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LA
LA STAMPA
STAMPA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014 1 ANNO 148 N. 319 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Si può saltare la separazione
Nel 2013 spesi 214 milioni
La strage di Bologna
Senato, via libera
al divorzio-lampo
Intercettazioni
Il caos dei costi
Mambro e Fioravanti
risarcimento record
Ma solo se non sono coinvolti
figli minori, disabili o senza risorse
In Commissione è scontro con l’Ncd
Catania paga il doppio di Roma
con un terzo delle utenze controllate
Il governo: serve una gara unica
Francesco Grignetti A PAGINA 10
Dopo 34 anni è arrivato il conto:
dovranno pagare 2,1 miliardi
I parenti delle vittime: omertà finita
Franco Giubilei A PAGINA 17
A PAGINA 16
Le morti per amianto: annullata la condanna (18 anni) al manager svizzero Schmidheiny per disastro ambientale
Eternit, sentenza beffa
La Cassazione: reato prescritto fin dal primo grado. I parenti: vergogna
REPORTAGE
AGerusalemme
conl’incubo
delkillersolitario
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE
DA GERUSALEMME
N
on sporgersi alle fermate degli autobus,
stare il più lontano
possibile dagli sconosciuti,
avere sempre sottomano un
oggetto da gettare contro
l’aggressore, andare a piedi
nelle zone a rischio e soprattutto muoversi in città tenendo bene in mente la mappa
dei confini che non sono indicati da nessuna parte. Così
vivono gli abitanti di Gerusalemme, dove oltre cinquecentomila ebrei e 250mila
arabi risiedono in quartieri
che combaciano e a volte si
intersecano, portando a una
convivenza che espone ai pericoli dell’Intifada 3.0.
DIRITTO
SENZA
GIUSTIZIA
MICHELE BRAMBILLA
U
na sentenza di
condanna non
avrebbe restituito
le migliaia di morti d’amianto ai loro familiari e non avrebbe fatto
nemmeno giustizia, perché
uno degli imputati è ormai
scomparso prima del giudizio
d’appello e quello rimasto in vita se ne sta, da tempo, al sicuro
in Svizzera; non avrebbe fatto
giustizia neppure dal punto di
vista economico, perché per
una serie di arzigogoli burocratico-giuridici sarebbe stato
quasi impossibile far arrivare i
risarcimenti dall’estero. Ma
un annullamento delle condanne per avvenuta prescrizione è forse la cosa peggiore
che ci si potesse aspettare. Per
i familiari delle vittime - ma
non solo per loro - ha il sapore
della beffa. Del colpo di spugna, dell’avevamo scherzato.
CONTINUA A PAGINA 27
CONTINUA A PAGINA 13
LA STORIA
“Così si occupa
una casa
a Milano”
RICCARDO ANTIMIANI/ANSA
Familiari delle vittime dell’amianto ieri davanti alla sede della Corte Costituzionale
I DUBBI
IlministrolasciaunincontrosindacaledopolasceltadiCgileUil.Dalgovernonuoviimpegniconl’Ue
SULLA SCELTA
DEI GIUDICI
Sì allo sciopero, tensione con Poletti
VLADIMIRO ZAGREBELSKY
C
ome tuttora prescrive
l’articolo 65 dell’Ordinamento giudiziario e come sottolineò il ministro Grandi nel presentarlo al Re nel
1941, la Cassazione è istituita
CONTINUA A PAGINA 27
LO SCONTRO PIÙ DURO
FEDERICO GEREMICCA
O
ra che il quadro è
quasi del tutto definito, si può dire - senza
MASSIMO GRAMELLINI
timore di smentita - che quella
che attende il Paese è una stagione di mobilitazione senza
precedenti.
CONTINUA A PAGINA 27
Barbera, Schianchi, Sorgi e Zatterin ALLE PAGINE 4 E 5
IL CASO
Il cda della Rai
sfida Renzi
sui tagli
Ricorso per non pagare
150 milioni. Todini lascia
Ira Pd: è un voto politico
Maesano e Pitoni A PAGINA 9
Dove osano le dentiere
1 Quell’uomo. La mia opinione sul lato oscuro di Berlusco-
9 771122 176003
Jobs Act, Cgil e Uil sciopereranno insieme il 12 dicembre. La Cisl non ci sta e convoca la protesta degli statali per
il 1° dicembre e nei tre giorni
successivi in diverse città. Poletti: non ci sono motivazioni.
1
Buongiorno
41120
Longo, Mossano, Poletto ALLE PAG. 2 E 3
ni non è cambiata (ieri il sodale Verdini ha collezionato il
quarto rinvio a giudizio in quattro mesi), però bisogna riconoscere che ha proprio la faccia come il marketing. Preso atto che è impossibile essere più berlusconiani di Renzi
(sapevate che la nuova mail di Palazzo Chigi è matteo@governo.it?), l’Originale ha sterzato sull’unico mercato di voti che l’avatar toscano non potrà contendergli, almeno per
i prossimi quarant’anni. Gli anziani. Proprio lui che ha cercato di prolungare il confine della giovinezza oltre i limiti
della natura e del ridicolo intende trasformarsi nel simbolo dei pensionati, la categoria di elettori più numerosa
nonché quella esposta da più tempo alle radiazioni cerebro-astringenti delle sue balle.
La nuova lista delle promesse a vuoto, contenuta in una
lettera ai club di Forza Italia, è uno spettacolo d’arte varia:
dentiera, operazione alla cataratta, veterinario e treno gratis. E poi bonus taxi, cinema pomeridiano gratuito e naturalmente i vecchi classici: l’aumento delle pensioni minime,
compresa la tredicesima, e l’abolizione delle tasse su casa e
risparmi. Chiedergli con quali soldi intende finanziare queste meraviglie sarebbe di cattivo gusto, ma soprattutto inutile. Parafrasando Shakespeare, le sue panzane elettorali
sono fatte della stessa sostanza dei sogni, anche se al contrario dei sogni non si realizzano mai. Parafrasando Dudù,
ha detto che il 36% degli italiani dorme con il cane o il gatto
sul letto e il 16% li accoglie addirittura sotto le coperte. Sarà
una statistica, una balla o il solito gustoso mix di entrambe?
PAOLO COLONNELLO
MILANO
I
“lupi” del Corvetto, affamati e smunti, se ne
stanno stravaccati al bar
del cinese in piazza Ferrari,
cuore dello spaccio e delle
occupazioni. Un posto, racconta «Jessica e basta»
(che i cognomi da queste
parti sono stati aboliti) «dove tutte le sere succede un
casino ma la polizia non si
vede mai. E dire che una
volta ti potevi andare a fare
una canna in piazza, salutare gli amici e tornare a casa
tranquillo. Ora invece, solo
feccia e coltelli».
CONTINUA A PAGINA 11
2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
U
AMIANTO
LA STRAGE IMPUNITA
Nessuno paga per i morti di Eternit
LaCassazioneaccoglielarichiestadelprocuratore:disastroambientaleprescritto.Proscioltol’exproprietario
I numeri
2191
vittime
I morti di mesotelioma pleurico
tra il 1952 e il
2008
55
morti
Sono le vittime
che si susseguono ogni anno
557
lavoratori
Sono quelli che
hanno collaborato all’inchiesta
come testimoni
GRAZIA LONGO
ROMA
Di amianto non si muore, o
meglio si muore, ma poiché
l’omicidio non è imputato
contestualmente all’accusa
di disastro ambientale il colpevole va assolto. Il processo
del secolo sulle tremila vittime per l’amianto dell’Eternit, con numeri e drammi
esistenziali straordinari, si
conclude con una sentenza
che ha altrettanto dell’incredibile. La Cassazione, dopo
appena due ore di consiglio,
prescrive il reato. Nessun
colpevole, dunque. La prima
sezione penale, presieduta
da Arturo Cortese, ieri sera
ha annullato senza rinvio la
sentenza della Corte d’Appello di Torino che aveva
condannato a 18 anni per disastro ambientale doloso
l’unico imputato rimasto nel
processo, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny.
Un verdetto accolto da cori
di sdegno - «Vergogna»,
«Servi dei padroni» - dei parenti delle vittime.
Il ribaltone, del resto, era
nell’aria sin dalle prime battute dell’udienza, quando la
richiesta dell’annullamento
FABIO FRUSTACI/EIDON
era stata avanzata proprio Manifestazione dei familiari delle vittime dell’Eternit
dalla pubblica accusa, il sostituto procuratore generale
Francesco Iacovello. Prescrizione legata alla chiusura deA FRASE
gli stabilimenti Eternit, nell’86, a Casale Monferrato, Cavagnolo in provincia di Torino, Rubiera (Reggio Emilia) e
Per me l’imputato
Bagnoli (Napoli).
è responsabile di tutte
Iacoviello è convinto che
non si possa procedere con un
le condotte che
verdetto di condanna «poiché
gli sono state ascritte
nei primi due gradi di giudizio
E’ vero che la prescrizione non
il disastro era slegato dalle
morti per amianto».
risponde alle esigenze di
In effetti per i decessi e
giustizia, ma stiamo attenti a
relativa accusa di omicidio
(da definire ancora se colponon piegare il diritto alla
Le indagini
so o doloso) il pm di Torino
giustizia: il giudice,
Raffaele Guariniello ha
1 Il procuratore Guarisoggetto alla legge,
niello chiede il processo
aperto un fascicolo a parte,
contro Schmidheiny e De
l’Eternit bis. L’inchiesta è
deve scegliere il diritto
Cartier (poi deceduto).
stata chiusa a giugno ma
non è ancora stata ancora
Francesco Mauro Iacoviello
definita la qualificazione del
Sostituto procuratore generale
reato. E qualche avvocato di
di Cassazione
parte civile non nasconde il
rammarico. «Forse oggi non
ci troveremmo di fronte a
Stephan Schmidheiny
questa prescrizione se Guariniello avesse tralasciato il
disastro ambientale a favore
la condanna debba essere can- pista ciclabile lungo lo stabilidell’omicidio» afferma il lecellata con un colpo di spugna. mento di Casale Monferrato -.
gale Ezio Bonanni. Mentre
Anzi, nella sua requisitoria, af- Tanti anni di battaglie e di ataltri suoi colleghi rifuggono
ferma chiaramente che «per tesa e adesso se ne escono con
Il primo processo
le polemiche e guardano al
me l’imputato è responsabile questa assoluzione?».
futuro. Come l’avvocato Serdi tutte le condotte che gli soOpposto, ovviamente il pa1 Imputati condannati
per disastro ambientale
gio Bonetto: «Per due senno state ascritte». Eppure le rere degli avvocati difensori. Il
doloso. Risarcimenti per
tenze i giudici si sono
ragioni del diritto vincono su professor Franco Coppi insi1 «Apprendo con sorpresa e disappunto
95 milioni di euro.
della decisione della Corte di Cassazione di anespressi contro l’imputato.
quelle della verità.
ste sulla questione del diritto:
nullare, causa prescrizione del reato, la senGli ermellini hanno prescritE sembra di fare un tuffo «Il legislatore tutte le volte che
tenza di condanna a Stephan Schmidheiny nel
to il reato? Beh, noi andiamo
nel passato, in quel Paese di ha voluto richiamare la morte
processo Eternit. Non può che destare proAzzeccagarbugli di manzonia- come conseguenza di un reato,
dritto verso il processo
fonda indignazione». Lo afferma il presidente
Eternit bis per omicidio.
na memoria dove i cavilli legali lo ha fatto. Non lo ha fatto nel
della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino,
Chiederemo ancora giustihanno la meglio sull’attesa di caso del disastro ambientale,
commentando la sentenza. «Sono dispiaciuta
zia. In Italia si muore ancora
giustizia dei comuni mortali. perché la norma tutela l’espoe amareggiata, ma preferisco aspettare doper amianto: ci sono 1.500
Una beffa amara per i parenti sizione al pericolo del bene delmani (oggi, ndr) prima di aggiungere altro».
vittime all’anno e a Casale si
delle oltre 2.800 vittime - tra la vita, in maniera del tutto
Così Concetta Palazzetti, sindaco di Casale
registrano 50 nuovi casi
morti e malati per mesotelio- svincolata dal fatto che si veriMonferrato. «Domani mattina - aggiunge ogni anno».
ma e asbetosi - che assistono fichino o meno morti o feriti».
riunirò la giunta comunale per decidere che
Ma intanto la Suprema
spauriti e interdetti. Sorpresi, E l’avvocato Guido Alleva, che
cosa fare». «Ingiustizia è fatta! La sentenza è
Corte non punisce nessuno.
interdetti, indignati, calpesta- assiste le società responsabili
L’appello
inaccettabile. Uno Stato che non garantisce
Una scelta anticipata dalle
ti. «Ma com’è possibile? - do- civili dipendenti da Schmigiustizia non è più credibile. Oggi è un bruttisparole del sostituto pg Iacomanda sgranando gli occhi dheiny afferma: «Ci dispiace
1 La seconda sentenza
aggrava le condanne da
simo giorno per la Repubblica italiana, le morviello: «È una questione di
Giuliana Busto, che ha perso il per i parenti delle vittime, ma
sedici a diciotto anni ed
ti non si prescrivono e oltre 2.000 vittime non
principio e quindi se un giufratello bancario sportivissi- il verdetto della Cassazione riestende il reato ad altri
hanno giustizia. Tutto ciò è semplicemente
dice deve decidere tra diritto
mo, mai entrato nella fabbrica stabilisce equità nel diritto. E
due stabilimenti.
angosciante», dice Angelo Bonelli (Verdi).
e giustizia scelga il diritto».
della morte di cui ha però re- questo è una garanzia per
Non che Iacoviello pensi che
spirato i veleni correndo sulla chiunque».
Le tappe
2272
parti civili
Sono quelle che
si sono costituite
all’inizio del
processo
L
2008
5000
vittime
Sono quelle che
secondo la Procura avrebbero
diritto a essere
risarcite
220
mila
Le pagine di atti
giudiziari
depositate
nell’indagine
2012
2013
Le reazioni politiche
IlgovernatoreChiamparino
«Sorpresoeindignato»
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Una storia secolare
1901
L’austriaco Ludwig Hatschek
brevetta il cemento-amianto:
il materiale per la sua resistenza
viene battezzato eternit
1906
Adolfo Mazza, ingegnere,
acquista il brevetto per l’Italia e
costruisce il primo stabilimento
produttivo a Casale Monferrato
1956
La società Eternit acquisisce
l’intera proprietà della Saca
Cemento Amianto Spa
di Cavagnolo
e il signor
Schmidheiny è
così convinto di
essere innocente, come va dichiarando ai giornali e alle
televisioni svizzere, e come
manda a dire dai suoi avvocati, abbia il coraggio di venircelo a dire personalmente.
Venga qui, a guardare negli
occhi ogni vedova, ogni madre, ogni figlio o fratello che
ha perso un famigliare per
colpa del mesotelioma causato dall’amianto». Implacabile
«la» Romana.
Sempre lei, ottantacinque
anni compiuti a marzo, lei,
Romana Blasotti Pavesi, è
tutte quelle figure sofferenti
messe insieme: lei è vedova
di Mario Pavesi, ex operaio
dell’Eternit di Casale Monferrato, morto di mesotelioma il 17 maggio 1983, lei è sorella di Libera Blasotti, morta di mesotelioma, il 9 giugno
1990, lei è zia di Giorgio, morto di mesotelioma, il 10 dicembre 2004, lei è cugina di
Anna, morta di mesotelioma
poco tempo dopo, e lei è madre di Maria Rosa, morta di
mesotelioma il 24 agosto
2008.
Si è presa il fardello di
rappresentare tutte le vittime e i loro famigliari tanti
anni fa, come presidente dell’associazione Afeva, quando era «soltanto» una vedova dell’amianto. Le chiamano così, a Casale Monferrato, le tante donne che hanno
perso i loro mariti. Romana,
LODOVICO POLETTO
TORINO
1964
1975
La famiglia Mazza completa
la cessione delle quote della
società agli svizzeri
Schmidheiny
1986
Il tribunale di Genova dichiara il
fallimento della Industria Eternit Casale Monferrato Spa
Romana, cinque parenti morti: “Non può finire così”
«S
Retroscena
Irvin Selikoff, alla New York
Academy of Sciences, dichiara
per la prima volta la pericolosità dell’amianto
“Non riesco più
neanche a piangere”
Colloquio
SILVANA MOSSANO
INVIATA A ROMA
edrete, il processo Eternit non finisce così». E come finirà allora?
Palazzo di giustizia di Torino, ore 17. Il pm Raffaele
Guariniello non commenta la
richiesta di prescrizione del
pg di Cassazione, Iacoviello.
Barricato nel suo ufficio
aspetta le ultime da Roma.
Eppure nei corridoi di
questo palazzo ormai semideserto qualcuno è pronto a
giurare che Stephan Schmidheiny sarà chiamato prestissimo in tribunale a Torino. E che, oggi stesso, Guariniello manderà avanti gli atti di quell’inchiesta battezzata «Eternit bis», quella
che a luglio si era conclusa
con l’avviso di chiusura indagini per 213 morti per
amianto. Stiamo parlando
di morti targati Eternit, ovvio. E il reato su cui si era
lavorato negli uffici del
quinto piano non era disastro, ma omicidio. Duecentotredici casi. Forse anche
qualcuno in più, perché in
questi quattro mesi, a quegli
atti, se ne potrebbero essere
aggiunti molti altri.
Sarà omicidio volontario,
dicono, perché il viatico all’accusa arriverà proprio da
quella frase che il Procuratore generale ha pronunciato
«V
Primo Piano .3
.
Se il signor
Schmidheiny è così
convinto di essere
innocente, come va
dichiarando ai giornali
e alle televisioni
svizzere, abbia il
coraggio di venircelo a
dire personalmente
RICCARDO ANTIMIANI/ANSA
Romana Blasotti Pavesi davanti alla Cassazione
Assunta, Rina, Giuse, Paola,
Rita... Quante ce ne sono. Ieri,
molte erano a Roma al processo in Cassazione.
E ovviamente c’era la Romana. Quando il procuratore
generale ha concluso la requisitoria chiedendo ai giudici di
annullare la condanna a diciotto anni di reclusione che la
Corte d’Appello, il 3 giugno
2013, aveva inflitto a Schmidheiny, patron di Eternit, ha
sentito partire un applauso alle sue spalle. «Non ho compreso subito che era un battimani
sarcastico - dice -. Io ho sempre partecipato al processo,
ma non comprendo tutte le
parole, sono questioni tecniche anche difficili. Poi me
l’hanno spiegato quel che voleva dire il procuratore,... annullare la condanna a Schmidheiny... mi è venuto un nodo
in gola... sentivo come un osso
di pesca piantato lì, non riuscivo a liberarmene, ho dovuto bere un po’».
Eppure neanche questa volta è riuscita a piangere.
«L’avrei voluto, invece... Niente». Non riesce a piangere neppure quando porta i fiori sulla
tomba della figlia.
Romana è garbata, educata,
affabile, sorride pure ai difensori di Schmidheiny, anche se
dice a uno di loro «spero che
non siate voi a vincere questo
processo», ma, poi, subito, il viso diventa di pietra. I pugni
Quando ho capito
le parole del
procuratore, mi è
venuto un nodo in
gola... sentivo come
un osso di pesca
piantato lì, non
riuscivo a liberarmene,
ho dovuto bere un po’
Ho una grande rabbia
addosso. Non
pensavo di provarla
ancora, invece mi
sento una forza per
andare avanti. Tutto
quel che abbiamo
fatto per decenni deve
lasciare un segno
Romana Blasotti
Pavesi
stretti in grembo, le nocche
bianche.
«Ho una grande rabbia addosso - confida -. Non pensavo
di provarla ancora, e invece mi
sento una forza tenace per andare avanti. Tutto quel che abbiamo fatto, partendo da Casale, per decenni, deve lasciare
un segno, deve servire da
esempio per tutti i casi come
questo. Nessuno più deve permettersi di fare, impunito, quel
che è stato fatto a noi e solo per
profitto. Il disastro che abbiamo patito e continuiamo patire
non può sfumare così...».
È un patimento per lei questo processo. Maschera il peso
degli anni e la fatica dei passi,
ma le rughe del volto sono più
marcate del solito.
«Di qui non mi nuovo finché
non arriva la sentenza» giura
Romana, seduta su una panca
nel corridoio della Cassazione,
nessuno la contraddice. Ribadisce quello che va dicendo da
sempre: «Vorrei guardarlo in
faccia Schmidheiny e domandargli perché ha fatto tutto
questo. Perché – domanda
sconsolata – non si è mai fatto
vedere?».
Vorrebbe vederlo punito?
«Vorrei vederlo condannato
per il disastro che ha provocato, per il male che ha causato».
La voce è dura. Prova a passarsi una mano sulle palpebre,
quasi sperasse di trovarcelo
l’accenno di una lacrima. Niente, il suo cuore non ne produce
più. L’amianto le ha asciugate
tutte. L’amianto, il dolore e la
rabbia.
Guariniello pronto a rilanciare
con il processo bis per omicidio
Sconfitta la strategia della Procura, ma la battaglia prosegue
nella sua requisitoria - «Per
me l’imputato è responsabile
di tutte le condotte a lui ascritte» - prima di entrare nella disquisizione, molto delicata e
poco condivisa, della differenza che c’è tra il diritto e la giustizia: «Concetti che spesso
non possono coesistere».
Certo, la scelta di aggredire
il «fenomeno amianto» prima
ancora di entrare nell’analisi
dei casi singoli, delle morti per
tumore ai polmoni, provocato
dalle microscopiche fibre di
roccia, è stata una decisione
che in questo palazzo è maturata con fatica. Ma, allora,
quando era partita l’indagine,
e quello che poi venne chiamato «processo del secolo» era
ancora molto lontano, quella
era parsa una scelta vincente.
E l’unica strada per affrontare
giuridicamente il «fenomeno
amianto» era quella di contestare il disastro.
Si erano discusse questioni
tecniche e procedurali, che in
parte si sono dimostrate vincenti. Che hanno portato ad
una prima - e consistente tranche di risarcimenti alle famiglie delle vittime. E che, in
fase di sentenza, aveva consentito di quantificare anche le
cifre dei risarcimenti ai Comu-
ALESSANDRO DI MARCO/ANSA
tempi, con quali modalità si
procederà? Questioni che a
palazzo di giustizia di Torino il
sostituto procuratore Raffaele
Guariniello e il suo collega
Gianfranco Colace, inizieranno ad affrontare da oggi.
E la questione del diritto e
della giustizia e la loro impossibilità, spesso, di camminare
fianco a fianco? In questa
giornata di attesa nessuno ne
parla. Troppo delicata, troppo filosofica, troppo impegnativa. Soltanto un vecchio avvocato si sbilancia: «Per me
hanno sempre camminato a
braccetto».
Il pm torinese Raffaele Guariniello
ni e alla Regione. Milioni di euro. Nei paesi della «peste bianca», da Cavagnolo a Casale
Monferrato era sembrata la rivincita dopo anni di attesa, dolore e lutti. E qualcuno parlava
di «dimostrazione di forza una
giustizia che è finalmente vicina alla gente». Tutto questo
mentre dalla Svizzera, l’ex re
dell’amianto Stephan Schmidheiny, prometteva battaglia,
parlava di se come di un mecenate incompreso, mentre il suo
avvocato tuonava frasi del tipo: «Con questa sentenza nes-
suno verrà mai più ad investire
in Italia».
E adesso che cosa accadrà?
Il processo per i duecento e
rotti casi di omicidio sarà una
strada lunga, ma in parte già
percorsa. Gli accertamenti sono finiti. I nomi delle vittime
sono già tutti scritti sui faldoni
riempiti con documenti medici
che attestano la causa della
morte, «mesotelioma pleurico», e montagne di altre carte
che raccontano la storia professionale di ognuno negli stabilimenti Eternit. Ma con che
Jena
Sentenze
Condannato l’amianto,
assolto chi ce l’ha messo.
jena@lastampa.it
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
U
GOVERNO
LA SFIDA E I NODI
Sciopero Cgil e Uil il 12, scontro con Poletti
Il ministro, a un incontro coi sindacati, appresa la notizia si alza e se ne va. “Chiedo rispetto e garbo”
FRANCESCA SCHIANCHI
ROMA
Si allarga la protesta contro
legge di stabilità e Jobs act,
ma non compatta il fronte
sindacale. Dopo la Cgil, anche la Uil proclama lo sciopero generale: lo faranno insieme non più il 5, bensì il 12
dicembre. Ma la Cisl non ci
sta: «Lo sciopero generale
significa il blocco del Paese»,
spiega la leader Annamaria
Furlan, «è lo strumento più
forte che il sindacato ha e
anche l’ultimo, quindi va utilizzato con molta cura». Una
divisione sottolineata da
qualche dichiarazione polemica tra sigle, quando il segretario Cgil Susanna Camusso definisce «scortese»
che prima di un incontro
unitario «si dica qual è la soluzione» (riferimento a
un’intervista rilasciata ieri
mattina dalla Furlan a «Repubblica», per anticipare il
no allo sciopero generale).
Mentre la leader Cisl insiste
che «non ci siamo sfilati»,
semplicemente «non abbiamo mai valutato di dichiarare lo sciopero generale».
La Cisl convoca comunque lo sciopero del pubblico
impiego il 1° dicembre
(«perché nella legge non c’è
il loro contratto») e altre tre
La Cisl: «Non ci siamo
sfilati semplicemente
perché non ci siamo
mai uniti»
manifestazioni nei giorni
successivi, il 2, 3 e 4, in città
diverse, Firenze, Napoli e
Milano. Mentre l’Ugl, che
aveva già indetto lo sciopero generale per il 5 dicembre, sta riflettendo se spostarlo al 12 in compagnia
delle altre due sigle.
Si incontrano per una
mezz’ora i tre leader confederali (la Furlan, Susanna
Camusso della Cgil e Carmelo Barbagallo, segretario generale aggiunto Uil che succederà domani ad Angeletti
dimissionario), prima dell’inizio del XVI congresso
della Uil. In platea siede anche il ministro del Lavoro
Giuliano Poletti, con cui va in
scena un plateale scontro.
Alla notizia dello sciopero,
che non condivide perché
«non ci sono le motivazioni»,
il ministro decide infatti di
non tornare nel pomeriggio
per il suo intervento dal palco: «E’ cambiato il contesto
nel quale si svolgono i lavori
rispetto al momento nel quale lo avevamo programmato.
E’ opportuno dunque rinunciare a intervenire», fa sapere attraverso un messaggio
alla platea che provoca sonori fischi dagli oltre mille delegati presenti. «Per fortuna
era presente alla relazione di
Angeletti e ha sentito quello
che avevamo da dire», commenta Barbagallo, «lui evidentemente non aveva invece nulla da dire», aggiunge
polemicamente. E prosegue
dicendo che «ho l’impressione che in questo governo non
ci sia nessun ministro che
abbia la libertà di parola, mi
Non ci sono
le motivazioni
per una decisione
così importante come
lo sciopero generale
Giuliano Poletti (ministro)
Gli scioperi costano,
sono una decisione
non piacevole,
ma non ci hanno
lasciato scelta
Luigi Angeletti (Uil)
Con i bassi livelli
di attività che ci sono
ora nell’industria,
forse lo sciopero
è un vantaggio
Giorgio Squinzi (Confindustria)
FILIPPO MONTEFORTE/AFP
Dopo la Cgil, anche la Uil proclama lo sciopero generale: il 12, non più il 5
sono trovato altre volte con
ministri e sottosegretari che
non potevano dirci nulla senza
prima aver parlato col premier Renzi». Comunque sia, il
forfait di Poletti «è la riprova
che avevamo visto giusto, che
non era più tempo di continuare a parlare inutilmente». Frasi a cui Poletti replica chiedendo «rispetto e garbo» ai massimi dirigenti del sindacato.
Dal mondo dell’impresa reagisce con un commento amaro il leader di Confindustria,
Giorgio Squinzi: «Con i bassi
livelli di attività che abbiamo
in questo momento nell’industria» lo sciopero «forse è un
vantaggio». «Un errore» la
scelta di incrociare le braccia
secondo il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei:
«Sono molto dispiaciuto perché non c’è un riconoscimento
di quanto è stato fatto. È possibile fare altre scelte. L’interpretazione della legge di Stabilità e del Jobs act è un grande errore di analisi politica».
Ma Uil e Cgil hanno fatto la
loro scelta. «Gli scioperi costano, sono una decisione non
piacevole, ma non ci hanno la-
sciato scelta», dice Angeletti
agli ultimi giorni di segretario
Uil, «vogliamo esercitare tutta
la nostra forza per chiedere al
governo di cambiare scelte
che ci danneggiano». «Ci rassegniamo e aspettiamo?», aggiunge la Camusso, intervenendo dal palco Uil: «Non è la
scelta che un sindacato può fare perché significherebbe essere parte del problema. Noi
invece siamo parte della soluzione». Ai delegati Uil, dà l’arrivederci al 12 dicembre. Oggi
sul palco è attesa la collega
della Cisl Furlan.
MATTIA FELTRI
vero se ne discute
da anni e però
è complicato farsi
un’idea sull’articolo 18.
Sembrano giuste
le riflessioni degli uni
È
per aiutare famiglie e imprese
in difficoltà», twittava martedì
sera Danilo Toninelli, che responsabile delle materie istituzionali si sta trasformando nell’uomo buono per tutte le mediazioni.
E in effetti i Cinque Stelle
hanno presentato al relatore
del Pd Mauro Guerra una lista
della spesa con gli emendamenti ai quali i Cinque Stelle tengono davvero. Sono 37. Si va dai
200 milioni sul fondo per il trasporto pubblico all’abolizione
del contributo minimale Inps
per i soci di start up innovative
fino a una detrazione fiscale del
72 per cento sulle spese di ri-
Bonus bebè, spiragli
per un’intesa
M5S-minoranza Pd
Toninelli: speriamo che dialoghino
per aiutare le famiglie in difficoltà
il caso
FRANCESCO MAESANO
ROMA
a trappola scatta a metà della mattinata. Nell’aula del Mappamondo
si palesa l’emendamento che
prevede di rimodulare il bonus Irpef di 80 euro in favore
delle famiglie più disagiate.
Stefano Fassina contro il governo. I membri della maggioranza Pd vorrebbero che
sulla questione si arrivasse a
un rinvio. Il presidente della
commissione bilancio Boccia
tira dritto e si arriva a una
sospensione.
L
Mentre a palazzo Chigi inizia
il vertice tra Renzi e il suo ministro dell’Economia i membri Pd
della commissione si misurano
tra loro. Sulla rimodulazione
del bonus Irpef sono tutti contro Fassina, o quasi. «25 contro
2», riporta impietosa una voce
dall’interno.
Ma sul bonus bebè le posizioni sono più sfumate e l’eco dei
ragionamenti arriva fino al viceministro all’economia Morando. «Il governo ha un orientamento favorevole a prendere
in considerazione la modifica
della struttura del bonus bebè
per aiutare i minori in situazione di povertà assoluta», concederà nel pomeriggio. Ma la tensione nel gruppo non si smorza.
«Questi non hanno capito che
qui si tratta di ridurre la tassazione sul lavoro, non di fornire
e altrettanto giuste
quelle degli altri;
e le novità, sempre
che ce ne siano,
paiono uguali alle leggi
che dovrebbero riformare.
Ma ieri un pochino ha aiutato
Maurizio Sacconi:
d’ora in poi i reintegri
ci saranno soltanto
in caso di licenziamenti
«particolarmente infamanti».
Eh, toccherà trovare
motivi normalmente
infamanti.
Stefano
Fassina
con Gianni
Cuperlo
MORANDO
«Il governo favorevole
a considerare
alcune modifiche»
ALESSANDRO DI MEO/ANSA
una prestazione assistenziale»,
sbotta infilando l’ascensore un
deputato Pd, renziano di strettissima osservanza. Dopo la
pausa si arriva al voto e l’emendamento viene bocciato. Fassina, pur sconfitto, porta a casa
un risultato sul bonus bebè.
Scene dal Vietnam parlamentare che dovrà attraversare la legge di Stabilità da qui al
suo approdo in Aula. Il prossimo fronte, spiegano i veterani
della finanziaria, è quello della
decontribuzione per gli assunti
a tempo indeterminato, altra
proposta sulla quale maggioranza e minoranza Pd dovranno confrontarsi. Su quella il governo è poco propenso a concedere modifiche mentre sugli
ammortizzatori sociali è più disponibile a trattare.
Nella terra di nessuno tra
maggioranza e minoranza democratica hanno provato a infilarsi i Cinque Stelle. «Bene la
conferenza stampa delle minoranze Pd sulla Stabilità. Speriamo che ora dialoghino col M5S
strutturazione dei capannoni
agricoli e delle strutture montane. C’è anche un emendamento a prima firma Di Maio
che vieta alle amministrazioni
pubbliche di acquistare nuove
auto blu.
Dal Movimento lamentano
l’assenza di risposta da parte
della maggioranza e il fronte,
aperto da Toninelli, che vorrebbe provare a portare a casa
qualcuno di quei punti facendo
sponda con la sinistra Pd, si fa
sempre più largo e convinto.
@unodelosBuendia
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Retroscena
Napolitano riceve i Reali di Spagna: vedute comuni sull’Europa
Il Presidente
della
Repubblica,
Giorgio
Napolitano, ha
ricevuto
al Quirinale
il Re Felipe VI
e la Regina
Letizia di Spagna
in visita ufficiale
in Italia.
«C’è stata una
grande
comunanza di
vedute sulle
questioni
europee»
spiegano
dal Quirinale
ALESSANDRO BARBERA
MARCO ZATTERIN
li uomini economici del «Team
Juncker» vogliono essere convinti. Fedeli alla promessa con cui il presidente
della Commissione si è impegnato a essere «più politico»
nelle decisioni del nuovo esecutivo, stanno valutando la
possibilità di rinunciare alla
linea dura con l’Italia a cui la
nuda contabilità nazionale li
costringerebbe, valutando i
fattori attenuanti negativi (la
recessione) e quelli positivi
(gli interventi strutturali). Lunedì è atteso il giudizio di Bruxelles sulla Legge di stabilità e
in tale prospettiva, secondo
fonti Ue, «sarebbe utile che
Roma fosse il più persuasiva
possibile». Dicono che aiuterebbe «un documento di sintesi» a completamento dei
contatti che fervono da settimane. Un testo definitivo di
promesse e impegni che secondo una fonte «è in fase di
preparazione» e arriverà a
stretto giro.
Tutti i segnali lasciano pensare che il vento sia cambiato.
Il 24 novembre è la giornata
che la Commissione ha costruito un «D-day di elettrochoc all’economia». Sono attesi il Growth Survey (documento che disegna le priorità
dell’Unione per la crescita), le
valutazioni sulle finanziarie
nazionali (nell’ambito del “semestre” di coordinamento
delle manovre), e il famigerato pacchetto da 300 miliardi
per gli investimenti, documento promesso da Juncker
in luglio che naviga in acque
parecchio agitate.
Fra Roma e Bruxelles i colloqui sono continui, e tenere
tutto insieme non è semplice.
Alla Camera è entrata nel vivo
la discussione sugli emendamenti alla legge di Stabilità.
Ieri Renzi e Padoan ieri hanno
discusso della strategia in una
lunga riunione con i due vice
G
Nuovi impegni scritti
per avere dall’Ue
il sì alla manovra
Vertice Renzi-Padoan: l’impianto non si tocca
Altri quattro mesi di ossigeno per fare le riforme
che hanno il compito di fermare
l’assalto alla diligenza, Enrico
Morando e Pierpaolo Baretta.
Morando ha opposto il niet alla
richiesta della minoranza Pd di
ridiscutere la platea del bonus
Irpef e la tassazione per la liquidazione anticipata del Tfr. In
questo momento qualunque
modifica importante al testo
non farebbe che complicare la
trattativa in piedi con Bruxelles. In cambio però c’è il sì ad
emendamenti dal limitato impatto finanziario ai quali la sinistra Pd tiene: il bonus bebé, ad
esempio, verrà concentrato sulle fasce più deboli, e si potrà ottenere attraverso il modulo
Isee. I grillini hanno ottenuto il
sì ad un emendamento (benché
riformulato) che proroga a tutto il 2015 la possibilità per le imprese di compensare i debiti fiscali con crediti nei confronti
della pubblica amministrazione. Dario Franceschini ha deciso di sfidare il no dell’Europa ed
ha presentato un emendamento che farà scendere l’Iva sugli
e-book dal 22 a 4 per cento, la
stessa dei libri cartacei.
Poiché sulla carta l’Italia nel
2015 resterà con il deficit sotto
il 3%, la Commissione è orientata ad accogliere una correzione
del deficit strutturale (al netto
di ciclo e una tantum) in misura
dello 0,3% promesso dal governo, invece dello 0,5 standard ri-
Cartelle non pagate
Solo7miliardirecuperati
1 Lo Stato potrà incassare
appena 7 dei 530 miliardi
complessivi di mancati versamenti di tasse, tributi locali e
contributi previdenziali. Lo
ha riferito il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, rispondendo al question time
alla Camera. Padoan ha inoltre risposto alla richiesta di
sospendere le cartelle esattoriali nelle regioni colpite dalle
alluvioni: «La normativa è oggetto di valutazione».
chiesto dalle regole del gioco e
dello 0,9 che sarebbe necessario per rispettare alla lettera il
Fiscal Compact. In cambio si invocano «riforme vere e nel rispetto dei tempi», cosa che permetterebbe di rinviare ogni giudizio a marzo (quando avremo
le nuove previsioni Ue) e dare
così quattro mesi di ossigeno a
Palazzo Chigi.
La strategia del governo è di
fare blocco con il pacchetto delle
riforme, dal Jobs Act alla delega
fiscale, dalla pubblica amministrazione alle privatizzazioni (di
qui l’accelerazione sulla vendita
di Trenitalia), cercando di far
passare il principio caro al ministro Padoan «secondo cui le riforme danno frutti solo nel media periodo e prima costano».
«Ci sono colloqui in ogni forma»,
spiega una fonte italiana.
«Adesso non ci resta che attendere la presentazione del
piano da 300 miliardi promesso
da Juncker», fa sapere Renzi.
La Commissione è impegnata,
lavorerà tutto il fine settimana.
Ieri il vicepresidente Timmermans non ha voluto impiccarsi
LA STRATEGIA DEL GOVERNO
È di fare blocco con
il pacchetto delle riforme,
dal lavoro alla delega fiscale
ad una consegna lunedì, «lo faremo quando sarà pronto».
L’oggetto del contendere sarebbe il ruolo della Bei e il nuovo
veicolo finanziario destinato a
fare da cassa per gli investimenti. Ci saranno fra i 20 e 50
miliardi di nuova liquidità, il resto sarà affidato alla moltiplicatore degli sforzi privati. Invece,
annuncia Gianni Pittella, presidente del gruppo socialista del
Parlamento Ue, «è finalmente
arrivata sul tavolo la possibilità
di scorporare dal conto di deficit e debiti alcuni progetti di respiro europeo, la vogliamo da
sempre, e non molleremo». In
particolare il sottosegretario
Graziano Delrio ieri ha reiterato al Consiglio Affari generali la
richiesta di escludere dal conteggio del deficit i cofinanziamenti nazionali dei Fondi strutturali europei. All’Italia farebbe
comodo. E non solo.
Twitter @alexbarbera
@straneuropa
Martina: “Non siamo dei signor no
Ma la legge di stabilità va cambiata”
Intervista
“Una scissione della sinistra? Il Paese non la capirebbe”
ROMA
oi non siamo dei signor
no. Siamo quelli che, gelosi delle proprie idee, vogliono lavorare testardamente per
rafforzare sempre più i provvedimenti del governo e vincere, insieme, la
sfida del cambiamento: lo abbiamo
fatto con il Jobs Act e lo faremo con la
legge di stabilità». Quando dice «noi»,
il ministro dell’Agricoltura Maurizio
Martina parla di Area riformista,
quella parte della minoranza Pd guidata dal capogruppo Speranza che si
è riunita sabato scorso a Milano.
«N
Quindi siete soddisfatti del Jobs Act?
«Il mio è un giudizio positivo: l’ho
sempre considerato un’opportunità, e
ora, con il lavoro fatto in Commissione Lavoro alla Camera, è ulteriormente migliorato. È la prova che i
provvedimenti del governo con il contributo del Parlamento possono uscire rafforzati».
Il suo collega Fassina dice invece che
verrà data libertà di licenziamento…
«Non condivido il giudizio di Fassina.
Grazie al lavoro fatto alla Camera si
precisa meglio la nuova disciplina
dell’articolo 18 che, ricordo, era già
stato cambiato dalla Fornero».
ANSA
Maurizio Martina
Ma come può piacere a voi sinistra del
Pd un testo che soddisfa Sacconi e, parole sue, supera l’articolo 18?
«Il Jobs Act uscito dal Senato andava
migliorato, e la Camera lo sta facendo
anche sull’articolo 18. Noi abbiamo chiesto e ottenuto che le disposizioni finali
della direzione Pd fossero accolte pienamente, con una tipizzazione delle fattis-
pecie, che verrà fatta nei decreti attuativi. L’art. 18 è già stato cambiato dal governo Monti, ora si trattava di risolvere
nodi interpretativi rimasti aperti, e lo
stiamo facendo con equilibrio. Io credo
che come minoranza dobbiamo dibattere e portare avanti le nostre idee: poi,
quando si ottengono risultati, dobbiamo
riconoscerli e valorizzarli».
tante avere più risorse per gli ammortizzatori sociali».
Sul Jobs Act avete portato a casa risultati?
Giudizi severi arrivano dai sindacati: si
allarga alla Uil il fronte dello sciopero
generale.
tà?
Apre un nuovo fronte di critica al governo anche il ricorso del Cda Rai…
Una parte della minoranza Pd è molto
piùcriticaversoiprovvedimentidelgoverno. Torna l’ipotesi di una scissione?
«Lo escludo. E se guardo agli interessi dell’Italia e del Pd, penso che uno
scenario del genere non verrebbe
proprio capito».
«Assolutamente sì. Il Jobs Act è la prova che anche chi si riconosce in un’area «Ho il massimo rispetto per ogni mobilidi minoranza nel Pd può dare il proprio tazione sindacale. Quando sei davanti a
scelte importanti cocontributo per migliorare i provvediGLI INTERVENTI me queste, ciascuno si
menti. E così andrele proprie re«Più risorse per le Pmi prende
mo avanti anche sulla
sponsabilità. La dialete più fondi per gli tica ci sta, purché non
legge di stabilità».
ammortizzatori
sociali» si ecceda nei toni e non
Cosa bisogna camsi chiuda il confronto».
biare della stabili«Direi che si possono rafforzare alcuni
obiettivi nel solco delle scelte fatte. Ad
esempio, vorremmo ampliare le misure
di sostegno agli investimenti delle piccole e medie imprese. Abbiamo posto il
tema di una revisione del bonus bebè, e
bene ha fatto il governo ad aprire a una
sua riorganizzazione. Ancora, è impor-
«Un bel boomerang per la Rai: in un
momento come questo, mi sembra giusto che anche una realtà importante come la Tv pubblica concorra agli obiettivi di risparmio. Credo che questo ricorso sia un errore e rischi di non essere
proprio capito dai cittadini».
[F. SCH.]
Primo Piano .5
.
Taccuino
MARCELLO
SORGI
La sorpresa
potrebbe essere
Salvini
er il clima in cui si svolgeranno - Cgil e Uil hanno annunciato ieri sera
una giornata di sciopero generale per il 12 dicembre - le
prossime elezioni regionali in
Emilia e Calabria rappresentano un test innanzitutto per
Renzi e per il governo: questo
spiega perché il premier ha
deciso di impegnarsi in prima
persona sul territorio, mettendoci la faccia, come suol dire. Ma mentre Renzi parte favorito e la vittoria del centrosinistra appare scontata nei
pronostici della vigilia, con
l’incognita di una massiccia
astensione che potrebbe ridimensionarla, le sorprese maggiori potrebbero riguardare il
centrodestra, che si presenta
al voto in ordine sparso.
La sorpresa di questa tornata, se lo aspettano tutti, sarà Salvini. Il leader della Lega
che ha ridisegnato l’identità
del suo partito in senso radicale, ellenista e nazionalista,
supera ormai stabilmente il
dieci per cento in tutti i sondaggi. E cosa succederebbe
se lunedì, a urne aperte, venisse fuori che in Emilia il
Carroccio è diventato il primo
partito del centrodestra, davanti a Forza Italia? È un’ipotesi assolutamente plausibile,
considerato che il leader leghista è secondo solo a Renzi,
quanto a fiducia e popolarità,
e sopravanza da un pezzo l’exCavaliere, che soffre per le limitazioni impostegli dall’affidamento ai servizi sociali e ieri, all’ultima ora, è tornato a
farsi vivo annunciando un «no
tax day» e un inasprimento
dell’opposizione fin qui morbida al governo. Per Salvini il
primato, sia pure parziale, nel
centrodestra è un obiettivo a
portata di mano, così come la
possibilità che nella nuova
tornata di regionali in primavera il Veneto a guida leghista
sia l’unica regione a resistere
all’avanzata renziana. Inoltre,
sempre nell’ambito limitato
del voto di due regioni, «l’altro
Matteo» potrebbe superare
in voti anche Grillo, che vanta
una roccaforte elettorale a
Parma, ma potrebbe scontare una certa stanchezza del
suo elettorato.
Le conseguenze di una simile svolta - ammesso che si
realizzi, tutta o in parte - non
riguarderebbero solo il centrodestra. È ovvio che Salvini,
dopo aver preso le distanze
da una ricomposizione dell’alleanza a guida berlusconiana
a cui Bossi e Maroni si erano
adattati per vent’anni, sarebbe sempre più portato a marcare la propria autonomia,
presentandosi da solo in tutte
le prossime scadenze e misurando così il suo potenziale di
crescita, con la prospettiva di
rafforzarsi,ma di restare all’opposizione.
Tuttavia
un’eventuale vittoria su Grillo, con cui il leader della Lega
ha già incrociato le lame su temi sensibili per gli elettori limitrofi dei due movimenti,
come ad esempio la battaglia
contro l’euro, accrescerebbe
le ambizioni elettorali della
Lega. Renzi a quel punto si ritroverebbe con un alleato insperato nel tentativo - eventuale quanto si vuole - di rompere il passo all’inizio del
prossimo anno e provare ad
andare ad elezioni anticipate.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/L’occupazione che cambia
Primo Piano .7
.
g
In piazza
Domani a Roma
gli operatori dei call
center manifestano
contro i migliaia
di licenziamenti che,
negli ultimi mesi, hanno
colpito il settore
GIUSEPPE BOTTERO
TORINO
iziana s’è diplomata nel 1998. Geometra. «Nell’ottobre 2000 ho iniziato a lavorare in
un call center. Pensavo fosse
un impiego transitorio, ma
sono rimasta lì. È anche così
che sono riuscita a costruirmi
un futuro». Nello stanzone
che affaccia sulla strada risponde alle richieste di assistenza tecnica e smista informazioni a chi chiama. «Serve
professionalità», spiega. Per
tenersi il posto, però, non basta. «Il nostro lavoro è diventato sempre più stressante:
non abbiamo stabilità, siamo sempre a rischio. Basta
che l’azienda perda una
commessa e me ne vado a
casa: quindici anni fa avevo
stimoli, adesso ho paura». E
dire che di conquiste, dal
2000 a oggi, ce ne sono state
parecchie. L’ultima, nel
2013, è il contratto - a progetto - di categoria: minimo
garantito, welfare, condizioni uguali per tutti. Un traguardo che, paradossalmente, il jobs act rischia di spazzare via, cancellando i contratti precari. Difficile che le
aziende decidano di assumere tutti. E così, domani, gli
operai della fabbrica delle
voci saranno in piazza: contro le nuove incertezze, contro le imprese che delocalizzano, contro gli appalti al ribasso. L’appuntamento è in
Piazza della Repubblica, Roma: «Una notte bianca» per
farsi ascoltare dalla politica.
T
Il mercato drogato
SINTESI
Call center contro il Jobs Act
“Cancella i nostri contratti”
La riforma rischia di rendere inutile l’intesa del 2013, che dà più garanzie
Domani lo sciopero degli addetti: “Basta licenziamenti e gare al ribasso”
British Telecom s’è sfilata, e la
vertenza sembra senza sbocchi. «Quei lavoratori sono stati
buttati nell’immondizia», dice
il segretario dell’Slc Cgil di Palermo, Maurizio Rosso. In
viaggio verso Roma ci sono pure i rappresentanti dell’E-Care
di Cesano Boscone: per 489 di
loro le lettere di licenziamento
sono arrivate dopo l’estate.
I LAVORATORI NEI CALL CENTER
QUANTI SONO
Fonte: elaborazione
Secondo trimestre 2014
Collaboratori
a progetto
Lavoratori
autonomi
LA STAMPA su dati
Istat, Rilevazione
Continua Forze Lavoro
16.827
Centimetri-LA STAMPA
55,1%
Tra 25 e 44 anni
77,8%
(24,3%)
Laureati
20,5%
La mobilitazione
All’appello lanciato dalle segreterie Nazionali di Slc Cgil,
Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno
risposto subito i ragazzi di
Almaviva, Palermo: l’azienda, in una lettera inviata al
Comune, ha appena annunciato il rischio di «esuberi
strutturali» per oltre 3 mila
lavoratori, 2 mila a tempo indeterminato e oltre mille a
progetto. La commessa con
Wind scade a marzo, pochissimi margini per trattare.
Ancora meno speranze per i
262 operatori di Accenture.
CHI SONO
Femmine
Il settore in difficoltà
Sei anni fa «Tutta la vita davanti», il film che ha lanciato Isabella Ragonese, accendeva la
luce sul pianeta call center. Ritmi ossessivi e tanto precariato,
ma pure una speranza per chi tra gli studi e il lavoro - aspettava un’occasione vera. E pazienza se l’occasione non arrivava:
un posto da telefonista si riusciva a rimediare. Non è più così, la grande crisi e la delocalizzazione selvaggia rischiano di
sbranarsi il settore. E le prospettive sono nerissime.
Part time
58,8%
TOTALE
Al Sud + Isole
69.259
63,7%
STIPENDIO MEDIO DEI
LAVORATORI DIPEDENTI
Dipendenti
a tempo
determinato
Dipendenti
a tempo
indeterminato
10.846
40.125
(15,7%)
(57,9%)
Part time
€ 628
Full time
€ 1.207
Per capire le ragioni della crisi
bisogna fotografare il settore,
spaccato a metà: da una parte i
servizi inbound, quelli a cui si
rivolge il cliente per informazioni e assistenza, dall’altra
quelli outbound, che si occupano di chiamare, proponendo offerte e soluzioni commerciali.
Una distinzione fondamentale,
visto che sono di fronte a difficoltà diverse. «I primi sono tutti in appalto - spiega il segretario nazionale Slc Cgil, Michele
Azzola -. Le aziende cambiano
continuamente fornitore, a
caccia dei prezzi migliori. La
conseguenza è una crisi occupazionale fortissima. A drogare il sistema, inoltre, concorrono gli incentivi pubblici, che durano tre anni: i gruppi assumono, prendono i bonus e, quando
finiscono, mettono tutti in mobilità. Una stortura che, nel
corso degli anni, ha scatenato
una corsa al massimo ribasso».
Prima spostando le sedi al Sud,
poi all’estero: i call center che
chiamano l’Italia dall’Albania
sono una sessantina.
Il rischio della riforma
Per i servizi outbound, invece, il nodo è il contratto. «Ai
tempi della legge Fornero è
stato deciso che per quest’attività, sostanzialmente di
vendita e pagata a risultato,
si possano usare collaboratori a progetto, però con un minimo contrattuale», racconta
Umberto Costamagna, titolare della Call & Call e presidente di Assocontact. La soluzione? Un accordo «storico» con i sindacati per firmare il primo contratto nazionale di categoria, che riguarda
oltre 30.000 addetti. Ora, però, proprio durante le trattative per migliorare l’intesa,
piomba il jobs act.
«Siamo in confusione- dice
Costamagna -. Dovremo avere tutti dipendenti? Ci facciano sapere, quest’incertezza
ci spaventa e rischiamo un
pasticcio enorme. Non vorrei
che, anche chi è stato in grado di resistere, tra qualche
mese si trovasse costretto a
tirare giù la saracinesca».
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
U
MAGGIORANZA
ELEZIONI E TENSIONI
Bonaccini e il rischio flop
“Il nemico è l’astensione”
Il favorito
Stefano
Bonaccini,
esponente
del Partito
Democratico
e candidato
alla guida
della Regione
Emilia
Romagna
DomenicailvotoinEmilia-Romagna:ilPdrischiaunavittoriadimezzata
ALBERTO MATTIOLI
BOLOGNA
«Chi arriverà secondo? Credo
Alan Fabbri». Cioè lo sfidante
leghista e non quella grillina
Giulia Gibertoni. Ovviamente,
il primo sarà lui, Stefano Bonaccini, «il Bruce Willis di
Campogalliano» (copyright di
Matteo Renzi) candidato del
Pd a governatore dell’EmiliaRomagna, la regione nei secoli
fedele che il Pci e i suoi derivati governano da sempre. Quindi, il vero verdetto delle regionali di domenica non è chi vincerà, ma come. Perché ormai
c’è qualche percettibile differenza fra l’Emilia e la Corea
del Nord, il consenso non è più
totalitario come una volta, a
tirare la volata a Fabbri arriva
un giorno sì e l’altro pure un
Matteo Salvini arrembante e
la base, scettica, disorientata
e pure un po’ arrabbiata per
gli scandali, minaccia di disertare le urne. E Bonaccini, uno
che il partitone e l’Emilia li conosce perché c’è dentro da
sempre («Faccio ogni anno 80
mila chilometri, e non con l’auto blu, ma con la mia Seat Ibiza», giura), questo lo sa.
«L’astensionismo? Sì, il pericolo c’è. Per tre ragioni. Primo, nei media di queste elezioni si parla poco, anche perché
si vota solo per la Regione, non
per i comuni. Secondo, tutti mi
chiamano già presidente, e
non vorrei che anche i nostri
militanti dessero per scontata
la vittoria e non andassero a
votare. Terzo, certo, c’è stata
l’inchiesta». Per la verità, ce ne
sono state due: una ha costret-
Il candidato dem teme
più la Lega del M5S
Oggi Renzi a Bologna e
Salvini da Raoul Casadei
to il governatore precedente,
Vasco Errani, ovviamente del
Pd, a dimettersi dopo una condanna, e l’altra vede indagati
41 consiglieri regionali uscenti
su 50 («Di tutti i partiti», chiosa Bonaccini) per lo scandalo
dei rimborsi-truffa.
Da qui il rischio che stavolta
gli emiliani restino a casa. Bonaccini reagisce annunciando
una mobilitazione generale da
vecchio Pci: «Questa settimana
15.000
volontari
Sono al lavoro in questi
giorni per portare alle
urne gli elettori del Pd
sono al lavoro 15 mila volontari». Compreso Matteo, «quello
giusto: Renzi», che stasera a
Bologna chiude la campagna
con contorno di esponenti della
solita «società civile» (tipo il
campione di nuoto Marco Orsi)
e dalle non meno solite contestazioni dei centri sociali.
Il nemico da battere è la Lega, che punta a scavalcare quel
che resta di Forza Italia e accreditarsi come prima forza
del centro-destra. Infatti Salvini è onnipresente e oggi va
col liscio a Cesenatico, dove riceverà la benedizione del papa
romagnolo, Raoul Casadei. Bonaccini, ovvio, spara a zero sul
guastafeste: «È pagato per fa-
GIORGIO BENVENUTI /ANSA
Forse la Lega recupererà i voti
del centro-destra andati a loro, ma non li toglierà a noi».
Intanto però la sinistra è
divisa, i comunisti non
pentiti come alleati non li
ha voluti lo stesso BonacSu 50 consiglieri
cini («Preferisco rinunciaregionali uscenti 41 sono
re ai loro voti ma avere le
indagati per i rimborsi
mani libere per governare»)
e quelli di Sel vogliono approfittare del voto disgiunto e far
votare per il loro partito ma
non per il candidato del Pd
(««L’ho sentito dire anch’io»).
Lo sfidante
E il Gran Rivale Richetti, l’enAlan Fabbri, leghista,
nesimo Matteo di questa saga,
è sostenuto anche da
fa la fronda e dice a «RepubbliForza Italia e da Fdi
ca» che in Emilia manca al Pd
ROBERTO BRANCOLINI/FOTOGRAMMA
un progetto politico, «ma no,
non voleva dire questo, e in
re il parlamentare europeo, che i pentastellati. Grillo sotto ogni caso chiuderemo la camma è sempre qui. Il candidato è il Po non l’ha ancora visto nes- pagna insieme, venerdì».
Fabbri, ma sui suoi manifesti suno. «Due anni fa, dopo ParResta l’impressione che, doc’è la foto di Salvini. È vero: ma, sembrava che i Cinque po mezzo secolo di poltrone
Salvini parla alla pancia della stelle ci avrebbero travolto - garantite, l’ex partitone sia imgente. A sentir lui, sembra che maramaldeggia Bonaccini - ma bolsito... «Guardi che sono gli
l’Emilia-Romagna sia da Pia- poi abbiamo rivinto nell’85% emiliani a votarci e fuori dai
cenza a Rimini un unico campo dei comuni. I grillini governano seggi non ci sono i cosacchi per
nomadi, invece che una delle in due posti: a Comacchio, dove costringerli. Comunque la noRegioni più competitive a livel- hanno già espulso il loro sinda- stra classe dirigente è stata
lo europeo».
co, e a Parma, dove non mi sem- tutta rinnovata ed è piena di
Però si capisce che al Pd fa bra che Pizzarotti sia molto facce nuove. Anche se vinco io,
più paura il Matteo «sbagliato» amato da Grillo & Casaleggio. in Emilia si cambia». Basterà?
41
consiglieri
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Centrodestra
Rai, cda nel caos
Vota il ricorso
contro il governo
Nel vuoto
gli appelli
all’unità
di Berlusconi
AMEDEO LA MATTINA
ROMA
Opposizione al prelievo forzoso di150 milioni
La consigliera Todini anticipa ledimissioni
ANTONIO PITONI
ROMA
Nel giorno del debutto di Rai
Way a Piazza Affari, da Viale
Mazzini arriva una nuova grana per il governo. Perché mentre le azioni della spa del
gruppo Rai, proprietaria della
rete di diffusione del segnale
radiotelevisivo, rimbalzavano
in Borsa chiudendo sul
+4,68%, il Cda della Tv pubblica dava il via libera al ricorso
contro il decreto Irpef con cui
l’esecutivo ha imposto una
spending review di 150 milioni
all’emittente di Stato.
Una mina piazzata dall’ordine del giorno del consigliere
Antonio Verro (Pdl), che neppure il tentativo di mediazione del direttore generale, Luigi Gubitosi, riesce a disinnescare. E appena le polemiche
iniziano a divampare, da Palazzo Chigi l’ordine di scuderia è di «stare calmi», se il ricorso dovesse essere accolto,
quei soldi si prenderanno da
altre voci, come ribadito anche da una nota della segreteria Pd. Come dire, i 150 milioni salteranno comunque fuori
dal bilancio della Rai. Il premier trattiene la sua ira perché «la decisione del Cda si
commenta da sé e il Paese capirà che noi siamo nel giusto», confida ai fedelissimi, sicuro che «in ogni caso, da
questa vicenda non potremo
che guadagnare ancora più
consensi». E ora il governo
pensa seriamente di rimette-
Intervista
FRANCESCO MAESANO
ROMA
eso massimo del Movimento degli inizi, Roberto Fico s’era preso
la poltrona di presidente
della Vigilanza Rai impugnando l’apriscatole con
una mano e nell’altra la liste
delle magre spese di cancelleria: feticcio Cinque Stelle,
prova tangibile della rinuncia all’indennità connessa
alla carica. Oggi esulta per
la scelta del Cda Rai di ricorrere contro la decisione
del governo.
P
Se l’aspettava?
«Per come andavano le cose
sì. Era un procedimento che
andava avanti da tempo ormai. Voglio sottolineare che ci
sono stati atti di diffida da
parte dei sindacati per fare
pressione sul Cda. Insomma,
l’azienda è rimasta unita e il
Consiglio non se l’è sentita di
dire no».
Azienda unita e Cda che perde pezzi.
«La Todini avrebbe dovuto dimettersi mesi fa per il doppio
incarico alle Poste. Glielo
re mano alla Gasparri, prima della scadenza in aprile dell’attuale Cda, per
cambiare le regole della governance.
Il ricorso, votato a
maggioranza, impegna
Due i voti contrari
la Rai ad impugnare il
la presidente
decreto Irpef dinanzi al
Tarantola si è astenuta
Tar, al giudice ordinario o
ad entrambi gli organi giurisdizionali. Ricorso che lo
stesso dg definisce «inopportuno». E che spinge
la consigliera Luisa Todini (quota Lega-Pdl) a
rassegnare le dimissioni (comunque promesLa spending review
se «entro l’autunno»
imposta dal governo
dopo la sua nomina alla
al servizio pubblico
presidenza di Poste spa e
le polemiche sul doppio incarico) per dissociarsi da una
decisione «inaccettabile e irresponsabile». Sei i voti a favore lanza il nodo della sua sostitudell’odg di Verro, appoggiato da zione, non scontata, visti anche
De Laurentis, Rositani, Pinto, i precedenti di «Cda Smart».
Tobagi e Colombo. Con la Todi- Come quello del 2012, dopo le
ni ha votato contro anche Pilati, dimissioni di Nino Rizzo Nervo.
mentre la presidente Tarantola Proprio dalla Vigilanza, Micheha preferito astenersi richia- le Anzaldi (Pd)invita la Todini a
mandosi al suo ruolo di garan- ripensarci: «E se glielo chiedo
zia. Un voto accolto con favore io, che con lei mi sono più volte
anche dall’Usigrai. «Un atto in- scontrato, immaginate cosa
dispensabile per riaffermare il penso del resto del Cda». Poi
principio di autonomia della mette nel mirino il consigliere
Rai», sottolinea il sindacato dei Pinto: «Ha votato contro un
giornalisti di Viale Mazzini. provvedimento approvato dallo
Giudicando «incomprensibile il stesso Tesoro che lo ha indicato
dissenso del dg». Che, comun- in Consiglio». Senza contare,
que, non avrebbe alcuna inten- conclude Anzaldi, che «con la
zione di dimettersi.
quotazione di Rai Way sono staIntanto, il forfait della Todi- ti incassati più dei 150 milioni
ni, pone in commissione di Vigi- per i quali si è deciso il ricorso».
