuna ci
sarà anche chi dirigerà una fina­
le importante». Parola di Rober­
to Rosetti. Non uno qualunque:
ha fischiato 190 gare in A, due
Mondiali (2006 e 2010) e so­
prattutto l’ultimo atto dell’Euro­
peo 2008. Dallo scorso luglio è il
designatore della Lega Pro dopo
la parentesi in Russia, dove ha
gestito l’intero movimento. Un
percorso che dovrebbe portarlo
fino alla Serie A, magari insieme
a molti dei ragazzi che sta alle­
nando anche in questi giorni di
festa nel raduno di Viareggio,
dove conosceranno Pierluigi
Collina.
Rosetti, senza l’esperienza a
Mosca probabilmente ora starebbe scegliendo l’arbitro di Juve-Inter. Pentito?
«Perché mai. Lavorare a Mosca è
servito per una crescita profes­
sionale. Lo rifarei ancora, ma tor­
nare in Italia è stato bellissimo.
Qualcuno ha parlato di una mia
delusione per l’incarico alla Lega
Pro. È vero il contrario: mi sono
messo subito al lavoro perché ho
una bella responsabilità. Ho un
gruppo unito e ci sono molti mar­
gini di miglioramento. Buon se­
gno».
Però la Serie A...
«Guardi, a quei livelli non si può
tanto incidere. Voglio dire: in A ci
sono arbitri fatti. Io mi confronto
con ragazzi di 25 anni, i possibili
Rizzoli del domani. È l’eta giusta
per formarli. Poi spetta a loro: il
vero salto di qualità è una que­
stione di testa. Passa da qui la dif­
ferenza tra un buon arbitro e chi
arriverà al top. Più si sale e più
bisogna gestire le difficoltà di
una carriera sempre sul filo. Sia­
mo dei funamboli con fischiet­
to».
Si può fare un primo bilancio?
In A e in B non sono mancate le
polemiche, mentre da voi...
squadra è stata diretta per due
volte dallo stesso arbitro. La tur­
nazione dà a tutti la possibilità di
dimostrare il valore ed è anche la
migliore garanzia di regolarità».
Il possibile ribaltone al vertice
della Lega Pro può minare la vostra serenità?
«Abbiamo la massima autono­
mia, le vicende del palazzo non
c’interessano. Diamo un servizio:
cerchiamo di farlo al meglio».
Roberto Rosetti, 47 anni EIDON
«Diciamolo sottovoce, ma è vero:
sono soddisfatto. Gli errori ci sa­
ranno sempre, l’importante è ri­
durli».
Un torneo con tre gironi molto
diversi: si passa da 100 spettatori a 12 mila. Cambia qualcosa
per l’arbitro?
«Deve essere pronto a confron­
tarsi con le differenze ambienta­
le. Non è un caso che nessuna
Sta preparando gli arbitri top di
domani: come la mettiamo con
la tecnologia?
«Va bene per il gol non gol, sul
resto il rischio confusione è alto.
Molti episodi sono interpretabili
e il replay spesso altera la perce­
zione del campo. In A ci sono gli
addizionali: meglio continuare
su questa strada».
Era in pole per la finale Mondiale
2010, persa per un netto gol in
fuorigioco dato all’Argentina. Non
le avrebbe fatto comodo la moviola in campo?
«Bastavano gli addizionali: la lo­
ro presenza avrebbe liberato da
altri compiti il mio assistente. E
quel fuorigioco lo avrebbe segna­
lato...».
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LA SITUAZIONE
Lunedì il derby emiliano Spal-Reggiana
Martedì esame Feralpi per il Bassano
LUNEDÌ 5 GENNAIO
ORE 20 Matera-Aversa Normanna
(C).
ORE 20.45 Spal-Reggiana (B).
MARTEDÌ 6 GENNAIO
ORE 11 Sudtirol-Arezzo (A); MessinaSavoia (C).
ORE 12.30 Renate-Torres (A); San
Marino-Tuttocuoio (B); BarlettaIschia e Casertana-Salernitana (C).
ORE 13 L’Aquila-Ancona (B).
ORE 14 Monza-Pro Patria e Venezia Alessandria (A); Lucchese-Pro
Piacenza (B); Lupa-Catanzaro (C).
ORE 15 Ascoli-Teramo, PontederaSantarcangelo e Prato-Carrarese
(B); Juve Stabia-Benevento (C).
ORE 16 Feralpi Salò-Bassano e
Novara-Lumezzane (A); PaganeseFoggia (C).
ORE 17 Cremonese-Giana (A);
Gubbio-Grosseto (B).
ORE 18 Real Vicenza-Pavia (A); PisaForlì (B); Cosenza-Melfi (C).
ORE 19.30 AlbinoLeffe-Pordenone
(A); Savona-Pistoiese (B); Lecce-Vigor
Lamezia (C).
ORE 20 Reggina-Martina (C).
ORE 20.45 Como-Mantova (A).
LE CLASSIFICHE
GIRONE A Bassano p. 36; Novara 35;
Alessandria e Pavia 34; Real Vicenza
e Como 32; Monza e Feralpi Salò 30;
Sudtirol 26; Venezia 25; Arezzo 24;
Cremonese e Torres 23; Giana 22;
Renate 21; Mantova 20; Lumezzane
17; Pro Patria (-1) 12; AlbinoLeffe 10;
Pordenone 6.
GIRONE B Ascoli p. 34; Pisa e
Teramo 32; L’Aquila 31; Reggiana 29;
Gubbio, Pontedera e Pistoiese 26;
Grosseto, Ancona e Tuttocuoio 25;
Spal 24; Carrarese 23; Forlì e Savona
22; Lucchese 19; Prato 17;
Santarcangelo 15; San Marino 11; Pro
Piacenza (-8) 10.
GIRONE C Salernitana p. 40;
Benevento 37; Juve Stabia 36;
Casertana 33; Foggia (-1) e Lecce 31;
Matera 28; Catanzaro 27; Paganese
25; Vigor Lamezia 23; Lupa Roma e
Barletta 22; Martina e Melfi 20;
Cosenza 19; Messina 17; Ischia 15;
Savoia 13; Aversa 10; Reggina (-4) 6.
La Direzione, le Redazioni de La Gazzetta dello
Sport, sono vicine al Presidente della Lega di Serie
B Andrea Abodi per la dolorosa perdita della mamma
Giuliana
- Milano, 3 gennaio 2015.
Carlo Rossanigo ed i colleghi della Direzione Comunicazione e Rapporti Istituzionali di RCS MediaGroup sono vicini ad Andrea Abodi in questo momento di grande dolore per la scomparsa della
cara mamma
Giuliana Emiliozzi Abodi
- Milano, 2 gennaio 2015.
Il Presidente della Federazione Italiana Giuoco
Calcio Carlo Tavecchio, i Vice Presidenti, il Consiglio Federale e tutti i dirigenti della FIGC partecipano con commozione al lutto che ha colpito il Presidente della LNPB dottor Andrea Abodi per la
scomparsa della cara mamma
Giuliana Emiliozzi Abodi
- Roma, 3 gennaio 2015.
Caro Presidente, la Lega Serie B dalle società al
Consiglio, il Direttore Generale, dipendenti e collaboratori le sono vicini in questo momento di
grande dolore per la scomparsa della sua cara
mamma
Giuliana
Le nostre sentite condoglianze.- Lega Nazionale
Professionisti Serie B. - Milano, 2 gennaio 2015.
Il Presidente Maurizio Beretta, anche a nome del
Vice Presidente, del Consiglio di Lega, del Direttore
Generale, delle Società di Serie A e di tutta la Lega
Serie A, partecipa con intensa commozione al dolore della famiglia del Presidente Andrea Abodi per
la scomparsa della cara mamma
Giuliana Emiliozzi Abodi
- Milano, 2 gennaio 2015.
20
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OPINIONI
www.gazzetta.it
TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
La vignetta
La puntura
di Lorenzo Castellani
di Roberto Pelucchi
Twitter
ROSSELLA FIAMINGO
Campionessa di scherma
 Una delle immagini più
belle della #werunrome
@RossyPuppy
f
La fidanzata di Cerci era
contenta di aver lasciato
l’Italia per andare «nel
calcio che conta».
Evidentemente è scivolata
sulla tabellina dell’otto.
MARTINA ROSUCCI
Calciatrice azzurra
 La felicità è grande solo
quando è condivisa! Grazie
Italiani #gds
@10_Smarti
C.O.N.I.
Comitato olimpico
 #pallanuoto Capodanno
di lavoro per gli Azzurri
@7belloOfficial
@Coninews
LEBRON JAMES
Cestista Nba Cleveland
 Odio stare lontano dai
compagni di squadra, ma è
tempo di ascoltare il mio
corpo, il mio allenatore.
@KingJames
Il capitano del Liverpool
Contatto tifosi-giocatori
GERRARD CI RICORDA TOTTI E DEL PIERO
CARI PRESIDENTI
APRITE LE «CASE»
LO SPUNTO
di PAOLO CONDÒ
twitter: @PaoloCond
L
a scorsa estate chiesero a Steven
Gerrard se la scivolata contro il
Chelsea tornasse ogni notte a
turbarne il sonno. «Me la sono
scrollata di dosso molto in fretta ­
rispose il numero 8 del Liverpool ­
perché un capitano non può
permettersi di farsi vedere avvilito
dai suoi compagni. Nello spogliatoio
mi guardano. E io devo far loro
coraggio, mica avvilirli con le mie
miserie personali». Non c’è giocatore
che nel calcio moderno abbia
interpretato il ruolo di capitano in
un modo più nobile di Stevie G.,
come lo chiamavano da ragazzino a
far intendere ­ con la confidenza ­ il
giovane cresciuto in casa. Nel 2003,
quand’era già un giocatore
importante, il tecnico Houllier decise
di trasferire la fascia dal braccio del
difensore Sami Hyypia al suo, e
Gerrard ci stette male per un giorno
e una notte («ci tenevo tantissimo,
ma ero devastato all’idea di sottrarla
a quello che era comunque il mio
capitano»), finché lo stesso Hyypia lo
affrontò dicendogli «ehi Stevie, è
sempre stata solo una questione di
tempo, perché sei tu a significare
qualcosa per questa città, non io».
Un bel sollievo per uno che ha
confessato di fermarsi ancora ogni
tanto con la macchina in un certo
punto del tragitto di rientro dal
centro di allenamento di Melwood a
casa sua e, guardando la città sotto
di lui, ripetersi «io sono il capitano
del Liverpool». C’entra la storia
personale, naturalmente, dal cugino
di dieci anni vittima più giovane
della tragedia di Hillsborough («io
gioco per Jon­Paul» è la frase che
apre la sua autobiografia) ai lunghi
pomeriggi passati col padre nella
Kop, la curva più bella del mondo ­ e
oltre tutto non è nemmeno una
curva ­ perché non c’è mistica
superiore alla maglia red, per chi
vede il calcio in una certa maniera.
Qualche anno fa ci è capitato di
assistere a una delle sfide mitiche del
football, Liverpool­Manchester
United, e nel box d’onore di Anfield,
approfittando di una squalifica col
suo club di allora (il Bayer
Leverkusen), chi era accorso a fare
un tifo scatenato per Gerrard e i
suoi? Sami Hyypia. Once a red,
always a red.
Facile e obbligato l’accostamento a
Francesco Totti, l’unico altro
capitano del calcio contemporaneo
ad aver lucidamente rinunciato a
una carriera molto più vincente pur
di rimanere nel club per cui tifava da
bambino. Da ieri, dopo aver letto il
comunicato nel quale spiega la sua
scelta, vediamo una somiglianza
anche con Alessandro Del Piero, che
dopo una vita alla Juventus ha
accettato solo squadre lontane e
improbabili pur di non correre il
rischio di doversi battere contro le
«sue» maglie bianconere. Tutto ciò,
molto semplicemente, vuol dire
essere un capitano.
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La rivoluzione dello sci
DISCESINE: MENO RISCHI E PIÙ SHOW
L’ANALISI
di PIERANGELO
MOLINARO
email: pmolinaro@rcs.it
twitter: @piermoli
M
arkus Waldner, direttore
della Coppa del Mondo
maschile, nell’intervista
sulla Gazzetta ieri ha parlato della
possibilità di disputare discese in
due manche ed ha aperto la
discussione. Secondo Waldner, certe
classiche, come Kitzbuehel e
Wengen, rimarrebbero come ora,
ma il calendario potrebbe
comprendere anche prove in due
manche di circa 50 secondi.
Lo sci alpino ha bisogno di
svecchiarsi. Le televisioni si
lamentano di gare troppo lunghe
che faticano a mantenere l’audience.
Pensate ad una mattina con due
prove tecniche uomini e donne: 4
manche, 6 ore di diretta Tv. Troppo.
Waldner è sulla strada giusta
quando parla di riduzione dei
partecipanti con selezioni prima
della gara vera e propria. Altra
strada è accorciare le gare e qui si
parla per slalom e gigante di
manche di una cinquantina di
secondi, su un unico tracciato per
evitare ritracciatura e relativa
ricognizione. Ma il vero pomo della
discordia è la discesa.
Per molti ridurla a due «discesine» è
una profanazione, ma ci sono diversi
fattori da considerare. Prima di tutto
vanno prese in esame l’evoluzione
dei materiali e la preparazione delle
piste. Le asperità di vent’anni fa con
gli sci di oggi le supera anche un
bambino. Il format delle gare invece
è rimasto identico. La velocità in
curva è quasi raddoppiata, la
frenata e la ripartenza non si
utilizzano più, «alzare il piede»
significa solo prendere più spazio
per preparare un salto o una curva
impegnativa. Quanti discesisti ci
siamo giocati in questi ultimi anni?
Qualcuno dirà che è un sacrificio
inevitabile, ma se la Formula 1 è
riuscita a fare passi da gigante per
proteggere i piloti perché lo sci non
deve puntare allo stesso obiettivo?
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Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti,
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DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA
Alessandro Bompieri
21
Oltretutto ci sono due fattori che
alla Tv non si percepiscono, la
velocità e la pendenza di una pista.
La velocità quindi diventa un rischio
inutile. Qualcun altro dirà che sono
già state disputate discese in due
manche a causa del maltempo o
della scarsa neve e che sono
risultate scarsamente spettacolari.
Vero era lo stesso percorso, solo
accorciato. Ma le discese in due
manche nascerebbero su un
concetto nuovo: poca posizione di
ricerca della massima velocità e
asperità create con la neve come i
dossi per impegnare sempre l’atleta,
movimentare la sua azione. L’ultimo
fattore da considerare è che gli
attuali materiali richiedono anche
un costo energetico per l’atleta
altissimo, pericoloso nei finali di
gara e, diciamo la verità, certe
discese sembrano quasi un invito al
doping, Il gesto tecnico che vediamo
non è al momento il massimo
potenziale che gli atleti possono
esprimere, solo se limiteremo la loro
fatica lo sci regalerà davvero
spettacolo.
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IL COMMENTO
di LUCA CALAMAI
C
esare Prandelli quando
era allenatore della
Fiorentina spiegò a
Diego e Andrea Della
Valle che la realizzazione
di un centro sportivo avrebbe
garantito sei­sette punti in più in
classifica alla squadra viola. L’ex
cittì aveva ragione. Nel calcio di
oggi avere una «casa» dove poter
lavorare senza disturbi esterni non
è più un optional ma una
necessità. Il problema è che, con il
passare del tempo, i centri sportivi
sono diventati dei veri e propri
bunker. Inaccessibili ai tifosi e
anche ai giornalisti. E le richieste
di aprire le porte almeno una o
due volte al mese in occasione di
qualche partitella in famiglia
rimbalzano davanti al veto di
tecnici e dirigenti. Come se ci fosse
il rischio di violare chissà quali
segreti.
Durante le vacanze di Natale i
«lucchetti» a volte vengono aperti.
E’ capitato in passato ed è successo
anche nelle ultime quarantotto
ore. Il risultato? Trentamila
persone ieri hanno seguito al San
Paolo l’allenamento del Napoli. E’
vero, c’era da festeggiare la
Supercoppa italiana vinta contro la
Juventus. E c’erano da salutare
Gabbiadini e Strinic, i due primi
colpi del mercato invernale della
società azzurra. Ma la presenza di
questa montagna di tifosi ha un
valore che va oltre i fatti di
cronaca. Suona come la voglia di
ripartire tutti insieme dopo le
tante polemiche che hanno
accompagnato gli ultimi cinque
mesi del Napoli.
A metà dicembre, per la sfida di
Europa League contro lo Slovan di
Bratislava, c’erano cinquemila
spettatori paganti al San Paolo.
Ieri in venticinquemila hanno
ringraziato il portiere Rafael,
incitato capitan Hamsik e chiesto
alla squadra di Benitez di
conquistare quel terzo posto che
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vale il preliminare di Champions
League per la prossima stagione. Il
presidente De Laurentiis
riconsegnando per un pomeriggio
la squadra alla città ha vinto la
prima partita del 2015.
Stesso discorso per i settemila
sostenitori viola che hanno
festeggiato il gol in partitella di
Supermario Gomez e per i
cinquemila innamorati della Lazio
che si sono visti spalancare le porte
del centro sportivo di Formello in
occasione della gara contro il Real
Carsoli. Montella e Pioli in attesa
di qualche rinforzo dal mercato
invernale hanno portato a casa una
bella iniezione di entusiasmo.
E allora perché non trasformare
questo evento natalizio in una
buona abitudine da ripetere
durante tutta la stagione? Per
carità, nessuno pretende di
trasformare il lavoro di una
squadra di calcio in un rito da
Grande Fratello. Ma perché
imprigionare la passione degli
italiani nel solo momento
agonistico? E perché non sfruttare
la straordinaria vitalità del nostro
calcio come testimoniano queste
storie di inizio anno?
Non abbiamo i soldi delle grandi
d’Europa ma non siamo secondi a
nessuno per bacino di utenza.
Tanto per parlare in termini cari a
chi immagina il pallone come un
immenso prodotto da sfruttare. Tra
l’altro la scelta di blindare i
giocatori è un clamoroso autogol.
Generazioni di bambini sono
diventati tifosi di una squadra per
un autografo conquistato all’uscita
di un allenamento. Oggi le
occasioni di «contatto» con gli
atleti sono rarissime. E se la
televisione è il mezzo per scegliere
il campione da amare capite bene
che la concorrenza del Barcellona
di Messi e del Real di Cristiano
Ronaldo è a dir poco sleale.
Cari presidenti di Serie A,
restituire le nostre stelline ai tifosi,
ai ragazzi, può essere un buon
proposito per l’anno appena
iniziato. E un’ottima idea di
marketing.
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22
Ciclismo R L’intervista
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Formula 1 R La disputa
Motori 2015
La Fia dice sì
allo sviluppo
Honda esclusa
1Nota di Whiting ai team: modifiche
ok durante l’anno, ma non per i «nuovi»
Luca Scinto, a sinistra, con Mauro Santambrogio, uno dei tre corridori del suo team trovati positivi per doping tra il 2013 e il 2014 BETTINI
Scinto, ecco la verità
«Non ne potevo più»
1Il toscano si confessa dopo il passo indietro da d.s. della Neri tra casi
di doping e mancanza di stimoli: «Senza grinta e passione, non ero più io»
Ciro Scognamiglio
cscognamiglio@gazzetta.it
twitter@cirogazzetta
F
uga dalle responsabilità.
Comportamento necessa­
rio per «ragion di Stato».
Scelta di comodo. Sul passo in­
dietro di Luca Scinto da d.s. — e
anima — della Neri se ne sono
dette tante. Lui s’era sfogato su­
bito a caldo, ma ora ripercorre
con la Gazzetta i motivi della
decisione a bocce ferme. Dicen­
do una cosa prima di tutte le al­
tre: «Non ne potevo più».
Scusi Scinto. Non si può fare a
meno di pensare, invece, che il
passo indietro sia legato ai casi
di positività che hanno colpito il
gruppo: Di Luca e Santambrogio
nel 2013, Rabottini nel 2014. La
squadra ha avuto la licenza Professional ma resta sotto osservazione, e quindi il suo passo indietro è stato in un certo senso
obbligato...
«Macché, non scherziamo! So­
no stato deluso da corridori in
cui avevo creduto, questo sì.
