W * Oggi in edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 SABATO 29 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 87 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Accolta l’istanza dei militari Le due anime della Capitale I suoi disegni su La Stampa Marò, il governo «Ora tornino a casa» La Turchia divisa al voto su Erdogan Addio a Bruna, matita d’artista Contestata la validità degli atti della polizia antiterrorismo Tra un mese l’esame del ricorso Coggiola, Rampino e Stabile A PAG. 9 Istanbul si prepara alle amministrative: «Sarà un referendum sul premier» La borghesia laica sfida i falchi dell’Akp Ottaviani A PAGINA 15 Vignettista, grafico e pittore, aveva 78 anni. Con i suoi ritratti aiutava lo sport a prendersi in giro Manassero e Vergnano A PAGINA 37 La replica di Camusso: propone politiche fallite. Bonanni: parole a vanvera. Padoan: l’Ue cambi politica economica La visita in Arabia Riad “processa” Obama per l’apertura Il governatore di Bankitalia: loro e le imprese frenano lo sviluppo agli ayatollah Scontro fra Visco e i sindacati Renzi: niente ultimatum sul lavoro. Lunedì la riforma del Senato SCIOGLIERE Manager di Stato LACCI E LACCIUOLI FRANCESCO MANACORDA L a reazione dei principali sindacati italiani alle parole pronunciate ieri dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco è sintomo di un alto grado di nervosismo o più probabilmente della netta percezione di come stia mutando - in negativo - l’orientamento della politica e dell’opinione pubblica nei loro confronti. Visco parla di «segni di risveglio» e chiede al governo «costanza nelle riforme». Quindi, punta l’indice contro le rigidità, anche imprenditoriali e sindacali, che bloccano la crescita. Dura la replica dei leader Cgil e Cisl, Camusso e Bonanni: «propone politiche già fallite»; «parla a vanvera». Renzi sul decreto lavoro respinge gli ultimatum: è un pacchetto che sta insieme. ALLE PAG. 2, 3 E 6, 7 1 I TAGLI arriva la stretta Meno 25% da aprile Interni, giro di vite anche sulle scorte Bottero e Grignetti ALLE PAGINE 4 E 5 ANALISI Laconcertazione nonbastapiù asalvareilPaese PAOLO BARONI ROMA D alle stelle alla polvere. Dalla concertazione del 1992-’93, quella con la «C» maiuscola, quella di Amato e Ciampi, con governo, sindacati e imprese, tutti uniti in uno sforzo straordinario per salvare l’Italia dal crack. A oggi. A vent’anni e più di distanza tutto è cambiato. CONTINUA A PAGINA 3 ECCO LE FOTO VINCITRICI DEL CONCORSO DE «LA STAMPA» DEDICATO ALLE VETTE PIÙ AMATE Mastrolilli e Molinari A PAG. 13 Energia Shale gas, la risorsa Usa che divide l’Europa Marco Zatterin A PAGINA 11 Mille montagne, una sola emozione LE IDEE IlfilmdiVeltroni suBerlinguer: 20annidiritardo CONTINUA A PAGINA 27 OPPOSIZIONE PD: GIOVANNI DE LUNA LA STRATEGIA DEL PAN PER FOCACCIA C’ era una volta il popolo comunista con le sue bandiere rosse al vento e con il suo desiderio di rappresentare un’altra Italia, moralmente e politicamente migliore e diversa. Questo popolo si identificava nel segretario del Partito, Enrico Berlinguer. E questo popolo morì, l’11 giugno del 1984, quando morì il suo leader. FEDERICO GEREMICCA P receduta da segnali di fumo e da un cupo rullar di tamburi di guerra - sul decreto lavoro, sull’abolizione del Senato e delle Province, e perfino sugli assetti interni al partito - la Direzione del Pd si è conclusa ieri col tradizionale voto sulla relazione del segretario che ha dato questo esito: 93 sì, 12 contrari, 8 astenuti. La dimensione del consenso ottenuto da Renzi, lascerebbe ipotizzare concessioni alle minoranze interne su questo o su quel punto in discussione. Invece, nulla di tutto ciò è accaduto. CONTINUA A PAGINA 27 L’Arabia Saudita «bacchetta» gli Usa. Il re Abdullah ha rimproverato Obama, in visita a Riad, per tutte le scelte compiute negli ultimi anni in questa area del mondo, dalle aperture all’Iran al mancato blitz contro Assad. Il capo della Casa Bianca ha rassicurato il sovrano, alleato strategico di Washington. 1 CONTINUA A PAGINA 27 Alle 2 di stanotte entra in vigore l’ora legale. Ricordatevi di mettere le lancette dell’orologio AVANTI DI UN’ORA La foto di Simonetta Scagliotti, scattata in Valle d’Aosta, ha vinto il 1° premio Corona, Da Polenza, Martinet e Ubaldeschi ALLE PAGG. 20 E 21 Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI 1 La spettacolare omelia in cui Papa Francesco ha mal- trattato le centinaia di politici seduti davanti a lui, bollando come corrotte le loro anime, ha fatto sorgere in molti di noi un dubbio esistenziale. Come è possibile che i destinatari di un simile schioccar di fruste, anziché rotolarsi nel fango o almeno scappare a gambe levate, siano rimasti rigidi nei loro completini e sorrisini d’ordinanza, dichiarandosi addirittura stupiti che Bergoglio abbia lasciato la cappella senza salutarli? Azzardo delle ipotesi. a) I politici italiani sono masochisti. Se li insulti, godono. Più alto è lo scranno da cui arriva il maltrattamento, più sottile sarà la qualità del loro piacere. Quando Napolitano accettò la rielezione a presidente riempiendoli di contumelie gli risposero con un’ovazione. Le parole spie- Gli impapocchiati tate del Papa li avranno condotti direttamente all’estasi. b) I politici italiani sono bronzei. Nemmeno un Papa che di fatto li paragona agli assassini di Gesù riesce a scalfire il giubbotto antiproiettile della loro autostima. Esistono anche altri modi per definire l’attitudine a lasciarsi rimbalzare addosso qualsiasi accusa senza mai perdere la calma né soprattutto l’appetito, ma sono tutti troppo volgari. c) I politici italiani sono ipocriti. Come chiamare altrimenti chi condivide le critiche rivolte alla propria categoria fino a spellarsi le mani, ma è convinto che riguardino tutti tranne lui? Ricordano la vecchia storiella della coppia di amici che vaga da giorni nel deserto, finché uno dei due sbotta: «Sei un cretino!». E l’altro: «Dici a me?». 2 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 U RILANCIO Il monito Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia L’AFFONDO DI BANKITALIA Hanno detto Occorre realizzare incrementi della produttività Se ciò non accadrà saremo costretti ad accettare saggi di sviluppo inadeguati Continuo a pensare che il potenziale del mercato interno non sia sfruttato. Il lavoro di ministro dell’Economia è più difficile di quanto pensassi Ignazio Visco Pier Carlo Padoan Visco: sindacati e imprese rigidi bloccano la crescita Camusso: “Il governatore propone ricette già fallite” ROBERTO GIOVANNINI ROMA Sembra quasi di sentire parlare Matteo Renzi: sindacati e Confindustria - non da soli, certamente - sono tra i fattori di «rigidità» che insieme ad altri sono da sempre stati «la remora principale allo sviluppo del paese». Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco parla alla celebrazione alla Luiss del centenario di un suo autorevole predecessore, Guido Carli. Nel lontano 1970 Carli, intervenendo a un seminario di Confindustria (di cui poi sarebbe divenuto presidente) parlò dei «lacci e lacciuoli» che frenavano l’economia italiana. Ieri Visco ha deciso di riprendere quella famosa affermazione, ovviamente scatenando una rea- zione polemica; ma mostrandosi decisamente in sintonia appunto con le tesi del premier. «I problemi odierni dell’Italia - ha detto Visco - sono molto simili a quelli che si potevano osservare al termine del gover- L’appello al governo: «I segni di risveglio sono incoraggianti ma serve costanza nelle riforme» natorato Carli, “lacci e lacciuoli”´, intesi come rigidità legislative burocratiche, corporative, imprenditoriali, sindacali, sono sempre la remora principale allo sviluppo del nostro paese». Per il governatore di Bankitalia «la nostra economia ha subito una ferita: né l’impul- il caso TEODORO CHIARELLI INVIATO A BARI so della spesa pubblica, pur se orientata nelle direzioni più congrue, né l’espansione creditizia, pur se attuata con coraggio, varranno, da soli, a restituirle vigore». Negli anni ’70 «l’immobilismo della politica creava inflazione», mentre oggi «il rischio è il ristagno dell’economia», ha spiegato Visco. È vero che «i segni di risveglio che vediamo sono incoraggianti», se saranno confermati da una «costanza nell’azione riformatrice». Ma in ogni caso «occorrerà che durante un certo intervallo temporale si realizzino incrementi della produttività in modi compatibili con i più progrediti assetti che si mira a stabilire nella vita aziendale e nelle condizioni di lavoro. Se ciò non accadrà saremo costretti ad accettare saggi di sviluppo inadeguati». Alla celebrazione era presente anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha preferito non entrare nel merito delle tesi di Visco. L’Europa, ha detto, deve trovare una giusta rotta tra crescita e rigore. «Non sarò solo il ministro del no - ha concluso Padoan - ma anche del no» all’allargamento dei cordoni della spesa pubblica. Durissimi, comunque, i commenti dei leader sindacali al ragionamento del numero uno di Bankitalia. «Le massime autorità - ha risposto Raffaele Bonanni, Cisl - devono essere molto più attente a come parlano: stanno giocando allo sfascio e spesso solo loro gli untori del populismo italiano». Per Bonanni Visco ha «parlato a vanvera, seminando divisione al posto di coesione. Talvolta anche rappresentanti del governo fanno questo». Gli ha fatto eco la leader della Cgil, Susanna Camusso: «Mi sembra un riproporre ricette che hanno già mostrato il loro falli- Secondo Bonanni «le massime autorità stanno giocando allo sfascio» mento». Per Camusso la stagione del “lacci e lacciuoli” di Guido Carli «è stata quella in cui il paese ha cominciato a disinvestire sul lavoro e a precarizzarlo, determinando così un lungo percorso» nel quale sono stati ridotti gli investimenti e i E Poletti spiazza Confindustria “Ha ragione, toglieremo i freni” Dopo la stoccata bocche cucite tra i vertici degli industriali intervento “renziano” del governatore Visco piace al ministro del Lavoro, ed ex uomo Coop, Giuliano Poletti. Un po’ meno esprimono sorpresa per le dichiaraagli imprenditori di Confindustria, zioni del numero uno di Bankitalia. Il riuniti a Bari per il convegno bienna- presidente Giorgio Squinzi, in prima le su istruzione e formazione. Forse fila con il numero uno dell’Enel, Fulvio speravano in un po’ più di compren- Conti, non parla. Aspetta la giornata sione, visto il commento tranciante di oggi, quando Visco se lo troverà dadel compagno di partito (Pd) del mi- vanti, invitato a intervenire proprio nistro, il presidente della commissio- sul palco del Petruzzelli. E vedremo se ne Lavoro della Camera, Cesare Da- il Governatore bisserà la sua stoccata miano: «Effettivamente parla un po’ di ieri alla Luiss. a vanvera, ma lo Nell’attesa si asfanno in tanti». PLATEA GELATA siste alla difesa da Poletti, invece, di Poletti del Il ministro a Bari era ospite parte condivide, eccodecreto lavoro. In me, l’analisi di Vi- della convention organizzata sostanza, dice il mida Viale dell’Astronomia nistro, sì ad aggiusco. Quel suo riferimento alle rigistamenti, no a stradità corporative, imprenditoriali e volgimenti. Poletti rivendica la bontà sindacali, che frenano la crescita in del decreto legge già in vigore e in corItalia. «Lo sappiamo che l’Italia ha so di conversione in Parlamento. Noqualche problema di freni - dice arri- nostante che il provvedimento che invando al Teatro Petruzzelli tirato a troduce novità sui contratti a termine lucido e suscitando qualche mugu- (con la possibilità di non inserire la gno confindustriale - Proviamo a to- causale per tre anni e di ricorrere fino glierli: abbiamo cominciato e vedre- ad otto proroghe, con in più la semplimo se funziona». ficazione anche l’apprendistato) apra Da parte degli imprenditori boc- tensioni in particolare tra Fi e Pd. Teche cucite, come per un tacito ordine mi “intoccabili”, però, per il capo del di scuderia. Solo i vicepresidenti governo, Matteo Renzi, come puntualAlessandro Laterza e Alberto Baban mente spiega Poletti. «Noi abbiamo L’ AGF Prima l’apprendistato, poi il contratto ConFinmeccanicainarrivo5milapostiperigiovani 1 Cinquemila posti di lavoro per giovani sotto i 30 anni, laureati soprattutto in materie scientifiche o periti. Entreranno nel giro di due-tre anni Finmeccanica (2 mila direttamente) e la filiera dei suoi fornitori. Prima firmeranno un contratto di apprendistato, successivamente otterranno l’agognato contratto a tempo indeterminato. Questo è il risultato di un piano studiato e finanziato dall’azienda guidata dall’amministratore delegato del gruppo della Difesa Alessandro Pansa che ha visto arrivare al gruppo 56 mila curriculum, che fatto una proposta, siamo profondamente convinti della sua bontà, quindi la difenderemo al meglio» . Aggiunge che la discussione «è normale». Così come è normale che nella discussione si possano trovare anche degli aggiustamenti dove ci si convinca che sono dopo un lavoro di scrematura sono diventati 25 mila. «Noi ne abbiamo individuato 5mila ai quali abbiamo deciso di offrire un percorso interno al gruppo - ha spiegato Pansa -. Per gli altri 20 mila riteniamo che ci siano le possibilità concrete di essere utilizzati nel settore metalmeccanico. Profili che siamo pronti a regalare a tutte le altre imprese italiane», ha concluso l’ad. E’ nata così la collaborazione, firmata ieri a Bari, fra i ministeri dell’Istruzione e del Lavoro, Confindustria e Finmeccanica per promuovere l’occupazione giovanile. utili. «Però - insiste il ministro con una domanda retorica - Ti opporresti se lo riscriviamo tutto? Sì, certo. Se ho scritto così, così lo ritengo giusto». Poletti interviene pure sul tema della concertazione “sì o no”, ribadendo che come ministro incontra le parti salari dei lavoratori. «Non mi pare che questo abbia prodotto una qualità dello sviluppo del nostro Paese, senno non avremmo una crisi italiana dentro la crisi finanziaria mondiale». Infine, il segretario della Uil Luigi Angeletti: Visco «faccia autocritica» per aver fatto con la Bce politiche di austerità che ci hanno portato a una disoccupazione giovanile del 50% mentre gli altri, Usa e Giappone, stampavano denaro. Questo signore - ha detto il sindacalista - dovrebbe rispondere a una banale domanda perché queste scelte hanno prodotto più danni che in Usa e Giappone dove le banche centrali hanno stampato moneta. Abbiamo troppi disoccupati, stampiamo moneta e diamo benzina al motore». sociali tutte le volte che è utile. «Il governo però quando è ora di decidere, decide. Poi i cittadini ci giudicheranno nel bene o nel male». A un certo punto il ministro assume una prosa quasi “bersaniana”, rimandando alle famose bambole da pettinare. «Noi non pensiamo di accarezzare il gatto per il verso del pelo - dice arrotando le “z” - Avremo qualche problema, ma abbiamo intenzione di affrontarlo per quello che è davanti ai cittadini italiani. Vogliamo che i cittadini ci giudichino per quello che riusciamo di fare. Non accetteremo certamente di stare a vedere quello che succede per LA LINEA DELL'ESECUTIVO «Prenderemo delle decisioni avremo qualche problema ma non ci interessa durare» durare un giorno in più. Non è questo quello che ci interessa. Quello che ci interessa veramente è un cambiamento radicale». E tanto per essere chiaro, aggiunge: «Mi dicono: sei sicuro di farcela? Il non sono convinto di nulla, ma nono convinto del potenziale di questo Paese che deve essere messo nelle condizioni di agire». Che poi è quanto sostiene, in fondo, anche Confindustria. «In Italia tanti e per molto tempo hanno pensato di vivere nel Paese dei balocchi - avverte il direttore del centro studi, Luca Paolazzi - La crisi è stata un brusco risveglio ma ancora non sappiamo come uscirne. Una risposta può essere proprio ripartire dal capitale umano, come recita il tema del nostro convegno». LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Primo Piano .3 . Hanno detto Analisi PAOLO BARONI ROMA La volontà di trovare l’accordo di tutti consegna il potere ai più conservatori SEGUE DALLA PRIMA PAGINA P er prima cosa quella concertazione non c’è più, semmai si può parlare di consultazione. E poi il sindacato forte, rappresentativo, quello che con Cofferati portava in piazza tre milioni di lavoratori per bloccare l’abolizione dell’articolo 18, è in caduta libera da tempo in tutti i sondaggi. Penultimo posto nel gradimento degli italiani secondo l’ultima indagine Eurispes: fiducia al 19,5%, solo pubblica amministrazione e partiti fanno peggio. Ed è tutto dire. E’ un sindacato che rappresenta «male», sostengono i più critici, gli interessi dei suoi iscritti, essenzialmente tutela solo i tutelati e frena molti dei tentativi di innovazione del Paese. Idem le imprese, a comporre nell’analisi del governatore della Banca d’Italia, assieme alle corporazioni, quella triade di soggetti che ingessa l’Italia. Visco ricorda Carli e riporta in auge i famosi «lacci e lacciuoli» che bloccavano la modernizzazione dell’Italia. «Imprese, sindacati? Ma è l’Italia stessa che non è capace di riformarsi, è il Paese che si è progressivamente anchilosato, questi soggetti sono solo lo specchio di quello che siamo diventati» segnala lo storico dell’economia Giuseppe Berta. IL CLIMA La fiducia nelle sigle che rappresentano i lavoratori è ai minimi termini Oggi Renzi, molto attento a mettersi in sintonia con l’opinione pubblica, si permette di mandare a quel paese Camusso&C. in diretta tv da Fazio e strappa un applauso scrosciante. Manda in soffitta la concertazione o quel che ne resta ed il Paese nemmeno se ne accorge. Solo i diretti interessati (Cgil, Cisl, Uil) protestano, ma poi non approdano a nulla. «Da quanti anni non si sciopera sul serio in Italia?», ci si sente spesso ripetere. Traduzione: il sindacato, questo sindacato italiano, conta ancora qualcosa? «Sindacati e imprese sono più cose: c’è sindacato e sindacato, e c’è rappresentanza di imprese e rappresentanza d’imprese» tiene a precisare l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. E non è solo questione della Cgil, che oggi come ieri fa muro sulla riforma dei contratti, o della Fiom in guerra perenne con la casa madre e pure con le controparti industriali. O di Confindustria, che fatica sempre più a tenere insieme gli interessi degli ex monopolisti pubblici (Eni, Enel, Fs) con la base vasta di piccole e medie imprese. «Il problema è quando le Maurizio Sacconi Ex ministro del Lavoro Nel 1992 la crisi era peggiore ma il sindacato fece la sua parte Sergio Cofferati Ex segretario della Cgil L’Italia non è capace di riformarsi: imprese e sindacati ne sono lo specchio Giuseppe Berta Storico dell’economia La concertazione salvò il Paese Funzionava in un’Italia che non c’è più Il modello lanciato da Amato e Ciampi nel ’93 ha perso la capacità di cambiare le cose Lacci e lacciuoli L’espressione entrata nel lessico comune fu coniata da Guido Carli per le sue Considerazioni finali del 1971 parti sociali fanno blocco: è allora che scatta la conservazione – dice Sacconi -. La concertazione, come si intendeva negli anni passati, era la volontà necessaria dell’accordo di tutti, che di fatto consegnava potere di veto alle posizioni più conservatrici. Ma è finita da tempo». Lo spartiacque, se uno spartiacque va indicato, è datato 1998, anno del famoso «patto di Natale» voluto dal governo D’Alema. «Non ve venne fuori nulla - annota Sacconi -. Poi ci si è resi conto che i governi dovevano decidere, nel bene e nel male: e così la riforma Biagi è stata fatta dal governo Berlusconi con tutti senza la Cgil, mentre la riforma Fornero è stata fatta dal governo Monti contro tutti i datori di lavoro. Uno sbaglio secondo me». «Il problema – spiega Berta – sta tutto nella società italiana, che è demograficamente vecchia. Che spinta all’innovazione ci si può aspettare da un Paese così? E’ questo il nostro vero limite, che si riverbera poi certamente anche nel sindacato: non a caso nella Cgil il baricentro è rappresentato dai pensionati non da altri». Cofferati non crede che sindacati e imprese oggi abbiamo un potere di interdizione sulle scelte del Paese, nè - sostiene - quella di oggi si può più chiamare concertazione. «Quella è un’altra storia. La concertazione, Btp, rendimenti ai minimi E il Tesoro incassa 10 miliardi Asta record dei titoli di Stato e lo spread scende a 175 punti LUCA FORNOVO TORINO Il Tesoro mette a segno richieste record nell’asta di Btp, titoli di Stato a mediolungo termine con tassi in discesa a nuovi minimi. E taglia un traguardo importante mettendo nelle casse via XX Settembre altri 10 miliardi, spuntando una domanda complessiva che ha superato i 13 miliardi. Il ministero dell’Economia arriva così a coprire a buon prezzo un terzo del fabbisogno 2014. Nel frattempo lo spread con il Bund tedesco scende a 175 punti. Il forte interesse verso i nostri titoli di Stato arriva soprattutto dagli investitori esteri e Piazza Affari vola ai massimi dal 2011 e chiude con un rialzo dell’1,53% a quota 21.498 punti. Dopo il tutto esaurito nelle aste di Bot e Ctz di questa settimana, ieri il Tesoro ha piazzato tutti i Btp a 5 anni con un rendimento in discesa per la prima volta sotto il 2% (all’1,88% dal 2,14% di febbraio), segnando un nuovo minimo dall’introduzione dell’euro. Piace anche per il Btp a 10 anni emesso ieri che ha visto il tasso scendere al livello più basso da ottobre 2005, al 3,29% dal 3,42% di febbraio, avvicinandosi al minimo storico del 3,24% toccato a settembre 2005. Assegnati anche tutti i titoli Ccteu con un rendimento medio dell’1,3% Dal punto di vista degli esperti l’asta ha centrato le attese del mercato. «Alla base della corsa dei titoli italiani - dice un operatore - ci sono molti fattori. C’è un confronto positi- quella vera, è iniziata con Amato nell’estate ’92 e proseguita con Ciampi, al quale andrebbe fatto un monumento per quello che ha fatto in quegli anni. La nostra situazione economica allora era peggiore di quella che l’altr’anno ha prodotto la crisi dalla Grecia, un debito pubblico altissimo ed una inflazione a due cifre. Ci fu il blocco di pensioni e salari, la tassa sui conti correnti e poi la svalutazione del 30% della lira». Ed è la storia a dimostrare che «il sindacato fece la sua parte: Trentin firmò quegli accordi e poi si dimise perché non aveva il mandato». Non solo il sindacato non si mise di traverso», ma se poi ci furono la privatizzazione dei rapporti di lavoro nella Pa ed il superamento dei privilegi degli statali «lo si deve ai sindacati» puntualizza l’ex leader Cgil. «La concertazione in quella fase prese corpo perché non c’erano più i partiti. Ma l’averla poi ossificata pensando che potesse diventare metodo di governo come si è fatto negli anni seguenti e come si vorrebbe fare oggi è stato un errore», sostiene Berta. vo con altri titoli sulla curva euro che offrono rendimenti più bassi. C’è anche un po’ di speculazione su un nuovo possibile piano Ltro di rifinanziamento a lungo termine da parte della Banca centrale europea». Un’ipotesi sempre più probabile dopo che anche la Banca centrale tedesca, la Bundesbank, ha aperto la porta a operazioni di stimolo all’economia come ha fatto la Federal Reserve americana. In più, secondo gli esperti, c’è una percezione abbastanza positiva sull’attivismo del governo in materia di riforme. E «la fase più dura della crisi - dice un trader- sembra alle spalle per l’Italia e ciò assicura maggiore serenità». L’insieme di questi fattori ha compresso i rendimenti dei titoli di Stato verso il basso. Ora l’attenzione si sposta sul lancio del Btp Italia previsto per il 14 aprile. «Quello era uno strumento che andava bene per una fase limitata, mentre noi l’abbiamo trascinato oltre i suoi limiti storici». Quanto a Renzi, il premier «ha colto un sintomo e ha capito che il movimentismo spregiudicato del segretario della Fiom Landini, che secondo me non andrà lontano, va nel senso del sindacato-movimento. Mentre Squinzi-Camusso legittimandosi a vicenda non vanno da nessuna parte. Renzi ha capito che il problema è lì, che o si riesce a spezzare questa anchilosi oppure si genera solo un gioco degli specchi tra rappresentanze, che tra l’altro non si sa più bene chi rappresentino». Detto questo, per Cofferati, sarebbe bene che Renzi ascoltasse le forze sociali, «dovrebbe essere nel suo interesse consultarli quando si decidono misure che toccano gli interessi che rappresentano». Sacconi la chiama «utilità dei corpi sociali»: il governo sente tutti e poi procede. Ed è chiaro che le controparti «non devono avere la presunzione di cambiare il mondo». Unicredit «Ilratingdell’Italia merita4votiin più» 1 Il rating italiano è sot- tostimato di almeno quattro gradini. Ne è convinto la banca Unicredit, che nella ricerca «Then damaging bias of sovereign ratings», ha stimato con calcoli matematici il divario tra i giudizi delle agenzie e i fondamentali economici di 108 Paesi. Secondo l’analisi, i giudizi delle agenzie sono condizionati da fattori soggettivi, che non aggiungono nulla alla capacità di prevedere i crac, al contrario peggiore la qualità dei giudizi, creando danni enormi ai Paesi. Twitter @paoloxbaroni Jena Miracoli La minoranza del Pd si è alzata e ha pure parlato. jena@lastampa.it 4 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 gg Dossier/I tagli alla spesa Arriva la stretta sui manager di Stato Dal 1° aprile gli amministratori delegati delle aziende non quotate controllate dal Tesoro non potranno percepire più di 311 mila euro all’anno. Con il prossimo rinnovo scatta la riduzione del 25% per i dirigenti di Cdp, Ferrovie e Poste TORINO decreto ministeriale del 24 dicembre 2013 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale dello scorso 17 marzo). I limiti ai compensi degli a.d. sono suddivisi in tre fasce, a seconda della complessità societaria giudicata in base a valore della produzione, investimenti e numero di dipendenti. Per gli amministratori delle società della prima fascia, di cui fanno parte Anas, Invitalia e Rai, il tetto è pari al 100% del trattamento economico del presidente della Cassazione (appunto 311.658,53 euro lordi); per la seconda fascia il tetto è pari all’80% (circa 250 mila); per la terza fascia il tetto è pari al 50% (155 mila euro). La «tagliola» è ancor più drastica per i presidenti: il compenso per loro può essere pari al massimo al 30% di quello deliberato per l’amministratore delegato (93.000 euro per la prima fascia, 75.000 per la seconda, 47.000 per la terza). Scatta il taglio immediato dei compensi per i manager delle società partecipate dallo Stato. Gli amministratori delegati delle aziende non quotate controllate direttamente o indirettamente dal Tesoro non potranno percepire più di 311 mila euro: non potranno cioè superare lo stipendio lordo annuo del presidente della Corte di Cassazione. Il tetto scatterà per legge da lunedì primo aprile, costringendo molte società ad adeguarsi rapidamente, anche se alcune lo hanno concretamente già fatto. Prima ancora che vengano attuate le nuove riduzioni previste dalla spending review, sulle quali si sono scatenate le polemiche innescate dall’amministratore delegato di Ferrovie, Mauro Moretti, si dà così attuazione al Le nuove norme non riguardano le società quotate (Eni, Enel, Finmeccanica) né quelle emittenti strumenti finanziari quotati diversi da azioni (in pratica Cdp, Ferrovie e Poste). Per quest’ultime il governo ha infatti introdotto con il decreto del Fare del 2013 l’obbligo in occasione dei rinnovi degli organi consiliari - di compensi per gli amministratori con deleghe inferiori almeno del 25% rispetto a quelli deliberati per gli amministratori con deleghe in scadenza. Per Eni, Enel e Finmeccanica invece, in sede di rinnovo degli organi di amministrazione, è sottoposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti una proposta in materia di remunerazione degli amministratori con deleghe e delle loro controllate per una riduzione dei compensi analoga a quella di Cdp, FS e Poste, ovvero anche in questo caso del 25%. [G. B.] LA DENUNCIA DEL FONDO Knight Vinke esce da Eni: «Opacità sull’ad» Knight Vinke dice addio ad Eni e denuncia l’opacità nella nomina dell’amministratore delegato del gruppo. «Come fondo abbiamo venduto tutta la posizione su Eni, poco meno dell’1% non più di una settimanadieci giorni fa perché non c’è chiarezza su come viene scelto il prossimo a.d che riteniamo debba seguire criteri legati al merito e non logiche politiche. Questo nuoce alla credibilità dell’Italia», ha detto il Ceo del fondo. 1 ANSA Retroscena GIUSEPPE BOTTERO TORINO E Cassa depositi e prestiti 311.658,53 Tetto massimo per l’ad Tempini Giovanni Gi i Gorno G (ad) 1.035.000 STIPENDIO 750.000 Pietro Ciucci alla fine, dopo aver passato ai raggi X i bilanci e incrociato i dati con quelli degli altri Paesi europei si scopre che Mauro Moretti, il manager di Fs che ha sfidato il governo sui compensi, è quasi economico. Certo, i dipendenti delle Ferrovie la penseranno diversamente: per guadagnare quanto l’ad guadagna in un’ora, un macchinista esperto deve lavorare cinque giorni. Eppure gli 837.666 euro annui di Moretti non stridono. Fare paragoni è complesso, avvisano gli economisti della Voce.info Roberto Perotti e Filippo Teoldi. Perché nelle buste paga intervengono fattori molto diversi, tra bonus legati ai risultati e indennità. A quanto pare, il 2012 (ultimo dato disponibile) è stato un anno particolarmente buono all’Eni, ter- Il compenso non può essere superiore al 75% di quanto deliberato in occasione del precedente mandato Ministero dell'Economia e delle Finanze Società direttamente controllate dal Mef e non quotate FASCIA 1 Società emittenti strumenti finanziari quotati diversi da azioni Centimetri - LA STAMPA Il tetto e gli stipendi attuali Mauro Moretti (ad) 873.666 Massimo Sarmi (ad) 1.563.719,83 655.249,50 1.172.790 650.000 Luigi Gubitosi FASCIA 2 Tetto massimo per l’ad 249.326,82 DATI IN EURO 776.250 336.000 Raffaele Pagnozzi Società con azioni quotate in Borsa La riduzione sarà proposta all’approvazione dell’assemblea degli azionisti 473.000 Mauro Masi 287.000 Riccardo Mancini Paolo Scaroni (ad) 6.400.000 502.000 Massimo Garbini DOPO IL TAGLIO * Ma nel 2013 e già stato ridotto di 1,4 milioni di euro Alessandro Pansa (ad) 1.200.000 Flavio Cattaneo (ad e dg) 2.350.000 Fulvio Conti (ad) 4.071.027* 900.000 1.762.500 3.053.270,25 788.985 Domenico Arcuri Cristiano Cannarsa 415.000 Nando Pasquali 411.000 Tutti i dati, dove non indicato, sono riferiti al 2012 570.000 Giuseppe Nucci 4.800.000 NON SOLO I TOP All’Eni i sedici responsabili alla fine dello scorso anno si sono divisi 16,6 milioni di euro minato con utile netto pari a 7,79 miliardi di euro, in rialzo del 13,5%. L’ad Paolo Scaroni ha guadagnato 6,4 milioni, e di questi solo il 28% come remunerazione fissa. Quasi 5 milioni sono stati frutto dei bonus. Per gli altri dirigenti, invece, la remunerazione fissa rappresenta il 71% del compenso. Claudio Descalzi, manager della divisione Esplorazione e Produzione, ha incassato poco più di 2,5 milioni. Il collega Angelo Fanelli, della divisione raffinazione e distribuzione, poco più di 1,1. Umberto Vergine (G&P) 700 mila. Gli altri dirigenti con responsabilità strategiche (sono in 13) si sono divisi 12,6 milioni: sostanzialmente 1 milione a testa. Tanto, troppo? Difficile capirlo. Per quanto riguarda l’Italia, ragiona Teoldi, bisogna distinguere tra i manager e i dirigenti pubblici. Quest’ultimi guadagnano di più rispetto al resto d’Europa, mentre per manager pubblici i confronti sono complicati. L’ad (e presidente) della Zecca dello Stato guadagna 3 volte il suo collega britannico a capo della Royal Mint. «Se guardiamo invece Poste Italiane La giungla di bonus e indennità fa ricche anche le seconde linee aprile porterà un po’ di fibrillazioni nelle buste paga degli amministratori delle società pubbliche non quotate: sforbiciata in arrivo, ad esempio, per l’ad di Anas Cucci (nel 2012 ha guadagnato più del doppio rispetto al Primo presidente della Corte di Cassazione, il livello top a cui ora possono ambire i manager di Stato) e il direttore generale della Rai Gubitosi. Stretta pure su Mister Enav Massimo Garbini (503 mila euro). Riduzione anche per il nuspezzatino) nel 2012 hanno guadagna- mero uno del Gse, Nando Pasquali. Si to l’equivalente di 1,5 milioni di euro. salvano le cariche apicali di Eur Spa: Chi può sorridere è Sarmi, numero oltre 287 mila guadagnati dall’a.d. Ricuno di Poste, che ha incassato oltre 1,5 cardo Mancini, poco meno di 129 mila milioni. L’uomo che ha portato in Bor- per il presidente Borghini. I tagli nelle sa le gloriose Poste britanniche, Do- quotate non saranno indicati dal Mininald Brydon, si è fermato a 200 mila stero, ma dovranno essere stabiliti in sterline l’anno. Aspettando la stretta assemblea, per i manager dei gioielli di Renzi, qualcuno quotati. Lecito, raha già tagliato. IL CONFRONTO DIFFICILE gionavano ieri dal «Per quanto mi ri- i cui rappreIl numero uno della Zecca Tesoro guarda - ha detto sentanti sono vincoguadagna tre volte lati a votare per la ril’ad di Enel, Fulvio il suo omologo britannico duzione - attendersi Conti - non voglio fare polemiche né qualche rinuncia da essere particolarmente innovativo, Flavio Cattaneo, amministratore e dima nel 2013 ho tagliato il mio stipendio rettore generale di Terna a cui sono di circa il 40%, assieme a tutti i mana- andati 2,35 milioni. Più complesso che ger del gruppo». Il compenso, come lui si possa incidere su Finmeccanica: lo stesso ha ammesso, rimane 45 volte stipendio del presidente Giovanni De più alto rispetto a quello medio dei di- Gennaro sta sotto i 300 mila euro. L’ad pendenti. Il tetto che scatta a inizio Pansa ha rinunciato alla parte fissa. La scure sugli stipendi dimezza i compensi all’Anas e all’Enav 5 40 giorni per cento Un dipendente Fs deve lavorare una settimana per guadagnare quanto l’ad Moretti in un’ora L’ad di Enel Fulvio Conti ha anticipato il taglio e nel 2013 si è ridotto sensibilmente lo stipendio e le Royal Mail i fatturati sono simili, ma il presidente italiano percepisce 600.000, il collega inglese 232.000. Anche qui, tre volte in più». E gli omologhi di Moretti? Alla francese Sncf c’è il tetto di 450 mila euro ma il presidente Guillaume Pepy ricopre cariche in quattro società. Alla tedesca Deutsche Bahn il numero uno Rudiger Gruber l’anno scorso ha staccato un assegno da 2,66 milioni di euro e gli altri quattro top manager del gruppo hanno guadagnato tra 1,33 e 1,76 milioni di euro. Paperone viaggia su rotaia pure in Gran Bretagna. I quattro top manager della Network Rail (sopravvissuta allo LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Primo Piano .5 . g L’impegno Sforbiciata in vista, nel segno della spending review, al costoso sistema delle scorte. Il taglio lo ha deciso il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha inviato una direttiva a tutti i prefetti finalizzata a razionalizzare un dispositivo che attualmente vede impegnati circa 3.000 uomini a protezione di un numero che oscilla intorno alle 500 personalità. il caso FRANCESCO GRIGNETTI ROMA ato che bisogna risparmiare, anche le scorte ai potenti devono essere asciugate. Un vecchio refrain. Ogni tanto un ministro dell’Interno ci prova a risparmiare uomini e soldi su questo fronte. Invano. Ma mai come stavolta il ministro, Angelino Alfano, ha l’imperativo di risparmiare. Ed ecco che ieri ha inviato una circolare ai prefetti perché rivedano drasticamente le scorte che dipendono da loro. Secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia sono 585 le scorte e impegnano tra i 2000 e i 3000 carabinieri, poliziotti, finanzieri e guardie penitenziarie. Di queste, meno di venti sono le scorte classificate di primo livello, che impegnano 3 auto blindate e una decina di agenti per turno. Os- D IL NODO SICUREZZA Il ministro chiede di mantenere «alta la soglia di attenzione verso le situazioni a rischio» sia 30 agenti nell’arco della giornata. Senza mai ridurre l’attenzione. Ovviamente queste sono scorte che vengono mobilitate solo per le massime cariche dello Stato e per tutti i soggetti «esposti a straordinari pericoli» per via dell’incarico che ricoprono. Il rischio, in questi casi, dev’essere «imminente ed elevato». Altre ottanta sono le scorte di secondo livello: hanno a disposizione due auto blindate e 6 agenti. Ovviamente per turno. L’impegno va moltiplicato per tre. Ma anche questi sono soggetti da proteggere con particolare attenzione. E qui non si Giro di vite al Viminale La scorta sarà data solo a chi rischia davvero Il piano di Alfano per recuperare quattrocento agenti 20 80 312 primo livello secondo livello terzo livello Sono le scorte che impegnano tre auto blindate e una decina di agenti per turno Hanno a disposizione due auto blindate e 6 agenti per turno. L’impegno va moltiplicato per tre. Sono le scorte più numerose: impegnano due agenti e una vettura blindata interverrà mai con le forbici. C’è poi tutto il resto. Le scorte di terzo (2 agenti e una vettura blindata) e quarto livello (un’auto non blindata e 1 persona di scorta). Sarebbero 312 quelle del terzo livello e 100 di quarto livello. Questi due livelli, da soli, impegnano l’80% delle scorte. «La valutazione sull’esposizione a rischio potenziale - scrive Alfano ai prefetti - dovrà essere ricondotta non a generiche minacce o intimidazioni, ma alla motivata possibilità di compimento di azioni criminose dirette a ledere l’incolumità fisica del soggetto». Occorrerà che ci siano «elementi informativi attendibili o episodi significativi di pericolo», e poi naturalmente la «particolare capacità offensiva dell’organizzazione criminale di riferimento». È sulle 400 scorte demandate alle autorità periferiche, insomma, che il ministero vorrebbe usare la forbice. Meno scorte significherebbe recuperare agenti. E avere più macchine da vendere su E-bay piuttosto che curare in garage. Ma siccome prendersi la responsabilità di togliere la scorta a qualcuno è pesante, e espone a errori di valutazione, e qualcuno correrà dei LA SOLUZIONE POSSIBILE Previsto un concorso spese da parte di chi usufruisce della protezione rischi, la circolare di Alfano si conclude così: «Tutto ciò, ovviamente, mantenendo inalterata la soglia di attenzione verso le situazioni di esposizione a rischio e l’efficacia dei conseguenti dispositivi di protezione». La direttiva, peraltro, prevede anche la possibilità di una sorta di «concorso spese» da parte di chi usufruisce della protezione, privato o ente pubblico. Si richiama infatti al rispetto della normativa che prevede «la possibilità, per il tutelato o l’Amministrazione di appartenenza o di riferimento, di porre a disposizione delle Forze di polizia di autovetture ed autista». R 6 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 U GOVERNO LA DIREZIONE DEL PD Ha Il Fiscal Compact detto Il tema del Fiscal Su Grillo Compact c’è ma lo affrontiamo nei prossimi mesi, nei prossimi anni. Il 3% lo rispetteremo Il M5S è in difficoltà, insegue su temi su cui prima aveva una primazia, mentre ora loro parlano e noi risolviamo Il lavoro Il taglio agli F35 ci sarà E’ un pacchetto che sta insieme. Contratti a termine e apprendistato sono punti intoccabili Quando la commissione sugli F35 avrà chiaro cosa si può fare, diremo qual è la riduzione su quel capitolo ANSA Il premier Matteo Renzi Renzi: niente ultimatum sul lavoro Il premier: “Lunedì in Consiglio dei ministri la riforma di Palazzo Madama”.Enella Direzione 93 sì e solo 12no FRANCESCA SCHIANCHI ROMA «Leggo toni un po’ da ultimatum, che capisco poco, sui temi del mondo del lavoro». A metà della sua lunga relazione, dinanzi alla Direzione del Pd convocata ieri pomeriggio, il segretario-premier Matteo Renzi affronta la spina del decreto lavoro, appena arrivato in Commissione alla Camera e su cui gran parte della minoranza ha già assicurato battaglia. Dopo aver affrontato la questione della riforma del Senato e del Titolo V, che, annuncia, lunedì verrà approvata dal Consiglio dei ministri e sarà poi discussa da Palazzo Madama prima della legge elettorale; dopo aver ricordato il cronoprogramma delle riforme (aprile la PA, maggio la delega fiscale, giugno la giustizia) perché «noi siamo in grado di cambiare le cose» e «l’esigenza di fare di corsa non nasce da una schizofrenia personale del segretario, ma dalla consapevolezza che il rispet- Brunetta: «Fi voterà il decreto Poletti così com’è, che farà un Pd già in frantumi?» to dei tempi è un elemento di credibilità sia nel rapporto coi cittadini che con le istituzioni europee»; dopo aver riservato una stoccata al M5S («è in difficoltà, insegue su temi su cui prima aveva una primazia, mentre ora loro parlano e noi risolviamo»), nella sua introduzione arriva il momento di parlare del decreto Poletti, che vari big della minoranza hanno già promesso di modificare sensibilmente. «Il mondo del lavoro non è un tema a piacere: è un pacchetto che sta insieme», mette in guardia Renzi. No quindi a spacchettamenti degli argomenti. Anche perché, da Forza Italia, già provano a infilarsi tra le pieghe dei malumori Pd, con Brunetta che sfida i democratici («Fi voterà il decreto Poletti, così com’è, perché è di fatto il decreto Berlusconi sul lavoro. Che farà un Pd già in frantumi?»). «I contratti a termine e l’ap- prendistato sono due punti intoccabili della nostra proposta. Discutiamone, ma non sono due temi a piacere», spiega il segretario-premier, senza prospettare quindi grandi margini di cambiamento, «se si è scelto di fare un decreto su questi temi e poi un ddl di delega, è perché abbiamo immaginato l’urgenza della risposta rispetto alla credibilità e alla coerenza complessiva della manovra. Non dimentichiamo – non disdegna una frecciatina - che con delle regole tra le più restrittive, vidimate dai sindacati, siamo passati da 25% al 40% di disoccupazione giovanile». E, ancora, aggiunge di essere «curioso di vedere come collaborerà il Pd alla legge delega. Che deve avere tempi certi». In tv, da Mentana, Renzi tornerà sul Fiscal Compact: «Il tema del Fiscal Compact c’è ma lo affrontiamo nei prossimi mesi, nei prossimi anni. Nella situazione dell’Italia non c’è solo l’Italia. Ho già detto che alcune voci sono anacronistiche dopodiché noi viviamo nel complesso di non rispettare le regole, allora dico noi rispettiamo le regole, punto, il 3% lo rispettiamo». Sugli F35, una riduzione ci sarà: «Quando la commissione sugli F35 avrà chiaro cosa si può fare, vi dire- mo qual è la riduzione su quel capitolo». E sulle riforme: «Mi ci gioco l’osso del collo». Sul lavoro, durissimo l’ex ministro del lavoro Fassina: «La proposta sul mondo del lavoro è la proposta della destra, di Sacconi e di Forza Italia. Se mi si dice che ci sono esigenze di compromesso politico con la destra, allora ne discuto: sono disponibile alla mediazione politica, non all’umiliazione intel- lettuale». Gianni Cuperlo: «Il decreto lavoro va migliorato per rafforzare il disegno d’insieme». Alla fine, la relazione passa con 93 sì, 8 astenuti dell’area Cuperlo e 12 contrari, Civati e la sua pattuglia. «Si può sempre fare meglio, ma l’elemento vero è che questa volta si fa qualcosa che incrocia i sentimenti degli italiani, buttare via questo sarebbe molto grave», predica Renzi. Zagrebelsky «Disparitànella leggeelettorale» 1 La Lista Tsipras penalizza- ta dalla legge elettorale per la raccolta delle firme per candidarsi alle europee? Queste regole riguardano solo le formazioni non presenti in parlamento, come appunto Tsipras, e la protesta dei firmatari riguarda soprattutto la dis-proporzionalità della raccolta delle firme, che prevede numero uguale di firme in regioni con numero di abitanti diversissimo; pena l’esclusione. «La Lombardia - sostiene il giurista Gustavo Zagrebelsky - ha una popolazione di circa 10 milioni di abitanti (ed elettori in proporzione), mentre la popolazione della Valle d’Aosta supera di poco le 100mila unità (ed elettori in proporzione). Stante questa disparità di condizioni di base è evidentemente irragionevole richiedere lo stesso numero di sottoscrizioni delle liste, in condizioni non comparabili. In Valle d’Aosta si dovrebbero raccogliere almeno 3.000 firma, esattamente come in Lombardia». Il che,spiega Zagrebelsky, «significa rendere la posizione degli elettori-presentatori nella prima regione deteriore rispetto a quella degli elettoripresentatori della seconda, senza che esista alcuna giustificazione». La legge elettorale violerebbe il principio generale d’uguaglianza di fronte alla legge (art. 3 Cost.), e del «voto libero e uguale» (art. 48.). Il che metterebbe anche questa legge a rischio di procedure per la dichiarazione d’incostituzionalità. LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Primo Piano .7 . Fassina L’ex viceministro dell’Economia si sta conquistando di fatto un ruolo di portavoce dell’opposizione interna a Renzi il caso CARLO BERTINI ROMA assi per Lorenzo Guerini, la sua nomina a vicesegretario non sorprende nessuno, ma quella di Debora Serracchiani, governatrice del Friuli e figura vicina a Franceschini, è il segnale dello «strappo», insomma dietro le quinte non la digeriscono in molti nella minoranza. «Una forzatura inutile», dicono i bersaniani. Peggio, è il segnale di «una blindatura del partito, una scelta miope che rende più impervia una gestione collegiale del Pd che ci aspettavamo venisse rilanciata oggi», sospira uno dei leader dei «giovani turchi». Anche se in realtà l’ala più collaborazionista non ha affatto perso le speranze che dopo questo primo round la partita possa riaprirsi con la proposta di ingressi in ruoli non secondari per la segreteria, come l’organizzazione o gli enti locali, che dia il segno tangibile di una «task force unitaria che affronti compatta le non poche sfide di questa fase». Insomma, pure scontando magari qualche tensione in più sui fronti delicati del lavoro e delle riforme, come al solito Renzi è andato dritto come un treno non curandosi dei possibili effetti che la sua scelta potrebbe avere sulla tenuta dei gruppi. E spiazzando tutti, anche quei renziani che non credevano che avrebbe dato un ruolo di primissimo piano alla governatrice del Friuli. Ma a chiedergli di soprassedere ci hanno pensato Fassina e poi Cuperlo: «Lo P ANSA E la minoranza si spacca Nasce “Area riformista” Bersaniani e “turchi” si separano. Tensioni sulle nomine I due nuovi vicesegretari MATTIA FELTRI UN NUOVO CORRENTONE Verrebbe guidato da Speranza, con un ruolo di Cuperlo assai ridimensionato dico sommessamente, due vicesegretari possono apparire una soluzione affrettata se si intende discutere su una gestione più condivisa dopo il confronto sul modello di partito che faremo passate le europee». Tradotto, se il ticket Serracchiani-Guerini fosse stato investito di ruoli meno impegnativi, come quello di speaker e coordinatore della segreteria, sarebbe stato più facile un rimpasto dell’organo di governo del partito. Anche in vista della partita sulle candidature alle europee che provoca non poche fibrillazioni. Ma ad una minoranza frantumata, che fino all’ultimo non ha sciolto le sue riserve, il leader ha concesso solo un secondo tempo: fino al 7 aprile Guerini sonderà le diverse anime per verificare la possibilità di costruire una segreteria unitaria e in ogni caso il dibattito sulla «forma partito» è rinviato a dopo la sentenza delle urne del 25 maggio. Una minoranza che per altro sta per subire una separazione consensuale. Lo sfarinamento della «mozione Cuperlo», quella che al congresso ottenne Retroscena UGO MAGRI ROMA osì com’è, la riforma renziana del Senato a Forza Italia proprio non va giù. C’è un folto gruppo di parlamentari berlusconiani sul piede di guerra. Il più risoluto di tutti è Minzolini, il quale anticipa un no secco alla proposta del governo, casomai dovesse restare la stessa. L’ex direttore del Tg1 è sicuro che gli oppositori sarebbero quanti ne bastano a far saltare in Senato la maggioranza qualificata dei due terzi, necessaria per evitare un referendum confermativo. È un fatto che nel centrodestra il nervosismo si taglia a fette. Lo stesso Gasparri, figura di peso nel mondo forzista, annuncia che «sulle riforme costituzionali non faremo i passacarte del premier». E se è vero quanto scrive su «Panorama» una fonte che si cela dietro lo pseudonimo C Serracchiani Guerini Governatore del Friuli Venezia Giulia, Portavoce della segreteria, da ieri è uno dei due vicesegretari «di garanzia» del Pd Responsabile del coordinamento della segreteria, è l’altro vicesegretario del Pd nominato ieri da Renzi il 18%, andrà in scena plasticamente martedì prossimo: mentre al partito si riuniranno tutti i parlamentari della corrente dei «turchi», in un incontro alla Camera verrà di fatto battezzata una nuova componente. Per ora definita dai suoi promotori «Area riformista», ma alle prese con la scelta di un nome con più appeal e anche questa con un collante generazionale, tanto che il loro punto di riferimento sarà il giovane capogrup- po Roberto Speranza. Un travaglio che va avanti da settimane, con contatti riservati e senza clamore per non indispettire Cuperlo che vede ridimensionarsi il suo ruolo. La nuova Area metterà insieme bersaniani, dalemiani, lettiani, ex popolari, ma senza il patrocinio visibile dei big, che non a caso non saranno presenti all’incontro di martedì. «Ma Gianni lo abbiamo invitato, speriamo che venga e che stia nel gruppo di testa di questa componente politico-culturale che si propone di lavorare sul territorio per rafforzare il partito senza connotarsi come anti-renziana», spiega uno dei promotori, il bersaniano Nico Stumpo. Il quale, senza voler fare troppe polemiche con i rivali «turchi», mette le cose bene in chiaro: «Dopo le europee discuteremo che tipo di partito vogliamo e solo lì verificheremo se ci sono le condizioni per entrare in segreteria». Renzi, proponendo semmai di eleggere i membri del Senato anziché mandarci a turno e gratis i rappresentanti degli enti locali. Il compito di cercare una sintesi spetta, tanto per cambiare, all’ambasciatore berlusconiano presso l’ex sindaco di Firenze, vale