Marzo 2014 - Corriereartigiano.it

Fondato nel 1946
Periodico dell’Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria
ANNO 68 - N. 2 - MARZO 2014
«Non abbiamo perso la speranza»
Sessantamila artigiani, commercianti e Pmi
per la prima volta a Roma per un’Italia migliore
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I piccoli imprenditori in piazza del Popolo a Roma per la manifestazione unitaria di Rete Imprese Italia del 18 febbraio 2014
«Commercio News» è all’interno della rivista
Allarmante la 12ª indagine congiunturale CNA
Le imprese navigano a vista, le banche non aiutano
Notizie dalle Unioni dei mestieri:
corsi di formazione per centri estetici; nasce CNA Ict
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Spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004, n°46 - art.1, comma 1) - Torino - Euro 0.40
Nicola Scarlatelli è il nuovo Presidente CNA Torino
Eletto il 16 marzo, subentra a Daniele Vaccarino
3
6 Attualità
Scarlatelli nuovo Presidente CNA
8 Attualità
Crisi, le imprese navigano a vista
11 Attualità
Gli artigiani i più colpiti dalla crisi
12 Unioni dei mestieri
• Digital Festival #5, dal 16 maggio
• CNA Ict debutta al Bcom
• Cos’è il concordato preventivo
• Quando l’impresa è «social»
• Lanzo, incontro sul lavoro autonomo
• La formazione per i centri estetici
• Sistri, in vigore dal 3 marzo
• Accompagnare le Pmi verso l’export
19 Informazione
«Star Cup» premia le idee vincenti
21 Export
Opportunità dall’Africa del nord
24 Intervista
Giovani e brillanti: Capi.To?
26 Cultura e arte
Al Forte di Bard i tesori di Monserrat
Commercio News
Inserto centrale staccabile
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di questo numero non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, in nessuna forma senza l’autorizzazione dell’Editore.
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Direttore responsabile
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Chiuso in tipografia il 17 marzo 2014
«
Scelte discutibili per il Governo Renzi alla prima prova dei fatti
Mentre stiamo scriven- maggiore capacità di consumo da parte
do, il Governo Renzi delle famiglie, in quanto si prevede che a
sta’ predisponendo un beneficiare dell’intervento, saranno circa
intervento per ridurre il 11 milioni di soggetti (lavoratori dipencuneo fiscale. Dalle pri- denti e autonomi) che si ritroveranno
me notizie emerge che la scelta finale immediatamente 900 euro in più di redsarà quella di una riduzione dell’Irpef dito spendibile all’anno. Dall’altra parte,
con un impegno di spesa pari a 10 mi- sempre nel mondo dei piccoli che noi
liardi di euro e che il provvedimento ri- rappresentiamo dobbiamo tener presenguarderà i redditi fino a 25 mila euro an- te che esistono circa 670 mila imprese
nui. Si è quindi privilegiata la strada dei che operano direttamente o indirettaconsumi interni a discapito del costo del mente nel settore del manifatturierolavoro a carico delle
produttivo che hanimprese che poteva
no una media di adessere affrontato
detti più alta, tra i 9
con una riduzione
e i 14. Questo insiedell’Irap. Con la
me di imprese nel
grande manifestaquale ritroviamo anzione del 18 febche “piccoli esportabraio scorso, Rete
tori” ha la necessità
Imprese Italia e la
di ridurre il costo
CNA hanno posto
del lavoro a carico
con forza l’accento
dell’azienda e ciò
sul fatto che il lavodovrà essere attuato
ro lo creano le imcon un secondo inprese e che dall’imtervento da parte del
presa occorre partire
Governo o taglianper rilanciare l’ecodo decisamente l’Inomia del nostro
rap o con un interPaese. A chi, con
vento sui contributi
giuste motivazioni Paolo Alberti, Segretario CNA Torino
sociali. Ricordandosostiene che la vera
ci che l’Irap sostituì
soluzione del problema economico ita- la tassa sulla salute e i contributi sanitari
liano deve derivare da un aumento di e che riducendola ulteriormente ci si troproduttività realizzabile con nuovi inve- verebbe di fatto nella situazione di nuovi
stimenti, con altrettanta serietà dobbia- incrementi della fiscalità regionale per
mo rispondere che oggi la stragrande pagare la spesa sanitaria, la strada preferimaggioranza delle aziende stanno resi- bile da percorrere sarebbe perciò quella
stendo e che questa volontà di resistenza di una riduzione dei contributi sociali
deve essere aiutata. Fatta questa premes- dall’attuale 33% al 20% su una prima
sa, da cui si evince la scelta che la CNA quota di salario annuo definibile intorno
avrebbe preferito, non dobbiamo però agli 8 mila euro (proposta dal professor
cadere in una sterile logica di contrap- Giuseppe Pisauro nel 2006). Superare
posizione tra impresa-capitale e lavoro. vecchie pregiudiziali e battaglie di princiInfatti, se guardiamo al nostro mondo, pio per entrare nel merito delle questioni
quello che il professor Aldo Bonomi de- e trovare giuste e possibili soluzioni: quefinisce “capitalismo molecolare” vedia- sta è la strada che dobbiamo perseguire.
mo che questa tipologia di imprese ope- Ma su un punto siamo intransigenti:
ra essenzialmente sul mercato interno, il l’Irpef la pagano anche i lavoratori aupiù delle volte locale, nemmeno nazio- tonomi pertanto l’aunale, con una media di dipendenti che mento delle detrazionon supera le 2.5 unità per azienda. ni deve riguardare
Questa realtà potrà beneficiare del taglio anche loro e non solo
dell’Irpef sul lavoro in termini di una il lavoro dipendente
.
n°2 - marzo 2014
4 Attualità
CNA in piazza del Popolo a Roma
Occorre ridurre il cuneo fiscale:
«Il lavoro lo creano le imprese»
«
Sommario
4
Attualità
Il Presidente nazionale della CNA riscalda gli imprenditori in piazza del Popolo, a Roma
«Noi non abbiamo perso la speranza»
La provocazione di Vaccarino a Renzi: #noicisiamo, per ridurre le tasse e rilanciare l’Italia
«C
n°2 - marzo 2014
he emozione! Questo è
un evento storico di cui
la politica dovrà tener conto. Da
oggi dovrà rispettare il nostro
mondo. Sentire le nostre ragioni. Oggi gli invisibili sono diventati visibili, perché le ragioni
dell’impresa diventino le ragioni
dell’Italia». Così ha esordito il
Presidente nazionale della CNA,
Daniele Vaccarino, di fronte a
60 mila piccoli imprenditori
provenienti da tutta Italia, giunti il 18 febbraio scorso a Roma
alla manifestazione indetta da
Rete Imprese Italia in una piazza
del Popolo gremita fino al Pincio, a piazzale Flaminio, a via del
Corso, come da tanti anni, dai
tempi della politica di piazza,
non accadeva più. Significativo
il contributo della CNA Torino,
della CNA Pensionati piemontese e della CNA Piemonte alla
manifestazione: grazie al treno
speciale Italo, partito dalla stazione di Porta Susa alle 5.20 del
mattino, sono stati quasi mille
gli artigiani, i commercianti e i
piccoli industriali che hanno
presenziato. Dal palco di piazza
del Popolo, Vaccarino ha esortato e spronato artigiani e commercianti a non chiudersi in se
Daniele Vaccarino sul palco di Rete
Imprese Italia in piazza del Popolo, il
18 febbraio a Roma
stessi, in un afflato ideale con i
colleghi di Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio e
Confesercenti, tutti senza cravatta, fianco a fianco l’uno con
l’altro sul palco durante l’intera
serie di interventi, aperta dal
Presidente portavoce di turno di
Rete Imprese Italia, Marco Venturi. «Oggi si celebra la giornata
dell’orgoglio di noi artigiani,
commercianti, imprenditori tutti - ha spiegato Vaccarino - l’orgoglio delle nostre associazioni e
di Rete Imprese Italia, di chi è
sempre dimenticato, di chi è
considerato un problema. Ma
può costituire un problema il 98
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non èmai stato cosìfacile ed economico.
per cento delle imprese italiane?
Non è, forse, la soluzione al problema?». «Noi non abbiamo perso la speranza - ha continuato il
Presidente della CNA - abbiamo
perso la pazienza. La politica ci
ha delusi. Non siamo sereni, siamo incazzati!». Vaccarino si è
quindi idealmente rivolto al Presidente del Consiglio in pectore,
Matteo Renzi, che è un amante
di Twitter, rivolgendogli una serie di richieste appunto nella
forma della comunicazione sintetica attraverso un nuovo hashtag: #noicisiamo. E allora #noicisiamo, ha cominciato il Presidente della CNA, «per ridurre la
pressione fiscale a partire dall’Irap, una imposta ingiusta che
colpisce il lavoro e chi produce.
Perché i capannoni non vengano
equiparati alle case di lusso, nei
capannoni si produce lavoro». E
ancora, «per combattere la burocrazia: noi siamo un Paese in cui
ogni tre giorni hai un adempimento da rispettare, dove per assumere un apprendista sono necessari dodici adempimenti, dove il digitale non riesce a sostituire il cartaceo, dove per tracciare i rifiuti ci si è inventato
quel mostro che è il Sistri. Ma
non siamo stati certo noi ad aver
creato la Terra dei Fuochi. Non
sono state certo le imprese che ci
sostengono, voi che siete qui, ad
aver creato la Terra dei Fuochi».
Quindi, Vaccarino è passato alla
questione fiscale: «Come mai, ci
domandiamo, quando sei debi-
tore, vieni perseguitato da sanzioni, ganasce fiscali e blocco del
Durc e invece quando sei creditore non hai nessun diritto?
#noicisiamo per chiedere la
compensazione tra debiti e crediti con la Pubblica amministrazione». Secondo il presidente
della CNA, «#noicisiamo perché
le banche tornino a fare il loro
mestiere di dare credito alle imprese e alle famiglie. Perché liberalizzare - ha spiegato - non significhi ridurre i carrozzieri a
meri prestatori d’opera delle assicurazioni, perdendo la libertà
d’impresa, perché liberalizzare
non significhi togliere libertà di
scelta ai consumatori. Perché ha puntualizzato - non crediamo
che i giovani non lavorino in
quanto sono poco ambiziosi e
preferiscono rimanere a casa dei
genitori. Noi vogliamo, piuttosto, consentire ai giovani di realizzare le loro ambizioni. Vogliamo che il mondo delle piccole
imprese sia il mondo dove i giovani possano entrare e lavorare».
«Siamo un popolo meraviglioso
- ha poi affermato Vaccarino rivolto alla piazza - un grande popolo, dove anche i pensionati si
rimboccano le maniche e dispensano il loro sapere. Perché
noi siamo il saper fare, noi siamo
gli originali del Made in Italy,
quelli che tutto il mondo vuol
copiare. E anche l’Europa deve
tenerne conto, valorizzando le
produzioni nazionali, le nostre
produzioni. Ora basta con gli
sgambetti alle imprese». «Non
meritiamo tutto quanto ci viene
fatto - ha alzato i toni il presidente della CNA - La politica
deve rilanciare i consumi e gli
investimenti. Allentare il patto
di stabilità per realizzare i lavori
immediatamente cantierabili,
utili a riqualificare il nostro martoriato territorio e i nostri centri
urbani. Deve far ripartire gli in8
Attualità
Le richieste
Bandiere CNA e CNA Torino a ridosso del palco di piazza del Popolo
Gruppo di imprenditori della CNA Torino in piazza; nel riquadro le Presidenti
della CNA di Chivasso e Settimo, Elena Imberti e Donatella Babbini
Franco Cudia, CNA Piemonte
CNA Pensionati di Torino
L’ITALIA CHE VOGLIAMO.
L’attività produttiva in
tutti i settori economici ha
subito una contrazione eccezionale negli ultimi cinque anni: la ricchezza prodotta dal Paese è diminuita del 9%; la ricchezza
pro-capite si è ridotta
dell’11.1%; il valore aggiunto dell’industria si è
ridotto del 19.5%; il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito del 9.4%;
la spesa delle famiglie è
scesa del 7.9%; l’occupazione è calata di oltre 1
milione di unità; la disoccupazione è raddoppiata,
dal 6.4 al 12.7% (1.2 milioni di disoccupati in
più); la disoccupazione
giovanile ha superato il
40%; ogni giorno chiudono oltre mille imprese. Alle condizioni attuali, le
previsioni Istat indicano
per il 2014 una crescita
del Pil pari a +0.7% e i
consumi delle famiglie aumenteranno solo dello
0.2%. Non si può parlare
di ripresa in queste condizioni. Occorre andare oltre al sentiero dell’austerità, con azioni che rilancino l’attività economica.
Vogliamo che il 2014 diventi l’anno di svolta.
Seguici su:
n°2 - marzo 2014
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vestimenti privati, consentendo
alle imprese la massima flessibilità nell’ammortamento dei beni». Avviandosi alla conclusione, prendendo spunto dalla
prossima nascita del nuovo esecutivo, Vaccarino ha sottolineato che «Il futuro governo dovrà
totalmente cambiare impostazione e proporre un progetto di
crescita del Paese. Un progetto
costruito sui punti di forza dell’Italia. E noi siamo uno di questi punti, con la capacità di rischiare, di intraprendere, con il
nostro saper fare e la nostra
creatività. Pretendiamo di essere
considerati per il nostro lavoro,
le nostre competenze, quanto
abbiamo dato e possiamo dare.
L’Italia deve ripartire con noi».
Vaccarino ha infine esortato i
60mila imprenditori di piazza
del Popolo: «Noi ci siamo, riprendiamoci il futuro. Insieme».
La manifestazione, ampiamente
ripresa dai media, ha avuto carattere pacifico. Non si sono registrati disordini di sorta. Coordinati da Rete Imprese Italia, gli
imprenditori hanno dimostrato
con grande senso di civiltà, come sia possibile far sentire la
propria voce nel rispetto della
legalità: una grande prova di
forza che rappresenta la risposta
naturale al movimento dei cosiddetti «Forconi» che ha paralizzato alcune città italiane durante la prima settimana di dicembre, causando danni a commercianti e artigiani.
5
6
Attualità
Gli artigiani puntano sulla Città metropolitana per una nuova efficienza degli enti locali
Scarlatelli nuovo Presidente CNA Torino
Fassino annuncia l’apertura di un tavolo di concertazione denominato «Burocrazia zero»
n°2 - marzo 2014
È
Nicola Scarlatelli, imprenditore metalmeccanico, titolare della Samec di Rivoli, 57
anni il 17 maggio prossimo, il
nuovo Presidente di CNA Torino, scelto dall’Assemblea elettiva
straordinaria del 16 marzo, riunita a Torino Incontra, in presenza
del Segretario Paolo Alberti e del
Segretario generale Sergio Silvestrini. Scarlatelli raccoglie con la
grinta e la positività che lo caratterizzano il testimone lasciatogli
da Daniele Vaccarino in un momento ancora molto difficile per
l’economia locale. Per Vaccarino
che il 12 dicembre scorso è diventato, primo piemontese nella
storia della Confederazione, Presidente nazionale CNA, la stessa
Assemblea ha invece rappresentato l’ultimo atto formale di una
lunga carriera in CNA Torino. A
seguito delle dimissioni formali
di Vaccarino, presentate il 15
gennaio ma rimaste congelate fino all’Assemblea del 16 marzo, la
candidatura di Scarlatelli era
emersa tra i membri della Presidenza di CNA Torino, trovando
subito un’ampia convergenza di
pareri favorevoli e poi confermata in occasione delle consultazioni del Comitato dei saggi. Semplice e diretto il suo commento a
caldo: «Mi avete regalato una
bellissima bicicletta, ma so che
adesso dovrò iniziare a pedalare».
Entrando nel merito del suo
nuovo ruolo, Scarlatelli si è detto
disposto a servire la CNA con
passione e dedizione: «In questi
ultimi anni ho dovuto portare
avanti la mia azienda da solo, dopo la perdita di mio fratello Pasqualino, in quello che possiamo
senz’altro definire il momento
più difficile per l’economia italiana dal secondo Dopoguerra. Eppure, fino ad ora, posso dire di
avercela fatta e di non aver mai
fatto venire meno i miei doveri
verso la CNA». Al termine dell’Assemblea elettiva, i lavori sono
Brevi
SECONDA
GIORNATA EURO-
PEA DEL GELATO ARTIGIANA-
Nicola Scarlatelli (a destra) appena
eletto riceve simbolicamente il testimone dal Presidente uscente Daniele
Vaccarino (foto Chiarenza)
proseguiti con un dibattito aperto al pubblico e ai media sul tema «Artigianato, micro e piccola
impresa: motore di innovazione
del Paese. Quale futuro nella
città metropolitana», al quale
hanno partecipato il Sindaco di
Torino Piero Fassino e il Presidente della Provincia Antonio
Saitta, accanto al neo Presidente
Scarlatelli, al past President Vaccarino e al Segretario Paolo Alberti. Erano presenti in sala, tra
gli altri, gli assessori Ida Vana
(Provincia), Domenico Mangone
(Torino) e Franco Agliodo (Pinerolo), il Sindaco di Moncalieri
Roberta Meo e il Segretario generale della Camera di commercio
di Torino Guido Bolatto. Il tema
della città metropolitana è cruciale per ridefinire le politiche di
governo del territorio in cui operano naturalmente le piccole imprese e soprattutto rimodulare la
fiscalità generale e le imposte locali che rappresentano una importante zavorra per chi fa impresa, soprattutto nell’attuale
congiuntura economica. Paolo
Alberti ha ricordato come allo
stato attuale, la Città metropolitana dovrebbe andare a coincidere con il territorio dell’attuale
provincia di Torino: 315 comuni
e 2.3 milioni di abitanti, quasi la
metà della popolazione del Pie-
monte, ma anche circa 110 mila
piccoli imprenditori nella sola
Torino che insieme alle loro famiglie sono una parte importante della popolazione totale. A
questa popolazione, spesso dimenticata dalla politica, occorrono ora più che mai risposte che
un governo metropolitano può e
deve dare, «partendo dalla constatazione che esiste una nuova
povertà fatta non più solo di disoccupati e cassaintegrati ma di
lavoratori autonomi che non riescono ad arrivare a fine mese» e
che si può e si deve agire per ridurre il carico fiscale sulle imprese con risparmi e nuove economie di scala. «Si intervenga dunque con coraggio su fiscalità sugli
immobili e imposte per la raccolta rifiuti e sulle inspiegabili differenze che oggi esistono sulle tariffe tra i vari comuni che determinano svantaggi competitivi tra
aziende spesso a pochi metri di
distanza l’una dall’altra. Fassino
ha condiviso l’analisi di Alberti,
evidenziando come la Città metropolitana «arricchirà lo sviluppo di tutti i comuni che la compongono e non diverrà un organismo Torino centrico». Sui costi
delle pubbliche amministrazioni
locali, Fassino ha però spostato il
problema sul governo centrale,
responsabile, a suo avviso, di tagli alle spese che si sono trasformati di fatto solo in tagli ai trasferimenti verso gli enti periferici, partendo proprio dai Comuni
8
LE. CNA sostiene la seconda
giornata europea del gelato
artigianale che si svolgerà lunedì 24 marzo. Una festa,
istituita dal Parlamento europeo il 5 luglio del 2012, che
è un momento di celebrazione per un sano che non si
scioglie di fronte alla crisi dei
consumi. Nel 2012 la spesa
annuale delle famiglie italiane per comprare coni, coppette e vaschette dagli specialisti del gelato si è infatti attestata a 2.03 miliardi di euro,
con una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente.
