FAIB Informa 25 Anno XIX Circolare della FAIB Confesercenti Tel. 06-47251 Fax 06- 4740750 13 Giugno 2014 www.faib.it faib@confesercenti.it FAIB FEGICA FIGISC Comunicato congiunto del 13 giugno 2014 CAROCARBURANTI. Il MISE riconosce la fondatezza delle questioni poste ma i petrolieri latitano. Confermato lo sciopero generale del 18 Giugno. Da domani e fino al 17 macchinette self service spende durante l’orario di apertura degli impianti Con la riunione convocata presso il Ministero dello sviluppo economico di lunedì scorso ha trovato conferma e verifica nell’autorevole sede istituzionale la fondatezza e la serietà delle questioni che i Gestori degli impianti di rifornimento carburanti italiani pongono inutilmente ormai da troppo tempo. SEGUE A PAG. 3 Incontro Gestori Ministero dello Sviluppo Economico, sciopero confermato. Faib, apprezzamento per le disponibilità manifestate, ora però seguano i fatti L’incontro tra le rappresentanze delle Organizzazioni dei gestori Faib, Fegica e Figisc ed il Governo, proposto dall’esecutivo allo scopo di acquisire maggiori dettagli sulle ragioni della protesta della Categoria, ha permesso alle Organizzazioni di illustrare nel merito i problemi di fondo che hanno indotto le stesse a convocare unitariamente le azioni di protesta della prossima settimana. SEGUE A PAG. 3 e del Vice Ministro Claudio De Vincenti, ma ha spronato l'esecutivo a mettere mano all'agenda di settore e a dare priorità alla necessità di procedere alla razionalizzazione della rete, a garantire il rispetto della normativa in materia di condizioni eque e non discriminatorie in presenza del vincolo di fornitura in esclusiva, ad abbattere i costi della moneta elettronica che gravano esclusivamente sulle spalle dei gestori. SEGUE A PAG. 4 Assemblea Regionale Faib Calabria: aderiamo compatti allo sciopero, diamo un segnale forte ai petrolieri Landi al GR1, sciopero confermato. Il Governo metta mano alla razionalizzazione della rete Nel corso dell'intervista al GR1 di stamane il Presidente della Faib Martino Landi ha riconfermato le ragioni dello sciopero, ha dato atto del rinnovato impegno del Governo Si è svolta domenica 8 giugno a Lamezia Terme l’Assemblea Regionale dei gestori associati alla Faib Calabria. La riunione ha visto una forte partecipazione di tutte le Provincie calabresi e tantissimi i gestori che hanno partecipato e riempito la sala in vista dello stato di mobilitazione generale con sciopero dei benzinai previsto nella giornata del 18 giugno p.v., e chiusura dal 14 al 17 2 giugno dei self service negli orari di apertura degli impianti. SEGUE A PAG. 4 FAIB Informa 25 dei Vigili del Fuoco sono state segnalate le attività di vendita di carburanti su impianti senza la presenza del gestore. tramite l'invio di una email con allegato all'indirizzo iscrizionemail@sistri.it, come segnalato anche sul sito di Faib- ad oggi non risulterebbe più attiva. SEGUE A PAG. 6 Carburanti, Antitrust: “In autostrada prezzi alti per le royalty pagate ai concessionari” Tra il 2008 e il 2013 le vendite di benzina sulla rete autostradale sono crollate del 45%. Più che nel resto dei distributori. Secondo l'Authority per la concorrenza, a cui il ministero delle Infrastrutture ha chiesto un parere, su prezzi e consumi pesano le somme "estremamente elevate" che le compagnie petroliere versano alle concessionarie autostradali. Che, in un atto di indirizzo del governo, sono invitate a prorogare di 18 mesi le concessioni in scadenza. SEGUE A PAG. 5 Impianti GHOST, iniziative delle Faib territoriali della Toscana Con alcune iniziative territoriali le Faib Provinciali hanno sollecitato i rispettivi Uffici Comunali ad effettuare controlli sugli impianti di distribuzione carburanti senza la presenza del gestore. Nella nota inviata agli Uffici dei Comuni interessati e al Comando SEGUE A PAG. 7 Sistri, confermata l’esclusione delle imprese con meno di dieci dipendenti, parte la procedura di cancellazione dal sistema. Rete Imprese Italia chiede di attivare la procedura massiva di restituzione dei dispositivi USB Confermata l’esclusione dal Sistri delle piccole imprese con meno di dieci dipendenti, si attiva la facoltà per le aziende interessate di cancellare l'iscrizione dal Sistema tramite la procedura di richiesta all'indirizzo iscrizionemail@sistri.it, ….. SEGUE A PAG. 6 Sistri, le assurdità non finiscono mai. E’ impossibile persino cancellarsi. Il Ministro dell’Ambiente intervenga e ponga fine a questa incredibile vicenda. Viene segnalato da più parti del territorio nazionale che la modalità di cancellazione individuale diretta - finora prevista per tutte le ditte che cessavano la propria attività, Moneta elettronica, iniziativa di alcuni Parlamentari per la gratuità. Presentata proposta di risoluzione della VI^ Commissione per impegnare il Governo E’ stata presentata dagli On. Paglia, Pagani, Montroni e Petitti, a seguito di alcuni incontri con la Faib di Ravenna, una proposta di risoluzione della VI^ Commissione della Camera dei Deputati che impegna il Governo ad assumere iniziative per prevedere, tra l’altro, iniziative normative per la completa gratuità per ulteriori 12 mesi delle transazioni effettuate presso impianti di distribuzione di carburante e per servizi prestati, per conto dello Stato, all'utenza, in