a dire Verdini. Il quale si è messo in moto proprio come già fece per il cosiddetto «Italicum», attraverso contatti diretti con il presidente del Consiglio. Potrebbe sembrare strano che Renzi, tra una puntata in Europa e una visita di Obadi Keyser Söze, pure il Cavaliere preve- ma, abbia trovato il tempo per scamde tempesta: «Come la vuole Renzi, la biarsi sms a pioggia con Verdini. Eppuriforma del Senato certo non passa...». re così pare stiano le cose. Anzi, risulta Se poi si scava più a fondo, salta fuori che tra i due abbiano cominciato a cirche Forza Italia non ha colare carte e bozze una tesi ben definita più dettagliate, in viI PARLAMENTARI AZZURRI sull’argomento. Anzi, sta del Consiglio dei Un folto gruppo è ministri annunciato regna la confusione. Perché Minzolini (e i sul piede di guerra, il più per lunedì. E a riprotanti che la pensano risoluto è Minzolini va del forte legame come lui) rifiuta alla operativo tuttora in radice che Palazzo Mapiedi tra Matteo e il dama si occupi solo di autonomie locali, suo amico Denis, nei palazzi romani si in pratica una brutta copia della Confe- cita il rinvio dell’esame in aula alla Carenza Stato-Regioni, «un inutile car- mera della legge sul voto di scambio: rozzone del quale fare a meno». Altri frutto, si sussurra, proprio di questi «azzurri» invece sposano la filosofia di contatti riservati. Per il Senato rispunta tra i mille dubbi forzisti l’asse Matteo-Verdini Denis Verdini, Forza Italia Vista una dichiarazione della Casa Bianca all’indomani della visita di Barack Obama a Roma («Renzi è un giovane leader molto promettente»), è opportuna una precisazione. Questa rubrica, che spesso prende in giro il premier, ha l’ambizione di fare satira. Che ci si riesca o meno, è secondario. Però anche in qui siamo fermamente convinti, come Obama, che Renzi sia un giovane leader molto promettente. Speriamo che sia anche un po’ mantenente. Taccuino MARCELLO SORGI Il primo ministro non arretra dinanzi alla minoranza atteo Renzi non arretra neppure di un centimetro rispetto al dissenso della minoranza interna del Pd. La direzione di ieri al Largo del Nazareno ha visto un confronto duro tra il segretario-premier e i principali esponenti delle diverse anime della minoranza (Fassina, Civati, Cuperlo, Pollastrini), ma s’è conclusa con l’approvazione a larghissima maggioranza della relazione del leader (93 si, 8 astenuti, 12 no) e con la nomina, sempre su proposta di Renzi, di due vicesegretari, Guerini e Serracchiani, entrambi molto vicini a lui. Lo scontro più acceso è stato sul decreto Poletti sul lavoro e sul tema dei rapporti con i sindacati. Renzi ha dovuto confrontarsi con Fassina, che ha sostenuto che il decreto ha un impianto di destra (non a caso Forza Italia lo voterà), e con Pollastrini. Ma ha tenuto il punto, annunciando anche per lunedì il disegno di legge sulla riforma del Senato e del Titolo V, e sollecitando il Parlamento a procedere alla discussione e all’approvazione in tempi stretti. Al di là dei singoli contenuti dei provvedimenti, la ragione per cui Renzi procede con le sue solite maniere spicce non è né caratteriale, né esclusivamente legata ai risultati positivi di questa prima fase del suo governo, o ai riconoscimenti ricevuti sul piano internazionale nelle ultime settimane (la direzione si svolgeva all’indomani della visita a Roma di Obama e all’apprezzamento manifestato dal presidente americano nei confronti del Capo dello Stato e del presidente del consiglio). Dati alla mano, i sondaggi di quest’avvio di campagna elettorale per le europee rivelano infatti che il tasso di fiducia in Renzi dell’opinione pubblica cresce o si mantiene alto, ma non si riverbera egualmente sul Pd, che aumenta, ma non allo stesso modo. Ce n’è abbastanza, per dirla con Gentiloni, per evitare di «rompere i c...» al premier, o anche di dar la sensazione di mettergli i bastoni tra le ruote, come ad esempio sta accadendo alla Camera in commissione proprio sul decreto lavoro. Ma è esattamente il punto su cui la minoranza interna non vuol cedere e continua a rivendicare il diritto, per il Pd, di un’elaborazione autonoma e in qualche caso dialettica rispetto ai programmi del governo. Ciò che Renzi, non solo non può permettersi, visti gli impegni sulle riforme presi in Europa, ma neppure vuole, convinto com’è che il Pd, con le sue resistenze, possa rappresentare un peso davanti all’opinione pubblica. E che prendere le distanze dai dubbi e dai rallentamenti che emergono nel dibattito interno, come ha fatto di nuovo ieri in direzione, in questa fase per lui sia diventato perfino strategico. M 8 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 U CENTRODESTRA LA MESSA COL PONTEFICE MICHELE BRAMBILLA ROMA Celeste utti l’hanno interpretato così, io no», dice Roberto Formigoni, che l’altro ieri era in San Pietro quando Papa Bergoglio - secondo appunto un’interpretazione comune - ha preso a schiaffoni i politici. Ne aveva davanti cinquecento e a quanto pare non gliele ha mandate a dire, parlando di una classe dirigente dal cuore indurito, sempre pronta ad autogiustificarsi. Anche il quotidiano dei vescovi, Avvenire, l’ha evidentemente letta in questo modo, visto che il titolo di apertura della sua prima pagina era «Il Papa ai politici: via dalla corruzione». Ma Formigoni, che negli ultimi anni è stato fra i politici più discussi, dice che in realtà Papa Francesco volava più alto. Roberto Formigoni giovedì ha partecipato alla messa di Papa Bergoglio con i suoi colleghi parlamentari: «Le sue parole sono state strumentalizzate Lui parlava a tutti non soltanto a noi politici e non è vero che ha avuto nei nostri confronti un atteggiamento di distanza» «T ANSA Insomma lei non s’è sentito toccato, dalle parole del Papa? «Certo che mi sono sentito toccato. Come uomo che ha avuto il dono della fede, come cristiano che vede nel Papa il vicario di Cristo in Terra». E come politico? «Come politico, come credente, come essere umano, come tutto quello che sono. È riduttivo pensare che il Papa parli solo a una parte di noi. E poi Francesco non ha fatto un discorso sulla politica: da buon parroco, ha commentato le letture del giorno. Che erano molto chiare». A molti infatti sono sembrate chiarissime: parlavano di una classe dirigente corrotta e lontana dal popolo. «Guardi, se uno legge bene l’omelia vede che i punti fondamentali sono due. Primo: siamo tutti peccatori. Tut-ti, chiaro? “Tutti noi che siamo qui siamo peccatori”, ha detto testualmente Francesco, ed era evidente che parlava anche di sé. Di fronte a Dio nessuno è giusto. Da qui il secondo punto: è fondamentale che ciascuno si riconosca peccatore. Il Papa nella sua omelia ha dunque fatto distinzione tra chi appunto si riconosce peccatore e chi invece si ROBERTO FORMIGONI “Siamo tutti corrotti non soltanto i politici” Il senatore Ncd: il Papa si riferiva alla corruzione del cuore LE VICENDE PERSONALI «Non sono immacolato, ma i miei peccati non sono quelli di cui parlano i magistrati» autogiustifica, chi pensa di non aver bisogno della misericordia di Dio». Eh d’accordo, ma ha anche fatto distinzione fra peccatori e corrotti: «È tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro», ha detto. «Sì, ma sa chi è il corrotto? È uno dice il Papa - che si è fissato nelle sue cose, che si autoassolve, insomma che si è corrotto dentro e non ascol- il caso MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES li ultimi due sondaggi dicono che a meno di due mesi dal voto europeo i popolari sono tornati in testa, anche se di poco e con un vantaggio davvero minimo. I numeri vanno presi con le molle e tenendosi alla larga da fragili entusiasmi, però l’analisi delle opinioni raccolte da diverse società nazionali, e riassunte dall’Europarlamento, attribuisce al Ppe il 28,10% dei suffragi, contro il 27,40 del gruppo socialista/democratico. Il risultato sarebbe che i centristi (venati di destra) otterrebbero 211 seggi, mentre il Pse ne incasserebbe 206, i liberali 62, la Sinistra 52, i verdi 43, i conservatori 39. Alla pattuglia euroscettica, mista e non inscritta, andrebbero 138 teste. Un segnale rilevante, ma insufficiente per cam- G condo me solo perché ha voluto celebrare una messa quaresimale. Per questo è parso freddo. Non penso che ci abbia voluto comunicare il segnale di una distanza particolare. Almeno io non l’ho vissuto in questo modo». Senta Formigoni, lei in questi anni ha avutoisuoiguai.Davverononlesono fischiate le orecchie? «Le ho già detto che mi sono sentito toccato, e che mai ho pensato di essere immacolato. So di essere un peccatore. Ma i peccati che ho commesso non sono quelli di cui parlano i giornali e di cui mi accusano i magistrati. La mia corruzione non è quella di avere preso denaro, che non ho mai preso. Non ho mai avuto una condanna e sono certo che anche questa volta la mia L’ATTEGGIAMENTO DI BERGOGLIO ta più la voce della coscienza. Davvero qualcuno pensa che il Papa parlasse della corruzione secondo il codice penale? Beh, allora vorrei ricordare che la corruzione di cui parla il Vangelo riguarda tutti e dieci i comandamenti». Ma il Papa parlava della classe dirigente, e stava parlando ai politici! «Alludeva a noi? Certo sapeva bene chi aveva di fronte. E ha fatto un discorso duro. Ma insisto: la corruzione di cui parla il Papa è la corruzione del cuore, l’atteggiamento di chi non si mette mai in discussione». Ammetterà che far parte del Potere non vuol dire per forza avere il cuore corrotto, però aiuta. «Certamente. Infatti in un altro passo del Vangelo Gesù dice che è più facile che un cammello passi dalla cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli. Ma la ricchezza di cui parla Gesù non è solo quella del denaro o del potere politico. È tutto quello che induce a pensare di essere autosufficienti, di poter fare a meno di Dio, di salvarsi da sé». Lei non sente su di sé il rischio di quel tipo di ricchezza? «Sì che lo sento. Ed è vero che far par- te della classe dirigente aumenta questo rischio. Per me ma anche per il mio fratello imprenditore, per il mio fratello giornalista, per il mio fratello direttore di giornale, per il mio fratello magistrato. Ci sono tanti modi per essere classe dirigente, e il Papa ha parlato per tutti. Invece vedo commentatori che strumentalizzano il Papa tirandosi fuori: è questo che è inaccettabile». Ma non è vero che Francesco è stato particolarmente freddo con voi? Nemmeno un saluto... «È vero che non ci ha salutati. Ma se- Europee, i popolari in vantaggio E il fronte euro-scettico rallenta I sondaggi: 211 seggi al PPe, 206 al Pse e 138 agli anti-Ue I REFERENDUM «Stop legge Merlin» La Lega in piazza 1 È iniziata con un banchet- to in centro a Milano, la campagna della Lega per raccogliere «3 milioni di firme» a sostegno di 5 quesiti referendari per cancellare la legge Fornero, la legge Mancino, le prefetture e soprattutto la legge Merlin sulla prostituzione. Testimonial, col segretario Matteo Salvini, anche il trans turco Efe Bal (foto). biare il corso del treno a dodici stelle. Cinque deputati dividono dunque i due grandi partiti di Strasburgo. Cambierà ancora, c’è da scommetterci, ma sino all’altra settimana il grosso delle inchieste a campione dava in testa i socialisti. «Potrebbe esserci stata una piccola migrazione dai movimenti più estremisti», rileva un osservatore europeo, convinto che alla fine il fronte antieuropeo sarà «meno importante di quanto si pensa oggi». Il colore del voto influenzerà le scelte per il rinnovo delle presidenze di Consiglio Ue e Commissione. «Per garantire la governabilità dell’assemblea in senso tradizionale - spiega una fonte comunita- «Dovete smetterla di scambiarlo per l’editorialista di un giornale giustizialista» innocenza verrà riconosciuta. Comunque ripeto: questo non vuol dire che io non mi senta un peccatore». Bergoglio è un Papa particolarmente scomodo, per voi? «Posso darle un consiglio? A lei e a tutti i suoi colleghi? State attenti a non scambiare Papa Francesco per l’editorialista di un giornale giustizialista». ria - bisogna che Ppe e Pse abbiano più di 400 seggi in due». Per ora ci sono abbondantemente. La soglia di sbarramento al 4 per cento è destinata a ridurre la rappresentatività italiana nell’arco politico europeo. Difficile che ci siano rappresentati nel gruppo liberale e in quello verde, il che magari limita la frammentazione, ma esclude la possibilità di sollevare esigenze e casi nazionali nei dibattiti interni alle diverse fazioni. L’ultimo sondaggio di VoteWatch attribuisce al Pd 23 seggi, terzo dopo i 26 della Spd tedesca e i 28 Labour. Il centrodestra (Forza Italia, Ncd e altri) avrebbe uno scranno in più (24), mentre 4 ne andrebbero alla lista Tsipras, alla Lega e 19 ai Cinque Stelle. Quest’ultimo dovrà cercare un alleato o restare da solo nei «non inscritti». Per formare un gruppo servono almeno 25 parlamentari che rappresentino un quarto degli stati. Grillo dovrà scendere a patti con gli altri. Oppure resterà nell’angolo con una ridotta capacità di influenzare come auspicato gli intrecci politici intessuti fra Strasburgo e Bruxelles. LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Primo Piano .9 . U INDIA-ITALIA IL BRACCIO DI FERRO Renzi: adesso i marò tornino a casa La Corte Suprema indiana ammette il ricorso e sospende il processo. La decisione all’inizio dell’estate MARIA GRAZIA COGGIOLA NEW DELHI Dopo averci rinunciato oltre un anno fa, l’Italia torna ora a battersi alla Corte Suprema indiana per la giurisdizione sul caso dei due marò accusati di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati. I giudici di New Delhi hanno accettato ieri una nuova «petition» presentata da Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in cui si chiede la sospensione di tutti i procedimenti giudiziari e il permesso di tornare in Italia in attesa di una pronuncia sul caso. È il frutto della nuova «strategia» del governo Renzi che, dopo aver abbandonato ogni parvenza di «soft diplomacy», ha deciso di tornare al confronto duro con New Delhi sull’inapplicabilità del codice penale indiano all’incidente avvenuto oltre il limite delle 12 miglia delle acque territoriali, ma in una fascia «contigua» dove il diritto internazionale ha molte lacune. Alla luce di questo nuovo sviluppo, che i legali dei marò hanno definito una «grande vittoria», si aprono quindi i seguenti scenari. Il primo è di aver sventato il pericolo che la polizia antiterrorismo Nia, che ha ereditato dal Kerala l’inchiesta, possa avviare, anche senza invocare il Sua Act, il processo davanti al «giudice speciale» di New Delhi che aveva già fissato una udienza per il 31 marzo. La Corte Suprema ha accolto oggi la richiesta di una sospensione di tutte le azioni legali in attesa che si pronunci su questo nuovo ricorso. I tempi si allungano I giudici B. S. Chahuan e J. Chelameswar hanno chiesto al governo indiano e alla Nia di comparire fra quattro settimane. In quel periodo l’India sarà in piena maratona elettorale per le legislative nazionali che vanno dal 7 aprile fino allo spoglio dei risultati del 16 maggio. Poi sarà Retroscena ANTONELLA RAMPINO ROMA «Sidoveva contestaresubito lagiurisdizione» 5 Edoardo Greppi docente di Diritto GIORDANO STABILE Libertà di movimento La legittimità Si chiede che vengano limitate le restrizioni di viaggio e venga permesso ai richiedenti di tornare in Italia Il ricorso contesta la legalità e la validità delle indagini condotte dalla Nia contrarie alla legge la stessa Corte Suprema a chiudere per le ferie estive per sette settimane. Quindi l’esame del ricorso riprenderà a giugno o luglio con un nuovo governo a New Delhi che secondo molti potrebbe essere quello del falco nazionalista Narendra Modi. Nel frattempo, però, tra un mese, il team legale degli italiani chiederà il rimpatrio dei marò in attesa che i giudici si pronuncino. Ma sono in pochi a scommettere che la Corte accetterà, visto l’imbarazzante precedente di un anno fa quando Roma decise di non rimandare i due Fucilieri dopo una «licenza elettorale» salvo poi cambiare idea all’ultimo momento. L’internazionalizzazione Le relazioni bilaterali ANSA Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in India 768 giorni La vicenda dei marò è cominciata il 15 gennaio 2012 Il successo giudiziario di ieri è stato accolto in Italia con cautela. In un comunicato, Palazzo Chigi si limita a dire laconicamente che la Corte Suprema «ha ritenuto legittima l’istanza presentata dai due fucilieri Latorre e Girone e si è riservata di decidere nel merito». Poi si chiede «l’immediato ritorno» e si ribadisce che il governo continuerà a svolgere «tutte le azioni internazionali utili a raggiungere quanto prima entrambi gli obiettivi». Anche l’inviato straordinario Staffan de Mistura ha raffreddato gli entusiasmi. Governo contento a metà L’unica strada concreta resta quella dell’arbitrato el pasticciaccio brutto di New Delhi le schiarite preludono a temporali, e la pioggia a catinelle si avvicenda al sole, proprio come nell’indian summer. La mossa a sorpresa, qualche settimana fa, di presentare mane, in una trentesima udienuna «petition» alla Corte Su- za. Il governo italiano, che terrà prema contestando il discono- nei prossimi giorni una riunioscimento dell’ immunità fun- ne del «comitato marò» e ieri ha zionale, rifiutando la giurisdi- fatto rientrare a Roma un abzione indiana e bottonatissimo l’uso della poli- INTERNAZIONALIZZARE Staffan De Mizia antiterrori- Il cuore della vicenda stura, vorrebbe smo Nia dal gioire ma non resta a chi spetta può: il ricorso momento che giudicare i fucilieri non è stato ancoproprio la stessa Corte aveva ra accolto, quelle decretato come inapplicabile argomentazioni sono al moil Sua Act, ovvero la legge an- mento solo italiane. E proprio il toglier di mezzo titerrorismo, è stato ammesso all’esame. Ma la decisione la Nia, come tra Palazzo Chigi, ci sarà solo tra quattro setti- Farnesina e Difesa non si na- N domande a Roma teme l’allungamento dei tempi all’infinito scondono, potrebbe far ripartire le indagini da zero. Magari ce ne sarebbe bisogno, visto che l’inchiesta indiana fa acqua da tutte le parti, ma non allungando i tempi. Il cuore della vicenda poi è proprio la giurisdizione che l’allora governo Monti, ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, magari subì, ma di certo non poté che accettare de facto, ottenendo garanzie solo sulla condizioni materiali di vita dei due fucilieri in attesa di giudizio, ed evitando loro il carcere indiano. E premurandosi di stipulare con Delhi un tratta- to in base al quale gli italiani condannati in quel paese possono scontare se condannati la pena in patria. La procedura di «internazionalizzazione» del caso, ovvero la sensibilizzazione delle strutture multilaterali intrapresa già dal governo Letta, ministro degli Esteri Emma Bonino, non ha dato sinora i risultati sperati. Il premier Renzi ne ha parlato anche nell’incontro con Barack Obama ma, se è scontato l’appoggio di un solido e influente alleato, non si può non ricordare che anche e perfino In questo nuovo indurimento del confronto, con l’Italia che rifiuta il processo e che non compare nemmeno più tra i firmatari della «petition», è difficile immaginare un ritorno a New Delhi dell’ambasciatore Daniele Mancini richiamato a Roma per consultazioni a metà febbraio. Con la leadership indiana ormai in scadenza, il caso dei marò è sparito dall’attenzione generale, mentre è invece rispuntato come tema caldo nello stato del Kerala, il «ground zero» dell’incidente del 15 febbraio 2012, dove i comunisti e le associazioni dei pescatori accusano il governo centrale di «aver ceduto alle pressioni occidentali» quando ha deciso di rimuovere il riferimento al draconiano Sua Act rischiando di fatto di vanificare l’intera inchiesta. gli Stati Uniti d’America hanno i loro problemi con l’India, e non da poco, dopo aver espluso una diplomatica di Delhi che stava per essere condannata per vessazioni alla propria colf. L’unica e ultima strada percorribile resta quella dell’arbitrato internazionale. Il ministro Mogherini vi ha fatto riferimento, con cautela, in una recente intervista televisiva. La cautela si spiega ancora una volta con l’argomento dei tempi. Intanto, la procedura deve essere accettata dalla controparte, ovverosia dall’India che pure potrebbe vedere una via d’uscita dal labirinto in cui si è cacciata. Ma soprattutto la procedura prevede che per risolvere una controversia internazionale - e questa vede contrapposti due Stati - siano le stesse controparti a dover stabilire procedure, svolgimento e tempi dell’arbitrato. Una partita complessissima, dunque, e che rischia di avere tempi più lunghi perfino di una corte di giustizia indiana. Per questo il governo italiano ripete come un mantra: Girone e Latorre anzitutto tornino in Italia. «Una vittoria limitata, procedurale, per di più ottenuta nel processo, quando invece sarebbe stato meglio, fin dall’inizio, difendersi dal processo». Edoardo Greppi, ordinario di Diritto internazionale all’Università di Torino, vede il bicchiere mezzo vuoto. Come giudica la decisione? «Siamo al 28esimo rinvio, una vicenda surreale. Dopo due anni non c’è ancora un capo di imputazione per i nostri fucilieri, i giudici li rinviano da una corte all’altra, con motivazioni assurde, come quella, qualche mese fa, di dover chiedere al governo, potere esecutivo, quale normativa applicare. Uno spettacolo di inefficienza, farraginosità che ci fa rivalutare la giustizia italiana!». E ora? «L’ideale sarebbe riportare le lancette dell’orologio indietro di due anni. Contestare con forza la giurisdizione indiana ed esigere che i fucilieri siano giudicati in Italia. Ma ora è più dif- E. Greppi ficile. Abbiamo perso troppe occasioni». Per esempio? «Con il senno di poi, se quando Latorre e Girone erano in Italia la procura di Roma li avesse convocati, avesse comunicato loro che c’era un’indagine in corso per omicidio colposo e si fosse fatta consegnare i passaporti… New Delhi avrebbero protestato con veemenza, certo, ma Roma avrebbe risposto che la questione era oramai in mano ai giudici. I nostri però». La svolta delle ultime settimane, puntare sull’internazionalizzazione, è giusta? «Sì. Il problema è come arrivare a un arbitrato internazionale. L’Italia deve alzare la voce, insistere sul fatto che la vicenda si è svolta in acque internazionali, che i due fucilieri erano organi dello Stato italiano nell’esercizio delle loro funzioni, giudicabili solo dall’Italia, che in due anni la giustizia indiana non ha risolto nulla». Che chance abbiamo? «Be’, la sortita di Ban Ki-moon, che definì il caso una questione “bilaterale”, non ci ha aiutato. Ma la lentezza indiana gioca a nostro favore. Anche perché fra poche settimane si vota e, finita la campagna elettorale, forze politiche e nuovo governo di New Delhi probabilmente abbasseranno i toni nazionalisti». 10 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 U DIFESA LA SPENDING REVIEW LA VISITA IN ITALIA “Le spese militari non vanno ridotte” Pressing di Obama Ma gli americani insistono anche sulle fonti energetiche FRANCESCO GRIGNETTI L’incontro ROMA A l solito, la schiettezza degli americani è una straordinaria occasione per capire come davvero è andata la visita di Barack Obama in Italia. «Il presidente ha detto ieri il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Ben Rhodes - è rimasto colpito dal piano di riforme del premier italiano Matteo Renzi e dal suo impegno verso l’Europa e l’Alleanza Atlantica». Era questo, infatti, il rovello con cui Obama è atterrato a Roma: il nuovo corso della politica italiana nasconde forse un disimpegno dagli acI FONDI DELLA DIFESA La Pinotti: nessun passo indietro E dal Pd piovono critiche: «Sugli F35 ci ha già ripensato?» cordi? Vogliamo mollare tutto? Assolutamente no. Il presidente Obama è stato tranquillizzato sia nei colloqui al Quirinale, sia in quelli a Palazzo Chigi. L’Italia garantisce che continuerà a fare la sua parte pur in presenza della spending review. Ovviamente in incontri di tale portata non si entra nei dettagli. Il tema dell’F35, per dire, non è mai stato neppure lontanamente evocato. Piuttosto si è parlato di come rispondere alla crisi ucraina. Si è ragionato a lungo sulla dipendenza europea dal gas russo e di come gli americani spingeranno per l’esportazione del loro gas 1,2% Matteo Renzi con il presidente americano Barack Obama del Pil Questa la percentuale delle spese militari italiane sul Pil: gli Usa spendono il 4,4% naturale. Hanno già concesso otto licenze di esportazione verso l’Europa in grado di soddisfare tutto il nostro fabbisogno, ma agli americani sta anche a cuore la possibilità di diversificare ulteriormente, rispetto alla Russia, le nostre forniture aumentando produzione e import dal Nord Africa. Quindi si sono scambiate impressioni sulle Primavere arabe e si è parlato di Balcani, tema che non cessa di preoccupare le cancellerie occidentali. Sul punto della spesa militare, però, il presidente Obama nei colloqui ha declinato il tema più analiticamente che in conferenza stampa. Ha ricordato che gli Usa spendono il 4% del loro Pil. Ovviamente non pretende che gli europei spendano altrettanto, ma che almeno non scendano dai livelli attuali. Ci ha richiamati, ma parlando sempre in generale di un’Europa «che deve pensare di più a se stessa». I discorsi hanno toccato di sfuggita la guerra in Libia: come L’effetto sulla Casa Bianca Il messaggio ai militari Obama è rimasto colpito dal piano di riforme del premier Renzi e dal suo impegno verso l’Europa e l’Alleanza Atlantica State sereni: il governo quando parla delle forze armate e della necessità che l’italia mantenga il suo ruolo non può fare passi indietro Ben Rhodes, viceconsigliere Usa Roberta Pinotti, ministro della Difesa si ricorderà, dopo poche giornate di campagna aerea gli arsenali degli europei erano già vuoti e furono gli americani a inviarci missili e bombe per alimentare la capacità di fuoco. E qui Giorgio Napolitano, ascoltato sempre con deferenza dall’interlocutore statunitense, ha avuto modo di spiegare che il tema è appunto questo, di come l’Europa possa spendere meglio quel che già spende, evitando doppioni e so- vrapposizioni. Ci ha pensato poi Matteo Renzi a raccontare come l’Italia pensa di rendere produttivo il Semestre europeo con alcuni progetti-pilota nel campo della cooperazione militare. Come si potrebbero mettere in comune sanità, logistica, trasporti, o ancora le capacità di polizia militare. Il dettaglio della spesa militare è rinviato agli incontri della Nato che si tengono a Bruxelles. Ma appunto ai militari i il A capo dell’Alleanza Atlantica ni in Afghanistan e Libia. Non lo ha frenato il fatto d’aver interloquito «a sua insaputa» coi servizi segreti sovietici sino al 1990 ed essere noto al Kgb col nome in codice di Steklov. Un dettaglio di peso sono gli acquisti di caccia F35 per sostituire gli F16. Cose che a Washington non dimenticano. Di qui s’inizia la grande partita delle nomine europee. Fatta la Nato, entro novembre si deve scegliere il presiden- Stoltenberg segretario Nato L’Italia rinuncia a Frattini DAL CORRISPONDENTE DA BRUXELLES Da Anders Fogh Rasmussen a Jens Stoltenberg, da un liberalconservatore a un laburista, da un danese a un norvegese, da dentro a fuori dell’Ue. In quattro passaggi ecco la svolta per la Nato che trova senza fatica il suo nuovo segretario generale nel 55enne ex capo del governo di Oslo. Non si poteva essere indecisi nel momento più tosto per l’Alleanza dalla fine della Guerra fredda, mentre la Russia fa le grandi manovre al confine dell’Ucraina. Il consenso è stato raggiunto in fretta e ha bruciato gli altri pretendenti, fra cui l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini e il polacco Radoslaw Sikorski. Lo ha voluto Barack Obama, «per la continuità», appoggiato dal britannico Cameron e dalla cancelliera Merkel. Favorevole anche il francese La nomina spinta dalla Merkel complica la strada a Schulz: i popolari vorranno più peso nella scelta degli incarichi Ue Laburista norvegese Leader del partito laburista, Jens Stoltenberg è stato per due volte primo ministro in Norvegia: dal 2000 al 2001 e dal 2005 al 2013. Durante il suo mandato il Paese è stato sconvolta dalla strage di Utoya. Lo scorso anno è stato sconfitto alle elezioni Hollande, lieto di vedere una vecchia conoscenza della famiglia socialista ottenere un incarico importante. L’Italia si è adeguata e il governo Renzi ha lasciato passare il norvegese anche per guadagnare punti con gli alleati. «Avrà tutto il nostro sostegno», ha scritto in un tweet il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Secondo la ricostruzione de la Stampa, martedì il presidente Usa aveva accennato l’intenzione già nella prima telefonata di saluto al premier. Era la fine della candidatura Frattini, che paga la corsa cominciata troppo presto e la girandola di Palazzo Chigi. Comunque sia, due anni fa la Casa Bianca lo sosteneva. Poi il clima è cambiato e il traguardo s’è fatto impossibile. Non ha mai trovato conferma l’indiscrezione di un tentativo italiano in extremis col nome di Enrico Letta. Anzi. «Sono onorato di esser stato il candidato del mio Paese alla Nato», ha commentato l’ex commissa- ministro della Difesa Roberta Pinotti ieri ha dato una plateale rassicurazione: «Dell’aeronautica si parla per via di un certo sistema d’arma. Io vi dico: state sereni perché il governo, e lo ha detto Renzi anche al presidente Obama, quando parla delle forze armate e della necessità che l’Italia continui a svolgere nel mondo il ruolo che ha svolto, non può fare nessun passo indietro». Fuor di gergo, significa che faremo la nostra parte nelle missioni internazionali e che porteremo avanti il programma F35, sia pure rimodulato. Da Grillo a Sel sino al Pd il mal di pancia però è forte. Si veda Edoardo Patriarca, pacifista democrat: «Basta una visita di Obama per farci cambiare opinione sugli F35? Avevamo capito che Pinotti avesse altre intenzioni». Alla Difesa ribattono: probabilmente aveva capito male lui. E il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, taglia corto: «Gli F35 non sono inutili». rio Ue indicato da Berlusconi (che nel 2012 aveva lasciato il Pdl). Stoltenberg, che s’insedierà dal primo ottobre, si è rilevato troppo forte da sfidare, soprattutto nel momento in cui - per evitare troppi intrecci con le Europee - si è andati a cercare il capo della cittadella di Evere, comune a nord di Bruxelles, fuori dall’Ue. Il norvegese - uno che in giugno s’è inventato tassista durante la campagna elettorale perduta - ha dalla sua anche il consenso alle missio- te della Commissione Ue, del Consiglio e l’alto rappresentante per gli Esteri. Un segretario socialista per l’Alleanza indebolisce le chance di Martin Schulz, perché se pure il voto di maggio fosse favorevole al Pse, i popolari (Merkel in testa) faranno pesare la nomina del norvegese. Analogamente mina le possibilità di outsider della premier danese Thorning-Schmidt e rilancia la lituana Grybauskaitë. L’Italia, in questo, è alla finestra «giacché ha già Draghi». Potrebbe puntare alla presidenza dell’Europarlamento: ma non risulta che nessuno ci stia lavoran[M. ZAT.] do sul serio. SABATO 29 MARZO 2014 Primo Piano .11 . gg Dossier/Indipendenza energetica g Shale gas, risorsa Usa che divide l’Ue Aziende britanniche puntano sui giacimenti in Olanda, ma scoppia il primo contenzioso. La tecnologia che ha permesso all’America di abbassare i costi dell’energia è spinta dai Paesi dell’Est e frenata dalla Francia. Chi vincerà? MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES L a guerra dello «shale gas» è scoppiata anche nei Paesi Bassi. Il gruppo britannico Cuadrilla Resources ha chiesto la licenza per avviare dei test di perforazione in tre regioni olandesi Boxtel, Haaren, Noordoostpolder e il già claudicante governo liberalsocialista è finito sotto assedio. Politici e movimenti verdi-progressisti denunciano l’assenza, nei contratti che si stanno predisponendo, d’una clausola di protezione dell’ambiente, una norma per cui se qualcuno inquina è tenuto a pagare i danni. Ai minimi di consenso nei sondaggi, il premier Mark Rutte sta pensando di fare marcia indentro. O almeno di prendere tempo. «Tutte le forme di energia comportano controindicazioni», ha ammesso mercoledì a Bruxelles il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il problema dello shale gas, o gas di scisto, risorsa ottenuta dalla frammentazione delle rocce nei giacimenti non convenzionali di argille, è che numerosi studi lo dicono pericoloso per il pianeta. Il processo di «fracking» avviene con l’iniezione nel sottosuolo di fluidi che solo in parte sono recuperati e trattati. Possono inquinare le falde, è un allarme. Ma esisterebbe anche una correlazione - sulla quale in verità molti scienziati sono scettici - con la possibilità di scatenare terremoti anche in aree normalmente non sismiche. RISERVE PER 30 ANNI Il Vecchio Continente potrebbe sganciarsi dalla dipendenza da Mosca e rilanciare la crescita I DUBBI AMBIENTALISTI Mentre in Europa si dibatte, l’America ha cominciato a guadagnare e risparmiare miliardi con lo shale gas di cui è ricca, contribuendo a far sì che i prezzi dell’energia a stelle e strisce siano scesi di due terzi in pochi anni e ora arrivino sino a un quarto di quelli pagati in Europa. Gli Usa costituiscono un esempio inseguito da numerosi governi e dalle multinazionali elettriche e petrolifere del continente, nei confronti del quale la risposta dell’Ue è stata inevitabilmente compromissoria. Da noi esistono sensibilità divergenti. Quando in gennaio la Commissione Ue ha messo sul tavolo il pacchetto Clima, il freno a mano tirato dai britannici in tandem coi polacchi ha condotto alla richiesta «del rispetto di principi minimi». L’Europarlamento ha poi bocciato la richiesta di studi di impatto obbligatori. Quindi potrà fare «fracking» chi vuole e senza troppe limitazioni. Il dossier è tornato d’attualità con la crisi ucraina e con il gelo sulla linea fra Bruxelles e Mosca. Si è ripreso a ricordare la forte dipendenza di alcuni paesi, in particolare nell’ex Oltrecortina, dalle risorse di Gazprom & Co. Si è pertanto riproposta con urgenza la necessità di diversificare il mix energetico. Tanto chiara che persino il presidente Obama lo ha consigliato all’Ue come strategia per limitare le possibili ritorsioni da parte del Cremlino che, ha ribadito ieri il «New York Times», potrebbero avere pesanti ripercussioni sulle società petrolifere globali, sull’Exxon come sull’Eni. Così facendo, il presidente americano ha riaperto la ferita della rete che non c’è, dell’interconnessione promessa e mai realizzata, principalmente per colpa tedesca. Se fossimo tutti collegati, un’interruzione sui gasdotti orientali potrebbe essere compensata pompando metano Il dizionario dell’energia Le sostanze chimiche usate per estrarlo inquinano le falde e provocano mini-terremoti dalla Francia o dall’Olanda. Ad esempio. Uno studio dell’Energy Information Administration americana stima che nell’Ue ci sono riserve di gas di scisto pari a 13.300 miliardi di metri cubi (fanno 30 anni di fabbisogno europeo) e che sono per il 60% in Polonia e Francia. Quest’ultima, però, è stata la prima a proibire in via permanente il «fracking», scelta compiuta anche dai bulgari. La Germania è indecisa, l’Italia non ha lo «shale», mentre Varsavia e Londra sono prive di dubbi: vogliono andare avanti. Il vicecancelliere tedesco nonché ministro dell’Energia Sigmund Gabriel assicura che «non c’è alcuna alternativa ragionevole all’importazione del gas dalla Russia». Ma un recente studio del Ceps, autorevole think tank bruxellese, rivela invece che è appena il 6% delle risorse Ue a essere legato a Mosca. Poco. «Basterebbe un vero grande mercato per limitare i rischi», è il messaggio. E co- munque «progressi sono stati fatti negli ultimi anni quanto a interconnessione e stoccaggio». Lo «shale» è una possibilità di medio lungo termine, dicono gli esperti. «Però bisogna pensare alle strutture», avverte la cancelliera Merkel, convinta a differenza di Gabriel, che la priorità debba essere «cercare di tagliare i consumi e sviluppare le rinnovabili». Se poi Berlino abbandonasse le remore sulle reti comuni europee il gioco potrebbe essere fatto. A CURA DI LUIGI GRASSIA Shale gas (o shale oil) Shale significa «scisto» ed è un tipo di formazione rocciosa in cui possono trovarsi gli idrocarburi non convenzionali (sia gas sia petrolio) dispersi in piccole fessure. «Shale gas» o «shale oil» sono i termini generici in uso, ma in realtà oltre che di scisti può trattarsi di argille o altro. Per esempio è non convenzionale anche il metano che staziona nei giacimenti di carbone, cioè il temuto grisù che rischia sempre di far esplodere le miniere. Gel o schiuma Il fluido iniettato di solito non è solo acqua. Si usa un gel o una schiuma con materiali solidi in sospensione, sia pure di densità molto bassa (1%). La sabbia può essere rivestita di resina o sferule di ceramica per colpire meglio la roccia. Il getto è potenziato da gas compressi (aria o azoto o anidride carbonica). A volte, traccianti radioattivi permettono di seguire l’andamento delle fratture indotte nel sottosuolo. Fracking La «fratturazione idraulica» è la tecnica per andare a scovare le piccole sacche di shale gas e shale oil nascoste negli scisti. Le rocce vengono frantumate con una pressione idraulica. Nel caso del petrolio si trivellano orizzontalmente, con dei robottini, i pozzi di greggio già trivellati verticalmente e considerati esauriti. Nel caso del gas l’impatto è più esteso, perché si sbancano vasti terreni «vergini». Le polemiche ambientali non mancano. Liquefare/rigassificare Il trasporto dello shale gas può avvenire attraverso piccole tubature che connettano il giacimento alla rete già esistente. Nell’ambito dell’Europa non ci sono difficoltà: la rete è imponente e capillare. Ma se si volesse rifornire l’Europa con lo shale gas americano per sostituire il metano russo, bisognerebbe costruire impianti di liquefazione negli Usa, navi-cisterna da riempire di gas liquefatto a 160 gradi sotto zero e nuovi rigassificatori in Europa. SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 12 BOLOGNA FIRENZE GENOVA LEGNANO MILANO PORTO CERVO ROMA TORINO MADRID TOKIO SEOUL LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Primo Piano .13 . U ARABIA-USA L’AGENDA DEL MEDIO ORIENTE Teheran e la guerra in Siria Re Abdullah bacchetta Obama Lo storico alleato irritato per le aperture agli ayatollah e il mancato blitz contro Assad temi spinosi. Come l’Egitto. L’Arabia imputa agli Usa di aver consentito la caduta di Mubarak e la sua sostituzioa tappa più difficile del ne col governo dei Fratelli Musulmani. viaggio di Barack Obama è Riad li considera il pericolo principale stata senza dubbio quella per la stabilità dell’intera regione, per di ieri in Arabia Saudita. È la mescolanza di estremismo religioso vero che la Russia preme ai e attivismo politico. Questo ha provoconfini dell’Ucraina, ma su questo cato anche una spaccatura tra i paesi punto era probabile che l’Europa e il del Golfo. Con Riad si sono schierati gli G7 avrebbero accettato la linea di con- Emirati e il Kuwait, che hanno offerto trasto preferita da Washington. A Ro- oltre 15 miliardi di dollari in aiuti al gema, poi, la benedizione del Papa e la nerale Al Sisi, mentre il Qatar aveva sintonia col nuovo premier Renzi era- appoggiato Morsi. Risultato: l’Arabia e no prevedibili. A Riad, invece, si è i suoi alleati hanno ritirato gli ambasvolto una specie di processo, anche sciatori dal Qatar, e Obama non ha pose l’accoglienza in una location nel de- tuto riunire il Consiglio del Golfo duserto, Rawdat Khurain, fra marmi, rante la sua sosta nella penisola. stucchi, sedie doNel faccia a facrate, candelieri LINEA DURA cia fra Abdullah e luccicanti come molto spaRiad vuole contenere il rivale Obama gioielli, è stata da zio l’ha occupato la sull’altra sponda del Golfo e Siria. Riad ha apimperatore. Il re Abdullah ha rim- far cadere il regime di Damasco poggiato i gruppi proverato al capo islamici più estredella Casa Bianca quasi tutte le scelte misti contro Assad, secondo uno schecompiute negli ultimi anni in Medio ma gestito dall’ex ambasciatore a Oriente, e Obama ha risposto offren- Washington Bandar bin Sultan. Abduldo rassicurazioni mirate a salvare il lah, poi, non ha mai perdonato ad Obarapporto con un tradizionale alleato ma di aver rinunciato all’intervento mistrategico degli Usa, sceso forse al li- litare, dopo l’uso delle armi chimiche. vello più basso dalla fondazione del re- La Casa Bianca parla di «tattiche diffegno saudita. Un colloquio di due ore renti» ma strategia e obiettivi analoghi, imperniato su Iran e guerra in Siria ovvero la necessità di «isolare gli estrequello fra i leader definito «franco» misti». dai portavoce della Casa Bianca. Le L’altro attrito è quello più grave e con due ore di sono «portati via» gli altri implicazioni di lungo periodo, e riguar- PAOLO MASTROLILLI INVIATO A RIAD L Retroscena I due rivali del Golfo S FORZE ARMATE 27 Riyadh ARABIA SAUDITA 7 Centimetri-LA STAMPA 8 1.030 F-14, Mig 29, Su-30 233 1.200 milioni FREGATE TANK AEREI mila milioni IRAN l’Arabia non ha alcuna intenzione di restituire all’Iran un ruolo di potenza regionale. Sul secondo qualche movimento c’è già stato, vista la recente rimozione di Bandar dal ruolo di coordinatore degli interventi in Siria. Obama si è detto disposto a inviare missili anti-aerei ai ribelli, in cambio del ritiro dell’appoggio saudita ai gruppi estremisti. Resta però il fatto che Assad sta vincendo, e questo rischia di scatenare un’ondata terroristica da parte degli jihadisti. In cambio, comunque, Riad chiede a Washington di ammorbidire le posizioni sull’Egitto, almeno accettando in silenzio l’ascesa di Al Sisi. Sul terzo punto, quello commerciale, una relazione solida resta nell’interesse di tutti, ma intanto l’Arabia sta guardando ad altri mercati per lo sviluppo delle sue infrastrutture, mentre gli Usa grazie alle nuove tecniche shale si apprestano a scavalcarla come primo produttore mondiale di petrolio. Barack Obama con re Abdullah 77 545 Tehran ono stati i briefing con i rappresentanti sauditi a Washington ad anticipare alla Casa Bianca la posizione di re Abdullah sul nucleare iraniano: «Se Teheran raggiungerà l’atomica dovremo garantire la nostra sicurezza». In altri termini ciò significa collegare gli accordi esistenti di collaborazione militare Washington-Riad ad un necessario adattamento alla presenza di una potenza atomica sul lato opposto del Golfo Persico. Per comprendere l’approccio di Riad a questo delicato scenario bisogna tener presente che nel 2010 venne inaugurato il centro di ricerca King Abdullah City for Atomic and Renewable Energy al fine di «ricerca e sviluppo su materiale nucleare per fonti alternative di energia e desalinizzazione dell’acqua in Arabia Saudita». Si tratta di uno strumento a cui Riad guarda nell’ottica di una maggiore cooperazione con gli Stati Uniti sul nucleare. Si spiega così il fatto che nell’anno appena trascorso la società Pillsbury Winthrop Shaw Pittman di Washington, che rappresenta gli interessi di Riad, ha investito oltre 840 mila dollari in attività tese a «rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti sullo sviluppo di un programma nucleare pacifico». Ciò significa che la scelta compiuta dal re nel 2009 di perseguire l’energia nucleare e l’obiettivo, annunciato nel 2011, di costruire 16 reattori nucleari nei prossimi 20 anni si basa sulla volontà di cooperazio- I FRATELLI MUSULMANI Vengono visti come un elemento destabilizzante: meglio i generali egiziani, anche se non democratici POPOLAZIONE MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME mila SOTTOMARINI Typhoon, F-15, Tornado SPESE PER LA DIFESA 19 0 1.575 T-72 russi, M-60 Usa 1.200 M1 Abrams Usa PRODUZIONE DI PETROLIO 9 4,1 miliardi di dollari milioni di barili al giorno 39 miliardi di dollari 9,7 milioni Riad avrà l’atomica se l’America non fermerà il programma iraniano I piani: reattori per arricchire uranio e missili cinesi ne anzitutto con Washington. Mettendo sul piatto investimenti futuri stimati da fonti finanziarie del Golfo in almeno 80 miliardi di dollari. Sommando tale volontà di cooperazione nucleare con Washington all’esistenza degli stretti legami fra i due apparati della difesa - il Pentagono ha as- da la scelta della Casa Bianca di trattare con l’Iran sul programma nucleare. Tutta la politica estera di Riad, inclusa la guerra per procura fra sunniti e sciiti in Siria, è impostata sul contenimento di Teheran. Washington invece si è convinta che parlare con gli ayatollah sia l’unica strada da seguire per la stabilità. Ieri Obama ha precisato che «non accetterà un cattivo accordo con Teheran». Diversi analisti Usa pensano che il Medio Oriente tornerà in equilibrio solo quando Arabia e Iran si divideranno la regione in sfere di influenza. Obama ha incontrato Abdullah con tre obiettivi: convincerlo che il negoziato con Teheran conviene a tutti, frenare la sua collaborazione con i jihadisti in Siria, conservare le strette relazioni commerciali. Secondo un’analisi del gruppo Eurasia, il successo sul primo punto è impossibile: almeno per ora, segnato nel 2010 a Riad la commessa di armi convenzionali più grande di sempre, pari a 60 miliardi di acquisti in un decennio - si comprende perché re Abdullah è determinato a chiedere anzitutto a Barack Obama il sostegno per arrivare a «pareggiare» la bomba che Teheran potrebbe avere in tempi assai stretti. Per il presidente americano si tratta di una richiesta difficile da gestire in ragione della sua nota politica contro la proliferazione e per la distruzione delle atomiche già esistenti. Se Washington dovesse non raccogliere l’offerta saudita, Riad avrebbe davan- 16 centrali L’Arabia vuole dotarsi di un imponente parco nucleare entro 20 anni ti a sé due strade diverse per arrivare al nucleare. La prima è l’opzione pakistana ovvero acquistare da Islamabad uno o più ordigni già pronti destinati ad essere montati sui missili balistici di produzione cinese Css-2 e Css-5 che Riad possiede in silos nel deserto già attrezzati per possibili lanci. La garanzia finora data da Riad che i missili più avanzati - perché a carburante solido - Css-5 non saranno adattati alle testate nucleari potrebbe essere ritirata trasformandosi LA CARTA ISLAMABAD Il Pakistan potrebbe fornire testate già pronte. I sauditi hanno già i vettori pronti nei silos nella prima carta da giocare per far percepire a Washington e Teheran l’accelerazione in corso. Ma c’è un’altra strada saudita al nucleare, a cui negli Emirati del Golfo si guarda con interesse, ovvero la possibilità di ripetere il percorso iraniano dotandosi di un programma di ricerca e sviluppo che include l’arricchimento nel rispetto dei trattati dell’Agenzia atomica dell’Onu a cui Riad conferma l’adesione. Tali trattati obbligano Riad a dare un preavviso minimo di 180 giorni all’Aiea prima di iniziare l’arricchimento. E se ciò avvenisse sarebbe l’inizio della gara al nucleare nel Golfo Persico. SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 14 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Primo Piano .15 . U TURCHIA DOMANI LE AMMINISTRATIVE TURCHIA Nisantasi MARTA OTTAVIANI ISTANBUL Galata 13.854.740 or o Topcular abitanti Bo D Besiktas Taksim Gezi Park Balat ue mondi in una città. Alla vigilia di un voto amministrativo che potrebbe decidere il futuro della Turchia, i quartieri di Istanbul mostrano tutte le contraddizioni e le tensioni del Paese. Per capire di essere a Fatih, uno dei distretti più popolosi e conservatori, basta guardare in alto. Le decorazioni elettorali portano i colori dell’Akp, il partito di Recep Tayyip Erdogan. «Qui i repubblicani del Chp non vengono a fare campagna, sanno che li ricacciamo indietro subito», scherza Mehmet, un anziano che si gode il primo tepore primaverile nei giardinetti vicino all’acquedotto di Valente. Fatih è come un feudo. Qui Maometto II il Conquistatore fece erigere la moschea che porta il suo nome e alla quale Erdogan, negli ultimi anni, ha dato un’enfasi tutta nuova. La zona è stata sottoposta a un poderoso intervento di restauro. Per volere del primo ministro, qui si sono svolti i funerali di Necmettin Erbakan, padre politico del premier e leader indiscusso della destra islamica turca più oltranzista. Qui sono state celebrate anche le esequie di Tenzile, madre di Erdogan, trattata come un Capo di Stato. Oggi il quartiere sembra gira- Istanbul sf Reportage Metropoli cosmopolita Pil prodotto 182 mld $ Fatih Crescita nel 2013 Yedikule 4% Centimetri - LA STAMPA Fenerbahçe La protesta Attiviste del principale partito di opposizione il socialdemocratico Chp, in piazza a Istanbul REUTERS Ragazze con il velo e minigonne Le due Istanbul divise da Erdogan Viaggio nei quartieri simbolo dove la borghesia laica sfida gli islamici al potere Il sostegno Maxi cartelloni elettorali con il volto del premier Recep Tayyip Erdogan e bandiere con i colori del partito islamico moderato Akp nel centro di Istanbul, capitale economica e finanziaria del Paese Qui il candidato dell’opposizione, Mustafa Sarigul, potrebbe farcela contro il sindaco uscente dell’Akp, Kadir Topbas CULTURE CONTRAPPOSTE A Fatih tutti tifano per il leader ma nella più modaiola Nisantasi vogliono vivere all’occidentale re attorno al complesso monumentale. Dalle donne (velate) che passeggiano per i cortili, agli uomini che siedono alle fontane per le abluzioni, pronti per la preghiera. Dai negozi che vendono abiti da sposa fatti apposta per i più religiosi (quindi con il velo che copre interamente la testa), ai ristoranti dove trovare una birra è impresa ardua. Qui il premier Erdogan è ancora visto come un salvatore. «Penso che vincerà anche questa volta - spiega Fatma, 22 anni, studentessa universitaria che volantina per l’Akp -. In questo quartiere sono cresciuta. Una volta eravamo considerati una zona povera. Adesso, si guardi intorno. Hanno rifatto tutto. La