In aumento del 2% anche gli
esercizi commerciali: i locali
dei gelati artigiani (che comprendono le gelaterie, ma anche altri esercizi che distribuiscono gelato come pasticcerie, bar, ristoranti) sono
38.892, con 90.565 addetti.
In Italia, l’incidenza delle gelaterie artigiane sulla popolazione è pari a 62 aziende ogni
100mila abitanti. Si stimano
oltre 150mila gli addetti delle gelaterie artigianali.
Tutt’altro che trascurabile è
anche il valore degli acquisti
dei produttori del settore del
gelato artigianale per l’industria agroalimentare: nel
2012 sono state comprate
220mila tonnellate di latte,
64mila di zuccheri, 21mila di
frutta fresca e 29mila di materie prime. Anche l’industria
delle macchine e degli ingredienti del gelato si conferma
una delle punte d’eccellenza
del made in Italy: 15 i marchi
dei produttori, con un fatturato totale pari a circa 300
milioni di euro.
Attualità
Scarlatelli
NICOLA SCARLATELLI è titolare della Samec di Rivoli,
azienda metalmeccanica specializzata in componenti e sistemi complessi nell’ambito
dell’automazione e della robotica industriale. Nata a fine
anni Ottanta da una costola
della Oms, fondata a sua volta nel 1974 dal fratello Pasqualino, Samec occupa oggi
24 addetti ed opera nell’area
industriale di corso Allamano. Socio CNA sin dal 1974,
Nicola Scarlatelli è stato fino
al 16 marzo vice Presidente
della CNA Torino e Presidente di CNA Produzione. Scarlatelli è nato il 17 maggio
1957 a Castel del Giudice in
provincia di Isernia, Alto Molise. A Torino dal 1964, Scarlatelli ha fatto studi tecnici all’istituto Avogadro di Torino.
Sposato, ha due figli, Gabriele di 26 anni che lavora in Samec e Alessandra di 22, studentessa universitaria (al.st).
«Rilanciare le ristrutturazioni
edili e gli investimenti per il risparmio energetico; sostenere
l’export a misura di artigianato e
Pmi; contribuire alla diffusione
dei nuovi mestieri dell’artigianato iniziando dal fenomeno dei
maker; snellire tutte le procedure
burocratiche che oggi paralizzano chi fa impresa; uniformare gli
strumenti urbanistici tra enti locali; favorire la partecipazione
delle Pmi ai grandi appalti pubblici come ha suggerito l’Ue con
lo Small Business Act». In conclusione, Silvestrini ha puntato
l’indice sulla necessità di rendere
più efficiente la pubblica amministrazione, locale e centrale, e ridurre a costi sostenibili i servizi
pubblici. Lo status quo, del resto,
non è più sostenibile: «Le 60 mila presenze a Roma, il 18 febbraio scorso - ha detto Silvestrini
- danno il senso di un malessere
diffuso ma anche di un moto di
rivolta spontaneo ormai in atto
da parte degli imprenditori». Del
resto, se nel 2011 il prelievo fiscale complessivo sulle aziende
fino a 5 dipendenti era
pari al 59.71%, nel
2014 il dato salirà al
67.84% con riferimento ad Irpef e addizionali locali, Ivf, Imu,
Tari e Irap. «Non si
può più fare impresa
in queste condizioni».
Alcune risposte, secondo Silvestrini, van- Sergio Silvestrini tra Nicola Scarlatelli e Paolo Alno però cercate anche berti; sotto, a sinistra Piero Fassino e a destra Anin Europa, «in quel- tonio Saitta e Daniele Vaccarino (foto Chiarenza)
l’Europa irrinunciabile che non può tuttavia soffocare un’Italia
che non riesce a stare
dentro al parametro
del 3% e che ha bisogno di ossigeno per ripartire». Al governo
Renzi, infine, Silvestrini ha lanciato un appello ap- vertà e un altro 15-20% è sulla
pena prima di anticipare la possi- soglia. Perché dunque non estenbile soppressione dell’odiato Si- dere anche a loro i previsti sgravi
stri per le aziende sotto i 10 di- Irpef riconosciuti ai lavoratori dipendenti: «Non si dimentichi pendenti con un reddito fino a
delle condizioni socio-economi- 25 mila euro che consentiranno
che dei lavoratori autonomi: il di ottenere un risparmio fiscale
12.5% sono in condizioni di po- di 80-100 euro al mese?» (al.st).
Carrozzerie, riflessioni dopo la protesta
«La manodopera pesa appena il 4% sul costo totale di un indennizzo»
L
a questione Rc Auto continua a tenere banco. Dopo lo
stralcio dell’articolo 8 del decreto
«Destinazione Italia», che rivoluzionava il settore assicurativo e
contro il quale si è scagliata la categoria con la manifestazione nazionale del 15 gennaio scorso.
Quello stesso articolo è stato però
sostanzialmente fotocopiato in
un nuovo disegno legge, fortemente voluto dal ministero dello
Sviluppo economico. Si tratta di
uno degli ultimi atti del Governo
Letta, ma il disegno di legge verrà
presto discusso in Parlamento e
l’argomento resta quindi della
massima attualità, anche perché
le assicurazioni proseguiranno la
loro opera di lobbying a favore di
quelle norme che puntano a reintrodurre il risarcimento in forma
specifica sotto mentite spoglie.
CNA Carrozzerie rimane quindi
molto preoccupata, soprattutto
perché si continua a
puntare l’indice contro la categoria come
25%
la vera responsabile
della lievitazione dei
65%
10%
60% Ricambi
costi delle riparazioni
40% Manodopera
post sinistro. La verità è però tutt’altra,
come sostiene, dati
Danno fisico
alla mano, il vice PreCosti fissi e indiretti delle Compagnie
Puro costo di riparazione
sidente di CNA Carrozzieri, il torinese
Saverio Mercadante: L’incidenza della riparazione del danno (ripartizione
«Quanto incide il co- in percentuale del costo medio di un sinistro)
sto della riparazione
in un sinistro? Appena il 10% di «E’ perciò facile capire - conclude
cui il 60% sono i costi dei pezzi Mercadante - che il caro assicuradi ricambio e il 40% è rappresen- zioni non va cercato in quel mitato dal costo della manodopera. sero 4% che viene pagato al carIl rimanente 90% del costo del- rozziere». Mercadante auspica
l’indennizzo è formato per il «che al più presto, il Governo
65% dai danni fisici subiti dai convochi un tavolo tecnico compasseggeri e dal conducente e per posto da tutti gli attori del settoil 25% dai costi fissi e indiretti re per trovare una soluzione condelle compagnie assicurative». divisa e ragionevole» (al.st).
n°2 - marzo 2014
8
«che poi i servizi ai cittadini devono in qualche modo darli». A
questo proposito, però, Fassino
ha annunciato la prossima costituzione di un tavolo di concertazione con le Associazioni datoriali denominato «Burocrazia zero»
per costruire percorsi condivisi di
snellimento della pubblica amministrazione a vantaggio delle
imprese. Per Saitta, la Città metropolitana dovrà innanzitutto
occuparsi di coordinare e regolamentare all’insegna dell’efficienza servizi strategici come i trasporti, la gestione dei rifiuti, delle acque potabili e della viabilità.
Sul doloroso tema dei pagamenti
delle pubbliche amministrazioni
alle imprese, Saitta ha infine
chiesto al governo centrale di intervenire in fretta per salvare
molte aziende da chiusura certa.
Per Vaccarino, molto semplicemente, la Città metropolitana
dovrà tenere davvero conto delle
esigenze e dei problemi delle piccole imprese, investendo sulla loro capacità produttiva, e quindi:
7
8
Attualità
Crisi: troppe imprese navigano a vista
CNA pronta a nuove azioni sindacali
Indagine congiunturale: le banche non aiutano; da Maserati una boccata d’ossigeno
n°2 - marzo 2014
S
ono sempre di più le imprese torinesi dell’artigianato e del commercio e le piccole industrie che navigano a
vista con un orizzonte temporale di sopravvivenza compreso
fra i tre e i sei mesi: lo denuncia la CNA Torino presentando alla stampa, lo scorso 6
marzo, i risultati della 12esima
indagine congiunturale. Il problema principale, oltre al calo
generalizzato dei consumi, resta quello del mancato pagamento dei crediti vantati verso
le pubbliche amministrazioni e
le imprese private più strutturate che scaricano sui piccoli le
proprie criticità in materia di
liquidità aziendale. Un segnale
positivo arriva, invece, dalle
piccole imprese metalmeccaniche che operano nell’area di
Collegno, Grugliasco e Rivoli
che si stanno un po’ risvegliando grazie all’effetto positivo
della produzione Maserati.
«Dopo piazza del Popolo - ha
detto il Segretario della CNA
Torino, Paolo Alberti, rievocando la grande manifestazione unitaria del 18 febbraio
scorso - l’atteggiamento della
nostra Associazione nei prossimi mesi sarà di confronto ma
anche di lotta». E ancora:
«Non accetteremo più che le
nostre aziende vengano considerate residuali, pur rappresentando il 98% del totale delle
imprese italiane. Stiamo parlando di 4.5 milioni di attività
economiche che rappresentano
il 52% del Pil e oltre il 50% dei
dipendenti assunti a tempo indeterminato in questo paese.
Saremo sempre più una maggioranza chiassosa perché questo in Italia è l’unico modo per
farsi sentire e per difendere i
diritti delle nostre imprese». La
situazione economica delle imprese rimane del resto drammatica. Il quadro economico si
Inalpi
Nicola Scarlatelli e Paolo Alberti durante la conferenza stampa nel salone Carbotta
è sostanzialmente stabilizzato,
ma a valori di fatturato e produzione molto inferiori a quelli raggiunti sei anni fa, prima
dello scoppio della crisi, e tutti
i dati confermano che è impensabile, neppure negli anni a
venire, riavvicinarsi a quei valori. Una prima osservazione
da fare sulle imprese artigiane
riguarda il loro personale: dopo anni di difesa dei posti di lavoro, sono in tanti gli imprenditori che nel 2013 si sono arresi ed hanno ridotto i dipendenti. Secondo Nicola Scarlatelli, vice Presidente della CNA
Torino (alla data della conferenza stampa, ndd), «le nostre
imprese sono poco competitive, ma non perché non siano
professionalmente preparati gli
imprenditori o perché le loro
dotazioni tecnologiche siano
scadenti, ma perché sono gravate da troppi costi: in primis il
costo del lavoro e la fiscalità generale». A cui si va a sommare
un rapporto sempre più conflittuale con le banche. Ad ogni
modo, tra luglio e dicembre
2013 il fatturato è rimasto invariato per il 47.2% delle imprese artigiane (pressoché identica percentuale, 47%, era stata
registrata nel primo semestre
2013), è calato ancora per il
38.8% delle aziende (erano il
40% nel primo semestre 2013)
ed è aumentato per il 14%
(erano il 13% nel primo semestre 2013). Il saldo, cioè la differenza tra aziende con fatturati in aumento ed aziende con
fatturati in calo, rimane ancora
molto negativo: -24.8 punti.
La consistenza delle perdite si
attesta per il 66% delle aziende
tra il 10% e il 30%. E per il
primo semestre 2014 le aziende hanno aspettative negative:
il saldo tra imprenditori che
prevedono di aumentare il proprio fatturato e imprenditori
che prevedono di diminuirlo è
pari a -12 punti (tale saldo è
stato di -24.8 per il periodo luglio-dicembre 2013). Infatti, il
17.5% degli imprenditori pensa di aumentare il proprio fatturato contro il 29.5% che lo
prevede in diminuzione. Il pessimismo d’altronde si riassume
nelle previsioni sugli ordinativi
che risulterebbero in aumento
solo per il 13% delle imprese e
in diminuzione per il 35.5%.
A pesare negativamente sulle
previsioni, sono sia la debole
capacità di pianificazione sia le
incertezze legate al quadro politico sia le più volte disattese
promesse sulle riforme e l’inversione del ciclo economico
(al.st. - elaborazioni statistiche a
cura di Manuela Pica).
IL TROFEO INALPI TORNA A
TORINO DAL 21 AL 23 MARZO. Dal 21 al 23 marzo, il PalaRuffini di Torino torna a
ospitare per la sesta volta
consecutiva, anche grazie al
sostegno della CNA, la tappa
di Coppa del Mondo di fioretto femminile «Trofeo Inalpi», unica prova italiana di
specialità: la Federation Internationale d’Escrime e la
Federazione Italiana Scherma
hanno confermato all’Accademia Scherma Marchesa
l’organizzazione della gara
che, tornata sotto la Mole dal
2009, ha portato la città subalpina alla ribalta internazionale. Inalpi, azienda lattiera casearia di Moretta, titola
l’evento torinese per il terzo
anno consecutivo, dopo aver
firmato lo scorso anno un accordo di sponsorizzazione
che accompagnerà la gara subalpina di Coppa del Mondo
fino alle Olimpiadi di Rio
2016. Alla gara, individuale e
a squadre, prenderanno parte
tutte le protagoniste mondiali del fioretto, compreso il
plurimedagliato
Dream
Team azzurro con Arianna
Errigo, regina mondiale
2013 e vincitrice dell’ultima
edizione del trofeo torinese,
la campionessa olimpica Valentina Vezzali, Elisa Di
Francisca e Margherita Granbassi, indimenticabile regina
mondiale nel 2006 proprio a
Torino. Insieme a loro saliranno in pedana le nuove
esponenti del fioretto azzurro
come Benedetta Durando,
Alice Volpi, Carolina Erba.
Info, CNA Piemonte: tel.
011.55.41.811. Biglietti su:
www.listicket.it
Attualità
9
Le perdite si stabilizzano; ma sono in Cassa integrazione tra il 30% e il 50% dei dipendenti
Piccole industrie: fatturato giù per il 48.8%
Nota positiva: cresce la quota di investimenti in ricerca-sviluppo e riorganizzazione aziendale
e l’artigianato è pessimista, la
piccola industria lo è ancora
di più. Anche le piccole industrie
associate alla CNA Torino e coinvolte dalla 12esima indagine congiunturale hanno infatti visto deluse le previsioni formulate sul secondo semestre 2013: il 22% degli imprenditori aveva ipotizzato
un’ulteriore diminuzione di fatturato che si è verificata nel 48.8%
dei casi, cioè per più del doppio
delle aziende che l’avevano prevista; le perdite si sono comunque
stabilizzate al di sotto del 10% per
quasi il 75% delle aziende. Il
31.7% delle piccole industrie ha
riscontrato un fatturato invariato,
il 19.5% lo ha aumentato. Nel secondo semestre 2013 quindi il
saldo tra piccole industrie in crescita e quelle in recessione si è
confermato negativo: -29.3 punti
è il saldo tra fatturati in aumento
e fatturati in calo. Anche per il
primo semestre 2014 il saldo tra
imprenditori che prevedono di
aumentare il proprio fatturato
(14.6%) e imprenditori che prevedono di diminuirlo (34.2) è
negativo: - 19.6 punti. Più in dettaglio, i saldi aumento-diminuzione relativi a produzione industriale (-29) e ordini totali (-31)
non si discostano di molto dai valori del semestre precedente. Sono
negative anche le previsioni per il
primo semestre 2014 sulla produzione e sugli ordini: in diminuzione rispettivamente per il 29% e
per il 26.8% degli imprenditori.
L’andamento dei fatturati si riflette d’altronde sul ricorso all’utilizzo di ammortizzatori sociali: tra
luglio e dicembre 2013, il 36%
delle ditte ha fatto ricorso alla
Cassa integrazione (tra gennaiogiugno 2013 erano il 36.6%) ed è
alto il numero di addetti interessati dall’utilizzo di ammortizzatori sociali che ha riguardato nel
55% dei casi dal 30% in su degli
addetti. Inoltre, il 39% delle imprese pensa di utilizzare tali stru-
Andamento luglio-dicembre 2013
Previsioni luglio-dicembre 2013
70
63,4%
60
48,8%
50
40
30
20
31,7%
22,0%
19,5%
14,6%
10
0
Aumentato
Diminuito
Invariato
Confronto tra andamento e previsioni sul fatturato relativo al II semestre 2013
della piccola industria
menti anche nel primo semestre
2014. Di conseguenza è scesa la
propensione agli investimenti: il
19.5% delle aziende ha investito
(rispetto al 26.8% rilevato tra
gennaio-giugno 2013), ma dato
positivo in netta controtendenza e
senza precedenti è cresciuta notevolmente la percentuale (23%)
degli investimenti in ricerca e sviluppo, software o riorganizzazione della gestione aziendale. Salgono poi al 24% le previsioni di investimento per gennaio-giugno
2014. Infine, per quanto riguarda
il rapporto con le banche: il 12%
degli imprenditori intervistati ha
denunciato di essersi visto ridurre
o togliere gli affidamenti in essere
(erano il 9.8% nella precedente
rilevazione). La disponibilità di
credito bancario a breve periodo è
diminuita per il 9.7% degli imprenditori così come quella di
medio-lungo periodo per il
14.6%. Aumenti per il 39% delle
imprese sui tassi di interesse praticati e più in generale sul costo
del denaro. Infine, aumento dei
ritardi nei pagamenti in particolare tra i privati per il 37% delle
Pmi. Lapidario il commento di
Nicola Scarlatelli: «I fornitori di
secondo e terzo livello, che spesso
sono più innovativi e all’avanguardia di quelli di primo livello,
vengono pagati a 120 o 150 giorni, il che comporta un abbassamento del rating aziendale ed
una sempre maggior difficoltà di
accesso al credito: ecco come si
riesce a mettere in difficoltà anche un’azienda sana» (m.p).
Il 2013 conferma la crisi delle vendite
Il commercio continua a soffrire: il 66% delle ditte ha fatturati in calo
L
e imprese del commercio sono
le più colpite dalla crisi: è
quello che risulta dalla 12 indagine
congiunturale della CNA Torino
che tra luglio e dicembre 2013 ha
rilevato un fatturato in calo per il
66% delle imprese intervistate
(erano il 77.5% nel primo semestre 2013). Le perdite si sono stabilizzate per il 46% delle aziende al
di sotto del 10%. Il fatturato è poi
invariato per il 15% delle aziende,
aumentato per il 19%. E’ quindi
fortemente negativo il saldo tra fatturati in aumento e quelli in calo: 47 punti (-69.5 nella rilevazione
precedente). Inoltre, anche il saldo
ottimisti-pessimisti per il semestre
gennaio-giugno 2014 è negativo: 25 punti (il 36% delle imprese si
aspetta una ulteriore diminuzione
di fatturato, contro l’11% che prevede un aumento). Per quanto riguarda lo scarto tra previsioni e andamento effettivo dei fatturati si
osserva che: il 26.5% si aspettava
una ulteriore diminuzione, ma il
66% ha visto scendere effettivamente il proprio fatturato (più del
doppio delle aziende); il 57% pensava che il fatturato rimanesse invariato mentre è andata così solo
per il 15%; il 16.5% delle imprese
aveva previsto di aumentare il proprio fatturato, ma il 19% l’ha aumentato davvero. Dal punto di vista settoriale le più colpite sono le
attività di commercio al dettaglio
ed in particolare la vendita di beni
non alimentari con oltre il 70%
delle ditte in calo, seguite dai servizi; minori le perdite registrate dalle
attività di ristorazione e somministrazione. Il 64% delle imprese
commerciali intervistate ha un
mutuo o un finanziamento in essere; il 10.5% dichiara di avere subito riduzioni o revoche degli affidi e
nel 50% dei casi dal 30% dell’ammontare in sù. Diminuisce la concessione del credito a breve termine per il 40% delle imprese intervistate, stabile quella di mediolungo termine. Si allungano i tempi di concessione per il 39% degli
intervistati e si ampliano le garanzie richieste per ben il 53.5%. Dati positivi, invece, sul costo del denaro: il 30% delle aziende rileva
una diminuzione di interessi passivi e spese bancarie, per il 60% tale
costo è invariato e per il 10% è aumentato (m.p).
n°2 - marzo 2014
S
10
Attualità
Ancora stagnazione per il mercato italiano
Il Piemonte inizia il 2014 con pessimismo
Emergono risultati poco rassicuranti dalla 169ª indagine congiunturale di Unioncamere
L
Produzione
dell’industria manifatturiera
Produzione industriale
dei territori
Mezzi
di trasporto
Alessandria
Asti
Biella
Cuneo
Novara
Torino
Verbano C.O.