attesa della completa abrogazione della commissione applicata; … SEGUE A PAG. 7 VOLANTINO CHIUSURA VENDITE SELF SERVICE PRE PAY SEGUE A PAG. 10 3 FAIB FEGICA FIGISC Comunicato congiunto del 13 giugno 2014 CAROCARBURANTI. Il MISE riconosce la fondatezza delle questioni poste ma i petrolieri latitano. Confermato lo sciopero generale del 18 Giugno. Da domani e fino al 17 macchinette self service spende durante l’orario di apertura degli impianti SEGUE DA PAG. 1 Con la riunione convocata presso il Ministero dello sviluppo economico di lunedì scorso ha trovato conferma e verifica nell’autorevole sede istituzionale la fondatezza e la serietà delle questioni che i Gestori degli impianti di rifornimento carburanti italiani pongono inutilmente ormai da troppo tempo. I prezzi ingiustificatamente più alti che vengono imposti ai gestori ed agli automobilisti dalle compagnie petrolifere sono la conseguenza per un verso di norme troppo spesso violate e per l’altro di un “sistema” che attende da troppi anni di essere profondamente riformato. Ottenere la puntuale applicazione delle leggi che pretendono di garantire ai gestori condizioni eque e non discriminatorie per competere nel mercato, in altre parole prezzi più bassi e competitivi anche a beneficio degli automobilisti che da loro si riforniscono quotidianamente, unitamente all’avvio di una reale ristrutturazione ed ammodernamento della rete di FAIB Informa 25 vendita ed alla ripresa di una contrattazione collettiva che ponga fine ad un lungo periodo di strappi ed aggressioni alla categoria da parte delle compagnie, sono in estrema sintesi le condizioni essenziali per riaprire un confronto credibile teso a trovare nuovi equilibri per un settore condotto da scelte folli a ritrovarsi in condizioni letteralmente drammatiche. Tuttavia, a fronte della compresa attenzione ottenuta presso il Ministero, il mondo industriale continua a latitare e a limitarsi ad ammirare il proprio ombelico. A queste condizioni, per tentare di evitare che ancora una volta si rimanga travolti dall’ignavia e dall’inerzia, le Organizzazioni di categoria dei gestori confermano lo sciopero generale, sia sulla viabilità ordinaria che autostradale, già proclamato per il prossimo 18 giugno. Da domani mattina alle 7.00, intanto, e fino alle 19.30 del 17 giugno rimarranno chiusi alle vendite le macchinette dei self service durante gli orari di apertura degli impianti, con relativo oscuramento dei prezzi ad essi collegati e dell’insegna della compagnia. Leggi in ultima pagina il volantino di chiusura dei self Incontro Gestori Ministero dello Sviluppo Economico, sciopero confermato. Faib, apprezzamento per le disponibilità manifestate, ora però seguano i fatti SEGUE DA PAG. 2 L’incontro tra le rappresentanze delle Organizzazioni dei gestori Faib, Fegica e Figisc ed il Governo, proposto dall’esecutivo allo scopo di acquisire maggiori dettagli sulle ragioni della protesta della Categoria, ha permesso alle Organizzazioni di illustrare nel merito i problemi di fondo che hanno indotto le stesse a convocare unitariamente le azioni di protesta della prossima settimana. La delegazione della Faib, guidata dai Vice Presidente Petro Calersi e Franco Iorio, ha sostanzialmente sottolineato, come del resto le altre Federazioni, l’assoluta gravità della situazione in cui versano le gestioni, “strozzate” da una diffusa concorrenza sleale dovuta ad una grave sperequazione di prezzo dei carburanti riservato alle forniture per le gestioni del mercato rete rispetto a quello assicurato agli impianti riforniti a prezzi di “extrarete”; il perpetuarsi di pratiche che violano i principi legislativi delle condizioni eque e non discriminatorie; il conseguente e inevitabile “saccheggio” forzato del margine, innescato con la ghostizzazzione degli impianti, di fatto l’esatto contrario di un processo di riforma e di ristrutturazione governata della rete e, infine, l’attacco ai diritti fondamentali che legittimano le rappresentanze di Categoria a negoziare per conto delle gestioni, sia in termini economici che nelle materie contrattuali, dove si sta assistendo all’adozione di forme contrattuali precarie e unilaterali. Una miscela innescata dal management dell’industria petrolifera per mettere riparo ai danni causati dalla sua stessa insipienza e dal vuoto assoluto di strategie, che sta portando la rete distributiva rapidamente al collasso. Le rappresentanze di Categoria Faib, Fegica e Figisc hanno anche insistito su altri aspetti alla base della protesta tra cui il tema del costo delle transazioni con le carte di pagamento elettroniche e l’obbligo di accettazione delle stesse: un “combinato disposto estremamente negativo” che assesterà un ulteriore colpo mortale alle gestioni. Il Governo, rappresentato dal Vice Ministro, Prof. Claudio De Vincenti, ha preso atto dei rilievi e delle circostanziate contestazioni di inadempienza e violazione del 4 quadro normativo operato dalle Compagnie ed ha riconosciuto che il complesso degli argomenti posti al centro dell’azione di protesta della Categoria richiede la definizione di un Tavolo di lavoro che si impegni a varare la riforma del settore che in passato, a più riprese e con più atti, si è tentato di far decollare. Lo scopo del Tavolo di lavoro è quello di