Che si sono dimostrati l’opposto
di quello che pensavo. E allora
ho cominciato a farmi delle do­
mande. Da tempo non ero più
io. Mi mancavano grinta, mor­
dente, passione. Ero considera­
«SE BALLERINI CI
FOSSE ANCORA...
SAPREBBE
CONSIGLIARMI»
LUCA SCINTO
46 ANNI
to uno dei d.s. migliori e sono
diventato un brocco».
Si è anche detto: il tempo per la
squadra di ricevere la wild-card
per il Giro d’Italia e Scinto torna
subito al suo posto.
«Mi dispiace, ma è un’altra sce­
menza. Non so quanto tempo
durerà, ma il mio è un disagio
profondo. Non potevo fare finta
di niente».
Però continuerà a seguire la
squadra juniores, incarico a dir
poco delicato. Non è una contraddizione?
«No, perché hanno già due di­
rettori sportivi. Io darò qualche
consiglio, potrei andare alle
corse a seguire qualche giovane
interessante, cose così».
La squadra dei giovani è legata al
nome di Franco Ballerini.
«Mi manca tanto, Franco. Così
come mi manca Alfredo Marti­
ni. Se loro fossero ancora con
noi... Franco avrebbe saputo co­
sa dirmi. Abitava a un chilome­
tro da casa mia. Sapeva tirarmi
le orecchie quando c’era biso­
gno. Mi avrebbe aiutato a capi­
re che cosa ho dentro, in questo
momento. E che cosa avrei do­
vuto fare. Il vuoto che mi ha la­
sciato non lo può colmare nes­
suno».
Guardando indietro alla sua carriera da direttore sportivo, a
che cosa pensa?
«Ho cominciato con i dilettanti
a fine 2002, facendo tutta la ga­
vetta al contrario di altri. Ed è
stata la cosa giusta. Il ricordo
più bello è stato il Fiandre di
Pozzato, nel 2012, quando è ar­
rivato secondo, e poteva vincer­
lo. Per una squadra piccola co­
me la nostra... La delusione più
grande è stata quella di Rabotti­
ni, perché eravamo ripartiti da
zero e quella botta non ci vole­
va».
Ma non è troppo comodo, o facile, dire che lei non poteva sapere, non immaginava...
«Che cosa dovrei fare? Guarda­
re negli occhi i corridori e capi­
re se sono puliti o no? Mi dispia­
ce, non ho questa capacità. Pos­
siamo fare tutto, programmi,
test, controlli, ma non vivere
con gli atleti. Però non voglio
scaricare le responsabilità. Evi­
dentemente ho commesso an­
ch’io degli errori. E allora fer­
marsi è, a maggior ragione, giu­
sto».
Non la considera una sconfitta?
«No, sarebbe stata una sconfitta
se avessi continuato a fare il
mio lavoro, un lavoro che co­
munque amo, senza le stesse
motivazioni. Perché non l’avrei
fatto bene, avrei ingannato me
stesso e gli altri della squadra.
Penso che fosse la scelta più
onesta che potessi fare. Non ho
idea di che cosa succederà».
Ora che dalla decisione è passato qualche giorno, che sentimento prova?
«Mi sento più leggero perché
era un’idea che mi girava in te­
sta da tempo. Tanti miei ex, da
Gatto e Pozzato, mi dicevano
che non ero più lo stesso. Però
sono amareggiato, m’è toccato
andare alla Procura Federale a
parlare di cose che col ciclismo
c’entrano poco. I corridori pas­
sano, ma i danni che fanno ai te­
am restano... E io di rimettermi
a fare le tattiche e guidare l’auto
in corsa come se niente fosse,
proprio non me la sentivo»
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CLAMOROSO!
Nibali fermato dalla Forestale in Sicilia
1Il re del Tour si
stava allenando ieri
mattina in provincia
di Messina: non è
stato riconosciuto
I
l dibattito sul web si è
scatenato subito e non
poteva essere altrimenti.
Da «ritieniti fortunato che
non ti hanno fatto la multa»,
a «sono più solerti i forestali
siciliani dei municipali ro­
mani», a «nessuno è profeta
in patria». E così via... D’altro
canto la notizia, anticipata
da Gazzetta.it, è a suo modo
clamorosa: Vincenzo Nibali
è stato fermato ieri mattina
dalla Forestale mentre si sta­
va allenando in provincia di
Messina, sulle strade natìe,
con richiesta di documenti
annessa!
ACCADUTO È stato lo stesso
re del Tour, sinceramente
sorpreso ma senza voglia di
fare polemica, a raccontare
la vicenda: «Stavo pedalan­
do da Villafranca alla locali­
tà Quattro Strade, con me
c’erano mio fratello Antonio
e altri due ragazzi. C’era un
cartello di blocco per il
ghiaccio sulla strada, ma co­
munque pensavo fosse riferi­
to alle macchine, che peral­
tro ho visto scendere in sen­
so opposto, non a chi andava
in bici. Stavo facendo dei la­
Vincenzo Nibali, 30 anni BETTINI
vori specifici ed ero molto
concentrato. Così sono pas­
sato davanti a una vettura
della Forestale che mi ha vi­
sto, mi è venuta dietro e per
farmi fermare mi ha quasi
stretto al bordo della strada.
Mi hanno chiesto i documen­
ti, io ho spiegato la situazio­
ne, ma sono sorpreso di
quello che è successo. La
strada era sicuramente prati­
cabile, della neve caduta a
Messina nei giorni scorsi non
c’era traccia. Peccato, si è
trattato di un malinteso, ma
qualcosa del genere non mi
era mai capitato in carriera.
Ripeto, non volevo nessun ti­
po di privilegio, l’assurdo sta
nel fatto che c’erano auto
che scendevano tranquilla­
mente!». Nibali, ad ogni mo­
do, si tratterrà qualche altro
giorno in Sicilia e oggi alle
18 firmerà alla Feltrinelli di
Messina copie dell’autobio­
grafia «Di furore e lealtà»
che ha di recente scritto con
Enrico Brizzi.
ci. sco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
S
e sarà un vantaggio
per Ferrari e Renault
oppure una ulteriore
occasione per la Mercedes di
allungare sulla concorrenza,
lo capiremo solo con il tem­
po. Ma intanto c’è una cer­
tezza: nel 2015 le power unit
(motore termico più propul­
sori elettrici) in F.1 si potran­
no sviluppare con maggiore
libertà durante l’arco della
stagione. L’armistizio scatu­
rito dalla riunione dei team
del 18 dicembre, nella quale
si era giunti a un accordo in
questo senso, ha trovato un
chiarimento definitivo in
una nota inviata a Natale dal
delegato tecnico federale
Charlie Whiting a tutte le
squadre.
OMOLOGAZIONI Nella di­
rettiva Fia si prende atto che
il regolamento 2015, a diffe­
renza del 2014, non fissa una
data per l’omologazione dei
motori, questione sollevata
ad Abu Dhabi dal direttore
tecnico ferrarista James Alli­
son e molto dibattuta nell’in­
contro di dicembre. Di conse­
guenza, Whiting ha conside­
rato «una logica interpreta­
zione» distinguere fra i
Costruttori che quest’anno
dovranno riomologare le
proprie unità (Mercedes,
Ferrari, Renault) e quelli (la
Honda) che invece la omolo­
gheranno per la prima volta.
Per i tre, resta confermata la
possibilità di modificare a fi­
ni prestazionali il 48% delle
parti della power unit (rap­
presentate da 32 «gettoni»),
ma gli interventi potranno
essere spalmati a piacimento
durante l’anno, lasciando
qualche asso in più nella ma­
nica a chi deve recuperare.
Mentre la Honda, presentan­
do un motore nuovo in ogni
sua parte, non potrà godere
di questo bonus e dovrà omo­
logare la propria power unit
entro il 28 febbraio, limitan­
dosi per il resto della stagio­
Charlie Whiting, 62 anni GETTY
ne ai soli interventi migliorativi
dell’affidabilità, come prevede­
va il regolamento 2014. «È sem­
brato equo e corretto chiedere a
un nuovo Costruttore di omolo­
gare la propria unità entro il 28
febbraio, come avevano fatto
tutti gli altri l’anno scorso. E
questo criterio sarà applicato a
ogni nuovo Costruttore», ha pre­
cisato nella sua nota Whiting.
RIUNIONE IL 6 GENNAIO Nulla
da eccepire, in teoria. Anche se
c’è da giurare che la distinzione
scatenerà polemiche, aprendo
un altro capitolo dell’infinita
battaglia sui motori scoppiata
l’anno scorso in conseguenza
della superiorità Mercedes. Co­
me la prenderanno infatti la
Honda e Ron Dennis, che non
potranno sbagliare nulla nel
progetto della nuova power
unit, pena l’impossibilità di ri­
mediare (affidabilità a parte)
durante il 2015? Un handicap
non da poco, che forse Fernan­
do Alonso non aveva considera­
to, scegliendo la McLaren. Ma la
questione non è chiusa: il 6 gen­
naio è prevista un’altra riunione
delle squadre sul tema motori,
con l’obiettivo di pianificare il
futuro, badando soprattutto al­
la riduzione dei costi.
lu.pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TACCUINO
CLAIRE WILLIAMS
«Bottas non va via»
 Valtteri Bottas è «al 100%
impegnato» con la Williams.
La vice team principal Claire
Williams è sicura che il
finlandese rimarrà a Grove,
nonostante l’interesse
dimostrato da diverse
scuderie rivali, tra cui Ferrari
e Mercedes. «Vogliamo
ancora lui per il nostro
futuro: per me la lealtà è
importante e penso che lo sia
anche per lui. E poi perché
dovrebbe lasciare quando
abbiamo un’auto che può
vincere?».
CON ANDRETTI IN F.E
Vergne confermato
 Il team Andretti, dopo aver
licenziato Franck Montagny
(cocaina), ha confermato JeanEric Vergne per il 4° GP di
Formula E, previsto per il 10
gennaio a Buenos Aires.
Ricordiamo che Vergne è pure il
nuovo uomo del simulatore
Ferrari. Intanto anche un altro
pilota legato al Cavallino è stato
protagonista di un annuncio
importante: Raffaele Marciello,
20 anni, talento della Ferrari
Driver Academy, sarà il terzo
pilota Sauber nel 2015.
CALENDARIO 2015
Civ in cinque tappe
 La Fmi ha svelato il
calendario del Civ 2015. Cinque
le tappe previste: 25-26 aprile
Misano; 16-17 maggio Vallelunga;
13-14 giugno Mugello; 18-19 luglio
Imola; 10-11 ottobre Mugello.
Motori R In Sudamerica
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GAZZA AVVENTURA
23
CONTENUTO
PREMIUM
Scatta l’ora Dakar
BOTTURI DAL RUGBY
AL SOGNO ARGENTINO
AL VIA DA BUENOS AIRES IL RAID PIÙ DURO E FAMOSO
IL BRESCIANO: «PARTO DIETRO, POI DO LA ZAMPATA»
PAOLO IANIERI
I
l «Bottu» ci riprova. Spe­
rando che la malasorte
dakariana che gli ha rovi­
nato gli ultimi due anni, questa
volta prenda di mira qualcun
altro. Già, perché dopo l’otti­
mo 8° posto al debutto nel
2012, nel 2013 l’ex promessa
del rugby azzurro juniores
viaggiava agevolmente in 5a
posizione prima che, in una
fantozziana escalation di sfor­
tuna, nei giorni decisivi, la frat­
tura di un dito della mano, il
mancato passaggio a un way­
point e, infine, il cedimento del
motore (appena cambiato) sul­
la sua Husqvarna, gli facessero
chiudere l’avventura quando
ormai il traguardo di Santiago
del Cile era in vista. Ancor peg­
gio un anno fa, quando prima
la frizione (bruciata), poi il
motore (rotto) dell’Husqvarna
mascherata da Speedbrain lo
lasciò a piedi durante la secon­
da tappa. «Al passato non vo­
glio neanche pensare» ride, ma
non troppo, il 39enne di Lu­
mezzane, 6 volte campione ita­
liano di enduro, la grande (e
unica) speranza italiana a 10
anni dalla morte di Fabrizio
Meoni. Dopo avere raccolto ap­
plausi ma troppo poca conside­
razione negli ultimi anni, nella
gara che scatta domenica da
Buenos Aires Botturi sarà una
delle due punte del team uffi­
ciale Yamaha, assieme al fran­
cese Olivier Pain, con Michael
Metge “portatore d’acqua”.
«Sono pronto, la squadra in
questi mesi ha lavorato bene,
la WR450F Rally ha subìto una
grossa evoluzione e, secondo
me, è molto competitiva. È fa­
cile da guidare e come velocità
vicina a Ktm e Honda».
I NUMERI
DELLA GARA
L'IDENTIKIT
ALESSANDRO
BOTTURI
NATO A BRESCIA
IL 12 LUGLIO 1975
RUOLO PILOTA
DELLA YAMAHA
Sin da piccolo è diviso tra due
grandi passioni: rugby e moto da
fuoristrada. Dopo aver fatto parte
della Nazionale giovanile di rugby,
decide di lasciare la palla ovale
per dedicarsi completamente
all’enduro. Plurivincitore del
Tricolore, conquista anche 3 podi
nel Mondiale e indossa per 15
anni di fila la maglia della
Nazionale italiana alla Sei Giorni.
Nel 2012 debutta alla Dakar,
finendo 8° assoluto.
FINISSI 5° SAREI
FELICE, SE SALIRÒ
SUL PODIO VUOL DIRE
CHE AVRÒ FATTO CIÒ
CHE C’ERA DA FARE
ALESSANDRO BOTTURI
PILOTA YAMAHA
Quindi?
«Si punta più in alto possibile».
Questa moto lo scorso anno ha
chiuso al 3° e 4° posto con Pain e
Cyrl Desprès, e nel 2013 fino a
metà gara era in testa. Le prospettive sono incoraggianti.
«Abbiamo cambiato parecchio
a livello di ciclistica, il forcello­
ne è nuovo e il motore va più
forte. Nei test ho fatto circa 7
mila chilometri, soprattutto in
Sardegna, Spagna e Francia,
chiudendo con una settimana
in Marocco. E per le sue carat­
teristiche direi che è una moto
adatta alle piste argentine».
ridosso dai primi, per poi pro­
vare a dare la zampata».
Che piazzamento ha in testa?
«Finissi 5° sarei felice, se salirò
sul podio vuol dire che avrò
fatto ciò che c’era da fare».
La vittoria chi se la gioca?
«Coma è sempre uno difficile
da battere e Barreda lo cono­
sciamo, è uno velocissimo. I
due favoriti sono loro. Ma io in
questi mesi ho lavorato tanto
sulla navigazione, che è sem­
pre stato il mio punto debole».
La chiamata Yamaha è un bel
premio dopo tante amarezze.
«Sì, sono stato tante volte vici­
no a entrare in un progetto vin­
cente e poi ogni volta tutto sfu­
mava. Questa è l’occasione mi­
gliore che potesse capitarmi, la
squadra non è troppo grossa
(15 i meccanici che seguiranno
i tre piloti ufficiali; n.d.r.) e con
Pain parto come capitano».
Quelle che ricordano le speciali
da rally, le piste da enduro. Il
suo pane.
«Esatto, quelli sono i miei ter­
reni, per quello sono fiducioso.
Il piano è quello di trascorrere
una prima settimana tranquil­
lo e poi attaccare quando ci la­
sceremo alle spalle Cile e Boli­
via. All’inizio dovrò restare a
Il percorso le piace?
«Le prime tappe sono belle, ma
è soprattutto la seconda setti­
mana a piacermi. Sono curioso
di andare alla scoperta della
Bolivia, che però mi dicono
non dovrebbe essere difficilis­
sima».
414
I veicoli iscritti
La categoria più numerosa è
quella delle moto: 164. Poi vengono le
auto (138) e i camion (64). I quad
sono i meno numerosi, con 48
partecipanti
73
Gli anni del pilota più vecchio
È il giapponese Yoshimasa Sugawara,
(camion). Il più giovane ad affrontare
quest’anno il celebre rally-raid è
invece il 18enne argentino Jorge
Lacunza (moto)
11
Il record di vittorie
Appartiene al francese Stéphane
Peterhansel (6 successi in moto, 5 in
auto). Vladimir Chagin detiene il
record di vittorie in una singola
categoria (7, camion)
L'ANALISI
di P.I.
COMA-BARREDA SFIDA A 2 RUOTE
DOPO 25 ANNI ECCO LA PEUGEOT
S
arà la Dakar della
doppia sfida: quella
dell’assalto Honda al
trono di Marc Coma, e
quella del ritorno a 25 anni
dall’ultima vittoria della
Peugeot tra le auto, con
uno squadrone capitanato
da Mister Dakar Stephane
Peterhansel (11 vittorie, 6
delle quali in moto). La 36a
edizione del rally raid più
duro, affascinante e anche
pericoloso del mondo si
prepara alla 7a avventura
sudamericana con una
andata e ritorno da Buenos
Aires e sconfinamento in
Cile e Bolivia. Partenza
dalla capitale argentina
domani e ritorno il 17,
dopo oltre 9.000 chilometri
di gara, la metà dei quali di
speciale: 4.657 delle moto,
4.505 delle auto e 3.788 dei
camion, con percorsi
differenti per i mezzi in
gara. Nella moto la lotta
sarà tra gli spagnoli Coma,
stella Ktm in cerca del 5°
sigillo, e Joan Barreda,
punta della Honda,
velocissimo ma incostante.
Nelle auto, difficile vedere
qualcuno infilarsi nella
lotta tra Mini e Peugeot,
anche se la Toyota di Giniel
De Villiers potrebbe
rappresentare la sorpresa.
Ma l’attenzione è sulla
squadra che ha
monopolizzato le ultime tre
edizioni (e che schiera
oltre a Roma anche il
principe qatarino Nasser Al
Attiyah e l’argentino
Terranova) e la sfidante
francese, che al fianco di
Peterhansel ha ingaggiato
al volante della 2008 DKR a
due ruote motrici il
monumento dei rally
Carlos Sainz e il deb su
quattro ruote Cyril Desprès
(5 trionfi in moto). Nei
camion, invece, 11 le Case
impegnate, anche se il
ruolo di favoriti se lo
giocano i soliti Kamaz russi
e gli Iveco del team
olandese De Rooy.
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Chilecito
6/1
5/1
16/1
Rosario
17/1
Villa
Carlos
4/1
Paz
PARTENZA/ARRIVO
Buenos Aires
ARGENTINA
San Juan
RCS
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7
Le edizioni in Sudamerica
Per la settima volta la Dakar si svolge
in Sudamerica. La prima edizione si è
corsa nel 2009, con i successi di De
Villiers (auto), Coma (moto), Kabirov
(camion) e Macháček (quad)
16
Gli equipaggi italiani
La «truppa» più numerosa è quella dei
motociclisti (10). Seguono gli equipaggi
camion (3) e auto (2). Camelia Liparoti
è l’unica rappresentante italiana nella
categoria quad
LA STORIA
ancora, ma la Dakar non la farei più».
Nani e Rosa,
una coppia
tutta casa
e... deserto
1I coniugi Roma su Mini e Ktm:
«È più pericoloso il traffico in città»
Giovanni Cortinovis
A
nche alla Dakar l’uomo non sa stare senza
la sua dolce metà. Così, al via, ci saranno
Nani Roma e sua moglie Rosa Romero.
Roma guiderà una Mini All4 Racing mentre la
consorte si accontenterà di metà ruote, ovvero di
una Ktm 450. Insomma, l’uomo starà seduto bel­
lo comodo, si fa per dire, mentre la donna dovrà
lottare con l’equilibrio precario per oltre 9 mila
chilometri. Un’esperienza che Roma ha speri­
mentato a lungo, avendo disputato in moto l’allo­
ra maratona africana dal 1996 al 2004: dopo
averla vinta, il catalano passò subito alle auto e
un anno fa si è tolto la soddisfazione di diventare
il terzo pilota a conquistare il rally­raid sia tra le
auto che nelle moto. «Andare in moto mi piace
DUE PER UNA La moglie la pensa diversamente e,
nonostante non sia riuscita a
raggiungere il traguardo nei tre
precedenti tentativi, ci riprove­
rà da domani: «So quello che mi
aspetta, grazie anche alle uscite
in moto con Nani nei week­end.