2,0%
0,6%
2,3%
0,6%
3,1%
0,9%
-1,0%
Vercelli
-3,3%
-0,6%
Legno e mobili
0,2%
Elettrica
ed elettronica
0,7%
Chimica
e materie plastiche
5,4%
Alimentare
-0,5%
Meccanica
3,3%
Tessile
e abbigliamento
1,6%
Metalli
2,7%
dato va però interpretato con
estrema cautela, dal momento
che il confronto avviene con lo
stesso periodo dell’anno precedente, quando l’output prodotto aveva scontato un calo
del 4.1%. L’incremento della
produzione industriale si associa ai risultati positivi realizzati da tutti gli altri indicatori
congiunturali, ad eccezione
degli ordinativi interni che diminuiscono dell’1.2% rispetto
al periodo ottobre-dicembre
2012, a conferma delle condi-
“IL MODO MIGLIORE
DI PENSARE ALLA MORTE
E’ PENSARE AI VIVI”
(Sandro Pertini)
dmcsas.com
n°2 - marzo 2014
’indagine congiunturale
sull’industria manifatturiera piemontese, la 169esima,
presentata da Unioncamere lo
scorso 17 febbraio rileva come
la fase ciclica congiunturale sia
ancora caratterizzata da criticità, soprattutto per quanto riguarda il mercato interno. La
lieve crescita della produzione
industriale registrata nel IV
trimestre 2013 mostra, infatti,
come il cammino della ripresa
sia ancora lungo; evidenza che
trova conferma nel quadro
previsionale pessimistico degli
imprenditori per il I trimestre
2014. Si accentua ulteriormente la divaricazione tra la
dinamica del mercato interno
e quella del mercato estero,
che continua a trainare il sistema manifatturiero regionale. Il
IV trimestre 2013 si è chiuso
con un dato positivo, confermando l’inversione di tendenza avviata nel periodo lugliosettembre 2013. Dopo un terzo trimestre caratterizzato da
un incremento dello 0.6%, nel
IV trimestre 2013 si è registrata, infatti, una variazione tendenziale grezza della produzione industriale pari a +0.9%. Il
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zioni ancora critiche del mercato interno. Gli ordinativi
esteri, invece, continuano a
manifestare un andamento positivo, rilevando un aumento
del 2.1%. Positiva anche la variazione del fatturato: le imprese manifatturiere piemontesi registrano, infatti, un incremento tendenziale medio
del fatturato totale pari
all’1.8%, ampiamente sostenuto dalla componente estera
che mette a segno una variazione del +6.6% rispetto allo
stesso trimestre dell’anno precedente. La rilevazione di
Unioncamere è stata condotta
nel mesi di gennaio e febbraio
2014 con riferimento ai dati
del periodo ottobre-dicembre
2013, e ha coinvolto 1195 imprese industriali piemontesi.
L’aumento dei livelli produttivi non ha interessato tutti i settori di attività economica. Le
industrie chimiche e delle materie plastiche realizzano la
perfomance migliore, concretizzando, dopo i risultati positivi dei due trimestri precedenti, una variazione del +5.4%.
Risultano superiori alla media
regionale anche gli incrementi
registrati dalle industrie meccaniche (+3.3%, dopo una variazione negativa nel III trimestre 2013), dalle industrie dei
metalli (+2.7%) e da quelle
tessili e dell’abbigliamento
(+1.6%). Appare meno sostenuto, invece, l’incremento dell’output prodotto delle industrie elettriche ed elettroniche
(+0.7%), mentre le industrie
del legno e del mobile si caratterizzano per una situazione di
sostanziale
stazionarietà
(+0.2%). Le industrie dei mezzi di trasporto e quelle alimentari scontano, invece, delle
contrazioni dello 0.6% e dello
0.5%, risultati che si contrappongono a quelli positivi registrati da entrambi i comparti
nel trimestre precedente. Ad
eccezione del tessuto manifatturiero della provincia di Vercelli (-3.3%) e del Verbano
Cusio Ossola (-1%), il segno
positivo accomuna tutte le altre realtà territoriali, sebbene
ad intensità differenti. Novara,
Biella e Alessandria realizzano
gli aumenti più sostenuti dei
livelli produttivi: rispettivamente +3.1%, +2.3% e +2%.
L’output prodotto dal capoluogo piemontese rileva una
crescita in linea con il dato
medio regionale (+0.9%),
mentre le province di Asti e
Cuneo registrano l’incremento
di minore intensità (+0.6% ciascuna). Il 2014 non si è però
aperto sotto auspici favorevoli
per le imprese piemontesi: peggiorano tutti gli indicatori, eccetto l’export, che però scende
lievemente rispetto al 2013. E’
intanto in fase di elaborazione
la 12esima indagine congiunturale della CNA Torino su artigianato, commercio e piccola
industria. Le previsioni, come è
immaginabile, non sono affatto
positive, sia in termini di caduta della domanda che di ulteriore deterioramento delle condizioni di pagamento da parte
dei clienti pubblici e privati. I
risultati verranno comunicati
sul prossimo numero del Corriere Artigiano.
Attualità
11
Il 2013 si chiude con una nuova flessione del tasso di crescita imprenditoriale: -0.11%
Gli artigiani i più colpiti dalla crisi
Con un calo del 2.1% il comparto ha registrato il maggior numero di cessazioni
on 231.081 imprese registrate al 31 dicembre 2013,
il tessuto imprenditoriale della
provincia di Torino manifesta una
nuova contrazione, pur lieve: il
tasso di crescita si attesta, infatti, a
-0.11%, valore peggiore di quello
nazionale (+0.21%), ma migliore
di quello piemontese (-0.54%). I
dati, diffusi dalla Camera di commercio di Torino lo scorso 18 febbraio mostrano un territorio ancora in sofferenza, dove tengono
solo alcuni settori come ristorazione, servizi alla persona e alcune
categorie particolari, come le imprese degli stranieri residenti. Per
il secondo anno consecutivo, le
imprese che hanno cessato la loro
attività nel corso dell’anno
(15.868) hanno superato quelle
che l’hanno avviata (15.616), generando un saldo negativo (-252),
migliore però di quello registrato
Anni
Registrate
Iscrizioni
Cessazioni al
netto di quelle
di ufficio
Cessazioni
di ufficio
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
231.081
234.499
237.433
237.910
236.942
235.912
234.409
231.645
228.623
225.778
15.616
15.728
16.677
17.544
16.898
17.993
19.524
18.145
17.988
18.376
15.868
16.091
15.822
14.703
15.473
15.827
16.467
14.950
15.220
14.696
3.105
2.649
1.372
1.932
456
702
328
214
n.d.
n.d.
Andamento demografico delle imprese torinesi, anni 2004-2013
nel 2012 (-363). Da rilevare che,
se il numero di iscrizioni risulta il
più basso registrato nel periodo
2004-13, le cessazioni non hanno
evidenziato un aumento costante,
come si temeva, ma si sono mantenute tendenzialmente agli stessi
livelli degli anni di inizio crisi
(2007-2008). Nel 2013 il tasso
la flessione del settore
edile, a causa delle dinamiche del mercato
18.973
immobiliare e delle
18.740
opere pubbliche: scen17.194
dono del 3% le impre16.635
se che operano nella
15.929
realizzazione di edifi16.529
ci, dell’1.3% quelle
16.795
dell’impiantistica e
15.164
dell’1.2% quelle dei la15.220
14.696
vori di finitura e completamento degli edifici.
Particolarmente colpito
è l’artigianato che incassa una flessione del tasso di crescita del 2.1%. Nel 2013 si contavano in provincia di Torino 65.628
imprese artigiane, il 28.4% del totale regionale. Il saldo fra iscrizioni è cessazioni nel 2013 è risultato
pari a -1413 ed è il responsabile
del saldo negativo complessivo
della provincia (-252). Infatti, se il
saldo fosse depurato da quello
delle imprese artigiane assumerebbe un valore positivo (+1236).
La grande maggioranza (80.4%)
delle imprese artigiane è costituta
da imprese individuali: non stupisce perciò che il 63.1% delle imprese artigiane conti un solo addetto. Ha tra i 2 e i 5 addetti il
28.3% delle imprese, mentre solo
il 6.4% conta più di sei lavoratori. Negativo, ma sostanzialmente
stabile à il tasso di crescita delle
imprese femminili (-0.24%) che
hanno raggiunto quota 55.470
unità. Crescono, invece, del
2.13% le imprese condotte dagli
stranieri residenti che ammontano a 22.586 unità: dopo Roma e
Milano, Torino è la terza provincia in Italia per numero di imprese straniere, con un peso del 9.8%
sul totale. Particolarmente elevato, infine, risulta il tasso di natalità delle imprese giovanili
(18.8%), identificate come quelle
in cui il titolare ha meno di 35 anni: sono il 35% del totale delle
nuove iscrizioni alla Camera di
commercio di Torino.
Cessazioni
totali
provinciale di mortalità è stato infatti del 6.77%, invariato rispetto
all’anno precedente e comunque
inferiore a quello registrato nel
2007 (7.11%), anno pre-crisi.
Pertanto, il dato negativo non è
causato tanto dal numero di imprese che chiudono, quanto da un
rallentamento delle aperture: prudenza o mancanza di capitali da
investire frenano la voglia di impresa, mentre chi è sul mercato
cerca di consolidarsi o quanto
meno di non arrendersi. Aumentano, per contro, le società di capitale (sono il 16.7% del totale,
erano il 12.5% nel 2000), con un
tasso di crescita del +1.73%, in
calo le società di persone e le imprese individuali. Anche nel 2013
si registra per le imprese individuali un forte turn-over imprenditoriale causato da tassi di natalità e mortalità elevati (rispettivamente 8.2% e 9.2%), specchio
delle difficoltà di insediamento e
sopravvivenza sopraggiunte negli
ultimi anni. A diminuire è sia il
commercio all’ingrosso (-2.6%)
che quello al dettaglio (-1.8%), in
cui va ancor peggio l’ambulantato
(-2.4%). Tiene il comparto del
commercio e della riparazione di
autoveicoli e motocicli. Nel dettaglio alimentare crescono, tra gli
altri, gli esercizi di frutta e verdura (+15.3%), le rivendite di pane
(+3.4%) e i negozi di vendita di
bevande (+7.8%). Non si arresta
n°2 - marzo 2014
C
12
Unioni dei mestieri
Digital Festival, parola d’ordine: #Mashup!
Le contaminazioni al centro della V edizione
Il 16 maggio, seminario CNA-E.Commerce Day al Mirafiori Motor Village di Torino
#M
dobbiamo saper cogliere: cittadini e imprenditori, consumatori e istituzioni. La V edizione del Digital Festival che si
svolgerà a Torino dall’8 maggio all’8 giugno, è questo: una
molteplicità di fonti, punti di
vista, identità, economie, un
appuntamento unico e imperdibile per avvicinare e coinvolgere coloro i quali, ancora, da
questo mondo si sentono in
qualche modo esclusi. Trenta
giorni che presentano un calendario ricco di appuntamenti per tradurre l’innovazione
digitale in linguaggi ed esperienze concrete che potranno
essere
approfondite
su
www.digitalfestival.net. All’interno del programma del Digital Festival, si segnala l’incontro organizzato dalla CNA insieme all’E.Commerce Day
che si terrà a Torino, al Mirafiori Motor Village, il prossimo 16 maggio, tappa del nuovo tour nazionale dell’evento
dedicato alla promozione del
commercio elettronico. La
giornata è rivolta a tutti quei
soggetti economici che desiderano investire sulle nuove tecnologie per incrementare le
proprie opportunità di business. I lavori inizieranno alle
ore 9.30 per concludersi alle
19.30. Si segnala la sezione curata direttamente dalla CNA
dalle ore 17 alle 18.20 in cui
verranno presentate case history di successo e interessanti
casi studio tra i Soci CNA che
hanno avviato esperienze pionieristiche usando Internet e i
new media. Info: CNA Ict, Vitaliano Alessio Stefanoni, astefanoni@cna-to.it
Bcom
CNA ICT DEBUTTA AL
BCOM. La nuova associazione professionale degli operatori dell’Ict debutta al Bcom
dove sarà presente con un
proprio stand istituzionale, il
26 e il 27 marzo prossimi al
Lingotto Fiere di Torino. Si
segnala il seminario del 26
marzo, ore 14.40, organizzato da CNA e Ict, sul tema
«Stampa 3D: il rinascimento
dell’artigianato italiano» con
la partecipazione di Enrico
Capirone vice Presidente nazionale di CNA Ict. L’ingresso è gratuito (9-19, orario
continuato) previo accreditamento sul sito Internet
www.bcomexpo.it
n°2 - marzo 2014
ashup! È la parola
d’ordine
della
quinta edizione del Digital Festival, la seconda sostenuta e
patrocinata dalla CNA Torino
attraverso CNA Ict e CNA
Comunicazione e Terziario
Avanzato. Letteralmente «poltiglia», il mashUp è un’azione
che ricombina elementi provenienti da diverse fonti, mescolandoli insieme per creare una
nuova esperienza. Un’entusiasmante pratica creativa e tecnologica che mixa, reinventa e
rielabora continuamente passato, presente e futuro per riproporre scenari, dinamiche
produttive e modelli economici, nuovi e sempre più stimolanti. Offre e propone nuove
forme di aggregazione e interazione sociale. #Mashup! Una
fantastica opportunità che
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Unioni dei mestieri
13
Può essere usato dagli imprenditori commerciali che si trovano in stato di insolvenza
Concordato preventivo, come funziona
Può scongiurare il fallimento e permette il pagamento dei creditori in forma minore
inston Churchill una
volta disse: «Molte persone vedono l’impresa privata
come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre, invece, come
una mucca da mungere. Pochissime la vedono come è in
realtà: un robusto cavallo che
traina un pesante carro».
Quando questo carro diventa
troppo pesante, però, il «cavallo» potrebbe non farcela. Tutte
le legislazioni europee conoscono procedure alternative al fallimento, che prevedono sostanzialmente il pagamento dei creditori in misura ridotta. Un
ruolo di particolare rilievo in
questo panorama ha assunto il
concordato preventivo, ex articolo 161 della legge fallimentare, cui possono accedere gli imprenditori commerciali non
piccoli che si trovino in stato di
insolvenza. L’imprenditore,
sotto il controllo dell’Autorità
giudiziaria e in accordo con i
suoi creditori, può quindi saldare i propri debiti in misura
solo parziale. Con il cosiddetto
«concordato in bianco»
(art.161, comma VI, legge fallimentare) l’imprenditore può
proporre un’istanza, corredata
dai bilanci degli ultimi tre esercizi, senza presentare insieme al
ricorso la relazione sulla situazione patrimoniale, economica
e finanziaria dell’impresa; lo
stato analitico ed estimativo
delle attività e l’elenco nominativo dei creditori; l’elenco dei
titolari dei diritti reali o personali su beni di proprietà o in
possesso del debitore; il valore
dei beni e i creditori particolari
degli eventuali soci illimitatamente responsabili e il piano
contenente la descrizione analitica delle modalità e dei tempi
di adempimento della proposta, e la relazione del professionista che attesti la veridicità dei
dati aziendali e la fattibilità del
piano medesimo. I documenti
saranno depositati in seguito,
quando lo disporrà il giudice,
entro un termine compreso fra
sessanta e centoventi giorni,
con possibilità di proroga. Sino
a quando il tribunale non si
pronunzia sulla domanda di
concordato, l’imprenditore
mantiene la gestione ordinaria
dell’attività e, a decorrere dalla
data di pubblicazione del ricorso nel registro delle imprese,
gode degli effetti protettivi tipici del procedimento di concordato: i creditori per titolo o
causa anteriore non possono,
sotto pena di nullità, iniziare o
proseguire azioni esecutive e
cautelari sul patrimonio del debitore. Il giudice può concedere al debitore un termine massimo di quindici giorni per apportare integrazioni al piano e
produrre nuovi documenti. Se
poi, verificati questi documenti, il giudice ritenesse che non
ricorrono i presupposti per
l’ammissione al concordato,
dovrà dichiarare inammissibile
la proposta, con ordinanza peraltro non reclamabile, con
conseguente (non automatica
ma quasi certa) dichiarazione
di fallimento. In caso contrario,
il tribunale dichiara aperta la
procedura di concordato preventivo, delega un magistrato
alla procedura, ordina la convocazione dei creditori entro
30 giorni, nomina il commissario giudiziale e richiede all’imprenditore di versare nella cancelleria del tribunale la somma
pari al 50% delle spese che si
presumono necessarie per l’intera procedura, ovvero la diversa minor somma, non inferiore
al 20% di tali spese. In caso di
approvazione da parte della
maggioranza dei creditori, il
tribunale provvederà all’omologazione del concordato medesimo, con decreto non impugna-
bile. In caso contrario, anche se
non vi è automatismo, il Tribunale potrà dichiarare il fallimento dell’impresa. Il «concordato in continuità» prevede invece - la prosecuzione dell’attività di impresa da parte del
debitore, la cessione dell’azienda in esercizio ovvero il conferimento dell’azienda in esercizio
in una o più società, anche di
nuova costituzione. Se l’imprenditore in difficoltà desidera
avvalersi di questa opzione, potrà presentare la richiesta di
ammissione alla procedura di
concordato, ma il piano dovrà
contenere anche un’analitica
indicazione dei costi e dei ricavi attesi dalla prosecuzione dell’attività d’impresa prevista dal
piano di concordato, delle risorse finanziarie necessarie e
delle relative modalità di copertura. La relazione del professionista dovrà in questo caso attestare anche che la prosecuzione
dell’attività d’impresa sia funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori. Questa
forma di concordato si può realizzare mediante l’esercizio diretto dell’impresa da parte del
debitore oppure mediante il
conferimento dell’azienda in
esercizio in una nuova società
«newco»: il patrimonio viene
scisso in due società, una sottoposta alle norme del concordato e l’altra «consegnata» alle
norme civilistiche. Di norma i
contratti in corso di esecuzione
non si risolvono per effetto dell’apertura della procedura e all’impresa che adotta la procedura di concordato in continuità è consentito, a certe condizioni, anche di partecipare a
gare per l’affidamento di appalti pubblici, sia in proprio, sia in
Ati con altre imprese, in qualità
di mandante (si ringrazia per la
collaborazione l’avv. Emiliano
Riba, riba@studioriba.it).
