12 34 67 82 31 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 320 1 1,70 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Contro la fame nel mondo Multe fino a 500 euro Al posto di Alonso Il Papa: «Il cibo c’è, ma non per tutti» Venezia, mai più turisti con i trolley La Ferrari riparte dal 2015 c’è Vettel Il Pontefice alla Conferenza della Fao chiede uno sviluppo sostenibile: la Terra se trascurata non ci perdonerà Francesca Paci A PAGINA 17 Le valigie con le ruote fanno rumore e danneggiano gli antichi masegni Stop da maggio, deroga per i veneziani Massimo Guerretta A PAGINA 19 Per il pilota tedesco tre anni di contratto e 30 milioni di euro a stagione. «Il sogno di una vita» Chiavegato e Mancini ALLE PAGINE 40 E 41 Scoppia il caso prescrizione. Renzi: fare in fretta, ddl alle Camere la prossima settimana. Lutto cittadino a Casale “Scuse per scioperare” Eternit, attacco alla Cassazione Renzi, accuse ai sindacati Social card anche I giudici dell’Appello di Torino: sentenza errata, il reato non è estinto per gli immigrati Guariniello chiude l’inchiesta bis: ora contesta 256 omicidi volontari L’UMANITÀ DELL’IMPUNITO D’AMIANTO MASSIMO GRAMELLINI Renzi a Parma attacca i sindacati, che «s’inventano scioperi, mentre io creo lavoro», e annuncia una nuova rivoluzione fiscale, con l’eliminazione degli scontrini attraverso la tracciabilità totale, e con un’unica tassa comunale. Con un emendamento alla legge di Stabilità, inoltre, il governo estende la social card agli immigrati. Barbera, Bertini, Chiarelli, 1 Martini, Sorgi ALLE PAG. 6, 7 E 8 L’ i m p u n i t o d’amianto Stephan Schmidheiny è riuscito a perdere la faccia dopo avere sgraffignato l’assoluzione. Il comunicato in cui il padrone della Eternit attacca i giudici di Torino e si rivolge con arroganza allo Stato italiano affinché gli eviti ulteriori perdite di tempo processuali è una radiografia del suo stato di umanità in prognosi riservata. DESTRA E SINISTRA NOI ITALIANI RIFORMISTI IMMAGINARI LUIGI LA SPINA A CONTINUA A PAGINA 31 SÌ, LA CORTE POTEVA DECIDERE DIVERSAMENTE CARLO FEDERICO GROSSO ALESSANDRO ADINOLFI La protesta di Casale Monferrato dopo la sentenza della Cassazione L’ epilogo della vicenda giudiziaria Eternit è sicuramente una vergogna. Condotte delittuose gravissime, accertate giudizialmente in modo certo, che avevano dato luogo a condanne di primo e di secondo grado pesanti, sono improvvisamente svanite dissolvendosi nel nulla. Liberi tutti, dunque, o quantomeno libero l’unico soggetto condannato dal giudice di appello. NICCOLÒ ZANCAN INVIATO A CASALE MONFERRATO INTERVISTA AL GIUDICE a una settimana aveva una tosse stizzita, di quelle che non vanno via. «Mia moglie insisteva: “Vai a farti vedere, vai dal dottore, Giuseppe...”. Ma io tergiversavo, perché mi sentivo forte. In trentacinque anni di lavoro all’Enel, ho fatto solo 45 giorni di mutua e tutti di fila, quando mi hanno messo il gesso. Ero un tipo sportivo. Correvo, mai un problema, pensavo di essere immune». “Il mesotelioma ha decorso molto lungo, gli effetti non s’erano esauriti allora” CONTINUA A PAGINA 3 Massimiliano Peggio A PAGINA 5 D CONTINUA A PAGINA 31 Oggè: la nostra sentenza basata sull’epidemiologia, il picco di mortalità non c’è ancora AVEVA 83 ANNI, VINSE L’OSCAR PRIMA VETTURA NEL ’70, DOCUFILM AL TFF 9 771122 176126 41121 Addio a Nichols, il regista Quando la Fiat costruì Togliattigrad della generazione "laureato” ALBERTO PAPUZZI PAOLO MASTROLILLI I V l più grande affare del secolo. Così venne definito l’accordo Fiat-Russia che il 4 maggio 1966 firmarono a Torino il ministro sovietico per l’Industria automobilistica e Vittorio Valletta, che proprio quell’anno lasciava la presidenza dell’azienda a Giovanni Agnelli. CONTINUA A PAGINA 32 Grignetti, Longo, Salvaggiulo DA PAG. 2 A PAG. 5 E UN COMMENTO DI Feltri A PAG. 31 oglio dirti una parola. Solo una. Plastica». Può bastare una parola a definire la carriera, e magari la vita di una persona? Sostenerlo sembra un’eresia, soprattutto nel caso di Mike Nichols, che di parole ne ha pronunciate migliaia, al cinema, al teatro e in televisione. CONTINUA A PAGINA 37 Alessandra Levantesi Kezich A PAGINA 37 TESTIMONIANZA Ma il mio dolore non si prescrive SILVANA MOSSANO O ggi avrei voluto tanto raccontare il capitolo finale di una storia giusta. E, invece, purtroppo sono qui a scrivere una pagina dolorosa. CONTINUA A PAGINA 2 ncora una volta Torino e il Piemonte possono rappresentare un caso esemplare della situazione italiana. La giunta regionale di centrosinistra, presieduta da Sergio Chiamparino, ha presentato il piano di riforma sanitaria. Un progetto, che mira a ridurre l’impressionante deficit, accumulato negli anni, dall’assistenza sanitaria pubblica piemontese, subito apparso sostanzialmente analogo, seppur con qualche variante, a quello che tentò di varare la precedente amministrazione regionale di centrodestra, poi naufragato tra i dissidi interni e la fine anticipata della legislatura. CONTINUA A PAGINA 31 Elezioni in Emilia-Romagna Salvini duetta con Casadei La Lega verso il voto benedetta dal re del liscio Alberto Mattioli A PAGINA 9 2 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 U AMIANTO DOPO LA SENTENZA Guariniello rilancia e punta sull’omicidio La Procura di Torino chiude la seconda inchiesta e contesta a Schmidheiny le morti dal 1989 al 2014 MASSIMILIANO PEGGIO TORINO Mai arrendersi se si crede nella giustizia. Lo dice chiaramente il pm Raffaele Guariniello, il giorno dopo la sentenza dei giudici della Cassazione. Sebbene abbiano «sancito l’esistenza del disastro ambientale provocato negli anni dagli stabilimenti Eternit» hanno ritenuto prescritto il reato, gettando nello sconforto i familiari di tutte le vittime delle polveri di amianto. Di nuovo dolore, senza pace, né giustizia. Ma il lavoro di Guariniello, come quello del collega Gianfranco Colace, non è stato vano in questi anni. Lo dicono le migliaia di carte dell’inchiesta, prima ancora delle decisioni dei giudici della Suprema Corte. E lo si comprende anche dalle reazioni dei politici e dei giuristi, come l’intervento del professor Zagrebelsky sulle pagine de La Stampa, così apprezzato negli uffici della procura torinese. «Il fatto che il reato sia caduto in prescrizione - osserva Guariniello - non cambia nulla dal punto di vista della responsabilità dell’imputato». Nel costruire l’accusa di disastro ambientale, i pm avevano fatto affidamento sull’orientamento indicato dalla Cassazione in occasione di un’altra catastrofe industriale. «Noi spiega il magistrato - ci eravamo attenuti alla linea che la Cassazione aveva tracciato nel 2007 con un provvedimento su Porto Marghera. Quella linea è stata cambiata in corso d’opera. Io rispetto la Corte, ne sono un sostenitore e ne seguo sempre le indicazioni, ma c’è bisogno di regole chiare». E la prescrizione dei reati, baluardo del diritto, risuona oggi come sinonimo di impunità, di ingiustizia. E così, nel giorno dopo la sentenza, dagli uffici della procura di Torino, parte il contrattacco giudiziario con la chiusura dell’inchiesta Eternit bis. Questa volta viene contestato all’imprenditore svizzero Stephan Schmi- Ai familiari delle vittime va detto che non bisogna mai demordere, la delusione deve diventare la base per agire e non per arrendersi L’idea che alla fine arriva la prescrizione, che si possono violare le regole impunemente, è devastante perché finisce per impedire di fare prevenzione La Cassazione ha modificato la linea tracciata con una sentenza sullo stabilimento di Porto Marghera che noi avevamo seguito per il caso Eternit Raffaele Guariniello Sostituto procuratore della Repubblica di Torino, pubblica accusa nel caso Eternit ALESSANDRO DI MARCO/ANSA Un momento della giornata di lutto cittadino proclamato a Casale Monferrato dopo la sentenza Eternit dheiny l’omicidio volontario di 256 persone, tra operai delle fabbriche di amianto, operanti e familiari uccisi dal mesotelioma pleurico a partire dal 1989. Non è una rivincita legale, ma un’inchiesta parallela costruita esaminando le cartelle cliniche di tutte le vittime, alla luce di un reato mai contestato prima ad un industriale. E questo è stato possibile grazie alle certezze consolidate nella sentenza di secondo grado del 2013, dove è stato scritto che Schmidheiny agì con dolo, conoscendo i ri- schi dell’amianto, anteponendo i profitti alla salute delle persone. Non solo: mise in atto addirittura una strategia di disinformazione, «tranquillizzando lavoratori e utilizzatori» dei prodotti Eternit e le popolazioni residenti attorno agli stabilimenti. E fece in modo che le colpe, se mai fossero saltate fuori, ricadessero sui dirigenti locali e non sul vertice. «Dobbiamo far capire ai familiari delle vittime - dice Guariniello - che non basta disperarsi, ma occorre andare avanti. Non bisogna mai demordere. La delusione deve diventare la base per agire e non una resa». Ecco qui le nuove accuse che investono Schmidheiny come responsabile, dal 1976 al 1986, degli stabilimenti per la «lavorazione dell’amianto» di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato, Napoli-Bagnoli, Rubiera (Reggio Emilia). Negli atti spediti ieri al legale dell’imprenditore svizzero, compaiono i nomi di tutte le vittime: dalla prima, risalente al 1989, alle ultime, di pochi mesi fa. A dimo- 256 Vittime La nuova inchiesta Eternit contesta l’omicidio all’ex numero uno Schmidheiny Trent’anni di fiori, lutti e battaglie Il reato è prescritto, il mio dolore no SILVANA MOSSANO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA E sono ormai troppe le pagine di dolore che ho scritto da oltre trent’anni parlando dei molti che ho conosciuto sani e ho salutato con un fiore e una firma sul registro delle onoranze funebri, e ricordando chi ho amato pieno di vita e, pur tenace e caparbia, non sono riuscita a difendere dal mal d’amianto, rivale per me cruento e imbattibile. Sono qui a documentare, oggi, una giornata triste, che ha levato l’alba trovandomi sveglia, svuotata e stanca. Non la stanchezza del sonno che manca da molte ore, ma la stanchezza dell’anima di fronte a un dilemma che ancora non riesco a capire. Ah, il significato tecnico tutti noi che eravamo là in Cassazione, l’abbiamo compreso, ben spiegato dal pm Francesco Iacoviello; anzi, si è impegnato a essere chiaro “per farmi capire anche dai signori del pubblico”. L’avevamo preso come un esordio di buon auspicio. Invece, la conclusione, che la Corte ha fatto propria trasformandola in sentenza definitiva e irremovibile, è stata un sasso in testa. Mi sono sentita stordita da una prescrizione del disastro da amianto che non è colpa di una magistratura lenta o degli artifici degli avvocati per tirare in lungo i processi; no, è colpa del male stesso che il disastro ha prodotto e continua a produrre chissà fino a quando. Il fatto è che il mesotelioma, il cancro canaglia che dell’amianto è figliastro, si manifesta dopo una lunghissima latenza e, quando compare, chi ti ha infettato (in questo caso Stephan Schmidheiny) non è più punibile (di disastro doloso) perché nel frattempo la sua azione criminosa (che il pm non ha negato, anzi) è prescritta. Sapete qual è stata la prima associazione di parole? Marco è “prescritto”. Mauro, Maria Rosa, Renzo, Paolo, Ornella, Piero, Luciana, Gabriella, Giuseppe, Giovanni, Gigi… sono “prescritti”? Spazzati via? La Romana, dopo la sentenza, è stata trascinata dal figlio lontano da lì, era troppo anche per lei, pur così coraggiosa e indomita. Ha solo mormorato: “A questo sono servite tutte le nostre lotte?”. E io sono qui a domandarmi: “A questo è servito tutto quello che ho scritto, scevra, lo giuro, da ogni rancore, a implorare solo una via di uscita da tanto dolore? Pagine e pagine scritte di sofferenze per aggiungerne oggi una in più, che è anche di più, è non senso. Non ho la presunzione di dire che la sentenza è sbagliata: abbiamo sentito dire che il diritto deve prevalere sulla giustizia. Ma dove? Dentro la maestosa aula magna di Cassazione trova ragione la vittoria del diritto astratto, ma è lontanissimo dalla giustizia concreta attesa come riscatto e riconoscimento di un torto subìto che è reale, e ci brucia addosso, e ci fa paura. Il diritto di chi ha fatto del male vale di più dell’anelito di giustizia di chi l’ha subito e lo subisce? E allora si parta subito con una battaglia legislativa. So, poi, che qualcuno ha la tentazione di evocare quell’offerta di Schmidheiny al Comu- strazione che la polvere di amianto uccide ancora, nonostante la prescrizione. Nonostante le sentenze. Non è la prima volta che Guariniello si misura con questa scure. «Ormai ci sono abituato» dice. «Il guaio è che così si vanificano gli sforzi della giustizia di fare prevenzione negli ambienti di lavoro». E aggiunge: «Ho molto apprezzato le parole di Renzi. Anzi, ne sono rimasto entusiasta. Ma serve certezza nel diritto. Lo dobbiamo alle vittime». ne di Casale, respinta con sdegno. “Se l’avessimo presi quei soldi… ora, invece, ci si trova con un pugno di mosche…”. Beh, se l’avessimo presi quei soldi maldati, non offerti ma imposti a condizioni umilianti, oggi ci troveremmo a incassare questo nuovo dolore sotto il peso della vergogna. Invece, almeno, la collettività unita è qui sì a piangere insieme, ma non piegata. Ha la schiena dritta. Silvana Mossano, giornalista de La Stampa, casalese da generazioni, è stata la prima in Italia, con il marito Marco Giorcelli , direttore del “Monferrato”, a sollevare il problema dell’amianto e della sua pericolosità. Silvana ha seguito il caso Eternit fin dagli Anni 80. La vicenda ha sconvolto la sua vita familiare quando Marco Giorcelli si è ammalato ed è morto di mesotelioma nel 2012, a soli 51 anni. LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .3 . La bonifica che non c’è L’Eternit ha chiuso nel 1986, ma l’amianto c’è ancora. Le fibre sono nei cortili, nei tetti, nei giardini. Dice il sindaco Titti Palazzetti: «Servirebbero 60 milioni: in questi giorni grazie allo “Sblocca Italia” abbiamo saputo di poter utilizzare 1 milione e 700 mila euro. Ci hanno dato anche il via libera per sbloccare il Patto di stabilità: avremo a disposizione altri 15 milioni di euro». GIULIO LAPONE/FOTOGRAMMA “Non so quando, ma io sarò il prossimo morto di Eternit” Personaggio NICCOLÒ ZANCAN INVIATO A CASALE MONFERRATO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA iuseppe Manfredi si presenta all’appuntamento con un sorriso stanco: «Buongiorno, io sono il testimonial vivente, per ora, della malattia...». Il nome è diventato impronunciabile. Non si può dire. Come una maledizione. Perché contiene al suo interno la negazione di qualsiasi speranza. «È stata la prima cosa che mi ha colpito racconta Giuseppe Manfredi la delicatezza di tutti. Quando hanno trovato l’acqua nel mio polmone destro, ancora non dicevano niente. E l’infermiere, mentre lo svuotavano con la cannula cercava di tranquillizzarmi. “Il liquido non è scuro”, diceva. “Bene, il liquido non è ancora nero...”. E io non capivo. O forse, non volevo capire. Dopo tre settimane di ricovero, quando sono arrivati i risultati delle analisi, il primario ha pronunciato questa frase: “Abbiamo trovato delle microcellule neoplastiche”. Anche la sua è stata una delicatezza. Ora lo so. Era semplicemente un altro modo per dire la stessa cosa: mesotelioma pleurico». Era il cancro dell’amianto. Quello che porta il polverino, quando si attacca ai polmoni. Il destino di questa città: 1800 morti, 49 nuovi casi nei primi dieci mesi del 2014. La colpa che nessuno sta pagando. Giuseppe Manfredi cammi- Giuseppe Manfredi: “Non lavoravo in fabbrica, ma qui è uguale” G Mi hanno fatto tutto: dal cortisone che ti fa ingrassare fino a 92 Kg alla decorticazione della pleura Mia moglie e mia figlia piangono quando non ci sono e sorridono appena rientro in casa Al Pg ho detto: «Spero che soffra come me» Lo Stato difende questi delinquenti mentre noi moriamo Giuseppe Manfredi Casalese, ex addetto Enel malato di mesotelioma na piano davanti al Comune, imbocca via Roma, ci tiene ad arrivare fino in via Trevigi. «Guardi, laggiù, al fondo della strada», dice. «Lì c’era l’Eternit. Quando tirava vento, la polvere bianca si incanalava dentro questa via stretta e sbucava proprio qui, fra le case del centro storico. Qui hanno iniziato ad ammalarsi e a morire i primi che non avevano lavorato in fabbrica. Quelli come me». Tutti, identicamente, passati da un calvario inutile. «Chemioterapia. Analisi. Liquido di contrasto. Mi hanno fatto in tutto 46 iniezioni di cortisone. Sono arrivato a pesare 92 chili. Con il medico, alla visita, alla fine scherzavo: sottragga almeno il peso delle mutande...». Ti mettono davanti a un bivio terapeutico che suona in modo terribile: talcaggio pleurico o decorticazione. «A me hanno fatto la decorticazione», dice Giuseppe Manfredi. «Ti tirano via la pleura, letteralmente, attraverso un taglio qui sul fianco. Il tentativo è stabilizzare o almeno rallentare il decorso. Ma sai che presto incomincerai a respirare sempre peggio. Sempre meno...». Questa città è un cortocircuito di tragedie. Il cognato di Manfredi era un vigile urbano morto due anni fa. Il marito della fioraia del cimitero è morto l’anno scorso. L’amica di infanzia dell’onco- loga Elisabetta Gattoni ha bussato alla porta del suo reparto. Giocavano insieme all’oratorio, ma non si incontravano da vent’anni. «“Ti ricordi?”, le ho detto quando l’ho vista entrare. “Io sono Betti...”. E ci siamo abbracciate». L’amica di infanzia di Betti non c’è più. Come non c’è più il geometra Luigino Bozzo, 58 anni, sepolto tre giorni fa. L’ultimo morto. «La cosa più dura è la disperazione in cui cadono i malati - dice la dottoressa Gattoni - tutti la conoscono, tutti sanno come finisce. È una cappa nerissima. È una malattia mostruosa». Ora tocca a Giuseppe Manfredi e ad altri 48. «Di giorno cerco di fare il testimonial vivente, di notte non riesco a dormire», dice. «Quando ho capito che era il mesotelioma pleurico, sono andato da un mio amico medico e gli ho detto: “Dammi qualcosa per dormire, oppure mi ammazzo”. E lui: “Non scherzare!”. Però ha capito. Di notte è dura, per fortuna i tranquillanti funzionano». Ogni mattina, Giuseppe Manfredi fa una lunga passeggiata al suo passo: «Vado al santuario della madonnina di Lourdes. Quella in memoria di un miracolo di cui aveva beneficiato un casalese...». E sua moglie? «Lei e mia figlia piangono quando non ci sono e sorridono appena rientro in casa». Mercoledì mattina Giuseppe Manfredi era a Roma, ad attendere assieme ad altri la sentenza della Cassazione. «Mi sono avvicinato al procuratore generale e gli ho detto queste parole: “Non so quanto mi rimarrà da vivere, ma le auguro di soffrire quello che sto patendo io. Mi vergogno di essere un italiano. Perché difendete un personaggio squallido come Schmidheiny, venuto in Italia per fare soldi sulla pelle della gente?”». E il procuratore, cosa ha risposto? «È rimasto immobile, la faccia contratta. I carabinieri mi hanno allontanato, ma uno di loro ha sussurrato: “Ha ragione. Anche io la penso come lei...”. Mi ha fatto piacere». Il sindaco di Casale è un’ex insegnante di Lettere, si chiama Titti Palazzetti. Dice: «Non ci arrendiamo, anzi… Combatteremo contro questa mentalità da rapina medievale che ci circonda…». Ieri l’hanno chiamata anche dalla Cina e dal Kazakistan. Tutti vogliono capire. E lei, a tutti, spiega che era appena riuscita a sbloccare i fondi per le bonifiche. Perché questa è la storia più spaventosa e, forse, più importante. Essere dentro una città impastata di polverino. Gli scarti di lavorazione dell’Eternit, invece che essere smaltiti, venivano regalati. A sacchi. A pezzi. A tegole. L’amianto è dappertutto. L’han- no trovato sul sagrato di una chiesa, al cimitero, nel cortile di un castello, nei campi da bocce e nei giardini condominiali. Dei 2 milioni di metri quadrati di tetti da bonificare a Casale Monferrato, ne sono stati rimossi solo 600 mila. Servono soldi. E serve una nuova discarica, perché la prima è quasi colma. La maledizione del polverino non è una vecchia storia finita male. Affolla oggi il reparto di oncologia. Il picco è atteso dal 2015 al 2020. «Psicologicamente non sono mai stato così male», dice Manfredi. «Non è facile accettare che lo Stato italiano difenda i delinquenti, mentre noi stiamo morendo». Jena Giustizia Ma si può prescrivere una strage come fosse un Berlusconi qualunque? jena@lastampa.it 1 4 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 U AMIANTO LE REAZIONI O una vicenda come Eternit non è un reato o, se è un reato ma prescritto, bisogna cambiare le regole Il Cdm ha già definito la nuova disciplina della prescrizione che andrà in Parlamento la prossima settimana Da 15 anni auspico un cambiamento della prescrizione Questa è una legge sbagliata e va cambiata Matteo Renzi Andrea Orlando Pietro Grasso presidente del Consiglio ministro della Giustizia presidente del Senato ed ex magistrato Renzi accelera “Nuove regole sulla prescrizione” IlministroOrlando:trapochigiorniilddlinParlamento FRANCESCO GRIGNETTI ROMA Dice Matteo Renzi: «O una vicenda come Eternit non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole». Stavolta il presidente del Consiglio sembra davvero deciso: «Da premier dico: processi più veloci, senza l’incubo della prescrizione. Ecco perché cambieremo il sistema del processo e il modo di concepire la prescrizione». D’un colpo, insomma, cambiano le prospettive per una riforma delle dodici sulla giustizia annunciate dal governo il 29 agosto, e che finora era finita sempre in fondo al mucchio. Ora è in cima all’agenda. Renzi insiste via Twitter: «La giustizia deve essere tempestiva. Non pos- Retroscena GIUSEPPE SALVAGGIULO TORINO O ggi si celebrano le udienze dei due principali processi italiani in campo ambientale: a Chieti per la maxidiscarica di rifiuti tossici Montedison di Bussi (19 imputati, 180 anni di carcere chiesti dai pm, richieste di risarcimenti per 2,5 miliardi di euro, prima sentenza a fine anno) e a Taranto per l’Ilva (danni stimati in 30 miliardi, il gup deve decidere se rinviare a giudizio 50 persone). In entrambi viene contestato il reato di disastro doloso, come nel processo Eternit. Magistrati e avvocati si chiedono se ci sarà un effetto a cascata della sentenza della Cassazione. A Chieti è verosimile che gli avvocati dei manager imputati invochino un’analoga prescrizione anticipata (la Montedison vendette la fabbrica dei veleni nel 2002). Difficile farlo a Taranto, dove i fatti sono più recenti. Analoghe considerazioni si fanno in altri uffici giudiziari impegnati in inchieste su queste materie. Il timore è che, come interpretato dalla Cassa- siamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono essere veloci e giusti». E in effetti le cose di colpo prendono a marciare. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, può annunciare: «La settimana prossima presente- Sabelli (Anm): «Il caso Eternit offre uno spunto di riflessione, la riforma è una priorità urgente» remo in Parlamento il ddl che modifica la prescrizione». Lo choc emotivo che è seguito alla sentenza della Cassazione sulla vicenda Eternit, il composto dolore delle parti civili, le polemiche, hanno dunque prodotto un’accelerazione della politica. Il primo a coglie- re il vento nuovo è il pm di Torino, Raffaele Guariniello: «Sono entusiasta per le dichiarazioni di Renzi - dice - perché c’è davvero la necessità di riflettere sulla prescrizione. Vedo troppi processi su fatti che hanno profondamente colpito l’opinione pubblica, con grandi drammi, magari a seguito di processi molto complessi, che arrivano in Cassazione e lì si dice che il reato è prescritto. A questo punto la delusione delle vittime è enorme. Anche perché se passa l’idea che alla fine si arriva alla prescrizione, allora tu puoi stabilire tutte le regole del mondo, ma se si sa che poi non si incorre in responsabilità puoi violare le regole impunemente». Interviene anche il presidente del Senato, Pietro Grasso: «Non ho letto la sentenza RICCARDO ANTIMIANI/ANSA I parenti delle vittime davanti alla Cassazione in attesa del verdetto sul caso Eternit - afferma da ex magistrato prestato alla politica - e non posso commentare, ma c’è una legge sulla prescrizione che è sbagliata e che va cambiata al più presto. Sono 15 anni che lo dico». A questo punto, la strada di questa riforma sembra in discesa. Alla Camera c’è una proposta di legge, firmata dalla presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti, Pd, in avanzata gestazione. Ferranti spiega: «Abbiamo appena ultimato le audizioni; ora i relatori si apprestano a mettere a punto un testo unificato per la discussione, ma intendiamo procedere con rapidità in sinergia con il governo, e in tal senso accolgo come incentivo ad andare avanti le dichiarazioni del presidente del Consiglio». Anche i grillini, che non mancano di polemizzare con Renzi per il tempo perso nell’ultimo anno («Il patto del Nazareno incombe e la gente muore senza nessuna giustizia»), spingono per modificare le norme. «Non entriamo nel merito di questo processo - intervie- L’Unione dei penalisti frena: «Non bisogna farsi trascinare dall’emozione collettiva» ne infine il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli - ma la sentenza Eternit offre uno spunto di riflessione sul tema della prescrizione, la cui riforma è una priorità davvero urgente. La magistratura associata lo sta ripetendo da anni: Veleni e discariche tossiche L’effetto Eternit e i timori su altri processi ambientali CRISTIANO LARUFFA/AGF ROBERTO SALOMONE/CONTROLUCE La maxidiscarica tossica di Bussi sul Tirino, in Abruzzo Lo stabilimento dell’Ilva a Taranto zione, il reato di disastro doloso diventi inservibile. L’Osservatorio Legalità di Legambiente si è messo al lavoro su una ventina di processi a rischio. In Italia i reati ambientali non hanno mai goduto di fortuna legislativa. Sono contravvenzioni fuori dal codice penale, si prescrivono in cinque an- sioni ministeriali e non se n’è mai fatto nulla, ora speriamo che sia la volta buona». Nell’attesa, le Procure si sono arrangiate forzando altre fattispecie. L’attuale procuratore di Taranto, Franco Sebastio, negli Anni ’80 aprì i primi fascicoli sull’Ilva per getto di cose pericolose. Poi si è esteso ni, si cancellano pagando due soldi. «Figli di un dio minore», scherza Gianfranco Amendola, procuratore di Civitavecchia e storico pretore d’assalto, con un’esperienza politica nei Verdi. «Sono quindici anni che si parla di un salto di qualità introducendo reati specifici, ho partecipato a tre commis- al campo ambientale il «disastro innominato» previsto dal codice del 1930. Resta la via di contestare gli omicidi procurati con avvelenamenti ed esposizione ad agenti tossici: diretta, ma incerta dal punto di vista probatorio. L’effetto è un’odissea a cui raramente i processi ambien- la legge ex-Cirielli è assolutamente inadeguata». Tutti d’accordo, allora? Non proprio. Gli avvocati dell’Unione delle camere penali continuano a frenare. «Se davvero si vuole che i processi non siano eterni, che le vittime dei reati siano risarcite in tempi ragionevoli, e che gli imputati stessi siano giudicati e scontino le relative pene in epoca possibilmente prossima ai fatti, occorre che l’istituto della prescrizione non venga stravolto. Compito della politica è di resistere alle sollecitazioni della cronaca e non di trasformare in improvvide riforme l’onda d’urto dell’emozione collettiva. Per non fare di un disastro (ambientale) motivo d’innesco d’ulteriori disastri (processuali) conviene mantenere i nervi saldi». tali sfuggono. Alla complessità dell’accertamento dei fatti si aggiungono le guerre sulle perizie e le dispute sulla qualificazione del reato. Così per la maxidiscarica di Bussi che avvelenava l’acqua di 500 mila persone, scoperta dalla Guardia Forestale nel 2007, il processo è partito nel 2009, si è fermato nel 2012 ed è ricominciato nel 2013 davanti a un diverso giudice per un contrasto interpretativo tra gup e tribunale. Inoltre, dato che i danni ambientali sono generalmente diffusi su molte vittime e si manifestano a distanza di tempo, la prescrizione incombe inesorabile. Reati depotenziati, meccanismi processuali dilatori, incertezza probatoria, interpretazioni ballerine dei giudici creano un inefficace mix dissuasivo. Come spiega Laura Di Filippo, già titolare del primo corso universitario di criminologia ambientale, «questi reati fanno parte della criminalità economica: avvengono su base razionale, secondo un’analisi costi-benefici». E in Italia le condanne definitive sono poche, ancor meno quelle che portano in prigione. «Inquinatori in carcere ne ho visto solo uno - dice Rosario Ferrara, docente dell’università di Torino - ed era un poveretto che sversava liquami nel Tanaro. Se lo fa una multinazionale, non succede niente». LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 La Cassazione: la sentenza non è riferita alle vittime Nota della Corte: solo il disastro ambientale era oggetto del giudizio GRAZIA LONGO ROMA Un conto sono le dichiarazioni ufficiali con cui la Cassazione ribadisce che il disastro ambientale per l’amianto dell’Eternit «è realmente avvenuto, ma non è stato possibile procedere con una condanna perché il reato è da tempo prescritto». E che le vittime, «non erano oggetto del processo che, riguardava infatti esclusivamente il disastro». Un altro, ben più caustico e allarmante, le dichiarazioni off records degli Ermellini che bollano la causa intrapresa a Torino come «un processo nato morto», «impostato male» e che potrebbe «addirittura vanificare l’inchiesta bis per omicidio volontario poiché i fatti oggetto di indagine sembrerebbero proprio essere gli stessi del maxiprocesso, ossia le morti da amianto e patologie correlate». All’indomani del verdetto che ha annullato la condanna a 18 anni del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, la Suprema Corte interviene per i ri- badire la bontà della sua scelta. Certo, solo le motivazioni chiariranno definitivamente il quadro. Ma la posizione della prima sezione penale, presieduta da Arturo Cortese, già s’intravede da come ha accolto le osservazioni del sostituto procuratore Francesco Iacoviello sulla mancata contestazione dell’omicidio da parte di Guariniello in relazione al disastro ambientale. In sostanza, viene fatto notare, già nel 1998 era tutto prescritto e i magistrati di Torino avrebbero potuto, e forse dovuto, percorrere un’altra strada. Per non parlare poi del «divieto di processare due volte la stessa persona per una stessa condotta anche se in un processo per disastro ambientale e nell’altro per omicidio volontario». Dalla Cassazione filtra inoltre la convinzione che «se ci sono delle parti lese è meglio mandarle subito davanti al giudice civile per la causa risarcitoria che almeno in parte potrà indennizzare il danno subito anche in mancanza di accerta- mento della responsabilità penale». Come è accaduto per i familiari delle vittime di Ustica: «Non si è trovato nessun colpevole dopo anni e anni di indagini e processi, ma alla fine un po’ di giustizia le cause civili l’hanno ristabilita e lo Stato ora paga i risarcimenti». Un po’ di sfiducia deve essere comunque serpeggiata anche tra i parenti delle vittime Eternit, considerato che due terzi delle parti civili hanno preferito raggiungere transazioni extragiudiziarie. E comunque, in un comunicato ufficiale - scelta decisamente inusuale per la Cassazione - ribadisce fermamente che «oggetto del giudizio dell’udienza del 19 novembre 2013 era esclusivamente l’esistenza o meno del disastro ambientale». Non le vittime, dunque. Infatti «non erano oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupa- Primo Piano .5 . ta». Il documento degli Ermellini è importante anche perché contribuisce a sgomberare il campo dagli equivoci sulla natura del loro verdetto. Non siamo infatti di fronte a un’assoluzione, ma a una cancellazione della condanna a causa della prescrizione del reato. Si legge nel testo firmato dal consigliere Raffaele Botta, responsabile dell’ufficio stampa: «La sussistenza del disastro è stata affermata dalla Corte». Fuori dall’ufficialità i giudici dicono che «questo era un processo nato morto» Ma c’è un ma, che riguarda appunto «l’avvenuta prescrizione del reato». L’evento, viene rilevato, «si è consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale è iniziato a decorrere il termine di prescrizione». Intervista MASSIMILIANO PEGGIO TORINO a sentenza Eternit? Non polemizzo con la Cassazione. Ma sommessamente ritengo che la sentenza da noi emessa in appello, tra qualche anno non solo sarà ritenuta giusta, ma anche giuridicamente corretta. Forse abbiamo solo precorso i tempi». Alberto Oggè, un anno fa, prima di andare in pensione, ha pronunciato la sua ultima sentenza infliggendo 18 anni di carcere a Stephan Schmidheiny, scrivendo con le colleghe Elisabetta Barbero e Flavia Nasi le 800 pagine di motivazione su sui è piombata la scure della prescrizione. Oggi è l’unico giudice di quel collegio libero di poter esprimere il suo pensiero, senza condizionamenti. «L Che cosa è rimasto di quel processo? «Abbiamo ritenuto che il reato di disastro ambientale non fosse prescritto per il solo fatto che le fabbriche in cui si lavorava il cemento-amianto avessero chiuso nel 1986, alcune anche poco prima. Gli effetti mortali non si sono conclusi allora: le malattie come l’asbesto e il mesotelioma hanno un decorso molto lungo, non si può pensare che gli effetti si siano esauriti in allora. Al contrario, il picco di mortalità non è ancora stato raggiunto, o siamo prossimi a raggiungerlo. Non ha senso parlare di un evento esaurito, perché si tratta di un reato a consumazione prolungata». Su quali basi avete ancorato la vostra decisione? «Sull’epidemiologia, scienza medica che studia le cause di una patologia e la sua incidenza. Si fonda su regole che definiscono la portata di un fenomeno e le sue cause. Se in un territorio come Casale Monferrato e dintorni si continua a morire a causa di certe malattie, in percentuali superiori rispetto ad altri territori in relazione alle stesse patologie, dunque non ha senso parlare di cessazione del pericolo e quindi di prescrizione del reato. Nel momento in cui sono state chiuse le fabbri- Alberto Oggè Le malattie come il mesotelioma hanno un decorso molto lungo, non si può pensare che gli effetti si siano esauriti allora La nostra sentenza si era basata sulla epidemiologia. Il picco di mortalità ancora non è stato raggiunto Il giudice non deve fare prendere il sopravvento all’elemento emotivo su quello razionale ma nemmeno metterlo da parte Nei casi più difficili i giudici devono applicare alcuni princìpi: il primo è quello della dignità dell’uomo Mentre pronunciavo i nomi dei deceduti, mi resi conto che stavo leggendo un’antologia di Spoon River Alberto Oggè Ex presidente della Corte d’Appello oggi in pensione MARCO ALPOZZI/LAPRESSE La lettura della sentenza di condanna in appello per il processo Eternit, pronunciata nel Tribunale di Torino, il 3 giugno 2013 “I supremi giudici hanno sbagliato La nostra condanna verrà rivalutata” Oggè, il presidente della Corte che ha emesso il verdetto d’appello: “Il reato non è estinto: gli effetti mortali sono continuati dopo il 1986” che, si è interrotta la causa principale del pericolo quindi del disastro, ma non è meno vero che l’evento è ancora in atto perché il pericolo non è venuto meno». La Cassazione, dunque, non ha fatto giustizia? «Per capire a fondo la decisione bisognerà leggere le motivazioni, ma presumibilmente la Corte ha ritenuto che l’evento si fosse materializzato ed esaurito quando ha cessato di operare la causa dell’inquinamento. È uno degli aspetti che abbiamo a lungo vagliato nella nostra motivazione. Non siamo riusciti a convincere la Cassazione. La verità è che le regole sono fatte per i casi facili, non per quelli difficili. In questi bisogna applicare i principi, tra i quali il primo è quello della dignità dell’uomo. È un riconoscimento di tale dignità dire alle persone offese dal reato: guardate, è trascorso troppo tempo perché l’autorità giudiziaria debba ancora occuparsi della vostra richiesta di giustizia». Che cosa intende dire? «Non lo dico io. Lo sosteneva il filosofo Ronald Dworkin. Nei casi facili i giudici devono applicare le regole precise, identificabili nelle norme e nelle massime della giurisprudenza. Nei casi dubbi e difficili i giudici, prima di applicare le regole, devono applicare i principi, intesi come canoni di valutazione delle regole». Quindi giustizia e diritto non sono sempre in sintonia? «Bisogno sfatare il mito del fatto che la legge sia sempre applicabile con certezza, il mito del giudice bocca della legge. Nei casi nuovi, difficili, con problemi che mai si erano presentati prima in questo modo e con questa drammaticità, bisogna applicare le regole alla luce dei principi, consentendo al giudice di dare una valutazione più confacente ai criteri di giustizia consacrati nella Costituzione». Che cosa ha rappresentato per lei quella vicenda? «Ecco un’altra tesi da sfata- re. Il giudice non deve permettere all’elemento emotivo di prendere il sopravvento su quello razionale, ma non può pensare di metterlo in disparte. In appello, la lettura della sentenza durò un poco meno di un’ora. Mentre pronunciavo i nomi dei deceduti, mi resi conto che stavo leggendo un’antologia di Spoon River. Stavo rievocando vicende umane, sofferenze, che non era giusto, in quel contesto, valutare con freddezza. Stavo comunicando alle persone decedute ed ai loro congiunti che le istituzioni e la società si ritenevano moralmente obbligate a rievocare il loro sacrificio ed a dichiararne la causa e che erano consapevoli della solennità del momento». Nonostante la legge? «Non vorrei essere frainteso: il giudice non deve applicare la legge nel modo più rigoroso. Ma nell’applicarla deve sempre tenere conto del fattore umano. Perché le leggi sono fatte per gli uomini». Amianto Oltre30milasiti dabonificare 1 Sono 33.610 i siti di amianto in Italia. O meglio sono quelli censiti perché da Calabria e Sicilia (salvo scarsissimi dati) persiste da anni un black out di informazioni. E di queste migliaia di puntini del cosiddetto Piano nazionale amianto, aggiornato al luglio 2014, la maggiore concentrazione è soprattutto nelle Marche e nell’Abruzzo (50% dei dati), e un po’ su tutto il versante adriatico. La mappa sullo Stato delle bonifiche indica che solo 832 sono i siti bonificati, 339 quelli parzialmente bonificati (con prime misure di messa in sicurezza con le risorse economiche disponibili) e 30.309 quelli ancora da bonificare. 6 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 U GOVERNO Con gli operai Matteo Renzi ieri in visita a Parma LO SCONTRO SUL LAVORO Cambiare racconto Noi siamo abituati al cliché che racconta l’Italia come un insieme di sfighe. Basta La Cgil come la Lega Salvini e Camusso sono due facce della stessa medaglia Due leader della protesta FLICKR/PALAZZO CHIGI Renzi ai sindacati: inventate scioperi, io creo lavoro Poi annuncia: elimineremo gli scontrini fiscali attraverso la tracciabilità totale TEODORO CHIARELLI INVIATO A PARMA Attacca i sindacati («Si inventano scioperi, io creo lavoro»), punzecchia Susanna Camusso («Lei e Salvini sono due facce della stessa medaglia»), rilancia l’orgoglio nazionale («Basta col cliché dell’Italia insieme di sfighe»), annuncia la nuova rivoluzione fiscale («Elimineremo gli scontrini attraverso la tracciabilità totale e faremo un’unica tassa comunale»), blandisce il Pd («Nel partito c’è chi cerca di bloccare, ma io vado avanti»), avverte il Parlamento («Forse non serve, ma sul Jobs act siamo pronti alla fiducia, se salta una riforma, saltano tutte»). Matteo Renzi a tutto campo, da un capo all’altro dell’Italia, fra un’intervista a Rtl, una premiazione a Roma (i Digital champions), una visita alla Pizzarotti costruzioni, un incontro a Parma con i sindaci colpiti dall’alluvione, la firma del Protocollo di Milano (a favore della lotta alla fame e all’obesità) promosso dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition e un comizio a Bologna per la chiusura della campagna elettorale di Stefano Bonaccini (minitest regionale di domenica prossima al quale Renzi nega un valore nazionale). Jobs Act e sindacati sono al centro dei pensieri del presidente del Consiglio, che non esita ad accomunare il segretario della Lega al leader della Cgil. «Salvini e Camusso sono due facce della stessa medaglia: ho grandissimo rispetto per loro perché fanno il loro lavoro. Sono dei leader della protesta: chapeau. Ma io non posso permettermi la protesta, sono quello che ci prova». Concetto che il premier ribadisce ai microfoni di Rtl commentando lo sciopero generale promosso da Cgil e Uil. «Non mi preoccupo di far scioperare le persone, ma di farle lavorare. Anziché passare il tempo a inventare ragioni per fare scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro, c’è ancora tantissimo da fare. Ci sono stati più scioperi in queste settimane che contro tutti gli altri governi». E ancora: «Il Paese è diviso in due, tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma piazza o non piazza, le cose le cambiamo». Sul Job Act («Che tolga i diritti ai lavoratori è la più grande opera di fantasy che abbia mai sentito») il presidente del Consiglio ha fretta di concludere, è deciso, se necessario, a chiedere la fiducia. Non solo: «Siamo pronti con i decreti attuativi della delega lavoro. Arriveranno nei primi 30 giorni dall’entrata in vigore, saremo rapidissimi». Basta, poi, con la sindrome della «sfiga». «Dobbiamo smettere di raccontare che tutto va male ed esaltare i nostri punti di forza. Serve un cambio di paradigma nel rac- conto del Paese. Tipico dei format tv, oggi è un racconto che non parla mai dei successi. Deve emergere un’idea di futuro: il mio compito è dimostrare che l’Italia si può rimettere in moto». Futuro migliore è anche cambiare il rapporto degli italiani con il Fisco. «Dobbiamo eliminare gli scontrini attraverso la tracciabilità totale, così che l’Agenzia delle Entrate non venga più avvertita come l’avvoltoio sulle spalle, ma come un advisor per le aziende. La delega fiscale sta cambiando radicalmente l’approccio dell’Agenzia delle Entrate». Quindi, ai sindaci del parmense, un nuovo annuncio: «Presto avremo un’unica tassa comunale, di cui voi sindaci siete i responsabili, che i cittadini potranno verificare in relazione ai sevizi. Un cambiamento radicale del sistema». Secondo Renzi una vera rivoluzione. Sindaci che lottano contro ristrettezze economiche e calamità naturali, aziende che innovano, investono ed assumono (come Pizzarotti, Dallara e Barilla visitate a passo di carica). Sono i due pezzi di Italia che Renzi mette in vetrina nel suo blitz a Parma, per contrapporli alla macrocategoria dei “gufi”. La lunga giornata del premier si conclude a Bologna, dove ha deciso di sostenere personalmente la campagna elettorale del Pd. Con l’evidente obiettivo, quando accusa i sindacati di inventarsi gli scioperi, di strappare consensi all’elettorato moderato presentandosi come l’uomo che cambierà i vecchi rituali della sinistra. contro i piccoli guasti domestici, arriva eni sos casa la polizza assicurativa che è tua per 2 anni, senza costi aggiuntivi, se sei nostro cliente o se lo diventi. attivala subito all’800 900 700 o su soscasa.eni.com un tubo che perde, una serratura che si blocca o un elettrodomestico che si rompe: sono tanti gli imprevisti che possono capitare. con eni sos casa hai una polizza assicurativa per i piccoli guasti domestici che prevede l’intervento tempestivo di tecnici specializzati. perché eni gas e luce ti dà molto di più di gas e luce. Polizza erogata da selezionata compagnia di assicurazione e attivabile entro il 31/01/2015 per i già clienti, ed entro il 31/03/2015 per i nuovi clienti. Condizioni e massimali su soscasa.eni.com Superamento massimali soggetto a preventivo. eni gas e luce la soluzione più semplice esprimi la tua arte negli spazi autorizzati LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Reportage FABIO MARTINI INVIATO A FIRENZE I resti di quel che fu il più potente partito comunista d’Occidente accolgono Matteo Renzi con un applauso rispettoso: appena il premier si affaccia nel catino dello storico PalaDozza di Bologna, dai duemilia sugli spalti si alza un battimani che dura venti secondi. Metà sala scatta in piedi a lanciare una standing ovation, che parte a metà. Mezza sala resta seduta senza applaudire, chi per farsi un selfie, chi per curiosare e basta. Qualcuno isolato dal loggione urla «Matteoooo», ma neppure il coretto decolla. Calore, simpatia, ammirazione per Renzi, ma a volume basso, senza grande pathos. Almeno nella accoglienza iniziale. Per non parlare dell’applauso di cortesia, freddino GRANDE SFORZO La macchina si è mossa, ma senza l’entusiasmo dei tempi del vecchio Pci Ma per il premier solo un Paladozza tiepido e dimezzato Arrivano 2300 persone ma sugli spalti spazi vuoti Solo verso la fine Renzi riesce a scaldare il pubblico Nel giorno in cui Matteo Renzi ha sferrato il più sferzante attacco mai indirizzato verso i sindacati - si inventano gli scioperi mentre io creo posti di lavoro - era davvero interessante misurare l’impatto emotivo tra il premier-segretario del Pd e la sua base più “rossa”, quella più vicina alle grandi organizzazioni della sinistra, la Cgil, ma anche Lega delle cooperative e Cna. Certo, per l’arrivo di Renzi, i quadri del partito hanno stressato la macchina organizzativa, tutti i circoli della Regione, da Piacenza a Rimini, sono stati invitati a dare il massimo. Sugli spalti sono arrivate duemilatrecento persone, con spazi vuoti anche rispetto ad una capienza che è stata dimezzata, da seimila a tremila posti. Domenica in Emilia la posta in gioco non è la vittoria, che il Pd è sicuro di portare a casa. Tengono banco domande che sembrano da “anime belle” ma potrebbero preludere a risposte preoccupanti per il futuro prossimo: quanti emiliani di si- nistra decideranno che non vale la pena andare a votare per “questi” politici? Il candidato governatore della sinistra riuscirà anche stavolta a superare il milione di voti o per la prima volta resterà sotto questa soglia politicamente critica? Gara minore alle elezioni di domenica in Emilia-Romagna, è quella per il secondo posto con la Lega, con Matteo Salvini si è quasi trasferito da queste parti, con la scritta “Emilia” sulla felpa a sostegno del suo candidato, il sindaco di Bondeno, il trentacinquenne Alan Fabbri. In una campagna elettorale a volume bassissimo, con pochi manifesti, poche manifestazioni, la sinistra si è affidata al quarantasettenne Stefano Bonaccini, per anni campione del Pd bersaniano, il “Bruce Willis di Campogalliano” (come lo chiama Renzi in persona), che dopo aver tanto esitato a candidarsi, ha dovuto fare fronte al disastro dell’inchiesta sulle “spese pazze” dei consiglieri regionali, circa due milioni di euro pubblici da giustificare. La “fortuna” per i candidati governatori è che nello scandalo sono finiti dentro quasi tutti, compresi grillini e leghisti e perciò sulla questione morale è calata una cortina di silenzio che ha vieppiù allontanato da tutta la politica una opinione pubblica disgustata. In una campagna elettorale segnata da clamorosi abbandoni, con Francesco Guccini che ha annunciato che voterà un candidato di Sel («Scelgo la persona») con Romano Prodi (la nipote candidata a Reggio Emilia), che ha fatto sapere: «Andrò a votare senz’altro», ma con una chiosa manzoniana: «Il buon senso restava nascosto per paura del senso comune». lA CONTESTAZIONE Tafferugli in piazza a Parma, la polizia carica IL LEADER PD «Vinceremo, ma ci diranno che comunque ci sono stati troppi astenuti...» che accoglie il candidato governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, mentre l’uscente Vasco Errani è accolto come un eroe, per lui un lunghissimo battimani. Sono le 21,50 e il premier-segretario, appena entrato nel parterre del Palasport di Bologna, per partecipare alla chiusura della campagna elettorale di Bonaccini, riscalda l’atmosfera: «Ho la sensazione strana di tornare a casa, quella che ti accompagna anche quando sei lontano». Ma c’è subito la battutina: «Non saranno mai contenti, loro, diranno che c’è stata troppo astensione... L’importante sarà essere contenti noi...». E più tardi, quando fa il suo discorso, Renzi da affabulatore, riscalda il Palasport Grande tensione e qualche tafferuglio hanno accompagnato la giornata emiliana di Renzi. Nel centro di Parma, dove il presidente del Consiglio è arrivato in visita al sindaco Pizzarotti e a i sindaci dei Paesi alluvionati, un gruppo di giovani dei collettivi ha cercato di sfondare il cordone di polizia per avvicinarsi al vicino municipio dal portico di strada Mazzini: gli agenti antisommossa hanno risposto con una carica. Non ci sono. A protestare c’erano una sessantina di persone fra militanti dei centri sociali, anarchici, sindacalisti e alcuni rappresentanti della lista l’Altra Emilia Romagna. Le vie e le piazze a ridosso del palazzo del comune erano presidiate in forza da polizia e carabinieri. Lo stesso scenario che si è presentato in serata a Bologna, nei dintorni del Paladozza, teatro della manifestazione di chiusura del candidato Pd Bonaccini, dov’è intervenuto lo stesso Renzi: schieramento imponente di forze dell’ordine, a contrastare l’annunciata contestazione dei centri sociali. [F.GIU.] PIERPAOLO FERRERI/ANSA Retroscena CARLO BERTINI ROMA C’ Cgil e Uil compatte in difesa ma tanti veleni sulla strategia Camusso dura col premier. Gelo per l’intervento della Furlan è lo scontro con Renzi, pubblico e ripetitivo, «abbiamo chiesto di modificare la manovra tire cosa dicono in privato le e il jobs act, se non sono moti- due guarnigioni. Anche se i gevazioni queste...», si difende nerali si mantengono sempre Barbagallo della Uil. E Ca- sul filo della diplomazia. C’è la musso: «Renzi dialoga solo Camusso che di prima mattina con chi gli dà ragione, porti ad Agorà definisce «rassegnarispetto ai lavoratori». «Do- ta» la risposta della Cisl sullo v’era il sindacato in questi sciopero, senza dire altro che anni? A difendere l’occupa- possa offendere la sensibilità zione», reagidella sua omolosce la Furlan. MATRIMONIO FINITO ga Annamaria E c’è lo scon«Mai laLa leader Cisl: tante Furlan. tro anche denvorerò per spactro il sindacato, battaglie fatte con Uil care il sindacato, sotto il pelo del- «in totale solitudine» ma per riannol’acqua, come dare i fili», assinei match di pallanuoto dove i cura la leader della Cisl. Senza colpi più contundenti vengo- neanche citare per nome e cono inferti senza che il pubbli- gnome la Camusso quando si co se ne accorga. Le poche smarca dallo sciopero generale centinaia di metri che separa- parlando dal palco dei cugini no le sedi di via Po e Corso Ita- della Uil. Una platea che del relia di Cisl e Cgil, si trasforma- sto la accoglie con una coltre di no in un rivolo di veleni a sen- gelo quando fa il suo ingresso in sala al Palazzo dei Congressi. E il tiepidissimo applauso con cui viene salutata al termine del suo intervento è solo un segnale di rispetto, visto che molti si aspettavano venisse accolta da una selva di fischi. «Non è detto che uno si sposa per sempre, ci sono divisioni, ma per noi non ci sono avversari nei sindacati», garantisce Barbagallo. Il quale, con quell’uscita «sono pronto a revocare lo sciopero se il governo apre un confronto nel merito», fa capire l’imbarazzo che percorre le sue truppe per l’adesione alla forma più estrema di protesta. Furlan lancia siluri alla Cgil quando ringrazia la Uil «per le tante battaglie fatte insieme in splendida solitudine»; quando cita la Fiat, «un’azienda forte e presente in tutto il territorio nazionale grazie al nostro co- Tutti alla Cisl ricordano i casi raggio e al referendum che ci che si contano sulle dita di una ha dato ragione sugli accordi di mano, in cui la confederazione Pomigliano e Mirafiori: è stata ha fatto «uno sciopero generale dura, i nostri delegati sbeffeg- che paralizza un paese: sui ticgiati e insultati, ma abbiamo ket, con Marini segretario consalvato posti di lavoro», dice al- tro il governo De Mita a fine anzando il tono della voce. Tra- ni ’80; o nel ’94, sulle pensioni, dotto: noi salviamo le imprese, contro il primo governo Berlusconi, che poco altri cavalcano la protesta. Dà un LA LEADER CGIL dopo cadde». E il velenoso altro colpo alla «Renzi dialoga solo quesito che quelli della Camusso quancon chi gli dà ragione. Cisl si pongono do difende la manifestazione per E la Cisl è rassegnata» scortando la Furlan nei corriil pubblico impiego, «che ha uno scopo preciso doi del Palazzo dei congressi, è: che chiunque coglie, il rinnovo «Ma come fanno questi della del contratto dopo sei anni». Uil ad andare in piazza con la Tradotto dai suoi uomini: lo Fiom, che ci ha preso a pesci in sciopero generale si fa solo faccia quando abbiamo firmato quando si vuole far cadere un i contratti dei metalmeccanici? governo, altrimenti è un assist Che ci ha sparato a pallettoni a Renzi e quindi un boomerang. dandoci dei venduti?» Primo Piano .7 . Taccuino MARCELLO SORGI Matteo a caccia di voti ha trovato i suoi nuovi “nemici” N on s’è svolto in un clima sereno il viaggio di Renzi in Emilia, alla vigilia delle elezioni regionali di domenica. A Parma, dove ha incontrato il sindaco 5 stelle Pizzarotti prima di andare alla Barilla, e successivamente a Bologna, il premier è stato contestato da gruppetti di antagonisti dei collettivi e dei centri sociali, che lo hanno accolto con fischi e cori di «buffone» e «vergogna». Nulla di particolarmente drammatico. E per Renzi un occasione in più per alzare il tono. In ogni campagna elettorale infatti Renzi s’è scelto un avversario diretto da sfidare sul campo. Nelle primarie in cui conquistò la segreteria del Pd furono Bersani e il vecchio gruppo dirigente da rottamare del partito. Alle europee di maggio sono stati Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle, che non si aspettavano di essere battuti con un distacco così grande. In questa piccola tornata di regionali, che giorno dopo giorno sta assumendo il valore di una prova d’appello rispetto al clamoroso risultato del 40,8 per cento delle urne di primavera, il premier s’è posizionato contro la Cgil, e segnatamente contro la segretaria del maggior sindacato Susanna Camusso, e contro Salvini, che in Emilia corre per arrivare primo nella classifica del centrodestra, davanti a Berlusconi e Forza Italia, e se possibile anche davanti a Grillo, che proprio in questa regione in passato aveva mietuto i suoi primi successi elettorali. Camusso e Salvini, tra l’altro, sono alleati nella raccolta delle firme per il referendum abrogativo della riforma Fornero: ed è anche per questo che Renzi li ha attaccati in tweet in cui, senza demonizzarli, accomunandoli in una sorta di partito della protesta, che con la Cgil cerca «pretesti» per scioperare, da contrapporre, appunto, al governo impegnato a cambiare le cose. Una descrizione che non è piaciuta affatto alla Camusso, che gli ha risposto per le rime. La drammatizzazione dello scontro, in una regione in cui il Pd si sente già la vittoria in tasca, nei piani di Renzi serve a mobilitare un elettorato stanco, ancora disorientato per gli effetti dello scandalo delle «spese pazze» in regione e pertanto portato all’astensionismo, ancora molto alto in tutte le previsioni della vigilia. Il premier non vuole un risultato dimezzato dalla scarsa partecipazione, e per questo ha scelto di spendersi in prima persona e sfidare le contestazioni organizzate. Renzi scommette così su una conferma del consenso incassato la volta scorsa, e si prepara a spenderla nel difficile confronto parlamentare che di qui a fine anno dovrebbe portare all’approvazione del Jobs Act e della legge di stabilità. 