giungere ad un processo di riforma che sappia innovare la rete, produrre benefici per il Paese, pur sempre nel rispetto delle regole che rendano il mercato equo e non discriminatorio. Per questa ragione il Vice Ministro si è impegnato ad incontrare, nei prossimi giorni, la rappresentanza delle Compagnie petrolifere allo scopo di convocare, successivamente, un incontro di tutte le parti in causa per dar vita ad un piano di riforma complessivo del settore, partendo, tra l’altro, dai contenuti del Protocollo del 2012, nel quale si indicavano alcune linee guida di un’azione collegiale che ora si dovrà coniugare con i temi della ristrutturazione della rete e delle nuove forme contrattuali. Il Vice Ministro ha anche assunto l’impegno ad affrontare il tema delle carte di pagamento elettroniche dando vita ad un confronto tra le rappresentanze del settore e l’associazione bancaria. Un Tavolo di lavoro da condividere anche con la presenza del Dicastero dell’Economia. Su questi aspetti Faib ha già ribadito che, in assenza di soluzioni condivise, la proposta più equa è la tripartizione dei costi tra i soggetti che intervengono nella filiera. Alla luce delle parole espresse e della volontà manifestata dal Governo, le Federazioni unitariamente hanno manifestato apprezzamento per le iniziative proposte, che auspicano possano determinare al più presto i risultati aupicati. Ciò considerato le Organizzazioni dei gestori hanno confermato lo sciopero e la giornata di chiusura degli impianti e comunque deciso, unitariamente, di confermare le azioni di lotta programmate e la mobilitazione della Categoria almeno fin quando non si FAIB Informa 25 determinino le condizioni per invertire il grave stato dei fatti in cui versa la rete e le gestioni. Landi al GR1, sciopero confermato. Il Governo metta mano alla razionalizzazione della rete SEGUE DA PAG. 2 Nel corso dell'intervista al GR1 di stamane il Presidente della Faib Martino Landi ha riconfermato le ragioni dello sciopero, ha dato atto del rinnovato impegno del Governo e del Vice Ministro Claudio De Vincenti, ma ha spronato l'esecutivo a mettere mano all'agenda di settore e a dare priorità alla necessità di procedere alla razionalizzazione della rete, a garantire il rispetto della normativa in materia di condizioni eque e non discriminatorie in presenza del vincolo di fornitura in esclusiva, ad abbattere i costi della moneta elettronica che gravano esclusivamente sulle spalle dei gestori. Landi ha denunciato l'insostenibilità delle condizioni di gestione dei punti vendita di distribuzione carburanti e ha chiesto al Governo una svolta alle politiche di settore. Ascolta l'Intervista Assemblea Regionale Faib Calabria: aderiamo compatti allo sciopero, diamo un segnale forte ai petrolieri SEGUE DA PAG. 1 Si è svolta domenica 8 giugno a Lamezia Terme l’Assemblea Regionale dei gestori associati alla Faib Calabria. La riunione ha visto una forte partecipazione di tutte le Provincie calabresi e tantissimi i gestori che hanno partecipato e riempito la sala in vista dello stato di mobilitazione generale con sciopero dei benzinai previsto nella giornata del 18 giugno p.v., e chiusura dal 14 al 17 giugno dei self service negli orari di apertura degli impianti. Ha aperto i lavori il Coordinatore Regionale Rosario Antipasqua che ha fatto il punto sulle attività dell’Organizzazione, sui rapporti istituzionali si è soffermato su alcuni aspetti dell’attuale momento della distribuzione carburanti in Italia e principalmente nella nostra Regione, sia su rete ordinaria sia autostradale e illustrato la Piattaforma con le proposte d’iniziative che la Federazione, in maniera unitaria, intende portare avanti sui Tavoli tecnici nel confronto con il Governo, con le Compagnie per la difesa del lavoro dei gestori e dei suoi collaboratori, per il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del comparto. Inoltre ha comunicato che nei prossimi giorni subito dopo lo sciopero e prima della pausa estiva si terrà una riunione regionale per illustrare e presentare una piano di sviluppo e alcuni servizi che la Faib intende attuare sul territorio per una presenza più forte e vicina alle imprese associate. La Faib Calabria è una Federazione aperta a tutti quei soggetti che vogliono veramente impegnarsi a lavorare per la Categoria collaborando con il Coordinamento Regionale. A seguire numerosi gli interventi dei colleghi. Il Presidente Ferruccio Schiavello ha ringraziato i colleghi presenti per aver partecipato cosi numerosi ai lavori anche in un giorno festivo caratterizzato da numerose iniziative religiose. Nel suo intervento, oltre a soffermarsi sui temi generali, non si è sottratto dal fornire risposte su questioni importanti e specifiche poste dai colleghi intervenuti nel dibattito. Partendo proprio dalla crisi del comparto dovuto alla contrazione 5 delle vendite, all’aumento dei costi ormai diventati non più sopportabili, alla riduzione di personale sui pv, ai rapporti con le Compagnie petrolifere, ai costi del sistema bancario e creditizio, ai rapporti con il Governo. Schiavello ha affrontato il tema delle promozioni e degli sconti con la richiesta di partecipazione economica del gestore, della differenza di prezzo tra la rete e l’extrarete con la cannibalizzazione di volumi e di