Marzo 2014 n. 97

n. 97
Marzo 2014
mensile di informazione in distribuzione gratuita
DI PASQUALE/
BRUCCHI
BULLISMO
IL PIANISTA
FUORI POSTO
pag. 6
pag. 12
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SOMMARIO
n. 97
3Immagina
4 Il libro del mese
6 Manola di Pasquale
7 Maurizio Brucchi
8 Teramo Culturale
10Politica
12Bullismo
13 Pezze Pazze a colori
14 Siriano Cordoni
16 Via D’Annunzio
18 I Giovani, la Scuola, la Famiglia
tra Internet e Tv
20Musica
22Musica
23 l’Oggetto del Desiderio
24 La Scuola
25 Dura Lex sed Lex
26Cinema
28 Il pianista fuori posto
29Calcio
30Pallamano
A Teramo
Immagina
uno spazio per tutti
di
Yuri
Tomassini
contro il cancro della “grande bruttezza” a
cui la contemporaneità video­idiota ci sta
condannando. Senza calcolare l’impennata di
immagine di una città scambiata per Matera
o Termoli a nord del Po e le possibilità di
U
raccordo con l’Ateneo teramano. L’alternativa
è la città­palude,
na casa trasparente della creatività
un grande mare
locale. “Expò” permanente dell’arte e
della tranquillità
della cultura in un punto di massima
che somiglia
visibilità all’imbocco di corso San Giorgio.
alla vigilia della
Vetrine, spazi espositivi fruibili “full time” da
morte, il deserto
residenti, studenti e turisti. Mostre, teatro,
culturale e civile,
convegni, cineforum, incontri e dibattiti
lo scivolamento
nell’arco dell’intero anno. Le estetiche
verso stili di vita
partecipative degli anni ’60 e ’70 che
inautentici. I dati
diventano realtà in un immobile pubblico.
nazionali sulla ludopatia e il gioco d’azzardo
Un luogo a disposizione delle associazioni
sono preoccupanti per il nostro territorio,
artistiche e culturali locali per innescare
stanno assumendo la forma di un fenomeno
relazioni umane attraverso la costruzione
montante. La nostra città è rimasta un
di luoghi e momenti di confronto, dibattito,
piccolo borgo antico, in cui, come nel resto
interscambio. Una “factory” cittadina come
del Paese, sono tramontate le ideologie e si
antidoto alla “solitudine urbana, al venir
è approdati al Niente senza passare per le
meno di un vicinato solidale,” (Angela
idee. Da noi è successa una cosa peggiore,
Vettese). Riconvertire arte e cultura in
l’attecchire di una visione del quotidiano e del
una dimensione partecipativa allargata ai
presente come “sagra continua”. Nel 1959 si
residenti oltre che a operatori e promotori
fraintese la modernità con la cancellazione
di eventi. Prosaicamente, proporre alle
e la sostituzione dell’antico, fu la rimozione
intelligenze in partenza di ripensarci, disfare
barbara e non “futurista” di troppi monumenti.
Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli
Redattore Capo: Maurizio Di Biagio
le valige e provare a frenare l’inabissamento
Filippo Tommaso Marinetti, lo sanno anche
di un capoluogo di provincia. Ricerca,
i sanpietrini, scherzava quando invitava a
Hanno collaborato: Mimmo Attanasii,
Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa,
Maurizio Di Biagio, Floriana Ferrari, Carmine Goderecci,
Maria Cristina Marroni, Fabrizio Medori,
Fausto Napolitani. Silvio Paolini Merlo,
Antonio Parnanzone, Leonardo Persia,
Alfio Scandurra, Yuri Tomassini.
conoscenze e immaginazione sono il motore
bruciare i musei e deviare i corsi dei fiumi per
economico di un territorio oltre che la terapia
sommergere le città d’arte. n
è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web
www.teramani.info
scriveteci a
dimmitutto@teramani.info
Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione
di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione
né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo
parziale, sia degli articoli che delle foto.
Progetto grafico ed impaginazione: Antonio Campanella
Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco
Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930
per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele
Organo Ufficiale di informazione
dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele
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Teramani è distribuito in proprio
3
di
4
Il libro del mese
n.97
Il vecchio
che leggeva
romanzi
d’amore
Maria Cristina
Marroni
dimmitutto@teramani.info
la stagione delle piogge, lo pregava di accettare una delle sue spose
per maggiore orgoglio della sua casta e della sua casa. La donna
offertagli lo conduceva fino alla riva del fiume. Lì, intonando anents,
lo lavava, lo adornava e lo profumava, per poi tornare alla capanna
ad amoreggiare su una stuoia, coi piedi in alto, riscaldati dolcemente
da un fuoco, senza mai smettere di intonare anents, poemi nasali
che descrivevano la bellezza dei loro corpi e la gioia del piacere, aumentato infinitamente dalla magia della descrizione. Era amore puro,
senza altro fine che l’amore stesso. Senza possesso e senza gelosia.”
Il romanzo non si esaurisce nella rappresentazione quasi documentaristica della vita nella foresta: la narrazione dismette il tono
realistico per assumere quello epico e simbolico quando descrive la
lotta tra l’uomo e la bestia.
Sepulveda vuole mostrare la diversità nell’approccio con la natura
dell’uomo bianco, che interpreta l’ambiente naturale come luogo da
sfruttare, e dell’indigeno, che vive invece in armonia con la natura,
senza alterarla. La
foresta amazzonica è
anche il simbolo della
Inno alla natura
natura tout court e chi
la distrugge, compie
I
un orribile misfatto.
“Il cielo, che gravava minaccioso a pochi palmi dalle teste, sembrava
espressione nelle stragi
una pancia d’asino rigonfia. Il vento, tiepido e appiccicoso, spazzava
compiute dal tigrillo,
via alcune foglie morte e scuoteva con violenza i banani rachitici che
cui sono stati uccisi i
decoravano la facciata del municipi.”
cuccioli.
Il protagonista, Antonio José Proaño, è un vecchio colono ecuadoria-
Antonio, l’uomo bianco
no che ha scelto di vivere nella foresta amazzonica, in una capanna
che sente ormai come
sulla riva del fiume, insieme agli indios shuar. Si era sposato alla pre-
un indigeno, si trova
coce età di tredici anni, con una moglie anch’essa bambina, e aveva
a dover combattere
scelto di trasferirsi dall’Ecuador nella foresta, alla ricerca di un luogo
contro questa madre
edenico. Purtroppo la moglie era morta di malaria e la natura aveva
oltraggiata e, quando la
aiutato Antonio nell’esorcizzazione del dolore.
ucciderà, non proverà
Il fatto di vivere immerso nella natura lo induce a sperimentare una
orgoglio o compiaci-
La crudeltà perpetrata
l romanzo dello scrittore cileno Luis Sepùlveda, Il vecchio che leg-
genera altra crudeltà da
geva romanzi d’amore, è un inno alla natura, dipinta come pura,
parte delle vittime; così
incontaminata dall’odio, strano crogiolo di diverse culture, che
il desiderio di ribellione
vivono in pacifica armonia.
e di vendetta trova
mento, ma dolore e
dimensione nuova, di autentica libertà, a stretto contatto con i suoi
intimi bisogni e aspirazioni. Gli shuar insegnano ad Antonio ad amare
sconfitta. Simbolicamente la morte del felino rappresenta la sconfitta
quella natura magica e insieme spietata. Ormai si è definitivamente
dell’uomo, che, devastando la natura, annienta le proprie radici e
allontanato da quella civiltà, che invia nella foresta ingordi gringos
uccide la grande madre che lo ha generato, lo nutre e lo protegge.
a distruggere e a sfruttare le risorse. Solo lui potrebbe riuscire a
Nella parte finale del libro, Sepulveda riflette con parole struggenti
inseguire e uccidere il tigrillo, un felino che da un po’ di tempo miete
sul potere catartico della lettura. Nella vecchiaia le parole dei libri, i
numerose vittime umane, non per la fame, ma per vendicare la
versi d’amore, accompagnano con dolcezza Antonio verso il tramon-
strage dei suoi cuccioli. La storia di questa epica caccia, che l’autore
to della vita.
fa gustare attraverso colpi di scena e suspense, si conclude con la
“Antonio José Bolìvar Proaño si tolse la dentiera, l’avvolse nel
vittoria di Antonio, ovvero dell’uomo bianco sull’animale. Si tratta,
fazzoletto, e senza smettere di maledire il gringo primo artefice
però, di una vittoria di Pirro, perché Antonio comprende che questa
della tragedia, il sindaco, i cercatori d’oro, tutti coloro che cor-
morte è una vergogna per l’uomo: rappresenta, infatti, la morte della
rompevano la verginità della sua Amazzonia, tagliò con un colpo
stessa natura, dell’autenticità e della libertà che in essa risiedono.
di machete un ramo robusto, e appoggiandovisi si avviò verso El
“Durante la sua vita tra gli shuar non ebbe bisogno dei romanzi per
Idilio, verso la sua capanna, e verso i suoi romanzi, che parlavano
conoscere l’amore. Non era uno di loro, e pertanto non poteva avere
d’amore con parole così belle che a volte gli facevano dimenticare
mogli. Ma era come uno di loro, e quindi lo shuar anfitrione, durante
la barbarie umana”. n
Redazionale
Eventi
Caffè
del Corso
giovedì 27 marzo
U
na serata all’insegna dell’eccellenza del vino italiano
quella organizzata in collaborazione con la cantina
Masciarelli dal “Caffè del Corso Wine Bar” di Teramo
per giovedì 27 Marzo.
La serata sarà esaltata dalla presenza del gruppo musicale dei
“Maloma”, una band musicale che proporrà un repertorio Brit-Pop
e Vintage-Rock 60/70 esaltando in maniera unica il binomio vinomusica, nell’atmosfera magica del Caffè del Corso.
Nello specifico saranno:
Gianni Masciarelli
TREBBIANO D’ABRUZZO D.O.C.
Uve: selezione di uve Trebbiano d’Abruzzo 100%
Prima annata di produzione: 2013
Numero medio di bottiglie prodotte: 30.000
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MONTEPULCIANO D’ABRUZZO D.O.C.
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Prima annata di produzione: 2012
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Il primo di una serie di appuntamenti
di degustazione pensati appositamente per riportare al centro dell’at-
Gianni Masciarelli
ROSATO COLLINE TEATINE I.G.T.
tenzione sapori e profumi del nostro
Uve: selezione di uve Montepulciano d’Abruzzo 100%
BelPaese.
Prima annata di produzione: 2013
Un viaggio ideale, da compiere con il
Numero medio di bottiglie prodotte: 18.000
calice ed al contempo l’opportunità
di conoscere ancora di più nelle sue
particolarità una realtà vinicola nata
nel 1930, ormai consolidata a livello internazionale i cui frutti rappresentano
l’autentica espressione della cultura
Abruzzese, all’interno di un ambiente
soft ed informale, quello del Caffè del
Corso, dove la tradizione, l’innovazione
e la passione rappresentano l’essenza
stessa del locale.
Il Wine Bar, situato in C.so Cerulli,
caratterizzato da un arredamento moderno ed essenziale, divenuto
ormai da anni un punto di riferimento per le serate Teramane, dove
è possibile incontrare clienti di ogni tipo, dallo studente universitario al professionista, continua la sua tradizione e la sua mission,
confrontandosi con una cultura enologica sempre più attenta
all’affermazione del vino di qualità ed alla cultura del vino nel suo
complesso.
Nella serata del 27 Marzo, il Caffè del Corso presenterà nello specifico tre linee classiche di “Gianni Masciarelli Ho.re.ca.” destinate
esclusivamente alla commercializzazione nei canali specializzati,
quali ristoranti, bar e caffè.
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di
6
n.97
Maurizio
Di Biagio
Quale Sindaco per Teramo?
Manola Di Pasquale
Metti un Renzi nel motore:
Di Pasquale lancia la sfida al Comune
M
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
“Credo che partecipare ad un club sia svolgere un’attività sociale, perché Lions significa
fare service e non solo cene”.
Ma aiuta la carriera politica.
“No. Aiuta ad essere un buon politico perché
il Lions offre una forma di solidarietà verso
gli altri e vede la politica come un servizio da
fornire alla collettività non per se stessi”.
Il sindaco Di Pasquale avrà qualche conflitto di interesse?
“Io no, perché non prendo cause dall’amministrazione comunale né ho cause con enti e
anola Di Pasquale, Democrat con
to dove sono saltati tutti gli schemi, la città ha
banche territoriali, io lavoro con il privato, con
lo scudocrociato e il renzismo nel
bisogno di avere una persona di riferimento
alcune banche marchigiane e svolgo il mio
sangue, è stata anche baby sitter,
che si occupi a tempo pieno del bene comu-
ruolo maggiormente nel diritto di famiglia”.
barista, orfana della madre a soli
ne e che lo faccia con spirito di servizio senza
Una volta con la fascia tricolore, che
16 anni, iscritta a Giurisprudenza a Chieti e
salvaguardare interessi personali. Io sono la
spazio darà al suo lavoro di avvocato?
appartenente al movimento giovanile della
persona giusta”.
“Io mi dedicherò a tempo pieno al Comu-
Balena Bianca. “Ho sempre fatto politica”
L’effetto D’Alfonso come può riverbe-
ne, gli dedicherò le otto ore lavorative ma
aguzza gli occhi e mulina le mani come una
rarsi su Teramo?
siccome io ne lavoro 14, le altre le passerò
Magnani corvina sul set. In seguito saranno
“Così come si riverbera su tutta la regione”.
nel mio studio se non voglio licenziare le mie
l’avvocatura, la scuola forense (è anche inse-
Eppure l’altro giorno abbiamo contato po-
segretarie, perché con il reddito da sindaco
gnante), i convegni, l’associazione in rosa B52,
che persone attorno al camion in piazza.
non potrò pagare i dipendenti”.