pavimentazione stradale, i giardini, le facciate dei palazzi storici. Fatih ha cambiato volto, gli elettori se lo ricorderanno alle urne». Rischiano però anche di ricordarsi che il candidato sindaco per il quartiere è niente meno che Mustafa Demir, arrestato e poi rilasciato lo scorso 17 dicembre Intervista ISTANBUL na situazione in bilico dove tutto può succedere e dove una sconfitta alle urne di Recep Tayyip Erdogan potrebbe non concludere una situazione di tensione, ma al contrario farla degenerare. Questa l’opinione di Erol Ozkoray, analista turco, specializzato nei rapporti fra governo e militari. Il suo ultimo libro, «Gezi Fenomeni», sulle rivolte di Gezi Park, gli è valso una denuncia e adesso si trova sotto processo. U Erol Ozkoray, siamo alla vigilia di un voto chiave, Erdogan ce la farà? «Si tratta di un voto chiave, ma non SEDAT SUNA/ANSA nell’ambito della Tangentopoli turca con l’accusa di corruzione. Per arrivare a Nisantasi bastano appena 5 fermate di metropolitana (la fermata di partenza, Vezneciler, è stata inaugurata proprio dal premier Erdogan due settimane fa). Una volta fuori si imbocca Rumeli Caddesi e ci si trova catapultati in un altro mondo, fatto di ritmi frenetici, ragazze vestite alla moda, vetrine delle più note griffes internazionali e ristoranti dai prezzi proibitivi. È la Istanbul dell’intellighenzia laica, la «Repubblica di Nisantasi», come la chiama orgogliosamente chi ci abita. Qui ha casa il premio Nobel Orhan Pamuk, qui le gran dame dell’alta borghesia turca fanno a gara per farsi fotografare e finire sui rotocalchi. Qui al posto di articoli religiosi si trovano negozi che vendono abiti da sera e chirurghi estetici, pronti a donare a più e meno giovani un soffio di eternità. C’è persino la moschea di Tesvikiye, quella descritta da Pamuk nei suoi libri, ma i funerali che vi si celebrano sono quelli della figlia di Ataturk e dei maggiori intellettuali del Paese. I venditori di dvd contraffatti sono i più ottimisti sul futuro. «Finché il tito- tica e questa non sono certo Fetullah Gulen o il suo riferimento politico Abdullah Gul. Vengono dalla stessa parte. Il loro è uno scontro dettato da interessi personali, non da differenti posizioni o idee sul futuro del Paese». “In caso di sconfitta il premier stringerà la morsa autoritaria” Insomma, anche questa volta non se ne esce Ozkoray: “Polarizzazione pericolosa” credo sia destinato a risolvere la situazione interna, anzi». In che senso? «Se Erdogan perde le elezioni, potrebbe stringere ancora di più la morsa autoritaria e a quel punto la Turchia rischierebbe una polarizzazione pericolosa». Come negli Anni 70, quando le lotte di strada fra islamici e movimenti di sinistra furono soffocate dal secondo golpe dei militari? «Spero che non si arriverà a questo, ma le premesse ci sono tutte. C’è una parte di società che è sempre più stanca di Erdogan e l’altra che vi è sempre più attaccata. Se l’elemento in questione non fa un passo indietro, e il premier non lo farà di sicuro, la contrapposizione può solo crescere». Che vinca o meno, quindi, la Turchia non può fare a meno di Erdogan? «Teoricamente potrebbe eccome. Erdogan politicamente è finito. Il problema è che manca un’alternativa poli- lo più venduto è Nymphomaniac (il film di Lars Von Trier, proibito a causa delle scene di sesso, ndr) allora la gente ha voglia di resistere», spiega Can, che ha il suo banchetto vicino all’Abdi Ipekci, una delle strade più esclusive di Istanbul. A proposito di resistenza, poco lontano da Nisantasi, si trova la redazione di «Penguen», il settimanale satirico più diffuso nel Paese, letteralmente un incubo per Erdogan. «Il premier - dice M.K. Perker, il vignettista di punta del periodico - ci ha denunciati decine di volte, ma qui siamo tranquilli, perché sappiamo che una fetta della popolazione turca non tollererebbe la nostra chiusura: Gezi Park ha segnato un punto di non ritorno. Certo è difficile dire cosa succederà. Per la prima volta nella storia recente abbiamo un leader che non si tira indietro davanti a nulla». Si trattiene il fiato a Nisantasi, in vista del voto di domenica. Sui tavoli l’alcol, sempre più caro a causa delle tasse governative, scorre a fiumi, ma non basta a far stare tranquilli. La gente si divide fra chi crede che la Turchia si salverà dalla deriva conservatrice e chi si sente come l’orchestra sul Titanic. Quelle vie, piene di ragazze sui tacchi 12 e perfettamente truccate, rischiano di trasformarsi in una riserva indiana. Il futuro del Paese Erdogan ormai è politicamente finito, il problema è che manca un’alternativa Erol Ozkoray, scrittore «Dipende da come l’opposizione saprà utilizzare il risultato popolare. Sia i repubblicani del Chp, sia i nazionalisti del Mhp aumenteranno in modo considerevole i consensi, particolare importate in vista del voto del 2015. Ma non basta. Bisogna che nella politica turca trovino posto quei partiti che prima i militari con i golpe, poi Erdogan con lo sbarramento al 10%, hanno tenuto lontano dal parlamento. Solo quando sarà pienamente rappresentata potremo parlare di democrazia». Il 22 maggio ci sarà l’udienza del suo processo, ha paura? «Sono finito sotto processo 17 volte. Paura no. Ma mi chiedo quando potrò scrivere un articolo o un libro senza pensare che probabilmente finirò in tribunale». [M. OTT.] T1 CV PR T2 16 .Estero STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 IL DEPOSTO YANUKOVICH INVOCA NUOVI REFERENDUM IL LEADER CINESE A PARIGI L’allarme di Kiev “Mosca fomenta la rivolta nell’Est” La “verde” di Hollande: disgustosa la cena per Xi PARIGI Putin chiama il leader Usa, si lavora a un’intesa Washington: “Prima ritiri le truppe dal confine” ANNA ZAFESOVA Secondo Kiev, sono almeno 100 mila i soldati russi sul confine con l’Ucraina. Il «Wall Street Journal» citando fonti del Pentagono parla di 50 mila uomini, una massa troppo grande per semplici esercitazioni, anche perché foto satellitari e testimonianze parlano di spostamento di mezzi e intenso traffico di aerei da trasporto. Per Barack Obama potrebbe trattarsi solo di «intimidazione», ma nell’intervista alla «Cbs» non ha escluso che Mosca possa avere «altri piani» e ha chiesto a Putin di ritirare i soldati e aprire un negoziato con l’Ucraina. Il presidente russo poche ore prima aveva decorato a Mosca i suoi militari per l’operazione in Crimea (dopo aver negato che fossero stati mandati nella penisola), che sarà «fonte di grande esperienza» ma poi ha chiamato il collega americano per discutere della proposta di soluzione diplomatica statunitense alla crisi. Il timore che i russi decida- no di ripetere nelle regioni dell’Est ucraino lo stesso blitz resta alto. Per il segretario del Consiglio di Sicurezza di Kiev, Andrey Parubiy, ex «comandante» del Maidan, Mosca manda avanti il piano «Primavera russa»: assalti di filorussi alle amministrazioni di 8 regioni orientali, con conseguente intervento militare «in difesa dei russi». Che l’idea di sobillare le zone russofone del vicino non sia stata abbandonata si vede anche dalla ricomparsa di Viktor Yanukovich che ieri ha chiesto referendum sul modello crimeano «sull’autodeterminazione» di tutte le regioni ucraine. Il ministro dell’Interno di Kiev Arsen Avakov ha riportato fermi di «infiltrati» russi armati a Donetsk e Kharkiv. La propaganda russa ha smorzato negli ultimi giorni i toni di conquista nei confronti del resto dell’Ucraina, ma Parubiy ritiene l’invasione possibile «in ogni momento». E teme anche un altro scenario: provocazioni per impedire le elezioni presidenziali del 25 maggio. Mosca continua a presentare l’Ucraina come delegittimata: le veline arrivate nelle tv russe prescrivono di raccontarla come un Paese nel caos. Yanukovich ieri ha ripetuto che il nuovo governo è «golpista» e che i «commando nazisti» eseguono «fucilazioni in piazza». Il ministero degli Esteri russo cerca complicità internazionali: ieri ha denunciato che le minoranze tedesche, ceche e ungheresi in Ucraina «temono per la loro vita». Praga ha replicato che l’unica cosa che temono i cechi sudditi di Kiev è un’invasione di Mosca. La diplomazia russa ogni giorno lancia nuove accuse, inclusa quella di minacce ai preti ortodossi. A quanto pare, però i religiosi menzionati nemmeno esistono, mentre invece i pope filo-Kiev in Crimea temono di venire cacciati dalle loro chiese e hanno già ricevuto la proposta di officiare messa nelle moschee dai tatari. Che intanto chiedono un loro referendum, mentre almeno 25 mila crimeani che non vogliono passare sotto Mosca hanno chiesto aiuto a Kiev per andare via. ALEXEY DRUZHININ/EPA Putin decora un soldato russo per l’azione in Crimea LA GAFFE DEL PRESIDENTE USA A BRUXELLES Russia e Serbia correggono Obama «In Kosovo non ci fu referendum» La gaffe di Obama sul Kosovo non è sfuggita a russi e serbi: mercoledì, a margine del vertice Ue-Usa a Bruxelles, il presidente americano aveva affermato che «l’indipendenza di Pristina fu decisa in base a un referendum indetto con la cooperazione di Onu e Paesi vicini. Altro che Crimea». Peccato che le cose non siano andate così. Mosca ne ha 1 subito approfittato e ha rinfacciato «l’incredibile errore», dipingendo Obama come uno studente mal preparato: «Questa affermazione non può che causare stupore perché non vi fu alcun referendum in Kosovo», ha commentato il ministero degli Esteri russo. Anche la stampa di Belgrado ha infierito parlando di «penoso travisamento della storia». Convinta di non essere sentita, Nicole Bricq, ministro per il Commercio francese, ha liquidato come «disgustosa» la cena di gala offerta mercoledì da François Hollande al presidente cinese Xi Jiping e alla First Lady Peng Liyuan. Le telecamere, però, la stavano registrando e l’imbarazzante commento è finito in Rete. «All’Eliseo è stato tutto inadeguato ha osservato Bricq -. Anzi, era disgustoso». Che cosa ci fosse Nicole Bricq stato in tavola da Hollande non è dato saperlo. Si conosce soltanto il menu che a Xi e signora era stato proposto martedì sera a Lione, prima tappa in Francia: branzino in salsa d’aragosta e cosciotto d’agnello all’aroma di fieno e timo. Il capo-chef presidenziale Guillaume Gomez non ha preso per niente bene l’uscita di Bricq. Sul profilo Facebook dell’Eliseo, invece, ha voluto ringraziare quanti gli hanno inviato messaggi di sostegno. «Insieme con l’intero gruppo - ha scritto Gomez - continueremo a fare il nostro lavoro con la stessa passione e la stessa de[E. ST.] dizione di sempre». LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Cronache .17 . MILANO, I VELENI TRA BRUTI LIBERATI E IL PM ANTI CORRUZIONE CalunniedalmanagerFinmeccanica Robledo:nontutelatodalprocuratore PAOLO COLONNELLO MILANO C’è un’altra storia «criptata» nella denuncia al Csm del procuratore aggiunto Alfredo Robledo. E racconta questa volta di una vicenda che, secondo l’interessato, sarebbe nata in alcuni ambienti di Finmeccanica per screditarlo. Una storia per altro già nota (ne parlò l’Espresso due anni fa), abortita grazie a verifiche immediate, ma che ha lasciato l’ennesimo strascico nei rapporti ormai tesi tra l’aggiunto e il suo capo, il procuratore Edmondo Bruti Liberati, che nella denuncia al Csm viene accusato in pratica di non aver «tutelato» a sufficienza da questi veleni il suo vice. Questioni di punti di vista. I fatti. Nel dicembre 2011, in piena inchiesta su Finmeccanica, l’ex capo delle relazioni esterne del gruppo Lorenzo Borgogni, interrogato dal pm, romano Paolo Ielo (ex pool «Mani Pulite») racconta di una confidenza ricevuta dal superconsulente Lorenzo Cola, il quale gli avrebbe riferito di un processo «aggiustato» a Milano, un’inchiesta contro l’allora presidente Giuseppe Orsi. Si tratta di un’indagine scaturita, guarda caso, dall’inchiesta «Oil for Food» e che ha messo nei guai Orsi quando era top manager dell’Agusta elicotteri. È successo infatti che Robledo, indagando sui conti di Marco Mazarino De Petro, ciellino grande amico di Formigoni, accusato di aver trattato svariati milioni di barili di petrolio dall’Iraq convogliando il denaro sul conto di una società svizzera, la Candonly, ha scoperto due false fatture da 25 mila euro ciascuna pagate dall’Agusta di Orsi. Il pagamento, ritiene Robledo, sarebbe legato all’acquisto di un elicottero da parte della Avio Nord, società controllata dalla regione Lombardia. Il pm contesta a Orsi la natura «tangentizia» delle fattura ma lo rinvia a giudizio per aver evaso l’imposta sui redditi non riuscendo a provare altre accuse. Il processo verrà però trasferito a Busto Arsizio dove Orsi verrà alla fine assolto. È questa l’inchiesta «aggiustata» di cui avrebbe riferito Cola a Borgogni? Il pm Ielo convoca Cola che smentisce. Quindi, chiama Bruti Liberati che da quel momento è tenuto al segreto - e si fa mandare il fascicolo dell’inchiesta di Robledo, da cui non risulta alcuna anomalia. La verifica è necessaria e anzi obbligata. Alla fine, tutti tirano un sospiro di sollievo. Rimane da capire perchè Borgogni abbia detto una cosa del genere, non avendo mai incrociato nella sua vita Robledo. Cola, che pure smentisce, qual- che motivo invece lo avrebbe: Robledo era stato tra i primi a scoprire i suoi conti esteri. Ma Cola in realtà potrebbe avrebbe avuto motivi di risentimento pure verso Orsi che considera di una «cordata» ostile alla sua. A questo punto Ielo telefona a Robledo, avvertendolo di quanto era successo. Robledo ringrazia. E trasecola: perché Bruti, finita l’inchiesta, non lo ha avvertito? La tensione tra i due non è ancora a livello di guardia, però l’episodio contribuisce ad aumentarla. Perché, sostiene Robeldo, Bruti avrebbe dovuto tutelarlo in una storia dove, come si vede, di nuovo entrano in gioco strani personaggi. Robledo stesso però non presenta alcuna denuncia. La vicenda potrebbe finire qui. Invece adesso rispunta nella triste stagione dei «veleni» dove il rischio è che altri, alla fine, intingano i loro stiletti. NELLA BASILICA DI SAN PIETRO Il Papa si confessa e poi confessa i fedeli 1 Papa Francesco si è accostato ieri pomeriggio ad uno dei con- fessionali della Basilica di San Pietro per ricevere egli stesso l’assoluzione. Lo ha fatto nel corso della celebrazione penitenziale presieduta in San Pietro, prima di confessare a sua volta alcuni fedeli. Giovanni Paolo II tutti i venerdì santo, fino a quando la salute glielo ha concesso, scendeva in San Pietro per confessare alcuni fedeli. Anche Benedetto XVI lo ha fatto, in occasione però di celebrazioni particolari, come quella di ieri sera. Mai però si era visto un Papa confessarsi. Ricevuta l’assoluzione, Bergoglio ha preso posto in uno dei 61 confessionali in funzione nella Basilica, e vi si è trattenuto circa 35 minuti, confessando alcuni fedeli. LE «LINEE GUIDA» MILANO Vescovi, solo obbligo morale a denunciare la pedofilia Abusi sessuali Condannato l’ex cappellano di San Vittore CITTA’ DEL VATICANO I vescovi non sono «pubblici ufficiali» e dunque non sono obbligati a denunciare all’autorità giudiziaria casi di abusi sessuali nei confronti dei minori che sono di loro conoscenza. I presuli sono richiamati ad un «dovere morale di contribuire al bene comune». Ma la collaborazione con l’autorità civile, resta a discrezione dei singoli. A presentare le «linee guida» è stato il segretario generale Nunzio che ha annunciato anche una novità per l’assemblea di maggio: ad aprire i lavori sarà il Papa. L’episcopato ribadisce la differenza di ruoli tra autorità ecclesiastica e civile. Il vescovo non è «obbligato» a denunciare ma ha «un dovere morale»: è questo il passo in avanti rispetto al precedente documento della Cei che l’ex Sant’Uffizio aveva chiesto di rivedere. Il nodo della collaborazione tra autorità ecclesiastiche e civili per combattere il fenomeno della pedofilia è uno dei punti chiave delle indicazioni del Vaticano. Quella della collaborazione con i giudici è la via scelta dai vescovi d’Irlanda, Germania, Danimarca. Per la nomina del presidente, la Cei prosegue nella modifica dello statuto. Apertura di credito per il governo Renzi: «Il recuperato dinamismo è un valore». [GIA.GAL.] MILANO Approfittava dello stato d’indigenza dei detenuti. Li riforniva di sigarette, saponette, flaconi di shampoo, spazzolini da denti e altri generi di prima necessità: il tutto in cambio di prestazioni sessuali. L’ex cappellano del carcere di San Vittore, don Alberto Barin, è stato condannato ieri mattina dal gup di Milano Luigi Gargiulo a quattro anni di detenzione col rito abbreviato. L’accusa: violenza sessuale con consenso indotto. Una formula che smorza di parecchio le richieste avanzate dai pm, i quali avevano proposto una pena di quattordici anni e otto mesi per violenza sessuale aggravata. Gli episodi si sono svolti tra il 2008 e il 2012. Le vittime: otto detenuti di origine nordafricana, di età compresa tra i 23 e i 43 anni. Tutto era partito dalla denuncia di un ragazzo magrebino. Il religioso era in servizio a San Vittore dal 1997. Le violenze si sarebbero consumate nel suo ufficio, controllando «l’eventuale arrivo di persone a mezzo di uno specchietto retrovisore» montato sull’uscio con lo scopo di evitare «una possibile sorpresa in flagranza». Le persecuzioni si sarebbero protratte anche dopo la scarcerazione delle vittime. [AND. SCE.] 18 .Cronache STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 SOLVAY PARTE CIVILE AL PROCESSO A NAPOLI Discarica di Bussi Nessuno pagherà per la bonifica Umberto Previti e papà De Megni arrestati per riciclaggio ANTONIO SALVATI NAPOLI Pescara,il rito abbreviato“salva”laMontedison Gliambientalisti:“Civorranno20anniperlacausa” GRAZIA LONGO CHIETI La vera notizia del processo sulla maxidiscarica industriale di Bussi (per colpa della quale 700 mila persone hanno bevuto acqua contaminata fino alla chiusura dei pozzi nel 2007) non è tanto la bagarre tra i pm che chiedevano un’udienza a porte aperte e gli avvocati degli ex dirigenti Montedison che hanno ottenuto dal giudice un processo vietato a telecamere e giornalisti per arginare «il circo mediatico». E non stupisce neppure più di tanto la difesa degli imputati sulla linea del «non sapevamo nulla dell’esistenza della discarica». Il vero problema - gigantesco peraltro - è: chi e quando pagherà i 600 milioni di euro della bonifica di 1 milione e 863 mila tonnellate di terreno altamente inquinato? Per non parlare delle falde acquifere, che in superficie hanno percentuali di trielina 100 mila volte superiori ai parametri di legge. Il rito abbreviato ottenuto dagli avvocati dell’ex Polo chimico Montecatini Edison esclu- 600 1900 milioni tonnellate Il costo preventivato per la bonifica dei terreni nell’area della Val Pescara È la quantità di terreno che si stima altamente inquinato e che deve essere bonificato La discarica di Bussi nel Pescarese posta sotto sequestro de, infatti, la sua responsabilità civile. Per rivalersi contro l’industria occorre quindi una causa civile. «Praticamente dovremo aspettare 20 anni prima di ottenere il risarcimento e la conseguente bonifica - prevede Tommaso Navarra, avvocato di parte di Legambiente e Wwf -. Difficile immaginare che i 19 imputati, tra dirigenti, amministratori e tecnici Montedison accusati di inquinamento delle acque potranno pagare, sempre ammesso che vengano condannati, oltre mezzo miliardo di euro. Che peraltro spetta all’azienda, ma senza il processo civile non potremmo ottenere nulla». Il rito abbreviato era stato concesso a Pescara prima che ve- nisse stabilito un iter giudiziario in corte d’Assise, con la giuria popolare, a Chieti. Proprio in virtù di questo, il giudice della Corte d’Assise di Chieti, Geremia Spiniello, ha deciso di non ammette- L’ex direttore: «Abitavo lì con la famiglia Se avessi saputo mi sarei trasferito» re in aula giornalisti e telecamere nonostante l’opposizione dei pm Giuseppe Bellelli e Anna Rita Mantini. Sempre ieri è stata rigettata la richiesta di cancellare dalle parti civili la Solvay. Inoltre sono stati ascoltati l’ingegnere Luigi Guarracino, ex direttore dell’Ausimont-Montedison, e il perito chimico Maurizio Piazzardi. «Abitavo con moglie e figli a 50 metri dallo stabilimento - ha dichiarato il primo, alla guida dello stabilimento tra il 1998 e il 2002, difeso dall’avvocato Francesco Arata - se avessi saputo della discarica mi sarei certamente trasferito altrove». Il tecnico (assistito dall’avvocato Roberto Losengo) nato nel ’71 si è così giustificato: «Quando la discarica venne chiusa, nel ’72, avevo appena un anno non potevo essere informato. E quando ho fatto le analisi, ho svolto il lavoro sui documenti che mi ha consegnato l’azienda». Augusto De Sanctis, attivista del Forum TORINO, BOCCIATA LA RICHIESTA DEI GENITORI DI UN BIMBO MALATO Il giudice del lavoro stronca Stamina “È la solita terapia da ciarlatani” PAOLA ITALIANO TORINO della famiglia di un bimbo malato che chiedeva di imporre la somministrazione del metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia, dove la sperimentazione è stata bloccata. Quello di Davide Vannoni viene bollato come «quack method»: fasullo, ciarlatano appunto. «Quack», come il verso dell’anatra. Il piccolo, tre anni, è affetto dal morbo di Canavan, patologia neurologica gravissima. Quella di Torino non è la prima sentenza a rigettare una simile richiesta, ma è la più articolata e la più dura Linda Bordogna con Chiara e Vittorio Neirotti ed Elena con Edoardo stringendosi alla famiglia, ricorda l’amatissimo nipote Franco Bruna pittore ed artista la cui anima buona veleggia ora tra i meravigliosi prati verdi dei suoi quadri nel limpido cielo azzurro dell’aldilà per ricongiungersi ai suoi amati cari. – Torino, 29 marzo 2014 Il cugino Luigino Facchinetti e famiglia, Alessandra ed Edoardo Guzzon e famiglia partecipano al dolore. «Il ciarlatano esercita, ieri come oggi, una grande attrattiva, venendo incontro alle speranze e alle illusioni di malati incurabili e dei loro familiari. La terapia proposta presenta caratteristiche indipendenti dal preparato di volta in volta offerto agli sfortunati che ne divengono inconsapevoli vittime». È una sorta di trattato storicoscientifico la sentenza con cui il giudice del lavoro di Torino ha rigettato il ricorso La sentenza acquisita dal pm Guariniello che sta per chiudere l’indagine penale abruzzese delle Acque, incalza sulla questione della bonifica: «A Bussi, come conferma una ricerca della Regione, c’è l’allarme cancro: il 70% in più della media regionale. Le falde acquifere sono gravemente contaminate, la bonifica, al di là del processo in corso, è l’emergenza prioritaria». Nella prossima udienza, il 4 aprile, è prevista la requisitoria dei pm. Ma c’è anche un’altra inchiesta: i difensori della Montedison hanno chiesto la ricusazione del presidente della Corte d’Assise di Chieti colpevole secondo loro di aver anticipato il suo giudizio sull’esito del processo. Nel merito è pertanto fissata un’udienza, l’8 aprile, invece, davanti alla Corte d’Appello dell’Aquila. L’inchiesta della Procura di Napoli, che ha portato all’esecuzione di sei misure di custodia cautelare per imprenditori e commercialisti di Roma e Perugia, ruota attorno a una società fallita nel 2011 (la San Pio sas, con un buco di oltre 108 milioni) e al tentativo (poi fallito) di acquisto della clinica partenopea Ruesch. Per i magistrati i soldi transitati su conti austriaci e società estere, confluiti poi in parte nella Sanità Partenope srl che tentò l’acquisto della struttura sanitaria napoletana, «erano provenienti da distrazioni immobiliari della società San Pio sas». Coinvolti nell’inchiesta alcuni nomi conosciuti come Cristina Lo Sole, socia della «Sanità Partenope srl», il commercialista Umberto Flesca Previti, nipote dell’ex ministro Cesare, rappresentante legale della società, il professore universitario Antonio Aceti, l’ex presidente del Pisa Calcio Leonardo Covarelli, Luca Pomponi e Dino De Megni, padre di Augusto rapito nel 1990 e vincitore della sesta edizione del Grande Fratello, che avrebbe ricevuto sui suoi conti correnti soldi rimpatriati dall’Austria e utilizzati per «l’acquisto di beni mobili e immobili in tutta Italia». E’ mancata una donna buona e generosa Adriana Spada ved. Sacchi anni 92 Lo annunciano i igli Carlo e Gianna con i nipoti Anna, Enrico, Davide Giancarlo e parenti tutti. Si ringrazia per l’affettuosa assistenza Mariana. Cerimonia di commiato oggi ore 11,55 Tempio Crematorio di Torino, corso Novara. – Torino, 27 marzo 2014 E’ mancato all’affetto dei suoi cari Pietro Torta La Direzione, l’Amministrazione e la Redazione de La Stampa sono vicini alla famiglia per la scomparsa di Franco Bruna per tanti anni collaboratore e amico del giornale. – Torino, 28 marzo 2014 Davide Vannoni Il alto il fondatore di Stamina, la fondazione che promette la cura per malattie neurologiche degenerative ANSA anche nei confronti dei giudici del lavoro che, da Venezia a Matera, in altri 135 casi, hanno accolto il ricorso. «Il tema delle cure palliative - si legge - viene spesso evocato dai (non certo disinteressati) fautori della “libertà di cura”, sul presupposto che sia sufficiente evocarle, a fronte di patologie croniche in ordine alle quali la scienza medica non è in grado di offrire cure efficaci, per render legittime prescrizioni e somministrazioni di farmaci al di fuori dei vincoli normativi esistenti. L’assunto è però totalmente destituito di fondamento». La normativa c’è, si afferma, «e contiene requisiti assai rigorosi, primo fra tutti la necessaria autorizzazione Aifa». Il giudice passa poi a una documentata dissertazione sulla figura del ciarlatano professione vietata per legge partendo addirittura dall’etimologia del termine. E spiega che le terapie proposte dai ciarlatani hanno sempre le stesse caratteristiche: si presentano come alternative «alla medicina consolidata», svincolate dalle regole della scienza medica, prima fra tutte la prova d’efficacia; sono «segrete, in tutto o in parte, così da creare un alone di mistero sulla reale composizione dei pre- parati, evitando ogni possibile indagine sul percorso seguito che potrebbe rivelare, oltre all’imbroglio, anche situazioni di grave rischio per la salute». E vengono quindi presentate al pubblico quali «manifestazioni di altruismo e di disinteresse, così da celare la presenza di corposi tornaconti personali». I miglioramenti «apparenti» di alcuni pazienti completano la ricetta che le fa diventare «wonder cures». La sentenza è già finita tra le carte del procuratore Raffaele Guariniello che sta per chiudere l’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa sul metodo Stamina. E’ mancato ai suoi cari il dott. Luciano Frego Lo annunciano Mariuccia, Giorgio e Astrid. Funerali in Chieri lunedì 31 marzo ore 11,30 nella parrocchia del Duomo. – Chieri, 28 marzo 2014 E’ mancato all’affetto dei suoi cari Caro Piero, caro papà, caro nonno, resterai per sempre nei nostri cuori, un marito, un papà e un nonno meraviglioso. Funerale sabato 29 ore 10 chiesa San Giuseppe, via Santa Teresa 22, Torino. – Torino, 27 marzo 2014 Monterosa 2000 S.p.A., il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, i Dirigenti e le maestranze tutte si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa del dott. Francesco Biolè – Alagna, 28 marzo 2014 ANNIVERSARI 2008 A Funerali avvenuti ne danno il triste annuncio la moglie Gabriella, le iglie Aurelia, Alessandra e Annalisa, il fratello Giovanni, la sorella Loredana, cognati, nipoti e parenti tutti. Le Sante Messe saranno celebrate nella cappella di San Tomaso, via Statuto n.14, di Settima sabato 5 aprile alle ore 18,30 e di Trigesima domenica 27 aprile alle ore 18,30. – Cuneo, 29 marzo 2014 2014 Cesare Bezzo Aurelio Mondino Ricordandoti. 2010 2014 Maria Falzoni in Nigra Ricordandoti. Poldo, Enzo. 2006 29 MARZO 2014 Luca Fioretti O.F. Milano - Cuneo Con ininito amore e rimpianto. E’ mancato all’affetto dei suoi cari il dott. Dario Mottura medico chirurgo A Funerali avvenuti ne danno il triste annuncio la moglie Mariuccia, la iglia Raffaella, le sorelle, i nipoti e parenti tutti. – Pinerolo, 30 marzo 2014 O.F. Tamarin - tel. 0121.76435 2013 2014 dott. Ferruccio Gallio I Tuoi. 2012 29 MARZO 2014 Elio Sieve Sei sempre con noi. Adriana, Dario, Anna, Stefano, Riccardo. W LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Il costo degli interventi il caso FLAVIA AMABILE ROMA 4 1,5 milioni milioni Cronache .19 . Edifici scolastici Ristrutturazioni,daiComuni 5000segnalazionieprogetti 1 Dai Comuni sono arrivate 5000 initi i tempi in cui i sindaci si limitavano a tagliare nastri e partecipare a conferenze stampa, oggi il primo cittadino di una città come Roma, di grande bellezza ma di altrettanto enorme dissesto finanziario e archeologico-monumentale, deve andare in giro a cercare mecenati, sponsor e privati disposti a pagare. Ignazio Marino infatti volerà stamattina in Arabia Saudita con una cartellina sotto il braccio, 32 pagine, un dossier-catalogo sui monumenti di Roma che hanno bisogno di sponsor. E potrebbe tornare a Roma domenica sera già con un’offerta formale: sembra che il principe Sultan F IL CAMPIDOGLIO Il principe Sultan Salman bin Abdulaziz interessato a finanziare il recupero bin Salman bin Abdulaziz sia interessato soprattutto ai restauri sul Campidoglio. Le grandi bellezze antiche in avanzato stato di decadenza che Marino sta cercando di recuperare piazzandole al miglior offerente sono nove. Chi metterà i soldi necessari sul piatto riceverà in cambio visibilità durante il restauro. La prima scelta avviene così, sfogliando il dossier-catalogo sufficientemente accattivante e completo da poter dare informazioni esaurienti sulle rovine di Roma che attendono qualcuno che se ne occupi. Per ognuno dei monumenti c’è una scheda con il costo, dell’operazione, la descrizione dell’opera, le foto. È la formula-Colosseo, il primo monumento di Roma a trovare uno sponsor. Dopo il primo annuncio del- SPAZIO AFFARI > Gli avvisi si ordinano presso: TORINO, - via Lugaro 15, t. 011.6665211/258; MILANO, via Winckelmann 1, t. 02.24424611; ALESSANDRIA, Borgo Città nuova 72, t. 0131.445522; AOSTA, piazza Chanoux 28/A, t.0165.231424; ASTI, corso Dante 80, t. 0141.351011; BIELLA, via Colombo 4, t. 015.2522926-8353508; CUNEO, corso Giolitti 21bis, t. 0171.609122; NOVARA, Corso Cavour 17, t. 0321.393023-442387; PADOVA, via Strada Battaglia 71b 35020 Albignasego (PD), t. 049.8734717; ROMA, via C. Beccaria 16, t. 06.69548111; VERCELLI, via Balbo 2, t. 0161.503148-211795; GENOVA, Piazza Matteotti 2/7c, t. 010.2758911-2758695; SAVONA, corso Italia 20/4, t. 019.8429950; SANREMO, via Giacomo Matteotti 178, t. 0184.507223 Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti issi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. LAVORO OFFERTE Operai, autisti, fattorini Terme di Traiano - Criptoportico Eccezionali affreschi e mosaici 6 milioni Mausoleo di Augusto Cisterna delle Sette Sale È il più grande sepolcro circolare che si conosce Incredibile complesso sul Colle Oppio Marino a caccia di fondi tra gli emiri per salvare la Grande Bellezza Il sindaco di Roma cerca mecenati per nove monumenti eccezionali Il sindaco di Roma Ignazio Marino Costa Azzurra MENTONE Garavan, studio mq 40, ultimo piano, vista mare, terrazzo, parco, parcheggio, ristrutturato a nuovo, vendesi € 330.000 no agenzie! Tel. 335.6551801. Locali, ufici, capannoni LIBERO nuovo corso Dante 75, locale commerciale 320 mq ampliabile. Accesso dal piano strada. Grande canna fumaria, riscaldamento autonomo, box auto, vendita diretta. Ipe 62. Tel. 011.503313. AFFITTI OFFERTE Liguria SANREMO afittasi ampio appartamento completamente arredato, fronte mare, mensilmente o per settimane. Tel. 347.2391943. 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Oggi è uno dei resti romani più trascurati. Oppure il Mausoleo di Augusto che, nonostante le promesse e l’impegno del governo Letta che ha stanziato due milioni di euro, è ancora nel degrado più totale nell’anno del bimillenario della morte del grande imperatore. Il recupero più costoso è quello della Ci- sterna delle Sette Sale che raccoglieva le acque che facevano funzionare le Terme di Traiano. Con 6 milioni si può riempire le camere interne di acqua e creare delle passerelle sospese per permettere ai visitatori di visitare questo capolavoro di ingegneria romana. «Si tratta di un edificio spettacolare - spiega l’assessore alla Cultura Flavia Barca - a cui è legato un progetto culturale specifico perché vogliamo che i futuri visitatori vivano un’esperienza che li reimmerga nella storia». 20 .Società STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 L'entusiasmo dei lettori Sono arrivati in redazione oltre 7500 scatti testimonianze di emozioni e ricordi MONTAGNA www.lastampa.it/montagna La scelta della giuria Selezionate le 10 migliori: quelle votate ai primi tre posti commentate da esperti delle alte quote Sono queste le montagne del cuore Dalla Valle d’Aosta al Sud America, i vincitori del concorso fotografico de “La Stampa” rellata sul nostro sito quelle di una affollaONT chetainpista M www.lastampa.it/mondi sci. Ma in un A IA tagna - e vedrete che caso come nell’altro, a l’intensità di cui eralegare il racconto per vamo alla ricerca immagini in uno sviin collaborazione con emerge con tutta la luppo senza soluziosua forza. Certo, mane di continuità è gari è più facile vederla l’amore per la montanelle foto di ambienti angna. Spesso impreziosito cora incontaminati piuttosto da episodi di vita che ci avete A GN I numeri, prima di tutto. Vi avevamo chiesto di mandarci la foto della vostra montagna preferita. E la risposta dei lettori de La Stampa è stata fantastica: in poche settimane ci sono arrivate più di 7500 immagini. Un risul- tato che merita il grazie più sincero, anche per il modo in cui avete interpretato la nostra richiesta. Avevamo infatti invitato a scegliere le immagini più ricche di significato per il lettore. Non necessariamente quelle delle montagne più belle e celebrate, ma quelle legate a un’emozione, un ricordo, un’esperienza. Scorrete la car- LA M LUCA UBALDESCHI confidato come accompagnamento alle immagini. Scegliere quali foto premiare non è stato facile. La giuria della nostra redazione ha proceduto per successive selezioni, fino a individuare le 10 che vedete in queste pagine e in particolare le 3 che salgono sul podio, commentate da veri esperti di montagna (mentre agli autori vanno in premio un weekendaLivignoeunafornitura di prodotti della «Novi cioccolato», nostro partner nel concorso). Ai lettori Dalla settimana prossima la pagina«Montagna»usciràladomenica La bambina nel cielo ritagliato da rocce e neve ENRICO MARTINET 1 Un tramonto tra Morgex e Courmayeur da primo premio «A tremila metri d’altezza, davanti allo spettacolo della montagna al tramonto, torniamo tutti a sentirci piccoli come un bambino», dice Simonetta Scagliotti, 49 anni di Torino, architetto per lavoro, amante della fotografia nel tempo libero. Nel suo scatto, lo sguardo della figlia, di spalle, si perde nell’immensa catena del Ruitor che si staglia all’orizzonte: «Dopo quasi sette ore di salita fino al bivacco Pascal, tra Morgex e Courmayeur, in Valle d’Aosta, è il momento del riposo e della contemplazione. È quell’attimo che sembra eterno, in cui ci si ricongiunge con se stessi dopo la fatica». S i può intuire quel soffio di tramonto, ma in questa immagine dal possibile titolo «l’ordine delle cose», il vento è assente. Lo sguardo della bimba seduta su un tavolo piantato negli antichi detriti glaciali, in parte colonizzati da arbusti nani e ciuffi di erbe, segue una lontana quinta montana. Ai suoi piedi immobili nell’aria sottile dei quasi 3000 metri si apre il vuoto catturato dalle ombre della sera della Valdigne, da Morgex verso il confine francese, in Valle d’Aosta. E c’è un cielo ritagliato da rocce e ghiacciai ancora lucenti ai raggi sghembi di un sole in fuga dagli occhi della bimba. I colori sono lievi tocchi di luce e tutto appare immobile, perfino quelle nubi che tra l’azzurro e l’orizzonte tormentato segnano cose umane, i confini: di qua l’italica Valle d’Aosta, di là la francese Savoia della vallata d’Isère, del Parco della Vanoise. Tra loro il ghiaccio che da millenni dà forma al Ruitor. Questa bimba dello stupore è attenta testimone di un mondo inatteso che si apre oltre i 2500 metri di una terra piccola in termini di chilometri quadrati, quale la Valle d’Aosta, ma grandiosa seguendo la verticalità delle montagne più alte delle Alpi. Oltre qualsiasi pensiero e consuetudini della vita sociale, scandita da un tempo necessario e dalle sue urgenze, emerge ciò che non si vede: gli occhi della curiosità, della poesia di fronte alla Natura. E chissà se quella bimba si sarà chiesta come è cambiato il suo mondo in quelle ore, da quando è passata dai cieli stretti risalendo i sentieri oltre La Salle verso il lago Liconi, a quelli senza fine che vede dal bivacco Pascal, dove è seduta in quel presente immutabile della fotografia. Lo stupore è proprio in quel cambiamento, in un’apertura orizzontale inattesa che sorprende oltre i 2500 metri, l’inizio di una vastità a cui affidare sensazioni. LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 . Società .21 Sui ghiacciai delle Ande ubriaco di colori Il secondo premio per la vetta Cristobal Colon È passato un quarto di secolo, ma per Marcello Di Leo, ingegnere torinese di 52 anni, è come se fosse ieri. La mente corre a quella spedizione sul Cristobal Colon, anno 1989, per il 110° anniversario della fondazione del Cai ligure. Quattro giorni di cammino per raggiungere la vetta più alta della Colombia: quasi seimila metri più giù, il Mar dei Caraibi. «Aveva appena nevicato e la superficie del ghiacciaio illuminata dal sole era perfetta, neanche una traccia – ricorda –. Di fronte a questa natura così imponente ho provato un’emozione indescrivibile» 2 AGOSTINO DA POLENZA Al Piolets d’or er qualche anno nella mia giovane età vagai per le pareti andine in cerca di difficoltà alpinistiche da sfidare. Arrivammo di sera alle miniere di Coco e da li proseguimmo verso la cordigliera. Il furgone Dodge arrugginito aveva caricato i nostri bagagli e ci avrebbe accompagnato fino agli ultimi prati, prima dei ghiaioni , dove arrivammo a notte fonda e piantammo le nostre tende. C’erano ombre e velature di poca luce a intercettare lo sguardo prima che si perdesse nel cielo nero fittamente punteggiato di stelle che non conoscevo. L’eccitazione di essere vicini alla nostra montagna mi aveva preso e m’impose di vestirmi e di uscire dalla tenda. Accesa la frontale m’incamminai per la morena. La luce dell’alba schiariva quando con le mie scarpe da tennis raggiunsi i primi nevai, duri e scricchiolanti. Davanti il grande nevaio e la mia montagna, ancora indecifrabile nella luce scarsa, ma già identificabile con il ghiacciaio increspato (come in questa foto) che la risaliva ai lati fino alla vetta e al centro un «pera» di roccia dal colore ocra. La luce cresceva d’intensità e i miei occhi cercavano di capire di decifrare, alle mie spalle intuivo la luce crescere, mutare colore sciogliendosi in tonalità sempre più simili al ghiacciaio che la rifletteva. Arancio, poi giallo, infine quasi bianco. Eccola la mia montagna, 6427 metri di granito e ghiaccio. Mentre il ghiaccio diventava sempre più traslucido fui preso dal desiderio di avvicinarmi alla parete. Lo feci furtivamente, per non dare all’occhio a non so quale spirito delle montagne. Ma quando misi le mani sulla roccia la scarica di adrenalina mi eccitò a tal punto che iniziai a salire. Ueli Steck il favorito contestato P * alpinista e guida Dalla grotta una vista sulla Grande Guerra MAURO CORONA* no sguardo che per i due ragazzi che stanno seduti forse non dirà niente, ma a qualcuno mette i brividi. Quella non è una galleria naturale creata dalle erosioni del tempo ma un’opera dell’uomo. E perché lassù? Perché c’era la guerra, gli eserciti si accoppavano gli uni di fronte agli altri. Con ogni probabilità quel buco era una postazione con dentro un obice o una mitragliatrice. Viene in mente l’inverno e metri di neve e gelo da irrigidire i soldati come statue di ghiaccio. E questi poveri disgraziati costretti lassù, per ordine di qualcuno che stava al calduccio nelle zone comando. Quel foro irregolare è un telescopio che non fa vedere le Tre Cime, ma rimanda nel tempo, fa vedere il passato. In quell’antro ci stanno tutte le atrocità, le sofferenze, il dolore e la morte. Le guerre vanno bandite perché sono inutili. Chissà se quei due ragazzi riflettono sul luogo davanti al quale stanno seduti. Certamente no, sono lì per altre faccende ed è un bene così. Forse nemmeno sanno che lì dentro cento anni fa loro coetanei sparavano su altri coetanei. E morivano. E se non erano i fucili, morivano di freddo. U 3 I nipoti sullo sfondo delle cime di Lavaredo vincono il terzo posto Walter Bassi, 63 anni, di Castel San Pietro Terme (Bologna), da 40 anni scatta e scala le «sue» Dolomiti. E’ qui, con lo sfondo delle Tre Cime di Lavaredo, che la scorsa estate ha immortalato il profilo dei nipoti, Elena e Marco, alla fine della loro prima ferrata. «Mi sono addentrato in una galleria scavata dagli alpini nella prima guerra mondiale – racconta –. Quando mi sono voltato, il buio incorniciava il paesaggio mozzafiato, con tutti i colori e le sfaccettature di luce che rendono questi monti uno spettacolo unico» * Scrittore, scultore, alpinista Le altre finaliste dove la natura è protagonista Passo Rolle, Trentino Val Chisone Pale di San Martino Bruno Scalet Giuseppe Tomasi ggboy90@libero.it Colle della Maddalena (Cn) Passo Pordoi, Canazei Gran Paradiso Cima Cadria, Val Concei (Tn) Pier Angelo Rittano Davide Della Rovere Luigi Valentino Angelo Segalla CHAMONIX a vigilia vive nella solita inquietudine dell’incertezza e in una polemica simile al sottile vento della calunnia. È l’atmosfera un po’ imbarazzante che si respira all’Oscar dell’alpinismo, i «Piolets d’or», giunto alla ventiduesima edizione. Lavoro complesso per la giuria presieduta da George Lowe, statunitense che ha legato il suo nome anche a un insuccesso, la pressoché impossibile parete Nord del Latok 1, uno dei «denti» pakistani più isolati. Lo svizzero Ueli Steck (nella foto), il re della velocità sulle grandi pareti Nord delle Alpi, è arrivato come vincitore in pectore, ma ora la sua «leggendaria» (definizione del mondo alpinistico) salita sui due chilometri e mezzo della sud dell’Annapurna (8091 metri) da solo e in 28 ore è messa tra le virgolette del dubbio. Da pretendente al titolo a indicato come un bugiardo. «Ma no - dice Steck -, che importanza ha? Due sherpa mi hanno visto, ma poi non m’importa un bel niente di quella che si dice. Io so ciò che ho realizzato. Me lo aveva predetto Reinhold Messner. «Vedrai mi disse - che prima o poi dubitiranno di quanto hai fatto fino ad accusarti di non essere salito laddove tu hai indicato». Eccoci qua». Due francesi, che hanno ricevuto una menzione speciale dalla giuria di Lowe, Yannick Graziani e Stéphane Benoist, una settimana dopo hanno rifatto l’itineraio aperto da Steck, ma in 8 giorni e rischiando la vita in una bufera. «Non hanno trovato tracce della salita di Ueli», dice la giurata Catherine Destivelle, mostro sacro quanto intoccabile dell’alpinismo francese. Normale, dopo giorni di vento, non crede? «Sì, certo». Destivelle in un’intervista a un giornale inglese ha messo il dubbio sulla salita di Steck. «No, non è esatto - dice l’alpinista in giuria - ho soltanto ricordato che non c’è prova, né foto né altro, del suo arrivo in vetta, così come non c’è prova del contrario». Non solo, ma aggiunge: «Lo spirito dei Piolets premia le cordate non le arrampicate in solitaria, ma sarò il presidente Lowe a decidere l’interpretazione, sia chiaro». Un suo giudizio annunciato che avvelena l’Oscar. «Molti alpinisti del nostro mondo hanno storto il naso su quest’impresa», rincara Catherine. Oggi si saprà la decisione della giuria che oltre a Steck deve giudicare altre quattro nomination di imprese al limite del possibile. Altri favoriti i canadesi Slawinski e Welsted, finiti in cima al K6. Ancora lo svizzero Anthamatten e i fratelli austriaci Auer sul Kunyang Chhish East; i cechi Hrudy (morto ad agosto) e Holecek sul Talung (7429 metri) e lo statunitense Allen con il neozelandese Zimmerman sul lontanissimo e gelido Monte Laurens. [E. MAR.] L R 22 STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare +1,53% +1,47% Euro-Dollaro CAMBIO All’estero DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,3748 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) R Oro 101,67 euro/grammo +0,36% +0,11% +1,44% +0,41% S 30,5659 ECONOMIA FINANZA & LA PERDITA È STATA CAUSATA DALLE FORTI RETTIFICHE SUI CREDITI E DALLE SVALUTAZIONI. CONFERMATO IL DIVIDENDO A 0,05 EURO PER AZIONE Intesa, le pulizie costano 4,5 miliardi Il titolo sale del 3,5%. Il piano di Messina: “nuovi mestieri” in banca, biglietteria e intermediazione immobiliare FRANCESCO SPINI MILANO Carige Montaniapre anuovisoci «Siamo la banca più forte d’Europa per capitale e liquidità», rivendica Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, nel giorno in cui - sotto il peso delle svalutazioni - presenta conti in rosso per 4,55 miliardi di euro, 5,19 miliardi nel quarto trimestre. «Ora passiamo alla sfida della crescita, con un forte impegno a sostegno dell’economia reale», guarda avanti il top manager di Ca’ de Sass, introducendo il piano di impresa che di qui al 2017 po- 1 Andrea Bonomi? «Se Solido il patrimonio in vista del test Bce Nel 2017 previsto un utile di 4,5 miliardi Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo ne l’obiettivo di raggiungere un utile netto da 4,5 miliardi e la distribuzione di 10 miliardi di dividendi. Numeri che al mercato piacciono: il titolo chiude con un +3,53%. I numeri del 2013, del resto, sono risultato di una nuova pulizia. A fronte di 2,558 miliardi di benefici dovuti alla rivalutazione della quota di Banca d’Italia, ci sono 7,13 miliardi di rettifiche nette su crediti (con la copertura che sale al 46%): gli 1,218 miliardi di utile così raggiunti si trasformano nella maxi perdita dopo la svalutazione dell’av- viamento e di attività intangibili per 5,8 miliardi. Confermata la cedola, stabile a 0,05 euro. In vista dell’analisi della qualità degli attivi della Bce (Aqr), Intesa rafforza i presidi patrimoniali. In virtù del suo 12,3% di Common Equity ratio (contro il 9,5% richiesto alle banche sistemiche, tra cui non rientra Intesa), dispone di 8 miliardi di eccesso di capitale che dopo 2016 potrebbero essere distribuiti ai soci qualora non spuntassero occasioni d’acquisto all’estero. E c’è un cuscinetto di 11 miliardi per l’esercizio di Aqr. Tutta IMAGOECONOMICA benzina per il piano di impresa, il primo firmato da Messina, che mette sul tavolo 170 miliardi di nuovo credito. Per il resto lo scopo è massimizzare la creazione di valore (la crescita attesa dei ricavi è del 4,1% annuo a 19,2 miliardi, facendo leva in particolare sulle commissioni anziché sul margine di interesse, con un Roe del 10%), attraverso tre pilastri più uno: la valorizzazione del personale. A proposito: le eccedenze (non esuberi: «Non fa parte del mio linguaggio», precisa Messina) di personale sono 4500, che la banca conta di riassorbire su iniziative prioritarie entro due anni. Cosa che ai sindacati piace, mentre c’è «assoluto disaccordo quando si parla di blocco salariale nel triennio e di temporanea sospensione del premio aziendale» e sul «taglio di circa 400 filiali», dice Giuseppe Milazzo della Fabi. Entro il 2015 usciranno anche 170 manager su 980. Tornando al piano gli altri tre pilastri sono «tre banche nella banca». La prima è la «New Growth Bank», nuovi «motori» della crescita. Questa include il lancio di Banca 5 che, venisse sarebbe il benvenuto». Vittorio Malacalza? «Il nostro piano potrebbe interessargli». Se non è un invito a entrare in Banca Carige, quello dell’ad Piero Montani, poco ci manca. Montani e il presidente Cesare Castelbarco Albani commentano la drastica pulizia nei conti decisa in cda, e illustrano il piano che dovrebbe riportare la banca in utile nel 2016. L’Ivass, inoltre, dopo l’ennesima ispezione, ha imposto una ricapitalizzazione da 92 milioni di Carige Assicurazioni. Il piano prevede l’accorpamento di circa 90 filiali, 600 esuberi da realizzarsi con esodi e pensionamenti e l’assunzione di 150 giovani con apprendistato e part time. Carige adotterà il modello banca unica, quindi Carige Italia viene subito abortita e verrà riassorbita. «L’aumento da 800 milioni andrà bene dice Montani - Questa banca ha la storia più bella, ma soprattutto ha uno dei pia[T. C.] ni più solidi». con 3 mila gestori dedicati, punta allo sviluppo di 5 milioni di clienti a bassa redditività (da 70 euro l’anno di ricavi per cliente si vuole arrivare a 140 euro) attraverso un’offerta dedicata e «nuovi mestieri» (100 milioni di ricavi a fine piano) come la biglietteria, intermediazione immobiliare, viaggi. È prevista la creazione di un polo del private banking (con Ispb destinata a confluire in Banca Fideuram), un polo dell’asset management (con l’integrazione di Fideuram AM Ireland nel gruppo Eurizon Capital, pur come società di- Prevista la cessione di tutte le partecipazioni L’ad: «Anche Rcs, Alitalia e Telecom» stinte) e di un polo assicurativo. Nessuna ipo per Fideuram o altre controllate: «Aumenteremmo l’eccesso capitale ma perderemmo utili in conto economico». Per il futuro «le opzioni sono aperte». C’è poi la «Core Growth Bank» per catturare il potenziale inespresso da tutte le unità di business. Infine ecco «Capital Light Bank», per la gestione di 46 miliardi di attività non strategiche, da ridurre della metà entro il 2017. Prevista la cessione di tutte le partecipazioni che valgono 1,9 miliardi, «e quando dico tutte, dico anche Alitalia, Telecom e Rcs». Verso un rafforzamento del capitale e una diluizione dei soci Il Cda Rcs propone di convertire le azioni risparmio in ordinarie Nuove regole per la governance: 2/3 dei consiglieri alla prima lista MILANO Scatta l’operazione conversione in casa Rcs Mediagroup: agli