vendite persino tra gestori della stessa bandiera. Il Presidente Regionale ha evidenziato la necessità di una Legge regionale per contrastare una liberalizzazione selvaggia che lascerebbe aperta la strada alla GDO che causerebbe la desertificazione del territorio. Inoltre nel suo intervento ha voluto ricordare i risultati ottenuti dall’Associazione tra cui il rimborso dei cali di giacenza, il bonus di fine gestione, il Fondo Indennizzi per i colleghi a cui viene chiuso il pv, il Bonus Fiscale in forma strutturale e non ultima la sentenza “SHELL” di Massa che certamente aprirà nuovi orizzonti nel rapporto tra Compagnie, gestori e Associazioni di categoria. Nel concludere, Schiavello ha chiesto di stare uniti e di dire “BASTA” una volta per tutte ai continui attacchi e vessazioni che provengono da più parti e in maniera particolare da Compagnie petrolifere e banche. Bisogna salvaguardare i propri interessi, il proprio lavoro, i propri investimenti. Non è importante fare erogato, ma è importante garantire alla gestione un utile di esercizio giusto e congruo, commisurato alle responsabilità, agli impegni economici e all’utilizzo delle risorse umane impiegate. L’Assemblea Regionale Faib ha chiesto il sostegno di ogni singolo gestore per far si che la Mobilitazione Nazionale promossa unitariamente, con la proclamazione dello Sciopero Generale dei benzinai per il 18 giugno e chiusura dal 14 al 17 giugno dei self service negli orari di apertura degli impianti, sia compatta e forte. FAIB Informa 25 Carburanti, Antitrust: “In autostrada prezzi alti per le royalty pagate ai concessionari” SEGUE DA PAG. 1 Tra il 2008 e il 2013 le vendite di benzina sulla rete autostradale sono crollate del 45%. Più che nel resto dei distributori. Secondo l'Authority per la concorrenza, a cui il ministero delle Infrastrutture ha chiesto un parere, su prezzi e consumi pesano le somme "estremamente elevate" che le compagnie petroliere versano alle concessionarie autostradali. Che, in un atto di indirizzo del governo, sono invitate a prorogare di 18 mesi le concessioni in scadenza. Le stazioni di benzina sulle autostrade sono al collasso: le aree continuano a chiudere, calano gli investimenti e peggiora la qualità dei servizi. Tutto questo mentre il prezzo alla pompa continua a salire e i consumi a scendere più che nel resto della rete, cioè nei centri abitati. Dal 2008 al 2013, secondo le stime del sindacato Anisa, le vendite sulla rete autostradale sono franate in media del45% e l’erogato è crollato da quasi 7,5 milioni di litri a poco più di 4,1. C’è la crisi economica, ma non solo. Dopo numerose mobilitazioni dei benzinai, il governo decide di intervenire. Nel mese di aprile il ministero delle Infrastrutture, retto da Maurizio Lupi, ha chiesto un parere all’Antitrust, che ha puntato il dito contro il “valore estremamente elevato” delle royalty, le somme versate dalle compagnie petroliere alle concessionarie autostradali. Il Garante della concorrenza denuncia la crisi di moltissimi impianti e “l’emergere di prezzi sempre più alti rispetto a quelli sulla rete ordinaria, con l’effetto perverso di scoraggiare ulteriormente i consumi”. Con una riduzione delle royalty, prosegue l’Antitrust, “si potrebbe addirittura avere un effetto di riduzione dei prezzi praticati presso le stazioni di servizio, dal momento che i costi fissi delle società petrolifere diminuirebbero”. Prima della privatizzazione di Autostrade per l’Italia (Aspi) del 1999, stima il Centro studi del sindacato Fegica Cisl, le royalty pesavano in media 25/30 lire al litro. Con la prima tornata di gare di Aspi alla fine del 2002, sono salite mediamente a 4/5 centesimi di euro al litro e nel 2008 arrivano a una media tra gli 8 e i 10 centesimi al litro. Aspi non è un caso isolato. Nel 2006 Autobrennero passa da una media pre-gare inferiore al centesimo al litro (0,98 cent/litro) ad una media post-gare di quasi 10 centesimi (9,29 cent/litro). In termini reali (al netto dell’inflazione), la crescita è ancora più accentuata perché il valore delle royalty si riferisce a un traffico automobilistico superiore di oltre il 10% a quello attuale. “I contratti si basano sui volumi di erogato di 5 anni fa, ma in questi anni la situazione è cambiata, in peggio purtroppo”, dice la sigla Faib Autostrade. I rappresentanti dei gestori dicono che la crescita delle royalty ha una spiegazione precisa: le compagnie si sono fatte la guerra a colpi di rilanci per aggiudicarsi un’area di servizio. La convinzione, a posteriori erronea, era che i consumi non sarebbero scesi così tanto. Inoltre, per una compagnia avere un distributore in autostrada è una buona vetrina. Dopo l’Antitrust si muove il ministero delle Infrastrutture, che elabora un “Atto di indirizzo”. I tecnici del governo suggeriscono un pacchetto di interventi per ristrutturare le aree di servizio, chiudere le stazioni meno redditizie e assicurare “un più ordinato e razionale svolgimento delle procedure competitive”. Il ministero “invita” anche le concessionarie a concedere una proroga tecnica di 18 mesi per gli affidamenti scaduti o di prossima scadenza, comunque non oltre il 31 dicembre 2015. A fine giugno, infatti, scadrà più di una concessione e molti punti vendita 6 rischiano di restare a secco, visto che più di