1 45 LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 REDAZIONE PIAZZA LIBERTÀ 15 TELEFONO 0131 511711 FAX 0131 232508 E-MAIL ALESSANDRIA@LASTAMPA.IT WEB WWW.LASTAMPA.IT/ALESSANDRIA STAMPA IN 349 7090100 PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249 All’interno 23 ALESSANDRIA E PROVINCIA PIEMONTE. DOPO L’ADEGUAMENTO E I DECLASSAMENTI APPROVATI DALLA REGIONE ALESSANDRIA Sanità, ora è tutti contro tutti nella crociata salva-ospedali La Finanza in municipio per la contesa sulla discarica CASALE Folla per l’addio all’ex sindaco «uomo del dialogo» Silvana Mossano A PAGINA 51 E i grillini chiedono un’altra struttura. Saitta: “Non si rendono conto” MIRIAM MASSONE ALESSANDRIA INCHIESTA La sfida dei cinema che resistono ai grandi multisala Daniele Prato A PAGINA 45 SERRAVALLE Adesso per l’outlet fatturato e clienti sono dati sensibili Gino Fortunato A PAGINA 45 ALESSANDRIA Un caffè al bancone a 40 cents in meno La tazzina anti-crisi Valentina Frezzato A PAGINA 44 Antonio Saitta e Sergio Chiamparino, assessore alla Sanità e presidente della Regione Il loro piano sanitario è contestato dai sindaci Tortona, Acqui. E Novi. Ne sopravviverà solo uno, di ospedale? Nell’attesa che le scelte torinesi prendano forma, scatta la «guerra fratricida» di fronte al drastico adeguamento della rete ospedaliera regionale già approvato, il 19 novembre, dalla giunta guidata dal Governatore, Sergio Chiamparino. Una volta intuito dun- REPORTERS La querelle sull’«aborto» della discarica di Spinetta Marengo, ora è finita sulla scrivania della Guardia di Finanza. L’altro giorno gli uomini delle Fiamme Gialle sono rimasti ore negli uffici di Palazzo Rosso per poi uscire con una montagna di documenti. Tutti relativi alla pratica della discarica «di inerti e assimilabili», quella che la società Bolla srl (costituita da Lorenzo e Gian Mario Cassano e Maria Luisa Lombardi) voleva realizzare in località Cascina Guarasca. Progetto che poi si è arenato per l’opposi- Le Fiamme gialle hanno acquisito gli atti sul progetto mai nato ma già in parte pagato La proposta di Acqui «Centro di riabilitazione insieme alle Terme» Altri servizi A PAGINA 49 que le intenzioni della Regione sul tema della sanità declassamenti e tagli - la politica ha deviato verso la massima «mors tua vita mea», infuocando il botta e risposta tra Tortona e Novi. Nonostante siano entrambe a guida Pd, le due città non sono mai state tanto «nemiche». Il sindaco tortonese Gianluca Bardone e il consigliere regionale (ex primo cittadino) Massimo Berutti (Forza Italia) neanche troppo velatamente tirano acqua al proprio mulino dicendo che - se proprio si è costretti a scegliere - sareb- be meglio puntare sull’ospedale di Tortona, piuttosto che su quello di Novi. E lo fanno proprio quando l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, annuncia l’arrivo in provincia del direttore dell’Agenas, Fulvio Moirano, che ha curato la stesura del piano sanitario, incaricato di verificare la funzionalità degli ospedali oggetto di riorganizzazione, come Acqui, Tortona, Novi. «Dimostreremo che Tortona non è inferiore a Novi». Al vetriolo la risposta del sindaco di Novi, Rocchino Muliere: «Legittimo combattere per le proprie battaglie, ma ora la misura è colma: l’ospedale di Novi è tecnologicamente superiore a quello di Tortona. Maggiore la funzionalità anche rispetto all’amministrazione, ai reparti, persino ai parcheggi». E tra i due litiganti, c’è il Movimento 5 Stelle, che l’altro giorno durante il Consiglio regionale straordinario in Regione, è riuscito a rilanciare con un’idea balzana, che ha fatto rabbrividire l’assessore Saitta: «Non solo non ci sono stati suggerimenti per ridurre gli sprechi e ridimensionare i costi della spesa sanitaria del Piemonte, lasciata per anni fuori controllo, ma addirittura dai grillini è arrivata la proposta di costruire due nuovi ospedali, uno dei quali a metà tra Tortona e Novi. Vuol dire non aver capito la gravità della situazione». Un’altra idea arriva invece dalla preoccupata Acqui. Il sindaco Enrico Bertero punta sull’unione delle forze: «Ci sono due “aziende” regionali: l’ospedale, che si vuole declassare, e le Terme che ogni giorno perdono 3.500 euro. Messe insieme potrebbero dare vita ad un azienda sanitaria speciale, finalizzata alla riabilitazione». zione dei residenti e per la protesta del consigliere comunale, Domenico Di Filippo (M5S). Fu lui a puntare il dito sulle diverse caparre, approvate dall’Aral e già versate dal Comune (all’epoca in cui l’assessore era Luciano Vandone), per un valore superiore al mezzo milione di euro. E sempre Di Filippo, per far luce sull’intera vicenda, presentò nei mesi scorsi quattro esposti: alla Procura, ai carabinieri del Noe, alla Guardia di Finanza e alla Corte dei Conti. L’altro giorno, le Fiamme Gialle hanno quindi recuperato gli atti per ricostruire i passaggi dell’intera operazione ed accertare eventuali responsabilità. [M.M.] 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 . Novi e Tortona .49 In breve SANITÀ. LA PROPOSTA DEL SINDACO DI ACQUI ENRICO BERTERO “Uniamo l’ospedale e le Terme” Uno è da declassare, le altre in perdita: assieme possono essere centro di riabilitazione GIAN LUCA FERRISE ACQUI Non solo proteste ma anche proposte. Dopo un ulteriore incontro a Torino con la giunta regionale guidata da Sergio Chiamparino, il sindaco di Acqui Enrico Bertero torna sul tema del declassamento dell’ospedale civile della città termale. «Mentre abbiamo dato incarico a un legale di presentare ricorso al Tar contro la delibera della giunta regionale, allo stesso tempo vogliamo formulare proposte concrete al presidente Chiamparino e all’assessore Antonio Saitta. Come sanno benissimo sia Chiamparino che Saitta, ad Acqui, ci sono due aziende regionali. La prima, è l’ospedale civile che si vorrebbe declassare penalizzando un bacino d’utenza di oltre 60 mila abitanti, mentre la seconda sono le Terme che ogni giorno perdono circa 3.500 euro per scelte gestionali che ritengo opinabili. Messe insieme, queste due importanti realtà, potrebbero dare vita a un azienda sanitaria speciale, finalizzata alla riabilitazione». Ma dove prendere i soldi necessari per dare vita a questo nuovo progetto? «Sia Chiamparino che Saitta conoscono bene le problematiche della riabilitazione, fisica e anche cardiologica, visto che molti pazienti vengono inviati fuori Regione dopo aver subito ad esempio interventi al cuore. La Regione è quindi costretta a rivolgersi a strutture L’ospedale di Acqui Terme