azionisti di risparmio sarà proposto lo scambio con titoli ordinari, scambio che sarà dapprima facoltativo (un titolo ordinario per ciascun titolo di risparmio dietro pagamento di un conguaglio) e successivamente obbligatorio, con un rapporto di concambio. È quanto ha deciso il cda del gruppo editoriale al termine di una lunga riunione conclusa in tarda serata, che ha anche affrontato il tema della governance formulando una proposta di riforma dello statuto sulla composizione del consiglio stesso. La proposta di conversione, che dovrà essere approvata dall’assemblea speciale degli azionisti di risparmio di entrambe le categorie (A e B) già convocata per il 6 maggio (l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti è stata convocata per l’8 di maggio) ha due finalità. La prima, si legge nella nota emessa del gruppo, è la «semplificazione della struttura del capitale», quindi «l’incremento della liquidità e del livello di flottante delle azioni ordinarie». Non solo, per effetto del contributo in denaro per aderire alla conversione facoltativa (0,26 euro per trasformare un’azione di risparmio di categoria A in un titolo ordinario, 0,68 euro per la categoria B) «potrà essere altresì conseguito il rafforzamento della struttura patrimoniale della società». Con la successiva trasformazione obbligatoria il rapporto di cambio è di 0,77 ordinarie per un titolo di categoria A e 0,51 ordinarie per ciascun tito- lo di risparmio di categoria B. La diluizione massima - nel caso tutti i possessori di titoli di risparmio aderiscano alla conversione facoltativa - sarebbe pari al 20%. Fiat rimarrebbe comunque prima azionista, ma passerebbe dal 20,5% attuale a circa il 16,4%. Mediobanca (che sta dismettendo la partecipazione) dal 9,93% passerebbe al 7,95%, mentre Diego Della Valle, oggi a circa il 9% del capitale, scenderebbe al 7,2%. C’è poi il diritto di recesso in capo agli azionisti di risparmio: l’operazione è condizionata al fatto che il valore di liquidazione non superi i 3 milioni per la categoria A e i 2 milioni per la categoria B. Ma la conversione non è l’unica novità emersa dalla riunione serale del consiglio di Rcs. All’assemblea sarà infatti proposto anche la modifica dell’articolo 11 dello statuto, quello che regola la composizione del cda. Anzitutto cambierà il numero di componenti, con una nuova forchetta che va Ai vertici Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Rcs, il gruppo che edita il Corriere della Sera da 7 a 11 membri. Viene quindi proposta anche una modifica del sistema elettorale in maniera tale da aumentare il grado di rappresentatività del consiglio, soprattutto adesso che non c’è più un patto di sindacato che riunisca i principali azionisti. In particolare alla lista di maggioranza andranno i due terzi dei posti in consiglio, con arrotondamento all’unità inferiore. Alle liste di minoranza viene riservato un terzo dei seggi, «in proporzione dei voti ottenuti da ciascuna lista». Resta la norma per cui non si tiene conto delle liste che non conseguano almeno la metà dei voti richiesti per la loro presentazione. Mentre ieri il cda ha preso atto delle dimissioni di un consigliere, Franco Dalla Sega, «per ulteriori impegni professionali», ha anche affrontato il nodo relativo al piano di incentivazione per il top management presentato e ritirato dopo la mobilitazione delle rap- presentanze sindacali di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport. Ieri il cda di Rcs ha deciso di avviare «una più ampia valutazione degli schemi retributivi del personale del gruppo e in questo contesto ha recepito l’indicazione del management di sospendere, fino al pieno ripristino della profittabilità, il sistema di incentivazione di lungo periodo per un gruppo selezionato di manager, ampiamente descritto della relazione sulla remunerazione». [F. SP.] LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Economia .23 . Diritti DA APRILE GIÙ LE TARIFFE, GRAZIE ALLA RIFORMA DEL CALCOLO E AL CALO DEI PREZZI INTERNAZIONALI La Commissione europea accusa il nostro Paese di non avere ancora istituito un organo di tutela dei viaggiatori Bollette di luce e gas meno care di 56 euro L’Autorità: gli sconti alle imprese non saranno pagati dalle famiglie LUIGI GRASSIA Benefici Il primo aprile (e non è uno scherzo) scattano sconti nelle bollette delle famiglie italiane: l’Autorità per l’energia e il gas ha deciso le nuove tariffe di luce e metano, ridotte i rispettivamente dell’1,1% e del 3,8% che varranno nei tre mesi fino a giugno. Il risparmio totale per la famiglia media sarà di 52 euro (6 per l’elettricità e 42 per il gas) su base annua. Il taglio delle tariffe non piove dal cielo. C’è stata una riforma portata avanti dall’Authority in più tappe, che ha reso il calcolo in bolletta più favorevole ai clienti; e c’è stato nel recente passato un regresso delle quotazioni internazionali degli idrocarburi e in particolare del gas. Questo è importante sia per le tariffe finali del metano (e non c’è bisogno di spiegare il perché) sia per quelle della luce: in Italia la maggior parte dell’elettricità viene generata bruciando gas nelle centrali termiche. Da aprile, il prezzo di riferimento dell’elettricità sarà di 18,975 centesimi per kilowattora, cioè 0,214 centesimi in meno (tasse incluse) rispetto al trimestre precedente. La spesa media an- Gli utenti di luce e gas fruiscono sia del calo internazionale dei prezzi dell’energia sia della riforme nel calcolo della bollette volute dall’Authority nel 2012 -1,1% -3,8% l’elettricità il metano Sulla luce le famiglie avranno un risparmio modesto (ma utile in tempo di crisi) di 6 euro Qui il vantaggio è forte, 42 euro. E sommando i tagli precedenti, in 12 mesi si arriva a 140 euro nua della famiglia-tipo sarà di circa 512 euro, di cui solo 253 euro (il 49,43% del totale della bolletta) andranno ai costi di approvvigionamento dell’energia e alla commercializzazione; il resto sono oneri di sistema, Iva e accise. Per quanto riguarda il metano, prosegue una flessione che ha portato un risparmio sulla bolletta a un totale di circa 140 euro negli ultimi dodici mesi. Anche questo è stato reso possibile da una riforma, quella del gas ap- provata nel 2012 dall’Autorità. La diminuzione della spesa per il metano da aprile è anche frutto del forte calo (-5,4%) dei prezzi della materia prima. Da aprile, il prezzo di riferimento del gas sarà 83,01 centesimi per metro cubo, tasse incluse. Per il cliente tipo, la spesa sarà di circa 1162 euro su base annua, di cui 440,28 euro (pari al 37,89% della bolletta) andranno a remunerare l’approvvigionamento del gas mentre il resto servirà a pagare le imposte e altre voci varie. Quanto alle linee di tendenza e alla richiesta del governo di tagliare le tariffe dell’energia che gravano sull’industria italiana rendendola meno competitiva, il presidente dell’Autorità per l’energia Guido Bortoni ha detto ieri che «non è attuale» l’ipotesi di spostare parte degli oneri di sistema sulle famiglie per tagliare le bollette energetiche delle piccole imprese. Si lavora invece a ipotesi del tutto diverse: «Mi sembra che quello che ha proposto il governo non sia uno spostamento di oneri tra industria e famiglie, ma una loro riduzione. Noi già due anni fa abbiamo detto che la soluzione non è spostare una coperta che è già troppo corta». AUTORITÀ DEI TRASPORTI NON ANCORA OPERATIVA L’Ue: l’Italia non tutela chi viaggia in treno Il Tar assolve le Ferrovie per la chiusura di Arenaways TORINO La Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia per non aver recepito le regole dell’Ue che proteggono i diritti dei passeggeri nel trasporto ferroviario. L’Italia, accusa Bruxelles, «non ha ancora istituito un organismo ufficiale e autorizzato a vigilare sulla corretta applicazione del regolamento sul suo territorio, né ha stabilito sanzioni efficaci contro le violazioni». Così chi viaggia in treno in Italia o verso altri Paesi dell’Ue non ha abbastanza tutela dei suoi diritti in caso di problemi. L’accusa all’Italia di non aver ancora istituito un organismo di tutela dei viag- TRIBUNALE DI BIELLA Richiesta di dichiarazione di morte presunta Al Tribunale di Biella è stato chiesto dichiararsi la morte presunta di Cabra Antonio n. a Calvisano il 24.8.1947, scomparso il 7.8.2002. Si invita chiunque ne abbia notizia a farla pervenire al Tribunale di Biella entro 6 mesi. Avv. Claudio Viglieno giatori può sorprendere perché un tale organismo c’è già ed è l’Autorità dei Trasporti. Tuttavia questo ente non è ancora operativo: dalla stessa Authority osservano che uno schema di decreto legislativo attende dal luglio scorsi i pareri definitivi delle commissioni parlamentari e le firme in Consiglio dei ministri. Sempre nel trasporto ferroviario sono state annullate le multe (per 300 mila euro totali) che erano state inflitte dall’Antitrust alle società Ferrovie dello Stato (Fs), Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Trenitalia per abuso di posizione dominante. La capogruppo Fs e le sue controllate erano accusate di aver impedito l’ingresso della concorrente Arenaways nel mercato del trasporto ferroviario passeggeri. Ma il Tar del Lazio ha capovolto la decisione dell’Autorità antitrust. Arenaways aveva provato a fornire un servizio passeggeri alternativo a quello di Trenitalia fra il Piemonte e la Lombardia ma non ci era riuscita. [LUI. GRA.] CAUSA DA 5 MILIARDI Wal-Mart contro Visa: “Commissioni troppo alte” NEW YORK Si rischia una guerra in Ucraina ma su un altro piano è anche scoppiata una guerra commerciale fra i due colossi americani Wal-Mart (grande distribuzione) e Visa (pagamenti con carte di plastica). A scatenarla è stato il costo della commissioni che i rivenditori pagano quando un cliente usa una carta di credito o di debito. Ogni «strisciata» costa troppo, denuncia il colosso mondiale della distribuzione, che ha deciso di fare causa al gruppo Visa: in gioco almeno 5 miliardi di dollari. Wal-Mart ritiene che Visa determini le commissioni in un modo che viola le norme antitrust e perciò chiede un lauto risarcimento dei danni. È la stessa accusa avanzata da tanti altri gruppi della grande e piccola distribuzione, scesi in campo a suo tempo non solo contro Visa, ma anche contro le altre big dei pagamenti con le carte. Fu intentata una class action da 7,25 miliardi di dollari contro Visa e Mastercard, ma alcuni gruppi (Wal-Mart, Amazon e Target) si tirarono fuori, giudicando la cifra inadeguata rispetto al danno subìto. WalMart ha quindi deciso di agire per contro proprio. [R. E.] SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 24 Borsa .25 LA STAMPA . SABATO 29 MARZO 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente. OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 28-03-2014 il punto TITOLI Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim B Intesa/14 STEuro B Pop lg17 Mc Eur Barclays giu17 Fix Fl.No Barclays mar15 Cap.Float Bco Popolare nv20 TF LT Bei/15 EIBF BP MG14 MC Eur CEDB to CMS 2025 Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Crediop /19 St Dw3 DB LG14 MC Eur Dexia Cr dic14 Step Up Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia Cred. Gn16 Tv Eur Dexia Cred/05/15 Dexia Mz16 4.85 EM Mediob DC15 TV Eur Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 4% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI ag19 TF Sprint BPost IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto IMI MZ15 MC eur LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE +9,87% Rosss IL PEGGIORE -3,95% Tas 0,584 1,659 Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio PREZZO Ven BENE MPS E BANCO POPOLARE CORRONO ENI, ENEL E TELECOM P iazza Affari chiude in rialzo: il Ftse Mib al termine di una settimana al galoppo ha guadagnato l’1,53% a 21.498 punti riportandosi sui livelli di metà maggio 2011. Per l’All Share in giornata un +1,47% a 22.941 punti. Denaro su energetici, industriali e bancari, con Intesa Sanpaolo che ha piazzato un +3,53% dopo i conti e la pulizia di bilancio. Fra gli altri finanziari, Unicredit +0,85%, Mediobanca +0,88%, Generali +0,75%, Mps +4,42%, Banco Popolare +6,95% quest’ultima all’indomani dell’annuncio delle condizioni dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi. In evidenza anche gli energetici, con Enel +1,23% ed Eni a +1,56% dopo il collocamento del 7% di Galp. In scia la controllata Saipem (+1,48%). Per quanto riguarda i principali industriali, Fiat +2,11%, Finmeccanica +0,07%, mentre Pirelli, all’indomani dei conti e della conferma dei margini per il 2014, ha piazzato un +3,21%. Telecom Italia ha guadagnato l’1,49% a quota 0,8515 euro per azione dopo alcuni report positivi 109.03 100.22 96.55 100.36 107.18 99.23 99.82 105.61 102.75 100.36 97.22 61.47 58.92 139.13 114.61 101.85 98.85 101.49 96.60 98.64 103.19 102.42 100.40 100.29 104.52 108.60 111.88 104.11 100.93 112.39 103.35 107.59 99.92 99.57 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO IMI st14 Bposta MC Eur Intek ag17 TF Eur 8% KfW Fix Rate to CMS Med Lom /18 Rf C 75 Med Lom /19 1 Sd Med Lom /19 3 Rfc Medio ap23 Lower Tier2 T Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio gn20 TV Cap Floor Medio mag20 Eur 4.5 Medio nov 14 Eur 2.65 Medio Nv 20 Eur 5 Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Medio/15 MC Eur Mediobanca fb22 MB33 TF Mittel lg19 Tf Call eur Moviemax dc19 TF Eur 8% Mpaschi 99/29 8 Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur MPS set17 MC Eur Rbs 01-20 tv Eurib. Rbs 09-14 tv Rbs 09-14 tv Rbs 09-16 4.3% Rbs 10-19 6% Rep Aus/22 FBL Rep Aus/CMS 2035 Rep Ellenica /19 Tf Soc.Gen. Mag14 Eur Equit UBI DC14 Mc Eur UBI giu14 TF 5 Eur INDICE BORSA VALORI DI MILANO Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 121.65 108.15 98.85 109.05 95.67 107.03 110.31 92.80 106.15 102.49 109.79 100.91 106.83 101.24 99.88 110.10 101.84 106.04 25.80 106.71 108.48 105.31 104.94 125.86 100.33 100.96 107.35 96.90 99.61 103.06 101.23 104.25 99.10 100.76 EURIBOR 28-03-2014 VAR.% 21498,24 22914,97 30105,85 18064,93 19647,75 20832,62 3172,43 +1,53 +1,47 +1,03 +1,30 +0,61 +0,81 +1,23 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 0,1990 0,2330 0,2760 0,3100 0,4140 0,4980 0,5850 Il Mercato Azionario del 28-03-2014 0,2017 0,2362 0,2798 0,3143 0,4197 0,5049 0,5931 TITOLI PREZZO UBI giu15 Tasso Misto UBI giu18 TF Sub Lowtier UBI giu19 MC eur UBI gn18 Eur 5.4 UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI nov17 Eur 4.3 UBI nv18 Mc Eur UBI ott19 Lower Tier II UBI ott19 Lower Tier II UniCr ag18 TF 5.65% Banc UniCr mar18 TF Bancopost 99.97 104.75 99.03 104.59 98.91 98.83 102.67 98.85 107.85 111.24 112.95 113.15 TITOLI DI STATO BoT 13-14/04/14 A 13-30/04/14 S 13-14/05/14 A 13-30/05/14 S 13-13/06/14 A 14-30/06/14 S 13-14/07/14 A 14-31/07/14 S 13-14/08/14 A 14-29/08/14 S 13-12/09/14 A 14-30/09/14 S 13-14/10/14 A 13-14/11/14 A 13-12/12/14 A 14-14/01/15 A 14-13/02/15 A 12-01/03/15 S 14-13/03/15 A CcT 07-01/12/14 S 0.42% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.38% 10-15/12/15 S 0.59% 09-01/07/16 S 0.56% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.38% 12-15/06/17 S 1.45% 10-15/10/17 S 0.58% 11-15/04/18 S 0.68% 13-01/11/18 S 1.08% CTz 12-30/05/14 A 12-30/09/14 A 13-30/06/15 A 13-31/12/15 A 99.99 99.97 99.95 99.93 99.91 99.89 99.88 99.85 99.84 99.81 99.79 99.75 99.72 99.66 99.64 99.57 99.50 101.72 99.44 100.14 99.58 100.09 100.76 99.97 104.90 99.55 105.27 100.11 100.39 103.41 99.92 99.73 99.16 98.63 SCADENZA Giu14 Set14 Dic14 Mar15 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 21000 20960 - 21215 21140 21021 21006 20970 20945 - 21255 21175 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 20 Dollari liberty 20 Dollari St.Gaude 210,080 - 250,940 217,080 - 255,410 217,080 - 255,410 172,040 - 197,340 171,820 - 194,860 170,950 - 190,880 170,950 - 190,730 170,430 - 190,730 215,920 - 242,420 497,770 - 560,410 502,830 - 564,690 975,040 - 1095,250 984,280 - 1112,290 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,3759 1 0,7268 Yen giapponese 140,9000 100 0,7097 Sterlina inglese 0,8272 1 1,2089 Franco Svizzero 1,2186 1 0,8206 Corona ceca 27,423 100 3,647 Corona danese 7,466 10 1,339 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,245 10 1,213 Corona svedese 8,931 10 1,120 Dollaro australiano 1,489 1 0,672 Dollaro canadese 1,519 1 0,658 Dollaro Hong Kong 10,674 1 0,094 Dollaro neozelandese 1,586 1 0,630 Dollaro Singapore 1,734 1 0,577 Fiorino ungherese 308,890 100 0,324 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2242,002 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 3,014 1 0,332 Rand sudafricano 14,584 1 0,069 Won Sud coreano 1470,080 1000 0,680 -0,01 -0,11 0,06 0,01 -0,05 0,00 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aedes 14 warr Aicon Aiòn Renewables Alerion Ambienthesis Antichi Pell Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut 1,150 0,940 10,600 1,043 1,319 13,390 0,052 0,001 0,122 0,621 3,920 0,568 0,082 0,006 12,280 18,780 7,450 16,770 25,680 -0,09 +0,86 +0,28 -0,29 +0,84 -0,22 +0,19 +18,18 0,00 0,00 0,00 +1,52 0,00 -1,67 +0,99 -0,16 +1,22 -1,00 +1,14 B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc BE Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc 23,810 18,000 2,436 2,972 0,576 1,191 3,472 0,704 1,794 -0,21 +6,95 +2,78 +2,48 +0,96 -0,67 -0,74 +3,68 0,00 0,00 +3,41 +1,54 +2,39 +1,95 +0,41 +1,73 +0,39 +0,88 -0,89 -0,90 0,00 +3,89 +1,98 +0,34 0,00 -1,81 +0,26 +2,34 +2,03 0,456 2,640 2,486 6,800 9,830 0,377 0,514 0,629 2,216 0,716 0,420 21,100 28,860 0,881 1,000 0,114 19,250 13,530 7,550 1,149 0,940 10,597 1,044 1,316 13,375 0,052 0,001 0,120 0,622 3,916 0,565 0,082 0,006 12,178 18,865 7,408 16,718 25,561 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI REND. USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni TITOLI PUBBLICI 1,980% 2,060% 2,140% 1,940% 2,940% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 5,320% 2,260% 1,870% 0,980% nr 0,026 0,250 nr 0,040 0,080 nr nr nr nr 0,120 nr nr nr 0,450 0,355 nr nr 0,550 1,090 0,782 8,054 0,759 1,038 9,622 0,040 0,001 0,120 0,622 3,231 0,488 0,082 0,005 10,688 16,498 6,159 15,005 19,857 1,259 1,016 10,731 1,096 1,369 13,529 0,054 0,002 0,120 0,622 3,957 0,600 0,082 0,007 12,839 18,865 7,493 17,266 25,561 339700 155 17351217 2946 81613 2257 205847 38 21816 101 1391 121 7290750 53 1431040 0 0 13 0 11 51909 171 246275 52 0 4 4962500 10 58359 1072 2116503 15579 1114812 1885 2073 73 764938 3662 23,827 0,900 21,572 17,836 nr 12,033 2,387 nr 2,125 3,033 nr 0,813 0,573 nr 0,396 1,214 nr 1,041 3,468 nr 3,128 0,697 nr 0,435 1,796 nr 1,796 nr 0,464 0,002 0,200 2,655 0,036 2,198 2,460 0,044 2,038 6,767 0,152 6,268 9,750 nr 9,510 0,369 nr 0,258 0,513 nr 0,415 0,631 0,022 0,492 2,194 nr 1,482 0,718 nr 0,222 0,420 nr 0,380 20,956 nr 20,599 28,609 0,040 28,169 0,881 nr 0,839 1,000 nr 0,931 0,114 nr 0,078 19,299 0,080 19,134 13,461 0,050 12,972 7,496 0,104 6,729 25,136 142263 17,836 12616629 2,511 428435 3,718 85078 0,578 22479414 1,214 29045 3,675 100651 0,697 131865062 1,796 0 0,466 25255298 2,819 141109 2,466 30350 6,830 30367 9,841 4763 0,393 581393 0,619 182886 0,658 7256709 2,241 43551 0,845 198859 0,452 118725 21,448 58 38,858 12756 0,933 8 1,045 0 0,147 2082845 26,230 98945 15,134 954107 7,624 410747 2750 3146 146 54 1246 3 542 2250 53 0 314 311 32 78238 64 50 103 1210 21 54 15 91 161 33 1 90 1312 2226 305 C Caleffi 1,590 -0,19 1,598 nr 1,412 1,674 32976 20 Caltagirone 2,720 +2,26 2,705 0,030 2,009 2,705 49150 325 Caltagirone Ed. 1,170 +0,09 1,161 nr 1,054 1,293 52939 145 Campari 5,920 +0,51 5,919 0,070 5,738 6,281 1551579 3438 Cape Live 0,077 +1,85 0,076 nr 0,056 0,083 977213 25 Carraro 3,070 +0,33 3,125 nr 2,928 3,385 128383 144 Cattolica As 18,390 +0,44 18,433 0,800 18,071 19,715 32771 997 Cell Therap 2,458 +0,33 2,487 nr 1,443 3,101 2856124 372 Ceram. Ricchetti 0,381 +5,07 0,389 nr 0,184 0,389 7010638 32 CHL 0,054 -1,65 0,054 nr 0,044 0,059 2989783 12 CIA 0,302 +1,96 0,301 nr 0,252 0,311 79844 28 Ciccolella 0,388 -0,49 0,391 nr 0,300 0,419 54845 71 Cir 1,070 0,00 1,065 nr 1,037 1,178 3649424 846 Class Editori 0,409 -0,29 0,412 nr 0,209 0,423 565819 43 CNH Industrial 8,225 +1,92 8,172 nr 7,577 8,793 3642247 11032 Cofide 0,529 +1,34 0,527 nr 0,523 0,569 267290 379 Cogeme Set 0,048 0,00 0,049 nr 0,049 0,049 0 3 Conafi Prestito' 0,610 +0,08 0,606 0,060 0,593 0,655 109959 28 Cred. Artigiano 0,00 nr 0 Cred. Bergamasco 19,550 +5,28 19,234 0,550 14,552 20,039 109189 1187 Cred. Emiliano 7,000 +1,82 6,994 0,120 5,708 7,100 384084 2325 Cred. Valtell. 10 warr 0,00 nr 0 Cred. Valtell. 14 warr 0,351 +15,80 0,335 nr 0,159 0,386 394653 0 Cred. Valtellinese 1,433 +2,95 1,421 nr 1,135 1,533 3714145 669 Crespi 0,026 0,00 0,025 nr 0,025 0,025 0 4 Csp 1,653 -3,50 1,697 0,050 1,324 1,808 324708 56 D D'Amico 16 warr Danieli 0,116 -0,26 0,116 nr 0,099 0,119 24,520 +1,11 24,452 0,300 23,244 26,687 140449 47736 0 1000 AZIONI Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 16,550 16,300 1,449 30,890 4,302 E Edison r Divid. Minimi Anno Massimi Anno +0,24 16,562 0,321 16,191 17,992 +3,56 16,326 0,290 11,869 16,406 +2,48 1,437 nr 1,200 1,439 -1,06 30,947 0,500 30,006 35,923 -0,65 4,298 nr 3,870 4,488 Quantità trattate Capitalizz. 76101 462449 130492 58855 3035 670 2441 215 1731 7 1,029 EEMS 0,491 Enel 4,114 Enel Green Pw 2,030 Enervit 4,868 Eni 18,180 Erg 11,400 Ergy Capital 0,169 Ergy Capital 16 warr 0,026 Eukedos 0,802 Exor 32,690 +1,18 1,028 0,150 0,973 1,051 772111 113 +2,29 0,489 nr 0,308 0,539 601963 21 +1,23 4,094 0,150 3,151 4,094 47890839 38501 0,00 2,032 0,026 1,835 2,053 6540193 10158 0,00 4,953 0,028 3,147 5,848 15156 88 +1,56 18,062 0,550 16,301 18,062 15026056 65642 -0,44 11,476 0,400 9,884 11,621 383136 1725 +0,12 0,169 nr 0,166 0,190 408457 28 -3,70 0,027 nr 0,026 0,031 903025 0 +1,26 0,800 nr 0,620 0,831 24259 14 +2,06 32,441 0,335 28,048 32,441 472601 7988 F Ferragamo 21,330 8,240 7,115 0,682 2,720 +0,42 21,361 0,330 20,514 27,699 399580 3597 +2,11 8,199 nr 6,613 8,200 15012510 10256 +0,07 7,147 nr 5,480 7,336 3783643 4132 +1,19 0,680 0,012 0,485 0,690 1464935 296 +0,22 2,714 nr 2,620 3,158 4622 30 0,040 4,900 16,220 3,270 1,713 22,010 +0,25 0,040 nr 0,031 0,043 8354091 86 +1,74 4,817 0,220 4,555 5,061 7299 216 +0,75 16,205 0,200 15,596 17,523 8026925 25230 +4,47 3,207 0,060 2,708 3,408 553629 831 -0,41 1,697 nr 1,357 1,962 450510 697 -0,54 22,082 0,730 21,967 24,030 533448 3843 Fiat Finmeccanica FNM Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi 2,100 +4,17 2,078 0,090 1,641 2,078 4736339 -0,79 +0,08 -0,29 +0,14 +0,27 +0,71 -0,28 +4,34 +1,64 +3,53 -0,75 +3,32 -0,94 +3,30 +3,56 +0,52 +0,45 +1,06 +3,62 0,693 1,298 0,856 0,692 11,169 11,144 0,895 0,417 0,589 2,405 1,996 0,789 1,244 8,777 5,599 29,025 19,939 9,019 0,412 J Juventus FC 0,240 +1,01 0,239 nr 0,220 0,252 1476216 K K.R.Energy 1,591 -0,87 2,332 +0,52 1,600 nr 2,325 0,010 1,570 1,926 1,908 2,429 IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr Kinexia L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Moviemax N Noemalife Noemalife 15 warr 0,693 1,291 0,853 0,695 11,130 11,300 0,892 0,426 0,590 2,402 1,980 0,763 1,270 8,910 5,680 29,250 19,890 9,025 0,429 2953 nr 0,383 0,858 91055 31 0,070 0,861 1,339 736120 452 nr 0,606 0,856 387113 37 nr 0,464 0,700 736192 236 0,200 9,387 11,386 317476 1270 0,218 8,090 11,464 4409 6 nr 0,652 0,977 2277 21 nr 0,316 0,417 1444411 144 nr 0,406 0,589 766579 30 0,050 1,803 2,405 409788602 37291 0,061 1,469 1,996 76625823 1861 nr 0,667 0,839 681586 5 0,052 1,044 1,343 7660865 1470 0,060 6,271 8,777 418875 1555 0,060 3,428 5,599 426538 590 nr 24,973 30,420 10327 644 nr 14,552 20,195 46849 326 0,125 7,204 9,019 2701 351 nr 0,200 0,412 87760 0 197641 244974 241 53 50 0,563 -0,09 0,567 nr 0,490 0,595 115332 38 42,520 +1,77 42,208 0,580 37,321 42,208 1064205 20161 0,152 -0,65 0,153 nr 0,049 0,180 2735966 16 0,159 2,542 6,600 4,052 7,980 6,835 0,168 1,675 0,757 12,480 1,448 0,468 0,253 0,036 0,171 0,062 +1,60 0,158 nr 0,157 0,168 359710 +5,39 2,523 nr 1,487 2,523 5944178 -0,38 6,699 nr 5,676 7,518 1324 -0,44 4,061 nr 3,457 4,301 7365589 +0,88 7,993 nr 6,342 7,993 5304243 -0,07 6,850 0,100 6,183 6,899 2691619 -0,18 0,168 nr 0,078 0,183 14312 0,00 nr -0,83 1,690 nr 1,608 1,794 69155 0,00 0,760 nr 0,555 0,849 2395426 0,00 12,467 nr 12,401 16,314 787413 -0,41 1,451 nr 1,326 1,541 364611 +1,74 0,460 nr 0,441 0,605 39687 +4,42 0,250 nr 0,166 0,250 635028431 0,00 0,037 nr 0,037 0,037 0 0,00 0,167 nr 0,167 0,167 0 +1,82 0,061 nr 0,060 0,067 618680 4,692 +8,01 0,180 0,00 4,356 0,180 nr nr 3,473 0,085 4,356 0,180 32948 0 75 771 124 4797 6883 5042 9 0 149 169 3117 358 69 2915 5 4 4 33 0 AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA PREZZO TASSO % 13 43 73 104 135 164 196 227 255 288 318 346 99,985 99,948 99,911 99,879 99,837 99,788 99,716 99,660 99,641 99,568 99,502 99,441 0,000 0,350 0,320 0,290 0,310 0,300 0,400 0,460 0,420 0,460 0,490 0,520 14/04/14 14/05/14 13/06/14 14/07/14 14/08/14 12/09/14 14/10/14 14/11/14 12/12/14 14/01/15 13/02/15 13/03/15 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 0,891 0,00 0,877 nr 0,702 0,926 0 12 O Olidata 0,511 -0,20 0,512 nr 0,374 0,534 276057 17 P Parmalat 2,494 1,456 2,630 0,745 -0,08 2,498 0,013 2,460 2,548 337603 +0,41 1,457 nr 1,416 1,502 30844 +2,57 2,609 0,092 2,130 2,609 1324892 +0,61 0,741 nr 0,515 0,776 258366 0,00 nr +1,63 4,966 nr 3,207 5,043 164140 -1,29 2,177 nr 1,778 2,355 64199 +3,21 11,604 0,320 11,001 12,717 9740882 +1,87 10,049 0,390 8,763 10,395 75548 -1,37 0,419 0,020 0,296 0,456 15647 0,00 nr +3,89 8,721 nr 6,520 8,721 4054086 +3,95 4,517 0,033 4,045 4,570 753378 -0,97 0,719 nr 0,573 0,758 1590329 -1,45 0,379 nr 0,289 0,413 68233 +0,50 18,050 0,420 17,538 19,565 1144899 4560 0 942 35 0 150 109 5520 123 55 +0,41 2,442 0,100 2,183 2,619 60405 -0,06 0,836 nr 0,430 0,844 1745852 -0,87 1,707 nr 1,295 1,800 2253588 +1,51 1,274 nr 0,704 1,286 229936 +0,63 12,830 0,220 10,290 13,196 220898 -0,22 0,689 nr 0,553 0,781 518401 -0,23 0,214 nr 0,189 0,237 179950 +9,87 1,583 nr 1,294 1,583 519316 67 65 725 37 2683 113 174 18 R Ratti RCS MediaGr r B RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa Sesa 18 warr SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi 2,438 0,850 1,701 1,279 12,860 0,689 0,215 1,659 +3,09 15,516 +1,48 17,113 0,00 17,500 +0,18 4,359 0,00 12,580 +4,00 1,286 0,00 13,087 +0,15 13,068 +0,13 0,157 +6,25 0,002 +5,00 0,840 +5,68 0,472 +0,31 13,084 +1,35 3,272 -0,34 8,858 +0,83 0,110 +3,70 1,841 +1,97 4,212 +0,65 6,270 -1,07 2,234 -0,49 10,100 0,00 0,420 -2,07 0,428 146,000 0,00 146,000 6,730 -1,03 6,763 15,700 17,190 17,500 4,340 12,640 1,300 13,080 13,030 0,157 0,002 0,840 0,465 13,040 3,294 8,845 0,110 1,851 4,242 6,240 2,210 10,100 nr 14,386 0,680 15,499 0,710 16,220 1,490 4,263 1,594 12,219 nr 0,837 0,190 10,750 1,924 12,384 nr 0,061 nr 0,002 nr 0,480 nr 0,235 nr 11,476 nr 2,225 0,060 7,252 nr 0,107 nr 1,356 0,100 3,975 0,100 5,696 nr 2,108 nr 9,704 nr nr 0,369 nr 146,000 0,100 5,491 2911 1392 199 71 3873 19,075 17,710 18,500 4,910 12,876 1,286 13,346 13,342 0,180 0,002 0,950 0,472 13,383 3,351 8,858 0,118 1,941 4,212 6,524 2,300 11,056 210833 966 2636116 7552 0 2 792892 1950 0 20 5301475 1223 2550 129 13689 723 462397 22 43222086 26 1094 1 531437 0 14769 184 38263 0 80006 2015 146677 5 365703 214 14477872 14243 12755 569 848804 1070 100 131 0 0,457 530476 36 146,000 0 0 6,880 5375415 6159 2,782 0,792 0,584 0,852 0,125 0,360 0,681 15,920 3,932 0,076 0,001 93,400 8,090 +1,02 2,792 0,041 2,182 2,792 587403 399 +2,19 0,806 nr 0,322 0,806 332009 0 -3,95 0,594 nr 0,473 0,626 60110 25 +1,49 0,857 0,020 0,712 0,875 146236362 11497 +0,81 0,125 nr 0,123 0,143 2987966 181 +8,76 0,360 nr 0,171 0,430 14700 2 +1,57 0,683 0,031 0,563 0,683 33812000 4113 +0,76 15,902 0,130 14,900 17,363 2187237 18773 +2,13 3,902 0,070 3,568 3,902 12028890 7843 +0,40 0,077 nr 0,042 0,080 53422585 143 0,00 0,001 nr 0,000 0,001 2022324 0 +0,05 93,433 2,700 91,002 120,260 131302 2860 +2,53 7,950 0,130 6,210 8,208 146798 558 Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 6,655 6,535 8,930 5,680 5,050 2,810 276,900 2,792 +2,15 6,617 +0,85 6,521 +1,53 8,891 0,00 5,685 +1,90 5,017 -0,43 2,826 +0,98 275,936 +0,36 2,804 V Valsoia 11,190 -0,62 11,204 0,170 10,252 12,012 Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca -0,28 1,00 0,19 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 0,050 4,895 6,666 7906749 5967 0,090 5,391 6,552 77389260 37750 0,090 7,827 9,435 8522 22 0,150 4,105 5,685 1363893 2524 0,170 3,602 5,017 2385488 1372 nr 2,154 2,831 15506614 6361 nr 175,169 275,936 12213 352 nr 2,058 2,804 1652270 1058 6714 117 28-03-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1294,75 30,5659 484,8998 27-03-2014 EURO 1296,00 941,0204 30,5778 481,4602 - BORSE ESTERE GIORNI Novare Parmalat 15 warr Piaggio Pierrel Pierrel 12 war Pininfarina 4,980 Piquadro 2,148 Pirelli & C. 11,580 Pirelli & C. rnc 10,080 Poligrafici Editoriale 0,417 Pop Emilia 01/07 Pop.Emilia Romagna 8,805 Pop.Sondrio 4,578 Prelios 0,714 Premuda 0,380 Prysmian 18,080 0,24 -0,14 0,09 0,49 -0,01 0,20 0,33 0,91 0,00 0,31 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 401.79 3121.63 9587.19 22065.53 6615.58 10328.90 4411.26 5376.76 14696.03 8373.23 16323.06 4155.76 +0.80 +0.70 +1.44 +1.06 +0.41 +1.27 +0.74 +0.32 +0.50 +0.54 +0.36 +0.11 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI Vianini Industria Vianini Lavori Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP 1,488 +0,61 6,400 +1,67 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 1,480 0,020 6,367 0,100 1,192 4,960 1,496 6,440 3924 36674 45 279 W World Duty Free 10,090 +0,20 10,072 nr 9,242 10,905 460701 2564 Y Yoox nr 25,642 34,569 469377 1506 0,143 1030607 0,008 2160200 0,294 50 44 0 1 Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc 25,510 0,00 25,673 0,115 0,00 0,003 +3,33 0,255 +2,00 0,115 0,003 0,255 nr nr nr 0,073 0,003 0,183 STAR Acotel Group 20,200 Aeffe 0,833 Amplifon 4,864 Ansaldo Sts 8,445 Ascopiave 2,208 Astaldi 6,900 B&C Speakers 6,800 Banca Ifis 15,630 BB Biotech 128,400 Bca Finnat 0,510 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,840 Biancamano 0,775 Biesse 6,370 Bolzoni 4,106 Brembo 26,720 Cad It 5,180 Cairo Comm. 6,810 Cembre 10,210 Cementir Hold 6,800 Cent. Latte Torino 3,558 Cobra 0,988 D'Amico 0,680 Dada 3,840 Damiani 1,725 Datalogic 9,380 Dea Capital 1,310 Digital Bros 3,720 EI Towers 42,140 El.En. 23,800 Elica 2,000 Emak 0,886 Engineering 52,800 Esprinet 7,615 Eurotech 2,520 Exprivia 0,950 Falck Renewables 1,478 Fidia 3,482 Fiera Milano 7,360 Gefran 4,200 Ima 35,970 Interpump 10,880 Irce 2,052 Isagro 2,698 IT WAY 1,916 La Doria 6,190 Landi Renzo 1,448 MARR 14,270 Moleskine 1,222 Mondo Tv 0,830 Mutuionline 4,868 Nice 3,330 Panariagroup 1,593 Poligr. S.Faustino 7,840 Poltrona Frau 2,954 Prima Industrie 13,650 R. De Medici 0,327 Reply 63,500 Sabaf S.p.a. 14,670 Saes 8,765 Saes rnc 7,300 Servizi Italia 5,570 Sogefi 4,686 TerniEnergia 2,164 Tesmec 0,728 TXT e-solution 10,090 Vittoria Ass. 10,670 Zignago Vetro 6,090 -0,35 20,312 +0,30 0,830 +0,08 4,879 +0,36 8,478 +0,36 2,205 +4,39 6,822 +1,87 6,742 +0,13 15,634 +1,10 128,601 +1,39 0,525 +1,51 0,837 0,00 0,775 +2,25 6,329 +3,22 4,053 +2,57 26,538 +3,60 5,137 -1,59 6,849 +0,10 10,180 +0,74 6,855 -2,09 3,583 +8,16 0,953 +1,72 0,675 +1,05 3,855 0,00 1,745 -0,64 9,506 -0,15 1,314 -1,33 3,720 -2,68 42,221 +0,76 23,896 -0,79 2,028 +1,20 0,884 -0,09 52,805 -0,59 7,674 0,00 2,526 +1,39 0,942 +0,54 1,482 +0,35 3,490 -0,67 7,419 -3,14 4,225 +0,36 35,886 +0,37 10,880 +0,59 2,059 -0,07 2,696 -1,59 1,938 -0,24 6,152 -0,82 1,448 +0,42 14,263 -0,33 1,231 +1,97 0,829 +0,62 4,841 +0,91 3,312 +1,14 1,596 -2,00 7,861 0,00 2,952 +0,29 13,879 +0,58 0,330 +1,76 63,540 -0,54 14,615 +1,92 8,670 +0,27 7,302 +5,00 5,508 +2,58 4,645 -0,09 2,161 +0,41 0,729 +1,87 10,079 +1,14 10,620 -0,41 6,102 nr 19,665 nr 0,730 0,043 4,025 0,180 7,796 0,110 1,775 0,170 6,630 0,280 6,404 0,370 11,790 7,000 115,438 0,010 0,361 nr 0,515 nr 0,499 nr 5,016 0,050 2,925 0,400 18,923 0,300 4,624 0,140 5,898 0,160 8,528 0,040 4,240 0,020 1,752 nr 0,564 nr 0,630 nr 3,383 nr 1,237 0,150 7,659 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,024 1,683 0,020 0,805 0,533 43,751 0,089 5,286 nr 1,834 nr 0,789 nr 1,326 nr 2,405 nr 7,039 nr 2,749 1,250 28,136 0,170 8,795 0,020 1,686 nr 2,292 nr 1,484 0,065 3,917 nr 1,198 0,580 11,639 nr 1,231 nr 0,500 0,120 4,050 0,075 2,729 nr 1,232 nr 5,900 nr 2,270 nr 9,295 nr 0,263 0,570 53,541 0,350 12,470 0,400 6,906 0,555 6,658 0,130 4,026 0,130 3,910 0,055 2,037 0,035 0,700 0,400 9,112 0,170 8,548 0,250 4,998 22,772 0,900 4,879 8,609 2,228 7,640 8,223 15,634 147,145 0,539 0,891 0,837 6,787 4,053 27,090 5,233 7,745 10,249 6,912 5,961 0,953 0,733 4,221 1,780 9,506 1,314 3,740 43,537 23,900 2,033 0,907 53,713 8,033 2,526 0,998 1,482 3,575 8,759 4,225 39,275 10,880 2,087 2,937 2,094 6,193 1,494 14,269 1,738 0,856 4,841 3,599 1,606 8,131 2,952 13,879 0,361 65,169 15,059 8,844 7,824 5,508 4,718 2,372 0,904 11,972 10,749 6,102 6503 383179 294124 866046 517303 813875 150973 96084 12398 5733558 2513767 73951 50705 100522 208965 83333 254124 8416 579046 247758 2827698 1321093 4253 51920 155633 792364 137753 149167 24264 217851 256331 37868 136342 360111 253351 2156788 17086 46868 128451 86230 296083 68735 11313 3780 363883 120317 37947 1209876 691082 13438 82618 103716 19180 165001 122047 743696 15314 21668 59205 50206 157167 387302 85332 758896 47227 47986 142730 85 89 1094 1526 517 671 74 841 1524 191 182 26 173 105 1772 46 537 173 1091 36 93 285 64 144 556 403 52 1193 115 128 145 660 402 90 49 432 18 313 61 1322 1185 58 47 15 191 163 949 261 22 191 384 72 68 414 145 124 594 169 127 54 151 544 81 78 119 716 537 26 .Lettere e Commenti STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA I MIGLIORI LIBRI DELLA NOSTRA VITA MARIO CALABRESI Leggendo ho scoperto perché “la pace ha la forma di un cane” esidero far conoscere ai suoi lettori il libro che ho appena terminato di leggere e che, pur non essendo né un romanzo né un «classico», mi ha profondamente coinvolta e commossa. Ecco perché: L’uomo che sussurra ai cani di Graeme Sims (De Agostini) è da un lato una lettura che appassiona perché sgorga direttamente dal cuore di un personaggio straordinario, dall’altro è un manuale efficacissimo per tutti i proprietari di cani e per chiunque ami gli animali. Graeme Sims è un’autorità in materia di dog training nel Regno Unito, dove si esibisce con i suoi 15 cani per dimostrare l’efficacia del proprio metodo di addestramento. Sims riesce a gestirli tutti contemporaneamente e quasi senza parlare perché ogni cane sa cosa fare e obbedisce come se gli leggesse nel pensiero. Questo è frutto del metodo di Sims, basato sul principio che i cani vanno trattati da pari, e che solo così esseri umani e animali possono imparare a capire le esigenze reciproche. Sims spiega la sua tecnica del «sussurrare ai cani» dimostrando, anche con episodi autobiografici, come chiunque possa comunicare con il proprio amico. Al contempo, ci offre una serie di consigli per scegliere il cane più adatto a noi, per instaurare un rapporto di fiducia con l’animale e per affrontare le situazioni difficili. Io ho cani e ne ho sempre avuti e mi stupisce osservare quanto siamo ancora indietro nel rapporto con loro. Per questo leggere il libro di Sims mi ha fatto ridere e piange- Continuate a scriverci e a raccontarci quali sono le letture che hanno fatto la differenza nelle vostre vite, che vi hanno dato sensazioni indelebili. Come sempre, la carta non è elastica (massimo 3000 caratteri spazi inclusi) D Grazie a voi conosco Zweig 1 Questo angolo di Paradiso che è la «rubrica dei libri» del sabato è per me un appuntamento che attendo con curiosità e passione. La mia passione per i libri diventa sempre più forte man mano che invecchio – e ormai sono 69 suonati – perché anche grazie al vostro corner scopro che – nonostante le varie letture sin dall’infanzia, gli innumerevoli autori, la ricerca spasmodica della letteratura a me sconosciuta, sono e rimango tanto ignorante. La rubrica mi ha molto aiutata in tale ricerca. Mi sono sempre segnata i libri che potevano interessarmi e che non conoscevo e a questo proposito vorrei ringraziare chi mi ha fatto scoprire Stefan Zweig con il suo Mondo di ieri e altri piccoli libri deliziosi. La sua scrittura, anche se un po’ arcaica, è splendida. Purtroppo la traduzione del Mondo di ieri non mi sembra di buona qualità, ma comunque il libro è meraviglioso e per gli insegnamenti e per l’atmosfera che si respira nei vari periodi storici. Non fate morire quest’iniziativa, vi prego! Grazie ancora. di non offendersi per quanto posso dire. Vorrei solo fare una considerazione sugli orari e sull’impegno dei diversi corsi di studio. Dal confronto degli orari, già dai primi anni di studio, si può facilmente notare che ci sono corsi (come Economia e commercio o Scienze Politiche) in cui gli studenti hanno a lezione tre-quattro mattinate a settimana, mentre altri come Fisica o Matematica (per non parlare di Medicina) dove gli studenti hanno lezioni tutti i giorni, sia al mattino che al pomeriggio, e sovente hanno anche compiti da fare a casa durante il weekend. Mi chiedo come sia possibile che diversi corsi offerti dalla stessa Università (nel mio caso quella di Torino) richiedano un impegno così differente. Se la somma totale dei crediti alla fine dei 3/5 anni è uguale, non lo dovrebbero essere anche la fatica e la dedizione che occorre destinare allo studio per raggiungere il tanto sospirato traguardo? Visto che è evidente che ci sono dei corsi più «facili» di altri, significa che anche il valore degli studenti che terminano il loro percorso e si presentano sul mercato del lavoro è differente. Non sto parlando di competenze 1 Questa mia lettera vuole essere una sorta di provocazione, quindi prego gli studenti universitari citati «L’uomo che sussurra ai cani» di Graeme Sims (De Agostini) esiste anche in versione e-book Bruno Ruffilli re insieme, e a mano a mano che mi avvicinavo alle ultime pagine mi accorgevo che le centellinavo, perché non finisse... «Stiamo seduti insieme, come aquile nel nido, osservando i pascoli silenziosi sotto di noi. Loro hanno il corpo appoggiato alle mie gambe… La pace ha la forma di un cane. La gioia ha un folto mantello bianco e nero». Editrice La Stampa (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI VENERDÌ 28 MARZO 2014 È STATA DI 317.070 COPIE TM ROSA COLLA ALBA (CN) www.lastampa.it/lettere specifiche, ma esclusivamente di modo di proporsi, modo di intendere il lavoro, abitudine fare delle rinunce per raggiungere i propri obbiettivi (per esempio uscendo con gli amici esclusivamente durante i weekend) e abitudine all’impegno e allo stress di orari di lavoro impegnativi. Esistono lauree, e soprattutto laureati, di serie A e altri di serie B, ma il mondo del lavoro questo lo sa? SAMUELE BERTAINA STUDENTE, 20 ANNI Bot, non dovrebbero nemmeno esistere 1 Dopo varie ricerche ho scoperto che non esiste una definizione di scopo del denaro. Tutte le definizioni girano intorno a un sinonimo: per lo più unità monetaria. Ebbene, se si osserva lo scopo del denaro e come viene usato, la sua definizione salta subito agli occhi. Il denaro è la rappresentazione simbolica dell’energia spesa per la produzione di un bene o di qualcosa ritenuto di valore. In altre parole la rappresentazione simbolica di ciò che si è ottenuto con il lavoro. La costituzione dice: Il premio Igor Man, il riconoscimento intitolato alla memoria del «Vecchio Cronista» che la direzione de La Stampa assegna ogni settimana al giornalista che più si è messo in evidenza, questa volta va al collega Bruno Ruffilli, della redazione web, per i risultati raggiunti dal canale Tecnologia, dedicato alle novità del mondo dell’informatica e delle nuove piattaforme, che da quando è da lui curato ha quadruplicato il numero dei lettori e quintuplicato quello delle pagine viste. REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI STAMPA IN FACSIMILE: PREMIO IGOR MAN G. PAROLISI Provocazione sui corsi di laurea Linguaggi Quotidiano fondato nel 1867 2 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Quindi i soldi appartengono ai lavoratori e in senso lato allo stato che li rappresenta. Da questo punto di vista i Bot non dovrebbero esistere in quanto lo stato non ha interesse ad emettere dei buoni sui quali dovrà pagare degli interessi, poiché dispone del denaro ovvero dell’energia dei suoi cittadini. Il fatto che uno stato debba dipendere da una banca centrale che gli presta i soldi è aberrante. Mi piacerebbe vedere come funzionerebbe una famiglia che per disporre dei soldi guadagnati dai suoi componenti li debba richiedere in prestito pagando pure gli interessi. Questo sistema oltre ad essere illogico è anche incostituzionale. Quindi nessuna tassa sui Bot in quanto non dovrebbero nemmeno esistere. ROBERTO BOTTINELLI Il generale nella Pelle, questione di nome 1 Ho appena letto l’articolo di Mattia Feltri relativo alla visita del presidente Obama al Colosseo, dove si cita, forse per errore di tipografia, un fantomatico generale Cork – mai esistito – in luogo del generale Clark, che aveva il comando delle truppe alleate che entrarono in Roma liberata. EZIO DALLOCCHIO Nella Pelle di Curzio Malaparte si chiama generale Cork (il pranzo del generale Cork). [M. F.] Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 360,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 L’editoriale dei lettori NOI LAICI NELLA CHIESA ANTONIO GUARNIERI he compito hanno i laici nella Chiesa? I laici sono uomini come tutti gli altri, pienamente partecipi nella Chiesa come nella società, partecipi dei successi e dei fallimenti sperimentati dagli uomini, ma sono anche ascoltatori chiamati a trasmettere il Vangelo. L’uomo moderno oggi vive la Quaresima con distacco seguendo le celebrazioni Liturgiche nelle nostre parrocchie come delle semplici pratiche socio-culturali e finisce quindi con l’abbandonare perché non vede nessun rilievo nella propria vita. Un significato sempre più grande acquista, perciò, la testimonianza della comunità e, con essa, quella dei singoli, per riportare gli uomini a interrogarsi sul valore della vita. La ricerca e l’individuazione delle vie che raggiungono l’uomo contemporaneo per poterne interpretare, con lucida oggettività, le esigenze più vere, porta alla necessità di un approfondimento e di una traduzione in linguaggio moderno del messaggio e della testimonianza di vita da parte dei laici Cristiani. Tutto questo comporta un serio rinnovamento nelle nostre comunità chiamate ad essere presenti e a manifestarsi nella vita di tutti i giorni. Creare nuovi punti di contatto e di relazione, intravedere una reale applicazione della giustizia sociale, prendere la responsabilità dell’avvenire collettivo che si annuncia difficile, è un compito al quale i Cristiani sono chiamati a partecipare. Sono convinto che abbiano la possibilità di dare un contributo a migliorare il tempo in cui vivono solo se sono continuamente attenti a cogliere le sfide che provengono loro dalla storia. Oggi più che mai i cattolici, diffusi in tutto il mondo, sono chiamati a partecipare alla vita delle città e della nostra Chiesa portando in esse una testimonianza ispirata al loro credo e costruendo con gli altri uomini un mondo più abitabile per seguire Gesù nel deserto della vita. C Operatore Pastorale della Liturgia, Cisternino (Br) oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail abbonamenti@lastampa.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Direzione generale: via Rizzoli, 8 - 20132 Milano, Telefono 02/25846543 - www.rcspubblicita.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - info@publikompass.it. DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680. LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 PARTI SOCIALI, I PERCHÉ DI UNA CRISI FRANCESCO MANACORDA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ommemorando il suo predecessore Guido Carli e ricordando un altro periodo difficile come l’inizio degli Anni 70, Visco ha detto che «lacci e lacciuoli, intesi come rigidità legislative, burocratiche, corporative, imprenditoriali, sindacali, sono sempre la remora principale allo sviluppo nel nostro Paese». Non si sono registrate repliche accese delle imprese, dei corpi burocratici o delle pur numerose corporazioni. Dai sindacati, invece - specie dalla Cgil e da una Cisl che tenta sempre più di distanziarsi dalla stessa Cgil - è arrivato un coro di proteste e di rimbrotti alle parole del Governatore. Perché il sindacato s’indigna per quello che non è certo un colpo diretto e specifico? Perché avverte che l’attacco portato con insistenza nelle ultime settimane da Matteo Renzi alla sua funzione di rappresentanza - e a quella speculare delle associazioni imprenditoriali - parla oggi agli umori profondi del Paese e si trova in sintonia con essi. E dunque il mondo sindacale reagisce con sensibilità esasperata a ogni commento, anche incidentale, che metta in dubbio la sua ragion d’essere e ne sottolinei invece le rigidità che ostacolano le riforme. Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - oggi il più diretto avversario di Renzi nella battaglia sulla rappresentanza delle parti sociali, ma di fatto anche nel C GIOVANNI DE LUNA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA alter Veltroni ci racconta tutto questo in un film («Quando c’era Berlinguer») molto coinvolgente. Anche chi non è mai stato iscritto al Pci subisce il fascino di quelle immagini; c’è il meglio della sinistra italiana e c’è il presagio della sua fine: quelle piazze, quei comizi e quei funerali sono piene di persone ognuna con la sua storia, la sua personalità, volti scarni e corpi magri di un’Italia che stava per scomparire. Una realtà totalmente novecentesca; non le folle anonime dei regimi totalitari, ma una comunità stretta da una prossimità fisica oltre che politica, che non ha niente da spartire con la folla virtuale del post Novecento. Il film ha un incipit incisivo: studenti che alla domanda «chi era Berlinguer» rispondono in modo strampalato. Non sono degli sprovveduti e lo si vede dai loro sguardi autoironici. Ma questo rende la loro ignoranza ancora più stridente. Veltroni lancia una sfida a questa ignoranza e la perde, mancando quello che si potrebbe definire l’obbiettivo didattico del suo film. Troppi personaggi e troppi eventi sono dati per scontati (Santiago Carillo, George Marchais, lo strappo da Mosca, l’eurocomunismo...); la scelta di parlare del decennio 1974-1984 appiattisce la figura di Berlinguer sul «compromesso storico» e identifica nelle Brigate Rosse (attraverso la testimonianza di Franceschini) l’unica al- W io figlio Edoardo non aveva ancora 30 anni. All’inizio – dopo la sua morte – non ho fatto nulla. Ero distrutta», dice Rosella Milesi Saraval. Per un attimo gli occhi della coraggiosa signora milanese tradiscono un dolore che mai sparirà. «Dopo un paio di anni con gli altri miei figli, Alessandro e Daniele, e i tanti amici di Edoardo abbiamo pensato di fare in sua memoria qualcosa che lo rappresentasse. Edoardo aveva tutto quello che poteva desiderare un giovane della sua età. Viaggiava molto per lavoro; da poco era stato ammesso a fare un master all’Insead di Fontainebleau; era estroverso, sportivo, pieno d’interessi. Appassionato di politica era iscritto al Pds, epoca Achille Occhetto. Un giorno ricordai che mi aveva parlato del centro sociale Leoncavallo; mi raccontò che era posto dove facevano cose culturali interes- «M dibattito interno al Pd sulla nuova legislazione del lavoro - sostiene che di crisi del suo sindacato non si può parlare perché gli iscritti aumentano. È vero che nel 2012, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati sul suo sito, gli iscritti alla Cgil sono saliti dello 0,49% arrivando a 5 milioni e 712 mila persone. Ma è vero anche che di quei 5,7 milioni 2,7 sono lavoratori attivi e ben 3 milioni pensionati. Tra i lavoratori attivi, poi, i lavoratori «atipici», ossia quelli con le forme di lavoro più diffuse tra i giovani al primo impiego, sono 71 mila e i disoccupati 13.500, ossia rispettivamente circa l’1,2% e poco più dello 0,2% del totale degli iscritti. Percentuali che danno con precisione la misura di quanto (poco) siano rappresentate in una grande organizzazione le nuove categorie del lavoro o quella dei senza lavoro. In passato il sindacato, con la sua difesa dei diritti - e qualche volta dei privilegi - di chi un posto fisso lo aveva, era visto da chi stava ai margini del mondo del lavoro garantito come un soggetto forse estraneo ma non ostile; la prospettiva e la speranza dei disoccupati e dei lavoratori precari era appunto quella di entrare nel mondo dei «garantiti» difesi da quello stesso sindacato. Negli ultimi anni, invece, la situazione è cambiata radicalmente: chi non ha un lavoro non riesce a sperare che nel suo futuro ce ne sia uno; chi non ha un contratto a tempo indeterminato sa che difficilmente potrà approdarvi. In molte aziende e luoghi di lavoro dipendenti divisi dall’età e dunque da diverse forme contrattuali svolgono mansioni sostanzialmente identiche, ma con sensibili disparità di retribuzione e di diritti. Lavorano fianco a fianco divisi da barriere invisibili eppure altissime. E il sindacato oggi sembra stare da un lato solo di quelle barriere. Il gioco al ribasso sui diritti e sulle tutele dei lavoratori è un rischio certamente da evitare, ma da evitare sono anche rigidità che non consentono alcun cambiamento. La sindrome del no - alle riforme del mercato del lavoro così come alla spending review - rischia di bloccare una spinta innovativa senza peraltro garantire un dividendo in termini di consensi a chi pronuncia sempre quel no. IL FILM DI VELTRONI SU BERLINGUER: 20 ANNI DI RITARDO ternativa di sinistra al Pci. Ma sono soprattutto la struttura narrativa del film e il suo linguaggio ad ostacolarne l’efficacia didattica. Molte immagini sono inedite, alcune prese da video amatoriali, evitando la replica di un repertorio televisivo visto mille volte: quelle di Riva Trigoso, in cui Berlinguer, il giorno prima del comizio di Padova in cui morirà, incontra i compagni della locale sezione del Pci, ce lo mostrano fragile e provato, tanto che gli spettatori vorrebbero gridare di salvarlo, di evitargli quella tragica tappa finale. Ma sono immagini a cui non viene dato respiro, subordinate alla voce narrante (in cui ricorre spesso l’«io» di Veltroni) e soprattutto usate di contorno al vero pezzo forte del film che sono prevalentemente le testimonianze del vecchio gruppo dirigente comunista (Macaluso, Ingrao, Tortorella, Napolitano...). Interviste intense e partecipate, ma che riproducono una logica tutta interna alla storia del Pci. Veltroni da tutti raccoglie lo stesso drastico giudizio: il Pci è finito con Berlinguer. Aldo Tortorella dice qualcosa di più: «Dopo la sua morte nominammo un segretario provvisorio, e avevamo sperato che sa- Di profilo CHIARA BERIA DI ARGENTINE reste stati voi a proseguire il cammino di Enrico». «Voi», cioè una nuova generazione con Veltroni stesso, D’Alema, Fassino e gli altri. Non è andata così. Il Pci fu travolto dalla grande slavina che tra il 1992 e il 1994 portò al crollo del sistema politico della Prima Repubblica. Restò in piedi come PdS, subendo la pesante scissione di Rifondazione comunista. In questo contesto, gli eredi di Berlinguer diedero vita a un curioso paradosso: molti diventarono ministri, qualcuno anche presidente del Consiglio, raggiungendo l’apice della loro carriera politica proprio nel momento in cui le loro idee crollarono tra le macerie di un’Italia antropologicamente lontana da quella sognata da Berlinguer. Diventarono tutti ex comunisti con troppa disinvoltura, scavando un vuoto alle loro spalle. Quel vuoto oggi è stato riempito da Matteo Renzi, una figura che è totalmente estranea alla loro storia. In questo senso, l’amarezza e la sincerità che accompagnano la riflessione di Veltroni lasciano intuire, nel film, un sofferto tentativo di elaborazione del lutto che arriva, però, in ritardo di venti anni. Un centro sociale in memoria del figlio santi. Così, ho avuto l’idea di creare un luogo dove i giovani delle periferie potessero incontrarsi e coltivare le proprie passioni. Ma non sapevo da che parte cominciare!». Milano 1996, Milesi, discendente di una nota famiglia d’industriali, confida a un’amica come vorrebbe ricordare Edoardo Kihlgren (il figlio secondogenito nato dal matrimonio con un signore svedese; in seconde nozze è sposata con l’ingegner Saraval). Allora l’amica le parla di uno straordinario prete, da sempre in prima fila sul fronte del disagio giovanile, don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria, il carcere minorile di Milano e presidente di Comunità Nuova. E’ l’economista Marco Vitale, altro amico di famiglia, a organizzare l’incontro tra la dolente madre e il prete di strada. Due mondi all’apparenza distanti per dare vita a un miracolo. Da quell’incontro è nato, infatti, il centro sociale Barrio’s nel popoloso quartiere della Barona. 