6
a favore
150
milioni
TANIA/A3/CONTRASTO
SCUOLA DEI MARESCIALLI DI FIRENZE
Verdini rinviato a giudizio
per concorso in corruzione
Il senatore di Forza Italia Denis Verdini è stato rinviato a giudizio per concorso in corruzione dal gup di
Roma nell’indagine sugli
appalti per la costruzione
della scuola marescialli di
Firenze. Il processo è stato
fissato per il 10 aprile prossimo. Il processo si terrà
davanti alla settima sezione
1
collegiale del tribunale capitolino. L’indagine, iniziata
a Firenze e poi giunta a Roma per competenza, vedeva coinvolti imprenditori e
alti funzionari dello stato.
Per questa inchiesta sono
già stati condannati Angelo
Balducci, Fabio De Santis
el’imprenditore Francesco
Maria De Vito Piscicelli.
Fico: “Ce lo aspettavamo
Adesso bisogna liberare
il Consiglio dai partiti”
«Il punto è rendere il Cda Rai
libero dai partiti e dotarlo di poteri differenti. Cda e direttore
generale sono figure atipiche,
perché la Rai stessa è un ibrido.
Io voglio un Consiglio che si
prenda la responsabilità di modificare l’azienda. No ai veti, no
a trasferimenti di deleghe, serve una metodologia chiara, delle deleghe certe».
“La Vigilanza non deve più eleggere 7 membri su 9”
Voi nel frattempo cosa avete
fatto?
Cinque
Stelle
Hanno detto
Roberto Fico
è il presidente
della
Commissione
di Vigilanza
sul servizio
pubblico
Va cambiata
subito la governance
del servizio pubblico
Matteo Orfini
Presidente Pd
Bene lo stop all’Opa
di Renzi. Gubitosi
adesso si dimetta
LAPRESSE
Renato Brunetta
Capogruppo Forza Italia
Ora si farà chiarezza
su questo e anche
sul futuro della Rai
Giorgio Lainati
Vicepresidente Vigilanza
chiedevamo da tanto. Ora ha
colto la palla al balzo».
Proverete a far eleggere al suo
posto un nome scelto col metodo Cinque Stelle?
«Guardiamo avanti. Se ora ci
mettessimo a ragionare sull’elezione di un membro del
consiglio finiremmo per mancare di prospettiva».
Primo Piano .9
.
Il ricorso avrà effetti sull’operazione Raiway?
«Nel piano industriale presentato da Gubitosi non si parlava
di Raiway. Ne abbiamo iniziato a
parlare solo quando è arrivato il
prelievo. Poi ci si è detti di fare il
ricorso in ogni caso perché era
un atto dovuto. È il momento di
cambiare definitivamente».
Cioè?
«Per la prima volta nella storia
della Repubblica abbiamo portato la Vigilanza in azienda. Abbiamo ascoltato i comitati di redazione, non solo l’Usigrai, e abbiamo raccolto una bella quantità di materiale».
Dica la verità, credevate che
ottenere la presidenza della
Vigilanza vi avrebbe permesso
di incidere di più sul servizio
pubblico, che sarebbe stato
un incarico più operativo.
«In effetti è un ruolo meno
operativo di quello che poteva
sembrare. La commissione ha
poteri limitati, e io sono un
presidente di minoranza. Però
io vado oltre, nel futuro si dovrà abolire la vigilanza e tornare alle commissioni competenti: se elimini la lottizzazione togli anche il potere alla
commissione di eleggere 7
membri su 9 nel Cda».
E ora?
«Ora la cosa primaria è che il
Parlamento dia al paese una
legge sulla governance».
@unodelosBuendia
Come ai vecchi tempi Berlusconi chiama alla mobilitazione, lancia il «no tax day» («segnale chiaro della nostra opposizione alle politiche di questo governo»): gazebo in ogni
capoluogo il 29 e 30 novembre. Il Cavaliere cerca di darsi
un profilo contro Renzi e promette che tra poco tornerà in
campo «innocente e alla grande». Rincorre l’onda alta su
cui sta surfando Salvini, prova ad evitare il disastro alle
regionali calabresi ed emiliane, invitando gli «amici pensionati» ad andare a votare, a
non rassegnarsi come alle Europee, «ve lo manda a dire un
vostro coetaneo».
Nelle stesse ore Berlusconi
tiene fuori Ncd-Udc dall’alleanza elettorale in Calabria e
in Emilia (si vota domenica) e
muove i suoi uomini più fidati
per rimettere insieme il centrodestra in vista delle regionali del 2015. Attivissimo Giovanni Toti che mantiene rapporti diretti con Alfano e Salvini, il quale però ieri da Salerno ha dato la «brutta notizia»: la Lega presenterà in
tutto il Sud liste affiliate, la
Lega dei Popoli con il nome
Salvini nel simbolo. In Campania già questa lista viene
quantificata da alcuni almeno
al 4%. Salvini ha già alzato un
muro contro Alfano, il «ministro dell’invasione, di Mare
nostrum: «Se la linea è la coerenza, non puoi decidere di
chiamarti Nuovo Centrodestra per poi governare col
centrosinistra».
Come è chiaro è più facile
mettere d’accordo Renzi con
la Camusso che rincollare i
cocci del vecchio centrodestra. Fi tuttavia segnala movimenti positivi verso la ricomposizione. Romani e Gasparri
applaudono all’avvicinamento di Mario Mauro e al suo distacco dalla Costituente popolare che la prossima settimana si paleserà con i gruppi
unici Ncd-Udc, come annunciato da Nunzia De Girolamo
in un’intervista alla Stampa.it. Gli azzurri accreditano
telefonate tra Berlusconi e Alfano (il ministro dell’Interno
lo avrebbe chiamato in ospedale per sapere come andava
l’uvetite e il ricoverato ne
avrebbe approfittato, «Angelino, ci dobbiamo vedere»).
Angelino se ne guarda bene
dal mescolare le carte fintantoché Berlusconi non segna il
confine contro il lepenista
Salvini. Quagliariello non usa
giri di parole, definendo «bufale» le voci riavvicinamento.
In effetti non c’è nulla di vero per il momento. Fitto spiega
che non serve una sommatoria
di sigle, ma anche a lui serviranno i voti di Ncd in Puglia. Il
problema è che anche Ncd non
ha le idee chiare: alle regionali
2015 con Berlusconi o con
Renzi? Una grande novità potrebbe verificarsi in Campania: oggi il vicesegretario del
Pd Guerini alla direzione regionale dovrebbe proporre di
rinviare le primarie per evitare la guerra fratricida interna,
ma anche per aprire ad Alfano. La Campania potrebbe diventare il primo grande esperimento di un’alleanza che da
Roma si sposta in periferia.
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
U
TAGLI
I COSTI DELLA GIUSTIZIA
Intercettazioni,lespese pazzedelleprocure
Catania paga il doppio di Roma con un terzo delle utenze controllate. Il governo: serve una gara unica
Le intercettazioni
nel 2013
IMPORTI
LIQUIDATI (euro)
Distretto
37.298.329
25.944.651
24.957.135
24.202.890
10.002.889
5.745.180
8.860.418
PALERMO
REGGIO CALABRIA
MILANO
NAPOLI
CATANIA
ROMA
TORINO
9.439
8.020
13.533
22.051
6.217
18.777
7.533
UTENZE
INTERCETTATE
Centimetri-LA STAMPA
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
Siamo un popolo di intercettati e anche i dati del 2013
non smentiscono questa sensazione: sono stati 141 mila i
«bersagli» intercettati, per
una spesa fatturata di 214 milioni di euro. Ciò non significa
che siano stati 141 mila i cittadini finiti sotto ascolto, bensì
le utenze. E si sa che molti
malavitosi utilizzano fino a
dieci cellulari alla volta, pensando di farla franca. Se però
si considera che i «bersagli»
sono stati intercettati in media per 50 giorni di fila, allora
si può presupporre tranquillamente che le voci registrate siano quelle di milioni di
italiani ogni anno.
Al ministero della Giustizia, intanto, attendendo la
nuova legge che dovrebbe
salvaguardare lo strumento
dell’intercettazione ma anche la tutela della privacy, si
ragiona sui costi. Che nel
tempo sono leggermente diminuiti. Nel 2005, per dire, i
«bersagli» intercettati erano
stati 102 mila per una spesa
di 234 milioni di euro. Quest’anno si è speso un 10% in
meno rispetto a nove anni fa,
ma nel frattempo i «bersagli»
sono aumentati del 40%.
Ci sono dati che saltano
agli occhi: Roma quest’anno
ha intercettato 18.777 bersagli; Catania, 6217. Eppure,
anche se i bersagli dei romani sono il triplo, Roma ha
speso la metà di Catania (5,7
milioni di euro contro 10 milioni). Come mai? La prima
spiegazione attiene al tipo di
intercettazione: quelle che si
fanno in Sicilia, indispensabili contro la mafia e per la
ricerca dei latitanti, sono
estremamente lunghe; di
contro, quelle che si fanno a
Roma, collegate a indagini
più circoscritte, durano meno di tante altre.
«C’è da riflettere - dice il
viceministro Enrico Costa,
Ncd - sulle enormi discrepanze di prezzo per singola
intercettazione che si registra da procura a procura».
Epperò non si capisce bene perché a Bari (3794 bersagli) oppure a Lecce (3409
bersagli) si spenda più o meno quanto a Roma (18.777
bersagli). «Il problema è che
il meccanismo degli appalti è
farraginoso - spiega ancora
Costa - in quanto ogni singolo
ufficio giudiziario è una sta-
zione appaltante. Così accade
che da qualche parte si faccia
una gara, altrove una trattativa privata. A parità di difficoltà, capita che da una parte si
spende 3 e da un’altra si spende 15. Ci sono procure virtuose, e altre che fanno fatica a ottimizzare i costi».
Una soluzione a cui il ministero ha pensato negli ultimi
anni è un accentramento della
spesa. Dai tempi di Paola Severino e poi di Annamaria Cancellieri è andato avanti uno
studio per un Gestore unico
nazionale, progetto che però
ha sollevato critiche in quanto
prefigurava un Grande Fratello delle intercettazioni. Nel
frattempo l’Avvocatura dello
Stato ha emesso un parere con
cui consiglia una Gara unica
nazionale suddivisa per lotti
su base geografica: spetterebbe cioè al ministero della Giustizia indire l’appalto e suddividerlo in più tranche, per permettere a più società del settore di aggiudicarsi una fetta
della torta, fissando così un
L’anno scorso 141.000
numeri «spiati»
Ma spendiamo il 10%
in meno del 2005
prezzo unico ma senza legarsi
a un’unica società. E le procure non sarebbero più stazioni
appaltanti, ma semplici fruitrici di un servizio.
Già, perché anche quello
delle intercettazioni è un settore ormai esternalizzato. Le
forze di polizia, oberate di
compiti e con gli organici ridotti al lumicino, non possono
effettuare in proprio che una
minima parte delle intercettazioni che vengono ordinate
ogni anno. Il resto è affidato a
service esterni. C’è addirittura una associazione, la Iliia,
che riunisce le particolarissime aziende che si occupano di
«installazione, produzione, assistenza tecnica e servizi di
noleggio di attrezzature per
l’intercettazione telefonica,
ambientale e video su disposizione dell’Autorità Giudiziaria». La filiera vanta oltre
1000 dipendenti.
«Considerando che l’unico
committente per queste aziende non può essere altro che lo
Stato - conclude Costa - l’attuale parcellizzazione degli
appalti è assolutamente antieconomica».
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .11
.
U
MILANO
GUERRA IN PERIFERIA
Reportage
PAOLO COLONNELLO
MILANO
22.000
Richieste
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
se si pensa a delle
facce patibolari,
Omar e i suoi fratelli sembrano nati
apposta per far
paura. Si dividono un caffè,
uno solo, per sette quanti sono. I cappucci delle felpe tirati su, le sigarette che girano e
le palle pure, perché la polizia
sta in fondo alla via in forze, a
presidiare le villette sgomberate degli anarchici. Lo sanno che prima o poi potrebbe
toccare a loro. Nel quartiere
tutti sanno tutto ma nessuno
dice niente: è la prima regola
della sopravvivenza. Lo slogan sul muro sintetizza bene:
«Se la casa è un lusso, occupare è necessario». Così ogni
“lupo” ha la sua casa, occupata naturalmente. Omar fa un
gesto infastidito: «Se proprio
ci tieni, te la faccio vedere». E
indica col dito un balconcino
scrostato. «Ecco, sto lassù,
sono cinque metri quadrati
che divido con la mia fidanzata, dormiamo su un materasso e mangiamo, se va bene,
tre volte alla settimana. Se
avessi soldi, pagherei. Ma
non ho documenti, non ho lavoro, non ho niente».
E
La lista d’attesa
per una casa popolare
a Milano è una delle più
lunghe d’Italia
4000
Abusivi
Un decimo delle case
dell’Aler è occupato
L’azienda non ha i soldi
per rimetterle
in sesto
LUCA MATARAZZO/FOTOGRAMMA
Le case popolari del Corvetto
“Così ho sfondato la porta
e mi sono preso la mia casa”
Viaggio al Corvetto tra racket delle occupazioni, spaccio, miseria e coltelli
fezia. Il giorno dopo gli sgomberi, il clima è teso, fare domande non è sano. Rispondere,
anche peggio. Perfino il parroco, all’ora di pranzo, fa sapere
dalla segretaria che non ha
niente da dire.
Docce nei bagni pubblici
Per la doccia ci si arrangia ai
bagni pubblici e per la fame,
si fa la fila alla Caritas. Per il
resto, è il bar dei cinesi, il
controllo dello spaccio, il racket delle occupazioni, le
mamme con i figli. Perché sono le donne, spesso, le vere
avanguardie della guerra tra
poveri: «È stata la mia fidanzata a dirmi: vieni, lì c’è una
casa vuota. Ci siamo arrivati
di notte, ho sfondato la porta
e via». In cinque minuti, siamo già circondati: parliamo
di spaccio? «Ognuno si arrangia come può. Stai pure
tranquillo, qui non ti tocca
nessuno. Io vengo dal Marocco, clandestino. Ma la mia
storia a chi vuoi che interessi?». La storia di Omar e dei
suoi 29 anni sbandati è la
stessa di Mohamed, di Yusuf
e degli altri maghrebini che
piano piano hanno preso possesso di un quartiere che una
volta, appena 30 anni fa, era
la base dell’aristocrazia operaia, quella della Ferro Tubi,
della Brown Boveri. Quando
arrivavano “quelli del Corvetto”, i cortei si aprivano, i
servizi d’ordine tacevano. Potevano lasciare le loro case e
andare al lavoro o in manifestazione, gli operai. Al ritorno, li accoglievano gli schiamazzi dei bambini, gli odori
dei minestroni, il circolo del
Pci, poi diventato Pd, quello
di via Mompiani, dove tutto è
cominciato con l’assalto di
due settimane fa.
«Colpa dell’Aler»
FOTOGRAMMA
La Rosa Nera, uno dei centri occupati dagli anarchici
perché ti occupi la casa quando non ci sei, almeno al ritorno
ne puoi tornare in possesso.
Mohamed, arrivato dalla Libia 9 mesi fa su un barcone con
350 persone, ridacchia: «Posto
ai dormitori non ce n’è. Dove
dovremmo andare? Gli italiani
ci guardano male ma noi siamo
più poveri di loro». Poi cala l’asso: «Perché non fanno una sa-
Adesso, che le fabbriche hanno chiuso, gli operai sono
spariti e le generazioni cambiate. Se lasci la casa, può
darsi che al ritorno sia stata
occupata. Così racconta
Massimo, imbianchino «in
mobilità», e spiega che da
queste parti è nato anche un
nuovo lavoro: «l’occupatore
legale». Si paga qualcuno
Tra anarchici e parrocchie
Il centro è vicino, ma la città distante. Ci si arriva superando il
cavalcavia di corso Lodi e poi
girando a destra dal piazzale
che ha dato il nome al quartiere. Incrocio di auto e di malavi-
ta pesante. Le cronache nere
qui hanno sempre trovato
spunti per i regolamenti di conti in piazza Rosa e lo spaccio in
piazza Ferrari. Le facciate dei
caseggiati sono in ordine ma
dentro, s’intravede il degrado
di certi “fortini”, dove nelle
cantine succede di tutto. In
mezzo, via dei Cinquecento,
con l’ospizio per coniugi anzia-
ni e la parrocchia con la porta
blindata. E via Ravenna, dove
gli anarchici antagonisti hanno
perso due roccaforti. All’orizzonte le torri prefabbricate in
cemento grigio che fecero la
fortuna di una bella copertina
di Enzo Jannacci: davanti alle
torri, in primo piano una fila di
scarpe abbandonate e lo sfondo di un cielo violento. Una pro-
Cresce la tensione
Nella notte incendiata
una sede dell’Aler
MILANO
L’occupatore legale
natoria?». Persino i “lupi” conoscono i termini della burocrazia. Milano, Corvetto.
FOTOGRAMMA
Le abitazioni scrostate dove una volta abitavano gli operai
La guerra degli antagonisti al
Corvetto e in altri quartieri di
Milano ha un nemico: l’Aler,
l’ente case popolari che tra
scandali, inchieste, clientelismi e liste di attesa ferme da
anni viene indicata come una
delle cause dell’occupazione
delle case lasciate vuote.
La guerriglia dell’altro
giorno a Milano durante gli
sgomberi ha fatto alzare la
tensione. E la scorsa notte, intorno alle 2.30, qualcuno ha
dato fuoco a una delle sedi
dell’Aler, quella di via Inganni
64. Rotta una finestra, è stata
lanciata all’interno una bottiglia incendiaria che ha bruciato scrivanie, computer, infissi
e documenti. Questa mattina i
dieci dipendenti dell’ufficio
non sono potuti rientrare al
lavoro. E dall’Aler fanno sape-
BALTI/PHOTOVIEWS
I danni provocati dall’incendio della sede Aler in via Inganni 64
re: «Un gesto davvero senza
senso. Quello è uno sportello
per gli inquilini, non c’entra
nulla con le assegnazioni». La
Procura ha aperto un fascicolo di indagini.
I primi sospetti sono ricaduti sull’area anarchica. Come
è successo a Cremona, dove
qualcuno ha tentato di entrare
nella sede provinciale del Pd e,
non riuscendovi, ha lasciato
scritte con lo spray nero: «Pd
uguale polizia», «Basta sgomberi», «Corvetto resiste», «No
Tav liberi».
[R. I.]
Invece Mimma, 48 anni che
sembrano il doppio, di paura
non ne ha più. Però niente foto,
niente cognomi. «La colpa di
tutto questo casino? Dell’Aler
che tiene vuoti gli appartamenti. Così quelli occupano e alla fine la pigione gliela paghiamo
noi che già facciamo fatica. Io
abito in un appartamento di 37
metri quadrati a 230 euro al
mese. Quando i miei due figli
erano piccoli, 20 anni fa, avevo
fatto domanda per averne uno
più grande. Sono andata a vedere le classifiche l’anno scorso
e vuole sapere a che posto sono? Beh, prima di me ce ne sono
altri 5000. Ha capito? E questi
tengono le case sfitte». Sorride
e si copre la bocca per non mostrare i denti marci. La crisi da
queste parti è roba che si sente
sulla pelle. «Il lavoro l’ho perso
tre anni fa. Badavo agli anziani.
Mio marito invece lo hanno licenziato l’anno scorso». E per
pagare, come si fa? «Eh…ci si
arrangia, si mangia meno, non
si va dal medico». Ha fatto bene
la polizia ad intervenire?
«Mah…». Qui gli “sbirri” non
sono amati, nemmeno da chi
paga l’affitto. Eppure, nell’inevitabile «conflitto sociale» che
cova sotto le ceneri di graduatorie truccate, occupazioni
abusive, clientelismo e scandali
di corruzione (quelli sull’Aler
intasano interi scaffali a palazzo di giustizia), gli uomini in divisa per il momento sono gli
unici a garantire una parvenza
di civiltà. La sicurezza, è un’altra cosa. Sparatorie ce ne sono
sempre state, ma adesso, racconta Jolanda, «qui c’è gente
che gira col machete o le mannaie. Quando ero piccola in
piazzale Rosa si coltivavano i
gerani. Adesso li hanno sradicati e fiori non ne crescono più,
non in questo letamaio».
1234567 9A B345CDE5 9AF LA STAMPA F9
Fiat con
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Primo Piano .13
.
U
MEDIO ORIENTE
LO SCONTRO
Israele adesso teme
un’Intifada religiosa
“C’è il virus dell’Isis”
Escalation di violenza, il consigliere di Rivlin lancia l’allarme
“Gli attentatori hanno agito ispirati dai messaggi del Califfo”
MAURIZIO MOLINARI
CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME
Israele teme che il virus di Isis
contagi i giovani arabi e corre
ai ripari con un’offensiva di dichiarazioni pubbliche tese a
scongiurare un’Intifada religiosa. «Sappiamo che alcuni
dei terroristi responsabili di
recenti attentati hanno agito
sotto l’influenza di Isis», afferma David Saranga, consigliere per la politica estera
del presidente Reuven Rivlin,
spiegando che «in alcune delle violenze commesse l’aspetto religioso è rilevante».
Amos Harel, analista di
«Haaretz» sui temi di sicurezza aggiunge: «L’influenza di
Isis è paragonabile a un virus,
i giovani arabi, israeliani o palestinesi, vedono e ascoltano
online i messaggi del Califfo e
ne rimangono contagiati perché coincidono con le tensioni
La storia
CORRISPONDENTE
DA GERUSALEMME
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
G
ià colpita dagli attentati suicidi della Seconda Intifada, dalle
violenze della Prima Intifada
e dagli attacchi che iniziarono con la nascita dello Stato
di Israele, la popolazione
ebraica di Gerusalemme è
rapida ad adattare i propri
comportamenti ai nuovi pericoli. In questo caso, gli attacchi dei «lupi solitari» arabi
sono iniziati, in agosto, con
vetture e coltelli. Da qui le
prime contromisure, adottate da singoli e famiglie con
una sorta di tam-tam informale attraverso telefonate,
incontri al supermercato o a
scuola accompagnando i figli. Sebbene la presenza di
militari e polizia sia ovunque
in aumento, i civili adottano
precauzioni proprie per limitare quanto possibile i rischi.
Proteggersi dalle vetture ad
alta velocità significa fare attenzione alle fermate dei bus,
dove i capannelli di persone
sono invitanti obiettivi. I suggerimenti dei genitori ai figli
sono di «non sporgersi verso
la strada», «stare dentro le
fermate» (quasi tutte coperte) e sostare «lontano dai
gruppi» per non entrare nel
mirino della «Car Intifada».
Il secondo pericolo sono i
coltelli e qui i gerosolomitani
applicano metodi testati nel
1994, quando Hamas lanciò
una campagna analoga dopo
l’arrivo di Yasser Arafat a
Gaza in seguito agli accordi
di Oslo. Ciò significa non av-
sulla moschea di Al Aqsa».
Per disinnescare la sovrapposizione fra nazionalismo palestinese e jihadismo si muovono i leader religiosi ebrei, musulmani, greci-ortodossi e cristiani latini. L’incontro avviene
nella sinagoga di Har Nof, teatro del sanguinoso attacco di
martedì, e al termine lo sceicco
Muhammad Kiwan, presidente
del Consiglio islamico di Israele, riassume alle tv il messaggio
collettivo: «Siamo venuti qui
per condannare l’assalto contro una casa di Dio, chi uccide
un’altra persona non è un martire, bensì si allontana da Dio».
Vicino a lui, il rabbino Michael
Melchior aggiunge: «Vogliamo
impedire guerre religiose». Il
presidente Rivlin sfrutta
un’intervista tv per rilanciare
il messaggio: «Israele non è in
guerra con l’Islam, abbiamo
un conflitto con i palestinesi
L’appello di Papa Francesco
«Servecoraggioperlapace»
JACK GUEZ/AFP PHOTO
1 Il Papa è intervenuto sulla strage alla sinago-
ga parlando di «inaccettabile violenza» e ha chiesto che si prendano «decisioni coraggiose per la
riconciliazione e la pace». Dopo l’udienza del
mercoledì a Piazza San Pietro, Francesco ha detto
che segue con preoccupazione «l’allarmante aumento della tensione a Gerusalemme e in altre
zone della Terra Santa» e «gli episodi di inaccettabile violenza anche nei luoghi di culto». Il Pontefice ha lanciato un appello a tutte le parti perché
«si metta fine alla spirale di odio e di violenza».
Il corteo
scino della Jihad del Califfo
proprio come avviene ai coetanei nei Paesi arabi, in Europa e
negli Usa». Rivlin, Saranga e
leader religiosi parlano ad alta
voce perché la sfida col «virus
di Isis» avviene sul terreno della comunicazione pubblica.
Intanto, sul terreno l’esercito israeliano ieri ha distrutto a
Silwan la casa del palestinese
Abdel-Rahman Shaloudi - che
in ottobre investì e uccise una
bimba di 3 mesi e una donna di
22 anni - dando inizio a una contromisura tesa a «spingere le
famiglie dei terroristi a diventare un argine contro gli attentati», spiega un alto funzionario
israeliano. Il governo Netanyahu ha inoltre autorizzato la
costruzione di 78 nuove costruzioni nei quartieri ebraici di
Har Homa e Ramot Shlomò a
Gerusalemme Est - considerati
insediamenti da Usa e Ue - innescando la protesta dei palestinesi che con Nabil Abu Rudeina, portavoce di Abu Mazen,
parlano di «escalation che vanifica gli sforzi per riportare la
calma». Scontri fra palestinesi
e soldati sono avvenuti in più
quartieri arabi di Gerusalemme a seguito della decisione
del governo di non consegnare
alla famiglia Abu Jamal i corpi
degli attentatori della sinagoga.
Così Gerusalemme impara
a convivere con i “lupi solitari”
giori pericoli vengono dalla topografia, ovvero da strade che
iniziano in quartieri ebraici e
finiscono in zone arabe - e viceversa - esponendo al rischio di
trovarsi in pochi attimi in situazioni indesiderate. L’antidoto è conoscere la mappa dei
confini dei quartieri, sebbene
non siano indicati essendo la
città unificata.
I più a loro agio con questa
mappa memorizzata sono i
tassisti: quelli ebrei evitano i
quartieri arabi con precisione
millimetrica e spesso avviene
anche il contrario. Come nel
caso di Mahmud, della società
«David Citadel», che esita a
prendere i clienti che vogliono
andare «troppo a Ovest» nella
zona ebraica. D’altra parte, davanti alla Porta di Damasco,
cuore della Gerusalemme Est,
fra i taxi in sosta di ebrei non
che deve essere risolto, ma
non è e non deve diventare una
guerra religiosa».
A tal fine, aggiunge Saranga, «Israele segue da vicino
ogni contatto fra Isis e i palestinesi» a cominciare dalle vi-
Agenti
di polizia
portano
sulle spalle
il feretro
di Zidan Saief,
il collega
ucciso
in sinagoga
cende di una trentina di araboisraeliani che hanno scelto di
andare a combattere per il Califfo, tre dei quali sono morti al
fronte. Per Harel «Israele non
fa eccezione, i giovani arabi
che abitano qui subiscono il fa-
Le regole base: conoscere la mappa della città ed evitare la folla
Come
comportarsi
Ç
A piedi
nei quartieri
arabi
Ç
Per evitare
attacchi con
i sassi gli ebrei
non usano
l’auto fuori dai
loro quartieri
Non sporgersi
alle fermate
dei bus
Per scongiurare
il rischio
di essere
investiti da auto
ad alta velocità
PRUDENZA
Ç
Taxi fuori
dalle strade
a rischio
Ç
Proteggersi
dai
coltelli
Evitare di stare
troppo vicino
a sconosciuti,
in strada o nei
mezzi pubblici
Ç
Divise
non
obbligatorie
Molti ufficiali
consentono
ai soldati di non
indossare
le divise
JIM HOLLANDER /EPA
Tassisti ebrei
e tassisti arabi
preferiscono
lavorare
nei rispettivi
quartieri
Agenti della polizia anti-sommossa israeliana sulla piazza antistante la moschea al-Aqsa
vicinarsi troppo a persone
sconosciute, evitare contatti gomito-a-gomito sui mezzi pubblici ed essere pronti
a reagire in caso di aggressione con coltelli. Come? A rispondere è Miriam Grunwald, 80enne
residente di German Colony con la memoria di ferro: «Gettare un oggetto
qualsiasi contro il terrorista
per poter fuggire, dargli un
500.000
abitanti ebrei
Tanti sono quelli
di Gerusalemme
Gli arabi sono invece
250mila
calcio all’inguine o spruzzargli negli occhi qualcosa, dal
profumo agli spray nocivi,
sempre ammesso di averli».
Alcuni ufficiali dell’esercito consentono ai soldati,
soprattutto se reclute, di
girare in città in abiti civili,
senza divisa, per confondere aggressori alla ricerca di
militari come nel caso dell’attacco alla stazione di Tel Aviv.
Ma non è tutto perché i mag-
Ç
Memorizzare
i confini
dei quartieri
Ebrei e arabi
si muovono
rispettando
confini
non segnati
su alcuna
mappa
I tassisti schivano alcuni
quartieri con una
precisione millimetrica
ve ne sono. Per chi gira con la
propria auto, la preoccupazione è girare all’angolo sbagliato,
subendo danni: gli ebrei temono lanci di sassi, gli arabi calci
alla carrozzeria. La soluzione
sono i mezzi pubblici o anche
andare a piedi, visto che le distanze spesso sono ridotte:
dalla Saladin Street araba alla
Yafo Street ebraica è una passeggiata di 10 minuti, così come dalla casa dei terroristi di
Jabel Mukaber - autori dell’attacco alla sinagoga - si arriva a
piedi all’ebraica Armon Hanatziv in 5 minuti.
L’area confinante fra i due
mondi è un grande prato, attorno a una sede Onu, dove nel
finesettimana famiglie ebraiche e arabe portavano i figli a
giocare. Mentre adesso è disertato da entrambe. [M. MO.]
14 .Estero
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
OGGI IL PRESIDENTE ANNUNCERÀ A LAS VEGAS LA REGOLARIZZAZIONE DI 4,5 MILIONI DI CLANDESTINI
Obama battuto sul Datagate
apre la sfida sull’immigrazione
I repubblicani
bocciano la riforma
della Nsa voluta
dalla Casa Bianca
Studio
Ovale
Obama
attorniato da
senatori e
deputati ha
siglato ieri
la legge per
l’assistenza
ai bambini
delle famiglie
povere
americane
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Il Senato americano infligge
una sconfitta a Barack Obama bocciando la riforma della Nsa, e il presidente tenta il
riscatto con la legge sull’immigrazione. Due voti, tanto è
mancato al ramo più alto di
Capitol Hill (a maggioranza
democratica ancora per due
mesi quando s’insedieranno i
nuovi senatori eletti il 4 novembre) per dare avvio al dibattito sul «Usa Freedom
Act». Questo il nome della
proposta di legge, fortemente voluta dalla Casa Bianca,
Siti oscurati
Cina,anche
laconferenza
sulWeblibero
ècensurata
ILARIA MARIA SALA
HONG KONG
Una conferenza su Internet in
Cina, uno dei Paesi con una
delle peggiori censure del
Web, può apparire come una
contraddizione in termini, eppure, è proprio quello che sta
accadendo in questi giorni: la
prima World Internet Conference ha luogo a Wuzhen, nella
Cina meridionale, non lontano
da Hangzhou, dove ha sede
Alibaba, il sito cinese di commercio online. Per l’occasione,
e solo per i tre giorni della conferenza, alcuni siti normalmente censurati in Cina sono
accessibili, ma in modo sporadico e solo dopo aver registrato il proprio numero di cellulare. Ugualmente, molti partecipanti hanno detto di non riuscire ad andare online. Il paradosso è evidente: in un messaggio circolato appena prima
dell’apertura della conferenza,
firmato dall’agenzia di stampa
Xinhua, Lu Wei, il direttore
dell’Ufficio statale di informazione sul Web cinese ha detto
di non sapere se Facebook, Google e Twitter siano bloccati,
perché lui quei siti non li ha
mai visitati: «Immagino che alcuni non siano accessibili».
Ciononostante, la conferenza ha molti partecipanti di
prestigio – Jack Ma, di Alibaba, Masayoshi Son della Softbank, il presidente dell’Icann,
Fadi Chehade (che gestisce i
protocolli di Internet e la creazione di indirizzi web), Vaughan Smith di Facebook e Bruce Sewell di Apple. Come sempre, tanti preferiscono ancora
partecipare agli eventi cinesi,
per quanto improbabili come
questo, convinti che il dialogo
sia meglio del suo contrario. Al
di fuori della conferenza, una
decina di persone coraggiose
ha deciso di presentarsi con
dei cartelli, in cinese e in inglese, chiedendo che Internet diventi libero. Sono state portate via dalla polizia.
AP
che pone fine alla raccolta automatica di dati dalle chiamate
telefoniche degli americani.
Un giro di vite contro il sistema di «intercettazioni selvagge», al centro dello scandalo
che ha travolto la National Security Agency, dopo le rivelazioni della talpa Edward
Snowden. Il mancato quorum
del voto procedurale è stato
determinato dall’opposizione
dei repubblicani dal momento
che, ha detto il conservatore
Mitch McConnell, futuro capo
del Senato, «si spinge troppo
oltre, e questo è il momento
peggiore per legarci le mani
dietro la schiena». Il no rinvia
al prossimo anno il dibattito
sulla riforma, il cui stallo è legato alla modifica del Patriot
Act, la legge anti-terrorismo
approvata d’urgenza dopo l’11
settembre 2001, e che attributiva ampi poteri alle autorità
federali in fatto di sorveglianza
speciale. Stallo da cui, con il
Congresso dominato dai repubblicani, sarà ancora più arduo uscire.
Ma oggi tocca a Obama replicare allo schiaffo incassato
sull’Nsa. Il presidente sarà a
Las Vegas per l’annuncio ufficiale sulla riforma dell’immigrazione. Dalla città del Nevada aveva lanciato nel gennaio
2013 la crociata per agevolare
la cittadinanza di una parte
degli 11 milioni di clandestini
che vivono in Usa. Parlerà dalla Del Sol high School, scuola a
maggioranza ispanica, la minoranza cui è destinata in
grande parte la riforma. Il testo prevede in primis la regolarizzazione di almeno 4,5 milioni di illegali. L’annuncio è destinato a sollevare polemiche
visto che Obama ha già anticipato ricorrerà ai decreti esecutivi per garantire la tutela
temporanea degli immigrati
clandestini e fermare ogni deportazione. Un avvertimento
che, senza troppi giri di parole,
ha affidato alla sua pagina Facebook: «Quello che presenterò è un piano che posso attuare in base alla mia autorità di
presidente per rendere il sistema migliore, mentre continuo
a lavorare con il Congresso su
un progetto bipartisan che risolverà il problema».
FOCUS
Putin-Merkel
Ignorarsi
è impossibile
UCRAINA
Malgrado i frequenti litigi
Mosca e Berlino hanno un
«asse di ferro». Perché?
ll’ultimo Consiglio
degli Affari esteri,
Federica Mogherini ha
insistito per mettere in cima
all’agenda gli ultimi sviluppi
in Ucraina. Uno dei tanti
sintomi di rottura con il suo
predecessore, Catherine
Ashton: l’ex Alto
rappresentante trattava i
dossier con atteggiamento
notarile, piuttosto,
assegnando gli stessi tempi a
tutti. E il ruolo più propulsivo
della Ue è apprezzato
soprattutto dalla Germania,
che in questa fase fa i conti
con un’impasse sempre più
grave nella crisi ucraina e con
il tentativo di Putin di isolare
Berlino, riconoscendole un
ruolo di mediazione che a
tratti somiglia, volutamente,
ad uno stigma. Salvo poi far
infuriare Angela Merkel negli
ultimi due attesissimi faccia a
faccia, a margine del vertice di
Milano prima, e al recente
G20. La Germania è stremata
da mesi di tira e molla di Putin
ma non rinuncerebbe mai a
una trattativa (e a un ruolo di
primo piano in essa) con
Mosca - troppo grandi anche
gli interessi economici in
campo. D’altra parte c’è stato
un momento di rottura grave,
nei rapporti con la Russia:
dopo l’abbattimento dell’aereo
della Malaysia Airlines nell’Est
dell’Ucraina, la cancelliera si è
visibilmente indurita con
Putin e ha appoggiato senza
alcuna esitazione le sanzioni
economiche. Una svolta che
l’ha avvicinata al suo partito
ma che potenzialmente, se
esasperata, potrebbe crearle
problemi con il suo capo della
diplomazia tedesca. Ed è qui
che Putin, non senza abilità,
sta tentando di incunearsi.
Dopo il G20 e l’inconsueta
tirata contro il leader del
Cremlino da parte della
cancelliera, Steinmeier è
partito negli ultimi due giorni
per Mosca. Era previsto che
incontrasse soltanto il suo
omologo Lavrov (che ieri è
tornato a scaldare gli animi
alla Duma minacciando un
riconoscimento dei ribelli
dell’Est se Poroshenko
porterà a termine la minaccia
di isolare economicamente il
Donbass); all’ultimo
momento Putin però ha
voluto vedere Steinmeier da
solo. Ci vorrà tempo per
capire se i 75 minuti di
dialogo sono stati fruttuosi,
ma intanto hanno ispirato sui
media tedeschi già titoli come
«il cancelliere ombra» e
retroscena sulla crescente
divisione tra i due leader
tedeschi. Una fonte vicina al
dossier, però, nega: «È il gioco
delle parti. E i tedeschi sanno
benissimo che una divisione
nel governo farebbe comodo
solo a Mosca. E sanno anche
che la crisi ucraina è troppo
grave per consentirlo».
(Tonia Mastrobuoni)
A
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
Estero .15
Il nuovo video
La storia
FRANCESCA PACI
ROMA
a storia dell’adolescente olandese
Aisha somiglia a
quelle di tante coetanee che negli ultimi
due anni hanno abbracciato in
fretta e furia l’islam e sono partite per la Siria. Unica è invece
quella della madre, Monique
che, forte dell’aver perduto tutto, si mette in viaggio verso il
Califfato e, diversamente da Orfeo con Euridice, riesce a riportare la figlia nel regno dei vivi.
Mentre l’Europa rivede al
rialzo le stime sulla minaccia
dello Stato Islamico, si stima
che almeno 3 mila giovani abbiano lasciato il vecchio continente sedotti dalle sirene di
al-Baghdadi, Aisha abbando-
Monique
L
PARTITA A FEBBRAIO
La giovane si era
convertita all’Islam e
aveva sposato un miliziano
La madre
della ragazza
Omar Yilmaz
REUTERS
Miliziani dello Stato Islamico sfilano sventolando bandiere nere per il centro di Raqqa, in Siria
Mamma coraggio olandese
a Raqqa per salvare la figlia
ESTONIA
LATVIA
DANIMARCA
LITUANIA
TERRA
BELGIO
REP. CECA
SLOVACCHIA
MOLDOVA
SVIZZERA
AUSTRIA
UNGHERIA
SLOVENIA
BOSNIA-H.
YUGOSLAVIA
CROAZIA
GEORGIA
F.Y.R.O.M
ALBANIA
LIBANO
ISRAELE
GIORDANIA
ANSA
LA DIFESA DEL GESTO ESTREMO DELLA FIGLIA
La madre di Brittany
“Serve compassione”
Eutanasia
Brittany,
29 anni,
ha commosso
l’America
annunciando
di voler morire dopo
la scoperta
di un cancro
al cervello
LAPRESSE
«Biasimevole è una parola che
io, come insegnante, usavo per
descrivere le azioni di Hitler,
di altri tiranni oppure lo sfruttamento dei bambini da parte
dei pedofili. Come madre di
Brittany, trovo difficile credere che chiunque la conoscesse
avrebbe usato questa parola
per descrivere le sue azioni».
Debbie Ziegler ha deciso di
difendere così sua figlia, Brittany Maynard, da chi ha criticato la sua scelta di togliersi la
vita per non andare incontro
alle sofferenze del tumore al
cervello che l’aveva colpita.
Con una lettera pubblicata sul
sito di “Compassion & Choices”, l’organizzazione pro eutanasia che ha condotto la
campagna di Brittany, la madre ha rotto il silenzio dei famigliari su questa vicenda, con lo
scopo di rispondere in particolare alle dichiarazioni del Vati-
Sono due i francesi che appaiono nel video diffuso dall’Isis sull’esecuzione dell’operatore umanitario americano, Peter Kassig, e di 18
prigionieri siriani. Oltre a
Maxime Hauchard, 22 anni,
originario di Rouen, in Normandia, gli 007 di Parigi
hanno identificato anche un
altro connazionale: si tratta
di Michael Dos Santos, anch’egli 22enne, originario
della località di Champignysur-Marne, alle porte della
capitale francese. La notizia
è stata confermata dallo
stesso presidente François
Hollande.
Siria, la donna ha recuperato la ragazza nella roccaforte dell’Isis
na Maastricht a febbraio per
maritarsi a Raqqa con Omar
za subito Yilmaz, ricorda la
SVEZIA
Yilmaz, bellissimo ex militare
madre:
FEDERA «Lo vedeva coolandese di origine turca arme una specie di Roruolato dall’Isis nel ruolo
bin Hood».
NITO
POLONIA
di trainer di jihadisti in
La favola però,
OLANDA
BIELORUSSIA
GERMANIA
erba. I due si erano conel caso dello
UCRAINA
nosciuti sul web, racStato Islamico, è
Raqqa
conta Monique ai me- Maastricht
un bluff. Come
ROMANIA
La città in cui
dia: una vera e pro- La città
già prima di lei,
si trovava
di partenza
BULGARIA
ITALIA
pria folgorazione per
le austriache
la ragazza
la ragazza, che in poco
Samra Kesinotempo dimentica la
vic e Sabina SeGRECIA
TURCHIA
K limovic - convinmusica e le altre pasTUNISIA
SIRIA IRA te di andare in
sioni giovanili, e si vota
4.000 km ca.
all’islam più radicale.
paradiso per ri«Le conversioni avventrovarsi disperate
gono di solito nel giro di tre
nell’inferno siriano ALGERIA
LIBIA
EGITTO
mesi» spiega l’esperto franceAisha non ci mette
se di contro-radicalizzazione
molto a capire d’essere
Pierre N’Gahane. Aicha mitizfinita in un
buco nero e chiaAR
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Il marito
arruolato nell’Isis
Gli jihadisti
francesi:
colpite Parigi
cano. Brittany si era tolta la vita
il primo novembre scorso in
Oregon e, due giorni dopo, la
Pontifica accademia per la vita
aveva criticato il suo passo. «La
scelta compiuta da mia figlia di
29 anni - ha scritto Debbie - di
morire gentilmente, invece di
soffrire dolore intenso, degradazione fisica ed emotiva, non
merita di essere etichettata come biasimevole da stranieri che
vivono in un altro continente e
che non conoscono lei, o la sua
situazione particolare».
La Ziegler ricorda che sua figlia era una persona generosa,
«una volontaria, un’insegnante,
una che lavorava per rendere il
mondo un posto migliore. Questa
dura critica, venuta da persone
che non abbiamo mai conosciute,
è stata più di uno schiaffo in faccia. È stato come prenderci a calci, mentre lottavamo per ricominciare a respirare. Brittany ha
resistito al bullismo, e noi continueremo la sua campagna».
ma casa. Monique è lì ad aspettarla. Sa, come sanno le mamme. Sapeva anche la polizia olandese, che, allertata, aveva invano
ritirato il passaporto alla ragazza partita poi con la carta d’identità. Il primo viaggio, a ottobre, è
un fiasco: la donna non riesce a
varcare il sempre più blindato
confine turco e torna a Maastricht. La settimana scorsa, all’ennesimo SOS da parte della figlia,
chiude le orecchie alle autorità
del suo Paese che la sconsigliano
e raggiunge Raqqa, la capitale
del Califfato con le scuole senza
ginnastica né matite colorate.
Monique ce la fa. Laddove poche
settimane fa Fouad el Bathy aveva fallito nel tentativo di riporta-
re ad Avignone la sorella 16enne
Nora fuggita in Siria a aprile,
Monique riesce. È lo stesso Yilmaz a twittare l’avvistamento in
Turchia della ex moglie (l’aveva
sposata perchè il suo vero promesso sposo era morto in battaglia ma si erano poi separati).
Aisha è ora agli arresti, un fermo simbolico giacché, in assenza di reati dimostrabili, è difficile
per la giustizia processare i volontari della jihad. Le donne, meno egocentriche degli uomini
che gonfiano i muscoli sul web, si
arruolano quasi sempre in nome
dell’aiuto umanitario, salvo accorgersi presto di averne bisogno di loro. È una regola. Il lieto
fine invece è l’eccezione.
Michael Dos Santos, 22 anni
Intanto, mentre il premier
Manuel Valls lanciava l’allarme sull’alto numero di jihadisti francesi («Sono oltre mille - ha detto -. Tra questi 427
sono oggetto di procedura
giudiziaria, mentre 50 sono
morti in Siria»), l’Isis diffondeva un nuovo video di combattenti francesi che incitano i connazionali musulmani
a unirsi alla causa dello Stato islamico e «a lanciare attacchi da lupi solitari in tutta
la Francia».
16 .Cronache
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Sì al divorzio-lampo
Cancellati i tre anni
di separazione legale
Via libera in commissione, ora il testo alle Camere
il caso
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
n passo avanti verso
il divorzio breve: la
commissione Giustizia del Senato, registrata la
sdegnata uscita dall’aula del
Nuovo centrodestra, vota a
larga maggioranza per quella proposta che riduce a 1 anno la separazione nel caso di
divorzi conflittuali e a 6 mesi
la separazione nel caso di divorzi consensuali. Ma la vera novità è il divorzio lampo:
qualora non ci siano di mezzo figli minori, o con gravi disabilità, oppure non autosufficienti economicamente (fino alla soglia dei 26 anni),
una coppia che voglia consensualmente divorziare
può saltare a piè pari la fase
della separazione.
L’hanno chiamato «divorzio diretto» o «per saltum».
Così come è stato congegnato, però, il divorzio lampo,
che è una soluzione ben più
radicale del divorzio breve,
non va giù assolutamente
all’Ncd e anche a un pezzo
U
Femminicidio
Maicositante
donneuccise
179
omicidi
Numero di donne
uccise nel 2013
Morta la Miss
sequestrata
in Honduras
Ncd abbandona
i lavori ma ci sono dubbi
anche in parte del Pd
La norma potrà riguardare le coppie senza figli
consistente del Pd. Il senatore Stefano Lepri, democrat,
ha raccolto 30 firme in calce a
un documento di senatori Pd
per opporsi a quest’ipotesi.
Ipotesi che peraltro porta la
firma del suo collega di partito Beppe Lumia e che è stata
solo leggermente emendata
dalla sua collega Rosanna Filippin, la relatrice. E’ stata la
mediazione della Filippin, infatti, a riportare davanti al
E’ mancata
Gina Busso
ved. Perino
Lo annunciano iglio, nuora, nipoti e
parenti tutti. Funerali in Rivoli, venerdì
21 ore 14 chiesa San Martino. S. Rosario stasera ore 19 stessa chiesa.
– Rivoli, 19 novembre 2014
O.F. Didero - tel. 011.9090133
E’ volata in Cielo
Concetta Cafasso
Delmastro
– Torino, 20 novembre 2014
ne uccisa una donna e le capitali di questa orribile mattanza sono Roma e il Lazio.
In due casi su tre le donne
vengono uccise perché volevano separarsi da una persona che le considerava una
loro proprietà e che non ha
accettato la scelta, punendole nel modo più atroce
possibile. Sono i dati del secondo rapporto Eures, che
sottolinea come il fenomeno è aumentato, tra il 2012
e il 2013, del 14 per cento.
Un dato percentuale che sta
ad indicare che rispetto al
2012 sono state uccise 22
donne in più. Il 2013 è stato
l’anno nero del femminicidio in Italia: sono state 179
le vittime della violenza maschile, il numero più alto di
vittime negli ultimi sette anni. Anche in percentuale il
numero delle donne uccise
ha raggiunto livelli record: il
35,7% rispetto al totale degli omicidi, 502. Vuol dire
che su 3 morti ammazzati,
più di uno è donna.E quasi
nella totalità dei casi a colpirle è una mano maschile
(il 92,4%).
ERA SCOMPARSA UNA SETTIMANA FA
STRAPPO IN MAGGIORANZA
Funerali oggi ore 11 chiesa Santa Rita.
1 Ogni 48 ore in Italia vie-
nanza con la quale sempre i
coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all’ufficiale di stato civile ai fini
dell’annotazione dello scioglimento della comunione».
Dopo il voto di ieri sera in
commissione Giustizia, sarà
ora l’Aula del Senato a doversi esprimere. La legge poi dovrà tornare alla Camera.
L’ampia convergenza che si è
creata – da Pd a buona parte
di Forza Italia, a M5S – lascia
però pensare che le decisioni
siano salde.
La senatrice Filippin difende la sua mediazione: «E’ una
buona soluzione, ispirata al
comune sentire di una larga
maggioranza parlamentare,
e sagomata su un indirizzo
giurisprudenziale consolidato. E’ normale nei nostri tribunali assistere a decisioni
che privilegiano l’interesse
dei figli minorenni, o inabili, o
E’ mancato
Danilo Danieli
Lo annunciano con affetto il fratello
Giorgio con la moglie Magda. Funerali
venerdì 21 novembre ore 11,30 presso
il Tempio Crematorio Cimitero Monumentale di Torino. Un particolare ringraziamento a Luis per le amorevoli e
assidue cure. Il presente è partecipazione e ringraziamento.
– Torino, 19 novembre 2014
O.F. Eterno Riposo - tel. 011.6680380
E’ mancato
Oreste Giuseppe Ducato
magistrato le coppie che volessero divorziare consensualmente senza il periodo di
separazione.
Per quanto riguarda
l’aspetto economico, è passato
anche l’emendamento che
prevede come nel caso di separazione, la comunione tra
coniugi si sciolga nel momento in cui il presidente del tribunale autorizzi i coniugi a vivere separati, ovvero «l’ordi-
Ha cessato di battere il cuore buono
e generoso di
Giacomo Laselva
(Mimmo)
Lo piangono la moglie Antonina, sorelle, fratello, cognati, nipoti e parenti
tutti. Funerali venerdì 21 novembre
ore 11,30 parrocchia San Vincenzo de’
Paoli, via Sospello 124, Torino. Rosario
giovedì 20 alle ore 17,45 in parrocchia.
– Novara, 19 novembre 2014
O.F. Astra - tel. 011.280901
ancora non autosufficienti
economicamente fino almeno
a 26 anni».
La pensa diversamente il
senatore Lepri: «No, con il divorzio lampo, eliminando la
separazione tout court, si cancella quel tempo minimo di riflessione, che siamo d’accordo
anche noi a ridurre drasticamente, ma che spesso spinge i
coniugi a ripensarci. S’incentivano i divorzi e basta. E non
va sottovalutata una seconda
conseguenza che purtroppo è
sempre più frequente: i divorzi d’interesse. I tribunali ormai sono pieni di coppie squilibrate, con un lui talvolta molto anziano e una lei giovanissima. Senza nemmeno il filtro
della separazione, ci saranno
molti più matrimoni lampo
con divorzi lampo».
Renata e Roberta Lattes con grande
tristezza e affetto abbracciano Rosalba, Cristina e Alessandra condividendo il loro dolore per la perdita di
Marco Grande
– Torino, 19 novembre 2014
Elizabeth e Carlo Botteon con Marina,
Dario, Alberto e Matteo partecipano
al dolore di Marina, Paolo, Simona,
Dicky, Alessandro, Laura, Andrea, Vittoria e Luca ricordando
Angela Mosso
– Bollate, 19 novembre 2014
Ha raggiunto in Cielo Paolo e Marco
Oreste Macciotta
Lo annunciano Mariacarla; Laura,
Giorgio; Monica, Pierino; Pinella; Maddalena; gli amati nipoti Fation, Daniele, Giulia, Claudia, Alessandra, Luisa,
Paola, parenti tutti. Rosario giovedì
ore 18,45 Funerale venerdì ore 9,30
parrocchia Frassati.
– Torino, 18 novembre 2014
E’ mancato, con il coraggio e la dolcezza di sempre
ANNIVERSARI
2013
21 NOVEMBRE
2014
Arturo Alessio
Non esiste separazione affettiva inchè
rimane il ricordo e tu sarai sempre nei
nostri cuori. La moglie Angela e i igli
Simone e Valeria. S. Messa venerdì 21
novembre ore 18 parrocchia S. Bernardino, Torino.
Gianni Masante
anni 68
Lo piangono la moglie Carla, la iglia
Maria con Andrea, i famigliari e gli
amici. Funerali venerdì 21 novembre
ore 10,15 parrocchia S. Maria di Testona.
– Moncalieri, 19 novembre 2014
2011
2014
Giuseppe Federici
In ricordo, Messa Suffragio 23 novembre 2014 ore 10,30 parrocchia di
zona.
AFP
María José Alvarado incoronata Miss Honduras lo scorso aprile
PAOLO MANZO
SAN PAOLO
María José Alvarado Muñoz,
la più bella dell’Honduras aveva occhi dolcissimi, solo 19 anni e un sogno: vincere il concorso di Miss Mondo, che si
terrà a Londra il prossimo 14
dicembre.
Un sogno che non potrà più
rincorrere: dopo sei giorni di
ricerche, infatti, ieri la polizia
l’ha trovata morta, assieme
alla sorella Sofía Trinidad.
Entrambi i cadaveri erano in
avanzato stato di decomposizione e interrati ai margini di
un fiume a pochi chilometri
dal «Balneario de La Aguara», il disco-bar dove sono
scomparse giovedì scorso
mentre stavano festeggiando
il compleanno di Plutarco
Ruíz, fidanzato di Sofía.
«L’assassino sperava che
nessuno trovasse i resti - ha
spiegato solenne, in diretta tv,
Leandro Osorio, capo della
Direzione Inchieste Criminali
dell’Honduras -. Sperava che
l’acqua del fiume Aguara se le
portasse via, o che l’umidità
col passare incessante del
tempo facesse il suo orribile
lavoro». L’assassino è già stato arrestato. È Plutarco, il fidanzato di Sofía. «Aveva con
sé l’arma del delitto e sua è
l’auto che ha trasportato i cadaveri per l’occultamento»,
ha chiarito Osorio.
Il movente sarebbe la gelosia: «Quando Ruíz ha visto la fidanzata ballare con un altro
uomo non ci ha più visto e le ha
sparato, colpendo anche Miss
Honduras», hanno testimoniato alcuni partecipanti al party
in cambio dell’anonimato.
Portare una pistola anche alle feste di compleanno da queste parti è normale: a pochi chilometri da dove sono state uccise María e Sofía c’è Sao Pedro
Sula, la città con il più alto tasso
di omicidi secondo l’Onu, 132
ogni 100 mila abitanti (a Roma
sono meno di 1).
Con la morte di Miss Honduras continua la sequenza di
omicidi delle reginette di bellezza latinoamericane, punta
dell’iceberg di un fenomeno in
continua crescita, con un dilagante aumento di femminicidi.
Solo quest’anno le miss venezuelane Mónica Spear e Genesis Carmona, sono state ucci-
Arrestato il fidanzato
della sorella. Avrebbe
sparato per gelosia
a entrambe le donne
se. La prima freddata nella notte dell’Epifania da una banda di
delinquenti su un’autostrada di
Caracas, la seconda assassinata da criminali in moto a Valencia durante le proteste contro il
governo. Per non dire di Miss
Colombia Liliana Lozano, torturata e trovata cadavere nel
2009 perché fidanzata del boss
della droga Leonidas Vargas.
E l’Honduras è tra i Paesi più
insicuri al mondo, forse il più
violento in assoluto. Spesso nel
mirino ci sono le donne. Durante una recente visita a Tegucigalpa, la responsabile Onu sulla
violenza contro le donne, Rashida Manjoo, ha denunciato «la
diffusione e la sistematicità» di
quei crimini nel Paese, rimarcandone «l’impunità».
anni 75
Lo annunciano: il iglio Alessandro, il
fratello Gian Luigi, parenti tutti. Funerali in Torino venerdì 21 novembre ore
10 parrocchia Gesù Adolescente.
– Pancalieri, 19 novembre 2014
I precedenti
I cugini Annamaria con Ale e Antonella, Emilio con Vilma e Vichy, Gianna,
Bruno e le loro famiglie vi abbracciano.
O.F. Tibone - tel. 0123.41316
Ciao PADRINO. Cinzia con Alessia e
Alice.
Ci ha lasciati
Armando Graziano
Lo annunciano la moglie Rosanna,
la iglia Daniela con Enrico, Stefania,
Luisa e Livio. Rosario venerdì 21 ore
17,30. Funerale sabato 22 ore 8,30
parrocchia S. Alfonso.
– Torino, 19 novembre 2014
O.F. Didero - tel. 011.9090133
I cugini Claudio e Silvia con famiglie
sono vicini a Carla, Maria e Andrea.
Ciao GIANNI, ci mancherai. Gli amici di
una vita: Cati, Augusto, Matteo, Alice,
Massimo, Roberta, Luciano.
Lo Studio Jona partecipa al dolore
della famiglia per la scomparsa della
signora
Elisa Della Beffa Bocca
– Torino, 19 novembre 2014
Maria Flores Gamez
Monica Spear
In Messico, nel 2012, Miss
Sinaloa viene uccisa
in una sparatoria tra narcos
Miss Venezuela, viene uccisa
il 7 gennaio 2014 durante una
rapina. Muore anche il marito
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Cronache .17
.
LA SENTENZA CIVILE IMPONE IL RISARCIMENTO PER I DANNI MATERIALI, MORALI E DI IMMAGINE AL PAESE
“Due miliardi per la strage di Bologna”
A 34 anni dall’attentato gli ex terroristi neri Mambro e Fioravanti condannati a risarcire lo Stato
FRANCO GIUBILEI
BOLOGNA
«E ora il patto
del silenzio
comincia
a scricchiolare»
Per un danno terribile e smisurato, una bomba ad alto
potenziale che ammazzò 85
persone e ne ferì altre 200,
un risarcimento vertiginoso: il tribunale civile di Bologna ha condannato Giusva
Fioravanti e Francesca
Mambro, che per la strage
della stazione hanno preso
l’ergastolo, ma ora sono liberi grazie ai benefici di legge,
a versare allo Stato la somma di 2 miliardi, 134 milioni
e 273mila euro.
Come potranno, loro e i loro eredi, pagare effettiva-
3
ANSA/ALESSANDRO BIANCHI/ARCHIVIO/I50
I Nar
I giudici: «La gravità
di quel fatto è senza
pari, indelebile nella
coscienza del Paese»
mente quella cifra è un’altra
questione. Per il momento, in
attesa del ricorso in appello
già annunciato dalla difesa
dei due ex terroristi, quel che
conta è la sentenza con cui il
giudice della terza sezione
civile, Francesca Neri, ha
quantificato il danno subìto
dallo Stato in seguito alla
causa intentata da presidenza del Consiglio dei ministri e
ministero dell’Interno: che
quel danno economico ci fosse stato, era già stato accertato in modo generico dalla
sentenza che aveva condannato la coppia in via definitiva in sede penale.
AFFISSI A LATINA
Giudice
minacciato
con manifesti
funerari
LATINA
Annunciavano l’avvenuta
morte e i funerali per il 28 novembre del giudice Lucia
Aielli, magistrato del Tribunale di Latina. Cinque manifesti artigianali erano affissi
ieri nelle vicinanze di un liceo
frequentato dalle figlie del
magistrato e in altre zone della città. I manifesti mortuari
annunciavano la «prematura
scomparsa» del magistrato,
impegnato in processi contro
le infiltrazioni mafiose e in
passato contro il clan nomade
Di Silvio, è stato vittima di altre minacce, compresi due
“incursioni” nella sua abitazione. Sulla vicenda indaga la
Digos, mentre sono in corso
accertamenti tecnici della Polizia scientifica sui manifesti.
Da più parti è stata
espressa vicinanza al magistrato. L’Associazione nazionale magistrati di Roma
«esprime ferma e convinta
solidarietà alla collega Lucia
Aielli, giudice a Latina, di
fronte al vile atto intimidatorio che ha subito»; il presidente della Commissione
Antimafia, Rosy Bindi conferma «la piena solidarietà e
la vicinanza della Commissione parlamentare Antimafia al giudice Lucia Aielli del
tribunale di Latina per l’ennesimo atto intimidatorio».
OMEGA
Il 2 agosto 1980 una bomba esplose alla stazione di Bologna causando 85 vittime
Ora la giustizia civile ha dato una dimensione economica
al vulnus inferto alle amministrazioni statali il 2 agosto del
1980. «La gravità di quel fatto
è di livello senza pari nella storia dell’Italia», scrive il giudice
nel provvedimento, sottolineando anche che «ormai, a distanza di 34 anni, può dirsi che
tale evento sia rimasto impresso in modo indelebile nella coscienza collettiva della
nazione, come un vero e proprio danno permanente».
Il magistrato poi passa a
spiegare la ratio della sua decisione: «La gravità di quel fatto,
per l’entità delle conseguenze
lesive a persone e cose, per lo
sgomento e il senso di insicurezza che provocava nell’opinione pubblica, dovuto anche
alla circostanza che si trattasse di un attentato a una via di
comunicazione, tale da colpire
in modo imprevedibile e indiscriminato, è secondo in ambito europeo solo agli attentati
di Madrid dell’11 marzo 2004».
Dunque, via alla condanna
in solido della coppia, conside-
Francesca
Mambro
e Valerio
Fioravanti
sono stati
condannati a
9 e 8 ergastoli
rato che il delitto ha «leso con
gravità estrema una molteplicità di beni di cui è titolare lo
Stato italiano e che sono di
rango fondamentale». Tanto
più che quella bomba potentissima sistemata nella sala
d’aspetto della stazione, «oltre
ad aver provocato conseguenze oggettivamente devastanti
su persone e cose, e ad aver
provocato nella popolazione
un diffuso senso di insicurezza
per la propria incolumità, aveva altresì il fine dichiarato di
sovvertire completamente le
istituzioni democratiche dello
Stato». Con il risultato che
l’Italia, a causa dell’attentato,
è apparsa «agli occhi dei propri abitanti come incapace di
proteggere la loro incolumità,
nello svolgersi della loro vita
quotidiana, in quanto vittima
di individui e organizzazioni
capaci di colpire dovunque e
senza alcun preavviso».
Per il giudice ne è uscita
un’immagine di grande debolezza per cui l’Italia era vista
dalle altre nazioni «come uno
Stato in lutto, vulnerabile rispetto all’azione di gruppi
estremisti, incapace di difendersi da quelli che erano dei
veri e propri nemici interni».