Marini e Ginoble “perché provenienti dal mare
“Solo perché è stata una cosa improvvisata”.
Altrimenti verrebbe meno al suo terzo
magnum della Dc”, il suo habitat di sempre.
Un pregio e un difetto della Di Pasquale
punto del suo programma: l’occupazio-
Chicca finale: oggi sfida la corazzata Brucchi.
“Il pregio? Alla fine faccio molto rumore, ma
ne. Mi dica: il suo portafortuna?
Sono saltati gli schemi del passato
ascolto tanto, sono molto dinamica e amo la
“Il tocco di rosso. Che è anche il colore della
bipolarismo, come si inserisce Manola
mediazione. Il difetto: qualche volta sono dura
città. E assieme al bianco sintetizza la mia
Di Pasquale in questa sfida politica a
ma quando si amministra la cosa pubblica
formazione politica”.
più voci e molto complessa?
bisogna a volte mostrare fermezza”.
“Si farà vedere con la sua famiglia? Sa
“Sicuramente gli schemi sono cambiati, come
Quali saranno i primi tre provvedimen-
va di moda ora in politica con i vari Di
sono cambiati a livello nazionale con l’arrivo
ti che prenderà qualora fosse eletta
Blasio e mettiamoci pure con Pomante”.
di Matteo Renzi, che ha una nuova idea di
sindaco?
“La mia vita privata la preferisco metterla in
classe dirigente: è chiaro che io mi pongo in
“Sicuramente nell’immediato la riduzione
vista il meno possibile. Anche perché per far
questo contesto perché ho voglia di cambiare il modo di amministrare,
di fare, di porsi. Credo che
la mia figura rappresen-
della Tia. Poi intendo rimodulare il sociale
in base alle fasce di reddito così le
persone meno abbienti potranno
avere un maggiore aiuto. Il
fare una foto a mio figlio assieme a me ho
dovuto sudare le proverbiali sette camicie”.
Nel caso in cui perda la competizione:
cosa farà?
ti proprio questo”.
terzo: maggior attenzione alle
“L’opposizione. Ma con un programma molto
Quante chance
problematiche del lavoro e
chiaro per la città: entrerà con me un gruppo
ha di vittoria alle
dell’occupazione, cercando
di persone nuove, giovani veramente impor-
prossime ammini-
la via della calmierazione
tanti, che stiamo inserendo nelle liste”.
strative?
degli affitti cercando di ga-
Si può dire che a Teramo si è formato
“Tante. Perché in
rantire la situazione debitoria
una sorta di Brucchismo?
un orizzonte
politico
frastaglia-
delle famiglie”.
Tia, welfare… sembrerebbe
il copia e incolla del programma di Brucchi?
“Lui ha impiegato cinque anni e non l’ha
attuato. Io oggi mi impegno a portare
a compimento questi punti”.
Brucchi, lei, Pomante: appar-
“Assolutamente no. L’amministrazione Brucchi non si è individuata come propria, in realtà
a Teramo si ha la sensazione che vi sia stato
un secondo mandato di Chiodi e della sua
giunta. I cittadini di Teramo non conoscono gli
assessori di Brucchi, nessuno li conosce”.
L’attuale sindaco Brucchi potrebbe soffrire una come Manola Di Pasquale?
tenete tutti al Lions club. È
“Gli uomini soffrono sempre le donne
l’unica cosa che vi acco-
soprattutto quelle di carattere e molto
muna o c’è dell’altro?
competitive”. n
Maurizio Brucchi
l’agonista
Ancora 5 anni per intercettare la ripresa economica
“L
l’attività. Questi discorsi non sono spot
7
elettorali”.
n.97
quest’estate. Ci sarà anche una comunicazione ai cittadini per far ben comprendere
In caso di mancata riconferma, il suo
successore continuerà su tale linea?
“Non lo so, perché spero di portare a termine
io queste opere. Sono proposte che sono
arrivate dai progettisti. Sono in discussione,
a me è piaciuta l’idea nel vecchio stadio di
creare uno spazio aperto”.
Con tutto il rispetto per i progettisti
ma pare un progetto fatto in tutta
fretta, senza tante peculiarità.
“È un progetto preliminare, certo che ci sono
a politica mi ha insegnato a con-
“Nella vita amministrativa di un sindaco ci
tare fino a venti”, ricorda nel suo
sono i tagli dei nastri ma anche le tirate d’orec-
ufficio di Piazza Orsini il sindaco di
chie da parte dei cittadini”.
Teramo”, Maurizio Brucchi, tra ghi-
Dicono i suoi assessori che lei è un po’
rigori di firme su pile di delibere, la segretaria
gallettaro. Io toglierei un po’.
che incalza e Vinicio Ciarroni che gli ricorda
“Io sono un agonista. Nel tennis ho perso
appuntamenti e argomenti in un tourbillon di
solo quando ho dato la mano all’avversario,
politica cittadina al sole primaverile. La politica
all’ultimo game. Anche in politica ci metto
gli ha smussato quegli angoli di carattere
l’agonismo, ha i suoi lati positivi. Prima ero
duro e talvolta impenetrabile, un retaggio che
molto più gallettaro, la politica mi ha insegnato
dice di portarsi dietro da quando praticava lo
a contare anche fino a venti”.
sport ma che si coniugava con competitività.
Alfonso Di Sabatino ha dichiarato: “Sia-
Estrema. Brucchi vuol fare il bis, per lui, per i
mo tutti democristiani”. La Dc è morta
cittadini ma anche per quella ripresa econo-
e sepolta ma il suo spirito aleggia anco-
mica che inevitabilmente dovrà arrivare: “E io
ra: come lo vive lei?
quel giorno ci voglio stare”.
“Io vengo dalla Dc, mio padre era un’attivista
Sindaco, parafrasando un noto spot
della Dc, sono cresciuto nella sede Alcide De
commerciale: ti piace vincere facile,
Gasperi. Questo paese è cresciuto sotto la
senza opposizione o quasi.
sua guida, la maggior parte dei politici l’ha
“Un’opposizione che non vota 9,5 mln di euro
avuta come scuola. Tutti i valori incarnati in
di risorse europee che arrivano a Teramo per la
essa sono importanti, profondi, che magari
crescita e sviluppo della città la dice lunga. Una
andrebbero ripresi perché negli ultimi tempi
buona opposizione è quella che sa distinguere
sono venuti a mancare”.
i provvedimenti che puoi e non puoi votare.
Da quando in qua le piacciono i felini?
Non posso credere che in 5 anni non abbiamo
“Mi sono sempre piaciuti. A casa ho un gatto,
prodotto un solo provvedimento che fosse va-
si chiama Olivo perché l’abbiamo trovato sotto
lido. Cinque anni di soli no, nessuna proposta,
una pianta di olivo”.
nessun consiglio, nessuna alternativa”.
Azzardo uno scenario: le prossime
E anche abbastanza soft.
elezioni comunali le vincerà lei. Dico
“Sono stati comunque cinque anni di rispetto
questo perche nel giorno dell’inaugu-
reciproco”.
razione della sede ho visto rappresen-
Troppo, a dir la verità.
tanti di Asl, Ruzzo, Team, e tanto altro
“In tante occasioni ho chiesto scusa, ad esem-
ancora, che fanno voti e vittorie.
pio a Maurizio Verna; questo comportamento
(Brucchi abbozza un mezzo sorriso, nda). “All’i-
deve essere alla base della politica: a Teramo
naugurazione c’era un po’ tutto il mondo civile,
c’è stato sempre rispetto reciproco”.
cosa che mi ha fatto piacere, poi il 26 Maggio
Nella città del bike-sharing, soprattutto
si vedrà. Noi siamo molto fiduciosi”.
d’inverno, ci incontriamo in tre in sella
Corso San Giorgio, nuovo progetto del
alla bici: io, lei e Falconi.
vecchio Comunale, mercato coperto:
“Non è proprio così. I dati di vendita delle bici a
sembrano promesse da marinaio in
Teramo hanno subito un incremento”.
questo periodo.
Ma, dica la verità, quanto le piace
“No. La riqualificazione del Corso è sostanziato
tagliare i nastri.
da fondi, da 3,5 mln di euro, i lavori partiranno
diverse cose da modificare. Però di un parco
urbano, se ne parla tanto: una volta che lo si
propone, dobbiamo apprezzare”.
Il suo più grande rammarico?
“Ho voluto essere sindaco che è un grande
privilegio, un grande onore e onere, ma averlo fatto nel periodo più difficile della storia recente mi ha ridotto le possibilità perché avrei
voluto fare tante cose in più. Però è stata una
bella sfida perché ho imparato tante cose”.
Nel prossimo quinquennio colui che
verrà a Piazza Orsini intercetterà
anche la ripresa.
“Ecco perché ci voglio stare. Proveremo ad
uscire da questa crisi potendo lavorare in un
terreno meno paludoso”.
Qual è stata l’offesa che l’ha più segnata in questi 5 anni?
(sospiro, nda). “Nel periodo del confronto del
vecchio stadio, in un paio di occasioni sono
stato coinvolto assieme alla mia famiglia. Io
sono a disposizione perché sono un uomo
pubblico, però la famiglia è
un’altra cosa”. n
di
8
Teramo culturale
n.97
Dall’ABM
al Progetto
MVSA
Si annuncia insidioso, precisandosi,
il futuro della musicologia abruzzese
Silvio
Paolini Merlo
dimmitutto@teramani.info
alle aspettative di un’istituzione vocata naturalmente a coniugare ricerca
e didattica come l’università, che i termini di un piano programmatico
di fatto ancora non ci sono. L’intento è rimasto appeso a quello iniziale,
esigenziale, tanto condiviso quanto ovvio: uscire dalle proprie “stanze”
per entrare in una prospettiva più ampia, nella quale rivendicare non
solo una generica aspirazione ma obiettivi perseguibili, azioni concrete.
E dunque criteri di lavoro, che dal progetto comune passino a progetti
operativi. Inoltre, anzi direi come prima cosa, l’accertamento di quei
requisiti normativi oggi richiesti per qualsivoglia convenzione o collaborazione, come per ogni organismo che intenda competere a livello non
solo locale ma aprirsi al globale. Ebbene, questo non mi pare sia stato
chiaro fin dal principio. Ricordo bene le affermazioni di qualcuno persuaso che in definitiva la prima cosa è di «poter fare musica», la richiesta
insistente avanzata da altri di rendere disponibili fonti e notizie altrui, di
fatto da tempo già tutte in rete, oltre a una certa reticenza a trasformare
il progetto da condivisione volatile a ente giuridicamente definito, fornito
di regole e funzioni chiare. Questa reticenza è rimasta implicita sino
all’incontro pescarese, quando si è definitivamente sciolta ogni riserva.
E c’è stato anche chi, come Anna Maria Ioannoni Fiore, ha proposto il
ripristino del progetto IARBIM (Istituto Abruzzese di Ricerca Bibliografica
I
Musicale), formalmente costituito trent’anni fa ma difatto mai partito,
da Massimo Salcito con il suo ABM - Abruzzo Beni Musicali, ha inteso
tipologie di analisi e delle possibili strategie di promozione. Esiste intanto
proporre un comune piano operativo lungo il quale proseguire l’esperien-
la musicologia svolta dai musicisti, che potremmo anche dire «musico-
za della due giorni sulmonese. Il gruppo ha partecipato dopo di allora a
logia applicata», tra i cui esempi migliori superbo è oggi quello condotto
quattro incontri, il primo il 22 giugno al Palazzo De Mayo di Chieti, favori-
sulla musica antica ed etnica da Jordi Savall e dal suo complesso stru-
to da Gianfranco Miscia in occasione della mostra «Illuminare l’Abruzzo»
mentale. Questa musicologia è totalmente centrata, né potrebbe essere
sui codici miniati dall’alto Medioevo al Rinascimento, il 27 settembre
altrimenti, sul recupero testuale, l’edizione o rieditazione filologicamente
a Palazzo Corvo di Ortona, sede dell’Istituto Nazionale Tostiano, senza
corredata e, sempre e anzitutto, sul momento esecutivo. Esiste poi una
tuttavia la presenza di Francesco Sanvitale, il 4 dicembre con i vertici
musicologia di tipo storicizzante, un po’ screditata dalle passate ventate
indicando tra i possibili modelli associativi l’esperienza del costituendo
n risposta all’esigenza da più parti manifestata di pervenire a un pia-
gruppo RAMI, coordinamento per la Ricerca Artistica e Musicale in Italia,
no organico per la valorizzazione dell’immenso patrimonio musicale
che ha coinvolto cinque conservatori italiani incluso quello pescarese. La
abruzzese, il gruppo di musicisti, operatori e ricercatori musicali che
realtà è che il perimetro del campo di azione è sterminato. Non solo dal
ha preso parte al convegno di Sulmona del maggio 2013, promosso
punto di vista del giacimento documentale, ma anzitutto da quello delle
della Facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo,
idealistiche cui
e - ultimo fino ad ora - il 18 gennaio al Conservatorio di Pescara, dove
la disciplina
Salcito insegna.