315 giorni d’apertura, 60 mila presenze, 400 eventi ogni anno il Barrio’s che, secondo un’indagine finanziata dall’Ue, è uno dei migliori centri europei per la riqualificazione del territorio e l’aggregazione dei giovani, è un luogo per leggere e assistere a spettacoli, dove c’è il doposcuola per bambini in difficoltà e si ascolta buona musica, si beve una birra al bar e s’insegna l’italiano ai figli d’immigrati. Inventato da don Gino («Conservo la lettera in cui Vitale gli scriveva: “Penso che finalmente Lettere e Commenti .27 . OPPOSIZIONE PD: LA STRATEGIA DEL PAN PER FOCACCIA FEDERICO GEREMICCA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA atteo» - come direbbe Obama... - ha infatti tirato dritto (come al solito) per la sua strada, convinto che correzioni, incertezze e addirittura marce indietro sarebbero esiziali a meno di 60 giorni dal voto europeo di maggio. Esiziali per lui stesso ed il suo governo: ma esiziali anche per il Pd, naturalmente. Ed è appunto alla luce di questa considerazione che la linea, il ruolo e perfino gli obiettivi delle opposizioni interne al segretario-presidente appaiono sempre più oscuri e di difficile comprensione. La prima sensazione che il tipo di opposizione delle minoranze Pd trasmette all’esterno, infatti, è che intendano praticare il famoso «pan per focaccia»; e cioè riservare a Matteo Renzi lo stesso trattamento - diciamo così - del quale il sindaco di Firenze ha gratificato Enrico Letta e il suo governo: un continuo lavoro ai fianchi fino allo sfinimento dell’«avversario». Può essere, naturalmente. Ma mentre l’obiettivo di Matteo Renzi - criticabile finché si vuole - apparve chiaro fin da subito (sostituire l’«amico» Enrico a Palazzo Chigi) assai più difficile è capire a cosa puntino le opposizioni interne. Bersani, Cuperlo, Fassina e gli altri leader delle minoranze, vogliono forse la crisi di questo governo per andare al voto in autunno? Oppure puntano alla caduta di Renzi per sostituirlo con un altro leader democratico? O più modestamente, infine, vogliono maggior «concertazione» col segretario, sia sulla gestione del partito che sulla rotta dell’esecutivo? Un esame realistico della situazione, porterebbe a pensare che l’obiettivo - del tutto legittimo nelle dinamiche interne a un partito - sia quest’ultimo: limitare (o addirittura ridurre) il «potere» del segretario-presidente. Ed è infatti soprattutto questo quel che si percepisce all’esterno: un continuo lavoro di interdizione, un ripetuto tirare il premier «per la giacchetta» semplicemente per frenarlo, rallentarlo, condizionarne le mosse. È una strategia - intendiamoci - che non può scandalizzare nessuno: ma che potrebbe, sui tempi medio-lunghi, rivelarsi davvero un pessimo affare, tanto per le minoranze interne al Pd, quanto - in vista del voto ormai vicino - per il partito nel suo complesso. L’elettorato di centrosinistra è purtroppo abituato alla dinamica per cui gli «sconfitti» provano - sistematicamente - a vendicarsi dei «vincitori» (semplifichiamo per chiarezza). La storia di questa parte politica, infatti, da oltre vent’anni è sanguinosamente segnata (chiedere a Prodi oppure a Veltroni...) da regolamenti di conti originati appunto da uno spirito di rivalsa spesso personale - del quale iscritti ed elettori ripetono come possono di non poterne più (e il fulmineo e clamoroso avvento di Renzi ne è, in fondo, la prova). Inoltre, la popolarità che continua ad accompagnare il cammino di Renzi - e dalla quale tutto il Pd dovrebbe trarre soddisfazione - sconsiglierebbe di trasmettere all’elettorato l’idea che (come al solito) capi o aspiranti tali, si siano messi al lavoro per indebolire il nuovo leader, provando a ricacciarlo nella «palude». Saggezza (e perfino spirito di conservazione) consiglierebbero, al contrario, di sfruttare e perfino enfatizzare - finché possibile l’energia e la popolarità del nuovo giovane leader, che ha ridato linfa al Pd e continua ad esser in testa ad ogni sondaggio. Sfruttare la popolarità di Renzi a vantaggio dell’intero partito, insomma. Una strategia che dovrebbe esser considerata valida sempre, naturalmente: ma valida ancor di più quando al primo test elettorale del «nuovo Pd» manca appena una manciata di settimane. E invece, alla luce delle storie passate, si può supporre che il lavorio ai fianchi continuerà: con quali successi e con quali risultati (per il Paese e per il Pd) lo si vedrà ad urne europee aperte e scrutinate... «M potrai realizzare il tuo sogno”, ricorda Milesi), ospitato in un edificio del Comune, il Barrio’s è cresciuto – di anno, in anno – grazie al forte impegno non solo economico di «Amici di Edoardo», l’Associazione guidata da Rosella Milesi Saraval. «Ammetto: non ero mai stata prima alla Barona! Né in vita mia avevo mai fatto una raccolta di fondi. Ma piano, piano ho imparato molte cose. Ho fatto tanti incontri interessanti», dice sobriamente Milesi. In realtà, in questi anni Rosella Milesi non solo ha creato una rete di sostenitori (tra i 200 soci di «Amici di Edoardo» molti nomi eccellenti, note aziende, fondazioni bancarie) ma ha inventato con un team di volontari un impressionante numero d’iniziative per sostenere quel luogo alla Barona che ha conquistato personaggi come Ermanno Olmi, Lella Costa, Moni Ovadia. E ancora. In nome di Edoardo che amava molto leggere e aveva anche scritto un libro mai pubbli- cato sua madre ha voluto il «Premio Edoardo Kihlgren» riservato agli autori under 35 anni (vengono selezionati da 2 giurie, una composta da 180 studenti di 7 scuole superiori milanesi; la XV edizione sarà il 28 maggio). Ma c’è di più. «Uno dei grandi rischi che corrono i giovani delle periferie più disagiate è quello di perdere la speranza nel futuro», ha ammonito don Rigoldi presentando, martedi 25 marzo, con Rosella Milesi Saraval i primi risultati di «QuattroVie». E’ il loro ennesimo progetto, questa volta per aiutare i giovani disoccupati. Sorride Milesi raccontando dei corsi per idraulici, falegnami o riparatori di bici; dei 16 su 28 partecipanti che hanno già trovato lavoro o avviato una piccola impresa e delle borse di lavoro – 500 euro al mese per 6 mesi – assegnate ai più meritevoli del corso appena concluso. Parla lady Milesi del sostegno avuto in questi anni dal marito; a tratti si confessa stanca, sussurra la sua età. Spero non s’arrenderà mai. T1 CV PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 28 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Trofeo della nuova musica italiana Il Ministero dell’Istruzione e l’Associazione Mecenate 90 con Radio Italia promuovono il «3° Trofeo della Nuova Musica Italiana. 7 Note dalla scuola», per studenti delle scuole secondarie. Gli studenti sono chiamati a comporre una canzone che verrà votata da esperti e giuria popolare. Gli studenti, singoli o gruppi, potranno registrarsi sul sito www.trofeistudenti.it entro il 6 aprile 2014 e caricare il materiale richiesto entro e non oltre il 4 maggio. CULTURA SPETTACOLI BOLOGNA L «Lavoriamo sui difetti provocati dal tempo – dice la responsabile del Laboratorio dell’Immagine Ritrovata -. Mediamente restauriamo oltre cento film all’anno, per un fatturato di 3,5 milioni» & GIANNI RONDOLINO L Forbici, pinze e bisturi così rinasce un film Viaggio nel Laboratorio della Cineteca di Bologna che restaura Chaplin e Rossellini tra filologia e artigianato Per « Roma Citta Aperta» Roberto Rossellini nel 1945 si è servito di pezzi di pellicola raccattati come capitava. Il prossimo restauro sarà «Salvatore Giuliano» di Rosi zare nuove pellicole oltre alla versione digitale». In questa sala tutto è manuale, compresi i passafilm che permettono di osservare le pellicole fotogramma per fotogramma. Le fasi successive sono meno romantiche ma altrettanto efficaci: una volta ripulito in lavatrice (già!), il film viene scannerizzato e va al restauro digitale, per eliminare le impurità dell’immagine e stabilizzarlo. 35 persone correggono righe, polveri, frammenti 29 Roma città aperta quel capolavoro per scommessa FRANCO GIUBILEI eggenda vuole che per Roma Citta Aperta Roberto Rossellini si sia servito di pezzi di pellicola raccattati come capitava, fra stock scaduti e materiale comprato al mercato nero, anche perché i tedeschi avevano da poco lasciato la città e i mezzi, più che scarsi, erano di fortuna. Quando gli esperti della Cineteca di Bologna si sono ritrovati fra le mani i resti del film recuperati dieci anni fa negli archivi della Cineteca Nazionale di Roma, la leggenda si è rivelata realtà: quelle «frattaglie», definizione impietosa da addetti ai lavori, erano il negativo originale dell’opera simbolo del Neorealismo italiano, tutta roba che si credeva perduta. Da lunedì l’edizione restaurata tornerà in sala, un momento centrale del Progetto Rossellini promosso dalle due cineteche e da Cinecittà Luce, che ha già visto rimettere a nuovo Stromboli terra di Dio, Viaggio in Italia, Germania anno zero, Paisà e India. Un lavoro oscuro e di grandissima pazienza, il restauro di un film: pellicole corrotte dagli anni e dall’uso, a volte bruciate, o rabberciate con lo scotch dall’operatore quando si strappavano durante la proiezione, entrano in una clinica molto speciale per uscirne mesi più tardi (per Roma Città Aperta ce ne sono voluti sei), riportate all’antico splendore e a una versione digitale che le mette al riparo dagli insulti del tempo. E’ quel che succede al Laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna, fra i migliori centri al mondo: dalle sue cure sono passati lungometraggi e comiche di Chaplin, film della Fondazione Scorsese da La Dolce Vita a Il Gattopardo a C’era Una Volta in America. Sempre qui ci si occupa dell’opera di Francesco Rosi: dopo Il Caso Mattei e Lucky Luciano, il prossimo sarà Il Bandito Giuliano. «Nel nostro centro lavorano un’ottantina fra dipendenti e collaboratori, tutta gente che formiamo noi e che, come nel caso del Gabinetto del Dottor Caligari, a volte si trova a lavorare con una parte di negativo, insieme a positivi di varia provenienza. Per i sottotitoli, in questo caso, ci siamo rifatti all’edizione in 16 millimetri», spiega Elena Tammaccaro, responsabile progetto restauro dell’Immagine ritrovata. Nonostante il ruolo determinante delle tecnologie digitali, i primi interventi restano nel solco di un tradizionalissimo taglio e cucito nel reparto «Riparazione pellicole», tappa iniziale del complesso make-up: «Siamo otto persone, tutte donne, il nostro è un lavoro manuale di grande pazienza – racconta Marianna De Sanctis, fra cumuli di «pizze» da cui occhieggiano etichette storiche come Senso o Germania Anno Zero -. Noi ci prendiamo cura degli originali, li ripariamo fisicamente, mettendoli in condizione di passare poi attraverso lo scanner senza danneggiarsi. Ci serviamo di forbici, pinze e bisturi chirurgici. Abbiamo anche l’attrezzatura per la duplicazione fotochimica, per realiz- . traballanti, variazioni di luci e densità delle immagini. «Lavoriamo sui difetti provocati dal tempo – aggiunge la responsabile -. Mediamente restauriamo oltre cento film all’anno, per un fatturato di circa 3,5 milioni». E siamo alla Colour Correction: a questo punto entrano in gioco i committenti del restauro, possibilmente col direttore della fotografia o qualcuno che si trovava sul set, fra filologia e artigianato d’essai. Si lavora su luce e colore, con l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile alle condizioni iniziali. Naturalmente c’è anche l’audio, con la digitalizzazione del suono, la riduzione del rumore di fondo e la restituzione del sound originale. Fino al cuore tecno del laboratorio, una visione da 2001 Odissea nello Spazio: è una sala refrigerata ingombra di macchine e server, illuminata in bluette. E’ qui che riposano i film restaurati prima di riprendere la via dei cinema. a Cineteca di Bologna porta in 70 sale italiane (tra cui la Sala Tre del Massimo) da lunedì il film restaurato Roma città aperta, capolavoro di Roberto Rossellini. Il «tempo di Roma città aperta» venne nell’estate del 1944, quasi per caso, per una serie di circostanze, avventurose e paradossali, persino incredibili, che favorirono la nascita di un capolavoro suo malgrado, contro ogni aspettativa e al di là di ogni concreta previsione. Fu una specie di scommessa, che Rossellini e i suoi amici e collaboratori lanciarono in quei mesi, per dimostrare a sé e agli altri che era possibile riprendere a lavorare nel cinema, che si poteva fare a meno dei mezzi tecnici abituali, delle attrezzature, delle case di produzione, persino degli attori: bastava un po’ di pellicola e una grande abnegazione, un grande coraggio, un ottimismo di fondo. Soprattutto si trattava di affondare lo sguardo nella realtà del momento e coglierne, con la macchina da presa, la verità, senza gli orpelli del cinema spettacolare, fuori dei condizionamenti della produzione corrente. E certamente Rossellini seppe affondare quello sguardo nella realtà e restituircene, in modi e forme in larga misura inconsuete, la verità, l’autenticità. Grazie anche all’interpretazione di Anna Magnani e Aldo Fabrizi, due grandi attori che penetrano nei personaggi drammatici e rendono alcune sequenze memorabili e straordinariamente ancora oggi strazianti. Su Roma città aperta, sulla sua genesi, la sua storia, il suoi significati, sono stati scritti migliaia di articoli e di saggi, sono state raccolte centinaia di testimonianze. Naturalmente la mitizzazione del film ha prodotto una serie di mistificazioni, esagerazioni, invenzioni, ed anche non poche critiche, ridimensionamenti, demistificazioni. A conferma, non tanto e non solo del valore del film, della sua importanza e del suo posto nella storia del cinema (italiano e mondiale), ma anche e soprattutto del suo significato simbolico. Per usare una suggestiva espressione di Jean-Luc Godard, «ecco la prova che tutte le strade portano a Roma città aperta», cui si può anche aggiungere che «tutte le strade partono da Roma città aperta». T1 CV PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 30 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 MILANO I Intervista Vent’anni fa moriva una leggenda senza eredi Luca Carboni: per l’Italia significò la libertà ... C’è un sentimento generale che è di una generazione. Poi c’è un ordigno perfetto che fa esplodere tutto: in quegli anni lo hanno costruito loro Luca Carboni Kurt Cobain, a vent’anni dal suo suicidio. Sarà ricordato a Brooklyn il leader dei Nirvana, nella Rock and Roll Hall of Fame Non riesco neppure a dire quanto mi senta colpevole per questo», scrisse nel biglietto che trovarono accanto al suo cadavere. «La rabbia adolescenziale ha pagato bene, ora sono vecchio e annoiato», aveva scritto in una canzone uscita poco prima. Il 3 marzo 1994, a Roma, Kurt Cobain si salvò a malapena da un’overdose di farmaci. «Quando si risvegliò – raccontò poi il medico -– mi disse che era stato un errore. Non gli cre- detti e lo feci ricoverare in una stanza senza finestre». «In quel momento nel mondo c’erano tante esperienze interessanti, ma nessuna così connessa con la realtà, con un mondo che esisteva e tuttora esiste e che allora, come un po’ oggi, sembrava dimenticato». Chi parla è Luca Carboni, che nei primi Anni Novanta scriveva le più belle canzoni d’Italia e che da lontano («Mi sentivo più vicino a gruppi più contaminati, Red Hot Chili Peppers e R.E.M.») seguì la breve e intensa parabola dei Nirvana con grande attenzione. «Sono stati una grande band e alla fine, soprattutto quando passa il tempo, ciò che rimane sono i pezzi, la musica, la scrittura: c’è un sentimento generale che appartiene a una generazione, ma poi c’è una punta che costruisce l’ordigno perfetto, quello che fa esplodere tutto. E in quegli anni l’ordigno perfetto l’hanno costruito loro. E ne hanno pagato le conseguenze: il successo, specialmente quello planetario come il loro, è sempre un gran problema. È chiaro che ti dà piacere essere apprezzato, ma la popolarità può essere anche violenta, ti arriva addosso in modi inaspettati, e nessuno ti può preparare all’urto, e non ti abbandona più. E se sei un puro, come certamente era Kurt Cobain e la tua storia personale e familiare ti indebolisce, è ancora più difficile». “Il teatro ha bisogno dei giovani dell’Accademia” tutti i teatri e tutti gli attori accorsero in massa. Anche i negozi di via Nazionale tirarono giù le saracinesche. Il carro funebre era tirato da quattro cavalli neri coi pennacchio. Io pensai: “Ma chi era mio nonno: un re?”» La presidente D’Amico: sogno una loro compagnia SIMONETTA ROBIONY ROMA altro giorno a Palazzo Madama, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, insieme ai grandi protagonisti del nostro palcoscenico c’erano le giovani promesse dell’Accademia nazionale di Arte drammatica, intitolata a Silvio d’Amico che l’ha fondata. Da qualche mese, per quei curiosi scherzi del destino, presidente dell’Accademia è Caterina d’Amico, nipote di Silvio e figlia del musicologo Fedele d’Amico e di Suso Cecchi, la più famosa sceneggiatrice italiana. L’ Cheeffettolefaaverpresoilpostodi suo nonno? «Una infinita allegria e un po’ di commozione. Ho pensato ai miei: si sarebbero divertiti. Ho avuto anche dei dubbi: sono già preside del Centro sperimentale di Cinematografia. “Non posso accettare”, ho risposto subito. Mi hanno spiegato invece che i due incarichi non sono incompatibili perché uno, l’Accademia, è una rappresentanza istituzionale mentre ai corsi pensa Lorenzo Salveti, l’altro è Spettacoli .31 KURT COBAIN PIERO NEGRI l corpo lo trovò un elettricista, chiamato per installare un antifurto: Kurt Cobain era disteso nella serra di casa sua, a Seattle, estremo Nord Ovest degli Stati Uniti, con un fucile tra le gambe, un biglietto d’addio infilato nella terra di un vaso, un rivolo di sangue vicino alla testa e una dose letale di eroina nelle vene. Era il 10 aprile 1994, aveva 27 anni: l’autopsia stabilì che la morte risaliva, probabilmente, al 5 aprile. A giorni sono esattamente vent’anni, e l’unica vera cerimonia si terrà a Brooklyn, il 10 aprile, quando i Nirvana, il trio che Kurt Cobain fondò e guidò dal 1987 alla morte, entreranno in quell’istituzione molto americana che si chiama Rock and Roll Hall of Fame, un museo-tempio in cui si è accolti e celebrati per chiara fama, vivi o morti, solo a 25 anni dall’uscita del primo disco. Il primo disco dei Nirvana uscì nel 1989, venticinque anni fa, ma il gruppo e Kurt Cobain fecero storia a partire dagli ultimi mesi del 1991, quando gli Stati Uniti e poi il mondo si innamorarono di questo nuovo suono di chitarra elettrica in arrivo dalla costa ovest degli Usa, di un album (Nevermind, a oggi ha venduto trenta milioni di copie) e di una canzone (Smells Like Teen Spirit) che sembravano poter riassumere in sé gli ultimi trent’anni di musica rock. Nel novembre 1991, nei giorni in cui l’album entrava tra i dieci più venduti d’America, i Nirvana erano in Italia a suonare, a Muggia, Mezzago, Roma e Baricella. Roma a parte, paesi più che piccole città, piccoli locali nei quali all’epoca girava il nuovo rock italiano e l’avanguardia alternativa: due mesi dopo, Kurt e compagni sarebbero finiti al numero 1 della classifica americana, spodestando Michael Jackson. Fu una svolta improvvisa, totalmente inattesa, che apparve storica già nel momento in cui accadeva: finivano gli Anni Ottanta, si spegnevano le luci colorate del pop e tornava l’urlo oscuro del rock. Ma quel passaggio repentino contribuì anche a uccidere Cobain, che non era in grado di gestire la popolarità. Si rese conto di essere diventato, suo malgrado, ciò che più disprezzava: «Non provo più l’esaltazione di ascoltare e creare musica, così come di leggere e di scrivere, da troppi anni ormai. . operativo, più pratico». Mai pensato di unire queste due istituzioni in fondo simili? «Ci fu un intenso dibattito negli Anni 60 che si concluse lasciando le cose come stanno. L’Accademia, che è equiparata a una università, dipende dal ministero della Pubblica Istruzione, il Centro, che non rilascia un titolo di studio ufficiale, da quello dei Beni Culturali. Spesso lavoriamo insieme, contenti di avere a Roma due scuole importanti. Piero Maccarinelli, quando ha formato la sua compagnia di giovani attori, li ha scelti un po’ qui e un po’ là». Leidicediaverfattocinquantamestieri: cosa l’è servito di più per questa esperienza? «Due cose. La prima: esser stata aiuto regista di De Lullo, quando all’Eliseo lavorava solo con Romolo Valli. Ero una brava intermediaria con gli attori: spiegavo bene cosa voleva Valli, anche lui a volte rimproverato da De Lullo che gli rinfacciava di non aver frequentato l’Accademia. La seconda: aver lavorato con persone meravigliose ma incontentabili a cui non bastava mai ciò che facevamo: Tirelli, per Caterina d’Amico presidente dell’Accademia Nazionale di Arte Drammatica «Con allegria e commozione ho preso il posto di mio nonno Silvio che l’aveva fondata con energia ed entusiasmo per aprire al mondo il nostro palcoscenico» esempio, o Lina Wertmuller». Lei ha conosciuto suo nonno? «Avevo sei anni quando è morto. Mi ricordo che quando andavo dai nonni a pranzo mi intratteneva raccontandomi lunghe storie come fosse in scena, perché ero inappetente e questo lo preoccupava. E poi ricordo il suo funerale che ho visto insieme a mia nonna e mio cugino dalle finestre: la famiglia aveva deciso che la nonna non ci fosse e noi nipoti più piccoli le tenessimo compagnia. Nonno è morto all’improvviso a 68 anni. Non ce l’aspettavamo. Fu un funerale straordinario». In che senso? «Paolo Grassi lo fece diventare la rappresentazione fisica del teatro italiano. Fu una operazione politica: voleva che il teatro fosse considerato cultura e potesse accedere ai finanziamenti pubblici come poi è stato. Si chiusero Che qualità aveva suo nonno? «Energia ed entusiasmo. Come pure mio padre. Volle l’Accademia per sprovincializzare il nostro teatro aprendolo a contributi stranieri. L’Accademia ha sempre mantenuto legami internazionali assai stretti con istituzioni parallele sparse nel mondo, legami che oggi, con la globalizzazione, sono ancora più numerosi. C’è un Comitato internazionale di scuole europee: la collaborazione è fitta». Cosa servirebbe oggi all’Accademia? «Intanto uno spazio più ampio, più adeguato. Il nostro villino è molto grazioso ma non basta: siamo in trattative con il comune, ma la burocrazia è lenta. E poi ci piacerebbe fondare una compagnia dell’Accademia dove gli allievi potessero fare rodaggio prima di affrontare il mestiere. C’è stata solo nel 1947 e 48, due annate d’oro, quelle di Paolo Panelli e Bice Valori, di Nino Manfredi». Le piace di più il cinema o il teatro? «Il cinema è bello, ho lavorato anche a Rai Cinema e tuttora si fanno ottimi film, non è vero che la grande tradizione italiana è finita. Ma il teatro, quando è bello, e purtroppo lo è raramente, è ancora più bello. Sabato, domenica e lunedì di Toni Servillo da Eduardo De Filippo, nonostante la quantità di spettacoli visti, mi ha dato una grande emozione. Indimenticabile». 32 .Spettacoli STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 29 marzo 2014 Rai 1 6.00 6.05 6.55 7.00 7.05 Euronews Cinematografo Rai Player Rubrica Tg 1 Rai Parlamento Settegiorni Attualità 8.25 UnoMattina in famiglia 10.20 Linea Verde Orizzonti 11.15 I love you - Ama... e fa ciò che vuoi Magazine 11.45 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Easy driver Magazine 14.30 Le amiche del sabato 17.00 Tg1 17.15 A Sua immagine 17.45 Passaggio a Nord Ovest Documentari 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Tg sport 20.35 Affari tuoi Game show Rai 2 6.30 7.00 7.25 8.15 9.00 9.30 Real School Attualità Incinta per caso Telefilm Lassie Telefilm Santo subito Attualità Sulle vie di Damasco Rai Parlamento Punto Europa Attualità 10.00 Inside the world Doc. 10.40 Cronache animali Doc. 11.30 Mezzogiorno in famiglia 13.00 Tg 2 Giorno 13.25 Dribbling Sport 13.45 Automobilismo: G.P. della Malesia - Qualifiche 15.00 Voyager Factory Doc. 16.25 Sea Patrol Telefilm 17.10 Sereno Variabile 18.00 Tg 2 Flash L.I.S. 18.05 Rai Sport 90° minuto Serie B 18.50 Countdown Telefilm 20.30 Tg2 20.30 Rai 3 7.00 La grande vallata TF 7.50 L’uomo che vide il suo cadavere Film 9.30 L’Elisir del sabato 11.00 Tgr BellItalia Attualità 11.30 Tgr Prodotto Italia 12.00 Tg 3 12.25 Tgr Il Settimanale 12.55 Tgr Ambiente Italia 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3 14.45 Tg3 Pixel Attualità 14.55 Tg 3 Lis 15.00 Tv Talk Attualità 16.30 Hotel 6 Stelle Attualità 17.15 Rai Player 17.20 Pane quotidiano 17.50 Per un pugno di libri 18.55 Meteo 3 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Che tempo che fa Canale 5 Italia 1 Rete 4 Tg 5 Prima pagina Traffico Tg 5 Mattina Dietro le quinte “Rodolfo Valentino” 9.15 Superpartes Attualità 10.00 Melaverde Magazine 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera La soap opera statunitense più seguita al mondo 14.05 Amici Talent show 15.10 Il segreto Telenovela 16.00 Verissimo Attualità Il talk show condotto per l’ottava edizione da Silvia Toffanin 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia 6.55 Cyber girls Telefilm 7.45 True Jackson, VP Telefilm 8.40 Glee Serie 10.30 Sharpay’s fabulous Adventure Film-tv 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset 13.40 Grande Fratello - Live Reality show Il daytime del reality show 14.05 Austin Powers - La spia che ci provava Film (comm., 1999) ★★ 16.00 Ace Ventura 3 Film-tv 17.50 Big Bang Theory Telefilm 18.15 Tom & Jerry Cartoni 18.30 Studio Aperto 19.10 Tom & Jerry Cartoni 19.20 I Flintstones in Viva Rock Vegas Film (comm., 2000) con Mark Addy, Stephen Baldwin ★★ 7.35 Miami Vice Telefilm 8.30 Hunter Telefilm 9.35 Magazine Champions League 10.05 Il mondo di Giulio Reality show 10.50 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 12.55 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.35 Come si cambia Celebrity Reality show 16.15 Ieri e Oggi in Tv Speciale Varietà 16.30 Poirot: La serie infernale Film (giallo, 1989)★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore Soap opera 6.00 7.55 8.00 9.09 21.10 Ti lascio una canzone 21.05 Castle 21.30 Il sesto senso 21.10 Amici TELEFILM. La Homeland Securi- CULTURA. Lo scrittore Donato TALENT SHOW. Il talent show idea- VARIETÀ. Ottavo appuntamen- ty mette i sigilli a una scena del crimine di un’auto-bomba. Castle (Nathan Fillion) e Beckett (Stana Katic) si troveranno di fronte a due misteri Carrisi dedica il quinto appuntamento del programma ai misteriosi intrecci fra coscienza e incoscienza all’interno della nostra mente to e condotto da Maria De Filippi torna in prima serata per la fase finale che decreterà il vincitore di questa nuova edizione to con Antonella Clerici. A giudicare i giovani artisti, Massimiliano Pani, Cecilia Gasdia, Pupo e Fabrizio Frizzi 0.30 S’è fatta notte Attualità 1.15 Tg1 Notte. Che tempo fa 1.30 Applausi. Teatro e Arte Attualità 3.45 Two Lovers Film (dramm., 2008) 5.35 Da Da Da 21.50 Elementary Telefilm 22.40 Tg 2 22.55 Rai Player Rubrica 23.00 Sabato sprint Telefilm 23.45 Tg 2 Dossier Attualità 0.30 Tg 2 Storie. I racconti della settimana 23.25 Tg 3. Tg Regione 23.50 Correva l’anno Doc. 0.40 Tg 3 0.50 Tg 3 Agenda del mondo 1.05 Appuntamento al cinema 1.10 Fuori Orario. Cose (mai) viste 0.20 Speciale Tg5 Attualità Il programma di approfondimento del Tg5 1.20 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.50 Striscia la notizia Varietà satirico 21.10 Le cronache di Narnia: il Principe Caspian ★★★ FILM. (fant., 2008) con B. Barnes, W. Moseley. Regia di A. Adamson. I fratelli Pevensie sono di nuovo proiettati a Narnia, dove il re Mizar governa con ferocia 0.00 Gremlins Film (horror, 1984) con Zach Galligan, Phoebe Cates. Regia di Joe Dante ★★★★ 1.55 Grande Fratello - Live Reality show VERO TV TV&TV ai Pali e dispari lui, da Katia & Valeria lei: entrambi, Angelo Pagani e Katia Follesa, arrivano dal cabaret, da Zelig e da un duo per ciascuno e adesso il duo lo fanno loro, nella vita e in scena. Super, canale 47 del digitale terrestre, trasmette dal lunedì al venerdì una sit com non acquistata, bensì prodotta da Dea Kids, «Uno di troppo». Quell’uno è il bambino che arriva giusto per scombinare la vita della coppia. Ecco trattate, ancorché in maniera comica e grottesca, le conseguenze dell’amore che portano ad avere un infante in casa. Si perde il sonno, ci si addormenta con la testa nel piatto, non si ha intimità e si è comunque costretti a chiedere aiuto a una parte terza, la mamma di lui o di lei, Nunzia Schiano e Alessandra Frabetti. Con il pediatra Luca Seta che fa provare a Katia un certo qual frisson, nonostante tutto. La narrazione comincia dal momento in cui i neogenitori escono dall’ospedale, e avviene attraverso rapide scenette, che icasticamente narrano i mutamenti della vita in comune, rese, cedimenti, frustrazioni: e pure le soddisfazioni, naturalmente. I due comici sono simpatici, non rinunciano agli atteggiamenti alla Zelig che li hanno resi famosi. E insomma, una decina di svelti minuti-aperitivo per grandi e piccini. La sit com va in onda alle 22, ma si può sempre contare sulla struttura modulare tipica del digitale. D ★★ (azione, 1996) con A. Schwarzenegger, J. Coburn. Regia di C. Russell. L’agente Kruger riceve l’incarico di proteggere una testimone che ha smascherato un traffico d’armi FILM. 23.45 Past lies - Minaccia dal passato Film-tv 1.35 Tg 4 Night News 1.55 Ieri e Oggi in Tv Special Varietà 3.55 Music line Musicale 5.20 Zig Zag Gioco TV2000 can. 55 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.45 Coffee Break Attualità 11.00 Le invasioni barbariche Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Le strade di San Francisco Telefilm 15.40 Lo sbarco di Anzio Film (guerra, 1968) con Robert Mitchum, Peter Falck. Regia di Duilio Coletti ★★ 18.10 L’ispettore Barnaby Film-tv 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo sabato 21.10 Il commissario Maigret TELEFILM. Maigretèdaannisulle tracce di una banda di ladri di gioielli. Sospetta che il capo sia Palmari, un ex informatore, ma non riesce a trovare le prove 0.40 0.45 0.50 1.30 REAL TIME 19.55 Storie da Lourdes 20.00 Rosario da Lourdes 20.30 Nel Cuore dei Giorni 20.55 Tg Tg 21.20 Karol un papa rimasto uomo Film 22.50 Effetto Notte 23.15 Nel Cuore della Domenica 17.45 Vero in cucina 18.30 Vendetta d’amore Telenovela 19.30 Padre coraje TN 20.25 Tg News 20.30 Perla nera Telenovela 21.30 Papà ai fornelli 21.55 Tg News 22.00 Più belle, più giovani ALESSANDRA COMAZZI 21.30 L’eliminatore La 7 Tg La7 Sport Movie flash Otto e mezzo sabato La7 Doc Un viaggio che condurrà i telespettatori alla scoperta dei più grandi misteri del nostro tempo DMAX 17.15 My Cake Design: la battaglia dello zucchero 18.10 Bakery Boss: SOS Buddy Documentari 19.10 Fuori menù Varietà 20.10 Il mio grosso grasso matrimonio gipsy Varietà 23.00 Vite al limite Documentari 16.50 18.35 19.30 20.20 Top Gear A caccia di auto Container Wars Affari a tutti i costi 21.10 Affari in valigia 22.50 Nella terra dei serpenti a sonagli 23.40 Bear Grylls: sopravvivi se ci riesci film / intrattenimento 16.35 Clima del terzo tipo DISCOVERY SCIENCE Air Bud 3 Buddy stavolta se la dovrà vedere con lo sport più amato al mondo: il calcio SKY CINEMA FAMILY digitale terrestre 10.55 Storie di Cinema IRIS 11.20 Killing Point Jacob King indaga su Lazarus, un assassino seriale di prostitute IRIS 11.30 Tra cielo e terra RAI MOVIE 12.15 Bruce Lee - Il Viaggio di Un Guerriero RAI 4 13.10 Arma letale I poliziotti Mel Gibson e Danny Glover danno la caccia a una banda di narcos IRIS 13.50 Rai Player RAI MOVIE 14.00 Haunting - Presenze Neeson, un dottore che studia la paura, riunisce tre pazienti in una villa RAI MOVIE 14.05 I tre dell’operazione drago Nell’isola-fortezza di Mr. Han si svolge un torneo per campioni di arti marziali RAI 4 15.05 Dark Blue World 1939: piloti fuggono in Inghilterra dalla Cecoslovacchia e amano la stessa donna IRIS 14.25 2 Broke Girls JOI The Originals MYA 14.50 Parks And Recreation JOI 15.15 The Vampire diaries MYA 15.17 15 minuti - Follia omicida a New York Duplice omicidio a NY. L’esperto poliziotto Robert De Niro si occupa del caso 15.20 15.40 PREMIUM CINEMA Mom JOI Covert affairs PREMIUM ACTION 16.05 Giorni di tuono Dopo un grave incidente un pilota d’auto torna a correre per amore di una donna PREMIUM UNIVERSAL 16.10 Duro A Morire JOI 16.50 Dance Academy MYA 17.00 Friends JOI 15.55 È già ieri RAI MOVIE 16.20 Eureka RAI 4 17.00 Adesso Cinema! IRIS 17.10 Ashes To Ashes RAI 4 17.30 Rai News - Giorno RAI MOVIE Atmosfera zero Terza luna di Giove: il commissario Connery indaga sulla follia degli operai IRIS 17.35 Rai Player RAI MOVIE 17.45 Agathe Cléry Sudafrica: Agathe Clèri, snob e razzista, si sveglia un giorno con la pelle nera RAI MOVIE Rush RAI 4 18.00 18.45 Flashpoint RAI 4 19.35 Commedia sexy Lasciati i figli a una gita scolastica, Filippo e Anna abbordano una coppia IRIS 19.40 La donna perfetta Nicole Kidman, sposata con Matthew Broderick, fa amicizia con una scrittrice RAI MOVIE 17.15 Fringe PREMIUM ACTION 17.19 Head Over Heels PREMIUM CINEMA 17.33 Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni Alfie, Helena e Sally sono alle prese con quel sentimento che chiamiamo “amore” PREMIUM CINEMA 17.50 Pretty Little Liars 18.20 Big Bang Theory 18.30 Ed Tv PREMIUM MYA JOI UNIVERSAL 18.45 Due Uomini e 1/2 JOI Gossip Girl MYA 18.55 Grimm PREMIUM ACTION 19.08 Shit! My dad says JOI 19.20 Ti odio, ti lascio, ti... PREMIUM CINEMA Parenthood MYA 19.30 19.35 Dr. House - Medical division JOI 20.20 Dracula MYA Medium RAI 4 21.05 Mani di Velluto IRIS 21.10 Ghost Wisperer RAI 4 21.15 La croce di ferro Nel 1943, durante la campagna di Russia, i tedeschi tentano di resistere RAI MOVIE 22.45 The Square RAI 4 22.55 Carabina Quigley Tom Selleck, tiratore scelto, si ribella a un dispotico proprietario terriero RAI MOVIE Giggi il bullo Le vicende del bullo di periferia Alvaro Vitali, sempre pronto a menar le mani IRIS 0.30 Snowtown RAI 4 Storie di Cinema 0.55 Rai News - Notte IRIS RAI MOVIE 16.40 Skyfall In missione a Istanbul, 007 (Daniel Craig) deve recuperare un file prezioso SKY MAX 16.50 Waterloo SKY CLASSICS 16.55 Sex & the City FOX LIFE Manuale d’amore 2 Capitoli successivi SKY PASSION 17.05 Clima del terzo tipo DISCOVERY SCIENCE Piccole bugie tra amici SKY HITS 17.10 La febbre dell’oro DISCOVERY CHANNEL 17.20 Senza traccia FOX CRIME 17.30 Come funziona la Terra? DISCOVERY SCIENCE 17.40 Paris-Manhattan Alice è un’affascinante farmacista, fissata con il cinema di Woody Allen SKY CINEMA 1 18.00 Cool Runnings Quattro sottozero Quattro giamaicani falliti in altri sport, ci provano col bob a 4 alle Olimpiadi SKY CINEMA 18.10 Grey’s Anatomy FOX LIFE 18.15 Senza traccia FOX CRIME 18.25 Gemelli siamesi DISCOVERY SCIENCE 19.00 Grey’s Anatomy FOX LIFE PREMIUM ACTION ® PREMIUM UNIVERSAL 21.35 Due Uomini e 1/2 JOI 22.00 Fringe PREMIUM ACTION 22.05 Shit! My dad says JOI The Vampire diaries MYA 22.50 Covert affairs PREMIUM ACTION 22.55 The Originals MYA 23.05 Boogie Nights PREMIUM UNIVERSAL 23.18 Austin Powers La Spia Che Ci Provava PREMIUM CINEMA SKY CINEMA 1 L’udienza Enzo Jannacci, stralunato giovanotto, ha un sogno ossessivo: parlare con il Papa SKY CLASSICS 19.10 Senza traccia FOX CRIME Perversione mortale Una psicanalista, suggestionata da una paziente, cade tra le braccia di un uomo SKY MAX 19.35 La spada nella roccia Artù, con l’aiuto del mago Merlino, riesce a estrarre la spada dalla roccia SKY CINEMA FAMILY 19.45 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.05 C.S.I. FOX CRIME 21.00 Criminal Minds Anthology FOX CRIME Castle FOX LIFE SkyCineNews-Storia di una ladra di libri SKY CINEMA 1 SKY CINEMA FAMILY Il cavaliere della valle solitaria Arrivato nel Wyoming, un misterioso Alan Ladd diventa paladino della giustizia SKY CLASSICS 20.25 Almost Human 21.15 Mike & Molly JOI L’isola delle coppie Quattro coppie decidono di passare le vacanze nella stessa isola tropicale PREMIUM CINEMA Tango & Cash I poliziotti Tango e Cash costretti a lavorare insieme contro i narcotrafficanti SKY PASSION 19.05 World War Z Un kolossal zombie diretto dal regista di “Quantum of Solace”, Marc Forster Pinocchio FAMILY 1.00 Monsters RAI MOVIE 1.05 L’anticristo Un professore cura una ragazza paralizzata e scopre che è posseduta IRIS 3.00 Nero veneziano IRIS 3.35 Kill List RAI 4 Una famiglia all’improvviso Dopo i funerali del padre, un ragazzo deve dare 150 mila dollari alla sorella ® Come ti ammazzo l’ex SKY PASSION Special Forces Liberate l’ostaggio Elsa, giornalista francese inviata in Afganistan, entra nel mirino dei Talebani SKY MAX 21.10 Malattie misteriose DISCOVERY SCIENCE The Mexican - Amore senza la sicura Brad Pitt e Julia Roberts, innamorati sempre in crisi, arrivano a un bivio SKY HITS Natale a Rio Cinepanettone. De Sica e Hunziker in una riuscita commedia degli equivoci SKY CINEMA 1 21.30 Property Wars DISCOVERY CHANNEL 21.55 Criminal Minds Anthology FOX CRIME Castle FOX LIFE 22.05 Gemelle siamesi: prima e dopo DISCOVERY SCIENCE 22.30 Coach Carter Storia dell’ex campione di pallacanestro Ken Carter (Samuel L. Jackson) SKY CINEMA FAMILY 22.40 Steel Magnolias - Fiori d’acciaio SKY PASSION 22.50 Criminal Minds Anthology FOX CRIME 23.05 The Last Stand L’ultima sfida Lo sceriffo Schwarzenegger vive una vita serena, ma un criminale sfugge all’Fbi SKY CINEMA 1 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 SPORT a Formula 1 secondo Kimi Raikkonen è acceleratore, freno, volante e pista. Il resto non conta, compresi i 21 avversari con cui si ritrova la domenica in pista. Alcuni ammette di non conoscerli nemmeno. Finlandese, 34 anni, è il pilota più vecchio. «È vero conferma - l’ho letto da qualche parte». Non è un tentativo di umorismo, è lui al naturale. Alla Ferrari sbarcò nel 2007, vinse il primo Mondiale del dopo-Schumacher, se ne andò a fine 2009. È tornato quest’anno a fare coppia con Fernando Alonso. «Non so se è il più forte compagno di squadra che ho avuto. Cercherò di batterlo come ho fatto con tutti gli altri. E sarò deluso se non ci riuscirò». L 6,00 F1. Gp Malesia, prove libere SkySportF1 9,00 F1. Gp Malesia, qualifiche SkySportF1 9,15 Pattinaggio su ghiaccio. Mondiali RaiSport2 13,45 Calcio. Manchester Utd-Aston Villa FoxSports 14,00 F1. Gp Malesia, qualifiche (differita) Rai2 14,00 Hockey ghiaccio. Playoff, semifinale RaiSport2 “In Ferrari a vita Ma se non batto Alonso sarò deluso” “Questo è il mio ultimo team, stavolta sono sicuro” Di che cosa ha bisogno? «È una questione di assetto, non riesco ad avere la macchina che mi piace. Abbiamo piccoli problemi qua e là, ma se riuscissimo a mettere insieme le cose che abbiamo imparato due settimane fa a Melbourne dovremmo fare già un bel passo avanti. Abbiamo corso una sola gara, non dobbiamo farci prendere dal panico». La Mercedes vola, non è preoccupato? «No. Vogliamo fare meglio, vincere delle gare, ma non è stato un disastro a Melbourne. Il disastro è quando non fai punti. Con le persone che abbiamo e che stanno lavorando duramente possiamo crescere». In quali aree la F14 T è più debole? «Ci sono molte piccole cose che possono fare una grande differenza. Non esiste un singolo problema da risolvere». In Malesia nel 2003 vinse la sua prima gara: lo sente come un Gran premio speciale? «È una corsa come un’altra». Le mette pressione? «No, nella mia carriera ho sempre tentato di battere il compagno di squadra, come è normale: voglio fare bene e sono deluso se non ci riesco». Una volta lui ha detto che Massa è più veloce di lei... «Non mi interessa quello che dice la gente». Se dovesse puntare un euro su un pilota per il titolo mondiale, da quanto si è visto finora chi sceglierebbe? «Quello che ha vinto in Australia (Rosberg, ndr) ha fatto più punti e quindi è il pilota da battere, ma il campionato è lungo. La Mercedes sembra forte, bisognerà vedere nelle prossime gare». Vettel sostiene che il rumore della Formula 1 con il turbo è diventato una schifezza. D’accordo o no? «Non mi sembra che il rumore sia cambiato. È soltanto un po’ più basso». Sempre a proposito di Vettel: crede che tornerà presto a vincere? «Come noi ha avuto problemi nella prima gara, ma sono convinto che ha una buona macchina e riuscirà a recuperare». Che cosa è cambiato in meglio o in peggio a Maranello rispetto alla sua prima esperienza? «È cambiato poco nella squadra. Sono le regole a essere diverse e questo ha avuto un grosso impatto sulle monoposto». Il debutto in Australia è andato maluccio, solo un settimo posto. Nel 2007 aveva cominciato con pole position e vittoria. «Il 2007 non ha nulla a che vedere con le nuove regole. La macchina di quest’anno non si adatta a me, non è ciò che voglio. Ci stiamo lavora n d o, ma sfortunatamente non abbiamo ancora risolto il problema». 33 16,00 Calcio. Espanyol-Barcellona FoxSports2 16,00 Dribbling RaiSport1 16,00 Boxe. Azerbaijan-Italia SkySport2 17,55 Calcio a 5. Winter Cup RaiSport2 18,00 Calcio. Cesena-Novara SkySport1 20,45 Calcio. Milan-Chievo SkySport1 21,20 Basket. Campionato Ncaa SkySport2 22,10 Ciclismo. Settimana Coppi&Bartali RaiSport2 KIMI RAIKKONEN Intervista STEFANO MANCINI INVIATO A SEPANG Oggi in Tv . La Ferrari sarà la sua ultima squadra? «L’avevo già detto parecchi anni fa (ride). Sì, adesso che sono tornato sono sicuro che sarà il mio ultimo team, anche perché non andrò avanti a lungo. Poi comincerà la seconda parte della mia vita. Intanto cerco di fare del mio meglio». Sul compagno di squadra Sul ritorno a Maranello Dice che Massa Avevo già detto che non è più veloce di me? me ne sarei più andato Non mi interessa... Lui però ora è una certezza di sicuro è molto bravo Sono il più vecchio, non ma non faccio classifiche andrò avanti a lungo Campione 2007 con la Rossa Kimi Raikkonen, 34 anni, 20 vittorie in F1 e un Mondiale (foto a lato) con la Ferrari Alonso è il compagno di squadra più forte che ha avuto? «Difficile da dire. Ogni campionato è diverso, ogni macchina è diversa. A volte una monoposto è adatta più alle caratteristiche di un pilota che di un altro. Di sicuro è molto bravo, però non mi interessa fare una classifica». Su Mondiale e Circus L’auto ancora non mi si addice ma la Mercedes non è imbattibile. In F1 sono felice e pagato bene anche se non tutto è bello Sta pensando a una nuova sfida dopo la Formula 1? F1,domaniGpMalesiaalle10 Libere,KimivicinoaRosberg Stamane(ore9)qualifiche «Lo vedrò il giorno che smetto. Non ho pianificato nulla, non credo che avrò molte occasioni di correre. Passerò il tempo libero come ora». 