Tecnos
I.P. - TECNOS, SOFTWARE GESTIONALI PER AZIENDE SCONTATI PER I SOCI CNA. Tecnos
è un’azienda italiana che
sviluppa e distribuisce
software gestionali. Il suo
prodotto di punta è Planet,
disponibile in una versione
specifica per le aziende che
operano nel settore elettrico e idrotermosanitario e in
una versione tradizionale. In
seguito sono nati i software
della linea «Impresa», anch’essi rivolti ad artigiani,
installatori e impiantisti, che
operano nel settore elettrico e idraulico. I software
Tecnos permettono di gestire, in modo semplice ma
altamente professionale,
tutte le attività aziendali,
dalla preventivazione alla
fatturazione, passando per
la gestione delle commesse, del magazzino e delle risorse. Il tutto grazie all’aiuto di listini elettrici e idraulici sempre aggiornati, scaricabili via Internet. Una caratteristica di Tecnos è il
servizio di assistenza offerto ai clienti: altissima qualità e disponibilità per qualunque problema di natura
tecnica. Tecnos, in accordo
con CNA, propone agli associati condizioni molto
vantaggiose (www.tecnositalia.it/cna). Solo per gli associati CNA, i software Tecnos sono infatti disponibili
con uno sconto pari al valore della quota di adesione
per l’anno 2014. Per maggiori informazioni sulle promozioni è possibile visitare
il sito web www.tecnositalia.it o contattare il numero
verde 800.088.333.
n°2 - marzo 2014
W
14
Unioni dei mestieri
CNA Benessere e Sanità ha organizzato un incontro sui social media per gli operatori
Ma la tua impresa è «social»?
Creata una pagina su Facebook dove tutti i Soci CNA di categoria potranno incontrarsi
n°2 - marzo 2014
L
a tua attività è social? Lo
scorso 17 febbraio,
CNA Benessere ha organizzato un convegno gratuito
per riflettere sull’importanza
dell’uso dei social media da
parte delle attività di estetica
e acconciatura e per illustrare agli associati come utilizzare queste nuove strategie di
comunicazione per creare
nuove opportunità di business. Al convegno sono intervenuti: Gerry Santoro,
Hair Designer e Life Coach;
Alberto Montecroci e Nico
Benz, social media manager e
social & marketing manager,
entrambi animatori del progetto parrucchierando.com,
realtà leader nel campo dei
servizi di social network per i
professionisti della bellezza;
Marco De Campo e Cristiano Braggion, rispettivamente Presidente e amministratore delegato di Boss-Business Orientato ai Servizi per
il Salone, azienda leader nella fornitura di soluzioni gestionali per il settore. «Creare una pagina professionale
su un social media è ben diverso dall’avere un profilo
personale. E in questo senso,
l’incontro ha aiutato, appunto, a comprendere meglio gli
strumenti esistenti per utilizzarli a vantaggio del proprio
business», afferma Pino
Sciarrino, Presidente degli
acconciatori di CNA Benessere e Sanità Torino. La collaborazione con Parrucchierando continua adesso attraverso la pagina CNA Benessere sul socialnetwork Facebook, all’indirizzo web
www.facebook.com/CNABenessereTorino (m.p). Info:
Davide Padroni, CNA Benessere e Sanità, tel.
011.1967.2108, dpadroni@cna-to.it
Istat
In alto, da sinistra a destra: Cristian Bacci, Alberto Montecroci, Cristiano Braggion, Nico Benz, Gerry Santoro e Davide Padroni (CNA); sotto, i partecipanti all’incontro nel salone Carbotta di via Millio
INFLAZIONE, ANOMALIE. A
gennaio l’inflazione su base
annua resta ferma a +0.7%.
Lo stesso valore registrato a
novembre e dicembre, il
più basso da novembre
2009. Lo rileva l’Istat. Il
nuovo indice «grocery» che
rileva le variazioni dei listini per i prodotti che rientrano nella spesa giornaliera, viaggia tuttavia al doppio del paniere medio, segnalando un incremento
dell’1.3%. Su base annua
s’impennano i costi di trasporto urbano (+3.6%),
raccolta acqua reflue
(+5.6%) e rifiuti (+14.7%).
OpenS3, piattaforma dell’innovazione
Percorso di ascolto e confronto con cittadini e imprenditori piemontesi
A
nche il Piemonte è chiamato a definire la sua
strategia di «specializzazione
intelligente», ovvero un programma di trasformazione
economica, per una crescita
ragionata, sostenibile e inclusiva del nostro territorio. Per
la Commissione europea, infatti, la specializzazione intelligente (Smart Specialization
Strategy-S3) è il requisito preliminare per accedere ai Fondi
strutturali della nuova programmazione 2014-2020 che
si basa su due obiettivi principali: identificare le risorse e le
caratteristiche proprie di ogni
paese e rafforzare i sistemi di
innovazione regionali. Per
condividere la strategia, essenziale per aiutare il Piemonte
ad avviare una nuova fase di
sviluppo, la Regione ha avviato l’iniziativa OpenS3, una
piattaforma aperta al confronto con il mondo produttivo e
la comunità piemontese. La
piattaforma è promossa dalla
Direzione Innovazione e Ricerca ed è stata realizzata dal
Csi Piemonte, il consorzio per
l’informatizzazione della pubblica amministrazione piemontese. Nelle diverse community attivate su opens3.regione.piemonte.it cittadini,
imprenditori, ricercatori,
esperti possono presentare
idee e proposte su temi chiave: dai settori della tradizione
industriale piemontese (come
la meccatronica, l’aerospazio,
la chimica, l’agroalimentare e
l’automotive) alla crescita digitale, dallo sviluppo tecnolo-
gico all’aumento del know
how in nuovi settori. Il tutto
per definire una strategia basata sulle caratteristiche del
territorio, sulle potenzialità e
sulla capacità di competere
sugli scenari internazionali. È
possibile inviare il proprio
contributo iscrivendosi sul sito web e accedendo ad una
delle quattro community:
«innovazione industriale»,
«innovazione sociale», «ecosistema dell’innovazione» e
«semplificazione della pubblica amministrazione» (quest’ultima disponibile a breve).
CNA Torino invita le imprese associate a consultare la
documentazione già disponibile e partecipare al dibattito
on-line su http://opens3.regione.piemonte.it
Obbligo bancomat
Per aziende con fatturato
pari a 200 mila euro
Vendite on line
Esteso il diritto di recesso
e le informative ai clienti
Esercizi al dettaglio
I più colpiti dalla crisi
nell’anno «nero» 2013
Turismo
Contributi a favore
delle reti di impresa
Imprese: pagamenti con bancomat
Fino al 30 giugno obbligo solo per acquisti sopra i 30 euro e con 200 mila euro di fatturato
al 28 marzo 2014 diventa operativo l’obbligo di
accettare pagamenti
con Pos per acquisti da parte di
privati di prodotti e servizi di
importo superiore a 30 euro. Sino al 30 giugno 2014, quest’obbligo opera limitatamente ai
pagamenti da effettuarsi nei
confronti di imprese e professionisti il cui fatturato dell’anno
precedente a quello nel corso
del quale viene effettuato il pagamento, sia superiore ai 200
mila euro. Ciò non si traduce
comunque nell’obbligo di ricevere il pagamento della prestazione con il bancomat, ma «soltanto» di avere a disposizione il
Pos (Point of sale, dispositivo
che consente di effettuare il pagamento con moneta elettronica) nel caso in cui il cliente decida di utilizzare tale canale.
Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale n°21 del 27 gen-
D
naio 2014 del decreto attuativo
«Definizioni e ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito» sono state
infatti fornite queste due prime
indicazioni, ma con successivo
decreto, da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del suddetto decreto (quindi entro il 27 giugno),
potranno essere individuate
nuove soglie e nuovi limiti minimi di fatturato, e potrà venire
esteso l’obbligo ad ulteriori
strumenti di pagamento elettronici. Infatti, la disposizione
al momento riguarda le sole
carte di debito (bancomat),
mentre non riguarda le carte di
credito e le altre tipologie di pagamenti elettronici. I soggetti
cui deve essere garantita la
possibilità di pagare con carte
di debito possono essere consumatori o utenti e quindi persone fisiche che «agiscono per
scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta». L’esercente
è invece il beneficiario, impresa
o professionista, di un pagamento abilitato all’accettazione
di carte di pagamento anche attraverso canali telematici. Non
sono previste al momento specifiche sanzioni in caso di mancato adeguamento, tuttavia i
tempi stretti previsti dal decreto presuppongono comunque
che verranno introdotte. Il provvedimento costituisce infatti il
primo decreto attuativo del Decreto Crescita 2.0 (Dl
n°179/2012), che si pone l’obiettivo di dare una accelerazione alla diffusione dell’utilizzo degli strumenti elettronici di
pagamento, per contrastare l’uso del contante e di conseguenza l’evasione fiscale. «Purtroppo il decreto non fa alcun riferimento agli istituti bancari - osserva il Presidente di CNA Commercio, Giovanni Genovesio per limitare costi di attivazione,
canone mensile correlato e
commissioni dovute su ogni
transazione. E’ fondamentale
invece che costi ed oneri della
moneta elettronica non vadano
ulteriormente a gravare sulle
imprese, già fortemente penalizzate dalla perdurante crisi
economica». Il costo del bancomat potrebbe ammontare allo
0.54% del valore della transazione (stima del Sole 24 Ore,
ndd) che rappresenta la commissione a carico di esercenti e
imprese per ogni operazione di
pagamento elettronico.
Igiene
Vendita di frutta e verdura
all’aperto. La Corte di Cassazione ha condannato un
commerciante di frutta e verdura per la non idonea conservazione degli alimenti con
la sentenza 6108 depositata
in data 10 febbraio 2014. Di
per sé nulla di nuovo, nel senso che si fa riferimento all’obbligo di rispettare la legge
283/1962 in materia di «disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande». Tale legge prevede
che è un reato punibile con
l’ammenda la messa in commercio di prodotti alimentari
alterati (in cattivo stato di
conservazione; con cariche
microbiche superiori ai limiti,
insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o
comunque nocive). La Corte
però con la recentissima sentenza ha definito «la messa in
commercio di frutta all’aperto
ed esposta agli agenti inquinanti una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea
conservazione delle sostanze
alimentari». Ed essendo le
sentenze della Suprema Corte di Cassazione di norma applicate pacificamente in ogni
giudizio, si avvertono i commercianti che dal 10 febbraio
2014 possono rischiare una
condanna penale punita con
l’ammenda, per violazione
della legge 283/1962.
n°2 - marzo 2014
SOMMARIO
Approfondimento del Corriere Artigiano - n°2 - marzo 2014
II
Si allungano a 14 giorni i tempi per il recesso e il bene potrà essere restituito anche se deteriorato
Novità per la vendita tramite Internet e a distanza
Il decreto attuativo della direttiva Ue sui diritti dei consumatori sarà operativo dal 14 giugno
l consumatore avrà 14 giorni
di tempo per far saltare il
contratto e potrà restituire il
prodotto anche se in parte deteriorato. Queste alcune delle novità del decreto legislativo di recepimento della direttiva
2011/83, sui diritti dei consumatori che diventerà operativo a
partire dal 14 giugno 2014. Da
quella data scatteranno anche le
norme su maggiori informazioni
precontrattuali per i consumatori, in particolare nei contratti a
distanza e negoziati al di fuori
dei locali commerciali. Di seguito in sintesi le principali novità
normative per le imprese che
esercitano la propria attività su
Internet, norme comuni per i
contratti a distanza (vendite per
telefono, per corrispondenza o
via Internet) e per i contratti conclusi al di fuori dei punti vendita
(vendite concluse fuori dai locali
della società, ad esempio per
strada o a domicilio): il decreto
introduce l’obbligo di informazioni da fornire prima della conclusione del contratto, riguardanti l’identità del professionista, le caratteristiche del prodotto o servizio, le modalità di pagamento e le garanzie a favore
del consumatore. Moduli realizzati su standard comunitari per
fornire le informazioni obbligatorie sul diritto di recesso fino a
14 giorni: il periodo durante il
quale i consumatori possono recedere dal contratto diventa di
14 giorni di calendario (rispetto
ai sette attualmente prescritti
dalla normativa europea). Quanto al professionista alcune informazioni sono chiaramente dettate con lo scopo di poter rintracciare il venditore o comunque il fornitore del servizio. Tra
le informazioni dovute si trovano
quelle sulla facoltà di recesso.
Se il venditore non ha dato al
consumatore l’informazione necessaria, il termine per il recesso
n°2 - marzo 2014
I
si allungherà. Il diritto di recesso
è esteso alle aste on-line, come
eBay, benché le merci acquistate
tramite asta possano essere restituite solo se acquistate da un
venditore professionista. Il periodo di recesso decorrerà dal
momento in cui il consumatore
riceve le merci e non, come
adesso, dal momento della conclusione del contratto. In caso di
recesso inoltre, il consumatore
potrà restituire il bene anche se
in parte deteriorato perché sarà
responsabile solo della «diminuzione del valore del bene custodito». Se le spese di restituzione
sono a carico dell’acquirente, tale informazione deve essere fornita chiaramente e preventivamente ai consumatori, altrimenti
tali costi rimarranno a loro carico. Il decreto prevede un termine
di 30 giorni per la consegna dei
beni comprati. Scaduto questo
termine, il consumatore di regola deve concedere un termine
supplementare, decorso il quale
il contratto può essere sciolto,
con obbligo del commerciante di
risarcire i danni. Pagamenti elettronici senza costi aggiuntivi:
non si potranno più addebitare
costi aggiuntivi per i pagamenti
con carte di debito, di credito o
prepagate, se non i costi effettivamente sostenuti per offrire tale opzione di pagamento. Il decreto inoltre stabilisce che in caso d truffe con le carte di pagamento l’istituto di emissione della carta deve riaccreditare al
consumatore i pagamenti, in caso di addebito eccedente rispetto al prezzo pattuito o in caso di
uso fraudolento. Maggiore trasparenza dei prezzi: si dovrà indicare chiaramente il costo totale
del prodotto o servizio, incluso
qualunque addebito supplementare. Gli acquirenti online non dovranno pagare spese o altri costi
se non ne sono stati adeguatamente informati prima dell’ordi-
ne. Maggiori informazioni per la
vendita di prodotti digitali: informazioni più chiare sui contenuti
digitali, sulla compatibilità con
hardware e software, sull’applicazione di sistemi di protezione
che limitano il diritto del consumatore di fare copie del contenuto. I consumatori avranno il diritto di recedere dagli acquisti di
contenuti digitali, come i download di musica o di video, ma solo fino a quando ha inizio l’effettivo processo di download. Inoltre
andranno eliminate le spese e i
costi «camuffati» negli acquisti
su Internet: si tratta dei casi in cui
i servizi etichettati come gratuiti
ad esempio suonerie oppure
App, lo dovranno essere vera-
mente. Chi acquista on-line dovrà
confermare esplicitamente di
aver capito che vi è un prezzo da
pagare per ottenere tali servizi.
Vietato anche l’uso di campi preselezionati sui siti web: spesso
vengono offerti servizi supplementari tramite campi preselezionati, che potranno ancora
comparire ma non con il flag
preimpostato. Norme specifiche
previste per le piccole imprese e
le imprese artigiane. Gli Stati
membri potranno anche decidere
di esentare da alcuni obblighi di
informazione i commercianti a
cui i consumatori chiedono di effettuare a domicilio lavori di riparazione o di manutenzione di un
valore inferiore a 200 euro.
Commercio al dettaglio:
il 2013 l’anno peggiore
rollo delle vendite al dettaglio nel 2013, che segnano
il record negativo dal
1990. L’Istat segnala un calo del
2.1% rispetto all’anno precedente e spiega che si tratta del calo
annuo più forte dall’inizio delle
serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990. E stavolta a
scendere sono anche gli alimentari (-1.1%), che subiscono così il
ribasso annuo più forte dal
2009, ovvero da quattro anni.
Anche a dicembre 2013, nonostante il periodo natalizio, le
vendite al dettaglio sono scese
dello 0.3% rispetto a novembre
e del 2.6% su base annua. E l’alimentare a livello mensile (-0.5%)
fa anche peggio del resto dei prodotti (-0.3%). Le vendite per forma distributiva evidenziano, nel
confronto con il mese di dicembre 2012, una flessione sia per
la grande distribuzione (-2.7%),
sia per le imprese operanti su
C
piccole superfici (-2.4%). Gli unici a guadagnare nell’anno peggiore del commercio al dettaglio sono i discount alimentari,
che nel 2013 registrano un aumento dell’1.6% nel valore delle vendite a fronte di una flessione dell’1% per l’intero comparto della grande distribuzione (-1.9% gli ipermercati e -1.3%
i supermercati). Ma anche questa volta la crisi colpisce più duramente i piccoli negozi, come
le botteghe e gli altri punti vendita di vicinato (-2.9%). Fiducia
dei consumatori in calo anche
nei primi due mesi del 2014: a
febbraio l’indice calcolato dall’Istat diminuisce infatti a 97.5
punti dai 98 del mese precedente. L’indice riferito al clima
futuro risulta comunque in aumento da 97.6 a 98.8 punti: migliorano sia i giudizi sulle condizioni attuali del Paese che le
attese future.
III
Lavoratori in nero nei pubblici esercizi:
i più numerosi, seguono edilizia e terziario
I risultati delle ispezioni 2013 del ministero del Lavoro registrano irregolarità in calo a causa della crisi
C
Lavoratori impiegati
Provvedimenti
Regolari
In nero
di sospensione
Pubblici esercizi
2.916
5.776
6.140
Edilizia
1.810
2.495
3.201
Commercio
1.253
1.862
2.182
Artigianato
810
1.494
1.844
417
1.045
1.951
Industria
Servizi
282
380
628
Agricoltura
186
366
494
Metalmeccanica
114
166
188
Trasporti
46
90
84
Studi professionali
27
42
44
Spettacolo
24
95
99
Totale
7.885
13.811
16.855
Settori
I risultati dell’attività di monitoraggio contro il lavoro sommerso e irregolare nel 2013
giormente a rischio circa il ricorso al lavoro sommerso sia per il
tipo di attività svolta che per le
modalità di effettuazione della
prestazione lavorativa. Nel terziario è stato registrato anche il
maggior ricorso a lavoratori minorenni: gli ispettori ministeriali
hanno registrato 526 violazioni
di rilevanza penale in materia di
tutela dei minori (a fronte di 897
minori interessati ad illeciti penali nel 2012, con una diminuzione del 41.4%). Il maggior numero di fattispecie di reato con-
Per attività alberghiere e di ristorazione, domande entro maggio
Bando reti di impresa nel turismo
Il Ministero del Turismo ha pubblicato un bando per la «Concessione di contributi a favore delle reti d’impresa operanti nel
settore del turismo». La dimensione minima delle reti è di 10
Pmi e l’entità finanziaria del progetto 400 mila euro. In particolare, i progetti dovranno prevedere una o più delle seguenti attività: riduzione dei costi delle imprese attraverso programmi
di gestione informatizzata; sistemi di promo-commercializzazione on line che utilizzino in particolare, i nuovi strumenti di
social marketing; creazione di pacchetti turistici innovativi;
promozione delle imprese sui mercati esteri. Le attività interessate sono quelle con codice primario Ateco 2007 del gruppo
lettera I: attività dei servizi di alloggio e ristorazione. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre il 9 maggio 2014,
secondo le modalità previste nel bando. Info: CNA Torino, Stefano Busi, sbusi@cna-to.it
cernenti i minori impiegati irregolarmente si è registrato in
Lombardia (110), Puglia (69) e
Piemonte (53). Se invece si
guarda all’incidenza di lavoratori in nero rispetto a quelli in regola, il settore peggiore è l’industria, dove a fronte di 1045 regolari ne sono stati scoperti 1951
sommersi, mentre nei pubblici
esercizi il rapporto è quasi uno a
uno. Durante le ispezioni, sono
stati trovati al lavoro 1.091 extracomunitari clandestini (erano
1.601 nel 2012, -32%), concentrati soprattutto nei settori del
terziario (452) e dell’industria
(413), mentre in edilizia ed agricoltura sono stati individuati rispettivamente, 155 e 70 cittadini stranieri occupati anche se
privi del permesso di soggiorno. Il maggior numero di violazioni concernenti i lavoratori extracomunitari clandestini si è
registrato in Toscana (314), dove sono localizzati gran parte
dei laboratori e manifatture gestite da cinesi. Emerge anche
un quadro aggiornato delle imprese irregolari, circa il 65% di
quelle ispezionate nel corso
dello scorso anno, a fronte di un
valore del 63% rilevato nel
2012, a sua volta in crescita rispetto al 2011. I controlli hanno
riguardato complessivamente
235.122 aziende, pari al 15%
delle imprese con dipendenti
registrate all’Inps (m.p).