è stata resa
Nel frattempo, condizionato da qualche defezione e nuove inavvertite
gregaria nel No-
adesioni, l’orientamento iniziale del progetto è visibilmente mutato. Un
vecento, le cui
punto di svolta piuttosto netto si è verificato in occasione della riunione
ragioni prescin-
teramana, quando il gruppo si è presentato per la prima volta come una
dono totalmente
realtà distinta da ABM, dandosi finalità più precise e strutturate con la
dall’esecuzione
formulazione di una prima bozza di regolamento interno, e assumendo il
e si concentrano
nome «Mvsa - Musica d’Abruzzo». Salvo tuttavia scoprire, posto di fronte
Massimo Sancito e Maurizio Less
eseguono un Duo di Lupacchino dal Vasto
Delegazione Mvsa all’Università di Teramo
sulla presa di
coscienza entro
una prospettiva
storica, basata
sul contesto e sulla comparazione tra autori e stili, coevi e diacronici. Ma
esiste anche una musicologia di tipo archivistico, orientata a considerare il patrimonio musicale come bene fisico, da strutturare, organizzare, catalogare, rendere fruibile, musealizzare. Questo tipo di ricerca
comprende non solo reperti come codici e manoscritti, ma si estende
agli strumenti musicali, a biblioteche e collezioni, ai luoghi di rilevanza
storica, e si muove dunque nel senso di possibili itinerari turistici. Esiste
infine la musicologia degli impresari, di quanti si preoccupano anzitut-
da compiti, ruoli e obiettivi. D’accordo perciò
essere unificato, coordinare esperienze che
l’esigenza di comunicare gli uni con gli altri, di
devono di necessità rimanere separate, agire
raccordare le diverse esperienze, di maturare
in direzioni distinte, procedere su diversi
una serie di possibili collaborazioni. Ma quanto
livelli, e compendiarsi le une con le altre
messo insieme finora, fermo restanti intenzio-
precisamente in questo modo.
ni e problematiche comuni, tradisce un vizio
La sola speranza di consolidare e dare effetti-
di origine che consiste nel tratto occasionale
va concretezza a un progetto di valorizzazione
della convergenza. Troppo oggettivamente e
del repertorio musicale abruzzese con figure
metodologicamente dissimili sono gli interessi
che includano musicologi-musicisti, musicolo-
e le rispettive possibilità perché si possa spe-
gi-umanisti, storici, antropologi, etnologi e altro
to di predisporre occasioni di ascolto, o di
rare di trovare forme di interazione durature.
ancora, sembra anche a me consistere, come
divulgazione, o di produzione, o tutte queste
A questo punto, quale luogo dirimente di
suggerisce la Besutti, nel convertire il progetto
cose insieme.
tutta la questione, mi pare essere emersa la
Mvsa in oggetti di pianificazione didattica:
Dunque viene a porsi il problema di un ade-
proposta avanzata al gruppo da Paola Besutti,
corsi di alta formazione, non necessariamente
guamento tra approcci metodologici del tutto
docente fra l’altro di Musicologia applicata e
universitaria ma certo anche e principal-
differenti, problema che difficilmente può dirsi
Linguaggi artistici e musicali all’Università di
mente universitaria, che mirino a generare i
aggirabile. Chi intende lo studio della musica
Teramo, componente della Società Italiana
futuri operatori culturali. Attorno a “oggetti”, o
in un modo potrebbe non essere interessato
di Musicologia e già direttrice della Rivista
“pro-oggetti” di questo tipo, l’etnomusicologo
a praticare quello degli altri, a meno che non
Italiana di Musicologia, peraltro studiosa
potrà naturalmente affiancarsi al coreologo, il
voglia abdicare dalle proprie competenze e da
del repertorio rinascimentale che è di certo
coreologo allo storico, lo storico all’archivista
tutto quanto ha fatto. Troppo vago in questo
la fetta più ampia del patrimonio musicale
o all’antropologo, l’esecuzione alla ricerca
senso il criterio dei «gruppi di lavoro», che la
abruzzese, al termine del lungo scambio di
filologica sulle fonti, l’interesse particolare di
dichiarazione d’intenti si impegna a costituire.
idee con la delegazione del Mvsa avvenuto a
questo o quello studioso riguardo a questo o
E i primi sintomi di questo disorientamento
dicembre. La proposta cioè di passare dall’i-
quel periodo storico o a questa o quella pro-
mi pare siano apparsi nell’incontro pescarese,
dea di un “progetto” a quella di un “oggetto”,
blematica con l’interesse collettivo che resta
che pure ha portato alla sottoscrizione di
o meglio di una serie di possibili “oggetti”
identico per tutti.
una prima dichiarazione d’intenti. Gianfranco
operativi da spendere in relazione con il
Non che sia la sola, ma è una soluzione.
Miscia ha rilanciato la proposta di un database
sistema istituzionale, scientifico e accademico
Ebbene, il gruppo del Mvsa può, intende, è ef-
informatico da gestire in open source, che è
regionale. Oggetti che abbiano per fine non
fettivamente orientato a perseguire soluzioni
una cosa. Maria Cristina Esposito ha fornito
solo quello di preservare l’esistente, o di pro-
del genere? Contiene in sé le energie suffi-
riferimenti normativi sulle realtà di promozio-
muoverlo a vario titolo, ma di renderlo fruibile
cienti per poter assumere simili inderogabili
ne sociale, in previsione di una circuitazione
in modo dinamico. Questo fine, in una parola,
obiettivi? Ha questo tipo di consapevolezza?
di eventi, che è altra cosa. Altri infine, come
è la formazione.
Finora il volontarismo mi pare aver prevalso
Marco Della Sciucca, si sono detti favorevoli
E la cosa a me pare lampante. Inutile pensare
sul decisionismo, le buone intenzioni sulle
a tutto, a prescindere dalle condizioni come
di unificare ciò che non ha alcuna possibilità di
scelte e sulle prospettive. n
Mostra Illuminare l’Abruzzo a Palazzo De Mayo, Chieti
9
n.97
di
10
n.97
Politica
Democrazia
versus
rivoluzione
Rapida introduzione
a due concetti di uso comune
N
Silvio
Paolini Merlo
dimmitutto@teramani.info
movimentismi odierni come leghismo e grillismo. Tratto comune a ogni
prospettiva di questo tipo è quindi l’integralismo filisteo, duro e puro, e
il sovversivismo rivoluzionario. E che il grillismo sia un progetto eversivo
finalizzato al colpo di stato all’arma bianca è, credo, tanto più evidente
quanto più si dimostra insofferente al pluralismo delle rappresentanze
in favore di una rappresentanza unica.
Punto 2): Ogni rivoluzione è per definizione antidemocratica.
Rivoluzione, termine che viene dal linguaggio astronomico per intendere
il ritorno al punto di partenza, ha assunto in epoca moderna il significato
virtuoso di azzeramento totale e irreversibile di un sistema sociale
politico ed economico malato (Grillo ha aggiornato il lessico col termine
“resettaggio”, ma il principio resta esattamente quello). Sotto questo
profilo, rivoluzione è cosa molto diversa da opposizione, e somiglia semmai al ribellismo indiscriminato di chi non cerca ma pretende consenso.
Che da questo presupposto si pervenga all’esigenza di una sospensione
della democrazia non credo occorra insistere. Il dato è chiaro: se si
intende rovesciare un sistema, per corrotto o repressivo o illiberale che
dir si voglia, si ammette l’idea che il rapporto tra minoranze e maggioranze venga meno. Nessuno ha più diritto di legiferare allo stesso titolo,
o di più o di meno rispetto ad altri, ma c’è chi ha diritto di farlo e chi invece no. Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto, per restare in
on passa giorno, osservando giornali e telegior-
Italia, hanno elaborato in modo compiuto una organica
nali o inoltrandomi nella sterminata galleria degli
teoria delle élite, assumendo per scontate le premesse
orrori del conformismo libertario dilagante sui
secondo le quali nessun potere può venire esercitato
social network, in cui non mi capiti di pensare
senza essere affidato a minoranze illuminate, per defini-
che, forse, la confusione di gran parte dell’odierna
zione espressione di se stesse prima che del paese che
società italiana dipende da confusioni di tipo mentale,
dovrebbero rappresentare. È la parabola del gregge e del
dallo scarso rigore logico del nostro linguaggio, dal fatto
buon pastore. Basta applicare l’elitismo, teoria nata dalla
che si parli troppo spesso senza sapere bene di cosa si
constatazione di una congenita disgregazione sociale del
stia parlando. Accetto perciò volentieri il ruolo scomodo
popolo italiano, al malcontento indistinto dell’italiano co-
del saccente al solo scopo di ravvivare linguaggio e
mune di oggi, e avrete il grillismo. Un elitismo esercitato
memoria. Inizio da quest’ultima. L’italiano è un popolo
dal basso e di tipo post-ideologico.
che non ha mai digerito granché sia le rivoluzioni che le
Punto 3): Antipartitismo e antidemocrazia sono coinci-
democrazie. Circa le rivoluzioni qualche esperimento l’ha
denti.
fatto, ma non gli è andata molto bene. Qualche decennio
In questo tra berlusconismo e grillismo esistono assai
fa col brigatismo rosso e nero. Qualche decennio prima
maggiori punti in comune che non col renzismo. Berlu-
con un problemino che più d’uno ricorderà e che si chia-
sconismo e grillismo non hanno mai riconosciuto i propri
mava fascismo. Al quale Gobetti rispondeva, provocatorio, con la sua
avversari politici, ovvero partono dal presupposto che l’Italia non sia fat-
“rivoluzione liberale”. Con la democrazia le cose sono andate appena
ta di tante componenti, ma di una sola realtà: la propria. Il renzismo par-
meglio, perché in barba a fior di intellettuali, filosofi e artisti, nessuno
te dal presupposto diametralmente contrario: riconosce tutti alla stessa
ha mai capito bene di cosa si tratti. Che non collida molto con mafie,
maniera. E in questo viene a compiere la stessa spiazzante operazione
mafiette e lobby di vario genere è forse la sola cosa data per concessa.
di innovazione che Papa Bergoglio è stato chiamato a interpretare nello
Ma vediamo di chiarire meglio alcuni punti.
Stato vaticano, per ragioni in fondo molto simili. Ammettere che vi siano
Punto 1): La democrazia è un equilibrio sociale basato sul dialogo.
altre verità, con le quali dialogare anche se non si è d’accordo, e anzi
Ovvero si fonda sull’equa e proporzionale distribuzione delle rappre-
proprio perché non si è d’accordo. Quanto poco democristiano, berlu-
sentanze. In base a questo principio nessun eletto ha possibilità di pre-
sconiano, dalemiano o altro ancora sia questo atteggiamento lo dice
valere sugli altri, e appunto per questo deve confrontarsi con il proprio
l’apertura dei partiti riformisti italiani verso le socialdemocrazie europee.
elettorato quanto con le altre forze politiche. È un principio semplice,
Punto 4): Ogni sistema democratico è sempre autoemendabile.
ma che ci garantisce precisamente quello che alcuni oggi preferiscono
L’antico adagio, di matrice idealistica ottocentesca, per cui l’ordine
eludere. Che le rappresentanze politiche non siano credibili solo perché
costituito non lo si migliora ma lo si abbatte è esso stesso sommamen-
si dimostrano fallibili o perché concedono qualcosa all’avversario, che
te antidemocratico. Ed è su questo scoglio che si sono infranti i miti di
più in generale il mondo debba essere popolato da persone brave
tutti i pensieri forti, dei vari marxismi, nazionalsocialismi, corporativismi,
e buone, tutte d’un pezzo e senza macchia è per lo più il cavallo di
falangismi, sindacalismi rivoluzionari, ecc. Un sistema basato sulla con-
battaglia di tutti i radicalismi e giustizialismi di derivazione nazional-
vinzione di interpretare messianicamente il senso della storia non può
populista che si sono visti nella storia moderna, dal giacobinismo fino ai
autoemendarsi. Una democrazia sì. n
Redazionale
Il Pedagogista
Clinico
dotati, ma che in alcuni momenti non riescono
pienamente a sfruttare.
Per questi soggetti è necessario costruire percorsi graduali che li conducano alla conquista
di quelle conoscenze e abilità che possono
apparire loro complesse ed irraggiungibili.
Varie sono le linee di intervento seguite:
• L’intervento di aiuto per soggetti in età pre-scolastica e scolastica; trova orientamento a seguito di un percorso diagnostico ed è
Una professionalità
in aiuto alla persona
rivolto alle abilità:
- Espressivo educatorie
- Organizzativo motorie
- Comunicativo-relazionali
- Apprenditive
I
l termine “persona” ha assunto un significato rilevante nell’ambito della cultura pedagogica e filosofica contemporanea, quale
dimensione fondante dell’esistere umano complesso e concreto.
In accordo con la famiglia è previsto un coordinamento tra il Pedagogista Clinico e la Scuola al fine di favorire un utile integrazione
tra l’intervento di aiuto dello specialista e l’iter educativo scolastico.
• L’intervento di aiuto a favore di singoli adulti; viene garantito da una
diagnosi e dalla scelta di tecniche appropriate e armonizzate in
La Pedagogia Clinica, ramo della Pedagogia Generale, nasce proprio
modo flessibile, capaci di sostenere la scoperta, la conoscenza e
con lo scopo di educare ed aiutare la persona in difficoltà ad avere
l’accettazione di sé, placare le tensioni, mantenere vivo l’equilibrio
cura di se stessa, a trovare dentro di sé le risorse per liberarsi da ogni
delle emozioni, assumere una ritrovata fiducia, muoversi positiva-
stato di disagio psicofisico e socio-relazionale, rispristinando nuovi
mente verso gli obiettivi desiderati. Interventi che predispongono
equilibri e nuove disponibilità allo scambio con gli altri. Prestare at-
ad andare oltre il disagio fino a modificare positivamente le abitu-
tenzione adeguata, appropriata alla persona, si pone in una dimensione “clinica”, ovvero del prendersi cura, segnando in questo modo un
nuovo percorso culturale, scientifico e professionale.