1 Nico Rosberg si conferma il più Ha seguito la vicenda di Robert Kubica? veloce nelle libere del Gp di Malesia, seconda gara del Mondiale. Il pilota Mercedes ha girato in 1’39’’909, precedendo di soli 35 centesimi Kimi Raikkonen, su una Ferrari che sembra aver fatto un passo avanti. «Abbiamo agito su tre fronti - spiega il progettista Simone Resta -: il software che gestisce motore e kers, il tipo di benzina e il rapporto tra prestazioni e affidabilità». In pratica, la Ferrari ha deciso di sfruttare di più le prestazioni della F14 T rispetto alla gara in Australia. In crescita anche la Red Bull, con il terzo tempo di Sebastian Vettel, davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton e alla Ferrari di Fernando Alonso. Oggi alle 9 sono in programma le qualifiche (Sky Sport F1, differita Raidue ore 14), domani alle 10 la gara (Sky Sport F1, differita Raiuno alle 14,30). Meglio la Formula 1 dei rally? «Se non fossi felice non sarei qui». «So quanto è difficile guidare fuori dai circuiti: gli errori li paghi molto più cari che in Formula 1. Se provi a spingere al massimo in ogni curva come in pista, primo o poi qualcosa ti succede». Qual è il più piacevole effetto collaterale della F1? Donne, denaro, fama? «La pista ha assorbito finora la maggior parte del tempo della mia vita. Siamo pagati bene, ma non è facile. E poi in F1 ci sono tante cose che non sono né interessanti né piacevoli». Se ha visto il film «Rush» forse le mancherà quel mondo: il suo eroe è Hunt o Lauda? «Ho visto il trailer. Lo sport è cambiato: a quei tempi era più eccitante e divertente, oltre che pericoloso». www.lastampa.it/mancini W 34 .Sport STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 Imprese bianconere La stoccata di Mou «L’EuropaLeague? Nonuntitolovero» José Mourinho, 51 anni San Siro (Milano) Tre vittorie, 2 pari e 1 ko: 1° successo contro l’Inter il 29 ottobre 2011 (2-1), ultimo un mese fa sul Milan firmato Tevez-Llorente (2-0, foto) 1 Ci pensa Mourinho a scaldare Napoli-Juve, stuzzicando sia Benitez (suo predecessore al Chelsea) sia Conte. «Se la Juve dovesse vincere l’Europa League non sarebbe un vero successo, perché quella è una squadra costruita per la Champions». Sistemati i bianconeri, non è mancata una battuta sull’allenatore del Napoli che ha sostituito in estate: «Lo scorso anno il Chelsea ha avuto problemi a qualificarsi in Champions e si sono ritrovati a giocare l’Europa League con una squadra costruita per altri obiettivi». [G. ODD.] REUTERS Antonio Conte, 44 anni, è vicinissimo al terzo scudetto in tre stagioni sulla panchina della Juventus Retroscena GIANLUCA ODDENINO TORINO Collezione Conte Resta solo Napoli da conquistare i ha espugnati uno ad uno - piccoli e grandi, di provincia e da Champions, vicini e lontani - ma c’è ancora uno stadio che resiste all’assalto della Juve di Conte. Uno solo, ormai circondato dalle truppe bianconere manco fosse il fumettistico villaggio di Asterix ai tempi di Giulio Cesare. È il San Paolo di Napoli, la casa di da Chiellini e Inler il 1° marzo Maradona e probabilmente 2013, i bianconeri blindarono il l’impianto più caldo, appas- secondo scudetto consecutivo sionato e imponente d’Italia. contro i diretti rivali. Cambiato Quando a Fuorigrotta il Napoli, via Mazzarri e Cavani sbarca la Juve, nulla è norma- dentro Benitez e Higuain, non le (compresi gli assalti ultrà è cambiato l’obiettivo della Jual pullman delve un anno dopo. la squadra av- STAGIONE ECCEZIONALE Fare punti al versaria) e San Paolo domaCaccia a nuovi record ni sera quella sfida diper BufLichtsteiner: «Meglio fon e compagni venta «la partita». Che finora i trofei, però se si può...» vorrebbe dire non ha riservaaccorciare ancoto troppe gioie agli uomini di ra di più la corsa al tricolore, Conte: due viaggi e due pa- ma non c’è solo la voglia di sureggi. Nel primo, il famoso 3-3 perare indenni uno degli ultimi in rimonta del novembre ostacoli in campionato ad ani2011, nacque il modulo 3-5-2 mare i bicampioni d’Italia. che tuttora riveste la squaNella stagione dei record e dra. Nel secondo, 1-1 firmato della riscrittura della storia L Domani Juve al San Paolo: l’unico stadio in cui non ha vinto nelle ultime tre stagioni 19 Città In tre campionati di serie A, la Juventus di Antonio Conte ha vinto in 19 città, da Nord a Sud, isole comprese calcistica, questa Juve vuole togliersi la soddisfazione di completare il proprio tour di vittorie in serie A. San Siro, i due Olimpici, il Franchi di Firenze e Marassi a Genova sono già caduti da tempo e altri campi sono ormai stabili terreni di conquista per la Juve. Che dopo aver già vinto in 19 città nelle ultime tre stagioni, e in attesa di giocare per la prima volta a Reggio Emilia contro il Sassuolo, non ha altra missione che conquistare anche Napoli. Un’impresa complicata, considerando la fatica accumulata dalla capolista e l’assenza di Tevez per squalifica, ma decisiva per provare a chiu- dere in anticipo i conti dello scudetto e soprattutto continuare ad animare il sogno dei 100 punti. «Contano i titoli commenta Stephan Lichtsteiner - ed è più importante vincere campionato ed Europa League invece di uno scudetto a cento punti. Però magari prendiamo tutte e tre le cose». La sfida è aperta e ingolosisce una Juve «super-straordinaria» (Conte dixit), che nel mirino ha altri due primati da conquistare in questa annata. Il numero di vittorie in un singolo campionato (30) e quello delle trasferte vinte (15): ora i bianconeri sono rispettivamente a quota 26 e 11 con otto partite (quattro lontano da Torino) a disposizione per aggiornare statistiche e almanacchi. L’esame Napoli, dunque, è a più livelli. Anche a livello di storia, visto che l’ultima vittoria risale addirittura al settembre 2000 e la Juve non si nasconde le difficoltà. «Giochiamo in trasferta - aggiunge Lichtsteiner - e questo dà loro un po’ più di forza e meno timidezza rispetto all’andata. Ora sono sicuramente carichi perché non hanno niente da perdere, quindi ci vorranno mettere in grande difficoltà». Anche per onorare una stagione fin qui altalenante e magari mantenere intatto il proprio bunker. Di questi tempi vale quasi come un record. Olimpico (Roma) Due vittorie, 2 pari e 1 ko. A Roma la Juve s’è presa l’ultima Supercoppa, in A fu pesante il 2-0 sulla Lazio del 2013 (gol di Vidal nella foto) Olimpico (Torino) Nel nuovo derby di Torino (due squadre e due stadi) i bianconeri hanno sempre vinto: 2-0 con Vidal-Marchisio e 1-0 con Pogba (foto) Franchi (Firenze) Una vittoria, 1 pari e 1 ko. Conte passa al 1° tentativo: 5-0 il 17 marzo 2012. Gol di Vucinic, Vidal (a sin. in foto), Marchisio, Pirlo e Padoin Sport .35 LA STAMPA . SABATO 29 MARZO 2014 Ultimo centro il 30 marzo 2013 In breve Meggiorini esulta con Basha dopo il gol del 3-2 al Napoli, poi diventato 3-5 Pattinaggio: Mondiali La Kostner sogna l’iride 1 Ai Mondiali di Saitama (Gia) oggi (dalle 9,15 italiane, Rai Sport 2) Carolina Kostner cerca l’oro nell’esercizio libero dopo il 2º posto nel «corto» dietro ad Asada (Gia). Nella danza Anna Cappellini e Luca Lanotte erano in testa prima del libero decisivo di oggi (all’alba in Italia: dalle ore 4,30). In scadenza di contratto Squalificati in serie A Riccardo Meggiorini, 28 anni, al Toro dall’estate 2012 Tre turni ad Amauri 1 Tre Toro, missione Meggiorini “Il gol mi manca tantissimo” A secco da un anno, sostituirà Immobile: “Se segno giro tutto lo stadio” Personaggio FRANCESCO MANASSERO TORINO r m a i quando tiro in allenamento i portieri mi dicono palo, questa settimana è già successo 3 o 4 volte». Da promessa del calcio svelata da Roberto Mancini (che lo fece esordire in serie A a 19 anni), oggi Riccardo Meggiorini è diventato l’attaccante di riserva con più subentri nel campionato (22). Non segna da dodici mesi esatti (domani) e contro il Cagliari avrà l’ardito compito di sostituire Ciro Immobile, che con le sue 17 perle è secondo nella classifica cannonieri, in lizza per lo scettro di re dei bomber a meno uno da Carlos Tevez: roba che in casa Toro non si vedeva da quasi quarant’anni con Ciccio Graziani. E se una partita, questa, non può cambiare il destino di un giocatore, può mettere un altro tassello nella ripresa psicofisica di chi negli ultimi anni si è perso nella giungla. «Il gol mi manca tantissimo e se mi sblocco faccio il giro dello stadio - dice Meggiorini -. Purtroppo ne ho realizzati pochi al Toro, spesso sono troppo precipitoso e il mio modo di giocare a tutto campo un po’ mi pe- «O nalizza. Ma potevo anche fare meglio. Ventura mi ha insegnato tanto, ma questo difetto non l’ho corretto». Ancora alla ricerca del proprio valore, quest’anno Meggiorini ha sopperito agli errori con prestazioni sempre molto generose, nonostante lo scarso impiego (670’). È bastato questo perché il rapporto con i tifosi sbocciasse. L’ex del Novara, fischiato per molto tempo, è passato da «brutto anatroccolo» a uno dei più applauditi: e senza OGGI ore 18 BOLOGNA-ATALANTA Sky calcio 1-Premium calcio Arbitro: Valeri ore 20,45 MILAN-CHIEVO Sky sport 1-Premium calcio Arbitro: Giacomelli DOMANI ore 12,30 SASSUOLO-ROMA Sky calcio 1-Premium calcio Arbitro: Rizzoli ore 15 LAZIO-PARMA Sky calcio 1-Premium calcio 1 Arbitro: Damato SAMPDORIA-FIORENTINA Sky sport 1-Premium calcio 2 Arbitro: Russo TORINO-CAGLIARI Sky calcio 3-Premium calcio 4 Arbitro: Tommasi VERONA-GENOA Sky calcio 4-Premium calcio 3 Arbitro: Celi ore 20,45 NAPOLI-JUVENTUS Sky sport 1-Premium calcio Arbitro: Orsato l’ombra di un gol. Un caso più pancia» e i tifosi granata hanno unico che raro, sul quale ha influ- cominciato ad apprezzarlo molito pure un tweet «adrenalinico» to. Ma rischia di essere tardi, vidopo il derby di ritorno, che fece sto che il giocatore è in scadenza infuriare il fronte di contratto e labianconero. «Alla DOMANI COL CAGLIARI scerà Torino. «In fine ho dovuto toanni e mezzo Nessuna rete ma ora due gliere il mio profimi sento migliorai tifosi lo apprezzano to - dice -, però mi lo - spiega - in verità sui social «Imparo da Ciro e Cerci» aspettavo di più network non puoi da questa espescrivere quello che pensi: rischi rienza. Non parlo di quest’anno: il deferimento, quando invece ri- gioco poco, ma davanti ho due cevi solo insulti». compagni che andranno al MonMeggiorini è un ragazzo «di diale. Anche stando in panchina ho imparato molto da Cerci e Immobile. Sono un esempio. Li osservo, vivono per il gol. Io non 31ª GIORNATA lo faccio sempre». Prende appunti, chi domani Classifica non dovrà far rimpiangere Im39 81 Torino Juventus mobile. Se l’ex del Genoa a 24 an39 67 Milan Roma* ni si è scoperto un bomber di 39 61 Genoa Napoli razza, al contrario Meggiorini a quell’età si è inceppato, traden35 Fiorentina 51 Udinese do le aspettative di una carriera 32 48 Cagliari Inter che avrebbe potuto regalargli 27 47 Chievo Parma* più soddisfazioni. «Mi aspettavo 26 43 Bologna Atalanta di più da me stesso - confessa -, 24 42 Livorno Lazio l’ultima stagione da protagonista risale ai tempi del Cittadella, 21 Sampdoria 40 Sassuolo quando realizzai 18 gol. Sono 20 40 Catania Verona passati cinque anni. Spesso mi sono chiesto cosa sia cambiato *Una partita da allora. Adesso posso darmi in meno una risposta: quando non facevo Centimetri bene mi deprimevo. E quando LA STAMPA capitava, perdevo fiducia. Se solo avessi creduto più in me… OgLUNEDÌÌ ore 19 gi sono migliorato dal punto di UDINESE-CATANIA vista della personalità: ho ancoSky calcio 2-Premium calcio Arbitro: Doveri ra una vita davanti, nonostante non sia più un ragazzino». E una ore 21 grande occasione, domani conLIVORNO-INTER tro il Cagliari: un anno dopo l’ulSky sport 1-Premium calcio Arbitro: Calvarese tima volta. Rabbia L’APPELLO-DENUNCIA DELLA LEGA CALCIO La recente protesta dei tifosi del Milan davanti al pullman della squadra I club contro gli ultrà “Lo Stato deve aiutarci” Cori e aggressioni: i casi di Milan, Lazio e Bologna. «Adesso basta intimidazioni» GUGLIELMO BUCCHERI ROMA Ci sono cooperative del pallone più o meno ricche in giro per l’Europa. E ce n’è una, quella italiana, costretta ad alzare la voce su un terreno altrove sconosciuto: stop alle intimidazioni, basta con «alcune tifoserie che, accampando imprecisati diritti di Prima volta EaLecce(LegaPro) itifosientranonelCda 1 Un tifoso, l’avvocato Oronzo Valletta, rappresenterà le tre organizzazioni della tifoseria all’interno del Consiglio di amministrazione del Lecce (Lega Pro 1a div., girone B). La proprietà del club (la famiglia Tesoro) ha affidato l’ufficio permanente Slo (supporters liaison officier) a Silvia Famularo e due altri tifosi da designare. [S.G.] proprietà morale, pongono in essere azioni tese a danneggiare i club, le squadre e i calciatori...», scrive la Lega Calcio di A. Poche righe, durissime, mai consegnate al mondo del pallone: ogni società ha un voto all’interno dell’assemblea e ogni società ha dato il proprio consenso per un grido d’allarme non più differibile. La misura è colma, il limite superato. Lazio, Milan, Bologna: sono questi ora i club nel mirino degli ultrà. Ma un po’ ovunque si chiudono le curve per i cori di discriminazione territoriale e, in alcuni casi, per i «buu...». Una forma di ricatto, un modo per danneggiare presidenti non amati mentre la nostra immagine al- turni ad Amauri (Parma, gomitata a Chiellini), 2 a Ledesma (Lazio), 1 a Regini (Samp), Constant, Mexes (Milan), Immobile, Moretti (Toro), Pinilla (Cagliari), Portanova (Genoa), Rigoni (Chievo), Rodriguez (Fiorentina), Romulo (Verona), Tevez (Juve). Inter, Moratti e gli arbitri «Niente rigori? Comico» 1 «È comico» dice Moratti sulle 32 giornate senza rigori per l’Inter. Non parla Thohir, che ha incontrato banche e società di rating illustrando il progetto che dovrebbe portare 200 mln di finanziamento. Il tycoon ha parlato con Mazzarri del futuro, che per il tecnico sarà certo solo con un posto in Europa. Calcio: serie B, 32º turno Il Palermo a Varese 1 Serie B (32º turno): oggi ore 15 Avellino-Cittadella, Empoli-Juve Stabia, LatinaCarpi, Modena-Spezia, Padova-Lanciano, Pescara-Reggina, Siena-Brescia, TrapaniBari, Varese-Palermo; ore 18 Cesena-Novara; domani ore 12,30 Crotone-Ternana. Mondiali Under 17 STASERA C’È IL CHIEVO Seedorf rilancia “Penso al Milan del futuro” Galli nuovo ds? LAURA BANDINELLI MILANO Ma quale panchina a tempo, Clarence Seedorf è ancora convinto di poter fare la storia del Milan anche come allenatore: «Roma - così l’olandese non è stata fatta in due giorni. Chi pensava che potessi costruire qualcosa in tre o quattro mesi si sbagliava: ho sempre detto che ci vuole tempo. Dobbiamo dimostrare che non siamo stati casualmente bravi con Lazio e Fiorentina». Dopo il commissariamento di Roma, con Adriano Galliani in versione supervisore, si ricomincia dal Chievo a San Siro. La vittoria contro i viola ha restituito serenità all’ambiente, ma il difficile arriva adesso perché le prestazioni del Milan in casa quest’anno sono state deludenti. Seedorf punta ancora su Balotelli: «Dopo la gara di Firenze gli ho fatto i complimenti per la sostanza che ha dato, non solo per la qualità. È stata la prima partita da quando sono arrivato in cui ha fatto per 90 minuti quello che gli era stato chiesto in entrambe le fasi. Si sta evolvendo, anche nel rapporto con gli arbitri, sempre con le mani dietro la schiena», precisa Seedorf. Galliani, ieri, ha lavorato negli uffici di Milano. La caccia al nuovo ds è partita e tra i papabili è entrato anche l’ex portiere rossonero Giovanni Galli che Galliani ha avuto modo di incontrare durante la trasferta a Firenze. Azzurrine in semifinale 1 Mondiali femminili di cal- cio Under 17 in Costarica: l’Italia batte ai rigori il Ghana (2-2 al 90’) e lunedì sfiderà in semifinale la Spagna. Basket: Eurolega e serie A Milano sbanca Istanbul Milan Chievo (4-2-3-1) (4-3-1-2) SKY SPORT 1 – PREMIUM CALCIO ORE 20,45 32 25 Abbiati Agazzi 26 21 Silvestre Frey 13 3 Rami Dainelli 1 Eurolega, 12ª Top 16): Feberbahce-Milano 73-82. Serie A (25ª): 20,30 Cantù-Varese. 25 Bonera Cesar 12 81 Zaccardo Dramè 93 Ciclismo: Gp di Harelbeke 23 34 De Jong Bentivoglio 4 Muntari Radovanovic Taarabt Guarente 9 8 23 Sagan 1º nelle Fiandre 22 Kakà Hetemaj 56 10 Honda Paloschi 43 1 Peter Sagan (Svk) vince il 45 Gp Harelbeke nelle Fiandre. Giro di Catalogna: 5ª tappa a Mezgec (Slo). Coppi&Bartali: 2ª frazione a Kennaugh (Gbr). l’estero cade in ginocchio. «Noi non siamo lo Stato, non capisco perché in uno stadio con mille telecamere non si riesca ad individuare i colpevoli di cori o striscioni...», disse una settimana fa Andrea Agnelli, numero uno della Juve. E, allo Stato, si rivolge la lettera della Lega Calcio. «Basta con le intimidazioni. Da qualche tempo si legge - alcune società sono sottoposte a una vera e propria aggressione che incide sulla serenità dell’ambiente e sulla capacità di generare risorse da reinvestire negli stessi club. La Lega Calcio si impegna ad intervenire attivamente nella difesa del prestigio del calcio nazionale e chiede alle autorità preposte di contrastare con decisione gli attacchi organizzati che assumono forme degenerate e inaccettabili». La cooperativa del pallone è pronta a citare per danni i colpevoli. Basta che vengano identificati. Balotelli Obinna 10 ARBITRO: GIACOMELLI All: SEEDORF All: CORINI L’altro anticipo IlBolognasfida lasuperAtalanta Bologna Atalanta (3-5-1-1) (4-4-2) SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO ORE 18 1 5 14 21 8 Curci Consigli Antonsson Nica Garics Del Grosso Khrin Estigarribia Perez Baselli 19 Christodoulopoulos Carmona 12 2 3 Cherubin Lucchini 15 33 93 Natali Stendardo 4 3 47 27 20 18 17 Morleo Bonaventura 10 Kone De Luca Acquafresca Denis 91 19 ARBITRO: VALERI All: BALLARDINI All: COLANTUONO T1 CV PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 36 SIAMO APERTI 7GIORNI SU 7 TOYOTA AYGO 1.0 BZ 5 PORTE Consumi ed emissioni di ogni vettura proposta sono disponibili in concessionaria. PREZZO PROMOZIONALE ESCLUSO VOLTURA. CONSEGNA IN 48 ORE DI TUTTA LA GAMMA FIAT AZIENDALE • CLIMA • ABS • 6 AIRBAG • RADIO INTEGRATA €6.900 ** CON ANTICIPO ZERO E PICCOLISSIME RATE FINO A 96 MESI 2 COL. DISP. PEUGEOT 208 1.4 ACTIVE 5P 16V 95CV GPL AZIENDALE **Prezzi al netto dello sconto rottamazione. 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KM ZERO LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 È morto ieri all’ospedale di Cuneo, per un tumore, il caricaturista Franco Bruna, 78 anni, grafico, disegnatore, pittore apprezzato vignettista, celebre per le collaborazioni con La Stampa e altre testate nazionali. Nato a Torino, autodidatta, ha rappresentato migliaia di personaggi del mondo culturale e politico, dello spettacolo e dello sport. Da due anni abitava a Cuneo dove oggi, alle 14,30, nella chiesa di San Paolo si terranno i funerali. Lascia la moglie e due figli. La mano d’artista che aiutava lo sport a prendersi in giro Addio a Franco Bruna, re delle caricature Così nascevano i suoi disegni per La Stampa trasformare i vari personaggi, cogliendo di ognuno il lato simpatico e umoristico. E questa sua abilità venne premiata con altre collaborazioni successive, con la Gazzetta dello Sport, l’Espresso, il Corriere della Sera. Numerosi anche i riconoscimenti che ricevette: la Grolla d’Oro, la Palma d’Oro a Bordighera, il Premio satira politica di Forte dei Marmi. Franco di solito entrava in redazione a metà mattina, quando portava le sue caricature a Stampa Sera, con la solita cartellina in mano. Dentro la quale c’erano le ultime creazioni, sempre di stretta attualità, molto spesso in chiave ju- Sport .37 . «Ci faceva più belli di come eravamo Quante risate nello spogliatoio» 5 domande a Renato Zaccarelli ex campione del Toro FRANCESCO MANASSERO TORINO Terzo giocatore granata con più presenze in A, Renato Zaccarelli è stato uno dei calciatori più disegnati da Franco Bruna. Zaccarelli, che cosa ricorda di lui? «Sono davvero addolorato per la sua scomparsa, lo conoscevamo tutti molto bene. Con lui se ne va un pezzo importante di un periodo che ha segnato pagine gloriose della storia granata e che Bruna ha contribuito a divulgare». FABIO V ERGNANO TORINO ra il 1971, Franco Bruna entrò per la prima volta nella redazione sportiva di Stampa Sera offrendo la prima delle centinaia di caricature che negli anni avrebbe creato a getto continuo anche per La Stampa. Lungo lungo, magro magro, Franco si propose subito con il suo inconfondibile stile e la discrezione di chi si affaccia per la prima volta in un mondo, quello del calcio in particolare, sempre poco propenso all’autoironia. Lo presentò Giovanni Arpino, che aveva capito il talento di un vero artista della grafica. Anche se parlare di lui soltanto per le splendide caricature non solo sportive non gli rende giustizia. Tuttavia, al grande pubblico era noto proprio per questa sua eccezionale qualità. Bruna, infatti, era anche - e soprattutto - pittore, scultore e incisore. Lavorava per la Satiz, azienda che all’epoca collaborava alla confezione dei quotidiani del gruppo Fiat. I primi disegni satirici ebbero come tema lo sport. Ma E Pittore e scultore Opere d’arte Franco Bruna aveva cominciato collaborando con Stampa Sera nel 1971: in alto, il suo primo lavoro sullo storico match di boxe Ali-Frazier. Sotto, Ayrton Senna Qui sopra, un Maradona in lacrime A sinistra il cannoniere della Juve Roberto Bettega In alto a destra Renato Zaccarelli con lo scudetto sul petto successivamente i suoi orizzonti si allargarono al mondo della politica (come Berlusconi), dello spettacolo (splendido un Benigni), fino a Papa Wojtyla, tanto per citare sono alcune delle sue «vittime». Ma finire nel mirino di Franco Bruna era diventato un motivo di vanto. Nessuno si è mai offeso, perché Bruna riusciva sempre a trovare il modo più suggestivo per ventina e torinista. La domenica calcistica offriva spunti a getto continuo, che Bruna traduceva in disegni, vignette, caricature. Altre volte era il giornale a suggerirgli un tema e difficilmente l’artista deludeva le attese. Spesso su La Stampa un suo lavoro sostituiva la foto principale nell’articolo che apriva le pagine sportive della domenica mattina. Nessuno dei giocatori più famosi è sfuggito alla sua matita. Ricordiamo dei Pulici memorabili, oppure Trapattoni e Radice che si scrutavano in cagnesco alla vigilia del derby torinese e ancora Platini immortalato con corona e mantello regale. Passò alla storia un disegno della Juve made in Italy regina della Coppa Uefa, nel quale tutti i giocatori bianconeri apparivano con un cappello da alpino in testa, mentre Zoff e Benetti versavano vino ai compagni da un fiasco con l’etichetta «Barbera Benetti». Bruna ha raccontato una parte dell’Italia attraverso le sue caricature. Ma chi ha lavorato con lui lo ricorderà sempre anche per il sorriso e la curiosità che lo accompagnavano ogni volta che entrava in redazione. Ha ritratto il Toro dell’ultimo scudetto, nel 1976, ma anche dei rampanti Anni 80 e inizio 90, con tanti nuovi giocatori finiti nella sua matita: Junior, Martin Vazquez, Scifo... «Ne possiedo ancora diversi e so che nella sede del Toro come nella biglietteria granata ci sono ancora tante sue caricature appese alle pareti». Vi siete mai lamentati per qualche disegno magari poco riuscito? «No, perché erano caricature davvero ben fatte, di grande pregio, sempre garbate. Le lavorava con l’inchiostro di china ed erano sempre molto azzeccate. Eravamo davvero noi, in quei disegni. Anzi, spesso riusciva a renderci anche più belli». Nello spogliatoio capitava di parlare dei suoi lavori? «Sì, molte volte ci strappavano una risata, ci distraevamo un po’ dalla tensione della partita. Erano altri tempi. Quando non c’era la nostra partita in tv e le foto eranopoche,allorac’eranoisuoi disegni a tenerci compagnia. E a farci conoscere in giro». Se ne ricorda qualcuno in particolare, almeno tra quelli che riguardano il suo Toro? «Nell’anno della conquista dello scudetto a ogni giocatore granata fu fatta una caricatura accanto a un monumento della città. Io fui ritratto nella piazza di Palazzo di Città, davanti alla statua del Conte Verde. Fummo molto orgogliosi per questo». T1 CV PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 38 39 T1 T2 LA SENTENZA DI CASSAZIONE La ’ndrangheta in Piemonte? «Non ci sono le prove» Non c’è prova che la ’ndrangheta sia presente in Piemonte. Lo dice la Cassazione, che ha annullato le condanne a 15 e 8 anni a Francesco D’Onofrio e Francesco Tamburi rimandando gli atti alla corte d’Appello. Nelle motivazioni Oggi Ieri Un anno fa MIN (˚C) 5 3.9 3.7 MAX IL TEMPO IN CITTÀ 20 18.7 12.2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 della sentenza si sostiene che neppure Minotauro ha chiarito la questione. Ci sono stati, dice, fatti «indicativi dell’esistenza di un’organizzazione criminale riconducibile a soggetti di origine calabrese» e di «tipo mafioso», ma non si può parlare di cosche. Un’udienza del maxi processo Minotauro TORINO Diario Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it Centrodestra, fine dei giochi Forza Italia va da sola LA GUERRA DELLE CONTRAVVENZIONI LA POLEMICA TRA FASSINO E LUPI Il candidato è Pichetto Gli ex alleati sono pronti alle primarie Alessandro Mondo A PAGINA 42 Multe in zona blu Scontro sulle regole IL CASO I primi segnali positivi dall’Industria MARINA CASSI Il ministro: serve una delibera. Il sindaco: le sanzioni continuano La campagna di Renzi parte da Torino IN MOSTRA A VENARIA I COSTUMI DEI GRANDI SPETTACOLI TEATRALI La corsa all’Europa del premier al via il 12 aprile A PAGINA 42 Quanto de* Lave polemica. pagare chi ha lasciato scadere il ticket del parcheggio in zona blu? Comuni e ministero ne discutono da giorni e adesso è scontro sulle regole perché il ministro chiede a sindaci una delibera precisa. Intanto però i cittadini continuano a pagare. Rossi A PAGINA 43 Cede il cancello alle medie Bidello ferito LA POLEMICA I consumatori “Basta pagare tutto” L’annuncio del governo «Superpoteri ai sindaci per la sicurezza in aula» «Quella dei Comuni è una forzatura» P. Coccorese e P. Romano ALLE PAGINE 40 E 41 A PAGINA 43 Due giorni di memorabilia dei Pink Floyd Cover band, filmati e oggetti che hanno fatto la storia della band Franca Cassine VIABILITÀ Alla Reggia i colori della moda Emanuela Minucci A PAGINA 53 A PAGINA 54 “Niente auto per salvare Via Mazzini” L’architetto Isola: «Sia tutta pedonale» A PAGINA 48 CASA VERDE Il tè che si coltiva sul terrazzo È una bella camelia e nella tazza regala grandi soddisfazioni Chiara Priante A PAGINA 56 V a un po’ meglio: migliora il clima di fiducia delle imprese torinesi. Ma l’Unione industriale che ha realizzato la trimestrale è cauta e subito aggiunge che è prematuro parlare di ripresa. La cautela è dettata da un intreccio di indicatori che passa ai raggi X il grande corpo dell’industria torinese fiaccato da una crisi eterna e diviso nettamente al proprio interno con le grandi che esportano e vanno bene e le piccole e meno innovative ancora inchiodate al palo dall’asfittico mercato interno. La presidente dell’Unione, Licia Mattioli spiega: «L’export da solo non basta a trainare la ripresa. Con le crescite da zero virgola non si va da nessuna parte: non si crea occupazione, non si alimenta il mercato, non riparte il Paese». La trimestrale comunque ha altri toni rispetto a quella precedente e registrano un progresso più o meno marcato rispetto a dicembre. Non variano le previsioni sull’occupazione, ancora in flessione. Il saldo ottimisti-pessimisti passa da -10,1% a -8,8. Ma si riduce parecchio il ricorso alla cassa integrazione: la percentuale di aziende scende al 27,5% dal 33,1 di dicembre. E’ chiaro che le imprese non sono ancora nelle condizioni di assumere ma riescono a occupare di più i dipendenti. La metalmeccanica risolleva la testa: i saldi ottimistipessimisti su produzione e ordini ritornano su livelli positivi. Sono soprattutto le imprese del settore della meccanica strumentale e dell’aerospazio le più ottimiste e anche per filiera automotive e comparto dei prodotti in metallo le attese non sono negative. In forte rilancio l’alimentare e anche nella gomma plastica è tornata la fiducia. E pure chi produce oreficeria, giocattoli, articoli sportivi ha un saldo che migliora. Continua implacabile la crisi dell’edilizia. Va decisamente meglio nell’Ict. Qui migliorano le prospettive dell’occupazione con un saldo ottimisti-pessimisti positivo, stabili le previsioni di ricorso alla cassa. Ma le aziende denunciano ancora problemi di liquidità e il 61% continua a soffrire per i ritardi nei pagamenti. T1 CV PR T2 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 gg Dossier/Emergenza scuola PATRIZIO ROMANO «Ciò che conta è che i soldi arrivino in fretta» Una carezza e poi un abbraccio affettuoso. Il sottosegretario Roberto Reggi ha salutato così Cinzia Caggiano, la mamma di Vito Scafidi, il giovane studente morto nel 2008 schiacciato dal crollo del controsoffitto nel liceo scientifico Darwin a Rivoli. L’incontro è avvenuto ieri, nella sala congressi dietro il municipio, dove si è svolta la conferenza nazionale del Pd dal titolo «5000 cantieri per una buona scuola». «Rivoli non è un luogo a caso - spiega nel suo videomessaggio il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini -. E tutto quello che stiamo facendo per le scuole è un patto con i giovani e le loro famiglie. Anche per Vito». 3 In Emilia ce l’hanno fatta a ricostruire le scuole in un anno. Andremo davvero in quella direzione? L’urgenza di intervenire per sanare la situazione degli edifici scolastici è stato il leitmotiv della giornata. E per superare le pastoie burocratiche il presidente della Provincia Antonio Saitta auspi- A Rivoli la conferenza nazionale del Pd nel ricordo di Vito Scafidi «Mai più altri Darwin» «Rivoli non è un luogo a caso - ha spiegato nel suo videomessaggio il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini -. E tutto quello che stiamo facendo per le scuole è un patto con i giovani e le loro famiglie. Anche per Vito» Superpoteri ai sindaci per la sicurezza in classe Il governo: da lunedì una task force per far ripartire i cantieri Superare l’emergenza E il sindaco di Rivoli sciorina una serie di numeri sull’impegno della sua amministrazione per sanare le scuole. «Stiamo lavorando dal nostro insediamento alla messa in sicurezza degli edifici - afferma Franco Dessì -. Opere per circa 12 milioni di euro: un impegno enorme per un Comune». Ma Rivoli non poteva non fare quasi da apripista. «Si Tommaso De Luca preside «Gli annunci del sottosegretario Reggi sullo snellimento delle procedure sono qualcosa di straordinariamente bello. Strano che nessuno finora ci avesse pensato...». C’è un accenno di ironia nelle parole di Tommaso De Luca, preside dell’Itis Avogadro e presidente di Asapi, Associazione scuole autonome piemontesi. Commissari ca: «Oltre ai soldi, che devono arrivare sennò i cantieri non partono, si devono dare più poteri a sindaci e presidenti di Province, insomma dei commissari straordinari per l’edilizia scolastica». Esigenza rimarcata anche dall’onorevole Umberto D’Ottavio che dichiara: «Ci vogliono procedure più snelle per le assegnazioni dei fondi e per far partire i cantieri. Abbiamo soldi stanziati dal 2002, che sono fermi ancora oggi. Poi si deve lavorare alla costruzione di nuovi edifici scolastici, perché in molti casi, parliamo di uno su quattro, costa meno costruire ex novo che ristrutturare». domande a Tre scuole su quattro nel nostro Paese sono state costruite prima degli Anni 80 Per la messa in sicurezza dei nostri edifici spenderemo 12 milioni di euro Roberto Reggi Franco Dessì sottosegretario alla Pubblica istruzione sindaco di Rivoli deve superare la fase di emergenza - sostiene il sottosegretario Reggi -. E da lunedì partirà l’Unità di missione per le scuole, con tutti gli enti interessati». Insomma, una task force per rilanciare i lavori. «Perché 3 scuole su 4 sono state costruite prima degli anni ‘80 e molte sono state realizzate senza norme antisismiche confida -. Si deve recuperare questo ritardo». Ma per farlo non bastano solo i soldi, si devono snellire norme e procedure. «Ad esempio, si deve permette a tanti sindaci che hanno già pronti progetti e hanno a disposizione fondi propri - precisa - di poter sfo- «Noi diciamo da tempo che un cantiere in una scuola non può essere equiparato ai grandi lavo r i dell’Expo 2015, seguire le stesse gare e procedure. Come ha detto Renzi, quando si dà un cantiere in appalto lavorano più gli avvocati dei muratori...». Quindi, che cosa si augura? «Che il denaro destinato a rimediare ai guai urgenti delle scuole arrivi in fretta agli enti locali che devono gestirlo. E con una chiara destinazione all’edilizia scolastica, non in forma generica. Altrimenti resterebbero le lungaggini di sempre». Sindaci con poteri straordinari. È d’accordo? rare il Patto di stabilità, ma solo per l’edilizia scolastica». Scafidi insegna «Prima della tragedia di Vito i crolli nelle scuole avvenivano di notte, e non c’erano vittime sussurra la mamma Cinzia -. Così si tamponava e si andava avanti». Dopo il Darwin no. «Perché non possiamo mandare i nostri figli a scuola ed aspettare con ansia il loro ritorno - confessa il ministro Giannini -. E attribuire il loro ritorno ad un colpo di fortuna. Dobbiamo essere certi che le nostre scuole sono sicure». «Perché nelle scuole c’è il bene più prezioso - conclude la Caggiano -: il nostro futuro». «Se questi poteri potranno sbloccare la situazione, ben vengano. Anche perché bisogna liquidare molto in fretta la fase dell’emergenza-sicurezza. Una volta riportate le scuole come dovrebbero già essere, dovremmo toglierci l’elmetto e cominciare a programmare la costruzione delle scuole del futuro. Le nuove tecnologie hanno conseguenze strutturali, non basta staccare la lavagna di ardesia e mettere la Lim per una didattica moderna. Non parliamo dei “civic center” olandesi o svedesi con isole di lavoro, con spazi dove gli studenti possono studiare... Da noi è persino difficile permettere agli studenti di ricaricare il tablet». [M. T. M.] CORROOOO!!! MEGASCONTI ALLO SPARCO OUTLET su articoli abbigliamento sportivo, tempo libero, tuning e racing. Venerdì 28 marzo pomeriggio-Sabato 29 e Domenica 30, dalle 10:00 alle 18:00 in Via Leinì, 524 a Volpiano mega sconti su tutti gli articoli di ine serie. PIÙ VELOCE SEI, PIÙ GRANDE SARÀ LA SCELTA. SCOPRI LE PROSSIME DATE SU OFFICIAL SUPPLIER OF YOUR PASSION s p a r c o . i t T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .41 g il caso PAOLO COCCORESE L a fortuna ha voluto che la prima campanella non fosse ancora suonata. Solo per questo motivo nessun bambino della media «Frassati» si è fatto male. Otto meno dieci, la calca per entrare in classe doveva ancora iniziare. L’operatore scolastico della scuola fa scattare la serratura della catena che chiude l’accesso esterno. Il cancello trema, le cerniere si rompono di colpo e la porta gli crolla addosso. «Il collega è stato portato subito all’ospedale, se la caverà con qualche giorno di riposo», dicono dall’istituto di via Tiraboschi. Si tira un sospiro di sollievo. Sono stati gli studenti,a soccorrere per primi il povero bidello. Questione di istanti e quella porta arrugginita caduta, segnalata più volte al Comune, avrebbe potuto provocato più danni. Ritorno a scuola Crolla il cancello alla “Frassati” Travolto un bidello Ieri sono rientrati in classe due dei tre bambini che mercoledì si sono sentiti male dopo aver mangiato del pesce in refettorio La preside: segnalo da anni i problemi dell’istituto I ragazzi intossicati La Procura indaga sui filetti di platessa serviti alla mensa I genitori chiedono di sostituire subito gli attuali gestori del servizio Cambia l’entrata Ieri, gli studenti della «Frassati» sono stati costretti a entrare dall’ingresso secondario che si affaccia su corso Toscana. IN OSPEDALE «Poteva colpire un bambino» I ragazzi hanno soccorso per primi l’operatore scolastico La preside Basili da due anni segnala al settore dell’edilizia scolastica del Comune i numerosi problemi dell’edificio, compreso quello della porta di ingresso Percorso obbligato dopo il crollo di un’anta del portone della cancellata verde che circonda l’istituto di Madonna di Campagna. «Se fosse caduto qualche minuto dopo avrebbe colpito sicuramente uno dei nostri cinquecento studenti», dice la preside, Maurizia Basili. Ieri, la sfortuna è arrivata con dieci minuti di anticipo rispetto ai ragazzini che frequentano la media. Dopo l’intervento dei tecnici del Comune e quelli dello Spresal, l’accesso principale è stato chiuso da una grata di metallo. Nascosta da un alberello, la porta che ha mandato all’ospedale il signor Paolo R. è rimasta nel giardino. L’operatore scolastico, dopo essere stato visitato al Pronto Soccorso del Maria Vittoria, se la caverà con cinque giorni sempre aperte perchè prive del di prognosi. maniglione anti-panico. E metà Crollo che si poteva evitare. dei bagni sono chiusi per un «Sono stata nominata preside cantiere mai terminato». di questa scuola due anni fa – Dal Comune, promettono aggiunge la professoressa Basi- che lunedì si provvederà a soli -. E da allora che ho scritto al- stituire la porta crollata. «La l’Edilizia Scolastica del Comu- Città è consapevole dei prone per segnalare i problemi del- blemi segnalati ed è pronta ad l’edificio. Comintervenire tepresi quello della però, ILCOMUNE nendo, porta di ingresconto delle «Lunedì sarà rità degli prioso». Osservando altri sostituita la porta edifici», dicono. il cancello sono che ieri ha ceduto» evidenti i segni La questione delle ruggine. è, come sempre, E facendo due passi verso la scarsità di risorse. E si vive corso Potenza, ci si accorge che alla giornata. Come nel febbraanche la porta dell’ingresso del io 2013. «Per le elezioni, hanno cortile è chiusa da una grata di spostato un seggio da una clasferro. «Il campetto di basket se per il pericolo che crollasse non è utilizzabile perchè i ta- un soffitto – aggiunge la presibelloni sono arrugginiti – dico- de Basili -. Fino al giorno prima no dalla “Frassati” -. Nell’an- c’erano gli studenti. E nessuno drone due porte devono stare si è mosso con tanta urgenza». Per le elezioni hanno spostato un seggio per paura che cadesse il soffitto: fino al giorno prima c’erano i ragazzi Maurizia Basili dirigente della scuola media «Frassati» In attesa dei risultati finali delle analisi sul filetto di platessa servito in mensa, che avrebbe mandato all’ospedale tre studenti, non si placano le proteste dei genitori della scuola «Perotti» di via Mercadante. E’ stato presentato un esposto in Procura. Il procuratore Guariniello ha aperto un fascicolo e promette un’indagine. Mentre Fabrizio Genco, presidente dell’associazione dei papà e delle mamme dell’elementare di Barriera di Milano, annuncia battaglia. «L’azienda che gestisce il servizio non ha più la nostra fiducia, potrebbe essere un ottimo segnale la sua sostituzione – dice -. Noi, siamo pronti a far sentire con forza la nostra voce. Potremmo fare uno sciopero del mensa». Ieri sono rientrati in classe due dei tre bambini che mercoledì si sono sentiti male dopo aver mangiato del pesce in refettorio. «La femminuccia, per il riacutizzarsi del malessere, è stata costretta ricorrere un’altra volta al Pronto Soccorso. Ci vorrà un mese per smaltire le tossine», dice Genco. Non è stata ancora smal- tita la rabbia per l’intossicazione alimentare che ha costretto alle cure gli studenti di una delle classi quinte della “Perotti”. Scuola che, come il Comune, attende i risultati delle analisi. Da verificare, c’è il sospetto che il piatto di «platessa dorata» sia la causa dell’intossicazione che i medici del Pronto Soccorso hanno verificato come dettata dalla «sindrome di sgombroide» provocata, di solito, dal consumo di cibo non conservato correttamente. Giovedì, il Comune ha avvisato la vigilanza sanitaria del SianAsl che ha visitato la scuola e il Centro Cottura. Mentre il Ser- Ma le prime analisi sui campioni di cibo non hanno rilevato irregolarità vizio di Ristorazione della Città ha attivato il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio che ha provveduto al prelievo dei controcampioni dei prodotti somministrati in mensa. «Dalle prime analisi fatte al Centro Cottura non sono emerse irregolarità», dicono dal Comune. Ma i genitori non si arrendono. «E’ da settembre che ci lamentiamo della mensa – aggiunge Genco -. E siamo stati contattati da altri genitori che hanno i figli in altre scuole del quartiere. Anche loro chiedono interventi per migliorare il servizio». [P.CO.] T1 CV PR T2 42 .Cronaca di Torino STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 NIENTE INTESA A ROMA COALIZIONE VERSO IL PUNTO DI NON RITORNO Lista Tsipras Centrodestra diviso alla meta La sinistra sceglie un uomo Cgil Forza Italia chiude su Pichetto. Ncd e Fratelli d’Italia: “Avanti con le Primarie” Sarà la lista «Tsipras» in salsa piemontese. Un po’ ammaccata, a dire il vero. E anche incompleta. Eppure la sinistra più a sinistra della sinistra tenta di giocare anche in Piemonte la carta del leader greco, che tanto scalda i cuori dei suoi connazionali affamati dalla recessione e dalla troika di Bruxelles, al punto da diventare la mascotte anche degli italiani che non riescono a trovare un volto spendibile Dunque, anche il Piemonte avrà il suo Tsipras. E sarà quasi certamente Mauro Filingeri, 37 anni, a capo dei chimici della Cgil in Valle d’Aosta. Sarà lui a guidare il vario rassemblement che ingloba Rifondazione comunista (a cominciare dalla capogruppo in Regione, l’ex assessore Eleonora Artesio) e Sinistra Critica, oltre a singoli esponenti ALESSANDRO MONDO Se vuole essere una prova di forza per mettere alle corde gli alleati, è molto rischiosa. Se si tratta di una strada senza ritorno, imboccata deliberatamente, il senso è ancora più esplicito. Ieri il Comitato nazionale per le candidature di Forza Italia, riunitosi a Roma, ha ribadito all’unanimità che «Gilberto Pichetto Fratin è il miglior candidato del centrodestra per la presidenza della Regione». Posizione evidentemente concordata con lo stato maggiore di Berlusconi, se non con Berlusconi medesimo. Smentite le illazioni su pretendenti «terzi» arruolati nella società civile. Di primarie non se ne parla. Perché Pichetto? «Chiamparino, da sindaco, ha realizzato un debito mostruoso - rimarcano Altero Matteoli, Osvaldo Napoli e Nicola Abrignani, responsabile enti locali -. Puntare su un uomo politico esperto e capace è indispensabile per evitare di ripetere in Regione quanto è accaduto a Torino». Segue la chiosa: «Ci auguriamo che le altre Le condizioni di Ncd per chi si candiderà alle primarie, la Lega pronta a correre sola Nel vuoto gli appelli a Sel e movimenti «Hanno preferito i poteri forti» La scelta di Berlusconi Forza Italia non arretra e risponde alle richieste degli alleati di centrodestra riconfermando Gilberto Pichetto come candidato del partito, e della coalizione: Ncd e FdI sono in fibrillazione (nella foto, una delle ultime visite di Berlusconi a Torino). Un modo per evitare che l’adesione alle primarie diventi un modo per tirare la volata ad altri obiettivi. Ma nel Ncd c’è anche chi prevede uno smarcamento dalle primarie e la corsa in solitaria: «Mica possiamo andare con FdI lasciando i moderati a Forza Italia», teorizza un esponente del partito. forze di centrodestra convergano sul suo nome». Alleati verso le primarie Qui sta il problema. Se Forza Italia non arretra di un millimetro, per Pichetto è la terza investitura dopo il «rendez vous» ad Arcore e la telefonata del Cavaliere, Ncd e FdI hanno tre strade: chinare la testa; trattare una qualche forma di compensazione; tirare dritto . Ieri hanno tirato dritto: «Il lunedì Forza Italia converge sulle primarie, il martedì se le rimangia, il mercoledì candidano Pichetto, poi cercano un imprenditore, poi ricandidano Pichetto... - taglia corto Enrico Costa, Ncd -. E Chiamparino ringrazia». Ghiglia, FdI, prima è uscito con un comunicato in cui si compiace delle oltre 500 firme già raccolte per Guido Crosetto in vista delle miniprimarie del 6 aprile, poi ha sfi- «Prendo atto di questa decisione, ora si tratta di far convergere gli alleati per unire la coalizione» «Forza Italia apre e chiude a giorni alterni, per la gioia di Chiamparino. Noi andiamo avanti» «Siamo contenti che Forza Italia abbia scelto Pichetto, ora si confronti con le nostre primarie» Gilberto Pichetto Enrico Costa Agostino Ghiglia candidato Forza Italia Coordinatore regionale Ncd Coordinatore regionale Fratelli d’Italia-An dato Pichetto a partecipare. marie di coalizione ( in caso contrario lo stesso Coppola e Claudia Porchietto si chiameranno fuori) Daniele Cantore, capogruppo in Regione, precisa che la candidatura alla presidenza «dovrà essere di servizio». Chi correrà come governatore non verrà inserito nelle liste per il proporzionale e non potrà candidarsi alle europee. Questa la proposta avanzata ai «Fratelli». I paletti di Ncd Stesso discorso nel Ncd, con un di più. Se Michele Coppola invita Pichetto a misurarsi con le pri- Alleanze variabili Ad oggi, la fotografia è la seguente: Forza Italia va anti con Pichetto, pronto a entrare in pista. Ncd e FdI organizzano le loro primarie: per i primi è rimasto in corsa Giampiero Leo, che giovedì si lancerà nella campagna elettorale, i secondi sostengono Crosetto. Della Lega e dell’Udc ne sapremo di più oggi, visto che a Torino arriveranno Salvini e Cesa. Il Carroccio dovrebbe correre da solo, come ha pronosticato ieri Cota, mentre l’Udc è orientata a riproporre in chiave regionale l’accordo con l’Ncd per le europee. Renzi sarà a Torino il 12 aprile, giorno in cui partirà la campagna del Pd per le Europee Ma sarà a Torino anche per sostenere Chiamparino La campagna di Renzi parte da Torino Oggi l’investitura di Chiamparino GIUSEPPE LEGATO ANDREA ROSSI «Il 12 aprile apriamo la campagna elettorale a Torino dove con Chiamparino abbiamo una sfida per la Regione». L’annuncio di Matteo Renzi, durante la direzione nazionale del Pd, ha almeno un paio di significati. Primo: per il presidente del Consiglio il Piemonte non ha un ruolo di secondo piano. Se- [A. ROS.] Europa e Regione Il centrosinistra Il 12 aprile arriva il premier, ma il Pd fa i conti con i casi di Nichelino e Susa dei comitati per l’acqua pubblica, contro l’inceneritore, contor la tangenziale Est, del movimento No Tav, della Fiom, fino a Fabrizio Biolè, il consigliere regionale uscente cuneese, eletto nel 2010 con il Movimento 5 Stelle e poi espulso da Beppe Grillo. Già definito anche il simbolo: sfondo rosso e scritta «l’Altro Piemonte» che rimanda proprio alla «lista Tsipras» per le Europee che si chiamerà «L’Altra Europa». «Una sinistra unita per il lavoro, i diritti, i beni comuni può costituire un’alternativa credibile ai poteri forti anche in Piemonte», dice il segretario di Rifondazione, Fabio Panero. «Stupisce che vi siano forze come Sel, gruppi, associazioni che pensano a Chiamparino come a un interlocutore progressista». Caduti nel vuoto gli assordanti appelli a Sel, che s’è accasata con l’ex sindaco, la sinistra della sinistra tira dritto. E fa gli scongiuri: questa settimana Filingeri era candidato al congresso che doveva eleggere il leader della Cgil valdostana. Ma ha perso. condo: c’è anche una questione di rapporti umani, e quelli con Sergio Chiamparino e Piero Fassino sono solidi. Dunque, Renzi sarà a Torino sabato 12, mentre oggi al Teatro Carignano comincia la corsa di Chiamparino alla conquista della Regione. L’ex sindaco di Torino, a dire il vero, è partito da un pezzo, e nell’ultimo mese ha battuto una bella fetta di quel Piemonte periferico (e tradizionalmente un po’ ostile al centrosinistra) considerato essenziale per portare a casa la vittoria il 25 maggio. Oggi sarà una sorta di cerimonia d’incoronazione. Ci sarà Fassino. Ci sarà il segretario regionale Davide Gariglio. Ci saranno sindaci e amministratori. Archi- viate le primarie, si aspetta un cenno da quegli alleati (come Sel) che non hanno ufficialmente annunciato l’appoggio all’ex sindaco di Torino. L’appoggio arriverà. Ben più spinose sono le rogne che in questi giorni angustiano i vertici torinesi del Pd. Ieri a Nichelino s’è consumato una sorta di psicodramma. Il centrosinistra avrà due candidati alla guida del Comune. Il primo, Angelino Riggio, è il vincitore delle primarie avversato dai partiti «perché – dicono – è uomo che divide e non include». Il secondo si chiama Santo Cistaro, 55 anni, di Mesoraca, provincia di Crotone, e sarà appoggiato da Pd, Sel, Moderati, Psi, Italia dei Valori. Presidente della sezio- ne dell’Engim di Nichelino, ente di formazione professionale, uomo vicino al mondo cattolico, già consigliere comunale a Moncalieri (con lo Sdi) nel 2006, l’investitura di Cistaro ha scatenato i supporter di Riggio, che si sono accampati per protesta davanti alla sede del Pd in piazza Di Vittorio. Altra patata bollente è Susa. Il leader No Tav Sandro Plano, iscritto al Pd ma più volte vicino all’espulsione per le sue posizioni “eretiche”, si è candidato a sindaco alla guida di una serie di liste civiche. Ed è appoggiato dal Pd locale, che non presenterà una sua lista: «Per noi è il candidato», dice il segretario Matteo Ghiotto, «e non vedo alternative. Anche perché si vota per eleggere il sindaco di Susa, e a Susa non c’è solo la Tav». Situazione imbarazzante. Vero è che la segreteria provinciale guidata da Fabrizio Morri ha garantito maggiore riconoscimento ai territori. Però Plano, pur iscritto ai dem, ha posizioni sull’alta velocità contrarie alla linea del partito. E ha incassato una sorta di desistenza da parte del Movimento 5 Stelle, che non presenterà una lista. Altra cosa che imbarazza non poco il Pd. Giovedì Plano, Ghiotto e Morri hanno tentato di trovare una soluzione condivisa e non lacerante. Per ora si tratta. T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .43 Strisce blu, il braccio di ferro continua Il ministero dei Trasporti, dopo il dietrofront di giovedì, rilancia: per fare le multe serve una delibera specifica E nel frattempo non si può multare. Ma Fassino si ribella: la competenza è nostra, continueremo a sanzionare «È tutto illegittimo Abbiamo fatto ricorso» ANDREA ROSSI La competenza è dei comuni, d’accordo. Però serve una delibera specifica, che a oggi non c’è. E senza delibera non si può multare chi sosta sulle strisce blu oltre il termine per cui ha pagato. Uscito malconcio dal vertice di giovedì sera con il sindaco Fassino - che vestiva i panni del presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni - il ministro dei Trasporti Lupi ieri s’è voluto prendere una piccola rivincita. E ha aperto un nuovo capitolo nella saga delle strisce blu. 4 domande a B. Grippo Adoc Ci mancavano loro, nel gran caos sulle strisce blu: le associazioni dei consumatori. E puntuali sono arrivate: reclami, polemiche, ricorsi. L’Adoc - associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori - ha addirittura presentato un ricorso la scorsa settimana, come spiega l’avvocato Bartolomeo Grippo, vice presidente piemontese. Scontro città-governo Le puntate precedenti. Qualche giorno fa il ministero guidato da Lupi ha provocato un mezzo coccolone ai sindaci italiani, sostenendo che le multe sulle strisce blu, per chi sfora l’orario, non siano legali ma vadano sostituite con l’avviso di cortesia, ovvero la richiesta di versare la differenza. Fassino, che non è propriamente una Avvocato, su che cosa si basa il vostro ricorso? I Comuni non mollano: sospendere i verbali creerebbe gravi danni erariali Al lavoro sulla delibera In Comune, dopo il vertice di giovedì a Roma, si lavora per predisporre una delibera specifica che disciplini le multe sulle strisce persona malleabile, non l’ha blu, di concerto con gli altri grandi comuni italiani, che adotteranno il medesimo provvedimento presa bene, ha dato voce al malumore dei colleghi e tanto ha fatto finché non l’ha avuta superflua e fonte unicamente Da ieri, comunque, a Palazvinta. All’incontro di giovedì di inutili equivoci». zo Civico si lavora per predisera Lupi s’era presentato con sporre la delibera che dovrà Regolare la transizione il piglio del duro: «La legge è disciplinare le sanzioni, sulla Fassino re dell’Ama, in via di Rocca chiara, anche i Comuni devono Il problema, però, si pone ecco- base del codice della strada, milioni per cento Cencia dove aveva appuntaIl numero delle multe La quota di parcheggi mento con alcuni uomini. Ririspettarla, mi meraviglio di me. La posizione del ministero articolo 7 comma 15: «Se si sulle strisce blu in un che per legge deve vali per problemi d’amore o anno essere gratuita di denaro? Amici che si sono chi si meraviglia». Ne è uscito giornii dei Trasporti è chiara: in attesa tratta di sosta limitata o regotrasformati in nemici per un rano, dissidio non risolto? È ancora un mistero. pascon il più classico dei dietrodi adottare un provvedimento lamentata, la sanzione ammiIl luogo dove è avvenuto mini. l’omicidio è noto nella zona front: contrordine, la compe- trova ad hoc - nella migliore delle ipo- nistrativa è del pagamento di come un punto di incontro, ed ondiè certo che la vittima avesse tenza è dei Comuni. tesi ci vorrà quasi un mese - nes- una somma da euro 25 a euro he la appuntamento con qualcuno poi rivelatosi come il suo kilche ler. Sette i colpi di pistola Ieri, però, è arrivato il col- Comunisosta suno può più essere multato. Ma 99». «Partiamo dal presuppoalità esplosi da una 7.65, un’arma ratipiccola, che hanno ferito po di coda. Saranno sì i Co- sostana Torino,almeno per ora, nessu- sto che è stata riconosciuta la mortalmente l’uomo. i poSul posto sono intervenuti muni a decidere, ma lo devono ha intenzione di sospendere competenza dei comuni», spiei carabinieri della compagnia vare di Frascati. Inizialmente era patto no fare con un atto specifico esponsabilità alcunché. Né da Palazzo Civico ga l’assessore alla Polizia muassustato ipotizzato un regolamento di conti tra due bande Inoldell’Est Europa. Appena l’al- una delibera - non basanné dal comando dei Vigili sono nicipale Giuliana Tedesco. tro ieri sera, infatti, nella zogiunontina un albanese era stato feridosi sul codice della strada arrivate disposizioni per so- «Ora stiamo studiando gli atti, to al torace a colpi di pistola, osid- Il ministro Lupi non voleva sanzionare la sosta oltre l’orario raccontando poi agli investicome avveniva finora. E, nel dissuasospendere le sanzioni a chi sosta e lo stiamo facendo con le altre tto che gatori di essere stato aggredito da due romeni. Ma inoperati- così: se un automobilista lascia regole che il codice della strada effetti- la macchina negli spazi a paga- prevede. Non serve una norma, nanzitutto la nazionalità itaMafia frattempo, devono smettere ollo». oltre quanto pagato sulle strisce grandi città italiane, per arrimento oltre l’orario indicato perché abbiamo verificato che liana della vittima, e succesProrogatoil41bis di multare. Superfluo dire blu. E, del resto, la posizione del- vare a un’impostazione condi2 Sul giornale di ieri l’esito per chi sfora l’orario sulle come l’abbia presa Fassino. l’Anci è granitica: non verrà visa». I Comuni adotteranno, del vertice di giovedì sera tra strisce blu: la competenza Il quale si è precipitato nuoemanata nessuna norma transi- se non una delibera fac simile, il sindaco Fassino (presiden- spetta ai sindaci, che sono livamente all’attacco: se la toria, anche perché un passo in- provvedimenti uniformi. E - vite dell’Anci) e i ministri Alfa- beri di prevedere sanzioni a competenza è nostra ci dietro avrebbe il risultato di fare sta la trattativa condotta in no e Lupi, in cui sembrava ri- patto di farlo tramite un pensiamo noi. E «ogni sucsvanire l’effetto deterrenza ol- prima linea da Fassino - probasolta la contesa sulle multe provvedimento specifico cessiva e unilaterale intertre a provocare danni alle casse bilmente sarà Torino a fare da pretazione o precisazione è già malconce dei comuni. capofila e dettare la linea. Sulla «Stampa» Il sindaco di Torino è anche presidente dell’Anci Retromarcia del governo “Multe sulle strisce blu? Lo decidano i Comuni” «Semplice: sosteniamo la linea del ministero dei T ra s p o r t i , secondo cui la multa è per noi sanzione è illegittima. Noi crediamo sia corretta un’altra impostazione: niente verbali, bisogna invece lasciare l’avviso di pagamento delle somme residue». Nel frattempo però il ministero ha cambiato idea: hanno ragione i comuni. Come la mettiamo? «Intanto cominciamo a dire che il ministero ha stabilito che i comuni devono adottare provvedimenti ad hoc. E, nel frattempo, non multare». I Comuni sembrano di avvisoopposto:nessunatregua. «È una forzatura che contestiamo. Sarebbe il caso di sospendere tutto. Anche perché i poveri automobilisti alla fine pagheranno i 25 euro piuttosto che spenderne 30 per fare ricorso al giudice di pace. Così si scarica sempre sul più debole». Alternative? «Ci sono soluzioni tecnologiche che permettono di pagare correttamente il tempo di sosta effettivo e reale». 