sia pubbliche che private per il benessere dei cittadini. Creando un collegamento nel segno della riabilitazione tra l’ospedale e le Terme si smetterebbe una volta per tutte di mandare pazienti fuori Regione e allo stesso tempo di buttare soldi per le Terme, che inizierebbero così a operare come una vera e propria azienda impegnata a produrre utili e non perdite». Un’idea che molti acquesi vorrebbero vedere concretizzata, tenuto conto che proprio le Terme erano state classificate di primo livello super dal ministero della Sanità, proprio per la presenza in città di un centro cardio reumatologico, il cui edificio. Intanto, si registra sul tema del ridimensionamento dell’ospedale civile, la presa di posizione dei medici di famiglia dell’Acquese e della Valle Bormida che hanno scritto al presidente Chiamparino per ribadire che l’ospedale non deve essere impoverito da scelte politiche che solo apparentemente trovano una giustificazione alla razionalizzazione dei servizi. Novi Tortona Muliere “San Giacomo è il migliore per tecnologia” “Il 10 Consiglio comunale aperto sul Dea” Il sindaco di Novi, Rocchino Muliere replica al sindaco di Tortona, Gianluca Bardone e al consigliere regionale (ex primo cittadino) Massimo Berutti, espresse a proposito del San Giacomo. «Legittimo combattere le proprie battaglie, ma ora la misura è colma. Rispetto alle dichiarazioni su una presunta inferiorità tecnologica dell’ospedale di Novi, ricordo che la situazione è all’opposto, per una serie di motivi che vanno dalla pratica verticalità che unifica i reparti all’amministrazione, ai comodi parcheggi. Ma soprattutto, tutte le stanze di degenza sono state ristrutturate e dotate di 2 letti e servizi igienici. Dea e Cardiologia con terapia intensiva, sono in un’ala nuova collegata al corpo principale. Sono state completate la divisione radiologica, il centro di sterilizzazione, la terapia intensiva e l’Urologia (con presenza di litotritore). Il blocco operatorio è nuovo, come pure il polo endoscopico e gli ambulatori». [G.FO.] Un documento che raccoglie le azioni e le richieste da inviare alla Regione: lo presenterà il presidente del Consiglio comunale, Claudio Scaglia, in apertura della seduta del 10 dicembre, alle 20,45, nella sala polifunzionale dell’ex caserma Passalacqua, per discutere della salvaguardia dell’ospedale alla luce della delibera di adeguamento della rete ospedaliera approvata il 19 novembre scorso dalla Giunta regionale che declassa l’ospedale di Tortona e il Dea in Pronto soccorso semplice. Il Consiglio è contrario, ritenendo «indispensabile il mantenimento del Dea di I livello e chiede di modificare il piano di riordino e valutare in modo oggettivo l’idoneità della struttura tortonese al mantenimento della complessità dei servizi attualmente offerti». Altrimenti darà mandato al sindaco di porre in essere tutte le azioni necessarie per assicurare il mantenimento degli attuali livelli assistenziali e a procedere nel ricorso al Tar. [M.T.M.] Basaluzzo In terapia intensiva i due feriti nel frontale 1 Sono stati trasferiti dall’ospedale di Novi alla terapia intensiva di Alessandria, i conducenti delle due auto, una Honda civic guidata da M.M. 44 anni di Fresonara e una Micra Nissan al cuivolante c’era G.L.P. di 42 anni, abitante ad Alessandria, che l’altra sera si sono scontrate frontalmente in frazione S. Antonio di Basaluzzo. La polizia stradale di Serravalle si sta occupando dei rilievi. Nell’incidente è rimasta coinvolta anche una Punto, il cui conducente, J.B. di Predosa, è rimasto illeso. [G. FO.] Tortona Concerto natalizio nella chiesa S. Giacomo 1 Aria di Natale a Tortona. Domani sera, alle 21, nella chiesa di San Giacomo, si può assistere al concerto degli auguri proposto dall’ ensemble corale e strumentale dell’Accademia musicale Perosi e che è stato organizzato dalla sezione Fai di Tortona con brindisi finale. [M. T. M.] Pontecurone Spettacolo teatrale in aiuto agli alluvionati Domani sera alle 21, nella sala Soams di Pontecurone, è in programma uno spettacolo teatrale intitolato «Una gabbia di matti» e proposto dalla Compagnia teatrale dialettale Vittorio Spoldi di Montemarzino. L’incasso della serata, a offerta, sarà totalmente devoluto alle popolazioni di Viguzzolo che sono state colpite dall’alluvione. [M. T. M.] 1 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 Retroscena ISOTTA CAROSSO ALBA I l 2014 si chiude con 842 mila euro raccolti e un più 53% rispetto all’anno precedente per un totale di 12,7 milioni pari al 84,65% dell’obiettivo: il «bilancio» è stato presentato durante l’assemblea annuale della Fondazione «Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus». «Un anno positivo» ha decretato il presidente Dario Rolfo. Oltre alla raccolta che procede a gonfie vele, nonostante il clima di preoccupazione intorno al progetto di Verduno, sono tanti i risultati operativi raggiunti. La Fondazione ha donato all’ospedale Santo Spirito di Bra l’ecografo Epiq in funzione dal 21 febbraio. Dal 12 aprile è attiva all’ospedale di Alba la Tac Ingenuity a 128 strati, la più innovativa tra gli ospedali pubblici piemontesi: al San Lazzaro sono stati forniti un defibrillatore, un iniettore angiografico a doppio bolo e un ventilatore polmonare per una spesa comples- Langhe e Roero .51 . FondazioneOspedaleAlba-Bra haraccoltooltre12milionidieuro Sei lezioni riservate a manager Equivalgono al 84,65% dell’obiettivo annunciato del vino Verduno L’assemblea della Fondazione ha chiesto anche alla Regione garanzie sui finanziamenti per completare il cantiere del nuovo ospedale DELUSIONE DALLA REGIONE «Aspettavamo l’assessore ma ha dato forfait all’ultimo momento» siva di oltre 600 mila euro. Durante l’anno sono state istituite due borse lavoro per interventi di chirurgia epato-biliare e una borsa lavoro per una nutrizionista clinica. Grazie ad erogazioni di familiari, sono state donate attrezzature al reparto di oncologia in ricordo di Italo Seletto e di Marisa Perrone, mentre al reparto medicina di Bra sono stati donati due letti elettrici in ricordo di Giuseppe Gallese. La Fondazione quest’anno stamperà anche il Bollettino Epidemiologico e un’agenda per il personale. Il numero dei soci è salito a 63, 11 fondatori, 50 partecipanti effettivi e 2 partecipanti onorari: l’ultimo, ammesso in occasione dell’assemblea di questa settimana, è Carlo «Uccio» Porro, farmacista sto- Progetti di solidarietà MagnumdiBarolodellavignadelcastellodiGrinzane achifaràmegadonazionidaoltrecinquecentoeuro 1 Due milioni