Sulla base di questi presupposti, è nata la figura del “Pedagogista
Clinico”, con Laurea in Pedagogia, Scienze dell’ Educazione o parita-
dini, le regole di vita ed il comportamento.
• Le coppie e i gruppi; trovano nelle diverse tecniche e modalità di
utilizzo, occasioni importanti per uscire dal disordine e dal caos,
conoscere e affrontare i rischi e le delusioni esistenziali.
• Altri interventi di aiuto; condotti dal Pedagogista Clinico sono rivolti:
ria, specializzato presso l’ISFAR (Istituto Superiore Per la Formazione,
- All’orientamento scolastico e professionale
l’Aggiornamento e la Ricerca) di Firenze, iscritto all’Albo Professionale
- Alla formulazione di itinerari educativi di aggiornamento/forma-
dell’ANPEC (Ass.Naz.Ped.Clinici) e legittimato ai sensi della L. 4/2013.
zione per il personale delle Scuole e per gli educatori presenti in
Il “Pedagogista Clinico” basa la sua formazione su metodi innovativi
e tecnologie che ben lo definiscono da un punto di vista scientifico e
Enti Pubblici e Privati
- Al sostegno della genitorialità.
professionale, indirizzando le sue competenze su soggetti di ogni età,
grazie anche ad un ventaglio di tecniche proprie ed esclusive che
viene costantemente rinnovato ed aggiornato. L’intervento pedagogico clinico assume un significato differente e distintivo dall’intervento
della medicina classica rivolto alla cura della malattia o del disturbo.
A questo punto si ben comprende come tale professione si inserisca
in rete con quella del medico e di altri professionisti, in vista di una
e-mail: anpec_teramo@hotmail.it
www.pedagogisticlinici.com
www.isfar-firenze.it
collaborazione paritetica, complementare e sinergica nella prospettiva di promuovere nell’individuo il principio di salute attraverso la cura
globale di sé.
Nella fattispecie, nel 2006 è stata istituita la sezione Provinciale di
Teramo, con la presenza di Studi di Pedagogia Clinica che operano
attivamente soprattutto nei comuni di Teramo, Montorio al Vomano,
Bellante, Atri, Roseto degli Abruzzi, Pineto e Silvi. Entro la prossima
estate verrà costituita anche una Direzione Regionale, sintomo di una
crescente richiesta di tali figure professionali.
Lo Studio di Pedagogia, quindi, nasce come risposta ai bisogni di
soggetti in difficoltà, che richiedono una relazione d’aiuto, che permetta loro di manifestare le potenzialità e le incapacità di cui sono
• Dott.ssa Chiara De Luca
Via Cherubini, 3 - Atri (TE) · 320.7039649
• Dott.ssa Sandra Di Ferdinando - Studio Life
Via Nazionale, 243 Bellante (TE) · 0861.610384 · 347.0395806
• Dott.ssa Nadia Di Pietro
Via C.Colombo, 218/A - S.Nicolò a Tordino (TE) · 338.1037543
• Dott.ssa Chiara Miccadei
Via Nazionale nord, 7 - Pineto (TE) · 347.5590636
• Dott.ssa M. Gabriella Orsini
Teramo · 0861 241507
• Dott.ssa Loretta Pascucci
Via Torrito, snc - Montorio al Vomano (TE) · 328.8351577
di
12
n.97
Accade a Teramo
Bullismo
Boss in erba
Fausto
Napolitani
dimmitutto@teramani.info
essere isolato.
Inutile ribadire che l’esperienza della vittimizzazione, comporta problemi
evidenti nel percorso scolastico e nell’adattamento che lo studente mostra nei confronti nei confronti del proprio gruppo di classe, e così nelle
future aggregazioni sociali. E’ dimostrato che le vittime del bullismo
presentano alti tassi di inefficienza che si ripercuotono inesorabilmente
sulle performance sia scolastiche sia lavorative e relazionali. Del resto,
e la ricerca clinica conferma anche questo, questi soggetti presentano
H
un rischio molto elevato di sviluppare sintomi depressivi e ideazione
gli attori alcuni bambini di sei anni. Esiste il piccolo boss, che si sente
vittime da sottoporre ritualmente ad umiliazioni, situazioni imbarazzanti
tale perché è figlio di un notabile, e i suoi sottoposti, che hanno avuto
e degradanti. In effetti, di fronte al bullo e alla sua vittima, è impossibile
l’investitura di guardie del corpo (fra questi c’è anche una bambina).
riconoscere chi è il vinto e chi il vincitore. Il bullismo è un problema di
Il boss in miniatura ha deliri di onnipotenza, e quando qualcuno lo
sempre più vaste proporzioni (e l’epidemia sociale raccontata dai media
contesta, pronuncia una delle frasi più antipatiche comunemente usate
nel corso degli ultimi anni scolastici ne è solo un marginale indicato-
da chi in se ha poca sostanza: “tu non sai chi è mio padre”. Un giorno,
re) che rivela un significativo vuoto educativo. Nella fragilità e nella
suicidaria a medio e lungo termine. E’ è fondamentale cogliere un altro
o avuto notizia di una vicenda che mi ha turbato, non tanto per
importantissimo aspetto del fenomeno, ovvero che gli stessi rischi della
l’utilizzo della violenza, ancorché cosa sempre deprecabile, ma
vittima li corre anche il carnefice, colui che è apparentemente il vincito-
per l’ambiente in cui si svolgono i fatti e per l’età degli attori.
re di questa modalità assolutamente disfunzionale di appropriarsi, dete-
Il luogo del misfatto è una scuola elementare della nostra città,
nere e gestire il potere all’interno di un gruppo, identificando una o più
un membro della baby gang, decide di non
debolezza dei legami che gli adulti con funzione
condividerne più gli usi e i costumi, e ciò irrita il
educante intrattengono con i propri studenti, si
leader, che ordina una spedizione punitiva con
insinua quel pericoloso e autolesionistico sogno
pestaggio, chiaramente all’insegna della più
del bullo di occupare in modo maldestro uno
grande codardia e dando il più evidente sensore
spazio e un ruolo che non gli competono. Non
della sua debolezza, svolge il ruolo di spettatore.
sa che il suo potere è una debolezza incredibile.
Questa azione, cosa inaudita, a cominciare dalle
Nel manipolare e condizionare le relazioni di un
insegnanti, apparentemente non è notata da
gruppo connotato da analfabetismo emotivo e
nessuno, e flebilmente diviene nota solo dopo
da una cronica mancanza di autoefficacia, si ap-
che la vittima, passata la paura, si confida con
propria di un potere fragile come la carta velina.
i genitori. Quasi nello stesso momento, uno dei
Purtroppo viviamo un contesto sociale, dove
membri della masnada in erba, confessa ai ge-
spesso il bullismo e le sue modalità disfunzio-
nitori l’accaduto, e questi, umili ma brava gente,
nali occupano posizioni di enorme prestigio
pretendono che il proprio figlio presenti le scuse
e potere. Assistiamo increduli a programmi e
sia alla vittima sia ai genitori del malcapitato.
talk show, dove chi urla più forte ha diritto di
Tralascio gli ulteriori particolari della vicenda e
parola, dove l’affermazione delle proprie ragioni
mi astengo da tutte le riflessioni che si possono
è l’unico valore da perseguire, dove la diversità
fare sull’accaduto, desiderando solamente, prima di fare qualche cenno
ed il pensiero divergente non trovano spazio, se non per essere derisi.
sul fenomeno bullismo, consigliare i genitori dei piccoli bulli, di correre
Diciamocelo chiaramente, viviamo in una società bullista, nella quale
ai ripari, in quanto la responsabilità è loro, perché la sensazione di gran-
sempre più la mancanza di autorevolezza e credibilità di chi ha poteri e
dezza nasce in famiglia, non solo per la smisurata importanza che gli
responsabilità sulla collettività, genera istanze di ribellione, talora molto
adulti attribuiscono al loro ruolo sociale, ma anche per il modo nel quale
violente, in cui chi è debole usa la legge del taglione a scopo difensivo.
coinvolgono i loro figli nella propria vita sia lavorativa sia di relazione.
E’ tempo di promuovere una riflessione allargata su questo fenomeno,
Il bullismo ha un profondo impatto sull’assetto fisico, emotivo e sociale
utilizzando l’emergenza bullismo per aiutare il mondo degli adulti e
di coloro i quali ne sono coinvolti. Le vittime di bullismo manifestano,
l’intera comunità educante a riflettere sul proprio ruolo e funzioni ma
con frequenza significativamente superiore rispetto ai coetanei, disturbi
ancora prima sui propri valori e priorità educative.
di diversa natura, quali problemi di sonno, enuresi, dolori addominali,
Ebbene, in mezzo a queste criticità, sono fermamente convinto che il
mal di testa e vissuti emotivi di profonda tristezza. Chi ha ascoltato
ruolo degli adulti competenti sul piano relazionale e educativo, dotati
il modo in cui una vittima di bullismo racconta se stessa e la propria
di buoni strumenti e metodologie di intervento sia in ambito scolastico
vicenda, non può che rimanere colpito dalla sensazione di impotenza,
che comunitario e famigliare, promuova la più efficace delle preven-
vulnerabilità e solitudine di cui sono intrise le sue parole. Le vittime di
zioni e protegga in modo sapiente e competente chi sta crescendo.
bullismo presentano sintomi ansiosi in proporzione molto superiore
Se penso alla mia vita, e ritengo che lo stesso valga per la vostra, mi
alle non vittime e si è dimostrato che in adolescenza chi ha subito le
rendo conto di quanto importanti e fondamentali siano stati gli inse-
sopraffazioni tipiche del fenomeno, manifesta alti deficit di autostima e
gnamenti e gli interventi di molti adulti significativi, i loro gesti, i loro
percepisce di essere socialmente rifiutato, pertanto ha la convinzione di
sguardi, le loro parole. n
di
Mimmo
Attanasii
Satira
Pezze
pazze
a colori
dimmitutto@teramani.info
n.97
e il far fare”, che oggi tanto pare sia in
degli incontri pubblici messi in scena prima
uso toscano. Un verbo, in ogni modo, da
delle elezioni per appoggiare o appoggiarsi
coniugare nel modo indicativo del tempo
se conviene alle strategie con cui l’abile
futuro semplice salvo prescrizione medica
amministratore disegna e ridisegna ciclica-
controindicante.
mente la chimera di una via che dovrebbe
Tranquilli, i dottori non si presterebbero in
condurre al futuro.
nessun caso a queste piccolezze. “Doma-
Pazienza se poi invece bisognerà accon-
ni”. Convenzionalmente, si intende il giorno
tentarsi di un marciapiede fatto di pezze
immediatamente successivo a oggi. Se lo
a colori del passato. Ed è ancora domani,
a parte la convenzione temporale, che un borgomastro
reciterà alla propria cittadinanza i suoi rosari sgranando
fra l’indice e il pollice la
corona di tutti i progetti di
Il rosario del domani
riqualificazione urbana.
Una kermesse da copione
consunto che apre le porte
N
alle consuete proposte che
andranno a incidere sul
Mimmo Attanasii
onostante che molti avessero
dovuto interrompere il loro lavoro
per conquistare le poltrone che il
potere dispensa, sui volti dei politici
tessuto sociale e urbano per
determinarne nuovi scenari
e proiettare innovative dinamiche di sviluppo. Protago-
si descrive una finezza di muscoli rilassati
nisti inconsapevoli i cittadini
che tendono inconfondibilmente a una
chiamati a partecipare come
forma di soddisfacimento. La sensazione
“portatori di interessi”. Per
di essere chiamati ad adempiere a un
dirla all’inglese, una sorta di
compito sociale di gran peso. Senza un
ripeti, si crea l’infinito. Leopardi lo capì ai
Stakeholder. Da non confondere con Sha-
riparo sicuro, si creano bisogni al freddo.
suoi tempi e lo cantò, L’infinito. I governan-
reholder, che sta a indicare un azionista,
Il contadino disegna i paesaggi, la natura
ti, ci campano da sempre. La poesia non fa
la persona che possiede quote azionarie
non fa calcoli.
presa su chi amministra la cosa pubblica. I
di una società. Elettori invitati a diventare
Al limite, solo esperienze. Se a quei leader,
racconti di fantasia, quelli sì che piacciono
giusto il tempo della campagna elettorale
quelli che contano di meno, qualcuno gli
tanto. Ed è tutte le volte domani senza
interpreti di un fantomatico processo di
avesse domandato come mai si stimas-
conoscere quale sarà l’oggi successivo che
cambiamento.
sero superiori alla maggioranza degli altri
si darà il via alle tempestive premesse pro-
Chi mai avrebbe pensato di avere delle re-
uomini di certo non avrebbero saputo
messe di progetti di rifacimento della città.
sponsabilità di fronte a politici ricompensa-
rispondere, non avendo mai loro stessi
Brulicanti comparsate nello sfinimento
ti dai contribuenti, oltre che dei diritti? n
dimostrato di possedere meriti impareggiabili resi di pubblico dominio. Ché forse solo
il fatto di sapere far di conto sui bilanci
oppure vestire abiti acquistati nei negozi
migliori possa costituire un motivo valido
di preminenza di classe? E se anche si abbigliassero modestamente, ogni modestia
su quei corpi mutati da una autorità falena
si annullerebbero. Eppure, di questa superiorità sembra abbiano una coscienza profonda specialmente quando si concedono
nell’accettare come dovute le attestazioni
di rispetto, per poi offendersi come previsto giammai gli venissero negate.