una compagnia petrolifera ha fatto intendere di non voler partecipare a un nuovo bando. Una gara è già andata deserta in due aree di servizio dell’autostrada Brebemi. “La grave situazione di crisi che attualmente interessa il settore è un elemento che potrebbe scoraggiare le società petrolifere – in qualche caso dissuaderle del tutto – dalla partecipazione alle gare”, si legge ancora nel parere dell’Antitrust. Per lunedì il ministero dello sviluppo economico ha convocato i sindacati dei gestori, dopo l’annuncio dello sciopero sulla rete ordinaria. Si parlerà anche di autostrade. Da "Il FattoQuotidiano" di Elena Veronelli | 8 giugno Impianti GHOST, iniziative delle Faib territoriali della Toscana SEGUE DA PAG. 1 Con alcune iniziative territoriali le Faib Provinciali hanno sollecitato i rispettivi Uffici Comunali ad effettuare controlli sugli impianti di distribuzione carburanti senza la presenza del gestore. Nella nota inviata agli Uffici dei Comuni interessati e al Comando dei Vigili del Fuoco sono state segnalate le attività di vendita di carburanti su impianti senza la presenza del gestore. Le Faib denunciano che “Indipendentemente dalle valutazioni dell’Ufficio, se applicare l’attuale Normativa Regionale in materia o seguire i dettati della Normativa Nazionale, su diversi impianti “troppi a nostro giudizio”, non esiste la presenza del gestore ma solo di personale facenti altre mansioni che nulla ha da spartire con l’attività di gestore cosi come previsto dalla Legge 32/98 come nel caso delle gestioni segnalate nella nota allegata. Queste metodologie di vendita, oltre a contravvenire alle norme in FAIB Informa 25 materia fanno tabula rasa di quella componente di lavoratori (gestori e dipendenti) che da sempre hanno garantito assistenza all’auto e all’automobilista. Con l’aggravante, e ci teniamo a sottolinearlo, della “palese pratica di concorrenza scorretta” in quanto la stessa Compagnia petrolifera, applica al gestore, il quale ha l’obbligo per contratto di fornitura in esclusiva, ad acquistare solo dalla sua Compagnia petrolifera prodotti ad un prezzo di cessione superiore di quanto la stessa applica su questi impianti ghost al consumatore finale.” Fatte queste premesse, la nota delle Faib prosegue chiedendo ai Comuni “Che tramite i propri Organi di controllo si verifichi l’effettiva presenza “di un vero gestore” per l’orario minimo previsto, inquadrato con regolare Contratto di Comodato ovvero, di un suo dipendente o collaboratore/socio. Si autorizzi l’attività di un impianto GHOST solo nei casi previsti dalla Legge, così come previsto dalla Regione Toscana o in subordine da quella nazionale. Si applichino le sanzioni previste quando sull’impianto è presente altro personale anche se in possesso di regolare partita IVA ma non titolare di Contratto di Comodato come previsto dalla Legge 32/98 (GHOST camuffato). Si rispettino le norme relative alla responsabilità sulla sicurezza come antincendio ecc.” La nota conclude chiedendo “a codesta Amministrazione di intensificare ulteriormente la collaborazione per il pieno rispetto della Normativa Regionale e Nazionale di settore per garantire la corretta concorrenza e dare il giusto a chi se lo merita e non ai più furbi e prepotenti”. Sistri, confermata l’esclusione delle imprese con meno di dieci dipendenti, parte la procedura di cancellazione dal sistema. Rete Imprese Italia chiede di attivare la procedura massiva di restituzione dei dispositivi USB SEGUE DA PAG. 2 Confermata l’esclusione dal Sistri delle piccole imprese con meno di dieci dipendenti, si attiva la facoltà per le aziende interessate di cancellare l'iscrizione dal Sistema tramite la procedura di richiesta all'indirizzo iscrizionemail@sistri.it, avente ad oggetto “Cancellazione Sistri” e corredata da autocertificazione a firma del Legale Rappresentante e della restituzione dei dispositivi USB entro dieci giorni lavorativi con lettera raccomandata A/R da indirizzare al Ministero dell’Ambiente. Per ulteriori informazioni ed assistenza ci si può rivolgere alle sedi territoriali Faib Confesercenti. Per quanto riguarda la restituzione “massiva” delle stesse chiavette mediante le Associazioni, nonché il venir meno dell’onere relativo al pagamento dei contributi di iscrizione, le Associazioni facenti parte di Rete Imprese Italia (Confesercenti, Confcommercio, CNA, Confartigianato e Casartigiani), hanno avanzato formale proposta agli uffici competenti del Ministero dell’Ambiente di consentire l’attivazione della procedura in nome e per conto degli associati interessati che possono nel frattempo prenotare il servizio presso le sedi locali Confesercenti. 