Un danno non solo grave, ma
permanente, come risulta
«dalle dichiarazioni pronunciate dalle più alte cariche dello Stato in occasione di ogni
anniversario dell’evento».
domande
a
Paolo Bolognesi
Familiari vittime
Paolo Bolognesi, presidente
dell’Associazione familiari
delle vittime del 2 agosto,
come valuta la decisione del
tribunale civile, che a 34 anni
dalla strage condanna i due
ex Nar a pagare una cifra di
questa entità?
«È una bellissima notizia, non
me l’aspettavo. Così per loro e
i loro eredi il discorso della
strage di Bologna rimarrà come una macchia indelebile,
costantemente, anche dal
punto di vista economico, che
è poi quello che capiscono meglio. Ma al di là della cifra,
questa sentenza significa che
certe coperture sono finite, e
che il patto del silenzio comincia a scricchiolare. Hanno 7-8
ergastoli,
hanno ammazzato 85
persone e ne
hanno ferite
200 solo nella strage della stazione,
la mia domanda è
s e m p l i c e : Paolo
questi qui Bolognesi
hanno già
scontato tutti i loro debiti con
la giustizia?».
Cosa intende per «coperture» e «patto del silenzio»?
«Le faccio un esempio: nei
cinque anni di sospensione
condizionale della pena
avrebbero dovuto mostrare
consapevolezza di quel che
avevano fatto e non avrebbero
dovuto avere frequentazioni
con pregiudicati, e loro invece
trafficavano con Mokbel
(Gennaro Mokbel, al centro di
diverse inchieste, con un passato nell’estremismo di destra, ndr). Ci sono intercettazioni in cui Mokbel dice a un
amico che “questi qua”, alludendo a Mambro e Fioravanti,
gli sono costati 1,2 milioni di
euro per farli uscire dal carcere. E l’autorità giudiziaria non
ha fatto una piega, non ha ipotizzato neanche il millantato
credito».
Con questa condanna si volta pagina?
«Questa sentenza dice che lo
Stato fa finalmente lo Stato, e
che lo fa fino in fondo. E io spero che sia finalmente un’inversione di tendenza, un segnale che il serrate le file fra le
destre estreme e certi apparati dello Stato finalmente
scricchiola. Stanno cercando
di boicottare la direttiva Renzi sulla desecretazione degli
atti riguardanti le stragi, e i
ministri di Difesa, Esteri e
Giustizia ora devono applicarla in modo concreto: i documenti depositati finora sono
delle stupidaggini, è incredibile che i ministeri interessati
abbiano solo quella roba lì. È
ora che i ministri parlino, e
che anche Marco Minniti, il
sottosegretario con delega ai
servizi segreti, faccia in modo
che la direttiva Renzi sia applicata fino in fondo». [F. GIU.]
18 .Cronache
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
LA RABBIA DEI FAMILIARI DELLA VITTIMA: «PENA TROPPO BASSA»
Milano, uccise un tassista
condannato a dieci anni
Per i giudici
non fu omicidio
volontario ma
preterintenzionale
MILANO
Omicidio preterintenzionale:
condanna di dieci anni per
Davide Guglielmo Righi, consulente informatico, 49 anni.
Questa la sentenza della Corte d’Assise di Milano. L’uomo,
quasi nove mesi fa, dopo una
lite per questioni di viabilità
aveva ucciso il tassista milanese Alfredo Famoso, 65 anni, colpendolo al volto con
una confezione di bottiglie
d’acqua.
I familiari della vittima
non ci stanno: «Una condanna troppo bassa», ma i giudi-
ci hanno cancellato due aggravanti e applicato per l’imputato «il minimo della pena».
La sera del 23 febbraio scorso Righi e la moglie incinta di
nove mesi stavano per attraversare la strada sulle strisce pedonali in via Morgagni. Il tassista, secondo la ricostruzione
del procuratore aggiunto Alberto Nobili e del pm Maria Teresa Latella, non si fermò per
dare la precedenza ai pedoni.
Righi scagliò la confezione con
quattro bottiglie d’acqua che
aveva in mano contro l’auto.
Quando il tassista scese, anche
per verificare i danni all’auto,
Righi riprese la confezione con
le quattro bottiglie e colpì il tassista al viso. L’autopsia stabilì
che la morte, il 25 febbraio scorso, dopo due giorni di coma, fu
causata da un gravissimo trauma cranico legato alla caduta a
terra, dopo che l’uomo era stato
colpito in faccia.
Il 27 febbraio scorso, mentre nasceva la figlia di Righi, il
gip Gianfranco Criscione aveva disposto la scarcerazione
dell’uomo (ora agli arresti domiciliari) riqualificando il reato da omicidio volontario, contestato inizialmente dalla Procura, in omicidio preterintenzionale. Accusa sostenuta in
aula dal pm e che ha retto ieri
nella prima Corte d’Assise,
presieduta da Guido Piffer. Il
pm, però, aveva chiesto una
condanna a 13 anni con il riconoscimento delle aggravanti
dei futili motivi e della recidiva: l’uomo aveva precedenti
La lite era scoppiata
per una questione
di precedenza sulle
strisce pedonali
MAURIZIO MAULE/FOTOGRAMMA
In primo piano Davide Guglielmo Righi
per furto, violenza privata,
molestie, disturbo alle persone
e ingiuria.
Aggravanti però cancellate
dai giudici, che hanno riconosciuto, infine, risarcimenti alla
moglie della vittima (100mila
euro), ai due figli (80mila euro
a testa), ai due fratelli (30mila
euro a testa). Alla Asl di Milano un risarcimento di 12mila
euro. Le motivazioni saranno
rese note tra 15 giorni.
[R. M.]
Palermo
ClanMessinaDenaro
Sediciin manette
1 Blitz dei carabinieri
del Ros e del comando provinciale di Trapani: 16 arresti attorno al clan del boss
latitante Messina Denaro.
Manette anche per un consigliere comunale, di Castelvetrano,
Calogero
Giambalvo, 38 anni, molto
vicino a un deputato regionale, Paolo Ruggirello. In
carcere un nipote acquisito del boss, Girolamo «Luca» Bellomo, palermitano,
37 anni, marito dell’avvocato Lorenza Guttadauro,
figlia e nipote di mafiosi di
rango, i Guttadauro di Bagheria e di Messina Denaro
di Castelvetrano. Bellomo
viaggiava tra la Colombia
e Parigi per il clan. Gli arrestati avrebbero compiuto
anche una maxi rapina ad
una azienda concessionaria Tnt. Del clan, e poi pentito, faceva parte anche
Salvatore Lo Piparo, comparsa della soap opera della Rai «Agrodolce».
RINO GIACALONE
AVEVA 21 ANNI
IN ONDA SULLA RAI
Croupier
italiano
ammazzato
a Birmingham
Grasso e Pansa
alla proiezione
del documentario
su Cassarà
PALERMO
Sognava di fare il croupier, un
sogno realizzato da qualche
mese nel casinò di Birmingham. Ma nella città inglese
Francesco Leccese, 21 anni,
aquilano, ha trovato la morte:
martedì sera è stato accoltellato durante una lite. La Polizia delle West Midlands ha
confermato l’arresto di un
ventenne sospettato di omicidio: sarebbe un coinquilino,
italiano, di Francesco. Ci sarebbe anche un testimone. Su
movente, luogo dell’omicidio
(forse l’appartamento che divideva con l’assassino e altri
connazionali) e anche sul
giorno della morte non ci sono
certezze. Qualche informazione è riuscita
a ottenerla la
questura
dell’Aquila. I
genitori del
21enne - il
padre è un
poliziotto in
servizio all’Aquila - sono arrivati Francesco
ieri sera a Leccese
Birmingham; oggi avranno le prime
informazioni ufficiali, oltre a
dover compiere il triste rituale del riconoscimento. Domani potrebbe esserci già l’esito
dell’autopsia.
Il giovane, che ha due fratelli, era arrivato in Inghilterra nell’agosto scorso e da inizio novembre era stato assunto a tempo indeterminato come croupier. L’omicidio di
Francesco Leccese, molto conosciuto all’Aquila, ha gettato
nella disperazione amici e parenti. È descritto come un
bravo ragazzo, «senza grilli
per la testa», con la passione
per il gioco che lo aveva portato a inviare il suo curriculum
all’estero. Un’altra passione
era la musica: aveva frequentato il conservatorio dell’Aquila e suonava il pianoforte.
ROMA
È il 6 agosto del 1985 quando
un commando mafioso uccide
a colpi di kalashnikov Antonino Cassarà, 38 anni, capo della sezione investigativa della
Squadra mobile di Palermo.
Insieme a lui cade anche
l’agente Roberto Antiochia, in
una esecuzione organizzata
da Cosa Nostra come una vera operazione militare.
Per ricordare a poco meno
di 30 anni dalla sua morte
quello che è ritenuto un grande investigatore, uno che se
doveva indagare «non guardava in faccia a nessuno», arriva sulle reti Rai «Ninni Cassarà, un bravo poliziotto», di
Francesco La Licata e Stefano
Ribaldi, per
la regia di
Silvia Mattioli, realizzato da Rai
Cultura in
collaborazione con la
Scuola Superiore di
Polizia dove Antonino
ieri è stato Cassarà
presentato
in anteprima alla presenza del
presidente del Senato Piero
Grasso e del capo della polizia
Alessandro Pansa.
Attraverso la narrazione di
La Licata, di un altro giornalista, Antonio Calabrò, degli uomini e donne della sua squadra - i pochi che sono ancora
vivi - il documentario racconta
chi era e come lavorava Cassarà. I suoi metodi innovativi, in
una Palermo dove la polizia
non si poteva avvalere delle intercettazioni e dove per fare
pedinamenti si usavano mezzi
propri perché quelli della polizia «li conoscevano benissimo,
le solite Ritmo e Alfa-Sud», il
suo coraggio, la sua integrità.
Nei prossimi giorni la Rai comunicherà su quale rete e in
che fascia oraria sarà trasmesso il documentario.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
19
Consigli ai Viaggiatori
FRANCESCO RIGATELLI
D
Olio a Spello
A Spello in Umbria si
svolge da domani
a domenica «L’oro di
Spello», la Festa
dell’Olivo con Sagra
della Bruschetta e
sfilata di carri.
www.prospello.it
Le Danae
Si è aperta ieri al Prado
di Madrid la mostra
dedicata alle Danae e a
Venere ed Adone di
Tiziano con le tele del
pittore veneto
conservate nel museo
(fino a marzo). Info
www.prado.es
ove si è spostato il
confine della Londra da vedere?
Quali periferie sono diventate centro città oltre alle magnifiche
zone di Mayfair, South Kensington, Notting Hill… Se è vero
che Londra è un insieme di villaggi, ci sono villaggi più interessanti di altri. Viste le aree
più classiche, che ancora oggi
fanno la capitale e sono sempre in evoluzione (basti vedere
Marylebone e Pimlico) si può
andare a Est, magari chiamandolo East London come si deve, per scoprire quale sia la
sua fine, l’East End.
In un viaggio verso l’altrove
di Londra merita un’occhiata
la riva Sud-Est del Tamigi, dove il Borough market resta uno
dei mercati alimentari migliori per vedere e sentire piatti tipici britannici come lo scotch
egg e Hutong al 33° piano del
grattacielo più alto d’Europa,
lo Shard, è un ristorante cinese dalla vista impareggiabile.
Tornando a Nord del fiume, si
passa da Shoreditch, fucina di
locali nuovi per genere e menu, al centro tra vecchia e nuova Londra. Merita un passaggio Beigel bake a Brick lane,
dove si trovano i bagel col salmone o col vitello bollito migliori del mondo. Guardare le
vetrine anticonformiste di Brick lane con uno di quelli in mano ha un altro sapore.
A Londra si mangia bene e
di tutto. La cucina inglese è ec-
Tra mercati e pub
alla scoperta
della nuova Londra
Hackney, un tempo quartiere malfamato, è oggi
con i suoi locali uno dei luoghi più trendy della città
Vale la pena dare
un’occhiata a negozi
vintage, gallerie
sperimentali e posti
dove si parla cockney
Denver Wine
Da oggi a sabato è in
cartellone a Denver,
negli Stati Uniti
il festival internazionale
del vino. In programma
degustazioni. Info su
www.denverwinefest.
com
cezionale se si va da Rules nello Strand, da Maggie Jones’s a
Kensington o al St. John vicino
Barbican. Per non citare la varietà etnica: Tayyabs, l’indiano a Whitechapel dagli Anni
70 è un indirizzo imperdibile,
come il thailandese Two point
a Marylebone o il vietnamita
Green papaya ad Hackney.
Broadway
market
Tra negozi di libri e
alimentari si tiene il
sabato un mercatino tra i
più deliziosi di Londra. Si
comprano prodotti della
campagna, sandwich
fantasiosi e cibi caldi
d’ogni tipo. Non mancano
torte e biscotti. Più a sud
la domenica Columbia
road è il mercato dei fiori
e non solo.
Nord
Vicino
& lontano
Uno dei mercatini nelle vie di Brick Lane nella East London
Proprio da
Brick Lane si
può arrivare
a Dalston nel
pieno
di
Hackney, un
tempo sinonimo di povertà e
criminalità, nel 2011 di rivolte
di periferia, nel 2012 delle
Olimpiadi, oggi luogo di vita
alternativa alla City e già di
emigrazione verso Stanford a
Est o Peckham a Sud per l’aumento dei prezzi delle case:
c’è sempre una nuova Londra
in fermento. E scomoda finché vuoi ma Hackney è per i
suoi negozi vintage, le gallerie
sperimentali e per i locali di
Kingsland road e Mare street
un posto dove dare un’occhiata. Broadway market è una
via piena di librerie, tra cui
Artwords, e posticini deliziosi
con un mercatino che si tiene
il sabato. Qui si sente ancora
parlare con l’accento «cockney» della campagna inglese.
The Cock Tavern, la taverna
del gallo appunto, è uno dei
pub più in voga della zona, come l’Old Ship Inn che ha alcune camere al primo piano.
Oslo, nordico fin dal nome, è
un bar in muratura viva per
pasti informali e musica dal
vivo. Look mum no hands, attente mamme niente mani, è
un nuovo concetto di locale in
cui si mangia mentre riparano la bici. Forman’s è la storica azienda che affumica il salmone da prima che questo
fosse scozzese, fornitrice del
Savoy hotel per i celebri tramezzini da ora del tè e con un
ristorante aperto il weekend.
Hackney city farm è il parco
ideale per i bambini e il Geffrye museum rappresenta la
storia degli interni della case
d’Inghilterra. Anche a Est
Londra rimane Londra.
Pane e focacce
Vari tipi di pane, compreso
l’Hackney wild, nonché
focacce e torte e dolci in
questa pasticceria sotto
un’arcata della ferrovia. Il
luogo ideale per colazione,
brunch e pranzo a Hackney.
L’orario è chiaro: tutti i
giorni dalle 7 alle 19.
L’indirizzo è Arch 395,
Mentmore terrace.The cock
tavern, la taverna del gallo,
è invece uno dei pub più in
voga della zona, come l’Old
ship inn che ha alcune
camere al primo piano.
20
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
i sono vini che si abbinano
ai piatti. E vini che si abbinano ai ricordi. Il Locorotondo m’ha riportato indietro di
30 anni: militare a Taranto, orecchiette con le cime di rapa e bromuro. Allora il vino era quello della cantina sociale ma l’altro giorno, dopo aver visitato questo
struggente paese dell’anno Mille,
ne ho assaggiato uno speciale. È
stato il regalo del wine bar di Pepecchio, al secolo Giuseppe Conte
ed amici (Angelo C, Giuseppe, Angelo S, Ninni). Che bello questo
Docks101 (via Nardelli, 101 - tel.
0804312471) proiettato su uno
scorcio dell’altipiano delle Murge
con trulli e antiche masserie. Ora,
la cantina del mio privilegio è
quella di Franco Cardone, al quale
si sono affiancati i figli Marianna e
Vito, studente in enologia all’Università Cattolica di Piacenza. Il loro campo d’azione spazia in
un’ampia conca carsica dove si alternano colline e vallate: a dimora
C
Doctor Chef
La melanzana, icona
della gastrolussuria
FEDERICO F. FERRERO
la solita storia. Importata nel Mediterraneo dagli Arabi. Originaria dell’India.
All’inizio ritenuta, non completamente a
torto, velenosa. Poi riabilitata previa cottura,
prima nel Mediterraneo del Sud e poi, con gli
Ottomani, in tutti i Balcani. È la melanzana.
Icona dell’Italia della lussuria gastronomica
domenicale. Imbibita d’olio nella caponata e nella
pasta alla Norma, intrisa anche di formaggio
nella parmigiana, violentata e raramente ben
cotta sulla griglia, molto spesso cruda se impanata e fritta. L’Islam l’ha resa invece soave, al forno
con la menta, passata al setaccio con la crema di
sesamo, ingentilita dal pomodoro in salse fredde
e stufati misti, antenati della ratatouille. Nell’Europa dell’Est invece l’affumicatura fuori misura e
l’aglio in eccesso spesso la mortificano e la rendono antipaticamente indigesta. Personalmente mi
piace a volte lasciarne cadere il gusto nell’oblio e
utilizzarne invece la struttura trabecolare come
trappola per i sapori e base su cui costruire consistenze. Lo si faceva già in Campania associandovi,
religiosamente, il cioccolato. Ma il suggerimento
più goloso me l’ha dato di recente un’infermiera
calabrese: «Dottore, fate andare delle piccole
melanzane violette a cubetti, in un soffritto di
cipolla, con poco pomodoro e basilico. Poi saltateci i maccaruni scolati al dente e condite con una
generosa grattugiata di ricotta». Se sapesse che
ho aggiunto dei peperoni verdi à la julienne caramellati con miele e aceto, non so se sarebbe felice,
ma certo dovrebbe convenire che abbiamo riportato la melanzana un po’ più a Oriente e il palato
un po’ meno verso l’unto ed il salato.
È
In cantina
PAOLO MASSOBRIO
Il ritorno del bianco
di Locorotondo
CARDONE VINI LOCOROTONDO (BA)
VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 32
TEL. 0804312561
UNA BOTTIGLIA DI LOCOROTONDO DOP
«IL CASTILLO» 2013: EURO 7
sette ettari vitati assai frazionati.
Ma il cavallo di razza resta il Locorotondo Dop «Il Castillo» 2013
dal nome del comune durante la
dominazione spagnola. È prodotto con uve verdeca e bianco
d’Alessano e una piccola percentuale di fiano delle Puglie. Ha colore giallo lucente, al naso senti il
limone con intensità ed eleganza.
In bocca colpisce il sorso pieno,
rotondo, che quasi abbraccia
quella freschezza dell’inizio. E in
fondo lascia note aromatiche. Ottimo come vino a tutto pasto, serbevole grazie alla sua unica sapidità. Le prime due uve concorrono anche al Valle d’Ittrio Prosit,
bianco frizzante vinificato con
metodo charmat, che fa il paio con
la versione Rosè, ottenuto però da
uve pinot nero. Quindi, due vini
rossi: il Valle d’Ittrio Rosso Vigna
del Fragno 2013, taglio bordolese
ottenuto dalla vinificazione in acciaio e in barrique di cabernet
(70%), merlot (15%) e malbec
(15%). Risulta elegante, vinoso,
con un bouquet di frutti rossi;
mentre dai vigneti collinari delle
Murge, il Gioia del Colle Primitivo
Archita 2011, che offre note erbacee più marcate rispetto a quelle
più fruttuose del Primitivo di
Manduria. Buonissimo sì, ma sul
Capocollo di Martina Franca io
non mi muovo dal Locorotondo, il
bianco di una vita, la mia vita.
Il bello & il buono
Souvenir
1 Partiti recuperando da due antiche famiglie
locali 60 (!!!) piccoli semi, oggi ci sono 60 produttori e 91 altri soci che coltivano la zucca di Rocchetta,
accanto a Cengio (SV). Guidati dall’appassionato
Gianpietro Meinero stanno anche recuperando
l’antica cicerchia locale, il moco, e le mele (meinero@alice.it 347.5946213).
[E. RAS.]
L’albergo
Mister Chef
GETTY
Ceraudo, in Calabria
la lezione di Romito
«H
Le pagelle di Raspelli
ROCCO MOLITERNI
o frequentato la scuola di Niko
Romito e lui mi ha seguito anche
nella gestione del ristorante, lo
considero il mio maestro»: a parlare è Caterina Ceraudo, 27 enne chef del Dattilo, il locale
stellato di Strongoli, alle porte di Crotone (la
stella arrivò quando ai fornelli c’era il compianto Frank Rizzuti, ma Caterina cui, nonostante la giovane età non manca la determinazione, è riuscita a mantenerla). Alcune settimane fa a Taormina Gourmet, la rassegna
organizzata dalla rivista on line Cronache di
Gusto, la Ceraudo è stata protagonista di uno
show cooking in cui ha proposto gnocchi di
ricotta con spinaci su crema di peperoni. «Mi
interessava - spiega - valorizzare i prodotti del
mio territorio, il peperone è quasi una simbolo della Calabria. Io ho scelto di fare una crema con un peperone dolce. Nel Crotonese
abbiamo una ricotta di pecora famosa e mi è
sembrata ideale per impastare gli gnocchi, su
cui ho deposto foglie di spinaci locali». Ne è
venuto un piatto delicato e gustoso al tempo
stesso. «Mi piace - dice ancora Caterina giocare con la leggerezza, anche perché da
noi sovente la cucina pecca in pesantezza». E
la leggerezza viene anche dalla possibilità di
usare i prodotti, in primis l’olio, dell’azienda
agrituristica di famiglia. «Ma in questa ricetta
non l’ho usato», sottolinea. In compenso l’olio
gelificato è uno dei punti di forza di pane e
olio, una delle entrèe del menu degustazione
che nel suo locale prevede cinque portate a un
costo di 45 euro: «Penso che devi tener conto
anche dei prezzi se vuoi avvicinare la gente a
un certo tipo di cucina».
i bordi del centro di
Millesimo, sulla sinistra salendo lungo la
strada che vi porterebbe a
due capitali (Rocchetta di
Cengio della zucca e, su su, a
Cortemilia per la nocciola),
un augusto portale vi immette in un sogno: un plurisecolare monastero trasformato in relais con ristorante
ed un pugno di stanze. Letteralmente fiabesco, incredibile, impossibile: in mezzo ad alberi d’alto fusto che
vi nascondono da tutto e
da tutti, mura che risalgono alla storia, come il piccolo chiostro ancora da
ristrutturare scandito da
maschie basse colonnine di
indicibile fascino che risalgono al 1200, se non a più
tardi ancora.
Non siate pigri: scaricate
il bagaglio ma poi spostatevi
l’auto nel parcheggio riservato in modo di lasciar intravedere intatto il fascino già
della facciata. Poi, all’interno, angoli chiostri scalette e
scalinate plurisecolari vi
regaleranno un ambiente da
film. Lo mandano avanti
una giovane coppia di appassionati che da due anni
lo ha preso in gestione dopo
aver abbandonato le primitive attività diverse che
avevano. Le camere sono al
piano di sopra (con ascensore!) : quattro in tutto,di
diverse tipologie prezzi e
dimensioni, tutte calde
eleganti moderne.
A
federicofrancescoferrero.com
Calamari alla griglia
e zuppetta di cozze
Da Mamma Rosa cucina mare nel regno del culatello
Il ristorante
he bello quando la
gente ritorna sui
suoi passi; che bello
(e che buono) quando un grande chef
aveva appeso il mestolo al chiodo e se n’era andato via lasciandovi… a digiuno, e poi lo ritrovate di nuovo, come prima e dov’era prima, ancora più pimpante e fresco di prima…
Avevo scritto del Mamma
Rosa, sulle colonne de La Stampa, domenica 23 novembre
1997; avevo raccontato la sua
inaspettata cucina di mare nella patria del prosciutto crudo di
Ruliano e dell’artigianale culatello di Zibello di Massimo Spigaroli e Fausto Brozzi. Avevo
raccontato di questo posto inaspettato, a metà strada esatta
tra Parma e Reggio Emilia, nella terra che, al di là della gastronomia, attirava gli amici, i compagni del Cuore satirico di Mi-
C
chele Serra e Claudio Sabelli
Fioretti. Oggi è la zona dove Il
Fatto Quotidiano fa i suoi eventi
di denuncia politica e dove i
ghiottoni sono riapparsi per
gustare una cucina di mare
spruzzata di Sud e preparata
con mano gentile e basata soprattutto sulla freschezza e sulla qualità della materia prima.
Antonio Torino, lucano di Maratea, che qui è dal 1981, aveva
chiuso un paio di anni fa ed ora
è ritornato. Al suo fianco un socio pugliese, Savino Nardò, che
cura bravamente la sala e si occupa della pasticceria. La «location» è sempre la stessa: siete accanto allo scorrere del fiume Enza, in una grande sugge-
il voto
14,5/20
stiva area tra un circolo tennis
e una celebre discoteca estiva,
da qui il pubblico vario: dal tennista, al gruppo di amiconi a
show girl come Liubetta Novari, neo miss La Più Bella del
Mondo, nelle pause delle registrazioni di TeleLibertà.
Dalla cucina che risuona di
grida e fischiettìi (?!) arrivano
piatti fragranti e saporosi: salmone marinato e affumicato in
casa, calamaretti spillo soavemente lessati, zuppetta di cozze di Arborea, pappardelle fatte in casa con totani di Fano,
spaghetti aglio olio e spigola,
orata pescata all’amo, calamari
alla griglia con patate, bavarese alla vaniglia, aspic alla frutta, dolce mangiare alle mandorle. Menu degustazione di 6
portate a 60 euro, quattro piatti alla carta 70-80.
MAMMA ROSA
SAN POLO D’ENZA (RE),
TEL.0522.874760
WWW.RISTORANTEMAMMAROSA.IT
ULTIMA PROVA: 3-8-2014
RELAIS DEL MONASTERO
MILLESIMO (SV),
LOC. MONASTERO
TEL.019.5600050
WWW.RELAISDEL
MONASTERO.EU
PROVATO IL 18-10-2014
il voto
14/20
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
CARLO FRANCESCO CONTI
ASTI
on è una sagra,
non ci sono padiglioni né balli a
palchetto. È un
movimento di
idee, una federazione di appassionati: di bagna cauda, l’atavica ricetta a base di olio, aglio e
acciughe che soprattutto in
Piemonte accompagna le verdure dell’autunno.
Il «Bagna Cauda Day», indetto dall’associazione «Astigiani», durerà in realtà tre
giorni, da venerdì 21 a domenica 23. Vi aderiscono più di ottanta ristoranti, cantine storiche, vinerie e agriturismi perlopiù dell’Astigiano e di altri
centri del Piemonte e nel mondo: nell’elenco si trovano il
«vipposo» Barbetta Restaurant di New York, il Wine Bar
Uva a Shanghai e nelle lontanissime isola di Tonga il Wa-
N
Da venerdì a domenica
Asti, i tre giorni della Bagna Cauda
rito antico dell’autunno piemontese
Cinquemila posti a tavola in 80 locali per la festa del piatto tradizionale
terfront Cafe and Lodge.
Come recita il sottotitolo,
è un appuntamento «per chi
non ha la puzza al naso», per
rinnovare un rito antico. In
tutti i locali che aderiscono
(cinquemila posti a tavola)
sarà servita la ricetta tradizionale con verdure di stagione. Che sia trattoria o ristorante stellato, il prezzo è fis-
so: 25 euro. Ogni commensale riceverà in omaggio il «bavAGLIOne» con un disegno
del pittore Paolo Fresu, e il
passaporto della bagna cauda. Ci saranno le alternative
«eretiche» e quella «atea»,
ovvero con poco o senz’aglio,
e varianti bagnacaudesche.
Grande attenzione per la
scelta dei vini: ogni ristorante
vedrà la presenza di un produttore astigiano, monferrino,
di Langa o del Roero, che proporrà le sue etichette al prezzo
di 8 euro a bottiglia.
I caratteristici portici del
centro di Asti torneranno ai
profumi di un tempo con il Bagna Cauda Market: bancarelle
di verdure, acciughe, olio, i tipici «fujot» (il padellino con il
.
21
fornellino annesso) e tutto ciò
che serve per preparare una
bagna cauda che si rispetti. Ci
saranno le mascotte Acciù, realizzate in stoffa imbottita cucite a mano e a fare da corollario eventi come il Bagna Cauda Girulé, ovvero mostre, concerti, spettacoli, cantine, distillerie, musei aperti anche
fuori orario e il Barbera Kiss, il
bacio di mezzanotte che i bagnacaudisti più convinti (e innamorati) si daranno in piazza
San Secondo venerdì e sabato.
Sulle note di «Non ti fidar di
un bacio a mezzanotte»,
omaggio alle Gemelle Nete, ci
si scambierà un bacio che duri
almeno i 12 rintocchi dell’orologio del municipio. La colonna sonora sarà garantita dalla
big band Fiati Pesanti.
Ci si prenota nei locali aderenti. I riferimenti si possono
trovare sui siti www.bagnacaudaday.it e www.astigiani.it.
Info: 324 56.54.070.
Confronto di gusto
I nonni mi perdoneranno
Con i filetti d’acciuga
ci metto un po’ di panna
Contaminati dai Gonzaga
abbondiamo con l’aglio
marinato nella Barbera
FEDERICO F. FERRERO
PAOLO MASSOBRIO
uando andavamo a comprare i
crisantemi capivo che stava per arrivare
la festa dei Santi. Il che significava
prendere un sacco di freddo al cimitero,
digerire un’impegnativa teoria di vecchie zie,
sia vive che morte, e mangiare la bagna cauda.
A casa nostra i fujot uscivano dalla credenza
un solo giorno all’anno e poi tornavano a
riposare, puliti e impilati, fino all’anno
seguente. Credo che fosse per la loro struttura
porosa: quando aprivo le ante del mobile,
perfino d’estate, sentivo il caratteristico odore
dell’aglio che era probabilmente penetrato
nella terracotta. E grazie a quel profumo
mettevo a fuoco nella mente l’immagine di mio
nonno mentre scendeva nell’orto con la blusa
da lavoro, gli stivali di gomma e la vanga per
scalzare una manciata di topinambur dal
hibò Federico, se c’è una cosa che non
deve mettere ansia è proprio l’istante
in cui capisci che è arrivato il momento
di chiamar gli amici per fare la bagna cauda. E
a me accade da sempre, ogni anno, fin da
quando bambino la vedevo fare dai miei
genitori, più o meno una volta l’anno. Poi, nel
tempo, sarebbe toccato a me, con gli amici,
nella casa dei nonni che facevano finta di
dormire, mentre a notte fonda si improvvisava
un intingolo di origine incerta - come
dev’essere stata la prima bagna cauda - con
quel che c’era nell’orto o nella dispensa: ma
sempre l’olio di oliva, che un tempo era di noci,
l’aglio tagliato a fettine e le acciughe.
Principesco per noi monferrini, come
ortaggio, è il cardo gobbo di fine novembre,
cui s’affianca il peperone. A seguire i
O
Q
Il modernista
Lo storicista
terreno ormai ricoperto da uno spesso strato
di galaverna. Bastava inspirare profondamente
guardando le colline del Monferrato
addormentate, per portare al naso, insieme
all’aroma del vino che ribolliva nelle cantine di
tufo e a quello della legna di gaggia che
bruciava nelle stufe il profumo della bagna
cauda che sobbolliva lenta in ogni casa. Oggi, a
quel profumo, mi torna alla mente anche un
altro nonno: Mangnet, acciugaio della frazione
Colletto in Valle Grana, che più di una volta, a
fine inverno, in mezzo alla neve brillante di
sole, mi ha raccontato tra un tiro di sigaro e
l’altro che quando aveva finito di spingere il
carretto al mercato di Torino e le acciughe
erano terminate, si faceva un gran fuoco a
Porta Pila sotto ai barili e si bollivano lische e
teste con poco burro e una gran quantità
d’aglio. Le altre verdure erano rare e, a
differenza d’oggi, non venivano lasciate in
terra se cadevano dai banchi, ma qualche
pezzo di pane raffermo e mezzo litro di vino
acquistato all’osteria dell’angolo della piazza
non mancavano mai. Si faceva festa e poi si
riprendeva la via verso la montagna,
lentamente. Senza tradire i miei nonni, penso
che tutto quell’aglio non abbia, oggi, più alcun
significato, né di necessità, né di gusto. Pur
conoscendo molte delle varianti di questa
ricetta, preferisco quindi utilizzare i soli filetti
delle acciughe, dissalate nel vino bianco, un
unico spicchio d’aglio, il burro e non l’olio, che
filologicamente era materia troppo cara per
questo piatto povero, e mantecare la salsa con
un cucchiaio di panna d’affioramento, quando
me la riesca a procurare un allevatore fidato.
Come per i ricordi ognuno ha il proprio e per
ogni tradizione ogni famiglia ha la sua, così ai
fornelli ognuno ha le propria visione. Ma sono
convinto che la cucina oggi sia memoria che
deve guardare, senza ansie, al futuro.
federicofrancescoferrero.com
La ricetta registrata
Esistono varie ricette per realizzare la bagna cauda, a libera
interpretazione del singolo cuoco o secondo tradizioni famigliari
tramandate di generazione in generazione. Tra tutte queste,
l’Accademia Italia della Cucina dopo aver effettuato numerosi
assaggi ne ha depositata una, registrata il 7 febbraio 2005.
Oggi viene considerata la più affidabile e tramandabile ai posteri.
- LA STAMPA
topinambur (o patinabò) e la rapa; quindi nelle
quarte file sedano, verza, barbabietola cotta e,
border-line, cipollotto e finocchio, perché con
la bottiglia giusta non si sposano così bene. E
la bottiglia giusta qual è? La Barbera frizzante
naturalmente, anche se da una decina di anni
ho maturato la convinzione che il miglior
amico della bògna, come la chiama Enzo
Bianchi, sia il Grignolino. E poi il rito dell’uovo
che frigge nel fujot sull’ultima salsa rimasta,
dove i più fortunati vi cospargono del tartufo
(che ha pure qualcosa di agliaceo). La miglior
bagna cauda della mia vita e prototipo rimane
quella di casa Zola (Angelo Zola era di
Viverone, e fondò l’associazione dei barmen):
leggendaria per quel perfetto equilibrio fra
aglio e acciughe messe con una certa
abbondanza. Detto questo, la penso sempre
come Riccardo Riccardi conte di Santa Maria
di Mongrando, che definiva perversioni
gastronomiche far bollire l’aglio nel latte, ma
anche l’uso della panna e il vino Novello. Ora,
se quest’ultimo è stato già condannato
all’oblio dal mercato, la panna evocata da
Ferrero nella chiosa finale mi fa sobbalzare,
benché senza ansia. Ma forse è lo stesso
motivo per cui i topinambur a Masio li
chiamiamo patinabò, quasi un distinguo che
ha radici storiche molto profonde: la cucina
dei Savoia (i Savoia che a Cherasco hanno
spartito il Monferrato, boia faus!), volentieri
era d’ispirazione francese (la panna!), mentre
la cucina monferrina era contaminata dai
Gonzaga. E il mio segreto sapete poi qual è:
marinare per qualche ora l’aglio nella Barbera
e aggiungerne un goccio dentro la stessa
bògna. Sabaudi e Monferrini: due storie, due
solchi, come le nostre bagnecaude, che in
fondo mangiamo più solo una volta l’anno. E
allora lasciamo che l’aglio sprigioni la sua
sferzata di vita. E la panna? Col cappuccino a
colazione.
1
22
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
Euro-Dollaro
CAMBIO
+0,14%
+0,20%
All’estero
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,2541
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
S Oro
74,58
euro/grammo
-0,03%
-0,57%
+0,17%
-0,19%
S
30,9584
ECONOMIA
FINANZA
&
IL GRUPPO ASSICURATIVO A LONDRA ANNUNCIA LA SVOLTA NELLE STRATEGIE CHE SARANNO PRESENTATE A MAGGIO: CRESCITA SENZA ACQUISIZIONI
Generali, un nuovo piano e più dividendi
L’ad Greco: “Centrati gli obiettivi con un anno d’anticipo, ai soci anche più del 40% dei profitti”
FRANCESCO SPINI
MILANO
A maggio sarà presentato un
nuovo piano, già dal prossimo
anno cadrà il tetto del 40% di
utili da destinare a dividendi.
Le Generali corrono più delle
attese. E il group ceo Mario
Greco, nel corso dell’annuale
«investor day» di Londra, può
dichiarare conclusa, con un
anno di anticipo, la fase di rifocalizzazione del business
(«senza ricorrere all’aiuto degli azionisti», ha sottolineato
il top manager) contenuta
nelle strategie 2013-2015. Il
fatto è che «per la fine dell’anno» i vertici del Leone si
Il Leone è uscito
completamente
dall’azionariato
di Intesa Sanpaolo
aspettano che «tutto il piano
che presentammo a gennaio
2013» sia realizzato e i target
(originariamente fissati per il
2015) vengano centrati, a cominciare dall’obiettivo più
importante: l’aumento del
Roe operativo al 13%, contro
il 10,9% registrato nei primi
nove mesi dell’anno.
«Abbiamo mantenuto la
nostra promessa - ha commentato Greco - e attraverso
disciplina, semplicità e focus
abbiamo raggiunto un obiettivo che molti ritenevano im-
BANKITALIA
Nuove regole
sui compensi
dei banchieri
ANSA
Mario Greco, amministratore delegato delle assicurazioni Generali
possibile». Un esempio «molto
raro», ha detto il manager a
una platea di 150 tra analisti e
bankers, «di turnaround di
una società così grande, fatto
così rapidamente e in condizioni di mercato così difficili,
le condizioni peggiori che le
assicurazioni abbiano visto
nella loro storia».
È tempo di voltare pagina.
Il primo effetto tangibile sarà
sui dividendi. La politica di
contenere il pay out al 40%,
inizialmente posta per rafforzare il capitale, «non ci vincola
più», ha detto il top manager.
«Vedremo quale sarà l’utile
dell’anno. Possiamo pagare
più del 40% già quest’anno»,
cioè sui profitti generati nel
2014. E in futuro, dunque il
payout «potrebbe arrivare
ovunque», con l’unico limite di
«pagare i dividendi con la cassa che viene generata». Probabilmente il monte dividendi
sarà fissato in un corridoio tra
utile e free cash flow, ha detto
il direttore finanziario, Alberto Minali. Free cash flow netto
che, nel 2015, secondo Minali,
ESPONENTI PD, SC, NCD E LEGA TEMONO UN NUOVO MONOPOLIO
Le mire di Telecom su Metroweb
scatenano polemiche in Parlamento
Si profila un braccio
di ferro con Vodafone
Bassanini (Cdp):
«Ci sarà una gara»
MILANO
Parte la sfida sulla banda larga, ed è subito polemica. Mentre si prepara ad esplorare la
possibile acquisizione di Oi in
Brasile, Telecom in Italia punta dritto su Metroweb, il fornitore di fibra ottica che ha cablato Milano e che ha progetti
in altre 30 città a partire da
Genova, Bologna e Torino. La
flessibilità finanziaria del
gruppo guidato da Marco Patuano è zavorrata, come noto,
dal maxi debito da 26,5 miliardi di euro: comprando il
53,8& di Metroweb da F2i si
troverebbe a condividere il finanziamento dell’infrastruttura in fibra con la Cdp, che
tramite Fsi ha il 46,2%. Liberando così altre risorse per
La Banca d’Italia vara le nuove regole su
compensi e bonus dei
vertici delle banche recependo le direttive europee e i principi stabiliti
dagli organismi internazionali. Una serie di misure che arrivano dopo
una consultazione pubblica, fra cui spicca il divieto di bonus superiori
alla parte fissa della retribuzione per il personale che si assume rischi
e la soglia per il compenso del presidente del Cda
fissata alla parte fissa
della retribuzione percepita dall’a.d o dal d.g. In
entrambi i casi per derogare a questi divieti ci sarà bisogno del voto dell’assemblea degli azionisti con maggioranza qualificata. Norme sempre
più severe, quindi, anche
se negli ultimi due anni le
retribuzioni dei vertici
del comparto sono state
tagliate parecchio per effetto del crollo degli utili.
1
ANSA
Marco Patuano, ad Telecom
partite come quella in Brasile.
Telecom, assistita da Lazard,
ha dunque presentato una manifestazione d’interesse F2i
corredata, secondo indiscrezioni, da un’offerta tra i 200 e i
400 milioni (ma sarebbe superiore ai 300). Maggior chiarezza sarà fatta venerdì, al termine del cda sul Brasile, ha fatto
sapere la società. In partita c’è
anche Vodafone che pure ha
presentato il proprio interesse
al fondo. Un portavoce di F2i,
ieri, ha specificato che il fondo
non ha ancora avviato un processo di vendita della quota in
Metroweb. Il management, comunque, esaminerà le proposte nelle prossime settimane.
Una Telecom che cala l’asso
sulla banda larga (dopo anni di
scontri sulla rete in rame) accende la polemica. Esponenti di
Pd, Scelta Civica, Ncd e Lega
gridano al monopolio di ritorno.
Il presidente della Cdp, Franco
Bassanini, è certo: «Ci sarà una
gara». Ma, aggiunge, «non è che
si può contestare il possibile
esito dicendo che si crea un problema di monopolio». Di recente Antitrust e Agcom, a conclusione della loro indagine congiunta sulla banda larga, hanno
sottolineato come uno scenario
in cui «la struttura di mercato
venisse a riorganizzarsi solo
sulla figura dell’operatore dominante verticalmente integrato» necessiterebbe di uno
«scrutinio particolarmente attento» sotto il profilo antitrust
e in base alla «disciplina regola[F. SP.]
mentare».
potrebbe raggiungere l’obiettivo di 1,5 miliardi.
Cedole più generose, più generazione di cassa, nel futuro di
Generali. Ma non solo. Il «prossimo capitolo» del Leone sarà
svelato sempre nella capitale
britannica il 27 maggio e, ha anticipato Greco, «non prevederà
acquisizioni». Quello a cui si sta
lavorando a Trieste è «un piano
di crescita organica, basato sulle nostre risorse». In buona sostanza «valorizzeremo le parti
di Generali che in questi anni
abbiamo rafforzato». C’è soddi-
sfazione, tra i vertici, anche per
l’andamento del riassetto in
Italia dove «nonostante l’attività di integrazione» nei primi 9
mesi «siamo stati in grado di ottenere - ha commentato il ceo
di Generali Italia, Philippe Donnet - risultati straordinari in
termini di crescita, redditività
e valore». Per il resto, in futuro
Greco non vede interesse in
«grandi accordi» di bancassicurazione. Quanto alle controllate, dopo la recente vendita di
Bsi, non ci sarà un disimpegno
da Banca Generali di cui il Leone ha il 51%: «Abbiamo un forte
legame con la banca, è un business molto redditizio e ben ge-
«Non scenderemo
in Banca Generali,
abbiamo un forte
legame con loro»
stito, non vedo perché dovremmo scendere». Discorso diverso per le altre partecipazioni da
tempo dichiarate non strategiche. Da Intesa Sanpaolo, per
esempio, Trieste è uscita completamente.
La Borsa, nel frattempo, applaude senza spellarsi le mani:
+0,97% contro un +0,14% dell’indice milanese. Questo nonostante Greco ritenga il titolo
«non certo sopravvalutato come in tempi passati» ma «sottovalutato» rispetto ad alcuni
concorrenti del Leone.
BANCA D’ITALIA
AMMINISTRAZIONE
CENTRALE
SERVIZIO BANCONOTE
Avviso di mancata aggiudicazione
di appalto - CIG: 5432205D5D
Procedura ristretta ai sensi dell’art. 55,
d.lgs. n. 163/2006 per la fornitura e posa
in opera di una macchina da stampa offset di piccolo formato in conigurazione
a quattro colori. Si rende noto che l’appalto non è stato aggiudicato in quanto
non sono pervenute offerte idonee. Invio alla G.U.U.E. il 29/10/2014. L’avviso
è pubblicato integralmente sul sito web:
www.bancaditalia.it.
Per delega del Direttore Generale
MINISTERO DELLA DIFESA
Scuola Lingue Estere dell’Esercito
DIREZIONE ACCADEMICA
Via Orsini, 3 - 06123 PERUGIA
Indirizzo Telegrafico: SLEE
Tel. 07557505211 Fax 07557505274
PEC: scuola_lingue@postacert.difesa.it
AVVISO DI PUBBLICAZIONE
(ai sensi del D. Lgs. 33/2013)
SIA NOTO CHE SUL SITO INTERNET DELLA
SCUOLA LINGUE ESTERE DELL’ESERCITO:
http://www.slee.it/docenti.html, E’ STATO PUBBLICATO IL “REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE
PUBBLICA PER TITOLI PER LA FORMAZIONE
DELLE GRADUATORIE PER ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO LINGUE STRANIERE” CHE ILLUSTRA
LE CONDIZIONI TECNICO-ECONOMICHE PER IL
CONFERIMENTO DI INCARICHI DI COLLABORAZIONE TEMPORANEA ED “A PROGETTO”, DA
PRESTARE A FAVORE DI TALE ISTITUTO NEL
CORSO DELL’ANNO ACCADEMICO 2014-2015.
IL COMANDANTE
Gen. B. Antonio BADALUCCO
Azienda Unità Sanitaria Locale Roma E
Area Acquisti Logistico e ITC
Tel. 06.6835 2228 - Fax 06.6835 2420
AVVISO GARA ESPERITA
Stazione appaltante: ASL RM “E” Borgo S. Spirito 3
00193 Roma. Procedura di gara: Gara a procedura
aperta, esperita secondo le procedure Comunitarie del
Dlgs.vo n. 163/2006, per l’affidamento, per il periodo di
anni tre, della fornitura di dispositivi medici occorrenti alle
CCOO dell’Ospedale Oftalmico della ASL RM/E. Importo
complessivo della fornitura: € 2.786.338,44 IVA inclusa.
Ditte aggiudicatarie: ALCON Italia S.p.a. - BIOPHISICA
s.r.l. - OPTARISTON oftalmologia s.r.l. - TECNOFTALMICA
srl - OPTIKON 2000 spa - DISTREX S.p.a. - SISTEMA s.r.l.
e SI.FI. MedTech s.r.l. Delibera n. 622 del 26/09/2014.
Pubblicazione bando G.U.C.E. n. 46 del 08/03/2011
G.U.R.I. n. 31 del 28/03/2011. Data di invio dei presente
avviso alla G.U.C.E. 31-10-14 pubblicato sulla G.U. della
Repubblica Italiana n. 132 del 17-11-14 parte II°.
IL DIRETTORE GENERALE - Dott. Angelo Tanese
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari
Provincia Autonoma di Trento
Via Degasperi n. 79 - 38123 Trento
ESTRATTO BANDO DI GARA
(CIG prevalente 58622902BF)
Questa Azienda sanitaria ha indetto procedura aperta, suddivisa in 10 lotti distinti,
per l’affidamento della fornitura di radiofarmaci, generatori di radionuclidi, kit di marcatura e materiale per il corretto funzionamento e controlli di qualità delle apparecchiature per le esigenze diagnostiche e terapeutiche dell’UO di Medicina Nucleare
dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, suddivisa in 10 lotti. L’importo
annuo a base d’asta ammonta ad € 678.000,00 + IVA per la durata di due (2) anni, con
possibilità per l’Azienda di concordare il rinnovo per un ulteriore biennio. La gara sarà
esperita ai sensi dell’art. 55, comma 5, del DLgs n. 163/2006 e aggiudicata ai sensi dell’art. 83 dello stesso Decreto. Le offerte vanno indirizzate all’Ufficio protocollo dell’Azienda Provinciale dei Servizi Sanitari via Degasperi, 79, Trento, e dovranno pervenire
entro le ore 12:00 del 09/12/2014, termine perentorio. Gli atti di gara sono reperibili
nel sito www.apss.tn.it sezione “Bandi di gara”. Per informazioni sulla procedura di
gara: tel. 0461904908. Bando trasmesso per la pubblicazione in GUUE il 24/10/2014.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
PARTE LA PRIVATIZZAZIONE DEL BIG DEI TRASPORTI
Ferrovie in Borsa
Padoan dà il via
Obiettivo: quotareil40%dellaholdingper5-6miliardi
MARCO SODANO
In carrozza. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan chiede «tempi rapidi» per
la privatizzazione delle Ferrovie, e ieri ha tenuto a battesimo il gruppo di lavoro (con
il ministero dei Trasporti e le
Ferrovie) che dovrà concretizzare l’operazione. L’obiettivo più vicino è mettere sul
mercato il 40% della holding
- magari entro il 2015, senz’altro non oltre i primi mesi
del 2016, dicono al Tesoro - e
sembra probabilmente che si
imbocchi questa strada. Dovrebbe portare un incasso da
5-6 miliardi, anche se gli ultimi calcoli risalgono a qualche mese fa.
Sul tavolo del gruppo ci
sarà però senz’altro anche la
seconda ipotesi percorribile,
quella di cedere solo parti del
gruppo. Obiettivo più lontano perché prima bisognerebbe decidere come dividere le
attività, e il dibattito in azienda è piuttosto acceso. Poco
meno di un mese fa il presidente di Ferrovie Marcello
Messori ha restituito gran
parte delle sue deleghe al cda
- erano passati appena cin-
Il gruppo Ferrovie conta 70 mila dipendenti
10
miliardi
È la cifra che il governo
vorrebbe incassare
ogni anno
dalle privatizzazioni
que mesi dalla nomina - dicendosi perplesso su tempi e modi
dell’operazione, e dando l’impressione che le cose andassero troppo a rilento per i suoi
gusti: «In una privatizzazione
- ha spiegato - si deve decidere
anzitutto cosa cedere. Il gruppo gestisce la rete ferroviaria
con Rfi, i servizi ai passeggeri
con Trenitalia e controlla molte altre società». Messori - che
ha poi chiarito di non avere intenzione di lasciare l’azienda -
preferisce la soluzione di vendere parti del gruppo, l’ad Michele Elia (anche lui nominato
a maggio, ha poi ricevuto le deleghe lasciate da Messori) è invece più propenso a un’offerta
che tenga insieme tutto il
gruppo. Non è questione secondaria: l’integrità comprende la rete, mercato nel quale la
società è quasi monopolista.
Insomma, l’offerta non è faccenda che si risolve in pochi
giorni e la cosa non deve sorprendere. Ferrovie ha 70 mila
dipendenti, quasi 37 miliardi
di patrimonio e controlla una
quarantina di società. Come
se non bastasse i mercati
hanno movimenti bizzarri, e
più di una volta quest’anno
hanno cambiato i calendari
delle offerte in Borsa. Sull’onda della delusione del collocamento di Fincantieri (300 milioni, un po’ meno ricco delle
attese), a fine luglio Poste ha
deciso di rinviare al prossimo
anno una quotazione dalla
quale il Tesoro conta di ricavare almeno 4 miliardi.
C’è fretta perché la partita
privatizzazioni fa parte degli
impegni presi con l’Europa
sulla sostenibilità dei conti
pubblici, e il gruppo di lavoro è
tutto quello che si può fare nell’immediato ma ovviamente
non basterà a lungo. L’obiettivo dichiarato dall’Italia è di recuperare ogni anno l’equivalente dello 0,7% del Pil, circa 10
miliardi. Per quest’anno non
sarà raggiunto: sono arrivati
300 milioni da Fincantieri, 2
miliardi dalla Cassa Depositi e
prestiti (e ieri i 300 milioni di
Ray Way). Il Governo è sicuro
di poter recuperare entro l’anno prossimo grazie a Enel (valutata intorno ai due miliardi e
data per imminente) e alle
Ferrovie, se saranno puntuali.
PREZZI DEI CARBURANTI IN CALO. LA LIBIA: ALLA RIUNIONE DELL’OPEC POTREMMO TAGLIARE LE ECCEDENZE
Il barile rotola sempre più giù
La benzina comincia a seguirlo
LUIGI GRASSIA
Il prezzo del petrolio continua a cadere e piano piano i
ribassi interessano anche la
benzina e il gasolio. Ieri il
greggio Wti americano ha
chiuso a 74,58 dollari al barile
e il Brent europeo a 78,11.
Una prospettiva di rialzo potrebbe venire dall’Opec, se i
Paesi aderenti decidessero di
tagliare la produzione nell’incontro fissato a Vienna il
27 novembre. Ma gli appelli
in questo senso arrivati dai
Paesi produttori che più soffrono per il ribasso del prezzo, come il Venezuela, si sono
scontrati finora con la volontà dell’Arabia Saudita (il peso
massimo del settore) di mantenere inalterate le sue quote
di mercato. Ieri sera il rappresentante della Libia all’Opec ha detto che il 27 potrebbe essere deciso almeno il ritiro dal mercato delle quote eccedenti gli obiettivi di produzione concordati; si tratta di 600 mila
barili al giorno (sui 30 milioni di estrazione Opec regolare) ma anche questo
obiettivo minimo dovrebbe
confrontarsi con l’indisciplina di cui stanno dando
prova i produttori.
Nel frattempo gli automobilisti italiani beneficiano di
cali dei listini al distributore.
Le medie ponderate nazionali dei prezzi tra le diverse
compagnie in modalità «servito» indicano, secondo la ri-
Andamento
lento
I listini
della verde
e del gasolio
vanno giù
ma l’adeguamento
al prezzo
del greggio
avviene
senza fretta
Invece
le correzioni
al rialzo sono
sempre molto
veloci
ANSA
I VERBALI DELLA BANCA CENTRALE USA
La Fed: a rischio la crescita
per Europa, Cina e Giappone
«Le prospettive sull’economia mondiale sembrano
in qualche modo più deboli»
e ci sono «rischi al ribasso in
Europa, Cina e Giappone».
Dai verbali del 28 e 29 ottobre della Fed emerge uno
scenario preoccupante sull’economia globale. La Banca centrale Usa ha parlato
anche «del rafforzamento
1
del dollaro». Stando al documento, «se le condizioni economiche e finanziarie estere
peggiorano, la crescita economica degli Usa nel medio
termine potrebbe essere più
lenta di quanto attualmente
atteso». Di conseguenza la
Fed potrebbe prendersi ancora tempo prima di alzare i
tassi d’interesse.
levazione del quotidiano Staffettaonline, che il prezzo della
benzina è sceso a 1,731 euro al
litro (-0,2 centesimi) e quello
del gasolio a 1,648 euro al litro
(anche qui -0,2 cent). Le punte
in alcune zone sono per la verde di 1,778 euro al litro e per il
carburante diesel di 1,698.
Secondo Quotidianoenergia
il prezzo medio della benzina si
posizionava ieri fra l’1,698 euro
al litro di Eni e l’1,722 di Q8 e Ip
(no-logo a 1,553). Per il diesel
invece si passava da 1,620 euro
al litro con Esso a 1,644 con Q8
(no-logo a 1,466 euro). Il Gpl,
infine, variava fra 0,671 euro al
litro con Shell e 0,694 con Ip
(no-logo a 0,660).
A ritoccare in giornata i listini di benzina e gasolio sono
stati Tamoil (-1 cent/litro per
entrambi i carburanti), Ip (-0,8
cent la benzina e -0,6 il diesel),
Q8 (-1 cent), Shell (-1 cent), Esso (-1 e -0,5 cent) e TotalErg
(-0,6 e -0,8 cent).
Nonostante i ribassi le associazioni di consumatori lamentano la differenza di prezzo
che esiste ancora con gli altri
Paesi dell’Ue. I prezzi dei carburanti in Italia restano i più
alti d’Europa - denuncia il Codacons - per colpa (soprattutto) delle tasse. Rispetto alla
media europea di 1,395 euro al
litro, da noi la benzina costa
0,327 euro in più. Questo significa che per fare il pieno a
un’automobile a benzina di
media cilindrata un italiano
spende 16,35 euro in più rispetto alla media dell’Ue.
Economia .23
.
Panorama
Italia Independent cresce ancora
Ernst&Young premia
Lapo Elkann e Farinetti
I
talia Independent apre uno
store a New York e fa piani di
ulteriore espansione negli
Stati Uniti mentre Lapo Elkann,
Andrea Tessitore e Giovanni Accongiagioco vincono l’edizione
2014 del premio Ernst&Young
come migliori imprenditori
emergenti. Ieri Italia Independent ha diffuso i dati di bilancio
dei primi nove mesi che mostra- Lapo Elkann
no una continua crescita: il fatturato aumenta del 33% rispetto ai primi nove mesi del 2013
a 24,55 milioni di euro e l’Ebitda migliora del 22% a 4,26 milioni (pari al 17,4% del giro d’affari). Nella premiazione di Ernst&Young che ha incoronato Lapo Elkann il primo premio
assoluto, quello di imprenditore dell’anno, è andato a Oscar
Farinetti: al patron di Eataly è stato riconosciuto di aver creato «la principale vetrina del made in Italy di qualità». [R. E.]
L’industria della difesa
A Finmeccanica 400 milioni
dal radar dell’Eurofighter
l consorzio europeo Eurofighter GmbH, produttore del caccia Typhoon, e l’agenzia intergovernativa Netma hanno siglato ieri a Edimburgo un contratto da un miliardo di euro
per lo sviluppo del radar a scansione elettronica Captor-E, destinato ad equipaggiare il velivolo. Per Finmeccanica, che fa
parte del consorzio, il valore del contratto è di 400 milioni.
Finmeccanica, con le consociate Selex Es e Alenia Aermacchi, contribuirà alle attività di sviluppo, produzione e integrazione del nuovo radar. «Sono orgoglioso del contratto - commenta l’ad e dg di Finmeccanica, Mauro Moretti - che conferma
come i prodotti e i servizi forniti dalle aziende del gruppo rappresentino soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, in grado di assicurare qualità e ottime prestazioni».
[R.E.]
I
Presentate le offerte per l’acciaieria
Corsa a due per Lucchini
Gli algerini in vantaggio
er l’acquisizione della Lucchini si conferma una corsa a
due. Le offerte definitive del gruppo algerino Cevital e del
colosso dell’acciaio indiano Jsw Jindal sono già sotto la
lente del commissario straordinario Piero Nardi che venerdì 21
novembre presenterà una prima relazione al Comitato di sorveglianza a Roma. Poi tornerà in campo il ministero dello Sviluppo. Per il sindaco di Piombino Massimo Giuliani, ma anche
per i sindacati, sulla carta potrebbe essere favorito il gruppo
algerino. «L’offerta di Crevital - spiega il segretario della Fim,
Fausto Fagioli - prevede un piano industriale diversificato e
l’assorbimento di tutta l’occupazione».
[R. E.]
P
ESTRATTO DI BANDO DI GARA
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, di seguito Autorità,
ha indetto, a seguito di determina n. 223/2014 del 30.10.2014, una gara in
ambito comunitario mediante procedura aperta per l’affidamento a terzi
dei servizi per il disegno del sistema di controllo di gestione per la misurazione delle performance dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per un valore complessivo stimato di euro 300.000,00 ed una durata
di 4 mesi. Categoria di servizio: Cat. 11. (Servizi di consulenza gestionale
ed affini). L’aggiudicazione avverrà mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art 83 del d.lgs. 163/2006. CIG:
599907514D. Il termine fissato per la ricezione delle offerte è il 07gennaio
2015 ore 16:30. Gli atti di gara sono disponibili sul profilo di committente
dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: www.agcm.it. Pubblicato su G.U.C.E. n. 2014/S217 dell’11.11.2014 e su G.U.R.I. V Serie
Speciale n. 134 del 21.11.2014. Per ogni informazione rivolgersi all’Ufficio
Affari Generali e Contratti, Piazza Giuseppe Verdi 6 A, 00198 Roma, posta
elettronica: gare.contratti@agcm.it.
Ufficio Affari Generali e Contratti
Il Responsabile del Procedimento
Rossella Franzese
12 45 67 18
9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 8
Borsa .25
LA STAMPA
.
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di
titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di
Euro. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 19-11-2014
il punto
TITOLI
IL MIGLIORE
+33,72%
Bastogi
IL PEGGIORE
Salini Impregilo rnc
-8,75%
9,125
2,3
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
PREZZO
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
Barclays giu17 Fix Fl.No
Barclays mar20 MC Eur
Bca Carige /19 132
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei 96/16 Zc
Bei 99/29 Fixed
Bim Imi 99/24 Fixed Zero
Centrob /19 Sdi Tse
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Cr.Suisse ago15 MC eur
Crediop 98/18 Tf Capped
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Cred. Gn16 Tv Eur
Dexia dic17 Serie Ord. T
Dexia Mz16 4.85
Dexia ott18 Ser.Spec.2 T
EM Mediob DC15 TV Eur
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 4% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI ag19 TF Sprint BPost
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mg19 TM Cap Floor
IMI Mz 17 Mc Eur
IMI MZ15 MC eur
LUIGI
GRASSIA
Mer
RAY WAY BALZA AL DEBUTTO
IN CALO FCA E TENARIS
P
iazza Affari ha chiuso ieri in lieve rialzo con il Ftse Mib
fa +0,14% e l’All Share +0,20%. Fra gli istituti di credito, bene Banco popolare (+1,59%), Intesa Sanpaolo
(+1,24%), Bpm (+1,08%) e Unicredit (+0,91%). In calo, invece,
Mps (-1,68%). Bene Generali (+0,97%) con le indicazioni dell’investor day da Londra.
Nell’energia, Eni invariata, mentre Enel cede lo 0,91%. In
netto calo Tenaris (-2,94%). Nel comparto industriale giù
Fca (-3,89%) e Finmeccanica (-0,47%) dopo i guadagni di ieri
sull’interesse di Hitachi per la controllata Ansaldo Breda
(Ansaldo Sts -1,76%). Avanzano Cnh (+1,25%) e Pirelli
(+0,64%). Nel lusso brilla Tod’s (+2,45%) mentre Luxottica
perde lo 0,78%.
Positiva Telecom (+1,16%) grazie a indiscrezioni sulla formalizzazione dell’offerta per la quota di F2i in Metroweb.
Fuori dal Ftse Mib, balzo per Rai Way (+4,68% a 3,08 euro)
nel giorno del debutto.