8 .Primo Piano STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 U CONTI PUBBLICI LA LEGGE DI STABILITÀ Social card agli immigrati Protestano Ncd e Lega Il Tesoro: “La conferma di norme in vigore”. Sanatoria per le slot estere Il caso ALESSANDRO BARBERA ROMA n attesa di spedire una nuova lettera di impegni sulle riforme alla Commissione europea, alla Camera il governo concede alla sua maggioranza qualche modifica alla legge di Stabilità. Anzi, appena il maquillage per un testo che Renzi e Padoan vogliono resti intatto, pena ulteriori complicazioni nei rapporti fra Roma e Bruxelles. La novità politicamente più rilevante è l’emendamento che conferma la sperimentazione della «social card» a favore dei cittadini extracomunitari in regola nelle 12 grandi città con più di 250mila abitanti. L’emendamento non è piaciuto né alla Lega, né agli alleati dell’Ncd, che hanno immediatamente scritto al governo per un «chiarimento di metodo». Scrive la capogruppo De Girolamo: «Dobbiamo vigilare affinché non venga distribuito a pioggia e senza rispettare una seria classificazione di attribuzione che non può prescindere dal reddito e da una regolare presenza sul territorio dei richiedenti». Poco dopo è costretto a sua I FONDO EMERGENZE Rifinanziato solo per 60 milioni di euro, arriva il piano di prevenzione volta ad una nota il Tesoro, per spiegare che il rifinanziamento è per la stessa cifra di quest’anno (250 milioni di euro) e che sarà erogato a favore delle stesse persone, ovvero italiani bisognosi o stranieri regolari che ne faranno richiesta. Non solo: senza la norma il governo sarebbe costretto a chiedere indietro i fondi a chi li ha avuti all’inizio di quest’anno, prima che venisse rinnovata la convenzione con Poste. Altre novità: il fondo per le emergenze, rimpinguato con cento milioni di euro poche settimane fa, verrà finanziato per altri sessanta milioni. Non molto per affrontare le ultime emergenze, abbastanza per affrontare le spese più urgenti. Molti protestano ma fino a prova contraria il governo conta sui bilanci delle Regioni e sulla prevenzione: ieri mattina il sottosegretario Delrio ha presentato una prima tranche di interventi che l’anno prossimo varrà un miliardo. Via libera anche all’emendamento che concede più fondi per la promozione del Made in Italy: nel 2015 sono 130 milioni. I tempi in cui il governo Berlusconi chiudeva l’Istituto per il commercio estero sono lontani anni luce. Ancora: è stato rimpinguato di 400 milioni di euro il fondo per le non autosufficienze e i malati di Sclerosi laterale; sono 150 milioni in più dei 250 concessi di anno in anno dalla legge di bilancio. Infine: c’è il sì ad un emendamento che promette di dimezzare i tempi per la vendita degli immobili della Difesa. Poi ci sono le modifiche che il governo promette di presentare e non ancora depositate. Per i Comuni è in arrivo un pacchetto che aumenterà le spese oggi impedite dal patto di Stabilità interno come gli in- cassi da oneri di urbanizzazione. Il ministro Boschi promette altri cento milioni per gli asili nido, il numero due del Tesoro Morando un emendamento che obbligherà a pagare il canone Rai nella bolletta elettrica. A proposito di evasione: è in arrivo una maxi-sanatoria da quasi un miliardo per le agenzie di scommesse senza concessione in Italia, le quali però operano liberamente in base ai principi comunitari. L’emendamento è ancora nel cassetto e verrà tirato fuori durante l’esame della manovra al Senato. Prevede una sorta di condono da diecimila euro per ciascuna agenzia di scommesse che varrà fino a quando non verrà fatta una nuova gara aperta ai nuovi operatori, nel 2016. Altri 450 milioni di euro dovrebbero arrivare dall’inasprimento delle sanzioni per le slot scollegate dalla rete e per chi ha installato i cosiddetti «totem», macchine in tutto e per tutto simili alle slot ma di proprietà di concessionari che pagano le tasse altrove in barba al fisco italiano. Twitter @alexbarbera La platea allargata La manovra conferma l’estensione della social card anche agli immigrati: può richiederla chi ha un regolare permesso di soggiorno e abita nelle città con più di 250mila abitanti Debiti dello Stato Corte dei Conti “In molti casi il Patto blocca i rimborsi” ROMA E dire che, in molti casi, le risorse ci sarebbero. Se le amministrazioni pubbliche fanno così fatica per saldare i debiti con le imprese, spiega la Corte dei Conti, la colpa è soprattutto del patto di stabilità. «Spesso i soldi in cassa ci sono, ma non si possono usare», dice il presidente della magistratura contabile Raffaele Squitieri, che punta il dito contro i limiti eccessivi. «Noi non possiamo far altro che far rispettare la legge», ragiona durante una lectio magistralis a tutto campo nella Scuola Nazionale dell’amministrazione. C’è anche un altro eccesso che va contrastato: quello di leggi, che finisce per alimentare la corruzione. Il sistema amministrativo e burocratico è così farraginoso, dice, che chi è coinvolto nel procedimento sfrutta spesso la sua posizione per accelerare o facilitare un processo altrimenti infinito. La soluzione? Troppo spesso è stata creare altre norme. È successo, ragiona Squitieri, in occasione dell’Expo e del varo dello Sblocca Italia, che alza a 5,2 milioni l’importo degli appalti per i quali non è necessaria una gara. «Siamo arrivati al paradosso: per poter raggiungere un obiettivo si è dovuto fare un dl per dire che le leggi non si rispettassero. C’è qualcosa che non va», dice. Il presidente difende con le unghie il lavoro della Corte dei Conti, definendo «un alibi nefando» quello utilizzato durante l’alluvione di Genova e con il quale si è fatto ricadere sui magistrati contabili e sull’assenza del loro «timbro finale» la colpa delle opere incompiute, e rivendicando fino in fondo il ruolo di controllore dell’organismo. Anche nei confronti dell’Ufficio parlamentare di bilancio, con cui si creano problemi di sovrapposizione. [GIU. BOT.] LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .9 . U REGIONALI IL VOTO IN EMILIA ROMAGNA La storia ALBERTO MATTIOLI INVIATO A CESENATICO (FORLÌ) cco, questa ci mancava. Matteo Salvini che duetta a squarciagola «Romagna mia» con Raoul Casadei fa impallidire i telerisotti di D’Alema, le vecchie tate di Fassino e perfino (forse) le migliori performance di Berlusconi. Roba che nemmeno il più efferato autore di Maria De Filippi poteva immaginare. La politica va col liscio, puro nazionalpop. Salvini, oltretutto, è anche intonato. Penultimo giorno di campagna elettorale per le elezioni in EmiliaRomagna. Il duo leghista FabbriSalvini, il sindaco con il codino aspirante governatore e il suo segretario-pigmalione aspirante leader del centrodestra, decide di giocarsela nella metà dopo il trattino della regione. Il colpo di genio è di iniziare il giro a casa Casadei. Salvini sbuca nella villa del papa laico romagnolo, a Gatteo mare, frazione di Cesenatico, in felpa verde Lega con scritta gialla «Romagna» (e non «Roma gnam» com’era sembrato di vedere a una prima occhiata, la polemica con Roma ladrona non si porta più). Annuncia che lui adora il liscio, che «le tradizioni sono il futuro, non il passato», che l’Europa cattiva non vuole solo farci pensare, mangiare e vivere tutti allo stesso modo, ma anche farci ascoltare la stessa musica, quindi, testuale, «Casadei è un antidoto alla globalizzazione» e insomma una mazurka ci salverà. Data la premessa, fra i due è amore alla prima stretta di mano. Il re del liscio fa gli onori di casa, mostra l’orto («ci passo cinque ore tutti i giorni, visto che broccoli?»), le galline e la corte su cui si affacciano le villette di quattro generazioni di Casadei, perché il figlio Mirko è già nonno a 42 anni. Salvini accarezza cani e bambini, poi raccoglie cachi e fa l’attesa battuta sull’Italia «terra dei cachi», e siamo sempre in zona Sanremo. Si recita a soggetto, ma il duetto è perfetto. Il culmine nel cucinone, quando Casadei esibisce le sogliole già pronte per il forno, «comprate questa mattina dal pescatore a Bel- E Casadei è un antidoto contro la globalizzazione Le tradizioni sono il futuro non il passato Matteo Salvini Segretario della Lega Nord Quando c’era Berlinguer andavo alle feste dell’Unità La Lega sostiene la propria gente, mi sembra un partito in evoluzione Raoul Casadei Musicista e compositore Da sinistra Matteo Salvini, Alan Fabbri, Mirko Casadei con in braccio il nipote e Raoul Casadei Salvini va col liscio Benedizione romagnola a casa del clan Casadei Colpo di fulmine tra il re della mazurka e il segretario leghista Scambi di regali, pranzo a suon di musica e tanto Sangiovese laria, freschissime, 22 euro», dunque a chilometro zero e a buon mercato, e l’impressione è che i disastri della finanza globalizzata possano davvero essere rimediati da una sana economia domestica quasi preindustriale, «le uova sono nel pollaio, chi ne ha bisogno si serve». Arrivano il Sangiovese e la piadina con l’acciuga preparata dalla signora Casadei, che è napoletana, e poi battute, risate, «esse» grasse, cordialità, sangue romagnolo, insomma (però De Amicis, al confronto, era un dilettante). Scusi, Casadei, ma lei non era sempre stato di sinistra? «Mo’ sì, quando c’era Berlinguer andavo a suonare alle feste dell’Unità, “Bandiera rossa” all’inizio e alla fine, e con il pugno chiuso». E adesso è leghista? «Mo’ no, il voto è segreto, la Lega sostiene la propria gente, mi sembra un partito in evoluzione», insomma meglio non schierarsi troppo, perché lo Strauss della Riviera è un finto ingenuo tutt’altro che stupido, altrimenti non sarebbe sulla breccia dai tempi di Rumor. «Roma- gna mia, Romagna in fioreee» mette tutti d’accordo. Siamo ai regali. Da Salvini a Casadei la felpa padanromagnola, da Casadei a Salvini la maglietta con la scritta «Non abbiamo troppe pretese / ci droghiamo col sangiovese», e giù altre risate, e poi l’autobiografia, che neanche a farlo apposta s’intitola «Bastava un grillo (occhio, con la minuscola) a farci sognare». Finisce con baci, abbracci e consigli all’Alan Fabbri, che è onesto e simpatico ma sempre un po’ soverchiato dal suo straripante «capitano»: «Oh, vedi bene di farti vedere di più». Salvini esce con un sorriso che gli va da un orecchino all’altro. A questo punto la tournée fra Riccione, Rimini e Ravenna è una marcia trionfale, tanto più che dopo il tentato linciaggio di Bologna ogni bar dov’è annunciato il suo apericomizio (aperitivo più comizio) risulta più blindato di Fort Knox. Contestazioni, quasi nessuna. C’è un tizio, al caffé Staccoli di Cattolica, che urla: «Sono esseri umani!» quando Salvini spara sugli immigrati. E lui, prontissimo ma franando un po’ sul Ricucci: «E allora portateli nel tuo salotto! Facile, fare i buoni con il sedere degli altri». E giù le solite bordate contro Renzi, l’Europa, le banche, i moduli dell’asilo con la scritta «Genitore 1» e «Genitore 2» («Ma con due uomini o due donne un bambino non viene fuori nemmeno se governa il Pd») e lo scandalo dei rimborsi ai consiglieri regionali, compreso quello del sexyshop: «Vuoi il vibratore? Almeno pagatelo!». Il popolo di destra, che qui subisce da sessant’anni, gode, ride, spera e fa battute con cadenza da Gradisca felliniana: «Matteo veh, a Bologna a forza di correre ti hanno fatto fare una bella dieta!». Poi, si sa, domenica sera il nuovo governatore dell’Emilia sarà quello del vecchio partitone, Stefano Bonaccini. Ma almeno Salvini ci avrà provato. E, ammettiamolo, ci siamo proprio divertiti. Pizzarotti: “La Lega ci ruba voti Dobbiamo combattere il populismo” Intervista Il sindaco 5 Stelle di Parma per la prima volta con Renzi: “Ma non abbiamo parlato di Grillo” FRANCESCO MAESANO lle nove di sera Federico Pizzarotti lascia la sede della Barilla e si infila in macchina, slaccia la cravatta e respira. «Giornata impegnativa ma siamo arrivati in fondo. Organizzare un incontro così, con Renzi e 46 sindaci...Menomale che non è venuto in mutande quello di Berceto come aveva promesso». A La visita Matteo Renzi con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti Con Renzi un colloquio sull’alluvione. In queste occasioni riesce a esprimere grande vicinanza al territorio A chi è venuta l’idea di vedervi a Parma? Federico Pizzarotti «Era partita nei giorni dell’alluvione. Ci avevano comunicato che volevano venire in queste zone tramite il senatore del Pd Giorgio Pagliari». È stato il primo faccia a faccia tra lei e Renzi? «Il primo. E non mi aspettavo niente di diverso: in queste occasioni Renzi riesce a esprimere grande vicinanza al territorio». Di che avete parlato? «È stato un colloquio breve e istituzionale. Niente politica, niente Grillo e Casaleggio. Abbiamo parlato di territorio. Gli ho lasciato tre promemo- Sindaco 5 Stelle di Parma FLICKR/PALAZZO CHIGI ria: la scuola europea di Parma, il festival Verdi che per ora resta al di fuori della legge sui festival e il cambio dell’articolo dello Sblocca Italia sugli inceneritori che permette che i rifiuti vadano in giro per l’Italia senza limiti. Tre richieste in cambio un cadeau». Quale? «Un libro sul teatro Regio di Parma. Lo stesso che abbiamo regalato al Papa e al presidente della Repubblica». Avete pronunciato la parola Stabilità? «Abbiamo parlato della Local tax. Gli ho detto chiaro che serve lo stesso gettito del 2014. Lui mi ha promesso di sì. Vedremo alla prova dei fatti, ma intanto abbiamo aperto un canale». Lei un contatto a Roma già ce l’ha: sbaglio o è Graziano Delrio? «Diciamo così: se devo inviare una let- tera alla presidenza del consiglio, metto in copia anche lui». Tra breve ci sarà l’incontro nazionale del M5S che lei ha convocato per il 7 dicembre. È stata definita la sua Leopolda. «Ma quale Leopolda. Sarà una giornata per far conoscere il nostro lavoro. Sono tutti invitati, anche Grillo e Casaleggio. Sul referendum a quorum zero gli altri sindaci M5S non hanno mosso un dito e noi siamo già all’arrivo. Ma soprattutto servirà a ragionare sulla differenza che passa tra l’essere opposizione e diventare maggioranza». C’aveva già provato al Circo Massimo. «Sì. E non è stato possibile. Ma tanto a Parma lo facciamo già da tempo: ad esempio abbiamo ospitato i consiglieri comunali di Belluno per capire insieme le difficoltà e magari fare un’opposizione più mirata». La rete di Pizzarotti? «Dico che per fare un Governo diverso occorre un’opposizione diversa». Altrimenti? Salvini si mangia il M5S come rischia di fare nella sua Emilia? «È un fatto che la Lega ci stia rubando voti. Per contrastarla dovremmo maturare la consapevolezza che l’Italia non può più dar retta al populismo». Detto da un Cinque Stelle fa il suo effetto. «Noi lavoriamo sul territorio, gli slogan lasciamoli ad altri». Twitter @unodelosBuendia 1232456 89 3A12BC42 8D9E LA STAMPA 9D LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .11 . U GOVERNO IL NODO RIFORME Responsabilità toghe, primo sì in Senato Il premier: faremo valere il principio che chi sbaglia paga. I dubbi dell’Anm : il filtro ai ricorsi era giusto FRANCESCO GRIGNETTI ROMA I punti principali È un passo avanti nella nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati: con 150 voti a favore e 51 contrari, il Senato approva un testo che cambia le regole. In futuro costituirà «colpa grave» per il magistrato la violazione manifesta della legge nonché del diritto Ue, il travisamento del fatto o delle prove, la negazione di un fatto la cui esistenza risulta negli atti del procedimento, e anche l’emissione di un provvedimento cautelare fuori dai casi consentiti dalla legge o senza motivazione. Commenta subito Matteo Renzi, molto soddisfatto: «Faremo valere il principio che chi sbaglia paga: se un operaio sbaglia, paga; se uno fa il gior- 1 2 3 Con la maggioranza i voti di Sel e M5S Contrari Forza Italia e Lega: non abbastanza nalista e sbaglia, paga. Allo stesso tempo se un magistrato sbaglia per dolo, deve pagare come capita a tutti. Anche sulla responsabilità civile dei magistrati abbiamo fatto passi in avanti». Il premier ha ben presente la necessità di andare avanti nelle riforme della giustizia: «Ci sono un sacco di meccanismi assurdi, con procedimenti arcaici e barocchi». «È una riforma che risente di molti pregiudizi e di un atteggiamento molto superficiale», si lamentano però i diretti interessati, i magistrati, attraverso il presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli. Fondamentale per la riforma sarà la scomparsa del filtro processuale. Un «tappo», il caso PAOLO FESTUCCIA ROMA rindisi e complotti. Non è il titolo di una fiction ma il “paradosso” in casa Rai, che strappa applausi e capitali in borsa per Raiway ma si spacca in cda. «Però, a quelli che ci accusano di aver oscurato la quotazione delle antenne rispondiamo che se ne faranno una ragione…». Parla come il premier Renzi ma è Antonio Verro il consigliere più berlusconiano che ci sia alla Rai. Per lui, quel che è fatto è fatto. «Il mio ordine del giorno contro il prelievo all’azienda di 150 milioni di euro era fermo in cda dai primi di luglio. Poi, sempre rinviato. Altro che complotto», tuona. «Se 6 consiglieri su 9, con storie, competenze e culture diverse avviano un’azione contro un provvedimento così invasivo del governo, ci sarà una ragione». E già. La prima è chiara e articolata: «quella di interpretare l’umore e il sentimento dei dipendenti e dei sindacati tutti che non hanno B Magistrati Il voto del Senato non è piaciuto per nulla ai magistrati: «È una riforma che risente di molti pregiudizi e di un atteggiamento molto superficiale» l’aveva definito il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Dice: «Sarà più facile presentare ricorso, e più probabile che questo venga analizzato nel merito». E invece ecco come la vede l’Anm: «Al filtro si sono rivolte critiche ingiuste. Si è detto che è il motivo delle poche condanne. Ma il discorso è sbagliato, come dimostra l’esame dei casi concreti: la stragrande parte dei ricorsi è stata respinta per carenza dei requisiti formali». La nuova legge non toccherà il principio che la rivalsa del cittadino può essere solo indiretta: nel caso si ritenga di avere subito un errore giudiziario, si fa causa allo Stato per avere un risarcimento e non al magistra- to (posizione di Forza Italia e Lega). Se poi il cittadino ottiene ragione da un tribunale, entro due anni dal risarcimento il presidente del Consiglio ha l’obbligo di esercitare la rivalsa nei confronti del magistrato, ma esclusivamente nei casi di colpa grave, dolo o negligenza inescusabile. Fin qui, gli aspetti tecnici. Salta però agli occhi il «miracolo» politico di una legge, voluta in questa formulazione dal ministro Guardasigilli, che ottiene il sì della maggioranza allargata per una volta a Sel e M5S, e per di più un inedito asse tra gli avvocati penalisti dell’Unione camere penali e i grillini, quasi sempre su posizioni opposte. È una giornata di dichiara- «Colpa grave» 1 Il magistrato dovrà rispondere per manifesta violazione della legge e il travisamento del fatto o delle prove Risarcimento 1 Non potrà esse- re richiesto direttamente al magistrato ma sarà lo Stato a risarcire il cittadino che ha subito il torto Rivalsa 1 Il governo ha pe- rò l’obbligo entro due anni di esercitare la rivalsa nei confronti del magistrato per colpa grave zioni sorprendenti. Dice il senatore Mario Giarrusso, M5S: «Non sarà una legge perfetta, ma sicuramente non è una porcata ed è grazie a noi. Noi non abbiamo trovato un muro questa volta». Oppure il viceministro Enrico Costa, Ncd: «E’ un voto di portata storica, che segna un significativo passo avanti verso il superamento dell’inefficace Vassalli». O ancora Beppe Lumia, Pd: «In Italia c’è la responsabilità civile senza ledere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura». Se restano contrari Lega e Forza Italia, i penalisti dell’Ucpi addirittura esultano: «Il governo ha dimostrato una fermezza al di là delle migliori aspettative». Caos Rai, il governo pensa ad azzerare il cda di viale Mazzini Dopo la decisione di ricorrere contro il prelievo di 150 milioni condiviso “l’azione” del governo». Anzi, secondo alcuni pareri legali il prelievo-Rai sarebbe incostituzionale. E da qui, l’azione dei consiglieri per mettersi al riparo anche da eventuali richieste risarcitorie della Corte dei Conti; la seconda meno “istituzionale” ma ugualmente efficace. Esce dal cilindro di un assai navigato ex consigliere Rai – per il quale l’alzata di scudi segnerebbe l’inizio non solo «del si salvi chi può» ma anche del «ricicliamoci un po’». Segno, spiegano a viale Mazzini, che «nel palazzo della Tv pubblica la rottamazione ancora non s’è vista». Anzi, non è mai cominciata. Tant’è che il cda resta saldamente ancorato - fa notare un manager - «all’era Monti», quando arrivarono «gli alieni» (così la politica bollò il nuovo corso di viale Mazzini) . E da allora, sottolinea Michele Anzaldi del Pd, è trascorsa «un’era geologica». Tanto è vero che «i tre montiani hanno assunto tre posizioni diverse», insiste Anzaldi: «Gubitosi contro il cda, il consigliere Pinto a favore, la presidente Tarantola astenuta. E questa scelta lascia basiti perché la figura del presidente di garanzia, alla quale si richiama la numero uno di viale Mazzini, nella legge attuale non c’è, non esiste; ma di che cosa parla Anna Tarantola?». Scontri a parte, la sintesi del caos arriva da una autorevole fonte di viale Mazzini: «Il problema è che tutte le forme di solidarietà politica in cda sono saltate. Il risultato è che la Rai è al collasso». In cerca non solo di una governance migliore ma anche di una nuova missione. «Non mi preoccupo del mandato in scadenza ma della scadenza del contratto del servizio pubblico. Cosa sarà della Rai nel 2016?», conclude Verro. E Antonio Verro Il consigliere Rai che ha dato il via al ricorso contro il governo poi, come si muoverà il governo dopo l’ennesimo scontro con i vertici aziendali? A viale Mazzini raccontano che l’esecutivo è a un bivio: far finta di niente per quanto accaduto, e lasciare che la consiliatura si esaurisca con l’approvazione dell’esercizio di bilancio la prossima primavera, oppure agganciare alla riforma del canone anche quella della governance, come fa capire il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. Ma tra il dire e il fare ci sono di mezzo i tempi: troppo stretti anche per un dibattito di riforma Rai. Così ora si fa largo l’ipotesi di cambiare viale Mazzini con un decreto legge ad hoc. Si dirà, «non è mai stato fatto per la Rai». Vero, chiosa una fonte del Cda: «Ma vista la crisi che coinvolge la Tv pubblica e l’intero sistema audiovisivo, la Rai può permettersi il lusso di gettare via altri quattro-cinque mesi?». Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi Legge elettorale Gliexpresidenti dellaConsulta boccianol’Italicum UGO MAGRI ROMA Uno dopo l’altro sfilano in commissione al Senato i presidenti emeriti della Consulta. Vengono interpellati immaginando che siano in grado di anticipare come si regolerebbe la Corte, se il testo della riforma elettorale restasse com’è oggi. Ieri è stato il turno di Tesauro e dell’ex giudice Mazzella. Ne è venuto fuori (ma per il democratico Giachetti è solo un «come volevasi dimostrare») che nella versione attuale l’«Italicum» molto a fatica supererebbe un vaglio di costituzionalità. Anzitutto la Consulta obietterebbe che non ha senso varare la legge solo per la Camera e non anche per il Senato, sul presupposto che tanto quest’ultimo chiuderà i battenti. Infatti può succedere che si debba tornare alle urne quando ancora il bicameralismo non sarà stato abolito. E in quel caso ci troveremmo con una legge elettorale maggioritaria alla Camera e un’altra legge proporzionale (il «Consultello») al Senato: sarebbe un grosso pasticcio. Renzi privatamente alza le spalle, garantisce che perfino in quel frangente non ci vorrebbe nulla a varare in 10 giorni una leggina per estendere a Palazzo Madama l’applicazione dell’«Italicum». Forse il premier è troppo ottimista, o magari no, lo vedremo. Ma le riserve degli esperti in Commissione non si fermano qui. Tesauro, per esempio,segnala altre tre «criticità». Una riguarda la distribuzione nazionale dei seggi, nel senso che l’elettore potrebbe mandare in Parlamento con il suo voto qualcuno di cui mai aveva neppure sentito parlare. Secondo, dare la maggioranza assoluta dei seggi a chi supera il 37 per cento significa di fatto che il 27 per cento degli elettori (al netto delle schede bianche e delle astensioni) sarebbe sufficiente per impossessarsi dell’Italia. Alzare al 40 per cento la soglia del premio non risolverebbe, ma già sarebbe un pochino meglio. Terza «criticità»: il ballottaggio eventuale permetterebbe di accaparrarsi il premio con una percentuale perfino inferiore... Tutte obiezioni che sono taniche di benzina per il partito degli incendiari, cioè di quei senatori che verrebbero mandati a casa dall’«Italicum» e già si preparano alle barricate. Come osserva Minzolini (Fi), «lo spirito di sopravvivenza può trasformare in eroi perfino i codardi». A questo partito si è iscritta nelle ultime ore Forza Italia, nonostante i toni sopra le righe con cui Renzi e Berlusconi avevano rinverdito una settimana fa le loro intese. Proprio l’ex Cavaliere adesso risulta «in fredda» col premier, niente affatto propenso a dare via libera. Al punto da consentire che Fitto organizzi per la prima metà di dicembre un convegno dove, da destra a sinistra, si daranno appuntamento tutti i «resistenti» contro l’«Italicum». Se Matteo vorrà procedere, dovrà farlo camminando sulle gambe corte e traballanti della propria maggioranza in Senato. 1232456 89 3A12BC42 8D9E LA STAMPA 98 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Primo Piano .13 . U MEDIO ORIENTE I FRONTI DELLO SCONTRO Intervista Ha detto Il futuro di Gerusalemme MAURIZIO MOLINARI INVIATO A RAMALLAH erve un’iniziativa di pace dell’Ue per rimettere in moto il negoziato e impedirci di scivolare in una guerra religiosa nelle braccia di Isis». Yasser Abed Rabbo, stretto consigliere di Abu Mazen, manda questo messaggio «all’Italia presidente di turno Ue e a Federica Mogherini, ministro degli Esteri Ue». Rabbo parla nel suo ufficio, nei pressi della Muqata, nelle vesti di segretario generale del comitato esecutivo dell’Olp: la stessa carica che ricopriva Abu Mazen quando sostituì Yasser Arafat. «S Perché guardate all’Europa? «I Paesi europei stanno riconoscendo la Palestina con i Parlamenti, sono contro gli insediamenti, sanzionano alcuni prodotti delle colonie israeliane e vogliono i due Stati. L’Europa può tornare protagonista politica, come lo fu negli Anni 70 quando iniziò il dialogo con noi prima degli Usa. E ora, con il passo indietro compiuto da Kerry, c’è lo spazio affinché l’Ue prenda l’iniziativa per arrivare alla soluzione del conflitto». A che tipo di iniziativa pensa? «Serve qualcosa di più di un incontro di poche ore o giorni. Serve una conferenza di pace, in un luogo specifico e in seduta permanente. Convocata dall’Ue, nel quadro del Quartetto, mettendo assieme le parti e i Paesi arabi dell’iniziativa di pace della Lega Araba come sauditi ed Emirati. Per avere un quadro regionale, andando incontro a Israele. E poi Usa, Russia, Cina. Anche singoli europei in quanto tali. In una cornice pratica, non cerimoniosa. Credetemi, non c’è tempo da perdere». A cosa fa riferimento? «Al fatto che questa regione è in ebollizione. Rischiamo di scivolare nella guerra di religione desiderata dai fanatici di Isis. È un pericolo reale perché le violazioni israeliane dello status quo della Spianata delle Moschee di Gerusalemme e il prolungamento dell’occupazione hanno trasformato Al Asqa il caso DALL’INVIATO A RAMALLAH on un video di 7 minuti il Califfo dello Stato Islamico (Isis) fa capire di voler portare la più sanguinosa Jihad nel cuore della Francia, terrorizzandone gli abitanti. Nelle immagini, confezionate e diffuse online dal «Hayat Media Center» di Isis, si vede un gruppo di jihadisti francesi col volto scoperto che, dentro una boscaglia, prima bruciano i passaporti transalpini gettandoli in un falò e poi si appellano ai compagni «ancora in Francia» esortandoli a «portare il terrore nelle città e nei mercati» per «non far dormire tranquilli gli infedeli». Suggerendo anche come: «Con il veleno nel cibo e nell’acqua o investendo le vittime». Il video conferma la volontà del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi di esportare la Jihad fuori dal territorio di SiriaIraq - preannunciata nell’audio della scorsa settimana - e di puntare sui volontari europei a fini di propaganda, per sfidare il nemico e moltiplicare le reclute. Ma se nel video sulla decapitazione di Peter Kassig i jihadisti stra- C Potrà essere una città senza barriere e con libertà di accesso ai luoghi sacri Il pericolo di nuove violenze La regione è in ebollizione Facciamo fatica a tenere la situazione sotto controllo MOHAMMED ABED/AFP Un giovane sventola una bandiera palestinese al confine tra Israele e la Striscia di Gaza “L’ Ue torni protagonista Porti Israele e Palestina a una conferenza di pace” Rabbo, braccio destro di Abu Mazen: sì a un forum permanente “Agire subito, rischiamo la guerra religiosa invocata dall’Isis” nella miccia di una sollevazione che monta. Conosco i palestinesi perché mi batto per loro da quando ero 18enne. So capire quando cova qualcosa e vi dico che il nostro governo fa fatica a tenere la situazione sotto controllo nei territori. Ci accusano di cooperare con l’occupante. Potremmo non farcela a evitare il peggio». Come giudica le violenze a Gerusalemme, dal rapimento dei 3 ragazzi ebrei all’uccisione del giovane palestinese di Shuafat, all’attentato alla sinagoga di Har Nof. È una terza Intifada? «Non credo alle espressioni del passato per descrivere il presente. Ma c’è una violenza che cresce, di matrice religiosa, e può incendiare tutto. Ogni volta che si pensava che il peggio non potesse avvenire, si è verificato. Chi avrebbe mai immaginato che un grup- Ma Netanyahu insorge IlsindacodiAshkelon cacciailavoratoriarabi 1 Critiche al sindaco di Ashkelon, sud di Israele, per la decisione di bandire gli operai arabi dai lavori negli asili nido della città. Itamar Shimoni ha motivato il veto con la situazione di tensione di queste settimane e l’attacco di martedì a una sinagoga di Gerusalemme. Ma lo stesso premier Benyamin Netanyahu, alfiere della linea della fermezza, ha detto che «in Israele non c’è posto per discriminazioni contro gli arabi-isreliani». po come Isis potesse controllare ampi territori in Siria o Iraq, con aree perfino in Libia e Sinai? Il pericolo è qui». Dove dovrebbe portare la conferenza di pace che auspica? nieri venivano ripresi mentre decapitavano dei soldati siriani, compiendo un atto brutale ma tacendo, in questo caso parlano ostentando sicurezza. E lo fanno in francese, rivolgendosi ai francesi che si trovano in Francia. All’inizio del filmato un miliziano di Isis, mentre get- ta e distrugge il passaporto transalpino, dice «non crediamo in voi e nei vostri passaporti e se verrete qui vi combatteremo». Poco dopo a parlare è un giovane che si presenta con il nome Abu Osama al-Faranci rimproverando i musulmani francesi che ancora non so- «Potrà essere una città aperta, senza barriere, con libertà di accesso ai luoghi santi ma dovrà essere chiaro dov’è il confine». Perché il governo palestinese non riesce ancora ad assumere il controllo di Gaza. Quale sono gli ostacoli con Hamas? «Il problema è che non c’è un governo di unità nazionale Fatah-Hamas, ma un governo tecnico. Hamas ha gioco facile: da un lato lo sostiene, ma dall’altro lo ostacola. Serve un maggiore coinvolgimento di Hamas, un esecutivo con suoi ministri, così la cooperazione sarebbe reale, consentendo la ricostruzione». Come impedire nuovi conflitti fra Hamas e Israele? l’evidente intento di spingere i simpatizzanti di Isis in Francia a commettere brutalità sanguinose lì dove si trovano. D’altra parte una cellula di jihadisti australiani - catturata da Canberra - progettava di decapitare passanti in una qualsiasi strada di Sydney. Questo video segna comunque la prima volta che Isis minaccia un singolo Paese della coalizione internazionale che lo combatte: la scelta della Francia appare una conferma dell’importante contingente di volonno «emigrati nello Stato Islamico». Il tari transalpini nei ranghi del Califfato. volto seguente che appare sullo scherPer l’antiterrorismo di Bruxelles si mo è di Abu Salman al-Faranci, con una tratta di almeno 1000 persone, ovvero il kefya a scacchi biancorossi sul capo, gruppo europeo più numeroso nei ranimpugnando con una mano un fucile e ghi dello Stato Islamico, mentre il pricon l’altra una lunga e pesante spada. mato fra gli arabi spetta ai tunisini, che «Voi mujaheddin, non dovete esitare a sarebbero almeno 3000. All’inizio della tagliare le teste dei settimana il presinemici dell’Islam», NUOVO VIDEO DI PROPAGANDA dente francese afferma, spiegando François Hollande Gli islamisti bruciano aveva espresso che il volontariato prei passaporti occidentali occupazione per gli per il Califfo «è un e chiamano altri volontari occidentali a cui Isis dovere personale» che «chiunque può «ha lavato il cervelespletare come preferisce». lo», riferendosi in particolare ai due conDa qui l’invito a colpire gli infedeli cittadini identificati nel video sulla decafrancesi lì dove si trovano: «Chi non si pitazione di Kassig: Michaël Dos Santos unisce allo Stato Islamico qui deve ope- e Maxime Hauchard. Ciò che accomuna rare in Francia, dovete terrorizzarli, non i jihadisti francesi apparsi nei due video consentirgli di dormire a causa della pa- è il fatto di avere il volto scoperto, in ura e dell’orrore». «Dovranno avere pau- un’evidente dimostrazione di sfida nei ra perfino di andare al mercato, fate confronti di Parigi, ma anche per attequalsiasi cosa necessaria per umiliarli», stare la scelta di aver legato il proprio [M.MO.] aggiunge Abu Salman al-Faranci con futuro alle sorti del Califfato. I miliziani si rivolgono ai connazionali: “Avvelenate il cibo” Jihadisti francesi hanno esortato in un video di 7 minuti i musulmani francesi a scatenare il terrore a Parigi e nel Paese Come immagina il futuro di Gerusalemme in caso di pace? «Siglando una tregua di 10-15 anni a «A un accordo in gran parte già scritto nome del governo Fatah-Hamas». con due Stati divisi dai confini del 1967, Lei si batte per i due Stati ma negli opsenza gli insediamenti, posti campi c’è chi parla intese sulla sicurezza e I TERMINI DELLA PACE di uno Stato binazionala composizione del È una prospettiva «L’accordo è già scritto le. contenzioso sui rifupossibile? Due Stati divisi «Per fare un matrimogiati del 1948». dai confini del 1967» nio bisogna essere in Se vi fosse la confedue. Prima la Palestirenza di pace, che sorte avrebbe l’iniziativa palestinese na deve diventare uno Stato, poi potrà all’Onu per il riconoscimento della so- unirsi con Israele in una federazione o confederazione sul modello dell’Ue che vranità? «L’iniziativa all’Onu è stata intrapresa potrebbe includere anche altri Stati perché tutte le altre strade si sono arabi, come la Giordania o, perché no?, chiuse. Se ve ne fossero di nuove, la si- anche la Siria del prossimo futuro». Gli jihadisti francesi in Siria “Portate il terrore a Parigi” Minaccia tuazione muterebbe. Ciò che conta è riuscire a spingere Israele ad accettare davvero i due Stati perché, da Oslo in poi, non hanno fatto altro che creare sul terreno fatti che li allontanano». 12 45 67 18 14 .Estero STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 NELLA NOTTE L’ANNUNCIO DELLA RIFORMA. I CONSERVATORI INSORGONO: «PRONTI A DARE BATTAGLIA» Obama, la sfida sugli immigrati fa infuriare i repubblicani Il leader Usa agirà a colpi di decreti e prepara lo scontro sugli altri temi PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK I repubblicani minacciano di portarlo in tribunale, avviare l’impeachment, o bloccare le attività dello Stato negando i fondi. Quindi il presidente Obama sembra aver centrato il suo obiettivo, con il discorso televisivo che ieri sera ha annunciato agli americani la riforma dell’immigrazione a colpi di decreti. Da una parte, infatti, questa iniziativa consente al capo della Casa Bianca di mantenere una vecchia promessa elettorale, che servirà a ricompatta- re gli ispanici con il Partito democratico, nella coalizione già vittoriosa nel 2008 e nel 2012. Dall’altra, gli ordini esecutivi uccideranno sul nascere quasi ogni possibilità di collaborare con il nuovo Congresso dominato dai repubblicani, sperando che questo scontro faccia emergere l’ala più estremista del Grand Old Party, come gli americani chiamano il partito di Lincoln, in vista delle presidenziali del 2016. A meno che invece non abbiano ragione proprio i repubblicani, e le decisioni di Obama provochino una reazione così negativa da parte degli altri gruppi della società americana, da compromettere le prospettive politiche dei democratici. Negli Usa vivono circa 12 milioni di immigrati illegali. La grande maggioranza sono brave persone venute a lavorare, che hanno creato famiglie. Molti però rischiano di essere deportati e divisi dagli affetti, perché non hanno i documenti in regola. Obama aveva promesso di sanare questa situazione nel 2008 e nel 2012, e ha adottato il programma Daca che evita l’espulsione dei figli degli illegali portati negli Usa da bambini. Il Senato aveva approvato una legge di riforma bipartisan, ma la Camera dominata dalla corrente più conservatrice del Partito repubblicano l’ha bloccata. Ieri sera quindi il presidente ha rotto gli indugi, annunciando una serie di ordini esecutivi che cambiano le regole. Quattro milioni di illegali otterranno il permesso di vivere e lavorare negli Usa, se hanno figli nati in America, sono nel Paese da almeno 5 anni e non hanno avuto problemi con la legge. Un altro milione verranno protetti dalla deportazione, alzando l’età entro cui dovevano essere entrati da bambini. Nessuno però riceverà la sanità pubblica, per evitare l’accusa che Obama ha aperto le porte per sostenere la sua riforma. Questo ha provocato critiche nella comunità ispanica, ma la Casa Bianca non vuole correre il rischio di compiere atti che potrebbero risultare poi illegali. Prima ancora che il presidente parlasse, il nuovo leader repubblicano della maggioranza al Senato, McConnell, lo ha avvertito: «Se sfiderà la volontà del popolo, il Congresso agirà». Il suo collega Coburn ha aggiunto che «ci saranno casi di anarchia, e forse violenza». Le ipotesi considerate dai repubblicani vanno dallo «shutdown» del governo all’impeachment. La Casa Bianca risponde che il presidente ha l’autorità legale per agire su questa materia, e ha ricevuto per due volte il mandato politico. È l’inizio di uno scontro che continuerà, su vari fronti, fino alle presidenziali del 2016. MICHAEL CIAGLO/THE COLORADO SPRINGS GAZETTE/AP Il soldato bacia la moglie Sabryna Schlagetter (a sinistra) bacia la moglie al suo rientro dalla base militare di Fort Carson. Obama ha tolto tutte le restrizioni per i gay nelle Forze armate Clima Sicurezza A braccetto con la Cina Incertezze suIsiseRussia Dopo l’accordo con il presidente cinese Xi Jinping sulla limitazione delle emissioni di gas serra (Washington entro il 2025, Pechino entro il 2030), Barack Obama ha sottolineato che Stati Uniti e Cina continueranno a lavorare congiuntamente nella lotta ai cambiamenti climatici. Un annuncio che ha fatto scattare la reazione del leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, secondo il quale «questo piano irrealistico, che il presidente ha voluto scaricare sul suo successore, garantirà tariffe più alte per i servizi pubblici e meno posti di lavoro». A margine del vertice Apec a Pechino, il presidente Usa Barack Obama ha discusso con il leader russo Vladimir Putin di crisi ucraina e Siria. Ma su entrambi i fronti la situazione è a un punto di stallo: in Ucraina Obama vorrebbe che Mosca smettesse di appoggiare i ribelli separatisti dell’Est, mentre in Siria si dice intenzionato a far crollare Assad («il solo modo per sconfiggere Isis», ha annunciato recentemente). Il problema? Putin la pensa al contrario. La guerra all’Isis è anche motivo di scontro con i repubblicani, che vorrebbero mandare sul terreno le truppe Usa. Energia Datagate Intesa a destra sul fracking Patriot Act sarà scontro Si giocano anche sull’energia le elezioni americane del 2016. Gli Stati Uniti puntano sull’esportazione di gas liquefatto, o shale gas, soprattutto verso l’Europa. E questo richiederà un aumento della produzione. Di qui la spinta di Obama per la diffusione del fracking, l’estrazione di gas attraverso la frantumazione delle rocce. Un’indagine del Congresso Usa dice però che sul fracking non ci sono controlli e che non mancano rischi per l’ambiente e la salute dei cittadini. Intanto, il business è iniziato, scoraggiando l’attività delle industrie energetiche rinnovabili. Il Senato americano ha inflitto una dura sconfitta a Barack Obama bocciando la riforma della National Security Agency. Lo «Usa Freedom Act», questo il nome della proposta di legge fortemente voluta dal presidente Usa, avrebbe dovuto porre fine alla raccolta automatica di dati dalle chiamate telefoniche degli americani. Un giro di vite contro le intercettazioni selvagge al centro dello scandalo che ha travolto la Nsa. Il no rinvia al prossimo anno il dibattito sulla riforma, il cui stallo è legato alla modifica del «Patriot Act», la legge anti-terrorismo approvata dopo l’11 settembre. LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 È ACCUSATO DI STUPRO. DA OLTRE DUE ANNI VIVE BLINDATO NELL’AMBASCIATA DELL’ECUADOR A LONDRA La Svezia non si arrende “Arrestate Assange” La Corte conferma il mandato di cattura per il fondatore di WikiLeaks MONICA PEROSINO Julian Assange è finito in un vicolo cieco giudiziario, un paradosso che non lascia scampo. La Corte d’appello di Stoccolma ha rigettato ieri la richiesta degli avvocati del fondatore di WikiLeaks di revocarne il mandato d’arresto. E ora, se Assange osasse mettere piede fuori dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si è autoesiliato da due anni, verrebbe immediatamente prelevato da Scotland Yard - che staziona in pianta stabile di fronte all’ambasciata dal 2012 - ed estradato in Svezia. Il caso va avanti dall’agosto 2010. Un mese prima WikiLeaks aveva iniziato a rendere pubblici gli «Afghan War Logs», i documenti classificati sulla guerra in Afghanistan. Sono i giorni in cui i file segreti dalle ambasciate americane in tutto il mondo mettevano in imbarazzo Capi di Stato e cancellerie. A maggio era scattata la denuncia contro l’analista dell’intelligence Usa Bradley Manning - condannato poi a 35 anni di carcere - per aver passato ad Assange una serie di file top secret tra cui il video «Collateral Murder». Ad agosto Assange, l’uomo che ha svelato i segreti degli apparati militari e diplomatici di mezzo mondo, si trova in Svezia per una serie di conferenze. Due mesi dopo la procura di Stoccolma ne ordina l’arresto. L’accusa è di stupro. Due donne svedesi lo hanno denunciato per violen- I nodi 1 Gli «Afghan War Logs» 1 Il 25 luglio WikiLeaks svela a «New York Times», «Guardian» e «Der Spiegel» i file segreti sulla guerra in Afghanistan 2 KI PRICE/REUTERS L’accusa 1 l 18 novembre 2010 il tri- bunale di Stoccolma spicca un mandato d’arresto per Assange con l’accusa di stupro, molestie e coercizione illegale 3 L’autoesilio 1 Nel giugno 2012, dopo la richiesta di estradizione della Svezia, Assange si rifugia nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e chiede asilo politico SMASCHERATO IL TRUCCO DEL SITO «INSECAM» Hacker e webcam, così i russi spiavano le famiglie inglesi Un sito web russo trasmetteva illegalmente immagini in tempo reale provenienti da migliaia di telecamere sparse per il Regno Unito e installate all’interno di palestre, case private e altri luoghi pubblici. «Sono veramente preoccupato per quello che mostra questo sito e voglio che i russi lo rendano inaccessibile subito», ha detto il capo del- 1 l’organismo per la protezione dei dati nel Regno Unito Chistopher Graham del sito incriminato «Insecam», chiedendo la collaborazione degli Usa. Il sito sarebbe attivo da circa un mese e fra le immagini che vengono inviate ci sono quelle che arrivano da Webcam usate per controllare i bambini nella loro cameretta o da uffici e palestre. za sessuale: hanno avuto rapporti consenzienti, ma Assange non ha usato il preservativo, come entrambe avevano richiesto. E per la legge svedese questa omissione è configurabile come stupro. Da allora, da quattro anni, la procura ne richiede l’arresto e l’estradizione. Non per incarcerarlo, visto che Assange non è ancora stato incriminato, ma per interrogarlo, dal momento che le indagini del pubblico ministero Marianne Ny sono ancora nelle fasi preliminari. Per questo - in quello che gran parte dell’opinione pubblica svedese bolla come «circo giudiziario» - la Corte d’appello boccia sì la richiesta degli avvocati, ma critica la procura «che non ha trovato strade alternative» e che «non ha ancora superato» la fase preliminare delle indagini. Sarebbe a dire che forse, visto anche l’avallo e il supporto del governo inglese, i pubblici ministeri potrebbero andare a interrogarlo a Londra. Assange si è sempre opposto all’estradizione in Svezia ordinata da Marianne Ny, convinto che questo sia, in realtà, solo il primo passo verso l’estradizione negli Stati Uniti dove, dal 2010, è in corso un’indagine del Grand Jury sulla pubblicazione dei documenti segreti del governo americano. Uno degli avvocati di Wikileaks, Per Samuelson, ha annunciato che il prossimo passo sarà quello di presentare un nuovo appello alla Corte suprema svedese. Il prossimo passo di Assange, invece, sarà quello di divulgare presto nuovi file segreti. Addio duchessa d’Alba la ribelle che dava del tu alla regina Elisabetta Ritratto MARIA CORBI U n sangue così blu da permetterle di dare del tu alla regina Elisabetta. Una regina ad honorem in patria. Una leggenda. María del Rosario Cayetana Fitz-James Stuart, XVIII Duchessa d’Alba, 88 anni se ne è andata. E la sua Spagna, ha pregato per lei accompagnandola in diretta tv al suo ultimo respiro. Il popolo in lutto, una scia di lacrime per un pezzo di storia e di tradizione, un legame che sottolinea ancora di più il distacco con la casa regnante, quella in carica. Ci vuole una parete per contenere tutti i suoi titoli nobiliari di questa donna che Estero .15 SPARI SU ISPETTORI OSCE Mille morti dall’inizio della tregua in Ucraina KIEV Da quando lo scorso 5 settembre è stato siglato il cessate il fuoco in Ucraina orientale, sono - secondo stime Onu – quasi mille le persone che hanno perso la vita nel conflitto del Donbass. In effetti, la fragile tregua non ha mai del tutto messo a tacere i kalashnikov. Proprio ieri, un convoglio di osservatori Osce è finito sotto il fuoco di uomini «armati e in uniforme» a circa 15 chilometri a ovest di Donetsk, in una zona controllata dalle truppe di Kiev. Mosca ha subito puntato il dito contro il governo ucraino, che ha negato a sua volta. Alla vigilia del primo anniversario della rivoluzione del Maidan, la tensione rimane alta. Oggi, nel centro di Kiev, si svolgerà una manifestazione per ricordare la rivolta e i suoi caduti. Saranno presenti anche il vicepresidente americano Joe Biden, che incontrerà il capo di Stato ucraino Petro Poroshenko e il premier Arseni Iatseniuk, politicamente vicino a Washington e a favore di un ingresso dell’Ucraina nella Nato a cui Mosca - accusata da Kiev e Usa di sostenere militarmente i separatisti - è da sempre fermamente contraria. Alla mossa americana, il leader del Cremlino Vladimir Putin ha risposto indirettamente affermando che le cosiddette rivoluzioni colorate «sono una lezione e un monito» e devono essere evitate. Da quando è iniziato il conflitto nel sudest ucraino lo scorso aprile a oggi, sono morte complessivamente 4.317 persone tra civili, soldati e miliziani. I [G. GAM] feriti sono 9.921. MATTIA FELTRI C Spagna, muore a 88 anni Cayetana Fitz-James Stuart ha collezionato tre mariti e 6 chessa d’Alba, è stata la musa figli: 14 volte Grande di Spa- di Francisco Goya, era lei la gna, 7 volte duchessa, 23 con- «Maja Desnuda». Picasso tessa, 1 viscontessa, 17 volte avrebbe voluto lei «desnuda», marchesa. Nel Guinness Wor- ma il primo marito, l’aristold Records. Per Oriana Fallaci cratico Luis Martinez de «il sangue più blu di tutti i san- Irujo, non lo permise. gui della terra» che avrebbe Nata nel 1926 a Madrid, potuto ambire anche al trono Cayetana (la sua madrina fu di Scozia se il referendum di la regina Vittoria Eugenia di settembre avesse deciso per Spagna), passò la sua infanla separazione da Londra. zia a Londra dove il padre Se ne è andata per le conse- era ambasciatore, cenava guenze di una polmonite e con Winston Churchill e gioquando ha capito c av a c o n l e che questa volta LA DONNA DEI RECORD p r i n c i p e s s e non l’avrebbe Ha collezionato titoli Margaret ed raccontata ha Elisabeth. Le nobiliari, ricchezze sue amiche da voluto tornare Sposata tre volte giovane donna nel palazzo di Dueñas, a Sivisi chiamavano, glia, immerso nel profumo del Audrey Hepburn e Jacqueligiardino di limoni. ne Kennedy. Amava circonLa sua storia si mescola con darsi di bellezza e di arte la leggenda e con il romanzo. grazie a un patrimonio stiPerché la duchessa ha sempre mato intorno a 1,2 miliardi di vissuto come un’eroina della euro. Ma non amava buttare letteratura ottocentesca. D’al- i soldi, andava a fare shoptronde una sua antenata del 18 ping da Dior come nei grandi esimo secolo, la 13esima du- magazzini. Per spostarsi da . JAVIER DIAZ/REUTERS L’omaggio di Siviglia Nella «sua» città è stato decretato il lutto in omaggio a quella donna «libera e coraggiosa», come la definì l’ex Presidente Guerra Madrid a Siviglia prendeva il treno. «Molte persone confondono avere cash con l’avere asset, non abbiamo mai avuto molto cash» ha scritto nella sua autobiografia. Messaggio chiaro ai nuovi ricchi. Una benedizione per la stampa rosa che ha seguito i suoi tre matrimoni, i divorzi, le liti con i figli contrari alla sua ultima follia, le nozze con un impiegato senza altra fortuna che la sua prestanza: Alfonso Diéz, 24 anni più giovane di lei. Ha seguito sempre il cuore, mai le convenzioni. «Sono una donna con un po’ di sangue gitano e un po’ di magia, sempre disposta a vivere la vita al meglio possibile», si descriveva nella biografia «Yo Cayetana». Di lei si sono innamorati toreri e principi come l’italiano Aspreno Colonna, ma anche Alí Khan, il padre dell’attuale Aga Khan e uno dei mariti di Rita Hayworth. Amava stupire e stupirsi. Odiava frenarsi in nome del suo rango. E della sua età. Non ayetana, duchessa d’Alba, è morta ieri a 88 anni. In realtà aveva un nome più lungo (Doña María del Rosario Cayetana Alfonsa Victoria Eugenia Francisca Fitz-James Stuart y de Silva Falcó y Gurtubay). Oltre che d’Alba, era duchessa di altri sette posti, marchesa di altri diciannove, contessa di altri ventitré, ma anche contessaduchessa di Olivares, viscontessa di la Calzada, baronessa di Bosworma. A parte la longevità, sembra la storia di Scelta civica. si rassegnava al tempo che passava impietoso lasciando solchi sulla sua pelle e ha cercato di fermarlo siglando un patto con i migliori chirurghi di Spagna. Ma quel suo essersi sfigurata, assomigliando sempre più a un cartone animato, ha intenerito gli spagnoli che non le hanno mai tolto la loro simpatia. Era «una donna libera e coraggiosa», come ha detto l’ex Presidente socialista Alfonso Guerra, «che si è messa il mondo in testa come un cappello da torero». 