Sulle dune è sempre dura, spe­
riamo solo che la meccanica
tenga». «Sono contento che sia
qui — dice Roma parlando del­
la moglie — e durante la tappa
non sono preoccupato per la sua sorte perché so
che è in buona compagnia. E poi non penso che la
Dakar sia più pericolosa del traffico quotidiano».
Durante il rally­raid le occasioni per vedersi sono
poche. «Alla partenza è impossibile, così dobbia­
mo aspettare la cena...». A casa lasciano tre figli:
la 17enne Abril, l’11enne Julia e Marc, 6 anni. Il
più piccolo ama già le due ruo­
te. E proprio la moto è stata la
scintilla che ha fatto scoppiare
l’amore tra Nani e Rosa: «Era il
giorno di San Jordi — ricorda
Roma — e la tradizione vuole
che la ragazza regali un libro e
il ragazzo contraccambi con
una rosa. Ci trovavamo nello
stesso luogo, io per una gara del
campionato nazionale di endu­
ro, lei per una prova femminile. Così le lasciai
una rosa sulla moto al parco chiuso. E ora dopo
21 anni di matrimonio siamo ancora qui».
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24
Basket R Eurolega, 1a giornata Top 16
LE PAGELLE di V.D.S.
SOLO BROOKS
E’ SUFFICIENTE
HACKETT, RAGLAND
INCUBI IN REGIA
MILANO
4.5
IL MIGLIORE
MARSHON
BROOKS
6.5
L’unico che riesce ad entrare
nell’area del Nizhny. I 9 punti del 1o
quarto rimettono Milano in partita.
Non cala mai d’intensità in attacco
anche quando gli altri mollano.
HACKETT 4.5 Rimbalzi (7) e assist
(5) non bastano a raddrizzare una
serata da incubo. Non segna (0/8)
e prende mai in mano il match.
GENTILE 5 Lo 0/3 iniziale lo
condiziona un po’, poi si ritrova e
all’occorrenza fa anche il play. Ma è
nel quintetto da cui parte il
naufragio.
MOSS 4.5 Stavolta si perde su
tutta la linea. Non incide in attacco
e dietro viene travolto da Kinsey.
KLEIZA 5 Infila una tripla
importante, ma quello che gli fa
Thompkins, specie nel 3o quarto, se
lo ricorderà per un bel pezzo.
SAMUELS 5 La prima volta che
lascia sul posto Parakhouski piazza
uno schiaccione liberatorio. Ma
contro i lunghi russi passa una
serata di angoscia totale.
RAGLAND 4 Prova a essere quello
che non è: un ragioniere. Soppesa i
possessi, non tira e se lo fa si fa
pure stoppare (0/6).
CERELLA 5 Porta intensità in
difesa e ruba qualche palla in
attacco nel primo tempo, poi
sparisce.
MEACHAM n.g. 3’, non incide.
MELLI 5 Naufraga anche lui,
insieme ai compagni di reparto,
JAMES 5 Comincia con uno
stoppone a Parakhouski, che però
non spaventa nessuno.
NIZHNY NOVGOROD 8
Khovostov 5,5, Kinsey 7,5, Antonov
6, Thompkins 8,5, Parakhouski 8;
Baburin 5.5, Patsatsia 6, Rochestie
7,5.
Disastro Milano
Nizhny Novgorov
la travolge in casa
Europa già in salita
1L’EA7 non riesce a opporsi alla fisicità dei russi
Banchi: «I loro lunghi hanno spadroneggiato»
Vincenzo Di Schiavi
NIZHNY NOVGOROD: Khovostov
2 (1/1, 0/1), Kinsey 15 (2/6, 2/3),
Antonov 6 (2/4, 0/4), Thompkins
19 (8/11, 1/4), Parakhouski 18
(8/10, 0/1); Baburin (0/3 da tre),
Ivlev (0/1), Patsatsia (0/3 da tre)
Rochestie 19 (2/3, 3/6). All:
Bagatskis.
in cui è stato complicato fare
qualsiasi cosa. Abbiamo rispo­
sto al loro grande inizio con
l’aggressività e il controllo dei
rimbalzi, poi però i loro lunghi
hanno spadroneggiato». Infatti
non è tanto l’agghiacciante av­
vio al tiro a preoccupare. Lo 0/7
milanese è figlio non solo di
mani sorprendentemente sbi­
lenche ma anche dell’impossi­
bilità di attaccare l’area. Il
Nizhny mostra chili e fisicità da
far paura. Parakhouski mette
subito la museruola a Samuels,
Thompkins è una piovra da 8
rimbalzi in 10 minuti. Lo 0­8
Novgorod si spiega soprattutto
con una difesa feroce, perché
davanti i russi inizialmente non
incantano (1/12 da tre in 20’).
ARBITRI: Boltauzer (Slo),
Koromilas (Gre), Jimenez (Spa).
NOTE - T.l.: Mil 11/17, Niz 15/19.
Rimb.: Mil 44 (James e Hackett 7),
Niz 45 (Thompkins 15). Ass.: Mil 9
(Hackett 6), Niz 22 (Rochestie 8).
Antisp.: Hackett e Khvostov 33’37”
(48-64). Tecn.: panchina Nizhny
23’44” (37-45). Usc. 5 f.: Antonov
34’45” (48-67). Progr.: 5’ 2-9, 15’ 2220, 25’ 40-48, 35’ 48-67. Sp.: 8893.
RITMO Il problema è che Hac­
kett non dà ritmo, Gentile è im­
pallato e Milano non riesce a
sfondare se non con alcune gio­
cate in post basso di Moss, l’uni­
co che riesce ad entrare in area.
Fino a quando non mette piede
in campo MarShon Brooks. La
guardia ex Lakers entra subito
MILANO
59
NIZHNY NOV.
79
MILANO
Come sbattere contro un muro.
E infatti Milano esce tramortita
e piena di dubbi, tritata dall’in­
credibile fisicità e dall’impene­
trabile difesa del Niznhy. Tutto
comincia là dietro, una no fly
zone dove l’EA7 non riesce qua­
si mai ad entrare e quando suc­
cede finisce tritata dal duo Pa­
rakhouski­Thompkins. Il secon­
do tempo del 24enne ex Clip­
pers è spettacolare: suoi gli otto
punti che innescano il break di
17­1, quello decisivo. Chiuderà
con una super doppia doppia
(19+15). Poi, a ruota, arrivano
le sfuriate di Kinsey e Roche­
stie, al rientro dopo un mese.
TAPPETO E Milano va al tappe­
to:«Brutto esordio, sconfitta
pesante — ammette Banchi —.
Abbiamo subito la fisicità dei
nostri avversari e la loro scelta
di ingombrare l’area. Non non
siamo riusciti ad aprire la loro
scatola difensiva in una serata
(16-14, 35-31; 44-59)
EA7 MILANO: Hackett (0/6, 0/2),
Gentile 9 (3/7, 0/3), Moss 5 (1/2,
0/4), Kleiza 5 (1/2, 1/4), Samuels
8 (4/7, 0/3); Ragland 2 (0/4, 0/2),
Brooks 18 (7/14, 1/4), Cerella 2 (1/2,
0/1), Meacham (0/1 da tre), Melli 2
(1/1, 0/2), James 8 (3/5). N.e.: Gigli.
All.: Banchi.
MarShon
Brooks, 25 anni:
18 punti sono il
suo miglior
punteggio in
Europa CIAM-CAST
nel match con 9 punti quasi fi­
lati che rianimano l’EA7. Quan­
do i milanesi toccano il +9 (33­
24), Bagatskis rimette dentro i
suoi colossi e Banchi risponde
togliendo Hackett con Gentile a
portar palla per Melli, James,
Moss e Brooks sperando di pa­
reggiare il livello di fisicità. Ma
il Nizhny piazza un 7­0 e torna
sotto con Kinsey e Parakhouski
(33­30). Poi, al ritorno in cam­
po, la mattanza. Novgorod stac­
ca Milano anche a rimbalzo
(13­5 il saldo del terzo perio­
do), chiude l’area e colpisce in
transizione, ritrovando anche
le triple. I russi schizzano anche
a +20: «Siamo stati bravi —
spiega Bagatskis — a trovare i
giusti adeguamenti difensivi
per fermare gli uno contro uno
dei nostri avversari e poi abbia­
mo colpito in transizione». Ban­
chi alza le braccia: «Nel nostro
momento peggiore abbiamo
anche smarrito la misura anche
sui contatti fisici. Ci siamo fatti
trovare impreparati, nella sera­
ta in cui abbiamo offerto la peg­
giore percentuale al tiro. Que­
sto ci ha anche creato seri pro­
blemi negli accoppiamenti di­
fensivi. Ora proviamo a
ripartire, cercando di ripropor­
re un livello di prestazione più
adeguato a questa competizio­
ne». Ma la scoppola è di quelle
che fanno male.
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Warriors da nove in pagella, Cavs rimandati
1A un terzo di stagione diamo i voti alle 30 squadre Nba. La rivelazione è Atlanta, New York la delusione, assieme a Charlotte
Massimo Oriani
A un terzo di stagione abbondante, partita più partita meno, è arrivato il momento di
tracciare un primo bilancio,
dando i voti alle 30 protagoniste Nba. I Warriors sembrano
l’unica ad avere, sin qui, un
passo in più. Ma alle loro spalle c’è un gruppo interessante,
e per nulla scontato rispetto ai
pronostici della vigilia. L’intrusa sembrerebbe essere Atlanta, che sta andando oltre le
aspettative. I voti sono ovviamente tarati in base al potenziale delle squadre. Tra le bocciate, i Cavs di LeBron. Da qua
ad aprile, quando inizieranno i
playoff, i valori potranno ancora cambiare parecchio...
8,5
8,5
8,5
8,5
8,5
GOLDEN STATE
Sono partiti a
razzo vincendo
21 delle prime 23
partite. Poi un
calo fisiologico.
Ma restano la
squadra da
battere a Ovest
per quello che
hanno
dimostrato sin
qui, oltretutto
senza due lunghi
come Lee e
Bogut, a lungo
infortunati.
ATLANTA
La rivelazione a
Est. E non
rimpinguano il
bottino solo
contro le
squadre
materasso
dell’Est, visto che
sono 6-2 contro
l’Ovest. Horford
e Millsap solidi
sotto, Teague in
grande crescita
e occhio al
tedesco
Schroder.
TORONTO
Confermano
quanto di buono
fatto vincendo
l’Atlantic l’anno
scorso. L’11-5
dopo l’infortunio
di DeRozan
testimonia la
solidità del
gruppo, con un
Lowry ormai da
All Star. Notevole
la crescita di
Valanciunas (12.4
punti, 8.8
rimbalzi).
PORTLAND
Per essere da
titolo di solito
servono 3 stelle.
I Blazers ne
hanno 2,
Aldridge e Lillard,
ma per ora non
mostrano di
essere molto
inferiori all’élite.
Peccato per
l’infortunio di
Robin Lopez
(mano rotta).
Bene Wesley
Matthews.
CHICAGO
Ovvio, tutto ruota
attorno alla
salute di Rose.
Ma intanto è
cresciuto un
Jimmy Butler il
cui rendimento è
da stella.
L’inserimento di
Pau Gasol (17.6
punti e 11 rimbalzi
a gara) potrebbe
essere quello che
gli garantisce il
salto di qualità da
finale.
MEMPHIS
Anche loro nel
gruppone delle
migliori alle
spalle dei
Warriors grazie
al grande avvio
(15-2). Da allora
leggero calo )86) anche perché
il ginocchio di
Randolph (11.4
rimb.) ha iniziato
a far le bizze.
Stagione da
candidato all’mvp
per Marc Gasol.
WASHINGTON
Il talento non
manca con Wall
e Beal, ma la
differenza la sta
facendo
l’esperienza di
Pierce. Gortat
sta è sempre più
un centro di
peso di livello. Da
non sottostimare
l’importanza
dell’altra
chioccia, il
38enne Andre
Miller.
 BILANCIO 25-5
 S.CURRY 22.8 PT
 BOGUT 9.9 RIM
 BILANCIO 23-8
 TEAGUE 16.0 PT
 MILLSAP 8.1 RIM
 BILANCIO 24-8
 LOWRY 20.7 PT
 LOWRY 7.7 ASS
 BILANCIO 26-7
 ALDRIDGE 22.9 PT
 LILLARD 6.5 ASS
 BILANCIO 23-10
 BUTLER 22.5 PT
 ROSE 5 ASSIST
 BILANCIO 23-8
 GASOL 20.1 PT
 CONLEY 6 ASS
 BILANCIO 22-9
 WALL 17.4 PT
 WALL 10.3 ASS
5,5
5,5
5,5
5,5
ORLANDO
C’è modo e modo
di perdere. Lo
puoi fare
costruendo
qualcosa per il
futuro. E i segnali
in casa Magic
sono confortanti.
Evan Fournier
(13.8 pt) e il
rookie Elfrid
Payton (5.2 ass)
stanno facendo
esperienza che
verrà molto utile
a breve scadenza
MIAMI
Aver perso Bosh
per 8 partite non
ha aiutato, anche
perché Wade
entra ed esce
con le ginocchia
ballerine. Deng è
solido anche non
sarà mai il
giocatore che ti
fa vincere. Cole (7
punti, 3.3 assist)
non cresce per
quanto ci si
potesse
aspettare.
BOSTON
Cantiere ancora
aperto, perché è
probabile che ci
siano altre
cessioni oltre a
quella di Rondo.
Preoccupa un
po’ il fatto che
Sullinger e
Bradley non
diano gran
segnali di
crescita, cosa
che invece il
rookie Smart sta
facendo eccome.
UTAH
Brutta la perdita
di Alec Burks per
tutta la stagione
(operato a una
spalla). Hanno un
reparto lunghi
che può crescere
con Favors,
Gobert e Kanter
e coach Snyder
sta «copiando»
Memphis per
farli rendere al
top. In serie
positiva (vinte 5
delle ultime 7).
INDIANA
Quando perdi la
tua superstar
(Paul George) in
estate, diventa
dura pensare a
una stagione che
non sia altro che
di transizione. La
lunga assenza di
George Hill non
ha aiutato. Con
lui ne hanno
vinte 3 su 5.
Playoff? Non
sono un
miraggio a Est...
CLEVELAND
E ora hanno
pure perso
LeBron per 2
settimane... Non
un problema in
termini di
classifica visto
che giocano a
Est, ma per la
crescita del
gruppo e l’intesa
col coach. Per
ora maluccio
entrambe le voci.
Love usato così
serve a poco.
BROOKLYN
Forse non era
nemmeno giusto
aspettarsi di più.
Garnett era già
al capolinea un
anno fa, Deron
Williams e Joe
Johnson non
sono dei
trascinatori e il
roster non è
certo di prima
fascia. Ma a Est
qualcosina in più
potrebbero
anche fare...
SACRAMENTO
Alla proprietà va
un bello zero per
aver licenziato
l’unico coach,
Malone, in grado
di gestire
Cousins. Finché
c’erano loro (il
centro ha saltato
11 gare) erano da
playoff. E ora il
proprietario vuol
farli giocare solo
in 4 in difesa,
lasciandone uno
fisso in attacco...
MINNESOTA
Se a metà
novembre perdi
il tuo asse play
(Rubio)-ivot
(Pekovic) diventa
dura restare a
galla. Ma il rookie
Wiggins (16 punti
di media nelle
ultime 10 gare)
sta facendo passi
da gigante. Il
futuro è loro
(quante volte
l’abbiamo
detto...).
LAKERS
Kobe ha ancora
qualche sprazzo
da fenomeno ma
chiaramente non
regge più il ritmo
delle 82 partite.
Peccato non
vedere in azione
il rookie Julius
Randle, fermato
da una frattura
alla tibia. Almeno
allo Staple si
divertono con
quel matto di
Nick Young.
DENVER
Non sono tante
le 20 sconfitte
quanto la
mancanza totale
di gioco a
decretare la
netta bocciatura
dei Nuggets.
Siamo certi che il
buon Gallinari è
tacitamente (o
anche no...)
d’accordo con
noi. A quanto il
licenziamento di
Brian Shaw?
DETROIT
Ci verrebbe
voglia di dargli
zero perché non
fanno giocare
Datome, ben più
meritevole di chi
gli sta davanti
nelle presunte
rotazioni di Stan
Van Gundy.
L’unica mossa
positiva è l’aver
tagliato Josh
Smith: 5-23 con
lui, 3-0 senza.
Sarà un caso...
 BILANCIO 13-22
 HARRIS 18.5 PT
 VUCEVIC 11.3 R.
 BILANCIO 14-19
 WADE 23.2 PT
 BOSH 8.2 RIM
 BILANCIO 11-18
 GREEN 18.5 PT
 SULLINGER 8 R.
 BILANCIO 11-21
 HAYWARD 19 PT
 FAVORS 8.3 R.
 BILANCIO 12-21
 WEST 12.4 PT
 L.ALLEN 7.3 RIM
 BILANCIO 18-14
 JAMES 25.2 PT
 LOVE 10.1 RIM
 BILANCIO 15-16
 JOHNSON 16.6 P
 GARNETT 7.6 R.
 BILANCIO 14-19
 COUSINS 23.8 P
 COUSINS 12 R.
 BILANCIO 5-26
 T.YOUNG 14.1 PT
 DIENG 8.1 RIM
 BILANCIO 10-22
 BRYANT 24.1 PT
 J.HILL 7.9 RIM
 BILANCIO 13-20
 LAWSON 16.3 P.
 LAWSON 10.2 A.
 BILANCIO 8-23
 MONROE 14.4 P.
 DRUMMOND 13 R.
6
9
5
5
5
8
5
8
7,5
7,5
HOUSTON
Squadra di
prima fascia?
Forse. Lascia
sempre qualche
dubbio
vedendola
giocare ma con
un Harden così è
dura da fermare.
Howard dopo il
rientro si sta
facendo sentire
in area, cresce
anche Motejunas
(10.2 punti e 6
rimbalzi a gara).
MILWAUKEE
Un anno fa con
15-67 sono stati
la peggior
squadra della
lega. La 1a scelta
Jabari Parker
legittimava un
miglioramento,
ma non a questi
livelli. Oltretutto
si è pure fatto
male ma i Bucks
non perdono
colpi. Vuoi
vedere che Kidd
sa allenare?
DALLAS
Ricordate il
discorso delle 3
stelle di
Portland? Bene:
Nowitzki, Ellis,
Rondo. E poi
metteteci pure
Chandler a
spazzare l’area.
Hanno tutto per
arrivare in
fondo. Dategli
solo il tempo di
trovare la giusta
chimica con il
nuovo play.
 BILANCIO 22-9
 HARDEN 27.7 PT
 HOWARD 11.6 R.
 BILANCIO 17-16
 B.KNIGHT 18 PT
 SANDERS 6.1 R.
 BILANCIO 23-10
 ELLIS 20.6 PT
 CHANDLER 12 R.
5
4,5
4
Sci di fondo R Via alla rassegna a tappe
LA GUIDA
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
PROGRAMMA DA OGGI ALL’11 GENNAIO E IN TV: TOCCHERA’ 3 PAESI
Il Cska imbattuto
Vince a Istanbul
E «ritarda» l’EA7
UOMINI
La prima partita delle Top 16 (si
riparte da zero in classifica) ha visto
subito un big match, con la vittoria del
Cska, imbattuto in Europa, a Istanbul
col Fenerbahce al supplementare.
Una grande partita, peccato che per
far vedere l’overtime di Istanbul
FoxSports abbia dato la gara di Milano
tutta in differita (invece di collegarsi in
diretta finita la prima gara). Cade il
Barcellona a Berlino.
GIRONE E Giovedi: Galatasaray
Istanbul-Zalgiris Kaunas 78-69,
Panathinaikos Atene-Maccabi Tel Aviv
83-76. Ieri: Stella Rossa Belgrado-Real
Madrid 72-79 (Mitrovic, Zirbes 13;
Fernandez 15), Alba BerlinoBarcellona 80-70 (Redding, McLean
16; Huertas 23).
Pr. turno: 8/1 Maccabi-Stella Rossa,
Real Madrid-Galatasaray.
9/1: Zalgiris-Alba, BarcellonaPanathinaikos.