1 Un lettore scrive: giorno la ministra Marianna Madia ha detto che vuole prepensionare i vecchi impiegati statali e assumere dipendenti giovani. L’idea sembra in contrasto con l’attuale tendenza a aumentare l’età pensionabile, cosa ritenuta indispensabile per assicurare l’equilibirio tra contributi e pensioni e già in parte attuata. «Con il programma Madia si aumenterebbero il carico dell’Inps per le pensioni, che penso non si potrebbero negare ai pensionati in anticipo, e le spese dello Stato, per gli stipendi ai nuovi assunti. Tutto ciò è compatibile con la proclamata necessità di ridurre le spese pubbliche? «La giovane Madia ha il diritto di non sapere che ai tempi della prima repubblica si rimediava alla disoccu- Specchio dei tempi 2 «L’altro 1 12346789A4BCA74DE339F4A4678917BE99374BCF4AB49FC94A78CD88EF9 4C8CAE671AC44CB4DE398BCDE393EA74ACC66CACE66E8EE84BC3C64 1 pazione pensionando in anticipo e assumendo a ruota libera, con la conseguenza di un infausto aumento del debito pubblico, ma la ministra Madia ha l’obbligo di saperlo. «Che cosa ci attende?» ATTILIO BUGARI Un lettore scrive: ha lasciato basito la risposta del presidente dell’Atc che, alla domanda del giornalista su cosa fosse stato fatto per rendere le procedure più trasparenti. ha risposto che è stato ridotto il numero degli interventi, che so- 2 «Mi no scesi da tredici a sette mila. Avendo vissuto per oltre trent’anni l’ambiente degli appalti edili e simili, vorrei suggerire che non è tanto la modifica delle procedure o la riduzione del numero delle commesse che contrasta le malversazioni, ma sono l’onestà, la correttezza, la competenza degli addetti ai lavori, siano essi tecnici che amministrativi: e anche l’attenzione di chi è preposto al controllo. E’ come in medicina, bisogna centrare la diagnosi, altrimenti si cura la polmonite con gli impacchi di se- mi di lino e il paziente se ne va al creatore». ANGELO MARGUTTI Un gruppo di lettrici scrive: un gruppo di mamme e bambini che ogni mattina, soprattutto nella bella stagione, si ritrovano al parco giochi del Parco del Valentino. Dopo l’ultima e recente riorganizzazione dei giardini al posto dei vecchi scivoli e altalene sono comparsi nell’area bimbi nuove attrezzature per piccoli e grandi. Sebbene le nuove strutture siano moderne e prodotte in mate- 2 «Siamo riali certamente molto meno deperibili del vecchio legno, ogni giorno ci scontriamo con la difficoltà di far giocare serenamente i nostri bimbi. Le altalene sono sprovviste di barriere atte a evitare che i bambini (grandi e piccoli) imprudentemente si avvicinino troppo ai seggiolini in movimento incorrendo in calci o colpi piuttosto violenti. Inoltre tali barriere erano presenti nella altalene preesistenti che risultavano perfettamente funzionanti e per cui un intervento di sola manutenzione sarebbe stato sufficiente. Inoltre l’unico scivolo presente è impraticabile per tutti i bambini al di sotto dei cinque anni che comunque ne sono attratti e possono incorrere in cadute o colpi. Gli scalini arrotondati aiutano si i bambini nella presa delle mani ma avvantaggiano lo scivolare dei piedi. Infine tra l’ultimo gradino della scala e la pedana di partenza dello scivolo vi è un dislivello notevole che ha provocato diverse cadute. Apprezziamo la pulizia dei giardini, la nuova pavimentazione e in parte anche le nuove strutture ma vorremmo chiedere qualche minima modifica per garantire la sicurezza dei piccoli», SEGUONO LE FIRME specchiotempi@lastampa.it via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 44 T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .45 La guardia d’onore di Mussolini sfida la Sala Rossa “Non toglietegli la cittadinanza o blocco tutto” 300 La storia emendamenti BEPPE MINELLO «A nche le formiche nel loro piccolo s’incazzano» è il titolo di un fortunato libro di Gino&Michele. Anche Angelo D’Amico, 52 anni, un passato nell’Msi, sbarcato in Sala Rossa come Pdl, transitato solingo in Progett’Azione e, recentemente, confluito in Forza Italia, mai arrogante, anzi sempre un po’ defilato, nel suo piccolo s’è, per dirla come i due comici, incazzato. Dichiarazione di guerra Questa storia della cittadinanza onoraria a Mussolini, che i suoi colleghi del centrosinistra, immediatamente seguiti dai partigiani dell’Anpi, vogliono cancellare, non l’ha proprio mandata giù. E ha dichiarato guerra alla Sala Rossa: «Volete fare una cosa inutile come togliere la cittadinanza data al Duce in un contesto «Se vogliono perdere tempo per togliere la cittadinanza al Duce gliene faccio perdere un po’ anch’io» Angelo D’Amico Consigliere comunale Forza Italia storico ben preciso invece che dedicarvi a cose serie e ben più importanti per i cittadini? Allora dovrete fare i conti con me». Abituato a stare in mezzo ai militari, visto che è impiegato del ministero della Difesa nella caserma Amione di piazza Rivoli, magazzino dei cannoni del Museo d’Artigliera, D’Amico ha pianificato una strategia degna di Sun Tzu. Intanto, venerdì della scorsa settimana, «con un escamotage» non meglio precisato, è riuscito a far rinviare a ieri la discussione tra i capigruppo per decidere come af- D’Amico ha dichiarato guerra presentando 300 emendamenti in grado di paralizzare la Sala Rossa frontare in aula la mozione preparata dal Pd, per cancellare Mussolini dagli elenchi anagrafici di Torino. Mossa astuta, perché come già Sun Tzu, che riteneva il tempo uno dei 5 fattori che decidono il risultato di una guerra, così Angelo D’Amico aveva capito che doveva guadagnare tempo per preparare il suo attacco. A Predappio D’Amico, oltre un decennio fa Guardia d’onore alla tomba del Duce a Predappio, una certa tendenza a vestirsi di nero che a volte risveglia il ricordo dell’indimenticabile Don Lurio, regolamento della Sala Rossa alla mano, ha preparato un’ottantina di emendamenti per ognuna delle quattro delibere in programma nel Consiglio di lunedì. In mantella a presidiare la tomba La guardia d’onore di Mussolini è formata da volontari ed è nata con obiettivo principale quello di presidiare in modo militare la tomba del Duce E, tra la sorpresa generale, ha annunciato la sua intenzione e motivato la sua dichiarazione di guerra: «Volete perdere tempo con la cittadinanza di Mussolini? E io ve lo farò perdere veramente». Qualcuno ha riso amaro, qualcuno ha risposto sprezzante: «Fai un po’ che c... vuoi». Il capogruppo Pd, Paolino, ha proposto e ottenuto di anticipare alle 14,30 l’orario entro il quale presentare gli emendamenti alle delibere in programma lunedì immaginando così di tarpare le ali dell’ex-guardia d’onore del Duce. Inutile: D’Amico, come sappiamo, le aveva già pronte. E così, lunedì, la Sala Rossa dovrà affrontare 320 emendamenti. Per ridimensionarne l’impatto (ogni emendamento può essere discusso per complessivi 5 minuti da ogni consigliere), la maggioranza dovrà presentare una mozione d’accorpamento. Quattro delibere Mozione che farà slittare al lunedì della prossima settimana discussione e voto delle quattro delibere. E comunque solo dopo aver discusso gli emendamenti dell’ex guardia d’onore ridotte a 6-7 che a 5 minuti ognuna per la quindicina di consigliere di minoranza fanno ancora un bel po’ di tempo. E nel frattempo la mozione su Mussolini dovrà aspettare. «Per uscire da questo cul de sac - intima l’ex-guardia d’onore - la maggioranza ha due strade: ritirare la mozione sul Duce “torinese” o non portarla al voto. Oppure, meglio ancora, approvare una mia mozione con la quale chiedo che il Comune di Torino cambi il nome di corso Unione Sovietica in corso Martiri del comunismo». T1 PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 46 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 47 T1 PR T2 T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino .SABATO 29 MARZO 2014 Via tutte le auto fino al Po: così si salva via Mazzini” «Meglio cambiare gli orari della Ztl» 3 il caso EMANUELA MINUCCI ia Mazzini sta in mezzo al cuore di chi ci vive, lavora o passeggia sul suo porfido. Figuriamoci di un grande architetto come Aimaro Isola, che ci abita da una vita, ci lavora, e ha fatto del Bello una missione. Bene. Dopo aver letto sulla «Stampa» le opinioni di alcuni commercianti che lamentano un calo degli affari, ma anche una certa trascuratezza da parte del Comune unita a iatture come la sosta che costa due euro e mezzo Sudoku V Sulla «Stampa» Già, gli anni Trenta. Isola conserva una bella foto della via Mazzini di un tempo, scattata dal nonno. È così carina che un bar della via - che sta all’altezza dello studio d’architettura - l’ha appesa nella saletta del caffè. E non c’è avventore che non si fermi per ammirare quella via «denudata dalle auto». Spiega, l’architetto: «Così come funziona benissimo il primo tratto Che ne pensa di chiuderla alle auto come suggerisce l’architetto Isola? «Suggestivo, ma irrealizzabile. Immaginiamo che cosa succederebbe al traffico già caotico oltre misura delle vie laterali. Piuttosto, la cosa da fare sarebbe un’altra...». Quale? Giorni fa abbiamo raccontato come cambia il commercio di via Mazzini 1 Come una volta Orlando Sgambati ass.commercianti Lui è il presidente del l’associazione «Borgo Nuovo» e ha una gioielleria in via Mazzini. Della via si è sempre occupato in prima persona. E ha le idee chiare sul suo futuro. L’architetto Isola: estendiamo l’isola pedonale all’ora, la famiglia Isola (papà Aimaro insieme con il figlio Saverio) ha deciso di lanciare un’idea in grado di scatenare un bel dibattito: «Perchè non pedonalizzare tutta via Mazzini? Quei 900 metri che uniscono il centro con il parco del Valentino sarebbero meravigliosi senza le auto esattamente come negli anni Trenta e magari pure con una bella pista ciclabile». domande a della via, quella che si ferma a via Carlo Alberto, così sarebbe anche per il secondo tratto. Me la immagino con i marciapiedi a raso e i dehors dei bar che invadono allegramente la via. È solo questione di avere un po’ di coraggio, togliendo le auto parcheggiate e anche quelle in mo- Com’era negli Anni Trenta Ecco com’era via Mazzini negli Anni Trenta, in una foto dell’archivio dell’architetto Isola che abita lì da sempre vimento per ottenere una strada pedonale che rifiorisce. Più sana, meno rumorosa, e più attraente anche per i turisti». Nessun mezzo Gtt «E se lo dice uno studio di architettura qualificato come quello di Isola, che ha passato una vita intera a costruire o ristrutturare Torino, forse varrebbe la pena farci una riflessione su - dice Monica Guarroni, 45 anni residente - tra l’altro qui non passa alcun mezzo pubblico, quindi non ci sarebbero particolari difficoltà a eliminare il traffico». «Cambiare drasticamente l’orario di quella Ztl che fino ad oggi ha soltanto provveduto a desertificare i bar al mattino e anche i negozi di alimentari». E che orario propone? «L’orario che c’è per esempio al Quadrilatero romano: dalle 11 di sera fino alle 7,30 del mattino. Ma non solo nel Borgo Nuovo, in tutto il centro che per incanto, sono sicuro, rinascerebbe». [E. MIN.] T1 T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .49 Diario Guerra sulle cremazioni Ricorso alla Corte dei Conti Sel: si perde tempo per salvare il monopolio della Socrem il caso BEPPE MINELLO orte dei Conti, Antitrust e chi più ne ha più ne metta. L’affaire-cremazioni, da sempre monopolio della Socrem, oltre a essere una affare in senso economico, sta diventando una questione di Stato. A evocare la magistratura contabile, quella che controlla se i soldi pubblici sono stati spesi bene e se i beni comuni sono stati tutelati fino in fondo, è il capogruppo di Sel in Comune, Michele Curto. Mentre a chiedere che si esprima l’Autorità garante della concorrenza e del C «Un Tar non lo si nega a nessuno» chiosava ieri in commissione Bilancio, guidata dal Pd Altamura, il consigliere La Ganga, pure lui Pd. Tempi lunghi che diventerebbero un problema perché entro il 31 dicembre il Comune deve adeguarsi alla legge sui servizi pubblici a rilevanza economica, qual è la cremazione, che impone vengano assegnati con una gara. E non dati di- «Metti in tavola la solidarietà», così le aziende del Gruppo Selex (Famila e A&O) oggi raccoglieranno prodotti alimentari donati da chi fa la spesa nei supermercati e ipermercati, in collaborazione con la Croce Rossa. Nei punti vendita saranno ci saranno anche i volontari della Cri, che provvederanno a trasportare ai propri Comitati i Uno dei punti Famila prodotti donati dai consumatori e a distribuirli alle famiglie. L’obiettivo è di riuscire a garantire 300.000 pasti, di cui 150.000 dal Gruppo Selex mediante la donazione di prodotti. L’iniziativa avrà anche un sito www.donaconselex.it dove trovare l’elenco dei supermercati aderenti. A maggio è prevista la raccolta di prodotti sanitari, mentre a dicembre la raccolta fondi con «donocard». L’importo devoluto dalle Imprese Associate Selex a Cri per il 2014 sarà pari a 250.000 euro in alimentari e igienico-sanitari. 1 I dipendenti dell’Ipla torneranno al lavoro Buone notizie per l’Ipla. Finalmente, dopo 15 mesi di cassa integrazione in deroga, i dipendenti vedono riconosciuti i loro sforzi e a partire dal 1° aprile riprenderanno a lavorare. Lo annuncia la Rsu. La conferma è arrivata ieri durante l’incontro delle rappresentanze sindacali con l’azienda, ed è stata confermata dall’assessore Ghi- Svolta per l’Ipla glia, l’assessore di riferimento, durante la prima Commissione del Consiglio regionale. «Siamo consapevoli e convinti che questo debba essere il primo passo per avviare un processo di ammordernamento dell’Istituto affinché gli venga riconosciuto un ruolo strategico per l’attuazione delle politiche regionali ambientali aggiunge il sindacato -. L’Ipla e i suoi lavoratori torneranno così ad essere parte attiva e propositiva sui temi della Green-Economy». 1 LA LEGGE Dead line il 31 dicembre “Metti in tavola la solidarietà” Donazioni nei supermercati Reinserimento dal primo aprile Entro il 31 dicembre deve partire la gara di appalto mercato è l’assessore Lo Russo il quale, oltre all’Urbanistica, ha la delega ai cimiteri. La mossa del primo è dichiaratamente provocatoria: Curto adombra l’influenza della Massoneria nella «melina» che, a suo giudizio, farebbe Palazzo Civico per non attaccare il baluardo ideologico ed economico dei «grembiulini», fondatori della Socrem. La mossa del secondo è invece quella di chi, disponendo di pochi soldi, vuole fare le cose per benino evitando anche di esporsi a lunghe battaglie giudiziarie. Famila e A&O La stessa società da 130 anni Il servizio di cremazione (nella foto, urne cinerarie) è esclusiva della Socrem, orgoglioso baluardo massonico, dal 1883: un monopolio che il 31 dicembre 2014 diventerà illegale 2.500 cremazioni Tante ne ha fatte in un anno la Socrem: le cremazioni a Torino ormai superano le sepolture classiche rettamente come nel caso della Socrem la quale «è» la cremazione in Italia e sta nel Cimitero Monumentale torinese dal lontano 1883. Lì ha costruito il tempio e i cinque forni crematori che in un anno bruciano oltre 2.500 salme oltre ai resti degli estumulati senza famiglia, un servizio che il Comune, nel 2013, ha pagato 800 mila euro. Dunque, la puntuale esposizione dell’assessore Lo Russo («Non ho una soluzione preferita») ha messo in eviden- za, tra l’accusa di «esproprio proletario» lanciata da Tronzano di Forza Italia e quella di inconfessabili interessi di Curto, le possibili strade da percorrere. La prima: individuare nel Monumentale un nuovo sito dove creare un altro tempio e relativi forni e bandire una gara aperta a chiunque, anche a Socrem la quale, però, potrebbe aprire un contenzioso sul suo tempio costruito su un terreno pubblico ma a sue spese. Comune senza soldi Ancora: fare una gara «usando» il tempio esistente e scaricando sul vincitore l’onere di rifondere la Socrem. Mossa ardita che richiede il consulto all’Antitrust, peraltro già partito. Terza strada: espropriare il tempio alla Socrem, indennizzarla e affidare all’Afc, la società del Comune che si occupa dei cimiteri, l’incarico di fare lei le cremazioni. Il problema - irrisolvibile - è che Afc non ha soldi per indennizzare Socrem. Alla Sulla «Stampa» Socrem, cade l’ultimo monopolio Dal 1886 gestisce il servizio di cremazione, ma il Comune ora vuole metterlo a gara gara ad evidenza pubblica dovrà indennizzare la Socrem dei costosi impianti (il forno, innanzitutto, ndr). A meno che non sia la stessa Soris a vincere l’appalto il cui servizio è così eccellente che il bando ne terrà conto». «Facciamo però una gara la più aperta possibile» ha chiosato il Pd Ventura. Esproprio o meno, il Comune è dal 2006 che è fuorilegge, da quando è vietato dare in affidamento diretto servizi come la cremazione. «Nel 2007 ha spiegato Curto - il servizio è stato prorogato ancora per 3 anni e poi non se n’è più parlato». Curto, pur essendo aperto a il caso BEPPE MINELLO I n un mondo di liberismo imperante, è l’unico monopolio sopravvissuto a Torino. Dal 1886 la Socrem, orgoglioso baluardo massonico (almeno in origine), gestisce in esclusiva il sempre più lucroso servizio di cremazione dei torinesi (valore: 2 milioni l’anno) che ormai, in maggioranza, lo preferiscono alla classica sepoltura. Fino a ieri, venerdì 13, quando, in Commissione e con supremo sprezzo del malocchio, l’assessore all’Urbanistica nonchè ai Cimiteri, Stefano Lo Russo, anima cattolica, ha dato il suo assenso e appoggio alla proposta di Michele Curto, capogruppo di Sel che ha pure presentato una proposta di delibera, per togliere il servizio alla Socrem e indire un gara. «UN ESPROPRIO» Tronzano (Forza Italia) contesta la delibera «Potere pubblico rapace» Baluardo massonico La Socrem è considerata un baluardo della massoneria «e ha rappresentato e rappresenta valori importanti, dovrebbe continuare ad affiancare il nuovo gestore» ha detto La Ganga (Pd) Il servizio migliore d’Italia «Esproprio proletario» ha tuonato Andrea Tronzano, capogruppo e unico berluscones in Sala Rossa, che a un certo punto s’è alzato e se n’è andato: «Ma non finisce qui...». Esproprio proletario, perché per Tronzano assisteremmo al solito «potere pubblico rapace che si impadronisce di un bene privato che funziona». Vero, il servizio della Socrem è il mi- 2.502 800 cremazioni mila euro L’anno scorso nel tempio crematorio del Monumentale sono state cremate 2.502 salme E il «conto» del 2013 per il Comune che affida alla Socrem la cremazione degli estumulati senza famiglia gliore in Italia e lo ha riconosciuto anche Curto, che con i «grembiulini» veri o presunti sembra avere un conto aperto: «Ma applica anche le tariffe maggiori consentite dalla legge e paga un canone irrisorio al Comune» dal quale nel 2013 ha ricevuto 800 mila euro per cremare le spoglie degli estumulati senza famiglia. «Nessun esproprio - ha spiegato Lo Russo - chi si aggiudicherà la ogni soluzione, ha sostenuto l’idea - condivisa da Lo Russo che alla gara possa partecipare l’Afc, l’azienda comunale che si occupa già di tutta «la filiera cimiteriale» (e le mani di molti maschietti sono finite sotto il tavolo): «Bisogna guardare alle espressioni più efficienti del mercato, come abbiamo fatto per esternalizzare alcuni asili nido». «E così la filiera è proprio completa!» ha ironizzato qualcuno e le mani di molti sono tornate sotto il tavolo. «Io ero iscritto alla Socrem - ha detto La Ganga (Pd) - perché ha rappresentato e rappresenta valori importanti. Perché non immaginare, qualunque sia l’esito della gara, di far affiancare l’eventuale nuovo gestore dalla Socrem ente morale?». La battaglia contro il monopolio di Socrem va avanti ormai da anni 1 fine, l’accesa discussione ha partorito un’idea, subito battezzata «Il lodo dei 4» (Altamura, La Ganga, Lo Russo, Curto): affidare il servizio ad Afc che si potrebbe convenzionare con Socrem per affidarle il compito di continuare a fare ciò che già fa dal lontano 1883. Fratelli d’Italia “Dedichiamo una fermata del metrò a Martinat” È stata presentata ieri, nel giorno dell’anniversario della sua morte, la richiesta di intitolazione di una fermata di metropolitana a Ugo Martinat, uno dei principali protagonisti nella realizzazione dell’opera. «Torino - dice Paola Ambrogio, consigliera di Fd’I, che ha presentato la richiesta - non potrà non prendere in considera- Ugo Martinat zione la richiesta di dedicare una fermata a un grande leader politico torinese. Martinat rappresenta un esempio di coerente impegno civile e politico e al pari di altri amministratori della nostra città merita di essere ricordato. Ha avuto il grande merito storico di tenere viva la Destra in Piemonte e a Torino ma non può dimenticarsi il suo impegno per opere ed infrastrutture fondamentali per lo sviluppo di Torino e della regione». 1 Il servizio incriminato Il caso Il reportage di Gian Piero Amandola (a destra) è andato in onda sul Tg regionale la sera del 20 novembre del 2012 e ha subito scatenato un’ondata di proteste. Il giornalista: «Volevo stigmatizzare i cori razzisti» Il giornalista licenziatodalla Rai “Rischio la rovina per un vizio di forma” Un errore nella richiesta di appello può far saltare il processo GIORGIO BALLARIO «Se proprio devo essere licenziato, se la mia vita dev’essere rovinata, almeno vorrei che ciò venisse deciso da un giudice nel merito. E non per un banale vizio di forma». È deluso Gian Piero Amandola, il giornalista della sede Rai di Torino coinvolto nella bufera dei cori razzisti anti- napoletani risuonati allo Juventus Stadium il 20 novembre del 2012. Anzi, più che deluso, affranto. Dopo le polemiche generate dal suo discutibile servizio per il tg regionale, Amandola - che ha 57 anni - è stato licenziato dall’azienda televisiva pubblica ed il primo ricorso al giudice del lavoro ha dato esito negativo. Così il giornalista, tramite l’avvocato Massimo Ramello, ha presentato ricorso in appello, sostenendo le proprie ragioni con un’articolata memoria, che ricostruisce il fatto e offre anche spunti di riflessione interessanti. Ad esempio che lo stesso avvocato della Rai, a Napoli, lo ha difeso dalla denuncia presentata da alcuni cittadini partenopei che si erano sentiti offesi dal servizio sulla partita. «Amandola non fa affermazioni - ha sottolineato nel corso di quel processo il legale napoletano della Rai - bensì mette in luce frasi, slogan dei tifosi juventini nell’esercizio del diritto di cronaca. (...) Indubitabile poi è la sussistenza dell’interesse pubblico alla conoscenza di detti fenomeni». E ancora: «Su questa vicenda è stato montato un caso tanto inesistente quanto clamoroso. Presi da sacro furore si è chiesta la testa del giornalista Amandola». «Peccato che poi a Torino , invece, la Rai mi abbia massa- crato - commenta Amandola sostenendo che io abbia danneggiato l’azienda». Un’altra delle carte che il giornalista sperava di far valer in appello è l’archiviazione disposta dal gip di Torino alla denuncia penale presentata da alcuni cittadini contro Amandola e la Rai. Anche in questo caso la posizione del giudice è piuttosto chiara: benché «infelice e inopportuna», la frase di Amandola «dev’essere interpretata come un sarcasmo rivolto dall’indagato nei confronti dei tifosi». Cioè la famigerata frase «E voi li distinguete dalla puzza, con grande signorilità» era da intendersi come una presa in giro dei cori «O Vesuvio lavali tu», intonati dai tifosi juventini. Per Amandola e il suo avvocato ci sarebbe quindi spazio per ribaltare l’ordinanza di primo grado. Peccato che un banale errore di notifica, il nome sbagliato di un avvocato della controparte, adesso rischi di vanificare ogni speranza. I giudici d’appello, infatti, potrebbero rigettare il ricorso. «Ho due figli ancora piccoli e la mia famiglia si regge solo sul mio stipendio - conclude il giornalista - come si può rovinare quattro persone per un piccolo vizio formale?». T1 T2 50 .Quartieri STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 uartieri A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9 - 19,30: via Po 51; via Chiesa della Salute 64; via Negarville 8/10; via degli Abeti 10; via Brandizzo 90; via Bardonecchia 114; corso Toscana 185; via Genova 89/H; via Cibrario 33 bis. Orario minimo 9 - 15: via Buenos Aires 77; largo Re Umberto 114/A; corso Vinzaglio 31/E; corso Sebastopoli 289; via Madama Cristina 37. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4. Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Pipino & Fino Aurora Una “festa circense” per far pace con i residenti Oltre al degrado per i residenti c’è anche il rischio della presenza di amianto Gli artisti del campeggio abusivo rispondono alle accuse Pozzo Strada LETIZIA TORTELLO «Non è che viviamo qua, andiamo e veniamo. Usiamo questi camper come un appoggio per il lavoro. Non siamo noi il problema del quartiere, con tutta la criminalità che c’è qui intorno. Siamo circensi e non facciamo male a nessuno. Chiediamo rispetto». Gianmarco Amato è un artista di strada e di farsi additare come un disturbatore del quartiere non ne vuole sentire parlare. E’ uno dei proprietari dei 15 camper che stazionano da mesi in via Luigi Damiano, proprio di fianco all’area ancora abbandonata dell’ex Officina Grandi Motori. Contro questi mezzi perennemente parcheggiati in una piccola traversa di corso Vigevano, i residenti stanno raccogliendo firme per una petizione, stanchi dell’accampamento che si vede dalle loro finestre. Ma ora, i circensi decidono di uscire allo scoperto e rispondere. «Vogliamo integrarci», dicono. «Avevamo già pensato a una grande festa per il quartiere, a questo punto la faremo il prima possibile, chiedendo autorizzazione al Comune – spiega l’artista Amato –. Come si fa ad avere paura di noi? Siamo acrobati, molti lavorano con il Teatro Fisico di Philip Radice, altri studiano con la scuola della Flic e con Cirko Vertigo, la mia ragazza lavora con i Giammarco Amato Non siamo noi il problema del quartiere Siamo circensi e non facciamo male a nessuno Chiediamo rispetto» bambini. Altri ancora sono studenti che non possono permettersi una casa». Festa, dunque. Con giocolieri, equilibristi, attori. Per far divertire i piccoli e provare a farsi accettare dal vicinato. Da lì, non vogliono andare via. Anzi, ribadiscono: «Ci hanno già mandato le squadre anti-nomadi dei vigili, ma noi siamo in regola». In effetti, i vigili confermano controlli frequenti: «Verifichia- mo sistematicamente, conosciamo la presenza dei camper di via Damiano, stiamo valutando la modalità di intervento», dicono dal Comando Centrale. Giovanni, il giocoliere ed equilibrista, sa che «con i residenti può esserci stata qualche incomprensione». Da portavoce del gruppo dei camper, prende le distanze da «quei proprietari che usano la strada come un bagno. Non siamo stati noi. Abbiamo un sistema funzionante di servizi igienici a bordo. Ciascuno si assumerà le proprie responsabilità». Piuttosto, punta il dito contro «i veri guai della zona: prima del nostro arrivo, due anni fa, venivano a bucarsi in questa strada. Siamo stati noi a ripulire l’area dalle siringhe, e ancora il problema non è debellato. Ma noi, con la nostra presenza. abbiamo riportato un po’ di sicurezza». Cumuli di rifiuti davanti ai ruderi del grissinificio FABRIZIO ASSANDRI Si estende per un intero isolato condannandolo al degrado. La fabbrica Pipino e Fino, o quel che ne rimane, è chiusa da almeno sei anni in via Chambery angolo via Parmentola. Da allora è stato un crescendo di abbandono per l’ex grissinificio. Rifiuti, erbacce, intonaco che viene giù. Dietro le inferriate che danno sul marciapiede c’è un cumulo di immondizia d’ogni tipo, che manda cattivi odori specie col caldo. Una settimana fa alcune persone hanno occupato l’edificio. Secondo la polizia, che ha eseguito lo sgombero, erano attivisti di area antagonista, con precedenti, e sono stati denunciati. Pare che i proprietari dello stabile, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, abbiano rinforzato la griglia a protezione degli ingressi. Ma non è la prima volta che i residenti segnalano intrusioni nello scheletro dell’edificio, che è stato via via anche razziato dai ladri di rame. «Ogni tanto ci vanno a giocare dei ragazzini. Spesso sentiamo rumori provenire da lì dentro» dice un residente. «Circa un anno fa avevamo dovuto chiamare i vigili del fuoco perché le mattonelle si staccavano e potevano colpire i passanti» spiega la negoziante Angela Bellofiore. Le mattonelle pericolanti sono poi state rimosse, ma l’incuria continua. «Il marciapiede è una discarica: il degrado chiama degrado, molti pensano di poter lasciare lì i rifiuti». I residenti temono anche la presenza di amianto: «Sappiamo che è stata fatta una bonifica, ma vorremmo controlli sull’intero edificio e rassicurazioni». Sul tema il consigliere Geninatti Togli ha presentato un’interpellanza. Dopo la chiusura della fabbrica, era stato presentato un progetto che prevedeva la costruzione di case e negozi. L’ennesima conversione edilizia di un’attività produttiva del quartiere che però non arriva, forse anche a causa della crisi. Crocetta Parella Via Camogli, triste fine di un angolo verde “Togliete le panchine da piazza Rivoli” E’ un piccolo angolo verde stretto tra la ferrovia e alcuni caseggiati: pare dimenticato da tutti, tranne da chi lo utilizza come discarica di fortuna per abbandonare macerie e rifiuti. Succede in via Camogli, quasi all’angolo con corso Turati, ai margini della Crocetta. A richiamare l’attenzione sul problema sono alcuni residenti, come Gilberto Venco: «Si trova di tutto, dai materiali di scarto alle lastre di ferro, dalle borse di plastica alle confezioni di cibo. Basterebbe davvero poco per ripulire tutto». Ad aumentare i problemi di igiene è anche l’abitudine di È una soap opera la vicenda delle panchine nel parcheggio di piazza Rivoli lato Tesoriera. I commercianti e il comitato Torino in movimento, che hanno raccolto le firme contro il degrado, hanno chiesto al Comune di toglierle un anno fa. «Sono al buio e nascoste tra le auto, servono solo al bivacco e allo spaccio. Al mattino troviamo rifiuti, bottiglie, a volte auto danneggiate» dice Santino Burriesci. Il Comune aveva dato l’ok, impegnandosi a rimuoverle, ma poi ha cambiato idea. Ne ha tolte tre su dieci per «non deprivare la piazza». «Ma che senso ha? Daremo battaglia» Tra i rifiuti anche sacchi di pane alcune persone a svuotare nel prato sacchi di pane, che attirano ogni giorno decine di colombi. Dalla Circoscrizione Uno, però, fanno sapere che «la zona non è considerata un’area verde, ma area di suolo pubblico. Non è in programma un intervento nell’immediato». [D. MOL.] SAN DONATO La bicicletta al posto dell’auto 1 Nello scatto di Sara Salassa, docente di professione, l’originale trovata dei titolari della carrozzeria Di Nicoli di via Aquila, per consigliare il mezzo sostitutivo alle quattro ruote da utilizzare «per tutte le occasioni»: pedalare per credere. Le panchine della lite protestano i commercianti, che lamentano l’aumento della microcriminalità e lo stato di abbandono della zona. Un esempio? La centralina Arpa di fronte alla caserma è stata smontata un anno fa: ma la grossa gabbia metallica che la ospitava è ancora lì ed è diventata ricettacolo di sporcizia. [F. ASS. ] T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Metropoli .51 . Moncalieri Vicino alla stazione La marcia di protesta del quartiere San Pietro Carabinieri e polizia municipale hanno controllato e perquisito il campo nomadi Denunciati problemi di sicurezza e igiene: Intervenga il Comune Moncalieri GIUSEPPE LEGATO Blitz al campo nomadi di via Brandina Tre rom espulsi Una borgata in marcia per avere «l’attenzione che meritiamo». Ieri sera un centinaio di persone del quartiere San Pietro, la borgata più popolosa della città coi suoi 23 mila abitanti complessivi, è sceso in strada per manifestare pacificamente il proprio dissenso verso ciò che reputano «un’assoluta mancanza di risposte alle nostre istanze, da parte dell’amministrazione». Sicurezza primo problema I problemi sollevati dai cittadini sono molti e investono a vario titolo il nodo della sicurezza: quella stradale, intanto, «viste le buche, ma sarebbe meglio dire le voragini – spiega Barbara Lombardini vicepresidente di uno dei due comitati San Pietro – che si possono “ammirare” nelle vie della nostra borgata». C’è poi il problema relativo all’illuminazione: «Da tempo ormai chiediamo un intervento strutturale su alcune zone che la notte sono completamente al buio». Qualche esempio? «Partiamo dalla zona a ridosso del Burger King e dalle strade sotto la bretella di collegamento alla tangenziale. Buio assoluto. Stessa situazione in via Cellini». Fiaccolata e corteo Un momento della marcia e della fiaccolata di ieri sera, cui hanno preso parte un centinaio di cittadini del popoloso quartiere di Moncalieri: «Gli amministratori intervengano», dicevano Le aree abbandonate C’è, ancora, il nodo delle fabbriche dismesse «che sono abitate da disperati e da persone poco raccomandabili». I cittadini si riferiscono alla ex Firsat di strada Vignotto, anni fa rifugio di una comunità di rom poi spostati in strada Carignano, e della ex Ergas di via Papa Giovanni «al cui interno – spiega Maria Proti, residente in un palazzo vicino – vive una comunità di persone di origine romena, nell’abbandono più assoluto e in condizioni igienico-sanitarie estreme, testimoniate dalla presenza di rifiuti e da colonie di topi che poi ci ritroviamo nelle cantine». Negli ultimi mesi, sempre secondo il racconto dei partecipanti alla fiaccolata, «sarebbero aumentati i tentativi di truffe agli anziani e episodi di microcriminalità». I problemi sarebbero noti al Palazzo «e noi aspettiamo risposte concrete. Sono problemi della gente e gli amministratori devono adoperarsi per risolverli». Dopo le lamentele ufficiali, gli esposti dei cittadini e le segnalazioni inviate ai giornali, alla fine è arrivato il giorno del blitz. Ieri mattina all’alba dieci carabinieri della compagnia di Moncalieri e altrettanti agenti del comando della municipale sono entrati nel campo nomadi di strada Brandina: alcune persone sono state portate in caserma. Bilancio: tre denunciati per violazione della legge sull’immigrazione, altri tre sono stati espulsi perché già destinatari di foglio di via. I rom dell’accampamento che sorge a ridosso della stazione ferroviaria, alloggiati in quello che doveva essere un parcheggio ad uso pubblico finanziato con fondi regionali e poi diventato, di fatto, l’unico maxi campo della città, sono entrati nel mirino delle proteste degli abitanti di Borgo Navile perché, negli ultimi mesi, si sarebbero resi responsabili di disordini e comportamenti provocatori: «Si sono presi piazza Martiri. Molti di loro sono spesso ubriachi e fino a tarda notte non si può riposare in pace». Il sindaco Roberta Meo spiega: «A seguito degli esposti pervenuti in Comune abbiamo predisposto un aumento dell’illuminazione e l’installazione di un impianto di videosorveglianza con quattro telecamere fisse nel piazzale di Borgo Navile». «Inoltre - aggiunge il primo cittadino - abbiamo concordato con il comandante del vigili di sistemare una postazione mobile di agenti nel piazzale». Da quando sarà attivo il servizio? «Inizieremo da lunedì prossimo, nel tardo pomeriggio in orario di uscita scuole e chiusura negozi, sosterà un veicolo attrezzato della municipale, e contestualmente sarà aumentato il pattugliamento a piedi per le vie del centro storico». [G. LEG.] T1 CV PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 52 T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA In città .53 . incittà Società cultura & spettacoli EMANUELA M INUCCI A rchitetture di stoffa. Sculture in organza, seta e cristallo. Miraggi tridimensionali e fiabeschi, che sposano nella loro idea di Donna (con la maiuscola) avanguardia e mito. Chilometri di tessuto tanto pregiato e immenso da umiliare anche l’armadio più regale: abiti disegnati per femmine divine, con strascichi «monstre» nati per sfiorare soltanto la sacralità del palcoscenico. Più che vestiti insomma, apparizioni da urlo, che strappano al pubblico, soprattutto alle signore (che sognano ad occhi aperti di potercisi infilare dentro) commenti dal sospiro incorporato: «Resterei ad ammirarlo per ore. Non è un abito, è un’opera d’arte» dice una delle prime visitatrici alla sua bambina di undici anni già piuttosto rapita dall’effetto moda. E in effetti siamo davanti a pezzi unici da indossare, capolavori fatti da ago e filo, raccolti da un museo, la Reggia di Venaria. Sclerotica NORIA NALLI I consigli di chi non sa nulla «C Installazioni da indossare La mostra «Alta Moda Grande Teatro» inaugurata ieri, e che durerà fino al 14 settembre, mette insieme opere d’arte (chiamarli abiti di scena è improprio) firmate da stilisti come Armani, Capucci, Valentino, Missoni, Galante, Fendi, Versace, Ferretti, Mattiolo, Balestra e Biagiotti. Unicum da indossare studiati per le primedonne dell’opera, da Madama Butterfly alla Lucia di Lammermoor, da Cenerentola a Salomè. Insomma, capi eccellenti, per la cui confezione sarte abilissime lavoravano anche sei mesi, studiate per fare di una donna una diva. Guardi quelle sculture barocche dorate e fiammeggianti firmate Capucci e ti chiedi chi sarà stata l’eletta capace di indossare un abito del genere senza uscirne sopraffatta. Allora il curatore della mostra, lo storico dell’arte Massimiliano Capella, spiega che sono stati portati in scena da artisti come Mirella Freni, Joaquin Cortes, Kiri Te Kanawa, June Anderson, Raina Kabaivanska. Accarezzi con lo sguardo quei tutù eterei firmati Valentino o l’abito da sposa di Cenerentola e vedi la Kabaivanska in persona, splendida ottantenne dai capelli candidi come l’organza di Galante, che quegli abiti ha indossato sul serio e se li guarda ancora con occhi luccicanti: «Questi erano vestiti - dice - altro che l’ultima Traviata allestita alla Scala, dove le donne sembravano badanti». Da San Pietroburgo La mostra arriva dalla Russia dove è stata inaugurata nel novembre 2013, per la precisione da San Pietroburgo, e racconta trent’anni di storie, incontri e collaborazioni tra i protagonisti della moda italiana ed i grandi interpreti della scena teatrale internazionale: un viaggio mozzafiato nell’eleganza e nel costume attraverso più di duecento tra abiti di scena, da con- Sculture da indossare Ecco gli abiti dal taglio «architettonico» concepiti da Gianni Versace per opere come Capriccio e Salomè. Pezzi unici che resteranno in mostra alla Reggia di Venaria fino 14 settembre Reggia di Venaria E se la Galleria di Diana diventasse una passerella? “Alta Moda Grande Teatro”: gli abiti di scena in mostra come opere d’arte Da Cenerentola a Butterfly, sul palcoscenico vestite dalle grandi griffe Gli imperdibili La sposa Un bozzolo di seta 1 Un abito che è un’appa- rizione realizzato per Madama Butterfly da Galante. Duecento metri di seta che virano dal bianco ghiaccio al crema per una donna che sboccia Il kimono Preferito da Kabaivanska 1 Ecco uno dei pezzi più certo, bozzetti e video che accostano mondi stilistici ed epoche diverse. Un’opportunità singolare per osservare da vicino l’eccellenza della tecnica unita all’interpretazione artistica da parte dei più famosi stilisti italiani degli abiti di scena. Le opere, che arrivano da tutto il mondo, non sono solo cucite a mano, ma in certi casi persino dipinte e sono stati prestati da teatri, musei e collezionisti. Lo stupore del pubblico Intanto la Reggia si prepara con questa mostra imperdibile sugli abiti di scena e con quella grandiosa sugli Este a fare un weekend con il botto. E si ragiona già di trasformare la Galleria di Diana in fantastica location per le sfilate. twitter @emanuelaminucci Guarda il video www.lastampa.it/torino preziosi della collezione, un kimono «a scatola» realizzato da Capucci negli Anni Settanta e indossato dalla grande cantante in diversi recital «Bata de cola» Il flamenco di Armani 1 È il simbolo, l’abito im- magine della mostra. L’abito da flamenco concepito da Giorgio Armani per lo scultoreo ballerino spagnolo Joaquin Pedraja Cortès. om’è che non hai ancora provato a curarti con la cannabis? Sii sincera, secondo me tu sei prevenuta e in questo modo rinunci a una occasione per risolvere i tuoi problemi». Come spiegare che non sono affatto prevenuta, che so benissimo che esiste un farmaco a base di marijuana che cura alcuni sintomi della sclerosi, ed è riconosciuto ed efficace, ma che io non soffro di quelle problematiche? Questo è soltanto un esempio di quello che succede a noi sclerotici in molte conversazioni con parenti e conoscenti. Tutti hanno letto qualcosa di attinente alla tua malattia, spesso su internet, o magari hanno visto un programma particolare in televisione che parla di una nuovissima cura. E noi ogni volta dobbiamo armarci di santa pazienza per non litigare malamente a ogni intromissione non richiesta. Avere la sclerosi multipla non significa perdere il diritto ad essere rispettati e a non venire importunati da persone, in buona fede, ma di certo non esperte di neurologia e di nuove terapie. Il culmine della malsopportazione io lo raggiungo quando arriva la fatidica domanda: «Non hai visto il servizio delle Iene? Quella cura sembra che funzioni davvero, ma le lobby farmaceutiche la vogliono bloccare.!». Oltre alla fastidiosa intromissione nel mio privato, la domanda mi colpisce anche sul piano professionale. Come giornalista, non riesco a tollerare che questioni delicate ed importanti vengano affrontate in modo così plateale e superficiale. A parte l’approccio, che non condivido, per la sclerosi multipla erano arrivati ad avallare anche quell’abominio del metodo Stamina. Se proprio devo «scherzare» sulla salute, allora preferisco pensare al film «The cure» di Charlie Chaplin. Avete mai sentito parlare della nuova cura a base di film d’autore? T1 CV PR T2 54 .In città STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 alle 10 Centro Studi Giorgio Catti Circolo dei Lettori Biblioteca Don Milani La Resistenza del mondo cattolico Un reading sulla Tav Il lavoro oggi Tragedia operaia In occasione del 70° anniversario della Resistenza, in via Santa Teresa 5 verranno ricordati alcuni esponenti cattolici impegnati nel movimento resistenziale: Gino Baracco, Anna Rosa Gallesio, Aldo Pedussia, Ennio Pistoi. Intervengono Walter E. Crivellin, Giovanni Pistoi e Renato Valente. Coordina Sergio Gaiotti alle 16 Un’interpretazione alternativa sulla Tav viene offerta alle 16 al Circolo dei Lettori (via Bogino 9) dal notaio Giulio Biino, fondatore dell’associazione «Cento per Cento lettori», con un reading dal titolo «Nel cuore della Tav»: utilizzerà il docufilm di Max Judica Cordiglia con voci e testimonianze raccolte in Val di Susa. alle 16,30 Per le iniziative inaugurali della Biblioteca «Don Lorenzo Milani» (via dei Pioppi 43), alle 16,30 incontro con Angelo Ferracuti, autore dei libri «I tempi che corrono» edito da Alegre e «Il costo della vita. Storia di una tragedia operaia» pubblicato da Einaudi: racconta il suo punto d’osservazione sul mondo del lavoro. 