n. 100 Giugno 2014 mensile di informazione in distribuzione gratuita AIR PRETURO MICHELANGELO IN MOSTRA LA COLLETTA ALIMENTARE STRAORDINARIA pag. 8 pag. 18 pag. 26 È arrivata la tua nuova vicina di casa. Risparmia subito il 10% sulla bolletta del gas metano. JULIA SERVIZI PIÙ gestione vendita gas metano Il risparmio sul gas metano. 64021 Giulianova (Te) c.so Garibaldi, 65 64100 Teramo (Te) via Vincenzo Irelli, 31 - c/o Obiettivo Casa Tel: 085 8001111 - 085 8007651 Fax: 085 8025783 clienti@juliaservizi.191.it - www.juliaservizi.it SOMMARIO n. 100 3 Cento numeri ma non li dimostra 4 Il Mose, l’Expo e lo Stop a Teramo 6 Teramo Culturale 8 Air Preturo 10 Il curioso caso di Benjamin Manola 11 Maurizio Brucchi 12 Risonanza? Ripassi tra due anni. 14 All’Ombra del Campanile 14 Note Linguistiche 15 L’Oggetto del desiderio 18 Michelangelo in mostra 20 Musica - La nascita del Rock in Italia 21 Musica - Debbie Duveen & the Millbanks 22 Il fascino dell’arte 24 Parole come odori! 26 La Colletta Alimentare Straordinaria 28 Casale San Nicola 30Calcio 30 Il grazie di Francesca Chiara Di Timoteo L’Editoriale dalla 100 numeri ma non li dimostra E Redazione di importanti Istituzioni cittadine che decidono della vita o della morte delle Associazioni Culturali, grazie alla loro ruffiana collocazione politica. Eventi organizzati da pseudo associazioni culturali che non dovrebbero avere fini di lucro ma che vendono biglietti per l’ingresso agli stessi eventi, con contorno di porchette e birra a gogò. ravamo a febbraio del 2004 quando Tornando però a questi nostri amici “Teramani” si affacciò timidamente sul che hanno la passione per la scrittura, panorama editoriale cittadino, pieno crediamo non sia il caso di nominarli di voglia di fare e di raccontare la nostra tutti tanti sono stati e sono, ci va di fare Teramo, libero da vincoli di padronato. una eccezione, una sola, ricordando con In questi anni abbiamo visto di tutto: grande affetto e rimpianto mai venuti iniziative editoriali, pur importanti, sparite meno, l’amico Giammario Sgattoni che dopo aver perso il referente politico, altre per anni ha contribuito alla crescita e sparite e basta ed altre ancora che si all’affermazione del nostro periodico, sono riciclate miracolosamente più volte nobilitandolo con le sue straordinarie cambiando frettolosamente padrone, pagine di teramanità. Un grazie doveroso nome e quindi anche linea a seconda di anche a quanti negli anni hanno scelto come tirava in quel momento il vento. Un “Teramani” per la loro comunicazione ringraziamento forte, fortissimo va a quanti pubblicitaria, rendendone possibile la vita hanno reso possibile “Teramani”, scrivendo e soprattutto l’indipendenza dalla politica liberamente sugli argomenti più disparati, che, come detto, altrove condiziona non con un occhio particolarmente attento alla poco. Ed è proprio per questo motivo che cultura. deliberatamente non abbiamo chiesto Cultura che nella nostra città in questo a personaggi vari la testimonianza e le Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio ultimi tempi sta soffrendo non poco, congratulazioni per questo numero 100 sopraffatta com’è da eventi di dubbia che rappresenta non il punto d’arrivo Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Carmine Goderecci, Piergiorgio Greco, Fabrizio Medori, Silvio Paolini Merlo, Antonio Parnanzone, Laura Rabottini, Sergio Scacchia. qualità e che nulla hanno a vedere ma quello della partenza per un nuovo con essa ma che godono del sostegno cammino, per continuare a crescere. n è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web www.teramani.info scriveteci a dimmitutto@teramani.info Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Progetto grafico ed impaginazione: Antonio Campanella Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio 3 di 4 n.100 Mimmo Attanasii Satira dimmitutto@teramani.info Il Mose, l’Expo e lo Stop a Teramo N sentenza definitiva della Cassazione. Dubbi emergono finanche in uno degli innumerevoli processi di riqualificazione della nostra città. Passeggiando in su per il viale dei tigli – quello cimiteriale, finemente impreziosito da teste di bronzo donate ma non richieste alla cittadinanza da un mecenate dell’ar- el Paese delle iperbole nella pazzia specifica, a sedimentar- te – all’altezza del “Caffè di un capitalismo che crea felicità si nel parlato comune, Silverii”, poco più avanti è togliendola agli altri, della metafora attraverso una abusata lo- apparsa una improbabile come agire nella costruzione del sen- cuzione latina per indicare segnaletica. Uno Stop sulla so, proprio non ci sta, la punizione esemplare, l’impostazione della mente. l’obbligo dell’ascolto di una trasmissione Il sistema MOSE a Venezia, disegnato accanto al dehors del “Baccanale”, radiofonica di successo degli anni ‘70, “Alto l’EXPO 2015 di Milano e i milioni spariti, sono pone dubbi amletici agli automobilisti: “Visto gradimento”, per tutti i politici corrotti. A par- contenitori di accuse ancora da verificare. che a destra non si può girare, che di fronte te il fatto che la satira dei conduttori, Arbore e Il garantismo impone la legittima attesa del c’è la via stretta del Comunale con divieto di Boncompagni, non sarebbe di facile compren- pronunciamento definitivo della magistratura, accesso e, se si volesse svoltare a sinistra, sione per un pubblico evolutosi all’ombra di che non potrà giungere prima del terzo grado sarebbe sufficiente incanalarsi nell’altra cor- burlesque da cavalierato d’Arcore. C’è invece di giudizio. Non sarà indicata come inopportu- sia, che immette in Piazza Garibaldi oppure da scandalizzarsi, e non poco, di soluzioni na la stessa attesa per quell’insegnante che ti fa rifare il giro dei giardinetti... insomma, si così improbabili e inconsuete pensate per pare abbia abusato delle sue studentesse può sapere a che cavolo serve quello Stop?!”. arginare un fenomeno truffaldino legittimato sfiorandone il seno e le cosce durante le Dopo il successo alla radio, Renzo Arbore si è nell’ultimo decennio del XX secolo. Abitudini interrogazioni dietro la cattedra come para- inventata una geniale trasmissione televisiva consolidate nel tempo e radicate nelle idee vento. Nessun genitore dotato di buon senso che i politici hanno messo a capitale. ambigue di chi è sempre in cerca di guadagni civico vorrà ritirare le proprie figlie da quella “Sistema (l’) Italia: Alto gradimento e poi facili senza fatica. Fino a prendere una forma scuola prima di avere conosciuto l’esito e la Indietro tutta”. n destra della carreggiata, Redazionale Caffè del Corso molto più di un bar! giovedì 26 giugno I l locale, strutturato su due livelli, vi accoglie al piano terra con una sala adibita ad aperitivi e serate a tema, mentre nel piano superiore è possibile immergersi in un ambiente particolare, ovvero la “Sala Ivan I titolari del “Caffè del Corso” vi aspettano per vivere insieme una serata unica, quella di giovedì 26 Giugno, dove per l’occasione, il locale, oltre a proporre un aperitivo cenato caratterizzato da tutte le sue proposte eno-gastronomiche, proporrà un evento musicale caratterizzato dalla performance di tre grandi artisti che si esibiranno in un repertorio, da loro rivisitato, dei maggiori nomi della musica internazionale: Rudy Baiocchi, voce Cristiano Vetuschi, chitarra Sabatino Matteucci, sax Il Caffè del Corso vi aspetta tutti i giorni con il suo aperitivo a base di pesce. Graziani ”, dedicata al cantautore teramano scomparso il 1° Gennaio 1997, caratterizzata da arredamenti e foto che ricordano l’artista in questione. Per la stagione estiva, inoltre, è possibile immergersi nelle serate teramane anche grazie ai tavoli disposti all’esterno del locale, all’interno della suggestiva atmosfera del centro storico di Teramo. La formula è quella di proporre un luogo dove trascorrere una serata dall’aperitivo al dopo cena, partecipando ad un calendario mensile di eventi caratterizzati da musica live e degustazione dei migliori vini , bollicine, passando per la selezione di rum e gin, fino ad arrivare ai vari cocktails e birre, accompagnati da proposte gastronomiche particolari e caratteristiche. La scelta è ampia e lo staff preparato ad accontentare anche la clientela più esigente. Alcune offerte uniche della propria enoteca: • Champagne Krug • Champagne Billecart - Salmon • Champagne Bollinger • Baron De L • Beaune 1er Cru Les Perrieres • Aceto Balsamico La Secchia CAFFÈ DEL CORSO · wine bar - enoteca Corso Cerulli 78, 64100 - Teramo · Tel. 0861.248478 www.ilcaffedelcorso.it · mail: info@ilcaffedelcorso.it di 6 n.100 Silvio Paolini Merlo Teramo culturale I Celommi Discendenze aperte della teramanità artistica (II) dimmitutto@teramani.info capostipite Pasquale, è indiscutibilmente di stupore. L’intento dichiarato di chi si rivolge al nostro sguardo è l’estrema sollecitazione percettiva, profusa sino quasi a stordirci, a saturarci i sensi. Trovarsi a pochi centimetri da uno dei ritratti di Pasquale Celommi, per i quali egli fu molto ricercato, è un genere di esperienza che ancora in piena epoca digitale è difficilmente dimenticabile. Viene subito da domandarsi come sia stato possibile, come sia tecnicamente superabile lo scoglio del riprodurre con tanta perfezione non solo ogni minimo dettaglio di un volto, di una mano, di un incarnato, ma di tutta intera una vita. Se una foto penetra nel L mondo per restituircene un frammento, un quadro di Celommi penetra e - ultimo fino ad ora - Riccardo. A differenza dei Savini o dei Melaran- pittura dei Celommi è verista. Ma il loro verismo è solo apparentemente gelo, quella dei Celommi appare tuttavia discendenza di una linearità oggettuale, e non sottende alcuna propensione realista. Il presentimen- assoluta. Un tragitto comune sembra intersecare la loro vocazione, to dell’impressionismo è in realtà fortissimo, per quanto proveniente quello che ha inizio col verismo pittorico assai più dai campi focali della moderna tecnica fotografica, cui anche i ottocentesco e che vede nei vastesi Celommi guardarono come a un modello di nuova percezione del reale. Filippo e Giuseppe Palizzi i primi fautori Scrivere con la luce, questo è il senso della graphè connessa al phôs da di questo singolare indirizzo stilistico. cui nasce il neologismo per la nuova arte. E qui vi è un primo paradosso: Considerati a lungo figure marginali, la tecnologia è all’origine dell’incanto, la scaturigine ideale dell’immagi- poco coinvolte dai fermenti innovatori nario celommiano, estraneo a ogni modernità. Gli oggetti non vengono nel frammento per restituirci tutto un mondo. a serie delle possibili escursioni sulle «famiglie d’arte» del teramano E tuttavia c’è un aspetto che va subito chiaramente smentito: la pittura può proseguire con quella che, con espressione emblematica, si dei Celommi, specie di Pasquale e di Raffaello, non ha nulla a che vedere è detta la «tetrade rosetana» dei Celommi. Un’eredità raccolta con il naturalismo. Se il pretesto vale più del testo, se soggetti e am- di padre in figlio lungo tre generazioni: Pasquale, Raffaello, Luigi bientazioni possono bastare a determinare lo stile di un autore, allora la posti in campo tra XIX e XX secolo, Pa- solo colti, ma catturati. I squale e Raffaello Celommi detengono Raffaello Celommi (1881-1957) invece molti dei tratti distintivi di quel contorni degli oggetti che sono al centro del punto di processo di raffinamento nell’uso della osservazione sono nettissimi, luce e del modellato che ha la sua prima ma se si volge l’attenzione elaborazione con la cosiddetta Scuola di Resina, specie nella predilezione per l’immediatezza dell’osservazione, le allo sfondo naturale che è Pasquale Celommi (1851-1928) tutto intorno lo si scopre non solo privo di fuoco, ma come atmosfere limpide e terse, la raffigura- un amalgama indistinto che zione di un mondo rurale schietto e puro, a sua volta frutto di suggestioni fuoriesce dalla sfera della ve- garibaldine, repubblicane e anarchiche che avevano accompagnato la glia. La focalizzazione non è nascita dello stato italiano. Un tratto che risente fortemente delle nuove definitoria, non è interessata possibilità introdotte dalla fotografia, e che potrebbe dirsi tipica di un a cogliere la realtà per come verismo iperrealista. L’Abruzzo ha promosso due importanti iniziative, essa è di per sé. La realtà dei tra il dicembre 2012 e l’aprile 2014, per tornare a promuovere l’arte dei Celommi non è «percepita», rosetani. La mostra Vibrazioni di luce allestita al Museo d’Arte Moderna ma prelevata e sublimata «Vittoria Colonna» di Pescara, rivolta a tracciare la discendenza tra padre entro una sfera incantatoria e figlio e a mostrarcela come vero e proprio binomio estetico, è servita a ultrastorica. Non c’è l’ambiente sociale di quei luoghi, ma ogni figura, quella inaugurata ora alla Pinacoteca Civica di Teramo a cura di Paola Di ogni gesto e sguardo sono rivissuti entro un limbo al di fuori del tempo. Felice e Cosimo Savastano per risalire al capostipite e spingere la nostra La natura stessa, nel suo ciclico rinnovarsi, è del tutto dissolta nella pro- attenzione a soffermarsi sulle ragioni più interne di un percorso non pria sostanza materica, rivissuta entro un’esperienza sottilmente onirica. arrestatosi con Raffaello, allievo di Pasquale e come questi amico di Mi- L’iperrealismo, del resto, come il verismo, non è realismo. Assistiamo chetti, ma raccolto e variamente declinato da nipote e pronipote. Quanta semmai al passaggio dall’iperrealismo al dover essere della realtà, o consapevolezza vi sia in questo percorso del custodire e assecondare un meglio di una realtà. Quella dell’originario incontaminato di un mondo sentire condiviso appare evidente almeno sino a Luigi. Se tuttavia questi totalmente chiuso in sé stesso, quella di un ordine di natura compiuto e non rinuncia a temi di denuncia talvolta scabrosi, se con Riccardo vengo- immutabile. Dove ogni corruzione o fragilità è in sé perfetta, magnificata no meno certe morbidezze che aprono incursioni su realtà di un mondo e magnificante. Insomma, una realtà platonica. inesorabilmente lontano dai paesaggi campestri e dalle belle innocenti L’idealtipizzazione è del resto evidente nell’accostamento, coglibile pastorelle, l’intento narrativo, lo sguardo estatico, la predilezione per specie nei nudi ma anche in alcune marine, tra il mondo popolano e determinati accostamenti di colore restano identici. quello di grecità ed esotismo, con un’alternanza tra attimi di quotidianità La prima impressione che si riceve da un dipinto dei Celommi, specie del e visioni di odalische, tersicori e veneri sorgive dalle acque. Un aspetto, questo, del tutto impensabile in Degas come può immaginarsi al suo esterno, e tutto resta ne estetica che poco ha da spartire con la in quasi tutti i maggiori impressionisti. E sospeso al suo interno, classi sociali, urbane- vita reale. Diciamo pure un’ampollosità del che non per caso ritorna nel più giovane dei simo, civilizzazione, evoluzioni e involuzioni; povero, una sofisticazione dell’ordinario, Celommi, Riccardo, permeato quanto si vuole non solo la modernità, il mondo delle nuove che creano un paradosso non solo con- di echi metafisici delle avanguardie post- conquiste scientifiche, ma ogni contrasto, mi- cettuale ma intrinsecamente estetico. figurative, ma pur sempre attratto da temi e naccia o turbamento non hanno in esso alcun - Nella granitica monodimensionalità della personaggi onirici, del fantastico, del più che senso e alcuno scopo. prospettiva poetica. Cambiano i soggetti, reale inteso come compiuto divenire del reale. - Nel miniaturismo decorativista, tendente con ma il tema è sempre lo stesso: l’esaltazio- Metamorfosi di un vero-attuale nel quale, ogni evidenza all’estetismo e al preziosismo, ne gioiosa di un mondo primigenio che niente come Baudelaire scriveva nei suoi appunti fortemente contrastanti con la realtà disador- e nessuno può violare. Le poche eccezioni a polemici sul realismo letterario del Verga na che Celommi intende attestare e preserva- questo miracoloso stato di grazia sono piccoli francese Champfleury, il poeta ricerca ciò che re; un’esaltazione bucolica, una magnificazio- screzi, come nel Piatto rotto, in cui una madre 7 n.100 rivolge un richiamo ad alta voce al bimbo per avere infranto la scodella, ma appaiono tra le P. Celommi, Idillio campestre (particolare) meno convincenti del suo repertorio. La natura è sempre un luogo amico, il mare sempre pacifico, le luci sempre calde e materne, i volti sempre distesi, sorridenti e civettuoli. È letteralmente un’esplosione lirica del paradiso in terra, pascoliana direi più che verghiana, corale assai più che impersonale, senza quasi il minimo accenno a quella «situazione meridionale» che fu uno dei grandi temi del verismo poetico. Ben meno elegiache, e anzi soffuse di un lirismo muto, sono in confronto le marine di un Luigi Bechi, patriota risorgimentale fiorentino da cui pure Pasquale attinse, o di un Joaquín Sorolla, tra i rinnovatori della pittura spagnola che gli fu probabilmente ignoto, vere, verissime anch’esse, piene e altrettanto traboccanti di sensi e di luci, ma senza sorriso, spesso in pose senza volti, gesti privi di quella ieraticità un po’ ingenua che non è nel mondo di contadini e pescatori ma tutta nascosta negli occhi celommiani. n di più reale possa darsi, «ciò che è completamente vero soltanto in un altro mondo». Questo mi sembra risiedere nelle seguenti costanti dell’arte di Pasquale: - Intanto nell’ottimismo cosmico: il suo è un universo positivo, nel quale l’umanità è del tutto pacificata con la natura, dove i sentimenti della più alta poesia sono riconciliati coi bisogni primordiali, dove il pensiero non esiste o quasi. L’occhio del pittore si posa su figure e oggetti con precomprensioni del tutto evidenti, ma egli tenta di mostrarcele come dati immediati della realtà. - In una certa edulcorazione edonistica dell’arte celommiana: tutto è non solo bello ma compiaciutamente bello, non solo armonioso ma beatificato dalla propria armonia; nel rozzo non vi è mai alcuna brutalità, il plebeo è scaturigine non solo della saggezza ma di ogni possibile bellezza, al punto che nulla P. Celommi, L’alba (particolare) di 8 n.100 Le nostre tasche Air Preturo Io sperpero, tu sperperi egli sperpera... aerei vuoti a Milano L’ Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com al prezzo di 79 euro. Due mete talmente lontane ma ugualmente vicine a presentare lo stesso tipo di flop: una bestemmia soprattutto dopo i 4 milioni totali di investimenti comunali fatti veicolare su quel chilometro e quattrocento metri di spreco all’italiana. Preturo era un vecchio aeroclub che nasceva da una pista di un chilometro utilizzata durante la seconda guerra mondiale. In seguito al terremoto che colpì L’Aquila nel 2009, l’aeroporto svolse un ruolo chiave nelle operazioni di soccorso: dallo scalo, ad esempio, partirono gli elicotteri che evacuarono oltre 150 degenti dell’ospedale San Salvatore. Inoltre, con la decisione di spostare all’Aquila il vertice dei G8, la struttura venne ristrutturata e adeguata ed i lavori sono stati estesi anche alla viabilità esterna. Subito dopo la spianata di Preturo a Abruzzo non è una regione per aerei. Dopo la tanto con- più di 600 metri di altitudine, grazie ai lavori di ampliamento, venne testata vicenda dell’idrovolante costato alla collettività dichiarato idoneo a ricevere il traffico civile. ben 600 mila euro e che ha volato solo tre volte, attirando Attualmente l’aeroporto è però solcato in lungo e largo da fan- le attenzioni del Giletti nazional-Rai, ecco invece la storia tasmi, da clienti del bar immaginari, da utenti affamati dopo un dell’aeroporto fantasma abruzzese che in tre settimane ha visto lungo volo che esistono solo nei progetti iniziali di qualche mente transitare, imbarcandosi nei Beerchraft ad elica da 18 posti, solo strampalata che pensava di sviluppare sui monti e altipiani dell’en- sette passeggeri: facendo una media matematica nemmeno uno troterra abruzzese un traffico di merci e viaggiatori degni di un hub al volo. olandese, da Vigili del fuoco in attesa di un evento qualsiasi, anche Qualcuno ricorderà i voli molto privati dell’ex ministro Scajola che di un mozzicone di sigaretta (va bene pure elettronica) da spegne- usava l’aeroporto di Albenga a suo piacimento quando doveva re- re e da hostess cui lanciare, come da letteratura, quegli ammicca- carsi nella capitale per assolvere alla sua funzione, non vorremmo menti complici. Oppure molto più prosaicamente, Preturo è valsa che per la struttura aquilana bene una messa, facendo vigesse lo stesso criterio, al- mungere i soliti finanzia- trimenti non si piega come si menti pubblici agli amici e agli amici degli amici, che quelli non mancano mai, come non mancano coloro che continuano ad ungere i meccanismi dell’apparato amministrativo nazionale ormai al disastro. Dopo quelli che alle 3.32 già ridevano ecco quelli che nell’estate del 2014 si sganasciano per i voli senza passeggeri: la costante possa fare un tipo di investimento in un’area in cui non esiste una aquilana di questi ultimi anni è quella di provocare buon umore appropriata domanda di tal fatta. Recentemente