GIRONE F Ieri Milano-Nizhny
Novgorod 59-79, Fenerbahce IstanbulCska Mosca 81-84 d.t.s. (Goudelock 19;
Hines, Weems 13), Vitoria-Efes
Istanbul 67-72 (Begic 16; Perperoglou
15) Malaga-Olympiacos Pireo 61-69
(Granger 15; Hunter 18). Pr. turno: 8/1
Cska-Vitoria, Olympiacos-Milano. 9/1:
Nizhny-Fenerbahce, Efes-Malaga,
Domani - ore 12.15
DONNE
Oggi - ore 12.45
1
1
Oberstdorf (Ger)
prologo 4 km tl
Oggi - ore 10.45
TV Dirette
Rai Sport 2 ed
Eurosport 1
Oberstdorf (Ger)
15 km tc
SVIZZERA 1
Val 2 4 Dobbiaco
Mustair 5
Val di
Fiamme
Val Mustair (Svi)
Sprint tl
Mercoledì 7 - ore 13
4
Dobbiaco (Ita)
10 km tc
ITALIA
Giovedì 8 - ore 12.15
4
Dobbiaco (Ita)
25 km tl - ins.
Sabato 10 - ore 13
5
Val di Fiemme (Ita)
15 km tc
Oberstdorf (Ger)
prologo 3 km tl
1
Oberstdorf (Ger)
10 km tc
Martedì 6 - ore 13.15
2
Val Mustair (Svi)
Sprint tl
Mercoledì 7 - ore 15.30
4
Dobbiaco (Ita)
5 km tc
Giovedì 8 - ore 15.30
4
Federico
Pellegrino,
24 anni,
sprinter
Dobbiaco (Ita)
15 km tl - ins.
Sabato 10 - ore 15.45
5
Domenica 11 - ore 12
5
1
Domani - ore 11
Oberstdorf
Martedì 6 - ore 13.15
2
GERMANIA
Val di Fiemme (Ita)
10 km tc
Domenica 11 - ore 13.30
Val di Fiemme (Ita)
9 km tl (scalata Cermis)
5
Val di Fiemme (Ita)
9 km tl (scalata Cermis)
RCS
Occasione per De Fabiani
Il Tour della nuova Italia
1Dopo Pellegrino, un altro valdostano prova a sfidare i grandi
Trento-Capo d’Orlando
L’anticipo è su Gazzetta.it «C’è entusiasmo, stiamo crescendo e non ci accontentiamo»
SERIE A
 (c.a.-s.p.) Stasera (ore 20.30)
l’anticipo della 14a giornata è
Trento-Cremona, in diretta
streaming su Gazzetta.it. Trento
è al completo, anche Owens ha
recuperato dopo la botta alla
caviglia rimediata contro
Venezia. Coach Griccioli dovrà
invece fare a meno ancora di
Nicevic, Pecile e Burgess.
Classifica: Milano**, Venezia**
22; Sassari**, Brindisi**, Reggio
Emilia** 18; Trento** 16; Avellino,
Cremona 14; Pistoia, Varese,
Capo d’Orlando, Bologna*, Cantù
10; Roma 8; Pesaro 6; Caserta
0. * 2 punti di penalizzazione; **
già qualificate per la Final Eight
di Coppa Italia.
 La Fulgor Libertas Forlì si è
ritirata dal campionato di A-2
Gold. Finisce la (breve)
avventura della proprietà di
Massimiliano Boccio.
46
 La miglior prestazione
stagionale in una gara è di
Carmelo Anthony dei Knicks, 46
punti contro Utah l’11/11. Segue
con 45 Blake Griffin dei Clippers
7
7
6,5
6,5
PHOENIX
Dopo aver
sfiorato i playoff,
ci riprova in una
conference che
non fa sconti.
Punta tutto sui
giovani che la
stanno
ripagando con un
Goran Dragic top
scorer ma anche
un Gerald Green
rinato. L’aggiunta
di Isaiah Thomas
è la ciliegina sulla
torta.
L.A. CLIPPERS
C’è qualcosa che
puzza... Vincono
a sufficienza ma
la chimica non
sembra quella
giusta. Lo si
evince vedendoli
giocare. Forse
l’intesa tra Paul
(9.4 ass.) e
Griffin continua a
non essere ideale
fuori dal campo e
alla lunga si fa
sentire anche sul
parquet.
NEW ORLEANS
Hanno il fiore
all’occhiello del
probabile mvp,
Anthony Davis.
Non fosse che
Eric Gordon è di
cristallo (solo 12
gare giocate)
potrebbero
essere ancora
più in alto. Da
notare anche la
crescita di
Holiday, anche se
giocare accanto
a Davis aiuta...
SAN ANTONIO
Ben 14 sconfitte
in 34 gare, pur
avendo l’alibi dei
tanti infortuni,
sono troppe. E
infatti Popovich
si è arrabbiato
più di una volta.
Anche la perfetta
macchina Spurs
non può non
risentire della
sbornia post
titolo. Infatti non
si sono mai
ripetuti.
 BILANCIO 18-16
 DRAGIC 16.9 PT
 BLEDSOE 5.9 A.
 BILANCIO 22-11
 GRIFFIN 22.6 PT
 JORDAN 13.7 R.
 BILANCIO 16-16
 A.DAVIS 24.3 PT
 A.DAVIS 10.5 R.
 BILANCIO 20-14
 PARKER 16.2 PT
 DUNCAN 10.7 R.
4
4
3
n.g.
CHARLOTTE
Sono la
delusione della
stagione. Dopo
aver raggiunto i
playoff nel 2014,
Jordan parlava
di ulteriore
passo in avanti.
Invece sono in
fondo a una
conference
patetica. E
vogliono già
cedere il loro
colpo estivo,
Stephenson.
PHILADELPHIA
Almeno non
fanno nemmeno
finta... Dopo aver
fermato per un
anno la loro
prima scelta
2013, Noel, ora
fanno lo stesso
con quella ‘14,
Joel Embiid, per
farlo guarire al
100% visto che
per loro la
vittoria è come la
kryptonite per
Superman.
NEW YORK
Non basterebbe
la Treccani per
spiegare cosa
non funziona in
casa Knicks. E’
chiaro che
l’imputato
principale in
questo momento
non può che
essere Phil
Jackson con le
sue scelte. E se
fosse come
Jordan da
dirigente?
OKLAHOMA CITY
D’accordo, non
sono stati gli
unici ad aver
avuto infortunati
eccellenti, ma se
una squadra da
titolo disputa solo
10 partite con 33
con la sua coppia
di superstar
(Durant e
Westbrook, non
pizza e fichi),
non può essere
valutata
oggettivamente
 BILANCIO 10-23
 JEFFERSON 18 P
 JEFFERSON 8 R.
 BILANCIO 4-26
 WROTEN 16.4 P.
 NOEL 7.1 RIM
 BILANCIO 5-29
 ANTHONY 23.9 P.
 CALDERON 4.3 A.
 BILANCIO 16-17
 WESTBROOK 27 P
 ADAMS 7.5 R
Stefano Arcobelli
G
iorgio Di Centa ha il
doppio degli anni (42)
di Francesco De Fabiani
ed ha visto tre generazioni di
fondisti alternarsi sulla scena.
Però il biolimpionico carnico
non molla neanche stavolta:
del resto anche il Tour de ski
del passato ne ha esaltato le
qualità sul podio finale. Così
come Oberstdorf con l’argento
mondiale nella combinata del
2005 si rivelò l’appendice feli­
ce della sua consacrazione a
Torino 2006. De Fabiani quasi
arrossisce a stare a fianco del
mito, ma il nuovo gruppo gui­
dato da Sepp Chenetti, è un fio­
rire di speranze di svolta come
la vittoria a sprint di Davos ot­
tenuta da Federico Pellegrino
dimostra, e Di Centa funge da
chioccia per questi ragazzi lan­
ciati sulla scena.
Francesco De
Fabiani, 21 anni,
valdostano di
Gressoney, 25°
a Sochi, 13° e
12° in Coppa
LA CURIOSITA’
CHI ALLUNGA IN COPPA?
Ma finché Giorgio li batte, vuol
dire che i giovani non sono an­
cora pronti per fare concorren­
za ai grandi del fondo. Il Tour
de ski itinerante oggi fa riparti­
re quasi da zero la Coppa del
Mondo, che non ha ancora fat­
to emergere campioni di fama
come il norvegese Northug e lo
svizzero­italiano Dario Colo­
gna che aspetta in casa la sprint
di Val Monasterio. Un format
che è sempre presagio di nuove
conquiste, come avvenne pure
nel 2014 con il norvegese Jon­
srud Sundby, poi sul podio
olimpico e vincitore del trofeo
di cristallo, per non dire dei
russi, sempre assatanati. Un
format che non piace al nuovo
condottiero azzurro («perché
si gareggia ogni giorno e se ga­
reggi stanco non puoi dare il
meglio di te, ma c’è vivacità nel
gruppo e speriamo che la vitto­
ria di Pellegrino a Davos possa
dare l’impulso agli altri ragaz­
zi») ed è stato avaro di soddi­
sfazioni persino per le due star
della poderosa Norvegia, Pet­
ter Northug e Marit Bjoergen.
LO MANDA LA FOLLIS De Fa­
biano sarebbe l’uomo­classifica
del nuovo contingente azzurro
per la rassegna che, a causa del­
la (poca) neve, ha costretto gli
organizzatori a cancellare la
Dobbiaco­Cortina (sostituita
da una 25 km in linea nello sta­
84
Marit Bjoergen, 84
vittorie in Coppa del
Mondo: la norvegese
superstar non ha mai
vinto il Tour de Ski
Marit Bjoergen, 34 anni, norvegese,
6 titoli olimpici, 12 iridati, 3 Coppe
dio Santer): quando la valdostana
Arianna Follis lottava per la vitto­
ria finale del Tour, De Fabbiani
guardava ammirato «la mia vicina
di casa a Gressoney: sì, lei mi ha
ispirato a puntare sul fondo», ricor­
da la rivelazione della 50 km olim­
pica di Sochi: «A rivedere quella
gara quante emozioni a stare da­
vanti, ci avessi creduto di più sarei
arrivato più avanti del 25° posto».
Oggi De Fabiani non sa quale tappa
scegliere per lasciare il segno nel
Tour: «Io il più completo del nuovo
gruppo? Adesso vado meglio in
classico, ci sono 3 prove, vedremo.
Di sicuro la vittoria di Pellegrino ha
dimostrato che non dobbiamo ac­
contentarci, possiamo competere
con il resto del mondo, serve pa­
zienza per via dell’età, ma possia­
mo provarci anche noi: il primo
step sarà entrare tra i primi 10».
ENTUSIASMO RITROVATO De
Fabiani un anno fa ha partecipato
al Tour ma non ha affrontato la
scalata del Cermis, dove domenica
11 sarà assegnato il Tour con 400
punti validi per la Coppa e oltre
70.000 euro: «C’è un entusiasmo
ritrovato, all’inizio noi giovani per
la prima volta in squadra A aveva­
mo quasi paura: poi c’è chi va in
forma in un momento e c’è ancora
chi stenta. Io mi sono allenato be­
ne e sono partito bene, adesso vo­
glio capire come reagirò gareg­
giando giorno per giorno». L’altro
obiettivo stagionale sono i Mon­
diali di febbraio a Falun e De Fabia­
ni sonda, costruisce curioso il suo
percorso, come quando si cimenta
nella sua passione preferita: le tec­
nologie. Tra il mestiere di fondista
e quello di ingegnere informato ed
elettronico, per ora ha scelto il pri­
mo. «E’ il mio hobby preferito l’in­
formatica, vorrei fare l’Università,
ma lo sport non aspetta e ora che ci
sono vorrei giocarmi tutte le car­
te». La Coppa, il Tour, i Mondiali:
la nuova Italia dello sci della fati­
ca, ancora troppo indietro con le
donne, ha la faccia sfrontata di Pel­
legrino e quella ancora timida di
De Fabiani. Qualcosa accadrà.
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LA GUIDA
Sono 13 gli azzurri
Sundby e Johaug
i detentori uscenti
La Norvegia schiera tutte le sue punte
per dominare come nel 2014: Petter
Northug e Marit Bjoergen mai primi
sul Cermis. I norge guidano la Coppa
del Mondo: addirittura tra le donne. La
polacca Kowalczyk s’è imposta 4 volte.
AZZURRI Uomini: Clara, Defabiani, Di
Centa, Hofer, Noeckler, M. Pellegrin e
Pellegrino; donne: Baudin, Debertolis,
De Martin, Laurent, Stuerz e Vuerich.
COPPA DEL MONDO Uomini: 1.
Sundby (nor) 531; 2. Krogh (Nor) 505;
3. Halfvarsson (Sve) 375; 4. Northug
(“78); 9. Cologna (Svi) 219; 16.
Pellegrino 160; 27. De Fabiani 81.
Donne: 1. Bjoergen (Nor) 849; 2.
Johaug (Nor) 528; 3. Oestberg (Nor)
461; 4. Weng (Nor) 461; 5. Kalla (Sve)
333; 6. Falla (Nor) 333; 10. Kowalczyk
(Pol) 217; 62. Vuerich 14.
FORMULA E MONTEPREMI Il Tour
mette in palio 466.000 euro: al
vincitore finale andranno 75.000 euro,
al 2° classificato 41.600 e al 3° 25.000
euro. Ogni vittoria di tappa vale 5000
euro. Il vincitore del Tour incasserà
400 punti di Coppa del mondo, altri 50
punti ai vincitori di tappa (dominando
tutte le prove si guadagnano 750
punti). Punti dal 1° al 30° posto alla fine
della rassegna a tappe.
ALBO D’ORO TOUR Uomini: 2007
Angerer (Ger); 2008 Bauer (R.Cec),
2009 Cologna (Svi); 2010 Bauer
(R.Cec); 2011-2012 Cologna (Svi); 2013
Legkov (Rus); 2014 Sundby (Nor).
Donne: 2007 Kuitunen (Fin); 2008
Kalla (Sve); 2009 Kuitunen (Fin); 20102011-2012-2013 Kowalczyk (Pol); 2014:
Johaug (Nor).
26
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Sci alpino R La discesa fa discutere
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA SICUREZZA
27
CONTENUTO
PREMIUM
Il caso airbag
SI LITIGA
SULL’ARIA
di PIERANGELO MOLINARO
D
al primo gennaio nelle
gare di Coppa del Mon­
do è autorizzato l’utiliz­
zo dell’airbag, ma pochi atleti
e forse nessuno lo utilizzerà
nella prossima discesa a Wen­
gen il 17 gennaio. Quella che
rappresenta una delle mag­
giori innovazioni per la sicu­
rezza dello sci alpino e di pro­
tezione contro gli imprevisti
della velocità rischia di rima­
nere solo uno splendido eser­
cizio di ingegneria. Mutuan­
L’HO PROVATO IN
GARDENA ED ERO
IMPACCIATO DI
BRACCIA E SPALLE.
VOGLIO MODIFICHE
WERNER HEEL
DISCESISTA AZZURRO
«LO FAREMO SU
MISURA PER OGNI
ATLETA MA IL
PROBLEMA ORA E’
POLITICO
VITTORIO CAFAGGI
DIRIGENTE DAINESE
dolo dall’esperienza accumu­
lata nel motociclismo, l’azien­
da vicentina Dainese in
quattro anni di studi ed inve­
stimenti ha messo a punto
questa protezione per lo sci, il
D­air. Ha trovato l’algoritmo
necessario agli sciatori, lo ha
collaudato e messo a punto.
Questo airbag, inserito in un
corpetto che l’atleta indossa
sotto la tuta di gara, protegge
le clavicole, la spina dorsale
(con il guscio posteriore), le
costole ed in parte la zona cer­
vicale che i caschi dello sci non
riescono ancora a tutelare.
EPOCALE Un’innovazione epo­
cale in una disciplina che ha
raggiunto velocità e medie im­
pressionanti. Il corpo umano,
per quanto ben allenato, è sem­
pre lo stesso, i materiali invece
hanno compiuto progressi in­
credibili nelle prestazioni. Gra­
zie a questa generazione (sci,
scarponi, attacchi e piastre),
curve che 15 anni fa si percorre­
vano a 60/70 all’ora adesso si
affrontano a 120 km/h. A tali
velocità l’atleta è impotente da­
vanti a qualsiasi imprevisto.
Qui deve proteggersi. Le gambe
sono ancora indifese, ma per
tronco il D­air è una grande in­
venzione.
RESISTENZE Tutto logico? No,
nell’ultima prova, a dicembre
in Val Gardena l’hanno provato
alcuni atleti, l’azzurro Werner
Heel, in canadese Osborne Pa­
radis e gli statunitensi Sullivan
e Ganong ma sono apparsi scet­
tici. Dichiara Werner Heel: «In
pista mi sono sentito impaccia­
to nei movimenti del tronco. Ho
chiesto di modificarlo perché
ho difficoltà a portare anche le
braccia avanti, fondamentali
per bilanciarmi». La Dainese si
è rimessa subito al lavoro, per
personalizzare i corpetti, ma il
vero problema sono le tute, una
specie di seconda pelle, che non
vengono confezionate preve­
dendo l’airbag. Sono queste a
limitare l’atleta, basta allargar­
le. Però forse la resistenza mag­
giore è nelle aziende concor­
renti che non producono que­
sta protezione e che impedisco­
no agli atleti sotto contratto di
utilizzarlo. Era già successo due
stagioni fa con le nuove norme
per i caschi: allora bisognava
prima svuotare i magazzini...
I TECNICI Afferma Gianluca
Rulfi, responsabile dei velocisti
azzurri: «Gli atleti non sentono
l’airbag come una necessità pri­
maria. Deve essere reso obbli­
gatorio, all’inizio almeno per i
primi 30 a partire. Se hai paura
A sinistra la storica caduta di Hermann Maier
durante la discesa dei Giochi di Nagano 1998. In alto
il drammatico incidente di Daniel Albrecht nelle
prove di Kitzbuehel 2009. Sopra l’ultimo infortunato,
l’austriaco Scheiber in Val Gardena a dicembre AFP/AP
ECCO IL D-AIR
TEMPO DI REAZIONE
ALLA CADUTA:
5 millisecondi
TEMPO GONFIAGGIO
COMPLETO:
10 millisecondi
Protegge in caso
di cadute di schiena,
frontali e laterali
ALIMENTAZIONE:
batteria al litio
con carica
di 6 ore continue
AIRBAG
CORPETTO:
contiene
l’airbag
e consente
di indossarlo
SPESSORE
DEL PARASCHIENA:
4,5 millimetri
VOLUME ARIA
AIRBAG: 8 litri
L’ELETTRONICA
COMPRENDE:
3 accelerometri,
3 giroscopi, 1 gps, ed
un microprocessore
con memoria
Aerodinamicamente neutro.
Si indossa sotto la tuta
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA FIS AUTORIZZA LA
NOVITA’ DA INIZIO ANNO
MA I DISCESISTI NON LA
UTILIZZANO.
SCOPRIAMO PERCHÉ
di perdere un decimo di secon­
do non lo usi». Già, perché c’è
chi ha già fatto girare la voce
che con l’airbag si per perde.
Bugia. Perché il D­air dal punto
di vista aerodinamico è assolu­
tamente neutro.
CAFAGGI Spiega l’ingegnere
Vittorio Cafaggi, responsabile
dello sviluppo dei progetti spe­
ciali della Dainese: «Stiamo la­
vorando duramente per perso­
nalizzarlo al massimo sugli at­
leti, ma il problema adesso è le­
giferare, renderlo obbligatorio.
Per questo stiamo parlando con
la Fis e le federazioni nazionali.
Qualcuno ha capito, come la
Svizzera che l’ha ordinato per i
suoi velocisti, ma altre federa­
zioni sono per ora insensibili.
Nel motociclismo l’airbag or­
mai da anni evita danni gravis­
simi ai corridori, lo stesso può
fare per gli sciatori. Certo, pos­
siamo migliorare, ma l’ostacolo
maggiore è una mentalità che
tende a respingere le novità».
Parole vere. Purtroppo lo sci in
tutte le sue componenti non ha
mai evidenziato una grande
cultura in fatto di sicurezza.