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
111.11
101.14
98.53
99.94
98.54
102.04
106.87
99.16
170.00
165.47
97.60
69.62
67.06
110.51
105.31
99.59
101.95
97.61
106.04
102.88
95.01
102.39
100.12
100.67
103.81
108.72
113.11
102.22
100.47
112.66
107.72
108.01
104.18
104.61
100.02
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
IMI ott19 TF Eur 4.10%
Med Lom /18 Rf C 75
Med Lom /19 1 Sd
Med Lom /19 3 Rfc
Med Lom /19 37
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio Cen 19 Step Down Z
Medio dc18 MB27 TF 3.20
Medio dc23 MB29 TM Cap F
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio mag20 Eur 4.5
Medio mg19 MB15 Tasso Mi
Medio Nv 20 Eur 5
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio ot23 MB25 TM Cap F
Medio/15 MC Eur
Medio/15 Plus BP II
Mediobanca ap19 MB14 Tas
Mediobanca fb22 MB33 TF
Mediobanca ge19 MB10 Tas
Mediobanca ge22 MB30 Tas
Mediobanca lg23 MB20 Tv
Mediobanca nov21 Sintesi
Mediocr L/28 Zc 25.Ma
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS set17 MC Eur
Rbs 01-20 tv Eurib.
Rbs 10-19 6%
RBS gen17 TM BcoPosta
Rbs mg22 Mc Eur
RBS MZ20 Tsf
RBS nov16 Tasso Misto BP
RBS ott16 Tasso Misto BP
Rep Aus/20 Flo.Ra
Rep Aus/CMS 2035
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
113.73
113.19
97.72
111.95
97.65
113.91
133.53
105.98
104.66
107.16
113.99
100.91
109.61
104.76
104.76
109.76
110.36
100.74
104.69
102.71
104.87
104.16
105.13
66.26
108.26
103.81
130.21
99.14
100.17
147.62
97.09
99.90
99.85
108.50
100.90
EURIBOR
19-11-2014
VAR.%
19379,92
20469,17
24742,31
16224,21
17963,86
16295,94
3123,12
+0,14
+0,20
+0,71
+0,42
+0,11
+0,76
+0,09
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
-0,0180
0,0090
0,0420
0,0810
0,1810
0,2590
0,3360
Il Mercato Azionario del 19-11-2014
-0,0182
0,0091
0,0425
0,0821
0,1835
0,2626
0,3406
TITOLI
PREZZO
Spaolo 97/22 115 Zc
TIP 2014/2020 TF Eur 4.7
UBI giu18 TF Sub Lowtier
UBI giu19 MC eur
UBI gn18 Eur 5.4
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI nov17 Eur 4.3
UBI nv18 Mc Eur
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr/15 LT
UniCr/16 LT
85.62
105.44
105.25
101.03
105.53
99.50
104.37
97.61
107.70
101.13
101.63
TITOLI DI STATO
BoT 14-28/11/14 S
13-12/12/14 A
14-31/12/14 S
14-14/01/15 A
14-13/02/15 A
14-27/02/15 S
12-01/03/15 S
14-13/03/15 A
14-31/03/15 S
14-14/04/15 A
14-30/04/15 S
14-14/05/15 A
14-12/06/15 A
14-14/07/15 A
14-14/08/15 A
14-14/09/15 A
14-14/10/15 A
14-13/11/15 A
CcT 07-01/12/14 S 0.40%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.22%
10-15/12/15 S 0.58%
09-01/07/16 S 0.30%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.22%
12-15/06/17 S 1.44%
10-15/10/17 S 0.50%
11-15/04/18 S 0.60%
13-01/11/18 S 1.00%
13-15/11/19 S 0.69%
14-15/12/20 S 0.58%
CTz 13-30/06/15 A
13-31/12/15 A
14-29/04/16 A
14-30/08/16 A
100.00
100.00
99.99
99.98
99.96
99.95
100.62
99.94
99.92
99.90
99.89
99.88
99.84
99.81
99.77
99.74
99.73
99.66
100.01
99.99
100.13
100.58
100.07
103.41
99.99
104.91
100.75
101.12
104.03
102.07
99.54
99.80
99.49
99.22
98.92
SCADENZA
Dic14
Mar15
Giu15
Set15
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
19320
19290
-
19343
19370
19015
18928
19250
19290
-
19530
19550
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
20 Dollari liberty
20 Dollari St.Gaude
4 Ducati Austria
218,810 - 240,230
219,940 - 245,310
219,940 - 245,310
168,820 - 193,310
167,190 - 191,130
165,680 - 190,690
165,420 - 190,690
165,270 - 190,690
215,740 - 231,030
483,620 - 547,010
488,840 - 558,960
964,610 - 1112,090
970,930 - 1175,550
403,530 - 480,170
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,2535
1 0,7978
Yen giapponese
147,4500
100 0,6782
Sterlina inglese
0,7997
1 1,2505
Franco Svizzero
1,2014
1 0,8324
Corona ceca
27,683
100
3,612
Corona danese
7,444
10
1,343
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,493
10
1,177
Corona svedese
9,260
10
1,080
Dollaro australiano
1,451
1
0,689
Dollaro canadese
1,423
1
0,703
Dollaro Hong Kong
9,721
1
0,103
Dollaro neozelandese
1,595
1
0,627
Dollaro Singapore
1,635
1
0,612
Fiorino ungherese
304,800
100
0,328
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2252,810
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
2,800
1
0,357
Rand sudafricano
13,861
1
0,072
Won Sud coreano 1391,240 1000
0,719
-0,17
-1,04
-0,03
-0,01
-0,02
0,00
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aiòn Renewables
Alba Private Eq.
Alerion
Ambienthesis
Anima Holding
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
0,599
0,820
8,945
0,939
1,039
13,050
1,301
0,621
2,298
2,584
0,427
3,976
0,005
9,730
18,970
5,655
15,160
17,000
+0,34
+1,36
+2,11
+5,45
-0,86
0,00
+28,43
0,00
-0,35
-2,49
+5,20
-1,63
0,00
-0,71
+2,04
-0,70
-0,20
0,00
0,590
0,818
8,905
0,894
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1,122
0,622
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4,011
0,005
9,793
18,956
5,676
14,944
17,099
B Banca Generali
21,010
10,230
2,478
2,300
0,073
1,250
3,498
0,561
1,794
-0,43
+1,59
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0,00
+0,80
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10,296
nr
2,446
nr
2,057
nr
0,073
nr
1,252
nr
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nr
0,565
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nr
nr
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2,025
nr
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nr
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nr
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nr
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Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
BE
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
C Caleffi
Caltagirone
Caltagirone Ed.
Campari
Carraro
Cattolica As
Ceram. Ricchetti
Cerved
CHL
CIA
Ciccolella
Cir
Class Editori
CNH Industrial
Cofide
Cogeme Set
Conafi Prestito'
Cred. Artigiano
Cred. Emiliano
Cred. Valtellinese
Crespi
Csp
CTI Biopharma
D D'Amico 16 warr
Damiani
Danieli
0,314
2,320
2,208
6,760
10,600
0,461
0,444
0,530
2,020
0,634
0,265
19,030
26,880
0,779
0,785
0,097
16,970
11,620
6,895
1,380
2,050
0,960
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0,026
1,495
1,773
0,00
0,00
-1,03
-0,18
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0,00
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0,00
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0,00
-0,99
-1,83
1,372
2,050
0,966
5,432
1,781
5,028
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4,484
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0,049
0,294
6,143
0,766
0,025
1,503
1,789
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
REND.
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
TITOLI PUBBLICI
2,354%
2,040%
2,144%
0,850%
1,198%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
2,136%
0,995%
1,153%
0,480%
nr 0,462 0,852 793197
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nr 0,759 1,447
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118
nr 1,005 5,382 483505 1227
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0,080
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0,450
nr
nr
nr
nr
nr
nr
nr
0,200
nr
nr
0,060
nr
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nr
nr
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nr
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15517
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0
2,021
24371
3,101 441027
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nr 1,111 1,780
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0
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273
29
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70
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19
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1921
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10
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275
3
14
0
2042
850
4
50
316
0
92
800
AZIONI
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
14,100
16,290
1,520
33,020
2,168
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
+1,08 13,946 0,321 13,678 17,992
+1,81 16,274 0,400 11,869 16,933
0,00 1,500
nr 1,200 1,580
+1,95 32,793 0,550 27,907 35,923
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nr 2,087 4,488
E Edison r
0,852 +1,61 0,848
EEMS
0,221 +15,10 0,228
Enel
3,692 -0,91 3,709
Enel Green Pw
1,875 +1,19 1,868
Enervit
3,798 +1,01 3,767
Eni
16,490 0,00 16,474
Erg
9,240 +1,87 9,090
Ergy Capital
0,100 -7,81 0,102
Ergy Capital 16 warr 0,011 -16,30 0,011
Eukedos
0,995 -1,00 1,007
Exor
34,160 -1,27 34,385
Quantità
trattate Capitalizz.
84352
46975
39436
133528
1511
564
2433
224
1835
3
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93
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10
0,130 3,151 4,454 38271017 34877
0,032 1,761 2,154 9565867 9339
0,045 3,147 5,848
1260
67
0,560 15,768 20,365 10400209 59870
1,000 8,446 12,045 305696 1366
nr 0,063 0,190 2852975
17
nr 0,009 0,031
200
0
nr 0,620 1,132
21417
18
0,335 27,314 34,588 569408 8467
F FCA-Fiat Chrysler Aut.
Ferragamo
Fincantieri
FinecoBank
Finmeccanica
FNM
Fullsix
9,755
20,520
0,703
4,440
7,405
0,570
1,694
-3,89 9,905
nr 6,769 10,147 24077147 11907
+1,03 20,495 0,400 17,840 27,699 602860 3452
-0,50 0,705
nr 0,613 0,780 779803 1194
+3,02 4,394
nr 3,788 4,394 2732796 2664
-0,47 7,475
nr 5,480 7,766 4260807 4322
0,00 0,569 0,013 0,485 0,690
81305
247
-0,24 1,659
nr 1,629 3,158
1750
19
G Gabetti Pro.Sol.
0,954
3,590
16,660
2,706
0,939
18,520
+3,14 0,953
nr 0,869 2,141 341995
41
-0,11 3,590 0,160 3,517 5,061
300
161
+0,97 16,633 0,450 14,688 17,523 10324879 25895
-0,66 2,719 0,060 2,217 3,408 402273
705
+1,08 0,932
nr 0,830 1,962 355392
384
+0,05 18,527 0,750 15,605 24,030 256271 3241
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
2,038 +0,89
I I Grandi Viaggi
0,526
IGD
0,625
Il Sole 24 Ore
0,631
Immsi
0,500
Indesit
10,980
Industria e Inn
0,425
Intek Group
0,341
Intek Group rnc
0,570
Intesa Sanpaolo
2,290
Intesa Sanpaolo rnc 2,046
Invest e Sviluppo
0,530
Iren
0,975
Isagro Azioni Sviluppo 1,210
Italcementi
4,750
Italmobiliare
19,470
Italmobiliare rnc
13,160
IVS Group
8,010
IVS Group 16 warr
0,360
2,030 0,090
1,641
2,167 1385667
3024
-0,85 0,532
nr 0,383 0,858
16800
24
+0,48 0,631 0,065 0,570 1,085 2752229
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-1,41 0,631
nr 0,588 1,307 179076
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nr 0,447 0,793 881843
169
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nr 0,457 0,839 214280
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-0,25 1,188
nr 1,150 1,789
4886
17
+4,44 4,702 0,060 4,136 8,618 1762837 1642
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+3,62 13,224 0,255 12,261 22,828
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J Juventus FC
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nr
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K K.R.Energy
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Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
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nr 0,088 0,168 768483
+2,18 1,820
nr 1,487 2,884 1498245
+3,67 0,927
nr 0,826 2,300
60059
+0,94 3,004
nr 2,504 4,363 11953099
+1,32 6,916
nr 5,924 8,394 4350484
-1,13 5,286 0,150 4,879 7,128 2175810
+1,81 0,106
nr 0,078 0,183 224979
0,00
1,300
+2,00 1,289
nr 1,202 1,824
28879
-0,43 0,458
nr 0,447 0,849 524935
+0,17 11,491 0,100 10,224 16,314 747919
0,00 0,760
nr 0,583 1,541 1961867
+1,56 0,300
nr 0,277 0,605
32596
-1,68 0,686
nr 0,625 2,558 41884606
-3,23 0,037
nr 0,033 0,100 2527914
4,760 -0,21
4,706
nr
3,473
6,054
714
44
556
17
3549
5958
3896
5
0
113
107
2873
199
45
3507
3
36
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
PREZZO
TASSO %
21
54
84
112
144
174
203
235
266
297
327
357
99,996
99,982
99,961
99,935
99,900
99,882
99,843
99,810
99,772
99,738
99,727
99,656
0,000
0,030
0,080
0,140
0,180
0,170
0,220
0,250
0,280
0,290
0,270
0,310
Quantità
trattate Capitalizz.
0,130
0,800
0,00
0,00
0,127
0,800
nr
nr
0,085
0,702
0,430
0,935
0
0
O Olidata
0,350 +1,16
0,353
nr
0,322
0,534
P Parmalat
2,434
1,423
2,264
0,679
R Rai Way
Ratti
RCS Mediagroup
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
3,088
2,490
0,968
13,970
0,581
0,115
1,249
0
11
132106
12
+0,25 2,431 0,029 2,365 2,548 205077
+0,99 1,418
nr 1,353 1,537
20808
-1,48 2,269 0,092 1,987 2,969 388566
+0,15 0,685
nr 0,515 0,822
30183
0,00
nr
+2,57 3,359
nr 2,924 5,043 104286
-0,45 1,550 0,020 1,535 2,355
58736
+0,64 10,938 0,320 9,867 12,717 1864138
-0,50 9,912 0,390 8,763 10,927
69520
+0,48 0,234 0,020 0,208 0,456
40255
0,00
nr
-0,47 5,307
nr 5,010 8,726 4596855
-0,07 3,057 0,050 3,002 4,439 655466
+9,68 0,274
nr 0,246 0,758 1803211
-1,19 0,215
nr 0,215 0,413 117501
-0,84 14,173 0,420 12,647 19,565 1281223
4449
0
825
32
0
101
77
5204
121
31
0,00 3,061
nr 3,061 3,061 9708364
0,00 2,492 0,100 2,181 2,721
2023
+2,27 0,966
nr 0,844 1,800 2196767
+1,38 14,027 0,260 10,290 14,027 302998
+6,32 0,572
nr 0,481 0,781 1887195
+24,19 0,104
nr 0,086 0,237 3740918
-3,78 1,247
nr 1,229 1,604
56508
833
68
504
2933
94
188
14
+0,16 9,532
-2,94 13,077
0,00 18,200
+4,73 2,870
-8,75 9,345
-1,39 0,820
-5,40 13,188
-0,94 12,764
0,00 0,038
0,00 0,001
-8,00 0,920
+24,85 0,300
-1,84 12,344
-0,66 7,613
+22,78 0,078
+3,72 1,339
-0,58 4,149
-2,91 6,551
+2,87 1,781
0,00 9,724
0,00
0,352 +5,96 0,349
146,000 0,00 146,000
5,890 +1,82 5,878
9,450
12,890
18,200
2,920
9,125
0,815
13,150
12,670
0,038
0,001
0,920
0,300
12,240
7,570
0,076
1,337
4,140
6,335
1,795
9,815
nr 9,224
0,050 11,887
0,710 16,220
1,490 2,167
0,260 9,159
nr 0,717
0,090 10,750
0,520 11,844
nr 0,034
nr 0,001
nr 0,480
nr 0,235
0,450 11,476
0,240 7,252
nr 0,050
nr 1,088
0,150 3,857
0,100 5,651
nr 1,667
nr 9,630
nr
nr 0,239
nr 146,000
0,100 5,006
-0,65
-0,38
-1,23
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
2546
1386
139
40
3061
19,075
20,887
20,990
4,910
12,876
1,290
14,256
13,737
0,180
0,002
1,295
0,528
14,123
9,753
0,124
2,277
4,554
7,194
2,300
11,056
193595
596
3113756 5771
0
2
5590535 1413
881
15
1198238
780
189
130
1353
706
0
5
27725147
19
405
1
12
0
6758
193
267468 1732
3663727
3
723099
156
11225593 14029
4887
594
1841311
852
0
126
0
0,457 766806
29
147,000
0
0
7,366 8483309 5354
2,460
0,476
0,448
0,914
0,885
0,580
0,717
14,140
3,860
0,042
0,000
71,050
2,816
-1,20 2,460 0,083 2,160 2,810
87821
353
-2,92 0,492
nr 0,322 0,815
21512
0
-2,16 0,441
nr 0,424 0,626
10922
18
+1,16 0,912 0,020 0,712 1,000 81435119 12290
+1,03 0,894
nr 0,836 2,080
83461
92
+3,57 0,580
nr 0,171 0,921
11403
3
+1,27 0,717 0,028 0,563 0,784 14482984 4322
-3,22 14,314 0,300 14,314 18,180 4040694 16898
+0,31 3,851 0,130 3,568 4,124 9646142 7741
+0,72 0,042
nr 0,040 0,080 8333615
79
0,00 0,000
nr 0,000 0,001
0
0
+2,45 70,902 2,700 66,101 120,260 277839 2170
+3,61 2,814 0,130 2,672 5,723 1113203
464
5,805
5,555
7,670
4,000
3,670
2,264
239,400
2,210
+0,78 5,835
+0,91 5,572
-1,03 7,697
+2,62 4,006
+2,23 3,664
+1,80 2,265
+0,80 240,304
+1,38 2,203
0,060 4,895 7,420
0,100 5,117 6,834
0,100 7,525 9,435
0,162 3,393 5,700
0,182 3,132 5,043
nr 1,961 2,701
nr 175,065 279,317
nr 1,941 2,645
7250327 5261
83686431 32673
943
19
1964673 1779
782293 1002
10518799 5154
3770
307
571274
831
19-11-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1196,00
30,9584
439,1464
18-11-2014
EURO
1192,75 954,1284
30,9652
437,3899
-
BORSE ESTERE
GIORNI
12/12/14
14/01/15
13/02/15
13/03/15
14/04/15
14/05/15
12/06/15
14/07/15
14/08/15
14/09/15
14/10/15
13/11/15
Noemalife 15 warr
Novare
Parmalat 15 warr
Piaggio
Pierrel
Pierrel 12 war
Pininfarina
3,354
Piquadro
1,540
Pirelli & C.
10,970
Pirelli & C. rnc
9,940
Poligrafici Editoriale 0,231
Pop Emilia 01/07
Pop.Emilia Romagna 5,265
Pop.Sondrio
3,052
Prelios
0,282
Premuda
0,215
Prysmian
14,130
-0,75
-0,23
-1,17
-0,67
-0,17
-1,52
-0,65
0,24
0,00
-0,09
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
417.79
3211.01
9472.80
23373.31
6696.60
10376.80
4266.19
5352.45
17288.75
8983.52
17682.97
4675.71
+0.15
+0.34
+0.17
-0.66
-0.19
-0.54
+0.09
-0.57
-0.32
+0.12
-0.03
-0.57
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
V Valsoia
Vianini Industria
Vianini Lavori
14,500 +1,83 14,392 0,230 10,252 15,526
1,320 +3,53 1,291 0,020 1,094 1,541
5,235 +0,87 5,216 0,100 4,588 6,440
W World Duty Free
Y Yoox
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
7,080 -0,42
7,092
17,020 -1,33 17,298
0,051 +3,01
0,000 0,00
0,172 -0,87
0,051
0,000
0,174
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
5924
3242
1464
150
39
228
6,291 10,905 1460051
1805
nr 14,250 34,569 1186004
1033
nr
nr
nr
nr
0,049
0,000
0,167
0,143 1578015
0,008 513500
0,294
4061
19
0
1
nr 12,446
nr 0,730
0,043 4,025
0,160 6,589
0,120 1,688
0,190 5,046
0,320 5,461
0,570 11,790
7,000 112,051
0,010 0,361
nr 0,460
nr 0,478
0,180 5,016
0,035 2,772
0,500 18,923
0,300 3,641
0,270 4,764
0,260 8,528
0,080 4,164
0,060 1,733
0,017 0,341
nr 2,388
0,160 7,659
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,027 1,420
0,025 0,593
0,656 36,263
0,089 5,286
nr 1,417
nr 0,634
0,032 0,904
nr 2,405
nr 5,322
nr 2,749
1,250 25,543
0,170 8,795
0,010 1,686
nr 1,433
nr 1,347
0,121 3,917
nr 0,973
0,580 10,931
nr 1,038
nr 0,500
0,120 4,012
0,043 2,650
nr 1,136
nr 5,029
nr 9,295
nr 0,262
0,700 49,074
1,000 10,449
0,150 5,700
0,167 4,575
0,140 3,685
0,130 1,948
0,060 1,416
0,016 0,595
0,250 6,896
0,180 8,492
0,220 4,928
22,772
3526
2,277 1208579
4,890 346518
9,184 1013866
2,331
56599
8,372 515882
8,612
6095
16,383
87672
182,030
9881
0,585 121973
1,053 1875879
0,837
30224
9,609 117700
4,081
8166
29,592 159295
5,299
1390
7,745
65947
12,298
4062
7,237 263354
5,897
59279
0,733 704035
4,221
1755
9,964
31697
1,531 339199
3,740
4240
43,537
36553
25,139
12360
2,033
26365
1,058 100107
53,806
2737
8,712
28432
2,639 479247
0,998
48511
1,487 783436
3,579
11976
8,759
25777
4,228
7976
39,275
47415
11,196
87934
2,248
2107
2,312
46487
2,094
5551
6,770
50654
1,582 102600
14,403
39346
1,738 273337
2,225 163943
5,319
2877
3,599
1908
1,606
24567
8,131
2356
15,715
8857
0,361 263925
66,064
4418
14,295
5709
8,844
26592
7,824
16436
5,649
13869
4,961 983231
2,372
28715
0,904
22801
11,972
11373
10,749
20602
6,389
31351
52
244
1097
1685
419
508
61
713
2157
158
104
17
215
72
1809
35
434
179
771
28
164
43
515
469
46
1128
119
101
124
487
317
57
38
300
15
248
47
1145
1169
50
37
11
208
123
850
231
45
187
316
54
49
140
102
530
134
99
42
117
260
58
68
88
572
466
STAR
Acotel Group
12,500
Aeffe
2,318
Amplifon
4,964
Ansaldo Sts
8,370
Ascopiave
1,767
Astaldi
5,080
B&C Speakers
5,600
Banca Ifis
13,020
BB Biotech
181,000
Bca Finnat
0,434
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,477
Biancamano
0,500
Biesse
8,020
Bolzoni
2,794
Brembo
27,200
Cad It
3,900
Cairo Comm.
5,430
Cembre
10,510
Cementir Hold
4,834
Cent. Latte Torino
2,828
D'Amico
0,385
Dada
2,620
Datalogic
8,890
Dea Capital
1,548
Digital Bros
3,232
EI Towers
39,800
El.En.
24,360
Elica
1,600
Emak
0,755
Engineering
38,840
Esprinet
5,930
Eurotech
1,641
Exprivia
0,731
Falck Renewables
1,011
Fidia
2,900
Fiera Milano
5,870
Gefran
3,260
Ima
31,480
Interpump
10,770
Irce
1,790
Isagro
1,507
IT WAY
1,370
La Doria
6,610
Landi Renzo
1,102
MARR
12,780
Moleskine
1,070
Mondo Tv
1,689
Mutuionline
4,740
Nice
2,730
Panariagroup
1,187
Poligr. S.Faustino
5,770
Prima Industrie
13,220
R. De Medici
0,269
Reply
56,500
Sabaf S.p.a.
11,460
Saes
6,625
Saes rnc
5,750
Servizi Italia
4,120
Sogefi
2,142
TerniEnergia
1,530
Tesmec
0,639
TXT e-solution
7,365
Vittoria Ass.
8,510
Zignago Vetro
5,255
-1,96 12,446
+6,43 2,277
+2,35 4,889
-1,76 8,425
-0,51 1,786
-1,17 5,161
-0,71 5,554
+0,15 13,254
+0,67 182,030
-0,46 0,436
+2,58 0,477
-0,99 0,506
+4,50 7,831
+1,16 2,774
+1,80 27,092
-2,26 3,904
-2,86 5,539
-1,59 10,541
+2,85 4,845
+2,32 2,820
-2,23 0,388
0,00 2,569
+1,08 8,806
+0,58 1,531
-0,80 3,250
-0,75 39,906
-0,57 24,600
+0,31 1,598
+2,79 0,755
0,00 38,950
-2,71 6,044
+5,06 1,609
-1,95 0,730
+2,12 1,031
-3,33 2,947
-0,84 5,873
-2,69 3,290
+2,08 31,096
+1,22 10,739
-0,56 1,786
-0,07 1,510
+0,74 1,379
-1,27 6,709
-0,63 1,093
-0,16 12,773
0,00 1,088
-0,88 1,697
-0,34 4,743
-0,36 2,725
+0,25 1,190
+1,41 5,679
+0,23 13,348
-0,22 0,269
-0,88 56,665
-1,97 11,578
+0,61 6,753
+1,23 5,729
-0,10 4,120
+0,56 2,195
-0,97 1,542
-0,16 0,633
-2,00 7,445
+0,12 8,492
-3,13 5,296
26 .Lettere e Commenti
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
LA STAMPA
MARIO
CALABRESI
Ue/1 Catastrofi
e vincoli di bilancio
1 A ogni alluvione Governo
e Comuni, che hanno bisogno
di dare risposte urgenti e
sostanziose alle popolazioni
danneggiate, si trovano
impantanati in regole e
vincoli di bilancio che ne
frenano l’attività. Mi sembra
che manchi un testo
legislativo che valga per tutti
i casi di catastrofi naturali e
consenta di non incontrare a
ogni alluvione le stesse
difficoltà burocratiche .
Dovrebbe far premio su
tutte le regole il «Trattato sul
funzionamento dell’Unione
europea» per il quale sono
compatibili con il mercato
interno (europeo) gli aiuti
destinati a ovviare ai danni
arrecati dalle calamità
naturali oppure da altri
eventi eccezionali.
A rigor di logica questo
dovrebbe comportare non
solo la liceità degli interventi
ma anche la possibilità di non
sottostare, per le spese
indotte da questi eventi, ai
vincoli europei di bilancio.
ASCANIO DE SANCTIS
Ue/2 Nessuna difesa
dell’arancia italiana
1 L’UEismo a Bruxelles ha
dato via libera, una decina di
giorni fa, all’accordo
bilaterale con il Marocco che
abbatte i dazi doganali
permettendo agli agrumi e ai
prodotti agricoli marocchini
di invadere il mercato
comunitario e, per prima,
proprio la Sicilia.
Certo, la Germania e i
ricchi paesi del Nord Europa
mica producono arance,
pomodorini, limoni ed affini.
Hanno scambiato il tutto con
le agevolazioni concesse alle
loro esportazioni di
produzione industriale.
Fatto sta che, a sostenere
l’accordo, hanno
massicciamente contribuito
gli europarlamentari del Pd e
numerosi «ascari» di altri
partiti. Come gruppo si è
opposto, compatto, quello
della Lega. In altri tempi
sarebbe stata una notizia,
oggi, con Salvini che cerca
voti al Sud, è segnale di
attenzione ai problemi della
agricoltura siciliana e
meridionale.
Anche il Pdl, in complesso,
si è dichiarato contrario
come altri eurodeputati
sparsi. Assenti al voto Sonia
Alfano e Rita Borsellino. La
fonte di quanto sopra non è
«politica» ma di «categoria»:
Confagricoltura di Siracusa.
Che posso aggiungere io
che non sono agricoltore ma
siciliano sì? Vergogna,
ulteriore vergogna,
principalmente per il governo
che, a chiacchiere, doveva
fare la voce grossa per
tutelare le «eccellenze»
agricole italiane e meridionali
in primis. Poi per quei partiti
LETTERE AL DIRETTORE
e singoli deputati che
ritengono questo il mezzo
migliore per difendere gli
agricoltori italiani dalla
svendita. Infine, e non ultimo, il
comportamento della
deputazione siciliana. Chi non
c’era non sapeva, chi ha votato
a favore è complice e quelli
contrari non hanno
pubblicizzato la cosa fuori
dall’aula. Tutti a tavola...
VINCENZO MANNELLO
Stato-Regioni, intesa
solo sui balzelli
1 Scaricabarile, o rimpallo
di responsabilità, è esercizio
praticato al bisogno da politici
e amministratori, pur non
godendone l’esclusiva, a cui
non ha saputo resistere il
premier, ancora ultimamente.
Non è ben chiaro a chi fossero
indirizzati gli addebiti di
politiche sbagliate negli ultimi
vent’anni quale causa dei
disastri idrogeologici di oggi,
grave sarebbe se destinataria
fosse la vecchia politica, come
sovente gli capita, per poi
avvalersi del contributo del
protagonista assoluto di quel
periodo, cooptato ora per
riscrivere le riforme.
Qualora la denuncia fosse
rivolta invece alle Regioni per
non aver gestito a dovere il
territorio potrebbe
rappresentare l’occasione per
agire congiuntamente e
costruttivamente,
accantonando i soliti
stucchevoli balletti intorno alle
responsabilità. Mentre è molto
chiaro che a pagare saranno
come sempre i cittadini, sicuri
destinatari di nuovi balzelli sui
quali Stato e amministrazioni
locali concordano sempre.
PIERO D’AGOSTINO
Cucchi, meglio
onorarlo in aula
1 Ora che gli animi si sono
un po’ placati, se è possibile
fare una riflessione senza per
questo volere mancare di
rispetto a nessuno e nella
consapevolezza del dolore che
questa vicenda ha arrecato alla
parte coinvolta, vorrei dire
quanto segue.
Il caso Cucchi è tornato di
recente alla ribalta delle
cronache e la Procura di Roma
si è dichiarata disponibile a
riaprire le indagini. Quello che
però mi ha sorpreso in questo
contesto è che il Sindaco
Marino, da quel che ho avuto
modo di leggere, vorrebbe
intitolargli una strada. Con
tutto il rispetto dovuto per le
vicissitudini umane e
processuali del povero Cucchi
e stigmatizzando con forza
l’operato di chi lo ha lasciato
morire in carcere riducendolo
nelle condizioni che tutti
abbiamo visto, non si dovrebbe
comunque prescindere, prima
di qualsivoglia pubblica
iniziativa a scopo
commemorativo (come
vorrebbe fare il sindaco
Marino), dal fatto che ha dato
origine a questa brutta pagina
della nostra storia.
Ne consegue che se
risarcimento morale e
giudiziario ci dovrà essere,
come è giusto che sia, questo
va ricercato e, speriamo
finalmente trovato, nelle aule
di tribunale, e non nell’ambito
di altre forme estemporanee
poste in atto per estro del
momento, sia pure dettate,
come auspicabile, dalle
migliori intenzioni.
EDOARDO MURMURA
Quei ragazzi che
gridavano “Okaka”
1 L’altra sera ero allo stadio
di Genova, in gradinata sud,
per assistere alla partita ItaliaAlbania con un gruppo di miei
coetanei (sui 25 anni). Viste le
non brillanti prestazioni degli
attaccanti azzurri in campo, ad
un certo punto intorno a me la
gente ha cominciato a gridare
un nome: «Okaka, Okaka,
Okaka». Il suddetto Stefano
Okaka, anche lui sui 25 anni di
età, ha la particolarità di esser
figlio di immigrati nigeriani e
perciò ha la pelle scura come
l’ebano.
Sentire tanti ragazzi che ne
invocavano a gran voce
l’esordio in Nazionale e vederli
esultare quando lui è entrato e
ha segnato il (fortunoso) gol
decisivo mi ha fatto pensare
che gli italiani, o per lo meno la
mia generazione, siano meno
frustrati, spaventati e
incattiviti di come tanta, e
forse troppa, stampa e politica
tendano a rappresentarli.
MARCO CHIPARO GENOVA
Elezioni di domenica
Chi se ne ricorda?
1 Nonostante domenica
prossima ci siano le elezioni in
due regioni anche abbastanza
importanti, Emilia e Romagna
e Calabria, i media tendono a
ignorare il problema
parlandone pochissimo. In un
momento politicamente critico
come quello che stiamo
attraversando mi sembra
sbagliato ignorare un evento
che potrebbe dare della
importanti indicazioni, come
ad esempio quale sarà
l’aumento o il decremento
c.
LE LETTERE VANNO INVIATE A
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Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 402,50; Estero: e 858,50.
Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata.
dell’astensionismo,
specialmente in Emilia e
Romagna dove 41 consiglieri
sono stati indagati per aver
usato i rimborsi elettorali a
proprio uso e consumo, cosa
che non invita certo ad andare
a votare.
LUIGI LA CARRUBBA
Quotidiano fondato nel 1867
2
DIRETTORE RESPONSABILE
MARIO CALABRESI
VICEDIRETTORI
MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI,
FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
LAURA CARASSAI
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
ANDREA MALAGUTI
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI,
MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI,
PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO
2
Educare i genitori
prima dei figli
EDITRICE LA STAMPA SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
1 Alcune considerazioni in
relazione alla lettera di ieri in
cui il Sig. Origlia segnala la
scarsa, anzi direi nulla,
educazione di alcuni giovani ed
auspica un maggior
coinvolgimento della scuola
(insegnanti) nel voler inculcare
alcuni principi
comportamentali.
Pur condividendo le sue
argomentazioni vorrei fare
alcune considerazioni: da 38
anni mia moglie è insegnante
di scuola secondaria di primo
grado e, mai come in questi
ultimi anni, torna dal lavoro
amareggiata e delusa. E’
sempre più impossibile
ammonire gli alunni e
sensibilizzarli al rispetto delle
regole! Quotidianamente ha a
che fare con ragazzi
superficiali e svogliati che sono
difesi a spada tratta da genitori
che disquisiscono su tutto:
orari, valutazioni, regole,
professionalità degli
insegnanti, metodo di
insegnamento. Non parliamo
poi di impedire loro l’uso del
telefonino! Guai a farselo
consegnare se vengono
sorpresi a usarlo in classe
durante la lezione.
Sì sig. Origlia, molte volte
quando un insegnante tenta di
far rispettare le regole viene
«aggredito» (per fortuna per
ora solo verbalmente) da
un’orda di genitori inferociti
pronti a difendere a spada
tratta i propri pargoli senza
mai avanzare il sospetto che
forse non sono gli angeli che
loro credono.
Purtroppo, prima di
educare i figli bisognerebbe
tornare a rieducare i genitori.
Basterebbe, forse, un po’ più di
rispetto (parola grossa) gli uni
degli altri...
R.D.
Agcom, il compenso
del presidente
1 La lettera a firma Edoardo
Tiengo «Non chiudete il
Corecom», pubblicata
nell’edizione di ieri de La
Stampa contiene un dato
palesemente infondato.
Contrariamente a quanto
sostiene il signor Tiengo, e
com’è agevole verificare sul
sito istituzionale dell’Autorità
per le garanzie nelle
comunicazioni (www.agcom.it),
il presidente percepisce un
compenso lordo annuo di
240.000 euro e non di 600.000
euro come enfaticamente
sostenuto nella lettera.
AMMINISTRATORI
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE,
GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003):
MARIO CALABRESI
2
REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111
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©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A.
REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013.
LA TIRATURA DI MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014 È STATA DI 255.400 COPIE
TM
L’editoriale
dei
lettori
L’ATTUALITÀ
È CLASSICA
MARCO ENRICO
eggendo l’intervento sulla Stampa del
Prof. A. Ichino, ritengo opportuno sollevare alcune obiezioni. Tralasciando che
l’economia da lui studiata, dato il suo oggetto, dovrebbe essere annoverata fra le
denigrate materie umanistiche, non si comprende
come queste ultime possano distorcere la visione
del mondo. Anche gli studi scientifici da soli forniscono una percezione parziale del reale, escludendo
buona parte delle opere del pensiero umano.
Valutare una materia in base al suo ritorno economico, senza tener conto del valore intrinseco della conoscenza, è decisamente pericoloso, perché è il
primo passo verso il taglio degli investimenti per la
cultura. Non solo la letteratura e il pensiero greco e
latino sono alla base del pensiero, della letteratura e
della scienza occidentali; i classici ci offrono la possibilità di osservare la realtà da una prospettiva diversa, attraverso cui giudicare l’attualità. Exempli
gratia, alcune forze politiche propongono di abolire
la rappresentatività; ma, a parte il breve esperimento rivoluzionario francese, l’unico episodio di democrazia diretta a cui far riferimento è l’antica Atene
(con tutti i distinguo del caso). Ed è proprio lo studio
di eventi come quello del processo delle Arginuse a
offrire spunti di discussione e approfondimento.
Questo dovrebbe essere lo scopo delle materie
umanistiche, del greco e del latino e della loro grammatica, il cui insegnamento dovrebbe essere modificato nel suo approccio mnemonico. E’ vero che il liceo classico dell’ultima riforma avrebbe dovuto essere più simile a quello della sperimentazione PNI
(Piano Nazionale Informatica, ndr); però il ritardo,
che non consente all’Italia di competere nella ricerca tecnologica, non è dovuto al greco o al latino, ma
deriva dalla mancanza di orientamento alla scelta
dell’Università e di sinergia fra mondo del lavoro e
mondo della formazione. Affermare che il classico
non offra strumenti adeguati allo studio della scienza è una falsificazione: offre strumenti diversi, ma
altrettanto validi.
L
23 anni, laureato in Lettere Classiche, Imperia
MARIO CALDERONI
CONSIGLIERE DEL PRESIDENTE
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1
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
MICHELE BRAMBILLA
I DUBBI SULLA
SCELTA DEI GIUDICI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
robabilmente, anzi quasi
sicuramente, da un punto di vista tecnico l’annullamento delle condanne di primo e secondo grado è ineccepibile. Il procuratore generale, che pur rappresentando la pubblica accusa aveva
chiesto esattamente questo epilogo, dice che l’accusa di disastro
ambientale non è sostenuta dal diritto e che un giudice, «tra diritto e
giustizia, deve scegliere il diritto».
Sarà senz’altro così.
C’è però, oltre alla tecnica del
diritto, la storia. Ed è quella di una
fabbrica che nasce, a Casale Monferrato, nel 1907, in piena sbornia
positivista: la scienza che libererà
l’uomo da tutte le sue angosce.
L’Eternit fa parte di quel mito di
progresso, il suo nome stesso è già
un surrogato della religione, Eternit come eterno perché questo
nuovo mirabolante materiale sfiderà il vento e la grandine, l’usura
e il tempo che passa.
Ma la storia prosegue in un
grande, tombale - è il caso ahimè di
dire così - silenzio: quello che copre
le prime inquietudini. Già alla fine
dell’Ottocento c’era chi avvertiva
che l’asbesto (l’amianto) era pericoloso per la salute. Se non si sapeva, insomma, quanto meno si dubitava. Ma perché fermare il progresso? Quei tetti ondulati che costano poco e durano per sempre?
Nessuna precauzione viene presa:
nell’archivio dell’Istituto Luce sono conservati i cinegiornali trasmessi prima dei film dei telefoni
bianchi, si vedono donne che nella
fabbrica di Casale raccolgono senza alcuna protezione bracciate di
scarti d’amianto, la parte più micidiale. A metà del Novecento l’allarme si fa più dettagliato e i medici
dicono che l’amianto provoca due
malattie: l’asbetosi, che ti fa vivere
male perché ti toglie il respiro; e il
mesotelioma pleurico, un cancro
che ti ammazza in pochi mesi.
E però l’Eternit di Casale Monferrato è l’assicurazione sulla vita
per tutto il territorio. Un posto sicuro. Un buon stipendio. Serve anche per il dopolavoro: il sabato si
può andare in fabbrica e con cento
lire ti porti via una carriolata di polvere bianca, ti servirà per fare un
vialetto nel tuo giardino, o un campo da bocce, o un campetto di calcio per i bambini, o per coibentare
il tetto di casa. Casale e dintorni si
P
VLADIMIRO ZAGREBELSKY
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Illustrazione di Dariush Radpour
DIRITTO
SENZA
GIUSTIZIA
riempiono di amianto. La sera gli
operai tornano a casa con le loro tute
imbiancate, le mogli le prendono e le
mettono in lavatrice. Quante persone respirano la polvere maledetta?
È il 1973 quando un operaio, Nicola Pondrano, pone la questione. È
stato assunto da poco e ha l’impudenza di chiedere come mai ogni
settimana ci sia, all’ingresso della
fabbrica, un annuncio funebre. Operai di 45, 50 anni. Che cosa vuoi che
sia, gli dicono: è normale che gli operai muoiano giovani. Anche il sindacato gli consiglia di star buono: in
quei tempi, il bene più importante è
l’occupazione, non la salute. Gli dicono sei matto, vuoi far chiudere la
Eternit? Ma lui insiste, coinvolge i
medici, poi il sindaco: l’inchiesta finita ieri in Corte d’assise, in fondo,
comincia in quei giorni.
Questa è la storia. Migliaia di
morti. Non solo fra chi lavorava in
fabbrica ma anche tra i familiari: fra
coloro che - bambini - furono abbracciati da un papà tornato a casa
con la tuta imbiancata, o semplicemente fra coloro che respirarono la
polvere trascinata dal vento. Non ci
sono dubbi sul fatto che, almeno a
partire da una certa data, la pericolosità dell’amianto fosse conosciuta.
La giustizia umana è imperfetta, e
già era ingiusto che fossero finiti sotto processo solo gli ultimi due proprietari. Adesso arriva pure la prescrizione per l’unico che era rimasto
a rispondere di quei morti.
C’è il dovere di rispettare le sentenze. Però c’è anche la libertà di criticarle. O almeno di pensare che ci
sia qualcosa che non torna in uno
Stato che concede il titolo di commendatore a Romana Blasotti Pavesi - presidente dell’associazione vittime dell’amianto che ha perso marito, sorella, figlia e due nipoti - e poi
dice che il diritto è più importante
della giustizia.
SCELTA CIVICA, L’ANTIPOLITICA
PERSA NELLE LOGICHE PARTITICHE
MATTIA FELTRI
el gennaio del 2013,
l’ex premier Mario
Monti presentò la sua
squadra al Kilometro
Rosso di Bergamo. Posto evocativo: luogo di lavoro e di
innovazione, padrone di casa Alberto Bombassei, il presidente della Freni Brembo che sarebbe diventato parlamentare. Monti faceva il gigione, per quel che gli riesce.
«Se non volete fare una scelta politica, fate una scelta civica», disse
con ambizione d’arguzia, citando il
nome del partito come programma
ontologico. La scelta civica - ancora con le minuscole - era la necessaria contrapposizione alla scelta
politica, quella bestia mai sazia che
nei mesi precedenti aveva impedito al suo governo di abbassare i costi della macchina e di ridurre i
parlamentari, questioni cui avrebbe senz’altro messo mano «nel primo consiglio dei ministri». E lì
c’era tutta la società civile, c’era
Luca Cordero di Montezemolo, che
con la sua Italia Futura aveva dato
le basi al movimento, e c’era Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, e il giuslavorista Pietro
Ichino, il supermanager Enrico
Bondi, l’Italia che ce la fa rappre-
N
Lettere e Commenti .27
.
sentata dalla pluriolimpionica Valentina Vezzali, un po’ di pop con la
cantante Annalisa Minetti, e poi avvocati, imprenditori, docenti universitari. Era una specie di Movimento
cinque stelle con titolo di studio e
buone maniere, messo in piedi per
dimostrare che la politica la si fa meglio se politici non si è.
Ieri è giunta l’ufficializzazione che
i senatori Mario Mauro, Angelo
D’Onghia e Tito Di Maggio – tutti ex
Scelta civica – hanno fuso il loro Popolari per l’Italia con Grandi Autonomie (Mauro, ciellino, ex berlusconiano, è uno dei pochi politici di professione imbarcato nell’avventura,
insieme con Lorenzo Dellai che a
Trento si era inventato l’aggregazione a cui Francesco Rutelli si sarebbe
ispirato per la Margherita). Sono le
stesse ore in cui si viene a sapere che
alla Camera è stata cacciata di peso
l’addetta stampa del Gruppo, Chiara
Calace, ma verrà ripresa da Andrea
Romano, titolare di Storia contemporanea a Tor Vergata e appena
transitato al Partito democratico. Vi
state perdendo? Non c’è problema,
non siete gli unici: è tutta Scelta civica che si è persa. Montezemolo fu il
più saggio e prese le distanze una decina di minuti dopo la fondazione.
Riccardi seguì a ruota. E Monti, lo
ricorderete, la legislatura era cominciata da otto mesi, lasciò la cari-
ca di presidente per dissidi interni
piuttosto intricati. Ecco, avete idea
di chi sia oggi il presidente di Scelta
civica? È il costituzionalista Andrea
Mazziotti di Celso. E il segretario? È
il giurista Renato Balduzzi. Avete
una vaga idea di che faccia abbiano?
Certo, lì dentro non si sono mai
più ripresi dall’8,3 per cento guadagnato alle Politiche. Un risultato da
baciarsi i gomiti, specie se paragonato allo zero virgola delle successive
Europee, ma da spararsi se si coltiva
la speranza – e la coltivavano – di
prendersi Palazzo Chigi. Sono seguite scissioni e controscissioni, fughe,
cambi di casacca, sostituzioni di capigruppo, dimissioni, il tutto stando
abbarbicati al governo di turno, prima quello di Enrico Letta e poi quello di Matteo Renzi. Erano trentasette deputati e diciannove senatori, sono ventiquattro e sette (se la nostra
contabilità è aggiornata), un piccolo
mondo orgoglioso e anche po’ sprezzante ridotto a un presepe di scamiciati che in paragone i più disinvolti
partitucoli hanno un portamento da
club inglese. Ci resterà un lascito
prezioso: quando qualcuno si farà
avanti, e succederà di nuovo, con il
mito della società civile, cioè l’Italia
pulita contro l’Italia sporca dei palazzi, ricorderemo una frase di Monti: «Non vorrei che ci aveste preso
per dei politici». Sì, accidenti.
per assicurare «l’esatta osservanza e
l’uniforme interpretazione della legge».
Spesso i legislatori, a partire da Giustiniano per finire con l’utopia illuminista,
hanno cercato di imporre ai giudici il divieto di interpretare le leggi. E lo stesso
divieto di interpretazione è divenuto oggetto di interpretazione. Ovviamente.
Allora si è ripiegato sull’idea che i giudici interpretano bensì la legge, ma per affermare l’interpretazione esatta. E se
tribunali e corti d’appello sbagliano, la
Cassazione rimette le cose a posto,
enunciando l’interpretazione esatta. Se
l’interpretazione esatta va contro le attese di giustizia, peggio per la giustizia.
Beccaria, 250 anni orsono, sosteneva
che era meglio che il giudice pronunciasse una sentenza ingiusta applicando
alla lettera la legge, piuttosto che la interpretasse liberamente. Spettava al legislatore modificare la legge.
Da allora la riflessione sulla natura e
sugli esiti dell’attività interpretativa è andata avanti ed ora nessuno più crede veramente (anche se qualcuno continua a
dirlo) che esista sempre una interpretazione «esatta», rispetto alla quale le altre
ipotizzabili sono «sbagliate». Tanto più
da quando sopra le leggi c’è la Costituzione ed anche – per venire al caso ieri deciso dalla Cassazione - una Convenzione
europea dei diritti umani che impone agli
Stati di proteggere efficacemente la vita
delle persone, anche con la repressione
penale.
La motivazione della sentenza della
Cassazione sarà certo dotta e ricca di richiami di dottrina e di precedenti giuri-
sprudenziali. Non sarà certo possibile accusarla di sciatteria. Ed è persino possibile che contenga espressioni di rammarico per essere stata costretta – da una
esatta interpretazione della legge - a
giungere alla conclusione che gravissimi
reati erano stati commessi, ma che non si
può (addirittura non si sarebbe dovuto)
procedere, perché essi sono da tempo
prescritti.
Ma come è possibile che due collegi giudicanti diversi abbiano ritenuto e diffusamente motivato che invece quel disastro a
lungo latente e poi progressivamente rivelatosi con la malattia e la morte di tante
persone, si era prolungato nella sua opera
letale, ben oltre l’istante in cui le fibre di
amianto avevano silenziosamente cominciato la loro opera? Se non è possibile dire
che le interpretazioni adottate dai primi
giudici fossero «esatte» e sia «sbagliata»
quella della Cassazione, è però lecito chiedersi se non c’era davanti ai giudici una
scelta, ragionata e seriamente argomentabile, tra una interpretazione che metteva d’accordo diritto e giustizia e un’altra
che proclamava summum jus, summa
injuria.
Solo pochi giorni orsono la Cassazione
francese – certo non incline all’eversione
del diritto ed anzi figlia dell’idea che il
giudice sia solo bocca della legge - ha impedito la prescrizione di orrendi delitti rimasti a lungo nascosti, affermando che la
prescrizione decorre da quando l’autorità pubblica ne ha notizia e può quindi
procedere. Interpretazione diversa da
quella prima prevalente. Più «esatta» oppure più «giusta»? Alla nostra Cassazione è mancata la capacità di affermare un
diritto che non oltraggia la giustizia. Sarà
il diritto a soffrirne e la fiducia dei cittadini nella legge.
LO SCONTRO PIÙ DURO
FEDERICO GEREMICCA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
nfatti, nonostante la presa di distanze della Cisl, l’articolazione di
iniziative sindacali e di scioperi
già annunciati, delinea una resistenza - e anzi un contrattacco - di
una durezza mai riservata, in epoca recente, a nessun altro governo prima:
non a quelli di Silvio Berlusconi, non all’esecutivo «rigorista» di Mario Monti e
nemmeno al breve governo presieduto
da Enrico Letta.
Se l’obiettivo di Matteo Renzi, insomma, era mostrare al mondo - plasticamente - l’indipendenza del suo governo dalle «pretese concertatrici» del
sindacato, ebbene lo ha centrato. Le
conseguenze di un conflitto che già
sembra fuori controllo, appaiono imprevedibili sui tempi medi. Ma la durezza dello scontro avviato sottintende
due verità tra loro solo apparentemente contraddittorie. La prima: che conviene archiviare l’accusa di «annuncite» solitamente rivolta a Renzi (un governo che si fosse limitato ad annunci,
non avrebbe scatenato una così possente risposta sindacale). La seconda:
la parabola del premier sembra - essa
sì - aver cambiato verso, e dopo mesi di
ottimismo di fronte al presidente del
Consiglio si profila una salita ripida e
densa di rischi imprevedibili.
La circostanza che la Cisl abbia deciso di non aderire allo sciopero generale
che Cgil e Uil hanno annunciato ieri per
il 12 dicembre, cambia non di molto la
sostanza delle cose. Certo, sembra prefigurare un rapporto bellicoso tra due
«prime donne» (Susanna Camusso e
Anna Maria Furlan) poco inclini a porgere l’altra guancia, ma non sposta di
una virgola la questione: una manifestazione nazionale già alle spalle (quella della Cgil a piazza San Giovanni); lo
sciopero Cisl della pubblica amministrazione, il primo dicembre; le iniziative già messe in campo dalla Fiom (dopo
Milano, ecco Napoli, Palermo e Cagliari...); il 12, infine, lo sciopero generale
annunciato ieri. Un «bollettino di guerra», insomma, che dovrebbe preoccupare (e molto) chi siede a Palazzo Chigi.
I
E non è detto che, al di là dei toni
sempre ottimisti e dell’annunciata volontà di tener duro tanto sull’essenza
del Jobs Act quanto sulla filosofia della
legge di stabilità, Matteo Renzi non cominci davvero a preoccuparsi, di fronte
ad una situazione che - al di là del braccio di ferro con le organizzazioni sindacali - pare deteriorarsi rapidamente.
Gli ultimi sondaggi, del resto, danno il
Pd in leggero calo di consensi, il governo in deficit di fiducia e lo stesso premier un po’ declinante in quanto a popolarità e affidabilità.
Per di più, domenica sera potrebbero arrivare gocce capaci, se non di far
traboccare, certamente di colmare il
vaso. Dal voto regionale in Emilia Romagna e Calabria, infatti, non è più detto che giungano - a differenza di quanto
poteva apparire scontato ancora un paio di mesi fa - notizie incoraggianti per
il segretario-presidente: e il primo stop
elettorale (e magari perfino una troppo
bassa affluenza alle urne) potrebbe
spingere Renzi a fare un punto per decidere se modificare percorso e strategie immaginate, e soprattutto in che
modo e in quale direzione.
E’ anche per questo che il sordo tam
tam sul rischio di elezioni anticipate
ancora non cessa. Certo, la conferma
che Giorgio Napolitano sia ad un passo
dal lasciare l’incarico (come annunciato fin dalla primavera 2013) e che non
intenda procedere all’ennesimo scioglimento delle Camere, ha sicuramente cambiato il quadro: ma non fino al
punto da zittire quelle voci. E la situazione non deve essere affatto in sicurezza, come si dice, se ieri due voci autorevolissime (quella di Gaetano Silvestri, ex presidente della Corte Costituzionale, e di Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato) hanno chiesto
una norma che renda applicabile la
nuova legge elettorale - l’Italicum - anche in caso di non ancora definitiva riforma del Senato. E’ una sollecitazione
che somiglia molto all’antico fidarsi è
bene ma non fidarsi è meglio. Perché
se i mille giorni chiesti da Renzi diventassero cento... ecco, meglio esser attrezzati e preparati a fronteggiare anche l’inedita situazione.
28
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Direttore cercasi per il Mao
CULTURA
SPETTACOLI
Il Mao di Torino - Museo d’Arte Orientale che dal 2008
conserva e studia le tradizioni artistiche e culturali
dell’Asia - cerca il suo nuovo direttore. Oltre alla cura
della collezione, avrà l’incarico di realizzare un programma
di esposizioni temporanee e di ampliare la rete di contatti
che possano far crescere il museo a livello nazionale
e internazionale. Il bando e tutte le informazioni su
www.maotorino.it e www.fondazionetorinomusei.it
&
SOVRAESPOSTO
SUI MEDIA PER COPRIRE
LA PERDITA DI POTERE
MASSIMILIANO PANARARI
e l’umanità si racconta storie sin
dagli albori, mai come ora di esse
han bisogno gli uomini politici. È lo
storytelling, che nasce non per nulla in
ambito aziendale per «incantare» e generare emozioni intorno alle merci, diventando una delle tecniche di marketing per eccellenza del management postmoderno.
Allo scrittore Christian Salmon va il
merito di avere tematizzato lo storytelling politico, e con questo nuovo libro realizza il suo lavoro più elaborato dal punto di vista teorico; un testo molto «franco-francese», zeppo di riferimenti a Foucault e Deleuze, con l’obiettivo di decostruire criticamente questa poderosa
«macchina narrante» che accomuna
tutti i leader contemporanei, da Clinton
a Berlusconi, da Sarkozy a Hollande. Figure diverse tra loro, anche dal punto di
vista delle personalità, ma che si trovano tutte a operare - e a farsi eleggere - in
S
KEVIN LAMARQUE/REUTERS
YOAN VALAT/EPA
Politici d’oggi nella
«mediasfera» (per Salmon
«il teatro della sovranità
perduta»): dall’alto, in senso
orario, Barack Obama
al Late Show With David
Letterman; François
Hollande nello schermo
di un televisore in un bar di
Parigi; Matteo Renzi a
Porta a porta; David
Cameron (con il predecessore
Gordon Brown) moltiplicato
negli schermi televisivi
DAVID MOIR/REUTERS
Esce domani da Fazi il nuovo libro
di Christian Salmon, La politica
nell’era dello storytelling (pp. 128,
€ 16; titolo originale La cérémonie
cannibale. De la performance
politique). Anticipiamo
uno stralcio della prefazione.
CHRISTIAN SALMON
n questo libro tratteggio il ritratto collettivo di una nuova
generazione di politici che, al
di là delle affiliazioni partitiche, riunisce come in un’unica
foto di famiglia capi di Stato come
Bill Clinton, George W. Bush, Tony
Blair, Silvio Berlusconi, Nicolas
Sarkozy, José Luis Zapatero, e di cui
Manuel Valls in Francia e Matteo
Renzi in Italia sono gli ultimi avatar.
Questi uomini di Stato sono «prodotti» politici dotati di una forte
identità di marca e raccontano una
storia in grado di nutrire la famelica
agenda dei media. Inviano dei segnali all’opinione pubblica. Dei segnali d’ottimismo in piena crisi di fiducia, dei segnali di volontarismo
mentre ci troviamo in una situazione di perdita della sovranità, dei segnali di serietà e di rigore all’indirizzo dei mercati. Ciò che questi uomini di Stato di nuova generazione
hanno in comune è proprio l’essere
il prodotto di un paradosso: sono
chiamati a governare nel contesto
del declino della sovranità statale.
La perdita di sovranità dello Stato provocata dalla globalizzazione
neoliberista s’accompagna da trent’anni a una sovraesposizione mediatica che confina con la divorazione. L’una si nutre dell’altra. Sembrerebbe proprio che la perdita di sovranità degli Stati abbia bisogno di
I
ALESSANDRO DI MEO/ANSA
Da Andersen ai talk show
la fiaba del politico nudo
Nell’era dello storytelling la sua credibilità è affidata agli abiti falsi
cuciti per lui dagli spin doctor. Il nuovo pamphlet di Christian Salmon
Christian
Salmon, francese,
è scrittore
e ricercatore
presso il Centre
de Recherches
sur les Arts
et le Langage
capi di Stato privati della loro credibilità. La politica così come l’abbiamo
conosciuta negli ultimi due secoli è arrivata al capolinea. L’Homo politicus è
ancora attaccato allo Stato ma la sovranità statale fugge dappertutto. La
globalizzazione l’ha privato dei suoi
poteri e dei suoi attributi. Il racconto
dei media lo descrive come assoggettato a desideri tirannici. I potenti non
hanno più le sembianze dei sovrani
ma quelle di soggetti di conversazione, personaggi di serie tv sui quali
proiettiamo i nostri desideri contraddittori. La presidenza è diventata un
puro oggetto fantasma, il teatro della
sovranità perduta. E, paradossalmente, è questa demistificazione radicale
che ci affascina, che fa spettacolo…
La mediasfera, con i suoi talk show
e i suoi social network, i suoi editoriali e le sue breaking news, la sua drammaturgia, il suo ritmo 24/7, i suoi
commentatori, i suoi portavoce, i suoi
leader di opinione e i suoi community
manager, costituisce il teatro della sovranità perduta. Gli uomini dello Stato «insovrano» vi sono convocati non
più con la maestà dei sovrani di un
tempo, ma come impostori esposti al
pubblico ludibrio. Sono costantemente sottoposti a un processo di verifica e a un obbligo di performance.
L’insovranità si manifesta fin nelle vicende della loro vita intima… Ciò che
li minaccia, ormai, non è più solo l’impopolarità o la perdita del potere, ma
il burn out professionale, l’esaurimento, il male di quelli che hanno spremuto fino all’ultima delle proprie
possibilità… L’Homo politicus che abbiamo conosciuto negli ultimi due se-
coli è destinato a scomparire. Cerca
la sua strada altrove, alla cieca, in
quella zona grigia dove la politica
perde i suoi diritti. L’esercizio del potere politico è circondato da sospetti;
circostanza che conferisce alla scena
politica il suo carattere di farsa felliniana, di commedia degli errori. In
realtà, «il re è nudo», e si vede. [...]
Il celebre racconto di Hans Christian Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore non smette di narrare a generazioni di bambini le trappole e i misteri della sovranità. Ma quello che,
due secoli fa, aveva valore di avvertimento, è diventato ormai una semplice constatazione. «Il re è nudo», si
sente dire sempre più spesso. La metafora di Andersen rischiara ormai la
scena della sovranità perduta. Ricordiamo semplicemente che nella storia
si parla di un imperatore che amava i
begli abiti al punto da cambiarsi ogni
ora. Informati di questa mania, due
furfanti cercano di trarne profitto. Si
presentano a corte e propongono al-
l’imperatore di tessere per lui una
stoffa magica, intrecciata con fili
d’oro, che ha la stupefacente proprietà
di risultare invisibile a tutti quelli che
non possiedono le doti morali richieste dalla loro funzione. Una stoffa
«smart» ante litteram, in qualche modo capace di captare e analizzare un
segnale e di rispondere in modo adeguato. Il re ordina subito un nuovo abito fatto con questa stoffa. Questo
fashion addicted aveva per una volta
una scusa: tali preziose vesti gli avrebbero consentito di distinguere i collaboratori intelligenti da quelli imbecilli.
I due furfanti fanno portare due telai e si mettono a lavoro tenendo per
sé la seta della miglior qualità e l’oro
richiesti per gli abiti. Impaziente, l’imperatore chiede a diversi suoi ministri
di andare a controllare e di tenerlo informato sullo stato di avanzamento
del lavoro. Uno dopo l’altro questi constatano che non c’è proprio nessuna
stoffa ma, temendo di passare per degli idioti, si guardano bene dall’am-
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Torino, convegno su creatività e complessità
Sepúlveda premiato a Novara
«Creatività e complessità. Una discussione interdisciplinare» è il
titolo del workshop tra economia, diritto e filosofia in programma da
oggi a sabato al Campus Einaudi dell’Università di Torino. I lavori si
aprono alle 17 con un «Dialogo sulla complessità» tra Juan Carlos De
Martin e Gustavo Zagrebelsky, coordinati da Alberto Martinengo. Nei
prossimi giorni interverranno tra gli altri Jack Birner, Mario Cedrini,
Magda Fontana, Ilaria Bertazzi, Sylvie Occelli, Paolo Heritier, Pier
Giuseppe Monateri, Alessandro Bertinetto, Federico Vercellone.
Il festival «Scrittori & Giovani», a Novara, celebra oggi Luis
Sepúlveda (nella foto), al culmine di una settimana di incontri
che si sono tenuti soprattutto nelle scuole. L’autore della Storia di
una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare riceverà (alle ore
18,30 in Prefettura, piazza Matteotti 1) il premio speciale alla
carriera «Terra degli aironi - Dante Graziosi». Introdotto da Bruno
Arpaia e Roberto Cicala, lo scrittore cileno presenterà in anteprima
il suo nuovo libro Trilogia dell’amicizia (Guanda).
un contesto generale di perdita della fiducia, affanno delle rappresentanze sociali e crisi del debito pubblico. Nell’ascesa della «politica narrativa» c’è
dunque lo zampino del neoliberismo e
quello della neotelevisione e della rivoluzione digitale che, con la loro velocità,
hanno disintegrato i tempi lunghi (e solenni) della deliberazione politica.