1232456 89 3A12BC42 8D9E LA STAMPA 9F Mondadori Store ha vinto il premio “Insegna dell’Anno 2014” Mondadori Store è la catena di librerie che offre la miglior esperienza di acquisto in termini di prezzo, assortimento e servizio Un successo decretato da voi tutti che avete espresso la vostra preferenza alla nostra insegna Promettiamo ai nostri clienti che questo importante riconoscimento sarà, per gli oltre 600 store presenti sul territorio, un ulteriore stimolo al continuo miglioramento del servizio offerto I dipendenti e gli afiliati di Mondadori Store mondadoristore.it Un mondo di cultura e emozioni LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 La fame nel mondo Investimenti Servirebbero 3,2 miliardi di dollari l’anno per dare da mangiare a 66 milioni di ragazzini in età scolare . Estero .17 Il dramma Malgrado i sistemi produttivi avanzati ogni anno la carenza di cibo miete più vittime di Aids, tubercolosi e malaria messe insieme L’emergenza 63 i Paesi in via di sviluppo che hanno dimezzato il numero di persone che soffrono la fame 805 milioni Le persone che soffrono la fame nel mondo, sono 1/9 della popolazione 50% La mortalità a causa di malnutrizione rappresenta il 50% della mortalità totale L’OSSERVATORE ROMANO/ANSA I tre Paesi dove si soffre più la fame: LEGENDA Obiettivo raggiunto (dimezzare % di persone denutrite) o che si prevede sarà raggiunto entro il 2015 Timor Est Progressi insufficienti Burundi Nessun progresso o situazione in peggioramento Niger Centimetri LA STAMPA Papa Francesco con la Regina di Spagna Letizia al vertice della Fao a Roma I diritti Il paradosso L’affamato chiede diritto di cittadinanza Chiede dignità non elemosina Lo spreco, lo scarto e il consumo eccessivo sono davanti ai nostri occhi Dati non rilevabili La denuncia di Papa Francesco “Il mercato non speculi sul cibo” Bergoglio alla Conferenza della Fao: ce n’è per tutti, ma non tutti mangiano FRANCESCA PACI ROMA M adre Terra non è Dio e, se trascurata, «non ci perdonerà». Parola del Pontefice, che ieri è intervenuto alla seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione organizzata dalla Fao e dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). L’appello di Bergoglio per uno sfruttamento sostenibile del pianeta, dalle risorse ambientali a quelle alimentari, è rivolto a una società globale sempre più tecnicizzata in cui «c’è cibo a sufficienza per tutti ma non tutti possono mangiare». Il paradosso dell’abbondanza è da oltre vent’anni il cruccio delle agenzie umanitarie, che ripetono come a dispetto di sistemi di produzione agricola estremamente avanzati la fame continui a mietere ogni anno più vittime di Aids, malaria e tubercolosi insieme. I rapporti dell’Onu so- Burundi Secondo l’Indice Globale Fame del 2014 in cima alla classifica dell’emergenza c’è il Burundi, dove il livello del bisogno di cibo è salito dal 32% del ’90 al 35,6% attuale . Mentre est e sud-est asiatico fanno progressi, la denutrizione affligge l’Africa sub-sahariana no bollettini di guerra (anche quando la guerra non c’è): 805 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare (ma sono 209 milioni in meno del 1990), la maggior parte degli «affamati» vive in Paesi in via di sviluppo dove il 13,5% degli abitanti è denutrito, 3,1 milioni di bimbi muoiono ogni anno entro i 5 anni per problemi alimentari, l’80% dei minori con deficit di sviluppo vive in 20 Paesi. Il Papa punta l’indice contro il mercato, le cui «priorità», in primis il guadagno, ostacolano la lotta contro la fame riducendo il cibo a «una merce qualsiasi, soggetta a speculazione anche finanziaria». La crisi è un acceleratore di energia negativa che ingabbia in un circolo vizioso. Secondo il World Food Programme (Wfp) servirebbero 3,2 miliardi di dollari l’anno per alimentare 66 milioni di ragazzini in età scolare, poco più di quanto la Apple ha investito qualche mese fa per acquisire Beats Music e Beats Electronics e circa un sesto della cifra sborsata dal pa- Vaticanistade«LaStampa» AdAndreaTornielli ilpremio«DeCarli» Eritrea Sebbene sia migliorata rispetto al 1995, quando alla fine di 30 anni di guerra ad aver fame era il 41,2% degli abitanti, l’Eritrea resta uno dei paesi più bisognosi del pianeta, dove nel 2014 il livello di denutrizione resta al 33,8% 1 È Andrea Tornielli uno dei vinci- tori del Premio giornalistico Giuseppe De Carli, istituito alla memoria del fondatore di Rai Vaticano scomparso nel 2010. Tornielli, vaticanista de «La Stampa» e coordinatore del portale «Vatican Insider», ha ricevuto il riconoscimento per l’intervista a papa Francesco, pubblicata il 15 dicembre 2013 col titolo «Mai avere paura della tenerezza». La giuria lo ha scelto in particolare «per la grande pertinenza delle domande poste al Santo Padre». Insieme a Tornielli hanno vinto Daniele Bellocchio dell’Espresso e Aldo Maria Valli del Tg1 Rai. A Luigi Accattoli del «Corriere della Sera» è stato assegnato il premio alla carriera. Pranzo Oggi la protesta nelle scuole materne ed elementari Bambini in mensa Oggi a Bologna ci sarà il cosiddetto« sciopero del vassoio» I genitori rivendicano prodotti biologici al 100% A Bologna sciopero contro le mense I genitori vogliono alimenti biologici Critiche anche per le tariffe troppo alte Il Comune: i nostri pasti sono di qualità FRANCO GIUBILEI BOLOGNA Lo sciopero del vassoio scatterà a mezzogiorno di oggi quando i bambini delle scuole materne ed elementari di Bologna, anziché mangiare il pasto fornito dalla mensa, addenteranno un panino portato da casa. Non è bastata la mediazione del sindaco Virginio Merola a scongiurare l’agitazione: l’Os- servatorio mense di Bologna, una rappresentanza delle famiglie, ha deciso di «incrociare» le posate per ottenere una maggiore qualità del cibo, contestando allo stesso tempo tariffe troppo alte e la politica di mancata redistribuzione degli utili di Seribo, l’azienda che confeziona i pasti partecipata al 51% dal comune. Ma siccome siamo pur sempre a Bologna, una delle capitali italiane del mangiar bene, i genitori sono arrivati a rivendicare alimenti biologici al 100% (come peraltro prevede una legge regionale dell’anno scorso, ndr), un controllo puntuale sull’intera filiera, l’eliminazione dei piatti di plastica e l’acquisto di lavastoviglie adeguate al lavaggio dei nuovi piatti in ceramica. La rottura con l’amministrazione arriva dopo un’altra polemica scoppiata alcuni giorni fa, a causa della sperimentazione del «piatto unico» da parte di Seribo nelle mense scolastiche: i bambini si sono visti presentare soltanto una porzione di tagliatelle al ragù, la notizia è circolata su Facebook e il piatto unico è stato subito irriso come «unico piatto». L’osservatorio delle famiglie poi contesta anche i prezzi. «Un pasto in mensa, per la fascia di reddito superiore ai 26mila euro, a Bologna costa 6,83 euro contro i 4,92 di Firenze e i 3,56 di Milano – spiega Sebastiano Moruzzi, portavoce dell’Osservatorio – Questo per noi è tron di Facebook per WhatsApp. A 25 anni dal crollo del muro di Berlino e dalla vana previsione di una pacificata fine della Storia l’auspicio moraviano di far diventare la guerra un tabù è morto, la sfida alla fame lanciata nel 1985 da LiveAid è morta e il mondo intero non si sente molto bene. Le diseguaglianze che la globalizzazione aveva fatto credere di poter annullare e che ispirano la teoria della «decrescita felice» sono, per l’assai poco global Francesco, una bomba a orologeria. Nel suo cahier de doléances il Pontefice non dimentica nulla: «I rapporti tra le Nazioni troppo spesso rovinati dal sospetto reciproco», «quanti mancando del cibo quotidiano hanno smesso di pensare alla vita e lottano solo per la sopravvivenza», «lo spreco e il consumo eccessivo», «l’acqua erroneamente considerata gratis», «l’obbligo di condividere la ricchezza economica del mondo», «l’urgenza di un sistema internazionale equo che tuteli il diritto all’alimentazione e il diritto alla vita». Ad eccezione dell’ultimo punto, dietro cui si legge la più controversa posizione della Chiesa sull’aborto e l’eutanasia, Bergoglio raccoglie il consenso diffuso di quella fetta del pianeta che al di là delle categorie novecentesche di destra e sinistra vorrebbe mettere un freno alla corsa cieca del progresso. La platea applaude, applaudono gli uomini e soprattutto le donne. Il Wfp calcola che se le contadine avessero il medesimo accesso degli uomini alle risorse, il numero degli affamati nel mondo potrebbe diminuire di 150 milioni. FOTOGRAMMA un prezzo ingiustificato». «E a fronte di questi costi – prosegue Moruzzi – , la qualità non trova riscontri: per la regione gli alimenti dovrebbero essere interamente biologici, invece qui siamo al 61%». E così sul servizio mensa oggi pioveranno migliaia di disdette, com’è verosimile aspettarsi dopo il successo del primo sciopero, lo scorso 5 maggio, quando secondo gli organizzatori aderì il 60% delle famiglie (i bambini sono circa 18mila, per altrettanti pasti ogni giorno). Il comune replica con un comunicato: «A settembre la quota di materie prime da coltivazioni biologiche ha raggiunto il 61%; se si contano anche i prodotti dop, igp o di origine locale si supera il 70%». Quanto alla plastica, «in tutte le scuole vengono utilizzati piatti di ceramica o ecocompatibili, in 52 scuole sono già operative le lavastoviglie e saranno stanziati fondi per le lavastoviglie nelle scuole rimanenti». A Milano Pocaigiene,lascuola bocciala«schiscetta» 1 Naufraga a Milano il pro- getto di riportare in auge la tradizionale «schiscetta». La sperimentazione avviata il 3 novembre scorso in una scuola elementare del «Lunch Box» va in soffitta. Motivo: «Non sussistono i requisiti minimi atti a garantire la sicurezza alimentare», spiegano da Milano Ristorazione, società che gestisce la refezione scolastica. Prevedeva la sostituzione dei piatti di plastica, in uso in mensa, con un contenitore adibito al consumo del pasto a scuola, da riportare a casa, lavare e riportare il giorno successivo. Ma le analisi sui contenitori, hanno evidenziato che solo un quarto dei Lunch Box risultava idoneo all’utilizzo. 18 .Cronache STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 La storia PIERANGELO SAPEGNO ASTI al giudice, ieri, non s’è fatto vedere. Ma lui non si faceva mai vedere. Anche per rubare, Pierino Santoro distoglieva, o sottraeva, si dice così. Da direttore generale dell’Atc di Asti, che gestisce quasi duemila case popolari, aveva portato via in dieci anni 8,5 milioni di euro senza mai uscire dal suo buco, senza mai farsi vedere una volta a una festa, una cena, un invito qualsiasi, un incontro. Aveva la vita di un impiegatuccio della ricchezza, preciso e noioso, lui, che sussurrava sempre, anche se doveva comandare, che non si faceva mai sentire quando camminava, come se avesse vergogna, anche adesso che poteva fare quello che voleva con tutti i soldi che aveva preso, Pierino, che stava sempre zitto, «con quella sua aria da chierichetto», come ce lo hanno descritto i colleghi, piccolino, grigio, stempiato, così anonimo, con quelle giacche e quelle cravatte senza stile, con quelle scarpe nere allacciate perfettamente e il cappello da levare appena, come facevano i signori per accennare un saluto. Ieri, Pierino Santoro ha patteggiato senza farsi vedere: 4 anni e due mesi per quegli 8,5 milioni che ha rubato di nascosto a tutti. Cioé, niente. La sera prima, mezza Asti aveva partecipato a una fiaccolata per chiedere una condanna esemplare. Ma chissà se serve condannarle persone come lui. Continua a fare la vita che gli concede il suo perime- D La doppia vita del travet Pierino Santoro, ex direttore delle case popolari di Asti: ha rubato una fortuna senza che nessuno lo fermasse Il procuratore 8,5 La giustizia fa il suo corso, non ci facciamo condizionare dalle fiaccolate milioni La somma che Pierino Santoro ha rubato nell’arco di dieci anni Giorgio Vitari L’uomo che ha rubato un tesoro se la cava con 4 anni di carcere Asti in piazza contro la pena inflitta all’ex direttore delle case popolari tro, con la stessa noia e lo stesso vuoto, come se fosse già nato per vivere sempre nello stesso posto e nella stessa cella, solo la villa con piscina al posto della casa in condominio, i Suv da cambiare ogni otto mesi e gli orologi Rolex, l’unica sua passione, come se quella fosse la diversità. Lo scoprirono quasi per caso all’inizio di quest’anno durante un controllo del collegio sindacale. I 3 ispettori trovarono la ricevuta di una carta di credito legata a un conto che non esisteva. Chiesero a tutti e alla fine lui confessò: è mia. Andava avanti da 10 anni, facendo mandati di pagamento senza giustificativi: «Contavo sul fatto che non c’era un sistema di controllo incrociato». In realtà, nessuno riusciva a pensare a lui, a quest’omino così fedele ai suoi orari e alle sue abitudini. Al pm confessò che in effetti era stupito che «il revisore dei conti non controllasse bene i bilanci, che gli andasse bene tutto quello che gli preparavo io». Usava trucchetti banali, faceva tanti piccoli mandati di pagamento senza fattura, di modo che non risultassero. Ma quando qualche dipendente storceva il naso, rispondeva duro: «Fatti gli affari tuoi». E all’impiegata che si rifiutava di truccare un conto, sibilò come sapeva fare: «Ricordati che sei una precaria». Perché Pierino era noioso e preciso, ma anche spietato, a modo suo. Quando lo beccarono andò in depressione e tentò il suicidio. Però, una volta finito in clinica a Bra, ha organizzato con ostinata meticolosità l’occultamento delle sue ricchezze, intestando conti, veicoli e case ai familiari, e spargendo qualche utile menzogna. Solo alla figlia spiegava che stare in clinica «mi servirà perché sono un soggetto che ha avuto problemi e non sarà più compatibile con la vita carceraria». Molti soldi li aveva tenuti in banca, come un onesto travet. Nella sentenza di ieri hanno disposto il sequestro dei conti correnti: due milioni d’euro. E la vendita all’asta della villa che s’era fatto costruire, così banale e così grande. Dalla clinica, al telefono con un avvocato, lancia anche qualche messaggio: «Sai come dice Cetto Laqualunque? Se mi metto a cantare io... Se canto io, io canto come un usignolo». Gli impiegati si erano divertiti tanto con quel cialtrone di Cetto. Al giudice nega: «Ma no, ero molto teso in quel periodo...». Poi torna preciso come sempre, come l’impiegato modello che era. Dalla clinica cerca sul tablet le escort di Bra. Chiama e chiede a una puntigliosamente: «Ma sei proprio come nella foto?». Perchè se no, non paga. Esce, va e rientra soddisfatto. La precisione è tutto nella vita. LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Cronache .19 . NEGLI STATI UNITI In carcere da 39 anni per un delitto mai commesso Veneziani esentati FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK Il provvedimento del Comune di Venezia si applicherà ai soli turisti: i residenti, infatti, potranno continuare a usare le loro valigie con le ruote ANDREA MEROLA /ANSA il caso MASSIMO GUERRETTA VENEZIA l Redentore, Capodanno, la Regata Storica e il Carnevale. Nei giorni in cui Venezia si trasforma in un caleidoscopio di rumori - e ben ci sono abituati i veneziani stessi non resta altro da fare se non alzare il volume della tivù o andare a dormire il più tardi possibile, per dribblare il caos. Meno facile, invece, è abituarsi durante tutti gli altri giorni dell’anno a quel rollio continuo. Quel rumore di carretti, di ruote che strisciano, sgommano, saltano, sbattono. I trolley, questi nemici dell’udito, tornano a far parlar di sé. Ci aveva provato prima Cacciari – l’ex sindaco firmò un’ordinanza che vietava il passaggio di carretti e valigie con ruote sul ponte di Calatrava, controlli impossibili per i vigili – ora il tentativo spetterà al commissario prefettizio, in sella dopo il ruzzolone di Orsoni. Ha appena dichiarato guerra aperta alle appendici di ogni turista. Anzi, alle loro ruote di plastica piena, dura. Plastica divenuta insopportabile. I Venezia, trolley al bando “Fanno troppo rumore” Il commissario prefettizio: dai ruotini danni anche ai masegni Mai più turisti con valigie rumorose che strisciano sugli antichi «masegni» di Venezia, deroga invece per i veneziani stessi, soliti a usare proprio i carretti, a «sfregiare» i ponti: la rivoluzione partirà da maggio (prima dell’insediamento del nuovo sindaco, quindi), per chi sgarra multe fino a 500 euro. Vittorio Zappalorto vuole far approvare un’ordinanza anti inquinamento che rivoluzionerà la mobilità in centro storico, obbligando turisti a utilizzare esclusivamente valigie con ruote di gomma, gonfiate ad aria. Di più: i dirigenti del settore edilizia, tra il serio e il faceto, auspicano che «qualche produttore di valigie inventi il modello Venezia». D’altronde basta scendere dagli scalini della stazione di Santa Lucia per rendersi conto di quel brulicare di persone con i valigioni – 27 milioni di turisti all’anno, secondo le sti- Venezia è il più grande monumento al mondo, dobbiamo quindi gestire la tutela dei luoghi pubblici della città Vittorio Zappalorto commissario prefettizio me - che attentano all’udito e che cercano di fare l’impossibile per evitare di pagare i 7 euro a tratta, costo quasi proibitivo del vaporetto, per muoversi in città. «Venezia è il più grande monumento al mondo – ricorda Zappalorto – dobbiamo quindi gestire la tutela dei luoghi pubblici, come ponti e calli, e il crescente inquinamento acustico di una città che sposta merci ed effetti personali senza automobili, ma 500 euro A tanto potrà arrivare la multa che i vigili potranno dare a chi non rispetterà l’ordinanza con mezzi a ruota a spinta». L’obiettivo è di evitare che gli urti continui rompano i «masegni», le maxi mattonelle in pietra d’Istria su cui si cammina in centro storico, e i ponti che solcano i canali. Banditi, dunque, i trolley con ruote in gomma piena e quelli di plastica perchè fanno troppo rumore e troppi danni. Che il problema sia reale, comunque, è dato dallo stato del ponte di Rialto: i tecnici che stanno lavorando al restauro non hanno potuto non notare i segni del passaggi di trolley e carretti. La nuova disposizione verrà inserita nel regolamento edilizio municipale e non varrà per i residenti. Il commissario ha nel mirino non solo i turisti, ma anche i carretti di hotel e supermercati, di operatori del trasporto merci e delle lavanderie: il commissario ricorda che non mancano le segnalazioni dei «numerosi cittadini che hanno sottolineato il grave disagio legato alla movimentazione in orari acusticamente protetti dalla legge». Alla fine della fiera, a rimetterci, potrebbero non esserci solo i turisti, ma anche i vigili urbani, in una sorta di contrappasso del supplizio di Tantalo: la polizia municipale dovrebbe quindi controllare tutti i croceristi diretti in Marittina e migliaia di turisti diretti verso gli hotel. VIGEVANO, IL SINDACO FA UNA COLLETTA E PAGA LA CONTRAVVENZIONE Ciotola per cani non in regola Al barista multa di 168 euro Per i vigili si tratta di occupazione di suolo pubblico FABIO POLETTI VIGEVANO Il monolite dello scandalo, come da verbale della solerte vigilessa di Vigevano con fischietto di acciaio e inossidabile senso del rigore, è «una struttura a base circolare, di 30 centimetri di diametro e 30 di altezza, con annessa bacinella contenente acqua». Per i titolari del Bar Grecale in Corso Vittorio Emanuele, Massimiliano e Sonia, era solo «una ciotola per abbeverare i cani fuori dal nostro locale». Suddetto manufatto è rimasto per oltre otto mesi - e pare incredibile - accanto all’ingresso del locale. Impossibile non vederlo. Per fortuna l’oggetto in non meglio precisata plastica, il verbale ahinoi non approfondisce, avvolto in un cesto di vimini per evitare che qualcuno ci inciampasse, è stato notato dalla indefessa vigilessa con inappuntabile divisa di ordinanza che domenica 9 novembre ha imposto che venisse tolto dal marciapiede per «indebita occupazione di suolo pubblico». Sembrava finita lì, ma poichè ad ogni violazione si deve accompagnare inflessibile sanzione è arrivato pure il verbale, con tanto di timbro della Polizia municipale del paesone in provincia di Pavia, per un importo di 168 euro, bolli e diritti di segreteria inclusi. La sanzione - come rivela La Provincia Pavese - è già stata pagata dal sindaco Andrea Sala che ha fatto colletta tra i suoi amministratori e poi è andato prima in posta col bollettino e poi al bar. Il sindaco è un filo CONTRO I RINCARI Strisce blu a Roma Il Tar chiede gli atti al Comune Entro 20 giorni il Comune di Roma dovrà consegnare al Tar del Lazio tutti gli atti che hanno portato alla decisione di aumentare le tariffe per il parcheggio delle auto sulle strisce blu. L’ordinanza è stata emessa ieri dopo la discussione sui tre ricorsi proposti da una trentina di professionisti e cittadini romani, dal Movimento dei Consumatori e dal Codacons per contestare la delibera. 1 GETTY Domenica ci sarà una manifestazione a sostegno del barista indispettito per l’eccesso di zelo della vigilessa e ha fatto aprire un’indagine: «Ritengo che la polizia locale abbia ben altre priorità, quali garantire la sicurezza e il decoro della città. Mi sarei augurato un po’ più di buon senso». Sul profilo Facebook del Bar Grecale ci sono oltre cento commenti. Per domenica si prevede una manifestazione si spera autorizzata a sostegno dei baristi e dei proprietari di cani. Massimiliano, il titolare della caffetteria, l’ha presa sul serio: «Non pensavo di violare il Codice della Strada. Il nostro voleva solo essere un gesto di cortesia. Appena c’è stato fatto notare che la ciotola non era regolamentare l’abbiamo tolta. Non ci aspettavamo la sanzione. Ora stiamo studiando il regolamento del Comune per metterci in regola». Un atteggiamento che sarà citato ad esempio dal tutore dell’ordine che avrebbe affascinato pure lo scrittore Lucio Mastronardi, autore de Il calzolaio di Vigevano, Il maestro di Vigevano e purtroppo non de La vigilessa di Vigevano. Perchè la legge è legge e questo è il paese del Diritto, non sia mai che qualcuno non righi dritto. Esce di prigione dopo 39 anni, diventando così il cittadino americano che più a lungo di ogni altro è rimasto ingiustamente dietro le sbarre, prima di essere scarcerato. Ricky Jackson potrà riacquistare la sua libertà, grazie alla sentenza di un tribunale di Cleveland, Ohio, che ha annullato le condanne a suo carico, per un omicidio che risale al 1975. Secondo quanto riferito da Mark Godsey, avvocato dell’Ohio Innocence Project, restano solo le ultime pratiche amministrative da completare, e Jackson potrà dire addio alla galera, dopo esserci entrato quando aveva solo 18 anni. L’uomo, oggi 57 enne, era stato infatti condannato, assieme ad altre due persone, per l’assassinio di Harold Franks, commesso di «money order» di Cleveland, sulla base della testimonianza di Eddie Vernone, un ragazzino di 12 anni il quale, dichiarò di aver assistito all’aggressione. Intorno al suo racconto è stato costruito il castello accusatorio che ha permesso di incastrare Jackson, nessun AP Ricky Jackson ha oggi 57 anni altro elemento nelle mani della procura riconduceva il giovane afro-americano all’omicidio del commesso. Jackson fu comunque condannato alla pena di morte, ma si salvò a causa di un difetto negli atti del processo. La ricostruzione dell’unico testimone tuttavia è stata sempre contestata dall’accusato e da non pochi ritenuta non plausibile. Tra questi i legali dell’Ohio Innocence Project, associazione che perora le cause dei presunti «condannati innocenti». Il Project ha così chiesto di indire un nuovo processo, durante il quale il super-test Vernon, oggi 53 enne, ha ammesso che in realtà, al momento dell’omicidio, si trovava a bordo dello scuolabus. La nuova versione, confermata da più parti, significava che l’allora dodicenne non aveva assistito al delitto, e tanto meno poteva aver riconosciuto Jackson quale esecutore. Per questo il giudice del Cuyahoga County, Richard McMonagle, non ha potuto che prendere atto delle circostanze e rivedere la sentenza di Jackson, ordinandone la liberazione. Rimane da capire chi ha commesso quel crimine: dalle indagini della polizia di Cleveland, è emerso che la calibro 38 e la convertibile verde ritrovate sulla scena del delitto appartenevano a un pregiudicato, arrestato tre anni dopo per omicidio aggravato relativo a una serie di rapine, ma mai incriminato per l’assassinio di Frank. Anche gli altri due condannati per l’omicidio, i fratelli Ronnie e Wiley Bridgeman, hanno chiesto un nuovo processo. 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 8 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 . Società .21 Nelle Langhe TuttoNebbiolo La storia ROBERTO FIORI COPENAGHEN asta guerra di campanile tra il vino di Cavour e quello di Garibaldi, stop alle rivalità tra il Coppi e il Bartali dei grandi rossi: dopo un secolo e mezzo di spietata concorrenza, Barolo e Brunello hanno deciso di firmare, se non proprio una pace, almeno un armistizio e di progettare strategie comuni per conquistare nuove fette di mercato. Lo fanno, per ora, un po’ all’italiana, organizzando due degustazioni concomitanti, l’una all’insaputa dell’altra, che oggi e domani vedranno protagonisti più di 70 produttori piemontesi e toscani divisi equamente tra Copenaghen e il castello di Barolo. Ma al di là del calendario da rodare, il segnale è inequivocabile e svela i primi passi di un’inedita alleanza enologica per cavalcare il periodo positivo che stanno vivendo entrambi i vini e cogliere le opportunità che si nascondono tra le pieghe di crisi e competizione. In Danimarca, Barolo e Brunello oggi si presentano B NEL SEGNO DELL’EXPORT È un patto tra prodotti di qualità che ora vivono un momento positivo insieme per la prima volta per un evento di promozione nato dalla partnership tra il consorzio I Vini del Piemonte, la Strada del Barolo e il Consorzio del vino Brunello con il patrocinio dell’ambasciata d’Italia. Nelle eleganti sale del Børsen Palace, nel cuore della capitale, venti produttori di Langa e altrettanti di Montalcino danno vita a una degustazione e a laboratori comparativi per 400 operatori professionali e duemila «wine-lovers». Ma anche il castello di Barolo oggi e domani tende un rametto d’ulivo agli storici rivali toscani per una degustazione aperta al pubblico degli appassionati e organizzata da WineZone. Un’occasione unica per scoprire, insieme con trenta produttori, le affinità, le indubbie differenze, ma anche le assonanze tra il Barolo e il Brunello: temi che da sempre sono motivo di fascino, discussioni e accesi confronti. Segno che qualcosa sta PIEMONTE Barolo 13milioni È la produzione media annua di Barolo, che può essere venduto quattro anni dopo la vendemmia Tra Barolo e Brunello l’alleanza dei due re Nel Senese Sangioveseal100% TOSCANA Montalcino I grandi e storici vini di Piemonte e Toscana si presentano oggi insieme in Danimarca e sanciscono così la fine di un’antica rivalità 1 Il Brunello di Montalcino si produce solo con uva Sangiovese al 100% e solo nel Comune di Montalcino. La superficie vitata è di 2100 ettari. Ha un colore rosso rubino intenso, odore caratteristico e intenso, sapore asciutto, caldo, robusto e armonico. La gradazione alcolica minima è 12,5%. Le aziende produttrici sono circa 250, per il 70% viene esportato (soprattutto negli Stati Uniti, Centro America, Germania). 9milioni di bottiglie È la produzione media annua di Brunello di Montalcino, in vendita dopo cinque anni dall’anno della vendemmia FRANCO COGOLI/SIME-MASSIMO RIPANI/SIME cambiando nei due territori simbolo dell’enologia italiana? Vedremo. Che ci piaccia o no, i francesi in fatto di saper vendere i loro vini nel mondo, sono ancora in vantaggio. Appena si apre un fronte, schierano compatti le loro bottiglie e la capacità di fare sistema, mettendo in riga tutti gli altri. Ma c’è Arriva la bambola bella come la realtà A sera, il sito web era inaccessibile. Dopo aver annunciato che 19 mila Lammily saranno pronte per il mercato natalizio 2014, Nickolay Lamm, che si presenta come «artista digitale laureato in marketing», è stato travolto dal suo stesso successo. Un po’ come gli era accaduto a marzo, quando aveva lanciato una sottoscrizione online per finanziare la Lammily: cercava 95 mila dollari, ne raccolse 500 mila. L’idea è semplice: creare 100% di uva Nebbiolo in undici comuni delle Langhe. La superficie vitata è di 2000 ettari. Il vino ha un colore rosso granato pieno e intenso, odore intenso e caratteristico e sapore asciutto, pieno, armonico. La gradazione alcolica minima è 13%. Le aziende che lo producono sono circa 300, il 75% della produzione va all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Paesi Scandinavi, Svizzera. di bottiglie LA «LAMMILY» IN VENDITA PER NATALE PIERO NEGRI 1 Il Barolo si produce con il la prima bambola realistica, basata sulle misure medie delle vere diciannovenni americane. In più, Lamm ha prodotto un kit di 38 adesivi con i quali è possibile modificare la bambola e dotarla di cellulite, brufoli, cicatrici, lentiggini, smagliature. La bambola costa 25 dollari, il kit sei. È chiaro, il progetto di Lamm sfida i modelli irraggiungibili e irreali veicolati da altre bamboline di antico e grande successo. «La realtà con suoi alti e bassi non è perfetta, ma è bella», ha spiegato. un’altra legge che compensa questa amara verità. È il fatto che, non appena Bordeaux e Borgogna iniziano a rallentare, salgono le vendite di Barolo e Brunello, che da decenni si contendono il primato di vino italiano più apprezzato nel mondo, seguiti dall’Amarone. Ebbene, questo momento Il Lotto ConcorsoN.139-Giovedì20novembre2014 Bari 85 84 65 30 6 Cagliari 8 72 46 87 14 Firenze 74 78 3 11 76 Genova 38 20 84 86 7 Milano 60 65 51 20 11 Napoli 3 12 81 76 65 Palermo 78 30 26 18 21 Roma 10 47 89 81 72 Torino 33 8 12 56 55 Venezia 82 68 14 24 56 Nazionale 23 17 79 73 24 SUPERENALOTTO Combinazione vincente 42 56 45 numerojolly 82 68 83 48 superstar 4 MONTEPREMI 14.143.280,70 € JACKPOT 394.072.024,60 € Nessun 6 Nessun 5 + Ai 11 con punti 5 19.286,30 € Ai 591 con punti 4 362,51 € Ai 20692 con punti 3 20,60 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 3 8 10 12 20 30 33 38 46 47 51 60 65 68 72 74 78 82 84 85 sembra essere arrivato anche in Danimarca, e in generale nel Nord Europa, dove i numeri parlano chiaro: con una quota di mercato pari al 20%, il nostro vino è il più venduto, avendo superato da qualche anno anche quello francese, fermo al 15%. «È arrivato il momento di uscire allo scoperto, di presentarci E’ mancato all’affetto dei suoi cari Giuseppe Bergonzo anni 80 Addolorati lo annunciano: la moglie, la iglia, il fratello. Funerali sabato 22 novembre ore 10 parrocchia San Giuseppe Benedetto Cottolengo. – Torino, 19 novembre 2014 O.F. Astra - tel. 011.280901 al mondo parlando di Sistema Italia», dicono gli organizzatori, arrivati oggi a Copenaghen armati di bottiglie e bicchieri. L’ambasciatore Stefano Queirolo Palmas è d’accordo: «La Danimarca è un mercato potenzialmente perfetto per i nostri due “fuoriclasse”. L’attenzione al vino italiano in que- E’ mancata Ne danno il triste annuncio il iglio Paolo con Lucrezia, i nipoti Chiara e Marco, il fratello Pietro con Marisa e Cristina, parenti tutti. Rosario oggi ore 20 nella parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa, Settimo Torinese. Funerali sabato 22 ore 10,30 medesima parrocchia. – Torino, 20 novembre 2014 O.F. Eurofunerali - tel. 011.389335 Carla carissima, tutti gli amici del corso di inglese ti abbracciano e ti sono vicini in questo doloroso momento per la perdita del caro Giovanni Masante – Moncalieri, 20 novembre 2014 2008 2014 Rita Trombetta ved. Allara Margherita Tamietti ved. Pelassa Lo annunciano la iglia Ornella con Diego ed Andrea. Rosario: venerdì 21 ore 17,30 Santuario N.S. Lourdes, corso Francia 29 Torino, ore 20,30 parrocchia Villafranca d’Asti. Funerali: sabato 22 ore 10,30 parrocchia Villafranca d’Asti. – Villafranca, 20 novembre 2014 Sempre nel mio cuore. Ciao mamma. E’ mancata all’affetto dei suoi cari Iolanda Simonetti ved. Neirotti sto Paese è talmente alta che le nostre esportazioni hanno superato tutti i principali competitor. Spero che l’esempio di questa unione tra i produttori dei due grandi rossi sia contagioso». A quando l’alleanza tra Amarone e Chianti, o tra Prosecco e Asti Spumante? La società Pneumofore S.p.A. partecipa al dolore della famiglia per la perdita del signor Alfredo Hiliker – Torino, 21 novembre 2014 ANNIVERSARI Beppe e Maria Sara ricordano congiuntamente con immutato affetto e rimpianto i propri genitori Salvatore e Concetta Fragalà Giuseppe e Tina Catanzaro Una Messa di Suffragio sarà celebrata domenica 23 novembre 2014 alle ore 11 presso la cappella dei Mercanti. – Torino, 21 novembre 2014 2013 2014 Lorenzo Zocchi I tuoi cari con immutato rimpianto. 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 88 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Esca formidabile I suoi vistosi frutti erano (e purtroppo lo sono ancora spesso) usati dagli uccellatori per attirare tordi e merli Con le sue bacche scarlatte colora l’autunno (e gli uccelli ne vanno ghiotti) PAOLO PEJRONE I l sorbo (Sorbus aucuparia) è l’albero di Papageno, il furbo e ingenuo uccellatore: le sue rosse e vistose bacche erano, e purtroppo qualche volta ancora sono, l’esca più popolare per irretire tordi, merli, cesene e tante altre vittime di uno dei più spietati passatempi di «sportivi» senza cuore. Piantato in roccoli, ragnaie e paretai, il sorbo era il degno compagno del vischio: un vero duetto di morte. Purtroppo dopo l’ultima guerra con l’uso di sofisticate reti di nailon, si è riusciti a fare delle autentiche stragi e con esse a tacitare per sempre il canto di milioni e milioni di uccelli. Appartenendo all’eletta famiglia delle Rosaceae, il sorbo non annovera che grazia e innocente bellezza: a SCENOGRAFICO Regala un tardivo e affascinante colpo di rosso-arancio-rame e «chiude» il défilé autunnale RESISTENTE Il «Sargentiana» cresce a 2 mila metri: fu dedicato al grande botanico Sargent 20 metri Questa l’altezza che può raggiungere l’albero di «Sorbus Aucuparia», quello più diffuso in Italia È presente anche come arbusto come bene sanno gli inglesi e soprattutto i giardinieri scozzesi. Pochissimo conosciuto è il Sorbus sargentiana, un sorbo proveniente dalla Cina, dalle montagne del Sichuan, dove cresce fino a duemila metri di altitudine. A scoprirlo in quelle terre lontane, nei primi anni del XX secolo, fu il mitico «Plant Hunter» inglese Ernest Henry Wilson, che la Cina l’aveva percorsa in lungo e in largo alla ricerca, dapprima, delle piantine di Davidia involucrata e poi dei semi del Meconopsis, il papavero dell’Himalaya. Dedicò la nuova scoperta al botanico americano Charles Sprag Sargent, suo mecenate e direttore del famoso Arnold Arboretum a Boston, che proprio in quegli anni, sotto la sua guida illuminata, era stato fondato dall’Università di Harvard. Fu una scelta particolarmente felice quella di dedicare a Sargent una pianta come il nostro sorbo, dall’aspetto tanto rustico e selvatico: una pianta da bosco, molto più che da giardino, per ricordare chi per Fiori & frutti In primavera offre numerosi piccoli fiori riuniti in corimbi, che si aprono ad aprile, profumati e amati dalle api I frutti, piccole bacche lucide, sono raccolti in pesanti grappoli La sequoia nel ruolo di regina TIZIANO FRATUS ILCERCATOREDIALBERI L 87 primo si batté, con coraggio e lungimiranza, per le native foreste americane, testimoni di una «Wilderness» che era ormai necessario salvaguardare e proteggere. A lui devono molto i parchi per cui gli Stati Uniti sono famosi nel mondo. Quella del Sorbus sargentiana è una generosità no-stop, senza ripensamenti: in ogni momento dell’anno sa essere attraente e gradevolissimo, specialmente in autunno, quando le foglie, di poco più grandi di quelle delle altre specie, si tingono di un bel rosso -arancio -rame. Foglie, per nostra gioia e delizia, lungamente persistenti sull’albero: qui in giardino, a differenza di tutti i sorbi nostrani, che da un pezzo hanno perso la chioma, il Sorbus sargentiana continua a resistere, regalando un tardivo ed affascinante colpo di colore, quasi a ricordare che a lui soltanto, e da più di vent’anni, spetta la chiusura del violento e colorato défilé autunnale. Più tardi, durante l’inverno, lucide come fossero laccate, le grosse gemme apicali che lo caratterizzano rispecchiano la luce del sole. Pianta resistentissima e di poco volume, il Sorbus sargentiana è sicuramente HANS HUBER/MARKA ideale per i piccoli giardini poiché riempie lo scorrere delle stagioni con un intenso susseguirsi di gradevoli momenti. In Italia purtroppo è pianta poco comune e quindi poco conosciuta, anzi è praticamente sconosciuta: come spesso capita, bisognerebbe ricercarlo in vivai inglesi, olandesi o tedeschi. Ora, grazie a Internet, tutto è diventato molto più facile di un tempo e, soprattutto nei primi giorni freddi, vi saranno grati i pochi tordi e merli sopravvissuti. E, lo posso assicurare, non soltanto loro. tetti ai tempi di Leopoldo II, molto ristretti rispetto a ciò che viene attualmente tutelato. Negli Anni 30 del XIX secolo viene chiamato ad occuparsene l’ingegnere forestale boemo Karl Siemon, italianizzato in Carlo Siemoni. In quattro decenni ridefinisce i confini, aggiorna e amplia le specie forestali nel territorio, importando abeti del Canada, olmi, ginepri e sequoie, che disloca in alcuni punti del parco. Nel 1846 fonda poi a Badia Prataglia un arboreto, il primo in Italia, e qui inizia ad accostare alberi esotici e alberi nostrani. L’albero che La maestosa regina del parco del Casentino uoghi carichi di religiosità. le foreste del Casentino, oggi Parco Nazionale. In questi posti circola lo spirito di San BIBBIENA FIRENZE E Francesco. che ha pregato sotto un masso ai piedi di quello che è diventato il Santuario A1 della Verna, circondato dalla faggeta-abetina che costituisce POPPI la foresta omonima. Ma si può anche andare al AREZZO TOSC TOSCA O CA CANA ANA Monastero e all’Eremo dei Camaldolesi, fondati mille anni orsono da Romualdo (951-1027), che ha Centimetri lasciato la sua «piccola regola»: «Siedi LA STAMPA nella tua cella come in paradiso; scaccia dalla memoria il mondo intero e gettalo dietro le spalle, vigila sui tuoi bero celebre si trova nel bosco che cinpensieri come il buon pescatore vigila ge come un ermellino pregiato l’edifisui pesci». Il cercatore di grandi alberi cio del Monastero: è il Miraglia, maepuò trovare molti spunti di ristoro per stoso castagno cavo entro il quale, agli le proprie radici fisiche e metafisiche inizi del Novecento, la moglie del diretattraversando le vallate boscose e tore del ministero dell’Agricoltura si spesso nebbiose del Casentino. Un al- andava a sedere. Un «Sentiero Natu- Società .23 Generosità no stop Il «Sorbus sargentiana», originario della Cina, sa essere attraente, anche grazie alle foglie, in ogni stagione Sorbo, grazia e bellezza dei giardini di tutto l’anno cominciare dalle alterne e pinnate foglie verdi scuro, e in primavera dai numerosi piccoli fiori riuniti in corimbi, che si aprono ad aprile, profumati e golosamente amati dalle api. I frutti, le piccole bacche lucide e rosso scarlatto, sono raccolte in pesanti grappoli e colorano l’albero dall’autunno e parte dell’inverno (o, meglio, lo colorerebbero, se volatili e affini, anche se pochi, non ne facessero una ghiotta e subitanea razzia). Quella dei sorbi è una lunga e grandiosa «performance», che lo rende una delle piante più amate e diffuse nei giardini «freddi», o di montagna o di alta collina, . CARLO SIEMONI Era il boemo Karl Siemon: fondò il primo arboreto nel 1846 con alberi esotici e nostrani ra» (lungo un miglio) vi ci accompagna, partendo dal punto informativo del parco, di fronte alla farmacia, dove potete acquistare una copia del prezioso «Giganti di legno e foglie» di Elias Ceccarelli. Impressiona vedere l’estensione dei boschi granducali pro- Gigantessa Alta 40 metri, la sequoia semprevirens domina il panorama ne è diventato il re, o forse sarebbe meglio dire la sovrana, è una sequoia costale (Sequoia sempervirens) alta 40 metri, che domina il panorama. La presenza di questo gigante fa scricchiolare il primato delle sequoie più annose d’Italia, detenuto dalle cinque del Parco Burcina a Pollone, nel Biellese, piantate nel ’48 per la celebrazione dello Statuto Albertino. Solo nel 1851 vengono messe le prime conifere esotiche lungo i sentieri che portano al Castello di Sammezzano, a Reggello, mentre il celebre arboreto sperimentale di Vallombrosa sarà inaugurato nel 1869. 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 8 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare -0,88% -0,80% Euro-Dollaro CAMBIO Petrolio dollaro/barile All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,2547 FTSE(Londra) R Oro 75,59 euro/grammo ECONOMIA FINANZA +0,17% +0,56% +0,12% -0,3% S 30,6858 . 25 & A TRASCINARE IL SETTORE DELLE ABITAZIONI SONO I GRANDI CENTRI. L’ISTAT: AUMENTANO LE FAMIGLIE SODDISFATTE DELLE LORO CONDIZIONI ECONOMICHE Il mattone riparte, l’industria rallenta Nel terzo trimestre balzo delle compravendite immobiliari. Giù fatturato e ordinativi delle imprese GIUSEPPE BOTTERO TORINO Una boccata d’ossigeno dopo anni di calo: il mercato immobiliare, nel terzo trimestre del 2014, è cresciuto del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. A spingere il settore - spiega la fotografia scattata dall’Agenzia delle Entrate - sono le compravendite di abitazioni, salite del 4,1%, in particolare nei centri delle grandi città. Firenze e Bologna, i due capoluoghi in cui, nel corso negli anni, i prezzi sono scesi di più, fanno segnare, rispettivamente, un balzo del 22,8 e dell’11,8 per cento. Seguono Genova (+10,4%), Palermo (+8,9%) e Napoli (+7,3%), Milano conferma il segno positivo (+6,8%) mentre Torino chiude con un +0,7 per cento. La fase critica è superata, spiega Luca Dondi, direttore generale del centro di ricerche Nomisma. «È tornata la fiducia - ragiona - e il mercato è alimentato da un atteggiamento del credito leggermente meno selettivo. Certo, i dati vanno consolidati, e i numeri del terzo trimestre, tradizionalmente, sono più contenuti». Il mattone, in ogni caso, non sembra ancora aver ritrovato l’appeal del passato. I prezzi nel 2014 sono scesi del 4 per cento, e non si vedono spiragli neppure per il 2015. Oltre a quelle di case, nell’ultimo trimestre sono cresciute anche le compravendite di negozi (+9%) e capannoni (+1,6%) mentre è ancora negativo (-2%) il dato sugli uffici. «Presto per parlare di ripresa - spiega Dondi -. Si tratta di oscillazioni ancora da consolidare. Siamo comunque su livelli molto esigui». Tanto che Confedilizia parla di illusione ottica, visto che nel buon trimestre appena trascorso le vendite sono state il 28% in meno rispetto al 2011. È stata una illusione ottica, a quanto pare, anche la «ripresina» dell’industria della scorsa primavera, visto che a settembre il fatturato è sceso del 2,2% tendenziale e gli ordinativi dell’1,5% a livello congiunturale, con diminuzioni sia sul mercato estero (-2,0%), sia su quello interno (-1,2%). Il comparto alimentare fa registrare una situazione peggiore rispetto alla media, con un calo di fatturato del 2,5 per cento, spiegano dalla Coldiretti, per l’effetto congiunto di un rallentamento della crescita delle esportazioni e della riduzione degli acquisti interni, che quasi una famiglia su tre ha dovuto tagliare. Non siamo gli unici a frenare: l’indice Pmi cinese di novembre è sceso ai minimi da sei mesi a quota 50, proprio sulla soglia limite tra espansione e contrazione del ciclo, mentre in Eurozona l’indice Pmi composito, che monitora l’attività manifatturiera e dei servizi, è sceso ai minimi da 16 mesi (a 51,4 da 52,1 di ottobre). Ma a preoccupare di più è la frenata della Germania: l’indicatore, a sorpresa, è scivolato a quota 50 da 51,4 di ottobre. Continua a navigare in cattive acque la Francia con un Pmi manifatturiero in ulteriore contrazione a 47,6 da 48,5 precedente. Nonostante il panorama poco rassicurante, gli italiani hanno più speranze nella ripresa, almeno secondo quanto emerge dai nuovi dati Istat sulla soddisfazione dei cittadini: voto medio 6,8 (lo stesso degli ultimi due anni), soddisfazione economica per una percentuale del 43,4% (era al 40,1% nel 2013), soddisfazione per le relazioni d’amicizia e familiari rispettivamente al 90,3% e all’82%. L’Istituto inoltre rileva «un aumento significativo» della percentuale di famiglie che giudicano adeguate le loro risorse economiche (dal 48,6% al 52,5%) e una diminuzione altrettanto significativa della quota di famiglie che le ritiene scarse (dal 42,3% al 39,2%). +3,6 per cento L’aumento fatto registrare dal mercato immobiliare nel terzo trimestre 2014: crescono soprattutto le case 130 125 120 115 110 105 100 95 90 85 I 80 ESTRATTO DI ESITO DI GARA 1) Stazione appaltante: ITALFERR SpA. 2) Oggetto: Procedura ristretta per i “Servizi di supporto alla redazione di studi archeologici, progettazione ed esecuzione di indagini archeologiche da eseguirsi sulla tratta ferroviaria Cancello Frasso” (Area Territoriale 2) (RdA 27073 - CIG 5518745471). 3) Soggetto aggiudicatario: CONSORZIO LIMES XII con sede in via dello Statuto, 44 - 00185 Roma (RM), con il ribasso percentuale unico del 50,999%. 4) Profilo del Committente: www.gare.italferr.it. Il Responsabile Ing. Fabrizio RANUCCI (numero indice, base 2010=100, media mobile 4 termini) 70 60 50 Fonte: elaborazione LA STAMPA su dati Istat, Agenzie delle Entrate e Eurostat Indice compravendite Indice mutui Indice prezzi II III IV I II III IV I II III IV I 2008 2009 2010 II III IV I 2011 AZIENDA CASA EMILIA ROMAGNA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA Avviso per affidamento dei Servizi Assicurativi Aziendali CIG: 5858486F92 Ente Appaltante : AZIENDA CASA EMILIA ROMAGNA DELLA PROVINCIA DI RAVENNA Viale Farini n. 26 - 48121 Ravenna - Tel 0544.210111 - fax 0544.34146. Procedura di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. Lotto 1 - CIG 5858383A94 GLOBALE FABBRICATI - Offerte ricevute: 1 Data di aggiudicazione: 14/10/2014. Aggiudicatario: UNIPOLSAI Assicurazioni S.p.a. di Bologna. Premio annuo: € 120.214,79 Premio complessivo € 601.073,95. Lotto 2 - CIG 58583986F6 RCT/RCO - Offerte ricevute: 1 Data di aggiudicazione: 14/10/2014. Aggiudicatario: UNIPOLSAI Assicurazioni S.p.a. di Bologna. Premio annuo: € 7.935,00 Premio complessivo € 39.675,00. LOTTO 3 - CIG 5858413358 FURTO PATRIMONIO - Non aggiudicata in quanto non sono pervenute offerte convenienti per l’Amministrazione. Lotto 4 - CIG 5858422AC3 ALL RISKS ELETTRONICA - Offerte ricevute: 1 Data di aggiudicazione: 14/10/2014. Aggiudicatario: UNIPOLSAI Assicurazioni S.p.a. di Bologna. Premio annuo: € 1.105,00 Premio complessivo € 5.525,00. Lotto 5 - CIG 5858447F63 INFORTUNI - Offerte ricevute: 3 Data di aggiudicazione: 14/10/2014 Aggiudicatario: GENERALI ITALIA di Mogliano Veneto TV. Premio annuo: € 7.800,00 Premio complessivo € 39.000,00. Lotto 6 - CIG 5858461AF2 CVT - DANNI A VEICOLI PRIVATI UTILIZZATI IN MISSIONE - Offerte ricevute: 1 Data di aggiudicazione: 14/10/2014. Aggiudicatario: UNIPOLSAI Assicurazioni S.p.a. di Bologna. Premio annuo: € 3.500,00 Premio complessivo € 17.500,00. Lotto 7 - CIG 5858470262 TUTELA LEGALE - Offerte ricevute: 1 Data di aggiudicazione: 14/10/2014. Aggiudicatario: ITAS MUTUA di Trento. Premio annuo: € 5.976,00 Premio complessivo € 29.880,00. Lotto 8 - CIG 5858486F92 RC PATRIMONIALE ENTE - Offerte ricevute: 5 Offerte ammesse: 3 Data di aggiudicazione: 14/10/2014. Aggiudicatario: XL Group Insurance Reinsurance di Londra. Premio annuo: € 13.995,50 Premio complessivo € 69.977,50. Data di spedizione dell’avviso relativo all’appalto aggiudicato alla GUCE: 11/11/2014 Il Responsabile del Procedimento (Dott.ssa Elisabetta Cescutti) Università degli Studi di Udine AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO L’Università degli Studi di Udine in data 20/10/2014 ha aggiudicato l’appalto per l’affidamento dei servizi assicurativi dell’Università degli Studi di Udine per il lotto n. 1 (Polizza RCT/O) CIG 5812644990 alla Società ACE European Group Limited, con sede in Milano e il lotto n. 2 (Polizza All Risks) CIG 5812656379 alla Società RSA Sun Insurance Office, con sede in Genova. Durata contrattuale: 4 anni. Importo stimato per il quadriennio: lotto n. 1 € 274.291,84 - lotto n. 2 € 558.511,72 (importi comprensivi di imposte ed oneri di sicurezza da rischio interferenze); Iporto stimato per le ipotesi di rinnovo/proroga: lotto n. 1 € 377.151,28 - lotto n. 2 € 767.953,62. L’avviso è stato inviato alla GUUE il 20/10/2014. L’avviso integrale è reperibile sul sito http://www.uniud.it/ateneo/organizzazione/appalti/appalti_servizio. IL DIRETTORE GENERALE dott. Massimo Di Silverio LUCAS JACKSON/REUTERS LA VIA DI NEW YORK IN CIMA ALLA CLASSIFICA DI C&W La Quinta Strada è la più cara del mondo 1 La Fifth Avenue di New York è di nuovo la via dello shopping più costosa al mondo, se qualcuno pensasse di acquistare un immobile. Dopo essersi vista strappare lo scettro dalla Causeway Bay di Hong Kong, la Quinta Strada, celebre per i negozi dei marchi più prestigiosi, è tornata in cima alla classifica di Cushman & Wakefield (C&W). II III IV I II III 2013 2014 COSÌ IL MERCATO IMMOBILIARE I dott.ssa Monica SCIAJNO II III IV I 2012 100 Il calo fatto registrare a settembre dal fatturato dell’industria rispetto allo stesso mese del 2013 IL DIRIGENTE DELL’AREA APPALTI ED ECONOMATO II III IV I 2011 Compravendite, concessione di mutui ipotecari e prezzi di vendita 110 90 ASTA PUBBLICA N. 94/2014 PER ESTRATTO “ALIENAZIONE PER LA COSTITUZIONE DEL DIRITTO DI SUPERFICIE NOVANTANOVENNALE SU AREA SITA IN VIA MALTA ANGOLO VIA LUSSIMPICCOLO - TORINO”. PREZZO A BASE D’ASTA: EURO 1.300.000,00. FUORI CAMPO I.V.A. Il bando integrale sarà pubblicato il giorno 21 NOVEMBRE 2014 sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, all’Albo Pretorio e visibile sul profilo INTERNET del committente ai seguenti indirizzi: http://www.comune.torino.it/bandi/ http://www.comune.torino.it/comunevende Torino, 17 novembre 2014 (numero indice, base 2010=100, media trimestrale) II III IV I II III IV I II III IV I 2008 2009 2010 120 per cento CITTÀ DI TORINO Fatturato, ordinativi e produzione Centimetri-LA STAMPA 130 -2,2 COSÌ L'INDUSTRIA Fatturato Ordinativi Produzione Comando Legione Carabinieri “Emilia Romagna” Servizio Amministrativo AVVISO PUBBLICAZIONE AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA (ai sensi dell’art. 122 comma 7 D. Lgs n. 163/2006) CODICE GARA: 5721679 CIG 58955498EF CUP: D31E14000110005 Oggetto della gara: Appalto integrato per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione della palazzina atleti e della palestra - 2° Lotto. Località ed immobile: Bologna, caserma “Mazzoni” sede del 5° RGT CC “E-R”. Stazione appaltante: Comando Legione Carabinieri “Emilia Romagna” - Servizio Amministrativo Via dei Bersaglieri n. 3 - 40125 Bologna. PROCEDURA: Aperta. Criterio di aggiudicazione: Prezzo più basso, ai sensi dell’art. 82, comma 2, let. b. del D.Lgs n. 163/2006, con l’applicazione dell’esclusione automatica prevista dall’art. 122, comma 9 del medesimo D.Lgs.. Importo a base di gara: € 503.753,06 (IVA 10% esclusa) di cui: € 476.319,99, ammontare dei lavori (soggetti a ribasso); € 11.045,58, costi della sicurezza (non soggetti a ribasso d’asta); € 2.122,44, costi da interferenze (non soggetti a ribasso d’asta); € 14.271,05 (CNPAIA 4% compresa) onorario per la progettazione esecutiva (soggetti a ribasso). Imprese partecipanti: 85 Imprese non ammesse: 01 Imprese escluse ex art. 122 comma 9 D.Lgs 163/2006): 26. Impresa aggiudicataria: ABBATI COSTRUZIONI srl P.I. 01842530345 Via G. Da Verrazzano n. 6 43010 Roccabianca (PR), con ribasso del 27,36%. Importo di aggiudicazione: € 369.528,99 IVA esclusa. Data di aggiudicazione definitiva: 12/11/2014. Subappalto: SI. Secondo quanto previsto dall’art. 118 del D.Lgs n. 163/2006 e dalle prescrizioni di cui al bando di gara e al capitolato speciale d’appalto. Pubblicazione bando di gara e avviso rettifica e proroga termini: - G.U.R.I. - V Serie Speciale - contratti pubblici il 17/09/2014 e il 17/10/2014; - sito web Arma dei Carabinieri, www.carabinieri.it area tematica “Le gare d’appalto”; - sito web Ministero Infrastrutture e Trasporti, www.serviziocontrattipubblici.it; - sito web Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC.) - sito già A.V.C.P. -, www.avcp.it area tematica “Servizi ad accesso libero” - “Portale Trasparenza”; - Albo Pretorio informatico Comune di Bologna http://alboonline.comune.bologna.it/albopretorio/albo.nsf. area tematica “Avvisi di gara-di altri Enti”; - per estratto il 18/09/2014 sui quotidiani LA STAMPA ed. nazionale e CORRIERE DI BOLOGNA ed. locale (Bologna-Modena). Avviso di appalto aggiudicato: G.U.R.I. trasmesso il 18/11/2014 e medesimi quotidiani e siti di pubblicazione del bando di gara. Organismo responsabile delle procedure di ricorso: Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna - Strada Maggiore n. 53 - 40125 Bologna. Presentazione del ricorso: 30 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione degli atti ai sensi dell’art. 79 del D. Lgs. 163/2006. Servizio presso il quale sono disponibili informazioni sulla presentazione di ricorsi: Comando Legione Carabinieri “Emilia Romagna” - Servizio Amministrativo - Via dei Bersaglieri n. 3 - 40125 Bologna telefono 051/2005115-29; email lgermcontratti@carabinieri.it; PEC tbo26767@pec.carabinieri.it. Responsabile del procedimento: Capo Servizio Amministrativo Legione CC “E-R-” pro-tempore. Bologna, 18/11/2014 Il capo servizio amministrativo - Cap. amm. Marco Cicconi II III IV I 2012 II III IV I II III 2013 2014 Assicurazioni Allo Stato 3,8 miliardi con le tasse sulla Rc auto ROMA Lo Stato incasserà nel 2014 dal pagamento delle polizze Rc auto imposte per un totale di 3,8 miliardi di euro. Su ogni versamento fatto alle compagnie di assicurazione - precisa uno studio del sito specializzato Facile.it - il peso delle tasse arriva a gravare fino al 26,5%. Di queste imposte il 10,5% è destinato al Servizio Sanitario Nazionale (quest’anno riceverà poco più di 1,5 miliardi di euro) mentre il 16% è destinato alle Province che incasseranno dunque dalla spesa degli automobilisti per l’assicurazione obbligatoria ben 2,3 miliardi di euro. A livello di Regioni, il maggiore contributo allo Stato arriverà dalla Lombardia con circa 605 milioni. Seguono il Lazio con un gettito di 450 milioni e la Campania che, con i suoi premi molto alti, verserà allo Stato 362 milioni di euro. Tenendo conto delle aliquote applicate in ogni Provincia italiana, Facile.it ha anche stilato la graduatoria delle amministrazioni provinciali che riceveranno i contributi maggiori provenienti dall’Rc auto. Domina la classifica la provincia di Roma (quasi 200 milioni di euro) seguita da quella di Milano e quella di Napoli che incasseranno contributi per 128 e 105 milioni di euro. [R.E.] 1232456 89 3A12BC42 8D9E LA STAMPA 8F NON CI FERMIAMO MAI: IL FUTURO VOGLIAMO SCRIVERLO, NON LEGGERLO. Non fermarsi mai, anche quando sembra che non ci sia più niente da raggiungere. È questo il DNA di Citizen: avere una visione e realizzare il futuro attraverso una volontà ed una evoluzione tecnologica che non hanno uguali. Chi possiede un orologio Citizen lo sa. Guardare oltre, cercare sempre, fermarsi mai. BETTER STARTS NOW € 428 RADIOCONTROLLATO • PRECISIONE ASSOLUTA L’orologio riceve, con trasmissione via onde radio, il segnale generato da un orologio atomico: la sua precisione ha una tolleranza di 1 sec. ogni 10 milioni di anni. 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Mossa attesa, sebbene non priva di controversie. Il “Team Juncker” vuole avviare una vera discussione sulle idee destinate a scavare nella roccia delle regole i margini per le esigenze di spesa di chi è al lavoro sulle riforme (come l’Italia) e chi ritiene che i Il ministro italiano «I parametri sui conti sono rigidi, con quelli Ocse siamo in surplus» vincoli di bilancio previsti dal Fiscal Compact siano sacri (Germania e Nordici). «Si ragiona sull’ampliamento della clausola di investimento», sussurra una fonte bruxellese. Ma l’intesa appare complessa: c’è ancora parecchia confusione. Le portate sono numerose, forse troppe. Il nuovo esecutivo vuole intavolare in un unico giorno il famigerato piano da 300 miliardi di investimenti su cui si punta quasi tutto per rilanciare l’economia; il Growth Survey, le linee strategiche a breve; la valutazione delle leggi di bilancio per il 2015, compresa l’Italia che solo le riforme concrete possono salvare. Il quarto tema è l’avvio della re- visione della governance economica (i cosiddetti Six e TwoPack), momento previsto da tempo in cui si intende valutare l’efficacia dell’impianto costruito durante la crisi. In totale, racconta un funzionario, «sono 500 pagine». L’idea originale del presidente Juncker era quella di svuotare i cassetti lunedì e andare a Strasburgo a raccontare all’Europarlamento (dove martedì arriva anche Papa Francesco) l’offensiva. Poi ci si è resi conto che serviva un confronto politico, sottolineato dalla giornata in cui il tedesco Oettinger (commissario Tlc) se l’è presa coi francesi «recidivi» e da trattare «con rigore»». Il nuovo calendario dice che il dossier sarà approvato martedì per finire in aula mercoledì. Resta un piccolo dubbio sulle leggi di stabilità: c’è chi parla di «giovedì-venerdì», il che magari darebbe più tempo all’Italia per la sua lettera di riepilogo sulle riforme che a Bruxelles aspettanodomani mattina. Sarebbe l’ultimo passo per scongiurare una richiesta di sforzi aggiuntivi sino all’esame di primavera. «Mi aspetto che l’Ue capisca e apprezzi la filosofia complessiva» della politica economica italiana, basata su «un consolidamento pro-crescita», ha detto ieri il ministro dell’Economia Padoan al Financial Times. Ricordando anche che secondo lui i parametri di valutazione Ue sono «troppo rigidi. Con quelli Ocse saremmo in surplus strutturale». Sul Piano da 300 miliardi il barometro è contrastato. Non è ANSA Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker DEL TORCHIO: COSÌ CRESCIAMO CON ETIHAD Alitalia, da Milano e Venezia nuovi voli per Abu Dhabi Al via da marzo i nuovi collegamenti Alitalia da Milano Malpensa e da Venezia verso Abu Dhabi. Lo annuncia la compagnia in una nota, precisando che i voli di andata e ritorno fra l’Italia e Abu Dhabi saranno 42 in totale. I nuovi collegamenti rafforzano l’offerta intercontinentale Alitalia e consentono ai passeggeri in 1 partenza dal Nord Italia di raggiungere non solo gli Emirati Arabi, ma di proseguire anche, via Abu Dhabi, verso 27 destinazioni in Medio Oriente, Africa, Asia e Australia grazie alle connessioni con Etihad Airways. «Mai stati così forti collegamenti tra Italia ed Emirati Arabi» ha detto l’ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio. ancora chiaro quanti saranno i soldi veri e dove saranno reperiti, né c’è univocità sul ruolo della Bei come regista. Si promette «piena tutela per la Tripla AAA» dell’istituto, il che implica la possibilità che non gestisca direttamente gli investimenti, ma sia il pilota di un nuovo strumento in cui finirebbero soldi del bilancio Ue e fondi delle capitali. Questo veicolo dovrebbe scegliere i progetti da finanziare «con l’obiettivo di attirare capitali privati» e «investire dove serve mercato unico, in primis energia e mondo digitale». I socialisti hanno presentato il loro piano alternativo da 700 miliardi, «per evitare a Juncker di fare una figuraccia», precisa il capo del gruppo all’Europarlamento, Gianni Pittella, che chiede «soldi freschi, non fondi riciclati». La Commissione sa di dover concedere qualcosa, sebbene dalle parti del coordinatore economico Katainen si ricordi che «il mandato è non uscire dai Trattati». Ritorna in gioco dunque la clausola di investimento sempre difesa dall’Italia. «S’insegue l’interpretazione che consenta di scomputare parte degli impieghi virtuosi dalla contabilità», viene suggerito. Il francese Moscovici, commissario per l’Economia, risulta avere questo in mente, mentre Renzi nota: «se consentiamo a chi fa gli investimenti di stare dentro le regole, ma fuori dai vincoli, è un passo in avanti». Non sarà facile. Ma «se c’è anche solo uno spiraglio assicura Pittella - poi alla porta c’è tempo per pensarci». TORINO Pareggio di bilancio (breakeven) per le attività europee nel 2016, grazie allo sviluppo dei prodotti Alfa e di quelli di Melfi, il Jeep Renegade e la 500X, piena occupazione in tutti gli stabilimenti italiani nel 2018. Sono le indicazioni principali che la delegazione di Fca, guidata da Pietro De Biasi, responsabile relazioni industriali e da Alfredo Altavilla, responsabile dell’area Emea, hanno dato ai sindacati nella riunione del Comitato aziendale europeo (Cae), convocato dopo tre anni a Torino. A Mirafiori l’investimento per il suv Maserati Levante, atteso tra fine 2015 e inizio 2016, va avanti secondo i piani e alla Sevel sarà prodotto con Psa un nuovo Ducato che uscirà nel 2019 e darà garanzie occupazionali fino al 2027 ai 6.000 dipendenti e all’indotto. De Biasi e Altavilla hanno spiegato ai sindacati che la fusione FiatChrysler non ha avuto effetti negativi sull’occupazione, neppure nell’area della progettazione. «I dati forniti - sottolinea il leader della Fim, Ferdinando Uliano - confermano che le scelte contrattuali hanno consentito di salvaguardare gli stabilimenti e l’occupazione. Positivo il giudizio di Luc Triangle, vice segretario generale della confederazione dei sindacati europei, che ha ringraziato l’azienda «per la completezza [R.E.] delle informazioni». 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 8 Borsa .29 LA STAMPA . VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 20-11-2014 il punto TITOLI IL MIGLIORE +15,76% Zucchi IL PEGGIORE -8,03% Sintesi 0,0699 0,0595 Ven Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar Mer PREZZO Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI giu17 Eur TV Minim B Pop lg17 Mc Eur Barclays dic15 eur 4.4% Bco Popolare nv20 TF LT Bei 96/16 Zc Bei 97/17 Zc Bim Imi 99/24 Fixed Zero CEDB to CMS 2025 Centrob /18 Rfc Centrob /19 Sdeb Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Cr.Suisse ago15 MC eur Crediop 98/18 Tf Capped Crediop 98/18 Tf Capped Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI ag19 TF Sprint BPost IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto IMI MZ15 MC eur IMI ot19 TF Sprint Banco Interb /21 359 Cr Med Lom /18 Rf C 75 Med Lom /19 1 Sd GIUSEPPE BOTTERO Gio GIÙ LE POPOLARI E MONTEPASCHI BENE SAIPEM, TENARIS E PRYSMIAN I nuovi timori per il rallentamento della Cina e il calo del Pmi manifatturiero dell’area euro frenano Piazza Affari: il Ftse Mib perde lo 0,88%, l’All Share lo 0,80%. In fondo al listino ci sono i finanziari: Banco Popolare e Bper lasciano sul terreno oltre il 3,3%, giù anche Bpm (-2,50%), Ubi (-2,50%) e Mps (-2,15%). In rosso Unicredit (-1,53%), Intesa Sanpaolo (-1,57%) e Mediobanca (-1,23%), in controtendenza Generali (+0,3%). La migliore delle «blue chips» è Saipem: la controllata dell’Eni (-0,42%) mette a segno un progresso del 2,79% in scia alla notizia proveniente dalla Francia di un’offerta da 1,47 miliardi di Technip per la società di servizi petroliferi Cgc. Bene anche Tenaris (+1,34%) e Prysmian (+1,20%). Chiusura in ribasso del 2,11%, invece, per Enel. Telecom Italia fa segnare una flessione dell’1,04% a quota 0,9040 euro per azione alla vigilia del Cda che dovrebbe fornire indicazioni ulteriori sul Brasile e Metroweb. Contrastato il lusso: giù Luxottica (-0,49%) e Tod’s (-0,35%), positiva Ferragamo (+0,97%). Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 111.08 98.60 105.07 104.17 106.81 99.51 40.30 164.61 100.29 111.66 113.23 69.70 67.08 110.58 105.25 105.89 99.55 102.95 95.01 100.68 100.12 100.69 103.81 113.04 100.45 112.62 107.69 108.01 100.10 100.04 107.66 119.79 113.06 97.66 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI Med Lom /19 3 Rfc Medio ag23 MB21 TV Cape Medio ap23 Lower Tier2 T Medio Cen 19 Step Down Z Medio dc18 MB27 TF 3.20 Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio mag20 Eur 4.5 Medio Nv 20 Eur 5 Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio ot23 MB25 TM Cap F Medio/15 Inf. Perf. Medio/15 MC Eur Mediob /19 St Down Mediobanca ap19 MB14 Tas Mediobanca ge19 MB10 Tas Mediobanca ge21 MB31 Tas Mediobanca ge22 MB30 Tas Mediobanca mg22 MB36 Mc Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur MPS set17 MC Eur Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 09-16 4.3% Rbs 10-19 6% Rbs 22-12-14 tf/tv RBS MZ18 Mc Eur RBS MZ20 Tsf RBS nov16 Tasso Misto BP RBS ott16 Tasso Misto BP Rbs St17 Sc Eur Rep Aus/20 Flo.Ra Rep Aus/CMS 2035 Soc.Gen mag15 MC Eur INDICE BORSA VALORI DI MILANO FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO 112.01 103.70 114.01 133.51 106.03 96.48 107.26 113.85 109.56 104.79 104.79 99.97 109.73 99.10 100.76 102.73 102.13 105.09 101.69 108.33 104.29 103.87 129.83 105.86 99.17 100.00 103.25 97.07 99.90 99.92 104.49 108.05 100.99 99.70 EURIBOR 20-11-2014 VAR.% 19209,22 20305,06 24673,99 16037,58 18002,88 16274,15 3102,21 -0,88 -0,80 -0,28 -1,15 +0,22 -0,13 -0,67 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi -0,0040 0,0090 0,0420 0,0810 0,1810 0,2580 0,3360 Il Mercato Azionario del 20-11-2014 -0,0040 0,0091 0,0425 0,0821 0,1835 0,2615 0,3406 TITOLI PREZZO Spaolo /19 Sw Euro Spaolo 97/22 115 Zc TIP 2014/2020 TF Eur 4.7 UBI giu15 Tasso Misto UBI giu18 TF Sub Lowtier UBI gn18 Eur 5.4 UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI nov17 Eur 4.3 UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UBI ott19 Lower Tier II UniCr/16 LT 104.92 85.41 105.63 99.99 105.14 105.62 101.11 99.63 104.04 97.44 107.74 109.04 101.39 TITOLI DI STATO BoT 14-28/11/14 S 13-12/12/14 A 14-31/12/14 S 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 14-27/02/15 S 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A 14-31/03/15 S 14-14/04/15 A 14-30/04/15 S 14-14/05/15 A 14-12/06/15 A 14-14/07/15 A 14-14/08/15 A 14-14/09/15 A 14-14/10/15 A 14-13/11/15 A CcT 07-01/12/14 S 0.40% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.22% 10-15/12/15 S 0.58% 09-01/07/16 S 0.30% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.22% 12-15/06/17 S 1.44% 10-15/10/17 S 0.50% 11-15/04/18 S 0.60% 13-01/11/18 S 1.00% 13-15/11/19 S 0.69% 14-15/12/20 S 0.58% CTz 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 14-29/04/16 A 14-30/08/16 A 100.00 100.00 100.00 99.98 99.96 99.95 100.61 99.95 99.93 99.91 99.90 99.89 99.86 99.81 99.77 99.75 99.73 99.67 100.01 99.99 100.12 100.58 100.08 103.41 100.00 104.96 100.79 101.16 104.10 102.09 99.68 99.81 99.50 99.24 98.95 SCADENZA Dic14 Mar15 Giu15 Set15 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 19370 19320 - 19160 19187 18832 18745 19000 19055 - 19390 19320 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 20 Dollari St.Gaude 221,960 - 240,230 220,040 - 245,310 220,040 - 245,310 169,340 - 193,310 167,190 - 191,130 165,680 - 190,690 165,420 - 190,690 165,270 - 190,690 216,770 - 231,030 483,230 - 547,010 488,330 - 558,960 960,480 - 1112,090 969,790 - 1175,550 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,2539 1 0,7975 Yen giapponese 148,2500 100 0,6745 Sterlina inglese 0,7989 1 1,2517 Franco Svizzero 1,2014 1 0,8324 Corona ceca 27,657 100 3,616 Corona danese 7,444 10 1,343 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,492 10 1,178 Corona svedese 9,279 10 1,078 Dollaro australiano 1,456 1 0,687 Dollaro canadese 1,420 1 0,704 Dollaro Hong Kong 9,725 1 0,103 Dollaro neozelandese 1,596 1 0,626 Dollaro Singapore 1,633 1 0,612 Fiorino ungherese 304,620 100 0,328 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2250,934 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 2,795 1 0,358 Rand sudafricano 13,781 1 0,073 Won Sud coreano 1396,940 1000 0,716 -0,03 -0,54 0,09 0,00 0,09 0,00 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aiòn Renewables Alba Private Eq. Alerion Ambienthesis Anima Holding Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc BE Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Caleffi Caltagirone Caltagirone Ed. Campari Carraro Cattolica As Ceram. Ricchetti Cerved CHL CIA Ciccolella Cir Class Editori CNH Industrial Cofide Cogeme Set Conafi Prestito' Cred. Artigiano Cred. Emiliano Cred. Valtellinese Crespi Csp CTI Biopharma D D'Amico 16 warr Damiani Danieli Divid. 0,591 0,813 8,980 0,904 1,048 13,000 1,272 0,621 2,274 2,540 0,445 4,000 0,005 9,530 18,740 5,585 15,160 16,840 -1,34 -0,91 +0,39 -3,78 +0,87 -0,38 -2,23 0,00 -1,04 -1,70 +4,31 +0,60 0,00 -2,06 -1,21 -1,24 0,00 -0,94 0,592 0,809 8,923 0,914 1,001 13,192 1,326 0,622 2,275 2,567 0,429 3,970 0,005 9,556 18,707 5,569 14,944 16,767 20,730 9,885 2,460 2,390 0,072 1,237 3,498 0,547 1,794 -1,33 -3,37 -0,73 +3,91 -1,51 -1,04 0,00 -2,50 0,00 0,00 +1,31 +2,16 -2,81 -1,63 0,00 -0,04 +0,99 0,00 +0,50 -2,92 +2,34 0,00 +0,45 -3,66 0,00 +3,63 -1,30 -0,95 -0,87 20,752 0,950 9,916 nr 2,464 nr 2,473 nr 0,072 nr 1,237 nr 3,495 nr 0,546 nr 1,796 nr nr 0,315 0,003 2,355 0,021 2,142 0,036 6,692 0,151 10,491 0,300 0,454 nr 0,441 nr 0,532 0,022 1,989 nr 0,622 nr 0,279 0,010 18,862 nr 26,734 0,040 0,750 nr 0,785 nr 0,099 nr 16,701 0,110 11,333 0,050 6,776 0,050 0,318 2,370 2,146 6,650 10,600 0,461 0,448 0,530 2,030 0,615 0,271 19,030 27,000 0,750 0,785 0,100 16,750 11,510 6,835 1,380 2,080 0,960 5,425 1,796 5,200 0,243 4,440 0,040 0,236 0,255 0,822 0,289 6,465 0,384 0,048 0,266 5,980 0,746 0,026 1,478 1,757 0,00 +1,46 0,00 +0,37 -1,64 +1,96 +1,29 -0,80 -1,25 +0,21 -2,30 +0,31 -0,31 -0,39 +1,00 0,00 -3,59 0,00 -1,16 -2,16 0,00 -1,14 -0,90 1,372 2,069 0,949 5,393 1,825 5,085 0,245 4,459 0,039 0,232 0,255 0,808 0,289 6,476 0,383 0,049 0,267 5,968 0,745 0,025 1,488 1,748 Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni REND. TITOLI PUBBLICI 2,340% 2,017% 2,098% 0,800% 1,145% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 2,108% 0,944% 1,122% 0,471% nr 0,462 0,852 161077 235 0,033 0,696 1,016 13880846 2536 0,170 8,054 11,171 83912 1900 nr 0,759 1,447 2648 33 0,045 1,001 1,369 256777 77 0,040 9,622 13,859 88 119 nr 1,005 5,382 557008 1451 nr 0,622 0,622 0 11 0,096 1,777 2,644 2089 23 0,080 2,567 3,957 38480 112 nr 0,381 0,675 199803 40 nr 3,681 4,592 233065 1190 nr 0,005 0,007 0 9 0,450 9,351 12,839 20771 841 0,391 16,498 21,298 2021664 15448 nr 4,993 7,666 2094285 1417 0,200 14,767 17,266 0 65 0,700 16,425 25,586 842200 2402 0,010 0,030 nr 0,080 nr 0,450 nr nr nr nr nr nr nr 0,200 nr nr 0,060 nr 0,120 nr nr 0,050 nr 18,248 25,136 195054 9,111 15,631 5212900 2,092 2,511 56224 0,813 3,718 307813 0,064 0,277 14478995 0,904 1,975 3000 3,115 3,675 28175 0,388 0,723 71593226 1,796 1,796 0 0,200 2,198 2,038 6,268 9,510 0,258 0,386 0,477 1,482 0,222 0,221 18,389 26,734 0,734 0,783 0,078 14,854 9,618 5,721 0,479 540687 3,395 33325 3,135 7559 7,889 6991 11,914 2758 0,647 195267 0,619 201037 0,666 897957 2,241 6809 0,845 618652 0,452 560533 23,750 0 38,858 2858 0,933 3405 1,195 0 0,147 2650787 26,230 44659 15,134 1646105 7,987 43702 1,346 1,674 0 1,880 2,996 11734 0,944 1,359 8685 5,132 6,405 1419541 1,706 3,385 41460 4,975 12,093 1241334 0,184 0,389 186346 4,373 5,011 131649 0,037 0,059 332372 0,225 0,311 9150 0,238 0,419 103173 0,768 1,214 697194 0,179 0,402 1042446 5,954 8,793 4476746 0,358 0,569 293005 0,049 0,049 0 0,223 0,655 322293 5,662 0,711 0,025 1,324 1,443 7,670 88257 1,225 5035408 0,025 0 2,021 10712 3,101 401516 0,062 -2,52 0,062 nr 0,058 0,128 1,114 -0,36 1,114 nr 1,111 1,780 19,430 -0,46 19,326 0,300 17,697 26,687 15000 10850 29902 2400 3591 150 44 734 3 546 2398 53 0 214 275 28 84216 69 61 88 1208 19 47 10 82 150 28 1 78 1136 1874 276 17 249 119 3132 84 275 20 869 10 21 46 642 82 8770 275 3 12 0 1984 826 4 50 309 0 92 790 AZIONI Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 13,850 16,180 1,529 32,830 2,050 E Edison r 0,848 EEMS 0,207 Enel 3,614 Enel Green Pw 1,845 Enervit 3,790 Eni 16,420 Erg 9,135 Ergy Capital 0,092 Ergy Capital 16 warr 0,015 Eukedos 1,002 Exor 34,060 Divid. Minimi Anno Massimi Anno -1,77 13,687 0,321 13,678 17,992 -0,68 16,081 0,400 11,869 16,933 +0,59 1,531 nr 1,200 1,580 -0,58 32,663 0,550 27,907 35,923 -5,44 2,053 nr 2,053 4,488 Quantità trattate Capitalizz. 91002 73878 11099 80329 2050 553 2404 229 1827 3 -0,53 0,845 0,050 0,828 1,051 132895 93 -6,43 0,212 nr 0,171 0,539 1913943 9 -2,11 3,611 0,130 3,151 4,454 46768678 33956 -1,60 1,841 0,032 1,761 2,154 9460940 9205 -0,21 3,753 0,045 3,147 5,848 1750 67 -0,42 16,404 0,560 15,768 20,365 15526505 59615 -1,14 9,164 1,000 8,446 12,045 200671 1378 -7,98 0,097 nr 0,063 0,190 2273650 16 +29,20 0,015 nr 0,009 0,031 52 0 +0,70 1,005 nr 0,620 1,132 8334 18 -0,29 33,885 0,335 27,314 34,588 508571 8343 F FCA-Fiat Chrysler Aut. 9,765 +0,10 9,677 nr 6,769 10,147 13978876 11633 0,400 17,840 27,699 664890 3461 nr 0,613 0,780 584544 1178 nr 3,788 4,394 1312010 2653 nr 5,480 7,766 3863534 4216 0,013 0,485 0,690 202764 246 nr 1,629 3,158 3 19 Ferragamo Fincantieri FinecoBank Finmeccanica FNM Fullsix 20,720 0,697 4,392 7,260 0,574 1,705 +0,97 20,549 -0,92 0,696 -1,08 4,376 -1,96 7,292 +0,70 0,566 +0,65 1,705 G Gabetti Pro.Sol. 0,934 3,660 16,710 2,676 0,938 18,460 -2,10 0,972 nr 0,869 2,141 328146 42 +1,95 3,643 0,160 3,517 5,061 5553 164 +0,30 16,628 0,450 14,688 17,523 8790016 25887 -1,11 2,696 0,060 2,217 3,408 186118 699 -0,11 0,927 nr 0,830 1,962 274741 382 -0,32 18,382 0,750 15,605 24,030 331594 3216 Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Isagro Azioni Sviluppo Italcementi Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr 2,000 -1,86 0,530 0,639 0,616 0,494 10,950 0,445 0,338 0,568 2,254 2,010 0,511 0,956 1,200 4,780 19,000 13,200 8,010 0,360 2,005 0,090 1,641 2,167 1368856 +0,86 0,536 nr 0,383 0,858 40384 24 +2,24 0,639 0,065 0,570 1,085 2143849 483 -2,38 0,613 nr 0,588 1,307 101978 27 -1,20 0,498 nr 0,447 0,793 234121 170 -0,27 10,911 0,170 9,387 11,386 143960 1246 +4,71 0,440 nr 0,422 0,977 9416 10 -0,88 0,336 nr 0,316 0,490 157276 116 -0,35 0,562 nr 0,406 0,661 22879 28 -1,57 2,250 0,050 1,803 2,626 150572120 34914 -1,76 2,005 0,050 1,469 2,234 3327042 1870 -3,58 0,517 nr 0,457 0,839 10234 3 -2,00 0,957 0,052 0,886 1,343 1292749 1131 -0,83 1,193 nr 1,150 1,789 7150 17 +0,63 4,695 0,060 4,136 8,618 957001 1640 -2,41 19,137 0,150 17,949 34,475 5000 425 +0,30 13,227 0,255 12,261 22,828 31899 216 0,00 8,013 0,120 7,204 9,341 500 312 0,00 0,341 nr 0,200 0,500 0 0 J Juventus FC 0,220 +0,69 0,218 nr 0,210 0,252 1131824 K K.R.Energy 0,841 -2,32 1,090 -1,62 0,845 nr 1,097 0,010 0,778 1,094 1,908 2,525 Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Moviemax 0,515 -0,77 0,514 nr 0,490 0,601 40,610 -0,49 40,418 0,650 35,509 43,036 0,651 -2,84 0,661 nr 0,407 1,487 0,093 1,780 0,921 2,982 6,830 5,200 0,102 1,276 0,460 11,470 0,749 0,306 0,660 0,035 2987 58049 329884 220 28 62 7710 35 678381 19457 53455 12 -0,96 0,091 nr 0,088 0,168 403014 -2,68 1,803 nr 1,487 2,884 1155056 -1,07 0,928 nr 0,826 2,300 2263 -0,47 2,990 nr 2,504 4,363 11267329 -1,23 6,813 nr 5,924 8,394 5139935 -1,14 5,195 0,150 4,879 7,128 2959138 -4,58 0,102 nr 0,078 0,183 267052 0,00 1,300 +0,08 1,298 nr 1,202 1,824 14401 +0,44 0,461 nr 0,447 0,849 442319 -0,86 11,432 0,100 10,224 16,314 724170 -1,45 0,745 nr 0,583 1,541 597448 0,00 0,307 nr 0,277 0,605 22960 -2,15 0,660 nr 0,625 2,558 48149752 -3,06 0,035 nr 0,033 0,100 2356635 43 551 17 3532 5869 3829 5 0 114 108 2858 195 46 3379 3 AZIONI N Noemalife Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA PREZZO TASSO % 18 51 81 109 141 171 200 232 263 294 324 354 99,997 99,984 99,964 99,945 99,910 99,886 99,858 99,814 99,774 99,754 99,733 99,668 0,000 0,020 0,080 0,110 0,160 0,160 0,200 0,240 0,280 0,270 0,260 0,300 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 14/04/15 14/05/15 12/06/15 14/07/15 14/08/15 14/09/15 14/10/15 13/11/15 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 4,760 0,130 0,800 0,00 0,00 0,00 4,760 0,127 0,800 nr nr nr 3,473 0,085 0,702 6,054 0,430 0,935 50 0 0 36 0 11 O Olidata 0,359 +2,69 0,352 nr 0,322 0,534 50239 12 0,029 2,365 2,548 138509 nr 1,353 1,537 17640 0,092 1,987 2,969 404003 nr 0,515 0,822 5150 nr nr 2,924 5,043 63276 0,020 1,527 2,355 33732 0,320 9,867 12,717 2201323 0,390 8,763 10,927 57526 0,020 0,208 0,456 5028 nr nr 5,010 8,726 6849459 0,050 2,991 4,439 891130 nr 0,246 0,758 3549777 nr 0,215 0,413 105028 0,420 12,647 19,565 1066825 4439 0 834 33 0 100 76 5189 121 30 +0,06 3,099 nr 3,061 3,099 2048709 +0,16 2,458 0,100 2,181 2,721 2432 -0,26 0,954 nr 0,844 1,800 504216 -0,64 13,845 0,260 10,290 14,027 166307 -2,07 0,570 nr 0,481 0,781 407423 -5,13 0,118 nr 0,086 0,237 6909688 0,00 1,229 nr 1,229 1,604 12503 843 67 498 2895 94 213 14 R Rai Way Ratti RCS Mediagroup Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp 3,090 2,494 0,965 13,880 0,569 0,109 1,249 -0,11 9,344 +2,79 13,253 0,00 18,200 0,00 2,915 +6,52 9,720 -0,43 0,811 0,00 13,188 +1,66 12,752 0,00 0,038 +9,09 0,001 -7,61 0,850 0,00 0,300 +0,49 12,326 -0,99 7,495 -8,03 0,074 -1,80 1,322 -0,43 4,105 +4,58 6,618 +2,84 1,825 0,00 9,724 0,00 0,351 -0,37 0,350 146,000 0,00 146,000 5,900 +0,17 5,868 9,440 13,250 18,200 2,920 9,720 0,811 13,150 12,880 0,038 0,001 0,850 0,300 12,300 7,495 0,070 1,313 4,122 6,625 1,846 9,815 nr 9,224 0,050 11,887 0,710 16,220 1,490 2,167 0,260 9,159 nr 0,717 0,090 10,750 0,520 11,844 nr 0,034 nr 0,001 nr 0,480 nr 0,235 0,450 11,476 0,240 7,252 nr 0,050 nr 1,088 0,150 3,857 0,100 5,651 nr 1,667 nr 9,630 nr nr 0,239 nr 146,000 0,100 5,006 0,17 0,58 -0,41 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 2449 1356 151 40 3064 19,075 20,887 20,990 4,910 12,876 1,290 14,256 13,737 0,180 0,002 1,295 0,528 14,123 9,753 0,124 2,277 4,554 7,194 2,300 11,056 127211 584 4730680 5849 0 2 4311025 1435 600 16 835614 771 0 130 1278 706 0 5 38863290 19 1223 1 0 0 14290 193 117983 1705 1601539 3 179425 154 8431779 13882 28295 600 1243719 873 0 126 0 0,457 323545 30 147,000 0 0 7,366 6290402 5344 2,480 0,476 0,470 0,904 0,888 0,546 0,702 14,330 3,822 0,042 0,000 70,800 2,816 +0,81 2,455 0,083 2,160 2,810 97386 352 0,00 0,492 nr 0,322 0,815 0 0 +4,89 0,470 nr 0,424 0,626 800 20 -1,04 0,897 0,020 0,712 1,000 106710050 12078 +0,28 0,887 nr 0,836 2,080 35213 92 -5,95 0,546 nr 0,171 0,921 1080 3 -2,16 0,702 0,028 0,563 0,784 25662420 4230 +1,34 14,230 0,300 14,230 18,180 3201245 16799 -0,98 3,817 0,130 3,568 4,124 8876150 7673 -0,47 0,042 nr 0,040 0,080 6390021 78 0,00 0,000 nr 0,000 0,001 3000000 0 -0,35 70,407 2,700 66,101 120,260 147690 2155 0,00 2,786 0,130 2,672 5,723 683939 459 5,660 5,470 7,680 3,970 3,670 2,222 237,500 -2,50 5,648 -1,53 5,470 +0,13 7,675 -0,75 3,947 0,00 3,604 -1,86 2,208 -0,79 236,456 0,060 4,895 7,420 9581284 5093 0,100 5,117 6,834 81902231 32074 0,100 7,525 9,435 947 19 0,162 3,393 5,700 791773 1753 0,182 3,132 5,043 674801 986 nr 1,961 2,701 10348737 5024 nr 175,065 279,317 521 302 20-11-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1190,00 30,6858 436,7402 19-11-2014 EURO 1196,00 949,0389 30,9584 439,1464 - BORSE ESTERE GIORNI Noemalife 15 warr Novare P Parmalat 2,442 +0,33 2,426 Parmalat 15 warr 1,413 -0,70 1,412 Piaggio 2,280 +0,71 2,293 Pierrel 0,688 +1,33 0,688 Pierrel 12 war 0,00 Pininfarina 3,300 -1,61 3,314 Piquadro 1,520 -1,30 1,527 Pirelli & C. 10,970 0,00 10,908 Pirelli & C. rnc 9,995 +0,55 9,912 Poligrafici Editoriale 0,224 -3,03 0,231 Pop Emilia 01/07 0,00 Pop.Emilia Romagna 5,090 -3,32 5,105 Pop.Sondrio 3,006 -1,51 2,991 Prelios 0,288 +2,13 0,297 Premuda 0,214 -0,28 0,215 Prysmian 14,300 +1,20 14,186 0,01 -0,21 -0,36 0,18 -0,03 -0,09 0,12 0,06 0,00 -0,08 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 416.81 3193.24 9483.97 23349.64 6678.90 10209.20 4234.21 5302.45 17300.86 8989.94 17716.46 4701.87 -0.23 -0.55 +0.12 -0.10 -0.26 -1.62 -0.75 -0.93 +0.07 +0.07 +0.17 +0.56 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI UnipolSai risp B V Valsoia Vianini Industria Vianini Lavori W World Duty Free Y Yoox Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP Divid. Minimi Anno Massimi Anno nr 1,941 2,645 195853 817 14,550 +0,34 14,458 0,230 10,252 15,526 1,320 0,00 1,300 0,020 1,094 1,541 5,280 +0,86 5,269 0,100 4,588 6,440 3841 254 2965 151 39 231 6,291 10,905 1004225 1795 nr 14,250 34,569 1060579 1012 2,178 -1,45 7,110 +0,42 2,166 7,052 17,120 +0,59 16,954 0,060 +15,76 0,000 +100,00 0,172 +0,35 0,058 0,000 0,175 nr nr nr nr Quantità trattate Capitalizz. 0,049 0,000 0,167 0,143 26289530 0,008 370010 0,294 55781 22 0 1 nr 12,337 nr 0,730 0,043 4,025 0,160 6,589 0,120 1,688 0,190 5,046 0,320 5,461 0,570 11,790 7,000 112,051 0,010 0,361 nr 0,460 nr 0,478 0,180 5,016 0,035 2,733 0,500 18,923 0,300 3,641 0,270 4,764 0,260 8,528 0,080 4,164 0,060 1,733 0,017 0,341 nr 2,388 0,160 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,027 1,420 0,025 0,593 0,656 36,263 0,089 5,286 nr 1,417 nr 0,634 0,032 0,904 nr 2,405 nr 5,322 nr 2,749 1,250 25,543 0,170 8,795 0,010 1,686 nr 1,433 nr 1,347 0,121 3,917 nr 0,973 0,580 10,931 nr 1,038 nr 0,500 0,120 4,012 0,043 2,650 nr 1,136 nr 5,029 nr 9,295 nr 0,262 0,700 49,074 1,000 10,449 0,150 5,700 0,167 4,575 0,140 3,685 0,130 1,948 0,060 1,416 0,016 0,595 0,250 6,896 0,180 8,492 0,220 4,928 22,772 4174 2,343 1040958 4,955 263811 9,184 922288 2,331 73122 8,372 283001 8,612 7165 16,383 42249 182,030 4387 0,585 21733 1,053 398525 0,837 26810 9,609 73473 4,081 32195 29,592 183929 5,299 0 7,745 23799 12,298 9485 7,237 89056 5,897 17605 0,733 750349 4,221 2447 9,964 34979 1,563 417592 3,740 6450 43,537 62719 25,139 13994 2,033 15490 1,058 20648 53,806 5901 8,712 41122 2,639 64170 0,998 121310 1,487 287983 3,579 3799 8,759 7937 4,228 1126 39,275 96843 11,196 127746 2,248 10307 2,312 53680 2,094 2256 6,770 25903 1,582 34710 14,403 108808 1,738 130235 2,225 237470 5,319 2890 3,599 6600 1,606 5252 8,131 765 15,715 17520 0,361 215006 66,064 1812 14,295 3122 8,844 6793 7,824 9393 5,649 11726 4,961 807563 2,372 43034 0,904 55664 11,972 10726 10,749 18608 6,389 9407 51 252 1112 1669 415 501 61 704 2137 158 102 17 222 71 1817 35 425 181 766 28 163 44 517 479 45 1139 116 100 122 483 308 58 37 295 15 248 47 1168 1167 50 36 11 206 123 844 227 44 186 313 54 49 138 100 527 131 97 43 117 245 58 69 86 574 462 STAR Acotel Group 12,500 Aeffe 2,390 Amplifon 4,980 Ansaldo Sts 8,365 Ascopiave 1,770 Astaldi 5,130 B&C Speakers 5,570 Banca Ifis 13,280 180,000 BB Biotech Bca Finnat 0,434 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,464 Biancamano 0,497 Biesse 8,165 Bolzoni 2,800 Brembo 27,290 Cad It 3,900 Cairo Comm. 5,385 Cembre 10,570 Cementir Hold 4,834 Cent. Latte Torino 2,778 D'Amico 0,382 Dada 2,664 Datalogic 8,850 Dea Capital 1,589 Digital Bros 3,218 EI Towers 40,670 El.En. 24,000 Elica 1,573 Emak 0,740 Engineering 38,580 Esprinet 5,935 Eurotech 1,620 Exprivia 0,706 Falck Renewables 1,014 Fidia 2,880 Fiera Milano 5,870 Gefran 3,250 Ima 32,010 Interpump 10,700 Irce 1,800 Isagro 1,466 IT WAY 1,348 La Doria 6,700 Landi Renzo 1,094 MARR 12,810 Moleskine 1,071 Mondo Tv 1,657 Mutuionline 4,744 Nice 2,690 Panariagroup 1,210 Poligr. S.Faustino 5,740 Prima Industrie 13,100 R. De Medici 0,270 Reply 56,300 Sabaf S.p.a. 11,310 Saes 6,630 Saes rnc 5,820 Servizi Italia 4,130 Sogefi 2,098 TerniEnergia 1,541 Tesmec 0,645 TXT e-solution 7,300 Vittoria Ass. 8,515 Zignago Vetro 5,245 0,00 12,337 +3,11 2,343 +0,32 4,955 -0,06 8,343 +0,17 1,770 +0,98 5,087 -0,54 5,578 +2,00 13,083 -0,55 180,304 0,00 0,435 -2,75 0,469 -0,70 0,510 +1,81 8,107 +0,21 2,733 +0,33 27,212 0,00 3,904 -0,83 5,422 +0,57 10,636 0,00 4,814 -1,77 2,794 -0,88 0,386 +1,68 2,625 -0,45 8,853 +2,65 1,563 -0,43 3,213 +2,19 40,295 -1,48 24,099 -1,69 1,582 -1,99 0,745 -0,67 38,617 +0,08 5,881 -1,28 1,630 -3,42 0,712 +0,30 1,014 -0,69 2,928 0,00 5,872 -0,31 3,253 +1,68 31,716 -0,65 10,721 +0,56 1,772 -2,72 1,478 -1,61 1,370 +1,36 6,653 -0,73 1,095 +0,23 12,691 +0,09 1,070 -1,89 1,665 +0,08 4,716 -1,47 2,695 +1,94 1,199 -0,52 5,656 -0,91 13,209 +0,37 0,266 -0,35 56,349 -1,31 11,343 +0,08 6,635 +1,22 5,768 +0,24 4,110 -2,05 2,069 +0,72 1,531 +1,02 0,641 -0,88 7,306 +0,06 8,512 -0,19 5,250 30 .Lettere e Commenti STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 LA STAMPA MARIO CALABRESI Eternit/1 Ho rivisto l’agonia di mio zio 1 Sono il nipote di una vittima. Una di quel migliaio di vittime provocate dall’amianto negli stabilimenti di Casale e Cavagnolo. Ho scritto alcune frasi di getto, un po’ per scaricare la rabbia e la delusione che sono montate in me alla lettura della sentenza della Cassazione sul processo Eternit. Non so quali siano in modo preciso i sentimenti che prevalgono in me in questo momento. Forse rabbia, forse delusione, certamente la consapevolezza di una giustizia italiana non adeguata, non pronta, incapace di affrontare una problematica complessa come quella del disastro ambientale e delle migliaia di morti provocati dall’amianto utilizzato dal famigerato magnate svizzero (e dalla buonanima del belga prima!). È difficile anche solo immaginare che la Cassazione abbia ritenuto prescritto (non inesistente, almeno!) un reato commesso ripetutamente nel corso di decenni, quando gli effetti nefasti di quell’azione criminosa si sono manifestati e continuano a manifestarsi a distanza di anni dall’evento iniziale. Chi respirò l’amianto, lui inconsapevole, negli anni sessanta, settanta, ottanta, è poi deceduto negli anni novanta, duemila, ancora oggi: la prima immagine che stamattina, sentendo la notizia e leggendo gli articoli dell’inqualificabile sentenza, mi è comparsa davanti agli occhi è stata quella di mio zio Giovanni, delle sue ultime notti all’ospedale attaccato all’ossigeno, del suo desiderio di rimanere vicino ai suoi cari, ma nel contempo di porre fine a sofferenze che lo avevano costretto, per oltre trent’anni, a dormire con tre cuscini dietro la schiena, a preoccuparsi ogni volta che una normale tosse si prolungava per troppo tempo, a non poter più condurre una vita normale. Me lo rivedo a miscelare a mani nude, senza mascherine, quell’impalpabile polvere che si portava anche a casa, sulle tute blu con la scritta Saca prima, Eternit negli ultimi tempi, una polvere di cui il magnate svizzero ben conosceva gli effetti, ma che continuò ad utilizzare in modo spregiudicato per i suoi interessi, tutt’altro che filantropici. Il risultato di ciò che sto vivendo in queste ore è di una ulteriore perdita di fiducia nelle istituzioni dello Stato, in cui da cittadino sono portato a credere, ma le cui azioni stanno sempre più divaricando le nostre strade: oggi porterò un fiore sulla LETTERE AL DIRETTORE tomba di mio zio, un fiore colorato, un fiore di speranza, che contrasti con il grigio della polvere che per quarant’anni lui ha respirato e con il grigio, nebuloso incedere della giustizia italiana. GIULIO BOSSO BRUSASCO (TO) regolare processo e condannati, perché da noi no? Si riesce a dare a tutti noi, cittadini di secondo livello, un motivo per credere che questo maledetto Paese sia degno di noi? ENRICO CERUTTI Eternit/2 Ennesimo formalismo giuridico Eternit/4 Ma è lavoro non terminato 1 Leggo sulla Stampa il 1 Se un dipendente titolo «Eternit, sentenza beffa» a proposito della prescrizione dei crimini commessi dalla proprietà Eternit. Questa sentenza segue quelle che i giudici italiani hanno prodotto negli ultimi giorni: decisioni che il buon senso comune difficilmente può accettare. Si è iniziato con la sentenza libera tutti sulla morte di Stefano Cucchi, poi quella analoga sul processo per le minacce a Roberto Saviano; e se non bastasse tutti assolti i membri, salvo uno, del comitato scientifico che rassicurò gli abitanti dell’Aquila sulla improbabilità del terremoto che ha poi distrutto la città e fatto centinaia di vittime. Tutto alla luce di un formalismo giuridico che non giova alla certezza del diritto e delle pene. VITTORIO TESIO Eternit/3 Quante prescrizioni eccellenti 1 Mi sento deluso e confuso, arrabbiato. La prescrizione nel processo Eternit mi ha turbato, perché, indipendentemente dal caso specifico, la giustizia in Italia ha perso dignità, cancellando diritti sacrosanti e prescrivendo a ripetizione, come emerso in questi anni, processi su processi, in cui spesso gli imputati erano i cosiddetti «eccellenti». Sono lustri che la nostra giustizia assolve o prescrive ministri, politici, imprenditori, insomma i potenti di turno; rimango basito di fronte alle lungaggini, ai tempi biblici, ai costi esorbitanti necessari per arrivare ad un giudizio. Guariniello afferma che non c’è stata assoluzione e che ora si può procedere per omicidio. Perché negli Usa i giudici condannano le multinazionali a risarcimenti miliardari, che tra l’altro vengono immediatamente pagati alle vittime, e da noi no? In Francia esiste la messa in stato di pericolo, perché da noi no? In Germania i politici, di fronte anche a un piccolo scandalo, si dimettono e poi subiscono c. contatti terminasse in ritardo il proprio lavoro e questo causasse la consegna del prodotto oltre i tempi stabiliti, l’azienda pagherebbe le penali e il dipendente subirebbe un’ammonizione. Il secondo ritardo comporterebbe un aggravio delle penali e un richiamo scritto verso il dipendente. Al terzo ritardo, il cliente sarebbe perso e il dipendente disoccupato, senza poter invocare il vecchio art. 18 (sussisterebbe la giusta causa). Considerando che ogni procedimento giudiziario che si concluda con una prescrizione dei termini è un lavoro non terminato nei tempi previsti, mi chiedo: in magistratura come ci si comporta? E, purtroppo, la risposta la so già: non è colpa di nessuno, nessuno rischia il posto e neppure una piccolissima ammenda. PAOLO MAFFEI TORINO Silenzio sulle parole del card. Bagnasco 1 Il Card. Bagnasco è stato zittito dai media? Mi aspettavo grande risonanza alle sue parole in difesa dei piccoli che hanno diritto a un papà e a una mamma, quindi su matrimoni e adozioni gay, paragonandoli a un «cavallo di Troia». Mi sbagliavo, eppure aveva centrato il problema e le conseguenze in una società che accetta il «cavallo» come trofeo di guerra e, senza curarsi degli effetti dorme sonni tranquilli, come i troiani di Omero, trovando al mattino dopo la città in fiamme. GIULIO MANTOVANI Quei compensi comunque troppo alti 1 Credo che molti lettori, leggendo che il compenso del Presidente di Agcom non è di 600.000 ma «solamente» di 240.000 euro, la penseranno come me, e cioè che è ancora, nel contesto attuale italiano, assai alto. Io sono stato professore alla LE LETTERE VANNO INVIATE A LA STAMPA VIA LUGARO 15, 10126 TORINO E-MAIL: LETTERE@LASTAMPA.IT FAX: 011 6568924 Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. facoltà di ingegneria di Pisa, ma guadagnavo molto meno, e tuttavia confrontandomi con quello che era il compenso medio di tante persone mi ritenevo soddisfatto. E comunque cercavo di assolvere ai miei compiti meglio che fosse possibile, indipendentemente dal compenso. Ma tanti presidenti o alti funzionari fanno come facevo io o si impegnano solo in proporzione a quanto guadagnano? ING. ALBERTO PALAVISINI FUCECCHIO (FI) Quotidiano fondato nel 1867 2 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 Il progetto di Scelta Civica 1 L’articolo di Mattia Feltri pubblicato sulla Stampa di ieri dà, a mio giudizio, una lettura sbagliata della storia di Scelta Civica. I problemi che abbiamo dovuto affrontare sono derivati non tanto dal fallimento del progetto di portare la società civile in Parlamento, quanto dal tentativo di fondere questo progetto con una certa politica tradizionale. Non è un caso che le scissioni e le polemiche siano nate da dissapori con persone come Mauro e Casini, che propriamente nuove non sono, o dall’uscita di colleghi come Andrea Romano, che ha comunque una lunga storia politica alle spalle che lo ha portato a tornare là da dove era partito. Il nostro progetto riformatore, però, non è affatto fallito. Il Jobs Act porta la firma di Pietro Ichino, la riforma della scuola quella di Stefania Giannini, il piano per il Made in Italy è di Carlo Calenda, la liberalizzazione del commercio esiste ancora solo grazie alla resistenza di Scelta Civica ai tentativi di controriforma, e siamo gli unici ad aver presentato proposte di legge per ridurre i vitalizi di parlamentari e consiglieri regionali e per cancellare migliaia di partecipate pubbliche inefficienti. Insomma, i parlamentari che oggi sono in Scelta Civica stanno onorando l’impegno assunto con gli elettori e continueranno a farlo. E il percorso congressuale che si concluderà a gennaio dovrà servire a dare una maggiore efficacia alla nostra azione politica e comunicativa. Segnalo, infine, che il sottoscritto non è presidente del partito né costituzionalista, ma capogruppo alla camera, Renato Balduzzi è da oltre un mese al Csm ed è stato presidente, non segretario, i deputati del gruppo sono 26 e non 24 e la nostra addetta stampa non è stata cacciata ma si è dimessa per passare ad altro gruppo. ANDREA MAZZIOTTI PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI DEPUTATI DI SCELTA CIVICA Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 402,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 254.400 COPIE TM L’editoriale dei lettori DIRITTO O DOVERE? GIUSEPPE LANZAVECCHIA er vivere e aver famiglia occorre lavorare, pertanto il lavoro è necessario. Per lavorare occorre saperlo fare e quindi solo chi sa farlo può lavorare. Per concludere se il lavoro è un diritto, il saper lavorare è un dovere. Kant dice: «L’insegnamento universitario della filosofia deve far sì che l’allievo diventi un Selbstdenker», uno che pensa con la propria testa. Parafrasando Kant gli studenti non imparino «pensieri» ma imparino a «pensare», non apprendano le discipline, ma diventino invece capaci di svilupparle; non siano indotti a diventare «recipienti» di idee e conoscenze prodotte da altri, ma acquisiscano le procedure per produrle autonomamente. Oggi, gli sviluppi in atto e il cambiamento continuo – come ho spiegato nel mio libro Il lavoro di oggi e domani – richiedono che per qualunque attività – dal manovale, al tecnico, allo scienziato, all’umanista – si debba imparare come dice Kant, cioè a essere creativi, pena non servire a nulla e restare inesorabilmente disoccupati. Un tempo i mestieri si imparavano a casa o nelle botteghe, oggi si dovrebbero apprendere a scuola, dove però si perde tempo a imparare una enorme quantità di nozioni del tutto inutili se non ridicole, ma non si insegna a creare idee e attività come suggeriva Kant. Pertanto i giovani imparano a essere ignoranti e gli anziani a diventarlo e quasi tutti restano o diventano disoccupati. Per concludere: di fatto non ci sono diritti al lavoro se non si acquisisce la cultura necessaria per farlo; non ha senso imparare un mestiere specifico, qualunque sia manuale o intellettuale, se non si impara a disporre della «cultura» che consente di inventarli e comunque di sapersi adattare ai nuovi mestieri; la cultura dei catechismi – verificabile con l’Invalsi – che ti dice cosa è giusto e cosa sbagliato – è il modo più sicuro di non trovare lavoro o di perderlo se ne hai uno. P Fisico, già direttore di un grande Centro di Ricerca e assistente scientifico del Ministro dell’Università e della Ricerca, oggi in pensione, Novara oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail abbonamenti@lastampa.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Direzione generale: via Rizzoli, 8 - 20132 Milano, Telefono 02/25846543 - www.rcspubblicita.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - info@publikompass.it. DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680. LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 L’UMANITÀ DELL’IMPUNITO D’AMIANTO MASSIMO GRAMELLINI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA el momento dello scampato pericolo, l’uomo che dovrebbe pur abitare dentro il finanziere ha rivelato la sensibilità di un colapasta. Visti i precedenti, nessuno si aspettava da lui un pensiero comprensivo nei confronti delle famiglie di Casale che continuano a piangere i caduti di una guerra senza fine. Ma era almeno lecito attendersi un silenzio dignitoso, per rispetto nei confronti dell’esercito muto dei morti. Invece Schmidheiny ha parlato, e dell’unico argomento che gli interessava davvero: se stesso. Incurante dello strazio che circonda il suo trionfo, ha continuato a indossare N SÌ, LA CORTE POTEVA DECIDERE DIVERSAMENTE CARLO FEDERICO GROSSO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA om’era inevitabile, ieri sono esplose le polemiche, che hanno investito - nelle parole dello stesso Presidente del Consiglio - soprattutto l’istituto della prescrizione, che ancora una volta avrebbe fatto irruzione nel processo penale producendo guasti dirompenti. Di qui l’urgente necessità, si è ribadito, di cambiare le regole penali del decorso del tempo. Nella vicenda Eternit, tuttavia, la disciplina della prescrizione non è, forse, la responsabile principale dello sconcertante esito giudiziale. La cassazione ben avrebbe potuto infatti eludere, con un’interpretazione diversa della legge penale, gli effetti perversi dello scorrere degli anni. Nel processo Eternit la procura di Torino aveva contestato il delitto di disastro, reato che si realizza quando viene cagionato un evento dirompente di vaste proporzioni che crea una situazione di pericolo per la vita o l’integrità fisica di un numero indeterminato di persone. E’ pacifico che a realizzare tale delitto non è necessario che si verifichi la morte o la lesione personale di qualcuno, ma è sufficiente che taluno, cagionando l’evento distruttivo - il crollo di un edificio, il naufragio di una nave, l’inquinamento di un ambiente - faccia sorgere il rischio che un numero indeterminato di persone rimanga ucciso o sia menomato nell’integrità fisica. Se per effetto del disastro si verifica la morte o la malattia di qualcuno, con il delitto di disastro concorreranno quelli di omicidio e di lesioni personali, tan- C Illustrazione di Gianni Chiostri i panni della vittima, arrivando in un eccesso di spudoratezza a ribaltare la motivazione della sentenza romana che lo ha assolto per avvenuta (ancorché discutibile) prescrizione, mica per non avere commesso il fatto. Siamo abituati a imprestare all’indole contorta di noi italiani una certa disinvoltura nell’interpretare le decisioni dei giudici, persino quelle favorevoli. Ma la faccia tosta ha disseminato proseliti anche nei quartieri alti di Zurigo, dove un privilegiato vive talmente sconnesso dalla realtà da non riuscire nemmeno a truccare il suo disprezzo per il prossimo con il rimmel delle buone maniere. E fornisce solidi argomenti al sospetto che non di una divaricazione tra diritto e giustizia si sia trattato, ma semmai dell’ennesima conferma che il diritto del più forte se ne infischia della giustizia. ti quante sono le persone uccise o comunque offese. Il problema è sorto quando ci si è domandati in quale momento il reato di disastro si consumi. Secondo l’interpretazione maggioritaria della cassazione, ciò si verificherebbe quando le condotte che cagionano la situazione di pericolo (ad esempio l’inquinamento di un ambiente) vengono a cessare (ad esempio, perché l’ambiente viene bonificato o l’attività produttiva nociva viene interrotta). Secondo un’interpretazione minoritaria, la persistenza dell’insorgere di malattie o del verificarsi di decessi impedirebbe invece di considerare concluso il fatto disastroso, che rimarrebbe vivo fino a che tutte le patologie o gli eventi collegati al disastro si siano esauriti. In questa prospettiva il delitto di disastro verrebbe meno soltanto quando si sia verificato l’ultimo decesso o l’ultima malattia collegata alla situazione di pericolo. La spiegazione tecnica di quanto è avvenuto nella vicenda Eternit risiede tutta in questa divergenza d’interpretazione. Tribunale e Corte di Appello di Torino, per non considerare prescritto il reato contestato dalla Procura, avevano fatto affidamento sulla nozione di disastro «allargata» agli eventi di morte e di lesione personale. La cassazione, ribadendo quanto aveva già più volte stabilito, ha invece individuato il momento consumativo del reato in quello in cui la «fabbrica delle polveri» aveva cessato di produrre. Così individuato il «tempo del commesso reato», dichiarare la prescrizione era giocoforza sulla base di un semplice calcolo di anni, mesi e giorni trascorsi. Avrebbe potuto tuttavia, la cassazione, decidere diversamente? Certo che sì: considerata l’eccezionalità della situazione, la particolare gravità della vicenda delittuosa e le ragioni di giustizia sostanziale inevitabilmente sottese al caso sottoposto al suo giudizio, avrebbe potuto optare per l’interpretazione contrapposta del momento consumativo del reato di disastro. Non lo ha fatto perché, tecnicamente, sarebbe stato sbagliato farlo? E’ difficile rispondere, perché in diritto BERLUSCONI (MA NON SOLO) A CHI GIOVA LA PRESCRIZIONE MATTIA FELTRI n fondo Silvio Berlusconi rispetta la casistica: sei proscioglimenti su poco più di trenta procedimenti penali, il venti per cento scarso, cioè il dato di una decina di anni fa, quando in Italia si estinguevano più di duecentomila processi l’anno. Ma comunque è lui il grande prescritto della recente storia italiana, forse più di Giulio Andreotti, la cui sentenza divenne la madre di tutte le prescrizioni, probabilmente anche per il risvolto bizzarro: mafioso ma non più giudicabile fino al 1980, non più mafioso ma giudicabile di lì in poi. Il fatto è, come scrive Luigi Lanzillo per la Treccani, che «la prescrizione si è impropriamente trasformata da strumento eccezionale a congegno di deflazione», e cioè il sistema più efficace di non prolungare i processi all’eternità. C’è, segnala Lanzillo, anche «un distorto uso di mezzi, di per sé leciti» da parte dei difensori per arrivare ai limiti temporali ed evitare la condanna agli assistiti, ma si tratta di casi non così numerosi. Naturalmente sono intervenute delle leggi, come la famosa e berlu- I sconiana Cirielli (anzi, ex Cirielli perché il Cirielli in carne e ossa, Edmondo, l’ha disconosciuta), che hanno accorciato i tempi di prescrizione; ma curiosamente la legge è del 2005, anno in cui (dati del ministero della Giustizia) le prescrizioni furono 189 mila, e l’anno dopo erano già calate a 159 mila contro le 220 mila del 1994 e le 113 mila del 2012, ultimo dato disponibile. Siamo ormai intorno all’11 per cento, che è ancora il numero di prescrizioni più alto in Europa. E, se si aggiunge che l’Italia è il Paese più condannato dalla Corte europea per «l’irragionevole durata dei processi», la questione si fa chiara. Per risultato, una quantità di vicende buone a infiammare il dibattito sono poi rimaste senza finale, con eguale danno per l’imputato, le parti civili e l’opinione pubblica. Per restare in politica, un caso recente è quello di Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano del Pd, e prescritto per le tangenti di Sesto San Giovanni. Ma qui l’elenco potrebbe essere lunghissimo, da Marcello Dell’Utri per i fondi di Publitalia a Claudio Scajola per la casa vista Colosseo fino a Massimo D’Alema, prescritto una vita fa per finanziamento illecito al Pci: venti non è frequente poter discernere con sicurezza ciò che è tecnicamente corretto e ciò che è tecnicamente scorretto. Quando la lettera della legge non è vincolante e si apre alla possibilità d’interpretazioni differenti, il giudice, purché motivi adeguatamente la sua decisione, è tutto sommato libero di orientare le proprie scelte tecniche sulla base degli scopi di giustizia che intende perseguire. Stabilito che il giudice di legittimità, nella vicenda giudiziaria Eternit, non era costretto dall’assoluta ineluttabilità della legge penale ad optare per l’interpretazione prescelta del momento consumativo del reato, la «responsabilità» della disciplina attuale della prescrizione per l’esito abnorme di tale vicenda inevitabilmente si stempera. Anche in pendenza della disciplina vigente, l’effetto estintivo del decorso del tempo avrebbe potuto essere evitato; dato il lungo periodo trascorso dalla chiusura dell’Eternit, a fronte dell’interpretazione «rigorosa» seguita dalla cassazione anche una più ragionevole disciplina della prescrizione non avrebbe d’altronde potuto, verosimilmente, evitare l’estinzione del reato di disastro. Ben venga comunque, ora, l’indignazione (tardiva) dei politici per gli effetti dirompenti della prescrizione (come è stata delineata qualche anno fa dalla c.d. riforma ex Cirielli) sul sistema di giustizia italiano. Se tale indignazione dovesse condurre a riformare finalmente l’istituto in modo da renderlo adeguato ai tempi necessari a portare a termine i processi penali, l’esito della vicenda giudiziaria Eternit, al di là dello sconcerto che inevitabilmente suscita, avrebbe quantomeno prodotto un risultato positivo. Purché ovviamente, sull’onda dell’indignazione, non si finisca per cadere nell’eccesso opposto: eliminare cioè pressoché del tutto, o ridurre in modo spropositato, gli effetti estintivi del decorso del tempo. La ratio della prescrizione - e cioè non punire il delinquente che, a distanza di anni dalla commissione del reato, magari si è redento o si è rifatto una vita - mantiene infatti, intatta, la sua efficacia persuasiva. milioni di lire del 1985. Ma sono proprio i casi complicati come quello dell’Eternit di Casale Monferrato a finire più spesso in nulla. Lo stesso esito fu riservato ai parenti di Giancarlo Mangione, operaio della Breda morto per aver aspirato fibre d’amianto. Molte (ma non per tutti) furono le prescrizioni nel processo sulla morte degli operai di Marghera provocata (secondo il convincimento dell’allora pm Felice Casson) dall’esposizione a cloruro di vinile monomero. Molte (ma non per tutti) le prescrizioni per le botte di Bolzaneto, nella notte terribile del G8 di Genova. I casi dolorosi non sono pochi, e così nessuno pagò per la morte di Niccolò Galli - il figlio di Giovanni, ex portiere di Fiorentina e Milan - che se ne andò cadendo in motorino su un tubo che sporgeva malamente da un guardrail. Prescrizioni per le valvole-killer nel cuore dei cardiopatici all’ospedale di Padova. Prescrizione per le truffe a 2 mila e 500 famiglie romane rimaste senza casa. Non sarebbe difficile proseguire per qualche pagina. Ma rimane da aggiungere che circa sette prescrizioni su dieci avvengono durante le indagini preliminari, cioè prima del processo; riguardano reati così marginali che restano in un cassetto, o di reati scoperti quando era troppo tardi, e la prescrizione diventa automatica: tanto per mettere in chiaro che le verità raccontate dai numeri hanno sempre pretese troppo alte. Lettere e Commenti .31 . NOI ITALIANI RIFORMISTI IMMAGINARI LUIGI LA SPINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA parte invertite, il piano Saitta, dal nome dell’assessore regionale competente, ha ricevuto la stessa accoglienza riservata a quello di Monferino, il manager a cui l’ex presidente del centrodestra, Roberto Cota, aveva affidato la guida del progetto di riforma sanitaria: accuse dall’opposizione, rivolta dei sindaci nelle città in cui è prevista la chiusura di ospedali troppo piccoli, proteste di primari, medici, infermieri. Al di là del balletto delle polemiche strumentali tra i due schieramenti che si sono alternati al comando della Regione Piemonte, è ovvio che i progetti si assomiglino molto: gli standard internazionali di riferimento a cui l’Italia deve adeguarsi e le direttive di Roma per evitare il commissariamento non lasciano molto spazio alla fantasia riformatrice. Si possono cambiare dettagli e scelte secondarie, ma l’impianto generale per evitare la bancarotta finanziaria deve restare sostanzialmente immutato. È possibile che, questa volta, attraverso una maggiore esperienza politica e abilità mediatrice dell’assessore Saitta, la riforma non sia affossata, ma è probabile che i compromessi con tutte le parti interessate finiscano per riservarle la solita sorte, quella di un provvedimento poco efficace rispetto agli obbiettivi proclamati. L’esempio della sanità piemontese è proprio lo specchio dell’Italia di oggi, quella di un Paese che avrebbe bisogno di riforme radicali, come ammettono tutti, di cambiamenti che non sono nè di destra nè di sinistra, come riconoscono quasi tutti, perché servono a rimettere la nostra nazione al passo della rivoluzione produttiva, culturale, sociale che è avvenuta nel mondo, ma che né la destra, né la sinistra, da oltre vent’anni, riescono ad approvare. O, se qualche riforma viene realizzata, è così azzoppata da mille mediazioni da non servire a nulla, o quasi. Si parla, da decenni, di semplificare quella burocrazia italiana che affligge i nostri cittadini, le nostre aziende, le nostre scuole e le nostre università tra mille adempimenti che rallentano la produttività e scoraggiano chi voglia investire. Lo stesso obiettivo avrebbe una riforma che, come dimostra anche il caso Eternit, avvicini l’amministrazione del diritto a una vera giustizia. È urgente un piano di salvaguardia del suolo nazionale, sbriciolato tra frane e alluvioni che denunciano i danni della mancata manutenzione del territorio e dell’abusivismo edilizio. Tutte questioni, come il problema dell’evasione fiscale e molte altri, che non dovrebbero essere sbandierate come battaglie di parte tra destra e sinistra, perché sono mali sui quali non solo la diagnosi è comune, ma anche la terapia è abbastanza condivisa. Eppure, sono lì dalla fine del secolo scorso e la loro soluzione non appare vicina. Prima, la colpa delle mancate riforme era dell’«anomalia Berlusconi», tra conflitti di interessi e questioni giudiziarie, che impediva alla grande maggioranza parlamentare su cui poteva contare di portarle a compimento. Poi, la colpa fu quella di Prodi e degli altri leader di centrosinistra che, invece, erano angustiati da numeri troppo risicati alle Camere e da profondi dissensi interni alle variegate coalizioni necessarie per vincere. Ora, anche il decisionismo renziano sembra avviato alla stesso deludente risultato. Il rimedio a questo impantanamento riformistico dell’Italia, almeno così pare, arriva sempre dalla stessa ricetta, quella di rafforzare il potere del governo rispetto a quello delle Camere. Ci provò Craxi, poi le famose bicamerali, compresa quella di D’Alema; in seguito, l’impotenza dell’esecutivo fu la scusa di Berlusconi per giustificare i suoi fallimenti rispetto ai grandi progetti annunciati. Adesso, Renzi vuole dimezzare il Parlamento nella speranza di accelerare l’iter dei suoi provvedimenti, ma siamo sicuri che, quand’anche questa riforma si realizzasse, l’Italia davvero potrà «cambiare verso»? L’impressione è un’altra. Se la diagnosi della malattia nazionale è condivisa e la terapia non dovrebbe separare drammaticamente la destra e la sinistra nel nostro Paese, la maggioranza della classe dirigente, quella che detiene il potere delle principali corporazioni che reggono l’Italia, non ha nessuna volontà di assumere il farmaco del cambiamento. Perché la vasta platea dei garantiti, politici, alti burocrati, amministratori pubblici, lavoratori dipendenti che non rischiano il licenziamento, professionisti, sindacalisti e imprenditori dei settori protetti dalla concorrenza internazionale, detentori di cospicue rendite finanziarie, e tante altri, dovrebbero voler mutare una situazione che ancora li rende categorie che vivono senza particolari affanni? Il vero paradosso italiano, però, viene dai non garantiti. Anch’essi, in fondo, sognano, un giorno o l’altro, di riuscire a passare dall’altra parte, quella dei garantiti. Perché dovrebbero voler cambiare una condizione che appare un miraggio di tranquillità e di benessere, per estendere costumi di vita mutevoli, flessibili, faticosi, magari più brillanti e adeguati ai tempi che sono irreversibilmente cambiati, ma anche più rischiosi, dal momento che sono più competitivi e meritocratici? Se, forse, aveva ragione il generale de Gaulle, quando riteneva difficile governare un Paese come la Francia con 246 varietà differenti di formaggi, forse ha ragione pure chi pensa sia altrettanto difficile voler governare l’Italia verso il cambiamento, quando, da noi, i veri riformisti sono del tutto immaginari. A 32 STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 ConsegnatialQuirinale iPremiBalzan Si è svolta ieri al Quirinale la cerimonia finale dei Premi Balzan. Il Presidente Napolitano li ha consegnati a Ian Hacking per l’epistemologia e la filosofia della mente, Dennis Sullivan per la matematica, G. David Tilman per l’ecologia delle piante e Mario Torelli per l’archeologia classica. Il premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli è andato a «Vivre en famille» per la realizzazione di un reparto di maternità e la riattivazione di una scuola in Congo. CULTURA SPETTACOLI & ALBERTO PAPUZZI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA L’ accordo prevedeva la costruzione chiavi in mano di uno stabilimento per la produzione di duemila automobili al giorno, sul modello della «124», entro tre anni. Per l’insediamento del nuovo complesso si scelse la località di Stavropol sul corso del Volga, che venne ribattezzata Togliattigrad, in memoria del leader del Pci. La prima vettura uscì dalle officine il 19 aprile 1970. Si trattava del più grande progetto che vedeva protagonista l’industria italiana nel secondo dopoguerra. Una manifestazione sia di potenza sia di sapienza tattica. L’azienda italiana ottenne carta bianca in materia di tecnologie produttive e di rete distributiva, destreggiandosi al meglio nella competizione con marchi che avevano medesimi interessi e ambizioni, più di tutti Volkswagen e Renault. Quasi mezzo secolo dopo, la gigantesca opera rivive in un film documentario che si presenta al Torino Film Festival: Togliatti(grad) di Federico Schiavi e Gian Piero Palombini, con una raffinata fotografia di soggetto industriale, prodotto da Nacne Sas in collaborazione con Rai Cinema. Cinquantasei minuti, che offrono una visione articolata e suggestiva, sorprendente e brillante, ricca di spunti storiografici e carica di annotazioni di costume, per un episodio che allora scosse il mondo. I punti chiave attorno ai quali ruota il racconto sono due: il LA CITTÀ FABBRICA Consegnata chiavi in mano in tre anni di lavoro La prima vettura nel 1970 lampante confronto tra comunismo sovietico e capitalismo occidentale, largamente a favore di quest’ultimo, quasi una appendice della guerra fredda, e il conflitto più generale che venne messo a nudo, innanzi tutto in campo sovietico, tra due culture, che interessavano e coinvolgevano ideologie, fedi, tradizioni, provocazioni, per una generazione di uomini e donne vissuti con o per il lavoro. Per girare il documentario ci sono voluti quasi quattro anni, e si sono incontrate centinaia di persone. Per i sovietici Togliattigrad fu una sfida senza esitazioni. «Eravamo sicuri che, come i nostri padri e madri avevano vinto la guerra, così noi avremmo potuto vincere anche questa competizione», dichiara Vladimir Mirisakov, allora caposquadra dell’Officina Motori. Con Togliattigrad comincia la storia russa dell’automobile. Prima si producevano soprattutto se non esclusivamente automezzi pesanti: i camion e gli autobus prodotti nel 1938 erano, per esempio, 185 mila su un totale di 200 mila autoveicoli; nel 1960 passano a 344 mila su 500 mila. Nel maggio del 1966, quando si firma l’accordo, circolava Togliattigrad l’epopea dell’auto nella steppa Un film documentario racconta la costruzione dello stabilimento, frutto dell’accordo Fiat-Urss, che avviò la storia russa delle quattro ruote Qui accanto la catena di montaggio all’interno della Fabbrica dell’AutoVaz a Togliattigrad, in basso la pausa per il pasto. L’accordo tra Fiat e Urss venne siglato il 4 maggio 1966 dal ministro sovietico per l’Industria dell’auto e da Vittorio Valletta, che proprio quell’anno avrebbe lasciato la presidenza dell’azienda all’Avvocato Agnelli Al Torino Film Festival Il documentario Togliatti(grad) di Federico Schiavi e Gian Piero Palombini (da cui sono tratte le immagini pubblicate di questa pagina) sarà presentato al Torino Film Festival il 28 novembre (cinema Reposi, ore 17,15). Qui sopra una veduta della città, situata lungo il corso del Volga nella regione di Samara (Russia). Nella foto grande l’imponente stabilimento dell’AutoVaz un’automobile privata ogni dei lavoratori italiani tutti di240 persone. pendenti dalla Fiat e la collet«Era un programma sempli- tività che stava nascendo e orcemente terrificante - dice nel ganizzandosi sulle rive del Volfilm Carlo Mangiarino, che era ga (anche con la presenza di stato ingegnere capo nell’edifi- volontari, soprattutto donne e cazione della fabbrica -. Dove studenti, affascinati dal proc’era soltanto la steppa, senza getto). Notevole scalpore, traccia di tessuto industriale, ascoltando gli ex, venne creato ma freddo a trenta gradi sotto naturalmente dall’incontro tra zero d’inverno, e caldo rovente maschi italiani capaci di eseral sole d’estate, dovevamo far citare l’arte del corteggiamensorgere uno stabilimento che to e bionde ragazze russe di cui aveva in sé un si magnificavaknow how globa- ARRIVANO GLI ITALIANI no le lunghe cole». Le immagini Il problema Feste negli alberghi sce. proposte dal doera che gli uomie caccia alla bionde ni italiani andacumentario sono ragazze russe vano in caccia di sbalorditive: prima la steppa un tradizionale verde e arida, poi fuoco e fumi divertimento, mentre le russe degli impianti, infine le auto- puntavano a stabilire relazioni mobili immerse nel traffico. stabili. Nel 1972 si contavano Come una stregoneria, dal de- già trenta matrimoni di russe serto stepposo dovevano pren- con italiani. Ma non era solo una quedere vita le officine che avrebbero sfornato duemila vetture. stione di rapporti personali. Se sul piano macroscopico Era la scoperta della realtà itac‘era da restare a bocca aper- liana, allora non molto conota, un’avventura straordinaria sciuta dai sovietici. «Cosa safu corsa al livello delle micro- pevamo noi dell’Italia? - si dostorie che interessarono i rap- manda Nelly Sumina, una delporti sociali, tra la comunità le numerose interpreti -. Io co- noscevo soltanto Marcello Mastroianni, Sofia Loren e Adriano Celentanto». Spesso si organizzavano feste negli alberghi e le russe facevano la fila per andarci: «Guardate, sono arrivati gli italiani! Infatti erano come una apparizione». Le diciottenni di allora (e non solo le diciottenni!) ricordano anche belle macchine e vestiti formidabili. Una vita fatta di sogni e entusiasmi, «mentre da noi era molto, molto più grigia», dice ancora Nelly Sumina. I russi non vedevano di buon occhio quei rapporti e sottoponevano le loro ragazze a insistenti interrogatori. Nel nostro paese non mancarono le polemiche, come sempre di fronte a una novità. A Tribuna sindacale, programma televisivo, si chiese conto a Agnelli di dubbi finanziamenti collegati all’impresa che la sua azienda portava a termine. L’Avvocato diede una risposta delle sue: «Per fare la sua domanda - disse al suo interlocutore - lei ha impiegato due minuti. Per la mia risposta mi basta un secondo: non è vero». LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Cartesio MARIO BAUDINO Il fantasma Ddr e gli scherzi di Franco Fortini Il Muro a Francoforte A 25 anni dalla caduta del Muro, forse nessuno ricorda un seguito imprevedibile e piuttosto letterario: la strana sopravvivenza, per alcuni giorni, di un Paese fantasma. La Ddr, scomparsa ufficialmente il 3 ottobre 1990, resistette in un solo punto del pianeta: fino a domenica 7, alla Fiera del libro di Francoforte. I tempi erano sta- ti così rapidi che al momento dell’apertura gli editori dell’ex Est si ritrovarono dove erano stati un anno prima, tra italiani, turchi, austriaci e altre nazionalità ancora. Stranieri in Patria. Quando si dice organizzazione. Ma Raboni no Alfonso Berardinelli - sul Foglio ricorda invece Franco Fortini e in . 33 particolare una foto del Capodanno ’89 con Giovanni Raboni e altri intellettuali legati alla neonata Rifondazione Comunista, che forse per questo lo «immelanconisce». Ricorda anche i suoi epigrammi. Noto quello contro l’avversatissimo Carlo Bo («Carlo Bo/No»); meno quello dedicato proprio a Raboni: «In Rabo/ni c’è un Bo». Compagni che sbagliano. “I giovani cinesi si sono imborghesiti Tienanmen è irripetibile” Parla la scrittrice Xiaolu Guo che ha appena pubblicato La Cina sono io “I ricchi studiano a Harvard, al ritorno non hanno voglia di cambiare” ALBERTO SIMONI S gomberiamo subito il campo: Xiaolu Guo non è una dissidente. Non è, oggi, una di quelle intellettuali braccate da Pechino, anche se gli screzi con il regime li ha avuti per via di un suo documentario del 2004, The Concrete Revolution. Fu tirata fuori dai guai da un avvocato per i diritti degli immigrati che riuscì a riportarla a Londra dove viveva dal 2002. Ma non pochi mugugni Guo se li è attirati fra gli alfieri in esilio della democrazia. Nel 2012, quando Mo Yan vinse il Nobel per la letteratura, lei lo difese. Lo dipinsero come timido contro il regime, per qualcuno «lo scrittore del Partito». Lei replicò: «Rispetto chi non vuole fare il martire politico». Poi se la prese con gli «snob dei diritti umani». E oggi, quando la raggiungiamo fra una presentazione e l’altra in Italia del suo ultimo libro La Cina sono io (ed. Metropoli Xialu Guo, scrittrice e regista, ha 41 anni. Nata in Cina, dal 2002 vive a Londra. Suo padre durante la Rivoluzione culturale ha trascorso 15 anni in un campo di lavoro perché amava dipingere. Suo fratello 25 anni fa ha fatto lo sciopero della fame in piazza Tienanmen ed è riuscito a sfuggire al massacro dei carri armati IL SUO ROMANZO Dietro la storia d’amore un Paese che ripudia il passato e cerca un futuro d’Asia), sull’eterna lamentela occidentale dei diritti violati dal governo cinese, punge: «A forza di chiedere il rispetto dei diritti umani e trattare la Cina come fosse Cuba, il risultato è l’effetto contrario, un irrigidimento ulteriore». E poi su Xi Jinping, il «nuovo imperatore» cinese come lo esalta il Time in copertina questa settimana: «Vi ricordate come morivano di fame i nostri nonni 50 anni fa? Ora non è così, il livello di vita è dignitoso, abbiamo una classe media, un buon livello di istruzione», ci dice. Eppure i diritti, la lotta spietata, sin brutale, alla corruzione... «In Occidente c’è voglia di giudicare il leader, certo è normale ma sono ottimista e il mio giudizio è positivo». L’autrice credeva nella democrazia e in libere elezioni 25 anni fa mentre il fratello faceva lo sciopero della fame in piazza Tienanmen, sfuggendo al massacro dei tank. Xiaolu Guo ci crede ancora oggi. Del suo Paese che osserva (ma ci torna ogni anno) da una casetta a East London ha un ricordo «romantico, nostalgico». Anche se la Cina di oggi misura la felicità dei suoi cittadini in Pil pro capite, si è votata al business, sa stare al mondo e dialogare - sempre più spesso - da posizioni di superiorità, economica s’intende, con gli altri Grandi inquilini del pianeta. Eppure la dissidenza è parte integrante della vita e del- BASSO CANNARSA l’opera di Guo. Suo padre trascorse 15 anni in un campo di lavoro solo perché amava dipingere e la Rivoluzione culturale non gradiva divagazioni dal tema. I personaggi della Cina di Guo sono artisti. Come la stessa autrice («scrittrice e regista», ci tiene a sottolineare quest’ultima caratteristica) che dalla sua vita ha attinto per tratteggiare lineamenti e comportamenti di Kublai Jian e Deng Mu. Il primo è uno storico e musicista punk figlio ribelle di un papavero, il più alto, del regime; Mu è una poetessa. La Cina di Xiaolu Guo sono loro, innamorati lontani: lui vagabondo «sans papier» in Europa rifiutato dal Paese dopo un periodo di detenzione per aver diffuso durante uno show un manifesto che inneggiava alla perpetua rivoluzione; lei in cerca di identità in America ma incapace di staccarsi dalla patria e dagli affetti famigliari. Li separa la «Rivolta dei gelsomini» del 2011, tentativo di importare a Pechino la primavera araba, stroncato sul nascere dal go- Vi ricordate come morivano di fame i nostri nonni cinquant’anni fa? Ora non è più così, il livello di vita è dignitoso, abbiamo una classe media, un buon livello di istruzione. Ma ci siamo imborghesiti, siamo tutti più conservatori verno. I giovani si radunavano nelle vie del lusso nel cuore della capitale, la polizia apriva gli idranti, allagava tutto (negozi compresi) e la forza della rivoluzione annegò in quel trucchetto tanto astuto quanto banale. Nel suo vagabondare tra Londra, Svizzera, Parigi, Marsiglia, Creta, Jian scrive a Mu. Lei risponde. Immortala i suoi pensieri sul diario. E sarà un plico di lettere recapitato a casa di Iona, scozzese traduttrice di cinese, che consentirà al lettore di ricostruire la storia dell’amore interrotto, di vedere mischiarsi vite sempre al confine tra la realtà e la finzione, di appassionarsi all’intreccio tra più livelli narrativi che alla fine cambiano (e migliorano) la stessa Iona. Questo il romanzo d’amore. «Non è un testo politico», quasi si giustifica Guo. Ma è difficile non scorgere altro dietro l’«io» che comprime Jian e Mu, politica e apolitica, ribellione e tradizione. La Cina che ripudia il passato e vuole un altro futuro, e quella romantica. In fondo Guo scrive un inno al suo Paese non nascondendone le contraddizioni. Sullo sfondo Tienanmen, quasi mai citata ma eterno spartiacque della Cina moderna, esperienza tragica e formativa. E «irripetibile», aggiunge Guo. Perché? «Ci siamo imborghesiti, c’è una classe media sempre più forte e numerosa, siamo tutti più conservatori». E se a Hong Kong sono stati i giovani e gli studenti, come Mu e Jian nel 2011, a sfidare il regime, lo spegnersi o forse l’affievolirsi del moto di ribellione della città, Guo lo coglie al volo: «Certo i giovani sono un motore che cambia la società, ma non è solo da loro che possono venire le mutazioni; in fondo sono anch’essi élite, serve la base». L’élite ricca che studia a Harvard, «con i soldi di papà, intrisa di nazionalismo, perché mai dovrebbe riportare in Cina la voglia del cambiamento?». E la gente? Sta meglio. Grazie a Deng, Jiang, Hu e ora Xi. Quasi due decenni di boom economico e nuovi soldi da distribuire. «Siamo sempre più come gli americani....», scherza Guo. Sogniamo il benessere, il business. Tienanmen, addio. 1232456 89 3A12BC42 8D9E LA STAMPA FE LA STAMPA FULVIA CAPRARA ROMA D a una parte il piacere vitale di un pesce ben cucinato nel ristorante sotto casa, dall’altra l’abitudine struggente di non cancellare mai dal cellulare nomi e numeri di quelli che non ci sono più. Ferzan Ozpetek è così, come i suoi film, sospesi tra certezze terrene e magiche aspettative, tra incanti amorosi e delusioni carnali. Il brutto di oggi, dice, «è che si è affermata ovunque la mentalità del pensare solo a se stessi, al proprio orto e basta... l’altro giorno qualcuno mi ha chiesto un aiuto per l’Africa, ho risposto che preferivo dare una mano a chi ho vicino, e sono tanti, che adesso ha bisogno e prima non ne aveva». A Torino, presidente della giuria del Tff che si inaugura stasera, porterà, come sempre, tutto se stesso, una carica positiva, un calore uguale a quello della sua cucina, dove libri, teglie di verdure, colf e bambini segnano, allegramente, il ritmo diseguale della vita: «Sai che cosa diceva Elio Petri? Qualsiasi cosa facciamo nella vita è per allontanare l’idea della morte». I film del Tff sono soprattutto opere prime e seconde, con che atteggiamento si prepara a valutarle? «Sono molto attratto dai debutti, in questo mestiere essere vergini è importantissimo, e all’inizio si sente sempre quando uno è sincero, sono belli anche gli errori, e se un regista è bravo lo si intuisce dalle inquadrature e dal modo con cui fa lavorare gli attori. So che nelle giurie prevale spesso la tendenza a bilanciare premi e giudizi, io questa tendenza non ce l’ho, discuterò cercando di far capire l’emozione e l’amore che provo per quel determinato film». Il suo è stato un esordio felice, Il bagno turco fu molto apprezzato. «Sì, mi dicevano tutti che funzionava, il primo fu Aurelio De SIMONETTA ROBIONY ROMA S e non fosse l’ennesima prova dello sfascio italiano sarebbe la trama perfetta per una farsa all’antica maniera: così si presenta infatti la lotta senza risparmio di colpi tra Luca Barbareschi e la famiglia Monaci per il possesso del teatro romano Eliseo, un tempo casa elegante e pacifica della compagnia dei Giovani, da anni terreno di scontro tra i due contendenti. Ieri l’ultimo atto: ma sarà davvero l’ultimo?L’Eliseo è stato sgombrato. Fuori tutti, i Monaci padre e figlio, i dipendenti, i collaboratori e all’alba l’asino che pare fosse stato introdotto in teatro perché, essendo gli animali tutelati in caso di sfratto, avrebbe dovuto bloccare le forze dell’ordine. Barbareschi inneggia al trionfo: «Sono io il nuovo proprietario e sarò anche il direttore artistico. Finalmente TorinoFilmFestival2014 VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Spettacoli .35 Apertura Chiusura Questa sera l’inaugurazione del Torino Film Festival con «Gemma Bovery» di Anne Fontaine, commedia francese interpretata da Fabrice Luchini e Gemma Arterton, che gioca con l’assonanza tra Bovery e la più nota Madame Bovary «Wild» di Jean-Marc Vallée con Reese Witherspoon (foto), sceneggiato da Nick Hornby, storia vera di Cheryl Strayed, una vita tra droghe e amori sbagliati, che un giorno decise di buttare tutto alle spalle e avventurarsi nel Pacific Crest Trail FERZAN OZPETEK “Il mio Festival? Amo le opere prime anche se sbagliano” Il presidente di giuria del Tff che apre stasera “All’inizio si sente sempre quando uno è sincero” Laurentiis, poi ebbe buone critiche, andò a Cannes alla Quinzaine des realisateurs. Era un film semplice, povero, ed è arrivato in tanti Paesi del mondo». Che rapporto ha con Torino? «Mi vengono in mente tre parole, Littizzetto, tartufo, festival... La prima volta che ci sono venuto ero aiuto-regista di Ricky Tognazzi per Ultrà, ho pensato subito che sarebbe stato un posto adatto per girare un thriller. E mi piacciono i portici, poter camminare riparati per tanto tempo». Il prossimo film, basato sul suo romanzo, sarà ambientato a Istanbul, un ritorno importante nella sua città natale. «Sì, è dal ‘98 che non ho più girato lì, tornare mi affascina e mi angoscia, ma sento che è arrivato il momento di parlare del posto in cui sono nato. Ho già scritto due trattamenti con Gianni Romoli, stiamo lavorando al terzo. Gli elementi sono gli stessi del libro, ma molte cose sono cambiate. Al centro ci sono Istanbul e un Quando sarà pronto Istanbul red? «Le riprese si svolgeranno nel prossimo autunno, ma forse anche in primavera, è necessario un clima di passaggio. Sarà una coproduzione, fra Italia, Turchia, forse Inghilterra, il film uscirà nell’inverno 2016». Le capita spesso di essere chiamato a commentare gli avvenimenti del suo Paese, ma lei rifiuta quasi sempre. «Sì, non voglio diventare ambasciatore di nessuno, se sto in Turchia mi chiedono di dire la mia sull’Italia e viceversa... In ogni paese sento critiche nei confronti di altre nazionalità, per esempio i miei amici intellettuali turchi hanno molto da ridire sui siriani che sono arrivati in quantità. Avverto un diffuso, forte, malessere, non voglio mettermi in mezzo, la mia posizione è sempre, comunque, dalla parte dell’essere umano». Papa Francesco sta per andare in Turchia, che pensa di lui? «Quando è stato eletto mi sono messo a piangere per la felicità, «Il prossimo film? Ambientato a Istanbul, è dal ‘98 che non ho più girato lì, tornare mi affascina e mi angoscia, ma sento che è arrivato il momento di parlare del posto in cui sono nato» protagonista, intorno tanti altri personaggi». Quanto è cambiata Istanbul dai tempi del suo primo film? «La città del Bagno turco non esiste più, Istanbul, come il resto del mondo, si è trasformata. Conserva sempre il suo grande fascino che viene dalle tante anime, religioni, bandiere diverse, dalla convivenza della modernità con il passato, però si sono aggiunte anche elementi nuovi. Per esempio lo sviluppo di una certa estetica, la curiosità verso i pittori e i registi emergenti, qualcosa che qui mi sembra si sia perso, e lì invece è molto forte. E comunque non è finita, sento che Istanbul avrà altri cambiamenti, per questo voglio girare lì adesso». Ferzan Ozpetek, presidente di giuria al Torino Film Festival, sta per incominciare a girare il suo nuovo film, «Instanbul Red» tratto dal suo romanzo: «Sentivo che era ora di tornare nella mia terra» Telenovela Eliseo, dopo lo sfratto arriva Barbareschi L’attore e i Monaci, lite per il possesso del teatro possiamo dire che gli asini sono usciti dall’Eliseo. Certo - aggiunge col sorriso sarcastico che l’ha reso famoso - alludo all’animale che vi era rinchiuso». La vicenda è nota. La famiglia Monaci riuscì alcuni anni fa a strappare l’Eliseo a Barbareschi che dovette cedere di fronte al fatto che Vincenzo Monaci, il padre, avesse comprato il 34% del teatro mentre il figlio Massimo ne diventava il direttore artistico. Tutto bene all’inizio ma poi, un po’ per la crisi del settore dello spettacolo, un po’ perché i conti non riuscivano più a quadrarli, i Monaci cominciarono a non pa- . gare la loro quota di affitto agli altri soci. E qui scattò lo sfratto per morosità: annunciato, negato, rinviato, posposto, temuto, invocato fino alla fatale esecuzione di ieri. «Sto salvando il teatro dice Barbareschi, uomo intelligente e capace ma certo non modesto - . Voglio una compagnia stabile, voglio farne un luogo di formazione, voglio investire 4 milioni di euro il primo anno, e riaprire l’Eliseo subito, entro uno o al massimo due giorni. La stagione va salvata. Gli impegni presi vanno rispettati. Ho quasi 60 anni: potrò far qualcosa per questa città che amo tanto?». Luca Barbareschi nuovo boss dell’Eliseo La risposta della famiglia Monaci non si fa aspettare ed è aspra: sarebbe da querela se Barbareschi non anticipasse che la querela non vuol farla. «I fascisti nel breve periodo vincono ancora - dicono alludendo all’antica amicizia tra Barbareschi e Fini -. Abbiamo subito una violenza inaccettabile malgrado la nostra disponibilità. La nostra posizione è sempre stata aperta all’ospitalità. Ci vendicheremo. Riusciremo a dimostrare che non abbiamo fatto mai alcunché per interesse». Sarà. Ma i debiti ci sono e la decisione di non pagare l’affitto è presa consapevolmente: «Sapevamo che era un atto grave, ma le istituzioni non hanno reagito: il loro silenzio è stato assordante». Per di più pare che a richieder soldi indietro non siano solo sono ammirato dal suo coraggio, lo vedo come una luce nel buio, vale la pena combattere e andare avanti perchè c’è lui. Non sto parlando solo dell’uomo religioso, ma anche semplicemente dell’uomo, le cose che dice ti fanno riappacificare con te stesso e con gli altri». Le piacerebbe fare il direttore del Tff? «No, non ci penserei minimamente, c’è un direttore perfetto, forte e gentile, che è Emanuela Martini, una persona che in questi anni è stata molto importante per il Festival. A me piace fare i film, nel resto del tempo occuparmi di opera lirica, e ho appena iniziato, con gioia, il mio secondo romanzo». gli altri proprietari dello stabile ma anche attori, produttori, registi che hanno lavorato all’Eliseo ma non sono stati pagati. Debiti alti, dunque. Debiti che avrebbero spinto gli altri due soci a intimare ai Monaci di pagare o andar via e di fronte a tre possibili proposte di acquisto, avrebberofirmato un contratto con Barbareschi, ignorando la volontà della famiglia Monaci che per andare avanti ha temporaneamente concesso il palcoscenico al festival RomaEuropa tant’è che continua a essere annunciato, in questi giorni, lo spettacolo di Emma Dante Operetta burlesca, nonostante RomaEuropa, vista la malaparata, avesse comunicato che si sarebbe trasferita altrove. Restano in sospeso i 60 lavoratori del teatro, di cui 16 fissi, ormai senza più lavoro anche se Barbareschi ha promesso che esaminerà la posizione di ciascuno di loro, e soprattutto resta in sospeso il pubblico. 1232456 89 3A12BC42 8D9E LA STAMPA F LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Addio a Mike Nichols Oscar per il “Laureato” Il regista aveva 83 anni, stava lavorando a un film sulla Callas Grande anche a teatro e in tv con la serie “Angels in America” ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH N ell’aprile 1938 approdò a New York Mikhail Igor Peschkowsky, un bambino di 7 anni che con il fratellino stava raggiungendo il padre, medico ebreo di origine russa fuggito dalla Berlino nazista. Nel 1944 il piccolo Mickhail fu naturalizzato cittadino americano e divenne Mike Nichols, il regista del mitico Il laureato, il film che nel 1967 con 7 nomination all’Oscar (e uno vinto per la regia) e uno stratosferi- co incasso di 50 milioni di dollari gli conferì fama planetaria. Tra l’altro, questa deliziosa «satira sociale serio-comica» lanciò l’allora sconosciuto Dustin Hoffman in un ruolo che doveva essere del più attraente Robert Redford, aprendo la strada a una schiera di divi, da De Niro a Pacino a Nicholson, che un tempo sarebbero stati confinati in parti di carattere. Scomparso due giorni fa a 83 anni per arresto cardiaco, Nichols amava profondamente gli attori. Aveva cominciato la sua carriera proprio recitando, mentre studiava medicina al- l’Università di Chicago: lì si era unito al gruppo cabarettistico The Compass Players, lì aveva incontrato Elaine May con cui fece coppia comica per qualche anno fra night, tv e infine a Broadway. Erano spiritosissimi, irresistibili, e quando nel ’61 il duo si sciolse, Mike si accorse di essere pronto per la regia. Nel 1963 A piedi nudi nel parco gli regalò il primo dei suoi otto Tony, poi vennero Luv e La strana coppia, successi di Broadway che gli aprirono la strada del cinema. Esordio con Chi ha paura di Virginia Woolf battezzato da 13 nomination, secondo film per l’appunto Il laureato, e poi una lunga carriera fra alti e bassi come qualsiasi carriera. Ma sempre ai massimi livelli, arpeggiando fra dramma e commedia, passando da Cechov a Stoppard e firmando apprezzate pellicole come Silkwood e Una donna in carriera, I colori della vittoria e Piume di struzzo. I tanti interpreti straordinari con cui ha lavorato - Meryl Streep, Robin Williams, Julia Roberts, Jeremy Irons, Al Pacino - gli hanno sempre riconosciuto la qualità rara di dirigerli senza averne l’aria, di saper tirare fuori da loro il meglio. Dal Mikhail Igor Peschkowsky era figlio di un medico ebreo di origine russa fuggito bambino dalla Berlino nazista nel 1938: fu naturalizzato americano nel 1944 canto suo, Nichols sosteneva che l’unico compito del regista era «mettere le persone nel posto giusto in scena». Diceva che di fronte al testo bisogna cercare, o creare, il tessuto di eventi nascosto dietro le parole, ovvero l’inspiegabile. Gli ultimi suoi grandi regali al pubblico sono stati nel 2004 la splendida miniserie tv Angels in America, vincitrice dell’Emmy; e, nel 2012, un premiatissimo Morte di un commesso viaggiatore, protagonista Philip Seymour Hoffman. Chi l’ha visto sa bene che con Mike Nichols è scomparso un immenso uomo di spettacolo. . Spettacoli .37 “X Factor” Morgan c’è “La musica è ricominciata” RAFFAELLA SILIPO MILANO «Mi si nota di più se ci vado o se non ci vado?» deve aver morettianamente pensato Marco Castoldi in arte Morgan, di fronte all’alternativa di tener fede all’orgoglioso proclama di giovedì scorso: «Lascio X Factor per sempre. Non c’entro più niente con la deriva che ha preso la trasmissione» o tornare sui suoi passi e sedersi di nuovo sulla poltrona che lo ha reso tanto popolare. E alla fine di una settimana di Le scene clou A sinistra Benjamin osserva la sua amante Mrs Robinson, a destra interrompe le nozze della figlia di lei, Elaine ANSA Morgan Personaggio PAOLO MASTROLILLI CORRISPONDENTE DA NEW YORK SEGUE DALLA PRIMA PAGINA A nzi, se c’era una cosa che i suoi critici gli rimproveravano, era proprio il vizio di essere troppo prolifico e avere troppo successo. Eppure quella plastica sinonimo di falsità, quel consiglio tanto serio quanto balordo, sussurrato dal signor McGuire all’orecchio del fresco laureato Benjamin Braddock, è diventata l’icona di una generazione. L’urto soffice, ma irriconciliabile, tra gli americani che avevano combattuto e vinto la II Guerra Mondiale, e poi avevano vinto anche il dopoguerra, e i loro figli viziati e disorientati, che invece avrebbero fatto del proprio meglio a cavallo tra gli Anni 60 e 70 per demolire la prima superpotenza della storia. rare, o preso dalla curiosità di Nichols diceva che «diven- progetti improbabili, si esponetare una leggenda è facile: ba- va al rischio dell’irrilevanza. sta fare una sola cosa». Quin- Del resto lui notava che «Modidi si infurierebbe a sentire gliani era sconosciuto in vita, e che la gente lo ricorda solo aver avuto enorme successo per un film, Il Laureato. Infatti dopo la morte non gli è servito a la lista dei suoi successi, da granché». Mike invece il sucChi ha paura di cesso lo voleva Virginia Wolf? a I GENITORI tutto e subito, se Conoscenza e lo ha Erano stati tutti eroi possibile, Carnale, dal ciinseguito in ogni nema di Silkwo- la greatest generation direzione. Eppuod, al teatro di che sconfisse i nazisti re il secondo film Morte di un che aveva girato, commesso viaggiatore, alla tv nel 1967, aveva già definito la di Angels in America, è infinita. sua carriera. L’unico ad aver vinto il premio Il fatto curioso, leggendo le Oscar, l’Emmy, il Tony e il agiografie uscite dopo l’annunGrammy. La lista delle glorie è cio della sua morte, è che non si appena più lunga di quella dei capisce da dove sarebbe uscito suoi flop, quando pur di lavo- tanto successo. Bravo con la ca- “Mrs Robinson” cantò il baratro tra padri e figli dell’America Felice società americana con il distacco che solo un non americano poteva avere, e quindi l’aveva afferrata meglio dei suoi membri originali. Aveva capito che il proprio disorientamento non era inusuale, anzi. Per lui almeno c’era la giustificazione di essere precipitato negli Stati Uniti da un altro mondo, ma per i ragazzi della sua generazione non esisteva neppure questo alibi. I loro genitori erano stati tutti eroi, compreso il padre di Mike, che era riuscito a salvare la famiglia dalle persecuzioni. quelle naziste in America. A La «Greatest Generation», coquattro anni d’età Mike aveva me l’avrebbe definita Tom Broperso tutti i capelli, a causa del- kaw, e a ragione, perché provala reazione ad una cura per la teci voi a crescere durante la tosse, e da allora in poi era sem- Grande Depressione, sconfigpre andato in giro indossando gere i nazisti sulle spiagge della una parrucca. Mimetizzato, Normandia, e poi tornare a caquasi nascosto dietro una ma- sa per costruire il sogno amerischera, per oscano degli Anni servare le vite I GIOVANI 50. Mike, però, degli altri. Quan- Viziati e disorientati era nato troppo do aveva sette tardi per fare pronti a demolire parte di questa anni la sua famila superpotenza generazione, e glia si era trasferita a New York, troppo presto e per sua stessa ammissione per diventare un «baby boonon aveva avuto un amico fino mer» devastato e disilluso dal all’epoca in cui era andato al- Vietnam. La posizione ideale l’università, a Chicago. Un ana- per osservarli entrambi, padri lista direbbe che era rimasto e figli dell’America felice, e spiecosì alienato, da non riprender- gare perché non si sarebbero si mai più. Aveva osservato la mai più capiti. Il regista lo colse per primo con il distacco dell’esule mera, per carità, ma non visionario come un Martin Scorsese. Distinto, ma privo di uno stile marcato. Abile con le parole e ironico, però niente a che vedere con un Woody Allen. E poi questa smania di passare da un genere all’altro, come una persona incerta della propria identità, o decisa a provarle tutte pur di incassare qualcosa. Benjamin Braddock, in altre parole. Non a caso, la sua casa di produzione si chiamava Icarus Productions. Quando era nato, a Berlino nel 1931, Nichols si chiamava in realtà Mikhail Igor Peschkowsky. Figlio di un medico russo ebreo, che prima era scappato dalle persecuzioni sovietiche in Germania, e poi da suspence assai produttiva per gli ascolti, è prevalsa la prima ipotesi - o forse l’ammontare della penale da pagare a Sky per l’eventuale forfeit - e il «ragazzaccio» è tornato al suo posto. «Ho vissuto un momento di conflitto, di sconforto dice in video e poi canta (stonando, sarà l’emozione) al pianoforte in apertura -. Può capitare a tutti, è naturale che in una grande passione come quella che c’è tra me e la musica ci siano tormenti, proprio perchè è un sentimento gigantesco e romantico: la musica è finita, ma la musica è ricominciata anche. Bentornati». Bentornato: Morgan non è solo «un» giudice di X Factor, ma «il» giudice: eloquio travolgente (spesso utilizzato da conduttore e regista per colmare i buchi della diretta) e notevolissima conoscenza della musica, i suoi ragazzi li ha sempre sostenuti con ardore portandoli alla vittoria per un numero di volte che non ha eguali nelle edizioni mondiali del talent. L’eliminazione dei suoi Spritz for Five, che in molti davano tra i favoriti alla vittoria, al ballottaggio contro i colleghi Komminuet, gli ha fatto davvero male: «Come al solito, la guerra fratricida è la più ingiusta». Gli fa male, probabilmente, anche l’essere passato nel giro di un anno dal ruolo di ragazzo prodigio del programma (almeno in confronto ai veterani Elio e Simona Ventura) a quello di giudice senior (Victoria, Mika e Fedez sono tutti più giovani e più nuovi). Ma il vero protagonista, nel bene e nel male, resta lui: per tornare a Moretti - e parafrasando il giudizio fulminante che ne diede Dino Risi si potrebbe dire a buon diritto: «Morgan spostati, lasciaci vedere X Factor». Ma non è detto che se Morgan si spostasse, lo spettacolo sarebbe altrettanto gustoso. 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 . Spettacoli .39 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 21 novembre 2014 Rai 1 6.45 Unomattina Attualità 10.55 Rai Player Rubrica 11.00 Tg 1 11.10 A conti fatti Attualità 12.00 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 Dolci dopo il Tiggì 14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.00 La vita in diretta 18.50 L’eredità Game show Una carrellata di giochi, di curiosità e di informazioni sono gli ingredienti del programma quotidiano condotto da Fabrizio Frizzi 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show 21.10 Carosello Reloaded Attualità Rai 2 7.10 Army Wives Serie 8.30 Il tocco di un angelo TF 10.00 Tg2 Insieme Attualità 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Eat Parade 13.50 Tg2 Sì, Viaggiare Attualità 14.00 Detto fatto Attualità 16.15 Castle Telefilm 17.00 SuperMax Tv Varietà 17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Rai Player Rubrica 18.05 Tg sport 18.20 Tg 2 18.50 NCIS: Los Angeles Telefilm 19.40 NCIS Telefilm 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Impazienti Sitcom 21.10 I mercenari The Expendables ★★★ 21.15 Tale e quale show VARIETÀ. Penultima puntata del varietà di Carlo Conti. I sei finalisti di questa quarta edizione si cimenteranno ancora una volta nella difficile arte della trasformazione 23.45 TV 7 Attualità Lo storico rotocalco di Raiuno 0.50 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.25 Cinematografo 2.15 Sottovoce Attualità 2.30 Rewind - Visioni private FILM. (azione, 2010) con Sylvester Stallone, Jason Statham. Regia di Sylvester Stallone.Un gruppo di mercenari ha un nuovo compito: uccidere un dittatore 23.00 The good wife Telefilm 23.45 Tg2 0.00 Troppo Giusti Magazine 0.30 Stone Film (dramm., 2010) con Edward Norton, Robert De Niro, Milla Jovovich Rai 3 Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.54 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità Con Barbara Palombelli 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.15 Centovetrine Soap opera 14.45 Uomini e donne Talk show Con Maria De Filippi 16.15 Il segreto Telenovela 17.00 Pomeriggio cinque Attualità 18.45 Avanti un altro! Game show Con Paolo Bonolis 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Varietà satirico 8.00 Agorà Attualità 10.00 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 Rai Player Rubrica 15.15 Terra nostra 2 - La speranza Telenovela 16.00 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO Italia 1 7.15 Tutto in famiglia Telefilm 7.45 Mike & Molly Sitcom 8.40 Psych Telefilm 10.30 The closer Serie 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport 14.05 I Simpson Cartoni animati 14.35 Futurama Cartoni animati 15.00 2 broke girls Telefilm 15.20 Big Bang Theory Sitcom Quattro giovani scienziati di diversi campi lavorano insieme al California Institute of Technology 16.05 E alla fine arriva mamma Sitcom 16.50 White Collar Telefilm 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.20 CSI New York Telefilm 21.05 Questioni di famiglia 21.10 Il segreto VII 21.10 Homefront ATTUALITÀ. Al via il nuovo programma che ha l’obiettivo di raccontare e intervenire nella realtà, in continuo cambiamento, della famiglia italiana. Conduce Marida Lombardo Pijola TELENOVELA. Hipólito segue Quintina di nascosto e scopre qualcosa che lo lascia senza parole. Nel frattempo, Raimundo riesce a vedere Sebastian. Con Iago García FILM. (thriller, 2013) con Jason Statham, James Franco. Regia di Gary Fleder. Un ex agente della Dea trasferisce la sua famiglia in una quieta cittadina per scappare dal suo passato 23.15 Hotel 6 Stelle Attualità 0.00 Tg3 Linea Notte 1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità 1.15 Appuntamento al cinema 1.20 Storie dell’arte Doc. 23.50 I cerchi nell’acqua Miniserie 1.45 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 2.15 Striscia la notizia 2.50 Uomini e donne Talk show ★★ 23.10 Le iene show Varietà satirico 0.50 Sport Mediaset Sport 1.15 Studio aperto La giornata 1.30 Trasformat Quiz 3.20 Il maschio ruspante Film UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO Rete 4 La 7 6.50 Zorro Telefilm 7.10 Hunter Telefilm 8.05 Cuore ribelle Telenovela 9.30 Carabinieri Telefilm 10.35 Sai cosa mangi? 10.45 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.35 Cimarron Film (western, 1960) con Glenn Ford, Maria Schell. Regia di Anthony Mann. Storia del giornalista che partecipò alla conquista delle terre dell’Oklahoma. ★★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore SO 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità Il programma di economia condotto in studio da Myrta Merlino 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura della redazione News, dedicato alla cronaca 14.40 Il commissario Maigret Telefilm 16.30 Suor Therese Telefilm 18.15 Il commissario Cordier Telefilm 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo Attualità Con Lilli Gruber 21.15 Quarto grado ATTUALITÀ. Al centro della sera- 21.10 Crozza nel paese delle meraviglie ta, Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero tornano sui casi di femminicidio, come quelli di Elena Ceste, Sarah Scazzi, Yara Gambirasio e Mariella Cimò VARIETÀ. Ottava puntata dello show di Maurizio Crozza, che attraverso la sottile ironia dei suoi personaggi descrive le stranezze del nostro Paese 0.20 Quicksand Film-tv 2.10 Tg4 Night News 2.30 E lo chiamarono Spirito Santo... Film (western, 1971) con Vassili Karis, Dick Palmer, Margaret Rose Kill ★ 22.40 Bersaglio mobile Attualità Un programma di Enrico Mentana 0.45 Tg La7 1.00 Otto e mezzo (R) 1.45 Coffee break (R) Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. 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Con Kevin Costner SKY PASSION 22.35 Spymate Mike e il suo compagno 007, lo scimpanzé Minkey devono gestire un’emergenza SKY CINEMA FAMILY 22.40 Jack Reacher - La prova decisiva Tom Cruise nel secondo film del premio Oscar Christopher McQuarrie SKY MAX 22.50 E io non pago Maurizio Mattioli e Maurizio Casagrande sono della Guardia di Finanza SKY COMEDY 23.10 Machete Danny Trejo è Machete, ex agente federale dei servizi segreti messicani SKY CINEMA 1 23.20 La donna del tenente francese Inghilterra vittoriana: una donna fa perdere la testa a un giovane gentiluomo SKY CLASSICS 23.25 The Last Days Una misteriosa epidemia colpisce l’intero pianeta SKY HITS Rai Player A testa alta Film Don Bosco Film Rai News - Giorno Rai Player Tiro incrociato Film I mitici - Colpo gobbo a Milano Film Switch Film Linha de Passe Film Rai News - Notte Notiziario serie tv film 17.25 Beautiful Creatures - La sedicesima luna Trasposizione cinematografica dei romanzi di Kami Carcia e Margaret Stohl SKY 18.05 Grey’s Anatomy FOX LIFE 18.15 Castle FOX 18.20 Cold Case FOX CRIME 18.35 Donne nel mito: Hedy Lamarr DIVA UNIVERSAL 18.50 Quincy DIVA UNIVERSAL 19.00 Grey’s Anatomy FOX 19.05 I Simpson FOX 19.15 NCIS FOX CRIME 19.35 I Simpson FOX 19.50 Poirot DIVA UNIVERSAL Il tocco dello chef FOX LIFE 20.00 Bones FOX LIFE The Big Bang Theory FOX CRIME 20.30 The Big Bang Theory FOX 20.50 Donne nel mito: Maria Teresa de Filippis DIVA UNIVERSAL 21.00 Criminal Minds FOX CRIME Grey’s Anatomy 22 11.05 Ricchi ricchissimi praticamente in mutande Film 13.20 Hazzard Telefilm 15.30 Una pistola per Ringo Film 17.25 Un sacco bello Film 19.15 Hazzard Telefilm 21.00 Rocky V Film 23.05 La leggenda di Bagger Vance Film 1.30 Sogni di Gloria Film 3.10 Troppo per vivere... poco per morire Film ARTE 19.45 X Factor Daily SKY UNO 20.00 Affari a quattro ruote DISCOVERY CHANNEL 20.05 Cuochi e fiamme LEI 20.20 Stupidi al quadrato America’s Got Talent SKY UNO 20.30 Sonic Highways: Washington D.C. ARTE 20.40 Romaeuropa Festival 2014 ARTE 20.55 Truffato a Bangkok! NATIONAL GEOGRAPHIC DISCOVERY CHANNEL Case da incubo LEI 21.10 The Unknwon Known - The Life and Times of Donald Rumsfeld ARTE Got to Dance - Nati per ballare UK SKY UNO FOX LIFE Homeland FOX 21.55 Profiling FOX CRIME Nashville FOX LIFE 22.00 The Big Bang Theory FOX 22.30 The Big Bang Theory FOX 22.35 Eppure io l’amavo DIVA UNIVERSAL Nashville FOX LIFE The Killing FOX CRIME 22.45 22.50 23.00 The Big Bang Theory CIELO 26 14.30 MasterChef Australia Varietà 15.15 SkyTg24 mezzogiorno 15.30 MasterChef Australia Varietà 16.30 Fratelli in affari 17.30 Buying & Selling 18.30 Fratelli in affari 19.15 Affari al buio 20.15 Affari di famiglia 21.10 Cucine da incubo 2 Varietà 0.15 Peep Show Documentari MTV 8 17.00 Friendzone: amici o fidanzati? 17.50 Teen Mom 2 Varietà 19.50 Motorhome Piloti di famiglia Varietà 20.15 Il Testimone Magazine 21.10 Motorhome Piloti di famiglia Varietà 22.00 Il Testimone Magazine 0.00 The Valleys Varietà REAL TIME 21.30 Case da incubo LEI 21.55 Autostrada per l’inferno NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Fast N’ Loud DISCOVERY CHANNEL Malattie misteriose LEI 22.05 Xtra Factor SKY UNO 22.50 Ostetriche in sala parto LEI Megafabbriche Lamborghini Aventador NATIONAL GEOGRAPHIC 31 16.15 Abito da sposa cercasi: i consigli di Randy Varietà 17.15 Quattro matrimoni 18.10 Amici Casting 19.10 Cucine da incubo Usa Varietà 21.10 Bake Off Italia: dolci in forno 22.10 Il boss delle cerimonie Varietà 23.05 La chef e la boss 0.05 Malattie misteriose DMAX 14.15 15.10 16.00 16.50 17.45 18.35 19.30 20.20 21.10 22.00 22.50 15.55 La cena per farli conoscere Ricoverato in ospedale, Diego Abatantuono viene raggiunto dalle figlie. Di Avati PREMIUM CINEMA EMOTION 16.35 Radio America Storia del programma radiofonico condotto da Garrison Keillors. Di Robert Altman PREMIUM CINEMA 17.30 L’isola delle coppie Quattro coppie decidono di passare le vacanze nella stessa isola tropicale PREMIUM COMEDY 17.35 La vita facile Due amici, dopo essersi persi di vista, si ritrovano dopo qualche tempo in Kenya PREMIUM CINEMA EMOTION 17.50 Whiteout - Incubo Bianco Antartide: lo sceriffo federale Carrie Stetko sta concludendo il suo mandato PREMIUM CINEMA ENERGY 18.25 Topaz Agente Cia, in missione a Cuba, rivela l’esistenza sull’isola di missili russi PREMIUM UNIVERSAL 18.45 Transformers Il pianeta Terra sta per diventare teatro della guerra fra due razze aliene PREMIUM CINEMA 19.25 L’amore ritrovato Il tormentato amore fra Giovanni, infelicemente sposato, e la sua ex Maria PREMIUM CINEMA EMOTION 19.30 Matrimonio a Parigi I figli di un imprenditore e un finanziere condividono un appartamento a Parigi PREMIUM COMEDY 19.35 Born to raise hell Steven Seagal è in Europa dell’est per indagare su un traffico di armi e droga PREMIUM CINEMA ENERGY 21.15 Burning bright - Senza via di scampo Una ragazza e il fratellino autistico sono bloccati in casa con una feroce tigre PREMIUM CINEMA ENERGY Il guru Un indiano va a New York per fare cinema, ma si ritrova nel cast di un film hard PREMIUM COMEDY The Skulls - I teschi Uno studente di Yale vuole entrare nella società segreta e tentacolare i Teschi PREMIUM UNIVERSAL 22.50 The Hitcher Mai dare passaggi agli sconosciuti. Soprattutto nel deserto, sotto la pioggia PREMIUM CINEMA ENERGY 22.58 Com’è bello far l’amore Le avventure di una famiglia normale alle prese con l’arrivo di un pornodivo PREMIUM COMEDY 52 Banco dei pugni Texas Tarzan River Monsters Affari a quattro ruote Top Gear Affare fatto! Storage Wars Canada Banco dei pugni Swords: pesca in alto mare Sport Epidemie killer 1000 modi per morire film intrattenimento 19.30 Le Italie della Moda: La Materia, Prima 21.00 Affari a quattro ruote FOX 20.05 Criminal Minds IRIS NATIONAL GEOGRAPHIC LIFE FOX 24 serie tv 15.45 Distretto di Polizia 8 TOP CRIME Una Famiglia... Quasi Perfetta MYA 16.20 Grimm ACTION 16.30 Friends JOI 16.40 Matrimonio a Sorpresa MYA 16.55 Parks And Recreation JOI 17.05 Almost Human ACTION 17.25 Mom JOI 17.45 Flikken - Coppia in giallo TOP CRIME 17.50 2 Broke Girls JOI 17.55 I Signori della Fuga ACTION 18.20 Mike & Molly JOI 18.30 Pretty Little Liars MYA 18.40 Quelli di Joi JOI 18.45 Grimm ACTION The middle JOI 19.10 Big Bang Theory JOI 19.25 Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME Una mamma per amica MYA 19.30 The Transporter: The Series ACTION 19.35 Psych JOI 20.25 I Signori della Fuga ACTION Psych JOI 21.05 Longmire TOP CRIME 21.15 Chicago Fire ACTION Pretty Little Liars MYA Super Fun Night JOI 22.05 Due Uomini e 1/2 JOI 22.10 Gossip Girl MYA 22.45 Chase TOP CRIME 22.50 Orphan Black ACTION 23.00 Nip’n Tuck MYA 40 STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 SPORT Renzi: «Sì a Roma 2024». La Lega lo attacca «Se riusciamo a rimettere in moto il fisco e la Pubblica amministrazione, le Olimpiadi le facciamo sotto gamba. Sarà più facile». Matteo Renzi, in un’intervista a Rtl102.5, vara il progetto Roma 2024, ma il leader della Lega Nord Matteo Salvini lo attacca: «Renzi è pericoloso, abbiamo ancora le cattedrali nel deserto per Torino 2006 e i debiti per i mondiali di nuoto di Roma». F1, AD ABU DHABI LA SVOLTA ATTESA: LA FERRARI INGAGGIA IL PILOTA QUATTRO VOLTE CAMPIONE DEL MONDO Anni: 27 Nato a: Heppenheim (Germania) IN 8 STAGIONI IN F1 Gp disputati 138 Vittorie 39 Podi 66 Pole position 45 Punti conquistati 1.610 Rosso LA CARRIERA IN F1 Debutto 2007 Dal 2009 Vettel GUADAGNI IN CARRIERA 64 milioni di euro NUMERI DA RECORD È ufficiale: nel 2015 il tedesco prenderà il posto di Alonso Per lui tre anni di contratto e 30 milioni a stagione 21 anni 73 giorni più giovane vincitore in F1 (Monza 2008) 23 anni 134 giorni più giovane campione del mondo della storia 15 vittorie in una stagione, record (2011) 15 pole position in una stagione (2011) 13 Gp vinti nel 2013 (pari con Schumacher 2004) 9 Gp vinti consecutivamente (2013) 397 punti in una stagione, record (2013) DALL’INVIATO AD ABU DHABI ebastian Vettel sarà un pilota della Ferrari per i prossimi tre anni. L’annuncio ufficiale è stato dato ieri mattina ad Abu Dhabi, dove domenica si correrà l’ultimo Gran premio della stagione. «Formazione 2015 con Raikkonen», precisa dal nuovo profilo twitter la «ScuderiaFerrari». Tedesco, 27 anni, Vettel ha vinto quattro titoli mondiali con la Red Bull. Prende il posto di Fernando Alonso, S che dopo cinque anni lascia Maranello per tentare una nuova avventura in McLaren, anche se per la conferma bisognerà attendere il mese prossimo. Secondo indiscrezioni, il pilota tedesco guadagnerà 30 milioni l’anno compresi i premi, diventando il ferrarista più pagato dopo Michael Schumacher. Ma per mettersi al volante di una Ferrari dovrà aspettare: la Red Bull non gli ha concesso di partecipare ai test di fine stagione in programma da martedì ad Abu Dhabi. [S. MAN.] Il lungo addio di Fernando: “Era ora di cambiare” Alonso: “È stata una decisione difficile ma ragionata”. Il suo futuro è in McLaren Retroscena CRISTIANO CHIAVEGATO isputerà l’ultimo Gran Premio con la Ferrari indossando un casco speciale. Da un lato la foto di un pit stop con tutti i meccanici in azione, dall’altro le firme dei componenti la squadra, in mezzo la bandiera italiana. Dietro questo omaggio agli uomini del Cavallino, Alonso ha rivelato parte del suo percorso d’addio. Aveva chiesto gli autografi da riprodurre D durante il GP di Russia, all’ini- personaggio tormentoso e torzio di ottobre. Dunque, aveva mentato. «La mia - ha dichiaradeciso di lasciare Maranello in to Fernando - è stata una deciquel periodo. È stata una nota sione difficile ma ragionata. Era congiunta che ha confermato il arrivato il momento di cambiadistacco: «La Scuderia Ferrari re. Avevo confidato a Montezee Fernando Alonso comunicano molo che se non avessimo vinto quest’anno me ne di avere interrotto consensualUN CASCO SPECIALE sarei potuto anLa mia stomente il loro rapSarà firmato da tutti dare. ria con la Ferrari porto di collaborazione tecnico- i meccanici: lo spagnolo finisce qui, da lulo userà domenica nedì sarò un tifoagonistica. Il piso della Rossa. lota lascerà la squadra alla conclusione di Ma ora spero di lottare finalquesto campionato al termine mente per la vittoria. Guardo di un quinquennio che sinora lo avanti con grande entusiasmo». E qui viene fuori la verità. Ferha visto conquistare 1186 punti, nando ha sempre pensato di po44 podi e 11 vittorie». Grande pilota, capace di vin- ter arricchire il suo bottino di ticere, giovanissimo, due mon- toli mondiali. Ma si è dovuto ferdiali: lo spagnolo, 33 anni, è un mare ai due conquistati con la Renault. L’amore con il Cavallino c’era e c’è sempre stato. Si è spento davanti alle difficoltà e forse anche a fronte di offerte allettanti arrivate più dalla Honda che dalla McLaren, se è vero che incasserà 35 milioni di euro a stagione, per le due o tre che correrà con la squadra inglese. Dalla Ferrari il campione di Oviedo ha sussurrato ai suoi amici di non avere avuto abbastanza garanzie tecniche. Probabilmente aveva chiesto l’assunzione di alcuni specialisti che Maranello non ha ritenuto di prendere. E forse ha anche tirato sul prezzo per essere disposto a correre il rischio di non vincere ancora. Felipe Massa, che ha corso per quattro anni a fianco di Alonso, nel commentare la sepa- LAPRESSE Fernando Alonso, 33 anni razione tra Fernando e la Ferrari e l’arrivo di Vettel a Maranello, ha avuto parole acide e ironiche: «Lui è sicuramente il migliore in pista. Maranello perde un grande pilota. Ma ha tanti aspetti negativi nel modo di lavorare all’interno della squadra, è un tipo complicato. Sarà interessante vedere come andrà. Vettel? Non so se è bravo come lo spagnolo. In ogni caso cambiare aria sarà meglio per entrambi. E anche per Kimi che probabilmente con dovrà fare più i conti con distacchi pesanti in classifica con il compagno di squadra». Adesso non resta che attendere la fine del campionato. Alonso dovrà aspettare sino ai primi di dicembre per ottenere l’ufficializzazione dell’ingaggio nella squadra inglese. La McLaren deve ancora far sapere chi sarà il compagno di squadra tra Button e Magnussen. Ma non sono escluse sorprese, visto che i tempi delle decisioni si sono dilatati e che per Fernando anche questo conta. LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Davis, Federer gioca Francia-Svizzera Oggi in Tv Roger Federer oggi sarà in campo nel primo giorno della finale di Coppa Davis tra Francia e Svizzera. A Lille, nello stadio di calcio che può ospitare 27mila persone, si inizia con Monfils-Wawrinka (ore 14, diretta tv su Supertennis). Poi il tennista svizzero, fermato dalla sciatalgia a Londra, giocherà contro Tsonga. Al fianco di Federer non ci sarà la moglie dopo le polemiche. 09,00 Golf. Pga European Tour 13,00 Sport Mediaset 13,45 F1. Gp Abu Dhabi, prove libere 14,00 Basket Nba. Miami-LA Clippers 17,00 Pattinaggio. Isu Grand Prix 17,45 Salto con gli sci. Coppa del mondo Personaggio STEFANO MANCINI INVIATO AD ABU DHABI a frase più schietta alla fine è di Sebastian Vettel: «Non puoi trattenere uno che ha voglia di andarsene. Non è una buona idea». Parla di se stesso, ma vale anche per Fernando Alonso di cui eredita il sedile. Entrambi avevano esaurito il loro ciclo, uno di vittorie, l’altro di frustrazioni, e avevano bisogno di aria fresca e nuove sfide. Ieri l’annuncio, dopo mesi di melina e rinvii. «Vettel è pilota della Scuderia Ferrari». A Maranello non sono mai stati prolissi nel comunicare le grandi rivoluzioni, e adesso che le comunicazioni importanti viaggiano su twitter, si trovano perfettamente a loro agio. La novità (che tutti conoscevano) ha portato entusiasmo. Campione che va, campione che viene, la Ferrari da Michael Schumacher in poi non ha mai sbagliato un acquisto e anche stavolta ha scelto il migliore sul mercato. È stato un allineamento dei pianeti a rendere possibile e necessaria l’operazione: Alonso che si stufa e che già nel 2013 scalpita per andarsene, Vettel che nello stesso anno lancia messaggi sportivamente romantici dal podio di Monza («un giorno vorrei festeggiare qui vestito di rosso»), la Ferrari che cambia pelle e management, via Luca Montezemolo e Stefano Domenicali, timone che passa a Sergio Marchionne e Marco Mattiacci. Serve una discontinuità forte per archiviare la stagione più deludente dell’ultimo ventennio. Sebastian è perfetto: dopo L In passerella Sebastian Vettel, 27 anni, neo ferrarista Dal 2015 toccherà a lui riportare in alto la Rossa Sky Sport 2 Italia 1 Rai Sport 2 Sky Sport 2 Rai Sport 2 Eurosport L’emozione di Vettel, l’uomo scelto per tornare a vincere «Da ragazzino, Michael era il mio idolo - ha raccontato ieri durante le conferenze stampa al circuito di Abu Dhabi -. Poter guidare una Ferrari come lui è quindi un sogno che si realizza». Negli ultimi cinque anni di rivalità Alonso lo punzecchiava insinuando che i suoi risultati erano merito della Red Bull, cercava di instillargli il tarlo dell’insicurezza, soprattutto quando non riusciva più a stargli dietro. L’altro incassava: «I giudizi altrui non mi rendono più veloce né più lento. Vinco, di più non posso fare». I quattro titoli lo collocano su un gradino altissimo della Una carriera formidabile L’esordio 1° Mondiale Sebastian Vettel ha debuttato in Formula 1 al Gp degli Stati Uniti nel 2007 su Bmw: sostituì Robert Kubica infortunatosi a Montreal Nel 2010, a 23 anni, il pilota tedesco festeggia il primo dei suoi quattro titoli Mondiali al volante della Red Bull: batte allo sprint Alonso REUTERS REUTERS 1a vittoria Il poker Nel 2008 a Monza Vettel centra il 1° successo alla guida della Toro Rosso (motore Ferrari): è il più giovane vincitore di sempre Nel 2013 arriva il quarto trionfo mondiale del pilota tedesco dopo una cavalcata senza avversari La sua Red Bull è imprendibile REUTERS REUTERS 41 18,05 Rai Tg Sport Raidue 18,30 Sport Mediaset Premium Calcio 19,30 Sportitalia News Sportitalia 20,30 Serie B. Frosinone-Livorno Sky Sport 1/Pr.C. 20,30 Ligue 1. Metz-Paris SG Foxsports 22,30 Liga. A.Bilbao-Espanyol Foxsports 23,00 Reparto corse Rai Sport 2 02,00 Nba. Washington-Cleveland Sky Sport 2 Cresciuto nel mito di Schumi “Realizzo il mio sogno guidare una Ferrari come lui” tanta irruenza latina, piace il pilota tedesco che ricorda Michael Schumacher nell’atteggiamento, nel carattere e nei numeri. Giovane e vincente, meticoloso, freddo: come nel 2012 ad Abu Dhabi, quando rimonta dall’ultimo posto e festeggia il titolo sul podio. . storia, dietro a Schumacher e Fangio e alla pari di Prost. È stato il più giovane in pole position e a vincere una gara (21 anni, con la Toro Rosso) e a diventare campione la stagione successiva in Red Bull. Adesso ha nel mirino i primati di Schumi, i sette titoli, i 91 successi, le 68 pole. Eccolo il prossimo sogno da realizzare: diventare il più grande di sempre con la Ferrari. Perfetto anche come compagno di squadra di Kimi Raikkonen. I due sono amici e vicini di casa in Svizzera. «Per me la collaborazione con lui sarà più semplice - assicura Sebastian -. Kimi è il pilota meno complicato della Formula 1. È una persona molto lineare, e CARATTERI OPPOSTI L’era Alonso da archiviare: lui è meticoloso e freddo e per questo è il pilota ideale OBIETTIVO Sebastian si è dato due anni di tempo per riportare il mondiale a Maranello tra noi due ci sono un ottimo rapporto e un rispetto reciproco». Il 2014 è l’unica ombra nella carriera di Vettel: per la prima volta è stato battuto dal compagno di squadra, il sorprendente Daniel Ricciardo. Qualcuno, sapendo che a inizio anno ha avuto una figlia dalla compagna Hanna, gli ha ricordato una frase di Enzo Ferrari: «La paternità fa perdere un secondo a giro». Lui ha sorriso: «Pensate che brutta persona sarei se accusassi mia figlia di farmi perdere!». L’incantesimo con la Ferrari dipende da altre formule magiche: con la F14-T non avrebbero vinto neanche Hamilton, Alonso e Vettel messi insieme. La sfida ricomincia in fabbrica a Maranello: Sebastian si è dato due anni per vincerla. www.lastampa.it/mancini REUTERS Il team che lascia Lo stato d’animo La forza interiore L’intesa con Raikkonen Non è stato semplice: ho sempre corso con la Red Bull ma volevo cambiare Sono emozionato: metterò le mie capacità al servizio della squadra per la vittoria I giudizi altrui non mi rendono né più veloce né più lento. Vinco, altro non posso fare La collaborazione con Kimi sarà semplice Lui è il pilota meno complicato della F1 12 45 67 18 42 .Pubblicità STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Retroscena GIANLUCA ODDENINO TORINO Può essere l’ultimo contratto con la Juve: mi ha dato tutto ciò che cercavo e non sarà mai in debito con me Ufficializzati i rinnovi di Buffon e Chiellini: bianconeri a vita Qualche sogno, come la Champions, lo devo coltivare e alimentare È dura, ma non poniamoci dei limiti È una famiglia e qui sono diventato uomo In futuro quando parleranno di me, si penserà alla Juve elido e diretto. Andrea Agnelli serve ad Antonio Conte il più pubblico dei «c’eravaGigi Buffon mo tanto amati» nel giorno Portiere e capitano più caldo, celebrativo e orgoRinnovo fino al 2017 glioso di una Juve che trasforma in «bianconeri a vita» due bandiere come Gigi Buffon e Giorgio Chiellini, grazie al rinnovo del contratto rispettivamente fino al 2017 e 2018. Certe ferite, evidentemente, non si sono ancora rimarginate. E certe orecchie a Torino saranno fischiate dopo Italia-Albania, quando il ct azzurro ha denunciato con forza tutta la sua solitudine. «Nessuno ci aiuta e la Nazionale viene vista come un fastidio - ha detto Conte -: non posso stare 4 mesi senza rivedere i giocatori». Un j’accuse che ha fatto rumore, così come lo sfogo sui problemi patiti finora da selezionatore. «Qualcuno storce il naso - ha poi aggiunto da Genova - anche se parlo di intensità nei pochi giorni in cui ho i ragazzi a disposizione». Frasi che valgono l’apertura di un nuovo fronte con la Juve («Storicamente tra i maggiori fornitori di giocatori all’Italia», sottolinea Agnelli) LAPRESSE e che vanno ad L’abbraccio tra giocatori e dirigenti dopo l’annuncio dei rinnovi: da sinistra Buffon, Agnelli, Marotta e Chiellini aggiungersi alle recenti indopo l’imprevista chiamata di comprensioni su Chiellini, recchio con i giocatori a dispo- le anche per l’Italia». Non siamo al declassamen- Chiellini in azzurro. «È infortuPirlo, Ogbonna e Bonucci tra sizione». Altro che approfondiinfortuni e convocazioni. «Il menti su potenziali stage o to, ma quasi. Anche perché il nato - disse - e vederlo convocarapporto tra i club e la nazio- aperture di credito. Andrea metodo Conte alla Juve lo cono- to mi dispiace. Questo mi ramnale è perfetto - risponde il Agnelli respinge le ipotesi di scono molto bene e non solo marica molto: penso che tante presidente bianconero -: noi Conte e non lo cita mai. «Non perché ha portato tre scudetti volte da parte del ct si chieda rispettiamo il regolamento e capisco quale sia la difficoltà di consecutivi con il record dei collaborazione, ma mi aspettasappiamo quando dobbiamo un rapporto con i club - argo- 102 punti in campionato. Per vo una mezza chiamata da parrilasciare i calciatori. Negli ul- menta il numero uno biancone- questo nessuno ha dimenticato te di Prandelli. Che non è stato timi 80 giorni sono stati 50 ro a precisa domanda -: De- quello che l’attuale ct sostene- educato e garbato». Riletta ora giorni nei club e 30 via. E schamps chiama Pogba quando va da allenatore dei campioni fa un certo effetto, come un quindi devo dire che di tempo lo ritiene opportuno. Vale per d’Italia. Privatamente e pubbli- boomerang, ma che i rapporti la Nazionale ne ha avuto pa- tutti i selezionatori e questo va- camente, come nel marzo 2014 tra Conte e la Juve siano diffici- G IL TERZINO AZZURRO Ho solo un rammarico Non aver giocato la finale di Europa League in casa: sembravamo destinati Difensore e vice capitano Rinnovo fino al 2018 Il presidente: “La Nazionale ha avuto i giocatori per 30 giorni su 80” li lo testimonia anche il fatto che il ct azzurro non sia stato ancora a Vinovo, dopo aver girato praticamente tutte le squadre di serie A, così come allo Stadium per una partita. Allegri lo aspetta e sulla polemica di questi giorni riflette: «Io sono contento quando i miei giocatori vanno in Nazionale. Certo, le cose si possono migliorare: basta organizzarsi». Agnelli, invece, ha interrotto ogni tipo di contatto con il suo ex tecnico dopo i tre anni Il calcio italiano riunisce il proprio governo e riflette sul grido di allarme di Antonio Conte, ct azzurro. Conte si sente solo, i club non sono d’accordo, la Figc vara una nuova agenda fatta di riforme e numeri che ha l’immediato effetto di scontentare il sindacato giocatori: il punto di ri-partenza è già un rompicapo. Da dove pensa di ricominciare il nostro pallone? Il tema dominante è quello sugli extracomunitari, giovani, giovanissimi e non solo. Detto delle rose da 25 elementi, 4 formati nel vivaio del club, altri 4 in quelli delle altre società italiane, obbligatoria a partire (gradualmente) dal prossimo campionato, da applaudire c’è la volontà, nei fatti, della Federcalcio di mettere fine alla «tratta» dei baby giocatori. La rivoluzione dal basso è significativa: il giovane extracomunitario al primo Riformista Carlo Tavecchio, 71 anni, presidente della Federcalcio dalla scorsa estate tesseramento dovrà essere residente in Italia ed essere entrato nel nostro Paese con i genitori non per ragioni sportive e, comunque, aver frequentato la scuola per almeno quattro anni (tali giocatori non potranno essere, inoltre, utilizzati per la sostituzione di un nuovo calciatore extracomunitario). Gli effetti di tale svolta sono evidenti: in futuro non sarà più possibile chiamare in Italia ragazzi giovani, fargli firmare un contratto e, poi, utilizzarli come scambio verso l’estero per lasciare libero il posto ad un non comunitario più abile e su cui scommettere. Gli autori della riforma parlano di «una sorta di ius soli sportivo...» (Lotito dixit) e invitano a guardare al complesso dei provvedimenti presi per aiutare i ragazzi italiani a trovare spazio e considerazione anche ad alti livelli. Conte si lamenta, il sindacato giocatori non stringe la mano alla Figc per le scelte fatte. In verità, quello che stride è il con- fine, fin troppo sottile, che i vertici del calcio hanno individuato per definire uno degli extracomunitari potenzialmente in entrata in possesso di un proprio curriculum. Le nuove norme, infatti, assegnano il particolare status a quel giocatore non comunitario che, nell’anno in corso, abbia almeno due presenze nella lista a referto per gare della propria nazionale e che ne abbia 5 in carriera. Troppo poco, forse. Troppo limitato il giudizio di qualità professionale di un calciatore che, spesso non a fatica, raggiunge la nazionale, anche senza, poi, scendere in campo. Sul tema degli extracomunitari c’è altro, ovvero una piccola, ma discutibile, apertura alla possibilità per un club di derogare alla regola del due più due (uno esce, allora uno entra, con due come tetto massimo): anche se una società non libera le proprie caselle, può pensare di arricchire l’organico con un non comunitario, seppur «qualificato». L’AFFONDO RAPPORTI CON IL CT La riflessione di Allegri: «Si può migliorare, basta organizzarsi» vissuti intensamente. E ieri, per sottolineare la leadership di Buffon e Chiellini («Due che erano in paradiso, sono scesi all’inferno e ci hanno riportato in paradiso»), il presidente ha citato i primi sei mesi del campionato 2012/13. Quelli della squalifica di Conte, «quando la Juve ha giocato senza l’allenatore in panchina». Un altro piccolo sgarbo, probabilmente non l’ultimo sull’asse Juve-Conte. In breve 25 Calciatori Le rose dovranno avere questo tetto massimo, con 4 ragazzi cresciuti nel vivaio del club Roma, al cervello Castan si deve operare 1 Leandro Castan, difensore brasiliano della Roma fermo da due mesi, sarà operato alla testa ai primi di dicembre per un cavernoma, ovvero un’aggregazione di vasi sanguigni anomala a livello cerebrale. La sua vita non è a rischio, spiegano i medici, ma si prevede un lungo stop. Per questo la Roma a gennaio punta Balanta del River Plate. Serie B, l’anticipo C’è Frosinone-Livorno 2 Presenze Nella propria nazionale nell’ultimo anno: questo il curriculum richiesto a un giocatore non comunitario La carica dei Nazionali può essere la spinta decisiva nella settimana di passione che si appresta a vivere la squadra granata. Basta avere la ricetta giusta. «Io ai fornelli sono un disastro - sorride Matteo Darmian -, ma so che ingredienti occorrono per affrontare le prossime sfide: serve un Toro che metta in campo cuore e anima, che lotti su ogni pallone, che vada oltre ogni difficoltà». Il terzino, perno inamovibile del gruppo di Conte ma anche di quello di Ventura (che però domenica potrebbe farlo riposare) è intervenuto alla presentazione dell’opera che affresca la storia granata: «Il Toro che vorrei», nato dall’unione di intenti del cappellano della squadra don Aldo Rabino e del giornalista Beppe Gandolfo. «Questa maglia ha una storia pesante, trasmette tutta quella passione che noi proviamo a portare in campo - spiega Darmian, che, oltre ad essere un pessimo cuoco, nel libro svela come lo chiamano scherzo- «Deschamps chiama Pogba quando lo ritiene opportuno Con l’Italia intesa perfetta» RIFORME FIGC: ADOTTATA UNA SORTA DI IUS SOLI SPORTIVO, MA GIOCATORI E TECNICI VOTANO NO GUGLIELMO BUCCHERI ROMA Toro, Darmian dà la carica “Andiamo oltre le difficoltà” FRANCESCO MANASSERO TORINO Giorgio Chiellini Juve-Conte, il gelo in una stanza Agnelli: “Non capisco i problemi” Extracomunitari e rose, il calcio cambia Sport .43 . 1 Si gioca stasera alle 21 (Sky Sport 1-Premium Calcio) Frosinone-Livorno, anticipo della 15ª di serie B. Basket: stasera Sassari Eurolega, Milano ko 1 Milano cede in casa 7480 ai turchi del Fenerbahce nel sesto turno dell’Eurolega. Sassari tessera l’esterno Matteo Formenti e stasera ospita i russi del Novgorod (20.30, diretta Fox Sports 2). Matteo Darmian, 24 anni samente i compagni: don Matteo -, a volte ci riusciamo bene e in altre occasioni meno: ma il sudore non è mai mancato. Ne servirà tanto adesso: vogliamo riprendere a vincere e a fare punti. Speriamo di fare un bel regalo ai nostri tifosi». Sassuolo, Bruges, Juve sono tre sfide completamente diverse da loro, ma con un minimo comune denominatore: possono cambiare la stagione del Toro, in un mo- Sassuolo, Bruges e derby in sette giorni «Speriamo di fare un bel regalo ai tifosi» do o nell’altro. Nella prima, che sarà arbitrata da Rizzoli, i granata si giocano la possibilità di conquistare una dimensione più vicina a quella immaginata ad inizio anno: una tranquilla posizione in centro classifica. Il secondo match vale per aggiudicarsi in anticipo il pass del passaggio del turno in Europa League. Mentre il terzo, il derby, non ha bisogno di presentazioni: il Toro, reduce da 6 sconfitte di fila contro la Juve, ha in palio - innanzitutto - l’orgoglio. Un concetto molto caro ad Emiliano Moretti, compagno (anche) d’azzurro di Darmian. «Io vorrei soprattutto regalare ai nostri sostenitori un sentimento d’identità forte - le parole dell’esordiente più maturo nella storia della Nazionale a 33 anni e 5 mesi -, in primis a quelli che ci guardano da più lontano. Devono potersi sempre riconoscere nella loro squadra». 1 44 .Sport STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 “La nuova Inter meglio del cinema Con Mancini la svolta decisiva” Intervista Handanovic legge il derby e l’ennesima rivoluzione: “Ho perso abbastanza” LAURA BANDINELLI MILANO pero che quelli che fino ad oggi preferivano andare al cinema, tornino allo stadio, abbonati compresi». Samir Handanovic non è uno che te le manda a dire, piuttosto resta in silenzio e di fronte a una qualsivoglia domanda scomoda chiosa. Guai, però a tocca- S CAMBIAMENTI RADICALI «In questi anni non si capivano bene le cose e ci siamo fatti influenzare » re il tasto rigori, ne ha parati 3 solo in questa stagione, 20 in serie A ma non si prende meriti, non fa letteratura in merito e soprattutto non dà dettagli: «: «Non rispondo mai a domande su questo tema». Handanovic, c’è chi sostiene che alla Pinetina si respiri un’aria nuova. «È vero, c’è entusiasmo e positività». Che cosa non ha funzionato con Walter Mazzarri? «È una domanda troppo difficile, gli altri andavano più forte di noi, ma se stai all’Inter devi mettere in conto che un pareggio può valere come una sconfitta. Se il tifoso non è contento però le colpe sono di tutti». I fischi del pubblico hanno condizionato le vostre prestazioni? L’idea: Ale&Franz «capi» delle curve Mancinicercaunvice,anchePuyoldiceno 1 Cercasi un vice disperata- mente e non un vice qualunque. Roberto Mancini (che ieri ha incontrato Thohir per la prima volta) dopo Daniele Adani ha provato a ingaggiare Carles Puyol ex difensore del Barcellona ma anche lui ha detto no. L’obiettivo è trovarlo in tempo per il derby di domenica. Sugli spalti invece potrebbe andare in scena un intrattenimento all’insegna del fair play che coinvolgerebbe anche le due Curve. Per la prima volta infatti potrebbero esserci due comici infiltrati, Ale di fede interista in Curva Nord e il milanista Franz in Curva Sud, chiamati a intonare cori e a divertirsi con reciproci sfottò. Le due so- Esperto Samir Handanovic, 30 anni, è in Italia dal 2004, all’Inter dal 2012 3 Rigori cietà hanno collaborato anche con campagne congiunte sui social network. In tribuna d’onore sono attesi i due presidenti: Silvio Berlusconi ed Erick Thohir, previsto un summit per parlare del rifacimento di San Siro, un progetto che piace molto anche a Fininvest. Parati in questa stagione, 20 in serie A 2016 La scadenza «Certi fischi ce li siamo meritati e poi sappiamo com’è San Siro, sono abituati a vedere giocare grandi squadre». «Parla poco ma sempre nella direzione giusta». Può darvi la scossa che vi serve? «Per lui parla la carriera, può trasmetterci il suo spirito vincente». «Credo di sì, ma se vogliamo essere competitivi su tre fronti serve maggiore qualità. È troppo evidente il distacco con chi sta nelle prime due posizioni di classifica in campionato, noi dobbiamo lottare per annullare questo gap, ci serve tempo». C’è qualcosa che l’ha colpita? Le ultime tre annate non sono state una passeggiata Che stagione state disputando? «È tutto ancora in alto mare, ma le più forti stanno già scappando». Che impressione le ha fatto Roberto Mancini? SPAZIO AFFARI > Gli avvisi si ordinano presso: TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258; PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella tel. 015.2522926-8353508; PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo tel. 0171.609122; LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona tel. 019.8429950; Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti fissi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE (IVA ESCLUSA) 1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro 2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Affitti Offerte, 8 Affitti Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11 Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61 /// 4 Lavoro Domande: - operai, autisti, fattorini, personale pubblici esercizi, impiegati, personale domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 /// altre domande Euro 2,61 Avvisi urgenti, data fissa, o neretti: il doppio. Neretti urgenti, data fissa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo. Elementi aggiuntivi: Fondino colorato: +25%; Keyword: €5,00; “A.”: €3,17; Logotipo: €23,00 Lavori vari e part-time IDEA S.R.L. via Torino 121, Ciriè (TO), prestigiosa concessionaria Toyota ricerca giovani ambosessi, residenti in Ciriè o zone limitrofe, da inserire nell’organico di vendita del proprio show-room in qualità di apprendista. 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Inzaghi è giovane e come un giocatore giovane ha bisogno di fare esperienza e prendere anche degli schiaffi NUOVO INTERROGATORIO IN PROCURA ANTIDOPING È una Stracittadina sottotono. Tra due nobili decadute. Ora Schwazer collabora: trema anche il ciclismo Possibile sconto di pena «Il calcio è ciclico, il Liverpool per dieci anni non ha vinto nulla». L’ultima volta che ha incrociato Inzaghi era il 18 maggio del 2008, lei era all’Udinese e lui fece gol con la maglia del Milan. Le piace come allenatore? «Per fortuna dalla panchina è difficile fare gol… a parte gli scherzi, Inzaghi è giovane e come un giocatore giovane ha bisogno di fare esperienza e prendere anche degli schiaffi. Se è davvero un fenomeno lo dirà il tempo». Chi è il giocatore che vorrebbe togliere al Milan? «De Jong, è piccolo ma è sempre al posto giusto nel momento giusto». «E rifletto ancora su questa cosa, vediamo cosa succederà, io non scappo dai problemi, spero che ci mettano EIDON «Io preferisco un uno a zero con la mia porta inviolata». LA SFIDA DI DOMENICA Dal campo alla panchina Alex Schwazer, 29 anni, è stato squalificato per tre anni e mezzo La sua attuale inibizione scade alla fine del gennaio 2016 «Dipenderà dai programmi e dalle scelte della società. Se l’obiettivo è vincere possiamo parlare di qualsiasi cosa. Io a Milano mi trovo bene, ma il mio umore è legato anche ai risultati. E di sconfitte da quando sono qui ne ho subite tante». «Al Milan toglierei De Jong, è piccolo ma è sempre al posto giusto nel momento giusto» LAPRESSE «Voglio Rio 2016» Il suo contratto scadrà nel 2016, sta pensando al rinnovo? Buffon ha appena firmato il rinnovo con la Juventus. Anche a lei piacerebbe giocare fino a 39 anni? «Sì, ma soltanto se il mio fisico me lo consentirà, non mi piace sentirmi sopportato». GUGLIELMO BUCCHERI ROMA Oltre sei ore per raccontare un mondo fatto di frequentazioni «proibite» e contatti pericolosi. Un mondo, quello della marcia, ma non solo: Alex Schwazer, oro olimpico sui 50 km a Pechino 2008 e ai box per uso di sostanze vietate dal 30 luglio del 2012, ha consegnato nelle carte della procura antidoping del Coni nomi, episodi, ricostruzioni inedite. Schwazer si è presentato davanti al procuratore Tammaro Maiello e al suo vice Mario Vigna per rispondere delle accuse di elusione e manomissione dei controlli antidoping e del perchè della presenza di una provetta di urine nella sua auto. Capi di imputazione diversi da quelli che hanno portato alla squalifica dell’atleta per tre anni e mezzo, fino al 30 gennaio del 2016 e, capi di imputazione, nati anche dalle rivelazioni dell’ex fidanzata del marciatore azzurro Carolina Kostner. Schwazer ha risposto a 110 domande, in modo dettagliato ed analitico e, alla fine dell’interrogatorio, i suoi racconti sono stati giudicati altamente credibili dagli inquirenti del Coni. Il marciatore ha dato una versione diversa da quella della Kostner sul giorno dei controlli L'oro olimpico di Pechino ha in testa un progetto ambizioso e che dovrebbe riportarlo all’attività in tempo per preparare i Giochi di Rio del 2016. «Mi sto allenando, mi sento pronto. Il mio sogno deve ancora cominciare...», così Schwazer all’uscita dopo le sei ore di audizione. L’atleta azzurro non ha niente da perdere ed è consa- pevole che per poter tornare al meglio alle gare e confrontarsi con gli altri deve ottenere uno sconto di pena dal Coni: per questo, ieri, Schwazer ha fatto i nomi dei marciatori stranieri e dei ciclisti italiani che hanno avuto contatti con Michele Ferrari, il medico sportivo inibito a vita dalla procura antidoping. Nomi secretati che, per quanto riguarda il ciclismo, potrebbero aprire un nuovo fronte di inchieste e che potrebbero allargare anche l’indagine penale in corso a Bolzano. Schwazer, ieri, è andato ben oltre a quanto detto durante la prima convocazione in procura. Lo ha fatto dando anche una diversa, e a tratti contrastante, versione sulle ore in cui gli ispettori preposti ai controlli antidoping a sorpresa bussarono alla porta della Kostner: il 30 luglio del 2012, l’azzurro era in casa e, secondo le deposizione dell’allora fidanzata, le chiese di mentire perchè aveva dato una sede diversa dove avrebbero potuto trovarlo per effettuare i test (cosa che avvenne soltanto la sera stessa, quella della positività all’Epo). La procura del Coni si prepara alle nuove mosse, quella penale di Bolzano ha ricevuto un’istanza dei legali del marciatore dove si chiede la conversione in lavori socialmente utili dell’eventuale pena. 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 56 DAL 22 NOVEMBRE CON LA STAMPA IL TEMPO IN CITTÀ Oggi Ieri MIN (˚C) 3 2.1 1.2 MAX Un anno fa 11 14.3 6.7 Diario sto significherà 5000 assunzioni, tra cui 290 da destinare a organico funzionale, 7-8 persone per scuola. «Ma se alle elementari le maestre sono tutte uguali, alle superiori su questi docenti si dovranno fare seri ragionamenti, costituire reti di istituti per utilizzarli». In Piemonte, poi, ci sono cattedre ma mancano gli abilitati di molte discipline, così come 120 scuole non hanno il preside, mentre in altre regioni ci sono centinaia di presidi idonei senza posto. IL DOCUMENTO SULLA «BUONA SCUOLA» In arrivo cinquemila nuovi insegnanti «Ora che la consultazione sulla Buona Scuola si è conclusa il Pd lavorerà per eliminare le criticità riscontrate». Umberto D’Ottavio, parlamentare membro della Commissione istruzione, ieri ha presentato una serie di riflessioni e pro- LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 12 14 poste. A partire dalle assunzioni che dovrebbero chiudere le graduatorie a esaurimento, ma anche riconoscere le rivendicazioni dei precari di seconda fascia. In particolare, ha spiegato che al Piemonte toccherà il 7% del totale italiano, a Torino que- TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it “Furchì è stato pagato dalle cosche per uccidere” Un amico lo accusa in un’intercettazione La difesa: fesserie Massimo Numa A PAGINA 50 “Dal 2015 la Sanità torna ad assumere” STASERA IL VIA AL LINGOTTO IL TFF DEDICATO A MIKE NICHOLS Cinema, apre il festival della spending review Meno soldi e meno sale, ma si comincia con il tutto esaurito Comincia sta* L’esordio. sera la trentaduesima edi- LA MARCIA DELL’UNICEF: MILLE «UNDER 10» IN CENTRO zione del Torino Film Festival. È l’anno dei risparmi e dei conti da tenere d’occhio, ma in avvio i numeri danno ragione al nuovo corso e stasera alla prima, che non è solo a inviti, sarà tutto esaurito. Primo via libera alla riforma Saitta Tensioni sul territorio Alessandro Mondo A PAGINA 55 Platzer ALLE PAGINE 48 E 49 Sulla bolletta arriva la beffa del gas LA STORIA L’aumento di 30 euro solo per i torinesi è una tassa comunale Andrea Rossi A PAGINA 57 La crisi taglia le elemosine nelle chiese Le parrocchie devono fare i conti con cali fino al 30% Anteprima con rabbia Il corteo dei bambini Maria Teresa Martinengo Cristina Insalaco A PAGINA 60 A PAGINA 59 Ieri sera alla Sandretto una performance con urla e lanci di cibo Emanuela Minucci A PAGINA 49 Sparito anche il gatto PAOLA ITALIANO è un giallo nel giallo. Non è sparito solo il libraio di San Salvario, Beppe Marchetti, di cui non si hanno notizie dalla notte di sabato scorso. Non si trova neppure il suo gatto, Smilla. Tra i tantissimi post apparsi su Facebook per il titolare del Luna’s Torta di via Belfiore, ci sono infatti anche quelli preoccupati per l’animale che viveva con lui. Potrebbe essere scappato dopo il mancato rientro del padrone dalla festa di matrimonio nel bolognese al termi- C’ ne della quale è sparito nel nulla. Ma Marchetti potrebbe anche averla affidata a qualcuno, nel caso la sua fosse una fuga, che - per quanto incomprensibile ai suoi cari - è una delle ipotesi dei carabinieri (che, comunque, anche ieri hanno continuato a cercarlo in Emilia). Capire che fine abbia fatto Smilla può essere un dettaglio importante per ricostruire le sue intenzioni. Ecco perché gli amici si stanno organizzando per andare a visitare gattili e rifugi e con volantini da diffondere in tutto il quartiere. Per trovare Smilla, per riabbracciare Beppe. Cara Torino LUIGI LA SPINA Il caso Rom non si risolve da solo re episodi in pochi giorni sono significativi. Il primo fu la proposta, certamente provocatoria, del sindaco di Borgaro, il quale suggerì la necessità di disporre bus diversi tra i rom che risiedono in un campo vicino all’aeroporto e gli altri cittadini, costantemente infastiditi e anche derubati. Un’idea che sollevò l’indignazione della sinistra, a cui appartiene lo stesso sindaco, ma che metteva in luce un problema reale, da risolvere certamente non con l’apartheid di sudafricana e americana memoria, ma garantendo la sicurezza del trasporto urbano. Qualche giorno fa, in un mercato, una bambina nomade è stata circondata da una folla che l’ha investita di insulti e di minacce perchè la madre era sospettata di un furto. Mercoledì la vicenda più sconcertante: una parte dei genitori di una scuola elementare ha protestato con la preside perché due rom, fruendo di una borsa finanziata dall’Europa a quello scopo e, quindi, non togliendo il posto a nessuno, lavoravano come bidelli. T CONTINUA A PAGINA 57 12 45 67 18 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 gg Dossier/ Parte il Torino Film Festival Il documentario Uragani nelle Filippine dove soffrono i bambini «Il documentario è il cinema ai tempi della crisi più vivace e attento» è il pensiero del Tff, che da sempre cerca di proteggere e portare avanti il lavoro complicato dei documentaristi e la prima proiezione del festival, alle 16,30 al Massimo 2 (replica lunedì alle 14 al reposi 1), è proprio un doc fuori concorso: «Mga anak ng unios, unang aklat Storm children book 1» del filippino Lav Diaz. E il regista, Pardo d’oro al festival di Locarno di quest’anno, è della sua terra vuole raccontare: le Filippine sono il paese al mondo più colpito dagli uragani. Disastri ambientali e tragedie umane, ma anche devastazioni prodotte dalla politica, e la lettura di Diaz è la volontà di fare un percorso “Gemma Bovery” apre la rassegna all’Auditorium EMANUELA MINUCCI storico. Tanto che questo «Storm children» lo propone come un libro, il primo, ad immagini e lo dedicata alla parte più debole e fragile della popolazione: i bambini. Coloro che sono le vittime più grandi di tutti i «terremoti», quelli prodotti dalla natura e quelli procurati dall’uomo. Il doc è comunque una dettagliata narrazione del paesaggio. [T. PL. ] Festa mobile L’incontro con Berlino e la storia del 1944 La sezione «Festa mobile» come ogni edizione raccoglie le pellicole in giro per il mondo e ancora inedite in Italia e quest’anno ha al suo interno anche l’area per il gemellaggio «Torino incontra Berlino»: esordio alle 17,30 al Massimo 1 con il film di Volker Schlondorff, regista de «Il tamburo di latta» e ospite in sala per presentare la proiezione, «Diplomatie» (replica domani alle 12 al Massimo 1). Ambientato nell’agosto del 1944, a Parigi, ferma la macchina sull’avanzata degli Alleati: e sulla figura del console svedese Raoul Norling, interpretato da Andrè Dussolier, che una notte riesce a entrare nel quartier generale nazista allestito dentro un hotel. Il suo intento è dissuadere il generale Dietrich von Choltitz, l’attore Niels Arestrup, dal dare il via agli ordini di Hitler. Un dialogo appassionante fra due personalità forti, cariche di orgoglio, e sull’essere contro i conflitti. [T. PL.] Ci siamo. Il 32° Torino Film Festival è al ciak d’inizio. Si comincia stasera all’Auditorium del Lingotto con l’inaugurazione - già «sold out» da giorni - della prima rassegna curata dalla direttrice Emanuela Martini che ha scelto di partire con «Gemma Bovery» di Anne Fontaine, deliziosa commedia con Fabrice Luchini e Gemma Arterton: «Dopo tanti registi un critico - dice lei fresca di parrucchiere, o meglio di hair-punk- stylist - e donna. Ci sono meno soldi rispetto agli anni scorsi, meno frizzi e lazzi, ma tanto, tanto cinema». Nonostante il red carpet sia più corto, nel senso della coperta ristretta dei fondi, si annuncia una serata di puro divertimento, senza madrina, ma con tanta buona musica, quella di Giorgio Li Calzi - che il direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera è riuscito a tirare fuori dal cilindro, giusto pochi giorni fa dopo aver promesso «ci sarà una sorpresa». Il musicista torinese che si produrrà nella performance musicale «Morricone – A Blind Movie», con tromba e strumenti elettronici, prodotta nel 2008 per il festival «Jazz fuori Tema» di Tortona, in occasione degli 80 anni di Ennio Morricone. «Sarà un film sonoro spiega Emanuela Martini un percorso che parte dalla musica di Morricone composta per pezzi di cinema come Elio Petri, Leonardo Sciascia, Goffredo Petrassi, Gillo Pontecorvo, Giuliano Montaldo, Carlo Lizzani, Pier Paolo Pasolini, Marcello Mastroianni, Gian Maria Volontè». È un breve percorso attraverso il ruolo del potere, della violenza, della storia politica degli ultimi decenni REPORTERS Il programma della serata Alla serata inaugurale performance musicale di Giorgio Li Calzi dedicata a Ennio Morricone Tra gli ospiti, Joe Lansdale e il cast di «Ogni maledetto Natale», con Mastandrea e Guzzanti «Ci sono meno soldi rispetto agli anni scorsi, meno frizzi e lazzi, ma tanto, tanto cinema» Emanuela Martini Direttrice del Tff e delle guerre di liberazione. «Ogni maledetto Natale» E anche se non ci sarà il guest director Paolo Virzì (che arriva da New York soltanto domattina) fra i velluti dell’Auditorium siederanno parecchie star. Intanto tut- to il cast di «Ogni maledetto Natale», da Valerio Mastandrea a Corrado Guzzanti, dal grande Joe Lansdale a Jim Mickle. Il buffet del territorio Nonostante i tagli il catering resta fedele al territorio e a una cucina di livello: sui tavolini rotondi il finger-food intreccia hamburger di carne cruda, tonno di coniglio e frittatine di verza, ma specchiandosi in un catalogo di film che gira il mondo proporrà pure pane arabo e salmone di cui dicono vada pazzo il regista Ozpetek anche se stasera purtroppo se li perderà. Prenotazioni sul web I primi dati fanno prevedere nonostante un piccolo ritocco delle tariffe - un buon successo: ieri, a Festival ancora chiuso, via web erano già stati venduti 1766 biglietti e 122 abbonamenti. «Ci sembra un buon inizio spiegano al Museo della Mole anche se il grosso, come da tradizione si venderà, fisicamente alle biglietterie». L’anti-madrina Come si è capito sarà un festival dell’understatement, dove non ci sarà nessuna madrina in apertura, ma ci sarà l’anti madrina la sera della chiusura, sabato 30 novembre, con una splendida Anna Mazzamauro che «mi darà una mano - ha concluso ieri Emanuela Martini - nella serata di chiusura che si terrà al Reposi». twitter@emanuelaminucci Le retrospettive Il cinema Usa Intercettazioni negli Anni Settanta Il direttore Martini avrebbe voluto proseguire ancora con la sua retrospettiva «New Hollywood», ma anche a lei, per quanto appassionata, è parso troppo, quindi si conclude questa edizione e con la seconda parte «Suicide is painless: il nuovo cinema americano 1967-1976», che porta sugli schermi del Massimo 3 alle 19,30 il film di Francis Ford Coppola «The conversation» (replica martedì alle 19 al Reposi 4 e sabato 29 alle 22 nella stessa sala). Una pellicola del 1974, vincitore per il miglior film a Cannes e dove il protagonista, Gene Hackman, interpretò uno dei suoi grandi personaggi. È un thriller la cui vicenda si svolge a San Francisco, Il festival povero inizia con il tutto esaurito L’anticonformismo della nuova America Da Easy Rider al Laureato, così il cinema Usa cambiò pelle tante e più visto del mondo. Il pubblico era cambiato, ma a Hollywood non se ne erano accorti subito e continuavano a fare i film per le famiglie, incassando un insuccesso dopo l’altro. Qualcosa cambia STEVE DELLA CASA dove Harry Caul-Hackman è un investigatore privato, esperto in intercettazioni e con un’ossessione per la difesa della propria privacy. Per quanto distaccato nel portare a termine il suo lavoro, resta coinvolto dall’incarico di intercettare una coppia nell’affollata Union Square. [T. PL. ] Come è noto, negli anni Settanta il cinema americano cambia pelle. E non solo perché arrivano i nuovi registi dagli incassi miliardari (George Lucas, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Brian De Palma…). Hollywood si dibatteva da tempo in una crisi profonda, tanti fattori avevano contribuito a mettere in crisi nel decennio precedente il cinema più impor- Poi però qualcosa cambiò. Due piccoli film girati in modo quasi amatoriale, l’horror La notte dei morti viventi e Easy Rider, avevano avuto un insperato successo mondiale. Erano film molto diversi tra loro, ma entrambi diretti a un pubblico giovane, sveglio, anticonformista. Costarono poco, incassarono molto: e, a Hollywood, la parola d’ordine fu una e una sola, bisognava fare film che catturassero un pubblico giovane e anticonformista, e poi bisognava mettere tanta, tanta musica. Il laureato Il primo a capirlo fu Mike Nichols, scomparso mercoledì. In Il laureato, grande successo in tutto il mondo, i meriti del trionfo furono equamente divisi tra un giovane attore che divenne subito famoso (Dustin Hoffman) e le canzoni di Simon e Garfunkel, che entrarono subito nelle hit parades di tutto il mondo. Nichols e Garfunkel divennero molto amici, e si ritrovarono qualche anno dopo in Conoscenza carnale dove nel cast c’era anche Jack Nicholson che, a sua volta, doveva molto a Easy Rider. Ma anche Steven Spielberg non scherzava. Il suo primo lungometraggio, Duel, era un film «on the road», scandito però con i tempi e i modi dell’horror. Anch’esso costava molto poco, anch’esso incassò tantissimo. Una canzone dei Creedence, Who’ll Stop the Rain, diede poi il titolo a un bellissimo 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .49 g Il pollo a pezzi Cosce di pollo, spinaci e patate bollite finiscono in testa ai commensali e per terra nella performance sulla rabbia repressa il caso h o has opened the chicken?!! Who?!!». L’urlo di Josephine Decker è vero, di rabbia pura. Per un attimo i suoi invitati tacciono. Poi lei afferra un’ala e una coscia di quel pollo che nessuno doveva «sbranare» e li tira con tutta la forza che ha verso il capotavola. Poi è un’esplosione di rancore commestibile, con le patate bollite che finiscono fra i capelli delle ragazze, spinaci in faccia a lei stessa, le pareti della Fondazione Sandretto che, come nella scena di Animal House di John Belushi, riescono a sporcarsi oltre la scrupolosa copertura di nylon. «W REPORTERS Rabbia d’artista all’anteprima Il pavimento E pazienza se i fotografi diventano parte attiva dell’installazione, rischiando una Urla e lanci di cibo alla Fondazione Sandretto LA PERFORMER «Dobbiamo imparare a vivere la collera in modo gioioso» frattura sugli spinaci spiacciccati sul pavimento. Fra le prime a divertirsi e ad applaudire Josephine, per il suo «Thanks Giving Smash Living» (in italiano «Rissa e botte a Natale», perché la festa del Ringraziamento è soltanto americana), c’è la direttrice del Torino Film Festival Emanuela Martini, che ride parecchio e trova molto cinematografica la cena che finisce ad arrosto e costine in faccia. E’ il primo atto di questo 32° Tff più intellettuale che mai, e comincia con una performance di una giovane artista come la Deker, che il critico Richard Brody del New Yorker ha definito una film-maker dal carattere rivoluzionario. A dire il vero applaudono tutti l’ossimoro che accomuna le feste in famiglia del mondo intero: REPORTERS La tavola apparecchiata per lanciarsi il cibo quanto sarebbe bello potere dare libero sfogo alla rabbia, ai rancori, ai sorrisi a salve, e all’ipocrisia del «fingiamo felicità soltanto perché è Natale». A dare questo «La» internazionale al Tff che comincerà oggi, è stata Patrizia Sandretto che ha Un nuovo divo Dustin Hoffman nella memorabile locandina de Il laureato che lo lanciò a livello mondiale La pellicola di Nichols metteva a frutto la lezione di Easy Rider e La notte dei morti viventi: catturare un pubblico giovane e anticonformista AP film che parlava di postVietnam e di traffico di droga: in italiano si intitolava I guerrieri dell’inferno, a dirigerlo era Karel Reisz che si era spostato in America dopo essere stato il nome più interessante del Free Cinema inglese. Non era il solo europeo a trovare terreno fertile nella nuova Hollywood: lo fece anche il cecoslovacco Milos Forman, che con Taking Off raccontava di cri- invitato ieri sera Josephine Deker, una splendida e creativa trentenne cui ha dedicato pure una personale. La collera «Dovete imparare a vivere la collera in maniera gioiosa, a Omaggio Dedicato aMikeNichols 1 Il 32° Torino Film festi- val sarà dedicato a Mike Nichols, il grande regista de Il laureato scomparso mercoledì scorso. Lo annuncerà oggi Emanuela Martini, direttrice della rassegna, che anche quest’anno propone una retrospettiva sulla New Hollywood di cui Nichols è stato uno dei principali artefici. La memorabile pellicola del ’67 con Dustin Hoffman fece da spartiacque nella storia del grande schermo e gli valse l’Oscar alla regia, lui che aveva già ottenuto 5 statuette il suo film di esordio, nel 1966, «Chi ha ha paura di Virginia Woolf» , con Elizabeth Taylor e Richard Burton. Il suo ultimo film, nel 2007: «La guerra di Charlie Wilson», con Philip Seymour Hoffman, Tom Hanks e Julia Roberts. non reprimere più nulla» dice Josephine aggiustandosi la cuffia in cellophane. La divisa è quella della casalinga repressa: grembiulone e calzette a righe che al momento più inopportuno calerà nel piatto dell’invitato meno partecipe. «Eravamo pronti a tutto - spiega, sorridente, Patrizia Sandretto - l’artista ci ha chiesto solo una tavola apparecchiata per dieci performer, pollo, tacchino, patate e spinaci». E molti commensali non sapevano che la cena a cui erano stati invitati, sarebbe finita con una doccia e i vestiti in lavanderia. L’evento di ieri sera - applaudito da Emanuela Martini («è stata straordinaria e liberatoria») e cinefili vari, è frutto di una partnership tra il Tff e la Fondazione di via Modane (che stanzia settemila euro per il Premio speciale della giuria del concorso Torino 32). Dopo la performance il pubblico ha apprezzato anche qualche cortometraggio della filmaker, autrice, del memorabile «Me [E. MIN.] the Terrible». si generazionali e di un uso insistito di marijuana. Sguardi all’indietro La nuova Hollywood è per il secondo anno protagonista della retrospettiva del Torino Film Festival, con annessa la possibilità di rivedere tutti insieme film non rari ma che possono far riflettere su quel periodo, l’ultimo in cui il cinema era ancora il passatempo preferito dal pubblico di tutto il mondo. Non è però il solo sguardo all’indietro del festival. A parte Profondo rosso, il film-culto di Dario Argento girato in gran parte a Torino, ci sarà anche un omaggio a Giulio Questi, uno dei registi più amati dai cinefili e già ospite a Torino negli anni Novanta. Partigiano, documentarista, grande conoscitore dei meccanismi del cinema assieme all’amico Kim Arcalli che è stato poi un collaboratore importante di Bertolucci, Questi sarà omaggiato con alcuni lungometraggi e soprattutto con i cortometraggi che da solo ha realizzato recentemente con una sigla da lui stesso creata che è tutto un programma, la Solipso Film. After Hours Un Pulp fiction targato Giappone È il percorso da cinefili con il gusto sottile, di quelli che amano i cult o i film dalla mezzanotte in poi: a loro si dedicata la sezione «After Hours», che mescola l’horror, il thriller e il noir ma che non disdegna soprattutto i soggetti surreali: alle 20 al Massimo 1 passa «Tokyo Tribe» del regista giapponese cult, già ospite di «Rapporto confidenziale» del Tff, edizione 2011, Sion Sono (replica domani alle 14,30 stessa sala). Una regia decisamente surreale, un racconto ironico che è capace di incrociare il musical , lo yakuza e l’hip hop nella forma che Sono dà alla sua storia, quella della cultura metropolitana, delle tribù giovanili in una Tokyo dove i contrasti fra bande possono facilmente sfociare in un omicidio. Tant’è che dopo un’incursione territoriale di una delle bande e la tragica uccisione di un capo, la città è sul punto di esplodere sotto la catena di atti violenti che la guerra fra gruppi ha innescato. Una narrazione interpretata da rapper, stuntman e artisti del tattoo, che trae ispirazione dal manga di Inoue Santa. [T. PL. ] Onde L’incognita del destino versione kazaka Le mappe geografiche dalle grandi immagini della sezione «Onde», che entra attraverso i luoghi e i paesaggi dentro alle storie esistenziali e che scavano nella coscienza, apre i suoi schermi alle 22,15 al Massimo 2 con la pellicola prodotta in Kazakistan dal regista Nariman Turebayev «Priklyuchenie - Adventure» (replica venerdì 28 alle 20,15 al reposi 5 e sabato 29 alle 22 al Massimo 2). Una versione kazaka delle «Notti bianche» di Dostoevskij, dove si pongono al centro dell’immaginario il senso dell’attesa e dell’impossibilità di conoscere cosa il destino può portare. Sono le notti di un tranquillo guardiano, Marat, che finisce fra i desideri di una giovane in perenne attesa: lei aspetta l’uomo che un giorno ha promesso sarebbe tornato a prenderla. C’è una visione fatalista della vita, sottolineata dal giusto senso ironico. [T. PL.] New Hollywood Un musical horror ispirato al Faust Quando uscì non ebbe un grande consenso di pubblico e di critica, eppure è uno dei film cult di Brian De Palma: «Phantom of the paradise - Il fantasma del palcoscenico» è in programma alle 22,30 al Massimo 1 per «New Hollywood» (replica domani alle 9,30 al Massimo 1 e mercoledì 26 alle 22,30 al Reposi 4). Musical scritto e girato nel 1974, insegue le vicende del giovane cantante Winslow Leach, interpretato da William Finley, la cui opera pop, ispirata al «Faust», gli viene rubata dal discografico Swan, interpretato da Paul Williams, che possiede la casa discografica «Dischi Morte». E con un obiettivo preciso: usare la musica di Leach per l’inaugurazione del grande teatro per concerti «Paradiso». Ma nel tentativo di parlare con Swan, Leach si ritrova incastrato in una storia di droga, così da essere processato per direttissima e condannato all’ergastolo da scontare a [T. PL. ] Sing Sing. 12 45 67 18 50 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 “Musy ucciso su commissione Il killer pagato dalle cosche” L’amico di Furchì in un’intercettazione. La difesa: “Sono soltanto fesserie” il caso MASSIMO NUMA TORINO l processo Musy fa registrare un nuovo colpo di scena. L’accusa, pm e parte civile, chiedono che venga interrogata Maria Cefalì, moglie dell’amico del cuore di Furchì, Felice Filippis . Riassunto delle udienze precedenti: emerge che i due, entrambi di origine calabrese, avevano mantenuto stretti rapporti anche dopo l’arresto. L’avvocato di parte civile, Giampaolo Zancan, aveva rivelato che un compagno di cella di Furchì, il sedicente 007 Pietro Altana, aveva appreso che nel capanno degli attrezzi dell’orto di Filippis, c’era un’intercapedine sotto il pavimento, nascondiglio di di armi, carabine e pistole. L’uomo, reinterrogato, aveva confermato la circostanza ma chiarito di I Felice Filippis nel corso di un’udienza aveva abbracciato e baciato Furchì, ma ora sembra avere cambiato idea e ha preso le distanze L’INTERPRETE Per tradurre in italiano i dialoghi la Corte ha nominato un perito REPORTERS non avere mai ricevuto da Furchì una pistola; poi frasi, ricavate dalle ambientali, tipo: «Se parlo io, quello si piglia cent’anni di galera....». «Delitto su commissione» Il pensionato, tra l’altro sofferente di cuore, si esprime in un indecifrabile dialetto calabrese. C’è voluto un interprete per dare un senso agli scambi di battute della coppia. In sostanza, i due affermano che l’omicidio dell’avvocato torinese poteva essere stato ordinato da entità mafiose non conosciute; che il compenso sarebbe stato di 30 mila euro, depositati sul conto corrente della sorella di Furchì, Caterina e che, infine, «una pistola sarebbe ritornata in Calabria», dopo il delitto. Sulla «Stampa» LA STAMPA MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2014 . Cronaca di Torino .45 Felice Filippis Due secoli di carcere In aula durante la sua deposizione davanti alla Corte d’Assise «Furchì non mi ha chiesto niente» Gli scontri per i quali i pm hanno chiesto quasi 2 secoli di carcere avvennero nell’estate del 2011 REPORTERS L’amico di Furchì La difesa No Tav “Se parlo io, si fa “Dietro a quei sassi cent’anni di galera” un conflitto sociale” Ma nega di averlo aiutato a nascondere l’arma L’avvocato: Resistenza nella valle militarizzata MASSIMO NUMA Felice Filippis, l’amico fraterno di Francesco Furchì, torna in Tribunale, davanti alla Corte d’Assise, per rispondere di nuovo alle domande del pm Roberto Furlan e della parte civile. Il 7 ottobre il suo ex orto di Caselle e la sua abitazione erano state perquisite dagli investigatori della squadra mobile alla ricerca di armi, in particolare del revolver che l’imputato avrebbe fatto nascondere proprio a Filippis. Dove? Sotto l’intercapedine del pavimento del capanno degli attrezzi. Furchì lo avrebbe confidato al suo ex compagno di cella, il sedicente 007 Pietro Altana, che lo aveva confermato in aula. Un teste a sorpresa scoperto dalla parte civile, gli avvocati Giampaolo e Valentina Zancan. Intercettato Dopo il 7 ottobre, Filippis è stato intercettato. Tutta la sua deposizione è ora oggetto di una perizia, a cura anche di «interpreti» dello stretto dialetto calabrese in cui il pensionato si esprime. Ma la frase chiave è questa: «Se parlo io gli faccio fare cent’anni di galera a quello!». Detta alla moglie, riferendosi a Furchì, reo di averlo messo nei guai con le lettere di presentazione affi- date ad Altana; di avergli fatto perquisire la sua abitazione, insomma di averlo trascinato in un incubo giudiziario, con la prospettiva di finire indagato per gravi reati. Nell’ultima udienza, Filippis, finita la testimonianza, si era avvicinato all’imputato abbracciandolo e baciandolo. «Un conoscente» Ieri è apparso più freddo. Anzi, piuttosto distaccato. con il pm lo ha definito prima «un conoscente», sempre cercando di tradurre il suo strano linguaggio, e infine «anche un amico». Racconta che aveva fatto da mediatore tra lui e la moglie, prima della separazione. Va con la donna da Equitalia e «scopro che c’erano bollette per 20 mila euro, allora chiamo Furchì a casa mia, lo affronto, lui dice che sa lui come regolare i suoi affari di famiglia, allora gli dico che non è un uomo e che se ne deve «Una volta mi disse che avrebbe dovuto spararmi perché in passato gli avevo dato dell’infame» Felice Filippis Testimone, amico di Furchì PAOLA ITALIANO andare. Qualche tempo dopo lo rivedo e lui mi dice: “siccome mi hai dato dell’infame ti dovrei sparare”». Una mania. Ma Filippis poi aggiunge, incalzato dalle domande del pm: «Non ho dato peso a quelle parole, pensavo le dicesse così per dire». La Valsusa era «militarizzata», le forze dell’ordine furono «scorrette», la procura ha avuto «un atteggiamento cinico e sprezzante» e gli imputati «sono da assolvere». Ieri è stato il giorno delle difese al maxi processo No Tav all’aula bunker del carcere delle Vallette, dove il pubblico è stato riammesso dopo le intemperanze e le proteste che avevano portato allo sgombero e alle udienze a porte chiuse, quando parlavano pm e parti civili. Un pubblico che questa volta ha seguito in silenzio l’avvocato Claudio Novaro, primo a prendere la parola per discutere le posizioni di quattro dei 53 attivisti imputati per i disordini dell’estate 2011. Per loro, i pm avevano chiesto pene per un totale di quasi due secoli di carcere (6 anni le richieste più elevate). Qualche scintilla a fine udienza con il pm, e un tentativo di applauso quando Novaro conclude, subito smorzato dalla minaccia del presidente di tornare a porte chiuse. Lettere dal carcere Il pensionato, originario di Caraffa, nega di avere mai ricevuto armi da Furchì in custodia; conferma solo di avere avuto le sue, regolarmente denunciate. Rievoca una passeggiata avvenuta nell’estate del 2012 con Furchì, in cui avevano affrontato «quella storia lì, sì, del consigliere comunale ammazzato...». Il pm: «Guardi che in quell’epoca Musy era ancora vivo...». «Ah sì, certo, io comunque sono convinto che Furchì è innocente, da me era venuto per prendere i fiori di zucca che io coltivavo, i pomodori. Mi aveva scritto delle lettere dal carcere ma in ultimo gli feci sapere che non doveva farlo più». Per gli avvocati della difesa, Giancarlo Pittelli e Maria Rosa Ferrara, è stata «un’udienza scarsamente utile, Filippis ha chiarito di non aver mai avuto contatti su questioni legate al delitto, i racconti di Altana sono solo fesserie e lui non è mai stato uno 007». La prossima sarà il 20 novembre, la sentenza prevista tra gennaio e febbraio. Il contesto La premessa di Novaro è che non vi può essere giudizio sugli imputati che non tenga in considerazione il contesto: quello della lotta contro l’Alta velocità, del movimento ventennale che si oppone e della «rabbia e della frustrazione» che provavano i manifestanti quando, a volto coperto, il 27 giugno 2011 tentarono di impedire alla «pinza» di aprire il varco per cantierizzare l’area accanto alla galleria Ramat; e quando poi, il 3 luglio, attaccarono il cantiere di Chiomonte. Si ribatte per contrapposizioni: per la procura si trattò di azioni preordinate, per l’avvocato fu un tentativo di resistenza; i pm parlano di «professionisti della violenza», il legale inserisce i fatti in un contesto di «conflitto sociale»; la «Libera Repubblica della Maddalena» aveva per l’accusa un’organizzazione militare, per la difesa era «un’esperienza importante» maturata in quel «laboratorio politico che è diventata la Valsusa». Novaro cita anche un rapporto di polizia in cui si valutava, per il presidio poi sgomberato, il reato di «Bisogna considerare il contesto, che era fatto di rabbia e frustrazione da parte dei manifestanti» Claudio Novaro Avvocato della difesa attentato contro l’integrità dello Stato, in realtà mai contestato. Le singole posizioni Le argomentazioni diventano più pragmatiche nell’analisi delle singole contestazioni. Gabriella Avossa, ad esempio, è una delle imputate per cui la richiesta di pena è più alta, 6 anni. Per Novaro, però, non era lei la persona identificata nelle immagini. La sua conclusione non è solo frutto dei confronti fotografici: «Ho un’intimissima sicurezza che non sia Avossa, ho un segreto professionale e non posso andare oltre. Ma smetto di fare l’avvocato se quella è Avossa». Per un altro imputato immortalato con una pietra in mano, l’avvocato afferma che manca la prova che la pietra sia stata tirata. In ogni caso, chiede che vengano concesse le attenuanti: anche quelle per aver agito per «motivi di particolare valore sociale» Reazioni Alle accuse mosse alle forze dell’ordine, che per Novaro avrebbero messo in campo «un piccolo campionario di azioni scorrette», replica il sindacato di polizia Cosip: «Gravissime calunnie, tentativo inutile di difendere l’ingiustificabile violenza perpetrata in quei giorni». 1 Un lettore scrive: un funzionario di banca,unadiquelleduebanche che non hanno passato gli ormai famosi stress test. Mi sento molto amareggiato dalla situazione, e per certi versi impoten- 2 «Sono 12344567 936 A3B26 1 12 45667 489 6ABCAD7E FD8FFAE 1ADD78DA 47 79ABE F7AE ABCEDA AF8 AB4E 7 4A7 4899DA 1 D7A 487 A97 8BF7AE A99EDAB7A7EB8 servizio serale di tram e bus. Posto che trovo ignobile tagliare sui trasporti (così come sulla sanità), è però necessaria una riflessione: siamo proprio sicuri che il servizio serale sia programmato con cognizione di causa? Mi spiego La «Stampa» del 29 ottobre, con la deposizione in aula di Felice Filippis, amico di Francesco Furchì, unico imputato per la morte di Alberto Musy 1 La difesa: «Solo fesserie» La prima replica arriva da Caterina Furchì: «Sono indignata, quei soldi li ho avuti da una finanziaria per spese mie personali». E l’avvocato della difesa Giancarlo Pittelli: «Sono affermazioni completamente ininfluenti, tanto per sollevare un inutile polverone. Le considerazioni dei due coniugi, se mai fossero vere, adombrerebbero collegamenti tra Torino e le cosche calabresi. Suona come un insulto alla vittima. E intanto l’assassino vero di Musy circola indisturbato, nessuno lo cerca». Gli avvocati della difesa hanno contestato duramente quest’ultima fase dell’inchiesta «fuori controllo», dicono gli avvocati Maria Battaglini e Maria Rosaria Ferrara. Ma il fascicolo aperto dai pm contro ignoti su un eventuale complice di Furchì consente all’accusa di indagare ancora, anche con il processo in corso. Il presidente, Pietro Capello, ha fatto mettere a verbale la loro posizione. che ritorna in più occasioni, si lega in modo forte alla figura di Furchì, così come le altre dichiarazioni. È il sottobosco di un’azione omicidiaria che ha un movente, un tempo definito e una serie di azioni successive. Che ora stiamo ricostruendo. «Contesto inquietante» Udienza decisiva Ma Zancan e il pm sembrano sicuri del fatto loro. Il 2 dicembre Maria Cefalì sarà interrogata e dovrà spiegare ai giudici che cosa intendeva veramente rivelare, in quelle conversazioni registrate dalle microspie sistemate in auto e in casa dagli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile. Zancan: «Le intercettazioni consentono di ricostruire l’ambiente e il contesto dove è nato il delitto. La storia dell’arma, La deposizione di Maria Cefalì potrebbe essere decisiva. La donna infatti, entra nei dettagli: «...A’ pistola illu s’inde liberau subito...da cu ha mandà mu’ ammazzà chillu, perchè secondo me lui è stato mandato». E il marito: «E u’ pagaru...che si è trovato 30 mila uero nel conto...Me l’ha detto la sorella». Traduzione: l’assassino s’è liberato subito della pistola, l’ha riportata in Calabria. Il dialogo La moglie Maria al marito Felice: «Ma secondo me, Felice, a’ pistola illu s’inde liberau subito, la pistola dev’essere in Calabria e mo’ me lo caccia nessuno dalla testa» Felice: «In Calabria da chi?» Maria: «Da cu ha mandà mu’ ammazza chillu, perché secondo me lui è stato mandato». Felice: «E u’ pagaru, è stato pagato». Felice: «Non abbiamo mica avuto una corrispondenza.... Lui lettere da me non ne ha. Io non ne voglio più sapere nulla di questa persona» Felice: «Per i giudici... il più intelligente non ero io, l’ambiente di zucche, ortaggi...» Maria: «Quello dice un sacco di minchiate sopra di te..è un figlio di p...» 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .51 Duemila immigrati hanno lasciato Torino Effetto crisi anche sugli stranieri: per la prima volta dagli Anni Ottanta sono in calo i residenti non italiani Sono poco più di 140 mila, uno ogni 6 italiani. L’esodo più forte è quello dei romeni. La metà ha meno di 44 anni MARIA TERESA MARTINENGO Sarà la crisi economica che spinge a rientrare nel Paese d’origine o a cercare fortuna altrove, il minor numero di nascite e qualche trasloco sporadico in altri comuni: il risultato è che per la prima volta dall’inizio dell’immigrazione di massa dall’estero - seconda metà degli anni 80 il numero dei residenti a Torino con cittadinanza non italiana diminuisce. Erano 142.191 a fine 2012, sono diventati 140.138 a fine 2013 (-1,4%, il dato è poi rimasto identico al 30 giugno 2014). In particolare, hanno lasciato la città 1.015 romeni, a cui si aggiungono altri 590 europei e 448 extraeuropei. Nel frattempo - pur «rinforzati» almeno da una parte delle 2911 cittadinanze concesse dalla Prefettura a stranieri residenti nella provin- 823.135 cia (2618 nel 2012), sono diminuiti anche gli italiani: da 769.632 a 764.876. Dieci anni fa gli stranieri erano 70.064, gli italiani 832.278. Il rapporto I dati, pronti per le analisi dei sociologi, sono del Servizio Statistica della Città nell’ambito dell’Osservatorio Interistituzionale sugli stranieri in Provincia di Torino, curato da Prefettura e Comune, e presentato ieri a Torino Incontra dal prefetto Paola Basilone, dal vice sindaco Elide Tisi, dalle assessore Monica Cerutti (Regione) e Mariagiuseppina Puglisi (Provincia). La fotografia, nella XVII edizione, riguarda una percentuale di stranieri sul totale dei residenti del 15,5%, il 58% dei extraeuropei. La nazionalità più presente è la romena, con 55.333 residenti. Gli altri Paesi con la maggior quota di residenti sono Marocco (19.982), Perù (9390), Cina (7128), Albania (6093), Moldova (4860), Egitto (4779), Nigeria (4277), Filippine (3752), Brasile (1953). 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 832.278 804.334 793.536 815.882 2004 2005 TOTALE STRANIERI RESIDENTI 764.867 124.200 769.632 773.005 2007 2008 2009 PERCENTUALE SUL TOTALE DEI RESIDENTI PER CIRCOSCRIZIONE (ANNO 2013) 15,9% TOTALE POPOLAZIONE STRANIERA 103.795 2011 2012 2013 129.067 84.854 La Torino straniera 70.064 Circoscrizione 6 Romania 7.814 Marocco 5.718 1.780 Cina 23,1% Circoscrizione 4 Romania 7.298 Marocco 1.922 1.307 Perù Circoscrizione 7 Romania 5.793 Marocco 3.803 2.240 Cina 5 19.911 4 13,3% 22,2% 7 1 Circoscrizione 3 Romania 7.822 2.130 Perù Marocco 1.455 17.238 3 10,3% Circoscrizione 1 Romania 2.179 782 Marocco 618 Filippine 8 2 9,4% 9.543 24.983 6 PRIME TRE NAZIONALITÀ 16.268 142.191 115.809 78.613 Circoscrizione 5 Romania 9.897 Marocco 3.111 871 Albania 20.165 16,4% 2010 2013 133.869 786.304 2006 2012 140.138 779.444 TOTALE ITALIANI RESIDENTI A TORINO NELLE SCUOLE Il 17,4% dei 105 mila studenti hanno una cittadinanza diversa 2004 8.019 9 Circoscrizione 2 Romania 4.757 713 Marocco 512 Moldova 10 12,2% 4.770 Centimetri - LA STAMPA Giovani e bambini Gli stranieri continuano a battere di gran lunga i nativi in fatto di giovinezza. La fascia di età più numerosa è quella tra i 30 e i 39 anni, il 26% del totale. Se la si allarga ad includere i residenti dai 25 ai 44 anni, si raggiunge il 47%. Tra il 2012 e il 2013, poi, è aumentata la fascia dei bimbi 0-4, dal 6,1% all’8,1. Ed è interessante notare che la percentuale di minori con cittadinanza straniera sul totale dei minori residenti nelle dieci circoscrizioni va dall’11,7% della Circoscrizione 1 (Centro) al 35% della 6 (Barrie- Circoscrizione 8 Romania 2.458 Filippine 879 Marocco 755 Circoscrizione 10 2.372 Romania 499 Marocco 271 Albania ra), al 33% della 7 (Aurora-Regio Parco) al 24,4 % della 5 (Borgo Vittoria-Vallette) al 24,2 della Circoscrizione 4 (San Donato). Nelle scuole torinesi gli alunni con cittadinanza diversa da quella italiana sono 18.362 (8.062 nati in Italia, 43,9%) ,cioè il 17,4% su un totale di 105.123 alunni. La percentuale scende all’11,6% considerando tutta la provincia. L’appello del vicesindaco Nella Giornata del 25° anniversario della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adole- Circoscrizione 9 Romania 4.943 43 Marocco 1.134 34 794 Perù 94 8.164 14,2% 14,7% 11.077 scenza, il vice sindaco ieri ha sottolineato la ripresa degli arrivi di minori stranieri. «Spesso si tratta di bambini di 12-13 anni che il Tribunale affida ai Comuni». Il fenomeno è così intenso, ha spiegato Elide Tisi, che «alcune amministrazioni hanno avuto un tracollo. Qui riusciamo anche ad inserirli in famiglia, non solo in comunità, ma questo impegno sta mettendo a dura prova i servizi. Ora lo Stato ha sottoscritto un accordo con l’Anci. Il problema però non riguarda solo la prima accoglienza, ma la possibilità di impostare un percorso che IL PIACERE DI VIVERE IN GRAN MADRE Vieni a visitare gli appartamenti che abbiamo arredato per te. In Via Martiri della Libertà angolo Via Santorre di Santarosa. ANCHE SABATO 22 e DOMENICA 23 PROGRAMMA PERMUTA FORMULE DI PAGAMENTO PERSONALIZZATE RISPARMIO ENERGETICO CLASSE A IN COLLABORAZIONE CON abbia senso in vista del futuro». Dal dirigente del Centro per la Giustizia minorile del Piemonte sono venute riflessioni che si collegano. «Nei Servizi della Giustizia minorile - ha spiegato Antonio Pappalardo - accanto ai minori non accompagnati, soprattutto maghrebini con gravi storie di deprivazione e abbandono, si affiancano minori stranieri nati in Italia o ricongiunti. Tra questi sono in aumento le ragazze, coinvolte in procedimenti penali, che presentano gravi problemi psico-relazionali e psichiatrici legati alla loro condizione». Le storie Partono i malati e chi ha perso il lavoro Ma chi sono i duemila stranieri che hanno lasciato Torino? Mambu, per esempio, cittadino del Ghana di 49 anni, per quindici a Torino, operaio in fonderia, nelle imprese edili e in quelle che si occupano di demolizioni. Qualche settimana fa è andato al sindacato a spiegare che le sue condizioni di salute non gli permettono più di lavorare, che per dodici anni gli sono stati versati i contributi e che lui vorrebbe riaverne almeno una parte per tornare dalla sua famiglia. «Non sto bene, non ho altra scelta che tornare a casa», ha detto all’Anolf-Cisl. Con il Ghana l’Italia non ha «reciprocità» e Mambu non riceverà la pensione, ma nemmeno i contributi. A quest’ora forse il ghanese di mezz’età è già partito e rientrato a mani vuote come tanti altri che per i lavori usuranti fatti non ce la fanno a raggiungere la pensione. Per ragioni simili - e nelle stesse condizioni, perché anche con il loro Paese l’Italia non ha accordi in tema di previdenza - partono le donne moldave «mature», la prima generazione di badanti superata da connazionali più giovani e in forze, preferite dalle famiglie con un anziano da curare (e da sollevare). Di questi tempi, poi, se ne vanno non pochi ucraini con le famiglie in pericolo, e vanno i marocchini e i tunisini disoccupati da tempo perché il lavoro nell’edilizia e nelle fonderie non c’è più. Il rientro dei romeni è diverso: in patria oggi di opportunità ce ne sono e comunque non perderanno i contributi versati qui. Resistono, invece, anche se in difficoltà, i peruviani: l’investimento fatto per venire qui è troppo alto e il viaggio troppo costoso per rischiare di sbagliare la scelta. [M. T. M.] 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .53 Le centrali Cavagnolo beffata tre volte dall’Eternit e dai giudici A Trino vercellese c’è l’Enrico Fermi. Atri due siti sono a Bosco Marengo e Saluggia Il paese è stato risarcito, ma non può usare i soldi e si continua a morire La polemica Nucleare, la Francia pronta a riprendersi le scorie italiane il caso GIANNI GIACOMINO CAVAGNOLO ono sconcertato, deluso, rammaricato. Mi sembra che tutto questo sia ingiusto. Per certi reati non può esistere la prescrizione, perché la gente che si è avvelenata con l’amianto continua a morire». Non si dà pace Mario Corsato, il sindaco di Cavagnolo, un Comune di 2mila anime, annegato nel verde della collina Torinese. Qui c’era la Saca (poi assorbita dall’Eternit) che, fino al 1982, ha lavorato la crocidolite, «l’amianto azzurro». Le sue microfibre si sono infilate nei polmoni di 300 persone che non hanno avuto scampo. «S La striscia di morte Di queste vittime per mesotelioma molte sono incluse nell’inchiesta-bis del procuratoREPORTERS Qui lavoravano 500 persone IL SINDACO ERA A ROMA «Volevo stare vicino alla gente di Casale e sono furente» re Guariniello, che ha chiamato in causa l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny per «omicidio volontario continuato e pluriaggravato». «Siamo distrutti dalla Cassazione, ma non molleremo mai» - avverte Giovanna Zanellato, parte civile, insieme ai fratelli, per la morte della madre Bruna che lavorò alla Saca per sei mesi e poi si licenziò. Disse alla figlia: «Lì c’è il polverino, vedrai quanta gente morirà per averlo respirato». Continua la Zanellato: «L’arroganza di Schmidheiny ci dà la forza di continuare, non lo lasceremo in pace fino a quando non avremo ottenuto giustizia». In paese si muore ancora per «la polvere», come la chiamano a Cavagnolo. «L’ultimo – racconta Corsato Vercellese e altre 13,2 tonnellate di combustibile irraggiato giacciono all’Avogadro. Secondo Grimaldi lo «stop è la conseguenza dei dubbi dei francesi sulla capacità del governo italiano di mantenere gli impegni presi e quindi di avviare il deposito nazionale MAURIZIO TROPEANO di stoccaggio entro il 2025». L’incontro tra i due mini«Siamo ragionevolmente otti- stri deve aver dissolto quei misti sulla possibilità che entro dubbi anche perchè la Sogin i primi sei mesi dell’anno pros- ha spiegato ai consiglieri resimo riprenderanno i viaggi su gionali che le procedure per treno delle scorie nucleari dal- l’individuazione della carta l’Italia verso la Francia». Ivo nazionale delle aree potenVelletrani, direttore delle rela- zialmente idonee ad ospitare zioni per il territorio di Sogin, lo il deposito nazionale stanno spiega durante l’audizione da- rispettando i tempi previsti e vanti alla commissione Am- che ragionevolmente «non si biente del consiglio regionale ripeterà il caso Scanzano». che ha iniziato ad esaminare lo Alberto Valmaggia, assessostato dell’arte sulla smantella- re regionale all’Ambiente, defimento (decomissing) nisce l’incontro come dei siti piemontesi. «un importante Non c’è ancora la momento di concertezza ma nei fronto e di ingiorni scorsi i formazione due governi verso il tavolo hanno ripreso della traspaa parlarsi, rirenza sui siti Sono le scorie nucleari prendendo un nucleari in che dovrebbero riprendere percorso di Piemonte, in la strada della Francia confronto e diaprogramma per essere trattate logo che dovrebbe mercoledì prosaver permesso di simo a Torino». Il disbloccare l’impasse che rigente Sogin ha fatto la ha portato alla decisione di Pa- fotografia dello smantellamenrigi di sospendere l’accoglienza to in corso e secondo Valmaggia dei convogli e lo smaltimento «Casale-Bosco Marengo è il sito dei rifiuti atomici. in cui i lavori di smantellamenAi primi di settembre La to sono allo stato più avanzato» Stampa aveva raccontato le mentre «le opere realizzate per preoccupazione degli ambien- arginare il rischio di esondaziotalisti piemontesi: «Se il com- ni a Saluggia hanno garantito bustibile non parte lo sman- una maggiore sicurezza del sitellamento dei siti si ferma», to». Secondo la Regione la predenunciava il capogruppo di sentazione della carta rappreSel in Consiglio regionale. senta «il primo passo di un perMarco Grimaldi. E in effetti le corso in cui saranno coinvolti ultime 47 barre di combustibi- cittadini, associazioni, enti lole nucleare esaurito stanno cali in un’ottica votata alla traancora aspettando nella pisci- sparenza e alla massima condina della Enrico Fermi a Trino visione delle informazioni». Roma e Parigi tornano a parlarsi Nel 2015 i treni potrebbero ripartire Nel 1946 l’azienda si chiamava Saca ma dieci anni dopo passò all’Eternit Ora in questo piazzale c’è un supermercato ma la gente continua a morire Sulla «Stampa» Le morti per amianto: annullata la condanna (18 anni) al manager svizzero Schmidheiny per disastro ambientale Eternit, sentenza beffa La Cassazione: reato prescritto fin dal primo grado. I parenti: vergogna DIRITTO SENZA GIUSTIZIA MICHELE BRAMBILLA U na sentenza di condanna non avrebbe restituito le migliaia di morti d’amianto ai loro familiari e non avrebbe fatto nemmeno giustizia, perché uno degli imputati è ormai scomparso prima del giudizio d’appello e quello rimasto in vita se ne sta, da tempo, al sicuro in Svizzera; non avrebbe fatto giustizia neppure dal punto di vista economico, perché per una serie di arzigogoli burocratico-giuridici sarebbe stato quasi impossibile far arrivare i risarcimenti dall’estero. Ma un annullamento delle condanne per avvenuta prescrizione è forse la cosa peggiore che ci si potesse aspettare. Per i familiari delle vittime - ma non solo per loro - ha il sapore della beffa. Del colpo di spugna, dell’avevamo scherzato. CONTINUA A PAGINA 27 Longo, Mossano, Poletto ALLE PAG. 2 E 3 IlministrolasciaunincontrosindacaledopolasceltadiCgileUil.Dalgovernonuoviimpegniconl’Ue SULLA SCELTA DEI GIUDICI Sì allo sciopero, tensione con Poletti VLADIMIRO ZAGREBELSKY ome tuttora prescrive l’articolo 65 dell’Ordinamento giudiziario e come sottolineò il ministro Grandi nel presentarlo al Re nel 1941, la Cassazione è istituita CONTINUA A PAGINA 27 dopo la sentenza della Cassazione, qualcuno avrà il coraggio di sbandierarla come una vittoria – riflette Corsato -. L’assurdo è che quel risarcimento è vincolato dal Patto di Stabilità e noi non possiamo spendere un centesimo. Intanto, con due bandi pubblici, siamo riusciti a rimuovere, trasportare in discarica e smaltire circa 15mila metri quadrati di coperture in eternit. È un buon risultato». Ma di amianto a Cavagnolo ne resta ancora. Come a Balangero, dove era attiva l’Amiantifera, la più grande cava d’amianto d’Europa. Uno studio epidemiologico ha messo in evidenza 214 casi di morte e qui Schmidheiny è indagato perché la struttura entrò per qualche tempo nella galassia dell’Eternit. Il soldi maledetti RICCARDO ANTIMIANI/ANSA Familiari delle vittime dell’amianto ieri davanti alla sede della Corte Costituzionale I DUBBI C – era un impiegato di banca che non ha mai lavorato all’Eternit». Il primo cittadino era a Roma: «Volevo essere al fianco della gente di Casale» - dice. Si arrabbia: «Lo Stato non deve permettere a una persona di venire in Italia a uccidere e avvelenare per sparire dopo aver accumulato profitti mostruosi». Jobs Act, Cgil e Uil sciopereranno insieme il 12 dicembre. La Cisl non ci sta e convoca la protesta degli statali per il 1° dicembre e nei tre giorni successivi in diverse città. Poletti: non ci sono motivazioni. 1 LO SCONTRO PIÙ DURO FEDERICO GEREMICCA O ra che il quadro è quasi del tutto definito, si può dire - senza Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI timore di smentita - che quella che attende il Paese è una stagione di mobilitazione senza precedenti. CONTINUA A PAGINA 27 Barbera, Schianchi, Sorgi e Zatterin ALLE PAGINE 4 E 5 IL CASO Il cda della Rai sfida Renzi sui tagli Ricorso per non pagare 150 milioni. Todini lascia Ira Pd: è un voto politico Maesano e Pitoni A PAGINA 9 Dove osano le dentiere 1 Quell’uomo. La mia opinione sul lato oscuro di Berlusco- ni non è cambiata (ieri il sodale Verdini ha collezionato il quarto rinvio a giudizio in quattro mesi), però bisogna ri- La nuova lista delle promesse a vuoto, contenuta in una lettera ai club di Forza Italia, è uno spettacolo d’arte varia: dentiera, operazione alla cataratta, veterinario e treno gra- Ieri la sentenza della Cassazione che ha annullato per prescrizione le condanne sul caso Eternit è stato il titolo principale della «Stampa». 2 E poi Cavagnolo deve fare i conti con un’altra beffa. Nel 2011, tra polemiche roventi, la vecchia amministrazione decise di accettare 2 milioni di euro come risarcimento dal magnate svizzero. Con una clausola: che il Comune non si costituisse mai più parte civile in eventuali cause contro Schmidheiny. «È stata una vergogna, una cifra ridicola anche se ora, 47 barre 1 12344567 936 A3B26 Unlettorescrive: 2 «Buongiorno, navigando su FacebookeInternetsonovenutoa conoscenzacheil5eil9dicembre sono in programma iniziative del movimentodeiforconiedel“coordinamento9dicembre”chemirano a fare pesantissimi blocchi del trafficocomeil9dicembre2013.Se lo so io, penso che lo sappiano anche le forze dell’ordine e mi piacerebbesaperesequelgiornomipotrò recare al lavoro e soprattutto poterportareilmiobimbodi3anni aunavisita.Sperosolocheleistituzioni non lascino correre troppo come l’anno scorso. Penso che la questura sia a conoscenza del sito “coordinamento9dicembre”». CC Unalettricescrive: 2 «Sabato scorso alle 21 all’al- tezza del civico 7 di corso Re Umberto venivo avvicinata da una vecchiaPuntomalandatacolorazzurro,ilcuiconducentemichiedeva se “volevo un passaggio”; spaventatahofattofintadinonsentire 1 1234537859A59BC5DCE89FC5CD91357CCA9DFC53BC9D8DB5C1E899CD B5CCB38A39318F9D83F3BBC9A235CC53138D3E954A93C 1 affrettandoilpassoversopiazzaSolferino,quell’individuohainsistitodicendomidistaretranquillachefacevacarpoolingperunasocietàamericanaechemiavrebbeportatocon15 eurodovevolevonelraggioditrechilometri. L’ho allontanato dicendogli che avrei chiamato i carabineri. Ma dico io, i nostri amministratori hanno intenzione di far diventare la nostra città una cloaca a cielo aperto permettendo a chiunque di spaventarelagenteperstrada?». STEFANIA Unlettorescrive: 2 «Dopo gli episodi incivili, spie- gabili con la crisi, ma assolutamen- te non giustificabili, avvenuti in via ChiesadellaSaluteadannodeivigiliurbani,ricordoche,annifa,ilpartitopiemontesedeiVerdiavevaideatounsistemaamiogiudiziointelligente per scoraggiare quelli che parcheggianoinfischiandosenedel disagio che possono arrecare. Aveva infatti messo in distribuzione a chinefacevarichiestaalcuniadesividaposizionaresuipuntistrategicidellavetturacomelospecchietto lateraleoilparabrezza,creandoun notevole disturbo all’automobilista. L’iniziativa è poi stata sospesa, non so per quali motivi. Potrebbe essereunbeldeterrente!». G.VALENTE Unlettorescrive: 2 «Sono un cittadino che vive nel quartiere verde del Parco Dora, lo chiamano così, ma si tratta di una mezza bugia: ad oggi le aree aperte al pubblico sono due, manca la parte principale ovvero lo spazio verde caratterizzato da una ampia collina artificiale che scende dall’Ipercoop al fiume. La cosa assurda? Il parco è pronto, panchine comprese, da più di un anno; peccato che sia ancora transennato. Sindaco, una semplice domanda: ma quanto dobbiamo ancora aspettare?». M.M. IldirettoredelDipartimentodi Scienzeagrarie,Forestalie Alimentaridell’Universitàdi Torinoscrive: 2 «Il signor Luigi Storero lamenta l’insufficiente capienza della mensa in funzione presso la Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria a Grugliasco; per dovere di informazione preciso che la ricettività di posti è di oltre 150 e non una quarantina, e ad oggi il servizio, gestito da Bioristoro, eroga circa 250 pasti al giorno con tempi di attesa molto contenuti. Tuttavia, la presenza media giornaliera all’interno del campus è di circa 1500 studenti. «È pertanto evidente che, con un’abitudine in rapida crescita in questo ultimo periodo, molti studenti utilizzano servizi esterni o si “accomodano” negli spazi comuni interni ed esterni, quando la stagione lo consente, per pranzare “al sacco”, preferendo per scelta personale tali alternative al servizio della mensa. Il problema dell’assenza di un luogo specifico in cui poter consumare un pranzo portato da casa sussiste in quanto non vi sono ad oggi spazi attrezzati e non è possibile, data l’attuale congiuntura economica, crearne di nuovi come suggerito dal signor Storero e nel contempo non è nemmeno possibile autorizzare il consumo del pasto nelle aule per ragione di sicurezza e igiene». IVOZOCCARATO specchiotempi@lastampa.it via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Consiglio Regionale . Cronaca di Torino .55 Sanità I consiglieri decaduti Roma: sì alla riforma per le firme false “Assunzioni dal 2015” vogliono il vitalizio Tensioni sul territorio Il rifiuto MAURIZIO TROPEANO Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, è convinto che gli ex consiglieri regionali della passata legislatura, quella che i giudici hanno annullato per le firme false della lista pensionati per Cota, non abbiano diritto al vitalizio. Loro, invece, dicono di sì e sono pronti a far valere le loro ragioni davanti al Tar «o in tutte le sedi legali dove potremo far valere il nostro diritto riconosciuto da una legge regionale», spiega l’ex consigliere del Pdl, Angelo Mastrullo, che ha inviato una diffida all’ufficio di presidenza che «in sei mesi non ha dato risposto alla mia richiesta di ricongiungimento contributivo». Il presidente «La possibilità di integrazione e ricongiungimento contributivo - spiegaLaus - è prevista solo in caso di scioglimento anticipato della legislatura ma non è questo il caso della scorsa legislatura visto che i giudici hanno annullato la proclamazione degli eletti a causa delle firme false assicurando, però, la validità dei provvedimenti adottati per continuità amministrativa». Così ieri pomeriggio l’Udp ha approvato un disegno di Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, ha respinto la richiesta di 8 ex consiglieri l REPORTERS legge che boccia la richiesta di integrazione presentata da 8 ex consiglieri (oltre a Mastrullo, Negro, Tentoni, Giovine, Lupi, Manica, Muliere e Placido) che dovrà adesso essere approvata nelle prossime sedute del Consiglio regionale. Prima di prendere questa decisione Laus ha chiesto un parere alla Corte dei Conti che non è entrata nel merito per evitare di essere accusata di ingerenza nelle scelte legislative regionali non escludendo, però, la possibilità in un prossimo futuro di verificare la correttezza delle procedure adottate. Il parere dei giudici contabili è servito a Mastrullo per «ottenere una risposta dal Consiglio regionale. Prendo atto della replica negativa e adesso, visto che anche i legali sono certi della validità giuridica della richiesta, faremo opposizione in ogni sede». Il taglio Il nuovo fronte legale sui vitalizi si apre mentre rischia di aprirsi un altro contenzioso sul taglio dei vitalizi per tutti gli ex consiglieri regionali. Il presidente Laus ribadisce la volontà di ridurre dal 6 al 15% le pensioni nonostante le minacce di ricorso dell’associazione nazionale ex consiglieri. Polemica in Regione ALESSANDRO MONDO Roma approva, il Piemonte ribolle. Via libera dal ministero al piano di revisione della rete ospedaliera approvato mercoledì dalla giunta regionale. Apprezzamento totale per il cambio di passo della Sanità piemontese, a detta dell’assessore Saitta, affiancato dal direttore dell’assessorato Moirano: pare che la riforma degli ospedali, unita alla chiusura dei bilanci 2011 e 2012 delle Asl abbia fatto breccia. Risultato: entro fine anno verrà formalizzata alla Regione la possibilità di derogare in parte al blocco del turn-over per le assunzioni di medici e infermieri. «Da gennaio, sempre nel rispetto dei conti delle Asl, dovremmo poter assumere», annuncia Saitta. I direttori Sempre ieri si è chiuso il bando per i nuovi direttori generali delle Asl: 200 le domande arrivate da tutta Italia. «Sarebbe interessante scoprire dov’è finita la proposta di legge sulla trasparenza preparata prima delle elezioni regionali dal capogruppo del Pd Gariglio, con la collaborazione dei radicali», incalza Giulio Manfredi, segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta. I Cinque Stelle accusano Saitta di volere sopprimere l’oncologia a Casale Le opposizioni Ieri è stata anche la giornata delle prime tensioni, in Regione e sul territorio. Levata di scudi a Moncalieri per la chiusura dell’emodinamica, con il supporto dei Cinque Stelle (Bertola): il vicesindaco Paolo Montagna minaccia un presidio permanente e, fin da subito, una raccolta firme; Saitta apre al confronto con l’amministrazione. In Consiglio regionale Forza Italia (Pichetto) chiede una seduta straordinaria sulla riforma degli ospedali: i berlusconiani e i Cinque Stelle, irritati dalle lungaggini nella trasmissione della delibera, hanno fatto ostruzionismo in commissione Bilancio. Le accuse dei Cinquestelle Particolarmente duro lo scontro con il M5S (Bono, Batzella), che sulla base di un primo esame della delibera, accusano l’assessorato di voler sopprimere anche il servizio di oncologia per il Dea di Casale: «Scelta da stigmatizzare, visto il dramma Eternit». Saitta li accusa di cinismo: «Non sanno leggere i dati. Come possono sostenere che a Casale non ci sarà più l’oncologia quando nella delibera si legge che implementeremo le specialità in base alle competenze e all’alta professionalità lì presenti?». 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA . VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 il caso Sulla «Stampa» ANDREA ROSSI LA STAMPA GIOVEDÌ 14 AGOSTO 2014 il caso ANDREA ROSSI E meno male che solo ieri - s’era detto che a Torino quest’anno la bolletta del gas è meno cara che nel 2013. Addirittura costa il 12 per cento in meno, effetto sia delle politiche dell’Authority per l’energia - che ha provato a calmierare le tariffe - sia della concorrenza tra le varie aziende che erogano il servizio. Il sollievo rischia di essere già finito o quasi. A Torino di sicuro. In questi giorni in molti stanno ricevendo dai vari fornitori - tutti, indistintamente - bollette più care del solito. Magari solo 10 euro in più, spesso anche 40 o 50. In bolletta è spuntata anche una voce specifica, che riguarda proprio quest’au- e bollette stanno continuando ad arrivare, portandosi dietro un grumo di rabbia, proteste e incomprensioni. A Torino, quest’anno, il gas costa almeno 30 euro in più. Di sicuro per chi ha un contratto con Eni, e quindi circa il 60% delle famiglie; tutti gli altri, dovrebbero aver già dato ma, avendo diluito il pagamento nel tempo, forse non se ne sono accorti. Da qualche tempo, a migliaia di torinesi, arrivano bollette del gas con una voce anomala: «canone comunale». L’importo è di 24, 03 euro più Iva, circa 30 dunque. Che cosa è successo? Il Comune ha aumentato il canone ad Aes, la società che gestisce la rete dei tubi del gas, e questa s’è rifatta sulle aziende che erogano le forniture le quali, a loro volta, hanno scaricato sui cittadini. Il guaio è che la mossa di Palazzo Civico risale al 2010, ma gli effetti si avvertono soltanto ora. L EFFETTO RITARDATO Il rincaro risale al 2011 ma le compagnie lo applicano adesso mento inaspettato: «canone comunale». Che cosa è successo? Semplice: il Comune ha aumentato il canone ad Aes, la società mista pubblico-privato che gestisce la rete dei tubi del gas, e questa s’è rifatta sui cittadini. Alla fine di dicembre del 2010 Palazzo Civico, visto che l’Authority per l’energia non aveva ancora chiarito come disciplinare l’affidamento tramite gara del trasporto . In breve Rifiuti Moncalieri e Candiolo si fondono nell’AtoR Il Comune chiedeva ad Aes, gestore della rete, 2 milioni l’anno, aumentati del 10% dal 2011 d’ambito torinese dei rifiuti prende forma. Il primo accordo di fusione con i consorzi, che oggi gestiscono i servizi di raccolta in Provincia, è stato siglato con il Covar di Moncalieri e il Cidiu di Collegno per un bacino complessivo di 500 mila abitanti. Sulla nuova società resta il controllo pubblico al 51% mentre, rispetto al passato, non saranno più concessi subappalti. 7 È l’aumento annuo medio in bolletta calcolato dal Comune. Ma i torinesi ora stanno pagando gli arretrati Carcere Trovato un telefonino dentro la cella L’aumento nelle bollette dei torinesi è causato dal balzello imposto dal Comune sulla posa dei tubi La bolletta del gas arriva con un nuovo balzello Il Comune ha aumentato il canone: da 20 a 50 euro in più dri - si era impegnata a usare i 200 mila euro dirottandoli ogni anno sulle fasce deboli, in particolare vincolandoli al Welfare e al sostegno alle famiglie a basso reddito. Gli arretrati L’effetto - ritardato, perché sono passati quasi quattro anni è storia di questi giorni: nelle bollette arrivate a inizio agosto compare proprio la voce «canone comunale» che rispecchia l’aumento deciso allo- ra. E lo applica non solo sull’anno in corso, ma anche sul 2011, 2012 e sul 2013, chiedendo quindi gli arretrati dei tre anni trascorsi da quando il Comune ha deciso di aumentare il canone ad Aes. Molti torinesi hanno già trovato nella buca delle lettere l’odiosa sorpresa. Tutti gli altri la riceveranno con la prossima bolletta. Il balzello varia da famiglia a famiglia, ma oscilla tra 20 e 50 euro. In Comune calcolano che i 200 mila euro all’anno di rincaro del canone pagato da Aes (e ribaltato sulle bollette) dovrebbero tradursi in 7 euro in più all’anno, in media. Ovviamente c’è chi paga molto di più. E, come già detto, ci sono gli arretrati degli anni scorsi: per ora, infatti, le compagnie stanno chiedendo il conto del periodo 2011-2013. La domanda è: perché solo adesso, visto che potrebbero farlo da tre anni? E perché in un colpo solo anziché spalmare l’addebito su più bollette? 1 Un telefono cellulare perfettamente funzionante, completo di scheda sim e caricabatterie, è stato trovato dalla polizia penitenziaria nella cella di un detenuto per rapina nel carcere Lorusso e Cotugno. Lo rende noto il sindacato Osapp. Non la prima volta che vengono trovati detenuti forniti da cellulare. «Grazie all’impegno degli agenti - commenta il segretario generale, Leo Beneduci si continua a mantenere la legalità nelle carceri italiane». Villareggia Esplosione nella banca già colpita dai ladri Solo venerdì scorso due rapinatori avevano portato via 16 mila euro dalla filiale di Banca Sella. Ieri notte 5 malviventi ha fatto esplodere il bancomat, poi ha cercato di sfondare l’ingresso con delle mazze. I vetri antisfondamento, però, hanno retto. La banda è fuggita a mani vuote. 1 Sul giornale dello scorso 14 agosto le prime bollette del gas con la maggiorazione causata dall’aumento del canone comunale ma applicata solo tre anni dopo 1 Rincari retroattivi Ai molto torinesi arriva solo ora, con un ritardo di tre anni, e in un’unica soluzione, un addebito deciso nel 2010 La beffa del gas arriva dopo tre anni Il balzello comunale Alla fine di dicembre del 2010 Palazzo Civico, visto che l’Authority per l’energia non aveva ancora chiarito come disciplinare le gare per il trasporto del gas, aveva colmato il vuoto rinnovando la gestione ad Aes. E - Aumento di 30 euro in bolletta, si pagherà fino al 2015 IL BALZELLO L’APP CHE FA CONCORRENZA AI TAXI Nel 2010 il Comune ha aumentato il canone al gestore della rete Il Comune contro Uber «Multe e confische agli autisti» Il Comune dichiara guerra a Uber. Meglio, a UberPop, il servizio che permette a chiunque di registrarsi come autista e trasportare le persone sulla propria auto. Dopo Roma, Milano e Genova l’applicazione è sbarcata anche a Torino, due settimane fa. Ma, a differenza delle altre città, finora non aveva sollevato imponenti reazioni: né dai tassisti né dagli enti locali. Fino a ieri, quando i rappresentanti sindacali e delle co- 1 scuna. Sull’intero periodo arriviamo ai 24 euro (Iva esclusa) comparsi in bolletta. Grillini all’attacco In Comune il Movimento 5 Stelle operative taxi sono stati ricevuti in Comune. E gli assessori al Commercio e ai Vigili, Domenico Mangone e Giuliana Tedesco, hanno garantito che Palazzo Civico farà la sua parte. Come nelle altre città, gli autisti di UberPop che verranno fermati dai vigili subiranno una sanzione fino a 1.700 euro oltre alla confisca del veicolo e al ritiro della patente. Uber ha fatto sapere di essere disponibile a un confronto con il Comune. [A. ROS.] ha provato a vederci chiaro. Ha chiesto spiegazioni presentando un’interpellanza. «È un problema di fatturazione che riguarda quel fornitore del gas che ha deciso di imputare in bolletta l’intero LUIGI LA SPINA 1 L’associazione euro del gas, aveva colmato il vuoto rinnovando la gestione di Aes. E - come consentiva la legge all’epoca - aveva aumentato del 10 per cento il canone che la società (allora al 49% di Italgas e al 51% di Aem Torino, oggi al 100% di Italgas) paga per posare sotterranea la rete di tubi. Si tratta di circa 2 milioni di euro l’anno. Il rincaro, quindi, era di 200 mila euro annui. La città, decidendo l’aumento - con una delibera firmata dall’allora vice sindaco Tom Dealessan- Cara Torino Cronaca di Torino .47 +10% di aumento Rincari in arrivo come consentiva la legge - aveva aumentato del 10% il canone che Aes (allora al 49% di Italgas e al 51% di Aem Torino, oggi al 100% di Italgas) paga per posare i tubi. L’Authority aveva impiegato un anno a recepire il balzello e aveva disposto che entrasse in vigore dal 2012 ma per il primo anno fosse raddoppiato per recuperare il 2011. In totale parliamo di quasi 4 milioni l’anno. La città ha cominciato a incassarli dal 2011. Alcune aziende che forniscono il gas, invece, hanno cominciato a battere cassa solo a fine luglio. E, ovviamente, hanno reclamato gli arretrati, chiedendo in un’unica soluzione la quota del periodo 2011-2013. Quattro milioni l’anno scaricati su 450 mila famiglie equivalgono a una media di 8 euro cia- Cronaca di Torino .57 8 17,1 euro l’anno milioni L’aumento è di 8 euro l’anno più Iva, ma fino a oggi Eni non l’aveva fatto pagare. Ora chiede gli arretrati È la cifra finora incassata dal Comune, che le aziende del gas hanno addebitato interamente alle famiglie importo in un’unica soluzione», ha scritto sul blog del Moviha spiegato l’assessore alle Par- mento il capogruppo Vittorio tecipate Giuliana Tedesco in Sala Bertola, «ma quando ho anche Rossa. «Una scelta per me in- solo ipotizzato la cosa si sono comprensibile, e su cui la città, messi tutti a ridere». Ultima che incassa il canone maggiorato beffa: nel 2010, decidendo l’audal 2011, non ha mento - con una influito in alcuna LO SCARICABARILE delibera firmata maniera». vice Le aziende fornitrici dall’allora Non è finita. Il sindaco Dealessi sono rivalse sandri - la città si balzello varrà ansui torinesi solo ora era impegnata a che per quest’anno e per il 2015. destinare l’incasToccherà quindi pagare altri 16 so al Welfare. Ancora Bertola: euro più Iva. «La città, che ha «Quando ho chiesto dove sono già incassato 17,1 milioni in tre quei soldi, ho saputo che sono anni, potrebbe decidere di ri- finiti nel calderone generale durre l’importo o prevedere fa- delle entrate del Comune, a tapcilitazioni per i meno abbienti», pare i buchi di bilancio». Il caso Rom non si risolve da solo SEGUE DA PAGINA 47 n impegno che permette quella integrazione occupazionale che si rimprovera non vogliano i nomadi e che, tra l’altro, aiuta nella mediazione culturale e linguistica con i bambini rom che frequentano quella scuola. È evidente che nella nostra città, soprattutto in quella parte di periferia dove la presenza di campi nomadi rende la convivenza più difficile, la questione sembra catalizzare gran parte delle tensioni sociali che in questo momento si stanno inasprendo in tutto il Paese. Da sempre, il problema degli «zingari», come genericamente e popolarmente vengono chiamati, suscita paure e ostilità, più o meno motivate. Ma ora, alla luce di un disagio dilagante per una crisi economica che ha ridotto l’occupazione tra i cittadini torinesi, di una propaganda politica che su questi timori cerca di allargare il consenso in vista di prossimi successi elettorali, del degrado crescente di questi campi nomadi nella cintura della città, la questione sembra aggravarsi. Ignorare il «caso rom» sperando che, da una parte, l’intolleranza si riduca col tempo e, dall’altra, l’integrazione finalmente si realizzi, è sbagliato e anche pericoloso. I processi culturali certamente non procedono con la velocità che ci auguriamo, ma quelle trasformazioni vanno accelerate con provvedimenti concreti da parte dell’amministrazione pubblica. Solo se i cittadini si sentiranno più tutelati potranno essere disposti a non rifiutare, come quei genitori della scuola, che, attraverso il lavoro, la convivenza civile con i «rom» sia davvero possibile. U 12 45 67 18 58 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Precari incatenati davanti all’ex Provincia Il contratto scade a fine anno, per la proroga serve una legge In servizio da 10 anni Sono 22 i precari della Provincia di Torino che lavorano da 10 anni con contratti a termine D a 10 anni vanno avanti con contratti a termine. Pressappoco, un quarto della loro vita. I 22 precari della Provincia di Torino si sono incatenati ieri in piazza Castello, davanti alla sede del nuovo Consiglio metropolitano (che ha soppiantato il vecchio ente) per chiedere di essere confermati un altro anno e non ritrovarsi disoccupati la mattina del primo gennaio 2015. I precari hanno elaborato una proposta: «Siamo disposti spiega Siani - a sacrificare 10 anni di professionalità maturata nei diversi servizi per a lavorare ai Centri per l’Impiego, che soffrono di una carenza cronica di personale». Fassino promette che ne verificherà la fattibilità con la Regione. «Ma se c’è la volontà politica – aggiunge Siani – le soluzioni si trovano». Come l’anno scorso: i precari rischiavano di non essere rinnovati perché mancava la legge e per via dello sforamento del patto di stabilità: la legge venne fatta e, in extremis, i soldi si trovarono. Le proteste proseguiranno con altre iniziative per tenere viva l’attenzione: «Siamo pronti anche ad azioni forti». REPORTERS ricevuto per prendere la parola alla riunione del Consiglio davanti al sindaco metropolitano Piero Fassino. «Non siamo venuti per informare i politici – precisa il portavoce Michele Siani, intervenuto con Francesco Candido della Fp Cgil –: quello, l’abbiamo già fatto a fine ottobre. Siamo qui per chiedere conto degli impe- Senza notizie La protesta, alla quale hanno partecipato anche alcuni colleghi di ruolo, è durata un paio d’ore, fino a quando un loro rappresentante non è stato Sudoku Proposta gni assunti allora, perché non abbiamo più avuto notizie». I più fortunati prendono 1500 euro al mese, in tutto costano all’ente 350 mila euro l’anno. Serve una legge «Il problema – replica Fassino – non può essere risolto senza un intervento normativo nazionale». I lavoratori si sono Il sudoku Medio Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 3 5 6 3 4 5 5 4 2 1 4 3 1 1 4 5 6 3 1 7 Junior 2 1 6 4 Junior 1 3 Junior 1 2 5 4 3 1 6 6 3 2 1 4 5 5 2 1 4 6 3 1 5 4 6 3 2 3 4 1 2 6 5 6 2 5 3 4 1 Junior 2 2 6 1 5 3 4 6 1 5 3 4 2 4 5 3 1 2 6 5 1 4 6 2 3 3 6 2 5 1 4 4 2 3 1 6 5 G entile Direttore, desidero fare alcune precisazioni all’articolo sul conferimento del complesso del Borgo Medievale al Circolo dei Lettori. Rilevo innanzitutto che alcune delle dichiarazioni riportate sono profondamente offensive nei confronti di un’istituzione della Città e di tutti coloro che lavorano e collaborano con essa. Ma andiamo con ordine: innanzitutto le condizioni del conferimento erano state stabilite fin dall’inizio in accordo tra la Città di Torino e il Circolo dei Lettori, condizioni che erano state comunicate alla Fondazione Torino Musei. Per quanto concerne il personale, il Circolo aveva ritenuto necessario, per la corretta gestione, poter disporre di tutto il personale attualmente impiegato al Borgo. Trovo profondamente infondato quanto dichiarato in merito ai dipendenti del Borgo, che hanno sempre dimostrato attenzione e disponibilità. Vorrei ricordare che il Borgo Medievale è considerato dalla Città struttura museale e come tale è tutelato. Nessuna colpa ha il NUVOLOSO COPERTO POCO NUVOLOSO OGGI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo Savona FRANCIA Situazione e avvisi meteo PIOGGIA DEBOLEMODERATA VARIABILE La Spezia PIOGGIA INTENSA 5 3 5 1 2 5 9 6 7 6 9 4 9 3 1 8 5 9 6 Sulle Alpi soleggiato salvo lievi velature o passaggi nuvolosi più estesi su zone di confine con Savoia e Svizzera. Nebbie in pianura nel primo mattino, tendenti a sollevarsi con formazione di strati di nubi basse sul Piemonte meridionale. In Liguria nuvoloso tra Genova e il Ponente. NEBBIA VENTO NEVE MARE CALMO DOMANI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 1 3 2 4 4 3 4 4 2 4 9 11 12 12 13 13 10 9 11 10 9 12 9 16 16 17 A cura di www.nimbus.it Prosegue la fase di tempo stabile grazie all’influenza dell’alta pressione con condizioni soleggiate e temperature decisamente miti in montagna. Nubi basse in Liguria, più compatte tra Genova e il Ponente, e a tratti grigio anche sulle pianure piemontesi per nebbie in diradamento in giornata sul Piemonte settentrionale e occidentale, in sollevamento su Astigiano, Alessandrino, basso Vercellese con formazione di strati di nubi basse, in serata anche su Cuneese e Basso Torinese. Centimetri-LA STAMPA MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Savona La Spezia FRANCIA Nizza MARE MOSSO MARE AGITATO Nuvoloso per nubi basse su Liguria, specie a Ponente, e Piemonte meridionale, in diradamento in giornata su pianure piemontesi, più persistenti in Liguria anche con pioviggine o piovaschi. Ben soleggiato e molto mite sulle Alpi. Nebbie nuovamente più estese in pianura in serata. Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 3 3 3 4 4 3 4 4 3 5 11 11 12 13 13 12 10 9 11 10 9 12 9 16 15 17 LA LUNA A TORINO IL SOLE A TORINO Sorge alle ore 7,32 POCO MOSSO Si leva alle ore 6,10 Cala alle ore 16,33 Fasi Lunari Culmina alle ore 12,15 Tramonta alle ore 16,58 DOMANI 29 NOV 6 DIC 14 DIC 4 6 1 7 2 9 8 5 3 7 9 3 5 6 8 2 1 4 8 2 5 3 4 1 6 9 7 5 3 2 4 8 6 9 7 1 9 7 6 2 1 3 5 4 8 1 8 4 9 5 7 3 2 6 2 4 8 1 3 5 7 6 9 6 5 9 8 7 4 1 3 2 3 1 7 6 9 2 4 8 5 5 4 9 3 7 2 6 1 8 8 3 7 5 1 6 4 9 2 2 6 1 8 4 9 3 5 7 6 2 8 1 5 4 9 7 3 9 1 3 7 6 8 5 2 4 7 5 4 9 2 3 1 8 6 3 9 2 4 8 1 7 6 5 1 7 6 2 3 5 8 4 9 4 8 5 6 9 7 2 3 1 4 7 2 7 4 1 6 9 3 4 7 5 2 7 TEMPORALE *Presidente Fondazione Torino Musei La soluzione dei giochi di ieri 2 7 4 1 9 8 8 6 5 6 9 1 8 Il tempo: nebbie e nubi basse sul Basso Piemonte e in Liguria. Prevale il sole altrove. SOLE personale rispetto al contratto applicato, quello di Federculture, che consente poca flessibilità nella gestione e negli orari di lavoro. Certo, poiché la Fondazione è ancora responsabile del Borgo nei confronti della Città, essa ha più volte richiamato il Circolo a un corretto utilizzo del luogo, ma, per quanto ci consta, i rapporti sono stati costantemente improntati al dialogo e alla ricerca delle soluzioni a vantaggio di tutti, visitatori compresi. Il Borgo Medievale ha grandi potenzialità, tanto che abbiamo da sempre sostenuto la necessità di adottare una strategia nuova. L’ipotesi di coinvolgimento di privati nella gestione e nel rilancio, da individuare tramite procedure trasparenti, era già stata ipotizzata e condivisa con il Consiglio Direttivo della Fondazione un anno fa, ma era stata esclusa dal Comune in quanto già programmato l’accordo di trasferimento del complesso al Circolo. Da quel momento il futuro del Borgo è stato demandato ad altri, e alla Fondazione non è rimasto che attendere la definizione burocratica dell’accordo fra Città e Circolo dei Lettori. Difficile 8 Junior Sudoku PATRIZIA ASPRONI* Medio PAOLA ITALIANO L’intesa Comune-Circolo ha congelato il Borgo Difficile il caso 2 già attivati con i politici locali, per proporre emendamenti alla Legge di stabilità che consenta di prorogare i precari delle Province italiane, circa 2.700. Ma tutto è ancora fermo nelle Commissioni. LA LETTERA 1 23 56 71 28 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .59 La Diocesi in crisi “Le offerte in chiesa scese di un terzo” La Curia Il palazzo della Curia, nel complesso del Santo Volto, dove hanno sede anche gli uffici dell’Amministrazione L’allarme dei parroci: in città calano i contributi il caso MARIA TERESA MARTINENGO LETTERA CON 300 FIRME I No Tav cattolici scrivono al Papa «Ci riceva quando verrà a Torino» La Tav è «uno scempio del creato». È questa la premessa che porta 300 cattolici valsusini (catechisti, coristi, volontari della Caritas, scout, molti appartenenti all’associazione «Cattolici per la vita nella valle») a scrivere una lettera a papa Francesco per chiedere di essere ricevuti nel corso della sua visita a Torino il 21 giugno per l’Ostensione della Sindone. La lettera, pubblicata su uno dei siti del movimento No Tav (Tgvallesusa.it), è accompagnata dalla richiesta di 1 nche la diocesi subisce gli effetti della crisi economica in corso. Come testimoniano i parroci, le contribuzioni alle parrocchie sono su un piano inclinato discendente che dal 2008 a oggi ha prodotto una diminuzione di offerte che nel 2014 oscilla tra il 20 e il 30 per cento». L’affermazione è di monsignor Giuseppe Trucco, vicario episcopale per l’amministrazione, all’assemblea amministrativa annuale della diocesi che nei giorni scorsi si è tenuta a Villa Lascaris di Pianezza. A riferirne, sul numero di questa settimana, è La Voce del Popolo. Trucco ha esortato i parroci ad amministrare il poco che arriva con buone pratiche, partendo dalla razionalizzazione dei consumi e l’eliminazione di ogni possibile «superfluo». «A Non solo. In ogni parrocchia si dovrà provvedere ad ottimizzare spazi e impianti, ideando iniziative per reperire risorse. Per esempio affittandoli. Questo, spiega il settimanale diocesano, a partire dall’osservazione dello «stato di compartecipazione economica dei fedeli». aiuto per «trovare orecchie pronte ad ascoltare il nostro grido». E aggiungono: «Ci faccia il dono di incontrare una nostra delegazione, per guardare nei nostri occhi e nel nostro cuore e poter scorgere in essi non la violenza, non l’egoismo, non anacronistici tuffi nel passato, ma il senso di responsabilità e la sete di giustizi». L’anno scorso il vescovo di Susa, Alfonso Badini Confalonieri, non aveva partecipato alla messa in onore di Santa Barbara organizzata al cantiere Tav. [M. TRO.] Pesante flessione Con molta chiarezza, La Voce riferisce che la «pesante flessione dei frequentanti la messa domenicale incide sostanzialmente sulle contribuzioni». In pratica, dall’elaborazione dei dati di 280 parrocchie risulta che l’offerta media annua per abitante REPORTERS 10 30 euro per cento È l’offerta media di ciascun fedele alla sua parrocchia in un anno, comprese feste e manifestazioni È la diminuzione delle offerte registrata nel 2014. Ma la discesa è iniziata già dal 2008 è di 10 euro, contando tutti gli introiti: assemblee, feste, raccolte, manifestazioni. Meno in città - 8 euro - di più in provincia, fino a 12 euro. Le difficoltà economiche delle parrocchie, per monsignor Trucco, si possono anche far risalire in qualche modo all’abolizione avvenu- ta negli anni ’70 del «sistema tariffario», cioè una quota («non rigida») per i «servizi religiosi». La mentalità comune, è spiegato sulla Voce, un tempo era di contribuire secondo le proprie possibilità alla vita della comunità. Negli anni 70 con le offerte libere, le offerte erano addirit- tura aumentate. Ma con il cambio generazionale è scomparsa la memoria, l’idea del corrispettivo prestazione-offerta. «L’introduzione dell’8 per mille e la sua pubblicità hanno diffuso la mentalità che la Chiesa sia un prolungamento dello Stato, remunerata non solo per i riti ma anche per il welfare, cioè sociale e carità. Ma ora la situazione è mutata - ha ammonito Trucco -, gioverà smagrire una serie di iniziative specifiche rispetto alla mission propria ed essenziale dell’Annuncio». Non basta. I fedeli dovranno essere chiamati alla «compartecipazione». Infine, si dovrà «mettere a reddito, con le dovute cautele, settori di immobili». Il sistema informatico adatto è stato presentato a Villa Lascaris. 12 14 60 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Al Campus La storia Premiate le migliori start up italiane CRISTINA INSALACO Q uando Alì cerca di spiegarci il significato della marcia alla quale ha partecipato ieri mattina, fa un po’ fatica perché gli viene da piangere. «Non abbiamo camminato per noi stessi, ma per tutti gli altri bambini che non hanno diritti. Non ci posso pensare che noi abbiamo tutto, mentre loro non hanno niente», dice Alì, 8 anni, della 3E della scuola elementare Pietro Micca. Ieri è stato il giorno dei diritti dei bambini. Millecinquecento bambini delle scuole elementari, medie e materne di Torino, hanno partecipato alla prima marcia dei diritti, organizzata dal Comitato provinciale di Torino per l’Unicef. La sfilata Dalle 9,30 alle 11,30, i bambini hanno sfilato, con striscioni, cappellini, cuoricini di carta e bandierine, da piazza Solferino a piazza Palazzo di Città. Al loro arrivo è sceso il sindaco STRISCIONI Per le strade tra slogan e disegni, poi l’incontro con il sindaco Fassino Piero Fassino, che ha incontrato bimbi e maestre, e fatto loro un discorso sui diritti dei bambini e sui doveri degli adulti, prima di ricevere dagli insegnanti alcuni elaborati realizzati sul tema dalle scuole. «L’evento vuole celebrare il 25° anniversario della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991» dice Maria Costanza Trapanelli, presidente del Comitato Provinciale di Torino per l’Unicef. Lo scopo della marcia è stato quello di favorire nei piccoli studenti una riflessione sulle condizioni di vita dei bambini di tutto il mondo, e offrire un loro contributo di solidarietà, tolleranza e lotta alle discriminazioni. Gli striscioni di ie- REPORTERS La marcia dell’Unicef I bambini hanno fatto un elenco dei diritti che tutti i loro coetanei dovrebbero avere nel mondo anche quelli più poveri: giocare, mangiare e soprattutto una mamma e un papà che ti vogliono bene Il corteo dei bambini In mille verso il centro “Dobbiamo avere tutti qualcuno che ci voglia bene” La sfilata I bambini hanno sfilato per il 25 ° anniversario della Convenzione dei diritti dei bambini REPORTERS ri mattina erano tantissimi, da «noi abbiamo bisogno di unità», a «siamo piccoli ma cresceremo». I bimbi li hanno colorati con cura nei giorni scorsi, e gli alunni della 3C e 4C dell’Abbadia di Stura a scuola stanno anche cucendo le Pigotte. Le emozioni Per Matilde, della 3A della scuola elementare Deledda, la marcia dei diritti è stata piena di emozioni: «mentre camminavo stringendo la mano di Larissa mi batteva forte il cuore, perché pensavo ai bambini più poveri. Ai bambini che, a differenza mia, sono sempre tristi». Quali sono i diritti dei bambini? «Gio- care, prima di tutto - dice Marta -, poi dormire, mangiare, avere una mamma e un papà che ti vogliono bene, andare a scuola. Fare le cose che ti piacciono e non essere presi in giro». Il problema è che «tanti bambini, soprattutto quelli africani e asiatici, hanno pochi diritti», dice Sarah. Ma Mattia aggiunge: «questo succede anche agli italiani, da quando c’è la crisi». I bimbi comunque hanno già elaborato alcune idee su come abbattere le disuguaglianze e portare i diritti a tutti i bambini. Matilde vuole inventare una macchina, che appena schiacci un tasto «fabbrica cibo gratis all’infinito», Andrea una pozione contro le malattie, Enrico, che da grande vuole fare lo scienziato, ha in mente un progetto – già disegnato - di un robot che «spara in aria vestiti e fa nascere alberi di soldi. Perché se non ci sono i soldi i bambini poveri rimarranno sempre infelici». La storia Le prove e le presentazioni I ragazzi che hanno presentato i progetti hanno proposto anche delle prove delle loro realizzazioni super tecnologiche L’università creativa In mostra trenta progetti Professionisti e aziende all’«open day» di Informatica NADIA FERRIGO Porte aperte per aziende, professionisti e curiosi per il primo «Open Day in Action» organizzato ieri nel dipartimento di Informatica dell’Università. Grandi e piccoli imprenditori hanno avuto la possibilità di curiosare tra i trenta progetti illustrati al pubblico da una squadra di appassionati ricercatori: l’obiettivo è trasformare gli incontri in collaborazioni in vista del nuovo bando europeo Horizon2020, Tra le otto finaliste, selezionate tra le più innovative start up italiane, sono riuscite a spuntarla la milanese WeLikeCrm di Fabio Castronuovo e la pisana ClouDesire di Eddy Fioretti. Dopo aver convinto la giuria internazionale della 5ª edizione di «UkItaly Springboard», le due imprese innovative made in Italy premiate ieri mattina al Campus Einaudi dall’ambasciatore britannico Christopher Prentice potranno contare su un partner d’eccezione: il governo inglese. Niente da fare per Gnammo, piattaforma di consumo collaborativo dedicata agli amanti del cibo, unica torinese arrivata a un passo dal premio, né per le altre finaliste non ancora ritenute pronte per aprire una sede nel Regno Unito. «Quel che mettiamo a disposizione dei vincitori è una consulenza che seguirà gli startupper italiani e li aiuterà a muovere i primi passi al di là dei confini e a coltivare il loro potenziale di crescita internazionale spiega Tiziana Marcuccio, rappresentante dell’agenzia governativa britannica «Uk Trade&investmet», che oltre a promuovere l’export ha il compito di attrarre gli investimenti esteri nel Regno Unito -. Se negli anni scorsi abbiamo cercato idee da incubare nei centri di ricerca inglesi, quest’anno abbiamo selezionato aziende già avviate e formate in Italia, pronte per conquistare anche il resto del mondo». «Springboard» significa «trampolino», un’ottima opportunità per le premiate, che hanno già raccolto buoni risultati: WeLikeCrm si occupa dell’immagine che le aziende hanno sui social network, oltre a raccogliere dati su come viene percepita dai suoi clienti, mentre ClouDesire è una «cloud app» che automatizza, riducendo operazioni e costi altrimenti inevitabili, il processo di vendita di programmi e applicazioni. dedicato alle aziende capaci di sviluppare idee e tecnologie innovative. «Anche se impresa e università sono due mondi tradizionalmente lontani- racconta Paola Pisano, ricercatrice e organizzatrice dell’evento -, sappiamo che oggi si può fare innovazione solo se prima si riescono a far dialogare e integrare le eccellenze del territorio». Così gli imprenditori accorsi in via Pessinetto hanno avuto la possibilità di scoprire le ultime novità, come il totem virtuale pensato per tradurre in automatico gli annunci ferroviari nella lingua dei segni, che a breve si potrà vedere nella stazione di Porta Nuova, e un paio di occhiali con videocamera progettati per consentire ai chirurghi di registrare e trasmettere in diretta le operazioni. «Oltre agli occhiali, stiamo realizzan- Rossano Schifanella «Abbiamo creato una cartografia emozionale» Marco Tani «Progettiamo occhiali per chirurghi per registrare gli interventi» do dei trasmettitori che usano la tecnologia Beacon per “animare“ qualsiasi oggetto - spiega Marco Tani, laureando in informatica e tirocinante per la torinese Byters -. Per esempio un quadro esposto in un museo sarà in grado di presentarsi da sé, comunicando con lo smartphone dei visitatori in modo da rendere la visita davvero interattiva». Anche il turismo passa per l’innovazione, per esempio con un’applicazione pensata per far scoprire non la via più breve, ma la più emozionante. «In col- laborazione con Yahoo, incrociando i dati presi da altri social network, abbiamo creato un sistema di mappe che crea una cartografia basata sulle sensazioni - racconta Rossano Schifanella, ricercatore dell’ateneo -. Così si evitano le zone con po- co da vedere o con molto traffico. Il progetto è nato in collaborazione con Yahoo Spain, ora siamo a caccia delle aziende interessate a svilupparlo». Oltre ai cartelloni con le ricerche in corso, rigorosamente in inglese, il dipartimento ieri ha dato spazio anche ai lavori dei tesisti e alle piccole aziende nate tra i banchi dell’università, come Certimeter, primo spin off dell’ateneo oggi specializzata in gestione e sicurezza dei siti web, Nomotica e SinBit, neonate start up. «E’ presto per dire quanti e quali accordi sono nati oggi - conclude Pisano -, ma non sono mancati strette di mano e scambi di biglietti da visita. Sappiamo che questa è la strada giusta, sia per portare valore sul territorio che per aiutare i nostri studenti a immaginare il loro futuro». 