1965 È l’anno in cui è stata fondata una delle band più famose del mondo, la cui ultima tournée risale al 1994 Nel 2008 si è stimato che abbiano venduto circa 250 milioni di dischi in tutto il mondo, di cui 74,5 milioni nei soli Stati Uniti Atlantic Hotel A Borgaro in cerca dei Pink Floyd Una mostra, un concerto e un documentario celebrano la band inglese tra dischi rari e memorabilia FRANCA CASSINE Quasi una caccia al tesoro, un viaggio avventuroso alla scoperta di uno dei più grandi e innovativi gruppi musicali del secolo scorso. Si inaugura oggi «Pink Floyd Storie e segreti in mostra», la due giorni ospitata negli spazi dell’Atlantic Hotel di Borgaro che propone un’immersione totale nel mondo «floydiano» con un ricco e curioso allestimento, un concerto e una conferenza-incontro con la presentazione in anteprima europea di un filmato inedito. La mostra Cuore dell’evento è la mostra che si apre oggi alle 15 (domani dalle 10), un percorso tra oltre 250 oggetti spalmati su 600 metri quadrati all’interno della struttura di via Lanzo 163. Così ci si potrà imbattere in vere e proprie chicche, come la copia di un disco uscito in Turchia che per un errore della casa discografica ha sul- la copertina una foto dei Queen, oppure un album che grazie alla creatività del distributore venezuelano fu impreziosito dall’aggiunta del disegno di alcune foglie di marijuana. Non manca l’intera top ten dei dischi più rari in assoluto, copertine introvabili, poster, biglietti, memorabilia, oggettistica e tante altre originalità affiancate da proiezioni, per un’immersione totale nella produzione del celebre gruppo inglese che l’anno prossimo festeggerà il 50° anniversario. I collezionisti Tutto il materiale appartiene a The Lunatics, cinque accaniti fan italiani che, accomunati dall’amore per i Pink Floyd, negli anni hanno raccolto oggetti in giro per il mondo e unendo le forze sono arrivati a possedere una delle più vaste collezioni sulla band fondata a Londra nel 1965 da Syd Barrett e soci. Nino Gatti, Stefano Girolami, Danilo Steffanina, Stefano «Mr Pinky» Tarquini e Riccardo Verani, in Villa5 di Collegno Leetàsonosemprerelative 1 E’unospettacolofor- te e non può lasciare indifferenti «What age are you acting? Le età relative», il lavoro coreografato da Silvia Gribaudi. L’artista torinese stasera alle 21 è ospite a Villa5 di Collegno nell’ambitodi«C.i.n.q.u.e. Arte Irriverente», rassegna realizzata da alcune associazioni collegnesi in collaborazione con Piemonte dal Vivo e dedicata all’utilizzo creativo di differenti linguaggi artistici (via Torino 9/6 all’interno del Parco Dalla Chiesa, biglietti a 8 euro, tel: 011/41.10.053). Sul palco la stessa Gribaudi insieme con Domenico Santonicola in una performance che è l’esito di un articolato progetto e che, sfidando una società che tende sempre più a mascherare, rimandare o addirittura rimuovere l’invecchiamento, si interroga su quante età si celino dentro ogni essere vivente. Una dolente e suggestiva messa in scena sull’età reale e su quella percepita, sui segni che il tempo lascia sulla pelle e su quanto sia possibile fare solcando il suo scorrere. [F. CAS.] Recensione/1 FRANCESCA ROSSO Un amore speciale tra figlio e padre Morsi, leccate, lanci del pannolino sporco, lotta, risate e dondolii. Il resto è fuori dalla cameretta piena di giochi, palloncini e avanzi della festa per gli 8 anni di Moreno. Come fuori sono la fisioterapia, l’ospedale, lo sguardo degli altri. Appena evocati. In scena con «Zigulì» al «Cap 10100» c’è un padre, Francesco Colella, versatile e intenso, collaborazione con Atlantic Hotel e Dimensione Eventi, hanno realizzato questo percorso particolare che, su ispirazione di «Pink Floyd Storie e segreti», il libro edito da Giunti nel quale hanno raccontato la storia del gruppo, è scandito in diversi capitoli e ne ripercorre IN ESPOSIZIONE La copertina di un disco dove per errore c’era la fotografia dei Queen in maniera stimolante le vicende, dalle sue origini fino all’ultimo tour del 1994. L’ospite d’eccezione A Borgaro è poi atteso un ospite d’eccezione, Adrian Maben, il regista scozzese che realizzò il celebre film-concerto «Pink Floyd Live at Pompeii» e che, oltre a presenziare all’inaugurazione della mostra, domani alle 15 sarà protagonista della conferenza moderata dal giornalista Riccardo Bertoncelli nella diretto da Francesco Lagi) che, messo a letto il figlio disabile, si concede uno sfogo-monologo in una umanissima e dolceamara altalena di rabbia, ironia, amore infinito. Moreno ha un cervello piccolo come una Zigulì. I suoi occhi spalancati non vedono, dice solo «pappa, nanna, cacca», urla, ride e dondola. Lo spettacolo, tratto dal libro di Massimiliano Verga, vola leggero e sublime. Scorrono pensieri omicidi, suicidi, disperati quale chiacchiererà con il pubblico e presenterà in anteprima europea «Chit chat with the oysters», il documentario contenente interviste e immagini esclusive della band ripresa negli Europasonor Studio di Parigi dal 13 al 20 dicembre 1971. Una due giorni nella quale i visitatori potranno tuffarsi nell’arte e nella musica dei Pink Floyd, dai loro esordi ai tempi di «The Piper At The Gates of Dawn» e del periodo psichedelico, per continuare con le immagini popolate dalle rappresentazioni iconiche dei concept album degli anni ’70 fino ai primi anni Novanta. Un’esplorazione multisensoriale che culminerà con un omaggio musicale da parte della tribute band torinese Time Machine che stasera alle 21,30 con «Crazy Diamonds» proporrà un concerto di oltre tre ore spaziando dai brani più amati alle canzoni meno conosciute. I biglietti costano 14 euro l’intero e 8 il ridotto per un giorno (20 e 12 euro per entrambe le giornate). e divertiti: la «colpa del genitore», la diagnosi incerta, i perché dei bimbi normali, la lettera agli altri due figli, il desiderio inconfessabile che sia lui, Moreno, il primo a morire per non affidarlo alle cure di altri. E l’abbandono a un ballo liberatorio su musica ad alto volume in inglese «così siamo pari, non capiamo niente tutti e due». Un’oasi che padre e figlio condividono con la forza viscerale di un amore speciale. T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 In città .55 . Per le vostre segnalazioni giornonotte@lastampa.it alle 21 Officine Caos Teatro Perempruner Officine Corsare Storie di anziani del quartiere Vallette Parole e racconti dai tesori di Pessoa La cucina in chiave rock Per la stagione «Arte Transitiva» di Stalker Teatro, alle 21 alle Officine Caos (piazza Montale 18; ingresso 9 euro) torna il lavoro di Riccardo Caporossi «Né più né meno», la memoria e le esperienze di vita raccolte durante un laboratorio con gli anziani del quartiere Le Vallette. Al termine l’autore e Gigi Livio discuteranno con il pubblico. alle 21 Dal baule di tesori di un poeta, Fernando Pessoa, un pianista, una cantante-attrice e un’attrice estraggono parole e racconti: così succede sul palco del Piccolo Teatro Perempruner a Grugliasco (piazza Matteotti 39; ingresso: 8 euro) nello spettacolo «Un trenino a molla che si chiama cuore», a cura della compagnia Viartisti. Zulu il leader dei «99 Posse» ha sfilato anche a fianco degli studenti torinesi Hiroshima Mon Amour Dopo vent’anni il guagliò dei 99 Posse continua a correre Su iTunes spopola il remake del cd che ha reso famosa la band PAOLO FERRARI I 99 Posse affrontano l’odierna giornata torinese al top della forma, con l’edizione «2.0» dello storico album «Curre curre guagliò» al vertice della classifica dei dischi acquistati su iTunes. Il gruppo napoletano incontra il pubblico alle 17 alla Feltrinelli Express di Porta Nuova, per poi trasferirsi a Hiroshima Mon Amour, dove alle 22 tiene il concerto cui si assiste con 12 euro. Sul palco, i fondatori ‘O Zulù, Marco Messina e Massimo Jovine sono accompagnati dall’acquisto più recente, il tastieri- sta Sacha Ricci. Non c’è viceversa la cantante Meg, né potrebbe essere altrimenti: al di là della sua uscita dal gruppo nel 2001, quando venne inciso «Curre curre guagliò». non ne faceva ancora parte. Accolto subito come uno dei risultati discografici più articolati e convincenti del periodo delle cosiddette «posse», fermento che rinnovò il rap e il reggae in Italia, il primo album pubblicato vent’anni fa dai 99 Posse è diventato nel tempo uno dei manifesti della musica ribelle italiana del dopo Sessantotto. Merito anche del film «Sud» di Gabriele Salvatores, che fotografando il movimento dei centri sociali lanciò la canzone «Curre curre guagliò» ben oltre lo steccato dell’audience della musica alternativa. Oggi a far parlare di sé e a muovere le classifiche di vendita è la versione aggiornata dello storico cd, completa- mente rivoluzionato negli arrangiamenti, attualizzato dall’elettronica di nuova generazione e pieno di ospiti di ogni genere, dall’attore Paolo Rossi a Pau dei Negrita, da J – Ax a Samuel dei Subsonica, con il rapper Ensi portavoce di Torino nella chiamata a raccolta di amici e colleghi lanciata da Napoli verso tutta Italia. Né poteva essere assente la nostra città dalla mappa di ‘O Zulù e compagni: qui sarebbero nati i dischi successivi a quel 1993, con base allo studio Transeuropa di Carlo Rossi, ai Murazzi si tennero memorabili raduni come il «Raggamuffin» per la Palestina” e il centro sociale lungo il fiume finanziò con i concerti della band buona parte dell’impianto che tuttora viene utilizzato per i concerti autogestiti. Hiroshima Mon Amour Via Bossoli 83 Tel: 011 / 317.66.36 Conclusione alle 21 della rassegna «Play with food» di CuochiLab e Cuochivolanti alle Officine Corsare (via Pallavicino 35 bis), con concerto e aperitivo (dalle 20) «Il re delle cucine»: operetta psico-rock e alla fine dj set. Per i bambini una merenda con teatro di figura alle 16 alla Bottega del Cafè (corso Galileo Ferraris 266). alle 21 Palalancia Il giorno della danza Concerti e concorsi a tempo di hip hop Teatro Nuovo I Sonics chiedono di volare ad Edimburgo È l’ultima sera dopo 4 anni: si conclude la tournée di «Meraviglia» con i Sonics sul palco alle 21 al Teatro Nuovo (corso Massimo D’Azeglio 17; biglietti: da 25 a 30 euro). La compagnia di acrobati aerei incanterà con i numeri attorno alla «sfera», macchina scenica creata dagli stessi artisti, ma questa volta l’incontro con il pubblico è diverso: I ballerini-acrobati i Sonics chiedono a tutti di partecipare alla prossima avventura, ovvero volare al Fringe Festival di Edimburgo a agosto. La compagnia sarà fra i partecipanti per 3 settimane, un’impresa che costa circa 35 mila euro e non avendo i Sonics alcun sostegno, ecco la richiesta di adesione agli spettatori alla campagna «Sonics fly to Fringe» diffusa su Facebook. E a Edimburgo arriverà il «Muro del Fringe» con tutti i nomi dei sostenitori. [T. PL.] 1 Si chiama «Out4flame» ed è un raduno hip hop di livello nazionale, non solo da seguire ma da vivere in prima persona da protagonisti. Accade oggi e domani tra San Mauro e Chivasso, con ampio spazio per tutte le discipline in cui si articola la popolare sottocultura nata a fine Anni Sessanta negli Stati Uniti e oggi divenuta esperanto mondiale per milioni di giovani. L’evento clou si tiene questa sera al Palalancia di Chivasso, dove ha luogo il concerto che chiama a raccolta personaggi molto conosciuti in arrivo da tutta Italia. È il caso degli OTR, ovvero Esa, Polare e Dj Vigor, pilastri dell’attivismo rap in tutta Europa; come pure di Primo & Tormento, coppia nata dal testacoda tra Roma, dove Primo è parte della solida squadra Cor Veleno, e Milano, dove opera Tormento: il loro cd «El micro de oro» è tra i più venduti nel 2014. Bene stanno facendo anche Johnny Marsiglia e Big Joe, che per la festa torinese volano da Palermo, e Willy Peyote, autore di un insolito inno rap calcistico dedicato al difensore granata Kamil Glik. In pista anche Frank Sativa con Dj Stax, Zonta e Nitro & Dj Ms. Presenta Marco Mix Up di Radio Deejay. L’appuntamento è alle 19,30, il biglietto costa 15 euro. Per quanto concerne la partecipazione diretta, i contest cominciano oggi alle 14 al Palaburgo di San Mauro, sede della kermesse anche domani dalle 10 alle 21,30 tra break e aerosol art. La gara più attesa è però quella tra beat maker, ovvero tra creatori di basi elettroniche. Si tiene a Chivasso oggi pomeriggio dalle 15, sempre al Palalancia, con un premio di 300 euro e la giuria composta da Esa, Zonta e Big Joe. Il regolamento e la scheda di iscrizione su www.out4flame.com. [P. FER.] Palalancia, Chivasso Via Favorita 120 Tel: 011 / 425.734 Lavanderia a Vapore Un concerto per coltello chitarra e tempesta Un torinese a New York. Oggi alle 21 la Lavanderia a Vapore di Collegno ospita il concerto-installazione di Davide Balliano «Sono legione». Concerto per coltello, chitarra e tempesta, una insolita orchestra da camera in cui si scontrano il suono arcaico dell’arrotino, quello musicale della chitarra e quello più naturale, anche L’immagine simbolo se in versione sintetizzata, della tempesta. Come un metronomo, la lama sulla pietra scandisce il tempo dando vita a percezione sperimentali anarchiche e personali. L’artista, nato a Torino nel 1983, dopo gli studi di grafica, fotografia e alla Fabrica di Benetton, ha collaborato con Robert Wilson e Marina Abramovic. Attraverso l’uso minimale di disegno, installazione, pittura e performance, indaga gli aspetti cupi e fragili dell’animo umano. 1 [F. ROS.] Fonderie Teatrali Limone Quando la danza è davvero senza frontiere Lo spettacolo intitolato «Infrangere» vedrà questa sera alle 21 il Balletto di Györ e la EgriBiancoDanza interagire sul palco delle Fonderie Limone di Moncalieri (via Pastrengo 88) nel terzo appuntamento di «Interscambi», sezione de «Ipuntidanza» che la Fondazione Egri dedica all’ospitalità di compagnie italiane e «Infrangere» straniere con cui condividere importanti valori artistici. Il sodalizio con la compagnia nazionale ungherese di danza contemporanea perdura da alcuni anni e stasera si tradurrà con la messa in scena di estratti del balletto «Kodaly» e della coreografia «Da nobis pacem» di Raphael Bianco sulle musiche di Zoltán Kodály, László Velekei e Arvo Pärt. Ingresso a 15 euro. 1 Recensione/2 NOEMI PENNA Un contrabbasso al ritmo di flamenco Tra i due litiganti il terzo gode. Mai proverbio fu più azzeccato per descrivere il bel concerto che mercoledì sera ha inaugurato la stagione culturale del decennale di Piazza dei Mestieri. Sul palco Luigi Martinale in trio e il sassofonista Tino Tracanna, in una sfida strumentistica che ha visto inaspettatamente trionfare il contrabbassi- [N. PEN.] sta Mauro Battisti, che con la sua gestualità ha trasformato l’imponente strumento in una ballerina di flamenco. Peccato per chi se lo è perso: i cinquanta spettatori dell’auditorium di via Jacopo Durandi 13 hanno apprezzato con tre minuti di applausi. Anche se bisogna ammettere che vedere un pianista del calibro di Martinale suonare la tastiera elettrica mette tristezza. Con un gran coda il quadretto sarebbe stato perfetto. T1 CV PR T2 56 .In città .SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA casaverde A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni casaverde@lastampa.it Un corso per designer floreali «Prato in tavola» A Villa Divi, in via Rivalta 15 a Piossasco, Gioc organizza con l’obiettivo d’avvicinare i giovani a nuove professioni - un corso di design floreale in due serate (la prima martedì alle 21, la seconda l’8 aprile). Costo 8 euro. Iscrizioni al 393/578.23.62. [c. pr. ] «Prato in tavola – ricerca di buone erbe spontanee per una salutare cucina dagli antichi sapori» è il titolo del corso, che si terrà alla Regione in via Magenta 12 giovedì 3, 10 e 17 aprile dalle 17 alle 18. Costa 9 euro a incontro. Per prenotazioni 333/744.01.81. [a. bru.] Tendenze Dal giardiniere Le piccole foglie del tè crescono sul terrazzo LUISA PULCHER Il piccolo fiore di Linneo La pianta è una Camelia e fiorisce regalando piccoli fiori bianchi Collegno CHIARA PRIANTE Alla Certosa due giorni tra ciclamini e gerani «Non v’è problema così grande o grave che non possa essere diminuito da una buona tazza di tè». Così scriveva all’inizio del secolo scorso il filosofo Bernard-Paul Heroux. E se oggi, con la crisi, le preoccupazioni certo non mancano, per provare a stemperarle si può provare a bere un tè fatto in casa. Il gusto non è identico a quelli comprati, che subiscono una lavorazione non ripetibile tra le mura domestiche, ma il momento di pausa sarà sicuramente prezioso. Negli spazi della Certosa Reale di Collegno che, un tempo, ospitarono il Regio Manicomio, oggi e domani c’è «Follia in Fiore», una colorata invasione di piante per salutare la primavera. Oggi dalle 15 alle 19 e domani dalle 10 alle 19, con ingresso libero, sarà possibile muoversi tra gerani e primule, gelsomini e bouganville con cui andare preparare i balconi per l’estate. E, ancora, uno spazio sarà dedicato alle erbe aromatiche e medicinali e uno ai bonsai: sabato, alle 16,30, e domenica, alle 16, è anche prevista una dimostrazione sull’argomento. Ma negli spazi della Certosa (ingresso da via Martiri 30 Aprile) non mancheranno, anche, fiori ricamati e fiori essiccati, in omaggio al lavoro che, proprio a Collegno, i padri certosini fecero nei loro laboratori. Tante le attività per i più piccoli. oggi alle 15 e alle 17 (e domani alle 15) c’è lo spettacolo «Giacinto e i suoi amici. Favole di ieri e di oggi», domenica dalle 14, invece, il laboratorio «Fai nascere un fiore». [C. PR. ] La pianta E’ una bella camelia la pianta del tè, la Camellia sinesis. Renato Ronco, che vive tra Torino e Gassino e da anni si occupa di giardini e di verde e ha firmato per Blu Edizioni «Il giardino delle regole infrante», la mostra. «I fiori sono bianchi, decisamente più piccoli di quelli delle camelie che siamo abituati a vedere. Un gran numero di stami gialli contribuisce alla bellezza dei suoi fiori - spiega - Le foglie persistenti, di colore verde intenso, non fanno pensare al contenuto delle bustine del tè pronto per l’utilizzo». La coltivazione è facile. Basta un terreno acido (ogni tanto mettiamoci fondi di caffè) e un po’ di attenzione alle temperature. Le piante sopportano il freddo ma quando il termometro s’abbassa oltre i sei gradi per lunghi periodi, bisogna proteggerle. «In Italia si tentò la coltivazione, specie vicino ai grandi laghi del nord - racconta Ronco Le piante prosperavano bene ma non si sviluppò la coltura per gli scarsi risultati economici: non poteva competere per qualità e costi di lavorazione con i tè orientali». OLTRE IL GIARDINO La raccolta La raccolta consiste nello staccare le ultime 2/3 foglioline in crescita. Il sistema tradizionale è un po’ lungo: occorre far appassire e arrotolare le foglie, che poi dovranno subire una fermentazione. La cosa più facile è quindi raccogliere le foglie e farle semplicemente essiccare: si avrà una bevanda che ricorda il tè. Aggiungendo menta dolce o piperita sarà molto più gustoso. I limoni di Ciriè 1 «Ecco il vaso dei limoni all’aria aperta, in attesa della primavera. Il giardino di nonno Mondo, in centro di Ciriè, è già pieno di colori e di profumi». Così ci scrive Maria Carla Micono, la mail era arrivata in occasione della festa del papà. Nonostante le temperature questa pianta regala molti frutti, complimenti a nonno Mondo. Per le vostre foto casaverde@lastampa.it per il liveblog oltreilgiardino@lastampa.it. Q uando si cerca il nome scientifico di una pianta, spesso si legge, dopo il genere e la specie, una «L.», il che significa che quel nome le è stato attribuito da Carlo Linneo. Anche se non mi posso certo definire una gran navigatrice di Internet, sono andata su Google per scoprire qualche notizia sulla sua vita e personalità: ho letto che prese il nome da Lind, in svedese «tiglio», di cui un grande esemplare viveva davanti alla sua casa natale; che fu docente di medicina e poi di botanica all’Università di Uppsala, di cui restaurò il giardino botanico, che fondò l’Accademia Reale Svedese delle Scienze, che organizzò spedizioni in tutto il mondo alla ricerca di nuove specie da classificare. I ritratti dell’epoca ci mostrano un bel signore imparruccato con gli occhi vispi e un sorriso bonario. Come ogni vero «grande» della storia tramandò ai posteri il suo nome solo con un piccolo fiore di montagna, la Linnaea borealis (ricordo quando la vidi la prima volta, a Cogne, nei boschi di Silvenoire). Ma quello che mi ha colpito, e sopra cui ricamo con la fantasia, è l’aver letto che Linneo chiamava i suoi allievi «apostoli». Non si sentiva forse anch’egli un Dio, impegnato a dare un ordine e un nome a tutte le cose? E, come ci insegna la Genesi, dare un nome non significa forse creare? Prima di lui era il caos e ogni essere vivente, animale pianta o minerale, stava a sé, poi egli li raggruppò in una classificazione basata sugli organi riproduttivi: ad esempio, per i vegetali, il numero degli stami (organi maschili) e dei pistilli (organi femminili). Resta il fatto che mi piacerebbe fare una chiacchierata con lui, sapere quante ore al giorno lavorasse, che carattere avesse: immagino fosse dotato di grande flemma e rilassatezza, nonché di una grande fiducia in sé stesso, perché trovarsi con tutto il mondo da ordinare e una sola vita da spendere, potrebbe fare venire l’ansia. Scrittrice esperta di giardinaggio SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 57 T1 CV PR T2 T1 CV PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 58 T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 port . Sport Cronaca .59 A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it Football americano, Giaguari a Bologna I Giaguari Torino tornano questa sera sul campo per la prima trasferta stagionale della serie A di football americano. Dopo i due promettenti successi casalinghi, i ragazzi allenati da Riccardo Merola saranno impegnati sul terreno dei Bologna Warriors. Sulla carta, il pronostico volge a favore dei gialloneri: i romagnoli infatti non schierano giocatori americani e sono reduci da due sconfitte consecutive . Tra i torinesi mancherà però il linebacker Daniele Torrente, che si è infortunato domenica scorsa contro i Briganti. [m. bob.] Pallanuoto Calcio a 5 Torino ’81, una vittoria per inseguire i playoff I Bassotti contro Prato per continuare a sperare Oggi alla Monumentale arriva il Quinto. Azzi: “Voglio la A1” Calcio ENRICO ZAMBRUNO onquistare un posto nei playoff e raggiungere la laurea. Niente male il programma dei prossimi mesi di Emanuele Azzi, una delle colonne della Iren Energia Torino ’81. Ragazzo dalle idee chiare, un vero faticatore, che in questa stagione sta mantenendo un altissimo rendimento, conquistandosi apprezzamenti da ogni angolo della penisola. Ci sarà anche lui oggi pomeriggio in acqua alla piscina Monumentale (ore 18,30; ingresso gratuito), dove la squadra allenata da Simone Aversa ospita il Quinto nella 15esima giornata del girone nord della serie A2. Un match da «vincere a tutti i costi - racconta Azzi - perché questi sono punti fondamentali in ottica playoff. Prevedo una gara molto tattica e poco muscolare». Ventitré anni a settembre, torinese doc, Azzi in questa stagione è esploso. Segna a raffica (già 16 reti in campionato) e sembra aver assorbito nel migliore dei modi il cambio di ruolo, molto più offensivo rispetto al passato. «Sento che questa è per me la stagione della svolta. Un anno diverso dagli altri. A breve prenderò la laurea triennale in chimica, e già questo è un mattone importante nel mio percorso accademico. In ac- La Primavera di Grosso a caccia dei tre punti C IVANA CROCIFISSO Emanuele Azzi Ventitrè anni, torinese, Azzi è alla sua sesta stagione con la Iren Energia Torino ’81. In questo campionato ha già realizzato 16 reti, e si sta mettendo in luce come uno dei più promettenti attaccanti di A2 qua sto bene, con i compagni dall’inizio di stagione stiamo lavorando per rimanere stabilmente nelle zone alte. Ed è giusto credere anche ad una possibile promozione in A1, perché tutto può succedere nello sport. Sono molto fiducioso». Emanuele è alla sesta stagione consecutiva alla Torino ’81 in serie A2. Allenato sotto la Mole prima da Viorel Rus e poi da Marco Risso, ora segue i consigli di Simone Aversa. «Molto più di un allenatore. È un amico, un fratello, lo vedo per certi versi ancora come un compagno di squadra, avendo smesso da pochi mesi. Mi ha sempre dato una grande fiducia, lo dimostra il minutaggio che mi concede ogni partita. Gli sono molto grato, perché è grazie a lui se sono migliorato così tanto». Azzi guarda al suo futuro sportivo e lo vede pieno di obbiettivi da raggiungere. «Da me stesso voglio il massimo, quindi mi piacerebbe arrivare in serie A1. Un’esperienza, anche solo di un anno, per capire se posso giocare alla pari con i migliori. Un po’ quello che ha sperimentato il mio compagno Andrea Rolle. Sarebbe fantastico arrivarci con la Torino ’81. Un sogno grande, ma non impossibile». Staccato una settimana fa il pass per la final-eight, la Primavera del Toro – prima matematicamente con cinque turni di anticipo – sarà di scena quest’oggi alle 15 sul campo del Bologna. La novità sarà l’assenza del capocannoniere granata Aramu e di Gyasi. I due attaccanti si alleneranno in mattinata con la prima squadra e non prenderanno parte alla trasferta con i compagni: quasi certa la convocazione da parte di Ventura per la gara di domenica contro il Cagliari. La Juventus di Fabio Grosso, conquistato il secondo posto grazie alle due vittorie consecutive della nuova gestione, sarà invece impegnata tra le mura amiche. A Vinovo arriverà il Sassuolo e la Juve non potrà permettersi passi falsi dato che Empoli e Sampdoria inseguono da molto vicino i bianconeri: una lunghezza separa la squadra di Grosso dai toscani, due i punti sui blucerchiati. Ormai salva da tempo e senza speranze per poter agganciare il treno dei playoff, oggi pomeriggio (ore 15) il Cld Carmagnola affronta a Caramagna la Dolomitica Belluno nella 24esima e terzultima giornata della serie A2. Ottavi con 28 punti, i ragazzi allenati da Lino Gomes hanno come unico obiettivo quello di migliorare il più possibile la loro posizione in classifica, suggellando così un buon campionato se si considera la prima esperienza assoluta nella seconda categoria nazionale. Match sulla carta facile quello odierno, essendo i veneti ultimi con 5 punti e già retrocessi. Molto più interessante invece il 21esimo e penultimo turno di serie B, dove nella parte alta c’è una vera e propria bagarre. I Bassotti, quarti con 35 punti a due sole lunghezze dal secondo posto, sono ospiti alle ore 16 del Prato, proprio la squadra che insegue i druentini a quota 31. Il Castellamonte tifa per i cugini, perché con 29 punti i bianconeri sono ancora in corsa per un posto nei playoff. Prima di tutto oggi pomeriggio però dovranno fare il loro dovere, provando a superare la quotata Poggibonsese, terza con 37. Scontata ormai la promozione diretta per la Libertas Astense, che se batte tra le mura amiche il fanalino di coda Blue Orange festeggia con una giornata d’anticipo la promozione in serie A2. [E. ZAM.] Sledge hockey Ippica Short track Tori Seduti vs Aquile Sfida per lo scudetto L’ultimo sabato di corse a Vinovo I torinesi in forza agli assoluti di Bormio MARCO BOBBIO Battere le Aquile del Sud Tirolo per confermare il titolo conquistato lo scorso anno. I Tori Seduti scendono oggi pomeriggio sul ghiaccio del Palatazzoli (ore 18) per la prima gara delle finali del campionato di ice sledge hockey: il ritorno si disputerà sabato prossimo a Egna, l’eventuale bella domenica in Alto Adige. «Non partiamo sconfitti anche se loro sulla carta hanno qualche cosa in più – spiega Andrea Chiarotti, attaccante e vice allenatore –. Ma giochiamo per vincere: lo scorso anno siamo riusciti a batterli. Se vincessimo la prima, la pressione ricadrebbe su di loro». Le Aquile hanno conquistato 5 scudetti consecutivi e partivano favoriti pure nella finale del 2013, vinta dai Tori Seduti per 5-1. Quest’anno nei quattro precedenti stagionali gli altoatesini si sono imposti per tre volte. Tanti giocatori delle due formazioni sono reduci dalle Paralimpiadi di Sochi, concluse dagli azzurri al sesto posto: nell’arco della manifestazione, gli atleti con più minuti sul ghiaccio sono stati Rosa e Planker: «Sono due dei giocatori più forti in assoluto oltre che due amici – conclude Chiarotti –. Faremo di tutto per dagli un dispiacere». ALMA BRUNETTO A Vinovo si corre per l’ultima volta di sabato. L’ippodromo si prepara ad un mese ad alto livello agonistico. Con il nuovo calendario ad aprile sono previste otto giornate di corse e ben tre Gran Premi: il 6 il Società Campo di Mirafiori, il 20 a Pasqua il classico Costa Azzurra e il 25 il Città di Torino. Sabato, inizio alle 14,40, la gara più importante sarà intitolata ad Ancilla Ferrario, presidentessa dei bookmaker italiani. Alla partenza tra i nastri ci saranno sette cavalli e due penalizzati di 20 metri. L’attenzione sarà Ancilla Ferrario La gara a lei intitolata vedrà al via nove cavalli di grandi qualità su questi ultimi due: Scoop Grif Italia, allievo di Marco Smorgon e Socrate Laser guidato da Roberto Andreghetti. Socrate Laser di proprietà di Elvis Vessichelli sarà l’osservato speciale, un soggetto dalle grandi potenzialità, che potrebbe dominare la competizione. Al via ci saranno anche Sogno d’Amore e Selenio. ALBERTO DOLFIN È tempo di campionati italiani per le lame veloci dello short track. Questo fine settimana al Palaghiaccio di Bormio verranno assegnati i titoli nazionali per tutte le categorie e le età, dai Seniores ai più piccini, iscritti negli Junior F (8-10 anni). Scenderanno in pista anche gli atleti della Nazionale azzurra che il mese scorso sono stati protagonisti all’Olimpiade di Sochi, capitanati dalla scheggia valtellinese Arianna Fontana, capace di salire per ben tre volte sul podio a cinque cerchi nei 500 metri (argen- to), nei 1500 (bronzo) ed in staffetta (bronzo). Il Piemonte schiererà quattro squadre nella rassegna tricolore, con una folta rappresentanza da parte dell’Ice Team Torino e dei Velocisti Fiamma Toyota Torino, che potranno avvalersi di quindici pattinatori per ciascuna, mentre PineroloTorino 2006 e Sporting Club Pinerolo metteranno sul ghiaccio un solo atleta a testa. Si comincia questa mattina (diretta streaming sul sito fisg.idealweb.tv/live/ dalle ore 10) con le gare delle categorie Junior C-D-E-F, mentre Junior A-B e Seniores gareggeranno dalle ore 15. T1 CV PR T2 60 .Dove andiamo STAMPA .LA SABATO 29 MARZO 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18, mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18 ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso. ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da martedì a domenica e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or. lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi 10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre «Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile) PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8 marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena». PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 musei@lastampa.it T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 29 MARZO 2014 Dove andiamo .61 . I Cinema del 29 marzo 2014 Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Sotto una buona stella Solferino 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 A proposito di Davis Solferino 2 P 15.50-17.50-19.50-22.00 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io studio; € 5,00 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto, militari, under 18, Io studio, universitari; € 7,00 over 60 Allacciate le cinture Sala 1 P 15.30-18.00-20.15-22.30 Storia di una ladra di libri Sala 2 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Yves Saint Laurent Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 15.30-17.30 Non buttiamoci giù Sala 1 P 19.30-21.15 Supercondriaco Sala 2 P 15.30-17.30 Monuments men Sala 2 P 19.30-21.15 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Lei VO 16.30-19.00-21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 ridotto. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid. Storia di una ladra di libri P 15.00-17.30-20.00-22.30 Amici come noi P 15.00-16.50-20.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-18.40 Cuccioli - Il paese del vento P 14.55-18.40 Allacciate le cinture P 20.15 300 - L’alba di un impero P 22.35 Non buttiamoci giù P 16.20-20.40 Captain America: The winter soldier P 15.00-17.30-20.00-22.30 Captain America: The winter soldier 3D P 18.10-22.35 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. 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Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Storia di una ladra di libri Sala 1 P 15.00-17.30-20.00-22.30 In grazia di Dio Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Dallas Buyers Club Sala 3 P 15.30-17.50-20.10-22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Captain America: The winter soldier P 15.30-18.30-22.15 Captain America: The winter soldier 3D P 17.50-21.00 Amici come noi P 15.30-20.10 300 - L’alba di un impero P 17.50-22.30 Need for Speed P 15.00-20.00 47 Ronin P 15.15-17.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-18.40 Non buttiamoci giù P 20.35-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Captain America: The winter soldier Sala 1 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Mr. Peabody & Sherman Sala 2 P 15.00-16.50 Non buttiamoci giù Sala 2 P 18.40-20.30 Amici come noi Sala 2 P 22.30 Noi 4 Sala 3 P 16.30-18.30-20.30-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,00 int.; € 5,00 rid. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Quando c’era Berlinguer Massimo 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Massimo 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Veronica Voss VO Massimo 3 P 16.30 (sott.it.) Querelle de Brest VO Massimo 3 P 18.30 (sott.it.) Lola VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) Lili Marleen VO Massimo 3 P 22.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Lei Nazionale 1 15.00-17.20-19.40-22.00 Snowpiercer Nazionale 2 15.00-17.20-19.40-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 E fu sera e fu mattina Reposi 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Captain America: The winter soldier 3D Reposi 2 P 15.15-18.30-21.45 Storia di una ladra di libri Reposi 3 P 15.30-18.15 Captain America: The winter soldier Reposi 3 P 22.00 Supercondriaco Reposi 4 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Reposi 5 15.15-17.40-20.05-22.30 Amici come noi Reposi 6 15.30 Noi 4 Reposi 6 17.50 Storia di una ladra di libri Reposi 6 20.00-22.30 Saving Mr. Banks Reposi 7 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40 Ida Sala 1 P 15.45-17.20-19.00-20.30-22.15 La luna su Torino Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Sala 3 P 15.30-17.50 Il violinista del diavolo Sala 3 P 20.10-22.15 BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 Captain America: The winter soldier Sala 1 P 16.00-19.05-22.10 Captain America: The winter soldier 3D P 15.00-18.05-21.10-0.40 Sala 2 La bella e la bestia Sala 3 P 14.45 Non buttiamoci giù Sala 3 P 17.25-19.50-22.20-0.45 Storia di una ladra di libri Sala 4 P 15.05-18.10-21.15-0.20 Cuccioli - Il paese del vento Sala 5 P 15.10-17.20 Need for Speed Sala 5 P 19.35-22.35 Amici come noi Sala 6 P 15.05-17.30-19.55-22.20-0.45 300 - L’alba di un impero Sala 7 P 15.00 Tarzan Sala 7 P 17.35-20.00 47 Ronin Sala 7 P 22.25 Mr. Peabody & Sherman Sala 8 P 15.00-17.25 300 - L’alba di un impero Sala 8 P 19.45-22.25-1.00 ··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La finestra di fronte» e «Mine vaganti» racconta la storia di una coppia, a volte imperfetta, nel corso di tredici anni. UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 La luna su Torino P 15.30-17.50-20.10-22.25-0.40 La bella e la bestia P 17.00-19.35 Captain America: The winter soldier P 14.00 Il ricatto P 22.20-0.40 Supercondriaco P 17.25-19.55-22.20-0.45 Need for Speed P 14.40 Amici come noi P 14.40-17.10-19.45-22.25-0.45 Captain America: The winter soldier P 14.45-18.00-21.15-0.15 Captain America: The winter soldier P 16.20-19.20-22.20 Mr. Peabody & Sherman P 14.00 Captain America: The winter soldier 3D P 15.00-18.15-21.30-0.30 Storia di una ladra di libri P 14.00-16.50-19.40-22.30 Cuccioli - Il paese del vento P 14.00-16.00-18.00 Allacciate le cinture P 20.00-0.50 Non buttiamoci giù P 22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.50-17.20-19.40 Need for Speed P 22.10 300 - L’alba di un impero P 14.30-17.15-19.55-22.35 Cinema: Torino e altre visioni CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Molière in bicicletta 21.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Philomena 21.00 Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia BARDONECCHIA GIAVENO PINEROLO SABRINA 012299.633. Mr. Peabody & Sherman Amici come noi Storia di una ladra di libri SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923. Monuments men 21.00 HOLLYWOOD 0121201.142. Storia di una ladra di libri MULTISALA 0121393.905. Lei Italia 200 La luna su Torino Italia 500 RITZ 0121374.957. Tarzan Amici come noi 17.00 18.40 21.15 BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,70 intero. Proiezioni 3D: € 11,50 int., € 9,50 rid. 14.10-16.10-18.10 Cuccioli - Il paese del vento Sala 1 Amici come noi Sala 1 20.15-22.30-0.50 Captain America: The winter soldier Sala 2 15.10-18.15-21.15-0.20 Mr. Peabody & Sherman Sala 3 15.15-17.30 300 - L’alba di un impero Sala 3 19.50 300 - L’alba di un impero 3D Sala 3 22.10-0.40 Storia di una ladra di libri Sala 4 16.00-18.50-19.30-21.45-0.30 Tarzan Sala 5 14.45-17.00 La bella e la bestia Sala 5 19.10-21.40-0.15 Captain America: The winter soldier Sala 6 16.00-19.00-22.00 Amazzonia 3D Sala 7 15.00 300 - L’alba di un impero Sala 7 17.10 Need for Speed Sala 7 19.30 Need for Speed 3D Sala 7 22.20 Amici come noi Sala 8 14.50-17.00-19.10 12 anni schiavo Sala 8 21.30 47 Ronin Sala 9 14.40-17.20 Non buttiamoci giù Sala 9 20.00-22.15-0.45 CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Cuccioli - Il paese del vento Need for Speed 17.00-18.45 21.15 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. E fu sera e fu mattina 20.10-22.10 COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. Storia di una ladra di libri BOARO 0125641.480. Captain America: The winter soldier 3D 17.15-20.00-22.30 POLITEAMA 0125641.571. Storia di una ladra di libri 20.10-22.20 LEINÌ AUDITORIUM 01199.88.098. Mr. Peabody & Sherman 18.30-21.00 POLITEAMA 01191.01.433. Captain America: The winter soldier 3D 19.30-22.05 21.00 MONCALIERI CONDOVE CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Storia di una ladra di libri 18.30-21.00 CUORGNÈ 21.30 21.00 20.30-22.30 20.15 22.30 IL MULINO 01190.41.984. Storia di una ladra di libri UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. 300 - L’alba di un impero P 14.30-17.15-20.00-22.40 La bella e la bestia P 14.15-17.05-19.45-22.30 The Lego movie P 14.30-17.00 Amici come noi P 19.30 47 Ronin P 22.20 La luna su Torino P 15.30-17.45-20.00-22.20-0.30 Tarzan P 14.20-17.00 Allacciate le cinture P 19.50-22.40 Cuccioli - Il paese del vento P 15.30-17.35 Lei P 19.40-22.30 Amici come noi P 15.15-17.40-20.05-22.35-1.00 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-17.30 Captain America: The winter soldier P 16.15-19.20-22.25 Captain America: The winter soldier 3D P 15.40-18.50-22.05 Captain America: The winter soldier P 15.00-18.10-21.15-0.20 Need for Speed P 16.30-19.30-22.30 Storia di una ladra di libri P 16.50-19.40-22.35 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-17.30-20.00 Il ricatto P 22.35-0.50 12 anni schiavo P 14.00-16.50-19.40-22.30 Non buttiamoci giù P 15.10-17.35-20.00-22.25-0.50 Supercondriaco P 14.35-17.15-19.45-22.15-0.45 RIVOLI CINEMA EDEN 01199.05.020. Mr. Peabody & Sherman SUPERCINEMA 01145.94.406. Captain America: The winter soldier Storia di una ladra di libri Amici come noi Mr. Peabody & Sherman 21.00 PIANEZZA LUMIERE 01196.82.088. Amici come noi Captain America: The winter soldier 3D 47 Ronin Storia di una ladra di libri Captain America: The winter soldier Mr. Peabody & Sherman Cuccioli - Il paese del vento 21.00 PIOSSASCO NONE CHIVASSO MARGHERITA 0124657.523. Allacciate le cinture IVREA 20.30 16.00-18.30-21.15 22.30 15.30-17.30-20.00-22.30 17.30-20.00-22.30 15.30-17.30 15.30 18.30-21.15 BORGONUOVO 01195.64.946. Sotto una buona stella 21.15 SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Amici come noi P 21.15 SESTRIERE FRAITEVE. Mr. Peabody & Sherman Storia di una ladra di libri P 17.00 P 18.40-21.15 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Captain America: The winter soldier 3D Sala 1 16.30-19.50-22.40 Storia di una ladra di libri Sala 2 15.00-17.20-20.00-22.30 Amici come noi Sala 3 20.15-22.15 Mr. Peabody & Sherman Sala 3 15.40-17.45 VALPERGA ALLACCIATE LE CINTURE AMICI COME NOI ·· Commedia. Regia di Enrico Lando, con Pio D’Antini e Amedeo Grieco. Durata: 90 minuti. Gli inseparabili Pio e Amedeo lasciano il loro negozio di pompe funebri a Foggia e vanno prima a Roma e poi a Milano. CAPTAIN AMERICA THE ... ···· Fantasy. Regia di Anthony e Joe Russo, con Chris Evans e Scarlett Johansson. Durata: 136 minuti. La nuova avventura dell’eroe dei fumetti lo vede impegnato a sventare un complotto globale. 12 ANNI SCHIAVO ···· Drammatico. Regia di di Steve McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti. L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841. IDA ···· Drammatico. Regia di Pawel Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la giovane Ida prima di diventare suora va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà segreti del passato. Opera premiata in vari festival internazionali. YVES SAINT LAURENT ···· Drammatico. Regia di Jalil Lespert, con Pierre Niney e Guillaume Gallienne. Durata: 100 minuti. La storia del celebre stilista francese, il suo amore per il compagno di vita Pierre Bergè. Successo di pubblico oltralpe. LA LUNA SU TORINO ··· Commedia. Regia di Davide Ferrario, con Walter Leonardi e Manuela Parodi. Durata: 90 minuti. L’autore di «Dopo mezzanotte» ritrae tre personaggi che vivono insieme e cercano di dare un senso alla propria vita. LEI ···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams. Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere John Malkovic» porta sullo schermo la storia d’amore tra il solitario Theodore e una voce femminile. Premio Oscar alla sceneggiatura NOI 4 ·· Commedia. Regia di Francesco Bruni, con Ksenia Rappoport e Fabrizio Gifuni. Durata: 90 minuti. Dall’autore di «Scialla», il ritratto di una scombinata famiglia romana. NON BUTTIAMOCI GIU’ ··· Commedia. Regia di Pascal Chaumeil, con Pierce Brosnan e Toni Collette. Durata: 96 minuti. La notte di Capodanno quattro persone s’incrociano su un grattacielo di Londra mentre si stanno per suicidare. Dal best seller di Nick Hornby («Alta fedeltà»). IN GRAZIA DI DIO ··· Drammatico. Regia di Edoardo Winspeare. con Celeste Casciaro e Laura Licchetta. Durata: 127 minuti. A causa del fallimento della loro piccola impresa a conduzione familiare, quattro donne si rifugiano in campagna e cominciano una nuova vita. SNOWPIERCER ···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati in fondo. Questi ultimi si ribellano. STORIA DI UNA LADRA DI ... AMBRA 0124617.122. Captain America: The winter soldier 3D Uno 21.30 Storia di una ladra di libri Due 21.30 VENARIA P P P P ··· Drammatico. Regia di Brian Percival, con Geoffrey Rush e Emily Watson. Durata: 125 minuti. Le avventure dell’adolescente Liesel, adottata da una famiglia, nella Germania degli Anni Quaranta. Dall’omonimo best seller, dirige il regista di «Dowtown Abbey». 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 18.00-20.30-22.30 16.00 SUPERCONDRIACO 21.00 ··· Drammatico. Regia di Bernard Rose, con David Garrett e Jared Harris. Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Dall’autore di «Amata immortale». VILLASTELLONE JOLLY 01196.96.034. Mr. Peabody & Sherman A CURA DI Daniele Cavalla ··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il quarantenne fotografo Roman è un nevrotico pieno di paure: il medico lo aiuta a cercare la donna della sua vita. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO VINOVO AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. 12 anni schiavo 21.00 Teatri del 29 marzo 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Sabato 29 ore 21 e domenica 30 ore 16 la Compagnia ALFAFOLIES presenta La danza delle libelluleoperettadiLehàr.SiprenotainoltreperLarosadi Stanbuldi Leo Fall nei giorni 12 (ore 21) e 13 (ore 16) Aprile sempre con la Compagnia ALFAFOLIES - grilli@operette.it ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Stasera ore 20.45 e fino al 30 marzo, in scena“Stomp”,unotraipiùrivoluzionariedentusiasmanti eventi spettacolari degli ultimi anni. Si prenota per “The best of musical” in scena l’11 e il 12 aprile ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Usami 3.11di E. Cravero. Compagnia Thealtro. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653.ConcertoJohnAxelrod direttore, Valentina Lisitsa pianoforte. Musiche di Liszt,Kodaly,Brahms.Giovedì10eVenerdì11. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Martedì 1 aprile Operette morali di Giacomo Leopardi,regiaMarioMartone,Fondazionedel Teatro Stabile di Torino. Prosegue la venditaon-lineeinbiglietteriadegliabbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer- raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Teatrodistinto presenta Il gioco del lupo Sala Piccola: Domenica ore 15.30 e ore 17.30 LaTurcacanepresentaIlviaggiodellafortuna COLOSSEO via M. Cristina 71.. Martedì 1 aprile ore 21 Freedom imparare la libertàdi e con Gherardo Colombo. Giovedì 3 ore 21 Gli uomini vengono da Marte le donne da Veneredi e con Paolo Migone ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Oggi ore 15.30 e 21 in scena “Che fine ha fatto Baby Jane”, versione teatrale del film di Robert Aldrich, con Sydne Rome e Francesca Bianco. Il 2 aprile ore 10, gradito ritorno per “La Locandiera” di Goldoni, nell’edizione Torino Spettacoli. Si prenota per “C Come Chanel”, in scena dal 3 al 6 aprile GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Dal3al6aprileFranco Oppini e Renato Giordano presentano “Mi ritorni in mente live”, musical all’italiana per rivivere canzoni e atmosfere degli anniSessantaeSettanta.Siprenotaper“Stasera ve le canto”, con Vladimir Luxuria in scena dal 10 al 12 aprile GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi, Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino4..Prelazioneerinnovoabbonamentiposti numerati per stagione 2014-2015 presso Teatro Alfieri Tel. 011.5623800. Inaugurazione stagione: Luna tu...Selezione di arie dalle operette più amate con Susy Picchio soprano, Fulvio Massa baritono, Massimiliano Brizio pianoforte LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Ore 21 MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333.InfrangereCompagniaEgriBiancoDanza e Compagnia Nazionale Ungherese di Gyor. Sabato 29. Ore 21 Giovedì 3 aprile prima nazionale di Mack is comingBack–OperaCabaretdaMacbethdi Heiner Müller, regia Gabriel Alvarez MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153.Staseraore21Ilmedicodeipazzidi Eduardo Scarpetta, Comp. “I Melannurca” Martedì 1 aprile ore 15.30 Viva gli sposi!?di Duras, Pinter, Cechov TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionale di danza e arti integrate. Stasera ore 21 i Sonics in Meraviglia. Biglietti in vendita presso i teatri Nuovo, Erba, Gioiello e Alfieri OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833. Stasera ore 21 Ne più ne menoprogetto e regia di Riccardo Caporossi, al termine dello spettacolo, si terrà un incontro con Riccardo Caporossi e il Prof. Gigi Livio, docente di Letteratura teatrale presso l’Università del Piemonte Orientale. Info 0117399833 PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. L’Orchestra a puntate: abbonamento speciale a 3 concerti a 22 (under 16: 15). Gli Archi (9/4 h 20, Teatro Regio), i Legni (11/4 h20,PiccoloRegio),gliOttoni(13/4h11,Teatro Regio) PICCOLOTEATRODRAVELLIviaPraciosa11,tel. 011 68.22.122. Santibriganti Teatro e Fondazione Dravelli presentano “La domenicaandandoateatro”.Domenica6aprileore 11 Claudio e Consuelo in “Dal paese dei balocchi”. Info 011.643038 PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel.011787.780.Untreninoamollachesichiama cuoreCompagnia Viartisti. Ore 21 SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa del- la Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. L’IspettoreCompagnia Il teatro instabile delle gambe sotto il tavolo. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Giovedì 3 aprile ore 13.45, per la rassegna Mezzogiorno a Teatro, è in scena “Terza liceo 1939”, tratto dall’omonimo romanzodiMarcellaOlschkiconiGiovaniTalenti del Liceo Teatro Nuovo. Nuove repliche dal 7 al 9 maggio( mer e gio –ore 13.45; ven –ore 12.45) TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Scuola di recitazione (6 ore settimanali)-CorsodiTeatroperprincipianti (3 ore settimanali) - Corso di dizione ed uso della voce - Corso di Teatro per bambini e ragazziInfo 011338698dallunedìalvenerdì (9-13 e 15.30-19) - www.tangramteatro.it TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Insolito – Martedì 1 aprile ore 21 Lunaria Teatro in Creatura di sabbia. Info tel. 0113042808 (orario ufficio), www.assembleateatro.com TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala Grande. Stasera ore 21 La bottega del caffè di Carlo Goldoni, Compagnia BluTeatro TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Stasera ore 21 compagnia I Barcaioli in Questi fantasmidi E. De Filippo. Domenica 30 ore 18 Per la rassegna “Con occhinuovi”CompagniadiDianainLeultime sette parole di Cristo. Sabato 5 aprile Areav Teatrale presenta Parlami di tuo padre TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.456. Stagione 2013/2014 “Fisico Bestiale” stasera ore 21 Teatro Villaggio Indipendente in “La lucidità della bilanciaovverol’incontro”regiaMassimiliano Giacometti.Sabato5eDomenica6aprileore 21 Marco Ferrero e Gianluca Cerutti in “Grand Hotel Serenase” di Manuel Bona TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21 PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16 TEATRO DI DIONISO via Manzoni 3, tel. 011 51.72.826.Martedì8aprileore21pressoTeatro Alfieri di Asti, L’Origine del Mondo, ritratto di un internoscritto e diretto da Lucia CalamaroconDariaDeflorian,FedericaSantoro e Daniela Piperno. Prenotazioni e info 0141399057 TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. Il berretto a sonaglidi Luigi Pirandello. Ore 21 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798.DaVenerdì4aDomenica5aprile, Feriali ore 21 – Festivi ore 16, per la Settimana mondiale della Danza, la Compagnia di Danza L’Araba Fenice organizza Omaggio a Rudolf Nureyevcon la partecipazione: EgriBiancoDanza, il Gabbiano e Centro Danza Ciriè TEATRO REGIO. Stagione d’Opera 2013-14: ore 15 Una tragedia fiorentina di A. ZemlinskyeGianniSchicchidiG.Puccini.S.A.Reck direttore. Regia di V. Borrelli. Orchestra del Teatro Regio. Domani ore 15 ultima replica. Biglietteria (ore 10.30-16) - Tel. 011.8815.241/242 TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Lo squillo di e regia Alberto Barbi. Con la Compagnia Campotheatro di Niko Ferrucci. Sabato 12. Ore 21 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011 62.79.789. Stagione di Prosa: “L’impresario di Smirne” (29/3) ore 21, regia di Roberto Valerio–AssociazioneTeatralePistoiese.Teatro per famiglie - “L’omino della pioggia” (30/3) ore 16, compagnia Fresche Frasche T1 PR T2 SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 62 T1 AL AO AT BI CV IM NO PR SR SV T2 VB SABATO 29 MARZO 2014 Il tempo Tempo .63 . Prevale il sole con temperature primaverili. Velature in Sardegna e al Nord-Ovest Asparagi non proprio a buon prezzo ma meno cari all’inizio della settimana CARLO BOGLIOTTI Q uesta settimana possiamo soddisfare la nostra voglia di primavera, a tavola, con gli asparagi, senza dover nutrire troppi dubbi. Sarà facile trovarne di locali o prodotti non troppo distanti da voi, perché sono entrati in produzione tutti gli areali italiani più vocati; anche quelli che di solito arrivano per ultimi, situati al Nord. Il grosso della produzione arriva da Puglia e Campania, i prezzi non sono bassissimi ma comunque accettabili: siamo nella media. Andiamo dai 2,5 euro al mazzetto (che di solito è di mezzo chilo) ai 3,5 per quelli che possiamo definire «normali» – generalmente i verdi della diffusissima varietà americana Mary Washington – fino a 14 o 15 euro al chilo per gli «speciali», come i bianchi di Bassano del Grappa – a Denominazione di Origine Protetta dal 2007 – o i liguri violetti di Albenga – un Presidio Slow Food pregiatissimo –. Gli asparagi esistono verdi (l’80% del mercato), bianchi (quasi tutti vengono fatti sbiancare coprendoli) e violetti. Una varietà locale verde importante è quella di Altedo, che ha anche ottenuto l’Igp. Tra i bianchi ci sono quelli di Cantello, Pescia, Cesena, Bibione, Terlano, Rivoli Veronese e Cimadolmo. Mentre per i violetti, oltre ad Albenga, segnaliamo Santena nel torinese. Esiste anche una varietà rosa, prodotta a Mezzago in Lombardia, che attualmente si attesta sui 5 euro al mazzetto. Siccome la produzione è partita in anticipo di due settimane al Sud e di un mese al Nord, quest’anno la situazione è molto particolare: si produrrà fino al termine di aprile in Meridione e a fine maggio in Settentrione, ma i prezzi non scenderanno molto, al massimo 10 o 20 per centro tra qualche settimana, per poi probabilmente risalire verso le ultime settimane utili. Un modo per risparmiare da subito però esiste già: gli asparagi sono considerati dagli operatori dei mercati come un prodotto da «fine settimana», che vende di più venerdì e sabato, quindi nel weekend i prezzi sono tenuti più alti. Comprateli martedì o mercoledì e risparmierete anche il 20-30%. I prezzi negli ultimi anni sono in media più stabili, perché in stagione non c’è più la concorrenza del prodotto spagnolo, che anni fa arrivava in Italia a prezzi stracciati, ma poi è stato progressivamente abbandonato dai contadini iberici perché non abbastanza remunerativo. www.slowfood.it IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. T1 AL AO AT BI CV IM NO PR SR SV T2 VB SABATO 29 MARZO 2014 LA STAMPA 64+8
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