Adesso le soluzioni sono sem­
plici: appena qualcuno in una
prova di discesa stabilirà il mi­
glior tempo tutti lo vorranno in­
dossare. Sennò tocca alle leggi,
imposizione, come il casco. Lo
sci è l’unica disciplina che fa a
pezzi i suoi protagonisti, ma
non è l’incidente a fare spetta­
colo
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28
Pallavolo R Oggi comincia il ritorno di SuperLega
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Vermiglio in Iran
Piacenza addio
A sinistra il muro invalicabile della Lube Macerata, con Alessandro Fei, 36 anni, Dragan Stankovic, 29 e Simone Parodi, 28. A destra Luca Vettori, 23
anni, opposto di Modena. è il secondo miglior battitore del campionato, con 0,50 ace/set: Modena ha la migliore media di squadra con 2,20 TARANTINI
 (m.mar) Forse Valerio
Vermiglio non sarà in panchina
già oggi a Ravenna nella prima
partita di ritorno. L’ex azzurro
giocherà - con ogni probabilità infatti il resto della stagione in
Iran nella squadra dello
Shahrdari Urumiyeh, nella quale
sarebbe dovuto andare a
giocare il francese Ben Toniutti
che era stato scaricato dal
Kazan (che a sua volta ha preso
il regista capitano dell’Iran,
Marouf). Al rifiuto del
transalpino di andare in Iran
ecco che il club iraniano si è
rivolto (forse sempre tramite lo
stesso agente italiano sarebbe
interessante capirlo?) al regista
messinese di Piacenza che
lascerà quindi il Copra...
Record Macerata e Modena
Mai visti tanti muri e ace
1Marchigiani ed emiliani viaggiano a medie inedite prima d’ora col rally point
Sartoretti e Giuliani: «I meriti sono nostri, il livello non s’è abbassato come dicono»
Mario Salvini
D
omani si comincia la di­
scesa: parte il girone di
ritorno. Dopo un’andata
che ci lascia tre numeri mai visti
prima d’ora. Nell’ordine: 2,20
come gli ace per set di Modena;
3,29 come i muri per set di Ma­
cerata; e anche 1,04 come i mu­
ri per set di Simon Van de Voor­
de. Tre valori che, se confermati
alla fine della stagione regolare,
sarebbero record.
MODENA BATTE Cominciamo
dai 2,20 ace per set di Modena,
con un presupposto: in quindici
campionati e mezzo giocati con
il rally point system una sola
squadra è riuscita a chiudere la
stagione sopra la media di due
battute punto a set, e peraltro è
successo quindici anni fa. Era il
Parma del 1999/2000, prima
stagione col nuovo sistema di
punteggio. Nella sua rotazione
aveva Granvorka, Saveliev, Di­
neikin e Tetioukhin, quattro dei
migliori nove battitori di quel­
l’anno che fruttarono una me­
dia di squadra di 2,07 ace/set.
Modena di quest’anno sta fa­
cendo molto meglio: 2,20. E an­
I RECORD
2,20
 Gli ace per set di Modena, il
record stagionale è di Parma
nel 1999/2000: 2,07
3,29
 I muri per set di Macerata, il
record risale al 2001/02, lo
stabilì Montchiari con 3,23
che in questo caso parliamo di
quattro giocatori: Vettori e Pe­
tric, secondi con 0.50 ace/set
(comanda Nemec con 0,52),
più Bruno e Ngapeth, sesti con
lo stesso 0,41, quattro nei primi
sette della SuperLega, dunque.
Spiega l’alchimia il massimo
esperto italiano in materia, An­
drea Sartoretti, che di Modena è
direttore sportivo e che di ace
ne ha sperati 681 in carriera:
«Alla base c’è la predisposizione
dei singoli giocatori. Noi non
abbiamo inventato niente, in­
tendo. Però e vero che date que­
ste caratteristiche, sul servizio
puntiamo molto. E in questo,
sul piano tecnico, Angelo (Lo­
renzetti, ndr) è molto bravo a
consigliare e a indirizzare sul
gesto. In generale non credo che
ci siano responsabilità degli av­
versari, perché il livello non è
poi basso come qualcuno dice».
MACERATA MURA E siamo ai
muri. Il 3,29 di Macerata supera
il primato di 3,23 di Montichiari
nel 2001/02, frutto delle grandi
prestazioni di Millar e soprat­
tutto di Hubner che chiuse la
stagione con la media personale
di 1,02 muri/set, a tutt’oggi uni­
co giocatore capace di restare
sopra l’1 di media. Da qui l’ecce­
zionalità del girone di andata di
quest’anno per il belga di Latina
Van De Voorde che, come ac­
cennato, viaggia a 1,04. Sono
solo quattro le squadre ad aver
tenuto la media sopra i 3 muri a
set: oltre a Monza 2001/02, an­
che Trento (3,06) dello stesso
anno (con Mester e Fortunato al
centro), Treviso 2004/05 (3,00
con Gustavo e Tencati), Trento
dello scorso anno. E in questo
girone di andata non c’è riuscita
solo Macerata, ma anche Trento
(3,14), grazie allo 0,86 di Bira­
relli, allo 0,76 di Solé e allo 0,72
di Nemec. Il quale Nemec, dun­
que, nel girone di andata oltre
ad essere stato il migliore al ser­
vizio è anche risultato il più bra­
vo a muro tra i non­centrali. E
meno male che doveva essere
l’incognita di Trento. Il primato
di Macerata a muro, invece, si
costruisce come risultato molto
più di squadra. Perché c’è la ri­
serva di lusso Fei che viaggia a
0,88, Podrascanin a 0,79, ma
Stankovic è a 0,51. La differenza
la fanno Kovar, Sabbi e Kurek:
quinto, sesto e ottavo tra i non­
centrali. Con Baranowicz che è
il migliore a muro tra tutti i pal­
leggiatori (0,38). «Muriamo be­
ne, anche se non ancora abba­
stanza», dice il tecnico, Alberto
Giuliani. Ma forse è solo per non
rilassare troppo i suoi, perché
poi aggiunge: «No, non credo
che il livello medio degli attac­
chi sia calato così tanto, le per­
centuali almeno non dicono co­
sì. Noi abbiamo i nostri bei me­
riti. Podrascanin è uno dei mi­
gliori al mondo, e a volte gli altri
murano di più proprio perché
gli avversari cercano di schivare
lui». Buon ritorno a tutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Torna Vercesi:
lasciata Baku
sbarca a Forlì
 (a.fr.) Il Volley 2002 Forlì
annuncia di avere incaricato
Angelo Vercesi, già
scudettato ai tempi della
Scavolini di Pesaro e nelle
ultime stagioni impegnato a
Baku (oltre che ct della
Croazia, con la quale è stato
avversario dell’Italia ai
Mondiali italiani). Vercesi
prende il posto di
Biagio Marone.
ANTICIPI (a.fr.) Comincia il
girone di ritorno anche per il
campionato femminile.
Questi gli anticipi della 12a
giornata: Metalleghe
Sanitars Montichiari Nordmeccanica Rebecchi
Piacenza (ore 20.30 diretta
RaiSport 1) e Imoco
Conegliano - Il Bisonte
Firenze. Classifica: Novara
29; Modena 25;
Casalmaggiore 23;
Conegliano 21; Bergamo 20;
Busto Arsizio, Piacenza 18;
Montichiari 17; Scandicci 12;
Firenze 11; Forlì 4; Urbino 0.
ALLE 20.30
Perugia-Modena
col pienone
Papi è in dubbio
Oggi comincia il girone di ritorno: a
Perugia anticipo tv alle 17.30 , le
altre in campo alle 20.30.
PERUGIA-MODENA (an.me.-p.r.)
Previsto pubblico-record al
PalaEvangelisti. Grbic rinuncia al
solo Tzioumakas, con la nazionale
greca juniores. Tutti disponibili gli
altri. Maruotti titolare in banda. Al
centro Buti e l’ex Beretta, con
Barone in panchina. Con due
sconfitte nelle ultime tre, Modena
si presenta con Ngapeth e l’ex
Petric, con l’esclusione di
Kovacevic. Confermati gli altri:
Bruninho-Vettori e Verhees e Piano
centrali, Rossini libero.
In tv: Ore 17.30 diretta RaiSport 1
VERONA-MACERATA (r.pu.-m.g.)
Verona non batte Macerata al
PalaOlimpia dal 2008. Giani si
affida a Coscione-Gasparini, DerooSander, Zingel-Anzani, Pesaresi
libero. Nella sfida dei tanti ex (6)
equamente divisi, Macerata cerca il
successo esterno che le manca da
quasi un mese. Probabile schema
con i tre martelli: Parodi, Kovar e
Kurek e senza un opposto di ruolo.
PADOVA-TRENTO (ma.s.-niba)
Padova non batte Trento dal 2005
e in casa ha vinto solo due volte.
Baldovin ha la rosa al completo:
Orduna-Giannotti, Quiroga-Rosso,
Mattei-Volpato e Balaso libero.
Anche Trento al completo: ZygadloNemec, Lanza-Kaziyski, BirarelliSolè e Colaci libero. Prima volta da
ex a padova per Burgsthaler.
RAVENNA-PIACENZA (s.camm.mar.) Nessuna novità per
Ravenna: Koumentakis è sempre
out per il problema al piede. Kantor
dovrebbe schierare Cavanna in
regia con Renan, Mengozzi e
Cester al centro, Zappoli e Cebulj in
banda con Goi e Bari ad alternarsi
nel ruolo di libero. Papi è l’unico
dubbio di Piacenza (leggero
risentimento addominale): molto
probabile che inizi Massari, con
Vermiglio in regia, Poey opposto,
Alletti e Ostapenko centrali,
Zlatanov sarà l’altra banda e Mario
Junior al rientro da libero.
MOLFETTA-MILANO (f.v.-c.mus.) I
pugliesi devono ancora rinunciare
a Piscopo e Noda Blanco. Per
Milano Horstink parte ancora dalla
panchina, Patriarca recuperato da
un lieve infortunio al ginocchio.
Maranesi conferma: KauliakamoaBencz, Valsecchi-De Togni, ViniciusVeres, Rizzo libero.
MONZA-LATINA (gius.ma.-p.a.)
Monza col record negativo di 1 solo
punto in casa all’andata. Jovovic
recupera dal lieve infortunio a un
dito. Formazione: diagonale
Jovovic-Padura Diaz, centrali Elia e
Gotsev, bande Galliani e Botto,
libero De Pandis. Latina con Tailli
ristabilito e quindi con l’intera rosa
a disposizione. Sestetto: SottileStarovic, Van de Voorde-Rossi,
Urnaut-Rauwerdink, libero Manià.
Riposa: SANSEPOLCRO
CLASSIFICA: Trento, Modena 30;
Macerata 28; Perugia 27; Verona
22; Latina 21; Ravenna 19; Piacenza
18; Molfetta 13; Padova,
Sansepolcro 7; Milano, Monza 6.
Atletica R La classifica delle maratone italiane
Roma quinta in Europa, Torino tallona Milano
1Balzo in avanti
della capitale con
14.875 arrivati
C
ome ogni anno dopo l’ul­
tima maratona italiana, la
San Silvestro di Calderara
di Reno (Bo) del 31 dicembre,
eccoci con la classifica (limitata
ai primi 20) e relative variazioni
più o meno positive dei classifi­
cati di ogni evento sui 42 km
(comprese alcune Ecomaratone
che vanno per la maggiore).
Nella prima colonna sono indi­
cati i classificati del 2014 a fian­
co il segno più o meno dove sono
indicati tutti coloro che hanno
concluso la maratona anche se
considerati «non competitivi»
ma in regola con la certificazio­
ne medica agonistica. Spicca la
maratona di Roma che con il
maggior incremento percentua­
le fra le grandi del continente
(+39,5%) sale al 5° posto in Eu­
ropa dietro a Parigi, Londra,
Berlino (in calo del 20,4%) e
Stoccolma, scavalcando Barcel­
lona. In calo rispetto al 2013 Fi­
renze e Venezia mentre Torino
tallona Milano, sia pure in leg­
gero aumento. In Italia il boom è
comunque della Rimini Mara­
thon alla prima edizione con
1133 classificati nonostante l’as­
senza di un montepremi in de­
naro. Da notare che in ottobre
(mese record con 11 maratone)
tutte le maratone storiche han­
no avuto un calo, diversamente
da dicembre dove tutte (escluso
la San Silvestro) hanno avuto un
aumento dei classificati. Si ri­
parte il 6 gennaio da Crevalcore
(Bo) con la Maratona dell’Epifa­
nia, poi il 18 l’Ecomaratona Cli­
vus a Monteforte d’Alpone (Vr)
Michele Marescalchi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cross: al Campaccio
anche l’americano
Ritzenheim
La maratona di Roma, nell’edizione 2014 ha avuto 4208 classificati in più rispetto a quella del 2013 LAPRESSE
LA NOVITA’ E’ RIMINI
MARATONA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
ROMA
FIRENZE
VENEZIA
MILANO
TORINO
REGGIO EMILIA
TREVISO
PADOVA
RIMINI
ARRIVATI
2014
14.875
8685
4688
3547
3545
2919
1836
1432
1133
DIFFERENZA
COL 2013
+4208
-605
-638
+33
+90
+534
-705
-301
NUOVA
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
PISA
FANO (PU)
VERONA
RAVENNA
TRIESTE
BRESCIA
TERNI
FERRARA
LUCCA
RUSSI (RA)
PERUGIA
1041
972
952
917
666
664
634
613
607
606
599
+60
-96
-250
+260
+19
+242
+34
-6
-51
-15
NUOVA
 (w.b.) Si arricchisce il cast
del Campaccio di martedì: oltre
ai già annunciati Lalli e Meucci
arriva dagli States Dathan
Ritzenhein, uno dei pochi
bianchi a scendere sotto il muro
dei 13’ nei 5.000 con 12’56”27,
bronzo ai mondiali di mezza nel
2009 e finalista a Londra nei
10.000.
IN EMILIA (m.m.) Così a
Salsomaggiore (Pr) nella Corri
Salso di 8 km. Uomini: El
Fathaoui (Mar) 24’08”; 2. Lyazali
(Mar) 24’20”; 3° E. Baldini 24’56”.
Donne: Martinelli 28’23”. Anche
l’ex martellista Ester Balassini al
via della «Corsa per la vita» il
primo dell’anno a Bologna (3
km).
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1PRIMA BOXE (r.g.) Ad Arezzo, il 10 gennaio (Loreni), primo appuntamento italiano di boxe.
TUTTENOTIZIE
IPPICA
Nuova proprietà
per Padova
«Ora promozione
e partecipazione»
 (e.lan.) Dopo la pubblicazione
di ben due bandi di gara e
altrettanti rinvii, sembrava
impossibile assegnare in
comodato d’uso per il prossimo
biennio l’ippodromo di Padova
entro il 2014. La commissione
composta non senza difficoltà
dall’avvocato Crea, liquidatore
della Fondazione Breda, titolare
del trotter patavino, è invece
riuscita ad aggiudicarlo
mercoledì alla Breda S.c.a.r.l,
guidata dall’allevatore Antonio
De Rossi e dall’allenatoreguidatore Remigio Talpo.
Questa nuova società subentra
così al gruppo Coppiello, che
nel settembre 2013 aveva
riattivato l’impianto
abbandonato da due anni,
battendo proprio la
concorrenza del tandem De
Rossi-Talpo. Decisivo per la
valutazione del progetto il
grande rilievo attribuito al
profilo tecnico e sociale.
«Abbiamo voluto puntare su
promozione e partecipazione ha detto De Rossi – per dare
alla città un vero luogo di
aggregazione». Quanto invece
agli aspetti tecnici, sono state
messe in cantiere
l’organizzazione di giornateevento e l’implementazione del
centro di allenamento annesso
all’ippodromo, dove il 16
gennaio si svolgerà il primo
convegno del 2015.
NUOTO
L’imbattuto Fiordigiglio (19) mette in palio il titolo Ue superwelter contro il mancino spagnolo Del Rio
(18-5). Nel sottoclou vacante tricolore supermedi tra Bassi (6-1) e Leone (6-5). Italia 1 dalle 23.45.
VELA
Riportare Vestas
alla Volvo Race:
l’ultima sfida
1Mentre parte la 3
tappa. Ecco l’impresa
«impossibile» che diventerà un docu-film
a
rato, caricato su una nave e tra­
sportato in Malesia, il relitto di
Vestas farà ora rotta sull’Italia.
Sarà il cantiere Persico di Nem­
bro, Bergamo (che ha costruito
tutti i Volvo 65), a ripararlo.
Una operazione che verrà se­
guita attraverso numerose
webcam e che sarà il soggetto
di un docu­film.
«Era da prima di Natale che
Volvo Ocean Race e Vestas ci
avevano chiesto di prepararci
all’eventualità. Noi quindi sia­
mo pronti», ha dichiarato Mar­
cello Persico, direttore genera­
le del cantiere.
Avete un’idea delle condizioni in
cui si trova l’imbarcazione?
«Un nostro tecnico con quelli
dell’organizzazione e di Vestas
ha svolto un sopraluogo in Ma­
lesia, ma bisognerà vedere dal
vivo lo scafo per avere la reale
situazione. La nave che tra­
sporta Vestas arriverà a Geno­
va il 25­26 gennaio. Subito lo
scafo verrà a Nembro. A quel
punto avremo una idea chia­
ra».
La barca di Team Vestas incagliata nella barriera corallina
Emilio Martinelli
P
arte oggi da Abu Dha­
bi la terza tappa della
Volvo Race. Traguar­
do Sanya, sull’isola di Hai­
nan, in Cina. Le previsioni,
dopo il vento leggerissimo
che ha caratterizzato la In­
Port Race di ieri, parlano di
venti moderati. Una buona
notizia per i 6 equipaggi in
questa tappa di 4650 miglia
da completare in 20­23 giorni.
La In­Port Race, che ha visto la
prima vittoria del team intera­
mente femminile di SCA ha
aperto una giornata conclusasi
all’insegna del Team Vestas che
ha annunciato il suo tentativo
di tornare in regata. A dare la
notizia lo skipper Nicholson,
che mantiene la guida del­
l’equipaggio che il 29 novem­
bre finì, distruggendo lo scafo
su una barriera corallina a
Nord delle Mauritius. Recupe­
RUGBY
Quali sono i tempi previsti?
«Riparare Team Vestas è una
scommessa per tutti ed è chia­
ro a in tanti sono coinvolti, che
non esistono garanzie che sia
possibile effettuare i lavori in
tempo per tornare in regata. Il
progetto comunque è mettere
il team in grado di essere in re­
gata a Lisbona il 6 giugno, per
partecipare alle ultime due
tappe del giro che si conclude a
Goteborg, in Svezia, il 27 giu­
gno. Il piano B, è essere il 14
giugno a Lorient, in Francia,
per la tappa finale».
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VARIE
Fede a secco di
benzina in auto:
accorre Magnini
Oggi a Monigo secondo derby di Pro12
Conferma Treviso o rivincita Zebre?
Diretta televisiva su Nuvolari dalle 15
Referendum Aips
Neuer e Williams
atleti dell’anno
Magnini con la benzina in strada
 (e.sp; ma.p) Nel secondo
derby italiano stagionale in
Pro12 (Monigo ore 15, diretta
tv su Nuvolari) Treviso taglierà
il traguardo delle 100 partite
celtiche (32 vittorie, 4 pareggi
e 63 sconfitte sulle 99 fin qui
disputate). Dopo la vittoria di
una settimana fa Casellato
effettua solo tre cambi nel XV
titolare: Esposito per Ragusi
all’ala, Favaro per Barbini in
terza e D’arcy per Muccignat
in prima. Confermato Seniloli
in mediana dopo che il figiano
era stato «richiamato» dalla
tribuna poche ore prima del
match di Parma per
l’influenza di Gori e Lucchese.
In panchina torna a
disposizione Zanni.
 Come ogni anno, l’Aips,
l’Associazione mondiale della
stampa sportiva presieduta
dal nostro Gianni Merlo, ha
scelto gli atleti del 2014
attraverso un referendum tra
tutti gli iscritti. Tra gli uomini
vittoria per il portiere della
Germania campione del
mondo di calcio Manuel
Neuer con il 14.84% dei voti
davanti al tennista Roger
Federer (13,26%) e a
Cristiano Ronaldo (12,79%).
Tra le donne, successo per la
numero 1 del tennis Serena
Williams(21,43%) davanti alla
biathleta bielorussa
Domracheva (12,28%) e alla
fondista norvegese Bjørgen
(12,03%). Tra le squadre,
trionfo della Germania iridata
in Brasile con il 39,36%.