12 14 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: c.so Giulio Cesare 24; c.so Racconigi 184/186; c.so Orbassano 249; via Slataper 25/bis/b; c.so Francia 35; via Asiago 35; largo Sempione 186/C; piazza Galimberti 7; c.so San Maurizio 67; via Giolitti 2; c.so Vitt. Emanuele II 121; via Michele Lessona 29; via XX Settembre 87; piazza Stampalia 7/b. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; c.so Traiano 73; c.so Francia 1/bis. Dinotte(19,30-9):c.soBelgio151/B;viaNizza65; c.soVittorioEmanueleII66;piazzaMassaua1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Quartieri .61 . QUARTIERI Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it Falchera Borgo Vittoria Meno case in corso Romania Rebaudengo pronti gli scivoli per disabili Il progetto di riqualificazione prevede più spazio per le attività economiche ANDREA ROSSI Meno case, più aziende. Volendolo sintetizzare con uno slogan il nuovo progetto varato dal Comune per l’area di corso Romania si potrebbe raccontare così: rispetto al piano originario, ipotizzato all’epoca della giunta Chiamparino, più volte modificato e poi abbandonato per un po’ in un cassetto, l’ultima - e definitiva - versione dimezza lo spazio inizialmente destinato a nuovi palazzi per dirottarlo su attività economiche e produttive oltre che sul terziario. Residenze L’impostazione originaria, pensata nel 2010, prevedeva al posto degli stabilimenti Michelin e in zona Cebrosa, al confine con Settimo, una trasformazione radicale della vocazione dell’area, con quote significative di residenze e di servizi alla persona. La proposta aggiornata, varata dall’assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo, e illustrata ieri in Comune, in seconda commissione, presieduta da Mimmo Carretta del Pd, si pone in Il progetto originario di corso Romania è stato modificato: meno case, più imprese 3.000 abitanti Il progetto originario prevedeva abitazioni per 3 mila persone. Quello nuovo li ha dimezzati un’ottica diversa: punta, tramite azioni partecipative e insieme con privati interessati a investire, al recupero sostenibile degli spazi industriali abbandonati, con l’obiettivo di tentare il rilancio economico di un’area che un tempo ospitava una distesa di capannoni, a cominciare dalla Michelin. Il nuovo assetto prevede, quindi, una forte riduzione della superficie destinata al- le abitazioni: da un milione di metri quadri a 500 mila. E destina gli spazi ricavati alle attività economiche, riducendo quindi il numero di abitanti potenzialmente insediabili e aumentando la capacità della zona di attrarre aziende e laboratori. Nord Est Il secondo aspetto del piano varato da Palazzo Civico riguarda il tentativo di riqualificare interamente il quadrante Nord Est della città. Il nuovo piano su corso Romania restituisce centralità alla stazione Stura, oggi piuttosto abbandonata. Lì si concentrerà buona parte degli interventi: verrà realizzata una piazza, con spazi per uffici e commercio e servizi per i viaggiatori. Stura è una delle fermate della ferrovia metropolitana e, in prospettiva futura, considerato il tracciato della seconda linea del metrò su cui la città sta cercando di ottenere i finanziamenti, avrà un’importanza centrale. «Insieme con la riqualificazione di Falchera, l’intervento vuole dare una valorizzazione complessiva a tutto quel quadrante», spiega Lo Russo. Nei mesi scorsi, infatti, il Comune ha dato il via libera alla realizzazione del secondo accesso a Falchera, il ponte sopra la ferrovia, da anni al centro delle richieste dei residenti e la cui costruzione dovrebbe aiutare a snellire il traffico, e alla riqualificazione dei Laghetti, che dovrebbero diventare il parco più grande della città grazie agli oltre 5 milioni messi a disposizione dal «Piano Città». PAOLO COCCORESE Finalmente la nuova stazione Rebaudengo Fossata è accessibile ai disabili in carrozzella. Dopo le lamentele di molti residenti del quartiere Borgo Vittoria e dei numerosi viaggiatori che ogni giorno si muovono sui treni del Servizio ferroviario metropolitano, sono stati rifatti i marciapiedi che circondano la fermata del Sistema Ferroviario Metropolitano. La denuncia apparsa sulla Stampa nei mesi scorsi, ha avuto risposta. Sono spariti i gradini che impedivano alle persone in sedia a rotelle di attraversare la strada verso l’ingresso della stazione. Al loro posto degli scivoli in prossimità delle strisce pedonali. Attraversamento pedonale che non è ancora da considerare sicuro. Il quartiere ha chiesto l’installazione un semaforo lampeggiante. Servirebbe a far rallentare le auto che spesso corrono a velocità troppo elevata senza fermarsi lungo il rettilineo di via Fossata. 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Metropoli .63 . ETROPOLI M Chieri, macchinario in regalo all’ospedale L’associazione Centro famiglia di Chieri ha donato all’ospedale Maggiore una nuova macchina per l’ossigenoterapia. Lo strumento, collegato a bombole di protossido d’azoto, eviterà manovre invasive e ridurrà il dolore dei piccoli pazienti di Pediatria. [F. GEN.] Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it Dai Carabinieri Rivalta L’inaugurazione della nuova saletta nella caserma di corso Savona a Moncalieri L’auto condivisa arriva con uno squillo sul cellulare Una app sperimentale del Politecnico per avere passaggi in città Moncalieri MASSIMO MASSENZIO Un sedile in affitto per ammortizzare il costo del viaggio, avere un po’ di compagnia e sostenere un sistema di trasporto intelligente. Con questi obiettivi i cittadini rivaltesi si preparano a testare un innovativo progetto di «car pooling» sviluppato dal Politecnico di Torino, in collaborazione con l’Agenzia per la Mobilità Metropolitana e l’Assessorato ai Trasporti. Il sistema è pensato per le brevi tratte quotidiane verso luoghi di lavoro, supermercati, ospedali oppure musei. Gli utenti potranno intercettare «al volo» le offerte di passaggio grazie a un’applicazione disponibile per tablet e smartphone. I pagamenti sono prestabiliti in base alle tariffe Aci, ma si sta studiando anche l’ipotesi di introdurre anche una «moneta virtuale». Una sala per le donne che denunciano gli uomini violenti GIUSEPPE LEGATO Si chiama «Una stanza per te». Per te che sei scappata di casa perché tuo marito non la smette di essere violento, per te che non trovi il coraggio di denunciare chi ti fa del male sfruttando la tua paura, la tua vergogna. È stata inaugurata a Moncalieri la prima saletta d’ascolto/denuncia per donne vittime di violenze di genere. Ha aperto in due sedi: via Saluzzo nel comando distaccato della polizia municipale e in corso Savona al comando stazione dei carabinieri. Si parte a febbraio Il sistema dovrebbe entrare in funzione a partire dal prossimo febbraio e il Politecnico ha deciso di cominciare la sperimentazione su una realtà medio-piccola come quella rivaltese, ma potrebbe essere allargata molto presto anche ad altri Comuni. «Ci siamo immediatamente proposti - dichiara l’assessore ai Trasporti Marilena Lavagno – Il futuro non potrà che essere orientato verso l’interazione del trasporto pubblico e privato condiviso». Serate informative Dopo l’affollata serata di presentazione, il Comune organizzerà nuove riunioni per far conoscere alla cittadinanza il «car pooling» e ascoltare suggerimenti e proposte: «Per poter partire il progetto ha bi- FOTO LEGATO REPORTERS Tariffe stabilite dall’Aci Il sistema è pensato per brevi tratte quotidiane verso luoghi di lavoro, supermercati, ospedali Gli utenti potranno intercettare «al volo» le offerte di passaggio su tablet e smartphone sogno di almeno 100 iscritti, ma abbiamo già le prime adesioni e non penso che faremo fatica a raggiungere l’obiettivo – continua l’assessore Lavagno – Organizzeremo piccoli gruppi di 10 o 15 persone per capire come andare incontro alle esigenze della maggioranza e distribuiremo i moduli per l’iscrizione». Come funziona L’idea originale l’hanno avuta due studenti del liceo Segré di Torino e, successivamente, è stata sviluppata dal Politecnico. Il sistema di offerta e rice- Gassino zione dei passaggi avrà a disposizione una piattaforma web a cui sarà necessario iscriversi. L’utente «autista» dovrà essere in possesso della patente da almeno un anno e, al termine di ogni viaggio, sarà possibile scrivere una recensione. L’applicazione servirà a essere informati in tempo reale sulle offerte di condivisione e a concordare un luogo di incontro. «Il pensiero di base è molto semplice – continua l’assessore rivaltese - Ho posti vuoti nella mia auto e voglio metterli a disposizione, ammortizzando il costo degli spo- stamenti. Quindi se sto per uscire per andare in un centro commerciale a Torino lo scrivo sulla piattaforma. Se in quel momento qualcuno ha bisogno di un passaggio ci mettiamo d’accordo e andiamo insieme». In futuro per i pagamenti si useranno solo carte di credito: «In questa fase sperimentale ci sarà spazio ancora per i contanti, ma stiamo pensando anche a un sistema di bonus che permetta di accumulare punti. Tutti gli spostamenti saranno monitorati e i costi prestabiliti in base al tariffario Aci». Altre sono in arrivo Entro il 15 dicembre queste aule per le donne saranno inaugurate in tutta la provincia (Torino compresa, nelle stazioni dei carabinieri San Carlo e borgata Campidoglio):Chivasso, Pinerolo, Settimo Vittone, Chieri, Mathi Canavese, Rivoli, Susa, Ivrea, Bardonecchia, Venaria. L’assessore provinciale alle pari Opportunità Geppy Puglisi, che ha ideato e curato questo progetto fin dall’inizio, spiega: «Sono ambienti riservati, arredati in modo discreto e accogliente, dotati della strumentazione adatta a registrare le denunce ma con personale opportunamente formato, in modo da poter accogliere le vittime di violenza cer- Si è allontanato dalla casa di riposo che lo ospitava nel tardo pomeriggio di martedì. Da allora non si hanno più notizie di Giuseppe Rostagno, 83 anni, originario di Gassino. Solo un agricoltore dice di averlo notato lungo la strada che dalle colline scende verso Torino. Chiedeva, senza successo, un passaggio verso la casa dove ha vissuto fino a un mese fa. «Era stato ricoverato a Villa Ia lo scorso ottobre: da tempo era malato di Alzheimer e non poteva più stare da solo» conferma un cugino di Castiglione, Alessandro Rostagno. Giuseppe Rostagno 83 anni, pensionato, è affetto da alzheimer Sulle tracce del pensionato ci sono i carabinieri e i volontari della protezione civile. Al momento della scomparsa, l’uomo indossava un paio di jeans e una maglia girocollo di colore marrone. Nella sua stanza sono rimasti i documenti e il telefono cellulare. PATRIZIO ROMANO «Sono vivo per una manciata di secondi» Cristiano Zucchetti ambulante di Rivalta, racconta così come è scampato all’incidente mortale accaduto ieri pomeriggio a Rivoli. Un frontale in cui ha perso la vita Dario Andreis, 40 anni di Settimo Torinese, e in cui è rimasto ferito M.D.C., 44 anni di Rivoli. A descrivere la dinamica dell’incidente ai vigili è proprio Zucchetti, che verso le 14 sta tornando a casa e percorre corso Levi, quando vede una Yaris venirgli contro. «Si spostava lentamente Una squadra di vigilesse A Moncalieri da due anni, un nucleo di vigilesse aveva già iniziato ad aprire la strada a questa nuova esperienza. Si sono specializzate sui reati di genere, sono andate nelle scuole a parlare agli studenti. Da domani continueranno il loro lavoro – insieme ai carabinieri – in un luogo che meglio consente di mettere a frutto le esperienze maturate. All’inaugurazione hanno presenziato anche il Prefetto di Torino Paola Basilone e il colonnello Arturo Guarino comandante dei carabinieri di Torino che ha spiegato come «l’Arma cerca sempre di avvicinarsi di più alle vittime. Nel contesto di questo reato servono una preparazione specifica e la presenza di personale femminile che, unito a questi nuovi spazi, può consentire di intervenire con efficacia». Guarda il video su www.lastampa.it/torino La vittima Rivoli È un automobilista residente a Settimo, Dario Andreis, di 40 anni Pensionato scomparso Un morto e un ferito dalla casa di riposo nello scontro frontale FEDERICO GENTA cando di limitarne il malessere e il disagio». A maggio, la Provincia ha formato, con corsi dedicati tenuti da professionisti del settore, 110 tra militari e agenti di polizia giudiziaria: «Questi corsi – aggiunge Puglisi che ha tagliato il nastro insieme al sindaco Roberta Meo - hanno prodotto delle linee guida per indicare a tutti gli operatori il giusto atteggiamento per ascoltare con delicatezza le denunce». verso la mia corsia - racconta -. D’istinto ho sterzato per evitarla, accostandomi al guardrail. La Yaris mi ha strisciato lungo la fiancata». Poi nello specchietto retrovisore vede lo schianto contro il furgone Fiat Doblò che viaggia dietro di lui. «Un frontale tremendo - confessa -. L’ha preso in pieno. Fosse toccato a me forse non sarei qui». Con il cuore in gola si ferma nel primo spazio libero e scende. «Non me la sono sentita di avvicinarmi - confida Zucchetti -. Anche perché dopo pochissimo sono arrivati gli agenti e i sanitari». I vigili fanno i rilievi per stabilire la dinamica. Così come dovranno appurare se Andreis ha invaso l’altra corsia e perché. «Si spostava verso di noi senza neanche tentare di sterzare - dichiara l’uomo -. Per terra non ci sono segni di frenata. Chissà, forse si è sentito male. Io non sono riuscito a vedere se era accasciato, avevo il sole negli occhi e cer- cavo di evitare l’impatto». I sanitari del 118 arrivano subito e tentano disperatamente di rianimare Andreis, ma dopo più di mezz’ora devono rinunciare. Il suo cuore ha smesso di battere. Invece il rivolese ferito viene portato al Cto dove i medici gli riscontrano una lussazione all’anca. 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 In città .65 . INCITTA’ Un thriller a sfondo giudiziario Il giudice Francesco Caringella presenta questa sera alle 18 alla Feltrinelli di piazza Cln il suo romanzo «Non sono un assassino» (Newton Compton), thriller a sfondo giudiziario . Interviene il giornalista della «Stampa» Giuseppe Salvaggiulo. Per le vostre segnalazioni: giornonotte@lastampa.it IL CASO Il circo Togni “Mai più a Torino” NOEMI PENNA M ancavano a Torino dal 2003. E giurano che non torneranno più. Livio Togni e il suo circo hanno debuttato ieri con sei giorni di ritardo sotto lo chapiteau della discordia del parco della Pellerina. «Abbiamo subito un danno da 90 mila euro, per non parlare della reputazione. E non sappiamo neanche a chi dire grazie: ora speriamo nel pubblico torinese, che in questi giorni ci ha inviato tanti messaggi di solidarietà». MARINA CASSI P eccato che di un’azienda di respiro europeo brillante e innovativa come il Gft Gruppo finanziario tessile – non resti che la memoria. Il Gft è stato per un secolo uno dei fiori più belli in un mazzo di industrie torinesi di eccellenza. Oggi – nel corso del convegno «Torino città della moda. Il Gft: un’azienda leader, un archivio e un progetto per la memoria collettiva» organizzato dalla Compagnia di San Paolo e dall’Associazione amici dell’Archivio di Stato – i fasti di quella lunga cavalcata nella moda saranno ripercorsi. E sarà annunciato che oltre 15 mila fascicoli saranno consultabili presso l’Archivio di Stato. Un secolo di storia Quando si dice archivio si pensa a faldoni polverosi e carte ingiallite. Nulla di più falso, perché le memorie cartacee e non del Gruppo sono la storia di un secolo di moda che si intreccia con quella della famiglia Rivetti. Il primo abito da uomo esce dallo IL CONVEGNO Oggi all’Archivio di Stato si ricorda l’azienda torinese stabilimento di via Cavour nel 1887. Dal 1909 la produzione si sposta in corso Emilia. Fin qui le due famiglie – i Rivetti e i Levi operano ancora divise, ma nel 1930sifondonoeinventanolacatenadinegoziMarusconilpunto piùimportanteinviaRomainaugurato nel ’38. Poi c’è la guerra conibombardamentisuglistabilimenti e la penuria di stoffe. Debutto in sordina Le carte Oltre 15 mila fascicoli saranno consultabili all’Archivio di Stato Un secolo di progetti, bozzetti, campagne pubblicitarie dell’azienda che fece uscire il primo abito, da uomo, nel 1887 La storia Quando a Torino c’era persino la moda la diaspora dei suoi bravissimi lavoratori. Ma è successo un decennio fa. Non resta che le memoria custodita nell’archivio di impresa voluto da Marco Rivetti che contiene 15 mila fascicoli con circa 30 mila fotografie. Oltre alle parti legate alle partite economiche e gestionali c’è un mare di bozzetti, disegni, spot, film, manifesti, campioni di stoffe, album. bretto tecnico, nonostante la nostra richiesta», afferma Livio Togni, figlio del grande Darix, morto nel 1976. «Di problemi alla sicurezza non ce n’erano perché è una struttura collaudata, ma i documenti riportavano i dati della nostra e quindi risultavano difformi. Hanno quindi fatto trascorrere i trenta giorni per il silenzio-assenso – scaduti ieri, ndr – richiesto due integrazioni e l’aggiornamento delle piantine. Ma è scandaloso che blocchino il lavoro di ottanta persone per un cavillo. Non vediamo l’ora di andarcene: chiederemo i danni», conclude. Il ruolo della Compagnia Il fronte animalista L’Archivio di Stato ospita il materiale del Gft ordinato da Giulia Caccia e Sara Micheletta. Il tutto si inserisce nella decennale opera della Compagnia di San Paolo nel progetto «Manutenzione della memoria territoriale». In 10 anni la Compagnia ha speso quasi 10 milioni per interventi che spaziano dalla raccolta all’inventario, dal riordino alla digitalizzazione su documenti cartacei, cinematografici, fotografici, musicali, parte dei quali saranno depositati nel Polo del ‘900 che sarà inaugurato nel 2015. Dice il presidente, Luca Remmert: <Quello del Gft è un esempio emblematico dei numerosi fondi che l’Archivio di Stato ha saputo restituire alla collettività con il sostegno della Compagnia». E dopo la commissione di vigilanza arrivano gli animalisti, che domenica si daranno appuntamento alla Pellerina dalle 14,30 alle 18,30 per manifestare contro il circo con striscioni e fotografie. Ora lo spettacolo andrà in scena sino all’Immacolata, lunedì, giovedì, venerdì e sabato alle 17 e 21,15, nei festivi alle 15,30 e 18 (ingresso da 15 a 40 euro, gli omaggi valgono fino ad oggi; info al 389/04.78.705), poi tutti i giorni dal 18 dicembre all’11 gennaio con l’allestimento acquatico di ritorno da Casablanca. In scena più di cento animali, ospitati nello zoo allestito nel piazzale della Pellerina, aperto al pubblico sabato e domenica dalle 10 alle 13. Diventano pubblici gli archivi del Gruppo Finanziario Tessile 15 mila Contengono bozzetti, disegni, spot, film, manifesti, campioni di stoffe, album Il dopoguerra Il Gft inventa il prêt-à-porter di massa basata su un’intuizione geniale: misurare gli italiani. E così con una autentica campagna di misurazione si definiscono le taglie. E’ una rivoluzione che porta a 120 tipologie. Una delle armi del Gft è la sua pubblicità capace di mettere insieme negli spot prima cinematografici e poi tv il musicista alto, il pugile peso piuma, il ciccione e lo smilzo e spiegare che tutti potranno avere l’abito giusto. Il gruppo si lancia nel settore donna con il marchio Cori che ammicca negli anni caldi del femminismo con lo slogan «Né strega né Madonna solo donna». A fine anni 70 la scelta di affidare a grandi stilisti la firma delle collezioni: sono Ungaro e Valentino, Feraud e Osti, Boni e Montana, Taverniti e Dior. Il via libera è arrivato alla mezza di ieri, dopo il terzo passaggio della commissione di vigilanza. E i Togni non hanno perso tempo ad aprire, con un doppio spettacolo di debutto andato in scena in sordina: «Ma speriamo di rifarci nel fine settimana. Abbiamo perso sette repliche da venerdì scorso, tutto a causa della gradinata. E’ stata affittata perché la nostra è ancora in tournée e da Milano non hanno aggiornato il li- 120 tipologie Il Gtt ha di fatto «inventato» le taglie Erano oltre 120 le tipologie di abiti in vendita Il successo nel mondo A fine anni 80 il Gft ha 35 società controllate di cui 20 all’estero, 18 stabilimenti di cui 5 nel mondo, 8 mila addetti, 8 milioni di capi prodotti, negozi in 70 Paesi, mille miliardi di lire di fatturato. Sembra incredibile che la storia di una azienda così si sia spenta con la morte dei suoi stabilimenti, 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 La Grande Guerra sulle montagne Giovedì 27 alle 18, al Museomontagna di Torino, nuovo appuntamento della rassegna «Leggere le montagne»: nell’occasione si presenta il libro «Il fuoco e il gelo-La Grande Guerra sulle montagne» di Enrico Camanni, che dialoga con Giovanni De Luna. Info 011/54.60.31, www.caitorino.it, segreteria@caitorino.it. In città .67 . ONTAGNA M A CURA DI GUIDO NOVARIA Il seminario “È ora di parlare di smart valley” Le Alpi come patrimonio fondamentale per la cultura e l’economia delle città CARLO GRANDE Le valli La montagna occupa una posizione troppo periferica nell’economia e nelle coscienze: quasi sempre è relegata ad argomento tristanzuolo di passeggiate domenicali, oppure all’adrenalina dello sci o delle imprese alpinistiche fatte di chiodi, piccozze, performances. La logica del cittadino, della conquista. Invece è un territorio vitale e ricco di opportunità, laboratorio di importanti cambiamenti negli stili di vita individuali e collettivi. Territorio vissuto e abitato da milioni di persone, da riavvicinare al mondo contemporaneo - di cui è parte essenziale - e alle città. Lo si è detto al Museo Nazionale della Montagna nel seminario «Popolazione e cultura: le Alpi di oggi», moderato da Enrico Camanni e nato da un’idea di Cipra Italia insieme con la Presidenza Italiana della Convenzione delle Alpi e in collaborazione con il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico e dell’Università di Torino. Quello montano attorno a Torino è un territorio vitale e ricco di opportunità, laboratorio di importanti cambiamenti negli stili di vita individuali e collettivi LA STORIA L’alleanza tra Piemonte e Trentino LUCA FERRUA S embra la notizia del solito accordo di marketing, uno dei tanti che quelli della «Sestrieres» sono bravi a stringere al punto di essere diventati un modello anche in altri business. Ma in realtà l’intesa con Madonna di Campiglio che offre agli abbonati della «Vialattea» un pacchetto superscontato per due giorni di Coppa del mondo del 22 dicembre è a tutti gli effetti una prova tecnica di alleanza Piemonte-Trentino. Un segnale che è ora di finirla con i mugugni e le gelosie tra le stazioni che stanno dalla stessa parte dell’arco alpino. Il presidente della «Sestrieres» Brasso da tempo sottolineava la necessità di un’alleanza o almeno di una sinergia tra le più importanti realtà della neve italiane, un pacchetto di mischia per contare di più ad esempio quando si tratta di fare la voce grossa per avere una tappa della Coppa del mondo. Ma fino a qualche settimana fa un’intesa del genere sembrava impraticabile. Poi Il turismo Idee, creatività, nuovi modelli di sviluppo: la montagna non è solo un piano inclinato su cui scivolare o un giacimento di risorse naturali da drenare ma una carta importantissima anche per Torino, che in lei si specchia da tutte le sue vie. Peccato che finora pochi dei nostri governanti abbaiano capito quanto sia necessario stringere un patto con le nostre vallate, puntando all’equilibrio tra uomo e natura – dice la Cipra - attraverso forme economiche, sociali e culturali che coniugano tradizione e modernità. Giovanni Viganò della Bocco- REPORTERS ni ha parlato di turismo: «Dev’essere sostenibile altrimenti distrugge il “prodotto”, cioè il contesto per il quale la gente va in montagna: l’ambiente, la cultura, le relazioni sociali e a lungo andare le possibilità di profitto svaniscono». Giuseppe Dematteis, del Politecnico di Torino, ha detto che è ora di parlare non solo di «smart cities» ma anche di «smart valley», comprensori vivi e ricchi di potenzialità che le città non devono cannibalizza- re perché offrono una sapienza secolare e attualissima, in termini di architettura, alimentazione, cura del territorio. Così sarebbe importante defiscalizzare i piccoli servizi privati, impedendo l’esodo dalle vallate. Un progetto triennale Sara Leporati, della Compagnia di San Paolo ha ricordato l’omonimo progetto triennale, sottolineando l’importanza di sostenere progetti innovativi – in collaborazione con “Dislivel- li” - e di coinvolgere i giovani, i cittadini, anche gli artisti, che possono trarre molta ispirazione dalle terre alte. Tutto questo, ha detto, non solo per il bene della montagna ma anche della città, concetto che rievoca antiche profezie: «Era scontato – scriveva Nuto Revelli - che a pagare l’abbandono della montagna fosse anche la pianura. Anzi, soprattutto la pianura. Aver trasformato con superficialità migliaia di montanari, di specialisti della manutenzione del territorio, in operai generici, è stato un errore imperdonabile». E’ tempo di proteggere e rilanciare le risorse umane, fisiche e culturali che la montagna possiede: serve qualità e non bieco «sviluppo», nel nome del quale da decenni si compiono scempi incredibili. Altrimenti i disastri sono sotto i nostri occhi: viene in mente una vignetta con una frana e la scritta: «Andate alla montagna, prima che la montagna venga a voi». Caprie Torino Dieci anni di dialogo con i pastori “La Rocha ’d Ciavrie” palestra di alpinismo Corsi di sci di fondo e di escursionismo La pastorizia nel 21° secolo, tra montagna e pianura, è l’oggetto del libro di Marzia Verona «Pascolo vagante 2004-2014», presentato oggi alle 21 nel salone annesso alla piscina comunale di Brosso. Marzia Verona, scrittrice e fotografa, curatrice del blog «Pascolo vagante», da un decennio tesse un dialogo con il mondo pastorale, «rincorrendo» greggi e allevatori tra Piemonte, Svizzera, Francia, Lombardia e Valle d’Aosta. Nel nuovo libro (242 pagine, oltre 350 foto a colori) sono ritratti dieci anni di fiere, transumanze, pascoli in ogni stagione e ad ogni altitudine. [M. SAR.] A La Sosta Climb Cafè di Caprie, oggi alle 21, Elio Bonfanti ed Angelo Siri presentano in prima torinese il film «La Rocha ’d Ciavrie»: alcuni protagonisti di 45 anni di storia dell’alpinismo piemontese raccontano le esperienze vissute sulle pareti di Caprie. La voce narrante è quella di Roberto Mantovani. Il film - soggetto di Bonfanti e regia di Siri - nasce su iniziativa della rassegna «Cinema in verticale» per mantenere desta la memoria dei più giovani rispetto a personaggi che hanno scritto la storia dell’alpinismo nell’area valsusina. [M. SAR.] Giovedì 27 alle 21, alla sede del Cai Uget nel parco della Tesoriera in corso Francia 192, saranno presentati i corsi, tenuti da maestri Fisi, di sci di fondo e fondo escursionismo per adulti, ragazzi e bambini. Per lo sci escursionismo sarà introdotto lo stile telemark e il percorso che, partendo dalle lezioni in pista, porterà alle escursioni. Si affronteranno anche questioni di abbigliamento, attrezzatura, alimentazione. Sempre giovedì 27 alle 21, al Centro Incontri del Cai al Monte dei Cappuccini, saranno illustrati anche i corsi della sottosezione Sucai: dal freeride alle gite di scialpinismo. [M. SAR.] Brosso il GRANDE LIBRO dei la presenza di una folta delegazione trentina alla conferenza stampa di presentazione della stagione della «Vialattea» aveva lasciato intendere che qualcosa stava cambiando. E ora è arrivato l’accordo e nelle valli olimpiche lasciano intendere che potrebbe essere il primo di una lunga serie. Certo a rendere tutto più facile sono i numeri che parlano di un aumento quasi a doppia cifra degli abbonati della «Vialattea», e segnali importanti in arrivo anche dai mercati stranieri, compreso quello russo, che fanno lanciare a quelli di Sestriere una proposta secca a tutti i comuni: investite nello sci e per ogni euro messo sul futuro del nostro bacino noi stanzieremo altrettanto. Un’Italia alpina che comincia a fare sinergie almeno d’inverno è un bel segnale, una notizia capace di suggerire nuovi scenari anche a chi sta facendo le strategie del nuovo Piemonte turistico, dagli sci alle biciclette. @ferrua_notte CON LA STAMPA A 9,90 EURO IN PIÙ NELLE EDICOLE DI PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA, AL NUMERO 011.22.72.118, SU WWW.LASTAMPA.IT/SHOP Un mondo dedicato al cane anche su con tantissime news, foto e video 12 45 67 18 68 .Dove andiamo STAMPA .LA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab- dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van Loo. Le tre principessine di casa Savoia». FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio. «Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso. La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 musei@lastampa.it 12 45 67 18 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 I Cinema Dove andiamo .69 . Le trame del 21 novembre 2014 ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. 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Pom., ridotto Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid. Il mio amico Nanuk P 14.50-16.45 La scuola più bella del mondo P 16.35-18.30-20.30-22.30 Andiamo a quel paese P 15.00-18.40-20.30-22.30 Doraemon P 14.50 Interstellar P 16.30-19.40-22.30 Scusate se esisto! P 14.50-16.45-18.4020.30-22.30 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.20-17.40-20.10-22.30 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 6,00 int.; € 4,00 ridotto 32° Torino Film Festival P DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; I toni dell’amore - Love is strange Nirvana P 16.10-18.10-20.10-22.00 Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. 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Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 La spia - A most wanted man Sala 1 P 17.50-20.10 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 1 P 22.30 Scusate se esisto! Sala 2 P 17.50-20.10-22.30 Words and pictures Sala 3 P 17.50 Andiamo a quel paese Sala 3 P 20.10-22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.00-17.30-20.00-22.30 Interstellar P 15.15-18.30-21.45 Scusate se esisto! P 15.45-18.00-20.15-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.00-16.45 Andiamo a quel paese P 18.40-20.35-22.30 La scuola più bella del mondo P 16.00-18.10-20.20-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over 60 ser. 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Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00 abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 La scuola più bella del mondo Reposi 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Andiamo a quel paese Reposi 2 P 15.00-16.50-18.4020.30-22.30 Interstellar 4K Reposi 3 P 15.30-18.30-21.30 Doraemon Reposi 4 15.15 Guardiani della Galassia Reposi 4 17.00 Il giovane favoloso Reposi 4 19.30-22.10 Confusi e felici Reposi 5 15.30-17.50-20.10-22.30 The Judge Reposi 6 15.30-18.30-21.30 Il mio amico Nanuk Reposi 7 15.00 Scusate se esisto! Reposi 7 16.50-18.40-20.30-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14 € 5,00; 1° e 2° spett. pom. Torneranno i prati Sala 1 P 15.30-17.15-19.0020.45-22.30 La foresta di ghiaccio Sala 2 P 16.00-18.00 Diplomacy - Una notte per salvare Parigi P 20.00-22.00 Sala 2 Boyhood Sala 3 P 15.30 Tre cuori Sala 3 P 18.30-20.20-22.10 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.45-19.40-22.35 Sala 1 Scusate se esisto! Sala 2 P 14.40-17.15-19.50-22.25 Doraemon Sala 3 P 15.25-17.50 These final hours - 12 ore alla fine Sala 3 P 20.15-22.30 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 4 P 14.30-19.45 Clown V.M. 14 Sala 4 P 17.15-22.30 Il mio amico Nanuk Sala 5 P 15.05-17.25-19.45 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 5 P 22.05 Interstellar Sala 6 P 14.30-18.10-21.50 La scuola più bella del mondo Sala 7 P 14.45-17.15-19.45-22.15 Andiamo a quel paese Sala 8 P 15.05-17.30-19.55-22.20 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; € 8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 14.30 Andiamo a quel paese P 17.30-20.00-22.25 La scuola più bella del mondo P 14.45-17.20-19.50-22.20 Il mio amico Nanuk P 15.00-17.20 Clown V.M. 14 P 19.45-22.20 Scusate se esisto! P 14.30-17.15-20.00-22.35 Guardiani della Galassia P 16.20-19.20-22.10 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 15.30-18.30-21.30 Andiamo a quel paese P 14.05 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I P 16.20-19.15-22.10 Scusate se esisto! P 14.10-16.45-19.20-22.00 Interstellar P 16.40-20.15 Interstellar P 14.05-17.40-21.45 Lo sciacallo - Nightcrawler P 19.45-22.20 Doraemon P 14.45-17.15 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Amore, Cucina e Curry 21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· A CURA DI Daniele Cavalla ANDIAMO A QUEL PAESE ··· Commedia. Regia di e con Ficarra e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti disoccupati, gli amici di vecchia data Salvo e Valentino decidono di lasciare la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano. BOYHOOD ···· Drammatico. Regia di Richard Linklater, con Ethan Hawke. Durata: 165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha seguito con la macchina da presa per 12 anni la crescita di un bambino. Orso d’Argento al Festival di Berlino. DUE GIORNI, UNA NOTTE ···· Drammatico. Regia dei fratelli Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti. Sandra ha un weekend per convincere i colleghi a rinunciare al loro premio di produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro. LA FORESTA DI GHIACCIO ··· Thriller. Regia di Claudio Noce, con Emir Kusturica e Ksenia Rappoport. Durata: 100 minuti. In un piccolo paese alpino un giovane tecnico arriva per riparare un guasto alla centrale elettrica e si trova coinvolto nell’intricato caso legato alla scomparsa di un bambino. Dal cineasta di «Good morning Aman». HUNGER GAMES ··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata: 123 minuti. Terzo capitolo della saga, narra le gesta di Katniss, simbolo della rivolta contro la dittatura. INTERSTELLAR ···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata: 169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception». LO SCIACALLO ···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata: 117 minuti. Lou passa le notti con la sua videocamera correndo sui luoghi delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai network tv. Un lavoro pericoloso. MY OLD LADY ··· Commedia drammatica. Regia di Israel Horovitz, con Kevin Kline e Maggie Smith. Durata: 106 minuti. Il newyorkese Mathias eredita un alloggio a Parigi: in viaggio nella capitale francese per venderlo, scopre che è abitato da un’anziana signora con la figlia. Opera prima al cinema per il noto drammaturgo. LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ... Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia ALMESE CUORGNÈ AUDITORIUM MAGNETTO via Avigliana 17, tel. 34826.62.696. Il capitale umano 18.30-21.15 MARGHERITA 0124657.523. Il mio amico Nanuk Scusate se esisto! BARDONECCHIA SABRINA 012299.633. Hunger Games: Il canto della rivolta... IVREA 21.15 BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,90 int.; € 6,90 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid. Scusate se esisto! Sala 1 16.50-19.20-22.00-0.30 Andiamo a quel paese Sala 2 17.00-19.30-21.50-0.10 Interstellar Sala 3 17.20-21.00 Doraemon Sala 4 17.30 These final hours - 12 ore alla fine Sala 4 20.20-22.30-0.45 Il mio amico Nanuk Sala 5 17.45-20.00 Clown V.M. 14 Sala 5 22.20-0.50 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 6 15.50-18.40-21.30-0.20 La scuola più bella del mondo Sala 7 17.10-19.40-22.10-0.40 Clown V.M. 14 Sala 8 17.15-19.45 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 8 22.15 Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 9 16.15-19.00-0.15 Confusi e felici Sala 9 21.45 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Scusate se esisto! 20.10-22.10 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Hunger Games: Il canto della rivolta... 20.00 21.30 21.00 CONDOVE BOARO 0125641.480. La scuola più bella del mondo POLITEAMA 0125641.571. Andiamo a quel paese 20.00-22.15 20.15-22.00 LEINÌ AUDITORIUM 01199.88.098. Teatro: Torino-Crotone: 1244 Km 21.00 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. La scuola più bella del mondo P 15.00-17.20-20.00-22.30 Interstellar P 17.10-20.50 Hunger Games: Il canto della rivolta... P 16.00-18.00-22.00 Due giorni, una notte P 14.30-17.15-19.50-22.10 Andiamo a quel paese P 14.50-17.30-20.00-22.30 Il mio amico Nanuk P 15.05-17.30 Clown V.M. 14 P 19.50-22.25 Hunger Games: Il canto della rivolta... P 16.30-19.30-22.30 Guardiani della Galassia P 17.00-22.30 Frank P 14.15-19.50 Hunger Games: Il canto della rivolta... P 15.30-18.30-21.30 Interstellar P 14.30-18.10-21.50 La scuola più bella del mondo P 14.00-16.30-19.00-21.30 Scusate se esisto! P 14.30-17.10-19.45-22.30 Doraemon P 14.30-17.00 Dracula P 22.20 Scusate se esisto! P 16.00-18.40-21.30 These final hours - 12 ore alla fine P 15.30-18.00-20.20-22.40 PIANEZZA CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. La scuola più bella del mondo 21.30 Il mio amico Nanuk 18.30-20.00 LUMIERE 01196.82.088. Andiamo a quel paese Interstellar 17.30-22.30 21.00 La scuola più bella del mondo Hunger Games: Il canto della rivolta... Scusate se esisto! Il mio amico Nanuk 19.15-21.00 17.30-20.10-22.30 17.30-20.30-22.30 17.30-19.15 PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. Il mio amico Nanuk 21.00 MULTISALA 0121393.905. La scuola più bella del mondo Italia 200 P 20.00 Interstellar Italia 200 P 21.45 Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Italia 500 P 20.15-22.30 RITZ 0121374.957. Scusate se esisto! 21.00 SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. La scuola più bella del mondo P 21.15 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Sala 1 21.10 Andiamo a quel paese Sala 2 21.20 La scuola più bella del mondo Sala 3 21.30 VALPERGA AMBRA 0124617.122. Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I Uno 21.30 La scuola più bella del mondo Due 21.30 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Hunger Games: Il canto della rivolta... Andiamo a quel paese La scuola più bella del mondo Interstellar ·· Commedia. Regia di Luca Miniero, con Christian De Sica e Rocco Papaleo. Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa di Scuola dell’Anno, un preside invita alcuni studenti di Accra, in Ghana: per un disguido arriveranno da Acerra. SCUSATE SE ESISTO! ··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova. Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la talentuosa architetto Serena fatica a trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale. LA SPIA ···· Thriller. Regia di Anton Corbijn, con Philip Seymour Hoffman e Robin Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman. THE JUDGE ···· Drammatico. Regia di David Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il rampante avvocato Palmer torna nella cittadina dove è cresciuto per i funerali della madre: sarà costretto a difendere il padre, giudice con cui non parla da anni, dall’accusa di omicidio. I TONI DELL’AMORE ···· Commedia drammatica. Regia di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei due: rimasti senza un soldo, chiedono aiuto ad amici e parenti. TORNERANNO I PRATI P P P P 20.00-22.30 20.30-22.30 20.00 22.00 ···· Drammatico. Regia di Ermanno Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti della prima guerra mondiale.Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» . Teatri del 21 novembre 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Domenica 23 ore 16.30 laCompagniaMarionettegrillipresentaCappuccetto Rosso burattini tradizionali con Marco Grilli. Giovedì 27 ore 21.30 si ride conilCabaretdiZeligLabontheroad.Sabato 29perlastagionediProsaAntonellaPaglietti presenta Nitzsky, Nietzsche ditirambo folie di Mauro Comba ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Sono in vendita i biglietti per “Aggiungi un posto a tavola” in scena dal 25 al 30 novembre e per “Don Giovanni” in scena dal 2 al 7 dicembre AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore,LaraSt.Johnviolino.Giovedì27.Ore21. Venerdì 28. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido, Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Perché, Compagnia Teatrale Stilema. Sabato ore 21, Domenica ore 16.30. Laboratorio: Musicar narrando a partire dai 5 anni. Sabato ore 15.30 COLOSSEOviaM.Cristina71,tel.01166.98.034. Stasera ore 21 Jesus Christ Superstarcon Ted Neely. Regia di Massimo Romeo Piparo. Venerdì28eSabato29ore2150sfumaturediPintusdi e con Angelo Pintus CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza Bodoni. Concerto inauguraleSerate Musicali 2014-2015.Sabato22eDomenica23.Ore21. ConcertoSol Gabetta violoncello, Henri Sigfridsson pianoforte. Musiche di Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Mercoledì 26. Ore 21. Info 0115669811 ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Staseraore21FilippoBessoneèPadreFilipnel divertentissimo “L’ora canonica” con l’orchestra Bluette, di Pippo Bessone, musica e arrangiamenti Claudio Dadone, con la partecipazione straordinaria di Luca Occelli GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Stasera ore 21 “Risatesottolebombe”commediacomicissima di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni, con le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni, direzionemusicaleC.Schmitzconmusichedalvivo, regia di Francesco Sala GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45primanazionaledi“Igigantidellamon- tagna” di L. Pirandello, regia Michele Guaraldo, O.P.S. Officina Per la Scena con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Autour de Madame ButterflyCoreografie e danza Ornella Balestra e Yutaka Take, musiche originali composte da LambertoCurtoni.Ore21.BTTscuoladidanza e perfezionamento nuova sede via Cigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno scolastico 2014-15 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16,tel.0161840.796.Domenica23ore16(lunedì24ore10perlescuole),perl’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, Habanera di Pisa presenta lo spettacolo Codamozza il Gatto MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Martedì 25 “Gospodin”, con Claudio Santamaria, regia Giorgio Barberio Corsetti, Fattore K., “L’uyovo” Teatro Stabile Di Innovazione. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile, biglietti Torinodanza MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153.Staseraore21,l’AssociazioneCul- turale “MLS” Compagnia di Spettacolo presenta la commedia musicale “C’era una volta” di Luca Capozza e Marco Lazzerini. Sabato 22 ore 21, e Domenica 23 ore 15.30, per la Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese“Tutdarije”laCompagnia“Sipariettodi SanMatteo”presenta“Torta,bignolammoscato.. e pasta frola” di D. Trivero TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione InternazionalediDanzaeArtiIntegrate Domenica 23 ore 16 Gruppo e-MOTION in Garbage Girlscon la partecipazione dell’Associazione Ballo Anch’io e del Liceo Germana Erba OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833. Dal 18 al 22 novembre, ore 21 “ReAction” performance di Stalker Teatro in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli. Nell’ambito del progetto Stalker Teatro 39 PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.Ore21Madian Orizzonti presenta: World Rhytms - Five Steps in concerto. Serata di beneficenza a favore del Foyer Bethléem di Port au Prince (Haiti). Info 011539045 e www.madianorizzonti.it PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel. 011 787.780. Alza gli occhi al cielo, le donneelemafieCompagniaViartisti.Giovedì 27. Ore 21 (Auditorium Majorana di Grugliasco) GilgamesCompagnia Viartisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco) SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Rumorsdi N. Simon. Compagnia E.T. - Esperimenti Teatrali. Sabato 22 novembre. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Per Solferino di Sera, giovedì 4 e venerdì 5 dicembre ore 21, in scena “Bambola”scrittoedirettodaStefanoFiorillo,con Micol Damilano TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Lo spettacolo Il Testimone alla “Fabbrica delle e”- Gruppo Abele del 17 novembre, con Bebo Storti e Fabrizio Coniglioèstatoposticipatopermotivitecnici in data 8 maggio 2015 ore 21. Scritto da Mario Almerighi e Fabrizio Coniglio. TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Insolito – alle ore 21.00 Eugenio Allegri/Teatrodell’Archivoltoin“Berlinguer, i pensieri lunghi”. Domenicamattinateatro–il23novembrealleore11.00Assemblea Teatro “Max, Mix e Mex, storia di un gatto e di un topo messicano” TEATROASTRAviaRosolinoPilo6.Staseraore 21 “La leggenda del grande inquisitore” da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, con Umberto Orsini. Continua la campagna abbonamenti. Biglietteria dal martedì al sabato dalle 16 alle 19 TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia,SandraZoccolan.Mercoledì26.Ore21 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 21 ore 21 Luciano D’AprlieinUnBluesperJanis.Sabato22ore21 Divago in Le muse orfane. Domenica 23 ore 16.30 Tita Giunta e Elisa Alberghini in Penda e il genio dell’isola. Venerdì 28 e Sabato 29 ore 21 Comedy Academy in Cena a sorpresa. Domenica 30 ore 21 Su al Nord. Venerdì 5 dicembre ore 21 Walter Leonardi in A-Men TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.501. Dal 20 al 23 novembre ore 21.30 teatrovillaggioindipendente in “Vernice”regiaMassimilianoGiacomettiprimaassoluta.sabato29ore21.30Almateatro in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.Giovedì27ore 21GruppoLilithPicassohadormitoquìdiRobin Hawdon. Con Claudio De Grazia, Stefano Bellino, Anna Vesco, Maria Grazia Di Paolo, Raffaela Bozzarelli, Cinzia Paone. Regia Lilith TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. Il barbiere di Sivigliadal MetropolitanOperaHousediN.Y.DirettoreMichele Mariotti. Martedì 25. Ore 19 TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141. Matinée ClassiqueCompagnia di balletto Beatrice Belluschi. Spettacolo di Danza con Suites da Carmina Burana e da Don Chisciotte. Musiche di C. Orff e L. Minkus, coreografiediBeatriceBelluschi.Domenica23. Ore 17. Info 011200389 TEATRO REGIO. Ore 15.30 Al Regio dietro le quinte.IConcerti2014-15:domaniore20.30 OrchestradelTeatroRegiodirettadaO.Dantone.MusichediG.F.Händel,W.A.Mozart.Biglietteria(ore10.30-18)-Tel.0118815241/242 TEATRO SAN PAOLO via Berton 1. Clandestinidi Gianni Clemente, con Marco Cavallaro,regiadiVanessaGasbarri.CompagniaEsagera. Martedì 25 e mercoledì 26. Ore 20.50 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione prosa: 21/11 “Puzzle”- Kataklò Athletic Dance Teathre.StagioneLirica:13/12ore20.30“Cenerentola” Orchestra Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246.AtelierGiovani.HugoWolf1897: Opera, tarantella e Follia. Sabato 22. Ore 20. Info 0115669811 12 45 67 18 59A97BC 82 AD59EF79 82 LA STAMPA 1 LA STAMPA VENERDÌ 21 NOVEMBRE 2014 Il tempo Grigio su Pianura Padana e Liguria, mite sulle Alpi, soleggiato altrove SITUAZIONE NORD CENTRO SUD Prosegue la fase di tempo stabile con temperature molto miti in alta montagna, mentre sulle pianure del nord l’inversione termica porta temperature più rigide al mattino con la formazione di nebbie e strati di nubi basse tra la Liguria e il Basso Piemonte. Poche variazioni anche nei prossimi giorni. Sulle Alpi soleggiato salvo velature o passaggi nuvolosi più estesi sui settori di confine. Nebbie in pianura, più persistenti sulle zone lungo e a sud del Po, tendenti a sollevarsi con formazione di strati di nubi basse su Piemonte meridionale e Emilia. Nubi basse anche in Liguria, tra Genova e il Ponente. Nebbie nelle ore più fredde sulle pianure interne del versante tirrenico, specie in Toscana, e del nord delle Marche, in diradamento quasi ovunque in giornata ma tendenti a sollevarsi sul nord della Toscana con formazione di strati di nubi basse più estese in serata. Ben soleggiato altrove. Giornata ben soleggiata con cielo generalmente sereno salvo locali foschie nelle ore più fredde lungo le coste e sulle pianure interne in rapido dissolvimento in mattinata. Venti moderati settentrionali sul Canale d’Otranto con mare mosso; venti deboli e mare generalmente calmo o poco mosso altrove. NUVOLOSO POCO NUVOLOSO IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SOLE COPERTO VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE VENTO NEVE NEBBIA Culmina alle ore 11,56 Sorge alle ore 7,04 Tramonta alle ore 16,47 LUNA NUOVA La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 16,20 5,44 Domani MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Una perturbazione atlantica raggiunge le Isole Britanniche con piogge in estensione dall’Irlanda verso la Gran Bretagna, più intense su Galles e Cornovaglia. Nubi in aumento su Francia, Benelux, nord della Germania e Pen. Iberica, piogge sparse sull’Europa dell’est con neve tra Baltico e Finlandia. Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature stazionarie. Minime sotto i 5 ˚C in pianura al nord, molto mite sulle Alpi con zero termico a 3000 metri. DOMANI Tempo .71 . Trento 3 14 Aosta 1 12 Torino 3 11 Milano 4 9 Genova 9 16 Venezia 5 9 Bologna 5 12 Firenze 6 17 Perugia 4 15 Soleggiato salvo nebbie o nubi basse su Pianura Padana, Liguria e alta Toscana. Molto mite sulle Alpi. Trieste 6 14 Ancona 9 14 DEBOLI L‘ 2 Roma 7 18 DOPODOMANI 3 basso 14 FORTI MOLTO FORTI Foggia 8 16 Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 10 17 Napoli 8 19 Alghero 11 21 MODERATE Precipitazioni assenti. Potenza 3 13 Cagliari 13 20 Catanzaro 9 18 Palermo 13 21 Reggio Calabria 11 21 Catania 13 21 NESSUNA Soleggiato salvo nebbie o nubi basse su Pianura Padana e Ponente Ligure. Molto mite sulle Alpi. ELEVATA ESTREMA A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA Venerdì Al mare Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ MIN ˚C MAX ˚C OGGI CITTÀ ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON 10 6 20 23 18 22 21 16 -2 24 16 -13 13 12 23 21 -5 14 22 17 16 23 26 21 14 26 11 21 -8 17 -3 13 1 14 26 10 -3 AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA 30 9 23 32 24 35 29 23 4 31 25 -1 26 22 27 28 4 18 27 24 26 31 36 28 21 33 33 26 -4 26 3 27 14 22 32 17 5 MODERATA Nessuna allerta. MIN ˚C MAX ˚C OGGI 4 8 14 6 4 3 5 3 6 3 5 9 7 0 8 14 5 1 8 -9 2 7 5 4 9 7 -1 -7 3 2 -3 3 0 4 -1 2 7 19 19 7 6 12 8 8 9 7 7 11 9 1 11 24 8 8 16 -3 3 12 14 5 10 18 8 -3 5 4 -1 15 2 6 0 9 Dal mare al cielo: come trasformare la passione per il meteo in conoscenza DANIELE GALLO L’ alta pressione che negli ultimi giorni ci ha protetto dalle correnti umide atlantiche tende ad indebolirsi a partire dal fine settimana. Nei prossimi giorni avremo quindi un progressivo ritorno dei venti meridionali, in particolare sui bacini occidentali. Mar Ligure, Mar di Sardegna e Mar di Corsica saranno mossi, molto mosso il Canale di Sardegna. Le carte Navimeteo mostrano inoltre un aumento graduale della nuvolosità sulle regioni centrosettentrionali, a cui saranno associati deboli ed isolati piovaschi. L’alta pressione resisterà invece sulle regioni meridionali, dove il cielo sarà per lo più soleggiato e le temperature rimarranno su valori superiori alla media del periodo. La crescente attenzione e per molti la «passione» per il meteo coinvolgono un numero sempre maggiore di persone: è sempre più necessario, quindi, orientarsi tra le tante informazioni, facendo in primis riferimento a quelle istituzionali e cercando di imparare i concetti base. Se si interpreta correttamente una previsione, è meno problematico assumere delle decisioni in campo lavorativo, per i propri viaggi, per ogni tipo di attività, in mare o in montagna. I centri meteo puntano sul fatto che dare preziosi consigli e raccomandazioni risulta efficace quando l’utenza coglie il significato del linguaggio essenziale della meteorologia. Ma la meteorologia può anche rivelarsi un hobby, se si decide di installare piccole stazioni meteo amatoriali, che hanno costi accessibili, facilità di utilizzo, ottima affidabilità. Ci sono alcune associazioni impegnate nella divulgazione dei temi meteo attraverso l’organizzazione di corsi a favore dei giovanissimi nelle scuole o degli adulti. Accade così che anche semplici appassionati possano rilevare e descrivere sul territorio dati utilissimi per la collettività. In una regione particolarmente sensibile a queste tematiche e fortemente toccata da eventi meteorologici estremi, come la Liguria, opera la «Limet» (l’associazione ligure di meteorologia), che è ormai diventata una realtà molto radicata sul territorio e che può contare su una «rete» di 113 stazioni, oltre 80 soci e circa 800 iscritti. Una vera e propria comunità di appassionati, attenti e volenterosi osservatori del tempo. www.navimeteo.com IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. 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