Outdoor
Piemonteoutdoor.it, sito
dedicato alla montagna piemontese e alle attività all’aperto, realizzato dalla Regione Piemonte attraverso Csi
Piemonte, dopo solo sei mesi
dalla sua pubblicazione, ha
già registrato oltre 18 mila
nuovi utenti e la pagina Facebook dedicata ha già oltre
5300 like. Tali numeri sono
stati raggiunti grazie all’abbondanza di contenuti, facilità di navigazione, partecipazione e interazione. L’obiettivo di Piemonteoutdoor.it è di
promuovere l’outdoor e i prodotti montani: un indotto
economico che secondo le
stime regionali supera i 5 milioni di euro. D’altronde i numeri del portale sono notevoli. Solo per elencarne alcuni,
nel portale hanno uno spazio
dedicato 4500 tra ristoranti,
trattorie e pizzerie, 6000 luoghi in cui pernottare, 1000
luoghi e interesse in cui sportivi e loro famigliari possono
rilassarsi o divertirsi, 600 itinerari per escursionismo,
mountain bike, cicloturismo,
turismo equestre, sport d’aria, sport d’acqua, sci e snowboard. Piemonteoutdoor.it è
quindi lo strumento ideale
non solo per gli amanti della
montagna e delle attività all’aperto, ma anche per tutte
le imprese del territorio legate al settore sportivo e turistico che desiderano avere
visibilità e promuovere le
proprie proposte. Infine Piemonteoutdoor.it è approdato su Instangram. Maggiori
informazioni su www.piemonteoutdoor.it o sulla pagina Facebook «Piemonteoutdoor»
n°2 - marzo 2014
risi economica vuol dire
meno lavoro, anche in
«nero» o irregolare. La
conferma arriva dagli ultimi dati
diffusi dal ministero del Lavoro:
in base alle ispezioni effettuate
nel corso del 2013, i lavoratori
irregolari sono risultati 239 mila
(-19% rispetto al 2012), ed 86
mila quelli mai censiti perché in
«nero» (-13% sul 2012). Questi
ultimi sono il 36% del totale dei
lavoratori irregolari individuati
nel corso delle verifiche, in crescita di due punti percentuali
sull’anno precedente. Considerando tutti i settori, il numero di
addetti non registrati è il 55%
del totale: il valore percentuale
è analogo a quello del 2012. Il
settore più critico in termini assoluti è quello dei pubblici esercizi, con 2916 sospensioni e
6140 lavoratori in nero, seguito
dall’edilizia con 1810 provvedimenti e 3201 irregolari e quindi
dal commercio con 1253 sospensioni e 2182 addetti in nero. Le irregolarità nei pubblici
esercizi sono aumentate (da
2693 a 2916) e sono diminuite
nell’edilizia (da 2431 a 1810). Il
terziario si conferma l’area mag-
IV
Salgono le camere occupate, ma gli albergatori sono cauti: «Soprattutto nei weekend»
Gli hotel torinesi in crescita nel 2013
Benefico anche l’effetto dei grandi eventi, performance in crescita e clienti soddisfatti
lberghi: nel 2013 è cresciuto sia il tasso di occupazione camere sia la
redditività media. Buoni anche
i dati relativi alla reputazione
on-line: con un punteggio pari
a 80 su 100, la città si posiziona
al livello delle principali capitali europee. Lo dicono i risultati
di due osservatori voluti dalla
Camera di commercio di Torino
per valutare l’andamento del
settore alberghiero locale, presentati lo scorso 30 gennaio
dal Segretario generale Guido
Bolatto. Risultati positivi: nel
2013 il tasso di occupazione
delle stanze è aumentato del
3.4% e i ricavi medi delle strutture del 2.8% nonostante i
prezzi siano leggermente scesi
(-0.6%). Tuttavia, si nota come
siano notevolmente in crescita
l’occupazione e i ricavi nei
weekend
(rispettivamente
+6.6% e +5.5%) rispetto ai giorni infrasettimanali (+0.4% e
+0.7%). D’altro canto, da sottolineare è anche il benefico effetto di un intenso e ben programmato calendario di manifestazioni: una su tutte i World
Master Games che hanno fatto
registrare un’occupazione camere al 71% e ricavi che, per il
periodo estivo considerato,
crescono addirittura del
195.2%. Tutti i grandi appuntamenti artistici, culturali, sportivi e congressuali si confermano
dunque investimenti redditizi
per la città, con ricadute dirette
immediatamente verificabili.
Infine i dati più recenti: nelle festività natalizie tra il 2013 e il
2014, i dati registrati sono ancora positivi: +4.9% di occupazione camere e +5.1% di ricavi,
con un picco nei giorni della Befana con occupazione e ricavi
praticamente raddoppiati. Gli
albergatori sono soddisfatti
quindi ma chiedono di migliorare i collegamenti con l’aero-
n°2 - marzo 2014
A
Occupazione
Prezzo
Ricavi
4,9%
0,2%
5,1%
INTERNATIONAL FAIR OF
CONTEMPORARY ART 2013
9,5%
5,5%
15,5%
-World Master Games
Torino 2013
98%
48%
195%
Totale
3,4%
-0,6%
2,8%
Alberghi torinesi
Eventi particolari:
- Festività 2013-2014
- Artissima
Barometro della performance
delle strutture ricettive torinesi nel 2012-2013
porto Caselle e con Milano soprattutto in vista dell’Expo
2015. Per quanto riguarda il valore di web reputation, Torino
città raggiunge un punteggio di
80 su 100, la provincia di 82.5
su 100. Gentilezza del personale, professionalità, posizione,
cibo, reception, si dimostrano
gli elementi più graditi, ma anche il prezzo: evidentemente il
rapporto percepito tra qualità
erogata e tariffe risulta per la
maggioranza degli ospiti più
che soddisfacente. Gli strumenti messi in campo dalla Camera di commercio di Torino
sono due: il Barometro della
performance alberghiera e il
barometro della web reputation. Il barometro della performance alberghiera (o Osservatorio Turistico Economico) è
uno strumento gestionale che
raccoglie in maniera strutturata
i dati di performance delle diverse strutture alberghiere (occupazione, tariffa media, ricavo
medio per camera disponibile o
RevPAR), aggregati poi in rapporti mensili e settimanali. Lo
strumento è offerto gratuitamente dalla Camera di commercio a tutti gli alberghi torinesi che ne fanno richiesta:
aderendo al progetto, gli alberghi si impegnano a trasmettere
regolarmente i dati sul proprio
tasso di occupazione camere,
tariffa media e ricavi, segnalando inoltre altre strutture considerate competitor diretti. In
questo modo ogni singolo operatore ha la possibilità di valutare in tempo reale le conseguenze di ogni propria scelta
tariffaria in rapporto al mercato
e ai competitor, scegliendo in
modo flessibile eventuali correttivi. Ad oggi lo strumento,
avviato nel 2010, raccoglie le
informazioni di 40 alberghi per
un totale di 3.905 camere, che
rappresentano circa il 40% del
totale delle camere disponibili.
Il Barometro della web reputation è invece uno strumento
che giornalmente e automaticamente aggrega i punteggi
sintetici delle recensioni online
pubblicate sui principali portali
di settore (es: TripAdvisor,
Booking.com, Trivago) per evidenziare punti di forza e punti
di debolezza delle strutture.
Per il torinese sono state analizzate 122 strutture ricettive,
per fornire al territorio un dato
complessivo: 20 le categorie
analizzate (gentilezza, accessibilità, prezzo, cibo, camera,
ecc.) a loro volta suddivise in
oltre 135 parametri. Valutato
inoltre il numero di recensioni e
il tasso di replica da parte dell’albergatore. Il tutto viene sintetizzato in una valutazione in
centesimi (trust score), che descrive il posizionamento della
singola struttura (m.p).
Alberghi Yes
Sono 72 gli alberghi e 18 i
rifugi di Torino e provincia
premiati nel 2014 con il
marchio Yes! della Camera
di commercio di Torino. Si sono distinti per calore dell’accoglienza, cura per i dettagli,
esposizione di prodotti tipici
e scelta di menu a km 0 o
specifici per intolleranti e
creatività. Alla undicesima
edizione del marchio Yes!
hanno aderito circa il 16%
delle imprese alberghiere
presenti sul territorio. Dei 72
qualificati, il 40% ubicato in
città, il 15% in montagna. A livello di classificazione, la categoria più rappresentata è
quella dei 3 stelle, pari al
63%. Sempre positivi i giudizi relativi ad accoglienza, servizio, tipicità, ma anche parametri più esigenti come ad
esempio la risposta telefonica entro il terzo squillo o la
gestione del reclamo in lingua straniera. Non mancano
però gli errori, seppur in numero limitato, ad esempio la
presenza di calcare in bagno
o la camera illuminata a giorno dall’insegna esterna. L’adesione al progetto da parte
degli hotel e dei rifugi è volontaria e gratuita e prevede
una serie di passaggi, dall’autovalutazione alla visita,
fino alla redazione di un
eventuale piano di miglioramento con verifica finale. Il
marchio Yes! ha validità un
anno e deve ogni volta essere riconfermato. Tutti gli alberghi e i rifugi Yes! si trovano sul www.to.camcom.it e
soprattutto sui social media,
dove è in corso durante tutto
l’anno una campagna di comunicazione.
Unioni dei mestieri
15
Basta pessimismo, i giovani possono farcela
Autonomo o dipendente, i consigli di CNA
La ricerca di un’occupazione va affrontata da due diversi punti di vista, dibattito a Lanzo
I
Benessere
Il tavolo dei relatori ed il pubblico in sala nel centro polivalente Lanzo Incontra
(foto gentilmente concessa da Giacomo Pessarossi)
pendente. Più spesso di quanto
non è avvenuto nelle precedenti
generazioni, però, si troveranno di
fronte alla necessità di cambiare lavoro e, magari, di alternare periodi
di lavoro a tempo indeterminato o
determinato a periodi di lavoro autonomo. «Il primo consiglio a tutti
i giovani è quello di iniziare a pensare con molto anticipo al lavoro»,
ha spiegato per CNA Torino Vitaliano Alessio Stefanoni: «Non al lavoro perfetto, idealizzato, ma al lavoro possibile, come strumento di
formazione e di completamento
del percorso scolastico. Il lavoro
che educa alla vita adulta, insomma, ad essere responsabili delle
proprie azioni, ad essere indipendenti». Di fronte a una crisi economica che non accenna a frenare,
ogni anno in Italia si perdono molte decine di migliaia di aziende (nel
2013 fino ad oggi hanno chiuso in
media 57 aziende al giorno) e centinaia di migliaia di posti di lavoro
dipendente. «E’ il segnale evidente
- ha evidenziato il Presidente della
sede territoriale di Cirié-Lanzo,
Domenico Ciccaldo - che in Italia
occorre riformare il sistema economico dalle sue fondamenta: più innovazione, più capacità di cogliere
le opportunità mutevoli che il mercato offre, più capacità di soddisfare clienti diversificati e alla ricerca
del prodotto esclusivo, forse unico.
E soprattutto meno tasse e meno
vincoli che oggi più che mai fanno
chiudere le imprese». Certo, essere
imprenditori non è qualcosa che si
improvvisa. Bisogna prepararsi.
Occorre inoltre una mentalità diversa, adeguata al tempo in cui viviamo. Per questo esistono i servizi
di accompagnamento alla creazione d’impresa erogati dalla CNA e
dalla Camera di commercio di Torino. E mentre Claudia Porchietto
invita i giovani a collegarsi a
www.lavoro.gov.it/Priorita/Pages/Giovani.aspx per conoscere
«Garanzia per i Giovani», il piano
italiano per l’occupabilità, il direttore del Gal Mario Poma ha elencato i vari progetti di creazione
d’impresa attivati da marzo 2011
ad oggi in valle utilizzando le risorse a fondo perduto dei fondi comunitari. Il Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone è uno dei 13
gruppi di azione locale piemontese.
Grazie alla collaborazione con la
CNA, il Gal locale ha attivato uno
sportello gratuito per la creazione
d’impresa: ad oggi sono 6 le imprese costituite con business plan validato a cui sono stati assegnati 800
mila euro di contributi, pari al
40% del totale degli investimenti
messi in campo dai neoimprenditori. Chi crea un’impresa in valle,
tra l’altro, dà lavoro ad altri residenti. CNA ha infine invitato le
scuole ad aprirsi al mondo dell’artigianato e ad essere soggetto
attivo nella riscoperta dei mestieri come chance di lavoro per i
giovani (al.st). Info: Mirella Riassetto, Sede territoriale CNA Cirié, tel. 011.1967.1901, mriassetto@cna-to.it
SICUREZZA CENTRI ESTETICI,
ACCORDO CNA BENESSERE E
ANTEV. La Presidente di
CNA Benessere e Sanità Torino, Monica Percelsi, ed il
Presidente dell’Antev, Costantino Carraro, hanno firmato il 22 febbraio un accordo per l’attività di verifica
delle apparecchiature dei
centri estetici soci CNA.
L’accordo pilota con Antev,
Associazione nazionale tecnici verificatori di apparecchiature, impianti e ambienti in
ambito medicale e similari,
unica Associazione riconosciuta dal ministero dello Sviluppo economico, consente
di far eseguire una verifica
imparziale sulla sicurezza di
tutte le attrezzature ad un
prezzo convenzionato accessibile e di avere quindi la certezza di essere in regola a
fronte di eventuali controlli
dell’Asl e non incorrere in
sanzioni onerose. A seguito
di tale verifica sarà rilasciato
un attestato da esporre nel
centro che comunica alla
clientela ed ai funzionari Asl
che tutti gli impianti sono
stati soggetti a regolare controllo di sicurezza. Tale attestazione avrà validità biennale. CNA vuole offrire un servizio a favore degli operatori
del benessere, comprese palestre, beauty farm, solarium e
acconciatura, a beneficio della tranquillità dei titolari rispetto alla sicurezza di dipendenti e clienti, prevenendo
danni per la loro salute. L’accordo garantisce un servizio
di qualità ad alto contenuto
professionale e a costi accessibili, escludendo speculazioni
o interventi sommari.
n°2 - marzo 2014
n un paese come l’Italia in cui il
40.1% dei giovani con meno di
30 anni è senza lavoro (rilevamento Istat di agosto 2013) e una percentuale analoga ha un’occupazione precaria, è tempo di aiutare i
giovani a cambiare radicalmente
mentalità nell’approccio al mondo
del lavoro. E questo sforzo di rinnovamento devono farlo, innanzitutto, coloro i quali hanno il dovere morale di educare i giovani alla
vita adulta. Dalle famiglie alle
scuole di ogni ordine e grado. Il lavoro da un lato si cerca, ma dall’altro lato bisogna essere disposti ad
inventarselo se le condizioni del
mercato, oggi più che mai, appaiono avverse. Come si inventa un lavoro? Diventando imprenditori di
se stessi. E’ questo il cambio di rotta, certamente provocatorio, proposto a Lanzo Torinese al Centro
Lanzo Incontra lo scorso sabato 15
febbraio in occasione dell’ultimo
appuntamento del ciclo dedicato
alla cittadinanza attiva, dal titolo
«L’Italia è una Repubblica fondata
sul lavoro», fortemente voluto dall’assessore alla Cultura Fabrizio Casassa e dal Sindaco Tina Assalto. Di
fronte ad una platea di giovani e
meno giovani, CNA Torino e Confindustria Canavese, la Camera di
commercio di Torino, il Gruppo di
Azione Locale (Gal) e l’assessore regionale alla Formazione professionale Claudia Porchietto hanno affrontato il tema del lavoro da un
punto di vista diverso: quello del
lavoro autonomo che nasce da una
passione, oltre che dalla necessità
di reddito, senza trascurare, naturalmente, di dare ai giovani spunti
e consigli per una più efficace ricerca di un lavoro dipendente. Se
certamente negli anni a venire il
posto fisso, in banca o nella pubblica amministrazione, sembra destinato a vacillare, questo non significa che nel corso della propria
vita lavorativa i cittadini non potranno trovare interessanti opportunità e gratificazioni dal lavoro di-
16
Unioni dei mestieri
Centri estetici, formazione professionale
per crescere e conquistare nuovi clienti
Il calendario dei corsi ai aggiornamento di CNA Benessere per il periodo marzo-maggio
P
n°2 - marzo 2014
ubblichiamo di seguito la
seconda ed ultima parte dei
corsi di aggiornamento professionale organizzati da CNA Benessere e Sanità in programma
nel primo semestre 2014, rivolti
a titolari e collaboratori di Centri estetici. La prima parte dei
corsi è stata pubblicata sul numero di gennaio-febbraio del
Corriere Artigiano. I prossimi
corsi si svolgeranno tra marzo e
maggio: a) Massaggio connettivale profondo che agisce sul tessuto adiposo e sul sistema circolatorio. Le manualità sono
profonde, brevi con ritmiche differenti e con apporto di nutrimento anche all’epidermide. Al
termine del corso l’operatore
sarà in grado di stimolare, modellare, plasmare, rilassare, decontrarre tensioni e quindi rivolgere la tecnica a tutte le tipologie
di clientele sia del settore estetico
che sportivo. Docente: Elisabetta
Mulas. Date: domenica 23 e lunedì 24 marzo. Costo: 225 euro +
Iva (Soci CNA); 290 euro + Iva
(Non Soci); b) Linfodrenaggio
manuale, metodo di linfodrenaggio innovativo che si avvale
di manualità semplici da apprendere e quindi da applicare in ma-
Sistri
SISTRI
IN VIGORE DAL
3
MARZO, MA LE SANZIONI
2015. CNA e
Rete Imprese Italia prendono atto con soddisfazione
che l’entrata in funzione del
Sistri, il sistema telematico
di tracciabilità dei rifiuti pericolosi, a partire dal 3 marzo, sia accompagnata da
un’ulteriore sospensione delle sanzioni a gennaio 2015,
dalla proroga della tracciabilità cartacea e dalla prospettiva, annunciata dal ministro
dell’Ambiente, di un decreto
che ne escluda dall’applicazione le imprese con meno
di 10 dipendenti, un fatto
che cancellerebbe l’assurda
equiparazione dei rifiuti di
un parrucchiere e di un piccolo commerciante con
quelli di un’industria. Non
muta, tuttavia, il giudizio
profondamente negativo sul
Sistri. «emblema della follia
burocratica del nostro Paese». Il sistema ha infatti dimostrato troppe criticità,
che riguardano anche i malfunzionamenti tecnici e tecnologici dei dispositivi previsti per il suo funzionamento e la lentezza delle procedure. Tutto ciò è già costato
250 milioni di euro a 300
mila imprese italiane. CNA
e Rete Imprese Italia ritengono dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua
implementazione: «Il Sistri
deve essere superato definitivamente perché è un sistema
inefficiente, scarsamente trasparente ed inadeguato che
comporta pesanti rallentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle attività».