Piccola disavventura per
Federica Pellegrini, rimasta «a
secco» in autostrada e subito
soccorsa da Filippo Magnini. A
renderlo noto è la stessa
campionessa di
nuoto in un twitter di inizio
anno corredato di foto, con
tanto di tanica di benzina:
«Finisci la benzina in
autostrada — scrive Fede — e
il principe azzurro viene a
salvarti... grazie
@FiloMagnini». «Ma non è
colpa mia», scrive l’olimpionica
con le foto di Magnini con
tanto di tanica di benzina e il
giubbotto catarifrangente.
Federica e Filippo hanno
trascorso, insieme ad alcuni
amici, il Capodanno a Parigi.
Per la coppia glamour del
nuoto ora una ripresa soft a
Verona agli ordini di Matteo
Giunta prima della partenza
per gli Usa, a Flagstaff, sede
del collegiale d’altura cui farà
seguito un periodo al caldo
della Florida con la probabile
partecipazione ad un meeting
di Orlando a febbraio prima
del rientro in Italia. I due
grandi obiettivi stagionali
saranno in aprile le
qualificazioni ai Mondiali di
Kazan (fine luglio-primi di
agosto).
29
QUI ZEBRE Otto volti nuovi su
15 invece nella formazione
titolare delle Zebre, che
dimostrano la voglia di
Andrea Cavinato di lanciare
un messaggio chiaro e forte
alla squadra dopo la sconfitta
casalinga nel derby di
domenica scorsa. A guidare
una linea dei trequarti in cui
conservano il posto solo
Pratichetti e Leonardo Sarto,
sarà in mediana la giovane
coppia italiana formata da
Seniloli, mediano di Treviso
Guglielmo Palazzani e Edoardo
Padovani, che a sorpresa nella
prima stagione di Pro12 si sta
rivelando l’opzione più affidabile
non solo dalla piazzola, dove ha il
69% di realizzazione contro il
65% di Haimona e il 57% di
Orquera.
Dopo l’infortunio torna anche
Tommaso Iannone, alla quarta
presenza stagionale e schierato
secondo centro, mentre
l’estremo sarà l’altro giovane
prospetto azzurro David Odiete,
al rientro dopo due settimane di
squalifica. Rispetto a domenica
scorsa il pacchetto di mischia
perde per infortunio Vunisa (in
terza linea rientra Cristiano con
Van Schalkwyk che si sposta a
numero 8) e Lovotti (sarà De
Marchi il pilone sinistro), mentre
Bortolami torna titolare al posto
di Geldenhuys in seconda linea.
Un volto nuovo anche in
panchina: gli infortuni dei piloni
sinistri hanno infatti costretto le
Zebre a chiamare Luca Scarsini
come permit player dal
Calvisano.
Treviso: Hayward; Esposito,
Campagnaro, Bacchin, Nitoglia;
Christie, Seniloli; Budd, Minto,
Favaro; Van Zyl, Pavanello; D’arcy,
Giazzon, Zanusso. A disposizione:
Anae, Novak, Muccignat, Fuser,
Zanni, Barbini, Morisi, Gori.
Allenatore Casellato.
Zebre: Odiete; Toniolatti, Iannone,
Pratichetti, L. Sarto; Padovani,
Palazzani; Van Schalkwyk, Ma.
Bergamasco, Cristiano;
Bortolami, Geldenhuys; Chistolini,
Manici, De Marchi. A
disposizione: Fabiani, Scarsini,
Redolfini, Biagi, Bernabò,
Leonard, Haimona, Mi.
Bergamasco. Allenatore
Cavinato.
BEACH VOLLEY
TRICOLORE A MUSSOLENTE Scatta
oggi a Mussolente (Vi) la seconda tappa
del Tricolore indoor maschile. Assenti i
gemelli Ingrosso che si sono aggiudicati
la prima a Milano, testa di serie n. 1 sono
Andrea Lupo (fratello di Daniele)-Vanni,
con Alex Ranghieri che farà coppia con
Luca Urbanetto. Oggi qualifiche con 16
coppie, le prime 4 domani in tabellone
con le 8 già qualificate. In qualifica c’è
anche il 42enne Eugenio Amore, con
Fabrizio Rivera.

CANOTTAGGIO
RADUNO Il Gruppo Olimpico
maschile e femminile riparte con la
preparazione in vista della stagione
2015. Da mercoledì al 18 gennaio si
svolgerà, infatti, il primo collegiale
dell’anno con 45 atleti convocati (37
uomini e 8 donne) che si ritroveranno a
Sabaudia (senior e pesi leggeri uomini),
Pusiano (donne) e Roma (Progetto
otto). Primi appuntamenti, le due TRio
2016 (Piediluco 27-29 marzo e 1-3
maggio) e il Memorial Paolo d’Aloja
(Piediluco, 10-12 aprile).

HOCKEY GHIACCIO
COSI’ LA QUINTA (m.l.) Seconda
Fase (Playoff Race), così giovedì il 5°
turno. Master Round: Milano-Renon 40 (0-0, 1-0, 3-0); Asiago-Valpellice 5-1
(1-0, 3-1, 1-0); Gardena-Val Pusteria 0-4
(0-2, 0-1, 0-1). Class.: Asiago 63; Val
Pusteria 57; Renon 53; Valpellice 51;
Milano 50; Gardena 36. Playoff Round:
Egna-Appiano 3-4 d.t.s. (2-0, 0-2, 1-1; 01); Caldaro-Vipiteno 2-6 (1-2, 1-4, 0-0);
Cortina-Fassa 2-3 (0-0, 0-1, 2-2).
Class.: Vipiteno 41; Cortina 34; Appiano
32; Egna 31; Fassa 25; Caldaro 13.

IPPICA
IERI 12-3-2-7-9 A Foggia (m 1600): 1
Picacho de Diablo (L. Fierro) 1.14.8; 2
Ormes de Pez; 3 Ocean Stars; 4
Ledoyen; 5 Pietro di Jesolo; Tot.: 23,66;
6,25, 12,97, 3,94 (804,06). Quinté: n.v.
Quarté: n.v. Tris: 8.079,90.
 OGGI QUINTÉ AD AVERSA Al
Cirigliano (inizio convegno alle 15)
scegliamo Smoke di Piaggia (15),
Sirena del Sile (14), Subsonica Grif (5),
Steven Grif (10), Salvatore Amaesta (9)
e Solo d’Asolo (13).
 SI CORRE ANCHE Trotto: Treviso
(14.50). Galoppo: Roma (14.15).

NUOTO
PER LO SCUDETTO (al.f.) Ufficializzate
le graduatorie della fase regionale di
coppa Brema: le finali di serie A1 e A2 si
disputeranno a Riccione il 19 aprile.
Serie A1. Uomini: Aniene 13079, Team
Nuoto 13002, Larus 12517, Uisp Bologna
12449, Cn Torino 12181, Imolanuoto 12108,
Rn Torino 11886, De Akker Bologna
11885. Donne: Aniene 13211, Team Nuoto
12367, Rn Torino 12365, Imolanuoto 11876,
Azzurra 91 11741, Team Veneto 11703,
Gestisport 11628 Florentia 11589. Serie
A2. Uomini: Gestisport 11811, Team
Veneto 11734, Nuoto Livorno 11697,
Insubrika 11677, Azzurra 91 11651, Swim
Pro Ss 9 11601, Aurelia 11592, Geas 11348.
Donne: Insubrika 11555, Aurelia 11463,
Cn Torino 11445, Uisp Bologna 11358,
Bolzano 11281, Larus 11264, Swim Pro Ss
9 11176, Nuoto Livorno 11012.

PALLAMANO
CONVOCATI (an.gal.) Il c.t. dell’Italia
maschile Fredi Radojkovic ha diramato
la lista dei convocati per le amichevoli
(6, 7 e 9 gennaio alle 19.30 a Chieti) con
l’Iran che prepara il Mondiale del Qatar
(15/1-1/2). Ritorna in squadra Radovcic. I
convocati: Sampaolo, Fovio, Rossi,
Vaccaro, Radovcic, Stabellini, Tokic,
Turkovic, Sporcic, Venturi, Skatar, Di
Maggio, Sonnerer, Parisini,
Giannoccaro, Maione.
PALLANUOTO
Il portiere Manuel Neuer AFP
cannoniere della Pro Recco e del
Settebello, è papà per la seconda volta:
è nato Matteo.

FIOCCO AZZURRO Pietro Figlioli,
RUGBY
ECCELLENZA (i.m.) A Viadana
capitano Ian McKinley (l’irlandese che
gioca senza un occhio), a Roma
spareggio per restare agganciati al
carro play-off oggi nei primi due match
dell’8° turno di Eccellenza. Il clou
domani con la doppia sfida fra le prime
quattro, in casa delle due inseguitrici,
che può ridisegnare il vertice.
Programma: ore 15 Lazio-Petrarca,
Viadana-Prato. Domani ore 15 L’AquilaSan Donà, Mogliano-Calvisano, RovigoFiamme Oro (differita RaiSport 2 ore
19.45). Classifica: Calvisano 30,
Mogliano 27, Fiamme Oro 24, Rovigo
23, Viadana 19, San Donà 16, Lazio 14,
Petrarca 13, L’Aquila 4, Prato 0.

SPORT INVERNALI
4 TRAMPOLINI A INNSBRUCK
ORMAI È LOTTA A QUATTRO
(c.r.) Il Bergisel di Innsbruck è in
attesa della terza tappa del 63° torneo
dei Quattro Trampolini: 20 mila
spettatori trepidano oggi
(qualificazioni, ore 14) e domani con
Stefan Kraft e Michael Hayböck in lotta
per regalare all’Austria il 7° trionfo
consecutivo, lo sloveno Peter Prevc e il
norvegese Anders Jacobsen, altri
sfidanti. Classifica 4 trampolini (2/4):
1. Kraft 561.9 p.; 2. Prevc 560.8; 3.
Hayböck 554.8; 4. Jacobsen 540.7; 5.
Kasai (Gia) 534.0; 43. BRESADOLA
181.2. Coppa del Mondo (11/32): 1.
Hayböck 549; 2. Fannemel e Koudelka
530; 39. BRESADOLA 31. Ore 14: diretta
Eurosport e Rai Sport 2.
SLITTINO A KOENIGSEE
Theo Gruber raggiunge Dominik
Fischnaller, David Mair, Kevin
Fischnaller ed Emanuel Rieder nel
singolo di Coppa del Mondo a
Koenigssee (Ger). Il diciannovenne di
Vinnaders (Bz) vanta il 19° tempo
complessivo diNations Cup valevole
come qualificazione in vista della gara
di domani (prima manche ore 11.05).
Oggi singolo femminile (ore 12.00 e
13.15) con Andrea Voetter qualificata
(out Sandra Robatscher) e doppio
maschile (ore 14.35 e 15.55) con
Oberstolz/Gruber,
Gruber/Kainzwaldner e
Rieder/Rastner. Dirette Eurosport e
Rai Sport 2.
 COMBINATA CON PITTIN
Dall’Hs106 di Schonach (Ger),
qualificati i 50 per la Gundersen di
Coppa del Mondo di combinata
nordica: promossi Samuel Costa (37°),
Armin Bauer (47°) e Alessandro Pittin
(50°) con l’ultimo posto utile e un
distacco di 1’54” sul giapponese
Yoshito Watabe e il tedesco Eric
Frenzel in testa davanti al norvegese
Jan Schmid. Lukas Runggaldier 57°.
Oggi gara a squadre con il salto alle
11.45 e la prova sugli sci alle 15.15.
 SKELETON La Coppa del Mondo di
skeleton riparte da Altenberg (Ger) il
10 gennaio: convocati, Mattia Gaspari e
Giovanni Mulassano. Al vertice, i fratelli
Dukurs, Martins e Tomass. Prima
dell’appuntamento di Altenberg guida
Martins con 450 punti contro i 420 di
Tomass.
TENNIS
NADAL AL RIENTRO
SCONFITTO DA MURRAY
Rientro con sconfitta. Rafa Nadal è
tornato in campo a due mesi
dall’operazione per appendicite subita il
3 novembre e ha perso contro lo
scozzese Andy Murray 6-2 6-0 nella
semifinale del torneo d’esibizione di Abu
Dhabi. Lo spagnolo farà il rientro
ufficiale nel circuito Atp la prossima
settimana al torneo di Doha, in Qatar.
Nell’altra semifinale facile successo di
Novak Djokovic su Stan Wawrinka: 6-1
6-2.
 IN THAILANDIA Tomas Berdych
vinceil «World Tennis Thailand
Championship», esibizione di inizio
stagione sul veloce di Hua Hin: ha
sconfitto in finale Milos Raonic 7-6(4)
6-3. Nella finale per il terzo posto Fabio
Fognini cede 6-2 6-0 a Ferrer.
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VIBO VALENTIA
SETTORE I° - APPALTI E CONTRATTI - SUA
STAZIONE APPALTANTE: Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia - Stazione Unica Appaltante Via C. Pavese - AMMINISTRAZIONEAGGIUDICATRICE: Associazione
comuni di Ionadi - San Calogero, Rombiolo, Filandari, San Costantino Calabro, Mileto, Francica, Stefanaconi e Sant’Onofrio. Comune Capofila: Ionadi (VV) - Project
Financing - realizzazione dei lavori di completamento, adeguamento e collettamento dei reflui fognari c\o le piattaforme depurative di San Calogero e piscopio che interessa i Comuni di: Ionadi (capofila, San Calogero, Rombiolo, Filandari, San Costantino Calabro, Mileto, Francica, Stafanaconi e Sant’Onofrio della Provincia di Vibo
Valentia “Area Mesima ovest” Delibera CIPE n. 60 del 30/04/2012 - id 33736 - Disinquinamento” - CUP J16D13000000006 - CIG 5919612A59 - Importo complessivo
dell’appalto €. 19.413.274,14 Importo lavori non soggetti a ribasso €. 4.955.931,68 - Importo Finanziamento pubblico €. 4.200.000,00 Importo Finanziamento privato
€. 1.800.000,00 - Importo annuo, massimo, stimato di gestione degli impianti di depurazione (soggetto a ribasso) - € 963.822,83; Corrispettivo unitario soggetto a
ribasso, posto a base, di gara per gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di depurazione e stazioni di sollevamento ricadenti nei comuni
associati - 0,43073 €/mc di liquame in arrivo agli impianti di depurazione; Quantità massima stimata di liquami in arrivo agli impianti di depurazione - 1.951.327,22
Mc/anno - Categoria prevalente OG6 - classifica V - Categorie Scorporabili OS22. La concessione avrà la durata massima complessiva di anni 15 decorrenti dalla data
di immissione nella gestione degli impianti di depurazione. SOGGETTIAMMESSI di cui all’art. art. 34, comma 1 del D.Lgs. 163/2006, requisiti di ordine generale
assenza delle cause di esclusione previsti dall’art. 38 del Dlgs n. 163/2006 e smi; Requisiti di ordine tecnico - art. 39 - 40 - 41 - 42 dlgs n. 163/2006 - Procedura
aperta ai sensi dell’art. 55 ed art. 153, commi 1-14 del D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i. (Gara Unica), secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
TERMINE DI PRESENTAZIONE: 23-02-2015 alle ore 12,00 - data trasmissione GUCE: 18/12/2014 - data GURI: 24-12-2014 n. 147.
Il RUP - Arch. Francesco La Bella
Dirigente - Ing. Gianfranco Comito
30
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il reportage R Quarta puntata
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TERRE DI CONFINE
31
CONTENUTO
PREMIUM
LA STORIA
di DANIELE REDAELLI
E GIAN LUCA PASINI
S
ul quel campo, quasi in ci­
ma alla collina di San Teo­
doro, un tempo scorraz­
zavano le lepri. Librino, “u’
quatteri Libbrinu”, oggi ospita
80.000 abitanti, più di metà dei
capoluoghi di provincia italiani.
Costruita negli Anni 70 per es­
sere una città satellite, con viali
ampi, case moderne, verde, con
un progetto (mai completa­
mente realizzato) di Kenzo Tan­
ge, archistar giapponese. La si­
tuazione, dopo quarant’anni,
non è quella sognata: strutture
abbandonate, criminalità, spac­
cio di droga in ogni angolo an­
che non troppo nascosto del
quartiere. Eppure c’è chi tiene
alta la testa e combatte, corag­
giosamente. Sul campo in cima
alla collina di San Teodoro, dei
ragazzi giocano a rugby, nel
fango. Sono i Briganti di Libri­
no. «Sì, Briganti – spiega Piero
Mancuso, responsabile del­
l’area tecnica della società – per
ricordare una figura che ha con­
notazioni romantiche. E’ vero
che noi abbiamo occupato un
impianto pubblico realizzato
coi soldi dei contribuenti, che
R«I ragazzi che
vengono in
palestra non
stanno per strada
a spacciare»
Catania
QUARTIERE DA 80 MILA ABITANTI
ITALIA
Monte PoNesima
superiore
CATANIA
Corso Ind
ipendenza
Nesima
IQBAL «Abbiamo chiesto per
anni di utilizzarlo – riprende
Mancuso – ma il Comune non ci
ha risposto neppure quando ab­
biamo raccolto 7000 firme. Dal
1995 facciamo attività coi ra­
gazzini attraverso il centro inti­
tolato a Iqbal Masih, un ragazzo
pakistano assassinato dalla ma­
fia dei tappeti perché lottava
per i diritti dei bambini­lavora­
tori. Così il 25 aprile del 2012,
una data scelta apposta per il
suo significato, abbiamo occu­
pato l’impianto. Più di 100 vo­
lontari si sono messi all’opera e
in un paio di mesi era agibile.
Da allora abbiamo proseguito i
lavori, sistemato gli spogliatoi e
la club house, così siamo diven­
tati un punto di riferimento per
l’intero quartiere, dove i ragazzi
fanno attività sportiva e agoni­
stica gratuitamente». Perché il
rugby? «Abbiamo lavorato con
tanti sport, ma abbiamo visto
che con il rugby era più facile
trasmettere concetti utili anche
fuori dal campo: il sostegno re­
ciproco, il rispetto, lo stare in­
sieme per essere più forti».
ORTI A fianco dell’attività spor­
tiva sono fiorite altre iniziative.
«Gli orti familiari, che oggi sono
48, un laboratorio di serigrafia,
abbiamo fondato la Librineria,
una biblioteca che ha avuto un
gran successo. Organizziamo
eventi legati alla lettura, con­
cetto diciamo un po’… ostico
nel quartiere, e perfino un festi­
val di poesia con la, davvero
sorprendente, partecipazione
dei nostri ragazzi». I “ragazzi”
sono 250 dagli under 12 alla Se­
niores con una piccola stella,
Francesco Rizzo, un 17enne se­
i Gr
ego
G. d
Librino
Via
era stato abbandonato, ma lo
abbiamo fatto per ridarlo alla
comunità». La struttura di San
Teodoro era stata pensata per
l’Universiade 1997, poi gli sport
che dovevano andare in scena a
Librino sono stati trasferiti al­
trove; le due palestre e il campo
sono rimasti lì preda di chi li po­
teva sventrare per vandalismo o
per rubare tutto: anche i cavi
elettrici.
rio
Sicilia
Pigno
A18
A19
Via
ge
B
lso
co
ian
Aereoporto
di Catania
Fontanarossa
RCS
Nell’unico palasport del quartiere si gioca anche a calcio a cinque
IL RISCATTO
DEI BRIGANTI
A LIBRINO FRA
DROGA E DEGRADO
LO SPORT PORTA
UNA SPERANZA
La palestra di boxe accoglie una delle attività storiche di Librino
lezionato per l’Accademia Na­
zionale, che dimostra a tutti co­
me si può decollare pur parten­
do da Librino. «Con l’Ammini­
strazione pare sia la volta
buona, però forse ci assegnano
solo il campo e non le palestre.
Vedremo. Noi siamo numerosi e
dedichiamo ogni nostro mo­
mento libero ai Briganti, siamo
pronti a completare le struttu­
re».
CALCIO A 5 A lato del fangoso
campo di rugby, c’è n’è uno da
calcio in sintetico: presenta due
grosse toppe dove avevano por­
tato e incendiato due auto. Un
segnale, una vendetta o sempli­
ce vandalismo? Qui si vive in
una realtà particolare. Poco più
sotto arriviamo tortuosamente
al PalaNitta, un’altra luce di
speranza. Maria Giovanna Poli,
dirigente del Catania calcio a 5,
spiega: «Siamo alla seconda
stagione a Librino e abbiamo
portato molti ragazzi del quar­
tiere nel gruppo, Qualcuno è
giù stato convocato per la prima
squadra in A­2, altri sono inseri­
ti nell’Under 21 e nella Junio­
res. Abbiamo 150 giocatori, i
BRIGANTI?