anche la compa- nelle menti malsane ed avide. Sempre nelle previsioni, i curatori gnia aerea Twin Jet ha dovuto sospendere i propri voli per Milano, del progetto avevano fatto affidamento su un bacino d’utenza visto che sulla scaletta saliva solo il personale di bordo e nessuno di 100 mila persone, però una volta sul campo hanno applicato con il Sole 24 Ore sotto il braccio oppure con un book fotografico orari da voli intercontinentali con partenza alle ore 12 del giorno e da presentare a qualche stilista della città da bere. rientro il giorno dopo con tariffe non proprio consone a questo tipo La società Xpress che gestisce l’aeroporto dei Parchi di Preturo, di inusitato jet-lag. Ora si pensa, o meglio i soliti politici pensano, cui il Comune dell’Aquila dovrà versare molto munificamente 196 di trasformare questa struttura in una che contenga “rotte sociali” mila euro per tre anni, a questo punto sta pensando di metterla sul (Pezzopane dixit), o che sia complementare all’aeroporto di Pesca- miracolistico: difatti per raddrizzare le sorti di una struttura nata ra (Cialente), o ancora che servi le esigenze della protezione civile male intende organizzare voli per Medjugorje per i mesi centrali (ancora Cialente). dell’estate: quota di partecipazione 360 euro… e una preghiera da Una cosa però è sicura: che il nostro caro Abruzzo che conserva rivolgere al Signore perché i conti possano tornare quantomeno in una tratta ferroviaria Pescara-Roma tra le più lente d’Europa, po- pareggio. Senza disdegnare la tappa Vip di sempre: Olbia. teva pensare di volare alto con aerei senza passeggeri? O meglio Difatti l’intenzione è quella di veicolare frotte di vacanzieri mar- pensava davvero di trasformarsi dalla terra dei parchi, e dei cafoni sicani tra le anse di acque smeraldine della Sardegna Orientale siloniani, a quella irlandese dei mister Ryan (air)? n di 10 n.100 Politica Il curioso caso di Benjamin Manola Mentre il Pd in Italia fa sfracelli, all’ombra del campanile retrocede nei consensi L Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com accumulato faticosamente con parsimonia negli ultimi anni per soli 800 voti, quanta la differenza di voti al ballottaggio tra i due sfidanti al titolo. Ma resta quella zoppia, tanto per rimanere in tema con l’anatra, che quel bischeraccio di Matteo ha inflitto alla sua Manola, doppiandola come se il rottamatore avesse una Mercedes (di questi tempi è meglio non parlare di Ferrari) e l’avvocatessa la prima auto delle Mille Miglia rimasta in città, con la gomma forata e senza olio. E’ mancato l’appeal della candidata? La strategia elettorale è stata sbagliata? Sono mancati i giusti messaggi da proporre all’elettorato? No, è mancato semplicemente il Pd, il partito che doveva sbarrare la strada al centrodestra in calo dappertutto in Italia, tranne qui, ad Ascoli e in qualche altra città dello stivale. È mancata la politica, quella con la “p” minuscola, bistrattata da tutti, dai benpensanti, dai grillini, da me e da qualche maitre a penser, ma all’occasione rispolverata in tutte le sue accezioni per vincere e prendersi tutto il castello. È mancato il fare sistema, giovarsi dei propri agenti a Cuba, dei propri uomini in qualche ente, delle promesse da rendere alle famiglie teramane per il figlio che non lavora da anni. È mancata la sporca politica che il Pd in un accesso di parossismo da politically correct ma più propriamente per mancanza di mezzi non ha potuto mettere in pratica: da anni ormai che è fuori dalla stanza di bottoni, lì dove si crea consenso, si manipola, si promette. Ma è mancata anche l’idea, il sogno, quella che Renzi ad esempio ha saputo instillare agli Italiani in ei, Manola Di Pasquale, cerca affannosa di dentiere primo sfidante del sinda- gratis, Imu da evadere, o 80 co uscente-rientrante, è euro da incassare. Mentre rimasta vittima di lui, di da una parte, a pochi giorni Matteo Renzi, presidente del dalle elezioni, si impartiva il consiglio dopo lo staisere- compito al direttore generale noenrico, l’hashtag che il della Asl perché mostrasse rottamatore spedì a Letta per alla stampa le 429 assunzio- ricordargli che lui non pugnala ni, gli investimenti milionari alle spalle, che non gli avrebbe da rispolverare, le Uccp mai e poi mai sfilato la poltro- che fiorivano sul territorio, na di premier da sotto i glutei dall’altra invece si traccheg- avvizziti: il resto, come sapete giava a metà campo, volendo tutti, è storia.Vittima, si diceva, passare pure per intelligenti. perché il sindaco fiorentino ha a un lato la vecchia politica doppiato la Teramana, segua- del consenso, dall’altro quella ce e fan scatenata del suo cul- del guado, del cercare una to: con il 41% circa incassato nuova via agli attuali metodi alle Europee, facendo apparire ma senza ancora individuarli minuscolo lo sforzo politico di realizzabili, perdendo le democrat in città. Manola, renziana di ferro, ha dovuto sfigurare con chance di vittoria su una fazione che ha creato un modello politico che il suo 16 virgola qualcosa percento risicato del Pd al primo turno (da ancora non ne vuole sapere di andare in soffitta e che ancora batte un sommare al sei e qualcosa della sua lista Teramo cambia), facendo Pd che vorrebbe tanto cambiare pelle, senza vincere le sfide in città. apparire il ballottaggio come una pura formalità. Ma dal guado il Pd pare proprio voglia uscire, il Lucianone regionale E’ l’amore che ha messo in risalto i suoi stessi limiti: questo è acca- ad esempio già sta mischiando le carte in tavola per sbarazzarsi ad duto con l’impietosa videata su quel 16 e qualcosa. Poi la remontada, esempio di quei manager Asl targati Pdl, Chiodi, che fanno sistema che è anche il segno distintivo della pugnace avvocatessa teramana. convocando conferenze stampa all’ultimo minuto per dire: abbiamo Mai darla per morta, per domata. Mai darle della zoppa, perché lei è fatto questo e quello, ci sono tanti posti di lavoro ancora in ballo, capace di sfiorare il colpaccio, di far tintinnare le ugole agli spea- abbiamo investito milioni di euro in ospizi, eccetera eccetera. ker per un clamoroso al Cibali. L’uomo che possiede attualmente il Cose della prima e seconda e terza politica. Buoni anche per la prossi- sistema politica a Teramo stava per mandare in fumo tutto un capitale ma di Repubblica. n di Maurizio Di Biagio “Politica teramana” www.mauriziodibiagio.blogspot.com n.100 Maurizio Brucchi stessa il secondo mandato è sempre molto più complicato di prima. Il sistema, quel sistema che si è fatto corteggiare, ha una fame smodata e gli appetiti tutti devono essere saziati, pena una polpetta avvelenata che qualcuno potrà, in qualsiasi momento, servire su un piatto d’argento. Ma in questi tempi di crisi resta sempre più difficile placare le ambizioni altrui. Il sistema dovrà fare uno sforzo enorme. Il sindaco uscente-e-rientrante non avrà una faccia simpatica (“se mi vedete imbronciato è perché sto cercando di risolvere i problemi di questa città” ammise due giorni prima del suo trionfo in Piazza Martiri): incarnerà pure lo scontento dei Teramani, anche di quelli che dopotutto poi lo votano, però puntualmente Ha vinto il sistema vince. Chissà quanti tra quelli che giornalmente si sciolgono in una messe di litanie per quella buca nella strada, per gli atavici problemi della Team, per la Tia sempre più onerosa, per gli effetti deleteri della movida, poi gli H hanno concesso il bis, esprimendogli il proprio voto nel segreto dell’urna, sinistra. Inoltre hanno vinto i piccoli privilegi della Team, i progetti a poche avere il suo cavaliere, il suo interprete, perché nell’ombra si sta lavorando, ore dal voto (svincolo della Gammarana, nuovo look per Corso San Gior- tramando, assegnando, perché le cose prendano quel verso. Ecco allora gio, ponticelli pronti da mesi ma inaugurati in tempo elettorale). Ha vinto quello che t’aspettavi: che il senologo vincesse ancora. Tanto dall’altra Maurizio Brucchi, fautore e rappresentante principe di quest’arcaico ed parte era tutto deciso: nessuno pesti i piedi a Teramo gatto-brucchiana. inveterato carrozzone. Signori chapeaux a Maurizio Brucchi, che potrebbe La vera sorpresa che abbia vinto solo di 800 voti. Questo sì. n consegnandosi ancora una volta tra le sue braccia. Chissà quanti mo- a vinto il sistema. Hanno vinto i 429 posti che l’Asl deve spalmare strano insofferenza ai ghigni del sindaco part-time ma poi lo incensano sul territorio, le cooperative che con 500-600 euro mensili placano re di questa città. Chissà quanti dicono di non sopportarlo più anche se il velleità di cambiamento, la Ruzzo reti spa su cui si basa il principio parere di qualcun altro poi rende la scelta molto più ovvia. Allora ecco che cardine del debito-crea posti e crea-consenso, a destra così a il sistema prende il sopravvento e non ha importanza che faccia possa manifesto grazie.pdf perfino avviarsi a prendere il testimone dell’onorevole Antonio Tancredi in quest’urbe dannatamente circolare come Macondo, dove per Gabriel Garcia Marquez il tempo girava eternamente in tondo. Checché se ne dica ha vinto la politica, quella che conosciamo da sempre: ruffiana, forte con i deboli, manzoniana, ammiccante, terreno di scontro per cda ormai senza più un euro e tossica quanto basta per avvelenare giovani menti raziocinanti. Ma soprattutto ha vinto Paolo Gatti, il Futuro (in) del senologo teramano. I numeri sono lì a confermare il successo straripante dell’ex assessore regionale al lavoro: solo la sua lista al primo turno ha incassato più del miserrimo Partito democratico locale che sull’onta renziana al 41% a Teramo ha fatto registrare un risultato da fame (la metà), e questo senza che i dirigenti locali ne prendano atto, vergognandosi un po’ dietro la lavagna oppure dando le dimissioni. In genere quando si sbaglia così grossolanamente non c’è altra strada da seguire se non quella del cospargersi la testa di ceneri. Maurizio Brucchi, rianimato dall’ex enfant prodige della politica teramana, è stato dunque riconfermato primo cittadino della città per soli 800 voti di differenza al ballottaggio, e chi non è con C lui peste lo colga…con il rischio di essere apostrofati come “buffoni”. Il sindaco uscente si conferma per ulteriori cinque anni alla guida del Comune di Teramo. “Uno contro tutti” è stato l’urlo liberatorio lanciato dalla sua sede elettorale che ha giubilato per lui, anche se da solo proprio non era, bastava dare un’occhiata alle sue spalle e intravedere le sagome di Chiodi, Di Dalmazio, Tancredi (anche se un po’ defilato per la verità), Mazzarelli e tutti gli altri, il modellino Teramo insomma, e