e 300 mila euro è la cifra che la Fondazione deve ancora raccogliere nei prossimi mesi per raggiungere l’obiettivo e rendere la struttura di Verduno all’avanguardia. Nel nuovo anno verranno portati avanti altri due progetti: quello di dotare la piazzola di atterraggio dell’elisoccorso del 118 del comune di Cortemilia dell’illuminazione per il volo notturno e «Il futuro in buone mani», per l’umanizzazione del nuovo reparto di ostetricia con il magnum «Vigna di Cavour», realizzato grazie alla collaborazione corale del Comune di Alba e Grinzane Cavour, dell’Istituto agrario e Scuola enologica di Alba e Valerio Berruti: la Fondazione ricambierà donazioni di 500 euro con uno dei 300 magnum di Barolo del 2010 provenienti dal vigneto di nebbiolo patrimonio dell’Umanità sotto il castello di Grinzane Cavour con l’etichetta dell’artista albese. [I. C.] ALBA. CONTESTATO IL PROGETTO DELLA BANCA Alla Moretta raccolte 350 firme “Qui la Bre non deve chiudere” Oltre 350 firme raccolte in pochi giorni tra gli abitanti del quartiere Moretta, per dire no alla chiusura della filiale della Banca Regionale Europea in corso Langhe, ad Alba. A promuovere la petizione è stato il presidente del borgo Moretta, Bruno Silvestro: tanti i residenti preoccupati per le conseguenze della razionalizzazione avviata dall’istituto, che in provincia di Cuneo prevede la chiusura di 4 filiali a Cuneo, Alba e Mondovì e di 11 «minisportelli». «La raccolta firme ha avuto un largo consenso, perché gli abitanti del quartiere sono molto arrabbiati per questa decisione - dice il presidente Silvestro -. Molti aderenti mi hanno confermato che, in caso di chiusura della filiale, sono intenzionate a togliere il loro conto corrente dalla Bre e a rivolgersi ad altre banche che, anziché allontanarsi, hanno invece scommesso su questo territorio, aprendo filiali». L’europarlamentare albese Alberto Cirio ha sostenuto la petizione e ieri ha scritto al direttore generale della Bre Banca, Riccardo Barbarini, per inviargli le firme e per chiedere formalmente di rivedere «una scelta che danneggia gravemente gli abitanti e le attività commerciali della Moretta, il quartiere più popoloso di Alba con più di 8 mila residenti. Penso in partico- DIANO D’ALBA SILVIA MURATORE La filiale della Bre Banca in corso Langhe A Monastero Vasco e Gaiola «Inostrisportellidevonorestareaperti» 1 Già raccolte 355 firme an- che a Monastero Vasco contro la chiusura dello sportello Bre Banca. Il sindaco Giuseppe Zarcone: «Non comprendiamo come la freddezza dei numeri possa indurre gli amministratori di un grande istituto di credito, tra cui alcuni del Mon- lare ai numerosi anziani, che a breve saranno costretti a raggiungere la filiale di viale Vico, distante quasi un chilometro. E’ inoltre assurdo che Alba, una delle città fondatrici della Crc, si trovi oggi ad essere così gra- regalese, a disinteressarsi dei disagi che questa chiusura provocherà». E anche il Comune di Gaiola ha votato un ordine del giorno contro la chiusura della filiale Bre di via Barale. Lo sportello serve anche Rittana, Moiola, Roccasparvera e Valloriate. [R. S.] vemente penalizzata. Farò avere anche al sindaco di Alba, Maurizio Marello, una copia della raccolta firme e della lettera, perché la nostra città continua a perdere giorno per giorno servizi». [R. F.] rico di Bra. I soci finora hanno sostenuto gli obiettivi della Fondazione con oltre 5 milioni di euro. «Siamo delusi per il mancato arrivo dell’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta che aveva promesso fino ad un’ora prima di partecipare all’assemblea - dice il presidente Dario Rolfo -. L’assenza è stata motivata per i lavori del Consiglio regionale che si protraevano e per le discussioni che in questi giorni vedono tutti i territori piemontesi in allarme per il riordino della rete ospedaliera. L’assemblea ha voluto rimarcare si farà promotrice insieme ai sindaci di tutte le iniziative utili a salvaguardare gli interessi della nostra comunità, a partire dalla giusta dotazione di posti letto a Verduno». Sei lezioni di alta formazione manageriale riservate a imprenditori del settore vitivinicolo: è il percorso del Wine Business Executive Program organizzato da Business International-Gruppo Fiera Milano, che lunedì e martedì ha concluso il suo viaggio a Diano d’Alba, nella sede della Ferdinando Giordano Spa. Il Wine Business Executive Program aveva l’obiettivo di fornire agli amministratori che già operano nel settore vitivinicolo un sistema di conoscenze in grado di accrescere le competenze necessarie per la governance dell’azienda e allo stesso tempo riallineare le scelte strategiche alle nuove sfide e opportunità del mercato italiano e internazionale. Perché al settore vitivinicolo servono nuovi strumenti per affrontare la crisi del mercato, ottimizzare i processi interni ed esterni, consolidare il proprio posizionamento, ottimizzare i canali di vendita e distribuzione. In considerazione delle capacità della Ferdinando Giordano di affermarsi in ambito nazionale e internazionale, anche grazie all’utilizzo strategico del metodo della vendita diretta ed e-commerce, l’Ad Simon Pietro Felice è stato chiamato a far parte del Comitato Scientifico e anche in qualità di docente del master, con una lezione su «Wine business marketing, e-com[R. F.] merce, social media». 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 La casa di riposo «Don Comino» di Lequio Tanaro trasferimento della comunità psichiatrica - dice Beppe Trossarello, coordinatore del Comitato -, firme che sono state consegnate al Prefetto». A preoccupare è il fatto che il soggiorno anziani sia a pochi metri dall’asilo e dalla scuola elementare. «La comunità psichiatrica avrà ingresso separato rispetto alla struttura esistente e non vi sarà alcuna commistione né interferenza con la casa di riposo attualmente attiva precisa la nota della Sereni Orizzonti -. Gli ospiti di cui parliamo sono soggetti stabilizzati per cui è stato immaginato un percorso di reinserimento sociale e lavorativo: alcuni di loro sono già oggi occupati presso amministrazioni pubbliche della zona. Non sono quindi soggetti pericolosi». La società proprietaria della «Don Comino» sottolinea anche le opportunità lavorative: «In aggiunta ai dipendenti attualmente occupati nella casa di riposo, all’interno della comunità lavoreranno tra 25 e 30 operatori». rio Ferrero di Etinet: «Internet porta con sé possibilità di crescita notevoli, ma deve essere complementare e non alternativa al negozio “fisico”, che peraltro si sta adattano con risultati importanti». Marco Conterno ha presentato il portale Shooppi.it e la Shooppi Card che l’Ascom Savigliano ha lanciato negli anni scorsi proprio per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori, mentre Germano Ambrogio ha raccontato la sua esperienza di rivenditore di dischi e musica. Infine Mario Rosario Irlando ha relazionato sull’importanza della comunicazione, a tutti i livelli, nel processo di vendita. [P. B.] da». Il consigliere d’opposizione Luciano Gandolfo (Siamo Savigliano) ha suggerito di destinare l’area dietro il magazzino comunale di via Alba a questo scopo. «Non è possibile: quella zona è riservata al rimboschimento della città. Per ogni bambino nato a Savigliano piantiamo un albero, che viene poi ricollocato nelle aree verdi della città».[A. G.] IL CASO. I PAZIENTI ORA SI TROVANO NELLA COMUNITÀ PROTETTA DI BELVEDERE Regione decide sul trasferimento dei malati psichiatrici a Lequio La richiesta all’ente dalla Società di Udine che gestisce la struttura ALBERTO PRIERI LEQUIO TANARO L’ufficio stampa della Sereni Orizzonti di Udine ha confermato come la società abbia «richiesto alla Regione il trasferimento a Lequio Tanaro dei posti letto della Comunità protetta di tipo B «Villa Margherita di Belvedere Langhe». La stessa Sereni Orizzonti è proprietaria della casa di riposo «Don Comino» di Lequio, della quale intende utilizzare l’ultimo piano per ospitare i malati psichiatrici. «Avevamo già espresso il parere negativo dell’Amministrazione comunale e le preoccupazioni della popolazione, ma a decidere sono Regione e Asl» ha detto nell’ultimo Consiglio comunale il sindaco Costanzo Negro. Molti residenti, però, hanno imputato al primo cittadino la mancanza di comunicazione e trasparenza sulla questione. Tanto che un comitato spontaneo di cittadini ha lanciato una petizione. «Abbiamo già raccolto 650 firme di lequiesi contrari al SAVIGLIANO. INCONTRO ASCOM “I nostri commercianti amano investire in rete” Sala della Crusà Neira gremita per il convegno «Intraprendere: il territorio saviglianese tra crisi e innovazione», organizzato dalla Confcommercio. Dopo i saluti del presidente di zona Agostino Gribaudo, il direttore Livio Raballo si è soffermato sulle nuove variabili che i commercianti devono considerare: «Velocità, colla- borazione e tecnologia». Marco Rinaldi ha illustrato i risultati dell’indagine svolta in primavera con la collaborazione degli studenti di ragioneria dell’Arimondi-Eula. «Il settore commerciale ritiene internet utile – ha detto – ma la crisi, che ha colpito anche i periodi dei saldi, fa venire meno la disponibilità per nuovi investimenti». Per Vale- Fossanese - Saviglianese .55 . SAVIGLIANO. ATTESA DAL 2009 Venticinque richieste per un “orto comunale” Venticinque richieste per un «orto comunale» attendono risposta dal 2009. «Non ci sono spazi – spiega l’assessore all’Ecologia di Savigliano, Massimiliano Gosio -. Gli appezzamenti sono già stati assegnati tutti: se dovessero rendersi disponibili altre aree, le metteremo a disposizione di chi ha fatto doman- FOSSANO. DOMANI Premiazione del concorso “Inventa il risparmio” È in programma domani, alle 11 al Cinema Teatro I Portici di Fossano, la premiazione del concorso «Inventa il risparmio», promosso dalla Crf e dalla sua Fondazione e dedicato agli studenti delle terze medie del Fossanese. A loro è stato chiesto di scrivere un racconto o una poesia per partecipare alla sezione «biro», oppure di fare un disegno o una vignetta destinati alla sezione «matita». Obiettivo del lavoro: spiegare che cosa è il risparmio e quanto è importante. La giuria è composta Beppe da rappreGhisolfi sentati della Crf, della scuola e dalla dirigente scolastica Maria Paola Longo. Saranno premiati i tre migliori disegni e i tre migliori racconti: gli autori riceveranno un buono da spendere in materiale scolastico. Gli studenti hanno anche seguito le lezioni dedicate al risparmio del presidente della Cassa risparmio Fossano Beppe Ghisolfi e riceveranno in omaggio il volume che spiega il «risparmio» in termini facilmente comprensibili anche dai più [LA. SE.] piccoli. 12 45 LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 Dopo appelli e lettere anonime l’Asl conferma «Inutile allarme» CINZIA BOVIO ARONA «L’ambulatorio pediatrico del Cap di Arona non è al momento in pericolo. Il servizio resta». La conferma dalla direzione sanitaria dell’Asl ieri, con la dottoressa Arabella Fontana, dopo le voci su una possibile chiusura circolate negli ultimi tempi, anche sotto forma di anonime «letterine a Babbo Natale». L’ambulatorio prevede la presenza di un pediatra ogni sabato dalle 14 alle 20 nell’edificio dell’ex ospedale dove ha sede da due anni il Centro di assistenza primaria (Cap). Il servizio è molto utilizzato e apprezzato dall’utenza: ogni sabato vengono accolti circa 10-15 bambini. I dubbi sul suo futuro sono sorti ora che sta per partire, anche nel Novarese, un progetto regionale chiamato «Papt» (Punti di assistenza pediatrica territoriale). Grazie a un accordo tra Regione e medici specialisti, prevede - con partecipazione obbligatoria dei pediatri di libera scelta – l’apertura di un ambulatorio per bambini all’ospedale di Borgomanero a partire da 1 Appello alla solidarietà dall’Opera Molinari, sede del centro di ascolto Caritas. Per Natale si può regalare agli amici un buono in denaro a favore del progetto. Si possono donare alimenti non deperibili o prodotti per l’infanzia e l’igiene: il servizio li distribuirà tutto l’anno alle famiglie in difficoltà. Si può anche diventare volontari nella raccolta di alimenti nei market, nell’aiuto allo studio di ragazzi e stranieri che imparano l’italiano, o alla mensa solidale «Nondisolopane». La sede è in via Ponti 10. Dettagli: 0322.242069. [C. BOV.] 1 Il stesse prestazioni saranno fornite nella vicina Borgomanero, e che il nuovo progetto regionale prevede il reclutamento obbligatorio dei medici. Fontana, al momento, smentisce e puntualizza: «Siamo dispiaciuti per i volantini anonimi. E informazioni tendenziose crea inutile allarmismo». Intanto il Consiglio comunale di Arona ha approvato, all’unanimità, la richiesta inviata alla Regione di un hospice per malati acuti e terminali all’ex ospedale. C’è lo spazio necessario: 13 stanze vuote. E c’è la domanda. Esiste un unico hospice nella provincia di Novara: a Galliate con 10 posti letto. Il Comune può utilizzare il deposito della stazione Invito ad aiutare l’Opera Molinari Gestione esterna del servizio scuolabus sabato e nello stesso giorno per le settimane a venire. «Il progetto regionale Papt – ha riferito Fontana – non c’entra nulla con quello attivo al Cap che è invece un progetto della nostra azienda sanitaria, rinnovato ogni anno con scadenza il 31 dicembre». L’Asl pensa di riconfermarlo a giorni: venerdì è già fissato un incontro con i pediatri incaricati su base volontaria che, una volta a settimana, sono al Cap. La preoccupazione è questa: che le esigenze di razionalizzare le spese in Regione possano in qualche modo mettere a rischio il servizio pediatrico ad Arona, considerato che le COMIGNAGO Arona Arona Nell’ex ospedale anche 13 stanze vuote: è richiesto un hospice Novara e provincia .49 In breve OGNI SABATO POMERIGGIO. NELL’EX OSPEDALE DI ARONA Ambulatorio pediatrico “Non rischia la chiusura” . servizio di scuolabus del Comune avrà una gestione esterna. Lo ha deliberato il Consiglio con i voti della maggioranza. Un secondo pulmino è inutilizzabile e manca un altro autista comunale sempre a disposizione. La ditta esterna dovrà subito fornire un mezzo e un autista a disposizione nel caso ce ne fosse bisogno. Attualmente gli utenti sono 90. [C. BOV.] Borgo Ticino Nuovi loculi, la spesa è di 195 mila euro 1 Per i nuovi loculi nel cimitero il Comune spenderà 195 mila euro. I costi del progetto, dell’ufficio tecnico, sono coperti dal Comune. In bilancio anche la riasfaltatura di via Circonvallazione, marciapiedi e cordoli per 200 mila euro. [C. FA.] Il parcheggio in largo Alpini ARONA In vendita le tessere dei parcheggi in centro In vendita gli abbonamenti annuali ai parcheggi di Arona. Tre i minipark con 259 posti: 74 in piazza Barberi, 60 in largo Compagnia dei Quaranta e 125 in viale Croce rossa e largo Alpini. Gli abbonamenti blu (residenti in centro), validi in ogni punto, costano 250 euro. I rossi (residenti fuori dal centro) ammontano a 300 al primo rilascio, 270 euro al rinnovo. Gli abbonamenti gialli (non residenti che lavorano in centro) 350 euro. Sconto di 50 euro se si rinnova l’abbonamento in piazza Barberi, a compensazione dei disagi di quest’anno. Abbonamenti verdi (hotel e alberghi): 240 euro i primi 10 rilasci, 500 i successivi 20, e 700 gli ultimi 20. Infine, tessera gold a 500 euro a residenti per il cortile della scuola Nicotera, con cancello telecomandato. Dettagli: 0322.231238. [C. BOV.] A Comignago non soltanto la stazione ma anche il deposito adiacente potrà essere utilizzato dal Comune. Si estende il comodato d’uso siglato in aprile con Rfi: il magazzino potrà essere usato per ricoverare mezzi comunali. Il sindaco Piero David: «E’ uno stabile fatiscente di circa 60 metri quadri, priva di tetto. In ogni caso andrebbe messa in sicurezza. Non faremo lavori importanti e non metteremo mano neppure agli impianti: sarà recintata, sorvegliata e tenuta in ordine». Nell’area proliferano rovi ed erbacce. Dopo la dismissione della Arona-Santhià nel 2012 i treni non corrono più su quei binari. L’amministrazione comunale, negli anni scorsi, aveva pensato di acquisirla per realizzare, nella stazione, il municipio. Un progetto oneroso e dai tempi troppo lunghi: meglio la ristrutturazione di Villa Rossi dove da settembre 2013 ci sono uffici comunali. «Le trattative con Rfi poi sono continuate - dice il sindaco -. Abbiamo prima ottenuto il comodato d’uso di due stanze nella stazione, senza oneri, e ora anche del deposito e del piazzale. Creeremo un parcheggio e il controviale che consentirà un doppio accesso al plesso scolastico, vicino alla stazione. In questo modo si eviterà il congestionamento di auto negli orari di uscita dalle scuole». [C. FA.] Aress, chiuse tutte le vertenze di lavoro Pubblicato Mercoledì 03 Dicembre 2014, ore 17,47 Dopo il direttore generale Zanon anche i suoi collaboratori perdono le cause in tribunale contro la Regione dopo la soppressione dell'Agenzia per i servizi sanitari. Dovranno farsi carico anche delle spese processuali E tre. Dopo il direttore Claudio Zanon è toccato ai due suoi strettissimi collaboratori in Aress incassare il diniego del giudice del lavoro alla loro richiesta di essere pagati dalla Regione fino al 2017, data di scadenza del contratto, anche se l’Agenzia regionale per i servizi sanitari è stata abolita a luglio dello scorso anno. Mauro Rapellino, responsabile del risk management e Mario Lombardo vice di Zanon, come il loro direttore avevano presentato ricorso per ottenere il dovuto (a loro dire) e il risarcimento dei danni subiti a causa dell’interruzione del rapporto di lavoro dovuta alla soppressione dell’agenzia affidata per la liquidazione a Giovanni Lepri. Se per Lombardo e Zanon si è prospettato un rientro alla Molinette, poi saltato per una vicenda di incompatibilità per l’ex sherpa di Roberto Cota, per Rapellino già raggiunta l’età pensionabile non era possibile alcun reintegro. Ma a suo dire, la Regione avrebbe dovuto pagargli il periodo contrattuale, interrotto anticipatamente: 450mila euro. Più “modesta” la richiesta di Lombardo, che operava in Ares in regime di aspettativa: 100mila euro. Di diverso avviso il giudice del lavoro che, dopo aver respinto la richiesta di Zanon, adesso si è pronunciato in maniera analoga per i due ex manager. Nessun indennizzo ma, anzi, il pagamento delle spese processuali: 26mila euro a testa da versare alla Regione. 12 45 67 18 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 gg Dossier /La Torino che non ha nulla FEDERICO CALLEGARO Con il freddo alle porte ricomincia in città l’emergenza per i senza tetto. A offrire una cartina di tornasole sui problemi che incontra chi non ha una casa, anche quest’anno, ci pensa la sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale Martini. «A dire il vero – raccontano in ospedale – il problema è ricominciato da metà ottobre. Adesso siamo tornati ai livelli dell’anno scorso con 15 persone che dormono sulle sedie della sala d’attesa». Il controllo Spesso però, come già era accaduto lo scorso inverno, la convivenza tra senza tetto e pazienti in attesa di un controllo era diventata così problematica da spingere un gruppo di residenti a organizzare delle ronde per presidiare di notte l’ospedale. Tornato il freddo, quindi, tornano anche le ronde e questa volta sono coordinate sotto la sigla del Movimento tricolore Pozzo Strada, organizzazione fondata dal consigliere di Circoscrizione Stefano Bolognesi che aveva dato il via a queste «passeggiate di controllo» già nel 2013. «AbSITUAZIONE AL LIMITE Fino a 15 persone dormono sulle sedie del pronto soccorso biamo deciso di tornare a presidiare la zona dopo che in molti, tra pazienti e operatori sanitari, ci hanno segnalato una situazione grave in cui i cittadini si trovano ad avere paura ad aspettare un consulto medico spiega Bolognesi -. La nostra linea di condotta rimane quella dello scorso anno. In caso di senza tetto che molestano i pazienti avvertiamo subito le forze dell’ordine e non interveniamo personalmente». REPORTERS Ultimo rifugio Spesso l’atrio del pronto soccorso è l’ultima tappa del girovagare quotidiano del clochard che rifiuta le strutture apposite per senzatetto L’ospedale è un dormitorio Ronde contro i clochard Servizio Boa Oltre alla ronda del Movi- Cresce l’esercito dei clochard Sono più di 2 mila Il Comune fa appello ai privati: aiutateci Tra 10 giorni apre il ricovero della Pellerina ANDREA ROSSI Censirli è quasi impossibile. Sfuggono alle statistiche, spesso anche chi cerca di offrire loro qualche sistemazione. Invisibili, per definizione. Ma dire che stanno aumentando è qualcosa più di una sensazione. A Torino si stima che i senzatetto siano 2 mila, risultato del (finora) unico censimento tentato dall’Istat insieme con il Fio.Psd (Federazione italiana Organismi per le persone senza dimora. Probabile che siano di più se solo l’anno scorso il sistema dei servizi di prima accoglienza del Comune ha ricevuto richieste di ospitalità da 1.516 persone (il 79% uomini, il 21% donne). Palazzo Civico ha varato qualche giorno fa il piano invernale destinando circa 700 mila euro. Cifra a cui Palazzo Civico spera poi di aggiungerne altri grazie a singoli interventi dei privati: cittadini, esercizi commerciali e imprese, da cui conta di raccogliere risorse aggiuntive per specifici in- La città cerca sponsor disposti a finanziare dormitori, ambulatori e progetti di accoglienza terventi. Il Comune farà da collettore per quelle che si configurano a tutti gli effetti come sponsorizzazioni private contro l’emergenza freddo. A quel punto darà avvio al piano di interventi. Entro una decina di giorni, al parco della Pellerina, verrà allestito il ricovero notturno ulteriormente rafforzato quest’anno: 120 posti letto, con la possibilità di incrementarli fino a 170 in 21 container riscaldati e dotati di brandine. Un altro sito verrà previsto in casi di emergenza. In totale saranno garantiti 220 posti. E altri 217 saranno ricavati nei ricoveri notturni. Tutte le case di ospitalità notturna, poi, amplieranno l’orario di apertura, anticipando alle 19 l’ingresso, e ritardando alle 9 l’uscita. Altro capitolo è l’assistenza in strada a quelle persone che non si presentano ai ricoveri: ogni giorno dalle 18,30 alle 2, le strade verranno pattugliate da due ambulanze. Una settimana fa l’appello del Comune ai privati per finanziare ripari caldi e sicuri per i clochard 1 Ogni notte gruppi di residenti pattugliano la zona intorno al Martini “Interveniamo per impedire le risse fra i senzatetto e i pazienti in attesa” mento Tricolore, racconta l’operatore sanitario, all’ospedale passa anche il «Servizio Boa», un bus notturno con a bordo operatori che si occupano proprio dei senza tetto che non si rivolgono ai centri di accoglienza. Stefano Bolognesi, però, ci tiene a precisare che le ronde di cittadini che si spostano in gruppi di sette intorno al perimetro del Martini, cercano anche di dialogare con chi non ha una casa e distribuiscono generi di prima necessità: «Portiamo bevande calde e parliamo con chi dorme lì. Il nostro intento è quello di offrire supporto a chi lo chiede». L’idea Spiega il consigliere «Rappresentiamo un deterrente per chi non si comporta correttamente». Per un infermiere del Martini, il problema della sala d’attesa esiste ma riguarda chi arriva come paziente: «Per noi, chiusi dietro la porta del pronto soccorso, il disagio è minimo ma la cosa cambia se si sta in sala d’aspetto. Se avvengono litigi, anziani e persone più fragili, si spaventano». Sulla «Stampa» REPORTERS Sempre di più In città aumenta il numero dei senza tetto che si rifugiano nei Pronto soccorso quando piove o si abbassa la temperatura Storie simili Nelle varie notti di perlustrazione, il gruppo, ha conosciuto molte persone che hanno scelto come dimora l’ospedale. I motivi e le storie personali sono spesso simili: «Molti sono italiaVITE PERSE Molti gli italiani alcuni lavorano ma sono senza casa ni e tra loro c’è chi ha perso il lavoro e la casa – spiegano dal Movimento tricolore –. Ci sono anche persone che di giorno vanno al lavoro e la notte dormono lì, perché, dopo essersi lasciati con la moglie, sono rima- sti senza un tetto». I problemi nascono con chi beve e finisce per litigare con gli altri: «E a quello c’è da aggiungere il fatto che spesso il bagno della sala di attesa viene usato per lavare gli abiti». Adesso Bolognesi vuole che intervenga il Comune: «L’ospedale non può diventare un dormitorio e quindi il sindaco deve intervenire per fare in modo che le strutture idonee possano ospitare più senza tetto possibili e chi non ha una casa sia invogliato a rivolgersi a questi centri. Questo perché – racconta – sono molti a dirci che dormono più serenamente in un ospedale, dove tensioni e conflitti tra ospiti sono minori che nei centri organizzati». 2 Il sindaco di Torino scrive: volentieri al Signor Bosco. Sì, ho affermato pubblicamente che in questi anni è stata accreditata un’opinione non vera: e cioè che le Province “non servissero a nulla” e che l’unica cosa da fare fosse la loro eliminazione. E conseguentemente sono stati operati dai governi tagli che hanno drasticamente ridotto le risorse a disposizione delle Province. Io non ho mai condiviso quell’approccio superficiale perché mantenere scuole, strade, territori, alvei fluviali, così come offrire ai cittadini servizi che spesso i piccoli Comuni da soli non hanno, non sono cose inutili. E farlo richiede le risorse necessarie. «Altra cosa è snellire la struttura delle Province, come in effetti si è fatto con la legge Delrio, trasformando le Province in organi di secondo grado e istituendo le Città Metropolitane, ridefinendo le funzio- 1 «Rispondo 12344567 936 A3B26 2 1233456 843965ABC DE63F 45B5A6 B 8645B DE632 5 296 9B8 5 2456 5B D5 4254 565 263!!44B54" 4 634 A4 5 A822 2 ni e sopprimendo duplicazioni amministrative. «In merito al Patto di Stabilità vorrei chiarire al signor Bosco che il denaro che il Patto impone ai Comuni di non spendere non è “altro” denaro che gli enti locali chiedono allo Stato. Si tratta di risorse dei Comuni che lo Stato impedisce di spendere per ragioni di contabilità generale, ma inibendo così investimenti spesso essenziali. I Comuni non stanno quindi chiedendo altri fondi che incrementerebbero il debito pubblico. «Quanto infine alla razionalizzazione della spesa, segnalo che la Città di Torino in questi anni ha ridotto la spesa del personale, ha ricontrattato appalti e servizi, ha fatto dismissioni immobiliari e di società, ha ridotto il suo indebitamento. E tutto questo senza però ridurre i servizi ai cittadini». PIERO FASSINO Un lettore scrive: 1 «Un pomeriggio della scor- sa settimana, assistendo ad una puntata dello Zecchino d’oro, sono rimasto stupito ed attonito di fronte alle risposte di alcuni bambini, molto attenti e spigliati davanti alla telecamera, sicu- ramente un’altra generazione rispetto alla mia, ma da dove deriva la mia perplessità ed oserei dire preoccupazione? Il conduttore poneva delle domande in merito al significato di alcune parole, le risposte in genere erano pronte e tempestive, quella che ha lasciato in me il segno è stata questa: ditemi il significato della parola “campo”, cosa ti fa venire in mente la parola “campo”. Il primo bambino ha risposto: “c’è campo dove il cellulare riceve bene”; il secondo bambino: campo da tennis, il terzo bambino: campo da calcio. Probabilmente il campo vero vero è un’altra cosa, ma non lo sappiamo più, la frutta e la verdura viene prodotta dal supermercato! Senza parole». MAURO CORA, MONCALIERI Un lettore scrive: mese di luglio di quest’anno mio padre, ottantasettenne, viene colpito da un’ischemia cerebrale che lo rende non più autosufficiente. Vivendo lui da solo ed essendo io figlio unico, mi trovo quindi costretto a ricoverarlo in una casa di riposo. Il costo è proibitivo (3000 euro al mese) ma confido in un repentino aiuto, per quanto riguarda 1 «Nel la quota sanitaria, da parte dell’Asl. Dopo le opportune visite mediche mio padre viene dichiarato non autosufficiente con un grado di intensità medioalta. La lettera dell’Asl mi assicura che ho diritto a un aiuto economico e che sarò richiamato non appena sarà possibile l’erogazione del contributo. Dopo qualche tempo provo a telefonare all’Asl di Via Botticelli chiedendo ragguagli su quando sarebbe arrivato questo aiuto economico. La risposta è la seguente: “Provi a richiamare verso febbraio-marzo e l’aggiorneremo sui tempi previsti”. E intanto io avrò tirato fuori, di tasca mia, circa altri quindicimila euro. Ditemi voi se non è anche questa malasanità...» STEFANO ROCCATI specchiotempi@lastampa.it via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 LA STAMPA GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 . VCO .51 In breve TAGLI AGLI OSPEDALI. CHIESTE LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE REGIONALE SAITTA Sanità, Domo detta le condizioni Premosello Chiovenda Le ricerche dell’uomo scomparso lunedì Il Consiglio impone ai sindaci ossolani di “non partecipare alle riunioni dell’Asl” RENATO BALDUCCI DOMODOSSOLA E’ più di un ultimatum il duro ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Domodossola contro la politica sanitaria del Piemonte, retta dallo stesso centrosinistra che governa il capoluogo ossolano. Il documento, già concordato con gli altri sindaci ossolani, ha subito modifiche sotto il pressing dell’opposizione. Uno scritto che parla pesantemente di «mendacia delle originarie dichiarazioni dell’assessore regionale Saitta», del quale si chiedono le dimissioni, e che impone ai sindaci ossolani «di non partecipare più a qualsiasi assemblea dell’Asl». Poi un’aggiunta: «Mettiamo in campo ogni azione possibile finalizzata alla conferma immediata e non più discutibile del Dea del San Biagio, con la tempestiva variazione della delibera regionale». Il documento è stato votato all’unanimità, assenti Daniele Folino (opposizione) e Massimo Di Bari (maggioranza). Il primo per impegni familiari, il secondo per una posizione critica che non spiega: «Non parlo». C’è voluta mezz’ora di mediazione tra i capigruppo per evitare che la votazione spaccasse il Consiglio. A premere sul Pd è stato Luccio Pizzi, capogruppo del Pdl: «Il documento proposto è troppo molle. Chiediamo anche le dimissioni dell’assessore verbanese Aldo Reschigna che influenza le scelte politiche della Regione: se la rappresentanza dei sindaci dell’Asl avesse votato 4 a 0 per Verbania, il Dea di Domo sarebbe già chiuso». Poi, la provocazione: «Basta chiacchiere, è ora di alzare la tensione: rimandiamo la bandiera della Regione a Torino». L’invito a inasprire la lotta è di Riccardo Galvani (Lega Nord): «Non venite a darci lo zuccherino di Enrico Borghi sulla legge della specificità montana: l’iter è lungo mentre qui si chiude l’ospedale. Avete fatto tutto voi del Pd. L’assessore Saitta è siciliano: che sarebbe successo se non avesse mantenuto la parola nella sua terra come ha fatto qui?». Compatti a sostegno del San Biagio Votato all’unanimità in Consiglio comunale il documento contro la politica sanitaria regionale Nell’immagine il pubblico che ha assistito al lavori di martedì sera [FOTO STUDIO RDS] Intervista S indaco, non è un ordine del giorno troppo pesante? Parlate di mendacia e chiedete le dimissioni di Saitta... Il dialogo con Verbania? “Inutile” Mariano Cattrini Il sindaco di Domodossola ha confermato una posizione rigida sui Dea «Inutile aspettare un anno e discutere Dobbiamo salvare il San Biagio» «Il voto della Rappresentanza era stato chiaro: quattro sindaci avevano optato per il Dea a Domodossola dopo che la Regione aveva chiesto il nostro pronunciamento. L’ho ribadito sia a Reschigna che a Saitta, ma hanno capovolto la decisione come in un gioco di prestigio. Dove sta la credibilità? Se la Regione è responsabile, decida». Difende a oltranza il Dea di Domodossola? «Non possiamo condividere CREVOLA. IN FRAZIONE CADDO Maggioranza contestata per i fabbricati abusivi «Perché il Comune non ha mai fatto rispettare l’ordinanza di demolizione dei fabbricati abusivi di Caddo di proprietà del padre dell’attuale vicesindaco?». E’ la domanda fatta in Consiglio comunale a Crevoladossola, con una interpellanza, dal gruppo «Insieme per Crevola oltre il 2000». Chiede alla giunta Rondinelli perché non è stata applicata l’ordinanza di demolizione dei fabbricati classificati come abusivi realizzati sull’argine del torrente. Un provvedimento preso nei confronti di Natale Maesano, padre dell’attuale vicesindaco Stefano. Ordinanza “Ma quali barricate Noi difendiamo i servizi ossolani” mai applicata