 Il logo dei Briganti di
Librino, la squadra di
rugby del quartiere. Il
nome evoca una
reminiscenza storica preunità d’Italia, quando (a
volte) quelli che venivano
definiti briganti in realtà
portavano avanti
rivendicazioni sociali.
Come accade oggi...
brasiliani e gli argentini della
A­2 vivono qui e hanno socializ­
zato coi ragazzi, sono un esem­
pio positivo e l’occasione di
scambio culturale. Però bisogna
che le autorità ci aiutino, ad
esempio potremmo pagare le
spese dell’impianto solo per la
prima squadra e non per le gio­
vanili». Se il Catania calcio a 5 si
dedica all’A­2, la Resurrezione
ha lasciato la pallamano di ver­
tice un anno fa: «Per tornare al­
le origini – dice il presidente
Riccardo Tomasello ­, riavvici­
narsi alla parrocchia, offrire ai
bambini la possibilità di avvici­
narsi allo sport. Così abbiamo
creato un centro di avviamento
con pallamano, volley e calcio a
5 con l’ambizione di diventare
polisportiva. Abbiamo 75 bimbi
e coinvolgiamo le famiglie».
BOXE Al primo piano si sentono
risuonare i colpi tipici della pa­
lestre di pugilato, il presidente
del Team Boxe Catania Ring è
donna, Grazia Messina: «Siamo
una bella realtà – commenta ­,
con mio marito, mia figlia
Adriana e mio genero Antonio
mandiamo avanti la palestra,
proponiamo anche la zumba
per tenere in forma le signore.
Ma è la boxe la nostra passione,
i ragazzi si allenano, passano
ore qui e stanno lontani dai pe­
ricoli». «Abbiamo 70 pugili, an­
che 3 professionisti – aggiunge
il marito Aroldo Donini, mae­
stro Fpi ­. In 15 anni abbiamo
portato qualche ragazzino fino
al titolo italiano. La nostra è
un’attività sociale. Noi siamo un
realtà vera e viva. Qui nelle stra­
de c’è un buio profondo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
32
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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AltriMondi R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
ghetto, mentre tutto precipi­
tava, stavano guardando Bar­
cellona­Juventus) – così tito­
lato: «Ancora nessuna verità
sulla Moby Prince… processo
farsa… giudice corrotto».
Verrebbe facile dire: tanto ru­
more adesso sugli assenti ro­
mani e napoletani, e da lune­
dì prossimo non se ne parlerà
più. Oltre tutto anche i vigili
votano.
IL FATTO
DEL GIORNO
LA STRANA
EPIDEMIA
2
Renzi però…
Su questo punto, mente.
La questione della licen­
ziabilità degli statali, trasferi­
ta dal jobs act a un disegno di
legge, è stata consegnata alle
calende greche. Qualcuno lo
ha fatto notare a Renzi («stra­
no zapping legislativo») e il
presidente del Consiglio ha
risposto indignato: «Prego?
Le abbiamo messe in un dise­
gno di legge, che è all’atten­
zione del Parlamento. Si
chiama democrazia». Si chia­
ma “balla”, purtroppo. Anche
gli statali votano, e non è det­
to che a primavera…
I vigili urbani della Capitale stanno protestando per questioni contrattuali contro il sindaco Marino ANSA
Ma che cosa c’è dietro
questa storia dei vigili
malati a Capodanno?
1A Roma una pioggia di certificati medici: l’83,5% era assente
Renzi: «Ecco perché cambiamo le regole del pubblico impiego»
di GIORGIO DELL’ARTI
gda@gazzetta.it
L’83,5% di assenze, la notte di
Capodanno, tra i vigili urbani
di Roma ha provocato una
messe di dichiarazioni e indi­
gnazioni. Si sono aggiunti, al­
l’episodio dei vigili, quello dei
lavoratori della metropolitana
capitolina – rimasti a casa pu­
re loro in massa, grazie al cer­
tificato – e quello dei lavorato­
ri di Pompei, che hanno festeg­
giato col permesso del ministro
ex dc e possibile prossimo pre­
sidente della Repubblica Dario
Franceschini. La chiusura di
Pompei ha costretto una trenti­
na di pullman pieni di turisti a
tornarsene a casa dopo lo scatto
di qualche mesto selfie e senza
aver visto niente. Siccome siamo
freschi delle polemiche sul Jobs
Act, il tutto è servito da condi­
mento per la questione relativa
ai dipendenti pubblici, se il Jobs
Act debba o non debba essere ap­
plicato anche a loro. Renzi ha
subito twittato con convinzione.
1
Che cosa ha twittato?
«Leggo di 83 vigili su 100 a
Roma che non lavorano
“per malattia” il 31dic. Ecco
perché nel 2015 cambiamo re­
gole pubblico impiego
NOTIZIE TASCABILI
LA FUGA FORSE PER LE BUGIE SUGLI STUDI
Francesco Rigoli, 27 anni: era scomparso nella notte di Halloween del 2011
#Buon2015». La Madia, mini­
stro della Pubblica Ammini­
strazione, gli è andata dietro a
ruota: «Ispettorato ministero
Funzione Pubblica subito atti­
vato per accertamenti violazio­
ni e sollecito azioni disciplina­
ri» e subito dopo: «#Roma #vi­
giliassenti avanti con #rifor­
mapa per premiare eccellenze
che ci sono e punire irrespon­
sabili». “Riformapa” significa
Riforma della Pubblica Ammi­
nistrazione. Purtroppo, nel ca­
os tipico dei lanci d’agenzia, vi­
cino a questi ce n’era uno rela­
tivo alla Moby Prince – disastro
marino del 10 aprile 1991 con
140 morti (gli addetti al tra­
3
Che cosa hanno fatto
questi vigili urbani di Roma?
Hanno questioni contrattuali
in piedi col sindaco Marino.
Non ci addentriamo. Fatto sta
che avevano provocatoria­
mente convocato un’assem­
blea sindacale per la notte del
31 dicembre, inizio prima di
mezzanotte, fine intorno alle
3. Il prefetto li ha praticamen­
te precettati, allora sono arri­
vati i certificati medici.
L’83,5% di assenze giustifica­
te per malattie e donazione
del sangue (donazione del
sangue il 31 dicembre notte).
Stiamo riferendo in base a un
comunicato emesso dallo
LA CHIAVE
La protesta contro
il sindaco Marino dà una
spinta al governo verso
la riforma della Pa
La Madia non resta
a guardare: «Subito
accertamenti, puniremo
gli irresponsabili»
stesso sindaco Marino, che
non ha paura o forse addirit­
tura vuole andare allo scon­
tro. Il sindacato ha risposto
mostrando di cadere dalle
nuvole: il segretario dei vigi­
li, Stefano Giannini, ha detto:
« Per come sono stati pubbli­
cati, i dati inducono in errore.
C’è da dire, infatti, che la
maggior parte delle assenze
non è per malattia, ma per fe­
rie». In ogni caso, il coman­
dante Raffaele Clemente ha
fatto scattare la cosiddetta
procedura di reperibilità e ha
messo in strada 470 vigili. La
notte a Roma è filata via tran­
quilla. Gli altri anni i vigili
erano 700. Può darsi che fos­
sero anche troppi.
4
Lei racconta la cosa come se si trattasse di una
pantomima.
È una pantomima, pantomi­
ma con le solite maschere. La
maschera del sindacalista,
quella del bravo amministra­
tore, quella del sindaco, quel­
la del presidente del Consi­
glio e quella del Parlamento
alle prese con un disegno di
legge che non sarà varato pri­
ma del 2020. Parlamenti più
efficienti dell’attuale, e con
meno inciampi di quelli che si
trovano tra i piedi questi qui,
hanno varato una legge sul
condominio in undici anni!
Poi c’è il caso di Napoli.
5
Sentiamo il caso di Napoli.
Qui abbiamo una nuova
maschera. Il sindacalista del­
la Cgil che s’indigna con gli
stessi lavoratori. Avendo sa­
puto che 200 lavoratori ad­
detti alla raccolta dell’im­
mondizia hanno mandato il
certificato medico per il 30 e
per il 31, il capo regionale
della Cgil, Franco Tavella, ha
tuonato: «Se si dovessero ac­
certare responsabilità e furbi­
zie la Cgil non difenderà né
fannulloni né imbroglioni…»
eccetera eccetera. Tutto se­
condo l’ultima moda. Il pa­
drone, cioè Raffaele Del Giu­
dice, amministratore delega­
to dell’Asia (l’Azienda dei ri­
fiuti) ha risposto difendendo
i suoi dipendenti e ricordan­
do che si tratta di vecchiarelli
ultrasessantenni. «Faremo i
controlli, ma credo, fino a
prova contraria, nella loro
correttezza». Non ne uscire­
mo mai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
33
IL TOTO-NOMI
Corsa al Colle
Draghi si sfila:
«Non voglio
fare il politico»
Il presidente della Bce Mario Draghi
N
o grazie. Dopo Romano
Prodi anche Mario Dra­
ghi si sfila gentilmente
dalla corsa al Colle. «Non voglio
essere un politico, resterò al
mio posto fino al 2019», ha det­
to il presidente della Bce al quo­
tidiano tedesco Handelsblatt.
Difficile convincerlo a cambiare
idea e il toto­nomi si scatena. Ci
sono i politici (Grasso, Padoan,
Veltroni, Fassino, Franceschini
e ancora comunque Prodi), i
tecnici come Cantone e gli out­
sider (si è parlato pure di Beni­
gni e del fondatore di Slow Fo­
od Carlo Petrini). Molti spari­
ranno a breve, altri ancora fa­
ranno la loro apparizione prima
della decisione finale. Anche
perché c’è chi assicura che il
premier terrà per sé il nome
«giusto» fino all’ultimo momen­
to utile. Di certo le prossime
due settimane saranno fonda­
mentali. I primi contatti tra
Renzi e Berlusconi ci sono stati
già prima di Natale, ma il Matti­
nale di Forza Italia parla di un
incontro subito dopo la Befana.
«Dinanzi a scelte istituzionali
gravissime — si legge — è il mo­
mento di proporre metodi isti­
tuzionali. Che per il Quirinale si
incontrino delegazioni compo­
ste da segretario­presidente
con i capigruppo di Camera e
Senato». In ambienti parlamen­
tari si dice che tra i nomi fatti a
Berlusconi ci siano quelli di An­
na Finocchiaro, Pierluigi Casta­
gnetti e Sergio Mattarella, ma
da Forza Italia sottolineano che
«sul tavolo della dirigenza al
momento non c’è nessuna ro­
sa». Ma nel frattempo sono stati
avviati contatti con Ncd e Lega
per cercare di contrastare il po­
tere elettorale del premier.
DOPO I CYBER ATTACCHI
L’ITALOAMERICANO TRE VOLTE IN CARICA
Sony, da Obama
il sì alle sanzioni
contro Pyongyang
È morto ad 82 anni Mario Cuomo,
mitico ex governatore di New York
 Dopo gli attacchi degli hacker
alla Sony Pictures per «The
Interview», attribuiti dall’Fbi
a Pyongyang, il presidente Obama
ha dato l’ok alle sanzioni contro la
Corea del Nord. «Impiegheremo
un’ampia gamma di strumenti per
difendere gli americani, i nostri
valori e la nostra sicurezza», ha
detto il segretario al Tesoro Lew.
Mario Cuomo era nato a New York
PENALIZZATI I GIOVANI
TRIBUNALE DEL RIESAME
 Sulla sua tomba voleva quest’epitaffio: «Uno che ci ha provato».
Chissà se verrà accontato Mario Cuomo, l’ex governatore dello Stato
di New York, morto ieri all’età di 82 anni nella sua casa di Manhattan.
Tre volte governatore dal 1983 al 1994, nella corsa per il quarto
mandato fu sconfitto dal repubblicano George Pataki. Fu il primo
italoamericano ha ricevere quest’incarico. Proprio ieri il figlio, Andrew
Cuomo, aveva giurato per il secondo mandato consecutivo come
governatore dopo la vittoria nelle elezioni di novembre. Cuomo
era stato ricoverato in ospedale a novembre per un problema
cardiaco e dimesso il mese dopo. «Era un campione determinato di
valori progressisti, una voce risoluta per la tolleranza e l’equità», ha
detto su di lui Obama. E Bill De Blasio: «New York ha perso un gigante».
È STATO MISSIONARIO
Il 27enne scomparso a Lodi
Torna a casa dopo tre anni
Lavoro, con la crisi Loris, si decide
un milione in più
oggi se la madre
di anziani occupati sarà scarcerata
Abusi su minori,
un sacerdote
arrestato a Roma
 È tornato a casa a Capodanno, dopo oltre tre anni di ricerche.
Adesso ha 27 anni Francesco Rigoli, il ragazzo scomparso da Lodi
nella notte di Halloween del 2011. La famiglia non si era mai arresa,
era andata anche a «Chi l’ha visto?» e aveva continuato a cercarlo sui
social network. Gli inquirenti avevano chiuso le indagini qualche mese
dopo la scomparsa, una volta appurato che si trattava di una fuga
volontaria. Una fuga in cui il ragazzo ha soprattutto viaggiato, in
Europa e non solo. Alla base del gesto pare ci fossero le bugie sugli
studi universitari: era arrivato a comunicare ai genitori persino la
data della laurea, ma in realtà era molto indietro. Francesco ora sta
bene, la famiglia spera che tutto torni presto alla normalità.
 Sempre più anziani al lavoro.
Secondo il Centro Studi
di Confindustria la crisi ha fatto
salire il numero degli occupati
tra i 55 e i 64 anni di 1,1 milioni
dal 2007. Rientrano ora in questa
categoria il 46,9% dei lavoratori
(erano il 34,2%). A farne le spese
sono i giovani (25-34 anni),
diminuiti di ben 1,6 milioni, con un
-11,2% del tasso di occupazione.
 Da sacerdote missionario
ad autore di abusi sessuali su
minorenni. È l’accusa con cui è
stato arrestato un sacerdote di
46 anni, don Alessandro De Rossi,
parroco nel quartiere Parioli
a Roma. Il religioso avrebbe
abusato di alcuni minori quando
era in una chiesa a Salta, nel
nord dell’Argentina, inducendoli
a praticare sesso di gruppo.
 È attesa entro oggi la decisione
dei giudici del Tribunale del
riesame di Catania sulla scarcerazione di Veronica Panarello, la
26enne accusata di avere ucciso,
il 29 novembre scorso a Santa
Croce Camerina (Rg), il figlio
Loris di 8 anni. La Panarello ieri
in aula ha avuto un cedimento
davanti alle immagini del figlio
morto e si è messa a piangere.
Veronica Panarello, 26 anni
Duro lo scontro tra accusa e
difesa. La Procura di Ragusa ha
confermato la sua ricostruzione
basata sui filmati di 41 telecamere
di sorveglianza. Per il legale della
Panarello è, invece, una versione
che non affronta «delle criticità».
34
AltriMondi R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
L’arrivo del relitto del Norman
Atlantic, rimorchiato a Brindisi AFP
L’ITALIANO CONTAGIATO
Ebola, il medico
di Emergency
è guarito:
andrà in Africa
1Dimesso ieri dallo Spallanzani
di Roma: il suo sangue sarà
usato per combattere il virus
Norman Atlantic a Brindisi
Il pm: «Non più di 15 dispersi»
1Ieri l’arrivo del traghetto. «Forse ci sono altri corpi nascosti all’interno»
Trovata la scatola nera. Gli indagati salgono a sei: proseguono le ispezioni
Daniele Vaira
@danvaira
I
l relitto del Norman Atlan­
tic è arrivato a Brindisi, ie­
ri, rimorchiato dal Mariet­
ta Baretta e «scortato» da altre
due navi. Poco dopo il pm della
procura di Bari Ettore Cardina­
li, che conduce l’inchiesta sul
disastro del traghetto incendia­
tosi in mare domenica scorsa
mentre era diretto ad Ancona
da Patrasso in Grecia, è salito a
bordo insieme a una squadra di
vigili del fuoco e ad alcuni inve­
stigatori. «Al momento per que­
stioni di sicurezza non è possi­
bile entrare nella parte interna
del Norman Atlantic e verifica­
re il contenuto ed eventuali al­
tri corpi che non si esclude ci
siano», ha affermato Cardinali.
INCERTEZZA Gli inquirenti
hanno comunque recuperato la
scatola nera del traghetto. È un
database in cui gli investigatori
potranno trovare elementi utili
alle indagini. Oltre alla scatola
nera, che sarà sottoposta a ac­
certamenti tecnici irripetibili, i
militari della Capitaneria di
porto delegati alle indagini
hanno sequestrato tutta la do­
cumentazione cartacea trovata
sulla nave. Per quanto riguarda
il numero dei dispersi, il procu­
ratore capo del capoluogo pu­
gliese, Giuseppe Volpe, ha chia­
rito che sono al massimo 15. I
dati ufficiali ora dipendono
dalla Grecia. «Ci saranno quan­
do il Paese si deciderà a darci
MOLTI PASSEGGERI,
PRESI DAL PANICO,
HANNO FATTO
DA SOLI
SENZA ASCOLTARMI
ARGILIO GIACOMAZZI
COMANDANTE
una lista d’imbarco attendibile,
perché la Grecia ha tempi mol­
to molto lunghi», si è lamentato
il procuratore. È salito intanto a
sei il numero delle persone sot­
to inchiesta. Dopo il coman­
dante della nave Argilio Giaco­
mazzi e l’armatore Carlo Visen­
tini, i magistrati hanno indaga­
to anche il primo ufficiale, il
responsabile della sicurezza e il
responsabile delle operazioni
MIGRANTI ABBANDONATI
ALTRA NAVE ALLA DERIVA
 Abbandonati al loro destino, dopo avere
impostato la rotta automatica. Nuovo caso di
mercantile abbandonato a se stesso dagli
scafisti. Questa volta verso le coste calabresi.
La nave Ezadeen con 450 migranti e battente
bandiera della Sierra Leone, è stata trainata
dalla nave islandese Tyr della missione
Frontex verso il porto di Corigliano Calabro.
L’allarme, lanciato a 80 miglia da Crotone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MINACCIA ESTREMISTA
incubo è finito. Dopo 38 giorni di ricove­
ro all’Istituto Spallanzani di Roma, Fa­
brizio Pulvirenti, medico di Emergency,
è guarito dal virus ebola che aveva contratto in
Sierra Leone. Così ieri è stato dimesso dal re­
parto di alto isolamento della struttura.
Un’odissea che sembrava non finire più e che
pochi giorni dopo l’arrivo e il ricovero in Italia,
aveva fatto temere il peggio. «Ho avuto paura,
sarebbe folle affermare il contrario», ha rac­
contato ieri nel corso della conferenza stampa
allo Spallanzani, dove è stato dato l’annuncio
della sua guarigione. Il suo sangue servirà a
curare altri pazienti contagiati dal virus. «Og­
gi tornerò in Sicilia, ma presto andrò nuova­
mente in Sierra Leone. Devo prima riprender­
mi e poi valuterò di tornare in Africa anche se
per un periodo limitato. Voglio completare il
lavoro iniziato», ha detto ieri il medico
50enne. Accanto a lui c’era il ministro della Sa­
lute, Beatrice Lorenzin, che ha annunciato il
conferimento di una medaglia d’oro per la sa­
nità pubblica a Emergency e di un’onorificen­
za a Pulvirenti per il suo «valore e coraggio».
CONTAGI Si conclude così con un lieto fine
una delle storie che hanno visto come protago­
nisti nell’ultimo anno gli operatori sanitari di
diverse nazionalità impegnati nella lotta al vi­
rus in Africa Occidentale. La zona calda del
mondo dove un anno fa è partita l’emergenza
sanitaria e che ancora oggi miete contagi e de­
cessi in Liberia, Guinea e Sierra Leone. Ad oggi
il numero, registrato dall’Oms, è di oltre 7.900
vittime e più di 20 mila contagi.