7 FAIB Informa 25 Sistri, le assurdità non finiscono mai. E’ impossibile persino cancellarsi. Il Ministro dell’Ambiente intervenga e ponga fine a questa incredibile vicenda. SEGUE DA PAG. 2 Viene segnalato da più parti del territorio nazionale che la modalità di cancellazione individuale diretta - finora prevista per tutte le ditte che cessavano la propria attività, tramite l'invio di una email con allegato all'indirizzo iscrizionemail@sistri.it, come segnalato anche sul sito di Faib- ad oggi non risulterebbe più attiva. L'unica modalità possibile di cancellazione dal sistema sarebbe rappresentata dalla seguente procedura: accesso al browser SISTRI tramite dispositivo USB (inserendo quindi USER ID, PIN e PASSWORD); accesso all'area autenticata denominata GESTIONE AZIENDA; invio tramite allegato della dichiarazione di cancellazione in ottemperanza al D.M. 24.04.14 e copia della carta di identità del Legale Rappresentante (documenti che precedentemente potevano essere velocemente inviati alla casella mail sopra indicata, senza ricorrere all'impiego del dispositivo USB). Trattasi di una novità riscontrata dai nostri uffici territoriali, nel tentativo di cancellare dal sistema un nostro associato. Anche l'operatore del call center Sistri ha confermato che la procedura sopra indicata risulta l'unica attuabile al momento e non sono previste procedure cumulative. Dunque, la cancellazione via mail non sarebbe più possibile. Il sistema infatti avrebbe chiuso la casella di posta elettronica destinata a ricevere le cancellazioni, che a questo punto sarebbero possibili solo attraverso l’accesso con il dispositivo USB all’area personale del sito SISTRI! Il dato inquietante è che se il dispositivo USB non dovesse funzionare, come spesso accaduto e segnalato al Ministero dell’Ambiente, dovrebbe essere sostituito per effettuare la cancellazione! La probabilità che ciò possa accadere, lungi dall’essere una pura ipotesi teorica, è confermata dal sistema, che tramite l’addetto al contact-center assicura che il SISTRI provvederà in tempi “brevissimi” a mandare un nuovo dispositivo USB per la cancellazione. Siamo con tutta evidenza di fronte all’assurdo che un operatore, pur intenzionato a cancellarsi dal sistema poiché esonerato a norma di legge dalla relativa iscrizione, non sia posto nella condizione di poter procedere per vie semplificate (una comunicazione via e-mail, una lettera raccomandata a/r, una segnalazione via telefax ecc…), bensì debba attendere una nuova chiavetta USB destinata unicamente ad eseguire la cancellazione. Con ulteriori perdite di tempo e di denaro, il tutto nel nome della “semplificazione”. Senza contare che nel frattempo il mese di giugno volge al termine, implicando secondo alcune tesi accreditate il rischio - per le aziende non tenute all’iscrizione di dover pagare il contributo Sistri 2014! La complessità della procedura ipotizzata e l'imminenza della scadenza del 30 giugno p.v., prevista per il versamento del richiamato contributo annuale, rendono indispensabile per buona parte dei gestori esclusi dall’obbligo di iscrizione al Sistri ai sensi del DM n. 126 del 24 aprile 2014 - aventi un numero di addetti pari od inferiore a dieci e impreparati sotto il profilo informatico all'uso di un dispositivo (chiavetta USB) spesso inutilizzato - il ricorso a soggetti terzi, con ulteriori aggravi dei costi. Pertanto auspichiamo che il Ministero dell’Ambiente introduca a breve le attese procedure semplificate di cancellazione con restituzione massiva- operata dalle Associazioni di categoria- delle chiavette Usb, come richiesto da Rete Imprese Italia, o consenta una procedura semplificata unificando, nella prevista comunicazione di restituzione dei dispositivi USB entro dieci giorni lavorativi con lettera raccomandata A/R da indirizzare al Ministero dell’ambiente, anche la richiesta avente ad oggetto “Cancellazione Sistri” e corredata da autocertificazione a firma del Legale Rappresentante. In conclusione, ad avviso di Faib, la paventata ipotesi che i soggetti interessati, malgrado esclusi dall’obbligo di iscrizione al Sistri a norma del citato DM 126 del 24 aprile 2014, debbano sottostare tuttavia al versamento annuale 2014, non ha ragion d’essere e pertanto non sussiste. Moneta elettronica, iniziativa di alcuni Parlamentari per la gratuità. Presentata proposta di risoluzione della VI^ Commissione per impegnare il Governo SEGUE DA PAG. 2 E’ stata presentata dagli On. Paglia, Pagani, Montroni e Petitti, a seguito di alcuni incontri con la Faib di Ravenna, una proposta di risoluzione della VI^ Commissione della Camera dei Deputati che 8 impegna il Governo ad assumere iniziative per prevedere, tra l’altro, iniziative normative per la completa gratuità per ulteriori 12 mesi delle transazioni effettuate presso impianti di distribuzione di carburante e per servizi prestati, per conto dello Stato, all'utenza, in attesa della completa abrogazione della commissione applicata; ad assumere iniziative per emanare misure di sostegno economico e fiscale che incentivino i gestori di impianti di distribuzione di carburante a dotarsi di sistemi di sicurezza attiva e passiva al fine di ridurre in misura significativa la loro esposizione al rischio di rapine. Leggi la proposta di risoluzione Atto Camera Risoluzione in commissione 700378 presentato da PAGLIA Giovanni testo di Mercoledì 4 giugno 2014, seduta n. 239 La VI Commissione, premesso che: diversi studi dimostrano come un ricorso più diffuso ai pagamenti elettronici permetterebbe da un lato, attraverso la tracciabilità delle transazioni, di coadiuvare le azioni di contrasto all'evasione fiscale ed al riciclaggio di denaro, di compliance fiscale e quindi favorire l'emersione di ricchezza sommersa, e dall'altro di ridurre il costo di gestione del denaro contante a tutto vantaggio dell'economia italiana, aspetto, quest'ultimo, spesso sottovalutato dagli esercenti stessi, ma