L’arte della narrazione coincide così
con quella della rappresentazione e della distrazione, di cui la politica nazionale, sempre più debole di fronte a decisioni che vengono prese altrove (dalle burocrazie delle istituzioni internazionali
come dai cda delle multinazionali), mostra una fame «chimica». Salmon chiama questo processo «insovranità»: a un
potere politico via via più impotente
non rimane altro che cercare di conquistare (o elemosinare) l’attenzione dell’opinione pubblica sulla scena transmediale, avvalendosi dei suoi spin doctor e
dipendendo come un tossicomane dai
sondaggi (con gli istituti demoscopici
che svolgono la medesima funzione delle agenzie di rating per la finanza). La
sovraesposizione sui media copre allora
il vuoto di un potere senza potenza, che
diventa di fatto inutile, preparando la
conversione del politico in uno «spettro». C’è materia su cui riflettere…
@MPanarari
metterlo. A sua volta anche l’imperatore fa la stessa esperienza, e anche
lui preferisce estasiarsi davanti alla
stoffa invisibile piuttosto che fare la figura dell’imbecille. Arriva il momento
di prepararsi per una cerimonia. L’imperatore non riesce a sottrarsi e deve
indossare lo splendido abito. I due imbroglioni lo aiutano a vestirsi vantandogli la qualità e la bellezza della stoffa, di una leggerezza tale da essere a
malapena percepibile sulla pelle.
Così svestito, l’imperatore si mette alla testa di una processione seguito dai
suoi ciambellani, che fingono di reggere
lo strascico del suo mantello. La leggenda dell’abito magico l’aveva preceduto
nelregno.Cosìquandosipresentasenza
veli davanti ai suoi sudditi nessuno osa
affermare che è nudo. La mistificazione
continua a funzionare perché tutti temono di passare per sciocchi, fin quando un bambino, all’oscuro del sotterfugio, rompe il sortilegio gridando: «Ma il
re è nudo!». La terribile evidenza si diffonde così tra la folla e ciascuno ripete
mormorando le parole del bambino al
proprio vicino. A poco a poco tutti si arrendono all’evidenza: il re è proprio nudo mentre continua a sfilare davanti ai
suoi sudditi nella più umile delle tenute.
I vestiti nuovi dell’imperatore prende
un nuovo senso nell’era del declino della sovranità statale. Al centro del racconto c’è un re più preoccupato della
sua immagine che degli affari di Stato.
Poco accorto, affida a due imbroglioni
la gestione della sua immagine, un po’
come un capo di Stato che oggi fa appello agli esperti di comunicazione. Gli
imbroglioni di Andersen, come gli spin
doctors dei nostri giorni, sono convinti
che solo la percezione conti e che abbiano il potere di influenzarla grazie al
filo d’oro degli elementi discorsivi, al
tessuto delle storie e alla seta dei sondaggi. Il re è nudo ma gli abiti falsi dello
storytelling lo rendono degno di ammirazione e gli consentono di smascherare gli «imbecilli» che non credono al
potere della comunicazione.
L’imperatore di Andersen è un magnifico ritratto dei nostri capi di Stato
indeboliti. Spogliati del potere di agire,
che è scivolato dalle loro mani in quelle
delle multinazionali e dei mercati finanziari, la loro autorità è appesa al
fragile filo della credenza collettiva. A
essere eletto non è tanto chi riesce a
convincere della propria capacità di
agire, ma del suo potere illusionistico.
«Yes we can». «Insieme tutto è possibile». «Il cambiamento è adesso».
Straziami
ma di arte saziami
Camille Claudel e Rodin, Lee Miller e Man Ray, Gilbert e George
e tutti gli altri: Elena Del Drago racconta le coppie di artisti del ’900
M ICHELA TAMBURRINO
l’estate del 1929. Lei è una
modella di 22 anni di bellezza folgorante. Lui ne ha
17 di più, è un artista celebre nella Parigi dei Picasso, Cocteau, Duchamp, Breton. Lei
vuole fare la fotografa e bussa con
tanto di raccomandazione scritta da
Edward Steichen alla sua porta, a
Montparnasse, inutilmente. Delusa,
scende al bar, ordina un Pernod e se lo
vede davanti. «Sono la vostra nuova
allieva» gli dice sfrontata. E lui: «Non
voglio allievi. E sto partendo per Biarritz». «Anch’io» è la risposta conclusiva di lei. Si ameranno per tre anni,
Lee Miller e Man Ray. Tre anni intensi, esclusivi, devastanti. Lui ne farà la
sua musa e le insegnerà tutto. Lei lo
lascerà per altre esperienze, per altri
amori, spezzandogli il cuore.
Momenti paradigmatici di una
passione che svelano come la storia dell’arte moderna possa essere
raccontata e capita, più di pancia
che di testa, studiando passioni,
amori, odi, liti, ricongiungimenti,
epici addii. Una ricostruzione cronologica dell’arte novecentesca,
attraverso il racconto biografico
delle coppie che questa storia
l’hanno segnata, è quella portata a
termine con successo da Elena Del
Drago, storica dell’arte, conduttrice di trasmissioni radiofoniche, curatrice di mostre e documentarista. Il suo libro, C’eravamo tanto
amati - Le coppie dell’arte nel Novecento
(Electa, pp. 190, € 16,90) racconta
con passione vita e arte di ventuno
coppie famose, colte non all’apice
della loro fama ma all’inizio del loro sodalizio. Unioni spesso sbilanciate proprio nel ricalcare il teorema guida e discepolo.
La scintilla maestro-allieva, lui
che domina e lei che asseconda,
scocca inesorabile tra Camille Claudel, scrittrice diciottenne, e Rodin,
quarantunenne già celebre. Lui la
È
AP
Coppie celebri nell’arte del ’900: nella foto grande Diego Rivera e Frida Kahlo,
qui sopra Gerda Taro e Robert Capa, in alto Georgia O’Keeffe e Alfred Stieglitz
lancia artisticamente ma la illude sentimentalmente. Rodin è sposato e, un
classico del genere, promette ma non
lascia mai la moglie. Lei, stremata, se
ne andrà. Diventerà sì una scultrice
famosa ma, lontana da lui, impazzirà.
Anche la surrealista Leonora Carrington, con occhi color del mare, vive lo
stesso dramma con Max Ernst. E la
maledizione dei tre anni senza un domani. Lei ha 20 anni, lui 46 ed è sposato. Fuggono in campagna. È il ’37 e
presto ci sarà la guerra: per Ernst, tedesco, c’è l’internamento, Leonora,
fragile, sarà rinchiusa dai genitori in
manicomio. Si ritroveranno molti anni
dopo a New York. Lei sposata a un
messicano; lui a Peggy Guggenheim. E
sarà la stessa Peggy a rivelare che era
stata Leonora la donna che Max aveva
amato sopra ogni altra.
Pagina dopo pagina, ecco Alfred
Stieglitz e Georgia O’Keeffe, una
passione complicata intessuta di
tradimenti, dove è lei a diventare
più famosa di lui. Al netto sapore di
interesse venale è l’amor competitivo tra Willem De Kooning ed Elaine
Fried nella New York Anni Trenta.
Più vicina a noi in termini temporali
è Marina Abramovich che con Ulay
finisce in un letterale corpo a corpo
che si fa performance nel 1976.
Tante diverse situazioni, ma una
Franceschini sfida l’Europa:
l’Iva sugli ebook scenderà al 4%
Annuncio con un tweet
Se il vertice Ecofin la
manterrà al 22%, scatterà
la procedura di infrazione
MARIO BAUDINO
a partita dell’Iva sugli ebook
non è perduta, come si riteneva fino a qualche giorno fa. Il
ministro Franceschini rilancia, e
con un tweet annuncia di aver presentato un emendamento alla Legge di stabilità, in base al quale l’imposta sul valore aggiunto, ora al
22%, viene portata al 4 anche per i
L
libri elettronici: equiparandoli dal
punto di vista fiscale a quelli di carta.
È quanto chiedevano da tempo gli
editori, che hanno lanciato di recente
sui social media la campagna #unlibroèunlibro. E non è che il ministro,
da parte sua, non ne fosse già ben fosse convinto.
La maggioranza dei Paesi europei
sembra però di opposto avviso, e dato
che questa materia è di competenza
dell’Ue la strada verso la riduzione è
stata finora molto in salita. L’ultima
parola spetterà al vertice Econfin
(quello dei titolari del Tesoro) il 9 dicembre prossimo, che dovrà decidere
su un documento presentato dai colleghi della cultura il 25 novembre. Intanto è filtrata però la notizia che il
Coreper, ovvero il Comitato dei rappresentanti permanenti presso la Ue,
ha già bocciato la riduzione, osteggiata da dieci Paesi tra cui, in prima fila,
la Gran Bretagna.
Il puzzle è complicato: qualcuno ha
deciso di far da sé, come la Francia
che ha abbassato autonomamente
l’Iva sugli ebook al 7%. Se la decisione
dell’Ecofin sarà di mantenerla al 22,
scatteranno le procedure d’infrazione: ed è quel che rischierebbe anche
l’Italia. La Finanziaria dovrebbe essere approvata prima del 9, e dunque
Bruxelles si potrebbe trovare di fronte al fatto compiuto. È una mossa politica importante - anche perché impegna l’intero governo e toccherebbe
poi al premier Renzi difendere la de-
.
29
sola domanda: questi grandi artisti
sarebbero diventati tali se non avessero avuto accanto quella donna o
quell’uomo? Se Robert Capa non
avesse incontrato Gerda Taro,
avrebbe mai osato fare il reporter di
guerra? Se Frida Kahlo non avesse
conosciuto i tormenti dell’amore
che Diego Rivera le procurò sarebbe
diventata l’artista che è stata? Che
performance produrrebbe Gilbert
senza George, il suo doppio? Inutile
dire che è un interrogativo impossibile da soddisfare, però porta a relativizzare e a contestualizzare secondo
un diverso calendario sia i trionfi, sia le
cadute. Il poeta Igino Ugo Tarchetti,
convinto che l’amore si sublimasse nell’espressione artistica, teorizzò: «Non
so quale rapporto
esista tra l’arte e
l’amore, ma vi sono
della fila invisibili
che li congiungono:
l’uno conduce all’alPBS/COURTESY EVERETT
tra, sono la causa e
l’effetto, il principio
e la fine. L’una è il
mistero, l’altra la rivelazione».
In termini così aerei tutto è ammissibile. L’autrice ci avverte che la scelta delle
coppie è stata del tutto arbitraria e tale ci
si aspettava fosse in
un universo che comprende l’emozione e
il sentimento. Qui sono 42 compagni di viFRED STEIN/DPA/CORBIS
ta e di arte a rappresentare mondi, nazionalità, stili diversi. Ogni racconto segue un tracciato preciso: l’incontro, lo sviluppo del
rispettivo lavoro con particolare attenzione alle influenze reciproche, i
risultati ottenuti, la separazione. Di
capitolo in capitolo si ripercorre lo
sviluppo artistico di quegli anni, i
cambiamenti sociali e di costume,
spesso impressi proprio da comportamenti non convenzionali. Non guastano le atmosfere affascinanti. D’immediato impatto l’omaggio al film
C’eravamo tanto amati, di Ettore Scola, storia di tre amici partigiani accompagnati fino alla vecchiaia, anche
loro indagati nelle rispettive intimità,
nelle vite private e negli incontri fatali. «Straziami ma di baci saziami» si
potrebbe concludere, basta che tu lo
faccia ad arte.
Il ministro dei
Beni culturali
Dario
Franceschini ha
annunciato un
emendamento
alla Legge
di stabilità per
equiparare l’Iva
sugli ebook
a quella dei
libri di carta
cisione. E gli editori tirano un sospiro
di sollievo, anche se l’ebook in Italia,
Iva o non Iva, resta poca cosa.
Il presidente dell’Aie, Marco Polillo, si sente un po’ più vicino al traguardo: «Siamo molto fiduciosi che si
possa arrivare a una rapida e condivisa approvazione dell’emendamento,
anche in considerazione dell’impegno profuso da parlamentari di maggioranza e di opposizione». Un libro è
un libro, ma anche una lunga marcia.
30 .Spettacoli
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
ALESSANDRA COMAZZI
T
ra tutte le pene dei
talk in crisi, ce n’è
uno che problemi
non ha, anzi è in
crescita. Nel suo
genere, un fenomeno, come il
Tale e quale show di Conti nel
settore varietà: L’Arena di
Massimo Giletti, partita su
Raiuno il 29 settembre, ha recuperato un punto e 30 di share sulla passata edizione, con
una media di 20,62 e 3 milioni
780 mila spettatori. Miglior
ascolto, 4 milioni 666 mila
spettatori, 28,41 di share; 10
milioni 304 mila contatti. Cifre da prima serata riuscita.
Fabi-Gazzé-Silvestri
“Insieme siamo
Padroni della festa”
L’Arena di
Massimo
Giletti,
partita su
Raiuno il 29
settembre,
ha recuperato un punto
e 30 di share
sulla passata edizione,
con una
media di
20,62 e 3
milioni 780
mila
spettatori
Il debutto del tour a Roma
Sold out
Di che parlava, quando ha
raggiunto questo picco?
«C’era un’inchiesta nostra
sulle case popolari. Ci stavamo dietro da 9 mesi. Una casa di 400 mq, nel cuore di Roma, vicina al Colosseo (si vede che ispira quella zona...),
era abitata da un avvocato
che pagava 120 euro al mese.
A una società che fa riferimento al Comune di Roma».
I talk show sono spompati,
sono troppi, non servono a
capire, esacerbano gli animi.
Eppure il suo va bene: come
lo spiega?
“Il mio talk va bene perché la gente sa che sono indipendente”
né ho partiti politici di appartenenza. Come diceva sempre Minoli, sono un uomo da marciapiede: nel senso che ascolto la
gente in strada. E leggo “Specchio dei Tempi”».
Si diceva che lei fosse di destra:
poi è arrivata la famosa intervista a Berlusconi. Ha faticato
a mantenere la schiena dritta?
«Non avendo partiti di riferimento, è più semplice. Quando
ho intervistato Bersani, d’altronde, gli ho chiesto della segretaria, come mai fosse pagata dalla Regione e non da lui.
Posso lavorare bene o male, un
servizio può riuscire oppure
no: ma gli spettatori sanno che
sono un battitore libero. E
questo conforta chi, da casa,
cerca di capirci qualcosa».
ho battuto persino Baudo, mi
impressiono da solo».
Non è la solita commedia dell’arte con gli ospiti-figurine?
Perché, con quegli ascolti, non
porta l’Arena in prima serata?
«Gli ospiti sono importanti, e
hanno il loro ruolo. Se penso
siano in antagonismo, li metto uno davanti all’altro. Ma
ne ho ridotto il numero. Non
più di 4, non più di due politici. Tutti possono parlare più
serenamente, senza strapparsi la parola, urlando. C’è
un abbassamento della litigiosità, e questo premia».
«Per andare in prima serata bisogna mettere d’accordo tutti:
e mettere d’accordo sette piani
di Rai non è facile. Ma credo che
prima o poi un progetto si realizzerà. In tempi di crisi, la tv
sarà sempre più seguita».
Non è stufo dell’Arena?
«Come fai a stufarti di una creatura che fa quei risultati lì.
Certo, quando penso che la
faccio da 11 anni di seguito, e
Con chi le piacerebbe lavorare?
«Con Piero Chiambretti».
E’ davvero fidanzato con l’eurodeputataAlessandraMoretti, già vicesindaco di Vicenza?
«Avendo già tanto di pubblico, la mia vita privata la tengo
per me».
reclam.com
ph. uezzo.com
«Credo che il pubblico capisca
il lavoro, che viene da lontano.
Ci prepariamo, realizziamo
inchieste forti, e quando le cose capitano, perché non è difficile immaginare che capitino, siamo già avanti. L’attualità offre spunti: durante l’alluvione di Genova, l’inviata del
Tg1, Grazia Graziadei, disse
che dirigenti del Comune, nonostante tutto, prendevano
premi, e questo mise in moto
l’approfondimento. Chiamo
colleghi, chiedo a Fiorello di
parlare dei vitalizi. Il pubblico
percepisce che dietro di me
non c’è nessuno. Sono arrivato alla Rai nell’89 telefonando
per sei mesi al centralino, cercando Minoli. Non ho agenti
Giletti: io, nell’“Arena”
senza protettori
Siate egoisti, fate del bene!
Fare del bene è il miglior modo per sentirsi bene.
Dare una mano a Opera San Francesco
signiica dedicare una parte di sè e
delle proprie risorse a chi ha bisogno
di aiuto e può ricambiarci solo con un
sorriso o uno sguardo di gratitudine:
signiica dare speranza e iducia e, per
questo, sentirsi meglio.
Viale Piave, 2 - 20129 Milano ccp n. 456202
Tel. 02.77.122.400
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Ringraziamo
Chi sostiene OSF contribuisce a ofrire ogni
anno 850.000 pasti caldi, 66.000 docce e 40.000
visite mediche a poveri ed emarginati. Da più
di 50 anni, con il lavoro di oltre 700 volontari,
le donazioni di beni e danaro e i lasciti testamentari,
OSF aiuta chi non ha nulla.
Opera San Francesco
per i Poveri
Una mano all’uomo.
Tutti i giorni.
Niccolò Fabi,
Daniele Silvestri e Max
Gazzé ieri
Roma
Prossimi
concerti: 21
Modena, 22
Padova, 24
Milano, 27
Perugia, 28
Napoli, 29
Bari, 3 dicembre Firenze, 5
Torino, 12
Catanzaro, 13
Acireale
tour, che ha avuto la sua prima
data importante l’altra sera alla prima data del Palaeur dove
l’esaurito, giocando in casa, era
a dir poco doveroso.
MARINELLA VENEGONI
Càpita, nelle due ore e quaROMA
ranta di musica, di pensare al
primo Dalla&De Gregori dei
Settanta, all’attenzione spametà dei quarant’anni smodica che quel tour si guadadi vita càpita di avere gnò, solo per continuare a fare
finalmente una strada differenze: a Roma questo è
segnata, almeno nell’arte del- sembrato più un raduno dei fan
la musica popolare, e auto- di ciascun di loro. La musica
convincersi che sì, un pala- italiana poco si stima e poco si
sport lo si può riempire. In tre accoppia se non per interesse;
di sicuro, ma forse anche, con la triade è eccezionale perché è
calma, da soli. Ciascuno per seriamente cantautorale nei
sé. Diario di bordo dei tre can- buoni propositi collettivi e nella
tautori italiani che hanno più condivisione concordata di una
seriamente preso il testimone scaletta che si divide tra le canda quelli che furono storici, e zoni piacevoli dell’album comuche non solo palazzetti (a ne e quelle più celebri di ciascutrent’anni, loro, e anche ben no. Alzo le mani, che apre la seprima) hanno riempito, ma rata, mette le mani avanti: «Io
anche libri di scuola con i testi non sarò mai così/Posso giocadelle loro canzoni. Anche i te- re, intrattenere/Far tornare il
sti di questi tre
buon umore o larecano l’im- IL RUOLO DELL’AUTORE crimare... Non è
pronta dell’inuna battaNiente trionfalismi solo
telligenza, delglia persa/E’ una
l’inventiva, del- «Non una battaglia persa corsa diversa».
è una cosa diversa»
l ’o r i g i n a l i t à :
Ha lavorato
ma la strada
bene lo scenogranon è stata per nessuno di lo- fo, che ha costruito la scatola
ro in discesa. In ordine alfabe- bianca con il micropalco simbotico Niccolò Fabi il più concet- lo del lontano debutto, che poi si
tuale, Max Gazzé il più surre- apre a mostrare un’ottima band
ale, Daniele Silvestri il più di accompagnamento. Sono in
movimentista, sono cresciuti coro, si alternano, si lasciano
in un’epoca che dei cantautori spazio. C’è un divertente coup
voleva fare a meno. Dunque de theatre con una sfida in manpaiono a loro modo eroici nel- ti colorati a metà fra il pugilato
l’aver tenuto duro con la mu- e i rappers, molto alla Gazzé cosica d’autore sulle macerie me idea. C’è la parte che nei ‘70
della musica ideologica o so- non ci poteva essere, la gita alciale, o vissuta come tale. I lo- truista ad aiutare i medici del
ro eroismi si sono com’è noto CUAMM in Africa. Il finale è
uniti, in nome di una giovinez- una festa di strada in salsa cuza spesa insieme al romano bana e poi romana, rallegrata
«Locale», nel Padrone della fe- dalle percussioni. Tutto è grasta, un album che somiglia più devole, misurato, simpatico.
o meno, con qualche sbilan- Gran successo e nessun trionfacio, a tutti e tre; e che è anda- lismo, alla faccia della superto, senza sfracelli, bene; così stardom che domina i palchi
come sta navigando bene il (grazie per questo).
Personaggi
A
La classifica di «People»
ÈChris«Thor»Hemsworthilpiùsexy
1 Chris Hemsworth è l’uo-
mo più sexy del mondo del
2014 per la classifica annuale
dei «Sexiest Man Alive» di People. L’attore australiano ha battuto Bradley Cooper, Brad Pitt,
George Clooney, Channing Tatum e Adam Levine. 31 anni di
Melbourne, famoso per il ruolo
di Thor e quello del corridore
Hunt in Rush, Hemsworth è
sposato con l’attrice spagnola
Elsa Pataky da cui ha avuto tre
figli. «Ringrazio i miei genitori scherza Hemsworth - Ora posso dire a Elsa: ricorda che la
gente la pensa così, posso finalmente smettere di lavare piatti
e cambiare pannolini».
1
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
Spettacoli .31
«X Factor»
OcchipuntatisuMorgan
malasorpresaèDeGregori
La storia
PIERO NEGRI
1 Gli occhi di
er John Lennon, Paul McCartney nelle canzoni dei
Beatles ci metteva «la leggerezza e l’ottimismo» (lui
invece «la tristezza e le
dissonanze»). Per lo studioso della
storia del rock Paul Zollo, «ha cambiato le regole del gioco e scavato il
solco che la musica segue ancora oggi». E per quanto nelle canzoni dei
Beatles la sua firma fosse sempre saldamente accoppiata a quella di Lennon, oggi per tutti è chiaro quali fossero dell’uno e quali dell’altro.
Non è stato difficile, insomma,
concepire l’idea di The Art of McCartney, un monumentale omaggio a Paul
con 34 canzoni sue reinterpretate da
altri artisti. Ma deve essere stato
complicato realizzarlo, perché chi ha
avuto l’idea, il produttore Ralph Sall,
ci ha messo 11 anni per venirne a capo. Nel 2003 aveva sottoposto il progetto all’ex Beatle e ne aveva ottenuto l’ok, nel 2014, questa settimana, è
uscito in tutto il mondo il risultato del
suo lavoro, al quale prestano la voce,
tra gli altri, Billy Joel, Bob Dylan, Yusuf Islam (ex Cat Stevens), Harry
Connick, Jr., Brian Wilson (Beach
Boys), Barry Gibb (Bee Gees), i Kiss,
Roger Daltrey (The Who), The Cure,
Perry Farrell, Smokey Robinson, Alice Cooper, B.B. King.
Diciotto titoli vengono dagli album
pubblicati dal 1970 in poi, dopo la fine
dei Beatles, quindici appartengono al
periodo (1962-1970) dei Favolosi
quattro, una (Come And Get It in versione reggae), è uno scarto di Abbey
Road che ebbe un certo successo nella versione dei Badfinger. Bob Dylan
canta Things We Said Today, che McCartney scrisse nel 1964 per la fidanzata di allora, l’attrice Jane Asher (è
nella colonna sonora di A Hard Day’s
Night), provocando emozioni positive e considerazioni amare su che cosa potrebbe ancora fare il caro vec-
P
tutti stasera su
Sky saranno puntati sulla sedia del
quarto giudice:
Morgan tornerà o
no al suo posto?
Ma la vera sorpresa della serata è
un’altra: il superospite. Francesco De
Gregori, «monumento» del cantautorato italiano, ha sempre rifuggito la tv
perché nemica della musica e invece
stavolta andrà nella tana del lupo a
cantare La donna cannone riarrangiata. Anche i monumenti si aggiornano.
Ancora live
Nella foto qui
a destra,
Paul McCartney,
72 anni, dal vivo
a Rio de Janeiro
lo scorso 12
novembre: il suo
tour si chiude
a San Paolo
mercoledì 26
ANTONIO LACERDA /EPA
Monumento (rock) in vita
per McCartney e Dylan
Quasi in contemporanea due album di colleghi che cantano le loro hit
Dagli archivi
Bob Dylan, 73
anni, ha appena
fatto uscire la
versione
completa dei
nastri registrati
nel 1967 con
The Band:
The Basement
Tapes Complete
copre sei cd (c’è
anche una
versione ridotta
su due): 16 di
quelle canzoni
erano già uscite
nel 1975
chio Bob rimasto senza voce se solo volesse ancora cimentarsi con il pop.
Il che è poi quanto operazioni di
questo genere lasciano in chi le ascolta
per davvero: nostalgia per un’epoca in
cui la scrittura delle canzoni, come di
tutto il resto, beneficiava della libertà
garantita dall’ingenuità (McCartney
stesso si è sempre rifiutato di parlare
del suo metodo di composizione, riconoscendo di non averne alcuno) e l’atto
creativo puro stava al centro di tutto.
Il che vale, ancora di più, per l’altro
grande recupero di questi giorni, ovvero la pubblicazione completa dei «nastri della cantina», i Basement Tapes
che Bob Dylan registrò nel 1967 con
The Band. Dylan aveva colto l’occasioCHRIS PIZZELLO/AP
Cancellati
i suoi show
Dopo le ultime
accuse, Netflix
ha sospeso il
lancio di uno
show dedicato
al comico e
Nbc cancellerà
la sit-com
che lo vede
protagonista
AFP
Bufera su Bill Cosby
accusato di molestie
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Si complica la situazione per
Bill Cosby, il volto noto del piccolo schermo accusato ancora
una volta di molestie e violenze sessuali da una ex aspirante attrice. La rete Nbc scarica
letteralmente l’attore cancellando la nuova sit-com su cui
stava lavorando assieme allo
stesso Cosby e che sarebbe
dovuta andare in onda il prossimo anno. La decisione di
stracciare il contratto giunge
dopo quella di Netflix che ha
preferito invece posticipare lo
speciale Bill Cosby 77 dedicato
al comico e che doveva essere
lanciato in occasione della festa del Ringraziamento.
Per i due operatori tv e web
sono divenute ingestibili le accuse giunte a più riprese nei
confronti del protagonista
della fortunata serie I Robinson, il quale - a loro dire - si sarebbe reso protagonista di atti di violenze sessuale. La presunta vittima questa è volta è
Janice Dickinson, ex modella
che in televisiva lo ha accusato
di aver tentato di abusare di lei
nel 1982 dopo una cena. L’attore
- secondo quanto raccontato
dalla donna, oggi 59enne - l’aveva invitata con il pretesto di discutere una sua possibile parte
nel Cosby show. Qualche giorno
fa un’accusa del genere era stata rivolta a «Mr. Robinson» da
Joan Tarshis, spiegando che
l’attore aveva tentato di usarle
violenza in due episodi separati
che risalgono al 1969. Entrambe
le donne sostengono di aver
parlato solo ora perché prima
sarebbe stato complicato e per
«evitare che altre corrano rischi del genere». Prima di loro
era stata Barbara Bowman a
raccontare sul Washington
Post la «terribile esperienza»
vissuta per colpa di Cosby, nel
1985 quando aveva 17 anni.
L’attore, su cui pendono accuse da sei presunte vittime,
continua a negare, e tramite il
legale fa sapere che le affermazioni di Dickinson, come quelle
delle altre donne, sono «menzogne scandalose e diffamatorie».
ne di un incidente motociclistico per
isolarsi a Woodstock con la famiglia.
Probabilmente pensava addirittura di
scendere dal palcoscenico e di trasformarsi in semplice autore: così, per fissare su nastro le idee musicali che gli
giravano (vorticosamente, bisogna dire) in testa, registrò il materiale che
oggi dà vita a sei cd (The Basement Tapes Complete, appena uscito).
Non solo: una trentina di canzoni rimasero per sempre semplici testi e furono custodite da allora in uno scrigno.
Venute a galla di recente, sono state
completate, con l’avallo di Dylan, dal
gruppo The New Basement Tapes che
si è formato per l’occasione e che comprende T Bone Burnett, Elvis Costello,
Jim James (My Morning Jacket), Marcus Mumford (Mumford and Sons) e in
una canzone pure Johnny Depp (che
nasce chitarrista, non attore). L’album
si intitola Lost On The River e ha il raro
privilegio di suonare classico e nuovo,
un po’ perché la ruota del gusto ha
compiuto da allora diversi giri ed è tornata al punto in cui si chiuse un decennio e se ne aprì un altro nel segno della
tradizione, un po’ perché Dylan e The
Band nella cantina di Woodstock si allontanarono da tutto, anche dalle mode, e non passarono mai di moda.
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
I film
I
Weekend
PESSIMO
MODESTO
DISCRETO
BUONO
OTTIMO
Schlöndorff, così la “Diplomacy”
salvò Parigi dai nazisti
sa documentazione e romanzando quel tanto, si immagina
che il console svedese Raoul
Nordling - che in effetti ebbe
un ruolo determinante nella
faccenda - si sia insinuato la
notte del 25 agosto ’44 nella suite di Choltitz all’Hotel Meurice, convincendolo a salvare la
città. Ben ambientato e diretto
Katniss/
Jennifer
Lawrence e
Gale/Liam
Hemsworth
si preparano
alla rivolta
contro
Capitol City:
gran finale
della saga
di «Hunger
Games» sarà
nel novembre
2015
Sperimentale
***
***
****
*****
Storico
del
nizia sulle note della Settima di Beethoven e le immagini della caduta di Varsavia: la fine rovinosa che, cinque anni dopo, sarebbe toccata a Parigi se il generale Dietrich Von Choltitz - governatore
della capitale francese in via di
essere liberata - non avesse disatteso gli ordini del Führer.
Come e perché lo racconta Diplomacy di Volker Schlöndorff,
trasposizione dell’omonimo testo teatrale su sceneggiatura
firmata dal regista con l’autore
Cyril Gely. In base a una preci-
Qui Godard
è senz’anima
O
ltre a essere un indiscusso maestro del cinema, Jean-Luc Godard è un intellettuale di assoluta coerenza che non ha mai
tradito se stesso, ma a volte
imbocca una strada senza
uscita. Lo dimostra quest’ultimo film, Adieu au langage, un
titolo che compendia la poetica di un autore da sempre impegnato a smontare e rimontare gli elementi base del linguaggio, o del racconto, e ora
giunto alla conclusione della
sua radicale inutilità. Sulle rive del lago di Ginevra, o negli
interni di un appartamento
(che deve essere quello del regista), un uomo e una donna si
confrontano più spesso che no
nudi, a volte in un bagno dove
lui seduto sul water in una
sorta di parodia del Pensatore
di Rodin defeca. Mentre il
tempo scorre, e le morti stagioni si succedono, ogni tanto
appare un cane e rappresenta
la naturalità dello sguardo; si
evoca Mary Shelley che su
quel lago scrisse Frankenstein,
si parla dell’ Arcipelago Gulag,
si usa il 3D. Puro Godard certo, ma un Godard che parla alla mente e non raggiunge i
sensi, non raggiunge l’animo.
Quand’è così, il linguaggio
sembra davvero vano. [A. LK.]
ADDIO AL LINGUAGGIO
di Jean-Luc Godard; con Heloise
Godet, Kamel Abdeli. Francia 2014
MILANO: Apollo
ROMA: Quattro Fontane
***
Facce
da
cinema
DI
FULVIA
CAPRARA
DIPLOMACY - UNA NOTTE PER SALVARE
PARIGI
Di Volker Schlöndorff; con André
Dussolier, Niels Arestrup. Fra/Ger 2014
In sala da domani
***
Countdown
all’Apocalisse
M
Fantasy
Il canto della guerriera Jennifer
Terzo capitolo della saga “Hunger Games”, interlocutorio ma corretto
ALESSANDRA LEVANTESI KEZICH
C
om’è noto, quella di Hunger Games – Il canto della
rivolta è una prima parte
arbitraria: è per mere ragioni di
mercato - comprensibili, si tratta di profitti ultramiliardari che, sulla scia di Harry Potter e
Twilight, il finale della saga best
seller di Suzanne Collins è stato
diviso in due segmenti. E tuttavia, pur interlocutorio, il capitolo ha una sua logic, aiuta ad assorbire il cambiamento di tiro
che avviene nella storia. Nonostante il dittatore Snow/Donald
Sutherland ostenti l’usuale arroganza, a Capitol City si respira un’atmosfera da fine Impero;
esasperato da terrore e miseria
il popolo dei distretti è sul punto di esplodere; e, quanto a Katniss/Jennifer Lawrence, è una
protagonista confusa e lacerata, in via di trasformazione da
eroina improvvisata in cari-
rogettare il mondo a misura
d’uomo. L’architetto Serena
Bruno (Paola Cortellesi) ha talento,tenacia,ideechiare.Sefossemaschiosarebbetuttopiùsemplice,siafar
approvare il piano di riqualificazione di
una periferia abbandonatae, sia ottenereilrispettodell’arroganteDottorRipamonti (Ennio Fantastichini) che guida il suo studio secondo i più radicati
pregiudizi machisti: «Avevo urgenza diceCortellesi-diraccontareunastoria
che ho visto ripetersi tante volte, sulla
pelle mia e di altre donne. La sensazionediffusa,espiacevole,èdisentirsitrasparenti.Negliincontridilavorol’interlocutore tende a guardare sempre il
maschio, questo film è anche un’auto-
P
con solida eleganza, Diplomacy
intreccia abilmente motivo
storico e motivo umano, a volte virando sul drammatico, a
volte alleggerendo i toni in stile boulevardier; e molto puntando sull’eccellente coppia
André Dussollier e Niels Arestrup, già interpreti nella
pièce teatrale .
[A. LK.]
Fantascienza
32 .Spettacoli
smatica leader dei ribelli. Abbandonati i colori degli episodi
precedenti, il film scivola su
una più austera gamma di tonalità e si svolge per lo più nel
bunker segreto dove i resistenti
stanno armandosi per rovesciare il tiranno sotto la guida dell’ispirata Alma Coin/Julianne
Moore. Katniss ritrova laggiù
l’ex fidanzato Gale/Liam
Hemsworth, il mentore Haymitch/Woody Harrelson, l’addetto Pr Plutarch (Philip Seymour
Hoffman alla sua ultima apparizione), Effie/Elisabeth Banks
sempre molto chic sebbene
senza parrucche; e intanto si
strugge d’amore per Peeta/Josh Hutcherson che dalla tv inneggia al regime, non si sa se
perché è passato al nemico o
sotto effetto di droghe.
Per la seconda volta alla regia, Francis Lawrence si comporta correttamente: poteva inventare trucchetti a effetto per
dare più azione e invece, con
spirito di fedeltà al testo, bada a
sottolineare i temi contrapposti
della fama come potente arma
di propaganda e della forza dei
sentimenti autentici, provvedendo a creare il giusto clima
d’attesa. Così quando Katniss, a
mo’ di novella Giovanna d’Arco,
intona l’inquietante, cupo Canto della rivolta composto per lei
da James Newton Howard, avvertiamo spirare nell’aria gli
epici venti di guerra del gran finale rimandato al 2015.
HUNGER GAMES - IL CANTO DELLA
RIVOLTA
Di Francis Lawrence con Jennifer
Lawrence, Julianne Moore Usa 2014
TORINO: Massaua, Ideal, Lux, The Space,
Uci
MILANO: Ducale, The Space, Orfeo,
Plinius, Uci
GENOVA: Odeon, Uci, The Space
ROMA: Adriano, Andromeda, Atlantic,
Broadway, Cineland, Europa, Galaxy,
Jolly, Lux, Odeon, Trianon
***
Cortellesi: con l’aiuto del gay Raoul Bova
combatto i pregiudizi sulle donne
critica, spesso siamo noi stesse a non
fare il grande salto». Per la prima volta
sceneggiatrice, diretta dal compagno
Riccardo Milani, Cortellesi ha scritto
Scusate se esisto prendendo spunto
dalla vita di tutti i giorni: «Serena è un
“cervello in fuga” che decide di tornare
nel suo Paese». Troverà una famiglia affettuosa,chevorrebbetantovederlasistemata, e un datore di lavoro bello da
perdere la testa (Raoul Bova) che potrebbe essere l’uomo ideale, ma non lo
Fermo
immagine
CLAUDIA FERRERO
ui, Clive Owen, è pedante e
saccente. Lei, Juliette
Binoche, è dura e sofferente.
Due professori, il primo di
letteratura, la seconda d’arte, intenti
a dimostrare se siano più potenti le
parole o le immagini. In Words and
Pictures, godibilissima commedia, è
lui che provoca, flirta, guida il gioco.
Ma la verità la dice lei, più creativa
grazie a quest’incontro urticante
che le cambia la vita: «È una peste,
lancia sfide in continuazione.
Ringrazio Dio per questo».
L
sarà perchè è gay: «Tra loro si instaura
un rapporto d’amore inusuale, fatto di
affetto e di condivisione, decidono di
vivere nella stessa casa, di prendersi cura l’uno dell’altro, pronti a tutto pur di
aiutarsi.Nellecommedieromantichela
coppia è sempre quella tradizionale,
nellavita,invece,esistonotantimodidi
stare insieme». Il duo Bova-Cortellesi
aveva già avuto gran successo in Nessuno mi può giudicare: «Lì Raoul era un
coatto, aveva fatto un bellissimo lavoro, ma qui è andato oltre. Ha un’indole
dolce e credo fosse stimolante per lui il
ruolo di un uomo sexy e virile che nascondeunavitaintimainaspettata».
Con Milani, racconta l’attrice, ci sono stati «scambi e anche discussioni
elancholia di Lars
Von Trier era un’opera visionaria su
un’Apocalisse già scritta nell’autodistruttivo stato d’animo della protagonista Kirsten
Dunst, emblema di un’umanità al crepuscolo; These Final
Hours di Zak Hilditch segue la
strada più comune del fantascientifico centrato sul motivo della Fine e sulla domanda
che vorremmo non doverci
porre mai: hai 12 ore a disposizione, come le passerai? Però
questa pellicola australiana a
piccolo budget rivela un regista interessante, con forza immaginifica e bei ritmi. Mentre
radio e tv trasmettono bollettini sul mondo che scompare,
in quel di Perth c’è chi si suicida, chi spara, chi stupra, chi
prega. James vorrebbe stordirsi in un party a base di droga con la sua donna, ma sulla
via si trova a salvare una bambina rapita da due depravati e
il suo viaggio cambia direzione, diventa un viaggio di riscoperta interiore. Si può capire
chi si è e cosa si vuole a un passo dal precipitare nella catastrofe; si può essere forse felici un’ultima volta abbracciati
su una spiaggia all’essere
amato, in attesa dal mare di
un calore che uccide.
[A. LK.]
THESE FINAL HOURS
di Zak Hilditch; con Nathan Philipps,
Angourie Rice. Australia 2014
TORINO: The Space; MILANO: The Space
GENOVA: Uci, The Space
ROMA: Cineland
***
accese, come succede sempre quando
si lavora con chi si è più in confidenza».
Il punto di riferimento è «la commedia
all’italiana, quella di Scola, Monicelli,
Comencini, autori che hanno saputo
usare un linguaggio umoristico anche
per raccontare aspetti drammatici della realtà italiana. Abbiamo tentato di
seguire le loro orme».
SCUSATE SE ESISTO
Di R. Milani; con P. Cortellesi R. Bova
TORINO: Massaua, Greenwich, Ideal,
Reposi, The Space, Uci; MILANO: Cinemax
S. Carlo, Gloria, The Space, Uci; Genova:
Corallo, Uci, The Space; ROMA: Adriano,
Alhambra, Andromeda, Atlantic,
Barberini, Broadway, Cineland, Doria,
Galaxy, Jolly, Lux, Maestoso, Odeon,
Reale, Roxyparioli, Royal, Savoy, Trianon
***
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
del 20 novembre 2014
Rai 1
6.00 Euronews Il telegiornale
europeo
6.10 Il caffè di Raiuno
6.30 Tg 1
6.45 Unomattina Attualità
11.00 Palazzo della Fao: Messaggio di papa Francesco
11.40 A conti fatti Attualità
12.00 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia Attualità
14.05 Dolci dopo il Tiggì
14.40 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità
Il court-show condotto
da Monica Leofreddi
16.00 La vita in diretta
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi Game show
21.10 Carosello Reloaded
Attualità
Rai 2
7.10 Army Wives Serie
8.30 Il tocco di un angelo TF
10.00 Tg2 Insieme Attualità
11.00 I fatti vostri Varietà
13.00 Tg 2 Giorno
13.30 Tg2 Costume e società
13.50 Medicina 33
14.00 Detto fatto Attualità
16.15 Castle Telefilm
17.00 SuperMax Tv Con Max
Giusti e Gioia Marzocchi.
Una carrellata di imitazioni e caratterizzazioni
17.45 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
17.55 Tg2 Flash L.I.S.
18.00 Tg sport
18.20 Tg 2
18.50 NCIS: Los Angeles TF
19.40 NCIS Telefilm
20.30 Tg 2 20.30
21.00 Impazienti Sitcom
21.10
Virus - Il contagio
delle idee
21.15
Che Dio ci aiuti 3
FICTION. Rosa segue il caso di un
uomo che accusa il suocero di
aver molestato sua figlia, ma
suor Angela (Elena Sofia Ricci)
e Guido sollevano dubbi sulla
validità delle accuse
23.35 Porta a porta Attualità
1.10 Tg 1 - Notte. Che tempo fa
1.45 Sottovoce Attualità
2.15 StoriE della LetteraturA
2.45 Il rabdomante Film
(dramm., 2007)
4.15 Da Da Da
ATTUALITÀ. Il docu-talk di Nico-
la Porro. Inchieste sulla stretta
attualità, interviste e un dibattito con i protagonisti della vita
politica ed economica
23.50 Tg2
0.05 Obiettivo Pianeta
1.00 Hawaii Five-0 Telefilm
1.45 Meteo 2
1.50 La Piovra 3 Serie
3.45 Tg2 Eat Parade
4.00 Videocomic
Rai 3
6.30 Rassegna stampa italiana e internazionale
7.00 Tgr Buongiorno Italia
7.30 Tgr Buongiorno Regione
8.00 Agorà Attualità
10.00 Mi manda Raitre
11.00 Elisir Attualità
12.00 Tg 3
12.45 Pane quotidiano
13.10 Il Tempo e la Storia
14.00 Tg Regione. Meteo
14.20 Tg 3. Meteo 3
14.50 Tgr Leonardo Attualità
15.00 Tg3 Lis
15.05 Tgr Piazza Affari
15.10 Terra nostra 2 TN
15.55 Aspettando Geo Doc.
16.40 Geo Documentari
19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.15 Sconosciuti Attualità
20.35 Un posto al sole SO
21.05
Reality
★★★
FILM. (dramm., 2012) con Aniello
Arena. Regia di Matteo Garrone.
Unpescivendolotrentenne,appassionato di tv e reality, si comporta
nellavitaquotidianacomeunconcorrente del Grande Fratello
23.10 The Newsroom Telefilm
0.00 Tg3 Linea Notte
1.05 Rai Parlamento Telegiornale Attualità
1.15 W la storia Documentari
1.45 La musica di Raitre
2.20 Fuori Orario
Canale 5
Italia 1
Rete 4
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.54 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
8.45 Mattino Cinque
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera
14.15 Centovetrine Soap
opera
14.45 Uomini e donne
16.15 Il segreto Telenovela
17.00 Pomeriggio cinque
Attualità Approfondimenti e dibattiti in studio su temi di cronaca,
politica, attualità e spettacolo in compagnia di
Barbara D'Urso
18.45 Avanti un altro! Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia
7.15 Tutto in famiglia Telefilm
7.45 Mike & Molly Sitcom
8.40 Psych Telefilm
10.30 The closer Serie
12.25 Studio Aperto
13.00 Sport Mediaset Sport
14.05 I Simpson Cartoni
14.35 Futurama Cartoni
15.00 2 broke girls Telefilm
15.20 Big Bang Theory Sitcom
16.05 E alla fine arriva mamma
Sitcom
16.50 White Collar Telefilm
Neal Caffrey, un giovane genio della truffa, si
ritrova costretto, suo
malgrado, a lavorare
come consulente per
l’agente dell’Fbi Peter
Burke
18.30 Studio Aperto. Meteo
19.20 CSI New York Telefilm
6.50 Zorro Telefilm
7.10 Hunter Telefilm
8.05 Cuore ribelle Telenovela
9.30 Carabinieri Telefilm
10.35 Sai cosa mangi?
Con Emanuela Folliero
10.45 Ricette all’italiana
Con Davide Mengacci
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Detective in corsia TF
13.00 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
15.30 Hamburg distretto 21 TF
16.35 Ieri e Oggi in Tv
16.45 Penelope, la magnifica
ladra Film (comm., 1966)
con Natalie Wood, Ian
Bannen, Dick Shawn,
Peter Falk ★★
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore SO
21.10
Zelig
21.10
Pitch Black
VARIETÀ. Per celebrare i 18 anni
dello show, la conduzione viene
affidata ogni settimana a una
coppia diversa. Questa sera è la
volta di Gerry Scotti e Teresa
Mannino
23.30 Matrix Attualità
Conduce Luca Telese
1.20 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
1.50 Striscia la notizia
Varietà satirico
2.25 Uomini e donne
La 7
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.55 Omnibus Attualità
9.45 Coffee break Attualità
11.00 L’aria che tira Attualità
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Il commissario Maigret
Telefilm
16.30 Suor Therese Telefilm
Suor Therese, ex poliziotta, dopo la separazione dal marito,
Gérard Bonaventure, si
ritira in convento
18.15 Il commissario Cordier
Telefilm
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo Attualità
21.15
Life - Uomo e natura
21.10
Announo
FILM. (fant., 2000) con Vin Diesel.
DOCUMENTARI. Appuntamento
Regia di David Twohy. In un futuro prossimo, un’astronave è
costretta a un atterraggio di fortuna su un pianeta sconosciuto
dove vivono mostruose creature
con i reportage del biologo
naturalista Vincenzo Venuto.
Un viaggio in tre continenti per
raccontare il sempre più fragile
equilibrio tra uomo e natura
ATTUALITÀ. Seconda puntata
del settimanale di approfondimento ideato da Michele
Santoro e condotto in studio
da Giulia Innocenzi. Seconda
edizione
23.25 Pianeta rosso Film (fant.,
2000) con Val Kilmer, Carrie-Ann Moss. Regia di
Anthony Hoffman ★★
1.35 Sport Mediaset Sport
2.00 Studio aperto
La giornata
23.55 Commedia sexy Film
(comm., 2001) con Ricky
Tognazzi, Elena Sofia
Ricci. Regia di Claudio
Bigagli ★★
1.35 Tg4 Night News
2.00 Qui non è il Paradiso Film
UNA MARCIA IN PIÙ ALLE
TUE DIFESE? SU CON
IMMUNO
★★★
0.00 Tg La7
0.15 Otto e mezzo Attualità
Con Lilli Gruber (R)
1.00 Coffee break (R)
2.15 L’aria che tira
Con Myrta Merlino (R)
4.45 Omnibus Attualità
Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione
fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe
a dura prova dalle molteplici situazioni di stress,
SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a
doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE
e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE
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digitale terrestre
RAI 4
21
16.25 The lying game
Serie
17.10 Rai News - Giorno
17.20 Streghe Serie
18.05 Xena Serie
18.50 La spada della
verità Serie
19.35 Supernatural Serie
20.20 Beauty and the
Beast Serie
21.10 C’era una volta
Serie
22.45 Blade Trinity Film
0.35 Steins Gate
Telefilm
RAI 5
23
17.00 Cool Tour Arte
18.00 Rai News - Giorno
18.05 Ubiq - Nuove
Generazioni
18.40 Grandi giardini di
Francia
19.50 Divini Devoti
20.40 Passepartout:
Aurametro Rubrica
21.15 Petruska Incontri
21.45 Petruska - Il
Barbiere di
Siviglia Musicale
22.20 Biennale Danza
2001: “Echos”
19.05 Souvenir d’Italie Tre
autostoppiste attraversano l’Italia insieme e
collezionano avventure
SKY CLASSICS
Viva l’Italia I difetti
dell’Italia di oggi messi
alla berlina da
Massimiliano Bruno SKY
COMEDY
19.20 Cuccioli - Il Codice di
Marco Polo Maga
Cornacchia vuole prosciugare Venezia, la
città che l’ha vista umiliarsi SKY CINEMA FAMILY
Concrete Blondes Bionde all’attacco Tre
ragazze trovano una
valigia piena di soldi
sulla scena di una sparatoria SKY MAX
19.25 TalhotBlond - Trappola
virtuale Thomas, uomo
di mezza età sposato,
viene sedotto dal
mondo del poker online SKY PASSION
19.35 Cloverfield New York. È
una sera come tante,
finché un boato fa tremare le pareti delle
case SKY HITS
21.00 Il mio amico Ted Le
avventure di Aussie e
Ted, un orsacchio che si
illumina con l’affetto
SKY CINEMA FAMILY
A ciascuno il suo In un
paese della Sicilia vengono uccisi il farmacista
Manno e il dottor
Roscio SKY CLASSICS
RAI STORIA 54
18.15 Speciali StoriaIran 1979
19.10 Testimoni del
tempo
19.35 L’Italia in 4d Anni
‘70
20.30 Il giorno e la storia
20.50 Il tempo e la storia
21.35 a.C.d.C. La vita ai
tempi di
Napoleone
22.35 a.C.d.C. Guerrieri:
Riccardo cuor di
leone
RAI MOVIE
12.20 Io tigro, tu tigri,
egli tigra Film
14.15 In & Out Film
15.50 A piedi nudi nel
parco Film
17.40 Rai News - Giorno
17.45 Una teenager alla
Casa Bianca Film
19.35 Scusa se è poco
Film
21.15 Padrona del suo
destino Film
23.10 Movie.Mag
Magazine
23.40 1408 Film
film
serie tv
Fantozzi in Paradiso
Dopo la pensione,
Fantozzi scopre di
avere pochi mesi di vita
e... SKY COMEDY
Perché te lo dice
mamma Diane Keaton,
mamma apprensiva,
cerca marito per la
figlia minore single SKY
17.05 Project Runway USA 9
PASSION
Captain Phillips Attacco in mare aperto
La cronaca dell’incontro in mare del capitano Phillips con i pirati
somali SKY MAX
21.10 Elysium Los Angeles
2154. L’umanità rimasta
sulla Terra è un’unica
grande classe operaia
SKY HITS
Anchorman 2 - Fotti la
notizia 1978. Il ritorno
del team delle news
serali di Channel Four
della Kvwn-Tv SKY
CINEMA 1
22.35 Beautiful Creatures - La
sedicesima luna
Trasposizione cinematografica dei romanzi
di Kami Carcia e
Margaret Stohl SKY
CINEMA FAMILY
22.40 Quel maledetto treno
blindato 1944: soldati
americani in prigione
approfittano di un
bombardamento per
fuggire SKY CLASSICS
24
IRIS
9.00 Per qualche dollaro in più Film
11.30 Bellifreschi Film
13.15 Hazzard Telefilm
15.25 Django il bastardo Film
17.15 Il burbero Film
19.15 Hazzard Telefilm
21.00 Nato il 4 luglio
Film
0.05 Adesso Cinema!
0.30 Intervista col
vampiro Film
2.50 Il tempo dei cani
pazzi Film
DISCOVERY CHANNEL
FOX
CRIME
17.20 Castle FOX
18.05 Grey’s Anatomy FOX LIFE
18.10 Castle FOX
18.15 Cold Case FOX CRIME
18.35 Donne nel mito:
Audrey Hepburn DIVA
UNIVERSAL
18.50 Quincy DIVA UNIVERSAL
19.00 Grey’s Anatomy FOX
LIFE
19.10 NCIS FOX CRIME
I Simpson FOX
19.35 I Simpson FOX
19.50 Poirot DIVA UNIVERSAL
Il tocco dello chef FOX
FOX
20.05 Criminal Minds
FOX
FOX
20.50 Donne nel mito: Ada
Ascarelli Sereni DIVA
UNIVERSAL
DIVA
The Killing FOX CRIME
Cucine da incubo FOX
19.30 Le Italie della Moda:
Con le mani ARTE
19.45 X Factor Daily SKY UNO
20.00 Queen ARTE
Affari a quattro ruote
DISCOVERY CHANNEL
20.05 Cuochi e fiamme LEI
20.10 The Sing Off SKY UNO
20.25 Stupidi al quadrato
20.30
20.55
NATIONAL GEOGRAPHIC
Queen ARTE
Extra Art ARTE
NATIONAL GEOGRAPHIC
21.00 Top Ten Sharkdown: i
più letali DISCOVERY
CHANNEL
LEI
Ante Factor SKY UNO
21.10 Chagall ARTE
X Factor 2014 SKY UNO
21.45 Il Barocco - Da San
Pietro a Saint Paul
21.55 Crimini metropolitani
LEI
Invasione aliena
LIFE
Rake FOX
21.50 NCIS FOX CRIME
21.55 Bones FOX LIFE
The Big Bang Theory
FOX
UNIVERSAL
NATIONAL
GEOGRAPHIC
ARTE
UNIVERSAL
22.00 Padre Brown
SKY UNO
19.25 Gli anni ‘80
Accumulatori seriali
CRIME
20.30 The Big Bang Theory
21.00 Padre Brown
19.10 Cambio cuoco LEI
19.20 Britain’s Got Talent
Natura violenta
LIFE
20.00 Bones FOX LIFE
The Big Bang Theory
NATIONAL GEOGRAPHIC
22.00 Nudi e crudi... A nudo
DISCOVERY CHANNEL
22.55 River Monsters
DISCOVERY CHANNEL
DIVA
CIELO
MTV
26
15.15 SkyTg24 mezzogiorno
15.30 MasterChef
Australia Varietà
16.30 Fratelli in affari
17.30 Buying & Selling
18.30 Fratelli in affari
19.15 Affari al buio
20.15 Affari di famiglia
21.10 Priest Film
23.00 Hypersex: malati
di sesso
Documentari
0.00 Bitch Slap - Le
superdotate Film
8
14.20 Ginnaste - Vite
Parallele Varietà
15.10 Catfish: False
Identità Magazine
16.00 Motorhome Piloti di famiglia
17.00 Friendzone: amici
o fidanzati?
17.50 Teen Mom 2
19.50 Motorhome Piloti di famiglia
20.15 Il testimone
21.10 Alfie Film
23.20 Are You The One?
Varietà
REAL TIME
Muoviti o muori
NATIONAL GEOGRAPHIC
15.25 L’allenatore nel pallone
2 Oronzo Canà (Lino
Banfi) torna ad allenare
la Longobarda. Di
Sergio Martino PREMIUM
COMEDY
15.35 Irma la dolce Parigi:
Jack Lemmon s’innamora della prostituta
Irma (Shirley MacLaine)
PREMIUM UNIVERSAL
16.05 Carnage Due coppie
tentano di risolvere
una rissa scoppiata tra i
rispettivi figli PREMIUM
CINEMA EMOTION
16.35 Cape Fear - Il promontorio della paura Uscito
di galera, Robert De
Niro perseguita il suo
avvocato difensore
Nick Nolte PREMIUM
CINEMA
17.30 Mr. Beaver Walter, dirigente di un’ndustria di
giocattoli, trova un
pupazzo da ventriloquo PREMIUM CINEMA
EMOTION
17.35 La vita è una cosa
meravigliosa Enrico
Brignano è un poliziotto che si occupa di
intercettazioni PREMIUM
COMEDY
17.40 Contagion Una malattia capace di svilupparsi
anche per contatto sta
colpendo il mondo
PREMIUM CINEMA ENERGY
18.05 Jackie Brown La
hostess Jackie Brown è
31
14.50 Il nostro piccolo
grande amore
15.45 Abito da sposa
cercasi Varietà
17.15 Quattro matrimoni
18.10 Amici Casting
19.10 Cucine da incubo
USA Varietà
21.10 Malati di pulito
23.05 Partorirò tuo
figlio
0.05 Malattie misteriose
1.05 Malattie imbarazzanti
intrattenimento
19.05 Fast N’ Loud
FOX LIFE
17.15 CSI New York
22
DMAX
52
15.10 Sei spacciato!
16.00 River Monsters
16.50 Affari a quattro
ruote
17.45 Top Gear
18.35 Affare fatto!
19.30 Storage Wars
Canada
20.20 Banco dei pugni
21.10 Top Gear
22.00 Affari a quattro
ruote
22.50 Mixologist. La
sfida dei cocktail
23.15 Banco dei pugni
film
serie tv
divisa tra il boss che la
vuole morta e la polizia
15.45 R.I.S. Roma 3 Delitti
imperfetti TOP CRIME
Una Famiglia... Quasi
Perfetta MYA
16.05 Grimm ACTION
16.35 Friends JOI
16.45 Fire & Ice - La Sfida Più
Grande MYA
16.50 Almost Human ACTION
16.55 Parks And Recreation
PREMIUM UNIVERSAL
19.05 La versione di Barney
Barney ha una sua versione sulla sua vita e
sulla scomparsa del suo
amico Boogie PREMIUM
CINEMA EMOTION
19.25 Ferite mortali L’agente
Steven Seagal sventa
un attentato al vicepresidente degli Stati Uniti
PREMIUM CINEMA ENERGY
21.15 L’isola delle coppie
Quattro coppie decidono di passare le vacanze nella stessa isola tropicale PREMIUM COMEDY
La vita facile Due amici,
dopo essersi persi di
vista, si ritrovano dopo
qualche tempo in
Kenya PREMIUM CINEMA
EMOTION
Occhi di Laura Mars La
fotografa di moda veggente Faye Dunaway
aiuta a scoprire l’assassino PREMIUM UNIVERSAL
Radio America Storia
del programma radiofonico condotto da
Garrison Keillors. Di
Robert Altman PREMIUM
CINEMA
23.05 Un altro mondo
Andrea riceve una lettera dal padre che lo
informa di essere in fin
di vita PREMIUM CINEMA
EMOTION
JOI
17.30 Mom JOI
17.45 Flikken - Coppia in
giallo TOP CRIME
I Signori della Fuga
ACTION
17.55 2 Broke Girls JOI
18.25 Mike & Molly JOI
18.30 Pretty Little Liars MYA
18.40 Grimm ACTION
18.45 The middle JOI
19.10 Big Bang Theory JOI
19.25 Law & Order: Unità
Speciale TOP CRIME
Una mamma per
amica MYA
19.30 Almost Human ACTION
19.35 Psych JOI
20.25 I Signori della Fuga
ACTION
Psych JOI
21.05 Bones TOP CRIME
21.15 Arrow ACTION
The Carrie Diaries MYA
Mom JOI
22.00 Gotham ACTION
22.05 Hart of Dixie MYA
22.25 Royal Pains JOI
22.45 Law & Order: Unità
Speciale TOP CRIME
22.50 Chicago Fire ACTION
23.00 Nip’n Tuck MYA
34
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
SPORT
Legenda
BIANCONERI
CHIELLINI (Italia)
IN NAZIONALE
90’
MINUTI
GIOCATI
13
PARTITE
BONUCCI (Italia)
81’
1
CONDIZIONE
BUFFON (Italia)
90’
1
Juve, rinnovano Buffon e Chiellini
Dopo Pogba, nella Juve si chiude la partita dei rinnovi
contrattuali per Gigi Buffon e Giorgio Chiellini.
L’annuncio verrà dato direttamente dal presidente
Andrea Agnelli, oggi a Vinovo, alla presenza del
capitano e vice capitano della Juve. I due giocatoritotem, in scadenza, prolungheranno la loro carriera
bianconera fino al 2017 (Buffon) e 2018 (Chiellini).
LICHTSTEINER (Svizzera)
90’
1
MORATA (Spagna)
102’
2
TEVEZ (Argentina)
57’
2
COMAN (Francia U21)
117’
2
MARCHISIO (Italia)
90’
1
PEREYRA (Argentina)
36’
2
VIDAL (Cile)
GIOVINCO (Italia)
65’
1
MATTIELLO (Italia U20)
45’
1
POGBA (Francia)
81’
2
1
166’
2
Centimetri
LA STAMPA
GIALLOROSSI
IN NAZIONALE
GERVINHO (Costa d’Avorio)
180’
2
NAINGGOLAN
0’
2
DE ROSSI (Italia)
90’
1
KEITA (Mali)
110’
2
PJANIC
62’
1
DESTRO (Italia)
65’
1
MANOLAS (Grecia)
163’
2
SANABRIA
45’
2
11
CORSA SCUDETTO, LE DUE BIG RITROVANO I NAZIONALI E SABATO TORNANO IN CAMPO: LA CAPOLISTA A ROMA CON LA LAZIO, I GIALLOROSSI IN CASA
Rush finale
Riparte la sfida tra Juve e Roma: un mese di partite prima dello stop invernale. Il check up
Condizione fisica
10
30
Carlos Tevez ha
già raggiunto la
doppia cifra: 8
reti in serie A
(capocannoniere
con Callejon) e 2
in Champions
Il costo
dell’operazione
sostenuto dalla
Roma per
strappare Juan
Iturbe alla Juve
in estate
Gol
bbb
Massimiliano Allegri l’ormai
famoso «fiuu» di sollievo
l’ha rispolverato dopo aver
visto rientrare alla base i
suoi nazionali sani e salvi.
Tutti o quasi, visto che Vidal
arriverà solo oggi
pomeriggio dal Cile (ma sta
bene) e Ogbonna è tornato
malconcio dall’Italia (sabato
però può andare in
panchina). Chiusa la sosta
senza danni collaterali, nella
Juve comunque restano i
problemi di una difesa in
grande emergenza. Solo
Chiellini sta bene, visto che
Bonucci ha un piccolo
problema muscolare
(stringerà i denti) e l’elenco
degli infortunati è lungo
con Padoin confermato
terzino sinistro. Da
monitorare Pirlo: non è
ancora al 100%, ma contro
la Lazio vuole esserci.
Precauzione permettendo.
bb
Autentica costante, sia per
quantità che per qualità,
dell’avvio di stagione: sedici
giocatori sono transitati per
l’infermeria. L’emergenza
continua a coinvolgere la
difesa: con Yanga-Mbiwa
ammaccato per 20 giorni,
Castan in attesa
dell’idoneità e Maicon fermo
ai box per almeno un’altra
settimana, a Bergamo
verranno precettati gli
acciaccati Torosidis e
Manolas e scatterà un
semaforo verde obbligato al
rientro di Astori. Le cose
vanno meglio a
centrocampo, grazie al
graduale ritorno di
Strootman, e in attacco. Per
sabato, con Totti
squalificato, Garcia progetta
un tridente Iturbe-DestroLjajic per non costringere
Gervinho agli straordinari.