anche perché nel frattempo Natale Maesano aveva fatto ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato. Ricorsi respinti. L’opposizione sostiene che la vicenda andava risolta dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 2009, visto che Stefano Maesano è in amministrazione dal 2010 e ora ricopre anche la carica di vicesindaco. Proprio alcune settimane fa la famiglia Maesano ha dato ordine di abbattere i fabbricati e i terreni torneranno comunali. «Si vuole solo mettere in cattiva luce la maggioranza. Siamo entrati in Comune nel 2010 e non sappiamo perché prima non si sia provveduto a far demolire i fabbricati» si è giustificato l’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Ferroni, sostenendo che «toccava al responsabile del servizio intervenire e che in questi anni sono passati quattro segretari e altrettanti responsabili». A sua volta Stefano Maesano dice che «per problemi suoi, mio padre fino ad oggi non era riuscito a demolire, ma ora l’area sarà lasciata libera con il ripristino dei luoghi. Devo ricordare che per tutto questo periodo pagherà l’affitto del terreno al Comune». Poi, come amministratore, aggiunge: «Pensano ci siano conflitti d’interesse? Mio padre non ha avuto agevolazioni. Se per tutto ciò fossi stato ineleggibile lo avrei saputo già nel 2010. La pratica ha seguito il suo iter fin da quando erano in carica altri amministratori e solo ora che si è conclusa viene portata alla pubblica attenzione». [RE. BA.] Cerca di evitare lo scontro il consigliere Pd Damiano Delbarba: «Non è il momento di bruciare le bandiere, né di portare le fasce tricolori al prefetto: le metterebbe in un cassetto. I dati tecnici sono dalla parte del San Biagio che ha la miglior produttività aziendale». La delusione nel Pd c’è. Il capogruppo Davide Bolognini: «Siamo stati presi in giro ma non siamo burattini che obbediscono e basta». A chi chiede la testa di Reschigna risponde così: «Non ricordo in passato che abbiate mai chiesto le dimissioni dell’assessore regionale Monferrino quando parlava di tagli». Intanto da Verbania si alza l’appello di Matteo Marcovicchio (Ncd:): «La posizione di Domodossola è legittima ma poco produttiva. Hanno ragione i domesi a rivendicare servizi sanitari di base come l’emergenza e l’urgenza. Ma non solo le valli dell’Ossola sono disagiate, anche quelle del Cusio e del Verbano. C’è una sola strada: rivendichiamo la specificità montana con una legge ma chiediamo il mantenimento dei servizi esistenti: andiamo tutti insieme a Torino a dire no». l’idea che il Dea dell’ospedale San Biagio sparisca. Verbania non perde nulla se chiude il suo. I dati tecnici sono chiari e dove c’è emodinamica deve stare il dipartimento di emergenza». L’Ossola è accusata di stare sempre sulle barricate. «Domodossola è stata più volte sacrificata, nei fatti siamo sempre perdenti con Verbania. E Domo non è cosi fuori dal mondo: una decina di giorni fa una donna è arrivata qui a partorire da Cannobio. Inoltre abbiamo una miglior percorribilità di strade e ferrovie». Perché non accoglie l’invito della collega di Verbania a difendere i due Dea? «E’ un’operazione di facciata quella condotta da Marchionini: la Regione ha ribadito che uno dei due Dea chiuderà di sicuro». Non sarebbe meglio discutere, visto che c’è tempo sino a fine 2015? «Sarebbe inutile aspettare, fra un anno ci direbbero che tutto va a Verbania». [RE. BA.] DOMODOSSOLA. AVVIATO IL PROCEDIMENTO Sulle telecamere in tilt indaga la Corte dei conti La Corte dei conti valuterà se l’acquisto delle telecamere può aver causato un danno alle casse del Comune visto che l’impianto di videosorveglianza ha funzionato a singhiozzo in questi anni. La Corte dei conti regionale ha risposto a Mario Militello, domese, ex segretario dell’associazione consumatori e in passato anche consigliere comunale. In una nota fa sapere che la denuncia fatta sul malfunzionamento dell’impianto sarà esaminata. Da tempo Militello chiede risposte, soprattutto dopo il Consiglio comunale nel quale su sollecitazione del consi- gliere Angelo Tandurella è stato riproposto il problema delle telecamere mal funzionanti. Militello chiede se i soldi pubblici siano stati spesi bene. «Vedo dalla cronaca del Consiglio - spiega Militello - che l’amministrazione continua a non dare informazioni precise disattendendo il dovere di piena trasparenza. Non si sa l’entità del danno, l’azione intrapresa per sanarlo e di chi siano la responsabilità. Una mia richiesta di informazioni fatta al sindaco è rimasta ancora inevasa. Mentre la Corte dei conti regionale mi ha risposto, avvisandomi di aver avviato un procedimento». [RE. BA.] 1 E’ stato cercato anche con i cani molecolari, ma fino a ieri sera nessuna traccia di Damiano Gianfrate. L’uomo, 45 anni, di Premosello, si è allontanato da casa lunedì alle 20,30 a piedi. Da quel momento non si sono più avute notizie. Le ricerche sono coordinate dal soccorso alpino e dai carabinieri. Gianfrate è alto 1,75 metri, ha i capelli castano chiari, occhi marroni, corporatura media e un piercing all’orecchio sinistro. Crevola Nuovo tratto ciclabile verso l’Oasi di Preglia Un nuovo tratto di pista ciclabile sarà realizzato dal Comune di Crevoladossola grazie i 34 mila euro ottenuti attraverso un bando Gal. Il progetto prevede l’accesso ad alcune aree di pregio naturalistico nella zona a protezione speciale del Toce. Previsto l’adeguamento di una strada di campagna che dall’attuale termine della pista ciclabile raggiunge l’argine oltre l’Oasi di Preglia. [RE. BA.] 1 Verbania Firmata la convenzione con l’Ente musicale 1 Convenzione tra il Comune e l’Ente musicale di Verbania. L’accordo prevede un contributo annuale di 5 mila euro e l’impegno dell’Ente a diffondere la cultura musicale in città attraverso concerti e di progetti educativi con scuole. [F. RU.] Verbania A Sant’Anna la mostra sui lager cinesi 1 Sarà inaugurata domani la mostra di pittura sui campi di concentramento cinesi. L’appuntamento è al centro incontro di Sant’Anna alle 17,30. In programma anche musica con Davide Besana e Roberto Bassa. [F. RU.] Primaria azienda nel settore metalmeccanico con sede a Bellinzago Novarese, cerca ADDETTO/A SEGRETERIA EXPORT contatto: SOSTITUZIONE MATERNITA’ Richiesto Inglese fluente selezione@dkceurope.eu Per la pubblicità su: Filiale Piemonte Nord e Valle d’Aosta (Novara-VCO, Vercelli, Biella, Aosta) Via Colombo, 4 - 13900 BIELLA Tel. 015.252.29.26 - 015.835.35.08 Fax 015.252.29.40
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