appunto mister diecimila voti Paolo Gatti che per la prossima tornata elettorale ha già un suo nome rosa (forse Lucantoni) da far vincere a Piazza Orsini. Lui è il ras e gli altri fanno il sindaco, oppure il presidente di Via Dati, o l’assessore provinciale, del resto ha già anticipato che abbandonerà la politica attiva, quella degli incarichi, ma evidentemente non ha detto che lui diverrà la politica teramana stessa. Maurizio Brucchi sorriderà più delle ultime volte sul sellino della sua bici, affonderà i colpi in aula consiliare, ma per natura 11 M Y CM MY CY CMY K 10-06-2014 12:09:12 di 12 n.100 Maurizio Di Biagio Sanità Risonanza? Ripassi tra due anni Tempi biblici alla Asl di Teramo per gli esami diagnostici R www.mauriziodibiagio.blogspot.com effettiva fruibilità”. In realtà già a fine 2011 l’ex manager Varrassi fece ricorso ai privati firmando una convenzione per 500 prestazioni con la Radiosanit, spendendo circa 60 mila euro: affidamento che allora suscitò le critiche della Cgil perché la Asl avrebbe così speso molto di più di più. Ad aggravare la già delicata situazione, ci si è messa ultimamente anche Radiologia con il suo acceleratore lineare che continua a fare le bizze. Il responsabile del reparto Carlo D’Ugo ha già spiegato che “questi sono macchinari talmente sensibili e tecnologici che si rompono in un attimo. La lista di attesa è di 75-90 giorni”. Una proposta che sta maturando è quella di lavorare, oltre isonanza magnetica alla schiena? l’iper-perscrizione che alcuni medici firmano il sabato, anche in orari non proprio canonici: Ripassi tra due anni, e più precisa- a dispetto di reali esigenze, conseguenza dalle 21 alle 24, così da smaltire undici pa- mente il 14 Aprile del 2016. Questo anche della medicina difensiva così da evitare zienti in più ogni volta. La buona notizia è che si è sentito dire un teramano che si è risarcimenti milionari. La Asl di Teramo ha un a Settembre sarà in funzione anche la nuova rivolto al distretto sanitario di base di Circon- fabbisogno di risonanze valutabile intorno ai apparecchiatura diagnostica, un acceleratore vallazione Ragusa per mettere fine ad una 19.000 esami annui e comunque non inferiore lineare Trilogy Varian, con caratteristiche patologia. Inutile riferire che lo stesso esame ai 16.000, un numero che è possibile coprire tecniche notevoli e che assicura trattamenti diagnostico si sarebbe potuto svolgere presso con due risonanze pubbliche. “Nel ritenere di altissima precisione. “Per il futuro sono un laboratorio analisi della città nel giorno di prioritaria la soluzione di tale problematica, fiducioso – prosegue D’Ugo – perché oltre al lunedì, al prezzo di 120 euro. Il problema delle che tanto incide economicamente sui bilanci nuovo macchinario potremo sostituire quello liste di attesa a Teramo si trascina da tempo e delle famiglie e dei malati” le organizzazione vecchio”. rende difficoltosa la vita dei pazienti costretti sindacali dei pensionati di Teramo hanno Purtroppo, a detta degli ambienti sanitari, sul- o ad emigrare in altre Asl oppure pagare richiesto, con urgenza, un incontro con Rolleri le liste di attesa pesano voci come personale una somma che di questi tempi è sempre “per portare a soluzione un problema che e richieste di esami inappropriate. Per di più significativa e non alla portata di tutti. “Se richiede interventi condivisi, efficaci e struttu- le apparecchiature acquistate tramite leasing, non conosci nessuno devi morire” scrive Sara rali”. Per i sindacalisti Oleandro, Pigliacelli e con la supervisione del Consip, sono sempre su Facebook. Sempre sul social network si Di Sabatino il fenomeno delle liste di attesa più costose a dispetto di quelle in dotazione scatenano le reazioni indignate a quei tempi rappresenta “un vulnus ai principi sanciti dalla nelle strutture private, anche se la resa è più che la Cgil definisce “biblici”. Sonia aggiunge Costituzione poiché non consente l’effettivo efficace. Nel caso dell’acceleratore lineare la il suo cahier de doleances: “Anch’io per una riconoscimento dei Lea (Livelli Essenziali di nuova Trilogy avrà 1,5 Tesla di definizione, una risonanza alla cervicale stessa cosa, 2016, Assistenza) in quanto ne impediscono la loro sicurezza per l’utenza. n che tristezza” è il suo legittimo sfogo. C’è chi non ci crede, altri si definiscono allibiti, fatto sta che la problematica resta ancora insoluta, malgrado l’intervento del manager Asl Paolo Rolleri che recentemente annunciò di “stare risolvendo la cosa assumendo a breve due nuovi primari e sei tecnici i radiologia”. Il direttore generale addebitò tali lungaggini allo stop che ha avuto la procedura per l’acquisto di una Rm a Giulianova. Per superare anche quest’ennesima criticità Rolleri decise di potenziare le apparecchiature di piccole dimensioni acquistando una risonanza magnetica da 0,3 Tesla (tipo artoscan) da collocare a Giulianova. Ma i problemi restano ancora sul campo irrisolti e forieri di forti lamentele da parte degli utenti. Certo, a pesare sulle liste di attesa, oltre alla mancanza di attrezzature diagnostiche e personale, si aggiunge anche Redazionale Sor Marchese Bistrot e il panino gourmet S or Marchese è un locale a Roseto degli Abruzzi dal I prezzi sono un altro punto a favore del Sor Marchese, si può design unico e accogliente. Le nostre specialità sono gli infatti cenare tranquillamente con 10/15 euro. Tutto questo è aperitivi, i panini gourmet e i dolci. Nel periodo estivo ser- possibile scegliendo con cura le materie prime acquistandole viamo anche ottime fritture di pesce. direttamente in zona da aziende agricole locali. Sor Marchese porta in Abruzzo il panino gourmet. Da pasto veloce Il Sor Marchese è un locale molto e street food, il panino rivoluzionato accogliente e rilassante dal design negli ingredienti e nei sapori diventa unico e curato nei particolari. piatto unico e completo come panino Abbiamo due sale interne e anche gourmet. dei tavoli all’aperto. Utilizziamo solo i migliori ingredienti principalmente tutti della zona. Il nostro pane è vero pane fatto solo di farina lievito e acqua. Non ci sono derivati del latte, grassi o altro. La nostra carne è 100% abruzzese sempre fresca e selezionata. Le nostre ricette vanno dal classico cheeseburger all’utilizzo di ingredienti di stagione ed abbinamenti inusuali. Una delle nostra specialità è il Cheeseburger Abruzzese, 100gr di pane 160gr di carne abruzzese insalata pomodoro e una fetta di formaggio fritto di un’azienda agricola della zona. Tutto guarnito con maionese di nostra produzione! I nostri panini gourmet sono anche per vegetariani e vegani. I nostri dolci vanno dalla pasticceria internazionale con cheesecake e brownies a quella italiana, ma sempre rivisitata come il tiramisù alla birra. Al Sor Marchese abbiamo inoltre una buona selezione di birre artigianali anche biologiche e senza glutine e di vini italiani di qualità. SOR MARCHESE BISTROT Via Nazionale, 316 - Roseto degli Abruzzi (TE) aperti dalle 18 e chiusi il lunedì Tel. 366 2485574 facebook.com/SorMarcheseBistrot di 14 n.100 Mimmo Attanasii Il libro dimmitutto@teramani.info All’ombra del campanile sarebbe in grado di relazionarsi senza deviazioni. L’introduzione a un libro è spesso usata per rubare il posto alla solita prefazione che tanti lettori pigri preferiscono saltare ritenendola Il cambiatore del mondo quasi sempre per definizione – e a U volte con giuste tutto ciò che resta dei ricordi e di cui, come carte di famiglia custodi- del campanile” è te gelosamente, resterà l’ultima lettrice. “Chi sta bene non cambia”, che pure l’intro- ragioni – tutte noio- n page-turner, un libro che si legge tutto d’un fiato. E che non se. Tuttavia, l’altra si riesce più a posare. La città raccontata, che fu di Teramo, differenza che si frivola vestale di un mondo ormai sparito, nella sua ostinata coglie per tempo fede in una quasi eroica appartenenza, stringendo fra le mani nel libro “All’ombra chiosava Thomas Mann. duzione può co- La penna del giornalista e scrittore si è basata sulla semplicità, minciare a entrare nel contenuto del libro e preparare a una gustosa sempre accanto al dettaglio per creare un ambiente realistico. Tutto narrazione. Pagine forse astratte senza l’intenzione di riempirle con ciò lega la comprensione dei personaggi ridisegnati ai loro ambienti. le solite avventure provinciali, vicende dolorose sdrammatizzate dal Non si consiglia ai lettori cosa pensare. Anzi, sono lasciati soli per tempo, nomi e soprannomi di santi, poeti, scrittori, pittori, navigatori giungere a conclusioni inaspettate all’immaginario attraverso l’uti- di Corso San Giorgio. lizzo di una empirica prospettiva nella descrizione delle personalità Le pagine si aprono oscillando fra la prima e la quarta di copertina dei protagonisti. L’autore pare si avvalga anche della parodia di altri per ricevere a caduta libera e spontanea degli innumerevoli “cam- stili di scrittura; un articolo di giornale scritto come un sermone. Una biatori di mondo”, che si sono susseguiti negli anni, in questa eterna sorta di miscela di narrazione con le circostanze testuali, l’immer- città addormentata di provincia, resistente a ogni cambiamento. gersi nei dettagli per cui, il lettore con una conoscenza del territorio, Qualcuno doveva occuparsene. Ci ha pensato Maurizio Di Biagio. n Note linguistiche Derivazione e uso di “meco, seco, teco” G di Maria Gabriella Di Flaviano Tuttavia le prime tre forme sono ancora pre- entile Professoressa, - Meco deriva da mecum (con me); senti nei dialetti. Vediamo qualche esempio: ultimamente, in televisione, ho sentito - Teco deriva da tecum (con te); dialetto toscano: con meco, con teco, con dire da alcuni personaggi le parole - Seco deriva da secum (con se); seco; - Nosco deriva dal latino volgare noscum (con dialetto emiliano: tego <<meco, teco, seco>>. Mi piacerebbe avere delle delucidazioni sull’origine e sull’uso di tali parole che, a mio modesto parere, appaiono “antiquate”. Cordiali saluti, noi) - Vosco deriva dal latino volgare voscum (con voi). dialetto veneto: mego in alcuni dialetti meridionali compaiono, come in quelli toscani, forme del tipo Oggi, nella lingua usuale, è difficile incontrare <<meco>>precedute dalla preposizione “con”. tali forme, perché al loro posto si usano molto Eccone alcuni esempi: Le suddette voci derivano direttamente dalla più spesso le locuzioni con me, con te, con sé, dialetto napoletano: co mmico, co ttico lingua latina e precisamente con noi, con voi. dialetto calabrese settentrionale: cu mmicu. n Antonio di L’oggetto del desiderio Fanciulle Stridenti F Carmine