Milioni
LAPRESSE
b
molto
negativo
bb
bbb
negativo
N
positivo
bbbb
molto
positivo
Fattore psicologico
A CURA DI MATTEO DE SANTIS E GIANLUCA ODDENINO
ervi, muscoli, cuore e testa. Nel rush finale di questo 2014
calcistico, Juve e Roma ripartono dopo la pausa di un
campionato con una sola certezza: non potranno risparmiarsi, usando tutto quello che hanno a livello di forze, giocatori e
adrenalina, perché prima della sosta natalizia si decide la stagione. Non solo in Champions, con una qualificazione tutta da conquistare per entrambe. I bianconeri ripartono con 3 punti di vantaggio in classifica sui giallorossi e la voglia di vincere la Supercoppa
al termine di un mese da vivere in apnea. La squadra di Garcia,
invece, punta ad agganciare i rivali che avranno il morale più alto,
ma un calendario più complesso. E allora, che il duello riprenda.
LAPRESSE
b
b
b
b
I tre punti di vantaggio in
classifica sulla Roma sono la
migliore base per ripartire in
campionato e anche
un’assicurazione per affrontare la
Champions senza ulteriori
pressioni esterne. L’umore
bianconero è buono, ma non solo
per i rinnovi contrattuali dei
«senatori» Buffon (che vuole
cancellare l’errore di ItaliaCroazia) e Chiellini. Le nazionali
hanno restituito giocatori carichi
e motivati (da Pogba a Tevez,
passando per Coman e Morata),
mentre tra un mese c’è in palio il
primo trofeo e la Juve vuole
chiudere l’anno con un trionfo.
b
b
b
Archiviati malamente i due
incontri ravvicinati con
l’extraterrestre Bayern e incassata
la lezione impartita dal Napoli, la
consolazione si chiama classifica.
La Roma è caduta in piedi sia in
campionato sia in Champions:
l’aggancio alla Juve e il passaggio
del turno sono rimasti a tiro. L’aver
superato la prima crisi stagionale
senza gravi ripercussioni
rappresenta una buona base per
organizzare la rincorsa. Garcia,
nonostante qualche muso lungo
(Destro in primis), continua a
credere nello scudetto e aspetta
con impazienza i rientri di leader
come Maicon e Strootman.
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Costa d’Avorio, qualifica con invasione
Oggi in Tv
Con uno 0-0 ad Abidjan contro il Camerun la Costa
d’Avorio ha ottenuto il punto che le serviva per
andare in Coppa d’Africa (17 gennaio-8 febbraio), ma
ha dovuto reggere l’urto di un’invasione fuori
controllo. I tifosi si sono portati via tutto: dai
pantaloncini di Gervinho ai pali della porta. È dovuta
intervenire la polizia che non ci è andata leggera.
9,00 Golf. DP World Tour
13,00 Sport Mediaset
14,00 Tg Sport
15,00 Si Basket
16,30 Pomeriggio da campioni
18,00 Tg Sport
(Belgio)
TOROSIDIS (Grecia)
151’
2
(Bosnia)
YANGA MBIWA (Francia)
90’
1
(Paraguay)
UCAN (Turchia U21)
57’
1
Terapia d’urto per avere collaborazione: stage a gennaio e a febbraio
Sostegno federale
Retroscena
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
delle rivali
Calendario
bb
Un mese di fuoco attende i
campioni d’Italia da sabato
sera: cinque partite di
campionato con Lazio, Toro,
Fiorentina e Sampdoria,
intervallate dalle due sfide di
Champions con Malmoe e
Atletico Madrid. E, dulcis in
fundo, la Supercoppa a Doha
contro il Napoli (22
dicembre). Un ciclo così
Allegri non l’ha ancora
vissuto a Torino e questo rush
finale sarà un test decisivo
per capire le ambizioni e la
forza della sua Juve. Dopo un
avvio da record (sta facendo
meglio di Conte), i
bianconeri devono chiudere
il 2014 con il primo posto in
classifica, la qualificazione
agli ottavi (obiettivo
prioritario) e un trofeo in
bacheca. Per farcela, però,
non potranno fallire
l’approccio dopo la pausa,
come accaduto un mese fa.
bbb
Nella volatona finale del
2014 la Roma si gioca tanto:
a Mosca (trasferta lunga da 4
giorni e 3 notti) e in casa con
il Manchester City gli ottavi
di Champions, con Atalanta,
Inter, Sassuolo, Genoa e
Milan l’aggancio alla Juve.
Sette partite in tutto:
quattro all’Olimpico e tre in
trasferta. L’obiettivo, non
dichiarato ma neanche tanto
nascosto, è fare il maggior
numero di punti e ne
servono tanti: per cancellare
le ombre della crisetta
autunnale, per smentire le
accuse di una preparazione
atletica sbagliata e per
mettere fieno in cascina in
vista di gennaio. Con l’arrivo
dell’anno nuovo, infatti, la
Coppa d’Africa si porterà via
due pilastri come Gervinho e
Keita, ieri a segno su rigore
per la qualificazione del Mali.
N
on è mai follia,
quella di Antonio
Conte, e c’è sempre
un metodo, dentro
e fuori dal campo.
Diciamo che dalle parti della
Juve ne hanno una non vaga
idea. «Continuo a sentire, faremo questo e faremo quell’altro,
ma io voglio i fatti», ha sbraitato
il ct azzurro nella notte di Marassi. Saranno fischiate le orecchie anche a qualcuno in Federcalcio, se ieri il presidente Carlo
Tavecchio gli ha risposto, cercando di farlo sentire un po’ meno un uomo solo al comando:
«Siamo felici di come sta lavorando Conte. E noi lo supportiamo in tutto». Solo che lui non
vuole fiori, ma opere di bene:
Antonio
Conte, 45
anni, ha vinto
5 partite e ne
ha pareggiata
una da quando è sulla
panchina
della
nazionale
Supporteremo
Antonio in ogni modo
e cercheremo di creare
occasioni di incontro
tra ct e squadra
Carlo Tavecchio
Presidente
della Figc
ANSA
«Lavoreremo per fare ancora
più grande questa Nazionale ha spiegato il numero uno della
Figc - parleremo con tutte le
componenti per creare più occasioni di incontro tra il ct e la
squadra». Che vuol poi dire organizzare gli stage, dei quali si
parlerà già ai margini del Consiglio Federale di oggi. Al massimo un paio, prima di ritrovarsi a marzo, per le qualificazioni
a Euro 2016. Quello che strappò
Prandelli. Dando un’occhiata al
calendario, stipato di campionato e Coppe, si possono azzardare un paio di giorni a ritrovo:
19-20 gennaio, 9-10 febbraio.
La Grande Guerra (dei ct),
da Lippi a Prandelli, è però contro l’atteggiamento dei club: un
film già visto. Anche se gli unici
a non darci neppure un’occhiata sono proprio le società, le so-
35
18,00 Basket. Cska Mosca-Berlino
FoxSports2
18,15 Icarus
SkySport2
19,00 Sport Mediaset
Italia1
20,45 Basket. Milano-Fenerbahce
FoxSports2
23,00 Calcio&Mercato
Sportitalia
23,00 Volley. Treia-Paris
FoxSports2
0,50 Calcio. Gremio-Cruzeiro
FoxSports
2,00 Basket. Nba, Miami-L.A. Clippers SkySport2
Voce grossa? È il metodo Conte
Dopo la Juve, la Nazionale
Deciso
DELL’ATALANTA
SkySport2
Italia1
RaiSport
Sportitalia
RaiSport
Rai2
.
le che potrebbero cambiare le
cose. Sempre sintonizzate su
altro programma: «La Nazionale non potrà mai essere più
importante delle squadre, ballano centinaia di milioni». Ovvero, il valore di giocatori e la
Champions. Conte sognerebbe
altro: «Ci vuole più amore per
questa Nazionale: in tre mesi di
lavoro e tre raduni, invece, ho
capito che viene vissuta come
un fastidio. Qualcuno storce il
naso anche se parlo di intensità
nei pochi giorni in cui ho i ragazzi a disposizione». Storceva
il naso pure lui, da allenatore
della Juve, quando al solo sentir parlare di stage o convocazioni, veniva colpito dall’orticaria. Onestamente, l’ha ammesso: «Se alleni un club, pensi alla
squadra e non agli altri». Anche se poi Claudio Lotito, uno
che pure dovrebbe stare dalla
sua parte, ha già annotato i
conti: dall’inizio della stagione,
i giocatori hanno passato 50
giorni con il club e 33 a disposizione dell’Italia. Sempre stato
così, in autunno. Al ct non baUN CT AMBITO
«Inizio a stancarmi»
ribadisce il tecnico
tenuto d’occhio dal Psg
sta: «Per adesso è cambiato
l’allenatore della Nazionale,
non i problemi del calcio italiano: e io non sono venuto qui per
perdere tempo». Sarà mica un
lungo addio? In fondo, il Psg
continua a tenerlo d’occhio.
«Questo non è un punto di rottura, ma di costruzione: una
pietra lanciata, e chi deve capire, capisca». La situazione è disperata: «Ci stiamo estinguendo. E dico queste cose dopo cinque vittorie e un pareggio, ma
inizio a stancarmi». Non per
esagerare, ma avete presente
come finì con la Juve?
Oggi voto in Figc
PrimariformainA:
rosea25giocatori
Carlo Tavecchio, 71 anni
1 Appuntamento con le ri-
forme. All’ordine del giorno
del Consiglio Federale di oggi
c’è l’approvazione del primo
pacchetto di cinque proposte,
volute dal presidente Tavecchio (e progettate dal consigliere ad hoc Lotito). La prima
è la riduzione delle rose a 25
giocatori, con l’obbligo di 4
tesserati allevati nel vivaio e altrettanti di formazione italiana. Una mossa ispirata dalle liste Uefa e ideata, secondo la Figc, per il sostanziale sfoltimento e il progressivo ringiovanimento dei campionati: entrata
in vigore prevista per la prossima stagione, con la possibilità
di deroghe e percorsi di accompagnamento per non
«rottamare» i calciatori in esubero comunque sotto contratto (almeno un’ottantina in A).
Il secondo punto, copiato dalla
Premier League, riguarda gli
extracomunitari: il requisito,
per uno dei due nuovi posti disponibili, sarà di un numero
minimo di presenze in Nazionale. Completano il quadro
delle proposte riformatrici l’introduzione di un modello di fair play finanziario interno e la
liberalizzazione dell’attività di
procuratore.
[M.D.S.]
1
2
36 .Sport
LA STAMPA
.GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Prove per domenica
Incampoalle12,30
oggilasimulazione
il caso
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
1 Il Toro recupera i Nazionali per
la simulazione gara in programma
oggi alle 12,30. Dopo Darmian, El
Kaddouri e Gillet, arrivati martedì,
ieri si sono rivisti Moretti e Jansson
e oggi è il turno di Glik e Maksimovic: mancano ancora Martinez e Silva attesi tra 24 ore. Ieri si sono fermati Benassi e Perez (un problema
al gluteo per l’U21, al polpaccio per
lo spagnolo) e la loro disponibilità
per il Sassuolo è a rischio. Intanto,
da lunedì a sabato saranno messi in
vendita i biglietti per il derby che si
giocherà a casa Juve domenica 30
alle ore 18. Il prezzo del settore
ospiti è 40 euro (20 per U16): canale
di vendita Listicket.
I
ladri di emozioni hanno
saccheggiato l’Olimpico.
Nella culla del Toro segnare è diventato quasi
illegale, se vige la legge
del «mai dire gol». Lo stadio
che dal 2011 è ad uso esclusivo
dei granata è quello, tra tutti
gli impianti d’Europa, dove i
tifosi (di casa e ospiti) hanno
esultato di meno. Perché a
mancare, quest’anno, è proprio quel momento, liberatorio, che da solo vale il prezzo
del biglietto e che si sogna tutta la settimana: quando la palla sfonda la porta. Un brivido
che, in serie A, sulla schiena
degli spettatori dell’ex Comunale è salito solo 5 volte, tenendo conto dei 3 gol fatti dalla squadra di Giampiero Ventura e di quelli subiti.
Se nella tana granata si è
perso un po’ di spettacolo, anche altre importanti realtà
europee stanno vivendo una
LA SFIDA A PRANZO
In arrivo c’è il Sassuolo,
primatista europeo
di pari in bianco: quattro
Amauri, 34 anni, attaccante, è alla prima stagione in maglia granata
Mai dire gol all’Olimpico
Il Toro cerca la svolta buona
Punte in crisi ma difesa solida: in casa granata le reti sono una rarità
situazione simile. In Germania, il Colonia è andato a referto in sole 2 occasioni (4 per
gli avversari), mentre ad Amburgo il risultato finale è stato
di poco migliore: 3 reti per i
padroni di casa, 6 per gli avversari. In Spagna, gli impianti di Bilbao e Getafe hanno fatto registrare il gradimento
peggiore, seguiti da quello di
Granada. La festa è altrove,
soprattutto in Inghilterra e
Francia dove sono stati registrati almeno dieci gol in ogni
GLI STADI D’EUROPA DOVE SI E’ SEGNATO DI MENO
OLIMPICO
di Torino:
RHEINENERGIE
di Colonia:
5 gol
6 gol
3 gol fatti
2 gol
dai padroni subiti
di casa
2 gol
fatti
4 gol
subiti
ATLETI AZZURRI
D’ITALIA
di Bergamo:
SAN MAMES
di Bilbao:
COLISEUM
ALFONSO PEREZ
di Getafe (Madrid):
7 gol
7 gol
8 gol
2 gol fatti
5 gol subiti
Centimetri-LA STAMPA
3 gol fatti
5 gol fatti
2 gol subiti
5 gol subiti
stadio. Per il Torino, il dato oggettivo di un Olimpico dove è
tornato qualche sbadiglio non è
tutto negativo. Se la gioia del
gol ha cambiato domicilio (peggio, in termini di realizzazioni,
c’è solo l’Atalanta con 2), è altrettanto vero che le 2 reti subite da Glik e compagni (con Verona e Fiorentina) sono un’altra
nota di valore alla difesa, la seconda del campionato dietro la
Roma (mai perforata).
La retroguardia, però, ha
sempre rappresentato il punto
di forza dei granata: è il reparto dove si fabbricano i sogni ad
essere in crisi. Un problema
che ha radici lontane, anche se
i dati più negativi emergono
ora. Il Torino ha il secondo
peggior attacco della serie A e
la peggior finalizzazione di occasioni sottoporta con l’8%: il
Sassuolo, il prossimo avversario, ne concretizza il 47%. Non
somma più di un gol a partita
da sette giornate e non ha risolto la dipendenza da Quagliarella: l’ex bianconero, che
ha realizzato 4 dei 7 gol totali,
monopolizza anche la statistica dei tiri nello specchio, 14 su
34. Sono dati preoccupanti ma
che possono essere spazzati
via in 90’, sebbene sulla carta
la sfida alla squadra di Di Francesco non sembri la più adatta
a sbloccare la situazione.
Anche i neroverdi hanno il
loro record: sono quelli che in
Europa hanno ottenuto più 0-0
(4 volte). Al Toro può bastare
un gol per stoppare la fuga d’entusiasmo dall’Olimpico, che ha
già perso quasi 2mila spettatori
rispetto a dodici mesi fa. A questo punto della stagione, nello
stadio granata si erano già visti
19 reti, 10 delle quali segnate
grazie ad un Cerci in formato
super (5 perle in 6 prestazioni).
Per riportare la gente alla partita, la società di Urbano Cairo ha
riabbassato i prezzi dei biglietti
con attenzione a donne ed under 16. Adesso tocca al Toro e ai
tifosi ricostruire l’alchimia.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Sport .37
.
Alonso, messaggio d’addio
Ferrari-Vettel: è il giorno
Prosecco Zonin
Insieme a chi ami.
Annuncio atteso oggi ad Abu Dhabi: il tedesco affiancherà Raikkonen
Lo spagnolo si congeda: “Ho guidato benissimo, senza risultati...”
Passato
e futuro
Retroscena
Fernando
Alonso, 33
anni (a sinistra), lascia la
Ferrari dopo
un quinquennio. Sebastian
Vettel (27, a
destra) prenderà il suo
posto
STEFANO MANCINI
l segreto peggio custodito della Formula 1 sarà
con ogni probabilità
svelato oggi: Sebastian
Vettel dal 2015 diventerà un pilota della Ferrari. Per
il secondo segreto peggio custodito bisognerà aspettare
un po’: Fernando Alonso annuncerà il mese prossimo il
ritorno alla McLaren.
La Ferrari ha deciso di
rompere la cortina di silenzio
e di sfruttare l’ultima vetrina
utile: il Gran premio di Abu
Dhabi che domenica chiuderà
la stagione. Oggi è il giorno
giusto, prima che i riflettori si
accendano sulla volata tra
Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Vettel ha vinto 4 degli
ultimi 5 campionati, ha firmato un contratto biennale con
opzione per un terzo anno e
guadagnerà mal contati trenta milioni di euro tra ingaggio,
premi e merchandising. La
sua missione: riportare il Cavallino al successo entro un
paio di stagioni.
Alonso, invece, se ne va dopo un quinquennio aspro,
emozionante, sofferto a seconda dei momenti. Ieri ha
pubblicato quattro tweet in
versione bilingue spagnoloinglese (l’italiano l’ha abolito
da tempo): gli auguri di buona
I
F1, DOMENICA ULTIMO GP
Sfida Hamilton-Rosberg
Gaffe Mercedes: «Speriamo
che Lewis non si ritiri»
fortuna a Hamilton e Rosberg, un «Forza Jules» dedicato all’amico e collega Bianchi che ieri è stato trasportato all’ospedale di Nizza; una
foto da un luogo di vacanza
esclusivo; un messaggio ai tifosi. Messaggio che liofilizza il
senso del suo campionato:
«Credo di avere reso al miglior livello della mia carriera,
senza risultati, lo so...». Zero
REUTERS
vittorie, un terzo posto in Cina
e un secondo in Ungheria, due
ritiri per altrettanti guasti (pesante quello di Monza) e tanti
piazzamenti da formichina che
lo relegano per adesso al quinto
posto in classifica generale.
«La complicità con la monoposto è stata fantastica», così
termina il messaggio. Il senso,
come quasi sempre nell’Alonsopensiero, possiamo leggerlo su
più livelli. Il primo è quello di un
pilota che divorzia dalla (ex)
squadra del cuore e che è convinto di aver fatto il proprio dovere. Nessun rancore verso la
Ferrari, che tuttavia non viene
Ricoverato in Francia, ora respira da solo
SperanzaBianchi,èfuoridalcomaartificiale
1 Spiraglio di speranza per
Jules Bianchi. Il pilota della
Marussia rimasto gravemente
ferito in un incidente nel Gp
del Giappone, è stato trasportato all’ospedale di Nizza.
«Dopo sette settimane di terapia intensiva, Jules ha fatto un
importante passo avanti - si
legge in un comunicato della
famiglia -. Non è più tenuto in
coma artificiale, anche se non
ha ripreso conoscenza, e respira senza l’ausilio di macchinari». Le condizioni generali
sono definite ancora gravi ma
stabili: questo ha indotto i
medici ad autorizzare il trasporto dall’ospedale di Yokkaichi, in Giappone, al Centro ospedaliero universitario
di Nizza, la città dei Bianchi. Il
pilota francese, 25 anni, era
uscito di pista il 5 ottobre durante la gara ed era andato a
sbattere contro un carro-gru a
bordo pista, riportando un
danno assonale diffuso al cervello. Da quel momento non
ha mai ripreso conoscenza.
mai citata. E qui passiamo al secondo livello di analisi. Alonso
ci tiene a informare i suoi 2 milioni e 170 mila follower che è
veloce più che mai e che bisogna distinguere tra le sue capacità e le prestazioni del mezzo.
Il resto della storia è scritta su
paginate di contratti che impediranno a lui e a Vettel di partecipare ai test di Abu Dhabi della
prossima settimana. La Ferrari
si affiderà a Raikkonen e al baby Raffaele Marciello, 19 anni,
un prodotto della Driver academy del Cavallino.
Da domani si tornerà a parlare dei protagonisti di questo
campionato, la coppia Mercedes, unica tra quelle dei top team a non separarsi. Hamilton
ha 17 punti di vantaggio e due
motivi per essere preoccupato: il fatto che la gara assegna
un doppio punteggio e le parole del suo capo, Toto Wolff, che
ha evocato la peggiore delle situazioni. «Se Lewis rompesse
la macchina sarebbe un incubo», sono state le parole del
team principal dello squadrone tedesco. Rosberg deve vincere, a Hamilton basterebbe il
secondo posto per vincere il
suo secondo mondiale. Alonso
li benedice così: «Hanno fatto
un lavoro perfetto per tutto
l’anno! Bel finale».
In breve
CICLISMO: FERMATO ANCHE IL KAZAKO OKISHEV
Altro doping all’Astana:
è il team di Nibali e Aru
GIORGIO VIBERTI
Un altro corridore dell’Astana, il team che nella categoria
World Tour schiera anche Nibali e Aru, è risultato positivo
all’antidoping. Si tratta di
Victor Okishev, kazako della
2ª squadra Astana della categoria Continental: avrebbe
assunto steroidi ai Campionati Asiatici ed è stato sospeso in
attesa delle controanalisi.
Il caso Okishev si aggiunge
a quello del connazionale e
compagno di team Ilya Davidenok (steroidi) e a quelli ancora più gravi dei fratelli Valentin e Maxim Iglinskiy, corridori nella formazione World
Tour, fermati tempo fa per Epo.
La Federciclismo mondiale
(Uci), che aveva convocato i dirigenti Astana il 6 novembre a
Ginevra per capire se e quanto
facciano contro il doping, a
giorni dovrà decidere se confermare il team kazako nell’élite
del ciclismo. E di sicuro questo
caso Okishev non gioverà alla
causa della squadra di Nibali e
Aru, che tornerebbero clamorosamente sul mercato (così come i compagni di team) se
l’Astana dovesse essere cacciata dal World Tour. È sicuramente un’ipotesi estrema ma non
così remota, vista la tolleranza
zero predicata da Brian Cookson, nuovo presidente dell’Uci.
Calcio: i disordini a San Siro
Basket: Eurolega, 6º turno
Daspo a 16 ultrà croati
C’è Milano-Fenerbahce
1 Per
1 Per
i disordini di ItaliaCroazia a San Siro è scattato
il Daspo di 3 anni per i 16 tifosi
croati arrestati.
Crac Parma, indagini chiuse
Crespo rischia processo
1 Chiesto
il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta di 26 indagati del fallimento
del Parma nel 2003. Sono
coinvolti Crespo, Veron,
Asprilla, Chiesa, Thuram, Dino Baggio e Stoichkov.
Tennis: la finale di Davis
Federer si è allenato
1 Roger
Federer, dopo il
forfait per mal di schiena nella
finale del Masters, ieri s’è allenato in vista della finale di Davis Francia-Svizzera a Lilla.
il 6º turno di Eurolega
(tv su FoxSports2), stasera alle
21 Armani Milano-Fenerbahce
Istanbul (Tur), domani alle
20,30 Bancosardegna SassariNizhny Novgorod (Rus).
Nba: avvicina Michael Jordan
Bryant oltre 32 mila punti
1 Kobe
Bryant ha trascinato
i Los Angeles Lakers contro gli
Atlanta Hawks (114-109) segnando 28 punti e superando
così quota 32 mila, a soli 291
punti da Jordan (3º di sempre).
Volley: Champions League
Stasera Treia-Parigi
1 Nella
Champions League
maschile, la Lube Treia ospita a
Macerata i francesi del Parigi
(differita alle 23 Fox Sports 2).
facebook.com/proseccozonin
twitter.com/proseccozonin
12 45 67 18
9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 56
DAL 22 NOVEMBRE CON
LA STAMPA
CONSEGNATA A BRUXELLES
IL TEMPO IN CITTÀ
Un anno fa
MIN (˚C)
Ieri
3
3.4
6.2
MAX
Oggi
11
14.8
9.7
mente il 27 novembre. «Tutte
le discipline saranno coinvolte», spiega Fassino che parla di
«una grandissima opportunità
per dare valore alla tradizione
sportiva di Torino, che ha raggiunto l’apice con le Olimpiadi». Importanti kermesse, ma
anche sport di base per valorizzare l’associazionismo cittadino fatto di piccole e grandi
società. Gallo prospetta «un
progetto di sistema per la Città, di promozione sportiva e di
marketing culturale». [O. SER.]
Sport, a Torino la bandiera
di Capitale europea
Con tanto di cerimonia ufficiale da oggi Torino è Capitale Europea dello Sport. A
Bruxelles il sindaco Piero
Fassino e l’assessore Stefano
Gallo hanno ricevuto dalle
mani del presidente dell’associazione Aces Europe Gian
Francesco Lupatelli la bandiera che segna l’inizio di una cavalcata lunga per tutto il 2015.
Un programma fitto di eventi
nazionali e internazionali, dalla tappa conclusiva del Giro
d’Italia agli Europei di volley,
che verrà presentato ufficial-
12 14
La bandiera del 2015
TORINO
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it 1 specchiotempi@lastampa.it 1 quartieri@lastampa.it
LA RIFORMA SCIOLTE LE ULTIME RISERVE, LA REGIONE VARA IL PIANO SAITTA
Tagli e accorpamenti
Ecco la nuova Sanità
Meno primari, meno emodinamiche, “congelato” il Martini
La giunta regionale ha approvato il piano
di riordino della rete ospedaliera, uno dei
pilastri della riforma della Sanità piemontese: dalla riclassificazione degli
SCUOLA
ospedali all’accorpamento dei primariati,
dalla mappatura delle emodinamiche agli
obiettivi contro gli sprechi, il sistema sanitario si prepara a cambiare passo. Oggi
il piano predisposto dall’assessore Saitta,
e difeso da Chiamparino, sarà sottoposto
al ministero della Salute.
Barberis e Mondo A PAGINA 40 E 41
APRONO I «TEMPORARY SHOP»
I genitori
“Cacciate
i bidelli Rom”
Alla «Cena» contestato
il piano di integrazione
«Prima date lavoro
agli italiani»
Martinengo e Numa
A PAGINA 44
UNIVERSITÀ
“Tesi troppo
filopalestinese
Io me ne vado”
Una docente
lascia per protesta
la sala lauree
di Lingue
REPORTERS
Le “bolle” in Galleria
Noemi Penna A PAGINA 55
Coccorese e Lisa
A PAGINA 45
L’arbitro espulso
PAOLO ACCOSSATO
L’
arbitro per antonomasia riceve ogni domenica una moltitudine di vituperi. Il giudice sportivo dei dilettanti piemontesi
non ha però dimostrato alcuna indulgenza per chi per anni ha calcato in qualità di
giacchetta nera i campi italiani ed europei. Fatale è infatti stata la notorietà a Pierluigi Pairetto, ex arbitro ed
oggi nell’organigramma del
Chisola (Promozione) riconosciuto dal direttore di gara
al termine del match con l’Airaschese. Nel referto Simone
Borio di Cuneo ha scritto che
Pairetto, posizionato fuori dal
recinto di gioco, offendeva il
guardalinee e ingiuriava l’allenatore avversario e per questo
è arrivata l’inibizione a svolgere ogni attività fino al 19 dicembre. Pairetto però non ci sta:
«Sono amareggiato e sto valutando quali passi compiere
perché nella motivazione sono
scritte falsità e testimoni lo
possono attestare: ho avuto
una discussione con il loro mister ma mai e poi mai ho offeso
la terna. So bene cosa significa
arbitrare e in 5 anni da dirigente non mi sono mai sognato di
insultare un direttore di gara».
IL CASO
LA STORIA
Una taglia
contro
i vandali
Il Circolo
ripudia
il Borgo
ALESSANDRO MONDO
LETIZIA TORTELLO
A
I
mali estremi, estremi
rimedi. Quella che
qualche settimana fa
sembrava una battuta, destinata a perdersi nel profluvio delle dichiarazioni a
mezzo stampa, promette di
avverarsi.
Continuano gli atti vandalici contro i treni: tanti, troppi,
impuniti. Particolarmente
colpite le direttrici TorinoFossano/Ceva e Torino-Bussoleno-Susa/Bardonecchia.
Scorrerie gravi e ripetute, con
milioni di danni e disagi per i
pendolari. Come se non bastasse, aumentano le segnalazioni di comportamenti aggressivi verso i controllori. Un
disastro. Quanto basta per
spingere Francesco Balocco,
assessore regionale ai Trasporti, a rompere gli indugi:
«Avevo già proposto di istituire, come in Germania, un premio per chi contribuirà ad
identificare i responsabili di
atti vandalici. Stiamo valutando con Trenitalia la possibilità
di destinare risorse per creare un fondo ad hoc».
Insomma: non solo saranno
potenziati i controlli ma si
profila la taglia, come nel vecchio West, contro vandali e lestofanti assortiti: manca la foto perchè sono ignoti, bisognerà coglierli sul fatto. Resta
da capire chi si prenderà la
briga. Non ultimo: chi, tra Regione e Trenitalia, metterà
mano al portafoglio per premiare i coraggiosi.
l 25 novembre si conoscerà il nome del direttore del
Circolo dei Lettori. Il successore di Antonella Parigi,
appena insediato, avrà già
una grana da risolvere: la questione Borgo Medievale. Il
Circolo non lo vuole più. Almeno, non alle condizioni a
cui il Comune glielo vuole conferire. Il salotto letterario di
via Bogino dovrebbe prendere in carico, insieme alla struttura, anche i 19 dipendenti.
Non ci sta: «E’ vero che gli stipendi li pagherebbe il Comune, ma non me la sento di accollarmi tutte queste persone,
abituate a ritmi decisamente
più rilassati di quelli dei lavoratori del Circolo. Non intravedo alcuna progettualità»,
spiega il presidente Luca Beatrice.
A mettere i bastoni fra le
ruote, anche un problema che
si trascina da mesi. «I rapporti con la Fondazione Torino
Musei sono complessi e molto
burocratizzati – continua –.
Dobbiamo chiedere autorizzazione per tutto». Fino al 31
dicembre, le attività al Borgo
andranno avanti. Sarà lì, quest’anno, il Presepe di Luzzati,
con numerosi progetti per
bambini. Dopo? «Aspettiamo
il nuovo direttore – commenta
l’assessore comunale alla Cultura Braccialarghe –. Se il Circolo si tira indietro, Fondazione ToMusei indicherà una soluzione. Potrebbero tornare
in pista le ipotesi dei privati».
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40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/La riforma degli ospedali
ALESSANDRO MONDO
Dopo Roberto Cota e Paolo
Monferino, ci provano Sergio
Chiamparino e Antonio Saitta. Ieri la giunta regionale ha
approvato la delibera sul riordino della rete ospedaliera
che oggi verrà sottoposta al
tavolo del ministero, l’architrave della riforma della Sanità piemontese in corso su altri fronti (dai risparmi sulla
farmaceutica e sulla diagnostica alla centralizzazione degli acquisti, dall’approvazione dei bilanci 2012 e 2013 delle
Asl alla selezione dei futuri
direttori).
Un ridisegno finalizzato a
obiettivi diversi: la sostenibilità finanziaria, il controllo
della spesa, la trasparenza
sui conti, la razionalizzazione
di alcuni servizi e il potenziamento di altri. Operazione
complessa - «quando si tratta
di riqualificare c’è sempre
qualcuno non contento»,
mette le mani avanti Chiamparino -, che dovrebbe permettere alla Sanità piemontese di uscire dal piano di
rientro del debito, sostenersi
solo con i fondi statali, risparmiare ogni anno un tot da
reinvestire in tecnologie ed
L’ULTIMO HUB
Sì al Mauriziano
Il San Luigi sarà
un Dea di primo livello
edilizia sanitaria, tornare ad
assumere personale.
Gerarchia degli ospedali
Il quadro è sostanzialmente
quello anticipato lunedì dal nostro giornale, integrato dalle
decisioni sui punti in sospeso
(vedi la tabella). A Torino Ovest
il Mauriziano diventa ospedale
«hub» mentre il San Luigi viene declassato a Dea di primo livello, pur mantenendo alcune
specialità «a rara diffusione»
(come la chirurgia toracica).
Per ora il Martini resta Dea 1 livello, qualifica che l’assessorato si riserva di valutare entro fine 2015: i Cinquestelle (Bono,
Batzella) danno per certo il declassamento. Idem per i presidi
di Mondovì e Casale Monferrato. Nel quadrante Nord-Est, la
scelta tra Domodossola e Verbania tra i Dea di primo livello è
rimandata alla fine del prossimo anno, dopo un confronto
partecipato con il territorio.
Ogni Dea di primo livello svolgerà anche funzione di pronto
soccorso per il proprio bacino
di riferimento. Chiusi i punti
nascita di Susa, Carmagnola,
La Sanità riparte da qui
Varato il piano di Saitta
standard per garantire la sicurezza», spiega Saitta, affiancato
dal direttore dell’assessorato
Moirano.
Entro due anni l’accorpamento li ridurrà a 668. Da 185 a
148 nelle strutture private. Si
giocherà sue due fattori: il numero elevato di primari prossimi al pensionamento e i primariati sulla carta, cioè vacanti.
Chiusa l’emodinamica a Moncalieri, in due anni tagliati 211 posti da primario
La nuova rete
ospedaliera
TORINO NORD
San Giovanni Bosco
ospedale hub
(*) confermata
la chiusura
del punto nascite
Borgomanero, Vercelli, Biella,
Domodossola/Verbania**
Dea di 1° livello
(**) Classificazione
della struttura rinviata
a fine 2015
Borgosesia,
Domodossola/Verbania
ospedali di territorio
(con pronto soccorso)
Maria Vittoria, Ivrea, Chivasso, Ciriè
Dea 1° livello
Gradenigo
presidio di base
con pronto soccorso
Cuorgnè
pronto soccorso (area disagiata)
PIEMONTE NORD-EST
Ospedale Maggiore della Carità
ospedale hub
Omegna
centro ortopedico e riabilitativo
Verbania
VALLE
D'AOSTA
TORINO OVEST
PIEMONTE SUD-EST
SS. Antonio e Biagio
e Cesare Arrigo
ospedale hub
Mauriziano-Umberto I
ospedale hub
Biella
Rivoli, Pinerolo,
rtini
ni**
*
San Luigi, Martini**
ellllo
Dea di 1° livello
Asti, Casale**, Novi
Dea di 1° livello
Novara
Tortona*, Acqui Terme*
ospedali di territorio
(con pronto soccorso)
Susa
rea dis
disa
disag
sagi
giiat
ata)
ta)
a)*
pronto soccorso (are
(area
disagiata)*
Ovada
pronto soccorso
(area disagiata)
Vercelli
TORINO SUD-EST
Città della Salute
ospedale hub
Borsalino
attività riabilitativa
TORINO
Chieri, Moncalieri
Dea 1° livello
PIEMONTE SUD-OVEST
Alessandria
Oftalmico,
Amedeo di Savoia
verso la chiusura,
servizi da ricollocare
Asti
Maria Adelaide
verso la chiusura
PIEMONTE
Valdese
per ora resta chiuso, potrebbe
diventare un presidio per
la continuità assistenziale
Santa Croce e Carle
ospedale hub
Mondovì**, Savigliano,
Alba (Verduno)
Dea di 1° livello
Bra (Verduno), Saluzzo
ospedali di territorio
(con pronto soccorso)
Ceva
pronto soccorso
(area disagiata)
Cuneo
LIGURIA
Carmagnola*
ospedale di territorio
(con pronto soccorso)
Fossano
attività
riabilitativa
LEGENDA
Ospedale hub
strutture con oltre 70 mila
passaggi l’anno in pronto
soccorso e con un bacino
di utenza di utenza compreso
tra 600 mila e 1,2 milioni
di abitanti, dotati
di tutte le specialità
Tortona, Acqui Terme.
Rinviato a fine 2015 anche il
destino dei presidi di Lanzo
(«Sarà declassato in poliambulatorio», attacca Vignale, Forza
Dea 1° livello
strutture con oltre 45 mila
passaggi l’anno in pronto soccorso
e con un bacino di utenza
compreso tra 150 mila e 300 mila
abitanti, dotati di punto nascita,
cardiologia e neurologia ma senza
le specialità a rara diffusione
Italia), Giaveno, Venaria, Nizza
Monferrato. Quelli di Settimo
Torinese, Omegna, Borsalino e
Fossano svolgeranno attività
specialistica riabilitativa.
Ospedale di territorio
strutture con oltre 20 mila
passaggi l’anno in pronto
soccorso e con un bacino di
utenza compreso tra 80 mila e
150 mila abitanti, dotati di
pronto soccorso, medicina,
chirurgia, ortopedia
Ospedale
in area disagiata
O
strutture con meno di 20 mila
passaggi l’anno in pronto soccorso
e con un bacino di utenza
inferiore a 80 mila abitanti,
dotati di pronto soccorso,
medicina, chirurgia
Centimetri
ambulatoriale
LA STAMPA
Abolite le emodinamiche a
Moncalieri, Vercelli, Alba. Da
valutare San Luigi (Torino
Ovest), Ivrea e Verbania/Domodossola.
Primariati
«Oggi negli ospedali pubblici sono 842, con una frammentazione
eccessiva di personale e una produzione sovente inferiore agli
Rapporti con i privati
Confermata la volontà di reimpostare il rapporto con i privati accreditati: guiderà la Sanità pubblica, i privati dovranno adeguarsi alla richiesta dei servizi
(riconvertendo le loro strutture).
Gli accorpamenti
Per ora siamo ai macro-numeri:
gli accorpamenti tra i reparti,
con prevalenza a Torino e nel Torinese, saranno il primo compito
dei nuovi direttori delle Asl che si
insedieranno ad aprile.
Continuità assistenziale
«Si passerà da una Sanità ospedalocentrica a una di territorio,
con un’attenzione specifica al
trattamento delle post-acutie e
delle cronicità», precisa l’assessore. Significa mettere sul piatto 1.130 posti letto in più di continuità assistenziale in tutto il
I RINVII
Martini e Lanzo
sapranno il loro
destino a fine 2015
Piemonte. Confermato anche il
potenziamento del 118, con un
numero di postazioni adeguate
sul territorio e servizio di elisoccorso.
Personale
A fine 2015, quando la Sanità
uscirà dal piano di rientro e avrà i
conti in ordine, si tornerà ad assumere personale medico e infermieristico nelle aree sotto-organico.
Le risorse
Dal 2015 il sistema dovrà contare
solo sui trasferimenti statali e risparmiare un tot ogni anno da
reinvestire in tecnologie ed edilizia sanitaria: 100 milioni nel 2015,
150 nel 2016, 150 nel 2017.
Questi i prossimi obiettivi: li
elenchiamo in sintesi: avvio di
un Cup unico provinciale a Torino per ridurre il vecchio problema delle liste d’attesa, accordo con i medici di base per
una maggiore appropriatezza
nelle prescrizioni farmaci ed
esami, redistribuzione dell’offerta di sanità privata accreditata. La vera sfida comincia
adesso.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
LE EMODINAMICHE
Area
Presidio
Programmate
TO NORD S. Giovanni Bosco 1
TO NORD Maria Vittoria 1
1
TO NORD Ciriè
TO NORD Ivrea
Area
Programmate
Presidio
TO SUD EST Città della Salute 1
TO SUD EST Moncalieri
0
da valutare nel biennio
un’unica emodinamica
nell’Asl TO4
TO OVEST
TO OVEST
TO OVEST
Mauriziano
Rivoli
San Luigi
1
1
da valutare
nel biennio
Area
Programmate
Area
PIEM NORD EST Maggiore
della Carità
1
PIEM SUD OVEST
PIEM SUD OVEST
PIEM SUD OVEST
PIEM SUD EST
S. Croce
Savigliano
Alba
SS. AntonioBiagio-Arrigo AL
1
1
0
1
PIEM SUD EST
Asti
1
PIEM NORD EST
PIEM NORD EST
PIEM NORD EST
PIEM NORD EST
Vercelli
Biella
Verbania
Domodossola
0
1
in attesa della
decisione sul VCO
Programmate
Che cosa è cambiato con Chiamparino
Molte comunanze e qualche differenza con il piano di Cota: le carte continua a darle Roma
«In pratica, hanno copiato la
mia riforma», ironizzava nei
giorni scorsi Paolo Monferino, ex-assessore alla Sanità
nella giunta Cota. «Un tentativo di copiatura un po’ confuso», ha rilanciato ieri su Facebook lo stesso Cota. «Non
abbiamo copiato un bel niente della riforma Monferino»,
aveva premesso l’assessore
Antonio Saitta poche ore prima, presentando la riforma
della rete ospedaliera piemontese.
Chi ha ragione? Probabilmente l’una e l’altra parte.
Perché c’è un punto che prescinde dalle personalizzazioni della riforma sanitaria in
contesti politici opposti: gli
standard internazionali di riL’ASSESSORE
«Noi non abbiamo
copiato niente
da chi c’era prima»
ferimento, ripresi dalla Sanità italiana e ai quali le Regioni devono adeguarsi. Due
esempi per tutti: le soglie della «produzione ospedaliera»,
cioè i volumi degli interventi
necessari per garantire la sicurezza dei pazienti, e l’adozione dei «costi standard».
Ovvero il famoso principio,
con le azioni conseguenti,
per cui una siringa deve costare la stessa cifra da Torino a Palermo e da Torino a
Ivrea o Casale Monferrato.
Identici i vincoli del piano di
rientro, concordato con il ministero, ai quali Cota prima e
Chiamparino oggi devono
adeguarsi per evitare la bancarotta della Sanità e, di fatto, il commissariamento del
Piemonte. Piaccia o meno,
finchè i conti non torneranno
sotto controllo il boccino ce
l’avrà Roma.
[ALE. MON]
San Luigi
ROBERTO COTA
Chiusura dell’Oftamico
e dell’Amedeo di Savoia,
e la ricollocazione
dei servizi, concordata
con il ministero
Prevista la chiusura di
alcuni punti nascita,
cominciando da Susa, per
il numero insufficiente dei
parti in rapporto agli
standard di sicurezza
Valutato in prima battuta
l’accorpamento delle Asl,
verso la centralizzazione
degli appalti
e delle forniture
Tra gli obiettivi
previsti
Riforme
a confronto
OSPEDALI
DA
RICOLLOCARE
PUNTI
NASCITA
RISPARMI
RICETTA
SANITARIA
ELETTRONICA
“Ai pazienti
“Ma i servizi
non interessa non saranno
la classifica” ridotti”
SERGIO CHIAMPARINO
Confermata la decisione,
ma al momento non sono
state individuate
le alternative
Confermata la chiusura
dei punti nascita
Ipotizzato l’accorpamento
delle Asl; in cantiere la
centralizzazione degli
appalti e delle forniture,
più interventi sulla farmaceutica e la diagnostica
Tra gli obiettivi
previsti
Centimetri-LA STAMPA
Blocco del turn over,
prevista la mobilità
del personale da ospedale
ad ospedale
Su questo fronte
non era stato previsto
nulla di specifico
Puntava essenzialmente
sul riordino della rete
ospedaliera, basata su
ospedali cardine
e di territorio
Martini
PERSONALE
Previste assunzioni di
medici e infermieri dal
2016; prevista la mobilità
del personale
PRIVATI
ACCREDITATI
I privati accreditati
dovranno adattarsi alle
esigenze della Sanità
pubblica, riconvertendo
alcuni servizi
CONTINUITA’
ASSISTENZIALE
Il potenziamento
della continuità assistenziale, cioè il trattamento
delle post-acutie,
diventa un punto
saliente della riforma
Un’unione di equipe tra Rivoli e Orbassano per rispondere
alle esigenze di chi abita fuori
Torino o dalle zone montane
non riuscirebbe a raggiungere in tempo il capoluogo. È la
soluzione proposta dal direttore generale del San Luigi,
Remo Urani, che frena le
polemiche sul declassamento
a Dea di I livello della struttura: «Rispettiamo la decisione.
Il Mauriziano ha specialità
come la cardiochirurgia e la
chirurgia vascolare che noi
non abbiamo. Il problema
non è tanto la vicinanza con
la Città della Salute, quanto
l’impossibilità di accogliere
adeguatamente tutti i codici
rossi in arrivo».
Resta il fatto che tra tre o
quattro mesi sarà ultimato il
nuovo pronto soccorso del
San Luigi, all’avanguardia
per tecnologie e cure, ristrutturato nell’ambito del piano
da 10 milioni: comprende la
pista per l’elisoccorso, moderni laboratori di analisi e la
nuova farmacia. «Quando
entrerà in funzione sarà uno
dei migliori, ed è questo
quello che conterà per i pazienti, indipendentemente
dalle classificazioni – continua Urani –. Piuttosto, sarà
importante ridefinire il rapporto con l’Università, per
noi è un valore aggiunto, e
non smettere di investire
nella ricerca, fiore all’occhiello dell’ospedale».
[E. BAR]
Entro la fine del 2015 si
deciderà se confermarlo Dea
di I livello o trasformarlo in
un ospedale di base con
pronto soccorso: tutto da
vedere, insomma, ma per la
Regione, al momento, il
Martini resta un «sorvegliato speciale». «In uno scenario che trasforma l’assetto
della rete sanitaria, io non lo
definirei così – commenta a
caldo il direttore generale
dell’Asl TO1 Giovanna Briccarello -. Stiamo ancora
ragionando sulla base del
sistema attuale. Quando le
piccole strutture spariranno, quelle grandi saranno
riorganizzate e il 118 cambierà la modalità di smistamento dei pazienti: solo allora si
potrà davvero capire come
muterà la domanda della
cittadinanza».
No comment, quindi, sul
nuovo piano della Regione:
«A oggi il pronto soccorso
del Martini ha più di 75mila
passaggi l’anno e un bacino
d’utenza piuttosto ampio e
anziano. Di qualsiasi livello
sia, per noi l’importante è
continuare a dare una risposta di salute, e se si modificano gli equilibri ci adatteremo. Finora non abbiamo
ricevuto comunicazioni
ufficiali, faremo la nostra
parte, evitando per quanto
possibile di ridurre i servizi
che forniamo quotidianamente».
[E. BAR.]
12 45 67 18
9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 8
12 45 67 18
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Per oltre un
anno e mezzo
il Pontefice ha
sperato di
poter rivedere
alcuni cugini
anziani che
vivono a
Torino e nei
dintorni. Da
due giorni
finalmente la
certezza di
poterli riabbracciare in
occasione
dell’Ostensione è diventata
realtà
MARIA TERESA MARTINENGO
«N
oi non
sappiamo anc o r a
niente
di preciso, io negli ultimi
giorni non l’ho sentito. Siamo
solo contenti di poterlo riabbracciare». Carla Bracchino,
la cugina torinese di Papa
Francesco, quella che l’ha
accolto tante volte nei suoi
passaggi a Torino in viaggio
verso Roma, è sorpresa dalla notizia giunta all’improvviso dal Vaticano: Papa Bergoglio, come la «Stampa» ha
scritto ieri, prolungherà la
sua visita a Torino, realizzando il sospirato incontro
con i familiari, la visita che
ha sperato di riuscire a fare
LA NOTTE
fin dal momento della sua
elezione, l’ormai lontano 13
marzo 2013. Adesso la mezza giornata da «cugino Giorgio», in forma privata, diventa concreta. Perché anche il Papa ha bisogno di coltivare gli affetti di sempre.
Una notte in città
L’arcivescovo ha ribadito martedì, durante la visita all’Ascom, che «il programma
ufficiale non è ancora definito
nei dettagli e per ora anche sui
luoghi in cui incontrerà i torinesi è “no comment”». Per
quanto riguarda l’«integrazione» privata - che in molti hanno sempre immaginato potes-
Cronaca di Torino .43
L’attesa
La storia
Tra il 21 e il 22 giugno
Francesco alloggerà
in arcivescovado
.
«Sapevo che
voleva dedicarci
del tempo
Ora si parla
di un pranzo
Vuol dire che
starà con noi
tutta la mattina»
Carla Bracchino
I cugini di papa Francesco
“Pronti a riabbracciarlo”
Sulla «Stampa»
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014
Cronaca
.
Il Papa si fermerà una notte a Tori
Cambio di programma nella visita di Bergoglio per l’Ostensione della Sindone, prevista il prossimo 2
Dopo le cerimonie, il Pontefice resterà anche il lunedì per riabbracciare i parenti che non vede da qu
ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO
Francesco a margine dell’annunciata visita a Torino del
prossimo giugno vuole ritagliarsi mezza giornata da dedicare ai suoi parenti, quei
cugini con i quali è stato in
contatto negli ultimi anni. Un
progetto che Papa Bergoglio
ha accarezzato da tempo e
che si è ormai trasformato in
decisione presa: non prevede
l’aggiunta di nuove tappe al
viaggio né spostamenti o incontri pubblici nell’Astigiano,
terra d’origine di suo padre e
di suo nonno. Si tratterà, invece, di un incontro strettamente
privato, con la celebrazione di
una messa in famiglia e un
pranzo comune con una trentina di parenti. Francesco non lascerà Torino, ma dedicherà
questo tempo ai familiari più
stretti all’indomani della visita
ufficiale alla diocesi, prima di
far ritorno a Roma. E dunque si
fermerà a dormire in città nella
notte tra il 21 e il 22 giugno 2015.
Com’è noto il programma
dettagliato dell’atteso appuntamento papale in calendario
fra sette mesi è ancora in via di
definizione: sono previste al
momento la sosta di preghiera
di fronte alla Sindone in occasione dell’ostensione e l’incontro con gli ammalati, una messa per la città, il pranzo con i
poveri in arcivescovado, un incontro con i giovani, una visita
a Valdocco per celebrare il bicentenario della nascita di don
Bosco. Un’agenda alquanto
densa che ancora viene discussa nei suoi particolari. Fin dall’annuncio ufficiale del viaggio,
appariva piuttosto improbabile riuscire a inserire, in questo
programma così serrato, un
tempo adeguato da dedicare ai
parenti che andasse al di là di
una semplice stretta di mano.
Un appuntamento a cui Jorge
Mario Bergoglio tiene particolarmente. Già da arcivescovo e
da cardinale, in occasione dei
suoi viaggi a Roma legati agli
impegni in Vaticano - i concistori o la partecipazione ai lavori dei dicasteri di cui era
membro - aveva più volte trovato il modo di dedicare una
giornata per la visita ai cugini
di secondo grado, nipoti dei fratelli di suo nonno Giovanni Angelo. E aveva avuto modo di co-
noscerli e di conoscere i loro familiari. Risiedono quasi tutti in
città o nelle zone limitrofe.
Bergoglio avrebbe voluto venire a trovarli anche prima del
conclave del 2013, nei giorni
che precedettero l’inizio delle
congregazioni generali dei cardinali per discutere sul futuro
della Chiesa. Ma non aveva trovato il tempo, e in quel momento non poteva ancora immaginare che di lì a pochi giorni la
sua libertà di movimento e la
possibilità di ritagliarsi spazi e
tempi privati sarebbe notevolmente diminuita. Dopo l’«Ha-
bemus
dell’anno
continua
con i cugini, in a
riabbr
Fino
sita pu
cluda
giugno
degli a
France
Roma,
re in c
tà in
poter
ore de
zo di lu
il caso
“Ci aveva promesso che avrebbe celebrato una Messa per noi”
se realizzarsi, vista la volontà
espressa più volte di rivedere i
parenti - qualcosa invece si può
immaginare con un ragionevole
margine di certezza. Per esempio, che il pernottamento tra il
21 e il 22 giugno avverrà in Arcivescovado. Lì sarà celebrata la
messa di cui il Pontefice aveva
parlato con la cugina Carla. «Mi
aveva detto - ricorda - che
avrebbe iniziato la giornata ce-
lebrando la messa per noi cugini, anche per quelli che non ci
sono più: di recente abbiamo
avuto dei lutti in famiglia». E
sempre in Arcivescovado, si può
ipotizzare che si svolga il pranzo
con una trentina di parenti.
«Siamo sei cugini, poi ci sono i
figli e i nipoti. Ma non so chi abbia pensato di invitare, non so
chi potrà esserci», spiega paziente Carla Bracchino. Aggiun-
ge solo poche parole, adesso che
la notizia dell’incontro è certa:
«Sapevo che avrebbe voluto dedicarci del tempo, ma non avevo
idea se sarebbe stato possibile,
se sarebbe avvenuto di mattina
o di pomeriggio. Visto che si
parla anche di un pranzo, allora
vottà dire che trascorrerà con
noi la mattina. Ma di qui a giugno deve passare ancora tanto
tempo... Sarà lui a dirci».
La domenica
Tutto questo il lunedì. Domenica 21 giugno la giornata sarà
densissima. Al programma che
prevede l’incontro con la città e
con i giovani, alla visita alla Sindone e alla Casa Madre dei Salesiani, a Valdocco, per il Bicentenario della nascita di Don Bosco,
l’altroieri l’arcivescovo, monsignor Nosiglia, ha aggiunto la novità del pranzo con i poveri. E
MARIA TERESA MARTINENGO
A
ll’appello della
presidente
Ascom, Maria
Luisa Coppa,
che gli ha descritto le sofferenze dei commercianti nel tempo della
crisi e la difficoltà di trovare
ascolto da parte delle istituzioni, l’arcivescovo ha risposto con una proposta concreta. Ieri, nella sala riunioni di
via Massena, presenti tutti i
Nat
1
La notizia che il Papa si
fermerà in città fino al 22
giugno è di ieri.
1
una speranza: che Francesco
possa trovare il tempo per incontrare una rappresentanza di
lavoratori e imprenditori colpiti
dalla crisi, «per dare un segnale
di speranza alla città».
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44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
I campi
I genitori protestano
“Cacciate i bidelli Rom”
Al convegno è
stata ribadita
da tutti gli
operatori la
necessità di
superare i
campi
Contestato il progetto di integrazione alla “ Cena”
REPORTERS
Un progetto
Dal 2015 interventi
nei campi nomadi
a favore dei bambini
il caso
MASSIMO NUMA
l padre di uno scolaro
delle elementari «Giovanni Cena» di strada
San Mauro, Torino, si è
presentato nei giorni
scorsi davanti ai responsabili
dell’istituto, sollevando una
polemica. Lui, come (pare) altri genitori, non vorrebbe bidelli Rom all’interno della
scuola. «E’ uno scandalo - ha
detto - in un momento in cui ci
sono tanti italiani senza lavoro
che la pubblica istituzione abbia assunto i Rom». Gli echi di
questo episodio che la preside
reggente Marcellina Longhi
definisce in modo chiaro «di
ingiustificata intolleranza» sono stati raccolti da altri genitori, a loro volta contrari.
I
Il programma
ZeroSei
della Compagnia
di San Paolo
MARIA TERESA MARTINENGO
Progetto di integrazione
Ma Cristina Ferrando, responsabile dei progetti di inREPORTERS
LA RIVOLTA
Una scuola Elementare modello
«Tanti italiani sono
disoccupati
E qui lavorano loro»
Le elementari «Cena» di strada San Mauro sono state segnalate dall’Unicef per il successo
dell’inserimento dei Rom e i due «bidelli» sono preziosi anche come mediatori culturali
serimento della scuola e la
preside vicaria, Nadia Fusco,
non sembrano avere affatto
timore di questa protesta con un accento critico persino sull’abbigliamento della
Rom che ogni giorno si prende cura della pulizia di aule e
laboratori. «Intanto non sono
stati assunti come “bidelli”,
né percepiscono uno stipendio dallo Stato; sono stati inseriti nel progetto Clean-Idea
Rom, che ha lo scopo - con un
borsa lavoro di 300 ore - di
creare le premesse di una vera integrazione, in un complesso scolastico dove sono
iscritti 72 bambini Rom che
risiedono nei campi vicini».
Mediatori culturali
Si tratta di una donna di 36
anni, Geta C. e di un ragazzo,
Vasile C., di 19 anni; entrano
in servizio alle 13,30 sino alle riunione, ci presenteremo con
17,30. Geta indossa i vestiti tra- gonne etniche, per non rimardizionali ma s’è comprata con i care le differenze».
suoi soldi un grembiule e le
scarpe del tipo usato dal perso- «Guerra fra poveri»
nale tecnico. Sono persone, co- C’è molta amarezza, in questa
me vuole il regolamento della scuola segnalata dall’Unicef,
borsa lavoro, incensurate, in per la qualità e il successo delgrado di esprimersi bene in l’inserimento dei Rom non soitaliano; oltre ai
lo nella scuola,
lavori manuali,
LA PRESIDE per una polemispiega la presiche rischia di
«Sono incensurati ca
de, Geta e Vasile
avvelenare gli
sono preziosi e parlano benissimo animi: «Al di là
l’italiano» degli odiosi
mediatori culturali tra la scuola
aspetti razzisti,
e le famiglie dei bimbi Rom. questo tipo di situazioni naSvolgono dunque una funzione scono anche dalla crisi econoimportante «che - dice Ferran- mica che, in un quartiere di
do - colma i vuoti dovuti ai tagli periferia, mette in difficoltà la
e ai risparmi dell’organizzazio- vita e la serenità delle famiglie
ne scolastica, il loro contributo italiane. «Una triste guerra
per noi è importante, se non tra poveri - afferma Ferrando piace il loro modo di vestire, che deve farci riflettere tutti».
vorrà dire che alla prossima La preside conferma che le
borse-lavoro saranno rinnovate. E Anna, una Rom che ha
iscritto quattro figli nelle classi della Cena dice che i bambini si trovano bene, hanno imparato l’italiano: «La scuola
dà un’opportunità ai nostri figli di sognare un futuro diverso, nessuno s’è mai permesso
di insultarci o di avere atteggiamenti ostili».
Insegnanti e dirigenti non
nascondono le difficoltà di
un’integrazione spesso complicate dalla scarsa conoscenza dell’italiano da parte dei ragazzi Rom, spesso di età più
avanzata rispetto agli altri
alunni. «Tanti non concludono
i corsi - dice Nadia Fusco - ma
una buona percentuale impara
anche nuovi stili di vita, il rispetto dell’igiene personale, la
cura dei libri, la voglia di apprendere e di studiare».
«Non emarginare il futuro»,
un titolo significativo quello
che la Compagnia di San Paolo ha scelto per la Giornata
di studio che si è svolta ieri
sulla condizione dei bambini
Rom in Italia. Un’occasione
per riflettere su un investimento che continua ad
aspettare di essere fatto.
L’incontro è stato promosso
nell’ambito del Programma
ZeroSei, lanciato nelle scorse settimane, con cui la Compagnia intende sostenere la
prima infanzia, il «capitale»
della Torino del futuro.
Nell’area metropolitana
«Per i bambini Rom e le loro
famiglie residenti a Orbassano, Rivalta, Piossasco, Beinasco, Bruino e Volvera, lavoriamo al progetto “Oltre i Campi
ZeroSei”», ha spiegato Marzia
Sica. «Le attività, culturali e
artistiche, progettate con i Comuni, le biblioteche, le Asl, cooperative ed associazioni di famiglie, partiranno con l’inizio
del nuovo anno e saranno rivolte a tutti i bambini della zona, ma coinvolgendo in modo
attivo le famiglie Rom, valorizzandone l’identità culturale,
promuovendo corretti stili di
vita». L’area di azione è quella
in cui opera il Cidis, il consorzio dei servizi socio assistenziali dei sei comuni. «In quelle
realtà le famiglie Rom anni fa
si sono insediate acquistando
dei terreni: l’inserimento scolastico dei bambini nelle ma-
terne raggiunge il 70% del totale». Per realizzare l’obiettivo, la
Compagnia ha anche avviato
una collaborazione con la Fondazione olandese Bernard Van
Leer, autorità nella progettazione a favore delle comunità Rom
in molte realtà europee.
Il dibattito
All’appuntamento di ieri hanno
partecipato esperti, docenti, assistenti sociali, operatori che lavorano con e per i Rom. Tutti
hanno concordato con la necessità di superare i campi sosta, di
fare formazione alle diverse categorie professionali coinvolte
negli interventi. Carlo Satolla,
dell’Associazione 21 Luglio ha
esortato a «riconvertire i grossi
investimenti che fin qui si sono
fatti sui campi in altre forme di
inclusione». La psicologa Miranda Ralli, impegnata al Cecchi Point, ha sottolineato l’esigenza, nei servizi pubblici, della
presenza di mediatori. Ma una
giovane attivista, Silvana Stojanovic, ha anche esortato gli operatori presenti nei campi a «non
sostituirsi alle famiglie nel rapporto con la scuola perché le
madri sono in grado di assumersi responsabilità in questo ambito». Maria Riso, dei Servizi Educativi del Comune, ha sottolineato le difficoltà nel mettere a
punto percorsi scolastici o di
formazione professionale efficaci «se i ragazzi vivono in condizioni disumane in baracche e
furgoni». Molto significativa la
partecipazione di giovani attivisti Rom torinesi - tutti appartenenti alle prime famiglie che 1617 anni fa erano state inserite
nelle case Atc - impegnati in associazioni locali e anche in organizzazioni europee che lavorano
per migliorare le condizioni della popolazione. Tra loro è nato
un coordinamento sostenuto
dall’Asai che si incontra settimanalmente.
1
Unlettorescrive:
figlio, lavoratore all’estero, possiede un alloggetto
che occupa nelle sue rare visite
(un paio di volte l’anno e per pochissimi giorni) e noi genitori
provvediamo alle incombenze
relative (bollette, amministratore, tasse ecc.). In questi giorni è
arrivata la bolletta dell’Eni relativaalconsumodigascherisulta
di un metro cubo per il periodo
dal 27/5 al 28/10/2014 che comporta un totale di spesa di quasi
90 euro! L’Eni, interpellata sullo
scandaloso conteggio, risponde
che, con i conguagli partiti due
annifaeirelativibalzelliapplicati,l’importoèesatto.
«Per niente tacitati dalle spiegazioni,noncirestachesfogareilnostro disappunto con “Specchio” e
constatare che gli utenti devono
subire, pagare e tacere anche di
fronte a cose che possono tranquillamente essere chiamate col
loro giusto nome. Grazie agli Enti
locali che con una legge truffaldina beneficiano di conguagli arre-
12344567 936 A3B26
2 «Mio
1
123 56789 ABC9 DE F 6B89 1D8E DE 95C86E 36 AE8A99 AEA 1E
E6 A B3 86A6D6376 1E3A95863ECE6 AEBB8 DE 97EE5
1
trati di anni, l’utente Pantalone devepagareetacere».