Ogni data potrebbe divenire quella giusta
per un astuto amministratore quando si
tratta di usare una locuzione come “il fare
13
14
n.97
Il personaggio
Siriano
Cordoni
Candidato alla Regione Abruzzo
per la lista “Abruzzo Civico”
L
dalla
Redazione
dimmitutto@teramani.info
capacità di portare ricchezza culturale, umana, economica ai propri
cittadini. Capace di infondere fiducia nel domani. Aperto al dialogo e
all’accoglienza delle idee. Capace di dare risposte ai giovani, alle loro
esigenze ai loro desideri, al loro bisogno di futuro.
Il sindaco uscente ribadisce di aver portato a termine grandi
opere per la città.
Non mi interessa rivendicare ruoli o piantare bandierine sul chi
abbia portato a termine questa o quell’opera. Il “lotto zero” prima
di tutto. I cittadini hanno buona memoria. Di quella inaugurazione mi resta un’immagine, di un uomo che su di un’auto scoperta
sventolava una bandiera. Pensavo ad un ultrà, non potevo credere
che potesse essere il mio sindaco. E’ mancato il raccordo storico,
sereno, di un’opera che potesse essere di tutti e non solo di una
parte, senza rivendicazioni. Ricordo l’inaugurazione della Biblioteca
Delfico. Furono invitati “tutti” coloro che nel tempo avevano dato
un contributo determinante. La Biblioteca di tutta la città, senza
a consigliatura volge al termine. Cosa le resta di questi
cinque anni?
Un rammarico. Il rammarico di non aver potuto dare un contributo costruttivo nelle diverse fasi di elaborazione programma-
tica, avendo trovato una amministrazione sorda a qualsiasi forma di
dialogo e di suggerimenti, arroccata sulle certezze delle proprie convinzioni, non sapendo che solo con il dialogo, con il confronto si tracciano le grandi scelte strategiche di una comunità. Una amministrazione che avrebbe voluto sempre un voto favorevole, confondendo
l’accondiscendenza con la collaborazione. Si giudica un sindaco sulla
la colorazione dell’appartenenza. Cosa che è mancata per il “lotto
zero”. Peccato.
Ma non è stato inaugurato solo il “lotto zero”.
Si è vero la consigliatura è stata caratterizzata anche da altre
pseudo inaugurazioni. La “pseudo inaugurazione” del parcheggio
di piazza Dante, del parcheggio dell’ospedale, della sala ipogea, del
teatro romano. Opere incomplete, non finite, drammaticamente
sbagliate. Emblematica è la pseudo inaugurazione dell’obbrobrio del
tetto della sala ipogea, che ci ricorda quotidianamente quali orrori
possano essere perpetrati ad una città quando una maggioranza,
un assessore, un sindaco è sordo alla cultura del dialogo. Oltre alle
pseudo inaugurazioni, questa amministrazione si è contraddistinta
anche per le inaugurazioni mancate. Ricordo due in particolare,
il polo scolastico e lo svincolo del lotto zero alla Gammarana. Annunciati sempre come imminenti e per fortuna mai arrivati al termine.
Sperando che la prossima amministrazione possa rivederli e tracciare percorsi completamente diversi.
Cosa non condivide del polo scolastico e dello svincolo alla
Gammarana?
Per una città diffusa, allungata dalla Cona, da Piano della Lenta, alle
frazioni a San Nicolò, come è Teramo, è impensabile che un unico
polo possa essere la risposta alle nuove esigenze di edilizia scolastica. Anche se nel corso del tempo si sono affrettati a modificare
l’idea iniziale e successivamente a parlare di più poli, che abbiamo
visto localizzati nelle parti più impensabili, da piazza Aldo Moro,
all’Acquaviva, al parco fluviale di San Giuseppe, sulla scia di occasionali sollecitazioni di privati e sempre senza una visione organica.
Per quanto riguarda lo svincolo alla Gammarana è impensabile
pensare che si possa progettare uno svincolo su di un’area sportiva,
dove oggi si vuole realizzare anche la cittadella del calcio. Dire che ci
sia confusione è dir poco.
Altro importante punto di dibattito è stata l’area dell’ex
stadio comunale.
L’argomento mi porta indietro nel tempo. La mia personale attenzione su quell’area risale al secondo mandato di centro sinistra
quando come gruppo consigliare “amici per
per rilanciare l’economia, la scuola e la
nostra città dovrebbe guardare con grande
la margherita” aprimmo in consiglio una
microeconomia. Non è il momento per
attenzione.
riflessione della salvaguardia sportiva di
i progetti faraonici. E’ necessario dare
15
quell’area. Impegno che è proseguito nella
lavoro, diffondere piccola economia per
Quale futuro per lei?
amministrazione Chiodi e poi con Brucchi,
incentivare i consumi e tornare a crescere
Con un velo di tristezza per ciò che non è
n.97
quando con l’attuale candidata sindaco
e dare fiato alle piccole e grandi imprese.
stato, ma orgoglioso per ciò che abbiamo
Manola Di Pasquale e pochi altri consiglieri
Università. Trasporti e collegamenti con
fatto, sempre con trasparenza e coerenza,
avemmo l’ardire di schierarci a fianco dei
le grandi vie nodali, porti e aeroporti.
considero conclusa la mia esperienza loca-
ragazzi della Curva Est per la convalida del-
Servizi alla persona. Istituto Zooprofilattico.
le. Penso sia necessario lasciare spazio alle
le firme per la richiesta di un referendum
Ripensare la stazione ferroviaria. Ambiente.
nuove generazioni, alle nuove energie. Ma
sul destino dell’area. Richiesta respinta. E
Zero consumo del territorio. Cultura. Lo
non considero concluso il mio impegno in
pensare che sarebbe stato sufficiente un
sport. Un sogno, Teramo città dello sport.
politica. Spero di poter mettere a disposizio-
referendum anche non ufficiale. Mancata
Ci vorrà impegno. Ma basta pensare alla
ne dell’Ente Regione l’esperienza acquisita
occasione di democrazia. In questa vicenda
straordinaria possibilità del parco fluviale,
nella amministrazione locale, prima come
il tempo è stato galantuomo. La crisi e le
collegato alle strutture sportive dell’Ac-
vicepresidente della Provincia, poi come
immancabili infiltrazioni mafiose italiane
quaviva, dell’Interamnia, del campo di
assessore alla Cultura di Teramo e poi come
hanno fatto si che le voglie palazzinare
atletica, del Palazzetto e della palestra del
consigliere comunale. La vicenda politica
siano state sconfitte. Ma la presentazione
Michelangelo. Basterebbe una pur piccola
continua nelle fila di Scelta Civica. Spero di
del nuovo progetto evidenzia la malcelata
struttura di ricezione alberghiera sporti-
poter raccogliere la fiducia necessaria per
volontà di tentare una urbanizzare dell’a-
va. Tutto si presterebbe alla prestazione
poter rappresentare il nostro territorio. L’im-
rea proponendo imponenti costruzioni
sportiva. Il luogo per il footing. La piscina,
pegno sarà nella ricerca della semplificazio-
commerciali e sociali e lasciando ad area
la tendostruttura riqualificata. I campi da
ne della vita. Non è pensabile che possano
sportiva, udite bene, una unica porta di cal-
basket, il pattinodromo, i campi di calcio. Il
esistere norme e leggi che possano com-
cio. Mi sorge il dubbio che chi abbia voluto
tiro a segno. Il calcetto. La pista ciclabile.
plicare con sterili, prolisse indecifrabili leggi
il progetto non abbia mai visto una partita
Luogo di partenza per le escursioni al mare,
(ad es. LR 32 della sanità) la vita dei cittadi-
di calcio o di rugby.
in collina, in montagna. L’esperienza della
ni. Non è pensabile che l’Ente pubblico sia
Coppa Interamnia. Gli studenti universitari.
visto come nemico, come contrapposizione
Il futuro.
Un campus sportivo già pronto. Una miniera
alla vita quotidiana. Dobbiamo essere dalla
Dobbiamo pensare alle future genera-
di economia ancora poco conosciuta alla
parte dei cittadini. Semplificare. Il motto da
zioni e due sono i punti su cui puntare
quale, con le proprie caratteristiche, la
portare in Regione. n
18
n.97
IX Edizione Convegno
I Giovani,
la Scuola,
la Famiglia
tra Internet e Tv
Castelli 11 Aprile, Teramo 12 aprile
dalla
Redazione
dimmitutto@teramani.info
Famiglia, a sviluppare quel senso critico che conduca ad una partecipazione sociale meditata e non indotta da una lettura superficiale delle
informazioni, così come vengono diffuse, sia dalla carta stampata che
dalla televisione e da Internet.
Nell’ambito dello stesso abbiamo confermato il “Premio Mauto Laeng
oer la comunicazione educativa” andato negli scorsi anni a Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Sapienza, a Maria Rita Parsi, fondatrice del “Movimento Bambino”, ad
Antonio Marziale, Presidente dell’“Osservatorio sui Diritti dei Minori”, a
Massimo Bernardini, conduttore del programma Tv Talk di Rai Educational, a Giovanni Bollea, Neuropsichiatria infantile e Professore Emerito
dell’Università “Sapienza”, ad Alessandro Zaccuri del Quotidiano “Avvenire” nonché conduttore del Programma Il “Grande Talk” in onda su Sat
2000 ed Emanuela Falcetti, giornalista Rai. Da notare che tutti hanno ritirato personalmente il Premio, tranne il Professor Bollea che per motivi
di salute si collegò con la platea degli insegnanti e degli studenti in video
conferenza. Quest’anno tratteremo in maniera approfondita il fenomeno
della pèdopornografia e della prostituzione minorile che attraverso i
Social Network trovano spazi e opportunità di diffusione.
A
Con il contributo dei relatori che si susseguiranno nelle due giornate le
aprile dalle 9.00 alle 13.00. Esso si propone di esaminare il rapporto che i
riflessione e giovamento.
giovani instaurano con i mezzi di informazione nelle diverse realtà in cui
Ricordiamo che nelle ultime Edizioni la nostra iniziativa ha potuto godere
vivono e di sviluppare, con l’aiuto degli eminenti relatori che si sussegui-
del Patrocinio del Ministro della Gioventù e dell’Alto Patronato del
ranno nelle due giornate, una educazione all’utilizzo corretto dei media.
Presidente della Repubblica il quale ha voluto inoltre conferire alla nostra
Compito dello stesso quindi è quello di aiutare i Giovani delle ultime due
Associazione Culturale una speciale Medaglia a riconoscimento della
classi delle Elementari e delle Medie inferiori, attraverso la Scuola e la
nostra attività. n
categorie interessate, quali quelle dei Giovani che sono i primi destinatari
nche quest’anno la nostra Associazione Culturale “Project San
dell’iniziativa, delle famiglie che sempre più spesso si trovano disarmate
Gabriele” , sta preparando il Convegno “i Giovani, la Scuola, la
di fronte al montare delle problematiche che investono drammatica-
Famiglia tra Internet e Tv” che si svolgerà a Castelli l’11aprile
mente i figli e infine della Scuola che deve avere in maniera ancora più
presso il Liceo “F.Grue” e a Teramo presso la sala San Carlo, il 12
incisiva il ruolo educativo che le compete, troveranno motivo di grande
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di
20
n.97
Fabrizio
Medori
Musica
Il Banco del
Mutuo Soccorso
...e la voce di Francesco Di Giacomo
dimmitutto@teramani.info
dal primo lavoro si impone come marchio
di fabbrica del gruppo la splendida voce
di Francesco, che sembra volare su un
tappeto strumentale assolutamente inedito
per la musica “made in Italy”. Il disco, pieno
di riferimenti musicali e letterari differenti,
magistralmente orchestrati, si apre con una
frase che è rimasta impressa nelle menti di
decine di migliaia di appassionati: “Da qui,
messere, si domina la valle”. Da qui, invece,
ha avuto inizio una carriera che ha portato
il gruppo ad una immediata popolarità
nazionale, al contratto con un’etichetta
L
internazionale, l’inglese Manticore – di
particolarmente dolorosa per tutta la scena
Poi, con il tramonto del “progressive”, il
musicale italiana. Francesco, che aveva
gruppo diminuì di molto la sua attività in
iniziato la sua carriera professionale a metà
studio di registrazione, continuando, però, a
degli anni 60 nel gruppo “Le Esperienze”,
girare l’Italia con i suoi concerti. Negli anni
insieme a Pierluigi Calderoni e Renato D’An-
90 il Banco realizzò anche tour interna-
gelo, nella sua lunga carriera ha esplorato
zionali, in Messico, Stati Uniti e Brasile.
tantissimi percorsi, dal beat al rock classico,
Francesco Di Giacomo, in oltre, mise il suo
al prog, al soul, alla musica etnica, al fado
sterminato talento a disposizione di altre
portoghese, fino alle collaborazioni con
realtà musicali, collaborando con Sam
gruppi più giovani, come i Tetes de Bois.