Goderecci di Oro e Argento Gioielleria dal 1989 15 n.100 Già in età adolescenziale la fanciulla era dunque avviata al matrimonio e la presenza di tanti ritratti di signorine di buona famiglia in età poco più che infantile sembra alludere al costume di far precedere le nozze da uno scambio di ritratti fra i promessi. Alla famiglia dello sposo la fanciulla prometteva la discendenza, oltre a portare direttamente una nuova e spesso consistente ricchezza attraverso la dote. Tale dote era un serbatoio di ricchezza esclusiva per lo sposo, dal momento che ra Rinascimento e Settecento le fan- alla fanciulla era permesso attingervi ciulle ritratte mostrano ricche parure solamente per gli abiti più preziosi e per i simili a quelle delle donne mature, gioielli. Pertanto la presenza di gioielli nei talora in stridente contrasto con i ritratti di queste piccole adulte aveva il volti infantili e i corpi ancora acerbi. Nel compito di documentare la ricchezza della Rinascimento, ma certamente nei secoli famiglia d’origine, segnalando al mondo seguenti, la fanciulla di buona famiglia pri- e a un ipotetico futuro sposo che essa ma di convolare a nozze e diventare così non aveva solamente fattezze gradevoli moglie e madre era figlia, e come tale non e armoniose ma anche un consistente poteva perpetuare il nome d’origine. Ella patrimonio. Gioielli del tutto analoghi a rappresentava una pedina necessaria nel quelli delle gentildonne; in particolare alle gioco delle alleanze dinastiche grazie alla donzelle si raccomandava la catena d’oro politica matrimoniale. con pendente o medaglia. n Ogni giorno Te.Am. lavora per una città più bella e pulita. di 18 n.100 Grandi mostre Michelangelo Il genio rivolto all’estasi e al tormento. Artista universale. S Maria Gabriella Del Papa dimmitutto@teramani.info chi, Anna Imponente, Antonio Paolucci, Claudio Parisi Presicce, Daniela Porro, Pina Ragionieri, Pietro Ruschi, Claudio Strinati e Pietro Zander. La mostra, dal 26 maggio 2014 al 14 settembre 2014, supera l’oggettiva impossibilità di esporre i capolavori “intrasportabili” realizzati da Michelangelo (gli affreschi della Sistina, fra tutti) con l’esposizione di opere che per la prima volta potranno essere ammirate le une accanto alle altre. Questi capolavori, infatti, potranno essere osservati, in molti casi per la prima volta, affiancati e contrapposti in uno straordinario compendio di una produzione artistica inarrivabile, dalla pittura alla scultura, dalla poesia all’architettura, le quattro arti in cui si espresse Michelangelo, che saranno raccontate in nove sezioni espositive, focalizzando così i temi cruciali della sua poetica. Un esempio su tutti è la presenza straordinaria del grande capolavoro del Michelangelo cultura, pittura, architettura e poesia. Le quattro arti in cui si politico, il Bruto, che espresse il genio di Michelangelo, raccontate in nove sezioni potrà essere ammirato espositive nella mostra “Michelangelo. Incontrare un artista accanto a precedenti universale” organizzata in occasione del 450° anniversario della busti classici, il Bruto sua morte, avvenuta a Roma il 18 febbraio 1564. in bronzo dai Musei Tra le opere esposte ai Musei Capitolini, la Madonna della scala e la Capitolini e il Caracalla Leda eccezionalmente prestati da Casa Buonarroti, il Cristo Reden- dei Musei Vaticani, fi- tore da Bassano Romano, proposto come la versione abbandonata nalmente esposto in un del Cristo della Minerva. Opere rilevanti anche dagli Uffizi di Firenze, diretto confronto con dai Musei Vaticani, dall’Albertina di Vienna. Alcuni dei più bei disegni due opere che, in modi mai realizzati da Michelangelo arriveranno dalla collezione del British e circostanze diverse, ne ispirarono la realizzazione. Museum di Londra. Il filo rosso che guida il percorso della mostra è segnato da La mostra è curata da Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio una serie di “contrapposti” tematici con i quali si vogliono Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città evidenziare le difficoltà dell’uomo e dell’artista sia nell’esecu- di Firenze, con Elena Capretti e Sergio Risaliti, storici dell’arte. zione, sia nell’ideazione delle sue opere: il moderno e l’antico, la Prodotta e organizzata dall’Associazione culturale MetaMorfosi e da vita e la morte, la battaglia, la vittoria e la prigionia, la regola Zètema Progetto Cultura, si avvale di un prestigioso comitato scientifi- e la libertà, l’amore terreno e quello spirituale. co composto, oltre ai curatori, da: Riccardo Bruscagli, Alessandro Cec- La contrapposizione tra bellezza terrena e amore celeste, ad esempio, vo e ombroso, la sua misantropia, i suoi pessimi rapporti coi colleghi, e, 19 come storia vuole, anche con i papi (Giulio II su tutti). n.100 Probabilmente Michelangelo non amò mai Roma, ma Roma, è certo che se non lo amò imparò a stimarlo, nonostante il suo carattere schi- Michelangelo che plasmava il marmo delle Apuane come cera ma che, come il marmo, non riusciva a piegarsi, neanche alle tentazioni della città eterna, giunse a Roma la prima volta, non ancora ventenne, preceduto dalla fama che s’era guadagnato presso il cardinale Raffaele Riario come artefice di quel falso cupido greco, che l’alto prelato aveva acquistato, credendolo antico, per l’esorbitante cifra di 200 ducati. La truffa, avvenuta probabilmente all’insaputa dell’artista, si svelò. Per Michelangelo fu l’inizio della fama. A Roma rimase fino ai 25 anni, ebbe modo di scolpire la Pietà prima di tornare a Firenze, aggiungere altri capolavori nel suo curriculum e fare ancora ritorno a Roma. Nella Roma di Giulio, colui che gli fu particolarmente avvertita dal Buonarroti, sia sul piano poetico sia su aveva promesso di scolpire una montagna di marmo (il monumento fu- quello esistenziale; prova ne sono una serie di disegni e opere ispirate nebre che in origine doveva contenere svariate decine di statue) salvo da profonde amicizie e affinità elettive come quelle per Tommaso poi fargli dipingere il “soffitto di un granaio”. Era la Cappella Sistina. Cavalieri e Vittoria Colonna. Ogni tema, come in uno specchio, sarà Tra grandiosità e delusioni, rapporti pessimi con tutti e fughe rientrate, analizzato mettendo a confronto disegni, dipinti, sculture, modelli Michelangelo visse a Roma lungamente, qui ha lasciato tante opere, qui architettonici, oltre ad una selezionatissima scelta di autografi scritti è morto, il 18 febbraio 1564, 450 anni fa. tra lettere e rime, attraverso l’intero percorso umano ed artistico di E così, dopo gli eventi fiorentini, anche Roma era giusto che organizzas- Michelangelo. se una grande mostra in occasione del 450° anniversario. n di 20 n.100 Musica La nascita del rock in Italia da Celentano in poi T Fabrizio Medori dimmitutto@teramani.info chitarra e Luigi Tenco al sassofono. Noi oggi sappiamo per certo che la partecipazione di Tenco è assai improbabile e che Gaber suonò nel gruppo che accompagnava Ghigo Agosti, ma l’idea che questi pilastri della musica nostrana si siano incontrati sul palco del primo grande raduno Rock in Italia è straordinariamente suggestiva. Altrettanto emozionante deve essere stato l’incontro fra i rockers milanesi della banda di Celentano, con i “Brothers”, un gruppo romano formato dai fratelli Ciacci, il cui chitarrista, Enrico, era dotato di una tecnica chitarristica straordinaria, ed il cui cantante, Antonio, diventerà un’altra star della canzone italica, con lo pseudonimo Little Tony. Non è difficile immaginare, oggi, questi ragazzi, più simili all’Americano interpretato da Alberto Sordi che agli originali Elvis Presley e Jerry Lee Lewis. Semmai, il modello preferito di Adriano, era Jerry Lewis, e Celentano era famoso per inframmezzare i suoi concerti con imitazioni del comico americano e con balli scatenati che gli valsero il soprannome di “molleggiato”. Personaggi meno fortunati furono Ghigo Agosti, interprete di canzoni divertenti e spesso boicottate dalla temibilissima commissione di censura anti anni fa, intervistato della RAI, e Clem Sacco, ex cantan- da Red Ronnie, durante te lirico e precursore del genere una puntata di “Roxy Bar”, “demenziale”. Se Ghigo scandaliz- Francesco Guccini parlava zava con il suo più grande successo, dell’arrivo del Rock’n’Roll in Ita- “Coccinella”, ispirato dal primo trans lia, ed in particolare a Modena, europeo, insieme al quale si esibì all’i- dove viveva lui. Raccontò che lui nizio degli anni 60, Clem Sacco faceva e quelli del suo gruppo fecero sorridere i giovani col suo brano più qualche decina di chilometri fortunato: “Oh mamma per andare a sentire un ragazzo voglio l’uovo a la coque”. che, si diceva, sapeva suonare Nel frattempo, molto timi- tutto il solo di chitarra di “Be- damente, una ragazzona bop-a-lula”, il classico di Gene di Cremona con una voce Vincent. Non so e non ricordo bella, potente e piena di chi fosse il chitarrista e se poi personalità, provava ad sia diventato un professionista inserire nel suo reperto- o meno, ma ricordo con quanta rio qualche pezzo rock, ironia Guccini parlava del Rock si chiamava Mazzini, di italiano dei tempi. Citò un conosciutissimo cognome, prese il nome esempio di come fosse poco italiano il testo d’arte di Baby Gate, ma raggiunse il successo col suo semplice nome di una canzone: “Il tuo bacio è come un di battesimo: Mina! Fra i tanti campioni che abbiamo citato, Gaber rock, che ti morde col suo swing, è assai e Jannacci, meritano di essere ricordati anche per il duo che li vide facile al knock-out, che ti fulmina sul ring…” protagonisti per una breve ma divertentissima stagione. La loro can- ed in effetti salta all’occhio l’ingenuità di zone “Una fetta di limone” merita di essere riascoltata per afferrare un linguaggio che, all’epoca, era tutto da di nuovo l’ironia e la bravura dei “Due Corsari”. Un altro straordinario inventare. Ma chi sono stati i pionieri che compagno di strada di Celentano è stato Ricky Gianco, chitarrista tra 24mila baci e coccinelle, fette di limone e uova a la coque, hanno ed “autore” di “Pregherò”, lui dice ancora oggi di averne scritto la alimentato, qui da noi, la sacra fiamma del rock? Il primo, unico ed musica, ma in realtà si tratta di “Stand by me” di Ben E. King, con un inimitabile è Adriano Celentano, il “molleggiato”, che intuisce prima testo in italiano. Nel frattempo, a Napoli, la nuova moda musicale (e di chiunque altro le potenzialità artistiche e commerciali della nuova non solo) aveva colpito i giovani e, per prendere in giro uno dei più musica che arriva dagli Stati Uniti. Il primo grande appuntamento per fedeli seguaci del