SLITTANO AL
I corsi per i massaggi estetici riscuotono sempre molto interesse da parte degli
operatori del settore perchè consentono di ampliare l’offerta ai clienti
niera corretta. Il corso dura 6
giorni suddiviso in 2 sessioni di
3 giorni ciascuna, nella prima si
lavorano viso, arti inferiori e superiori; nella seconda tronco anteriore e posteriore. Docente:
Alessandro Paoletto. Date: venerdì 11, sabato 12, domenica
13 aprile; sabato 10, domenica
11 e lunedì 12 maggio. Costo:
800 euro + Iva (Soci CNA);
1000 euro + Iva (Non Soci); c)
Massaggio muscolare o mio fasciale, una tecnica profonda che
si applica con le mani, i gomiti,
le ginocchia, gli avambracci e
serve per creare un allungamento
e una trazione e delle compressioni delle strutture muscolari.
Tecnica usata molto per gli sportivi ma anche nel modellamento
delle strutture muscolari, aiuta la
postura e a risolvere tutti i dolori muscolo articolari. Docente:
Elisabetta Mulas. Date: domenica 27, lunedì 28 aprile. Costo:
225 euro + Iva (Soci CNA); 290
euro + Iva (Non Soci); d) Massaggio Osteoarticolare, tecnica
che mobilizza tutte le articolazioni e anche i blocchi muscolari lavorando con tecniche respiratorie e tecniche sportive. Per
accedere a questa tecnica bisogna
almeno aver fatto il corso di connettivale profondo e massaggio
muscolare. Docente: Elisabetta
Mulas. Date: domenica 25 e lunedì 26 maggio. Costo: 225 euro
+ Iva (Soci CNA); 290 + Iva
(Non Soci). I centri estetici che
aderiranno allo stesso corso con
almeno due partecipanti usufruiranno dello sconto del 10%
dal secondo partecipante. Inoltre, le imprese che si iscriveranno ad almeno tre corsi usufruiranno dello sconto promozionale del 15% per ogni partecipante. Per informazioni ed
iscrizioni: CNA Benessere e Sanità, telefono 011.1967.21082139, dpadroni@cna-to.it, cdemichelis@cna-to.it
Unioni dei mestieri
17
Mercati esteri come unica valvola di sfogo possibile per il made in Italy nel breve periodo
Accompagnare le Pmi verso l’export
I progetti del Ceipiemonte a disposizione delle imprese, con il supporto della CNA Torino
oca Cola, Visa e made in
Italy sono, nell’ordine, i
tre brand più noti e ricercati al
mondo eppure, andando in giro per i cinque continenti è
più facile imbattersi in un prodotto italiano contraffatto che
in uno originale. E questo perché le piccole imprese, quelle
che costituiscono la colonna
vertebrale del sistema produttivo italiano, quel 98% del totale delle partite Iva attive nel
paese che conta meno di 20 dipendenti, all’estero ci va poco
anche quando ha il prodotto
giusto. Per accompagnare le
imprese artigiane e le Pmi sui
mercati esteri, la CNA Torino
sta lavorando insieme al Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte (Ceip)
per promuovere la cultura dell’export e diffondere le opportunità che possono essere colte
nei prossimi mesi. A questo
proposito, il 29 gennaio scorso, si è svolto in CNA un incontro rivolto alle imprese con
la project manager del Ceip,
Patrizia Ludi, Franco Caccia
(Ceip) e i responsabili di CNA
Produzione, Stefano Busi, e
CNA Federmoda, Vitaliano
Alessio Stefanoni. Oggetto
dell’incontro sono stati i vari
progetti integrati di filiera
(Pif) e di mercato (Pim) che il
Ceip, in raccordo con Regione
Piemonte e Camera di commercio di Torino, sta mettendo in campo a sostegno delle
Pmi sui mercati europei. Uno
di questi, denominato «Creative Industry, Design, Alta gamma», contiene al suo interno
tre distinte azioni: una a supporto delle imprese del tessile
(dal filato al tessuto, all’abito
finito), una per il comparto
orafo e una terza, denominata
«progettare, costruire, abitare»
rivolta a studi di architettura,
imprese di costruzione e arredamento. Si tratta di un progetto innovativo, a partecipazione gratuita per le prime due
linee e al costo di 400-500 euro per la terza, per la cui adesione le imprese interessate
possono chiedere tutte le
informazioni alla CNA Torino. La partecipazione ai Pif
prevede la presentazione di
una candidatura al Ceip che,
una volta accolta, ha la durata
di un anno ed include anche
piani formativi rivolti agli im-
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associativa, per l’acquisto di n°3 spazi pubblicitari formato finestra al costo
promozionale di 100,00 euro più Iva cadauno. Il quarto spazio è gratis.
prenditori, finalizzati a fornire
una completa visione del mercato estero coinvolto. Si segnala la prossima attivazione di un
Pif specifico sulla Svezia e la
Finlandia che potrebbe essere
prezioso per le imprese interessate a partecipare alla manifestazione «I Love IT, da Moncalieri a Stoccolma» che si terrà a
Moncalieri dal 9 al 25 maggio
prossimi. L’evento è preparatorio di una fiera in Svezia che
potrebbe svolgersi nel 2015 e
prevede, a Moncalieri, intorno
alla metà di maggio, anche un
workshop formativo sul mercato svedese realizzato in collaborazione con Ambasciata italiana in Svezia, Ceip, Camera
di commercio di Torino, Camera di commercio italo-svedese (Italchamber) e Ice Stoccolma. Il Ceip organizza anche
la partecipazione a fiere a tariffa agevolata, missioni B2b all’estero in paesi target (aperte a
6-12 aziende) con incontri in
loco preparati dall’Italia, progetti di incoming di buyer
stranieri in Piemonte. E’ infine
in preparazione da parte del
Ceip un progetto integrato di
mercato (Pim) sull’Europa
continentale a partecipazione
gratuita. Sarà aperto a una
trentina di imprese e prevederà
l’inserimento in azienda di un
giovane laureato con una preparazione in lingue estere e
marketing che in raccordo con
un senior esperto in marketing
svilupperà uno specifico progetto export. L’obiettivo è far
crescere insieme il giovane stagista e l’imprenditore. Questo
Pim, come ha spiegato Patrizia
Ludi, «è stato pensato soprattutto per le imprese artigiane».
Info: Stefano Busi, CNA Produzione, sbusi@cna-to.it; Vitaliano Alessio Stefanoni,
CNA Federmoda, astefanoni@cna-to.it
Export
TORINO
CAPITALE
DELLA
BIOMEDICINA.
Dal 10 al 12
marzo sbarca a Torino «Bio
Europe Spring», uno dei più
importanti eventi mondiali
per aziende, centri di ricerca,
università e parchi tecnologici del comparto delle biotecnologie, farmaceutico e medicale. L’iniziativa rientra nel
Progetto Integrato di Filiera
(Pif) Health & Wellness, gestito dal Ceipiemonte su incarico di Regione Piemonte,
Unioncamere Piemonte e
delle Camere di commercio
del Piemonte, in collaborazione con il BioIndustry Park
e il polo di innovazione bioPmed. L’arrivo a Torino della
manifestazione itinerante, la
più ampia iniziativa business
to business mai accolta nel
capoluogo piemontese, è
frutto di un lavoro di squadra
coordinato dalla Camera di
commercio di Torino, in collaborazione con Bioindustry
Park, Ceipiemonte e Turismo
Torino. La convention si caratterizza per un fitto programma di incontri d’affari
individuali, conferenze scientifiche e workshop, con l’obiettivo di facilitare la collaborazione tra imprese, cluster, centri di ricerca pubblici
e privati. Si prevedono oltre
1200 imprese partecipanti,
2100 delegati provenienti da
oltre 40 paesi e 11 mila incontri B2b. Stati Uniti, Gran
Bretagna e Germania i Paesi
più rappresentati. Il settore
delle scienze della vita e della
salute umana, incluso l’indotto specifico e le imprese
di servizio, in Piemonte raccoglie oltre 350 imprese e oltre 7 mila addetti.
n°2 - marzo 2014
C
18
Unioni dei mestieri
CNA Ict, i professionisti dell’informatica
hanno un’Associazione di rappresentanza
Presentata a Torino la nuova sigla nazionale nata a novembre: è aperta a imprese e operatori
D
Da destra a sinistra: Fabio Massimo ed Enrico Capirone, rispettivamente Presidente e vice Presidente nazionale di CNA Ict
spiegato Capirone, «l’obiettivo è
quello di estendere progressivamente la base associativa di
CNA Ict aggregando liberi professionisti, lavoratori autonomi e
dirigenti d’azienda con specifiche competenze in campo informatico, partendo proprio dai
collaboratori e consulenti esterni
delle imprese già associate alla
CNA». La costituzione di CNA
Ict è conseguente alla pubblicazione, nel mese di ottobre 2013,
della norma Uni - l’Ente nazionale italiano di unificazione n°11506, «Attività professionali
non regolamentate - Figure professionali operanti nel settore
Ict» a cui fa riferimento la legge
n°2 - marzo 2014
ebutto nazionale a Torino
per CNA Ict, la nuova associazione professionale per gli
imprenditori, i professionisti e i
dirigenti d’azienda del comparto
Information Communication
Tecnology che trova nel possesso
di un comune patrimonio di
competenze dei suoi aderenti il
proprio terreno di rappresentanza. Nata formalmente a Roma il
21 novembre scorso, con la costituzione di fronte al notaio,
dopo un paio di anni di complessa gestazione, CNA Ict si è
presentata ad una ventina di imprenditori torinesi lo scorso 12
febbraio nel salone Carbotta di
via Millio per voce del suo Presidente nazionale, il milanese Fabio Massimo, e del suo vice Presidente, il torinese Enrico Capirone, che ricopre anche il ruolo
di Presidente di CNA Comunicazione e Terziario Avanzato per
la provincia di Torino. CNA Ict
entra nella grande famiglia della
CNA come una organizzazione
orizzontale e tutti i Soci CNA
già aderenti all’Unione CNA
Comunicazione e Terziario
Avanzato che si occupano di
informatica ne fanno parte di diritto. Naturalmente, come ha
Sconto del 25% ai Soci CNA
sull’allestimento dei veicoli commerciali
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n°4 del 14 gennaio 2013. CNA
Ict ha, infatti, la possibilità di
sfruttare, nell’interesse dei propri associati, la norma Uni in
questione per certificare le capacità operative degli operatori del
comparto Ict. «Si tratta di una
grande opportunità», spiega
Massimo, che sarà possibile cogliere non appena verrà costruito
il percorso di certificazione.
«Questa norma Uni dà valore alle professionalità dell’informatica», ha sottolineato Massimo, «e
consente alla CNA, attraverso
CNA Ict, di dare maggiore visibilità alle imprese del settore
informatico, con una sigla di
rappresentanza dedicata, in modo analogo a quanto avviene in
altre associazioni datoriali». La
norma Uni 11506, come ha evidenziato Fabio Massimo, ha preso forma anche grazie al contributo dei rappresentanti della
CNA che sono membri della
commissione tecnica che l’ha redatta. La norma tiene dunque
realmente conto delle specificità
delle professionalità del settore e
delle esigenze degli operatori del
settore. La rappresentanza di
CNA Ict avverrà principalmente
a livello nazionale: non sono
previste delle vere e proprie articolazioni territoriali, anche se
come ha spiegato Enrico Capirone, «in alcuni territori come
per esempio in provincia di Tori-
no si cercherà di lavorare per far
crescere su base locale questa
nuova sigla». «Più siamo e più
contiamo», ha sentenziato Capirone, esortando i presenti a
diffondere la voce. Di certo,
quando la norma tecnica sarà stata completata da un apposito protocollo operativo, CNA Ict sarà lo
strumento tecnico per rilasciare le
certificazioni professionali di cui
le imprese potranno avvalersi di
fronte a privati e pubbliche amministrazioni per rispondere a
bandi e opportunità di lavoro.
Sempre di più, nel mercato del lavoro, diventa necessario non solo
saper fare ma poter dimostrare,
con criteri non contestabili e
transnazionali, di possedere una
particolare competenza, un determinato know how. Non poter
certificare la propria professionalità o quella dei propri collaboratori causerà in futuro l’esclusione
di molti operatori da possibilità di
lavoro, certamente quelle più
qualificate disponibili sul mercato: soprattutto quando si opera
non solo in un contesto nazionale, ma si vogliono raggiungere
mercati esteri, con particolare riferimento all’Unione europea,
dove i percorsi formativi sono
molto diversi da nazione a nazione. In questo senso, Massimo ha
anticipato l’intenzione dell’Ue di
arrivare nei prossimi anni ad una
certificazione comunitaria delle
professionalità dell’Ict. «La norma
Uni 11506, del resto, nasce da un
frame work sulle competenze
espresso a livello Ue e forse tra un
paio di anni verrà adottata in sede
comunitaria» ha detto Massimo.
Sempre a livello Ue, si potrà inoltre arrivare nei prossimi anni ad
una certificazione del know how
delle imprese dell’Ict, sulla base
del patrimonio di professionalità
che esse racchiudono ed esprimono (al.st). Informazioni: CNA Ict,
tel. 011.1967.2152, astefanoni@cna-to.it
Informazione
19
Il 4 maggio e il 20 luglio le scadenze per il 2014 del concorso a partecipazione gratuita
«Star Cup» premia le idee vincenti
«H
ai un’idea imprenditoriale che ti gira per la
testa? Prova a sottoporcela, ti
aiuteremo a realizzarla». Suona
così l’invito a partecipare alla
Start Cup Piemonte-Valle d’Aosta, la competizione che da dieci
anni premia i progetti d’impresa
innovativi e ad alto contenuto
di conoscenza. Ma in cosa si caratterizza un’impresa «innovativa»? Le imprese innovative sono
quelle che apportano, in un prodotto o in un processo, nell’organizzazione o nel rapporto con
il mercato, caratteristiche di novità rispetto allo stato della tecnologia riscontrabile nelle imprese del territorio e che rappresentano una valorizzazione economica di saperi e competenze
scientifiche. La Start Cup punta
alla nascita di imprese innovative presso gli incubatori universitari piemontesi (I3P del Politecnico di Torino, 2i3T dell’Università di Torino e Enne 3 dell’Università del Piemonte
Orientale) o nelle province degli
enti sostenitori. La Start Cup
rappresenta quindi un’opportunità per promuovere lo sviluppo
economico del territorio. Ma
non solo. L’evento punta a sen-
evidenziando il contenuto innovativo e i
settori applicativi.
Nella seconda, il
«Concorso dei Business Plan», si presenta un business plan
completo, che deve
descrivere un progetto imprenditoriale
caratterizzato da un
alto contenuto di conoscenza, tecnica o
tecnologica, indipendentemente dal suo
stadio di sviluppo. A
questa fase possono
partecipare sia i vincitori del concorso di
Il manifesto dell’edizione 2014 del concorso «Star idee, sia soggetti
Cup» per progetti innovativi d’impresa
esterni portatori di
un business plan. Al
sibilizzare i giovani (e non) alle «Concorso delle Idee» possono
tematiche relative all’imprendi- partecipare le persone fisiche,
torialità. Ed inoltre, cerca di of- singolarmente o in gruppo. Al
frire ai partecipanti l’opportu- «Concorso dei Business Plan»
nità di confrontarsi con idee e possono partecipare le persone
persone già coinvolte nel mon- fisiche, singolarmente o in grupdo produttivo. Il concorso, a po, e anche i titolari di imprese
partecipazione gratuita, si arti- la cui data di costituzione sia
cola in due fasi. Nella prima, il posteriore al 1° gennaio 2014.
«Concorso delle idee», si presen- Le domande di partecipazione
ta un’idea di impresa descriven- dovranno obbligatoriamente
do sinteticamente il progetto ed pervenire attraverso il form online disponibile sul sito ufficiale
del concorso www.startcup-piemonte-vda.it entro le due scadenze prefissate (4 maggio per il
Concorso delle idee, 20 luglio
per il Concorso dei Business
Plan). E chi vince la Start Cup
cosa ottiene? Nel «Concorso
delle Idee», le migliori idee imprenditoriali vengono premiate
in servizi che consistono in attività di tutoraggio e nella partecipazione gratuita alle attività di
pre-incubazione sviluppate dagli
organizzatori del concorso con
iniziative di formazione finalizzate a fornire gli strumenti operativi per la predisposizione di
un business plan. L’attività di
tutoraggio, in particolare, viene
effettuata da esperti con capacità specifiche nella stesura del
piano d’impresa. Le idee vincitrici possono così trasformarsi in
veri e propri progetti di impresa
e concorrere ai premi in denaro
previsti nella fase successiva. Il
«Concorso dei Business Plan»
premia economicamente i tre
migliori progetti di impresa,
dando rispettivamente: 10 mila
euro al primo classificato, 7500
al secondo e 5000 al terzo. I riconoscimenti tuttavia non finiscono qui. Sono previsti ulteriori premi speciali da 7500 euro
cadauno fino al raggiungimento
di un massimo di 15 mila euro
per progetto. Il montepremi
complessivo messo a disposizione dal concorso è di oltre 50 mila euro. I primi 5 classificati assoluti, inoltre, acquisiscono il
diritto di partecipare al Concorso «Premio Nazionale per l’Innovazione 2014» che si terrà a
dicembre 2014 a Sassari. «Nel
corso di questi dieci anni - ha ricordato Marco Cantamessa,
Presidente di I3P - Start Cup ha
permesso di far emergere decine
di progetti d’impresa innovativi
che hanno portato occupazione
sul territorio. Protagonisti di
questo successo sono gli incubatori universitari. Si tratta di
luoghi che possono contribuire
allo sviluppo dell’imprenditoria
locale, rappresentando anche
un punto di riferimento per le
aziende piemontesi e valdostane, che possono attingere dall’esperienza e dalle start up
competenze, innovazione e
know-how in grado di far crescere la propria competitività e
la propria capacità di business».
Per assistenza alla partecipazione al concorso le imprese
associate alla CNA possono
contattare l’Ufficio Comunicazione della CNA Torino, telefono 011.1967.2152, astefanoni@cna-to.it
n°2 - marzo 2014
I progetti innovativi d’impresa selezionati verranno incubati all’I3P al 2i3T e all’Enne 3
20
Informazione
Passaparola: la regola del «tre e trentatré»
Quando la cattiva pubblicità si moltiplica
Occorre monitorare il gradimento della clientela e prestare molta attenzione ad Internet
U
n°2 - marzo 2014
no dei concetti più frequenti e diffusi fra le piccole imprese artigiane e non, è che la
migliore pubblicità è rappresentata dal passaparola, una formula
cioè che porta clienti che hanno
sentito parlare bene da loro amici
e conoscenti dei nostri prodotti o
servizi. Che la trasformazione in
opinion leader del cliente sia il
massimo risultato raggiungibile,
oltre e al di sopra della vendita
stessa, è un fatto reale e un obiettivo fondamentale per l’impresa.