Moore, in una bella versione di Hey Joe, con
In poche occasioni la potenza e la chiarezza
Eugenio Finardi, in un progetto dedicato
proprietà di Emerson, Lake & Palmer -, con
e notizie luttuose, purtroppo, ci
la quale il Banco pubblicò due dischi, ad
colpiscono sempre, e la scomparsa
un ultimo periodo di grande successo, con
di Francesco Di Giacomo, storica ed
una serie di canzoni fortunate, come Buone
inimitabile voce del “Banco”, è stata
Notizie, Moby Dick e Paolo Pa.
al fado portoghese, con i suoi compagni
Calderoni e Maltese – negli Indaco -, fino
nella nuova avventura, il Banco del Mutuo
a duetti con i Tete de Bois e con Piotta. Da
Soccorso. I fratelli Nocenzi avevano già
ricordare, infine, sono le partecipazioni del
registrato un Lp, “Donna Plautilla”, rimasto
cantante a tre famosissimi film di Federico
nei cassetti per oltre 20 anni, mentre gli
Fellini, Satyricon, del 1969, Roma, del 1972
altri erano attivi nei club romani e sulle navi
e Amarcord, dell’anno seguente.
da crociera.
Da anni appassionato cultore della tradizio-
La leggenda narra che le prime esibizioni
ne culinaria laziale, mi piacerebbe ricordarlo
pubbliche delle “Esperienze” avvennero
con un aneddoto del periodo più fortunato
proprio su una nave, e che durante una
del gruppo. Durante le prove di un concerto
serata, con il mare un po’ agitato, dovettero
londinese alla Roundhouse – antica chiesa
legare Francesco ad una colonnina per farlo
sconsacrata trasformata in auditorium, il
rimanere in piedi durante l’esibizione. Poi,
gruppo fu interrotto da uno squilibrato che
probabilmente al “Festival di Caracalla”, ci
entrò nel teatro a bordo di una moto di
fu il fatidico incontro fra quelli che andaro-
grossa cilindrata.
di una voce si sposano così bene con il
no a formare il primo nucleo conosciuto del
Francesco stava per scendere dal palco
talento e con la personalità e, per questo,
“Banco”.
con intenti bellicosi, ma i suoi improperi
Di Giacomo era considerato unico a livello
Il gruppo sviluppò una parte delle temati-
dovettero cessare quando il “folle” si tolse
europeo. Quando, nel 1970 i tre componenti
che già presenti in “Donna Plautilla” e creò
il casco: era Keith Emerson, loro discogra-
delle “Esperienze” furono contattati da due
nuove canzoni, uscendo sul mercato con
fico nonché comproprietario del teatro. In
giovani fratelli, Vittorio e Gianni Nocenzi, per
il primo Lp, il cosiddetto “salvadanaio”, un
conclusione, un altro verso della coppia
la formazione di un nuovo gruppo, decisero
bellissimo disco, contenuto in una copertina
Nocenzi – Di Giacomo: “Perché volete
di buttarsi, insieme al chitarrista Marcello
sagomata a forma di salvadanaio, croce e
disturbarmi se io forse sto sognando un
Todaro, proveniente dai “Fiori di Campo”,
delizia di tutti i collezionisti di dischi. Già
viaggio alato?” n
di
22
n.97
Write about... the records!
Meet Me
At The Edge
Of The World
Over The Rine
Maurizio
Carbone
dimmitutto@teramani.info
corposa discografia, arrivano al 2013, mettono in cantiere l’ennesimo
progetto, lo studio è il Garfield St. di South Pasadena, CA, i musicisti:
Jay -prezzemolino- Bellerose, bravissimo batterista, Eric Heywood
(ascoltate l’incredibile lavoro alla Pedal-Steel-Guitar), Jennifer Condos, basso el.,Patrick Warren armonica, accordion, Harmonium, Mark
Goldenberg, mandolino, string & ac. guitar, e, ancora, alcune gueststars come Van Dyke Parks (!), Aimee Mann, David Pitch.
In cabina di regia, infine, Joe Henry, eccelso musicista, produttore,
coordinatore, titolare di una congrua produzione discografica, cognato di Madonna...lasciamo perdere!
Risultato dell’operazione? The
Masterpiece! Capolavoro!!! Il titolo è un’invito: Meet Me At The Edge
Of The world, come dire: incontrami sul margine, confine del mondo,
vediamo (e sentiamo) come. Riferito della mia copia, un sontuoso
double-album, gatefold, contiene il coupon ‘full album download
code’, vinile 180 gr.,tutti i testi, immagini e foto accattivanti. In
considerazione dell’elevato numero delle songs e, dello spazio della
rubrica, metto sul piatto
(giradischi), il LP-one, sottotitolato Sacred Ground),
rilascio il pick up, e, inizia
Format: 2LP - 2013
GREAT SPLECKED DOG/RED EYE REC
2
il flusso solare, intenso,
languido delle ballads
(soprattutto) innumerevoli che, si succedono senza
soluzione di continuità:
l’open title track come
+2+4+19=27:
introduzione, poi, Called
Tranquilli, non
Home, alza l’asticella, voce stupenda, chitarre acustiche ed elettriche
sono numeri a
nitide, pulite, la steel che cesella languidamente, percussioni che
casaccio! 2, sono
accarezzano i ritmi, piano e tastiere all’unisono, sembra di essere
i membri del gruppo; 2,
un rider nelle sconfinate praterie del Far West, Sacred Ground è la
sono i long playing; 4,
n° 3= perfezione assoluta, magica, ipnotica, coinvolgente, tanto da
le sides; 19, le tracks,
prendere il testo e...cantarla with Mrs. Karin! L’incanto prosegue e
oggetto di questa recen-
la facciata finisce con qualche episodio più ‘mosso’: Gonna Let My
sione primaverile. Lei,
Soul Catch My Body. La side-B incombe, un fischio introduce All Of
Karin Bergquist, fascino-
It Was Music, altra ballata che precede Don’t Let The Bastards Get
sa (bionda) cantante e
You Down, qui, Karin si supera, un (una?) coyote che ulula, arpeggi
polistrumentista (chitar-
delicati di chitarra e ritmica soft, si prosegue con le Alte Terre della
ra, piano, percussioni...),
Contea, si conclude con Wait, l’attesa...del 2nd LP: l’autobiografica
lui, Linford Detweiler,
All Over Ohio, l’incanto continua, Earthbound Love Song, Against
musicista eclettico (basso, chitarra ac.+ el. piano, 2da voce, tastiere
The Grain e It Makes No Difference, canzone d’amore delle terre di
di tutti i tipi). I due, vivono a Cincinnati (Ohio), US, dove frequentano
confine, grano avverso...titoli quanto mai emblematici.
i vari ordini scolastici, si conoscono nel 1984, si frequentano e...
La side D (come la C, intitolata Blue Jean Sky), sotto il cielo color blue
decidono di metter su casa, famiglia e...musica! La città americana,
jean, appunto, un breve instrumental, Cuyahoga (REM...embering), un
è attraversata dal fiume Rhine (Reno), con le sue anse sinuose, quale
Bouquet di Fiori Selvatici, Uccelli di Fattoria Introvabile (?), e infine,
migliore spunto per il nome della band? Over the Rhine, appunto,
dopo 64’ e 26”,il Corso del Fiume, si dissolve all’orizzonte. Cosa
come dire, ‘lungo il corso del Reno’.
aggiungere? Questa musica parla da sola, immagino Karin e Lindford
Inizialmente in quartetto: Ric Hordinski (chitarra) e Brian Kelly
nella Fattoria stile pre-guerra civile americana, appena fuori città,
(batteria), iniziano il progetto discografico sul versante art-folk-
dove vivono, probabilmente luogo dove hanno ‘pensato’ il disco.
country-americana. Dopo 20 anni, le lines-up si sono avvicendate, la
Evidente, dovendo stilare un’ideale classifica, come Meet Me At The
musica si è evoluta, con riferimenti colti al jazz e...altro. Nonostante
Edge Of The World, occupi il podio come top-Player album del 2013.
le frequentazioni e la condivisione di scene e palchi, soprattutto
Qualche suggerimento: potete scaricare (gratis) l’intero album su
negli States, qualche nome? B. Dylan, J.Prine, Cowboy Junkies, A.
Amazon Cloud Player, e ancora, per una ubriacatura completa, cer-
DiFranco...non raccolgono tantissimi consensi, è un peccato, la
cate un’altro bellissimo titolo del duo: Ohio, 2CD -2003- Back Porch
proposta musicale è interessantissima, come vedremo. Titolari di una
Rec. (distr. Virgin-Universal). voto 9. n
di
Carmine
Goderecci
L’oggetto del desiderio
Il Pendente
di Oro e Argento
Gioielleria dal 1989
n.97
per pendenti d’autore. Sono assai diffusi
in quest’epoca pendenti a forma di croce
simbolo di Cristo, nei quali la finzione
decorativa cede il passo all’espressione
di fede. Fra il XVII e il XVIII secolo la moda
del pendente decorativo declina a favore
del collier, della spilla e dell’ornamento
N
da corsetto, mentre pendenti ispirati agli
stili del Rinascimento verranno prodotti
elle civiltà antiche i pendenti
nell’Ottocento romantico accanto a quelli
erano comuni sia ai greci che agli
ispirati al classicismo, al gusto egizio e
etruschi e ai romani: tale diffusio-
al Medioevo. Agli inizi del Novecento il
ne non era dovuta unicamente alla
pendente assumerà le forme floreali dello
stile nouveau.
valenza ornamentale dell’oggetto bensì a
quella amuletica.
Una curiosità è che con la fine del XVI
La sua struttura, da indossare prevalente-
scolo la funzione auletica del pendente
mente sul petto, sede del cuore, ne faceva
viene limitata sempre più alle gemme o a
talismani espliciti come piccoli falli o ma-
uno scudo difensivo contro il malocchio. I
23
pendenti-amuleti dell’antichità recavano
conda metà del secolo si vanno sostituen-
nine dall’allusiva gestualità. I gesti sconci
immagini di divinità pagane spesso incise
do ciondoli di forme più complesse: figure
eseguiti con il corpo o rappresentati in
su gemme già cariche di valenze magiche.
umane e animali, divinità e mostri. Piccole
appositi amuleti avevano la funzione di
L’Epoca d’oro del pendente è il Rinasci-
sculture a cera persa in oro e smalti
obbligare lo sguardo fascinante, causa
mento. Ai pendenti più semplici, formati
diventano fantasiosi monili da appendere
del malocchio, a posarsi su un oggetto
da una pietra colorata nel suo castone e
a catene dai disegni unici laddove artisti
ridicolo o indecente in modo da scorag-
da una perla pendente a goccia, nella se-
famosi cimentavano in raffinati progetti
giarlo. n
di
24
n.97
Maria Gabriella
Del Papa
Scuola
La disortografia
Difficoltà nella motricità
È
dimmitutto@teramani.info
all’entità ed al profilo della difficoltà in ogni
singolo caso.
Trattamento
Si progetta l’intervento riabilitativo a
seconda di quali processi cognitivi sono
risultati disfunzionali alla Valutazione Clinica
Neuropsicologica.
Questi sono alcuni esempi di attività utili
per riabilitare le difficoltà di scrittura:
1. apprendere a discriminare fonemi (b-p,
un disturbo legato a difficoltà nella
nizzazione spazio-temporale non ancora
c-g, d-t, f-v);
motricità fine che impedisce di
sufficientemente acquisita, da un processo
2. apprendere a gestire la struttura fonolo-
automatizzare la routine motoria
lento nella simbolizzazione grafica, difficoltà
gica delle parole; ci si esercita ad eseguire
necessaria per la realizzazione del
meta fonologiche.
la segmentazione sillabica per mezzo di
segno scritto.
La disortografia è, quindi, la difficoltà a
marcatori esterni;
Il segno più evidente è una significativa dif-
tradurre correttamente i suoni che compon-
3. Creazione di un alfabetiere: trovare l’im-
ficoltà ad automatizzare un corsivo fluente
gono le parole in simboli grafici.
magine adatta che mappa una lettera;
e morfologicamente comprensibile.
4. riflettere sul fatto che ciò che si pronun-
Precursori del disturbo: uscire fuori dai
cia per primo, si scrive per primo;
margini nella colorazione, far fatica con le
5. aumentare l’ampiezza dei magazzini
forbici, le posate ecc. far fatica ad allacciare
lessicali, in particolare del magazzino delle
i bottoni.
rappresentazioni ortografiche, da cui si
La disortografia è la difficoltà a tradurre
recupera l’ortografia di parole ambigue;
correttamente i suoni che compongono le
depositare nella memoria a lungo termine
parole in simboli grafici, essa si presenta
l’ortografia corretta (squalo o scualo?).
con errori sistematici che possono essere
Sicuramente è raccomandato un intervento
così distinti:
il più possibile tempestivo e specialistico,
sia per approfittare di questa fase evolutiva
Confusione tra fonemi simili
in cui l’alunno è predisposto a specifici
Il soggetto confonde cioè i suoni alfabetici
apprendimenti, sia per evitare il rischio del
che si assomigliano, ad esempio F e V; T e
consolidamento degli errori.
D; B e P; L e R, ecc.