che secondo dati diffusi dalla Banca d'Italia sfiorerebbe, anche a causa dell'eccessiva rigidità della filiera del trasporto e della contazione del denaro, gli 8 miliardi di euro all'anno, che corrispondono allo 0,5 per cento del PIL, il 49 per cento dei quali sarebbe, sostenuto da banche ed infrastrutture per l'offerta dei servizi di pagamento, mentre il restante 51 per cento sarebbe a carico delle imprese; FAIB Informa 25 alcune direttive europee e norme interne spingono in questa direzione, nella convinzione che tutto il sistema economico e finanziario tragga vantaggi da questa innovazione, e per dare un impulso importante alla maturazione del mercato italiano dei pagamenti elettronici ed avvicinarlo così agli standard europei, nell'ultimo anno Governo e Parlamento hanno varato, accanto ad una serie di misure restrittive sull'uso del denaro contante e dei mezzi di pagamento al portatore e di definizione dell'ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito, anche una norma per la quale, dal 30 giugno 2014, diventerà operativo l'obbligo di accettare da privati pagamenti per acquisti di prodotti e prestazioni di servizi di importo superiore a 30 euro a mezzo del cosiddetto POS (Point of Sale); inoltre, nell'ambito di una regolamentazione unitaria della disciplina dei pagamenti effettuati a mezzo di strumenti elettronici da armonizzare con quella più ampia della trasparenza del costo delle commissioni, è stato emanato un decreto interministeriale recante il «Regolamento sulle commissioni applicate alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento presso i gestori di carburante», che entrerà in vigore dal 29 luglio 2014 e che cancella la gratuità prevista sia per l'acquirente che per il venditore, delle transazioni regolate con carte di pagamento (come bancomat o carte di credito) presso gli impianti di distribuzione di carburanti, ponendo così fine ad una norma equivoca, molto spesso ignorata dagli istituti bancari o volutamente disattesa dagli stessi per trasferire sul sistema altri costi, come ad esempio quelle dei canoni per il noleggio dei terminali POS; invero, il suddetto regime di gratuità aveva un limite temporale essendo vincolato all'applicazione dell'articolo 12, commi 9 e 10, del decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetto Salva Italia), che affidava all'Abi, a Poste italiane, al consorzio bancomat, alle associazioni dei prestatori dei servizi di pagamento ed alle imprese che gestiscono i circuiti di pagamento, la definizione, peraltro mai completata, delle regole per l'applicazione delle commissioni a carico degli esercenti in relazione alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento, tenuto conto della necessità di assicurare trasparenza e chiarezza dei costi, nonché di promuovere l'efficienza economica nel rispetto delle regole di concorrenza; il ritorno all'applicazione delle commissioni sul rifornimento del carburante, disincentivando il pagamento a mezzo di moneta elettronica, riapre l'annosa questione di garantire la sicurezza ad una categoria, quella dei gestori di impianti di rifornimento, quotidianamente esposta al rischio di rapine, rischio che si eleva proporzionalmente in presenza di maggiore circolazione del contante; d'altra parte i costi di commissione e quelli di gestione, come il canone di noleggio, del cosiddetto POS, obbligatorio, come detto, dal prossimo 30 giugno 2014, si aggiungono ai recenti rincari delle accise su benzina e gasolio, ed in vigore fino al prossimo 31 dicembre 2014, riducendo in misura significativa il margine di guadagno degli stessi gestori, li porterà a rifiutare, come già avvenuto in passato e come dagli automobilisti, tutte quelle transazioni effettuate con mezzi di pagamento elettronici; un'altra categoria che al pari di quella dei gestori di impianti di distribuzione di carburanti si oppone all'applicazione della commissione sulle transazioni è quella dei tabaccai che negli anni, accanto alla distribuzione e vendita dei prodotti da fumo e la rivendita di valori bollati e postali, si sono visti attribuire, l'erogazione, attraverso i circuiti «Lottomatica» e «Sisal», molti servizi di pubblica utilità come l'attività di certificazione e riscossione di tributi locali, tasse automobilistiche, o di pagamento di multe, canoni e bollette, e la funzione di raccolta di giochi come lotto, superenalotto e lotterie istantanee, il tutto a fronte di «aggi» fissi e predeterminati, in 9 percentuale, rispetto ai volumi conseguiti; tale attività ha fatto sì che le tabaccherie assumessero sempre più un valore ad alto contenuto sociale ma, al contempo, gli incassi giornalieri ed i beni presenti all'interno dei locali, che costituiscono dei veri e propri valori (tabacchi, ricariche telefoniche, tagliandi delle lotterie, e altro), hanno reso le rivendite di generi di monopolio una delle categorie maggiormente esposte agli attacchi della criminalità: l'ultimo Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria segnala una recrudescenza delle rapine in tabaccheria con un andamento annuo costante pari a +5,9 per cento. Si evidenzia che oltre il 90 per cento del denaro che transita nelle tabaccherie deve essere riversato allo Stato od ai concessionari, per questo motivo il singolo rivenditore