SEGUELAFIRMA
Unlettorescrive:
2 «Venerdì 14 novembre abbia-
mo partecipato ai festeggiamenti
per i 150 anni della fondazione del
circoloEridano,incorsoMoncalieri....Allafinedellagradevoleserata,
ci siamo accorti che avevano rubatol’ombrellosiaamecheamiomarito. Essendo una festa, avevamo
portato i nostri ombrelli più belli,
cheprobabilmentesonostatinotati.Generalmentenonlasciamoombrelli, specie se di valore, in luoghi
pubblici, ma quello era un circolo
privatoecisiamofidati.Vorremmo
comunicare ai ladri che quella sera
non solo hanno danneggiato me e
mio marito, che siamo tornati a casa tutti bagnati, ma soprattutto lo
spirito per cui si sono riunite moltissime persone, fra cui diverse autorità. Quello di ricordare lo scopo
per cui sono nati gli storici circoli
torinesilungoilPoecioèilconnubio
fra sport e cultura, l’aggregazione
basatasullalealtàedonestà».
P.M.
Unlettorescrive:
2 «Abitando in zona conosco
molto bene il problema del parcheggioinsecondafilainviaChiesa
e, come chiunque vive quotidianamentequestasituazione,nonposso
che essere dalla parte dei vigili. Risale alla fine di settembre un episodio grave quando, proprio davanti
alla panetteria in questione e per
colpa di una Mercedes grigia in
doppia fila, un’ambulanza con sireneacceseèstatabloccataperdiversi minuti prima che l’auto venisse
spostataenepermettesseilpassaggio.Inquell’occasionetuttiipassantihanno,ovviamente,condannatoil
comportamento dell’automobilista
e auspicato un intervento dei vigili,
ora sembrano tutti schierati dalla
parteopposta.Mah...».
L.L.
Unlettorescrive:
2 «Nella giornata di domenica
16 novembre, alle ore 15 mi reco,
conalcuniamicivenutidafuoricittà, a visitare Photissima 2014; la
sorpresa è che troviamo tutto
chiuso in orario palesemente indicatocomediapertura.Proviamoa
chiamare un numero di cellulare,
indicato sul cartellone e sul sito
web come riferimento dell’organizzazione: ovviamente risulta
spento.Noneravamoisolichecercavano inutilmente di poter accedere ad una mostra, per altro anche più volte segnalata sul vostro
giornale. Ora, si fa tanto parlare di
tagli alla cultura, di turismo come
veropetroliodell’Italia,etc.etc..
«Mi chiedo dove siano le istituzioni, il beneamato Sindaco Fassino,
Sergio Chiamparino che aumenta l’addizionale Irpef regionale
per i servizi ai cittadini e il nuovo
assessore alla Cultura. È semplicemente uno schifo, una mancanza di rispetto verso cittadini dispostiancheapagareilprezzodel
biglietto, verso turisti italiani e
stranieri che credono ancora che
il nostro Paese abbia qualcosa da
offrire. Voi che avete il potere di
darevisibilitàaquestaindecenza,
non lasciate muta questa voce.
Non tanto per il sottoscritto che
ha dedicato il pomeriggio per vedere un cancello chiuso, quanto
perl’amoreeilrispettoversoilnostro Paese crivellato dal fuoco
amico dei nostri dirigenti».
MASSIMILIANO
specchiotempi@lastampa.it
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .45
Tesi sulla Palestina, la prof se ne va
Una docente si rifiuta di presiedere la seduta di laurea di due studentesse di Lingue
“Mi sono fatta sostituire: non potevo proclamarle dottoresse”. Il lavoro ottiene 6 punti su 10
PAOLO COCCORESE
L’Università è il luogo d’eccellenza per ospitare il confronto
tra le parti. Per una volta a Torino, nella sala dove martedì si
discutevano le tesi del Dipartimento di Lingue, non è stato
così. «Oggi, per la prima volta
in 25 anni di carriera, mi sono
rifiutata di presiedere alla
laurea di due studentesse che
hanno presentato un lavoro
sulle “città palestinesi”», è lo
sfogo apparso (poi cancellato)
su Facebook della professoressa Daniela Santus. «Ho
espresso la mia riprovazione
alla commissione che intendeva laurearle e, dopo che il Direttore ha proposto di sostituirmi, me ne sono andata».
Sostituzione
Il pomeriggio della docente
di Geografia - ebrea, che nel
2005 fu duramente contestata dai centri sociali per le sue
lezioni e per aver invitato
nell’Ateneo il viceambasciatore israeliano, Elazar Cohen - si
è concluso alle 17,30 quando ha
lasciato libera la poltrona di
presidente di commissione.
Che aveva occupato per l’improvvisa assenza della professoressa di Storia, Ada Lonni,
presidente del corso di Comunicazione per il Turismo e relatrice della tesi «Percorsi
classici e letterari di città palestinesi».
«Ho deciso di sfogliarla perché avevo notato due lavori con
lo stesso titolo», dice Santus. E’
così che la ricerca a quattro mani di Enrica Mazzei e Atif Kaoutar, è finito nelle mani della docente.
Le frasi sotto accusa
«Ho letto velocemente, e ho
scoperto che gli ebrei sono
“sionisti”, che sono in Palestina per sfruttare la manodopera araba, che l’Olp non ha compiuto attentati e che la Striscia
di Gaza non è mai stata privata
degli insediamenti ebraici»,
dice Santus.
La tesi propone una guida turistica costruita sulle opere di tre
scrittori palestinesi. «Lavoro
buono – si legge nel giudizio
compilato dalla relatrice -. Con
alcune considerazioni di cui sono responsabili le autrici».
«Il popolo palestinese è oppresso, gli sono negati i diritti
umani – dice una delle studentesse, Enrica Mazzei -. Forse
abbiamo usato definizioni troppo severe, ma non giustifichiamo il terrorismo e non avevamo
paura della discussione». Le
laureande sono rimaste per
quasi 2 ore ad aspettare il loro
turno davanti alla porta chiusa.
«La proclamazione è un momento felice che non ho voluto
rovinare – ribatte Santus -. Ho
preferito essere sostituita, ma
non potevo proclamarle dottoresse». Alla fine, i punti alla tesi
sono stati 6 su 10.
L’università si divide
“C’è chi usa le aule
per fare propaganda”
Taufik: l’Isis sta facendo riaffiorare i pregiudizi
il caso
ELENA LISA
o, guardi - è la reazione secca del
professor Francesco Panero - non mi interessa sapere che cosa ha scritto
su Facebook la collega Santus
del Dipartimento di Lingue
che dirigo. Mi basta conoscere
cosa so io. E cioè che lei non ha
letto la tesi e nemmeno ascoltato la sua discussione. Lo affermo con certezza perché ho
«N
sostituito io la professoressa in
aula. Non capisco su quali basi
giudichi il lavoro come “filo palestinese”».
Itinerario culturale
La politica, o meglio le accuse di
far politica, entrano all’ Università di Torino. A muoverle, più o
meno velatamente, Daniela
Santus, la docente di Geografia
che ha scelto di non assistere alla presentazione della tesi sugli
«itinerari culturali in Palestina». Aggiunge Ugo Volli, professore di Semiotica: «Siamo mille
e ottocento docenti - dice - e rappresentiamo una grande azienda. Eppure c’è chi usa le lezioni
per fare propaganda. Ed è sbagliato, sleale verso gli studenti.
Perché alcuni crescono convin-
Hanno
detto
«Popolo oppresso»
L’INSEGNANTE
«C’era scritto
che gli ebrei sono
sionisti sfruttatori
della manodopera
araba e che l’Olp
non ha mai
compiuto
attentati»
Daniela Santus
LA STUDENTESSA
Polemica anche sulla mostra
La Comunità Ebraica contesta la Mostra «Il lungo viaggio della
popolazione palestinese rifugiata» ospitata al Museo diffuso
della Resistenza. «Per noi sono tempi difficili»
Ugo
Volli
Younis
Taufik
Docente
di Semiotica
«Non credo
che la collega
abbia
sbagliato»
Scrittore
«Quella della
professoressa
è stata
un’azione
bambinesca»
ti di poter aumentare proseliti
con le loro tesi di laurea. Comunque, riguardo la vicenda
specifica, penso che la professoressa Santus non abbia sbagliato: se in coscienza un docente sente di non essere neutrale è
meglio che lasci giudicare il laureando da un sostituto».
scoppia il giorno in cui il vicepresidente della comunità Ebraica,
EmanuelSegreAmar,bollacome
«atto gravissimo» la decisione
della Presidenza della Repubblica, Comune, Provincia e Regione
di aver dato il patrocinio alla mostra allestita nel Museo diffuso
della Resistenza. È intitolata: «Il
lungo viaggio della popolazione
palestinese rifugiata». «Prendiamoufficialmenteledistanze-dice
La mostra sotto accusa
Il caso della tesi «anti israeliana»
Segre - da una mostra che crede
di insegnare e invece disinforma.
Accomunare la resistenza italiana a quella palestinese non ha alcun senso». E poi aggiunge: «Sono tempi difficili per la nostra comunità. Penso a ciò che sta accadendo nella Città Santa e all’eco
distorto che quei fatti hanno qui,
in Italia, e a Torino».
Il paradosso è che una sensazione analogo è percepita dalla
comunità araba. Pare che la città
sia condizionata da ciò che accade altrove: «Il fondamentalismo
non ci aiuta. L’Isis, le decapitazioni, gli atti criminali stanno ricreando quel clima di pregiudizio che già abbiamo sùbito dopo
l’attentato dell’11 settembre - dice Younis Taufik, scrittore e presidente del centro culturale “Dar
«Non giustifichiamo
il terrorismo,
ma il popolo
palestinese
è oppresso e privo
di diritti umani
Eravamo pronte
alla discussione»
Enrica Mattei
Al Hikma” -. Sono ovviamente
felice che nel dipartimento di
Lingue la discussione della tesi si
sia svolta con regolarità e le due
ragazze, alla fine, si siano laureate. Ma ritengo inopportuno e
bambinesco l’atteggiamento della professoressa. Un danno per
ciò che rappresenta l’Ateneo».
Il pregiudizio
Younis Taufik, giunto dall’Iraq
circa vent’anni fa, si è laureato in
Lettere proprio all’Università di
Torino e il pregiudizio sa cos’è:
«Facevo tante domande sulla
lingua. Ero innamorato della Divina Commedia. Alcuni dicevano fossi una spia di Saddam
Hussein. Mi isolavano. Invece
nel vostro Paese ci sono arrivato
per aver voluto seguire Dante».
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46 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
INDAGINE SUL PERIODO 2007-2010 NEL MIRINO UN APPALTO PER IL FACCHINAGGIO
Blitz della Finanza in Regione
a caccia delle coop fantasma
L’inchiesta di Roma
su un consorzio
che vinse un bando
anche in Piemonte
Un appalto di facchinaggio,
dal 2007 al 2010: cercavano
documentazione su questo
argomento i finanzieri del
Nucleo Speciale di Polizia
Valutaria di Roma, che ieri
mattina sono entrati negli
uffici della Regione. Nessun
sequestro, soltanto «acquisizione di documenti», specificano alla Guardia di Fi-
nanza, che ha agito nell’ambito dell’inchiesta coordinata
dal pm Mario Palazzi. La vicenda riguarda il consorzio
«Gesconet» e una rete di 250
cooperative gestite da Pierino Tulli: secondo gli inquirenti, sarebbe riuscito a evadere
tasse e contributi attraverso
subappalti a quella ragnatela
di ditte. Loro non pagavano e
magari erano costrette a
chiudere, ma Tulli e la sua
«Gesconet» riuscivano a portare a casa i soldi comunque.
Il meccanismo era semplice:
le varie cooperative facevano
fatture false per giustificare
pagamenti ad altre ditte dello
stesso tipo, che poi venivano
svuotate attraverso prelievi
in contanti. A quel punto, le
coop «vampirizzate» potevano anche chiudere, ma il denaro era già nelle mani di Tulli e del suo braccio destro
Maurizio Ladaga.
Secondo la ricostruzione
della Guardia di Finanza, il
«sistema» funzionava almeno
da 13 anni. Ma soprattutto, le
cooperative erano aperte proprio per riuscire a far sparire
il denaro, lasciando «dittefantoccio» a fare da parafulmine con il Fisco, destinato a
rimanere a mani vuote. Forse,
Tulli pensava che l’appalto
per i servizi facchinaggio vinto con la Camera dei deputati
lo mettesse al di sopra di ogni
sospetto. Sbagliava.
È stata la procura di Roma
a scoprire la maxi-evasione da
un miliardo e 700 milioni, con
fatture false per altri 400 milioni. Sott’inchiesta sono finiti
62 personaggi, che a vario titolo avevano un ruolo nel «sistema» gestito da Tulli. Secondo la procura, a lui e Ladaga sarebbero rimasti in tasca
160 milioni di euro. Ma c’è di
più: i finanzieri hanno scoperto una «contabilità parallela e
riservata» che svelerebbe i
pagamenti di tangenti a funzionari pubblici per ottenere
gli appalti. Ma questa, è diventata un’altra indagine. [C. LAU.]
il caso
CLAUDIO LAUGERI
ue imprenditrici
ottengono un finanziamento europeo, ma non
riescono nemmeno a vedere i soldi, risucchiati
nel «buco nero» di un fido
bancario. Morale: devono restituire il prestito mai utilizzato, le banche hanno avviato
la procedura per i pignoramenti e loro sono sull’orlo del
fallimento. Con le banche che
hanno chiuso i rubinetti. E’ la
storia di due sorelle, Giovanna e Carlotta, che si ritrovano
il danno del mancato rilancio
delle proprie attività e la beffa
di dover restituire soldi che
nemmeno hanno mai visto.
D
Il finanziamento
La vicenda risale al 2008. Giovanna ha un banco al mercato
specializzato in abbigliamento,
Carlotta è specializzata in vendita all’ingrosso di fiori finti.
Entrambe hanno un conto
aperto alla Cassa di Risparmio
di Asti.
Gli affari non vanno troppo
bene, sovente approfittano
della possibilità di «sconfinamento» sul conto corrente
concessa dalla banca. Finché
un’impiegata non offre la soIL PARADOSSO
Non avendo realizzato
il progetto presentato
devono restituire tutto
luzione: richiedere un finanziamento europeo, previsto
per la categoria delle imprenditrici. Tutto passa attraverso Finpiemonte, ma è la banca
a dover garantire le caratteristiche dell’imprenditore. Prima fra tutte, la solvibilità. Il finanziamento, poi, viene ripartito con l’80 per cento a carico
di Finpiemonte e il 20 per cento a carico della banca, proprio per responsabilizzare gli
istituti di credito nella presentazione delle pratiche.
La beffa
Prepara tutto l’impiegata di
banca che le ha consigliate di
avviare la procedura. Le due
imprenditrici si sentono tranquille, confortate dal fatto che
la banca le lascia «sconfinare»
anche oltre il limite raggiunto
fino a quel momento. I debiti
con la «CRAsti» arrivano a sfiorare i 40 mila euro. Una cifra
REPORTERS
Finpiemonte
È il tramite per l’erogazione dei fondi europei e agisce in collaborazione con le banche
considerate garanti delle procedure di segnalazione delle pratiche da avviare
La beffa dei fondi europei
stanziati per le imprese
ma inghiottiti dalla banca
I finanziamenti finiti a coprire debiti sui conti
pari all’80 per cento del finanziamento europeo richiesto, la parte
di competenza di Finpiemonte.
Combinazione. I soldi dovrebbero servire ad incrementare le risorse di magazzino. Nessuno avverte le due sorelle di aprire un
altro conto dove far confluire
quel denaro, come avviene d’abitudine per una qualsiasi pratica
di mutuo o di finanziamento.
Così, i soldi arrivano sull’unico conto corrente aperto in
banca. Come previsto dalla legge, la «CRAsti» prende quei soldi per ripianare il debito. E su-
bito dopo, blocca i finanziamenti alle due sorelle. In questo modo, però, loro non possono investire nel progetto presentato a
Finpiemonte, che dopo un po’
chiede conto di questo comportamento. E affida la procedura
per la restituzione dei fondi alla
banca, in quanto garante del
procedimento. Risultato: la
banca non ha tirato fuori un
centesimo, ha ripianato i debiti
con i soldi di Finpiemonte e le
due sorelle devono restituire i
fondi mai utilizzati, perché mai
resi disponibili.
La causa
Giovanna e Carlotta si sono rivolte all’avvocato Antonella Delaurenti. «Le cause civili di primo
grado ci hanno dato torto, almeno per una delle mie clienti abbiamo deciso di andare in appello. Valuteremo anche se fare un
esposto alla Finanza, in questa
storia c’è qualcosa che non funziona» dice l’avvocato. Il paradosso è che le due sorelle avevano chiesto il finanziamento europeo proprio per risollevare le
proprie attività commerciali. E si
sono ritrovate in ginocchio.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
Cronaca di Torino .47
Due
indagati
“De Tomaso nei guai
per salvare Pininfarina”
La Procura
aveva iscritto
nel registro
degli
indagati
i Sovrintendenti
Luca Rinaldi
e Mario
Turetta
L’interrogatorio di Rossignolo allarga l’indagine per bancarotta
L’inchiesta
il caso
A Palazzo Reale
il sistema antincendio
“non è affidabile”
MASSIMILIANO PEGGIO
L
a cessione dello stabilimento Pininfarina di Grugliasco
con i suoi 900 dipendenti alla De
Tomaso di Gian Mario Rossignolo, raggiunta in extremis il
31 dicembre 2009 «fu concepita e attivata per lo più in un’ottica di salvataggio delle Pininfarina, così come anche adombrato dallo stesso Rossignolo... a un prezzo ben superiore
a quanto indicato nel piano attestato di risanamento della
Pininfarina Spa».
Nuove indagini
Così scrive in una relazione il
curatore fallimentare della De
Tomaso Enrico Stasi, consegnando alla procura le carte
LE CARTE
Il curatore fallimentare
ha consegnato
la relazione alla Procura
per aprire un’indagine per
bancarotta fraudolenta a carico di Rossignolo, ipotizzando uno scenario di responsabilità che coinvolgerebbe anche altri protagonisti di quella
trattativa. A quel tavolo erano
presenti l’amministratore delegato di Pininfarina, Silvio
Pietro Angori e l’ex assessore
all’Industria della giunta
Bresso, Andrea Bairati. Questo scenario emergerebbe dal
capo di imputazione che il pm
Vincenzo Pacileo ha contestato in aggiunta a Rossignolo,
già arrestato due anni fa dalla
Guardia di Finanza per truffa
al ministero del Lavoro, in relazione al finanziamento di oltre 7 milioni destinato alla formazione degli ex dipendenti
Pininfarina, transitati in De
Tomaso dopo l’acquisizione
dello stabilimento al prezzo di
2 milioni di euro. A delineare
questo quadro, su cui si sta
addentrando il pm, avrebbe
ma di protezioni incendi di Palazzo Reale. «A me tutte queste anomalie non mi risultano.
Mi dicono i tecnici, infatti, che
i falsi allarmi sono fisiologici
per impianti di tali dimensioni,
rientrano cioè nella norma.
Anzi, posso dire che i sensori
non funzionanti sarebbero
LODOVICO POLETTO
stati disattivati apposta perché sono in corso lavori di riInaffidabile. Eccolo qui l’ag- strutturazione, prossimi orgettivo che riassume lo stato mai ad essere ultimati. Inoltre
dell’impianto antincendio l’impianto è stato realizzato da
che sorveglia - o dovrebbe una delle migliori imprese al
sorvegliare - notte e giorno, mondo, se non addirittura la
Palazzo Reale. Quarantadue migliore».
dispositivi di segnalazione
Una difesa ad oltranza che
disattivati su 520: quasi il 10 aveva causato qualche maluper cento. E poi collegamenti more a Palazzo Reale. Poi era
errati e una serie di altri guai partita la manutenzione. Ma la
minori. Li ha accertati la dit- ditta che effettua le verifiche
ta di manutenzione cui è sta- ha accertato rapidamente una
ta affidata la revisione del- serie di anomalie. Tanto che i
l’impianto dopo che la procu- responsabili, messo per iscritra - alcuni mesi fa - aveva to i guai riscontrati. E la Soaperto un’inchiesta.
printendenza ha inviato al sinTutto era
daco Piero Fasnato dalle se- I GUAI DELL’IMPIANTO sino, al prefetto
gnalazioni di
Basilone e
Collegamenti errati Paola
alcuni dipenai vigili del fuoco
e carenze i primi una relazione. Il
denti preoccuproblemi riscontrati documento - fipati dai continui «falsi allarnito anche sul
mi» anche in assenza di fu- tavolo del pm Guariniello, non
mo, che scattavano nel pa- fa sconti a nessuno. «Non è
lazzo. Guariniello aveva im- possibile dichiarare quale sia
mediatamente ordinato ai vi- l’affidabilità dell’impianto di
gili del fuoco una verifica ca- manutenzione» scrive la ditta.
pillare di tutti i sensori. E, E per quanto concerne il funparallelamente, era stato zionamento i dati sono inquieaperto un fascicolo per «ri- tanti: ben 42 apparati sono
mozione od omissione di esclusi dal sistema e 12 di quecautele contro infortuni sul sti barriere sistemate sul perlavoro». Tanto che nel regi- corso dei visitatori. Le cause,
stro degli indagati - come at- ovviamente, sono ancora tutte
to dovuto, ovviamente - era- da accertare nei dettagli. Ma
no finiti i Soprintendenti per resta ciò che ditta di manuteni beni architettonici di Tori- zione ha scritto nero su bianno e del Piemonte, vale a dire co: «sono stati rilevati errori di
Luca Rinaldi e Mario Turet- collegamento e delle carenze».
ta. Una bufera. Che aveva Come dire che il Palazzo è insifatto infuriare Turetta, sceso curo. O meglio, è potenzialin campo a difendere il siste- mente insicuro.
Partita la revisione
Su 520 dispositivi
42 risultano
essere disattivati
ANSA
L’azienda fallita
Con il fallimento della De Tomaso, nell’estate 2012, si è chiusa una vicenda tormentata, iniziata
nell’ottobre del 2009 con l’acquisizione del ramo d’azienda della Pininfarina di Grugliasco
La vertenza
TavoloinRegione
il1°dicembre
1 Sarà il primo dicembre
l’incontro in Regione per la
De Tomaso. E’ emerso dalla
riunione di ieri tra il sindacato e l’assessore regionale
Gianna Pentenero dopo un
presidio dei lavoratori. Al tavolo di dicembre sarà verificata la situazione sulle possibili offerte per l’acquisizione
della De Tomaso. Pentenero
ha spiegato che i ministeri
hanno firmato il decreto per
la cassa e che c’è la bollinatura della Ragioneria dello Stato; i tempi di pagamento dovrebbero, quindi, accelerarsi.
contribuito lo stesso Rossignolo, interrogato più volte in procura. Va detto che già un anno
fa questo scenario era stato ipotizzato dall’avvocato Massimiliano Elia, assistendo in una
causa di lavoro alcuni dipendenti «ceduti» della Pininfarina. Per primo aveva puntato il
dito sulla correttezza della cessione del ramo d’azienda. Causa persa in primo grado, ma rinnovata in appello con nuove
considerazioni che ora troverebbero sostegno nelle indagini
della procura.
Le fasi
La trattativa, lunga e dolorosa,
aveva portato Pininfarina che
«nel primo semestre del 2009,
registrava una diminuzione del
valore della produzione del
59,7%», a vendere lo stabilimento di Grugliasco a Sit (società
controllata da Finpiemonte, ra-
mo operativo della Regione)
per 13,6 milioni di euro. De Tomaso, in cambio della sua scesa
in campo, si impegnava a pagare alla società della Regione un
affitto di 650 mila euro all’anno
per 6 anni. Impegno che sarebbe rimasto disatteso da subito.
Rossignolo, stando alle nuove
accuse di bancarotta, avrebbe
acquistato «materiale obsoleto,
risalente agli anni 1971,1984».
Con questi beni, in base al contratto di cessione, Rossignolo,
avrebbe dovuto produrre col
metodo tecnologico «Univis»,
circa 8.000 autoveicoli di lusso
nel 2011. Ma l’unico veicolo
«prodotto» è stato un prototipo
di Deauville, presentata a Ginevra nel 2011. In questo quadro, il
pm ipotizza che l’accollo dei
900 lavoratori «era spropositato e ingiustificato nella stessa
ottica e tempistica produttiva
della De Tomaso».
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48 .Cronaca di Torino
LA STAMPA
.GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Dal Pd un siluro contro
le bancarelle in via Roma
Saper spendere
Simonetta
simonetta.conti@mailbox.lastampa.it
Zucchero in bustine
o un po’ di miele?
Mozione in Consiglio: “Rovinerebbero lo shopping”
Domeniche
ecologiche
Le domeniche
ecologiche
sono state
giornate in
cui via Roma
era
completamen
te chiusa alle
auto
N
on vi piace l’idea di
un mercatino di
Natale in via Roma? Potete quasi
stare tranquilli
perché il mercatino si allontana.
Già bombardato dalle critiche
dei commercianti, il progetto,
ieri, è stato molto probabilmente definitivamente sabotato dall’annuncio del consigliere del
Pd, Andrea Araldi, di voler presentare una mozione con la
quale chiede di bloccare l’iniziativa natalizia. Una mossa, quella di Araldi, coerente con ciò
che, fino ad oggi, il consigliere
comunale ha sempre pubblicamente sostenuto. «A mio avviso
- ha, ad esempio, recentemente
postato sulla sua pagina Facebook - un mercatino in Via Ro-
REPORTERS
ma dal 10 dicembre crea solo confusione. La via dello shopping torinese (...). E senza mercatino la si
può godere molto meglio. In più,
se questo è il primo passo per pedonalizzarla (cosa su cui io non
sono per nulla d’accordo) mi pare
che farlo in questo periodo sia comunque un po’ azzardato. Sì a
chiusure temporanee di via Roma per il traffico (come avviene
ogni anno nei giorni più caldi) no
al mercatino».
dall’Ascom e dalla sua presidente,
Maria Luisa Coppa secondo la
quale «il mercatino rovinerebbe
l’allure di una strada che con le
bancarelle ha nulla a che spartire». Nel Pd, la sortita di Araldi si
pone all’opposto di quanto invece
sostiene Silvio Viale, favorevolissimo al mercatino perché prodromico a un’auspicata chiusura definitiva alle auto in via Roma, almeno fra piazza Castello e piazza
Cln. In mezzo stanno tutti gli altri
consiglieri e due assessori «toccati» dal progetto. Il primo è quello
alla Viabilità, Claudio Lubatti, la
cui profonda natura democristia-
L’«allure» della via
Insomma, un no totale come quello dei commercianti, a cominciare
Il sudoku
Tre condizioni
«E ciò che è apparso domenica in
piazza Castello accanto alla Turin Marathon non ha aiutato spiega Michele Paolino, il quale, in
virtù del suo incarico di capogruppo, ha un contratto da equilibrista da rispettare -. Sono tre le
condizioni per un mercatino come si deve: che sia di qualità, che
sia assegnato con una gara pubblica e che si inserisca in un contesto che lo accetti». Non ci sono
soldi, siamo al 20 novembre e i
commercianti non lo vogliono: voi
che dite?
Medio
Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che
ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri
senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco
i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9
Difficile
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La soluzione
dei giochi di ieri
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Junior 2
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Junior Sudoku
Junior 1
tivitàfisica,statodisalute,costituzione, della dieta quotidiana.
Mentre il saccarosio è formato
da due glicidi (glucosio e fruttosio) il miele è costituito dal 18 %
di acqua e il resto da zuccheri .
Gli zuccheri nel miele sono fruttosio per il 43 %, glucosio per il
46 %, saccarosio e altri come
maltosio e trealosio.
Il miele ha un potere dolcificante doppio di quello dello zucchero perché contiene fruttosio
libero, quindi ne basta meno.
L’apporto calorico è inferiore,
quello vitamine e sali minerali
trascurabile.
Chi abbonda con lo zucchero può (o deve) ricorrere
ai dolcificanti sintetici acalorici: alcuni artificiali (saccarina, aspartame, ciclamato)
altri estratti da prodotti vegetali (glicirrizina, isomalt,
stevioside). I diabetici e coloro chi è tenuto ad una rigorosa dieta, devono seguire il
consiglio medico».
Per approfondire, Enrica
può leggere il libro «Tutti i
cibi dall’A alla Z» (Mondadori) di Renzo Pellati.
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Medio
BEPPE MINELLO
Q
uando prendo il caffè al
bar noto sul banco bustine di zucchero bianco
cristallino e quelle più scure, di
canna. A volte c’è il miele e piccole compresse. Cosa scelgo?».
Enrica di Torino è curiosa ed
anche un po’ apprensiva. «Voglioscegliereilmeglioperlamia
salute» scrive.
Abbiamo chiesto il parere al
dott. Renzo Pellati: «Quello che
chiamiamo zucchero, sia di barbabietola o di canna, è saccarosioal99%.Lozuccherogrezzoè
unprodottonontotalmenteraffinato: le differenze di sapore e
colore dipendono dalla presenza di residui vegetali (melassa)
senza particolari pregi nutrizionali. In Italia ha avuto grande
diffusione lo zucchero ottenuto
dalla barbabietola, pianta tipica
del nostro clima; la canna da
zucchero è invece una pianta
tropicale. Identico l’apporto calorico: 400 calorie per ogni 100
g, e identico potere cariogeno.
Oggiesistonomoltipregiudizi sullo zucchero come unico responsabile del sovrappeso, ma
bisognatenercontoanchediat-
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Difficile
il caso
Sudoku
na lo rende refrattario all’idea di
dover scontentare qualcuno, ma
che ha già pronto nel cassetto un
progetto per portare via le auto
da via Roma. L’altro è Mimmo
Mangone pure lui fedele al motto
«Scontentiamone meno possibile» e che, in virtù della sua delega
al commercio, è molto attento ai
desiderata dei negozianti. Entrambi devono fare i conti con il
comandantedelvapore,ilsindaco
Fassino, che le isole pedonali le
vorrebbe e i mercatini pure, ma
se fatte e fatti come si deve.
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Il tempo: soleggiato e mite sulle Alpi, a tratti nebbioso in pianura
SOLE
NUVOLOSO
COPERTO
POCO NUVOLOSO
OGGI
SVIZZERA
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Verbania
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Biella
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
Savona
FRANCIA
Nizza
Situazione e avvisi meteo
PIOGGIA DEBOLEMODERATA
VARIABILE
La Spezia
PIOGGIA INTENSA
Sulle Alpi ben soleggiato salvo lievi velature.
Sulle pianure piemontesi nebbie e foschie
nel primo mattino, in diradamento in
giornata ma più persistenti tra Basso
Torinese, Astigiano, Alessandrino e
Vercellese. Possibili nubi basse sotto-costa
sul Ponente Ligure, soleggiato altrove.
NEBBIA
TEMPORALE
VENTO
NEVE
MARE CALMO
DOMANI
SVIZZERA
Annecy
Verbania
AOSTA
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Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
AOSTA
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A cura di www.nimbus.it
Si consolida l’alta pressione sulle nostre regioni col contributo di aria mite sub-tropicale
in quota che porta temperature decisamente miti in alta montagna con lo zero termico
vicino ai 3000 metri. A bassa quota l’inversione termica e le nebbie, da oggi più
persistenti anche in giornata soprattutto sul Piemonte orientale, limitano l’aumento
della temperatura, con temperature minime ancora sotto i 5 ˚C in pianura e massime
sotto i 10 ˚C ove nebbioso. In Liguria possibili nubi basse a Ponente.
Centimetri-LA STAMPA
MILANO
Novara
Vercelli
Grenoble
Pavia
TORINO
Asti
Alessandria
Gap
GENOVA
Cuneo
FRANCIA
Nizza
Savona
La Spezia
Imperia
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Velature o passaggi nuvolosi sulle Alpi, più
estesi tra Valle d’Aosta e Ossola. Nebbie
sulle pianure piemontesi o nubi basse su
zone collinari del Basso Piemonte, in
diradamento in giornata su zone occidentali,
più persistenti altrove. Nubi basse in Liguria,
specie tra Genova e Ponente.
Temperature ˚C
CITTÀ
MIN MAX
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LA LUNA A TORINO
IL SOLE
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Sorge
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POCO MOSSO
Si leva alle ore 5,07
Cala alle ore 15,57
Fasi Lunari
Culmina
alle ore 12,15
Tramonta
alle ore 16,59
22 NOV
29 NOV
6 DIC
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
I tendoni di CioccolaTò
dividono piazza San Carlo
La maggior parte dei negozianti è contraria, ma qualcuno li apprezza
.
Cronaca di Torino .49
Sulla «Stampa»
spending review, che a quanto
si sa prevede ritocchi struttu-
ha deciso di rivelare le cifre vere
del bilancio secondo le quali il
toscatto del 1975 in cui l’autore
fissa la propria immagine in uno
anche al Festival sull’Ambie
twitter@emanuelam
LA PRESENTAZIONE
Torna Cioccolatò ma è già scontro
con i negozi di piazza San Carlo
Da venerdì l’evento
nel salotto della città
«Ma non sia
una sagra paesana»
NOEMI PENNA
Cioccolato amaro. Amarissimo per i commercianti di piazza San Carlo, da ieri invasa dagli operai di Cioccolatò. Per il
secondo anno la golosa rassegna organizzata da Job Corner approda nel salotto bene
della città: decine di grandi
produttori e maestri cioccola-
tieri si danno appuntamento dal
21 al 30 novembre in una kermesse che promette di dare
spettacolo. Indignati i negozianti le cui vetrine si affacciano sul
cantiere, fatto di tendoni bianchi e cavi: «Non vogliamo l’ennesima sagra di paese». Ma per
l’assessore Maurizio Braccialarghe «sono sterili polemiche.
Abbiamo il benestare della Soprintendenza delle belle arti».
Raduno per golosi
«Tutti puzzle per il cioccolato» è
il motto dell’edizione 2014 di
Cioccolatò, che fra le novità più
significative vanta la collaborazione con Expo Milano 2015: un
gemellaggio che in piazza si tra-
durrà con il grande «Polo cioccolato» che ospiterà degustazioni e laboratori in compagnia della mascotte Foody. Il festival
propone dieci giorni d’iniziative
intorno al cibo degli dei, con la
consueta mostra-mercato, gli
assaggini e decine di appuntamenti speciali come i 150 anni di
Caffarel celebrati nel maxi
stand a forma di gianduiotto
personalizzato da Ugo Nespolo,
il giro del mondo di Domori e la
cioccolata calda social di
Eraclea. A patrocinare Cioccolatò sono la Città di Torino – che
ha dato in concessione il marchio per cinque anni, sino al
2015, a Eugenio Guarducci, l’ideatore di Eurochocolate – Provin-
cia di Torino, Regione Pie
te, Unioncamere e Came
Commercio. Sponsor: I
San Paolo, Citroen, Centra
latte, Baileys e Pan di stell
proprio come a Perugia c
un magico allestimento ste
Commercianti in rivolta
Eataly
Veterinari
custodi
della sicurezza
alimentare
«Di Cioccolatò penso tu
Già ieri qualche commerciante aveva dichiarato
di essere contrario all’arrivo di Cioccolatò che durerà
fino al 30 novembre.
1
il caso
EMANUELA MINUCCI
non mancano le eccezioni. Per
esempio alla gioielleria Algozzini vedono bene l’arrivo delle
bancarelle: «Kermesse come
questa portano lavoro in più,
noi siamo per tutto quello che fa
muovere la città». Stesso discorso da parte di Bruschi, sull’altro lato della piazza: «Si tratta di manifestazioni che portano comunque gente in centro.
In un momento di crisi, non ci
sentiamo di bocciare nulla».
C
ioccolaTò bello
bollente, servito
nel salotto di piazza San Carlo prima ancora che la
manifestazione sia cominciata. Caldo di polemiche, per il
momento, perché se la location è già stata sperimentata
lo scorso anno, e i disegni dei
gazebo sono stati visionati dal
soprintendente Luca Rinaldi
(che si è raccomandato: gli
stand non devono interferire
con la facciata delle chiese e
risultare a debita distanza dal
Caval’d Brons), un bel po’ di
commercianti della piazza sono abbastanza preoccupati
dell’arrivo di «tensostrutture
varie e maxi-calpestio da fiera
paesana».
«Mai in place Vendôme»
Fra le più indignate c’è Giorgina Siviero, titolare delle boutique San Carlo che è stata fra
le prime a lanciare un allarme
non solo estetico il giorno in
cui ha visto arrivare gli operai
e «trasformare il salotto di Torino in una luna park di periferia» spiega concitata. Siviero
«La città così è viva»
REPORTERS
Palme e cabine
Fra i gazebo bianchi sono spuntati anche maxi-gianduiotti e tendoni a tema marino come
questo. Parecchi commercianti protestano per queste brutture e il clima da festa di paese
Favorevole
Contraria
Paolo Algozzini
Gioielleria
Giorgina Siviero
Boutique S. Carlo
è una donna che per lavoro gira
il mondo e spiega che per esempio a Parigi «in posti come place
Vendôme nessuno si sognerebbe mai di allestire un mercatino
di cioccolatini e torroni». Incalza: «Io amo questa piazza come
fosse casa mia. Ci sono manifestazioni e manifestazioni: che
cosa penserà il turista di alto li-
vello, magari arrivato in città
per il Tff, di questo ininterrotto
struscio alla ricerca della tavoletta di fondente magari neppure realmente artigianale?».
«C’è qualità e qualità»
Al suo fianco si schierano parecchi altri commercianti del
salotto cittadino, come Monica
Werling di Stratta, Vito Strazzella del caffè Caval’d Brons.
Hanno l’aria poco contenta anche da Prada e da Hermès. Ma
L’assessore al Turismo Maurizio Braccialarghe reagisce un
po’ indispettito: «A sentire
commenti come quelli dei commercianti scandalizzati verrebbe quasi voglia di non organizzare più niente a Torino. Noi
cerchiamo di vivacizzare la città, ma qualsiasi cosa si faccia
c’è sempre qualcuno che pensa
andasse fatta da un’altra parte
e meglio». Molti infatti sostengono che sarebbe stato meglio
sistemare la manifestazione in
piazza Vittorio: «Qualche anno
fa era lì - conclude l’assessore ma piazza San Carlo già l’anno
scorso ha ottenuto molto più
successo. Ecco perché abbiamo
confermato il trasloco».
twitter@emanuelaminucci
II controlli nelle stalle
Sicurezza alimentare, se ne
discute oggi alle 18 nella sala
«Punt & Mes» a Eataly in via
Nizza. La tavola rotonda «C’è
un veterinario nel tuo piatto»
è aperta al pubblico proprio
perché - spiegano i veterinari
torinesi - sono i consumatori
che sono più a rischio quando
si parla di sicurezza alimentare. In Italia sono 31 mila i
veterinari che si occupano
non solo di cani e gatti, ma
che il latte e la carne sia conservata secondo le leggi e che
non sia pericolosa per la salute di chi mangia questi alimenti. Alla tavola rotonda
partecipano: Gianfranco
Corgiat, responsabile prevenzione e veterinaria della
regione che parlerà dell’organizzazione dei controlli sanitari; Bartolomeo Griglio,
della Asl 5 sulla gestione della sicurezza alimentare e
Clemente Grosso, penalista
che interverrà sulla normativa legata agli alimenti.
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50 .Quartieri
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio stazione Porta
Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9-19,30: via Stradella 198; corso Francia 273; corso Belgio 151/B; via Guido
Reni 155/157; via Genova 179/F; via Cibrario
88;viaTunisi51;corsoStatiUniti5;corsoRosselli 106/D; via San Remo 37; via Cernaia 24; via
MadamaCristina78;viaPo14;corsoVercelli74.
Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via
Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37;
viaSacchi4;corsoTraiano73;corsoFrancia1/bis.
Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via
Nizza 65; corso Vittorio Emanuele II 66; piazza
Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
QUARTIERI
Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it
Piazza
Umbria
Cenisia, San Paolo
Il ramo caduto e i pensionati che di
solito frequentano la
piazza
Griffe in fuga da via Frejus
“Troppo pochi gli incassi”
I negozianti riconsegnano i marchi, qualcuno ha l’insegna bianca
San Donato
FABRIZIO ASSANDRI
Da griffe di richiamo a negozi
innominati. Conseguenza della crisi non sono solo le serrande abbassate – stabili secondo la camera di commercio – ma anche la scomparsa
dei marchi famosi. In via
Frejus, cuore commerciale
del quartiere, c’è la fuga. Osservando in controluce le insegne bianche, in alcuni casi si
possono ancora leggere i vecchi nomi. Calzedonia, Carpisa, Zizù, Superga, Playlife,
Particolari e altri ancora. Ma i
negozi “declassati” non necessariamente chiudono. Spesso
li gestiscono gli stessi negozianti, con uguali tipologie di
merce, ma senza più potersi
fregiare del nome.
In piazza Umbria
un ramo precipita
sulla strada
Chi si ricicla
«Abbiamo continuato a fare
quello che sappiamo fare – dicono all’ex Calzedonia – avevamo il marchio dal 2004, ce
l’hanno tolto perché non vendevamo abbastanza per i loro
standard. Ora abbiamo intimo generico. È la politica di
molte case madri lasciare le
periferie e concentrarsi in
centro o negli shopville. Le vie
dei quartieri si dequalificano,
chi veniva qui per lo shopping
va altrove. Un nuovo nome?
Non ci abbiamo pensato, per
ora stiamo con l’insegna bianca». «Ma che fine ha fatto Carpisa?» chiede Daniela Arditi,
in via Frejus con la famiglia.
«Cercavo una borsa, ma il
marchio che volevo è sparito
dalla vetrina. Andrò altrove».
Adesso si vendono borse e abbigliamento generico. «Non
siamo più di richiamo per la
griffe - dice la commessa - ora
per attirare la clientela puntiamo su prezzi bassi, il massimo è 100 euro».
«Di questo passo - dice Sa-
Ancora anonimi
Alcuni negozi non hanno ancora deciso che insegna mettere, non hanno più il marchio e per
qualche giorno rimarranno «anonimi» ma venderanno gli stessi prodotti
brina Grech, presidente dei
commercianti - entro un anno
qui spariranno tutte le griffe.
Sarebbe impoverimento per
tutti perché le firme portano
clienti che poi vanno al bar o
fanno altre spese. E per i residenti: le firme sono il termometro della salute della via. Le loro
vetrine sono illuminate e curate». La via cerca di risollevarsi,
domenica ci sarà la festa. «Ma
quando il franchising se ne va è
un brutto segnale».
Spesso è colpa della crisi
Ma perché spariscono le griffe?
Villaretto
Torna il collegamento
alla rete telefonica
PAOLO COCCORESE
E’ stato finalmente riparato il
cavo che ha messo fuori servizio i telefoni di 1.200 famiglie
del Villaretto. Quartiere isolato dal mondo con cornette ko
e linea internet assente. «Il sistema di monitoraggio ci ha
permesso di individuare il
problema sabato - dicono da
Telecom -. La sera stessa, sul
posto, i tecnici sono intervenuti, pur in condizioni meteo
difficili, per la riparazione che
si è protratta fino alla serata
di martedì». Fino ad allora, telefoni muti per colpa di chi ha
eseguito uno scavo e non ha
protetto il cavo che si è rovi-
I motivi possono essere tanti, in
genere hanno per sfondo la crisi. Dipende anche dal contratto
tra commercianti e produttori.
Per Superga vale il contovendita, si rende l’invenduto, non c’è
obbligo di raggiungere certe
quote. Dove si applica il franchising si è più vincolati a volumi di
vendita e a precisi standard,
«bisogna acquistare la collezione – spiega Grech – pagandola
alla casa madre e a volte i costi
diventano insostenibili se non si
viaggia a certe velocità».
In via Di Nanni, un altro negozio con insegna bianca. Il no-
Sulla «Stampa»
Q
Per le vostre
Centro
Cade un ramo sul parco giochi
Era lungo 6 metri, secondo gli ultimi controlli l’albero non era considerato a rischio
PAOLO COCCORESE
Sulla «Stampa»
Improvvisamente l’imponente fronda dell’albero si è accasciata sul parco giochi dei
bambini. Le foglie verdi del
più grosso dei suoi rami si sono piegate cadendo rovinosamente sull’asfalto, ammaccando il cestino dell’immondizia e rompendo lo scivolo dei
bambini. Giostrina colorata
incorniciata dalle panchine
dove, di solito, le mamme leggono o chiacchierano mentre i
figli si divertono a rincorrersi.
Paradiso per i più piccoli che
per un caso non si è trasformato in un inferno. Ieri, verso
ora di pranzo, erano deserti i
giardini Guglielmetti. E lo
schianto del ramo di quasi
dieci metri non ha provocato
alcun incidente.
Era il nove marzo quando un albero cadde ferendo
un bimbo che fu poi operato
alla testa.
1
Non è la prima volta
Osservando l’area verde di via
Avogadro, è ritornato in mente
il copione da incubo di quel triste pomeriggio di marzo che in
piazza Toti non riescono a dimenticare. Un grosso tiglio am-
«Era già stata
programmata
una verifica
della stabilità»
malorato crolla sulla gremita
area giochi del giardinetto di
Vanchiglietta: colpisce tre ragazzini spedendoli al Pronto
Soccorso, uno è grave, rimane
schiacciato a faccia in giù dai
rami, accorrono i passanti e gli
amici, ma nessuno riesce a liberarlo. Riporta traumi e fratture
alla testa e al costato. Incidente
che ha rischiato di ripetersi ieri,
alle spalle dell’imponente Cittadella che svetta su via Cernaia.
«Ai giardini Guglielmetti è
Non c’erano bambini
Al momento del cedimento nei giardini Guglielmetti non c’erano bambini che
stavano giocando; nel pomeriggio i sopralluoghi dei tecnici dell’assessorato
248
aree gioco
Dall’incidente di marzo è
partita una serie di
controlli nelle aree gioco
con gli alberi
5
mila
tri che si è staccato da uno dei
carpini del giardino». E’ uno degli alberi che delimitano il perimetro dell’area giochi. «Piante
adulte che possono arrivare a
10-12 metri di altezza con 35-45
centimetro diametro di tronco», aggiungono dalla Città.
I rischi
Il carpino non presentava alcun
rischio: a settembre era stato
classificato con una «C». «Il ramo
che è ceduto all’inserzione del
tronco, a circa tre metri di altezza, apparteneva a un albero che
era stato indicato col grado di
“propensione al cedimento moderata”», dicono dal Comune. Sul
calendario delle prossime settimane era già stata fissata la «verifica della stabilità» fatta dai tecnici del «Verde Gestione» che sono intervenuti subito in via Avogadro, con la Polizia Municipale e
dei Vigili del Fuoco, per mettere
in sicurezza l’area giochi e tagliare la pianta. Da chiarire i motivi
del cedimento. «L’albero – dicono
dall’Assessorato all’Ambiente –
sarebbe stato riesaminato a settembre. Da marzo è partito un
piano straordinario di controlli
Ad agosto un ramo è caduto su un parco giochi: era
lungo 6 metri. Anche in quel
caso nessun ferito
Cinquemila sono le piante
1
no pericolanti. «Quando abbiamo trovato quel ramo a terra, al mattino presto, abbiamo
avuto un brivido lungo la
schiena: se fosse caduto in testa a qualcuno sarebbe stata
una tragedia. Noi passiamo di
qua ogni giorno. Adesso abbiamo paura».
Quello caduto l’altra notte
non è un semplice ramo, ma un
tronco secondario. Dal Comune rispondono che gli interventi stanno per arrivare.
«Tra quindici giorni partiranno i controlli di stabilità e si
metteranno in sicurezza eventuali punti critici», dicono dall’Assessorato al Verde e assicurano che l’intervento era già
in programma «prima di quest’ultima segnalazione». [F. ASS. ]
Centro
Il contatore
staccato
Senza luce per colpa
dell’ex proprietario
In un primo
momento era
stata
diminuita la
potenza
adesso è stata
proprio
staccata la
luce
FEDERICO CALLEGARO
nato per l’acqua caduta copiosa
negli ultimi giorni della settimana scorsa. La Telecom annuncia denunce. «Purtroppo,
per la complessità della riparazione, i lavori si sono protratti a
lungo - dicono dall’azienda -. Sono state eseguite manualmente
1.200 giunzioni sul cavo che risultava danneggiato».
me è ancora stampato, sul vecchio tappetino. «Intimissimi».
«Dopo 15 anni che li abbiamo
sponsorizzati, hanno deciso che
non avevano più bisogno di noi dice Tommaso Mondo - Continuiamo a vendere lo stesso tipo
di merce, ma abbiamo perso il
50 per cento d’incasso. Chi viene da noi per i regali cerca prodotti di marca. Per restare, Intimissimi voleva un giro d’affari
di 600mila euro l’anno, noi arrivavamo a 400». Di fronte sono
spariti Sisley e Calzedonia. E la
paura di «perdere il nome» ha
contagiato Benetton.
È caduto di notte, quando
per fortuna nessuno stava
passando. Ma è stato solo un
caso, perché piazza Umbria
è un po’ il cuore del basso
San Donato, le panchine sono sempre prese d’assalto,
specie in quel tratto che è alle spalle del centro incontri
per anziani, a due passi dai
campi da bocce. In quel punto di passaggio, l’altra notte,
è rovinato a terra dagli alberi un grosso ramo, lungo diversi metri e spesso. «Ci
aspettavamo che avvenisse
prima o poi – racconta Sebastiano Pischedda, uno dei
pensionati del centro incontri – già diversi mesi fa abbiamo raccolto un centinaio
di firme per chiedere la potatura degli alberi».
La petizione era partita
dal comitato spontaneo di
corso Regina Margherita ed
è stata consegnata alla Circoscrizione 4, che ha chiesto
al Comune di interessarsi
della questione. «A dare il
colpo finale a quel ramo forse
sono state le piogge di questi
giorni – continuano i residenti - In ogni caso noi segnaliamo il problema da
tempo, inascoltati». Dalla
piazza, che peraltro è un tappeto di foglie che non vengono raccolte, i rami si allungano fin quasi alle case. «Vede
quello lì, è secco»: alcuni residenti indicano rami che almeno a prima vista sembra-
Che ci fosse qualcosa che non
andava nella corrente elettrica di casa sua, Daniele Caridi,
agente di commercio di 28 anni, lo ha iniziato a sospettare
quando è diventato impossibile asciugarsi i capelli con il
phon e accendere la televisione senza che «saltasse» il
contatore. Ma questo inconveniente, iniziato il 6 novembre, per il ragazzo e la sua
compagna era solo l’inizio: da
lì a qualche giorno l’Eni
avrebbe staccato la luce alla
coppia. Il motivo? Grave morosità dell’inquilino che abitava nella casa che i due, trasfe-
ritisi dalla Calabria a gennaio
hanno affittato. «Ci siamo trasferiti in piazza Statuto e come
prima cosa abbiamo richiesto
la voltura dei contratti di luce e
gas - spiega Cardi -. Per il gas
non c’è stato nessun problema.
Per quanto riguarda la luce
non è andata bene». Fino al 6
novembre, spiega la coppia,
non c’è stato nessun disguido e
dagli uffici dell’Eni non è arrivata alcuna segnalazione. Per
scoprire che il passaggio dal
vecchio al nuovo intestatario
non era avvenuto, i due, hanno
dovuto chiamare l’azienda segnalando gli abbassamenti di
intensità della corrente: «Ci
hanno spiegato che ci era stata
diminuita la potenza a causa
della morosità del vecchio inquilino. Solo allora abbiamo
scoperto che la voltura non era
andata in porto». All’una di
notte del 16, la corrente viene
staccata e da quel momento, oltre a non avere più la luce, diventa impossibile usare anche
l’acqua calda. Il boiler, infatti,
funziona grazie a un’accensione elettrica. «A quel punto, per
capire come risolvere una si-
tuazione insostenibile, sono andato di persona all’Eni Store racconta Daniele Caridi -. Lì mi
hanno dato un bollettino da 394
euro da pagare, con un codice
clienti diverso dal mio e intestato a uno sconosciuto, morso,
dicendomi di pagare il debito al
posto suo per vedermi riattivata l’utenza in 48 ore. Altrimenti
dovevo aspettare un mese. Mi
sono rifiutato di pagare e credo
mi rivolgerò a un avvocato».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Rivoli, piante da abbattere in corso Susa
Via le piante malate da corso Susa a Rivoli. «Sono
43 per lo più ciliegi o spini di giuda - spiega
l’assessore Massimo Fimiani -. Entro febbraio le
taglieremo tutte e le sostituiremo con 67 pirus,
alberi resistenti e con radici che non danneggiano
l’asfalto».
[P. ROM.]
Metropoli .51
.
ETROPOLI
M
Per le vostre segnalazioni metropoli@lastampa.it
Venaria
Diario
L’ex soprintendente patteggia
“Lo faccio per la mia salute”
Appalti sospetti, un anno e 11 mesi a Pernice. “Devastato dal carcere”
MASSIMILIANO PEGGIO
«Ho deciso di patteggiare
perché il mio stato di salute
psicofisico gravemente compromesso dall’esperienza ingiusta e devastante del carcere non mi permette di affrontare un processo lungo e complesso. Ripeto la mia completa e totale innocenza. Ho sempre operato a vantaggio dell’amministrazione ».
Così dice l’ingegner Francesco Pernice, ex direttore
del settore Conservazione
Beni Architettonici della
Reggia di Venaria, arrestato
lo scorso anno l’accusa di
aver manipolato alcuni appalti di restauro, commentando il suo patteggiamento
ad un anno e 11 mesi.
L’inchiesta
Si tratta di una delle pene più
severe tra i 10 patteggiamenti
(più due rinvii a giudizio), con
cui si è conclusa ieri l’udienza
preliminare, di fronte al gup
Eleonora Pappalettere, dell’in-
che ha patteggiato ad un anno e
sei mesi. Tra gli altri hanno patteggiato anche Giuliano Ricchiardi, funzionario regionale e
Giuseppe De Campo, dipendente
della Provincia.
Moncalieri
Musicateatro, il concorso
non era truccato: assolti
Agosto 2013: i vertici dell’istituzione Musicateatro di
Moncalieri - cinque persone - vengono indagati per abuso
d’ufficio. Secondo la Procura hanno confezionato un concorso ad hoc per assumere Mario Acampa, figlio del consigliere
(allora Pd) Antonio Acampa alla guida artistica dell’ente.
Abuso d’ufficio per il pm Enrica Gabetta. Un anno e quattro
mesi dopo, il tribunale di Torino ha assolto tutti gli imputati
«perché il fatto non sussiste». I membri del cda, difesi dall’avvocato Gian Paolo Zancan, avevano scelto il rito abbreviato «sicuri di non aver commesso scorrettezze». L’inchiesta era partita dalla denuncia di un professore romano che
visti i criteri di scelta indicati da cda aveva visto del marcio
Fra 60 giorni saranno rese pubbliche le motivazioni. [G. LEG.]
1
Lo sfogo
REPORTERS
Francesco Pernice quand’era direttore della sezione Conservazione
chiesta su turbative d’asta e corruzioni svelate indagando su un
intreccio di rapporti tra funzionari pubblici e imprese private.
L’indagine, coordinata dai pm
Stefano Demontis e Francesco
Pelosi, ha esplorato non solo gli
interventi di restauro della Reggia, ma anche altri appalti. Tra
questi lo smaltimento degli scavi
del grattacielo della Regione (fi-
niti nel parcheggio di Venaria
con presunte contaminazioni di
amianto) e la costruzione della
variante di Borgaretto. L’altro
principale protagonista dell’inchiesta è Ezio Enrietti, imprenditore, ed ex presidente delle
giunta regionale del Piemonte
negli Anni Ottanta, marito dell’ex direttrice del Patrimonio della Regione, Maria Grazia Ferreri,
Pernice, difeso dell’avvocato
Gian Paolo Zancan, ha cercato fino all’ultimo di salvare l’immagine di una carriera approdata ai
vertici della Soprintendenza piemontese. «Ho restaurato la Reggia di Venaria - afferma - applicando nuove tecnologie a costi
bassissimi e ho cercato di valorizzarla con un’azione di tutela
che non la rendesse solo una sede per discoteca; evidentemente,
con il mio operato, ho dato fastidio a qualcuno». E aggiunge: «Ritengo di aver subito una grave ingiustizia per i tre mesi di carcere
e se avessi commesso qualche
reato lo avrei ammesso subito.
Non so spiegarmi il motivo di un
così forte accanimento giudiziario nei miei confronti anche perché ho fatto tanto per questa città e per l’intero Piemonte».
Rivoli
Una marcia con un fiore
per ricordare Vito
«Un fiore per Vito» così è stata intitolata la marcia che partirà
domani mattina alle 9,30 da piazza Martiri, a Rivoli, in ricordo del
giovane Vito Scafidi, morto sei anni fa per il crollo del controsoffitto
della sua aula nel liceo Darwin. E
proprio lì si svolgerà, alle 11, un incontro sull’edilizia scolastica. Al
dibattito parteciperanno, tra gli Si parte da piazza Martiri
altri, Laura Galimberti, coordinatrice #italiasicura per l’edilizia e il presidente della Provincia Alberto Avetta. «Prima di Vito non si parlava di edilizia
scolastica - dice la mamma, Cinzia Caggiano -, ora il vaso di
Pandora è aperto e non si torna più indietro».
[P. ROM.]
1
12 45 67 18
9AB5CDE 8F B5C7C 8F2 LA STAMPA 8
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
L’Italia è un bosco
Stasera alle 21 a Chieri, nella Sala Conferenze della
Biblioteca Civica, in occasione della Giornata
Nazionale degli Alberi, Tiziano Fratus racconta il suo
libro «L’Italia è un bosco»; e con l’occasione saranno
proiettati alcuni cortometraggi promossi e realizzati
da CinemAmbiente.
In città .53
.
INCITTA’
Per le vostre segnalazioni: giornonotte@lastampa.it
SILVIA FRANCIA
U
na genesi che più
torinese non si
può, per il «Giulio
Cesare» di Händel, che approda
a Torino nell’allestimento firmato da Laurent Pelly per
l’Opéra National de Paris, al
suo debutto questa sera alle
20 al Regio, per la stagione
2014/15. Tanto torinese che in
scena figura una perfetta riproduzione della statua di
Giulio Cesare visibile davanti
alle Porte Palatine, mentre
l’intera ambientazione richiama a un museo egizio: magari
quello del Cairo ma, perché
no, anche quello subalpino.
Ipotesi più che plausibile,
dal momento che Pelly ha raccontato di aver concepito una
possibile chiave di lettura per
il «Giulio Cesare» proprio durante il suo soggiorno torinese per la lavorazione della
«Traviata», prodotta dal Regio nel 2011. L’intera azione
viene trasposta su un polveroso fondale museale, fra busti, reperti e icone piramidali.
L’effetto straniante è garantito anche da una doppia scansione degli avvenimenti narrati: da un lato, si dipana la
storia di Cesare, Cornelia e
Sesto (rispettivamente moglie e figlio dello sconfitto
Pompeo) e di Cleopatra e Tolomeo, fratelli-nemici, faraoni
in condominio del regno
d’Egitto. Dall’altra, uno staff
di inservienti e operatori del
museo procede nelle sue quotidiane mansioni, quasi senza
accorgersi della presenza dei
protagonisti e, a volte, interagendo casualmente con loro.
L’ironia
Una prospettiva schizofrenica che conferisce anche una
dimensione vagamente metafisica e ironica alla messinscena. Senza, però, stravolgere il dettato originario dell’opera, che Händel compose
nel 1724 per il King’s Theatre
di Londra, su libretto di Nicola Francesco Haym e che racconta, appunto, le gesta di
Giulio Cesare in Egitto: dagli
scontri con il faraone all’incontro con la sensuale Cleopatra. Una scelta non facile,
quella di proporre un capolavoro del barocco, tra l’altro,
della durata di quasi quattro
ore. «E’ un’opzione coraggiosa e non so immaginare un titolo più appropriato di questo, per varare un progetto
dedicato al barocco. Se il Regio ha deciso di diversificare
l’offerta, esplorando un repertorio poco frequentato, la
scelta è quella giusta», commenta Alessandro De Marchi, che dirige l’orchestra e il
coro del Regio e che è, in Italia, fra i più accreditati interpreti italiani del repertorio
barocco. E aggiunge: «Stiamo
parlando di un’opera che piace al pubblico di nicchia ma
che può essere molto apprezzata anche da chi ha scarsa
confidenza con gli strumenti
d’epoca. Giulio Cesare conta
su pezzi bellissimi, quasi una
compilation di virtuosismi, un
vertice del belcanto».
Si parte
alla Sandretto
nel segno
della rabbia
TIZIANA PLATZER
N
Il debutto stasera alle 20
Il «Giulio Cesare» di Händel approda per la prima volta in città, nell’allestimento firmato da Laurent Pelly
per l’Opéra National de Paris, al suo debutto questa sera alle 20 al Regio per la stagione 2014/2015
La storia
Giulio Cesare, il barocco
sfida la frenesia di oggi
Una maratona di quasi quattro ore per l’opera di Handel al Regio
La scenografia
L’intera azione viene trasposta su un polveroso fondale
museale, fra busti, reperti e icone piramidali
I ruoli
Una curiosità di sapore filologico riguarda anche la distribuzione dei ruoli: la parti degli interpreti evirati previsti
da Händel, saranno sostenuti
da donne «en travesti». Così,
il contralto Sonia Prima presterà la voce a Giulio Cesare.
Gli interpreti
Il generale Achilla nel «Giulio Cesare»
è interpretato da Guido Loconsolo
Cleopatra, invece, è il soprano
anglo-australiano Jessica Pratt
e Sara Mingardo interpreta
Cornelia, mentre il mezzosoprano spagnolo Maite Beaumont, al suo debutto al Regio,
veste i panni di Sesto. Il cast
delle cinque recite del Giulio
Cesare (che si replica domenica e poi martedì, giovedì, venerdì e sabato della prossima
settimana) si completa con il
controtenore Jud Perry nel
ruolo del perfido Tolomeo, dal
baritono Guido Loconsolo in
quello di Achilla, dal controtenore Riccardo Angelo Strano
come Nireno e dal basso Antonio Abete nel ruolo di Curio. I
costumi sono realizzati dallo
stesso regista Pelly, le scene sono di Chantal Thomas e le luci
di Joël Adam.
Teatro Regio
piazza Castello 215
Tel: 011/8815.241-242
on ha problemi a lavorare con budget ridotti e a scavare fra
gli aspetti della natura, i segni dei volti e nella dimensione emotiva e del sogno
dei singoli individui. Quelli
che diventano i suoi personaggi. Come le due amiche
che partecipano a un corso
di cultura balcanica in un
bosco della California, oppure il giovane che effettua
lavori stagionali in una fattoria del Kentucky ed è attratto dalla figlia del proprietario: con loro Josephine Decker, regista e videoartista statunitense che la
critica ha avvicinato addirittura a nomi come David
Linch e Terrence Malick, ha
prodotto i suoi due primi
lungometraggi «Butter on
the Latch» e
«Thou wast
mild and lovely».