Rock’n’Roll e dei blue jeans (pare che si chiamasse gli appassionati del nuovo genere musicale si svolge nel 1957 al pala Renzo Arbore), Renato Carosone – straordinario pianista e diver- ghiaccio di Milano e vi partecipano molti musicisti che, in seguito, tentissimo intrattenitore – scrisse “Tu vuò fa l’americano”. L’ultimo diventeranno famosissimi. La leggenda narra che ad accompagnare pensiero va ai protagonisti di questa stagione che non ci sono più, Celentano sul palco del “Primo festival” ci fossero tre giganti della Tenco, Carosone, Little Tony, Gaber e Jannacci, con un commosso e musica italiana: Enzo Jannacci – al pianoforte, Giorgio Gaber – alla appassionato applauso. n di Write about... the records! Neon Classic Debbie Duveen & The Millbanks Format: CD - 2010 WORONZOV RECORDS (Import) G Maurizio Carbone 21 dimmitutto@teramani.info n100 mente di papà Nick, tra i suoi illustri trascorsi, Country Joe McDonald, Arthur Lee (incredibili Love), Teenage Fan, Yo la Tengo, Oneida... Potenza del DNA: Debbie è figlia di ...cotanto padre, splendida ragazza, notevole presenza scenica, affermata attrice teatrale, per 2 anni nel cartellone dell’Head Theater della capitale britannica con il tributoomaggio a Judy Garland (visibile su YouTube cliccando Debbie Duveen), ancora, last but not least, dotata di voce notevolissima: timbro, estensione, ritmo, melodia e molto altro, vediamo come. Il dischetto argentato in policarbonato di makrolon, parte alla grande, Got A Lot On My Mind ci rivela immediatamente le coordinate di questa musica: voce splendida, riffoni (hard) di chitarre, basso-batteria e tastiere, sound vivace, secco, tagliente come nella successiva Jennifer Jayne, ottimo lavoro di backing vocals. Per non annoiarsi, arriva Bored, Tired & Disgusted (altrochè), cambio di ritmo, autentico valzerone, tocchi quasi ‘soul’ e, note di sax nella coda finale. Contact With Air è al contempo slow & fast, ballad d’atmosfera, Don’t Belong, ci riporta sul psych tanto congeniale a Nick/BF, riffs di chitarre a tutto spiano. Un sinistro sibilo (pianola Vox?), annuncia la successiva King Rat, l’ugola di Ms. Debbie si materializza in forma stupefacente: finale da brividi, l’estensione vocale tirata al massimo, un re-topo davvero singolare. Il ritmo ritorna padrone in The Love Of ‘99, Fen- iugno 2010: alcuni monthly music magazine riferiscono dell’e- ton pesta duro su pelli sordio discografico della figlia di Nick Saloman (aka Bevis e tamburi, Simmons e Frond), famoso British psych group, titolare di ragguardevole Nick sferragliano con le produzione musicale. “Neon Classic” il titolo, Debbie Duveen- chitarre, eccome! Dal Saloman, l’autrice. Conoscendo il DNA di Mr. Nick e, dei suoi sodali, ritmo alla melodia di cerco il CD nei record-shop abituali (Milano, Roma, Pescara...), invano, i The Girls About Town, numeri del mercato d’importazione, sono risibili, quindi, niente da fare. listen gradevole come L’ostinazione qualche volta...premia e, Eureka!, mi rivolgo a Internet e, nella successiva He’s decido di contattare (via mail) le direttta interessata e...surprize, risul- Just Like You, voce e tato dello scambio telematico, in 2 giorni - dico due - from London, mi chitarra acustica dolcis- viene recapitato the small packet with sima e, tenetevi forte, CD, con tanto di affrancatura Royal Mail arriva il “tormentone- e, un affettuoso short message vergato killer” Cryo-Love: un da Debbie, il tutto a poco più di 10,00 must, cliccatissimo su €. L’attesa è finita, finalmente! Il CD è YouTube, voce, ritmo, accreditato a Deebie Duveen & the strumenti serrati, psych Millbanks, praticamente la band di dad per antonomasia, Debbie canta a squarciagola, Nick grandissimo all’or- Nick, Bevis Frond: N. Saloman, chitar- gano (tanto sixties), il video è divertentissimo, Debbie del resto è una re e tastiere, Paul Simmons, chitarre consumata attrice...o no? La performance vocale prosegue con What (Mudhoney, nel pedigree), Jules Fen- More Could I Lose che, precede la track n° 12 Could Be Anyone, la mia ton, batteria ( ABC, Lightning Seeds...), preferita: dura solo 1:37, una vera e propria “bomba”, tosta, granitica, Adrian Shaw, basso (The Crazy irresistibile e, come recita il titolo, potrebbe essere chiunque ma, ladies World Of Arthur Brown, Hawkind...), & gentlemen, sono Debbie Duveen & Millbanks! La ‘ruggine’ di In The Johnny Wallace, sax e, Jonathan Rough è allegra e saltellante, quasi una marcetta, canto, chitarra, sax e Barley al piano. Produzione a 6 sezione ritmica che, fa tanto British-style. La luce al neon si spegne, gli mani (Debbie, Nick e Dave Palmer), occhi rimangono chiusi con la conclusiva Eyes Stay Closed, ennesima Registrazione al Gold Dust Studio di great song, lasciatevi cullare dalle note di questo CD, ancora fresco, Bromley nel giugno 2010 appunto, attuale, spumeggiante, premere il tasto play e ricominciare l’ascolto. pubblicato nell’ottobre dello stesso Miss Debbie, a quando il prossimo CD? anno, dalla Woronzov, label di Nick, Time: 45:01 - Voto 8 sempre lui e, come dire, una garan- PS: La ragione del nome Debbie Duveen & The Millbanks? Presto detto, zia. Il CD è piacevolissimo, la scena omaggio a Lord Duveen Of Millbank, mercante d’Arte inglese, Filantropo, è quella di di Walthamstow, sud-est accolse e aiutò il nonno (ebreo) di Debbie, babbo di Nick quindi, rifugiato di Londra, le 14 tracks, frutto della dalla Germania nazista. n di 22 Laura Rabottini Arte n.100 Il fascino dell’arte colora la primavera pescarese La donazione Paglione al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara dimmitutto@teramani.info iniziative culturali. Dopo aver a lungo operato per arricchire la sua terra con opere d’arte di ampio respiro internazionale - cariche testimoni della sua intensa e storica attività di gallerista milanese di origini abruzzesi - non si accontenta di aver già creato un cospicuo circuito culturale fra città quali Vasto, Castelli, Chieti, Atessa, Tornareccio, ma decide di approdare a Pescara con una nuova donazione. L’itinerario è già ben delineato e procede ormai da 17 anni, da quando nel 1997 Paglione aveva donato alla Città di Giulianova una prima selezione di opere provenienti dalla sua collezione personale per creare il Museo d’Arte dello Splendore (MAS). A seguito di quella prima sfortunata esperienza (fu costretto poco dopo a ritirare le opere), si sono dunque succeduti altri straordinari episodi di affidamento delle sue opere a strutture quali Palazzo d’Avalos di Vasto, il Museo della Ceramica di Castelli, il Museo Barbella e il Museo di Palazzo de’ Mayo di Chieti, il Museo dell’Università “d’Annunzio” di Chieti-Pescara, e ad Atessa, dove un nucleo di opere della collezione Paglione ha addirittura dato vita ad un Museo dedicato ad Aligi Sassu, cognato del collezionista. La Città di Pescara si aggiunge alle tappe di questo percorso abruzzese con il Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” che ospita, nelle splendide sale del primo piano, 56 opere di tre Maestri della pittura del Novecento provenienti dalla collezione privata di Alfredo e Teresita Paglione. Non va trascurato di ricordare che è I anche in virtù dell’affetto profonl mecenatismo do che il mecena- è ancora vivo. te Paglione nutre Continua e per la Città di prospera in Pescara, alla quale Abruzzo grazie ad lo legano i ricordi Alfredo Paglio- indelebili del ne che oggi, a matrimonio con Pescara, colpisce la sua Teresita e ancora con le sue l’affetto familiare Inaugurazione di suo fratello, che il Museo Colonna Claudio Bonichi · La ragazza e la luna · 1992 viene scelto come inevitabile destinatario di tale munifico gesto. In una calda giornata di timida primavera, il 23 I coniugi Teresita e Alfredo Paglione maggio viene inaugurata dunque la mostra “Il fascino dell’immagine. Tradizione e modernità. 56 opere di Arturo Carmassi, Claudio Bonichi e Gastòn Orellana”, con interventi del Sindaco Luigi Albore Mascia, Il Presidente consiliare della Commissione Cultura, Augusto di Luzio, e il curatore Sandro Parmiggiani. Nella stessa occasione si inaugura anche una sala adiacente dedicata alla donazione di opere di Gigino Falconi, pittore abruzzese e caro amico dello stesso Paglione. Le sale personali dedicate ai tre artisti della Collezione Paglione testi del catalogo e Presidente di Crocevia realismo di Bonichi, oppure della deforma- – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione, zione baconiana dei soggetti di Orellana, la continua ad “accendere fuochi” - come presenza dell’immagine domina lo spazio 23 egli stesso ama spiegare -, a disseminare pittorico e interroga, costringe al pensiero, baluardi di bellezza per proiettare così cancella il tempo e mette in scena lo spet- n.100 l’Abruzzo nel panorama internazionale tacolo vivo e puro dell’arte autentica. n dell’arte contemporanea figurativa. E il punto di partenza è la sua decennale esperienza di gallerista che, come sottolinea Parmiggiani, “ha sempre cercato di tenere per sé alcune delle opere più belle e significative che approdavano nella sua galleria, come esito dei rapporti con gli artisti, specialmente in occasione delle loro mostre”. ggi, dopo 14 anni dalla cessazione della sua attività, oltre 1500 di queste opere Arturo Carmassi · Il Capitano · 1971 compongono un cammino che, con le parole di Paglione, “continua e ha come filo conduttore il mio omaggio soprattutto si configurano come ideale e necessaria ai giovani, che sono la speranza e il futuro estensione di un percorso culturale che ha di questa Italia che non sa più dare fiducia, avuto inizio nel 2002 a Palazzo d’Avalos, spazio, lavoro ai suoi figli. Per loro ho Vasto, dove Paglione aveva creato altre voluto diffondere richiami all’arte e alla otto sale dedicate ad altrettanti artisti pro- bellezza.” E il faro di tutta l’operazione è venienti dalle sue collezioni e afferenti alla l’immagine, la sua civiltà, il fascino che sua attività di gallerista, fra cui gli stessi emana dalle sue infinite declinazioni arti- Bonichi, Carmassi e Orellana. stiche, oggi come nel Novecento. Il “mecenate innamorato”, come lo defini- Che si tratti dell’inquietudine figurativa sce Giovanni Gazzaneo, autore di uno dei di Carmassi, o del metafisico e diafano Gastón Orellana Buscando · Refugio · 1973 di 24 n.100 Il libro Parole come odori La carta costa! (di Alessandro Milan) Mimmo Attanasii dimmitutto@teramani.info della mente, sul come e il quando il Real Collegio si sia trasformato nel Regio Liceo Ginnasiale”. Una ventina di capitoli appiattiti e divisi in un tomo, nell’apparecchiare una sorta di elenco della spesa. Storie, piuttosto che