Ma è un’arma a doppio taglio, che
va usata con cautela ed affiancata
da altre forme di comunicazione
da tenere sotto controllo continuo. Per avere un’idea concreta
dei rischi che si corrono ad affidarsi soltanto al passaparola, vale
la pena di ricordare la regola del
3/33. Un esempio chiarirà meglio
le idee: ipotizziamo di essere al ristorante e di gustare un piatto che
apprezziamo molto. Statisticamente, dopo questa piacevole
esperienza, a tre persone, che ci
chiederanno dove abbiamo mangiato bene, proporremo tre locali
(per dimostrare che siamo persone
di mondo) fra cui quello dove abbiamo mangiato di recente. Ora
però torniamo al nostro pasto al
50 anni
Il cliente realmente perduto è quello che sparisce senza dirci nulla: chi si lamenta ci sta dando una seconda possibilità, ascoltiamolo
ristorante e immaginiamo che secondo noi il piatto che abbiamo
di fronte non si faccia in quel modo e che non sia di nostro gusto,
avvertiremo trentatré amici di
non andare in quel locale perché lì
non sanno cucinare come si deve.
Notare due cose: la prima è che il
giudizio sul piatto non è oggettivo
ma soggettivo e poi che l’azione
dissuasiva è attiva e non passiva
(siamo noi che sconsigliamo, a tutela dei nostri amici, senza aspettare che ci venga richiesto un parere). I numeri possono cambiare
e non siamo di fronte ad un dato
matematico, ma questo non ci basta a stare tranquilli. Inoltre, l’e-
QUESTO SPAZIO
È GRATIS* PER
LA TUA IMPRESA
Scopri come, telefona allo
011.1967.2152-2121
*Offerta valida per i Soci CNA in regola con il pagamento della tessera
associativa, per l’acquisto di n°3 spazi pubblicitari formato finestra al costo
promozionale di 100,00 euro più Iva cadauno. Il quarto spazio è gratis.
splosiva diffusione di Internet e di
siti che divulgano pareri sui locali
(talvolta anche con opinioni pilotate), amplifica la questione a proporzioni gigantesche e in tempi
brevi. Per questi motivi è importante non contare solo sul passaparola per trovare clienti. Oggi
non basta saper fare bene le cose,
ma bisogna anche saper comunicare tali capacità, altrimenti veniamo soppiantati da chi fa meno bene di noi ma «si sa vendere». Le
soluzioni sono tre: a) tenere d’occhio la clientela per vedere se ci
sono «ritorni», il cliente realmente
perduto è quello che sparisce senza dirci nulla (chi si lamenta ci sta
dando una possibilità); b) avere
un buon sito Internet dove chi
non ci conosce possa farsi un’idea
corretta della nostra attività (a
patto di averne saputo gestire bene i contenuti); c) infine «insultarsi» sui motori di ricerca poiché se
associamo al nome della nostra
ditta delle parole degli ipotetici
commenti negativi, e troviamo
dei risultati, vuol dire che dobbiamo stare attenti e intervenire sia
sul nostro lavoro per migliorarlo,
sia sul forum o portale dove parlano male di noi per difendere la
nostra reputazione attraverso un
controllo periodico quotidiano, o
al massimo, settimanale (si ringrazia per la collaborazione Giuseppe
Izzinosa, www.izzinosa.it).
COLANERI PARRUCCHIERI, 50
ANNI DI ATTIVITÀ IL 22 APRILE. Pino Colaneri insieme ai
figli Tony, Roby e Alessandro
aspetta clienti e amici il 22
aprile per la grande festa dei
50 anni di attività. L’appuntamento è dalle ore 8.30 alle
19, nel salone di via Monginevro 118/c, a Torino. Remigildo Giuseppe Colaneri, in
arte Pino, gestisce da 50 anni
un’affermata azienda familiare di parrucchieri nel popolare Borgo San Paolo di Torino,
oggi insieme ai tre figli. L’attività è iniziata il 22 aprile del
1964 e si è costantemente rinnovata. Nato a Tavenna, in
provincia di Campobasso, nel
1940, a soli 9 anni comincia
lavorare, facendo il garzonebarbiere; quattro anni dopo
cambia bottega e si trasferisce
a Campomarino, vicino a
Termoli. L’esigenza di crescere
professionalmente lo conduce
prima a Bologna, all’età di 19
anni, e quindi a Torino, a 24
anni. Non manca una ricca
esperienza a San Remo, al Festival della canzone italiana,
dove negli anni ‘69-71 cura,
tra gli altri, le acconciature di
Nicola di Bari, Angela dei
Ricchi e Poveri, Gianni Nazzaro, Tony Renis, Lucio Dalla, Ron, Nada, Ombretta
Colli, Renato Rascel. Nomi
prestigiosi del calcio italiano
sono passati nel negozio di
Torino: Italo Allodi, Giorgio
Ferrini, Antonello Cuccureddu, John Charles. Pino Colaneri, nel 2002, è stato insignito dalla Camera di Commercio di Torino del premio «Fedeltà al Lavoro» e il 22 aprile
2014 raggiungerà i 50 anni di
attività.
Export
21
Tunisia, Libia, Algeria, Marocco e Mauritania sono destinazioni spesso sconosciute alle Pmi
Africa, quali opportunità di export?
Con il supporto di CNA, Ceipiemonte e Delta Center è possibile avvicinare questi mercati
I
Brasile
MISSIONE IMPRENDITORIALE
BRASILE A MAGGIO. Il
Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte
organizza una missione imprenditoriale in Brasile, aperta ad un massimo di 15
aziende piemontesi. Le destinazioni sono San Paolo-Curitiba-Caxias Do Sul-Piracicaba-Mogi Das Cruzes e l’appuntamento è dal 5 al 9 maggio. Sarà l’occasione per incontrare i responsabili acquisti e tecnici di: costruttori di
veicoli industriali e autobus
(Mercedes, Scania, Man, Volvo); costruttori di macchine
agricole e movimento terra
(Agrale, Agco, Cnh, Caterpillar). L’iniziativa rientra nel
Progetto Integrato di Filiera
(Pif) «From Concept To Car
- The Torino-Piemonte complete automotive district» gestito dal Centro estero su incarico di Regione Piemonte,
Unioncamere Piemonte e
delle Camere di commercio
del Piemonte. Dati i fabbisogni merceologici espressi dalla committenza, la missione è
estesa anche al Pif «InTo Mech: the Torino-Piemonte Manufacturing Shop». Grazie a
tali progetti le imprese candidate ai Pif 2014 e selezionate
hanno la possibilità di aderire
gratuitamente (escluse spese
di viaggio e soggiorno), versando una quota di mille euro a titolo di cauzione; per le
altre il costo reale è di mille
euro. La missione prevede visite collettive nelle sedi della
committenza dove si svolgeranno incontri B2b. Per
informazioni: Centro estero,
011.67.00.689-635, beni.industriali@centroestero.org
IN
I relatori dell’incontro nel salone Carbotta con Stefano Busi (CNA) a destra
ternazionalizzazione
delle
principali Camere di commercio italiane, coordinato da
Giovanni Pischedda in qualità
di responsabile del Settore
estero della Camera di commercio di Torino che è presente in questi Paesi con specifici
helpdesk per supportare le
aziende nella ricerca di potenziali clienti. Il progetto integrato di mercato per il Nord
Africa (Pim) del Ceip è stato
presentato da Franco Caccia
che si è soffermato anche sulle
competenze da acquisire per le
imprese che non hanno una
stabile presenza all’estero. In
particolare sul Marocco il Ceip
è presente con desk per promuovere e sviluppare missioni
e workshop con le imprese delle filiere dell’alto di gamma e
dell’abitazione. I settori di
maggior interesse del Paese sono l’agroalimentare, il tessile
abbigliamento e le costruzioni.
L’Italia è il 5° partner commerciale del Marocco, in Europa
subito dopo la Francia, e 300
circa sono le imprese marocchine partecipate da società
italiane. Con i suoi 32 milioni
di abitanti, in crescita demografica costante, il Marocco è
un ponte tra i paesi del sud e
del nord del Mediterraneo. La
stabilità politica, la lenta democratizzazione, il basso costo
della manodopera, gli incenti-
vi fiscali e le zone franche sono
tra i fattori positivi che attraggono gli investimenti esteri.
Enzo Tallone, dell’Ufficio Internazionalizzazione di Unicredit Torino, ha ripreso i
principali servizi di supporto
della banca alla clientela operativa all’estero: ricerca partner, studi di fattibilità, jointventure, informativa di bandi
e gare, operazioni straordinarie
cross-border insieme ai prodotti per finanziare l’import e
l’export. Unicredit è presente a
Tripoli con un proprio ufficio
di rappresentanza, dal momento che la Banca Centrale
Libica è socia della banca italiana. Negli altri paesi del
Mahgreb, Unicredit opera con
accordi di collaborazione con
le principali banche locali. Negli interventi degli imprenditori presenti è emersa la difficoltà per le microimprese nella costruzione delle relazioni
con i clienti quando l’impresa
esportatrice non è in grado di
presenziare i mercati esteri
con filiali commerciali e/o una
rete di vendita. Per ulteriori
informazioni e per avere indicazioni sulle iniziative dei
partner istituzionali e segnalazioni di export senior manager
contattare il responsabile dell’Ufficio export CNA, Stefano
Busi, telefono 011.1967.2103,
sbusi@cna-to.it
n°2 - marzo 2014
mercati dell’Africa del nord,
con particolare attenzione
verso Tunisia, Libia, Algeria,
Marocco e Mauritania, possono offrire opportunità commerciali per le aziende artigiane e piccole imprese della provincia di Torino e del Piemonte? Questo il tema approfondito nel corso di un incontro che
si è svolto recentemente presso
la sede della CNA Torino, incontro introdotto da Rosa Maria Polidori, Presidente provinciale di CNA Piccola Industria, alla presenza di broker
commerciali operanti nell’area
del Mahgreb, di rappresentanti dell’ufficio estero della Camera di commercio di Torino,
del Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte
(Ceipiemonte) e del mondo
bancario. Le condizioni favorevoli, offerte dalla Tunisia, vero e proprio hub commerciale
per chi intenda operare sui
mercati del Nord Africa, sono
state illustrate da Pasquale Cena di Delta Center Srl, società
che in parternariato con CNA
Torino, organizza mensilmente missioni imprenditoriali a
Tunisi che si concretizzano in
incontri d’affari con buyer, distributori e agenti presenti nei
Paesi del Mahgreb. L’Italia è
dopo la Francia il secondo fornitore della Tunisia: sono presenti circa 750 imprese italiane. La Tunisia importa dal Belpaese materie prime e semilavorati, attrezzature e macchinari e beni di consumo, mentre è esportatore di articoli nel
settore del tessile e cuoio, di
prodotti meccanici, elettrici e
di beni alimentari. Altre missioni commerciali nei settori
dell’edilizia, meccanica, refrigerazione, rifiniture di interni,
illuminazione sono previste
nel corso del 2014 dal nuovo
Consorzio camerale per l’in-
22
Convenzioni
Sconti e opportunità per i Soci CNA
La guida convenzioni 2014 è pronta
Tra le nuove entrate si segnalano il Mirafiori Motor Village e lo Juventus Museum
È
in distribuzione la nuova
guida alle convenzioni per i
Soci, valide per l’anno 2014. Pubblichiamo di seguito alcuni degli
sconti praticati alle imprese associate e, in taluni casi, anche ai dipendenti della CNA.
Mirafiori Motor Village: fino a
giugno sconti su veicoli Fiat,
Lancia, Alfa Romeo, Jeep,
Abarth e Fiat Professional. CNA
Torino ha sottoscritto una convenzione con Mirafiori Motor
Village di Torino a vantaggio dei
propri associati. Mirafiori Motor
Village si impegna a riservare ai
Soci della CNA uno sconto sull’acquisto dei seguenti autoveicoli
del Gruppo Fiat: a) Fiat 500 L,
10%; Freemont, 13%; Panda,
17%; 500 e Doblò, 18%; Qubo e
Sedici, 20%; Bravo, 21%; Punto,
30%; b) Lancia New Ypsilon,
La copertina della guida
15%; Voyager, 22%; Thema, 25%;
Delta, 26%; c) Alfa Romeo Mito
16%; Giulietta, 18%; d) Jeep
Grand Cherokee, 12%; Wrangler,
13%; Compass, 18%; e) Fiat Professional Panda, 12%; 500L Pro,
14%; Strada, 15%; Bravo Van,
16%; Fiorino, 19%; Doblò e Scudo, 20%; Punto Van, 21%; Ducato, 23%; f) 500Abarth, 12%.
Inoltre, Mirafiori Motor Village
riserva ai Soci uno sconto del
10% sui ricambi e manodopera e
su tutto il merchandising. Presso
Automercato, infine, corso Giulio Cesare 360 a Torino, è presente una vasta esposizione di
veicoli usati di tutte le marche,
con ampio assortimento di vetture aziendali e km zero con garanzia minima di un anno: per
l’acquisto, i Soci hanno la permuta del proprio usato, di qualsiasi marca e modello, e la voltura compresa nel prezzo e un finanziamento a tasso zero fino a 8
mila euro. La convenzione è da
intendersi estesa ai dipendenti
della CNA. Info: Mirafiori Motor
Village, piazza Cattaneo 9, Torino, tel. 340.63.39.566, www.mirafiorimotorvillage.it
Payleven, il servizio di mobile
Pos. Payleven è un servizio di mobile Pos, pensato per piccoli e medi esercenti e titolari di partite Iva
che potranno, scaricando la App e
registrandosi sul sito www.payleven.it inserendo il codice promozionale CNATO20, accettare pagamenti con carta utilizzando il
proprio smartphone o tablet abilitati (Apple o Android). Payleven, infatti, ha sviluppato un
nuovo dispositivo mobile separato, chiamato Chip&PIN, che si
connette allo smartphone e tablet
attraverso la tecnologia Bluetooth. Il lettore Chip&PIN Pay8
Certificazioni e verifiche periodiche/straordinarie
ascensori DPR 162/99
Verifiche periodiche e straordinarie impianti
di messa a terra e dispositivi di protezione
contro le scariche atmosferiche DPR 462/01
n°2 - marzo 2014
Verifiche periodiche apparecchi di sollevamento
materiali, persone ed idroestrattori D.Lgs. 81/08,
art. 71 comma 11 e All. VII - DM 11 aprile 2011
OCERT S.r.l.
Via Spalato, 65/B - 10141 TORINO
Tel. 011.31.91.611 - 011.38.22.752
fax 011.38.04.222
info@ocert.it - ocert@pec.it
www.ocert.it
OCERT S.r.l. e un Organismo di Certificazione (NB
1362), notificato alla Commissione Europea, e di
Ispezione. L’azienda offre servizi di certificazione
ascensori e verifica di ascensori, montacarichi,
piattaforme elevatrici per disabili, impianti elettrici
di messa a terra e apparecchi di sollevamento. Dotata di un sistema di gestione per la qualita aziendale certificato secondo la norma UNI EN ISO
9001:2008, OCERT coniuga competenza e professionalita avvalendosi di ingegneri e tecnici di altissimo livello con consolidata esperienza nel settore. Forte della sua esperienza, OCERT costituisce
un interlocutore di sicuro interesse per aziende,
enti pubblici e soggetti privati.
8
leven accetta tutte le carte Visa,
Vpay, MasterCard e Maestro e
presto leggerà anche American
Express. Il dispositivo ha un prezzo scontato per i Soci CNA di 59
euro (Iva esclusa) e rimane in garanzia per un anno. Non esistono
costi fissi né costi aggiuntivi (nessun canone mensile né transato
minimo richiesto) e si paga, solo
in caso di utilizzo, il 2.75% a
transazione. Possibilità di ulteriori riduzioni delle commissioni per
esercenti con alto transato. Informazioni: Payleven Italy Srl, via
Montenapoleone 29, Milano,
www.payleven.it
Ocert Srl: prezzi vantaggiosi su
verifiche tecniche periodiche e
straordinarie. Ocert Srl riserva a
tutti i Soci CNA le seguenti condizioni di favore: a) sconto del
20% sul tariffario aziendale per
certificazione ascensori Dpr
162/99; verifiche periodiche e
straordinarie ascensori, montacarichi e piattaforme elevatrici
per disabili Dpr 162/99; verifiche periodiche e straordinarie
impianti messa a terra e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche Dpr 462/01;
verifiche periodiche e straordinarie impianti elettrici in luoghi
con pericolo di esplosione Dpr
462/01; b) sconto del 10% sul
tariffario ministeriale per le verifiche periodiche successive apparecchi di sollevamento materiali,
persone ed idroestrattori Dlgs
81/08 art.71 comma 11 e All.
VII - Dm 11/04/2011; c) sconto
del 10% sul tariffario ministeriale per le prime verifiche periodiche apparecchi di sollevamento
materiali, persone ed idroestrattori Dlgs 81/08 art.71 comma
11 e All. VII - Dm 11 aprile
2011 (applicabile solo in caso di
affidamento diretto da parte del
cliente, decorsi inutilmente i 45
giorni dalla richiesta all’Inail).
Informazioni: Ocert Srl, via Spalato 65/b, Torino, tel. 011.3191611,
011.3822752,
info@ocert.it,
www.ocert.it
zioni, ville, negozi e uffici; restauri
conservativi; decorazioni di pregio; impermeabilizzazioni; coibentazioni e interventi di riqualificazione energetica; risanamenti di
murature umide e condense; installazione di linnee di vita a norma Uni En 795. L’azienda ha ottenuto l’Eccellenza Artigiana Piemonte ed è certificata per l’attività
di diagnostica a norma Uni En
473-Iso 9712. Info: Saverio Bevilacqua, tel. 011.66.31.835, cel.
333.2606949, info@abieffeimpresa.it, www.abieffeimpresa.it
A Bi Effe Snc: servizi di diagnostica, edilizia e restauro. A Bi Effe
è una società che dal 1990 eroga
servizi finalizzati all’analisi delle
patologie di degrado e alla conoscenza del costruito con l’ausilio di
strumenti di diagnosi, per la valorizzazione e la conservazione dei
beni edilizi, architettonici e culturali. L’attività svolta con competenza ed una lunga esperienza in
campo è caratterizzata da una forte integrazione tra assistenza tecnica, diagnostica e realizzazione di
interventi mirati per il recupero di
edifici comuni e storici. A Bi Effe
come azienda innovativa svolge
con professionalità i servizi proposti costituendo un valore aggiunto
ad ogni intervento privilegiando la
qualità costruttiva, il contenimento dei costi e la sicurezza. L’attività
edile consiste nella realizzazione di
interventi di manutenzione di facciate, coperture, corpi scale, cortili; consolidamenti strutturali; ristrutturazioni complete di abita-
Juventus Museum. CNA Torino
invita i propri Soci a visitare il
«Juventus Museum» sito in Torino, via Druento 153/42 che ha,
tra gli altri, lo scopo di promuovere l’attività di presentazione al
pubblico, in tutte le forme ritenute idonee, di materiale, mostre e
di iniziative della società Juventus, dello sport e più in generale
della cultura. I soci imprenditori
ed i dipendenti della CNA, ed un
loro accompagnatore, potranno
usufruire delle seguenti tariffe ridotte: a) Juventus Museum, visita
a tariffa ridotta: da 12 euro a 10
euro; b) Juventus Museum + Stadium Tour, visita a tariffa ridotta:
da 18 euro a 15 euro. Per usufruire della promozione, il visitatore dovrà presentare alle casse del
Museo la tessera associativa della
CNA (o biglietto da visita se dipendente). Orari museo: da lunedì a venerdì ore 10.30-18; sabato, domenica e festivi ore
10.30-19.30. Giorno di chiusura:
martedì. Info: Juventus Museum,
via Druento 153/42, Torino, juventus.museum@juventus.com,
www.juventus.com
SERVIZI INTEGRATI
per il settore Civile
e del Restauro
www.abieffeimpresa.it
info@abieffeimpresa.it
Tel. 011.663.18.35
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in muratura e c. a.