Al fine di programmare un trattamento
riabilitativo il più possibile individualizzato,
Confusione tra grafemi simili
mirato, specifico e calibrato su un bambino
In questo caso il soggetto ha difficoltà a ri-
con particolari caratteristiche, è opportuno
conoscere i segni alfabetici che presentano
somiglianza nella forma, ad esempio: b e p;
eseguire una valida valutazione clinica. ConDiagnosi e Interventi
siderando che ogni trattamento riabilitativo
Per poter programmare un intervento
è anche psicoterapeutico, oltre ai fattori
Omissioni
riabilitativo personalizzato è necessaria una
neuropsicologici, bisogna tener conto della
E’ frequente che il soggetto tralasci alcune
valutazione clinica fatta da un neurop-
struttura di personalità del bambino, i suoi
parti della parola, ad esempio la doppia
sichiatra infantile o a uno psicologo. Per
tratti di carattere, la sua motivazione ad
consonante (palla-pala); la vocale interme-
una tale valutazione ci si può rivolgere alla
apprendere, l’autostima, ecc.
dia (fuoco-foco); la consonante intermedia
propria ASL di appartenenza (Servizio di
Infine, allo scopo di intervenire in maniera
(cartolina-catolina).
Neuropsichiatria Infantile o Unità Operativa
più organica possibile, la riabilitazione deve
di Neuropsichiatria Infantile o di Neuropsi-
inserirsi in un “sistema” che comprende
Inversioni
cologia), oppure a specialisti che svolgono
fattori di tipo socio-ambientale, quali: la
Questo tipo di errore riguarda le inversioni
privatamente la libera professione.
famiglia, la scuola, il programma scolastico,
nella sequenza dei suoni all’interno della
Ottenuta la diagnosi di DSA, sarà possibile
il contesto sociale extrascolastico.
parola, ad esempio: sefamoro anziché
per i genitori chiedere alla scuola la
La collaborazione con la scuola e la famiglia
semaforo.
predisposizione di un PDP - Percorso
sono fondamentali, al fine di concerta-
Didattico Personalizzato (o Percorso Edu-
re modalità d’intervento il più possibile
La disortografia può derivare da una
cativo Personalizzato) La realizzazione del
uniformi, per evitare quella confusione che
difficoltà di linguaggio, da scarse capacità
PDP implica l’adozione di tutte le misure
si crea facilmente nell’alunno quando gli si
di percezione visiva e uditiva, da un’orga-
dispensative e compensative appropriate
presentano diversi metodi. n
di
Dura Lex Sed Lex
Uso illegittimo
delle armi
L’
Alfio
Scandurra
dimmitutto@teramani.info
25
n.97
luogo, quando non possono essere applicate le scriminanti della legittima difesa (art. 52 cod. pen.) o dell’adempimento di un dovere (art. 51
cod. pen.). Deve essere precisato sostanzialmente che dal punto di vista
soggettivo possono invocare l’uso legittimo delle armi soltanto i pubblici
ufficiali e le persone legalmente richieste da questi ultimi, escludendo
quindi le persone incaricate di pubblico servizio.
Sul piano oggettivo la Suprema Corte ha posto particolare attenzione al
requisito della “necessità”, che impone al pubblico ufficiale le complete
possibilità di scelta; in sostanza, quindi, l’uso delle armi è legittimo
quando siano presenti sia la ratio sia quello dell’impossibilità di impiegare mezzi meno lesivi. Naturalmente la norma è applicabile nell’ipotesi
della necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza.
art. 53 del codice penale vigente disciplina l’uso illegittimo delle
La violenza è determinata da qualsiasi comportamento attivo che mira,
armi, chiarendo che non è punibile il pubblico ufficiale che, al
tra l’altro, ad impedire l’adempimento del dovere d’ufficio da parte del
fine di adempiere un dovere del proprio ufficio fa uso, ovvero
pubblico ufficiale; la resistenza, invece, può essere sia attiva che passi-
ordina di fare uso delle armi o di un altro mezzo di coazione
va; in quest’ultimo caso, recentemente, è stata ammessa la possibilità
fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o
di vincere resistenze passive con mezzi del caso adatti e proporzionati,
di vincere una resistenza dell’Autorità.
anche se non sono presenti soluzioni univoche che determinano sia la
Tale articolo è inquadrabile nelle cause così dette di giustificazione, in
proporzionalità che la necessità.
quanto giustifica la condotta posta in essere dal pubblico ufficiale sul
Naturalmente, tutto quanto sopra detto, è da ritenere non esaustivo del-
piano oggettivo e quindi con esclusione dell’antigiuridicità.
le tesi dottrinarie e giurisprudenziali che si sono succedute nel tempo;
Tutto ciò ha avuto una peculiare evoluzione storica, avendo ricevuto
comunque è da sottolineare che la norma di cui trattasi va integrata con
incremento da diverse disposizioni di leggi speciali, giungendo ad una
le disposizioni contenute sia nel Testo Unico leggi di pubblica sicurezza
codificazione con la legge n. 152 del 1975.
sia da norme contenute in varie leggi sull’uso delle armi da parte dei
Le condizioni, secondo le quali si applica l’art. 53, sono quelle, in primo
militari. n
di
26
n.97
Cinema
L’angelo
Sterminatore
Riparatore
Leonardo
Persia
dimmitutto@teramani.info
risanare, proprio a partire dal disastro.
Un attimo prima di arrivare all’Inferno, l’opera apre in un’altra parte
dello spazio. Una manciata di secondi nel bosco, in un recinto sacro
sorvegliato dagli alberi, dove il Godot che mai arriva, stavolta un Angelo donna, sta invece per liberarsi dall’enorme gabbia che lo imprigiona,
evocato dal buio non completamente spento delle anime in pena.
Mentre un tocco di campana, incipit sonoro del film, fa da punto di
raccordo tra i due mondi. È la soglia segreta della natura, una sfera
della psiche e del furore divino. Spunta parallela alla lacerazione dei
dannati, come principio di una rinascita iniziatica correlata alla caduta.
Mancanza-Inferno, primo tassello di una trilogia che approderà al
naturale opposto Paradiso, non nega sin dall’inizio, sin da qui, l’equivalenza paradossale di ciò che appare contrapposto. Lo spazio pertinente all’Angelo e quello relativo ai dannati sono luoghi equidistanti,
richiamantisi a vicenda. La loro convergenza distilla la consapevolezza
della caducità delle cose, la scoperta terribile eppure luminosa (e
Il terremoto aquilano, elegia del dolore
nel film di Stefano Odoardi
illuminante) dell’inferno del bisogno e dell’attaccamento. Al pari di
un testo buddista. Il mono no aware alberga nelle pietre viste come
gocce umiliate di una roccia creduta indistruttibile. Metafora numinosa
di un terremoto interiore.
Per bipartire natura e cultura, eternità e tempo, permanenza e
V
impermanenza, il film utilizza differenti strumenti tecnici e linguistici.
Se attorno ai dannati ruota una telecamera
olti attoniti eppure mobili, loquaci
digitale ad alta definizione, è invece una
e tuttavia paralizzati dal terrore,
macchina da presa in 16mm a pedina-
bagnati da una luce strana, né giorno
re, contemplare e ricreare lo sguardo di
né notte. L’Inferno sono già quegli
Angélique Cavallari. L’Angelo in impermea-
indizi del loro essere materia, carne uguale
bile chiaro col caschetto alla Louise Brooks,
a transenne e reticolati. Venti persone,
però più scomposto. Seducente e stilizzato
donne e uomini, cinte in un cumulo di
Angelo dell’imperfezione. Da un lato un’at-
macerie: dannati. Elaborano un trauma, fis-
trice professionista, alle prese con un gran-
sano e piangono, s’interrogano e parlano.
de classico, le Elegie duinesi (1912-1922) di
«Siamo morti!… Siamo morti?». Stupore e
Rilke, testo poetico capitale sul (non) senso
incredulità. Sembra un happening anni ’70.
della vita; dall’altro, i protagonisti presi dalla
Sguardi nuche corpi tra il suono di pietre,
strada, chiamati a improvvisare dialoghi e
ferraglie e passi. Primi piani visivi e primi
monologhi non scritti.
piani acustici. Il sonoro si avverte soprat-
Dividere per far convergere, sintesi di anti-
tutto nel silenzio, assoluto, se non fosse
tesi. Per questa via, i versi detti dall’Angelo,
per il tramenìo (in)significante dei loro
sterminatore e riparatore a un tempo,
gesti, minimi. Strappare una foglia, ballare,
Angelus Novus foriero di verità tenute
accennare un timido sorriso, fumare. Ogni
a bada e luci-fero, riformulano il teatro.
tanto, utilizzate con parsimonia eloquente,
La scena si fa immagine pura, cinema di
come un asse di simmetria lirica, per me-
sguardo, lungi da convenzioni e accade-
glio dar forma sonora al vuoto di ascolto, ai
mismi letterari. Laddove, le testimonianze
puntelli sonori diegetici, arrivano la musica
non fiction degli autentici dannati/vittime
di Andrea Manzoli e la voce del soprano
attingono al profondo (psicologico, poetico)
Valentina Coladonato.
di un documentario d’espressione, mai di
Virgilio del cinema, Stefano Odoardi aveva
mera informazione. Scisma più che sisma.
già saputo guidarci nella tunnel vision delle opere precedenti, ma-
Bandita infatti ogni menzione al terremoto aquilano del 2009, se non
gnifiche dilatazioni sensoriali tese a ricreare e ricongiungere universi
nei titoli di coda. I personaggi sono al di fuori del tempo, attori di un
separati. Visione bigia, plumbea, opaca, come qui, o immersa nel chia-
trauma confuso col dolore e l’orrore di vivere. Potrebbero appartenere
rore di una bellezza paesaggistica rifulgente e impercepita, quella del
indifferentemente a un luogo di guerra o di occupazione, di crisi eco-
lutto latteo di Una ballata bianca (2007). Gli echi di Cechov e Beckett,
nomica e di sfratto, di perdita del lavoro o di un affetto. La ricostruzio-
possibili numi tutelari, sono una volta di più trascesi in un’opera-mag-
ne a cui si allude è quella, rilkiana, di un ri-percepire diversamente le
ma che riarticoli i corpi, il dolore e la luce. Per tutto ri-comprendere e
cose, all’ombra di una positività superiore.
Anche la ri-edificazione (ma negativa,
docu (quello, per restare in ambito italiano,
vietato?». Nuove articolazioni di luce e di
massificante) dell’emarginato Franz Biber-
post Sacro Gra e post TIR). Esempi che
ombra profilano la perseguita(ta) comunio-
kopf avveniva in un paesaggio pietroso e
definiscono ma non esauriscono la portata
ne. Un dialogo tra due uomini diventa quasi
27
indifferenziato, guardato dagli Angeli (due),
del film.
impercettibile, l’intimità sfocia nel silenzio e
nella parte finale e cimiteriale di Berlin Ale-
A suo modo panteista, l’autore guarda
nell’inaudibile, nell’inquadratura sfocata. Qui
n.97
xanderplatz (1980). Fassbinder, oltre che a
con rispetto a qualsiasi forma di dolore,
e altrove la lunghezza focale ridimensiona
Döblin (stesse generazione e lingua di Rilke),
piccolo o grande, e ponendo sullo stesso
lo sfondo, facendo affiorare l’immagine-
si era ispirato al concreto Inferno astratto
piano letteratura elevata e testimonianza
affezione, il volto. Il fuoco spostato dei piani
di Pasolini. Quel sadiano Salò (1975) sulle
quotidiana (sorti entrambi dal profondo e
evidenzia l’oscillazione tra inferno e antica-
mutazioni antropologiche del sistema, già
dalla psicologia del profondo). Bello vedere
mera del purgatorio, preludio al paradiso. E
presagito dai cadaveri nudi tra le pietre del
come gli attori non
sogno di Accattone (1961), altro personag-
professionisti, posti
gio trasformato. Dialettica dell’illuminismo,
in una condizione
rivelazione della barbarie della civiltà e della
volta a ricreare
razionalità, il terreno battuto da Rilke. La me-
materialmente
desima civilizzazione forzata, che con sassi e
la «grande unità»
macerie scandiva lo scenario di un rifondato
perseguita da Rilke,
teatro nel cinema, l’avant-garde del colletti-
e combaciante con
vo Nouveau Théâtre tunisino di Fadhel Jaïbi
i temi e il cinema
e Fadhel Jaziri (autori di film come al-’Urs,
di Stefano Odoardi
1978, e ‘Arab, 1988). Sicuramente memori di
(sospensione tra
Fassbinder e Pasolini, e possibili predeces-
naturale e sopran-
sori del percorso plurifonico (teatro, cinema,
naturale, confronto
poesia, video-arte) di Odoardi. Tutto torna,
con morte e preca-
inevitabilmente. In considerazione del fatto
rietà da cui prima
che oggi più che mai ci soffoca il caos da
si era stati distolti,
“civiltà” (se vi piace ancora chiamarla così) e
convergenza di
il terremoto aquilano è stato da subito letto
individuale con collettivo, senso del finito
sono pure le parole a perdere fuoco, peso,
come emblematica metafora di rovine anche
come infinito), riescano a toccare, con parole
o probabilmente ad acquistarlo, elevate
eccedenti. Il degrado politico (Draquila, 2010,
e mezzi propri, un’uguale essenza poetica.
a formule eucaristiche, transustanziate in
di Sabina Guzzanti), la condizione esistenzia-
Discorrendo della punizione insita nella
preghiera. Sarà un verso della decima elegia
le, soprattutto giovanile, già terremotata di
condizione umana, di solitudine e di assenza,
a Duino («Che il mio volto bagnato di lacrime
suo (Into the Blue, 2010, di Emiliano Dante),
ricreano Rainer Maria Rilke ad altezza del
brilli, e il pianto che non si vede fiorisca») a
la patologica artificiosità-spettacolo della
quotidiano. Anche per vie traverse, tramite
celebrare l’unione dei due orizzonti, umano
nostra vita sociale (Canto 6409, 2009, di Dino
l’inconscio.