Storia. Riferimenti a pedisseque norme scolastiche, che paiono soggiacere a una macchinazione posta in opera da un collegio di “invisibili contemporanei dell’epoca”. Pagine e pagine per svelare che fu Napoleone a veicolare l’idea di scuola pubblica durante il Regno di È Napoli e che alle solite insufficienze dello Stato si insinuò l’impostura delle brutto dirlo, ma ci sono dei libri, come “La storia della scuola autorità ecclesiastiche, sostenute dietro la fortificazione del dogma. teramana”, che è proprio impossibile leggere. Magari si parte “La Chiesa è ricca, ricchissima. È letteralmente zeppa di quattrini. pure armati delle meglio intenzioni, ci si ripete che in fondo nes- Puzza di denaro come il cadavere di un ricco... “ (Heinrich Böll). sun libro è impossibile da leggere, ma presto ci si rende conto Non si tratta tanto della storiografia, prevista e rintracciabile in altre che la realtà dei fatti è un’altra. pubblicazioni: il problema è la scrittura. Personaggi stereotipati. Acca- La ricostruzione dell’istruzione secondaria pubblica, privata ed demia, non oltre. Se si tenta la lettura per intero subito dopo ci si deve ecclesiastica a Teramo, dall’età di Ferdinando IV di Borbone alla fine recuperare dall’impossibilità di portare a termine ciò che indubitabil- dell’Ottocento. Dalla seconda metà del XVIII secolo al XIX secolo. Una mente sarebbe stato un ottimo proposito. Magari una frase che aspira mera raccolta di saggi, riviste e bollettini bibliotecari proposta in una all’aulico e subito dopo il buio della parola. Nemmeno la tecnica dello asettico ordine temporale, che s’inerpica faticosamente per il lettore “zompamento” funziona: il salto indiscriminato delle pagine. dal 1984 al 2011: “Ripercorrere e riasfaltare un percorso irrinunciabile Le parole si disperdono fugaci come odori. n Redazionale Fibromialgia una malattia difficile da diagnosticare. collaborazione con gli operatori abilitati al Metodo (fisioterapisti e medici). In Italia gli operatori abilitati ad applicare il Metodo Solère - Reequilibration fonctionnelle® nel trattamento della fibromialgia non sono ancora numerosi, ma il programma di cura rapido ed originale permette eventualmente di seguire il trattamento anche se non si risiede vicino ad un centro. In estrema sintesi i modelli terapeutici non farmacologici (quindi privi di qualsiasi effetto collaterale) utilizzati nel Metodo Solère per il trattamento della fibromialgia, o meglio dei pazienti fibromialgici, si avvalgono della stimolazione di determinate aree reflessogene codificate anche nella cartografia della medicina tradizionale cinese: l’apparecchio appositamente studiato è denominato AMPi. sm® e, senza presentare particolari controindicazioni, permette il massaggio puntiforme inverso di aree cutanee utilizzate anche in È agopuntura. Pur ispirandosi ai concetti dell’agopuntura, la tecnica e la logica una malattia subdola ed occulta: si presenta con una va- insite nel trattamento di cura per la fibromialgia, sono molto diffe- sta sintomatologia, ma spesso non viene riconosciuta da renti da quanto comunemente conosciuto attraverso la medicina gli stessi medici, che hanno difficoltà a diagnosticarla. tradizionale cinese. Spesso le persone malate quando si lamentano non vengono Normalmente sono sufficienti 6 sedute per apportare un sensibile credute. Sono per lo più donne (in miglioramento al polimorfo quadro clinico che i numerosi pazienti rapporto di 4 a 1). Vagano da un am- fibromialgici accusano, con sintomi apparentemente anche bizzarri bulatorio all’altro per sentirsi dire: “ lei ma analizzabili con criteri logici se inquadrati in un terreno al di fuori non ha niente”. dei comuni disturbi della meccanica articolare. In famiglia le cose non vanno meglio, passano per simulatrici, suscitando Per ulteriori informazioni sulle caratteristiche (e tempi di cura) della l’indifferenza del coniuge, mentre a terapia per la fibromialgia proposta dal Metodo Solère - Reequili- lavoro, nella migliore delle ipotesi, bration fonctionnelle® scrivete a: doteseo@tin.it vengono considerate assenteiste croniche. Sono le vittime della Fibromialgia, patologia con un’incidenza di circa il 5% sull’intera popolazione. Il suo biglietto da visita è il dolore, diffuso su muscoli, articolazioni e tendini di tutto il corpo. Una condanna per i pazienti, genera insonnia e a lungo andare, ansia e depressione. Ma è soprattutto il numero e la varietà dei sintomi a confondere le idee: rigidità, bruciore e torpore, astenia, disturbi viscerali, cefalea, perturbazioni climatiche (l’influenza del tempo sul corpo). Oggi sappiamo che il problema va interpretato sul piano funzionale, decodificando la risultante sintomatica attraverso una valutazione della bio-dinamica dei sistemi, linea guida che Il Metodo Solère® segue da numerosi anni proponendo una metodologia in grado di chiarire alcune zone d’ombra in medicina: nel caso della fibromialgia, l’apporto di un’esperienza differente, mirata al trattamento di una sindrome dolorosa particolarmente ribelle alle cure, sta portando i primi risultati dal punto di vista scientifico. I risultati preliminari sono confortanti e lo studio prosegue in Dott. Domenico Teseo · fisioterapista Specialista in: Osteopatia Metodo Solère® Medicina agopunturale (con A.M.P.I.) Rieducazione posturale globale Info: 347 0744455 di 26 n.100 Sociale La Colletta Alimentare Straordinaria Piergiorgio Greco dimmitutto@teramani.info nuova Colletta di qui a qualche settimana si sarebbero inesorabilmente svuotati. A discapito di chi vive nel bisogno. E straordinaria è stata la risposta dei cittadini, che hanno detto di sì con coraggio e carità alla proposta: in Abruzzo sono state donate ben 140 tonnellate di alimenti, raccolte da 4 mila volontari in circa 300 punti vendita di tutta la regione. Nel dettaglio, a Pescara e provincia sono state raccolte 41 tonnellate, a Teramo 46, a Chieti 36 e a L’Aquila 17. Cifre significative, non troppo inferiori alla Colletta di novembre quando si sfiorano le 200 tonnellate complessive. Non nasconde la sua soddisfazione Luigi Nigliato, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo: “Grazie a questa iniziativa - commenta - riusciremo a garantire cibo ai poveri della nostra regione per le prossime settimane, nell’attesa che entrino in vigore le nuove politiche di aiuto europeo, i cui primi 10 milioni sono stati sbloccati proprio il 12 giugno. Ma all’appello mancano ancora 75 milioni di euro di provenienza europea. La risposta della gente a questa chiamata straordinaria è stata straordinaria essa S stessa, e testimonia ancora una volta che la carità del popolo è veloce, di raccolta di prodotti per le venzionati come parrocchie, associazioni di volontariato, mense per i persone bisognose, promossa a poveri, caritas, case famiglia e via dicendo. Una rete della solidarietà livello nazionale dalla Fonda- davvero significativa, come dimostrano alcuni dati relativi al Banco Ali- concreta e diffusa. Grazie a tutti coloro che si sono coinvolti: dai tanti abato 14 giugno si è volontari ai direttori dei supermercati ai media locali e a quanti, a vario svolta anche in Abruzzo titolo, hanno condiviso con noi questa raccolta eccezionale”. la Colletta Alimentare Sin dai prossimi giorni inizierà la distribuzione dei prodotti ai tanti Straordinaria, giornata poveri dell’Abruzzo assistiti dal Banco Alimentare mediante enti con- zione Banco Alimentare Onlus. Un’iniziativa davvero straordinaria: come noto, infatti, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare si svolge normalmente a fine novembre, ma quest’anno, per la prima volta dopo diciassette anni, è stato necessario organizzarne un’altra a giugno perché, a causa di lentezze burocratiche, stenta ancora a decollare la nuova politica europea di sostegno agli indigenti, che ha sostituito la precedente basata sulle eccedenze provenienti della filiera agricola con una che consiste nell’acquisto di cibo per i bisognosi con fondi europei e nazionali, da distribuire poi mediante la rete degli enti caritativi, tra cui il Banco Alimentare. Ebbene, nonostante le vecchie norme abbiano cessato di funzionare a fine dicembre 2013, ad oggi le nuove non sono ancora entrate a regime, e i magazzini del Banco Alimentare di tutta Italia, e quindi anche di quello abruzzese che ha sede a Pescara, senza questa mentare dell’Abruzzo, che dona tanto cibo a chi vive nel bisogno, lottando contro lo spreco con grande efficienza. Nel 2013, infatti, la sede regionale ha distribuito 1.354.014 kg di cibo a circa 38 mila poveri della nostra regione mediante una rete di 211 enti convenzionati, per un valore economico di ben 3.235.684,78 euro. Nel dettaglio, a Pescara e provincia, dove sono assistiti circa 15 mila poveri, sono stati distribuiti 579.470 kg, per un valore di 1.408.083,77 euro; a Chieti e provincia (circa 12 mila poveri) sono stati 442.616 kg di prodotti distribuiti, pari a 1.035.693,69 euro; a Teramo e provincia (6.500 poveri) 221.562 kg, per un valore di 531.167,22 euro; infine L’Aquila e provincia (3.500 poveri) 110.365 kg di prodotti, pari a 260.740,10 euro. Il suo valore sociale ed economico viene movimentato con costi di gestione molto contenuti, pari a circa 288.000 euro nel 2013, provenienti prevalentemente da amministrazione pubbliche, fondazioni bancarie, bandi e iniziative private. Come spiegano ancora Luigi Nigliato “con costi contenuti e trasparenti si può combattere la povertà, in un’ottica di sussidiarietà che significa uso efficiente delle risorse pubbliche. Rivolgiamo il nostro appello alle industrie agroalimentari affinché possano comunque scegliere di diventare nostri partner, donando le loro eccedenze, con significativi risparmi logistici, economici e fiscali. Tutti coloro che hanno sostenuto con grande passione e convinzione il Banco - conclude Nigliato - sono chiamati a fare la loro parte ancora di più, se possibile, in questo momento di grave difficoltà economica, per sostenere chi vive nel bisogno”. Intanto, come ogni anno, la sede centrale di Pescara spalanca le porte a studenti e imprese. Da oltre dieci anni, ai ragazzi che spiegando il significato di un’opera sociale hanno terminato la scuola il Banco offre che affonda le sue radici nella carità cristia- un’esperienza formativa capace di rendere na. Per le aziende, invece, organizza l’Open 27 il tempo libero pieno di senso: i giovani House, serata di gala che si svolgerà il 23 provengono da diverse scuole superiori luglio, pensata per incontrare imprenditori n.100 del capoluogo adriatico, e a loro il direttore e professionisti, in un clima conviviale e di