vittima delle attenzioni della criminalità paga in prima persona i danni subiti; per le stesse ragioni, anche la suddetta categoria ha espresso il suo malcontento, poiché, in ragione di un obbligo ad esercitare una funzione pubblica impostole per legge, rischia di rimetterci per calo di redditività soprattutto quando il margine di guadagno dell'operazione è inferiore a quello del costo medio da sostenere per la transazione elettronica, ma soprattutto minaccia di uscire dal mercato rifiutandosi di offrire, nello specifico, alcuni servizi di pagamento all'utenza; sia gli impianti di distribuzione di carburanti che le rivendite di generi di monopolio come le tabaccherie sono incaricati di un pubblico servizio tant’è vero che sono anche disciplinati dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Infatti, per esempio, la distribuzione di prodotti energetici per autotrazione è un'attività diretta alla prestazione di un servizio indispensabile e non può essere intesa come fine a se stessa, ma finalizzata alla concreta realizzazione di un diritto costituzionale garantito, come quello alla mobilità, per la realizzazione del quale è necessario FAIB Informa 25 il ricorso a tali prodotti; se da una parte l'uso di strumenti di pagamento elettronici consente di limitare, se non eliminare, la presenza di denaro contante nei suddetti esercizi riducendone in misura significativa l'esposizione al rischio di rapine, dall'altro riduce ulteriormente quei già esigui margini di guadagno imposti per legge che, quasi sempre, non superano il 2 per cento del prezzo finale, basti pensare che nel caso del carburante le accise gravano per il 52 per cento sul prezzo complessivo per litro, mentre l'Iva per 16,67 per cento; le società di acquiring, che svolgono le attività relative alla gestione dell'accettazione delle carte di pagamento ed alla negoziazione delle transazioni, hanno fino ad oggi aggirato la gratuità delle transazioni effettuate mediante pagamenti elettronici proponendo, anzi imponendo, ai gestori delle pompe di benzina una sorta di canone fisso calcolato sulla media delle operazioni, soluzione che ha comunque finito con il riversare gli effetti sull'utente finale, in termini di aumento del prezzo del carburante; tra tutte le suddette società spicca in senso negativo il comportamento di Setefi, che detiene un abbondante 20 per cento del mercato, che nel periodo di gratuità delle transazioni ha comunicato l'interruzione del servizio ed il recesso dal contratto per sopraggiunta maggiore onerosità, proponendone di nuovi con proposte assolutamente proibitive per qualsiasi gestore a partire dal pagamento di un canone mensile per l'uso del POS correlato al fatturato e che oscillava da un minimo di 500 euro per un fatturato annuo pari a 500.000 euro, ad un massimo di 11.000 euro, per un fatturato annuo oltre a 36.000.000 di euro; in Italia i costi complessivi legati al mantenimento ed all'uso del Pos sono più alti del 50 per cento rispetto alla media europea. La interchange fee rappresenta circa il 70-90 per cento dell'importo della commissione che viene applicata nel rapporto fra banca dell'esercente e banca del consumatore nel momento della transazione con carte di pagamento. Nel luglio del 2013 la Commissione dell'Unione europea nell'ambito della revisione della direttiva sui servizi di pagamento (PSD), ha presentato una proposta di limitazione dell’interchange fee che prevede un tetto dello 0,2 per cento della transazione per le carte di debito e dello 0,3 per cento della transazione per le carte di credito, tetto che per i primi 22 mesi sarà in vigore solo per le transazioni internazionali, successivamente entrerà in vigore anche per quelle nazionali. La stessa UE si aspetta che da questa riduzione derivi una parallela riduzione delle commissioni finali sugli acquisti, impegna il Governo: ad assumere iniziative per prevedere per le suddette categorie di esercenti forme di defiscalizzazione che contemplino il riconoscimento di un credito di imposta a coloro che debbano ancora dotarsi del terminale POS; ad assumere iniziative normative per prevedere la completa gratuità per ulteriori 12 mesi delle transazioni effettuate presso impianti di distribuzione di carburante e presso le rivendite di tabacchi per servizi prestati dalle stesse, per conto dello Stato, all'utenza, in attesa della completa abrogazione della commissione applicata; ad assumere iniziative per emanare misure di sostegno economico e fiscale che incentivino i gestori di impianti di distribuzione di carburante e di rivendite di generi di monopolio a dotarsi di sistemi di sicurezza attiva e passiva al fine di ridurre in misura significativa la loro esposizione al rischio di rapine. (7-00378) «Paglia, Montroni, Petitti». Pagani, VOLANTINO FAIB CONFESERCENTI FEGICA CISL FIGISC/ANISA CONFCOMMERCIO AVVISO ALLA CLIENTELA Si avvisa la gentile clientela che questo distributore dalle ore 7.00 del 14 giugno alle ore 19.30 del 17 giugno, osserverà la chiusura alle vendite dei self service pre-pay negli orari di apertura degli impianti, con relativo oscuramento dei prezzi ad essi collegati e dell’insegna della compagnia per lo sciopero generale nazionale di categoria Ci scusiamo per il disagio
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