e sovrumano, che nel finale si stringono in
Viani). Proprio in mezzo a quelle macerie,
Un ragazzo nomina l’animale, esempio, per
un abbraccio liturgico di toccante asciuttez-
Pippo Delbono ha scelto di incorniciare il
il poeta austriaco-boemo (insieme all’an-
za stilistica.
profondo, insostenibile dolore di Amore
gelo, l’eroe, il saltimbanco, la marionetta
Riferendosi al cinema di ricostruzione
carne (2001) e Sangue (2013).
e il bambino), di serena inconsapevolezza
storica, Umberto Barbaro avvertiva che l’im-
Adesso, più che al centro, la tragedia appare
della morte. «Ho visto un gatto che girava»
maginazione, se sviluppata coerentemente,
sullo sfondo di un discorso di cui è tuttavia
sussurra profetico, vicino così alla bimba
finisce sempre per combaciare con la realtà,
parte integrante. L’autore ne amplifica la por-
buñueliana di Viridiana (1961) che aveva
indovinando il passato e presagendo anche
tata, spostandola su un piano antropologico
scorto un minaccioso toro nero, prolessi
il futuro: il supremo mistero dell’arte. Natu-
e psicanalitico. Film sociale? politico? Anche.
al dramma di pulsioni trattenute. Più tardi,
ralmente vale anche per l’adattamento di un
Senza esserlo comunque fino in fondo.
anche un signore, in lacrime, racconta della
testo e la ri-creazione visiva di un complesso
Come le elegie di Rilke o il terremoto non
morte del suo gattino, Lulù: inconsapevole
stato d’animo. Mancanza-inferno si offre
esprimono pienamente il film. Tutto è testo
richiamo al personaggio di Wedekind e
come opera molteplice e unitaria, capace di
e pre-testo insieme. Non ci si lega a niente
Pabst, contemporaneamente innocente e
abbattere le distanze di tempo e spazio non
in particolare, restando costantemente sulla
terribile, a seconda di come lo si guardi. «Mi
solo al suo interno. Se disposto ad acco-
soglia, determinatamente indeterminati.
sento innocente. Mi sento all’inferno» viene
glierlo, lo spettatore scisso può riceverne
L’attuale waste land emerge da una forma-
riferito da una battuta. E su Lulu, si è detto,
in cambio un guardare rinnovato, il dono di
contenuto in simbiosi con l’opera letteraria
forse è stato modellato l’Angelo (s)composto
una radicale esperienza estetica. Altrimenti,
di partenza, viaggio mesto di sublimazione
della Cavallari.
si rischia di rimanere dannati, al riparo dal
della propria scissione. Struttura-racconto a
La divisione alla base del film svela quindi,
largo e intimo orizzonte semantico che il film
tutto aderente e coerentemente oltre, e al
a gradi, l’alba di un nuovo comprendere.
dispiega. Un panorama interiore, prospero di
di là, di ogni elemento e argomento di cui
«Come fai a dire che non c’è più la bellez-
bellezza mai scontata o separata.
serve. Testo classico e scena free, pellicola
za?... che c’è solo il silenzio?... che vorresti
A cui lo stesso Rilke si sarebbe forse affac-
e digitale, dizione impostata e neo-realismo
fare una cosa e non puoi farlo perché è
ciato con gioia. n
di
28
n.97
Arte
Il pianista
“fuori posto”
Mauro Laeng sostiene...
Floriana
Ferrari
dimmitutto@teramani.info
composizioni, per riagganciare in continuazione il piacere di essere lì,
a condividere con gli altri un’esperienza dell’altrove, estraniante. La
musica si perde nella notte dei tempi, per gli egizi rappresentava un
dono degli dei e pensavano che possedesse poteri magici. Credevano che l’avesse inventata il dio Thoth, custode del sapere universale,
e che Osiride con la musica volesse offrire al mondo ordine, civiltà,
bellezza. Ora il musicista contemporaneo si era alzato in piedi, a ricevere e ringraziare per gli applausi, ma subito dopo, di nuovo, si era
immerso nelle sue interpretazioni, parendo instancabile per la gioia
del pubblico, sempre diverso, sempre più numeroso.
Vicino al pianoforte era posizionato un tavolinetto abbigliato con
una tovaglietta e sopra un cappello vuoto, marrone, un po’ sbilenco,
accuratamente posto come un oggetto prezioso, posto a ricevere le
monete del pubblico, con un ticchettio continuo di pochi spiccioli.
R
Un’identificazione da parte del pianista, con nascosto pudore, a
sato un concerto con il suo pianoforte a coda, provvisto di un brevet-
La musica lenisce gli animi, invita alla speranza di tempi migliori per
to di sua invenzione, raccogliendo intorno a sé un folto pubblico di
la nostra società. Nei suoi scritti, Mauro Laeng, famoso pedagogista,
riconoscersi artista di strada, artista sociale, metropolitano, cittadino
ecentemente, in pieno centro, a Milano, in via Vittorio
del mondo, on the road, sulla scia di Kerouac. Ai piedi del tavolinetto,
Emanuele II, il 17 febbraio 2014, il pianista Paolo Zanarella,
campeggiava un grande dipinto impressionista sulla laguna di Ve-
compositore padovano, originale, creativo, conosciuto a livello
nezia, un tributo d’amore per le sue origini venete. Un musicista da
internazionale come “Il pianista fuori posto”, aveva improvvi-
invitare a Teramo, sicuramente una città pronta ad apprezzarlo.
cittadini e turisti entusiasti, sorpresi dal flash mob musicale. Musica
per un giorno, capace di toccare gli animi, suscitando sentimenti
universali. Le dita del musicista scivolavano leggere sui tasti, facendo
tornare alla memoria artisti del passato, Bach, Mozart, Beethoven,
Chopin, Stravinskij, Debussy, suoni con caratteristiche diverse per
altezza, intensità, durata, e timbro.
Ritmi trascinanti, composizioni originali in grado di conquistare e far
gioire. Il pianista riusciva a comunicare, con un linguaggio corporeo
tangibile, le proprie emozioni, e con gli occhi riusciva ad abbracciare
il pubblico e contemporaneamente a suonare senza abbassare lo
sguardo, per avere un continuo feedback. Un musicista in grado di
provocare in ognuno emozioni diverse come un medico che stesse
curando tutti i mali del mondo. Uno strumento il suo, in grado di riassumere i suoni di un’intera orchestra, capace di rinnovare sempre la
magia e il gioco musicale. A volte sembrava estraniarsi dietro le sue
sostiene che l’invenzione musicale produce un “intero” in cui ritmo,
armonia, melodia sono reciprocamente integrati; un “intero” che
agisce sulla nostra sensibilità. La musica per Laeng è un mezzo di comunicazione e tramite di pensieri e sentimenti, così come la musicoterapia che intreccia i suoi interventi a quelli educativi. L’educazione
musicale è un linguaggio pieno che addormenta e risveglia, sopisce e
lenisce, eccita e incita, coinvolgendo corpo e spirito. Essa ha il potere
di curare anche malattie importanti come l’isterismo, malinconia,
depressione profonda, anoressia, ipocondria, malattie prodotte da
interruzione di processi comunicativi. In questo caso anche malattie
gravi come l’autismo e la schizofrenia ne traggono giovamento e
benefici per i pazienti. La musica rasserena e costituisce un legame
fra il malato chiuso nella sua fortezza e l’ambiente circostante, essa
è importante nelle attività di gruppo e socializzanti. L’educazione
musicale, per le sue potenzialità educative, dovrebbe essere inserita
nei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado. n
di
Antonio
Parnanzone
Calcio
Nel nome di
Gaetano (Nino)
Bonolis
U
dimitutto@teramani.info
29
n.97
Cetosa di Roma con illustri professori. Il richiamo della sua terra era forte a tal punto da
rifiutare un’allettante offerta, come medico
sociale, della Roma Calcio. A Teramo continuò
la sua opera di medico sportivo ricoprendo
più incarichi conferiti dal Comune e dalla ASL.
L’ultima sua creatura, atteso per diversi anni,
è stata la fondazione del Centro Aprutino di
Medicina dello Sport nel 2008. I postumi della
malattia, che nel passato lo aveva colpito,
sembravano lontani.
Negli ultimi tempi, purtroppo, qualcosa era
cambiato anche se era sempre al suo posto
inizia la collaborazione con il Teramo Calcio,
nel laboratorio dello stadio a visitare i suoi pa-
na vita per lo sport, anche se non da
naturalmente a titolo gratuito. Un lungo
zienti calciatori. La sofferenza, benché repres-
praticante. La passione per lo sport
percorso di 42 anni e tanti episodi di cui il
sa, qualche volta inesorabilmente affiorava,
senza distinzione di discipline, accanto
simpatico “dottore” si è reso protagonista.
ma erano solo istanti che lui presto sdram-
alla professione di medico cardiologo
Spirito positivo, non mancava mai una sua
matizzava. Poi la fine prematura, il dolore dei
e alla sua famiglia, è stato il filo conduttore di
pacca sulle spalle di qualche giocatore giù
famigliari, degli amici e degli sportivi . Una
vita del compianto Dr. Gaetano Bonolis. La sua
di tono, per un acciacco o per una delusione
figura che ha dato tanto allo sport teramano
immancabile pipa e la folta chioma, icona di
anche extra calcistica. Le trasferte del Teramo
al pari di quelli che l’hanno praticato, dando
una immagine tipica del “dottore”, non sarà
erano sempre colorite dal suo buonumore e
lustro alla nostra città. Si doveva sceglier un
dimenticata dagli sportivi teramani. Educato
dall’immancabile ramino con Enzo Montani
nome per il nuovo stadio comunale e tanti
ai valori dello sport fin dall’infanzia dal padre
e Pino Maselli. In palio una semplice bevuta,
erano i nominativi degni di essere ricordati
Paolo, ex portiere del Teramo Calcio, da
naturalmente il cognac e quello buono.
sulle scalinate del nuovo impianto sportivo.
grande ha scelto la professione di cardiologo
Come dimenticare la sua simpatica corsa nel
La scelta dell’Amministrazione Comunale è
e quella di medico dello sport . Nino, come
soccorrere i giocatori in campo e la sua pipa
caduta su quella del Dr. Gaetano Bonolis per
gli amici lo chiamavano, è stato accanto a
sempre tra le labbra, benché con un po’ di
la lunga militanza, come medico sociale, nel
chiunque ha praticato sport senza interesse
fiatone. Un lungo periodo di collaborazione
Teramo Calcio. Finalmente il nostro stadio
di sorta, se non quello di pura passione. Non
con il Teramo Calcio, ma anche antesignano
non sarà più chiamato con la località dove è
per denaro, solo per stare insieme agli atleti
della medicina dello sport. Collaborò con
ubicato, bensì con il nome di un suo illustre
e alla comunità sportiva teramana. Nel 1971
l’Istituto di Scienza dello Sport dell’Acqua
cittadino “Gaetano Bonolis”. n
30
n.97
dalla
Sport
Redazione
Pallamano
Maschile e femminile
L
dimitutto@teramani.info
età, hanno modo di cimentarsi contro
avversari di livello superiore e quindi fare
esperienza che tornerà sicuramente utile
nei campionati nazionali di categoria,
obiettivi primari della società.
Una nota positiva viene dall’apporto, al
momento esterno, di Egidio Romano che
porterà alla Teknoelettronica la sua grande
esperienza fatta prima nell’allora Campo
a Teknoelettronica, dopo aver rag-
del Re che conquistò lo scudetto juniores
giunto la certezza di disputare i play
e poi Wampum che fu la prima squadra
off scudetto e di conseguenza essere
italiana a superare un turno di Coppa
sicura che anche nella prossima
Europea. Poi nella squadra femminile che
stagione sportiva sarà ai nastri di partenza
ha portato a Teramo il primo scudetto nella
del prossimo Campionato nazionale di A1,
massima serie di pallamano.
si misurerà inizialmente con la disponibilità
economica che sarà decisiva per la defi-
Per quanto concerne l’Artrò-Globo-Allianz
nizione dei programmi e quindi la qualità
Teramo la sua stagione si sta concludendo
dello staff tecnico e dei giocatori.
con toni grigi, dopo aver fallito i play off e
Attualmente, dopo la crisi che ha attraver-
aver disputato in maniera anonima le Final
sato la società che ha inciso profonda-
Eight, vinte dal Salerno sul Conversano, si
mente nello staff tecnico con la sostituzio-
sta giocando la permanenza in serie A1 nei
ne di Marcello Fonti con Franco Chionchio,
play out.
la Teknoelettronica ha rinunciato anche
all’apporto di giocatori importanti quali
Egidio Romano
Ci auguriamo che almeno riesca a salvarsi
già nella gara di semifinale (andata e
Nikocevic, Gabriele e Vaccaro tanto per
atleti del vivaio, ragazzi che attualmente
ritorno) contro il Cassano Magnago e non
disputano i campionati under 16 e under
dover giocarsi tutto in una eventuale finale
Per quanto concerne la disputa dei play
20 sotto la guida di Franco Chionchio e che
spareggio con i rischi che tali incontri
off la società si avvale delle prestazioni di
se anche pagano lo scotto della giovane
comportano. n
citarne alcuni.