Con entrambi ha
partecipato al forum
dei lavori
sperimentali all’ultimo Festival Josephine
di Berlino e Decker
con questo
profilo da indipendente è
l’artista che inaugura il
Tff.
Già, questa trentaduesima edizione comincia con
24 ore d’anticipo e un assaggio performativo alle 19 alla
Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo (via Modane
16; ingresso libero), che da
quest’anno entra nel circuito festivaliero. Come naturale che fosse, secondo i rispettivi direttori Patrizia
Re Rebaudengo e Emanuela Martini, tanto che la nuova collaborazione inaugura
il secondo premio del concorso lungometraggi intitolato alla Fondazione e che
vale settemila euro.
E chi stasera pensa di andare alla Sandretto per
chiacchierare di cinema oppure per commentare il
programma del Torino Film
Festival al via da domani,
non ha le idee troppo chiare. Sì, verranno proiettati i
corti e i video di Josephine
Decker, ma l’invito che lei
lancia con la sua azione
«Thanks giving smash living» è di far uscire allo scoperto ben altro: la rabbia. Si
litiga, purché con allegria.
Sarà uno spazio per chi ha
voglia di far rumore, di urlare, di lanciarsi addosso cibo
e bevande, di far volare pensieri poco «leggeri» ma
sempre sostenuti dall’ironia. Un Tff da torta in faccia
- e faccia con risata - quindi
conviene pensare a un abbigliamento adeguato.
12 45 67 18
54 .In città
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
La marcia dei diritti dell’Unicef
Le piante e il clima
Diritto e filosofia a confronto
La prima «Marcia dei Diritti» a cura
dell’Unicef, con Sotto18 Film Festival,
porterà un migliaio di bambini dalle 9 alle
12 nelle vie del centro: partenza da piazza
Solferino, poi via S. Teresa, via Roma,
piazza Castello e piazza Palazzo di Città.
«Come reagiscono le piante ai
cambiamenti climatici in atto?»: è la
domanda da cui parte la conferenza di
Consolata Siniscalco alle 16,30 nell’Aula
Magna dell’Orto Botanico (viale Mattioli
25). L’ingresso è libero.
Alle 17 nell’Aula A2 del Campus «Luigi
Einaudi» (lungo Dora Siena 100) Gustavo
Zagrebelsky e Juan-Carlos De Martini
discuteranno sul tema «Creatività e
complessità». Organizza la Fondazione
«Fondo Ricerca e Talenti». Ingresso libero.
Il concerto
TEATRO ASTRA
La star inglese stasera
sale sul palco alle 21
con qualche biglietto
(tra i 41 e 51 euro)
ancora in vendita alla cassa
aperta dalle 18.
Lo show si intitola
«Back To Front»
Tpe, Orsini
torna Ivan
Karamazov
PAOLO FERRARI
S
i scrive questa sera
al Pala Alpitour un
nuovo capitolo nella storia d’amore
che lega Peter Gabriel a Torino. La star inglese sale sul palco alle 21, con
qualche biglietto (tra i 41 e
51 euro) ancora in vendita
alla cassa aperta dalle 18.
Lo show si intitola «Back To
Front» e celebra «So», disco solista che l’ex cantante
dei Genesis pubblicò nel
1986. Domani si replica a
Bologna.
Umberto Orsini
Quarant’anni fa
Tanti ne sono trascorsi dalla
notte di rock e lacrimogeni
che vide protagonisti i Genesis al Palasport del Parco
Ruffini. In quella bolgia fece
scalo il 3 febbraio 1974 la
tournée «Selling England
By The Pound», con Gabriel
prodigo di travestimenti e
interpretazioni vocali sublimi, Phil Collins alla batteria,
gli auto riduttori e la polizia
a suonarsele fuori dall’impianto. Gli esegeti della
band britannica ricordano
che i Genesis erano già transitati in Piemonte, il 13 aprile 1972 al dancing Le Due
COME 18 ANNI FA
Stasera sarà riproposto
integralmente
l’album «So»
Rotonde di Cuorgnè, una
sorta di Piper del Canavese
dove Tony Banks tracollò
per una colica intestinale.
Al di là della spiacevole circostanza, era l’inizio di un
lungo e fertile idillio. La conferma nel 1975, l’anno più
difficile per i promoter di
concerti rock in Italia. Il
movimento per la musica
gratis era al top: guerriglia e
show annullati riempivano
le cronache. I Genesis avevano riservato una decina di
date all’Italia, terra in cui
erano stati valorizzati ancor
prima di imporsi in patria.
Riuscirono però a suonare
soltanto a Torino. Il 25 marzo lo sfarzoso spettacolo legato al doppio ellepi «The
Lamb Lies Down On Broadway» andò in scena al solito
palazzo del Parco Ruffini
con il leader nei panni del visionario Rael. Lisergico,
apocalittico, fatale: Peter lasciò il gruppo pochi mesi dopo e passati un paio d’anni il
punk avrebbe fatto piazza
pulita di quella concezione
barocca del rock.
Pala Alpitour
Peter Gabriel e Torino
Una storia lunga 40 anni
Nel ’74 la prima volta al Palasport, l’ultima nel 2006 per i Giochi
La formazione dei Genesis durante il concerto del 1974: Gabriel è il terzo da sinistra
Il concerto al Palasport del 30 settembre 1980
La carriera solista
Abbandonata la band nel
1975, Gabriel passò alla carriera solista. Quella di
«Biko» e di «Shock The
Monkey», per citare due capolavori. Non per questo
s’inaridì il suo feeling con la
nostra città. Si presentò la
Quant’anni dopo
quell’Ivan Karamazov
interpretato nello sceneggiato della Rai diretto dal regista Sandro
Bolchi – fu seguito da
più di venti milioni di
persone – Umberto Orsini torna ad affrontare
Dostoevskij.
Per la stagione Tpe, da
domani a domenica al
Teatro Astra va in scena «La leggenda del
grande inquisitore»,
capitolo de «I fratelli
Karamazov» nella versione teatrale di Pietro
Babina, con Umberto
Orsini e Leonardo Capuano. «Allora la televisione aveva allora solo
due canali in bianco e
nero e gli spettatori dovevano prendere o lasciare - ricorda Orsini -.
Non c’era via di scampo, ma in quel caso furono fortunati perché
quel romanzo resta uno
dei più felici e devo dire
che rivisto oggi – ne è
uscita un’edizione in
dvd edita da Rai Trade
– resiste gloriosamente
nonostante i gusti degli
spettatori, con l’avvento del colore e dei ritmi
delle fiction televisive,
siano mutati».
Lo spettacolo va in scena alle 21, domenica alle
18 (biglietti a 19 euro);
sabato alle 18,30 all’AstraCafé si potrà incontrare Umberto Orsini, intervistato da Caterina Vertova.
1
prima volta da solista sul solito palco il 30 settembre 1980;
tenero, con i bigliettini scritti
in italiano per comunicare
con la gente. Poi due raduni
destinati a passare alla storia: l’8 settembre 1988 allo
Stadio Comunale si tenne il li-
ve «Human Rights Now», che
Amnesty International ricorda come la prima sortita di
massa della propria sezione
italiana. Furono fischi per il
povero Claudio Baglioni; fu
un trionfo per il menestrello
inglese e per Bruce Spring-
steen, Sting, Tracy Chapman,
Youssou N’Dour, tutti insieme
anche in un’indimenticabile
versione della «Get Up, Stand
Up» di Bob Marley. Ancor più
ecumenico l’ultimo scalo torinese di Peter, che alla cerimonia inaugurale delle Olimpia-
di del 2006, la testa stretta
nel berretto di lana, cantò
«Imagine».
La band
Chiuso l’albo dei ricordi, ecco
il presente. Per rimettere in
pista il sound originale si riu-
niscono i fuoriclasse del glorioso disco, da Tony Levin,
mostro del basso spesso protagonista nei club torinesi, al
batterista afro francese Manu Katché, rappresentante di
un impegno sul fronte delle
musiche extraeuropee che
Gabriel coltiva attraverso il
lavoro della sua etichetta Real World. E ancora, le chitarre
di David Rhodes e le tastiere
di David Sancious. La prima
metà del live scorre in verità
fuori dal menù di «So»: «Daddy Long Legs» apre un viaggio nel passato di 10 tracce,
che si conclude con «Why Don’t You Show Yourself». Poi
arriva il disco più atteso, eseguito integralmente con le
canzoni nello stesso ordine di
allora. Chiude i bis l’inno anti
apartheid «Biko», pubblicato
nel 1980 e in seguito inciso
anche da Simple Minds, Joan
Baez, Manu Dibango e Robert
Wyatt.
Pala Alpitour
Corso Sebastopoli 123
Tel: 011 / 616.49.71
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
In città .55
.
La promessa del sicario
Parole note della radio
La fabbrica del colore
Due giovani e spietati sicari, Brandon e
Fabrice, operano nel mercato dell’omicidio
su commissione: alle 20,30 al Massimo (via
Verdi 18) anteprima del film di Max Ferro
«La promessa del sicario» e con George
Hamilton. Attore e regista in sala.
Torna alle 21al Circolo dei Lettori (via
Bogino 9) la serata «Parole Note», con
citazioni, spezzoni di film e monologhi
raccolti nel volume edito da Mondadori e
ispirato al programma di Radio Capital:
con Mario De Santis e Giancarlo Cattaneo.
L’incontro tra un anziano e un giovane, i
personaggi dello spettacolo «Vernice.
Paramatti... la fabbrica del colore» con la
regia di Massimiliano Giacometti e che
debutta alle 21,30 al Teatro Garybaldi a
Settimo (via Partigiani 4).
Per le vostre segnalazioni: giornonotte@lastampa.it
Solidarietà
Officine Corsare
Un Natale solidale
Guida ai mercatini
La cultura animalista
fa riflettere a teatro
Stasera aprono i “temporary shop” in Galleria San Federico
Le bolle
NOEMI PENNA
Saranno
accese stasera
alle 19 le
gigantesche
palle benefiche di SarTo
un evento che
celebrerà
l’eccellenza
della sartorialità subalpina.
Durerà due
mesi durante
i quali verranno aperti
anche diversi
temporary
shop e verranno raccolti
fondi a favore
della Fondazione Faro
A Torino, Natale fa rima con
solidarietà. Ieri si è aperto
infatti il mercatino di Area,
l’Onlus presieduta da Gianna
Recchi; questa sera s’inaugurano i temporary solidali
di Sar.To in Galleria San Federico. E per tutto il mese sarà un pullulare di mostremercato e iniziative benefiche, dove sarà possibile acquistare regali che fanno del
bene due volte.
Negozio incantato
Una bomboniera nel cuore di
via Lagrange è il mercatino
di Adisco, aperto sino alla vigilia di Natale al civico 5.
Grandi peluche, accessori
natalizi, panettoni e bijoux
sono esposti in un magico allestimento invernale su due
piani che scalda il cuore. L’intero ricavato della vendita è
finalizzato alla realizzazione
dell’Isola di Margherita, un
nuovo reparto dell’Infantile
torinese appositamente pensato per i bimbi affetti da malattie incurabili.
Oz per tre
In corso Moncalieri 262, il 13,
14, 20 e 21 dicembre (ore
14,30-19), si tengono invece i
Mercatini di CasaOz a favore
dei bambini che incontrano la
malattia e delle loro famiglie.
E dal 19 al 22 dicembre torna
il Social Christmas Village,
un temporary con idee regalo
griffate, quest’anno allestito
in piazza Cln.
Ai MagazziniOz di via Giolitti 19/a, aperti da lunedì a
sabato, sono in vendita le
borse di Born in Berlin,
sciarpe Luparia, oggettistica
e accessori Muji, Uashmama
e Orlando Furioso. L’articolo
di punta sono però le originali Scatole delle domande
REPORTERS
create da Oscar Farinetti e da
Luciana Littizzetto, il cui
prezzo oscilla tra i nove e i 25
euro, caratterizzate da ironici
quesiti e altrettanti simpatici
regali in risposta.
di marchi come Missoni, Gobino, Caffarel e De Carlo, ma
quello che sorprende di più è
che molte persone, oltre a donare oggetti da mettere in vendita, s’impegnano in prima
persona per collaborare e dare
Anche di sera
una mano ai volontari. Oggi si
tira tardi, sino alSino a sabato
(con orario 10MAGAZZINIOZ le 23, con «A...peaperitivo
18), corso Regina
In vendita le scatole rò!»:
con brindisi auMargherita 55
delle domande ideate gurale e deguospita il Mercatino delle idee di da Luciana Littizzetto stazione di risotto.
Area Onlus, capace di trasformare un luogo di
cura in un negozio pieno di sor- Fatti a mano
prese grazie alla generosità di Casa Ugi, in corso Unità d’Itagrandi aziende italiane e negozi lia 70, dal 24 novembre alla Vidi Torino e provincia. L’asso- gilia si trasforma nel bazar soliciazione presieduta da Gianna dale dell’Unione Genitori ItaRecchi riceve infatti il sostegno liani contro il tumore dei bam-
bini, dove si potranno acquistare idee regalo realizzate dai volontari e dai bambini del Centro di oncoematologia pediatrica del Regina Margherita. I
proventi sosterranno le trentennali attività dell’associazione e in particolare la struttura
di accoglienza di Stazione Regina che ospita gratuitamente
le famiglie dei malati.
Al Circolo Ufficiali
Il Natale della Faro è invece al
Circolo Ufficiali di corso Vinzaglio 6, sabato e domenica dalle
10 alle 18: tutti gli oggetti in vendita sono stati realizzati dai volontari e l’intero incasso andrà
a sostenere i servizi di assistenza gratuita domiciliare e in hospice per malati terminali.
Suoni e visioni da un viaggio
ipnotico. In prima nazionale,
stasera e domani alle 21 alle
Officine Corsare, in via Pallavicino 35, va in scena «The animal
machine», spettacolo di Einaugen prodotto da Tékhné Teatro
con la regia Fabio Palazzolo, dove
musica, teatro e videoarte si uniscono per diffondere la
cultura animalista attraverso il sarcasmo e la poesia. Gli
attori indosseranno le maschere create da Luca Zurzolo e si
esibiranno a sostegno di Lav, Animalisti Italiani, Assovegan e
Progetto Sirio sulle musiche del duo Einaugen, stimolando il
pubblico a riflettere sulla causa. Ingresso a 5 euro.
[N. PEN.]
Fonderie Limone
Gli strani suoni
di Andrea Gallo Rosso
«Made.it», il cartellone di Torinodanza realizzato con Interplay,
debutta questa sera alle Fonderie
Limone di Moncalieri con Enzo
Cosimi in «Welcome to my world» (alle 21 in sala grande) e «I
meet you… if you want» di Andrea Gallo Rosso (alle 22 in sala
piccola). Strani suoni provenienti dal cielo e dalla terra impressionano il mondo: c’è chi crede che siano fenomeni naturali, altri i primi segnali della fine del mondo. La risposta
nella coreografia di Cosimi, che per Torino ha creato la performance di Roberto Bolle per la cerimonia d’apertura delle
Olimpiadi del 2006. Ingresso a 17 euro.
[N. PEN.]
Circolo dei Lettori
Ecco come si riducono
i rischi alimentari
Cosa arriva sulle nostre tavole e
come possiamo essere consapevoli di quello che mangiamo tutti i
giorni? Prova a fare il punto l’Accademia di Agricoltura con l’appuntamento di oggi al Circolo dei
Lettori di via Bogino 9. Alle 18,
Maria Caramelli, direttrice Istituto zooprofilattico sperimentale Piemonte, Liguria e Valle
d’Aosta, spiegherà perché la sicurezza del cibo non è scontata
e di come, per fronteggiare e ridurre i pericoli legati, in vario
modo, agli alimenti, una fitta rete di controlli si articoli lungo
gli anelli della filiera agroalimentare europea.
[E. MAS.]
12 45 67 18
56 .In città
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Domani e sabato il Salone dell’orientamento
Si apre domani e prosegue sabato (ore 9,30-18) il
Salone dell’Orientamento per i ragazzi e le ragazze
che devono scegliere il percorso scolastico o
formativo dopo la terza media. L’appuntamento,
promosso da Città e Provincia, si svolge al
Palaruffini, viale Burdin 10.
CUOLA
S
A CURA DI MARIA TERESA MARTINENGO
Per le vostre segnalazioni: scuola.torino@lastampa.it
La storia
Giovani registi tra sogni e paure
Il festival “Sottodiciotto” si inaugura stamane con la marcia Unicef di mille ragazzi
In gara 189 video prodotti dalle scuole. I temi preferiti: ambiente, web, integrazione
che s’ispira a Dario Argento,
storie fantastiche.
Tra i video delle superiori,
«Charlie», dell’Albe Steiner, affronta il tema della malattia, il
D’Azeglio catapulta Pitagora
in un lontanissimo futuro, il
D’Oria di Ciriè apre una riflessioni sul tema della giustizia e
della detenzione. Omaggio al
cinema (muto, con un remake
di «M il mostro di Dusseldorf»)
è «Il killer delle rose» prodotto
dalFermi-Galilei di Ciriè, mentre ancora sul tema dell’integrazione si sofferma «La lezione di Cris», opera del Vittone
di Chieri; l’Avogadro esplora
vecchie fabbriche dismesse, al
Baldessano-Roccati di Carmagnola il mistero aleggia intorno ad un’antica chiesa, mentre
l’Itis Grassi, in «Sarajevo mon
amour», sottolinea i valori della non violenza.
MARIA TERESA MARTINENGO
Per capire che cosa sta a cuore agli adolescenti e quali sono i temi e i problemi che più
li coinvolgono, da oggi al 12
dicembre un’occasione la offre Sottodiciotto Film Festival, in particolare nella sezione del Concorso nazionale
dedicato ai video prodotti
nelle scuole. Quest’anno, XV
edizione, sono arrivate all’Aiace, che con la Città di Torino promuove la rassegna,
ben 285 opere tra cui sono
stati selezionati i 189 titoli
che gareggeranno nelle sezioni, infanzia e scuola primaria, medie, superiori.
L’apertura
Il Festival s’inaugura stamane
con un evento che invaderà il
centro dalle 9 alle 12: la Marcia
dei Diritti organizzata dal Comitato torinese dell’Unicef,
con mille bambine, bambini,
ragazze, ragazzi, per il 25° anniversario della Convenzione
Opportunità
L’IMPEGNO
Sono molte le classi
che hanno riflettuto
su omofobia e razzismo
Super-produzione alle medie
Nella foto grande un momento delle riprese alla Peyron del video «Per Elisa». Sotto un
fotogramma de «I guardiani della terra siamo noi» della Croce-Morelli
sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dalle
Nazioni Unite. Da piazza Solferino si snoderà per via Santa
Teresa, via Roma, piazza Castello, via Palazzo di Città.
mache, vermiciattoli, streghe
ed extraterrestri, nei contenuti entrano - è il caso dell’elementare di Oulx - temi come
la solidarietà di classe attraverso la storia di un bambino
di origine straniera, l’inquinamento, le paure, i conflitti,
l’emarginazione.
Nella sezione riservata alle
scuole medie il record di film
ammessi va alla scuola Meucci, ma anche la Peyron, la
Croce-Morelli, la Gozzi hanno prodotto parecchio. I temi
qui spaziano tra green economy e rispetto ambientale,
le mode, il tempo di guerra,
omaggi al cinema, come «Devil’s mask» della Murialdo di
Ceres, nelle Valli di Lanzo,
Visti da vicino
Nei cortometraggi in concorso c’è un protagonista indiscusso, il web, con i suoi rischi e la sua potenza comunicativa. Ma accanto alla rete, in primo piano ci sono tematiche ecologiche e ambientaliste, razzismo, discriminazione,difficoltà dei figli
dei migranti, omofobia.
Nelle scuole torinesi, se
tra i più piccoli spopolano i
lavori di animazione con lu-
Liceo Botta
Seminario
Studenti ciceroni
per i turisti dell’Expo
La biblioteca scolastica
nell’era dell’e-book
MAURO SAROGLIA
IVREA
Il liceo classico e internazionale Carlo Botta si attrezza
per l’Expo con il progetto
«Botta 2015: nutrire la mente». Dall’organizzazione di
Expo 2015 è giunto un importante riconoscimento: l’Ami
(Anfiteatro morenico di
Ivrea) è risultata essere la
prima realtà territoriale ad
essere coinvolta sui social
network. Non, dunque, una
singola città che si offre ai
potenziali turisti, ma un territorio: quello compreso nella conca dell’anfiteatro morenico di Ivrea, formatosi nel
quaternario per il ritrarsi del
ghiacciaio Balteo. E il liceo
aderisce. «Il nostro progetto chiarisce la preside del Botta,
Lucia Mongiano -, che riguarda la promozione e la fruizione
culturale dell’Ami, è un’occasione formativa globale per gli
studenti. Il campo di intervento è amplissimo: andiamo dalla
Eporedia romana alle vestigia
medievali, fino a giungere al
pensiero olivettiano, toccando
la Serra morenica e la Dora
Baltea». Gli studenti si attrezzano per comunicare il territorio nelle lingue insegnate al liceo - inglese, spagnolo, tedesco, francese, cinese e russo -,
e si inserirà nelle iniziative
promosse da amministrazioni
e associazioni locali in vista
dell’esposizione universale.
Come stimolare nel mondo digitale il piacere della lettura,
al di là del supporto, carta o
video, e al di là dei soli libri di
testo. Sarà un confronto sul
ruolo delle biblioteche d’istituto, mentre a scuola cambiano livello tecnologico, normativo, risorse, il convegno di domani dalle 9 alle 18 al Convitto
Umberto I di via Bligny. È organizzato da Torinoretelibri,
che riunisce 19 biblioteche
delle scuole torinesi che quest’anno vedono due novità:
partirà lo scambio interbibliotecario tra scuole e civiche, e
la rete si doterà di e-book.
«Nel mondo digitale la biblioteca scolastica, non citata
nella Buona Scuola di Renzi,
deve aiutare i ragazzi a districarsi nella giungla di informazioni. Per farlo servono buone
pratiche», spiega Antonella Biscetti, referente della rete. Il
convegno ne metterà in luce alcune. Come il progetto con gli
studenti delle superiori che
s’incontrano per stilare una bibliografia – si presume diversa
da quella dei prof – da proporre
alla scuola per gli acquisti. O gli
studenti impegnati come maschere al Salone Off. Si parlerà
poi di come le associazioni di biblioteche scolastiche in Europa
fanno fronte al digitale e della
proposta di legge per promuovere il libro, che pare arenata
per mancanza di fondi. Info torinoretelibri.it
[M. T. M.]
La parte competitiva si integra,
come sempre nel programma
dedicato alle scuole, a iniziative
e proiezioni accompagnate da
discussioni e incontri con ospiti
interessanti. Tre i filoni: il tema
dei diritti, «Viaggio nello spazio», storie di sport, che caratterizza l’edizione 2014 della rassegna intitolata «Mens sana in
corpore sano» e ha dettato le linee guida in vista del 2015 quando Torino sarà Capitale europea
dello sport. Le proposte di laboratori per le scuole, poi, sono numerosissime.
Gli appuntamenti e le proiezioni del Festival sono a ingresso gratuito. Per le proposte dedicate alle scuole è necessaria la prenotazione presso Aiace Torino (ore 9-17). Il
programma è in www.sottodiciottofilmfestival.it. Le proizioni si tengono al cinema Ambrosio, Ideal Cityplex, Massimo, Reposi Multisala, Romano, Liceo classico Gioberti, Cinema Lumière (Pianezza), Teatro Elios (Carmagnola), Matteotti (Moncalieri).
Locandina de «Il dipendente»
Avogadro
Game over,
il pedone
a rischio sei tu
FABRIZIO ASSANDRI
Un videogame di guida spericolata dove per fare punti e diventare nasty, un duro, bisogna fare la rasetta ai pedoni,
spaventare i disabili, investire
qualcuno. Ma se scendi dall’auto i ruoli s’invertono e
qualcuno può mettere sotto
te. Game Over. «The road game» è uno dei due cortometraggi realizzati dagli studenti
dell’Avogadro e girati in città,
presentati ieri al convegno
«Senza Moralismi. Il punto di
vista degli studenti».
L’iniziativa fa parte del percorso didattico che da 10 anni
l’istituto di corso San Maurizio porta avanti in tema di
educazione stradale e rischi
dell’uso di alcol e droga, coordinato dal docente Antonio
Mandarano. Scopo dei due
corti è far parlare i ragazzi, coi
loro linguaggi e prospettive.
Loro si lanciano, tanto da dover fare una premessa: «Non
imitateci, è solo un video».
Mostrano il fascino tentacolare dell’alcol, l’importanza, nel
bene o nel male, di essere in
gruppo, ricorrono all’ironia.
Come nel secondo corto:
uno spettrale barman simile a
quello di Shining propone un
contratto a tre ragazzi che si
sono svegliati in un carcere:
non è l’agognato posto di lavoro, è un patto di dipendenza
dall’alcol. Che ha come impegni diventare aggressivi, perdere i riflessi, avere incidenti
stradali. Gli studenti curano
anche il sito http:/sicurezzastradale/itisavogadro.org,
uno strumento per le scuole.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
.
Sport Cronaca .59
PORT
S
Il Toro che vorrebbe don Aldo
Oggi alle ore 20 al Circolo della Stampa in corso Stati
Uniti 27 don Aldo Rabino e il giornalista Beppe Gandolfo
presentano il loro nuovo libro «Il Toro che vorrei» (Priuli e
Verlucca editore) con prefazione di Emiliano Mondonico.
Saranno presenti i giocatori del Torino Darmian e Moretti
più altri nomi noti della Torino granata.
[P. ACC.]
A CURA DI SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni sporttorino@lastampa.it
Hockey su ghiaccio
Pallanuoto
Valpe, contro l’Appiano
per continuare a vincere
Il Motor Village
nuovo sponsor
della Iren Torino ’81
ENRICO ZAMBRUNO
MARCO BOBBIO
Reduce da quattro vittorie
consecutive, il Valpellice Bodigno Engineering torna sul
ghiaccio alla ricerca di punti e
conferme. I primi, per continuare a frequentare e magari
a scalare i quartieri alti della
classifica, le seconde per consolidare un percorso di crescita e affiatamento. Il calendario in questo caso sembra dare una mano, anche se, come
ricorda il direttore sportivo
Fabio Armani, «partite facili
non ce ne sono». Questa sera
comunque sbarca al Cotta
Morandini l’Appiano, ottavo
in campionato ma capace di
espugnare la settimana scorsa la pista della capolista Renon. Sabato poi i ragazzi di
Pyle saranno di scena in casa
del Gardena (sesto). «Sicuramente l’Appiano verrà a Torre
Pellice deciso a fare bella figura, anche per non staccarsi
troppo dalle zone importanti
della classifica – continua Armani –. Noi dovremo dimostrare di avere assimilato la
lezione delle ultime due partite vinte contro Cortina e
Quattro vittorie consecutive
Gli avversari di oggi al Cotta Morandini sono all’ottavo posto
Egna: sarà cioè fondamentale
evitare gli errori in difesa e
sfruttare al massimo le occasioni da gol».
Per la Valpe, terza a sei punti dal vertice, è una ghiotta occasione per accorciare la classifica, visto che il Renon, distante sei lunghezze, ha già
giocato e perso nell’anticipo
contro il Vipiteno.
I movimenti
Sul ghiaccio si rivedrà il capitano Trevor Johnson, rientrato
solo in settimana dagli Stati
Uniti, mentre saranno assenti
gli infortunati Frigo e Uronen
(quest’ultimo difficilmente vestirà ancora la maglia biancorossa). In attesa che a Torre
Pellice arrivi il difensore Nicoletti, tesserato in estate ma an-
cora alle prese con un problema
al piede, verrà probabilmente
allungato il periodo di try-out
per Kulmala mentre è in fase di
stallo la trattativa per un forte
attaccante canadese (massimo
riserbo sul nome). Viste le defezioni, come nelle precedenti
giornate, sarà ancora determinante il minutaggio e il contributo dei giocatori italiani, come
ad esempio Marco Pozzi, autore di tre gol in due gare: «Sta
giocando bene, caricandosi
maggiori responsabilità sulle
spalle – aggiunge Armani – ma
come lui anche gli altri ragazzi.
È la loro occasione, devono continuare così».
In occasione del match contro l’Appiano, al Cotta Morandini saranno infine presenti i
volontari della fondazione Forma onlus che distribuiranno i
costumi da Babbo Natale (donazione minima 5 euro) per chi
volesse partecipare al raduno
più grande d’Italia davanti all’ospedale infantile Regina
Margherita di Torino in programma il 14 dicembre: l’obiettivo della raccolta fondi è il potenziamento del centro ustioni
della struttura.
Dopo la bella vittoria per
15-8 ottenuta a Brescia, la
Iren Torino ’81 si appresta a
vivere la sua prima gara interna della stagione in serie
A2 maschile. Sabato al PalaNuoto di via Filadelfia il
settebello gialloblù (inizio
ore 18,30, con ingresso gratuito) ospita la Rari Nantes
Sori, all’esordio in campionato dopo il rinvio per maltempo della partita di cinque giorni fa. Una gara difficile, un primo test probante per la Iren. «A Brescia
abbiamo rotto il ghiaccio racconta Aversa, che sabato non ha potuto contare
sul talento del mancino
Tommaso Seinera -. Nell’occasione era importante
mettere subito tre punti in
classifica. Gli automatismi
migliori e il gioco si vedranno più avanti, ora dobbiamo
badare soprattutto alla
concretezza».
La certezza invece è rappresentata sempre da Ivan
Vuksanovic, molto più di un
leader. Immarcabile per la
difesa lombarda e autore di
Roberto Rusiello
un poker, anche per questa
stagione si propone come
uno dei bomber principi del
girone nord.
Intanto nella giornata di
ieri la Torino ’81 ha siglato un
accordo di sponsorizzazione
con il Mirafiori Motor Village
per la stagione 2014-2015,
che sosterrà per tutto il campionato Rusiello e compagni
in qualità di Official Car Supplier fornendo alla squadra le
vetture per effettuare le trasferte e gli spostamenti e sarà presente a ogni partita
giocata in casa con speciali
promozioni e sconti. Il marchio Mirafiori Motor Village
comparirà anche sulle divise
ufficiali del club.
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60 .Dove andiamo
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab-
dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», fino al
16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18.
ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario:
lun-ven 8-18,30, sab 8-14.
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom
10,30-18,30.
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BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a
dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un
“iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento». Dall’11 novembre all’11 gennaio: «Luois Michel Van
Loo. Le tre principessine di casa Savoia».
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio.
«Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino al 6 gennaio. «Felice Casorati, il pensiero assorto», fino al 1° febbraio. La biglietteria chiude un’ora prima.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi
10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso.
La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata:
lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/19785617; info@olympicstadioumturin.com). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite allo Stadio ogni ora. Chiuso per le partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino
1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima.
MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario:
tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11; «Collezionisti di Montagne». Dal 19/11 al 26/4/2015.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite
guidate 10,30, 14,30, 16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab
14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13.
MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel.
011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti:
mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario:
mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19,
sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a visite@lastampa.it - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5
euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente:
«La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.:
mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A
occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari
GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18.
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17);
sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73
musei@lastampa.it
12 45 67 18
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Dove andiamo .61
.
I Cinema del 20 novembre 2014
Le trame
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Non lo so ancora
Solferino 1
P 20.00-22.00
Pelo Malo
Solferino 2
P 20.00
Tre tocchi
Solferino 2
P 22.00
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00,
rid. € 8,00
The Judge
Sala 1
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Il giovane favoloso
Sala 2
P 15.00-17.30-20.00-22.30
My old lady
Sala 3
15.00-20.00
La spia - A most wanted man
Sala 3
17.30-20.30
CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo
Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18
Interstellar VO
16.00-21.15 (sott.it.)
Frank VO
19.15 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. Pom., ridotto Aiace, militare, under
18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le
17,55); Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid.
Il mio amico Nanuk
P 14.50-16.45
La scuola più bella del mondo
P 16.35-18.30-20.30-22.30
Andiamo a quel paese
P 15.00-18.40-20.30-22.30
Doraemon
P 14.50
Interstellar
P 16.30-19.40-22.30
Scusate se esisto!
P 14.50-16.45-18.4020.30-22.30
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.20-17.40-20.10-22.30
CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi:
€ 6,00 int.; € 4,00 ridotto
Class Enemy
P 16.00-18.00-20.15
DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo;
I toni dell’amore - Love is strange
P 16.10-18.10-20.10-22.00
Nirvana
Andiamo a quel paese Ombrerosse P 16.00-18.00-20.00-22.00
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spettacolo; Abb. 14 € 4,40
Torneranno i prati
Eliseo Grande
15.30-17.30-20.00
Sils Maria
Eliseo Grande
22.00
Due giorni, una notte Eliseo Blu
P 16.00-18.00-20.00-22.00
Il giovane favoloso
Eliseo Rosso P 15.45-18.20-21.00
ERBA corso Moncalieri 241, tel. 01166.15.447. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Chi è Dayani Cristal?
P 20.30-22.10
F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio
53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari,
Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo;
Interstellar
Sala Groucho P 15.30-18.30-21.30
Il sale della terra
Sala Chico
P 16.00-18.05-20.10-22.15
Due giorni, una notte Sala Harpo
P 16.00-18.00-20.00-22.00
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00
over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
La spia - A most wanted man
P 17.50-20.10
Sala 1
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 1
P 22.30
Scusate se esisto!
Sala 2
P 17.50-20.10-22.30
Words and pictures
Sala 3
P 17.50
Andiamo a quel paese Sala 3
P 20.10-22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: €
7,50 int. serale; € 5,50 int. pom., militari, under 18, universitari, Agis, Aiace,
over 65 dopo le 17.55; € 4,50 over 65 fino alle 17.55; Coupon sconto Mucca
Pazza (solo il giovedì); Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.00-17.30-20.00-22.30
Interstellar
P 15.15-18.30-21.45
Scusate se esisto!
P 15.45-18.00-20.15-22.30
Il mio amico Nanuk
P 15.00-16.45
Andiamo a quel paese
P 18.40-20.35-22.30
La scuola più bella del mondo
P 16.00-18.10-20.20-22.30
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over
60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
P 17.50-20.10-22.30
Interstellar
Sala 2
P 18.30-21.30
La scuola più bella del mondo
P 18.30-20.30-22.30
Sala 3
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e
2: € 7,00 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3:
€ 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.;
€ 8,00 rid.
Ritorno a l’Avana
Massimo 1
P 15.30
Sils Maria
Massimo 1
P 17.30
La promessa del sicario Massimo 1
P 20.30 (euro 5,00)
Il giovane favoloso
Massimo 2
P 15.30-18.15-21.00
Tutto può cambiare VO Massimo 3
P 16.30-18.30-20.30-22.30
(sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2
spett. pom.; Abb. 14 € 4,40
Il sale della terra
Nazionale 1
16.00-18.00-20.05-22.10
Due giorni, una notte Nazionale 2
16.00-18.00-20.00-22.00
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50
int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60; € 27,00 abb. 6 ingr.; € 51,00
abb. 12 ingr.; abb. Arthouse accettato; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D:
int. € 10,00, rid. € 8,00
La scuola più bella del mondo
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Reposi 1
Andiamo a quel paese Reposi 2
P 15.00-16.50-18.4020.30-22.30
Interstellar 4K
Reposi 3
P 15.30-18.30-21.30
Doraemon
Reposi 4
15.15
Guardiani della Galassia Reposi 4
17.00
Il giovane favoloso
Reposi 4
19.30-22.10
Confusi e felici
Reposi 5
15.30-17.50-20.10-22.30
The Judge
Reposi 6
15.30-18.30-21.30
Il mio amico Nanuk
Reposi 7
15.00
Scusate se esisto!
Reposi 7
16.50-18.40-20.30-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; Abb. 14
€ 5,00; 1° e 2° spett. pom.
Boyhood
Sala 1
P 15.30
Tre cuori
Sala 1
P 18.30-20.20-22.10
Torneranno i prati
Sala 2
P 15.30-17.15-19.0020.45-22.30
La foresta di ghiaccio Sala 3
P 16.00-18.00-20.00-22.00
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid.; € 5,00
over 60, Soci Aci; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e
ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
P 16.20-19.15-22.10
Scusate se esisto!
Sala 2
P 16.55-19.30-22.05
Doraemon
Sala 3
P 17.35
These final hours - 12 ore alla fine
P 20.00-22.15
Sala 3
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 4
P 16.30-19.15
Clown V.M. 14
Sala 4
P 22.00
Il mio amico Nanuk
Sala 5
P 17.00-19.20
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 5
P 21.40
Interstellar
Sala 6
P 17.35-21.15
La scuola più bella del mondo
Sala 7
P 17.00-19.30-22.00
Andiamo a quel paese Sala 8
P 16.35-19.45-22.10
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: €
8,00 int.; € 6,30 studenti; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; €
8,00 notturno. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali
3D € 1,00
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 14.30
Andiamo a quel paese
P 17.30-20.00-22.25
La scuola più bella del mondo
P 14.45-17.20-19.50-22.20
Il mio amico Nanuk
P 15.00-17.20
Clown V.M. 14
P 19.45-22.20
Scusate se esisto!
P 14.30-17.15-20.00-22.35
Guardiani della Galassia
P 16.20-19.20-22.10
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.30-18.30-21.30
Andiamo a quel paese
P 14.05
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 16.20-19.15-22.10
Scusate se esisto!
P 14.10-16.45-19.20-22.00
Interstellar
P 16.40-20.15
Interstellar
P 14.05-17.40-21.45
Lo sciacallo - Nightcrawler
P 19.45-22.20
Doraemon
P 14.45-17.15
Cinema: Torino e altre visioni
AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Riposo
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Riposo
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Cinecircolo Il Pungolo
21.15
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Riposo
VALDOCCO via Salerno 12, tel. 01152.24.279. Riposo
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
CONDOVE
PIANEZZA
AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490.
Saving Mr. Banks
18.30-21.15
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
La scuola più bella del mondo
21.00
BEINASCO
IVREA
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone,
tel. 892111. Prezzi: € 8,70 int.; € 6,90 rid., ragazzi fino 10 anni; €
6,20 over 65, studenti universitari. Proiezioni 3D: € 10,50 int., € 8,50 rid.
Scusate se esisto!
Sala 1
16.50-19.20-22.00
Andiamo a quel paese Sala 2
17.00-19.30-21.50
Interstellar
Sala 3
17.20-21.00
Doraemon
Sala 4
17.30
These final hours - 12 ore alla fine
Sala 4
20.20-22.30
Il mio amico Nanuk
Sala 5
17.45-20.00
Clown V.M. 14
Sala 5
22.20
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 6
15.50-18.40-21.30
La scuola più bella del mondo
Sala 7
17.10-19.40-22.10
Clown V.M. 14
Sala 8
17.15-19.45
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 8
22.15
Lo sciacallo - Nightcrawler Sala 9
16.15-19.00
Confusi e felici
Sala 9
21.45
POLITEAMA 0125641.571.
Captain Phillips - Attacco in mare aperto 19.00-21.30
LUMIERE 01196.82.088.
Andiamo a quel paese
22.30
Interstellar
21.00
La scuola più bella del mondo
20.30
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
20.15-22.30
Scusate se esisto!
20.30-22.30
SPLENDOR 01194.21.601.
Il mio amico Nanuk
21.15
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
21.00
A CURA DI Daniele Cavalla
ANDIAMO A QUEL PAESE
··· Commedia. Regia di e con Ficarra
e Picone. Durata: 90 minuti. Rimasti
disoccupati, gli amici di vecchia data
Salvo e Valentino decidono di lasciare
la città per trasferirsi in un piccolo comune siciliano.
BOYHOOD
···· Drammatico. Regia di Richard
Linklater, con Ethan Hawke. Durata:
165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha
seguito con la macchina da presa per
12 anni la crescita di un bambino. Orso
d’Argento al Festival di Berlino.
DUE GIORNI, UNA NOTTE
···· Drammatico. Regia dei fratelli
Dardenne, con Marion Cotillard e Fabrizio Rongione. Durata: 96 minuti.
Sandra ha un weekend per convincere
i colleghi a rinunciare al loro premio di
produzione in modo che lei possa conservare il posto di lavoro.
LA FORESTA DI GHIACCIO
··· Thriller. Regia di Claudio Noce,
con Emir Kusturica e Ksenia Rappoport. Durata: 100 minuti. In un piccolo
paese alpino un giovane tecnico arriva
per riparare un guasto alla centrale
elettrica e si trova coinvolto nell’intricato caso legato alla scomparsa di un
bambino. Dal cineasta di «Good morning Aman».
HUNGER GAMES
··· Fantasy. Regia di Francis Lawrence, con Jennifer Lawrence. Durata:
123 minuti. Terzo capitolo della saga,
narra le gesta di Katniss, simbolo della
rivolta contro la dittatura.
INTERSTELLAR
···· Fantascienza. Regia di Christopher Nolan, con Matthew McConaughey e Anne Hathaway. Durata:
169’. La terra sta morendo, la Nasa individua nuovi pianeti dove abitare: il
pilota Cooper viene mandato in esplorazione. Dall’autore di «Inception».
LO SCIACALLO
···· Azione. Regia di Dan Gilroy, con
Jake Gyllenhaal e Rene Russo. Durata:
117 minuti. Lou passa le notti con la
sua videocamera correndo sui luoghi
delle emergenze, per riprendere le scene cruente e vendere il materiale ai
network tv. Un lavoro pericoloso.
MY OLD LADY
··· Commedia drammatica. Regia di
Israel Horovitz, con Kevin Kline e Maggie
Smith. Durata: 106 minuti. Il newyorkese
Mathias eredita un alloggio a Parigi: in
viaggio nella capitale francese per venderlo, scopre che è abitato da un’anziana signora con la figlia. Opera prima al cinema
per il noto drammaturgo.
LA SCUOLA PIU’ BELLA DEL ...
·· Commedia. Regia di Luca Miniero,
con Christian De Sica e Rocco Papaleo.
Durata: 98 minuti. Per vincere la coppa
di Scuola dell’Anno, un preside invita
alcuni studenti di Accra, in Ghana: per
un disguido arriveranno da Acerra.
SCUSATE SE ESISTO!
AVIGLIANA
CHIERI
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
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Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50
intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al
costo di € 1,00
La scuola più bella del mondo
P 15.00-17.20-20.00-22.30
Interstellar
P 17.10-20.50
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 16.00-18.00-22.00
Due giorni, una notte
P 14.30-17.15-19.50-22.10
Andiamo a quel paese
P 14.50-17.30-20.00-22.30
Il mio amico Nanuk
P 15.05-17.30
Clown V.M. 14
P 19.50-22.25
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 16.30-19.30-22.30
Guardiani della Galassia
P 17.00-22.30
Frank
P 14.15-19.50
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 15.30-18.30-21.30
Interstellar
P 14.30-18.10-21.50
La scuola più bella del mondo
P 14.00-16.30-19.00-21.30
Scusate se esisto!
P 14.30-17.10-19.45-22.30
Doraemon
P 14.30-17.00
Dracula
P 22.20
Scusate se esisto!
P 16.00-18.40-21.30
These final hours - 12 ore alla fine
P 15.30-18.00-20.20-22.40
PINEROLO
MULTISALA 0121393.905.
Interstellar
Italia 200
P 20.30
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Italia 500
P 21.00
SETTIMO TORINESE
PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Sala 1
21.10
Interstellar
Sala 2
21.20
La scuola più bella del mondo
Sala 3
21.30
VALPERGA
AMBRA 0124617.122.
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
Uno
21.30
La scuola più bella del mondo
Due
21.30
VENARIA
··· Commedia. Regia di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi e Raoul Bova.
Durata: 106 minuti. Tornata in Italia, la
talentuosa architetto Serena fatica a
trovare attenzione dal mondo del lavoro «maschile» e chiede aiuto a Francesco, in realtà omosessuale.
LA SPIA
···· Thriller. Regia di Anton Corbijn,
con Philip Seymour Hoffman e Robin
Wright. Durata: 122 minuti. Dal romanzo di John Le Carrè, i tentativi del
capo dell’antiterrorismo tedesco di assicurare alla giustizia un terrorista. Ultimo film di Seymour Hoffman.
THE JUDGE
···· Drammatico. Regia di David
Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il
rampante avvocato Palmer torna nella
cittadina dove è cresciuto per i funerali
della madre: sarà costretto a difendere
il padre, giudice con cui non parla da
anni, dall’accusa di omicidio.
I TONI DELL’AMORE
···· Commedia drammatica. Regia
di Ira Sachs, con John Lithgow e Alfred
Molina. Durata: 94’. La felicità di Ben e
George, da 28 anni insieme, viene infranta dal licenziamento di uno dei
due: rimasti senza un soldo, chiedono
aiuto ad amici e parenti.
TORNERANNO I PRATI
Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I
P 20.00-22.30
Andiamo a quel paese
P 20.30-22.30
La scuola più bella del mondo
P 20.00
Interstellar
P 22.00
···· Drammatico. Regia di Ermanno
Olmi, con Claudio Santamaria e Alessandro Sperduti. Durata: 80’. Un anziano pastore ricorda i combattimenti
della prima guerra mondiale.Dall’autore de «L’albero degli zoccoli» .
Teatri del 20 novembre 2014
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
tel. 011 81.93.529. Domenica 23 ore 16.30
laCompagniaMarionettegrillipresentaCappuccetto Rosso burattini tradizionali con
Marco Grilli. Giovedì 27 ore 21.30 si ride
conilCabaretdiZeligLabontheroad.Sabato
29perlastagionediProsaAntonellaPaglietti
presenta Nitzsky, Nietzsche ditirambo folie
di Mauro Comba
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Sono in vendita i biglietti per “Aggiungi
un posto a tavola” in scena dal 25 al 30 novembre e per “Don Giovanni” in scena dal
2al7dicembre.Sonoinvenditaibigliettiegli
abbonamenti per tutti gli spettacoli in programma per il 2014-2015 nei Teatri Erba,
Alfieri e Gioiello
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653. ConcertoSteven Mercurio direttore,LaraSt.Johnviolino.Giovedì27.Ore21.
Venerdì 28. Ore 20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore 19.30 “Re Lear” da W. Shakespeare, diretto e interpretato da Michele Placido,
Goldenart Production. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e biglietti stagione Teatro Stabile,
abbonamenti e biglietti Torinodanza
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Caffetteria:
Kitchen Kabarett, a cura dei Cuochivolanti.
Oggi ore 21
SalaPiccola:OggiD.N.A.DrammaturgieNon
Allineateperl’infanziael’adolescenza,acura di Unoteatro.
SalaGrande:Perché,CompagniaTeatraleStilema. Sabato ore 21, Domenica ore 16.30.
Laboratorio: Musicar narrando a partire
dai 5 anni. Sabato ore 15.30
COLOSSEOviaM.Cristina71,tel.01166.98.034.
Stasera ore 21 Jesus Christ Superstarcon Ted
Neely. Regia di Massimo Romeo Piparo. Venerdì28eSabato29ore2150sfumaturediPintusdi e con Angelo Pintus
CONSERVATORIO GIUSEPPE VERDI piazza
Bodoni..ConcertoinauguraleSerateMusicali
2014-2015.Sabato22eDomenica23.Ore21.
ConcertoSol Gabetta violoncello, Henri
Sigfridsson pianoforte. Musiche di Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Servais. Mercoledì 26. Ore 21. Info 0115669811
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Oggiore10eore21“L’uomodalfioreinbocca-Unagiornata”diLuigiPirandello,conLuciano Caratto e Guido Teppa, regia di Enrico Fasella. Scopri lo speciale abbonamento
Doppio Pirandello
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis, tel. 011 58.05.768. Stasera ore 21 “Risatesottolebombe”commediacomicissima
di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni, con
le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni, direzionemusicaleC.Schmitzconmusichedalvivo, regia di Francesco Sala
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
viaRossini8,tel. 800.235.333.Venerdì21ore
20.45primanazionaledi“Igigantidellamontagna” di L. Pirandello, regia Michele Guaraldo, O.P.S. Officina Per la Scena con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011
40.33.800. Autour de Madame ButterflyCoreografie e danza Ornella Balestra e Yutaka Take, musiche originali composte da
Lamberto Curtoni. Venerdì 21. Ore 21
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16,tel.0161840.796.Domenica23ore16(lunedì 24 novembre alle ore 10 per le scuole),
per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio della Provvidenza di Torino, Habanera di Pisa presenta lo spettacolo Codamozza il Gatto
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333. Stasera ore 21 per Torinodanza/made.IT, “Welcome to my world”
regiaecoreografiaEnzoCosimi,Compagnia
Enzo Cosimi, e alle ore 22 “I meet you... if
you want”, ideazione e coreografia Andrea Gallo Rosso
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Venerdì 21 ore 21, l’Associazione
Culturale “MLS” Compagnia di Spettacolo
presenta la commedia musicale “C’era una
volta” di Luca Capozza e Marco Lazzerini.
Sabato 22 ore 21, e Domenica 23 ore 15.30,
per la Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese“Tutdarije”laCompagnia“Sipariettodi
SanMatteo”presenta“Torta,bignolammoscato... e pasta frola” di D. Trivero
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione
InternazionalediDanzaeArtiIntegrate Domenica 23 ore 16 Gruppo e-MOTION in
Garbage Girls con la partecipazione di Liceo Germana Erba e Associazione Ballo
Anch’io
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A
www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833.
Dal 18 al 22 novembre, ore 21 “ReAction”
performance di Stalker Teatro in collaborazione con il Dipartimento Educazione
del Castello di Rivoli
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. I Concerti 2014-15: sabato 22/11 ore 20.30 al Regio: Orchestra del Teatro Regio diretta da
O.Dantone.MusichediG.F.Händel,W.A.Mozart.Biglietteria(ore10.30-18e19.30-20.30)
- Tel. 011.8815.241/242. Info 0118815557
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel. 011 787.780. Alza gli occhi al cielo, le
donneelemafieCompagniaViartisti.Giovedì
27. Ore 21 (Auditorium Majorana di Grugliasco)
GilgamesCompagnia Viartisti. Lunedì 8 dicembre. Ore 21 (Chalet Allemand di Grugliasco)
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Rumorsdi
N. Simon. Compagnia E.T. - Esperimenti
Teatrali. Sabato 22 novembre. Ore 21
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Per Solferino di Sera, giovedì 4 e
venerdì 5 dicembre ore 21, in scena “Bambola”scrittoedirettodaStefanoFiorillo,con
MicolDamilano.Mercoledì10dicembre(ore
13.45),giovedì11dicembre(ore10)e venerdì
12 dicembre (ore 21) la Compagnia Torino
Spettacoli presenta “Parlo italiano”
TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel.
011 338.698. Lo spettacolo Il Testimone
alla “Fabbrica delle e”- Gruppo Abele del
17 novembre, con Bebo Storti e Fabrizio
Coniglioèstatoposticipatopermotivitecnici
in data 8 maggio 2015 ore 21. Scritto da
Mario Almerighi e Fabrizio Coniglio.
TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011
30.42.808. Insolito – alle ore 21.00 Eugenio
Allegri/Teatrodell’Archivoltoin“Berlinguer,
i pensieri lunghi”. Domenicamattinateatro–il23novembrealleore11.00Assemblea
Teatro “Max, Mix e Mex, storia di un gatto
e di un topo messicano”
TEATROASTRAviaRosolinoPilo6..Venerdì21
ore21“Laleggendadelgrandeinquisitore”
da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij, con
Umberto Orsini. Continua la campagna
abbonamenti. Biglietteria dal martedì al
sabato dalle 16 alle 19.
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Eros e Thanatoscon Sax Nicosia, Serena Sinigaglia,SandraZoccolan.Mercoledì26.Ore21
TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello
32, tel. 011 257.881. Giovedì 20 ore 21 Duo
Rafay in Anima Fado. Venerdì 21 ore 21 Luciano D’Aprlie in Un Blues per Janis. Sabato
22 ore 21 Divago in Le muse orfane. Domenica23ore16.30TitaGiuntaeElisaAlberghini
in Penda e il genio dell’isola
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel. 011 80.28.501. Dal 20 al 23 novembre
ore 21.30 teatrovillaggioindipendente in
“Vernice”regiaMassimilianoGiacomettiprimaassoluta.sabato29ore21.30Almateatro
in “Chi è l’ultima?” regia Gabriella Bordin
TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.Giovedì27ore
21GruppoLilithPicassohadormitoquìdiRobin Hawdon. Con Claudio De Grazia, Stefano Bellino, Anna Vesco, Maria Grazia Di
Paolo, Raffaela Bozzarelli, Cinzia Paone.
Regia Lilith
TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel.
011 90.41.984. Il barbiere di Sivigliadal MetropolitanOperaHousediN.Y.DirettoreMichele Mariotti. Martedì 25. Ore 19
TEATRO MARCHESA corso Vercelli 141.. Matinée ClassiqueCompagnia di balletto Beatrice Belluschi. Spettacolo di Danza con
Suites da Carmina Burana e da Don Chisciotte. Musiche di C. Orff e L. Minkus, coreografiediBeatriceBelluschi.Domenica23.
Ore 17. Info 011200389
TEATROREGIO.Ore20GiulioCesare,dramma
per musica di G.F. Händel. Prima esecuzione a Torino. A. De Marchi direttore. Regia
di L. Pelly. Orchestra e Coro del Regio. Allestimento Opéra de Paris. Diretta su Radio3
ed Euroradio
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. Clandestinidi Gianni Clemente, con Marco Cavallaro,regiadiVanessaGasbarri.CompagniaEsagera. Martedì 25 e mercoledì 26. Ore 20.50
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Stagione prosa:
21/11 “Puzzle”- Kataklò Athletic Dance
Teathre.StagioneLirica:13/12ore20.30“Cenerentola” Orchestra Cantieri d’Arte e Coro dell’Opera di Parma
TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011
51.76.246.AtelierGiovani.HugoWolf1897:
Opera, tarantella e Follia. Sabato 22. Ore
20. Info 0115669811
12 45 16
789ABCD 6E F9AB5B 6E2 LA STAMPA 6
12 45 67 68 9A 7B CD ED E8 1F 8
LA STAMPA
GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2014
Il tempo
Nebbie sulla Pianura Padana, soleggiato altrove e mite sulle Alpi
SITUAZIONE
NORD
CENTRO
SUD
L’alta pressione garantisce per
almeno una settimana tempo
stabile e soleggiato salvo
nebbie sulla Pianura Padana e
occasionali passaggi nuvolosi
sulle Alpi. L’anticiclone è
accompagnato da aria mite in
quota, con temperature
elevate per novembre sulle
Alpi, più basse in pianura per
l’inversione termica.
Ben soleggiato salvo lievi
velature sulle Alpi. Formazione
di nebbie sulla pianura
Padana, più fitte e persistenti
sulle zone lungo e a sud del
Po, tra Piemonte orientale,
Lombardia e Emilia
occidentali, in diradamento in
mattinata altrove. In Liguria
possibili nubi basse a Ponente,
specie nel primo mattino.
Giornata ben soleggiata con
cielo generalmente sereno
salvo lievi velature. Nelle ore
più fredde possibili foschie o
banchi di nebbia sulle pianure
interne di Lazio e Toscana e sul
nord delle Marche, in
dissolvimento in giornata.
Giornata ben soleggiata con
cielo generalmente sereno
salvo lievi velature. Nel
primo mattino possibile
formazione di foschie o nubi
basse sotto-costa sul Basso
versante tirrenico, specie in
Calabria, in diradamento in
giornata.
NUVOLOSO
POCO NUVOLOSO
IN EUROPA
Il Sole
LE PREVISIONI DI OGGI
SOLE
COPERTO
DOMANI
VARIABILE
Tempo .63
.
Culmina
alle ore
11,56
Sorge
alle ore
7,03
Tramonta
alle ore
16,48
LUNA
NUOVA
La Luna
Si leva Cala
alle ore alle ore
15,42
4,42
22-nov
PIOGGIA DEBOLE-MODERATA
PIOGGIA INTENSA
TEMPORALE
VENTO
NEVE
NEBBIA
MARE CALMO
POCO MOSSO
MARE MOSSO
MARE AGITATO
Una depressione
sul Mar Nero porta
piogge moderate
su Bulgaria, Romania
e Turchia, più deboli
sul resto dell’Europa
orientale con neve
tra Polonia e
Baltico, mentre
una perturbazione
lambisce il Portogallo
con piogge più
intense al mattino.
Tempo stabile
altrove, ma nubi
basse o nebbie
sulle pianure.
Le precipitazioni attese oggi
LA TENDENZA DELLE
TEMPERATURE
Temperature stazionarie
o in lieve calo al centro-sud.
Freddo al mattino
sulle pianure del nord,
mite sulle Alpi.
Trento
5 14
Milano
5 9
Aosta
1 11
Torino
3 11
Genova
9 16
Bologna
5 12
Venezia
5 10
Firenze
7 17
Perugia
6 15
Passaggi nuvolosi sulle Alpi di confine. Nebbie
persistenti sulla Pianura Padana, sole altrove.
Trieste
7 16
Ancona
10
L‘
3
DEBOLI
13
Roma
8 18
DOPODOMANI
Campobasso
4 13
FORTI
MOLTO FORTI
Foggia
9 17
Vigilanza meteo di oggi e domani
Bari
11 17
Napoli
10 19
Alghero
11 21
MODERATE
Precipitazioni assenti
Potenza
4 12
Cagliari
12 20
Catanzaro
11 19
Palermo
13 21
Reggio Calabria
12 21
Catania
15 21
NESSUNA
Nebbie persistenti sulla Pianura Padana e nubi
basse in Liguria. Soleggiato altrove.
ELEVATA
ESTREMA
A cura di www.nimbus.it
Centimetri-LA STAMPA
Giovedì Che fare del weekend
Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa
CITTÀ
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
CITTÀ
ALGERI
ANKARA
BAGHDAD
BANGKOK
BEIRUT
BOMBAY
BRASILIA
BUENOS AIRES
CALGARY
CARACAS
CASABLANCA
CHICAGO
CITTÀ DEL CAPO
CITTÀ DEL MESSICO
DAKAR
DUBAI
FILADELFIA
GERUSALEMME
HONG KONG
IL CAIRO
JOHANNESBURG
KINSHASA
LA MECCA
L'AVANA
LOS ANGELES
MANILA
MELBOURNE
MIAMI
MONTREAL
NAIROBI
NEW YORK
NUOVA DELHI
PECHINO
SHANGHAI
SINGAPORE
TOKYO
WASHINGTON
10
7
19
23
18
24
20
16
-7
24
16
-11
16
10
24
24
-1
12
20
17
13
23
26
21
13
26
16
18
-5
16
-1
12
2
12
25
7
0
AMSTERDAM
ATENE
BARCELLONA
BELGRADO
BERLIN
BERNA
BRATISLAVA
BRUSSELS
BUCAREST
BUDAPEST
COPENHAGEN
DUBLIN
EDIMBURGO
HELSINKI
ISTANBUL
LISBONA
LONDRA
LUBIANA
MADRID
MOSCA
OSLO
PARIGI
PODGORICA
PRAGA
REYKJAVIK
ROMA
SARAJEVO
S. PIETROBURGO
SOFIA
STOCCOLMA
TALLINN
TIRANA
VARSAVIA
VIENNA
VILNIUS
ZAGABRIA
29
15
23
31
26
36
29
26
6
31
25
-6
23
21
27
29
7
20
26
25
24
30
37
26
20
32
23
26
1
26
5
27
15
19
32
13
9
MODERATA
Nessuna allerta.
MIN ˚C MAX ˚C OGGI
6
10
11
7
4
0
5
6
8
6
5
6
8
-1
10
14
6
2
6
-10
2
5
7
4
8
8
1
-9
5
3
-4
3
0
5
-1
2
8
21
18
8
6
6
8
9
10
9
8
10
10
1
14
16
9
12
15
-4
3
9
14
5
10
18
7
-5
8
5
-1
16
2
7
1
12
Finalmente l’anticiclone sul Mediterraneo
Fino a domenica bello quasi ovunque
DANIELE CAT BERRO
D
opo una prima metà di novembre decisamente tempestosa e
alluvionale in molte regioni italiane, ecco che un anticiclone con centro sulla Russia si è esteso anche al
Mediterraneo, ponendo fine alle piogge e promettendo di proteggere la penisola da nuove perturbazioni per tutto il fine settimana e oltre.
Il tempo previsto per il week-end
può essere riassunto senza distinguere tra le diverse giornate, poiché da domani a domenica splenderà il sole su
quasi tutto il Paese. Tuttavia la Pianura Padana sarà avvolta nelle nebbie,
anche nelle ore centrali del giorno, a
causa del ristagno di aria fredda e umida vicino al suolo in assenza di ventilazione. Tra sabato e domenica gli strati
nebbiosi potrebbero sollevarsi un po’
lasciando grigio il cielo delle pianure e
interessando con le maggiori riduzioni
di visibilità la fascia collinare soprattutto tra basso Piemonte, Oltrepo Pavese ed Emilia occidentale. Strati nuvolosi bassi potranno coprire anche la
Liguria, qui con qualche pioviggine,
nonché le pianure interne della Toscana e del Lazio settentrionale, ma per lo
più al mattino, mentre con il passare
delle ore il sole dovrebbe riaffermarsi.
Lungo Alpi e Appennini sarà sereno
e mite, con aria calma e isoterma 0 °C
molto elevata per giornate di fine novembre, prossima a 3000 metri; qualche passaggio nuvoloso potrebbe interessare domani solo le zone alpine di
confine con Svizzera e Austria. L’inversione termica, dunque, farà sì che il
freddo sarà più avvertito a bassa quota: in Valpadana, minime sotto i 5 °C e
massime non superiori a 10 °C laddove
rimarrà nebbioso, mentre dove il sole
riuscirà a spuntare si potranno raggiungere anche i 12-14 °C.
Tiepido al Centro-Sud, con valori
diurni di 15-18 °C e punte fino a circa 20
°C in Sardegna e Sicilia. Poco da dire
riguardo ai venti, calmi o deboli, tendenzialmente settentrionali sull’Adriatico, e meridionali tra Mar Tirreno e Ligure, e le acque intorno alla penisola
saranno poco mosse. Chi vive in pianura al Nord dovrà dunque salire di qualche centinaio di metri per godere di un
week-end mite e assolato, e dai versanti
delle Prealpi si potrà ammirare il «mare di nebbia» nel catino padano. Ma soprattutto, la lunga pausa delle piogge,
che dovrebbe mantenersi anche la
prossima settimana, darà una mano a
chi sta lavorando sodo a sgomberare
fango e detriti delle recenti alluvioni,
dalla Liguria, alla Lombardia al Friuli.
IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE:
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