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di murature umide
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di recupero e restauro
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Museo Accorsi-Ometto. Il Museo Accorsi-Ometto, aperto al
pubblico nel 1999, che ospita i
raffinati arredi appartenuti alla
villa di Pietro Accorsi e le preziose collezioni di Giulio Ometto,
allievo dell’antiquario e Presidente dell’Istituzione riconosce ai
Soci CNA le seguenti agevolazioni sui prezzi dei biglietti: a) Museo (visita guidata compresa), 8
euro anziché 10 euro; b) Mostra
(visita libera), 6 euro; c) Mostra
con visita guidata, 6 euro anziché
8 euro; d) Museo (con visita gui-
23
data) più Mostra (visita libera),
10 euro anziché 12; e) Museo
(con visita guidata) più Mostra
(con visita guidata), 12 euro anziché 15 euro. Ubicato al piano
nobile di un palazzo di fine Seicento, il Museo è una dimora nobiliare settecentesca con mobili e
oggetti d’arredo d’altri tempi. Fra
le eccellenze del museo, straordinaria è la collezione di mobili di
Pietro Piffetti, che comprende il
«doppio corpo» firmato e datato
nel 1738, universalmente considerato il mobile più bello del
mondo. Orari: martedì-venerdì,
10-13 e 14-18; sabato e domenica, 10-13 e 14-19; lunedì chiuso.
Info: Museo Accorsi-Ometto, via
Po 55, Torino, tel. 011.837.688
int. 3, info@fondazioneaccorsiometto.it, www.fondazioneaccorsiometto.it
AllegroItalia Golden Palace: il
lusso è divertente e democratico.
AllegroItalia Golden Palace, l’albergo più lussuoso della città di
Torino e la migliore location per
affari e piacere nel centro storico,
offre ai Soci CNA tariffe particolarmente vantaggiose sulle proprie 195 camere: classic, superior,
deluxe e junior suite (il listino è
disponibile in consultazione presso CNA Torino). Le prenotazioni
dovranno essere effettuate via email aziendale o via fax allo
011.55.12.800 all’attenzione dell’Ufficio Prenotazioni prenotazioni@allegroitalia.it e sono subordinate a conferma scritta da parte
dello stesso. Inoltre, l’hotel dispone di sale meeting con capienza
fino a 300 posti (piano rialzato e
con luce naturale) con possibilità
di affittare gli spazi comuni, la
hall e il dehors in esclusiva per
eventi privati. G Ristorante Italiano è affidato alle mani esperte
dello Chef stellato Diego Rigotti.
G Ristorante Italiano è aperto
tutti i giorni per colazioni di lavoro, pranzo con formula «piatto
unico completo» con convenzioni
aziendali e cene a tema. Tutte le
domeniche, il Brunch della famiglia con assistenza bambini e spazio a loro dedicato. Informazioni:
AllegroItalia Golden Palace, via
dell’Arcivescovado 18, Torino, tel.
011.55.12.111, infogolden@allegroitalia.it, www.allegroitalia.it
n°2 - marzo 2014
Convenzioni
Intervista
24
Caresio, Piana e Caprara fondano a fine 2012 una piccola agenzia di comunicazione
Giovani e brillanti: Capi.To?
Si raccontano i tre Soci CNA che hanno superato con successo il primo giro di boa
E
Da sinistra a destra: Erik Caresio, Denis Caprara e Stefano Piana
tamente a cosa andrai incontro.
Però intanto sei partito e sei un
esempio vincente per tutti quelli che pensano che avere meno
di trent’anni vuol dire essere
uno scansafatiche oppure un
disoccupato rassegnato. Dopo
la partenza, i tre stanno andando avanti e la bottiglia di spumante per festeggiare il loro primo anno di attività l’hanno già
stappata. E come racconta Erik
Caresio «era pure bella grossa».
Stefano Piana racconta così gli
esordi di un rapporto di amicizia, prima ancora che di lavoro,
nato sui banchi di scuola, alla
vecchia maniera: «Ci siamo co-
n°2 - marzo 2014
ravamo quattro amici al
bar, che volevano cambiare
il mondo... Potrebbe iniziare
così, col sottofondo dell’intramontabile successo di Gino
Paoli, la storia di tre giovanissimi imprenditori e del loro ex
insegnante che insieme, a Torino, hanno dato vita alla fine del
2012, ad una piccola agenzia di
comunicazione. Loro sono Erik
Caresio, 23 anni, Stefano Piana, 28 anni, Denis Caprara, 23
anni, e Riccardo Pessana, docente di packaging dell’Istituto
di Arte Applicata e Design di
Torino, il loro pigmalione, per
dirla all’antica, e il bar in realtà
è stata una pizzeria di corso
Lione, dove il progetto ha preso
forma e soprattutto ha avuto il
suo battesimo. Capito? Nel senso che Capi.To è proprio il nome della Snc costituita dai tre
giovanissimi ex studenti dello
stesso Iaad, di cui Riccardo è
oggi consulente esterno ed in
particolare il supervisore di tutti i progetti di comunicazione
dell’agenzia. Di coraggio i tre
ragazzi ne hanno e da vendere,
combinato con un po’ di sana
incoscienza, quella che ti fa partire nella vita senza sapere esat-
% &" !"&&" '!-+,*%"
"' *%
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"&
/
%'#( $* # *, %, ... $* # *, %,
nosciuti allo Iaad di Torino. Facevamo tutti e tre un corso di
communication and advertising. Alla fine del terzo e ultimo
anno del corso, esattamente a
marzo, abbiamo avuto la possibilità grazie ad un ex docente di
packaging, Riccardo Pessana, di
confrontarci con un progetto
più grande di noi ma estremamente affascinante: quello di
creare una nostra azienda». Con
la prospettiva, a studi finiti, di
essere precari magari per anni,
sfruttati da qualche grande
agenzia di comunicazione, Pessana invita i tre ragazzi a ragionare con la testa sul loro futuro
e a farlo in fretta, senza indugi.
«All’inizio tutto è partito quasi
per scherzo», spiega Piana. «Di
certo, se non fosse stato per il
professore che ci guidava per
mano, non sarebbe mai accaduto niente». I tre si sono laureati
a luglio del 2012 e si sono trovati, praticamente da subito, ad
agosto, a ragionare insieme davanti ad una pizza, per progettare il loro futuro. Il nome Capi.To nasce da una specie di
acronimo dei tre cognomi:
«Ca» sta per Caprara e Caresio,
«Pi» per Piana; «To», invece, sta
per Torino, la città che amano e
nella quale vogliono vivere e lavorare. Spiega Erik: «All’inizio
di novembre 2012 abbiamo co-
stituito la società, una Snc, con
sede in via Bricherasio. Il primo
scoglio da superare è stato capire come funzionasse una partita
Iva, come ci si dovesse interfacciare con un commercialista,
come gestire le scadenze fiscali e
l’Inps, come emettere una fattura. E poi, fatto tutto questo,
capire dove stesse ancora il guadagno». Stefano sorride ripensando ai primi mesi di vita della società: «La burocrazia è
complessa e scoraggia parecchio. Per assurdo, ci ha salvati
non sapere esattamente cosa ci
aspettava». «I primi clienti racconta Piana - sono in qualche modo arrivati grazie al nostro ex docente che anni fa aveva una sua agenzia di comunicazione, poi chiusa. Il primo lavoro in assoluto è stata la campagna di comunicazione per il
progetto ‘Noi no’ del Gruppo
giovani imprenditori CNA di
cui facciamo parte. Una campagna contro le mafie che ha promosso in Torino e via web un
evento che si è svolto nell’inverno del 2012 al Castello del Valentino». Poi, i tre hanno avuto
la fortuna e la capacità di trovare qualche cliente che ha creduto in una giovane agenzia di comunicazione. «In questa fase
non abbiamo ancora preso uno
stipendio», ammette Stefano
Piana con orgoglio. «Stiamo lavorando per pagare e gestire
tutte le spese della nostra azienda. E questo non è poco. Ci
piacerebbe arrivare alla fine del
2015 a prendere finalmente
una mensilità». Accanto a Riccardo Pessana, Capi.To si avvale anche della collaborazione
esterna di Claudia Guerra. Gestire tutti i costi senza rimetterci è qualcosa di importante. E
la crisi, in un certo senso, ha
avuto alcuni effetti positivi su
una giovane start up. «L’affitto
8
Intervista
8
dei locali dove lavoriamo, per
esempio, è particolarmente basso. Siamo in una bella zona che
potremmo definire di rappresentanza e che solo cinque anni
fa sarebbe stata irraggiungibile»
racconta Piana. Per partire, le
spese più importanti sono state
quelle per le attrezzature: computer, software, arredi per l’ufficio, stampanti, scanner. «Ma il
colpo più duro ai nostri bilanci
arriva dalle tasse e, a ruota, dall’Inps», ammettono senza tanti
peli sulla lingua. Il loro cliente
medio? Dai 45 anni in su,
escludendo l’ultimo cliente che
è un giovane di trent’anni che
sta aprendo una gelateria. Sugli
imprenditori più giovani, loro
coetanei, scatta spesso la molla
del «me lo faccio da solo», in riferimento al sito web oppure al
biglietto da visita e simili. Gli
altri clienti, invece, cercano un
mix di fattori che spazia dal
prezzo, indubbiamente più basso di una grande agenzia, per
arrivare al livello di attenzione e
dedizione che i tre imprenditori sanno riservare, per proseguire con la loro flessibilità e capacità di gestire le emergenze, anche nei week end e comunque
fuori dall’orario di lavoro. L’imprenditore un po’ avanti negli
anni, in particolare, si rivela
spesso un ottimo cliente per
Capi.To: «E’ molto attento alle
nuove forme di comunicazione,
alla creatività dei giovani: percepisce in senso positivo il gap ge-
25
E-commerce
CRESCE IL COMMERCIO ELETDagli ultimi dati forniti dall’Osservatorio eCommerce B2C di
Netcomm-School of Management del Politecnico di Milano, in Italia dal 2006 al 2013
la dinamica delle vendite ecommerce B2C ha conosciuto
un progressivo incremento,
con una crescita nell’ultimo
anno del 18% per un valore
complessivo di ben 11.268
milioni di euro. A farla da padrone, da sempre, il settore del
turismo, con il 43% del totale
transato, con una leggera crescita di abbigliamento ed elettronica. Lo strumento più utilizzato per il pagamento rimane la carta di credito, con un
solido 71%, seguita da PayPal
al 21%. Crescono, inoltre, rispetto allo scorso anno, sia la
domanda da clienti italiani a
siti esteri e italiani, sia l’export
verso siti stranieri, con un
complessivo incremento del
valore dell’acquistato pari al
15%. Questi dati, sia pur incoraggianti, non fanno tuttavia ancora emergere l’Italia dal
suo ritardo tecnologico. Il
mercato nazionale dell’e-commerce vale oggi circa 12 miliardi di euro, contro i 66 del
Regno Unito, i 40 della Germania, i 26 della Francia e i
290 degli Stati Uniti, con una
penetrazione delle vendite online pari appena al 3% sul totale, contro il 14% dell’Inghilterra, l’8% della Germania e il
6% della Francia. Resta comunque un dato di fatto che
l’e-commerce sia uno dei pochi settori oggi a registrare incrementi a due cifre, con ottime prospettive di sviluppo per
il futuro. Per questo motivo si
stanno moltiplicando le azioni
della CNA Torino per sensibilizzare artigiani e Pmi verso gli
strumenti di vendita on-line e,
in questo senso, si inseriscono
le partecipazioni al salone B
Com (www.bcomexpo.com) e
al Digital festival (www.digitalfestival.net).
nerazionale e ne coglie le
opportunità per promuovere al meglio il suo
prodotto». Da un punto
di vista merceologico,
Capi.To ha lavorato fino
ad oggi soprattutto per
aziende del settore alimentare e della sanità
privata. In quanto alle
ambizioni, Erik vorrebbe
specializzarsi nell’editoria
e nel settore automotive;
Stefano non vorrebbe
mai lavorare con clienti
troppo grandi, preferirebbe farli crescere; Denis, infine, che è lo spe- Il primo lavoro in assoluto è stata la campagna
cialista della parte web e di comunicazione per il progetto ‘Noi no’ del
video, vorrebbe un gior- Gruppo giovani imprenditori CNA di cui i tre sono fare la comunicazione ci fanno parte (a destra, la locandina). In alto, il
per un famoso Dj, da nuovo pack per il prodotto Averna Cream degrande appassionato qual stinato a Germania e Stati Uniti
è di musica elettronica.
Guardando ai lavori svolti nei sfaccettature e alcuni progetti di
primi quattordici mesi di lavo- immagine coordinata partendo
ro, Capi.To ha sviluppato po- dalla ideazione di un logotipo.
che campagne stampa e molti «La nostra punta di diamante progetti sul web in tutte le sue spiega Stefano - che però non
abbiamo ancora sfruttato tantissimo è il packaging: per il
momento abbiamo avuto modo
Se non hai mai fatto inserzioni
di concentrarci solo su un nuofrenato dai costi o per scetticismo
vo pack per il prodotto Averna
incerto dei risultati che potevi ottenere...
Cream destinato a Germania e
Stati Uniti». E per farsi conoÈ arrivato il momento di
,
scere tra le 13.500 aziende associate alla CNA, Capi.To ha anperché il mercato pubblicitario è sceso del -18%.
che attivato una convenzione
rivolta agli altri Soci che propone quelli che i tre chiamano
«prezzi anticrisi». Le piccole imChe è molto più facile essere
prese, del resto, sono il target
che a loro interessa. Si invitano
i Soci CNA a raccontare la propria esperienza imprenditoriale
al Corriere Artigiano: tel.
011.1967.2152-2121, ufficiostampa@cna-to.it
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n°2 - marzo 2014
TRONICO IN ITALIA.
Cultura e arte
26
Al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, la mostra sui capolavori del monastero catalano
Montserrat, i tesori dell’Abbazia
Fino al 2 giugno in mostra il celebre San Girolamo di Caravaggio e altre cento opere
ontserrat, Opere maggiori dell’Abbazia» è il titolo
della grande mostra che il Forte di Bard, principale polo culturale e turistico della Valle
d’Aosta, ospiterà fino al prossimo 2 giugno. Il progetto presenta per la prima volta raccolte in un unico evento, le opere
dal grande valore storico-artistico provenienti dal monastero benedettino di Montserrat,
località a pochi chilometri da
Barcellona, in Catalogna. In
mostra cento capolavori, dal
Romanico al Barocco, dall’Impressionismo all’Avanguardia,
con omaggi particolari all’arte
italiana e alla pittura antica
spagnola. Tra le opere esposte
spiccano il celebre San Girolamo penitente di Caravaggio
(olio su tela, 1605-1606, foto), le
tele di Gianbattista Tiepolo, Luca Giordano, Francesco Solimena, Andrea da Salerno, Pedro Berruguete, Marià Fortuny,
Rembrandt e due capricci di
Luigi Rossini mai esposti. A
questi si aggiungono altri
grandi maestri della storia dell’arte: Monet, Degas, Pisarro,
Sisley, Rouault, Chagall, Braque, Marini, Hartung, Rusiñol,
Picasso, Dalí, Tàpies, Poliakoff,
Chanko, Le Corbusier e Subirachs. La mostra vede il prezioso
contributo oltre che dei curatori, Josep de C. Laplana e Gabriele Accornero, e degli assistenti alla curatela, Raul Magi e
Chantal Cerise, anche del Priore della Comunità Monastica di
Bose, Enzo Bianchi, e dell’Abate di Montserrat, Dom Josep
Maria Soler. Il progetto riveste
accanto alla rilevanza artistica
e culturale anche un pregnante significato in relazione alla
vicinanza tra le regioni autonome della Catalogna e della Valle d’Aosta e tra Spagna e Italia.
Il Monastero benedettino di
Montserrat (letteralmente
n°2 - marzo 2014
M
Monte Seghettato) è situato a
venti chilometri ad est di Barcellona ad un’altitudine di 720
metri. Fondato nel 1025 per
commemorare l’apparizione
della Madonna sul monte
omonimo, fu distrutto dalle
truppe napoleoniche nel 1811
e ricostruito una trentina di anni dopo, esattamente come avvenne per il Forte di Bard. Attualmente ospita una comunità di monaci ed è meta di
pellegrinaggi per venerare la
Moroneta (la Madonna Nera),
una scultura romanica in legno del XII secolo, protettrice della
Provincia della Catalogna. Orari: martedì-venerdì 10-18;
sabato, domenica e
festivi 10-19; chiuso il
lunedì. Tariffe: intero,
8 euro; ridotto, 7 euro;
ragazzi, 4 euro. Per
Informazioni: telefono 0125.833811,
info@fortedibard.it www.fortedibard.it
L’ufficio stampa, questo sconosciuto
Un manuale per raccontare in modo semplice un mestiere complesso
pettabile redazione» di
Maria Grazia Balbiano e
Marta Franceschetti, apparso a
dicembre 2013 per i tipi delle
edizioni Cartman di Torino, è
un manuale d’uso garbato sull’arte del mestiere del giornalista degli uffici stampa. Un mestiere complesso e faticoso,
praticato con grande passione
dalle due autrici di questa pubblicazione, che non gode della
stessa visibilità sociale di quello praticato dai cugini giornalisti che lavorano su quotidiani
ed emittenti radiotelevisive.
Non a caso, questo volume nasce un po’ per sfida, un po’ per
provocazione in seguito ad
una conversazione amichevole
che si è arenata, come spesso
accade, in un vicolo cieco, come spiega a Corriere Artigiano
Maria Grazia Balbiano, scivolando su frasi del tipo: «Il vostro mestiere non è poi così
chiaro. In fondo, di cosa si occupa un giornalista che fa ufficio stampa?». E la risposta,
tutt’altro che banale, ha richiesto qualche mese di riflessioni
«S
La copertina del volume
personali tra due colleghe che
da anni, partendo da Torino, si
occupano di comunicazione in
tutta Italia, affrontando argomenti e contesti tra i più disparati, per arrivare anche al cliente che «ti chiede un elicottero
per un evento». Il manuale parte dall’inizio, illustrando nel
dettaglio i problemi e le opportunità di un mestiere affascinante ed aiutando chi lo
legge, anche se si tratta di un
addetto ai lavori, a sfatare tanti
luoghi comuni e soprattutto a
comprendere un po’ meglio le
ragioni di chi lo pratica. Anche
con un pizzico di ironia, il manuale fa comprendere l’importanza di un lavoro che, in fondo, è alla base della produzione
di contenuti di valore per il
mondo dell’informazione e che
merita sempre rispetto e ascolto, da parte del cliente e degli
stessi giornalisti ai quali, naturalmente, chi fa ufficio stampa
si rivolge ogni giorno. Un mestiere che assorbe tempo ed
energie, che obbliga ad imparare di continuo, a confrontarsi
sempre con il lavoro degli altri,
che impone ritmi forzati che
possono arrivare anche a far
compiere il giro della lancetta
dell’orologio e comunque una
gestione del tempo scandita da
tempi precisi e scadenze incalzanti. In sintesi, questo volume
è utile a tutti coloro che vogliono capire meglio i meccanismi
della comunicazione. «Spettabile redazione» ha un costo di
copertina di 5 euro (47 pagine)
e può essere acquistato on line
sul sito web dell’editore Cartman: www.cartmanedizioni.it
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