della struttura, Cosimo Trivisani, propone condivisione. Per informazioni, contattare la il coinvolgimento nelle attività ordinarie, sede del Banco al numero 085 4313975. n di 28 n.100 In giro Casale San Nicola “Habitare secum”: dove il silenzio vince comunque il rumore. C Sergio Scacchia mens2000@gmail.com Isola del Gran Sasso e il frequentato santuario di San Gabriele, ha perso gran parte della pace che si godeva da secoli, pagando un grosso dazio al progresso. Un mondo quasi scomparso tra crolli di pietre dal paretone soprastante, piloni giganteschi che si sono insinuati tra le case, soglie invase da sterpi e il dramma dell’esodo di molti verso luoghi più ospitali che trasuda da alcune abitazioni abbandonate. A Casale San Nicola nessuno ha dimenticato! Tutti ricordano ancora con emozione quando, in piena estate, anni fa, si staccò un costone di notevoli proporzioni dal Corno Grande a 2800 metri, alla base del quarto pilastro. Come tutte le montagne anche il Gran Sasso è oggetto di un continuo processo di erosione. Una spaccatura in movimento come quella non si era mai vista. Una nube di detriti oscurò la valle, creando il panico tra gli automobilisti fin dentro l’autostrada, il cupo rumore che terrorizzò la gente del posto, qui lo ricordano tutti. La frana segnò irrimediabilmente l’imponente massiccio del Gran Sasso creando una traccia indelebile che è visibile distintamente e asale San Nicola un tempo era un villaggio delizioso, pianta- stringe il cuore di chi ama il “gigante che dorme”. to magicamente proprio sotto la scenografica e gigantesca pa- Da allora è sempre un’avventura percorrere qualsiasi sentiero che rete del Corno Grande, il mitico Gran Sasso, montagna regale passi sotto il “paretone”. degli Appenini con il suo precipizio di oltre 1400 metri. Sopra la testa degli abitanti, auto di grosse cilindrate, tir e bus diretti L’ambiente, la testa della vallata Siciliana, tra le più verdi d’Abruzzo, era semplicemente grandioso, indimenticabile per chi percorresse i tanti sentieri ameni tra boschi e rocce aguzze. Gli occhi che, per chilometri prima, si erano addolciti su profili di campagne, colline arcaiche e gregge, si riempivano di creste monumentali. Poi, un giorno poco bello, gli uccelli smisero di cantare e il fiume Mavone parve fermare il gorgoglio delle acque. Un attimo di silenzio e, all’improvviso di colpo si materializzarono, come un incubo in fase rem, grossi camion pieni di bitume, decine e decine di uomini in tuta e casco, ingegneri in giacca e cravatta armati di regoli e attrezzature infernali per rilevare le pendenze del terreno. Rumori assordanti coprirono le antiche melodie dei boschi, i trilli gioiosi dei volatili e i fischi dei rapaci a caccia. Eppure la montagna dovrebbe essere lasciata nella sua pace eterna. Il progresso non ammette deroghe. Quando arriva l’uomo qualche volta fa del bene, molte altre fa del male. Fatto è che, da allora, questo luogo delizioso a pochi chilometri da da e per Roma attraverso Teramo e L’Aquila sfrecciano come razzi. Il traffico scorre veloce e puzzolente per infilarsi o per uscire dal grande tunnel di oltre dieci chilometri che collega velocemente le due province. Gli idrocarburi rilasciati dai tubi di scappamento, che notoriamente volano basso, scendono dai piloni sotto le abitazioni avvelenando lentamente i pochi abitanti che non hanno voluto rinunciare a vivere nel luogo dove sono nati. Pensare che il borgo e i paesi vicini, un tempo contava un così gran numero di residenti al punto che qualcuno aveva anche proposto di spostare la sede comunale di Isola nella ridente Cerchiara, qualche Più cresce la pendenza, più aumenta la 29 lentezza che aiuta a pensare, a rilassarsi, n.100 semplicità della quotidianità che, nella vita di tutti i giorni, perdiamo inesorabilmente. a vivere alla ricerca, come ben racconta lo scrittore Erri De Luca, del segreto della bellezza movente di tutte le forti pulsioni dell’animo umano. chilometro a nord di Casale. gnificando il minuscolo borgo nella rivista Si divisero i locali allora tra chi non voleva dell’associazione. il trasferimento e chi, invece, lo auspicava Un immenso scenario di vita sospesa pro- fortemente. prio come i piloni dell’autostrada. Oggi una delle poche attività rimaste è un Basta percorrere un chilometro sopra il piccolo albergo alle porte della città che paese di Casale, per ritrovarsi comunque, in vive di turismo escursionistico per due, tre un autentico santuario della natura, ai piedi mesi l’anno. di una conca circondata da alte montagne La possibilità di puntare all’infinito verso Casale San Nicola, d’altronde, è sempre il che sembrano ciclopi di pietre. Chi non si spazi senza ostacoli, non ha prezzo, come punto ideale di partenza per le ascensioni regala mai una camminata in montagna, suggerisce la pubblicità di una nota carta dal versante orientale del Corno Gran- perde il meglio della vita. È qui, davanti alla di credito! de e qui nel 1875, il presidente del Club grandiosità del creato e del suo Creatore, Grazie Sergio per la Tua Amicizia!!! n Alpino Internazionale, tal Douglas William che ridimensioni tutto di te stesso, torni Freshfiend, in viaggio negli Appennini, disse: a prestare attenzione al quotidiano, riesci Sergio Scacchia “Vorrei morir qui un giorno lontano”, ma- a cercare nell’immensità il piccolo, la http://paesaggioteramano.blogspot.it/ di 30 n.100 Antonio Parnanzone Sport Calcio dimitutto@teramani.info D’obbligo, quindi, parsimonia e prudenza nel tanto, rimane lo stesso con la differenza che concepire un progetto, importante o anche il campionato che si andrà ad affrontare po- meno, purchè sia diretto a tenere alto l’inte- trebbe riservare un maggiore impegno di ca- resse ed anche per evitare rovinose cadute. rattere tecnico. Quest’ultimo aspetto è stato L’inserimento di giovani, locali o provenienti ampiamente valutato dallo staff tecnico e già da grossi club, è una opportunità da tener sta provvedendo ad integrazioni strategiche T presente, linea ben accetta e incentivata dalla negli specifici ruoli. Di fatto la nuova stagione stessa Lega. Il periodo storico offre risorse più è già iniziata con la programmazione del ritiro. ra vecchio è nuovo anno non c’è limitate rispetto ad altri del passato. I flussi E’ stata scelta Folgarida, rinomata località del soluzione di continuità. L’inizio della finanziari non sempre sono sufficienti per la trentino, per la prima fase della preparazione. prossima stagione è seguente alla fine gestione di società sportive, specie se pro- Oltre al Teramo, la zona ospiterà Napoli, Inter di quella appena conclusa, sicuramente fessionistiche. I ricorsi storici dell’economia ed altre big del calcio italiano. L’occasione bella ed emozionante. Ripetersi è difficile in hanno segnato momenti importanti ed altri offre la possibilità di contatto con il grande ogni campo e lo è ancor di più nel calcio, ma meno, legati anche ad eventi che vanno oltre i calcio. Il Napoli si è reso disponibile per una amichevole da disputarsi in zona nell’ultima decade di luglio. Il confronto, in questo momento impari agonisticamente parlando, evoca altri in passato piuttosto esaltanti, specie quando la squadra partenopea arrivò al vecchio comunale per una gara ufficiale di campionato. Le disavventure calcistiche del Napoli di quel periodo portò la blasonata squadra azzurra a Teramo il 14.11.2014, campionato di C1 2004/2005. Tra Teramo e Napoli fu pareggio ( 1 – 1 , Goal di Varrichio (NA) e Cardinale (TE)) . Il ritorno al S. Paolo, alla non c’è limite alla volontà di far bene. Parlare confini nazionali. Attivare economie, pertanto, presenza di 60.000 spettatori, la formazione della rosa e di calciatori che la comporrà è vuol dire certezza e tranquillità di gestione. La di casa vinse al 92’ con un goal di Consonni. Il ancora presto. Ci saranno arrivi e parten- Società è stata chiara nell’indicare la salvezza Napoli viaggia a vele spiegate nella Cham- ze, inevitabile via vai di ogni stagione per come programma minimo di stagione. Anche pions League, mentre il piccolo Teramo cerca interessi della Società e dei calciatori. Lo staff in quella appena conclusa fu posto come di consolidare la sua posizione nella terza tecnico è già al lavoro per la costruzione di obiettivo uno degli otto posti utili per l’ acces- serie nazionale. Quello calcistico rispecchia le una formazione che sappia difendere degna- so nella Lega Pro Unica. La bravura dello staff due realtà: la metropoli partenopea e la città mente i colori biancorossi. Confermati da già tecnico permise di andare oltre le previsioni di Teramo, due ambiti non confrontabili in da tempo con un progetto biennale, il D.S. concludendo in tranquillità la stagione al terzo qualsiasi settore lo si voglia fare. n Marcello Di Giuseppe e il tecnico Vincenzo posto in classifica generale. L’obiettivo, per- Vivarini sono alla ricerca di pedine importanti da inserire nel mosaico già costruito nella passata stagione. Adeguamenti opportuni e specifici in diversi ruoli sono inevitabili, sia per effetto di alcune partenze che per esigenze della categoria. Il nuovo campionato, così come concepito e ristrutturato, presenta specificità e difficoltà che molti ritengono di rilievo. Qualitativamente è considerato di poco inferiore a quello di serie B. I grossi centri e le città che faranno parte dell’organico inducono alle predette considerazioni. Il gioco, come si suole dire, si farà duro e per questo c’è la Società ad offrire ampie garanzie. Come in ogni azienda che si rispetti, l’equilibrio tra volontà e possibilità deve essere sempre la regola, altrimenti potrebbero esserci conseguenze negative. Nel calcio spesso vuol dire fallimento e fine dell’attività, decisamente da scongiurare. C are elettrici ed elettori, dopo il risultato elettorale assolutamente per me positivo ed inaspettato, sento il desiderio di ringraziarvi di cuore, sperando di rappresentarvi nel miglior modo possibile in consiglio comunale difendendo i diritti di NOI cittadini nella democrazia. Visto la giovane età voglio impegnarmi ed essere portavoce delle esigenze dei giovani della nostra città perché sono convinta che solo scendendo in campo possiamo far sentire la nostra voce. Voglio porre l’attenzione su tutti i problemi che saranno oggetto di discussione in consiglio comunale con particolare riguardo alle famiglie in difficoltà e alle persone deboli. Colgo l’occasione per invitare i giovani a proporre idee e progetti per migliorare la nostra città sul mio contatto di Facebook, vi abbraccio tutti. Di Timoteo Francesca Chiara
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