DA OGGI IN TUTT’ITALIA
Isis, annuncio in tv
«Ucciso il pilota
catturato in Siria»
1Il giordano giustiziato dopo un fallito blitz
Intanto si tratta per le due volontarie italiane
L
La cattura di Muadh Kassasbe ANSA
L’
di calo in mare delle imbarca­
zioni di salvataggio, oltre a un
manager della Ark Lines, la
compagnia che aveva noleggia­
to il Norman Atlantic. L’accusa
è di naufragio colposo, omici­
dio plurimo colposo e lesioni
colpose. Ma ci potrebbero esse­
re ulteriori sviluppi: «Se doves­
sero emergere nuove responsa­
bilità indagheremo altre perso­
ne — ha detto il procuratore ca­
p o Vo l p e » . I n t a n t o i l
comandante
Giacomazzi
avrebbe dato una spiegazione
agli inquirenti: «Molti passeg­
geri sono stati presi dal panico
e hanno fatto da soli, senza at­
tenersi alle mie indicazioni».
L’OMAGGIO Sono, intanto, stati
accolti dagli applausi dei colle­
ghi e dei parenti che erano sulla
banchina, dopo sei giorni tra­
scorsi in mezzo al mare in bur­
rasca a bordo dei rimorchiato­
ri, gli otto vigili del fuoco brin­
disini che hanno contribuito al­
le operazioni di salvataggio dei
passeggeri del Norman Atlan­
tic, senza mai essere sostituiti.
sono saliti sui mezzi del coman­
do che li hanno condotti in
ospedale per accertamenti.
Fabrizio Pulvirenti, il medico guarito dall’Ebola
a situazione in Siria rimane
tesissima e frammentaria.
Ieri la tv satellitare siro­ira­
niana al Mayadin, citando fonti
locali, ha dichiarato che Muadh
Kassasbe, il pilota giordano cat­
turato nei giorni scorsi dai mili­
ziani dello Stato islamico (Isis),
sarebbe stato ucciso, dopo che
un blitz della Coalizione per li­
berarlo sarebbe fallito. Secondo
il quotidiano Usa International
Business Times gli interventi non
andati a buon fine per salvare il
giovane tenente sarebbero stati
due. La notizia non ha trovato ul­
teriori conferme, ma è bastata a
far salire alle stelle la preoccupa­
zione sulla sorte di Greta Ramel­
li e Vanessa Marzullo, le giova­
nissime cooperanti del «Progetto
Horryaty» sequestrate alle porte
di Aleppo il 31 luglio, tre giorni
dopo il loro ingresso in Siria.
FARNESINA AL LAVORO «Conti­
nuiamo a lavorare, ma occorre il
massimo riserbo». Anche ieri la
Farnesina ha ribadito la fase de­
licata delle trattative per cercare
la liberazione delle due ragazze.
Le giovani, che sono apparse in
un video su YouTube, sarebbero
state rapite dal Fronte Al Nusra,
gruppo legato ad Al Qaeda, che
giovedì aveva fatto una rivendi­
cazione. Gli 007 non sono del
tutto convinti. A rompere gli
equilibri ci ha provato la Coali­
zione internazionale delle forze
di opposizione siriana che ha
chiesto «un immediato e incon­
dizionato rilascio delle due
donne, che hanno dimostrato
coraggio, venendo in Siria per
fornire un’ancora di salvezza a
migliaia di civili». Discordanti e
«rumorose», invece, le dichia­
razioni di Matteo Salvini, segre­
tario della Lega: «Con tutto il ri­
spetto per le ragazze e le fami­
glie, se la sono andata a cercare.
Il governo non dovrebbe pagare
per la loro liberazione e finan­
ziare il terrorismo».
dan. va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Già al via i saldi
ma lo shopping
sarà in sordina
1I consumatori: «Ormai sono inutili»
E i commercianti sperano nei turisti
T
150
 Gli euro di spesa media
per i saldi invernali, anche
grazie agli acquisti dei turisti,
secondo le stime del Fismo
che fa capo a Confesercenti
empo di saldi, in anticipo
ma in sordina. Oggi scatta
in tutt’Italia la tradiziona­
le corsa agli acquisti, dopo
l’esordio di ieri in Basilicata e
Campania. Tutti gli indicatori,
però, fanno temere che la sta­
gione degli sconti anche que­
st’anno non sarà risolutiva. Le
cause sono diverse, tra esse la
sempre più solida dimestichez­
za degli italiani con lo shopping
online, visto che sono stati in 16
milioni nell’ultimo anno ad
aver acquistato sul web, per un
giro d’affari di 13 miliardi (sti­
me Adiconsum). Secondo Con­
fesercenti la spesa media sarà di
150 euro, per il Codacons, inve­
ce, non supererà i 184 euro a fa­
miglia, mentre per la Confcom­
mercio la spesa complessiva
toccherà i 5 miliardi. Scettiche,
in generale, le organizzazioni
dei consumatori che prevedono
un calo dell’8­9% e reputano
l’anticipazione dei saldi una mi­
sura inutile, ritenendo ormai
necessaria la liberalizzazione.
COMMERCIANTI OTTIMISTI
«Le vendite di Natale sono state
sottotono», invariate rispetto
all’annus horribilis, il 2013, ma
lo scontrino medio ha registra­
to un’ulteriore flessione. I com­
mercianti, però, si mostrano
più ottimisti e sperano che lo
scetticismo venga smentito an­
che perché, ricorda Confeser­
centi, il 2014 ha registrato la
cessazione di oltre 11.700 im­
prese della distribuzione moda,
al ritmo di più di 900 negozi
chiusi ogni mese. Dal 2008 al
2013 la spesa media annua per
vestiti e scarpe di una famiglia
di tre persone, secondo l’Unio­
ne nazionale consumatori, è
scesa da 2.353 a 1.636 euro,
con un calo del 30,47%. A far
sperare i commercianti, così,
sono i turisti: negli ultimi anni
hanno salvato i conti, con i loro
tour organizzati in cerca di buo­
ni affari made in Italy.
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AltriMondi R
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«AMERICAN SNIPER»
Il cecchino di Clint
tra polemiche
e buone intenzioni
1Il nuovo film
di Eastwood
è arrivato in Italia
e continua
a far discutere
Elisabetta Esposito
I
l mondo visto attraverso
un mirino può fare paura
anche se sei un eroe. An­
che se la tua precisione è tale
che tutti ti chiamano Leggen­
da. Anche se con 166 nemici
uccisi sei diventato ufficial­
mente il miglior cecchino della
storia degli Stati Uniti. Ameri­
can Sniper, il nuovo film di
Clint Eastwood nelle sale ita­
liane dal primo gennaio (in un
giorno ha guadagnato 1,3 mi­
lioni, piazzandosi dietro a Sia­
ni) racconta tutto questo. Il re­
gista celebra la figura di Chris
Kyle, arruolato nei Navy Seal
dopo l’11 settembre e spedito
in Iraq con il compito di proteg­
gere i suoi commilitoni. Del re­
sto la sceneggiatura è tratta di­
rettamente dall’autobiografia
di Kyle, libro che negli Stati
Uniti è stata un vero caso edito­
riale vendendo oltre un milio­
Bradley Cooper è Chris Kyle ANSA
Vola il miracolo Siani
In un solo giorno
fa oltre 2,4 milioni
 Successo al botteghino per
«Si accettano miracoli». Il film di
e con Alessandro Siani ha fatto
registrare un incasso di 2,4
milioni nel primo giorno di
programmazione, giovedì. Al
secondo posto «American
Sniper» di Clint Eastwood con
un bottino di 1.3 milioni.
ne di copie. La Warner si era
subito accaparrata i diritti
per il film: lo ha proposto a
Spielberg, ma alla fine è ar­
rivato Eastwood. Il suo cec­
chino è un uomo che porta
avanti la propria missione
senza scrupoli, ma che com­
batte anche per essere un
buon padre e un buon mari­
to. È un uomo che porterà i
segni della guerra anche do­
po il suo ritorno in patria.
Un uomo che viene mostra­
to comunque come esempio
di integrità.
DIVISI Negli Stati Uniti ci
sono state diverse polemi­
che sull’esaltazione di un
personaggio diventato cele­
bre per il numero degli uo­
mini che ha ucciso. Molti di­
cono che le simpatie repub­
blicane di Eastwood emer­
gano troppo. «Un film di
propaganda», hanno detto e
scritto. Ma si tratta di una
minoranza. La critica ame­
ricana è stata generosa con
American Sniper, lancian­
dolo dritto verso gli Oscar. Il
New York Post l’ha definito
senza tanti giri di parole «il
miglior film dell’anno», per
Rolling Stones «ti porta via i
pezzi». E il National Board
of Review Awards lo ha già
premiato come miglior film
e per la miglior regia. Di fat­
to credono alla buona fede
di Eastwood, riconoscendo
che dietro ai motti a stelle e
strisce ci sia la reale inten­
zione di far riflettere. Lo ha
detto anche Bradley Coo­
per, magnifico interprete di
Kyle con muscoli mai visti
prima: «Questo è un film
sull’orrore che sta dietro
una guerra. È un film su un
uomo».
di DANIELE
VAIRA
GAZZAWEEKEND
LA RASSEGNA A VILLA REALE
AGENDA
A ROMA SI RISCOPRE
IL CIRCO DI UNA VOLTA
Nell’allestimento spiccano gli oggetti d’arredamento
Il design si fa mostra:
200 chicche a Monza
 Duecento pezzi di design dagli Anni 50 ad oggi, tra maestri ed
artisti emergenti, illuminano la Villa Reale di Monza. In mostra
nella «Bellezza quotidiana. Un percorso nella collezione
permanente del design» un corpus di pezzi di innovazione
formale applicata al prodotto: dalla Lettera 22 di Marcello Nizzoli
per Olivetti del 1950 alla Arco di Achille e Pier Giacomo
Castiglioni del 1962 per arrivare alla carriola di Francesco Faccin
del 2013. Ci sarà anche uno spazio di incontri ed attività.
BELLEZZA QUOTIDIANA. MONZA, VILLA REALE, PER TUTTO IL 2015,
INFO: WWW.VILLAREALEMONZA.IT, TRIENNALE.ORG.
«LE VOCI DI DENTRO»
IL MUSICAL A TRIESTE
De Filippo rivive
nella sua Napoli
grazie a Servillo
Elio e Geppi show
I loro Addams
vanno in tournée
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INCIDENTE IN BICI
Bono dice addio
alla chitarra:
«La mano è k.o.
dopo la caduta»
L
o scorso 17 novembre Bo­
no Vox, 54 anni, è caduto
dalla bicicletta a New
York, a Central Park. Un inci­
dente serio, con quel braccio
fratturato in sei punti e un lun­
go intervento chirurgico servi­
to a impiantargli tre piastre
metalliche e 18 chiodi. «Il recu­
pero è stato più difficile di
quanto pensassi e con ogni
probabilità non riuscirò più a
suonare la chitarra», ha così
annunciato ai fan dal sito web
degli U2. E non è mancata una
nota malinconica: «Personal­
mente mi mancherà molto
mettere le dita sulle tastiere
delle mie chitarre ritmiche, an­
che solo per piacere, al di là del
fatto che con la chitarra scrivo
canzoni per il gruppo», ha
scritto in una lettera.
IRONICO Il frontman della
band ha dimostrato, però,
di non aver perso il senso
dell’umorismo e la voglia di
scherzare. «La civiltà occi­
dentale non dipende dal fat­
to che io suoni o meno». Il
cantante ha descritto le feri­
te riportate come «massic­
ce» e ha annunciato di aver
cancellato tutte le appari­
zioni in pubblico nella pri­
ma metà dell’anno. Mi do­
vrò «concentrare molto», ha
ammesso il 54enne, per es­
sere pronto fisicamente al
tour mondiale degli U2, che
inizierà a maggio.
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
21/3 - 20/4
ARIETE
21/4 - 20/5
TORO
21/5 - 21/6
GEMELLI
22/6 - 22/7
CANCRO
23/7 - 23/8
LEONE
24/8 - 22/9
VERGINE
7+
7
7,5
6
6,5
5,5
Luna ok per viaggi,
svaghi, Pr. Le idee
frullano per la
testa e fanno fuori
rivali, dementi &
fetenti, cuore e
sudombelico
esultano e
s’esaltano. Uau.
I soldi, oggi, entrano, si risparmiano
o vengono spesi
bene, magari per
un saldo. Il lavoro
è ok, la gola si
delizia. Anche
in senso amoroso
e suino.
Sabato di piaceri
multipli, di
intuizioni veritiere
e proficue, di
aumento dei vostri
punti-immagine.
L’amor v’irrora di
piacer, l’ormon
non si tiene.
In un 2015 che
promette molto
ci sta pure un
sabato un cicinìn
sfigopendulo.
Cuocete nel vostro
brodo e rilassatevi.
Pruritini
clandestini.
Gli amici v’amano,
i piani riescono.
Ma fra voi e gli
altri ci sarà la
gara a chi
sfiletterà di più gli
zebedei. Don’t
combin cacchiats.
Nemmeno suine.
Alcune stelle storte
non vi fanno avere,
forse, mano libera
come vorreste.
Frenate sfigolagne
e vittimismi,
organizzatevi.
Fornicazione
troppo lucida.
23/9 - 22/10
BILANCIA
23/10 - 22/11
SCORPIONE
23/11 - 21/12
SAGITTARIO
22/12 - 20/1
CAPRICORNO
21/1 - 19/2
ACQUARIO
20/2 - 20/3
PESCI
7,5
7
6
6-
8
5,5
Luna e Venere
dànno fiato agli
affetti, quasi
inaspettatamente
edulcora(n)ti e
fornica(n)ti. Alla
grande viaggi e
legami con luoghi e
individui lontani.
GAZZA
METEO
a cura di ILMETEO.IT
Il piacere costa.
Specie in termini di
soldi. Ma in un
sabato di Luna
edonistica come
questo potete
permettervelo.
Intuizioni utili, sex
multiposizione.
OGGI
Milano
MAX 7°
MIN 1°
Certe relazioni
mostrano la corda,
altre palesano
difficoltà pratiche.
E gli zebedei
ruotano. Mantenete
la calma, invece:
c’è tripudio
amorososuino!
Roma
MAX 13°
MIN 3°
Un po’ di riposo?
Oggi forse non
arriva. Per via di
probabili obblighi,
di impicci, di
fallocefali fastidiosi.
Però finanze e
sudombelico si
ripigliano.
DOMANI
Milano
MAX 7°
MIN 1°
Roma
MAX 13°
MIN 10°
Forti, charming,
fortunati, nessuno
(o quasi) vi
negherà ciò che
chiederete. Anche
suinamente
parlando. E ogni
successo è
raggiungibile!
Non affondate i
canini nella gola di
nessuno, meglio
affondare nella
passion suina e in
un idromassaggio.
In due, ovviamente.
Lavoro noioso,
spese pure.
DOPODOMANI
Milano
Roma
MAX 7°
MIN 1°
MAX 13°
MIN 3°
35
 Niente animali o domatori.
Arriva a Roma, all’Auditorium
Parco della Musica, «El Grito
Christmas Circus», il festival
del «circo contemporaneo
all’antica», dove trovano
spazio acrobazie aeree, colpi
di pistola, danze e giocolerie.
Questa sera si terrà lo
spettacolo «20 Decibel» del
Circo El Grito, domani tocca
«Al Cubo» dei Betti Combo.
EL GRITO CHRISTMAS CIRCUS
ROMA, AUDITORIUM PARCO
DELLA MUSICA, INFO:
WWW.ELGRITO.NET
AL CASTELLO VIAGGIO
TRA I DONI PREZIOSI
 Per restare avvolti nella
magia delle feste, può essere
un’idea la visita al Castello del
Buonconsiglio, a Trento.
In questo periodo è allestita
la mostra «Doni preziosi»
viaggio nel tempo e nelle
consuetudini più significative
dei popoli: dai doni nuziali
a quelli per i battesimi.
CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO
TRENTO, INFO: BUONCONSIGLIO.IT
Peppe e Toni Servillo ESPOSITO
Elio e Geppi Cucciari in scena
 Nel 2014 è ricorso il trentennale della morte del grande
Eduardo De Filippo, ma Napoli
continua ad omaggiarlo.
L’appuntamento è a teatro con
lo spettacolo «Le voci di dentro»
diretto e interpretato da Toni
Servillo assieme al fratello Peppe.
Un affresco corrosivo di una
società piena di odio e invidia.
 Gomez e Morticia, Fester e
tutti i protagonisti della famiglia
Addams rivivono a teatro in
un musical divertente e dalle
«macabre» scenografie. Nella
parte dei protagonisti ci saranno
Elio e Geppi Cucciari. I testi
originali di Marshall Brickman
e Rick Elice sono tradotti
e adattati da Stefano Benni.
LE VOCI DI DENTRO A NAPOLI,
AL TEATRO BELLINI, OGGI ORE 21
BIGLIETTI DA 13 A 3O EURO
LA FAMIGLIA ADDAMS A TRIESTE,
AL POLITEAMA ROSSETTI, OGGI ORE
2O.30, BIGLIETTI DA 20 A 59 EURO
CONSIGLI
LO SPORT IN TV
calcio
I FILM
CARS E CARS 2
UNA SERATA
AL MASSIMO
CON «SAETTA»
Piede sull’acceleratore e
pronti a partire questa sera
per Radiator Springs, in
un emozionante viaggio nel
mondo di uno dei gioielli
dell’animazione Disney
Pixar. Per la gioia dei più
piccoli, ma anche dei più
grandicelli, Rai 3 propone,
uno dopo l’altro, «Cars ­
Motori Ruggenti» e «Cars 2»,
le mitiche avventure
di Saetta McQueen
e Cricchetto firmate
dal geniale John Lasseter.
DA VEDERE STASERA
SU RAI 3 DALLE 20,15
JuVentuS - inter
Serie A (replica)
9.00 - SKy Sport 1
atletico madrid leVante
Liga
16.00 -Fox SportS
tranmere - SwanSea
FA Cup
16.00 -Fox SportS 2
SiViglia - celta Vigo
Liga
18.00 -Fox SportS
elche - Villarreal
Liga
20.00 -Fox SportS
deportiVo athletic bilbao
Liga
22.00 -Fox SportS
combinata
nordica
coppa del mondo
prova a squadre 4x5 km.
Da Schonach, Germania
15.15 -EuroSport,
rAi Sport 1
football
americano
alabama ohio State
NCAA (replica)
14.00 -SKy Sport 2
LE PISTE ACROBATICHE
DA INVENTARE A MILANO
 Tante attività per i più
piccoli al Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnologia di Milano. Nella Tinkering
Zone adulti e bimbi costruiscono oggetti da far volteggiare
nell’aria e inventano piste
acrobatiche per le biglie.
LABORATORI AL MUSEO
VIA SAN VITTORE 21, MILANO,
INFO: MUSEOSCIENZA.ORG
pittSburgh SteelerS baltimore raVenS
NFL. playoff
2.00 -SKy Sport 2
freccette
mondiale
Da Frimley Green,
inghilterra
15.30 -EuroSport 2
world dartS
championShip
Da Londra
20.00 -Fox SportS 2
rugby
inghilterra nuoVa zelanda
test Match (replica)
16.30 - SKy Sport 2
Salto con Sci
torneo 4 trampolini
Qualifiche HS 130
Da innsbruck, Austria
13.45 - EuroSport
Sci di fondo
coppa del mondo
prologo 3 km femminile
a tecnica libera.
Da oberstdorf, Germania
10.45 - rAi Sport 1
coppa del mondo
prologo 4 km maschile
a tecnica libera.
Da oberstdorf, Germania
12.45 - rAi Sport 1
Slittino
coppa del mondo
Singolo femminile
1a manche.
Da Koenigsee, Germania
12.00 - EuroSport 2
coppa del mondo
Singolo femminile
2a manche.
Da Koenigsee, Germania
13.15 - EuroSport 2
coppa del mondo
Doppio 1a manche.
Da Koenigsee, Germania
14.30 - EuroSport 2
coppa del mondo
Doppio 2a manche.
Da Koenigsee, Germania
16.00 - EuroSport
tenniS
mubadala world
championShip
Finale terzo posto
Da Abu Dhabi, Emirati Arabi
14.00 -SKy Sport 1
mubadala world
championShip
Finale
Da Abu Dhabi, Emirati Arabi
16.00 -SKy Sport
Volley
Sir Safety perugia modena Volley
SuperLega maschile
17.30 - rAi Sport 1
36
SABATO 3 GENNAIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT